Innamorato di un fantasma, ma ti amo o ti odio?

di LunariaScrittrice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dalla vita alla scoperta dell' amore. ***
Capitolo 2: *** Il segnale. ***
Capitolo 3: *** l'ombra di se stessi ***
Capitolo 4: *** ricordi d'accettare ***
Capitolo 5: *** Come se scrivessi a babbo natale ***
Capitolo 6: *** ritorno x morte ***
Capitolo 7: *** maestro e allievo ***
Capitolo 8: *** Lo scoop ***
Capitolo 9: *** un' amicizia nata per caso ***
Capitolo 10: *** lamicizia e la fiducia non sono la corruzione ***
Capitolo 11: *** la verità si sta muovendo ***
Capitolo 12: *** Crescita ***
Capitolo 13: *** la soluzione ***



Capitolo 1
*** Dalla vita alla scoperta dell' amore. ***


 

Ciao a tutti, questa storia è un possibile continuo del film 
Yugioh, the darkinside of dimmension.
Per chi mi conosce sa un po' come scrivo.
Il capitolo è sul genere: Sentimentale e Triste.
In pratica parla di come Yugi possa essersi sentito dopo che Atem lo lascia per la seconda volta.
Questa è una
puzzleshipping/mubbleshippin su Atem e Yugi.
Per ora il rating è verde.





Dalla vita all' amore.

POV YUGI

Brividi immensi percorrono la mia schiena quando sento in me una forza uscire, ma non sono io giusto?
Riapro gli occhi, ma non sono io, è solo… il faraone?
Rimango senza parole ma lascio fare a lui ogni mossa perché non ho tempo per chiedere come stia, del perché sia là…
Non c'è altro che silenzio mentre lo sento scivolare via.
Questo breve attimo è troppo veloce… e mi sembra una tortura.
Non posso creare una stanza mentale con lui.
Non posso parlargli
pare la mia maledizione: sentirlo ma non toccarlo.

 

Quanto deve durare l'agonia per me?
 

Ho sempre sperato che se l'avessi rivisto anche in morte gli avrei rivelato cosa rappresenta per me, i sentimenti che più ho nascosto ai miei amici, famiglia; solo a lui avrei voluto dirglieli, ma credo che sia una missione impossibile.

La battaglia termina?
No, non voglio crederci, ma è così
Quando lui si prepara alla separazione sento solo una frase “ Salutami gli altri.”

 

Il cuore mi piange, avrei voluto molto più tempo, avrei voluto abbracciarlo, sapere se almeno stesse bene nel suo nuovo mondo, ma c'è altro che mi preme ed è il perché sia tornato; l'ha fatto per salvare me, il mondo, o perché le leggi del puzzle l'hanno obbligato a tornare?
Si sa la prassi: prima bisogna costruire il puzzle, poi esprimere il desiderio e così si sarebbe avverato; ma questo è il passato no? Ma se è così perché è qui?

Ci guardiamo, ed io cosa dovrei dire in questo immenso cielo dorato che mi emoziona facendo sembrare tutto pura e semplice magia.
Cosa mi resta da fare se non accettare per la seconda volta l'imminente separazione? Nulla.

Annuisco.
Ormai sono pronto da un pezzo a lasciarlo alle mie spalle, alla mia vita, anche se una parte della mia anima risuona con lui e mi urla di impedire che lui riscappi, ma non posso scordare che è stato

Lui a volere ciò.
 

Lui mi ha lasciato.
Lui avrebbe dovuto voltarsi e stare con me mandando in malora il gioco delle ombre, Ishizu e tutto ciò che il destino bastardo ha deciso senza che noi volessimo.
Lui mi ha lasciato difronte alla sua tomba in lacrime per poi vederlo varcare quella porta bianca senza una fine che porta oltre alla morte stessa.

Avrei mille domande..
Avrei molti sentimenti…
Ho anche i rimpianti, e forse lui non sa nemmeno quanto lo penso, quanto mi senta solo senza il mio “ Mou Hitori No boku” il mio frammento d'anima perduto per sempre per colpa della sua scelta a fine del mio bene.

Sparisce nel nulla, in un attimo cerco di sorridere anche se non ci riesco.
Mi sento come tra sogno e realtà, spesato ma con la convinzione di aver agito nel verso giusto perché io sono vivo, lui è un fantasma, ma per me era come un fratello/amico, ma se era solo ciò perché se mi sfiorava mi sentivo preso, innamorato?
A volte credo di essermi innamorato di ciò che io mai sarò, e forse avrei dovuto dirglielo con un bacio, il mio primo bacio, ma se ne è andato di nuovo, e mi ha fatto capire come stanno le cose: i miei sentimenti.

Sorrido ingenuamente per poi correre dai miei amici che si stanno riprendendo.

 

Faraone se sei tornato significa che mi osservi?

Me lo domando dopo che saluto i miei amici e guardo le stelle con aria sognante tipica di quando ero un bambino di dieci anni.

Faraone tu le vedi le stelle?
Come è la morte?
Fa male?

Altre domande giungono per poi chiedermi perché solo ora mi senta ancora una volta pensieroso verso lui.
Questo capita ogni giorno e mai smetterà, lo so…
Mi sono illuso che lui possa avvertire i miei pensieri, che sono ancora telepatico con lui nonostante la separazione.

Faraone se io diventerò autosufficiente tornerai da me?
Tornerai e mi dirai che starai con me come un tempo?

Ci fantastico sul cornicione della mia finestra.
Le stelle sono immense, quasi mi ci perdo e la mente non smette di far parlare il mio cuore a tal punto che mormoro ciò che lui ha effettivamente fatto. « Mi hai salvato la vita… e se ci penso… »
Non vado oltre perché poi scoppio in lacrime come una ragazza innamorata, ma se mi fossi solo accorto che il mio è da sempre amore e che questo gesto me l'ha fatto capire?

Non mi è mai parso per l'anticamera del cervello che potessi amare lui, ho sempre sentito per lui profonda stima, amicizia, fratellanza, ma ora…

« Ma che mi prende? Ma perché è tornato? »

Lo maledico che mi ha di nuovo lasciato perché ormai mi ero abituato a pensarlo lontano da me, ma il suo gesto per me è stato troppo…
« Non poteva essere un suo parente, o altri a venire qui? Perché lui? »

Non smetto di piangere, non smetto a tal punto che corro sul mio letto e mi butto sotto le coperte strizzando gli occhi mettendo una mano al petto cercando di dormire, di non pensarlo, ma è difficile, tuttavia gli sforzi poco a poco riescono a farmi dormire e sognare Atem.
In questo sogno le emozioni mi sembrano reali, forti, intense, sembra quasi che Atem sia diventato come Anzu.
Nel sogno non ci parliamo, non so nemmeno che cosa accade ma ci baciamo…

Mi risveglio per poi sentire che altre lacrime ho versato per poi guardare il sole dalla finestra che indica il mattino. « Mi sono innamorato di lui… »
A capirlo metto una mano in faccia, arrossisco e mi inizio ad odiare. « Sono pazzo! Come è accaduto? Proprio un fantasma…»

E so che questo mai muterà.
So che morirò a cercare una persona che corrisponda ad Atem.
So che vivrò nel tormento.
So che tornerò falso.
So che mentirò a me stesso.
So cosa accadrà.

«ma non poteva piuttosto entrare in kaiba e usarlo, perché me, e ora come vivo se già prima era insopportabile la sua assenza… »

Come un pazzo urlo guardando in alto. « PRENDITI LE TUE Responsabilità! IO COME CAVOLO VIVO ORA?
DOVEVI LASCIARMI MORIRE! SEI IL SOLITO EGOISTA, STUPIDO FARAONE!! » forse insultandolo l'avrei visto?

Il fiatone non va via, la rabbia è immensa.

Mio nonno corre in camera. « Yugi che diavolo urli alle 7.00 di mattina? » e se ne accorge che piango e tremo. « Che ti prende? »

 

Non posso dirgli la verità, non capirebbe mai, ed è qui che inizia la mia maschera. « Niente nonno, scusami se ho urlato, era un incubo… scusa. » Avrei voluto fosse un incubo questo amore palesemente platonico, impossibile.
« Va bene, allora termino di prepararti la colazione. » Afferma lui rientrando in cucina mentre io mi metto una mano in faccia. « Atem sei un bastardo, ti odio e ti amo, come posso farti tornare se tu hai pure rubato il puzzle?! Mi odi?! Va al diavolo, no anzi tu sei già negli inferi... » A pensarci mi arrabbio sempre più che per scaricare la tensione me ne vado a fare una doccia calda.

Terminata la doccia faccio colazione apparentemente tranquillo ma non parlo se non del più e del meno. - Devo distrarmi, devo smetterla, è accaduto e quel sadico maledetto manco lo sa che ci soffro… l'avessi tra le mani gli strappo i capelli! Stupido faraone, stupido me.
Ma perché ti sei portato via il nostro tramite, Non dovevi, mai te lo perdonerò. -

Mio nonno mi guarda stralunato perché ho praticamente l'umore nero e mangio tutto a velocità. « Ho terminato. »
Il nonno chiede. « Stai bene giusto? »
Io annuisco. « Mai stato meglio, ora vado a scuola, ciao nonno! »

Corro presso la scuola. « Addirittura mi hai rovinato la giornata faraone sadico, ma aspetta che muoia e te le faccio pagare tutte!! »
Mi fermo di colpo mormorando. « E se invece mai ci vedremo?»

Ho troppi dubbi, paure, e ora mi spaventa anche la morte.
A volte penso che non sia il destino ma è lui che gioca con il mio cuore…

Per lui sono una bambola diventato?
Butto fuori l'aria, alla fine se fosse così o meno mai lo saprò tanto vale non pensarci.

I miei amici sono sorridenti, felici, loro non pensano ad Atem, loro penano a loro stessi, futuro, presente…
Tutti si accorgono che ho l'umore a terra e Jonouchi tenta di sollevarmi il morale, riuscendoci per un secondo; insomma le sue battute sono spiritose e lo adoro per questo.
Bakura invece è lontano da noi preso dalle sue fan, che poi mi chiedo come le abbia ma che posso farci e io non sono bello quanto lui, tuttavia so che Atem lo batte, o forse è ai miei occhi e ricordi che mi pare un Dio sceso in terra (tralasciando il suo potere) e poi mi accorgo che lui nemmeno era umano quando era in vita… - Atem ed io siamo la stessa anima, eppure perché sno umano?
Devo essere proprio sfigato, forse è per questo che non lo rivedrò più? -

Della vicenda accaduta con Aigami, Diva, l'anello del millenio non se ne fa parola.

Aigami ha lasciato la scuola, è tornato nella sua patria con sua sorell Sara, mentre noi tutti alla nostra vita, felici spensierati, pieni di compiti, studi, e per me c'è anche il tormento, il rimpianto.

In una serata andiamo al karaoke: Jonouchi è stonatissimo tutti noi lo imploriamo di non cantare; Anzu invece ha il senso del ritmo e appunto si mette a ballare cantando mostrandosi un po' una stella; di lei sono orgoglioso e sfido che mi piaceva è perfetta: spontanea, determinata, gentile, buona, onesta, non l'avrei mai cambiata ma ora sì, mi pare noiosa, anche il fatto che abbia un corpo da sogno che si nota dal suo top scollato e mini gonna, mi lasciano indifferente cosa che prima non accadeva perché anche solo in costume io impazzivo e arrossivo, ma ora anche e mi guarda ad occhi dolci, io mi sento gelido, per me è un' amica del cuore e basta, è terminato il tempo che io l'ami, e questo non sopporto perché mi fa capire uanto Atem mi abbia rubato l'anima.

Tocca a me cantare: non sono né bravo, né stonato, ma me la cavo, anche se questa canzone rispecchia un po' ci che provo: è d'amore, parla di un amore a distanza platonico.
Poche volte mi sento gli occhi scoppiare in lacrime ma trattengo anche se la voce slitta.
Honda scoppia a ridere perché è praticamente una steccata, ma Anzu essendo sensibile si accorge che c'è qualcosa che non va in me, e così quando tocca a Honda che si mostra un reppista nato, io esco con lei.
« Yugi prima ho sentito molto sconforto e tristezza, ti è accaduto qualcosa? »
la sua dote è quella di capire tutti, dovrei amarla per questo. « Solo la canzone era triste e mi sono emozionato eh eh. »
Anzu non ci crede. « Sai yugi tu sei forte per me. »
Dove mai vedrà questa forza se sono fragile come un grissino? « Non quanto te. »
« io? Tu sei fantastico perché nonostante tu sia un maschio sai trasmettere le emozioni, è un dono il tuo. Prima mi hai per un attimo ricordato il faraone… sembrava quasi un messaggio d'amore destinato a lui. » Mi sento scoperto. « M-ma che dici? Tu vai di fantasia. »
« Mi hai emozionata, e credo che anche lui avrebbe sentito ciò. »
Deglutisco, questo argomento è doloroso. « Ma lui non c'è… è inutile pensarlo, ormai… non c'è… siamo senza lui… » Si vede che tento di convincermi anche se il tono è stato meccanico.
« Non è così, io credo che tu sia il più legato a lui rispetto a noi, io credo che lui sappia come stai.
Quel giorno ti ha salvato la vita. »
Abbasso lo sguardo. « Non sa un bel niente…
Anzu… lui se davvero sapesse la verità allora non glielo perdonerei mai! » Stavolta la guardo con decisione, spiazzandola perché nota un forte rissentimento. « Non dovresti odiarlo… lui ti ha lasciato per il tuo bene. »
Stavolta chiedo. « il mio bene? O il suo? Non ha detto altro “ salutami gli altri” se ne è andato… non mi ha chiesto nemmeno se stessi bene, ah, ma lui sta bene, perché è solo un egoista…
Che ne sa lui di me eh?!
Ha salvato due volte questo mondo usando il mio corpo!
La storia dell' amicizia ormai l'ha scordata!»
Anzu non crede. « Lui è morto, eppure ha salvato noi! Se avvero avesse scordato ciò non avrebbe mai varcato questo mondo di nuovo. »
Io ammetto. « L'ha fatto solo a causa del puzzle, solo perché l'ho richiamato! E lui per vendetta per non sentirci più ha rubato il puzzle! Mi ha detto addio per sempre! Mi ha solo usato!
Lo odio per questo! »
Anzu cerca di calmarlo. «L'avrà fatto per evitare che tornasse il gioco delle ombre! »
« LO SO!! » rulo di colpo strizzando gli occhi. « Ma cosa dovrei pensare? » Domando a tono mortificato e disperato. « Anche se fosse… non mi ha lasciato altro che dolore… »
« A tutti ha lasciato il dolore, ma noi andiamo avanti, e dovresti anche tu. »
« Per voi Atem era solo un' giocatore, un amico, uno spirito, per me era oltre ciò, oltre! Eravamo un tutt'uno e lui ha spezzato tutto! Lo odio! »
« Come puoi odiarlo, è stato una parte di te! »
« Era una parte di me, ora non esiste più! Ora è finita per sempre! Lui non esiste più in questo mondo, è inutile ricordarlo. » Dico stavolta perdendo lacrime.
« Yugi, Atem ha fatto tutto per te, per renderti adulto. » Con la fregatura dell' amore.
« Adulto un corno! Io ho le mie supposizioni sul perché se ne sia andato, e su come si è approfittato della situazione! » Perchè penso queste cose? Questa malvagità, non è nemmeno da me.
« Sei solo frustrato e accecato dall' odio, ma lui ti vuole bene. »
« Voleva bene! »
« Yugi perché sei così? Pare quasi che lo amavi. » A dirlo lei rimane sbiancata. « Non puoi amarlo vero? »
Mi sento capito però mi viene da dire. « Perchè tu lo amavi? »
Anu arrossice, esattamente lui ha sempre amato Atem. « Sai già cosa c'era, ma ho dovuto guardare altri… te! »
Io rispondo secco. « E dopo anni ti accorgi di me? Lo fai perché sono molto simile a lui di viso? Vuoi stare con me per sostituzione?»
nzu lievemente si sente scoperta. « Figurati se sono così disperata. »

« Potevi svegliarti tipo tre anni fa, da quanto sai che ti amavo eh?! » Domando arrabbiandomi ancora; ma cosa è questa voglia di spaccare tutto.
« Calmati, sì lo sapevo, o meglio lo sospettavo. »

« Eh ma per te esisteva solo chi ti ha salvato no? Lo cercvi, e poi mi vieni a dire la frase che se è lui o me non cambia?! Cambia Anzu, io e lui siamo diversi, lui è uno furbo, io ingenuo, lui è vendicativo, io sono uno che perdona, siamo opposti, stando con me non avresti nemmeno quella sicurezza che lui ti donava» e mi donava.
Anzu non va oltre, si è accorta di aver toccato un tsto dolente. « Ho capito, scusami se ti ho alterato. » Esprime lei per calmarmi anche se io ormai credo di non farcela più. « Anzu, dì agli altri di non parlarmi più di lui.
Me ne torno a casa. »

 

Torno in sala e prendo le mie cose per poi andarmene a casa mia e chiudermi dentro. « Litigo pure con quella con cui uscivi volentieri… sai vorrei io farti soffrire maledetto fantasma! »
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Ciao a tutti, se volete il continuo fatemelo sapere con un commento, perchè se no non aggiornerò dato che ho altre storie e pochissimo tempo. ^^
A presto^^
Ringrazio comunque di essere giunti fino a qui.

 

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Capitolo 2
*** Il segnale. ***



Il segnale.
 
Quella litigata è solo l'inizio del giro di voci e pensieri che i miei amici si fanno su di me, forse perché è così strano che abbia litigato proprio con Anzu di cui sono riuscito a distruggere o forse solo separare la nostra amicizia; insomma non ci parliamo più, e se nel caso ci guardiamo negli occhi subito uno di noi svia lo sguardo, la prima è lei: forse si vergogna di aver tentato di rasserenarmi usando la parola " me" come "Sostituto al faraone?" ma anche se fosse perché non ho finto?
Avrei potuto fingere, accettarlo, vivere un rapporto in una piccola menzogna illudendomi che lei volesse me, ma se l'avessi fatto non sarei stato me stesso, e ci saremo solo messi dubbi, incomprensioni addosso, che ora con questo silenzio, ci sono sì, ma almeno non dobbiamo restare con l'ansia di una riappacificazione; non ci sono pensieri del tipo " Se lo abbracciassi potremmo tornare come prima?" qui basterebbe solo un semplice " Mi dispiace" ma forse sono io che vedo il tutto come se non me ne fregasse, ma poi dovrebbe?
Per ora mi sembra così poco importante... che stia anche gettando la validità dell' amicizia?
Ogni cosa che ho imparato grazie a lei la sto perdendo?

L'amore cambia, e me ne sento coinvolto; non valuti più nessuno; esisti solo tu e basta, sopratutto quando ci si sente tremendamente soli.
Vorresti lottare e dirti " Ehi, va tutto bene, che importa? Se non è lui sarà un' altro"
La userei questa frase se solo non ci fosse il particolare che lui è la mia stessa anima, ma ci sono altri dubbi: io sono o no la sua reincarnazione? 
E se lo fossi perché devo stare separato da una parte di me? 
Ma sopratutto se sono la sua reincarnazione io ho una parte di lui in me fin dalla nascita?
Non troverò mai le risposte, mi servirebbe una veggente, una maga, ma non so più se fidarmi di chi mi dice che è dotato di poteri.
Non ho mai pensato di desiderarli, ma se ci penso io ne avevo, o meglio lui.
È possibile che lui riusciva tutto solo tramite un puzzle maledetto?
Oppure riusciva perché era completo con me?

Non metto in dubbio l'autenticità del suo potere: sa creare la dimensione oscura e sa come distruggerla, dopotutto lui è la reincarnazione del gioco delle ombre, inviato dagli Dei per eliminare tale potere nelle mani degli umani.
A volte mi chiedo questa esistenza mia a che serve?
Se dovevo solo portare Atem alla valle dei Re, vincere dei tornei e innamorarmi di lui, allora posso morire no? 
Ma se morissi e non lo raggiungessi non sarebbe come arrendersi?
Ma se lo raggiungessi sarebbe una bella dimostrazione d'amore?
No, non posso... perché lui mi ha salvato la vita o me l'ha ridonata?
Non ricordo esattamente la dinamica ma stavo morendo come tutti.
Poi di colpo ho avvertito dell' energia in me come se lui mi donasse qualcosa di sé.
Mi ero risvegliato e lui già manovrava il mio corpo.
Non è che piuttosto che salvarmi la vita lui me l'ha ridonata?
Le due cose cambiano di molto, sarebbe come se lui mi avesse detto che devo vivere la mia vita a pieno, e che il suo addio, forse è un augurio che io realizzi i miei sogni.

Potrebbe anche essere stato per lui una mossa difficile, e se avesse anche solo infranto delle leggi ultraterrene che non sono a conoscenza?
Stavolta mi assale la colpa, e il cuore accellera:mi sento sempre più innamorato, come stregato.
A pensare che lui abbia davvero fatto ciò mi tocca il cuore, e se la storia che Anzu ha detto: cioè che lui sa cosa provo fosse vera, allora sentirebbe chiaramente la mia riconoscenza ma anche indignazione.

È così: sono riconoscente di questo salvataggio, ma sono indignato che lui non mi abbia portato con se, ma questo è egoismo, e lui non è stato egoista; mi ha salvato perché sa che io ho tutti qui: Honda, Jonouchi, Bakura, Ryuk, Anzu, Rebecca, ed altri, anche mio nonno.
Alla fine il suo gesto è stato altruismo, e come sempre a capirlo mi vergogno troppo...
E basta quanto ancora devo pormi domande?

Sono passati mesi, ma ogni giorno sembra identico all' altro: casa- scuola- negozio- camera- compiti- studio- uscite. 
Ovviamente cambiano certe cose, ma per me sono tutte noiose, la voglia di sorridere non l'ho più, la voglia di fingere difronte ai miei amici che sto tentando di non staccarli da me, mi addolora; forse se spiego a loro tutto mi capiranno?
Ma poi mi ricordo cosa ha detto Anzu e questo mi blocca a confidarmi con gli altri.
Penso che mai dirò a loro ciò che sento, e nemmeno tutte le idee e risposte che mi sono auto-dato, però il tempo stesso sta passando e questa promessa la sto scordando, sopratutto ciò accade quando non si riesce più a contenere questo miscuglio di emozioni tra la felicità e la tristezza, come se tutto fosse a temperatura tiepida.

Arriva l'inizio della primavera.

Assieme ai miei amici in pomeriggio andiamo al parco " Sakura" a vedere dei fantastici ciliegio in fiore che stanno sbocciando.
I miei amici sono emozionati: Anzu la prende come pausa dallo studio, Jonouchi come modo per mangiare il bentò sotto un albero, mentre gli altri solo per rilassarsi, mentre io non so che emozioni provo nel vedere dei semplici petali cadere da un albero, anzi lo so, mi riporta alla nostalgia; non perché con il faraone io sia rimasto con lui in questo posto, ma perché è tutto malinconico: il fruscio del vento, i petali che cadono uno dopo l'altro creando sotto noi tra il verde della natura, un bellissimo tappetto rosa.

Raccolgo un petalo da terra: il suo colore è rosa pallido, illuminato dai raggi di questo pomeriggio splendente. « lui è arrivato e ora è morto... come un petalo? » mormoro a bassa voce ad occhi fissi nel vuoto
Jonouchi non sa che rispondere, forse mi sto mostrando un vecchietto che parla di cose incomprensibili per un giovane di diciassette anni e mezzo.
« Oh, scusate, era una domanda retorica. » Invento di punto in bianco anche se era proprio verso loro.
« Sai è da un po' che volevo chiedertelo, ma come mai hai sempre gli occhi gonfi, rossi, e il viso triste? » Domanda Honda guardandomi.
« Oh? Occhi gonfi? » Forse perché piango ogni sera stringendo al petto il mio deck?
« Ma cosa t'inventi, io sto bene, è solo il polline... s-sai ne sono allergico. » Da quando mi è facile mentire al prossimo?
« Davvero? A me non risulta che negli altri anni lo eri, comunque se ti può sollevare c'è un farmaco che può aiutarti a questo disturbo.» Ringrazio che Honda sia un credulone.
« Va bene. » prendo nota del farmaco, ma tanto so che non lo prenderò.
Anzu se ne sta zitta, sa come sto, forse anche lei ha passato questo momento?
No, l'avrà passato in un modo diverso: si sarà detta che avrebbe trovato la felicità con un altro uomo, ma per me la questione è diversa perché se anche lo dicessi verso una possibile ragazza, non mi sentirei mai completo, e nessuna saprebbe sostituire i valori, i momenti, le sensazioni, i segreti tra me e lui.
Mi secco a stare fermo seduto su un tappetino a mangiare e parlare. « Io vado a sgranchirmi le ossa, ci vediamo dopo. » Sono solo scuse, la verità è che non sopporto la loro allegria, non sopporto più che tutti stiano bene e io no.

Cammino sconsolato tra il via e vai di famiglie che giungono, che festeggiano il giorno come il più bello di tutte le stagioni, ed è così: questo periodo in Giappone ha una storia antica.
La leggenda racconta che gli alberi furono piantati nel VII secolo d.C. dal sacerdote En-no-Ozuno, che si dice avesse scagliato una maledizione contro chiunque osasse abbatterli.
Io non ho distrutto alberi in ciliegio allora perché ho una maledizione addosso?
L'amore come il mio è ciò, e non cambierò mai idea.
Con le mani in tasca, sguardo verso il basso, cammino vagando nei ricordi, poi guardo in alto ad aria speranzosa implorando ancora una volta come un ordine.

Faraone se mi vuoi bene torna, anche solo per un attimo.
Se mi ascolti puoi darmi un segnale?
Basta qualunque cosa... 
Ti prego.
Sono al limite della sopportazione!
Un segnale, un attimo, almeno fammi capire che sei sempre qui vicino a me.
Che esisti ancora, che mi vegli, dammi un segnale!

Questi pensieri lui li sente?
Ma esiste o no?
Come posso raggiungere un fantasma vivendo?
Lo vorrei sapere...
Il vento di colpo si innalza. 
Ipetali mi finiscono addosso in uno sciame. 
Mi copro gli occhi chiudendoli.
Un rumore di tacco si sente a distanza e un suono metallico si aggiunge dopo.
Incuriosito cerco di guardare oltre. 
Per un breve attimo vedo una sagoma: è indistinta, non riesco a capire bene chi sia.
È alto, avrà la mia età?
Noto solo un sorriso beffardo, occhi ametista. 
Quasi il cuore mi trabocca di gioia.

Faraone?

Voglio avvicinarmi, ma è impossibile, il vento ha creato un muro.

Non è che sogno?

Scorgo le vesti che sembrano antiche. 
Non so bene cosa fa ma indica il terreno.

Abbasso un attimo lo sguardo e poi basta sparisce tutto come per incanto e così il vento, così i petali smettono di andarmi addosso; pare quasi che il tempo si sia fermato mentre vedo una pietra incastonata in una carta di Dual monster.
La prendo, le mani tremano. 

Chissà forse è una carta leggendaria? 

Ma una volta che volto la carta leggo solo una frase in Aramaico antico.

Che cavolo significa? 

Quei simboli mi sembra di averli visti nella scatola che conteneva il puzzle.
Rigiro la carta e guardo la pietra che pare normale, un sasso, eppure se me l'ha lasciata deve esserci un perché, quindi la afferro.
C'e resistenza da parte di essa che sprigiona una luce violacea accecante.
« S-staccati!» urlo cercando di metterci più forza.
Il vento ritorna,i fiori vole o contro me ma non mollo la presa anche se sento che non riesco a smuoverla.
Mi sento davvero di essere giocato in una forza peggiore dell' amore.
Metto a terra il piede sulla carte e con la mano spingo la pietra verso su tenendo la carta verso il basso, perché credo che serva la forza fisica.

È stato un attimo ma era lui?
È un segnale?

Se anche fosse stato un segnale perche non mi ha detto nulla? 
Ho solo una prova questa carta,ma è stato lui a darla a me o un altro? 

Del resto non lho visto in modo nitido, poteva ancbe essere un altro, ma quella magia non poteva essere di altri.
« Faraone devi smetterla di essere cosi stronzo, che cavolo hai in mente? Vuoi smetterla? È divertente vedermi in questo stato? 
Quanto ti odio!»
Non so proprio accontentarmi, anche se c'e un regalo dico cose che non penso proprio ma che sono indice della mia frustrazione, la mia ombra.
Tento e ritento di staccare la pietra dalla carta finché non mi arrendo e inizio a piangerci sopra.
« Stavolta a cosa stai giocando? 
Eri tu o no?
Cosa è questo? È la risposta alle mie domande? 
Mi hai messo ora altre domande...»

Quelle lacrime racchiudono ogni goccia della mia pazienza ormai esaurita, della mia stupidità a credere che il faraone abbia creato qualcosa per unirci.
Prima non c'era questa carta, sono sicuro che nessuno la lascerebbe a terra senza un perché con dentro qualcosa che non si vuole staccare
.
Riprovo all' ultima. 
La pietra inizia a vibbrare per poi finire nelle mie mani e vedere una catenina d'oro.
« Ma è un ciondolo...»

Questo mi riporta alla mente il puzzle, che sia un oggetto del millennio? 
Ma no, sarebbe assurdo che proprio il faraone mi lasci un artefatto malefico.
Indosso il ciondolo, lo chiudo tra le mie mani chiudendo gli occhi avvertendo un po' di sollievo, come se questo oggetto spettrale calmi la mia anima tormentata.
Che bella sensazione, sento come se tutto il dolore venisse risucchiato...
Faraone è un regalo per dirmi di scordarti?
Non voglio nemmeno crederci che lui mi stia respingendo così...
fa male e ritorno a piangere.

Le lacrime toccano il ciondolo e senza rendermene conto inizia a creaarsi una levigatura minuscola.
Ma cosa accarebbe se questo involucro si spaccasse e lasciasse fuoriuscire il mistero della pietra trasparente?
Cosa è questa nube viola, e nera?

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ciao a ragazzi, come promesso ecco il capitolo, spero che vi sia piaciuto e che abbia emozionato^^

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Capitolo 3
*** l'ombra di se stessi ***



L'ombra di se stessi.

Questa pietra lucente non smette di essere fissata dai miei occhi ametista che sono piene di dubbi sul che cosa effettivamente sia.

Sdraiato sul prato, annusando il profumo dei petali di ciliegio così dolce e fragrante, giocherello con la pietra usando il riflesso del sole che è difronte a me.
Il sole riesce a colorare le sfumature di quel viola ombroso in uno semplice: un viola melanzana e poi, proprio giusto un attimo pare che la nube si muova, o forse è solo il gioco di luce ad ingannarmi?

Mi chiedo a cosa serva, al perché io l'abbia, e se è stato il faraone o lasciarlo.
Non lo saprò mai, è inutile che ci penso, ma non vanno via questi tormenti.
Ancora una volta mi sento dentro qualcosa di magico, misterioso ma che devo da solo scoprirlo.
Per qualche strano motivo non riesco, non voglio, che altri sappiano di cosa ho tra le mani perché mi sto illudendo che sia un messaggio del faraone: un codice, un segnale che solo io ho il diritto di possedere, analizzare, condividere e tenere.

Non è la prima volta che io custodisca oggetti sconosciuti come miei di proprietà, un esempio è stato il puzzle del millennio: in esso ci ho messo sei anni per completarlo ma mai l'ho condiviso con qualcuno se non mio nonno che mi ha detto cosa era, ma ora la cosa cambia: sono solo, l'evento è stato significativo, ed io ho il compito di capire cosa è attraverso le mie forze.
Non voglio proprio che Jonouchi se ne immischi, come non voglio avere discussioni con mio nonno che sicuramente lo prenderebbe e lo userebbe per le sue ricerche chiedendomi di lasciarglielo.

Delicatamente un sorriso si stampa sul mio viso; alla fine ho deciso.
Chiudo tra le mani il ciondolo. « Faraone qualunque cosa sia, so che ci unirà! »
Ne sono convinto, sono sicuro che lui in qualche modo abbia creato un oggetto che usato nel giusto modo potrebbe condurmi verso lui.

Indosso la collanina dorata, già da questo comprendo che è antica, solo in Egitto hanno quel genere d'oro che ora ce ne ma poco a causa della industrializzazione, e gli esporti dei materiali in tutto il mondo.

Il faraone in egitto ormai è solo un ricordo, molto dei suoi paesani nemmeno sanno che era ritornato, non sanno nemmeno più del gioco delle ombre, ormai lo credono un potere divino, una legenda, e infatti nessuno più può accederne: dopo che il faraone ha lasciato questo mondo, gli oggetti del millennio sono andati perduti tra le rovine della sacra tomba, eppure qualcosa mi sfugge: Se Kaiba è riuscito a recuperare tutti i pezzi del puzle, allora anche gli altri sono recuperabili no?
E se fosse non sarebbe un pericolo?

Analizzando la cosa forse il faraone non ha realmente sigillato il gioco delle ombre, forse in un futuro più lontano quei cinque oggetti potrebbero tornare a creare problemi, e se fosse come potrebbe il faraone tornare se io sono un mortale?
Ammettiamo che capiti tra qualche secolo, io ovviamente sarò morto, e Atem dovrebbe tornare qui no? Ma come tornerebbe senza una corpo? Sceglierà un altro?

L'idea che un altro venga prescelto mi fa innervosire.
Non l'accetto proprio, non voglio che lui scordi me per un altro.
Ed è proprio dalla gelosia che nasce in me un desiderio egoistico.
Se non torna da me, e allora non tornerà per altri!

Guardo il ciondolo e mormoro chiudendolo tra le mani. « Distruggerò per sempre il gioco delle ombre, così che tu non sia di altri. »
intanto il ciondolo assorbe le mie emozioni, me ne accorgo perché la gelosia svanisce lasciandomi la mente chiara, ma sempre decisa sulla mia intenzione.

Metto al collo il ciondolo, mi alzo e vado dai miei amici a parlare di tante cose ma non sulle mie decisioni, nemmeno sul ciondolo anche se Anzu si accorge che ho una catenina. « Cosa è? »
Io mi volto. « Cosa? »
anche gli altri si fermano e lei mi si avvicina indicando la catena. « Quel oggetto dorato che porti al collo, prima non l'avevi. » ciò mi fa capire che Anzu guarda ogni mio particolare.
« Ah questa ecco… » Non so che inventarmi, se dicessi che l'ho trovata a terra mi direbbero che dovrei portarla alla polizia, se dicessi che me l'ha lasciato il faraone non mi crederebbero; ho le mani legate. « Ma nulla, un ciondolo… »
Jonouchi domanda. « e dove l'hai preso? »
Odio queste domande, non so come rispondere. « A casa, c-che domande. » giro la testa. « M-me l'ha dato mio nonno… » Spero che basti.
« Quindi sei tornato a casa prima? » Domanda stavolta Honda.
« Sì! »
Anzu si incuriosisce e così anche gli altri. « Deve essere antico, ce lo mostri? »
Io abbasso lo sguardo perché non avrei voluto farne parola con nessuno ma immagino che l'avere amici significa confidarsi.
Mi faccio coraggio e mostro a loro il ciondolo che ha cambiato colore, e ciò mi lascia senza precedenti, adesso è di un viola indaco, una digradazione più scura, e non è dovuta all' assenza dei raggi del sole.
« Ma è solo una pietra. » Afferma Jonouchi deluso.
«Lo pensavo anche io. » infatti prima dell' estrazione avevo notato una pietra, ma credevo fosse del terreno, solo dopo ha cambiato aspetto rivelandosi una goccia trasparente con dentro qualcosa che è davvero un mistero.
« E questa pietra senza valore a te piace? » Domanda Honda.
Leggermente mi arrabbio perché per me ogni cosa, anche solo un messaggio scritto dal faraone, ha un valore inestimabile, ma annuisco cercando di capirli, e comprendo che seriamente questo oggetto ha un potere ed è destinato solo a me.« Sì!»
« E proviene dall' Egitto giusto?
Sembra un sasso comune. »

 

Grazie a questo camuffamento stesso del ciondolo i miei amici perdono interesse su cosa sia. « Esatto, ma mio nonno mi ha detto che porta fortuna e così me lo porto dietro eh eh. » Questa bugia mi salva e così lascio scoperto il ciondolo avendo la sicurezza che nessuno avrebbe potuto fare troppe domande.

In serata raggiungo casa mia.
Mio nonno guarda la televisione mentre mia madre prepara la cena.
« Sono a casa. » Dico andando da nonno che mi parla di una scuola di duellanti. « Oh Yugi, pensavo non ti andrebbe di andare in una scuola per duellanti? »
Io mi siedo accanto a lui. « Figo, ma credo di essere troppo grande, e poi presto mi diplomerò. »
« Beh, potresti, ci entrano i migliori, pare non avere un limite di età, e poi scommetto che farebbero i salti di gioia ad avere il re dei giochi. » e mi fa l'occhialino; a volte scordo che non sono sconosciuto nel mondo di Dual monster ma mi dico che è stato merito di Atem e non il mio anche se battendolo io ho dimostrato di poter essere il suo successore; insomma il faraone è stato il mio maestro di vita, forse è per questo che mai ho smesso di pensarlo?

« Dai cosa vuoi che cambi per gli altri? Sono un ragazzo come tutti, ho solo fortuna. » Dico in difesa.
« Ma che fortuna, tu hai talento, e credi sempre in te, nel cuore delle carte. »
Probabilmente mio nonno esagera come sempre. « Non entrerò mai in una scuola per duellanti, io sono ciò che sono perché ho viaggiato, ho sfidato i migliori duellanti, sono stato in giro per il mondo e ancora devo imparare, ancora devo trovare duellanti che vengono da lontano, credi che una scuola possa davvero soddisfarmi? No, i miei unici maestri siete tu, il faraone e il mio istinto!
La scuola costruisce, non ti lascia agire se non sotto regole.
Giocare non è studiare è divertimento, mettere alla prova se stessi!
Sarò anche famoso, ma ti ricordo che l'ho fatto per salvare te!
Io sono riuscito in ciò perché avevo il migliore giocatore di tutto il millennio, il faraone, per questo ora sono capace!
Non smetterò mai d'imparare seguendo il destino…

Questo è il gioco dei duelli, non la scuola! » Evito di dire che è ridicolo studiare le carte, che è ridicolo studiare strategie dei migliori per vincere, ma infondo potrei anche sbagliarmi no?
Mio nonno sbatte le palpebre per poi sorridere. « hai ragione, ormai tu puoi solo imparare con le tue avventure decise dal destino. »

A questo proposito stringo un attimo il ciondolo.
Il destino è davvero scritto?

« Nonno, c'è una cosa che vorrei sapere… tu credi che il gioco delle ombre sia davvero impossibile che ritorni? » Non voglio parlare del ciondolo ma voglio avere un suo parere.
« Credo che ci siano moltissimi modi che quel gioco torni, ma sai io credo che possa esistere se racchiuso nel cuore di uno con coscienza. » E chi è che non userebbe quel potere a scopo personale?
« Vedi, l'anello del millennio aveva riportato il gioco delle ombre, ed Atem è tornato per distruggerlo, ma se è così allora anche gli altri oggetti sono pericolosi no?
Ne rimangono cinque, e hanno in sé quel potere no? »
« Secondo me sbagli, l'anello del millenio era malefico a prescindere da chi lo dovesse usare, ma gli altri seguivano il cuore del loro “padrone” » Questa teoria tento di non collegarla.
« Però sono sempre oggetti pericolosi! Anche solo essere prescelti significa che… il gioco delle ombre sarebbe in circolazione, e questo implicherebbe il ritorno del faraone giusto? »
Il nonno riesce a capire cosa cerco. « Non tornerà, dovresti smetterla di sperarci, ha portato via il puzzle. »
Mi rendo conto che per lui sono parole a vuoto. « Sto dicendo che il gioco delle ombre esiste ancora! Non si tratta se lui torni o meno! Anzi io non voglio che torni. » che bugiardo che sono, io desidero il suo ritorno.
« Fosse o meno non è tuo compito. » afferma sicuro, solo che questo non l'accetto.
« E tu come puoi dirlo? Il faraone potrebbe aver scordato questo! » ma perché mi sento volente di avere ragione.
« ma tu non sei lui. » Altra erita al cuore.
« io sono lui, ma come fai a non capirlo?! Siamo uguali! Stesso viso, io ho solo allinamenti giapponesi e lui egiziani, ma se fossi stato egiziano sarei stato identico a lui! Sono la sua reincarnazione buona! » E pensare che prima non ne ero nemmeno sicuro, ma ora sento che è così.
« Se tu lo fossi non hai quel potere che lui dispone!
Stai dicendo che vuoi fermare il gioco delle ombre? Ma te ne accorgi che se lo facessi violeresti antiche leggi scritte dalla tribù del faraone e che potresti incontrare la morte prima del tempo?!
Non puoi attingerne, ammettendo che sia anche vero la tua tesi, se tu non fossi il prescelto moriresti al tocco di uno di quei oggetti, e tu il tuo l'hai avuto ed è stato il puzzle. »
« Io non voglio che torni il gioco delle ombre!
Quei cinque oggetti devono essere distrutti. » il problema è come?
« E come pensi di farlo? Non di certo gettandoli in un vulcano, serve un potere immenso che dispone il faraone, quindi è una missione impossibile. »
« Se solo avessi quel potere lo farei! »
« Ma non lo hai! »
« ma deve esserci un modo, forse in Egitto ne parlano! »
Vuoi quindi andare in Egitto, nelle rovini della valle dei Re e cercarli? Impiegherai anni, nemmeno Kaiba li ha trovati con una squadra di ricerca. »
« Non paragonarmi a lui!
Lui non ha fatto niente se non usare i suoi soldi per avere tutto!
Ha osato addirittura ricostruire il puzzle con una macchina, come si è permesso?! Io ci ho messo sei anni, e lui un ora con una macchina? Quando l'ho saputo mi ero detto che non avrei richiamato il faraone, volevo dargli una lezione memorabile, ma poi basta ho dovuto era in gioco l'umanità.
Io non voglio più vedere che per colpa di una reincarnazione arrivi uno e scopra il gioco delle ombre!
Comprendi, forse tra qualche millennio giungerà una minaccia e dei nuovi prescelti che dovranno usare quei cinque oggetti, ma senza il faraone non avranno mai il vero potere per distruggere le ombre, allora tanto vale farlo ora no? »
« Ma stai parlando del futuro, non sai nemmeno se accadrà. »
« È una prevenzione! »

« È follia, vuoi morire? Se anche ne trovassi uno potrebbe ucciderti figuriamoci tutti e cinque. »
E qui affermo. « Morirò ugualmente, tanto vale provarci! »
« Ma i tuoi progetti? »
« è questo il mio progetto! »
« Yugi quasi mai ti ho vietato di fare qualcosa, ma ora devo… te lo proibisco. »
«Perchè non capisci? »
« è pazzia! Tu non sei lui, non sai nemmeno cosa fanno quei cosi alla mente umana.»
Mi arrendo ammettendo. « Ho capito, non posso però… io sento che è la mia strada… »
« Sei solo confuso. »
« o forse sei tu che mi vedi folle…
Credevo che avessi compreso il legame che c'è tra me e lui, ma sei come Anzu, tutti dite che mi ha abbandonato, ma non è così lui mi ha… dimostrato che sa di me tutto, e se voi riuscite a sbattervene è perché non avete il legame profondo!
Atem è la mia anima gemella, se lui non ha compiuto realmente il suo compito io devo, è il mio destino, io sono una parte di lui, e non l'avete compreso…»
« Yugi ascolta, mettiamo caso che tu sia davvero una parte della sua stessa anima, se usi la logica noterai una cosa: perché tu non hai il potere di un giocatore delle ombre?
Perchè i ricordi del faraone non li senti tuoi?
Perchè se sei dentro quel mondo oscuro tu muori come tutti?
La realtà è che tu sei umano, e se anche fossi la sua reincarnazione saresti la sua parte umana, buona, pulita, non hai mai sfruttato il puzzle e i suoi poteri, il faraone sì, almeno per quello che ricordo perché a scuola prima che venissi rapito da Pegasus, alcuni studenti e professori erano mind crushati, e non da te ma da lui!
Quando tu ti arrabbi non mostri niente, sei umano, e basta; anche ora piangi, ti sfoghi, ma non hai quel cenno di malvagità che ha sempre contraddistinto YamiBakura, YamiMalik, YamiYugi.»
Non smetto di piangere per questa realtà che non avrei voluto sentirla da lui. « Allora perché lui deve avere me per scacciare le ombre?
Deve esserci un motivo, forse lui ha pieno potere solo se è unito a me, ci hai pensato?
Quante volte ha sprigionato ciò? Se fosse allora anche io ho ciò no? Forse in minuscola parte, ma se lo risvegliassi potrei sopravviere e cercare il gioco delle ombre no? »
« Se tu fossi davvero doatato di ciò il faraone avrebbe ovuto lasciarti morire »
« Potrebbe saperlo e l'ha evitato! Io ricordo cosa ho sentito, ed è stata una forza inaudita che nemmeno lui con il puzzle ha usato! Forse senza il puzzle, lui con me è al suo pieno potere!
Il luogo era dorato, era un incantesimo che mai io avevo visto! Prova a rispondere a questo! Perché per tornare deve entrare nel mio corpo se lo disponde da solo?
Anche prima, è accaduto, ma non me ne sono accorto!
Lui deve avere un corpo idoneo, e se è così è perché abbiamo la stessa anima!
» Affermo in difesa ma spiazzando la tesi d mio nonno.
« Yugi questa è arroganza. » A me non sembra.
« Questa è una tesi probabilissima!
Il faraone ha scelto me, ha me salvato, ascolta solo me, una volta l'ho sottomesso a me pur di fargli usare il mio corpo! Tu credi che se non fossi stato una parte di lui mi avrebbe ascoltato, avrebbe potuto anche farmi del male!
Quello là tempo fa era un bambino ribelle, pericoloso, se voleva una cosa la otteneva con la magia! Se io piangevo lui si vendicava, se qualcuno sfiorava chi tenevo lui lo uccideva; forse non lo sai ma lui ha tentato di uccidere Kaiba in una partita a Dual monster: Kaiba aveva detto che se perdeva si sarebbe buttato dalla torre, e lui senza me avrebbe commesso un reato, io 'ho fermato!
Io ho dovuto insegnargli tutto dal' amicizia alla fiducia, alla comprensione, e sensibilità!
I poteri che ha ora non sono paragonabili al puzzle, quello era solo una parte, ma il giorno in cui io stavo per morire lui ha colorato il mondo d'oro!
Quello è il suo vero potere ma solo se è con il mio corpo!

Sono certo che senza me è limitato… e deve averlo capito…per questo mi tiene in vita, per usarmi come sempre poi...
Sono mesi che ci penso, e credo che lui sappia qualosa di me che io non so… e se fosse che la mia tesi sia giusta?»
« È inutile discuterne, non avrai mai la risposta. » Questo è vero ma a me sembra solo un modo per non ammttere che ho ragione.
« Ad ogni modo se la tesi fosse giusta basterebbe che avessi quel potere no? »
« Non puoi… voi seriamente usare un oggetto del millennio? E se morissi? »
« Se non fossi umano non morirei, l'unico problema è essere ciò… »
« Stai diventando folle, stai cercando qualcosa che non esiste più da cinquenata mila anni! »
« Non è follia, è ciò che ho capito. »
« Da cosa? Da che fonti? Sono fantasie »
« Nonno, io credo che lui voglia che io distrugga il restante degli ogetti del millenio. »
« Non sai se è così! »
« Sento che è così! »
Lui si mette una mano sulla testa. « Non ho mai sentito tale presunzione, se anche solo ci provi, morirai, gli Dei ti puniranno. »

ma evidentemente non ha capito tuttavia non rispondo e mi chiudo in camera.
Per poi guardare il ciondolo. « Faraone, davvero io e te non siamo più qualcosa?
m' illudo? Cerco davvero solo un modo per morire sapendo che ti raggiungerò? »
Stringo al petto il ciondolo mentre piango per poi sentire un rumore sinistro accorgermi che la levigatura è diventata più profonda e visibile.
La guardo, ma perché è verso il nero? E non solo ci sono anche piccoli saette che tentano di uscire da quel minuscolo spazio.
E mi domando cosa accadrebbe se il ciondolo lasciasse disperdere questa nube con ora delle saette?
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Capitolo 4
*** ricordi d'accettare ***



 

Ricordi d'accettare

Dopo quella discussione mi arrendo all' evidenza che sono minorenne, un bambino ancora per la legge e che devo aspettare ventun anni per poter davvero decidere la mia vita.
A volte vorrei stare in Europa, mi basterebbe ancora un anno e sarei maggiorenne: non avrei nemmeno più costrizioni a seguire mio nonno e potrei lavorare, però sono in Giappone e devo sottostare alle leggi tra i quali mi vietano anche di lavorare dato che vado a scuola.
Ricordo che Anzu per coronare il suo sogno di ballerina si è cercata di nascosto un lavoro part-time come cameriera; era carina vestita così.
Ricordo che arrossivo a solo vederla, ma ora tutto è cambiato: lei non lavora più, prende dei corsi di danza per specializzarsi nel momento in cui andrà negli Stati uniti.

I miei amici pare che abbiano tutti un sogno realizzabile, possibile, diciamo che anche io l'ho avuto ed è quello di creare dei giochi e venderli, ma ora non m'importa più; da quando ho compreso di non vivere, di non essere me stesso senza il faraone, il mio unico obbiettivo e cercarlo e per cercarlo sarei anche disposto a entrare nelle arti magiche.

L'idea della magia non è che mi affascini; certo da piccolo ho sempre sognato di essere speciale, diverso, ma ho compreso proprio dalle avventure avute che esso può essere una trappola per l'uomo.

Ho fiducia in me stesso, più che altro nel mio stesso spirito, ormai ho delle convinzioni che io sia forse protetto da qualcosa 'invisibile, antico, ma forse potrei anche solo illudermi, ma già il fatto che il faraone ha ascoltato quella preghiera mi vuole dire che c'è davvero un legame spirituale; chissà forse quel giorno sotto gli alberi di ciliegio il mio spirito ha chiamato lui senza l'ausilio di un oggetto del millennio usando solo la forza del mio amore?
Se solo penso che davvero abbia per lui sentimenti così potenti che oltrepassano lo spazio e il tempo mi sento quasi speciale, ma infondo è così: io e Atem siamo da sempre qualcosa che forse gli umani non riuscirebbero mai a sfiorare; non so nemmeno io come si chiama questo legame ma è qualcosa di potentissimo, magico, unico, proprio una vera filosofia.

Ma se lui sente me, io sento lui?
Credo che serva molta concentrazione, forse la meditazione?
Non è una cosa spontanea, ma ammetto che questo ciondolo potrebbe essere anche la chiave per poter raggiungere lui senza morire perché sento come se lui fosse tornato, o almeno una parte del mio spirito sente che c'è, e se fosse, non è che questo involucro ha dentro qualcosa dello stesso faraone?

Se solo ci penso mi viene l'istinto di assorbire quella energia, ma quando anche solo tento di romperlo con un martello di ferro nasce una scintilla che crea una barriera protettiva e mi fa sbalzare via. 
« ma allora perché prima si è un po' rotto? »

Ho fatto molte supposizioni a tal proposito, ma nessuna ho trovato: avevo pensato che l'avessi stretto troppo, che avesse sbattuto su un muro, ma se ha davvero una protezione simile contro gli oggetti, perché si è levigato?
Dovrebbe essere integro immacolato, eppure non è così perché?

Riprov: lo faccio cadere su una roccia, lo calpesto, ma sempre non si distrugge; quel vetro/involucro, pare indistruttibile.

Dopo qualche giorno mi arrendo, evidentemente la procedura sto sbagliando.
« Faraone come attingo a questo oggetto se è impossibile usarlo? »

Per tutti questo oggetto è un semplice sasso dal colore normale, comune, per me è una goccia trasparente con dentro un miscuglio di colori: alcune volte quando sono rilassato pare verde, poi quando sono arrabbiato diventa tra il viola/rosso, se sono in imbarazzo diventa rosa pallido, e se penso al faraone diventa una nube grigia, come se indicasse che ho solo dubbi, in caso contrario se sono deciso, diventa blu; insomma pare una pietra che mostra le mie emozioni se non lo sfioro, ma quando capita che voglia non pensare ai miei sentimenti, a lui, ecco che scaricando la negatività quel ciondolo diventa sempre più un colore oscuro.

Ci metto davvero molto tempo a comprendere come funzioni, e cosa indichi e sono giunto a diverse conclusioni: la prima che indichi i sentimenti che provo e li categorizzi in colori; la seconda che indichi i pensieri puliti e impuri; la terza che è quella più probabile: questo oggetto non è altro che la voce della mia anima che riverso, e se fosse non è che donando solo sentimenti negativi io ne rimarrò vittima?

Questo timore si avvera, proprio dopo che saluto i miei amici dopo essere stato con loro a cenare a cercare di divertirmi, nella notte inizio a fare dei sogni per niente tranquilli, sono turbolenti, sanguinolenti, nevrotici, e vedo tutto come se io fossi il protagonista.

Sono io che in questo sogno sono un psicopatico folle, distruggo tutto pur di ottenere il "Potere" costringendo persone straniere a cedermi i loro oggetti del millennio.

Il ciondolo intanto s'illumina, inizia a creparsi, mentre mi muovo con scatto nel sonno a causa di sogni senza senso, tetri, putridi, addirittura sogno il gioco delle ombre.

Calmata questa scena, tra le scale vedo una luce, una sagoma, la riconosco, e la rincorro senza sosta fregandomene degli ostacoli, di come il cielo è blu pieno di stelle, di come sono tra lo spazio e tempo.
Non smetto di urlare nel sogno il nome del mio unico amore, rivelandogli i miei sentimenti ma poi quando finalmente credo di averlo raggiunto, ecco che svanisce come se fosse fumo.
Piango accucciandomi a terra sentendomi dannato in questa vita ingiusta. « Per favore non posso vivere così, cosa devo fare per stare con te? »
Di colpo il sogno muta: mi trovo in una clessidra, il tempo lo sento scorrere dalla sabbia che cade sopra la mia testa.
Vago cercando una via d'uscita prima di venire sotterrato da essa ma non c'è, e poi sotto di me vedo proprio il faraone che non si accorge di me nonostante io lo chiami.

Lo vedo che è triste, lo vedo che non è per niente in sé, anche lui ha le sue ombre nel cuore, forse peggiori delle mie, e lo vedo usare la magia, quella magia che io da sempre gli ho vietato ma che in fondo fa parte di lui;ora vedo il terrore il faraone spietato che mai ho voluto conoscere.

Con la sabbia alla gola comprendo la realtà di come forse ho sbagliato a dargli tutte le colpe, eh sì, io rispetto a lui ho tutto: amici, una famiglia, mentre lui ha un illusione, un regno che lui non desidera?
Non gli ho mai chiesto se lui desiderava lasciarmi andare via, credo che non mi abbia mai detto il suo vero volere e abbia solo finto, perché se davvero lui volesse stare in questo mondo fittizio bloccato nel tempo con la stessa gente fantasma del suo tempo, non avrebbe mai cercato di darmi un ciondolo.
«Atem... »

Non c'è niente nella voce se non solo atti di rivelazione nonostante la sabbia sia verso le labbra.
« TI porterò via da là! Aspettami, troverò il modo per farti tornare sulla Terra! È una promessa! »

Intanto la sabbia 'inghiotte me, mi sommerge ed io non sento questi granuli, ma una pace anteriore.
Riapro gli occhi notando una luce, che stia morendo?
Quando la tocco tutto svanisce.

Riapro gli occhi trovandomi nel mio letto.
La sveglia continua a suonare ed io mi alzo per poi sbadigliare e spegnerla.
Decisamente mi sento diverso, come se avessi appreso qualcosa di nuovo, come se presto dovrebbe arrivare qualcosa di speciale, una sensazione che fa vibbrare il mio corpo e fischiare le orecchie; da quando sono così sensibile al circostante?

Il nonno mi ha preparato la colazione assieme a mia madre che sta ascoltando la televisione che annuncia il meteo, esso dice che ci sarà sole tutto il giorno ma io non credo però non ci faccio caso e parlo con mio nonno. « Nonno oggi vado in settimana bianca, come farai con il negozio? » Chiedo perché siamo in inverno al mio ultimo anno ormai sto per fare i miei diciott'anni, mancano giusto due anni prima che io possa procedere con le ricerche anche se quel sogno fatto non va più via.
« Non devi preoccuparti, tu divertiti con la scuola. » In verità non so se mi divertirò, ho una sensazione addosso che mi fa rabbrividire. « Certo, ma fatti aiutare da mamma ok? »
Sono come sempre prudente e dolce a mio modo mi preoccupo sempre del prossimo e tento di nascondere a chi voglio bene come sto, proprio come ora. - Non mi sento per niente tranquillo, quel sogno è stato spaventoso... ma seriamente era Atem? È davvero così frustrato? Ho davvero visto lui o è stata solo un illusione? - Me lo chiedo, ma non ho risposta.

Termino la colazione e mia madre si prepara per uscire. « Mamma, portati l'ombrello. »
E glielo passo giusto ma la donna esprime. « Ma c'è il sole, dovrei? »
Io annuisco. « Sì, e poi che ti costa, non si sa mai no? »
La donna dai capelli violetti esprime. « Però dicono che c'è sole tutto il giorno. »
Un po' mi secco che non mi ascolti. « Come preferisci, io ora devo prepararmi. »

In camera mi vesto pesante, mi metto le scarpe per la pioggia e il giubbotto, poi un berretto e prendo la valigia a troll con le cose per la gita. « Io esco. »

Raggiungo la scuola e inizia a piavere. «Wow, ci ho azeccato, mamma mi ringrazierà. »
I miei compagni mi salutano e così anche i miei amici Anzu, Jonouchi , Honda, Bakura che per ripararsi entrano subito nel pullman.
Ci mettiamo a sedere agli ultimi posti e aspettiamo che il pullman parta.

Nel tragitto ci si diverte, c'è chi ascolta musica, chi canta, chi gioca a Dual monster, e chi legge un libro, mentre io sono estraneo a tutto, non mi ci sento dentro questa confusione e non smetto di pensare a ciò che ho sognato, quasi fosse un tormento, e appunto è un tormento. 
Per precauzione guardo il ciondolo che sta lampeggiando, e ciò mai è accaduto, eppure sento brividi in me, e non quelli tipici dell' influenza, è qualcosa di più interno, intimo. « Voi non avete freddo? »
Anzu esprime. « Beh, no, però è normale stiamo per andare in montagna. »
e un po' starnutisco per poi sfregare le mani cercando di resistere al freddo pungente che pare che solo io senta.

Non può essere un caso no?
Ma allora cosa è?
Non ho mai provato a capire il mio stesso spirito ma forse dovrei, in fondo ho letto qualcosa giusto per la mia ricerca.

Guardo i miei amici, sono un po' preoccupati, ed io come gli dico che sto gelando, che mi sento decisamente fuori controllo, e spaventato, sopratutto da questo maledetto ciondolo, ancora mi chiedo che diavolo sia.

Quando raggiungiamo un auto-stop, vado in bagno e mi ci chiudo dentro per poi tossire leggermente vedendo di perdere del sangue. - Oh cazzo, non sarà una malattia spero. -

Guardo il ciondolo e la paura aumenta, la testa va in nelle paranoie, e tremo di paura, ma più tremo più il ciondolo aumenta il suo lampeggiare facendomi stare male, adirittura fitte al cuore.
« Oh no, la paura... » Se davvero questo è un oggetto con il gioco delle ombre se io solo mostro debolezza in esso verrei ucciso.

Con la mano cerco di nascondere la luce che sta emanando. « Non farmi sanzioni, te ne prego! Non eri per proteggermi, che vuoi amazzarmi?! » e potrebbe anche essere, è anche possibile che questo oggetto stia testando il mio spirito, il mio corpo; di certo non è normale che io abbia queste situazioni fisiologiche fuori dal normale, e so che se fallissi potrei venire sanzionato a vita.

Controllo i ritmi del lampeggio molto simili al mio cuore, e qui mi sorge il dubbio che forse è a ritmo del mio battito?
Per calmarlo devo rilassarmi, quindi mi siedo a terra, m'inginocchio abbassandomi mettendo le mani alle coscie e chiudo gli occhi cercando di calmare ogni pensiero.

Nella procedura ritornano nella mente le urla strazianti che ho sentito, le immagini di lame che perforano i corpi della gente, il fuoco che secondo il sogno io avrei fatto apparire, poi giungono i ricordi del passato riguardanti me e Atem e cerco di non sentirmi coinvolto ma in questo ricordo c'è qualcosa che non mi appartiene: Yami chiuso tra le scale che rimane a spiarmi di nascosto mentre sono nella mia stanza spirituale; perché mai mi fissava?
Lascio svanire quel ricordo e se ne sovrappone un altro, uno più triste ed è proprio il passato di Atem quando venne tradito, quando a sapere dei suoi poteri si è isolato da tutti spaventato che non fosse un bambino normale.
Vedere Atem piangere è una scena che la mia testa non potrebbe mai pensare, eppure lui anche se un fantasma ora è stato umano, ed ha avuto così tante emozioni che non ha mai dovuto mostrarle al mondo.
Nel ricordo gioco con l'immaginazione tuffandomici e avvicinarmi a quel bambino in lacrime per poi coccolarlo nonostante non mi veda sento di poterlo capire, anche se non ho poteri io sento da sempre di capire quanto ha subito, e quanto lui ha compreso me.

Si sente un rumore di rottura.

Non apro gli occhi e continuo a cercare di lasciar fluire ogni pensieri negativo.
Appare poi il ricordo di quando io e Atem ci siamo visti: in quel periodo volevo che lui mi dicesse qualcosa ma stavolta anche se non è qualcosa di reale, manovrò il ricordo per poi dire ciò che avrei voluto sempre dirgli e che mai ho avuto il coraggio. « Sai ho capito che a tuo modo vuoi stare con me, ma non puoi, quindi grazie. » Quelle parole avrei dovuto dirgliele ma devo accontentarmi di un ricordo, ma se è un ricordo perché il faraone mi sorride facendomi solo più innamorare per poi dirmi. « Finalmente sei maturato. »

Giungono brividi sempre più forti, la tosse persiste.
La mia mano sulla bocca avverte un liquido che ha il sapore del sangue, la mia bocca ha il gusto del mio sangu, e fa schifo, ma non voglio aprire gli occhi e svegliarmi da questo trance.

 

Continuo a vagare tra i pensieri tra le emozioni mie e di Atem , perché sì, sto ascoltando le sue emozioni passate, i suoi ricordi.

Quando assorbo ogni ricordo di Atem, ogni sua emozione, ogni sua frustrazione a stare sotto di me quando voleva fare altro, riapro gli occhi sentendomi meglio: non ho più freddo, non ho più dolore al petto, e le ossa non bruciano più come se avessi superato un test.

Mi rialzo per poi controllare il ciondolo ma è sparito, e allora guardo a terra notando i frammenti di vetro.
« Come ha fatto a rompersi? »

Cerco il nucleo che era all' interno del ciondolo, qualcosa una nube, un granulo, un qualcosa di magico, ma non la trovo, è svanito nel nulla. « No, ho perso il regalo suo? »
 

Mi do una manata in faccia, poi mi tiro una tesata sul muro. « Perché, adesso come starò bene senza il mio regalo? 
Senza sentire lui vicino? »

a viso ammareggiato vado a comprare qualcosa da mangiare rimanendo solo in colpa per come abbia distrutto il regalo suo,-

Mi chiedo anche che fine abbia fatto quel potere perché sicuramente non è stata tecnologia.

Lampeggiava forte, e poi? Che fine ha fatto?
Non so che cosa fosse, ma doveva avere a che fare con il faraone; chissà forse questo ciondolo doveva solo mostrarmi i suoi ricordi? 
Sentivo appunto che io e lui fossimo vicini, forse perché lui ha voluto farmi capire che anche lui sta soffrendo come me questa distanza, anche lui vuole lasciare il suo mondo?

Sai faraone sono passati dieci mesi, e tu volevi solo dirmi che mi ami?
Adesso che lo so, pensi che mi fermerò?
Mi conosci no? Mai perderò la speranza, e se morirò tu ci sarai a salvarmi vero?
Non so cosa fosse realmente quel ciondolo, ma sono certo che hai studiato per noi qualcosa...
Sei il solito mistero, adesso come posso riportarti qui? 
Morendo forse?
No, vero?
E allora come se sono umano, devo davvero sfidare le leggi della tua gente per portarti qui?
Non puoi dirmelo e la concludiamo subito senza che sbagli?
Lo sai per poco credevo che fosse un oggetto del millenio quel ciondolo
pensavo avesse racchiuso il gioco delle ombre, ma tu non sei così folle da perdere una parte del tuo potere e donarla agli umani vero, ed è un bene perché l'ho persa e mi spiace molto, spero che non accadano disastri, però ho controllato e non ce ne traccia, quindi non era il tuo potere vero? Erano i tuoi ricordi giusto?
Perciò il gioco delle ombre è sigillato?
Dammi una risposta, in primavera l'hai fatto dai.

Forse chiedo troppo, infatti non accade nulla, così mi arrendo.

Era proprio l'ultima tua visita eh...

________________________________________________________________-

Ciao ragazzi, spero che vi sia piaciuto questo capitolo, 
Beh commentate per il continuo di questa storia :D
Spero che il finale non sia stato prevedibile. 
E secondo voi ora cosa accdrà?

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Capitolo 5
*** Come se scrivessi a babbo natale ***




Come se scrivessi a Babbo Natale.

 

Quanto tempo sta passando?

Beh, le vacanze invernali sono alle porte; la gita scolastica è stata divertente: mi sono divertito a stare con i miei amici, a sciare a sfidarli, a giocare a tirarci le palle di neve, mi è piaciuto anche sentire il gelo del vento e camminare per la montagna, ascoltare le storie, le leggende, ma ora siamo a natale, e wow, come è colorata la città dai colori natalizi: giallo, rosso, verde, e poi ci sono tanti travestiti da S' Clause che ti rinfilano la pubblicità di un negozio, oppure che racattano i bambini e ascoltano i loro desideri per poi proporre alle mamme dove andare a comprare tali oggetti.


 

A volte vorrei essere un bambino per solo scrivere una lettera a babbo natale e dirgli di ridarmi Atem, ma ormai a diciassette anni e un quarto, quanto potrebbe essere utile?
Eppure vorrei scrivere qualcosa; forse è follia, ma una mia lettera potrebbe mai andare nel regno dei morti?
Gli Dei avrebbero pietà di questo gesto insensato, stupido ma pieno di disperazione?

Mi sembra quasi che il faraone ora sia il “babbo natale” perché è qualcosa d'immaginario,: so se c'è, se è qui, e se è possibile contattarlo.

Ma Se i bambini scrivono una lettera a una persona immaginaria perché io non potrei per il faraone?


 

I bambini sono speciali, hanno l'immaginazione, l'ingenuità, ed io mi sento tale: immagino che lui sia vicino a me, immagino che sappia tutto, ma non so se è davvero così; il faraone è come babbo natale, e mi rende triste perché quasi cancella il passato e i momenti trascorsi con lui che ho racchiuso nel mio cuore.

Con i miei amici si decide che regalo di natale dovrei fare a mio nonno, devo dire che questo appellativo è riuscito a distrarmi dal mio amore palesamene impossibile. « Ragazzi, per voi cosa potrei regalare a mio nonno? »
Chiedo ai miei amici che ho incontrato in uno stadio dopo una lotta a Dual mosnter; perché sì ancora ci gioco, ancora tengo fede al titolo del “Re dei giochi”, non lo perderei mai perché è ciò che io e Atem abbiamo ottenuto con fatica per salvare mio nonno da Pegasus e il gioco delle ombre.
« Potresti provare un quadro e poi ci aggiungi una foto di te e me che vinciamo il campionato di Dual monster. » Consiglia Jonouchi con il su tono esuberante; insomma non sa mai come non mettersi dentro nelle discussioni.
« Ehm, qualcosa di meno che parli di noi ma di lui? »
Anzu si mette un dito sulle labbra per rifletterci. « Mmh, beh, tuo nonno avrà sugli sessanta anni, che ne dici di un portafoglio con una foto famiglia? » Sarebbe una bella idea se non l'avessi già fatto cinque anni fa.
« Non posso ripetere il regalo. » Affermo con una gocciolina in testa.
« Beh, regalagli qualcosa di antico, magari di misterioso no? » E dove pensa che possa trovarlo tra le rovine della Egitto forse?
« Non saprei e dove potrei trovare qualcosa? »
Bakura afferma, dato che è uscito con noi. « Potresti provare nella foresta, ho sentito che c'è un grotta con un minerale che lo stanno ora studiando, forse potrebbe essere interessante per tuo nonno. » In pratica dovrei andare in esplorazione, e magari incontrare pipistrelli ed altro?

Credo che mi basti stare nelle grotte, ci sono stato spesso nelle mie avventure con Atem. « Vorrei non rischiare la mia vita per questo regalo. » E infatti rischierei la vita solo per Atem non per un regalo di natale.
« Ora che ci penso io ho qualcosa che mia nonna mi ha sempre dato, risale alla Grecia, pare che sia uno scrigno dove puoi comunicare con gli Dei. Mia nonna mi ha detto che funziona solo da chi discende dalla famiglia purosangue, magari a tuo nonno potrebbe interessare, tanto non vale nulla nemmeno al banco dei pegni. » Non ho mai sentito che Anzu avesse parenti dalla Grecia, ma potrebbe davvero piacere a mio nonno. « Quanto vuoi per regalarmelo? » Chiedo come se Anzu fosse diventata una commessa.
« Beh, siamo amici, mi va bene anche diecimila Yen. » Prendo il portafoglio. « TI do anche quaranta, ma andiamo a prenderlo! »
Forse in parte lo voglio usare per me stesso e non per mio nonno, e infatti quella leggenda mi ha fatto collegare tutto a come inviare una lettera al faraone.
Anzu rimane a sbattere le palpebre, a lei quei soldi servono e se ne approfitta. « Affare fatto amico! »

Arriviamo a casa di Anzu che è grande, del resto i suoi genitori lavorano come banchieri, non mi stupisce che sia ricca a suo modo, si veste sempre firmato, ed è così curata, proprio come una donna.

A casa siamo completamente soli, i suoi genitori sono fuori, mentre gli altri nostri amici sono tornati nelle loro abitazioni.
Anzu mi porta verso la soffitta di casa sua. « Aspetta un attimo. » Prende la scala, ci sale sopra e raggiunge il piano di sopra per poi cercare con una torcia elettrica uno scrigno che lo apre poi trovarlo. « Eccolo, Yugi vieni! » Urla lei.

La raggiungo evitando le ragnatele anche se l'odore di chiuso ce ne molto.

Anzu illumina una piccola credenza con sotto un cassetto fatto di legno pregiato dove ci sono raffigurte diverse entità e in più sopra ha persino uno specchio quadrato che ha il colore opaco probabilmente per via della polvere. « È davvero antico! »
Anzu annuisce e me lo cede così lo tocco notando una scintilla dorata quando lo tocco, ma è un attimo proprio , forse la luce riflessa della stanza di sotto?

Anzu prima di mandarmi a casa, mi chiede se rimango con lei ad aiutarla a decorare l'albero di natale, ed accetto anche se vorrei vedere se funziona o no questo scrigno comprato da lei.

Addobbando l'albero di natale con diverse palline, un po' di luci colorate e finta neve, Anzu chiede. « Mi chiedevo, vorresti passare la vigilia con me? »
Questa proposta mi lascia stranito. « Ma credo che sia meglio tutti insieme no? »
Anzu mi si avvicina mentre ho tra le mani delle palline rosse.
Lei utilizza qualcosa il suo fascino: i suoi occhini azzurro cielo, il suo visetto e poi la voce che m'incantano. « E non potremmo soli? »
Un brivido mi percorre, quasi mai Anzu mi ha parlato a quel tono così seducente. « Soli? »

Proprio non la capisco e di colpo indietreggio e lei m'insegue. « Già, alla fine Jonouchi, Honda e Bakura hanno trovato la ragazza credo che loro vogliano stare con la ragazza che amano, non credi? » Probabilmente ha ragione, ormai io e lei siamo gli unici single. « Beh, se la metti in questi termini, hai ragione, ma allora potremmo stare con me e mio nonno no? »
Pare quasi che l'abbia ferita, il suo sguardo è così malinconico. « Però non siamo più bambini, ma adulti, non vorresti cambiare? »
Cambiare? Ma che cavolo vuole dire questa parola?
« E perché dovrei? »
«Perchè potremmo avere una svolta, sei così carino diventato...» afferma con un cenno di prepotenza. « Una svolta? Eh?! Ma che stai dicendo? E poi io non sono carino! » almeno così credo, al massimo adorabile.
Anzu scuote la testa. « Ascolta è passato un anno ormai, e penso che ti sia passata no? »
Passato cosa?
« Vuoi spiegarti? » Per la prima volta nella mia vita non capisco una ragazza.
« Il faraone, non credo che lo ami ancora, giusto? » E ora perché tira fuori questa storia?! Mi infastidisce.
« Perché tu lo ami ancora? » Chiedo incredulo; perché mai dovrebbe ancora amarlo? Lo ama più di me? Questa situazione mi sta sfuggendo di mano.
« No di certo, io l'ho scordato, sai si va avanti, e poi mi interessa un altro. » E se gli interessa un altro perché mi ha messo all' angolo?
« Oh e chi è? » Mi guardo attorno in cerca di una scappatoia.
« Ma non lo capisci, o fai finta di non capire?! » Esclama lei con prepotenza stavolta facendo passi verso me.
« V-Vuoi calmarti? » metto le mani davanti a me in segno di stop, vorrei indietreggiare ma tocco con le spalle il muro. - sono in trappola. -
« Calmarmi? Insomma siamo soli, senza qualcuno che ci controlla, non ti viene in mente nulla? » Non la capisco, cosa dovrei farci con un' amica?
« Ma che sta dicendo, io con gli amici solo gioco. »
« E con una ragazza? » Ragazza?! Perché me lo chiede?
« Ecco, non lo so, ma perché mi fai queste domande strane? »
« Per carità, ma mentalmente non ci arrivi? » chiede quasi arrabbiata, e dovrei io esserlo.
« Ma di che parli? Perché mai dovrei vedere una ragazza se non ce ne sono? »
Ed ecco che Anzu si incavola, e di solito io scapperei, ma qui mi ha messo all' angolo. « Ma non vedi che sono una ragazza!? »
« Certo, lo so che sei una femmina, ma non una ragazza, intendo… ecco… » Accidenti, credo che la sto facendo infuriare, e appunto è rossa. « Ma che mi vedi un maschio forse?!
Ho il seno e anche altro, che devo farti toccare per capirlo deficiente!? »
Scuoto la testa strizzando gli occhi; questa situazione è assurda. « No, ascolta, lo so che sei una femmina, e anche bella, sì, ma non ho voglia di fare nulla, posso andarmene a casa mia?
Tu sei strana oggi, che hai il ciclo?! No, perché se lo hai dovevi dirmelo; le ragazze sono spaventose quando lo hanno, me l'ha detto Jonouchi! Quindi se lo hai prendi un respiro e calmati che io non ho voglia di litigare con una mestruata. »Esclamo a raffica senza pensarci per poi vedere Anzu in lacrime. « Sei crudele… ma insomma, non ci arrivi? »
Mi preoccupo più che altro. « Perché piangi? Non era un offesa. »
« Sai a volte penso che tu sia veramente omosessuale, insomma… non dico di essere sexy, ma non mi consideri nemmeno una donna »


 

In quel istante il cervello elabora al situazione per poi dire. « Fammi capire, era tutto un modo per restare soli? » Domando elaborando ogni gesto suo visto. « E ora te ne accorgi?! »
Mi arrabbio. « Anche sul regalo? »

Benchè forse abbia mentito io ho avvertito qualcosa, ma non sono sicuro di cosa fosse.
« No, quello no, ma volevo restare sola con te. »
Mi si avvicina e m guarda. « Un anno fa mi hai detto che io amo il faraone, ma non è così, adesso m'interessi tu, ti ho osservato ed è da primavera che aspetto un tuo gesto verso me. » In parte la comprendo, io l'aspettavo da Atem « Mi dispiace Anzu non ti ricambierò mai più, non riesco a vederti come la ragazza mia, sei bella ma non sono innamorato più di te, scusa, e ti prego di non farmi più giochi simili per stare sola con me, perché mi ha deluso!
So cosa passi; amare chi non ti ama fa male, ma tu puoi cambiare, io no, per questo sono dannato a ricordarlo anche quando non voglio.»
Lei chiede. « Non posso nemmeno frequentarti? »
« No, sarebbe come se tradissi i miei sentimenti per lui, certo non so se mi ama, se mi pensa, ma io non riuscirei a stare con te in quel senso… e non sono omosessuale, sono bisex! Le ragazze le guardavo, ma se io sono incatenato nell' amore, come posso ora notare altre?
Non ci penso, A me non importa se lui è un maschio, anzi, ben venga lo comprendo meglio, voi ragazze siete un mistero, che chi vi capisce è un genio, ed io non so capirti; ti ferisco perché manca un legame! Siamo amici sì, ma non oltre, ti vedo come una sorella al massimo, non oltre, quindi cerca di non pensarmi più va bene? » So di ferirla, infatti non smette di piangere, ed io me ne approfitto per superarla e andarmene in silenzio prendendo quel regalo che dovrebbe essere per mio nonno.

Raggiungo casa e inizio a scrivere una lettera con racchiuso il mio volere.

- Dei di non so che cosa, mi chiamo Yugi Mutou, sono stato in collegamento con Atem, un faraone dell' antico Egitto, si tratta della reicarnazione del gioco delle ombre.
Non scrivo mai una lettera, e mi chiedo se davvero vi arrivi.
Volevo chiedervi, per questo natale posso avere un regalo?
Sono stato buono; sì ho fatto piangere la ragazza che mi ama, ma dovevo rifiutarla perché amo seriamente Atem, vorrei come regalo vederlo, parlargli, mi basta solo questo, poi non chiederò altro.
Se in cambio devo cedervi qualcosa prendetevelo, che sia la vita di qualcuno mi va bene, so che chiedo troppo.
Spero che esaudirete questo desiderio.
Yugi Mutou. -

Prendo lo scrigno, e cerco di aprire il cassetto ma non si apre nemmeno se ci metto tutta la forza che ho.
Noto che ha un piccolo vassoio e un ago, non so bene cosa debba farci ma ricordandomi che solo dei purosangue possono usarlo, mi pungo il dito; probabilmente è per testare l'utilizzatore di questo oggetto misterioso.
Una goccia di sangue cola sul vassoio per poi vedere che ci sono lievi vibrazioni sulla stessa goccia.


 

Mi pulisco la ferita e riprovo ad aprire il cassetto riuscendoci sena problemi. « ma come è possibile? Io sono umano… allora perché? »

Infilo la lettera poi e inizio a pregare che essa venga letta e presa in considerazione; mi sento davvero come un bambino che chiede un regalo a babbo natale.
Chiudo il cassetto e me ne vado a dormire.
Il giorno seguente controllo se c'è la lettera ma manca e così anche il sangue versato è sparito senza lasciare tracce, a quel punto inizia a capire qualcosa che prima non avevo mai compreso, ma se anche fosse perché mai si è manifestato? Evidentemente un tassello del puzzle manca, e qual'è?
« Atem aspetto il natale… » eppure ho una sensazione strana di aver fatto il patto con il diavolo perché ho detto una cosa che potrebbe costarmi carissima.

____________________________________________

 

Non so come ho queste idee assurde, ma comunque spero vi sia piaciuto^^ a presto. 
il prossimo capitolo sarà doloroso una perdita ci sarà, ma io credo che nulla è gratis nella vita. 
chi è che morirà per voi?

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Capitolo 6
*** ritorno x morte ***




RITORNO X MORTE.

 

Rimango ansioso a pensare che la lettera che ho scritto è stata letta da qualcuno ma dachi? 
Atem, o una divinità, oppure qualcuno me l'ha rubata per un semplice scherzo?
Penso la più probabile la prima e spero, ma se fosse la seconda non è che prenderà alla lettera ogni singola parola che ho scritto?
Se davvero lo facessero cosa mi toglieranno via? 
Non ho nulla di valore, ma nella lettera ho anche scritto un "vita umana" e se davvero qualcuno morirà?
Ma non è detto, forse mi preoccupo troppo?
No, solo il pensiero di aver condannato qualcuno alla morte per un mio desiderio egoistico mi fa sentire un verme, un bastardo, uno che venderebbe tutto per un' altra anima, ed è così: il faraone è un anima, fantasma, ed io per vedere ciò magari solo per poche ore avrei condannato qualcuno?

No, no, no, devo impedirlo, non voglio crederci. 

Scrivo una lettera spiegando che non voglio un pagamento con la morte di qualcuno per quel desiderio, ma non è che così io stesso verrò punito?

Non so proprio che logica abbiano le entità superiori e se esistono poi, io ci credo, ma in parte, almeno ora ci credo perché prima credevo che fosse una leggenda; insomma ho praticamente un oggetto magico che funziona come buca delle lettere per inviarla a loro.

Da questa agitazione però ho la probabilità che loro non ascoltino che ignorino la richiesta e se fosse non vedrei il faraone ma almeno una vita è salva; non dovrei pagare nulla.

Per sicurezza scrivo la lettera di disdetta, la chiudo nel cassetto, ma non sparisce, anzi rimane; perché.« per favore!» Supplico, ma magari si stanno solo divertendo a vedere come un mortale tenti di dialogare con loro.
Se anche fosse stupido non mi arrendo e ci riprovo, più, e più volte, ma nulla quella lettera non vuole sperire dal cassetto, nemmeno dopo una dormita pomeridiana; a quel punto lo comprendo mi è stato negata la disdetta, e allora significa che rivedrò Atem a natale?

Mi tocco i capelli. « Quanto sono cretino! Spero che lo scambio sia di chi non conosco. » ma dubito che possa accadere, potrebbero anche mirare alla mia famiglia: ma madre, mio nonno, mio padre, qualcuno, anche un parente lontano.

Devo calmarmi, agitarsi non serve a nulla.

Il sudore è freddo, lo stomaco per il nervosismo diventa iper-acido e un po' tremo.
Spero in Dio che non succeda nulla; ed ecco il perché non dovevo cercare Atem, perché oltre ad amazzare me stesso, potrei amazzare altri per i miei egoistici desideri.

Ormai il fatto è fatto, non si può tornare indietro quindi cerco di vivere le giornate prima del natale in modo sereno.

Con Anzu non mi ci sento più, proprio io non voglio sentirla, mentre con Jonouchi esco, andiamo alla sala giochi, e compro il regalo per nonno perché un oggetto come quello scrigno, benché sia antico, è pericoloso, inoltre penso che lui non possa nemmeno usarlo perché non ha il mio sangue, ma è qui che mi sono chiesto una cosa che è sempre la solita: io sono o no umano?

Quel oggetto greco che chiedeva di un purosangue, ma non si sa effettivamente di cosa, e se fosse destinato solo per chi ha un potere dimensionale?

 

Beh, mettendola così avrebbe senso: il gioco delle ombre è una dimensione parallela a parte richiamata dall' oscurità, o inferi, ma sempre legato a qualcosa che è la coscienza umana
Ma io sono nato umano e il D.N.A non può essermi stato alterato dallo spirito, quindi deve esserci qualcosa che mi sfugge?

Non arrivo alla conclusione finché non ricordo le dinamiche del ciondolo e quel test, solo allora mi viene fuori la risposta così semplice e stupida. 
Il ciondolo era vivo di magia oscura che io ho alimentato; ne sono sicuro, devo aver combinato qualcosa il giorno in cui mi voleva uccidere.

Riapro gli occhi e guardando la mano chiedo. « E se l'avessi assorbito?»

Sarebbe l'unica conclusione logica perché a terra c'erano i pezzi di vetro ma il fulcro dove era finito?
Era svanito, e se fosse solo entrato in me, nel mio spirito?
Ma questo influisce sul sangue? Non capisco... 
La magia è una traccia sanguinea?
Dovrei farmi gli esami del sangue?
E se poi ci fossero anomalie?

Ci rifletto chiudendo gli occhi su cosa abbia fatto di diverso in questo tempo, ma nulla ho combinato di strano, e nemmeno nella rabbia, infatti con Anzu ero arrabbiato ma mica l'ho mind-crushata, forse perché ho l'anima buona, dolce? 
O magari manca ancora qualcosa che mi sfugge?
Basta devo capire che diavolo è il gioco delle ombre e che meccanismi usa per venire attivato. 

Di scatto mi alzo, mi vesto, saluto la mia famiglia ed entro in un museo per poi andare nel reparto archeologico dove ci sono le scoperte di mio nonno e dei suoi colleghi. 

Appena arrivato cerco qualcosa che possa spiegare il gioco delle ombre, ma non ci capisco nulla di quei geroglifici in aramaico antico che solo Atem o un discendente di quel tempo capirebbe.

« Yugi? »

Una voce femminile mi chiama, mi volto, è Ishizu. « Signora, lei lavora ancora qui? » Domando curioso anche se mi viene in mente di chiederle una cosa.
« Certo, per aiutare i giovani a scoprire delle meraviglie dell' Egitto. » Esprime lei a tono adulto e professionale.
« Allora potrebbe a me aiutarmi, sa ho un compito delle vacanze e volevo fare una relazione sul gioco delle ombre. » Ormai mentire è un' arte, nessuno più sospetta nulla, mi viene naturale anche se ho occhi tremolanti, ma ringrazio che la mia interlocutrice non abbia la collana del millenio e che non abbia più nessun genere di potere. « Non è una cosa da rivelare alle persone così su un compito. » Esclama impartita quasi offesa.
« Mi serve, anche per conoscere meglio la storia del faraone. » Immagino che lei non sappia dei sentimenti che si celano in questa ricerca. 
« TI vedo molto scosso e impaziente, come mai? » Non avrà poteri ma ha occhi.
« Perché sono un po' esausto di molte questioni: ho litigato con la mia migliore amica, ma questo non conta! So che le sembrerà troppo rinvangare il passato, ma la prego mi dica tutto ciò che sa su gioco delle ombre. » e anche su come attivarlo, ma non posso dirlo.
La donna mi analizza per poi dire. « Ok, allora seguimi, qui non troverai nulla. »

La seguo verso una stanza dove ci sono molti artefatti non esposti, e tra essi c'è anche la sacra scrittura che parlava di Seto e il faraone, ma non è ciò che vuole indicarmi, bensì vuole mostrarmi una nota sempre della stessa pietra ma scritta più in basso. «Qui parla del gioco delle ombre, quando eravamo con lo spirito del puzzle non ho voluto approfondire perché non volevo che sapesse quanto poteva essere potente. » 
« Credo che ora lo sappia. »
« Probabilmente sì, il faraone ora sa il suo passato. »
« Anch' io lo so, ma credo che da lei posso scoprire di più. 
So ad esempio che il gioco delle ombre è stato usato come arma da guerra per avere le lodi del faraone è coretto? » Domando come se fossi a scuola. 
Ishizu annuisce. « Sì, questo è vero, ma ti sei chiesto da dove ha avuto origine? »
Perché ha un origine quella roba satanica?
« Ehm, credevo che fosse richiamato da chissà che regno oscuro... » 
« Certo è così ma per farlo è servito un tramite. » spiega indicando l'immaginane del faraone. 
« Il puzzle?» Chiedo non capendo.
« Un' anima innocente. » Qui sbatto le palpebre incredulo.
« Anima? Intende il mio " Altro me?" . »
« Esatto, parlo dell' anima del faraone, c'era una leggenda ancora prima della sua nascita che parlava che sarebbe nato un bambino portatore dell' oscurità che avrebbe portato al suo diciassettesimo compleanno la salvezza del mondo con la sua morte.
Non si sapeva di che famiglia sarebbe stato, ma se tu sai chi nasceva nella famiglia reale era considerato un "Prescelto dagli Dei" quindi, tutti hanno puntato sul principe ancor in fasce disegnandolo come salvatore futuro del popolo.
Però non erano sicuri, così hanno preso i bambini nati in quel periodo nello stesso giorno del principe e hanno iniziato un test satanico. »
Rabbrividisco; come possono gli umani testare dei neonati?
Mi sento solo male all' idea. « E cosa facevano? »
« Li misero contro gli stessi elementi, vedi Yugi, in Egitto a quel tempo non esisteva la magia, e si pensava che la magia fosse equivalente alla immortalità, dato di ciò, uccisero i bambini con il fuoco. »
Immagino solo le scene e mi sento soffocare, l'umano davvero crudele. « E come ha fatto il fa..ecco Atem a vivere ad una prova simile? »
La donna scuote la testa. « Non si sa... lui è stato l'unico a non aver subito la prova. »
Non capisco come. « Non si sa? Non dcono nulla gli scritti?»
« Si sa solo che coloro che sono rimasti in quella stanza, erano tutti senza un vero motivo. »
Stavolta i brividi percuotono le braccia. « Morti? Il faraone si è protetto? »
Ishzu non crede. « Forse è stato protteto, fortunatamente il padre non ne è rimasto vittima, da questo si è supposto che fosse proprio lui il bambino narrato nella leggenda, e infatti è stato così. 
Molti hanno pensato che lui fosse la salvezza del popolo, e così la sua stessa famiglia, ma come lui poteva salvare poteva fare male; da bambino era ribelle e usava la magia senza consapevolezza, questo è stato visto come un pericolo per l'uomo così i maghi con la scusa della pericolosità hanno deciso di rubare a lui i suoi poteri limitandolo per poi trasferirlo in sette oggetti d'oro, parlo degli oggetti del millenio!
Ogni oggetto ha un suo potere, solo quando si sono uniti assieme tutti i frammenti dell' anima il potere del faraone è ritornato, e così è potuto andare nel mondo dei morti a continuare ciò che aveva lasciato. » Continuare cosa? A vivere un sogno infinito lontano da me?
« Signora, io credo che non tutte le parti del faraone siano ritornate a lui. » Esprimo per poi indicarmi. « manca la mia parte! Se è vero che lui è stato diviso, non crede che la parte umana di lui sia finita oltre alla morte e sia rinata e che sia io?
Insomma, anche Seto è una reicarnazione di Seth no? 
Perchè io non potrei esserlo del faraone? » Chiedo guardandola.
« Non ho mai detto che tu non lo sia. » Questo mi spiazza.
« Lo sono? » Chiedo ad occhioni lilla enormi.
La donna conserte le braccia. « Non lo so, ma sei tu che hai completato il puzzle,, ed è stato il puzzle, lo spirito del faraone a sceglierti come suo eguale, guida, tu sei stato la sua guida, e ora che hai diciassette anni sei molto simile a lui fisicamente. » Me ne sono accorto, infatti Anzu mi voleva come ragazzo.
« Perciò io sono la sua reincarnazione umana, quella priva del gioco delle ombre giusto? » 
« Esatto, per questo non serve che tu lo abbia seguito. » Ma se volevo, solo che Jonouchi mi ha fermato.
«Eppure sono successi due fatti che ho nascosto a molti.
Il giorno in cui lo spirito dell' anello ha tentato di eliminare gli umani, io credo che... no anzi, io sono sicuro che ero morto, eppure il faraone è tornato in me e mi ha salvato! Da quel giorno sento come se ci fosse un nuovo legame con lui! Qualcosa che lui stesso mi ha lasciato.» e infatti come potrebbe lui sapere che lo penso se non c'è un qualcosa che mi ha lasciato?
ishizu ci riflette. « Non comprendo, dove vuoi parare? Intendi che ti ha salvato la vita o ridonato la vita? » 
E questo il problema, io non lo so!
« C'è altro, in primavera di quest'anno, credo che lui avesse sentito i miei pensieri, perché quando gli ho chiesto una cosa mentalmente lui mi ha lasciato un oggetto. »
Ishizu non sa come rispondere. « ma non dovreste più essere telepatici, o in comunicazione, ormai il legame dovrebbe essere distrutto. »
« Se fosse così perché allora mi ha ascoltato quel giorno? »
La donna chiede curiosa. « E cosa ti ha dato? »
« Non sono sicuro, ma le spiego: tutti eccetto io, vedevano solo un sasso comune, e pure io lo vedevo prima di estrarla da una specie di carta con una scrittura antica che nemmeno mio nonno è riuscita a decifrare. »
Ishizu chiede porgendo la mano. « Posso darci un' occhiata. »

 

Prendo il portafoglio e gli passo la carta. « È scritta a mano da un inchiostro che non è più usato da milleni, credo che sia una lettera; te la traduco.
" questa lettera spero che tu la decifrerai perché ha l'essenziale.
Non posso darti la certezza se sei umano o no, quando ero in te lo eri, ma la tua anima l'avevo sempre protetta e risuonava con me, era sempre attratta da me.
Non puoi venire qui per questo grave problema, qui poi non è un posto così bello, è noioso, tutto uguale, darei tanto per stare con voi e gli altri.
Quando l'anello del millennio ti ha ucciso di colpo sono tornato, ma non perché io ti controllassi, anzi non lo sapevo.
Stavi morendo e così ho violato il nostro patto, ma dovevo, non avrei mai permesso che tu morissi, non per mano di Diva, e nemmeno per colpa di un oggetto del millennio, così me ne sono sbarazzato, ti ho salvato, solo questo m'importava.
Dopo che me ne sono andato ho iniziato ad avvertire ciò che pensavi, così ho deciso di darti un oggetto del millebnio; sì, il ciondolo è la chiave per farmi tornare, hai due modi, o lo controlli o cambi; spero il primo, perché se tu seriamente impazzissi e perdessi per un istante la tua lucidità mentale e ti lasciassi corrodere dalle ombre, tornerei sì ma per eliminarti, e vorrei evitarlo.
Spero che tu riesca a indossarlo, non parlarne ad altri, se la storia girasse altri lo vorranno.
TI ho detto tutto, spero che il destino ci farà incontrare.
Atem. "


Ad occhi tremanti perdo lacrime per poi mettermi le mani agli occhi mentre ishizu chiede. « Dove è questo oggetto? »
A tono mortificato affermo. « Si è rotto, non so come, ma quel ciondolo mi stava per uccidere, poi non so come si è rotto. »
Ishizu ci riflette su. « Se fosse vero che fine ha fatto il suo potere interno? »
Dico sicuro. « Deve essersi dissolto. »
« Non era mica fumo, parliamo di un potere, se davvero fosse a piede libero ora il mondo sarebbe sotto le tenebre no? »
« E quindi dove è?» la mia supposizione si fa sempre più veritiera.
« nel primo corpo ospitante forse? » 
«Però io non ho mai mostrato nulla. »
« Ma fosse o meno, se attivassi il gioco delle ombre qui dice che ti eliminerebbe. »
ma io non credo. « Sempre che non lo controlli o ne rimanga ignaro.
Atem uccidermi? Non lo farebbe mai, lui è un genio, un po' credo i aver capito cosa sta combinando, ma comunque volevo sapere un altra cosa.
Se gli altri oggetti del millennio venissero trovati, il gioco delle ombre tornerebbe nelle mani delle persone? »
Ishizu afferma. « Sì, ma questo implicherebbe un' altra reincarnazione del faraone, e ci vorrà minimo un millennio. »
« Per questo basterebbe distruggerli no? »
Ishizu un po' come mio nonno si allarma. « Non vorrai cercarli spero?! »
« Sono supposizioni... se venissero distrutti Atem tornerebbe? »
Ishizu afferma « Non possono venire distrutti, sono magici, anche se deboli, hanno la loro protezione sul circostante...nemmeno la lava li distruggerebbe, potrebbe solo il faraone, inoltre se un umano ci provasse finirebbe sanzionato, non dovresti incamminarti contro il fato.»
« Il fato?È grazie a questa storia del destino che io ho lasciato il faraone, si pensava che fosse per farmi crescere, ma in verità era paura... Atem vuole stare con me, l' ha scritto, e me l'ha dimostrato, quindi andrò contro il fato e gli stessi vostri Dei, anche incontro alla morte se dovrò! 
Se devo entrare nella magia, ci entrerò. » Me ne accorgo di aver detto troppo, appunto poi torno a tono calmo e non più sicuro, anche se Ishizu si è impietrita « Sembri deciso. 
Vedi forse per gli altri è impossibile, ma non per te, segui il tuo cuore sempre. » 
Sorrido che lei abbia capito. « sì! Ora vado, grazie per avermi ascoltato. »

Me ne vado in biblioteca con la sicurezza che devo prima studiare qualcosa sulla magia per poter attuare il mio piano.

Faraone grazie, ho capito cosa fare, quel ciondolo era per farmi capire che non siamo diversi
ma non voglio morire per stare con te, voglio che tu stia qui con me, e tutti... 
per me tu sei di questo mondo, e sono certo che anche tu lo pensi. 

Rifletto sfogliando diversi libri per poi portarli a casa e studiare.

Per prima cosa devo capire il mio spirito quindi devo fare qualcosa che impari la meditazione...
Guardo su internet dal cellulare e trovo un corso di Reiki, quindi chiamo e ci prendo appuntamento, senza dire a mio nonno delle intenzioni e così ai miei amici.

Quando faccio la prima lezione fatico tantissimo a stare calmo sia per l'emozione sia per come c'è il silenzio e le spiegazioni del maestro, inoltre qualcuno mi riconosce, e appunto la storia che io sono iscritto a questa disciplina passa tra i giornali, ma me ne sbatto e continuo le lezioni anche se le fan non tardano ad arrivare e guardarmi, però questo mi sconcentra assai, e mi fa vergognare molto.
Per fortuna Seto e Mokuba non s'importano di queste cose, ma Jonouchi, Honda, e Anzu, sì, che mi chiedono perché io lo faccia e invento. « Per studiare meglio, eh, eh. » Sono scuse stupide, ma che pare funzionino.

Del natale si parla ancora, per il regalo di mio nonno, alla fine gli regalerò un orologio e mi terrò lo scrigno perché forse è l'unico modo che ho per comunicare con Atem.

Arriva la vigilia di natale.
Ormai mancano poche ore alla resa dei conti con la lettera.
La vigilia la passo in famiglia con i miei parenti, mio nonno e mia mamma, siamo tutti felici e brindiamo al natale dicendoci "tanti auguri"

Scocca la mezzanotte, ora è il 25 dicembre e l'ansia mi divora ill cuore.
Chiudo gli occhi sperando in cuor mio che non accada niente di preoccupante.

Suonano alla porta, io vado ad aprire per poi vedere un ragazzo che pare della mia età dirmi. « Piacere, lei è Yugi Mutou? Sono qui per il suo regalo, però il pagamento prima, grazie. »
Io domando alla entità incapuciata. « Lei è? »
L'altro afferma. « Oh beh, ti basta sapere che sono il sostituto di Anubi, ma tranquillo io non voglio conquistare questo misero mondo, allora? non amo aspettare dimmi cosa offri? »
Indietreggio un attimo. « Non sarà la morte... vero? »
L'altro indica mio nonno. « Se non mi dici un nome prenderò quel anziano, allora ti muovi? Non amo aspettare i mortali. »
Vado in panico e non so proprio che nome dargli. « Set... No aspetta... Reb- .. Ecco... »
L'altro guarda l'orario. « Si sbrighi a decidere o prenderò quel uomo »
Io esclamo. « Lui no, la prego, mi lasci pensare. » Ma chi posso dire? Alla fine esclamo un nome. « Br... Bruchido Haga » rimango senza parole a chi ho detto.
« Mmh, non è equivalente, vede per Atem voi sentite un sentimento d'amore, tra le opzioni lei ha i suoi amici, e la famiglia, Haga è chi più lei non ha mai considerato amico, inoltre nutre rancore!
Quindi si muova a darmi un altro nome o sorteggerò io. »
Mio Signore cosa ho fatto!? Non sacrificherei mai nessuno dei miei amici. « E se prende i miei poteri? » Sempre che li abbia.
« Mi piace, rinunceresti al regalo del tuo amato per stare con lui un giorno? » Un giorno?! Quanto sono in trappola? 
« Cosa ha fatto lui? »
« Non mi ripeto, dunque, facciamo così? » Chiede l'altro senza guardare mentre io cado a terra per poi chiedere. « Se morissi vedrò Atem? »
L'altro si spazienta, mentre guarda un orologio. « ma lei vuole che lui venga qui, o lei andare da lui? In quel caos mi basta ucciderla! Ma rimarebbe con lui un giorno, poi il suo spirito verrà distrutto. »
No va beh, ora comprendo gli Dei. « Posso dirlo che siete infami? »
L'altro fa le spallucce. « Posso dire che lei è insolente? Lei ha scritto a noi, abbiamo letto che disposto a cedere una vita umana, forse doveva stare attento a cosa scriveva guidato dal suo egoismo; l'errore è il suo. Beh, tempo scaduto, non si è deciso, quindi mi prendo una vita. »
Io urlo. « NO! Allora annulla, non far venire qui lui! »
L'altro esprime. « Non esistono reclami! Si senta fortunato che mi sono scomodato a contrattare con lei. »
Abbasso lo sguardo, qualunque cosa dica ormai è deciso.
L'altro fa apparire una ruota e mi invita. « prego gira la ruota e vediamo chi morirà. » E lo fa fare a me per farmi dare la responsabilità!?
« Non può farlo lei? » Chedo guardandolo. 
« Dovrebbe smetterla di mettermi alla stregua di un mortale, su sarà la dea del destino a scegliere, non è eccitato all' idea? » 
Io un po' piango e giro la ruota che inizia a girare. « Posso farle una domanda? »
« Addirittura? Beh, sentiamo. »
« Atem quando era un neonato come ha fatto sopravvivere? »
L'altro esprime. «Ah quello? Semplice, la madre sua l'ha protteto, non quella di sangue, parlo della creatrice della sua anima, si è infuriata tutto qui. »
« Ed io e Atem siamo la stessa anima? »
« Secondo lei perché è stato ascoltato? Usi la logica,. »
Non riesco bene a elaborare perché l'uomo afferma. « perfetto, ora firmi qui signore, e concludiamo l'affare. »

 

Prendo la penna dorata, probabilmente incantata leggendo il foglio luminoso, e firmo.
Una volta fatto si sprigiona dietro di me un fascio dorato che mostra diversi contorni che si rivelano essere il faraone e intanto in una casa distante tra quelle dei miei amici una persona muore per un attacco di cuore improvviso.
E da questo io mi sento solo un assasino e non smetto di piangere, non posso smettere, mi sono macchiato di un crimine orribile.
Intanto la divinità guarda la scena con apatia. « Su forza, si rialzi, non ha due anni, è un adulto no? » 
Intanto Atem riapre gli occhi per poi guardarsi attorno. « D-Dove sono? »
Scoppio in lacrime. « Come ho potuto... » 
Atem rimane senza parole. « Yugi?! Ma cosa?! »
Il Dio intanto va da lui. « Atem, senti, hai un giorno di tempo per stare con lui, poi tu torni nel tuo mondo, va bene? Ah, firma qui, che è la conferma. »
Atem mormora « C-Cosa? Un giorno?! Davvero?! » la sua voce pare scioccata ma sprizzante di speranza e incredulità e intanto firma senza pensarci.
« Sì!, buona permanenza, e auguri di natale? Dite così qui no? Bye! » e sparisce nel nulla.
Ma io esclamo. « Atem, sono un assassino. »
L'altro si abbassa e chiede. « Ma che dici? Ma come hai fatto ad avere tale contatto? Io so che gli Dei sono infimi con gli umani, a malapena li reggo io. »
Io lo abbraccio, e ammetto. « Una vita umana è stata sacrificata... Atem, mi odio, sono un mostro, Honda... »
Lui non parla ma capisce subito quindi solo mi tocca i capelli e mi tiene stretto a se.
Anche se ho voluto questo contatto da tempo io mi sento distrutto, e intanto lui mi guarda negli occhi chiedendo. « come posso farti tornare un sorriso? »
Non ne ho idea, voglio solo scordare tutto. « Ho sbagliato? »
Lui acenna un sorriso sbruffone. « Quando io ho mindcrushato spiriti per noia? No, tu hai solo seguito il tuo cuore... » E ho sbagliato?
« Davvero? » Mi basta un' illusione una bugia.
« Sì, comunque è natale giusto? Cosa è? » Giàcome può saperlo lui?
« é una festa dove ci si scambia un regalo. »
Atem chiede. « Un regalo? Io non ho regali però, non ho nemmeno avuto avvisi di questa visita. »
Lievemente sorrido, a volta lui è così ingenuo e semplice. « Mi basta vederti, ecco il mio regalo. »
Atem chede. « beh, ti accontenti di poco, ma io no... » 
Non lo capisco che intende? Lo so che è abituato alla ricchezza.

 

In un attimo il tempo mi pare fermarmi, le labbra corrispondono in automatico quel contatto con le sue, e chiudo gli occhi e lasciarmi fare scordandomi ogni cosa, la mente si libera, solo ho un irrenefrenabile batticuore, i sensi sono su lui, ogni suo gesto. 
Poso due mani sul suo viso continuando il bacio mostrandomi deciso, continuando a sentire con i denti le labbra e poi lui fa lo stesso.
Sento il cuore scoppiare di gioia, o riconosco solo lui è così delicato e deciso.
Non mi ci stacco che desidero altro quindi vado a lingua con lui, e lui pare acettare senza problemi, forse proprio perché siamo sempre stati nello stesso corpo, sentiamo di appartenerci allo stesso modo?
Da un bacio a labbra che fa parlare i miei sentimenti il mio corpo diventa sempre più caldo.
Mi stacco un attimo stavolta con il respiro affanato. « Da quanto? »
L'altro ammette. « Da giorno in cui tu mi hai salvato l'anima dal sigillo di Horicalcos, e tu? »
Che coicidenza. « Da qando mi hai salvato la vita il giorno del tuo ritorno. »
Atem sorride per poi darmi un altro bacio. « E lo sai quel giorno perché non ti ho parlato più? »
E magari se lo sapessi. « no. »
« Avevo paura che scoprissi che ti amo, se avessimo parlato nello stesso corpo si sarebbe creta una stanza mentale e avresti avuto accesso a miei sentimenti per te. »

 

E così da questa incomprensione, lo porto in camera e ci trascorro la serata tra baci e coccole, quelle che ho sempre voluto con lui, per poi dormire insieme abbracciati.Come la mia famiglia non si chieda che ci faccia Atem a casa mia, mi fa pensare che sia stato il patto firmato, e che ormai sono entro questo sogno momentaneo realizato per metà.Un giorno con lui, e poi la separazione... 
__________________________________________________________________
ecco qui, l'ho detto che c'era una perdita.
è stato difficile scrivere questa decisione quindi spero che vi sia piaciuta.almeno ora Yugi ha Atem per un giorno; ma quanto sono bastarda con questi dueXD voletemi bene, a presto^^ siamo vero la fine. 

 

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Capitolo 7
*** maestro e allievo ***


Ciao a tutti lettori, vi prego di leggere questa nota.


NOTE SUL CAPITOLO: 


Tutte le vicende con il fatto narrante sulla reincarnazione di Yugi/Atem, e le supposizioni scritte sul potere del gioco delle ombre, sono mie pensieri fatti scrivendo molte fan fiction su questo anime; infatti sul mio profilo trovate molto su loro.
Altra cosa, probabilmente i fan della serie avranno notato alcune incongruenze con la storia del passato sul faraone, specifico che la parte delle " Memorie del faraone" mai l'ho vista e letta sul manga, ma andando a intuito con Amv ecc, ho fatto la mia supposizione che appunto l'ho scritta nel capitolo precedente.

Parlando dei personaggi, Atem/Yami è completamente IC alla storia manga o seassion 0! Non con la serie italiana della 4 Kids!
Yugi è IC alla serie: animata, al film, al manga!

Ho voluto specificare queste cose per non avere fan della serie che mi dicano qualcosa. 
Buona lettura u.u

MAESTRO E ALLIEVO.

La nottata la passo a dormire con Atem.

È dolce, quasi un sogno, mi sembra; è forse un sogno?
Sento solo un caldo abbraccio cullarmi, e un respiro così calmo solleticarmi le orecchie che per curiosità mi fa stringere di più quel abbraccio per poi scontrare con il naso il corpo dell' altro.
Non ha un particolare profumo se non di esotico, m' inebria proprio e mi ci addormenterei ancora un po' a stare chiuso in questa culla umana.

Le finestre sbattono, il vento è forte, sta anche nevicando.
Mio nonno entra in camera. « Yugi sveglia, ci sono i regali! » 
I regali? 

 

Apro gli occhi e vedo Atem dormire tranquillo, ma mio nonno pare non vederlo. « Oh, è vero. »
Mando un attimo via il nonno per poi guardare Atem che dorme, e devo dire che non è la prima volta che lo vedo, ma ora mi pare come se fosse la prima, per cui lo osservo e gli sfioro solo un po' i suoi capelli a stella come i miei, e mi avvicino al suo viso per dargli un bacio sulla guancia.

Lui si risveglia mugolendo per poi aprire gli occhi. « Yu... mmh, non sognavo allora? »
Credo che anche lui abbia faticato a realizzare come me. « Vieni di sotto? Ci sono i regali. »
In verità Atem non pare molto interessato che guarda già fuori dalla finestra con aria malinconica.
« Che hai?» Chiedo guardandolo non capendo perché sia così triste.
« Perchè qui non sento le temperature, sta nevicando ma non sento il freddo, è molto triste, non pensi? »

Certo lo è. « Beh, pensa il positivo, almeno non puoi starnutire o ti ammalarti. »
Lui mi guarda prima perplesso per poi sorridere. « Almeno tu puoi sentirmi vero? » Domanda toccandomi le mani.
Questa situazione non è la prima volta che accade, anche in passato lui mi toccava le mani come per dirmi qualcosa, e forse voleva dirmi questo? « Certo che ti sento, so vederti, ad esempio ora tu sei caldo. » Non mento, ma in qualche modo so presagire il suo umore e so come farlo stare bene, è come se conoscessi lui oltre ciò che ricordo.
Il faraone accenna un sorriso sbarazzino per poi ammettere. « Non sei per niente cambiato, sono contento. » Ma perché dovevo cambiare?
« Ma si che sono cambiato, sono cresciuto, ora sono alla tua altezza; ci credevi? » Infatti da nano, sono alto, pensare che lui mi superava sempre di dieci centimetri.
« Beh, io ho l'aspetto di un diciassettenne, se eri più basso di me, avrei riso, saresti stato un nano, e appunto lo eri. » Ci scherza su ridendoci un po'.
« Però Jonouchi è sempre più alto di me e te. » Esprimo un po' con disdetta.
« beh, sì lo so, ma lui è di costituzione diversa, era già alto a soli quindici anni, figuriamoci ora se non lo è. » 
Sentendo i miei chiamare per aprire i regali vado di sotto mentre Atem aspetta in camera.

 

Quando guardo i regali esclamo. « Wow, e questo per chi è? » Domando notando un regalo senza mittente.
« Credevo l'avessi tu scordato di lasciare. » Spiega nonno mentre apre il mio regalo di natale che è un orologio in quanto lo scrigno l'ho tenuto per me.
« Strano... » Decido di aprire il pacco per poi leggere una lettera sbarrando gli occhi su cosa c'è scritto. « Ma è per me e lui... » Mormoro a bassa voce per poi correre in camera.
« Atem c'è un regalo per noi! » E gli lascio la lettera. « ma questa non è la mia lingua. »
Mi siedo accanto a lui. « E che lingua è? »
« Non lo so, ma l'ho studiata attraverso una Dea, forse è lei il mittente. » 
Atem ci sta un po' a tradurre la lettera ma poi sorride lievemente. « Yugi mia madre ci ha dato una missione. » Sua madre? Ma come avrebbe fatto?
« ma come ha fatto? » Chiedo curioso.
« Non lo so,ma questa è scritta da una Dea, la sua calligrafia non è della mia famiglia, dice che c'è una cosa in sospeso che dovrei fare. » e forse questo è un modo per tenerlo sulla Terra?
«Ma non era tua mamma? »
« Non mia madr di sangue, parlo di chi ha creato la nostra anima. »
« Oh, e E cosa dice?»
« Beh, meglio che te lo legga. " Il gioco delle ombre non cesserà mai se gli oggetti che ne sono fulcro non verranno per sempre distrutti, non possiamo lasciarti oltre questo lasso di tempo stabilito ma confidiamo nel tuo allievo, solo allora sarà riconosciuto la sua appartenenza con te." Ecco, sai che significa? » No, in indovinelli io sono sempre stato negato.
« Se me lo spieghi. »
« Devi eliminare il gioco delle ombre distruggendo gli oggetti del millennio e così facendo loro ti lasceranno stare con me in via eccezionale quando morirai! C'è il loro simbolo. » Lui indica la lettera che ha lettere color oro e un sigillo a forma di chiocciola con una linea in mezzo e tre punti ai suoi lati formando un triangolo. « Aspetta mio nonno ha detto che se solo ci provassi verrei ucciso da quel potere! »
Atem mi si avvicina per poi ammettere. « T'impegni in questa giornata per imparare a usare questo potere? » ma che sta dicendo? 
« Ma io sono normale! » Ne sono sicuro, almeno credo...
« No, non lo sei, se lo eri credi che gli Dei ti avrebbero ascoltato? 
Se lo eri credi che il ciondolo non ti avrebbe ucciso?
Quel giorno quando sei stato sotto il gioco delle ombre, io ti ho salvato la vita e per farlo ho dovuto usare la magia e ridarti la vita, eri ormai irrecuperabile normalmente. »
Ci sono troppe incongruenze. « Se fosse vero avrei usato il gioco delle ombre da un bel pezzo; ero molto depresso! »
« Lo so, ma avevo sigillato quel potere per paura che lo usassi, per questo non potevi usarlo. »
« Allora come pensi che ora riesca? »
« Il ciondolo, lo hai assorbito? » 
« Potrebbe come no, non lo so! » Però presumo che sia assorbito.
« Valutando che nevica e non c'è l'ombra in cielo direi che è finito nel primo corpo idoneo, tu. »
Io scuoto la testa. « Ma io non ho fatto mai niente! Ho pensato anche io che avessi assorbito quel potere ma non esce, quindi non l'ho. »
« beh possiamo testarlo... » 
Questo mi spaventa, e appunto indietreggio. « Cosa diavolo hai in mente? »
Atem esprime. « Facciamo un gioco. »
Un gioco? Di solito quando lo dice per la vittima è la fine. « N-No, guarda, io preferirei andare da nonno ora. » e corro via impaurito.
Atem mi indica e mi blocca i movimenti. « Non ti crederebbe, e poi non voglio di certo fare male a lui. » Ha detto fare male? Ma scherza?
« Lasciami, io non ti capisco, perché ora mi dici questo?» 
« È un test. »
« La smetti, se ero come te, me ne sarei accorto da un pezzo! »
« Quindi non potresti proteggere la tua famiglia? » Lo ammazzo se solo ci provasse.
« Che cosa? Ma sono anche la tua. »
« Non mi vedono, quindi posso anche fare loro qualcosa senza che sappia chi sia. »

Si allontana, esce dalla porta e va difronte a mio nonno. « Buon giorno signor Mutou, mi serve solo un attimo la sua collaborazione. »

Intanto cerco di muovermi dall' incantesimo di Atem che mi blocca, ma è troppo forte, e fatico molto. 

Mio nonno entra in camera con un arma. « Nonno? » 
Ci metto poco a capire che è sotto un' incantesimo. « Atem, ma che gli hai fatto? »
L'altro esprime. « Nulla, controllo mentale, inizia il gioco! » 

 

Per lui il gioco è far diventare mio nonno un assassino?! Appunto l'uomo sotto il flusso alza la mano con un coltello ed io urlo. « Atem, ti prego fermalo! »
Lui non mi ascolta, ed io impaurito cerco di evitare l'attacco riuscendoci in tempo candendo a terra.
Atem esprime. «Bravo! Dai su prova a fermarlo »
Perchè dice bravo se mi ha salvato?! 
Più che fermarlo mi metto sotto il tavolo. « Smettila, se devi farmi fuori torna da dove sei venuto. »
Il faraone scoppia a ridere mentre il suo "fantoccio" mi scopre e mi riattacca.
« AAAH! » gattono raggiungendo il letto. « Atem è follia, fermalo! »
Non mi ascolta ed io sono in angolo per vedere dietro di me dall' armadio la scatola dorata. 

Mio nonno prende la rincorsa con l'arma ed io uso lo scrigno dorato come scudo difendendomi dall' arma. « Nonno, non puoi scalfire anche questo, mi avevi detto che era una tua scoperta sensazionale e che dovevo prendermene cura come se fosse un tesoro. »
Atem afferma. « È inutile, la sua mente non può ritornare è sotto il mio controllo!»
« Sta zitto tu! Mio nonno lo conosco, e so che non romperebbe mai nulla di ciò che più tiene, specie i nostri ricordi! Atem io non so che diavolo hai in mente, ma non ti permetto di usare mio nonno per fare i tuoi giochi sadici su di me, se devi testarmi fallo su di me! » 

Atem mi fissa per poi sorridere.
Mio nonno perde di colpo i sensi ed io lo sorreggo. « Nonnino! » poi guardo Aem con una nota di odio. « Mi dici che gli hai fatto? »
Atem non risponde ma afferma divertito. « Ah nulla, solo un viaggio nel regno delle ombre? »
Lo guardo incredulo, questo non è il ragazzo che io amo, non l'avrebbe mai fatto, sempre che non stia mentendo, ma comunque sia sono assai indiavolato che scatto contro lui spingendolo al muro.
« Sciogli l'incanto adesso. »
« Sai non è scioglibile, non sono mica una divinità. »

Nonostante versi lacrime non perdo la mia rabbia che fa tremare il mio corpo e la voce tuttavia una strana energia c'è in me, e non riesco a controllarla che un po' si manifesta attorno a me.

 

« Mph... » Non so perché se la ride ma fa un passo decisivo per strapparmi un bacio e bisbigliarmi. « Tranquillo, non l'avrei mai fatto, sta dormendo. »
IO sbatto le palpebre non capendo. « Dormendo? Non è sanzionato? »
« Ah, sei il solito ingenuo... »

Un forte mal ditesta mi viene assieme alla nausea. « Non mi sento bene... » E infatti dopo un po' svengo tra le sue braccia.
« Tranquillo, dormi pure. » Non so come ma ho perso tutte le energie dopo aver saputo che Atem aveva mentito, come se mi fossi debilitato.

Dormendo faccio un sogno così strano ed unico dove in pratica c'è Atem, io, e due frammenti d'anima.
Atem nel sogno mi mette una mano sulla fronte e mi dice di rillassarmi.
Da esso si sprigiona una energia che mi fa leggermente male e bene al contempo.

Mi risveglio trovando gli occhi rossi di Atem ad un soffio dalla mia fronte. « Oh? Yami? »
Atem si rialza. « TI sei svegliato, comunque Yami è il nome che credevo mio quando ero nel puzzle. » Questo lo so, ma per un attimo sembrava lui perché avevo visto occhi rossi ma lui li ha viola, anche ora; non capisco.
Atem è un mistero sempre più, anche se l'ho vicino non so capire cosa pensa, le sue azioni.

 

Mi avvicino a lui e lo chiudo in un abbraccio da dietro. « Faraone, perché mi vuoi far soffrire? »
Lui sospira. « Forse ho esagerato, ma sono impaziente, vorrei che tu completassi quella missione, ma se non vuoi, non posso costringerti... » mi tocca la mano con dolcezza.
« Se tu mi dicessi cosa fare. »
« Non vuoi, ed io non posso più attendere. » Perché dice questo?
Guardo un attimo oltre la finestra. « C-Come!? No! É sera! Che ora è?! »
Atem annuisce. « Hai dormito molte ore, avevi bisogno di energie, scusami se ti ho fatto sfiorare l'odio verso me, ma era un test. »
Chi se ne frega del test! « No, non abbiamo ancora escogitato su come farti restare, non puoi lasciarmi, non ancora! »
Ma il tempo scade presto. « Io ti ho detto ciò che dovevo, hai tutte le carte per rivederci, ma hai troppa paura, e io non voglio sforzarti, evidentemente non sai sacrificare l'anima per me. » L'anima?
« L'ho fatto in passato. »
« Non in quel senso. »
« Spiegati. » Sarò stupido io? O davvero non lo accetto?
« Usa la magia! L'ho testato oggi e ne possiedi. »
« ma se per poco mio nonno non mi ammazzava. »
« Difronte alla morte ti sei mosso per salvarti nonostante fossi incantato!
Quando hai sentito di perdere tuo nonno hai perso il senno, ti sei lasciato corrodere dalle tenebre per un attimo, stavi aumentando la tua aura ed era solo un istante ma potente.» Non lo metto in dubbio, appunto io ho sentito qualcosa di strano crescere in me, ma poi è tutto terminato dopo che Atem mi ha baciato e mi ha detto che mio nonno era salvo. 
« E come faccio a capire come usarlo? »
Atem guarda l'orario. « Devi solo crescere e capire che per vivere bisogna divorare, quando lo capirai potrai toccare gli oggetti del millennio, in caso contrario essi ti divoreranno!
Io non posso fare altro, la missione è per te!
Se tu vuoi stare con me eternamente dopo la morte allora sai cosa fare, se vuoi vivere nel ricordo senza aggiudicarti il posto con me, sei libero di farlo!

Devi decidere da solo della tua vita, non esiste un insegnante che t'insegni la magia, la vita, il giusto e il sbagliato.
Quando sarai capace di distinguere il tutto, potrai usare la magia senza problemi, ok? »
A distanza sento lo scoccare della mezzanotte. « Cosa?! No, Atem aspetta, è mezzanotte? »
Lui annuisce sorridendo. « Già, sono stato bene con te, ti amo. » E mi dà un altro bacio sulle labbra mentre io piango come un bambino.

 

Poi in un fascio di luce d'oro lui svanisce difronte ai miei occhi. « Atem... io... volevo che tu tornassi sulla Terra per sempre, non che io venissi da te, per questo io ho paura... » avrei dovuto dirglielo ma non ci sono riuscito, mi sono perso in tante cose, ma almeno so cosa fare.

Prendo lo scrigno mi pungo il dito e scrivo una lettera.

- Grazie per avermi chiarito ogni dubbio.
Non chiederò altro a voi, ma completerò la missione che mi è stata data, ma voglio una promessa...
se ce la farò io potrò stare con Atem anche dopo che sarò morto? -
metto la lettera nel cassetto, lo chiudo, c'è una vibrazione e poi una risposta immediata. - Sì! -
A quel punto sospiro di solievo.

Faraone è vero ti ho odiato, ma hai trasformato l'odio in amore...
sei un fantasma, ma ti amo o ti odio?
Non lo so, credo di amarti e odiarti, ma solo con te mi sento vivo.
TI amo, ti odio, sei morto, io vivo, ma una cosa in comune l'abbiamo: l'anima.
E l'anima ci unirà, perché in un modo o nell' altro non renderò vana la morte di Honda, nemmeno la mia esigenza di te, come tu di me...
Mi hai detto di sacrificare l'anima per te, ma tu volevi che sacrificassi le vite per te...
Un giocatore delle ombre? Ma cosa significa esserlo?
Non l'ho mai capito nemmeno guardando Bakura e te.
Ho sempre pensato che non mi riguardasse, che fosse ciò che solo a te riguardi, ma ora è tutto diverso...

Tu cosa hai fatto mentre dormivo?
Hai sciolto il sigillo vero?
Ora si che sono strano e ho paura...
Una turbolenza di sentimenti, sensazioni, indescrivibili, e stavolta so che non giochi, anzi il tempo per giocare è finito, questa è la nostra battaglia, la mia sfida ad accettare ciò che ho sempre temuto: la magia. 
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Spero non sia stato troppo prevedibile il capitolo^^
lo so volevate chissà quanti momenti intimi con Atem ma cercando di essere IC ai due personaggi, non potevo sdolcinarli troppo, non su Atem per lo meno.
Atem è IC con la seassion 0!
Riguardo il passato di Atem, non avendo visto tutto sulle " Memorie del faraone" sono andata a intuito e qualcosa è forse inventato; ma non ne sono certa.
Ho voluto specificare queste cose perché di Yu gi oh, so abbastanza della seassion 0. 

 

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Capitolo 8
*** Lo scoop ***



Lo scoop


Diversi giorni trascorrono.


La morte di Honda prende voce sulla bocca di tutti coloro che lo conoscevano e le lacrime sono versate da tutti, ed io che so il perché sia accaduto, mi sento un assassino, ma anche se lo raccontassi nessuno ci crederebbe a cosa ho visto, saputo, e scommesso, inoltre chi mi assicura che loro mi perdonerebbero? Nessuno, quindi devo tenerlo per me questo segreto che ha segnato per sempre la mia indole buona; eh sì, sono stato egoista, ho pensato a me senza pensare che quella maledetta lettera potesse essere presa sul serio, diciamo che per me era solo un gioco, un test, non avrei mai pensato che sarebbe potuto seriamente essere preso a parole, ma ormai è inutile piangerci sopra, quel che fatto è fatto e devo tenerlo per il mio futuro come lezione di vita.

« Sentite, è stata una giornataccia. » Afferma Jonouchi ancora con gli occhi vicini alle lacrime, perché sì, avrà sicuramente pianto di nascosto.
« Sì, cerchiamo di sorridere per non preoccupare Honda ok? » propone Bakura.
« Ok, allora ci si sente. » Dico salutandoli trattenendo a me ogni pensiero rivolto alla mia prima vittima.

Per vivere bisogna divorare...
Cosa significa?

Più ci penso alle ultime parole del faraone, più non ci esco.
Ci rifletto giorno e notte ma non trovo la soluzione se non quella di uccidere il prossimo, ma devo proprio?

Ha detto di sacrificare l'anima...
ma voglio davvero ciò?

I ripensamenti alle mie promesse fatte alla fine del natale giungono come gocce d'acqua che si sormontano una ad una facendomi credere che è troppo complesso, che non posso farcela, che non ne ho la forza, che è solo un' illusione...

Faraone...
Non credo di avere questa forza, ma tu lo sapevi vero?

Del resto l'aveva detto che io non volevo, e ci ha preso.

 

Ho paura della magia, ho paura a far soffrire il prossimo, ho paura di non essere degno di quel posto che mi è stato messo come premio.

Sono un codardo, e lo ammetto tremo.
Nessuno lo vede, ma tremo con il cuore alla mia stessa vita, futuro.

Forse ora non ci penso: avendo diciassette anni non penso che la morte potrebbe giungere a un momento all' altro, proprio come Honda non ha mai pensato che proprio quel giorno di natale la sua vita sarebbe finita per un improvviso infarto fatale. 

No, la vita è troppo bastarda, imprevedibile per temporeggiare.
Non sia mai che domani giunga un incidente stradale e io ne rimanga coinvolto, e se accadesse cosa avrei ottenuto? Nulla.
Avrei solo il " Game over" 
No, non voglio nemmeno pensarci che possa accadere una simile situazione, mi si corrode il cuore e la paura sale a livelli vertiginosi che mi fa salire spasmi di vomito, e una grande sensazione di vuoto sovrasta il mio cuore facendolo sembrare piccolo, piccolo. 

In bagno mi sciacquo il viso, cerco di calmare i sensi, anche tremando ci provo, ma non posso ignorare che perdo controllo della magia: qualcosa si rompe di colpo, crea rumore così forte alle quattro di mattina che spero che mio nonno dorma profondamente per non venire a chiedermi che combini. 

Questa storia va avanti da qualche giorno: dopo che Atem se ne è andato, proprio a causa del dolore, si è manifestato qualcosa, da quel momento ho compreso che Atem deve aver distrutto il sigillo mentre ero svenuto, e questo spiegherebbe perché aveva gli occhi rossi e quel sogno così strano mi ci ha accompagnato.

Tossisco sedendomi cercando di calmare i battiti del mio cuore e le voci in testa di pensieri malefici che mi dicono di uscire, fare casino.
Talmente sono potenti che mi chiedo come mai debba avere tali parole in testa, e lo so che non è pazzia ma una conseguenza che sicuramente Atem e altri precedessori del gioco delle ombre hanno convissuto. 

Con le mani alle orecchie dico a me stesso che non devo ascoltare nulla, che non devo fare pazzie, ma tremo, e non so come fermarli; è come un vortice senza fine che gira per la testa, peggio di una stessa canzone estiva. 

L'unica soluzione che ho trovato è quella di dormire, e appunto uso il "dormire" come una scappatoia, ma questo è una cattiva abitudine che la pago perché talmente ne ho terrore che non voglio vivere.

Mio nonno il 28 dicembre apre la porta. « Yugi, vieni a tavola? »
Come sempre scuoto la testa dicendo. « M-Mangio dopo, scusa puoi lasciarmi solo. »
Il nonno si preoccupa. « Cosa ti succede? Sono giorni che mangi pochissimo, è per via di Honda?» 
magari fosse. « S-Sì, sono molto sconvolto, ecco, posso stare solo?»
Il nonno però non vuole cedere. « Comprendo che è una grave perdita per te, dopo il faraone perdere il tuo migliore amico deve essere stato catastrofico, ma non devi scappare dalla vita.
Ti perdi tante cose: per esempio fuori c'è il sole perché non esci un po? »
Da sotto le coperte invernali, tiro fuori la testa per poi guardare la finestra e notare che c'è davvero una splendida giornata. « Dovrei uscire? » Chiedo guardando il nonno che mi tocca la fronte come una carezza. « Ti farebbe bene, a volte uscire può aiutare a schiarirsi le idee. »
Ho sempre preso come insegnamenti le parole di mio nonno.
« va bene, ora esco. »

Mi alzo dal letto, vado verso l'armadio e scelgo un completo, per poi vedere un abito che tempo fa piaceva al Faraone ma a me no, però ora mi attira quindi decido d'indossarlo. 

 

Una volta messo, mi guardo allo specchio: ho praticamente una maglietta nera con disegnato la carta di un mostro con tributo spettro, jeans lunghi blu elettrico, due cinture, il mio porta Deck e poi i soliti accessori dark.
 

Guardandomi non mi stanno male, danno un atmosfera tenebrosa che mi fa ricordare troppo Atem, « io sembro lui... ma io sono me, ma lui è me, ed io lui... » 
Realizzando ciò un sorriso si accenna sulle labbra. « Non mi lascerai mai, ovunque guarderò vedrò sempre lui anche in me. » 

 

Forse mi illudo, ma questo mi dà la forza per uscire alla luce del giorno e guardarmi attorno notando quei colori che un tempo erano sbiaditi, senza vita ma che ora mi sembra tutto così luminoso vivo, pare un sogno, ma so che è la realtà.

Giro per la città, sfido persone a Dual monster nei centri appartenenti alla Kaiba corporation, poi vado anche a leggere qualcosa, e infine guardo il museo dove qualche settimana fa ho parlato con Ishizu.

Devo scoprire di più del gioco delle ombre, però Ishizu potrebbe scoprirmi, come posso fare?

Spero che quel corso mi aiuti, non credo che farò disatri, spero, altrimenti come lo spiego ai presenti?

Non avendo una mente di un ladro decido di pensarci più in là, intanto vado al Dojo dove parlo con l'insegnante per chiedergli di insegnarmi la meditazione.

 

Quando avevo iniziato non ci riuscivo, anzi ridevo, senza Atem avevo una parte di me che mi vietava ciò, ma ora penso che devo meditare perché ho troppi pensieri e devo scacciarli in qualche modo. 

L'insegnante mi fa entrare nel luogo pieno di altri allievi.

 

Seguo la lezione cercando di liberare la mente, ma quando ci provo di nuovo sento quelle voci tormentose, quei sensi di colpe, e paure, tuttavia avendo parlato all' insegnante di questo problema, pratico ciò che mi ha detto e così ascolto ogni voce cercando di farla come una mia realtà.
 

L'ascoltare quei lamenti oltre ad arricchire me stesso come persona mi fa prendere consapevolezza della mia stessa paura.
Quando sento che posso padroneggiarla, trovo che qualcuno mi guarda con occhi sconvolti.

 

Giro la testa, forse non guardano me ma altro?

Invece no, guardano me, ma perché? Che avrei fatto di strano?
 

Non me lo dicono solo mi guardano quasi male eccetto l'insegnante che mi chiede. « Yugi, scusami posso sapere cosa era? »
Cosa era cosa? « Ehm, che cosa? »
L'altro non sa come spiegarlo. « beh, c'era qualcosa in te di stranissimo, avevi uno strano simbolo sulla fronte. »
A saperlo sbarro gli occhi e mi tocco la fronte. « S-scherza!? E-Ecco, è finito qualcuno in ospedale, o che ne so sotto allucinazioni?! » chiedo spaventatissimo, che non sia mai che abbia sanzionato qualcuno.
« No, ma quindi sai cosa è? » 
E ora cosa dico? Mi sento alle strette. « No, non lo so. » eccetto che si chiama "Occhio di Rah" che è il simbolo delle ombre?
« Beh, ha spaventato molti del corso. »
« Perciò mi hanno guardato in quel modo perché hanno visto ciò? » Chiedo un po' con i sensi di colpa.
« C'è altro... » Mi conduce verso una finestra che ha delle frastagliature. « Qui, quando è accaduto ciò qui si è frastagliato. »
A quel punto abbasso lo sguardo e congiungo le mani. « Mi dispiace tanto, non mi faccia pagare i danni, io non ho nemmeno un lavoro, a malapena reggo qui le spese. » in verità ne ho di soldi, ma non li avrei mai usati per cose simili.
« Non ti chiedo nulla di ciò, ma di lasciare il corso, non so cosa sia stato, ma potrebbe essere anche per te pericoloso. »
Sospiro e annuisco. « Capisco, sono anormale e non me lo sa dire, beh, d'accordo non verrò più qui, ma non posso non smettere, per cui mi sa dire a chi rivolgermi? »
Lui mi chiede. « Perché vuoi così tanto addentrarti in questo mistero? Non ti spaventa? » 
« Vuole scherzare, la paura è enorme, ma in me c'è chi amo, so che per lei è qualcosa di inconcepibile, ma è per questo che ho la forza di affrontarlo! Non sono solo, ed io ho fatto una promessa a questa persona, quindi la prego, se non posso stare nel suo corso, mi può dire un altro maestro che mi prenderebbe privatamente? » So di chiedere molto, ma alla fine lui cede per poi prendere un quaderno e sfogliarlo. « Devi andare in Cina, ma la troverai Wuang Shun Sho che potrebbe aiutarti, prende allievi privatamente, potresti provare. »
Sorrido per poi prendere l'indirizzo e i recapiti telefonici della persona indicata. « grazie mille, ah, questo che ha visto lo potrebbe tenere per lei? Non vorrei problemi. » tipo scienziati folli a casa. 
L'uomo annuisce. « Non è me che deve pensare ma a chi l'ha visto. » a questo proposito rifletto. « mmh, grazie, vedrò di trovare una soluzione. »

Raggiungo casa mia, ma in casa c'è qualcuno, un uomo sulla trentina d'anni che ha messo al tavolo diverse foto, il punto è che quel uomo lo conosco. « Saboru?» Mormoro tra me e me per poi guardare le foto che ritraggono me con attorno un aura dorata!?


Mio nonno mi guarda un po' stranito. « Yugi, tu sai spiegarmi? »
Mi guardo attorno. « N-No, ecco, sarà un colpo di luce dell fotocamera? » Ci provo a inventare, di solito mi hanno sempre creduto tutti.
Saboru esprime. « Non sono l'unico che ha visto, comunque come secondo lavoro sono un giornalista. »
Posso avere più sfiga di così? « Ah... non vorrà divulgarlo spero... »
So che Atem non vorrebbe, è stato chiarissimo a riguardo. « Beh, posso intervistarti? »
Indietreggio un attimo. « M-Ma cosa vuole che ne sappia io, è stato un puro caso. » Ecco perché temo la magia, mi da solo problemi.
« Bene, inizio. » Esprime lui prendendo carta e penna, ed io esclamo. « Le ripeto che io non voglio avere interviste. » Ma mica mi ascolta.
« Questa di oggi è stata la prima volta? »
Sì, o meglio senza Atem, ma non rispondo, e intanto l'altro scrive qualcosa, e lo so che potrebbe inventare. « Io non ho detto nulla che sta scrivendo? »
Ma non risponde che chiede. « In passato hai visto altri fatti simili? » Eccome, da Bakura, Malik, Pegasus, moltissime cose...
« Non rispondo. » E ancora scrive.
« Ho sentito che suo nonno è un archeologo, è per caso collegato con le sue scoperte? » Lo è, ma non posso rispondere.

 

Guardo mio nonno che pare anche lui infastidito però non si scompone, forse perché vuole anche lui spiegazioni?. « La smette di scrivere cose che nemmeno dico? » chiedo indispettito.
Prendo le foto e ordino « Mi dia negativi. » Nella mia voce c'è ancora quel filo di dolcezza.

«No di certo »
Sospiro per poi dire. « Allora giochiamocela! Se vinco io mi darà i negativi, in caso contrario le piegherò tutto. » Non avrei mai perso, almeno questo io spero.
« Non amo giocare con i bambini, io solo lavoro. »
« E il suo lavoro e andare con la prepotenza a intervistare la gente?! 
Non può costringermi a parlare, non è nemmeno della polizia. »
« Ma credo che alle persone importerà dato che di tuo sei conosciuto. »
Questo è vero, e anche in Egitto mi conoscono, se la storia finisse a loro io verrei come minimo ricercato da diverse tribù malefiche, magiche, un po' come gli " Re Hunter" « Come giocatore di Dual mosnter, e vorrei che sia tale! »
« E allora tienili meglio i tuoi segreti. » mi rinfaccia il mio errore zittendomi, ma poi vado sulla soluzione più semplice.
« Senta sono disposto anche a pagare, ma non li divulghi. »
« E quanto sai offrirmi? » Non so quanto vuole, certo se ero come Seto l'avrei zittito, ma io a malapena ho qualche soldino racimolato vincendo qualche sfida. 
« Mi aspetti qui che leggo una cosa... »

Vado in camera assai nervoso per poi aprire un cassetto e prendere una lettera della vincita di uno dei tornei. « Non credo che bastino, maledizione come faccio, sono con le mani legate. » Perchè anche se distruggessi le foto, userebbe i negativi. 

Mentre rifletto vedo sulla scrivania quello scrigno, e un idea i viene in testa ma è follia, ma sono disperato, spaventato, e troppo immaturo.

Prendo un pezzo di carta e scrivo una richiesta specificando che avrei dato in cambia l'oggetto più prezioso che mi appartiene. 
Come sempre con la prassi del sangue invio la lettera e guardo i secondi trasformarsi in minuti, nel contempo controllo che l'uomo non se ne vada, ma dubito che se ne andrà dopo che ho detto di dare dei soldi.
Per favore per favore! Non abbandonatemi, non so cosa fare!

Vedendo che non succede nulla, mi arrendo e prendo i soldi, raggiungendo l'uomo, per poi sbattere sul tavolo, vicino alle foto, i soldi compatti da un elastico. « Le bastano? Non ho altro.»
L'uomo analizza e fa i conti per poi esprimere. « Assolutamente no, ci vado anche in perdita! Se vuoi che non divulghi voglio di più.» 
Rimango accigliato e così mio nonno che dice. « Ma è una ragazzino, cosa pretende?! »
Avevo in mente di usare quei soldi per il mio futuro. « Io non sono come Seto.
Ok, forse va in perdita ma sono sempre soldi, si rende conto che se la gente lo scopre io finisco nei guai fino al collo?! » E vorrei evitare di avere gente che mi vede quanto un oggetto del millennio; solo l'idea mi fa paura.
«Le conseguenze non sono un mio problema, io solo informo! Questi soldi sono solo un quarto di quello che guadagnerei con questa notizia più le testimonianze avute. » 
Abbasso lo sguardo. « Come?! Non mi dica che quelli che hanno visto le hanno confermato tutto!  » Adesso cosa faccio? 
Vorrei tornare indietro nel tempo, prendere me stesso e fermarlo a presentarsi a quella lezione. 
. « Potevi non farti scoprire, comunque sì ho circa quaranta testimonianze... » Gli errori si pagano.
« Anche se non rilascio nulla lei divulgherà tutto? » Chiedo a tono grave portando la mente già ad un possibile futuro; già mi vedo la gente che mi eviterà, o mi cercherà, o la mia vita tormentata, perché non sono in Egitto ma a Domino, una citta che la magia non la vede di buon auspicio. 

Cosa faccio?!
Se c'era il faraone avrebbe fatto un gioco per zittirlo, ma lui non vuole, e inoltre io non so nemmeno attivare un gioco delle ombre, sempre che possa, non vuole nemmeno fare una partita a Dual Monster, sono contro un adulto che non gioca, come la spunto? 
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spero vi sia piaciuto il capitolo, mi sono divertita assai a scriverlo^^
per favore lasciate una stella e commentate  :D

 

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Capitolo 9
*** un' amicizia nata per caso ***


UN' AMICIZIA NATA PER CASO

Non so come arrangiarmi in questa situazione.
Se sapessi come usere la magia, imprigionerei la persona in un gioco diabolico solo per farmi dare quei maledetti negativi, ma nulla , la paura non vuole abbandonarmi.


 

Le ho provate tutti, soldi, occhi dolci, tono mortifico, ma contro un adulto cosa mi rimane se non l'acettazione al mio futuro?
No, non voglio, deve esserci un modo…
Cosa farebbe il faraone?


Non mi è difficile saperlo, il problema è realmente farlo, quindi passo al bluff, almeno credo sia ciò. « Non le conviene divulgare questa informazione, non avrebbe una vita serena glielo assicuro. »
Il ricatto è l'ultima che mi rimane, ma quanto avrebbe funzionato?
Mio nonno rimane accigliato, sa che io non sono un ricattatore, ma forse capisce la situazione. « Yugi… »
Io continuo. « Già, mi basta scrivere ad un amico e potrebbe perdere il lavoro all' istante. » Non è proprio una bugia, ma non so se questa persona sarebbe disposta, tuttavia Saburo pare incuriosito, ma pare non crederci. « E chi sarebbe?»
Ammetto con tono serio. « La Kaiba Corporation. » Di certo Seto non mi avrebbe aiutato ma credo che per il segreto del gioco delle ombre non obbietterebbe.
Saburo rimane senza parole. « Stai mentendo. »
Ma si nota così tanto?
« Assolutamente no, ho contatti con loro e anche con altre famiglie potenti. »
L'altro però non crede; deve avere molta diffidenza nelle mie parole, normale ho solo diciassette anni. « Non ci credo, se è vero, perché non glielo chiedi ora? »
Il battito cardiaco accellera, questo uomo mi sta spaventando.



 

Non serve, cosa invento?!

Cedo; è proprio persa, non ho nemmeno il numero di Mokuba figuriamoci: per avere un contatto con loro dovrei chiamare la reception poi parlare con la segretaria e farmi dare appuntamento, ma da quell che so ora il presidente è assente, ma non so il motivo, al massimo c'è Mokuba ma dubito che possa avere accesso quanto Seto.
Non posso nemmeno contattare Pegasus anche se credo che mi userebbe per la magia e sapesse tutto; inutile ho le mani legate.

Questo silenzio fa capire al giornalista come stanno le cose. « Lo sapevo, non ci sei amico. »
Mi sento anche umiliato, sentimenti che non sentivo da circa cinque anni, ma non piango, solo sto sperando in un miracolo.

L'uomo intanto raggiunge l porta per andarsene ed io lo seguo proibendogli di uscire. « No non se ne vada. »
L'altro esclama. « Levati, sto perdendo tempo prezioso. »

Quando tutto è perduto, le mie speranze inizio a piangere sperando che giunge un miracolo, ma anche che stia male qualunque cosa che avrebbe proibito il suo avanzare.

SAburo non acenna a niente di ciò che penso, e intanto apre la porta ma vede una persona che mormora « Sta andando via? »


 

Quella voce mi sembra di averla già sentita, ma non è di Atem bensì di colui che ho visto a natale.
Incuriosito vado a guardare per poi notare un uomo dalla chioma nera, corta dal taglio spettinato, lui ha occhi verso il blu puro lucente che pare quasi quello della stessa notte, poi beh, ha un visetto armonioso ma la sua espressione non è per niente innocente.

Saburo a vederlo non parla, pare come se avesse visto un incubo e intanto indietreggia tornando così dentro casa mentre l'altro avanza per poi guardarmi, ma non mi saluta, a dire il vero lui mai mi ha salutato, come se non avessi valore, e infatti credo che lui non mi veda nemmeno un pari, e se a me non vede ciò, immagino che per gli umani sia molto peggio.

Per precauzione mando via mio nonno verso la cucina. « Nonno, perché non prepari del caffè per gli ospiti? » Uso come scusa.
« Ma lo conosci? » Domanda l'uomo.
« S-Sì è mio… amico? » Forse risulto arrogante, sfacciato, ma che posso inventarmi per calmare mio nonno e non fargli capire che quello mi spaventa quanto il giornalista.
« Ah capisco. » lo convinco, poi torno nel atrio. « Mi vuole aiutare? »
Saburo domanda. « Tu lo conosci?! »
Annuisco, ma non capisco perché ci è spaventato, che ci vede la morte forse? « Ecco, diciamo che non è la prima volta che lo vedo. »
Alla fine il Dio mi risponde. « Aiutare? No di certo. »
E allora perché è qui? « Devi uccidere? » ci vado a deduzione.
« Io no, ma lui deve aver notato che voglio ucciderlo. »
« E perchè? »
« Non ha pensieri carini su me… » ottimo legge i pensieri.
Poi mi indica « Dimmi tu perché sarei qui? »
Questo tipo mi fa snervare, ma che fa gioca? «Se me lo dicesse »
« Sei tu che rompi le scatole a noi, eh. »
Non ha torto… « beh, puoi aiutarmi? »
Lui esprime. « Posso tutto, ma a prezzi, hai detto che cedevi un oggetto, beh, sentiamo quale? » Almeno non mi chiede la vita di qualcuno.
« La scatola che aveva dentro i pezzi del puzzle del millenio, le va bene? »
L'altro fa apparire una specie di carta e una bilancia « Su mettilo su questa bilancia a pendolo. »


 

Vado in camera prendendo la scatola mormorando che sto facendo la cosa giusta.

 

Arrivo al piano di sotto gli do la scatola e lui la mette sul primo quadrante. « Puoi darmi che ne so un capello? »
Ma che deve farci?
« Ehm, ok… »
Non vado nemmeno a discuterci, non sia mai che si incavoli e mi ammazzi tutti e me.

Prendo delle forbici mi taglio una ciocca e gli lascio i capelli; sembra quasi stregoneria.


 

L'altro mette i capelli sul secondo quadrante, poi dalla bilancia appare un numero assai elevato e lui fa altri calcoli per poi dire. « Assurdo, tieni a questo oggetto quanto lo stesso faraone, in questo caso il resto è molto... coraggio dimmi cosa desideri.»
Che significa? « Ok, allora puoi vietare a quel uomo di dire che ho poteri? »
Saburo rimane accigliato, ma stranamente non si è mosso e appunto si lamenta. « Mi volete sbloccare?! »
Io sicuramente non sono stato, ma sicuro l'altro sì che mi risponde. « Non c'è problema! Poi che altro vuoi? »
Ci rifletto su, che altro posso chiedere oltre a vedere Atem?
« Sai anche resuscitare? »
« Non esiste che porto in vita uno zombie, poi chi me lo bada il cucciolo? » ha detto cucciolo? No, ok non vado nemmeno a chiedere. « Ehm, parlarmi del gioco delle ombre? »
« Sì, certo, posso. Altro? »
E inizio ad osare troppo. « M'insegni la magia? »


 

L'altro rimane a sbattere le palpebre incredulo, rimane giusto in silenzio ad occhi chiusi con le braccia conserte e muove le dita indegiandole sul braccio come se stesse aspettando qualcosa.
Quando riapre gli occhi esprime. « Ok, posso… beh, altro? »
« Veramente no… »
L'altro fa apparire un foglio. « bene, ti do il resto. « scrive una ciffra e mi appare dalle mani una valigia, quindi la apro vedendo molto oro. « EH?! »
« é l'equivalente del valore che tu tieni di questa scatola dorata, i tre desideri non coprono il resto, questo sì. »
Ed è così che sono ancora più in pericolo. « Ma tu scheri, se lo scoprono cosa possiedo mi ritrovo i ladri a casa. »
« TI difendi no? » Secondo me lui non ha capito che io non so difendere nessuno.
« Ma hai compreso in che situazione mi trovo? »
L'altro ammette. « Che non sai badare a te e quindi rompi a noi per i tuoi capricci, ecco la situazione. »
« Ma mi odi? Pare quasi che mi vedi come uno che vi ha disturbato. »
« é una seccatura, ti ascoltiamo sì, ma oh, quanto ci prendi gusto ad avere la vita facile… »
« Io chiedevo solo un aiuto non di certo di risolvermi i problemi. »
« ma se l'hai appena fatto! » ed è solo un minuscolo dettaglio.
« ma perchè tu mi hai chiesto se c'era altro, andiamo chiunque se ne sarebbe approfittato. » Spero non sia un test.
« ma ci hai chiamato per problemi che puoi risolvere solo. »
« le ho provate tutte, non riuscivo. »
« Non hai nemmeno usato la magia. »
« Come posso usarla se ne ho paura. »
« hai paura di una parte di te? Ma così facendo starai solo male. »
« Io sto male, ma resisto. »
« Non comprendo gli umani, ne tanto meno te, come fai ad avere paura di qualcosa che il tuo alter-ego ti ha lasciato rischiando la sua stessa esistenza. » Eh? Di che parla?
« Che sta dicendo? »
« Atem ti ha ridato la vita, è stato contro le leggi, non doveva tornare, doveva lasciare il mondo sotto il flusso del gioco delle ombre, ma tu l'hai richiamato e lui si è presentato!
Come se non bastasse Mana ti ha dato un oggetto magico, noi non possiamo interferire con la tua vita, ma Mana è stata eliminata per questa violazione, e tu ne hai paura!? » Domanda arrabbiandosi assai infatti attorno a lui si scatenando diverse scintille nere e rosse.
« Prova a metterti nei miei panni, io non sono mai stato come il faraone. »
Ho esagerato, ho mostrato la vera faccia.
« Mi dai sui nervi razza di bambino, non sai accettarti, non sai capirti! A un tipo come te non darei nulla, Avevi fatto una promessa a te stesso e a chi ami, ma vedo che non timporta.
Questo uomo qui ti distruggerà la vita solo perché tu non sai difenderti e non senti la voglia di difenderti?
Hai dei poteri, perché non li usi per paura?! Ma non farmi ridere, la verità è che non hai ancora capito nulla!
Senti lasciamo stare il pagamento, e il resto… ti credevo diverso, puoi scordarti che torni da Atem, Addio. » Detto ciò sparisce nel nulla ed io rimango a bocca aperta incredulo.

S-Serio, non ci credo, ditemi che non è accaduto…

Corro verso la mia camera e guardo se c'è lo scrigno con lo specchio ma non lo trovo più.

No! E ora come rimedio?

Stavolta scoppio in lacrime pagando i miei errori odiandomi per come sono, per ciò che ho detto, per come mi sono mostrato, ma alla fine è questa a verità,e mi rendo conto che la paura mi sta solo bloccando ogni opportunità avuta.

Il giornalista se ne torna al suo lavoro, mio nonno invece mi chiede che fine ha fatto il mio “Amico” ma invento. « Aveva da fare… »

Vorrei starmene solo, non ricordare la giornata.

Bevendo il caffè preparato domando. « Nonno,immagino che anche tu sei deluso da me vero? »
Lui scuote la testa. « Sono deluso perché non mi hai confidato nulla, e credo che adesso anche i tuoi amici lo saranno. » Già, ma almeno non sapranno il perché Honda è morto.
« Sai il faraone mi aveva detto che non volevo cercare la magia, sono così infantile che ho paura della mia stessa ombra, e ora ho distrutto ogni cosa… Come si usa la magia? »
Il nonno afferma. « Non lo so, forse sei troppo incosciente per padroneggiarla. »
Lo credo anche io. « Sono anche stupido. » E se m'insulto ho ragione.
« La paura non è stupidità… »
« Possibile che io non sarò mai come il faraone? »
« Non puoi essere lui, tu sei diverso. »
« Il peggio! »
« Non essere così negativo. »
« Lo sono, tra poco la mia vita sarà rovinata! E tutti sapranno che ho nascosto il gioco delle ombre! Torneranno a darmi la caccia come se fossi un oggetto del millennio! »
« Basta! Stai guardando tutto come se fossi da solo! »
ma possibile che non lo comprende. « io sono solo da anni! Da quando il faraone se ne è andato vivo con la solitudine. »
« Si rissolverà! »
Io non credo, ma è inutile discuterne, sento solo i pensieri positivi essere negativi. « Vado fuori finché posso godermi la libertà. »

Esco di casa, se prima mi sembrava tutto colorato, ora mi pare tutto troppo breve, veloce, anche il vento.


 

Cammino per le strade senza guardare in faccia nessuno, che siano amici o no, non li guardo, rimango solo a pensare a un futuro che potrebbe accadere.


La paura torna a insidiarsi in me, le voci in testa tornano ed io per scacciarli corro alla cieca in lacrime con le mani alle orecchie.

Non mi ci accorgo che c'è il rosso, che la gente urla. « Ma dove vai? »


 

Un rumore sordo, riapro gli occhi, due luci vedo e m paralizzo non realizzando bene cosa accade.
Solo in quel momento appare difronte a me una sagoma in queta serata, fa solo un gesto a mano aperta e tutti i colori svaniscono lasciando il grigio; tutto pare pietrificato, il tempo si è completamente fermato. « Mettiti in salvo stupido mortale. »



 

Non ci capisco più nulla ma faccio ciò che dice, poi di colpo le auto tornano a muoversi, il vento si rifà sentire e i rumori tornano, e così comprendo che qualcuno mi ha salvato la vita, ma non era Atem, lui non ha questo potere, allora chi una divinità?
Sta di fatto che ciò mi fa capire che non mi hanno del tutto lasciato e che forse vogliono solo che io maturi o cambi modo di vedere le cose.

I giorni passano e la notizia dei miei poteri giunge alle orecchie di tutti, appunto in casa mi trovo la stampa, ma non voglio rilasciare dichiarazioni, né a loro né ai miei amici, e così mi barrico in casa stavolta con il sostegno di mio nonno che mi dice di aspettare che le acque si calmino, ma la scuola giunge, infatti il 12 gennaio devo affrontare la realtà.

Di malavoglia vado a scuola con la divisa scolastica ben stirata e lavata, poi mi guardo allo specchio e ingenuamente prendo la piastra e tento di lisciarmi i capelli, riuscendoci. « Ma santo cielo, perché devo sembrare una ragazza?! » Ma non ho il tempo per mettermi il gel e quindi esco di casa con i capelli lunghi tricolore.

Prendo delle strade poco frequentate, diciamo la strada più lunga, Arrivo a scuola, passo tra gli studenti che mi guardano, alcuni mi riconoscono altri invece mi guardano con gli occhi a cuore senza notare che ho la divisa maschile, e poi c'è chi non mi riconosce ma mi da dell' effeminato.


 

Jonouchi mi raggiunge e chiede. « Ciao, ma tu sei Yugi? »
Alzo lo sguardo che è pietoso. « è stato un incidente, io non volevo essere scambiato per una ragazza. »
Jonouchi arrossisce per poi mettersi una mano sul viso. « P-potresti non piangere, s-s-ei così carina… ehm intendo. » Che mi sta prendendo per femmina?
« Sono un maschio!!»
« Ehm, non è che nell' altra vita eri una ragazza? »
Mi arrabbio molto che lo guardo gelidamente. « nell' altra vita ero un maschio! »

Decido di andare in classe sperando di non avere problemi ma mi trovo scritte sul banco che mi danno praticamente del mostro o che sono effeminato, e anche gay, che poi non ci hanno sbagliato, ma è una questione diversa. « Maledizione la mia reputazione, è distrutta! »

Anzu mi raggiunge e mi guarda un po' offesa solo che non voglio vederla, non ho scordato quel giorno quando mi ha chiesto di stare con lei.

In classe i ragazzi mi guardano male, mentre le ragazze un po' restano perplesse, ed io quasi desidero di disintegrami o vivere su un altro pianeta; da Atem magari.

Le lezioni passano arriva la ricreazione, e inizio ad avere i ragazzi che mi prendono di mira usando la loro altezza. « No, le mie carte ridatemele! » Dico saltando ma l'altro è più alto di me.
« Guarda che con i capelli lunghi non fai tenerezza. » Ma nemmeno ci punto.
« Per favore, quel mazzo è importante per me. »
Jonouchi arriva e lo ferma. « Ehi tu, preinditela con quelli della tua taglia cicciobello! » e gli ruba le carte per poi darmele. « Ecco Yugi. »
Io con le lacrime agli occhi dico. « Oh, grazie »

Questa situazione è identica ad ancora prima che conoscessi Atem, e non mi piace perché ho diciassette anni, vado alle superiori, e si presume che io sia grande,ma la mia autostima ormai è allo stremo, ed è forse questo il problema?

Me ne accorgo quando anche le ragazze più snob mi calpestano a parole o modi di fare, alcune volte pure gli sgambetti ho, oppure mi trovo lettere minatorie che indicano che non sono normale.


 


 

Volevo evitare tutto questo, ed è colpa del giornalista, se l'avessi fermato…

Dopo diversi mesi, verso Aprile


Dal bagno sento un dialogo verso me , ovvero di farmi uno scherzo ma io ascoltandolo esco dal posto per poi dire. « Non azzardatevi minimamente a infastidirmi durante le lezioni! »
Stavolta sono furibondo e senza rendermene conto me la scaglio contro tre studenti solo che iniziano ad accucciarsi per come gli specchi si distruggano di colpo. « Ok, abbiamo capito scusa. » e scappano via urlando. « Stiamoglia alla larga, quello ci amazza. »

Vado in classe per poi all' ora di arte iniziare a disegnare quello che ho in mente, e non sono cose carine, certo sono scarabocchi ma rappresentano il giornalista sotto una maledizione, e un po' mi diverte.

Anzu verso la fine delle lezioni mi domanda. « Yugi cosa sono questi simboli? »
Io rispondo. « Allora questo sono io che taglio le mani a questo bastardo di giornalista che mi ha rovinato l'esistenza, la reputazione, poi non lo so, la corda sul collo è troppo leggera?
E infine tanto sangue, e lui che urla, ecco, è un bel progetto vero? »
Anzu mi guarda con occhi terrorizzati. « Y-Yugi s-stai bene? »
« Starò meglio quando avrò compiuto la mia vendetta. »
Mi alzo e Anzu chiede. « Che diavolo ti prende, tu non sei così sadico. »
Sadico, bastardo, le avrebbe pagate tutte quel giornalista.
« Non preoccuparti, è solo il pagamento per avermi distrutto la vita. »
Anzu mi prende per il braccio. « Sei spaventoso, non ti riconosco più! »
Infatti esprimo. « Se voglio vivere devo divorare! Mi hanno tutti divorato, il giornalista mi ha con delle foto e testimonianze mandato la scuola contro, non posso giocare a carte, e mio nonno ha difficoltà in negozio! Per colpa di tutto sono stato quasi investito, e ho perso a causa di questa paura folle un occasione… Anzu lasciami è finito il tempo che resto succube della gente. »
Anzu di scatto lascia la presa. « P-Per favore torna in te! »

Non l'ascolta che già esco dalla scuola per poi cercare il giornalista ma non so dove sia tuttavia dal palo della luce qualcuno chiede. « Vuoi vendicarti? »


 

Alzo lo sguardo vedendo lo stesso individuo che teoricamente mi avrebbe negato gli aiuti. « Sì, vuoi partecipare? »
Lui scende giù per poi dire. « Stai cercando il Saburo vero? »
Annuisco e lui esprime. « TI ci porto io, lo seguo da un bel po'. » uno schiocco di dita e mi ritrovo magicamente dentro una casa dove c'è l'uomo che sta cucinando tranquillo. « ma siamo a casa sua? » E non è per niente male, anzi è grande.
La divinità mi dice di usare l'uomo come esperimento per allenarmi in magia, poi mi spiega cosa fare cosa pensare, ma domando. « perché mi spieghi? »
L'altro esprime. « Mi hai detto d'insegnarti, sono rimasto un po' a studiare questo potere a casa, sai io non lo uso, è talmente debole e limitato, però in sostanza basta che segui il tuo cuore ok? »


 

Il mio cuore? Non è la prima volta che sento questa frase.

 

Prendo il coraggio e mi mostro davanti all' uomo che rimane accigliato a vedermi. « Ma tu come sei entrato? »
« Non ha importanza, sappi ora che tu me la paghi cara per ciò che mi hai fatto! »


 

La dimensione oscura si mostra mentre ho un alone dorato attorno a me e un simbolo ad occhio sulla fronte. « Ultima change, disputa con me un gioco, o per te sarà game over! »

 

L'altro si guarda attorno cercando di capire dove sia finito, a comunque sia vede sugli sfondi diversi occhi e lui è tricofobico, infati quelle immagini lo infastidiscono e gli fanno molta paura.
« Ho scoperto una tua paura forse? Sai giocare a Dual monster? No sai, sono arrugginito, mi vietano di partecipare ai tornei, puoi immaginarti il perché no? »
Mi metto in posizione e pesco cinque carte però l'uomo afferma. « Io non ho carte da gioco! »
« Quindi non puoi giocare? Allora hai perso la gara. »
« Ma se nemmeno l'ho iniziata!»
« Il master sono io qui, non giocando o anche solo scappando ammetti il game over. »
« T-tu scherzi! »
« Tu credevi seriamente che ti avrei lasciato stare!?

Sapevi che ho dei poteri e ugualmente non ci hai pensato, grazie a te, non ho più una vita, a scuola mi prendono in giro, sono bullizzato, i miei amici sono delusi che ho tenuto un segreto simile quando avrei dovuto dirglielo, inoltre mi sono trovato in strada certe volte attaccato da persone del egitto, Pegasus mi ha persino convocato per avere informazioni… mi vedono tutti come un possibile oggetto! »
« P-Possiamo discuterne… vuoi dei soldi?»
« Non mi importa dei soldi, io non sono come te!
Sprisci dalla mia vista!

Tempo scaduto, le porte delle ombre si aprono. » automaticamente l'uomo rimane prigioniero con la mente nel regno delle tenebre.

Quando mi calmo sospiro di sollievo per poi voltarmi e vedere la divinità. « Grazie. »
L'altro sorride amichevolmente e torna con le sue sembianze rivelandosi quello che mi aveva lasciato solo dopo natale. « Bravo, ora puoi completare la missione, beh, credo che posso andarmene. »
Io d'istinto seguo il mio cuore e lo prendo per la manica della sua tunica. « Amici? »
L'altro si ammutolisce per poi guardare in alto. « Come? Tu sei strano. »
« Non vuoi? » chiedo un po' a tono triste.
« Non so, tu non sei una divinità, sei un mortale, dovrei? »
« Non puoi scegliere in base ai tuoi sentimenti? »
« Sentimenti? Mmh… » pare che abbia detto qualcosa di strano, ma comunque pare accettare. « Ma io non credo di averli. »
« Li hai, tutti li hanno! Persino il faraone. »
« E tu come puoi dire che li ho? »
« Perchè ti sei arrabbiato quel giorno no? Poi mi hai salvato la vita, e mi hai portato qui, in più sorridi, sono sentimenti. »
« Sai da me non è che ridiamo, si studia, si fa il proprio lavoro, i momenti di relax non esistono, ma tu sei divertente. »
« Quindi amici? » e gli porgo la mano, lui un po' ne rimane indeciso. « Non pare che hai cattivi pensieri…»
« Non ne ho, non ho mai usato nessuno, sono onesto, quindi fidati ok? »
« mmh… » dopo un po' di pensamenti mi prende la mano e la stringe. « P-però non cambia nulla, non ti do favoritismi chiaro!? »
Sorrido annuendo poi l'altro dice. « ti do un modo per chiamarmi allora… »

Mi fa apparire tra le mie mani una penna e mi dice. « Scrivi dove vuoi, quella penna mi chiamerà così possiamo parlare un po'…
non darla a nessuno che ti ammazzo se un altro sa la sua funzione,e non perderla, posso fidarmi? »
Io guardo la penna annuendo. « Sì! La terrò segreta. »
l'altro si mette una mano in tasca. « Allora ciao. »


 

e sparisce mentre io vado in camera e scrivo con quella penna su un foglio di carta. - Grazie per favore non scordarti quel desiderio.-
di colpo arriva un messaggio su quel foglio di carta scritto nella mia lingua. - e ti ho detto di non chiamare per le richieste, ma mi ascolti o no? Comunque ho già fatto, non sono incompetente! -


 

Decido di testarlo quindi vado al primo posto per giocare a carte e nessuno mi guarda strano, anzi si mi guardano ma per chiedermi consigli su come giocare e così torno di nuovo sereno ma con la consapevolezza che devo terminare la scuola per iniziare la vera missione, perché anche se ho ottenuto un' amicizia nuova non mi avrebbe mai tolto dal test che Gli Dei hanno deciso per me.
Su un muro scrivo. - grazie mille, sei un amico, ma lo scrigno non lo vuoi più? - in effetti non l'ha preso.
Su quel muro appare un messaggio. - Non serve, mi hai dato altro in cambio. Ciao. -
E mi chiedo se intenda l'amicizia?

Forse per loro l'amicizia è un dono inestimabile?

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Questo capitolo è meno miterioso ma più lungo, giusto perché presto siamo forse alla conclusione, credo.




 

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Capitolo 10
*** lamicizia e la fiducia non sono la corruzione ***


L'AMICIZIA E LA FIDUCIA NON SONO LA CORRUZIONE.

 

Gli esami sono alle porte, presto terminerò la scuola; ancora non posso crederci, sto per diplomarmi.

 

Le uscite con i miei amici non mancano, infatti nelle serate usciamo: ci si diverte ed io mi diverto, mi pare quasi di aver risolto il mio più grande mistero: la magia.

 

Da quando l'ho usata il cuore è molto più leggero, i miei pensieri sono anche più lucidi, calmi, docili e sopratutto positivi, è come se il veleno fosse stato scacciato, in più a volte mi trovo ad uscire con il mo nuovo amico. 
Da quella amicizia ho scoperto un bel po' di cose che gli stessi egiziani hanno scordato e intanto mi insegna a usare la magia; quindi oltre a studiare per gli esami devo pure studiare magia, e non è semplice perché certe volte mi costringe a leggere libri, ed io sempre ribadisco che non sono come lui, ma mica mi ascolta, pare averci messo cuore in quella parola semplice " Amicizia"

 

Ricordo come era il primo giorno che l'ho visto: era così serio, senza un sorriso, e felicità, sembrava proprio morto, invece da quando mi ha conosciuto non passa mai il momento che ride o per i miei disastri o perché dico cose che per lui sono buffe, appunto certe volte per ridere mi fa degli scherzi, ma finché sono innocenti anche la cosa mi va bene, tuttavia ho notato che lui è molto riservato, nemmeno con una persona parla se non con me, e non per paura ma perché lui è il tipico personaggio associale che pensa a sé, eppure a me è sembrato ben diverso: socievole, simpatico, con una grande voglia di giocare che sembra repressa da chissà quanti anni.
Mi chiedo che mondo sia il suo, del perché solo con me sorrida; vorrei chiederlo ma ho timore di toccare tasti dolenti.

Intanto le settimane passano.

Quando studio arte cerco di fare dei disegni decenti perché io non ho la dote del disegno, al massimo so calcolare, infatti in geometria sono bravo.

 

Mio nonno entra con della cioccolata calda. « Yugi vuoi fare una pausa? » 
Mi stiracchio; quanto avrò studiato?

« Oh, ma è già buio? » Infatti ho iniziato alle 15.00 a studiare e ora sono le 19.00.

« Sì, credo che stai esagerando, mica è l'università. »
Prendo la cioccolata e metto tutto sulla scrivania in un angolo. « Non credo nemmeno che avrò tempo per andarci. »

Già, i miei progetti ormai li ho tutti in testa, l'unica cosa sono i soldi, ma a questo inconveniente ci ho parlato un po' con la divinità e abbiamo stipulato un accordo.

« Dovresti comunque non strafare. » mi consiglia il nonno.. 
« Lo so, ma se esco con il massimo avrò molte opportunità lavorative. » È una palese bugia, ma non posso rischiare che mio nonno scopra cosa voglio fare sia perché ha scordato che ho in me il gioco delle ombre, sia perché lui è stato chiarissimo a riguardo: che non devo cercare gli oggetti del millennio.
« Beh, secondo me puoi anche vivere di tornei di Dual monster, ne danno di soldi, specie quelli di Pegasus e Kaiba. » Non lo metto in dubbio, potrei anche farmi molti soldi e vivere così,ma non è nei miei piani, e inoltre prima o poi dovrò trovare un erede che mi succeda al titolo. « Non credo, sai vorrei... sì beh, in questi due anni mettermi a creare un gioco così che possa essere venduto. »
Non ho mai parlato di questo progetto a mio nonno, che è vero, infatti per aspettare la maggior età voglio perdere due anni alla realizzazione di un gioco e so che posso farcela, ho già qualcosa in mente. « Wow, quindi vuoi il mio negozio da gestire?» 
Inclino la testa e la scuoto. « No, non voglio vendere carte, voglio vendere un gioco che faccia il giro del mondo. » E che mi dia la scusa del viaggiare in Egitto; sì ho calcolato tutto, ma ammetto che non ci sarei mai arrivato se il mio nuovo amico non mi avesse detto come ingannare il prossimo, appunto sto imparando grazie a lui a raggirare le cose e calcolare, è come un maestro però per me il nonno e Atem saranno sempre insuperabili. 
« Hai già in mente qualcosa? » Domanda curioso lui. 
« Non ancora, sono idee ma sai tra fantasia e realtà c'è una bella differenza, purtroppo devo farmi anche i soldi per poter comprare i pezzi, per questo voglio uscire con un voto alto.» Già i soldi servono, anche se la divnità sostiene che se gli cedessi lo scrigno che conteneva il puzzle non avrei problemi, ma mai avrei venduto per soldi il mio prezioso ricordo che mi ha legato ad Atem, di questo sono stato chiaro con lui.
« Allora buona fortuna. » 
Mi lascia solo e così sospiro di sollievo. « Meno male..»
Poi mi metto davanti alla televisione e gioco a qualche gioco bevendo la cioccolata offerta.


Quando sono verso la fine del gioco Appare accanto a me il mio nuovo amico che chiede. « Che cosa fai una sfida con un giocatore?

io affermo guidando il veicolo. « Hai presente il giocare online? »
L'altro inclina la testa. « Mmh, ah, la tecnologia! Ne ho sentito parlare, ma non studi? Hai ancora 12 ore. »
Io rimango a guardarlo perplesso. « Conosci le pause? »
« Pause? No, che sei un moccioso? Le pause si danno solo ai bambini, e comunque sono qui per insegnarti altro, ci sono stato un po' a cercare, ma ecco il libri. » li fa apparire davanti ai miei occhi, e mi scappa un accidenti. « DIO ma quanta roba è!? Io non posso ora studiarlo, domani ho gli esami. »
« Ma cosa dici sono letture leggere. »

Per leggere intende mattoni di libri con diverse scritte in aramaico?

 

« Posso studiare dopo? » 
L'altro mi tira le orecchie. « Se dico una cosa si fa, togliti davanti alla scatola tecnologica e inizia a studiare! »

L'avere lui come amico è stupendo, sì, ma stressante, ci ha preso troppo alla lettera la mia richiesta.
E così inizio ad aprire i libri cercando di capirci qualcosa perché è un' altra lingua ed ho dovuto impararla se no non potevo studiare quegli incantesimi che sembrano magia nera. « Ma sei sicuro che non mi stai insomma dando teorie che solo una divinità può fare? Tra tutti i poteri visti, non ho mai sentito del cambio anima. »
L'altro afferma. « Esiste, solo non è usato »

Riuscire a decifrare cosa dice è troppo complesso ora per me, quindi me ne sto zitto e studio le formule che sono a ritmo di una cantilena funebre. « Ati-ha- eht... ma che incantesimo è? »
L'altro legge e mormora. « Ah questo è per avere un giorno fortunato, potresti sarlo per l'esame. »
« Quando lo capirai che non sono un mago, o uno stregone? » A volte credo che mi veda ciò.
« per favore le streghe con espedienti diversi: per esempio usano magia nera antica che proviene da diverse parti del mondo e dal mio mondo, tu stai solo studiando il gioco delle ombre. »
Io brontolo. « Ma anche se fosse io non devo andare contro la gente, ti ricordo che quei oggetti sono dispersi. »
« Senti, tu mi hai detto " mi aiuti a studiare magia?" e lo sto facendo! »

Atem me l'aveva detto che sono troppo seri e fiscali: dici una cosa e deve essere quella.


« Ma la magia pratica non me a insegni. »
« Uffa, vuoi fidarti di me o no? » Domanda guardandomi con leggero tono seccato.
« Mi fido ma mi sembrano cose oltre a ciò che devo fare, e comunque ora devo dormire, domani ho un esame. »
L'altro si arrende. « Mi dimentico che voi mortali resistete poche ore... ok, ci sentiamo domani. » e sparisce nel nulla così vado a cenare riflettendo su ciò che quel personaggio mi ha detto.

In serata in camera usando il cellulare scrivo a Bakura.
- Ehi, ancora sveglio? - 
- Ciao, Yugi, eh sì, per matematica, poi dormirò.-
- xD ma dai, matematica è la cosa più semplice. -
- oh certo, come no, parla chi prendeva 30/100. - 
- è il passato, lo sai... senti tu sai qualcosa sul gioco delle ombre? -
- No, stacci alla larga, mi è bastato il Prana e quel maledetto anello! -
- Sì lo so, ma mi chiedevo tu hai mai sentito che usavano formule magiche? -
- Non lo so... perché non lo chiedi a Malik o ishizu? - 
- Lo chiedo a te, non sai nulla? -
- Mmh... sì qualcosa, mio padre me ne ha parlato che per evocare il gioco delle ombre serviva anche delle formule, ma non per il faraone o per i prescelti degli oggetti del millennio. - 
- Perché diciamo che ho sentito che le formule magiche sono importanti. -
- Per i maghi di quel tempo, tu che cavolo c'entri? -
- Sono ricerche. -
- Capisco, vuoi sapere del faraone immagino... -
- Sì. - 
- Beh, posso dirti che coloro che perdevano una sfida perdevano l'anima, quella magia era diabolica, però il faraone dagli scritti pare che si divertiva. -
- Me lo immaginavo, il potere dà alla testa alla gente, figuriamoci a un bambino che si ritrova re di un popolo. - 
- Esatto, ma a quel tempo la magia era il fulcro essenziale della vita quanto la venerazione agli Dei. -
- Eh eh, sai per caso come vivevano? -
- Stai chiedendo cose assurde, nemmeno gli egiziani lo sapevano, ma si suppone che loro fossero sulla Terra. - 
- Dici? -
- Se no perché mai gli egiziani erano convinti della loro esistenza e avevano la magia? Tralasciando che il faraone è proprio la reincarnazione del gioco delle ombre, significa che qualche divinità deve aver donato ciò no? -
- Forse era un test? -
- Potrebbero anche aver testato gli umani all' uso della magia, ma di questo non se ne ha conferma, tuttora si cercano risposte a riguardo, nemmeno i guardiani della tomba possono saperlo, solo gli Dei stessi. - 
- Capisco... vedi ho trovato dei libri che sono in una lingua strana, magari tu sai dirmi se è egiziano, arabo, aramaico o altro ok? - 
- Passa. -

 

Quindi faccio delle foto alle prime pagine e gliele invio. 
Bakura ci sta molto per poi scrivere.

- Non è di certo arabo, e nemmeno la lingua odierna dell' egitto, sono scritture antiche, ma dove cavolo hai rinvenuto i libri? -
- Li ho trovati, ma per te parlano del gioco delle ombre? - 
-Parla di tutto, anche stregoneria... non è che stai cercando un modo per riportare il faraone sulla Terra vero? - 
- Credi che se fosse ti mostrerei queste cose? - 
- Ok, voglio fidarmi, comunque ora cerco qualcosa... -
- Grazie. -


Passa qualche ora e Bakura mi scrive. - Ho trovato qualcosa su una ricerca di mio padre, ti mando le foto. -

 

Mi arrivano le foto che mostrano due tipi di scrittura diversa.

 

- Cosa significa per te? - chiedo confuso.
- Noti che sono scritture diverse? Pare come un messaggio, ma nessuno l'ha mai decifrato, ma lo noti che ha la stessa scrittura del libro tuo? -
- Sì, quindi cosa significa? - anche se ho tradotto la foto subito. 
- Che stai ricercando oltre il gioco stesso delle ombre. -
- Perciò che libri sono? - 
- Non ne ho idea, non so di cosa parlano. -
- Ecco credo sortilegi, maledizioni, incantesimi,ed altro.-
- e magari anche il ritorno dei morti viventi?!

Senti Yugi per il tuo bene non addentrarti in queste cose, non sia mai che ti trovi un nemico contro che cerca questi libri. -
- Ho capito, ma nemmeno il faraone sa queste cose giusto? -
- Di certo non sono scritti per gli umani, ma forse lui ora anche li sa, ma tu che diavolo c'entri in tutto questo? -
- Nulla, sono curiosità. - sta facendo troppe domande. 
- Ok, o torno a studiare, questa storia mi fa paura, non addentrarti e nemmeno cercare di decifrare questi libri. - 
- Ok, tranquillo, buons tudio. -

apro il libro per poi leggere, il fatto che so cosa scrive perché me l'ha insegnato quella divinità. « Insomma se non è il gioco delle ombre allora cosa sto studiando? »


Prendo la penna che uel Dio di cui ancora non so il nome mi regalato, e gli scrivo. - ciao, posso farti delle domande? -
Subito dopo qualche minuto mi appare una scritta. - Sentiamo - 
- Questi libri che tu mi dai provengono dal tuo mondo? -
- Certo, perché? -
- Perchè facendo ricerche non sembra che parli del gioco delle ombre, cosa stai puntando?-
- Non mi hai specificato "voglio imparare la magia del gioco delle ombre" sei stato generico. -
- ma io ho solo quel potere, non posso averli tutti, quindi sto studiando cose che non posso fare no? -
- Si, e no... -
- sei misterioso. -
- sono misterioso per tutti, ti richiedo vuoi fidarti di me o no? -
- Mi sto fidando. -
- No, mi fai molte domande. -
- perché ho una testa. -
- Capisco che hai timore che ti insegni chissà che cosa di oscuro, ma tu hai una gravissima pecca ed è la coscienza, vai a istinto. -
- istinto? -
- Sì, anche Atem andava a istinto non aveva coscienza di sé, mentre ora sì. -
-Non hai torto, quando mi ha salvato la vita era qualcosa di ben oltre allo Yami no game. -
- Esatto, Atem ha coscienza, non va a istitnto come in passato! 
Se te lo chiedi quelli sono nozioni che Atem stesso ha dovuto studiare dopo aver varcato il suo mondo.
Solo così ha saputo distruggere anche l'anello del millenio, ma mica ci è stato un giorno, eh...-
- Per caso insegnava anche come creare un oggetto che per tutti è normale ma per uno solo no? -
- tutto: dalla creazione alla distruzione, alla separazione, dalla vita alla morte, tutto... non stai studiando nulla sul mio mondo ma tutto su ciò che il tuo alter-ego sa. -
- Ho capito, grazie delle risposte, ora dormo, notte. -

Me ne vado a dormire cercando di non pensare a ciò che ho saputo, ma tutto avrebbe un senso del come il faraone mi abbia ridato la vita, trasmesso una parte di se su me, e il ciondolo.


Forse sono anche ora testato ma sto cercando di far capire a quella divinità che sono serio anche se pieno di dubbi che lui giorno dopo giorno mi da sempre più perché non so ancora chi è, cosa faccia, il suo ruolo e il suo nome, non so molto di lui, ma lui sa di me, è così misterioso che certe volte non so se davvero credergli, ma voglio credere che lui sia buono.

L'esame comincia nella mia classe: tutti con i fogli bianchi, domande, e nessun ausilio se non il dizionario.

 

Inizio a scrivere cercando di non uscire dalla domanda proposta, ma di una cosa sono sicura la mia mente è molto più elastica, trattiene molte informazioni e la memoria anche è migliorata questo perché quella divinità non smette di allenarmi la mente con dei giochi memonici che non sono tipo come memory, ma dei giochi studiati, poi credo che lui senza farsi scoprire usi la magia su di me, ma di questo non ho la certezza, e pure questo in parte mi lascia perplesso.

Termino l'esame ed i miei amici sono esausti per come si sono impegnati, specie Jonouchi che se lui ha un libro in mano significa che arriverà il diluvio.
« Dai andiamo a pranzare? » Propone Anzu che non avrà avuto problemi con lo studio; si sa è una secchiona.
« Ah, sì, voglio scordarmi scienze, biologia, e altre diavolerie. » Mormora Jonouchi stiracchiandosi.
« Diavolerie? La matematica è stata la peggio. » s'intromette Bakura che ha dietro il suo circolo di fan; ma non si stanca mai?
« Matematica era semplice. » Affermro senza problemi, infatti l'unica mia grande difficoltà è stata arte, il disegno.
« Ah, certo parla chi prendeva trenta su cento. » esclama Jonouchi indicandomi.
« Quello era due anni fa. » dico in difesa, infatti io e la matematica mai siamo andati d'accordo, eccetto per divisioni, moltiplicazioni o addizioni ma perché gioco a carte, ma le equazioni, i limiti, eccetera li trovavo difficilissime.
« beh, in lingua come te la sei cavata? »
« Lo scrivere la bibliografia di un autore in inglese? Facile. »
Jonouchi mi picchietta sulla testa. « Dove è finito il mio compare di negativi? » Si riferisce ad Honda? Non metto in dubbio che gli manchi.
Bakura esprime. « Che c'è non hai fatto quella parte? »
Jonouchi esprime. « Vuoi scherzare gli ho scritto " I dont speack english!" »
Quasi tutti scoppiamo a ridere, Jonouchi non cambierà mai, gli voglio bene per questo.

Arriviamo al ristorante dove ordiniamo la pizza e festeggiamo per aver finito gli esami. « A noi e il nostro futuro! » Esclama Bakura felicemente tenendo un bicchiere di un analcolico assieme a tutti noi che brindiamo.
«Sì, e ora si va a fare i tornei,vero Yugi? » Esprime Jonouchi mettendo una mano dietro la mia spalla. 
« ma certo. »

Aspettando che arrivino le ordinazioni vedo dalla vetrata la divinità da sola, non so che faccia ma non pare felice, anzi sembra così serio.
« Scusatemi vado un attimo fuori. » 
I miei amici non obbiettano, così raggiungo la divinità che sta sotto la pioggia, ma come supponevo non viene toccato da essa.

« Sai non è bello stare soli. » dico guardandolo.
Il ragazzo alza lo sguardo. « Oh? Yugi, è una bella giornata per uscire? » Sopratutto sotto la pioggia? 
« Sei triste? » Domando mettendomi al suo livello dato che è seduto su uno scalino con le mani sulla faccia.
« Cosa te lo fa pensare? » 
« Non sorridi. »
« Come si fa a sorridere se là è solo un posto pieno di problemi. »
« Problemi? »
« Leggi su leggi, mi dicono tu le crei e tu le violi...»
« Stai violando delle leggi? »
L'altro mi indica. « Ti sto aiutando, ecco il mio reato. »
« È colpa mia quindi? »
« Sai se era un altro non l'avrebbe passata liscia, fortunatamente non vale per me, ma comunque non sono trattato bene. »
Non comprendo chi sia nel suo mondo ma gli dico. « Vuoi unirti al mio gruppo? »
« Gruppo? Sono umani? »
« Sì, ma sono simpatici, solo non devi fargli male ok? »
« Sono loro che pensano cose strane, tipo quel giornalista mi insultava e io l'avrei ucciso, ma volevo lo facessi tu, alla fine io non posso interferire... » Forse nemmeno se ne è accorto che sta interferendo con la mia vita.
« Dai vieni con me, mi hai aiutato molto, ora voglio sdebitarmi. »

 

Lui si alza, si mostra così alto ed io come sempre mi sento un nano.
Entriamo nel ristorante, i miei amici vedono il nuovo arrivato che pare scrutare tutti e tre con aria interrogativa, ma non pare volerli salutare perché poi guarda altrove ed io comprendo che non li sta considerando quindi cerco di sforzare le cose. « Ragazzi, lui è un mio amico, era solo in strada può unirsi? »
Anzu annuisce e gli fa spazio. « Sì, prego vieni pure. »
Il ragazzo si siede e Anzu pare non staccarci gli occhi mentre Jonouchi chiede. « Sai che mai ti ho visto? Sei nuovo? »
L'altro annuisce con un cenno di testa ed io non so come scioglierlo. « Ecco, sì, è nuovo viene da un altro luogo lontano... vero? »
L'altro esprime guardandomi. « Sì, ma non mi va di parlarne. »
Non è facile farlo interagire con gli altri, ci fatico molto.
« Comunque mangi qualcosa? »
Lui prende il menù per poi chiedermi. « Yugi questi numeri sono i prezzi? » Mi indica i prezzi dei piatti.

« sì, ma tranquillo ok? »
« E se pago questo significa che devo dare un ricambio?»
« In soldi. » Accidenti, non sa proprio come vivere sulla Terra.
« ma io non ho soldi. » Ma se ha poteri? 
« Ehm, come ho detto pago io. »
« Ma poi vado oltre un debito. » ma di che parla?
« No, ma che debito? Siamo amici. »
« ma qui devo pagare. »
« Non preoccuparti, ok? » 
« oh... non ho mai mangiato queste cose. » intanto mi indica cosa vuole ed io ordino tutto al cameriere al balcone.

Quando torno Anzu cerca di parlare con la divinità senza sapere che cosa sia, ma l'altro non risponde molto se non con brevi cenni di sì, tuttavia Jonouchi pare infastidito forse perché lui non ama essere visto dall' alto in basso, e così Bakura, però grazie a me non viene fuori questo pensiero anche se pare che la divinità non stia bene. 
« Yugi meglio che vada ora. »
Io domando mangiando il dolce. « Perché? »
« Te 'avevo detto che non sono adatto alla compagnia. » 
Jonouchi esprime. « Scusa posso dirti una cosa? » Ora si che ho paura, Jonouchi non sa essere delicato.
« mmmh, se devi dirmi che sono strano evita. »
« Non dico che lo sei ma taciuturno sì, se tu parlassi, magari ti risulteresti più simpatico. »
« Non amo parlare... »
« Con Yugi però ci parli. » 
il ragazzo lo fulmina con lo sguardo. « Lui è diverso da voi, non ha nulla di simile a voi. » Che avrei di diverso, eccetto dei poteri ma non credo che si riferisca a questo. 
Bakura entra in discussione. « Non ci conosci nemmeno e parti a giudicare? »
Tento di calmare tutti. « S-Sentite vi calmate, ve l'ho detto è solo timido. » 
« Ma quella non è timidezza ma altezosità. » L'ho subito anche io il primo giorno.
L'altro si alza per poi dire. « Altezzosità? Sempicemente considero solo un mio pari; siete immaturi, ve la prendete solo perché non sono molto socievole, proprio non comprendo i vostri modi di fare. » immaturi? Forse lui mi vede un bambino? 
« Anche io sono ciò per te? »
lui afferma a tono più docile e calmo, come si fa con il proprio amico. « Non metterti alla stregua di loro, tu sei molto più maturo, ti sei fatto dei piani, e a tuo modo stai cercando di realizzare i tuoi sogni senza perdere la tu nota dolce che ti contraddistingue dagli altri. »
Non ho ben compreso che ha detto. «Ma anche tu sei dolce, bisogna scavare a fondo ma non sei maligno come fai pensare. »
L'altro acenna un sorriso. « mi sa che rimango. »

e si risiede, pare quasi che gli abbia cambiato l'umore, non capisco come, ma comunque tenta di dialogare con i tre, non pare molto farcela ma almeno ha delle risposte.

Finito tutti di mangiare usciamo dal posto.
« Non ci voleva, doveva proprio piovere, ma fortunatamente io ho l'ombrello! » Mi stupisce che non va a rompere a me ma dal divinità.
« Ehi, vuoi stare sotto con me? » Non che io capisca Anzu ma non è che si è interessata a lui? 
« mmh... » Poi Jonouchi s'intoroemtte. « Un posticcino per me c'è? Si può? »
Anzu pare prendersela. « Ma c'è posto solo per due, smamma biondino. »
Io sospiro, non è la prima volta che loro battibeccano. « Vuoi stare sotto con me? » Domando alla divinità e lui esprime. « Volentieri. » poi mi bisbiglia. « Quella motale è strana non smette di guardarmi, perché? » E come glielo dico che forse ha fatto una conquista?
« Ehm, non saprei, le ragazze sono un mistero per me.»
«
Bakura guarda la divinità e chiede. « posso unirmi? »
L'altro si mette le mani in tasca. «Sì. »
; in pratica siamo tre soto un ombrello e Anzu e Jonouhi batibeccano sotto lombrello; ma chissà che si dicono.

Io vengo messo all' angolo e così la divinità, solo che lui non si bagna mentre io per metà sì, e appunto inzio a strnutire. « Cavolo, ci mancava il raffreddore. » Anche se è estate sono molto sensibile.
« Yugi, ti stai ammalando? » Mi donda bakura gurdandomi.
« No, tranquillo. »
«Ah cosa facciamo ora? » Chiede Anzu a tono seccato dopo aver smesso di litigare con il biondo.
« Eh, bho... » Infatti avrei da fare altro.
« partita a Dual monster, dai yugi ti sfido! » Jonouchi non cambierà mai, vuole sempre battermi.
« Sì va bene. »

Andiamo in un edificio dove ci sono le pedane per combattere.
Mi metto su una e inizia la partita contro Jonouchi.


La sfida è interessante, mi diverto, amo mettere alla prova l'astuzia del mio amico e insegnargli al contempo giocare, ma comunque sia non gli do molte chance che in una partita di quindici minuti riesco a batterlo poi la divinità chiede. « Posso fare una sfida anche io? »
Lo guardo stralunato perché è la prima volta che lo vedo giocare. « Vieni pure. » ma non so il suo livello se è bravo o meno.
« Allora vediamo se mi ricordo... »

Pare smemorato eppure non mi convince, devo ricordarmi che ha poteri e che magari sa anche tutte le mie mosse.

Infatti lui utilizza i suoi poteri per sapere ogni cosa, me ne accorgo quando sa stroncarmi tre volte la strategia.
« Non è valido. »non amo chi imbroglia, ma in questo caso non so se lui lo sa.
« Che intendi? Sto giocando secondo le regole del gioco. » Con la preveggenza, e la leggimanzia.
« Sai cosa intendo, stai imbrogliando, io non posso contrastarti » 
« Gioco alla pari delle tue potenzialità. »
Non so che inenda, ma comunque tento di batterlo perché ho un nome, ma non so quanto sia possibile vincere contro una divinità 
« È impossibile batterti, tu imbrogli. »
« E allora inizia tu a giocare no? »

 

Che sia un modo per farmi usare la magia?
Ma perché davanti a tutti?

 

« C'è gente. »
« Oh, allora se è questo il problema... »

di colpo tutto il circostante perde colore, do uno sguardo all' orologio notando che si è arrestato.  

« Hai fermato il tempo?! »
Lui afferma « Ora puoi fare senza che qualcuno veda no? »
ancora mi chiedo che cosa sia, ma scuoto la testa e inizio a giocare creando il regno delle ombre, giustamente la divinità non ne risente però trasforma lui se stesso nel master game lasciandomi senza parole. «Ma come... »
L'altro acenna un sorriso sadico, divertito. « Ora vediamo come reagisci contro il tuo stesso potere, game start!»


Vengo attaccato da moltissime illusioni, e anche se so che sono illusioni il dolore e la fobia ci sono; urlo come non mai, mi sento scoppiare la testa.

« Non devi mostrare a me queste paure, devi eliminarle dal tuo SE interiore. » esprime lui.

Il sé è praticamente la parte istintiva del uomo.

« toglimi questi così! Sotto pelle!»
L'altro però esclama. « ricorda questo, Il gioco delle ombre non ha pietà, gli oggetti del millennio ti faranno peggio, quindi resisti usa un contro-incanto. »


E chi se li ricorda, in questi momenti di paura non li ricordo bene ma provo a dirne qualcuno con il corpo tremante ma esso non pare proteggersi, anzi alimenta di più le ombre.

 

Tento di togliere tutto ciò che vedo, i buchi sulla pelle gli occhi su essi che mi guardano fisso, e il sangue; roba che fa proprio impressione. « perchè si è alimentato?! »
« perché sei sotto la paura, devi calmarti! »

 

Calmarmi? Che parola grossa.

 

Chiudo gli occhi e cerco di calmare i nervi anche se il dolore persiste e la sensazione di avere qualcosa che cammina per il mio corpo permane tuttavia riesco a tornare calmo mentre resto in piedi.


Mormoro un testo letto creando stavolta una bariera che dissolve l'illusione facendola andare contro l'altro ma lui non si scompone anzi pare solo incuriosito ma comunque non mostra cenni di stupore, paura, sembra quasi che non abbia cuore.

 

Rimango a fissarlo incredulo, ha lo stesso sguardo apatico del faraone quando è un un gioco delle ombre.

 

Attorno a lui non si eleva un aura dorata ma argentea che distrugge tutto ciò che vede per poi far cessare il gioco delle ombre, e immagino che ciò sia stato solo un briciolo del suo vero potere.
Mi si avvicina per poi dirmi. « Non male, mi ha stupito. »
Era stupito? Non si è nemmeno notato. « Davvero? Non sembrava. »
« Proprio per questo devi imparare a non mostrarlo, dimmi hai perso la concentrazione vedendo che non aveva effetto su me? »
« Sì, ma tu hai sprigionato qualcosa no? »
« Ho solo terminato il gioco sena la regola della sanzione, sai no, solo uno avrebbe potuto tornare nella realtà. »
« E tu hai distrutto l'incantesimo? »
« Dovevo, non amo restare sotto le leggi di qualcuno, sono io che le creo, beh, credo che possa bastare per oggi. »

 

Non capisco ancora nulla di ciò che dice, ma un po' sto percependo i suoi scopi su me. « Quindi chi ha vinto la gara? »
L'altro torna sulla postazione del suo gioco per poi far scorrere il tempo e fare la sua mossa a carta. « Ora lo si vedrà! »

Lo devo ammettere, sarà un mistero lui ma è proprio questo che lo rende simpatico.

Sarà un controsenso ma pare lui capirlo, forse da sempre mi legge nei miei pensieri, forse sa anche tutte le domande che vorrei porgli, ma non mi mostra nulla, anche se a fine gara smette di leggermi nei pensieri e non mi stronca la strategia studiata, così vinco, ma lo so che lui senza poteri non avrebbe resistito dopo due turni, però metto in conto che lui non sia proprio interessato al gioco in sé, se non a me come persona.

Finita la sfida lui pare molto più tranquillo e torna di nuovo simile a un umano che vuole giocare, ovviamente lo rivolge solo a me perché con gli altri non è di quella simpatia che io vedo, infatti i miei amici alla fine lo lasciano stare e si concentrano su di me, e tutto ciò mi dispiace perché sarebbe buono che lui riesca a capire di più le persone.

Quando siamo d ritorno a casa lui ammette. « I tuoi amici sono simpatici. » Ma se non ci ha parlato.
« Non ci hai dialogato. »
« TI vogliono bene, non importa se non mi considerano. »
Ma perché s'impunta tanto su me? « Dovresti provare a parlare con gli altri. »
« Non ci riesco, per loro sono fuori dal mondo. » lo è fin troppo.
« Tu sai cosa penso, eppure non mi tratti male, perché? »
« Perché sei il primo che mi ha chiesto l'amicizia, e loro no. »
« Sai l'amicizia nasce senza parola, perché non provi a frequentarli? »
« Senza te? »
« Per esempio Jonouchi pare un cretino, bullo, ma ti assicuro che è sensibile, e assai di buone intenzioni. »
« Lo so... »
« Bakura invece è riservato ma è molto simpatico se si scioglie. »
« lo so... »
« Anzu è una ragazza spigliata, intelligente, e crede molto nell' amicizia. »
« Lo so... li ho analizzati, lo so cosa celano nel loro animo, ma non credo che andrebbero d'accordo con me, non sono umano, io non dovrei nemmeno frequentarti, eppure lo faccio. »
« Lo so, scusa, ma è così tanto diverso per te parlare con loro? »
« Una delle leggi è che non posso interferire nella vita di un mortale, e sto interferendo nella tua... ho spiegato a tutti il perché, ma pochi mi hanno ascoltato, non sei visto bene: già dal primo tuo messaggio mi hanno detto di non ascoltarti ma una persona è venuta da me, e mi ha chiesto di aiutarti, dato che per lei farei tutto, ho accettato.
All' inizio eri una seccatura, credevo che mi chiedessi chissà che cosa con la scusa dell' amicizia, e così ho iniziato a conoscerti, ma mai una volta ho sentito in te pensieri contro me, se non di perplessità, ma è normale, quello, tuttavia nel mio mondo è passato un anno, benchè qui sia solo un mese, e questa storia a molti dei miei colleghi non piace, lo trovano immorale, ma chi mi ha chiesto di venire da te mi ha sempre difeso.
Lei ora è sotto processo per difendermi, ma io sono stato chiaro che non avendo lei trasgredito non deve lei pagarne le conseguenze, ma io, per questo mi sono rifugiato qui, dove almeno posso non pensarci e starmene tra le mie, senza il rischio che quelli mi vengano ad accusare di tradimento. »

 

Non ho mai pensato che potessi dare così tanto prolemi, e ora comprendo perché è sempre triste e solo con me torna sorridente, in pratica lo distraggo. « Io ho sentito che chi viola la legge viene eliminato. »
« Normalmente sì, ma per gli spiriti, umani, insomma non di certo una divinità, il massimo che possono fare è non parlarmi più, ma a me non importa, l'amicizia là mica esiste, ognuno pensa a sé stesso.
Qui però siete così, ma al contrario nostro noi non imbrogliamo, non vogliamo soldi o ricchezza, noi solo barattiamo, però tu hai barattato con me qualcosa che non posso corrispondere al pagamento, i sentimenti sono ciò che non posso pagare se non con lo stesso sentimento, ma io non so cosa è l'amicizia, ma so cosa è l'amore, perché quella Dea, io l'amo, solo che non lo sa. »
« Mi chedevo, ma tu riesci a vedermi come amico? »

 

Pare che gli abbia fatto una domanda così strana, rimane a visetto dolce ma dubbioso quasi non sembra malvagio. « Forse sì... l'amicizia è preoccuparsi per qualcuno? »
«Sei preoccupato per me? E di cosa? »
« Non lo so, di darti solo problemi, che per colpa mia perderai i tuoi amici, creo che mi dispiaccia. »
« Ma dai figurati se loro sono così idioti, devi sapere che Jonouchi, Bakura, e Anzu sono miei compagni d'avventure: abbiamo spesso litigato ma non ci siamo mai separati, abbiamo un legame potente, non preoccuparti, non mi trascurerebbero mai solo perché ti parlo. »
« Mi rende sollevato saperlo. »
« Senti ma chi è che ti ha detto di aiutarmi? »
« La persona che ha creato la tua anima, lei mi ha chiesto due favori ed io beh, non potevo negarglieli, la prima di aiutare Atem in magia, e la seconda di aiutare te, lei è felice che siamo amici, dice che è proprio da te. »
« Ma allora Atem la conosce? »
« Sì, si parlano spesso, Atem parla a lei di te e certe volte lei parlava di lui su te a me, ma io non m'interessavo, però poi mi dice di aiutarti, ed io ho deciso di conoscerti, anche se mi spiace di aver dovuto eliminare un tuo amico, forse avrei potuto trovare un' lternativa. »
« Ah.. è vero tu... senti ma chi sei realmente? La morte? O cosa? »
« TI avevo detto che sono il sostituto di Anubi, non ti basta? »
« no... perché ti credo come il Dio della morte. »
« Potrei esserlo. »
« ma tu fermi il tempo, quindi sei il Dio del tempo? »
« Possibilissimo... »
« Ma sai dirigere il gioco delle ombre cambiando pure il master undi sei una divinità di quel potere? »
« Il gioco delle ombre è un potere debolissimo, tutti noi lo abbiamo ma non lo usimo, preferiamo altro.. »
« Allora che cosa sei? »orma voglio saperlo, credo che un mese di mistero basti. 
« ha importanza? »
ci provo a convincerlo. « Mi dici di fidarmi di te, ma se non so chi sei come posso fidarmi? »
Lui pare timoroso, ed è stranissio per me. « Non cambierà nulla tra noi vero? »
« Se mi conosci sai già cosa ti risponderò »
« non posso, se lo sapessi perdesti la voglia di fare.»
Io non lo coprendo, mi sta facendo morire di curiosità. « Vuoi credermi? Sono serio, non cambierà nulla, te l'ho dimostrato! Una persona qualunque ti avrebbe già sfruttato , ma io no, quindi... dimmi chi sei? A volte credo di stare con un amico che in un futuro potrebbe essermi nemico, ma io voglio credere che tu sia seriamente mio amico. Non voglio un altro maestro, voglio solo che tu stia bene almeno qui, ma se non ti apri con nessuno come potrai?
Tu sei simpatico, hai dei poteri, li usi, ma in modo, perdonami, sbagliato: Ti soffermi a guardare la gente, a giudicarla su come vedono di te, ma se tu non mostri nulla di te come carattere come puoi pensare che loro penseranno di te facendosi una opinione?
Io... a scuola ero bullizzato sai? 
Non avevo amici, ma salvando Jonouchi e Honda ho ottenuto la loro amicizia!
Sei come Yami, anche lui non si fidava di me eppure faceva tutto per me, ma quando mi ha mostrato chi era realmente, e non intendo un faraone, ma uno che avrebbe ucciso per vincere, io ho dovuto mettergli un freno, ma l'ho accettato, ho deciso di conoscerlo scoprendo che era solo confuso, e non malvagio, siamo diventati amici, e poi ci siamo amati, ma è accaduto perché Yami si è fidato di me lasciandomi pssare le sue emozioni.»

Lui stavolta pare ad occhi stupiti blu che grazie alla sera sono magnetici poi lui scoppia in una risatina mettendosi una mano sulla labbra e infine mi guarda con sguardo caloro « Ora capisco perchè Atem non smette di parlare di te, beh, se ci tieni te lo rivelo:
Piacere mi chiamo Niou, sono figlio di Amon. »
Non ne so molto di divinità egizie ma prendo un attimo il cellulare per fare una ricerca. « ma Amon chi è? »
L'altro mi risponde. « Mio padre. »
Io continuo la ricerca per poi leggere. « Secondo gli egizi è il re degli Dei? »
L'altro annuisce. « Era. »
« Capisco, sei erede quindi, beh, non capisco perché dovrebbe sconvolgermi. »
L'altro ancora se la ride come se dicessi qualcosa di buffo, ed io chiedo arrossendo. « Che ho detto di così buffo? »
« No, non è il cosa dici è il cosa non pensi che è divertente. » Ma che dovrei pensare? 
« Dici? »
Mi indica ammettendo « Sì, sei adorabile per questo, ti sono amico, non è facile farmi parlare, tu sei proprio fuori dal ordinario. »
Veramente lo è lui. « Ehm, io sono solo me... »
« E continua ad esserlo, non cambiare mai. » Ma se mi aveva detto di essere sadico e non so che altro.
« ma mi hai detto che devo fare male al prossimo per usare la magia. »
Lu mi scombussola i capelli. « Fidati di me, solo segui le mie istruzioni, ok? »
Solo ora pare che mi tratti da amico e non più gelidamente come prima, ma come avrei fatto poi? « Riuscrò a tornare da Aem? »
« Ah, e ora non farmi queste domande, tu solo supera la missione, al resto ci penso io, ok? »
Rimango a guardrlo ad occhioni viola spalancato, confuso, un po' per farlo parlare ma lui non si smuove anche se pare che se ne sia accorto. « Ci sentiamo, ora so cosa fare ciao. »
Quel ragazzo è sempre un mistero per me, ma almeno sono contento di aver sciolto il suo cuore.

 

Vado a casa per poi fare diverse ricerche sul nome di " Niou" ma non si trova nulla, se non che è giapponese. « Niente, non esiste, gli egiziani non hanno pensato a questo,va beh, meglio che studi quei libri , chissà che altro mi porterà. »

Certe volte leggendo i libri mi ritorna alla mente il faraone e quando accade non smetto di raccontare a pensiero ogni cosa accaduta perché può sentirmi, e forse ora che ho più coscienza di me stesso potrebbe sentire meglio i miei pensieri.

Lo sai Atem in questo mese sono successe tantissime cose.
Ho conosciuto una divnità, devo dire che ci sto bene, è simpatico anche se chiuso, ma ci sto lavorando.
Mi hai detto che sono infimi, ma io li vedo incompresi, tu no?
Non mi hai mai detto che hai avuto qualcuno che t'insegnasse la magia, forse non potevi?
Sta di fatto che tra due anni troverò gli ogetti, e riuscirò a distruggerli così che sarò acettato nel tuo mondo.
Pazienta ancora, pria o poi io e te ci rivedremo.
Ti amo tantissimo.

Pov Atem.

Quando rimango a guardare la finestra, il deserto, e la gente che so che sono solo spiriti, dietro di me appare una figura che mi lascia senza parole, perché mai è qui? « Niou? »

Non ne sono certo, lui cambia aspetto quando vuole, non si sa bene il suo, per esempio ora ha l'aspetto di un Dio egizio. « Ho conosciuto Yugi. »
Scherza? Conosce lui. « C-Come l'ha trattata? »
« Beh, sono felice, è un ragazzo particolare, si sta impegnando moltissimo per stare qui. » Davvero? Io credevo che fosse in disperazione.
« E lei cosa ha deciso? »
« Ha preso un compito, devo giudicare solo da quello, non posso fare favoritismi. »
« ma se non ci fosse? »
« Sarò schietto lo farei anche diventare una divinità, è praticamente l'ingenuità in persona, certo a Dual monster ne ha di astuzia, affinità con le carte, ma ha doti particolari, non so se è dovuto al fatto che sia separato da te, ma per me potrebbe già ora raggiungerti. » ma che ha fatto lui?
« Glielo avete detto? »
« Assolutamente no, non ci pensa, lui non ha capito molto cosa sono, e mi va bene, comunque come ti vanno le cose qui? »
Tipico di Yugi, mai capire chi ha come amico.

« Che è noioso, che non c'è sfizio, e un minimo di divertimento. »
« beh, meglio qui che da me. »
« ma quindi Yugi sa usare la magia? »
« Sì, ma non voglio che perda queste sue doti, sarà difficile ma credo di potercela fare. »
« Yugi è la mia parte buona, lei lo sa? »
« Anche se è ciò anche lui sa essere come te, ma non voglio che lo capisca, quando era preso dalla vendetta mi è piaciuto ma non è adatto a lui, è andato a istinto, come te. »
« M-mA che? Io? » io vado da sempre a istinto, desiderio più che altro.
« Sì, ho dovuto dire a Yugi che tu hai studiato certe cose, ma ha capito molto che non sta studiando il gioco delle ombre, ma ben oltre, ciò che tu ti rifiuti di leggere »
«Non sono interessato, ma se Yugi davvero le studia mi applicherò. »
« Non mi serve, per questo Yugi ti supererà. » Ok, l'ho deluso, e ora come si rimedia?
« Oh beh, lo state ingannando, ma se sapesse la verità... »
« Certo sono costretto, Yugi farebbe tutto per te e io sfrutto ciò, mi auguro che tu non sia contro, sai abbiamo un accordo. » E non posso scordarlo.
« L'ho delusa?»
« Vendere la tua migliore amica per salvarti, eh sì... »
« Era per il bene di Yugi. »
« Per ciò che hai fatto dovrei eliminarti. »
« Ma lo sa che solo io ho un legame profondo con la Dea delle anime no? »
« Vedi di non ricattarmi, comunque è per questo che ho accettato, sta di fatto che Yugi ti supererà, la mia decisione è assoluta. »
« Sarà molto difficile, Yugi è intelligente capirà subito cosa state puntando. » almeno spero.
« Io credo che per te farebbe tutto, non gli vieta, anzi gli da molto più potere, potrebbe restare vivo e venire qui senza problemi, così non infrango la promessa fatta a lui »
«Ma così Yugi diventa mio rivale, lei sa che voglio tornare sulla Terra! » 
« Non ci tornerai, tu sei solo uno spirito! »
« m-ma yugi... »
« Yugi non è uno spirito ma è vivo, e non voglio che muoia! »
Atem sarò chiaro, sono io che decido, prova a fare qualcosa a Yugi o piani contro me e ti assicuro che ti elimino. » Già, non posso fare proprio nulla, e per questo chino la testa. « Non farò mai nulla contro Yugi, lo sa che lo amo. »
« Ma io so che tu sei uno che sa vendere tutti, mi è bastato vedere come mi hai ricattato, Mana era in lacrime ma ho dovuto farla passare per colpevole quando lo eri tu! »
« Le ho solo detto ciò che l'avrebbe aiutata, per Yugi sì sono uno che vende la gente, non posso farci nulla, io voglio stare con Yugi. »
« Sì, ma ora i piani cambiano, quel ragazzo è unico nel suo genere, non lo lascio un mortale. » 
« Dovrebbe dirglielo. »
«Credi? »
«Lo conosco Yugi è ingenuo ma non stupido, quando capirà tutto sarà pieno di domande, e se davvero lei tiene a lui non potrà sempre mentirgli. »
« Quando accadrà, se accadrà, gli dirò la verità, ma se non se ne accorgerà non mi fermerò. »
« Yugi non mira ad essere ciò, lui vuole solo stare con me »
« Ci starà con te! »
« Vuole seriamente andare contro le sue stesse leggi? »
« Già molte regole ho trasgredito, una in più non mi darebbe problemi. »
« Non posso fermarla, ma la prego di lasciare la scelta a Yugi, deve lui decidere se essere umano o no, indipendentemente dai sentimenti che quel ragazzo le scaturisce. » perché si lui sta impazzendo, ma so che non è amore.
« Va bene, terrò conto della sua decisione. »

 

Infine inizio a spiegargli della Dea che ama di cui io ho una grande amicizia, più che altro è il tipico rapporto di madre e figlio, e gli spiego come sta che vede lui come una specie di eroino, sono tutte cose vere, non mentirei mai a lui, lo temo troppo. 
«Quindi mi considera? » Domanda lui arrossendo leggermente.
« Credo che la stiate stupendo molto, dice che state cambiando, ma non sa il perché. » Anche se io credo di capire il motivo, e credo anche lui.

Dopo avergli fatto tutto il resoconto lui se ne va ed io vado nella mia stanza a riflettere.

Yugi una divinità?
Ma che diavolo mi combina?

Proprio con lui doveva fare l'amico?
Non posso nemmeno avvisarlo rischio troppo, ma lui davvero mi supererà?
Però Se è Yugi mi potrebbe andare, da sempre so che ha potenzialità sia come giocatore sia come persona.
Ah, che casino...
Ma ormai l'ho capito Yugi si è aggiudicato più di ciò che c'è nella scommessa, e lui non lo comprende?

Beata ignoranza, io con Niou non riesco a farci amicizia, mi guarda malissimo, ma come ha fatto lui? Che diavolo gli ha detto?!
Beh, trattandosi di Yugi, sicuro qualcosa sull' amicizia, fiducia... è sempre così lui ha il potere di capire il cuore della gente, sarà per questo che lo amo.

 

Sento i pensieri di Yugi in testa e anche se non posso rispondere ascolto tutto per poi mormorare. « mmh, ti amo anche io, ma chissà cosa sceglierai, solo svegliati... »

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Ed ecco svelato molto :D 
lo so il capitolo lungo, ma non so quando terminerà la storia.
Io ho sempre visto Yugi uno che sa colpire il cuore a tutti, spero che le emozioni si siano sntite anche qui, a presto!Gli esami sono alle porte, presto termineò la scuola; ancora non posso crederci, sto per diplomarmi.

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Le uscite con i miei amici non mancano, infatti nelle serate usciamo: ci si diverte ed io mi diverto, mi pare quasi di aver risolto il mio più grande mistero: la magia.

 

Da quando l'ho usata il cuore è molto più leggero, i miei pensieri sono anche più lucidi, calmi, docili e sopratutto positivi, è come se il veleno fosse stato scacciato, in più a volte mi trovo ad uscire con il mo nuovo amico. 
Da quella amicizia ho scoperto un bel po' di cose che gli stessi egiziani hanno scordato e intanto mi insegna a usare la magia; quindi oltre a studiare per gli esami devo pure studiare magia, e non è semplice perché certe volte mi costringe a leggere libri, ed io sempre ribadisco che non sono come lui, ma mica mi ascolta, pare averci messo cuore in quella parola semplice " Amicizia"

 

Ricordo come era il primo giorno che l'ho visto: era così serio, senza un sorriso, e felicità, sembrava proprio morto, invece da quando mi ha conosciuto non passa mai il momento che ride o per i miei disastri o perché dico cose che per lui sono buffe, appunto certe volte per ridere mi fa degli scherzi, ma finché sono innocenti anche la cosa mi va bene, tuttavia ho notato che lui è molto riservato, nemmeno con una persona parla se non con me, e non per paura ma perché lui è il tipico personaggio associale che pensa a sé, eppure a me è sembrato ben diverso: socievole, simpatico, con una grande voglia di giocare che sembra repressa da chissà quanti anni.
Mi chiedo che mondo sia il suo, del perché solo con me sorrida; vorrei chiederlo ma ho timore di toccare tasti dolenti.

Intanto le settimane passano.

Quando studio arte cerco di fare dei disegni decenti perché io non ho la dote del disegno, al massimo so calcolare, infatti in geometria sono bravo.

 

Mio nonno entra con della cioccolata calda. « Yugi vuoi fare una pausa? » 
Mi stiracchio; quanto avrò studiato?

« Oh, ma è già buio? » Infatti ho iniziato alle 15.00 a studiare e ora sono le 19.00.

« Sì, credo che stai esagerando, mica è l'università. »
Prendo la cioccolata e metto tutto sulla scrivania in un angolo. « Non credo nemmeno che avrò tempo per andarci. »

Già, i miei progetti ormai li ho tutti in testa, l'unica cosa sono i soldi, ma a questo inconveniente ci ho parlato un po' con la divinità e abbiamo stipulato un accordo.

« Dovresti comunque non strafare. » mi consiglia il nonno.. 
« Lo so, ma se esco con il massimo avrò molte opportunità lavorative. » È una palese bugia, ma non posso rischiare che mio nonno scopra cosa voglio fare sia perché ha scordato che ho in me il gioco delle ombre, sia perché lui è stato chiarissimo a riguardo: che non devo cercare gli oggetti del millennio.
« Beh, secondo me puoi anche vivere di tornei di Dual monster, ne danno di soldi, specie quelli di Pegasus e Kaiba. » Non lo metto in dubbio, potrei anche farmi molti soldi e vivere così,ma non è nei miei piani, e inoltre prima o poi dovrò trovare un erede che mi succeda al titolo. « Non credo, sai vorrei... sì beh, in questi due anni mettermi a creare un gioco così che possa essere venduto. »
Non ho mai parlato di questo progetto a mio nonno, che è vero, infatti per aspettare la maggior età voglio perdere due anni alla realizzazione di un gioco e so che posso farcela, ho già qualcosa in mente. « Wow, quindi vuoi il mio negozio da gestire?» 
Inclino la testa e la scuoto. « No, non voglio vendere carte, voglio vendere un gioco che faccia il giro del mondo. » E che mi dia la scusa del viaggiare in Egitto; sì ho calcolato tutto, ma ammetto che non ci sarei mai arrivato se il mio nuovo amico non mi avesse detto come ingannare il prossimo, appunto sto imparando grazie a lui a raggirare le cose e calcolare, è come un maestro però per me il nonno e Atem saranno sempre insuperabili. 
« Hai già in mente qualcosa? » Domanda curioso lui. 
« Non ancora, sono idee ma sai tra fantasia e realtà c'è una bella differenza, purtroppo devo farmi anche i soldi per poter comprare i pezzi, per questo voglio uscire con un voto alto.» Già i soldi servono, anche se la divnità sostiene che se gli cedessi lo scrigno che conteneva il puzzle non avrei problemi, ma mai avrei venduto per soldi il mio prezioso ricordo che mi ha legato ad Atem, di questo sono stato chiaro con lui.
« Allora buona fortuna. » 
Mi lascia solo e così sospiro di sollievo. « Meno male..»
Poi mi metto davanti alla televisione e gioco a qualche gioco bevendo la cioccolata offerta.


Quando sono verso la fine del gioco Appare accanto a me il mio nuovo amico che chiede. « Che cosa fai una sfida con un giocatore?

io affermo guidando il veicolo. « Hai presente il giocare online? »
L'altro inclina la testa. « Mmh, ah, la tecnologia! Ne ho sentito parlare, ma non studi? Hai ancora 12 ore. »
Io rimango a guardarlo perplesso. « Conosci le pause? »
« Pause? No, che sei un moccioso? Le pause si danno solo ai bambini, e comunque sono qui per insegnarti altro, ci sono stato un po' a cercare, ma ecco il libri. » li fa apparire davanti ai miei occhi, e mi scappa un accidenti. « DIO ma quanta roba è!? Io non posso ora studiarlo, domani ho gli esami. »
« Ma cosa dici sono letture leggere. »

Per leggere intende mattoni di libri con diverse scritte in aramaico?

 

« Posso studiare dopo? » 
L'altro mi tira le orecchie. « Se dico una cosa si fa, togliti davanti alla scatola tecnologica e inizia a studiare! »

L'avere lui come amico è stupendo, sì, ma stressante, ci ha preso troppo alla lettera la mia richiesta.
E così inizio ad aprire i libri cercando di capirci qualcosa perché è un' altra lingua ed ho dovuto impararla se no non potevo studiare quegli incantesimi che sembrano magia nera. « Ma sei sicuro che non mi stai insomma dando teorie che solo una divinità può fare? Tra tutti i poteri visti, non ho mai sentito del cambio anima. »
L'altro afferma. « Esiste, solo non è usato »

Riuscire a decifrare cosa dice è troppo complesso ora per me, quindi me ne sto zitto e studio le formule che sono a ritmo di una cantilena funebre. « Ati-ha- eht... ma che incantesimo è? »
L'altro legge e mormora. « Ah questo è per avere un giorno fortunato, potresti sarlo per l'esame. »
« Quando lo capirai che non sono un mago, o uno stregone? » A volte credo che mi veda ciò.
« per favore le streghe con espedienti diversi: per esempio usano magia nera antica che proviene da diverse parti del mondo e dal mio mondo, tu stai solo studiando il gioco delle ombre. »
Io brontolo. « Ma anche se fosse io non devo andare contro la gente, ti ricordo che quei oggetti sono dispersi. »
« Senti, tu mi hai detto " mi aiuti a studiare magia?" e lo sto facendo! »

Atem me l'aveva detto che sono troppo seri e fiscali: dici una cosa e deve essere quella.


« Ma la magia pratica non me a insegni. »
« Uffa, vuoi fidarti di me o no? » Domanda guardandomi con leggero tono seccato.
« Mi fido ma mi sembrano cose oltre a ciò che devo fare, e comunque ora devo dormire, domani ho un esame. »
L'altro si arrende. « Mi dimentico che voi mortali resistete poche ore... ok, ci sentiamo domani. » e sparisce nel nulla così vado a cenare riflettendo su ciò che quel personaggio mi ha detto.

In serata in camera usando il cellulare scrivo a Bakura.
- Ehi, ancora sveglio? - 
- Ciao, Yugi, eh sì, per matematica, poi dormirò.-
- xD ma dai, matematica è la cosa più semplice. -
- oh certo, come no, parla chi prendeva 30/100. - 
- è il passato, lo sai... senti tu sai qualcosa sul gioco delle ombre? -
- No, stacci alla larga, mi è bastato il Prana e quel maledetto anello! -
- Sì lo so, ma mi chiedevo tu hai mai sentito che usavano formule magiche? -
- Non lo so... perché non lo chiedi a Malik o ishizu? - 
- Lo chiedo a te, non sai nulla? -
- Mmh... sì qualcosa, mio padre me ne ha parlato che per evocare il gioco delle ombre serviva anche delle formule, ma non per il faraone o per i prescelti degli oggetti del millennio. - 
- Perché diciamo che ho sentito che le formule magiche sono importanti. -
- Per i maghi di quel tempo, tu che cavolo c'entri? -
- Sono ricerche. -
- Capisco, vuoi sapere del faraone immagino... -
- Sì. - 
- Beh, posso dirti che coloro che perdevano una sfida perdevano l'anima, quella magia era diabolica, però il faraone dagli scritti pare che si divertiva. -
- Me lo immaginavo, il potere dà alla testa alla gente, figuriamoci a un bambino che si ritrova re di un popolo. - 
- Esatto, ma a quel tempo la magia era il fulcro essenziale della vita quanto la venerazione agli Dei. -
- Eh eh, sai per caso come vivevano? -
- Stai chiedendo cose assurde, nemmeno gli egiziani lo sapevano, ma si suppone che loro fossero sulla Terra. - 
- Dici? -
- Se no perché mai gli egiziani erano convinti della loro esistenza e avevano la magia? Tralasciando che il faraone è proprio la reincarnazione del gioco delle ombre, significa che qualche divinità deve aver donato ciò no? -
- Forse era un test? -
- Potrebbero anche aver testato gli umani all' uso della magia, ma di questo non se ne ha conferma, tuttora si cercano risposte a riguardo, nemmeno i guardiani della tomba possono saperlo, solo gli Dei stessi. - 
- Capisco... vedi ho trovato dei libri che sono in una lingua strana, magari tu sai dirmi se è egiziano, arabo, aramaico o altro ok? - 
- Passa. -

 

Quindi faccio delle foto alle prime pagine e gliele invio. 
Bakura ci sta molto per poi scrivere.

- Non è di certo arabo, e nemmeno la lingua odierna dell' egitto, sono scritture antiche, ma dove cavolo hai rinvenuto i libri? -
- Li ho trovati, ma per te parlano del gioco delle ombre? - 
-Parla di tutto, anche stregoneria... non è che stai cercando un modo per riportare il faraone sulla Terra vero? - 
- Credi che se fosse ti mostrerei queste cose? - 
- Ok, voglio fidarmi, comunque ora cerco qualcosa... -
- Grazie. -


Passa qualche ora e Bakura mi scrive. - Ho trovato qualcosa su una ricerca di mio padre, ti mando le foto. -

 

Mi arrivano le foto che mostrano due tipi di scrittura diversa.

 

- Cosa significa per te? - chiedo confuso.
- Noti che sono scritture diverse? Pare come un messaggio, ma nessuno l'ha mai decifrato, ma lo noti che ha la stessa scrittura del libro tuo? -
- Sì, quindi cosa significa? - anche se ho tradotto la foto subito. 
- Che stai ricercando oltre il gioco stesso delle ombre. -
- Perciò che libri sono? - 
- Non ne ho idea, non so di cosa parlano. -
- Ecco credo sortilegi, maledizioni, incantesimi,ed altro.-
- e magari anche il ritorno dei morti viventi?!

Senti Yugi per il tuo bene non addentrarti in queste cose, non sia mai che ti trovi un nemico contro che cerca questi libri. -
- Ho capito, ma nemmeno il faraone sa queste cose giusto? -
- Di certo non sono scritti per gli umani, ma forse lui ora anche li sa, ma tu che diavolo c'entri in tutto questo? -
- Nulla, sono curiosità. - sta facendo troppe domande. 
- Ok, o torno a studiare, questa storia mi fa paura, non addentrarti e nemmeno cercare di decifrare questi libri. - 
- Ok, tranquillo, buons tudio. -

apro il libro per poi leggere, il fatto che so cosa scrive perché me l'ha insegnato quella divinità. « Insomma se non è il gioco delle ombre allora cosa sto studiando? »


Prendo la penna che uel Dio di cui ancora non so il nome mi regalato, e gli scrivo. - ciao, posso farti delle domande? -
Subito dopo qualche minuto mi appare una scritta. - Sentiamo - 
- Questi libri che tu mi dai provengono dal tuo mondo? -
- Certo, perché? -
- Perchè facendo ricerche non sembra che parli del gioco delle ombre, cosa stai puntando?-
- Non mi hai specificato "voglio imparare la magia del gioco delle ombre" sei stato generico. -
- ma io ho solo quel potere, non posso averli tutti, quindi sto studiando cose che non posso fare no? -
- Si, e no... -
- sei misterioso. -
- sono misterioso per tutti, ti richiedo vuoi fidarti di me o no? -
- Mi sto fidando. -
- No, mi fai molte domande. -
- perché ho una testa. -
- Capisco che hai timore che ti insegni chissà che cosa di oscuro, ma tu hai una gravissima pecca ed è la coscienza, vai a istinto. -
- istinto? -
- Sì, anche Atem andava a istinto non aveva coscienza di sé, mentre ora sì. -
-Non hai torto, quando mi ha salvato la vita era qualcosa di ben oltre allo Yami no game. -
- Esatto, Atem ha coscienza, non va a istitnto come in passato! 
Se te lo chiedi quelli sono nozioni che Atem stesso ha dovuto studiare dopo aver varcato il suo mondo.
Solo così ha saputo distruggere anche l'anello del millenio, ma mica ci è stato un giorno, eh...-
- Per caso insegnava anche come creare un oggetto che per tutti è normale ma per uno solo no? -
- tutto: dalla creazione alla distruzione, alla separazione, dalla vita alla morte, tutto... non stai studiando nulla sul mio mondo ma tutto su ciò che il tuo alter-ego sa. -
- Ho capito, grazie delle risposte, ora dormo, notte. -

Me ne vado a dormire cercando di non pensare a ciò che ho saputo, ma tutto avrebbe un senso del come il faraone mi abbia ridato la vita, trasmesso una parte di se su me, e il ciondolo.


Forse sono anche ora testato ma sto cercando di far capire a quella divinità che sono serio anche se pieno di dubbi che lui giorno dopo giorno mi da sempre più perché non so ancora chi è, cosa faccia, il suo ruolo e il suo nome, non so molto di lui, ma lui sa di me, è così misterioso che certe volte non so se davvero credergli, ma voglio credere che lui sia buono.

L'esame comincia nella mia classe: tutti con i fogli bianchi, domande, e nessun ausilio se non il dizionario.

 

Inizio a scrivere cercando di non uscire dalla domanda proposta, ma di una cosa sono sicura la mia mente è molto più elastica, trattiene molte informazioni e la memoria anche è migliorata questo perché quella divinità non smette di allenarmi la mente con dei giochi memonici che non sono tipo come memory, ma dei giochi studiati, poi credo che lui senza farsi scoprire usi la magia su di me, ma di questo non ho la certezza, e pure questo in parte mi lascia perplesso.

Termino l'esame ed i miei amici sono esausti per come si sono impegnati, specie Jonouchi che se lui ha un libro in mano significa che arriverà il diluvio.
« Dai andiamo a pranzare? » Propone Anzu che non avrà avuto problemi con lo studio; si sa è una secchiona.
« Ah, sì, voglio scordarmi scienze, biologia, e altre diavolerie. » Mormora Jonouchi stiracchiandosi.
« Diavolerie? La matematica è stata la peggio. » s'intromette Bakura che ha dietro il suo circolo di fan; ma non si stanca mai?
« Matematica era semplice. » Affermro senza problemi, infatti l'unica mia grande difficoltà è stata arte, il disegno.
« Ah, certo parla chi prendeva trenta su cento. » esclama Jonouchi indicandomi.
« Quello era due anni fa. » dico in difesa, infatti io e la matematica mai siamo andati d'accordo, eccetto per divisioni, moltiplicazioni o addizioni ma perché gioco a carte, ma le equazioni, i limiti, eccetera li trovavo difficilissime.
« beh, in lingua come te la sei cavata? »
« Lo scrivere la bibliografia di un autore in inglese? Facile. »
Jonouchi mi picchietta sulla testa. « Dove è finito il mio compare di negativi? » Si riferisce ad Honda? Non metto in dubbio che gli manchi.
Bakura esprime. « Che c'è non hai fatto quella parte? »
Jonouchi esprime. « Vuoi scherzare gli ho scritto " I dont speack english!" »
Quasi tutti scoppiamo a ridere, Jonouchi non cambierà mai, gli voglio bene per questo.

Arriviamo al ristorante dove ordiniamo la pizza e festeggiamo per aver finito gli esami. « A noi e il nostro futuro! » Esclama Bakura felicemente tenendo un bicchiere di un analcolico assieme a tutti noi che brindiamo.
«Sì, e ora si va a fare i tornei,vero Yugi? » Esprime Jonouchi mettendo una mano dietro la mia spalla. 
« ma certo. »

Aspettando che arrivino le ordinazioni vedo dalla vetrata la divinità da sola, non so che faccia ma non pare felice, anzi sembra così serio.
« Scusatemi vado un attimo fuori. » 
I miei amici non obbiettano, così raggiungo la divinità che sta sotto la pioggia, ma come supponevo non viene toccato da essa.

« Sai non è bello stare soli. » dico guardandolo.
Il ragazzo alza lo sguardo. « Oh? Yugi, è una bella giornata per uscire? » Sopratutto sotto la pioggia? 
« Sei triste? » Domando mettendomi al suo livello dato che è seduto su uno scalino con le mani sulla faccia.
« Cosa te lo fa pensare? » 
« Non sorridi. »
« Come si fa a sorridere se là è solo un posto pieno di problemi. »
« Problemi? »
« Leggi su leggi, mi dicono tu le crei e tu le violi...»
« Stai violando delle leggi? »
L'altro mi indica. « Ti sto aiutando, ecco il mio reato. »
« È colpa mia quindi? »
« Sai se era un altro non l'avrebbe passata liscia, fortunatamente non vale per me, ma comunque non sono trattato bene. »
Non comprendo chi sia nel suo mondo ma gli dico. « Vuoi unirti al mio gruppo? »
« Gruppo? Sono umani? »
« Sì, ma sono simpatici, solo non devi fargli male ok? »
« Sono loro che pensano cose strane, tipo quel giornalista mi insultava e io l'avrei ucciso, ma volevo lo facessi tu, alla fine io non posso interferire... » Forse nemmeno se ne è accorto che sta interferendo con la mia vita.
« Dai vieni con me, mi hai aiutato molto, ora voglio sdebitarmi. »

 

Lui si alza, si mostra così alto ed io come sempre mi sento un nano.
Entriamo nel ristorante, i miei amici vedono il nuovo arrivato che pare scrutare tutti e tre con aria interrogativa, ma non pare volerli salutare perché poi guarda altrove ed io comprendo che non li sta considerando quindi cerco di sforzare le cose. « Ragazzi, lui è un mio amico, era solo in strada può unirsi? »
Anzu annuisce e gli fa spazio. « Sì, prego vieni pure. »
Il ragazzo si siede e Anzu pare non staccarci gli occhi mentre Jonouchi chiede. « Sai che mai ti ho visto? Sei nuovo? »
L'altro annuisce con un cenno di testa ed io non so come scioglierlo. « Ecco, sì, è nuovo viene da un altro luogo lontano... vero? »
L'altro esprime guardandomi. « Sì, ma non mi va di parlarne. »
Non è facile farlo interagire con gli altri, ci fatico molto.
« Comunque mangi qualcosa? »
Lui prende il menù per poi chiedermi. « Yugi questi numeri sono i prezzi? » Mi indica i prezzi dei piatti.

« sì, ma tranquillo ok? »
« E se pago questo significa che devo dare un ricambio?»
« In soldi. » Accidenti, non sa proprio come vivere sulla Terra.
« ma io non ho soldi. » Ma se ha poteri? 
« Ehm, come ho detto pago io. »
« Ma poi vado oltre un debito. » ma di che parla?
« No, ma che debito? Siamo amici. »
« ma qui devo pagare. »
« Non preoccuparti, ok? » 
« oh... non ho mai mangiato queste cose. » intanto mi indica cosa vuole ed io ordino tutto al cameriere al balcone.

Quando torno Anzu cerca di parlare con la divinità senza sapere che cosa sia, ma l'altro non risponde molto se non con brevi cenni di sì, tuttavia Jonouchi pare infastidito forse perché lui non ama essere visto dall' alto in basso, e così Bakura, però grazie a me non viene fuori questo pensiero anche se pare che la divinità non stia bene. 
« Yugi meglio che vada ora. »
Io domando mangiando il dolce. « Perché? »
« Te 'avevo detto che non sono adatto alla compagnia. » 
Jonouchi esprime. « Scusa posso dirti una cosa? » Ora si che ho paura, Jonouchi non sa essere delicato.
« mmmh, se devi dirmi che sono strano evita. »
« Non dico che lo sei ma taciuturno sì, se tu parlassi, magari ti risulteresti più simpatico. »
« Non amo parlare... »
« Con Yugi però ci parli. » 
il ragazzo lo fulmina con lo sguardo. « Lui è diverso da voi, non ha nulla di simile a voi. » Che avrei di diverso, eccetto dei poteri ma non credo che si riferisca a questo. 
Bakura entra in discussione. « Non ci conosci nemmeno e parti a giudicare? »
Tento di calmare tutti. « S-Sentite vi calmate, ve l'ho detto è solo timido. » 
« Ma quella non è timidezza ma altezosità. » L'ho subito anche io il primo giorno.
L'altro si alza per poi dire. « Altezzosità? Sempicemente considero solo un mio pari; siete immaturi, ve la prendete solo perché non sono molto socievole, proprio non comprendo i vostri modi di fare. » immaturi? Forse lui mi vede un bambino? 
« Anche io sono ciò per te? »
lui afferma a tono più docile e calmo, come si fa con il proprio amico. « Non metterti alla stregua di loro, tu sei molto più maturo, ti sei fatto dei piani, e a tuo modo stai cercando di realizzare i tuoi sogni senza perdere la tu nota dolce che ti contraddistingue dagli altri. »
Non ho ben compreso che ha detto. «Ma anche tu sei dolce, bisogna scavare a fondo ma non sei maligno come fai pensare. »
L'altro acenna un sorriso. « mi sa che rimango. »

e si risiede, pare quasi che gli abbia cambiato l'umore, non capisco come, ma comunque tenta di dialogare con i tre, non pare molto farcela ma almeno ha delle risposte.

Finito tutti di mangiare usciamo dal posto.
« Non ci voleva, doveva proprio piovere, ma fortunatamente io ho l'ombrello! » Mi stupisce che non va a rompere a me ma dal divinità.
« Ehi, vuoi stare sotto con me? » Non che io capisca Anzu ma non è che si è interessata a lui? 
« mmh... » Poi Jonouchi s'intoroemtte. « Un posticcino per me c'è? Si può? »
Anzu pare prendersela. « Ma c'è posto solo per due, smamma biondino. »
Io sospiro, non è la prima volta che loro battibeccano. « Vuoi stare sotto con me? » Domando alla divinità e lui esprime. « Volentieri. » poi mi bisbiglia. « Quella motale è strana non smette di guardarmi, perché? » E come glielo dico che forse ha fatto una conquista?
« Ehm, non saprei, le ragazze sono un mistero per me.»
«
Bakura guarda la divinità e chiede. « posso unirmi? »
L'altro si mette le mani in tasca. «Sì. »
; in pratica siamo tre soto un ombrello e Anzu e Jonouhi batibeccano sotto lombrello; ma chissà che si dicono.

Io vengo messo all' angolo e così la divinità, solo che lui non si bagna mentre io per metà sì, e appunto inzio a strnutire. « Cavolo, ci mancava il raffreddore. » Anche se è estate sono molto sensibile.
« Yugi, ti stai ammalando? » Mi donda bakura gurdandomi.
« No, tranquillo. »
«Ah cosa facciamo ora? » Chiede Anzu a tono seccato dopo aver smesso di litigare con il biondo.
« Eh, bho... » Infatti avrei da fare altro.
« partita a Dual monster, dai yugi ti sfido! » Jonouchi non cambierà mai, vuole sempre battermi.
« Sì va bene. »

Andiamo in un edificio dove ci sono le pedane per combattere.
Mi metto su una e inizia la partita contro Jonouchi.


La sfida è interessante, mi diverto, amo mettere alla prova l'astuzia del mio amico e insegnargli al contempo giocare, ma comunque sia non gli do molte chance che in una partita di quindici minuti riesco a batterlo poi la divinità chiede. « Posso fare una sfida anche io? »
Lo guardo stralunato perché è la prima volta che lo vedo giocare. « Vieni pure. » ma non so il suo livello se è bravo o meno.
« Allora vediamo se mi ricordo... »

Pare smemorato eppure non mi convince, devo ricordarmi che ha poteri e che magari sa anche tutte le mie mosse.

Infatti lui utilizza i suoi poteri per sapere ogni cosa, me ne accorgo quando sa stroncarmi tre volte la strategia.
« Non è valido. »non amo chi imbroglia, ma in questo caso non so se lui lo sa.
« Che intendi? Sto giocando secondo le regole del gioco. » Con la preveggenza, e la leggimanzia.
« Sai cosa intendo, stai imbrogliando, io non posso contrastarti » 
« Gioco alla pari delle tue potenzialità. »
Non so che inenda, ma comunque tento di batterlo perché ho un nome, ma non so quanto sia possibile vincere contro una divinità 
« È impossibile batterti, tu imbrogli. »
« E allora inizia tu a giocare no? »

 

Che sia un modo per farmi usare la magia?
Ma perché davanti a tutti?

 

« C'è gente. »
« Oh, allora se è questo il problema... »

di colpo tutto il circostante perde colore, do uno sguardo all' orologio notando che si è arrestato.  

« Hai fermato il tempo?! »
Lui afferma « Ora puoi fare senza che qualcuno veda no? »
ancora mi chiedo che cosa sia, ma scuoto la testa e inizio a giocare creando il regno delle ombre, giustamente la divinità non ne risente però trasforma lui se stesso nel master game lasciandomi senza parole. «Ma come... »
L'altro acenna un sorriso sadico, divertito. « Ora vediamo come reagisci contro il tuo stesso potere, game start!»


Vengo attaccato da moltissime illusioni, e anche se so che sono illusioni il dolore e la fobia ci sono; urlo come non mai, mi sento scoppiare la testa.

« Non devi mostrare a me queste paure, devi eliminarle dal tuo SE interiore. » esprime lui.

Il sé è praticamente la parte istintiva del uomo.

« toglimi questi così! Sotto pelle!»
L'altro però esclama. « ricorda questo, Il gioco delle ombre non ha pietà, gli oggetti del millennio ti faranno peggio, quindi resisti usa un contro-incanto. »


E chi se li ricorda, in questi momenti di paura non li ricordo bene ma provo a dirne qualcuno con il corpo tremante ma esso non pare proteggersi, anzi alimenta di più le ombre.

 

Tento di togliere tutto ciò che vedo, i buchi sulla pelle gli occhi su essi che mi guardano fisso, e il sangue; roba che fa proprio impressione. « perchè si è alimentato?! »
« perché sei sotto la paura, devi calmarti! »

 

Calmarmi? Che parola grossa.

 

Chiudo gli occhi e cerco di calmare i nervi anche se il dolore persiste e la sensazione di avere qualcosa che cammina per il mio corpo permane tuttavia riesco a tornare calmo mentre resto in piedi.


Mormoro un testo letto creando stavolta una bariera che dissolve l'illusione facendola andare contro l'altro ma lui non si scompone anzi pare solo incuriosito ma comunque non mostra cenni di stupore, paura, sembra quasi che non abbia cuore.

 

Rimango a fissarlo incredulo, ha lo stesso sguardo apatico del faraone quando è un un gioco delle ombre.

 

Attorno a lui non si eleva un aura dorata ma argentea che distrugge tutto ciò che vede per poi far cessare il gioco delle ombre, e immagino che ciò sia stato solo un briciolo del suo vero potere.
Mi si avvicina per poi dirmi. « Non male, mi ha stupito. »
Era stupito? Non si è nemmeno notato. « Davvero? Non sembrava. »
« Proprio per questo devi imparare a non mostrarlo, dimmi hai perso la concentrazione vedendo che non aveva effetto su me? »
« Sì, ma tu hai sprigionato qualcosa no? »
« Ho solo terminato il gioco sena la regola della sanzione, sai no, solo uno avrebbe potuto tornare nella realtà. »
« E tu hai distrutto l'incantesimo? »
« Dovevo, non amo restare sotto le leggi di qualcuno, sono io che le creo, beh, credo che possa bastare per oggi. »

 

Non capisco ancora nulla di ciò che dice, ma un po' sto percependo i suoi scopi su me. « Quindi chi ha vinto la gara? »
L'altro torna sulla postazione del suo gioco per poi far scorrere il tempo e fare la sua mossa a carta. « Ora lo si vedrà! »

Lo devo ammettere, sarà un mistero lui ma è proprio questo che lo rende simpatico.

Sarà un controsenso ma pare lui capirlo, forse da sempre mi legge nei miei pensieri, forse sa anche tutte le domande che vorrei porgli, ma non mi mostra nulla, anche se a fine gara smette di leggermi nei pensieri e non mi stronca la strategia studiata, così vinco, ma lo so che lui senza poteri non avrebbe resistito dopo due turni, però metto in conto che lui non sia proprio interessato al gioco in sé, se non a me come persona.

Finita la sfida lui pare molto più tranquillo e torna di nuovo simile a un umano che vuole giocare, ovviamente lo rivolge solo a me perché con gli altri non è di quella simpatia che io vedo, infatti i miei amici alla fine lo lasciano stare e si concentrano su di me, e tutto ciò mi dispiace perché sarebbe buono che lui riesca a capire di più le persone.

Quando siamo d ritorno a casa lui ammette. « I tuoi amici sono simpatici. » Ma se non ci ha parlato.
« Non ci hai dialogato. »
« TI vogliono bene, non importa se non mi considerano. »
Ma perché s'impunta tanto su me? « Dovresti provare a parlare con gli altri. »
« Non ci riesco, per loro sono fuori dal mondo. » lo è fin troppo.
« Tu sai cosa penso, eppure non mi tratti male, perché? »
« Perché sei il primo che mi ha chiesto l'amicizia, e loro no. »
« Sai l'amicizia nasce senza parola, perché non provi a frequentarli? »
« Senza te? »
« Per esempio Jonouchi pare un cretino, bullo, ma ti assicuro che è sensibile, e assai di buone intenzioni. »
« Lo so... »
« Bakura invece è riservato ma è molto simpatico se si scioglie. »
« lo so... »
« Anzu è una ragazza spigliata, intelligente, e crede molto nell' amicizia. »
« Lo so... li ho analizzati, lo so cosa celano nel loro animo, ma non credo che andrebbero d'accordo con me, non sono umano, io non dovrei nemmeno frequentarti, eppure lo faccio. »
« Lo so, scusa, ma è così tanto diverso per te parlare con loro? »
« Una delle leggi è che non posso interferire nella vita di un mortale, e sto interferendo nella tua... ho spiegato a tutti il perché, ma pochi mi hanno ascoltato, non sei visto bene: già dal primo tuo messaggio mi hanno detto di non ascoltarti ma una persona è venuta da me, e mi ha chiesto di aiutarti, dato che per lei farei tutto, ho accettato.
All' inizio eri una seccatura, credevo che mi chiedessi chissà che cosa con la scusa dell' amicizia, e così ho iniziato a conoscerti, ma mai una volta ho sentito in te pensieri contro me, se non di perplessità, ma è normale, quello, tuttavia nel mio mondo è passato un anno, benchè qui sia solo un mese, e questa storia a molti dei miei colleghi non piace, lo trovano immorale, ma chi mi ha chiesto di venire da te mi ha sempre difeso.
Lei ora è sotto processo per difendermi, ma io sono stato chiaro che non avendo lei trasgredito non deve lei pagarne le conseguenze, ma io, per questo mi sono rifugiato qui, dove almeno posso non pensarci e starmene tra le mie, senza il rischio che quelli mi vengano ad accusare di tradimento. »

 

Non ho mai pensato che potessi dare così tanto prolemi, e ora comprendo perché è sempre triste e solo con me torna sorridente, in pratica lo distraggo. « Io ho sentito che chi viola la legge viene eliminato. »
« Normalmente sì, ma per gli spiriti, umani, insomma non di certo una divinità, il massimo che possono fare è non parlarmi più, ma a me non importa, l'amicizia là mica esiste, ognuno pensa a sé stesso.
Qui però siete così, ma al contrario nostro noi non imbrogliamo, non vogliamo soldi o ricchezza, noi solo barattiamo, però tu hai barattato con me qualcosa che non posso corrispondere al pagamento, i sentimenti sono ciò che non posso pagare se non con lo stesso sentimento, ma io non so cosa è l'amicizia, ma so cosa è l'amore, perché quella Dea, io l'amo, solo che non lo sa. »
« Mi chedevo, ma tu riesci a vedermi come amico? »

 

Pare che gli abbia fatto una domanda così strana, rimane a visetto dolce ma dubbioso quasi non sembra malvagio. « Forse sì... l'amicizia è preoccuparsi per qualcuno? »
«Sei preoccupato per me? E di cosa? »
« Non lo so, di darti solo problemi, che per colpa mia perderai i tuoi amici, creo che mi dispiaccia. »
« Ma dai figurati se loro sono così idioti, devi sapere che Jonouchi, Bakura, e Anzu sono miei compagni d'avventure: abbiamo spesso litigato ma non ci siamo mai separati, abbiamo un legame potente, non preoccuparti, non mi trascurerebbero mai solo perché ti parlo. »
« Mi rende sollevato saperlo. »
« Senti ma chi è che ti ha detto di aiutarmi? »
« La persona che ha creato la tua anima, lei mi ha chiesto due favori ed io beh, non potevo negarglieli, la prima di aiutare Atem in magia, e la seconda di aiutare te, lei è felice che siamo amici, dice che è proprio da te. »
« Ma allora Atem la conosce? »
« Sì, si parlano spesso, Atem parla a lei di te e certe volte lei parlava di lui su te a me, ma io non m'interessavo, però poi mi dice di aiutarti, ed io ho deciso di conoscerti, anche se mi spiace di aver dovuto eliminare un tuo amico, forse avrei potuto trovare un' lternativa. »
« Ah.. è vero tu... senti ma chi sei realmente? La morte? O cosa? »
« TI avevo detto che sono il sostituto di Anubi, non ti basta? »
« no... perché ti credo come il Dio della morte. »
« Potrei esserlo. »
« ma tu fermi il tempo, quindi sei il Dio del tempo? »
« Possibilissimo... »
« Ma sai dirigere il gioco delle ombre cambiando pure il master undi sei una divinità di quel potere? »
« Il gioco delle ombre è un potere debolissimo, tutti noi lo abbiamo ma non lo usimo, preferiamo altro.. »
« Allora che cosa sei? »orma voglio saperlo, credo che un mese di mistero basti. 
« ha importanza? »
ci provo a convincerlo. « Mi dici di fidarmi di te, ma se non so chi sei come posso fidarmi? »
Lui pare timoroso, ed è stranissio per me. « Non cambierà nulla tra noi vero? »
« Se mi conosci sai già cosa ti risponderò »
« non posso, se lo sapessi perdesti la voglia di fare.»
Io non lo coprendo, mi sta facendo morire di curiosità. « Vuoi credermi? Sono serio, non cambierà nulla, te l'ho dimostrato! Una persona qualunque ti avrebbe già sfruttato , ma io no, quindi... dimmi chi sei? A volte credo di stare con un amico che in un futuro potrebbe essermi nemico, ma io voglio credere che tu sia seriamente mio amico. Non voglio un altro maestro, voglio solo che tu stia bene almeno qui, ma se non ti apri con nessuno come potrai?
Tu sei simpatico, hai dei poteri, li usi, ma in modo, perdonami, sbagliato: Ti soffermi a guardare la gente, a giudicarla su come vedono di te, ma se tu non mostri nulla di te come carattere come puoi pensare che loro penseranno di te facendosi una opinione?
Io... a scuola ero bullizzato sai? 
Non avevo amici, ma salvando Jonouchi e Honda ho ottenuto la loro amicizia!
Sei come Yami, anche lui non si fidava di me eppure faceva tutto per me, ma quando mi ha mostrato chi era realmente, e non intendo un faraone, ma uno che avrebbe ucciso per vincere, io ho dovuto mettergli un freno, ma l'ho accettato, ho deciso di conoscerlo scoprendo che era solo confuso, e non malvagio, siamo diventati amici, e poi ci siamo amati, ma è accaduto perché Yami si è fidato di me lasciandomi pssare le sue emozioni.»

Lui stavolta pare ad occhi stupiti blu che grazie alla sera sono magnetici poi lui scoppia in una risatina mettendosi una mano sulla labbra e infine mi guarda con sguardo caloro « Ora capisco perchè Atem non smette di parlare di te, beh, se ci tieni te lo rivelo:
Piacere mi chiamo Niou, sono figlio di Amon. »
Non ne so molto di divinità egizie ma prendo un attimo il cellulare per fare una ricerca. « ma Amon chi è? »
L'altro mi risponde. « Mio padre. »
Io continuo la ricerca per poi leggere. « Secondo gli egizi è il re degli Dei? »
L'altro annuisce. « Era. »
« Capisco, sei erede quindi, beh, non capisco perché dovrebbe sconvolgermi. »
L'altro ancora se la ride come se dicessi qualcosa di buffo, ed io chiedo arrossendo. « Che ho detto di così buffo? »
« No, non è il cosa dici è il cosa non pensi che è divertente. » Ma che dovrei pensare? 
« Dici? »
Mi indica ammettendo « Sì, sei adorabile per questo, ti sono amico, non è facile farmi parlare, tu sei proprio fuori dal ordinario. »
Veramente lo è lui. « Ehm, io sono solo me... »
« E continua ad esserlo, non cambiare mai. » Ma se mi aveva detto di essere sadico e non so che altro.
« ma mi hai detto che devo fare male al prossimo per usare la magia. »
Lu mi scombussola i capelli. « Fidati di me, solo segui le mie istruzioni, ok? »
Solo ora pare che mi tratti da amico e non più gelidamente come prima, ma come avrei fatto poi? « Riuscrò a tornare da Aem? »
« Ah, e ora non farmi queste domande, tu solo supera la missione, al resto ci penso io, ok? »
Rimango a guardrlo ad occhioni viola spalancato, confuso, un po' per farlo parlare ma lui non si smuove anche se pare che se ne sia accorto. « Ci sentiamo, ora so cosa fare ciao. »
Quel ragazzo è sempre un mistero per me, ma almeno sono contento di aver sciolto il suo cuore.

 

Vado a casa per poi fare diverse ricerche sul nome di " Niou" ma non si trova nulla, se non che è giapponese. « Niente, non esiste, gli egiziani non hanno pensato a questo,va beh, meglio che studi quei libri , chissà che altro mi porterà. »

Certe volte leggendo i libri mi ritorna alla mente il faraone e quando accade non smetto di raccontare a pensiero ogni cosa accaduta perché può sentirmi, e forse ora che ho più coscienza di me stesso potrebbe sentire meglio i miei pensieri.

Lo sai Atem in questo mese sono successe tantissime cose.
Ho conosciuto una divnità, devo dire che ci sto bene, è simpatico anche se chiuso, ma ci sto lavorando.
Mi hai detto che sono infimi, ma io li vedo incompresi, tu no?
Non mi hai mai detto che hai avuto qualcuno che t'insegnasse la magia, forse non potevi?
Sta di fatto che tra due anni troverò gli ogetti, e riuscirò a distruggerli così che sarò acettato nel tuo mondo.
Pazienta ancora, pria o poi io e te ci rivedremo.
Ti amo tantissimo.

Pov Atem.

Quando rimango a guardare la finestra, il deserto, e la gente che so che sono solo spiriti, dietro di me appare una figura che mi lascia senza parole, perché mai è qui? « Niou? »

Non ne sono certo, lui cambia aspetto quando vuole, non si sa bene il suo, per esempio ora ha l'aspetto di un Dio egizio. « Ho conosciuto Yugi. »
Scherza? Conosce lui. « C-Come l'ha trattata? »
« Beh, sono felice, è un ragazzo particolare, si sta impegnando moltissimo per stare qui. » Davvero? Io credevo che fosse in disperazione.
« E lei cosa ha deciso? »
« Ha preso un compito, devo giudicare solo da quello, non posso fare favoritismi. »
« ma se non ci fosse? »
« Sarò schietto lo farei anche diventare una divinità, è praticamente l'ingenuità in persona, certo a Dual monster ne ha di astuzia, affinità con le carte, ma ha doti particolari, non so se è dovuto al fatto che sia separato da te, ma per me potrebbe già ora raggiungerti. » ma che ha fatto lui?
« Glielo avete detto? »
« Assolutamente no, non ci pensa, lui non ha capito molto cosa sono, e mi va bene, comunque come ti vanno le cose qui? »
Tipico di Yugi, mai capire chi ha come amico.

« Che è noioso, che non c'è sfizio, e un minimo di divertimento. »
« beh, meglio qui che da me. »
« ma quindi Yugi sa usare la magia? »
« Sì, ma non voglio che perda queste sue doti, sarà difficile ma credo di potercela fare. »
« Yugi è la mia parte buona, lei lo sa? »
« Anche se è ciò anche lui sa essere come te, ma non voglio che lo capisca, quando era preso dalla vendetta mi è piaciuto ma non è adatto a lui, è andato a istinto, come te. »
« M-mA che? Io? » io vado da sempre a istinto, desiderio più che altro.
« Sì, ho dovuto dire a Yugi che tu hai studiato certe cose, ma ha capito molto che non sta studiando il gioco delle ombre, ma ben oltre, ciò che tu ti rifiuti di leggere »
«Non sono interessato, ma se Yugi davvero le studia mi applicherò. »
« Non mi serve, per questo Yugi ti supererà. » Ok, l'ho deluso, e ora come si rimedia?
« Oh beh, lo state ingannando, ma se sapesse la verità... »
« Certo sono costretto, Yugi farebbe tutto per te e io sfrutto ciò, mi auguro che tu non sia contro, sai abbiamo un accordo. » E non posso scordarlo.
« L'ho delusa?»
« Vendere la tua migliore amica per salvarti, eh sì... »
« Era per il bene di Yugi. »
« Per ciò che hai fatto dovrei eliminarti. »
« Ma lo sa che solo io ho un legame profondo con la Dea delle anime no? »
« Vedi di non ricattarmi, comunque è per questo che ho accettato, sta di fatto che Yugi ti supererà, la mia decisione è assoluta. »
« Sarà molto difficile, Yugi è intelligente capirà subito cosa state puntando. » almeno spero.
« Io credo che per te farebbe tutto, non gli vieta, anzi gli da molto più potere, potrebbe restare vivo e venire qui senza problemi, così non infrango la promessa fatta a lui »
«Ma così Yugi diventa mio rivale, lei sa che voglio tornare sulla Terra! » 
« Non ci tornerai, tu sei solo uno spirito! »
« m-ma yugi... »
« Yugi non è uno spirito ma è vivo, e non voglio che muoia! »
Atem sarò chiaro, sono io che decido, prova a fare qualcosa a Yugi o piani contro me e ti assicuro che ti elimino. » Già, non posso fare proprio nulla, e per questo chino la testa. « Non farò mai nulla contro Yugi, lo sa che lo amo. »
« Ma io so che tu sei uno che sa vendere tutti, mi è bastato vedere come mi hai ricattato, Mana era in lacrime ma ho dovuto farla passare per colpevole quando lo eri tu! »
« Le ho solo detto ciò che l'avrebbe aiutata, per Yugi sì sono uno che vende la gente, non posso farci nulla, io voglio stare con Yugi. »
« Sì, ma ora i piani cambiano, quel ragazzo è unico nel suo genere, non lo lascio un mortale. » 
« Dovrebbe dirglielo. »
«Credi? »
«Lo conosco Yugi è ingenuo ma non stupido, quando capirà tutto sarà pieno di domande, e se davvero lei tiene a lui non potrà sempre mentirgli. »
« Quando accadrà, se accadrà, gli dirò la verità, ma se non se ne accorgerà non mi fermerò. »
« Yugi non mira ad essere ciò, lui vuole solo stare con me »
« Ci starà con te! »
« Vuole seriamente andare contro le sue stesse leggi? »
« Già molte regole ho trasgredito, una in più non mi darebbe problemi. »
« Non posso fermarla, ma la prego di lasciare la scelta a Yugi, deve lui decidere se essere umano o no, indipendentemente dai sentimenti che quel ragazzo le scaturisce. » perché si lui sta impazzendo, ma so che non è amore.
« Va bene, terrò conto della sua decisione. »

 

Infine inizio a spiegargli della Dea che ama di cui io ho una grande amicizia, più che altro è il tipico rapporto di madre e figlio, e gli spiego come sta che vede lui come una specie di eroino, sono tutte cose vere, non mentirei mai a lui, lo temo troppo. 
«Quindi mi considera? » Domanda lui arrossendo leggermente.
« Credo che la stiate stupendo molto, dice che state cambiando, ma non sa il perché. » Anche se io credo di capire il motivo, e credo anche lui.

Dopo avergli fatto tutto il resoconto lui se ne va ed io vado nella mia stanza a riflettere.

Yugi una divinità?
Ma che diavolo mi combina?

Proprio con lui doveva fare l'amico?
Non posso nemmeno avvisarlo rischio troppo, ma lui davvero mi supererà?
Però Se è Yugi mi potrebbe andare, da sempre so che ha potenzialità sia come giocatore sia come persona.
Ah, che casino...
Ma ormai l'ho capito Yugi si è aggiudicato più di ciò che c'è nella scommessa, e lui non lo comprende?

Beata ignoranza, io con Niou non riesco a farci amicizia, mi guarda malissimo, ma come ha fatto lui? Che diavolo gli ha detto?!
Beh, trattandosi di Yugi, sicuro qualcosa sull' amicizia, fiducia... è sempre così lui ha il potere di capire il cuore della gente, sarà per questo che lo amo.

 

Sento i pensieri di Yugi in testa e anche se non posso rispondere ascolto tutto per poi mormorare. « mmh, ti amo anche io, ma chissà cosa sceglierai, solo svegliati... »

__________________________________________

Ed ecco svelato il mistero :D 
lo so il capitolo lungo, ma non so quando terminerà la storia.

Io ho sempre visto Yugi uno che sa colpire il cuore a tutti, spero che le emozioni si siano sentite anche qui, a presto! 

 

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Capitolo 11
*** la verità si sta muovendo ***



LA VERITA' SI STA MUOVENDO

 

L'estate è stupenda, i colori, il mare, e l'infernale caldo, ma sopratutto l'acqua, io l'amo è forse l'elemento che più mi piace tra tutti anche se il vento non lo batte nessuno. 


Assieme ai miei amici ci godiamo il post diploma, perché si abbiamo tutti passato gli esami con dei voti decenti, almeno io ho avuto un bel 98 su 100, mentre Jonouchi un 60; se l'è proprio cavata, ma so che ha fatto del suo meglio.

Jonouchi ancora mi chiede se ho avuto insegnanti privati, ma io come posso dirgli che ho studiato più di ciò che doveva lui? Non posso e comunque pare che l'invidia sul mio voto sia passata, persino Anzu non ci ha creduto quando l'ha visto perché l'ho superata e lei è la tipica studente modello.
Per quanto riguarda Bakura è uscito con un 70; insomma il più basso è stato Jonouchi, ancora noi pensiamo che abbia avuto un miracolo.

In questa estate decido di aiutare mio nonno con il negozio giusto per farmi un po' di esperienza, ma so che non durerà a lungo.
Se non ci fosse Niou mi annoierei molto a stare fermo in quel negozio e sperare che entri qualcuno, perché i negozi rivali ce ne sono e se poi mettiamo in conto che sono sotto la gestione di famiglie potenti, questo negozio potrebbe anche chiudere i battenti, ma ci lotto per trovare i clienti, appunto a mio modo ho creato dei volantini che invogliino a comprare.
Mio nonno di questo è felice ma anche preoccupato forse perché sto perdendo molte uscite con i miei amici?


 

In serata invece quando sono da solo mi metto a leggere i libri che Niou mi passa, ma sempre più ho dubbi.

 

Sono intelligente e me ne accorgo che studio cose anche troppo oltre, tuttavia io voglio fidarmi del mio amico; mi sono accorto che ha cambiato anche modo di trattarmi: per esempio prima era solo una specie di dittatore, non esisteva che io mi lamentassi, mentre ora posso farlo e lui non mi dice più di continuare ma che se voglio posso anche fare una pausa.
Quando me l'ha detto non ci credevo, ma sono rimasto zitto, alla fine lui può sapere cosa penso, ma questo fattore un po' m'infastidisce perché vorrei la privacy cosa che lui ovviamente non sa nemmeno cosa sia, o forse lo sa ma per se stesso.


 

Avanzando con lo sfogliare delle pagine noto che si parla di occlumanzia e domando. « Cosa sarebbe? »
L'altro termina di guardare la televisione; a volte ci sembra ipnotizzato. « Sarebbe vietare a qualcuno di leggerti il pensiero, è utile, a me non capiscono mai. » Ci do un po' di lettura per poi riflettere che magari così avrei privacy. « Perciò la smetteresti di leggermi nel pensiero? »
Lui chiede restando seduto a guardare la televisione con le gambe tirate a sé. « Chi ti dice che lo faccia? » In effetti non mi ha dato prove che sia così, ma sento che è così. « Non si sa mai, quando abbiamo giocato lo facevi»
L'altro se la ride. « Oh, e così vuoi vietarmi pure di vincere a un gioco mortale? Ok, allora prova a non farmi più sentire ciò che pensi.» 
E stavolta l'ha ammesso, però il suo modo di parlare sono provocatori facendola sembrare quasi una sfida, e io amo le sfide, mi divertono, di questo sono fin troppo simile ad Atem« Forse non lo sai ma io ho già battuto l'occlumanzia nel periodo in cui Pegasus usava l'occhio del millennio contro me. »
L'altro non credo che sappia la mia storia. «Questa è interessante, su racconta, che cosa hai usato? » 
« Ho separato la mia mente da quella del faraone e così io non sapevo le sue mosse e lui le mie, in questo modo Pegasus ha perso. »
L'altro pare entusiasto. « L'idea è stata tua o di Atem? »

Ma ha così importanza? « Mia, infatti ha detto che era un' idea geniale, ma ho solo sfruttato il potere del puzzle, però sai Pegasus per vincere mi ha chuso nel regno delle tenebre e là io stavo morendo.»
« Immagino, gli umani non possono soprvvivere, però hai resistito quanto? » Non ha torto, io ho resistito anche molto rispetto a una persona normale.
«Tre mosse... conta che erano questioni di secondi, poi mi rifugiavo nel puzzle »
« Ma lo stesso non avresti dovuto resistere un secondo là. »
« Infatti non so come ho resistito, ma Yami ovvero Atem era preoccupatissimo, mi diceva di non afaticarmi, di non continuare, ma io dovevo, c'era in gioco il nonno, e non solo lui anche il premio di Jonouchi che avrebbe permesso a sua sorella di riacquistare la vista, era la mia promessa e dovevo mantenerla. »
« Lo dicevo che sei fuori dal comune. 
Comunque ora non hai hai doppie identità e nemmeno uno spirito guida, perciò contro qualcuno che può leggerti nel pensiero non avresti scampo. »
« Eccetto te, sono certo che gli umani non hanno questi poteri. »
« In verità la percentuale esiste, mai sentito di esper? Sono con un potere psichico dalla nascita. »

Sì, ma figuriamoci se mi trovo contro persone simili. « Potrebbe essere vero, ma l'unico che viola la mia privacy per ora sei solo te. »
« Io? Non è colpa mia se rendie facile capire cosa pensi, sei così facile per certi aspetti, non hai un minimo di mistero, sei trasparente, nche i tuoi amici capirebbero tutto, andiamo, io non ti leggo nei pensieri, e mai l'ho fatto semplicemente sei fcile da capire. »
« Non è colpa mia, io sono emotivo.» Dico a faccina dispiaciuta come se l'emotività fosse il mio peggior difetto.
« Ma è per questo che hai attorno a te persone sincere che ti vogliono bene, credimi meglio essere trasparenti che misteriosi. »
« ah un po' come sei tu, tu non sei molto trasparente. »
« Ma che dici? Con te sono me stesso.» esprime un po' imbronciato per poi tornare a guardare la televisione.
« Sì solo a me. » dico con ovvietà.
« Uffa, non farmelo pesare, ah ora c'è il film, sta zitto. » E intanto si guarda un film d'amore, si sta poco a poco trasformando in un ragazzino alla scoperta del gioco, e mi rende felice, anche se non vorrei che si apicicasse troppo alla televisione.

Certe volte lo osservo che ci fantastica su qualcosa arrossendo lievemente, ed io gli chiedo giusto per prenderlo in fragrante. « Sei innamorato per caso? » Credo di averci azzeccato, del resto mi aveva detto che ama una Dea.
Lui si volta di scatto. « M-Ma che te lo fa pensare? I-Io innaorato, f-forse interessato... » Gesticola arrossendo per poi darsi una manata in faccia e infine tornare serio, ed io non posso non ridere, è così buffo quando è se stesso.

« Beh, anche io sono così, mi capita di vedere un film e ci fantastico con il ragazzo che amo, ma sai anni fa era verso Anzu. » Confido ciò che Atem spero mai sappia.
« Anzu? Ma lo sai che lei se mi vede ha strani pensieri, dice tipo che sono molto carino, interessante, e che vorrebbe uscire con me, ma che significa nel vostro mondo? » Proprio non lo capisce? 
« Forse gli interessi come ragazzo? »
Lui ci sta molto a capire ed io tento di spiegarglielo in parole semplici. « Forse gli piaci? »
E da ciò lui esprime. « Ah, è perché mi sono messo ad aspetto umano? » perché se no che aspetto avrebbe?
« Diciamo che Anzu è una tipa che ama i tipi misteriosi e carini. » Tipo Atem...
« Mi sembra ridicolo io ho oltre dicimila anni, la ragazza che mi piace poi è pura di animo, ed è così bella, non immagini quanto è dolce, ed è l'unica a non pensarmi, per questo mi piace. »
« Capisco, beh, almeno sono sollevato, che Anzu abbia smesso di starmi dietro, pensa che a natale mi ha di nuovo chiesto di stare con lei. »
« Ma tu sei troppo fedele ad Atem no? »
« Non lo tradirei mai, mi ha salvato la vita, e poi è importantissimo, fatico a vivere senza lui, forse tu lo sai ma non mi sentirò mai felice senza lui. »
Niou di colpo pensieroso ma poi scuote la testa. « Come mai ora non vai in Egitto? Ti ci porto io se non puoi. »
E così inizio a spiegargli i miei progetti e lui domanda. « Beh posso aiutarti, hai idee? »
Idee, progetti, eccome se li ho! « Vuoi vedere? Magari tu sai aiutarmi. » 


 

Noiou si siede accanto a me intanto chiudo il libro e tiro fuori dei disegni che lui analizza per poi dirmi. « Simpatico gioco, ma posso dirti io che regole puoi mettere? Giusto per rendere più accattivante il tutto. »
Accetto, un' idea in più non guasterebbe.


 

Ascolto le sue idee che rendono il gioco proprio particolare, poi le inizio ad aggiungere al progetto. « Fighissimo, ma come mai non strutturi giochi? Hai idee brillanti. » Lo direi a chiunque ma l'altro sembra così imbarazzato. « Era un idea così insensata, è strano che a te piaccia. »

Ma ciò che per lui è insensato magari qui è un colpo di genio. « Oh beh, mi hai tolto un dilemma sul gioco, potrei già proporlo, secondo te è meglio alla Kaiba corporation, o Pegasus? »
Lui ci riflette su per poi dire. « Seto Kaiba parliamo? Dubito sia tornato. » Tornato? Eh in effetti non lo sento da anni.
« Che intendi dire? » 
« Non lo sai? Quello ha usato il prana per andare nel mondo di Atem. » Mi spavento, del resto lui è sempre un amico.
« Non è morto vero? »
« C'è stato un grande caos, ma alla fine Atem mi ha chiesto di non eliminarlo. » Ci ha parlato!?
«Cosa ha fatto? » questa notizia non mi rende tranquillo.
« L'ha difeso a spada tratta, solo che Seto ha una carattere troppo arrogante a mio parere... » Eccome, spavaldo, egocentrico, e anche menefreghista.
« Ne so qualcosa, ma quindi è vivo? » e magari non vicino al mio amore.
« Nel regno con Atem, sì. » 
Ma questo non giusto. « Perchè a lui avete lasciato... no nulla. » Non so che mi prenda, forse gelosia sta di fatto che mi sento quasi preso in giro, perché Seto ha tutto, e anche quello che io vorrei? Non riesco proprio ad accettarlo.
Niou non smette di fissarmi, ed io vorrei in questo momento non fargli capire come sto, ma credo che sia impossibile dato che per un attimo ho perso il controllo della magia creando senza volontà un diametro di dimmensione oscura.
Quando me ne accorgo esprimo solo un debole « Scusami, non so ma che mi prende? » 
L'altro sospira ammettendo forse cercando di calmarmi. « Ti assicuro che lui non ha nessun genere di libertà. » e chi se ne importa, però ci parla con Atem, quasi lo direi.
« Capisco... »
« Yugi sei invidioso di una condanna che non sai, dovresti calmarti, lui non potrà più vedere Mokuba, ecco il suo castigo, è tutto ciò che lui tiene è solo il suo fratellino. » Questo è vero, e un po' inizio a vergognarmi.
« Non lo nego, per lui farebbe follie però anche per Atem non scherza... per caso lo ama? » Ne ho il dubbio da molto tempo, per cominciare perché diavolo cerca il puzzle, lo compone, e pretende di sfidarlo, ma è amore? Forse lo ama a e non lo sa? Un po' come ero io?
« Que sentimento è vicino e allo stesso tempo lontano. 
Un conto è amare, un altro è l'ossesione.
Seto vive nell' ombra di Atem, vuole batterlo su un gioco che per quei due è fulcro di vita, il dual Monster. » Ancora peggio, per me quello è amore, e il peggio è che ha fatto tutto seza portarmi con lui; che stronzo ma dirmi che ne so " Yugi vuoi venire con me dove sta atem?" Credo che gli sarei saltato in spalla per andarci, o lo avrei pedinato. 
« Quel cretino è vivo e sta con Atem, nel suo mondo... l'avete mandato via no?! Insomma, a me dite no e lui sì?! Che c'è vi sta simpatico? » e tremo con le mani, non reggo più la senazione di lottare per qualcosa che magari potrei avere subito se fossi più incisivo.
« Simpatico?! Io volevo distruggere la sua anima! Non hai idea di come mi ha fatto arrabbiare! »
« ma lo stesso ad Atem ci parla! »Affermo sicuro.
« Quello che fanno non è parlare ma schiavizzare! Seto ora è sotto Atem, me, non è più ciò che conosci, Atem lo tratta da rivale e schiavo ormai. »
« Però lo vede, ci parla, io no, e Seto non è nemmeno legato al gioco delle ombre, non ha nemmeno avuto il puzzle! Anzi lui l'ha costruito con una macchina, mentre io ho impiegato sei anni! E voi lo lasciate con lui?! Ma perché a lui sì! Non ha già abbastanza? »

Ecco sto di nuovo parlando troppo, ma che posso farci, io per entrarci mi sto impegnando e lui niente? Perhcè ha sempre lui ciò che io non ho? 
« Niente, non comprendi, allora che ne dici di vedere quello che ora è rimasto di Seto? . » Fa apparire davant a me una sfera tondeggiante con delle immagini.
Ci do uno sguardo vedendo Seto che non è in un luogo ospitale, anzi pare che siano le segrete di un castello, non pare che mangi da tempo è così scheletrico.
Poi vedo Atem che mormora. « Kaiba, iniziamo la sfida, ci tieni così tanto... » Io rimango ad occhi a cuore, quanto è figo il faraone.
« Per favore, non ancora quelle illusioni. » Illusioni? Non ho mai visto Kaiba così strisciare ai piedi di lui.
« Beh, forse se mi portavi qui anche Yugi non avrei usato la magia, comunque sono ordini degli Dei, nulla contro te, ti avevo detto di non essere sfacciato con loro due, ma tu non ci ascolti.»


 

Inizia la sfida, Kaiba non sembra più l'essere che conosco, sembra quasi terrorizzato; ma cosa diavolo gli hanno fatto il lavaggio del cervello? A malapena riesce a giocare una partita decente.
Atem non mostra un minimo di divertimente; anche lui deve essere cambiato a furia della solitudine, forse vede Seto come un giocattolo per sfogare la sua frustrazione? 
Sono in questi momenti che andrei dal faraone e lo coccolerei per farlo tornare con gli occhi vivi pieni di sogni e progetti, ma devo tenere conto che è un fantasma in un regno tutto uguale.


 

« Atem è triste... puoi portarmi da lui? » Non ci penso al patto, stavolta seguo il mio cuore, ma l'altro è assoluto.

«No, abbiamo un patto, invidii ancora Seto? »
No, anzi, non vorrei mai essere così n quello stato difronte a chi amo. « Ma lui nemmeno con l'anima costruita cambierebbe, che gli avete fatto?! » e infatti quando Seto ha ricostruito l'anima dopo che Yami lo aveva sanzionato, lui non era poi così tanto cambiato.
« Io nulla, è merito di Atem, lui non vuole far ricostruigli l'anima e renderla pura, lui vuole solo distruggerla utilizzando la psiche e la magia. » Perchè? Non è da lui.
« Cosa gli ha fatto?» Deve avere un motivo se si è spinto a molto no?
« Frasi contro te.
Atem ha chiesto perché non c'è anche Yugi? E lui ha iniziato a dire che sei solo un bambino, che non sei alla sua altezza e cose simili.
Dovevi poi vedere come era combinato, sembrava un astronauta del anno 3000, comunque sia parlare male di te per Atem ha infastidito, e così anche Saya, ma lei è per il dialogo, quindi si è intromessa, ma quel mortale ha osato ignorarla e spingerla via perché non voleva che Seto sfidasse Atem, diceva che era compito solo tuo.
Seto non è stato per niente gntile con lei, e Saya si è messa a piangere.
Atem l'ha difesa, c'è stato un bel litigio tra i due, ma poi hanno deciso di fare la parita a Dual monster. 
Saya intanto era in lacrime, era andata da me a dirmi che non sa farsi rispettare.
Per poco pensavo che Aem l'avesse fatta stare male, ero già arrabbiato, ma quando Saya mi parlò di Seto feci una ricerca veloce, scoprendo il legame tra Atem e Seto, in pratica doveva essere suddito di Atem, ma parliamo di Seth, solo che Seto pare quasi il padrone del mondo graie ai suoi soldi...
Ma a me non importava nulla, così sono andato nel regno di Atem. »
« E cosa è accaduto? » Ormai nella mia mente m'immagino tutto come un film. 
« Ho interrotto la loro partita, Atem si è ammutolito, credo che avesse avuto paura che me la prendessi con lui, ma io non sono un bimbo quindi ho tentato di parlare con Seto senza dirgli chi fossi.
Atem si è spaventato, perché Seto era di un arroganza innaudita, non aveva proprio pietà in quegli occhi gelidi, e io né tanto meno.
Stavo per eliminarlo ma Atem si è intromeso andando contro me.» Un po' il sorriso torna, anche se è amarissimo, posso capire cosa 'ha spinto, ma avrebbe rischiato anche la sua vita per Seto?
Non so il motivo ma più so ciò più mi sento nauseato. 
« Alla fine gli è amico. » voglio pensare che sia il giusto, che l'amicizia è ciò.
«Sotto, sotto sì, ci è legato probabilmente perché è la reincarnazione di Seth, ma a parte che Seth appena ha conosciuto Kaiba subito si è vergognato per come parlava al suo re. »

Sfido i ruoli si sono invertiti; se mettiamo dal presente al passato: Seto è il re , mentre Atem nulla, almeno qui sulla Terra, proprio come me, un semplice ragazzo di famiglia povera.
« Beh, comprendilo è presidente di un' azienda. »
L'altro sbotta. « Può anche conquistarmi il mondo, ma è un mortale, e non esiste che lui faccia piangere una Dea, indipendentemente da chi sia stata non l'avrei perdonato. 
Quando Atem si è intromesso gli ho detto che se non si spostava finiva lui per essere il responsabile delle azioni di Seto, però Atem è furbo e mi ha chiesto di parlargli privatamente, poi mi ha fatto notare che Saya stava assistendo e così mi sono calmato.»
E se Atem parla il più delle volte ne esce vincitore.
« Conclusione? » chiedo per sapere chi l'ha spuntata.
« Vuoi vedere come lo difendeva? »

Ok, sono troppo curioso.
Annuisco e l'altro mi mostra dalla sfera la vicenda.

« Che cosa devi dirmi, sono assai irritato. » Esprime Niou ad Atem che anche lui pare infastidito.
« Coprendo che sei infuriato, ma non è che eliminarlo ti sfogherai. » Strano non usa il lei, sono amici?
« Se è un modo per salvarlo, non funzionerà! Non lo lascio incolume! Insomma a te non fa arrabbiare? » pare che lo veda come pari, un po' come fa con me. 
« Seto si mostra forte ma ti assicuro che è debole se si tocca un tasto: la sua famiglia, ovvero Mokuba! » che bastardo, non vorrà fare male a Mokuba spero.
« Non m'interessa. » 
« Ti dovrebbe interessare invece vuoi far colpo sulla Dea delle anime no? »
« Atem, ricattami ancora e giuro che si spegne ogni accordo! »
« Ricattarti? Non era un ricatto uello, era una considerazione. » Il girare tutto a favore suo, che genio.
« Considerazione? Devo perché se lei scopre tutto mai più mi rivolge la parola, e questo per me è un ricatto! » Che Atem abbia detto che gli avrebbe detto qualcosa a chi le piace?.
« Ti ripeto che sono solo ovvietà che ho voluto metterti al corrente.
Non mi sono permesso di ricattarla, e nemmeno ora è un ricatto, anzi è una soluzione che aiuterebbe molto lei con Saya.» Rimango a fissarlo, pure a me sa essere così persuasivo, e nonostante ciò mi sento di seguirlo sempre, ma perché?
« Continua. » Esprime Niou che pare essersi calmato di molto. 
« Se ci rifletti se tu eliminassi l'anima di Seto difronte a Saya, lei potrebbe vederlo come atto troppo egoistico, lo so perché Yugi lo penserebbe » Ma che mi mette alla mentalità di un' altra?
« beh, è venuta da me in lacrime, al di là di cosa è lei per me anche se fosse stato un altra divinità io non avrei cambiato sentenza! »
« Sto dicendo che è esagerato la distruzione di un anima in modo fisico. »
« Fisico? »
« Esatto, colpire un mortale nella sua anima e disgregarla senza che Saya sappia, non sarebbe un' alternativa migliore? » ma questo è Atem?
« In effetti potrei... » e ci sta anche Niou?!
« No, lascia che me ne occupi io, so molto di Kaiba, è un libro aperto, una volta ci ha messo tempo per tornare in sé dopo la sanzione. » non voglio creere, deve esserci un fine di bene no?
« Mi spieghi che tipo è? Non ho voglia di andare a leggere il suo schedario mi è bastato le prime tre righe. »
« Certo, non serve una ricerca. Seto era un orfano, è vissuto in un orfanotrofio, per suo fratello Mokuba che era preso di mira.
Ha deciso di sfidare il presidente della Kaiba Corporation, così Seto l'ha battuto a scacchi.
Seto ha preso così l'eredità ma non perché il padre glil'ha ceduta, ma perché lui ha messo contro al padre tutti i suoi uomini sbattendolo fuori per prendersi tutti i poteri della sua famiglia.
Come lei saprà Seto è anche la reicarnazione di Seth, un mio fedele suddito che non mi ha mai tradito, tuttavia, io e Seto nonostante questo legame non siamo altro che rivali, amici, nemici.
Seto molte volte si è mostrato senza cuore ma è apparenza, lui ha un cuore ed è solo per suo fratello Mokuba, a lui del restante non importa, come non gli importa di Yugi e dei suoi amici; insomma, lui ha solo un mondo che è la sua realtà e sono: lui, suo fratello, i soldi, l'azienda. 
Distruggere la sua anima è un gioco da ragazzi; la perdita lo farebbe sprofondare nell' incertezza, e senza l'azienda,la tecnlogia che dispone, senza il suo fratello, questo posto sarebbe perfetto per la sua condanna, se poi ci aggiungiamo un gioco delle ombre, nel giro di poco tempo Seto non sarerebbe più in sé, ma sarà distrutto.
Tu non avrai fatto nulla, la Dea non ti vedrà malvagio, ed io potrò vendicarmi... » Dio che piano bastardo ha idealizzato Atem?!
« Perchè ci tieni tanto a salvarlo? »
« Perchè anche io agisco per conto di un altro, lei sa a chi mi riferisco. » A me? Oh che dolce... no ma che penso?!
« Già quel mortale, ma perché ci è amico? » ovvio, anche se mai ci parliamo per uscire o altro.
« Sì, lo considera un amico, uno buono, più volte mi sono chiesto come faccia a vederlo ma Yugi è per questo che mi piace. » mi sta dicendo che sono scemo?
« Mah, sembra così ingenuo. » ma che?! Io non sono ingenuo!
« Sì certo lo è, ma è anche pieno di determinazione, serietà, matuità, non è affatto un bambino, forse la paura lo bloccherebbe ma superato ciò spaccherebbe, dovrebbe conoscerlo. » 
« Non sono interessato, comunque riguardo Seto se davvero gli farai ciò che hai detto lo lascerò qui, in caso contrario ne paghi tu le conseguenze, ci stai? »
« Simpatico come sempre, e riguardo il nostro accordo? »
« procedi pure, anche se non voglio che Saya sia coinvolta nelle tue malefatte. »
« Non preoccuparti non saprà mai ciò che ho in mente. » ovvio, nemmeno io lo capisco.
« Ok, per quanto riguarda Mana? Sei sicuro di voler farlo? »
« Tu per Saya farebbe tutto no? »
« Certo, tutto, quindi? »
« per Yugi potrei anche sacrificare qualcuno... » Non so se esserne felice o meno.
« Scelta tua, io solo reggerò il gioco, ma è un peccato è così simpatica. »
« Credevo che non volessi amici. »
« lasciamo stare, non avrò mai degli amici che non mi sfruttino. »
« posso chiederti una cosa? »
« Sentiamo... »

Da quel momento in poi il dialogo s'interrompe ed io chiedo. « Cosa stava per chiederle? »
L'altro non pare volermelo dire. « Niente di che,questioni riservate. »
« Comunque non credevo che Atem potesse fare ciò a Seto, insomma non è da lui. »
« Sei davvero sicuro di conoscerlo? » Forse con me lui è in un modo ma con altri è più cinico?
« Forse stando lontano da me ha sviluppato questo modo di essere? Non la tratta nemmeno d' amico. »
Niou scoppia a ridere. « Noi amici? Si è giocato tutto con quel ricatto, no Yugi solo di te mi fido e di Saya, siete simili sai? » 
« Davvero? E cosa ha di simile a me? »
« La purezza, anche lei seppur potente non utilizza mai la magia, è un tuttofare, è spontanea, serena, il suo sorriso è contagioso, sa dire qualcosa di profondo e mi cambia tutte le idee, un po' come sai fare tu, deve averti lasciato qualcosa di lei in te nella tua anima quando sei stato creato. »
A questo proposito chiedo. « Ma io ero Atem no? »
« Sì, la reincarnazione non è suo compito e nemmeno il mio, comunque l'anima è quella di Atem che è riuscita ad andare oltre la morte scampando dal sortilegio del puzzle. »
« Ma anche Atem è così, certo ha un temperamento diverso, ma è buono. »
« Disperato direi, e non arrabbiarti, ma è anche invidioso ora » E perché?
« Lui? E di chi? » Mi indica. 
«Io?! No aspetta, c'è un errore, io sono uno studente, lui un faraone, che ha da invidirmi? »
« Forse perché siamo amici?» é così importante?
« Perchè gli ho rubato un amico? »
« Non esiste il rubare un amico, esiste che ho scelto. »
« Scelto?» Ad essermi amico? 
«Sai cosa punta lui? » Perchè ha progetti oltre a stare con me?
« A tornare sulla Terra? »
« bravo! Sì e per farlo sai cosa è disposto a fare? » Non ho mai pensato che dovesse fare qualcosa e chiedere proprio a lui. 
« Cosa? »
« Vuole essere una divinità per tornare sulla Terra e stare con te. »
« Ma non lo è già? » Sì ok, io lo vedo da sempre così, ma dopo quel giorno che ha scacciato le ombre che dovrei pensare era così maestoso.
« Quello non era altro che il suo potere al massimo, ma non esageriamo, è uno spirito, non ha un suo corpo, per fare qualcosa deve possedere un altro che sia idoneo, tipo te. »
« E non puoi farlo? » 
« Stavo per pensarci su ma poi mi ha messo sotto un ricatto e si è giocato tutto... » Che lui l'abbia ingannato? Ma no, non voglio credere.
« E cosa è accaduto?»
« TU che faresti se la persona di cui ti inizia a fidare inizia ad avere pensieri contro te? »
« Chiederei spiegazioni. »
« E se glieli chiedessi e poi ti mentisse e tu lo sapessi ma non vuoi che scopra che tu lo sai che faresti? »
« Gli direi cosa so... alla fine anche chi lo sa sbaglia, non è meglio essere sinceri? »
«Tu vedi tutto così facile, ma non è facile parlarmi, dovresti saperlo. » Eccome, io ancora non capisco come mai si fidi di me, gli ho solo detto due cose semplici che tutti direbbero, credo.

« Ma Atem cosa ha fatto? »
« Il furbo... » 
« Però forse voleva solo una change, non credo che sia stato fatto con cattive intenzioni, è solo che non sa dove sbattere per stare con me. »
« Non era con cattiveria ma ha agito con cattiveria, non so se noti la differenza... »
« ehm no... »
« Mi ha ricattato usando i miei sentimenti su chi amo per manovrarmi. » Ehm, già, tipico suo.
« Ma ha compreso se era a scopo buono? »
«Non è di certo buono per il mio mondo eh, io devo pensare a quello non al suo "Amore" »
« Immagino che avrai dei limiti. »
« Nessun limite, ma non posso fare una cosa simile solo perché uno vuole stare con qualcuno.»
« Quindi non sei favorevole che io stia con tem? »
« Dei vostri sentimenti non mi metto in ezzo, ma dei mezzi per raggiungervi devo, tu sei un mortale lui un fantasma, a prescindere non potete stare insieme, vuoi Atem allora devi suicidarti, ma perché? Sei giovane hai solo diciassette anni! »
« Non c'è vita senza lui »

« perché tu non vedi la vita senza lui! »
« Per te è diverso tu non hai un problema simile, non puoi capire. »
« Non posso capire perché getti via la vita per un fantasma. »
« Non lo so! »
« Sai tu e Atem siete due sconsiderati: tu vuoi morire mentre lui vuole vivere...
Mi sono detto perché Atem rischia così la sua esistenza per un mortale?
Non lo capivo, e ora posso capirlo, benché siano sentimenti diversi i nostri, io non so staccarmi da te. » infatti rimane a casa mia e parlarmi quattro o cineue ore al giorno. 
« Perché ti distraggo, forse non te ne accorgi ma magari anche tu hai degli obbiettivi che se chi ami lo scoprisse potrebbe deluderla no? »
E ancora mi guarda ad occhi azzurro stellato stupiti ammettendo. « Non lo nego, ma vedi Saya non mi considerava mai, come dire secoli fa ero il tipico ragazzo che se ne stava a giocare a fare il re, avevo molte Dee, eppure lei non mi sopportava, proprio per questo mi piaceva, ma ero dispettoso, un tormento: l prendevo in giro, le facevo scherzi e lei mi disse che mi odiava.
Perdemmo il contatto, o succedetti a mio padre.
Iniziai a chiudere la mia felicità per essere degno del mio posto.
Saya non mi considerava ed io non smettevo di bramarla.
Un giorno notai che lei parlava spesso con Atem, mi ero ingelosito, ma osservai le gesta di lui, compresi che era rispetto, e Saya pure lo rispettava, non comprendevo il perché, così scoprì la verità e mi dissi che forse Atem poteva rilegarmi a lei.
Andai da Atem, mi presentai; all' inizio era rigidissimo ma non mostrava sentimenti, poi gli dissi una cosa, e lui inizio a chiedermi un ricambio, devo dire che il suo coraggio mi stupì, ma accettai, e così mi parlò di te, mi disse se potevi stare con lui o lui tornare sulla Terra, io gli dissi chiaramente che non era possibile se non che qualcuno lo richiamasse.
Accade, ma vedi mi sono chiesto come fosse stato possibile.
Ho guardato un po' cosa accade: il puzzle era completato e tu con che potere l'hai richiamato?
Da qual momento mi sono detto che forse tu e lui siete la stessa anima che non può non aiutare l'altra.
Quando Atem era tornato nel suo regno era indebolito, gli chiesi cosa avesse fatto ma lui non lo disse, ma lo compresi.
Aveva usato molto potere ma non per togliere le ombre dal questo mondo, ma perché tu eri senza vita e lui ti ha salvato, quel incantesimo ha una complicanza se non si è una divinità ovvero il suo potere viene dimezzato all' altro.
Atem dopo un po' di tempo mi ha reso quasi suo amico, credo che volesse riottenere i suoi poteri e oltre, allora iniziò a studiare magia da solo senza chiedermi nulla, Saya lo aiutava alle mie spalle e lui così creò un oggetto che lo diede a Mana, quel oggetto era un oggetto del millennio, il nono. 
Atem l'aveva creato per molti scopi, ma principalmente per rubarti i poteri che ti aveva donato e tornare in forze.
Stava male, Saya lo soccorreva sempre, Seth non sapeva dove sbatterci la testa aveva paura che potesse addormentarsi senza una fine.
Venni chiamato, Saya piangeva, mi abbracciò e non capivo come mai si era avvicinata a me, glielo chiesi e mi disse che Atem le aveva detto che ero suo amico, devo dire che non sapevo se era vero o meno, per questo gesto gli dissi una cosa...
Quando eravamo soli lui mi disse " Posso riavere Yugi? "
Avevo capito cosa voleva fare... 
Yugi mi prometti che non cambierai opinione di lui? » Ormai sono preso dalla curiosità, cosa è che Atem ha passato? Sembra peggio di quanto ho passato io. « Valuterò, per favore dimmi la verità, cosa ha fatto Atem in questi anni? »


Lui mi indica la sfera e da qui ogni scena che ci sarà mi farà capire cosa è Atem, e se è ancora lo spirito che amo o no. 

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Spero vi sia piaciuto, anche in questo capitolo si scoprono molte cose.
Avrei già il restante pronto, ma lo metterò domaniXD
intanto vi lascio con la sospance ♥a presto cari lettori ♥

 

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Capitolo 12
*** Crescita ***




CRESCITA.
 

In questa sfera di cristallo dalle medie dimensioni che sta sospesa in aria difronte ai miei occhi manovrata da Niou, appaiono diverse immagini: Una stanza, un letto, delle persone che si avvicinano ad una sagoma che pare essere con i capelli a stella.
Incuriosito mi metto in una postazione migliore con gli occhi per poi capire che è Atem quello sdraiato che pare affaticato, quasi impallidito, mi si stringe anche il cuore, io stesso in questo istante mi preoccupo, ma sto zitto e ascolto. « Yugi mi odierà, senza lui sono debole… »
Niou nel ricordo esprime. « Mi vuoi dire cosa diavolo hai fatto? Perchè hai rischiato così tanto, sapevi che salvargli la vita comprometteva la tua mezza anima, hai separato una parte di te, fortuna che me ne sono accorto… » Significa che l'ha aiutato? Ma comunque sia mi sento quasi in colpa.
Atem afferma con un mesto sorriso. « Ma come potevo lasciarlo morire sotto le mani del re dei ladri? No, piuttosto sparisco io.
Yugi è vivo , ha una famiglia, degli amici, è piccolo: ha solo diciassette anni, deve finire la scuola, vivere, non potevo lasciarlo morire, non me lo sarei perdonato…
Lo so che è un sentimento che lui non capirà mai, ma lui farebbe lo stesso per me, solo che lui non sa niente di cosa ho fatto in quel momento, per questo ora devo rubargli il ciò che gli ho ridato e mi serve un tramite, ma non potevo lasciargli il puzzle perché non è più il mio tramite con lui.
Forse se creassi un nuovo oggetto potrei ritornare in forze...»
Niou domanda. « Vuoi riportare il gioco delle ombre sulla Terra? Sei pazzo, un altro richiamo e per te è la fine! » Stavolta il tono di Niou è acceso di rabbia ma non di odio bensì di chi rimprovera un figlio.
« Non lo comprendi? È Yugi il gioco delle ombre, da sempre, fin dalla nascita.
Non potrò mai completare la missione…
Saya me l'ha detto “ Due anime gemelle per quanto siano distinte caratterialmente non sfuggiranno mai alla loro natura”
Per questo voglio rubargli i poteri che ha in sé senza saperlo, se lui alimentasse l'oggetto che avrà io riceverò energia da lui, e mi riprenderei...» dalla nascita? Ma allora le mie supposizioni erano reali.
L'altro esprime. « il potere su Yugi è stato sigillata per evitare che il gioco ritorni, non vorrai distruggere anche ciò, risvegliandolo, spero. » ma è ciò che lui voleva?
« Fidati, l'oggetto in questione penetrerà nell' anima di Yugi e ruberà tutta l'energia che gli ho donato. »
« Ma tu sei folle, il puzzle aveva il suo limite di potere, questo che darai a lui non avrà tregua, per lui sarà difficile capirlo, sfruttarlo, e metti caso lo rompesse? » Stanno parlando del ciondolo, ne sono sicuro. « Il rischio c'è ma io intanto avrò recuperato le energie…
Per favore puoi lasciarmi dare quel ciondolo a Yugi? »
« No, mi chiedi troppo, sei debole, non credo nemmeno che ce la faresti. »
« Mana… per favore porta lei sulla Terra, se fosse lei solo per un attimo, potrebbe...»
« Mana? Ma è la tua migliore amica! »
« Ed è la ragazza che più so che mai mi tradirà. »
« Mana lo sa? »
« Sì, sta studiando un modo per aprire un portale che lo conduca da Yugi usando le memorie del puzzle del millennio. »
« Sai chi sono, dovrei già fermarla, sta violando una legge! »
Atem esprime guardandolo con aria disperata. «Per favore, aiutala in questo. »
Niou rimane incerto, chiude gli occhi per poi mormorare. «Saya mi ha abbracciato, e mi ha parlato, non capitava da secoli, quindi va bene: aprirò un portale facendo credere che Mana ci sia riuscita, ma sei disposto a sacrificarla, una volta che lei avrà varcato il portale verrà giustiziata...»
« Sì… »



 


 

A vedere ciò scoppio in lacrime, lo ammetto mi ha commesso, toccato il cuore. « Non posso crederci lui aveva bisogno di me e io non lo sapevo, non lo sentivo, pensavo che stesse bene, e gli ho dato tutte le colpe…» Non smetto di piangere lui a natale non mi ha mai detto nulla, se non di Mana che aveva aperto un portale e che era stata sacrificata.

Niou intanto mi da delle pacche sulla spalla per poi dire. « Continuiamo? »


 

Credo di avere già il cuore debole, a malapena riesco a respirare che ho spasmi e la voce acuta. « O-ok… »

Il ricordo sulla sfera cambia.

Niou è sempre presente ma in una specie di tribuna con diversi esseri dagli occhi gelidi che non mostrano pietà, riesco anche a sentire il gelo sulla mia pelle.


Mana è con le catene ai polsi, e Atem è tra i palchi a guardare la scena a braccia incrociate, anche lui con sguardo apatico anche se nei suoi occhi c'è una nota di amarezza.

« Mana sei colpevole per aver trasgredito la legge che vieta il passaggio tra due mondi senza autorizzazione. » Afferma Niou che non pare più il mio amico ma un altro, una persona che giudica il prossimo, proprio come una divinità.
« M-Mi dispiace… » Espime Mana ad occhi tremanti, e a me dispiace ha il visetto dolce della mia maga nera.
«Avendo donato un oggetto magico ad un mortale, la tua pena sarà l'eliminazione completa! »
Mana sbianca di colpo urlando. « NO! Pietà! Mettetemi in prigione ma non l'eliminazione, vi supplico, non fatelo! »
Niou guarda un attimo Atem che sua volta guarda lui, poi si alza esprimendo. « Mana, non puoi sottrarti al tuo errore. »
Se avevo Atem tra le mani ora gli avrei detto non so cosa, mi sto infuriando, e benché sia un ricordo passato è scioccante il come si stia comportando.
Mana intanto esprime in lacrime « F-Faraone, ma voi… » Scoppia in lacrime inginocchiata a terra urlando « é un errore… è un errore… io… è stato un desiderio s...! »
Niou di colpo alza il volume della voce. « Procediamo! »

Da sotto Mana viene chiusa in una luce argentata che la trasforma in una luce che diventa sempre più piccola fino a che non sparisce completamente.

Lo devo dire sono incavolato con Atem per come è stato bastardo, ma anche con Niou, sapevano la verità eppure hanno complottato, tutto per amore?
É giusto fare ciò per amore?
Dicono che in amore e guerra tutto è lecito, ed è anche il sacrificio? La vendita di qualcuno?
No, non lo accetto.

« Non posso accettare, so che Atem è stronzo, ma negare la verità … e tu ci sei pure stato?! »
Niou cerca di spiegare. « Era un patto. »
« A casa mia si chiama corruzione!
Ma che razza di Dio sei che ti lasci corrompere?!
Per amore!? TU per amore distruggi un' innocente!?
Come potete, e anche Atem, come può averlo fatto?!
Non si sente in colpa?!
E non venirmi a dire che se no moriva, forse doveva, crimine peggiore è vendere l'amicizia per sopravvivere!?
Ma nemmeno per Anzu farei una bastardata simile, piuttosto io mi prendo le mie responsabilità!
E lui è un faraone?! Io vedo un bambino, e anche tu!
E tu vuoi una ragazza come Saya!?
Vagli a dire un atto simile e non te lo perdonerebbe!
Oh, scusa se ora parlo come se la conoscessi, ma se è come me, sarebbe adirata!
Io non conosco Mana, ma conosco la mia maga nera che sembra Mana, ed è la mia carta preferita, Atem l'ha usata, tradita! C'era di sicuro una soluzione! »
Niou esprime alzando al voce. « Adesso smettila! La colpa è anche tua se tu non richiamavi Atem lui non si sarebbe indebolito, non ti avrebbe salvato!
Soluzione?! Quale? eh?! Rispondi?! » Bene sto litigando con una divinità, ma ora non me ne importa tanto.
« Ah adesso la colpa è mia?!
Cosa volevi che tutti gli umani morissero sotto il Prana?! Stavamo tutti per venire soggiogati dall' oscurità, il faraone era l'unica salvezza contro quel potere!»

« Yugi, Atem non appartiene più alla Terra!
Se anche il gioco delle ombre fosse tornato non era lui il destinato a farlo cessare ma tu! Ma non potevi perché lui prima di lasciarti andare ha sigillato i poteri che anche se bassissimi di livello, con il puzzle si erano risvegliati, ma Atem ha usato questo particolare per usare la magia sua, solo che il puzzle ha in sé un limite.
Le sorti di voi non sono più affari suoi!
L'unico motivo per cui lui agisce così è solo tua!
Come tu agisci per lui! lui Per amore si sacrifica tutti.»
« Per amore non si calpesta il prossimo. »
« Non è calpestare, è solo proteggere la propria esistenza »
« Esistenza in un mondo di illusione!? Atem ha usato la sua migliore amica! »
« Cosa pretendevi?! Volevi che stesse male?! »
« Potevi salvarlo? Ma tu non volevi per delle leggi? »
« Stai dando a me la colpa?»
« La colpa è di tutti e due, ma principalmente tua considerando cosa sei! Se lo salvavi Mana non sarebbe stata giustiziata. »
« Se lo salvavo lui non sarebbe più stato uno spirito ma una divinità. Io non dovrei interferire con nessuno, Atem per poco non mi convinceva, ho dovuto sentire i suoi pensieri per capire che aspettava anche ciò… che io lo salvassi! »
« Non m'interessa, quello che avete fatto è meschino!»
« Quello che hai visto è solo una parte!
Vuoi stare con Atem? Allora guarda come è diventato.
Solo per questo ora vuoi non vederlo più?
Vuoi amazzarti per lui e non sai nemmeno che ha combinato!
Lo vedi e ti arrabbi?
Cerca di calmarti, dare ora a me o lui la colpa non risolverà perché sono passati anni!
Vuoi vedere il resto?! »
A malapena riesco a calmarmi. « Cosa altro devo vedere magari che Atem ti ha rubato la ragazza!? »
« Siediti! » Me lo ordina e di colpo vengo spinto a sedere da una forza invisibile, però non voglio vedere altro, sono già abbastanza deluso, e arrabbiato, non riesco a valutare la situazione, il tradimento è qualcosa che mai ho tollerato, figuriamoci se alla migliore amica.

Guardo un attimo la sfera di cristallo per poi vedere che Atem guarda fuori dalla finestra della sua stanza, ma in questo istante provo un forte rancore che vorrei staccargli la testa,
poi vedo Niou che domanda raggiungendolo. « Come stai ora? »
« Se Yugi lo sapesse mi vorrebbe uccidere. » uccidere pestarlo, oh sì!
« Ancora pensi a Mana? Dai ormai sono passati anni, e smettila… »
« Sei fortunato a non avere amici, ma Mana per me era molto importante, forse se non ci fosse stato Yugi avrei potuto amarla come quando ero in vita. » Cosa amava Mana? Non era solo la sua migliore amica?
« Gli amici? A che servono? A nulla… sono solo una perdita di tempo. » Già e pensare che ora è mio amico...
Atem afferma. « L'amicizia non è una parola, è anche solo un gesto, tu per esempio mi sei amico. »
Niou scoppia a ridere. « Io?! Ma ti pare? Sai bene perché ti sono sempre vicino; non c'è amicizia o altro se questo brami, sarò buono ma con i furbetti evito.»
Atem pare prendersela. « Però lo devi a me se Saya ha iniziato a uscire con te no? » Che Atem stia perdendo la pazienza?
Niou Domanda con tono trattenuto. « E con questo? » domanda a tono sospettoso.
« Ecco, mi chiedevo, non è che se lei iniziasse ad amarti, io possa avere un premio? »
Niou ha un nervo pulsante ma pare trattenersi. « Cosa…? » non so se è un “Cosa” per cos cheda o per sapere cosa lui voglia.
Atem proferisce. « Potrei andare sulla Terra e restarci? »
« Ho detto di no! »
« Non come spirito… » e allora come? Forse vuole tornre umano?
« E come? Di certo non posso resuscitare il tuo corpo reale. »
« No di certo, ma Saya mi ha parlato che potete trasformare uno spirito in una divinità. »
L'altro rimane a bocca spalancata per poi chiuderla e chiedere. « Non ho parole… ma sei serio?! » chiede stavolta ad occh più spietati e tono staccato ma anche stupito.
« é solo un pagamento, voi non usate questi mezzi? »
« E perché mai dovrei fare una cosa simile? »
« Così starei con Yugi. »
« Ma sei fuori?! La smetti di dire “ Yugi?!” Ma che è la tua droga? Usa la testa, credi che sia un gioco il mio mondo, credi che potrai avere la vita liberta?!
Potrai anche studiare quanto ti pare, sfrutare l'ingenuità di Saya per i tuoi inganni, ma non puoi essere ciò.
Non sei idoneo, me ne sono accorto in tempo fortunatamente.
Non è uno scherzo, non avresti tempo, io non mando mica in vacanza gli Dei, stanno senza tregua nel loro lavoro perché devono mandare avanti molte cose, come la stessa vita.
Non guardare Saya, lei ha fatto il suo per secoli e ora voglio che abbia del riposo, ma il resto non avrà mai.
La tua motivazione non è sufficiente, io devo avere persone che portino avanti il mio mondo verso la luce, non uno che pensa solo a se stesso!

Non hai nemmeno le conoscenza adatte, no, non ci sto.
Inoltre divnità e mortali non sono ammissibili nemmeno come amici, evita...»
« Senti sono circa cento anni che sono bloccato qui, io sto facendo in modo che Saya si fidi di te ma non mi piace fare le cose così senza un incentivo.» Sì, ha perso la pazienza, ma poi come fanno ad essere passati così tanti anni se da me sono solo cinque?
« Incentivo?
Sono buono sì, ma non amo chi mi vuole manipolare!
Ho dato a te molte libertà: sia su Seto, sia su Mana, sia sul ciondolo, sia sul fatto che sei stato richiamato!
Vuoi davvero avermi come nemico?! » Nemico? Atem ma sei pazzo?!
« Ma io sto male senza Yugi… vuoi eliminarmi forse?! »
«Devo dire che questa discussione mi ha rivelato ciò che vuoi, certo ho aspettato ben cento anni, ma che importa, alla fine non riesci più ad aspettare... » Perchè mi sembra di vedere me a natale quando ero sotto stress tra le vite dei miei amici e il ritorno di Atem?
« M-ma tu… » Atem pare scioccato, si tocca le labbra come se avesse detto qualcosa di sbagliato, e forse nemmeno ci ha pensato.
« Ah, non lo sai? Quei libri che hai letto erano proprio per darti quel titolo ma ti sei rivelato, quindi ci vediamo, ah sì, se solo Seya si distacca da me, o scopre qualcosa, prendo te e il tuo alterego e vi eliminerò, nulla di personale…
Certo poi Saya starebbe male, ma ho un' eternità per farmi perdonare, ci sentiamo. » esce dalla porta scoppiando in una risata malefica che fa accapponare la pelle.

Io di colpo mi alzo e mi allontano da Niou. « Cosa?! Tu…. » L'avevo sempre la paura che lui potesse essere un nemico mio.
« Già… ricordi il gioco a natale? »
Deglutisco un po'. « Sì… »
«La tua lettera mi è giunta era verso Atem volevi rivederlo, un regalo più che altro, così mi sono detto beh, a natale si è buoni… ma vediamo… »

Niou mi blocca i movimenti con la magia e io non riesco a staccarmi nemmeno con la mia, pare più forte, o forse lui mai ha usato i suoi veri poteri?
« L-Liberami. »
« No, è così divertente sentire la tua paura, di come hai capito qualcosa, ma torniamo a noi.
Il giorno di Natale io ti ho detto che Atem sarebbe rimasto un giorno a condizione di un sacrificio, ero convinto che tu mi avresti detto “ sì” invece hai detto “ No, allora non portare qui lui” Mi è piaciuta e così ti ho dato Atem per un giorno, benchè non potessi, ma i patti io li rispetto, sono di parola da sempre, e così ho esaudito sia il tuo desiderio sia quello di Atem.
Atem evidentemente vedendo che eri vivo senza il ciondolo si sarà profittato per toglierti il sigillo che era imposto a te, poi è tornato nel suo regno con tutti i suoi poteri… in quel istante a natale Atem ti ha rubato ciò che ti aveva donato.
Ho iniziato a osservarti.

Fin dal primo momento che ti ho visto ho notato qualcosa di diverso, e intanto avevi preso la mania di scrivere a me, perché tutto ciò che scrivevi finiva a me.
Mi è arrivata la tua richiesta d'aiuto, sai anche là hai superato le mie aspettative, eri bizzarro: volevi dei poteri ma ne avevi terrore, ti dissi che così avresti buttato il sacrificio di Mana, ma tu avevi troppa paura della stessa magia; un contro senso dato che Atem ha bramato la magia… siete proprio complementari.
Quel giornalista poi ti harovinato la vita, aspettavo molto che tu ti rivelassi, magari come Atem, ma hai resistito tre mesi, tu hai detto per tre mesi no ai tuoi poteri, come hai fatto? Sotto il vero stress, sotto la tensione, tu non hai ceduto.
Ho compreso che avevi una determinazione senza eguali, nessuno sa resistere alle ombre, nemmeno Atem ci era riuscito, ma tu sì…
Quando ci siamo rivisti mi ero detto di volerti conoscere ed è così accaduto: ho frequentato i tuoi ambienti, ho conosciuto te come persona, ho visto in te ogni cosa più pura che al mondo c'è.
Nonostante hai un oscuro potere tu hai ancora l'ingenuità di un bambino, la dolcezza di un imbranato, e sei anche determinato, ma con testa adulta che ti fa far fronte alle responsabilità, caratteristiche che sono rare, e che cerco da secoli.
Mi hai poi donato la tua amicizia, ho temuto che avessi scoperto la verità, ma non c'era nulla nei tuoi pensieri; si in quel momento ho dovuto sondarti, ma nonostante ciò non mi fidavo, ma eri lucido, sincero, e così siamo usciti.
Con te non era più parlare a un mio sottoposto, ma a una persona giovanile, frizzante che non mi vedeva come un entità da temere ma come qualcuno di semplice, alla pari, e tu sapevi chi ero, ma non te ne sei importato, perché tu hai un modo di vedere che è oltre l'ordinario, tu guardi il carattere, non ti soffermi sulle piccolezze come “classe socili” tu tratti tutti come senti che meritano, questo è qualcosa di raro che mi piace di te.
Ho avuto problemi nel mio mondo perché stavo cambiando, dicevano che frequentarti era il mio errore, ma Saya mi si è avvicinata a tal punto che mi ha rivelato che mi vuole bene, e so che Atem non è stato, ma tu, tu sei riuscito senza conoscere Saya a legarmi ancora più a lei.
Mi hai visto in difficoltà, seriamente ho avuto dei litigi nel mio mondo.
Mio padre, non vuole che ti frequenti, dice che devo solo Atem o quelli come me, ma io non ho mai seguito mio padre, e ora non può costringermi.
Sono scappato e mi sono rifugiato sulla Terra.
Non sapevo che fossi in quelle vicinanze, intanto pioveva perché vedi influenzo molto il tempo con il mio umore.
Quando ti ho visto mi sono detto “ Perché lui appare quando sono in difficoltà?” Ho iniziato a credere che tu fossi senza saperlo attratto da chi ha in sé poteri, questo spieghrebbe perché hai avuto avventure che hanno mostrato la magia, del rsto è la tua storia.
Non mi hai fatto domande, hai solo tentato di rendermi spensierato,hai tentato di farmi avere dei nuovi amici con scarsi risultati, ma è da ciò che mi hai fatto capire cosa fare. »
Perché dice ciò? Vuole uccidermi? Ho paura, non riesco a muovermi.
« perché ora mi dici ciò? »
« Perchè mi hai detto che tra amici c'è sincerità.
Non ho nulla contro te, ma tu vuoi davvero stare con Atem?
Sei sicuro di amarlo, conoscerlo?
Prima sembrai molto deluso, adirato, e se lui non fosse come lo ricordi?
Per lui sono passati mille anni, per te solo cinque, credi di poter estirpare questa disuguaglianza?
Atem ti ha donato la vita sì, ma voleva anche ucciderti, ci ha rischiato e molto, quel ciondolo doveva ucciderti... »
Uccidermi? Ma che sta dicendo? No, forse mente?
« Lui? Ma che dici? Non lo farebbe mai! »
« il ciondolo ti avrebbe sanzionato se non fossi stato all' altezza… lo sai vero? » Sì lo so, e non scordo come ho sputato sangue.
« Atem lo sapeva? » È più forte di me, mi sento il mio castello di sabbia crollare.
Lui mi si avvicina, e mi sento come una bella statuina contro il suo padrone. «Sì, ma tu hai me, ed io per te violerei altre leggi, ma devi essere certo, dopo tutto ciò che sai, e hai visto… Atem merita di avere te?
Non pensi che in questo mondo possa esserci una ragazza che ha bisogno di un ragazzo come te?
Non pensi di avere più potenziale di lui?
Atem è uno spirito, separato dalla sua parte buona, te, e più starà lontano da te più non sarà in pace… vuoi davvero morire e raggiungerlo perdendo la tua vita che ami?
Negheresti tutti di te solo per lui?
Hai dei sogni no? Tu stai sprecando tutto per andare da Atem, ma se Atem non ci fosse nella tua mente, non avresti già una vita felice?
Non sei sincero con i tuoi amici, non sorridi come faresti con lui, non sei te stesso, sei rimasto a soffrire, ma non hai mai sacrificato qualcuno, tralasciamo Honda , sono stato io a costringerti… adesso rifletti su questo, ok? »

Non so che pensare mi sento la testa piena della sua persuasione, i suo tono dolce ma imperativo, sembra ipnosi, ma non lo è, mi ha solo aperto gli occhi che forse ciò che io ho sempre pensato di Atem fosse solo una mia idealizzazione, perché io sono umano, lui un fantasma; e lui passa anni senza me anche il triplo, e magari non è più come una volta… infatti già a natale era diverso e malinconico.
Niou è diverso, anche se odia Atem mi ha detto la verità, ma questa verità forse non volevo saperla, perché ora devo pensare, riflettere, e fa male se penso che è tutto vero…

« Niou è la tua vendetta?»
« No. »
« Allora perché ora mi dici tutto questo? Per sincerità, ma tu odi Atem, e non è che lo fai perché così lo lascerai? » Non so che pensare, non so fidarmi più.
« A natale io volevo ucciderti, ma quando abbiamo scontrato lo sguardo ho visto in te un anima diversa da Atem, ero insicuro, e se avessi dovevo ucciderti avrei dovuto trovare un movente.
Io posso avere l'aspetto di chi voglio così ho inventato di essere il sostituto di Anubi, ma era per dirti “ Sono la morte e ora ti ucciderò” Ma ora voglio aiutarti, difenderti » Afferma vicinissimo ed io sono perplesso perché nei suoi occhi non c'è freddezza ma gentilezza.
« Difendermi? » E da chi?
« Sì, ti voglio difendere dalla delusione. Mi stai a cuore, e come lo chiami tu, ti voglio bene! »
« Io però voglio chiarire con Atem tutto!

Forse sarà diverso ma lo è perché è senza me, quindi se ci parlassi tornerebbe come sempre lo amo! Ne sono sicuro! »
« Per parlarci implica la morte, non posso fart tornare da lui. » potrebbe ma non vuole, ma perché?
« Potresti vero? »
« Se tu metti piede là dentro significa che devo ucciderti, e non voglio macchiarmi di un delitto simile, sto tentando di salvarti la vit dalla trappola dell' amore, ecco. »
« Ma io… allora porta qui Atem. »
« No, è debole, e ora non potrebbe nemmeno più entrare in te. » E perché?
« a lui è me, perché non può. »
« Perchè ha distrutto il sigillo su te, ha tolto il vostro legame spirituale; si è ripreso tutto ciò che ti ha lasciato. »
« Ma Atem cosa voleva fare? »
« Beh, te lo spiego: dopo che ti ha salvato lui si è indebolito, ha capito che il gioco delle ombre non sarà mi cessato sulla terra finché esisterai tu e gli ogetti del millenio, così ha creato un ciondolo che potesse rubarti i poteri del gco delle ombre probabilmente per impedirti di usare la magia, ma non è stato, hai rotto quel ciondolo quindi la sua energia è tornata in te, ma Atem si era già fatto un po' di forze.
A Natale vi siete visti, Saya sapendo questo ti ha dato una lettera con scritto la missione, ed Atem ti ha testato per vedere se effettivamente hai poteri o meno.
Quando ne hai dimostrati credo che tu abbia perso molte energie, e in quel momento lui ha ripreso i suoi poteri ma così facendo ha infranto il sigillo su te, suoi tuoi veri poteri.
Atem poi ti ha detto che se distruggi gli oggetti del millenio noi, ovvero io, avrei acconsentto che tu stessi con Atem, ed così, ma Atem voleva solo eliminare te e il gioco delle ombre.
Non lo sai? E le due anime che componono la reicarnazione delle ombre cessano di esistere sulla terra, il gioco delle ombre svanirà sulla Terra, e quegli ogetti non avranno in sé più potere.
Atem lo sapeva ed ha tentato di ucciderti perché se tu fossi morto dopo che avessi distrutto gli oggetti saresti finito da lui e tu saresti stato felice.
La domanda è, vuoi morire e perdere tutti per lui? »
Non ci ho mai pensato, o meglio non ho proprio riflettuto sul dettaglio che in quel mondo la mia famiglia e Jonouchi non li vedrei mai più, che tutta la mia vita, questa città, sparirebbe per stare in un mondo che non è nemmeno il mio e che forse nemmeno ci starei bene, e se poi Atem non mi attrasse più? Se davvero questo suo modo di fare mi facesse sentire come se io avessi buttato via la mia vita?
Ho paura della morte, ed ora ho paura di amarlo.


 

Niou sa essere convincente, non sta usando incantesimi, mette solo le parole al modo giusto, ponendomi dubbi; ma sono così influenzabile?

« Ho… paura… n-non lo so più… perché mi chiedi questo? Quindi io devo morire così il gioco delle ombre non esisterebbe… ma perché non me l'ha detto?!» Di nuovo tremo nonostante ci sia l'incantesimo, di nuovo piango nonostante mi vergogni a ostrarmi come una ragazza.
« Perchè non avresti mai cntinuato a saperlo… » Mi si avvicina un po' «Ehi, non piangere, devi tu scegliere, ma ti do del tempo ok? Puoi completare la missione, posso salvarti la vita, posso non portarti da Atem, perché vedi una volta che sarai là non potrai più tornare indietro, nemmeno a implorarmi, per questo voglio che tu sia sicuro delle tue scelte, e ti ho detto la verità, ora spetta a te scegliere cosa vuoi fare. »

La mente mi pare vuota ormai, tutto mi sembra un incubo.
L'incantesimo Niou lo spezza ed io metto le mani agli occhi ammettendo. « Non voglio lasciare i miei amici, e nemmeno la mia famiglia, ma io credevo che fosse giusto… non posso morire quando sarò vecchio allora?»
Niou afferma. « Quando sarai vecchio per Atem potresti essere un ricordo lontano… se tutto è come penso, passeranno solo un milione di anni.
Il tempo per Atem è veloce perché tutto ciò che vive là è un incantesimo…
Mentre qui è la realtà, e il tempo scorre lentamente…
Nel mio mondo invece essendo che dobbiamo dirigere tutto il tempo è lentissimo ma per voi è una frazione di secondo.
Se tu aspettassi troppo Atem potrebbe non amarti più, riconoscerti, per questo se vuoi raggiungerlo dovresti scegliere quanto prima, e ciò significa suicidarti. »
« La maledizione è che amo un fantasma, ma io ho davvero dei piani per questa vita solo che li ho accantonati. » ed è così, prima di capire che amassi Atem io avevo dei piani in testa.
« Quindi ora cosa vuoi fare? »
Bella domanda, ma io non lo so più.
Vorrei dire che continuerei a studiare la magia, ma ora serve?
A me serve? Non mi sento nemmeno appartenente al mondo di Atem, forse in parte sì, ma ora?
Lo voglio davvero abbandonare?
« Niou posso restarmene da solo? »Non voglio mandarlo via ma ora non ho voglia di vedere nessuno.
« Ok, ti darò tempo, ciao, se nel caso devi chiamarmi usa la penna.
Ciao. » Sparisce nel nulla così io raggiungo mio nonno e guardo lui di spalle pensando che senza me lui come starà?
Gli occhi tornano ad annacquarsi e comprendo che non sono pronto per lasciare mio nonno.


 

Il cellulare di colpo squilla, lo prendo e rispondo sentendo Jonouchi che mi dice. « Ehi amico, la mia sorellina vuole uscire con uno, ma io non mi fido quindi ti va di pedinarli? » Ma che fratello è?
« Ecco.. non so… » Non mi va molto, ma si sa che Jonouchi è un burlone.
« Su dai, con te ho la scusa e gli dico “ Yugi ama i film d'amore...” su dai se fossi solo s'insospettirebbe… »
Un po' me la prendo. « Io non amo i film d'amore! Mi hai preso per una ragazza? » Li amo, ma mica lo dico.
« Giusto lisciati i capelli così non mi scoprono e ti fingi la mia ragazza se chiedono. »Ma Jonouchi vuole che dopo gli tiro le orecchie? « Ma tu sei un cretino io non mi concio come una ragazza! »
Jonouchi non mi ascolta. « Dai, su è solo per oggi, poi non ti rompo più. » E così mi convince perché sono uno scemo, buono.


 

Mi liscio i capelli ma mi vesto da ragazzo solo che Jonouchi a vedermi dice. « No, tu ora ti metti questo vestito che ho rubato a Serenity. »

Lo fulmino ad occhi vedendo che ha in mano un grazioso vestitino fru fru con la gonna mini color giallo. « J-Jonouchi!! Io non sono una ragazza!! »

 

Ma lo stesso in bagno Jonouchi mi costringe a cambiare, e non smetto di urlare, quasi userei la magia per bloccarlo ma non voglio fargli male, e così divento una ragazza.
Jonouchi mi mette davanti allo specchio del bagno pubblico. « Ah guarda sei perfetta. »
« Questo è un colpo basso! » Perchè ho i caratteri femminili? Perché sono bella e mi piace pure? Sono gay forse?
« Mi adorerai, ti ho truccato benissimo. »
Io gli urlo. « Stupido, stupido!! »
Jonouchi arrossisce perché sono quasi in lacrime perchè sono rossissimo sulle guance. « Ehm, posso chiamarti Yui? »
Io annuisco senza guardarlo. « Ok… »

Raggiungiamo il cinema e a gurdarmi attorno vedo già gli sguardi dei ragazzi a fissarmi ed io spero che nessuno lo scopra, mi veda, se no la mia reputazione diventerà pessima, magari che sono gay, e vorrei evitare.


 

Al cinema c'è la fila, rimango in cosa con il mio amico che controlla Serenity assieme a un ragazzo della sua età. « Non credi di esagerare? » Già perché lui ha pure il cannocchiale.
« Se solo tocca la mia sorellina gli tiro un destro. » Eh ma quanto è protettivo…
« Dai è grande, lasciala divertirsi. »
« é una bambina! Ed io devo proteggerla dai pervertiti. » Ovvero te?
Non c'è niente da fare e così andiamo al cinema a vedere questo film d'amore che faccio di tutto per non mostrarmi preso, ma la storia mi prende e certe volte prendo il fazzoletto e inizio a piangere dalla commozione.
« Yugi sei un bravo attore pare quasi che ti piace questa lagna. » Ma è così, io mi sono commosso.
« Grazie. » Non voglio che scopra che ho i gusti di una ragazza innamorata.
« Intanto Jonouchi guarda mia sorella che pare voler attenzioni dal suo partner. « Cosa sta a fare? Non si azzardi a baciarlo eh, prima devono sposarsi e poi il bacio. » Ma diciamolo che non vuole che sua sorella soffra.
«Almeno lei sta con chi gli piace. »Ed ecco che mi ricollego ad Atem.
« Me ne sbatto, è troppo piccola. » proclama Jonouchi protettivo guardando i due con il cannocchiale mentre io guaro il film sempre emozionandomi.

Quando c'è la pausa del film vado in bagno.


 

Sento uno strano rumore metallico, qualcuno corre via di fretta e furia, non lo noto bene ma ha solo occhi neri, ma mi crea una strana sensazione.
Non capendo chi sia entro in bagno e sento qualcuno che pare faticare a respirare.
Incuriosito vado verso la porta. « Ehm, scusi, sta bene?»
ma non si sente più un rumore, quindi arrossendo sbircio sulla fessura vedendo del sangue.
Mi spavento assai e tento di aprire la porta facendo anche rumore ma la serratura è chiusa dall' interno anche se lo noto che è stata chiusa dall' esterno.
Mi guado un attimo attorno, vedendo che nessuno c'è uso la magia facendo scttare la serratura e vedo appunto una ragazza che ha na goccia di sangue che esce dal collo.
Sena pensarci mi avvicino e guardo incuriosito il tutto notando che la vittima è stata punta con qualcosa, probabilmente un ago o qualcosa di sottile che avrà avuto sopra del veleno. « S-Signorina, cerchi di resistere. »

Rifletto subito per poi rcordarmi di qualcosa che ho letto quindi tento di usare la magia pronunciando diverse parole in un altra lingua, l'effetto pare fnzionare però solo riesco a cicatrizzre la ferita, ma per la donna ormai è troppo tardi.
Rimango a fissarla e mi maedico perché non sono bravo in nulla se non a giocare a carte.
Comprendendo che si tratta d omicidio decido di chiamare qualcuno, ma già altri l'hanno fatto solo che io vengo visto come sospettato di omicidio.

Il film me lo perdo, la polizia arriva, e prendono solo le persone che secondo la camera di sicurezza sono entrate in bagno tra le 16.00 e le 17.00.
vengono radunati cinque persone più io.
L'ispettore del dipartimento di polizia ci chiede cosa noi facevamo in quel effettiva ora.


 

Tutti pare che abbiano un alibi eccetto io sopratutto perché a porta era aperta, e secondo le loro analisi era chiusa dall' interno.

 

Non potendo dire come effettivamente ho fatto ad aprire il tutto perché non sono un ladro, vengo ancora più messo tra i sospetti sicuri, e questa storia mi infastidisce, tra qui cinque sicuramente c'è il vero colpevole e se la sta ridendo che io sia 'incastrato, ed ora come ne esco?

Jonouchi arriva.
Quando sa cosa è accaduto mi difende, tuttavia non pare incredibile anche se usa sempre il femminile verso me, ma presto dovrò dire che sono Yugi Mutou, ma mi vergogno e molto anche.

L'ispettore vedendo che ho anche lasciato delle impronte digitali perché io sono incosciente e un bambino che tocca tutto, mi dice che devo seguirlo in centrale per gli accertamenti, e questo mi spaventa che oppongo resistenza piangendo. « ma io non sono stata, giuro che non so uccidere nessuno, figuriamoci a fare un omicidio a porte chiuse! » Ed è vero, infatti il cubicolo era a porte chiuse, sigillata era la porta ma io con la magia ho distrutto tutto, ma non potevo immaginare che era avvelenata la vittima.

La polizia mi prende per le spalle.
Mi dimeno guardando i cinque sospettati.« Uno di loro è stato, io sono innocente! »
Non ho mai deciso di sfruttare la percezione di aure verso qualcuno, non l'ho nemmeno praticata se non letta, ma ci provo: li guardo tutti e solo una di loro mi fa sentire la sensazione che ho avuto quando, probabilmente lei, mi ha sfiorato, e così la indico. « È Lei la colpevole, lei dovete prendere. »
L'altra che ha i capelli neri, ed occhi affabili esprime. « Come puoi dire che io ucciderei il mio fratellone?! Sei tu il colpevole. »
Io esclamo. « Io non conoscevo la vittima, tu sei l'unica a conoscerla! »
« Io ero a comprare le bevande ho mostrato lo scontrino sei tu che non hai un alibi, ed è un peccato che una giovane come te si macchi di sangue. »
« Io non sono stato! » E chi se ne frega se parlo al maschile ora.


 

Jonouchi pure dice che non sono stato io ma tutte le prove sono contro me, ed io non lo accetto, ma ugualmente vengo portato in centrale.

A mio nonno per poco non gli viene un colpo a sentirmi che io ho ucciso qualcuno, e poi vengo interrogato, ma io dico la verità che non ho fatto nulla, che sono innocente, ma non mi credono e così mi mettono in una cella che non amo, anzi mi sento come se il destino fosse ingiusto.

Per molte ore piango maledicendomi che non so usare la magia, che sono stupido, troppo ingenuo e che il vero colpevole è in libertà, vorrei dargli una lezione ma non so come uscire da qui perché le finestre sono sbarrate, ed io non so nemmeno teletrasportarmi o controllare la mente.

Stavolta sento che usare la magia è l'unica mia salvezza, ma se +cosìsignifica che ho accettato me stesso o lche sto solo approfitando di me stesso?

Non smetto di pensare a tutto ciò che ho passato oggi, le rivelazioni e le domande: morire o no? Per Atem, lo posso fare o no?
Tutte le convinzioni pare che siano state dissolte come per magia, ma so ce non è magia, semplicemente mi ritrovo davanti ad una scelta che avrebbe cancellato o salvato la mia vita.
Non metto in dubbio che Niou sotto, sotto, stia cercando di separarmi dal faraone, probabilmente per vendetta, ma devo tenere conto che Niou mi sta solo svegliando a capire che le mie azioni potrebbero essere sbagliate, infatti se lui non me o avesse detto ora sarei ignaro di ogni cosa, di ogni piano.
So che Atem ha bisogno di me, ma io davvero ho bisogno di lui?
Per vivere devo d'avvero morire e lasciare tutti?

Sono domande che non so darmi risposta, ma di un cosa io sono certo, ormai il mio destino ruota attorno alla magia, e se è così allora tanto vale che la padroneggi.

Da solo in nottata inizio a pronunciare diverse frasi che per chi mi sente sono senza senso, solo che mi urlano lanciandomi ualcosa, perché ho dei conquilini ui. « Sta zitto, sono le tre di notte!! »
Io però non me ne importo che esprimo. « Se vuoi dormire dormi, io sto solo facendo una cosa, ma se vuoi essere tu il test, ti faccio accomodare » Probabilmente il fatto che questo uomo è un criminale mi rende più facile a usare la magia dicendo che alla fine è solo una punizione in più.

Attorno a me si eleva del vento circolare, intanto creo la dimmensione oscura e propongo un gioco alla vittima che lui è costretto ad accettare, in questo gioco spiego che ch vince sarà libero e chi perde non avrà scampo alle ombre.
La partita inizia, la difficolt c'è in questo gioco di scacchi ma ho da sempre la mia astuzia e in fondo scacchi è un gioco di strategia, ed avendo imparato dal migliore riesco a puntarla. « scacco matto! »

La partita si conclude con la mia vincita.
La vittima disegnata viene incatenata dalle stesse illusioni, mentre io ne esco per poi continuare a fare quella specie di sortilegio disenando con il dito sul pavimento freddo.

Stavolta qualcosa dal terreno appare ed io inizio a scrivere sugli spazi dorati diversi simboli che sono lettere di una lingua antica.
So che sto cercando di fare una maledizione a distanza, ma non è semplice perché ho pochissime informazioni di chi voglio che abbia la vita distrutta dalla mia magia.

Nonostante scriva ciò che so, mi manca il cognome, e quindi non riesco seriamente ad attivare il tutto, ed è così che mi ricordo che esiste niou, che lui potrebbe sapere tutto di quella donna.
Prendo la penna che porto sempre nella tasca e scrivo.
“ Puoi venire qui, non riesco a fare una cosa. “

Niou appare muovendo la testa per capire dove sia. « hai cambiato casa, o sei in prigione? »
Inizio a spiegare a lui tutto e lui domanda. « E perché non mi hai chiamato prima? » Mi tira un pugno in testa.
« Perché non ci ho pensato…mi aiuti con questo incantesimo? Non ci riesco. »
Niou si siede a terra e mi guarda per poi dire. « ma come hai fatto ad attivarlo se nemmeno sai controllare i tuoi poteri? »
« Perchè voglio vendicarmi, allora mi aiuti, mi serv eil cognome della tipa. »
L'altro se la ride. «Va bene, dammi un attimo. » F apparire un libro, lo sfoglia per poi far apparire una cartella e chiede. « Oggi hai incontrato queste donne, qualli sono? »
Guardo ogni foto per poi indicarne una, quindi inizio a prendere ogni dato e scriverlo sul terreno che ha lasciato attivo l'ncantesimo.
Terminato ciò esso sprigiona un fascio luminoso che si inalza, e va verso fuori. « Per te ha funzionato? »
Niou annuisce. « Si certo, beh, come sei finito in questo pasticco? »
e lui mi rimprovera. « ma sei proprio scemo, ti ho detto che se avevi bisogno di me potevi chiamarmi! » Mi prende per mano. « Andiamo a vedere cosa accde a quella donna. »
e in un attimo mi ritrovo dentro un auto assieme a Niou.

La donna al volante non si accorge di noi fino a che non accosta e chiude l'auto per entrare in una modesta abitazione a due piani.

Niou mi fa uscire dal posto e intanto la donna inciampa sbattendo la testa sull ringhiera, ma fortuntamente non si è fatta malissimo.
« Ma è imbranata? »
Niou afferma. « No è solo maledetta. »
Infatti la donna mentre vuole andare a dormire trova un insetto che vuole pungerla e lei urla di colpo per scappare dato che pare terrorizzata dal calabrone.


Intanto vedendo che Niou non vuole usare la magia mi costringe a Far scattare la serratura, io e il mio amico entriamo e raggiungiamo la camera della donna dopo che ha ucciso l'insetto con l'insetticida, è guarda delle foto, per privacy aspetto che smetta anche se Niou mi spinge facendomi proprio vedere a lei.

La donna si alza di scatto. « E lei come è entrato qui?! »
Io guardo Niou come per dire “ ma che combini?” poi rispondo alla donna. « Io non ci voglio stare in prigione, sono giovane, e innocente. »
La donna esprime. « Problemi tuoi sei sei un bambino che ama curiosare, non so come hai aperto la porta, ma ti sei incastrato solo. »

« Io sono innocente, sei tu la colpevole!Ero solo curioso. »
« La curiosità a volte uccide. »
« Lo so, ma che ne sapevo io che quella era morta, mica sono un detective. »
« Ormai la polizia ha deto che sei tu il colpevole. »
Intanto la donna prende il cellulare e compone un numero ed io d'istinto cerco di fermarla, anche se lei è alta. « Non chiamarli, poi finirei ancora più nei guai. »
Mi chiedo che faccia Niou, ma si diverte?
« Niou cavolo aiutami! »
L'altro esprime. « TI sto aiutando… perché non controlli la sua mente.»
« Io non so farlo. »
« Impari... »

La donna mi spinge via, finisco contro il comodino facendo cadere alcuni oggetti, intanto la donna parla con la polizia.

A mari estremi la indico e subito attorno a lei tutto si oscura mentre mi chiedo che cosa devo esattamente fare, ho letto sì, ma la pratica per me è difficile, comunque la donna pare non riuscire più bene a parlare a causa del cambio luogo di cui io e Niou non ne risentiamo.

La donna vede inoltre che manca campo sul suo cellulare e domanda. «Ma cosa diavolo è quest… » Non riesce nemmeno bene a parlare che è già a terra, e lo so che presto potrebbe anche morire, ma quasi non mi dispiace, però a ricordarmi di Atem e i suoi modi di fare mi bloccano e così tolgo la dimensione oscura per poi andare dalla donna. « Signora, sta bene? »
Niou rimane dietro di me a chiedere. « Yugi, ma che ti prende? »
« Non posso, non è mio compito usare questo potere, io non sono come Atem, io non voglio uccidere, sarà anche un' assasina ma non posso io macchiarmi di tali reati, se sono in prigione è colpa mia della mia ingenuità, non sua.»
Niou si avvicina a me per poi sorridere, ma perché mai?
« Non smetterai di stupirmi, ma in questo caso se la metti così me ne occupo io… »
Quando svolta lo sguardo verso la donna, quegli occhi blu dolci come l'acqua nella sera, svaniscono per lasciare il blu del ghiaccio puro.
Non dice nulla, né formule, non so che pensi, ma di colpo la donna se ne esce dalla casa, mentre a me Niou mi riporta in cella e mi dice. « Domani mattina questa storia sarà dimenticata. » Io domando. « Niou ho capito cosa voglio fare… e mi dispiace per Atem ma è così…
Non posso lasciare la mia famiglia, nemmeno i miei amici, se si potesse vorrei che Atem stia sulla Terra, ma non che io mi suicida per stare con lui in un mondo che non mi piacerà.
Sarà difficile ma forse devo dimenticarlo. »
Niou si mette le mani dietro la schiena per poi dirmi. « Vuoi venire con me? »
« Dove? »

Non mi risponde, ma di colpo mi ritrovo ai piedi il mare solo che non ci sto affondando, e in questo mare ci sono riflesse tantissime luci.
Alzo lo sguardo vedendo una migliaride di stelle, e poi le nuvole che si accompagnano bene al blu che fanno accendere di meraviglia i miei occhi.
Sto sognando? E se è un sogno è megagalattico.
« Niou, che posto è? »
« TI piace? » E ancora è misterioso, ancora non lo capisco.
« Molto, è fantastico, mai visto un cielo così puro, e anche il mare sembra lo specchio del cielo. »
L'altro sorride di gusto. « E se ti dicessi che questo è lo specchio della tua anima, che tu hai questa lucentezza che mi diresti? »
« La mia anima? Significa che è una rappresentazione?»
« Allora mi dovrei ritenere speciale se fosse. »
« Lo è, questo è la tua stanza spirituale senza Atem, hai visto come è cambiato? » No ma che dice? La mia stanza spirituale è un luogo pieno di giocattoli, un lettino e basta.
« Mi prendi in giro? »
« No, tutto ciò che ti ho detto e hai studiato ha creato questo, è un ambiente tranquillo, le nuvole sono i tuoi tormenti, ma ora non li hai perché hai compreso cosa vuoi realmente, la luna è di per sé il tuo amore che non può uscire dal cerchio; in questo caso la luna è l'amore che vorresti espandere al cielo stesso ma che non puoi.
Il mare indica la tua paura, ma ora non vedi che è basso il livello?
Le stelle sono invece tutti i tuoi sogni, e persone che ami.
Da quando mi conosci io ho cercato di farti trovare un equilibrio con te stesso senza usare a magia, e tu lo stai ottenendo poco a poco. »
Questa divinità non smette di rendermi meravigliato, io solo capendo me stesso avrei così tanta bellezza? Mi sembra assurdo.
« perché siamo qui? »
« Volevo scoprire con te cosa c'è in te, e uesto mi basta… »
« Poevi vederlo solo, perché mi hai portato qui? »
« Perchè volevo farti capire il cambiamento che hai avuto… » Ancora non capisco il perché.
« Perché ci tieni tanto che ancora impari la magia? Alla fine ti ho detto non andrò da Atem, quindi è probabile che la missione non la porterò a termine… ora te ne andrai no? »Mi rende triste l'idea.
« No di certo, l'ho detto che è difficile staccarsi da te, io con te passo massimo cinque ore, ma devi sapere che io quando non ci sono passo anni senza te, io cresco, e tu non te ne accorgi, non m'interessa della missione, non più, io ti sono amico, davvero! Sei il mio primissimo amico, ecco la verità, tralasciamo Saya. »
Mi sento onorato. « Quindi posso smetterla di studiare magia vero?
Lui annuisce. « Credo che tu abbia compreso che ormai sei sotto un destino che ti porterà solo a sviluppare i tuoi poteri. »
Non posso negarlo, me ne sono accorto. « Allora continuerò a studiare, e prima di morire distruggerò gli oggetti del millenio. »
« Come vuoi… » Non sembra triste, forse perché ha in mente qualcosa.

La mia decisione quindi è stata presa, e così lascio stare la missione, Ma non abbandono la magia che negli anni è sempre più manipolabile, un po perché c'è Niou, un po' perché mi fa comodo.

Frequento i miei amici che cercano per me una ragazza e anche ne trovano di belle, buone, ma nessuna mi eccita, mi attrae, né mentalmente, né fisicamente perché il mio cuore è sempre di Atem, ma questo amore l'ho accantonato, messo da parte e cercato di farlo vivere solo nei miei sogni.

 

All' età di ventidue anni, inizio a desiderare una ragazza perché ormai tutti si sono fidanzati ed io sono ancora solo.

 

Ne frequento di ragazze, stranamente mi trovano un bel tipo, ma nessuna ha quel qualcosa che cerco, nessuna, nemmeno a chi pare che mi piaccia riesco a spingermi al sesso, appunto quando ci provo mi blocco perché rripenso ad Atem a come avrei voluto farlo con lui, e mi si lacera il cuore, perché è così, per quanto voglia accantonare i miei sentimenti io mai sarò libero.

Il bacio lei dai capelli castano lucente, occhi azzurri, me lo da, ed io anche corrispondo, si è innamorata e lo so che è sincera, una ragazza dolce, tenera, dalle idee ferme, decisa, pretenderosa di cose preziose, perché usando il mio nome non mi è difficile essere ricercato da qualcuno, ma pochissime ho permesso di baciarmi.
« Anya, tu sei bellissima, ma non posso proprio andare oltre con te. »
Lei mi guarda chiedendo. « Cosa c'è che non ti piace di me? Ti ho delusa?»
« No, scusami ma non mi sento pronto. » E ancora rifiuto il sesso nonsotante lei voglia portarmi a letto e sia sdraiata a casa mia su un letto.
« Ma non mi ami? » chede sempre ad occhi dispiaciuti come se fosse sua la colpa.
« TI frequento ma non nasce quel sentimento… scusami. »
la frequento da quasi un anno, ma niente non c'è amore, se non fedeltà, amicizia.
Mi alzo e lei è la quinta ragazza buona che rifiuto, che scoppia in lacrime, perché chi sta con me mi adora e mi vuole bene, non so come sia possibile, ma è così.


 

Capendo che vivo nell' ombra del mio vero amore, la smetto di cercare una ragazza e così altri anni passano che sfrutto sia per rendermi famoso a Dual monster sia per creare altri giochi che possano spopolare.

 

Riesco a vendere il gioco che io e Niou abbiamo studiato assieme, e proprio grazie alle regole, questo diventa virale, tutti lo comprano, alcuni creano tornei, uno dei miei sogni si sta realizzando ed è tutto accaduto all' età di venticinque anni, quando pegasus ha deciso finalmente di darmi una possibilità perché prima non voleva vedermi, diceva che non gli è passata il come l'ho battuto.

 

Per quanto riguarda la Kaiba corporacion, Mokuba ha preso tutta l'eredità, ormai il fratello maggiore è dato per disperso, ed è così infatti; Chissà ora cosa ne è rimasto di Seto.

Con Niou continuo ad uscirci, stavolta facendolo interagire con i miei amici, e lui ci sta e a furia di provarci si sciglie ma si fa spacciare per u umano qualunque, ma quando siamo soli parliamo di altro che non sono argomenti proprio umani.
Non parliamo mai di Atem, anzi non voglio sapere altro nonostante mi manchi terribilmente.


 

Niou tuttavia anche se cresce e per lui passino più anni, non cambia modo di essere anzi si sta sempre più ambientando nel mondo umano, addirittura si è preso un cellulare, ed ha cercato un lavoro, giusto per provare a capire cosa sia lavorare sulla Terra, ma per lui è un passatempo perché più volte mi dice. « Otto ore al giorno per voi sono stancanti? Da noi non c'è tregua, quindi voi siete deboli. »

Niou lavora come cameriere, piace a tutte perché sembra un principino, educato cordiale con un falso sorriso, inoltre proprio bello, anche se a volte credo che manipoli le manti delle cllienti, a questi sono mie supposizioni.

A volte vado da lui per parlargli e ordinare qualcosa da bere, e noto che in alcune mansioni o preparazioni usa la magia di nascosto, probabilmente perché è abitudine e non ama molto fare lavori pratici con mille oggetti come creare coktail o altro.
« Niou, come ti va con Saya? » Chiedo curioso, del resto deve avere avuto buoni esisti no?
« Oh, ecco, diciamo che mi ha rivelato che gli interesso. » E quando voleva dirmelo?
« Congratulazioni quindi anche tu hai la ragazza? » e ancora più mi sento senza la mia anima gemella.
« In verità sono successe un paio di cose… »
« E cioè? »
« Nel mio mondo l'ho sposata. »
« EH?! »
« G-Già, ma è così, Atem ora non può più ricattarmi, Saya mi ha rivelato che sapeva tutt, ma che mi ha perdonato, dice che ora sono un ragazzo migliore, e lo devo a te sai?. »
A me? Non ho fatto niente...
« Sono felice per te, io… non ho quella giusta trovato… » Più che altro non la voglio trovare.
« Dai non pensarci, prima o poi una la trovi…
Ah senti in Egitto non ci vai più? » perché?
« Eh? No, sto bene qui, perché dovrei andarci? »

« Hai scordato? Non dovevi cercare gli oggetti del millenio? »
Oh cavolo, e chi se lo ricordava.
« Lo farò ma più in là… » Ho dubbi, non so se seriamente voglio farlo.
« Yugi senti hai venticinque anni, ma sembri triste, sei sicuro di stare bene?»
Mi alzo e pago ciò che ho bevuto. «Sto bene, tranquillo… solo che non capisco perché ogni donna che vedo non mi attrae. »
L'altro esprime. « perché non sei più paragonabile ad un umano. » Infatti ormai non mi sento più umano, ma non nel senso immortale Nel senso che so usare bene la magia e so capire molto le persone: ho imparato la legimanzia, il teletrasporto, e anche incantesimi a distanza, maledizioni ed altro, ma ci sono molti incantesimi scritti su quel libro che per quanto io sia bravo mai potrò. « Quello è un dettaglio, ma almeno non attivo più un gioco delle ombre da sette anni. » Lo saluto e cammino per le strade per poi andare in Egitto e chiedermi se davvero voglia distruggere il gioco delle ombre e così me.
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Spero vi piaccia, ho voluto rendere Yugi adulto perché credo che ci vogliano anni prima di capire cosa fare nella vita; io stessa ho vissuto questo fattore.
Commentate e fatemi sapere che ne pensate :3


 

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Capitolo 13
*** la soluzione ***



SOLUZIONE

In egitto cammino tra la sabbia sentendo molto caldo, si avverte che l'inverno è assente, qui è proprio estate, la temperatura sarà sui 30 gradi considerando che siamo comunque in inverno perché se fosse stato estate sarebbe andato oltre i 50 gradi, e sarei d'avvero morto di caldo.

Nel deserto vago per raggiungere l'antica valle dei re, ma ormai è un posto sperduto non toccato più da tempo, cancellato direi, tuttavia mi affido ai miei sensi che ho potuto sviluppare nel tempo per cercare la giusta via, però la natura non è clemente con me: più mi avvicino al luogo più essa pare impazzire e mettermi alla prova.


Una tempesta di sabbia giunge e cosa posso fare contro la natura stessa? Nulla.
Siamo realistici, sono umano, con dei poteri ma non poteri di una divinità, quindi cerco di resistere creando solo una barriera sperando che basti a proteggere me e il cammello che ho preso per viaggiare; non che io non potessi teletrasportarmi, ma non volevo rischiare di finire chissà dove dato che non ricordo bene la mappa di questo posto.
Sono lontanissimo dal fiume Nilo, e intanto la sabbia irrompe contro me finendo per circondarmi, ringrazio la barriera se non vengo spazzato via.

Proseguo cercando di uscirne, ma non è così semplice, il mio animale da viaggio è terrorizzato quindi scendo e cammino trascinando a me il cammello tenendolo per una cinta, un po' come se fosse un cavallo. « Dai andiamo, non ti farò toccare, fidati di me. »
L'animale mi guarda ma non vuole accennare al movimento e così mi arrendo e gli dico. « Ok, allora proseguo da solo. »

So che proseguendo da solo avrei impiegato più tempo, oltretutto presto sarà sera e le temperature saranno basse dato che siamo in inverno e spero che non si sfiori il sottozero altrimenti io potrei morire congelato.
 

La tempesta continua ad andare contro la mia barriera che non smetto di tenere su me, poi finalmente trovo un punto libero e mi ci infilo per poi vedere un immensità di sabbia: dune di sabbia rovente che non oso toccare a mani.
Avrei la soluzione, mi basta chiamare Niou, ma non voglio, questa è una mia sfida, devo capire una cosa e per farlo devo raggiungere la valle dei Re.

La decisione è definitiva ormai voglio impedire che Atem ritorni, che giungano nuovi prescelti, che il gioco delle ombre continui ad esistere ma non voglio che io muoia, ma Niou è stato chiaro aveva detto che mi avrebbe salvato, ma come?
Questo dubbio a volte mi fa credere che Niou sia riuscito a manipolare le mie azioni, e se fosse?
Ma potrebbe?
Essendo una divinità è possibile che io senza accorgermene abbia subito una manipolazione?
Questi dubbi sono sempre all' apice dei misteri su lui, a volte credo che lui sia un amico mio ma allo stesso tempo il mio nemico.
Mi ha davvero detto tutta la verità, o ha solo detto ciò che avrebbe fatto a me cambiare le idee su Atem?
Se ci rifletto a fondo chi mi assicura che tutto ciò che lui ha detto non sia stato voluto da lui?
Per esempio quei ricordi, sono stati reali o no?
Posso fidarmi di Niou?
Queste domande mi giungono proprio quando vago per il deserto senza una meta, acqua; sì sono un idiota, andare nel deserto senza acqua, ma perché l'ho fatto?
Perchè mi affido alla magia no? Mi basta solo pensarlo per essere a casa e riprendermi, e appunto certe volte sono costretto a teletrasportarmi sballando così le stesse temperature: freddo- caldo, non mi stupirei se mi ammalassi.

Prima di tornare nel Sahara decido di prendere uno zaino e riempire circa dieci bottiglie da un litro di acqua perché stavolta sarebbe stata definitiva la ricerca, poi per precauzione prendo i libri di magia e li metto dentro.

La notte la passo nel deserto, e Dio se si congela, tuttavia con una bussola cerco di trovare una direzione, ma niente, nemmeno il cielo può dirmi dove si trova questo posto ed io cado a terra respirando a fatica con la gola aggrottata, credo di non avere nemmeno più un filo di voce per come è asciutta, e l'acqua mi spaventa perché sarà sicuro gelida.
Gli indumenti si impregnano di freddo ed io mi sento solo, iniziando a piangere che forse sto sbagliando tutto, che non esiste più quel luogo, che potrebbe anche Niou averlo fatto sparire…

Piango, stringo i denti, e le lacrime percorrono il viso per poi cadere sulla sabbia fredda.
Vorrei dire “ Perchè è così difficile?” ma non ho coraggio di parlare, e lo so che se non mi muovo rischio di morire assiderato.

 

Le mani si gelano, quasi non le sento più, e basta mi arrendo quindi cerco di usare la magia ma non ci riesco: mi sono indebolito molto, ho usato forse troppa energia ed ora sono senza una salvezza.
 

Prendo la penna che mi ha dato Niou; è l'unica salvezza, questo mi dico, ma anche se scrivo sulla sabbia pare non fare effetto.
Non voglio crederci, ma sono fuori di testa?
Sto per suicidarmi a furia di cercare quel luogo completamente solo?

Il tempo passa, inizio ad addormentarmi, le forze mi pare quasi che mi abbandonino e infine mi addormento iniziando a fare diversi sogni che non hanno proprio senso: ci sono la mia famiglia, Atem, Jonouchi, io, Niou, Honda, mio nonno, tutti felice spensierati, siamo in combriccola, si gioca a Dual monster, si parla, e si scherza; avrei voluto probabilmente quella vita, avrei desiderato che finisse così, ma la verità è diversa: cruda, triste, spietata, e sono debole, fragile perché solo ora comprendo cosa volevo: portare qui Atem, ma come?

 

Niou è stato chiaro, nemmeno farmi possedere l'avrebbe riportato, anzi il legame tra me e lui è distrutto, ma io non credo; io sono sicuro che in parte io e lui abbiamo ancora qualcosa che ci lega, e devo solo usarlo…
Che sia magia, o no, non mi sarei tirato indietro.

 

Nel sogno fermo Atem, me ne accorgo che è un illusione, ma forse questa illusione posso trasformarla in un messaggio che arrivi a lui. « Atem, torna da me, mi dispiace se ti ho lasciato solo, ma come tu hai sofferto pure io ho subito ciò!
So che ti ho deluso, ma voglio rimediare…
Torna con me, anche nel passato, ma voglio stare con te, ma non voglio morire!
Non voglio…
Voglio troppo lo so, ma se mi senti e ancora mi ami…
salvami… »
La figura si volta per poi mostrarmi un sorriso dolce, ma infine poi tutto svanisce nella luce si quel sorriso.

Riapro gli occhi, vedo un cammino con del fuoco acceso, un divano, e una casa di legno ben arredata.
Mi guardo attorno cercando di realizzare dove sia finito, cosa sia accaduto.

Mi si avvicina Niou che mi dice. « Ti sei preso la febbre sconsiderato. »
La febbre? In effetti, mi sento male…

« Come hai fatto a trovarmi? »
« Ah me lo chiedo anche io sai… » Esprime anche lui confuso.
« Non ti capisco. » Mi tocco la fronte, ma perché usa questi metodi umani?
« Non capisco io come hai comunicato con lui. » Con chi?
No davvero mi sento scoppiare la testa. « Chi? »
« Atem, era sbiancato, ha chiesto subito di parlare con me. » Afferma preparando un composto di erbe e macinarle.
« Atem cosa? » Non riesco a capire e intanto lui mi da un piattino con delle erbe. « Tieni, mangia, sono benefiche. »

Perchè non usa la magia? Non capisco, ma che gli prende?
Prendo la ciotola e inizio a mangiare, ma è troppo forte questa menta selvatica.
«Bleah, sembra di mangiare erba! » Commento schifato con una faccia disgustata.
« Su non fare storie, ti farà bene, ma davvero non sai come hai fatto? » No, non so come avrei contattato lui.
« Cosa è accaduto poi? »
« Atem non stava bene, non so che avesse avuto ma era impallidito e non faceva che dire che doveva parlarmi urgentemente.
Saya sapendolo ha tentato di calmarlo, stava male, credo che sapesse oltre ciò che io potessi immaginare.
Saya mi ha chiamato e così sono andato nel regno di Atem, lui mi ha detto tremando. “ Salvalo… “ Sai non capivo a chi si riferisse, ma Saya mi ha detto che tu eri in pericolo, ed io non ci credevo, insomma perché mai?
Sono andato a cercarti, ogni luogo e non c'eri da nessuna parte, nemmeno i tuoi amici sapevano dove fossi, e così ho chiesto aiuto agli elementi, quando mi hanno detto dove eri non ci credevo, ho quasi pensato che volessi morire.
TI ho raggiunto, ma eri debole, avevi la febbre altissima così ti ho portato a casa mia, almeno quella sulla Terra. »
Quindi in qualche modo Atem mi ha ascoltato? « Quel sogno… »
Niou chiede. « Sogno? »
« Sì… non so cosa ho detto ma in quel sogno ho visto Atem, lui era con me, la mia famiglia, Anzu Jonouchi, Honda, tutti e anche con te, eravamo tutti felici.
Ad un certo punto gli ho detto qualcosa e mi sono risvegliato. »
Niou tira a se le gambe per poi toccarmi la fronte, ed io avverto un piacevole calore mentre mi domanda. « Eppure il legame è terminato, come ha fatto a scoprirlo ed io no? »
I misteri, ma io ho la mia supposizione. « Forse lui non avrà legami e tramiti con me, ma siamo la stessa anima, stessa natura, è possibile che lui senta quando io sto per morire proprio come accade il giorno in cui il Prana mi ha quasi ucciso?
Sto dicendo che per quanto vogliamo separarci non saremo mai separati, né dal destino né dalla magia, io e lui siamo coesistenti! »
Niou domanda. « Sai forse per la prima volta ho sbagliato i calcoli, pensavo che tu ed Atem anche se vi amate non avreste mai più avuto un legame, invece devo ricredermi, tu sai trovarlo, tu sai raggiungere la sua anima tramite un sogno, e sei un mortale…
Perchè eri nel deserto?

Se volevi andare sul luogo ti avrei portato io, ma tu fai tutto solo! » Stavolta mi rimprovera ma non c'è rabbia bensì preoccupazione. « Non voglio che mi ostacoli. » Che senso ha mentire? Nulla… «Hai imposto degli incantesimi vero? » Domando lasciando l'altro stupito.
« Per proteggerti, per… insomma io non voglio che muori. » Ma non m'interessa cosa lui vuole o meno, sono stanco di essere protetto, non ho più diciassette anni ma venticinque.
« Quello che voglio io, per quanto a te dispiaccia non puoi opporti, la decisione spetta a me, perché ti ostini a tenermi lontano da Atem? »
Niou abbassa lo sguardo per poi domandare. « Non sei felice della tua vita? »
« Niou smettila, tu non devi interferire con la mia vita, eppure lo fai
Mi vuoi proteggere, ma io sono umano, per quanto abbia dei poteri non posso essere immortale, prima o poi io morirò, e se devo morire voglio che il gioco delle ombre sparisca perché tu mi hai detto che è compito mio, perché avevamo un patto.
Ho accantonato questo fino al momento in cui non sarei stato sicuro delle mie azioni; ora lo sono! »
Lui mi guarda ad occhi quasi ipnotizzanti, profondi, mi si avvicina ma io non perdo un attimo la mia lucentezza nonostante abbia la febbre sono fermo sulle mie idee, ma esprimo. « Stavolta non mi manipolerai, non userai la tua persuasione per farmi cambiare idea! »
L'altro esprime. « Non serve che aumenti la tua aura per fermarmi, io non ho intenzione più di manovrare la tua vita… hai ragione, la scelta è tua, per cui ora ti condurrò nel luogo che ho nascosto. » Avevo ragione, lui ha nascosto tutto.
« Per quanto odi Atem, lui ti ha avvisato che stavo morendo, non scordarlo. »
L'altro si alza per poi indicarmi. « Hai ragione Yugi, per questo gli sono grato.
Se fosse passata la notte saresti morto e mai me lo sarei perdonato. »
« Hai agito per vendetta vero? » Stavolta mi rialzo, certo un po' barcollo.
« Potrai anche vedermi come infimo, ma sì è stata anche vendetta… ho pensato che mettendoti in chiaro cosa fosse Atem tu avresti iniziato a non volerlo più vedere, e per Atem il non avere te è una punizione con i fiocchi.
Mi hai ascoltato, io non ti ho manovrato, la scelta è stata tua.
Hai deciso di vivere la vita senza Atem ma con la magia perché avevi capito che ti sarebbe capitato di tutto, ma in verità io avrei fatto tutto, sono io che ho deciso cosa farti avere e non, questo è una pecca del essermi amico.
Ti ho dato ciò che potevo nel rispetto delle tue possibilità, a non eri mai felice e non volevi nulla; sì possiamo dire che ho deciso sul tuo avvenire. »
Avevo i dubbi, ed ora non so cosa pensare, sono un po' offeso perché dimostra che mi vede un bambino, sono arrabbiato perché non ha fatto che ingannarmi, ma gli sono grato perché mi ha dato momenti stupendi che forse senza lui mai avrei avuto.
« E ora mi lascerai in pace?»
Lui mi guarda e mi si avvicina per poi toccarmi la fronte togliendo via tutti i sintomi influenzali che sento. « Sì, andiamo. »

Con lui vengo portato verso il deserto, in un punto dove c'è la tempesta di sabbia ma stavolta Niou alza la mano al cielo che fa uscire da esso un raggio azzurro che finisce verso terra e fa cessare la tempesta di sabbia per mostrare un sottoterra con delle scale. « Ma è il tempio… »
Niou annuisce per poi scendere le scale. « Su vieni, Kaiba ha ricostruito l'interno anni fa, come puoi vedere ci sono ancora i resti delle ricerche. »
Infatti ci sono così tanti fogli, una penna dimenticata, e dei tavoli, c'è davvero molto, ma la tomba del faraone è assente, e al suo posto c'è solo una grande voragine profonda, ma degli oggetti del millenio non si vedono. « Devo cercarli… » Ma non ho nessun oggetto per scavare.
« Esatto, ora devi solo trovarli… sono sotto le macerie, se loro vorranno si faranno trovare, ma una volta che accadrà loro ti vorranno sanzionare… »
Me ne aveva parlato mio nonno, ma ora è diverso, quindi scendo a terra e muovo le macerie in cerca di qualcosa mentre Niou osserva tutto stando seduto; non so bene il motivo, ma non voglio chiedere perché sono impazientissimo di trovarli.

Passano i minuti, le mie mani sono sporche di terra quindi stanco inizio ad usare la magia ed è semplice spostare tutto senza lo sforzo, mi risparmia tempo.
Quando ho assai tolto le pietre qualcosa da là inizia a vibrare ed io vedo la barra del millenio. « eccola! » Non la tocco ma la lascio là per poi cercare il resto che riesco a trovare dopo un paio di ore.

Quando ho davanti a me: la collana, la bilancia, la chiave, la barra, l'occhio del millennio Niou esprime. « Ora devi applicare ciò che ti ho fatto studiare… »

Annuisco con fare certo.

 

Chiudo gli occhi stavolta avrei usato tutto ciò che dispongo per portare a compimento la missione.


Quando attorno a me si crea un aura dorata dalle dimensioni a fiamma alta inizio a pronunciare a mente un incantesimo.
 

Gli oggetti del millenio reagiscono illuminandosi come se fossero richamati, poi il nero del loro potere si unifica creando la dimensione oscura ed io lo so che devo solo eliminare questa dimensione, quindi continuo a mente a pronunciare lo stesso incantesimo, ma mi accorgo di una cosa, il mio potere non è sufficiente come se mancasse qualcosa, e lo realizzo, manca Atem, ho bisogno di Atem per questo incantesimo.
Cosa posso fare?

Cerco di espandere ancora di più l'energia ma seriamente non va oltre e piano, piano le ombre iniziano ad alimentarsi facendomi perdere il controllo.

 

Tremo, è sicuro che ora morirò, che fallirò la missione.
 

Abbasso lo sguardo, il nero inizia a divorare il mio corpo, del resto dovevo immaginarlo, io sono a metà senza l'altra metà, era sicuro che non avessi il vero potere di Atem perché lui sa da sempre sprigionarlo con me, e sono stato ingenuo: Atem e gli Dei volevano solo la mia morte, forse era per questo che Niou mi vietava di trovarli, ma ora, devo accettarlo, no?

I pensieri negativi, i ricordi tragici tornano a galla, le ombre si alimentano di ciò per tormentarmi, e sono troppo debole per non piangere e non buttare fuori il mio dolore tra le lacrime mentre vedo ogni mio ricordo manipolato e reso oscuro dallo stesso gioco delle ombre.

 

Ho perso, e non trovo una via d'uscita, io non sono Atem, sono solo Yugi.

La sanzione giunge e cado a terra finendo in coma tra le braccia di Niou che assorbe quello stesso potere per poi scagliarlo contro gli stessi oggetti che si frantumano. « Debolissimi, ma comunque… » si volta per poi mormorare. « Sai io non posso interferire con la tua vita, e le tue scelte, ma non ti ho mai detto che sapevo che non ce l'avresti fatta, ma ora ho la scusa per farlo, almeno avrai Atem, non potevo dirtelo per tanti motivi che tu forse non avresti accettato, mi hai così tanto regalato che non immagini, mi hai cambato nel ragazzo che Saya ama, senza nemmeno che tu lo sapessi mi hai persino aiutato più di Atem, per questo non voglio che muori quando posso darti una soluzione migliore.

Fa uno schiocco di dita, la sanzione svanisce e mi risveglio di colpo per poi chiedere. « C'è l'ho fatta? »
« Sì, e come promesso puoi andare da Atem. » Davvero? Quindi ora mi avrebbe ucciso?
Ma non voglio pensarci solo chiudo gli occhi sollevato. « Va bene… » Mi sento stanco e non so bene il motivo, forse ho usato troppo potere?

Mi risveglio sul letto di casa mia per poi guardare fuori e vedere che nevica. « Ma il gioco delle ombre? E gli oggetti? »

Cerco di ricordare, ma ho la mente scombussolata.
cammino verso la sala della cucina per prepararmi da mangiare e riflettere su cosa sia accaduto, ma nulla ho il vuoto totale.
Guardo un attimo l'orologio e noto che sono le 9.00 « Dio il lavoro! »
Nemmeno ci ho tempo che corro via per poi teletrasportarmi ma non so come finisco in acqua. « ma che!? Non ho mai perso il controllo dei miei poteri, ma che è accaduto?»
Mi riteletrasporto con i vestiti bagnati. « Mmh, e ora come diavolo mi asciugo? »
Sono praticamente impresentabile e mi scoccia perchè ho un colloquio di lavoro per mostrare un altro mio gioco creato.

 

Cerco di asciugarmi il più possibile con la carta; sì è pietoso, poi vado al primissimo negozio
e compro i primissimi vestiti asciutti usando la carta di credito.
Poi vado in bagno e mi cambio anche se ho i capelli lisciati sembrando come sempre una ragazza. « Mmh, ma che ho la sfiga oggi?! » Dico correndo verso l'ufficio per poi entrare nella sala riunione e proporre al mio datore di lavoro un nuovo progetto, ci sto molto per convincerlo ma alla fine la spunto.

Terminato vado a mangiare qualcosa per poi sospirare pensando che alla fine non ho guadagnato niente.

 

A distanza vedo una ragazza che mi pare di conoscerla, ha le lentiggini,gli occhiali e i codini biondi, avrà sicuro sui diciottonni. « Mmh, mi pare di conoscerla. »
La ragazza che è la cameriera si avvicina a me. « Buon giorno signore, cosa le porto?
Io la indico chiedendo. « Scusami tu sei per caso Rebecca? »
La ragazza bionda mi fissa incredula per per poi esclamare « Il mio Yugi!!! »

E mi si appicica abbracciandomi ed io arrossisco. « E-Ehi, io non sono tuo. » Ma da sempre lei mi si appicca, non riuscivo mai a staccarla.
« Ah tesoro, ma guarda quanto sei bello diventato, anche io vero? » Eh? Ma come mi ha chiamato?
« E-Ehm, senti io non sono il tuo tesoro, e nemmeno bello. » Ma non mi si stacca dal braccio.
« Lo sai mi mancavi così tanto. » A me manco era in testa, ma pensa te…
«Ah, che carina… »
« Vero che ora possiamo stare insieme? »ma è fuori di testa!?
« S-Senti Rebecca, è stato un piacere ma io devo andare. » lontano da lei ecco.
« Ma no tesoruccio, dove vai? » Mi alzo di scatto. « In un altro Stato, giusto devo partire… » Invento di colpo, per poi scappare e uscire dal locale in corsa.
« Fiu, ma perché l'ho salutata… » Non mi piace nemmeno come ragazza,troppo appiccicosa anche se ingenua.

 

Intanto vedo Niou a distanza lavorare quindi vado da lui. « Ehi, ciao, come stai?»
Niou intanto da i bichieri ai clienti. « Oh ciao, sto bene tu? »
Io mi siedo. « Oh parte che stranamente sono finito nel oceano quando dovevo solo andare a lavoro, sto bene. »

Niou scoppia a ridere. « ahaha, avrei voluto vedere »
Me la prendo un po'. « Ringrazio che ho soldi per poter comprare un abito formale, ma comunque non c'è da ridere. »
« Scusa, ma sei andato con i capelli lisciati? »
« Ho dovuto, mancava il phone. »
Lui sempre più ridacchia tra se e io lo fulmino con lo sguardo per poi senza volere una bottiglia si frantuma e Niou ancora di più se la ride mentre i clienti rmangono perplessi.
« ma che hai da ridere? » non lo capisco, cosa altro mi nasconde?
« Niente che sei fuori controllo. » Non ha torto, mi sento davvero come se non mi controllassi.
« Uffa, antipatico… Ah, ma tu sai cosa è accaduto quando sono svenuto? » Infatti ricordo che ero in un regno oscuro senza uscita ma poi tutto era cessato come per magia.
« Ah, diciamo che ho sciolto l'incanto. » Quindi mi ha salvato dal mind-crush?
« Ma Atem ha detto che è impossibile. »
« Non paragonarmi a lui, grazie. »
« Ok, ma poi che è accaduto? Davvero ho distrutto gli oggetti del millenio? Non mi sembra, mi hai mentito? »
« Mmh, se eri svenuto, ho dovuto farlo io.. »
« Quindi non ho fatto niente, e non vedrò mai Atem vero? »
Lui mi guarda e mi offre da bere. « Se vuoi posso portarti ora. » Davvero? E perché prima no?

« Dici seriamente? » Chiedo bevendo un sorso.
« Sì. »
« Devo suicidarmi? »
« No, ti ci porto da vivo, hai già rischiato la vita. » Sempre più non lo capisco, prima mi dice che non posso e ora sì?

« perché non mi hai mai detto che potevo andarci da vivo?! »
« Mica potevi eh, ora puoi. » Ma mi prende in giro?
« Vuoi dirmi cosa cambia?! Non ti capisco, ma che fai giochi con la mia intelligenza o che? »
L'altro fa uno schiocco di dita ed io vedo che tutto perde colore e si ferma, ci metto poco a capire che ha fermato il tempo. « Cosa devi dirm? »

« Ok, il gioco delle ombre è distrutto anche se tu hai quel potere, tuttavia vuoi vedere Atem, ed io ho fatto a te una promessa, ma non voglio ucciderti, perciò ti ho convertito. »
« Convertito? »Cosa significa?
« In una divinità! » bene, questo è uno scherzo? Ma che è scemo?! Io quando mai ho detto che lo volevo?
« Mi prendi in giro? Io mi sento identico a prima. » Con la differenza di poteri che non so più controllare.
« A me non sembra, comunque era già nei miei piani da quando ti ho conosciuto. »
« A me non mi importa il tuo piano, come hai potuto farlo senza chiedermi il consenso? »
« Ho pensato che volevi vedere Atem. »
« E con questo!? Dovevi parlarmene. »
« Beh ti avevo detto che Atem t'nvidiava, lui sa da sempre che mira ho su te. »
« Complimenti, e magari tu sapevi anche che non potevo distruggere gli oggetti del millenio? »
« Se usavi la logica lo capivi, Atem ha quel potere se è unito a te, quindi se tu sei unto a lui hai quel potere no? Ma ora la questione cambia. »
« Mi hai incastrato o che?! Ma sei mio amico o no? Io giuro che tu sei ambiguo! »
« Sì lo so, ma Saya ed io eravamo d'accordo. »
« Ed io no! »
« Già , ma ti ho detto che alle mie decisioni non c'è discussione.»
« M qui parliamo della mia vita. »
« Non ti cambia nulla, mi hai dato molto quindi non devi fare lavori, sempre che tu non voglia.
Yugi era la soluzione!»

Ovviamente sono arrabbiato ma voglio proprio vedere questa soluzione.
« Molto bene, andiamo da Atem allora. »

In un attimo mi ritrovo in una stanza regale, egiziana dai colori giallognoli per poi voltarmi verso il trono per poi vedere Atem che non è cambiato nei miei ricordi, è sempre il diciassettenne maestoso solo che ha occhi viola ma senza un minimo di calore.
Nonostante il tempo pare fermo qui io posso solo lontanamente immaginare che cosa abbia passato.
« Atem. »

Il faraone mi fissa forse non mi riconosce, plausibile sono più alto, ho allineamenti di un adulto, ma gli occhi sono gli stessi, e lui è da ciò che mi riesce a riconoscere, appunto mormora. « Yu...Yugi?! »


Io sorrido di cuore, forse ho dovuto cambiare la mia natura ma almeno posso parlargli e vederlo.
 

La gioia è incontenibile; quanto tempo ho aspettato? Troppo quasi dieci anni.
Lo raggiungo fregandomene delle guardie che vogliono fermarmi, anche perché Atem è i primo a fermarli.

 

Ci abbracciamo io lo sento così caldo e lui non parla, però lo so che è stupito, e felice.
Io guardo Atem ad occhi solari pieni di vita, lui se ne accorge che non sono morto però non mi lascia, anzi mi da giusto un bacio sulle labbra, e tutto per me prende senso: mi pare quasi che tutta questa lotta sia servita solo per questo bacio; lo so è ingenuità, ma io anche se sono con la mente adulta nel lavoro sono ancora per metà ingenuo.
Corrispondo il bacio senza esitazione, ci sfioriamo i visi, i corpi che si attraggono a vicenda.
Avendo avuto esperienze passate di baci porto il bacio nostro in uno ancora più passionale assaggiando la saliva dell' altro.
Questo momento intimo sembra così breve ma io e lui non smettiamo di stare appiccicati, proprio le nostre anime risuonano, e lo comprendo che in fondo non mi è cambiato mai il mio amore per lui, mai: dopo tutta la distanza, questo sentimento ha retto dalla vita alla morte.

Ci stacchiamo, un po' lui ha il respiro affannato e i suoi occhi finalmente sono pieni di calore, dolcezza che immagino che erano nascosti in lui da tempo, forse lui aveva smesso di sperare che io lo incontrassi che completassi la missione che in verità era solo una trappola per mandarmi in coma…

 

L'aveva detto anche mio nonno che gli Dei mi avrebbero punito, e Atem l'aveva detto che gli Dei sono infimi… ma io vorrei dire che gli Dei sono solo incompresi, misteriosi, e che sono sinceri anche se doppiogiochisti.

« ma come mai sei qui? » Mi chiede lui ed io ammetto. « Perché ti amo. »
Lui arrossisce per poi domandarmi. « Ma non mi sembri uno spirito, sei vivo? »
Non so se dirgli cosa ha fatto Niou, ma non mi piace nemmeno nascondergli le cose. « Un mio amico ha solo esaudito il nostro desiderio. »
Atem chede. « E chi è? » Forse lui non sa che Niou è mio amico da un paio di anni, quindi lo indico. « Lui. »

Atem solo allora si accorge di Niou che è rimasto a guardare fuori dalla finestra. « Capisco… »

Per un attimo vedo una nota amara nel suo tono e ciò mi preoccupa.
Lo lascio andare quindi Atem va verso Niou a parlare.

« Grazie. »
Niou si volta. « Grazie a te Atem… se non ci fossi stato, Yugi sarebbe morto a mia insaputa. »
« Mi dispiace se ti ho deluso, ma ora sto meglio. »
« Non potevo distruggere un amore che supera lo stesso confine tra la vita e la morte, ci ho provato e per poco Yugi non mi moriva. »
«Allora avevo sentito giusto? »
« Sì, beh, ora Yugi può stare con te e vivere la sua vita senza problemi. »
«Immagino che sia tutto per Yugi. »
« Esatto, Yugi ha fatto molto e non se ne è accorto, ma tu hai salvato Yugi, quindi sapendo cosa volevi ho deciso di unirvi, ma non volevo uccidere Yugi. »
« Glilo avete detto? »
« Dopo, si è molto arrabbiato, ma prima o poi si calmerà. »
« Come sempre Yugi mi batte. »
« Comunque riguardo Seto, meglio portarlo sulla Terra non credi? »
« Il mio cagnolino? Non so se vuole, mi è così ubbidente. »
« Davvero? Voglio vedere. »

Atem quindi porta Niou nelle segrete dove c'è Seto ormai schelettrico ma vivo che esprime. « Padrone, cosa avete bisogno? »
Niou afferma. « però ha perso il suo ego. »
Atem annuisce. « Ovvio, ci sono stato anni ma ora è il mio cagnolino, non credo di volermici separare. »
Niou fa le spallcce. « Spera che Yugi non lo scopra se no ti riga dritto. »
Atem lo sa. « beh, un compromesso posso trovarlo, è così dolce e ingenuo. »
Niou se la ride. « Certo, con un difetto, lui non ama essere più sottomesso. »

Intanto io vado in giro per il tempio guardandomi attorno per poi notare Seth che rimane a commemorare Mana..
Entro nella stanza devo dire che mi dispiace. « Ciao, tu sei Seth? »
L'altro mormora incredulo. « Ma voi siete il faraone? » Immagino che sembro lui.
« Una specie, senti è Mana questa ragazza qui vero? » Ed indico la foto.
« È morta per un errore suo, non rivedrò più la sua dolczza e spensieratezza. »
prendo il mio Deck e lo sfoglio. « Davvero, allora lascia che te la riporti, credo che ti riconoscerà. »
4

L'altro rimane incredulo a vedermi con una carta che con la magia la smaterializzo. « Ecco la maga nera! Te la regalo, farà compagnia a tutti, è così birichina. »

Non che lo sappi ma sono sicuro che lo sia, infatti la maga nera coccola Seth saltandogli addosso e sorridendogli come sa fare Mana e lui mormora. « Ha il suo viso… »
Io annuisco e mi allontano « Già, maga nera ti lascio qui, divertiti. » Un po' mi spiace, ma so di aver fatto la cosa giusta.

Intanto vedo una donna dai capelli arcobaleno, magra con una vestaglia bianca, e i suoi occhi sono splendenti quanto l'iride, sembra una Dea, non ho mai visto una ragazza più splendente di lei.
Mi si avvicina con un sorriso caloroso e io mi sento come se la conoscessi da un pezzo, ma non so bene chi sia, tuttavia mi saluta. « Tu sei Yugi? »
« E lei è? »
« Saya, piacere, mio marito mi ha parlato tantissimo di te. »
«Siete voi che avete creato la mia anima? »
« Sì, sai ti ringrazio molto io non sopportavo Niou, era così freddo, pieno di sé scontroso, ma era anche onesto e leale, solo che non lo sapevo, ma grazie a te l'ho scoperto, è così cambiato, l'ho apprezzato così tanto, che alla fine mi sono innamorata, e so che tu sei stato a renderlo felice. »
« Ma che io? Non ho fatto niente, ero solo me stesso. »
« Sei così spontaneo, comunque hai deciso cosa farai? » Non lo so, proprio.
« Beh, prima di tutto vorrei non rischiare di finire ancora nell' oceano se uso la magia, poi vorrei recuperare il tempo con Atem, e infine stare con i miei amici, ecco. »
« Ah che belle idee, ora devo andare ciao. »
La saluto ancora arrossito, quella donna mi fa sentire come se vedessi una figura materna.« Ora capisco perché Anzu non piaceva a lui, insomma Saya è così… wow, mai vista un entità più celestiale in vita mia. » borbotto tra me e me raggiungendo Atem che mi abbia cercato.

« Mi cercavi? » Domando curioso.
« Oh sì, ma dove eri finito? »

« Mi annoiavo e così ho fatto un giro »
Noto poi una porta. « Oh e qui dove si va? »
Atem mi prende per mano e mi allontana. « La sala delle cucine, non badarci eh. »
« Avete le cucine nella cantina? » Non so, non mi ci fido.
« Eh appunto, sai è piccolo questo posto. » Piccolo? Ma se è enorme?
« Senti a proposito di posti dove è Seto? » Lui si ferma. « Ma che ti importa di quello? »
« È mio amico. » Lui scuote la testa. « No, quello mai ti ha visto come amico. »
ma io insisto. « Sì, sotto sotto, sì! »
Ma lui insiste. «no! »
« Sì! »
« E se ti dico di no, è no! »

« E se ti dico di sì e sì! »
« Mi vuoi ubbidire? »
«io non sono tuo schiavo, e tu mi vuoi ascoltare? »
« Seto è senza cuore. »
« Seto ha bisogno di Mokuba. »
« Io non mi ci separo. »
« E tu me lo fai vedere. »
« Non serve. »
« Serve. »
« A che ti serve?»
« Valuto come sta! »
« Ma è sulla terra. »
« ma che stai a dire che è dato disperso da otto anni. »
« Sta bene qui con me. »
« ma che… portami da lui. »
« NO! »
« ora! »
« Non ti ascolto. »
« Atem?! »
« Sì? »
« tu devi ascoltarmi, sono già furioso per come hai tradito Mana. »
« E-E tu come cavolo sai?! »
« Lo potrei dire a Seth no? »
« Ehi, ehi, questo è ricattare. »
« Ma non hai ricattato Niou? »
« Ma lui è una divinità, ho dovuto. »
« E io sono il tuo ragazzo! »
« R-Rag… Non mi convincerai!
« Che devo dire per farti fare ciò che voglio io, dai! »
« Assolutamente nulla. »

Faccio apparire un libro e Atem mormora. « Che vuoi fare? »
« ma niente, è un gioco, vediamo qui parla di come far obbligre uno spirito, sembra divertente, posso farlo? »
L'altro però non cede però poi quando vede che sono serio esclama. « NO! Tutto ma non questo, ok, ti porto da lui! »

Era ora che cedesse. « Ah che bravo faraone. »
Atem mi guarda quasi male ed io gli strappo un bacio a labbra tornando felice mentre lui è un po' imbambolato, ma comunque sia mi porta nelle segrete dove vedo Seto che non è più Seto Kaiba. « Ma che gli hai fatto trema solo a vederti. »
Atem spiega. « Sai Niou voleva che lo distruggessi. »
Io esprimo. « L'idea è stata tua. »
E anche stavolta Atem sbianca. « E tu come cavolo lo sai?! »
« Ecco sei un bastardo non si trattano così gli amici. »
« A-Andiamo erano ordini superiori. »
« Potevi dire “ No, fallo tu” »
« Si e poi mi eliminava, mica posso trattare Niou con leggerezza. »
« io lo faccio, addirittura litighiamo e gli dico ciò che penso. »
« Sì, e se lo facevo io non so che mi faceva. »
« Va beh, ora rifallo tornare come un tempo. »
« Non posso, Niou non vuole. »
« Muoviti! »
« Ma perché? »
« perché Seto è umano, una persona… e ha un fratello da rivedere. »
« Uhm, ma è il mio cagnolino.
« Vuoi che ti calpesto io?! »
«A-h, ma dai che dici, tu sei troppo buono non hai quella spietatezza, vero? »
Riprendo il libro e lui stavolta me lo ruba ed io esprimo. « Ehi ladro è mio. »
« Niente libro, niente magia. »
« Credici. » nemmeno a vederlo e penso a un incanto per poi eseguirlo.
Così Atem inizia a stringere i denti per come sia ferito da qualcosa d'invisibile.« Ma tu sei diverso dal mio bimbo. »
« No, io sono identico, solo un po' più dispettoso! » Me ne profitto per prendere il libro e sciogliere l'incantesimo ad Atem che borbotta. « Ma questo non è il gioco delle ombre...sei spaventoso. »
« Amami, ora lo liberi? » ed indico Seto.
« Agli ordini… » Apre la gabbia e mormora. « Sei libero. »
Io felicemente prendo Seto. « Seto, che bello vederti, tuo fratello sarà così felice di vedere un can… ehm il suo fratellone. »
Atem se la ride probabilmente perché ha sentito delle note di divertimento nella mia voce, infatti poi mi dice. « Geloso? »
Ovviamente lo sono stato. « eh eh, beh, sì. »

Finiti i nostri battibechi Atem mi porta nella sua camera da letto, poi mi assale in diversi baci provocatori spingendomi verso il letto mormorando a tono così sensuale e dolce. « TI amo, quanto mi mancavi, non vivevo più senza te. »
Io sorrido e a stesso tono ammetto. «tranquillo, stavolta Niou ha fatto qualcosa di buono nel suo egoismo...»
« Ha detto che l'ha fatto perché ti ho salvato la vita. »
«Già, finalmente posso averti per me. » Esprime toccandogli il petto.
« Dovrei dirlo io. » Mi da baci sulle orecchie guance mentre il viso è bollente.
Sono così felice che non ci sono blocchi e così mi lascio spogliare, toccare da lui, come io faccio a lui.
Quando siamo a petto nudo ci guardiamo e Atem stavlta vede un corpo adulto non più uno infantile di un ragazzino, quindi volentieri ci dà baci carezze, dappertutto ed io non smetto di ansimare assumendo un tono così dolce che pare che all' altro fanno impazzire; non so se mi prende per ragazzina o maschio ma comunque poco a poco ci liberiamo di ogni indumento non c'è proprio il sesso, ma coccole, preliminari, ci si diverte, ci stiamo solo esplorando come mai avevamo fatto prima.
Il momento è così caliente che alla fine iniziamo a fare l'amore: Atem è quello che mi possiede mentre io quello che riceve, ma anche se è così poi i ruoli s'invertono perché io e lui siamo pari, questo voglio vedere, e non m'importa se lui è uno spirito e io una divinità, per me lui sarà sempre uguale a me.

 

Finito quel momento dormiamo insieme, tante ore accoccolati.
Al mio risveglio quando vedo Atem realizzo che non è per niente un sogno, che è reale e che posso avere tutto ciò che ho voluto.
Gli do un bacio sulla guancia mentre lui dorme, poi gli lascio un bigliettino con scritto che tornerò presto, e infine mi vesto per poi tornare a casa mia stavolta però finisco sul tetto, sbatto la testa e pure cado a terra. « Ahi, almeno sono a casa. »

 

Mi rialzo per poi uscire con i miei amici e intanto Rebecca mi stalkera cercando di farsi piacere a me, ma io non la sopporto proprio, però sono paziente e sto zitto.

Come in passato sono costretto a studiare la magia e non più fino al limite, e Niou e Saya mi fanno da insegnanti, a volte sembrano dei genitori che istruiscono il loro figlio, e infatti un po' Saya mi sembra come una mamma, ma comunque grazie a ciò riesco a vivere serenamente sia con Atem, sia negli affari, il mio lavoro, e se ho anche qualche problema, o finisco in situazioni pericolose certe volte me ne aprofitto per usare la magia.

Quando ho trentacinque anni, mio nonno si amala gravemente, ormai ha quasi ottanta anni ed io devo guardare la scena della sua morte come un passaggio anche se vorrei molto non perderlo sono costretto, perché è la vita, e benché possa non mi è permesso interferire nella morte di un mortale.
Le leggi di una divnità sono tantissime, non si può fare molto per nessuno se non per sé stessi, ma a me basta avere Atem e ho tutto, ecco, la mia semplicità.

Atem ed io non possiamo sposarci ma siamo comunque fidanzati senza problemi di leggi, e stiamo assieme, non ci annoiamo mai anche se mi piacerebbe che Atem tornasse sulla Terra.

Per Saya e Niou, quando io compio trentotto anni, hanno il loro primo bambino che è davvero bello, ha un ciuffo color arcobaleno, degli occhi color cielo stellato, e ovviamente è molto potente.

 

Niou certe volte me lo lascia accudire dicendo di insegnarli qualcosa sugli umani e così io e Atem ci ritroviamo a fare da babysitter a un vero tormento che crescendo non fa che giocare e distruggere le cose facendo me e Atem impazzire solo per mettergli l'asciugameno dopo il bagnetto.

Intanto Jonouchi si è sistemato, ha una famiglia con May Valentine e due splendidi bambini.


Anzu invece si è sposata con Duke, anche lei ha un bel bambino,
 

Mentre Bakura ha deciso di frequentare Rebecca, più che altro sento che sono complementari perché io mi sono stancato di fingere con lei il finto ingenuo.

Io e Atem siamo gli unici senza un bimbo, almeno avremmo avuto una vita movimentata, allora Saya e Niou ci dicono che possiamo creare un bimbo con i nostri Dna, perciò si procede all' incantesimo e appaiono due bambini gemelli, una una femmina e l'altro un maschio.
Per commemorare noi stessi decidiamo i nomi: la femmina si chiama Yui, mentre il maschio Yami, sono i nostri nomi che ci hanno dato tutti.

I due bimbi essendo creati da un incantesimo con il nostro Dna, presentano tracce dei nostri poteri, e decido di portarli a volte sulla Terra altre volte d Atem, oppure ci si alterna, essendo due non ci è difficile decidere, tuttavia i due gemelli sono molto uniti e si vogliono bene.

Quando raggiungo un età assai anziana e vedo tutti i miei amici lasciare questo mondo, prendo la decisione che anche io devo, così mi stabilisco a casa di Atem continuando a crescere i nostri bambini che anche se grandicelli loro non smettono di farci disperare.
Tuttavia questa è la vita che ho sempre voluto, e non la cambierei mai.


FINE.

 

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