S.C.A.U.A.C.

di Niley story
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Jorge Pov. primo bacio ***
Capitolo 2: *** Jorge Pov: Primo incontro ***
Capitolo 3: *** Jorge Pov: Una sera particolare ***



Capitolo 1
*** Jorge Pov. primo bacio ***








~~Martina ansima, è chiaramente già stanca ma non possiamo finire l’allenamento proprio adesso. Forse chiederle di buttarmi a terrà è chiedere troppo, magari dovrei cominciare col provare una cosa più facile. << Riprendiamo >> dico io, dopo una pausa di cinque minuti circa. << Dritta Martina >> le ordino guardandola dritto negli occhi, Martina obbedisce e torna in forma eretta con la schiena << Devi liberarti >> le spiego, la sua espressione fa trapelare una certa confusione, non le do altre spiegazioni, agisco e basta. Con una mossa la spingo contro la parete sinistra della stanza, la blocco con la schiena al muro e le immobilizzo le braccia. Le mia mano sinistra resta saldamente a bloccare i polsi sopra la sua testa. La vedo sforzarsi, dimenarsi, fa di tutto per liberarsi dalla presa, ma non fa abbastanza << Forza Martina! Liberati! >> cerco di spronarla, dannazione sembra così fragile, la osservo chiudere gli occhi e stringere i denti mentre continua a muoversi ma senza alcun risultato! È assurdo, quasi mi viene voglia di liberarla ma non devo farlo, è per il suo bene. Devo riuscire a rafforzarla, lo devo fare per lei. D’ un tratto noto che si ferma ed inspira pesantemente come per cercare di recuperare fiato. Mi guarda negli occhi, quegli occhi marroni così penetrati, quegli occhi che sembrano essere in grado di ferirmi e di fami cedere. Quegli occhi sono qualcosa di inspiegabilmente nocivo e curativo allo stesso tempo per me, come se potessi vivere all’interno di essi. Interrompe il contatto visivo cominciando a vagare sul mio corpo, No Martina fermati, che cavolo stai facendo?! Sento come un fuoco che si accede dentro di me, vorrei poter baciarla, prenderla in braccio e farla mia. Non posso posare i miei occhi sul suo corpo, non posso perché non so cosa ne conseguirebbe, o meglio, non posso perché so esattamente cosa ne conseguirebbe. Sbatto le palpebre più volte per cercare di restare lucido. Devo trovare un modo per uscire da questa situazione. Solleva nuovamente lo sguardo, questa volta lo punta sulle mie labbra, schiude la bocca, un gesto che mi fa rimanere letteralmente senza fiato, ho la pelle d’oca solo a guardarla, è perfetta, Dio solo sa quanto vorrei poterla baciare in questo momento, ma non posso, non devo e non posso. Che cosa cavolo ti frulla per la testa Martina? A cosa stai pensando?! Cosa darei per saperlo in questo momento. D’un tratto quell’aroma inconfondibile del suo dolce profumo invade le mie narici. Quelle labbra mi stanno provocando troppo, la voglio che ho di toccarle con le mie, di assaporarle, di morderle sembra incontrollabile. Il cuore mi martella rumorosamente nel petto, quasi come se stesse protestando, come se volesse che la baciassi a tutti i costi e giuro che non ho mai faticato così tanto in tutta la mia vita per resistere ad una tentazione del genere. Mai. La osservo allungare il collo e protendersi verso di me, man mano che si avvicina chiude gli occhi, non posso lottare contro questa cosa, non ce la faccio. Stringo forte gli occhi, quasi stessi per provare un dolore fisico, beh in un certo senso è così perché so che sto per fare un errore. Le sue labbra si posano dolcemente su le mie premendo per una frazione di secondo che mi pare durare in eterno. Le sue labbra sono così morbide, così calde, quando si separa sento come una scossa dentro di me che mi ripercuote, no. Non doveva separarsi. Non avevo ancora finito. Lo voglio ancora, voglio ancora quel contatto, osservo come lentamente riapre gli occhi e sbatte le palpebre << S-scusa. I-io non… >> balbetta imbarazzata sostenendo il mio sguardo, posso trattenermi? Posso riacquistare la mia lucidità? La guardo accigliato mentre combatto la mia lotta interiore, sarò in grado di fermarmi se lo faccio? Voglio farlo davvero? O a chi cavolo voglio prendere in giro?! Certo che voglio farlo davvero. Sto sfidando il mio passato? Forse, sto mettendo in gioco cose troppo importanti? Sicuramente, ma in questo momento voglio che tutto vada a farsi fottere, mi andrà bene qualsiasi cosa ma adesso, devo farlo. Qualsiasi cosa accada l’accetterò. In uno sbattere di ciglia mi fiondo su di lei senza lasciare la presa, immediatamente la sento rispondere al bacio, è come se il mio corpo si fosse svegliato davvero da uno stato di trans in cui ero intrappolato da anni. Erano emozioni forti, non le ricordavo neanche…o forse chissà, potrebbero essere addirittura nuove, ma mi piacciono. Avevo, ho, la necessità di sentire questo contatto, di provare questa bocca, di toccarla, di stringerla fra le braccia. Col mio corpo faccio pressione sul suo bloccandola contro la parete, lentamente le dita della mia mano destra le lasciano liberi i polsi, ciò che segue sono i polpastrelli delle sue dita che accarezzano le mie guance fino ad arrivare al mio collo. Questo per me è come un invito a continuare e sì, io desidero continuare, lo desidero con tutto me stesso. Giuro che non so cosa mi sia preso ma non lo voglio razionalizzare, se deve essere qualcosa che poi mi distruggerà che lo faccia, ne vale la pena, ne vale pienamente la pena per quello che sto provando adesso. L’adrenalina nel mio corpo sale alle stelle, non credo di aver mai provato una cosa del genere. La bacio freneticamente, so di starle letteralmente divorando le labbra ma lei non è da meno, lei lo sente tanto forte quanto me. Le stringo i fianchi tra le mani per tenerla ancora più ferma contro la parte mentre lei continua a dimenarsi e ad aggrapparsi a me. Fa scivolare le sue mani dietro il mio collo e poi va oltre facendo in modo che i suoi avambracci si posino sulle mie spalle, fa leva su di essi, so cosa sta per fare, sta per saltare, mi preparo ad afferrarla, con un salto avvolge le gambe intorno alla mia vita, ed io afferro saldamente la sua coscia sinistra facendola urtare ancora contro il muro dietro di lei, cercando di fare attenzione a non farle male. Avvolgo il braccio sinistro intono al suo girovita stringendola il più possibile a me, voglio sentirla, sentirla davvero, muovo la mano destra sulla parte superiore della sua gamba più volte arrivando al ginocchio quasi e tornando su a risalire. Lei risponde senza sosta ai miei gesti come se lo stesso culmine di lava stesse invadendo la sua anima oltre che la mia, stringe le braccia intorno al mio collo. Come se fosse possibile riuscire ad essere più vicini di così, beh ci si intende, almeno finché abbiamo ancora i vestiti addosso. Cammino per qualche passo e poi la poggio delicatamente con la schiena sul parquet in legno chiaro, ancora una volta il mio corpo preme sul suo mentre la mia bocca non ha alcuna intenzione di separarsi dalla sua. Dire che i pensieri che attraversano la mia testa sono poco casti in questo momento, è dire poco. Sono travolto, esterrefatto, accecato da questo sentimento, da questo momento, da queste emozioni, qualsiasi cosa tutto ciò significhi. Ormai ho letteralmente perso la ragione, ma neanche lei scherza, nessuno dei due riesce a smettere, nessuno dei due è riuscito restare lucido e ad impedire che ciò accadesse, anche se so che è principalmente un mio errore. Ormai noi non abbiamo più nessuno controllo, è strano dirlo ma adesso, come mai mi è succedeva da anni, è tutto comandato dal cuore, adesso il cuore detta…e non c’è modo di farlo tacere.






*Angolo autrice*
Ed eccoci qui, tardi, lo ammetto lol, ma come promesso mentre scrivevo "Sono complicata. Avremo un amore complicato" ecco qui la raccolta. Come avrete notato ho deciso di mettere le iniziali del titolo per creare la raccolta ed è uscita la parola "SCAUAC" lol non so cosa sembra.
Questo capitolo ci riporta al primo bacio di Tini e Jorge nel capitolo 16. Il cuore detta. Mi è stato chiesto più volte di trascrivere il pov. di Jorge al momento del primo bacio e così, eccolo qui. Ora per farvi capire meglio come funziona questa raccolta, sarete voi a farmi le domande attraverso le recensioni, o anche i messaggi privati se volete, accetto richieste anche dalle lettrici di twitter e instagram ovviamente u.u (Per chi non lo sapesse su twitter sono: @magicgirl96 e su instagram: i.believe.in.dreams). In pratica voi ptrete chiedermi di tutto tipo "cosa sarebbe successo se Sarah non fosse mai data per morta" o ancora "cos'ha pensato Jorge quando ha baciato Tini per la prima volta" (quest'ultima domanda ovviamente non vale perché la risposta è nel capitolo appena postato 😂😂😂) e nulla, sepero che l'idea vi sia piaciuta e se avete dubbi o domande chiedete pure, mi rendo  conto di spiegarmi come un libro stracciato a volte 😅.
E beh e poi già che ci siamo TANTISSIMI AUGURI DI UN FELICE ANNO NUOVO A TUTTE!!!!!!!!

Ps: Chiedo scusa per non aver ancora finito di rispondere alle recensioni sulla storia originale ^-^''

 

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Capitolo 2
*** Jorge Pov: Primo incontro ***








«Grazie» risposi all’hostess che mi aveva servito un calice di champagne, le sorrisi leggermente e lei ricambiò, era carina ed ero più che sicuro che se avessi voluto, avrei ottenuto il suo numero di telefono. Il viaggio nel Regno Unito era stato piuttosto stressante, ma il lato positivo di tutto ciò era che avevo la possibilità di visitare Londra e di spassarmela con le inglesine che sanno il fatto loro. Tuttavia sentivo la mancanza di Francisco e Diego, ero più che sicuro che mi sarei divertito dieci volte di più insieme a loro, soprattutto con Diego dato che mi avrebbe appoggiato e flirtato esattamente come me, mentre Fran si sarebbe probabilmente mangiato le unghie per non poterlo fare. Quel pensiero mi fece ridere, dovevo proporre a mio padre di fare un secondo viaggio insieme a loro, magari in America, era ancora meglio.
Viaggiare in prima classe era estremamente comodo, soprattutto se dovevo prendere due aerei diversi, avevo passato la notte a Sierra Leone così da poter riposare qualche ora prima di prendere il secondo aereo che mi avrebbe portato dritto a casa. Ero abbastanza soddisfatto del modo in cui ero riuscito a chiudere gli affari di mio padre ed ero più che certo che lo sarebbe stato anche lui. Riallacciai la cintura quando l’aereo si apprestò all’atterraggio, finalmente ero arrivato a destinazione. «Atterraggio perfetto, complimenti al pilota e allo splendido personale che è estremamente efficiente.» presi la mano della cameriera così da poterne baciare delicatamente il dorso, è sempre qualcosa di grande effetto, soprattutto se si sa come farlo. Prima di scendere dall’aereo, l’hostess mi diede il suo numero di cellulare, esattamente come mi aspettavo. Dopo aver preso la valigia mi apprestai a dirigermi verso la fermata dei taxi, il sole era caldo quel giorno, questo non poteva che farmi piacere, adoravo i raggi del sole che mi accarezzavano la pelle, passai la mano destra tra i capelli così da ravvivarli un po’, cominciai a guardarmi intorno alla ricerca di un taxi libero, tuttavia ciò che i miei occhi videro, fu ancora meglio. Per una frazione di secondo incrociai lo sguardo nocciola di una ragazza molto carina che mi stava guardando, potevo dedurne che la vista era piacevole per entrambi. Aveva un top che marcava perfettamente le sue forme, così come gli shorts color fango che indossava, distolse rapidamente lo sguardo da me, interessante, le piaceva fare la difficile, o forse lo era davvero.  Avanzai ugualmente nella sua direzione, dai suoi lineamenti fu facile dedurre che fosse una vera bellezza latina «Ciao, splendore» mi tolsi gli occhiali da sole, il contatto visivo è sempre importante in questi casi, le sorrisi, i suoi occhi si posarono sulla collana che avevo al collo, era un regalo di mio padre, rappresentava lo stemma della nostra famiglia e poi c’era una spada, lei fece un cenno col capo per ricambiare il saluto e poi si voltò dalla parte opposta, un chiaro segno di freddezza e distacco. Se avessi voluto ottenere il suo numero di telefono, avrei necessitato di avere più tempo «Cosa ci fa una tale bellezza qui, tutta sola?» i complimenti funzionano sempre, anche se una ragazza non lo dimostra, funzionano. La vidi sbuffare prima di darmi una risposta «Sto aspettando un taxi» risposta più che ovvia direi «Che coincidenza, anche io, se vuoi possiamo prenderne uno insieme» sì, il tempo di un giro nel taxi mi sarebbe bastato per ottenere ciò che volevo…o almeno l’inizio. Lei alzò gli occhi al cielo «Siamo alla fermata dei taxi, non è una coincidenza che entrambi aspettiamo un taxi e no, grazie, non ho nessuna intenzione di prendere un taxi con lei» “lei” mi trattenni davvero molto per non ridere, insomma non ero così vecchio, ma chiaramente lei stava cercando di sollevare un muro. «Come siamo nervosi…scommetti che io riuscirei a rilassarti?» sussurrai l’ultima frase con voce roca lasciando intendere dove volevo arrivare, tuttavia il suo volto faceva trasparire tutta la sua irritazione, magari avevo scelto l’approccio sbagliato per quella volta, notai il modo in cui si risollevò di morale alla visione di un taxi «No grazie, arrivederci» in quel momento mi sorrise, un sorriso ironico che in realtà mi divertiva, sì, ero stato snobbato, cosa che probabilmente non era mai capitato nella mia vita, ma hey, avevo avuto davvero poco tempo con lei. Mi rassegnai vedendola andare via, era chiaramente una ragazza troppo complicata per i miei standard, in ogni caso, se il destino avesse voluto darmi una seconda opportunità con lei, ero più che sicuro che ci avrei riprovato, non capita tutti i giorni di ritrovarsi una ragazza con così tanto carattere.
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*Angolo autrice*
Yeyyy eccomi qui! Sono tornata dopo quanto?...quasi due anni, ci credete? 
So di essere mancata e venuta meno alle responsabilità che avevo nei vostri confronti, ma una serie di sfortunati eventi mi aveva portato a smettere di scrivere, o meglio, di postare, sì perché sappiate che non ho mai smesso di scrivere, anzi, ho sempre cercato di trovare un modo per migliorarmi e non battere la fiacca...
Stamattina mi sono svegliata con una nostalgia di quei tempi bellissimi in cui ero costantemente su Twitter ed EFP, mi mancavano davvero tanto e sappiate che in questo tempo non ho mai smesso di pensare a tutte voi che mi avete sempre letto e sostenuto nonostante le mie "sparizioni". Quando oggi una persona che conosco da anni grazie a questo sito e che ritengo fantastica, mi ha "proposto" di riprendere questa raccolta non ho avuto esitazione, so che molte delle persone che leggevano, se non tutte, non la continueranno più perché ormai di tempo ne è passato, ma ho deciso di tornare qui a scrivere soprattutto perché io continuo ad amare questa coppia e spero tanto che lo facciate anche voi indipendentemente da questa raccolta. 
So che ho perso credibilità, ma farò in modo di recuperarla postando minimo un capitolo a settimana e se mi riesce anche due. Ho ancora un documento salvato con le vostre richieste e come sapete cercherò di accontentarle tutte per questa raccolta, se avete nuove proposte potete sempre scrivermelo nei commenti, su twitter o anche per messaggio.
Spero di continuare a regalarvi qualche gioia almeno su questa coppia e...nulla, non aggiungo altro se non...besos a todosss
E al prossimo capitolo <3 

 

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Capitolo 3
*** Jorge Pov: Una sera particolare ***








Accesi nuovamente il dislpay del mio cellulare per osservarne l’ora, sbuffai, possibile che quelle ragazze ancora non fossero andate a dormire?
Tutta quella situazione era così strana, insomma da quanto tempo era che non dormivo per una ragazza? Una ragazza con la quale dormo soltanto, no, era una situazione molto più che assurda.
Non sapevo dire con esattezza cosa mi spingesse a essere così iperprotettivo nei confronti di Martina, forse perché è la sorella del mio migliore amico, forse perché sembra così fragile e indifesa, ma allo stesso tempo è forte. Mi sono sforzato più volte di mettere insieme i pezzi, di capire cosa stesse succedendo dentro di lei, avevo soltanto poche certezze, la prima era che qualsiasi cosa fosse, aveva a che fare con quell’apparecchio elettronico vecchio di non so quanti anni, la seconda, non ero davvero sicuro, ma credevo fermamente che in tutta questa storia c’entrasse Fernando. Terzo, questo segreto la stava distruggendo dentro da anni, non potrò mai dimenticare la reazione che ha avuto alla visione di quel computer, quanto avrei voluto sapere di più, eppure non potevo. Accesi ancora il display in attesa del messaggio di Tini, ancora nulla, sospirai. «JORGE! SVEGLIATI! ORA!» corrugai la fronte sentendo la voce di Francisco, era impazzito?! Perché cavolo stava urlando per tutta la casa nel cuore della notte?! Chiusi immediatamente gli occhi per fingere di dormire, misi il cellulare sotto al cuscino e alzai il lenzuolo fin sopra la testa. «JORGE! Ti ho detto di svegliarti, su, andiamo!» prima che potessi fare effettivamente un movimento, Fran mi si buttò letteralmente addosso da sopra al lenzuolo, se non fossi steso sul fianco mi avrebbe frantumato una costola. «Cazzo, Fran! Sta dormendo! Esattamente come stavo facendo io! Lasciaci in pace!» riconobbi subito la voce ancora assonnata di Diego mentre protestava. «In pace?! In pace?! Ti pare che io possa stare in pace?! JORGE!» Francisco si sedette sopra di me e allora finsi di “svegliarmi” togliendo di poco il lenzuolo «Mh…che sta succedendo?» «Succede che ho un cugino coglione!» «TU STA ZITTO.» Francisco puntò l’indice sinistro verso Diego, per poi guardare me, mi mossi quanto bastava per riuscire a scrollarmi il mio migliore amico di dosso e farlo cadere seduto sul materasso «Ma che ore sono?» finsi di non saperlo mettendomi a sedere, mi strofinai gli occhi e mi preoccupai di parlare con voce roca, affinché credesse davvero che mi fossi appena svegliato. Sì, sarebbe stato troppo complesso spiegare perché ero sveglio. «Sono le due! E NON STO ZITTO VISTO CHE MI HAI SVEGLIATO!» «DIEGO!» «OOH! ZITTI TUTTI E DUE, PROCA MISERIA. Sveglierete anche il resto della casa così!» sì, le loro urla mi stavano innervosendo, ma prestai ugualmente attenzione ad urlare con un tono basso, esattamente da appena sveglio…che contraddizione, dovevo fare l’attore. «Hai ragione, non perdiamo altro tempo, andiamo!» Francisco si mise in piedi e mi prese il braccio per trascinarmi giù dal letto «Ma andiamo dove?! Che stai facendo!?» cercai di liberare il braccio, ma Fran stringeva davvero forte «A casa di Candelaria, è ovvio, no? Deve darmi delle spiegazioni» okay, ero parecchio confuso in quel momento. Lanciai uno sguardo a Diego nella speranza che lui potesse spiegarmi meglio quella situazione «Candelaria l’ha chiamato per dirgli che lo lasciava» l’illuminazione era arrivata. «Cosa?! Oh ma dai, Cande non lo farebbe mai, non per telefono almeno, sono sicuro che è uno scherzo. Domani ci facciamo spiegare tutto con calma, eh?» finsi di tornare a stendermi, ma Francisco prese nuovamente il mio braccio e mi tirò facendomi cadere dal letto, quando ci si metteva, non voleva sentire ragioni. «Non scherzare! È una cosa seria, capsici?! Andiamo, muoviti! Vestiti. Puoi anche metterti solo la maglietta o uscire così, non mi interessa. Dove sono le chiavi della macchina? Posso guidare anche io» lo fulminai con lo sguardo per avermi trascinato a terra in quel modo, quando si avvicinò alla scrivania per cercare le chiavi della mia macchina mi alzai in piedi e le presi prima che potesse farlo lui «Tu non guidi le mie macchine in questo stato, mi sono spiegato?» mi mancava solo di fare un’incidente a causa sua. Sembrava che il nervosismo e la perdita di controllo emozionale fosse una caratteristica degli Stoessel. «Come vuoi, ma muoviti» sbuffai e iniziai a vestirmi, Diego si stese sul mio letto, chiuse gli occhi per qualche secondo prima che il cugino gli desse uno schiaffo sul braccio «Non ci provare! Dobbiamo uscire!» Diego riaprì gli occhi ed emanò un grugnito «Giuro, che ti soffocherò con un cuscino mentre dormi.» era una fortuna che io non stessi dormendo per davvero, altrimenti avrei reagito esattamente come Diego, se non peggio. «Io ti passo il cuscino» dissi mentre sollevavo la zip dei pantaloni, sì, dovevo davvero fare l’attore. In macchina, l’umore di Francisco non era migliorato affatto «Vuoi andare più veloce?! Non c’è nessuno per strada!» guidare con un rompicoglioni al proprio fianco, non è il massimo, lo giuro. «Sto andando veloce! Non mi stressare Fran, perché ti giuro che ti faccio scendere e arrivi a casa di Cande a piedi» nel caso qualcuno si stesse chiedendo se fossi davvero capace di fare una cosa del genere, ebbene, la risposta è sì. Pensandoci quella situazione si stava rigirando a mio vantaggio, avevo la possibilità di restare a dormire da Cande senza alcun problema, senza nascondermi o filare a casa di corsa al sorgere del sole, avrei potuto dormire con Martina in modo indisturbato anche se…abbastanza pericoloso, tuttavia confidavo nel fatto che Fran avrebbe avuto molto da fare con Cande per preoccuparsi della sorella minore. Quando entrai nel vialetto di casa di Candelaria, Fran non mi diede neanche il tempo di fermare completamente la macchina, scese dall’auto e si diresse verso il portone. «Ti giuro che se non è stata ricattata con una pistola alla tempia, io stasera li uccido tutti e due» risi alle parole di Diego, probabilmente era lui quello che aveva sofferto da più da tutta quella situazione. «E se c’entrano anche Lodovica e Martina, cosa molto probabile, faccio fuori anche loro» annuii col capo «Conta su di me per tutti e quattro» e detto questo scesi dalla macchina, seguito dal moro. «Francisco! Smettila! Se urli così sveglierai tutto il vicinato!» gli diedi uno schiaffo dietro la testa per farlo calmare, fortunatamente Cande si affrettò ad aprire la porta. La rossa era visibilmente sorpresa, lo si intuiva anche dal tono di voce quando pronunciò il nome del fidanzato. «MI VUOI SPIEGARE CHE CAVOLO SIGNIFICA CHE TRA NOI È FINITA?!» iniziai a chiedermi quando la sua voce sarebbe calata a furia di urlare. «Sì Candelaria, ti prego, spiegaglielo.» io e Diego ci accomodammo in casa dietro Francisco, «Così viviamo tutti felici e contenti e torniamo a dormire » dopo aver chiuso la porta, Diego finì la mia frase e poi poggiò il gomito sulla mia spalla. I miei occhi cercarono immediatamente quella ragazzina dai capelli castani, la trovai praticamente subito, era sul divano insieme a Lodovica e stavano assistendo anche loro alla scena. Ciò che seguì fu una motivazione abbastanza stupida, una scena abbastanza da volta stomaco e io e Diego seduti sul divano per disintegrare Tini e Lodo con il solo sguardo.
Non avevo dubbi riguardo al fatto che Candelaria non avesse lasciato davvero Francisco, non ero davvero arrabbiato per quello scherzo, perché sì, mi aveva fatto comodo. Avrei atteso che tutti dormissero, poi mi sarei diretto sul divano, quello stesso divano sulla quale sedavano le ragazze e avrei atteso ancora, che Tini venisse da me. Non avrei fatto domande quella sera, mi sarei limitato a fare quello che cercavo di fare da quando la conoscevo, starle vicino e proteggerla, in silenzio. 
Volevo credere di vedere in lei una sorella, una piccola sorella da proteggere, ma dentro di me, ero perfettamente cosciente che tutto quel senso di protezione, mi portava a una conclusione molto diversa. Non avrei permesso a niente e nessuno di farle del male, neanche a me stesso, per questo tenevo sempre chiara la mia posizione in quella storia, senza mai perdere il controllo, senza mai lasciare che le emozioni mi sopraffacessero. Perché questo è quello che un vero amico deve fare, giusto?




*Angolo autrice*
Taa daaa siete sorprese? Lo siete? E beh vi avevo detto che avrei postato un capitolo a settimana no? E se riesco anche due, magari il prossimo lo posto sabato. Io sto continuando con l'esaudire le vostre richieste per le raccolte, come sapete potete scrivermi tutte quelle che volete e nulla, spero che anche questo momento flash sulla conoscenza della mente di Jorge vi sia piaciuto. Ricordo che la scio alla fine il "What if Sarah non fosse mai stata dichiarata morta?" Perché quello richiede più capitoli. Ma in tanto pregoo a voi le richieste, grazie sempre per la lettura del capitolo e....beh che dire...
Besosssss <3

 

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