Centuries (Human Bill Chiper x reader)

di TallyWevy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1: L'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** 2: La cattura ***



Capitolo 1
*** 1: L'inizio di tutto ***


Noia. L’unico sentimento che puoi provare in questo momento. É una giornata di luglio, piuttosto afosa e soleggiata. Vorresti uscire, andare a trovare Mable e Dipper, divertirti con loro. Ma non puoi. Sai che hanno litigato, non vogliono più parlarsi. Non hai ben capito cosa sia successo, sai solo che da quando il loro prozio, Ford, è arrivato a Gravity Falls, Dipper é stato troppo impegnato ad aiutarlo nel suo lavoro (che lavoro sia poi non ne hai idea) e Mable ci é rimasta male. Fratelli… Sempre a litigare. Fortuna che tu sei figlia unica. Tua madre dice che sei talmente scorbutica che litigheresti persino con un albero. Ma tu non sei scorbutica. Cinica e attaccabrighe sì, ma scorbutica no! Forse un po’. Sbuffando ti alzi dal letto, allungando il braccio verso il tuo cellulare. Potresti chiamare Wendy per chiedere se lei e gli altri vogliono andare in piscina. Stai per comporre il numero, quando un boato assordante ti blocca. Istintivamente guardi fuori dalla finestra. Il cielo, prima limpido e azzurro, diventa nero. Delle bolle giganti e coloratissime iniziano a fluttuare nell’aria. Senti delle urla in strada. La terra trema, prima piano, poi sempre più forte. Cadi a terra. 《Ma che diamine…?!》. Le urla si fanno più forti, il boato più assordante. Afferri il davanzale della finestra e ti alzi reggendoti a quello. Non credi ai tuoi occhi. In cielo si è creato una specie di vortice, sotto il quale fluttua una gigantesca piramide. Vedi delle cose strane volare. Realizzi che sono giganteschi occhi. Giganteschi occhi alati! Vedi una donna in strada. Sta correndo, vuole mettersi in salvo. Tiene per mano un bambino. Cadono e uno di quei mostri li raggiunge. Dalla pupilla esce un raggio. La donna e il bimbo, piano piano, diventano di pietra. Un muto urlo d’orrore rimane scolpito sui loro volti… E sul tuo. Sei troppo scioccata dalla scena per accorgerti che un altro di quei cosi è pericolosamente vicino alla tua finestra. Lo noti troppo tardi, quando ormai ha già preso la rincorsa e sfondato il vetro. Urli, cercando di scappare. Ci riesci e ti chiudi la porta alle spalle. << Mamma! Mamma, dove sei?! >> Strilli scendendo le scale. Nessuna risposta. Una cosa però è certa: devi uscire di casa, trovare i tuoi amici e nasconderti. Sei in salotto, stranamente buio. Non vedi una pila di libri sul pavimento, inciampi e cadi a terra. Atterri proprio sul telecomando. La TV si accende, proprio sul canale del notiziario interno di Gravity Falls e mostra il volto terrorizzato di Shandra Imenez. << La fine del mondo è iniziata! Il cielo è affollato da stranissimi occhi alati, mentre in strada è possibile venire colpiti dalle bolle dell’assurdo>> Dice. Alle sue spalle alcune case bruciano, delle persone fuggono e vengono pietrificate, oppure escono dalle bolle dell’assurdo completamente cambiati. Vedi dei… Dei mostri correre in giro a seminare il terrore. << E’ iniziata l’apocalisse del caos! Mettetvi in salvo, finchè potete! Mettetevi in sal…>> La linea si interrompe, lasciandoti immobilizzata davanti alla schermata statica della TV. Scuoti la testa con forza: quell’ affare al piano di sopra potrebbe liberarsi. Devi sbrigarti ad uscire. Devi trovare tua madre e i tuoi amici. Subito. Prendi la MUSTO, ci cacci dentro una torcia e qualche merendina che hai trovato in cucina. Indossi un berretto di lana e la grossa giacca nera che era di tuo padre. Ti fermi davanti alla porta e cerchi di calmarti. Non devi farti prendere dal panico. << Coraggio, (t/n)! Sei forte, puoi farcela! >> Ti dici. Fai un bel respiro. Uno… Due… Tre! Apri la porta, proprio nello stesso momento in cui l’occhio alato al piano di sopra si libera. Ti metti a correre alla cieca, sperando che nessuno di strano ti veda. Devi raggiungere il Regno del Mistero. Adesso! Sei quasi nel bosco, quando una mano ti afferra e ti trascina nel centro commerciale abbandonato… Inizi a divincolarti e a cercare di urlare, ma la mano preme ancora più forte. Senti una voce decisa nell’orecchio: << (t/n), calmati! Sono io, Dipper! >>. A quel punto ti calmi e finalmente la mano ti lascia andare. 《 Vieni, di lá ci sono Wendy e Tiler》. Iniziamo a camminare nel corridoio deserto. 《Dipper, ma… Che succede? Dov’è Mable?》. Lui si ferma, cupo in volto. 《Vieni》. Ti afferra il polso e correte verso una finestra che si affaccia sul lato nord della città. 《Vedi quell’enorme bolla laggiù? Quella col lucchetto a forma di stella cadente?》. Come potresti non vederla? È gigantesca. 《Mable è laggiù. Vedi… Un tizio, Bill, ha creato… Combinato, tutto questo. E Gideon (te lo ricordi?), che si è alleato con lui, vuole tenerla lì finché…》 Il ragazzo mima le virgolette con le dita e fa il verso a Gideon: 《Lei non imparerà ad amarlo》. 《Disgustoso》 Commenti. 《Da pazzi》 Replica lui. Cala il silenzio, rotto solo dalle urla e dalle esplosioni. 《Dipper… Chi è Bill?》. 《Vedi…》. E così inizia a raccontarti una storia, una storia assurda su un demone nemico del prozio del tuo migliore amico… (Tanto la storia la sapete). 《E ora che faremo? Come lo sconfiggiamo?》 Chiedi tormentandoti le mani. Dipper batte il pugno sul palmo della mano. 《Andiamo a riprenderci Mable》.

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Capitolo 2
*** 2: La cattura ***


Il fianco ti fa male, il cuore batte a mille. Mentre corri cerchi con lo sguardo Dipper, Wendy, Soos e gli altri superstiti che avete trovato. Stavate andando a salvare Mable. Già... Stavate. Prima che i mostri di Bill vi scovassero. Ti rendi conto di essere sola: tu e gli altri vi siete separati. Hai seminato anche i tuoi inseguitori. Ti trovi in un punto deserto della città: intorno a te ci sono solo case vuote, auto abbandonate, biciclette rovesciate. Alcuni giardini stanno bruciando e il fuoco si riflette nei tuoi occhi. E nelle tue lacrime, che ti asciughi nervosamente. Non ti eri accorta di stare piangendo. Non lo fai spesso. Mai. Non ha importanza: devi trovare un rifugio al più presto. Entri nella prima casa che ti sembra più sicura e lasci cadere la MUSTO sul pavimento. Ti guardi intorno. «C'è nessuno? Ehi?» Chiami. Non risponde nessuno: sei al sicuro. Sei sola. Senza speranze. Non sai che fine abbiano fatto gli altri, se sono stati catturati, se sono al riparo... Eravate un gruppo di venti persone, qualcuno si sarà sicuramente salvato! E ora? Cosa puoi fare? Sicuramente da sola non puoi andare a salvare Mable. Devi andare a cercare i tuoi amici. Di nuovo. Prima però devi aspettare che le acque si siano un po' calmate. E magari sistemare il tuo nuovo rifugio. Sali le scale a tentoni, cercando di vedere qualcosa nella penombra. Non ti è mai piaciuto il buio: non sai cosa si nasconda al suo interno. Apri la porta della prima stanza che trovi. È una camera da letto. Muovi qualche passo verso l'interno e ti guardi intorno. Sussulti. In un angolo tenebroso, il più buio, c'è qualcuno. O qualcosa. È rannicchiato, ma solleva la testa. Ha un paio di occhietti rossi, talmente luminosi da illuminare un muso completamente distorto. La creatura sorride, mostrando le zanne giallastre e appuntite. Lanci un urlo e ti metti a correre, il mostro alle tue spalle. Senti il suo fetore nelle narici e il suo respiro nelle orecchie. Sei quasi al primo piano, ma metti male un piede e rotoli a terra, andando a sbattere contro il muro. In un attimo la creatura è sopra di te. Ti graffia il volto e le braccia. Non riesci a liberartene: è così pesante...! E così puzzolente... «Togliti! Vattene via!». E poi una voce. «Ehi, ehi, bello! Vieni qui. Lascia stare la ragazza!». Finalmente la bestia si toglie. Appena si allontana il dolore dei tagli creati dai suoi artigli ti colpisce come uno schiaffo. Inoltre ti fa male anche il piede sinistro e la schiena. Guardi chi ha richiamato quell'essere puzzolente. Un ragazzo ti guarda ghignando. È alto, ha la pelle di un colore simile al fucsia, i capelli azzurri e le orecchie appuntite. I suoi occhi rossi luccicanti ti scrutano colmi di cattiveria. «Bene, bene, bene... Ma guarda chi abbiamo qui!». «E tu chi saresti? Una specie di elfo mutante? Simpatico il tuo cagnolino». Ti copri la bocca con le mani. Dovresti pensare prima di parlare, te lo dicono sempre. Hai combinato un casino... Adesso come minimo verrai divorata. Con tua sorpresa l'elfo si mette a ridere. «Ok ragazzina, mi sei simpatica. Forse non ti farò divorare dal mio Gregora». Ridacchi. «Gregora? Cos'è, un perfetto greco? Perché sennò il tuo cane ha un nome di merda». Ecco. L'hai rifatto. «Beh, anche tu hai una brutta faccia, ma non puoi farci nulla. O no?». Almeno io non sembro una prugna mannara, pensi. Ma non apri bocca. «Senti, che vuoi?» Gli chiedi però. «Beh, ci sono tante cose che vorrei...» Ti guarda malizioso. «Ma siccome sei umana, credo che ti dovrò portare da Bill». Ti alzi lentamente, cercando di ignorare il dolore. Stai perdendo troppo sangue: questo cola dalle ferite, macchia la pelle e i vestiti per poi cadere sul pavimento. «Vai a farti fottere» Sibili, poi scatti in avanti e ti metti a correre verso l'uscita. Ce l'hai quasi fatta, quando hai un capogiro. Tutto intorno a te vortica pericolosamente. Cadi. Di nuovo, cazzo! Senti dei passi e una mano che si posa sulla tua spalla. «Mi spiace, ragazzina. Adesso verrai con me». «Ne ho trovata un' altra». L'elfo ti lascia cadere a malo modo sul pavimento di pietra. Siete nel palazzo di Bill, primo piano, dove vengono portati i prigionieri appena catturati. Ti guardi intorno e vedi che oltre a te ci sono altre cinque o sei persone. Nessuna di loro era con te fino a poco fa: forse gli altri si sono salvati! Sono tutti ancora addormentati. Riconosci i genitori di Robbie, Susan la pigra, i Northwest (tranne Pacifica) e uno dei fratelli di Wendy. «Svegliatevi, stupidi umani!». Un mostro gigantesco con due grosse palle da biliardo al posto degli occhi colpisce i dormienti con una mazza. Che rude. Menomale che ti sei svegliata prima. Sono tutti spaventati, confusi. Tu sei più che altro furente. Cosa avete fatto di male? Perché state passando tutto questo? Solo per il divertimento di un bastardo? Uno dei fratelli di Wendy, James, il maggiore, si avvicina a te di soppiatto. «(t/c)!». Già. Lui ti chiama sempre per cognome. «Corduroy» Replichi tu a bassa voce. Lui si solleva il cappello e si scosta una ciocca di capelli rossi dagli occhi. «Hai visto mia sorella? Come sta?». Stai per rispondere, quando vedi che il mostro si sta dirigendo verso di voi. Rimani in silenzio: non vuoi mettere in pericolo Wendy. Lanci però a James uno sguardo d'intesa, che lui afferra al volo. «Muovetevi, umani! Sbrigatevi: in fila! Se sarete obbedienti, forse Bill non sarà troppo cattivo con voi. Forse!» Il mostro scoppia a ridere. «Vedremo chi riderà quando ti avrò preso a calci in culo, fenomeno da baraccone»Sibili. Lo dici talmente piano che James fatica a sentirti, ma di dà comunque una gomitata. Improvvisamente senti un fortissimo dolore ai polsi e alle caviglie. Sono comparse delle catene troppo strette. «Co...Cosa?». Il tuo cuore batte a mille, sembra che voglia sfondarti il petto. Dal soffitto scende una specie di ascensore triangolare, che si ferma quando tocca il pavimento polveroso del palazzo. Il mostro vi spinge sopra e, dopo un assordante cigolio, ricominciate a salire. «Che cosa avete intenzione di fare?» Chiede Mr Northwest cercando di controllare il tremito della voce. Non ottiene risposta, e questo sembra farlo andare su tutte le furie. Si contiene. «Ascolti» Dice con una nota d'orrore. «Io sono ricco. Molto ricco. Se lascerà andare me e mia moglie, lei avrà la sua parte». Il mostro scoppia a ridere. La sua risata sembra il suono di una frana. «Non m'importa dei tuoi soldi, umano. Ma se vuoi puoi trattare con Bill!». Northwest sorride soddisfatto, così come la moglie (che piega le orrende labbra rifatta in qualcosa come un sorriso). Non hanno afferrato il sarcasmo. Tipico dei ricchi. Finalmente arrivate in cima alla piramide, in una gigante sala brulicante di mostri. Rimani congelata. I muri sono ricoperti di arazzi in cui sono intrappolati molti abitanti della città. Altri sono stati pietrificati e impilati per formare un trono gigante. E lì seduto c'è lui. Ha un ghigno divertito stampato sul volto e guarda i mostri ballare. Si sta godendo questo momento di pura maledetta gloria. Il vostro carceriere fa un cenno a quel demone, che annuisce soddisfatto. Si alza. A breve incontrerai il re del regno del caos. A breve... Sarà tutto finito.

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