Tienimi con te

di angyblu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazione ***
Capitolo 2: *** Personaggi ***
Capitolo 3: *** Capitolo uno • Arrivo in città ***
Capitolo 4: *** Capitolo due • Fratelli ***
Capitolo 5: *** Capitolo tre • Primi incontri ***
Capitolo 6: *** Capitolo quattro • Il primario ***



Capitolo 1
*** Presentazione ***


Alessandra Lisi dal suo paesino di provincia si ritrova a Milano per la sua specializzazione in medicina.
Qui incontrerà il dottor De Martino, colui che ha in mano il suo futuro.
Mettiamoci anche che Luca De Martino non è altro che il fratello del suo attuale fidanzato.
Il destino si sa è beffardo e Alessandra si troverà di fronte alla scelta più difficile della sua vita.

PERSONAGGI:
Alessandra Lisi: 26 anni, specializzanda al primo anno in cardiochirurgia
Luca De Martino: 35 anni, primario del reparto di cardiochirurgia
Marco De Martino: 27 anni, fidanzato di Alessandra, specializzando al secondo in cardiochirurgia.
Simone De Martino: 31 anni, fratello di Marco, Luca e federica
Federica De Martino: 26 anni, sorella di Luca e Marco e Simone.
Martina Levi: 26 anni, migliore amica di Alessandra.


Per chi vuole può leggere le mie storie che vi posto qui di seguito:

-SEGRETO INCONFESSABILE
-AL CUORE NON SI COMANDA
-TI AMO...MA NON POSSO
-TI AMO...MA NON POSSO 2
-TI AMO...MA NON POSSO 3
-INSIEME PER SEMPRE
-THEODORE GREY
-THE DAUGHTERS OF THEODORE GREY

Fatemi sapere cosa che pensate
Grazie a tutti ❤️
 

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Capitolo 2
*** Personaggi ***


Luca De Martino: 35 anni, primario del reparto di cardiochirurgia. Fratello di Marco, Federica e Simone.
Alessandra Lisi: 26 anni, specializzanda al primo anno in cardiochirurgia

Alessandra Lisi: 26 anni, specializzanda al primo anno in cardiochirurgia
Marco De Martino: 27 anni, fidanzato di Alessandra, specializzando al secondo in cardiochirurgia

Marco De Martino: 27 anni, fidanzato di Alessandra, specializzando al secondo in cardiochirurgia. Fratello di Luca, Simone e Federica
Simone De Martino: 31 anni, fratello di Marco, Luca e Federica

Simone De Martino: 31 anni, fratello di Marco, Luca e Federica.
Martina Levi: 26 anni, migliore amica di Alessandra

Martina Levi: 26 anni, migliore amica di Alessandra.
Federica De Martino: 26 anni, sorella di Luca e Marco e Simone

Federica De Martino: 26 anni, sorella di Luca e Marco e Simone
Federica De Martino: 26 anni, sorella di Luca e Marco e Simone


 

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Capitolo 3
*** Capitolo uno • Arrivo in città ***


"Siamo fatti della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita."
( William Shakespeare)


POV ALESSANDRA

"Alessandra, veloce! Tra un'ora hai il treno".

"Arrivo, mamma".

Finisco di chiudere le valigie e scendo giù in salotto, dove vedo papà leggere distrattamente il giornale, sorseggiando il suo caffè, e la mamma seduta a cucire lo stesso punto della maglia, non so da quanti minuti.

Scoppio a ridere e le bacio una guancia. "Non essere preoccupata, mamma. Andrà tutto bene".

"Amore, per qualsiasi problema chiamaci e ti raggiungiamo a Milano".

Annuisco e raggiungo mio padre che mi aspetta per accompagnarmi in stazione dove ci aspetta Martina, la mia migliore amica, che per me è la sorella che non ho mai avuto.
Lei non vede l'ora di arrivare a Milano e di cominciare la sua nuova vita.
Potrei dire che è molto più felice di me.
Mio padre e il suo si conoscono sin da bambini e hanno aperto l'unica piccola clinica veterinaria del nostro paesino, mentre le nostre mamme, tre anni fa, hanno deciso di aprire una piccola pasticceria.
Arriviamo in stazione e troviamo Martina con suo padre e suo fratello, Romeo.

"Il treno intercity 1245 per Milano centrale partirà fra cinque minuti. I passeggeri sono pregati di salire sul treno il prima possibile".

Martina e io salutiamo tutti e saliamo sul treno. Guardo mio padre con occhi tristi. Sto per lasciare per la prima volta la mia famiglia e non per un semplice viaggio.
Ad aspettarci a Milano troveremo il mio fidanzato Marco.
Stiamo insieme da solo sei mesi, ma sembra che ci conosciamo da una vita e che siamo fatti per stare insieme.
Ci siamo conosciuti in Sardegna durante le vacanze, e da quel giorno non ci siamo più lasciati, ma è sempre  stato lui a venire nel mio paese, proprio a causa del mio trasferimento.

Durante il viaggio non faccio altro che guardare il paesaggio che scorre attraverso il finestrino del treno.
Dentro me c'è un tumulto di sentimenti, provo paura ma allo stesso tempo felicità.
Dopo ore arriviamo a Milano.
Da lunedì sia io che Martina cominceremo la nostra specializzazione: lei in pediatria, mentre io in cardiochirurgia, che poi è la stessa specializzazione di Marco, solo che lui è già al secondo anno.
Ho sempre amato la cardiochirurgia è sempre stato il mio sogno sin da adolescente e da lunedì avrò finalmente la possibilità di rendere il mio sogno realtà.

Sento Martina fischiare e mi giro.

"Tesoro, non pensavo che Marco fosse ricco".

Guardo Marco appoggiato a una Ferrari. "Ehm, non lo immaginavo nemmeno io. Non mi ha mai detto nulla della sua famiglia. So solo che ha due fratelli e una sorella".

Non ho mai conosciuto la sua famiglia per la lontananza che ci separava. Da un lato mi è dispiaciuto, ma ora sono contenta perché so che qui a Milano avrò la possibilità di conoscerli.

"Dai, non pensiamoci. Ti presenterà la sua famiglia e vedrai che capirai tutto".

Sorrido a Martina sapendo che ora sarà inevitabile conoscere i suoi.

Vedo Marco venirci incontro, sorridendo. "Ragazze, ho chiamato anche un taxi per Martina. Le valigie nella mia auto non entrano".

Martina scoppia a ridere. "Hai noleggiato una Ferrari per un giro turistico?"

Marco l'abbraccia, ridendo. " No è mia. E ora fammi salutare la mia ragazza come si deve".

Si avvicina e mi prende il viso, baciandomi lentamente.
"Benvenuta a Milano, amore".

Lo abbraccio forte sentendo il calore del suo corpo, mi è mancato e finalmente siamo insieme.

Dopo aver caricato le valigie sul taxi, salgo sull'auto di Marco, mentre ci dirigiamo all'appartamento che lui ha trovato per me e Martina.

"Perché non mi hai detto che sei ricco?"

"Non lo sono, cioè si, ma è grazie al lavoro dei miei genitori".

"Che lavoro fanno? Anche i miei lavorano, ma non sono così ricca da permettermi una Ferrari. Mi sono concessa il lusso di una 500".

"Non agitarti, Alessandra. I miei genitori sono medici e prendono degli stipendi abbastanza alti".

"A quanto pare hai omesso molte cose sulla tua famiglia".

"Siamo arrivati. Ecco qui il vostro appartamento".

Scendo dall'auto e trovo già Martina ad aspettarci con le valigie.
Il taxi ha fatto prima di noi.
Noto che siamo in una delle migliori zone di Milano e mi sembra impossibile, visto il misero affitto che io e Martina dobbiamo pagare. Marco nota il mio viso turbato e comprende cosa mi affligge.

Mi appoggia una mano sulla guancia e mi guarda con tenerezza "Ascoltami, Alessandra. Questo palazzo appartiene ai miei genitori. Su nell'attico abita mio fratello maggiore, mentre tu e Martina starete al secondo piano. Dovete pagare così poco d'affitto perche il vostro è l'appartamento più piccolo dell'intero palazzo".

"Ci sono il portiere, il giardino, la piscina interna, da come leggo su questo cartello. Ed ora mi dici che io e Martina dobbiamo pagare solo quattrocento euro, in uno dei quartieri più rinomati di Milano? Non voglio favori dalla tua famiglia".

Vedo Marco rabbuiarsi. "Qui gli affitti costano millecinquecento euro, e voi due non potete pagare quella somma, e non vi avrei mai fatto vivere in una bettola.Mi aspettavo almeno un grazie da parte tua, Alessandra".

Sento Martina tirarmi per un braccio.
"Scusala, Marco. Grazie di tutto quello che hai fatto per noi. Alessandra è agitata. La conosci, no? Quando è nervosa, dice cose che non pensa."

Martina mi lascia il braccio stringendolo leggermente e inizia ad avviarsi verso il portone  "Io inizio a salire. Alessandra, ti aspetto sopra".

Vedo Martina allontanarsi e Marco che mi guarda in attesa.

"Non mentirmi più, Marco. Non sopporto le bugie".

"D'accordo. Ascolta, domani è domenica e sono impegnato in un pranzo di famiglia. Ci vediamo lunedì in ospedale, ok?"

"Ok, va bene. Ciao, e grazie di tutto"

"Ciao, amore".

Salgo in casa consapevole che da domani mi aspetta una nuova vita!


 

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Capitolo 4
*** Capitolo due • Fratelli ***


"L'incomprensione tra le persone è simile a un percorso in un labirinto: più ci si addentra per trovare la via d'uscita e più ci si ingarbuglia."
POV MARCO
 
POV MARCO

Arrivo a casa e trovo mia madre in giardino, che sistema in un vaso dei fiori appena raccolti.

Mi avvicino e le bacio le guance. "L'aria aperta ti fa bene".

"Grazie, tesoro. Alessandra dov'è?"

"E' arrivata solo ieri, mamma, e non sa nulla che Luca sarà il suo capo. Domenica prossima ti prometto che la porterò a pranzo da noi".

"Voglio conoscerla anch'io, fratello".

Mi giro e vedo Simone che mi guarda sorridendo. Gli vado incontro e spingo la sua sedia a rotelle verso mia madre, che si rattrista in volto. 

Ancora non si è abituata a vedere Simone in queste condizioni. Non è facile per nessuno, ma soprattutto per lui. La sua vita è cambiata in modo repentino nel giro di poco tempo.

Mi guardò intorno. "Luca dov'è?"

"L'hanno chiamato per un'urgenza in ospedale, sai com'è. Federica, invece, è dentro con papà".

La mamma torna in casa per preparare il pranzo e resto con Simone.

"Luca non sa nulla di Alessandra. Sai che con lui ci parliamo poco. Magari tu..."

"Marco, vedrai che quando saprà di lei, non la tratterà come gli altri specializzandi. Anche se Luca quest'anno ha Federica come specializzanda, sono certo che non farà preferenze per la principessa di casa".

"Simone, devo presentarti Martina. È un uragano quella ragazza! Ha scelto pediatria".

"Se è stata la mamma a dirti di presentarmela..."

"No, non è stata lei, ma stare in compagnia non può farti che bene".

"Ci siete voi con me. Mi bastate".

"Lavoriamo tutti, e tu stai tutto il giorno chiuso qui con le domestiche e il fisioterapista. Ti ricordo che ti era stato offerto un lavoro".

"Sì, fare il dottorato e diventare insegnante. Un insegnate in sedia a rotelle..."

"Basta, Marco".

Mi giro e vedo mio fratello Luca che mi guarda arrabbiato.

"Tu sei il maggiore, Luca, dovresti dirgli qualcosa. Invece, stai lì fermo senza dire mai una parola".

"Marco, chiudi quella bocca!"

"Non sono il tuo specializzando che puoi comandare a bacchetta! In questa casa sono tuo fratello".

"Ora basta, ragazzi!"

Ci giriamo e vediamo nostra padre con Federica, che sta per piangere. Simone le fa cenno di avvicinarsi e lei si siede sulle sue gambe, appoggiandosi al suo petto.
Vedo Luca accarezzare la guancia di Federica e guardarmi con uno sguardo omicida, ma anche lo sguardo di Simone e di mio padre non sono da meno.
Bene, si sono alleati tutti contro di me.

"Sapete che sto affermando la verità. Voi non volete accettare le cose così come stanno".

Entro in casa, ormai stanco di vedere ogni volta Luca e mio padre prendere le difese di Federica e trovo mia madre in cucina. Lei si estranea sempre ogni volta che litighiamo per Simone.

Mi guarda tristemente. "Marco, io la penso come te".

"E' Luca che mette strane idee in testa a Simone".

"No, Luca ha anche trovato una clinica americana che potrebbe operare tuo fratello, ma Simone ha deciso cosi".

"Perché io lo vengo a scoprire solo ora?"

"Perché tu ti arrabbi facilmente, e fai soffrire tua sorella. So quello che pensi".

"Che se quella notte lei non fosse uscita di casa, a quest'ora mio fratello starebbe ancora con la sua ex fidanzata e sarebbe il miglior pediatra del paese".

"Ecco, vedi? Incolpi tua sorella, ma sai che le cose non stanno così. Non vedi quanto soffre Federica? Non vedi com'è cambiata?"

"Se Luca, Simone e papà continuano a viziarla, diventerà ancora peggio".

"Ha visto tuo fratello quasi morire. Cosa vuoi?"

"Per colpa sua Simone non può più camminare".

"Lo so che è colpa mia".

Mi giro e vedo Federica in lacrime che scappa via, mentre mio fratello Luca mi lancia un'occhiataccia.

Si avvicina e mi prende per il colletto della camicia. "Non ti azzardare più. Non incolpare Federica, e lascia in pace Simone".

"Sei un gran bastardo, Luca".

Come un fulmine mi arriva un cazzotto in pieno volto e, senza rimorsi, vedo mio fratello andare via, ma, arrivato sull'uscio della porta, si gira e mi guarda con sfida.

"Alle sei in reparto lunedì. Mamma, torno a casa. Mi è passata la fame".

Buongiorno a tutti!
Questi primi capitoli serviranno per inquadrare i personaggi tra qualche capitolo si entrerà nel vivo della storia.
Ho una novità per voi!
Dopo questo scriverò altri libri e news i libri riguarderanno i fratelli De Martino ��
Ognuno di loro ha la sua storia e non riuscirei a scrivere tutto in un unico libro.
Ragazzi fatemi sapere cosa ne pensate della storia, mi piacerebbe leggere un vostro commento!
Ricordo a tutti che mi trovate anche su wattpad!



 

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Capitolo 5
*** Capitolo tre • Primi incontri ***


"Gli incontri avvengono sempre nei momenti in cui la mente è molto libera o molto affollata: nel primo caso avvengono per donare alla nostra anima qualcosa di nuovo, nel secondo per liberare la nostra vita da qualcosa di sbagliato."
(Osho)
POV LUCA


POV LUCA

Dopo la discussione con Marco decido di tornare a casa e di farmi un bagno in piscina. Entro e vedo due ragazze schizzarsi e ridere, così simulo un colpo di tosse e, quando si girano verso me, scoppio a ridere nel vedere le loro facce, soprattutto quella della brunetta.

"Ragazze, piacere, io sono Luca".

"Piacere, io sono Martina, e lei è Alessandra".

"Siete del palazzo?"

Vedo la brunetta riprendersi e sorridermi.
Wow che sorriso!

"Ehm, sì, siamo arrivate ieri".

"Ho capito. Allora ragazze, vi va di festeggiare con me il vostro arrivo a Milano? Giuro che non sono un serial killer".

Martina annuisce ridendo, mentre vedo Alessandra titubante.

"Non vi faccio nulla. Accetti, Alessandra, una piccola cena nel mio appartamento?"

"Ehm, d'accordo".

"Bene. Vi aspetto questa sera alle nove, così avremo modo di conoscerci. Ultimo piano, attico".

Vedo Alessandra sbarrare gli occhi e annuire.


POV ALESSANDRA

"Ale, ma hai visto che figo stratosferico?"

"Martina, non hai capito che quello è il fratello di Marco?"

"Si, l'ho capito quando ci ha invitato nel suo attico. Sembra non sapere nulla di te".

"Così sembra. Il mio ragazzo a quanto pare non si è degnato di parlare di me alla sua famiglia".

"Dai, non pensarci e andiamo a prepararci".

Saliamo nel nostro appartamento e mi chiudo nella mia stanza cercando un vestito adatto alla cena, quando sento Martina gridare e mi precipito in bagno.

"Che succede?"

"Mi è appena arrivato il ciclo".

"No, Martina".

"Sai come mi sentirò tra poche ore." Mi dice affranta. "Tu, però, da Luca devi andarci".

"No no, ora salgo e gli dico che non possiamo andarci".

"No, tu ci vai, invece". Mi dice con un sorriso malizioso.

"Ti ricordo che sono fidanzata Martina".

Mi sorride. "Ah lo so, ma fare nuove amicizie non costa nulla. Dai che ti aiuto a prepararti".



POV LUCA
Sono le nove quando sento suonare il campanello, forse saranno le ragazze.
Apro la porta e mi ritrovo davanti solo Alessandra. Ammiro il suo look e galantemente le bacio una mano.

"Martina non si è sentita bene ed è rimasta a casa".

Bene, bene le cose si fanno interessanti! Sono un uomo galante ed ho esteso l'invito anche a Martina, ma tenevo maggiormente a conoscere lei. A quanto pare, oggi è la mia giornata fortunata.

"Tranquilla, entra".

La faccio entrare appoggiandole una mano sulla spalla e la scorto sul terrazzo.

"E' bellissimo da qui". Mi dice emozionata.

"Ho scelto questo palazzo proprio per il panorama. Mi permetti di portarti a cena? La mia domestica non è potuta venire e io sono una frana nel cucinare".

"Giuri che non mi uccidi?"

Rido. "Lo giuro".

"Allora andiamo".

La scorto verso il garage e la faccio salire sulla mia auto. Dopo mezz'ora, arriviamo nel ristorante dove avevo già prenotato. Ci accomodiamo ad un tavolo e vedo Alessandra imbarazzata mentre legge il menù.

"Allora, Alessandra, perché sei qui a Milano?"

Vedo i suoi occhi illuminarsi. "Oh, da domani comincerò la mia specializzazione".

"Lasciami indovinare".

Scoppia a ridere. "Va bene, vediamo se indovini".

"Sei a Milano per una specializzazione in lingue?"

Scuote la testa e mi sorride. "Acqua".

"Giurisprudenza".

Ride nuovamente. "Acqua".

"Ingegneria".

"Acqua".

"Ok, mi arrendo. Dimmi".

"Sono laureata in medicina e sono qui per la specializzazione in cardiochirurgia".

Scoppio a ridere. "E' uno scherzo, vero?"

La vedo rabbuiarsi. "Perché?"

"Oh no, non fraintedermi. È che semplicemente anch'io sono un medico".

"Oh, wow!"

Decido di ometterle che sono anche un cardiochirurgo. Sono certo che, per come è timida, si sentirebbe ancora più in soggezione.

"Allora perché medicina e soprattutto Cardiochirurgia?"

"Da piccola ero malata di cuore. A diciotto anni ho subìto un intervento a cuore aperto abbastanza complesso. Sai, c'era questo medico... lo ricordo ancora come fosse ieri. Era il medico che aveva deciso di operarmi e nessuno prima di lui si era preso questa responsabilità. Non ridere ma lo consideravo, e lo considero ancora oggi, un angelo. Ci sapeva fare con i pazienti, ma soprattutto con le ragazzine come me, che erano stanche di farsi visitare da migliaia di medici. Ricordo ancora che, quando mi sono risvegliata dall'anestesia, era al mio fianco, e ridendo gli ho detto che sarei diventata come lui. Poi è stata tutta un'avventura. Medicina era davvero la strada giusta per me. Amo il mio lavoro. Tu, invece, perché sei medico?"

"In verità non lo so. Ho voluto essere medico sin da bambino e alla fine ho raggiunto il mio traguardo".

"Che tipo di medico ti consideri?"

Rido. "Alcuni mi odiano, altri mi amano. Di certo, non sono un angelo come il tuo dottore".

"Le tue pazienti ti ameranno".

Le prendo una mano e gliela stringo facendole l'occhiolino. "Ti assicuro che mi amano in poche".

"Immagino". Non scosto la mano fino a quando non è lei a toglierla.

La serata passa velocemente parlando soprattutto di lei e degli affetti che ha lasciato nel suo paese.

Dopo un po' la vedo guardare l'orologio. "E' tardissimo. Domani mattina devo alzarmi presto".

"Allora andiamo, ma sono certo che il tuo capo non ti dirà nulla".

"Dici?"

"Ovvio! Rimarrà folgorato dalla tua bellezza".

Scoppia a ridere e il suo viso si colora di mille sfumature di rosso.

"Non ti imbarazzare. Sei bellissima e lo penso davvero".

"Grazie".

Quando arriviamo sotto casa, la accompagno fino al suo appartamento e la saluto con due baci sulla guancia.

"In bocca al lupo per domani, Alessandra. Ah, se hai bisogno di qualcosa per la tua specializzazione, sono qui".

"Crepi il lupo. Grazie del pensiero, Luca. È stata una bellissima serata".


La mattina seguente, mi alzo presto per andare in ospedale per l'arrivo dei nuovi specializzandi, e il mio pensiero corre ad Alessandra. Credo impossibile che lei lavori nel mio stesso ospedale, soprattutto perché da noi si sa sempre chi entra a far parte delle specializzazioni.
Prendo la mia auto e arrivo in ospedale, dove trovo mia sorella che mi saluta, e vedo Marco già a lavoro. A quanto pare, alle sei era davvero qui.

Mi avvicino a lui. "Marco, questa settimana non sei con me".

"Che diavolo significa?"

"Non starai in sala operatoria con me e non mi seguirai. Ti ho affidato a Clemente".

"Mi stai mettendo con quelli del primo anno?"

"Sì, e ora va' da lui che gli altri specializzandi sono già lì".

"Sei uno stronzo".

"Qui sono il tuo capo e si fa come dico io".

Entro nel mio studio e trovo la mia segretaria a trascrivere le cartelle dei pazienti al PC.

"Dottore, ci sono gli ultimi due nuovi specializzandi che arrivano oggi per lei".

"Per questa settimana, loro staranno con me. Tutti gli altri possono andare con il dottor Clemente. Puoi segnarlo sulla tabella. La prossima settimana cambierò i turni".

"D'accordo, dottore. Li faccio entrare?"

"Si, passami i curriculum e falli entrare".

BUONASERA A TUTTI! Ragazzi mi piacerebbe ricevere un commento sulla storia, ringrazio tutti voi
che state leggendo ma mi farebbe davvero piacere leggere dei vostri commenti. (Vorrei capire se continuare a scrivere su questo sito oppure no)
Oltre questa storia è in fase di scrittura la storia: Segreto inconfessabile che trovate sempre sul mio profilo con tutte le altre mie storie.

Grazie a tutti!!!!!!!

 

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Capitolo 6
*** Capitolo quattro • Il primario ***


 

"Spesso s'incontra il proprio destino nella via che s'era presa per evitarlo."
(Jean de La Fontaine)
 
POV ALESSANDRA

Arrivo in clinica alle sette precise così come mi hanno comunicato.
Cammino con Martina per i corridoi dell'ospedale, provando un senso d'angoscia. Ho paura! Non so quello che mi aspetterà da oggi, e questo mi destabilizza. Aggiungiamoci anche che non conosco il mio capo e non so nulla di lui, cosa che mi trasmette ancora più ansia. Vorrei essere trattata come una persona normale e non come la ragazza di "campagna" che arriva dal sud d'Italia.
Martina a differenza mia è molto più tranquilla. In fin dei conti è un tratto del suo carattere che le ho sempre invidiato. Lei non ha mai paura di niente, affronta tutto a testa alta.
La saluto mentre si dirige al suo reparto, ed io vado verso il mio.

"Salve, sono Alessandra Lisi".

"Certo, sei la specializzanda. Aspetti pure con l'altro ragazzo che comincia oggi con lei. Intanto potete accomodarvi in sala d'attesa. Vi chiamerà il primario".

Mi avvicino al ragazzo lentamente.

"Ciao, io sono Alessandra Lisi". Dico porgendogli la mano.

"Piacere, Fabrizio Secondo".

Mentre parlo con Fabrizio scopro che è di Napoli. Mi racconta del suo percorso e del perché si trova qui. Poi gli parlo della mia storia e ci troviamo subito in sintonia.

"Lisi e Secondo, potete entrare nello studio. Il dottore vi raggiungerà tra poco".

Ci alziamo, facendoci forza a vicenda, e ci accomodiamo all'interno dello studio.

"Hai visto quanti attestati e premi, Alessandra?"

"Deve essere un medico importante".

"Mi hanno detto che siamo stati fortunati. È il migliore, anche se non è tanto accomodante con noi specializzandi, ma sa fare bene il suo lavoro".

"Oh, bene".

Sentiamo una voce in lontananza e dopo un po' la porta aprirsi.

"Buongiorno, ragazzi".

Mi giro e, maledizione, lui è proprio di fronte a me! Luca è di fronte a me. 
Il mio vicino, colui con cui sono andata a cena, è il mio capo! Senza contare che è anche il fratello del mio ragazzo!

 Il mio vicino, colui con cui sono andata a cena, è il mio capo! Senza contare che è anche il fratello del mio ragazzo!

"Piacere, io sono il dottor Luca De Martino. Voi dovreste essere Alessandra e Fabrizio".

"Si".

Lo vedo sorridere e farmi l'occhiolino. 
Ok, forse andrà tutto bene. Almeno spero.


POV LUCA

Avevo letto il curriculum e nel vedere la foto di Alessandra mi era preso un colpo, ma a differenza sua, sapevo che ci sarebbe stata lei dall'altra parte.
Mentre parlo con i ragazzi decido di tastarli sin dall'inizio,come faccio sempre.

"Allora, Fabrizio, tu da lunedì passerai l'intera settimana con me. Puoi andare nello studio del dottor Clemente. Te lo indicherà la mia segretaria".

"D'accordo, dottore".

Vedo Fabrizio alzarsi e andare via.

"Mentre, Alessandra, tu starai con me questa settimana".

Alessandra si guarda intorno. È nervosa, lo noto da come si tortura le mani.

"Alessandra, tutto bene?"

"Tu non mi hai detto nulla!" Mi dice con un tono di voce più alto del solito. "Accidenti, sei un cardiochirurgo! E per giunta un primario! Il primario del reparto in cui io devo affrontare la mia specializzazione".

Mi avvicino a lei e le alzo il mento. "Calmati un attimo ragazzina e mettiamo subito le cose in chiaro. Uno: per una cena non è morto mai nessuno. Due: da oggi sono il tuo capo, quindi attenta. E tre: andiamo a lavorare".

"Ok, dove?"

"I prelievi li sai fare?"

"Per chi mi hai preso?"

Scuoto la testa. "Torniamo al lei, signorina Lisi".

"Come vuole lei, dottor De Martino".

Scoppio a ridere. "Sei tremenda, eh?"

"Me lo dica lei, dottore".

"Andiamo va, oggi voglio vederti all'opera. Vediamo cosa ti hanno insegnato nel tuo paesino. Cominciamo dai prelievi, poi con i post operatori e vediamo altro".

"Al tirocinio facevo queste cose".

"Pensi che ti faccia assistere ad operazioni o mettere le mani su un mio paziente senza vedere la tua tecnica? Sono convinto che tutto ciò lo sai fare, ma con i pazienti ci sai fare? Signorina Levi,lei,si reputa un angelo come il suo medico? Se il mio metodo non la soddisfa, quella è la porta".

Alessandra non mi risponde e prendo il suo silenzio come conferma.

Sorrido e le metto una mano sulla spalla, aprendo la porta. "Allora, andiamo dalla mia paziente più difficile. Vediamo un po' come te la cavi".

Arriviamo da Miriam che, come mi vede, mi salta in braccio. "Sei qui".



"Ovvio. Principessa, come stai?"

"Benino".

"Allora Alessandra, lei è Miriam. Ha sette anni e a breve affronterà un intervento al cuore. Tutto quello che devi farle oggi è segnato sulla cartella. Per qualsiasi problema, chiamami".

"Non sto con te oggi?" Mi chiede Miriam.

"Piccina, c'è lei oggi".

"Ma tu non mi lasci mai sola".

Mi avvicino al suo orecchio. "È una nuova dottoressa. Lo sai quello che devi fare"

Scoppia a ridere e mi abbraccia.
Miriam ed io abbiamo fatto un patto: far impazzire i miei specializzandi, così riesco a tenerla buona in ospedale.
Dopo tre ore torno nella camera di Miriam, la trovo a ridere con Alessandra.

"Dottore, ho eseguito tutti gli esami". Mi dice Alessandra.

"Allora, Miriam, Alessandra è stata un angelo?"

La piccola ride e annuisce. "È brava. Mi ha anche promesso che quando esco di qui andiamo a prendere un gelato".

Scoppio a ridere e la prendo in braccio.

"Benissimo. Ora tocca a me vedere questo cuoricino come sta. Alessandra, vai nel mio studio. Troverai sulla scrivania una cartella con il tuo nome. Passa dai pazienti che ti ho segnato e fai quello che c'è scritto. Per qualsiasi problema, chiamami".

"D'accordo".

"Quando concludi puoi andare via, ci vediamo domani mattina alle otto".

"Ok".

La vedo andare via e, rivolgo la mia attenzione a Miriam che mi guarda con un'espressione da furbetta.

"È bella. Sembra Biancaneve!"

"Ma per me sei più bella tu, amore mio".

Ride, abbracciandomi con tutta la forza che ha.

"Lo so. Ti voglio tanto tanto bene, papà".

Le sorrido dolcemente, specchiandomi nei suoi occhi così uguali ai miei.

"Anch'io, amore. Ora vediamo un po' come stai".


Buongiorno: Scommetto che non vi aspettavate alla fine questo piccolo colpo di scena. ��
Ora vi chiederete che fine ha fatto la mamma di Miriam? Nulla di triste ve lo assicuro anzi forse capirete più com'è Luca e con chi abbiamo a che fare! 
Alessandra non scoprirà per il momento che Luca ha una figlia. 
Allora ho una domanda per voi. Come pensate che si evolverà la storia e sopratutto cosa pensate di ognuno dei personaggi?
Ragazze/i le mie storie le trovate tutte anche su wattpad, però dovete farmi capire se ne vale la pena continuare a scrivere anche qui!
Grazie a tutti


 

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