Gruvia week 2017 - Pieces of us

di Roby_chan_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Passion ***
Capitolo 2: *** Sunrise ***
Capitolo 3: *** Growth ***
Capitolo 4: *** Scars ***
Capitolo 5: *** Trust ***
Capitolo 6: *** Loss ***
Capitolo 7: *** Future ***



Capitolo 1
*** Passion ***


 
Passion
 
-Gray-sama, è quasi pronto!- la voce cristallina di Juvia lo fece voltare. Il mago del ghiaccio ansimò per qualche attimo, nel tentativo di recuperare più ossigeno possibile per risponderle.
-Arrivo!- esclamò lui, rilassando lentamente tutti i muscoli del corpo. La vide sparire dietro la porta della loro casetta al villaggio tutta sorridente. Per un attimo il moro chiuse gli occhi, cercando di far calmare anche i battiti accelerati del proprio cuore. Era ormai sera e si erano entrambi allenati molto quel giorno, ma lui aveva deciso di continuare ancora un po', mentre la maga si era andata a fare una bella doccia per poi mettersi ai fornelli.
Un ultimo sospiro per scacciare via la stanchezza e poi affrettarsi a recuperare i propri vestiti. Si sarebbe fatto una veloce doccia fredda anche lui prima di andare a tavola.
 
La serata trascorse come al solito. Juvia che serviva deliziosi manicaretti e lui che, anche se non lo ammetteva, li apprezzava sempre.
-Juvia adesso sparecchia- annunciò la turchina, alzandosi da tavola. -Gray-sama può andare a riposarsi- continuò, sorridendogli.
-No, ti aiuto- le rispose di rimando l'altro, stupendola per qualche attimo. Si sentiva un po' in colpa a lasciare a lei tutte le faccende domestiche. Almeno avrebbe potuto aiutarla in qualcosa in cui non avrebbe combinato guai.
-Ahh, com'è dolce Gray-sama!- sospirò di felicità la maga dell'acqua, congiungendo le mani al petto.
-Non sono dolce- replicò indignato il moro, per poi iniziare a prendere i bicchieri di vetro e portarli in cucina.
Quando giunse nell'altra stanza però non potè che restare per qualche attimo interdetto. Ma quante cose aveva usato per cucinare?! Pentole, padelle, coperchi, cucchiai, forchette... tutto era disposto sul piano cottura pronto per essere messo nel lavandino, già mezzo pieno.
Eppure non gli erano sembrati piatti particolarmente elaborati, seppur squisiti. Doveva essere davvero faticoso cucinare. Ma non si stancava mai?
-Gray-sama? - la voce della turchina lo riscosse dai propri pensieri. -C'è qualcosa che non va?- chiese ancora, perplessa di trovarlo ancora sulla soglia.
-No, nulla- la rassicurò l'altro, posando finalmente i bicchieri e avviandosi di nuovo nell'altra stanza. Cucinare per lui sarebbe rimasto un vero mistero.
 
Qualche giorno dopo...
-Uff- Gray si rigirò nel letto...
-Uff- un altro sbuffo. Cambiò ancora posizione, ma niente. Voltò il capo per scorgere l'orario segnato sulla sveglia. Le 5:00 del mattino. Era troppo presto per allenarsi, Juvia di sicuro stava ancora dormendo e non voleva svegliarla con i rumori che avrebbe di certo fatto, né farla preoccupare se si fosse allontanato per evitare il frastuono causato dagli incantesimi.
Sbuffò ancora, muovendosi di nuovo nel letto completamente sfatto. Dopo altri dieci minuti il moro si decise ad alzarsi. Si sarebbe bevuto un bel bicchiere di latte e avrebbe perso tempo con il giornale o la televisione. Aveva deciso.
Si tirò su, raccattando per la stanza un pantalone e un paio di scarpe. La maglia era inutile, se la sarebbe tolta ancor prima di arrivare in cucina.
Aprì la porta della stanza ed uscì, per poi bloccarsi subito dopo. La porta della camera di Juvia si trovava proprio di fronte alla sua, ma era già aperta. Sbirciò dentro per controllare che andasse tutto bene, ma si accorse che della bella maga dell'acqua non c'era traccia.
Confuso si avviò verso il salottino. Forse l'avrebbe trovata lì.
Niente. In compenso però si poteva sentire provenire dalla cucina un rumore metallico, accompagnato da... quella era una canzone?
Si avvicinò piano alla stanza dalla quale provenivano i suoni senza farsi notare. Ma Gray rimase sorpreso a quella vista. Juvia era lì, tutta presa dai fornelli, già pieni di pentole e padelle varie, e stava canticchiando allegramente. Non riusciva a comprendere le parole di quel motivetto, ma vederla felice mentre cucinava lo fece sorridere a sua volta. Juvia andava da una parte all'altra del piano cottura, tirando fuori di tanto in tanto qualche ingrediente dal frigorifero o qualche condimento dai mobiletti.
Senza neanche accorgersene Gray rimase lì fermo a fissarla per parecchi minuti. Non pensava che Juvia si alzasse così presto solo per cucinare. Effettivamente, però, se ci pensava, ogni volta che si destava, Juvia era già sveglia a fare colazione. Però, alzarsi così presto per organizzare i pasti per tutta la giornata... probabilmente erano poche le persone che si dedicavano con tanta passione ai fornelli.
Pur standole sempre accanto non si era mai accorto di quanta dedizione mettesse nel cucinare. Sembrava davvero contenta in quel momento, e ciò spiegava anche il perchè fosse così brava, anche se lui non ci si era mai soffermato seriamente. Avrebbe dovuto saperlo, o almeno immaginarlo, che per ottenere dei simili risultati in cucina doveva essersi esercitata parecchio, e lui, stupido che dava sempre tutto per scontato, non l'aveva capito.
-Bene, e con questo Juvia ha quasi finito- la sentì sussurrare allegramente, mentre mescolava il contenuto di una delle tante pentole.
A quelle parole Gray si riscosse. Ma quanto tempo era passato? Guardò velocemente l'orologio appeso al muro. Erano già le 6:00?!
Era rimasto imbambolato a guardarla per quasi un'ora!
Silenziosamente ritornò nella sua stanza. Avrebbe aspettato ancora un po' prima di farsi vedere dalla turchina. Giusto il tempo di permetterle di ultimare i preparativi per il pranzo.
 
Caspita, certo che ad essere buono lo era, eccome. Ogni cosa che preparava Juvia era ottima. Prese un'altra forchettata di lasagne. Squisite.
-A Gray-sama piacciono?- chiese la turchina, sorridente.
Lui la guardò per un attimo -Sì, sono buone- sussurrò, leggermente a disagio. Di solito non faceva molti commenti sul cibo.
La vide annuire felice, per poi iniziare anche lei a mangiare. Un dettaglio però lo fece bloccare. Juvia aveva un cerotto su un dito. Probabilmente si era fatta male dopo che lui si era allontanato, ma non per questo aveva smesso di cucinare.
-Tutto quello che cucini è buono- sussurrò di nuovo, arrossendo appena e ritornando a prendere un altro boccone per distrarsi. Juvia si impegnava tanto per lui. Il minimo era farle degli apprezzamenti per la sua ottima cucina.
-Gray-sama...- la sentì mormorare appena.
Il moro alzò leggermente lo sguardo per vedere la sua espressione. Gli occhi le luccicavano e le guance si erano arrossate, mentre la mente chiaramente era partita per le sue solite fantasie.
Di quel passo le lasagne si sarebbero raffreddate, eppure Gray non ebbe il coraggio di aggiungere nulla. Lui stesso si sentiva a disagio. Riprese a mangiare con più foga. Concentrati sul cibo, concentrati sul cibo...






Nda:
ecco qui la prima storia con un piccolo momento della loro quotidianità. Sinceramente quando ho visto per la prima volta il prompt ho pensato: “e adesso che ci scrivo?”. Non volevo andare a finire in raiting rosso o arancione, e spero di aver fatto un buon lavoro.
Fatemi sapere cosa ne pensate ^.^
A domani con il secondo capitolo,
Roby-chan
 

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Capitolo 2
*** Sunrise ***


Sunrise 

-Water slicer!-
Un ultimo colpo e finalmente quella estenuante battaglia terminò. Juvia si accasciò in ginocchio, ormai distrutta, mentre Gray si guardava attorno per assicurarsi di aver messo fuori gioco tutti i membri di quella gilda oscura.
-Finalmente abbiamo finito- sospirò stanca la maga dell'acqua. -Juvia non ce la faceva più -aggiunse poi, mentre l'altro iniziava a rilassare i muscoli del corpo.
-Già, tra poco sarà mattina- pronunciò il mago sovrappensiero, estraendo poi una mini lacrima di comunicazione per contattare le guardie magiche. Si sarebbero occupate loro del resto.
Juvia rimase ferma a fissare di fronte a sè un punto in lontananza. Gray la guardò curioso. Che stava osservando? Rivolse lo sguardo nella sua stessa direzione, ma non gli parve di scorgere nulla di particolare. Così si sedette al fianco della turchina sull'erba fresca della collinetta sulla quale si trovavano, approfittandone anche per riposarsi un po' mentre aspettavano l'arrivo delle autorità. 
-Che guardi?- chiese d'improvviso Gray dopo qualche minuto di silenzio. La maga sobbalzò appena nell'udire la voce dell'amato in quel silenzio surreale.
-Juvia sta aspettando l'alba- gli spiegò semplicemente, ritornando a fissare l'orizzonte. Anche Gray fece lo stesso. I colori scuri della notte ormai stavano svanendo, per lasciare posto al rosso e all'aranciato. Le sfumature del cielo e l'incredibile panorama verde e rigoglioso costituivano uno spettacolo stupendo. L'erba si colorava pian piano di piccoli spruzzi di giallo e oro, rendendo ogni stelo, ogni fiore e ogni albero una meraviglia. Poi pian piano anche il sole sorse dietro le verdeggianti colline di fronte a loro, illuminando e riscaldando con il suo calore la natura che si stava svegliando per iniziare un nuovo giorno. 
 -Non è bellissima, Gray-sama? - chiese la turchina, quando ormai il rosso, l'arancione e il giallo si mischiavano alla perfezione nel cielo sereno.
Gray non rispose. Di certo non poteva darle torto, così si limitò semplicemente ad annuire piano, per non rompere la magia di quel momento.
-Ed è ancora più bella se Juvia la vede con a fianco il suo Gray-sama- pronunciò con un fil di voce, arrossendo piano, ma non staccando nemmeno per un secondo gli occhi dal cielo.
Il moro voltò lo sguardo nella sua direzione, sorpreso, ma senza fare movimenti bruschi, così che lei non potesse accorgersi che l'aveva sentita.
Gli occhi del mago rimasero calamitati sulla figura della turchina più del necessario. Si era soffermato ad analizzarne il dolce profilo, illuminato delicatamente dagli stessi colori che riempivano il cielo, rendendola ancora più bella. Le guance lievemente imporporate, i capelli smossi dalla battaglia e le lunghe ciglia rilucevano in quella brillante luce, mentre gli occhi oltremare sembravano luccicare di gioia per lo spettacolo al quale stavano assistendo. 
Tuttavia non potè fare a meno di notare anche i piccoli tagli sul corpo a causa dello scontro, i vestiti in parte distrutti, e le macchie di terriccio sulle braccia e il volto, nonché quelle lievi occhiaie, testimonianza della notte insonne appena trascorsa. Eppure, nonostante tutte quelle imperfezioni dovute alle circostanze, la sua aura riluceva splendente al fianco del moro. E il mago si ritrovò a pensare che Juvia fosse perfetta, sempre. Qualunque fosse stata la situazione o le circostanze, lei era bellissima così com'era. 
Alla fine il moro riuscì a ritornare a concentrarsi sul paesaggio, che in quegli istanti era passato in secondo piano. Ormai il sole aveva superato la metà delle collinette e ben presto avrebbe illuminato per intero il cielo, segnando l'inizio della mattina. 
Probabilmente ancora una decina di minuti e si sarebbero alzati per far ritorno al piccolo villaggio dove erano passati il giorno prima.
Poi però Gray avvertì una leggera pressione sulla spalla nuda e un lieve solletico, causato dalla chioma turchina che vi si era poggiata improvvisamente su. Il mago sospirò, già pronto ad una delle appiccicose reazioni della ragazza, ma troppo stanco per scappare. Tuttavia con incredibile sorpresa da parte del mago, non successe nulla. Niente scenate improvvise, niente Juvia incollata al suo braccio... niente di niente. 
-Juvia? -chiamò lui, perplesso, ma non ricevendo risposta. Anzi, gli sembrava che il respiro della turchina si fosse fatto più regolare e silenzioso. Si sporse leggermente per poterla guardare in volto e con suo grande stupore vide che si era addormentata. Dopo il primo impatto, non potè che sospirare stanco, con le labbra che pian piano si increspavano in un tenue sorriso. Ma come poteva addormentarsi in un momento come quello? Certo, ovvio che era stanca e che l'atmosfera era rilassante, ma si trovavano pur sempre circondati dai corpi dei loro nemici sconfitti.
L'ennesimo sospiro uscì dalle labbra del moro. Il sole era ormai sorto e a breve le autorità sarebbero arrivate. Non c'era più motivo per rimanere lì. Così, seppur stanco, il moro si alzò in piedi, facendo attenzione a non svegliare la ragazza, per poi prenderla in braccio delicatamente. Juvia era sempre la stessa, ingenua e spensierata quando voleva, e in quei momenti in cui si mostrava vulnerabile, doveva pensarci lui a proteggerla. Ma nonostante lei l'avesse salvato più volte di quanto credesse fosse possibile, e nonostante probabilmente lei fosse più forte di lui, doveva ammettere che non gli dispiaceva fare il cavaliere una volta ogni tanto. E fu così che Gray finalmente si incamminò verso il villaggio, ma i suoi occhi non erano più rivolti al cielo mattutino, bensì la sua attenzione era tutta rivolta alla sua pazza e dolce turchina.




Nda:
e anche il secondo capitolo è andato. E’ un po’ più riflessivo, e spero che Gray non sia risultato OOC.
Penso che questo sia un prompt già parecchio rivisitato per molte coppie, ma mi ha fatto davvero piacere scriverci una storia su. Di solito mi soffermo sui pensieri e i discorsi dei personaggi, e il concentrarmi stavolta più sulle descrizioni mi ha fatto bene. Spero che non vi siate annoiati, 
e a domani con il terzo capitolo!
Baci, Roby-chan

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Capitolo 3
*** Growth ***


Growth
 
Quella mattina Juvia si era svegliata sorridente come al solito, e si era subito vestita per andare in gilda, dove l'avrebbe aspettata il suo adorato Gray-sama. Si incamminò canticchiando una melodia non ben definita e godendosi quella bella giornata di primavera, ricca dei profumi e dei colori degli alberi in fiore.
Quando la turchina aprì il grosso portone di Fairy Tail, subito si accorse che il suo amato era impegnato in una gara a braccio di ferro con Elfman, così decise di non avvicinarglisi per il momento, ma di prendere prima qualcosa di fresco al bancone.
-Ehy ciao, Juvia! - la salutò la minore delle sorelle Strauss, che stava lucidando un bicchiere, proprio come faceva sempre la bella diavolessa.
-Buongiorno Lisanna-san- ricambiò la maga con un sorriso e una punta di curiosità negli occhi.
-Oggi sto aiutando mia sorella, Mira-nee si sta occupando dei tavoli, mentre io sono qui al bancone- le spiegò l'albina, intuendo la sua muta domanda.
-Oh- rimase infatti sorpresa l'altra, per poi sorridere di nuovo. -Lisanna-san è davvero una brava sorella- si complimentò lei, facendo allargare il sorriso sul volto dell'altra.
-Allora, che ti porto?- chiese poco dopo l'albina, posando il bicchiere e il panno che aveva in mano.
-Mm... una spremuta d'arancia- rispose la turchina dopo un attimo di indecisione.
-Per me un caffè- una voce alle sue spalle la fece voltare sorpresa.
-Erza-san!- esclamò la turchina, sorpresa di vederla.
-Buongiorno Juvia, Lisanna- salutò la nuova arrivata, subito accolta dal sorriso smagliante della Strauss.
-Buongiorno- risposero quasi all'unisono le due.
L'albina subito dopo però si spostò poco più in là per preparare le loro ordinazioni, mentre la rossa si sedeva al fianco della turchina.
-Erza-san ha già completato la sua missione? - chiese curiosa la maga dell'acqua. Sapeva che l'ultimo incarico preso dalla maga di classe S era molto impegnativo, e non pensava di rivederla prima di una settimana.
-Già, proprio così -le confermò la maga del riequip -Però devo ammettere di essere piuttosto stanca- continuò, passandosi una mano su una spalla. -Sai, sono tornata stanotte sul tardi e non ho dormito molto- le spiegò, rivolgendole poi un sorriso rassicurante. Un po' di sonno non avrebbe di certo fermato la regina delle fate dal venire già di prima mattina in gilda per fare rapporto al Master.
-Ecco qua a voi- si intromise Lisanna, porgendo loro le ordinazioni.
-Grazie Lisanna- ricambiarono il sorriso, per poi gustare entrambe le proprie bevande.
-Allora Juvia...- riprese la parola la rossa, facendosi seria -...come vanno le cose con Gray?- le chiese, attirando anche l'attenzione dell'albina sull'argomento.
La maga dell'acqua sospirò abbattuta. -Nulla di nuovo, Erza-san- le rispose l'altra, iniziando a fissare il proprio bicchiere.
-Non ti abbattere Juvia- la rassicurò prontamente la rossa, mettendole una mano sulla spalla. -I cambiamenti avvengono con il tempo. Non è detto che deve succedere per forza qualcosa- continuò la maga.
-È vero, Erza ha ragione. L'importante è essere sé stessi. Il resto verrà da sè- si aggiunse la Strauss, incoraggiante.
Juvia alzò lo sguardo, speranzosa. -Davvero?- chiese ingenuamente, ricevendo in cambio un dolce sorriso materno da parte delle due.
-E comunque non si può dire che il vostro rapporto non sia cresciuto- riprese la maga del riequip. -Ne avete passate tante insieme, e sono cambiate molte cose da quando vi siete conosciuti, no?- chiese conferma la maga.
Juvia parve pensarci per qualche attimo. Sì, certo, non era tutto esattamente come quando era entrata in gilda, eppure lei non riusciva a notare cambiamenti significativi.
-Sono d'accordo- si aggiunse anche l'altra. -Da quando sono tornata da Edolas anche io ho notato parecchi progressi- continuò la Strauss.
La turchina la guardò perplessa, non del tutto convinta.
-Mi sembra che le cose vadano meglio dopo i Dai Matou Enbu- pronunciò così la rossa, cercando di farle capire ciò che intendevano. Bhè, forse non avevano tutti i torti, però...
-Ma Juvia è stata ancora rifiutata- pronunciò abbattuta la maga dell'acqua.
-Sì, questo è vero, ma non hai notato davvero niente? -riprese l'albina, mentre l'espressione della turchina si faceva più confusa.
-Non mi pare che ti stia più evitando come una volta, o sbaglio? -stavolta parlò la rossa.
E anche stavolta la turchina ci pensò per qualche attimo, per poi illuminarsi.
-Lisanna-san ed Erza-san hanno ragione! -esclamò felice e rincuorata di quella piccola scoperta che le stava riempiendo il cuore di gioia. Le due le sorrisero, contente di averla potuta aiutare.
-Oh, quando parli del diavolo...- pronunciò d'improvviso Lisanna, guardando alle spalle della turchina. Le due maghe si girarono per vedere cosa intendesse l'amica.
Gray si stava avvicinando al bancone.
-Bene, io qui ho finito- annunciò Erza, prendendo l'ultimo sorso del suo caffè e alzandosi. -Buona fortuna, e vedrai che i tuoi sforzi verranno ricompensati- le rivolse le ultime parole la maga, alzandosi. - E ricorda, sii te stessa- per poi avviarsi nella stessa direzione da cui proveniva il moro.
La turchina arrossì leggermente, mentre l'albina sorrideva teneramente, posando la tazzina di Erza nel lavello.
-Una birra, Lisanna- chiese Gray appena si fu avvicinato.
-Certo- rispose prontamente l'altra, stappando una bottiglia e porgendogliela. -Adesso, se volete scusarmi...- pronunciò poi, allontanandosi dall'altra parte del bancone per occuparsi di altri nakama, ma non senza aver lanciato un occhiolino di incoraggiamento alla turchina.
-Ehy, Juvia- la salutò il mago, quando si fu seduto al suo fianco.
-Buongiorno Gray-sama- ricambiò timidamente la turchina, arrossendo appena.
Gray prese un sorso dalla sua birra. -Di che stavate parlando prima?- chiese poi con un filo di curiosità.
La turchina arrossì ancora di più al pensiero della conversazione con le amiche e del fatto che effettivamente lei e Gray-sama non fossero poi così distanti come un tempo. Inoltre la vicinanza del moro prima di aver metabolizzato quella verità, non l'aiutavano di certo a calmarsi. E adesso come doveva comportarsi? Doveva essere sé stessa, ma forse doveva anche darsi un attimo una calmata. Che doveva dire a Gray-sama? La verità? O si sarebbe allontanato? Avrebbe perso tutti i progressi fatti finora? La testa le iniziava a girare a causa di tutti quei pensieri.
-D-del r-rapporto.......Juvia e Gray-sam.......amor.....- balbettò lei, cercando di rimettere ordine nei propri pensieri, ma con scarsi risultati. D'altro canto il moro sobbalzò a quelle poche parole che era riuscito a comprendere di quella specie di discorso che stava continuando a fare la turchina, ma di cui ormai non capiva più nulla. Di una cosa era però certo. Se il suo nome e la parola "amore" erano nella stessa frase, non era mai un buon segno. Per un attimo il moro pensò bene di andarsene e lasciarla alle proprie fantasie che di lì a poco sicuramente si sarebbero fatte largo nella mente della turchina. Però qualcosa lo spinse a restare. Juvia in quello stato era davvero buffa. Le guance erano rosse e si stava agitando tutta mentre cercava di allontanare il suo sguardo da lui, ma con pochi risultati, e finendo per imbarazzarsi ancora di più.
Di certo in quello stato non gli sarebbe saltata addosso, nè tantomeno avrebbe fatto qualcosa che lo avrebbe messo terribilmente in imbarazzo, come finiva per succedere quasi tutte le volte.
Prese un altro sorso di birra. -Allora, alla fine hai preso quella missione?- decise così di cambiare semplicemente argomento. Non c'era motivo per andarsene, tanto valeva chiacchierare un po', no?
-Eh?- chiese sorpresa la turchina, fermandosi improvvisamente insieme alle proprie elucubrazioni.
-Quella di cui stavi parlando ieri- specificò l'altro. -Era a Bosco, no?- chiese di nuovo, guardandola.
-Ah, ah quella!- esclamò la turchina, un po' sorpresa. Pensava che quando gliene aveva parlato Gray-sama non l'avesse ascoltata, eppure a quanto pare non era così. Si era sbagliata?!
-N-no, alla fine Juvia ha rinunciato- disse, abbassando lo sguardo. Forse allora era davvero come dicevano Lisanna-san ed Erza-san. Non si stava allontanando da lei come avrebbe fatto un tempo. -La missione richiedeva due maghi, ma Juvia non ha trovato nessuno che potesse accompagnarla- spiegò la ragazza. Quindi forse poteva fare un tentativo... Un altro piccolo passo per cercare di avvicinarsi a lui.
-Gray-sama...- chiamò di nuovo la turchina, alzando lentamente lo sguardo in quello confuso dell'altro. "Sii te stessa" le tornarono in mente le parole delle amiche. Lo sarebbe stata, di certo, e se Gray-sama avesse rifiutato, lei non si sarebbe abbattuta. In fondo quello era solo uno dei pochi piccoli passi che avrebbe fatto.
-...vuole fare quella missione con Juvia?- chiese infine la ragazza, pronta ad un eventuale rifiuto.
Il mago parve pensarci per qualche attimo. -Perché no?- chiese infine, prendendo un'altra grossa sorsata dalla bottiglia, facendo illuminare subito la turchina.
-Appena finiamo di bere partiamo, ok?- le domandò poi, ricevendo un segno d'assenso dall'altra, che riprese il proprio bicchiere tra le mani, sorridendo felice.
Bhè, in fondo non era male stare in compagnia di Juvia quando si comportava normalmente, e anche quando non lo faceva, la sua imprevedibilità un po' lo divertiva. Juvia prima aveva balbettato qualcosa a proposito del loro rapporto. Bhè, forse nel corso del tempo era un po' cambiato, eppure qualcosa gli diceva che non gli sarebbe dispiaciuto se fosse cresciuto ancora un po'.
 






Nda:
ecco il terzo capitolo. Che ne pensate?
Devo confessarvi che l’idea iniziale era quella di far parlare Erza da sola con Juvia, ma poi senza accorgermene Lisanna si è aggiunta a supportare la nostra maga dell’acqua. In fondo però mi fa piacere che sia rimasta, perchè penso che lei sia davvero una buona amica di Juvia, considerando anche il fatto che ha voluto aiutarla durante l’esame di classe S.
So che Gray è arrivato solo alla fine, ma è pur sempre arrivato, e ha dimostrato di non essere più così insofferente alla presenza della nostra bella Juvia.
Detto questo, visto che il prmpt era “crescita”, fatemi sapere anche la vostra sull’evoluzione del loro rapporto ;)
A domani,
Baci, Roby-chan
 

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Capitolo 4
*** Scars ***


Scars
 
-Siamo arrivati!- annunciò con gioia Levy, fermandosi sorridente.
-Finalmente- sospirò di sollievo la maga degli spiriti stellari.
-Lucy è sempre stanca, pff- si mise a ridacchiare sotto i baffi Happy.
-MAREEE!!!!-esclamarono in coro invece i maschi del gruppo, fiondandosi in avanti.
-Non combinate guai!- li rimbeccò subito Erza, ma ormai era troppo tardi. Erano già partiti verso la chiara distesa cristallina del mare, e nessuno li avrebbe fermati.
-Uff, Gray-sama poteva aspettare Juvia- si lamentò sottovoce la turchina, fintamente offesa. Bhè, certo che non era offesa, e come avrebbe potuto? Finalmente Gray-sama era suo, e nessuno gliel'avrebbe portato via.
Ormai erano passati alcuni mesi dalla guerra contro Alvarez, dalla dichiarazione di Gray e dal ritorno alla quotidianità. E adesso con l'arrivo dell'estate in molti non avevano perso tempo e si erano aggiunti alla proposta di Erza di andare al mare.
Juvia si tolse il vestito pesante, mostrando il suo bel costume e iniziando a rincorrere Gray-sama per farsi spalmare la crema solare.
-Ho detto dopo, Juvia!- esclamò il mago dal mare, impegnato in una gara di nuoto con Natsu. Ma come riusciva a nuotare e a parlare insieme?
-Ma Juvia non può fare niente senza crema solare!- esclamò la turchina dalla riva, mettendo su un finto broncio. -E poi anche Gray-sama ha bisogno della crema solare!- aggiunse. A quelle due frasi il moro si fermò, iniziando a guardare la fidanzata da lontano. Sbuffò, già sapendo che Natsu non avrebbe accettato scuse per l'abbandono della sfida, ma, d'altro canto, non poteva lasciare di certo così Juvia.
-Ehy, Natsu, la riprendiamo dopo la gara!- gli urlò da lontano, osservando il rosa che si fermava con un gran sorriso trionfale. E sicuramente si sarebbe vantato, se una certa maga degli spiriti stellari non gli si fosse avvicinata, dandogli un bel pugno in testa.
-Idiota! Quante volte ti ho ripetuto prima che mi devi spalmare la crema solare!- urlò irritata la fidanzata.
Gray di certo non avrebbe voluto essere al posto dell'amico. Una delle cose positive era che, a differenza di Lucy, Juvia non lo menava.
Così, senza più esitazioni, si diresse verso la riva, dove ad aspettarlo c'era una Juvia imbronciata.
-Forza, andiamo sotto l'ombrellone- disse il moro, uscendo dall'acqua e facendo qualche passo in avanti, ma la ragazza non si mosse. Sbuffò -Dai, non fare quella faccia, Juvia- pronunciò di nuovo, cercando di convincerla, ma senza risultati. Sospirò di nuovo. Già sapeva cosa voleva la sua fidanzata. Le si avvicinò e le posò un leggero bacio sulle labbra. Il sorriso riapparve subito sul volto della turchina, così come un insolito rossore su quello del mago.
Da quel momento in poi la giornata passò tranquilla. Tutti si stavano divertendo, c'era chi giocava a beach volley, chi nuotava, chi prendeva il sole... e non mancavano momenti tra le varie neo-coppie di fidanzatini. Tuttavia non si poteva dire che filasse tutto liscio. A parte i vari e normali battibecchi, Juvia aveva notato che qualcosa non andava in Gray-sama da quando gli aveva chiesto di spalmarle la crema solare.
Così, approfittando del momento opportuno in cui Levy e Lucy avevano portato via con sè i propri fidanzati, lei prese Gray da parte.
-Cos'ha Gray-sama oggi?- gli chiese preoccupata, sedendosi sulla sabbia illuminata dal tramonto. Presto avrebbero lasciato la spiaggia per andare all'hotel nel quale avevano prenotato per quella notte, tuttavia la turchina non poteva aspettare fino a quel momento, altrimenti, già sapeva che Gray non le avrebbe più detto niente per non farla preoccupare.
-Nulla- disse lui con il suo solito tono impassibile, sedendosi al suo fianco per avere la stessa visuale sulla grande sfera cocente che, di fronte a loro, stava affogando lentamente tra le onde del mare, creando uno stupendo spettacolo di colori.
-Non è vero- ribattè lei, aggrottando le sopracciglia. Era frustrante sapere che c'era qualcosa che non andava e non poter fare qualcosa per aiutarlo.
-Ti ho detto che non c'è niente che non va- ripetè il moro, guardando ancora davanti a sè.
Juvia gli si avvicinò con il volto, gonfiando le guance e aggrottando ancora di più le sopracciglia in un'espressione imbronciata, ma tenerissima. Gray non potè far a meno di guardarla e infine sospirare. Sapeva benissimo quanto potesse essere insistente la sua ragazza quando si metteva in testa una cosa, quindi alla fine si arrese senza fare troppe resistenze. In fondo l'avrebbe scoperto prima o poi.
-La cicatrice- mormorò il moro, abbassando lo sguardo.
Juvia si rimise nella posizione iniziale, assumendo un'espressione vagamente confusa. Un'idea ce l'aveva, ma aspettò che l'altro continuasse.
-È colpa mia- pronunciò proprio le parole che si aspettava Juvia. Stavolta fu il turno della ragazza di sospirare. Gray-sama si prendeva sempre le colpe per tutto e portava con sè un fardello che per tanto tempo era stato difficile fargli condividere, anche se, alla fine e in qualche modo, era riuscita ad aiutarlo almeno un po'. E adesso che erano andati al mare probabilmente aveva notato la cicatrice presente sul suo ventre quando le aveva spalmato la crema solare.
-Non lo è- pronunciò serena Juvia. Gray stava già per ribattere, quando la turchina parlò ancora. -È stata una scelta di Juvia- continuò lei -Juvia avrebbe fatto di tutto pur di proteggere Gray-sama- proseguì, lasciando il moro non del tutto convinto. Sapeva quanto Juvia tenesse a lui, e avrebbe dovuto prevedere qualcosa del genere. Avrebbe dovuto agire prima quella volta, avrebbe, avrebbe...
-E poi anche Gray-sama ha molte cicatrici- aggiunse la maga con un sorriso triste -Molte più di quelle di Juvia- concluse sottovoce, stringendo i pugni, frustrata per non aver potuto far nulla per evitarle.
-Ma tu sei una ragazza!- sbottò d'improvviso Gray, girandosi con tutto il busto verso di lei e mostrando un'espressione sul volto che persino Juvia aveva visto davvero poche volte. Era addolorata.
La maga rimase per qualche attimo interdetta. Sapeva che Gray stava cercando di trovare dei motivi validi che giustificassero le sue parole, ma per quanto si sarebbe sforzato, non avrebbero mai retto, e, in fondo, probabilmente anche lui ne era consapevole
La ragazza scosse la testa, per poi guardarlo fisso negli occhi. -E allora?- chiese seria -Juvia è sempre Juvia, ed è disposta ad avere anche più cicatrici, se questo le permetterà di restare al fianco del suo Gray-sama- pronunciò determinata. E Gray non potè che restare zitittito dalle sue parole, dalla sua espressione in quel momento. Non aveva paura di quel che diceva, non c'erano segni di incertezza nella sua voce. Era convinta delle proprie parole, e Gray sapeva bene che ciò che affermava e ciò che faceva erano due facce della stessa medaglia. La sua dimostrazione nel non arrendersi ai suoi stupidi rifiuti ne era una prova evidente.
Tuttavia ciò non toglieva che lui era la causa perenne del suo dolore, della sua sofferenza. Come riusciva ancora a stargli accanto?
-E poi Juvia ha già altre cicatrici che non si vedono...- riprese malinconica la turchina in un sussurro, come se facesse male già solo pronunciare quelle parole. E a Gray gli si strinse il cuore nel vederla così. In parte lui conosceva il dolore di Juvia. Quello a cui si riferiva lei era il suo passato, prima di entrare in Fairy Tail, anche se di certo doveva aver sofferto molte altre volte anche per causa sua e della sua stupidità.
-...ma grazie a Gray-sama fanno meno male- gli sorrise poi rassicurante, come se quello da consolare fosse lui e non lei.
-Juvia sa che anche Gray-sama ha più cicatrici di quante ne voglia dare a vedere- proseguì la maga nel suo discorso senza staccare lo sguardo dal suo, come se riuscisse a vedere dentro la sua anima. Già, Juvia ormai aveva visto anche quelle cicatrici. Le conosceva tutte ancor prima che se ne rendesse conto. Quanto sapeva di lui?
-È per questo che anche Juvia si impegnerà ad alleviare il dolore di Gray-sama- concluse infine con un'espressione determinata. Il moro sorrise appena. Questa ragazza... ah, lei non si arrendeva mai di fronte alle difficoltà ed era sempre pronta ad aiutare gli altri, anche a costo della propria vita e dei propri sentimenti. Doveva essere lui ad aiutarla e proteggerla, non il contrario.
-Ragazzi, è ora di andare!- la voce di Lucy che chiamava tutti i nakama fece voltare la turchina.
-Ci se già riuscita, Juvia- sussurrò il moro, sorridendo appena. E lui si sarebbe impegnato per fare lo stesso.
-Cosa?- chiese confusa la maga, voltandosi verso di lui. -Juvia crede di non aver sentito bene- continuò lei. Non era sicura di ciò che aveva udito.
-Nulla- disse il moro, alzandosi. -Forza, è arrivato il momento di andare in hotel- proseguì, porgendole una mano per alzarsi. Un mezzo sorriso sghembo ad incorniciargli il volto, illuminato dagli ultimi raggi del sole. Quel piccolo sorriso che dedicava solo a lei. Juvia sorrise a sua volta, accettando il suo aiuto.
Così in pochi minuti i due si ricongiunsero agli altri con l'animo sereno, certi che avrebbero continuato a sostenersi a vicenda, lenendo quelle piccole ma profonde cicatrici che dimoravano nei cuori di entrambi.






 
Nda:
eccomi di nuovo qua, con un po’ di ritardo, ma ci sono XD
Devo confessarvi che era da tanto (più o meno da quando ho visto una fantastica fanart qualche mese fa che si riferiva alla proprio nuova cicatrice di Juvia) che aspettavo di scriverci qualcosa su, ma presa da vari impegni me n’ero dimenticata ^.^” Fortuna che ci ha pensato questa Gruvia Week a rinfrescarmi la memoria, e devo dire che sono soddisfatta della storia.
Ovviamente però questo è un mio parere personale, e poichè non sono sempre brava a giudicare le mie stesse storie, lascio la parola a voi.
A domani con il quinto capitolo!
Baci, Roby-chan ;) 

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Capitolo 5
*** Trust ***


Trust

Un colpo. Un altro. Un attacco. Una parata. Un salto. Un incantesimo. Un altro.
Gray e Juvia si trovavano davvero nei guai in quel momento. Erano stati incaricati da Master Makarov proprio quel pomeriggio di assicurare alla legge una piccola gilda oscura che era nata nei pressi di Magnolia. Nessun problema all'inizio. Gli appartenenti a quella gilda erano maghi di basso livello, e, anche se in un numero non molto esiguo, non avevano dato ai due maghi di Fairy Tail troppi pensieri. Il problema era un altro: il loro Master. Per essere una gilda appena formata, quel mago un po' robusto e barbuto non si poteva di certo considerare debole.
I due maghi non erano pronti a quell'eventualità, ma, nonostante ciò, non si erano dati per vinti e  così avevano iniziato ad usare i loro incantesimi più potenti. Tuttavia, l'uomo era piuttosto agile ed era riuscito perciò a scansare la maggior parte dei loro attacchi.
Ormai erano agli sgoccioli. Gray e Juvia erano esausti a causa della battaglia contro gli altri membri della gilda oscura, e l'unica alternativa per chiudere in fretta quello scontro sembrava solo una.
-Juvia!- chiamò il mago, innalzando un Iced Shield per parare un colpo. -Dobbiamo usare l'Unison raid!- esclamò, scansandosi poco prima che il suo scudo venisse distrutto.
La ragazza parve riscuotersi a quelle parole. Gray la guardò perplesso per qualche attimo. Quel giorno Juvia gli era sembrata meno agguerrita del solito, tuttavia non ebbe tempo di soffermarsi di più su quei pensieri, perché il grosso Master lo incalzò con un'altra serie di attacchi.
Quando Gray si fu allontanato abbastanza dall'uomo, potè finalmente prendere la mano della nakama... ma qualcosa andò storto. Invece di combinare le forze in un potente attacco, i poteri sembrarono non sincronizzarsi, con il risultato di una piccola esplosione che coinvolse i due poveri maghi.
Ma cos'era successo? Gray guardò Juvia confuso, trovandola a terra con lo sguardo perso.
-Muhahah. E quello lo chiamate un attacco?- la provocazione dell'avversario fece voltare Gray furioso nella sua direzione.
-Juvia, riproviamo! -esclamò, tendendole la mano con rabbia.
La maga fece come le era stato ordinato, ma con lo stesso disastroso risultato. Il grosso Master rise ancora, compiaciuto del modo in cui i due si stavano danneggiando da soli.
-Juvia, ma che cavolo ti prende?- urlò il mago alla turchina in ginocchio, che sobbalzò a quelle parole.
Lo sguardo rimase però basso e vuoto, come se stesse ripensando a qualcosa.
-Gray-sama!!!- esclamò la turchina appena arrivata alla gilda, vedendo il moro che proprio in quel momento stava uscendo.
-Juvia lasciami in pace per una buona volta!- esclamò con rabbia il mago, scansandosi dal suo abbraccio. - Smettila di starmi sempre appiccicata! Non ti sopporto più!- continuò, lasciando la gilda con le mani in tasca e un'aura nera attorno.
La turchina aveva abbassato lo sguardo, e senza più dire una parola si era silenziosamente seduta ad uno dei tanti tavoli da sola, finché nel pomeriggio Master Makarov non l'aveva convocata insieme a Gray, che nel frattempo era tornato, a quanto pare più calmo di quella mattina.
-Juvia!- la richiamò ancora una volta il moro, che si interpose tra lei e il potente attacco del loro avversario che di sicuro l'avrebbe colpita.
-Se non mi dici che diamine hai, come posso aiutarti?- urlò ancora una volta il mago, guardandola furioso. Ma lo sguardo della ragazza era ancora basso.
-Gray-sama pensa davvero quelle cose?- pronunciò in un flebile sussurro la turchina, stringendo leggermente la stoffa della propria gonna.
-Eh?- chiese sorpreso l'altro.
-Stamattina Gray-sama ha detto che non sopporta più Juvia- specificò la maga dell'acqua, stringendo con più forza la stoffa, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
A quelle parole Gray parve calmarsi. Oh, cavolo, era per quello!
Quella mattina si era già alzato con il piede storto, e come se non bastasse ciò, ad irritarlo ancora di più ci avevano pensato Natsu e Gajeel. Perciò quando Juvia gli si era avvicinata, le aveva risposto male senza pensarci.
Riacquistando la calma poi si era reso conto di ciò che le aveva detto, e aveva deciso perciò di scusarsi una volta finita la missione. Chi l'avrebbe detto che ci sarebbe rimasta tanto male? No, lui avrebbe dovuto saperlo. La conosceva bene ormai e doveva prevedere come si sarebbe sentita. Avrebbe dovuto scusarsi subito, senza aspettare.
-Senti Juvia...- iniziò così il mago del ghiaccio senza perdere altro tempo, grattandosi leggermente la nuca a disagio. Non era abituato a scusarsi, ma stavolta non poteva proprio evitare. -...io dico tante cose per rabbia e irritazione...- continuò, ottenendo l'attenzione della turchina, che alzò finalmente lo sguardo per osservarlo. Le guance erano arrossate per la fatica della battaglia, i capelli scompigliati, gli occhi speranzosi e lucidi e le labbra socchiuse per far entrare più aria. Il moro arrossì di colpo a quella visione così indifesa della forte maga dell'acqua.
-...in realtà non penso davvero a tutte le cose che dico- riuscì però a concludere il moro, abbassando lo sguardo, incapace di sostenere ancora quello della maga.
-Davvero, Gray-sama? - chiese conferma Juvia con tono speranzoso e voce leggermente tremante per il pianto imminente.
-S-sì- balbettò l'altro, per poi sbuffare, sperando di far uscire, insieme all'aria, la tensione che avvertiva. Alcune lacrime sfuggirono al controllo della turchina a quella risposta, ma subito si affrettò ad asciugarle, rincuorata dalle parole dell'amato.
-Avete finito di fare i piccioncini?- li prese in giro il loro avversario, ricordando ai due la propria presenza mentre si rimetteva in posizione per sferrare un nuovo potente attacco.
A quelle parole il moro lo guardò, tornando serio e calmo. C'era ancora qualcosa che doveva fare con l'aiuto della maga dell'acqua. Senza esitare tese una mano nella direzione della turchina, fissandola poi negli occhi in una muta richiesta. Lo sguardo determinato del moro incontrò quello altrettanto sicuro della ragazza, che accettò l'aiuto dell'amato per alzarsi e riprendere da dove avevano interrotto.
-E adesso andiamo a fare il culo a quel tipo- pronunciò il moro beffardo, mentre Juvia si posizionava al suo fianco.
-Sì, Gray-sama.- annuì prontamente la turchina.
Stavolta l'attacco avrebbe funzionato. Non avrebbero perso. E quella non era una semplice previsione. Quella era una certezza. Certezza non dettata dalla superbia o dall'arroganza, ma da qualcosa di più puro e profondo. Un sentimento che li legava da tanto tempo ormai e che aveva solo un nome: fiducia.
Fiducia che l'uno aveva nell'altra, e che, per quanto ci sarebbero stati momenti difficili, anche se avrebbero vacillato, non sarebbe mai scomparsa, perché ogni volta si consolidava sempre di più.  Ad ogni imprevisto, ad ogni tentennamento, ad ogni perplessità... sarebbe rifiorita più bella che mai, e tutto ciò era possibile solo perchè l'avevano costruita con i loro sentimenti, e avrebbero continuato a farla crescere con essi.
 




Nda:
scusatemiii!
Mi scuso per non aver pubblicato ieri sera, ma il fatto è che la storia l’ho scritta solo due giorni fa e rileggendola c’era qualcosa che non mi convinceva. Alla fine l’ho letta di nuovo stamattina e ho aggiustato alcune frasi.
Purtroppo non posso dilungarmi, ma spero che vi sia piaciuta >.<
A domani con il prossimo capitolo ;) (si spera)
Baci, Roby-chan

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Capitolo 6
*** Loss ***


Loss
 
-Yeee! Ho vinto!- esultò la piccola Asuka, iniziando a saltellare in tondo.
Cos'era appena successo? Bhè, Alzak e Bisca erano andati in missione lasciando la loro adorata figlioletta alle cure di Mira. Peccato che in quel momento la maga del Demon soul fosse dovuta correre per servire ai tavoli. Così Asuka subito ne aveva approfittato per chiedere a Gray e Natsu di giocare con lei, e visto che la bambina aveva vinto, adesso era tutta contenta.
I due maghi la osservarono in silenzio, mentre correva felice avanti e indietro, suscitando anche l'ilarità di alcuni nakama seduti ai tavoli vicini. Sui volti del moro e del rosato apparvero dei sorrisi accennati a quella vista. I due poi si voltarono l'uno verso l'altro, scambiandosi una veloce occhiata soddisfatta. Peccato che quello scambio amichevole di sguardi si tramutò in ringhio non appena i suddetti si accorsero di cosa stavano facendo.
-Ad ogni modo io sono secondo- pronunciò Natsu con ovvietà, incrociando le braccia al petto. Peccato però che il mago del ghiaccio non fosse dello stesso parere.
-Ma non dire sciocchezze, fiammella- ribattè infatti il moro. -È palese che sia io il secondo- continuò, incrociando anche lui le braccia e aggrottando le sopracciglia.
-Che cavolo dici, ghiacciolo?- lo rimbeccò il drago irritato, assumendo la stessa espressione del moro e sporgendosi in avanti con sguardo di sfida. Sfida che sarebbe stata accettata se non fosse intervenuta Mira.
-Allora ragazzi, chi ha vinto?- chiese allegramente con un vassoio vuoto sottobraccio. A quanto pare doveva appena aver finito il proprio giro tra i tavoli..
-Io!- esclamarono all'unisono i due.
-Non è vero, ho vinto io!- la vocina infastidita di Asuka li fece voltare. Aveva gonfiato le guanciotte lievemente arrossate, assumendo un'espressione tenerissima. 
Ah, giusto. Erano così impegnati a litigare su chi avesse ottenuto il secondo posto tra loro che avevano scordato che la vera vincitrice era Asuka.
Mira sorrise amabilmente, mentre i due maghi colpevoli abbassavano lo sguardo, borbottando qualcosa sull'essere comunque meglio dell'altro.
-Mi è venuta una piccola idea, Asuka- la chiamò Mira sorridente, attirando la sua attenzione. La bambina la guardò con curiosità, smettendo di fare il broncio.
-Che ne dici di dare a Natsu e Gray un piccolo pegno, visto che hanno perso?- propose tranquillamente la maga. La bambina subito si illuminò a quelle parole, mentre i due interessati le osservavano perplessi. Dove voleva arrivare Mira chiedendo una cosa del genere ad Asuka?
-Bene, allora vi do un pegno!- esclamò felice la bambina, per poi portarsi una piccola manina al mento per pensare. I due maghi ad ogni modo non erano minimamente preoccupati. Avrebbero facilmente soddisfatto la richiesta di una bambina.
-Dovete chiedere a Lucy e Juvia di uscire!- decise Asuka dopo qualche minuto, alzando felice le mani.
A quelle parole Gray sbiancò, mentre sul volto di Natsu restò un'espressione perplessa.
Cosa c'era di strano in una simile richiesta? L'espressione del ghiacciolo era esagerata.
Poi un pensiero attraversò la mente del rosato, che iniziò a sorridere furbo.
-Sarò io a completare prima il pegno!- esclamò il drago, non dando nemmeno il tempo al moro di ribattere, e partendo subito alla carica verso la maga degli spiriti stellari, seduta ad uno dei tavoli della gilda.
-Non capisco perché questo sia un pegno, ma comunque... Lucy, usciamo!- esclamò il dragon slayer, afferrando il polso della nakama e trascinandosela via senza darle il tempo di replicare o chiedere spiegazioni.
-Natsu, ma dove stiamo andando!? - si sentì solo urlare la bionda sulla soglia della gilda, prima di sparire alla velocità della luce.
-Ahh, penso che Asuka non intendesse in quel senso...- sospirò Mira, portandosi una mano al volto, leggermente dispiaciuta.
-Già...- si lasciò sfuggire Gray sovrappensiero, fissando il grande portone. Quando si rese conto di ciò, però subito si voltò spaventato. Oh, cavolo. Adesso non avrebbe potuto comportarsi da idiota come aveva fatto Natsu...
-Natsu è un poco stupido...- fu il commento di un'Asuka pensierosa, che rispecchiava però anche il pensiero degli altri due gildani. -...però va bene anche così -aggiunse poi con un gran sorriso.
-Adesso tocca a Gray- riprese la parola Mira, riacquistando l'allegria.
Il moro le stava fissando ancora spaventato. Sapeva delle manie dell'albina di fare da cupido per quello che definiva "il loro bene", ma non pensava che anche Asuka non scherzasse quando si parlava di quelle cose. Doveva ammettere che era piuttosto sveglia per essere una bambina.
Ma quella mattina Juvia non era ancora arrivata in gilda. Forse aveva qualche speranza di scamparsela...
-Oh, ma guarda chi è arrivato!- esclamò con casualità l'albina, rivolgendo uno splendido sorriso verso l'entrata della gilda. No, a quanto pare non era stato così fortunato.
Non c'era bisogno di girarsi per vedere di chi stesse parlando Mira.
-Buongiorno Gray-sama!- esclamò allegra Juvia, salutando anche le altre due ragazze vicino e venendo ricambiata.
Gray si fece ancora più bianco, cercando di allontanarsi il più possibile dalle tre.
 
La giornata trascorse come al solito. Juvia che parlava con le amiche e di tanto in tanto si avvicinava al moro per abbracciarlo, o anche solo per guardarlo felice. La stessa cosa non si poteva dire per il mago, che invece era stato incapace di rilassarsi con lo sguardo fisso e penetrante di Mira e Asuka alle proprie spalle.
-Juvia adesso pensa che tornerà a casa, Gray-sama- pronunciò d'improvviso la turchina, alzandosi dalla panca sulla quale era seduta con al fianco l'amato.
Il mago del ghiaccio rimase sorpreso. Era già così tardi? Era stato troppo concentrato a pensare a come svignarsela dagli sguardi perforanti delle due ragazze per accorgersene.
Ma di questo passo avrebbe perso la sua occasione di chiedere a Juvia di uscire. Non che in fondo lo volesse davvero fare, sia chiaro. Solo che di quel passo Natsu l'avrebbe preso in giro per un pezzo se non avesse completato il pegno, e Mira l'avrebbe ucciso, o quasi, per lo stesso motivo. Quindi che fare?
Juvia stava già per incamminarsi verso l'uscita, quando al mago venne un'idea.
-Aspetta, Juvia, ti accompagno- pronunciò il moro, alzandosi di scatto.
La maga si voltò, sorpresa da quell'affermazione così inusuale. Ma cosa succedeva oggi al suo Gray-sama?
-Cioè, voglio dire...- riprese il mago, grattandosi la nuca e voltando la testa leggermente di lato -...avevo voglia di fare quattro passi prima di tornare a casa...- cercò di giustificarsi. -...quindi se a te non dispiace, avevo pensato di accompagnarti- concluse, guardandola di sottecchi.
Dopo un primo momento di incredulità, la turchina gli rivolse un sorriso raggiante. -Certo- rispose sorridente. -Gray-sama può sempre seguire Juvia- aggiunse poi con tono fintamente innocente.
Il moro annuì, guardandola sovrappensiero. Ehy, un attimo. Cosa voleva dire Juvia con quell'affermazione?!
 
Durante tutto il tragitto fino a Fairy Hills, i due erano rimasti in silenzio. Juvia godendosi ancora un po' la vicinanza inaspettata del mago del ghiaccio, e il moro pensieroso su quali parole fosse meglio usare per invitare la turchina ad uscire.
Alla fine arrivarono a destinazione senza niente di concluso per il mago.
-Gray-sama, grazie per aver accompagnato Juvia- gli rivolse la parola la turchina, voltandosi verso di lui. Il moro, sorpreso, alzò finalmente lo sguardo che aveva tenuto basso per tutto il tempo per cercare di concentrarsi meglio. Ma quando erano arrivati? Juvia gli rivolse un sorriso felice e iniziò a camminare verso il dormitorio.
Doveva subito dire qualcosa, o Juvia se ne sarebbe andata senza aver ascoltato le sue parole. Già... ma quali parole?!
-Juvia, aspetta- la fermò il mago, facendola voltare ancora una volta, sorpresa.
Ma il moro si bloccò. Cosa doveva dirle per far sì che non fraintendesse? Ma voleva davvero che non sapesse la verità? Un attimo, ma quale verità?! Lui non voleva uscire con Juvia!
-C'è qualcosa che non va, Gray-sama? - chiese confusa la ragazza.
Il moro non disse nulla. Come doveva risponderle? Quella era l'occasione giusta per dirle del pegno.
-È da stamattina che Gray-sama è strano- aggiunse, preoccupata.
Il moro rimase un po' stupito a quelle parole. Juvia lo osservava così bene da essersene accorta. Non che si fosse però impegnato molto per nasconderlo...
-No, nulla- finì per rispondere il mago, grattandosi la nuca.
Stavolta fu il turno di Juvia di annuire e rimanere pazientemente in attesa. C'era di sicuro qualcosa che voleva dirle, ma a quanto pare non ci riusciva. Dopo quasi due minuti la turchina decise che fosse meglio tornare nel proprio appartamento. Se si trattava di qualcosa di importante, Gray-sama glielo avrebbe detto di certo il giorno dopo, visto che in quel momento non ci riusciva. La maga stava già per voltarsi per la terza volta verso il dormitorio, quando Gray parlò di nuovo.
-Ah, Juvia, che ne dici se domani usciamo insieme?- buttò lì il mago con la testa voltata di lato, ma lo sguardo segretamente puntato sulla bella maga dell'acqua per osservare la sua reazione. Sperava davvero che non avrebbe fatto nessuna delle sue strane scenate. Bhè, in giro non c'era nessuno che potesse vederli, ma era comunque imbarazzante. E poi le reazioni di Juvia non erano normali, erano esagerate!
Ma la turchina fece qualcosa che lo sorprese. Si limitò a sorridere di cuore, con le gote leggermente arrossate e gli occhi luminosi. Con la delicata luce della luna ad illuminarle il volto poi, sembrava quasi eterea...
-A Juvia farebbe molto piacere, Gray-sama -pronunciò la turchina, risvegliandolo dallo stato di trance in cui era caduto.
-Eh? Ah, sì, a domani- balbettò l'altro, ancora scosso. Da quando Juvia era capace di fare quel tipo di espressioni?
La turchina gli rivolse un altro sorriso, per poi dirigersi finalmente verso l'entrata del dormitorio.
Gray rimase immobile ancora per qualche minuto con uno strano senso di sollievo che iniziava a pervaderlo. Juvia aveva accettato la sua proposta senza battere ciglio. Si sentiva... felice? Avvertiva il proprio cuore battere più forte di prima, come se negli istanti precedenti si fosse fermato. Ma che gli prendeva? Era ovvio che Juvia avrebbe accettato. E poi che cosa aveva il proprio cuore?
Con la testa piena di quei pensieri, rimise le mani in tasca e iniziò ad incamminarsi verso casa.
-Juvia!- un urlo femminile proveniente dal dormitorio lo fece fermare. Quella voce era inconfondibile. - Per l'amor del cielo, ma che combini? Non ti liquefare in mezzo al corridoio!- continuava a sgridarla Erza con tono spazientito.
Un mezzo sorriso apparve sul volto del moro ad immaginarsi la scena. Non c'era niente da fare, Juvia era sempre Juvia, e per quanto certe volte si comportasse in una maniera che poteva sembrare normale, non lo era affatto, e questo perché i diversi modi in cui si comportava Juvia, erano solo di Juvia.
 
 



Nda:
eccomi!!! Finalmente ho completato anche questa Gruvia! Mi scuso infinitamente con voi per non essere riuscita a pubblicare ogni giorno, ma gli ultimi capitoli non erano pronti, e anche per l’ultimo ci vorranno un paio di giorni, ma non vi farò aspettare troppo, non preoccupatevi ;)
Bhè, che dire di questo? Gray che, veramente, e invitala ad uscireeee!!! Mi stavo arrabbiando io stessa per il fatto che non ci riusciva, ahahha. E Juvia? Ma quanto è adorabile!!!
Nel complesso voi che ne pensate? Dei personaggi e del capitolo?
Ci vediamo tra qualche giorno con l’ultimo prompt ;)
Baci, Roby-chan
 

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Capitolo 7
*** Future ***


Future
 
Gray stava leggendo il giornale comodamente seduto sul divano di casa. Una delle notizie riportate parlava proprio di Natsu, che come al solito non si era saputo controllare, finendo per distruggere un monumento durante una missione. Il moro sospirò, per poi chiudere il quotidiano e poggiarlo sulle proprie gambe. Ciò che vide davanti ai propri occhi però lo stupì in un primo momento. Sul tappeto davanti al divano c'erano due bambini che giocavano con delle costruzioni: un maschietto e una femminuccia. Il bambino poteva avere circa sei anni, ed era la copia esatta di lui quando era piccolo. La bimba invece probabilmente aveva la metà degli anni del maschietto e portava i capelli turchini che le arrivavano appena alle spalle. Sembrava si stessero divertendo a far cozzare tra loro i vari pezzi dei giocattolini. Poi il piccolo si voltò verso di lui.
-Papà, vieni a giocare con noi!- esclamò il bambino, subito seguito a ruota dalla sorellina che lo chiamava.
Gray rimase per un attimo spiazzato, poi un lieve sorriso apparve sul suo volto. Si alzò dal divano, ma solo per accovacciarsi vicino ai due e prendere alcune costruzioni tra le mani.
Juvia nell'altra stanza si stava occupando della cena, ma di tanto in tanto teneva sott'occhio i due piccolini grazie all'open space tra cucina e soggiorno. Sorrise teneramente nel vederli giocare con il loro papà, e, quando Gray si voltò nella sua direzione, non potè che ricambiare lo sguardo amorevole che le stava lanciando.
...
Improvvisamente tutto si fece bianco per un attimo e adesso i due bambini stavano piangendo a dirotto in piedi in salotto. I loro singhiozzi strazianti sembravano star dilaniando il cuore di Gray che non capiva cosa stesse accadendo.
-Ma si può sapere che ti prende?- gli chiese arrabbiata una voce alle proprie spalle. Si voltò e vide Juvia con le sopracciglia aggrottate e le mani sui fianchi.
-Io?- domandò confuso il moro, mentre la turchina si avvicinava ai due bambini per consolarli, lanciando al mago però occhiate accusatorie.
Gray non stava capendo più nulla. Ma che stava succedendo? Che aveva fatto?
Il mago del ghiaccio avvertì d'improvviso una stretta al cuore. Era stato lui a far soffrire Juvia e i bambini? Perchè? Perchè era successo questo?!
 
 
Gray si svegliò di soprassalto, mettendosi a sedere e guardandosi poi tutt'attorno. Si trovava nella sua abitazione, da solo. La luce della luna passava appena attraverso le tende e non si avvertiva alcun rumore. Il moro era leggermente confuso, ma poi tutto gli tornò alla mente quando, appeso all'armadio di fronte a sè, vide il completo scuro. Quell'inconfondibile vestito che avrebbe indossato il giorno successivo in chiesa, sull'altare.
E in un attimo sospirò il proprio sollievo, ributtandosi pesantemente sul materasso con un braccio sopra la fronte e gli occhi rivolti al soffitto. Certo che era passato davvero un bel po' da quando si era unito a Fairy Tail e a quando aveva conosciuto Juvia. I ricordi del loro primo scontro a Phantom Lord erano ancora impressi nella sua memoria. E da lì ne avevano passate di tutti i colori, dalle semplici missioni fino ai combattimenti più duri, durante i Dai Matou Enbu, contro Tartaros, contro Alvarez. Avevano passato tanto tempo insieme anche nel piccolo villaggio di Rainfall, dove avevano condiviso una piccola abitazione. Un piccolo sorriso sorse sul suo volto a quei ricordi. Com'erano stati duri gli allenamenti, e quante ne aveva combinate Juvia. Ma erano stati separati anche per molto tempo e i suoi sentimenti per lei erano cresciuti poco a poco. La sua vicinanza, la sua insistenza, la sua allegria... erano solo alcuni dei motivi che l'avevano fatto innamorare di lei. Già, innamorare, perchè adesso poteva tranquillamente ammetterlo, altrimenti il giorno dopo non ci sarebbe stato di certo alcun matrimonio. Quella proposta era stata anche più imbarazzante di quella di fidanzamento. Aveva tenuto quell'anello in tasca per giorni, non riuscendo mai a trovare un momento e un posto adatto. Una volta era colpa di Natsu, la volta dopo di Gajeel, e a volte persino di Juvia! Alla fine l'aveva invitata a cena fuori, stando ben attento che nessuno della gilda fosse nei paraggi, e gliel'aveva chiesto. Ce l'aveva fatta. Tuttavia la reazione della turchina, come al solito, era stata esagerata, e lui non sapeva se essere più in imbarazzo per la proposta o per il comportamento di Juvia.
Nei mesi precedenti, dopo varie lotte tra lui, Juvia, Erza, Mira e gli altri di Fairy Tail, avevano finalmente deciso per la data e l'organizzazione. Il posto dove avrebbero celebrato la funzione religiosa era stato chiaro fin da subito: la spiaggia. Entrambi erano d'accordo. Juvia aveva sempre desiderato sposarsi in un luogo in cui potesse avvertire l'affinità con il proprio elemento, mentre lui sperava di essere in quel modo più vicino alla sua maestra Ur che tanto aveva fatto per lui.
Il problema erano state le decorazioni, il luogo del rinfresco, i menù...
Ma alla fine avevano raggiunto il loro obbiettivo e l'indomani sarebbero diventati finalmente marito e moglie. Qualche anno prima non avrebbe mai pensato di arrivare fino a questo punto, e, doveva ammetterlo, quelle tre semplici e piccole paroline che avrebbe dovuto pronunciare sull'altare, siglando il loro legame, un po' lo spaventavano. Sì, aveva paura, ma di perdere tutto com'era successo in passato. Tuttavia ne avevano passate tante, e tante altre di sicuro ne sarebbero successe. Con Juvia al proprio fianco nulla sembrava banale e nulla era prevedibile, come la sua pazzerella testa turchina e la sua fantasiosa immaginazione.
Se pensava al giorno dopo, un po', il suo cuore accelerava come solo quando era con Juvia era capace di fare. L'indomani avrebbero condiviso un nuovo legame che li avrebbe uniti ancora di più. Era quasi come se un filo rosso avesse iniziato ad avvolgerlo già da tempo, e, nonostante i vari rifiuti e i tentativi di divincolarsi, ne era rimasto aggrovigliato inesorabilmente di più. Alla fine aveva rinunciato a liberarsi e domani quel filo rosso ancora un po' spiegazzato sarebbe diventato un bellissimo fiocco che avrebbe legato i loro mignoli e i loro cuori per sempre.
Con quei pensieri ancora nella mente, Gray faticò a riaddormentarsi, tuttavia quel sogno era servito a qualcosa. Gli aveva fatto capire che qualsiasi cosa sarebbe successa in futuro, lui avrebbe cercato in tutti i modi di non deludere mai Juvia. E questo perchè si era finalmente deciso a restare per sempre al suo fianco. Nulla lo avrebbe più separato da lei ed era pronto a sopportare tutte le difficoltà che gli si sarebbero poste davanti, perchè, dopo tanti anni, aveva finalmente capito cosa voleva davvero. E ormai non aveva più importanza il suo triste passato o tutti gli sbagli commessi, e questo perchè, grazie a Juvia, aveva capito che ciò che contava davvero era il futuro, il loro futuro. E Gray un po' si sorprese a pensare che anche una svolta come quella all'inizio del sogno non sarebbe stata male, ma questo perchè, ancora una volta, finchè ci sarebbe stata Juvia ad illuminare il proprio futuro, lui l'avrebbe protetta per sempre.
Le braccia di Morfeo accolsero Gray dopo svariati minuti di elucubrazioni, riportandolo nel mondo dei sogni.
-Juvia ti ama tanto, Gray-sama- un lieve sussurro gli arrivò alle orecchie e gli sembrò quasi di avvertire due calde e leggere labbra poggiarsi sulle proprie. Che si trattasse di un sogno oppure della realtà, Gray non seppe dirlo. Da Juvia ci si poteva aspettare di tutto, anche ritrovarsela nel proprio letto a quell'ora. Ma sinceramente, che importanza aveva?
-Anch'io Juvia, anch'io- mormorò con un lieve sorriso sulle labbra, prima di lasciarsi cullare dolcemente dal mondo dei sogni.
 
 
 
 
 
Bonus
-Natsu, imbecille, ma che combini?!- urlò Gray mentre vedeva alcune decorazioni prendere fuoco.
Intanto Juvia se la rideva al proprio fianco sull'altare, mentre Makarov sbraitava chiedendo che qualcuno facesse qualcosa.
Dopo qualche altro istante la turchina usò un po' della propria magia per spegnere parte delle panche in legno che ormai erano quasi completamente bruciate.
-Gray-sama vuole interrompere la cerimonia? - chiese poi al moro, ma con ancora il sorriso divertito stampato sulle proprie labbra.
Il mago la osservò perplesso per qualche attimo. Sembrava che a lei non importasse di quell'inconveniente, e francamente nemmeno a lui poteva interessare più di tanto. E poi, diciamocelo, se fosse filato tutto liscio di certo non sarebbe stata più Fairy Tail.
-Al diavolo il fiammifero e le sue cazzate- disse il moro, per poi afferrare i fianchi di Juvia e avvicinarla a sè per darle un lungo e passionale bacio.
Che cosa gli riservata il futuro? Ancora non lo sapeva, ma di una cosa era certo. Avrebbe condiviso tanti altri frammenti di vita insieme alla sua inseparabile turchina.
 
 
 
 
 
 
Nda:
Ed ecco finalmente l'ultimo capitolo di questa raccolta.
Mi scuso infinitamente con coloro che la stavano seguendo e che non hanno più avuto mie notizie. È stato un periodo un po' particolare e parecchio stressante per me, ma finalmente mi sto rimettendo in carreggiata.
Ringrazio tutti coloro che hanno messo la raccolta tra le preferite/seguite/ricordate, chi ha recensito, ma anche i lettori silenziosi e tutti coloro che leggeranno quest'ultimo capitolo.
Sappiamo tutti che il manga ormai è terminato, ma non per questo le storie di Gray, Juvia e di tutta Fairy Tail si fermeranno qui. Finchè avrò idee e l'ispirazione che finalmente è tornata, continuerò a scrivere su di loro.
Alla prossima,
Roby-chan ^.^

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