Imparando da noi stessi...

di LittleDreamer86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Paura ***
Capitolo 2: *** Salvare un amico ***
Capitolo 3: *** Sguardo al futuro ***
Capitolo 4: *** Inquietudine artefatta ***
Capitolo 5: *** Vite in vendita sulle scale ***
Capitolo 6: *** Qui per rendere bello questo mondo ***
Capitolo 7: *** Mondi ***



Capitolo 1
*** Paura ***


Paura
 
E' credere nei limiti.

Prendo su di me i loro carichi,
credendo di trovare oro
ed invece è solo cibo andato a male.
Non me ne accorgo,
assaggio.
Assaggio le credenze di una madre
e quelle di un padre,
finendo
per mangiare
anche la torta di compleanno
di nonni, parenti,
amici e conoscenti.
Troppo, davvero troppo
per una singola Mente,
che dovrebbe esser libera.
Pulita.
Fiera.
Imparo come tutti dai racconti dei loro avi.
Nati liberi, cresciuti schiavi.
Faccio indigestione di convinzioni,
di modelli di realtà,
di convenzioni,
di dualità.
Se tutto dall'origine
passando di bocca in bocca
si fosse arricchito di distorsioni?
Paura è la realtà distorta.

E' la credenza del limite.
E' la mancanza di conoscenza.

Tu...chi sei?
Io sono solo ciò che CREDO di essere...
E dietro la convinzione il nulla.

La tua paura è rimasta la stessa
di chi ti ha raccontato la sua.
Non è mai stata tua,
non è mai stata sua.
Se per un attimo
riuscissi a digerire tutto quel cibo,
tutte quelle idee avariate,
la Mente sarebbe libera di creare Meraviglia.

Smetto di credere,
per scoprire l’arcana illusione.
Rinuncio a qui voti,
abbandono la fede in questo mondo
ordinario, falsamente incrollabile.

Dietro ciò che credo di essere, il nulla.
Un senza corpo, un senza forma.
Comprendo tutto.
Sono tutto.
La mia e la tua paura. Ed il resto.

La paura non esiste,
ma esiste
perché si è dato il consenso
a credere
che esistano motivi
totalmente creativi
affinchè lei ci divori.

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Capitolo 2
*** Salvare un amico ***


Salvare un amico

Pensiamo in continuazione.
I nostri consigli per gli altri
sperando di aiutarli,
da se stessi salvarli.
Eppure loro stanno bene
e solo noi sentiamo
il peso delle loro pene.
Com’è possibile?
Ammettere l'errore?
Esclusivamente su voli pindarici
della nostra Mente si basano i giudizi
di quelli che riteniamo loro vizi.
Vizi che realmente
non esistono.
Quanta fede abbiamo riposto
sul fatto che siano loro i “fuoriposto”?
Siamo ossessionati da loro
dalle loro scelte
dal loro mondo
che crediamo inesistente.
Vogliamo proteggerli,
per paura di perderli.
 
Dimenticati degli altri,
lasciali liberi
e trova la tua libertà da loro.
Perché l’unica che dev’essere
salvata sei tu,
non loro.
 
Dalle spalle di chi vuoi salvare
togli quello zaino,
che è tuo
e solo tu puoi portare.

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Capitolo 3
*** Sguardo al futuro ***


Sguardo al futuro


Alla fine
questa battaglia
diverrà solo un ricordo.
Guardando indietro
sorriderò
alla me bambina
contesa
tra quei due mostri.
Rossa indicibile rabbia,
 gialla colpevole disperazione.
Vedo l’equilibrio
regnare sul campo
spazzato dall’arcano conflitto.
Onde di spighe mature
attraversate dal vento,
e un dolce rassicurante
silenzio.

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Capitolo 4
*** Inquietudine artefatta ***


Inquietudine artefatta
 
Non dormo.
Una macchia irregolare si espande fra le onde.
Senza vento.
E’ solo petrolio.
Quel pessimistico vittimismo che mi corrode.
Quel senso di totale incapacità a realizzare il mio sogno,
il mio mondo.
Nero pece, il colore della morte.
Tutti i muri frapposti tra me e la totalità,
così alti, così poderosi, così oscuri.
Sconosciuti, ma sembra sia talmente certa che esistano.
Dimentica di poter andare al di là di quei limiti,
parla il buio che avanza.
Ascolto.
Nell’immobilità totale del mio corpo, permango
a contemplare il soffitto notturno di questa camera
di cui conosco ogni particolare.
Per questo mi sembra tutto così degno del mio disprezzo,
la camera ed il mio contenitore umano.

Perchè?
 
Nelle profondità marine,
lavorano le macchine,
istallazioni estranee che perforano il sottuosuolo
senza che nessuno sappia che esistano.
Tutto il frastuono sembra ovattato,
ed intanto la terra ne rimane ferita,
il mare sporcato.
C’erano stati dei permessi per quei lavori,
per quelle estrazioni di inquietudini,
concessi a diverse “imprese”.
Ma poi avevo dimenticato di quest’oceano e del suo fondale e delle macchine.
Una improvvisa perdita di memoria
dovuta all’impurità presenti nelle acque.
Combustibili fossili.
 
Vizi occulti presenti nel contratto di concessione.
Contratto nullo ab origine.
Lo strappo e lo riduco in mille pezzetti irriconoscibili.
Tutti i meccanismi artificiali si bloccano di fronte alla decisione presa.
 
So che il proprietario dell’impresa verrà da me
ad esporre le sue “rimostranze notturne”,
ma le sue macchine rimarranno ferme.
 
Nessun nuovo contratto.
Nessuna nuova firma.
Niente più fondali in concessione.
Stop ai lavori,
alle inquietudini artefatte.



 
Alcune note:
Il nostro stato morale/energetico e di autostima è come un onda, con alti e bassi. Quando da una vetta stavo scendendo verso una valle (dell'onda di autostima personale) mi sono fermata un secondo ad osservare la situazione. E stranamente non sono scivolata in basso verso la valle. Sono rimasta lì e mi sono posta alcune domande a cui sono seguite delle risposte. Sono profondamente convinta che la discesa verso momenti pessimistici sia indotta artificialmente, immettendo nella nostra Mente pensieri "neri" come la macchia di petrolio della poesia. E' chiaro che essendo nostro il fondale marino (il corpo) siamo noi e solo noi che possiamo impedire con la nostra volontà che questi lavori proseguano. Basta fermarsi un secondo e dare l'alt. Vedere la macchia, farsi una domanda del tipo "Che cos'è questa cosa?", vedere che c'è qualcosa di strano perchè è come se non fosse nostra, e strappare il contratto.
Cresciamo ogni giorno e diventiamo più consapevoli di cosa ci succede e di cosa fare.

La sottolineatura è la voce che crediamo nostra, l'istallazione estranea, la macchina che perfora il fondale e fa sporcare le acque della Mente con il nero.
 
 
 

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Capitolo 5
*** Vite in vendita sulle scale ***


Vite in vendita sulle scale


Pungenti sguardi
di volontà estranee
saccenti di amicizia
preoccupati per il mio fato
mi fissano senza vedermi.
 
Ma io li vedo.
Mercanti fastidiosi che fanno
vendita aggressiva bussando alla mia porta
per rifilarmi la loro vita
in vetrina,
un palcoscenico
tutto sommato accomodante
ma già visto e rivisto.
 
Ma io vedo.
Dietro il sipario rosso sangue
fra le macerie di ricordi,
i loro veri sogni abbandonati e nascosti
dentro scatoloni,
in mezzo a ciarpami,
abiti,
telefonini,
case,
 apparenze.
 
Ma io vedo.
Alla soglia dello spazio vitale
il vecchio sfidante giallo
cercare di elemosinare
totale attenzione a cedergli.
Cedere all’inquietudine.
Cedere al senso di colpa.
Di nuovo ancora una volta.
Regalare a lui la mia energia,
perché lui ha ragione ed io torto.
Loro hanno ragione ed io torto.
 
Ma io vedo.
Sono il regista di questo film,
ed attrice.
Conosco tutte le parti e questa recita.
Se voglio posso far smetter loro di fissarmi
e giudicarmi.
Una sola battuta.
Mentre tutti arrancano
per salire quella scala,
sgomitando col vicino,
facendogli torto,
spingendolo argutamente indietro
per conquistare un gradino in più,
io volterò loro le mie spalle,
e scenderò in basso,
rendendomi ridicola ai loro occhi.
Ridicola, inutile, inesistente.
 
Dal fondo della scala,
basta un colpo d’occhio
e vedo tutto l’insieme.
In cima alla scala non c’è nulla,
così come qui dove sono ora.
 
Su quella scala ho lasciato tutte le mie maschere.
Su quella scala ho abbandonato
orgoglio e vittimismo,
per essere un nessuno
che è assolutamente invisibile
e
libero.
 
 

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Capitolo 6
*** Qui per rendere bello questo mondo ***


Qui per rendere bello questo mondo

Creare la bellezza
al di là del dubbio
e la ragione.
 
Di alti monti la tela è fatta,
dolci pendii e valli ponti,
cieli senza fine e oceani profondi,
su cui dipingere
gli atti di un teatro
dove gli attori
sono i colori
con cui adornare
lo spazio-tempo.

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Capitolo 7
*** Mondi ***


Mondi

 In uno dei tanti,
una delle tante me
sta nuotando
in un oceano verde cobalto.
Emergendo dall’inconsapevolezza
si trova a notare
tra una battuta e l’altra
la superficie d’acqua
e le proprie mani.
 
Quello l’istante in cui smetto di nuotare
e piena di meraviglia comincio a volare.
Nell’aria mi muovo
un luminescente uovo
di consapevolezza,
come essere di leggerezza
che nel sogno vuol stare
a rimirare codesto mare.
 
 
 
Un mondo di sogno,
dove non c’è alcun bisogno,
se non quello di creare
ogni cosa pensiam di desiderare.
 
E’ tanto reale
che potrebbe sembrare sleale,
quel mondo rispetto a questo
di cui scrive ogni autore onesto.
Se continui a negare
solo un ipocrita vuoi restare
perché la solidità,
li come qui, è realtà.
 
Abbandona gli schemi,
vivi e sorridi,
abbraccia il sogno
perché è l’unica ragione
di ogni tua azione.

 
NOTE:
L'esistenza di mondi ed esistenze parallele ispira questo scritto. I sogni lucidi sono una realtà che in qualche modo ci consente di varcare le soglie di questa consapevolezza e trasbordare in un altra, consentendoci di dare una sbirciatina al meraviglioso universo che ci circonda, ma di cui rimaniamo inconsapevoli troppo presi dalle questioni quotidiane, completamente sommersi da preoccupazioni su come sopravvivere ancora ad un altro giorno. A chi si trova in difficoltà per i più svariati motivi voglio dire di non lasciarsi distruggere da quello che vi sembra reale, di abbandonare i ragionamenti mentali di quella voce che sembra vostra e che vi parla nella testa, ricominciate a sognare come quando eravate bambini e volevate diventare "un astronauta o un archeologo" quando eravate piccoli. Quei sogni sono tutti realizzabili...tutti. Magari in maniere diverse da quelle che credete possibili adesso, ma tutti sono realizzabili. Confermo personalmente. 
Perchè c'è molto di più al di là dei nostri sensi sensibili... ;)

 

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