La vendetta della manticora

di Soporiferto
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il campo ***
Capitolo 3: *** Il bosco ***
Capitolo 4: *** In viaggio ***
Capitolo 5: *** Due nuovi amici ***
Capitolo 6: *** Pioggia di giganti ***
Capitolo 7: *** Il tempio di Ecate ***
Capitolo 8: *** Una grossa perdita ***
Capitolo 9: *** Buongiorno, Notte, Come va? ***
Capitolo 10: *** Nuove piste ***
Capitolo 11: *** Si parte ***
Capitolo 12: *** Le chiavi ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


so che il primo capitolo è molto corto, ma fidatevi che i prossimi saranno più sostanziosi quindi vi invito a non giudicare male subito Grazie :) ps Eragon e Torak arriveranno fra un po' pps vi consiglio ancora di leggere almeno il capitolo due per capire al meglio il tipo di ff che sto scrivendo.

Nico si svegliò di soprassalto. Gli faceva molto male la testa.                                            
–ci sei??! si girò a vedere chi fosse a riscuoterlo dal suo torpore. Hazel si stagliava sopra di lui guardandolo con aria minacciosa. Improvvisamente si ricordò che doveva ancora portare la legna la mamma. Si avviò quindi verso casa.  Quando giunsero alla strada principale si fermò ad osservare i guerrieri che tornavano dalle battaglie contro i titani. Il comandante Percy capeggiava la carovana. Il mal di testa si intensificò. Quando arrivò a casa dichiarando che voleva unirsi alla legione sua madre lo rimproverò: -Cosa cavolo ti salta in mente, nessuno dei miei figli partirà per il fronte capito???                                                                           
-Non mi interessa ci andrò comunque! E detto ciò uscì sbattendo la porta.

Mentre correva via trovò dei bulli che stavano picchiando il suo amico Jason. Quando videro che Nico era seguito a ruota da Hazel decisero improvvisamente di andarsene molto velocemente.                                 
– Hahahah hai visto come se la sono data a gambe quei codardi!!  Si pavoneggiò lui.  
–Andiamo al fiume, c’è una brezza fresca li. propose Jason

-Perché la gente non reagisce! I titani potrebbero attaccare da un momento all’ altro! bisogna combatterli prima che arrivino!
-La gente ha paura Nico in realtà non vogliono pensarci perchè se lo facessero impazzirebbero. Pensa se tutto ciò che hai ti venisse strappato: casa, amici, la tua stessa vita...

Il biondo non fece neanche in tempo a finire la frase che un tuono squarciò il cielo. Poco dopo sentì qualcuno gridare - Crono ci sta attaccando scappate!!  
A quel punto Nico sentì una sensazione strana come un qualcosa che lo stesse risucchiando via. I dolori alla testa si fecero lancinanti e poco dopo atterrò in una radura molto buia.

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Capitolo 2
*** Il campo ***


2. IL CAMPO
Eren si svegliò con un mal di testa pazzesco. La prima cosa che vide appena aprì gli occhi fu un viso pallido che lo scrutava attentamente.
-chi sei e cosa ci fai qui? Chiese lui.
Appena tentò di muoversi si accorse di essere legato assieme a Mikasa e Armin che erano accasciati poco lontano.
-cosa gli hai fatto?!? Giuro che se gli hai fatto del male…
-tranquillo sono solo in trance, tu invece dimmi chi siete se non vuoi che gliene faccia
-siamo dalla legione esplorativa ok? Disse Eren cercando di ferirsi le mani contro un sasso (per chi non lo sapesse Eren si trasforma in gigante ferendosi, normalmente si morsica la mano)
-non la conosco, ma per ora può andare bene al massimo le torture dei campi della pena potrebbero aiutarmi a farvi ricordare altro. Ora però seguitemi.
Il prigioniero era quasi riuscito a ferirsi quando lo sconosciuto lo sollevò di peso e con uno schiocco di dita risvegliò Armin e Mikasa.
- siete fortunati che avete detto tutti la stessa cosa, di questi tempi se aveste mentito non arrivavate neanche a parlare con Chirone. Comunque mi chiamo Nico.
-chi sarebbe Chirone?
-zitto e cammina
 
Arrivati al presunto campo notò che era pieno di ragazzi in armatura che avevano un’ aria da funerale.
Giunto all’ ingresso gli venne un colpo. Un essere strano misto tra un cavallo e un uomo li stava aspettando
-nuovi semidei? Fece la strana creatura
-Credo, ma non si sa mai che potrebbero essere spie della Manticora
Questa volta il cavallo-uomo si rivolse a loro
-Vi sconsiglio vivamente di esserlo, Perché se lo foste non la passereste liscia con Frank o Nico. Quest’ ultimo confermò con un ringhio
-ok, 1 dove siamo 2 chi siete 3 non sappiamo niente di chi sia questa Mantica nè perché ci chiamate semidei.
-si chiama Manticora non Mantica poi siamo al campo mezzosangue, sono Chirone il centauro e per ultimo se non foste semidei non potreste entrare in questo campo l’ Alberonon lo permetterebbe che se non lo sapete è quello che protegge il campo dai mostri e dai mortali
- se non ci lasciate andare vi uccido.
-mmm un vero spirito di Ares oppure di Ade vero Nico? Lui rispose con un brontolio sommesso.
-ho detto lasciaci andare.
-va bene vi libereremo nel bosco se sopravvivrete sarete abbastanza forti da unirvi a noi mi dispiace usare metodi così rudi, ma di questi tempi servono solo i migliori. Comunque sappiamo che se siete spie dei mostri scappereste come codardi.
-non siamo codardi e  comunque usciremo da quello stupido bosco e dopo scapperemo.
-eh sì, direi figlio di Ares. Comunque li ho trovati con questi addosso. Disse Nico mostrando i 3DM e le spade. –Le spade sono armi ibride, hanno una fattura mortale, ma possono ferire le creature magiche, sono dotate di una resistenza assurda, forse sono state fatte da qualche discepolo di qualche figlio di Efesto. Riguardo a questi aggeggi non so a cosa servano dovremmo chiamare Leo. Detto ciò schiacciò per sbaglio un tasto lanciando per sbaglio un arpione a un centimetro dalla faccia di un ragazzo dagli occhi verdi e i capelli mori (come Eren) che si stava incamminando verso di loro.
Quest’ ultimo non fece in tempo a lamentarsi che un’ altra ragazza dai capelli rossi e avvolta in una nebbiolina color lime corse verso di loro gridando:
-i sette eroi con il gigante e i sui amici,
Dovranno andare dove il problema ha le radici,
se la figlia dei morti vorranno salvare,
l’ unico modo, è collaborare

 

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Capitolo 3
*** Il bosco ***


 
3. IL BOSCO
-eehm noi non dovevamo andare nel bosco o cose simili?
-eh no voi rimanete qui e vediamo se siete amici dei giganti. Fece Percy che nel frattempo li aveva raggiunti
-non siamo amici dei giganti li uccidiamo ve l’ho detto che siamo della Legione Esplorativa! Disse Armin che nel frattempo era sempre stato zitto
I loro rapitori scoppiarono a ridere. –voi? Dal modo in cui lo dite sembra che lo facciate tutti i giorni!
-infatti!
Ora si fecero seri –per sconfiggere un gigante bisogna avere l’aiuto di un dio, inoltre è una cosa estremamente complicata, almeno in questo mondo. Spiegò chirone. –credo che voi non veniate da qua, ricordate cosa aveva detto Rachel una settimana fa? “da un altro mondo degli eroi arriveranno, ma nonostante tutto vi aiuteranno”.
-stanotte ho avuto un sogno strano. Annunciarono Nico e Percy quasi in contemporanea.
-ho sognato di essere in uno strano posto ero dentro un villaggio circondato di mura e ho visto Hazel. Poi c’era Percy e Jason ma non ricordo bene.
-Noi ci abitiamo veramente lì, beh più o meno di solito siamo in giro a distruggere titani, anche senza l’aiuto di un dio.
Tutti sobbalzarono, Mikasa era rimasta così tanto tempo in silenzio che se l’ erano quasi dimenticata.
-allora andate pure nel bosco avete appena detto che li uccidete i giganti.
-Ma potrebbero essere utili non possiamo lasciarli andare così! Protestò Nico
-Lasciali andare e restituiscili la loro roba.
Eren e i suoi amici si avviarono quindi a passo spedito verso la piccola foresta.
Quando si furono allontanati abbastanza Chirone riferì a Nico
-Tanto non possono andare da nessuna parte
 
Armin si stava confrontando con gli altri sui vari modi per scappare.
-Mikasa non capisci che ci useranno come schiavi, la prima cosa che hanno fatto è stato legarci.
-Senza di noi non possono fare niente e noi idem, l’ha detto anche la tizia strana. Forse seguendoli potremmo trovare il modo di tornare a casa.
-Per me avete ragione entrambi, comunque vorrei superare questa specie di prova non voglio scappare ora come un codardo lo faremo magari dopo.
Appena finito di parlare Eren si trovò atterrato da un ragno enorme.
Purtroppo nella caduta si era tagliato mezzo braccio contro un sasso, quindi senza volerlo iniziò la trasformazione
 
La prima cosa che pensò Percy appena un fulmine proruppe nel querceto fu se tra i nuovi arrivati ci fosse veramente un figlio di Zeus.
La seconda fu di correre subito a vedere avvertendo tutti gli altri.
Rimasero attoniti quando videro un enorme gigante che spiaccicava un mostro mentre Armin e Mikasa volteggiavano tra gli alberi affettando tutto ciò che si muoveva.
-ecco chi sono il gigante e i suoi amici. Credo che dovremmo chiedergli come far smettere quel gigante. Sentenziò Chirone
 
Poco dopo erano seduti comodamente nella casa grande.
-quindi da voi i giganti sono delle specie di creature umanoidi che mangiano la gente? Qui invece sono molto più potenti ma sono solo ventiquattro. Solo è un po’ minimizzare anche se alcuni sono già stati sconfitti.
-quindi cosa volete da noi esattamente? chiese
-che veniate con noi a combattere i mostri, uccidere la Manticora e salvare la sua ragazza, facile no? Sghignazzò Leo –comunque prima di tutto dovete passare dall’ armeria che la casa di Efesto, Vulcano e quella di Ecate si sono impegnati ad allestirla
-teniamo le nostre armi.
-fidatevi venite a vedere cosa abbiamo fatto
-mmm, va bene. Comunque accettiamo di venire solo se ci aiutate a tornare a casa.
-va bene sbrigatevi però
 
Leo sembrava una guida turistica. Ora illustrava il funzionamento di una balestra magica, ora mostrava una mazza ferrata infuocata.
Alla fine uscirono ognuno con una coppia di katane e una balestra a testa. Mikasa scelse tutto a tema congelante. Qualsiasi cosa toccasse le sue frecce o lame veniva congelata. Armin optò per il fuoco con grande piacere da parte di Leo, ed Eren con delle armi che si potevano ingrandire o rimpicciolire in base a che forma assumesse.
-Ma in tutto ciò dove dovremmo andare, l’oracolo si riferiva alle radici del problema. Chiese Piper
-Forse dobbiamo volare in Grecia? Direi di cominciare da lì. Propose Leo
Nessuno lo contraddisse –beh,allora partiamo, no?

 

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Capitolo 4
*** In viaggio ***


4. IN VIAGGIO
È una richiesta un po’ stupida, ma se state leggendo questa fan fiction mi farebbe piacere se scriveste una piccola recensione, anche delle critiche, che sarò felice di accettare per migliorarmi. GRAZIE :)
Cavalcare Festus per Leo era un’ esperienza senza paragoni. Era un po’ preoccupato per la sua nave, anche se senza Hedge non c’era il rischio che qualcuno prendesse una balista facendo fuoco su qualsiasi cosa. E poi Jason aveva padronanza delle correnti d’aria. Intanto pensò solo a godersi il suo volo. Con la mano sentiva il i macchinari che lavoravano ed emanavano calore. In quello stato di assoluto rilassamento pensò a Frank. Poteva trasformarsi in tutto ciò che voleva, ma la sua vita era legata a un pezzo di legno. Mentre era assorto nei suoi pensieri notò una piccola isola ricolma di navi. Appena arrivato vide che le navi e le spiagge erano piene di mostri. –Meglio andare ad avvertire gli altri, eh bello? E detto ciò virò di lato tornando alla trireme.
 
-ok, in quanto di figlia di Atena, dea della saggezza per i nuovi arrivati,  stilerò un piano. Dunque a occhio saremo circa 70 a 1 per loro. Noi avremo l’effetto sorpresa quindi dobbiamo sfruttare l’ effetto sorpresa al meglio. Leo devi fabbricare delle bombe con il fuoco greco da lanciare tramite le baliste. Erdemp  salterà…
-Eren non Erdemp
-Stavo dicendo, Eren salterà nella mischia trasformandosi mentre gli altri due accerchieranno il nemico assieme a noi. Intanto Percy distruggerà le navi va bene? E ora, al lavoro! Su! Su!
-Perché tocca a me fare la parte più pericolosa?
-Perché sei il più adatto a confondere il nemico e a distruggere in massa
-La cosa più fastidiosa e che ha pure ragione, umpf. Sbuffò Eren
-cosa???
-Niente, niente stavo solo pensando a come sorprenderli meglio
 
All’ inizio il piano funzionò alla perfezione: Le bombe di Leo falciarono un sacco di nemici, Eren ne spiaccicò altrettanti mentre un’ altra buona parte fuggiva finendo nella trappola di Annabeth venendo finita dai restanti eroi e in contemporanea Percy sommergeva navi da guerra nuove di zecca. Tutto ciò finché il 3DM di Armin si incastrò con il mantello di Mikasa mentre roteando investirono Nico e per un pelo non incenerirono Jason che si distrasse per un secondo mancando un fendente e ricevendo in cambio una mazzata sulla nuca da una dracena.
Un lestrigone si lanciò davanti all’accozzaglia di semidei storditi minacciando di ucciderli se gli altri non si fossero arresi.
Leo non si fece problemi ad abbatterlo, anche se ne arrivarono subito altri. Quindi si limitò ad andare a recuperare Percy dall’altra parte dell’isola.
-Vai a salvarli! Non possiamo permettere che li catturino per poi torturarli o peggio… e poi Annabeth…
-Stai calmo Percy! Adesso ci camuffiamo come le loro navi in modo da scoprire dove vanno e poi li liberiamo alla prima occasione, ok? Andrà tutto bene.
 
Annabeth sperò con tutto il cuore che Percy e gli altri stessero bene. Da quando erano stati presi in ostaggio stava rimuginando su come scappare da lì
A strapparla da quella condizione fu una sottospecie di goblin  armato fino ai denti che senza una parola la prelevò e la portò sul ponte della nave dove la aspettava una figura molto particolare. Era molto simile alla creatura che l’aveva portata lì, ma avvolta come da una sciarpa dalla sua barba. Alla cintura portava una scimitarra arrugginita ma comunque molto tagliente.
-allora ragazzina, ci faresti il favore di dirci dove si trova il Campo dei vostri amici romani?
-Mai.
-Mi dispiace, ma dovremmo usare un tono un po’ più convincente. Qualcuno mi chiami Barik! 

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Capitolo 5
*** Due nuovi amici ***


5. DUE NUOVI AMICI
Vi avviso che d’ora in poi pubblicherò solo 2 capitoli a settimana
 
Barik era un energumeno con addosso solamente con dei vestiti logori e delle catene alla cintura. La sorpresa era che attaccate alle catene c’erano Hazel e Nico.
-LASCIA pure qua i prigionieri. Disse mentre con noncuranza ne prendeva il possesso.
Non vuoi vero che i tuoi amichetti vengano buttati in mare con dei sassi legati ai piedi, vero? Dimmi dov’è quel campo ,e vi lasceremo tutti alla prima isola che capita, tanto vi potete far aiutare dal figlio di Poseidone no? Sai è anche lui con noi.
-Mi dai tempo fino a domattina per pensarci?
-Affare fatto!
 
-Quindi secondo il tuo piano durante la notte apriamo un varco in ogni stiva e li liberiamo?
-esattamente
-e se ci scoprono e li ammazzano?
-non ci scopriranno tranquillo
- e va bene ti credo
3 ore dopo.
La trireme viaggiava liscia sull’acqua avvicinandosi un’altra nave.
In modo ugualmente tranquillo forò lo scafo nemico rivelando all’interno solo dei sacchi
-dannazione abbiamo sbagliato nave!
Stavano quasi per decidere di cambiare obbiettivo quando un sacco iniziò a rotolare verso di loro riversandone il contenuto.
-Ma che… da quando in qua i mostri gestiscono il contrabbando di cuccioli?
 Infatti davanti a loro si trovavano UNA gattina norvegese e un cagnolino simile a un pastore tedesco.
-questa nave affonderà col buco che abbiamo fatto, non me la sento di lasciali qua. Tu cosa ne pensi Percy?
-sono dello stesso parere, controlliamo se ce ne sono altri.
Per fortuna erano gli unici, il resto erano sacchi di patate.
Il colpo successivo fu più fortunato riuscendo a trovare Frank assieme a qualche carica di esplosivo
-Ma che carini, dove li avete trovati? Non vi dispiace se mi prendo il cagnolino?
-Non ti basta trasformarti in qualsiasi creatura, vuoi avere anche un animale domestico? Lo canzonò Leo
-Ti chiamerò Tex, va bene? Chiese al cane fregandosene del commento di Leo.
Tex rispose scodinzolando felice.
-Torniamo seri mancano ancora gli altri e non abbiamo tanto tempo prima che si accorgano di avere un prigioniero in meno e un buco nella nave in più
Finito il giro mancava solo la nave più grande dove in teoria si trovavano Annabeth, Nico e Hazel.
Non fecero in tempo a liberarli che Annabeth si fiondò nella nave tirando con sé gli altri due gridando.
-Stavo già cercando di scappare mi hanno sentito, Muovetevi presto!! Pensate a un contrattempo! Tra l’ altro ho sentito che la loro base è nel sud della Grecia forse dovremmo andare li
Senza dire niente tutti pensarono che i candelotti di dinamite trovati prima fossero un contrattempo eccellente, e così fecero.
In una fantastica alba con navi che affondavano e un’ esplosione alle spalle si avviarono placidamente verso la prossima destinazione
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Capitolo 6
*** Pioggia di giganti ***


6. PIOGGIA DI TITANI
 Scusateeee!! Mi spiace per il ritardo e per la cortezza del capitolo, ma ho avuto degli impegni e non sono riuscito a fare di più. Mi farò perdonare più avanti con un idea che mi è venuta.
-Ma che carino questo cosino!!
-Si chiama gatto Annabeth, per la precisione una gatta
-si, si, va beh. Percy sapevi che i gatti portano fortuna? Sono creature affiliate ad Artemide.
-Chi sarebbe Artemide? Domandò Armin
-mpfff… vi devo proprio spiegare tutto eh? Sarebbe la dea della caccia. Comunque la posso prendere io? È troppo carina! Ti chiamerò Cica.
-Mi spiace ma la dobbiamo consegnare a… Chirone, ci ha detto di portaglielo.
Un’occhiata infuocata di Annabeth fece ricredere Leo. –Scherzavo, stai tranquilla la puoi curare tu.
-una cosa scusa… dove è finita?? Mi sa che dovrò essere geloso di un animale.
Scoppiarono tutti a ridere tranne Leo che rimaneva immobile davanti alla consolle
-Jason chiama Leo, ci sei? Cos’è che stai fissando
-venite a vedere un attimo
Sul display luminoso c’era un puntino luminoso che rappresentava la nave mostrante una costa spagnola. La cosa particolare era una una macchia larga qualche chilometro che si stagliava sopra la Grecia del sud. Qualche attimo dopo essere sparita tutti i semidei si bloccarono come in una specie di “bug”.
-ma che diavolo…
Improvvisamente un gigante apparve dal nulla schiantandosi nel mare.
Subito dopo altri titani piovvero dal cielo.
-credo che sia una missione solo per noi. Mikasa tu vai a destra, io vado a sinistra e Eren va al centro e si trasforma ok?
-credo che il centro siamo noi…
Infatti erano completamente circondati dai colossi.
-facciamoli fuori ok?

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Capitolo 7
*** Il tempio di Ecate ***


7. Il tempio di Ecate
 
-Ma che diavolo è successo? Sembra di essere nel Tartaro.
Infatti davanti a Piper si stagliava una distesa di cadaveri di giganti ancora fumanti.
-li abbiamo uccisi mi sembra ovvio.
-Nooo, non l’avevamo notato, guarda. Intende come avete fatto ad ucciderli da soli. Saranno quasi un centinaio!
-Devo ammettere che le spade che ci hai regalato sono state molto utili, Leo, suppongo.
-Esatto, Eren
-Finalmente qualcuno che pronuncia correttamente mio nome!
-Sul serio, dai, cos’è successo quando siamo svenuti? Domandò Jason.
-Non siete svenuti, vi siete bloccati a mezz’aria quando sono caduti i giganti.
-forse sono venuti dal vostro mondo tramite un portale, quindi, magari potreste usarlo per tornare a casa. Comunque credo che quando ci siamo bloccati sia collegato a questo. Nemici di un mondo, eroi dello stesso.
-Lo credo anche io. Come al solito Mikasa fece rabbrividire tutti rompendo il suo silenzio.
-comunque sia, dobbiamo andare verso la Grecia giusto?
-direi di si, Leo. Confermò Nico.
-c’è solo un problemino.
-cioè? Chiese Jason
-eeeeh ho controllato la nave ed è rotta. manca la “benzina”. Mi spiego meglio. La nave va a magia e non so perché si è scaricata di colpo quindi ci dovremmo fermare in italia a ricaricarla ad un tempio nascosto di Ecate. Ci impiegherà… circa… una giornata.
 
Il tempio era una struttura affusolata sorretta da 4 colonne che davano accesso ai relativi ingressi il tutto circondato da pietre muschiose.
-Voi potete andare a dare un occhiata in giro mentre faccio il pieno.
-Ti lasciamo Annabeth va bene? Propose Percy. Lei acconsentì.
Gli eroi restanti si incamminarono verso il bosco che si propagava dal tempio.
Li dentro tutto era un groviglio di liane arbusti e tronchi. La poca luce che filtrava tra le fronde veniva subito assorbita dalla spada di Nico.
Tutto d’un tratto una piccola fiammella blu apparve a un centinaio di metri dal gruppo
-credo che ce l’abbia mandata Ecate. Anche se potrebbe essere un demone strano. Cavolo in questi casi servirebbe proprio Hazel. Disse Percy. Appena vista la faccia di Frank se ne pentì subito. –comunque sia direi di seguirla per un po’.
Stavano per avviarsi quando un tonfo sordo provenne dalla nave. Tutti corsero in quella direzione.
La testa di Leo sporgeva da un cespuglio
-Hey, Leo, cos’è successo? Chiese Frank. –LEO! Leo…
Davanti a loro Annabeth e il figlio di Efesto erano inchiodati a terra con due rami grandi come delle travi.

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Capitolo 8
*** Una grossa perdita ***


8. Una grande perdita
Non fucilatemi sul colpo, grazie, continuate fino in fondo per piacere.
Il sangue usciva copiosamente dalle ferite ancora aperte dei due semidei. Percy si fiondò per primo verso Annabeth staccando il ramo che la stava trapassando. –aiutatemi svelti stanno morendo. Tutti corsero da lui tranne Nico. –Vieni anche tu a dare una mano, per piacere. Continuò lui
-Percy… mi dispiace.
-Cosa ti dispiace? Chiese Percy che iniziava ad avere le lacrime agli occhi.
-Lo percepisco… sono entrambi morti. Sentenziò Nico serissimo.
Calò un silenzio di tomba.
Il figlio di Poseidone iniziò a tremare.
-PERCHẺ!! Gridò lui con tutta il fiato che aveva nei polmoni.
Un fremito scosse la foresta. Poco dopo si sentirono dei passi pesanti che si avviavano verso di loro.
Due alberi umanoidi enormi si avviarono verso di loro. Finalmente capirono chi aveva ucciso i loro amici.
Si prepararono subito a combattere. Senza pensarci due volte Percy si avventò sui nemici. Venne subito spazzato via contro una roccia. Uno dei due colossi si preparò a trapassarlo quando si bloccò poco prima farlo perché esplose in una nuvoletta di foglie. Appena si disperse si intravide la figura di Mikasa che corse verso il ferito rialzandolo e aiutandolo a tornare dai suoi compagni.
-Gra.. grazie mi hai salvato. Non so che mi è preso, ero troppo arrabbiato. Dobbiamo comunque trovare un modo per recuperarli. Senza Leo comunque la nave non va.
-è già hai ragione. Ora però pensa a riposarti. Disse una voce alle loro spalle.

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Capitolo 9
*** Buongiorno, Notte, Come va? ***


9. Buongiorno, Notte, come va?
D’ora in poi pubblichero 1 capitolo a settimana in modo da farli più sostanziosi :)
Buio. Annabeth vedeva soltanto buio. Per il resto si sentiva come dentro una bottiglia di acqua frizzante e con un buco nella pancia. Quegli stupidi alberi l’avevano presa alla sprovvista. Si prese a calci mentalmente per la sua negligenza. –Sei una figlia di Atena. Potevi aspettarti che in un bosco attorno ad un tempio di Ecate  ci siano delle creature strane, eh.
Borbottò tra sé e sé.
-Ripetilo per favore, lo devo registrare per ricattarti a vita miss. Architetto.
-Leo ci sei anche tu non ci credo. Dovrò passare la mia eternità con te!
-Tranquilla, mi inventerò qualcosa. Se no Percy mi ucciderebbe, beh, più o meno, sono già morto tanto.
-Non perdi mai l’energia te, neh? Cerchiamo di capire dove siamo intanto. Non ve ne fu bisogno perché due soldati zombi li presero e portarono in una piccola piazzetta, dove si ergevano i troni dei giudici.
Annabeth si fece avanti per prima. –Non è che potreste lasciarci andare?
Stiamo salvando il mondo, quindi avremmo un po’ di fretta.
-Siete degli eroi, andreste nell’Elisio. Siete proprio sicuri di volerci rinunciare. Disse uno degli spiriti.
-Si. Risposero tutti quasi all’unisono.
-Dovrete comunque convincere Ade i morti non tornano in vita senza il suo consenso. E detto ciò li avvolsero trasportandoli nelle ombre fino al palazzo di Ade. Si trovavano in una stanza diversa da quelle viste in precedenza. Al centro c’era un enorme acquario sferico che conteneva pesciolini di tutti i colori che facevano venire quasi ridere nel contesto scuro e tetro. Ad osservarli si trovava la figura smunta e pallida del re degli Inferi che iniziò a parlare senza voltarsi.
-Venendo al dunque, Tartaro sta attaccando l’Ade. Non pretendo che la sconfiggiate, ma che convinciate Nyx a combattere dalla nostra parte.
-Mi scusi, ci sarebbe un problema, se lei mi vedesse mi ucciderebbe subito, l’ho già ingannata una volta , non ripeterà l’errore.
Il dio si girò.
-infatti, voi sarete l’esca.
 
Essere un’esca non era molto divertente. Non potevi fare esplodere niente e poi con miss sapientona che continuava a lamentarsi con le Furie sulla scarsa probabilità di riuscita del piano, che sarebbero morti tutti… e altre noiose considerazioni. Anche lui riconosceva che sfidare una delle divinità più potenti non era una cosa da poco. Si avevano Giorno a coprirli per eventuali problemi, anche se comunque i suoi poteri erano limitati. Mentre si avvicinava alla fortezza di Nyx, Leo sentiva il potere che irradiava. Sentiva la sua forza spegnersi pian piano, come quando aveva combattuto contro Clizio. Poco prima di entrare Annabeth gli sistemò una benda sugli occhi. –Sarebbe come osservare una divinità nella loro forma originale, ti disintegreresti. Spiegò lei.
Appena misero piede nel palazzo un ruggito scosse l’aria: -COME OSATE TORNARE DA ME! VI GETTERỎ NEL CHAOS! E in un lampo si diresse a tutta forza verso di loro sopra il suo carro di stelle.
Ora dovevano solo correre nel Tartaro in tempo. Subito dopo essere arrivati oltre il confine la figlia di Atena si appoggiò sulle ginocchia a riprendere fiato. –Scontro tra divinità primordiali tra tre… due… uno…  

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Capitolo 10
*** Nuove piste ***


10. Nuove piste
L’aria si increspò. Tutto divenne più buio. Un turbine d’aria si presentò davanti a Nyx prendendo forma nel corpo di Tartaro.
-Vattene dal mio territorio. Esordì lui.
-Sto solo disintegrando due semidei. Comunque io vado dove mi pare.
-Li annienterò io, ora vattene subito da qua.
-Tu non mi dai ordini capito, fra i due sono io la più potente. La Dea iniziò a sfrigolare.
-Quindi mi stai sfidando?!? Il Flagetonte che scorreva alle loro spalle esplose. In mano gli si formò un immenso martello a doppia testa di ferro dello Stige che abbatté sull’usurpatrice lanciandola ad una ventina di metri più lontano.
-COME TI PERMETTI AD AFFRONTARMI?? Disse la Dea della Notte estraendo la sua frusta di stelle e facendola schioccare, generando un’onda d’urto che spazzò via ogni altra creatura tra lei e Tartaro, poi la avviluppò attorno alla sua gamba e lo catapultò contro una roccia.
Ritentò la mossa, ma con scarso successo dato che lui intercettò la frusta deviandola e rispose con un colpo di martello generando un profondo solco nel terreno che Nyx schivò prontamente. La battaglia durò ancora tanto finché, trasformando la sua arma in un giavellotto, che scagliò, colpì in pieno il bersaglio. Appena l’armatura si ruppe, tutte le anime contenute eruttarono dalla loro prigione, riversandosi fuori sul terreno arido. Intanto il corpo si dissolse. Subito dopo Giorno e Ade unirono le forze riuscendo a scacciare la vincitrice già indebolita dal precedente combattimento. Il re degli inferi si avvicinò a Leo e Annabeth
-Ovviamente non è stato distrutto, anche se resterà buono per un po’. Per ringraziarvi vi riporterò in vita, e come piccola aggiunta vi dirò come sconfiggere  la Manticora dopo il rituale dei tre oggetti.
-Mi scusi a quale rituale si riferisce, in tutti i libri che ho letto non ne ho mai sentito parlare. Chiese la figlia di Atena.
-Non lo so di preciso, non corrisponde a nessuno dei rituali romani o greci, però Ecate mi ha riferito qualcosa. Chi lo compie si rende invulnerabile a tutto tranne a tre oggetti magici a scelta, che però faranno di tutto per cadere nelle mani del proprio nemico. Quindi in un modo o nell’altro lo scudo, la spada e l’anello di Doran vi si presenteranno sul vostro cammino. Posso dirvi già che la spada è sui Pirenei, Lo scudo e nei Caraibi e l’anello è in India.
-Grazie di tutto, noi ora andremmo va bene?
-NON! COSÌ PRESTO! Una mano enorme afferrò la ragazza.
-Non ci credo Bob! Mi sei mancato tantissimo! E c’è anche Damaseno! Percy sarà felicissimo!
-Aspetta un attimo arrivo subito. Con la sua scopa-lancia trafisse i fratelli Crio e Iperione.
Salirono tutti nell’ascensore, compreso Bobbino, rimpicciolendosi magicamente.
-Era orribile li dentro. Rimanevamo immersi nei fiumi del tartaro, tranne il Lete, per non dimenticarsi del dolore. Raccontò Damaseno.
-Beh almeno ora potrete risalutare le vostre stelle.
Le porte si aprirono.
-Ora siete tutti liberi. Annunciò Ade, e con ciò teletrasportò tutti nella radura dove erano morti Leo e Annabeth terrorizzando tutti.
Quest’ultima fu travolta dal Ciclone Percy, che dopo essersi ripreso dallo spavento, la avvolse in un abbraccio.
-E io scusate? Non è l’unica ad essere morta. Mi andrebbe bene anche una pacca sulla spalla. Fu accontentato subito da quasi tutti. –si,si,va bene, non dovete sfasciarmela.
Da dietro un’albero sbucarono Damaseno e Bob.
-Non ci credo! Come siete scappati dall’armatura di Tartaro? Raccontatemi tutto subito!
-Dunque…
P.s. si Doran è una citazione, no non è una citazione al trono di spade

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Capitolo 11
*** Si parte ***


 
11. Si parte
…Quindi dobbiamo dividerci in tre gruppi. Io direi Frank Piper e Jason vanno in India per cercare l'anello, Percy, Io e Leo ai Caraibi, infine Eren Armin Mikasa e Nico sui Pirenei.
-Bell’idea Annabeth, ma ti faccio notare che la nave è una. Puntualizzò Leo.
-A questo ci penso io. Con un fischio Frank fece sbucare dal nulla due jeep militari comprese di tenda, filtratore per l’acqua, posti extra sul retro, attrezzi e altri oggetti utili. Ho scoperto poco tempo fa che quasi qualsiasi armamento io voglia posso richiederlo.
-Ah, già che me lo fate venire in mente, anche io ho un regalino per voi. Mio padre ha modificato delle ricetrasmittenti su un canale protetto in modo che attirino mostri. Intanto mise in mano il rispettivo dispositivo estraendoli dalla sua cintura
-scusate se ve lo chiedo, ma cos’è questo scatolino nero? Chiese Eren che stava ancora studiando l’oggetto.
-Eeehhh… lo “scatolino nero” è un macchinario che ti permette di sentire e parlare con le altre persone che l’ hanno. Spiegò spazientito il figlio di Efesto. Tutti salirono nei propri posti.
 
-Raccontatemi un po’ la vostra storia, dai. Chiese Nico dalla cabina del guidatore. Armin iniziò il racconto:- Dunque, i giganti sono delle creature umanoidi che adorano mangiare la gente. Per proteggersi abbiamo costruito tre cerchia di mura, solo che de giganti enormi ne hanno sfondate due…
-Ma che…! Scusate andate avanti un lupo enorme mi ha tagliato la strada.
-Stavo dicendo, una delle la seconda l’abbiamo riparata. A questo punto andiamo in  giro ad ammazzare giganti. Questo è più o meno il riassunto. Raccontaci qualcosa tu ora.
-Va bene. Siamo per metà dei e per metà uomini, acquisiamo una parte dei poteri del nostro genitore divino. In pratica andiamo in giro a uccidere mostri, sconfiggere entità superiori cattive e simili, fine.
-E cos’è quello? Chiese Eren curioso.
- Quella è una pizzeria, il luogo dove trovi il secondo nettare degli dei. Venite, dai v
I faccio assaggiare questa prelibatezza

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Capitolo 12
*** Le chiavi ***


12.Le chiavi
-Aaaaah, da quando ho ricostruito la Argo II sembra andare meglio di prima. Disse Leo soddisfatto.
Festus concordò con uno sbuffo.
-Che sfortuna però, dobbiamo pure tornare indietro. Si lamentò Annabeth.
Animo ciurma! Siamo quasi arrivati. Ricordatevi che quando arriveremo li dobbiamo avere un profilo a basso rischio. Li incalzò Percy.
 
-LEO! Cosa non capisci di profilo a basso rischio!?! Hai appena bombardato con il fuoco greco un accampamento di lestrigoni e trafitto una decina di dracene con le balestre!
-appunto è il momento ideale per attaccare! E detto ciò saltò in groppa a festus e si lanciò sui nemici brandendo due martellina lavoro. Con un sospiro il figlio di Poseidone si lasciò cadere sopra un ciclope tranciandolo in due mentre Annabeth faceva fuoco dalla trireme. Dopo qualche decina di minuti rimasero solamente un pugno di mostri che decise saggiamente di scappare. I ragazzi si batterono un cinque. –Avete visto quando con una martellata gli ho staccato la testa, e che volando ha abbattuto un’ arpia.
-Beh io con il cannone ne avrò ammazzati tre con un colpo solo.
-guardate cosa ho trovato invece cosa ho trovato io. Percy estrasse una chiave di corallo.
 
-Piper dove sono le valigie?
-Jason. Sei serio.
-Si!
-Girati.
-Ah
-Ok pronti per il volo?
-siii. Frank si avvio verso l’aereo

-Va bene però su tutta l’india come lo troviamo sto anello. Chiese Piper. -Beh pensiamo ad uscire dal aeroporto intanto.
-Pip, è una mia impressione o vedo una stradina blu che scende nella città?
-No, anche io la vedo.
-Pure io. Concordò il figlio di Marte
-Seguiamola allora!
Arrivarono ad un tempietto. Entrarono assieme.
-Wow, un meccanismo. Servirebbe Leo. Credo che dobbiamo fare arrivare la luce alla destinazione con gli specchi. Constatò Jason
Dopo poco tempo riuscirono a risolvere l’enigma. Appena completato si aprì un buco nel muro che nascondeva una chiave dorata.    
Piper la prese e la infilò nella toppa di un portone li vicino.
La serratura scattò.
 
-Era buonissima! Ne mangerei un’ altra subito. Lo stomaco di Eren brontolava.
-Mi fa piacere di averti fatto scoprire un cibo che ti piace, ma è da tre giorni che mangi pizza. Comunque siamo arrivati guardate. Un panorama fantastico si presentava davanti a loro. –Ci toccherà una bella scarpinata.
-finalmente siamo arrivati, e direi che dovremo andare in quella caverna. Ha una luce accecante accidenti. Disse Nico socchiudendo gli occhi.
-Che luce scusa. Chiese Mikasa.
-È vero che voi non siete semidei! A volte ci capita di poter vedere qualche luce che ci guida a oggetti o luoghi importanti. Ok ci siamo.
Una chiave era appoggiata all’ interno della caverna.
Appena entrarono l’entrata si richiuse e dal terreno spuntarono dei gegenes. Dopo averli distrutti raccolsero la chiave di pietra e la inserirono in una porta di terra di fronte a loro. Si aprì 

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