La canzone del Sole di lilly0806 (/viewuser.php?uid=189183)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nicole Evelyn Brooks ***
Capitolo 2: *** Schemini e Co. ***
Capitolo 3: *** I figli di Ade [*] ***
Capitolo 4: *** I figli di Afrodite [*] ***
Capitolo 5: *** I figli di Apollo ***
Capitolo 6: *** I figli di Ares [*] ***
Capitolo 7: *** I figli di Atena ***
Capitolo 8: *** I figli di Demetra ***
Capitolo 9: *** Special di San Valentino + Annuncio ***
Capitolo 10: *** Avviso importante. Leggete, vi prego. ***
Capitolo 11: *** Ultimo Avviso ***
Capitolo 1 *** Nicole Evelyn Brooks ***
Capitolo
1: Nicole
10
Anni
"Mamma!
Sei tornata!" corro ad abbracciarla e la stringo forte
perchè
mi è mancata molto. Stare dal nonno mi piace ma la mia mamma
è
stata lontano tanto, troppo.
"Sono
tornata, principessa, come stai?" la mamma mi sorride e mi
prende per mano e poi si volta dirigendosi verso l'enorme casa del
nonno mentre io le saltello accanto, felicissima.
Una
volta in salotto le racconto come mi trovo con gli insegnanti, cosa
ho imparato di nuovo e tutto quello che mi passa per la testa e lei
mi sorride accarezzandomi i capelli biondi.
"Miss
Melanie, è arrivato l'insegnante per la lezione di
pianoforte. L'ho
fatto accomodare nella Stanza della Musica. " il maggiordomo ci
avvisa dell'arrivo e io salto in piedi felice: è il mio
preferito,
dopotutto!
"Bene,
così mi farai sentire quanto sei migliorata." afferma subito
mia mamma avviandosi verso la stanza indicatale.
"Il
Professor Solaris è il mio insegnante di musica da meno di
un mese
ma io mi ci sono già affezionata perchè mi fa
ridere e ne sa un
sacco di musica, sembra quasi che l'abbia inventata lui! E poi
è...
luminoso, sembra un raggio di sole! Vedrai che piacerà anche
a te,
mamma! Non può non piacerti!" le racconto saltellando per il
corridoio precedendola.
"Solaris?"
mi chiede lei ma non mi volto a guardarla preferendo invece aprire la
porta davanti a me. Finalmente siamo arrivate!
***
"Perchè
devi andartene? Io non capisco!" le lacrime mi offuscano la
vista, mentre cerco di capire il motivo del litigio a cui ho appena
assistito. Mia madre è andata su tutte le furie appena lo ha
visto,
senza un apparente motivo, e hanno iniziato a gridarsi contro e la
mamma lo ha accusato di volermi portare via ed io... io non so cosa
pensare e mamma ha cercato di bloccarmi poco fa ma io l'ho scansata e
ho rincorso l'uomo che lei aveva appena scacciato.
"Tua
madre ha deciso che è meglio per te non avermi come
istruttore."
afferma abbassandosi alla mia altezza e guardandomi dritto negli
occhi, continuando poi a parlare: "Non piangere, piccola, presto
ci rivedremo." asciugandomi le lacrime. Infila una mano nella
tasca dei suoi pantaloni e ne tira fuori un oggetto luccicante legato
ad una catenina: "Questo carillon è un mio personale regalo
per
te. Ti servirà fin troppo presto, bambina mia." lo lascia
nelle
mie mani e io mi perdo qualche secondo ad osservare il decoro sulla
superficie. Quando alzo lo sguardo il mio professore non c'è
più e
il sole si è fatto più luminoso... sembra quasi
che mi stia
baciando il viso come farebbe un padre con un figlio.
***
13
Anni
"Non
capisco perchè non posso andare a scuola come tutti gli
altri!
Perfino Nathan va all'asilo e io non posso andare al liceo? Questo
è
profondamente ingiusto!" grido contro mia madre che non vuole
ascoltarmi, come al solito, per lei sono solo una bambinna,
dopotutto. Ha scelto lei di trasferirsi qui per formare una famiglia
con me, il mio patrigno e il mio fratellastro ma non è
cambiato
assolutamente niente rispetto a quando abitavo con mio nonno e dovevo
sempre stare all'interno dei confini della casa.
A
sua detta l'ha fatto per iniziare una nuova vita, per provare a
vedere come andrà d'ora in poi ma io non ci credo, non ha
senso! So
che c'è qualcosa che non vuole dirmi, qualcosa che l'ha
spaventata.
Non c'è un motivo logico percui lei dovrebbe vietarmi di
andare a
scuola con i miei coetanei o di uscire di casa per alcun motivo...
"Non
voglio discutere ancora di questo con te, Nicole, il discorso
è
chiuso." mi osserva adirata e io non posso fare a meno di
ricambiare lo sguardo rispondendole: "Non capisco perchè mi
hai
sempre costretta a vivere come... come una prigioniera! Voglio solo
essere una ragazza normale, per una volta. Non voglio più
vivere in
questa città, e neanche in questa casa, voglio tornare dal
nonno."
concludo abbassando lo sguardo quasi arresa giocandomi l'ultima
carta, quella dei capricci.
"Adesso
basta, comportati da adulta e smettila di lamentarti. Vai a fare i
tuoi esercizi al pianoforte." mi congeda iniziando a prestare
attenzione alla pubblicità che stanno mandando in
televisione:
l'ennesima con lei protagonista.
Mi
dirigo verso la mia stanza e dopo essermi chiusa dentro, sbattendo il
più forte possibile la porta, mi siedo sul letto pensando a
quanto
fa schifo la mia vita: mia mamma mi ha avuta a 18 anni da un uomo che
l'ha sedotta e poi abbandonata senza riconoscermi, lei ha continuato
la sua cariera seguendo le orme di mio nonno e lasciandomi alle sue
cure amorevoli, fra insegnanti privati e giocattoli firmati,
venendomi a trovare una volta ogni tanto quando si ricordava di me.
Ho
vissuto così finchè, sempre lei, non ha deciso di
iniziare a
giocare a fare la madre: mi ha trascinata in California dove si
è
sposata con il suo manager, da cui ha poi avuto Nathan, il mio
fratellastro.
A
questo punto prendo finalmente una decisione. Mi alzo, tiro fuori un
borsone dall'armadio e, senza guardarmi indietro, inizio a riempirlo
con dei vestiti presi a caso dai cassetti. Mi cambio indossando dei
jeans e una maglia a maniche lunghe e inizio a dirigermi verso la
portafinestra.
"Vorrei
davvero essere una ragazza normale." mormoro, guardando una foto
sul mio comodino, passando vicino al mio letto. La foto risale a
quando avevo circa 10 anni e mi ritrae seduta ad un pianoforte con
affianco Elia Solaris, il mio insegnante di musica dell'epoca. Lui si
intravede solo di profilo ma l'ho voluta incorniciare perchè
è
stato uno dei pochi a trattarmi in modo... normale, non come se fossi
una ragazzina ricca da istruire ma che non va fatta arrabbiare
perchè
potrebbe farti licenziare. Lui mi faceva ridere e nonostante io non
riesca a ricordare la sua voce o il suo volto mi ricordo del calore
che mi infondevano ogni volta che ascolto la melodia contenuta nel
carillon.
"Tu
non sei una ragazza normale, tu sei speciale, oserei dire quasi
unica." sento queste parole e mi volto per guardarmi intorno,
per capire chi è che mi ha parlato.
"Chi
sei?" non c'è nessuno nella mia stanza... cosa diavolo sta
succedendo?
"Non
ha importanza, come non ha importanza dove sono visto che non sono
lì." continua la voce ridendo e io inizio seriamente a
preoccuparmi. Sto forse diventando matta? Sembra che mi legga nel
pensiero, comunque.
"Sto
impazzendo, questa è la verità." sussurro
riprendendo la borsa
che avevo lasciato scivolare a terra per la sorpresa e affrettandomi
verso il balcone, mi fermo solo alla scrivania per prendere il mio
amato carillon.
Me
lo infilo al collo e apro la porta uscendo poi sull'enorme balcone
che da sul giardino della villa in cui vivevo.
***
"Sentiamo
il profumo del tuo sangue, semidea. Non puoi scapparci ancora per
molto!" lo scoppio della risata di uno di quei mostri con un
occhio solo mi fa tremare ancora più forte. Sono passate
circa tre
settimane da quando sono scappata e fino ad oggi mi sono accadute
cose sempre più strane: prima ho iniziato a vedere persone
strane
nei parchi, con la pelle verde o le gambe deformi, poi ho iniziato a
vedere animali feroci in gattini o un occhio solo e poi subito dopo
due su dei ragazzini.
"Devi
scappare, Nicole! Ti mangeranno!" ed ecco la stranezzza peggiore
di tutte: la voce dell'uomo non se n'è più andata
e continua a
cercare di dirigermi verso est, è colpa sua se sono finita a
Detroit, nonostante sia rimasta infreddolita e senza soldi.
"Zitto,
stai zitto!" sussurro sperando che il mio nascondiglio non venga
scoperto. Sono finita vicino al molo, dentro un capannone, e sto
rischiando di essere mangiata da una famiglia di mostri, sempre con
un occhio solo, maledizione.
"Stanno
arrivando altri semidei, distrarranno i mostri e tu dovrai scappare.
Devi cogliere l'attimo giusto, aspetta che te lo dica io." la
voce sembra preoccupata. Non ho il tempo per interrogarmi sul motivo,
un rumore assordante interrompe tutto e dei pezzi di metallo cadono
dal soffitto.
"Sono
già arrivati, preparatevi ad accoglierli." l'unica femmina
del
gruppo ordina agli altri di smettere di cercarmi.
"Ma
e la semidea? Ha un profumo così buono..." cerca di
convincerla
uno dei maschi ma lei è categorica: "Iniziate il piano, loro
sono più importanti. Poi potremmo occuparci della piccola
semidea."
dopo questo non sento altro se non i passi sulla passerella sopra la
mia testa.
"Adesso!
Finchè sono distratti!" la voce mi ordina e io per la prima
volta le obbedisco senza pensarci, dopotutto voglio arrivare a
compiere 14 anni!
***
14
Anni
"Corri!
Sei quasi arrivata, Nicole, non fermarti!" la voce che mi ha
seguita in quest'anno passato a correre e scappare per il paese mi
incita sempre di più ad andare avanti, a non mollare. Ma
come potrei
non sentirmi stanca? Da quando sono scappata da San Francisco ad oggi
è passato esattamente un anno e in questo lasso di tempo non
hanno
mai smesso di cercare di mangiarmi. Ho incontrato mostri di ogni tipo
e ora sono inseguita da due uomini giganteschi e ho paura
perchè sto
correndo su una spiaggia deserta e sono così esausta! Cado a
terra e
sento alle mie spalle dei passi pesanti che si avvicinano seguiti da
delle risate sguaiate.
"Ancora
qualche metro, sei quasi arrivata al confine! Tieni duro e non
mollare ora." la voce continua a parlarmi ed io, anche se non
riesco a capire cosa intenda per 'confine' mi fido e uso le ultime
energie residue per continuare a trascinarmi nella direzione che mi
ha indicato più di una volta. Ormai ho imparato a fidarmi di
lui: mi
ha salvato più di una volta da quando ho lasciato la
California e mi
ricorda sempre di più qualcuno, anche se non riesco a capire
chi
sia, qualcuno di cui mi fido inconsciamente.
"Ti
prenderemo, piccola semidea, e ti mangeremo in un sol boccone.
Muaha..." la risata di uno di quei bestioni si blocca
all'improvviso, proprio quando credevo che mi avrebbero presa. Riesco
a voltarmi e i mostri non ci sono più e a quel punto il
sollievo mi
assale e mi lascio andare sulla sabbia... sono salva?
"Sei
salva, ora, bambina mia. Loro si prenderanno cura di te." Elias
Solaris, ecco di chi è la voce dell'uomo misterioso.
"Ehi!
Chiamate i ragazzi della cabina di Apollo! Stai bene? Ragazzina, mi
senti?" sento delle braccia che mi tirano sù dalla sabbia e
la
voce di un ragazzo che mi parla ma io non riesco a rispondergli...
sono così stanca...
Ciau
:)
Sono
qui questa notte per presentarvi la mia nuova interattiva.
Alcuni
mi conosceranno già per quella su Harry Potter mentre altri
non
avranno avuto questa (s)fortuna ancora perciò mi sembra
d'obbligo
avvertirvi che sono una pazza XD
Detto
questo, spero vi piaccia come scrivo, che partecipiate in molti e che
siate creativi!!!!!!!!!!!
Leggete
bene le regole e divertitevi!
Un
bacione, buona notte,
Lilly
:*
Ps.
mi sono sicuramente scordata qualcosa ma vabbè XP
Ciau
:)
Sono
qui questa notte per presentarvi la mia nuova interattiva.
Alcuni
mi conosceranno già per quella su Harry Potter mentre altri
non
avranno avuto questa (s)fortuna ancora perciò mi sembra
d'obbligo
avvertirvi che sono una pazza XD
Detto
questo, spero vi piaccia come scrivo, che partecipiate in molti e che
siate creativi!!!!!!!!!!!
Leggete
bene le regole e divertitevi!
Un
bacione, buona notte,
Lilly
:*
Ps.
mi sono sicuramente scordata qualcosa ma vabbè, per ora
è tutto XP
Regole
-
Due
personaggi per autore (i satiri e le ninfe non valgono nel conteggio ma
non createne duemila: non li accetterò tutti, a quel punto,
e sceglierò quelli che mi piacciono di più.); #
-
Due
personaggi per cabina (per Zeus, Poseidone e Ade solo uno,
non sconvolgiamo troppe le cose! Nicole non conta nel conteggio ma gli
altri sì perché sono di altre persone); #
-
Per
le relazioni amorose e d'amicizia avete tre possibilità:
-
Vi
accordate fra di voi;
-
Chiedete
a me pareri, mediazioni o aiuto e io farò da cupido (per
restare in tema XD);
-
Aspettate
di leggere i capitoli sui vari personaggi e poi tornate al punto 1 o 2.
-
La
storia è ambientata 3 anni dopo l'ultimo libro della saga,
Blood of Olympus, però saranno possibili da scegliere
personaggi originali come amicizie/relazioni ma non ho intenzione di
distruggere coppie, al momento perciò non provateci neanche!
(questa volta non ci casco!);
-
Per
il momento esisterà solo il Campo Mezzosangue, forse in
seguito creerò un'altra storia sul Campo Giove ma non
chiedetemela e non scegliete dei o dee romane;
-
Scrivete
bene la storia: deve essere chiara perché da lì
creerò il biglietto da visita del personaggio, come per
Nicole;
#=
possibile modifica futura
Scheda
Personaggio
Nome:
Secondo
nome:
*non obbligatorio*
Cognome:
Soprannome:
*non
obbligatorio*
Età:
Data
di nascita:
Stato
di sangue: (semidio/ea,
satiro, ninfa, ecc...)
Gruppo
speciale di appartenenza: (Cacciatrici
di Artemide, Sacerdotesse di Era, ecc...)
*non obbligatorio*
Caratteristiche
fisiche:
Prestavolto:
Caratteristiche
psicologiche:
Genitore
divino:
Altri
componenti del nucleo familiare:
Storia
personale: (come
ha scoperto di essere un/a semidio/ea, come è arrivato/a al
campo, a
che età, ecc...) non siate brevi, mi serve per il primo
capitolo con
il vostro personaggio!
Poteri
particolari:
Armi
predilette:
Attività
predilette al campo:
Oggetto
magico: *non
obbligatorio*
Amicizie:
*non
obbligatorio*
Amori:
*non
obbligatorio*
Altro:
(interessi,
animale da compagnia, cibo preferito, quello che volete!)
Cabine
Cabina
di Ade:
Cabina
di Afrodite:
Cabina
di Apollo: Nicole
Evelyn Brooks (17 Anni),
Cabina
di Ares:
Cabina
di Atena:
Cabina
di Demetra: Amber
Queen (7 Anni-Bambi
Loo),
Cabina
di Dioniso: Dexter
Ralph Ruth (19 Anni-Tommy),
Cabina
di Ecate:
Cabina
di Efesto:
Cabina
di Ermes:
Cabina
di Hebe:
Cabina
di Ipno:
Cabina
di Iris:
Cabina
di Nemesi:
Cabina
di Nice:
Cabina
di Poseidone:
Cabina
di Tiche:
Cabina
di Zeus:
|
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Capitolo 2 *** Schemini e Co. ***
[modificato il 27/02 alle 16:30,
le comunicazioni nuove saranno in rosso]
Ciao
:)
Sono
tornata per pubblicare gli
schemi che ho faticosamente creato.
Qui
di seguito c'è l'elenco dei semidei finora pervenuti, le
varie relazioni e le attività, sperando di non essermi
scordata niente.
Per
qualunque appunto potete contattarmi come più vi
è congeniale perchè sono a vostra disposizione.
Comunicazioni:
-Aggiunti
i
responsabili per la revisione delle cabine (quella che serve a deciere
i turni per le doccie ecc...), 1 per cabina, sono aperte le
candidature! (Se ce ne saranno più di una
sceglierò io quello che mi sembra più adatto.)
-Aggiunte alcune
attività, potete modificare la
partecipazione a tutte in qualunque momento ma ricordate che le
principali sono obbligatorie perciò anche se non sono fra le
predilette i personaggi potrebbero comparirvi.
-Se volete aggiungere
personaggi alle amicizie o alle relazioni
avvisatemi via messaggio che ci mettiamo d'accordo!
-Aggiunti i Capo Cabina!
-Le persone scritte
fra parentesi [] sono persone che si sono ritirate per problemi
personali ma che, nonostante non contino nel conteggio normale dei
personaggi, potranno tornare quando vorranno.
-Non
accetto più prenotazioni, gli oc dovranno essere inviati
direttamente. Nessuno vi vieta di chiedermi la disponibilità
dei vari posti e io vi informerò se ci sono già
richieste oppure se è già occupato.
-Siamo
a 36 femmine e 35 maschi, chi non mi ha ancora inviato le schede ed
è indeciso mi contatti così proviamo a
riequilibrare
le cose!
Regole
-
Eliminato il limite dei
personaggi. Fra poco chiuderò le iscrizioni quindi voglio
finire i posti il prima possibile (se non avrò
personaggi li creerò io) #
-
Quattro personaggi per
cabina (per Zeus, Poseidone e Ade solo Tre,
non sconvolgiamo troppe le cose!); #
-
Per
le relazioni amorose e d'amicizia avete tre possibilità:
-
Vi
accordate fra di voi;
-
Chiedete
a me pareri, mediazioni o aiuto e io farò da cupido (per
restare in tema XD);
-
Aspettate
di leggere i capitoli sui vari personaggi e poi tornate al punto 1 o 2.
-
La storia
è ambientata 3 anni dopo l'ultimo libro della saga, Blood of
Olympus, però saranno possibili da scegliere personaggi
originali come amicizie/relazioni ma non ho intenzione di distruggere
coppie, al momento, perciò non provateci neanche! (questa
volta non ci casco!);
-
Per
il momento esisterà solo il Campo Mezzosangue, forse in
seguito creerò un'altra storia sul Campo Giove ma non
chiedetemela e non scegliete dei o dee romane;
-
Scrivete
bene la storia: deve essere chiara perché da lì
creerò il biglietto da visita del personaggio, come per
Nicole;
#= possibile
modifica futura
Nome:
Secondo nome: *non
obbligatorio*
Cognome:
Soprannome: *non
obbligatorio*
Età:
Data di nascita:
Stato di sangue: (semidio/ea,
satiro, ninfa, ecc...)
Gruppo speciale di appartenenza: (Cacciatrici
di Artemide, Sacerdotesse di Era, ecc...) *non obbligatorio*
Caratteristiche fisiche:
Prestavolto:
Caratteristiche psicologiche:
Genitore divino:
Altri componenti del nucleo
familiare:
Storia personale: (come
ha scoperto di essere un/a semidio/ea, come è arrivato/a al
campo, a che età, ecc...) non siate brevi, mi serve per il
primo capitolo con il vostro personaggio!
Poteri particolari:
Armi predilette:
Attività predilette al
campo:
Oggetto magico: *non obbligatorio*
Amicizie: *non obbligatorio*
Amori: *non obbligatorio*
Altro: (interessi,
animale da compagnia, cibo preferito, quello che volete!)
***********************************************************
Semidei
Cabina
di Ade:
-
Yuu
Allen
(16 anni- _Macchan_);
-
Amice
Claire Lannister
(17 anni-Pendragon);
-
Sasha
Levine
(19 anni-_Alyss_).
Cabina
di Afrodite:
-
Lust
Shame Covet
(18
anni-Scarlett Blue Sakura)
-
John
Greenwood
(16 anni-Luthien Felagund);
-
Michelangelo
David Hamato
(14 anni-Zoey Charlotte Baston);
-
Ashley
Nieve Ivashkov
(18 anni-Fiamma Erin Gaunt).
Cabina
di Apollo:
-
Nicole
Evelyn Brooks (17 anni);
-
Kevin
Foster
(19 anni-_Alyss_);
-
Neal
Tyler Hoodmoon
(16 anni-_little_sweet_things_);
-
Eric
Sylvester Sunspear
(19 anni-Eris Greengrass in Wilkes).
Cabina
di Ares:
-
Silvia
Del Lupo
(16 anni-AngelDeath);
-
Jonathan
Byron Foster
(17 anni-Luthien Felagund);
-
Birch
Jordan
(16 anni-Sabaku No Konan Inuzuka);
-
Gabriel
Cynric War
(19 anni-Fiamma Erin Gaunt).
Cabina
di Atena:
-
Axel
Delilah
(22 anni-Winter78);
-
Isabel
Julia Herranez
(14 anni-Alice_Jackson);
-
Rachel
Holland Watson
(16 anni-addictedbooks).
-
+1
libero
Cabina
di Demetra:
-
Celia
Dana Hayes
(15 anni-Alice_Jackson);
-
Amber
Queen
(7 anni-Bambi Loo);
-
Mary
Janette Wilkinson
(67 anni-_En_);
-
Clav
Zlaki
(12 anni-_Maryes_LilyLunaP).
Cabina
di Dioniso:
-
Dominic
Bastien Girard
(18 anni-Madness of Sky);
-
Parker
Roderick Hurricane
(15
anni-Pendragon);
-
Dexter
Ralph Ruth
(19 anni-Tommy);
-
Ecstasy
Ivy Vintage
(18 anni-Scarlett Blue Sakura).
Cabina
di Ebe:
-
Gae
Celebrian Arendell
(16 anni-DarkDemon);
-
Neos
Andrew Handmaid
(19 anni-Scarlett Blue Sakura);
-
Eddie
Jacobs
(16 anni-_En_).
-
Quinn
Peter Richards
(18 anni-Sabaku No Konan Inuzuka).
Cabina
di Ecate:
-
Aiden
Caleb Curtis
(16
anni-Sabaku No Konan Inuzuka);
-
Walt
Andrew Evans
(17 anni-__Ginger__ );
-
Axel
Miura
(18 anni- _Macchan_);
-
Chloe
May Wiggin
(17 anni-Clara Oswin Stark).
-
[1
(_Littles_)]
Cabina
di Efesto:
-
Nina
Melanie O'Hara
(15 anni-Bambi Loo);
-
Francisco
Suarez
(17 anni-ChicaCate94);
-
Gabriela
Suarez
(17 anni-ChicaCate94).
-
+1
libero
Cabina
di Ermes:
-
Rikke
Madsen
(16 anni-Madness of Sky);
-
Luke
Price
(18 anni-Oceano2_0);
-
Hunter
Riley Scamp
(18 anni-Alysanne Nott)
-
Maya
Dryope
Waterlily
(17 anni-Scarlett
Blue Sakura).
-
[1
(Winter78)]
Cabina
di Ipno:
-
Lowell
Aleksander Grimm
(17 anni-Pendragon);
-
Tayna
Kiros
(23 anni-Paffina);
-
Nyx
Mc Stence
(16 anni-__Ginger__ );
-
Selene
Sauvelle
(17 anni-summer_time).
Cabina
di Iris:
-
Jamie Cloud (15 anni- _Macchan_);
-
Shane
Cloud
(15 anni- _Macchan_);
-
Carrie
Hopkins
(14 anni-viola_scarecrow).
-
+1
libero
Cabina
di Nemesi:
-
Ames
Sophie Blackson
(22 anni-Aster_Mezzelfo)
-
Revan
Fair
(17 anni- _Macchan_);
-
Evangeline
Williams
(16 anni-_little_sweet_things_).
-
+1
libero
Cabina
di Nike:
-
Avril
Allen
(17 anni-Oceano2_0);
-
Josef
Bark
(19 anni-summer_time);
-
Zara
Alanis Reeyes
(19 anni-_endlessy);
-
Jade
Iris West
(15 anni-Inazumiana01).
Cabina
di Poseidone:
-
Alexander
Ulysse Baston
(14 anni-Zoey Charlotte Baston);
-
Zoey
Charlotte Baston
(14 anni-Zoey Charlotte Baston);
-
Scarlett
Ocean Stark
(17 anni-Eris Greengrass in Wilkes).
Cabina
di Tiche:
-
Cyan
Devine
(18 anni-_Macchan_);
-
Oscar
Gennarini
(15 anni-viola_scarecrow);
-
Aleksey
Pyotr Schastilivyy
(18 anni-Gold Nightmare).
-
+1
libero
Cabina
di Zeus:
-
Marya
Elisaveta Kotova
(11 anni-_Maryes_LilyLunaP);
-
Helene
Ygritte Nilsen
(19 anni-Madness of Sky);
-
Jackson
Alexander Strongold
(19 anni-Fiamma Erin Gaunt).
Cabina
degli Dei minori:
-
Kyle
Akaril
(23 anni-Persefone-Paffina);
-
Syria
Akaril
(21 anni-Persefone-Paffina);
-
Cerys
Nives Blackwinter
(15 anni-Chione-Helen_TheDarkLady);
-
Ismael
Ruiz Bose
(18 anni-Thanatos-summer_time);
-
Newt
Eden Hill
(17 anni-Apate-DarkDemon);
-
Hiro
Inoue
(15
anni-Eos-__Ginger__ );
-
Meredith
Mary Johnson
(17 anni-Asclepio-TakeMeToWonderland);
-
Beatris
Clara McCoule
(15 anni-Eos-TakeMeToWonderland);
-
Gilbert
William Nightray
(18 anni-Thanatos-Helen_TheDarkLady).
***********************************************************
Responsabili della revisione
delle cabine (1 per cabina)
-
Shane
Cloud [Iris]
-
Lust
Shame Covet [Afrodite]
-
Axel
Delilah [Atena]
-
Helene
Ygritte Nilsen [Zeus]
-
Amber
Queen [Demetra]
-
Ecstasy
Ivy Vintage [Dioniso]
-
Maya Dryope
Waterlily [Ermes]
***********************************************************
Capi delle Cabine
-
Ismael
Ruiz Bose [Thanatos]
-
Butch
Walker [Iris]
-
Annabeth
Chase [Atena]
-
Nico
di Angelo [Ade]
-
Lou
Ellen [Ecate]
-
Revan
Fair [Nemesi]
-
Katie
(estate) e Miranda (primavera, autunno e inverno) Gardner [Demetra]
-
Jason
Grace [Zeus]
-
Thalia
Grace [Artemide]
-
Neos
Andrew Handmaid [Ebe]
-
Percy
Jackson [Poseidone]
-
Clarisse
La Rue [Ares]
-
Piper
McLean [Afrodite]
-
Polluce
[Dioniso]
-
Zara
Alanis Reeyes [Nike]
-
Quinn
Peter Richards [Tiche]
-
Selene
Sauvelle [Ipno]
-
Will
Solace [Apollo]
-
Connor
e Travis Stoll [Ermes]
-
Leo
Valdez [Efesto]
***********************************************************
-
Allenamento
e Addestramento in Combattimento (Arena): Yuu
Allen, Gae Celebrian Arendell, Alexander Ulysse Baston, Zoey Charlotte
Baston, Cerys Nives Blackwinter, Axel Delilah, Silvia Del Lupo, Cyan
Devine,
Revan
Fair, Jonathan Byron Foster, Michelangelo David Hamato, Celia Dana
Hayes, Isabel Julia Herranez, Newt Eden Hill, Meredith Mary Johnson,
Birch Jordan, Rikke Madsen, Gilbert William Nightray, Helene
Ygritte
Nilsen,
Nina Melanie O'Hara, Zara Alanis Reeyes, Hunter Riley Scamp, Jackson
Alexander Strongold, Gabriela Suarez, Ecstasy Ivy Vintage, Gabriel
Cynric War, Rachel Holland Watson.
-
Addestramento
di Sopravvivenza (Bosco): Gae
Celebrian Arendell, Alexander Ulysse Baston, Zoey Charlotte Baston,
Cerys Nives Blackwinter, Axel Delilah, Dominic Bastien Girard,
Michelangelo David Hamato, Celia Dana Hayes, Newt Eden Hill, Marya
Elisaveta Kotova, Axel Miura, Gilbert William Nightray, Selene
Sauvelle, Hunter Riley Scamp, Mary Janette Wilkinson.
-
Arrampicata:
Yuu
Allen, Gae Celebrian Arendell, Alexander Ulysse Baston, Zoey Charlotte
Baston, Cerys Nives Blackwinter, Cyan
Devine,
Revan
Fair, Oscar Gennarini, Michelangelo David Hamato, Newt Eden Hill, Neal
Tyler Hoodmoon, Amice Claire Lannister, Gilbert William Nightray, Amber
Queen, Hunter Riley Scamp, Ecstasy Ivy Vintage, Rachel Holland Watson,
Mary Janette Wilkinson, Evangeline Williams.
-
Astronomia:
Gae
Celebrian Arendell, Zoey Charlotte Baston, Jamie
Cloud,
Walt
Andrew Evans, Kevin Foster, Michelangelo David Hamato, Isabel Julia
Herranez, Newt Eden Hill, Hiro Inoue, Axel Miura, Gilbert William
Nightray, Hunter Riley Scamp.
-
Basket/Pallacanestro:
Gae
Celebrian Arendell, Alexander Ulysse Baston, Cyan
Devine,
Revan
Fair, Kevin Foster, Newt Eden Hill, Hiro Inoue, Meredith Mary Johnson,
Axel Miura, Luke Price, Eric Sylvester Sunspear.
-
Caccia
alla Bandiera: Yuu
Allen, Gae Celebrian Arendell, Alexander Ulysse Baston, Zoey Charlotte
Baston, Ismael Ruiz Bose, Cerys Nives Blackwinter, Nicole Evelyn
Brooks, Axel Delilah, Revan Fair, Jonathan Byron Foster, Michelangelo
David Hamato, Celia Dana Hayes, Isabel Julia Herranez, Newt Eden Hill,
Hiro Inoue, Eddie Jacobs, Meredith Mary Johnson, Birch Jordan, Rikke
Madsen, Gilbert William Nightray, Helene
Ygritte
Nilsen,
Nina Melanie O'Hara, Luke Price, Aleksey Pyotr Schastilivyy, Rachel
Holland Watson, Jade Iris West, Mary Janette Wilkinson.
-
Canoa
(Lago): Gae
Celebrian Arendell, Alexander Ulysse Baston, Zoey Charlotte Baston,
Cerys Nives Blackwinter, Newt Eden Hill, Neal Tyler Hoodmoon, Gilbert
William Nightray, Luke Price, Rachel Holland Watson, Evangeline
Williams.
-
Combattimento
con i Mostri (Bosco o Arena): Gae
Celebrian Arendell, Alexander Ulysse Baston, Zoey Charlotte Baston,
Cerys Nives Blackwinter, Silvia Del Lupo, Revan Fair, Jonathan Byron
Foster, Michelangelo David Hamato, Celia Dana Hayes, Isabel Julia
Herranez, Newt Eden Hill, Ashley Nieve Ivashkov, Birch Jordan, Rikke
Madsen, Gilbert William Nightray, Helene
Ygritte
Nilsen,
Nina Melanie O'Hara, Zara Alanis Reeyes, Jackson Alexander Strongold,
Gabriela Suarez, Gabriel Cynric War, Mary Janette Wilkinson.
-
Corsa
con le Bighe: Yuu
Allen, Gae Celebrian Arendell, Josef Bark, Alexander Ulysse Baston,
Zoey Charlotte Baston, Cerys Nives Blackwinter, Michelangelo David
Hamato, Newt Eden Hill, Birch Jordan, Gilbert William Nightray.
-
Disegno:
Yuu
Allen, Zoey Charlotte Baston, Cerys Nives Blackwinter, Walt Andrew
Evans, Jonathan Byron Foster, Michelangelo David Hamato, Carrie
Hopkins, Hiro Inoue, Marya Elisaveta Kotova, Axel Miura, Gilbert
William Nightray, Nina Melanie O'Hara (progettazione), Amber Queen.
-
Equitazione:
Avril
Allen, Gae Celebrian Arendell, Josef Bark, Alexander Ulysse Baston,
Zoey Charlotte Baston, Cerys Nives Blackwinter, Nicole Evelyn Brooks, Jamie
Cloud,
Shane
Cloud, Dominic Bastien Girard, Newt Eden Hill, Gilbert William
Nightray, Amber Queen, Zara Alanis Reeyes, Hunter Riley Scamp.
-
Giardinaggio:
Syria
Akaril, Lust
Shame Covet, Parker Roderick Hurricane, Amber Queen, Clav Zlaki.
-
Giochi
da Tavolo (Casa Grande): Nicole
Evelyn Brooks, Dominic Bastien Girard, Carrie Hopkins, Francisco Suarez.
-
Interpretazione
dei Sogni (solo i figli di Ipno): Lowell
Aleksander Grimm, Nyx Mc Stence.
-
Lancio
del Giavellotto: Gae
Celebrian Arendell, Newt Eden Hill, Eddie Jacobs, Birch Jordan, Amber
Queen.
-
Lancio
e Combattimento con i Pugnali: Avril
Allen, Gae Celebrian Arendell, Alexander Ulysse Baston, Zoey Charlotte
Baston, Cerys Nives Blackwinter, Cyan
Devine,
Walt
Andrew Evans, Revan Fair, Dominic Bastien Girard, John Greenwood,
Michelangelo David Hamato, Celia Dana Hayes, Newt Eden Hill, Hiro
Inoue, Ashley Nieve Ivashkov, Meredith Mary Johnson, Birch Jordan,
Gilbert William Nightray, Nina Melanie O'Hara, Amber Queen, Hunter
Riley Scamp, Aleksey Pyotr Schastilivyy, Gabriel Cynric War, Jade Iris
West, Chloe May Wiggin, Mary Janette Wilkinson.
-
Lettura:
Yuu
Allen, Gae Celebrian Arendell, Zoey Charlotte Baston, Nicole Evelyn
Brooks, Jamie
Cloud,
Shane
Cloud, Axel Delilah, Walt Andrew Evans, Isabel Julia Herranez, Newt
Eden Hill, Carrie Hopkins, Hiro Inoue, Eddie Jacobs, Marya Elisaveta
Kotova, Amice Claire Lannister, Sasha Levine, Beatris Clara McCoule,
Amber Queen, Aleksey Pyotr Schastilivyy, Scarlett Ocean Stark,
Francisco Suarez, Chloe May Wiggin, Mary Janette Wilkinson.
-
Lavoro
in Infermeria (principalmente i figli di Apollo): Nicole
Evelyn Brooks, Eddie Jacobs, Meredith Mary Johnson, Amice Claire
Lannister,
Clav
Zlaki (crea intrugli curativi con le erbe).
-
Lavoro
nei Campi di Fragole: Syria
Akaril, Celia
Dana Hayes, Beatris Clara McCoule, Amber Queen, Ecstasy Ivy Vintage,
Mary Janette Wilkinson,
Clav
Zlaki.
-
Lavoro
nelle Fucine (principalmente i figli di Efesto): Axel
Delilah, Eddie Jacobs, Nina Melanie O'Hara.
-
Meditazione
(Bosco): Axel
Delilah, Axel Miura, Amber Queen.
-
Musica
e Canto (Anfiteatro): Avril
Allen (chitarra), Yuu Allen (canto
e chitarra),
Alexander Ulysse Baston (basso), Zoey Charlotte Baston (canto e
chitarra), Cerys Nives Blackwinter (canto, pianoforte e chitarra),
Nicole Evelyn Brooks (canto, pianoforte e violino), Shane Cloud
(canto), Cyan
Devine
(basso e compositore), Michelangelo
David Hamato (canto e chitarra), Meredith Mary Johnson (canto), Nyx Mc
Stence (violino), Gilbert William Nightray (pianoforte), Amber Queen
(canto), Francisco Suarez (compositore e pianola), Gabriela Suarez
(compositrice e chitarra), Eric Sylvester Sunspear (chitarra), Rachel
Holland Watson (chitarra).
-
Nuoto:
Gae
Celebrian Arendell, Alexander Ulysse Baston, Zoey Charlotte Baston,
Nicole Evelyn Brooks, Cyan
Devine,
Newt
Eden Hill, Hiro Inoue, Axel Miura, Scarlett Ocean Stark, Ecstasy Ivy
Vintage.
-
Pallavolo:
Gae
Celebrian Arendell, Avril Allen, Nicole Evelyn Brooks, Newt Eden Hill,
Amber Queen, Zara Alanis Reeyes.
-
Ping
Pong (Casa Grande): Oscar
Gennarini.
-
Punto
d'Ascolto (non riconosciuta ufficialmente): Alexander
Ulysse Baston, Zoey Charlotte Baston, Lust Shame Covet (consigli
amorosi), Neos Andrew Handmaid, Ashley Nieve Ivashkov (consigli
amorosi).
-
Scherma
(Arena): Yuu
Allen, Gae Celebrian Arendell, Alexander Ulysse Baston, Zoey Charlotte
Baston, Cerys Nives Blackwinter, Ismael Ruiz Bose, Jamie
Cloud,
Shane
Cloud, Axel Delilah, Silvia Del Lupo, Walt Andrew Evans, Revan Fair,
Jonathan Byron Foster, Kevin Foster,
John
Greenwood, Lowell Aleksander Grimm, Celia Dana Hayes, Isabel Julia
Herranez, Newt Eden Hill, Hiro Inoue, Ashley Nieve Ivashkov, Eddie
Jacobs, Meredith Mary Johnson, Birch Jordan, Rikke Madsen, Beatris
Clara McCoule, Gilbert William Nightray, Helene
Ygritte
Nilsen,
Nina Melanie O'Hara, Luke Price, Amber Queen, Zara Alanis Reeyes,
Selene Sauvelle, Jackson Alexander Strongold, Francisco Suarez,
Gabriela Suarez, Scarlett Ocean Stark, Aleksey Pyotr Schastilivyy,
Gabriela Suarez, Gabriel Cynric War, Rachel Holland Watson, Jade Iris
West.
-
Scultura:
Michelangelo
David Hamato.
-
Sperimentare:
Maya
Dryope
Waterlily.
-
Studio
(Greco Antico, Strategia, Mitologia, Magia, ecc...): Gae
Celebrian Arendell, Zoey Charlotte Baston, Jamie
Cloud,
Axel
Delilah, Walt Andrew Evans, Isabel Julia Herranez, Newt Eden Hill,
Carrie Hopkins, Eddie Jacobs, Axel Miura, Gilbert William Nightray,
Francisco Suarez, Gabriela Suarez, Chloe May Wiggin.
-
Tiro
con Arco e Balestra: Kyle
Akaril,
Gae
Celebrian Arendell, Zoey Charlotte Baston, Cerys Nives Blackwinter,
Nicole Evelyn Brooks, Aiden Caleb Curtis, Oscar Gennarini (anche se
Chirone glielo ha vietato), Michelangelo David Hamato, Neos Andrew
Handmaid, Celia Dana Hayes, Isabel Julia Herranez, Newt Eden Hill, Neal
Tyler Hoodmoon, Carrie Hopkins, Parker Roderick Hurricane, Amice Claire
Lannister, Sasha Levine, Beatris Clara McCoule, Nyx Mc Stence, Axel
Miura,
Gilbert
William Nightray, Amber Queen, Aleksey Pyotr Schastilivyy, Eric
Sylvester Sunspear, Rachel Holland Watson, Chloe May Wiggin, Evangeline
Williams, Mary Janette Wilkinson.
-
Volo
con i Pegasi: Yuu
Allen, Gae Celebrian Arendell, Alexander Ulysse Baston, Zoey Charlotte
Baston, Cerys Nives Blackwinter, Nicole Evelyn Brooks, Jamie
Cloud,
Shane
Cloud, Kevin Foster, Michelangelo David Hamato, Isabel Julia Herranez,
Newt Eden Hill, Hiro Inoue, Ashley Nieve Ivashkov, Gilbert William
Nightray, Helene
Ygritte
Nilsen,
Amber Queen, Zara Alanis Reeyes, Aleksey Pyotr Schastilivyy.
***********************************************************
Relazioni-Amicizia
-
Kyle Akaril --> chi voglio
-
Syria Akaril --> chi
voglio
-
Avril
Allen --> Piper
McLean, Drew Tanaka, le ragazze di Afrodite e i ragazzi di Apollo
-
Yuu
Allen -->
Nico di Angelo, Revan Fair, Shane Cloud, Cyan
Devine,
Jamie
Cloud e
chi voglio.
-
Gae
Celebrian Arendell --> Amice
Claire Lannister e chi voglio
-
Josef
Bark --> Selene
Sauvelle, sopporta poco i figli di Tyche
-
Alexander
Ulysse Baston --> chi
voglio
-
Zoey
Charlotte Baston -->
chi voglio
-
Ames
Sophie Blackson --> Dakota
e Gwen
-
Cerys
Nives Blackwinter --> Percy
Jackson, Gilbert William Nightray e gli oc di Zoe, non ha buoni
rapporti con le persone
-
Ismael
Ruiz Bose --> Figli
di Ares
-
Nicole
Evelyn Brooks -->
chi voglio
-
Jamie
Cloud --> Revan Fair, Shane Cloud, Axel Miura e Yuu Allen, un po'
tutti tranne i figli di afrodite
-
Shane
Cloud --> Cyan
Devine,
Jamie
Cloud, Axel
Miura e Yuu Allen, un po' tutti tranne i figli di afrodite
-
Lust
Shame Covet -->
mal sopporta chi pensa esclusivamente al denaro o si cura solo di
sé stesso, le persone troppo sciatte e con la tendenza a
rovinare il proprio aspetto. Difficilmente si affeziona.
-
Aiden
Caleb Curtis -->
carta bianca.
-
Axel
Delilah --> pochi
ma buoni
-
Silvia
Del
Lupo --> chi
voglio
-
Cyan
Devine --> Revan
Fair, Shane Cloud, Axel
Miura e Yuu Allen, un po' tutti tranne i figli di afrodite
-
Walt
Andrew Evans --> chi
voglio
-
Revan
Fair --> Shane
Cloud, Cyan
Devine,
Jamie
Cloud, Axel
Miura e Yuu Allen
-
Jonathan
Byron Foster --> chi
voglio
-
Kevin
Foster --> Will
Solace e Annabeth Chase
-
Dominic
Bastien Girard -->
figli di Dioniso e i "nullafacenti"
-
Oscar
Gennarini --> pochi
amici perchè la maggior parte dei ragazzi lo trova fastidioso
-
John
Greenwood --> chi
voglio
-
Lowell
Aleksander Grimm --> Quinn
Peter Richards e Birch Jordan
-
Michelangelo
David Hamato --> Zoey
Charlotte Baston
-
Neos
Andrew Handmaid --> molto
apprezzato dai più giovani ma non molto amato dai
più grandi
-
Celia
Dana Hayes --> Isabel
Julia Herranez e chiunque perchè è molto brava a
fare amicizia con le persone, anche le più difficili, ma se
si impunta su una persona perchè non le piace saranno guai
-
Isabel
Julia Herranez --> Celia
Dana Hayes e quasi tutti gli altri grazie al suo carattere
-
Newt
Eden Hill --> Quinn
Peter Richards
-
Neal
Tyler Hoodmoon --> chi
voglio
-
Carrie
Hopkins --> pochi
amici ma molto stretti
-
Parker
Roderick Hurricane --> chi
voglio, odia chi è troppo serio, chi non ha senso
dell'umorismo ed è troppo permaloso. Non sopporta gli
arroganti e le persone superficiali.
-
Hiro
Inoue --> chi
voglio
-
Ashley
Nieve Ivashkov -->
Drew Tanaka, Jackson Alexander Strongold, Scarlett Ocean Stark, Eric
Sylvester Sunspear e i figli di Afrodite ma non sopporta i figli di
Ermes
-
Eddie
Jacobs --> Annabeth
Chase, Nico Di Angelo, Hazel Levesque, Jason Grace e chi voglio
-
Meredith
Mary Johnson --> chi
voglio ma no falsi e ipocriti
-
Birch
Jordan --> Lowell
Aleksander Grimm
-
Marya
Elisaveta Kotova -->
solo Clav Zlaki
-
Amice
Claire Lannister --> Lowell
Aleksander Grimm e oc _Littles_
-
Sasha
Levine --> Travis
Stoll, Connor Stoll, Will Solace e Nico di Angelo
-
Rikke
Madsen --> Leo
Valdez
-
Beatris
Clara McCoule --> le
altre Cacciatrici di Artemide e chi voglio
-
Nyx
Mc Stence --> Nico
Di Angelo,
chi
voglio
-
Axel
Miura -->
Lou Ellen, Revan Fair, Shane Cloud, Cyan
Devine,
Jamie
Cloud
e chi voglio
-
Gilbert
William Nightray --> Cerys
Nives Blackwinter
-
Helene
Ygritte Nilsen --> i figli
di Zeus e Rikke Madsen
-
Nina
Melanie O'Hara --> chi
voglio
-
Luke
Price --> Percy
Jackson
-
Amber
Queen --> chiunque
sia disposto ad esserlo, ama le sue sorelle e i suoi fratelli
-
Zara
Alanis Reeyes --> Annabeth
Chase e quasi tutti tranne i figli di Afrodite
-
Quinn
Peter Richards --> Lowell
Grimm
-
Dexter
Ralph Ruth
--> chi voglio
-
Selene
Sauvelle --> quante più persone possibile
-
Hunter
Riley Scamp --> Travis e Connor Stoll, i figli di Zeus e i figli
di Apollo, non sopporta i figli di Ade
-
Aleksey
Pyotr Schastilivyy --> chi voglio
-
Scarlett
Ocean Stark --> Annabeth Chase, Leo Valdez, Ashley Nieve
Ivashkov, Eric Sylvester Sunspear e Jackson Alexander Strongold ma non
spporta Percy Jackson
-
Jackson
Alexander Strongold --> Ashley Nieve Ivashkov, Scarlett Ocean
Stark e Eric Sylvester Sunspear ma non sopporta Jason Grace
-
Francisco
Suarez --> tutti
tranne i figli di Ade
-
Gabriela
Suarez --> tutti
tranne chi si crede chissà chi
-
Eric
Sylvester Sunspear --> Ashley
Nieve Ivashkov, Scarlett Ocean Stark, Jackson Alexander Strongold e
Will Solace
-
Ecstasy
Ivy Vintage --> va
'accordo con tutti ma pochi la frequentano
-
Gabriel
Cynric War --> Ashley
Nieve Ivashkov e Jackson Alexander Strongold
-
Maya
Dryope
Waterlily
--> Adora
le persone intelligenti e argute
-
Rachel
Holland Watson -->
chi voglio, va d'accordo con tutti
-
Jade
Iris West --> Jason
Grace e Hazel Levesque
-
Chloe
May Wiggin --> fa
amicizia con tutti ma è molto permalosa
-
Evangeline
Williams --> chi
voglio
-
Mary
Janette Wilkinson --> Talia
Grace, Annabeth Chase, Percy Jackson, Leo Valdez, Piper McLean e chi
voglio
-
Clav
Zlaki -->
solo Marya Elisaveta Kotova
-
Yuu
Allen <--> Axel Miura
-
Josef
Bark <--> segretamente con una ragazza mortale
-
Ismael
Ruiz Bose <--> Selene Sauvelle
-
Shane
Cloud <--> Revan Fair
-
Axel
Delilah <--> Helene
Ygritte
Nilsen
-
Cyan
Devine <--> Jamie Cloud
-
Kevin
Foster <--> Sasha Levine
-
Dominic
Bastien Girard <--> Nicole Evelyn Brooks
-
Michelangelo
David Hamato <--> Zoey Charlotte Baston
-
Newt
Eden Hill <--> Amice Claire Lannister
-
Beatris
Clara McCoule --> Meredith Mary Johnson
-
Gilbert
William Nightray <--> Cerys Nives Blackwinter
-
Pollux
<--> Hunter Riley Scamp
-
Luke
Price <--> Avril Allen
-
Quinn
Peter Richards <--> Gae Celebrian Arendell
-
Aleksey
Pyotr Shastilivyy <--> Rikke Madsen
-
Connor
Stoll <--> Birch Jordan
-
Jackson
Alexander Strongold <--> Drew Tanaka
-
Gabriel
Cynric War <--> Ashley Nieve Ivashkov
-
Clav
Zlaki <--> Marya Elisaveta Kotova
Infatuazioni/Rotture/Lutti
-
Oscar
Gennarini --> Carrie Hopkins
-
Ashley
Nieve Ivashkov <-x-> Lee Fletcher
-
Scarlett
Ocean Stark -x-> Leo Valdez
Legenda:
<--> = relazione
--> = cotta non corrisposta
-x-> = cotta non corrisposta passata
Da Accoppiare
-
Syria
Akaril (21, Etero)
-
Alexander
Ulysse Baston (14, Etero)
-
Lust
Shame Covet (18, Bisex)
-
Aiden
Caleb Curtis (16, Etero)
-
Silvia
Del Lupo (16, Etero)
-
Walt
Andrew Evans (17, Bisex)
-
Oscar
Gennarini (15, Etero)
-
John
Greenwood (16, Bisex)
-
Lowell
Aleksander Grimm (17, Bisex)
-
Neos
Andrew Handmaid (19, Gay)
-
Celia
Dana Hayes (15, Etero)
-
Isabel
Julia Herranez (14, Etero)
-
Neal
Tyler Hoodmoon (16, Gay)
-
Carrie
Hopkins (14, Etero)
-
Parker
Roderick Hurricane (15, Etero)
-
Hiro
Inoue (15, Bisex)
-
Eddie
Jacobs (16, Etero)
-
Meredith
Mary Johnson (17, Etero)
-
Nina
Melanie O'Hara (15, Etero anche se di vedute ampie)
-
Nyx
Mc Stence (16, Etero)
-
Zara
Alanis Reyes (19, Etero)
-
Dexter
Ralph Ruth (19, Etero)
-
Scarlett
Ocean Stark (17, Etero)
-
Francisco
Suarez (17, Etero)
-
Gabriela
Suarez (17, Etero)
-
Eric
Sylvester Sunspear (19, Gay)
-
Ecstasy
Ivy Vintage (18, Etero)
-
Maya
Dryope
Waterlily
(17, Etero)
-
Jade
Iris West (15, Etero)
-
Chloe
May Wiggin (17, Etero)
-
Evangeline
Williams (16, Etero)
|
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Capitolo 3 *** I figli di Ade [*] ***
Capitolo
2.1: Yuu (_Macchan_)
6
Anni
"Mamma,
basta! Fermati, ti prego!" grido, sfuggendo dalla sua presa e
correndo a nascondermi nello stanzino sotto le scale mentre cerco di
essere il più silenzioso possibile.
“Yuu!
Torna subito qui! Mi hai sentito?” la sento urlare e a
malapena
reprimo i singhiozzi. Non riesco a capire perché mi tratta
così:
tutto è iniziato l'anno scorso e nonostante mi sia impegnato
il più
possibile per renderla felice e orgogliosa non riesco mai a
raggiungere le sue aspettative.
“Yuu!
Dove diavolo ti sei nascosto?” sento la sua voce in
lontananza e
tiro un sospiro di sollievo, strofinandomi la guancia dolorante. Esco
dal sottoscala e corro verso la porta, senza fermarmi neanche quando
la sento correre giù per le scale chiamando il mio nome.
Corro
sempre più forte e mi fermo solo quando raggiungo la
libreria, dove
ho iniziato a rifugiarmi da un anno a questa parte. Ho imparato a
leggere l'anno scorso a scuola e da allora non mi sono più
fermato:
James, il proprietario della 'Epic Book Shop' un luogo un po' oscuro
e inquietante, dice che non ha mai visto un ragazzino come me
così
interessato e quindi mi permette di leggere i libri seduto dietro il
bancone fino alla chiusura e mi porta anche il thè con i
pasticcini
all'ora della merenda. È un ragazzo con i capelli molto
ricci e
castani, il naso un po' a patata e il pizzetto incolto.
“Yuu,
sei arrivato in anticipo rispetto al solito!” mi saluta
sorridendo…
almeno finché non nota la mia guancia.
“Cosa
ti è successo?” si precipita verso di me e mi
sposta le mani dal
viso per potermi controllare meglio. Si preoccupa sempre per me,
nonostante io non sia niente per lui e mi chiedo se mi merito
veramente tutto questo.
***
11
Anni
“Dove
sei stato? Ancora in quella libreria, vero? Ti ho già detto
che non
voglio che ci torni!” grida mia mamma afferrandomi per un
polso e
strattonandomi.
“Non
sono affari che ti riguardano dove vado o cosa faccio!”
affermo
rispondendole forse per la prima volta da quando è iniziata
tutta
questa storia quasi 7 anni fa.
“Come
osi rivolgerti a me in questo modo? Tu piccolo irrispettoso
mostro!”
mi spinge a terra e sta per colpirmi ma accade qualcosa di
incredibile. Una… bolla oscura? Non so esattamente cosa sia
ma mi
sta circondando come se volesse proteggermi da lei e dalle sue
violenze.
“Oh
mio Dio!” attraverso un velo scuro vedo mia madre guardarmi
terrorizzata e iniziare ad indietreggiare per poi voltarsi e scappare
velocemente. La osservo un momento e quando sento la portiera della
sua macchina inizio a rilassarmi e ad alzarmi. La bolla scompare pian
piano e io inizio a chiedermi da dove provenga e di cosa fosse fatta.
Non
riesco ancora a credere a ciò che è successo,
l'unica cosa che
riesco a pensare e che devo andarmene da qui, devo allontanarmi prima
che mia madre torni.
***
“Yuu,
ti ho trovato finalmente!” sento qualcuno che mi parla da
dietro le
mie spalle e mi volto giusto in tempo per incontrare lo sguardo
preoccupato di James.
“James?
Cosa diavolo ci fai qui?” gli domando guardandolo sorpreso:
è
tardissimo e con il suo completo di tweed è abbastanza fuori
posto
in questa stazione degli autobus.
“Potrei
farti la stessa domanda, non credi? Perché sei qui e non a
casa tua?
È molto tardi e un ragazzino della tua
età...” inizia a sgridarmi
ma io mi volto e stringo al petto il mio zaino aspettando che arrivi
quel maledetto autobus.
“Sei
scappato, vero? E così il momento è arrivato,
speravo di poter
mandare avanti questa storia ancora a lungo ma credo che alla fine
sia il momento che io ti dica tutto e torni nel luogo a cui
appartengo.” dice incrociando le braccia e sorridendomi in
modo un
po' inquietante.
“Tutto?”
chiedo guardandolo sempre più stupito. Il suo sorriso si
allarga e
si avvicina a me senza aggiungere altro per poi sedersi al mio
fianco.
“Sai,
si può dire che la mia presenza qui dimostri che almeno uno
dei tuoi
genitori ti vuole bene.” afferma, ma non riesco a decifrare
la sua
espressione, per poi riprendere a parlare: “Altrimenti non
avrebbe
mandato uno zombie a tenerti d'occhio per tutti questi anni,
no?”
***
15
Anni
“Sei
stato un incosciente, lo sai vero?” Axel mi è
addosso prima ancora
che Chirone abbia il tempo di aprire bocca.
“Saresti
potuto rimanere ucciso o mutilato o peggio!” continua a
sgridarmi
guardandomi con la sua peggiore espressione irritata.
“E
per cosa poi? Per proteggermi? Come se ne avessi bisogno!”
ogni
volta che sembra aver concluso il discorso lo riprende interrompendo
sul nascere il centauro che inizia ad osservarlo un po' stranito. Io
d'altro canto non riesco ancora a connettere perché sono
troppo
confuso dalla botta in testa che mi ha fatto ricoverare qui in
infermeria. L'ultima cosa che ricordo è che il figlio di
Ecate stava
per essere colpito dallo scorpione gigante, mi sono mosso
praticamente senza pensare.
“Io…”
provo a dire qualcosa ma mi interrompo quando sento due braccia che
mi stringono molto forte, come se volessero stritolarmi.
“Non
farlo mai più, mi hai capito? Ero preoccupato da
morire.” la voce
del ragazzo moro è così distrutta che non riesco
a pensare a niente
da dirgli, mi limito solo ad abbracciarlo forte anch'io e a sospirare
appoggiandogli la testa sulla spalla.
Mi
sono così perso nell'abbraccio che non mi sono neanche reso
conto
del momento esatto in cui il Direttore delle attività
è uscito
dalla camerata ma non mi importa poi così tanto.
***
Capitolo
2.2: Amice (Pendragon)
5
Anni
"Cosa
ci fai qui? Non sei il benvenuto!" riesco a sentire forte e
chiara la voce di mio nonno dalla mia posizione. Sono seduta sui
gradini delle scale di casa nostra e guardo in basso, nell'ingresso,
i miei nonni che sbarrano la strada ad un uomo pallido, con i capelli
scuri e gli occhi un po'... strani.
"Non
sono affari che ti riguardano, Louis. Voglio vedere la bambina."
la voce dell'uomo stranamente ha un effetto calmante su di me e mi
spinge ad avvicinarmi.
"Non
hai diritti su di lei! Le hai abbandonate come se niente fosse quando
mia figlia era incinta e ora torni qui cos..." la nonna inizia
ad alzare la voce mentre conclude la frase ma l'uomo non le presta
attenzione perché si concentra invece su di me. Si avvicina
e mi
accarezza i capelli dicendo: "Ciao Amice. Volevo solo vedere
come stavi."
***
8
Anni
Sento
delle lacrime, un pianto a dirotto, e poi vedo una donna seduta in un
angolo con le mani sul viso. Scendo dal mio letto e mi avvicino piano
piano a lei.
"Non
volevo farlo! Giuro che non volevo farlo! I miei bambini..."
mormora la donna continuando a piangere. Io le appoggio una mano
sulla spalla e le chiedo: "Cosa è successo?
Perché piangi?"
cercando di trovare un modo per aiutarla, per farla smettere di
piangere.
"Li
ho uccisi, li ho uccisi io e ora sono sola. Sola." mi prende per
le spalle e mi scuote leggermente dicendo l'ultima parola. Io la
osservo ancora per un momento, leggermente spaventata dallo sguardo
folle con cui mi guarda, per poi dirle: "Lasciami! Non sei sola!
Ci sono io qui e..."
"Amice!
Con chi stai parlando? Torna a letto, è tardi." la mamma mi
afferra per una spalla e mi costringe a voltarmi verso di lei
guardandomi un po' assonnata.
"Io...
stavo parlando con..." inizio a risponderle, voltandomi di
nuovo, ma la donna è sparita perciò osservo
ancora per un momento
l'angolo della stanza prima di voltarmi nuovamente verso mia mamma. Mi
avvicino e, mettendomi sulle punte, le schiocco un bacio sulla
guancia tornando a letto.
***
12
Anni
"Ciao,
piccolina." una donna molto bella, sulla quarantina, si avvicina
a me e si siede sulla panchina dove sto leggendo un libro sui
fantasmi che ho preso in prestito dalla biblioteca di Portland.
"Non
posso parlare con gli sconosciuti, mi dispiace." la blocco
subito senza staccare gli occhi dal mio libro.
"Ma
io volevo solo chiederti un favore. Uno piccolo piccolo, davvero! Ho
sentito delle voci su di te, voci molto interessanti." mentre
parla si avvicina a me sulla panchina e io cerco di allontanarmi.
Dall'anno scorso, quando ci siamo trasferite qui da Canterbury, vengo
additata come una pazza visionaria perché mi hanno visto
parlare con
dei fantasmi. Io so che non sono frutto della mia mente ma tutti gli
altri pensano il contrario perciò tendono a isolarmi e per
questo
motivo non mi piace la direzione che sta prendendo la conversazione.
Questa donna, poi... ha qualcosa di strano che mi mette in
agitazione.
"Avanti,
non vuoi aiutarmi? Io... ho perso mio marito due anni fa e... mi
manca così tanto! Se solo tu potessi venirgli a parlare...
mi manca,
capisci?" la osservo seriamente per la prima volta da quando mi
ha avvicinata e vedo delle lacrime scendere dai suoi occhi mentre mi
parla... che male può farmi aiutarla?
***
"Io...
non vedo nessuno qui, mi dispiace." mormoro continuando a
guardarmi intorno, sperando di trovare lo spettro del marito della
donna. Mi ha portata nella parte più scura del parco,
dicendo che è
qui che è morto, ma io non riesco a vederlo. Mi volto verso
la mia
accompagnatrice, che tiene la testa chinata, e noto per la prima
volta le sue gambe... una è asinina e ricoperta da una
peluria
grigiastra e l'altra è... sembra fatta di metallo!
"Ma
chi... cosa sei?!" cerco di allontanarmi ma mi ritrovo bloccata
contro un albero da quella... cosa che si è avvicinata a
velocità
disumana.
"Tranquilla,
piccola, l'agonia durerà pochi minuti." mi dice
quest'essere,
conservando la voce mielosa che aveva usato per avvicinarmi. Sento un
dolore fortissimo al collo ma riesco comunque a sottrarmi alle sue
grinfie, il mio essere così minuta mi avvantaggia
finalmente. Corro
verso il centro del parco, dove so esserci della gente, qualcuno che
possa aiutarmi ma mi sento tirare forte per i capelli e, ancora una
volta, mi ritrovo con quella strega addosso, solo che ora sono a
terra.
"Il
tuo sangue è così dolce, sarà un
piac..." sento i suoi
artigli sul collo ma poi scompare tutto: la sua voce, le sue mani e
il sangue che cola dalla ferita sul mio collo... è tutto
sparito.
Sento solo un tocco leggero sulla fronte e una voce che mi è
leggermente familiare che sussurra in un mio orecchio: "Proteggiti
al campo, Amice. Lì sarai al sicuro, figlia mia." e poi il
buio
mi avvolge.
***
Capitolo
2.3: Sasha (_Alyss_)
4
Anni
Quell'uomo...
è ancora qui. Sento la mamma che piange... devo andare a
vedere cosa
succede, io devo aiutarla... non posso lasciarla sola.
Esco
dalla mia camera e scendo le scale mentre i rumori diventano
più
forti, sento le grida e dei suoni molto brutti provenire dalla cucina
ma, quando mi avvio lungo il corridoio per avvicinarmi, la porta si
apre ed esce lui:
quell'uomo
che vuole che lo chiami papà ma che passa il suo tempo a
fare male a
me e alla mamma.
"Eccola
qui, pensavo fossi andata a rintanarti da qualche parte, pulce."
dicendolo mi afferra per un polso e mi strattona verso di lui.
Mia
mamma nel frattempo si avvicina e grida: "Lasciala stare! Lei
non c'entra niente con questo, ha solo quattro anni!" e l'uomo
mi scaraventa a terra e facendomi sbattere la testa.
Esce
dalla porta poco dopo e la mia mamma si avvicina, mi prende in
braccio e mi culla piangendo e sussurrando: "Andrà tutto
bene,
vedrai che andrà tutto bene."
***
8
Anni
"Ulisse
era il re di Itaca e aveva uno degli archi migliori del mondo."
affermo osservando il satiro, sperando in un suo cenno affermativo.
"Sì,
esatto, e poi?" mi chiede lui, cercando di spronarmi a
continuare da dove osserva me e Kevin, il mio miglior amico. Siamo
entrambi semidei, anche se non ci hanno mai saputo dire chi fossero i
nostri padri divini. Studiamo in un bosco vicino a casa con il nostro
satiro durante l'inverno, mentre d'estate andiamo ad abitare al
'Campo Mezzosangue'.
"Fu
un grande comandante greco e..." cerco di concludere la
risposta, ricordando cosa abbiamo studiato ieri, quando un ruggito si
spande nei boschi.
"Cos'era?"
Kevin di fianco a me osserva Garreth spaventato, sono certa di aver
un'identica espressione stampata in faccia.
"Non
lo so ma dobbiamo tornare subito a casa vostra e da lì
decideremo
cosa fare." il satiro osserva il bosco intorno a noi e, dopo
averci fatto raccogliere le nostre cose, ci dirigiamo tutti di corsa
verso il nostro quartiere di periferia.
***
"Oh
miei Dei!" lo spettacolo che si mostra davanti a noi è a dir
poco spaventoso e Garreth lo esprime alla perfezione. Quasi tutte le
case del vicinato sono distrutte, comprese le nostre, ed esce del
fumo dalle finestre di quelle che non lo sono.
"Ragazzi,
andatevene immediatamente! Prendete solo lo stretto indispensabile da
quello che abbiamo qui e dirigetevi al campo!" si riprende
subito e, dopo aver consegnato un arco con una faretra a me e una
spada a Kevin, ci spinge verso la strada.
"Ma...
e le nostre mamme? Non possiamo..." un altro ruggito interrompe
la frase che stavo pronunciando e vediamo uscire un mostro enorme da
casa del mio amico.
"Andate,
io cercherò di prendere tempo!" dicendo così il
satiro si
butta verso il mostro e io rimango un momento impalata a osservare la
scena.
"Cosa
facciamo?" Kevin sussurra e io mi volto verso di lui. Ci basta
un momento per capirci e decidere cosa fare: non scapperemo, non
così.
***
15
Anni
"Kevin!"
non posso non gridare osservando l'esplosione che avvolge il ponte su
cui, un momento prima, lo avevo visto. Mi precipito in quella
direzione ma appena provo ad avvicinarmi vengo fermata da due braccia
che mi bloccano e mi impediscono di andare ulteriormente avanti.
"Lasciami!
Devo andare da lui!" grido iniziano a dibattermi nell'abbraccio
forzato in cui sono tenuta.
"Sarebbe
un suicidio! Il ponte è instabile!" la voce di Will mi
colpisce
per quanto è disperata... quasi quanto la mia.
"Kayla!
Austin! Cercate i dispersi e controllate chi manca all'appello!
Organizzate delle squadre di ricerca ma fate attenzione: non voglio
che nessuno di voi rischi la vita per niente!" continua a
impedirmi di andare verso il ponte e intanto organizza le ricerche
dei semidei coinvolti, come farebbe un vero capo. Io mi volto e
nascondo la testa contro la sua spalla, pensando già al
peggior
scenario possibile.
"Abbiamo
trovato qualcuno!" grida Austin e subito dopo continua: "Respira
ancora, anche se a fatica, aiutatemi a tirarlo fuori... è
Kevin!"
sentito questo Will mi lascia e insieme corriamo in quella direzione.
Eccomi!
Come
promesso sto pubblicano, non sono brava? Non abituatevi troppo
però: io sono molto dipendente dall'ispirazione
perciò finchè c'è non ci sono problemi
ma dovrete aver pazienza in futuro.
Sto
andando in ordine alfabetico, di cabina in cabina, perciò ci
saranno dei capitoli più o meno lunghi finchè non
le finirò e inizierà la storia :)
Spero
tanto che vi piaccia il secondo capitolo e che alle autrici piaccia
come ho introdotto i loro personaggi, che nonostante siano sorellastre
hanno una storia molto diversa. Come avrete notato ho deciso
di concludere le introduzioni con l'arrivo al campo ma, in caso di
eccezioni come per Sasha, non esiterò a scrivere anche di
dopo.
A
presto, vado a rispondere alle recensioni,
un
bacione :*
Aggiornamento!
Ho aggiunto l'ultimo figlio di Ade.
D'ora in poi pian piano aggiungerò tutti quelli che ho
indietro percio tenete d'occhio i capitoli: quelli aggiornati avranno
questo simbolo di fianco al titolo [*] e scriverò
l'avviso sulla pagina di Facebook.
iccola precisazione sul capitolo, Axel è il figlio di Ecate,
non quello di Atena!
|
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Capitolo 4 *** I figli di Afrodite [*] ***
Capitolo
3.1: Lust (Scarlett Blue Sakura)
10
Anni
Ieri
sera mio padre mi ha presentato la sua nuova fidanzata, un'altra di
quelle oche con in mente solo i suoi soldi e la sua posizione
sociale. Ogni volta che torno a casa per le vacanze è sempre
la
stessa storia: una nuova fidanzata che mi viene presentata, lei che
cerca in ogni modo di entrare nelle mie grazie comportandosi spesso
come un'idiota o che mi ignora sperando che me ne
vada in fretta per avere campo libero e mio padre che la scarica dopo
un paio di mesi… quella che è durata
per più tempo è
stata Brianna, che razza di nome, che è rimasta per ben sei
mesi.
“Ma
che bella catena che usi come cintura, è proprio
luccicante!”
afferma Jane, guardandomi dall'altro lato del tavolo, per poi
continuare imperterrita: “Te l'ha regalata tuo padre?
È un
gioiello magnifico.” conclude sorridendo a mio padre,
ignorando la
gaffe che ha appena commesso.
“Me
l'ha regalata mia madre mentre ero in collegio.” le rispondo
cercando di non far trasparire troppo il mio disgusto per il cibo che
ho nel piatto: papà deve aver cambiato cuoco
perché non ho mai
visto un dessert presentato peggio. Nonostante io ami i dolci questo
non mi fa per niente venir voglia di mangiarlo.
“Ti
piace la torta che ho preparato? Tuo padre mi ha detto che vivi in
Francia durante l'anno perciò ho provato a prepararti
un dessert, ho pensato che ti avrebbe fatto piacere...”
continua a
riversarmi addosso moine varie ed è così piena di
sé che non
riesce neanche ad interpretare gli sguardi che le lancio.
“Je
peux me lever de la table?*” domando a mio padre,
passando al
francese, facendo cadere rumorosamente la forchetta nel piatto per
interrompere l'oca durante i suoi vaneggiamenti.
*Posso
alzarmi da tavola?
***
13
Anni
“Ehi,
tu, ragazzo!” un uomo mi ferma davanti al negozio da cui sono
appena uscito con Charlotte e Amelie, due mie compagne di scuola che
fanno parte della mia cerchia di amici. Mi hanno chiesto di unirmi a
loro perché a quanto pare hanno bisogno di un parere
maschile per
prepararsi al ballo, a cui sono state invitate dai ragazzi
più
grandi, e io sono uno dei loro migliori confidenti.
“È
da un po' che giro qui intorno e non è la prima volta che ti
vedo...” afferma, avvicinandosi, mentre tira fuori un
biglietto da
visita dal taschino per poi porgermelo insieme alla sua mano:
“Sono
Francois Bernard, un reclutatore dell'agenzia 'Belle Epoque' e stiamo
cercando ragazzi della tua età per...” continua a
parlare per un
po' e io lo ascolto solo con metà del mio cervello
perché l'altra
metà è impegnata ad analizzare ciò che
mi propone.
“In
realtà non li stiamo cercando per la filiale parigina ma per
una di
quelle americana ma credo che tu potresti esssere esattamente
ciò
che vogliamo.” conclude guardandomi con la speranza negli
occhi,
sembra tenerci veramente tanto al suo lavoro.
“Oh,
ma che coincidenza! Lust è americano di origine e ci torna
tutte le
vacanze!” dice Charlotte, tutta eccitata, mentre stringe il
braccio
di Amelie e mi sorride.
***
17
Anni
“Non
capisco ancora perché mi sono dovuto dirigere qui,
mamma.”
affermo, senza neanche guardare la dea al mio fianco. Un mese fa
avrebbe dovuto rifornirmi del suo profumo, che mi permette da anni di
nascondermi all'olfatto dei mostri che altrimenti mi avrebbero
trovato già da tempo, ordinandomi di dirigermi prima a New
York e
poi indicandomi la strada per questo posto.
“È
ora che anche tu ti ricongiunga ai tuoi fratelli e alle tue sorelle e
poi ti assicuro che qui ti divertirai molto, potrai ampliare i tuoi
orizzonti.” mi risponde enigmatica e, senza attendere oltre,
mi
lascia qui ad osservare il campo ancora addormentato. Dopotutto
è
ancora l'alba non posso certo aspettarmi altro.
“Non
sono già abbastanza ampi così come sono, i miei
orizzonti?”
domando e mi sembra di sentire la sua risata in lontananza.
Sospiro
e mi avvio con il borsone giù per la collina. Penso a tutti
gli
appuntamenti e i servizi fotografici che ho dovuto cancellare per
l'ennesimo capriccio di mia madre. Spero almeno che mi porti qualche
beneficio, questa storia, e non solo delle rotture di scatole.
***
“E
credi che il tuo comportamento sia giusto? Metti sempre 'alla prova'
l'amore degli altri ma chi ti da questo diritto?” grida la
ragazza
arrossendo leggermente per la rabbia. Devo aver toccato un tasto
dolente poco fa.
“Ti
porti dietro i ragazzi come se fossero i tuoi cagnolini da compagnia
e li usi come i tuoi schiavetti. Io almeno rispetto la gente con cui
ci provo.” le rispondo mantenendo sempre il sorrisetto
perché so
che in questo modo la mando in bestia.
“Sei
solo un… un idiota!” afferma voltandosi e
andandosene con i
capelli rossi che le svolazzano intorno al viso. Non credo
cambierà
il suo modo di porsi nei confronti dell'amore o degli altri ma almeno
abbiamo chiarito il fatto che non la sopporto. Tayna è
troppo piena
di sé e detto da me, che sono come sono, è grave!
In più usa
l'amore come se fosse un modo per amplificare il suo ego ed
è una
cosa che non posso accettare.
Sospiro
e mi guardo intorno, giusto in tempo per vedere il piccoletto che ha
attirato la mia attenzione nell'ultimo periodo: Shane Cloud. So che
sta uscendo con Revan ma mi è sembrato che ci fosse
dell'attrito fra
di loro e voglio proprio vedere se si amano davvero…
dopotutto sarà
divertente vedere il figlio di Nemesi geloso per una volta.
Capitolo
3.2: John (Luthien Felagund)
8
Anni
"Sono
a casa! Papà?" chiamo subito dopo essere entrato in casa.
Sono
appena tornato da scuola, dove ho passato la maggior parte del mio
tempo da solo come al solito, per trovare la casa vuota. Questo
è
molto strano: solitamente mio papà c'è a
quest'ora... è l'unico
momento che passiamo insieme da soli visto che per il resto della
giornata c'è la strega nei paraggi.
"Papà?"
riprovo a chiamarlo lasciando lo zaino e la giacca appesi
all'ingresso e dirigendomi verso il salotto. Schiaccio il tasto per
ascoltare la segreteria che segna la presenza di due messaggi.
Parte
il primo: "Johnny?
Oggi non riesco a tornare per la pausa pranzo, scusami. Ci vediamo
presto, fai il bravo con Selene finchè non torno. Ti voglio
bene. "
certo, mi raccomanda di fare il bravo con la strega, come al
solito... è lui che se l'è sposata, mica io!
Ed
ecco il secondo: "George?
Perché non rispondi al cellulare? Tornerò tardi
oggi perché mi
hanno chiesto... ah, lasciamo stare. A dopo."
e questo lo cancello di sicuro, magari è la volta buona che
si
lasciano. Sospiro e mi dirigo verso la mia stanza: devo dare da
mangiare a Mich, la mia cocorita, e iniziare i compiti dopo pranzo.
***
"Dov'è
tuo padre?" la mia matrigna, che mi guarda storcendo la bocca e
mi parla come se fossi un insetto schifoso, se ne sta appoggiata allo
stipite della porta della cucina con le braccia incrociate.
"Non
lo so." le rispondo riservandole niente più di un'occhiata
sprezzante. Non siamo mai andati d'accordo ma siamo costretti a
convivere perciò... diciamo che cerchiamo di mantenere i
rapporti al
minimo.
"Non
risponde al cellulare." dice, entrando e versandosi una tazza di
caffè sedendosi poi di fronte a me al tavolo della cucina
per fare
colazione.
"Non
lo vedo da ieri mattina. Se sei così preoccupata chiama la
polizzia,
è tuo marito, non il mio. Devo andare a scuola." concludo il
mio monologo e, dopo aver lasciato la tazza nel lavello, mi dirigo
verso l'ingresso. Un altro 'emozionante' giorno di scuola sta per
iniziare e mio padre è sparito... se mi lascia da solo con
la strega
per troppo tempo giuro su tutto ciò che ho di più
caro che gli
toglierò il saluto.
***
10
Anni
Driiiiiiin-Driiiiiiiin
Sento
il campanello suonare perciò mi avvicino sospirando alla
porta:
dubito che la strega muova il sedere dal salotto per aprire. Appena
vedo chi ha suonato penso di aver davanti a me un fantasma: mio
padre, il mio caro irresponsabile genitore, quel mio carissimo
papà
che mi ha abbandonato con quella vipera di sua moglie per due anni,
ora ha il coraggio di ripresentarsi qui e sorridermi come se non
fosse mai sparito.
"Johnny..."
Gli sbatto la porta in faccia, senza neanche bisogno di pensarci, e
salgo le scale fino alla mia camera dove entro e sbatto la porta.
Chiudo a chiave e mi lascio scivolare fino a sedermi a terra. Al
piano di sotto sento la mia matrigna che mi chiama arrabbiata, altri
"Driiiiiiin-Driiiiiiiin"
e la voce di quella donna che esclama qualcosa con voce sorpresa.
Passano
minuti su minuti, forse ore, e dopo un po' qualcuno bussa alla mia
porta. Come se non avessi già capito chi è, mi
chiama dicendo di
essere mio padre e che devo aprire la porta. Mi sdraio sul letto,
prendo un cuscino e me lo spingo contro le orecchie. Dopo due anni
non voglio neanche sentire la sua voce.
***
14
Anni
Guardo
fuori dal finestrino senza riuscire a concentrarmi sul paesaggio che
scorre. Ho chiesto a Chirone di mandare Argo a prendermi subito dopo
il funerale perché non potevo rimanere lì, in
quella casa. Mentre
facevo le valige mio padre continuava a chiedermi di restare ma non
aveva alcuna possibilità.
L'unico
motivo per cui tornavo dal campo ogni inverno era Michael: il mio
migliore amico, anzi, il mio unico amico. In poco più di due
anni
abbiamo condiviso così tanto che io... non posso credere che
non ci
sia più. Non posso credere che mi abbia lasciato per quella
stupida
malattia... per quel maledetto tumore.
Quando
arriviamo al campo non me ne rendo conto subito, come non mi sono
reso conto di aver iniziato a piangere. Asciugandomi le lacrime mi
dirigo verso la Casa Grande dove Chirone mi aspetta sulla sua sedia,
con al suo fianco il Direttore del Campo.
"Signor
Greenhood ci deve delle spiegazioni: un mese fa aveva chiaramente
detto che sarebbe tornato a casa per l'inverno." afferma
Dioniso, guardandomi da sopra i gradini del portico. Ha storpiato il
mio nome ma non provo neanche a correggerlo, perché sto per
riprendere a piangere. Chirone capisce subito che in questo momento
non riuscirei neanche a spiccicar parola e mi invita dentro
proponendo una cioccolata calda. Dubito che riuscirebbe a scaldarmi
ma apprezzo lo sforzo.
Capitolo
3.3: Michelangelo (Zoey Charlotte Baston)
6
Anni
"Leo!
Aspettami!" grido, rincorrendo il mio fratellone, e lui si ferma
ad aspettarmi. Quando sono a pochi passi da lui sento una voce che mi
chiama dalla casa: "Michelangelo! Vieni qui, per favore!"
dice mio padre dalla porta d'ingresso e io lo guardo un momento per
poi correre da lui ridendo. Lui mi prende in braccio sorridendo e mi
porta in salotto per poi lasciarmi sul divano.
"Devo
parlarti di qualcosa di un po' serio, Mikey, un discorso che non
posso più rimandare. Ti sei mai accorto che le persone fanno
quello
che tu gli chiedi molto volentieri? E magari con fin troppa...
serietà?" chiede, guardandomi dal suo posto al mio fianco
sul
divano.
"Io...
sì, forse, perché me lo chiedi? Non è
normale?" rispondo un
po' confuso... cosa significa?
"Ne
avevamo parlato, del fatto che tua mamma non... non è la
stessa
mamma dei tuoi fratelli maggiori, no?" mentre parla mi guarda,
come se non fosse convinto di quello che sta dicendo, ma continua lo
stesso: "La tua mamma era davvero... speciale e anche tu lo sei.
Tutti non possono dirti di no perché hai ereditato questa
cosa,
questo potere, da tua mamma." conclude.
Io
lo guardo un attimo e corrugo la fronte, non capisco proprio cosa
intenda e così gli chiedo: "Cosa intendi dire,
papà?" e
lui, sospirando, si dirige verso la finestra facendo avvicinare anche
me: "Guarda." ordina facendomi corrugare ancora di più la
fronte: mio fratello Leo è ancora nel punto dove lo abbiamo
lasciato
e guarda verso la porta.
"Ti
sta aspettando, come gli hai ordinato poco fa." ed è vero:
sembra che mi stia aspettando.
***
8
Anni
"Mikey,
non si legge così, questa parola si pronuncia 'leggiadria'.
Riprova,
puoi farcela!" mi corregge e sprona per l'ennesima volta
Donatello, uno dei miei fratelli maggiori.
"Leggia...
leggiadira?" riprovo ma so già che non è
corretto, me lo
sento. Le lettere sono così difficili! Si mescolano e io...
ho molte
meno difficoltà con il giapponese rispetto all'inglese.
"Sbagliato
ancora, concentrati!" mi ripete ancora e io ci sto provando ma
non ci riesco! Inizio ad agitarmi, il mio respiro diventa sempre
più
corto e... non riesco a respirare!
"Michelangelo!
Respira con calma! Mikey!" mio fratello mi prende per le spalle
e mi scuote leggermente mentre mi guarda. Lo vedo sempre più
preoccupato e mi preoccupo di più anch'io e...
"Non...
non riesco a..." cerco di parlare ma il respiro mi manca sempre
di più e le parole non escono.
"Leo!
Leo! Chiama papà! Oh Dio, Mikey respira!" mio fratello
è
sempre più preoccupato ma inizio a non vederlo
più...
***
Respiro.
La prima cosa che sento è che riesco a respirare di nuovo,
finalmente. Cerco di aprire gli occhie e, facendo un po' di fatica,
ci riesco. La prima cosa che vedo è che non sono nella mia
camera:
questa stanza è tutta bianca e puzza di disinfettante e...
c'è un
ago infilato nel mio braccio! Oh mio Dio!
Ricomincio
a respirare male, a malapena mi accorgo che il "Bip...
Bip..."
che prima era costante diventa più veloce.
"Mikey!
Calmati, sono qui!" mio fratello Raphael si avvicina al mio
letto e mi prende per mano, provo a parlare ma c'è una
mascherina
sulla mia bocca e...
"Devi
calmarti! Non sei solo, io sono qui e papà è
andato via solo un
momento. Hai avuto un attacco d'asma ma starai bene, promesso."
mi accarezza leggermente la fronte e io, pian piano, inizio a
respirare con calma, a rilassarmi. Solo adesso mi accorgo
dell'infermiera, che ha inserito una siringa nel tubo della mia
flebo, ma ora non mi importa perché sono molto stanco.
Troppo stanco
perfino per pensare.
***
10
Anni
"Quindi
questo è il campo?" domando osservando mio padre un po'
scettico: davanti a me vedo solo dei campi e una collina... non
sembra un campo per semidei...
"No,
il campo è oltre la collina con il pino." mi risponde,
guardando in quella direzione con sguardo un po' triste.
"Allora
perché ci siamo fermati qui?" chiedo, tornano a guardare la
collina davanti a noi cinque.
"Noi
non possiamo accompagnarti fino al campo, non siamo ammessi oltre i
confini." risponde subito, avvicinandosi a me. Ricomincia a
parlare e io riporto l'attenzione su di lui, visto che mi ero
distratto per guardarmi intorno: "Ascoltami, Mikey, noi saremo
sempre la tua famiglia, ok? Sempre. Non ci scordetemo mai di te e
quando tornerai saremo sempre lì ad aspettarti." concludendo
mi
abbraccia forte per poi permettere anche ai miei fratelli di farlo.
Finiti i saluti m'incammino su per la collina e solo una volta in
cima mi volto per guardarli un'ultima volta. Tornerò a casa
una
volta finita l'estate, lo farò.
Capitolo
3.4: Ashley (Fiamma Erin Gaunt)
5
Anni
"Voglio
studiare danza." dico a mio padre, informandolo della mia
decisione.
"Danza?"
lui sembra a dir poco sorpreso mentre mi guarda. Siamo seduti al
ristorante, dove stiamo cenando qui a Chicago. Siamo venuti per
partecipare alla prima di uno dei suoi nuovi film e ad alcune
interviste, in cui hanno richiesto anche la mia presenza.
"Sì,
e anche recitazione, dizione e portamento." affermo, mangiando
un boccone della mia cena. Lui mi guarda, un po' interdetto, per
qualche secondo ma non replica perché sa che una volta che
ho deciso
qualcosa niente e nessuno può farmi cambiare idea. Ho deciso
di
studire proprio queste cose perché voglio continuare a stare
con mio
papà e per farlo devo essere in grado di viaggiare con lui e
magari
di iniziare una mia carriera.
"Va
bene, chiederò a Margareth di trovarti un insegnante privato
adatto.
Come ti è venuta questa idea?" mi domanda guardandomi di
sottecchi. Proprio quando sto per rispondergli il suo cellulare
inizia a squillare e si alza dal tavolo per rispondere. Rimanderemo
il discorso a dopo, probabilmente.
***
8
Anni
"Tu
sei una dei più promettenti astri nascenti che mi
è capitato di
vedere. Insieme io e te faremo grandi cose, bambolina."
dice, cercando di essere simpatico, uno dei candidati ad essere il
mio manager. Mio padre è convinto che, ora che la mia
carriera sta
decollando, Margareth non possa più occuparsi anche dei mie
impegni
perciò... eccomi qui a osservare i colloqui interminabili di
questi
tizi. Sempre seduta composta e sorridente come mi è stato
insegnato.
"Le
faremo sapere, signor Gotr. Il prossimo." lo congeda
l'assistente di mio padre, sa anche lei che non mi piace per niente
chi mi chiama così e perciò che quel tipo non
verrà mai accettato
ma decide lo stesso di dargli una speranza.
"Ashley,
dobbiamo riprendere con le riprese, tuo padre mi ha chiesto di
venirti a chiamare." mi informa uno dei collaboratori del
regista, che poi è sempre mio padre Adrian. Questo
è il primo film
che dirige e mi ha chiesto di parteciparvi come co-protagonista
perciò non posso permettermi di fargli fare brutta figura ne
sul set
ne con i suoi collaboratori sia per quanto riguarda la recitazione
che per le buone maniere.
"Arrivo."
dico alzandomi dalla sedia su cui ero seduta per i colloqui. Sono
pronta per iniziare a lavorare, finalmente. Non vedevo l'ora!
***
13
Anni
"Ehi,
tu, ragazzina! Sì, proprio tu!" mi indica un ragazzo dai
capelli castano scuro, sorridendo in modo molto sicuro, e poi
continua a parlare: "So cosa sei. Una semidea, no? Ad occhio
direi di Afrodite..."
"Cosa
sarei, scusa? Stai scherzando, vero?" chiedo guardandolo
sorpresa. Deve essere pazzo, non c'è dubbio.
"Non
mi credi? Oh, non ci... non sai niente? Non ti accorgi dell'effetto
che fai alle persone? A me è bastato osservarti per mezza
giornata!"
affrma lui, avvicinandosi a me sulla spiaggia. Siamo a Long Island,
per effettuare un servizio fotografico, da una settimana ma non ho
mai incontrato questo ragazzo prima d'ora anche se a quanto pare lui
mi stava spiando.
"Senti,
non so chi tu sia o cosa vuoi da me ma..." parlando mi alzo dal
tronco su cui sono seduta. Inizio a dirigermi verso la tenda
allestita poco più in là per i fotografi e la
troupe e finisco la
frase: "Lasciami i pace io... ho del lavoro da fare ora."
"Aspetta!
Ascolta, facciamo un patto, prova ad ordinare a qualcuno di fare
qualcosa che non farebbe mai, qualcosa che sei certa non gli
passerebbe mai per la testa, e vedi se lo fa. Domattina torna qui e
ti porterò da qualcuno che può spiegarti tutto
con calma e poi
starà a te crederci o no."finito di parlare mi sorride, si
volta e corre via senza lasciarmi modo di ribattere.
***
"Quindi?
Avevo ragione?" mi domanda lo stesso ragazzo di ieri pomeriggio,
sorridenomi in modo ancora più sfrontato rispetto a ieri.
"Sai
già la risposta, no? Adesso spiegami tutto." affermo,
incrociando le braccia e cercando di non mostrare quanto sono
confusa e preoccupata: quando ho chiesto a Leon, il fotografo, di
iniziare a comportarsi come un pollo non mi aspettavo che lo facesse
davvero e invece... ancora non ci credo.
"Lascerò
l'onore delle spiegazioni a Chirone, il Direttore delle
Attività del
Campo. Seguimi, il campo è a circa venti minuti da qui."
risponde, iniziando a camminare nella direzione da cui è
venuto.
"Ma...
ehi! Io non ho accettato di venire da nessuna parte." cerco di
darmi un 'tono', per così dire, mentre cerco di protestare
seguendolo.
"Tanto
so che vuoi venire con me, principessa! Vieni, andiamo a scoprire di
chi sei figlia." afferma, come se io non avessi parlato... forse
potrei iniziare a trovarlo simpatico anche se è un po' pieno
di sè.
"Io...
non chiamarmi principessa! Io sono Ashley, Ashley e basta!" gli
rispondo, mostrandomi a dir poco indignata, ma lui scoppia
semplicemente a ridere e si presenta: "Io invece sono Jackson,
ma tu puoi chiamarmi Jax." concludendo con un occhiolino. Mi
rimangio tutto, è solo un montato.
Buondì!
Oggi
pubblico ad un orario decente! Questo è veramente un
miracolo u.u
Questo
capitolo l'ho un po' sofferto perchè sono presenti temi che
per me sono un po' delicati e devo ammettere che in un punto mi sono
praticamente messa a piangere scrivendolo (spero capirete qual
è perchè vuol dire che ho fatto un buon lavoro)
perchè è un tema che mi colpisce molto.
Spero
che vi piaccia perchè ho cercato di immedesimarmi il
più possibile con i personaggi, come sempre, e di rendere al
meglio le loro storie anche se con qualche piccola modifica.
Cooomunque,
prima che mi scordi di dire qualcosa (ma so che succederà
comunque) inizio con il ringraziare tutti/e quelli/e che hanno inserito
la mia storia fra seguite-ricordate-preferite, che hanno deciso di
partecipare e che recensiscono puntualmente.
Poi
continuo chiedendovi alcune cose:
1)
Vi farebbe piacere se creassi una pagina Facebook della storia? Con
spoiler, miniconcorsi, ecc... (chi segue l'altra mia storia ha
sicuramente capito)?
2)Volete
che vada avanti con questo tipo di capitoli finche non li finisco (sono
circa una ventina totali) o che li intervalli con dei capitoli di
storia "vera"?
3)
Vi piacciono le immagini prima dei pov? Le metto anche negli altri
capitoli?
Vabbè,
vado ad aggiornare il capitolo con gli schemi, un bacione :*
Ps.
è "betato" da me se così si può dire
quindi sicuramente
ci saranno errori, scusate in anticipo!
Pps. Mandatemi le schede!
*Aggiornato l'ultimo figlio di Afrodite! Spero vi piaccia :D
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Capitolo 5 *** I figli di Apollo ***
Capitolo
4.1: Kevin (_Alyss_)
7
Anni
"Kevin, ricordi quando
dicevo che tu sei speciale? Quando ti raccontavo di tuo padre?" mamma
parla continuando a guardare la strada, che ci porterà alla
nostra nuova casa. Da che mi ricordi questo è il quinto
trasloco e stiamo uscendo sempre di più dal centro
città.
"Mi hai sempre detto
che non dovevo chiederti niente su quella storia, che mi avresti
spiegato tutto quando sarebbe stato il momento giusto..." cerco di
ricorare il resto ma è un po' sfocato... sono passati anni
dal giorno in cui la mamma ha affrontato il discorso l'ultima volta e
da allora io non ho mai provato a chiederle qualcosa in proposito.
"Proprio quel
discorso. Sai, tuo padre era davvero incredibile: suonava
così bene che sembrava aver creato lui la musica e... mi
faceva provare sensazioni incredibili. Quando eravamo insieme sentivo
un calore nel cuore inimmaginabile, come se fossi invasa dal sole.
Qualche mese dopo la sua scomparsa scoprii di essere incinta di te e,
nonostante fossi spaventata, ero molto contenta perchè
sentivo di aspettare il mio piccolo raggio di sole personale. Quando ti
ho visto la prima volta, poi, ne ho avuto la certezza. Ho sempre saputo
che eri speciale e poi, quando Garreth mi ha contattato il mese scorso,
ne ho avuto la conferma definitiva." è la prima volta che
sento mia madre parlare di tutte queste cose.
"Chi è
Garreth? Perchè mi stai dicendo tutte queste cose ora,
mamma?" le chiedo, cercando di capire.
"Garreth è
un satiro e tu... tu sei un semidio." afferma, tutto d'un fiato
guarandomi con la coda dell'occhio... cosa significa tutto questo?
***
10
Anni
"Smettetela di
guardarci così, lei non è un mostro!" grido agli
altri ragazzini che, da quando hanno scoperto chi è il padre
di Sasha, la additano e la deridono cercando di isolarla in ogni
modo... sono proprio un branco di idioti.
"Kevin, lascia
perdere. Non ho bisogno di essere protetta, posso farlo benissimo da
sola, e counque non smetteranno così facilmente. Se continui
a starmi vicino cominceranno a guardarti in modo strano, come fanno con
me, è meglio se inizi ad evitarmi anche tu." lo sento dal
suo tono che non pensa quello che dice, che ci resta male per le parole
che le vengono gridate addosso. Io non la lascerò, la
proteggerò da tutto e da tutti, costi quel che costi.
Uno dei miei fratelli
si avvicina a noi sorridendo, io mi tendo già pronto ad
intervenire in caso di guai, e si ferma di fronte a noi tendendo la
mano verso Sasha.
"Ciao, io sono
Will Solace. Non ho ancora avuto l'occasione di presentarmi,
purtroppo." mentre parla il suo sorriso si affievolisce leggermente ma
subito si rianima: "Non sono il tipo che accetta le opinioni altrui
facilmente così vi ho osservati e non sembrate cattivi.
Perchè non venite a giocare con me a Basket? Sarà
divertente!" conclude, indicando il campo e gli altri ragazzi che
stanno già iniziando a dividersi in squadre.
Ci guardiamo un
momento, indecisi, ma lui non ci lascia il tempo di rifiutare: ci
afferra per un braccio e inizia a dirigersi verso la nostra probabile
condanna a morte.
***
15
Anni
"Kevin!"
Sento un grido.
Qualcuno mi tira fuori
di peso dalle macerie e tante, troppe voci, chiamano il mio nome. Le
orecchie mi ronzano e sento che non riesco quasi più a
distinguere le parti del mio corpo, da quanto mi fanno male.
Provo ad aprire gli
occhi, ma non riesco a trovare la forza di farlo per più di
qualche millimetro, in modo da osservare il mondo sfocato per pochi
secondi.
Sento ancora delle
voci, persone che si affaccendano intorno a me e che poi iniziano a
trasportarmi su qualcosa.
C'è
qualcuno che piange, da qualche parte, qualcuno che chiama il mio nome
e che mi tiene ancorato qui solo con la sua voce. Il suo pianto
è veramente l'unica cosa che mi trattiene dal lasciarmi
andare.
Mi poggiano su un
piano, la schiena mi fa male come se fossi posato su un letto di vetri
rotti. Sono seriamente a pezzi, vero?
Cercano di farmi
mangiare e bere qualcosa, Ambrosia e Nettare? Riesco a malapena ad
avvertirne il sapore, ma non posso deglutire o aiutarli in alcun modo.
Devono esserci
riusciti: le idee mi si schiariscono leggermente e inizio a sentire
meglio i rumori che mi circonano ma il dolore si intensifica...
"Andrà
tutto bene, vero? Non mi lasciare così, ti prego. Me lo
avevi promesso, no? Mi proteggerai per sempre. Non mollarmi ora."
ancora la voce ma... fa male, fa tutto troppo male.
***
Inizio a riprendere
conoscenza dalle dita delle mani. O meglio, è la prima cosa
che sento di poter muovere...
Apro gli occhi
leggermente e mi guardo intorno, cercando di capire dove sono, ma non
trovo indizi a sufficienza. Sembra un hotel ma mi gira la testa e mi
sento così confuso... provo ad alzarmi almeno seduto ma
ricado subito sdraiato.
"Kevin? Si
è svegliato! Kayla, avvisa Will e gli altri!" la voce,
quella che sentivo prima, è ancora qui. Non
è una voce qualsiasi, è di... Sasha?
Sì, è qui davanti a me e mi guarda con gli occhi
lucidi.
"Come ti senti? Ero
così preoccupata!" sento le sue braccia che mi stringono e
delle lacrime che mi bagnano il collo. Ricambio l'abbraccio,
anche se mi costa uno sforzo sovraumano.
"Sto bene, credevi
bastasse così poco per farmi tirare le cuoia?" le chiedo,
accarezzandole la schiena piano e cercando di ridacchiare, anche se
invece di una risata inizio a tossire.
"Sicuro di star bene?
Non hai una bella cera." mi risponde lei guardandomi negli occhi.
"Effettivamente
potresti far qualcosa per farmi stare meglio." affermo sorridendole e
lei, capendo cosa intendo, si avvicina per darmi un bacio...
"Ma guarda un po',
appena tornato dal mondo dei morti e già impegnato con la
sua ragazza? Forse non stavi poi così male!" in questo
momento vorrei proprio stendere colui che ci ha interrotto e
che ora ci guarda arrossire ridendo: Will Solace, quello che
è sempre stato il mio miglior amico e il mio fratello
preferito.
Capitolo
4.2: Neal (_little_sweet_things_)
12
Anni
Il maggiore dei miei
fratelli tiene mia madre fra le braccia, mentre lei piange a dirotto.
Gli altri tre osservano la cerimonia al mio fianco, piangendo in
silenzio mentre io non riesco a piangere.
Posso solo osservare
il celebrante che, concluso il funerale, fa un cenno agli uomini del
cimitero per far abbassare la bara nella buca. Continuo a guardare
davanti a me, senza riuscire a staccare gli occhi dalla scena, mentre
iniziano a riempire la buca con la terra.
Gli invitati
cominciano a mettersi in fila per porgere le loro condoglianze a mia
madre e a noi poveri orfani, io mi limito ad osservarli sfilare senza
rispondergli: non ho voglia di parlare con nessuno di loro.
Il cielo si scurisce e
inizia a sentirsi il rumore dei tuoni. Non dovrebbe piovere in questa
stagione: non piove mai d'estate, qui.
Gli ospiti e i membri
della mia famiglia che, mentre inizia a scendere una leggera
pioggerella, si affrettano verso un luogo più riparato ma io
non mi muovo. Continuo a guardare il punto dove la terra è
ancora smossa e ripenso a mio padre. Mi ritornano in mente le risate, i
giochi e tutti i momenti passati insieme e... sento un singhiozzo che
finalmente si fa strada attraverso la mia gola e le lacrime che
iniziano a scentermi lungo le guance, confondendosi con la pioggia che
si intensifica sempre di più.
Abbasso la testa e
sono a malapena consapevole dei capelli e dei vestiti bagnati, della
voce che mi chiama attraverso la pioggia.
***
14
Anni
"Neal! Torna qui,
impiastro! Se ti prendo sei morto." mio fratello mi rincorre per il
giardino, gridando, mentre io scappo, ridendo. Lascio il secchio, con
cui l'ho sommerso d'acqua, vicino alla porta d'ingresso ed entro in
casa iniziando già ad avere il fiatone. Mamma è a
lavoro e, essendo estate, siamo tutti e cinque a casa da scuola
perciò è naturale che ci scappi qualche
scherzetto, no? Corro per il corridoio con mio fratello alle calcagna e
salgo le scale velocemente per poi rinchiudermi in soffitta.
"Apri la porta! Non
puoi rimanere lì dentro per sempre, prima o poi te la
farò pagare, fratellino." afferma lui, ridendo leggermente e
anch'io a questo punto scoppio a ridere.
Nonostante non sembra
più così tanto arrabbiato, non voglio rischiare
di farmi un tuffo in piscina da vestito, sarebbe un sacrilegio,
perciò mi preparo ad aspettare un po' fino all'arrivo di mia
mamma... a quel punto sarò salvo!
Mi siedo fra gli
scatoloni ma nel farlo faccio maldestramente cadere una scatola piena
di documenti, che mi si sparpagliano intorno sollevando una nuvola di
polvere.
Mi lascio sfuggire un
verso a metà fra lo scocciato e lo schifato e inizio a
raccogliere tutto ma, improvvisamente, qualcosa attuira la mia
attenzione: c'è il mio nome su questo documento!
"Certificato di...
adozione?!" osservo questo pezzo di carta a lungo e non riesco a
capacitarmi di cosa sto leggendo: a quanto pare sono stato adottato da
mio padre!
***
"Mamma, possiamo
parlare un momento?" parlando la guardo mentre si alza dal divano per
guardarmi curiosa, forse il mio tono è stato troppo serio.
"Dimmi, amore, che
problema c'è?" mi si avvicina ma io faccio un passo indietro
per mantenere le distanze. Ho bisogno di risposte oggi e non posso
lasciarmi influenzare.
"Cosa significa?" le
domando mostrandole il certificato trovato in soffitta. Lei lo osserva
un momento e, dopo averlo letto, sospira leggermente sedendosi
nuovamente, facendo segno anche a me di farlo al suo fianco.
"Hai ragione, dobbiamo
parlare di molte cose." mentre parla io la guardo ancora attentamente,
pensando a quanto sia bella nonostante le occhiaie e lo sguardo stanco.
Dopo la morte di mio padre anzi, dell'uomo che credevo fosse mio padre,
lei si è fatta in quattro per noi. Ha fatto l'impossibile
per non farci mancare niente.
"Sai, speravo di non
arrivare mai a questo momento perchè, una volta che
avrò finito di parlare, sarò costretta a
lasciarti andare." il suo sguardo si intristisce sempre di
più ad ogni parola che dice e io a questo punto mi chiedo se
voglio veramente sapere la verità.
***
16
Anni
"Gay." affermo
convinto osservando il ragazzo che si allena, senza maglietta,
nell'arena.
"Etero." mi risponde
Eric, uno dei miei fratelli, osservando la scena da sopra uno dei suoi
libri sulla medicina.
"Bisex!" ci
contraddice subito dopo Nicole, che se ne sta comodamente sdraiata
sugli spalti con la testa sul mio grembo, giocando con il suo carillon.
"Perchè
pensi che sia Bi, scusa?" le chiedo, guardandola con la coda
dell'occhio.
"Perchè
Lowell è troppo bello per essere l'uno o l'altro, fidatevi
di me." dice, convinta, fissandosi un momento ad osservarlo.
"Oh-oh! Non
è che hai qualcosa da confessare, Cola?" le domando,
guardandola con il mio peggior sguardo indagatore.
"Cosa?! No! Cosa ti
viene in mente?" dicendolo, si mette a sedere velocemente e mi guarda
male.
"Non so, potresti aver
sviluppato una forma di 'colpo di fulmine da salvataggio' o qualcosa
del genere..." sorrido, osservandola arrossire, e continuo: "Lui
è quello che ti ha salvato quella notte sulla spiaggia, no?
Non sarebbe poi tanto strano." e il mio sorriso si allarga ancora di
più sentendo la risata di mio fratello.
"Adesso basta, non
prendetemi in giro! Non ho nessun colpo di fulmine nei suoi confronti!"
grida, forse un po' troppo forte visto che i due ragazzi sotto di noi
si fermano per guardarci. Lei si volta verso di loro poi guarda me e,
in contemporanea, scoppiamo a ridere tutti e tre notando le facce
sempre più confuse di Lowell e Quinn.
Capitolo 4.3:
Eric (Eris Greengrass in Wilkes)
13 Anni
Il silenzio e
l'oscurità sono così pressanti! C'è
qualcos'altro di pesante intorno a me, ma non riesco a capire
cos'è.
Riesco, finalmente, ad
aprire gli occhi ma la luce è troppo forte e sono costretto
a socchiuderli per qualche momento, prima di essere in grado di
distinguere l'ambiente che mi circonda. Credo di essere in...
un'infermeria? Ci sono altri letti vuoti, intorno a me, scaffali e
finestre con tende lunghe.
Ho una coperta molto
pesante addosso e, quando provo a mettermi a sedere, sento una mano
sulla spalla che mi blocca.
"Stai giù,
sei ancora troppo debole per alzarti." un ragazzino biondo mi porge un
calice pieno di una sostanza strana.
"Bevi tutto, mi
raccomando. Sei il primo che mi è stato affidato e non sono
ancora molto pratico ma sto imparando in fretta, giuro." il ragazzino
mi sorride, parlando, e mi fa segno di iniziare a bere dal bicchiere.
"Io sono Will e tu ti
chiami Eric, no? Abbiamo letto i tuoi documenti nell'attesa che ti
svegliassi." afferma riprendendosi il bicchiere. Spero che lo riempia
nuovamente, visto che quella sostanza è buonissima, ma lo
appoggia invece su un tavolino e si siede su una sedia vicino al letto
su cui sono sdraiato io. Ma dove diavolo sono finito?
***
"Non ricorda niente?
Sei sicuro, Will?" una voce maschile interrompe i miei incubi su mostri
a più teste che cercano di mangiarmi.
"Non ricordava neanche
il suo nome o la sua età... Ha battuto la testa durante il
combattimento con l'idra?" questa sembra la voce di Will, il ragazzo
che ho conosciuto poco fa.
"Purtroppo non lo
sappiamo, questo è comunque un bel problema... dovremmo
forse cercare di scoprirne di più sulla sua famiglia?
Dovremmo pur avvertirli, no?" la voce di prima si fa sempre
più preoccupata con l'andare avanti della conversazione.
"Avvertire i mortali?
Perchè mai? Loro non hanno più diritti su di lui,
è senza dubbio un semidio, no?" una voce più
aspra e noncurante si fa spazio nella conversazione e, con prepotenza,
continua: "Bill, continua a curarlo. Domani dimettilo e spediscilo alla
cabina 11 come 'indeterminato'. La questione è chiusa."
"Ma SignorD, siamo
sicuri che stia già bene? Insomma, lo hanno trovato in una
situazione molto..." Will, o si chiama Bill?, prova ad opporsi alla
decisione della seconda voce maschile ma non riesco a rimanere sveglio
abbastanza da avvertire la risposta.
***
16
Anni
"Sappiamo come si
chiama?" chiedo a Eddie che, al mio fianco, si affaccenda fra Nettare e
Ambrosia.
"No, è
stata salvata sulla spiaggia da alcuni Lestrigoni ma non sappiamo
niente su di lei." lui, mentre parla, continua a lavorare per curare le
ferite della ragazzina bionda.
"Chissà da
dove viene..." non posso fare a meno di chiedermelo, guardandola, e di
immedesimarmi con lei. Anch'io sono arrivato al campo così,
dopotutto.
"Mmmh, credo che lo
scopriremo fra poco... non aveva neanche dei documenti addosso
perciò presumo che dovremo aspettare che si svegli e sperare
che si ricordi qualcosa." finito di parlare si blocca e si siede su una
sedia di fianco al letto, forse perchè si è
accorto della gaffe.
"Secondo te di chi
è figlia? I capelli biondi potrebbero far pensare a molti
dei e dee, non sapendo se il genitore divino è maschio o
femmina sarà difficile capirlo... io punto su Apollo o
Afrodite." afferma continuando a guardare il viso della ragazza,
cercando di cambiare argomento.
"Perchè
solo quei due? Non potrebbe essere anche Ermes o Atena?" gli domando
io, ormai incuriosito dal ragionamento del ragazzino.
"Tiene troppo al suo
aspetto per essere una figlia di quei due: guarda le unghie curate e le
mani lisce e morbide, nonostante tutto. Deve essere per forza figlia di
qualcuno un po' narcisista... senza offesa." risponde, sorridendomi,
sembrando ancora più giovane dei suoi tredici anni.
***
18
Anni
"Mi raccomando, Eric,
non colpirmi! O se lo fai fallo in un punto non mortale!" grida il mio
miglior amico da dove si è posizionato per questa sfida. La
mela rossa sulla sua testa sembra solo un puntino, da dove sono io, e
lui è costretto ad alzare la voce per farsi sentire.
"Non riuscirai mai a
farlo, lascia perdere." Ashley cerca, per l'ennesima volta, di farci
ragionare. Da quando ho accettato la sfida di Jax lei tenta in ogni
modo di convincerci a fermare questo 'suicidio assistito'.
"Tranquilla,
andrà tutto bene. Jackson ha la testa troppo dura, la
freccia non riuscirà neanche a trapassarlo." le risponde
Scarlett al posto mio per poi continuare, dopo aver pensato per un
momento: "Le probebilità che le cose vadano male, tenendo
conto del talento di Eric, sono circa del 50 percento... forse di
più se contiamo i cambiamenti del vento ma spero che quelli
li tenga a bada Jax..."
"Ma quanta fiducia che
mi dai, Scar." affermo, incoccando la freccia e preparandomi a
lanciare, dopo aver detto a Jax di rimanere immobile.
Tre,
Due,
Uno...
Ciau!
Sono
tornata, senza il capitolo doppio che vi avevo promesso, con un ritardo
assurdo -.-''
Scusateeeeeeeeeeee
Ma
per farmi perdonare ho deciso che finchè non avrò
finito con i capitoli di presentazione ridurrò i capitoli
dell'altra interattiva in modo da andare più velocemente con
questa ma per farlo ho bisogno della vostra collaborazione e che chi
non mi ha mandato ancora le schede lo faccia il prima possibile!
Sono
paziente ma non tirate troppo la corda u.u
Cooooomunque,
come al solito se qualcosa non vi è chiaro chiedete senza
problemi: a me fa piacere spiegare le mie scelte e sono pur sempre
umana perciò sbaglio fin troppo spesso!
Fatemi
sapere cosa ne pensate e continuate a mandarmi tante bellissime
recensioni, mi fanno sempre un piacere immenso e dopo averle lette
sorrido per un po' come una scema :)
E
passate anche dalla pagina FB!
Un
bacioooooone :*
Ps. controllate il capitolo degli schemi che è stato
aggiornato ieri! Se mi sono scordata qualcosa o volete che venga
aggiunta/tolta, ditemelo e provvedrò!
|
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Capitolo 6 *** I figli di Ares [*] ***
[Modificato grazie alle
segnalazioni di DarkDemon.
Continuate a mandarmi questo tipo di segnalazioni visto che posso
sbagliarmi o avere sviste e voglio correggermi]
Ares
Capitolo
5.1: Silvia (AngelDeath)
12
Anni
Quella
donna! Ha due serpenti al posto delle gambe! Anche quell'altra! Quel
ragazzino, quello che sta frugando nei cassonetti, ha un occhio solo
e... O mio dio, ma cosa sta succedendo?
Guardo
mia nonna, al mio fianco, che osserva le vetrine dei negozi senza
fare caso a niente di tutto questo. La tiro per una manica e indico
nella direzione del ragazzo nel vicolo e lei lo guarda mentre,
prendendomi per mano, ricomincia a camminare dicendo: "Avanti,
tesoro, non fermarti a guardare quella povera anima persa."
Io
continuo ad osservarlo finchè non superiamo il vicolo e mi
sembra,
anche se solo per un momento, che lui mi abbia visto e che si sia
allontanato spaventato...
"Nonna,
ma cos'era quel ragazzo?" le chiedo, seguendola all'interno del
negozio di vestiti.
"In
che senso cos'era? Un senzatetto, cos'altro poteva essere? Non fare
domande stupide, Silvia." mi risponde sbrigativa, passandomi un
paio di camicette e alcuni jeans da provare, spingendomi verso il
camerino. Eppure... mi era sembrato davvero che avesse un occhio
solo...
***
13
Anni
"Ehi!
C'è una ragazza laggiù!" grida un ragazzo
indicandomi ad un
altro al suo fianco. Mi avvicino sempre di più a loro e alla
porta
che stanno sorvegliando.
"Chi
diavolo sei, ragazzina?" mi chiede uno dei due ragazzi a guardia
della porta, mettendosi una mano sul fianco, vicino alla sua spada.
Sono vestiti in modo abbastanza strano: hanno un'armatura completata
con elmo e scudo.
"Tranquillo
Chris, deve essere una nuova recluta. Non avrebbe potuto trovarci,
altrimenti." l'altro ragazzo mi sorride, mentre parla, e io lo
ricambio un po' incerta. Mi porge la mano e si presenta:"Io sono
Jack, piacere. Lui è Chris, e tu sei...?" lascia la frase in
sospeso, osservandomi con i suoi occhi azzurri.
"Silvia."
concludo io per lui, parlando per la prima volta.
"Benissimo,
ora che le presentazioni sono finite, ti accompagno al campo. Ora sei
al sicuro." mi dice, aprendo la porta e facendomi segno di
passare. Mi appoggia una mano sulla schiena e mi guida dentro un
tunnel che passa attraverso la collina.
"Non
preoccuparti, tanto presto saremo fuori all'aria aperta. Questo
tunnel mi dà sempre i brividi ogni volta che lo attraverso."
afferma, stringendo la mano sulla sua spada.
"A
me non da fastidio... mi piace come posto, è molto
tranquillo e
silenzioso." rispondo, facendo scivolare una mano lungo la
parete.
"Ti
hanno attaccata molti mostri venendo qui?" mi domanda,
probabilmente cercando di evitare di pensare a dov'è.
Chissà perché
gli dà così fastidio stare sottoterra...
"
Credo di averne incontrati alcuni ma nessuno di loro mi ha
attaccata." gli rispondo e tutto quello che ottengo come
risposta è un'alzata di spalle.
***
15
Anni
"Vuoi
cambiare aria?" Reyna mi guarda come se fossi impazzita, e
ammetto che ogni momento che passa mi viene voglia di voltarmi e
tornare indietro.
"Sì,
ho bisogno di allontanarmi un po' da qui." rispondo, provando a
sembrare il più sicura possibile davanti ai miei pretori.
Frank mi
osserva cercando di trovare segni di una possibile indecisione.
"Posso
chiedere a Jason di accompagnarti al Campo Mezzosangue ma devi
esserne assolutamente certa. Devi anche tenere presente che
lì le
cose sono molto diverse... pensaci bene." afferma il ragazzo,
guardandomi negli occhi.
"Ci
ho già pensato bene. Voglio però precisare che
non me ne sto
andando per colpa vostra, io... voglio solo allontanarmi per un po'."
rispondo ancora, cercando di chiudere il discorso: non c'è
bisogno
che indaghino sulle mie reali motivazioni.
"Va
bene, non abbiamo intenzione di discutere con te su questa tua
decisione. I rapporti con l'altro campo sono senza dubbio migliorati
ma fai comunque molta attenzione, anche se sono passati quasi due
anni dalla nostra tregua." dice sospirando la ragazza castana,
guardando per un momento Frank negli occhi.
"Vado
a parlarne con Percy e Jason in modo che discuta con Chirone della
cosa." si congeda il moro, uscendo dalla stanza senza aggiungere
altro. Spero che non abbiano preso troppo male la mia scelta.
***
"Bene,
siamo quasi arrivati." dice, sorridendomi, Jason. Stiamo
risalendo una collina su cui domina un enorme albero, un pino credo.
Arrivati sulla cima mi volto un momento, per guardarmi alle spalle,
prima di girarmi verso il mio futuro.
"Eccovi,
vi stavo aspettando e siete in ritardo." una ragazza con i
capelli castani, molto ricci e abbastanza corti, con uno sguardo un
po' duro ci sgrida saltando giù dall'albero. Viene subito
seguita
dal muso di un drago che mi osserva incuriosito, dalle dimensione
della testa e del collo deve essere enorme ma non ne sono sicura
perché è attorcigliato intorno all'albero.
"Jordan,
non esagerare, avrai tutto il tempo che vorrai per mostrarle il lato
migliore del tuo carattere da scaricatore di porto più
tardi."
la riprende, ridendo, un ragazzo con lo sguardo da furbo e i capelli
castani. Se ne sta appoggiato al tronco dell'albero, incurante del
drago che srotola le spire sopra la sua testa.
"Connor,
non immischiarti. Non capisco neanche perché sei qui, non
hai
qualche inutile scherzo da pianificare? Sparisci." gli risponde
la ragazza, Jordan?,
guardandolo male.
"N'ah,
ci sta pensando Travis, non preoccuparti..." il sorriso del
ragazzo si allarga, mentre parla, e mi fa venire i brividi al
pensiero di cosa possa passare per la sua mente. Per non parlare
della ragazza che sta... ringhiando? In che guaio mi sono cacciata
venendo qui?
Capitolo
5.2: Jonathan (Luthien Felagund)
11
Anni
"Fuori
da casa mia!" la mamma sta cacciando di casa anche Peter. Ho
perso il conto di tutti gli uomini con cui mia madre ha intrapreso
una relazione, nel corso degli anni, ma questo è forse il
peggiore:
da quando è entrato nella nostra vita, ormai due anni fa,
non ha
fatto altro che rendermi la vita un'inferno... almeno gli altri si
limitavano ad ignorarmi.
"Sei
fortunato che non ti faccio arrestare, bastardo!" grida ancora,
prima di sbattere la porta e tornare nel nostro piccolo salotto, dove
ci aveva trovato. Mi si avvicina e toglie la mia mano dalla guancia
dolorante. Va in cucina e torna, subito dopo, porgendomi del ghiaccio
per la guancia sospirando. Se non fosse tornata in anticipo dal
lavoro non so come sarebbe finita...
"Fammi
vedere, Jo. Ti ha colpito molto forte, vero? Mi dispiace tanto, non
sapevo che ti trattasse così male, non me n'ero resa
assolutamente
conto." parlando mi accarezza la testa e io l'abbraccio senza
pensarci due volte.
"Adesso
se n'è andato e non tornerà, te lo prometto." mi
rassicura,
accarezzandomi la schiena. Neanche questo riesce a farmi rilassare:
non è la prima volta che lo allontana e lui tutte le volte
riesce a
farsi perdonare, a convincerla che migliorerà e che la ama.
Sono
tutte bugie ma lei ci casca sempre.
***
13
Anni
Costringo
i miei piedi a muoversi, ad andare avanti nonostante il dolore
lancinante che mi attanaglia le viscere. Ancora non mi spiego come ho
fatto a scappare da quei tipi ma... devo sbrigarmi, prima che gli
altri tornino e trovino Peter dove l'ho lasciato svenuto. Non riesco
a capacitarmi di cosa è successo, non solo di quello che mi
hanno
fatto nel periodo in cui mi hanno tenuto prigioniero, ma anche di
quello che è avvenuto durante la mia fuga. Il mio corpo si
è mosso
in automatico e prima che me ne rendessi veramente conto il mio
aguzzino era accasciato a terra. A quel punto mi sono vestito e sono
fuggito rubando il cellulare e dei soldi a quel maiale.
Non
so quanto tempo è passato, da quando quei mostri mi hanno
portato
via da casa, so solo che è giorno e che devo allontanarmi da
quel
posto il più possibile. Sono in un'area industriale, su
questo non
c'è dubbio, ma non riesco ad identificare la zona, ho la
mente
troppo annebbiata dal dolore lancinante e dalla fame:
quant'è che
non mangio qualcosa?
Mi
appoggio leggermente ad un muro e subito me ne pento per via della
ferita che mi ha fatto sulla schiena: mi ha letteralmente marchiato a
fuoco!
Riesco
ad arrivare su una strada e mi appoggio un momento al guard rail,
cercando di respirare profondamente per costringere il mio corpo a
muoversi e, proprio quando sto per ripartire, sento una macchina che
si ferma proprio dietro di me. Ti prego, fai che non siano ancora
loro!
***
"Jo!
Jonathan! Dov'è? Voglio vedere mio figlio!" dalla stanza in
cui
mi hanno fatto stendere sento chiaramente le grida di mia mamma ma,
non riesco a risponderle, sono troppo stordito dai farmaci. Dei passi
si avvicinano alla porta, che si apre subito dopo, e mia madre mi
chiama ancora mentre si avvicina al mio letto. Io le sto dando le
spalle e non faccio neanche un movimento per voltarmi ma, anzi,
chiudo gli occhi e stringo di più la presa sul cuscino a cui
sono
abbracciato.
"Jo,
per fortuna stai bene! Amore mio ero così preoccupata!" mi
accarezza la testa, parlando, e io strizzo ancora di più gli
occhi
per non guardarla: è anche colpa sua se lui mi ha preso, se
mi ha
fatto quello che ha fatto.
"Jo,
ti prego, guardami! Saremo solo noi due, d'ora in poi, ti giuro che
nessun'altro si avvicinerà a te!" continua a parlare,
cercando
di attirare la mia attenzione, ma non riesco davvero a fidarmi delle
sue parole.
"Signora,
dovrebbe lasciarlo riposare ora. Le sue ferite sono abbastanza gravi
e..." il dottore che mi segue si fa avanti, per farla
allontanare da me, ma lei subito si altera: "Lei non può
dirmi
come comportarmi con mio figlio."
"Io
sono il suo medico curante e le ordino di uscire da qui
immediatamente. Jonathan ha bisogno di riposo, potrete parlargli
prossimamente." George, è così che si chiama il
dottore,
costringe mia madre ad uscire per poi avvicinarsi al mio letto in
silenzio.
"So
che non vuoi parlare con nessuno, l'ho capito la prima volta che me
l'hai detto ma, se hai bisogno di qualcosa o di qualcuno con cui
sfogarti, puoi fidarti di me." inizia a parlare prima che lo
possa cacciare e conclude sorridendomi. Non so perché ma
qualcosa mi
spinge a fidarmi di lui ma non sono ancora pronto a confidarmi con
nessuno.
***
15
Anni
Cerco
di riprendere fiato velocemente, asciugandomi la fronte con una mano.
Sto per riprendere in mano la spada quando mi sento colpire la testa
da qualcosa di morbido.
"Invece
di asciugarti con la pelle dovresti imparare a portarti
un'asciugamano." afferma Birch, la mia 'sorellina' preferita.
Diciamo che con lei mi sento molto più a mio agio che con
gli altri
perché non ho bisogno di maschere, lei non vuole niente da
me che io
non voglia darle.
"Perché
dovrei? Ho già la mia sorellina che ci pensa per me, no?" le
sorrido, prendendola un po' in giro, tanto con me non se la prende
mai.
"Certo,
come no! Sei solo fortunato che me ne porto sempre uno in
più qui
all'arena." mi risponde lei, abbassandosi per prendere una
bottiglietta. Sto per andarmene dalle gradinate, per riprendere ad
allenarmi, quando sento qualcuno che mi afferra per un braccio.
"Jo,
io non sono la persona più sensibile del mondo o la miglior
confidente che puoi trovare ma... se hai bisogno di sfogarti dopo
quello che è successo a tua madre, dopo la sua morte, io ci
sarò
sempre. Tu non sei solo." bisbiglia, appoggiando la fronte alla
mia spalla. Una volta conclusa la frase mi lascia un bacio sulla
scapola, uno solo e fugace, e si allontana come se non fosse successo
niente. Lei di certo sa come mantenere intatto l'orgoglio di
qualcuno.
Capitolo
5.3: Birch (Sabaku No Konan Inuzuka)
4
Anni
"Mamma,
ho fame!" ho davvero tanta fame. La mamma mi accarezza la testa
un momento, per poi tentare di sorridere.
"Adesso
ci penso io, amore. Risolverò le cose, te lo prometto."
mentre
parla si alza, appallottola il giornale che stava guardando e lo
butta per terra. Io lo prendo e inizio a giocarci un po', guardandola
mentre prende il telefono della cucina e digita un numero.
"Jeff?
Sì, sono io, Mary." la sua voce sembra molto sicura, ma
parla
arrotolando il filo del telefono.
"Sì,
lo so, ma ho bisogno urgentemente di soldi." si ferma un
momento, ascoltando qualcuno che parla nel telefono.
"Ascolta,
lo so, ho lasciato quasi cinque anni fa ma..."si interrompe
ancora e io mi avvicino per abbracciarla, anche se arrivo solo ai
suoi fianchi. Lei mi guarda e, mentre ascolta, sospira.
"Sì,
lo so. Questa volta non ti pianterò in asso. Non lo
farò." mi
guarda ancora, mentre sospira l'ultima frase.
"A
stasera." chiude la chiamata, stringendo poi con forza la
cornetta. Si appoggia contro il muro e scivola fino a sedersi di
fianco a me, per poi parlarmi: "Andrà tutto bene, possiamo
farcela, Birch."
***
8
Anni
"Mamma?
Sei tu?" chiedo, avvicinandomi alla figura nell'ingresso, mentre
cerco di svegliarmi un po'. Il mio sonno è stato disturbato
da dei
rumori provenienti dall'ingresso e mi sono alzata per controllare.
Effettivamente è mia madre quella che mi ha svegliata, alle
quattro
e mezza del mattino, rompendo il vaso presente all'ingresso. Se ne
sta appoggiata alla porta, come se non riuscisse a stare in piedi e
non dubito che sia così: è sempre ubriaca.
"Ti
porto a letto, andiamo." le dico, afferrandole un braccio. Non
posso impedirle di andare ad ubriacarsi ogni volta che finisce il
turno al night club, ma almeno posso cercare di prendermi un po' cura
di lei...
"Non
voglio andare a letto, non sono stanca!" si lamenta, cercando di
opporre resistenza. Per sua sfortuna ha messo al mondo una figlia
più
forte di lei: nonostante io sia bassa, non sono magra quanto lei,
sono più robusta e quindi più in forze di lei
quando è ubriaca.
"Forza,
sei stanca e devi riposare. Fidati di me." cerco di rassicurarla
per convincerla a seguirmi. Per fortuna è abbastanza
malleabile e si
lascia mettere a letto senza discutere più di tanto. Ora
posso
tornare in camera e dormire ancora per un paio d'ore prima di dovermi
svegliare per andare a scuola.
***
"Mary."
dice, l'uomo strano con gli occhiali da sole che mi ha fermato
davanti a casa, appena vede mia madre che si precipita giù
dagli
scalini d'ingresso del palazzo. Ha avuto solo il tempo di chiamarmi
per nome prima che la mamma lo interrompesse... come sa i nostri
nomi? Non l'ho mai visto, ne sono sicura.
"Cosa
ci fai qui? Avevi promesso che non me l'avresti portata via!"
afferma lei, afferrandomi per un braccio e mettendosi fra noi.
"Sì,
lo avevo fatto, ma tu non sei più in grado di proteggerla.
Ha
bisogno di..." l'uomo cerca di parlarle in tono quasi... dolce,
come se ci tenesse a lei, a me.
"Io
ho bisogno di lei e lei ha bisogno di me. Stai alla larga da noi, non
la porterai in quel posto!" mia mamma continua a gridargli
contro, per poi dirigersi verso il portone con me al seguito. Riesco
a voltarmi un secondo, solo quando il portone sta per chiudersi, ma
dell'uomo non c'è traccia. Mia mamma reclama la mia
attenzione
obbligandomi a guardarla negli occhi e iniziando a parlare: "Tu
non devi più avvicinarti a quell'uomo, se lo vedi, mi hai
capito?
Mai più. Non riusciranno a portarti via da me." non riesco a
capire cosa stia succedendo ma, per la prima volta da secoli, sembra
seriamente preoccupata per me.
***
16
Anni
Sto
cadendo nel vuoto.
Un
secondo. La caduta starà durando, probabilmente, solo un
secondo ma
a me sembra un'eternità.
Poi
arriva il tuffo. Ero sicura di finire in acqua perché quando
sono
caduta dal pegaso ero sopra il lago.
Provo
a lottare per tornare a galla ma, per ogni secondo che passo
sott'acqua, il panico aumenta e per me è sempre
più difficile anche
solo vedere la luce che si infiltra dalla superficie.
Le
Naiadi mi attorniano ma a malapena riesco a vederle.
Voglio
uscire...
Voglio
uscire...
Non
voglio morire...
Fatemi
uscire...
Qualcuno
mi...
L'aria!
L'aria mi riempie i polmoni, finalmente! Boccheggio, cercano di
incamerare più aria possibile, e inizio a tossire mentre due
braccia
mi tengono faticosamente a galla. Non riesco a vedere chi mi ha
salvata, ma chiunque sia... le sue braccia sono così calde e
confortevoli che io...
"Connor!
Qui, portala qui!" mi sento gelare sentendo il nome della
persona che mi ha salvata. Non può essere lui, non
può!
"Adesso
sei in debito con me, Birch, e saprò come sfruttarlo al
massimo."
mi sussurra nell'orecchio, prima di iniziare a trascinarmi a riva.
Sono
finita.
Capitolo
5.4: Gabriel (Fiamma Erin Gaunt)
13
Anni
Il
Preside White mi osserva da dietro la sua scrivania con la sua solita
aria severa. Questa volta sono stato mandato qui dalla mia
professoressa di matematica perché mi ha beccato a creare
l'aereoplanino per la battaglia che abbiamo organizzato per la
ricreazione.
“Signor
War, come penso ormai abbia capito, questa scuola non è uno
zoo ne
un campo di 'battaglia' e non è ammesso un comportamento
così poco
rispettoso nei confronti...” smetto di ascoltarlo
perché ormai
conosco questo discorso a memoria: sono un irrispettoso, maleducato,
che non si impegna e non sta attento, se andrò avanti su
questa
strada finirò a fare il delinquente in qualche gang di
strada.
“Oggi
pomeriggio rimarrà in punizione per due ore e in questo
tempo dovrà
scrivere un tema sul suo comportamento e sul perché non
è
ammissibile in un contesto scolastico come il nostro.
Leggerà poi
questo suo tema durante la sua prossima lezione di matematica facendo
le sue scuse alla Professoressa Jonas” afferma lapidario,
congedandomi prima che possa anche solo tentare di farmi alleggerire
la pena. Non mi aveva mai dato una punizione così severa!
Mi
allontano dalla scrivania arrabbiato come non mai e torno in classe
dove mi aspetta un''interessantissima' lezione di storia.
***
Appoggio
la testa sul banco senza preoccuparmi di stropicciare il mio tema, se
di tema si può parlare visto che ho scritto tre righe in
un'ora, e
sospiro pesantemente guardando la ragazza che si è seduta al
mio
fianco. È carina, ha i capelli biondi e gli occhi chiari e
mi
sorride sempre ogni volta che si accorge che la sto guardando.
“Signor
War! Le sembra il caso di distrarsi? Non crede di avere già
un bel
po' di lavoro da fare? Signorina Joy, la sua ora è conclusa,
vada a
casa.” afferma la professoressa Harris, non so cosa abbia
fatto per
essere assegnata all'aula punizioni ma non deve aver preso molto bene
il suo incarico pomeridiano. La biondina raccoglie le sue cose in
silenzio e se ne va, dopo avermi sorriso un'ultima volta, lasciandomi
solo con la professoressa di scienze.
La
donna chiude la porta dietro la ragazza e rimane per un momento
appoggiata contro di essa, l'unico rumore che sento è quello
della
serratura che si chiude. La guardo e, passando oltre il suo
bell'aspetto, inizio a notare un paio di comportamenti un po'
inquietanti.
“Sai,
ho fatto molta fatica a trovarti da solo, sei sempre circondato da
insegnanti che ti sorvegliano come segugi infernali e insopportabili
ragazzini mortali.” si avvicina a me zoppicando leggermente e
io mi
alzo in piedi cercando di allontanarmi da lei il più
possibile: il
suo sorriso diventa più inquietante di minuto in minuto.
“Sei
proprio tale e quale a tuo padre, figlio di Ares” le sento
dire con
una voce a dir poco inumana mentre i suoi tratti si trasformano
insieme al suo corpo e la rendono un ibrido fra animale umano e
metallo. Ma cosa diavolo sta succedendo?
***
16
Anni
“Avanti
Jax, spero questo non sia il meglio che tu puoi fare! Impegnati di
più o mi verra sonno!” affermo respingendo
l'ennesimo tentativo
del mio amico di colpirmi con la sua spada.
“Come
se non avessi il fiatone anche tu!” mi risponde iniziando a
ridere
ma smette subito non apena lo disarmo con una mossa decisa del polso
e gli punto la spada al collo. Alza le mani in segno di resa e, dopo
che ha raccolto la sua spada, ci dirigiamo insieme verso le gradinate
che costeggiano l'arena.
“Hai
sentito della ragazzina che hanno trovato sulla spiaggia due sere fa?
Sembra che non si sia ancora svegliata, Eric è molto
preoccupato
perché non capisce cos'ha.” mi domanda sedendosi e
afferrando una
bottiglietta d'acqua per iniziare a bere in lunghi sorsi.
“Sì,
ne ha parlato anche a me. È per questo che non è
venuto ad
allenarsi oggi.” rispondo bevendo a mia volta. Eric di solito
ci
accompagna negli allenamenti se non è di turno in infermeria
o
impegnato con i suoi fratelli ma da qualche giorno passa tutto il suo
tempo a cercare di capirne qualcosa di più su di lei.
“Non
gli fa bene tutto questo.” dice il moro al mio fianco,
guardando
verso l'uscita, sperando di veder arrivare il nostro amico.
“Ricominciamo
ad allenarci, dopo penseremo a come scollarlo da
lì!” esclamo
lasciando bottiglietta e asciugamano per prendere la spada e mettermi
in posizione davanti a lui… non c'è niente che un
po' di sano
allenamento non possa farti scordare.
***
18
Anni
“Quella
ragazza è una stronza.” mmormora la ragazza
bionda, nell'esatto
istante in cui metto piede nell'enorme radura dove mi insegna a
tirare con l'arco. Lancia la freccia dalla maggiore distanza
possibile che si conficca nel centro esatto del bersaglio anche se
lei non stava prestando attenzione.
“Quale
delle ragazze del campo? Ce n'è più di una,
sai?” esclamo,
avvicinandomi subito dopo che ha ricaricato e scoccato ancora
centrando la freccia lanciata poco fa e lasciandomi a bocca aperta:
“Questo non me lo avevi ancora fatto vedere! Come si fa a far
entrare una freccia in un'altra?” le domando eccitato
all'idea che
mi insegni qualcosa di nuovo, sono stanco di rifare sempre i suoi
soliti, stupidi esercizietti. “Perché avete
litigato? E vuoi dirmi
chi è?” continuo ancora, prendendo l'arco dalle
sue mani quando me
lo porge e seguendola al centro della radura visto che riesco a
malapena a centrare il bersaglio da qui. La vedo arrossire
leggermente, senza rispondere, perciò mi distraggo mentre
lascio la
corda e la freccia si conficca mezzo metro sopra il bersaglio. Quasi
mi metto a gridare l'imprecazione che riesco a sopprimere all'ultimo.
Io, l'arco e le frecce non andiamo decisamente d'accordo.
“Ti
sei distratto!” mi sgrida Nicole, ridacchiando, spingendomi
giocosamente e dicendomi di riprovare ancora. Sembra che la rabbia
sia passata in secondo piano ora che è riuscita a pensare ad
altro e
ne son felice. Dopotutto è molto più carina
quando ride.
Ciao :)
Come va?
Lo so, non ditemelo, vi ho fatto aspettare un po' ma questo capitolo
è stato stranamente difficile da scrivere per me, non so il
motivo ma soprattutto i primi pezzi sono stati un vero e proprio parto
per me!
Comunque tornando al capitolo ho una precisazione: Birch si chiama
Jordan di cognome e tutti la chiamano così perciò
la "Jordan" che incontra Silvia è proprio lei.
Detto questo... fatemi sapere cosa ne pensate!
Ringrazio ancora tutte le persone che seguono questa storia sia qui che
su Facebook
e che non mancano mai di farmi sapere la loro opinione via
recensione: siete importanti per me e mi fate felicissima :D
Ho già iniziato il prossimo capitolo e in realtà
ho anche inizzicchiato (so che non esiste come termine) quello sulle
figlie di Demetra perciò, influenza permettendo, dovrei
essere più rapida.
Colgo anche l'occasione per ringraziare Sabaku che ha accettato di
farmi da beta anche per questa storia nonostante scrivo i
perché con la (è) sbagliata perché
sono pigra XD
Un bacioneeeeee :*
Ps. Le schedeeeeeeeeeeeeeee!
Pps. Finalmente arriva Sin!!!! yeeeee
|
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Capitolo 7 *** I figli di Atena ***
[Corretto il 24/10 alle ore 15:26
sotto suggerimenti di _Macchan_]
Capitolo
6.1: Axel (Winter78)
9
Anni
"Papà,
posso chiederti una..." provo a porre a mio padre alcune domande, che
mi sono sorte leggendo uno dei libri che mi ha regalato per Natale, ma
lui non mi guarda neanche preferendo invece concentrarsi nell'osservare
all'interno del microscopio. Sospiro e ritorno nella mia stanza, senza
neanche riprovare a stabilire un nuovo contatto con lui: quando
è impegnato nelle sue ricerche mediche non dà mai
retta a nessuno, nemmeno a me.
Mi siedo alla
scrivania e riprendo a studiare i miei libri, per cercare di capirne
ancora di più sulle mie origini. Ho sempre saputo di essere
un semidio, di essere speciale, perché mio padre ha voluto
che io fossi consapevole di ciò che sono e di cosa
rappresento.
Lui dice sempre che la
conoscenza è potere e che sta a noi decidere come usarla, la
sua scelta ad esempio è stata di dedicarsi alla ricerca
sulla cura delle malattie rare. Ogni volta che penso a cosa abbia
attirato mia madre verso mio padre mi viene da ragionare su questa sua
frase, su quanto sia in linea con Atena e tutto ciò che la
dea rappresenta.
Dopo alcune
ore sento la voce di mio padre che mi chiama dal piano di sotto: "Axel!
Hai preparato le valige come ti avevo chiesto?" e quindi mi affretto a
infilare gli ultimi libri nello zaino e prendo la valigia... non so
dove voglia portarmi, ma so che non sarà una vacanza breve.
***
La casa è
vuota, non c'è niente che rappresenti la mia vita. Osservo
le stanze senza riuscire veramente a vederle, ripensando a tutte le
volte che ho cercato di contattare mio padre con i messaggi Iride e lui
non mi ha risposto.
La cosa che mi
preoccupa di più è lo sguardo che aveva quando mi
ha lasciato al Campo, quando ha evitato di dirmi quanto sarei dovuto
rimanere lì. L'unica cosa che mi ha detto prima di ripartire
è stata di non andarmene da quel posto e di non cercarlo...
ma cosa dovrebbe significare? Lui è mio padre, dopotutto!
Adesso però non so veramente cosa fare.
Dovrei contattare
Chirone? Ma così mi costringerebbe a tornare al Campo
Mezzosangue!
Forse dovrei restare e
informarmi coi vicini, con qualcuno che mi possa aiutare a scoprire
dov'è finito mio padre. Ma a chi potrei chiedere?
Qual è la
scelta più saggia? Cosa farebbe mia madre?
In realtà
credo di sapere cosa farebbe lei, ma non sono sicuro di voler
intraprendere quella strada perché vorrebbe dire abbandonare
mio padre al suo destino. Però sarebbe la scelta
più saggia, quella che mi ha detto di seguire anche lui, il
mio modello.
Forse in
realtà è stato lui a voler sparire, a volermi
abbandonare in quel posto per ricominciare a vivere senza di me.
***
15
Anni
"Voglio solo avere
l'accesso illimitato alle fucine!" sbotto, iniziando ad alterarmi e ad
alzare la voce. Chirone mi guarda massaggiandosi la barba,
probabilmente pensando alla mia richiesta per la prima volta.
"Se hai bisogno di
qualcosa puoi chiedere ai figli di Efesto." ripete ancora,
nonostante
tutto, girando la sua sedia a rotelle e uscendo sul portico.
"Ma Chirone! Loro non
riusciranno mai ad ottenere quello che voglio! Non ne sono in grado, ne
sono sicuro." ribatto per l'ennesima volta al centauro che, per tutta
risposta, esce dalla sedia e inizia ad avviarsi per il sentiero che
porta alla zona per il tiro con l'arco. Io lo seguo, correndogli
dietro, per cercare di convincerlo.
"Chirone, ti prego!
Sono convinto di poter riuscite nel mio progetto! Posso creare quella
spada!" continuo a parlargli e, alla fine, cede sospirando: "E va bene!
Puoi accedere alle fucine..."
"Davvero? Grazie! Ti
assicuro che non ti pentirai della tua scelta, io..." inizio
già a ringraziarlo ma lui mi blocca, riprendendo la frase da
dove l'avevo interrotto: "...ma se dovessi sentire una sola lamentela,
di qualunque genere o tipo, da parte degli altri ragazzi, ti
toglierò questo privilegio. Fai attenzione a come ti
comporti con loro." e, detto ciò, riprende a dirigersi verso
la sua meta senza darmi la possibilità di lamentarmi o dire
alcunchè.
***
19
Anni
"Non capisco
perché ti ostini a continuare con questa idea malsana. Loro
non ti sopportano più e tu non sopporti loro altrettanto. Se
anche questa spada non funzionerà lascia perdere una volta
per tutte." afferma il ragazzo moro, fra un colpo di spada e l'altro.
Io paro tutti i colpi con il mio nuovo prototipo e sembra funzionare...
questa è la prima che resiste alla spada nera di Ismael.
"Tu non puoi capire
cosa significa perchè ne hai uno tutto tuo. Se lei non vuole
darmi un oggetto magico tutto mio allora me lo farò da
solo." rispondo, iniziando a utilizzare più forza nei miei
affondi. Voglio testare veramente la resistenza e la durezza di questa
spada.
"Axel, rallenta!
Rischiamo di farci male se la spada si..." non fa in tempo a finire la
frase che il metallo si spezza e la lama viene scagliata a due metri da
noi. Mi ha sfiorato la guancia e posso sentire una goccia di sangue che
scivola fino al mio collo. Ci guardiamo per un momento, quasi
terrorizzati oltre che sorpresi, e poi scoppiamo a ridere. Ridiamo
così tanto che sento la pancia che fa male e, nel frattempo,
lancio l'elsa a forma di civetta sul terreno vicino al resto di quello
stupido pezzo di metallo.
"E anche questa
è andata... dovrò ricominciare da capo." riesco
finalmente a dire, dopo aver ripreso fiato, osservando il mio ennesimo
fallimento.
"Avanti, puoi
farcela... so di averti detto di lasciar perdere ma se ci tieni posso
provare a... darti una mano." cerca di consolarmi Ismael e io non posso
far altro che sorridere ascoltando le sue parole e immaginandolo quindi
nella fucina.
"Non credo sia una
buona idea... rischi di far saltare in aria qualcosa." inizio a
prenderlo in giro, guardandolo di sottecchi e sorridendo ancora di
più mentre lui mi guarda con aria offesa. Cosa potrei fare
senza il mio migliore amico?
Capitolo
6.2: Isabel (Alice_Jackson)
9
Anni
"Dislessia?" chiede
mio padre, osservando il signor Munez, il loga... logo... logopede...
logopedista, si chiama così.
"Sì, signor
Herranez, le maestre di sua figlia hanno fatto bene a farla venire qui.
Possiamo aiutare isabel, ci sono dei semplici esercizi che le
renderanno l'apprendimento più facile." continua a spiegare
il signore, da dietro la scrivania, guardando dritto negli occhi mio
padre.
"Ma cosa...
può guarire?" domanda lui e, osservandolo, vedo
un'espressione preoccupata sul suo viso.
"No, non è
come pensa. Non è una vera e propria malattia, è
un disturbo dell'apprendimento. Isabel fatica a decodificare le parole
e quindi tende a cercare di indovinarle." inizia a spiegare l'uomo
davanti a noi, con sguardo rassicurante. Smetto di ascoltarlo quasi
supito e inizio a guardarmi intorno per la prima volta, nonostante sia
venuta qui per dei test già due volte non mi sono mai
soffermata ad osservare lo studio.
"A presto, allora." si
congeda mio papà, prendendomi una mano. Dopo aver salutato,
ci avviamo verso l'automobile situata nel parcheggio della struttura.
Finalmente torniamo a casa, non ne potevo più di quel posto!
***
11
Anni
"New York!" grido,
guardando la città che si vede in lontananza dai vetri delle
finestrone dell'aereoporto. La mia sorellina si mette al mio fianco per
guardare, anche lei, meravigliata la città.
"Mamma! Mamma! Guarda!
La città è piena di lucciole!" dice, appunto,
Beatris indicandola alla sua mamma. Lei in realtà non
è proprio mia sorella visto che sua madre non è
la mia mamma ma che però sta con mio papà da
quando io ero molto piccola, perciò la considero anche un
po' mia, e lei è figlia di mio padre.
"Quelle non sono
lucciole, tesoro, sono le luci delle case e dei palazzi." le spiega
pazientemente, accarezzandole la schiena, per poi prenderci per mano
entrambe dicendo: "Dovete stare attente a non allontanarvi!
C'è molta gente ed è buio, perciò
state vicino a me e a vostro padre." iniziando a dirigersi al bar dove
mio papà era andato a prendersi un caffè dieci
minuti fa.
"Mamma! Ci compri un
gelato? Ti prego!" chiede Bea, stringendo la mano che la tiene e
sorridendo entusiasta.
"No, è
mattina presto, aspetta di arrivare in albergo che facciamo colazione."
le risponde subito lei, lasciandoci per permetterci di prendere il
nostro trolley.
"Andiamo? In albergo
ci aspettano fra mezz'ora. Il taxi è già arrivato
e ci aspetta fuori." dice mio papà, appena ci vede, mentre
afferra anche il suo bagaglio e inizia a dirigersi verso l'uscita.
Sento che sarà una bellissima vacanza.
***
"...e quello davanti a
voi è l'Empire State Building, conosciuto da tutti..." la
guida continua a parlare, in spagnolo, ma io non posso fare a meno di
perdermi a guardare quel palazzo. Ha qualcosa che mi attira, che
calamita il mio sguardo verso la cima dove mi sembra di notare uno
strano luccichio che...
"Ehi! Stai attento,
per favore!" affermo quando qualcuno mi spinge da dietro, facendomi
quasi cadere la macchiana fotografica. Mi volto e mi accorgo che quello
che pensavo fosse un ragazzo è in realtà un
incrocio fra un toro e... un uomo? Ma cosa...?
Non faccio in tempo a
spaventarmi che, quell'essere mostruoso, scompare davanti hai miei
occhi sostituito da una strana polvere. Superato lo shok, mi accorgo
finalmente di un ragazzo con in mano una spada dall'aria molto
pericolosa. Mi schiaccio contro la balaustra e lui, guardandomi in
faccia,
si avvicina mettendo
via la spada.
"Tu sei riuscita a
vedere tutto?" mi chiede, avvicinandosi ancora, per poi domandarmi:
"Hai entrambi i genitori? Dove sono?" ma io non riesco a capire tutto
perfettamente perché parla in inglese molto velocemente, io
lo conosco solo a livello scolastico essendo spagnola.
"Isabel!" grida mio
padre, avvicinandosi a grandi passi a noi, forse ora potrò
capire cosa sta succedendo.
***
13
Anni
"Cel! Hai finito di
preparare i bagagli?" chiedo, entrando all'interno della cabina di
Demetra, alla mia migliore amica che sta riponendo le ultime cose in
valigia.
"Arrivo, vuoi andare a
tirare un po' con l'arco prima di tornare a casa?" mi domanda lei a sua
volta, chiuendo la zip e avvicinandosi a me. Mi prende sotto braccio e
iniziamo a dirigerci in direzione dei bersagli.
"Come fai ad
organizzare le valige in modo da averle pronte due giorni prima? Io non
ci riesco mai e mi riduco sempre all'ultimo momento!" afferma,
guardandomi facendo un finto broncio, e io scoppio a ridere
rispondendole: "Questo perché tu sei senza speranza!". Lei
mi segue a ruota e inizia a spintonarmi, facendo tintillare la miriade
di braccialetti che ha ai polsi.
"Ciao, ragazze!" ci
saluta Simon, il fratello minore di Celia, avvicinandosi a noi. Lo
saluto a mia volta sorridendogli felice: mi è sempre
piaciuto e abbiamo la stessa età visto che è
più piccolo di Celia solo di un anno perciò la
sua compagnia mi fa piacere.
"Cosa fate di
divertente? Mi unisco a voi." aggiuge, iniziando a camminare al mio
fianco. Mi dispiace quasi tornare a casa, in Spagna, e anche se allo
stesso tempo non vedo l’ora di tornare, di rivedere tutti i
miei amici... sento già la loro mancanza.
Capitolo
6.3: Rachel (addictedbooks)
11
Anni
"No, è
troppo pericoloso!" mio padre è categorico nel proibirci di
andare nel posto a cui apparteniamo.
"Ma papà!
Ti prego! Il satiro ha detto..." mia sorella Emily cerca di
convincerlo, ma so che fallirà e lo sa anche lei: lui non ci
lascerà andare di sua spontanea volontà.
"Non voglio parlarne
più. Andate nella vostra camera. Ognuna nella propria, non
voglio che vi inventiate qualcosa insieme." afferma, indicandoci le
scale e, quando mi vede aprire bocca per protestare, mi fulmina con lo
sguardo senza lasciarmi modo di dire altro. Ci dirigiamo su per le
scale tenendo il muso e sapendo che la serata finirà in un
solo modo: noi andremo al Campo Mezzosangue, costi quel che costi.
"Mezzanotte, finestra,
garage e edera." sono le uniche cose che sussurro a mia sorella, prima
di chiudermi nella mia stanza sbattendo la porta. Lei fa lo stesso e so
che ha capito il messaggio, il mio piano per essere precise. A
mezzanotte usciremo dalla finestra lasciandoci cadere sul tetto del
garage, da lì useremo il cespuglio d'edera per scendere a
terra. Una volta fuori ci dirigeremo al campo di cui ci ha parlato quel
satiro, prendendo l'autobus... i dettagli del viaggio li conosce meglio
Emily, ma non c'è da preoccuparsi, staremo insieme
perciò niente può succederci.
***
12
Anni
"Emily!" vedo mia
sorella che viene afferrata da una delle mani del gigante. Lei sembra
così minuscola e io non posso far altro che guardare con
orrore la scena davanti a me. La sento gridarmi di scappare, correre
alla stazione degli autobus senza fermarmi ma io non riesco a muovermi,
sono letteralmente paralizzata.
"Scappa, Rachel! Va..
Aaaaaah!" mia sorella conclude la frase con un grido, subito preceduto
da uno schiocco inquietante, afflosciandosi subito dopo.
Con le lacrime che mi
offuscano gli occhi mi alzo, senza riuscire ad effettuare un pensiero
coerente. Mi ritrovo a correre senza neanche sapere dove sto andando o
se il mostro mi sta ancora seguendo. Corro, corro e basta senza
guardarmi indietro ma neanche avanti, mi impongo di andare via senza
riuscire a togliermi dalla testa lo sguardo vacuo di mia sorella, della
mia amata Emily. Il suo grido mi rimbomba nelle orecchie ancora e
ancora e ancora.
Riesco ad uscire dalla
zona disabitata e a buttarmi fra la folla, non mi fermo comunque,
neanche per respirare, continuo solo a correre, a scappare via da tutto.
***
"Questa è
Rachel, potete prendervene cura voi, ragazzi? Ha passato un bruttissimo
periodo." l'uomo che si è presentato come Chirone e che mi
ha accolto qui al campo, che mi ha ascoltata raccontare la mia storia
senza parlare per tutto il tempo, mi accompagna in un'altra stanza dove
ci sono due ragazzi in piedi, due gemelli. Loro mi sorridono e, dopo
che ho riposto la tazza che conteneva la cioccolata su un tavolino, mi
prendono sotto braccio e mi accompagnano fuori dalla casa.
"Io sono Travis e lui
è Connor, siamo a capo della Cabina 11. E siamo anche figli
di Ermes, se te lo stai chiedendo. Tu sei un'indeterminata, per ora,
perciò..." inizia a parlare quello alla mia destra ma io
subito lo interrompo: "Cosa vuol dire 'indeterminata'? Di cui non
conoscete il genitore divino, per caso? Io ho un padre
perciò è mia madre ad essere una dea." affermo,
cercando di condentrarmi su qualcos'altro che non siano le immagini che
continuano ad affollarmi la mente.
"Non preoccuparti,
scoprirai presto chi sei, ma nel frattempo rimarrai nella nostra
Cabina. Ti troverai bene qui. Diventeremo la tua famiglia e riuscirai
ad andare avanti. Noi tutti lo abbiamo fatto, in un modo o nell'altro."
il ragazzo alla mia destra lo dice mormorando, rabbuiandosi con le
ultime frasi e, per la prima volta da quando è morta mia
sorella, non mi sento più troppo sola.
***
14
Anni
"Annabeth, credi che
così possa andare?" chiedo alla ragazza bionda al mio
fianco, mostrandole il progetto che ho provato a disegnare per il nuovo
magazzino degli attrezzi. Chirone non ce lo ha chiesto espressamente ma
io ho voluto provare a tutti i costi e ora voglio che lei me lo
controlli... dopotutto è molto esperta in questo tipo di
cose.
"Oh, mi sembra quasi
perfetto! Potresti rendere il tetto più solido creando
questo tipo di pendenza." mi corregge lei da sopra la spalla,
tratteggiando un po' il mio progetto.
"Così?" le
domando, mostrandole il nuovo tetto una volta finito, e lei mi sorride
annuendo.
"Chirone non
potrà dire di no a questo progetto, te lo assicuro. Vai
subito a farglielo vedere!" mi spinge verso la porta e io scoppio a
ridere, iniziando a correre verso la Casa Grande.
Mi sento
così leggera e felice in questo periodo che l'unica cosa che
mi tiene con i piedi per terra è il pensiero di
quanto sarebbe stata felice Emily qui. Ma ora ho una famiglia, fatta di
tante persone che mi vogliono bene e mi appoggiano sempre. Non sono
più sola.
Ciaoooo
Ok,
sto quasi rientrando nei tempi!
Ci
ho messo una decina di giorni e direi che è un miglioramento
rispetto a quello prima u.u
Va
bene, un paio di precisazioni:
1)
Nel mio immaginario i gemelli Stoll hanno avuto un'infanzia difficile
(basandomi anche sul fatto che non tornano neanche d'inverno a casa)
per questo Con si è rabbuiato parlando con l'ultima piccina;
2)
Ho modificato un paio di date per riuscire ad inserire tutti gli
avvenimenti che avevo scelto per Rachel, spero tu non me ne voglia
visto che se non sbaglio è solo di un anno la differenza.
Ok,
finito questo direi che posso chiudere e andare a dormire *o a leggere
fanfiction* spero che vi piaccia e che mi lasciate tante recensioncine.
Per qualunque dubbio o perplessità contattatemi, non ho mai
mangiato nessuno e non inizierò a farlo ora.
Mandatemi
le schede, chi non l'ha ancora fatto, perchè sto iniziando a
perdere la
pazienza e potrei decidere di prendere provvedimenti, non fatemi
diventare ciò che non sono per favore.
Grazie per il sostegno a tutti/e <3
(soprattutto
a te Macchan).
A
presto :*
Ps.
uscirà un'os su due dei personaggi della storia per una
persona che ha bisogno di tirarsi sù perciò chi
vuole leggerla tenga d'occhio il mio account!
|
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Capitolo 8 *** I figli di Demetra ***
Dedicato
a tutti/e coloro che mi sono stati/e accanto durante la mia
“crisi”
anche se solo con un messaggio.
Capitolo
7.1: Celia (Alice_Jackson)
8
Anni
Il
mio progetto scolastico è un disastro. La piantina di
fagiolo non è
cresciuta come avrebbe dovuto nelle ultime due settimane, anzi
è
ammuffita miseramente. Rimango seduta guardando a terra per evitare
lo sguardo di biasimo negli occhi della mia insegnante.
“Oh,
incredibile! Venite a guardare tutti bambini!” mi preparo
alle
risatine degli altri bambini per il mio fallimento, ma sento solo
delle esclamazioni di sorpresa e meraviglia. Alzo la testa per
guardare incredula chi mi circonda e i miei occhi si fissano sul mio
banco: dove stamani c'era un seme biancastro e senza vita ora
c'è
una piantina verde e rigogliosa con delle bellissime foglie piene.
“Sei
stata bravissima, Celia, complimenti! Direi che siamo tutti d'accordo
nel dire che il suo progetto è il migliore, no?”
smetto di
guardare il mio progetto per osservare l'espressione delle persone
che mi stanno intorno ancora una volta: mentre la maestra applaude
felice, i bambini mi guardano con un'espressione non molto
amichevole. Oggi inizia la quarta settimana di lezione e, grazie a
questo ,non credo che riuscirò a farmi degli amici tanto
facilmente…
proprio ora che stavo iniziando ad ambientarmi!
***
9
Anni
"Ah!"
grido, cercando di coprirmi la testa con le mani.
L'essere
mostruoso che mi stava inseguendo, cercando probabilmente di
mangiarmi, vola sopra la mia testa e finisce infilzato in una pianta
di mais.
Osservo
i dintorni, nel campo dove sono finita scappando, e cerco di vedere
mio fratello al di sopra delle pannocchie. Trovo Simon in mezzo al
campo che si guarda intorno spaesato: per fortuna che sta bene e che
il mostro ha seguito me quando ci siamo divisi! Non avrei potuto
sopportare che gli succedesse qualcosa...
Dopo
averlo abbracciato lo lascio e controllo ancora una volta che stia
bene, mentre lui protesta: "Basta Celia, ti prego! Sto bene,
tranquilla!" e io gli sorrido, stringendolo ancora a me più
forte che posso.
Riusciamo
ad arrivare alla fermata dello scuolabus dove siamo scesi e, da qui,
a ritrovare la giusta direzione che porta dalla pensilina alla nostra
fattoria, ovvero la sede principale della società
ambientalista di
mio padre.
Siamo
stanchi, entrambi, di questa situazione. Di dover scappare e
nasconderci ogni volta che quei cosi ci trovano e, poi, di dover
tornare a far finta che niente di tutto ciò ci stia
accadendo. Il
problema è che qualcosa sta succedendo. Qualcosa si sta
muovendo
attorno a noi e presto non potremo più far finta di niente.
***
"Simon,
torna a casa!" ordino al mio fratellino, che invece si ostina a
seguirmi.
“Dove
stai andando, Cel? Vuoi andare al Campo di cui ci ha parlato
papà,
vero? Quello dove non vuole che andiamo?” inizia a
bombardarmi di
domande, continuando a camminare.
“Non
sono affari tuoi, Simon. Torna a casa, sei troppo piccolo.”
cerco
ancora una volta di convincerlo a fare retro front e di tornare a
casa.
“Ho
solo un anno in meno di te!” afferma, gonfiando le guance ed
osservandomi con gli occhi lucidi. Nonostante sia buio posso
decifrare senza problemi la sua espressione, tanto da capire che non
si lascerà scoraggiare facilmente.
“Ho
capito, puoi venire con me, ma sappi che sarà un viaggio
molto
lungo.” cerco per l'ultima volta di farlo desistere,
enfatizzando
la parola 'molto' ma so che non funzionerà… l'ho
fatto solo per
papà in realtà: credo che un infarto non glielo
toglierà nessuno,
quando scoprirà che siamo spariti.
“Ma
Celia, dove andremo? Tu sai dov'è il campo?” mi
chiede finalmente.
Aspettavo questa domanda perché me la sono fatta per tutto
il tempo
che ho impiegato a preparare lo zaino.
“Non
esattamente, so che dobbiamo andare a New York.” rispondo
semplicemente. Non so perché, ma sono sicura che quella
è la
direzione giusta.
***
14
Anni
“Celia,
Celia!” Amber, la ragazzina più giovane del campo,
corre verso di
me sorridendo. Tiene in mano alcuni fiorellini azzurri e me li
mostra, contenta, chiedendomi a gran voce: “Come si chiamano
questi? Sono così carini!”
“Quelli
sono 'Non ti scordar di me', quelli di cui ti avevo parlato l'altro
giorno.” le rispondo, accarezzandole la testa e
interrompendo, per
un momento, il mio lavoro. Amo prendermi cura delle fragole ma
è
comunque faticoso e una pausa non mi dispiace, in più Amber
è
dolcissima e non le si potrebbe mai rispondere frettolosamente.
“Ti
va di darmi una mano?” le domando, riprendendo i guanti che
ho
sfilato al suo arrivo. Lei, sempre sorridendo, tira fuori dalla tasca
della sua salopette i suoi guantini come se fosse quello il suo
intento iniziale. In realtà non le è ancora
propriamente permesso
di lavorare ma, quando ci siamo solo noi due, spesso viene a darmi
una mano e io la lascio fare volentieri.
“Però
non mangiare troppe fragole! Manca poco all'ora di cena e Katie si
è
lamentata spesso del fatto che ne mangi più di quante ne
raccogli!
Se la facciamo arrabbiare potrebbe metterci in punizione.” la
avverto, cercando di sembrare seria e irremovibile.
“Ok!”
grida iniziando a saltellare fra le piantine, come se non avesse una
preoccupazione al mondo.
Capitolo
7.2: Amber (Bambi Loo)
4
Anni
“Bambi,
andiamo da quella parte, ti va?” mi chiede il mio
papà, con la sua
voce gentile. Sono appoggiata sulle sue spalle e osservo le piante
intorno a me meravigliata: ci sono così tanti fiori in giro
e tutto
è ancora più bello e colorato dell'ultima volta
che sono venuta a
lavoro con il mio papà.
“Quella
è una 'Rosa Canina', ti ricordi? Ne abbiamo parlato l'altro
giorno...” inizia la frase e aspetta che io la continui, come
al
solito: “Parlando di rose selv… selvatiche! Hai
detto che è una
delle più antiche e delle più
utilizzate.” affermo, ridendo e
muovendomi leggermente.
“Brava,
bambina mia. E cosa abbiamo detto a proposito di questa? La 'Rosa
Gallica'.” mi domanda ancora, avvicinandosi ad una rosa con
pochi
petali ma dal colore molto acceso, quasi fucsia.
“Mmmh…
non ricordo esattamente… è usata per creare molti
ibridi.”
rispondo, un po' incerta. Non riesco proprio a ricordare altro.
“Sì,
esatto, ma c'era dell'altro...” continuo ad ascoltarlo mentre
parla
di rose, e poi delle querce e dei gigli. Tutto il giardino sembra
più
vivo, ora che è arrivata la primavera, e visitarlo con il
mio papà
che mi spiega tutto quello che sa rende tutto ancora più
bello.
***
“Stai
tranquilla, amore, andrà tutto bene! E se non ti
piacerà il nuovo
asilo ne sceglieremo un altro insieme.” cerca di rincuorarmi
mio
papà, accarezzandomi una gamba e guardandomi brevemente
prima di
voltarsi nuovamente verso la strada.
Succede
tutto in un attimo: un'ombra si staglia sulla macchina e io grido,
mentre mio padre cerca di sterzare senza successo.
L'impatto
è assordante e non riesco neanche a capire esattamente cosa
sta
succedendo. La macchina si è schiantata contro un mostro
enorme, di
questo sono sicura: l'ho visto solo un attimo, ma riesco a
figurarmelo ancora adesso attraverso gli occhi chiusi.
Sento
odore di fumo e qualcosa che cola dalla mia testa.
“Papà…?!”
chiamo, cercando di riaprire gli occhi e guardandomi appena attorno.
“Papà?”
lo chiamo ancora, quando lo vedo con la testa riversa da un lato.
Provo a toccarlo, ma non riesco ad arrivare a lui. Il fumo che arriva
dal avanti della macchina è sempre più fitto e so
che non è una
buona cosa.
“Piccola?
Piccola, stai bene?” un ragazzo si sporge attraverso il
finestrino
rotto e allunga una mano verso di me. Non mi ero neanche resa conto
che la macchina è posizionata su un fianco.
“Avanti!
Afferra la mia mano, devo portarti via di qui subito!” grida,
con
voce sempre più preoccupata, mentre si sporge ancora di
più. Sento
un ruggito impressionante, mentre mi allungo e afferro la mano del
ragazzo moro.
Mi
tira su come se non pesassi niente e, prendendomi in braccio, inizia
a correre a gran velocità. In lontananza sento un'esplosione
e a
malapena mi rendo conto che non sta correndo, sta trottando.
***
5
Anni
“Ecco
fatto, la casetta per il tuo uccellino è pronta.”
il ragazzo
biondo mi mostra la casetta, che si era offerto di costruirmi insieme
alla sua gemella per Spring, il passerotto con cui ho fatto amicizia
qualche mese fa.
“L'hai
davvero creata dal mio disegno? Grazie, Francisco, sei stato molto
gentile!” lo ringrazio sorridendo, mentre già
penso a dove potrei
posizionarla.
“Non
c'è problema, piccola, per te questo ed altro. Hai
già pensato a
dove la posizionerai? Gabriela si è offerta di aiutarci
quando avrà
finito la sessione di allenamento perciò, insieme, possiamo
mettertela praticamente ovunque.” afferma sorridendomi e
poggiando
la casetta conto il muro della cabina. Appena si rialza arriva
correndo sua sorella, con i capelli legati in una coda e con indosso
un top rosso e dei pantaloni aderenti.
“Eccomi,
scusate il ritardo! Ti piace la casetta, Amber?” mi chiede,
con un
sorriso enorme, scompigliandomi i capelli.
“Sì,
è molto bella!” affermo, ricambiando il sorriso,
chinandomi per
accarezzare le rifiniture in ferro battuto. “Ho pensato a
dove
metterla e mi è venuto in mente che a Spring piace molto
quell'albero.” indico uno degli alberi al limitare della
foresta,
non troppo lontano dalla cabina di Demetra. In questo modo
potrò
anche andare a trovare il mio amico ogni volta che voglio.
***
6
Anni
Fischietto,
come mi ha insegnato Dominic stamattina, e Spring subito vola verso
di me.
"Ciao
piccolino, anch'io sono felice di vederti!" esclamo sorridendo,
saltellando verso la sua casetta. Mi fermo un momento, con il
sacchettino ancora in mano, per parlargli un pochino, dopotutto sarebbe
scortese fare le cose di fretta come se fosse un dovere!
"Mi
sono fatta dare tutte le briciole di pane che ho potuto."
continuo a parlare con il mio amichetto, anche se lui purtroppo non
può rispondermi. A volte mi chiedo cosa mi direbbe se
potesse ma,
purtroppo, temo che non saprò mai cosa passa per la sua
testolina
piumata.
"Il
Signor D è sempre il solito pazzerello e i suoi figli sono
un po'
scansafatiche ma almeno sono simpatici! Dominic mi ha insegnato a
fischiare, hai visto? Ci ho messo un po' per riuscire anche a
fischiettare ma è stato divertente!" continuo a sorridere,
facendo appoggiare il piccolino sul mio dito.
"Cavolo!
Dobbiamo sbrigarci, fra poco devo essere alla parete di arrampicata!"
affermo, correndo verso la sua casetta, con lui che mi svolazza
intorno. Lascio cadere le briciole nella ciotolina che tengo poggiata
sopra la casetta e, dopo aver accarezzato le piume del mio
passerotto, mi dirigo di corsa di nuovo verso la mia cabina: devo
ancora cambiarmi e poi potrò andare ad allenarmi.
Capitolo
7.3: Mary (_En_)
7
Anni
"E
lei ha attraversato nonostante quello che le avevi detto!"
conclude, quella piccola spia di Robert, il racconto che aveva
iniziato Richard. Li odio quando fanno così, sono veramente
insopportabili!
"Zitto
Robert!"provo a interromperlo, ma ormai è troppo tardi: la
mia
matrigna mi sta già guardando malissimo con le mani sui
fianchi.
"Cosa
ti avevo detto, Mary? Devi sempre fare quello che ti proibisco, vero?
Ma ora sono stanca!" inizia già a sgridarmi, senza neanche
darmi la possibilità di ribattere.
"Ma...!
Non mi sono fatta niente!"cerco inutilmente di giustificarmi ma
lei non mi ascolta, come al solito. I gemelli da dietro la gonna
della madre mi fanno la linguaccia, quando poi la donna mi informa
gentilmente che: "Sei in punizione fino all'inizio della scuola,
la tua estate è finita qui!" non ci vedo più
dalla rabbia.
Non
so come, non so perché, delle radici compaiono dal terreno
dietro ai
miei fratellastri e iniziano a picchiarli dovunque riescano ad
arrivare.
"Ma
cosa...? Oh mio Dio! Qualcuno mi aiuti! I miei bambini!" la
donna di fronte a me non mi presta più la benché
minima attenzione,
ma non riesco a gioirne perché sonno troppo impegnata a
osservare
spaventata la scena che mi si profila davanti agli occhi.
***
12
Anni
"Come
sarebbe a dire? Perché non me lo hai mai detto?" grido
contro
mio padre, che mi guarda terribilmente addolorato. Non posso credere
che mi abbia tenuta nascosta l'identità di mia madre
così a lungo,
che solo ora lui si sia deciso a dirmi la verità.
"Non
potevo dirtelo, non potevo proprio dirtelo. Speravo di non dovertelo
dire mai, in realtà. Speravo di poterti tenere qui, di
poterti dare
una vita normale e un giorno di poter vedere il tuo matrimonio e...
ma adesso che sai tutto io..." mio padre scoppia quasi a
piangere e mi abbraccia, aggrappandosi a me.
"Cosa
succederà adesso che so tutto, papà?" gli chiedo,
iniziando un
po' a preoccuparmi vedendo la sua reazione.
"Mi
disse solo che se tu lo avessi scoperto saresti dovuta andare ad una
specie di campo, che lì ti avrebbero protetto e addestrata.
Mi ha
lasciato una mappa e nient'altro." mi stringe di più e io mi
lascio abbracciare, sento di averne bisogno anch'io. Gli voglio bene,
nonostante tutto, e ascoltare la sua voce così rotta mi
rende
infinitamente triste.
"Perché
non posso rimanere qui con voi, se non vuoi farmi andare via?"
gli chiedo, allontanandomi leggermente per guardarlo in faccia.
"Devo
portarti lì, per il tuo stesso bene." afferma, dandomi un
bacio
sulla fronte e, nonostante tutti i problemi che sono sorti fra noi,
soffro all'idea di abbandonarlo.
***
"Papà!
Stai bene?" chiedo a mio padre, aiutandolo a mettersi seduto. Il
mostro che ci ha attaccato l'ha ferito ad una gamba ma, per il resto,
sembra star bene.
"Fa
male ma non devi preoccuparti per me. Dobbiamo riprendere il viaggio
il prima possibile perché per te non è sicuro
stare qui."
afferma, cercando di far forza sulle gambe per alzarsi, ma fermandosi
dopo alcuni tentativi non riusciti per riprendere fiato.
"Non
possiamo andare avanti con te in queste condizioni." cerco di
farlo ragionare, quando vedo che ricomincia a provarci.
"Diventeranno
sempre peggio, tesoro, non posso metterti ancora più in
pericolo."
continua testardamente, guardandomi quasi sfidandomi a metterlo in
dubbio.
"Continuerò
il viaggio da sola. Questo è l'unica cosa che posso fare."
dico, ostentando tutta la sicurezza che ho in me, sfidandolo con lo
stesso sguardo che mi aveva rivolto lui prima.
"Non
posso lasciarti andare via da sola, non posso farlo, Mary."
inizia a scuotere la testa mentre parla, ma so che non è
stupido:
capisce anche lui che è l'unica cosa che possiamo fare.
Prendo la
mappa con le indicazioni che stavamo usando e il mio zaino con le
provviste, che stavamo portando con noi per sicurezza. Dò un
bacio
sulla guancia a mio padre e mi alzo iniziando ad allontanarmi,
ripromettendomi di chiamare i soccorsi appena ne avrò
l'occasione.
Mio padre mi chiama ma io non mi volto indietro, non posso farlo se
voglio continuare il mio viaggio.
***
15
Anni
"Ripeti
dopo di me." afferma la dea davanti a me, guardandomi con il suo
sguardo penetrante. Chirone osserva la scena insieme al Signor D,
senza dire niente, ma so che non felice della mia scelta, nonostante
mi abbia appoggiata quando l'ho informato di questa decisione.
"Consacro
me stessa alla dea Artemide." dice in modo chiaro e preciso, e
io subito la seguo: "Consacro me stessa alla dea Artemide."
"Volgo
le spalle alla compagnia degli uomini, accetto la fanciullezza eterna
e mi unisco alle Cacciatrici." conclude la formula e io la
ripeto subito dopo di lei: "Volgo le spalle alla compagnia degli
uomini, accetto la fanciullezza eterna e mi unisco alle Cacciatrici."
Subito
mi sento diversa, più sicura e più forte. Mi
sento quasi più viva:
adesso so cosa mi mancava, cosa è veramente giusto per me.
"Benvenuta,
Mary Janette Wilkinson. D'ora in avanti sarai una di noi." dice
Zoe, la luogotenente delle Cacciatrici avvicinandosi a me seguita da
tutte le altre cacciatrici. Non c'è dubbio: questo
è quello che
sono nata per essere, il mio posto nel mondo non è mai stato
al
Campo Mezzosangue ma con questa dea.
Capitolo
7.4: Clav (_Maryes_LilyLunaP)
5
Anni
"Questo
è il bambino?" una signora anziana mi osserva, con un
cipiglio
severo, per poi voltarsi verso la signora Irma. Quando mi ha chiamato
nel suo ufficio ho cercato di farmi forza, pensando che dopo tutto
non avevo fatto niente di male ma ora, guardando questa signora
sconosciuta, non posso fare a meno di chiedermi cosa abbia combinato.
"Sì,
signora. Ha più o meno l'età di sua nipote,
dopotutto. In più
credo che starà meglio alla sua fattoria che qui." risponde
la
direttrice dell'orfanotrofio, guardandomi brevemente.
"Lei
dice? Non gli permetterò certo di rimanere con le mani in
mano, mi
sembra un po' gracile per la sua età. Marya è
più bassa ma sembra
più robusta." dice la donna, lanciandomi uno sguardo un po'
intenerito ma pur sempre critico.
"Sono
sicura che si adatterà benissimo. Ha sempre avuto una strana
affinità con le piante, perciò sono convinta che
si renderà molto
utile e che starà meglio di come sta qui." non ho il
coraggio
di dire niente a questo punto. La signora Irma mi guarda e mi sorride
porgendo dei documenti alla signora anziana... mi sta forse
adottando?
***
9
Anni
"Torna
qui, Cнег!" chiamo invano la capretta bianca, che saltella
giù per il sentiero che porta alla città
inseguita da me e Marya.
"La
nonna ci ucciderà se non ci sbrighiamo a riprenderla!"
grida,
correndo ancora più velocemente con me che la seguo a fatica
lungo
la strada di campagna. La cittadinia vicino cui è la
fattoria è
abbastanza tranquilla: qui la gente è alla mano, ci sono
pochi
stranieri o turisti e tutti passano il loro tempo lavorando per
sostenere la nostra piccola comunità, ognuno in modo diverso.
“Ehi,
Marya! Clav! Venite qui, vi do un po' di pane per Tresa.” la
signora della panetteria ci chiama a gran voce, ma noi non possiamo
fermarci neanche un minuto: se dovesse succedere qualcosa alla nostra
capretta sarebbe terribile! Corriamo via senza quasi guardare di
fronte a noi, troppo presi dalla ricerca di quella peste e ci
scontriamo con qualcuno, finendo a terra uno di fianco all'altra. Un
uomo poco più alto di noi ci sta davanti insieme ad un
ragazzo
castano abbastanza alto, con affianco la nostre piccola fuggiasca.
“Sembra
che abbiamo trovato i due semidei che stavamo cercando. Finalmente
posso tornare a casa e non mi devo più occupare di cercare
ragazzini
in giro e di tenere d'occhio voi bimbetti. Dopo questi qui mi hanno
promesso una vacanza e non ho intenzione di accettare altri
incarichi.” mugugna l'uomo tarchiato guardandoci in cagnesco
mentre
il ragazzo scoppia a ridere avvicinandosi a noi e tirandoci in piedi.
***
“Perché
noi viaggiamo in aereo mentre gli altri due viaggiano in
treno?”
domanda Marya al ragazzo rosso al suo fianco. La storia che ci hanno
raccontato è a dir poco impossibile: dei, satiri,
mostri… non
riesco neanche a pensare da quanto sono spaventato da tutto questo.
Non ci hanno permesso di tornare alla fattoria ma ci hanno preso loro
degli zaini per poi caricarci su un aereo con il signore scorbutico e
'Revan', uno dei ragazzi che è andato alla fattoria per
prenderci
gli zaini e riaccompagnare Cнег .
“Perché
Sasha non può viaggiare in aereo ma voi avevate bisogno di
arrivare
al Campo al più presto.” afferma, continuando a
guardare fuori dal
finestrino mentre il signor satiro russa sonoramente dall'altro lato
del corridoio, nonostante sia ancora presto. Io non posso fare a meno
di stringere la mano della ragazzina al mio fianco come se ne
dipendesse la mia vita, non riesco a non guardarmi intorno senza
sentirmi terrorizzato.
Tutto
questo è così nuovo per me che…
“Andrà
tutto bene. Noi siamo ancora insieme, dopotutto.” sussurra
Marya,
stringendo ancora di più la presa. Lo dice con una tale
convinzione
che riesce a rassicurarmi, come sempre.
***
11
Anni
“Come
va con la tua nuova famiglia? Ti hanno accolto come si deve o devo
arrabbiarmi?” mi chiede la mia migliore amica, anzi
probabilmente
la mia unica vera amica. Non che gli altri non ci stiano provando ma
sia io che Marya non ci sentiamo molto a nostro agio, anche se per
motivi diversi, perciò tendiamo a stare da soli e il
più lontano
possibile dagli altri.
“Tranquilla,
nessuno mi da fastidio, mi trattano tutti bene nella Cabina di
Demetra. E a te come va con tuo fratello?” le domando,
conoscendo
già la risposta. Da quando siamo stati riconosciuti
continuiamo a
farci la stessa domanda ma la risposta è sempre
uguale… non
riusciamo a smettere di chiedercelo perché probabilmente non
vogliamo veramente adattarci, vogliamo solo tornare a casa, alla vita
di un tempo, alla fattoria e al Minnesota.
“Tutto
bene, continuiamo ad ignorarci come al solito.” risponde,
senza
prestarmi particolare attenzione.
“Com'è
andata oggi a lezione? Tutto bene?” le domando, osservandola
mentre
pettina la sua bambola, Anastacja, seduta sul ramo dell'albero
davanti a cui sono seduto anch'io.
“Tutto
ok, non sto avendo particolari problemi se non che non mi piace molto
come mi guardano gli altri, ancora non si sono abituati al fatto che
sono figlia di Zeus.” risponde, guardandomi negli occhi, e a
questo
punto capisco che non ha voglia di parlarne. A noi basta uno sguardo
per capirci ormai.
Ciao
:)
Allora,
sono tornata, visto?
Ho
avuto vari problemi (fra cui il pc in riparazione per diverso tempo)
ma finalmente sono riuscita a rientrare con un vero capitolo!
Il
primo con 4 personaggi, tra l'altro u.u
Spero
vi piaccia tanto tanto, ho fatto un po' di fatica ma come al solito
l'ho scritto con amore <3
A
presto :*
Ps.
Ci sono ancora posti disponibili, riempiamoli!
Pps.
Ho aggiornato il capitolo degli schemi!
Ppps
Zoe è
viva nel capitolo di Mary perché la sua cerimonia si svolge
circa 52 anni fa dato che lei ha 67 anni. (se li porta bene, eh?
|
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Capitolo 9 *** Special di San Valentino + Annuncio ***
È
San Valentino e nonostante tutto mi sento come se il mio cuore fosse
stato calpestato e poi gettato nel tartaro. Non vedo Fred da prima di
Natale perché è tornato a casa e non è
ancora rientrato e nel
frattempo devo sorbirmi l’aria assolutamente priva di amore
che si
respira al campo. Sospiro per l’ennesima volta, rimanendo
seduto
sul ramo dell’albero dove mi sono piazzato dopo pranzo, e
osservo i
ragazzi litigare o tenersi il muso o lavorare senza neanche parlare
fra loro troppo presi dalla loro vita. Essere l’unico figlio
di
Eros in tutto il campo fa proprio schifo.
“Maledizione!
Quel grandissimo idiota, deve solo pregare che non lo prenda con arco
e frecce in mano!” la voce di una delle ragazze meno propense
all’amore che abbia mai conosciuto si fa strada nella mia
mente. La
conosco perché… beh mi ha sempre incuriosito il
suo modo di
evitare i rapporti amorosi, mi ricorda leggermente Freddy in effetti.
Guardo in basso aspettandomi di vedere la sua testolina bionda ma
invece mi ritrovo a guardare un verde obbrobrioso.
“Ma
cosa…?” non faccio in tempo a dire altro che un
ragazzo moro si
fa avanti sbadigliando e, quando incrocia la ragazza infuriata,
scoppia a ridere davanti a lei facendola arrabbiare ancora di
più.
“Cos’hai
da ridere? Dominic non ho voglia di stare ad ascoltare anche te!
Guarda i miei capelli!” grida, apparentemente ignara della
mia
presenza.
“Oh
avanti, non preoccuparti di una cosa così stupida, stellina.
E poi
tu stai bene con qualunque cosa, anche i capelli verdi.”
risponde
lui, sorridendole e mettendole un braccio sulla spalla e subito
avverto un calore proveniente da entrambi mentre si allontanano
bisticciando.
Scendo
dall’albero e mi sposto verso la spiaggia imbattendomi in una
coppia che tengo d’occhio da un po’: provano
qualcosa di forte
l’uno per l’altra ma entrambi tendono a fare finta
di niente e a
continuare a battibeccare pur di ammetterlo ma… qualcosa sta
cambiando. Non sembrano avermi visto perciò rimango ad
osservare un
po’ dall’ombra.
Connor
sorride mentre cerca di convincere Jordan ad accettare i suoi fiori
ma ovviamente lei non ne vuole sapere: “Neanche per sogno!
Non
uscirò con te e non accetterò i tuoi
fiori.” li rifiuta senza
neanche quasi guardarli ma sento che le hanno fatto molto piacere.
“Bene,
ora basta essere romantico, non fa per me.” il sorriso del
ragazzo
si trasforma mentre lancia le rose dietro le sue spalle. Si avvicina
alla castana e, prima che lei possa sfuggirgli, la afferra per i
fianchi e se la carica in spalla senza problemi. Sento un gridolino e
una risata sguaiata mentre si allontanano in direzione del lago. Non
credo di voler sapere quali sono le intenzioni del ragazzo.
Sulla
spiaggia incontro una delle coppie che avevo visto litigare nel
pomeriggio, Selene e Ismael. Sono carini insieme e anche se a volte
avverto della ‘sabbia’ fra loro, soprattutto quando
un certo
figlio di Nike è nei paraggi, quando li vedo abbracciati
come ora
riesco a percepire chiaramente quanto si amino.
Mi
notano quasi subito, dato che si sono alzati probabilmente per
tornare al campo in vista della cena, e mi salutano cordialmente:
“Keith, torni anche tu con noi?” mi domanda poi la
ragazza.
“Beh,
penso che rimarrò ancora un po’, sono appena
arrivato dopotutto.”
rispondo subito e loro si allontanano senza aggiungere altro. Sorrido
guardandoli allontanarsi mano nella mano e distolgo lo sguardo solo
per rivolgerlo al tramonto davanti a me. Mi siedo su un tronco e mi
perdo ripensando a tutto quello che mi capita di vedere e percepire
qui, a tutto l’amore che in fondo si respira qui…
forse ho dato
un giudizio affrettato prima e me ne pento.
“Ti
stai divertendo?” la voce che meno mi sarei aspettato di
ascoltare
mi blocca dove sono. Mi volto più velocemente possibile e
quando
confermo la sua presenza mi alzo e volo fra le sue braccia buttandolo
a terra sulla sabbia. Siamo soli perciò m lascio andare e lo
bacio
con tutto l’amore e la passione che riesco a mettere. Questo
è il
miglior San Valentino di sempre.
Ciao!
Sono tornata finalmente -.-’’
Vabbè,
potrete uccidermi più tardi… nel frattempo ho un
annuncio da fare:
la storia riprenderà, se tutto va bene, a pieno regime. Ci
sarà
però un cambiamento abbastanza grosso: si unirà a
me un’altra
persona che dividerà con me il lavoro e che è
molto più veloce di
me nello scrivere oltre a farmi da punzecchiatrice personale.
Presto
uscirà il capitolo su Dioniso, con ogni
probabilità domani, e ci
sarà la sua presentazione ufficiale ma volevo dirvelo
personalmente
prima.
Mi
dispiace per questo cambio ma io sinceramente non riesco a scrivere
questa storia da sola e questa cosa porterà giovamento a
tutti, ve
lo assicuro.
Spero
abbiate passato un buon San Valentino, io l’ho passato a
scrivere
questo speciale e a fare allenamento ma tutto sommato non è
stato
male <3
Fatemi
sapere cosa pensate della storia e dell’annuncio, mi
interessa.
Grazie come sempre per l’attenzione, domani
correggerò gli errori
erchè stasera non ne ho proprio la forza.
Ps.
Keith e Fred sono nuovi, vi piacciono? Ne saprete di più in
seguito
;)
A
presto :*
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Capitolo 10 *** Avviso importante. Leggete, vi prego. ***
Buonsalve.
Sono
una frana con
gli avvisi e se mi seguite da un po’ sapete che passo la
maggior
parte del tempo a scusarmi e in teoria dovrei iniziare anche adesso
ma ho qualcuno che mi ucciderebbe se passassi tutto il tempo
così
perciò andiamo avanti solo con un grande SCUSATE TANTO.
Purtroppo
mi ero
imbarcata in una cosa più grande di me e sono arrivata ad un
punto
in cui ero talmente bloccata da non riuscire a capire dove mettere le
mani perciò ho cercato un compromesso. Voglio ricominciare
da capo
la fanfiction senza tutta la parte di storia prima, perché
è quella
che mi ha bloccato effettivamente, e con una partner che mi punzecchi
evitando che mi perda nel mio mondo triste e depresso e rimanga nel
paese degli unicorni felici.
Probabilmente
la
conoscete già ma la presento lo stesso, è
_Macchan_!
Per
essere però
corretta e ringraziarvi del sostegno voglio dare la precedenza a chi
ha partecipato a questa storia perciò chiunque voglia
prenderne
parte e darmi un’altra chance è invitato a farmelo
sapere (potete
anche mantenere personaggi che mi avete già mandato, basta
che me lo
fate sapere!) vi chiedo solo di farlo via recensione, anche per eventuali chiarimenti, o a questo
capitolo o a quello della “nuova” storia
perché in questo modo
anche la mia socia potrà vedere in qualunque momento chi
vuole
rimanere.
Parlando
della nuova
storia brevemente: alcuni dei personaggi precedenti sono già
presenti (come Nicole e Dominic perché Cola non
può essere Cola
senza Dom u.u) ma per gli altri li inserirò solo se
avrò l’ok dei
proprietari.
Vi
avviso che ci
saranno delle selezioni perché essendo una storia condivisa
i
personaggi devono piacere ad entrambe o non sarebbe giusto nei
confronti dell’una o dell’altra perciò
abbiamo fatto questa
scelta. Per quanto riguarda la scheda è work in progress
quindi
dovrete aspettare il primo capitolo che uscirà
venerdì.
A
presto e scusate
ancora!
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Capitolo 11 *** Ultimo Avviso ***
Lascio l'indirizzo alla nuova storia, per chi è interessato.
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3715790 |
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