Horseshoes and Handgrenades

di Free_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivo ***
Capitolo 2: *** Il tempo passa nella Wammy's House.. ***
Capitolo 3: *** LoveHateLove ***
Capitolo 4: *** Come una cosa sola ***
Capitolo 5: *** Risveglio ***
Capitolo 6: *** Decisione ***
Capitolo 7: *** Addio ***
Capitolo 8: *** Nuova casa ***
Capitolo 9: *** Voglia di rivedersi ***
Capitolo 10: *** Crisi ***
Capitolo 11: *** Sei felice? ***
Capitolo 12: *** Chocolate's Return ***
Capitolo 13: *** U 'n Me ***
Capitolo 14: *** La fine (già, proprio la fine..) ***



Capitolo 1
*** Arrivo ***


Alice guardò fuori dal finestrino dell’auto: c’era un bel sole in cielo, e poche nuvole. Sua sorella sonnecchiava accanto a lei, dopotutto stavano viaggiando da più di due ore.  Non sapeva con certezza dove stessero andando, sapeva solo che si trattava di un altro orfanotrofio. Un altro fottutissimo orfanotrofio. Dorothy aprì un occhio e si guardò intorno.
-Quanto manca ancora?-
-Non molto, appena una mezz’ora.-
Quando arrivarono non si stupirono molto, dopotutto era solo un semplice orfanotrofio, come molti altri.
-”Wammy’s House”..chissà questa volta quanto resteremo qui..- Dorothy ripetè ancora una volta il nome, a bassa voce. Poi presero i rispettivi bagagli. All’ingresso, ad aspettarle, c’era un signore anziano.
-Ciao, benvenute, io sono Roger-
-Salve, io mi chiamo Alice e questa è mia sorella-
-Dorothy-
-Piacere di conoscervi. Bene, se volete seguirmi, vi mostrerò la vostra camera- Mentre attraversavano il corridoio, Roger mostrava loro le stanze: le classi, la biblioteca, la mensa..
La loro era una normale camera, con una finestra che dava sul cortile a lato dell’edificio. Dopo aver disfatto le valigie, Alice andò a curiosare in giro, mentre Dorothy restò nella stanza ancora per un po’. Dette un’occhiata fuori dalla finestra: giù nel cortile alcuni ragazzi stavano giocando a calcio. Li guardò giocare ancora per un po’, poi andò a farsi una doccia.
Alice si guardò intorno. In realtà non sapeva bene dove andare..in giro c’erano tanti ragazzi e ragazze. Due ragazzi sudati, uno rosso e uno biondo, le passarono vicino. Le classi erano vuote, in mensa e nella biblioteca non c’era quasi nessuno. Mentre camminava notò un ragazzo senza scarpe accovacciato vicino al muro che stava facendo un puzzle completamente bianco. Ma non era solo il puzzle ad essere bianco: il ragazzo infatti, che doveva avere all’incirca la sua stessa età, aveva dei capelli spettinati e molto chiari, bianchi.  La ragazza rimase un po’ a guardarlo mentre faceva e disfaceva il puzzle con una velocità impressionante. Nessuno gli rivolgeva la parola, allora gli si avvicinò.
-Ciao!- Alice non voleva essere scortese, così aspettò che il ragazzo le rispondesse
-Ciao..- disse con tono distratto, continuando a mettere pezzi bianchi sul puzzle.
-Io mi chiamo Alice, sono arrivata da poco con mia sorella, tu come ti chiami?>
-Mi chiamo Near..-    
-Perché non sei a giocare con gli altri ragazzi?-
-Sto bene così..-  Non sembrava che a Near dispiacesse chiaccherare, anche se il tono della sua voce, così distratto, potesse far pensare il contrario. Parlarono ancora un po’, poi Alice fu richiamata dalla voce di sua sorella.

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Capitolo 2
*** Il tempo passa nella Wammy's House.. ***


-Alice! Ma dov’eri finita?- Poi, vedendo Near,  -Oh, ciao. Tu chi sei?-
-Mi chiamo Near..-
-Io sono Dorothy, piacere. Vieni Alice, fra poco è l’ora di cena, non ti sei nemmeno fatta una doccia!-
-Okok eccomi. Beh, ci vediamo Near!- E salutò il ragazzo con un cenno della mano
-Ciao…mi ha fatto piacere parlare con te..-
Passò qualche settimana alla Wammy’s House.  Quando non dovevano studiare, le ragazze passavano il tempo leggendo, ascoltando la musica preferita – nel caso di Dorothy- o stando un po’ all’aria aperta. Un giorno Dorothy stava percorrendo il corridoio principale, quando all’improvviso si sentì letteralmente investire. Il ragazzo biondo continuò a correre, mentre la ragazza raccoglieva la borsa che era caduta.
-Ehi! Stai attento!-
-Stai attenta tu! E guarda dove vai!-
-Come “guarda dove vai”?! Mi sei venuto addosso!-
Il ragazzo si fermò.
-Senti, carina, vorrei tanto stare a parlare con te, davvero..ma, sai, sono in ritardo per una lezione, e se faccio tardi un’altra volta mi becco una bella nota.-
-Ma, brutto--!- Non riuscì a finire la frase che già quello era corso via..
-Lascialo stare, fa così quando è arrabbiato, gli passerà..io mi chiamo Matt, piacere bella ragazza-
Davanti a quel bel ragazzo con i capelli rossi e un buffo paio di occhiali in testa che le faceva i complimenti,  Dorothy si calmò e sorrise
-Dorothy, piacere.-
-Beh, devo sbrigarmi altrimenti faccio tardi anch’io, ciao!-
I ragazzi si salutarono e Matt scappò via di corsa verso l’aula di Chimica.
Il tempo passava..Dorothy era diventata amica di Matt e Alice stava molto tempo con Near. “Come due amanti”, come diceva sua sorella per prenderla in giro. Alice si arrabbiava un po’, ma era solo scena..in realtà a lei Near piaceva, e nemmeno poco, non le importava cosa pensassero gli altri. Poi successe l’impensabile..
Una sera Alice si accorse di aver dimenticato una cosa in camera di Near, un fumetto che doveva finire di leggere. Quindi uscì da camera sua e si diresse verso quella di Near. Aveva paura che il ragazzo fosse già a letto, dopotutto il sole era tramontato già da un po’, così bussò piano alla porta.
-Avanti..-
Alice entrò. Near era seduto per terra ed era intento a finire uno dei suoi puzzle.
-Ciao Near-
-Ciao Ali..-
-Senti, l’ho lasciato qui il fumetto che stavo leggendo quando sono venuta da te, ieri?-
-Si, è lì, sul comodino- Fece per alzarsi, ma Alice lo fermò.
-Lascia, lo prendo io che sono già in piedi. Graz--  -
Non riuscì a finire il discorso che inciampò e cadde proprio addosso al ragazzo. Si guardarono, entrambi ormai distesi sul pavimento della camera. Alice sprofondò di colpo nei suoi occhi scuri, illuminati dalla luce della luna. Non sapeva cosa dire, ma non ci fu bisogno di parole. Sentì le esili braccia di Near che l’abbracciavano e lei, non volendo sottrarsi, si avvicinò sempre di più a lui. Il bacio arrivò così, in modo spontaneo, come se entrambi sapessero esattamente cosa fare. Rimasero in quel dolce abbraccio ancora per un po’, poi si alzarono e Alice sussurrò un lento “buonanotte” mentre accarezzava il viso del ragazzo e sorrideva. Near era completamente stupito, ma appena la porta si chiuse davanti a sé, si accorse di avere già una voglia matta di rivederla.

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Capitolo 3
*** LoveHateLove ***


Alice entrò in camera. Si gettò sul letto e sospirò. Il cuore le batteva ancora forte.
-Accidenti….- pensò.  Non si accorse che sua sorella la stava guardando per tutto il tempo.
-B-beh? - chiese, cercando di assumere il tono più normale possibile, cosa che naturalmente non le riuscì.
-Cosa ti è successo?-
-Niente..davvero-
-Nono, in compenso io sono Biancaneve. Avanti, parla. Che è successo dal tuo Near? Eeeh?-  Dorothy cominciò a punzecchiarla con le dita, ridendo.
-Ma no, aspetta!- si misero entrambe a ridere, poi Alice le raccontò tutto. Dorothy la ascoltò dall’inizio alla fine, poi fece silenzio.
-Beh? Non commenti?-
Lei non rispose. Si limitò solamente a saltarle addosso e a prenderla in giro. Allora Alice prese un cuscino e glielo sbattè in faccia. Così quella giornata si concluse con una lotta coi cuscini. Poi si addormentarono, ancora col cuscino in mano..
Il giorno dopo, finito l’orario delle lezioni, Dorothy si diresse verso la camera, per riposarsi un po’. Mentre attraversava il corridoio però, vide Mello, il ragazzo biondo, mentre diceva qualcosa a Near, che era intento come al solito a fare uno dei suoi puzzle.
-Beh, sembra che tu ti diverta a farmi sentire sempre un perdente. Ero io il numero uno, prima che arrivassi tu, perché non dovrei esserlo anche ora?! Faccio di tutto per superarti, eppure tu arrivi sempre prima di me! Sono stufo di essere il secondo!- Non ricevendo risposta, Mello si arrabbiò ancora di più e prese per il colletto Near, in modo da farlo voltare  -E guardami quando ti parlo!-.  A quel punto, la ragazza non poteva più stare a guardare.
-Lascialo stare Mello!-
-E stà zitta tu!-
Lo spinse prendendolo per le spalle, così che il biondo mollasse la presa sul Near
-Lo sai perché dici di essere un perdente? Perché senti di essere un perdente. Cacchio Mello, sei il secondo della scuola! Tu non sei un perdente, tutt’altro! Ma tu non riesci a capirlo, no, tu vuoi sempre superare gli altri, vuoi sentirti il migliore. Non te ne frega niente dell’altra gente, tu vuoi solo arrivare in cima, a tutti i costi. Beh, sai che ti dico? Per me sarai sempre l’ultimo.-
Mello era stato spiazzato. Come si permetteva una ragazza di parlagli in quel modo, davanti a tutti poi?! Non sapendo cosa dire, la spinse più in là e se ne andò via. Si era comportato da bambino, lo sapeva, ma quella sera gliel’avrebbe fatta pagare, non gli importava se fosse una ragazza. Near ringraziò Dorothy, ma le disse che ora Mello si sarebbe vendicato sicuramente.
-Non ho paura. Se lo farà, allora sarà solo un’altra prova della verità delle mie parole.-
Alice era stata quasi tutto il giorno a studiare. Avrebbe voluto andare da Near, ma sapeva che doveva finire di recuperare un ultimo argomento. Poi sarebbe stata libera. Dopotutto il giorno dopo era un giorno di festa, e avrebbe avuto tutto il tempo per stare con il ragazzo. Ebbe appena il tempo di salutare la sorella che era appena entrata in camera, poi si accasciò sul letto e si addormentò profondamente. Dorothy si sentiva fiera di sé stessa. "Certo, Mello non è male….non è male per niente. E sarebbe anche simpatico, se non fosse così impulsivo.."
Intanto Mello era tornato in camera sua e aveva raccontato tutto a Matt.
-Dio, Mello, avrei voluto esserci!- Matt sembrava molto divertito, mentre il biondo era furioso.
-Come ha potuto rendermi ridicolo davanti a tutti?!- Sospirò e si gettò sul letto. Non aveva alcuna intenzione di dire a Matt cosa aveva intenzione di fare, lui avrebbe protestato di sicuro. Pensò  poi fra sé.."Però..ripensandoci, forse ho esagerato…in effetti, non aveva tutti i torti..e poi, è così carina….NO! Mello, cosa stai pensando? riprenditi!" E così aspettò un po’, prima di andare in camera della ragazza. Le avrebbe detto chiaro e tondo ciò che pensava di lei.

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Capitolo 4
*** Come una cosa sola ***


Alice si avviò verso la stanza di Near, aveva una gran voglia di vederlo. Ora, come non mai, capiva chiaramente cosa voleva dire essere innamorati. Bussò alla porta.
-Sono Alice-
Il ragazzo era seduto sul letto e non sembrava affatto stupito. Pure lui infatti non vedeva l’ora di rivederla, e sapeva che sarebbe venuta.  Certo, la vedeva tutti i giorni alle lezioni, ma sentiva costantemente la sua mancanza, quando lei non era accanto a lui.
-Ciao-
-Ciao Near..-
Non ci fu bisogno di altre parole. Alice si sedette sul letto e entrambi si persero in un altro, dolce bacio.
-Io…ti amo, Ali..-
Era la prima volta che pronunciava quelle parole, e fino a quel momento non credeva che le avrebbe mai pronunciate.  Avrebbero voluto che il tempo si fermasse, che restassero loro, soli. I baci si fecero più lunghi e appassionati, e senza rendersene conto, finirono entrambi sdraiati sul letto, con Near che le passava la mano fra i capelli..
Dorothy era rimasta a leggere in camera sua. Sapeva che sua sorella era andata da Near, e sapeva che non doveva disturbarli. Non aveva impegni, e fuori stava piovendo.. pensò.
Ad un certo punto sentì bussare alla porta.
-Si?-
Mello sapeva benissimo quello che voleva fare. Entrò di colpo.
-Mello..-
-Senti, tu..- Non riuscì a finire la frase. Improvvisamente non aveva più nessuna voglia di trattarla male. Si avvicinò alla ragazza, chiudendo la porta.
-Ecco…io….volevo solo dirti che…oggi..oggi avevi ragione, sono stato uno stupido, sono solo uno stupido e mi sono fatto prendere dalla mia impulsività..mi dispiace di averti trattata male..- Ma che stava dicendo? Era davvero lui che diceva quelle parole? Anche Dorothy si avvicinò a lui.
-Beh grazie…-
Si guardarono per un po’, in silenzio. Poi Mello prese la mano della ragazza, la tirò a sé e si baciarono, abbracciandosi. Era il primo bacio di Dorothy, e fu bellissimo. Appena la ragazza accennò ad aprire la bocca, la lingua del ragazzo entrò. Mio Dio, quel sapore…Dorothy adorava il cioccolato. Continuarono a baciarsi ancora, finchè non caddero entrambi sul letto. Si staccarono solo per riprendere fiato.
-Mello….stanotte voglio essere la tua cioccolata-
-Io non posso fare a meno di te, Dorothy, tu sei già la mia cioccolata-
E così i due finirono per fare l’amore, mentre fuori la luna aveva ormai sopraffatto le nuvole cariche di pioggia. Quando ebbero finito, l’ultima parola che riuscirono a dire fu “Ti amo”, e dopo un ultimo bacio si addormentarono, abbracciati.
Anche Near e Alice avevano passato la notte insieme. La mattina Alice si svegliò, sentendosi abbracciata dalle esili braccia di Near, che la stringevano forte. La ragazza non aveva mai provato niente del genere, era stato bellissimo. Poco dopo anche il ragazzo si svegliò, e vedendo Alice accanto a lui, sorrise.
-Buongiorno..-
-Ciao Near..-
Ma nessuno dei due accennava ad alzarsi, come potevano?
Intanto anche Dorothy e Mello si erano svegliati. Erano rimasti lì, a letto, a guardarsi dolcemente. Poi il ragazzo cominciò a baciarla sul collo.
-Mello, dai, alziamoci, sennò facciamo tardi alle lezioni!-
-Al diavolo le lezioni.-
E così se ne stettero ancora per un bel po’ a letto, compresi Near  e Alice, che si stavano abbracciando e baciando. In quel momento, con la pallida luce mattutina, Dorothy e Mello, e anche Alice e Near, erano come una cosa sola.

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Capitolo 5
*** Risveglio ***


I mesi successivi furono i più belli della loro vita. Finalmente avevano trovato qualcuno con cui stare accanto. Le ragazze, con tutti quei continui traslochi, non avevano mai avuto modo di instaurare una relazione salda con qualcuno. Mello in tutto quel tempo non aveva veramente pensato ad avere una fidanzata, e Near era sempre stato discostato da tutti. Ma ora non volevano altro che stare con la persona che amavano, volevano che il tempo si fermasse, per restare sempre insieme. Si trovavano il giorno, fra una lezione e l’altra, oppure la sera, quando la stanza non era occupata dal compagno di camera.
Sembrava un sogno, un sogno dal quale non ci si poteva svegliare. E invece la sveglia suonò, e tutti si ritrovarono proiettati in una realtà tutt’altro che piacevole..
Un giorno Dorothy e Alice furono chiamate nell’ufficio di Roger.
-Ciao ragazze -
-Non sono stata io!!- disse Dorothy appena entrata.
-Ciao Roger, che è successo?- disse Alice
-Sedetevi pure-
Le ragazze presero posto a sedere. Roger stava sorridendo.
-Beh, ho una bella notizia per voi.-
Le sorelle si guardarono. Non sospettavano minimamente che quello che Roger stava per dire avrebbe sconvolto tutto.
-A quanto pare, ci sono giunte notizie da un vostro lontano parente, che sarebbe felicissimo di accogliervi a casa sua, insieme alla moglie.-
Rimasero entrambe allibite. Come poteva essere? Non esistevano altri parenti, non dovevano esisterne altri! Dorothy fu la prima a rispondere.
-C-che cosa hai detto Roger?-
Roger ripetè la frase, meno sorridente di prima. Aveva sicuramente intuito che la cosa non andava alle ragazze.
-Non può essere. Dimmi che ti sei sbagliato..-
-Beh, ecco..devo supporre che la cosa non è così gradita come credevo..-
-No che non è gradita!- La ragazza ora era in piedi, con le mani sulla scrivania. -Uno sconosciuto si presenta qui, dopo che se n’era infischiato per tutti questi  anni, e pretende pure che noi veniamo con lui?!-
-In realtà, lui vi ha sempre cercate..non era in buoni rapporti con i vostri genitori,certo, ma dopo la loro morte, ha messo da parte ogni rancore e ha deciso di prendervi con sé.-
-Beh, in ogni caso io non ci voglio andare, non ci voglio andare!- E poi corse via, piangendo. Alice era rimasta per tutto quel tempo a sedere, con le lacrime agli occhi, senza dire una parola.
-Alice…vuoi spiegarmi tu il motivo di questa reazione? Io credevo che sareste state felici, una volta libere, senza più traslocamenti in altri orfanotrofi..-
-Roger..- Disse la ragazza singhiozzando -Roger, questa ormai è la nostra casa, non quella di uno che non abbiamo mai conosciuto.  Questa. Qui abbiamo i nostri amici, i nostri..-
-..amori?-
-..la nostra famiglia, Roger, la nostra vera famiglia….- Alice si fermò, poi riprese poco dopo.
-…non possiamo rifiutare?-
Roger fece di no con la testa
-Ormai è stata spedita la richiesta di affidamento.-
-E..quando verranno a prenderci?-
-Lunedì-
Quel giorno era Mercoledì. Ancora sei giorni per poter stare insieme..poi lei e Near sarebbero stati divisi.

the vampire girl: grazie vampire girl..non nascondo che sarò abbastanza perversa negli episodi che verranno..muahaha (anche la mia risata è diabolica)..

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Capitolo 6
*** Decisione ***



Dorothy era scappata dall’ufficio di Roger. Non ci poteva credere, non ora che aveva trovato un posto dove stare, un posto dove c’era qualcuno che amava. Non poteva lasciare Mello proprio adesso, non ora che l’aveva trovato. Era arrivata in camera sua, si era buttata sul letto e aveva cominciato a piangere a dirotto. Era già passato un po’ di tempo quando anche Alice entrò in camera, e trovò sua sorella ancora in lacrime. Si mise a sedere sul letto, accanto a lei, e cominciò a singhiozzare e a piangere. Quando fu l’ora di andare a cena, si sistemarono e scesero. Sulla strada Dorothy incontrò Mello.
-Ciao- disse lui, mettendole un braccio sulle spalle e dandole un bacio sulla tempia.
-Scusami, sono stata..occupata.- La ragazza non era riuscita a nascondere gli occhi arrossati, benché si fosse lavata il viso più volte.
-Tutto bene?-
-Si, tutto a posto..perchè me lo chiedi?-
-Mi sembri..strana..-
-Ma no, è solo che ho letto un po’ troppo e mi fanno male gli occhi- Non poteva trovare una scusa più stupida.
Dopo cena Dorothy andò subito in camera, mentre Alice aspettò Near. Lui avrebbe capito, e insieme avrebbero trovato una soluzione.
Mello aveva visto la sua ragazza andare velocemente in camera. Aveva capito subito che c’era qualcosa che non andava, così andò anche lui in camera sua. Bussò. Dorothy si asciugò in fretta le lacrime e disse
-Avanti- Si era anche dimenticata di chiedere chi era.
-Dorothy..- Il ragazzo, entrando, aveva subito notato il cuscino bagnato e gli occhi rossi di Dorothy.
-Che è successo, Dorothy?- Si sedette accanto a lei e l’abbracciò.
-Ecco..io..- E raccontò quello che aveva detto Roger.
-Ma..ma non c’è modo di..di rifiutare?-
-No…vengono a prenderci Lunedì..- E ricominciò a piangere sulla spalla di Mello. Il ragazzo fece silenzio. Poi pronunciò quelle parole che sarebbero rimaste in testa alla ragazza per sempre.
-Scappiamo.-

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Capitolo 7
*** Addio ***


-Cosa?-
-Scappiamo. Io e te, insieme.-
Dorothy non credeva alle proprie orecchie.
-Ma…ma non possiamo. Mello, qui ci sono i tuoi amici, c’è Matt..-
-Sono pronto a lasciare tutto pur di non perderti..-
-..e c’è mia sorella. Mello, non posso abbandonare mia sorella proprio nell’ora del bisogno..io ti amo, ma so che sarebbe una scelta stupida per entrambi.-
Dopotutto aveva ragione lei.. per lui scappare non sarebbe stato un problema, avrebbero di sicuro trovato un posto dove stare…ma in fin dei conti non voleva lasciare Matt da solo..
-E allora come faremo? Dorothy, non voglio che tu vada via-
-Nemmeno io voglio!- Sospirò -Ma non so cosa possiamo fare…quello che so è che non voglio più perdermi un solo istante di questi sei giorni..- Si abbracciarono e Dorothy lo baciò teneramente..
Alice cercò Near..era strano che fosse già in camera, data l’ora. Era abbastanza presto. Bussò alla porta.
-Chi è?-
-Sono Alice-
-Ah Ali, vieni-
Entrò. Near si era alzato da letto e le aveva sorriso. Ma subito quel sorriso svanì, perché si era accorto che qualcosa non andava.
-Che cos’hai? E’ tutto il giorno che ti vedo così-
-Beh ecco..- la ragazza aveva già pensato alle parole da usare, chiare e coincise. Ma adesso, davanti a lui, non riusciva, non voleva dirle.
-Io..devo andarmene.-
-Che cosa?-
-Devo andare via..oggi Roger ha chiamato me e Dorothy e ci ha detto che un nostro parente si è fatto vivo e che ci prendeva con sé..- Dopodichè, non potendo più trattenere le lacrime, scoppiò a piangere.
-Ma..Ali non puoi andartene..quando potremmo vederci?-
-Io..non lo so..non so nemmeno di preciso dove andremo..-
-Troveremo una soluzione..io e te, ok?- Near sorrise
-*snif* ok..-
Ma la soluzione sembrava, ed era, una sola. Near, come aspirante successore di Elle, non poteva scappare, e Dorothy non voleva lasciare sua sorella. Passarono quegli ultimi giorni insieme, senza pensare che a breve si sarebbero dovuti salutare..forse per sempre. Ma Lunedì arrivò troppo in fretta, e una mattina, quando Dorothy si svegliò, rendendosi conto di che giorno era, scoppiò a piangere. Mello, che era accanto a lei, svegliandosi, cercò di tranquillizzarla, ma sapeva che non sarebbe servito a nulla. Le parole non servivano certo a bloccare quell’auto che presto sarebbe venuta a prendere le ragazze. Giusto il tempo di prepararsi, di fare le valigie e di scendere, che Roger le chiamò.
-Oh, ragazze, eccovi qui, vi stavo cercando..volevo dirvi che a breve arriveranno i vostri parenti.-
Le sorelle non volevano parlare. D’altronde, cosa avrebbero potuto dire?
L’auto arrivò molto presto, e tutto da quel momento accadde molto velocemente. Veloce il bacio ai rispettivi ragazzi, veloce il saluto ai nuovi genitori, veloce l’entrata in macchina. Veloce…


Beh, ringrazio per le ultime recensioni. Accidenti, non credevo che sarebbe piaciuto così tanto =3 I seguiti saranno pieni di colpi di scena, non perdeteveli!! :D

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Capitolo 8
*** Nuova casa ***


Via, erano andate via. Le ragazze non riuscivano ancora a crederci. Era successo tutto troppo in fretta, e ora erano in una macchina sconosciuta, con persone sconosciute, e stavano andato in un posto sconosciuto. L’uomo, che doveva avere all’incirca 35 anni, fu il primo a parlare.
-Allora, siete contente di poter finalmente andare ad abitare in una nuova casa? Avremo molto tempo per conoscerci meglio!-
L’uomo si chiamava Simon Jacobs, e viveva insieme alla moglie Nina, una donna più vicina ai 40 anni. Aveva i capelli castani, corti, ed era di media corporatura. Anche Nina aveva i capelli castani, molto ben curati, che le arrivavano alle spalle. Parlò.
-Sarete un po’ stanche. Ho già preparato le vostre stanze, così quando arriveremo a casa potrete andare a dormire. Ci sarà tempo in seguito per “visitarla”-
Alice parlò per la prima volta da quando erano partite
-A che ora arriveremo, più o meno?-
-Ah, ma allora parlate!- Il signor Jacobs fece una risata, poi continuò -Dovremo esserci verso sera, intorno alle 18..- Sembravano dei tipi abbastanza simpatici. “Meglio così” pensò Dorothy “Altrimenti li avrei uccisi..”.
Arrivarono alle 5.40. Le ragazze non avevano parlato molto durante il viaggio, erano esauste. La casa era molto grande, con due piani. Nina, dopo aver aspettato che le sorelle si guardassero un po’ intorno, le accompagnò nella loro stanza.
-Sentite, vi va bene se state insieme, almeno per questa notte? Sapete, io e mio marito abbiamo pensato che magari dovete avere un po’ di tempo per ambientarvi-
-Ci va bene..grazie.-
-Bene, allora riposatevi un po’, ok? Venite giù quando volete- La donna fece un bel sorriso, poi chiuse la porta, lasciando le ragazze da sole, nella stanza. Dorothy si gettò sul letto e fece un respiro profondo. Le piaceva sentire odori nuovi. A quanto pare dovevano restare lì per parecchio tempo..
-Allora… che ne pensi?- disse Dorothy
-Di cosa?-
-Mah, di tutto. La casa, i nostri nuovi genitori..-
-Mi sembrano OK..a te non piacciono?- Alice aveva cominciato a disfare le valigie
-Si si mi piacciono..- La ragazza fece un grosso respiro, poi si alzò a sedere di colpo -Hey!- Si alzò e andò verso la scrivania, dove vi era uno stereo apparentemente nuovo -Uno stereo!- Dorothy si gettò sulla sua borsa e tirò fuori uno dei suoi cd, che infilò nello stereo.
-Dorothy..dobbiamo riposarci un po’- Ad Alice piaceva la musica, ma era stanca e non aveva voglia
-Eddai sorellina solo 3 canzoni..- E fece gli occhioni luccicanti
-..e va bene, poi basta ok?- e si distese sul letto accanto a quello di Dorothy.
Non è che Dorothy non soffrisse più della separazione da Mello, era solo che la musica fungeva anche da calmante per lei. Era come se una parte di lei fosse ancora alla Wammy’s, quando ballava con Mello, e lui le faceva il solletico. Le cose non erano diverse per Alice; voleva stringere di nuovo Near come un orsacchiotto, sentirlo accanto a lei, accarezzargli i cappelli chiarissimi. Così si persero nei loro sogni e si addormentarono. Si svegliarono solo dopo l’ora di cena. Nina era andata a chiamarle, ma trovandole addormentate preferì  non svegliarle. Alice fu la prima ad alzarsi e aspettò che anche la sorella si fosse alzata per scendere. Trovarono i loro genitori che guardavano la tv. Il signor Jacobs le vide
-Buonasera! Avete dormito bene?-
-Si, benissimo- dissero insieme
-Volete qualcosa da mangiare?- chiese Nina
Le ragazze non avevano fame e risposero di no, ringraziando. Da quel momento aveva inizio la loro nuova vita.


Lucia_Elric:
Sono contenta che ti piaccia la mia fanfic^^ Non preoccuparti, aggiornerò non appena mi faranno nuove recensioni! *si allontana dalla padella*
MellosBarOfChocolate e princess21ssj : ok, devo rispondervi in tutta franchezza..non ho capito molto di quello che avete detto (o almeno quello che ha detto princess..)..xD

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Capitolo 9
*** Voglia di rivedersi ***


Vedete, oggi sono stata buona buona perchè ho messo anche questo capitoloo...(dovete sapere che io ho già scritto fino al capitolo 13, a vostra insaputa, hohoho)


Da quando le ragazze erano andate via, Mello e Near se ne stavano la maggior parte del giorno nelle proprie camere, ad eccezione di quando dovevano andare a lezione. Sentivano molto la loro mancanza, volevano rivederle. Mello non giocava più a calcio, anche se Matt continuava a ripetergli che un giorno sicuramente sarebbe venuta a trovarlo, e che comunque ogni tanto loro si scrivevano. Ma non era abbastanza, e lui lo sapeva. Un giorno prese una decisione, e bussò in camera di Near.
-Si? Chi è?-
-Sono Mello-
Near rimase un po’ sorpreso, Mello non andava a trovarlo molto spesso.
-Entra-
-Senti Near, ti manca Alice?-
-S-se mi manca?- Non si aspettava questa domanda -Si, certo..tanto...-
-Era quello che volevo sentirti dire. Ti piacerebbe rivederla?- Il ragazzo aveva chiuso la porta
-Certo che mi piacerebbe, che domande mi fai?-
-Andiamo a trovarle- Mello aveva pronunciato questa frase col sorriso sulle labbra. Era evidente che ci teneva tanto, e sarebbe andato da Dorothy con o senza Near. Il ragazzo albino non era rimasto molto sorpreso; si aspettava già questa domanda, conosceva Mello fin troppo bene.
-Vuoi scappare?-
-Non proprio, solo per una notte, non se ne accorgerà nessuno.-
Near ci pensò su. E se Roger se ne fosse accorto? Poi pensò ad Alice: si, la amava davvero, era la prima persona che lo capiva e che avesse mai amato. Non poteva lasciarsela andare via.
-..Ok, io ci sto.- Era stato pervaso da un’energia tutta nuova -Ma..sai dove dobbiamo andare?-
-Si, ogni tanto ci scriviamo io e Dorothy, e lei mi ha detto dove abita adesso. Mi ha detto di non fare ca**ate, ma allora perché mi ha dato il suo indirizzo?- Mello ridacchiò, poi continuò -Senti, vengo da te domani sera alle 23, fatti trovare pronto, altrimenti puoi scordartelo.-
-Ma..aspetta, con cosa ci arriveremo?-
-Beh, diciamo che conosco una persona che mi deve un favore..- dopodiché il biondo se ne andò, chiudendo la porta.
Mello andò a prenderlo la sera dopo. Near era pronto e lo stava aspettando. Si avviarono entrambi per il corridoio, cercando di non fare troppo rumore. Mello aveva lasciato un biglietto per Matt, in modo che sapesse dove stava andando. Di Matt ci si poteva fidare, non era uno che andava a spifferare le cose in giro. I due ragazzi aprirono la porta che dava sul cortile. L’aria era fresca e c’era un leggero vento. Mello e Near passarono il cancello d’ingresso, poi continuarono a camminare. Arrivarono poco dopo in uno spiazzo erboso, e Mello si diresse verso un uomo. Non c’era molta luce, e Near si guardò intorno. Il suo sguardo fu richiamato da una figura scura, grande, ditero l’uomo con cui stava parlando Mello. "Ma..è proprio quello che credo?" pensò. Mello tornò da lui insieme all’uomo
-Near, ti presento Shimura, è lui che ci porterà.-
Shimura era un uomo alto, un po’ grasso, con qualche tatuaggio. Non aveva i tratti asiatici, eppure il nome sembrava giapponese.
-Arriveremo in un batter d’occhio-
Shimura fece un sorriso. Sembrava un tipo piuttosto allegro.
-Bene, se siete pronti, allora possiamo partire.-  Dopodichè si girò e, accesa la torcia che aveva con se, illuminò quello che sarebbe stato il loro mezzo di trasporto. Un bell’elicottero rosso fiammante si stagliò davanti a Near.
-Un elicottero?- chiese
-Certo! Come pensavi di arrivare fin laggiù in breve tempo? A piedi?- Mello, poi seguì Shimura sull’elicottero. Anche Near salì.
Il viaggio fu abbastanza breve, e i ragazzi arrivarono nel giro di un’ora. L’elicottero atterrò appena fuori città e dopo essere scesi, Shimura disse
-Beh, quando siete pronti tornate qui. Io ho del lavoro da fare, ma starò nei paraggi.-
-Ok Shimura, grazie- risposero Mello e Near. Poi si addentrarono nella città. Mello tirò fuori di tasca un biglietto un po' stropicciato
-Via dei cipressi n° 41, Jacobs…Jacobs…ecco, ci siamo!- Poi guardarono la casa -Però, mica male ..ora dobbiamo solo scoprire qual è la stanza..- Ad un tratto videro una luce accendersi e si nascosero. Poi una persona aprì la finestra e sentirono dire chiaramente:
-Apriamo un po’ la finestra và, che qua dentro fa un caldo -
Mello trasalì, poi sussurrò a Near
-Near, è Dorothy, quella è Dorothy!-
-Ma..sei sicuro?-
-Certo che sono sicuro, è la mia ragazza, un minimo la conoscerò!- Poi si alzò e chiamò  bassa voce la ragazza, che intanto era appoggiata con la schiena rivolta all’esterno e parlava con la sorella. Appena sentì qualcuno che la chiamava si girò
-Mh?- e guardò fuori
-Dorothy, sono Mello!-
-Mello? Mello sei tu davvero??-
-E chi sennò?-
Dorothy rimase sbalordita, poi si voltò verso Alice
-Ali Ali corri, c’è Mello c’è Mello!-
-Cosa? C’è Mello?-Alice corse alla finestra, e anche Near uscì alla luce della finestra
-NEAR!- Le ragazze non riuscivano a crederci.
-Shhh, fa piano Alice, sennò si svegliano! Aspettate, veniamo laggiù!- E corsero giù per le scale, facendo il meno rumore possibile. Appena aprirono la porta, Dorothy saltò addosso a Mello e lo ricoprì di baci, e lo stesso fece Alice.
-Mello, non ci posso credere che sei qui con me, non ci credo..- Era così felice che quasi si metteva a piangere
-Beh, vuoi una prova?- Disse il biondo, e sorrise. Anche Alice era molto emozionata
-Ma..con cosa siete arrivati?- chiese. Questa volta fu Near a rispondere
-Beh, una persona doveva un favore a Mello e così ci ha portati qui…in elicottero.-
-In elicottero??-
 Near annuì -Avrei preso anche la più scalcinata barchetta per attraversare l’oceano pur di vederti..-
Alice gli diede un bacio grandissimo e lo strinse a sé.
-Senti Dorothy, perché non andiamo un po’ da qualche parte?- disse Mello
-Mi sembra un’ottima idea, spero solo che i nostri genitori adottivi non se ne accorgano-
Anche Near e Alice volevano restare un po’ da soli, così il gruppo si divise. Loro andarono in spiaggia, che non era molto lontana, mentre Mello e Dorothy andarono al parco, dopo essere andati in qualche bar.
La spiaggia era bellissima e la luce della Luna si rifletteva sulle onde del mare. Near e Alice erano stati ad ammirare lo spettacolo, ora stavano facendo l’amore alla pallida luce lunare
-Near..io..io non voglio che tu te ne vada via..-
-Anche io Alice ma…non so come fare..vorrei che questa notte non finisse mai..- Ora che erano finalmente insieme non volevano perdere un secondo di quella meravigliosa notte.
Anche Mello e Dorothy stavano consumando quella voglia che da troppo tempo ormai era stata messa da parte. Nel parco a quell’ora non c’era nessuno, era il posto perfetto dove stare insieme.
-Mello..- disse a un tratto la ragazza -Resta qui, non andartene, resta qui con me>
-Dorothy..quanto vorrei restare con te..e starò insieme a te ogni secondo della tua vita solo se tu me lo permetterai- (PS. Che ve ne pare del Mello romanticone? *__*  *sbav*)
-Ehi, lasciami almeno respirare!- sorrise, poi una lacrima le solcò il viso.
-Che fai adesso, piangi?- Mello le asciugò la lacrima -Dai, non fare così..io sono ancora qui con te..-
-Lo so ma..dovrai andartene di nuovo..-
-Non pensarci adesso…vedrai, non ti lascerò sola..-


Un GRAZIE a tutti quelli che seguono questa fic...e naturalmene anche  a te Lucia..(non voglio una padellata in testa...xD)

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Capitolo 10
*** Crisi ***


I ragazzi stettero insieme fino a mattina presto. Dorothy e Alice però dovevano rientrare, altrimenti i loro neo genitori si sarebbero preoccupati se non le avessero viste se. Shimura aveva dormito nell’elicottero; era consapevole del fatto che i due “passeggeri” non sarebbero tornati prima di mattina, così si era sistemato come meglio poteva. Quando si salutarono, i ragazzi promisero che sarebbero ritornati. E così fu. Venivano ogni settimana, il sabato sera, e tornavano a casa la domenica mattina, in modo che non sarebbero stati stanchi durante le lezioni. Una sera Mello e Dorothy erano sdraiati nel parco. Alla ragazza piaceva molto il parco di notte, quando non c’era nessuno e quando si vedevano bene le stelle.
-Dorothy, tu..sei felice?-
La ragazza rimase un po’ strana a quella domanda, poi rispose
-Si, certo che sono felice, perché?-
Mello
-Dorothy, non ce la faccio più a vederti solo una volta alla settimana, io voglio stare vicino a te, voglio stare con te-
-Ma, Mello..io sono già con te..-
-No, non è abbastanza, lo sento…-
-Beh, ma non possiamo fare altrimenti, questo è l’unico modo per vederci..-
-Ma un’alternativa c’è!- Ora Mello si era messo a sedere e, prese le mani di Dorothy, continuò –Dorothy, scappiamo, andiamocene da qui, lasciamo stare la Wammy’s e i tuoi genitori, andiamocene via..-                         La ragazza abbassò lo sguardo..
-Mello, ne abbiamo già parlato, la cosa non è così semplice..-
-Perchè? Dimmi perché, è per i tuoi genitori? E’ per tua sorella?-
-Mello, per favore..-
-Dorothy dimmi perché, perché non possiamo stare insieme? Non mi ami più, è questo??-
-Si che ti amo Mello!- Sospirò –Non voglio lasciare mia sorella da sola-
-Dorothy, ascolta, Alice se la può cavare benissimo da sola!-
-Ma è mia sorella!-
-Chi se ne frega se è tua sorella! E’ grande ormai, non le serve la tua protezione, non sei la sua mammina! E’ un problema suo se non riesce a mettersi d’accordo con Near, e se le va bene così, tanto meglio per lei! E’ il momento che tu prenda in mano la tua vita, e smettila di preoccuparti sempre per gli altri!- Aveva un tono tra l’arrabbiato e il sarcastico, e questo a Dorothy non piaceva per niente.
-Non dico questo, è solo che Alice si troverebbe da sola se..-
-E’ un problema suo, Dorothy! Nella vita non puoi sempre contare sulle altre persone, devi sapertela cavare anche da sola! Ora devi decidere, o lei, o me.
Dorothy rimase spiazzata, non si aspettava una risposta del genere.
-Mello, come puoi chiedermi una cosa del genere? Io..non posso scegliere fra l’amore e la famiglia-
Il ragazzo divenne serio - E allora è chiaro che non mi ami abbastanza- Poi si alzò, le voltò le spalle e cominciò ad andarsene. La ragazza corse verso di lui e lo prese per una spalla.
-Mello  ti prego ascoltami. Io ti amo tantissimo e vorrei tanto scappare con te..-
-E allora perché non lo fai? Sei una stupida, Dorothy, forse dovresti cominciare a crescere e a renderti conto di ciò che ti circonda. Non sempre le cose si risolvono come vuoi. Impara a cogliere al volo le occasioni che ti vengono proposte, invece di fare la stronza e la puttana-
Quello fu il primo schiaffo che Dorothy lanciò a Mello, e di sicuro lasciò un segno tangibile. Non solo sul viso del ragazzo, ma anche, e soprattutto, dentro di lui. Poi la ragazza cominciò a piangere, ma era seria.
-Chi sei tu?- Mello, chiuso nel suo orgoglio non parlava e guardava altrove. Non ricevendo alcuna risposta, Dorothy se ne andò a casa, in lacrime.
Alice e Near avevano passato una bella nottata insieme. Quando il ragazzo, dopo aver salutato la  fidanzata, tornò alla fermata del pullman (perché Shimura quella sera aveva da fare) trovò Mello appoggiato al palo.
-Oh, sei già qui?-
-Si- Stava guardando un punto fisso ed era visibilmente arrabbiato. Due lacrime gli solcavano una guancia.
-Ma.. stai..piangendo?- Era la prima volta che lo vedeva piangere.
-Lasciami stare-
-Che..cosa è successo?- Probabilmente si sarebbe incazzato
-Ti ho detto di lasciarmi stare!-
Si,  si era incazzato.
Mello sbuffò
 –Sono stato un cretino, Near, ok? E ora piantiamola, non ti porto con me per farmi la predica. Anzi, fosse per me ti avrei lasciato alla Wammy’s.-
Poi arrivò il pullman, e i ragazzi dovettero salire.


Adesso rispondo alle recensioni; prima di tutto vorrei dire che non è il caso di rispondere in questo modo alla gente che chiede gentilmente una cosa. Ok, non sapevo cos'era la Mary Sue, e allora? Non mi è passato per la testa di andarlo a cercare perchè non avevo la minima idea cosa o chi dovevo cercare, quindi per favore, Happy_Pumpkin e Mimi93, prima di fare le sapientone e dire "Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire", fareste meglio ad informarvi. Poi..io l'avevo già detto all'inizio che questa è la mia prima fic, è più che normale che ci siano imperfezioni! Per ora vorrei finire almeno questa, in seguito sono sicura che riuscirò a migliorare. Comunque vi ringrazio per aver detto cosa pensavate, c'è gente a cui piace e c'è gente a cui non piace..sono sicura che le vostre recensioni mi saranno utili, però vi do un cosiglio: secondo me è meglio che le cose le diciate più tranquillamente.

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Capitolo 11
*** Sei felice? ***


Dorothy si buttò sul letto, stravolta. Sapeva che Mello era così, era orgoglioso Ad un certo punto sentì bussare alla porta. Si asciugò in fretta le lacrime, e poi disse
-Avanti-
-Ciao Dorothy-
Era Nina. Era vestita in camicia da notte, forse la ragazza aveva fatto troppo rumore entrando?
-Nina..-
-Ho sentito che sbattevi la porta di camera tua..-
-Oh, scusami io..non volevo svegliarti..-
-Cosa è successo? Stai piangendo?-
-Ecco, io..ehm..-
-Sai che puoi dirmi tutto tesoro..-
Dorothy decise di raccontarle tutto, da quando Mello e Near erano venuti da loro per la prima volta a quello che era successo quella sera. La ragazza credeva che si sarebbe arrabbiata sapendo che ogni Sabato notte usciva con il suo ragazzo senza che loro sapessero niente. Invece Nina non sembrava arrabbiata, anzi fece anche un sorriso.
-Non..non sei arrabbiata?-
-E di che? Sono stata giovane anch’io, e ho combinato di peggio, ci puoi giurare. Solo che la prossima volta è meglio se ce lo dite dove andate ok?-
La ragazza annuì, un po’ perplessa.
-E poi, per quanto riguarda questo tuo Mello, beh, non ti preoccupare, vedrai che le cose si sistemeranno-
-Dici?-
-Certo! E’ normalissimo litigare fra fidanzati, questo vuol dire che siete innamorati e che vi volete bene. Vedrai che la prossima volta che vi vedrete le cose si aggiusteranno.-
-E’ proprio questo il punto..ho paura che lui non voglia più venire qui e che sia arrabbiato..-
-Ma si che tornerà! Figuriamoci se ti lascia così, di punto in bianco. Lui è cotto di te, te lo dico io!-
Sorrisero entrambe.
-Bene, ora dormi su, che è tardi.- Disse infine la donna, dando un bacio in fronte alla ragazza.
-Nina?-
-Si?-
-..grazie- e le diede un bacio sulla guancia.
-Beh, prego. Buonanotte Dorothy-
Dorothy si era stupita di quanto si trovasse bene con Nina. Con lei riusciva a parlare liberamente, era diventata un’amica. Ma il punto era un altro: era davvero felice?
Alice tornò poco dopo. Era stanca e voleva andare a letto, ma trovando già sua sorella a letto, le chiese il perché. Allora Dorothy le raccontò tutto.
-Cosa? Ma non si è arrabbiata?-
-No, anzi, sembrava felice che le avessi raccontato cosa è successo..-
-Ah già, a proposito di questo..Dorothy, io non voglio che litighiate a causa mia.-
-A causa tua? Ma che dici? Noi non litighiamo a causa tua, è solo che..-
-Dorothy..ascoltami..vuoi andare con lui?-
-Io..si, lo voglio ma..-
-E allora vai..ti ricordi quando da piccole dicevamo che saremo state sempre insieme?-
Dorothy annuì.
-Beh, Dorothy, noi siamo sorelle, e saremo sempre insieme. Anche se tu dovessi andartene con Mello, noi ci potremo comunque vedere o sentire. Capisco come ti senti, ma a questo punto devi davvero prendere una decisione..Dorothy, niente e nessuno potrà mai dividerci.-
Dorothy guardò la sorella, poi si abbracciarono e cominciarono entrambe a piangere.

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Capitolo 12
*** Chocolate's Return ***


La prima che si svegliò la mattina fu Alice. Guardò la sorella, ancora profondamente addormentata e ripensò a quello che si erano dette la sera prima. E lei cosa avrebbe fatto con Near? Non sapeva se il ragazzo se la sarebbe sentita a scappare, e anche se fosse stato così, dove sarebbero potuti andare?..”E se io tornassi alla Wammy’s?” pensò “Noo, anche ammettendo che Roger mi faccia di nuovo entrare (cosa impossibile), come farei con i miei neo genitori? Near non potrà venire per sempre..beh, potrei andarlo a trovare qualche volta anche io, ma francamente, sia io che lui siamo un po’ stufati di fare sempre avanti e indietro...forse dovrei chiederlo a Nina, tanto lei sa già tutto..” I suoi pensieri furono interrotti da Dorothy che la stava guardando e sorrideva
-Dorothy..-
-Avevi una faccia così strana, a cosa stavi pensando?- chiese divertita
-A nulla..ero chissà dove…- sorrise anche lei, poi tornò seria –Dorothy, quindi hai intenzione di andartene?-
Anche la sorella tornò seria
-Beh, non so..dovei parlarne con Mello..sempre se ci rivedremo..-
-Non dire sciocchezze Dorothy, certo che lo rivedrai..comunque sono felice che tu te ne vada, sempre con questa sorella fra i piedi..- scherzò
-Ah si? Ti sono fra i piedi eh? Prendi questo allora!- e cominciarono a darsi le cuscinate addosso, ridendo.
La giornata passò velocemente, e anche quella dopo, e quella dopo ancora. Mello non si era fatto sentire. Dorothy aveva pensato di andarlo a trovare all’orfanotrofio, ma poi aveva cambiato idea “Se non mi dice più nulla, forse è perché non vuole più vedermi..” pensò.
Una sera stava piovendo molto forte e le ragazze erano dovute rimanere in casa. Nina e Simon erano andati a lavoro, ma erano tornati abbastanza presto. Dopo cena, Dorothy e Alice erano rimaste nel soggiorno a parlare e a guardare la tv  insieme ai genitori. Ad un certo punto il campanello suonò e Nina andò ad aprire. Poco dopo, quando aprì la porta disse
-..ah, te la chiamo subito, intanto entra, vieni, sta piovendo molto forte- poi, tornando in soggiorno –Dorothy, c’è una persona che ti vorrebbe parlare- e le fece l’occhiolino. La ragazza si alzò dal divano e andò nell’ingresso, perplessa. Chi poteva cercarla a quell’ora, e mentre stava piovendo? Poi si bloccò
-Mello!!- Il ragazzo era gocciolante, l’unica giacca che aveva era quella con il pelo dietro, marrone.
-Ciao..-
La ragazza gli saltò letteralmente addosso e lo ricoprì di baci
-Mello, pensavo che non volessi più vedermi-
-Anch’io..-
-Cosa??-
-Haha, scherzavo dai..-
Dorothy lo strinse forte
-C’è anche Near con te?-
-Near? Secondo te stavo a perder tempo con quello lì? Non so nemmeno perché continuavo a portarlo con me…comunque, Dorothy..scusa. Ho un po’ esagerato, solo perché volevo che tu venissi con me..-
 La ragazza lo guardò, poi disse
-..scuse accettate-
-Si?-
- Mello..tu sei bellissimo, sei intelligente, sei divertente, sei un po’ stronzetto e sei fantastico a letto, sarebbe impossibile non perdonarti.. tu sei il ragazzo che desideravo e anche se litighiamo io ti amo e voglio stare con te, perché non è questo che fanno i fidanzati?- Poi riprese fiato e si voltò verso il resto della famiglia –Ah, uh, hehe..ehm…Simon, Nina, questo è Mello…Mello, i miei..genitori. E mia sorella, ma tanto lei la conosci- Alice lo salutò. Nina sorrideva, mentre Simon non era ben sicuro di aver capito cosa stava succedendo, e si rivolse alla moglie, piano
-Tu ne sai qualcosa?-
-Shh, poi ti spiego..Mello, senti, sarai stanco, perché non rimani qui per stanotte? Non vorrai tornare a casa completamente fradicio-
-Mi dispiace signora,  ma devo tornare all’orfanotrofio.-
-Beh, ma ormai è tardi, domani ti riaccompagneremo noi-
-..Beh, allora..d’accordo, grazie..-
Poi parlò Alice
-Beh, sarà il caso che stasera vada a dormire nella stanza per gli ospiti- disse con un sorrisetto malizioso.

Eccomi qui di nuovo!..beh, visto che se scrivo comincio a svalvolare, sarà meglio rispondere alle rrrrrrecensioniii!
zeldaXroy: Beh, che dire, grazie, sia perchè ti è piaciuta la mia fic, sia perchè stai dalla mia parte ;D Un baci8
Lucia_Elric: Ecco una delle "seguitrici" + accanite, nonchè abile lanciatrice di padelle ....xD Non preoccuparti, nel prossimo capitolo troverai un buon motivo x sbavare la tastiera..

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Capitolo 13
*** U 'n Me ***


Ok, vi avevo promesso una svolta un po' più pervertita..eccola qua...xD Buona lettura! (e buoni sbavamenti Lucia ;D)

Andarono a letto abbastanza presto. Dorothy e Mello, dopo aver dato la buona notte, entrarono in camera.
-Mello, sono così felice che tu sia qui con me..-
-A chi lo dici..- Sorrise, poi la fece sdraiare sul letto, e cominciò a baciarla sul collo.
-Mello, non credi che potrebbero sentici?-
-E allora? L’ha detto anche tua sorella che andava a dormire nell’altra stanza- Le sfilò la maglietta e la baciò sul petto. La ragazza lo fece girare, in modo che stesse sotto di lei, poi anche lei gli tolse la maglietta e cominciò a leccarlo sul petto. Mello le sfilò i pantaloni, e lo stesso fece Dorothy. Poi continuarono a baciarsi, e Dorothy annusò i capelli del ragazzo.
-Hai un..buon odore..-
-E’ il mio odore di sempre-
-No, questo è ..più bello..-
Continuarono, poi Mello si tolse da sopra Dorothy, e si sdraiò accanto a lei, sfinito.
-Wow, non credevo che durassi così poco- lo punzecchiò la ragazza.
-Guarda che se voglio posso continuare per ore e ore- sorrise
-Ceerto, e perché non l’hai fatto?-
-Volevo solo lasciarti un po’ di respiro..-
-Ah, volevi lasciarmi un po’ di respiro eh?-
Dorothy tappò la bocca al ragazzo e sussurrò in un orecchio
-E se ora te lo togliessi io il respiro? Se ora ti tappassi anche il naso e tu non riuscissi più a respirare?-
Mello si tolse la mano dalla bocca
-Beh, credo che morirei..-
-Esatto- Poi guardò il soffitto – Che strano sarebbe morire proprio adesso, eh? Andare a dormire e non svegliarsi più, e continuare a vivere in un sogno senza fine..-
Mello aspettò un po’, poi disse
-Tu sei tutta matta!- Rise
- Ma no, dai!- Anche lei rise, poi lo abbracciò
-Mello?-
-Si?-
-…dormi che sei stanco- e ricominciarono a ridere. Poi entrambi si addormentarono, abbracciati.
La mattina Dorothy fu svegliata da sua sorella, che stava bussando alla porta.
-Dorothy? Dormi?-
-Lo stavo facendo fino a poco fa..- e si rigirò nel letto
-Dai, posso entrare? Devo prendere la mia roba..-
Dorothy sbuffò, poi scese dal letto. Aveva una maglietta larga che le arrivava fino agli slip, adorava usare le maglie larghe come pigiama. Poi si diresse verso la porta e la aprì alquanto sonnecchiante. Anche Alice era in pigiama.
-Ma non potevi prenderla ieri sera la tua roba?- Disse stropicciandosi gli occhi
-Me ne sono dimenticata! E poi siete corsi subito a letto voi due..-
Mello si rigirò nel letto, e mugolò qualcosa. Alice andò verso l’armadio, aprì un cassetto e prese un reggiseno e un paio di slip. Poi si diresse verso la porta, ma nella penombra della stanza non si accorse della borsa di sua sorella, a terra. Inciampò e andò a finire sul filo dello stereo che, essendo tirare, fece cadere anche quest’ultimo.
-Lo stereo!!!- Dorothy corse a soccorrerlo, mentre Alice si stava rialzando da terra, massaggiandosi un gomito. A quel punto Mello si svegliò del tutto. Non si era ancora accorto di Alice, quindi scese da letto, nudo.
-Dorothy, ma mi spieghi che casino fai?-
-Ehm, Mello, ti..conviene tornare a letto..- Alice si volse, guardò Mello e di colpo si sentì molto a disagio..solo in quel momento il ragazzo capì che c’era anche Alice.
-Ah, ciao Alice-
-ma come “ciao Alice”? Copriti!!- e Dorothy lo spinse di nuovo nel letto, coprendolo con le coperte. Alice pensò che era il caso di andarsene, quindi corse verso la porta e uscì rapidamente.

Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo!! Purtroppo temo proprio che la storia stia per finire (non ne sono ancora del tutto sicura, potrebbero esserci altri 10 capitoli xD), ma DON'T WORRY!! La mia testa è piena di idee e spunti, non vi lascerò soli :D

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Capitolo 14
*** La fine (già, proprio la fine..) ***


Reggetevi forte, perchè questo è..l'ultimo chappyyy!!!!!! E' un po' corto..ma spero che vada bene....^^'

Dopo che si fu vestita, la cosa che premeva di più a Dorothy era parlare a Mello di quello che lei e sua sorella si erano dette non molto tempo fa.
-Mello..ho bisogno di parlarti-
-Si?- Il ragazzo si stava mettendo i pantaloni. Dorothy abbassò la voce
-..l’altra sera io e Alice abbiamo discusso sul fatto di andarcene o meno..-
-Ah si?-
La ragazza annuì –Lei non può andarsene, Near è alla Wammy’s ed è impegnato con lo studio..ma io..io potrei..-
-Davvero?-
-Si..Mello, io voglio veramente andarmene da qui. Non è che non ci sto bene, ma sento che non ce la faccio più a stare rinchiusa. Voglio andare via.-
-Sicura?-
Dorothy ci aveva pensato più volte, adesso non voleva più tornare indietro.
-Sicura.-
-E quando?-
-Ora, domani, il prima possibile…quando vuoi tu.-
I ragazzi continuarono a parlare. Decisero di scappare veramente. Mello aveva alcuni contatti, avrebbero trovato una casa, si sarebbero creati una nuova vita.
La voce di Nina risuonò per le scale
-Ragazzi! C’è la colazione, venite!-
Alice stava per scendere, quando la sorella la prese per un braccio e le sussurrò in un orecchio
-Devo dirti una cosa-
-Quando?-
-Dopo colazione-
Fecero colazione abbastanza in fretta, poi Dorothy portò la sorella in camera insieme a Mello. Poi chiuse la porta
-Alice, abbiamo deciso.-
-Cosa?- Sapeva perfettamente cosa, ma voleva esserne sicura
-Ce ne andiamo……-
-Ah.ah si?- Si guardarono, poi cominciarono a singhiozzare. Si abbracciarono e piansero.
-Ma..quando andrete?-
-E-ecco noi…noi pensavamo…stanotte.-
-Stanotte??-
I ragazzi annuirono
-Si, prenderò il pullman che passa di qui e andrò alla Wammy’s. Poi ce ne andremo.-
Parlarono, parlarono del viaggio, di come avrebbero fatto a rimanere in contatto, e di dove sarebbero andati. Poi i genitori delle sorelle riportarono Mello all’orfanotrofio. Quella notte né Alice né Dorothy dormirono. Quando fu il momento di andare, le sorelle si salutarono davanti alla porta di casa.
-Allora..ciao Alice..-
-Arrivederci…-  Sorrisero e si abbracciarono forte, poi Dorothy salì sul pullman. Alice lo guardò mentre si allontanava, con le lacrime che scendevano dalle guance.
Si spedirono delle lettere ma non si videro più, fino a che un Dio non scese sulla terra, ed entrambe si trovarono ad indagare sullo stesso caso. Una con Near, e una con Mello. Ma questa è un’altra storia.

Beh, questa è la fine! Non posso credere di esserci arrivata….sto per piangere…però, non preoccupatevi! Ho già in mente qualcosa per la mia prox fic!! Che dire, spero che vi sia piaciuta…specialmente spero che quest’ultimo chappy sia venuto bene…..grazie a tutti!! Un bacio grossissimo!! Alla prossima ;D

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