Boku no Hero Academia 2.0

di RedFox33
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Come sopravvivere al giorno d'esame - pt 1 ***
Capitolo 3: *** Come sopravvivere al giorno d'esame - pt 2 ***
Capitolo 4: *** Che la sfida abbia inizio! La prima prova pratica ***
Capitolo 5: *** The next day: la seconda prova pratica - pt 1 ***
Capitolo 6: *** The next day: la seconda prova pratica - pt 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Boku no Hero Academia 2.0

Prologo


 

Aizawa se ne stava seduto su una delle tante sedie che circondavano il tavolo della sala riunioni della U.A., e seduti assieme a lui conversavano allegramente alcuni insegnanti con cui non aveva mai provato a scambiare nemmeno una parola, considerati troppo insignificanti da Eraserhead. Lo stesso fatto di respirare la loro stessa aria lo disturbava, ma purtroppo per preparare l'esame di ammissione della U.A. per l'anno seguente c'era bisogno della presenza di tutti gli affiliati della scuola. Le figure con cui non si vergognava di condividere l'ossigeno erano poche, e tra queste vi erano la dolce e anziana infermiera dell'accademia e quello scheletro che una volta era il grande All Might. Mentre faceva quei pensieri, entrò nella stanza un terzo candidato degno del suo rispetto (e dell'ossigeno da lui respirato): il buffo preside della U.A., o, com'era meglio conosciuto tra gli insegnanti, Mr. Principal. Quest'ultimo, con un colpo di tosse, richiamò a sè l'attenzione di tutti i presenti e dopo averli salutati con un cenno della zampa cominciò a parlare:

-Ben ritrovati miei cari insegnanti e collaboratori!- la sua voce tuonò con gran fragore per tutta la stanza. -Come sapete, è arrivata l'ora come tutti gli anni di organizzare l'esame di ammissione della U.A. per il corso eroi! Alcuni di voi lavoreranno sullo scritto, mentre altri si dedicheranno all'esame pratico. Sappiate che quest'anno ho intenzione di assumere anche altri eroi professionisti in seguito al pensionamento di alcuni insegnanti, perciò desidererei la massima collaborazione con i nuovi acquisti della scuola!..

Dopodichè, l'assistente di Mr. Principal iniziò a distribuire i fogli con gli incarichi a tutti i docenti, partendo proprio da Aizawa. Un'occhiata al suo foglio bastò a fargli sfoderare un ghigno soddisfatto.

-Qualcosa non va Aizawa?- chiese il preside dalle sembianze orsine.

-Oh, mio caro Nedzu, quest'anno non posso che approvare la sua scelta.

 

Salve a tutti! Come avrete letto nell'introduzione, questa è una storia OC!
Le storie OC, per coloro che non lo sanno, sono storie in cui sei tu a scegliere i personaggi del racconto, creandone uno tuo e buttandolo nella mischia assieme agli altri personaggi della storia!
Per chi volesse partecipare, come ho già detto, basta lasciare un commento qui sotto e in seguito invierò a tutti coloro che mi hanno contattato una scheda da compilare (vi chiedo anche di allegare un breve e piccolo schizzo colorato del personaggio da voi creato).
Potrete decidere pure se il vostro personaggio intratterrà o no una relazione d'amore! *^* Però, con chi accoppiarlo a decidere sarò io U.U
Ripeto anche che i partecipanti potranno andare da un minimo di 10 a un massimo di 20 persone.
Gli aggiornamenti saranno mensili (ogni 1/3 mesi ca)
E... Non so che altro aggiungere! E' un lavoro difficile, perciò vi chiedo pazienza... Spero che mi sosterrete in questo viaggio nella U.A. Academy! :3
Bacioni,

RedFox33

 

 

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Capitolo 2
*** Come sopravvivere al giorno d'esame - pt 1 ***


Boku no Hero Academia 2.0

Come sopravvivere al giorno d'esame - pt 1




 
Buonsalve a tutti voi!!!
Spero che non sia passato troppo tempo dall'ultima volta, ma è stato più difficile del previsto smistare tutte quelle schede che mi erano arrivate >.<
Ma ho finalmente per voi il capitolo appena sfornato!
Non ho potuto inserire sin dall'inizio tutti gli OC, ma ho cercato di accontentare tutti mettendo perlomeno uno dei due personaggi che qualcuno mi ha inviato!..
E... Niente. Mi sto divertendo troppo con questo progetto!
Senza ulteriori indugi, vi lascio al (spero) tanto atteso capitolo :D Ci si vede a pié di pagina!


 

Quella mattina, Sora Hitomi si era svegliata molto presto: aveva paura di fare tardi, e non poteva proprio permetterselo, non quel giorno. Prese il maglione verde pesante che tanto adorava e se lo infilò velocemente, per poi acconciarsi i lunghi capelli castani in una treccia disordinata. Non volle nemmeno far colazione tanto aveva paura di non essere lì nel momento dell'appello dell'esame; presa la bicicletta, si diresse al solito punto d'incotro per aspettare l'altra esaminanda. Aspettare, purtroppo, non era il suo forte.

-Sono le otto e quarantasei. Dovevamo vederci alle 8 e mezza. Si può sapere dove sei stata?- disse freddamente la castana, dopo che vide spuntare da dietro un angolo un cespuglio rosa di capelli. Era da più di mezz'ora che stava aspettando Reiko Suzuki, e se non avesse dovuto risparmiare le energie per l'esame, non avrebbe esitato un momento ulteriore per darle una lezione su come non arrivare mai più in ritardo.

-Scusami Sora-chan! Mia nonna ha forato una ruota della mia bici e sono dovuta venire a piedi!.. Ah... Sono così stanca.- esclamò teatralmente la nuova arrivata, scaricando tutto il suo peso su Sora con tanto di dorso della mano sulla fronte. La ragazza con la treccia non era abituata a ricevere tutta quella confidenza, perciò mollò la presa sulla piccola donna dai corti capelli rosa facendole fare un tonfo a terra.

-Ahia.

-Scusami... Cioè, volevo dire, ti sta bene. Non meriti nemmeno di essere soccorsa. La prossima volta impari ad arrivare prima.

-Eddai! Perché sei così fredda? So che in realtà mi adori.- disse Reiko, alzandosi da terra come se nulla fosse e iniziando ad agitare le mani.

-Ah, voi italiani e il vizio di gesticolare così tanto...- sospirò Sora, nascondendo un abbozzo di sorriso.

-Disse la giapponese che non si fa sfiorare da nessuno manco quando le danno il resto. - rispose di tutto tono la rosa, lanciando un sorrisetto di sfida. La castana se ne accorse, ma per quel momento decise di ignorarla.

-E' meglio se andiamo, o addio U.A.- concluse Sora, prima di salire in sella alla sua bici.

-Aspettamiii!- urlò invece Reiko, cercando di strappare un passaggio alla sua amica. -Tu non sai dov'è la U.A., dove pensi di andare da sola?

-... Pff. Muoviti e sali.

 

...

 

Ai Sagawa era già arrivata davanti ai grandi portoni della U.A., ma la paura di fallire l'esame le impediva anche solo di fare un singolo passo in avanti. La bocca era serrata in uno strano ghigno, e la fronte non aveva mai visto tante rughe come in quel momento; era necessario per la sua incolumità sciogliersi un po', o tutta quella tensione avrebbe rischiato di trasformare Ai in una statua di marmo seduta stante.

"Non avere paura Ai, tuo fratello ha fiducia in te e nelle tue abilità, puoi farcela..." pensò la rossa, scrollando le spalle. La ragazza non poteva che destare sguardi su di lei, dato lo strano comportamento che stava avendo, ma la tensione del momento la isolava dal resto che la circondava. Solo un tocco sulla spalla la riportò alla realtà.

-Sagawa-san? Sei proprio tu?- disse una voce piatta maschile che ben ricordava.

"A...Alexander-kun?!" per poco alla rossa non venne un colpo. Quel ragazzo, Alexander Inazu, era la sua cotta sin da quando un anno prima si erano conosciuti a un evento per talenti straordinari. Lei era stata invitata grazie alla sua singolare capacità logistica, lui grazie al suo incredibile talento nel suonare il violino: la musica di Alexander le aveva trasmesso emozioni uniche, ma, nonostante dietro quelle dolci melodie si nascondessero nobili sentimenti, l'aspetto duro e austero del ragazzo impediva a chiunque di avvicinarsi a lui. Ai fu l'unica coraggiosa tra gli ospiti ad andare a parlare col violinista moro, e in quel momento aveva capito quanto in realtà dietro a quello sguardo terrificante si celasse una persona per bene; se ne era subito innamorata, ma purtroppo da quel giorno in poi le occasioni per rivederlo erano state poche.

-Ehm... Ciao.- iniziò lei, fingendo uno sguardo gelido sia per timidezza, sia per non far trapelare i suoi sentimenti al ragazzo. -Cosa ci fai qui?

-Partecipo all'esame per entrare nella U.A., e penso che anche tu sia qua per lo stesso motivo, vero?

-Sì.- rispose monotonamente Ai, continuando a tenere uno sguardo impassibile.

-Bene. Spero vivamente che passeremo entrambi, così potremmo aiutarci a vicenda nel corso dell'anno.- le parole gentili del ragazzo erano totalmente in contrasto con in suoi occhi tenebrosi, ma Ai ci fece poco caso. Voleva esultare dalla gioia al pensiero di lei e Alexander nella stessa scuola, ma il suo carattere chiuso le impedì di esternare questa felicità. Fece un disinteressato gesto con la mano per salutare il ragazzo e si voltò dall'altra parte, facendo un grosso respiro. Ora sì che doveva passare l'esame a tutti i costi.

-Ah, un'ultima cosa.- Alexander la colse di sorpresa, facendole perdere, anche se solo per un secondo, la corazza di ferro.

-Dimmi pure.

-All'esame parteciperà anche mia sorella gemella, si chiama Violet. Non ha molti amici, e mi faresti felice se cercassi un po' di fare amicizia con lei.- gli occhi del ragazzo, nel nominare la sorella, si illuminarono per un istante, e la rossa capì immediatamente che quella persona era veramente importante per lui.

-Sarà un piacere Alexander-kun. Se è come te, non può essere che una ragazza fantastica...-

...

"CAZZO!"

Solo in un secondo momento Ai si rese conto di ciò che aveva appena detto, e ormai era troppo tardi per rimangiarsi le parole date. Aveva praticamente quasi confessato in suo interesse per un ragazzo al ragazzo in questione. Diventò improvvisamente rossa e abbassò velocemente lo sguardo per non esporsi troppo, tanto quanto bastava per cercare di recuperare la sua maschera seria e distaccata, e quando la sua finta sé si ristabilì, alzò la testa per parlare, ma venne immediatamente stoppata da Alexander.

-Non c'è bisogno che fingi con me- disse lui, gli occhi inteneriti nel vedere la rossa arrossire. -so che in realtà sei più dolce e gentile di quanto dai a vedere. Ma in fondo non sono la persona giusta per rimproverarti, anche io faccio allontanare tutti da me con questo sguardo. Però io non posso farci niente, è proprio la mia faccia che spaventa!

In quel momento, Alexander sorrise e scompigliò i capelli di Ai, e la ragazza non potè che soccombere davanti tanta perfezione.

-T...Tu non spaventi affatto.- la rossa cercò di affermare questa frase con il tono più naturale e gentile che aveva a disposizione, ma nonostante lo sforzo il suo atteggiamento continuava ad essere fin troppo distaccato.

-Ah... In realtà sono più spaventoso e cocciuto di quanto il mio aspetto da a vedere- ironizzò il moro, sorridendo per la seconda volta. -Se avremo l'occasione di andare in classe insieme, conoscerai anche questo mio lato più oscuro.

E, detto ciò, salutò la rossa con una pacca sulla spalla e si diresse da una ragazza mora, molto somigliante ad Alexander.

"Fratellone mio," pensò Ai, in un misto tra felicità ed eccitazione. "dammi la forza per superare l'esame!"; dopodiché, varcò finalmente le porte della U.A..


 

-VA PIANOOO!- urlò a tutto fiato Reiko, aggrappandosi il più forte possibile al felpone verde di Sora.

-Se tu fossi arrivata in orario, non sarei dovuta andare così veloce.

-Ma in questo modo rischierai di investire qualcunOCOMEQUELRAGAZZOSTAATTENTAAA!

La rosa non fece in tempo ad avvisare la castana che la bici delle due colpì in pieno un ragazzo dagli strani capelli bianchi, facendo cadere tutti e tre a terra. La prima a rialzarsi fu Sora, e quasi noncurante di quello che era successo riprese la bici in mano.

-La U.A. si vede in lontanza. Io vado, ti aspetto là. Scusati da parte mia con... quello.- disse a Reiko indicando il ragazzo steso a terra. La ragazza dal caschetto rosa non fece nemmeno in tempo a fermare l'amica che questa era già ripartita come un razzo verso la U.A..

"Così rischia di investire qualcun'altro.." pensò, noncurante di essere rimasta senza passaggio. In fondo, fatto un calcolo veloce, camminando ci avrebbe messo solo 10 minuti per arrivare a scuola, quindi non le importava più di tanto essere rimasta a piedi, ma quando vide che il ragazzo investito non si rialzava, la sua attenzione si spostò tutta su di lui.

-Ehi tu! Ehi! EEEHI!- urlò Reiko, prendendo le spalle del ragazzo e iniziando a scuoterlo come una furia. -Per favore non morireee!

-... Mh... Che sta succedendo...- disse il bianco in un sussurro, per poi aprire i suoi occhi blu ed incontrare quelli verdi di lei.

-Oh, per fortuna stai bene...- disse Reiko sospirando e portandosi la mano sul petto. Il ragazzo era ancora confuso, ma quando realizzò che si trovava disteso sulle gambe di una ragazza non potè fare a meno di rialzarsi con uno scatto, paonazzo in volto. Lui non era affatto abituato al contatto umano, tantomeno a quello femminile, perciò l'unica cosa che voleva in quel momento era andarsene al più presto, troppo in imbarazzo per restare. Non diede a Reiko nemmeno il tempo di parlare, e si limitò a farle un gesto con la mano senza guardarla negli occhi. Purtroppo per lui, la ragazza non voleva avere una povera anima sulla coscienza.

-Tu! Dove credi di andare!- la ragazza afferrò lo sconosciuto per una manica, impedendogli di proseguire. -Sei appena stato colpito da una pazza scatenata che andava alla bellezza di 100km/h. Non penso che tu sia pronto a camminare ancora.

E, infatti, come sospettò Reiko, il misterioso e affascinante ragazzo venne colpito istantaneamente da un forte giramento di testa, che lo costrinse, anche se involontariamente, ad aggrapparsi sulla spalla della rosa.

-Come immaginavo, tu non stai bene.- constatò lei, afferrandolo con più decisione e portando il braccio del bianco attorno al suo collo. -Dimmi chi sei, o dammi qualche informazione su dove vivi, così posso riportarti a casa.

Il ragazzo, ancora in preda ai giramenti di testa, non riuscì a distinguere con chiarezza le parole di quella strana persona che lo stava aiutando, ma ben presto riuscì a focalizzare di nuovo la situazione e, senza un briciolo di incertezza, tolse il braccio dal collo della ragazza.

-... Non posso tornare a casa.- disse, sempre senza cercare un contatto visivo. A lui non piaceva parlare, era sempre stato un tipo silenzioso e solitario, non voleva che qualcuno si preoccupasse per lui. Ma quella ragazza era così insistente che doveva necessariamente darle spiegazioni.

-Ho un esame importantissimo.- continuò, dando le spalle alla rosa. -Sto bene ora, camminerò lentamente e appena arrivato a scuola mi farò dare le giuste cure mediche, sempre se ne ho effettivamente bisogno. Quindi... Non preoccuparti per me. Puoi pure...

-Non dirmi che anche tu fai l'esame della U.A.!- esclamò Reiko, portandosi davanti al ragazzo. -Beh, se è questo il caso, non puoi proprio presentarti conciato in questo modo. Prima arrivi, prima ti guariranno e prima ti ristabilirai per dare l'esame. Aaaah... Adesso mi sento così in colpa... Facciamo così: sali pure sulla mia schiena, ti porterò fino alla scuola in pochi minuti, così mi farò perdonare!

-Ma non ti ho nemmeno detto se è veramente l'esame per la U.A. quello che devo fare...- sussurrò il ragazzo, confuso dal così tanto aperto carattere della ragazza. Inconsapevolmente, per una volta, era stato lui a continuare la conversazione.

-Non essere sciocco.- rispose Reiko, mostrandogli il suo più amichevole sorriso. -Ti si legge negli occhi che vuoi far parte di quella scuola!
-Ma...

-Niente ma. Sali sulle mie spalle, o giuro ti carico con la forza.

-...

Il ragazzo, persa la voglia di discutere con la ragazza, si limitò a fare quello da lei richiesto, non senza un minimo di imbarazzo. Di solito, erano gli uomini a soccorrere le donne, ma doveva ammettere che stando sulle spalle della ragazza il profumo emanato dal suo shampoo lo rilassava.

-E com'è che ti chiami scusa?- chiese improvvisamente lei, rompendo il silenzio.

-... Yamamoto Masao.

-Bene, Masao-kun! Io sono Reiko Suzuki, e giuro che se a causa della mia amica tu non riesci a passare l'esame le spacco la testa da parte tua, ok?

Yamamoto si limitò a restare in silenzio, come spesso faceva, ma la risatina che scappò dalle sue labbra fu una risposta più che esaustiva per Reiko: la sua amica l'avrebbe pagata cara, e tanto.
 

 

Nel frattempo, Sora si era impicciata nuovamente in una situazione spiacevole. Come previsto da Reiko, con la sua bici aveva messo K.O. altri due poveri sfortunati, ma questa volta non poteva svignarsela perché non aveva nessuno a cui affidarli. Il portone della U.A. era a soli 5 metri da lei, per questo l'opzione migliore che le venì in mente fu quella di entrare dentro la scuola trascinandosi dietro i due poveri malcapitati ancora incoscenti. Quando ormai era dentro da tre minuti circa, uno dei due si risvegliò e, leggermente confuso, fissò la ragazza con la treccia che lo stava fissando a sua volta.

-Scusa, colpa mia.- disse lei semplicemente, prima di voltarsi a guardare altrove con le braccia incrociato al petto.

-Scusa... SOLTANTO?- disse il ragazzo castano, con uno sguardo furioso in volto. Sora lo notò, ed era anche pronta al peggio, ma quando lui scoppiò a ridere non potè fare a meno che guardarlo confusa. -Certo che sei proprio una forza! Mi hai investito, non mi hai portato in ospedale, e tra l'altro l'unica cosa che sai dire è "scusa"?! Ahahah! Oddio non ho mai riso così tanto. Ah... Mia sorella è ancora svenuta?

-...Sì.

-Beh, non ti preoccupare per lei, ha la pellaccia dura.- si limitò a dire il castano, posando la mano sulla fronte della ragazzina che era in sua compagnia. -Speriamo si riprenda per l'esame, la U.A. non ammette perditempo!

-Ah, quindi farete l'esame per la U.A.?- chiese Sora, divertita dal comportamento del ragazzo. -Bene, allora portarvi dentro la scuola è stata la scelta giusta.

-Sì, anche se in realtà mia sorella non vuole sostenerlo, ma almeno così non ha più scuse, è già entrata, e non le permetterò di uscire. Ma prima che mi scordo, piacere, sono Shinobu Haruto, e tu sei..?

-Sora Hitomi.- rispose lei, ricambiando la stretta di mano.

-Sai, Sora-chan, sei una delle poche persone che dopo aver visto il mio carattere strambo ha accettato comunque di dirmi il suo nome. Sappi che da questo momento in poi, io ti considero una mia amica, e per gli amici che ho avuto in passato io sono stato una sfida troppo grande.

-Non ti preoccupare, non c'è mai stata una sfida che non abbia vinto.- rispose Sora, alzandosi dalla sedia e aspettando l'arrivo della sua amica, sicuramente infuriata con lei.

 

Bene, ecco qua il capitolo! Vi è piaciuto? Fatemelo sapere per favore! >.<
So che ancora non ho aggiunto niente di significativo alla trama, ma mi serviva un capitolo di presentazione dei personaggi, non credete?
Ditemi la vostra opinione!

RedFox33

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Capitolo 3
*** Come sopravvivere al giorno d'esame - pt 2 ***


Boku no Hero Academia 2.0

Come sopravvivere al giorno d'esame - pt 2





 
Hola gente! :3
Scusate il mio ritardo, ma sono stata indaffarata con la scuola >.<
Non ho nemmeno avuto tempo di disegnare un'"immagine di copertina" per il capitolo... Penso comunque che la inserirò quando pubblicherò il prossimo capitolo, perciò se la volete vedere basta rifare un piccolo salto indietro su questo capitolo ^^
Ora però vi lascio alla lettura
Vi avverto: E' LUNGA.
Perciò abbiate pazienza
Baci e a dopo! :*



 

Aizawa e il grande All Might erano seduti attorno a un tavolino della caffetteria degli insegnanti e stavano aspettando che le nuove reclute scelte dal preside si presentassero là. Quest'anno tutti gli insegnanti, compresi il preside e i due eroi sopra nominati, erano eccitatissimi all'idea di aver a che fare con vecchie conoscenze, e non vedevano l'ora di vederle di nuovo alla prova. Molti dei partecipanti si erano già riuniti nell'aula magna per ascoltare le direttive sull'esame di quest'anno, ma prima di poter cominciare doveva esserci tutto lo stuff della U.A., compresi quindi i nuovi insegnanti, e tutti dovevano essere al loro posto. Aizawa era impaziente perché ancora gli "acquisti" della scuola non si erano fatti vivi e sfogava questa sua facile irritabilità sul povero All Might.

-Sono sempre stati un problema.- Eraserhead ormai polemizzava da ben 10 minuti, e All Might dopo aver ricevuto una prima lavata di capo decise di rimanere ad ascoltare in silenzio per un altro po'. -Sarà divertente vederli in azione, ma ho dei brutti ricordi legati ad alcuni di loro. Potrebbero esagerare, e dopo toccherebbe a noi correggere i loro errori. Bisognerà fargli da tate, di nuovo. Non ho voglia di scomodarmi, sono ormai anziano, dovrei andare in pensione, ma il preside conta ancora su di me. Ah... Però sono anche felice. La noia e la monotonia di tutti i giorni perlomeno sparirà d'ora in poi. Ammetto che mi sono mancati in questi anni. Ho sempre avuto modo di sapere cosa facevano, ma fare lo spettatore e fare l'attore sono due cose completamente diverse. ... Speriamo vada tutto bene.

-Mio caro Aizawa,- disse All Might, cercando di far sparire con una battuta l'impazienza che il collega aveva accumulato in quei minuti. -sei più lunatico di una donna in quel periodo del mese! Ah ah ah!

-... Con questo vorresti dire che sono una femminuccia..?- disse Eraserhead, lanciando uno sguardo d'odio al biondo dal fisico una volta possente. A quanto pare, la battuta era stata controproducente.

-Ehm... No no! Cercavo solo...

-Qui non cerca niente nessuno. -lo interruppe Aizawa, alzandosi dalla sedia e avvicinandosi al collega. -Devo ricordarti qui chi ha un Quirk e chi no*?

-No, non c'è bisogno di farlo... Ma, se vogliamo dirla tutta, proprio perché io non ho un Quirk, il tuo non è efficace su di me! Ah ah ah!

-... Sei un caso perso!- concluse semplicemente Aizawa, risedendosi scompostamente sulla sedia. Forse, l'ironia di All Might aveva funzionato... Certo, forse.

 

 

Ai era nascosta dietro un pialstro dell'immensa aula magna e stava seguendo con gli occhi i movimenti dei gemelli Inazu. Attendeva ormai da tempo il momento giusto per "attaccar bottone" con la sorella di Alexander, ma l'occasione non si era ancora presentata. Aspettava e aspettava... Ma di questo passo non avrebbe fatto in tempo a presentarsi a Violet prima dell'inizio dell'esame; perciò, realizzato il poco tempo che le era rimasto, decise di andare là e affrontare per amore la sua timidezza.

-Ciao.- disse freddamente Ai, cercando di apparire il più amichevole e colloquiale possibile.

-... Ciao...- rispose la mora, gli occhi blu intenti a scrutare la persona bizzarra che le si era presentata davanti. Dopo la presentazione, cadde il silenzio tra le due, perciò Alexander, che era stato tutto il tempo con la sorella, decise di intervenire per il bene della "missione".

-Violet, non essere spaventata, questa ragazza è una mia amica. Forza, salutata decentemente!

-Oh, si Onii-chan.- disse la mora, rivolgendosi prima al fratello e poi alla sconosciuta. -Scusami per prima... Ma non credevo fossi un'amica di Alexander. Sono sua sorella, Violet Inazu, e tu sei..?

-Piacere, il mio nome è Sai Agawa.

-Ai Sagawa.- la corresse Alexander con un sussurro.

-Ah, vero, Ai Sagawa.- l'espressione di Ai non era cambiata, ma dentro di sè si stava maledicendo per essere riuscita addirittura a sbagliare il suo nome.

-... Pff... Ahahah! Sei buffa!- disse Violet sorridendo. A quanto pare, la figuraccia di Ai era servita per rompere il ghiaccio.

-Sì... E' una ragazza buffa. Soprattutto quando si tratta del suo carattere: è un po' come te Violet, non riesce proprio a esternare le sue emozioni! Però tu fai la sorridente, lei l'apatica!- ironizzò il gemello maschio, dando delle pacche sulla testa alla sorella. Quando era in compagnia della gemella, si faceva molto più amichevole e aperto.

-Tu non hai proprio peli sulla lingua, vero fratellone?

-Beh... No!

-Perlomeno non è cattivo come dà a vedere.- intervenne Ai, sempre senza mostrare emozioni. Quello della rossa era un complimento, ma Alexander pensò che fosse una frecciatina rivolta a lui, perciò non esitò a controbattere.

-Ah sì? Credo proprio che tu abbia bisogno di vedere cosa so fare! E' da prima che insisti sul mio essere gentile... Sai, non sono tutto rose e fiori.

-Se è per questo, nemmeno io sono tutta rose e fiori.- disse Ai, per la prima volta con uno sguardo diverso, più grintoso. -Non ho paura di un gentiluomo come te.

-Wow...- sussurrò semplicemente il moro, dopo aver notato lo sguardo intenso della rossa. -Ho visto un briciolo di vita in te finalmente! Ma staremo a vedere chi tra noi due sa essere più aggressivo!

E, detto ciò, Alexander si allontanò con Violet lanciando uno sguardo di sfida ad Ai, che era rimasta là, basita, a rimuginare su come era riuscita a tirar fuori da sè quella grinta.

"Mi gira la testa... Mi sono sforzata troppo." pensò, dirigendosi in caffetteria. "Meglio che beva qualcosa di dolce, sennò svengo".

 

 

Shinobu, il ragazzo strano, stava tranquillamente aspettando che la sorella si svegliasse, e per ammazzare il tempo aveva iniziato a cucirle una sciarpa a uncinetto; da dove erano spuntati fuori ago e filo, purtroppo, non ci è dato saperlo.

-Zaminamina, eh eh, Waka Waka eh eh!- cantava il castano, prendendo una maglia da destra e portandola a sinistra. -Zaminamia zangale... OH! Finalmente ti sei svegliata Honoka!

La ragazza dai lunghi capelli color argento in realtà si era svegliata da un bel pezzo, ma era rimasta ad ascoltare il fratello cantare, ancora inconscia di essere stata investita da spatent-rider**.

-Come stai???- chiese il ragazzo, appoggiando la sciarpa su una sedia accanto al lettino dell'infermeria.

-...

-Ah, giusto, che sbadato.- disse Shinobu, prendendo dalla borsa della ragazza una lavagnetta portatile. -Tieni. Per fortuna non si è rotta.

"Grazie", scrisse la sorella sulla lavagnetta." Sto bene. Ma cosa mi è successo? Perchè sono all'ospedale?"

-Siamo stati investiti da una pazza in bici. Ma non ti preoccupare, ci ho già fatto amicizia! Ah, e poi non siamo all'ospedale, siamo nell'infermieria della U.A..

"C... Cosa?!" scrisse velocemente lei col pennarello rosa, facendo una faccia sbigottita. "Riportami a casa, non sono pronta ad affrontare l'esame... Ho paura."

-Taci! Taci!- la "zittì" il fratello con tutta la tranquilltà del mondo. -Ci sono io, e poi con un Quirk del genere è impossibile che tu non passi! Devi cercare solo di avere più palle, un po' come quella che ci ha investito!

"Ho avuto un incidente, sono addirittura svenuta prima... Dimmi come posso far finta di niente e affrontare l'esame. Non sono nel pieno delle forze..."

-Anche io sono stato investito e sono svenuto, ma non mi sono fatto tutti questi problemi.- disse Shinobu, mettendo il muso. Honoka non sapeva veramente come comportarsi col fratello nemmeno dopo tutti quegli anni, perciò decise di far finta di niente.

"D'accordo... Farò l'esame. Ma ho bisogno di bere qualcosa... Mi accompagni a prendere una bibita?"
-Ma certo!!!- rispose il castano, prendendo la sorella per la vita per poi caricarsela sulle spalle. Era una cosa che faceva spesso, ma finiva sempre con la stessa storia: nell'uscire dalla stanza, infatti, il ragazzo non aveva calcolato bene l'altezza della porta e finì per far sbattere la testa ad Honoka.

-Sorellina..?

Per fortuna c'era abituata, si sarebbe ripresa subito.

 

 

Sora si era beccata una bella ramanzina da parte di Reiko, e quindi si era dovuta scusare per forza con il tipo timido dai capelli bianchi, che le salutò subito dopo aver ricevuto le scuse della castana; purtroppo, quest'ultimo fu trattenuto da Reiko che insiteva nel portarlo in infermeria.

-Non ne ho bisogno.- rispose seccatamente lui, scrollandosela dal braccio il meglio che poteva. -Ora sto bene. Sono passati più di 10 minuti da quando siamo arrivati, e i giramenti di testa non si sono ripresentati. Quindi... Per favore. Non mi piace parlare... Non sono un tipo socievole. Lasciami da solo.

-No! Giammai!- disse la rosa con un fare teatrale esagerato.

-Per favore..! Non mi piace nemmeno attirare l'attenzione su di me, e tu invece sei l'opposto mio... Ci stanno guardando tutti!

-E mammamia quanti problemi ti fai!!!- esclamò Reiko, lasciando la presa su di lui. -Sora, è vero che non si deve fare tutte queste fisse mentali?

-Italiana,- rispose la pessima ciclista, mettendo molta enfasi sul nomignolo. -qui in Giappone nessuno si comporta come fa tu... E' normale che questo ragazzo voglia stare il più lontano possibile da te.

-... Non è giusto! Quanto siete noiosi voi giapponesi!!

-O forse siete voi italiani ad essere troppo chiassosi?- la punzecchiò Sora, con un sorrisetto soddisfatto. Le liti di questo genere erano una cosa quotidiana per le due.

-... Posso andare ora?- chiese il ragazzo, temporaneamente ignorato dalle due. L'unico motivo per cui non se ne era andato senza farsi notare era la paura di ritrovarsi alle calcagna la rosa, una volta accortasi della fuga.

-Sì... Va bene, vai pure. Ma sappi che se ti vedo cadere a terra di nuovo ti porto subito in infermeria!- disse Reiko con gli occhi fiammeggianti. Ma non fece in tempo a salutare il ragazzo con un cenno della mano che l'attenzione di tutti si calò sulle tre figure che varcarono il portone in quell'istante. Quello di Reiko, in confronto, era un chiasso silenzioso.

-ROY! NON PRENDERMI PER IL CULO!!!- urlò a squarcia gola un tipo dai buffi capelli azzurri. -SARO' IO A SUPERARTI NEL TEST D'AMMISSIONE!

-COL CAZZO REN!!!- disse l'altro dai capelli neri, senza risparmiare la voce. -SARO' IO AD ECLISSARTI!

-Certo, come se un moretto fulminaro come te possa anche solo riuscire ad entrare!

-.... Moretto fulminaro a chi?! Prima parla per te, fata turchina!

-Smettetela voi due..! Mi state facendo sentire in imbarazzo..!- disse una terza voce di una ragazza che spuntò da dietro i due ragazzi. Quando la mano della donna toccò le spalle dei due litiganti, entrambi si zittirono immediatamente e un brivido di puro terrore corse lungo la schiena dei due.

-Ah... Perdonami Madoka... -disse Roy tremando. -L'ultima cosa che volevo fare era metterti in imbarazzo...

-Perdona anche me. -continuò Rey, sorridendo forzatamente. -Giuro che d'ora in poi cercheremo di fare i bravi...

-Bene! Ne sono felice!!!- esclamò tutta sorridente Madoka, lasciando ondeggiare i suoi capelli turchesi nell'aria. Anche se l'aspetto sorridente e gentile della ragazza era totalmente in contrasto con il comportamento dei due "amici", nessuno si pose tanto domande e tutti tornarono ad occuparsi delle proprie faccende.

 

 

Haruki Hito, uno dei tanti partecipanti all'esame, se ne stava buono e seduto su una delle sedie dell'aula magna e si scrutava attorno per poter studiare un po' quelli che pensava fossero stati i suoi avversari nella prova d'ammissione, ovvero gli altri esaminandi. Aveva sognato spesso quel giorno, sin da quando tutt'intorno a lui c'erano solo fiamme, ma sapeva che per passare l'esame avrebbe dovuto sfoderare tutte le sue capacità. Perciò, senza farsi notare da nessuno, iniziò a creare quella che sembrava una sfera di luce azzurrina che modellava per tenersi in allenamento; però, purtroppo, qualcuno si era accorto di quel piccolo fascio luminoso.

-Bella quella cosa, molto figa!- disse il tipo che si era avvicinato a lui. -Però se fossi in te non lascerei che gli altri vedino qual è il tuo Quirk prima della prova d'esame!

-... Hai ragione, sono stato disattento...- rispose Haruki, facendo immediatamente sparire quella fonte di luce. -Adesso ho perso l'effetto sorpresa su coloro che hanno visto il mio potere...

-Non ti preoccupare- lo tranquillizzò il nuovo arrivato. - Nessuno ti ha notato, e sicuramente gli altri non verranno a sapere da me qual è il tuo Quirk! Non sarebbe leale!

-Beh... Questo è rassicurante... Grazie mille.

-Non c'è di che! Comunque... Piacere, il mio nome è Rafael, e il tuo?- disse il ragazzo dalla carnagione scura e i capelli castani.

-Haruki Hito.- rispose semplicemente l'altro dai capelli corvini e gli occhi verdi, ricambiando la stretta. Purtroppo, questa piacevole chiacchierata venne interrotta dal suono squillante di una campanella e l'attenzione di tutti venne richiamata completamente sull'hero che aveva appena calcato le scene.

-Salve a tutti voi!!! Qui è Present Mic che vi parla!!!- esclamò il presentatore, puntando energicamente l'indice verso il suo "pubblico"- Spero che siate belli carichi perchè tra poco inizierà l'esame per la U.A. ACADEMY!!! Perciò restate connessi e non fatevi prendere dal panico! Proprio qui, e proprio ora, vi saranno illustrate le prove dell'esame di quest'anno.... Chi riuscirà a passare??? Chi dovrà tornare amaramente a casa??? Questo lo scopriremo solo...

-... nel prossimo episodio!!!- concluse l'autrice, pigiando finalmente l'ultimo tasto che metteva la parola fine al travagliato 3° capitolo della serie.

 

 

 

*Chi segue le scan, capirà. Chi invece ha visto l'anime... Beh non so se quella scena c'è sulla versione animata, ma non voglio anticiparvi niente! Ma tutti eravamo consapevoli che il potere di All Might sarebbe passato prima o poi totalmente a Izuku, no? xD

*Allusioni a Onepunch-man puramente casuali. 


 

... Ok, lo so già
La conclusione fa schifo
Ma veramente non vedevo l'ora di pubblicare questo capitolo, perciò... Ho tagliato corto xD
Voglio sapere tutti i vostri eventuali apprezzamenti o le voste critiche nei commenti, mi raccomando
Così posso mig
liorare! :3
Bene... Quinid è giunto il momento di salutarvi...
Alla prossima!!!


RedFox33

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Capitolo 4
*** Che la sfida abbia inizio! La prima prova pratica ***


Boku no Hero Academia 2.0

Che la sfida abbia inizio! La prima prova pratica




 
Scusate il ritardo gente (i capitoli iniziano tutti con la stessa frase)! >.<
Il capitolo era pronto da molto ormai... Ma mi ero ripromessa di pubblicare un disegno che raffigurasse alcuni OC della storia (erano Ren, Roy e Madoka), perciò non pubblicavo; purtroppo, mi mette troppo pensiero colorare il disegno. Perciò, non volendo farvi aspettare ulteriormente, ho deciso di rimandare il disegno al prossimo capitolo! ^^"
Adesso vi lascio alla lettura, ma mi raccomando: leggete anche l'altro mio commento a pié di pagina che ci sono delle cosucce che vorrei "proporvi" e altre che vorrei chiarire... A dopo! <3


 

Allora! Miei cari ragazzi! Solo alcuni di voi avranno l'onore di entrare a far parte della U.A.! Sarai tu uno dei pochi, o sarai tu?!- esclamava Present Mic mentre indicava a caso persone del "pubblico". -A stabilirlo, purtroppo, non sarò io, ma delle durissime prove che metteranno alle strette anche i più dotati! Ed ora, per saperne di più riguardo le suddette prove, lascio la parola al nostro caro preside, Nedzu!

Un applauso generale si elevò per la stanza e, sotto il battito delle mani dei ragazzi entusiasi, Present Mic con un inchino lasciò campo libero al preside orsino.

-Questo coso funziona..?- disse l'orso battendo la zampa sul microfono. Una risata si alzò su tutta la sala: sì, il microfono funzionava. -Oh, che imbarazzo...- riprese il preside, accortosi della gaffe. -Scusate ma io e la tecnologia non andiamo d'accordo... Ehm ehm! Salve ragazzi! Come già ha detto l'hero precedente, io sono il preside di questa scuola, ed ora vi spiegherò le prove di quest'anno...- come disse queste parole, alle sue spalle iniziò a scendere un telone bianco e, subito dopo, la luce colorata di un proiettore riflettè delle immagini su di esso. -Come ben vedete, la prima prova è sempre quella: test scritto. Anche gli argomenti sono sempre gli stessi, quindi spero li sappiate bene... Ma passiamo alle novità di quest'anno, che tanto nessuno ha voglia di sentirsi dire sempre le stesse cose!!! Per favore, Present Mic, cambia la pagina...

-Si dice slide, preside!- gridò uno degli esaminandi, scatenando una risata generale.

-Quel che è, insomma!- borbottò fintamente infastidito Nedzu. -Ohi, Present Mic, ho detto di cambiare slide!

-Arrivo preside!- esclamò l'hero da dietro le quinte.

-Perfetto!.. Ragazzi, quest'anno la prova pratica sarà divisa in due parti: nella prima, testeremo le capacità individuali degli studenti, e nella seconda quelle collettive. Abbiamo già formato le squadre per la seconda prova in base alle potenzialità del team e abbiamo anche creato delle strutture su misura per ogni squadra, ma preferisco parlarvi più nel dettaglio della prima prova perché i vostri avversari sono dei veri pezzi forti... A qualcuno sono familiari i ragazzi della famosa 1A?

Il grido di gioia degli esaminandi spaccò i timpani a chiunque si trovasse nella stanza. Quelli della 1A erano rimasti nella storia dell'accademia come la miglior classe di aspiranti hero di tutti i tempi, e ovviamente molti dei diplomati erano diventati un modello e un idolo per i tanti giovani aspiranti eroi; era normale che sarebbe esploso tutto quell'entusiasmo nell'aula magna della U.A.. Ma, dopo l'entusiasmo di sapere di poter trovarsi faccia a faccia con i propri idoli, subentrò un altro sentimento: la paura.

-COME DIAMINE RIUSCIREMO A SCONFIGGERE DEGLI EROI DI TALE LIVELLO?!- urlò qualcuno dei possibili futuri studenti.

-Se mi fate finire di parlare, forse lo capirete...- disse il preside dalle sembianze orsine, battendo nuovamente la zampa sul microfono per riportare l'attenzione su di sè. -Come stavo dicendo, dovrete affrontare alcuni dei più forti eroi della nostra nazione, ma proprio per questo non vi chiediamo di sconfiggerli! Il compito è di riuscire a fuggire dall'area da loro ricoperta entro mezz'ora massimo. Ovviamente, dato l'alto numero di partecipanti, dovrete aspettare ognuno il proprio turno, poichè gli hero a disposizione sono solo 20, ma fidatevi, siamo organizzati bene qua! Siete in 258 totale, perciò mezz'ora ogni 20... fanno circa 7 ore! Allora, verrete divisi in due grandi gruppi: il gruppo A di 129 persone dalle 10 fino alle 13 affronterà l'esame scritto; dalle 10 alle 11 entreranno a far l'esame 43 esaminandi, dalle 11 alle 12 altri 43 e la stessa cosa tra le 12 e le 13. Il gruppo B, sempre di 129 persone, dalle 10 alle 14,30, escluso l'orario tra le 13 e le 14 dedicato al pranzo, affronterà la prima prova pratica. A partire dalle 15, i gruppi invertiranno i propri ruoli, perciò il gruppo A andrà a battersi contro gli eroi messi a disposizione da noi e il gruppo B affronterà l'esame scritto con lo stesso metodo usato per il gruppo A, ma con diverse domande. La A finirà la propria prova alle ore 19:30, la B alle 18. Alla fine del test scritto e del primo test pratico, potrete recarvi nei dormitori messi a disposizione agli studenti della U.A., e la seconda prova pratica avverrà domani. La divisione in A e B rimarrà ancora: dalle 10 alle 11, divisi in gruppi da 6 o 7 persone, affronteranno la prova gli esaminandi della A, e dalle 11 alle 12 faranno la stessa cosa quelli della B. I dettagli della seconda prova pratica verranno spiegati domani prima della prova stessa, ma le suddivisioni sono già disponibili nella tabella che i miei adorati insegnanti stanno affiggendo proprio ora! Spero abbiate letto attentamente il fax che vi abbiamo mandato, perché c'era scritto del vostro pernottamento qua, e spero anche abbiate portato i vostri pigiami! Ah! Una cosa importante: il punteggio. Non è detto che chi non riesca a passare una delle tre prove sia immediatamente eliminato, poiché il gruppo di esperti che decreterà le nuove reclute della U.A. non valuterà unicamente il conseguimento o meno di un test, ma terrà conto anche della tattica usata dall'esaminando, della potenza dell'hero che dovrà affrontare*, della capacità di fare gioco di squadra e di molto altro! E... Null'altro! Il preside ha finito di parlare, perciò correte a vedere in che gruppo siete!!!

Alcuni dei ragazzi si erano già alzati prima che Nedzu finisse di parlare, ma la maggior parte degli esaminandi si alzò dalle poltroncine dell'aula magna solo quando il preside gli concesse di farlo, e la destinazione di tutti era la stessa: il tabellone dell'esame. Però, non tutti ebbero il piacere di sapere nell'immediato in che gruppo erano stati messi; infatti, dopo aver corso verso il cartellone, alcuni erano dovuti tornare indietro controvoglia: dall'ammasso di gente che si era creato non riuscivano ad avvicinarsi alla loro meta nemmeno di 5 metri. Tra i fortunati che riuscirono a trovare per primi i loro nomi sul tabellone c'erano Ren e Roy, ma sapere che erano finiti nello stesso gruppo principale e addirittura nello stesso mini-gruppo per la seconda prova pratica non li rendeva felici. Anche Madoka era triste, perché non conosceva nessuno delle altre 5 persone del suo team; invece Alexander era molto contento che la sorella fosse in squadra con Ai, anche se lui era finito in una squadra di completi sconosciuti. In questa, c'era anche Honoka, disperata per essere stata separata dal fratello, e Shinobu, anche se era tutto contento di essere nello stesso team di Sora, non poteva che essere preoccupato un po' per la sorella; fortunatamente, perlomeno erano nello stesso gruppo, quello A. Purtroppo non ebbe la stessa fortuna Masao, che era finito nel mini-gruppo della sua stalker Reiko assieme ad Haruki, e, infine, a Rafael non venne concesso l'onore di essere nello stesso team dell'unica persona che là dentro conosceva, ovvero Haruki. Nel frattempo, coloro che dovevano affrontare l'esame scritto si stavano incamminando verso l'aula che li avrebbe ospitati, e i malcapitati che dovevano sfidare i campioni della 1A per primi si andavano a riscaldare per essere pronti per la sfida. Tra le prime a disputare la prova pratica c'era anche Madoka, ma quest'ultima a differenza di tutti gli altri non era affatto tesa.

-Mi raccomando Madoka, fai vedere a tutti di che pasta sei fatta!- gridarono Ren e Roy dal bordo del "ring". L'area che interessava la sfida era più o meno grande quanto quattro campi da calcio e accoglieva una grande distesa verde, priva di qualsiasi oggetto, ed era sotto la giurisdizione dell'eroe che portava il nome di Tenya Iida.

-Sarà un gioco da ragazzi!- disse semplicemente lei in risposta, portandosi sopra una grande "x" che segnava il terreno. Nel frattempo, Iida aveva fatto la sua comparsa e si era presentato cordialmente alla ragazza; dopo una stretta di mano, il forte suono di una campanella sancì l'inizio della sfida.

-Beh, allora tanti saluti!- disse Madoka, squarciando lo spazio con un gesto della mano. -E' stato un piacere!..

La ragazza dai lunghi capelli blu non fece in tempo ad entrare nel portale che l'hero la bloccò, raggiungendola grazie alla sua velocità.

-Mi dispiace signorina, ma lei non va da nessuna parte.- sussurrò Iida. -Conosco il suo Quirk. Veramente interessante. Può creare portali con cui può spostarsi dove vuole, se solo riesce a guardare il punto desiderato per 3 secondi. Ottimo per questo tipo di sfida; purtroppo, non le permetterò di sfuggirmi così facilmente.

Madoka sorrise in maniera maligna, guardando dritto negli occhi il suo avversario; subito dopo, il sorriso scoppiò in una risata sadica.

-Vedo, signor Iida, che non le hanno detto tutto sul mio Quirk.

E fu così che Madoka, creando repentinamente un altro portale, trascinò là dentro con sè il suo sfidante, non riapparendò però da nessuna parte. Tutto il pubblico che stava assistendo alla lotta sussultò dallo stupore e una domanda sorse spontanea:

-Ma dove diamine sono finiti?!- disse uno dei partecipanti a Ren e Roy (loro di sicuro sarebbero stati in grado di dare una risposta).

-Madoka non crea solo portali- rispose il primo. -ma dei veri e propri mondi paralleli che utilizza per spostarsi da un posto all'altro. Prima di raggiungere la sua destinazione, infatti, deve passare per questi mondi, e nessuno di voi può immaginare quante armi ha in quegli affari! Purtroppo, può sostarci per soli 5 minuti, ma se ha con sé degli ospiti tornerà nella nostra realtà dopo poco più di un minuto. Però, dato che il microcosmo è il suo, là è come un Dio e riesce a distorcere o a modificare la zona a proprio piacimento, anche se spreca molta energia per farlo... Credo comunque che riesca a dar del filo da torcere anche ad un eroe esperto come Iida... Tra poco vedremo se è riuscita a raggiungere l'altra parte del portale; se non ci è riuscita, riapparirà nello stesso punto in cui è scomparsa.

La spiegazione di Ren era stata sufficiente per chiarire i dubbi di coloro che stavano seguendo la sfida, e il pubblico non dovette nemmeno aspettare a lungo per sapere il verdetto finale: lo spazio si squarciò al confine dell'area sottesa da Iida, e il portale sputò letteralmente i due sfidanti fuori dal ring. Sia Iida che Madoka erano ridotti male, e non credo che la ragazza fosse stata in grado di proseguire la sfida, ma le condizioni di vittoria erano chiare: l'esaminanda era uscita dal perimetro della sfida, quindi era riuscita a superare la prova.

-E' stato più difficile di quanto pensassi; si merita tutti gli elogi che le fanno, signor Iida.- disse Madoka con un filo di voce, prima di crollare a terra.

-E lei è più tenace e furba di quanto potessi immaginare, signorina.- concluse l'hero, alzandosi dal terreno e prendendo in braccio la sua sfidante svenuta. I due si allontanarono verso l'infermeria, lasciando tutti con molte domande in sospeso.

-Sono proprio curioso di sapere cos'è successo all'interno del portale!- esclamò Ren. -Non vedo l'ora che Madoka si svegli per chiederle tutto!..

-Raffredda i tuoi bollenti spiriti ghiacciolo.- l'interruppe Roy. -Tu dovrai sfidare Hakagure (la tipa invisibile) tra pochissimo, e credo sia meglio per te che tu vada a riscaldarti.

-CHI HAI CHIAMATO GHIACCIOLO?!- urlò l'altro, ignorando tutta l'altra parte del discorso che gli aveva fatto. -HA PARLATO IL MORETTO FULMINARO!

-NON MI FARE GIRARE I COGLIONI E VATTI A PREPARARE!!!- concluse semplicemente il moro prendendo per gli orecchi l'amico e spedendolo a calci verso la palestra.

 

 

"Fanculo" era l'unica parola che riusciva a pensare Masao in quel momento. La sua giornata non era iniziata nel migliore dei modi e non proseguiva nel migliore dei modi: data la sua grande fortuna, gli toccava sfidare Bakugou per la prima prova pratica. I tre esaminandi che l'avevano preceduto erano stati sconfitti senza pietà, e questo non rassicurava il ragazzo dai capelli bianchi. Anche a Reiko toccava sfidare il terrificante eroe dagli occhi rosso fuoco, ed essendo stata separata dall'amica Sora cercava un po' di conforto parlando con Masao; forse, più che parlare, quello risultava un mettere insieme frasi a caso.

-Eh! Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino, no?- blaterava Reiko in una piena crisi pre-esame. -Ma poi cosa significa che ci lascia lo zampino? Insomma dove lo lascia? Nel lardo? Ma il lardo si trova in vasetti, e non credo che esistano gatti in grado di aprire dei vasetti. O forse sì? Esistono gatti tanto intelligenti? Una mia amica aveva un gatto che faceva i suoi bisogni nel water, ma non aveva miga i pollici per aprire scatole. Le scimmie invece ce l'hanno, e si è scoperto recentemente che...

-Reiko,- l'interruppe un esausto Masao. -facciamo basta, ok? Tranquillizziamoci e pensiamo a una strategia per poter sfuggire a quel mostro...

-Oh, giusto! Hai ragione...- disse la rosa, riprendendo un po' di senno. -Purtroppo non possiamo coglierlo di sorpresa perchè gli hero sono stati informati dei nostri Quirk... Ma possiamo usare i nostri poteri in una maniera bizzarra per sfuggire a Bakugou, non credi?

-Questa è una buona idea...- disse il bianco più a se stesso che all'"amica". -Però non ho tutta questa fantasia per sfruttare il mio Quirk in maniera stravagante...

-SI' CAZZO HO CAPITO COME FARE!- urlò Reiko, alzandosi con uno scatto dalla sedia. -Scusa Masao, ma devo andare a fare le flessioni!- disse semplicemente lei, lasciandolo con un sorriso e correndo via verso la palestra.

-... Non mi lasciare solo...- sussurrò il ragazzo, ma la rosa era già molto lontana. Stranamente, la compagnia di qualcuno in quel momento non gli dava poi così fastidio.

-Yamamoto Masao si prepari per la prova.- la voce che risuonava dagli amplificatori era fredda e distaccata, quasi non sapesse a cosa andava incontro il giovane. Il ragazzo si alzò lentamente e altrettanto lentamente si diresse verso il terreno di sfida. L'area non era poi così grande ed era piena di pilastri e strutture fatte appositamente per ripararsi dagli attacchi di Bakugou; una grande croce solcava il terreno proprio al centro del campo di battaglia. Masao si mise là in piedi, mentre di fronte a lui faceva ingresso il suo avversario.

-Facciamo saltare in aria anche questa vittima sacrificale e chiudiamo velocemente la sfida!- urlò l'hero biondo, creando una mini esplosione battendosi il pugno sulla mano. La campanella suonò anche per Masao e Bakugou partì subito all'attacco.

-Tira fuori le tue spade dai!! Che aspetti!- esclamò il biondo, tirando un gancio destro al bianco che, grazie ai suoi riflessi sviluppati, fu in grado di evitare. Masao prese coraggio e fece quello che l'avversario gli aveva consigliato: appena aprì i palmi delle mani, comparirono quasi per magia due spade, una di fuoco e una di ghiaccio. Masao bloccava le esplosioni di Bakugou usando la sua arma congelante, mentre con l'altra cercava di tenere lontano l'avversario per cercare di scappare dal ring. Purtroppo, l'hero era veramente troppo forte per lui. Nonostante riuscisse a bloccare ogni attacco di Bakugou, Masao non riusciva a tener testa alla sua velocità, e perciò non riusciva a scappare dalle sue grinfie. Poi gli ritornò in mente il consiglio di Reiko e, dopo aver avuto un lampo di genio, fece sparire la spada di fuoco.

-Ragazzino, allora sei proprio masochista!..- gridò Bakugou, ripartendo all'attacco. Masao puntò la spada di ghiaccio verso il basso e, quando l'avversario lo raggiunse, non pensò a difendersi, bensì ad attaccare; con la sua arma riuscì a toccare lo stivale dell'hero congelandolo al terreno, ma come pegno dovette farsi colpire dall'esplosione. L'attacco subìto, sebbene violento, lo aveva scaraventato lontano dall'avversario, proprio come il bianco aveva calcolato.

-Pensi che questo sia in grado di fermarmi?!- gridò Bakugou, facendo esplodere il ghiaccio con cui l'aveva immobilizzato. L'eroe non fece in tempo a rialzare lo sguardo che vide Masao ferirsi entrambe le gambe con un'altra spada.

-Moccioso, ma che ti salta in testa?!- disse il biondo ancora alle prese con il ghiaccio.

-Il mio Quirk mi permette di creare qualsiasi tipo di spada, persino una che aumenta la velocità di chi lo ferisce, ma mi permette di usarne solo due contemporaneamente... Di solito uso sempre quelle perché è necessario che io conosca bene la forma della spada per poterla generare velocemente, ma non avendone mai creata una che desse velocità ho dovuto guadagnare un po' di tempo per elaborarla... A quanto pare ci ho messo meno del previsto, e adesso sono in grado di correre più veloce di te!- rispose Masao che, rialzandosi repentinamente dopo essere stato scaraventato a terra, iniziò a correre come un razzo verso il confine più vicino a lui.

-CAZZO! TU NON VAI DA NESSUNA PARTE!!!

Bakugou era riuscito a liberarsi e, con un velocità incredibile, iniziò ad inseguire la preda. Finora aveva solo giocato con gli esaminandi, ma in quel momento decise di metterci più impegno: con esplosioni più forti, riuscì a superare la velocità di Masao. Il ragazzo era vicinissimo al confine, ma Bakugou si faceva spaventosamente vicino; in un gesto disperato, il bianco si tuffò sulla riga che segnava la fine dell'area, però lo sfidante lo raggiunse e con un'esplosione lo scaraventò a terra. Le punte delle dita di Masao oltrepassavano la linea rossa: il vincitore questa volta non era il temibile Bakugou.

-Ce l'ho fatta...- disse in un sussurro l'incredulo vincitore. Dopo nemmeno un secondo, qualcosa gli risalì la gola e Masao iniziò a vomitare sangue.

-Forse ci sono andato troppo pesante con l'ultima esplosione, ma te la sei meritata questa vittoria moccioso. Metterò una buona parola su di te. Sei arrivato a farti colpire da me e a ferirti da solo pur di vincere la sfida! Mi piacciono i tipi tenaci come te!- esclamò l'hero dagli occhi rossi, mostrando un sorrisetto soddisfatto. -Non sei feccia, meriti di stare in questa scuola.- e, senza prestare soccorso, Bakugou si ritirò dalla scena. In compenso, a correre verso di lui per aiutarlo arrivò mamma Reiko, comparsa giusto in tempo per vedere la fine della sfida; raggiunto il ferito, lo portò immediatamente in infermeria.

-La tua idea è stata geniale Masao!- disse la rosa. -Ma vedrai: nemmeno io sarò da meno!

-Peccato non potrò vedere l'esibizione.- l'interruppe il bianco. Da quando era diventato così chiacchierone? Nemmeno lui lo sapeva. -Perché non mi illustri questo brillante piano, dato che non potrò assistere di persona?

-Okay! Basta che non lo dici a nessuno!- sussurrò la ragazza in risposta, appoggiando il ferito sul letto dell'infermeria. -Allora, come già ti ho detto prima il mio Quirk mi permette di alterare alcuni processi fisici e chimici del mio corpo a mio piacimento, perciò posso aumentare la mia velocità, la mia forza e posso anche accelerare il processo di cicatrizzazione delle mie ferite**, anche se questo comporta un gran dispendio di zuccheri... Ma è da ieri che mangio solo dolci perciò sono bella carica! Ma tornando al piano... In giro per il corpo ho dei centri di controllo del Quirk, di cui molto importanti sono quelli delle gambe, delle braccia, del busto e della testa. Sicuramente questo Bakugou lo sa, e sa sicuramente anche che se vengono colpiti con abbastanza forza non posso utilizzare per un po' il mio potere sull'area interessata dal centro; quindi quel mostro vorrà sicuramente colpirmi le gambe per impedirmi di correre via, ma ciò che non sa è che ho fatto anni e anni di ginnastica ritmica e so correre sulle mani tanto velocemente quanto so correre con le gambe! Perciò userò la mia superforza per lanciargli addosso una colonna che lui distruggerà sicuramente con un'esplosione, si creerà una nuvola di polvere, e dopo approfitterò della situazione per guadagnare spazio... Sicuramente ad un tipo come lui non ci vorrà molto a trovarmi, ma secondo i miei calcoli sarò abbastanza lontana da sfuggire da lui! Allora? Cosa ne pensi?

-Penso che se veramente questo tuo piano così complicato funziona, stasera ti offro la cena.

E fu così che Masao la sera stessa dovette spendere quasi tutti i suoi risparmi in dolci.


 

Rafael e Haruki, pur non essendo stati messi nello stesso mini gruppo, erano finiti entrambi nel gruppo A, quindi dopo aver affrontato l'esame scritto si erano diretti insieme nella palestra per riscaldarsi. Sia il moro che il castano dovevano affrontare l'erede di All Might, Izuku Midoriya, ma non erano preoccupati perché Deku ci andava veramente piano con gli esaminandi. Il primo dei due che affrontò la prova fu Rafael e, quando chiamarono il suo nome, si posizionò al centro di una piccola zona paludosa; zona che, oltre a rendere difficile compiere qualsiasi movimento, era ricca di arbusti e liane. "Buona fortuna!" fu l'unica frase pronunciata da Midoriya prima dell'inizio della sfida; quando la campanella suonò, il primo ad attaccare fu Rafael. Improvvisamente, dalle sue mani spuntarono affilati artigli e, polverizzando qualsiasi ostacolo che si presentava sulla sua strada, raggiunse l'hero avversario. Midoriya, sorpreso dal fatto che il ragazzo non aveva pensato di scappare da lui, non si lasciò cogliere impreparato e schivò facilmente ogni attacco che l'esaminando sferrava; colpo dopo colpo, passarono 25 minuti dall'inizio della prova. Rafael, avendo capito di non poter stordire Midoriya con uno dei suoi fendenti per poter scappare via, decise infine di cambiare strategia: all'inizio i colpi che scagliava sembravano non avere una mira, ma quando uno degli alberi che riempiva la zona cadde, tutto il pubblico capì che in realtà quei fendenti servivano proprio a far precipitare l'arbusto. Deku, sorpreso come i suoi spettatori, non riuscì a scansarsi in tempo e un ramo dell'albero intrappolò la gamba dell'hero. Rafael riuscì a scappare dalla zona e per questo risultò vincitore. Anche Haruki fu altrettanto ingegnoso: il suo Quirk, infatti, gli permette di manipolare i Ki, ovvero una sorta di chakra che si presenta in sfere luminose azzurre, e attraverso questo Ki può plasmare qualsiasi cosa. Un paio di ali non avrebbero sopportato il peso di Haruki, perciò il ragazzo preferì creare qualcos'altro che gli sarebbe stato molto più utile in quell'ambiente: con grande sforzo e con l'utilizzo di ben due sfere (limite momentaneo dell'esaminando), il moro plasmò la figura di un coccodrillo e, recitata una qualche frase di rito, l'animale sembrò prendere vita. Haruki salì immediatamente in sella al coccodrillo e scappò via come un razzo; in fondo, quell'ambiente era l'habitat naturale del predatore. Deku non seppe stargli dietro (in fondo, anche lui risultava rallentato in tutta quella fanghiglia) e lo sfidante riuscì ad oltrepassare il confine: sebbene completamente stremato dall'abbondante utilizzo del suo potere, anche Haruki vinse la sfida.

 

La giornata terminò: alcuni avevano superato la prova pratica, mentre altri l'avevano persa; però, l'esame non era ancora finito, e sicuramente nessuno aveva ancora perso le speranze.

 

 

 

 

*Insomma, chi si sfida contro Bakugou è fottutamente più sfortunato di chi si batte con Uraraka xD

**Se volete la spiegazione fisica/chimica del perché: rigenerare ferite (accelerazione della cicatrizzazione), aumentare velocità (accelerazione della contrazione muscolare), aumentare forza (accelerazione del rilascio della contrazione muscolare)

 

Eccomi tornata! Spero che il capitolo vi sia piacuto. :3
Premetto subito una cosa: non ho potuto descrivere ogni singola lotta degli OC, perché sennò non andavo più avanti... Quindi ho provato ad usare vari modi di descrivere la sfida (cercando di spiegare anche il Quirk dell'OC) per provare a non rendere il tutto monotono e per accelerare le cose; ovviamente, coloro che in questo capitolo non sono stati "cantati" (?) saranno i protagonisti della seconda prova pratica! ^^
Devo anche scusarmi col "proprietario" di Haruki, perché per poter rendere utile il suo Quirk su quel terreno ho dovuto un po' fantasticare con i suoi poteri... Spero che ti stia bene Lokkont07 >.<
Ultima cosa inerente al capitolo: ci sono dei personaggi che, purtroppo, non sono riusciti a superare la prima prova pratica... Ma dovrete aspettare il prossimo capitolo per sapere chi sono! Volevo solo dirvi che dei vostri non tutti l'hanno passata (solo per rendere il tutto più emozionante).

E... Questa è veramente l'ultima cosa, giuro! >.< Da ora in poi, dato che più o meno siete entrati tutti in contatto con i futuri hero, farò delle domande per sapere qual è stato il personaggio preferito del capitolo, chi il più antipatico, e cose simili... Il perché? Beh effettivamente non c'è, è giusto per vedere cosa pensate voi tutti degli OC che non siano i vostri! Ovviamente, più avanti ci sarà lo stesso contest (se così si può definire) dei villain! Ma per ora dato che non sono ancora apparsi vi chiedo:

Qual' è tra i Quirk presentati quello che ti ha incuriosito di più?

Chi è stato tra gli OC presentati quello ad usare in maniera più originale il suo Quirk secondo te?

Sempre secondo te, quali possibili coppie si potranno formare nella nuova classe della U.A.?


Grazie dell'attenzione e alla prossima! :3

 
 

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Capitolo 5
*** The next day: la seconda prova pratica - pt 1 ***


Boku no Hero Academia 2.0

The next day: la seconda prova pratica - pt 1



 
... sì, SONO VIVA.
HO UNA WIFI DA A MALAPENA 3 GIORNI.
SONO DI NUOVO UNA RAGAZZA FELICE *^*
Eee quindi posso finalmente pubblicare questo stramaledettissmo capitolo!!! Spero non abbiate smesso di seguirmi data la mia lunga assenza :3
Ma bando alle ciance, ecco a voi FINALMENTE il nuovo capitolo!


 
Erano le 20.00 in punto e tutti gli esaminandi si erano riuniti nella sala mensa per recuperare le energie dopo una faticosa giornata. Il cibo alla U.A. non era la solita sbobba delle mense comuni e per questo anche i più critici riuscivano ad apprezzare la cucina delle cuoche. Nella sala c'erano ragazzi entusiasti e ragazzi depressi, e date le circostanze era facile capire il perché: quelli che saltavano di gioia erano coloro che in qualche modo erano riusciti a "battere" gli eroi della 1A, mentre coloro che se ne stavano mogi mogi in disparte erano coloro che non ce l'avevano fatta. Tra questi c'era anche chi aveva già perso le speranze, e proprio in questa categoria rientrava Honoka, penalizzata perché non era riuscita a sfruttare il suo Quirk.

-Forza sorellina!- continuava a ripetere Shinobu, dando delle pacche sulle spalle alla sorella. -Con la prova di gruppo scommetto che riuscirai a ribaltare il risultato!

"La prova di gruppo prevede la capacità di saper collaborare con gli altri. Come potrò superarla se non riesco a comunicare con nessuno a parte te?" scrisse velocemente la ragazza sulla sua lavagnetta, mostrandola al fratello.

-Questo è un bel problema... Mmmh... AH! Ci sono! Andiamo a conoscere quelli che saranno i tuoi compagni nella seconda prova pratica!

"Ma come faremo, non conosciamo i loro volti..."

Honoka non fece in tempo a scrivere la frase che Shinobu iniziò a urlare i primi nomi che trovò sulla lista della squadra della sorella. Ovviamente, attirò molta attenzione, ma, nonostante nessuno avrebbe voluto avere a che fare con lui dato quel comportamento, uno di loro rispose all'appello. Quando dall'ammasso di gente che c'era nella sala mensa spuntò Alexander, Shinobu gli fece cenno con la mano.

-Ho sentito che mi chiamavi. Chi sei?- disse il nuovo arrivato con un'espressione confusa.

-Sono Shinobu, fratello di questa tipetta. Lei si chiama Honoka ed è una delle tue compagne nella prova di domani. Dato che lei non sa parlare, anzi, è meglio dire scrivere, agli estranei, forse è meglio se iniziate a conoscervi ora! Magari se imparate anche i vostri Quirk capirete perché vi hanno accoppiato insieme!- disse Shinobu, spingendo la sorella verso il ragazzo. -E dato che io non voglio niente spoiler della gara che farete, me ne vado dalla mia nuova amichetta Sora, così anche noi discuteremo della prova di domani!

Detto ciò, il ragazzo dai capelli castani salutò energicamente il duo e sparì tra i tavoli di legno, lasciando i convocati con una faccia sbigottita.

"Devi scusarlo. Lui è sempre così... Esuberante." scrisse Honoka, mostrando timidamente la sua lavagnetta al compagno di squadra.

-Beh, devo ammettere che l'ho notato!- ammise sorridente Alexander, presentandosi come si deve. -Salve, sono Alexander Inazu.

"Piacere. Come ha già detto mio fratello, io sono Honoka Haruto."

-Honoka-san, piacere anche a te! Se non sono importunente... Posso sapere qual è il tuo Quirk? In fondo è per questo che tuo fratello mi ha convocato!

"... Io... Mi dispiace ma non sono in grado di usarlo... Quindi è inutile che te lo dica..." Honoka si rattristò: non voleva essere di peso a nessuno, e sapere che c'era gente che poteva essere scartata a causa sua la buttava giù di morale.

-Sta tranquilla, troveremo una soluzione. Se sei arrivana fin qui significa che un minimo del tuo potere sei in grado di utilizzarlo, no? Non sprechiamo il tempo che tuo fratello ci ha concesso!

"...Ok...", scrisse Honoka, trovando la forza di esporsi grazie al sostegno e l'incoraggiamento di Shinobu. "Provo a spiegarti come funziona il mio Quirk. Non è molto complicato infondo. Semplicemente, se parlo... distruggo qualsiasi cosa la mia voce raggiunga. Non ho mai imparato a controllare il mio potere, perciò uso la lavagnetta per comunicare con gli altri... E se sono qua è solo grazie a mio fratello, che crede che grazie alla scuola possa imparare a controllare il mio Quirk. Ma non so quale vantaggio possa trarne la squadra da esso, per questo dicevo che sono abbastanza inutile. Inoltre, ho paura di usare questo potere."

Honoka era talmente terrorizzata di vedere la reazione del suo partner che nascose il viso dietro la sua lavagnetta. Però, contrariamente a quello che si aspettava, Alexander scoppiò a ridere, ringraziando Shinobu per aver avuto la brillante idea di averli fatti parlare insieme.

-Ora capisco perché la U.A. ha voluto metterci nello stesso team!- esclamò il moro. -Honoka, tu sei la persona perfetta per fare coppia con me!

La ragazza dai capelli color argento era molto, ma molto confusa. Alexander non ci mise molto per capirlo, e perciò iniziò a spiegare le caratteristiche del suo Quirk.

-Io riesco a emettere onde sonore, che posso usare sia come radar che come onde d'urto per colpire i miei avversari, e un grande vantaggio dovuto al mio potere è la possibilità di poter controllare oggetti che emettono rumore. Purtroppo, tra gli oggetti non sono incluse le persone, ma le corde vocali non sono considerate come esseri viventi, no? Perciò, posso regolare l'intensità di vibrazione delle tue corde per sfruttare al meglio il tuo potere! Dico questo perché le mie onde, sebbene alquanto potenti, mi recano molti danni all'udito, perciò se utilizziamo le tue nessuno verrà compromesso!

Alexander vide gli occhi della compagna illuminarsi: dopo tanti anni, Honoka sarebbe stata in grado di usare il suo Quirk senza recar danni ai suoi compagni!

"Sarebbe fantastico se tu veramente ci riuscissi!" scrisse entusiasta la ragazza sulla lavagna. "Ma adesso è bene che torni da mio fratello... Vorrei ringraziarlo!"

-Ti accompagno.- disse Alexander. -In fondo, ha aiutato anche me.

E fu così che Shinobu riuscì a combinare qualcosa di buono in tutta la sua vita, permettendo ai due, la mattina seguente, di superare l'ultima sfida dell'esame.

 

La notte era passata tra le grida di chi era troppo entusiasta per dormire e le grida di chi non riusciva ad addormentarsi a causa del fracasso, ma tutti, indistintamente, al mattino, risultavano esausti a causa del mancato riposo; tuttavia, l'adrenalina che scorreva nei loro corpi era tale da non far percepire loro la stanchezza. Ogni squadra del gruppo A aveva a disposizione un capannone per affrontare la sfida: dato che per entrambi i gruppi erano stati messi a disposizione 20 edifici, tutti i team della A e in seguito quelli della B potevano affrontare la sfida contemporaneamente. La squadra formata da Reiko, Masao e Haruki non ebbe problemi a portare a termine ciò che la sfida richiedeva: tutti, compresi gli altri 3 compagni, erano dotati di Quirk che privilegiavano l'uso della forza, perciò mettere al tappeto gli animali feroci che gli si erano presentati davanti per trarre in salvo un bambolotto dalle grinfie dei leoni non era stato complicato. Invece, per Rafael risultò più difficile compiere la sua missione: non riuscendo a entrare in sintonia con i compagni, il team non riuscì, seppure per un soffio, a catturare la piccola e strana creatura che creava scompiglio nel capannone. Invece, il team di Madoka aveva brillantemente superato la prova, sebbene la ragazza dai capelli celesti non aveva fatto squadra con gli altri e aveva pensato di portare in salvo tutti i fantocci imprigionati nell'edificio in fiamme da sola. Al contrario, un ottimo gioco di squadra è quello che doveva fare il team di Ren e Roy per riuscire a superare la sfida: intrappolati all'interno di una gabbia, i 7 esaminandi dovevavo riuscire a raggingere il quadro elettrico per ripristinare la corrente dell'edificio. Il problema è che il quadro era molto, molto lontano; per essere precisi, era due piani sopra di loro.

-Mi ripetete quali sono i vostri poteri?- disse Roy, alquanto irritato dall'intera situazione.

-Hai la memoria corta moretto fulminaro?- lo interruppe Ren. -Il tipo dai capelli rosa (che per comodità chiamerò A.) può creare fili con le sue dita, la tipa bionda (B.) vede attraverso gli oggetti, la tipa dai capelli verdi (C.) può spostare oggetti non superiori ai 100kg, la tipa dai capelli neri (D.) può correre veloce come Iida e il tipetto timido laggiù (E.)... Aspetta, qual è il tuo potere?

Il soggetto in questione non rispose alla domanda, e questo fece soltanto innervosire maggiormente Roy.

-TI ABBIAMO FATTO UNA DOMANDA IDIOTA!!!- urlò il moro, prendendo E. per il colletto, senza che lui reagisse.

-L'IDIOTA SEI TU, IDIOTA!- gridò Ren di risposta. -Giudicano anche il tuo comportamento con il team, perciò per una volta FA IL BRAVO!

-Scusate ragazzi...- intervenne A., il ragazzo "ago e filo". -Ma qua il tempo stringe... Con i vostri poteri non riuscite a farci uscire dalla gabbia innanzitutto?

-Ho già provato a congelare le sbarre e a distruggerle.- spiegò Ren. -Ma... Niente. Non si vogliono rompere!

-E io non riesco a sollevare la gabbia, è troppo pesante...- continuò C., la ragazza dai capelli verdi.

-E io con la mia vista a raggi X non vedo nessuna chiave nei paraggi che possa aprire questa gabbia!- urlò B., disperata.

-L'unica cosa certa è che la chiave di tutto quanto è il ragazzo che riesce a produrre elettricità.- intervenne D.. -Sicuramente, è attraverso il tuo potere che bisogna ripristinare la corrente.

-Hai ragione, D.- rispose Roy, sedendosi a braccia conserte. -Ma io riesco a produrre energia elettrica solo se vicino a me ci sono oggetti in movimento, poiché trasformo la loro energia cinetica in elettrica.

-IL MIO GENIO NON HA CONFINI!!!- finalmente E., il tipetto timido, si svegliò dal suo stato di trance. -Insetti, ascoltate il vostro salvatore!!!

E. non riuscì a finire la frase che si prese un cazzotto in faccia da Roy.

-COME HAI OSATO CHIAMARCI?!- sbraitò contro di lui il moretto fulminaro.

-Non mi uccidere per favore!- disse in risposta la vittima, scappando da una possibile situazione mortale. -Volevo dire... Ho trovato la soluzione al nostro problema, compagni. Ascoltatemi attentamente, però! Il mio Quirk è molto particolare, ho tipo un computer in testa, e mettendo i dati attuali nel mio database, sono riuscito ad elaborare la migliore soluzione di sempre! Allora, D., tu intanto inizia a correre più veloce che puoi dentro la gabbia, così puoi ricaricare il tipo aggressivo che mi vuole picchiare. Invece tu, ragazzo filo, inizia a creare una corda lunga 260 metri circa, ovvero la distanza da qua al contatore (ho scaricato la mappa dell'edificio nella mia testa). Tu, C., dovrai utilizzare la tua telecinesi per portare il filo da qua al contatore, mentre B. ti guiderà attraverso il percorso grazie alla sua vista. Però, prima di questo, Ren dovrà condensare le gocce di vapore presenti in aria per bagnare la corda, così potrà condurre elettricità. Infine, Roy dovrà semplicemente scaricare l'elettricità accumulata sulla corda per fare in modo che l'energia elettrica arrivi al contatore mentre noi siamo ancora qua dentro. Ed è così che senza troppi sforzi saremo in grado di passarla franca!

Il piano di E. funzionò perfettamente, e tutti superarono brillantemente la prova; quando non c'era più nessuna telecamera a controllare la prova dei 7, il ragazzo con in testa un computer le prese tante, ma tante, da Roy.

 

Nel frattempo, restavano in sospeso le sfide dei team formati da Shinobu e Sora e da Ai e Violet; i primi due, nonostante la lunga chiacchierata della sera prima, non erano riusciti a ideare una strategia adeguata assieme agli altri compagni: non solo uno di loro aveva tagliato la corda dalla paura, ma gli altri tre avevano iniziato addirittura a piangere come bambini. Erano immersi in un mare di guai. Letteralmente.

-Come fermiamo tutta questa acqua?!- gridava Sora, cercando con qualsiasi mezzo di fermare le infinite perdite che provenivano dalle pareti della stanza.

-AIUTOOO! MORIREMO AFFOGATI!!!- urlarono in coro i tre compagni. L'unico che sembrava divertirsi in quel momento era Shinobu.

-Yuppi!!! Mi piace fare il bagno nell'acqua fresca!!!

-Shinobu, per favore... Odio ammetterlo, ma sei l'unico su cui posso contare in questo momento!- disse una Sora disperata. -Fai per un attimo il serio e aiutami!!!

-Mi dispiace amichetta, ma quello che ci ha abbandonati era la chiave per sopravvivere e senza di lui vedo poche vie di uscita! Insomma, lui è in grado di assorbire ogni tipo di liquido all'interno del suo corpo! Era perfetto per questa sfida! Non capisco perché abbia rinunciato prima ancora di sapere di cosa si trattava...

-Non importa, possiamo ancora farcela.- disse Sora, prendendo Shinobu per la maglietta e usandolo per tappare uno dei fori più grandi. -Quel marmocchio che se l'è data a gambe serviva solo a non farci inzuppare. Non sarebbe comunque riuscito a tappare tutti questi buchi. Il nostro obiettivo è riuscire a salvare gli oggetti preziosi in questa stanza... E per farlo prima di tutto dobbiamo impedire che entri ulteriore acqua!!! Ehi, idioti!- urlò la castana agli altri tre. -Io sono molto più spaventosa di quanto crediate, perciò o iniziate ad indossare i pantaloni o giuro che non sarà l'acqua ad uccidervi! Quindi muovetevi e ditemi i vostri poteri!!!

Con quelle semplici parole Sora riuscì ad acquistare un minimo di stabilità. I cosiddetti "idioti", infatti, non ebbero il coraggio di disubbidirle e iniziarono a spiegarle i propri Quirk.

-Io so controllare il vento...- disse il più piccolo di loro.

-Io sono una falena!- continuò Shinobu, credendo che la richiesta di Sora fosse riferita anche a lui.

-Io sudo cera...- disse il più grande e fifone di loro.

-Io sono una falena!- ripetè il castano.

-Io posso rallentare o velocizzare le cose (non le persone) che tocco...- spiegò infine l'ultimo.

-Io sono una falena!

-STA ZITTO SHINOBU L'ABBIAMO CAPITO!- disse un'esasperata Sora. Poche volte le capitava di perdere la pazienza; essere amica di quell'idiota era veramente una sfida.

-... Sora?- Shinobu si era spaventato dopo che l'amica l'aveva sgridato, ma quello che doveva dirle era troppo importante.

-Che c'è ora, Shinobu?

-Non vorrei farti arrabbiare, ma stanno entrando dei piranha dai fori...

-C... COSA?!

A quanto pare, si erano talmente persi in chiacchiere che non si erano resi conto che quegli animali del diavolo avevano iniziato ad addentare le gambe del tavolo di legno.

-Merda!..- gridò la castana, cercando di scacciare le bestiacce dal tavolo. -Là sopra ci sono tutti gli oggetti da proteggere!!! Se il tavolo cede, cadranno in acqua e si rovineranno!!!
-MA QUALI SONO LE TUE PRIORITA' DONNA?!- gridò il piccolino del trio. -Mettiamoci prima in salvo!!!

-Pensa prima di sparlare, moscerino!- gridò Sora, afferrando il ragazzo per la camicia. -Credi davvero che non avrebbero preferito i nostri polpacci ai tavoli? Devono essere animali speciali che si nutrono di legno. Quindi, dato che non siamo in pericolo, la nostra priorità rimane salvaguardare gli oggetti, ed è quello che faremo! Shinobu, ferma i piranha in qualche modo!!!

-Ricevuto capo!!!

Un secondo dopo, Shinobu fece spuntare dalle sue spalle due bellissime ali arancioni e spiccò il volo; dall'alto, iniziò a sputare dalla bocca una seta talmente potente da incatenare i piranha al suolo, salvando il tavolo da altri attacchi.

-Purtroppo il legno continua a cedere...- constatò uno di loro. -Proverò a rallentare il cedimento con il mio potere!

-Ottima idea!- Sora, dopo aver ringraziato il compagno per aver salvato il legno, si diresse dall'uomo candela. -Tu! Crea della cera! E' un'ottimo isolante e possiamo usarlo per bloccare tutti questi buchi!

-Non è così semplice...- rispose lui con fare mogio. -Devo sudare per produrre la cera... E per quante ce ne vuole in questo momento dovrei sudare come un cavallo...

-A questo posso provvedere io!- Sora iniziò a concentrarsi, e dopo poco tempo iniziò letteralmente a fumare. -Aaah... Odio il caldo, ma è necessario... Presta attenzione! Sto per scambiare la mia temperatura corporea con la tua. L'ho fatta salire fino a 41°C, quindi... Sentirai molto caldo!

La castana toccò la pelle del ragazzo timido e, dopo aver completato l'inversione della temperatura, questo iniziò a sudare tantissima cera.

-Forza, spalmala sui buchi!!!- gridò Shinobu mentre ancora lottava coi piranha.

Il ragazzone del gruppo ubbidì immediatamente al castano, ma la cera era troppo calda e colava prima ancora di fissarsi.

-Merda, non si asciuga in tempo!

-Provvedo io a questo!- il più piccolo del gruppo si fece spazio tra gli oggetti della stanza e, arrivato al cospetto della parete, inizio a soffiare vento freddo; in questo modo, la cera si asciugò molto rapidamente.

-Perfetto!.. Ragazzi, dai che ci siamo!- Sora era entusiasta. Finalmente tutti quanti stavano collaborando come una squadra. -Ora andiamo a coprire anche i buchi sulle altre pareti!

E così corsero dall'altra parte della sala; ognuno aveva iniziato a lavorare duramente, e alla fine gli sforzi di tutti vennero ripagati: al termine della sfida, gli oggetti erano ancora sani e salvi.

-Complimenti ragazzi!- disse al team l'uomo che supervisionava la sfida. -6 oggetti su 6 sono stati salvati!

-Ce l'abbiamo fatta Sora!- gridò Shinobu, buttandosi al collo dell'amica.

Purtroppo, nella troppa foga, il castano lasciò cadere uno dei preziosi vasi che avevano salvato con grande fatica; scivolando dalle mani di Sora, fece un tonfo a terra e si disintegrò. Lo sguardo con cui tutti i membri del team guardarono Shinobu era talmente spaventoso che anche a uno come Bakugou sarebbero potuti venire i brividi.

-Beh, 5 oggetti su 6 è comunque un buon risultato, no?- disse l'esaminatore al gruppo. Purtroppo Sora non era molto d'accordo con lui.

-... Shinobu... Io ti ammazzo.- sussurrò la castana, allontanandosi.

-Eh..? E ora dove stai andando, amichetta?

-A prendere la mia bici.

Spatent rider stava per colpire ancora.


Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Nel prossimo capitolo spero vivamente di poter mettere la parole FINE agli esami e poter finalmente inziare l'avventura alla U.A.!
Infine... SONO TORNATA MMMERDE! :3

RedFox33

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Capitolo 6
*** The next day: la seconda prova pratica - pt 2 ***


Boku no Hero Academia 2.0

The next day: la seconda prova pratica - pt 2





 
Saaalve a tutti!
Sì ragazzi, con questo capitolo GLI ESAMI D'AMMISSIONE SONO FINALMENTE FINITI.
Alleluja, alleluja.
Ovviamente ancora i nostri eroi non sanno se sono passati o meno, questo lo scopriremo solo nel prossimo capitolo! (Ma penso tutti voi sappiate come andrà a finire :3)
Quindi senza ulteriori indugi vi lascio scoprire cosa succede in questa ultima parte d'esame!
Anzi, indugio un altro momento giusto per spiegarvi un mio "progetto": spero avrete notato l'immagine di copertina di questo capitolo; beh, per rendere i personaggi chiari a tutti, ho intenzione di creare una scheda come quella che vedete sopra (oggi la scheda è di Ai Sagawa) di ogni personaggio, così che tutti voi abbiate in mente l'aspetto di tutti gli OC presenti, anche quelli che non sono vostri (pubblicherò una o due schede a capitolo)!
Ora, dato che non ho veramente più niente da dirvi, vi lascio leggere, perciò... Buona lettura!



 
L'ultimo gruppo a dover affrontare la seconda prova pratica era quello formato da Ai e Violet, e anche se le due avevano avuto la possibilità di conoscersi prima dell'inizio degli esami, entrambe erano troppo timide e nervose per iniziare ad intavolare un discorso di loro iniziativa. L'occasione si presentò solamente nel momento in cui venne presentato al gruppo il loro obiettivo.

-In poche parole, dovremmo abbattere un gigante con un colpo solo..?- disse Ai più a se stessa che all'esaminatore.

-Esattamente. All'interno dell'edificio in cui affronterete la vostra prova è stato inserito un robot gigante con sembianze umane, e dovrete abbatterlo entro il tempo limite. Ricordatevi però che avete solo un colpo a disposizione, perciò ragionate sul da farsi prima di agire. Questo è tutto. Buona fortuna!

Detto ciò, l'esaminatore spinse con ben poca grazia il gruppo all'interno dell'edificio e con un sorriso chiuse le porte dell'immensa stanza. Gli esaminandi si guardarono negli occhi per una frazione di secondo e poi si voltarono verso quello che sarebbe stato il loro campo di battaglia. In un angolo della stanza, non ancora acceso, vi era l'immenso robot che avrebbero dovuto mettere KO.; tutt'intorno, vi erano solo i rifiuti e le macerie di una città distrutta, e in mezzo tutto ciò non sembrava esserci nulla di utile per sconfiggere il gigante.

-Quest'intera situazione mi ricorda molto il film Godzilla...- disse uno dei ragazzi per rompere il ghiaccio. -Ma noi al contrario abbiamo solo una possibilità per abbatterlo.

-Già...- rispose Violet. -Ora come ora non possiamo far altro che aspettare che si attivi per capire il suo comportamento.

-A proposito... Secondo voi quando si attiverà?- l'interruppe Ai.

-Ho sentito un mio amico che ha già affrontato la prova e da quanto ho capito credo ci sia qualche tipo di campanella che ci avvisi dell'inizio della prova e dell'inizio del conto alla rovescia... Credo che si attivi in quel momento. Perciò, nel frattempo, che ne dite se innanzitutto presentassimo i nostri Quirk..?- propose un altro ragazzo del gruppo.

-Mi sembra una buona idea!- il ragazzo si schiarì la voce. -Salve! Mi chiamo Yu, e il mio Quirk mi permette di fondere oggetti con altri oggetti! Ovviamente non posso fondere oggetti con persone o persone con persone... Ci ho provato, e ora mio fratello non mi rivolge più la parola! Piacere di conoscervi!

"Che persona solare..." pensarono contemporaneamente Ai e Violet.

-Io invece mi chiamo Ai.- disse lei meccanicamente.- Il mio Quirk non è molto utile a livello offensivo, ma posso individuare i punti deboli, gli stati d'animo e anche i poteri di altre persone. Non ho mai provato il mio Quirk su oggetti, perciò non so se funzionerà con il robot, ma spero comunque di esservi utile. Piacere di conoscervi.

-Io sono Violet Inazu. Con il mio Quirk posso controllare il mio sangue per usarlo ad esempio come arma, ma è alquanto pericoloso, perciò di solito mi limito a usare la mia seconda abilità, ovvero la telecinesi. Anche quella, però, ha i suoi punti deboli... Ma farò il possibile per poter portare a termine con voi questa missione! E' un piacere fare la vostra conoscenza.

-Io... Io sono Kenma.- disse timidamente il ragazzo più basso del gruppo. -Il mio Quirk funziona più o meno così... Quando sporco qualcosa con il mio sangue, e poi lancio qualche oggetto, quell'oggetto ragginge quel punto che io ho precendentemente sporcato. Non so se mi sono spiegato bene... Ma in poche parole sono una specie di cecchino... Piacere mio.- e con un leggero inchino si presentò al gruppo.

-Ken-kun!!! Non fare il timido, stupido!- disse energicamente una ragazza dai capelli corti e rosa. -Scusate, ma lui è fatto così. Piacere, io sono Yachi e sono la migliore amica di questo qua! Ho il potere della superforza, e non è un potere così complesso, perciò penso di non dover aggiungere altro!.. Ora... sei rimasto solo tu che si deve presentare, tipo moro!

Yachi si stava rivolgendo a Kei, un ragazzo che fino in quel momento era rimasto in disparte.

-Ah, sì...- rispose lui timidamente. -Io sono Kei, e posso rendere invisibili cose o persone... piacere di conoscervi...

-Bene! Ora che ci siamo presentati tutti...- Yachi non finì di pronunciare la frase che l'assordante rumore di un allarme si diffuse per tutto l'edificio. Nemmeno un secondo dopo, l'immenso ammasso di ingranaggi dalle sembianze umane si alzò in piedi e con un ruggito agghiacciante afferrò le macerie di un edificio e le scaraventò verso i sei esaminandi.

-Al riparo!- gridò Yu, indicando un posto sicuro dove nascondersi. Non appena i sei scomparirono dal raggio visivo del gigante, la sua ira sembrò placarsi.

-Interessante.- sussurrò Ai, analizzando il comportamento del mostro. -A quanto pare, se i suoi radar non captano delle presenze umane, lui non attacca.

-Quindi è un gigante stermina uomini? Alquanto inquietante...- disse Yu. -Ma come facciamo ad attaccarlo se non possiamo uscire allo scoperto?

-Io avrei un'idea.- rispose Kei. -Posso rendere invisibili tutti noi, così possiamo spostarci liberamente...

-Perfetto!- esclamò Yu, per poi prendere per un braccio Ai. -Ai, credi di riuscire ad analizzarlo per trovare qualche punto debole?

-Ehm... Ancora non ci ho provato perché devo stabilire un contatto visivo prolungato con la cosa che sto studiando, e fino ad ora non ne ho avuto occasione, ma se Kei è veramente in grado di renderci invisibili ai suoi occhi posso perlomeno provarci.

-Allora cosa stiamo aspettando?!- esclamò Yachi entusiasta. -Kei, "invisibiliscici"!

-In realtà, l'ho già fatto...

-Eh..? Ma io continuo a vedere tutti...- disse Kenma guardandosi intorno.

-Il mio potere dell'invisibilità sfrutta dei campi magnetici, e dato che in questo momento siamo tutti sotto lo stesso campo magnetico, noi possiamo vederci a vicenda, mentre gli altri non possono. Quindi ora possiamo spostarci liberamente...

-Grande Kei!!!- gridò Yachi dandogli una pacca sulla spalla; subito dopo, il gigante ruggì nervosamente.

-Saremmo pure invisibili, ma il gigante continua a sentirci, quindi fa piano Yachi...- la rimproverò Kenma.

-Scusate...

Nel frattempo, Ai era uscita dalla zona sicura e aveva iniziato a studiare il nemico da capo a piedi. I suoi bellissimi occhi grigi ora erano di un giallo acceso, e sembravano poter scrutare profondamente qualsiasi cosa attorno a lei. Senza fare rumore, Violet si portò vicino la rossa.

-Questo potere è incredibile Ai.- disse la mora alla ragazza accanto a lei. -Grazie alle tue capacità, saresti in grado di sconfiggere chiunque.

-Beh, in realtà non è così semplice...- rispose Ai, senza staccare lo sguardo dalla sua "preda". -Nell'attacco, non posso essere paragonata a una come te o Yachi, i vostri poteri sono ben più utili. Perciò non importa quanto possa essere utile il mio, se non sono in grado di portare a termine un attacco forte, conoscere il punto debole del nemico è alquanto inutile.

La sua voce era fredda e meccanica, ma il suo tono di voce nascondeva una nota di tristezza.

-Io non la penso così.- la voce di Violet divenne forte e sicura. -Un po' ti capisco perché anche io ho poca autostima di me, ma sappi che ognuno è speciale a suo modo: la forza fisica non è tutto, e il tuo potere non vale assolutamente meno del mio o di quello di nessun'altro. Perciò non abbatterti!

-... Grazie, Violet.- sul volto della rossa si accese un sorriso. -Sentire questo mi rincuora molto.

Detto ciò, Ai chiuse i suoi occhi e, quando li riaprì, tornarono ad essere di un grigio brillante. Poco dopo, però, un forte mal di testa la colpì e, se non fosse stato per Violet, sarebbe sicuramente caduta a terra.

-Ai! Va tutto bene!?- esclamò Yu, che nel frattempo aveva raggiunto le due ragazze all'esterno del rifugio. A ruota, lo seguirono tutti gli altri.

-Sì, va tutto bene... E' normale che succeda una cosa del genere dopo che ho usato il mio Quirk per così a lungo, quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi...- rispose lei con un filo di voce. Dopo essersi ripresa, abbandonò la presa su Violet e continuò a parlare. -Essendo una macchina è stato più difficile del previsto, ma sono comunque riuscita a individuare il suo punto debole.

-Davvero!? Incredibile!- esclamarono in coro Yu e Yachi. -E qual è?
-Sotto la spalla destra, esattamente dove si incrociano quei due fili metallici rossi, vi è il fulcro vitale del gigante, ovvero la sua batteria. Se la zona viene colpita con un oggetto grande ad una velocità elevata, potrebbe riuscire ad infrangere la corazza del gigante e colpire la batteria, mettendo KO quel mostro con un solo colpo. Secondo i miei calcoli, l'oggetto da lanciare dovrebbe essere grande più o meno quanto un auto e viaggiare ad una velocità superiore agli 80 chilometri orari per poter infrangere la corazza; qua intorno non c'è nessun oggetto di quelle dimensioni...

-... ma noi abbiamo la possibilità di plasmarne uno...- finì la frase Kei, lanciando lo sguardo verso Yu.

-Oh... OH! Giusto!- Yu iniziò a prendere delle macerie dal terreno e a plasmarle insieme. -La roccia grande quanto un auto sarà pronta tra circa 10 minuti!

-Suppongo che a lanciare la roccia debba essere Kenma col suo potere da cecchino...- continuò Kei, guardando questa volta il piccolo ragazzo accanto a lui.

-Ma non ho tutta quella forza per lanciare la roccia...

-Ken-kun, non ti preoccupare! Lanceremo la roccia insieme, così posso darle una leggera spintarella!- disse Yachi prima di scoppiare in una risata.

-Giusto... Ma anche se un problema è risolto, come arrivo a sporcare di sangue la spalla del gigante?..

-Violet.- Ai si voltò verso la mora. -Non hai detto di possedere anche il potere di telecinesi?

-Sì, ma non riesco a sollevare oggetti più pesanti di sedie, figuriamoci una persona...- rispose Violet, abbassando lo sguardo. -Il mio Quirk principale è la manipolazione del sangue...

-Aspetta...- l'interruppe Ai, prima di proseguire. -Non è necessario che tu trascini lassù l'intero corpo di Kenma, l'importante è che riesca ad arrivarci anche una sola goccia di sangue, giusto?

-Beh, sì...- rispose il ragazzo in questione.

-Allora mettiamoci all'opera!- gridò entusiasta Yachi, dando inizio alle danze. Tutti si erano messi al lavoro e ognuno stava svolgendo la sua parte per portar a termine il piano, e quando il sangue di Kenma ebbe raggiunto la spalla del robot e Yu ebbe finito di fondere le rocce insieme, mancava solo una cosa da fare: lanciare la roccia.

-Siete pronti ragazzi?- chiese Yu a Kenma e Yachi.

-Ovvio!- rispose lei per entrambi. -Dopo tutto l'impegno che ci avete messo per preparare tutto questo, di certo fallire non è una delle opzioni!

-Non mettermi addosso questa pressione, Yachi...- sussurrò Kenma, le mani che gli tremavano.

-Non ti preoccupare tesorino! Basta che tu stacchi la mano dalla roccia dopo di me, al resto ci penserò io! Quindi...- la ragazza dai capelli rosa si preparò al lancio. -PRENDI QUESTO GIGANTE!

Con una velocità pazzesca, la roccia si diresse verso la spalla destra del mostro.

"Colpiscila..." pensò Ai.

"Frantumala..." pensò Violet.

"METTILO KO!" pensarono tutti.

E un grande polverone si alzò in tutto l'edificio.

Ce l'avevano fatta.

 

...

 

L'insegna del locale riportava la parola "CHIUSO", ma il Black Lotus era sempre aperto per i clienti importanti. Al bancone, un bellissima donna dai capelli neri e gli occhi rosso sangue puliva dei calici di birra, mentre una ragazza dai capelli verde scuro e dal corpo sinuoso spazzava per terra. In un angolo del locale, un uomo sulla trentina scriveva su un foglio le entrate del mese, e ogni tanto lanciava un'occhiata alla ragazza dietro il bancone che, ogni volta, gli rimandava indietro un sorriso di risposta. Finito di fare i conti, l'uomo si sedette al bar, e la donna dai capelli neri gli passò da bere.

-Come sono andati gli incassi di questo mese, Otaro?- gli chiese lei.

-Molto bene Chira.- rispose lui, prendendo un sorso della bevanda offerta dalla proprietaria. -Grazie alla tua gestione, questo locale sta diventando sempre più famoso.

-Ed ora che è diventata anche la tana del "dominatore", o meglio, dello Shihai, la gente che viene qua è sempre più interessate.- disse la cameriera dai capelli verdi, mettendo da parte la scopa e dirigendosi verso il bancone.

-Natsuko, lo sai che dovresti parlare di questa cosa con discrezione. C'è sempre la possibilità che qualche Hero ci spii.- disse Chira con estrema calma alla sua dipendente.

-Ormai non mi preoccupo più di certe cose. Con te qua, Chi-chan, siamo in una botte di ferro!

-Ha ragione lei, Chira.- Otaro si passò una mano tra i capelli bianchi. -Sei una donna formidabile.

-Concordo anche io.

L'uomo che aveva appena oltrepassato l'ingresso del locale era un uomo che non poteva avere più di venti anni, e aveva dei lunghi capelli arancioni e dei penetranti occhi neri; però, non appena chiuse la porta alle sue spalle, i capelli cambiarono forma e colore, diventando di un giallo paglierino, i muscoli aumentarono di volume, gli occhi divennero chiari come il cielo e il suo fisico invecchiò di almeno dieci anni.

-Oh, finalmente sei arrivato, Shihai.- disse maliziosamente la proprietaria del Black Lotus.

-Chiamami Trick, lo preferisco.- disse il nuovo arrivato sedendosi al bancone. -Il solito, grazie.

-Te lo porto immediatamente.- rispose Natsuko, sparendo in cucina. Chira, d'altro canto, si mise seduta vicino al cliente appena arrivato.

-Allora, Trick...- disse lei con malizia. -Hai trovato altri membri?

-Sì.- rispose lui. -E sono elementi alquanto interessanti.

-Ecco il solito.- Natsuko era tornata dalla cucina con una bevanda e un pacchetto di sigarette e li aveva dati al cliente. -Spero siano di suo gradimento.

-Grazie mille Natsuko. Ora puoi andare.

Con una leggera riverenza, la cameriera si allontanò, lasciando la proprietaria del Black Lotus e il Dominatore da soli.

-Mi allontano anche io.- disse Otaro alzandosi dalla sedia. -Ma non osare provarci con la mia donna durante la mia assenza.

-Non preoccuparti, non oserei mai provarci con la compagna di un mio caro amico.

E così anche Otaro lasciò i due da soli, anche se, per alcuni minuti, i due rimasero semplicemente in silenzio a sorseggiare le proprie bevande. La prima a rompere quel silenzio fu Chira.

-Riusciremo ad abbattere gli eroi?

-Sì.- rispose sicuro di sè lo Shihai. -Prima di tutto, elimineremo gli eroi e la loro ipocrisia, poi creeremo un mondo in cui la pace è garantita dal terrore, poiché...

-...poiché solo attraverso il terrore si può avere pace.- Chira finì la frase del Dominatore prima che potesse farlo lui stesso. -Conosco fin troppo bene la tua filosofia di vita, Trick.

-E ne sono estremamente felice. Ma, riprendendo il discorso, se vogliamo sterminare la dittatura degli eroi, bisogna prima colpire alle nuove generazioni. Per questo, ho finalmente deciso quale sarà il nostro primo obiettivo.- lo Shihai fece un profondo respiro prima di continuare.

-... La U.A. Academy.


 

... E finalmente entrano in scena anche i cattivi :3
Perdonatemi eventuali errori di battitura, ma scrivo abbastanza veloce e a volte mi partono le lettere ^^" Ma siete dei lettori accorti e gentili perciò so che non vi arrabbierete per cose del genere :3
Beh... Che altro dire? Spero il capitolo vi sia piaciuto!
Qual è stata secondo voi la prova più avvincente? E quale personaggio (che non sia il vostro birbanti) vi è piaciuto di più durante questo arco degli esami?
Fatemelo sapere!
Un bacio,

RedFox33

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