Sonic's Angels - Il Martello Incantato

di Chameleon94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Svanito nel nulla ***
Capitolo 2: *** La Valle Incantata ***
Capitolo 3: *** Quello che fa Blaze ***
Capitolo 4: *** Una Questione di Fiducia ***
Capitolo 5: *** Passioni Invertite ***
Capitolo 6: *** Mappa verso l'Ignoto ***
Capitolo 7: *** Sottosopra ***
Capitolo 8: *** Finale: La Riccia e la Tigre ***



Capitolo 1
*** Svanito nel nulla ***


Image and video hosting by TinyPic Capitolo 1 – Svanito nel nulla
 
Death Egg Sigma – un mese fa
Si trovavano nello spazio, a combattere come al solito, erano nemici dalla notte dei tempi, entrambi a loro agio in quella situazione, e in quel momento parecchio in movimento, Sonic e il Dr. Eggman si stavano affrontando nel loro duello definitivo. Il riccio blu stava spaccando tutte le componenti dell’armatura del mech del genio malvagio, con pochi colpi semplici, veloci e ritmici, a ripetizione. Era come se rimbalzasse sopra quel robot, non si stava neanche applicando molto, e combattere, per lui, non era certo uno sforzo intellettuale.
“Che diavolo stai facendo, roditore!”
“Il mio lavoro, ovviamente. E non chiamarmi più roditore!”
“Io ci metto mesi a costruire questi gioiellini, e tu me li smantelli in due secondi, non è giusto!”
“Senti chi parla di giustizia, colui che intrappola poveri animaletti nei suoi robot per potenziarli!”
La mano gigante del robot stava per prendere Sonic, ma lui saltò fuori dalla presa, roteò in aria e con uno scatto tornò a terra – ovvero sull’asfalto della nave spaziale, e scivolò sotto i piedi del macchinario, per colpirlo alle sue spalle, un colpo poco pulito, Sonic non voleva abbassarsi al livello sporco del dottore, ma non c’era tempo per pensare.
Il riccio distrusse completamente l’aggeggio di Eggman, che fu costretto a ritirarsi, staccando il suo Egg Mobile dall’armatura, ma ecco un colpo di scena: Sonic non se l’aspettava, ma l’armatura gigante gli cadde addosso, coprendolo completamente, neanche egli fu veloce abbastanza da schivarla.
“Sei caduto dritto nella trappola, riccio!”
Il porcospino riuscì a malapena a disfarsi delle parti robotiche che lo avevano travolto, era ancora un po’ intrappolato verso le gambe.
“Visto? Stavolta ti ho chiamato riccio”
“Era… era soltanto una perdita di tempo… il robot?”
“Era un diversivo, un modo per stancarti, e adesso… un ultimo twist per concludere la giornata!”
Dall’Egg Mobile venne sfoderato un lungo artiglio, con in mano una pistola, essa iniziò a caricare energia, un lampo azzurro dallo spazio la potenziò, e il raggio energetico colpì Sonic in pieno, lasciando al suo posto soltanto uno spazio vuoto, privo di aria, visto che si trovavano nello spazio.
 
Green Hill Zone – Oggi
Amy correva, correva, e correva, lungo le colline pianeggianti, passando accanto ai girasoli che vibravano, scalciando con i suoi piedini mentre il vestito rosso vintage sventolava. Voleva tenersi in forma, come ogni giorno, e in quel momento stava per affrontare l’ostacolo più grande: un giro della morte, per Sonic era una barzelletta, ma lei non poteva arrotolarsi come il tipo blu, ci voleva uno sforzo maggiore, e a dire il vero non era neanche così veloce; può darsi che riuscisse sempre a trovare e a raggiungere Sonic, ma questo era grazie alle sue illimitate risorse, come le carte per la previsione del futuro, o il suo istinto di ragazza, e il suo fido martello Piko Piko.
Central City Zone – Oggi
La corsa l’aveva portata fino al centro della Federazione Unita, in qualche modo, non sapeva come ci fosse arrivata, ma sapeva il perché, sotto sotto, era per vedere un vecchio amico. Riprese un attimo fiato da tutto quel footing, diede una occhiata veloce ai messaggi sul suo cellulare… niente di nuovo, e subito girò la maniglia della porta rossa dell’officina, posta quasi all’ingresso della città.
“Ehi Tails, sono io.”
La volpe si girò grazie alla sua poltrona scorrevole, Amy notò che stava studiando qualcosa al computer, qualche progetto, magari, lei non ci capiva molto di meccanica. Il volpino sembrava sollevato nel vederla.
“Ciao…”
“Ti disturbo?”
“No, mi fa piacere vedere una faccia amica. Accomodati, su”
Tails era molto pacato, e quieto, solitamente era pieno di vita e di energia, anche se era un tipo piuttosto tranquillo, Sonic era il fulmine, mentre lei era la pazza del gruppo, così veniva definita.
Si misero, così, a chiacchierare del più e del meno, del tempo atmosferico, della tranquillità insolita che avvolgeva le varie zone del mondo, e di come Eggman non si fosse fatto più sentire da un pezzo, che si fosse pentito di aver fatto fuori la sua nemesi? Loro si sarebbero aspettati un grande attacco da parte di Robotnik, e invece nulla, era come se il tempo si fosse fermato, la vita continuava, ma in modo monotono.
Loro comunque restavano in allerta, nel caso succedesse qualcosa, nel caso lo scienziato tornasse. Tails decise di “riunire” il gruppo attivando una chiamata Skype con Knuckles dall’altare dello Smeraldo a Angel Island, e continuarono a parlare, però, evitando appositamente alcuni argomenti.
Knuckles volle rompere il ghiaccio.
“Che mi dite di Sonic?”
Tails lo squadrò attraverso lo schermo, “Cosa c’è da dire?”
“Dobbiamo parlarne, non abbiamo proprio affrontato la questione” Riprese l’echidna
“Non ce n’è bisogno” Lo interruppe Tails
Amy si intromise, “Voi sapete come la penso”
Tails si mise le mani sul capo, “No, ti prego, non ricominciare”
“Sonic tornerà! E’ solo questione di tempo, lui è così veloce, mi domando perché ci stia mettendo così tanto…” Rispose determinata la riccia. Amy manteneva viva la speranza nel gruppo, ma Tails non ne voleva proprio sapere.
“No, smettila, Sonic non c’è più, devi fartene una ragione, Amy!” Le urlò contro il giallo.
“Non possiamo smettere di credere, stiamo parlando di Sonic! Lui non si ferma mai, non può essere morto, io ne sono convinta, dobbiamo avere fede! Le mie carte dicono…”
“Le tue carte non significano niente, si sono già sbagliate in passato. E’ finita, Eggman prima o poi attaccherà, e senza Sonic riuscirà a conquistare il mondo”
Knuckles riprese: “Andiamo, non c’è bisogno di essere così duri, Tails, di solito sono io così, cosa ti fa pensare che Eggman ci conquisterà?”
“Il fatto che ha ucciso Sonic. Non vedo perché non potrebbe batterci tutti”
Il gelo tornò nella conversazione, Knuckles non rispose, Amy si fece coraggio e riprese…
“Tails, non sei mai stato così, so cosa ti è successo, ti manca Sonic, ma non puoi abbatterti così, anche se fosse come dici tu, non possiamo smettere di combattere, non dobbiamo arrenderci! Dico bene, Knuckles?”
Neanche l’echidna era convinto, non era sconcertato quanto Tails, ma, in fondo, anche lui aveva perso la fede. Quindi non ci fu risposta da parte sua.
Amy rimase a bocca aperta, non poteva capacitarsi di essere l’unica ancora convinta di poter andare avanti, di non doversi sottomettere al dottore.
Ella volle concludere subito il discorso: “Non ci posso credere. Ma sentitevi, Sonic non vorrebbe questo, lo avete deluso.” E corse via dall’officina, sbattendo la porta, e si allontanò dalla capitale per tornare a casa. Ma c’era qualcosa di insolito, o meglio, qualcuno, la stava spiando dall’alto, che si trattasse di Eggman?
 
Tropical Jungle Zone – un giorno dopo
La riccia rosa non ne poteva più di sentire i suoi vecchi amici, era rimasta un po’ da sola, si era data al meno un giorno di isolamento, ma non aveva pianto, non si era arresa, aveva promesso a sé stessa e, per così dire, a Sonic, di evitare entrambe le cose, ossia il pianto e la resa.
Quindi aveva ripreso le forze, e si era data appuntamento attraverso il suo smartphone con le sue più care amiche, amiche femmine stavolta; tutte e 3 si erano riunite nel nascondiglio di Sticks, e si intrattenevano con una conversazione di certo più armoniosa e piacevole di quella svolta con i ragazzi il giorno prima. Innanzitutto stavano sistemando, niente di meno che, un televisore, a casa Sticks, Amy e Cream la stavano aiutando a trasportarlo in un angolo del rifugio, anche Cheese faceva la sua parte raddrizzando le antenne.
“Credevo che odiassi la televisione, e il suo lavaggio del cervello” Disse Amy
“Infatti è così, ma il mio motto è – per combattere i tuoi nemici, conoscili! -, già, e poi… c’è anche un programma che mi piace, devo dire, si chiama The X-Files” Potete immaginare che questo lo disse il tasso arancione e marrone.
“Oh no! A me fanno paura queste cose!” Intervenne Cream, coprendosi gli occhi.
Passò un po’ di tempo, e le tre si rimisero a parlare, stavolta andarono dritte al sodo, e la riccia le raccontò l’avvenimento del giorno precedente.
“E così, mi hanno detto questo, e io li ho piantati in asso e me ne sono andata, ho fatto bene?” Chiese la riccia.
Trovò l’approvazione delle sue amiche. Stavano prendendo un caffè e sul tavolo erano appoggiati anche dei dolcetti, un tipico pomeriggio femminile, ma loro non erano delle donzelle inglesi, erano molto più donne d’azione.
“Hai fatto benissimo!” Approvò Sticks.
“Sono d’accordo con Sticks, anche io credo che il Signor Sonic sia ancora vivo...” Disse Cream.
“Esatto, ne sono sicura, è stato rapito dagli alieni, tra poco arriverà la richiesta di riscatto, altrimenti divoreranno la sua materia grigia con una cannuccia!” Urlò una Sticks eccitata.
“…no, io… non era questo che intendevo” Rispose il dolce coniglietto.
“Finalmente qualcuno che mi dà retta! Non si può proprio contare sui ragazzi” Ridacchiò Amy
“Ci puoi giurare, noi ragazze possiamo contare una sull’altra” Amy e Sticks si diedero il cinque con le mani.
“Però mi dispiace che il Signor Tails sia così triste, non posso sapere che sta così…” Cream ne fu triste, e Amy concordò e le appoggiò una mano sulla spalla, confortandola.
Amy fu risollevata, sapeva di poter contare sulle sue amiche quando tutto il mondo le era contro, fecero un abbraccio di gruppo, e, una volta mangiati tutti i dolcetti si congedarono.
 
Death Egg Sigma – Oggi
Il Dottore era piuttosto rilassato, si trastullava sulla sedia girevole, pianificando finalmente qualcosa. I suoi collaboratori erano pochi, non aveva amici, ma gli stavano dietro perché erano marchingegni creati da lui, quindi programmati per obbedirgli, ma non per questo non avevano personalità.
“Si è deciso a fare qualcosa allora, boss, ha superato il lutto di Sonic?”
“Quale lutto – non ti permettere, brutta palla riuscita male!” Si rivolse il creatore verso l’insolente Orbot.
“Lo sanno anche le pietre che il riccio blu le manca, con chi altro può giocare? Non ha provato neanche ad attaccare i suoi amici, non le interessano le pedine migliori, le voleva attaccare solo il re, e adesso che ha fatto scacco matto non le interessa più la partita…” Disse il robottino sollevando le mani, come per spiegare la situazione.
Robotnik si stese e incrociò le dita delle due mani per riflettere: “Non è che non mi interessi più, io ho vinto la partita… non c’è più molto che posso fare, se non aspettare…”
“Aspettare cosa, doc?” Chiese Cubot l’ingenuo.
Eggman non rispose, evidentemente anche lui aveva dei segreti, come tutti, non avrebbe spifferato nulla neanche ai suoi più vicini confidenti.
“Pensavo che ti interessasse conquistare il mondo, doc” Riprese Cubot, ponendo un dito vicino la testa quadrata.
Una scintilla illuminò la lente del Dottore, che abbozzò un sorriso maligno, gli era venuta un’idea, o, più che altro, ci aveva ripensato, aveva deciso di ascoltare Cubot, non poteva perdere tempo, avrebbe dovuto attuare una mossa, proprio come in una partita di scacchi.
“Molto bene, prepariamo le unità 4 e 5 dei miei badnik, e l’unità 15 degli Egg Pawn potenziati dal prototipo della Phantom Ruby”
“Cosa?!” Orbot fu sconvolto “2 minuti fa stava rimuginando e adesso sfodera ben tre unità, e per cosa?”
“Attacchiamo Station Square, muahahahahah!!”
“Come mai questo cambio di rotta improvviso, se posso permettermi?” Domandò il robot ficcanaso.
“Non ti devo dare alcuna spiegazione, sono io il capo qui” Eggman si alzò e lasciò la sala centrale, voleva assistere personalmente ai preparativi delle sue truppe scelte.
Qualcosa stava per muoversi dalla fortezza spaziale, all’improvviso orde di nemici scesero dalla stratosfera sopra il pianeta, Egg Pawn particolari… con gli occhi rossi e l’armatura grigia, muniti di paracadute, Buzz Bomber volanti, Motobug provvisti di missili, anche essi con occhi stranamente rossi.
Never Lake Zone – Più tardi
“Ci siamo! E’ qui che incontrerò Sonic!” Amy era in agitazione, le sue carte lo avevano previsto, non il suo stato emotivo ma il suo incontro con Sonic, lì dove si erano visti per la prima volta tanti anni prima, sarebbe avvenuta la loro riunione. Era il lago di Never Lake, dove una volta all’anno appariva Little Planet, luogo dove Amy fu rapita da Metal Sonic, ma tutto questo era storia, ed essa stava per andare avanti, dopo un mese di nulla, stava per succedere… Sonic sarebbe tornato. E, magari, perché no, avrebbe deciso di sposarla, lei poteva sognare.
Amy ricontrollò i suoi tarocchi, per sicurezza, e apparivano chiari: quello era il luogo dell’incontro, quella l’ora esatta. Era una ragazza impaziente, molto frenetica, non riusciva a contenere l’eccitazione, quindi sbatteva il piede per terra e faceva piccoli movimenti per passare il tempo a scaricarsi, ma dentro di lei, si nascondeva la paura, come quella di Tails, che Sonic non si sarebbe fatto vivo.
Le ore passavano, e non succedeva molto, la storia non proseguiva come lei sperava, erano come bloccati tutti in un limbo, come se il tempo si fosse fermato eppure l’orologio lo negava: il tempo stava passando, e non c’era traccia di Sonic.
Allora lei pensò che dovesse cercarlo, lo invocava a gran voce, girò intorno al lago, provò sotto qualche pietra, non si poteva mai sapere, cercò nei riflessi dell’acqua, nel cielo, ovunque, ma non lo trovò.
Così si distese sul prato, staccò un fiore dalla radice, e staccò i petali uno ad uno, facendo “m’ama, non m’ama, torna, non torna…” e così via, per distrarsi, ma non ci riuscì ovviamente, aveva il chiodo fisso sul ritorno del suo “innamorato”.
Si disse che era impossibile, inconcepibile, sicuramente a Sonic lei mancava, quindi perché non tornava? E lui era così veloce, non poteva essere in ritardo, quindi c’era una sola spiegazione… era morto davvero. Amy gettò via i tarocchi, disse che erano “taroccati”, si gettò le mani sugli occhi e iniziò a piangere, come una fontana. Le lacrime cadevano sull’erba rendendola unta, come rugiada.
Sonic era morto. Tails aveva ragione, “Dannazione!” sbattè i pugni, e lei ci aveva creduto fino in fondo, per cosa? Per essere delusa, per scoppiare in lacrime. L’unica cosa da fare era accettare la sconfitta, e la perdita.
Tutt’a un tratto, qualcosa cadde dal cielo, non si trattava dei robot di Eggman, era qualcosa di molto più piccolo, un puntino luminoso, che scendeva a grande velocità su quei prati. Amy sentì qualcosa dentro di sé, era la speranza, la speranza che si riaccendeva come un fuoco.
“Sei tu, so che sei tu! Sto arrivando!”
La rosa non perse tempo e si alzò immediatamente, partì in quarta come sapeva fare lei, corse verso il puntino che continuava a precipitare. Arrivò al punto X, ma non era l’unica lì, gli Egg Pawn si erano piazzati di pattuglia.
A qualche metro da essi c’era il cosiddetto puntino, che, squadrandolo meglio, da vicino, non era poi un puntino, sicuramente era qualcosa di piccolo, qualcosa di vivo, ma sconosciuto agli occhi della riccia.
“Non mettetevi in mezzo tra me e il mio Sonic!” La furia di Amy colpì i robot, terrorizzati per quanto non avessero emozioni, furono completamente schiacciati dal martello Piko Piko, non ebbero neanche il tempo di provare a contrattaccare l’impeto della ragazza.
Amy si avvicinò alla piccola creatura, la vide meglio, era porpora, con un corpo di una strana forma, niente orecchie, niente braccia o gambe, due piccole ali e due occhi grandi.
“Chi… cosa… ehm, come ti chiami, piccoletto?”
“Sono una femmina! Mi chiamo Twinkle, grazie per avermi salvata, e tu come ti chiami?”
La riccia rimase un attimo esterrefatta, non aveva mai visto un esserino così piccolo, la quale iniziò a svolazzarle attorno.
“Sono Amy, Amy Rose! Io mi aspettavo di trovare un’altra persona qui… aspetta, hai detto che ti chiami Twinkle??? Questo deve essere un segno! So che è così!” Twinkle, come Twinkle Park, esatto, era il luogo di Station Square dove lei e Sonic avevano avuto il loro primo “appuntamento”, per così dire, dove Amy fu rapita, ancora una volta, dal robot Zero, e il suo eroe la salvò, come sempre. Questo doveva significare qualcosa, sicuramente lei ne era convinta.
“E’ un segno del mio Sonic!”
“Hai detto Sonic, per caso? Allora sei la persona che cerco, sì sì, una riccia rosa, proprio come aveva detto lui…”
Amy rimase un attimo perplessa, stava forse sognando? Tutti i suoi desideri e intuiti nascosti si stavano realizzando, poteva darsi che presto anche il suo sogno d’amore si sarebbe coronato. L’esserino conosceva Sonic, quindi Sonic era vivo, e aveva mandato a chiedere di lei da un luogo lontano.
Amy scoppiò, saltellò di qua e di là dalla gioia, strinse forte a sé Twinkle.
“Si, devi essere tu, dalla reazione… mi aveva detto che avresti reagito in modo simile” Twinkle era un po’ stordita dall’abbraccio di Amy.
“Quindi hai visto Sonic, sta bene, vero?” La porcospina aveva le mani incrociate come in preghiera, pendeva dalle labbra del piccolo essere.
“Oh, a dire il vero no, non sta bene.”
“COSA?!?!?!” Amy scoppiò nuovamente, prese tra le mani la creatura e la fece vibrare, per incitare a farla parlare.
“Non preoccuparti, ma ti prego, lasciami un momento così ti spiego meglio”
Amy lasciò andare Twinkle, si ricompose un momento e capì che stava agendo da pazza, però era comprensibile, stava accadendo tutto l’inverosimile e così in fretta, le sue emozioni erano una montagna russa in quel momento, Sonic stava bene o no?
“Si trova nel mio regno, sta bene, ma… è nei guai, mi ha detto di trovare una riccia rosa per andare a salvarlo! Così ha detto!” Twinkle sembrava agitata, in quel momento assomigliava un po’ a Amy, le emozioni stavano prendendo il sopravvento anche su di lei.
“Scusa, è che avevo fretta di darti il suo messaggio! Lo ha lasciato solo per te!”
Amy andò in brodo di giuggiole, Sonic non solo era vivo, ma aveva mandato a dire proprio a LEI la situazione, e le aveva chiesto di salvarlo in questo altro reame.
Fece un sorriso a trecentosessanta gradi, ma poi ricordò la parte dei “guai”, e si preoccupò subito.
“Oh no, Sonic è nei guai… ma che genere di guai, Twinkle?”
“Non posso spiegarti, è complicato, il mio regno è complicato, devi venire là per vedere di persona, non so neanche dove si trovi Sonic adesso, è in qualche posto nel mondo in cui vivo, la Enchanted Valley Zone!”
Amy tornò seria, aveva capito la situazione, doveva muoversi immediatamente, per salvare il suo amato e “promesso sposo”.
Prima che potesse chiedere ulteriori dettagli, dal suolo sbucò un robot bruco, una macchina gigantesca, che copriva con la sua ombra entrambe le ragazze.
Amy cambiò sguardo, mostrò astio nei confronti del robot e lo attaccò subito con il martello, ma la mossa non si rivelò utile, non poteva penetrare l’armatura di Green Worm, il quale subito rispose all’attacco. Amy non potè fare altro che proteggersi sperando di essere salvata, odiava fare la donzella in pericolo ma fu un gesto spontaneo, incontrollabile. Ovviamente Sonic non venne in suo aiuto come al solito, era bloccato in un altro regno, ma successe qualcos’altro… qualcosa di unico.
“Preparati a combattere” Disse Twinkle. La creaturina divenne un fumo porpora, si muoveva liberamente nell’aria, finchè non penetrò il martello della riccia, facendolo splendere di una luce abbagliante, sempre dello stesso colore.
Green Worm indietreggiò, ma tornò subito all’attacco; Amy non sapeva cosa fare, quindi provò l’unica cosa che era in grado di fare: agitare il suo martello, l’attacco stavolta respinse il robot, ma non lo scalfì.
La voce di Twinkle risonò nella sua mente, “sbatti il martello sul suolo”. Amy iniziò la sua mossa di firma, alzò il martello all’indietro, sopra la sua testa, e con tutte le sue forze lo fece andare contro il prato. Un raggio arcobaleno e un suono armonioso ricoprirono Never Lake.
La il raggio non distrusse il robot, infatti non lo attaccò nemmeno. Allora Amy continuò a sbattere, e a sbattere, sbattere, finchè dal suo movimento non uscì un’onda color porpora che si mosse contro la creazione di Eggman.
L’attacco scaraventò via Green Worm per aria e divenne, così, una scintilla nel cielo, un po’ come Twinkle quando era arrivata in quel mondo.
Twinkle uscì dal martello e si ricompose nella sua forma ufficiale, solo allora Amy realizzò quello che era successo, ma lo stesso non capì, ci fu un momento di esitazione nel suo volto.
“Cosa hai detto che sei, esattamente?”
“Sono uno spiritello, hihi, uno spiritello dell’Enchanted Valley Zone, vedo che hai capito quello che possiamo fare insieme”
“Sei stata grande!” Esultò la rosa.
“No no… tu sei stata grande, sei fortissima, io ti ho solo dato una spinta, il potere che posseggo, e questo non è ancora niente…” Twinkle fece gli occhioni verso Amy,
“Ho capito, è così che salveremo Sonic, grazie a te… e a me”
A spezzare la dolce conversazione fu il telefonino di Amy, era una chiamata di Tails. Pensò che era strano, dopo il modo in cui si erano lasciati il giorno prima, non pensava che la volpe si sarebbe fatta sentire. Beh, era una chiamata d’emergenza, un messaggio registrato: una flotta di robot di Eggman aveva invaso Station Square.
 
Station Square – Ore dopo
La popolazione era in fuga, nessuno poteva nulla contro i robot di Eggman, nessuno di ordinario, ci volevano degli eroi! Knuckles arrivò dal nulla e distrusse una fila di badnik in una sola mossa.
Non bastava, ma era un buon inizio. Eggman stesso era sceso sulla Terra a supervisionare l’attacco, a bordo della sua Egg Mobile.
Da un grattacielo apparve una figura inaspettata: Tails era sceso in campo, più determinato che mai.
Lanciò dei missili dal suo Tornado, distruggendo una marea di Egg Pawn potenziati, ma erano pochi in confronto all’esercito del dottore.
Ci fu subito un piccolo scontro fra le due menti geniali. Eggman sorrideva come suo solito, sicuro di sé e sicuro che la volpe non avrebbe potuto reggere il paragone con il riccio. Mentre Tails cercava la forza dentro di sé per tenergli testa.
“Non credevo che avresti avuto il fegato di farti vivo, non sei a compiangere il tuo amichetto?” Il dottore si mise una mano davanti alla bocca per enfatizzare il suo ghigno.
“Non è questo che Sonic vorrebbe, dovrei essere io a prendere il suo posto per fermarti!”
Tails iniziò subito ad attaccarlo, svolazzandogli attorno, ma il dottore continuava ad evitarlo, schivando i suoi colpi e rispondendo con dei laser proveniente dal centro dell’Egg Mobile, Senza un mech a fargli da protezione, non aveva intenzione di farsi avanti e combattere, avrebbe puntato tutto sugli Egg Pawn e Badniks potenziati.
L’azione si stava svolgendo nel cielo, ma Tails, affaticato, smise di far volteggiare le code, e iniziò a precipitare, per la gioia di Robotnik. Ma Knuckles lo prese immediatamente in planata, prima che si sfracellasse al suolo. I due eroi si riunirono con Sticks e Cream, pronte anch’esse a combattere, nonostante la giovane età di quest’ultima. Sticks combatteva con il suo arsenale, principalmente usava un boomerang, mentre Cream sguinzagliava il suo Cheese in attacchi Spin Dash.
Ma i nemici erano in abbondante superiorità numerica, furono accerchiati in poco tempo. Eggman si pose al centro della flotta, in alto, per gongolarsi.
“E così siete rimasti soli, che tristezza! Altri quattro eroi che cadranno, dopo la vostra fine il mondo sarà mio, tutto mio!”
BANG.
Un suono interruppe la scena, e un fascio di luce purpurea invase il campo di battaglia: Amy era arrivata ad aiutarli, in un'unica mossa riuscì a mettere fuori uso tutti i robot, con un altro colpo di martello finì per imprigionarli in blocchi di cristallo, che emanavano luce di arcobaleno. Un altro colpo sull’asfalto, ancora, li distrusse completamente, uno dopo l’altro.
“Wow! Stai davvero imparando ad usare i tuoi nuovi poteri!” Esultò Twinkle.
“Cosa?! Come?!” Eggman non si aspettava che la riccia dal vestito rosso sarebbe stata quella che avrebbe sventato il suo piano, non la ragazza che aveva rapito milioni di volte (esagerazione).
“E’ impossibile che tu da sola abbia fatto questo! Qui c’è puzza di bruciato…” Sospettò Eggman.
“Infatti, è grazie alla mia nuova amica”
“Quello spiritello lì? E se provenisse da… oh no”
Tails e gli altri non capirono quello che stava succedendo, né i poteri di Amy, né le parole di Eggman.
Amy fece un passo avanti: “Perché non glielo dici anche a loro, Eggy, confessa il tuo segreto! Hai mentito!”
Eggman cambiò espressione ancora una volta, era disgustato, confuso e arrabbiato che la riccia avesse scoperto cosa era veramente successo.
“A cosa ti riferisci? Io ho molti segreti…”
“Sonic… è vivo! Hai mentito!”
“Che prove hai? Non dovete credere alle mie parole, perché è sparito, allora?”
“Me lo ha detto Twinkle, si trova in un altro mondo”
“D’accordo, se proprio ci tieni ti svelerò questa storia…” Il Dottore cominciò a raccontare…
 
Death Egg Sigma – Un mese fa
Eggman stava facendo mille ricerche, sulle proprietà del suo raggio, alimentato dall’energia dei Chaos Emerald, ma non riusciva a trovare le risposte che cercava… o meglio, che voleva.
“Argh… a quanto pare neanche l’energia dei Chaos Emerald riesce ad annientare quel dannato roditore! Sembra che lui sia diventato l’ “incarnazione del Chaos”, quindi non può essere ucciso da quelle gemme in particolare, dovrò trovare un altro modo la prossima volta. Però, intanto, è stato spedito da qualche altra parte, il suo segnale vitale è sparito, o almeno secondo il chip che gli ho impiantato, a meno che non l’abbia scoperto e distrutto… Questo mi darà un vantaggio, mentre Sonic sarà via potrò pianificare un nuovo attacco, stavolta nessuno potrà fermarmi, non certo quei quattro buffoni rimasti sulla Terra”.
Il Dottore si alzò dalla sua poltrona e si recò nella sala centrale, da dove poteva osservare lo spazio immenso e la Terra in lontananza.
“E se invece, stavolta mi fossi sbarazzato definitivamente dello sgorbio blu? Uh… stai realizzando il tuo sogno, Ivo, diamine! Perché non riesci ad essere felice!”.
 
Station Square – Proprio ora
“Tralasciando il fatto che ti manca Sonic e non sai quello che vuoi veramente… Visto? Ve lo avevo detto, ragazzi! E’ ancora vivo” Amy riassunse tutta la spiegazione di Eggman in poche battute.
Tails fu dapprima sollevato, ma subito gli venne una furia e iniziò a far roteare le code, lanciandosi all’attacco di Eggman.
“Ci hai mentito! Lo fai sempre!”
“Ehi, datti una calmata, volpacchiotto, vi ho dato la speranza che stavate cercando, e ora mi attacchi? Vi ho regalato un mese di tregua, ma la prossima volta non aspettatevi più rivelazioni sdolcinate, tornerò e mi sbarazzerò di tutti voi! E anche di Sonic… se mai riuscisse a tornare, muahahahah!!”
Amy diede ancora una volta un colpo di martello per terra, stavolta un cortocircuito colpì l’Egg Mobile, in quel momento era sotto il controllo della riccia, la quale spostò la navicella di qua e di là, con il solo sventolamento della sua piccola arma, e, con un movimento roteante, fece girare la testa all’uomo di mezza età.
“Ho sempre saputo che eri una strega… ma questo…!”
“Addio, Frittatone”
Il colpo di grazia Amy lo diede direttamente colpendo con il martello Piko Piko la macchina ovale del Dottore, una mossa potenziata da Twinkle, che rispedì Eggman in cielo ad una velocità elevata, degna di Sonic.
Station Square era salva, e con essa il mondo, almeno per quel momento.
Passarono vari minuti di silenzio, mentre soccorrevano i feriti e raccoglievano persone da sotto le macerie create dai robot.
Alla fine fu Tails ad andare vicino a Amy:
“Mi dispiace per quello che ti ho detto ieri, non volevo sconsolarti” Disse in modo apologetico.
“Beh, non ci sei riuscito comunque, io non mi arrendo mai, vero Twinkle?” Lo spiritello annuì.
“Ehi Amy, i tuoi nuovi trucchetti sono molto fighi, sei davvero piena di risorse.” Complimentò Knuckles.
“So che devi andare a salvare Sonic, ovunque si trovi, ma io non posso venire, devo restare a proteggere la città e il mondo da Eggman.”
Amy fu lusingata e al contempo triste: “Non vuoi che resti? Con questi nuovi poteri potrei aiutarvi…”
Intervenne Knuckles: “Proprio perché hai questi poteri, ti saranno utili per trovare Sonic! Noi ce la caveremo anche senza di te, grazie mille, se avessimo bisogno di aiuto chiameremo Silver dal futuro, Vector, Charmy, Espio e magari quell’indisponente di Shadow, che in chissà quale missione per la GUN si sarà cacciato adesso.”
“Knuckles, ha ragione, devi andarci tu, Sonic lo ha chiesto a te, da quello che mi hai detto.”
“Grazie Tails”
Altre due figure si avvicinarono a loro: “Ehi, non vorrai mica andartene senza di noi? Non vogliamo perdere il divertimento e di sicuro non vogliamo lasciarti da sola!” Disse Sticks.
“Si! Sono eccitatissima di esplorare un nuovo regno, penso che mia mamma mi darà il permesso di venire, ora che hai questi nuovi poteri” Rispose Cream.
“Non dovete ringraziare me per i poteri, ma lei… Ecco a voi Twinkle!”
Twinkle fu presentata al gruppetto, tutti furono sorpresi di vederla uscire dal martello di Amy.
“E’ bellissima!” Cheese si indispettì al commento della piccola “Non preoccuparti, per me ci sei solo tu!”
“E’ davvero adorabile… e io odio le cose adorabili, già.” Commentò Sticks.
Tails e Amy si abbracciarono, il primo le disse di raccontare a Sonic come erano andate le cose durante la sua assenza, di riferire gli alti e bassi del volpino ma anche del suo coraggio in battaglia, e che, in un certo senso, era diventato il leader che Sonic sperava che potesse essere.
Amy roteò con il suo martello e Twinkle dentro di esso, generando un turbine arcobaleno che si traslò di fronte a loro, aprendo un portale verso un’altra dimensione.
“Mi raccomando, ragazze, state pronte a tutto”
Il tasso e la coniglietta con il suo Chao saltarono attraverso il varco, Amy si girò un’ultima volta verso Tails e Knuckles per salutarli ancora, poi andò con le sue amiche e lo spiritello.
 
Enchanted Valley Zone – Qualche varco dimensionale più tardi…
Sticks domandò alle altre se erano tutte intere, annuirono, una volta che si furono ricomposte e aggiustate, notarono lo spettacolo di fronte a loro: un mondo meraviglioso, pieno di cose mai viste prima, vegetazione gigante, una lunga valle pianeggiante con un sentiero che faceva eco a “Il Mago di Oz”, rondini in volo come in Primavera, un cielo che ricordava molto l’aurora boreale.
Erano completamente immerse nel panorama, come in un viaggio ottico, un’esperienza al di fuori del normale, che provocava in esse una sensazione di gioia, spavento, di ignoto, ma anche di avventura, stupore, insomma, un mucchio di emozioni contrastanti.
“Questa è la tua casa Twinkle? E’ bellissima!” Chiese Amy retoricamente.
“Beh, non è proprio qui che vivo, però sì, è il mio mondo, ma non fatevi ingannare, è pieno di pericoli, ed è minacciato da una despota che ha intenzione di privarlo della sua magia e dei colori!”
Prima che potessero continuare la conversazione, dal nulla spuntò una palla di fuoco, puntata dritta verso la creatura porpora, Amy intercettò il grande proiettile infuocato e lo respinse al mittente, ed esplose in aria come un fuoco d’artificio.
Una figura incappucciata si trovava dinanzi a loro, tolse la tunica e si rivelò essere… Blaze!
“Cosa? Che ci fai qui?” Si chiesero sia Amy che Cream.
“E’ una lunga storia…” Disse la gatta, con la fronte corrugata.
FINE PRIMO CAPITOLO

 

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Capitolo 2
*** La Valle Incantata ***


Capitolo 2: La Valle Incantata

 

Forbidden Fortress – 5 Giorni fa

Erano tutti in trepidazione, agitati come non mai, i soldati e gli assistenti si stavano preparando e posizionando ai propri posti, in attesa dell’arrivo… Il castello era tetro come ci si sarebbe aspettato da un covo di un’antagonista di una storia, grigio, lugubre, ma intatto e pulito. Esso si reggeva su di un’isola galleggiante nel cielo, alimentata dalla magia di tutto il regno.

Gloria stava mettendo tutti in riga, non voleva ricevere rimproveri dalla sua superiore, anche se prevedeva che sarebbero arrivati comunque.

“Guardie! Restate immobili fino a che non entra, e toglietevi assolutamente gli elmi!”

“Dov’è finito, DOV’E’ FINITO???” Gloria non riusciva a trovare un oggetto molto importante, essenziale per la persona che stava per entrare, quando uno dei soldati glielo passò ebbe un attimo per riprendere fiato, e tranquillizzarsi.

Rivolgendosi al giovane maestro ninja, disse:

“Syrio, non tenere il broncio, ti supplico! Oggi sarà già una giornata pesante per le notizie che devo riportare.”

Il portone della sala del trono si aprì improvvisamente, per la sorpresa – e il terrore – di tutti.

La luce illuminò l’immensa stanza, i vessilli tigrati risplendevano davanti ai raggi di un Sole scottante, le guardie cercavano di non scomporsi nonostante il calore che li aveva appena raggiunti.

Una figura imponente cominciò a fare dei passi lungo la sala, la sua alta ombra si opponeva alla luce che proveniva fuori dal portone. Le persone all’interno ebbero una sensazione, come se sentissero un sottofondo musicale minaccioso entrare assieme a quell’ombra. Eppure erano tutti in silenzio, gli unici rumori erano i passi dell’Imperatrice.

Il cancello si richiuse e l’ombra svanì per lasciare spazio a un lungo vestito, nero ma con striature blu, come se fossero dei graffi, indossato come ogni giorno da lei…. Trixiana. Era una tigre mobiana, con dei tagli incisi attorno agli occhi, cicatrici, ma pelle dorata come dei lingotti e ben curata, striature di nero vivo.

Attraversò la stanza come se fosse stata una diva del Cinema, beh, in realtà, era molto più importante, tutti pendevano dalle sue labbra, che lo volessero o meno, la rispettavano, poiché incuteva terrore, come tutte le tiranne conquistatrici di ogni regno.

“Buongiorno, ehm… Maestà” Disse una Gloria impacciata ed esausta.

L’Imperatrice la guardò negli occhi, opponendo il suo sguardo: “Lo è?”

“Ehm… Cosa?”

“Dico, è davvero un buon giorno? Te lo leggo negli occhi che non è così” La sovrana la ignorò e passò direttamente a sedersi sul suo trono scomodo.

Trixiana era annoiata e disidratata, subito iniziò ad esercitare il suo potere con delle richieste: “Portatemi da bere, e gli aggiornamenti quotidiani. Subito.”

Un calice trasparente le fu passato immediatamente, con una sostanza dolce e aspra al suo interno. Gloria aprì la pergamena, e iniziò a recitare come un rito le notizie del giorno, ma questa volta c’era qualcosa di nuovo:

“Ad oggi, 80% del regno è in suo possesso, 53% è ormai privo di colore e della sua magia…” Gloria, la ragazza-volpe, fu interrotta.

“Aspetta, come solo 53%? Ho personalmente creato una bestia per fare questo sporco lavoro, che fine ha fatto?”

“Maestà, c’è stato un problema, glielo stavo appunto per riferire: la creatura è stata uccisa”

La tiranna sputò la bevanda dalla sua bocca, si ripulì subito con un fazzoletto. Girò il volto verso la sua assistente e le fece lo sguardo.

“Si trovava nel villaggio Tenkai quando è stata attaccata da uno straniero mai visto prima, tutto blu, secondo le nostre fonti si fa chiamare: Sonic the Hedgehog”

“Molto bene, rilevato il problema, è semplice: tagliategli la testa e portatela al mio cospetto” Rispose l’Imperatrice senza smuoversi troppo.

“Maestà… uhh, abbiamo un altro problema, questo individuo è unico nel suo genere, si muove a una velocità incredibile e…”

Trixiana le pose la mano davanti: “Non mi interessa, fatelo fuori, avete tutte le risorse del mio regno, le guardie meglio addestrate, ho bisogno della magia di questo posto per far fluttuare quest’isola e, ovviamente, il mio castello. E’ tutto, e, a proposito, portatemi il mio Scettro”

Due guardie le portarono un pesante scettro tempestato di gioielli, azzurro come il mare, con una misteriosa sfera luminosa al suo centro. La sovrana lo manteneva senza problemi.

Trixiana cambiò completamente sguardo e chiamò il suo prediletto: “Syrio… vieni qui, mio prezioso servo”

Il ninja arrivò subito, con il suo lungo bastone, e mostrò un sorrisetto sicuro di sé, adorava quando la sua padrona gli si rivolgeva in quel modo, sebbene sapesse di essere un servo. Si inginocchiò davanti a lei.

“Ci ho ripensato. Voglio occuparmi personalmente della questione riccio, ha ucciso una mia creatura, facciamo visita a questo villaggio per informazioni. Appena possiamo, mettiamoci in viaggio per questo posto. Mi aiuterai, mio caro?”

“Certo, Maestà”.

 

Enchanted Valley Zone, Ingresso del Regno – Oggi

“Che ci fai qui, Blaze” Amy e Cream furono sorprese di vederla, Twinkle per ovvie ragioni non la conosceva, e Sticks solo per sentito dire, ma non l’aveva ancora incontrata.

“E’ una lunga storia… lasciatemi spiegare.”

Le ragazze e lo spiritello ascoltarono dimenticandosi completamente della missione e delle meraviglie attorno a loro.

“Io non lascerei mai la mia dimensione, ma mi è stata rubata una cosa: Lo Scettro Ingioiellato!”
Le mobiane rimasero scioccate, all’infuori di Sticks:
“Beh, non mi sembra una lunga storia, è piuttosto breve”

La faccia di Blaze si rivolse verso il tasso:
“E tu chi sei, assomigli a Marine, ma sei più grande di lei”

Amy le spiegò tutto, le due si presentarono e tornarono a parlare dell’oggetto rubato.

“C’era un ninja” Continuò Blaze “era davvero un avversario notevole, tantissime truppe, e comandate da quella donna-tigre…”

Intervenne subito Twinkle “Vuoi dire Trixiana? E’ l’Imperatrice del regno, ma da poco, da quando ha conquistato il mondo, prima vivevamo senza sovrani, gli spiritelli vegliavano sul benessere della popolazione, ma adesso siamo tutti in pericolo per colpa di questa tiranna”

Cream si spaventò: “Cosa ha intenzione di fare questa donna scortese?”

“Vuole privare questo posto delle due cose più preziose che ha: la magia e il colore” Continuò Twinkle.

Amy strinse i pugni: “Non preoccuparti, salveremo il tuo regno, recupereremo lo scettro di Blaze, e soprattutto non dimentichiamo la missione principale… Sonic!!” La riccia tornò in sé, Sonic era il suo pensiero fisso, spiegarono anche a Blaze la situazione, e lei…

“D’accordo, ci sto, mi unisco a voi, Sonic mi ha insegnato che in gruppo si è più forti… è una lezione che mi porto dentro. Lui mi ha aiutato, il minimo che posso fare ora è ricambiare il favore, e scommetto che le due sparizioni potrebbero essere connesse. Ma non abbiamo una pista su come trovarlo.”

“Io non sono sicura se fidarmi completamente di te, dopotutto hai cercato di incenerirci…” Disse Sticks con le braccia incrociate.

“Mi dispiace, davvero, non mi ero accorta che foste voi.”

Amy fece un segno di pace con le due dita, e l’occhiolino verso la gatta, per dire che era tutto a posto, dovevano concentrarsi su Sonic, e a dire il vero, lei aveva proprio il metodo giusto per trovare degli indizi su dove cominciare a cercare…

Sbattè di nuovo il martello, dopo che Twinkle lo ebbe incantato, sbattè ancora, finchè il suolo verde non si tramutò… in un ricordo; rimasero tutte sorprese agli strabilianti poteri della ragazza rosa: la pianura mostrava Sonic, in un tempo imprecisato ma era sicuramente passato, mostrando che anch’egli era stato in quel preciso luogo, e si mosse verso sinistra, partendo in quarta come al solito.

Il ricordo svanì, ma era stato comunque utile, sebbene fugace.

“Fiuuu, tutto questo sbattere è uno stress, a proposito, Twinkle… mi dispiace se ti sto usando”

“Eheh, effettivamente, ma io sono d’accordo, se questo ci aiuterà a salvare il regno” Approvò la fatina.

Blaze indicò la direzione dettata dalla visione sul pavimento “Dobbiamo andare da quella parte, almeno per trovare Sonic, lungo quel sentiero luminoso.”

Dopo un po’ di passeggio, si trovarono di fronte a un lago, ma notarono subito una cosa strana: l’acqua non era di un colore normale, come l’azzurro, bensì di verde smeraldo, Cream, incuriosita, la toccò con un dito e vide che la densità era normale, soltanto il colore era diverso. Tra questo e il cielo arcobaleno, capirono che questa dimensione era molto diversa, unica quasi quanto la Special Zone.

“Come lo attraversiamo? Il Signor Sonic probabilmente è passato da qui perché riesce a correre sull’acqua, ma non penso che noi siamo abbastanza veloci” Chiese la piccola, Cheese le fece eco con un semplice “Chao!”.

“Non vi preoccupate ragazze, ho io quello che ci vuole!” Amy sbattè il martello sull’acqua, ormai ci stava prendendo l’abitudine, non tanto al gesto, ma al fatto che ogni volta che lo agitava succedevano meraviglie. L’acqua si cristallizzò, creando un lungo passaggio man mano che le ragazze ci passavano da sopra, permettendo loro di passare; l’acqua era diventata un vero e proprio smeraldo, cosa che attirò anche qualcun altro…

 

Ci volle un po’ per attraversare tutto il mare, ma ci riuscirono, un po’ timorose che il cristallo sottostante cedesse, ma non successe nulla del genere. Tuttavia una figura misteriosa si avvicinò a loro:

“Ma che brave, siete riuscite a passare di qui senza volare, sembrate davvero una bella combriccola!”

Si voltarono e subito furono colpite dall’ennesimo incontro familiare. Si trattava di Rouge, la subdola ragazza pipistrello.

“Uhm… credo di essermi persa, avete per caso una guida turistica del luogo?” Disse facendo uno sguardo dolce.

“Smettila di fare la finta tonta, Rouge, che cosa stai facendo qui? Non mi dire che sei anche tu in missione…” Replicò Amy, sospettosa, nessuna di loro si fidava del pipistrello bianco.

“Nah, io lavoro solo part-time, e ora mi sto dedicando ad altre attività.”

“Come sei arrivata fin qui, Signorina Rouge?” Chiese la piccola coniglietta.

“Eh, niente, ho trovato un varco dimensionale e ho deciso di intrufolarmici, sembra un posto pieno di sorprese e di incontri questo, neanche io mi aspettavo di trovarvi”

“Non credo proprio, ci hai seguite, dì la verità!” Insistette Amy.

Per tutta risposta, la spia della GUN si fece una grossa risata: “E va bene, beccata, vi ho tenute d’occhio per un po’ e sono passata attraverso il portale che hai creato tu. E quindi? E’ forse proibito?” Disse con tono di sfida.

La riccia rimase perplessa, “Beh, no, però quando ci sei di mezzo tu, non può essere nulla di buono!”

“Ma guarda un po’ che maleducata, e io che vi volevo aiutare…! Se così stanno le cose, meglio che me ne vada…”

“No, aspetta, che vuoi dire – aiutarci?”

Rouge stava per svolazzare via, tornò indietro un attimo e si posò a terra: “Vedo che state cercando Sonic… esatto, so anche questo, e non sapete bene dove trovarlo, nonostante le tue nuove, magiche abilità”.

Amy non disse nulla, non voleva sapere come la tipa losca si fosse procurata tutte queste informazioni, molto probabilmente le aveva spiate a lungo, ma non volle commentare la questione, incrociò le braccia: “Continua…”

“Beh, si dia il caso che io sappia – forse – dov’è finito”

“Smettila di fare la criptica, e dicci dove si trova!” Insistette questa volta Blaze.

“Io ho soltanto seguito una pista, ma non aspettatevi che la sprechi così, buttandola ai quattro venti, tsè!” Rouge continuava a comportarsi in modo strano, guardandosi un po’ intorno, facendo sguardi curiosi.

La rosa cominciò a perdere la pazienza, ma aveva capito a che gioco stava giocando la ragazza pipistrello:

“Grrr… dimmi, cos’è che vuoi in cambio?”

“Oh, speravo che l’avresti chiesto… uhm… fammici pensare, potresti cominciare dandomi quel braccialetto d’oro che porti lì, così potrò aiutarti” Disse Rouge, alzando il braccio e indicando il braccio sinistro di Amy.

Amy lo coprì con la mano destra, in segno di protezione, e scosse il capo: “Psst, me lo ha regalato Sonic per il mio compleanno, figurati se lo a mani losche come le tue!”

“Ma guarda che roba! Avrei dovuto direttamente rubarlo, forse? Senza chiedere… beh, allora tieniti il tuo bracciale, devi ritenerlo più importante del vero Sonic, haha!”

Le ragazze non ne potevano più del comportamento di Rouge, Amy cominciò ad alzare il martello Piko Piko, Blaze creò una piccola sfera infuocata dalla mano, mentre Cream e Twinkle cercarono di trattenerle per mantenere una conversazione civile, e tentarono di far ragionare la riccia.

“Amy, non hai scelta, dobbiamo ascoltare quello che ha da dire” Disse lo spiritello.

“Io non cederei ai suoi ricatti se fossi in te” Confidò Sticks.

“Non è un ricatto, è un semplice e onesto accordo, è così che funziona il mondo” Si intromise Rouge.

Amy accettò, reclutante, si tolse il bracciale d’oro, ornato da piccoli rubini, e lo consegnò nelle mani infide del pipistrello.

“Ehi, sembra che mi doni, non trovate? D’accordo, facciamoci serie, su! Vedete quel villaggio a poche miglia da qui, dove c’è quel grande mulino” Fece indicando la direzione “Bene, durante il poco tempo che sono stata qui, ho seguito anche io le tracce del riccio, volando ad alta quota, ho seguito delle tracce, e ho trovato questo vicino al villaggio Tenkai, così si chiama” Disse dando un oggetto bianco nelle mani di Amy.

“Lo riconosco! E’ uno dei polsini di Sonic, oddio! Riesco anche a sentire il suo odore” La cosa era alquanto inquietante, il fatto che Amy riconoscesse l’odore del suo amato da un piccolissimo indumento, ma non soffermiamoci su questo, era pur sempre una pista da seguire.

Sticks invitò la riccia a non fidarsi della spia, era vero che fosse brava nel suo lavoro, ma non era una fonte sicura di informazioni.

Amy si ricompose, dopo quel momento di euforia, e riflettè un momento; Rouge notò subito il suo atteggiamento: “Convinta? No? Beh, potete credermi o meno, vi ho detto tutto ciò che so, non ho da dimostrarvi nulla. Ci vediamo in giro, cia cia!”

“Aspetta! Non vuoi unirti a noi, Signorina Rouge? Magari possiamo aiutarci a vicenda.” La invitò Cream.

“Mi dispiace, tesoro, sei molto gentile, ma una ragazza preferisce lavorare da sola, chi fa da sé, fa per tre! Bye!” Disse spiccando il volo, a forte velocità. E così come era apparsa dal nulla, svanì.

“Chi la capisce a quella” Disse Sticks facendo una smorfia.

Adesso avevano qualcosa fra le mani su cui poter contare, o almeno ci speravano; il villaggio non era lontano, quindi ci misero davvero poco ad arrivare al centro. Sbucarono da un vicoletto verso la strada principale, trovando un cartello con su scritto: Benvenuti a Tenkai. Sembrava un posto desolato, diverso dal resto di quel mondo, eppure la gente non mancava, animali mobiani proprio come loro, però sembravano diffidenti, lo si vedeva dalle loro facce, un po’ scossi, probabilmente, ma non si sapeva da cosa. Amy si avvicinò a un abitante chiedendo del suo innamorato, ma questi la ignorò. Continuarono a provare, le persone continuavano a dire che non ne sapevano nulla, non erano molto d’aiuto, finché una di loro non gli disse di consultare il Capo del villaggio, che si trovava su di una torre, la più alta, ma anche l’unica, di quel posto.

Salirono delle lunghe scalinate fino a che non si trovarono di fronte a una grande porta, c’erano un paio di guardie a controllare.

“Possiamo entrare?” Chiese cortesemente Cream.

“Il Gran Maestro è molto impegnato al momento, dovete chiedere un appuntamento se volete parlare con lui”.

Amy si fece avanti: “Con tutto il rispetto, la nostra è una questione importante, di vita o di morte!”

Le ragazze si guardarono tra loro, scambiandosi sguardi di confidenza riguardo all’atteggiamento di Amy.

Le guardie non le diedero il permesso, ma lei insistette e buttò giù il portone con il suo martello e la sua famosa grinta.

Trovarono una figura anziana, seduto di spalle verso di loro, con lo sguardo perso nel suo tè al limone. Si voltò:

“Come avete fatto a passare oltre le mie guardie? Non ho chiesto di vedere nessuno.” Disse il vecchio.

“Non è che ci volesse molto, a dire il vero”

“Beh, cosa volete?”

Amy gli spiegò che erano in cerca di un riccio blu, e subito l’anziano signore capì di chi stavano parlando, ma non disse nulla. Invece, le invitò a scendere e recarsi insieme a lui alla piazza del paese, dove le avrebbe raccontato la sua esperienza con Sonic.

Si trovarono tutti nella piazza, e finalmente Julius, così si chiamava il vecchio orso, Gran Maestro protettore del villaggio, cominciò a proferire parola: “Non so se sia la persona che state cercando, ma un riccio blu è passato di qui pochi giorni fa, noi tutti gli dobbiamo molto. Dovete sapere che la nostra terra è stata afflitta da una piaga: la magia di una strega, cioè, l’Imperatrice Trixiana, è stata lei a privarci della magia dell’Enchanted Valley Zone, ci ha privato dei suoi elementi naturali, del vento, dell’acqua del fiume; adesso i nostri campi sono diventati infertili, e per cercare acqua dobbiamo recarci ai paesi vicini.”

Twinkle lo interruppe: “L’imperatrice è passata di qui?”

“No, noi non l’abbiamo mai vista, neanche le sue guardie ci hanno mai degnato di una visita, ha fatto tutto tramite una belva feroce, un mostro per metà drago e per metà serpente, non so come si chiamasse, ma ci ha privato di tutto quello che vi ho appena detto. Avrebbe ucciso tutti noi, credo, ma per fortuna è arrivato questo straniero da molto lontano, non avevo mai visto niente di simile, come una scia blu lanciò in aria la creatura, e poi le attraversò il corpo prima che lo potesse attaccare. Ci ha salvati, e poi si è dileguato ad una velocità assurda, è lui la persona che cercate?”

“Sembra proprio Sonic! Correre a gran velocità per cercare nuove avventure è come una sua firma” Disse Amy deliziandosi al pensiero del riccio blu che salvava tutte quelle vite, come era solito fare.

“Quindi sta bene? E’ sano e salvo? La bestia lo ha ferito? Sa per caso dove è andato dopo aver salvato il villaggio?”

Twinkle e Cream le fecero notare che stava insistendo troppo con le domande, asfissiando un po’ l’orso.

“Purtroppo però non è riuscito a darci una mano con i nostri problemi come l’acqua e l’assenza della magia, per quanto fosse veloce era privo di poteri”.

Amy insistette nell’essere condotta al fiume dal vecchio signore, e… non trovarono nulla, era tutto secco e morto, l’acqua si era prosciugata completamente, restava solo un piccolo buco da dove una volta fuoriusciva il liquido benefico.

Provarono ad avvicinare l’orecchio al foro da dove nasceva il fiume, per provare ad ascoltare, e non sentirono alcun suono.

“Twinkle, pensi che possiamo provare a rianimarlo?” Chiese la riccia alla sua fedele compagna. La fatina porpora annuì, e entrò nel suo martello, che iniziò a brillare di una luce dello stesso colore.

Amy colpì la parete con il piccolo forellino, la sua energia si infilò all’interno e cominciò a scavare alla ricerca dell’acqua svanita. Ci volle un po’ di tempo, ma iniziarono a sentire un forte tremore attorno alla parete, si scostarono tutti e sei prima che il foro esplodesse, abbandonarono il fossato dove prima si trovava il fiume, e l’acqua colore smeraldo esplose dalla parete per iniziare a riempire di nuovo il luogo.

“Visto? L’acqua non vi aveva mai abbandonato, bastava solo cercare!” Disse Twinkle uscendo dal martello.

“Ma davvero voi bevete acqua di quel colore?” Fece Sticks perplessa.

Il Gran Maestro si congratulò per i poteri di Amy e le ringraziò una ad una, ma la gioia fu interrotta subito da un messaggero che portava le ultime notizie:
“Maestro!”

“Hai visto? L’acqua è tornata! Possiamo dissetarci di nuovo!”

“E’… è fantastico, ma temo di avere delle brutte novelle”

“Parla, che succede?” Disse l’orso preoccupato

“Abbiamo visite, l’Imperatrice e la sua scorta personale sono qui al villaggio!”

Tornarono subito alla piazza principale di Tenkai, stavolta era così affollata che si riusciva a passare a malapena per vedere cosa stesse succedendo. Blaze notò immediatamente lo Scettro Ingioiellato, nelle mani della leader delle truppe. Erano lontane da loro, non volevano farsi notare, per il momento. La gatta voleva sicuramente riprenderlo, ma aspettava il momento giusto, e la tiranna era circondata da soldati, non sapeva come fare; la sovrana cominciò a parlare al popolo:

“Miei sudditi, sono venuta qui personalmente per chiedervi se avete visto un riccio passare da queste parti, e se sapete che fine abbia fatto… è un criminale, è responsabile dell’uccisione di uno dei miei cuccioli che proteggono il regno! Aiutateci a trovarlo, vi prego.

Nessuno fiatò, era temuta da tutto il regno, per essere riuscita nell’impresa di aver conquistato quasi tutte le terre in così poco tempo, nessuno si fidava di lei, e non avrebbero spifferato le informazioni su colui che consideravano un eroe, benché informazioni non ne avessero a dire il vero, perché Sonic si era dileguato misteriosamente dopo aver sconfitto la creatura.

“Niente risposte, huh? Molto bene, ci ho provato con le buone… non mi lasciate scelta: dov’è il vostro leader?”

Il grande orso si fece avanti, facendo spazio anche a Amy e alle ragazze.

“Eccomi, non abbiamo mai visto la persona che sta cercando, non sappiamo come aiutarla” Disse il vecchio.

“Di una cosa siamo certi: il mio cucciolo è stato assassinato qui, il suo compito era di tenere al sicuro il regno, con questo furfante in circolazione ho bisogno di tutto l’aiuto possibile da parte dei miei sudditi, e questo villaggio me lo ha negato e mi ha mancato di rispetto, se qualcuno dovrà pagare le conseguenze, quello sarai tu, vecchio.”

Trixiana si mise in azione: alzò il suo scettro al cielo, la sfera misteriosa al suo centro iniziò a brillare e un lampo dal cielo la colpì, alimentando il suo potere.

“Blaze, credevo che avessi tolto la magia al tuo scettro per evitare che i malvagi potessero utilizzarlo per i loro scopi, non è così?” Disse Cream preoccupata.

“Infatti, come diavolo è riuscita ad attivare lo Scettro Ingioiellato e cos’è quella palla al suo interno?!”

Furono distratte dall’argomento quando lo scettro potenziato scaricò il lampo sul Gran Maestro, elettrizzandolo, un fascio di luce abbagliò tutti nel raggio di varie miglia. Quando fu cessato, rivelò il fato del vecchio orso… non ne era rimasto altro che polvere.

“Bene, questo è solo un esempio di quello che vi accadrà se non mi aiuterete, mi dispiace dover fare questo, però è chiaro che le buone maniere con voi non hanno funzionato, adesso ditemi dove posso trovare questo assassino blu.”

Amy, inferocita da quelle parole, si fece avanti tra la folla, e si pose direttamente di fronte alla sovrana reggente del regno.

“Come ti permetti di chiamare il mio Sonic un assassino?! E quello che hai fatto a quel poveraccio, e minacciare questi abitanti spaventati” Diciamo che Amy volle agire un po’ come la tipa che mostra un po’ di carattere nei confronti dei bulli.

La riccia insistette: “Chi ti credi di essere?!”

“Secondo il mio titolo… sono l’Imperatrice di questo popolo, e posso fare ciò che desidero. Tu, piuttosto, con quella lingua lunga, chi saresti e come conosci questo Sonic?”

“Io sono la sua fidanzata! E lui proviene dal mio mondo, il nostro mondo! Ops…” Amy non si era proprio resa conto di quello che stava facendo, fino a quell’istante, cercò di ritrattare ma ormai il dado era tratto. Blaze e le altre erano rimaste tutto il tempo con le mani sopra il viso, sconcertate dal fatto che la loro copertura di – straniere – era saltata.

“Bene, finalmente abbiamo qualcosa tra le mani. mie guardie, catturatela!”

Amy strinse il martello tra le mani in posa da battaglia, non aveva bisogno di Twinkle per combattere, ma lei e le sue amiche accorsero per darle un aiuto, la truppa di Trixiana era numerosa, Amy e Twinkle con la loro azione combinata riuscirono a spazzare via diversi soldati, Sticks si concentrò su Syrio, il capo dell’armata dell’Imperatrice, mentre Blaze si lanciò direttamente su di lei per riprendersi lo scettro di famiglia.

La gatta si avvitò come una trottola infuocata all’attacco, ma Trixiana lanciò dei fulmini che la paralizzarono per un attimo, bloccando la sua mossa.

“Quindi sei stata tu a rubarmi lo scettro. Come hai fatto a farlo tornare in funzione?”

“Non so di cosa parli. Questo è un dono della mia scorta personale”

Stavolta la tigre l’attaccò direttamente con lo scettro, spazzandola per aria.

Sticks e Syrio, si stavano affrontando a colpi di bastone, entrambi con la stessa arma praticamente, il tasso e il lupo sembravano pari in quanto alle loro abilità di combattimento. Syrio si gettò furtivamente dietro di lei, e la placcò con il bastone, stringendola in gola; Sticks, non riuscendo a muovere l’arma dell’avversario, cercò di colpirlo abbassando il suo bastone e prendendo in pieno le parti inferiori del lupo ninja, liberandosi dalla morsa.

“Complimenti per la tua tecnica, mediamente avanzata, chi è il tuo maestro?”

“Io sono il mio maestro. Sono Sticks, nata dalla giungla!” E si lanciò nuovamente all’attacco con il suo grido di battaglia.

“Mi dispiace Sticks, ma hai incontrato un avversario più forte di te questa volta!”

Syrio sferzò una serie di mosse molto veloci verso Sticks, tutte parate da lei, poi puntò a indebolire le mani, da cui proveniva la presa del bastone, e le sferrò un attacco dritto alla faccia, colpendola in pieno e stendendola a terra.

La ragazza-tasso cercò allora di affrontarlo con il suo boomerang in legno, lanciandolo a forte velocità, esso rimbalzò indietro, ma il lupo si voltò e con un salto evitò l’oggetto ondulato. Stava per colpirla per l’ultima volta, quando Cheese gli apparve proprio sopra il volto, coprendolo per pochi secondi, finchè Syrio non lo respinse con il bastone.

Cream, nel frattempo si avvicinò a Sticks: “Tutto bene? Aggrappati, ti porto su”. Le due più piccole del gruppo iniziarono a fare gioco di squadra: Cream prese la rincorsa in volo e lanciò una Sticks appallottolata verso il ninja, il quale venne travolto con un homing attack in stile Sonic e cadde al suolo.

Trixiana aveva iniziato ad affrontare Amy, entrambe in possesso di abilità magiche nelle loro armi; Amy iniziò con possenti colpi di martello, ma non sembravano scalfire Trixiana neppure con il potenziamento di Twinkle. Non era chiaro quale magia avvolgesse lo scettro rubato dai soldati per la tigre, ma era altrettanto potente.

Trixiana creò uno scudo protettivo attorno a sé, la riccia tentò di annullarlo a suon di Piko Piko, inutilmente. La tiranna decise, alla fine, di distruggere il suo campo protettivo appositamente, per stendere al suolo le sue avversarie – e ci riuscì.

Amy, Cream e Sticks erano a terra prive di sensi, mentre Blaze era come sparita. Twinkle fu lanciata in un’altra dimensione del getto di energia.

Le guardie cominciarono a prelevare le ragazze, una ad una, per portarle via.

Blaze osservava la scena dietro a un vicolo parecchio stretto, non voleva farsi vedere e catturare come le sue compagne, era rimasta la sola speranza di trovare Sonic e recuperare il suo scettro, e adesso un’altra missione si era aggiunta: salvare le sue amiche.

L’imperatrice segnò una linea con i poteri dello scettro, tutto attorno a sé e alle sue truppe, circondandosi, fece sbattere lo scettro in mezzo al cerchio disegnato e tutti coloro che si trovavano dentro quel limite scomparvero, teletrasportati via, molto probabilmente fecero ritorno alla Forbidden Fortress, con le ragazze in loro possesso.

Il pericolo per gli abitanti era cessato, ma c’era stato un prezzo da pagare: innanzitutto il capo del villaggio era morto, e le eroine erano svanite. Blaze fece uno scatto e cominciò a saltellare tra le pareti di due edifici, arrivando in cima a uno di essi, per perlustrare la zona; notò in poco tempo Twinkle, svenuta.

Con un grande salto, si fiondò per recuperarla. Non sapeva come approcciarsi a un esserino di quel genere, di solito era Amy a interagire con lei, Blaze era molto timida ed era più brava come donna d’azione che come amica.

Tastò la fatina per smuoverla e farle riprendere i sensi.

“Ehi, ehi, tutto bene?”

Twinkle tornò in sé, ma era confusa e smarrita: “Cos’è successo? Dov’è Amy?”

“Purtroppo lei e le altre ora sono prigioniere di Trixiana, dobbiamo salvare assolutamente! Uhm…”

Blaze si guardò in giro, smarrita anche lei.

“Ehm… non so proprio da dove cominciare, qualche idea su come dove possano essere finite? Adesso loro sono diventate la nostra priorità” Disse in tono deciso, dopo essersi ricomposta.

“Io… non lo so, però l’Imperatrice vive nel suo castello sopra un’isola volante a Nord del regno, forse le ha portate lì”

“ *gulp* Hai detto… isola v-volante?””

 

Forbidden Fortress – Poche ore più tardi

 

Amy riprese i sensi, era stesa su di un pavimento ruvido, metallico, si accorse di essere stata svegliata, più che altro, da un forte caldo.

“Dove ci troviamo? Cos’è successo?” Chiese a chiunque le stesse vicino; aprì gli occhi e trovò una Cream seduta a gambe incrociate e una Sticks rassegnata.

Si orientò meglio e capì la situazione… si trovavano in una gabbia di metallo appesa al centro di quella che sembrava una prigione… “Bene, rinchiuse in una cella all’interno di una cella” pensò la riccia.

Ma da dove proveniva quel calore? Si appoggiò alle sbarre della grossa gabbia, e pose lo sguardo in giù, scorgendo un mare infuocato, un fuoco particolare, tutto blu, come quello che si può trovare nel gas di una cucina.

“Già. Siamo cadute dalla padella dritte nella brace” Disse Sticks.

Amy non rispose, non disse nulla, era semplicemente sconcertata, l’unica cosa che la manteneva in vita in quel momento era la speranza che il suo eroe blu si facesse vivo per salvarle, visto che si trovava in quel mondo, ma come poteva sapere che erano in tale pericolo?

Nel frattempo, in un’altra ala del Castello, l’Imperatrice fu raggiunta dalla sua assistente Gloria:

“Sua Maestà Imperiale”

Trixiana riconobbe la voce dell’assistente e fu lieta di sentire il suo titolo.

“Le tre furfanti sono al sicuro, le abbiamo rinchiuse nella prigione del Drago.” Riferì Gloria.

“Ben fatto. Senza quello spirito magico non riusciranno a scappare, ma nel caso dovessero trovare un modo…”

Fu interrotta: “Maestà, è impossibile scappare da lì”

“Si, ma non si sa mai, mandate Syrio a sorvegliarle, è un ordine.”

“Cosa ne facciamo di loro? Non possiamo tenerle così”

“Infatti, tra 2 giorni saranno interrogate e subito dopo verranno giustiziate per il loro comportamento. Questo è tutto”.

FINE SECONDO CAPITOLO

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Quello che fa Blaze ***


Capitolo 3: Quello che fa Blaze

 

Forbidden Fortress – Oggi

Tutte le reclute si erano radunate nell’ala ovest del castello, il loro allenamento era stato breve ma duro, era quasi giunto alla fine. Duellavano a colpi di spada, riuscivano a utilizzare la propria arma con maestria, nonostante la giovane età di molti di loro, erano davvero in gamba.

Si trattava soltanto un’esercitazione ma era come se facessero sul serio, stoccate verso ogni parte del corpo, attutite dalle armature scintillanti; ma uno di loro spiccava per le sue doti di combattimento, con un paio di colpi ritmati riuscì a mettere k.o. i suoi avversari.

Partì un piccolo applauso da un angolino, proveniva da una delle guardie personali dell’Imperatrice, che sorvegliava l’addestramento delle nuove reclute.

Il cavaliere, completamente coperto da un’armatura bianca, pesante ma non ingombrante per i movimenti, si voltò verso la guardia di alto livello, ma notò un piccolo rumore alle sue spalle: uno degli altri cavalieri che aveva affrontato si era rialzato e stava per sferrare un colpo di sorpresa. Il cavaliere dall’armatura bianca aveva i riflessi pronti, pose la sua spada in modo da parare il colpo della spada avversaria, lo spinse e lo colpì ai guanti per disarmarlo, e ci riuscì. Il cavaliere nemico cadde nuovamente al suolo, con la lama puntata vicino al collo, ma fu risparmiato, l’allenamento era terminato.

“Molto bravo, ma questo non rientrava nel nostro addestramento. Chi ti ha insegnato quelle mosse da maestro, ragazzo?”

Il cavaliere ancora in piedi si rivolse nuovamente verso la guardia della sovrana: “Mi è stato tramandato tutto dalla mia famiglia, quando ero ancora in tenera età” rispose con un tono serio e misterioso.

“Ad ogni modo, sarai perfetto per servire l’Imperatrice, sei il primo a riuscire a completare l’addestramento in così poco tempo. Complimenti per la promozione, Ser… ehm?”

Il cavaliere dall’armatura bianca alzò la visiera dell’elmo, scoprendo i suoi occhi gialli dallo sguardo intenso.

“Il mio nome è Ser Percival” Rivelò Blaze.

 

Skull Mount – Due giorni prima

Dalla cima del monte si poteva vedere ogni cosa, ogni parte del regno, come le cascate di GreenShadow, il deserto freddo di Stormhold, e vari altri luoghi, mentre all’orizzonte si intravedeva una terra arida e bianca come una pagina vuota all’interno di un libro, priva di colore e della magia che rinvigoriva questo mondo.

In alto, al centro del regno, galleggiava in aria l’isolotto dove abitava Trixiana con le sue truppe.

“Come ci arriviamo?” Chiese Blaze.

“Non a caso ti ho portato qui” Disse Twinkle

Si trovavano in un luogo particolare, una montagna, ci erano arrivate scalando per parecchi chilometri, passando attraverso scheletri giganti, fossili di drago, infatti Twinkle raccontò:

“In questa terra una volta regnavano i draghi, volavano attorno a questa montagna, purtroppo la maggior parte di essi si è estinta nei secoli, ne sono rimasti solo piccoli gruppi, o almeno questo è quanto narra la leggenda, noi fate siamo spaventate da queste creature”

“Ti confesso che anche io ho molta paura, ma non dei draghi, delle altezze, non so come farò a volare fin lassù, ma lo devo ai miei amici, sai, loro mi hanno aiutato a conoscermi meglio, mi hanno aiutato ad abbattere delle barriere che avevo dentro di me”

“Barriere?”

“Sì, sono nata con il potere di controllare il fuoco, e questo mi ha isolato dal resto del mondo, mi sono chiusa in me stessa per proteggere gli altri da, beh… me, finchè non ho incontrato Sonic, Cream, Amy e gli altri, mi hanno insegnato molto sull’amicizia e sul lasciarmi andare, a non affrontare le avversità da sola, così sono riuscita a essere una persona migliore, e ad essere una principessa degna del mio mondo.”

“Sei una principessa???”

“Si, la mia dimensione è la SOL Zone, non so se ne hai sentito parlare, siamo circondati dal mare e da un arcipelago di piccole isole, quindi non sono mai stata abituata ai posti alti.”

“Mi dispiace per la tua paura, vorrei ci fosse un modo più semplice per raggiungere il castello di Trixiana, ma io posso solo incantare degli oggetti speciali, e ho stabilito una connessione particolare con Amy, lei mi ha salvata quando ero nel suo mondo, ci trovavamo entrambe in pericolo e ci siamo unite per aiutarci a vicenda!” Raccontò Twinkle, continuando: “Ad ogni modo, l’unica cosa da fare è invocare un drago, se abitano ancora da queste parti… ma non sarà facile controllarlo e cavalcarlo…”

Lo spiritello consegnò nelle mani di Blaze un oggetto, una specie di flauto, fatto di osso di drago; secondo la leggenda un canto creato da quello strumento avrebbe attirato gli esemplari di quella razza, sebbene ne fossero rimasti pochi al momento, valeva la pena tentare.

Twinkle spiegò alla gatta che la melodia si tramandava da tante generazioni di fate, era uno strumento incantato da esse, dopo aver attivato manualmente le prime 4 note avrebbe continuato a suonare da solo, magicamente, quindi era corto e semplice da apprendere.

Blaze si apprestò a porre le dita sul flauto magico, e lo avvicinò alle sue labbra, ma fu interrotta dall’arrivo, ancora una volta, di Rouge:
“Ciao bellezza, come mai sei sola soletta?”

Blaze fu colta di sorpresa, non si fidava del pipistrello dopo il loro incontro avvenuto all’ingresso del reame, il modo in cui le aveva trattate, quindi le rispose in modo piuttosto rigido:

“Cosa vuoi stavolta? E comunque, la tiranna di questo posto le ha catturate”

“Oh, quanto mi dispiace, e adesso scommetto che andrai a salvarle eroicamente, Blaze che salva Amy, una missione romantica, magari? Ci si potrebbe scrivere una storia sopra” Rise la ragazza.

Blaze inizialmente la ignorò, incrociando le braccia in segno di impazienza: “Capito. Sei venuta qui solo per sfottere o hai qualche intenzione più seria?” Disse sbattendo il piede sinistro.

“Certo, voglio aiutarti, ti devi recare su quella fortezza volante, giusto? Vedi le mie ali come svolazzano bene? Te più me, facciamo squadra, che ne dici, principessa?”

La gatta fece una smorfia, guardò velocemente Twinkle per cercare un’opinione, e poi rispose, molto riluttante: “Grazie… ma stavolta passo. Ti conosco, e so che con te c’è sempre un prezzo”.

“Mi offendi, sai?”

“Oh, davvero? Non dirmi che non cercheresti di mettere le mani sul MIO scettro di famiglia una volta avermi accompagnata lassù”

“Quindi è così che stanno le cose? Valuti di più il tuo scettro delle tue amiche? Haha, non sei cambiata affatto, principessa” Disse la ragazza, cercando di ferire Blaze in modo da convincerla.

“Io… non ho mai detto questo, sei tu che giochi sempre con le parole! Di sicuro non mi fido di te, quindi non voglio il tuo cosiddetto aiuto” Rispose la gatta, attaccando la rivale.

“Se la metti in questo modo, è meglio che me ne vada davvero. Ma non ti aspettare che starò dalla tua parte la prossima volta che ci incontriamo!” E così come era apparsa, svanì nel cielo.

Questa visita aveva solo turbato la principessa, e l’aveva distratta inutilmente dalla missione, quindi, si ricompose e, facendo finta che non fosse successo niente, riprese a suonare, preferiva affidarsi alle grinfie di un drago piuttosto che fare affidamento su Rouge. Un paio di dolci note vennero emesse dal flauto, dopo che ebbe premuto sui giusti buchi, e la melodia iniziò a continuare da sola; era davvero, per mancanza di termini migliori… incantata, Twinkle la accompagnò muovendosi a ritmo della musica come in una danza elegante. Ci fu un forte vento provenire dal burrone al di sotto della montagna, qualcuno aveva decisamente ascoltato il suono armonioso.

Il vento era stato creato da tre creature di colori diversi, che sbucarono dal nulla e cominciarono a volare attorno al monte, in cerchio, ma non erano venuti in pace, a quanto sembrava. La melodia terminò, e i tre draghi iniziarono ad abbassarsi in quota e ad attaccare la gatta e lo spiritello.

“Spostati, Twinkle! Nasconditi!” Avvertì Blaze.

La ragazza-gatto fece un salto in alto per evitare le tre creature, avvitandosi per arrivare più in alto possibile, salì sul drago di colore rosso, il quale cercò in tutti i modi di farla cadere: non si trovavano più sullo Skull Mount, bensì sopra il burrone, a miglia e miglia di altitudine, cioè, la cosa che più terrorizzava Blaze. Cercò di adattarsi alla “guida” per poter controllare il drago, mentre gli altri due gli svolazzavano attorno. Il drago rosso tentò tutti i movimenti possibili per scacciare quella gatta invadente, ma invano, Blaze era resistente, e non mollava, soprattutto perché sapeva che la sua vita dipendeva da quel momento. Il drago si voltò, ruotando al contrario, e tornò verso la montagna; stavolta riuscì a strappare Blaze dalla sua pelle. La principessa planò per un breve tratto, in modo da atterrare sana e salva su quel suolo alto.

Il drago fece un nuovo tentativo per annientarla: Si pose a terra, proprio davanti a lei, e iniziò a sputare fuoco in un modo mai visto prima, e colpì in faccia Blaze. La temperatura era più alta che mai, ma ovviamente per Blaze il calore non era un fastidio, i suoi abiti regali vennero strappati dalle fiamme, ne rimasero solo brandelli che coprivano le parti giuste, ma lei rimase intatta, e continuò a fare passi in avanti verso la creatura gigantesca, controllando il suo fuoco e facendolo tornare nelle sue fauci.

Il drago non seppe più cosa fare, le aveva provate tutte ormai, fu sorpreso e cambiò atteggiamento, abbassando la testa; il fatto che Blaze fosse sopravvissuta alle bruciature era stato come un rito, una prova per conoscerla. La ragazza-gatto si avvicinò lentamente alla fiera e salì sul dorso.

Incitò Twinkle ad avvicinarsi e ad aggrapparsi da qualche parte, presero una rincorsa e la creatura iniziò a spiccare il volo, insieme a loro.

Ci volle un po’ perché si stabilizzasse in volo, Blaze era molto insicura, aveva delle strane sensazioni, tutto il regno era al di sotto di lei, a miglia e miglia di distanza, fu colta da vomito e nausea prima di abituarsi a quell’esperienza, ma resistette, era una tipa tosta e voleva dimostrarlo a sé stessa.

Una volta saliti fino all’altezza dell’isola galleggiante, la attraversarono in diagonale per posizionarsi dietro la fortezza. L’isola ricordava molto Angel Island, che Blaze aveva visto poco durante la sua visita nel mondo di Sonic.

La principessa e il suo “cucciolo” atterrarono sull’isolotto, in qualche modo, Blaze credeva di riuscire a comunicare con il suo drago toccandolo in fronte, mentre lui aveva la testa abbassata, sperava di trovarlo ancora nei paraggi una volta che avessero finito, per poter scappare da quel posto dopo che avrebbe salvato le ragazze, non ne era certa, ma aveva fiducia.

“Per essere una che ha paura di volare, sei stata bravissima!” Esultò Twinkle.

Blaze arrossì, ma subito le disse di fare silenzio, non voleva che fossero scoperte, le spiegò il piano: avrebbe preso il posto di una dei cavalieri della sovrana, era l’unico modo per infiltrarsi nel castello e avvicinarsi alla prigione delle ragazze. Non era sicura della copertura, eppure non c’era altra possibilità.

Viaggiarono in un paio d’ore fino all’ingresso del castello, Blaze escogitò un altro stratagemma: una delle nuove reclute del castello notò una piccola fiammella, e un’altra ancora, che formavano un piccolo percorso che conduceva al giardino davanti al castello; con molta convenienza per l’eroina, decise di avventurarsi da solo verso quella scia di fiamme, a mano a mano che passavano, queste si spegnevano, sapeva che lo avrebbero condotto verso qualcosa di strano… o qualcuno, voleva investigare sulla faccenda, ignaro che si trattava di un’imboscata. Il neo-soldato in armatura continuò ad attraversare il lungo prato, Blaze e Twinkle si nascosero dietro un cespuglio e cercarono di fare meno rumore possibile, ma, a un certo punto, le foglie che si muovevano a causa del vento, sventolavano attorno al naso della gatta, provocandole un fragoroso starnuto, cosa che fece saltare, purtroppo, l’effetto sorpresa della missione. Il cavaliere-recluta si voltò, ma prima che potesse cercare nel cespuglio, Blaze decise di venire allo scoperto.

“Chi sei? Non fai parte della servitù dell’Imperatrice, cosa ci fai qui… ho capito, sei una spia!”

Il cavaliere alzò la spada verso di lei, la gatta gli lanciò una palla di fuoco sulle mani, disarmandolo molto facilmente.

“Buonanotte” disse Blaze al ragazzo, stordendolo con una gomitata in faccia. Il giardino, per fortuna, era vuoto in quel momento; Blaze trasportò la sua vittima in un angolino, per sicurezza, per non essere vista, lo spogliò rapidamente e rimpiazzò quei suoi vestiti stracciati dal fuoco di drago con l’armatura scintillante della guardia. Completò il travestimento con l’elmo, che l’avrebbe coperta completamente, in questo modo non sarebbe stata riconosciuta da nessuno. Si separò da Twinkle, e le raccomandò di tenere d’occhio la guardia, nasconderla e fermarla quando si sarebbe svegliata, per evitare che andasse a spifferare tutto ai suoi colleghi.

“Non so quanto tempo ci vorrà, forse giorni, ma devo scoprire dove sono rinchiuse Amy e le altre, e cercare di avvicinarmi il più possibile a loro” Rispose decisa allo spiritello.

 

Forbidden Fortress – Un giorno fa

Mentre Ser Percival si allenava e cercava di raccogliere informazioni, nelle stanze di Trixiana, venne convocato Syrio, il suo pupillo, diciamo così.

La sovrana lo accarezzò sulla pelliccia di lupo attorno al viso, e gli fece uno sguardo da sirena, come solo lei sapeva fare.

“Ho bisogno che tu faccia qualcosa per me” Disse Trixiana, delicatamente.

“Tutto quello che desidera, maestà”

“Prima di tutto devi tenermi d’occhio quelle tre mocciose, mi raccomando, non devono scappare, Pensaci tu, ti prego”

Il lupo ninja annuì: “C’è dell’altro che posso fare per lei?”

“Sì, ho un grosso favore da chiederti. Tu sei stato il mio servo per tanto tempo, mi sei stato accanto quando ho conquistato tutti quei regni, e sei stato sempre fedele, sei davvero una persona su cui posso contare! Quando avrò catturato quel pestifero riccio blu, non ci sarà più niente che mi intralcerà la conquista dell’Enchanted Valley Zone, ma avrò bisogno di qualcuno con cui regnare…”

Syrio era molto confuso da queste parole: “Non capisco, cosa c’entro io?” In realtà il lupo aveva capito bene, infatti arrossì.

“So che sei solo un fedele soldato, però avrò bisogno di un marito e Imperatore che mi accompagni in questa nuova avventura. Che ne diresti di essere tu quella persona? Non ti rifiuterai alla tua sovrana, vero?” Chiese al suo suddito, facendo degli occhioni dolci.

A questo punto era chiaro che Syrio provava dei sentimenti per lei, aveva sempre desiderato di esserle accanto, ma non come comandante delle sue truppe, qualcosa di più… intimo. E sembrava che il suo sogno si stesse avverando, ma lui era un tipo chiuso, non voleva ammettere le sue forti emozioni, quindi si limitò a rispondere: “Come lei desidera, ne sarei onorato”.

Ma non era tutto; la sovrana fu lieta che lui avesse accettato l’offerta, e lo condusse vicino alla sua scrivania: c’era una pergamena, scritta in rune antiche, che lui non capiva, ma lei era in grado di leggerle.

“Cosa… di cosa si tratta?” Chiese il lupo.

“E’ una profezia” spiegò la sua futura moglie “Dice… che questo regno un giorno verrà salvato da una grande minaccia, verrà salvato da una donna… ebbene, quella donna sono io. Ma non ce la posso fare da sola, per questo ho bisogno di te, Syrio.”

 

Forbidden Fortress, segrete sotterranee – Oggi

Le ragazze erano molto giù di morale, affamate, non mangiavano da giorni, e non sapevano ancora che le attendeva un interrogatorio e che sarebbero state giustiziate presto.

Sticks era stesa sull’asfalto metallico della gabbia, Amy aveva continuato ad agitare il martello verso le sbarre per un po’, ma anche lei si era arresa alla fine.

“Non ci posso credere che siamo state catturate così facilmente, dovevamo salvare Sonic, e adesso ci ritroviamo noi a dover essere salvate! Questa doveva essere la nostra avventura, e invece appena entriamo in questo regno ci sconfiggono! Arrrrgh!” Amy continuò a sbattere il suo martello privo di poteri.

“Ti conviene smetterla, se continui così la catena sopra la gabbia cederà e noi cadremo nel fuoco” Le fece notare Sticks.

Cream era triste ma la sua personalità restava, più o meno, intatta, mentre stava giocando con Cheese.

Si sentivano sole e abbandonate, perché Sonic non era venuto a salvarle? Dove era finito? Sapevano di sicuro che si trovava in quel regno.

All’improvviso sentirono il rumore della serratura, qualcuno entrò: era Syrio, venuto per controllarle.

“Sei tu, il comandante dell’esercito di quella strega” Indicò Amy. Sticks ricordava ancora l’umiliante sconfitta contro di lui, avvenuta nel villaggio di Tenkai.

La riccia non sapeva più cosa fare, cercò quindi di convincerlo: “Ti prego, lasciaci andare, ti aiuteremo, ti libereremo da quella Trixiana”. Amy era brava a convincere le persone, molto tempo prima, quando era prigioniera sull’Egg Carrier, riuscì a plasmare l’atteggiamento di Gamma, il robot che si convertì alla causa di Sonic e agli altri, e lasciò andare lei e il suo Flicky. Ma stavolta era chiaramente una situazione diversa.

“Beh, peccato, perché io non ho bisogno di essere liberato. Sono dove voglio essere.” Disse il lupo, con una risposta glaciale.

“Vuoi dire che ti fa piacere essere il servo di una persona così malvagia? Non riesco a capire…”

“E’ la mia padrona, sono fiero di servirla, parla di lei con rispetto!”

“Perché, altrimenti cosa farai? Non ci puoi gettare fra le fiamme, se ci tenete qui dentro è chiaro che vi serviamo a qualcosa” Disse Amy in tono di sfida.

“Questa conversazione finisce qui” Concluse il ninja, uscendo dalla prigione infuocata, mentre due nuove guardie entrarono a sorvegliarle.

Mentre Amy aveva parlato con Syrio, Sticks e Cream si erano date da fare in segreto, e avevano escogitato un piano di fuga per conto loro: avevano notato che in fondo alla stanza c’era una manovella che controllava la gabbia con delle catene scorrevoli, in modo da spostarla e abbassarla manualmente dalle fiamme. Decisero di fare un tentativo.

Innanzitutto, Cheese, l’unico in grado di uscire dalla gabbia, volò via e andò verso i due cavalieri, prima che la porta si chiudesse per il cambio di guardia, scappò proprio dalla porta e i due lo inseguirono, lasciando il campo libero. Approfittando di questa astuta distrazione, Sticks prese la rincorsa e lanciò il suo boomerang con un colpo da maestro in lontananza, colpendo la manovella.

La gabbia scivolò alla destra della stanza, inclinandosi leggermente, e la allontanò dal tappeto di fuoco. Senza alcun controllo manuale, la gabbia venne spostata velocemente urtando contro il muro della stanza, e fu distrutta. Sticks e Cream e Amy ora erano libere, finalmente, il tasso e il coniglio batterono il cinque in segno di vittoria, e Amy si congratulò per il piano. Sticks raccolse il suo prezioso boomerang e cercarono di uscire dalla segreta, ma… brutta sorpresa, i cavalieri che erano usciti per inseguire il Chao avevano chiuso a chiave la porta.

Amy cominciò a sbattere il suo martello controllo la porta, inutilmente. Ma, dall’altro lato, qualcuno stava incenerendo la maniglia e la serratura, permettendo alla porta di aprirsi. Le ragazze trovarono un cavaliere in armatura bianca, e si prepararono all’attacco.

“Ferme, sono io” Ser Percival si tolse l’elmo, scoprendo il viso di Blaze. La gatta, grazie alla sua copertura brillante, era riuscita ad avvicinarsi ai piani inferiori del castello e a trovarle.

“Blaze quanto sono felice di vederti! Come sapevi che eravamo qui dentro?” Chiese Cream.

“Non lo sapevo, infatti vi sto cercando da un po’, ho dato un’occhiata a diverse prigioni, ma voi come avete fatto a scappare?”

“E’ stato un piano di Sticks e Cream, ma adesso dobbiamo trovare Cheese, che era il nostro diversivo” Rispose Amy, “A proposito, dov’è Twinkle?”

Blaze le spiegò che si era nascosta nel giardino fuori dal castello, quindi decisero di sgattaiolare fuori di lì alla ricerca di Cheese. Purtroppo però, il rumore causato dalla rottura della gabbia era stato sentito ai piani superiori della fortezza, quindi molti cavalieri dell’imperatrice corsero a vedere cosa fosse accaduto.

Cheese era in fuga, volava alto per non farsi catturare dai due soldati, corse via fino a quando non si trovò in un vicolo cieco. Credeva di essere in trappola, ma le guardie furono colpite di spalle, a sorpresa, da Blaze e Amy, che, in poco tempo, avevano trovato il Chao.

“Bene, adesso dobbiamo solo scappare da qui dentro” Disse Amy.

“Non dimenticarti dello Scettro Ingioiellato, ce l’ha quella perfida donna” Le ricordò Blaze.

“Quella perfida donna vi ha sentito” Interruppe Trixiana, arrivata all’improvviso alle loro spalle, circondandole con le sue guardie. Non fu neanche necessario l’intervento dei cavalieri, sempre pronti a combattere, poiché l’Imperatrice usò i suoi poteri provenienti dallo scettro e creò delle catene magiche a tutte e quattro le ragazze.

Poche ore dopo… si ritrovarono tutti al di fuori della fortezza, nella piazza del patibolo, davanti a una folta folla di abitanti di quell’isola.

Trixiana fu portata dai cavalieri su un trono mobile, per assistere alla scena, mentre le ragazze erano bloccate in una ghigliottina, una struttura interamente in legno che stringeva il loro collo e le impediva di liberarsi, con un arco sopra le loro teste e una lama di metallo, pronta a decapitarle.

“Iniziamo l’interrogatorio” Pronunciò formalmente la tiranna “Ci sono tre domande a cui dovrete rispondere, e poi potremo passare alla fase successiva. Chi siete? Come conoscete questo Sonic e dove possiamo trovarlo?”

Le ragazze si limitarono al silenzio, Sticks sputò per terra, Blaze ringhiò verso i soldati, ma Amy cominciò a parlare in tono deciso: “Siamo gli - Angeli - di Sonic e siamo qui per proteggerlo. Proveniamo dal suo stesso mondo… ma non sappiamo dove si trova, per questo lo stiamo cercando. E’ la verità” Le ragazze si voltarono verso di Amy, con le loro teste inclinate, come per chiedere per quale motivo avesse parlato.

La riccia continuò “Adesso lasciaci andare, ti abbiamo risposto”.

L’imperatrice chiese ai suoi “scienziati” di analizzare il battito e l’atteggiamento della ragazza e verificare la risposta per capire se stava mentendo o meno. Una sorta di macchina della verità, ma con un metodo molto rustico.

“Maestà, pensiamo che la prigioniera dica il vero”

Trixiana annuì, e poi fece segno ai suoi boia di procedere con l’esecuzione. Amy e le altre furono colte di sorpresa.

“Grazie per aver risposto… secondo i miei sudditi, onestamente. Adesso mi siete inutili, non mi servite più a niente quindi posso lasciare che la ghigliottina faccia il suo lavoro, muovetevi!” Annunciò senza scomporsi affatto, lei era abituata a decidere il fato dei suoi sudditi.

“Adesso ho io una domanda: perché lo fai?” Chiese Amy, le lacrime agli occhi.

Cream la accompagnò: “Perché sei così malvagia? Cosa ti abbiamo fatto?”

La sovrana non rispose, non si curò delle loro domande, si limitò a dare di nuovo il segnale per procedere alla decapitazione. A quel punto anche la popolazione voleva vedere uno spettacolo, era venuta ad assistere a un’esecuzione e non se ne sarebbe andata se non fosse avvenuta.

Blaze continuava ad accumulare rabbia dentro di sé, purtroppo, dal suo punto di vista, quella situazione era stata colpa sua, lei doveva salvarle e aveva fallito, loro si erano liberate da sole e il suo contributo era riuscito solo a farle catturare di nuovo e a farle uccidere.

Così perse il controllo totalmente, divenne come una belva, iniziò a cambiare il suo stato come nella sua forma di Burning Blaze, anche senza il potenziamento dei Sol Emerald, in qualche modo, divenne un mostro di fuoco e incendiò tutta la struttura in legno. L’arco con la lama diede segni di cedimento e le quattro ragazze e il Chao fecero subito una scivolata in avanti per evitare di essere spaccate in due.

Ma in quel momento non potevano scappare: Blaze era fuori di sé, cominciò a sferrare colpi infuocati da ogni parte, travolgendo e arrostendo diversi cavalieri e anche delle persone comuni, non coinvolte da questa situazione.

Cream e Cheese cercarono di avvicinarsi alla gatta inferocita per tentare di fermarla, ma lei creò un muro di fuoco per proteggersi e isolarsi.

Dovevano trovare un modo per farla calmare. Le guardie suggerirono alla loro imperatrice di fuggire, ma lei non volle lasciare il lavoro incompiuto; cominciò quindi a raccogliere luce dall’atmosfera e caricare il suo scettro, e iniziò a lanciare lunghi lampi bianchi, densi di energia, verso la gatta. Blaze fece un lungo scatto per scostarsi, non solo evitò i fulmini diretti verso di lei, ma partì subito all’attacco della tiranna, anche se in quel momento non capiva nulla delle sue azioni.

Le guardie erano decise a occuparsi della questione e rinchiudere la sovrana nel castello, ma lei insistette che voleva occuparsi personalmente di quell’insubordinazione.

Pose davanti a sé lo scettro, ma Blaze non si curò del suo cimelio di famiglia e continuò l’assalto, la presa fu bloccata dallo scettro, e da un campo di energia attorno ad esso.

Trixiana sferrò una potente bastonata verso Blaze, e la lanciò per aria, come se fosse stata una palla baseball, lo scettro era davvero potente, nonostante la gatta lo avesse privato della magia per evitare che venisse rubato di nuovo, come la prima volta da Eggman; in qualche modo la tigre aveva trovato una nuova fonte di potere, racchiusa in quella sfera al centro dell’oggetto sacro.

Nel frattempo le sue amiche combattevano contro i cavalieri come meglio sapevano fare: Amy colpiva forte a suon di Piko Piko, Sticks aveva sfoderato due pesanti mandrini dal suo arsenale misterioso, e Cream ovviamente attaccava attraverso Cheese.

In quel momento arrivò Twinkle in aiuto, sbucata dal nulla, per unirsi al combattimento.

Trixiana decise di cambiare tattica: con un raggio magnetico proveniente dallo Scettro Ingioiellato, attirò verso di sé Cream, proponendo alla gatta un ultimatum: le imponeva di darsi una calmata, altrimenti avrebbe stritolata la sua amica.

Cream era visibilmente spaventata, l’unica cosa che poté fare Blaze fu arrendersi e tornare in sé, rendendosi conto della scena che aveva messo su.

L’imperatrice, intenzionata a stritolare comunque Cream, iniziò la sua manovra ma fu fermata dalla riccia, che la colpì a sorpresa alle spalle. Nonostante questo, non era svenuta, ma continuava ad attaccare con la sua magia.

Erano circondate dalle guardie ormai, erano in troppi, quindi restava una sola cosa da fare: affidarsi alla magia imprevedibile di Amy, non sapendo cosa sarebbe avvenuto dopo che il martello fosse stato sbattuto a terra.

Amy fece la sua mossa, dicendo alle amiche di aggrapparsi a lei, e i colori attorno a loro furono come invertiti per un attimo, tornarono subito normali, ma qualcosa era avvenuto… il tempo si era bloccato, le persone erano rimaste immobili come bambole, inclusa l’antagonista della storia.

Blaze e le altre non furono colpite dalla magia perché avevano toccato la riccia nel momento in cui il martello fu premuto sul suolo della piazza.

“Come hai fatto a bloccare il tempo?” Chiese Sticks, incuriosita.

“Veramente non sapevo neanche di avere questi poteri, ho immaginato un modo per riuscire a scappare, et voilà”

Intervenne Twinkle: “E’ meglio se ce ne andiamo, c’è un mezzo di fuga che ci aspetta, non possiamo sapere quanto durerà l’effetto del tempo fermo, credo non molto…”

Le ragazze si avviarono e fuggirono in mezzo alla folla per raggiungere l’altra sponda dell’isola, navigando fra le persone e i cespugli della foresta oltre il castello, ma Blaze rimase indietro… non se la sentiva di lasciare il suo scettro di famiglia nelle grinfie di quella tigre.

Velocemente toccò lo Scettro Ingioiellato e cercò di strapparlo dalla mano di Trixiana, ma fu spinta via da una scossa, lo scettro non si mosse da quella mano, ma i colori dell’atmosfera si alterarono per un altro istante, e il tempo tornò a scorrere.

“Cosa ho combinato…?!” Esclamò la gatta, preoccupata.

Trixiana si guardò intorno per un attimo di confusione, ma non disse nulla, non perse tempo e ordinò ai cavalieri di inseguirla mentre fuggiva.

Non c’era tempo per riprendere lo scettro, la priorità era restare vivi. Purtroppo Blaze aveva ancora addosso la pesante armatura bianca, quindi le risultava difficile correre come sapeva fare lei, cercò di attivare una fiamma ai piedi, che scoppiò come un razzo e la lanciò in aria a velocità maggiore, ma il vantaggio tra lei e i soldati, ugualmente, non era molto cambiato.

Dei pezzi di terra si strapparono dall’asfalto, sollevandosi in aria magicamente, divennero infuocati e da soli si lanciarono verso i cavalieri e l’Imperatrice, dando a Blaze un ulteriore scarto: Amy era venuta in suo aiuto, e aveva sollevato quelle zolle sbattendo il martello.

“Afferra la mia mano!” Disse Amy alla svelta, in questo modo corsero più velocemente.

All’improvviso arrivarono in volo Sticks e Cream, le quali si erano portate avanti con il passo, in groppa al drago di Blaze, e raccolsero le due ragazze e lo spiritello dopo aver incendiato una manciata di soldati, il resto delle truppe indietreggiarono, impauriti.

Mentre si allontanavano in volo, l’Imperatrice gli continuava a lanciare dei lampi di energia, che loro cercavano di schivare facendo fare a quella creatura rossa rotazioni e avvitamenti aerei spettacolari, cosa che fece girare la testa, non poco, a Blaze.

“Procuratevi anche voi dei mezzi volanti e inseguiteli, ora!” Pronunciò la tigre ai suoi servi.

“Sua Maestà Imperiale, noi non abbiamo a disposizione dei draghi, se ne trovano pochi al di sotto dello Skull Mount e sono tutti di pessimo carattere.”

“Allora assaggerai il mio di carattere” Disse Trixiana trasformando quella guardia in cenere in pochi secondi con il suo prezioso scettro. Così si concluse l’esecuzione delle ragazze: con la loro fuga e la rassegnazione della regnante.

 

Lost Woods, nel profondo interno della Foresta – Qualche ora più tardi

Dopo aver detto addio al loro amico gigante e sputafuoco, le nostre protagoniste si erano rimesse sulla strada principale del loro viaggio, ovvero la ricerca dell’amato Sonic. Amy non riusciva a credere di aver perso tutto quel tempo e averlo sottratto alla missione, ma almeno era viva, e il pensiero del riccio blu non la aveva abbandonata in quei momenti di prigionia e di terrore.

Blaze si fece avanti: “Vi chiedo scusa, ero venuta a salvarvi ma ho combinato solo guai, ho fatto un sacco di casini, dal perdere il controllo ricoprendomi di fiamme, a distruggere l’incantesimo creato da Amy e Twinkle per farci scappare. Sono stata veramente un disastro” Disse coprendosi il volto con le mani.

Cream e Cheese cercarono di consolarla, ma fu Amy a prendersi la vera colpa della situazione:
“Non sei stata tu a creare questo guaio, è colpa mia, ho fatto quella figura quando ci trovavamo al villaggio, dovevamo nasconderci e invece mi sono fatta conoscere, non ci ho visto più quando quella vipera ha dato dell’assassino a Sonic, non so proprio cosa mi è preso. E poi, ovviamente, mi dispiace per te Blaze, che non sei riuscita a riprenderti il tuo scettro, al posto tuo avrei fatto lo stesso.” Concluse la riccia rosa.

Ci fu un abbraccio tra Blaze e Amy, molto tenero, che chiuse definitivamente la questione. Il sorriso tornò finalmente sul volto della gatta, e decisero di mettere una pietra sopra sul fatto di chi si dovesse addossare le colpe e per i loro errori.

“Riguardo a quello che hai detto quando stavano per ammazzarci, Amy…” Iniziò Sticks, “Hai detto che siamo… Angeli? Hihi, è un po’ strambo ma devo dire che mi piace come titolo, ha stile!” Disse ridendo.

“Sì, nonostante tutti i pasticci in cui ci ficchiamo, siamo delle eroine, siamo persistenti nella nostra missione, e vegliamo su di Sonic, siamo i suoi Angeli, ne sono più che convinta!” Disse la rosa, dando una buona dose di energia positiva al gruppo, che ne aveva proprio bisogno in quel momento.

Anche le altre concordarono di farsi chiamare Angeli. Twinkle consigliò di rimettersi a cercare il riccio scomparso, dicendo: “Continuiamo per questa strada, qui ci sono delle facce familiari per me, so a chi posso chiedere di Sonic, fidatevi!” Rivolgendosi alle ragazze, enigmatica ma con un sorriso stampato in faccia.

 

Forbidden Fortress – Nello stesso istante

Trixiana era giù col morale, dopo una sonora sconfitta subita da quattro dilettanti e uno spiritello, aveva cercato di scaricare la rabbia sui suoi sudditi.

“Esigo qualche buona notizia… vi prego”

“Maestà, ne ho una arrivata proprio da poco, solo per lei” Disse Syrio, incuriosendola.

“Cosa ti hanno riferito, comandante?”

Syrio esitò un momento a parlare, per creare un po’ di suspense, ma poi annunciò: “Alcuni dei nostri mobiani hanno trovato il riccio che stiamo cercando!”

“Finalmente” Disse la tiranna strofinandosi le mani dall’eccitazione “Dove lo avete scovato?”.

“E’ meglio se viene personalmente a vederlo…”

 

FINE TERZO CAPITOLO

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Una Questione di Fiducia ***


Capitolo 4: Una Questione di Fiducia

 

Deep Gate, porta verso il bosco – Oggi

Si trovava su di un’altura molto sporgente, non era altro che questo il portale verso il bosco sperduto, alias, Lost Woods, dove erano stati avvistati l’ultima volta gli Angeli. Syrio era lassù, mandato in missione il giorno precedente dalla sua imperatrice e forse… amante?  Stava rammentando la conversazione, che, in fondo, aveva tutta l’aria di essere un ordine.

 

Forbidden Fortress – Ieri

Riprendiamo da dove avevamo interrotto la scena. Trixiana si era già preparata per il viaggio, era pronta a partire sulla sua carrozza trainata da due pegasi, i quali erano stati allenati e liberati giusto per l’occasione, scortare la regnante fuori da quell’isola stregata e condurla alla località misteriosa in cui si trovava Sonic.

“Prima di andare, ho una cosa personale da dirti… Syrio” Accennò delicatamente la sua padrona.

“Cosa, maestà? Dica.”

“Faresti un altro lavoretto per me, mentre sono via? Trova quelle ragazze”

“Intende gli Angeli?”

“Non le chiamerò mai in quel modo! Bah. Uccidile e portami le loro teste, era questo il loro destino, nessuno può permettersi di comportarsi male nei miei confronti e di farla franca!” Dopo un piccolo momento di rabbia, si ricompose, da Imperatrice quale era, si avvicinò al comandante delle sue truppe e lo baciò sulla bocca, cosa che avveniva solo sporadicamente, e mai in pubblico, in quel momento si trovavano proprio in una delle molte stanze personali della tigre.

“Comportati bene, mio diletto ninja, e sarai ricompensato. Ricordati: le loro teste” Si raccomandò la sovrana.

 

Deep Gate – Oggi

Quindi, per questo motivo, Syrio era molto motivato, si era lanciato a capofitto nella missione, stringendo i pugni e aguzzando il suo bastone da soldato, legando bene i nastri ai polsi; una volta pronto, si lanciò letteralmente nella missione, si buttò da quell’altezza verso il cuore del bosco, mentre planava con una posa simile a quella di un paracadutista. E si ritrovò dove erano le ragazze, nella…

 

Lost Woods Zone – Nello stesso istante

“L’avete sentito?” Disse Sticks voltandosi da più parti nel giro di pochi secondi, mentre aguzzava la vista.

La foresta non era soprannominata sperduta senza motivo, era davvero nel mezzo del nulla, la vegetazione molto secca, gli alberi alti e una nebbia da mettere i brividi e da confondere la vista.

“Cosa, Sticks? Hai sentito il suono di qualche navicella spaziale guidata da creature aliene?” Disse Blaze, la fronte corrugata.

“Nah. Quelli li sento solo la sera, nel mio mondo, quando sono d’appostamento. Ho sentito un rumore generico, come se qualche spia fosse atterrata proprio in questo bosco. Non ho idea di chi sia ma non mi dà una buona sensazione. Ehi, è il mio istinto, che vi devo dire…” Rispose la ragazza-tasso incrociando le braccia.

Amy e le altre volevano bene a Sticks, ma ogni tanto non avevano abbastanza pazienza da starle accanto, soprattutto nei suoi momenti più paranoici, preferivano prenderla in giro e provocare i suoi istinti assurdi.

“Andiamo Sticks, siamo appena uscite dal castello, possiamo avere un attimo di tregua? Non ci troveranno mai qui.” Rassicurò Amy.

“Davvero, Amy? Perché, effettivamente quello che dice Sticks potrebbe avere senso. Voglio dire, quella signora tanto malvagia ci può aver fatto seguire, in pratica siamo delle fuggitive… credo. La cosa mi spaventa e non poco!” Disse Cream, dal tono della voce, ancora preoccupata.

La rosa cercò di cambiare discorso, era una insanabile ottimista, e dopo averla vista così brutta, pensava quasi che avrebbe superato ogni cosa. Si, era di questo che era convinta.

“Twinkle, ad ogni modo, hai detto che sai a chi chiedere di Sonic, giusto?” Si rivolse alla sua amica spiritello.

“Sììì. Ai miei simili, gli altri spiritelli di questo mondo!” Disse tutta eccitata.

Ora che ci pensavano, da quando avevano messo piede nella Enchanted Valley Zone, non avevano mai incontrato altri spiritelli come lei, e si chiesero il perché.

“Come mai non abbiamo visto altre fate come te, in giro?” Amy era incuriosita, e un po’ confusa, forse anche dalla nebbia.

“Beh, noi eravamo solite vivere in armonia con i mobiani nel mondo esterno, ma da un po’ di tempo ci siamo rifugiati nel nostro spazio personale…”

“Vuoi dire da quando è arrivata Trixiana” Credeva Blaze.

“No, a dire il vero, un po’ da prima, i mobiani hanno cominciato a comportarsi un po’ male, noi non andavamo più tanto d’accordo con loro, c’erano divergenze, dovete sapere che le fate dell’Enchanted Valley Zone sono pure di cuore, hanno leggi stabilite che le permettono di vivere serenamente, senza guai terreni.

“Come degli spiriti, mi sembra giusto” Osservò la gatta.

“Beh, noi invece andiamo d’accordissimo, vero Twinkle?” Incitò Amy, la sua amica volante annuì, e si diedero una sorta di “cinque” con la mano della riccia e l’aletta di Twinkle.

“Quindi fate parte di una setta, ho capito bene?” Si intromise Sticks.

Twinkle rimase un po’ allibita dalla domanda, non l’aveva osservata da questo punto di vista. Non le stava molto simpatica Sticks, da quello che aveva colto di lei, e la cosa era decisamente reciproca, in quanto Sticks disprezzava qualsiasi cosa fosse tenera e coccolosa.

“Ci siamo” Rivelò Twinkle.

Erano arrivate ad una grossa quercia, la più scura e imponente di tutto il bosco, si distingueva dagli altri alberi per la sua evidente età, per il numero di braccia, cioè di rami, che la componevano. Gli Angeli erano, ancora una volta, confusi.

“Cosa dobbiamo fare qui?” Chiese Cream, a cui faceva eco Chese con il suo verso “Chao!”.

“Questo è l’accesso segreto al nostro posto speciale, è il Fairy Tree, qui dentro vivono tutte le fate…  o almeno credo sia questo l’albero giusto, non ci vado da un bel po’!” Disse lo spiritello, eccitato dall’idea di tornare nel suo luogo di nascita.

“Benissimo, allora non perdiamo tempo, entriamo e cerchiamo questa pista su Sonic!” Incitò Amy.

Twinkle però le avvertì: “Non sarà facilissimo entrare, potrà volerci un pochettino., disse, lo sguardo criptico.

“AAAH! Aspettate” Disse Amy colta dall’eccitazione.

“Ma ci hai appena detto di non perdere tempo…” Notò la gatta.

“Ho dimenticato una cosa… non possiamo entrare nel mondo delle fate in questo modo, siamo ridotte male, voglio dire, Blaze, tu hai ancora indosso l’armatura bianca, e i nostri vestiti sono diventati sgualciti e stracciati per come ci hanno trattato su quell’isola. Ci serve qualcosa di meglio”

“Beh scusa, ma la boutique è un po’ lontana da qui.” Scherzò Sticks, inclinando il capo.

“Ho io quello che fa al caso nostro: un po’ di magia!” E così inizio a sventolare il martello come quando creava i tornado d’aria, la nebbia si avvicinò e accerchiò gli Angeli… non si vedeva più nulla, le ragazze sentirono dei pizzichi addosso. Una volta finito, la nebbia sparì, almeno in quel quadrante del bosco.

Amy presentò alle sue amiche i loro nuovi abiti, lei inclusa. La riccia indossava un outfit lungo di spalle, che le arrivava fino ai piedi, ricordava molto quello di una certa regina dei draghi, ma senza mantello, e di un rosso acceso e un po’ scuro, tipico stile d’azione alla Amy Rose, e poi indossava un pantaloncino rosso, coordinato con l’outfit. Cream indossava una tunica gialla opaca, che si intonava con il colore della sua pelle, cioè color crema, con una cintura verde, sotto indossava una camicia bianca come al solito, e verso il basso la tunica andava verso una tonalità oro, e vi erano lineature arancioni, proprio come le sue grandi orecchie, le sue scarpe avevano dei fiocchi rossi che ricordavano molto quelli che portava Cheese.

Sticks aveva un set completo di indumenti di un colore tra il marrone e il viola, stavolta non era più vestita da straccetti di giungla, anche le scarpe erano dello stesso colore, e aveva per accessori dei cerchietti d’oro ingioiellati, ai polsi e le legavano anche i capelli. Blaze, invece, indossava un farsetto viola scuro, verso il blu, con una camicia bianca sotto, pantaloni rossi, come quelli di Amy, e scarpe marroni con lacci porpora.

“Adesso sì che si ragiona!” Fece Amy girando su sé stessa, ammirando sé e le altre. I loro nuovi abiti potevano fare invidia all’armadio di Trixiana. Ora erano pronte per entrare nel buco della grande quercia, dove si nascondevano gli spiritelli.

Iniziarono a entrare nel buco-tunnel, una dopo l’altra, era molto stretto e conduceva… nel nulla. Si ritrovarono tutte in uno spazio bianco, Twinkle era sparita, erano rimaste solo in quattro, più il Chao.

“Questo posto mi ricorda il limbo temporale dove ci imprigionò Eggman un po’ di tempo fa!” Ricordò Amy.

“Ah! Dov’è finita Twinkle?” Cream notò l’assenza della fatina.

Diedero un’occhiata in giro, era tutto vuoto e bianco, come il latte, non era neanche chiaro come riuscissero a poggiar i piedi sul pavimento, anche esso bianco.

Non avendo nulla da fare, si sedettero a terra e aspettarono, doveva esserci qualche spiegazione, Amy provò a sbattere il martello, ma senza la sua amica volante c’era poco che poteva fare.

Ma presto arrivò un’altra ragazza, una mobiana, ma diversa da loro, era una pianta, non un animale, dai capelli bianchi e i vestiti di colore grigio.

“Ehi, tu, sai dove siamo?” Blaze la afferrò e non perse tempo, ma poi si accorse della sua irruenza “Scusa, non ti ho nemmeno chiesto chi sei…”

“Sei ferita?” Cream notò delle strisce di sangue sul braccio, e la aiutò, legando allo stesso braccio dei pezzi di stoffa strappati dal suo vestito. La ragazza ringraziò entrambe, ma era spaventata.

“Le ombre… stanno arrivando a prendermi.” Disse sottovoce la sconosciuta.

Amy cercò di tranquillizzarla, e le fece l’occhiolino, poi si mise in posa da battaglia, con il suo martello Piko Piko tra le mani, anche senza poteri era in grado di combattere abilmente.

Sticks, come al solito, aveva le braccia incrociate ed era molto sospettosa riguardo la sconosciuta: “Tutta questa situazione non mi convince, non conosciamo neanche questa ragazza-pianta, perché dovremmo aiutarla?” Disse in disparte verso le sue amiche.

“Non abbiamo tempo per le tue paranoie, ha detto che le ombre stanno arrivando” Concluse Amy alla svelta.

Le ombre apparvero e svolazzarono attorno a loro, erano nere, spettrali, con bocche aperte e giganti.

“Credevo che ci saremmo trovate nel Fairy Tree, cos’è questo posto spaventoso” Cream si nascose dietro di Amy.

Iniziarono a combattere con le loro armi e i poteri di Blaze, ma le ombre erano sfuggenti, non si lasciavano toccare, erano molto rapide. La riccia decise di cambiare tattica e provò ad acciuffarle… niente da fare, non erano materiali, quindi non potevano essere prese tra le mani.

La rosa provò allora a generare un tornado d’aria con il martello, e la mossa funzionò: le ombre scomparvero, e la nuova arrivata le ringraziò per averla salvata.

Ma, dietro di loro, le ombre tornarono, più forti e più grandi di prima, Cream si fece coraggio e provò a volare verso di loro, ma fu respinta da un getto d’aria di una delle ombre.

“Adesso basta, voi mi avete aiutata, adesso fidatevi e lasciate che io aiuti voi” Disse la ragazza nuova.

Si domandarono cosa stesse per fare, ebbene questa tizia fece una piroetta che trasformò lei stessa in un’ombra, in questo caso un’ombra grigia.

La ragazza-ombra non ci mise niente e catturò tutte le ombre e le fece svanire, volando attorno a loro. Ma Sticks non si fidò della loro nuova compagna grigia e le lanciò il boomerang addosso, fu colpita in pieno, l’ombra grigia svanì e al suo posto cadde sul pavimento un piccolo spiritello femmina, sempre di colore grigio, ma di una forma diversa da Twinkle.

Amy, Cream e Blaze accorsero ad accertarsi delle condizioni dello spiritello, mentre Sticks, cautamente, continuava a guardarsi intorno per verificare la presenza di ulteriori pericoli.

“Siamo al sicuro ora!” Confermò la ragazza-tasso.

Le ragazze le diedero un’occhiata malefica, con un tono di rimprovero. La fatina si riprese e si alzò in aria.

“Complimenti, avete superato la prova per entrare nel Fairy Tree, o almeno tre di voi”

“Una prova…?!” Esclamò la riccia rosa.

“Sì, ognuna di voi rappresenta delle virtù potenti: tu, Amy, sei solare, frizzante ed energica, sensibile, e combattiva in senso positivo; tu, Blaze, sei piena di onore e di buone morali; Cream, invece, è una bambina curiosa e di una gentilezza infinita, tenera ma, in fondo, coraggiosa, così come il Chao che ti accompagna. Siete degli spiriti puri e potete entrare nel mondo delle fate. Tu, invece, Sticks, rappresenti il motivo per cui facciamo questo test, rappresenti i vizi malvagi dei mobiani là fuori, il motivo per cui non li facciamo entrare nel nostro rifugio, rappresenti la diffidenza e la paranoia, non possiamo permetterti di camminare libera, neanche per il regno, sarai punita e rinchiusa nella foresta infinita, luogo di perdizione.”

Fece una rotazione da su a giù, attivando un incantesimo che iniziò a far scomparire Sticks, ma prima di essere proiettata fuori di lì, Amy le disse:
“Non preoccuparti, noi non ti abbandoneremo, verremo a cercarti e a liberarti, lo prometto! Hai capito?”

Sticks ebbe appena il tempo di ascoltare le parole della sua migliore amica, ma non il tempo per risponderle, che svanì nel nulla.

Le tre ragazze si risvegliarono in un altro posto, un luogo strano, ancora più incantato di quel regno, tutto rivestito da vegetazione verde, rigogliosa, un po’ buio a dire il vero, dove la luce proveniva solo da piccole palline luminose che fluttuavano nell’aria. Sembrava di stare in un sogno, era una sensazione fantastica per loro, mai provata prima.

Twinkle tornò da loro, dicendo: “Siete stupende!”

Amy e le altre notarono qualcosa di diverso in loro, era solo una sensazione dapprima, poi diedero un’occhiata ai loro corpi… erano cambiate…

“I nostri piedi! Sono svaniti!” Gridò Amy, all’inizio con un po’ di terrore. Furono calmate da Twinkle:
“In questo rifugio, siete diventate, momentaneamente, delle mobiane in forma di fata, quindi non avete bisogno delle gambe, potete muovervi liberamente nell’aria come noi!” Spiegò lo spirito.

Adesso anche loro erano quasi degli spiriti, almeno fisicamente, non avevano poteri reali, al di fuori della pirocinesi di Blaze.

Adesso potevano volare, Cream non sentiva più il peso come quando volava con le sue orecchie, erano finalmente libere. Iniziarono a girarsi intorno per osservare la loro nuova forma, e poi svolazzarono un po’ nei dintorni, a grande velocità, facendosi strada tra liane e rami, e altre piante fantastiche; era un’esperienza unica, come già detto, assomigliava a un sogno che tutti avrebbero voluto provare.

“Venite, vi mostro il nostro rifugio e tutte le fate meravigliose che lo abitano!” Promise Twinkle.

Difatti, c’erano spiritelli di ogni tipo, tutti piccoli ma di colori e forme diverse, ricordavano un po’ i Wisp, gli alieni provenienti dallo spazio del mondo di Sonic, di mille sfumature, con svariati poteri che loro potevano solo immaginare.

Credevano di trovarsi all’interno di un film di fantascienza, o, ancora meglio, un fantasy.

Stavano esplorando ogni angolo del Fairy Tree, per essere solo all’interno di un albero, era ben ampio!

Ad aiutarle c’era anche lo spirito-prova, precedentemente nota come la ragazza-pianta di colore bianco dai vestiti grigi, ora semplicemente uno spiritello grigio.

Si stavano divertendo un mondo, solo a esplorare la loro nuova forma, e anche soddisfatte dagli apprezzamenti fatti dallo spirito-prova riguardo le loro virtù. Ma questo ricordava Amy tutto il divertimento che si stava perdendo Sticks, le tornò in mente questo pensiero, non solo dovevano trovare Sonic, ma ora anche la loro amica, sperduta chissà dove.

 

Endless Forest Zone – Oggi

Sticks si svegliò di scatto, e saltò impaurita, mettendosi in posa sulle - quattro zampe – come era solita fare. Sfoderò il boomerang e si guardò intorno, cercando di capire dove era finita e il perché.

All’improvviso le tornò in mente l’esperienza inverosimile che aveva appena vissuto, quella specie di incubo, dove era stata insieme alle sue amiche, e quello spirito malvagio che l’aveva bandita in un luogo senza ritorno, ecco, dunque, dove si trovava in quel momento.

“Ha detto… la foresta infinita… Eh, non promette per nulla bene, perché scelgono sempre nomi così minacciosi?” Disse a sé stessa.

Dentro di sé, si sentì anche in colpa, per il suo comportamento, a causa sua era stata separata dagli Angeli, la ricerca di Sonic sarebbe proseguita senza di lei, e chissà se sarebbero riuscite a trovare anche lei, a tirarla fuori di lì. Capì, quindi, che se la doveva cavare da sola, mentre le amiche si trovavano nel mondo delle favole, a lei toccava la dura realtà.

Infatti, notò che il luogo in cui si trovava era tutto arido e grigio, la natura secca… praticamente morta. Un cielo bianco illuminava ogni cosa, ma non era un segno positivo, anche la luce accecante aveva la sensazione di essere secca, rigida, e minacciosa.

Insomma, era un posto in cui nessuno si sarebbe voluto trovare.

Il tasso notò un albero tagliato in due, con la parte superiore spezzata e posta verso il terreno ruvido, camminando un po’ più avanti, notò altri alberi particolari, uno con una freccia verso destra, decise quindi di proseguire in quella direzione, poi un albero con una X incisa su; pensò che doveva significare qualcosa, si arrampicò su quell’albero, per avere una visuale migliore, ma le uniche cose che vide furono altri alberi e altri sentieri, sembrava di stare nelle Mystic Ruins, solo che qui era ancora più vuoto e confuso.

La luce pallida illuminava sempre la foresta, Sticks cominciava già ad essere stufa, voleva trovare un modo per uscire di lì.

Decise di proseguire dritto, ma, considerando che la foresta era denominata – infinita – era convinta che non sarebbe giunta ad alcun limite, nessuna uscita.

Sentì, però, all’improvviso, un tonfo, con un atterraggio da professionista: qualcun altro la aveva raggiunta, ma chi? Le sue amiche erano già arrivate in soccorso? Lei ci sperava, ma aveva imparato a sue spese che spesso la verità era molto più dura, come aveva già pensato, doveva cavarsela da sola.

Si nascose dietro un albero e si voltò nella direzione opposta, cercò di scrutare chi fosse caduto nella foresta, intrappolato come lei, ma non vide nessuno.

“Bene, meglio così” sussurrò a sé stessa.

“Buu” Fece una voce maschile.

Sticks fece un salto esagerato, era come elettrizzata dalla paura. Fu decisamente colta alla sprovvista.

“Tu?! Ma sei fuori?!”

Syrio rimase impassibile, non aveva un ampio raggio di espressioni facciali, al contrario del tasso.

“Ci incontriamo di nuovo…” Iniziò il lupo.

“Ora dirai… per l’ultima volta, sei venuto per uccidermi, non è così?” Borbottò Sticks.

“Ad essere sincero… sì. Preparati a combattere e a morire con onore.”

“Ha, lo sapevo! Mi dispiace deluderti, devo darti una brutta notizia: non puoi uccidermi, sei intrappolato in questa foresta, e senza il mio aiuto non ne uscirai.” Disse Sticks, la fronte corrugata.

“Io dalle foreste ci esco tranquillamente.” Disse in tono calmo.

“Ah davvero? Guarda un po’, questa si chiama Endless Forest, significherà pure qualcosa.” Sfottette la ragazza.

“Non mi provocare, posso spezzarti in due con un solo colpo.” Esclamò intimidendola.

“Non so che farmene delle tue minacce. Pensiamo, piuttosto, a come uscire di qui.” Continuò lei.

“Molto semplice… proseguiamo diritto. Una volta che saremo usciti, visto che sei tanto spaventata da questo posto, ci batteremo, e ne rimarrà solo uno. Sei d’accordo?”

“Per me va bene.” Concordò il tasso, sputò sulla sua mano e la pose verso il lupo per sigillare l’accordo; lui rifiutò la mano, schifato.

Continuarono a camminare senza sosta in quel luogo morto, e a parlare:

“Sentiamo, come mi hai trovata?”

“Molto semplice: siete ricercate in tutto il regno, la gente vi vede, e riferisce a noi. A proposito, dove sono le tue amiche?” La interrogò Syrio.

“Pff. Se pensi che te lo dica stai fresco. Preferisco morire, piuttosto.” Riferì Sticks, le braccia incrociate.

Syrio la squadrò solo in quel momento, da capo a piedi, e notò una cosa: “Ah, adesso sei vestita…”

Sticks fece uno sguardo strano: “Che vuoi dire? Che quando ci siamo visti prima ero nuda?” Disse, imbarazzata.

“Hhm, praticamente sì. Eri coperta da stracci”  Concordò il lupo.

“Quelli sono abiti della giungla. Per qualche strana ragione, la mia amica ha deciso di cambiarceli. Io mi ci trovavo bene…”

“Quindi devono essere da queste parti” Pensò lui.

Proseguivano dritti, notarono un tronco corto, spezzato, di seguito un albero con una freccia ed uno con una X incisa. Sticks subito si accorse della stranezza.

“Aspetta, ci sono già stata qui. Ecco perché si chiama Endless Forest, non c’è una fine! Avevo ragione!” Esclamò eccitata, e anche intimorita.

“Tu sei pazza” Disse il lupo con non-chalance.

Lui incominciò a porre le mani sui fianchi, come segno di impazienza, sembrava che stessero camminando da ore, e iniziava a credere alle parole del tasso. Le chiese una soluzione per come uscire da lì, visto che era stata lei a dire di essere risparmiata perché lo avrebbe condotto all’uscita di quel posto inquietante.

“Si, ho un’idea. Rifacciamo i passi all’indietro.”

“Hmh, dubito che funzionerà, stiamo andando diritti. Torneremo qui, lo so.” Disse il lupo, la mano sulla faccia.

“Beh, allora troviamo un altro modo. Come sei arrivato qui? Io sono stata esiliata.

Syrio riflettè su quelle parole – esiliata – e poi rispose, pensandoci su: “Sono... atterrato, da un varco che portava dentro il bosco, e sono arrivato qui.

Sticks gli credette, aveva sentito qualcuno atterrare lì, e subito dopo si era fatto vivo lui, quindi era convinta che dicesse la verità.

 

Fairy Tree – In quello stesso momento

Dopo che ebbero finito ti testare i loro nuovi corpi, gli Angeli furono condotti da Twinkle nel cuore dell’albero, dove risiedeva una fata speciale, lo Spirito-Madre, tutta di colore bianco e di dimensioni molto al di sopra degli standard degli spiritelli, che in genere erano piccoli.

Furono accolte dallo Spirito-Madre con tanto di breve cerimonia, anche le ancelle si misero tutte in riga, come una schiera di cherubini.

“Fatevi avanti, mie care, siete le prime mobiane a entrare nel Fairy Tree dopo tanto tempo, quello spirito vi ha messo alla prova e voi l’avete superata in pieno, mostrando le vostre virtù. E poi siete amiche della nostra Twinkle.”

“E’ un onore essere qui, vostra spiritualità” Riferì Amy, colta dall’eccitazione.

“Basta complimenti, siamo qui per un motivo preciso: rintracciare Sonic, e il vostro spirito Twinkle ci ha detto che voi avete un modo…” Blaze fu interrotta.

Senza perdere troppo tempo, lo Spirito-Madre tirò fuori dal suo grande didietro una sfera di cristallo, spiegando che non solo le avrebbe permesso di vedere dove era stato Sonic, ma addirittura dove si trovava in quel momento.

“Ma davvero-davvero? Non ci posso credere!” Amy era piena di gioia, non si aspettava che la ricerca fosse già conclusa, Cream e Cheese si congratularono con lei, e cercarono di calmare la sua gioia irrefrenabile.

Amy doveva soltanto toccare la sfera, così le fu detto, e la località di Sonic si sarebbe palesata…

Ella toccò il cristallo sferico, un puntino iniziò a vibrare, e da lì si manifestò una strada verdognola, e qualcuno che correva all’orizzonte.

“E’ l-lui, è Sonic! E si trova in… Green Hill Zone???” Amy non credeva ai suoi occhi, perché mai Sonic sarebbe già tornato a casa? E senza di lei?

“E’ certamente strano, però sono sollevata che il Signor Sonic sia sano e salvo, vero Amy?” Le chiese Cream voltandosi verso la riccia, la quale annuì.

Le tre ringraziarono lo spirito, però, sicuramente era molto strano che la missione fosse stata così semplice, Blaze aveva qualche dubbio, ma Amy le fece cenno di cambiare atteggiamento e di continuare a ringraziare lo spirito bianco gigante.

 

Endless Forest Zone – Qualche attimo prima

“Ho una brutta notizia, so che non ti fidi di me, ma dobbiamo collaborare se vogliamo uscire da qui, capito?” Insistette Syrio, che non voleva restare lì per sempre, e aveva un po’ quel timore.

“Non è per te, ma io non mi fido neanche di me stessa o della mia ombra” Confessò Sticks.

“Ti ho già mostrato clemenza, non ti ucciderò (per ora)” Ammise, pensando quelle ultime due parole.

“Dimmi la tua idea” Propose Syrio.

La ragazza-tasso spiegò al ninja che, essendo venuto lui da sopra, e volendo ripercorrere i passi all’indietro, l’uscita non l’avrebbero trovata camminando, bensì risalendo fin su. Anche tenendo conto il fatto che lei non sapeva come fosse finita in quella sezione della foresta.

“U Capisti?

Syrio aveva difficoltà a comprendere proprio la base del piano di Sticks, come avrebbero potuto uscire di lì attraverso le nuvole. Cominciò a pensare che la ragazza fosse pazza… e basta, e su di lei non si poteva fare affidamento. Per un attimo pensò quindi che non gli sarebbe servita, e quindi ebbe il dubbio se compiere la sua missione e ucciderla, o meno.

“Proviamoci, come possiamo fare, Sticks?” Disse il comandante di Trixiana, compiendo un salto di fede.

Per prima cosa, cercarono l’albero più grande, quello con la X segnata, apparentemente, secondo Sticks, era l’albero da cui si resettava il percorso, quindi si arrampicarono fin sopra, successivamente, si appoggiarono l’una sull’altro, con Sticks in testa, raggiungendo le nuvole che componevano la fitta foschia, purtroppo si vedeva poco. Syrio pensò che il piano non stava funzionando, estrasse quindi un piccolo pugnale dal lato di una scarpa.

Sticks iniziò a farsi strada fra le nubi, un po’ per allontanare la nebbia, ma era come se stesse cercando di scavare, scavare la nuvola…

 

Fairy Tree – Ora

…e l’aria si trasformò in terra, la ragazza continuò a scavare, divenne sempre più difficile, stava per soffocare, quando la terra fu scostata, mise la testa fuori, per scorgere quello che c’era intorno: si trovava nella tana delle fate, un po’ come Alice, era riuscita a scavare nel buco di un coniglio per entrare in un altro regno.

Syrio la seguì, e non poteva credere ai suoi occhi: erano veramente usciti da quel luogo maledetto. Non capì se il tasso aveva effettivamente delle doti nascoste, oltre al suo stile di combattimento, oppure si trattava di mera fortuna.

Le fate li notarono subito, e si misero in fermento, svolazzavano all’impazzata, agitate per la presenza di questi due individui, e urlavano “Mobiani!” e “Intrusi!”.

Nel frattempo, un po’ più tardi, all’interno del cuore dell’albero, le ancelle dello Spirito-Madre iniziarono a porsi in cerchio, tutte attorno agli Angeli, le quali iniziarono a farsi qualche domanda.

“Cos’è? Una specie di cerimonia?” Domandò la riccia.

“Mi dispiace, siamo veramente desolati, ma non possiamo lasciarvi andare… vedete, noi non abbiamo scelta, l’Imperatrice Trixiana…” iniziò a spiegare la fata gigante “Ha trovato il nostro piccolo ambiente, e ha minacciato di ucciderci con i suoi poteri di quello scettro, se non vi avessimo consegnate a lei. Vi chiedo umilmente scusa, ma ora siete nostre prigioniere”

“COSA?!” Fu detto da Blaze in tono deciso e poco sconvolto.

Twinkle si infilò nel martello di Amy, e Blaze iniziò a roteare per infiammarsi, ma nessuna di quelle mosse ebbe successo. Lo Spirito-Madre aveva annullato i loro poteri, creando un cerchio con le sue ancelle.

“Ci avete ingannate! E la povera Sticks è stata esiliata per colpa vostra!” Urlò Amy, inferocita.

Tutt’a un tratto, Lo Spirito-Madre venne colpito da uno strano oggetto a forma di V, il quale la stordì per un attimo e tornò indietro, nelle mani della proprietaria.

“Sticks! Sei tornata!” Urlò di gioia Cream, Cheese faceva eco.

Syrio colpì una delle piccole fate servitrici, per spezzare il cerchio che impediva loro di usare i poteri magici.

Si schierarono tutti in una fila orizzontale, sia Sticks e Syrio che avevano ancora le loro gambe, sia le mobiane in versione spiritello, di fronte allo Spirito-Madre; Twinkle dalla parte di Amy e delle sue amiche.

Ci fu un’occhiata di sfida tra la riccia rosa e lo spirito bianco. Fu subito interrotta dagli altri spiriti che si lanciarono all’attacco.

Per Amy fu molto facile spazzarli via con il martello, creando una raffica di vento per sparpagliarli, anche se lei voleva tutto tranne che colpire quei poveri spiriti, ma non aveva scelta.

Gli Angeli e Syrio si diedero alla ritirata, purtroppo per loro, lo Spirito-Madre aveva avvertito tutti gli altri spiritelli di accorrere a catturare i mobiani, tramite la sua mente, usata come all’interno di un alveare per contattare i suoi sudditi.

Amy sbattè il martello per terra, con Twinkle al suo interno, per fermare nuovamente il tempo, era l’unica cosa da fare, anche se da codardi. Le sue amiche e Syrio erano aggrappate a lei, quindi non furono colpite dall’incantesimo di congelamento.

Si affrettarono a fuggire, cercando il luogo da cui erano entrate, il buco alla radice di una quercia; Sticks era in groppa a una Amy volante, mentre Syrio era aggrappato a Cream.

L’incantesimo durò pochissimo, fu spezzato quasi immediatamente, ma le ragazze e il ninja erano già uscite dal rifugio delle fate.

Amy, Cream e Blaze tornarono normali, con i piedi per terra, una volta uscite di lì, e la riccia non perse altro tempo: davanti al fosso della quercia, sbatté il martello e creò un muro di cristallo, per impedire alle fate di uscire; adesso erano bloccate lì, non potevano più dargli la caccia. Potevano tirare un respiro di sollievo.

 

Lost Woods - Qualche ora dopo…

Si erano riposate, rinfrescate con un po’ d’acqua, e adesso erano molto più calme, potevano quindi riflettere su quello che era successo.

“Blaze, tu avevi dei dubbi, ma io non posso crederci che siamo state tradite dalle fate, cioè, le più pure del regno! Che sfiga. Ma almeno abbiamo trovato Sonic, no?” Amy cercò di vedere il lato positivo.

“Non so quello che avete visto, ma quella sfera di cristallo è una menzogna, Trixiana ne possiede una uguale, ti permette di vedere solo ciò che la persona che lo tocca vuole vedere… quindi, di fatto, il tuo Sonic non è dove pensi che sia.”

“…” Amy rimase in silenzio, fu spiazzata da quella risposta, ma di certo non poteva fidarsi del ninja alleato di Trixiana, però aveva un po’ di senso: Sonic si trovava in pericolo, non poteva essere tornato a Green Hill Zone, a casa. Quindi cosa significava tutto questo?

“Sticks, mi dispiace che non ti abbiamo creduto quando non ti sei fidata delle fate, ti dobbiamo delle scuse, tutte noi.” Continuò Amy, e le altre due concordarono.

Sticks fu lieta di sentire quelle parole, a cui rispose: “Accetto le vostre scuse, so che voi siete pure di cuore, gentili e amichevoli, quindi vi fidate subito delle persone. Però è così, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.”

“Ehm, non sono sicura che sia questa la lezione che abbiamo imparato…” Disse Blaze, perplessa.

“A proposito di fiducia” Riprese la gatta, “Perché dovremmo fidarci di quel tipo” indicando Syrio.

Il lupo le fece uno sguardo diffidente, e la ignorò, aspettando che Sticks dicesse qualcosa, e lei iniziò a parlare: “Per ora sì, possiamo fidarci di lui, mi ha aiutata a uscire dal luogo dove mi avevano esiliata”

Il tasso fece uno sguardo di ringraziamento verso il lupo ninja, ma, una volta girata la testa, fece un’espressione opposta a quella di prima, di diffidenza. E’ chiaro che è difficile cambiare una come Sticks.

“Mi dispiace solo che adesso la ricerca del Signor Sonic è, ancora una volta, azzerata. Dobbiamo ripartire da capo, uffi…” Esclamò Cream, delusa.

Syrio si fermò, scioccato, dicendo: “Credo che possiamo smettere di cercare adesso”, e rimase a bocca aperta.

Il lupo aveva indicato un albero, a cui era appeso un manifesto, su cui era scritto: “Siamo felici di invitarvi alle nozze della Imperatrice Trixiana the Tiger e lo straniero Sonic the Hedgehog, domani presso i Poison Gardens”.

Amy barcollò per un momento, la vista annebbiata, stava per perdere i sensi, le gambe cedettero, e lei svenne, stesa al suolo del bosco.

 

FINE QUARTO CAPITOLO

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Passioni Invertite ***


Capitolo 5: Passioni Invertite

 

Great Emerald Sea – Adesso

Gli occhi si aprirono, la prima cosa che videro fu il cielo di mille colori, e da lì già si capiva che si trovavano ancora nella Enchanted Valley Zone, ma non più nella foresta, dagli alberi alti e pieni di foglie non si poteva scorgere il cielo.

Amy si guardò intorno, tutto ciò che trovò fu del legno, e le sue amiche, con Syrio il lupo, stavano attraversando il mare color smeraldo. Gli occhi furono completamente aperti, e la tipa rosa riprese i sensi, cercando di alzarsi e capire cosa stesse succedendo.

“Dove ci troviamo?”

“Penso che un’occhiata te lo spiegherà da sola” Disse Blaze facendole l’occhiolino.

“Ah, siamo in mare, è così. Voi non potete capire, ho fatto un incubo! Ho sognato che…”

Fu interrotta dal tasso: “Che Sonic si sposava con Trixiana? Tutto vero, è così che sei svenuta! Ops…” Sticks puntò l’indice sul suo naso, come segno di imbarazzo, mentre Amy svenne un’altra volta.

“No, Sticks, perché…” Disse Twinkle abbassando il capo.

All’orizzonte c’era il nulla, loro remavano, e remavano, nella speranza di raggiungere in tempo i Poison Gardens per impedire quelle improbabili nozze. Ma la speranza era tutto ciò che avevano. Blaze, Sticks e Syrio continuavano ad agitare le pale, la stanchezza cominciava a farsi sentire, poiché erano stati lì tutta la notte, Cream era troppo piccola per remare tutto quel tempo, e non c’era nessuno che potesse dargli il cambio, con Amy priva di sensi, non potevano sfruttare i suoi poteri.

“Proverò io, andiamo Twinkle!” Fece la gatta, impugnando il martelletto dell’amica e l’esserino vi entrò al suo interno, iniziò ad agitarlo ma nulla, era chiaro a quel punto che Amy e Twinkle possedevano un legame unico, che si era creato non per caso, e non poteva essere replicato con chiunque.

Blaze si rassegnò, erano bloccate nel bel mezzo del nulla, ma il peggio stava ancora per arrivare… iniziarono a scorgere delle punte aguzze che gironzolavano tutte intorno alla barchetta.

“Squali? Possibile? Non c’è fine alle sventure, dannazione!” Blaze si alterò e il suo pugno divenne infuocato, facendo infiammare il remo, per fortuna fu pronta a gettarlo in mare, così che la barca non prese fuoco anch’essa, ma avevano un attrezzo in meno, e i presunti squali si avvicinavano sempre più.

“Non possono essere così scortesi, non ci faranno del male” Incoraggiò Cream.

Una delle creature fece un balzo dall’acqua, bagnando tutti i nostri eroi, rivelando che non si trattava di uno squalo, o più squali, ma di una scia di… delfini?

“Wow!” Twinkle fece una giravolta e il sorriso tornò sulle facce di tutti loro, smisero di remare e i delfini si adagiarono di fronte alla barca, il mare non fu più agitato.

Svegliarono Amy, senza farle prendere di nuovo un colpo, e la adagiarono su uno di quei delfini, ce n’erano svariati, loro salirono in groppa a cinque di essi, il resto del gruppo di creature marine li seguì, e iniziarono a scorrere velocemente sul livello dell’acqua, molto più rapidi di quanto potessero raggiungere usando tre rematori.

“Beh, senz’altro è un po’ diversa dalla nostra ultima avventura sui delfini, vero Blaze? Cream?” Ricordò Amy alle sue amiche, notando il deja vu con un loro viaggio nella Dimensione di Blaze. Fece notare anche che quei delfini erano molto diversi da quelli che conoscevano, di un colore verde chiaro, molto probabilmente evoluti ed “abbronzati” da quel mare smeraldo.

 

Poison Gardens – Altare – Qualche ora più tardi

 

“E’ incredibile! Siamo arrivati in pochissimo tempo, è questo il luogo vero?” Chiese la riccia.

“Proprio così, eppure… è strano, sono sconvolto quanto te, c’è qualcosa che non va qui, non credo che Trixiana…” Fu interrotto Syrio. Amy gli mise una mano sulla sua, come per rassicurarlo.

“Lo so, non preoccuparti, sistemeremo tutto questo groviglio intricato, (una volta che avrò preso quella vipera a calci nel sedere!)”

Nel frattempo Cream era ancora eccitata dalla cavalcata su quelle piccole bestiole, “Per fortuna che c’erano loro! Sono stati davvero gentili e non li abbiamo ringraziati abbastanza.”

Si muovevano furtivamente fra i cespugli, per non farsi notare, Sticks si improvvisò agente segreto, era convinta ad ufficializzare questa loro avventura come la “Missione Sonic”, Amy non ci fece caso più di tanto ma fu d’accordo a rinominarla in questo modo. Si nascosero dietro a una siepe e sbirciarono dal suo interno, facendosi strada fra le foglie, per scorgere quello che realmente stava succedendo.

Era tutto preparato a pennello, due file di sedie stracolme di invitati, l’esercito dell’Imperatrice pronto a qualsiasi possibile svolta della cerimonia, un banchetto gourmè per rifocillarli, in fondo al giardino, proprio vicino all’altare, vi era un arco scolpito con l’erba, pieno di fiori tra i tipi più diversi, e lì sotto c’era Sonic, finalmente ritrovato dalla sua amata Amy, e quando lo notò con un vestito elegante che non era per nulla il suo genere, iniziò a batterle forte il cuore, tanto che poté avvertirlo in qualche modo, era talmente eccitata ma agitata per quello che stava accadendo, gli altri Angeli dovettero calmarla, ci provarono in qualche modo. Un misto di emozioni positive e negative circondavano la sua mente, e giravano e giravano come in una lavatrice.

L’istinto fu quello di correre verso di lui, ma Sticks e Blaze la fermarono, senza dire nulla ma lei capì e si ricompose.

Come mai la sposa era in ritardo? Qualcosa bolliva in pentola, cosa esattamente era ancora un mistero.

Trixiana era custodita all’interno della carrozza, trainata da due cocchieri a cavallo, ma le porte erano sigillate, e lei non era sola. All’interno era accompagnata dalla sua damigella, con lei discutevano di piani e strategie:

“Questo matrimonio è stata un’idea brillante, mia signora, una cerimonia di questo tipo risolleverà gli animi” Disse la dama, raggiante in viso.

Anche Trixiana era della stessa opinione e dello stesso umore: “Forse in questo modo, i miei sudditi finalmente mi vedranno come una sovrana pacifica, in una luce positiva, visto che mi sposo con un tipo che è arrivato in questo regno da 2 minuti ed è già un eroe locale, la conquista sarà più facile.”

Una volta arrivati al luogo della cerimonia, la conquistatrice si diresse verso l’altare, passando per la fila degli invitati, che vantava anche, stranamente, della presenza di Rouge the Bat, e incontrò lo sposo.

“Tutto pronto? Sono un po’ agitata.”

“Tu agitata? Ha! E io allora? Non c’entro proprio niente con questo smoking bianco e questa cravatta”

“Ti avevo detto di metterti i pantaloni, argh! Non importa, nulla rovinerà questo giorno per me”

“No, neanche per sogno, niente pantaloni, scordatelo”

Il riccio blu si fece serio:

“Senti, Trixie, mettiamo le cose in chiaro, sai perché faccio quel che faccio”

“Non sei obbligato a rendere questa una faccenda di mero amore, anche tu sai il piano che sto attuando, tranquillo, le tue amiche sono al sicuro, le ho nella mia prigione personale, vengono trattate anche troppo bene”. Sbottò la sovrana.

“Voglio vederle”

“Lasciami respirare, per favore, non voglio il pensiero di quelle pesti al MIO matrimonio”

“Immagino tu abbia ragione, godiamoci almeno il rinfresco con i Chili Dog e poi penseremo alle cose serie” Disse distendendo gli occhi.

Dopo una serie di riti preparatori, l’ufficiante pose le domande che stavano aspettando, quelle per cui tutta quella gente si era riunita. Nel frattempo gli Angeli osservavano, Blaze si avvicinò ad Amy:

“Amy, qualsiasi cosa succeda, voglio che tu stia calma, non facciamoci riconoscere, ti prego”

La ragazza annuì, incerta.

“Vuoi tu, Trixiana, prendere in sposo Sonic the Hedgehog, per la grazia delle Fate?”

Lei abbassò il viso, arrossì ma disse un deciso “Lo voglio”.

“GATTAMORTA!” Pensò subito Amy, non lo disse a voce per non offendere Blaze.

“Sonic… vuoi tu prendere Trixiana come tua sposa, nella grazia delle Fate?

“Io…” Sonic ci pensò su “Massì, perché no… voglio dire, lo voglio” e si girò verso la sua Imperatrice “Vostra altezza”.

“Amy, non svenire di nuovo, sì forte!” Incitarono Sticks e Cream, standole vicino.

La tipa rosa fece un esercizio di training autogeno per respirare lievemente, ma il soffio era pesante, mentre gli sposi si scambiavano gli anelli dorati.

“Per qualche motivo, ho sempre sognato di averne uno al dito” Fece Sonic.

L’officiante si rivolse alla folla: “Se qualcuno ha qualcosa da dire, parli ora o taccia per sempre”

“Oh Amy, stai calmina… aspetta, Amy???” Cream non trovò più l’amica, anche le altre si accorsero della sua sparizione.

“IO, io ho qualcosa da dire: Questo matrimonio non s’ha da fare!” La riccia fece il suo ingresso in scena eclatante. Si sentì un forte “gasp” fra gli invitati, come prevedibile.

“Non dovresti essere qui… argh, beh… in fondo sei arrivata tardi, ci siamo già sposati con il tuo Sonic”

“Oh Amy…” Sospirò il riccio.

Amy sbattè il martello con Twinkle al suo interno, stavolta una serie di cristalli appuntiti iniziarono ad apparire lungo la traiettoria diretta su Trixiana, questa impugnava già lo Scettro Ingioiellato, distrusse i cristalli, e così la loro lotta magica alla pari continuava.

“Ferme! Basta combattere! E sono proprio io a dirlo, ha!” Sghignazzò Sonic, corse subito a prendere Amy, evitandole un fulmine dritto sulla testa proveniente dal cielo.

Corsero via dall’altare, con le guardie alle calcagna, mentre Trixiana generò una nuvoletta porpora con lo scettro sulla quale si adagiò e iniziò ad inseguirli appresso alle guardie.

Sonic correva a velocità moderata, risparmiava le forze per un eventuale battaglia, e sapeva che nessuna di quelle lumache li avrebbe raggiunti… ma eventualmente li avrebbero trovati, bisognava, dunque, escogitare un piano e nascondersi da qualche parte, quella vasta pianura non offriva molte possibilità, ma soltanto quella di fuggire facendosi notare.

“Sempre a rincorrermi, eh Amy Rose?” Disse Sonic, un tantino impegnato.

“Sai come sono fatta, sei svanito e mi sono preoccupata tanto, è così che si fa? Dimmelo. A proposito, prego per il salvataggio” Sbottò Amy.

“Hai ragione, ma non su una cosa, non avevo bisogno di alcun salvataggio, me la stavo giostrando benone, mi dispiace dirtelo ma mi hai rovinato i piani.” Disse e si fermò all’entrata di… qualcosa.

“Come scusa? Se i tuoi piani erano quelli di sposare quella **** allora sì, l’ho fatto” Disse mettendosi le mani sugli occhi e tra gli aculei.

“Macché, non volevo sposarla perché mi piace, non ho avuto scelta, ecco che arriva lo spiegone: allora, quando sono arrivato in questo posto davvero strano, ho sconfitto qualche bestia e salvato qualche villaggio, come al solito, ma questa Imperatrice è davvero tosta, la sua magia è troppo potente, mi ha persino scovato, ho pensato quindi di abbarbiarmela e stare al gioco quando mi ha detto che vi teneva prigioniere, non le ho creduto ma ho capito che stavate qui quando mi ha fatto delle descrizioni non proprio generose. Sono stato al gioco e sono convolato a nozze per farla contenta, così avrei reso la vita meno dura in questo posto per la popolazione di mobiani e fate, capisci? Nel mio cuore, sono ancora uno scapolo senza speranza.”

“Ma ti rendi conto che questo piano è terribile, Sonic?” Fece lei, esausta.

“Dai, sai bene che sono pessimo a fare piani. Concedimi almeno questo, tra l’altro ti ho mandato quel bello spiritello per dirti che stavo bene, non ti è bastato? A proposito, ho visto i tuoi poteri, niente male Rosy” E fece l’occhiolino.

Lei arrossì immediatamente, ma questo le ricordò subito di Trixiana.

“Non perdiamo tempo, dobbiamo nasconderci, e dobbiamo trovare gli altri Angeli prima che li prenda in ostaggio… Oddio, Blaze e le altre!”

“Dici le tue amiche? Angeli? Ma non eravate il Team Rose?”

“Per favore, diciamo la verità, Team Rose faceva schifo, era debole, ora siamo molto più competenti! E poi non sono egocentrica come te. Troviamole.”

“Io? Oh.” Disse Sonic, facendo finta di essere ferito nell’animo. “Vedo anche che hai un vestito nuovo per l’occasione, non male!”

“Anche tu, beh… lo sai, stai benissimo tutto in tiro. Peccato per la mancanza dei pantaloni”

“Lasciamo stare e proseguiamo!”

Dopo tutte queste chiacchiere, Trixiana la tigre li raggiunse e scese dalla sua nuvola, che si svaporò. Le guardie non erano ancora lì.

“Non avete scampo! Tu! Mi hai sposato e già mi pianti in asso? Sei pessimo, marito.”

“Sapevi che non sarebbe durata, moglie.” Fece osservare e stuzzicò il riccio.

La tigre spiegò che si trovavano all’ingresso del Cubirinto, una volta entrati non avrebbero più fatto ritorno.

Sonic e Amy allora decisero di entrarvi, per farle un dispetto. Ma lei non si lasciò intimorire dalla mole di quella struttura configurata dalla folta erba, e vi entrò a sua volta.

Una scritta vigeva in bella vista sopra l’ingresso del labirinto: “Lasciate ogni speranza voi che entrate, più che altro non sperate di uscire vivi da qui, o di uscire affatto”

Sonic e Amy la osservarono e lessero l’incisione, e si fecero una fragorosa risata.

“Abbiamo affrontato cose BEN peggiori, questa è una bazzecola, vero Ames?” La riccia annuì.

“Non sapete quello che state facendo, stolti, cambierete idea presto e vi sarete pentiti di non esservi consegnati al mio cospetto!” Minacciò la donna dorata.

“Senza offesa, ma non ci fai paura, né lo fa questo Cubirinto o come lo hai chiamato” Mise in chiaro Amy incrociando le braccia.

“Ora basta, rendiamo le cose un po’ più divertenti, per la gioia di mio marito che scommetto si sta annoiando.” Trixiana iniziò ad agitare lievemente il suo scettro, stavolta in movimento diverso, e lo rivolse verso le mura di erba di quel giardino, incantandolo. Tutto intorno a loro si stava trasformando, qualcosa non sembrava storto, le proporzioni stavano cambiando a dismisura.

“Aspè, siamo noi che ci stiamo rimpicciolendo oppure sono le pareti che ingrandiscono?” Si chiese il riccio blu.

“Sembra così vero? Ebbene no, le mura del Cubirinto sono state incantate, ora non potete attraversarle in alcun modo, e non c’è via di scorgere le direzioni dall’alto, ha! E adesso mi occuperò di voi personalmente…” Un altro movimento cominciò ad accennarsi tramite lo scettro Ingioiellato, stavolta puntava verso Amy, un raggio partì verso la riccia, la quale riuscì prontamente a schiacciarlo con il suo martello, cosa che diede via a una reazione esplosiva che investì tutti e tre gli individui, oltre allo spirito nel martello di Amy.

La ragazza si rivolse al suo eroe, qualcosa non andava. Lui era molto confuso, si guardavano dalla testa ai piedi per capire cosa fosse cambiato, e lo stesso valeva per Trixiana.

“Amy… io… io…”

“Dimmi Sonic, cosa c’è che non va?” Amy fece un’espressione alquanto ambigua, un po’ perplessa.

“Credo… di amarti follemente!” Il riccio blu corse ad abbracciarla, e la baciò immediatamente, senza perdere tempo, ma la reazione di Amy fu inaspettata… un ceffone sul volto del suo Sonic.

“Va. Via. Dalla. Mia. Vista.” Fece la riccia infuriata, pulendosi la bocca.

“Cosa c’è? Fino a un minuto fa mi desideravi tanto, cosa è cambiato? Adesso io ti desidero ma sembra che tu non mi voglia… non ti offenderei mai, ma è un comportamento un po’ strano, non credi?” Argomentò il porcospino.

“No. Ti ho detto di andare, ORA. VIA”

“Pffs. Neanche per sogno, devi concedermi un altro bacione, milady, altrimenti non me ne andrò” Fece l’occhiolino Sonic, un gesto molto diverso rispetto all’occhiolino amichevole fatto in precedenza.

“Bleah. Sei così smielato, e azzeccoso, non ce la posso fare, sei non te ne vuoi andare, sarò io a scappare da te. Dannazione, siamo bloccati in questo posto, è tutta colpa tua” Disse Amy puntando verso Trixiana, la quale era confusa a sua volta, guardava il porcospino con uno sguardo stralunato.

“Sonic… marito mio, io… ti amo alla follia!” I cuoricini le uscirono fuori dalle orbite degli occhi, “Ti prego, consumiamo questo matrimonio!” Disse rincorrendolo.

Sonic si scansò alla svelta, respingendola: “Non ci provare, Trixie, il mio cuore appartiene solo a Amy Rose, la donna della mia vita”

“Che schifo!” Fecero entrambe le donne all’unisono, si accorsero di aver parlato insieme e furono ancora più schifate.

“Marito, se non vuoi rispettare il nostro accordo matrimoniale, ti costringerò con la forza, o meglio, con la magia!”

“Sei fuori, bella. Dai, Amy scappiamo insieme, sarà una fuga romantica… Amy? Amy?!” La ragazza rosa era già fuggita, senza un bacio d’addio, senza un messaggio, senza nulla, era scappata e basta.

“Beh, ora tocca a me scappare e trovare Amy per coronare il nostro sogno d’amore. Ci vediamo! Bye!”

E sgattaiolò via, con la tigre che lo rincorreva ferocemente. Purtroppo per loro, il cubirinto era pieno di strade, percorsi mescolati e senza capo né piede, ben intricati e numerosi così da non permettere il loro incontro per un po’, o almeno non senza un po’ di fortuna. Ma le sorprese non erano finite, oltre a queste passioni invertite, un luogo senza uscita, qualcosa li stava aspettando in uno di quei percorsi labirintici, una creatura mitologica, di cui parleremo a breve.

Fuori da quel Cubirinto, le guardie imperiali erano state messe al tappeto da Blaze, Sticks e Cheese, mentre Cream le incitava come una vera Cheer Leader. Syrio si accostò all’entrata della struttura imponente.

“No…”

“No cosa?” Gli si avvicinò Blaze.

“E’ un problema, sono entrati qui dentro, è un vero casino, se non facciamo qualcosa potrebbero non uscire più” Fece il Ninja.

Le ragazze si scambiarono degli sguardi preoccupati,  Cream fece un passo avanti:
“Ma se entriamo anche noi le nostre speranze di uscire sono altrettanto poche, no?” Le altre annuirono, ma la piccola non si scoraggiò: “Però non abbiamo scelta, se il Signor Sonic e Amy sono davvero lì dentro, non possiamo lasciarli, dobbiamo fare un atto di fede e entrare *gulp* “ Era forse un po’ spaventata, Cream, ma non voleva darlo a vedere.

Sticks le pose una mano sulla spalla, eccitata: “Fantastico! Entriamo, e completiamo la nostra missione: Salvataggio Sonamy! Forza!”

Entrarono e subito notarono l’altezza mastodontica dei muri, Syrio si accorse subito che era cambiato qualcosa, non era così alto come lo ricordava.

“Quindi tu ci sei già stato? Sai come possiamo uscirne allora!” Esultò il tasso.

“Beh no, ho sentito le voci su questo posto.”

“Uh. Ovviamente, speravo che per una volta fossi utile” Disse facendogli un’occhiata non proprio carina.

Blaze ebbe un’idea, fece un salto a piroetta infuocato, poi azionò il suo ‘razzo naturale’ di fuoco sotto i suoi piedi e si alzò in volo per salire al di fuori delle mura, e raccapezzarsi un po’ della situazione.

“Credo che in questo modo riusciremo a capire come trovare Sonic e Amy! Dall’alto! E troveremo anche la via di fuga.” Blaze si alzò in volo ancora un po’, ma dalle mura sbucarono delle lame appuntite fatte di foglie ed erba, in qualche modo sì, erano appuntite, e stavano cercando di attaccare la gatta. Blaze le fulminò e le bruciò con le sue sfere infuocate, ma sbatté la testa quando arrivò in cima all’altezza massima del Cubirinto, all’altezza corrispondente dove arrivavano le mura, un incantesimo di protezione le impediva di uscire da lì.

“Dannazione!” E tornò giù. “Mi dispiace ragazze, non posso farci niente, questa magia è davvero potente, se anche provassimo a barare il labirinto non ce lo permetterebbe, dobbiamo giocare a questo gioco alla vecchia maniera. Lealmente.” Le loro speranze furono deluse, ma non si persero d’animo, tranne forse Syrio, che iniziò ad allontanarsi per proseguire per conto proprio.

“Ci abbandoni?” Chiese Blaze. “Uniti possiamo essere più forti, tu vuoi trovare la tua sovrana, noi i nostri amici: uniamo le forze come abbiamo fatto fin ora.” Spiegò la felina color lilla.

“Abbiamo unito le forze, e guarda dove ci hanno condotto!” Fece il lupo.

“Io troverò la mia Imperatrice con le mie forze! Basta con il lavoro di squadra.” E si allontanò furtivamente. Le ragazze non potettero farci niente.

Sticks propose di evitare di separarsi come aveva fatto il loro amico-nemico, e tirò fuori dal nulla un altro dei suoi attrezzi: una corda. Decisero di legarsi le une alle altre per evitare di perdersi di vista, e legare il filo da qualche parte per ritrovare la via iniziale.

“Mossa intelligente! Brava Sticks!” Complimentò Cream, che continuava a dare supporto alla squadra di Angeli.

Nel frattempo torniamo ai nostri protagonisti, Amy correva in tutte le direzioni possibili, cercava furbamente di pensare all’opposto di come avrebbe agito Sonic, cioè scegliendo i percorsi che non avrebbe preso lui.

Twinkle sbucò da fuori il Martello Piko Piko, e insieme fecero il punto della situazione.

“Pensi che Sonic verrà di qui? Non perdiamo tempo, dobbiamo allontanarci alla svelta, pensiamo a un piano di strategia nel caso dovessimo incontrarlo, devo rifiutarlo, non m’importa se per farlo devo ferirlo, almeno metaforicamente.”

“Amy fermati. Perché vuoi scappare da Sonic? Dobbiamo scappare piuttosto da quella strega, Sonic è buono, e dobbiamo trovare una via d’uscita, lasciando Trixiana qui dentro in pasto alla creatura.”

“Quale creatura?” Fu incuriosita la riccia.

“Ops.”

“Dimmelo, Twinkle”

“E va bene, c’è un Cubitauro qui dentro da qualche parte, una creatura a forma di cubo che rotola a passi giganti, può schiacciare qualsiasi cosa. Dobbiamo evitarla ad ogni costo.”

“Perfetto, se la troviamo posso liberarmi dei miei due problemi: i coniugi Sonic e Trixiana.”

“Sei impazzita? Cosa ti ha fatto quell’incantesimo? Decisamente non sei tu questa, so che non faresti mai del male a Sonic, o a nessuno se è per questo! E’ vero che hai un certo temperamento ma sei così buona! E anche Sonic lo è. Ti prego, ascoltami.”

La riccia si guardò intorno. “Non c’è tempo, dobbiamo trovare questo Cubitauro al più presto, così accoglieremo Sonic e mi libererò di lui una volta per tutte. Andiamo.”

Le prese la mano e ordinò alla sua fata di venire con lei. Mentre loro erano alla ricerca del Cubitauro, Sonic era alla loro ricerca disperata, mentre Trixiana era alle sue calcagna,  si trovavano piuttosto vicini, nonostante Sonic fosse molto veloce, Trixiana riuscì a seguirlo e a non perderlo di vista in qualche modo.

Sonic si trovò di fronte a un bivio, non sapendo dove andare rimase confuso, era preso da mille fiamme di passione per Amy, quindi non riusciva a ragionare bene.

“Niente paura, Trixiana è qui!” Urlò sbucando dal nulla. Sonic fece un balzò. “Adesso verrai con me, caro maritino, e trascorreremo una notte indimenticabile. Già me la pregusto.”

“Ahh. Non è possibile, sei la moglie più invasiva e abusiva che esista! Come hai fatto a tenere il mio passo, sono così veloce!” Sbottò il porcospino blu.

“Beh, per prima cosa non sei così veloce, non quanto una tigre, poi con tutte le pause che ti stai prendendo per decidere le riflessioni o per pensare (presumo) a quella ricciamorta, e potrei aver lanciato un incantesimo di localizzazione su di te, così so sempre come sei. E ora baciami con tutta la tua forza, o meglio, velocità!”

Sonic si scostò, riluttante, e in questo possiamo dire che assomigliava al Sonic di sempre, se non fosse stato per i suoi ritrovati sentimenti per Amy Rose. “Sei davvero un flagello, e me la sono cercata perché ti ho pure sposata! A cosa stavo pensando… certamente non al mio vero amore.” Disse cercando di scappare, ma l’Imperatrice continuava a teletrasportarsi con la sua magia in ogni luogo in cui si trovasse.

 

Gli Angeli stavano avendo più fortuna, un po’ grazie alla loro strategia, un po’ perché non inseguivano nessuno e non erano inseguite, non c’era alcuna fretta o pressione in questo caso.

Purtroppo il Cubirinto non offriva molta varietà, nel senso che le strade sembravano tutte uguali, vi erano frecce per indicazioni ma senza nomi per distinguerle, le decorazioni erano uguali dappertutto, quindi era davvero difficile capire dove si stessero dirigendo.

“Sono io paranoica o siamo già passati di qua?”

Blaze si innervosì leggermente “Sticks, è la quarta volta in cinque minuti che ce lo chiedi, io… onestamente non lo so più, sembra tutto uguale qui, ogni singola strada è identica all’altra, come facciamo a raccapezzarci?”

Cream alzò il volto verso il cielo, esclamando: “Guardate, sembra… la Signorina Rouge!”

Rouge svolazzava molto in alto e sembrava molto tranquilla come suo solito. Fece un gesto con la mano per salutarle: “Ehi ragazze! E’ da un po’ che non ci si vede. Come butta? Sembrate piuttosto con le mani legate” Disse, sfottendo riguardo la loro situazione con la corda.

“Non fare la simpatica, perché non lo sei, Rouge the Bat” Criticò Sticks.

“Avete visto che bel matrimonio, ragazze? A me è piaciuto molto, un bel decoro davvero, e c’è stato anche un bel colpo di scena finale, ha!” Continuò a commentare il pipistrello.

“Se sei qui, invece di fare commentini inadeguati, perché non ci dai una mano, sembri essere l’unica che può volare al di sopra di questo labirinto. Vienici a prendere, facci questo favore.” Incitò Blaze.

“Ma che, in testa ho per caso scritto Gioconda? Spiacente, ma non sono così stupida, so che ci dev’essere qualche trucco in questo posto, se voi non potete volare fin qui su, vuol dire che se scendo a prendervi non potrò risalire. Devo restare più in alto possibile per non restare intrappolata anche io. Riprovate con qualcun altro, sarete più fortunate!”

Le ragazze iniziarono a perdere la pazienza, ma erano anche disperate, per cui riprovarono a far ragionare Rouge.

“Ritentiamo… Ci puoi dire almeno se da lassù vedi Sonic o Amy, per caso? Non ci lasciare così.” Pregò Blaze, senza perdere il suo contegno da nobile.

“Oh, se li vedrò ve lo farò sapere di sicuro, e tornerò da voi, sempre che vi trovi ancora qui eh, credo che mi farò una volata da quella parte adesso. Buona fortuna, bimbe, fate valere il nostro genere femminile! Baci.” E volò via.

“…Ma a chi vogliamo prendere in giro, sappiamo bene che non tornerà da noi. La conosciamo ormai.” Realizzò cinicamente Sticks. Le altre furono d’accordo, a malincuore.

 

In tutto quel trambusto, Sonic ritrovò qualcosa in quel prato senza fiori, ma con sole spine…

“Una scarpetta! E’ della mia amata, ne sono certo!” Continuò a percorrere la strada di destra, quando trovò la sua innamorata, con il Cubitauro al suo fianco.

“Sorpresa! Cubitauro, mi schiacceresti quel riccio per me? Grazie.” La creatura cubica si spostava facendo muovere uno dei suoi lati in avanti, schiacciando tutto quello che trovava sulla sua strada, e per qualche motivo sembrava fare tutto quello che gli chiedeva Amy.

“Amy no… che gli hai fatto? Fallo ragionare un po’.” Il riccio era preoccupato. Si spostava alla svelta ma non riusciva a contrattaccare e a trovare un punto debole del mostro leggendario.

“Gli ho fatto un incantesimo ovviamente. L’ho colpito alla testa con il mio Martelletto. E adesso mi farà un piacere tutto per me!”

Trixiana si materializzò in quel momento, ma non riusciva comunque a stare al passo di Sonic, purtroppo o per fortuna, a seconda di chi tifate, Trixiana non era pronta a spostarsi e a reagire con i suoi riflessi per evitare il Cubitauro, e stava per essere ridotta a una piadina, se non che…

Qualcuno piazzò una lancia tra la creatura cubica e il pavimento, bloccando il suo movimento per un po’, così Trixiana fu salva. Questo qualcuno le pose la mano, per farla rialzare.

“Mia signora.”

“Syrio, sei qui! Non ti vedo da un po’. Sempre leale alla tua Imperatrice vedo.” Esclamò la regnante.

In effetti Syrio si era presentato al posto giusto al momento giusto.

“Farò tutto quello che lei mi chiederà”

“Ma certo che lo farai. Trafiggi quella riccia rosa con uno dei tuoi coltelli! E’ un ostacolo per il mio sogno d’amore.”

Senza fare domande, Syrio annuì, e si spostò di fronte ad Amy, “Scusami, ma devo spezzarti il collo.”

*Gulp* Amy fu spiazzata, ma Sonic non avrebbe permesso che le fosse successo nulla, quindi si parò davanti a lei e vicino a Syrio.

“E tu chi saresti? Un altro cagnolino di mia moglie, probabilmente. Non ho paura di te.” Fece Sonic.

Syrio, senza dire nulla, iniziò ad attaccarlo, Sonic semplicemente si scansò, e lo colpì da dietro, facendolo volare via. “E un problema è risolto, adesso pensiamo a te, Trixie.”

“Eh? Ma io voglio solo il tuo amore, Sonic mio.” Implorò l’Imperatrice.

“Appunto. Per questo devi essere sistemata, Amy, per favore, pensaci tu, sei fantastica quando usi il tuo martello, le tue movenze mi fanno bollire il cuore.”

Per tutta risposta, Amy spinse Sonic via e fra le braccia di Trixiana.

“Lo vuoi? Bene, è tuo. Ora fammi uscire da questo posto con la tua magia potente.”

“Io non posso fare niente.” Disse mentre stringeva Sonic fino a soffocarlo, come se fosse il suo peluche dei giochi. “Solo il Cubitauro può farci uscire di qui, ma non so come…”

Proprio in quell’istante, la lancia di Syrio si spezzò e il mostro continuò a cercare di spiaccicarli al suolo.

Sonic era troppo stretto fra le braccia di sua moglie per poter agire, e lei non sapeva cosa fare, mentre Syrio era a terra stordito. L’unica che poteva agire in quel momento era proprio Amy.

Si parò davanti a Sonic e a Trixiana.

“Non lo faccio per amore, chiariamoci, lo faccio solo per uscire da qui. Capito?” Disse l’impavida Amy Rose, roteando su se stessa, finché non colpì il Cubitauro con una mossa potentissima, cosa che fece volare in alto quel cubo animato, e non solo riuscì a infrangere l’incantesimo che non permetteva a nessuno di innalzarsi al di sopra delle mura, ma il Cubitauro precipitò al centro della struttura, e ogni magia al suo interno fu annullata all’istante. Ciò significò che le mura di erba crollarono, e tutti furono riuniti nello stesso punto del giardino. Niente più Cubirinto, e anche il Cubitauro era ormai esausto e scarico.

Anche la magia d’amore a quanto pare era svanita. Tutto tornò come doveva essere, compresa Rouge che era completamente sparita da lì.

“Che diavoleria era quella?” Disse Trixiana, lei e Sonic si staccarono immediatamente, schifati.

“Beh direi che questo è stato un test per il nostro matrimonio, è ufficiale: non può funzionare.” Fece il porcospino.

“Guarda, concordo. Non mi sposerò mai più.” Per fortuna Syrio non era cosciente per sentirla.

Amy si guardò le mani, alibita, mentre Twinkle cercava di consolarla. “Ho… cercato di uccidere Sonic, ma che mi è preso?” Iniziò a piangere lievemente, lo spiritello le asciugò le lacrime.

“Non eri tu, era l’incantesimo”

“L’aggressività era la mia, l’incantesimo ha solo invertito l’amore, la rabbia verso Sonic è reale. Io… credo di essere ancora arrabbiata con lui per qualche motivo. Non so bene il perché” E continuò a rattristarsi.

Le amiche corsero da lei, e salutarono Sonic, in particolare Blaze gli strinse la mano.

“E’ bello rivederti, amico.” Salutò la gatta.

“Signor Sonic!” Cream e Cheese corsero ad abbracciarlo. Mentre Sticks cercava di capire perché Amy fosse triste, ma non sapevano che il tempo a loro disposizione era poco.

“Dai Amy, non piangere, l’operazione di salvataggio è stata compiuta, i Sonamy sono al sicuro.”

“Non per molto, direi.” Trixiana Sbattè il bordo inferiore dello Scettro per terra, aprendo una voragine che si dirigeva verso di Amy, Twinkle e Sticks, continuava ad aprire il terreno, Sonic si mosse a velocità di Boost dirigendosi verso le tre e le spostò con un movimento rapido, ma non riuscì a fuggire dal buco nel terreno.

Amy gli prese la mano prima che lui cadesse.

“Non ti lascio.” Disse decisa la riccia rosa. Ma sentì sotto di loro una pressione proveniente dal buco. Una qualche energia oscura stava attirando Sonic verso di essa.

“Devi farlo, Ames, o verrai risucchiata anche tu.” Incitò il riccio.

“No… non posso perderti di nuovo, stavolta verso chissà dove.”

“Sopravviverò, te lo prometto, e ci rincontreremo” Sonic lasciò la presa e sprofondò nel vuoto. Ma non era la fine per lui.

Il terreno si richiuse, dopo aver preso il suo sacrificio. Amy guardò la crepa richiudersi, e stava in ginocchio sopra di essa, cadendo. Anche una lacrima cadde sul pavimento di quello che prima era un giardino foltissimo. Ora tutto spianato.

“Te la farò pagare. In qualche modo, avrai quello che ti meriti, Trixiana!” Le urlò contro Amy, inferocita.

L’imperatrice fece un sorrisetto compiaciuto. “Bene, non vedo l’ora di avere quello che mi merito. Ma nel frattempo vi lascerò vivere, sono proprio curiosa di vedere come farete a ricongiungervi al vostro amico. Nel caso ci riusciste, non riuscirete a tornare da ovunque egli sia. Quindi ho vinto. Addio.” Rimaterializzò la sua nuvola, prese Syrio il lupo e insieme tornarono al Castello fluttuante, lo scettro ancora in mano loro.

“Temo di aver parlato troppo presto, mi dispiace.” Fu rattristata Sticks, prendendosi la colpa per le sue parole troppo frettolose.

“E’ colpa di quella strega malefica. Con il mio scettro può fare di tutto.” Ragionò Blaze.

“La cosa che mi dispiace di più non è di aver perso Sonic, non solo… ma nel poco tempo che ho passato con lui, ho tentato di ucciderlo per colpa di una magia, l’ho trattato malissimo e lui mi ha pure salvata. Non posso perdonarmelo.”

“Sei troppo dura con te stessa.” Disse Twinkle. Le altre furono d’accordo nonostante non sapessero cosa fosse successo nel tempo in cui erano state separate.

“Ma non voglio piangermi addosso, basta così, farò ammenda ritrovando Sonic e torneremo su Mobius una volta per tutte, sani e salvi. Trixiana ha fatto l’errore di lasciarci andare, per pura goduria, ma sarà la sua disfatta, perché sistemeremo le cose e salveremo il regno dalle sue grinfie imperiali!”

Dopo questo discorso di incoraggiamento le ragazze si rimisero al lavoro, erano tornate un po’ al punto di partenza, senza sapere dove fosse Sonic, e dovevano investigare per capire come ritrovarlo. Ma una cosa era sempre certa, Sonic non era morto, Amy aveva fede che lo avrebbe ritrovato.

 

FINE QUINTO CAPITOLO

 

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Capitolo 6
*** Mappa verso l'Ignoto ***


Capitolo 6: Mappa verso l’Ignoto

 

 

Deep Ruins – 1000 anni fa (!)

Proprio nei primordi dopo la creazione del regno delle fate, l’Enchanted Valley Zone, due individui incappucciati si aggiravano svelti e con passo felpato sotto una caverna, presso le rovine nascoste, ai confini del regno, in un luogo per ora sconosciuto, affrontarono mille pericoli, ma alla fine trovarono in luogo perfetto per ciò che dovevano fare…

“Questo dev’essere il posto giusto!” Disse la voce dell’incappucciato.

“Concordo. Sarà il nostro ‘luogo X’. Muoviamoci, prima che ci trovino e ci uccidano per quello che stiamo per fare.” Rispose il compagno, sempre con un cappuccio che copriva bene il viso.

I due iniziarono a seppellire, e scavavano, scavavano, fino in profondità, tirarono con forza fisica uno scrigno, tutto nuovo e scintillante, e posero al suo interno una pergamena, lo chiusero con un lucchetto e portarono con sé la chiave, incisa sulla carta possiamo dire che vi era una mappa, ma per dove, esattamente? Questo non era ancora chiaro.

“La nostra missione è completata”

“Che gli Dei decidano cosa ne sarà di noi adesso…”

E fuggirono prima di essere scoperti dalle ombre minacciose.

 

Forbidden Fortress – Pochi minuti fa

“Il tempo che la profezia si avveri si sta avvicinando, ne sono sicura.” Disse con voce decisa la tiranna.

Continuò: “Non so bene chi o cosa possa essere la minaccia, e se fosse una di quelle ragazze che rifiuto di chiamare… Angeli?! In quel caso, avrei fatto un errore madornale a lasciarle vive, e se fosse quella Blaze? La Principessa, uhm… beh, fin ora avevo creduto che si trattasse di Sonic the Hedgehog, ma ora che è fuori dai giochi, mi viene il dubbio, il timore che il regno non sia al sicuro da una qualche entità malvagia, chi potrebbe essere? Una cosa è certa, sono io l’eroina, quella donna che salverà il regno e riporterà l’equilibrio in tutta la valle! Non è vero, mio valoroso comandante, Syrio?” Trixiana si rivolse al suo soldato per eccellenza.

Gli chiese di avvicinarsi, con voce suadente, lui obbedì, interessato, e lei pose le sue labbra su quelle di lui, quelle labbra di tigre, piene di ferocia e passione, poi con le sue zanne gli strinse il braccio per avvicinarlo, e così furono più intimi, mentre si baciavano, poco prima stavano discutendo, o meglio lei, stava parlando di quella profezia sul destino dell’Enchanted Valley, ma adesso erano completamente presi l’uno dall’altra, non si poteva prevedere cosa pensasse Trixiana del suo suddito, era il suo eroe in un certo senso, gli interessava sicuramente il suo valore di comandante, ma anche come amante? Oppure era solo interessata al suo corpo fiero di lupo?

Lei gli si allontanò lievemente. “Cosa saresti disposto a fare per me?” Chiese incuriosita.

“Ucciderei. Chiunque. Chiunque si ponga sulla vostra strada”

Lei, compiaciuta, sussurrò nel suo orecchio: “Era quello che volevo sentire. Sarà il tuo giuramento d’amore per me...” e tornarono ai loro baci.

High Canyon, montagne tra le nubi – Adesso

Le ragazze si erano accampate brevemente per fare una sosta, ma lì erano davvero in mezzo al nulla, non sapevano dove fermarsi per più di un poco di tempo, Cream si trovava vicino a un albero con dei cespugli, in quella piccola oasi di deserto del Canyon, crescevano bei frutti, così lei e le sue amiche avevano potuto mangiare qualcosina, una specie di bacche, di vari colori, ed avevano anche un ottimo sapere, scoprirono!

“Come sono buone, Cheese, dai, mangiane anche tu. Non saranno come i frutti del Chao Garden a cui sei abituato, ma sono così gustose, ti piaceranno.” Fece la piccola al suo amichetto.

“Chao Chao…” Disse tristemente Cheese. Forse il piccolo aveva nostalgia di casa, era da un bel po’ che si trovavano in quest’altro mondo, ed era tutto così diverso, la cosa poteva essere traumatizzante per degli esseri così giovani come loro due.

“Ti manca la nostra casuccia, è vero, Cheese?” Chiese sconsolata anche lei.

“Chao.”

“Capisco. A dire la verità, ci avevo pensato… di tornare, la nostra missione è davvero lontana dalla fine, dobbiamo ritrovare il Signor Sonic, però se vuoi saperlo, sono un po’ triste, amico mio” Cream decise di confidarsi, solo con il suo amico del cuore.

“La verità è che non mi sento utile, Cheese, anzi sono proprio inutile, uffa! Vedo le mie amiche che sono così forti… Amy è una forza della natura, è una leader nata, Blaze è potente con le sue fiamme ed è leale e nobile, Sticks ha le sue giuste intuizioni e sa come combattere con un mucchio di armi.  E Twinkle da una mano ad Amy ad alimentare il suo martello di magia.

E io che so fare, dimmi Cheese? E’ vero che sono di sostegno morale a tutte loro, ma voglio fare quel qualcosa in più! Ma non voglio combattere, non è nella mia natura per fortuna, posso contare solo su di te, piccolo. Tu sei davvero forte come loro. Hai un talento puro. Io non ho talenti, *sniff* voglio tornare dalla mamma… lei mi saprebbe consolare. Niente, era giusto un mio pensiero, tu non lo dire alle altre, capito? So che posso contare su di te, Cheese.” Si confidò così all’esserino volante. E fu proprio una liberazione per la piccola Cream, le sue amiche non erano a conoscenza di tutto questo suo desiderio e tristezza nascosti, sapevano che potevano contare di su lei, per il suo sostegno, ma non si erano fatte troppi problemi come la stessa Cream in quel momento.

La coniglietta dalle orecchie sventolanti si riunì con il gruppo di Angeli, e tornarono a camminare.

La via era lunga, ma non perdevano la speranza. In questo caso, la speranza era di trovare una mappa per il luogo in cui si trovava Sonic, un luogo misterioso nelle regioni sotterranee della valle, al di sotto di tutto ciò che avevano visto fino a quel momento. Ma dove trovare una mappa? Non ne avevano idea.

“Secondo me dobbiamo solo seguire il nostro fiuto” Profetizzò cripticamente Sticks.

“Guarda, tu sei l’unica ad avere questo tuo fiuto. Quindi aiutaci, per favore!” Supplicò la sua amica Amy.

“No no, il mio fiuto non porta da nessuna parte, intendevo dire che non dobbiamo affidarci a una fantomatica mappa, dobbiamo seguire il nostro istinto! Quello ci condurrà da Sonic, in fondo non è quello che è successo ai Poison Gardens?” Fece notare la ragazza arancione e marrone.

“Beh, in effetti Sticks non ha tutti i torti. Eh” Dovette ammettere Blaze, introducendosi nella conversazione.

“Amy cara, hai provato con i tuoi poteri del martello?” Riprese la gatta.

“Sì, l’ho fatto. Ahimè, di solito mi danno un indizio di dove si è trovato Sonic, ma adesso non mi dicono proprio nulla! Accidenti! Uffa.” E cominciò a sbattere il martello nervosamente, di qua e di là.

Intervenne Cream: “Amy, Amy! Ti prego, non innervosirti. Ce la possiamo fare, non perdiamo la calma. Già io mi sento demoralizzata.” Si lasciò sfuggire.

Amy capì quello che la piccola amica aveva detto “Perché sei demoralizzata Cream? E’ per quello che è successo a Sonic? Posso capirti. Dobbiamo essere forti.”

Cream cercò di dire qualcosa in più su quello che stava passando interiormente, il suo disagio, però furono interrotte da un brusio, un rumore assordante di pale che si faceva sempre più vicino, sempre più fastidioso e forte.

Si trattava di un veliero, un veliero volante, il quale salpava sopra le loro teste. Le quattro ragazze, lo spiritello e il Chao fecero dei gesti con le mani per farsi notare, cercarono disperatamente di avere quel passaggio. Il vascello si fermò nell’aria, tra le nuvole dove si trovavano tutti in quell’istante, e fece marcia indietro, voltandosi, sempre in volo.

Si abbassò fino a raggiungere l’altopiano del Canyon dove stavano fermi gli Angeli. Le ragazze poterono, così, notare un gruppetto di mobiani maschi vestiti in modo molto, molto strano.

“Ehilà, voialtre. Cosa possiamo fare per voi?” Disse uno di loro, un pavone giallo, color canarino.

“Veramente noi… ma siete forse dei pirati?” Fu Blaze quella incuriosita stavolta.

“Già già, che lo siamo! Siamo I Pirati! I primi in tutto il regno, i più famosi a saccheggiare ma anche ad aiutare le donzelle!”

Blaze si fece avanti e si confidò con le sue amiche. “Lasciate parlare me, il mio mondo è colmo così di pirati, poiché è pieno di acqua, mi sono abituata ad averci a che fare.” Fu sicura di sé.

“Ehm, no, in verità, noi preferiremo parlare con quella bella fanciulla lì, quella in rosa” Disse un altro, un criceto, che indicava Amy, la quale subito fu messa in imbarazzo da quelle parole, e si alterò un pochino:
“Ehi, se vuoi un appuntamento, dovrai metterti in fila e attendere, ma puoi anche mollare le speranze, il mio cuore appartiene solo a Sonic!”

“Sonic il riccio, forse? Intendi il marito dell’Imperatrice Trixiana?” Ribatté l’uccello giallo, con il cappello da capitano sul capo.

Amy tagliò corto: “Ex marito. E noi non parliamo di quel matrimonio fallimentare…!” E così diede una bella risposta che lo mise a posto.

“Va bene. Niente corteggiamenti qui a bordo. Abbiamo solo notato la tua fata, vedo, ci interessa moltissimo. Quindi forse possiamo aiutarvi, se cercate un passaggio.” Il capitano capì al volo quello che stavano cercando da essi e la loro nave di pirati.

Amy strinse forte a sé Twinkle, “La mia amica non è in vendita, ve lo potete anche scordare. Possiamo fare a meno del vostro aiuto ora che ci penso. Grazie lo stesso”

L’uccello e il suo equipaggio ci riprovarono, stavolta senza mezzucci.
“No no, non avete capito, forse. Non stiamo cercando di rubarvi o di comprare quell’esserino purpureo. Ma se potreste darci una mano con la nostra preziosa nave, noi vi ricambieremo con un passaggio. Salite a bordo, mi sembra un’offerta equa, no?” Fece l’occhiolino il pirata uccello.

Le ragazze si guardarono, decisero solo con lo sguardo complice, ebbene accettarono, non avevano alternative, ma avrebbero fatto di tutto per proteggere Twinkle, ad ogni costo.

Così salirono a bordo.

Amy e gli Angeli si presentarono ai loro nuovi alleati.

“Flying Sparrow, questo è il mio nome, signorina” Fece il pavone, muovendo il becco in modo piuttosto divertente.

“Amy Rose”

“Enchantè” Pronunciò facendole il baciamano. “Come avete notato, su questa nave siamo tutti dei perfetti gentiluomini, non preoccupatevi, potete fidarvi” disse Stanley il criceto color bordeau.

“Io ho imparato a fare di meglio *cough* “ Venne fuori in un tossito da Sticks.

Fu spiegato alle ragazze che loro erano pirati da tempo, rinomati in tutto il globo incantato, e con una certa reputazione, ma si mostravano poco in giro, sempre alla ricerca di tesori nascosti, volavano alto nel cielo e tenevano moltissimo alla loro nave, la pulivano e lustravano in tutti i modi possibili. Il vascello volante era potenziato da energia magica, quella che alimentava tutto il regno, ma da quando Trixiana aveva privato quel posto dei suoi colori la magia scarseggiava, dunque erano a corto di carburante, e fu qui che Twinkle entrava in gioco.

“Se poteste solo darci in prestito quello spiritello fluttuante, ci fareste un grosso piacere!”

“Niente da fare, noi non sfruttiamo gli amici!” Fu un no categorico quello di Amy.

“Perché non lasciamo decidere proprio alla fata…” Propose scaltramente Flying Sparrow, arrampicandosi un po’ sugli specchi.

Twinkle fu interpellata, spettava a lei la decisione: “Io… non posso deludere le mie amiche, a noi serve questo passaggio, e se voi ci darete una mano a trovare questa ‘mappa del tesoro’, vi ricompenseremo in ogni modo, quindi potete usarmi per fornire energia alla nave!”

Le ragazze furono immensamente grate a Twinkle, la ringraziarono stringendola forte in un abbraccio di gruppo, nel quale tirarono dentro anche Blaze che in genere evitava gli abbracci. Tutto questo prima di consegnarla nelle mani dei pirati.

“Trattatela bene, mi raccomando!” Fu l’avviso di Amy.

“Riguardo una questione… noi siamo dirette verso…” Cercò di ricordare Cream.

Le ragazze si scambiarono un altro sguardo di intesa, non erano sicure di voler rivelare dove stessero andando.

Cream continuò: “Uhm… stiamo cercando una mappa che ci conduca al nostro amico blu.”

“Una mappa eh? Credo di sapere di cosa state parlando. Dove avete sentito della mappa?”

“Un nostro amico… nemico lupo ce ne ha parlato, voleva scusarsi per delle cose… insomma, cosa volete sapere?!”

“Non ti scaldare, peperina, sappiamo di una mappa che conduce verso l’oggetto desiderato, possiamo accompagnarvi… un passaggio e una mappa del tesoro. Detto fatto! E in cambio voi ci prestate la fata… che ne dite?”

Twinkle aveva già deciso, ma così sembrò un accordo più equo. I pirati erano molto bravi a contrattare.

 

Furono condotte anche loro nelle proprie stanze per riposarsi dopo il loro viaggio, mentre Twinkle veniva scortata sul retro del vascello, nello scomparto dove risiedeva il serbatoio di energia. La cosa non era per nulla sospetta…

“Sono terribilmente stanca” Disse la riccia buttandosi sul proprio letto e facendo un grosso tonfo. Era tutto molto morbido e confortevole, per un attimo si lasciò andare alla sensazione invitante del sonno, scordandosi per un po’ di quello che stava succedendo, della posta in gioco.

“Per essere Amy Rose ci vogliono tante energie, e in questo momento non ne ho affatto, devo riposarmi, altrimenti non sarò carica quando le mie amiche avranno bisogno di me… quando Sonic avrà bisogno di me…” Disse rilassata, facendo uno sbadiglio.

La nave fluttuava nell’aria e barcollava un po’, questo conciliava facilmente il sonno, soprattutto a chi non era abituato a quell’esperienza surreale; Blaze ormai riusciva a gestire la sua paura delle altezze, Sticks, più che paura, soffriva il mal di mare, e quindi vomitò un po’ (risparmiamo ulteriori dettagli alla narrazione).

Insomma, erano tutte più o meno a loro agio mentre gli uomini padroni di casa si occupavano di mandare avanti la loro preziosa nave.

Cream e Cheese, invece, non avevano affatto intenzione di riposarsi, giocavano a nascondino sfruttando i nuovi ambienti mai esplorati.

“Cheese, sei qui dentro?” Disse la piccola, mentre apriva un baule, poi tentò di cercarlo in una stanza buia, richiuse la porta e ne aprì un’altra, il baby Chao non si trovava, ma lei non si dava per vinta, continuava ad aprire porte e a guardare sul soffitto, era possibile che Cheese fosse svolazzato fino in alto.

Nel frattempo Twinkle fu posizionata in una piccola cella apposita per succhiare la sua energia e per porla nell’alimentatore della nave, da lì la polvere fatata passava al motore e quindi alle pale sul retro. La polvere scorreva attraverso le pale e le tramutava in bolle, come se fossero state bolle di sapone.

Il veliero si inondò di una fascia purpurea, proprio come Twinkle, che illuminò anche le nuvole, già al crepuscolo e quindi dello stesso colore: tutto il cielo si tinse del colore dello spiritello.

Blaze osservava incantata assieme all’equipaggio l’atmosfera incredibile, tutto grazie a Twinkle!

Cream non notò lo spettacolo, era troppo presa dalla ricerca di Cheese, ma a un certo punto, si accorse di essere entrata nella stanza del capitano Sparrow, ma nessuno l’aveva vista, si nascose dietro la porta che era socchiusa, e diede un’occhiata in giro… nessuna traccia di Cheese.

In compenso udì delle cose piuttosto sorprendenti:
“Finalmente abbiamo energia sufficiente per non schiantarci, avremmo dovuto fare un atterraggio di emergenza in caso contrario.” Disse un membro dell’equipaggio all’interno della stanza.

“Di fate se ne vedono rare in questo periodo, dopo quello che è successo… credo si vogliano nascondere, ho sentito delle cose al riguardo…”

“Come avranno fatto quelle ragazze a procurarsi una fata?”

“Non importa, quello che conta è che ci scorteranno direttamente alla mappa del tesoro, noi la prendiamo e ci teniamo la fata, finchè la sua magia dura, ovviamente…”

“Capitano?”

Flying Sparrow stava valutando la situazione, “Si… concordo. Questo è tutto.”

Cream si mise le mani sulla bocca per non gridare, ma in quell’attimo era ciò che avrebbe voluto, i pirati le stavano raggirando, era chiaro che non c’era da fidarsi, non bisognava perdere tempo: doveva avvertire le ragazze e metterle in guardia.

In quell’istante diede un’altra occhiata ai pirati nella stanza principale che discutevano, era stata abbastanza brava a non farsi scoprire mentre origliava, ma subito notò Cheese sopra le teste di quei mobiani. Si pose una mano sulla fronte: la situazione non poteva diventare più complicata di così… se non che…

Cheese notò la sua amica che lo aveva trovato, e fece presto il suo verso “Chao!” mentre Cream si apprestava a correre verso di lui, ma nella fretta della situazione inciampò e cadde.

Scoppiarono tutti a ridere, tranne il capitano, che era piuttosto nervoso.

“Una spia, huh? Questa non ci voleva.”

Cream si rialzò immediatamente, anch’essa abbastanza innervosita, lasciò andare tutto ciò che pensava come in un flusso di coscienza:
“Non sono una spia, siete voi i doppiogiochisti, con le vostre lusinghe e finti corteggiamenti, pensate di fare i simpaticoni, è così? Sono capitata qui per caso, per cercare il mio amico, ma adesso che vi ho sgamati ho la situazione in pugno, lo dirò alle mie amiche!” Cream era carica, finalmente aveva la situazione sotto controllo e poteva provare a se stessa quanto valeva.

Gli altri continuarono a ridere.

Il capitano prese il piccolo cucciolo di Chao per le mani, lo strinse appena un po’, con l’altra mano girò il dito attorno al suo pallino fluttuante. Cheese sentì il solletico.

“Rendiamo le cose più interessanti allora…” Disse mentre contemplava i suoi piani.

“Pensi di averci in pugno, ragazzina?”

Lo sguardo di Cream passò dalla grinta al timore: “Non vorrete rapire il mio Chao? Siete dei loschi pirati!”

“Tieniti il Chao” disse gettando via Cheese come un peluche.

“Faremo ben altro… molto semplice, se stanotte dici alle tue amiche quello che stiamo complottando, le uccideremo! Ah, vediamo come ti comporti così, pensi di essere la più coraggiosa, vero? Dimostra adesso quanto fegato hai.”

“Adesso puoi anche andare. La scelta sta a te. Tu spiffera tutto e noi le buttiamo giù dalla nave mentre dormono. Detto… fatto! Ha!” Gli altri risero in coro, al completamento del discorso di FS.

Chiusero la porta e lasciarono andare la piccola Cream e il suo Cheese, i quali furono liberi di tornare nella loro stanza, ma purtroppo per loro non riuscirono affatto a chiudere occhio quella notte.

“Parlare o non parlare…” questo era il dilemma. Cream iniziò dapprima a contare con i palmi della mano e vedere su cosa cadeva l’ultimo dito, se sull’omissione o sulla verità. Perse il conto.

“Proviamo a elencare i pro e i contro, che ne dici Cheese?” Il Chao approvò.

“Se parlo non devo tenermi tutto dentro, e le ragazze prenderanno una decisione, contro… verranno ammazzate! Oddio!” Il solo pensiero la faceva rabbrividire, sarebbero morte per colpa sua?

“No… questo mi fa solo sentire peggio, non devo pensarci, devo provare almeno… fino a domani” Se lo impose, per il suo bene. Si rannicchiò e si stese dal lato destro del letto, e si avvicinò a Cheese.

All’inizio tutto procedeva bene, stava prendendo sonno, ma…

“Non spifferare nulla! Sei forse una spia?” Disse una voce.

“Oh mamma…” Cream era terrorizzata.

Si voltò appena appena, e scorse una figura nell’ombra, la sagoma si fece avanti, rivelando una Cream maligna con un tridente, denti aguzzi, orecchie tagliate a morsi, occhi rosso sangue, e una coda appuntita, al suo fianco un Dark Chao birichino le faceva i dispetti. “Se parli muoiono, semplice. Ci tieni davvero a loro? Perché non mi sembra…” Disse la voce tentatrice.

Cream obbiettò “Pensi che non ci tengo? Davvero? E allora perché mi pongo il problema? Questa voce sono io.” Fu decisa su questo.

“Si che sei tu, ah ah ah, ovvio bella, il solo fatto che sei in dubbio mi fa pensare che ci stai pensando seriamente… a parlare. Beh, vedrai le conseguenze da sola.” Si disse decisa incrociando le braccia, mentre la coda teneva in pugno il forchettone.

“Allora non parlerò. Non voglio complicare le cose. D’accordo…” Cream non era sicura della scelta.

“No piccola cara, devi dirlo alle tue amiche se ci tieni davvero” Disse la voce dall’altro lato, come i lettori potranno immaginare si trattava di una coniglietta su cui splendeva la luce, e sulla sua spalla poggiava un Hero Chao effemminato.

“Perché? Perché mi confondete così?” Si chiese da sola Cream.

“Stai facendo tutto da sola, ‘cara’ “ Rinfacciò la diavoletta.

“No Cream, ti sto facendo solo ragionare, pensaci bene a questa scelta, se parli insieme prenderete una decisione, affronterete le conseguenze INSIEME, e troverete una soluzione.” Spiegò l’angioletta.

“Effettivamente, non hai tutti i torti, me-buona” Ponderò la piccola.

“Dannati inferi! Che hai deciso dunque?” La coniglietta infuocata era su tutte le furie.

“Domani dirò tutto agli altri Angeli, perché è questo che siamo noi, non ci comportiamo male, siamo unite e siamo buone.”

“Fa’ un po’ come vuoi, ma ricordati che io sono te, quindi tu hai questo lato nella tua testolina rotonda” La diavoletta se ne andò facendo riflettere la vera Cream, lasciandole l’amaro in bocca. E la lasciò anche l’altra alter ego, non sapendo più cosa dire.

La notte finalmente passò, ma insonne. La mattina seguente Cream barcollava, con le occhiaie, andava sbattendo di qua e di là, per il divertimento dell’equipaggio del vascello.

Le sue amiche erano invece splendenti, riposate e rilassate, pronte a un nuovo giorno. Cream le si avvicinò, vide come erano positive e lucenti, quindi esitò un attimo. “No, devo dirglielo, basta scuse!” Obbiettò.

“Ciao Amy, senti…” Cream, nell’avvicinarsi alla ragazza, appoggiò il piede su di un legno che sosteneva la nave, facendo pressione su una delle estremità, cosa che risultò nel resto della trave che andò dritta sul muso della coniglietta.

“Cream! Tutto a posto? Niente di rotto, vero?” Si preoccupò la riccia.

“Sto bene! (Me lo merito questo!)” Rassicurò la bimba.

Provò stavolta ad avvicinarsi a Sticks. “Hey, ciaone, che mi dici? Sembri un po’ stralunata stamattina, o sbaglio?”

Cream non negò “direi che ci hai preso, ma ti posso spiegare tutto, ho una teoria complottistica per te!”

Sticks le pose una mano davanti in segno di negazione: “Oggi no, mi sono ripromessa di stare alla larga da queste cose dopo la mia disavventura con le fate e Syrio.”

“Ma avevi ragione in quel caso” Insistette Cream.

“Voglio essere un po’ meno cinica per una volta. Vado a colazione ora, vieni anche tu, dai, sento un odore invitante!”

Per Cream non ne andava una giusta quella mattina. Si schiaffeggiò da sola per la frustrazione, Cheese era preoccupato e le andò vicino. “Non preoccuparti, ho tutto sotto controllo! Non riesco a dire bugie, non so proprio tenermi le cose per me… quindi parlerò.”

Si accostò stavolta a Blaze, alle prese con il timone del vascello: “Cream, sono un po’ occupata al momento.”

“Senti, solo una cosa: tu ti fidi di queste persone?” Una domanda onesta da parte della piccola.

“Io… non saprei, ma mi lasciano guidare la nave per ora, quindi ci dirigiamo dove… spero si trovi la nostra pista! Quindi per ora la direzione è in mano nostra, niente di cui preoccuparsi.” Rassicurò Blaze, ma poi fu in dubbio. “Perché me lo chiedi?”

“Io veramente…” Da dietro Blaze sbucò un losco membro dell’equipaggio che era presente la sera prima, Cream se lo ricordava. Fu molto cauto e silenzioso ma le fece capire che era meglio non parlare, evidentemente, in quanto fece un gesto con il dito che attraversava il suo collo, potete immaginare cosa significasse.

*Gulp*

Cream scattò via di lì. Blaze si accorse che era strana, ma la bambina era fuggita prima di poter chiarire.

“Ci siamo” Dopo che gli altri ebbero finito la colazione, scesero dalla nave e atterrarono su una pianura abbastanza alta, che conduceva a una serie di bivi e caverne. Un posto un po’ ambiguo considerando che si trovavano sempre nella Valle Incantata.

“Ok… fa un po’ strano così, lo ammetto, ma non perdiamoci d’animo ed entriamo! La mappa verso Sonic ci aspetta!” Amy incitò le altre e i pirati a darsi una mossa.

“Ah, noi attraversiamo di continuo posti come questo in cerca di briciole di tesori, non voglio smontarvi l’entusiasmo ma spesso si rivelano una bidonata…” Flying Sparrow tentò di metterle in guardia, Cream capì immediatamente che avrebbe cercato di prendere lo scrigno tutto per sé, e che quindi lo avrebbero trovato sicuramente.

“Stiamo cercando uno scrigno molto antico ma scintillante, secondo quanto ha detto Syrio” Rivelò Blaze.

“Hai detto scintillante? Lascia fare a me e al mio fiuto, quando si tratta di cose così, scatto in prima linea” Assicurò il tasso, che cominciò a fiutare il terreno, i pirati si guardarono tra loro, un po’ intrigati e un po’ schifati.

Twinkle era con loro, ma era scortata dai pirati, si trovava in mezzo a loro, un po’ stanca per la notte ed intontita, ma era intatta. Cream cercò di avvicinarsi ma senza successo. La sua occasione per parlare era sfumata visto che si trovavano a braccetto con i loro loschi alleati.

“Con Sticks troveremo subito la mappa e potremo dedicarci alle cose serie, era ora!” Cercò di rassicurarsi la riccia.

Sticks si fermò, era quello il punto, presumevano tutti, la ragazza si grattò un po’ con il piede vicino all’orecchio, si accorse che tutti si erano fermati assieme a lei.

“No no, non ci siamo ancora, non vi emozionate! Era solo che mi prudeva, devono essere questi vestiti nuovi!” E continuarono a camminare.

La seconda volta che si fermò i pirati continuarono a marciare, senza badare alle stramberie del tasso arancione: “Oh, non si sono accorti che siamo arrivati (credo) allo scrigno, meglio… così non litigheremo per averlo”.

Cream era tutta rossa in viso, stava trattenendo il respiro e stava per esplodere, non era mai riuscita a mantenere un segreto, neanche se era per provare a proteggere le persone a cui voleva bene.

Le ragazze si fermarono a guardarla, non dissero nulla, aspettando che Cream…

“I pirati. Stanno per ucciderci. Vogliono tenersi Twinkle… e il tesoro!” Cream lasciò andare tutto d’un fiato la tensione che si era accumulata nelle ultime ore.

“Cosa?!” Amy e Sticks furono colte di sorpresa. Blaze non tanto:
“Solo io avevo notato i coltelli che quei tizi hanno nascosti vicino le scarpe, i guanti e ew… anche i peli, è davvero evidente, ma non avevo detto nulla per non farli insospettire!” Confessò la gatta.

Cream corse ad abbracciare Blaze. “Quindi mi credi?”

“Perché non dovremmo?” Chiese Amy “Di certo crediamo più a te che a loro, poverina, ti sei tenuta tutto dentro, ma come hai fatto?”

“Avevano detto che vi avrebbero uccise, mi sono spaventata e…” La piccola iniziò a singhiozzare.

“E infatti così faremo.” I pirati le stavano osservando da un po’, si misero in posizione da combattimento e tirarono fuori tutte le loro piccole armi nascoste.

Amy fece un sorrisetto compiaciuto, tirando fuori il Martello Piko Piko: “Abbiamo tutto sotto controllo, stai tranquilla Cream”.

Blaze si infiammò e Sticks sfoderò anch’essa quante più armi poteva impugnare con due mani. “Anche se abbiamo questa?” Puntarono un coltellino vicino a Twinkle, dritto sul piccolo gonfiore che rappresentava il petto dell’esserino.

“Ah, proprio come pensavo, avete una debolezza!” “Ragazzi, scavate in quel punto e prelevate il nostro tesoro!” Si rivolse a loro Flying Sparrow.

Lo scrigno fu presto trovato e sorretto e tre di loro. Erano pronti ad andarsene, e avrebbero preso Twinkle con sé.

Avevano fatto i conti con tutte loro, tranne uno… Cheese era stranamente assente, il piccolo Chao si fiondò da dietro e tolse Twinkle dalla morsa, scaraventandola direttamente contro il martello di Amy, che si potenziò istantaneamente. I mobiani tentarono di fare lo stesso con Cheese ma sgattaiolò via con uno Spin Dash in miniatura.

Amy cominciò a roteare: un flusso del suo stesso colore catturò e fece iniziare a volare Flying Sparrow e i suoi scagnozzi, ed uno ad uno furono lanciati a colpi di Piko Piko fuori dalla caverna, il capitano per ultimo.

“Problema risolto. Ora scappiamo con lo scrigno. Presto!” Incitò la riccia. Amy materializzò un carrello dal nulla sul quale poggiarono lo scrigno. Non c’era tempo per aprirlo, lo spinsero fuori di lì immediatamente.

Non volevano più avere a che fare con i pirati dopo quella esperienza sfortunata.

Poco dopo, furono al sicuro. Blaze tentò di aprire con delle pietre la serratura, più che altro cercò di scassinarla. Senza successo.

Amy provò a colpi di martello, anche a costo di rompere tutto, avrebbe aperto quella… cosa antica, così disse.

“Sticks, non è che hai uno dei tuoi trucchetti?” Tentò Amy.

La ragazza tasso si fece avanti:”E’ molto semplice, devi usare delle forcine e fare in modo che i pistoncini salgano e non spingano il cilindro, o almeno così mi hanno detto, io non lo so fare.”

“Non abbiamo forcine, aspetta…” Tutte guardarono i capelli raccolti di Sticks.

“Ti prego!” Supplicò Cream.

“No no no. Hey, ho un’altra idea, perché non fabbrichi tu una ‘chiave magica’ con il martello?”

Rimasero tutte imbarazzate per non averci pensato prima, Amy pensò a un modo per trovare Sonic, sbattè il martello con Twinkle al suo interno e da lì spuntò una chiave luccicante. La inserì nella serratura e il gioco era fatto!

“Visto? Basta immaginazione (e un po’ di fortuna)!” Si complimentò Sticks.

Amy aprì il grande scrigno, con un balzo lo fece spalancare, e dopo aver tolto un po’ di polvere dall’aria inquinata, trovò qualcosa… una pergamena.

Tutti ma soprattutto Blaze furono incuriosite, le mappe per i tesori erano cosa comune nel suo mondo, e soprattutto mappe che conducevano in alcuni luoghi, naturalmente questa non le avrebbe condotte direttamente da Sonic, ma loro speravano di sì, essendo una mappa incantata.

“Va bene, ma adesso come facciamo a capire…” Furono interrotte da un tremore, proveniva da sotto i loro piedi, un’altra voragine si aprì prima che potessero chiedersi come arrivare dal riccio blu. Si precipitarono al suo interno, stavolta, senza esitare, era in modo simile che era svanito Sonic, in fondo. Sapevano che non sarebbero morte, avevano fede.

“Vi ho prese” Disse Cream, la voce decisa. Aveva preso in salvo sia Amy che le altre due compagne, prima che si sfracellassero al suolo. Le appoggiò delicatamente in un terreno tutto buio, e profondo.

Amy si complimentò con la sua piccola amica, dicendo che “Senza di te non ce l’avremmo mai fatta, non riesco a credere che tu abbia tenuto così a lungo quel segreto mostruoso. Dovevi parlarci prima, capito? Per la prossima volta” La ammonì leggermente.

“Io… ero indecisa” confessò Cream “Mi sento inutile in questa squadra, voi siete delle donne fortissime, le più mozzafiato che conosca! Io mi sento un po’ da meno… ecco.” Le guardò con occhioni imbarazzati.

“Pfft. Non dirlo neanche per scherzo.” Si offese Amy.

La gatta rassicurò Cream: “Ha! Certo che ci fa piacere averti con noi, sei sempre di sostegno e ti rendi utile come puoi, sei piccola, cosa pensi di fare, la gigante?”

Mentre Amy le si avvicinò “Grazie.” E la strinse a sé.

“Ora, veniamo a noi” La riccia riprese a farsi seria, e un po’ intimorita. Le nubi che le circondavano cominciavano a schiarirsi, e rivelarono il posto in cui si trovavano…

 

FINE SESTO CAPITOLO

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Capitolo 7
*** Sottosopra ***


 

CAPITOLO 7: SOTTOSOPRA

 

Luogo Sconosciuto, Adesso

I quattro Angeli e lo spiritello si ritrovarono tutte intatte, sane e salve, ma allo stesso tempo spaventate, erano avvolte dalle ombre, ma piano piano esse si stavano svelando, e la terra prendeva forma rivelando un colore inusuale per la Valle Incantata… era tutto rosso, la vegetazione completamente bruciata, al posto dei fiumi e dei laghi vi era solo un mare di lava, dove sicuramente nessuno avrebbe voluto nuotare. Non vi era nessuna creatura fantastica come nella Valle che conoscevano loro, nessuna fata, nessun animale, infatti non vi era anima viva.

“Qualcosa non va… dove siamo?” Sospirò Blaze.

“Non importa, niente può fermarci, ovunque ci troviamo, vinceremo e ci riprenderemo Sonic!” Incitò forte Amy Rose, senza mai perdere la speranza.

“Ammetto che questo posto mi dà i brividi, ragazze:” Fu timida Cream nel rivelarlo.

Amy dovette essere d’accordo con le altre, qualcosa era storto, non poteva essere quella la Valle Incantata, coloratissima e vibrante, piena di luce, invece lì era tutto buio e morto, come se fosse stato il rovescio della medaglia.

“Aspettate, qualcosa di familiare lo vedo, quello!” Indicò Blaze verso l’alto, era l’isola con il Castello di Trixiana.

“Ma sembra abbandonato e distrutto, non capisco, sono sempre più confusa!” Fece Twinkle allarmata.

“Non vi sembra un po’ strano, questa sensazione, ce l’avete anche voi… come se fosse tutto…” Amy non sapeva cosa dire, non trovava la parola giusta…

“Sottosopra?” Fu determinante il vocabolo di Sticks, proprio adatto a descrivere quel posto lugubre.

“Già” Intervenne la coniglietta “Sembra proprio come l’opposto della Valle Incantata!”

La ragazza in rosa fece un passo avanti “Ecco, ora ricordo, siamo sprofondate quando abbiamo aperto la pergamena, eccola… ce l’ho ancora!” Disse prendendo quell’antico pezzo di carta.

Le linee sulla pergamena conducevano alla X, stavolta si erano illuminate e segnavano un percorso preciso, che prima invece non c’era, come se gli Angeli fossero arrivati finalmente al punto in cui il loro adorato riccio fosse divenuto nuovamente rintracciabile.

E questo le diede di nuovo speranza.

“Uh, quindi è successo questo, guardate qui…” E mostrò la mappa rinnovata alle altre.

“Adoro le caccie al tesoro!” Esultò Sticks, ora che la mappa aveva ottenuto un senso vero e proprio.

Ma qualcosa stava per andare nel verso storto, qualcosa che le ragazze di certo non si aspettavano…

Attraversarono vari luoghi del Sottosopra, posti familiari ma con un tocco di morte nell’aria e nella terra, si spostarono fra le molle e gli alberi, per salire su di un rilievo, per raggiungerlo dovettero muoversi agilmente tra un ramo morto e un altro, mentre Cream e Twinkle svolazzavano semplicemente.

Arrivati a metà del percorso segnato sulla mappa, le cose si fecero davvero nere, nel senso che era tutto buio quel luogo, con un’atmosfera decisamente raggelante, mentre il mare di lava era l’unico modo per continuare verso il loro cammino, Amy materializzò grazie ai poteri del martello una barchetta di ferro (non di legno, altrimenti si sarebbe infiammata), era capace di fare anche questo, tutte si piazzarono lì dentro e iniziarono a remare in quel magma bollente. La barca purtroppo era molto lenta.

“Questa situazione ha un’aria familiare… voglio dire, una barca che ci traghetta in un luogo pieno di fiamme.”

“Ci manca solo il manifesto ‘Lasciate ogni speranza voi che entrate’, ma sarebbe una fortuna quella, qui neanche una indicazione…!”

Blaze era silenziosa, non disse nulla, ma aveva in volto un’espressione perplessa. Le altre non ci fecero caso.

Una volta che ebbero attraversato quel mare infernale, si trovarono in un posto ancora più buio, eppure la mappa diceva che si trovavano nella direzione giusta.

“Ci penso io, allontanatevi” rassicurò Amy, facendo scostare le sue amiche, Twinkle entrò nel Martello Piko Piko, e Amy colpì davvero forte con un grosso *SMASH!!*, il martelletto della ragazza iniziò a brillare prima a intermittenza, e poi con una luce più forte e fissa, questo permise loro di riuscire a vedere e di non andare a sbattere alla cieca.

Ma non per molto… anche se avevano una torcia, in quel momento, i problemi erano ben altri:

“Dove stiamo andando?” Fece Blaze in tono secco.

“Ehm… Blaze? Stiamo cercando Sonic, no? Cosa che facciamo da un po’ di tempo effettivamente” Chiarì Cream.

“Ah capito. Bene, pensateci voi, io me ne vado. Addio” Così prese e sgattaiolò via, ma prima che potesse farlo, Amy l’afferrò per la coda.

“Aspetta, Blaze! Ehi, che ti prende? Sei strana da un po’.” Dovette chiederle Amy.

Blaze si voltò in tono indignato: “Si deve fare sempre quello che dici tu, a me non frega per nulla. Questo posto lo odio, me ne vado!” Prese la rincorsa e fuggì via, stavolta senza che le altre potessero fermarla.

“Io… non ci capisco niente” Amy rimase a bocca aperta, cosa era successo all’amica?

“Ah ah, io lo so” Ridacchiò Cream, mentre Cheese punzecchiava Amy con il suo pallino sopra la sua testa. Il pallino di Cheese si fece appuntito e fece ancora più male, Cream continuava stranamente a ridere.

Diede una piccola botta a Sticks facendola rotolare per terra.

“Ma che vi prende a tutte? Non siete in voi, siete forse possedute!?!?” Ammise Sticks in tutta onestà.

“Cream, perché stai facendo questo? Anche tu Cheese!” Amy era sconvolta. L’amica le stava facendo i dispetti, ed effettivamente non era da lei.

“Muahahah, faccio quello che mi va. Aggiungo un po’ di pepe al nostro viaggio. Qualche dispettuccio, tutto qua”

“Cream, mi metti paura al momento” Confessò Sticks.

Cream si arrabbiò: “D’accordo, se non vi piacciono i miei giochetti, potete anche dirmi addio, faccio come Blazuccia lì e me ne vado.” Disse volando via assieme al suo Chao.

“Ecco, in questo momento mi servirebbe un cornetto porta fortuna! Dobbiamo proteggerci dagli spiriti che stanno infestando le nostre amiche!” Sticks era in preda al panico.

La riccia rosa tirò un lungo respiro prima di capire come agire, il suo spirito guida Twinkle era ancora con lei.

“Ok. Blaze e Cream sono andate… qualcosa DAVVERO non va’. Sticks, tu mi sembri… normale, insomma sei sempre tu, vero? Nel bene o nel male…” Cercò di verificare la Rose.

“Per ora sì, ma ho paura di tramutarmi anche io nel mio opposto… Oddio.” Le si accese la lampadina, ancora una volta.

“…!” Amy si mise le mani sulla bocca quando si accorse che l’amica ancora rimasta aveva ragione.

“Si sono trasformate nel loro opposto! E’ vero! Blaze non farebbe mai questo, non si comporterebbe senza onore e non abbonderebbe le sue amiche, e Cream non è mai stata dispettosa e perfida! Anzi, è gentile e dolce! Questo posto… è tutto invertito, i luoghi sono familiari ma… al contrario, e ora anche le nostre compagne lo sono!” Amy arrivò a questa realizzazione. Ma ancora non mollava, probabilmente non lo avrebbe mai fatto.

“Troviamo Sonic! Forse lui ci darà una soluzione, e con la sua velocità riusciremo a trovare presto gli altri Angeli e a tornare nella VERA Valle Incantata!” Disse con determinazione.

“Io ci sto!” Fece Twinkle

“Sticks, sei ancora con noi?” Chiese la riccia.

“Io… non lo so, non so più chi sono, oh mamma… e se mi venisse una crisi di identità? Calma, calma, questa cosa della personalità al contrario ci sta davvero rallentando… concentrati Sticks, pensa che dobbiamo trovare Sonic!” Si disse dandosi dei lievi pugni sulla nuca impazzita.

Subito una nuvoletta nera svolazzò e si avvicinò sopra la testa del giovane tasso, possiamo immaginare che sia successo anche agli altri Angeli. Presto sparì e si dissolse nell’aria, ma evidentemente andò da qualche parte:

“…”

“Sticks?”                                                     

Il tasso si voltò verso l’amica…

“Qui non c’è nessuna Sticks, signorina Rose, c’è invece Madame Badger, sono una studiosa intellettuale che ricerca la scienza nei suoi più occulti meandri, disconosco tutto il nonsenso che le propinava quella selvaggia primitiva di Sticks. Questo è quanto.”

“Okay… ??? Ma ci aiuterai lo stesso nella nostra missione? Dobbiamo trovare Sonic!” Supplicò Amy, a cui fece eco Twinkle.

“Uhm… no grazie, passo. Credo che studierò questo luogo oscuro da cima a fondo, poi vi farò sapere una via d’uscita, per ora potete anche dileguarvi dalla mia vista, adieau!” E corse via.

“Oh mamma, Sticks che fa la snob e parla in francese… non c’azzecca proprio!” Ammise la riccia.

“Mi dispiace, ora siamo solo noi due… ci resta solo usare la mappa e i nostri poteri per arrivare dal tuo Sonic” Spiegò Twinkle, cercando di raccogliere i pezzi e ricominciare.

Continuarono per la strada segnata sulla mappa, ormai Sonic si faceva sempre più vicino, ma come avrebbero fatto le sue ‘ex’ amiche a trovare la strada di ritorno senza i suoi poteri-torcia? Anzi, come avrebbero fatto anche Amy e Twinkle a tornare indietro? Queste erano le domande che si ponevano, ma speravano che una volta trovato Sonic, un qualche effetto a catena li avrebbe ricondotti sulla superficie della Valle Incantata.

A un certo punto, Amy e Twinkle furono circondate, da fasci di luce che sbucavano dal terreno.

“Ma che altro succede adesso… non vorrei che capitasse anche a me quello che è successo alle ragazze…” Amy era un po’ presa dalla paura, non lo avrebbe mai ammesso ma l’ultima cosa che ci voleva era perdere il suo essere Amy Rose.

La riccia rosa era pronta a combattere, infatti dal suolo fuoriuscirono dei mostri oscuri, abitanti del Sottosopra, le accerchiarono e si preparavano all’attacco.

Amy roteò in aria per prendere energia, atterrò di nuovo per sferrare il suo colpo ad effetto con il suo martello, che grazie a Twinkle rilasciò una serie di scosse ad elettricità magiche, le quali andarono dritte contro i nemici, creature viscide ma con un corpo massiccio, e furono paralizzati. Amy colse l’occasione per attaccarli direttamente e dargliele a suon di martellate in testa. Così alcuni di loro furono sconfitti, si sgretolarono in polvere. Ma quelli dietro di loro erano ancora in agguato.

Saltarono addosso alla riccia cercando di impedirle i movimenti con le braccia, avevano intuito che il martello magico era la fonte del suo potere, lo colpirono e scagliarono Twinkle al di fuori di esso, la piccola fata cadde a terra.

“Ugh… No, non mi arrendo!” Disse Amy, inferocita.

Sfoggiò un attacco a sorpresa: l’Hammer Tornado, roteò velocemente, quasi alla velocità con cui si appallottolava Sonic, e nel suo vortice catturò tutti i mostri restanti, che man mano diventarono polvere. La battaglia era finita.

Amy si avvicinò alla sua piccola amica.

“Tutto bene, Twinkle?”

“Si, non preoccuparti, sono ancora in me per fortuna! Tu, piuttosto sei stata molto brava a combattere anche senza di me!”

La riccia arrossì: “Meno male. Eh… dai, è stato un gioco da ragazzi, che vuoi che siano una manciata di mostriciattoli! Piuttosto… senti… grazie che sei sempre al mio fianco, in ogni battaglia… so che posso contare su di te! E sulle mie amiche, anche se ora sono un po’ fuori di testa, non è colpa loro, ma di questo postaccio!” Batté un piede a terra per la frustrazione.

“Ehm… senti… a proposito di questo…” Anche Twinkle si comportava in modo strano, nonostante la sua personalità non fosse cambiata radicalmente come alle altre.

Amy la interruppe, mentre continuavano a camminare verso il luogo della X disegnata sulla mappa:

“Sai cosa penso? Secondo me sei tu, è il tuo potere”

Twinkle era confusa: “Il mio potere? A far cosa?”

“Credo sia grazie a te che io ho mantenuto intatta la mia personalità, purtroppo non posso dire lo stesso delle altre, ma ti ringrazio.”

“Eheh, mi stai ringraziando un po’ troppo ultimamente, guarda che io non ho fatto niente!” Disse lo spiritello in modo totalmente onesto.

“Cosa? Come è possibile, non capisco, allora perché sono rimasta ‘normale’ ?”

Twinkle rise un pochino: “Credo di saperlo: Amy, sei tu, è dentro di te il tuo potere, io ti do solo una mano in combattimento, ma lo spirito è il tuo, credo che tu abbia un cuore puro e forte, ti ho osservata con il tempo, quindi direi che è questo il motivo per cui non sei cambiata dentro di te.”

“…! Non credevo…” Amy fu colpita dalle parole dell’amica.

“Eheheh, eh già, sei una tipetta tosta!” Twinkle le fece l’occhiolino.

“In effetti devo riconoscerlo anche io, Amy Rose non si fa certo piegare da un posto dark!” Riconobbe la riccia parlando di sé in terza persona.

Continuò… “Tutto questo mi ricorda una certa situazione, mi ha raccontato Sonic che quando lui ha avuto un periodaccio… insomma, era stato trasformato in un mix fra riccio e lupo mannaro, e mi disse che aveva creduto che il suo amico Chip lo avesse protetto dal prendere il sopravvento della sua natura oscura… e invece era lui a mantenere il suo cuore puro e intatto! E ora a quanto pare, la stessa cosa è capitata a me. Wow”

Twinkle capì la situazione: “E’ chiaro che tu e Sonic siete più simili di quanto immagini.”

Amy arrossì, ma si ricordò anche di una cosa che l’amica voleva dirle: “Tu cosa mi stavi per dire prima?”

Twinkle si sentì un po’ giù: “Io… veramente devo dirti la verità, Amy.”

“Cosa?”

Lo spiritello si sentiva in colpa, a quanto pareva: “Sul motivo per cui ti ho seguita, io non sono così altruista come pensi, l’ho fatto per uno scopo personale anche io.”

“???” Amy era molto confusa e stupita, ma non arrabbiata.

“Continua” Le disse la ragazza in rosa.

“Trixiana… io la odio. Vedi, dentro quello scettro prezioso di Blaze, lei ha rinchiuso mio fratello Thunder, un altro spiritello come me, e usa il suo potere magico per potenziare ancora di più lo scettro. E questo consuma l’energia di mio fratello…! Per questo sono stata un po’ giù di morale durante il viaggio. Mi dispiace di averlo tenuto segreto.” Questa fu la confessione di Twinkle.

“Perché lo hai fatto? Forse…”

“Credevo che sarei sembrata egoista in questo modo. La tua missione è più importante. C’è in ballo il destino del tuo mondo, senza il suo eroe è nelle grinfie del Dr. Eggman.”

Amy la interruppe. “No, anche la tua missione è altrettanto importante e personale. Non preoccuparti, non me la prendo, sei stata leale con me, e una preziosa alleata, ti prometto che sconfiggeremo quella strega e ci riprenderemo tuo fratello!!”

“Grazie! Questa chiacchierata onesta ci ha fatto proprio bene, sai!” Fu contenta lo spiritello.

Amy si fermò, con lo sguardo sulla mappa illuminata.

“Bene, la conversazione è stata utile a passare il tempo e a non pensare a questo Sottosopra, perché siamo arrivate, o almeno così dice la mappa, siamo nel punto X! Ma non vedo Sonic… Oddio.” La riccia si preoccupò immediatamente, di solito non si preoccupava molto per se stessa, ma quando c’era in ballo Sonic, era tutta un’altra storia.

Tutt’a un tratto, le forze cominciarono a venire meno alla ragazza mobiana, si accasciò al suolo, un po’ per la delusione di non aver trovato Sonic, e un po’ perché sapeva che in quel momento le tenebre la stavano per avvolgere e stravolgere la sua persona come avevano fatto con gli Angeli.

“No… non posso cedere… Ah!” Amy si mise le mani in testa, come segno di resistenza, ma faceva fatica.

“Resisti Amy!” Incoraggiò Twinkle.

Da dietro di loro si sentirono alcuni passi scattanti. Una figura misteriosa era alle loro spalle.

Toccò Amy sulle spalle e la prese in braccio.

“Ci sono qua io, eh.”

Era Sonic the Hedgehog, ancora vivo e arzillo. Amy purtroppo era molto debole, in quel momento.

“Sonic… finalmente, sapevo che ti avrei ritrovato.”

“Beh certo, sei molto brava a rintracciarmi.”

“Pfft. Ma falla finita, è stato difficile! Come fai ad avere sempre la battuta pronta? Qui dentro è dura resistere.” Dovette ammettere la riccia.

“Non preoccuparti, adesso ti aiuterò io.” La confortò il riccio blu, mentre la teneva tra le sue braccia. E salutò anche Twinkle e la ringraziò per aver accompagnato la sua amica.

Sonic e Amy si guardarono intorno, un po’ confusi e non sapendo dove andare.

“Ecco… ora che si fa? Ho passato giorni a esplorare questo posto, ho corso un po’ dappertutto, e mi sono imbattuto in mostri abbastanza loquaci.” Sonic era altrettanto inesperto, non sapeva dove fosse la via d’uscita.

“Anche noi ne abbiamo incontrati. E no, non sappiamo dove è la via d’uscita.” Intervenne lo spiritello.

“E… dobbiamo trovare le ragazze. Sono possedute da… qualcosa” Disse Amy a fatica.

“Detto fatto.” Disse una voce. Era Blaze.

Blaze, Cream e Sticks si pararono di fronte a loro.

“Weilà. Ciao raga!” Fece Sonic, poi si pentì di averlo detto…

“Raga? Ha! Che linguaggio infantile usi Mr. Hedgehog” Lo corresse l’erudita Madame Badger.

“Ha! Ci siamo alleate per darvi una lezione. Credo che le prenderete in particolare da Blaze” Disse Cream con aria indispettita.

Blaze non disse nulla, semplicemente, con un sorriso maligno stampato sulle labbra, chiuse i pugni e dentro di essi cominciò ad infuocarsi tutto, lanciò poi delle palle di fuoco e si avvitò come un tornato anche esso di fuoco.

Anche Cream e Cheese andarono all’attacco, e Sticks sfoderò un nunchuck incatenato e abbastanza pesante contro di loro.

Sonic posò Amy leggermente e partì in difesa, non voleva fare loro del male, ma non si sarebbe di certo rifiutato di combattere. Si fiondò subito contro la gatta senza onore, arrotolandosi e facendo un balzo contro di lei.

Lo Spin Attack blu contro il tornado infuocato, continuarono a sfracellarsi l’una contro l’altro per qualche minuto, finchè non presero una pausa.

“Sei piuttosto in forma Blaze, almeno nel corpo, è la testa che è andata, vedo.” Scagliò una metaforica freccia Sonic.

“Sta zitto e combatti!” Blaze tornò all’attacco, stavolta a suon di pugni.

Braccò Sonic per le mani, e lo capovolse, ma lui si arrotolò ancora una volta e prese lei con sé. Lo Spin Dash la lanciò in aria e la stordì per qualche minuto.

Cream e Sticks sfrecciarono contro di Amy, invece, la quale si riparò grazie a una matellata che generò una specie di campo di forza attorno a sé, per proteggersi dai loro attacchi.

“Non voglio farvi del male! Non posso!” Ammise la riccia.

“Ma noi lo vogliamo!” Cream era inviperita. Amy cercò di ripararsi dietro un cespuglio, non facendosi vedere dalle sue ex amiche. Consultò di nuovo la mappa nella speranza che desse una qualche indicazione come aveva fatto con il riccio.

Sulla pergamena uscì fuori una nuova X, dopo che ella ebbe pensato al posto in cui voleva trovarsi.

“Ecco, finalmente una via d’uscita!” Esultò Twinkle, ma parlò troppo presto…

Qualcuno svolazzò verso di loro e rubò furtivamente la mappa. Era la furba Cream.

“No… non farlo, ti prego!” Supplicò l’amica in rosa.

“E invece lo faccio, prendi questa” E così strappò la mappa più volte, fino a ridurla in mille pezzi.

Amy fu su tutte le furie ma cercò di calmarsi, in fondo si trattava sempre della sua piccola amica, anche se in quel momento non era in sé.

Nel frattempo, Blaze si rialzò, un po’ frastornata, chiese aiuto a Sonic:
“Che mi è successo? Non ricordo nulla da un po’.”

Sonic le tese la mano: “Non preoccuparti, è questo posto che ha incasinato tutto. Ora dobbiamo salvare Cream, Cheese e Sticks e…”

Ma prima che potesse finire la frase, Blaze prese la sua mano e lo spinse, facendolo scivolare a terra con molta forza. Capì quindi che si trattava di una trappola, Blaze era ancora fuori controllo.

“Dannazione! Non c’è modo di farle ragionare. Dobbiamo solo scappare via di qui, forse questo le farà tornare normali!” Cercò di capire il riccio.

“Purtroppo Cream ha distrutto la nostra unica via d’uscita!” Rispose Amy in preda al panico.

La situazione sembrava senza speranza, del tutto ingarbugliata, e si trovavano anche in minoranza numerica.

Blaze, Cream e Sticks li accerchiarono, pronte a lanciarsi su di loro per tramortirli. Ma Twinkle ebbe un colpo di genio all’ultimo minuto: entrò nel martello di Amy, e fece segno di colpire il terreno ancora una volta.

Amy e Twinkle materializzarono così un seme viola che si piantò da solo al suolo non fertile. Nel giro di pochi secondi un po’ di vegetazione cominciò a crescere, delle foglie giganti sbucarono dal sottosuolo e dei lunghissimi rami si stavano materializzando sotto i loro piedi. Le foglie li avvolsero tutti, e la pianta continuava a crescere, fino ad arrivare al cielo del Sottosopra. Arrivarono fino in cima di quel posto lugubre, e alla fine… videro un puntino bianco.

Amy si sorprese della pianta magica che aveva creato. Ritrovarono così tutti la luce del sole, nella Valle Incatata, che era ancora tutta colorata e magica come la ricordavano, piena di esseri strani di tutti i tipi.

Ma la magia stava per svanire anche lì…

Intanto le ragazze si stropicciarono gli occhi, incredule di ciò che era accaduto.

“Siamo fuori dal tunnel?” Domandò Sticks, tornata normale, come tutte.

“Oh mamma, non ci posso credere di quello di cui siamo state capaci!” Si agitò Cream.

Blaze si scusò: “Sonic mi dispiace, non ero proprio in me, non solo abbiamo combattuto ma ho usato dei colpi davvero meschini e privi di onore.”

“Nah, è passata, dai. E poi è stato divertente combattere, ha aggiunto un po’ di pepe alla storia!” Rassicurò il riccio blu.

“Per fortuna ce la siamo cavata! Ora tutto è a posto, abbiamo recuperato Sonic.”

Amy era taciturna ma ruppe il silenzio con questa frase: “No, la nostra missione non è ancora compiuta, dobbiamo liberare il regno e il fratello di Twinkle… da lei!” Indicò la carrozza volante che si dirigeva verso di loro, presumendo che la sovrana-tiranna fosse al suo interno.

E infatti così fu. Dalle porte uscirono Trixiana con il suo solito fare maestoso e il suo servo ninja Syrio.

“Non abbiamo finito con voi. Pensavo che mandandovi nel Sottosopra, non sareste più tornate. Purtroppo mi sbagliavo, è giunta l’ora della resa dei conti!” Pronunciò la stessa Trixiana.

Syrio assunse una posizione di combattimento, ma non disse nulla.

“Ti odio.” Disse Amy, chiaro e tondo.

“Sappi che la cosa è reciproca, cara.” Ribadì l’Imperatrice.

“Sei capace di tenere in pugno tutto il regno per i tuoi scopi loschi, e sfrutti l’energia del povero spiritello Thunder, ma noi ti fermeremo, adesso abbiamo l’aiuto di Sonic, e con lui possiamo fare qualsiasi impresa!”

La sovrana, per tutta risposta, rise a crepapelle. E poi iniziò a guardarla con aria di sfida.

“E’ così che stanno le cose? Molto bene, accetto la sfida, incontriamoci davanti alla mia isola-Castello, sarà lì che si svolgerà lo scontro finale, per il destino del regno. Ma, temo che dobbiate fare a meno del vostro prezioso eroe.” Trixiana agitò il suo scettro avvolgendolo di un’aura grigiastra.

Un incantesimo fu attivato, e si diresse verso di Sonic, per quanto il riccio tentò di evitarlo continuava ad avvicinarsi.

“Non riesco a muovermi!”

Piano piano, Sonic fu trasformato in una statua di pietra, prima dai piedi e poi fino al capo,

Sonic rimase con lo sguardo fisso verso di Amy, la quale si spaventò, poi subito fu presa dalla collera.

“Non la passerai liscia!” Promise la riccia.

Amy provò a sbattere il martello al suolo, creò una bolla magica, si ricordò che con i poteri del suo spiritello poteva fare qualunque cosa. La bolla colpì Sonic per riportarlo alla normalità… ma senza successo, Sonic era ancora di pietra.

“Ahahah. Piaciuta la sorpresina? Te l’ho detto, sarebbe troppo facile avere anche lui nella battaglia finale, no… ce la dobbiamo giocare noi. E poi, serviva per aggiungere un po’ di valore personale alla sfida, non credi?” Provocò la tigre dorata.

“Ugh. No, ne ho fin sopra i capelli dei tuoi giochetti!” Amy era proprio adirata.

“Cosa gli hai fatto? Perché il Signor Sonic non torna normale neanche con la magia di Amy?” Domandò Cream inorridita.

Trixiana fece un passo avanti e si diede un’occhiata orgogliosa.

“Nulla di speciale. Ho semplicemente legato la sua vita alla mia magia. Quindi per spezzare questo incantesimo dovrete uccidermi. Buona fortuna!” Disse con un ghigno, voltandosi e tornando nella sua carrozza, Syrio la accompagnò.

“Dobbiamo trovare un modo più veloce per liberare Sonic!” Insistette Blaze.

“Esatto ma come facciamo?” Amy era ancora più preoccupata di prima.

Come se non bastasse, arrivò un’altra losca figura a metterle i bastoni fra le ruote, era Rouge!

“Salve ragazze, come va? Vedo non molto bene, mi dispiace per questa vostra… situazione…” Debuttò così il pipistrello.

Amy sbuffò: “Se ti dispiace dacci una mano, per favore!”

La ragazza con le ali fece un piccolo no con la mano: “La sfortuna vuole che ci troviamo dalla parte opposta del combattimento, purtroppo voi vi trovate dalla parte sbagliata!” Rivelò Rouge.

“Non mi dire, hai stretto un patto con l’imperatrice per qualche… gioiello. Pah!” Blaze, per qualche motivo, non era per nulla sorpresa.

“Esatto! O meglio, molto di più, guardate qua…” il pipistrello sfoggiò dal nulla un grosso bagliore, tanto forte che le ragazze dovettero coprirsi gli occhi. Quando la luce svanì, Rouge si mostrò nel suo nuovo aspetto: possedeva una nuova armatura, tutta tempestata di gioielli, quindi potete immaginare il suo livello di emozione in quell’attimo.

“Ah-ah! Che ve ne pare? Allora, non dite che ho fatto un affare ad allearmi con Trixiana? Sicuramente nell’accordo ci guadagno più io. Guardate questa corazza scintillante e preziosa, ci sono smeraldi, rubini, zaffiri…” E continuò elencando le pietre preziose.

“Cosa devi fare in cambio? Nell’accordo, intendo” Chiese Sticks.

“Nulla di che, devo solo farvi a pezzi. Niente di personale ragazze, ma vinceremo noi. Vi aspetto sull’isola fortezza. A dopo!”

Prima di volare via, però prese con sé la statua di Sonic, e la portò sull’isola fluttuante, dove le avrebbe atteso la sfida finale, il duello con l’Imperatrice e i suoi alleati!

“No! Adesso possiamo dire addio al piano di ritrasformare Sonic prima della lotta!” Dovette arrendersi Blaze.

“Mi sa che non c’è modo. Dobbiamo solo sconfiggere Trixiana! Ce la possiamo fare! Andiamo!” Confessò Amy Rose.

La riccia creò una scia arcobaleno con il suo potere magico, e così, collegò la terra all’isola volante. Si incamminarono così verso il luogo del loro destino, per la salvezza di Sonic e del regno, sicure di se stesse e certe che avrebbero vinto la battaglia.

 

Castello Fortezza – Qualche ora dopo

L’imperatrice percorse maestosamente la sala del trono, con il suo andare deciso, mentre i suoi soldati conducevano la statua pietrificata di Sonic al suo cospetto. Syrio si inginocchiò davanti a lei, compiaciuto per il successo della sua missione, anche se gli Angeli erano ancora a piede libero, pronte ad arrivare nell’isolotto del suo castello per affrontarla.

“Qualcosa non va? Altezza?” Pose in dubbio Syrio.

La sovrana si girò verso di lui, facendo sventolare il grande Scettro Ingioiellato, rivelando un volto molto perplesso, nonostante la vittoria ai danni degli Angeli.

“Non so, sento che qualcosa ancora non è come dovrebbe essere…”

“Ormai la vittoria è in mano sua: abbiamo il riccio blu. Nulla potrà più fermarci.”

“Invece io mi preoccupo, per la prima volta sono incerta sul mio futuro, sul futuro della Valle Incantata, la profezia recita che c’è un male in arrivo… queste dannate ragazze hanno portato scompiglio nel MIO regno, hanno creato più confusione di quanto mi aspettassi, devo riconoscere. Sono preoccupata, mio caro, poiché temo che sia proprio la Rose il male da cui mi mette in guardia la profezia.” Continuò la reggente.

“Cosa intende fare?” Syrio esitò mentre parlava, qualcosa nel suo animo si stava scoperchiando.

“Io…” Non seppe cosa dire, ma poi tornò più decisa che mai: “Io le fermerò, devo assumere maggiore controllo nella Valle, devo impugnare pienamente i miei poteri magici e porre fine a questo scompiglio, OGGI è il giorno che la MIA profezia sarà compiuta, oggi è il giorno in cui ucciderò Amy Rose…!”

 

FINE SETTIMO CAPITOLO

 

 

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Capitolo 8
*** Finale: La Riccia e la Tigre ***


 

CAPITOLO FINALE: La Riccia e la Tigre

 

Mobius, Egg Fleet Zone – Alcuni anni fa

Il riccio correva a passo più svelto che mai, mentre i cannoni sparavano missili giganti e finivano proprio dietro di lui, per un pelo non rimase schiacciato, ma la sua vita era sempre così, una corsa, un rischio.

Arrivò al terminale della fortezza volante, scattò verso i robot ripetutamente con una serie di colpi svelti, perforandoli e liberando gli animali al loro interno, dopodiché una porta si aprì.

Dentro la capsula che Sonic spaccò in due c’era Amy, custodita preziosamente dal malvagio dottore acerrimo rivale del porcospino.

“Ce ne hai messo di tempo ad arrivare!” Provocò Amy sarcasticamente.

“Questo sarebbe il tuo ringraziamento? Ah ah” Disse facendole l’occhiolino.

“Vedo che la flotta sta cadendo a pezzi, dobbiamo fuggire, presto!” Lui la prese in braccio e insieme saltarono nel cielo infinito, qualche istante dopo ci fu un’esplosione: la flotta di Eggman scoppiò, mentre il Dottore era molto probabilmente fuggito in attesa della prossima battaglia. I due ricci furono sbalzati via dall’esplosione.

“Te gusta, Amy? E’ un appuntamento romantico come ti aspettavi, spero” Ridacchiò il riccio blu.

“No, per nulla! Ci sfracelleremo all’impatto! Pensiamo a un piano!” Amy era allarmata.

Sonic intuì che lei avrebbe potuto usare il martello per roteare e rallentare questo loro precipitare verso l’asfalto, e quindi le consigliò di agire in questo modo. Amy eseguì gli ordini alla svelta, e insieme girarono e girarono finché non arrivarono alla solita Green Hill Zone, dove Sonic spesso correva.

“E’ andata bene, dai!” Sollecitò Sonic.

“Macché bene? Come al solito sei un tipo proprio spericolato, le ragazze vanno trattate con dolcezza!” Gli rimproverò lei.

“Per nostra fortuna anche tu sei una tipa tosta.”

“… Grazie.” E lei tornò così a sorridere.

“Sai una cosa, Sonic, vorrei essere anche io un’eroina, che salva il mondo, mi sono proprio stufata di fare la donzella in pericolo, voglio seguire le tue orme!” Amy era ispirata in quel momento. Sonic ebbe da riflettere:

“Me lo dicono in molti, soprattutto Tails, vuole diventare un eroe come me, penso che un giorno ci riuscirete tutti…” Rassicurò il riccio.

“Beh, ci spero, ma di certo non siamo te, tu sei unico!”

“Ma no, su, siamo tutti unici a modo nostro. Secondo me anche tu nascondi un potere segreto che può fare di te un’eroina, un giorno…” Disse in modo sibillino Sonic.

“Dici? E quale sarebbe questo potere?” Domandò incuriosita.

“Ah boh… sei bravissima a starmi dietro e a rintracciarmi! Non so come fai” Quella di Sonic fu più una battuta.

“Credevo che facessi sul serio, per un attimo.” Disse infastidita, incrociò le braccia come segno di essersi offesa.

“Ah ah, non intendevo offenderti. Penso davvero che un giorno potrai diventare una eroina.”

 

Forbidden Fortress, palazzo sull’isola volante dell’Imperatrice – Adesso

Lo scontro finale stava per avere inizio, come ci si poteva aspettare, le nostre protagoniste erano molto nervose, mentre correvano sulla scia arcobaleno che assomigliava a una rotaia, quelle su cui Sonic era solito scivolare nelle sue avventure. Raggiunsero presto l’isola fluttuante, che poteva essere una specie di controparte di questo regno di Angel Island, solo con un grande castello al centro, e completamente dominata dalle forze del male.

Le ragazze affilarono le loro armi, e si preparavano a liberare Sonic e lo spirito Thunder e a vedersela direttamente con la tiranna della Valle Incantata, ma varie sorprese le aspettavano…

Si trovarono di fronte al castello, Amy iniziò a martellare il portone per istigarli ad aprire, per tutta risposta arrivò dall’alto Rouge the Bat con la sua nuova armatura ingioiellata che trasportava in volo anche Syrio il Ninja.

Il pipistrello posò il lupo al suolo, e i due si misero in posa da battaglia, così fecero anche gli Angeli.

“Dove quella bastarda? Vogliamo combattere contro di lei!” Assicurò Amy, passando subito al dunque.

“Dovrete vedervela prima con noi, se volete passare alla mia sovrana” Rispose Syrio, sempre con il suo atteggiamento serio e concentrato.

“Diciamo che noi siamo l’aperitivo prima di cena, che ne dite?” Stuzzicò la ragazza ingioiellata.

Le ragazze non si persero più in chiacchiere e attaccarono immediatamente, Sticks e Cream si diressero contro Syrio, mentre le due più potenti Amy e Blaze affrontarono in lotta una Rouge potenziata.

Sticks e Syrio si scontravano con i loro bastoni, mentre Cream e Cheese attaccavano il Ninja a furia di calci.

“No, Cream, lascialo a me!” Propose Sticks.

“Ma io voglio essere d’aiuto.” Cream era preoccupata.

“Voglio un duello serio e onesto, uno contro uno” Dettò Syrio.

E così fu. Sticks attaccò con il suo bastone, Syrio dal lato opposto parò il colpo, le punte dei bastoni si toccarono, ma subito un altro colpo di Syrio andò contro la spalla del tasso, stendendola.

Ma si rialzò subito, mentre combattevano non parlavano più, erano troppo concentrati: Sticks cambiò arma, tirò fuori la balestra dal suo arsenale portatile, e tirò una serie di frecce contro il lupo, ma egli fece girare e rigirare il bastone con maestria, parando tutte le frecce. Allora Sticks accese un fiammifero e lo pose sulla punta di una freccia, ora diventata infuocata.

Tirò la freccia e colpì dritto il bastone del lupo, si infiammò tutto e dovette lasciarlo andare. Ormai era solo un pezzo di legno bruciato.

Syrio si mise in posizione Ninja per provare ad affrontarla con le arti marziali, Sticks gettò via l’arma, non era molto brava a combattere con le mani, ma ci voleva provare, visto che il suo avversario voleva uno scontro ad armi pari.

Forse in quell’attimo, la mossa di privarlo del suo bastone non fu così intelligente.

“Ah! Sono stremata, che ne dici di una pausa?” Fece la ragazza arancione.

“Neanche per idea, lo dici solo perché sto vincendo io!” Rimproverò Syrio. In effetti era vero, Sticks stava perdendo, e non poteva più ricorrere a sotto e fuggi, era molto stanca dalla lotta.

Cream capì subito la situazione e incoraggiò Cheese a fare un esperimento: con i suoi poteri di Chao, Cheese riuscì a ripristinare l’energia vitale di Sticks, come in un gioco di ruolo, la quale fu di nuovo pronta alla lotta.

Una carica di energia fu infusa in Sticks, e dentro di sé riacquistò una furia incredibile. Riuscì a prendere Syrio per le braccia, lo fece rotolare e infine lo stese per terra, poi gli saltò sopra, per bloccarlo.

“Quando finirai di eseguire tutti gli ordini di quella strega come un cagnolino?” Lo provocò lei.

“Io faccio solo il mio dovere di soldato”

“Che ne dici ora di fare una pausa?”

“Non abbiamo ancora finito.”

“Io credo di sì” Il tasso finì per dargli una testata, che lo stordì per un po’.

Nel frattempo Amy e Blaze si concentrarono su Rouge, i suoi attacchi erano molto più forti del previsto, ma si accorsero che l’armatura fatta di gioielli la rallentava nei movimenti, usarono quindi questo a loro vantaggio.

“Due contro una? Non mi sembra molto leale!” Provocò il pipistrello.

“Ah no? E che ne dici del fatto che ci hai tradite per Trixiana!” Fu Blaze all’attacco stavolta.

“Pfft. Ma quali tradite, non vi siete proprio accorte che non siamo mai state dalla stessa parte? Come ho detto, la realtà è che vi trovate dal lato sbagliato dello scontro stavolta, Trixiana vuole compiere una certa profezia da quello che so, vuole sconfiggere una minaccia, e parla di voi!” Rouge tirò una serie di calci rotanti, ma le due ragazze si pararono mettendosi in posizione di difesa.

“La minaccia sarà lei! Come facciamo ad essere noi? Vogliamo solo liberare il regno. Ma scommetto che a te non importa, ti importa solo dei tuoi stupidi gioielli.” Amy la attaccò con il suo martello incantato, e allo stesso tempo portò un po’ di sana ragione al discorso, con quelle parole.

Blaze creò un tornado di fuoco attorno a sé.  Purtroppo l’armatura di Rouge si scalfì appena, quelle pietre preziose erano davvero indistruttibili.

“Avete fatto una macchia sui miei gioielli! Ve ne pentirete!” Rouge scattò subito verso il terreno, provocando una grossa onda di energia che travolse Amy e Blaze come in una tempesta.

Ma le due se la cavarono piuttosto bene, riuscirono, diciamo, a surfare su quella onda, e furono di nuovo pronte a contrattaccare.

Colpirono ripetutamente il pipistrello, la quale si mostrava spavaldamente in pose per farle vedere come fosse diventata resistente alle loro mosse.

“E’ inutile, qui non riusciamo a colpirla. Amy, dobbiamo usare la tua magia!” Incitò la gatta.

“E sia! I tuoi amati gioielli causeranno la tua sconfitta.” In questo Amy prese spunto da Trixiana, creando con il suo martello magico un’aura attorno a Rouge, che si solidificò e la intrappolò in una prigione di gioielli, una lastra di ametista le bloccò i movimenti, era come congelata dentro la pietra preziosa trasparente.

Cadde così a terra con un movimento brusco. Rouge non era più uno dei loro problemi. Amy e Blaze si scambiarono un’occhiata preoccupata:
“Bel lavoro, Amy, ma ora dobbiamo occuparci dell’Imperatrice e riprendere il mio scettro.” Ricordò la gatta.

Il portone si aprì improvvisamente, fu una entrata a effetto quella di Trixiana, che mostrò a tutti il suo nuovo look, con una veste nera tigrata e un mantello molto lungo, mentre sfoggiava gelosamente lo Scettro Ingioiellato di Blaze, un po’ perché le piaceva, un po’ semplicemente per indispettire la sua rivale.

Amy, Blaze, Sticks e Cream, con Twinkle all’interno del martello, si misero tutte in riga per affrontare la loro antagonista.

“Tira fuori Sonic, ora!” Obbligò la riccia.

La tigre per tutta risposta fece un ghigno, un’occhiatina da furba e poi annuì, con il suo scettro evocò Sonic, ancora immobile nella sua prigione di pietra, e lo poggiò davanti a loro.

“Perfetto così. Voglio che, in un certo modo, assista anche lui alla vostra disfatta di oggi! Voglio che vi veda perdere miseramente!” Rassicurò Trixiana malvagiamente.

“Basta con le chiacchiere e questa tua stupida sicurezza, sei pronta a combattere?” Chiese Amy.

“Non così” Disse cripticamente la tiranna. Sbattè la parte inferiore dello scettro contro il suolo, attivando i poteri della fatina al suo interno, una nube blu la attraversò da capo a piedi, la avvolse completamente tanto che la sua figura non si vedeva più.

Trixiana svanì per un attimo, davanti agli occhi sbalorditi degli Angeli, mentre la sua nube continuava ad aumentare di misura, cresceva e cresceva, fino ad arrivare quasi all’altezza del suo castello.

Il cielo si incupì, quando la nube prese una forma massiccia e solida, si formarono braccia, un corpo, e gambe, e ovviamente lo scettro. Trixiana aveva assunto sembianze più animalesche, e portava una maschera in volto. Lo scettro era avvolto dall’oscurità, così come tutta la sua persona.

“Ci siamo, è la sua forma finale, diamoci dentro!” Incitò il tasso.

Le quattro fecero un passo avanti, Amy e Blaze lanciarono dei colpi di energia e palle di fuoco contro di lei, mentre Sticks continuava a tirare frecce e Cream mandava Cheese all’attacco con un piccolo Spin Dash.

Ma tutti i colpi erano inutili, la sovrana sembrava ormai invulnerabile, pose le mani al suolo accovacciandosi, a quattro zampe si caricò di elettricità e scattò avanti per colpire proprio la riccia, la quale fece un triplo salto, molto acrobatico, per evitarla, ma c’era poco da fare, potevano solo schivarsi e tentare di difendersi in quel momento.

Cream usò i suoi nuovi poteri di ‘guaritrice’ per infondere più energia nelle sue compagne, ed esse tornarono alla carica.

Nel frattempo Trixiana pose in alto lo Scettro Ingioiellato, raccolse un po’ di energia e spedì un potente raggio sulla cima del suo castello: lì venne a crearsi un grosso verme.

“Oh mamma, cos’è quella roba?” Domandò Blaze.

Twinkle annuì preoccupata, sapeva di cosa si trattava: “E’ un verme oscuro, credo che serva a risucchiare tutta la magia del regno, l’imperatrice vuole usarlo per potenziarsi ulteriormente, così diventerà invincibile… Siamo nei guai adesso”

“Non possiamo permetterglielo” Negò assolutamente la riccia.

Blaze: “Dobbiamo fermarla prima che il verme raccolga tutta la magia. Muoviamoci”.

“Ho un’idea” Disse Cream, la quale prese con sé Sticks, si alzò in volo con il tasso, che a sua volta prese con sé Amy, e poi Blaze, formando un quartetto aereo. Amy impugnò per bene il martello Piko Piko, pronta all’attacco.

Trixiana tentò in tutti i modi di scacciarle con lo scettro, ma loro erano persistenti, anche se Cream faceva fatica a mantenerle tutte in volo, cercò di fare uno sforzo per la squadra.

Iniziarono a roteare su se stesse, il martello di Amy si impregnò di magia e formarono un blocco-resistenza, poi una volta caricato, il blocco si sciolse rilasciando una ad una le 3 compagne, che sfrecciavano come saette attorno al nuovo mostro in cui si era trasformata l’imperatrice. Era praticamente un Super Team Blast quello che stava colpendo ripetutamente Trixiana, e finalmente riuscirono a danneggiarla.

Cream prese ancora una volta Amy, e le fece raggiungere il capo del mostro, dove Trixiana portava la maschera.

“Prendi questo!”

Amy diede una forte botta di martello sulla maschera, sulla quale si fece dapprima una crepa, poi iniziò a spaccarsi in vari punti man mano, sembrava aver colpito proprio il suo punto debole. La tigre sembrava sofferente. Fu avvolta di nuovo in una nube. Da una grossa altezza, Trixiana tornò normale e cadde fino a sfracellarsi al suolo.

“Ce l’abbiamo fatta! A quanto pare la tua forma finale era tutta un’illusione…” Ridacchiò Amy Rose.

Ma presto videro che l’Imperatrice si muoveva ancora: era sopravvissuta alla caduta, non solo, ma si rialzò.

“Non mi avete ancora fermata, né avete fermato il mio verme, può ancora donarmi grandi poteri, che userò per sconfiggervi!”

“Fatti sotto” Provocò ancora la tipa rosa.

“D’accordo, so che la mia forma finale era forse troppo, ammetto la sconfitta per mano degli Angeli, ma adesso voglio scontrarmi solo con te… niente più gioco di squadra, una sfida leale all’ultimo sangue… per il destino del regno.”

“Ci sto. Uno contro uno, usiamo le nostre armi però.” La tigre acconsentì.

Le ragazze non erano d’accordo, ma Amy sì, quindi non ebbero scelta se non di farsi indietro.

Trixiana cominciò a fare una camminata intorno alla riccia, forse per confonderla.

“Non avevamo detto basta giochetti?” Ringhiò Amy.

“Ma hai detto sì alla magia, e poi… le regole le detto io qui.” Trixiana usò lo scettro per creare dei cloni di se stessa, delle illusioni, ma Amy non era in grado di capire quale fosse quella vera, sembravano tutte uguali.

“Quale sono davvero io, e quali i falsi” Disse criptica la tiranna.

“Bah. Per me siete tutte false e snob!” Provocò Amy.

Amy saltò addosso ad una delle Imperatrici-clone con una martellata, svanì con un ‘poof’, capì subito che era quella sbagliata. Ma ce n’era ancora un esercito. I cloni iniziarono ad attaccare con i loro scettri, la magia sembrava potente anche attraverso le copie di Trixiana.

Amy cercò di schivare tutti i raggi di energia, ma fu colta da uno di essi, che la stordì non poco.

Uno dei cloni lanciò lo scettro rotante e colpì la riccia proprio in modo diretto, facendola cadere a terra.

Ma la protagonista si rialzò presto in piedi, provò una nuova tattica: sbattendo il martello al suolo lanciò dei fulmini purpurei (colore di Twinkle) verso i cloni, creando una fitta foschia attraverso le esplosioni, ma una volta dissolta la nebbia vide con grande rammarico che i cloni non si erano disintegrati. Sembravano abbastanza resistenti, forse troppo.

“Non sconfiggerai mai il mio esercito, io dico sempre che se vuoi fare una cosa per bene, fattela da sola!”

Ridacchiò l’Imperatrice.

Amy, per tutta risposta, fece: “Io invece dico ‘mai dire mai’!” e generò con la sua arma potente dei tornado di vento, cosa che fece volare in aria tutte le Trixiana; la riccia, colta da uno sprint di energia, saltò su uno dei tornado, riuscendo a raggiungere l’altezza dei cloni, e con uno stacco li attaccò uno ad uno, facendoli fuori in maniera pratica.

La riccia rosa tornò sopra il suolo, con un perfetto atterraggio, mentre alle sue spalle si lasciava una grossa esplosione, come se fosse stata in un film epico.

Una volta che l’esplosione fu andata, la protagonista vide Trixiana, ancora in piedi mentre applaudiva all’avversaria.

“Devo riconoscerlo, sei molto agile, ma in quanto a poteri magici vinco io!” Mentre parlava lanciò un raggio verso il verme gigante, per affrettare l’accumulo di magia che le avrebbe conferito un potere immenso.

Amy prese la rincorsa per fermare l’Imperatrice prima che si caricasse di quell’energia, era pronta ad attaccarla e sconfiggerla una volta per tutte… se non che… Trixiana fece una mossa inaspettata e crudele: spostò con la magia la statua di Sonic e la pose davanti a sé, la prese con il braccio e gli mise lo Scettro Ingioiellato davanti al collo di pietra.

“Uccidi me, e uccidi anche il tuo riccio!”

“No…!” Amy aveva le lacrime agli occhi, non si aspettava questa strategia senza cuore della sua antagonista.

Trixiana usò la sua magia per tentare di soffocare Amy, stavolta era proprio bloccata, non poteva più agire in alcun modo, stava quasi per arrendersi, infatti perse la presa del martello Piko Piko e lo lasciò cadere a terra. L’Imperatrice le stava praticamente stritolando il collo. La riccia tentò di dire qualcosa, ma non riusciva a parlare, stava soffocando.

“Cosa? Non riesco a sentirti, parla più forte” Disse sarcasticamente la regnante. Continuò:
“Sto per compiere la mia profezia, diventerò un’eroina: Addio Amy Rose!”

Quando all’improvviso, Twinkle uscì dal martello, si infuse di una scossa magica e attaccò la mano di Trixiana che impugnava lo scettro. Riuscì a strapparglielo di mano e a farlo cadere a terra, la magia che stritolava Amy fu annullata e lei riuscì di nuovo a respirare, per fortuna.

La riccia tossì e cercò di riprendersi, ma la sovrana teneva ancora in pugno Sonic.

Amy fu colta da una botta di rabbia, riprese in mano il martello senza poteri e saltò sopra lo scettro, colpendo in particolare la sfera di cristallo, rompendola in mille pezzi.

Infatti la fonte del potere magico dello Scettro era proprio la sfera, che una volta rotta lasciò libero lo spiritello Thunder, fratello di Twinkle.

Le due fatine si abbracciarono felici, per quanto non avessero delle vere mani (avevano delle zampette).

Subito però notarono una cosa:
“Sonic! Com’è possibile, la magia dello Scettro è svanita, perché è ancora una statua?” Si chiese Amy, confusa.

La sua avversaria continuava a ridere: “Te l’ho detto, ho legato la sua maledizione alla mia vita, quindi per liberarlo devi soltanto uccidermi, ma so che non ne sei capace, hai un cuore troppo tenero e debole, l’ho notato. Per essere l’eroina di cui parla la profezia ci vuole fermezza, decisione e audacia, tu non ce l’hai. Governerò io questo regno, una volta che ti avrò uccisa!” Lanciò così la sfida, ma la tipa rosa non fu intimorita:
“Ah sì? Davvero sei convinta che non ti ucciderò, per quello che stai facendo al regno e per quello che hai fatto il mio Sonic? Continui a parlare di questa profezia, ma secondo me sei tu quella debole e malvagia…”

Si rivolse stavolta ai due spiritelli: “Che ne dite di un gioco di squadra, saltate dentro il martello e facciamola finita una volta per tutte.” E così fecero, il martello Piko Piko si potenziò di una luce porpora e blu allo stesso tempo, che rappresentava i due spiriti che lo abitavano, non era mai stato così potente prima d’ora.

Amy si accostò all’Imperatrice, alzando in alto il martello, pronta ad ucciderla…. Ma esitò, continuava ad impugnarlo ma non riusciva a colpirla, non per mancanza di potere, ma per mancanza di volontà, non se la sentiva proprio.

“Io… no… non ce la faccio” Disse abbassando il martello, le sue amiche non ci credettero quando lo videro.

“Sciocca, te l’ho detto, sei debole! Ma io no, e ti ucciderò con le mie mani nude!” La tigre si rialzò, e tirò fuori gli artigli, pronta a scannare Amy che si era rifiutata di ucciderla.

“Hai perso la tua occasione per farmi fuori, te ne pentirai, muahahahah” Ma mentre si gongolava con le sue risate malvage, una cosa inaspettata avvenne…

*zap*

“Aaaaaaaah!” La tigre sentì un dolore immenso quando si accorse di essere stata trafitta da una lancia, era la lancia di Syrio, il suo servo più fedele!

“Sei stato tu, perché… Syrio?” Trixiana si accasciò di nuovo, stavolta per non rialzarsi più, il suo Ninja la accompagnò mentre cadeva.

“Io non posso morire, sono l’eroina della profezia, non morirò... ah!” Il dolore le faceva davvero male, era insopportabile, ormai capì che per lei non c’era più niente da fare.

“Ma non ti sei accorta di cosa sei diventata? Mia Signora, SEI TU il male da cui ci metteva in guardia la profezia, ora l’ho capito, mi hai tenuto stretto per anni, non posso lasciarti uccidere questa ragazza, non posso lasciarti distruggere la Enchanted Valley, NON POSSO più essere il tuo schiavo!”

“Tr… traditore… uh” La tigre sospirò un’ultima volta e si lasciò andare al dolore, cedette e morì, chiudendo gli occhi… per sempre.

Amy e i due spiriti si avvicinarono al corpo della loro antagonista, pieni di pensieri contrastanti, in un certo senso erano dispiaciuti che la donna era stata tradita dal suo schiavo, non se lo sarebbero mai aspettato.

“Perché… lo hai fatto?” Domandò la riccia al lupo.

“Tu hai il cuore troppo puro, Amy Rose, non volevo che lo macchiassi per un omicidio. Questo è il mio compito, lascia a me queste cose. Ad ogni modo, sei tu l’eroina di cui parla la profezia.” Spiegò il Ninja.

“Cosa? La profezia… io l’eroina…?” Amy era più che confusa, il loro discorso fu interrotto quando delle luci iniziarono ad apparire sulla statua di Sonic, la pietra fu distrutta rilasciando fuori il riccio, di nuovo in carne ed ossa.

“Sonic!” La rosa corse ad abbracciarlo, e questa volta lui ne fu felice.

“Mi spiegate che diavolo è successo? Cosa mi sono perso?” Anche Sonic era confuso, non si era reso conto di quello che era successo. Molte cose non erano ancora state risolte.

“Versione breve? A quanto pare sono diventata l’eroina di questo regno, non so come…” Spiegò la protagonista.

“Non avevo dubbi che un giorno ci saresti riuscita” Assicurò Sonic, facendole l’occhiolino.

“Grazie. Ah, e lei… è morta, uccisa da Syrio.” Concluse lei.

Sonic fu scioccato nel vedere la sua nemesi al suolo, priva di vita, anche lui non sapeva come prendere questa cosa, uccidere i malvagi non era proprio il suo stile, ma era l’unico modo in quel caso per salvare il regno, quindi lo accettò.

Andò davanti a Syrio e i due si scambiarono una stretta di mano.

“Lieto di averti come alleato, sembri un tipo tosto!” Ridacchiò Sonic amichevolmente.

Blaze e gli altri Angeli allora potettero farsi avanti, visto che lo scontro era finito, abbracciarono forte Amy e si congratularono per la vittoria, Blaze prese finalmente in mano lo Scettro Ingioiellato, si circondò di un’aura fiammante, lo scettro era in aria, e svanì in fretta.

“L’ho riportato a casa, nella Dimensione SOL, dove è giusto che stia per il bene del mio mondo.” Dichiarò la gatta.

“Ed era ora! Siamo contente per te, Blaze” Si complimentò Sticks.

Amy fu contenta degli abbracci delle amiche, ma era ancora preoccupata, si rivolse a loro e a Syrio:

“Non è ancora finita, quel verme gigante è ancora sopra il castello e purtroppo sta consumando tutta la magia del regno! Cosa dobbiamo fare, Syrio?”

Il lupo rifletté per un attimo: “Non saprei proprio, perché lo chiedi a me?”

Sonic intervenne: “Beh, sei tu l’esperto in materia Enchanted Valley e Trixiana!”

Syrio ci arrivò: “La profezia! Forse dobbiamo consultare quella, ci darà una indicazione su cosa fare.” Disse e li condusse tutti all’interno del castello della defunta Imperatrice.

Entrarono nel grosso palazzo, arrivando alla ‘stanza dei miracoli’ dove c’era l’incisione profetica.

“Questa la consultava Trixiana per capire le sue prossime mosse, era convinta di essere lei l’eroina, ma ora sappiamo bene che si sbagliava, la profezia recita che un male avrebbe colpito il regno, e un’eroina lo avrebbe salvato” Notarono tutti la scritta sul muro nella stanza dei Miracoli.

Però notarono anche qualcos’altro, una nuova scritta apparve misteriosamente sul muro, dopo l’incisione originale, recitava così:

“Immediatamente dopo aver sconfitto la minaccia originale, un altro male affliggerà il regno. Dopo aver salvato il suo amato, l’eroina riuscirà a salvare anche l’Enchanted Valley ma facendo questo DOVRA’ RINUNCIARE AI SUOI POTERI.”

“Cosa?!” Amy era sconvolta, un po’ non si aspettava davvero di essere l’eroina della storia, ancora non si era abituata, ma soprattutto la parte del dover rinunciare ai suoi poteri… cosa poteva significare? Avrebbe dovuto rinunciare al suo martello, che possedeva da sempre, e alla sua amica Twinkle?

Rimasero tutti in silenzio per un minuto, poi si diedero una mossa: “Diamoci da fare, prima che il verme prosciughi tutto!” Incitò Sonic.

Uscirono di nuovo fuori al castello, sempre sull’isola volante, il verme cresceva sempre di più, tanto che il palazzo-fortezza stava per cedere e crollare.

Sonic pose una mano sulla spalla della sua amica rosa per confortarla: “Amy, nel tuo cuore sai quello che devi fare per salvare tutti.”

Amy annuì, anche Twinkle era d’accordo nella decisione, si presero un momento per parlare:
“Io… non so se ce la posso fare, la profezia e tutti voi mi state dando una grande responsabilità, devo decidere per la tua vita, Twinkle, non voglio lasciarti morire, proprio ora che hai ritrovato tuo fratello!”

Twinkle fu felice di quelle parole, ma era anche triste, sapeva quello che doveva fare:

“Io sono contentissima, grazie di cuore Amy! E so che ce la puoi fare, sei forte.”

Amy era di nuovo confusa “Grazie di cosa? Sei stata tu ad accompagnarmi in questa crociata per trovare Sonic e salvare il regno, e ora ti devi pure sacrificare, dovrei essere io a dover dare la mia vita…!”

Twinkle le svolazzò intorno: “Ma dai, ti ho accompagnata con piacere, e sono felice se posso salvare il mio regno, è una degna fine per me… davvero!” Concluse lo spirito.

Amy la abbracciò mentre piangeva.

Così Twinkle entrò un’ultima volta nel Piko Piko Hammer, che era stata la sua casa ormai per parecchio tempo, ci si era addirittura abituata, e lo infuse di tutta la magia che le restava, nonostante il verme avesse succhiato molta dell’energia dell’Enchanted Valley. Amy era dunque pronta per compiere il suo destino di eroina.

Avvolta da una nube magica, la riccia volò sopra il castello e sopra al Verme Oscuro, pronta ad attaccare, con le lacrime agli occhi, sbatté per l’ultima volta il suo martello e colpì direttamente quel verme, l’impatto creò varie crepe, varie luci scure fuoriuscirono da dentro di esso, vi era tutta la magia che aveva accumulato per il piano dell’imperatrice, e in un attimo fu liberata tutta insieme, sprigionando vari colori e fasce di magia, che avvolsero tutti i luoghi e i villaggi della valle.

Il male era stato finalmente abbattuto, ma anche il martello di Amy iniziò a illuminarsi a intermittenza, poi a illuminarsi più forte, per tutto il potere che aveva sfruttato in quel momento. Quindi la riccia dovette lasciarlo andare e insieme ad esso la sua amica, il suo spirito guida.

Il Piko Piko Hammer con dentro Twinkle scoppiò in aria, assieme al Verme Oscuro.

Amy pensò che era davvero la fine di un’era, mentre cadeva fu presa a sorpresa da Cream, in volo, e la accompagnò a terra.

Tutti tirarono un sospiro di sollievo, ma Syrio era ancora in guardia, per qualche motivo, intuì che qualcos’altro stava per accadere:
“Non è finita… ho un brutto presentimento…”

Lo spiritello blu Thunder andò vicino alla nube dove era esploso il Verme Oscuro, per osservare se qualcosa stesse davvero succedendo.

“Qui è tutto libero, non preoccupatevi!”

Le ragazze, Sonic e Syrio esultarono, ma appena lo ebbero fatto, un portale si aprì nel punto in cui c’era stato il verme.

Il portale era una specie di buco nero che stava risucchiando tutto ciò che vi era vicino, a cominciare dalle rovine del castello (ovvero quello che ne era rimasto), mentre Thunder si allontanò da esso molto in fretta, prima di essere succhiato dentro.

“Ma che sta succedendo?” Sticks fu colta dal panico, come era solita fare.

Thunder tornò vicino a loro: “Temo che sia un effetto collaterale dello scoppio del Verme Oscuro, il vuoto provocato da tutta quella magia rilasciata allo stesso tempo ha creato un buco nero che ci porterà chissà dove, dobbiamo scappare, subito!” Incitò la fatina blu.

Tutti si misero a correre all’unisono, ma non riuscivano ad andare da nessuna parte, la corrente del portale era troppo forte per loro, Rouge intrappolata dentro una gemma gigante fu la prima a volare via nel buco nero.

Cream volò più lontano che potette ma alla fine anche lei fu risucchiata. Blaze, Sticks e Syrio correvano più che mai ma non fu abbastanza: anche loro finirono dentro il portale.

Rimasero soltanto Sonic e Amy insieme a Thunder, il primo non aveva problemi a correre e ad evitare di essere risucchiato, ma la riccia faceva molta fatica. Allora Sonic la prese per mano, così avrebbe mantenuto anche lei e le avrebbe impedito di volare via in un altro mondo… oppure nel nulla.

“Sonic, devi lasciarmi andare, ti prego, altrimenti verrai risucchiato anche tu con me!”

Il riccio glielo negò: “Sei fuori di testa? Non ti lascio andare così, non ora che ci siamo ritrovati… quel buco nero ti porterà chissà dove, oppure scomparirai per sempre, cosa ne possiamo sapere!”

Effettivamente il ragionamento del riccio non faceva una grinza.

“Sonic, dobbiamo correre il rischio! Le ragazze e Syrio sono intrappolate all’interno di quel portale, non posso lasciarle, sono sicura che ci incontreremo ancora una volta, ma devo farlo, scusa!” Con queste parole finali, Amy lasciò andare la mano del suo amato, per tentare di arrivare nel posto in cui erano finite le sue amiche, gli altri Angeli, la sua squadra; anche nell’ipotesi che si fossero dissolte nello spazio infinito, non avrebbe voluto lasciarle sole.

Sonic continuò a correre mentre la sua amica venne risucchiata come gli altri, ma poi ci ripensò, non avrebbe mai lasciato da sola la sua Amy Rose. Si voltò e prese la rincorsa verso il portale, saltando fra un pezzo e l’altro del castello che restava ancorato all’isolotto volante...

Ma proprio quando si trovò di fronte al portale, esso si chiuse e smise di risucchiare tutto, lasciando cadere Sonic al suolo, bloccato ormai nella Enchanted Valley.

“Nooo!!”

Anche Thunder si era salvato, si ritrovò vicino a Sonic, per cercare di capire la loro prossima mossa.

“Mi dispiace… che cosa facciamo adesso?”

Sonic si rialzò, i pugni stretti, e disse deciso: “Loro mi hanno trovato fin qui, adesso sarò io a salvare loro!”

 

FINE VOLUME I

 

VOLUME II: LA NOTTE ETERNA

Luogo Sconosciuto, Tempo Sconosciuto

Era tutto deserto, alla fine della guerra, molto tempo fa, in una landa desolata la cui popolazione si era estinta, quasi nessuno era rimasto.

Sul campo di battaglia vi erano tantissime rovine, e quel mare di sabbia che lasciava un vuoto incredibile, una sensazione di aridità mai vista prima in quel posto. La notte era calata, e stavolta non aveva alcuna intenzione di andarsene.

Ammassi di soldati e di robot furono sotterrati dalla sabbia e dai frammenti della base distrutta, ma da dentro quell’accumulo incredibile, uno di quei Gizoidi distrutti iniziò a muoversi, i suoi occhi iniziarono a illuminarsi a intermittenza, era parecchio malfunzionante, ma il suo braccio aveva ancora delle forze, cercò di scalare quell’ammasso di corpi e alla fine ci riuscì: il braccio trovò la superficie, e il suo corpo scintillante divenne solo un’ombra davanti alla luna immensa che stava osservando.

Continua….

 

 

 

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