Il cuore di Light

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il cuore di Light ***
Capitolo 2: *** Io voglio te! ***
Capitolo 3: *** Una nuova vita insieme ***



Capitolo 1
*** Il cuore di Light ***


“Avanti, prova a discolparti, se ci riesci.”

Una frase che fu simile a una martellata, perché mi rendevo conto che l’avevo sempre fatto e l'avevo sempre fatta franca, ma questa volta non potevo. Non potevo dire proprio nulla che sarebbe servito a discolparmi.

Scoppio a ridere. Una risata animalesca, demoniaca. Posso quasi sentire i miei stessi occhi diventare incandescenti. Due dardi infuocati. Gli occhi di un demone.

Mi rendo perfettamente conto che con quella risata, mi sono scoperto definitivamente, ma non mi importa. Arrivati a questo punto niente potrebbe salvarmi. Una risata non fa alcuna differenza.

Rido, sempre più forte continuo a ridere. Un pazzo. Un pazzo che fugge al suo stesso controllo.

Consapevole che le carte si sono rivoltate come si gira la pagina di un libro, prima idolatrato  e ammirato, ora di colpo tutti mi guardano come il nemico, vedo gli sguardi di tutti quanti cambiare, non serve più la mia maschera. Sono libero di odiarli adesso.

“Sì, è vero, io sono Kira.” Basta sentire il cuore in tumulto, gridarmi in quale direzione devo andare, suggerirmi di amarli o di odiarli, o di fare entrambe le due cose. Basta avere due personalità, amarli e odiarli allo stesso momento, perché così sarei stato più credibile. Ripetere questo schema fino ad arrivare a crederci anche io stesso, credere che potevo amare e odiare i miei nemici allo stesso tempo, fino ad arrivare a odiare questo stesso cuore bipolare, questa doppia personalità, la mia e quella di Kira, un tuttuno. Odiare questo gigantesco ammasso di muscoli, repellente come tutte le cose che abbiamo dentro e fuori.

Chiedersi se perfino il cuore di un mostro, potrebbe sanguinare.
 
“Proprio così, io sono Kira. E con questo? Vuoi uccidermi? “

Continuo il mio monologo, perdendo sempre di più la calma.

“Sono consapevole che uccidere sia un crimine, ma era l’unico modo per redimere il mondo!!”
 

“Sei stato soggiogato dallo shiinigami e dal potere del quaderno. Sei solo un serial killer psicopatico che si illude di poter diventare un dio.” Dice quella brutta imitazione di L.
 

Mazuda non mi lascia scrivere sul foglietto il nome di quel patetico.

Mi spara alla mano.

“MALEDETTO IDIOTA, MA LO SAI A CHI HAI SPARATO?? SEI UN PAZZO!”

Mi spara ancora e io spero di morire davvero. Spero che qualcuno si decida a porre fine alle mie sofferenze.

Mikami si suicida in quel momento e nel marasma generale io ne approfitto per scappare.
 
 
 



Corro. Scappo da loro, ma lo so di essere finito. Nonostante questo, continuo a correre. La corsa di un disperato, che sa che non ha più niente, ma continua a correre comunque.

Mi passano davanti agli occhi frammenti della mia vita, deve essere vero che quando stai per morire, la tua vita ti scorre davanti come un film.

Un altro ricordo. Io, scolaro, con lo sguardo basso, pronto a un’altra sessione di lezioni. Sono triste, deluso, amareggiato, ma ancora innocente.

Tutto questo tempo passato a sentirmi potente, meraviglioso, divino, non mi ero mai accorto di quanto fossi bello allora.
 

Un altro ricordo. Sto camminando per strada. aspetto pazientemente che aprano le sbarre. Cammino, cammino, pensieroso, tenendo lo sguardo basso.

Fermatelo. Fermatemi. Qualcuno lo salvi. Qualcuno mi salvi.
 
Continuo a camminare. Sto leggendo il quaderno per strada.

E all’improvviso non è più solo nella mia mente.

All’improvviso io stesso sono dentro il mio stesso ricordo, mentre corro, incrocio l’altro me stesso del passato, camminare nella direzione opposta alla mia.

Rimango interdetto. Mi volto a guardarlo.
 
Il mio me stesso ingenuo di 6 anni fa, non può sapere cosa gli capiterà di lì a poco tempo.

No! Lascia quel quaderno! Buttalo via! È un oggetto demoniaco. È un oggetto del male! Ti ucciderà! Ti ucciderà prima dentro e poi fuori! Ti prego, liberatene!
 

Ma non si possono uccidere i ricordi e non si possono fermare.

Non posso impedire a quel ragazzo così innocente, di andare incontro alla morte.
 
 

[ Il Light di quel tempo avrebbe voluto che il ragazzo posasse quel quaderno. Quel quaderno che lo avrebbe perseguitato per anni e che sarebbe per sempre rimasto macchiato di sangue.

Ma non era possibile. ]
 
 
 



Mi intrufolo in un magazzino, aspettando la mia morte.

Almeno non morirò in prigione. Questa cosa mi rincuora, seppur in maniera minore.

Mi adagio su una scala, aspettando la morte e pensando ad L.

Mi ero forzato a non pensare più a lui in questi anni o almeno a non rimuginarci troppo su, perché il suo pensiero non andò mai via del tutto, ma mi tormentò in questi anni.

La cosa che mi fa incazzare, non è tanto la mia morte, ma quanto il fatto che sia stato N a scoprire di me. Mi sembra che infanghi la memoria di L. Lui era così geniale, così arguto..meritava di scoprire lui la mia identità, non quel ragazzino idiota.

L. Spero di rivederlo..all’inferno. E questo lo penso prima di rendermi conto che non sarà possibile, perché chi usa il quaderno, non può andare né al paradiso, né all’inferno.

E mi dispiace. Quasi il pensiero di venir torturato da lui, in qualsiasi posto mi avrebbero mandato, non mi dispiaceva poi così tanto.

Come sto dicendo, mi sono forzato a non pensare troppo a L, perché credevo di avere una vita ancora lunga, ma ora che so che sto per morire, mi permetto di pensare a lui. Permetto al mio dolore di fuoriuscire, quel dolore che forse non è andato mai via del tutto, ma che cercavo soltanto di soffocare.

Il dolore, il senso di colpa per la sua morte.

Quante volte avrei voluto tornare indietro e avvisare per tempo lo shinigami, di non scrivere quel nome.

Non si può però cambiare il passato.
 


Mentre penso ad L, penso scioccamente ancora: qualcuno mi salvi, qualcuno mi aiuti. Mi accorgo poi che non c’è più nessuno che può aiutarmi o salvarmi, mi sono fatto molti nemici e se anche qualcuno potesse aiutarmi, non lo farebbe.

Piango. Prima della morte, c’è questa sensazione di abbandono che io stesso mi sono creato per riempire quel vuoto chiamato solitudine.

Quando qualcuno si sente solo, si cerca degli amici, si trova un hobby, non va in giro ad ammazzare la gente.
 


“Light…”

Cosa? Ho già le allucinazioni. Non sapevo che stare per morire, provocasse prima allucinazioni uditive. Questa sarebbe una buona informazione, peccato che non vivrò abbastanza per riferirla alla scienza.

“Light..”

Ma allora insisti. Aspetta..questa voce…
 
“L? “

“Sì..” mi dice lui, accarezzandomi una guancia.

“Che..che cosa ci fai nel vuoto? È un posto destinato solo a me..” dico, provando un po' di conforto in quella dolce carezza.

“Sempre il solito presuntuoso. Dai, tirati su.”
 
Me lo ritrovo quasi addosso a me, che cerca di tirarmi su.

“L..ma..tu sei vivo?” sento che tra un po’ gli sverrò addosso.

“Sì, ma non hai adesso l’energia per fare domande, quindi..risparmiale.”
 
Il sollievo per il fatto che sia vivo, sta per sopraffarmi, ma poi all’ultimo momento lo spingo via. Lui mi guarda sbalordito.
“No!! Sta lontano da me. Tu vuoi portarmi in prigione!”

Sono contento di rivedere L, ma lui è un mio nemico. Ha sempre voluto catturarmi, vuole spedirmi in prigione, non è qui per me, perché mi vuole bene.
È un mio nemico!
 
Lui mi guarda con un sorriso triste.

“Non voglio portarti in prigione. Voglio aiutarti. Permettimi di farlo. Stai sanguinando.”

Credo di non esser mai stato tanto stupito in vita mia. Vorrei respingerlo ancora, perché non gli credo. Non è possibile. Nessuno mi vuole bene, non è possibile che io abbia tanta fortuna. Dopo quello che ho fatto, tutti mi odiano.

E invece mi lascio cadere tra le sue braccia, un gesto che non so se faccio per sfinimento o in una ricerca spasmodica quasi disperata, di un briciolo di affetto.

Un affetto che non merito, probabilmente, anzi, quasi sicuramente, ma di cui ho un disperato bisogno e che non ho più la forza di respingere.
 

Oh, L….abbracciarti adesso, mi dona conforto dal dolore delle mie ferite. Sto sanguinando copiosamente, ma in questo momento riesco a non sentirne il dolore e mentre penso questo, mi accorgo che delle lacrime rigano le mie guance.

Sto piangendo! Realizzo all'improvviso. Sono stupito. Credevo non ci fossero più lacrime nel mio cuore corrotto.


Non sapevo neanch’io di avere così tanto bisogno di te. Fu il mio ultimo pensiero prima di svenirgli tra le braccia.
























 Note dell'autrice: 

allora, ragazzi, io ho visto death note solo di recente e il finale da poche settimane e ne sono ancora ossessionata!! malgrado la seconda parte dell'anime - quella che arrva dopo i primi 20 episodi - non l'abbia apprezzata e in alcuni punti mi abbia fatto abbastanza incavolare per via del cinismo di Light e per via della morte di L, ho amato comunque l'anime e il finale mi ha stretto il cuore per la tenerezza che mi ha fatto Light. Malgrado tutto quello che ha fatto, ho desiderato comunque (anche sapendo che non era possibile) che L andasse lì a salvarlo!! e invece non è successo T_T quindi ho dovuto assolutamente scriverlo. Continuavo a pensarci xd

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Capitolo 2
*** Io voglio te! ***


Light si svegliò dopo un tempo che gli parve interminabile, in una stanza d’albergo.

La luce era intensa, il cuscino era soffice. Non aveva voglia di alzarsi, ci provò e si sentì girare la testa in una maniera che credette di stare per svenire. Gemette, prima di sprofondare di nuovo con la testa sul cuscino.

“Davanti a te ci sono degli antibiotici per la testa. Prendili.” Disse una voce famigliare.

Light rimase sbalordito di udire quella voce.

“Sono morto?” chiese Light, guardandolo, stropicciandosi gli occhi.

L sospirò.  “Se ci avessi messo più determinazione anche quando hai fatto scrivere il mio nome sul quaderno, lo sarei di certo molto più. Prendi questi.”

Light non esaudì il comando. Afferrò invece il braccio di L e lo strinse forte. Gli occhi di Light erano lucidi dall’emozione. L guardò lo stesso braccio e poi Light.

“Le pastiglie, Light.”

Light lo lasciò andare e le prese tentennante.

“Non temere. Non voglio avvelenarti.”

“Dovresti volerlo invece.” Disse Light bevendo il bicchier d’acqua.
 
Tornò poi a guardare L che sembrava scrutarlo.



Light aveva perso la voce, la rabbia, tutto. Persino la voglia di scappare.

“Arrestami.” Disse Light arrendevole.

L alzò le sopracciglia. “Adesso mi chiedi di arrestarti?”

“Guardami. Non mi è rimasto più niente. Nemmeno la voglia di continuare a scappare e neanche di uccidere..nè fare giustizia. Sono un uomo morto che cammina. Tutti sanno chi sono e mi vorranno morto. Tu mi hai catturato. Prendimi. Sono un mostro. Ho ucciso tutte quelle persone.”

“Sai, Light, c’è almeno una tra le tante cose che hai detto che non è vera. Tu non hai ucciso nessuno.”

“Che cosa?? Sei impazzito??” gli chiese Light sbarrando gli occhi.

"Guarda tu stesso.” disse L.

Light prese il quaderno che L gli gettò al volo. Guardò febbrilmente le pagine, che erano TUTTE bianche.



“Che cos’è, è uno scherzo? Non può essere lo stesso quaderno. È un trucco.”

“è lo stesso invece e sei stato proprio tu a farlo.”

“Io non ho fatto proprio niente! Qualcuno deve aver cancellato tutti i nomi..non pensavo si potesse fare!”

“Credi che qualcuno ci abbia passato sopra una gomma? Come credi sia possibile che io sia ancora vivo?”

Light lo guardò stupefatto. “Mira..non mi ha detto il tuo vero nome?”

“Oh, l’ha fatto invece. Non è per quello..e non è neanche grazie alla mia grande intelligenza. Quest’ultima mi ha abbandonato proprio nel momento cruciale, devo confessarlo.” Disse L appoggiandosi al letto.



“Io non..non capisco..il quaderno..non aveva mai fallito prima d’ora.”

“Invece è qui che sbagli. Il quaderno può fallire, Light. È tutto scritto nelle regole. Non le hai studiate bene forse. Mi aspettavo sinceramente di più dal proprietario del quaderno. Dal famoso Kira.

“Ma di che cosa stai parlando?” Light era sconvolto, ma anche un po’ incavolato dalla sua strafottenza.

“Tutto quello su cui si basa il quaderno, caro Light, è la volontà del proprietario. È la mente delle persone a fargli acquisire capacità magiche. Senza di quelle, è un normale quaderno.”

“Io non capisco..forse lo shinigami non voleva ucciderti?”
L rise.

“Una delle regole del quaderno dice che se il proprietario scrive il nome della persona che non vuole veramente uccidere, o se si pente proprio poco prima o nel momento in cui lo sta scrivendo, si annullerà l’effetto, perché il quaderno stabilirà che la volontà è venuta meno, che non è quello che veramente vuole.”

Light rimase di stucco.

“E lo stesso vale se incarichi qualcun altro di scrivere il nome per te. Lo shinigami non aveva nessun interesse personale ad uccidermi, esaudiva una TUA richiesta, che come ho avuto modo poi di scoprire, è venuta meno.”

“Ma tu…eri morto..”

“Sì, beh, non mi sono spiegato bene. Intendevo che l’effetto si annulla, ma non subito. Prima la vittima colpita, viene colpita da una specie di morte apparente, dopodiché passate alcune ore, si annulla l’effetto temporaneo della morte fittizia. Lo shinigami si è accorto che ero ancora vivo, perché il mio nome era scomparso dal quaderno ed è venuto ad aprire la mia bara, in tempo prima che potessero seppellirmi vivo.”
 
Light era provato da questo racconto, ma anche sollevato che L fosse ancora vivo. “Ma tutto questo che cosa c’entra con il quaderno dalle pagine bianche?”

“Una delle regole del quaderno, dice che è possibile sottrarsi al destino che è riservato ai possessori del quaderno, in seguito a un grande pentimento e a un gigantesco sentimento d’amore. Devi desiderare di non aver mai ucciso, deve esserci un pentimento sincero. A quanto pare tu l’hai avuto.”



Quella storia era pazzesca. Light era tentato di non crederci. Eppure era vera.
 
“Che fine hanno fatto tutte le persone che ho ucciso?”

“Ritorneranno in vita, da qui a poche ore, ricomparendo nell’esatto luogo in cui erano, prima che tu le uccidessi con la tua arma infernale.”

Light rimase di stucco.
 
“è più di quello che merito..io..AHHHHH. Che…che mi succede!!” gridò Light vedendo dei flussi rosso sangue ribollire attraverso le sue braccia, subito dopo si tenne la testa tra le mani, continuando a gridare.



L lo guardava . “Non sei più sotto l’influenza del quaderno, Light, non te ne sei accorto?”

“La testa..mi si sta spaccando in due..e sento le ossa spezzarsi…AAAAAAAAARGHHHHH!” Light cadde e si contorse al pavimento.
 
“Aiutami, L, sto morendo!!”

“Non stai morendo, ma tutto il contrario, Light.” Disse L, guardandolo contorcersi al pavimento.

“AAAAHHH!”

“Il quaderno ti stava trasformando in un DEMONE, senza più cuore, né sentimenti, soprattutto dopo la mia *morte*. Non te ne eri accorto? “

“AAHHHH!”

“Ora l’influsso malefico sta lasciando il tuo corpo. Sei libero, Light.”
 


Quando finalmente Light riuscì a rimettersi in piedi, si rivolse al nemico di sempre.

“Arrestami.”

“Allora insisti. Quando volevo farlo, diventavi pazzo. Ora che non voglio più farlo, diventi comunque pazzo. Tu devi avere disturbi di personalità.”

“Arrestami! ! Quello che ho fatto prima, potrei rifarlo!”

“Senza più il quaderno e dopo la disperazione che è entrata dentro il tuo cuore negli ultimi anni? Nessuno è così tanto incosciente o così strano da voler essere così infelice coscientemente, quindi ne dubito.”
 
“Se non vuoi arrestarmi, allora uccidimi!! Non mi è rimasto più niente! Tutti mi odiano!” disse Light prendendolo per la collottola.

 “Penso invece che ti lascerò andare…” disse L senza scomporsi, togliendogli delicatamente le mani dal suo corpo.

Che cosa?? Perché?
 
“Da quando hai cercato di uccidermi, sono diventato anch’io uno che si nasconde nell’ombra..come te. Non ho detto a nessuno che ero vivo, quindi se la legge è uguale per tutti, ho commesso anch’io un reato..”

“Che cosa? E perchè diavolo l’hai fatto?”

“Puoi biasimarmi? Avevo davanti a me una persona che con solo la sua forza di volontà poteva uccidermi e graziarmi. Se mi fossi ripresentato a te, mi avresti visto come una persona che aveva un qualcosa in più degli altri, dal momento che era l’unico che tu avevi graziato, ti avrei fatto paura e avresti cercato di uccidermi di nuovo, perché ero un pericolo per te, ai tuoi *sogni *, ma soprattutto, lo shinigami parlò con me. Mi spiegò  svariate cose. Mi raccontò chi eri, prima che il quaderno ti infettasse il cuore, la mente, tutto. Mi ha raccontato dei tuoi ideali, dei tuoi sogni.. mi commossi. Voglio salvarlo. Lascia che vada da lui e gli mostri che se si pentirà, sarà salvo. Lo shinigami però mi fermò. Se tu avessi saputo che esisteva un modo per cancellare quello che avevi fatto, avresti desiderato che non avvenisse, assetato com’eri dall’eliminazione del MALE sulla Terra. No, il tuo doveva essere un pentimento SINCERO inoltre, non dettato dall’astuzia, altrimenti non avrebbe comunque funzionato. Doveva  venire dal cuore.”

“Io non ce l’ho un cuore!”

Avevi un cuore. Il cuore più nobile di tutti, desideravi proteggere gli indifesi e salvare e liberare gli oppressi. Avevi un cuore, Light, prima che il potere del quaderno lo corrompesse, trasformandoti in una persona che aveva molto poco di umano.”



Light riprese a piangere.
 
“Come puoi aver avuto pietà di me, dopo quello che ti ho fatto..” disse Light incredulo con gli occhi lucidi.

“Pietà, dici?” disse L, sfiorando delicatamente le dita della mano di Light.

Light sgranò gli occhi.

“Ci tenevo a te, Light. Ci tenevo davvero. Volevo soltanto un gesto. Un gesto d’amicizia, d’affetto, un gesto d’amore che mi dimostrasse..che anche tu ci tenevi a me, che non ero solo un gioco per te, una sfida. Quando ho saputo che non ero morto, perché tu non volevi davvero uccidermi, sono stato stranamente, inaspettatamente, FELICE. Mi bastava. Mi sarebbe bastato per sempre, quell’unico, piccolissimo, gesto d’amore.”
 
Parole bellissime, che facevano inondare di lacrime il viso di Light.

“Ti ho sognato spesso…in questi anni..” si lasciò scappare Light, cercando di prendere la mano di L.

L colpito, ma spaventato, la ritrasse.

“è…è troppo tardi per questo.” disse L, alzandosi e voltandosi.



“L…” lo richiamò Light., mentre quest’ultimo si allontanava da lui, avvicinandosi invece alla finestra.
 
“Non devi dire niente, Light, una volta finita questa conversazione, entrambi prenderemo la nostra strada, lontani l’uno dall’altro, come è giusto che sia.”

“E se non me ne fregasse niente di quello che è giusto???”

L chiuse gli occhi sorridendo.

“Ti direi che dimostreresti di non esser cambiato. Vuoi davvero questo?”

“Io voglio TE!” disse Light, Si era alzato dal letto e si era avvicinato a lui, barcollando, a causa delle ferite fasciate.
 


L sgranò gli occhi. “Credimi, non è quello che vuoi..”

“IO ti ho mentito, L..” disse, ottenendo stavolta la sua attenzione.

“Ogni giorno di questi anni, desideravo poterti rivedere, desideravo non aver mai chiesto di fare il tuo nome. Non è vero che ti ho sognato spesso..Io ti ho sognato…SEMPRE.

L lo guardò attonito, forse percepì la sincerità disarmante delle parole e dei sentimenti di Light, o forse capì la sincerità dei suoi stessi sentimenti, sentendo il proprio cuore battere come un tamburo.
BUM BUM BUM.
 
Era il suo cuore che faceva così, poco prima che succedesse la sua morte apparente, ora lo stava rifacendo, invece, precedendo non una morte, ma
Un bacio.

Quello con Light.
 
Si baciarono. Due nemesi, ma allo stesso tempo due spiriti affini. Impossibili da far combaciare razionalmente, eppure adesso erano lì a baciarsi con dolcezza e desiderio.

Tanto dolore, tanto tempo passato a combattersi, per poi finire così, con l’amore.
 























Note dell'autrice: uffff ce l'ho fatta!! xd credetemi è stato un capitolo difficile da scrivere xd Spero vi piaccia, il prossimo sarà l'ultimo <3 

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Capitolo 3
*** Una nuova vita insieme ***


Light e L stavano salendo sull’aereo che li avrebbe condotti in Italia, per ricominciare una nuova vita, consci del fatto che in Giappone sarebbero stati condannati alla prigione entrambi.
 
“Quindi alla fine lo shinigami ci teneva a me?” chiese Light a bassa voce, quando si sedettero sui sedili.

“Già.” Confermò L.

“Non l’avrei mai pensato. Come non osavo sperare di te.” Disse Light guardandolo dolcemente.

L ricambiò lo sguardo dolce, poi gli fece una carezza sul viso.

“Dici che sei felice, ma io continuo a vedere uno sguardo tormentato in te.” Disse poi.

“Non è facile superare quello che ho fatto.” Confessò L.

“è per questo che non hai voluto vedere il servizio sulle persone che sono tornate in vita?”

“Preferivo concentrarmi su di te. Avevamo delle valigie da fare.”

“Ma vederli, ti avrebbe fatto sentire forse meglio.”

“Ma io non voglio stare meglio. È una cosa che io non merito, così come non sono sicuro di meritare il tuo amore. È troppo.”

“Light..”

“E non sono sicuro che mi perdoneranno neanche …lassù…forse quando morirò, andrò all’inferno.”

“Non è quello che mi ha detto lo shinigami. Lui mi ha detto che i tuoi peccati sono stati cancellati..anche se..forse un saltino in Purgatorio dovresti pur farlo, per pagare.” Disse L sorridendo.

“Purgatorio? Brrr..”

“Che c’è? Non vuoi soffrire nemmeno un po’? Allora non ti meriti il Paradiso.” Disse L, baciandolo piano e sensuale.

Light lo baciò , abbracciandolo. “Se starai con me, andrò dappertutto, ti amo, L.”

“Ti amo anch’io, Light.”
 
 
 




Grazie all'amore e alle dolci cure di L, Light riuscì a lasciarsi alle spalle i rimorsi per quello che aveva fatto alle sue vittime e al suo stesso amore. Light e L  furono molto felici in Italia. Innamorati del cibo italiano, innamorati l’uno dell’altro e delle bellezze delle città italiane, di tanto in tanto, lo Shinigami tornava a trovarli, stavolta senza proporre loro nessun quaderno, per poi tornare nel suo mondo.

I due non avrebbero mai pensato che la figura della Morte personificata potesse essere anche dolce e per niente spaventosa.























Note dell'autrice: 

finitaaaaa. Sono certa che non pensavate neanche voi che sarebbe finita così in fretta, nonostante i miei aggiornamenti saltuari! xd e invece eccomi qui! Ringrazio lovelysweet che è stata carinissima a recensirmi i capitoli e la storia <3333 a tutti gli altri spero che la storia sia piaciuta. 

Volevo dall'inizio un finale felice per loro due e di solito quello che desidero cerco di trasformare in fanfiction. Light non andrà all'inferno e con ciò specifico che non incito assolutamente alla violenza o a quello che ha fatto. Anzi, se notate ho fatto tornare in vita le sue vittime..

Per me l'unico modo per far sì che non venissero persegutati, era che lasciassero il Giappone e quindi per questo questa scelta..infine, ci tenevo che non perdessero i contatti con lo shinigami. Ma niente più quaderno della morte per loro

ciaoooo

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