Nakama

di loliraffy94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1- LOVE CRIME ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2- BEAUTIFUL CRIME ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3- BLOOD ON MY NAME ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4- WAR OF HEARTS ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5- MONSTERS ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6- VIDE COR MEUM ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7- YOUNG GOD ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8- BLOODFEST ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1- LOVE CRIME ***


-"E' Bellissimo"-
Stringo la maglietta di Hannibal a me. Siamo io, lui e la scogliera. Respiri affannosi. Il suo viso è vicino al mio, le mie labbra quasi vicino alle sue.
Hannibal è innamorato di me?
Stringo tra le mie mani l'uomo che ha condizionato la mia vita fin'ora. Sento il suo respiro forte, il suo cuore accellerato e io non faccio altro che stringere la sua maglia, annusando leggermente senza farmi notare,il suo profumo. Non capisco quest'uomo. Ha cercato di distruggermi, mi ha lasciato cicatrici, ha giocato con la mia mente, mi ha mentito e mi ha tradito. C'è  stato un momento in cui l'ho odiato però qualcos'altro che non riuscivo a definire ha fatto irruzione verso l'odio e l'ha sostituito con altro, e fino a poco tempo fa non riuscivo a capire cos'era. Io so cosa prova Hannibal per me. Ma è tutto così oscuro, così strano.  Certo anch'io ho tradito lui, e l'ho ingannato solo per vendicarmi. Ma poi è cambiato tutto, ma quel tradimento l'ho pagato caro. E il prezzo è stato Abigail. Due volte ho perso Abigail, la prima volta è stata quando sotto effetto dell'encefalite ha fatto credere a tutti che l'avessi uccisa e poi mangiata, facendomi trovare nel mio lavandino il suo orecchio, e ha fatto sì che tutti credessero che io ho ucciso Elise Nichols, Marissa Schurr, Georgina Madchen e il dottor Sutcliffe. Erano tutti i suoi gli omicidi. La seconda volta è stata quando ho deciso di giocare sporco. Quando volevo vendicarmi di Hannibal. Mi aveva tolto troppo. Avevamo deciso di far scoprire a Jack chi era lo Squartatore e poi andare via. All'inizio era così perché il mio solo scopo era vederlo dietro le sbarre ma all'ultimo minuto l'ho chiamato e l'ho avvertito. Volevo scappare con lui. 
--FLASHBACK--
Dopo aver riattaccato il telefono corro da Hannibal, Jack stava arrivando da lui. Volevo solo che Hannibal si salvasse. Piove a dirotto. Arrivo davanti la sua abitazione e trovo Alana sull'uscio a terra che balbetta cose che non capisco totalmente scioccata e la copro con il mio cappotto e chiamo un' ambulanza. Prendo la pistola ed entro lentamente, e sul pavimento c'è del sangue, la cucina totalmente distrutta c'è un silenzio assoluto. Arrivo in cucina e spunta Abigail che mi guarda e piange. Sono senza parole. Ho un tuffo al cuore. 
-"Abigail?"-
-"Non sapevo cos'altro fare, così ho fatto quello che mi ha detto lui"-
-"Dov'è?"-
Mi guarda intensamente, e respira forte, lo sento. E' dietro di me. Mi giro verso di lui.
-"Tu saresti dovuto andare via!"-
Mi guarda negli occhi, con uno sguardo triste e mi dice:
-"Non potevamo partire senza di te."-
Lo guardo con un emozione nel cuore nonostante la recente scoperta che fa male. Davvero male. Mi accarezza lentamente la guancia e senza che io me lo aspetti caccia un coltello e mi squarcia la pancia. Abigail è sconvolta. Mi aggrappo a lui con tutte le mie forze lui mi stringe a sè e mi tiene forte e mi dice:
-"Il tempo è tornato indietro, la tazza da thè che ho frantumato ha osato ricomporsi. C'era un posto per Abigail nel tuo mondo, hai capito?"-
Gli faccio segno di no.
-"...c'è un posto per tutti noi insieme. Volevo sorprenderti, ma tu, tu volevi sorprendere me." 
Mi butta terra lentamente e finisco di schiena vicino al suo frigo, perdo sangue. Il pavimento ne è pieno. Continua a parlarmi con la voce incrinata e le lacrime agli occhi.
-"Ti ho permesso di conoscermi. Di vedermi. Ti ho dato un dono raro, ma tu non l'hai voluto. Volevi negarmi la vita."-
-" N...n...n..o.. non la vita"-
-"La libertà allora, vuoi portarmela via,confinarmi in una cella di una prigione...credevi di potermi cambiare, come io ho cambiato te."-
Con le ultime forze rimaste gli dico:
-"L'ho già fatto"-
Lui mi guarda per qualche secondo, come se stesse pensando a qualcosa.
-"Il destino e le circostanze ci hanno riportato al momento in cui la tazza da thè si frantuma"-
Ci guardiamo, lui ha uno sguardo triste. E' come se avessi aperto un po' il cuore di Hannibal.
-"Io ti perdono Will. Puoi perdonarmi?"-
-"N...n...o"-
Si gira verso Abigail e la chiama a sè. Non sto capendo cosa sta succendendo. L'abbraccia da dietro l'avvicina a se e davanti ai miei occhi le taglia la gola. Non faccio altro che "urlare" no. Si accascia a terra, sto piangendo disperato. Hannibal si avvicina a me e mi dice lentamente:
-"Puoi far sparire tutto, butta indietro la testa,chiudi gli occhi e immergiti nella quiete del fiume"-
Continua a guardarmi per qualche secondo si alza e se ne va. Cerco di salvare Abigail in tutti modi. Non posso perderla così.
--PRESENTE--
Scende una lacrima dai miei occhi. Stringo ancora Hannibal a me. Ha fatto tante cose nella sua vita, mi ha tolto Abigail per due volte. Ora è qui con me ed abbiamo ucciso il Grande Drago Rosso. Insieme. Ripenso ancora a cosa ha fatto per me. Ha sacrificato se stesso per me.
--FLASHBACK--
Siamo appena arrivati a casa mia. Siamo riusciti a salvarci da Mason Verger, lui ha salvato la mia vita. Mi siedo sul divano e lui è davanti a me. Fa un sospiro e dice.
-"Parliamo di tazze da tè e del tempo o delle regole del disordine?"-
-"La tazza si è rotta; i pezzi non si rimetteranno insieme mai più."-
-"Neanche nella tua mente? Stai costruendo il tuo palazzo dei ricordi, è pieno di nuove cose. Ha alcune stanze in comune con il mio. Ti ho scoperto lì: vittorioso."-
-"Quando si tratta di noi due non può mai esserci una vittoria decisiva."-
-" Siamo in un gioco a somma zero."-
-"Non ti troverò. Non verrò a cercarti. Non voglio sapere dove sei o che cosa fai. Non voglio più pensare a te d'ora in poi."-
-"Provi piacere dalla crudeltà e poi ti rimproveri di goderne"-
-"Tu ne godi. Io la tollero. Io non ho il tuo appetito. Addio, Hannibal"-
Passano alcuni minuti, si alza e se ne va  Jack arriva poche ore dopo, sapeva che eravamo vivi. Hannibal è sparito da ore.
Esco fuori casa e dico a Jack:
-"Jack, se n'è andato"-
Sento dei passi e la sua voce che urla:
-"Jack, sono qui!"-
Ci sono 10 agenti con Jack che lo puntano con le pistole. Lui si inginocchia e dice:
-"Finalmente hai catturato lo Squartatore di Chesapeake"-
-"Non ti ho catturato, ti sei arreso"-
-"Voglio che tu sappia esattamente dove sono. E dove potrai sempre trovarmi"- 
Rientro in casa e lo ammanettano.
--PRESENTE--
Solo ora mi rendo conto del grande gesto che ha fatto per me. Non posso vivere con lui, non posso vivere senza di lui, non voglio perderlo di nuovo. 
Sì amo Hannibal, solo ora l'ho capito. Penso di esserne sempre stato innamorato, solo che non volevo vederlo. Siamo a filo della scogliera, c'è solo un modo per salvarci ora. Non voglio che venga catturato di nuovo. 
Scusami Molly non sono stato un bravo marito e un bravo padre. Ora so che cosa voglio, lo sto stringendo a me. Lo amo. 
Appoggio la mia testa al suo petto e ci "buttiamo" giù dalla scogliera. Non si oppone, non potrebbe. Dico al suo orecchio:
-"Ti amo, Hannibal"-
E poi lo schianto, e il buio totale.


Ciao ragazze/i è la mia prima fanfic su Hannibal, quindi sono un po' agitata. Amo gli Hannigram quindi ho deciso di cimentarmi a scrivere un fanfic. Alcuni dialoghi li ricordavo altri li ho cercati. Spero che possa piacere, questo è il primo capitolo, ce ne saranno altri. Fatemi sapere cosa ne pensate. A presto!  <3
 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2- BEAUTIFUL CRIME ***


Per questo capitolo ho dovuto chiedere aiuto alla musica e mi sono affidata a "Beautiful Crime" di Tamer". Spero che vi piaccia. Un bacio!


"Qualcuno che amavo una volta mi regalò una scatola piena di oscurità. Mi ci vollero anni per capire che anche questo era un dono" (Mary Oliver)


-- FLASHBACK--
Sono seduto sulla poltroncina con il mio foglio e la mia matita davanti alla Primavera di Botticelli. Ho lasciato Badelia in preda alla droga, non so cosa stia facendo, non mi interessa. Spero che Will mi trovi. Mi manca così terribimente. Da quando Will alla Cappella Palatina di Palermo mi ha detto che mi perdona, ho sempre nutrito dentro di me in modo viscerale che Will mi avrebbe trovato. Non avrei mai detto che mi sarebbe mancato. Mi ha spezzato il cuore.
-"Hannibal! Ti perdono"-
Il mio cuore ha perso battiti. Nessuno mi ha mai capito e compreso come ha fatto lui. Nella mia vita non ho dovuto mai rendere conto a nessuno ,ho fatto sempre ciò che sentivo,il mio cuore è oscuro, pieno di barriere, lui ha fatto irruzione e l'ha buttate giù tutte. Dopo Mischa ho alzato un muro, non potevo accettare ciò che avevo fatto. 
Da quando Will è entrato nella mia vita, è stato un continuo uragano. All'inizio volevo solo manipolarlo, vederlo spingersi fino al limite. L'ho spezzato, torturato ed è sempre riuscito a tornare, ha lottato per tornare. Sà che il cuore lasciato a Palermo è un chiaro messaggio per lui.
La matita "graffia" sul foglio. Mi piace il suono che la grafite sulla carta. Mi rilassa. 
Sto disegnano il viso di Will. 
Sento il mio cuore stringersi. 
Maledetto Will, cosa mi hai fatto? Dove sei? Trovami, cercami ti prego. Torna a "casa".
Sospiro. 
Ed ecco il suo dopobarba sgradevole. Inizio a pensare che sia una sfida per me nell' usarlo. Giro a malapena il viso, si siede di fianco a me e sospira. Ci guardiamo con un mezzo sorriso.
-"Se ti vedessi ogni giorno, per sempre Will,ricorderei questo momento"-
Lui si gira di nuovo verso di me sorridendo e mi dice:
-"E' strano vederti qui davanti a me,dopo aver fissato la tua immagine residua in luoghi in cui non vai da anni"-
Mi ha cercato. Il mio cuore accellera e allora allegramente dico:
-"Al mercato, al mercato per comprare un porcellin a casa torniam , mio tesorin"-
Lui sorride, credo che abbia capito cosa intendo.
-"Avevo intenzione di capirti, prima di posare di nuovo gli occhi su di te. Io volevo che fosse chiaro,quello che guardavo."-
Ha uno sguardo davvero profondo quando mi guarda. Vorrei solo capire cosa prova per me. Ne ho così bisogno. E' tutto ferito in viso, non ho idea di cosa gli sia successo, ma so che è sempre bellissimo.
-"Secondo te dove si colloca la differenza tra passato e futuro?"-
-"Per me? Prima di te e dopo di te. Per te,tutto sta sbiadendo. Mischa. Abigail. Chiyoh."-
Penso tra me e me. Ha conosciuto Chiyoh. Allora gli chiedo:
-"Come sta Chiyoh?"-
-"Mi ha spinto giù da un treno."-
Rido leggermente, è da lei. Si sarà trovata bene con una mente bellissima come quella di Will.
-"Brava ragazza"-
Will chiude gli occhi. Mi dice lentamente:
-"Tu ed io abbiamo iniziato a sbiadire."-
-"Non è così che mi hai trovato"-
-"Ogni crimine che hai commesso, è come se fossi io il responsabile. Non solo l'omicidio di Abigail, tutti gli omicidi. Mi riferisco a quelli passati e a quelli futuri."-
Mi giro verso di lui e lo guardo intesamente. Lui guarda quasi a terra.
-"Che ti liberi tu di me o che mi liberi io di te, è lo stesso"-
Lui mi guarda sorridendo. Gli si crea una piccolissima fossetta che mi fa saltare il cuore, e cosi dandomi il colpo di grazia:
-"Siamo legati"-
Poi continua:
-"Sono curioso, chissà se uno di noi riuscirebbe a sopravvivere alla separazione?"-
Mamma mia, ti amo così tanto Will che non lo riesci nemmeno ad immaginare. Non posso separarmi da te.
-"Ora c'è la prova più dura Will, evita che la rabbia, la frustazione o il perdono non ti facciano pensare."-
Mi guarda senza parole, l'ho colpito. Sospiriamo insieme, siamo quasi in imbarazzo. Abbiamo conversato in modo normale, senza stupidi giochetti o tradimenti facendo quasi uscire i sentimenti che proviamo l'uno per l'altro. Chiudo il mio foglio e metto apposto la matita e mi alzo.
-"Andiamo"-
Si alza lentamente. Credo che non stia tanto bene.
-"Dopo di te"-
Cammino zoppicando, la rissa con Jack non è stata il massimo. Lui rimane per qualche secondo davanti alla Primavera. E' bellissimo.


..If I could take your hand, oh
If you could understand
That I can barely breath..





--PRESENTE--
Ho la vista annebbiata e un dolore atroce alla schiena. Nausea. Sento il mare, mi sento spingere giù dalla corrente. Non può finire cosi Will, non ho lottato tutto questo per poi perderlo. Non posso permetterlo. Risalgo in superficie e scuoto la testa. Vedo Will  incosciente che sta per affogare. Mi immergo di nuovo e nuoto verso di lui e lo attiro a me. Cerco di nuotare il più veloce possibile anche se i dolori mi fanno impazzire. Tengo Will stretto a me. Non lo lascio per nessun motivo.
Finalmente raggiungo la riva, ci accasciamo. Respiriamo tutte e due a fatica. Will sta rigettando acqua e tossisce forte. Io sono steso e guardo il cielo. Mi sto chiedendo come abbiamo fatto a sopravvivere. Non possiamo stare l'uno senza l'altro, Chiudo gli occhi.
Passano ore o solamente pochi minuti,non so, ho perso la cognizione del tempo. Sono stanco. Sento la sua voce. Lontana.
-"Hannibal! Hannibal! Svegliati, ti prego. Non posso perderti. Rispondimi ti prego. Amore."-
Amore? L'ha detto davvero? Ora penso che poter morire felice. L'uomo che amo mi ha chiamato amore. Certo la gente direbbe che non è niente di così eccezionale, ma non per  me. Non per un uomo come Will. Lui non è come gli altri. Sono onorato che lui mi ami. O almeno spero.
Apro lentamente gli occhi, sembra che faccia male anche solamente muoverli, una cosa così facile. Fa davvero male, ma ho bisogno di vedere il suo viso. Ho bisogno di vedere i suoi occhi blu che come il mare, ci ha quasi inghiottiti. 
Ecco il suo viso, la cosa più bella che la natura ha creato. Altro che la Primavera. Sorride sollevato.
-"Finalmente! Ho temuto il peggio!"-
Appoggia il suo viso al mio petto. Chiudo gli occhi e annuso il suo profumo.
Sospiro.
-"Will, Will guardami"-
I nostri occhi si incrociano intensamente da riuscire quasi a dubitare che tutto questo sia reale.
-"Will io... io ti amo"-




-NOTE DELL'AUTORE-
Grazie per aver letto il primo capitolo e spero che continuerete a seguirmi e a seguire questa FF. Secondo capitolo. Che ne pensate? Comunque ho una playlist su Spotify con cui grazie a queste canzoni riesco a realizzare i capitoli. Ve la linko! Un bacione
A presto!
R.
https://open.spotify.com/user/nanettamakeup/playlist/2lLpLFT148hZjdvmAJwqIe

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3- BLOOD ON MY NAME ***


Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si distruggono al primo bacio. Il più squisito miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza, e basta assaggiarlo per levarsene la voglia. Perciò ama moderatamente: l'amore che dura fa così.

William Shakespeare


 


 


 

--PRESENTE--

Sento una macchina nelle vicinanze. Ho il fiato corto, non riesco a respirare e non faccio che cacciare acqua dalla mia gola. Non riesco a credere di essere ancora vivo. E perlopiù con Hannibal. E' di fianco a me, respira a fatica, ha una ferita al fianco destro dovuta alla pallottola di Dolarhyde,cerco di fermare il sangue ma senza successo.


 

-”Will scappa,salvati,se mi catturano saprai sempre dove trovarmi, ti prego, salvati”-


 

Lo dice con voce triste. Vuole salvarmi ma non vuole che me ne vado, ma io ho fatto già la mia scelta.


 

-”Hannibal, ascoltami. Io non ti lascio, sono qui con te, ho lottato per averti con me, quindi non ti abbandono su questa fottuta isola. Ci salveremo, insieme”-

Non posso perderlo ora, è troppo importante per me.


 

--FLASHBACK--

In questi giorni sono stati commessi degli omicidi brutali, che sembrano compiuti da bestie feroci. Jack come al solito mi sfrutta per prendere il killer. Non capisco se lui tenga a me o mi sfrutta solamente. Siamo davanti al cadavere e c'e anche Hannibal. Guarda il corpo senza vita, lo scruta per bene e come se sapesse chi ha ucciso queste persone. Non posso fidarmi di lui. Ho riniziato la terapia con lui.


 

--QUALCHE GIORNO PRIMA--

Arrivo allo studio di Lecter, ho messo anche una bella camicia per l'occasione. Dalla sala d'aspetto si sente musica classica. Mi godo questa bellissima sinfonia e lo immagino lì seduto alla sua scrivania. Prendo coraggio e busso alla porta. Passano alcuni secondi. Mi giro verso di lui, è sorpreso di vedermi lì.


 

-”Salve Will”-

-”Posso entrare?”-

Mi scruta per bene.

-”Hai intenzione di puntarmi una pistola?”-


 

Sorrido. E' anche capace di farmi sorridere, stronzo.

-”Non stasera”-

Entro con molta calma, come ho fatto tante volte. Sono sicuro di me. So che cosa fare.

-”Aspetti qualcuno?”-

-”Solo te”-

Ha lasciato il mio appuntamento. Nonostante fossi in galera e non potevo essere lì ha sempre lasciato il mio appuntamento in sospeso. La mia ora.

-”Hai tenuto il mio appuntamento in sospeso”-

Guarda l'orologio.

-”E sei puntualissimo”-

Faccio un bel respiro profondo, ho bisogno di aria. Era tanto tempo che non entravo lì e sinceramente mi era mancato. Ho così tante emozioni dentro di me, spero che non se ne accorga, non voglio essere vulnerabile davanti a lui.

-”Vorrei proporti un patto e dirti i miei sentimenti per te e credo che sia meglio farlo direttamente”-

-”Prima devi piangere per ciò che è perso e ciò che è cambiato”-

-”Io sono cambiato, tu mi hai cambiato”-

-”L'amicizia che avevamo è finita. Lo Squartarore di Chesapeake è finito”-

-”Doveva essere Miriam vero? Lei era obbigliata a prendergli la vita così poteva riprendersi la sua”-

-”Tu come riprenderai la tua vita?”-

Lo guardo dritto negli occhi, voglio cercare qualsiasi sua emozione.

-”Vorrei ricominciare la terapia”-

Mi siedo nella poltroncina dove mi sono sempre seduto comodamente. Il fuoco del camino è confortevole. Si mi era mancato.

Si siede di fronte a me. Ci guardiamo per un paio di secondi ma sembrano anni. Sul viso ha un leggero sorriso, come se avesse predetto le mie mosse, ma non sa che anch'io ho fatto lo stesso.

-”Allora, da dove iniziamo?”-

PRESENTE--

Sto pensando a tante cose. A quello che ci siamo fatti. Io ho mandato qualcuno ad uccidere Hannibal e lui ha mandato qualcuno ad uccidere me. E questa è stata una delle tante cose che ci siamo fatti a vicenda. Il mio primo omicidio è stato Rendall Tier. Garret Jacob Hobbs non lo considero tale. Ho sparato 10 colpi verso di lui per salvare Abigail dal padre, ma è stato inutile perché non sono riuscito a salvarla da Hannibal. Rendall più che un omicidio è stato un “regalo” per Hannibal, per fargli capire che ero dalla sua parte e che lo capivo.

--FLASHBACK--

Sono in casa, in mano un bicchiere con due dita di Whisky e accarezzo i miei cani. Winston è molto strano, sta davanti alla porta e non si muove da lì.

Mi avvicino alla finestra e non c'è nessuno. Ho una sensazione strana, non so perché la mia mente va ad Hannibal.

Buster scappa. Chiudo la porta e lo chiamo e gli corro dietro, lo sento piangere, è ferito, ha un profondo graffio ma nulla di grave.

Lo prendo in braccio e rientriamo in casa correndo.

Spengo le luci e prendo il fucile. Aspetto in silenzio.

Ecco che il killer entra dalla finestra e la rompe.

Mi punta le sue “zanne” vicino il viso ma si conficcano nel muro e io con tutta la forza le tolgo da lì e lo butto a terra. E ora davanti a me ho solo il viso di Hannibal, lo prendo a pugni, sempre più forte, sempre con più cattiveria. Non mi fermo. Ho le nocche rotte, mi fanno male, ma non mi interessa continuo a picchiarlo e lo uccido.

Mi alzo lentamente dal pavimento e mi accerto che Buster stia bene, disinfetto la sua ferita e gli metto una garza. Prendo la macchina e carico Rendall, mi dirigo verso casa di Hannibal, entro dalla porta di servizio, metto il cadavere sul tavolo della sala da pranzo e lo aspetto. Sento la macchina rientrare e la serratura che scatta. Eccoti,bastardo.

Lo sento camminare lentamente ed ecco la porta scorrevole che si apre. Guarda sul tavolo, e poi guarda me. Si gira sorridendo verso la porta e la chiude, poi mi guarda negli occhi. E' scomoda la situazione vero? Non sei riuscito nel tuo intento.

-”Direi che siamo allo stesso livello: io ho mandato qualcuno ad ucciderti, tu hai mandato qualcuno ad uccidermi. Ora siamo pari”-

Fa un leggero cenno con la testa.

...One way or another, I’m gonna find ya’
I’m gonna get ya’...


 


 

-”Consideralo un atto di reciprocità”-

Sbuffo, ridendo leggeremente. Certe volte mi domando se si ascolta quando parla.

-”La società in cui viviamo ritiene un tabù, togliere la vita ad una persona”-

Si avvicina leggermente al tavolo e scruta per bene Rendall.

-”Senza la morte saremmo perduti, è la prospettiva della morte che ci guida all'eccellenza. L'hai ucciso con le tue mani?”-

Mi guardo le mani, le nocche fanno male, stanno sanguinando. Apro e chiudo la mano lentamente.

-”E' stato...intimo”-

-”Merita intimità. Per Rendall Tier sei stato l'ultimo nemico.”-

Mi prende la mano, teneramente. Ho un brivido lungo la schiena. E' una sensazione che ancora non conosco.

Mi fa accomodare alla sedia e va a prende il kit di pronto soccorso, prende anche una ciotola e dell'acqua bollente. Mi fa mettere la mano nell'acqua, brucia ma mi fa sentire vivo questo dolore. Con una garza pulisce lentamente il sangue.

Non riesco a parlare, sono senza parole non riesco a pensare a quello che ho fatto. Mi sta guardando. Lo so che lo sta facendo, lo fa sempre quando vede che sto nel mio mondo. Odio che conosca così tante cose di me.

-”Non fare introspezione. Vorrai ritirarti, ritirarti in te stesso, come il bagliore delle rotaie quando sentiamo arrivare il treno. Resta con me.”-

-”Dove altro potrei andare?”- dico con gli occhi chiusi.

Mette lentamente la garza alla mano, lo fa con delicatezza come se avesse paura di rompermi.

-”Puoi andare dove vuoi, dovresti essere soddisfatto. Io lo sono”-

-”Certo che lo sei.”-

-”Quando hai ucciso Rendall, nella tua fantasia uccidevi me?”-

Ci guardiamo e lui ha capito.

-”Molto di ciò che facciamo, di quello in cui crediamo è motivato dalla morte”-

-”Non mi sono mai sentito così vivo ,come quando lo stavo uccidendo”-

Mi sorride soddisfatto.

-”Allora sei in debito con Rendall Tier, come lo ripagherai?”-


 


 


 


 


 

“...I’ll use you as focal point

So I don’t lose sight of what I want..”


 


 

--PRESENTE--

-”Hannibal ci salveremo. Te lo prometto, non posso lasciare che finisca così! Mi senti?”-

-”Si ti sento, non volevo finisse così, scappa. Io ti rallenterei solamente. E' stato bellissimo condividere con te il Grande Drago Rosso, sconfiggerlo insieme.”-

-”NO! Io ti amo, non posso, non ti lascio. Sei tutta la mia vita adesso.”-

-”Anch'io ti amo Will...ho così freddo. Non so se questa volta riuscirò a salvarmi. Sappi che qualsiasi cosa succeda, sono contento di averti rivisto, aver rivisto il tuo viso e aver combattuto insieme”-

Sto piangendo, non riesco a fermare le lacrime.

La macchina è sempre più vicina. Ho dei forti dolori alle costole. Non sto messo bene neanch'io.

-”Tieni duro, ti prego”.-

Arriva la macchina. E' Chiyoh. Siamo salvi.

Si avvicina ad Hannibal.

-”Te l'ho detto che veglierò sempre su di te.”-

-”Grazie.”-

-”Salite in macchina. Vi porto in un posto sicuro”-

Hannibal è sdriato su di me. Le nostre mani sono intrecciate, gliel'accarezzo con il pollice e lui mette la testa per bene su di me.

Ho aspettato così tanto per avere questo. Per provare queste sensazioni.

In questi 3 anni in cui siamo stati separati, non ho mai parlato di lui, nemmeno a Molly. E' un argomento che ho evitato con cura. Ho sempre pensato a lui, e ogni volta poi non riuscivo a guardare mia moglie. Ho provato a cercarlo nel mio Palazzo Mentale, ma ho trovato sempre chiuso e sono stato sempre male.

Mi dispiace Molly, credevo di amarti, ma quello che provo per l'uomo che ho appoggiato a me non è nemmeno paragonabile a quello che credevo di provare per te. Il nostro sarà sempre un rapporto malsano e oscuro. Ma è reale.

-”Grazie Will.”-

So per cosa mi sta ringraziando. Gli do un bacio sulla fronte.

-”Grazie a te.”-

 

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4- WAR OF HEARTS ***


Gli amori impossibili non finiscono mai. Sono quelli che durano per sempre.” Ferzan Ozpetec

 

Per questo capitolo, come musica di sottofondo e che ha ispirato il titolo è stata “War of Hearts” di Ruelle.

 

 

NOTA AUTORE: Ragazze, questo capitolo, è particolare. Ha un rating rosso. Come sempre spero che vi piaccia!Un bacione enorme!

A presto!

R.

 

 

--1 ANNO DOPO--

Praga 2016

--PRESENTE--

 

 

Ho sempre pensato che Will fosse una persona fuori dal comune. Un essere speciale, qualcuno che va trattato con cura, da proteggere. Sono sdraiato vicino a lui, nella nostra camera e penso a quanto io sono fortunato ad averlo con me, poterlo stringere, baciare, farlo mio. Il mio cuore scoppia di felicità ogni volta che lui mi sorride.

 

 

Qualsiasi gesto lui faccia per me è motivo di gioia, per il semplice fatto che lui mi rende felice.

 

 

 

Ha “spolverato” vecchie emozioni stracolme di polvere. Ha fatto irruzione in certe porte del mio Palazzo Mentale.

 

 

 

Siamo davanti al camino con due bicchieri di Whiskey, sempre bellissimo. La luce del fuoco si poggia sulla parte sinistra del suo viso. I colori del fuoco sul suo viso sono spettacolari, rosso, arancione. Rende il suo viso ancora più bello di quel che è. Mano nella mano sorseggiando il nostro bicchiere. Indossa il maglione che ho comprato per lui, grigio scuro che secondo me si intona perfettamente con la sua carnagione e i suoi magnifici occhi blu.

 

Will ad un certo punto si alza e lentamente, poggia con molta calma e grazia il suo bicchiere vicino al tavolo.

 

Si siede sopra di me, il mio cuore inizia a battere forte, anzi a scalpitare. Penso che sta per esplodere. Sento il suo profumo. Ne sono totalmente dipendente. E' come una droga per me.

 

 

Ancora non riesco a credere che dopo un anno da quella caduta siamo riusciti a salvarci. Anche se ne portiamo ancora le cicatrici, ferite e dolori.

 

Avvicina il suo viso al mio. Appoggia le sue labbra delicatamente,mi bacia lentamente. Voglio di più. Lo voglio. Inizio a baciarlo con più passione, esploro la sua bocca con la mia lingua, esce un gemito dalla sua bocca. Continuo, sempre più velocemente, con più foga. Non si tira indietro. Appoggio le mie mani sul suo collo, lo accarezzo lentamente. Continuo a baciarlo. Si stacca da me, abbiamo tutte e 2 i respiri affannosi.

 

Con le mie mani scendo sul cavallo dei suoi pantaloni, è in piena erezione, come del resto anch'io, sono completamente eccitato.

Lo bacio ancora, gli accarezzo i capelli.

 

-”Haaa..aannibal, andiamo in camera”-

 

 

Mi prende per mano, ho il cuore a mille, lo amo così tanto.

 

Ora tocca a me guidare il gioco. Gli sfilo il maglione e gli bacio il petto. Gli sfilo anche i pantaloni, tolgo lentamente i boxer e succhio il suo sesso in mondo straziante e lento. Lui geme, sta impazzendo lo so. Amo dargli piacere, so che si sente più vicino a me come lo sono anch'io.

 

 

-”Hannibal, dio mio. Aaaah. Ti voglio dentro di me.”-

 

Lo dice mentre il suo viso è sul cuscino e ha il viso coperto dalla sua mano, è totalmente in estasi. Si alza e mi toglie sia la camicia, pantaloni e boxer, siamo nudi l'uno di fronte all'altro.

 

Si gira molto lentamente, non me lo faccio ripetere due volte. Apro il comodino e prendo il lubrificante e lo spalmo lentamente sul mio sesso.

 

Appoggia i gomiti sul letto, è pronto lo so. Inizio penetrarlo lentamente, lo sento gemere. La mia mano va sul suo membro e inizio a massaggiarlo.

 

-”Will, è così bello averti, sentirti gemere per me, modellarti come creta. Ti amo così tanto Will”-

 

Mi avvicino al suo viso e lo bacio con foga, sto per esplodere.

 

-”Ti amo anch'io Hannibal”-

 

Si sposta e i ruoli si invertono. Ora è lui a possedere me.

 

Mi chino e inizia a penetrarmi velocemente, la sua mano sul mio sesso. Abbiamo tutte e due il fiato corto, inizio a urlare, a contorcermi, anche lui urla, stiamo impazzendo, sto mischiando il mio odore con il suo, la cosa più bella della mia vita.

 

Veniamo tutte e due nello stesso momento, una forte scarica elettrica, è stato come un lampo in pieno cielo, un tuono. Lui esce lentamente da me. Si accascia sul letto vicino a me, tiriamo le lenzuola per coprirci e ci riempiamo di baci.

 

Amo questi momenti, piccole cose che si aggiungono al mio Palazzo Mentale, ricordi che non andranno mai via. Sei la mia vita Will Graham.

 

 

 

 

--FLASHBACK--

 

Mi sto dirigendo verso l'FBI. Sono stato chiamato per un profilo psicologico. Jack mi ha detto poco sulla persona che devo inquadrare, so solo che è una persona “speciale” e che lavora con lui. Ho davvero una sensazione strana. Arrivo e mi danno il cartellino “VISITATORE”.

 

Entro nell'ufficio di Jack, oltre a lui c'è un ragazzo moro seduto, vestito in un modo opinabile, riccio,con gli occhiali e occhi blu. Sta bevendo il caffè. Sorrido tra me e me, è interessante,

 

-”Salve Dottor Lecter, si accomodi”-

-”Grazie mille.”-

 

Mi siedo con molta grazia e mi presento al moro.

 

-”Salve, sono il Dr. Hannibal Lecter. Lei è?”-

-”Salve, sono Will Graham, agente speciale.”-

 

Non ama il contatto visivo. Un ragazzo bello e particolare. E anche molto interessante. Sarà facile.

 

Mi alzo e vado verso le foto delle vittime dell'Averla del Minnesota.

 

-”Mi dica, quante confessioni?”-

-”A centinaia. Nessuno aveva i dettagli, fino a stamattina. Un qualche genio della polizia di Duluth ha scattato una foto del cadavere di Elise Nichols e l'ha condivisa con gli amici. E poi Freddy Lounds l'ha postata su Tattlecrime.com.

 

Guardo le foto, conosco gli psicopatici come me. Ho inquadrato già il killer.

 

-”Di cattivo gusto!”-

 

Mi giro verso Will, immaginavo che fosse un tipo che dice chiaramente la sua. Mi affretto a rispondere.

 

-”Ha problemi di gusto?”-

-”I miei pensieri sono spesso di cattivo gusto”-

-”Anche i miei. Non ci sono barriere efficaci”-

-”Io mi costruisco una fortezza”-

 

Doppiamente interessato a quelle parole, torno a sedermi, prendo la mia tazza di caffè e faccio un piccolo accenno di brindisi.

 

-”Le associazioni sorgono in fretta”-

-”Anche le barriere”-

 

Lo fisso ancora per un po'. Jack sa che sto “lavorando” su di lui.

 

-”Non ama il contatto visivo vero?”-

-”Gli occhi distraggono. Si vede troppo,non si vede abbastanza. E' difficile concentrarsi quando pensi:  "Oh, quel bianco è davvero bianco!" o “Deve avere l'epatite” o “Gli è scoppiata una vena!”-

Lo dice con un tale sarcasmo che gli sorrido.

 

-”Perciò si, cerco di evitare gli occhi se mi è possibile.”-

 

Jack si gode tutta la scena.

 

-”Immagino che ciò che vede e scopre tocchi tutta la sua mente. I suoi valori e il suo senso morale sono scioccati dalle sue associazioni, inorriditi dai suoi sogni, nessuna fortezza nel suo cranio protegge le cose che ama.”-
 

Lui forse si rende conto che sto lavorando al suo profilo. Acuto, il ragazzo. E si mette subito in guardia, mi guarda finalmente.

 

Ah! Questi occhi blu Will!

 

-”A quale profilo sta lavorando?”-

 

Cerco di essere amichevole, cerco di tranquilizzarlo.

 

Tranquillo Will, non ti farò nulla.

 

Per ora.

 

-Mi dispiace, Will. Il nostro lavoro è osservare. Non posso evitarlo, come non può farlo lei.”-

-”Per favore, non cerchi di psicanalizzarmi. Non le piacerei quando sono psicanalizzato”-.

 

Jack sapeva che avrebbe reagito così, non capisco perché non mi ha fermato prima?

 

-”Will..”-

 

Si alza, è molto agitato e uscendo, in modo acido:

 

-”Ora se volete scusarmi, devo tenere una lezione. Sulla psicanalisi”.-

 

Che ragazzo straordinario.

 

 

--PRESENTE--

 

Apro gli occhi e vedo Will che dorme beatamente.

Come è possibile che la natura ha creato qualcosa di cosi straordinario? Ha una mente brillante, al di sopra di tutte le persone che ho incontrato in questa vita. Nessuno si avvicina minimamente a lui.

 

Nessuno può.

 

Il suo viso così rilassato, un ricciolo di capelli è davanti il suo viso, il suo respiro calmo, darei la mia vita per vivere ogni giorno così, per vedere tutte le mattine questo spettacolo. Altro l'Aurora Boreale. Nessun posto che ho visitato, nessun cibo che ho creato o mangiato è più spettacolare di lui.

 

La mia mano, si avvicina piano al suo ricciolo, non riesco a trattenermi. Voglio quasi svegliarlo per vedere i suoi occhi. Gli sposto la ciocca.

 

Lui si gira dall'altra parte, continua a dormire.

 

Mi alzo dal letto e vado a farmi una doccia. Ne ho bisogno, devo calmare i bollenti spiriti.

 

Questa notte è stato bellissimo, ho unito di nuovo il mio cuore con il suo.

 

Preparo la colazione per Will.

 

Waffle, frutta fresca, succo d'arancia e caffè.

 

Mi metto in tiro e gliela porto in camera. Appoggio il vassoio sul tavolo, mi avvicino al letto e inizio a dargli baci, prima lenti e piccoli. Poi sempre più forte.

 

Lo sento sorridere, quindi è sveglio.

 

Ecco il blu più spettacolare al mondo. I suoi occhi.

 

-”Buongiorno amore, ti ho portato la colazione”-

 

-”Buongiorno a te amore. Ma prima di tutto...”-

 

Mi bacia. Il bacio del buongiorno, un altra cosa a cui non rinuncerei mai.

 

Si alza e si fa una doccia, si veste e mangia la sua colazione.

 

-”Usciamo?”-

 

 

 

Passeggiamo mano nella mano, tutte e due coperti per bene. Non per paura di farci riconoscere, anzi. Ma fa freddo quindi.

 

Per fortuna ora sono io che gli ho dato un guardaroba decente.

 

 

 

Praga è bellissima, c'ero già stato, ma ora con Will ha tutto un' altro significato. Ha un nuovo odore, sapore e colore. E' come se ovunque Will posi il suo sguardo o dove c'è la sua presenza è tutto più bello.

 

Decido di portarlo a vedere il Castello di Praga, è davvero magnifico, e una persona come lui deve vederlo.

 

Entriamo e inizio a parlare di questo castello.

 

-” Il Castello di Praga è il più grande del mondo e copre un’area di 70 km². Inserito dall’UNESCO uno dei monumenti Patrimonio Mondiale dell’Umanità, dal 1140 è sede dei Re di Boemia e dal 1918 della Presidenza della Repubblica. I quasi 1.000 anni di storia giustificano la varietà degli stili presenti nel castello: dalle origini romaniche al gotico quattrocentesco, passando per una profonda ristrutturazione avvenuta dal 1918 al 1938. Punto di passaggio obbligatorio di ogni visita a Praga.”-

 

 

 

Lui ogni volta che parlo d'arte, dei posti che ho visitato, ha sempre gli occhi lucidi.

 

-”Ogni volta, è come se ci fossi stato anch'io in quei posti, con te”-

-”C'eri, ma non fisicamente, il destino ancora non c'aveva presentato”-

 

Il Castello è pieno di persone.

 

Will, non mostra mai le sue emozioni. Fa una cosa fuori dal comune. Mi bacia davanti a tutti. Non un bacio casto, un vero bacio, passionale, mi trasmette tutto il suo amore.

 

Le persone ci guardano con il cuore pieno d'amore.

 

Usciamo dal Castello e torniamo a casa. Nella nostra dimora.

 

Chiyoh ci ha procurato questa casa.

 

 

Ha delle grandi finestre che si affacciano su Praga, una bella cucina a isola, come quella che avevo a Baltimora, una bella scalinata di legno a gradini aperti. Un salotto curato alla minima perfezione sempre bianco come la cucina,con un camino enorme, due poltrone e un divano.

 

Rientriamo in casa, metto l'allarme e appendiamo i cappotti. Stasera preparo una bella cena per Will.

 

-”Inizio a preparare la cena. Tu rilassati.”-

Gli do un bacio.

 

Lui accende il camino, si siede sul divano e legge un libro.

 

 

Da quando siamo qui, non ho ucciso nessuno stranamente. Per ora non ne sento il bisogno, ho così paura dei cambiamenti, so che Will ci sarà sempre.

 

Mi metto ai fornelli.

 

 

 

-”Ecco Will, trota salmonata agli agrumi, yogurt, asparagi e olive”-

-”Sembra buono”-

-”Lo è, hai dubbi che sappia cucinare?”-

 

Mi risponde ridendo di no.

 

Verso il vino bianco nei calici. Château d'Yquem del 1811. Non rinuncio mai al buon gusto.

 

Passiamo la serata in modo tranquillo.

 

Ci mettiamo sul divano.

 

Will è sdraiato sopra di me, alza il viso.

 

-”Parlami di Mischa”.-

 

Sapevo che sarebbe successo. Sapevo che l'avrebbe chiesto. Non so se sono del tutto pronto, però glielo devo, ma dall'altra non voglio che Will conosca un'altra parte malata di me.

 

 

-”E' ancora una ferita aperta, un dolore ancora presente, per questo non torno mai a “casa”. Il nostro casale era stato occupato dai Volksdeutsche Lituani, io e Mischa eravamo piccoli.

Hanno ucciso Mischa e poi divorata. Mi hanno ingannato e me l'hanno fatta mangiare, la mia adorata sorella. Ero piccolo, avevo paura, freddo e fame. Non sapevo che fosse lei, l'ho scoperto dopo. In pochi giorni ho perso tutto. Ho visto per prima morire i miei genitori, davanti ai miei occhi. Poi Mischa. Giorni dopo sono stato adottato da mio zio Robertas e Lady Murasaki, ho vissuto con loro.

 

Appena ho potuto ho iniziato a viaggiare, sono andato in giro, cercavo i responsabili della morte di mia sorella, quando li ho trovati li ho uccisi uno per uno. Ed è così che avvenuta la mia ascesa all'oscurita. Ed è così che sono diventato quello che sono oggi. Un mostro”-

 

Will si gira verso di me, prende il viso tra le mani.

 

-”No, non sei un mostro. Hai sofferto molto. Hai perso tanto nella tua vita. E' difficile, non riesco ad immaginare a quanto hai sofferto. I tuoi genitori, Mischa... loro non vorrebbero che parlassi di te così. Loro ti hanno amato e ti amano anche da lassù. Come ti amo io, Hannibal. Ti proteggerò da ogni cosa. Sarò sempre con te.”-

 

Avevo bisogno di una tempesta come Will nella mia vita. La mia vita era tutta bianca e nera, non aveva colore, ma da quando sono entrato nell'ufficio di Jack, la mia vita ha preso colore. So che con Will posso essere felice.

 

-”Anch'io sarò sempre con te, ti proteggerò da qualsiasi cosa, anche da me stesso se ce ne fosse il bisogno.”-

 

-”Se mai dovessi perdere la via, io ti riporterò da me. Sempre”-

 

-”Jūs myliu Nakama”-

 

-”Tu esi mano gyvenimas”-

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5- MONSTERS ***



"Il sonno della ragione genera mostri"

Francisco Goya

 

 

NOTA AUTORE: Questo capitolo è stato ispirato dalla canzone di Ruelle “Monsters” ed è in collaborazione con Lu B. E' bravissima! Seguitela mi raccomando! Spero che vi piaccia!


 

 

 

--PRESENTE--

Praga 2016

Alcuni mesi dopo..

 

 

 

Sono giorni che non sono al massimo. Ho paura che la mia testa ha iniziato a giocarmi strani scherzi.

 

Ma quali strani scherzi? Sappiamo bene tutt'e due (io e la mia mente ovviamente) che la mia testa non è stata mai apposto.

 

Sento il bisogno di vendicarmi.

 

Ne ho assoluto bisogno. In me si è riaccesa la sete di sangue. Io sono così, è la mia natura, nemmeno Will può riuscire a spegnerla.

 

Mi dispiace dover essere così, ma è cosi che sono fatto. L'ha sempre saputo.

 

Dall'altra parte mi dispiace deluderlo, perché so benissimo che lui pensa di avermi cambiato, che forse quel salto dalla scogliera avesse spento la mia sete. Anch'io pensavo fosse così e invece...

 

Il fuoco che ho dentro non si spegnerà mai..

 

Ho promesso ad Alana che l'avrei uccisa.

 

 

--FLASHBACK--

 

-”Stavo cercando di salvare Will da te, ma adesso sei tu l'unico che può salvarlo, promettimi che lo salverai”-

-”Te lo prometto. E io mantengo sempre le mie promesse Alana”-

 

 

--PRESENTE--

Lo sai Alana, sono un uomo di parola. Un uomo che mantiene le promesse.

 

Non è stato difficile acquistare un biglietto di sola andata per Baltimora con la mia nuova identità: Matthew Doherty , un dottore americano trapiantato a Praga con la volontà di realizzare il sogno europeo.

 

11 ore di viaggio e la mia mente è ancora a Praga, da Will, ma il mio corpo è esattamente dove la mia sete di sangue vuole che io sia.

 

E' passato un anno da quella scogliera ma, Alana, so esattamente dove trovarti. Per te non sono nient'altro che un cadavere.

 

Il tuo nido sicuro, dove sei tornata quando pensavi non ci fossero più pericoli, non ti salverà.

 

 

Dall'aeroporto a questo squallido Motel ho sentito il sangue ribollire nelle mie vene, un piacevole formicolio alle mani e l'infrenabile voglia di sentirle attorno alla sua carotide pulsante. La tua stupida vita da prestigiosa psichiatra, si è ridotta ad un misero ruolo da psicologa di periferia. La tua paura ti ha trascinata nell'oblio.

La tua paura sono io.

Questo cadavere ti ha ricoperta d'oro ed ora ti toglierà tutto fino all'ultima gioia, fino all'ultima sofferenza.

 

Lo vedo, vedo il mio nome scritto sulla tua agenda.

Matthew Doherty, il nuovo paziente delle 13:00.

Tredici, il numero della morte.

 

12.58

Quest'ultimo anno ha scalfito tanto di me, smussato tanti angoli spigolosi ma l'ossessione di esercitare il controllo e la precisione, no, quella non è proprio cambiata.

Davanti la sua porta mi ritrovo ad ammettere che, tutto sommato, la struttura del suo studio non è banale come la sua persona.

Mi aspetta, sono il suo appuntamento, il suo nuovo paziente delle 13.00.

E sono qui, mentre sento l'adrenalina salire e una controllata calma.

 

La sento mentre con passi lenti apre la porta. Non può riconoscermi.

I miei capelli sono brizzolati, ho fatto crescere la mia barba, non sono stato mai un uomo che porta barba. Ho comprato un paio di occhiali da vista di quelli alla buona. E soprattutto non porto il mio classico completo né la tuta di acetato.

 

La ucciderò in modo pulito, forse.

 

-”Salve Sig. Doherty, la prego si accomodi”-

 

Entro lentamente nella stanza, tutto in legno classico, non sembra quasi uno studio di periferia, ma d'altronde è la moglie di Margot Verger. Nell'aria c'è odore di incenso bruciato.

 

Oh Alana, i tuoi gusti così assurdi.

 

Alana non è cambiata di una virgola, figura quasi snella, completo con giacca, sicuramente preso da quale atelier di classe, rossetto rosso, capelli legati, sempre così neri e i suoi occhi blu.

 

Blu. Will.

 

La mia mente va da lui, ma solo per un attimo. Pensiamo a cosa c'è da fare ora.

 

-”Salve, sono Matthew Doherty, la ringrazio di avermi ricevuto con così poco preavviso”-

 

Mi giro ancora intorno, vado verso la sua libreria, ha tutti libri di psicologia. Ricorda quasi il mio vecchio studio.

 

Non immagina minimamente quello che sta per accadere, non sta pensando che oggi è stato l'ultimo giorno in cui ha visto sua moglie e suo figlio. Non può sapere che la persona che gli sta davanti è il cadavere che tutte le notti la perseguita nei suoi incubi.

 

La tua paura più profonda, è qui davanti a te Alana.

 

-”Si sieda la prego”-

-”Grazie”-

 

Continua a guardarmi in modo strano.

 

-”Ha un viso familiare, ma non riesco a collegare dove l'ho vista”-

 

Ci sto girando troppo intorno, devo agire.

 

Aspetto qualche minuto. E' quasi snervante il suo tono, cosi pacato e professionale.

 

Mia carissima Alana, ricordati che sono stato io il tuo mentore, tutto quello che sai, è solo grazie a me.

 

-”Sono da poco arrivato da Praga, non credo di averla mai vista, ricorderei un viso così bello”-

 

Lei arrossisce. E' sempre stata debole ai complimenti.

Sto usando un accento ceco. Non credo che così mi becchi subito. Voglio lasciare un po di suspance. Voglio un po' di brivido prima.

 

-”Praga è bellissima vero? Spero di riuscire a visitarla un giorno con mia moglie e mio figlio. Prendo la cartellina e iniziamo la seduta va bene?”-

 

-”Non mi ha mai conosciuto o non vuole ricordare di avermi conosciuto?”-

 

Sente la mia voce, quella di cui lei ha paura e che la perseguita. Il mio accento americano.

 

Si gira di scatto, sta tremando , ha capito perfettamente chi sono.

-”Hannibal?”-

 

Gli trema la voce, povera piccola. Tra poco non avrai nemmeno più tempo di urlare.

 

-”Si Alana.”-

 

-”Pensavo fossi morto. La scogliera.”-

 

Fa un respiro profondo.

 

-”Will?”-

 

-”Will non è affar tuo.”-

 

Cerca di scappare, inizia a correre per il suo piccolo, insignificante studio. Non puoi sfuggirmi. Tu sarai mia.

 

 

Inizia a lanciarmi addosso, qualsiasi cosa che trova. Libri, fogli, penne.

 

Come se queste cose potessero fermare un mostro assetato di sangue.

 

Oh mia dolce, stupida e ingenua Alana.

 

Si lancia contro la scrivania e apre il cassetto, estrae una pistola.

 

Inizia a sparare colpi a caso e in pochi secondi finisce i proiettili.

 

Ora si che inizio a divertirmi.

 

Riesco ad afferrale il braccio, glielo giro e le rompo il polso.

 

Urla e io immediatamente le attappo la bocca.

 

Ecco, ora stai anche zitta oltre che ferma.

 

-”Alana lo sai, io mantengo sempre le mie promesse”-

 

Inizio a stringere le mie mani sulla sua carotide, la sensazione che provavo l'altro giorno è tornata, le mie mani formicolano, stringo sempre più forte, si dimena, cerca di graffiarmi, ma non ce la fa.

 

L'ultima cosa che vedrà sarà il mio viso, l'uomo che convinta fosse morto, il suo incubo.

 

 

Si renderà conto che è diventato realtà.

 

Vedo la sua vita spegnersi lentamente, il suo viso arrossato, le lacrime che gli scendono e gli occhi farsi sempre più vitrei.

 

Alana, sei stata un ottima donna. Una madre e una moglie. Ma avevamo un patto.

 

 

Finisce di dimenarsi e il suo battito cessa di esistere.

 

Il suo corpo ha gli ultimi spasmi.

 

Non mi sentivo così vivo da tantissimo tempo. La mia vendetta si sta compiendo.

 

Tutti pagheranno.

 

Devo portare un dono a Will. E' anche grazie a lui che sono qui.

 

Prendo nella mia borsa la tuta di acetato.

 

 

 

--QUALCHE SETTIMANA PRIMA--

 

Sono nel letto con Will, lui dorme abbracciato a me. Da giorni sento la mia voglia di vendetta salire. Non posso più rimandare.

 

Mi alzo dal letto.

 

Sto preparando il caffè e Will arriva in cucina e mi bacia, poi si siede a tavola.

 

Senza giri di parole

 

-”Devo uccidere Alana, devo mantenere la promessa”-

 

Lui alza la faccia dal giornale.

 

-”Perché?”-

 

-”Perché è una promessa. E io mantengo le promesse. Abbiamo fatto un patto tempo fa. Devo vendicarmi, ne ho bisogno, il sangue mi ribolle nelle vene. Ormai sono tutti certi che siamo morti, non si aspetterà di certo che io vada a bussare alla sua porta”.-

 

-”Come farai ad arrivare a Baltimora?”-

 

-”Ho documenti falsi e abbastanza soldi. Non mi riconosceranno”-

 

-”Come fai ad esserne certo?”-

-”Lo so e basta. Ti fidi di me?”-

-”Io mi preoccupo per te.”-

-”Non dovresti. Tornerò, te lo prometto”-

-”Andrai da solo?”-

-”Si Will, è una promessa che ho fatto io. Tu non c'entri.”-

-”Per ora.”-

 

Vado a preparare i bagagli. Mi sono procurato i documenti, e ho preso già il biglietto.

Saluto Will con un bacio.

 

-”Ci vediamo tra qualche giorno. Aspettami, mi raccomando”-

-”Dove altro dovrei andare? Ti aspetto.”-

-”Ciao Will.”-

-”Ciao Hannibal. Ah, salutami Alana”- ridendo.

 

--PRESENTE--

Sono già in volo per tornare a Praga, altre 11 ore di volo e potrò portare il mio dono a Will. Purtroppo non ho potuto salutare Alana da parte di Will, ma fa niente. La mia sete di sangue è ancora viva, è diminuita ma c'è ancora. Ma la prossima volta non sarò da solo. Ci sarà Will con me.

 

Sono appena sbarcato ed è lì che mi aspetta, con la macchina e torniamo a casa.

 

-”Come è andata?”-

-”Bene, Alana era proprio “felice”. Non è cambiata di una virgola.”-

 

Arriviamo a casa. Corro a farmi una doccia.

 

Sento musica classica, Bach.

 

Vado in cucina e prendo il mio dono.

 

-”Ti ho portato un dono Will”-

-”Ah.. Non vedo l'ora di scoprire cos'è”-

-”Cucino io stasera”-

-”Come sempre del resto”-

 

Adoro cucinare, e preparare banchetti, anche dopo un'omicidio.

 

Ho messo una tovaglia rossa, in onore di Alana.

 

Vino rosso.

 

-”Fegato al balsamico”-

-”Sembra squisito”-

 

Inizio a tagliare lentamente la carne, è piacevole dopo tanta fatica riuscire a gustarsi il frutto della tua caccia.

 

Will sta masticando lentamente e si lecca le labbra sorridendo:

 

-”Ha proprio un buon sapore Alana”

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6- VIDE COR MEUM ***



Aveva i mostri in testa e gli angeli su i quaderni. - Pierluigi Vizza

 

 

 

Sono passati due mesi da quando Alana è morta. Dopo quello che è successo anch'io ho voglia di uccidere con Hannibal. Mi sono scoperto quasi geloso a sapere che lui era lì con lei e senza di me. Non so spiegare il motivo, nonostante tutto io ora riesco a fidarmi di Hannibal. Non mi ha riferito tutto quello che si sono detti quando lui è arrivato da lei. Ha riportato un dono per me. Mi ha anche riferito che ha pensato sempre a me in quelle 11 ore di viaggio. Io qui da Praga sono stato in ansia per lui. Ora Alana è morta. E ci saranno anche altri morti. Altre vendette. Io e lui insieme contro tutti.

 

Sono al PC a guardare le notizie riguardanti Baltimora dopo 2 mesi ancora non riescono a trovare un movente e l'assassino di Alana. Parlano di uno squilibrato. Ma come diavolo gli viene in mente? Hannibal non è uno squilibrato. C'è anche un intervista fatta a Jack. Metto play.

 

-”Al momento ancora non sappiamo chi sia stato ne il movente purtroppo. Pensiamo sia qualche psicopatico. Puntiamo anche a qualche suo paziente ossessionato o mentalmente instabile. La Dott. Bloom era molto stimata e la fine che ha fatto è orribile.”-

 

-”Da quello che sappiamo , il modus operandi è simile se non uguale a quello dello Squartatore di Cheesapeake”-

 

Riconoscerei la sua voce tra mille. Freddie Lounds. Chiamarla giornalista è davvero squallido. Sento Hannibal vicino a me, dietro di me. Profuma di pulito. Appoggia una mano sulla mia spalla.

 

-”Lo Squartatore di Cheesapeake è morto, insieme allo sfortunato Agente Speciale Will Graham. Dobbiamo cercare altrove Signorina Lounds”-

 

Guardo bene i suoi occhi è capisco che sta mentendo. Non sa che direzione prendere. Ed è convinto che io e Hannibal non siamo morti. Vive nel terrore.

 

-”Sta mentendo.”-

-”Lo so Hannibal. Non sa che strada prendere. Non sa dove cosa fare.”-

-”Sa o immagina che non siamo morti”-

-”Si guarda i suoi occhi. Basta lo sguardo per capire che sta mentendo”-

-”Ma non solo...”-

-”Si si vede anche che non dorme da giorni, settimane o se dorme, siamo il suo incubo”-

-”Purtroppo Jack ha scelto da solo il suo destino”-

 

Avvicina il suo viso al mio e mi bacia e se ne va.

 

Riguardo il video, dietro di lui c'è un uomo, molto simile a me. Mi avrà sostituito?

 

Hannibal si siede vicino a me.

 

-”Jack ti ha fatto molto male. Ti ha usato. E appena ti hanno incriminato non ti ha creduto, ti ha lasciato lì dentro. Solo dopo se ne è reso conto”-

 

-”Non mi interessa più. Jack usa le persone per i suoi scopi. Come ha fatto con me”-

-”Jack pagherà, fidati”-

 

Giro il viso verso lui, mi tiene la mano.

 

-”Si, Jack pagherà”-

-”Lo faremo insieme”-

 

 

 

 

Dopo quella sera non abbiamo più parlato di Jack. La vita con Hannibal è serena, fatta di cose semplici. Non devo più nascondere il vero me, quello che con Molly non riuscivo ad essere. Lui riesce sempre a capire se c'è qualcosa che non va.

 

Siamo a tavola, cenando tranquillo. Hannibal mi guarda.

 

-”Sei pronto?”-

 

Alzo lo sguardo verso di lui.

 

-”Per cosa?”-

-”Per uccidere Jack”-

 

Sono senza parole. Non aveva più accennato Jack quindi avevo pensato che non ne volesse fare più niente. Ma ora che mi dice così, si accende in me il desiderio di farlo fuori.

 

-”Jack è mio amico. Gli devo la verità”-

-”Bravo Will”-

 

Sparecchia la tavola e mi bacia.

 

 

--FLASHBACK--

Sto andando a trovare Hannibal in prigione nell'ospedale psichiatrico di Baltimora. Sto indagando sul Drago Rosso. Ho lo stomaco in torcigliato. Il cuore accellerato. Ha cercato di uccidere Molly e Walter sempre sotto consiglio di Hannibal. Cammino su e giù davanti la sua cella di vetro in questa minuscola stanza.

 

-”Din Don il Drago è morto”-

-”Dovrei farti le congratulazioni”-

-”Non l'ho ucciso io. Suicidio”-

-”Allora non era forte come il Drago”-

-”Cercava di smetterla”-

-”Io tifavo per te Will. E' un peccato. Sei venuto fin qui e non sei riuscito ad uccidere nessuno. L'unica consolazione resta il Dottor Chilton. Congratulazioni per il lavoro fatto con lui, l'ho ammirato moltissimo. Sei un ragazzo davvero geniale.”-

 

Mi dice queste cose con un sorriso piazzato in faccia, è snervante. E' come se mi prendesse in giro.

 

-”Mi stai accusando di qualcosa?”-

-”Il nemico che è dentro di te è d'accordo con questa accusa? Anche solo almeno in parte”-

-”Ah. Ero tornato per fermare il Drago. Si è fermato”-

 

 

So di avere uno sguardo e un tono saccente ma è inevitabile.

 

-”La tua famiglia era sul suo itinerario, ora è al sicuro. Puoi tornare a casa, se credi abbia un senso. Ha un senso per te?”-

 

-”Mi piace la mia vita lì”-

 

Mi giro di spalle.

 

-”Non sarà più la stessa. Vedrai che non sarà più come prima. Una tacita consapevolezza vivrà con voi, come una compagnia non desiderata.”-

 

-”Io e Molly vogliamo che torni tutto come prima”-

-”Quando la tua vita diventerà esasperante, pensa a me.”-

 

Lo guardo dritto negli occhi. Ho quasi le lacrime. Non è da lui.

 

-...pensa a me Will. Non preoccuparti per me.”-

 

Ci guardiamo dritti negli occhi e io lentamente mi avvicino al vetro.

 

Metto la mia mano sul vetro.

 

Sospiro e riprendo fiato.

 

-”Tu ti sei consegnato perché potessi sempre sapere dov'eri. L'avresti fatto solo se ti avessi respinto. Addio”-

 

Mi giro e me ne vado. Sto sulla soglia della porta e mi chiama.

 

-”Will”-

 

Mi giro lentamente e lo guardo.

 

-”E' stato bello rivedermi?”-

 

Me l'ha davvero chiesto? Riesce sempre a rendermi vulnerabile. Non ti darò questa soddisfazione.

 

-”Bello? No.”-

 

Vado via a grandi passi. Devo assolutamente uscire da qui.

 

 

 

--PRESENTE--

 

Sto preparando le valigie. Ovviamente il minimo indispensabile. Sarà una visita breve. Hannibal è uscito stamattina presto e l'unica cosa che mi ha detto è stata di preparare le valigie con il minimo indispensabile. E' pomeriggio e ancora lui non torna. Sono in ansia. Sto sempre in allerta come un cane, aspettando che si apra la porta.

 

Eccolo, è tornato.

 

Mi abbraccia.

 

-”Scusami se c'ho messo tanto ma dovevo procurami i documenti e i biglietti aerei”-

 

Apro la busta e ci sono i nostri documenti.

 

Il mio è Bryan Park. C'è una mia foto con i capelli corti, barba lunga e occhiali da vista. Ho messo anche delle lenti scure, per passare meno in osservato. Spero davvero che non mi riconoscano. E come mestiere faccio il veterinario.

 

Il suo invece è Aaron Dimmond. Il cognome l'ha preso da uno sfortunato che ha incontrato sulla sua strada a Firenze e Parigi. Conosceva il Dottor Fell. Anche lui ha dei capelli lunghi e barba lunga. E' strano vederlo così, molto sciatto. Di solito lui molto raffinato e curato. Il suo mestiere è fioraio. Non so perché l'abbia scelto.

 

 

Sicuramente non poteva tornare in America sotto il nome di Matthew Doherty. Sarebbe sospetto. E sopratutto è l'ultima persona che Alana ha visto in vita. Sarebbe il primo sospettato e il primo ad essere arrestato. Scopriranno la sua identità e questo non è possibile.

 

 

Andremo a Baltimora per una vacanza.

 

Non vedo l'ora di incontrare Jack. Sono curioso della faccia che farà.

 

-”Mi ero preoccupato. Non tornavi.”-

-”Will stai tranquillo. Siamo al sicuro.”-

-”Si, certo.”-

-”Sei pronto? Le valigie?”-

-”Si è tutto pronto. Possiamo partire”-

 

Usciamo di casa. La mia casa. Con Hannibal.

 

Arriviamo in aereoporto e superiamo i controlli. Tiro un sospiro di sollievo. Saliamo sull'aereo. Guardo fuori dal finestrino e Hannibal mi stringe la mano.

 

 

Arriviamo a Baltimora e arriviamo in Hotel, ho bisogno di una doccia e di riposare.

 

-”Will. Sono davvero felice.”-

-”Di cosa?”-

-”Di condividere tutto questo con te”-

-”Anch'io”-

 

Entro in doccia e lascio che l'acqua calda mi rilassi.

 

Mi lego un asciugamano alla vita e torno in camera. Hannibal è sul letto che mi aspetta.

 

-”Che meraviglia che sei Will”-

 

Non sono ancora abituato ai suoi complimenti, anche se facciamo l'amore parecchie volte.

 

-”Avvicinati, sdraiati su di me.”-

 

Faccio come mi dice.

 

Inizia a massaggiarmi le spalle, il suo tocco è magnifico. Sono teso come una corda di violino.

 

-”Rilassati”-

 

Mi abbadono completamente al suo tocco. Mi bacia.

 

Mi giro verso di lui e ricambio il suo bacio. Ho bisogno di lui.

 

Gli strappo la maglia del pigiama.

 

-”Will....”-

 

-”Ne hai tante. Fregatene”-

 

Gira le posizioni. E' sopra di me e continua a baciarmi, mi lecca il collo. Mi piace tantissimo questa sensazione. Non ne posso fare a meno.

 

-”Will, voglio perdermi dentro di te”-

-”Sono qui. Prendimi”-

 

Mi toglie l'asciugamano e mi massaggia. Prende il lubrificante e inizia a penetrarmi prima lentamente.

 

.”Will, ti desidero così tanto.”-

 

-”Anch'io”-

 

Ho il fiato corto. Non resisto più.

 

Esce da dentro di me.

 

Prendo il lubrificante e ora sono io a perdermi dentro di lui. Urla di piacere.

Massaggio il suo membro. Urlo anch'io. E' fantastico. Non ho mai provato emozioni così forti. Sento che sto per esplodere.

 

-”Will...sto per venire”-

-”Aaaa...nch'io. Non mi abbandonare”-

 

Esplodiamo insieme. E' sempre così bello.

 

Ci sdraiamo uno davanti all'altro.

 

-”E' stata inutile la doccia credo”-

 

-”Misa di si Will”-

 

Ridiamo come adolescenti. Non ero così felice da tanto tempo.

 

Facciamo la doccia insieme. Ci baciamo. Ci accarezziamo.

 

Andiamo nel letto e crolliamo.

 

 

Il sole mi colpisce in pieno viso. Mi sveglia. Oggi è una bella giornata per vendicarsi.

 

-”Buongiorno Will”-

-”Buongiorno”-

 

 

Facciamo colazione in camera. Scopro di aver fame. Hannibal mi guarda ridendo .

 

-”Qualcuno ha fame.”-

 

-”Molta”-

 

Ridiamo insieme.

 

-”Sei pronto?”-

 

-”Prontissimo”-

 

 

 

E' sera inoltrata. Siamo fuori casa di Jack. Hannibal è entrato dalla porta di servizio e io sto andando a suonare alla porta.

 

Sta arrivando alla porta.

 

E'totalmente senza parole.

 

-”Salve Jack. Mi fai entrare”-

E' rimasto a bocca aperta, ma si sposta e mi fa entrare. Si sbriga ad entrare e chiudere la porta.

 

-”Che fine avevi fatto? La scogliera?”-

-”Mi sono salvato. Sono qui per una cosa”-

 

Lui capisce immediatamente e si affretta a prendere la pistola e afferra il telefono.

 

Eccolo che arriva.

 

-”Io non ci proverei se fossi in te Jack. Ho tagliato il filo del telefono. Quindi siamo io, te e Will. Come ai vecchi tempi”-

 

Gli ha puntato un coltello alla gola.

 

-”Butta la pistola.”-

 

Getta la pistola a terra e l'afferro.

 

-”Come dicevo Jack sono qui per una cosa. Voglio che tu ammetta di avermi traviato e che mi hai usato”-

 

-”Mai”-

 

-”Sei sicuro?”-

 

-”Certo. Non ti ho mai traviato ne usato. Sei tu che hai ingannato tutti. Ti sei unito al diavolo.”-

 

Non amo il suo tono. Hannibal non è il diavolo.

 

-”Peccato Jack. Era la tua occasione. Addio”-

 

Hannibal lo lega alla sedia e si mette davanti il suo viso.

 

-”Ho sempre ammirato la tua costanza e il tuo coraggio. Manda i saluti del Diavolo al Creatore. Addio.”-

 

Gli taglia la gola. In modo netto.

 

.”Sei magnifico Hannibal.”-

 

-”Tu lo sei.”-

 

Ci baciamo davanti al cadavere di Jack che continua a sanguinare.

 

-”Cosa prendiamo da lui?”-

 

 

Siamo in volo per tornare a Praga. A casa nostra. L'unico posto in cui voglio stare.

 

Grazie a Jack abbiamo rafforzato il nostro rapporto.

 

Grazie per il tuo intestino e il tuo cuore.

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7- YOUNG GOD ***



 

...You know the two of us are just young gods

And we'll be flying through the streets with the people underneath... (Halsey)

 

 

 

 

NOTA AUTORE: Questo capitolo ha un rating rosso. E' anche un po' sdolcinato come capitolo. Spero che vi piaccia come sempre. A presto. R.

 

 

Guardo Will accanto a me che dorme. Non posso ancora credere che lui sia qui. Ci siamo fatti del male a vicenda, tradendoci l'un l'altro, ma ci siamo sempre l'uno per l'altro.

 

Io sono io e lui è lui, ma non possiamo stare lontani.

 

Sono passati quasi 2 anni da quando siamo “morti” e ancora non riesco a credere che vivere insieme a Will sia così facile. Ho avuto per parecchio tempo l'idea che ci saremo scannati il giorno dopo senza nemmeno aspettare di essere guariti dalla caduta. Invece è stato facile. Non abbiamo avuto discussioni. O perlomeno non per ora.

 

Abbiamo ucciso insieme il Grande Drago Rosso, ma lì era questione di sopravvivenza e ci siamo salvati anche se ne portiamo ancora le cicatrici.

 

Ma il nostro primo omicidio insieme è stato Jack. E' stato meraviglioso vedere Will all'opera.

 

 

 

--1 MESE PRIMA--

 

Jack è morto. Ma il suo sangue è qui con noi. L'odore del sangue entra nelle mie narici, è forte.

 

Attiro verso di me Will e lo bacio. La voglia di possederlo è forte, ma non ora. Aspetterà Praga.

 

-”Will..aspetta”-

-”Che succede?”-

 

Abbiamo il fiato corto, quest'uomo è meraviglioso.

 

-”Per quanto sia appagante averti qui, ora davanti al cadavere di Jack, dobbiamo aspettare”-

-”Perchè?”-

-”Non possiamo commettere errori. Lui è il Guru, ci saranno problemi”-

-”Hai ragione, farò un'altra cosa allora”-

 

 

 

Will va in cucina e prende un coltello e la mia tuta di acetato , inizia a tagliare il petto e lo squarcia, rompe la gabbia toracica ed ecco il cuore, non batte più. Lo fa con eleganza, una crudeltà unica.

 

 

 

Mio Will, bellissimo e sadico Will.

 

Scende più giù e va all'intestino, lo strappa con cattiveria.

E' completamente ricoperto di sangue, le mani, le braccia.

 

Chiude il tutto in una scatola e torniamo in Hotel.

 

 

Will è sotto la doccia mentre io sono sul letto coperto solo dall'asciugamano.

 

Esce dalla doccia e si dirige verso di me, nudo.

 

Inizia a baciarmi, lentamente e poi sempre più ferocemente.

 

Fanculo Praga.

 

Mi toglie l'asciugamano e lo butta a terra e da lì non capisco più nulla, so già che passerò la serata più bella della mia vita.

 

 

 

Siamo pronti per partire, c'è un bel sole e usciamo dalla stanza. Prendiamo un Taxi per andare in aeroporto, sono soddisfatto, la nostra vendetta si sta compiendo. Nessuno sospetta di noi. Tutti sono convinti che siamo morti, come ne era convinta Alana, si sbagliava eccome se si sbagliava. Ci stiamo imbarcando.

 

Prendiamo posto e aspettiamo che l'aereo decolli. Guardo fuori dal finestrino.

 

 

Ciao Baltimora, a presto.

 

 

 

Siamo tornati a casa finalmente, sono totalmente stremato. 11 ore di viaggio non sono una passeggiata.

 

Si avvicina a me e mi da un bacio.

 

-”Come sono andato?”-

-”Meravigliosamente come sempre, sei un ragazzo eccezionale.”-

-”Ti ringrazio. Ho un dono per te”-

-”Lo immaginavo”-

 

Prende dalla scatola, il cuore di Jack.

 

-”E' per te.”-

-”Per me?”-

-”Si, è per farti capire che ti amo. Non andrò via, il mio cuore è tuo”-

 

Sono senza parole. Nessuna persona al mondo ha fatto una cosa del genere per me. Mi hanno etichettato tutti come un mostro, anche lui lo pensava, ma lui mi ama. E io amo lui.

 

Mi avvicino, gli accarezzo il viso e lo bacio delicatamente. E' Vita.

 

-”Grazie, Nakama. Anche il mio cuore è tuo. Siamo legati.”-

-”Ti amo, Nakama”-

 

 

 

--4 ANNI PRIMA--

 

 

Will è davanti a me, la luce del camino illumina metà del suo meraviglioso viso. Mi guarda intensamente.

 

-”Puoi spiegare le mie azioni? Tu puoi supporre le mie intenzioni? Quale sarebbe la tua teoria su la mia mente?”-

 

-”Ho una grande comprensione del tuo stato mentale, tu comprendi il mio. Siamo identici. Questo ti da la capacità di ingannarmi e di essere ingannato da me.”-

 

-”Non ti sto ingannando Dottor Lecter, sto solo evidenziando il cappio intorno al tuo collo. Quello che ci fai lo decidi solo tu”-

 

Rifletto bene su quello che mi dice prima di rispondere.

 

-”Hai messo il cappio intorno al mio collo”-

 

Fa un leggero accenno con la testa.

 

-”Perché hai detto a Mason Verger che voglio ucciderlo?”-

 

Ci pensa un po' prima di rispondere

 

-”Ero curioso delle conseguenze.”-

 

Ci guardiamo intensamente. Poi aggiunge

 

-”E' vero no? Tu vuoi ucciderlo. O vuoi che lo uccida io. In un modo o nell'altro lo vuoi morto. Io sto solo dando una piccola spinta”-

 

-”Mason è scortese. E la scortesia è indicibilmente orribile per me”-

 

-”Allora stai pensando di mangiarlo?”-

 

Ovviamente.

 

-”Quando è possibile si dovrebbero mangiare gli scortesi”-

 

-”Scortesi allevati a terra.”-

 

Gli sorrido inclinando la testa.

 

Quanto mi piace la tua mente Will.

 

-”Vuoi unirti a me al tavolo?”-

 

-”Mason Verger è un maiale, e merita di essere il bacon di qualcuno.”-

 

Sorride.

 

-”Forse dovresti uccidere Mason durante la tua prossima seduta.”-

 

-”Chissà che lui non voglia uccidere me nella prossima seduta?”-

 

-”Dovrai ucciderlo prima tu.”-

 

-”Hai detto che eri curioso delle conseguenze. Voglio che tu chiuda gli occhi Will ,immagina cosa vorresti che accadesse”-

 

Chiude gli occhi.

 

-”Che cosa hai visto?”-

 

Ci guardiamo sorridendo compiaciuti. Abbiamo capito perfettamente.

 

 

--4 ANNI PRIMA--

FIRENZE

 

Sono appena tornato a Firenze da Badelia. Ho visto Will che diceva alla mia presenza sospesa nella Cappella Palatina che mi perdona.

 

Sono seduto e penso, non faccio altro che pensare a Will, al suo viso turbato e segnato. Badelia mi scruta. E' cosi che ci si sente quando si è visti?

 

E' appoggiata alla colonna della porta e guardandomi con il suo bicchiere di vino e la sua eleganza mi chiede.

 

-”E' stato bello vederlo?”-

 

-”E' stato bello. Tra le altre cose. Sapeva dove cercarmi.”-

 

Si avvicina a me con una lenta camminata

 

-”Tu sapevi dove ti avrebbe cercato”-

 

-”Ha detto che mi ha perdonato”-

 

Ho le lacrime agli occhi, come se fossi ancora lì a Palermo e lui fosse qui vicino a me.

-” Il perdono è troppo grande e difficile per una sola persona. Ne richiede due: il traditore e il tradito. Tu quale sei dei due?”-

 

Mi giro verso di lei.

 

-”Mi tengo vago su certi dettagli”-

 

-”Il tradimento e il perdono sono visti come qualcosa di analogo all'innamoramento.”-

 

Abbasso lo sguardo. Non voglio essere vulnerabile.

 

-”Non si può avere il controllo della persona di cui ci si innamora.”-

 

-”Alla fine ti prenderanno. Il processo è già stato messo in moto.”-

 

La guardo in modo insolito.

 

-”Sei preoccupata per il tuo paziente o lo sei per te stessa?”-

 

-”Io non sono preoccupata per me, so esattamente come farò a tirarmi fuori da qualunque sia la situazione in cui mi sono cacciata. E tu?”-

 

-”L'ho già fatto”-

 

Beve lentamente il suo vino.

 

-”Dove ti cercherà adesso, Will Graham?”-

 

-”Nel posto in cui non potrò tornare. A casa”-

 

 

 

 

 

 

--BALTIMORA--

PRESENTE.

 

 

MARGOT'S POV

Guardo la foto di Alana. Bellissima, sorridente. Ho una fitta al cuore.

 

-”Mi manchi da morire Alana, la mia vita fa schifo. Manchi anche a nostro figlio. L'erede dei Verger. La mia vita senza te non ha più senso. Tutti credono che Will e il Dr. Lecter sono morti, ma io so' che non è così. Pagheranno per la tua morte. Li dividerò come hanno diviso me e te. Ti vendicherò amore mio”-

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8- BLOODFEST ***





Ho capito in quel momento cosa mi salva, per cosa vivo, cosa è davvero importante per me. A dire il vero l’ho sempre saputo, ma non immaginavo quanto.
(Daria Bignardi)

 

 

 

 

NOTA AUTORE: C'ho messo tempo per scrivere questo capitolo. Ci metto tempo perchè in ogni capitolo metto qualcosa di me. Spero che lo apprezziate. A presto.

R.

 

 

 

 

 

 

Una goccia di vapore acqueo è sullo specchio del bagno, ci passo la mano e l'acqua scende lentamente e riesco a vedere il mio viso.

 

 

Sono cambiato grazie ad Hannibal, la mia roccia, la presenza più grande della mia vita. La gioia più grande.

 

 

 

Gli ho regalato il “mio” cuore. Non posso fare a meno di lui.

 

 

 

 

 

--5 ANNI PRIMA--

 

 

Sto aggiustando il motore della mia barca e non faccio che pensare dove diamine si trovi adesso Hannibal, alla serata nella sua cucina, dove Abigail ha perso la vita e io quasi la mia.

 

Alana.

 

Alana era stata avvertita, avevo avvertito com'era Hannibal ma non mi ha dato ascolto.

 

Jack.

 

Jack anche non ha voluto darmi retta, io avevo già capito che bestia si celava dentro Hannibal. Sotto il suo completo, i suoi gusti, i suoi modi di fare, la sua innata eleganza. Dentro di lui c'è un mostro.

Ho cercato di capirlo, di essergli amico. Sento una lacrima che scende sul mio viso e il rombo di una auto che si spegne. E' Jack. Lo guardo e mi rimetto a lavoro.

 

 

 

-”Ho sperato che saresti venuto a cercarmi. Ma capisco perchè non l'hai fatto.”-

 

-”Cosa ti serve Jack?”-

 

-”Beh sono qui per assicurarmi che tu ti attenga alla versione ufficiale”-

-”Mmm”-

 

-”Noi siamo agenti dell'FBI feriti nel corso di un azione eroica”-

 

-”Questo non è vero. Per nessuno di noi due.”-

 

 

 

Jack è venuto fin qui per assicurarsi che dica le cose giuste. No che faccio di testa mia.

 

L'ultima volta che l'ho fatto ho pagato un prezzo alto.

 

 

-”Beh dovevamo andarci insieme, è stata colpa mia. Errore mio. Colpa mia.”-

 

-”Non tutte le scelte sono consapevolmente calcolate”-

 

-”No. Ma le nostre decisioni si.”-

 

Continuo a lavorare senza rispondere. Jack fa un sospiro.

 

-”Ricordi quando hai deciso di chiamare Hannibal?”-

 

-”Non avevo deciso quando l'ho chiamato. L'ho solo chiamato. Riflettevo mentre il telefono squillava. Ho deciso, sentendo la sua voce.”-

 

-”Gli hai detto che sapevamo.”-

 

-”Gli ho detto di andarsene, perchè volevo che fuggisse.”-

 

-”Perchè?”-

 

-”Perchè era un mio amico e perchè io volevo fuggire con lui”-

 

 

 

 

 

--PRESENTE--

 

Non mi sono pentito nemmeno un singolo giorno della decisione di buttarmi dalla scogliera con lui.

Le ferite riportate dopo la lotta con Francis e dalla caduta erano grandi e le possibilità di salvarci erano basse.

 

Ma ero con lui. Solo questo contava.

 

Molly.

 

Non so che fine abbia fatto. So che è la vedova Graham da due anni a questa parte. Solo questo. Non provo tristezza pensando a lei, non più.

 

 

 

 

Guardo la cicatrice sulla mia guancia. Certe volte fa male. Altre meno.

 

Tutte le cicatrici che porto sono state fatte per essere più vicino a Lui.

 

Provo delle emozioni con Hannibal che non ho mai provato con nessun'altro essere umano.

 

Passo le mie mani sul viso, lo specchio non è più pieno di vapore acqueo ma dietro di me c'è lui.

 

Indossa solo un'asciugamano addosso e mi guarda. Si avvicina lentamente e mi bacia.

 

-”Sembravi molto pensieroso. E' successo qualcosa?”-

 

-”Nulla di particolare. Pensavo a Jack. Quando anni fa venne da me per assicurarsi della versione ufficiale. Non credo che abbia mai tenuto a me.”-

 

-”Non saprei Will. Jack ha fatto la sua scelta quando ha affidato la tua salute mentale a me. Ha fatto una scelta quando ha deciso di non crederti, ha fatto la sua scelta quando è venuto da me e l'ho quasi ammazzato. Ha fatto la sua scelta quando è tornato a cercarti dopo 3 anni per Il Grande Drago Rosso ben sapendo che saresti venuto a cercarmi. Ha fatto la sua scelta con tutte le sue responsabilità quando ha dato il consenso per farmi evadere. Ha fatto la sua scelta quando ha ucciso Bella. Sarà una cosa che non si è mai perdonato. Ma ha fatto la scelta più giusta quando ci ha presentato. Non credo che non abbia mai tenuto a te, ma ha sempre cercato di usare la situazione a suo vantaggio. Ora non c'è più questo problema. Siamo io e te.”-

 

 

-”Si hai ragione. Basta questo. Bastiamo io e te.”-

 

 

Mi bacia delicatamente e facciamo l'amore. E' bellissimo sentire il suo cuore battere forte, ed è per me. Il suo cuore è mio. Non posso chiedere di più.

 

 

--5 ANNI PRIMA--

 

Sono seduto sul pavimento della sua cucina, totalmente pulita. Brilla, tempo fa lì cerca il mio sangue, quello di Abigail e quello di Jack. Ho una fitta al cuore così grande. La presenza di Abigail allieva il dolore almeno.

Sento il rumore di ruote, probabilmente una sedia a rotelle e immagino già chi è. La sento.

 

-”Cosa ci fai tu qui?”-

 

Non riesco ad essere non acido con lei. Mi è impossibile al momento.

 

-”Sto cercando te, credo.”-

 

-”Ottima supposizione”-

 

-”E tu che cosa ci fai qui?”-

 

-”Sono venuto a trovare vecchi amici”-

 

-”Non vorresti dimenticarlo?”-

 

-”No non voglio dimenticare. Nel mio Palazzo Mentale costruisco nuove stanze per i miei amici.”-

 

-”L'amicizia con Hannibal è un ricatto che viene elevato al livello dell'amore”-

 

-”E' un patto implicito da entrambe le parti di ignorare ognuno il peggio dell'altro in modo da poter continuare a godersi il meglio”-

 

-”Dopo tutto quello che fatto puoi ignorare la sua parte peggiore?”-

 

 

 

Chiudo lentamente gli occhi. C'è un silenzio di tomba. Alana mi sta facendo innervosire, voglio stare da solo con i miei fantasmi.

 

 

-”Sono venuto qui per stare da solo Alana. Se non ti dispiace”-

 

 

Mi sta guardando in un modo pietoso e spaventato. Non mi interessa.

 

Si guarda intorno, prende un bel respiro e se ne va.

 

 

 

 

 

Sospiro. Vicino a me c'e Abigail, è ricoperta di sangue. Ci sorridiamo a vicenda.

 

 

 

--PRESENTE--

 

Mi sveglio vicino ad Hannibal, dorme profondamente. Mi alzo lentamente per non svegliarlo. E' notte.Mi avvicino alla finestra e guardo Praga in tutto il suo spettacolo notturno. Penso a Badelia. Sicuramente dopo essersi salvata da Barbablù sarà tornata a Baltimora. Non si aspetta di certo che Hannibal vada a cercarla.

 

E non immagina di certo che io sia ancora vivo. O forse si?

 

Abbiamo ucciso Alana e Jack. Ci stiamo vendicando.

 

Le luci notturne di Praga sono bellissime.

 

Sento Hannibal che si sveglia. Sento le lenzuola muoversi e lui che si siede sul letto e si veste.

 

Mi abbraccia da dietro e mi da un bacio sul collo.

 

-”Mi sono svegliato e non c'eri. Che succede? A che pensi?”-

 

-”Sto pensando che è ora di chiudere. Dobbiamo uccidere Badelia.”-

 

 

 

Si gira verso il mio viso e mi sorride.

 

-”Così sia.”-

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