Miracoulus Force

di Harry Fine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fuga ***
Capitolo 2: *** Risveglio e nuovi incontri ***
Capitolo 3: *** Una storia ***
Capitolo 4: *** La risposta ***
Capitolo 5: *** La stanza del pericolo ***
Capitolo 6: *** Storia sfortunata ***
Capitolo 7: *** Arrivano i guai ***
Capitolo 8: *** Gli schieramenti ***
Capitolo 9: *** Sciame di misteri ***
Capitolo 10: *** Momenti tristi e non ***
Capitolo 11: *** una terribile scoperta ***
Capitolo 12: *** Che inconveniente! ***
Capitolo 13: *** Incomprensioni ***
Capitolo 14: *** Incontri piacevoli... ***
Capitolo 15: *** Un secondo in ritardo ***
Capitolo 16: *** Altri guai in arrivo ***
Capitolo 17: *** una sorpresa amara ***
Capitolo 18: *** la colère du papillon ***
Capitolo 19: *** rivali o amici parte 1 ***
Capitolo 20: *** amici o rivali parte 2 ***
Capitolo 21: *** Amici o rivali parte 3 ***
Capitolo 22: *** Amici o rivali parte finale ***
Capitolo 23: *** L'ultima occasione prima parte ***
Capitolo 24: *** La fine.... ***
Capitolo 25: *** Ti Aspetterò ***



Capitolo 1
*** Fuga ***


Un bellissimo ragazzo dai capelli biondi piuttosto scompigliati stava correndo a perdifiato ormai da ore attraverso le strade di quella che, fino a neanche due anni prima, era stata la splendida Parigi. Solo che adesso il famoso splendore della città dell’amore era stato irrimediabilmente distrutto. Le strade erano ridotte a distese coperte di buchi e crepe di varie dimensioni, le case, anche le più eleganti, erano state distrutte e trasformate in semplici macerie ancora in fiamme. Perfino le famosissime opere d’arte come la torre Eiffel, l’arco di trionfo e anche il Louvre erano stati rasi completamente al suolo. Ma il giovane non poteva soffermarsi molto sul drastico cambiamento che aveva subito la sua città. Un’orda di uomini, tutti vestiti con delle armature tecnologicamente avanzate e completamente nere, lo stavano inseguendo senza mai fermarsi ormai da ore, cercando di catturarlo un’altra volta. Cercando di riportarlo nel suo inferno. La sua fronte era impregnata di sudore, esattamente come i suoi vestiti, più simili a stracci, ma non poteva fermarsi. Se lo avesse fatto, sarebbe tornato di nuovo dentro una cella, venendo usato come una cavia da laboratorio, torturato fisicamente e psicologicamente fino ad autodistruggersi. All’improvviso, vide in lontananza quella che praticamente era la sua unica ancora di salvezza. Una luce. La luce proveniente dalle finestre di una casa. Probabilmente l’unico edificio della città ad essere rimasto tutto intero dopo ciò che era successo neanche un paio di anni prima. Dopo aver visto questa speranza tanto vivida, non era senza dubbio propenso a lasciarsela scappare tanto facilmente. Continuò a correre, aumentando quanto più possibile la sua andatura. Appena arrivò abbastanza vicino, facendo un ultimo sforzo, eseguì un salto degno del migliore tra i felini, cosa che tecnicamente era, e, appena arrivò davanti alla finestra più vicina, Urlò 《CATACLISMA!》. Un’aureola nera si espanse attorno alla sua mano sinistra. In un secondo, il vetro andò in frantumi. Lui rotolò dentro, sentendo un forte dolore alla spalla. Fece appena in tempo a vedere una figura femminile con un paio di codini neri tendenti al blu farsi avanti verso di lui, prima di perdere i sensi.

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Capitolo 2
*** Risveglio e nuovi incontri ***


Tutto attorno a lui era completamente nero. Non vedeva ne sentiva nulla. Si ricordava solo di essere piombato in maniera piuttosto rocambolesca dentro la casa che aveva visto mentre scappava, un forte dolore alla spalla e poi più nulla. Però, di colpo, iniziò a percepire dei suoni, più precisamente delle voci, ovattati vicino a lui. 《Poveretto. È ridotto maluccio. Di certo deve essere un mutante di alta categoria se possiede una resistenza tale da sopportare traumi come questi.》 Commentò una di queste, una dal timbro maschile. 《Più che altro, mi chiedo come si sia fatto tutte quelle vecchie cicatrici e tutte le varie calcificazioni delle ossa. Devono essere stati danni piuttosto seri. È incredibile che ne sia uscito con un corpo così sano.》 Disse un’altra, stavolta femminile e piuttosto roca. 《Per fortuna Marinette lo ha portato subito qui dopo che è arrivato. Stava perdendo moltissimo sangue quando è piombato dalla finestra e si è ferito. Non credo che saremmo riusciti a salvargli il braccio altrimenti.》 Continuò un’altra ancora diversa. Questa era femminile e aveva un certo accento italiano. Ok, non aveva idea di chi fosse “Marinette”, ma si fece un appunto di ringraziarla alla prima occasione. 《Credo che sarà uno dei miei prossimi fidanzati. Sono troppo bella perché qualcuno possa resistermi. E lui mi adorerà, ne sono sicura.》 Si inserì qualcun altro. Questa voce era sempre femminile, ma piuttosto petulante. 《Falla finita Chloè. Non è il momento per queste stupidaggini. Dobbiamo occuparci di lui.》 Ribatté l’ennesima voce. Anche questa era quella di una ragazza, ma era molto più dolce e melodiosa rispetto alle altre. Era davvero bellissima. Solo allora riuscì ad aprire gli occhi. La scena che gli si presentò era decisamente particolare. Lui era sdraiato su un lettino simile a quelli degli ospedali, con il corpo ricoperto da vari strati di bende e fasciature bianche e circondato da una mezza dozzina di ragazzi della sua età e completamente sconosciuti che lo stava guardando curiosità. Si soffermò su ogni volto. Il primo era un ragazzo scuro di pelle dagli occhi castano chiaro coperti da un paio di occhiali, un berretto da baseball sui suoi cortissimi capelli neri e delle cuffie arancioni attorno al collo. Aveva un bel sorriso allegro che glielo rese subito simpatico. La seconda era una ragazza dai lineamenti italiani, la pelle ramata e dei lunghissimi capelli castani tendenti al rossiccio. Un paio di occhi verdi a mandorla e leggermente volpini lo scrutavano con curiosità. Osservò che aveva una collana a forma di coda di volpe e che aveva un corpo da paura. Gli comunicava un certo senso di intelligenza e rispetto. Anche lei gli piaceva. La terza era una ragazza molto alta vestita in maniera gotica tutta in nero e grigio, i lunghissimi capelli neri avevano le punte viola e un ciuffo le copriva l’occhio sinistro, facendo vedere che l’altro era castano, quasi rosso. E aveva una specie di specchio da polso. All’inizio, credette quasi che fosse un Vampiro, dato il suo aspetto, ma sembrava molto gentile. E poi, gli stava sorridendo lievemente. No. Non era una cattiva persona. La quarta era una ragazza molto formosa dalla pelle scura e occhiali come quelli del ragazzo, ma i suoi occhi erano verdi e i capelli castani erano lunghi, mossi e tendenti al rosso. Lo Fissava in maniera curiosa e decisamente allegra ed energica. Era decisamente simpatica già a prima vista. Teneva in mano un cellulare nuovissimo. La quinta era una biondina anche lei piuttosto attraente, anche se non era il suo tipo, con la pelle abbronzata, gli occhi azzurri e freddi, una coda di cavallo di capelli biondissimi e un sorrisetto di superiorità leggermente snob sulle labbra. E aveva un paio di orecchini neri a pois rossi sui lobi. Infine, la sesta era una ragazza bella tanto quanto l’italiana, se non di più. Il volto dai tratti lievemente cinesi aveva una carnagione chiara, i capelli neri tendenti al blu raccolti in due piccoli codini e un corpo sottile, delicato, ma comunque formoso e proporzionato. Indossava anche un paio di orecchini rossi a pois neri. Ma la cosa che più lo colpì furono i suoi occhi. Due grandi lapislazzuli che lo guardavano con gentilezza, preoccupazione e sollievo. Anche lei non era rimasta indifferente di fronte a lui. Quel ragazzo aveva due occhi impressionanti. Un bellissimo colore verde speranza con un paio di pupille lunghe identiche a quelle dei gatti che esprimevano furbizia e intelligenza, capelli biondi leggermente arruffati e un corpo scolpito e atletico. Era l’incarnazione di quello che molte persone avrebbero ucciso pur di avere. Senza volere, si ritrovò ad arrossire come un pomodoro, esattamente come lui. 《Perché sta diventando così rosso? È una reazione allergica a qualche medicina Juleka?》 Chiese l’occhialuta alla ragazza con le ciocche viola, ma lanciando un certo sguardo alla sua amica. 《Forse è allergico a te e alla tua parlantina fastidiosa.》 Commentò la bionda con astio. “Certo che, detto da lei, era proprio il bue che dice cornuto all’asino” pensò il ragazzo. 《Ti senti bene? Che cosa ti è successo? E chi sei tu?》 Gli Domandò subito dopo la ragazza con gli occhioni azzurri. Cercando di non arrossire di più, lui le rispose 《Mi sento come se un bulldozer mi fosse appena passato sopra.》《Oh, lo sappiamo amico. Eri ridotto molto male quando sei arrivato. Juleka e Rose hanno dovuto fare gli straordinari per tutta la notte pur di evitare chi le ferite si infettassero. Comunque, molto piacere. Il mio nome è Nino. Alias, Le Bulleur.》 Gli disse il ragazzo, tendendogli amichevolmente la mano. Lui cercò di muovere la sua per fare altrettanto, ma era diventato difficile. Sentiva tutti i muscoli intorpiditi e pesanti come sassi. 《No. Fermo! Rischi di strappare i punti se ti muovi troppo in fretta. Avevi varie ferite piuttosto serie in tutto il corpo e abbiamo dovuto suturarle. Per una settimana dovrai rimanere fermo. Ti ho dato della morfina, ma devi restare immobile per sentirti meglio.》 Gli disse la ragazza dagli occhi rossastri in tono categorico. 《Io, comunque, sono Juleka. O, se preferisci, Reflekta. Sono lieta di conoscerti.》 Gli disse con un sorriso più gentile. 《Io sono Adrien. Adrien Agreste. Mi fa piacere di essere arrivato qui. Ma, esattamente, dove mi trovo esattamente adesso?》《Ti trovi nella scuola per ragazzi speciali del Maestro Fu. Ma adesso lascia che anche noi ci presentiamo. Io sono Alya. O, se preferisci, Lady WiFi. È un piacere!》 Gli disse la scura con un sorriso energico. 《Io sono Lila Rossi. Ma per gli amici, gli amanti e i nemici sono la mitica Volpina.》 Proseguì l’italiana facendogli l’occhiolino. 《Io sono Chloè. L’unica, inimitabile Chloè Bourjoise. Nonché la fantastica Antibug. La migliore mutante di questo posto, Adrichou.》 Disse la bionda pavoneggiandosi non poco. 《E io sono Marinette Dupain-Cheng. Ma tu puoi chiamarmi anche Ladybug. Molto lieta di conoscerti Adrien.》 Lo salutò Occhioni azzurri. Quindi era lei quella che lo aveva aiutato a tenere il braccio attaccato al resto del corpo. 《Ti ringrazio.》《Di cosa?》《Per avermi aiutato. So che ho rischiato di perdere il braccio, ma che sono rimasto tutto intero grazie a te e al tuo aiuto tempestivo.》 Rispose lui. 《Oh. Di niente.》 Rispose lei, di nuovo leggermente rossa. 《Senti, posso farti una domanda?》 Chiese Alya. 《Certo.》《Quali sono i tuoi poteri? Sappiamo che sei esattamente come noi. Hai per caso delle doti fisiche particolari?》Iniziò a domandare a raffica lei. Lui si limitò a sorridere. Dai suoi capelli si alzarono un paio di orecchie nere e appuntite da gatto, esattamente come la lunga coda scura che era comparsa dalla base della spina dorsale. Tutti quanti fissarono sbigottiti quelle parti del suo corpo. 《Sei un uomo gatto!》 Urlò estasiata Alya. 《Si. Fin da quando avevo dodici anni.》 Rispose lui ridacchiando. 《Caspita. Io ci sono nata con i poteri. Deve essere stato difficile per te ritrovarti di colpo con queste capacità.》 Commentò Lila. 《Ma ti assicuro che non sei l’unico ad avere delle caratteristiche particolari qui dentro amico.》 Continuò Nino, facendo un cenno all’italiana. Lei si tolse subito la collana che portava al collo e anche a lei spuntarono una coda e delle orecchie animali, ma erano folte, arancioni e bianche, proprio come quelle delle volpi. 《Wow.》《Non ti stupire per così poco. Sai benissimo di non essere il solo.》 Disse Lila, nonostante fosse compiaciuta per aver trovato qualcuno di simile a lei. 《Guarda che ci sono cose ben più impressionanti Adrichou. Io, per esempio sono…》 Iniziò a dire Chloè, ma fu interrotta da Marinette. 《Non c’è tempo per queste cose. Dobbiamo portare Adrien dal maestro Fu. Credo che anche Natanhael, Alix e Rose si uniranno a noi. Forse il maestro sarà in grado di curarti quasi del tutto. Ha poteri curativi e protettivi molto forti.》 Disse ad Adrien. 《Ma come lo spostiamo?》 Chiese Juleka. 《Lasciatemi fare a me.》. Nino si tolse le cuffie di dosso. La sua pelle si fece di colpo tutta azzurra e lui creò una sorta di sfera energetica attorno al biondo. Facendo molta attenzione, lo trasportò fuori dall’infermeria. Una volta fuori, il ragazzo gatto potè osservare meglio quel posto. Era un’enorme ed elegante villa vittoriana. Molto più grande di quanto sembrasse da fuori. Le pareti erano in legno, così come porte e pavimenti. Quadri di ogni tipo erano appesi alle pareti e lampadari cristallini gettavano luce su tutto. Ma quella posto era tutt’altro che silenzioso. C’era un continuo via vai di persone di tutte le età e sesso. Dai sei anni fino ad arrivare addirittura all’età adulta. Era così distratto, che non si accorse che erano entrati in una stanza che sembrava molto simile a quella di un’abitazione cinese. Seduti in cerchio, c'erano tre ragazzi come loro. Il primo aveva dei capelli che più rossi non si può, di cui uno ciuffo copriva uno dei due occhi acquamarina. Aveva un po’ di efelidi sul naso e la pelle chiara diventò dello stesso colore dei capelli quando vide Marinette, cosa che non gli piacque affatto. La seconda era una ragazzina piuttosto bassa, bionda con i capelli molto corti e un paio di grandi occhi celesti. Sembrava quasi una caramella, soprattutto perché era vestita di rosa da capo a piedi. Infine, L’ultima era alta come la sua amica, i capelli scarmigliati erano tinti di rosa e gli occhi indaco e aveva un’aria ribelle e sbarazzina. Lei vestiva un po’ alla maschiaccio con tuta verde e nera e un berretto simile a quello di Nino in testa. Davanti a loro c’era un uomo dai tratti cinesi estremamente basso. Appena lo vide, sorrise. 《Buongiorno Adrien. Io sono Fu. Benvenuto nel mio istituto per ragazzi speciali.》

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Capitolo 3
*** Una storia ***


Adrien era rimasto abbastanza scioccato nel sapere che quel tizio, apparentemente sessantenne e a lui completamente sconosciuto, sapesse come si chiamava. 《Come fa a conoscere il mio nome!?》 Chiese piuttosto sorpreso. Il cinese si alzò, per quanto la sua altezza non fosse superiore al metro giusto e gli arrivasse a malapena alla pancia. 《Io vi ho tenuto d’occhio tutti. Tu, Marinette, Lila, Alya, Nino, Natanhael, Juleka, Chloè, Rose e Alix siete sempre stati veramente interessanti. Ma anche tutti gli altri ragazzi e gli adulti che vivono qui lo sono. Io vi ho osservati crescere da lontano per molto tempo. Fin da quando eravate solo dei bambini. Conosco tutti voi nel minimo dettaglio. Nessuno escluso.》 Disse con un sorriso calmo sul volto, che però sembrò leggermente inquietante. 《Cosa!?》 Chiese di nuovo il ragazzo senza fiato. “Ok. Questo tipo è un fanatico del pedinamento.” Pensò il biondo. L’altro tornò a sorridere, anche se in maniera velata, di fronte alla sua faccia scioccata. 《Lo so che forse ti stai chiedendo perché non sia mai venuto ad aiutarti, ma è perché è stata proprio colpa mia se la vita di tutti i mutanti è stata sempre così dura. Non volevo peggiorare ancora di più le cose.》. Ora il ragazzo gatto potè osservare le facce degli altri presenti adombrarsi di colpo. 《Che intende dire?》 Chiese. Lui sospirò in maniera stanca, grattandosi la pelata tra i capelli grigi e puntando gli occhi castani nei suoi verdi. 《Tutta questa faccenda è iniziata tantissimo tempo fa. Durante la seconda guerra mondiale. Più precisamente il sei agosto del 1945. Quando uno dei più grandi disastri della storia accadde sotto i miei stessi occhi.》《Parla della bomba atomica che fu sganciata sulla città di Nagasaki?》《Esatto ragazzo mio. Vedo che sei molto ben istruito nonostante tu sia un mutante di alto livello. Comunque, purtroppo quello fu il più grande errore mai commesso dall’umanità. Ed io ero lì. Avevo combattuto al fianco dei giapponesi per tutta la durata del conflitto. Allora avevo a malapena quarant’anni e mi arruolai per difendere la patria di una persona a me molto cara, morta anche lei in quel disastro. Non fui capace di salvare ne lei, ne il suo paese. Proprio quando quell’ordigno stava per schiantarsi sulla città e su tutti quei poveri abitanti innocenti, io scappai come un codardo dalla mia postazione. Feci appena in tempo a mettermi in salvo. Fui uno tra i pochissimi sopravvissuti tra i soldati e i civili lì presenti. Anche se, quando vidi ciò che era accaduto, tutta quella desolazione, tutti quei morti innocenti, tutta quella distruzione, avrei voluto essere morto anche io. Capii che, da quel giorno, niente sarebbe stato più come prima per me e per il resto del mondo. Quando tornammo indietro, i medici ci sottoposero a molteplici esami medici e psicologici per vedere se i nostri corpi avevano risentito in qualche modo troppo negativo delle radiazioni. Per tutti fu così, ovviamente, ma gli effetti erano molto diversi da quelli che tutti noi ci aspettavamo. All’inizio, sembrava che non ci fosse niente di strano in nessuno di noi. Ma non era vero. Eravamo cambiati in una maniera così radicale, che nemmeno i più brillanti scienziati avrebbero potuto comprendere. Alla fine della guerra, io e gli altri soldati sopravvissuti decidemmo di non rivederci mai più. Non lo dicevamo ad alta voce, ma sapevamo che, se ci fosse stato un secondo incontro tra di noi, il dolore e il senso di colpa per non aver protetto quelle persone innocenti sarebbero tornati da noi e non saremmo stati in grado di reggerli. Però, un mese dopo la conclusione dei trattati di pace e la sconfitta definitiva di Hitler, eravamo rimasti solo in sette tra i sopravvissuti. Gli altri erano tutti morti di tumore a causa dell’esposizione alle radiazioni nucleari. Eravamo ancora vivi solamente io, Jiejie, Shirou, Hibiki, Yuri, Futaba e Jun. Attraverso una sorta di corrispondenza che avevamo comunque mantenuto in quel periodo, scoprimmo che ci stavano succedendo delle cose troppo strane per poter essere definite umane o semplici coincidenze. La comparsa di un deficit dell’attenzione in tutti noi fu il primo sintomo. Poi, iniziammo ad avere percezioni più acute rispetto agli altri umani. E continuavano a capitarci degli Incidenti impensabili da cui tutti eravamo usciti praticamente illesi in un modo o nell’altro. Questo perché i nostri DNA erano stati irrimediabilmente danneggiati e in parte ricostruiti, anche se in modo diverso, dalle radiazioni di quella dannata bomba. La nostra mutazione ci aveva dato delle capacità che nessun umano aveva mai avuto nel proprio genoma. Caratteristiche incredibili, paragonabili a quelle degli animali. Sapevamo che non saremmo mai riusciti ad adattarci nella società moderna se qualcuno avesse scoperto i nostri poteri. Già era difficile prima, dopo tutto quello che avevamo vissuto in guerra, figuriamoci in quelle condizioni. Cercammo di comprendere che cosa ci fosse successo e di trovare una cura per ritornare alla normalità. Frugammo disperatamente per mesi in ogni dove. Biblioteche, archivi, laboratori scientifici, studiando anche fino al più insulso ed inaffidabile dei libri sulla genetica e sullo studio delle mutazioni particolari dei DNA umani. Ma nessuno di noi riuscì a capire che cosa ci fosse successo o come invertire il processo. Fummo costretti di nuovo a lasciarci dopo questo ennesimo fallimento, ma stavolta restammo seriamente in contatto tra noi. Tutti provammo a tornare ad una vita normale nonostante i poteri. I miei amici si erano tutti sposati felicemente e avevano ritrovato la pace perduta, in parte. Scoprì che Jiejie e Yuri, le uniche due donne superstiti della città di Nagasaki, avevano entrambe partorito dei figli da poco, esattamente come le mogli di Shirou, Hibiki, Futaba e Jun. Ma questo fu un errore da parte loro. Noi scoprimmo che i piccoli erano molto diversi rispetto ai neonati normali. Avevano delle capacità speciali molto simili a quelle dei loro genitori. Pian piano, tutti loro crebbero e scoprirono i loro poteri, ma anche loro cercarono di vivere normalmente, come tutti. Andarono nei diversi angoli del mondo e si stabilirono lì. Anche loro ebbero le loro famiglie e il loro figli. In questo modo, quelli come noi iniziarono a svilupparsi sempre di più di numero, apparendo sempre più spesso, fino a diventare una parte integrante della popolazione mondiale. Molti, come me, volevano solo vivere una vita serena come chiunque altro, ma non tutti. Precisamente due anni fa, alcune persone con poteri di alto livello decisero che non valeva la pena nascondersi come topi dagli umani e uscirono allo scoperto di colpo, arruolando sempre più persone come noi nel loro folle piano di rovesciare gli umani e prendere il potere. Per lo più, i loro soldati erano ragazzini senza casa e senza speranze di poter sopravvivere, e loro li avevano convinti ad unirsi a loro e alla loro idea insana ingannandoli con promesse di una vita migliore. Lo chiesero anche a me, ma io risposi di no. Sapevo che non sarebbe successo nulla di buono e non volevo essere di nuovo la causa di altre morti come lo ero stato durante il conflitto mondiale. E avevo ragione a volermene tenere fuori. La guerra che scaturì da queste decisioni fu orribile. La città che io avevo sempre considerato una tra le più perfette e magiche, fu irrimediabilmente rovinata e distrutta dalle continue battaglie mosse dall’odio reciproco che umani e mutanti sentivano gli uni per gli altri. Innumerevoli furono le vite umane perse e altrettanti furono i nostri simili massacrati. E, alla fine, tutto si concluse con nulla di fatto. Anzi, le cose per noi diventarono ingestibili. Gli umani erano venuti a conoscenza della nostra esistenza, e quindi agirono di conseguenza, creando armi e prigioni fatte apposta per noi. Luoghi di tortura fisica e psicologica che ci privano dei nostri poteri e che distruggono chiunque ci finisca dentro, mentre quelli che ci lavorano trattano come dei mostri tutti quegli innocenti che sono rinchiusi lì dentro. L’unico loro errore è quello di essere nati diversi. Ma a nessuno importa. Per gli umani siamo solo delle bestie da distruggere. Tutto questo ha costretto molti di noi ad entrare in clandestinità per non farsi catturare. Quando vidi tutto quello che era accaduto, capì che cosa avrei dovuto fare per evitare che una cosa come quella succedesse ancora. E così, nonostante la mia veneranda età di centoundici anni, fondai questo posto e iniziai a cercare giovani mutanti in ogni angolo del mondo, per dare loro la casa che si meritavano, proteggendoli e insegnando loro come adattarsi al mondo in cui viviamo e come controllare le loro capacità per non farsi scoprire. E anche per questo che ho deciso di inventare i Miracoulus. Degli oggetti molto particolari che, se indossati, permettono a tutti noi di tenere sotto controllo la nostra mutazione, donandoci una forma umana.》 Terminò lui, con gli occhi leggermente lucidi in quel momento. Questa storia colpì molto Adrien. 《Significa che tutta la nostra specie è nata da sei suoi amici?》《Esatto. Purtroppo non sono mai stato in grado di invertire il processo che mutò me e i miei compagni. Ma adesso so che posso riscattarmi per non essere riuscito a proteggere ne voi quando eravate bambini, ne coloro a cui volevo bene in passato. E questo proprio grazie a voi.》《Che cosa intende?》《Io sono qui per darvi un’altra opportunità di vivere davvero. Nessuno di voi si merita di rimanere prigioniero dei propri demoni interiori. Resta qui e impara a controllare te stesso e i tuoi poteri. So che cosa ti è accaduto e adesso ti voglio aiutare.》. L’uomo prese da un cassetto una specie di scatolina esagonale nera. Dentro c’era un anello. Un anello nero con l’immagine di una zampa di gatto. 《Accetti o non accetti?》 Chiese porgendogli il Miracoulus.

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Capitolo 4
*** La risposta ***


Adrien stava guardando quell’anello già da diversi minuti. Era strano pensare che qualcuno, che lui nemmeno conosceva, volesse dargli l’opportunità di avere di nuovo casa e una famiglia e affinare i suoi poteri per usarli al meglio? Ma, soprattutto, di poter finalmente avere degli amici veri? Sapeva che sarebbe stato preso di mira anche lui dagli umani se si fosse aggregato al gruppo di Marinette e di tutti gli altri, ma non gli importava nulla. Aveva sopportato cose ben peggiori nella sua vita. E quella era una prospettiva troppo bella per soffermarsi su queste cose tanto stupide ed inutili. Temeva quasi che fosse tutto un sogno pronto a sparire da un momento all’altro per farlo svegliare di nuovo in una cella. Poi, dopo questi pensieri, decise di dare la sua risposta definitiva. 《Certo che accetto! Come potrei mai rifiutare?》 Disse con entusiasmo. Il maestro Fu sorrise e gli porse il Miracoulus. Lui se lo mise subito al dito. Sentì una specie di scossa elettrica percorrergli tutto il corpo, che sembrò farsi più pesante e meno elastico di prima. La coda e le orecchie feline erano sparite del tutto, diminuendo anche le sue percezioni sensoriali, e le pupille degli occhi tornarono tonde come quelle di qualsiasi altro umano. 《Wow. Mi sento così strano.》 Commentò lui rimirandosi. 《Succede a tutti la prima volta amico. Ti assicuro che ci farai l’abitudine.》《Comunque, Io sono Rose. O, se preferisci, Princess fragrance.》 Gli disse la ragazza in rosa con un sorriso dolce sul viso. 《Io sono Alix. Ma molti mi chiamano Chronogirl. È un piacere avere un nuovo membro in squadra.》 Si presentò la ragazza con il berretto con un sorriso energico. Ok, lei gli stava già simpatica. 《E io sono Natanhael. O Dessinateur se preferisci.》 Si presentò il pel di carota, lanciandogli un’occhiata leggermente ostile. Quest’altro invece non gli piaceva più di tanto. Anzi, gli dava parecchio sui nervi il suo modo di osservare Marinette. 《Io sono Adrien. Sono contento di essere qui.》《Però, adesso devi assolutamente ritornare a letto. Io e Juleka abbiamo faticato come matte per suturare tutte quelle ferite. Se ti sforzassei troppo, rischieresti di strappare i punti e riaprirle.》 Disse la bionda più bassa. 《Ma…》《No. Niente “ma”. Hai bisogno di riposo. Ti ho già detto che dovrai tenere le suture per una settimana.》 Rispose categorica Juleka. 《Oh, ma non c’è bisogno di aspettare così tanto.》 Disse Fu con un sorriso. Sfiorò il braccialetto che portava al polso e iniziò a mutare. La pelle si fece verde scuro, sulla schiena gli comparve un carapace simile a quello delle tartarughe, una maschera stilizzata gli coprì gli occhi e una specie di tenuta da combattente cinese di colore verde chiaro gli apparve addosso. Puntò le mani verso il ragazzo biondo e una forte luce verde lo avvolse, facendolo cadere per terra. Quando si rialzò, bende e suture erano sparite, esattamente come le ferite recenti, lasciando la pelle intonsa. 《Cavolo! Ma come siete riuscito a…》《I Miracoulus possono proteggere il loro portatore sotto ogni punto di vista, permettendogli anche di amplificare i propri poteri per difendersi con la forza nel caso si arrivasse al combattimento.》 Rispose il cinese, tornando normale. 《E lo possiamo fare tutti?》《Certo che si ragazzo. Ho inventato i Miracoulus per…》. Ma non finì la frase. Il ragazzo aveva già toccato l’anello, iniziando a cambiare. Oltre alla ricomparsa della coda e delle orecchie, una tuta attillata completamente nera gli coprì il corpo, ma era talmente aderente da mettere perfettamente in mostra i muscoli definiti. I polpacci erano coperti da degli stivali neri e le mani avevano dei guanti, ovviamente neri, muniti di artigli felini. Aveva una sorta di cilindro argenteo sopra la vita e una maschera nera gli copriva gli occhi felini. L’unico accenno di colore era quello dato da un campanellino per gatti dorato che portava al collo. Tutti quanti fissarono con gli occhi sgranati il suo nuovo aspetto. Soprattutto Marinette, che adesso aveva le pupille grosse come due tazzine da thè. “Cavolo. Questo ragazzo è una vera meraviglia.” Pensò, mentre se lo mangiava letteralmente con lo sguardo, osservando le spalle larghe e toniche, la sua schiena muscolosa, per poi di arrivare al suo…. La ragazza arrossì come un peperone di fronte ai pensieri che le si stavano affacciando nella mente. Di certo quella vista tanto invitante non aiutava la sua mente a rimanere pulita. Notando questo suo conflitto interiore, Alya e Lila si scambiarono prima uno sguardo e poi un cenno perfidamente complice. 《Wow. Guarda guarda. Ma che bel fondoschiena.》 Commentò di colpo la ragazza volpe all’orecchio della sia amica coi codini. 《Non trovi anche tu Mari?》 Le chiese l’italiana con un altro sussurro malizioso. La povera ragazza diventò praticamente bordeaux per l’imbarazzo. 《Ma che cosa dici Lila!?》《Che c’è? È per caso una bugia? Anche l’occhio vuole la sua parte, non credi? E perché lasciarsi sfuggire un’opportunità davanti a questo fantastico spettacolo così a buon mercato?》 Chiese lei maliziosamente. L’altra stava per ribattere, ma venne interrotta. 《Allora, come sto?》 Chiese di colpo il ragazzo gatto alle due. 《Bane…. Cioè cene… cioè mene…. Volevo dire…. Dane…》 Iniziò a balbettare sconnessamente Marinette, facendosi sempre più rossa. 《Che ti succede Marinette? Hai per caso perso quel poco di cervello che avevi?》 Chiese velenosa Chloè prendendola in giro. La ragazza franco-cinese le rivolse un’occhiata di fuoco. E anche Alya, Lila, Nino e Alix le rivolsero lo stesso sguardo. La volpe sembrava addirittura pronta a prenderla a pugni. Anche Adrien la guardò pieno di disapprovazione. Stava iniziando a mal sopportare quel suo atteggiamento arrogante. 《Stai benissimo Adrichou. Sarai perfetto per stare con me.》 Disse di colpo l’ossigenata, come se gli altri non fossero lì, incollandosi al suo braccio con una stretta degna di una piovra. 《Ehm… sinceramente, io non sono interessato ad avere una storia romantica con nessuno. Al massimo con una.》 Disse, rimanendo sul vago, cercando di levarsela di dosso. 《Ragazzi! Io credo che adesso sia il caso di discutere della sistemazione di Adrien e dei suoi orari di studio.》 Disse il cinese. 《Cioè?》《Anche se siamo mutanti, vogliamo comunque insegnare a tutti quelli come noi che sono perfettamente in grado di vivere nel mondo umano senza problemi. Quindi qui si studia esattamente come a scuola, solo che capendo anche come ambientarsi e adattarsi.》 Rispose l’uomo con tono paziente. 《Comunque, credo che potrai andare a dormire nella camera di Nino e Natanhael. Va bene?》. Il ragazzo con riflettè. Nino era un tipo veramente molto simpatico e socievole, e, anche se avrebbe preferito tenersi il più lontano possibile dal pel di carota, che sembrava essere del suo stesso parere, gli avrebbe fatto piacere stare con lui in camera. 《Certo. Non c’è problema.》《Eccellente. Comunque, ragazzi, adesso credo che adesso dobbiate far esercitare Adrien con il suo miraculous per fargli acquisire più dimestichezza. Portatelo nella stanza del pericolo e date un’occhiata a ciò che sa fare.》 Disse il maestro Fu. Tutti quanti annuirono. Una volta usciti dall’ufficio, Nino e Alix gli si avvicinarono. 《Vedrai che la stanza del pericolo ti piacerà da matti amico. È un posto dove testare le tue abilità per svilupparne di nuove combattendo macchine e roba varia.》 Gli disse il ragazzo. 《Già. È anche divertente starci dentro. Puoi sfogarti quanto ti pare con i tuoi poteri senza fare male a nessuno.》 Continuò la ragazza coi capelli rosa con aria decisa. 《Ehy, Adrichou, sono sicura che ti aggregherai a me per l’allenamento. Vero?》 Chiese Chloè, rivolgendo uno sguardo arrogante verso gli altri ragazzi, specialmente a Marinette . 《Veramente io preferirei stare con loro.》 Rispose lui, accennando alla ragazza dai capelli neri e a tutti gli altri, che gli sorrisero. La bionda aprì e richiuse la bocca come un pesce rosso. Era rimasta senza parole. Nessuno, tanto meno un ragazzo, aveva mai rifiutato di ubbidire ad una sua richiesta. Se ne andò subito dopo con passo impettito e un’espressione furiosa e altezzosa sul volto. 《Lasciala perdere. Quella ragazza è una persona estremamente melodrammatica. Fa sempre così. È tutta fumo e niente arrosto.》 Gli disse Alya con un sospiro rassegnato, battendogli una mano sulla spalla. Camminando per i corridoi, i nove mutanti giunsero di fronte ad una porta metallica e rotondeggiante. Quando questa si aprì, tutti ci entrarono dentro. Erano finiti dentro una gigantesca stanza di metallo senza niente dentro. 《Bene. Adesso è il nostro momento. Attiviamo i nostri Miracoulus.》 Disse Rose. Tutti li toccarono subito. Marinette i suoi orecchini. Alya il suo cellulare. Nino le sue cuffie. Juleka lo specchio da polso. Rose una confezione di profumo. Natanhael una matita spuntata dalla sua giacca. Alix si mise dei pattini e toccò un interruttore sul sinistro. E Lila la sua collana. Un potente bagliore avvolse tutto, e poi Adrien li potè vedere tutti. La ragazza scura di pelle aveva un paio di pantaloni aderentissimi con delle cinghie bianche sulle cosce e stivali bianchi lunghi al ginocchio. Un top corto nero e sbracciato con le tacche del WiFi di colore bianco sul petto, e portava anche dei guanti bianchi e neri, sempre simili alle tacche del segnale. Sugli occhi aveva una maschera nera e in mano aveva il telefono. Il ragazzo dagli occhi marroni aveva di nuovo la pelle azzurrina. La sua tenuta aveva il busto, le braccia e i polpacci a strisce di colore blu, rosso e giallo, i pantaloni e i guanti che portava erano neri e aveva un cappuccio rosso sulla testa. Aveva in mano una specie di enorme soffia bolle e dei cerchi neri attorno agli occhi. La ragazza dai lunghi capelli neri non poteva essere più diversa da prima. La pelle era completamente bianca, il volto pesantemente truccato era come quello di una Geisha, la tenuta e i capelli erano di un forte rosa shocking, la gonna al ginocchio, decorata con degli occhi stilizzati, a Sirena con una fascia in vita. Il busto aveva una scollatura a cuore con un grande occhio decorativo sopra e un paio di lunghi guanti rosa shocking decorati con degli occhi sulle mani. Aveva due stivali con delle zeppe impressionanti e i capelli legati in una specie di codini enormi dalla forma a turbina. La bionda vestita di rosa era cambiata molto anche lei. Indossava una tenuta coprente e attillata completamente nera, con la gonna e le spalline a palloncino striate di fucsia e un simbolo a forma di rosa fucsia. La sua pelle era diventata verde chiaro e i capelli, ora legati in una crocchia, erano di un bel rosa acceso. Aveva una maschera sugli occhi, e teneva in mano una confezione di profumo come se fosse una pistola. Natanhael aveva i capelli scarmigliati con un basco sopra, la pelle color lilla chiaro, i pantaloni viola, stivali arancioni e una maglia bianca striata di nero e una maschera sugli occhi. In mano teneva un enorme pennello da pittore. Alix portava una tuta futurista, simili e a quella degli astronauti, molto attillata di colore verde petrolio con delle placche verde acceso sulle braccia e alcune parti nere. Sulla testa portava un casco nero e verde petrolio, con due grandi lenti verde acceso sopra gli occhi. Ai piedi aveva i suoi fedeli pattini. Lila portava una tuta veramente attillata che le metteva in risalto le curve, con l’addome nero come gli stivali al ginocchio con i tacchi alti e i lunghi guanti, mentre le braccia, le gambe e la schiena erano di un bell’arancione. La maschera che aveva sugli occhi era arancione e nera e dietro la schiena teneva un lungo flauto traverso a tracolla. Aveva una folta coda e delle orecchie volpine, sempre arancioni, e teneva al collo la sua collana. Infine, vide Marinette. Somigliava veramente molto ad una coccinella. Portava una maschera rossa a pois neri, un fantastico vestito attillato che le fasciava perfettamente il corpo, sempre rosso a pois neri, che si divideva alla base della spina dorsale in un paio di "ali" di stoffa. Poi, indossava delle spesse calze rosse e degli stivali a tacco alto neri lunghi fino a metà coscia, esattamente come i lunghi guanti. Poi, teneva i suoi orecchini e in mano stringeva la sua arma, ovvero una lunga frusta. Non poteva fare a meno trovarla splendida. 《Bene. Iniziamo.》 Disse lei di colpo. Un secondo dopo, un lampo di luce avvolse tutto e Adrien sbarrò gli occhi di fronte allo spettacolo che aveva davanti.

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Capitolo 5
*** La stanza del pericolo ***


Uno scenario post apocalittico occupava tutto lo spazio attorno a loro, che sembravano essere capitati all’improvviso nel bel mezzo della piazza del Louvre, con i palazzi e le strade circostanti completamente distrutti, inclusa la famosa piramide di vetro, in pezzi anche quella, definitivamente abbattute e in rovina. O meglio, più abbattute e in rovina del solito. Alcune zone erano anche incendiate e ricoperte di vecchie ossa o cadaveri. Il cielo, di un nero plumbeo, non faceva vedere quasi niente e, in lontananza, si potevano scorgere delle enormi figure umanoidi splendenti di riflessi violastri in rapido avvicinamento. 《Ma che diamine….!?》 Iniziò a dire Adrien, con gli occhi sbarrati per la sorpresa. Ladybug, di fronte a questo suo smarrimento, si affrettò a dire con una risatina 《Stai tranquillo gattino. Tutto quello che vedi qui non è reale. È solo una semplice simulazione. La stanza del pericolo è fatta per allenare i poteri dei mutanti, costruendo, attraverso degli ologrammi dotati di forma fisica, delle situazioni, per l’appunto pericolose, in cui potrebbero trovarsi in questo clima di stallo durante la guerra tra umani e mutanti. Ma i danni che ricevi qui sono reali. Non ti possono uccidere in nessun caso, ma quei pugni fanno veramente malissimo quando ti prendono. Quindi, fai attenzione quando combatti.》. Il biondo annuì. Di colpo, le gigantesche figure che aveva visto in precedenza iniziarono ad avvicinarsi, fino a quando non potè vederle perfettamente. Robot. Erano degli enormi robot dall’aspetto vagamente umanoide, gli occhi gialli, dalla figura muscolosa ed erano costruiti con uno strano metallo di colore viola metallizzato simile all’acciaio. In tutto erano nove e sembravano pronti a combattere. 《Ma che gatto sono quelle cose!?》《Quelle sono le Sentinelle. Erano le armi migliori che gli umani potevano vantare due anni fa durante le loro battaglie contro i nostri simili.》 Disse Chronogirl. 《Saranno loro i nostri nemici?》 Chiese il ragazzo gatto. 《Indovinato. Ma, per ora, solamente i tuoi. Ci vediamo.》 Gli rispose Lady WiFi, cominciando a scappare, lasciandolo a bocca aperta. Tutti gli altri cominciarono subito a correre in varie direzioni, lasciandolo da solo. 《Cerca di cavartela senza romperti qualche osso amico.》 Disse le Bulleur, ormai lontano diversi metri. 《Questo è un colpo basso!》 Urlò lui. Comunque, dopo che un raggio energetico lo ebbe mancato per un soffio, si mise subito in posizione di combattimento. Dal cilindro che aveva dietro la schiena, saltò fuori un lunghissimo bastone argentato, estremamente simile a quello utilizzato dagli equilibristi o degli acrobati. 《Interessante.》 Commentò, osservando le Sentinelle avvicinarsi. 《Fatevi sotto lattine troppo cresciute. State per affrontare il più meow-raviglioso tra i mutanti.》. I robot si voltarono verso di lui. 《Rilevato DNA mutante. Numero individui presenti: uno. Sesso: maschio. Classe potere: 4. Doti: abilità feline ed energia distruttiva. Pericolosità: molto elevata. Decisione: soppressione immediata.》 Disse all’unisono con voce meccanica. Di fronte a quella frase, il biondo sorrise lievemente. Utilizzando la sua celeberrima agilità da gatto, il ragazzo saltò sulla spalla del colosso più vicino. 《Io sono Adr… Chat noir. E sono quello che vi manderà in pezzi. Ho il potere perfetto per questo lavoro. Cataclisma!》. Le sue mani vennero circondate da un’aura nera e, una volta poggiate sulla spalla del suo avversario, questo si ricoprì di ruggine da capo a piedi tutto d’un colpo, crollando a pezzi un secondo più tardi. Poi, saltando con eleganza, lui iniziò a passare da un robot all’altro con una rapidità sorprendente, colpendo senza pietà grazie alla sua agilità, alla sua forza e alla sua arma, tagliando braccia e teste come se fossero fatte di burro. Il suo bastone era in grado di allungarsi moltissimo, permettendogli di utilizzare i suoi incredibili riflessi felini e le sue abilità fisiche al meglio, spostandosi rapidissimo da uno all’altro e tranciando ogni appendice che incontrava. Ad un certo punto, una delle tre Sentinelle rimaste prese un enorme masso con l’unica mano che gli era rimasta e glielo lanciò addosso, prendendolo in pieno. Tutti gli altri ragazzi, ben nascosti da qualche parte tra le macerie, avevano gli occhi sgranati di fronte alla scena che avevano appena visto. 《Non ci credo. È… è… è morto!?》 Urlò Princess fragrance. 《Io credevo che non fosse possibile morire dentro la stanza del pericolo!》 Rincarò la dose Bulleur. Di colpo, però, tutti sentirono uno strano rumore. Quando si girarono a guardare, videro che la testa della terzultima Sentinella era stata bucata dallo stesso masso che aveva lanciato contro il biondo. Chat noir lo aveva frenato con solo i palmi delle mani e lo aveva rispedito al mittente come se niente fosse. Ci rimasero tutti di sasso. 《Quello non è solo uno schianto di ragazzo, è anche un mutante di primo ordine! Abbiamo fatto tombola ragazzi!》 Disse Volpina euforica, la prima ad essersi ripresa dalla sorpresa. 《È vero. È allo stesso livello di Marinette.》 Commentò Lady WiFi. 《Bene. Adesso direi che è il momento anche per noi di entrare in campo.》 Disse Ladybug, impugnando la sua frusta. Subito, Volpina, Dessinateur e Lady WiFi le vennero dietro, impugnando il flauto, il pennello e il cellulare. 《Hey gattino, siamo qui per aiutare. Ti va?》 Chiese la ragazza coccinella, utilizzando la sua arma come un rampino. 《Oh si. Sarebbe molto gradito il tuo aiuto My Lady. Grazie per la considerazione.》 Rispose lui in tono scherzoso, facendole un baciamano che fece diventare verde d’invidia l’artista rosso. La ragazza Ridacchiò e tutti e cinque partirono alla carica contro le Sentinelle, che erano diventate di nuovo nove. Subito dopo, anche Bulleur, Reflekta, Princess fragrance e Chronogirl arrivarono in aiuto. Ognuno ne prese una, ma Chat noir si limitò ad utilizzare il suo Cataclisma per distruggere subito il suo avversario, per poi osservare gli altri in azione con completa calma. Lila attaccò per prima, spiccando il volo e arrivando rapidissima addosso alla Sentinella più vicina. Questa cercò di colpirla con dei raggi laser, ma lei era troppo svelta. Poi, suonando il suo flauto, creò tantissime copie di sé stessa, probabilmente illusioni o qualcosa del genere, lanciandole contro il suo avversario. Lui, distratto da quest’ultime, cercò di colpirle, ma le vide solo svanire in una nube di fumo arancione. Un secondo dopo, l’italiana era davanti alla sua faccia. 《Addio citrullo.》 Disse nella sua lingua madre. Poi, gli puntò il flauto contro. 《Foxfire.》. Una fiammata tremenda partì dalla sua arma è trapassò la testa del robot, sciogliendolo e sconfiggendolo. Subito dopo, i due ragazzi di colore si diedero da fare. Grazie al suo cellulare, Alya lanciò quelle che sembravano delle icone di pausa sui corpi di due Sentinelle, che si immobilizzarono di colpo, come se, per l’appunto, fossero una trasmissione in pausa. Subito dopo, il suo compagno di squadra, utilizzando la sua bacchetta spara bolle, creò una specie di tempesta di sfere energetiche che danneggiò moltissimo il corpo dei due robot. Poi, Lady WiFi rimosse i blocchi ed entrambe le Sentinelle ripresero a muoversi. 《Bene. È il momento di finirla.》 Dissero i due all’unisono. 《Cortocircuito!》《Bubble hamming!》. Una poderosa scossa di energia elettrica e una lunghissima serie di bolle esplosive travolsero i due robot, mandandogli in pezzi in un colpo solo. Poi, Reflekta iniziò a lanciare dei raggi dal suo specchio da polso verso il robot che le stava davanti, ma, anche se andavano a segno, non sortivano alcun effetto. Poi, di colpo, delle strane macchie rosa shocking comparvero sul corpo della Sentinella, che, nonostante cercasse di lanciarle contro i suoi attacchi, non sembrava funzionare più nulla. La ragazza sorrise. 《Multi Reflex.》. Degli occhi apparvero intorno al robot, che venne colpito da tantissimi raggi tutti in una volta. Un minuto dopo, crollò a terra, senza muoversi più. Poi, Princess fragrance, Chronogirl e Dessinateur si lanciarono all’attacco tutti e tre insieme. Il rosso dipinse col pennello dei blocchi sulle gambe di tre Sentinelle, che poi vennero inondati da una specie di nuvola di profumo che, sembrò causare una specie di malfunzionamento nei loro sistemi. Dopodiché, Alix poggiò le mani sul primo, assorbendone l’energia fino a che non fu carica al massimo. Subito dopo, anche loro utilizzarono i loro colpi speciali. 《Artshock!》 《Fragrance vortex!》《Chronostop!》. Il tempo si bloccò di colpo attorno alle tre Sentinelle, che vennero travolte da un vortice di profumo, che li lasciò storditi del tutto e poi vennero travolti da delle scariche colorate e mandate in pezzi. 《Cavolo. Voi si che siete una forza.》 Commentò Adrien rivolto a Nino. 《Ti ringraziamo, ma aspetta a parlare di cose forti. Non hai ancora visto il capo in azione.》 Gli disse Alya, indicando Marinette. Il ragazzo gatto la guardò con più attenzione. Dopotutto, quella ragazza era fuori dal comune. Ci sarebbero state sicuramente delle sorprese. Nello stesso istante in cui lui lo pensò, la ragazza in rosso e nero partì a razzo verso L’ultima Sentinella rimasta. Grazie alla sua lunghissima frusta, utilizzata come un rampino, atterrò sul suo collo senza farsi neanche un graffio, frenando a mani nude il braccio che aveva cercato di schiacciarla. Poi, sfruttando un’agilità di un livello molto elevato, arrivò alla nuca del robot gigante. 《Lucky charm!》. La sua frusta di colpo si illuminò di rosso e cambiò forma quasi istantaneamente, trasformandosi in un ombrello rosso a pois neri. 《Ma che cosa…》 Commentò Chat noir. 《Non ti preoccupare, il Lucky charm della nostra Ladybug non ha mai fallito. Ci siamo salvati molto spesso grazie a quelli oggetti. Soprattutto da bambini con le nostre marachelle.》 Lo rassicurò Volpina con un sorrisetto. 《Già. Sembrano essere inutili, ma sono tutto ciò che le serve per vincere. Per questo lo chiamiamo “oggetti fortunati”.》 Rincarò la dose Lady WiFi. Infatti, neanche un secondo dopo, la ragazza coccinella, utilizzando il suo ombrello come una leva, aprì un pannello di controllo sulla nuca del suo avversario, il suo punto più delicato e importante, e ci piantò l’insolita arma dentro con tutta la sua forza, per poi scendere con eleganza e assoluta calma. Il robot esplose neanche due secondi dopo. Dire che Adrien era sorpreso era usare un eufemismo. 《Wow. Sei stata fantastica!》 Le disse il ragazzo gatto con gli occhi scintillanti, per poi farle un altro baciamano. 《Grazie gattino. È stato un piacere.》 Rispose lei ridacchiando, diventando più rossa della sua maschera. 《Che cosa stanno facendo!?》 Chiese Natanhael, stizzito da quello spettacolo. Gli altri sei ragazzi gli rivolsero delle occhiate eloquenti. 《Non lo vedi?》 Gli disse sarcasticamente Nino. 《Stanno flirtando.》 Dissero in sincrono Alya e Lila. Un attimo dopo, l’ambiente olografico creato dalla stanza del pericolo svanì, lasciando il posto ad una camera enorme, completamente bianca e vuota. 《È stato fantastico.》 Commentò Adrien, una volta disattivato il Miracoulus, ritornando al suo nuovo aspetto umano. 《Te lo avevo detto.》 Rispose Alix. 《Comunque, adesso bisogna tornare nelle nostre stanze. Ci siamo allenati fino ad adesso, e sono le 22,00. Domani abbiamo lezione.》 Disse Juleka. 《Ci vediamo domani.》 Disse Rose. 《Ok. Buonanotte Mari.》 《Bunacotte… cio... cioè… Nubanotte…curabotte!》 Iniziò di nuovo a balbettare lei, per poi arrossire di nuovo e andandosene via. Neanche due secondi dopo essere rientrata nella sua camera, che condivideva con Alya e Lila, Urlò, facendo sbellicare dal ridere le sue amiche. 《Ma perché cavolo non riesco a parlare in maniera intelligente davanti a lui!》.

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Capitolo 6
*** Storia sfortunata ***


Il giorno dopo, Adrien fu svegliato di soprassalto da Nino, che lo stava sballottando con tutta la sua forza, urlando 《 SVEGLIATI ADRIEN! MUOVITI ACCIDENTI! ARRIVEREMO TARDI PER LA LEZIONE! IL MAESTRO FU CI STROZZERÀ TUTTI E DUE!》. Ancora assonnato, il biondo Chiese solo sbadigliando 《 Cosa?》 Rivolto al suo amico, ancora in pigiama e con gli occhi sbarrati. Un secondo dopo, una secchiata di acqua gelata lo travolse in pieno. Con un verso molto simile ad un miagolio stizzito, lui saltò su bagnato fradicio e con i capelli scarmigliati e appiccicati alla fronte. 《Ma che diavolo…!?》 Urlò verso Natanhael, già vestito di tutto punto, che aveva in mano il secchio incriminato. 《Cosa cavolo pensavi di fare!? Sei diventato matto?!》 《Volevo svegliarti forse? Sei veramente un gatto se avevi intenzione di dormire tutto il giorno.》 Replicò lui. I due iniziarono subito a guardarsi in cagnesco. 《Stai lontano da Marinette.》 Gli disse il rosso prima di uscire dalla stanza. L’altro aveva una voglia matta di urlargli di andare a quel paese, ma lui e Nino avevano altre cose di cui occuparsi. Un quarto d’ora dopo, una volta che si furono vestiti e sistemati come si deve, stavano entrambi correndo a tutta birra verso la classe. 《Esattamente, cosa dobbiamo fare una volta arrivati in aula?》《Dobbiamo tenere la lezione ai giovani mutanti appena arrivati qui.》. Un attimo dopo, entrarono dentro una stanza con una cattedra, dei banchi a cui erano seduti dei ragazzini di undici anni. Davanti a loro c’erano anche Marinette, Lila, Natanhael, Chloè e una ragazza con gli occhiali un caschetto di capelli rossi e un maglione che sembrava preso dall’armadio di sua nonna con una spilla a firma di rosa su di esso. 《Adrichou! Che bello rivederti. Ho saputo che sei stato fantastico nella stanza del pericolo. Hai sistemato i disastri di quella imbranata di Dupain-Cheng?》 Gli disse la biondina, ridendo insieme alla rossa per la battuta e avviluppandogli il braccio come avrebbe fatto un polpo, mentre lui rivolgeva uno sguardo tutt’altro lusinghiero al rosso, ripensando a ciò che era accaduto prima. 《Ehm ehm. Potresti evitare di fare questi commenti? Abbiamo una lezione da fare.》 Le disse la ragazza volpe in maniera stizzita. Un attimo dopo, Marinette iniziò a spiegare. 《Bene ragazzi. Come tutti voi sapete, noi siamo dei mutanti, e quindi possediamo dei poteri e un aspetto molto diverso rispetto a quello delle persone normali. Per questo il maestro Fu, quando avete deciso di rimanere in questo istituto, vi ha dato un miraculous. Questi sono degli oggetti molto speciali dotati di enormi dosi di geni umani al loro interno, che vengono assorbiti dal corpo grazie alla loro alta tecnologia. Per questo siamo tutti in grado di mantenere un aspetto completamente umano senza che nessuno riesca a vedere la differenza con le altre persone. Però, questo oggetto, che può essere sia un oggetto da tenere in mano sia qualcosa che si può indossare, vi dà anche la capacità di amplificare il vostri DNA mutati, permettendovi di mutare ulteriormente il vostro aspetto.》. Toccò i suoi orecchini, esattamente come Chloè con i propri, mentre Adrien, Lila, Nino e Natanhael e la rossa facevamo altrettanto con l’anello, la collana, le cuffie, la penna e la spilla. Un attimo dopo, Ladybug, Chat noir, Volpina, Dessinateur, Bulleur e Antibug fecero la loro comparsa. Il ragazzo in nero osservò l’aspetto della bionda. Aveva una tuta identica a quella della ragazza dagli occhi azzurri, ma i colori erano invertiti, ovvero i guanti, gli stivali e i pois erano rossi e tutto il resto nero. E anche lei aveva una frusta come arma. Ma non vedeva più l’altra ragazza. 《Lei è Sabrina. Anche detta l’Invisibile.》 Gli disse Nino indicando uno spazio apparentemente vuoto alla sua destra. Tutti i ragazzini iniziarono ad emettere versi di meraviglia ed eccitazione di fronte a loro. Subito, una bambina con dei codini castani e la pelle scura decise di provare. Tirò fuori dalla borsa quella che sembrava una bacchetta magica e la toccò. La sua pelle diventò color lavanda, i capelli neri e azzurrini sulle punte, guanti neri e portava un vestito nero simile a quello di una principessa, con il corpetto d’argento e la gonna con gli orli azzurri sfrangiata. 《SI! Ci sono riuscita!》 Urlò con allegria, mentre i ragazzi cercavano di riportarla a terra, visto che aveva iniziato a fluttuare nell’aria. Tra le lezioni fatte con tutti i loro amici, i vari guai, le risate tra i ragazzi e le occhiatacce velenose scambiate tra il ragazzo gatto e l’artista, la mattina e il pomeriggio passarono rapidissimi, finché, alla fine della giornata Lila non disse di botto 《Che ne dite di una bella pizzata stasera?》. Tutti i suoi amici, dopo un secondo di sorpresa, accettarono con piacere la proposta. 《E, Marinette, porti i tuoi fantastici croissant alla crema vero?》 Chiese Rose. Alla parola “croissant”, Adrien voltò la testa di scatto, già con l’acquolina in bocca. 《Certo che si, Rose.》 Rispose la ragazza franco cinese con un sorriso. Una volta arrivati in cucina, tutti e nove si misero al lavoro, mentre Chloè e Sabrina si allontanavano con la scusa di non voler rovinare la manicure della biondina. Subito dopo, Marinette, Juleka, Rose e Alya si occuparono dei dolci, mentre Adrien, Lila, Nino, Natanhael e Alix si occupavano delle pizze. Una volta che tutto fu pronto, iniziarono a darci dentro. Ma i più impressionanti erano Adrien e Lila. Dopo aver spazzolato le pizze ad una velocità ipersonica, lasciando senza parole tutti i presenti per il loro appetito, si erano gettati a capofitto sui dolci. Adrien divorò metà di un vassoio di croissant in meno di due minuti e con cinque morsi soltanto, mentre Lila faceva fuori bignè su bignè, mentre sulle loro facce comparivano delle espressioni beate. 《Per l'amor del…》 Disse Juleka con un’espressione scioccata. 《Quanto mangiano quei due!? Non ci avevo mai fatto caso.》 Commentò Marinette sorridendo. 《Questi dolci sono fantastici!》 Esclamò il biondo con la bocca piena di crema e quasi con le lacrime agli occhi per la contentezza. 《Sposami Marinette. Sei troppo brava come guerriera e come pasticcera.》. La poveretta, di fronte a quella frase, nonostante sapesse che era solo uno scherzo, sgranò gli occhi, la sua faccia diventò di un bel viola melanzana, la bocca si spalancò e lei iniziò a gesticolare e a balbettare senza controllo cose prive di senso. Sembrava sul punto di scoppiare addirittura a piangere. Quando Terminò la sua crisi isterica, e dopo essersi sorbita le risate bonarie di tutti i suoi amici, tranne quella di Natanhael, per la sua ennesima ed eclatante figuraccia, decise di porgere una domanda ad Adrien, sperando di non irritarlo. 《Senti, non è che potresti dirci che cosa hai fatto nel periodo della tua vita prima di arrivare qui?》. Il ragazzo si rabbuiò un po’, ma non poteva certo negarle la risposta. 《Beh, quando ero bambino ho vissuto da solo insieme a mia madre e a mio padre come qualsiasi altro ragazzino. Loro erano uno stilista e un ingegnere molto famosi, ed eravamo una famiglia piuttosto benestante. A quel tempo, non sapevo ancora di essere un mutante, ne credevo che questi esseri tanto speciali esistessero. Pensavo che fossero solo storielle o stupidaggini raccontate in giro per far ridere o spaventare i creduloni. In quegli anni, la mia vita era assolutamente normale. Andavo a scuola, avevo amici, amavo fare sport, divertirmi ed ero anche benvoluto dai miei genitori e insegnanti. Insomma, una persona come tante altre. Solo che, mentre crescevo, iniziai a notare una certa capacità nel riuscire a fare delle cose molto strane. Le mie abilità fisiche erano estremamente sviluppate e riuscivo a fare salti altissimi, acrobazie di vario genere e piegare il mio corpo con una tale elasticità da sembrare quasi indistruttibile. Ma poi, un giorno, quando io avevo ancora dieci anni, qualcosa di terribile cambiò la mia vita in un secondo. Mia madre, che era uscita un paio di ore prima per delle commissioni, non tornò mai più. Mio padre fece di tutto per ritrovarla, ma poi scoprì che degli umani l’avevano osservata da lontano e, chissà come, avevano capito che era una mutante di alto livello, visto che, da quanto risulta nei registri, aveva dei geni di pavone nel suo genoma. Comunque, l’avevano aggredita di sorpresa, sperando che lei utilizzasse i suoi poteri per difendersi e provare che fosse un mostro, ma lei era troppo buona e innamorata della vita stessa per toglierla a qualcuno. La uccisero in modo crudele, torturandola lentamente per giorni con dei coltelli, senza neanche sapere chi fosse in realtà, ma solo per la sua natura di mutante, lasciandola poi in un vicolo come se fosse stata semplice spazzatura. Mio padre non si aspettava di riaverla viva dopo tutto quel tempo, ma, quando vide quello che le avevano fatto, quanto brutalmente l’avessero massacrata e sfigurata, qualcosa si spezzò dentro di lui. Quando lo vidi tornare a casa, non aveva espressione, sembrava di ghiaccio. Mi disse solo che non sarei mai più dovuto uscire dalla casa senza di lui e se ne andò. Nei quattro anni che seguirono, la situazione peggiorò molto. Parlavamo tra noi sempre meno spesso. Lui si era gettato a capofitto nel lavoro ed io ero diventato solo un essere da sfamare, non un figlio. Con me, ma anche con chiunque altro, era freddo come una statua e senza emozioni, ma aveva soprattutto sviluppato un attaccamento decisamente morboso nei miei confronti. Nonostante non mi parlasse molto, sapevo di essere tenuto costantemente d’occhio. Non mi permetteva più di uscire, probabilmente per la paura di vedermi sparire come era accaduto con mia madre. Ma, nonostante tutto il dolore che condividevo con lui, lo odiavo per questo suo desiderio esagerato di trattenermi al suo fianco e privarmi della mia libertà. A causa sua, non avevo più amici. Non facevo più niente. Non provavo più niente. Ero praticamente caduto in depressione. Un guaio vuoto ed inutile. Poi, di colpo, la mia mutazione si manifestò del tutto, donandomi le capacità feline e i poteri di cui tutt’ora dispongo. Furono la cosa migliore che mi fosse mai capitata. Le utilizzavo per scappare da quella prigione ogni volta che potevo, divertendomi da matti a fare acrobazie e cercare di vedere che cosa era cambiato negli anni. Ma poi… a quindici anni venni scoperto durante una delle mie “uscite” da quelle pattuglie di umani fissate con l’eliminazione dei mutanti. Mi attaccarono senza pensarci un minuto. Combattei con tutte le mie forze, ma non servì a nulla. Non ero abbastanza esperto per vincere. Fui costretto a fuggire, ma non potevo tornare a casa, o mio padre sarebbe stato accusato di difendere un mutante, quindi mi nascosi per Parigi. Ma loro non si arresero. Mi braccarono fino a che non fui catturato. Fui portato in una struttura terribile dove mi torturarono non in ogni modo possibile, soprattutto perché ero un mutante di alto livello. Frustate, sieri sperimentali, scosse elettriche, botte, tagli con coltelli. Volevano sapere dov’erano i miei simili e come avevo avrò poteri così grandi. Io non lo sapevo. Mi chiudevano in celle buie con mani e piedi incatenati, senza cibo ne acqua anche per settimane intere. Ci sono rimasto per tre anni, subendo di tutto. Non so neanche io come abbia effettivamente fatto a fuggire da quell’inferno ancora sano di mente, so solo che l’ho fatto per miracolo. Per un mese mi sono nascosto come un randagio prima di riuscire ad arrivare qui. E vi sono grato per avermi accolto.》. Era sceso il gelo nella stanza. Nessuno di loro ci poteva credere. Avevano avuto tutti una vita tremenda, data la loro natura. Ma quello era decisamente diverso. 《Io ora vado a letto.》 Disse il ragazzo gatto alzandosi. Subito dopo Marinette gli corse dietro. 《Adrien!》 Urlò raggiungendolo. 《Adrien, per quello che ti ho costretto a dire.. mi dispiace tantissimo. Io… non lo sapevo… volevo solo fare conversazione quando ti ho chiesto di… mi… dispiace.》 Disse la ragazza rossa in viso e con la testa china. 《Non preoccuparti. È giusto che lo sapeste, visto che siamo compagni di squadra.》 Disse lui con un sorriso. Quella ragazza era davvero adorabile. Di colpo, gli venne un’idea. Si sedette accanto a lei e si tolse l’anello, tornando ad avere la cosa, le orecchie e gli occhi da gatto. Subito iniziò a strusciarsi contro la testa della ragazza, emettendo un suono piuttosto bizzarro con la gola. Stava facendo le fusa per la sua Lady. E solo per lei le avrebbe mai fatte. Lei arrossì di nuovo, ma cominciò ad accarezzare le orecchie nere del ragazzo con il suo tocco delicato, fino a che lui non le si addormentò addosso, contin5a brasiliano di quel contatto tra di loro. 《È davvero una persona adorabile.》 Commentò lei. 《Comunque, non ti preoccupare.》 Disse, rivolta al ragazzo dormiente. 《Adesso non sei più da solo.》.

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Capitolo 7
*** Arrivano i guai ***


Il giorno dopo, ovviamente, Adrien e Marinette cercarono di evitare che qualcuno si rendesse conto di ciò che era successo la sera prima, ma, com’era prevedibile, Alya si rese conto che c’era qualcosa di strano nella sua amica. Infatti, alla prima occasione, acchiappò la ragazza con i codini neri per un braccio, portandola con lei dentro uno sgabuzzino. E tutto questo senza che la povera malcapitata potesse dire una sola parola, tanto era stata colta di sorpresa. 《Allora, Marinette, che cosa avete combinato tu e Adrien ieri sera? Ve ne siete andati di colpo senza dire nulla.》 Le disse, con uno sguardo malizioso e col telefono miraculous stretto in mano e pronto alla registrazione dell’interrogatorio a cui avrebbe sicuramente sottoposto la sua migliore amica. Quest’ultima, cercando ancora di riprendersi dallo shock per essere stata praticamente sequestrata dalla ragazza con gli occhiali, rispose 《Ehm… che cosa sarebbe dovuto succedere tra di noi scusa?》 . Lo disse completamente rossa in faccia, ma cercando comunque di mantenere un tono sicuro, fallendo miseramente. 《Non so. Magari… lui ha notato quanto tu sia cotta di lui, e ha compreso di esserlo altrettanto, quindi ti ha abbracciato con le sue forti braccia e ha poggiato le sue splendide labbra sulle tue… poi, vinto dalla passione nei tuoi confronti, ti ha portato con sé nella camera da letto, dove vi siete amati alla follia fino al mattino seguente, e tu hai perso la tua verginità concedendoti con gioia a lui.》. Dire che la povera ragazza coccinella era in iperventilazione era un vero e proprio eufemismo. Era diventata bordeaux, gli occhi sbarrati per quella specie di racconto fatto da Alya e balbettava più che mai senza controllo, cercando di non immaginarsi la scena. L’altra ci rimase di sasso, per poi iniziare a saltare dalla gioia. 《Non mi dirai che è successo sul serio!? Wow! La mia piccola, dolce, ingenua Marinette è finalmente diventata una donna! È fantastico! Oh, certo. Devo avvertire subito Lila, Juleka, Rose e Alix! Sono così contenta che….》《 Ti assicuro che tra noi non è successo niente di niente!》 Urlò l’altra ragazza, al limite dell’imbarazzo. La sua amica battè le palpebre e aprì la bocca come un pesce lesso. 《Niente?》 Ripeté. 《Niente!》 Ribadì l’altra. 《Neanche un piccolo bacio o qualcosa di simile?》 《No. Alya. Assolutamente no. Sono andata da lui per chiedergli scusa per averlo obbligato, nonostante non ne fossi a conoscenza, a parlare di ricordi così infelici.》 Rispose la ragazza più calma. 《Uffa. Ma quanto ci mette a dichiararsi quel tonto!? E quanto ci metti tu sei farlo!?》 Si chiese sarcasticamente la castana uscendo dallo sgabuzzino. 《Alya, ma che cosa dovrei…?》 《Ecco dove eri finita Marinette Dupain-Cheng. Ti stavi forse nascondendo per la vergogna?》 Disse una voce familiare, con il solito tono stridulo e petulante, alle loro spalle. La ragazza coccinella alzò gli occhi al cielo. Ma perché dovevano capitare tutte a lei?《Che cosa vuoi ora Chloè?》 Chiese alla biondina, affiancata, come sempre dalla fedele Sabrina. La bionda le rivolse un’occhiata molto poco lusinghiera, come se stesse chiedendo se la stavano prendendo in giro. 《Voglio sapere perché cerchi di rubare il mio ragazzo!》 Rispose lei, lasciando interdette le altre due mutanti, che si scambiarono un reciproco sguardo sorpreso. 《Ehm, e il tuo ragazzo sarebbe...?》《Adrien! E chi altri sennò!?》 Strillò la biondina. Marinette e Alya si guardarono di nuovo per un secondo, poi la ragazza con gli occhiali iniziò a ridere in faccia alla loro interlocutrice. 《Scu… scusa, in quale malato universo parallelo Adrien dovrebbe essere il tuo ragazzo?》 Le chiese, cercando di restare seria. 《Tu stai zitta Baby WiFi. È una questione tra me e Dupain-Cheng. Credi che non sappia che ieri sera lo hai costretto ad abbracciarti con i tuoi modi da gatta morta?》《Se c’è una gatta morta tra noi due, quella sei proprio tu. E non ti puoi azzardare ad insultare Alya o pretendere di avere chissà quale stupido diritto su Adrien davanti a me!》 Rispose la franco cinese con gli occhi che mandavano lampi. In quel modo, era veramente identica a quando diventava Ladybug. 《E poi, come facevi a sapere che cosa è successo tra me e Adrien ieri sera?》 Chiese la ragazza, ma poi il suo sguardo cadde su Sabrina, che stava ridacchiando insieme alla bionda. 《L’hai obbligata a spiarci!?》 《Ovvio. Non volevo che allungassi troppo le mani sul mio Adrichou. Tanto lo sai che a lui non interessi. È solo troppo buono per dirtelo.》 Le rispose l’altra, sempre con quel sorrisetto strafottente. Marinette era sul punto a prenderla a pugni, ma vennero interrotte dal suono di una tremenda esplosione proveniente dall’esterno dell’Istituto. 《Che sta succedendo adesso!?》 Urlarono Adrien, Lila e Nino, uscendo di colpo fuori da una delle aule. 《Non lo sappiamo. Abbiamo appena sentito il botto.》 Risposero le due ragazze. Subito dopo il maestro Fu arrivò, già equipaggiato con il suo aspetto da mutante. 《Ci sono dei soldati umani qua fuori. Stanno lanciando delle granate contro l’Istituto. Tutti i mutanti in grado di duellare dovranno proteggere i ragazzini più giovani.》 Disse in tutta fretta. 《Certo.》 Dissero i sei ragazzi insieme. Subito, anche Natanhael, Alix, Juleka e Rose arrivarono da loro. 《Pronti ragazzi?》 Chiese Marinette. 《Si.》 Risposero tutti. Un attimo dopo, Ladybug, Chat noir, Volpina, Lady WiFi, Dessinateur, Bulleur, Reflekta, Princess fragrance e Chronogirl corsero fuori dalla struttura. Poi, anche Antibug e l’Invisibile li seguirono. Dopodiché, altri sette mutanti fecero la loro comparsa dietro di loro. Il primo era un gigantesco ragazzo fatto completamente di pietra di granito, sembrava quasi un golem. La seconda era una ragazza mostruosa e gigantesca. Era completamente rosa shocking, con tre occhi gialli, di cui uno sulla fronte, una bocca enorme piena di denti affilati, i capelli azzurri conciati a dread locks, e una lunghissima coda simile a quella delle lucertole. Poi, al loro fianco volavano una coppia di ragazzi un po’ più normali. Il primo era un diciottenne palestrato con i capelli alla moicana, vestito con una tenuta da battaglia nera, bianca e rosso scuro, esattamente come le grandi ali da Angelo che aveva sulla schiena. Portava un arco e una faretra a tracolla, su cui stava una spilla rossa, p probabilmente il suo miraculous. L’altra era una ragazza gestita interamente con un vestito a collo alto con la gonna corta e una calzamaglia viola scuro, spalline a sbuffo, guanti e stivali bianchi e i capelli, raccolti in due codini a turbine, erano lilla e viola scuro. Aveva una maschera nera sul volto e stringeva in mano un lungo ombrello nero e viola. Dopodiché, fece la sua comparsa un ragazzo smilzo e basso, vestito interamente con una tuta futuristica verde asparago con delle fasce verde lime molto attillata, che lasciava vedere solo il volto, di colore viola cianotico, e portava un paio di occhiali verde trasparente sugli occhi rossi. Guidava con i suoi poteri un enorme robot nero e verde, molto simile a quello dei videogiochi. Accanto a lui, sfrecciava un ragazzo molto palestrato dalla pelle completamente nera. Portava sul volto una maschera d’oro simile a quella dei sarcofagi dei re egizi, un gonnellino oro e azzurro intorno alla vita, bracciali e cavigliere dorate e un ciondolo a forma di scarabeo al collo. Infine, c’era un ragazzo apparentemente normale con un codino di capelli castani, gli occhi nocciola e un bastoncino in bocca. Quando tutti e diciotto si schierarono, i soldati, che erano veramente tantissimi, puntarono contro di loro i fucili. 《Arrendetevi mutanti! Lasciate perdere le vostre armi e fatevi portare insieme ai vostri simili nelle strutture di contenimento. Così nessuno si farà male e potremo finalmente trovare una cura per la vostra condizione.》 Disse quello che sembrava il capo. 《Io non ci torno più lì dentro! Scordatevelo. E se volete prendere gli altri, dovrete passare sui nostri cadaveri.》 Gli Urlò Chat noir. 《Esatto. E anche sui nostri. Noi siamo il secondo schieramento. Antibug, l’Invisibile, Cour du pierre, Horrificator, Dislocour, Climatika, Gamer, Faraho e Imposteur.》 Disse con voce cavernosa quello che doveva essere Cour du pierre. Mentre il Maestro Fu costruiva una gigantesca barriera verde attorno all’Istituto, tutti quanti partirono all’attacco, nonostante il numero schiacciante dei nemici. Avrebbero protetto i loro simili più giovani con le unghie e con i denti. Ladybug, Antibug e Lady WiFi stavano tirando fuori il meglio di se, schioccando le fruste e lanciando icone di pausa dal cellulare senza mai fermarsi, cercando anche di non farsi colpire dai proiettili dei loro fucili. Intanto, il ragazzo con il codino castano, che doveva essere Imposteur, si era trasformato in un clone perfetto di Chat noir, e stava combattendo proprio al fianco di quest’ultimo con la sua arma, un bastone identico a quello del ragazzo gatto, che lottava come un leone contro gli uomini utilizzando il suo strumento di lotta alla perfezione, bastonandoli senza fermarsi, mentre schivava con noncuranza i proiettili che quelli gli tiravano. Volpina era, senza dubbio, scatenata quasi quanto Chat noir, menando legnate a destra e a manca con il suo flauto e creando illusioni senza fermarsi, creando una gran confusione tra i nemici, mentre Reflekta lanciava raggi dappertutto, trasformando ogni soldato colpito in un suo clone perfetto, lasciandoli tutti straniti per questa trasformazione, per poi essere centrato da un poderoso pugno dell’Invisibile. La ragazza coi capelli viola, che probabilmente doveva essere Climatika, aprì il suo ombrello, scatenando un uragano che spezzò via tutti quelli che aveva davanti, mentre Princess fragrance, approfittando del vento, lanciò del profumo paralizzante dalla sua insolita arma, che bloccò all’istante un gran numero di soldati, che vennero poi colpiti e bloccati a terra da una valanga di bava rossastra lanciata dalla ragazza mostro, che doveva essere per forza Horrificator. Infine, Cour du pierre, affiancano anche dall’angelo nero, dal ragazzo sul robot e dal tizio in gonnellino, che probabilmente erano Dislocour, Gamer e Faraho, lanciò delle piogge di enormi sassi, che vennero accompagnate da frecce impregnate di energia, raggi laser e poderose raffiche luminose. Un gran numero dei soldati era stato abbattuto dai loro attacchi, ma sembravano non finire mai. I mutanti stavano iniziando ad avere un leggero fiatone. Non erano serviti nemmeno i poteri speciali di Volpina, Reflekta e Dessinateur, che avevano si messo al tappeto molti soldati, ma non erano riusciti a fare nessuna differenza. Il numero dei loro nemici rimaneva comunque schiacciante. 《My Lady, siamo leggermente in difficoltà. Se continuiamo così, la situazione si farà sicuramente gattastrofica. Credo sia il caso di usare uno dei tuoi oggetti fortunati.》 disse Chat noir a Ladybug.《Hai ragione gattino. Lucky charm!》. La frusta si illuminò di nuovo e si trasformò in una pallina rimbalzante rossa a pois neri. 《Ok… una pallina di gomma. Perché deve sempre essere un gioco di intelligenza!?》 Chiese la ragazza in rosso e nero. Poi, però, osservando bene la scena, le venne di colpo in mente un piano perfetto. Stava per metterlo in pratica, Antibug si mise di fronte a lei. 《Credi davvero di poter battere tutti questi stupidi con una pallina? Lascia fare ad una vera mutante. Anti charm!》 . Anche la sua frusta brillò, trasformandosi in un gigantesco spadone nero a pois rossi. Una volta che lo ebbe impugnato, si lanciò all’attacco. 《Aspetta! Non dobbiamo fare loro del male!》 Cercò di fermarla Buller, ma lei, per tutta risposta, menò un potente fendente che lasciò un lungo taglio sul petto del ragazzo facendolo cadere per terra. Subito, Ladybug, Chat noir, Volpina, Lady WiFi, Dessinateur, Reflekta e Princess fragrance si recarono verso il loro amico. 《Questo è troppo.》 Commentò la ragazza coi codini neri. Prendendo bene la mira, lanciò la sua insolita arma verso la ragazza a pois rossi, colpendo la mano con cui reggeva lo spadone, facendoglielo cadere di mano. Poi, la palla rimbalzò verso la mano di uno dei soldati, che lasciò andare il fucile, ma l'arma di Ladybug, Continuò la sua corsa, facendo perdere l’equilibrio e le armi colpendo mani, le teste e le parti più delicate dei militari, che poi vennero colpiti dai diversi attacchi degli altri mutanti, che li misero praticamente tutti al tappeto, lasciando in piedi solo una minima parte dell’esercito iniziale. 《Sei stata fantastica My Lady.》 Disse il ragazzo gatto. 《Hey! Guardate che ci sono anche i…!》 Iniziò ad urlare Antibug, indispettita, ma un proiettile la mancò di poco, facendo ricordare a tutti che i nemici non erano ancora finiti. 《Princess fragrance, Volpina, dovete…》 Iniziò a dire Chat noir, ma poi qualcosa di strano passò vicino al suo zigomo. Una farfalla. Una farfalla completamente nera. Poi, tante altre iniziarono ad arrivare, entrando in contatto con ogni fucile tenuto in mano dai militari, che non ebbero neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo. Un alone nero avvolse tutti loro, nascondendoli alla vista dei ragazzi. Appena questo si dissolse, tutti quanti indossavano una tuta futuristica bianca simile a quelle degli astronauti, e in braccio avevano dei fucili laser. 《Al suo servizio Papillon.》 Dissero tutti insieme. Proprio in quel momento, una figura maschile con due grandi ali da farfalla scese giù dal cielo, atterrando proprio di fronte ai diciotto mutanti. 《Salve ragazzi. Io sono Papillon.》.

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Capitolo 8
*** Gli schieramenti ***


L’uomo che stava davanti a tutti loro era una figura davvero singolare. Era molto alto e piuttosto magro dal cipiglio sempre serio e piuttosto freddo, che irradiava lo strano senso di severità e autorevolezza tipico di quelli che detestano essere disobbediti. Il suo abbigliamento era veramente strano. Un elegante smoking completamente viola scuro e senza una piega, con il colletto, la chiusura della giacca, delle scarpe e dei guanti neri, un fazzoletto bianco al collo su cui spiccava una spilla a forma di farfalla con al centro una gemma viola, mentre il volto portava una maschera argentea e metallica che gli copriva tutta la testa e lasciava scoperta solo la bocca e gli occhi azzurri e freddi. Ma la cosa più impressionante di lui erano le sue ali. Gigantesche, di colore lilla scintillante e leggere come quelle di una farfalla mariposa. 《Quello chi sarebbe?》 Chiese Chronogirl, già pronta a partire all’attacco. 《State tranquilli ragazzi. Come ho già detto, il mio nome è Papillon. E non ho la minima intenzione di farvi del male. Anzi, sono qui per offrirvi la possibilità di una vita diversa rispetto a quella che state vivendo in questo momento. Una vita migliore. Una vita paragonabile a quella di un re.》 Disse lui con un tono leggermente severo, ma mellifluo. 《Che cosa intende?》 Chiese Ladybug. 《Vedete, io so meglio di chiunque altro che i mutanti come voi non hanno mai avuto una vita che potesse essere definita tale. Tutti ci considerano mostri. Abomini che gli umani preferirebbero veder morire anche se il nostro unico crimine è essere diversi, anzi, migliori rispetto a loro. Perché quei vermi lo sanno, ma sono troppo codardi per ammetterlo o per accettare di vivere in armonia con noi. Quei poveri sciocchi si sono autoconvinti di poterci fare tutto quello che vogliono perché loro sono di più e anche armati meglio, senza mai pensare che le loro azioni potrebbero avere gravi conseguenze su di loro. Io ho perso mio figlio e mia moglie proprio a causa di questa loro convinzione. Io sono stato uno dei maggiori esponenti della guerra tra umani e mutanti, ma purtroppo quel conflitto si è concluso a favore degli umani. Ma io non mi sono ancora arreso. Il mio potere, è quello di trasformare proprio i miei nemici in campioni, donando loro poteri particolari e obbligandoli a combattere per me tramite le mie farfalle, e io ho intenzione di utilizzare questi campioni che ho appena creato per poter sostenere la mia causa, distruggere la razza degli umani e lasciare ai mutanti il controllo di tutto il mondo! Ma vorrei avere anche dei mutanti potenti come voi tra le mie forze. Ed è per questo che ora mi rivolgo a voi. Avete dimostrato ampiamente di essere in grado di sconfiggere molti umani tutti in una volta sola. Quindi, unitevi a me. Vi assicuro che nessuno di voi verrà più trattato come un emarginato, o come un mostro a causa del proprio aspetto o delle proprie abilità. Sarete in grado di comandare e vivere come più vi piace.》 Disse, osservando tutti i ragazzi. Loro stavano per dire qualcosa, ma, di colpo, il maestro Fu fece la sua comparsa, interrompendoli. 《Fu. È incredibile quanto tempo è passato. Tre anni vero? Tre anni da quando ti sei rifiutato di aiutarmi.》 Commentò Papillon con tono tagliente. 《Lo sai anche tu che non è così.》《Come no. Ti avevo chiesto di darmi quei maledetti miraculous per proteggere mio figlio e mia moglie da quei dannati umani e dai loro pregiudizi. Ti avevo chiesto un aiuto fin da quando il mio ragazzo aveva iniziato a sviluppare la sua mutazione, ma tu sei stato troppo cocciuto per darmeli. Adesso loro non ci sono più per colpa tua.》《Lo sai che non avrei mai voluto che accadesse, ma sapevo che il ragazzo si sarebbe trovato meglio qui rispetto che in casa tua. Tu e tua moglie eravate degli adulti, ma non avevate mai rivelato le vostre capacità a vostro figlio. Ma comunque non sareste stati in grado di insegnargli sul serio a padroneggiare i suoi poteri. Se solo avessi…》《No! Adesso basta! Mi hai propinato queste scuse per anni! Ora è il momento di agire. Ho già deciso come mi vendicherò. Ho fatto una proposta a questi ragazzi. Se la accetteranno, potranno finalmente smettere di vivere in questo posto dove i loro poteri sono solo repressi. Allora, che cosa avete deciso di fare? Rimarrete qui a nascondersi e a marcire fino alla fine dei vostri giorni, o vi ergerete sulla razza umana come è giusto?》. Tutti e diciotto si osservarono. 《Io non verrò con lei. Mi dispiace.》 Disse Ladybug. 《Cosa? Perché? Tu sei una dei mutanti più sprecati in questo posto.》《Io ho visto morire i miei genitori davanti ai miei occhi quando ero solo una bambina. Anche se erano due umani, mi amavano davvero nonostante la mia natura e sono stati uccisi dai soldati perché non volevano che mi portassero via. Loro erano le persone più incredibili e coraggiose che avessi mai conosciuto, e per me sono la prova che non tutti gli umani sono malvagi. O chiusi ad una prospettiva di pace. E in questo posto noi impariamo a vivere in armonia con gli umani, per evitare di nuocere a persone meravigliose come i miei genitori. Il maestro Fu crede, esattamente come me, che un giorno si potrà trovare l’equilibrio tra la nostra specie e la loro. È io non lo abbandonerò.》 Rispose lei. 《Nemmeno io verrò.》 Disse Chat noir. Anche stavolta, Papillon sembrava piuttosto arrabbiato. 《Perché?》《Perché ha ragione Marinette. Anche io non ho avuto una vita esattamente splendida. Sono stato rinchiuso in una struttura di contenimento per tre anni, rischiando più volte di morire a causa di quelle torture, e ho perso mia madre molto tempo fa, ma so che non servirebbe a nulla vendicarsi, perché farlo non mi riporterà indietro ciò che ho perso. E poi, Adesso ho trovato una famiglia vera e una persona da amare con tutto me stesso. E questa è una cosa che voglio proteggere a tutti i costi.》 Disse accennando a Marinette, che era arrossita di colpo, Nino, Alya, Lila, Alix, Juleka e Rose, che sorrisero. 《Beh, noi invece andremo.》 Dissero Horrificator e Cour du pierre. 《Che cosa!? Mylene, Ivan, non potete farlo!》 Disse Alya. 《Ci dispiace. Sappiamo che forse non è la decisione giusta, ma noi non vogliamo più vivere così. Considerati mostri per il nostro aspetto anche se non abbiamo mai fatto nulla di male. Meglio cercare una vita diversa, in cui poter essere noi stessi senza paura.》 . Papillon sorrise leggermente. 《Benvenuti allora.》 Disse lui, per poi rivolgere lo sguardo verso gli altri. 《Oh beh, io verrò con voi. Questo posto è orribile da quando certi scarti della strada sono stati ammessi.》 Disse Antibug, guardando con disprezzo la ragazza coccinella. Subito si avvicinò all’uomo. 《Che aspetti Sabrina? Vieni qui!》. Subito l’Invisibile corse verso i nuovi alleati di Papillon. 《Io, invece, non verrò. Sono felice di restare qui. Questo posto mi ha fatto capire come sia avere una vera casa. Come sia avere degli amici. Persone come Marinette, che è sempre disposta ad ascoltarmi, e sopportarmi certe volte, o persone come Nino, che sa sempre come farmi sentire amata, non le troverò mai in mezzo alle sue fila.》 Disse Lady WiFi, stringendo la mano di Bulleur, sorridendo. La sua pelle assunse una sfumatura più azzurra di prima, ma anche lui sorrise. 《Nemmeno io verrò. Adrien è il mio migliore amico. E Alya è la mia ragazza. Tutti gli altri sono la mia famiglia. Il maestro Fu è stato un padre per me. Lui mi ha accolto, nonostante fossi solo un ragazzo di strada. Non lo posso tradire così su due piedi dopo tutto ciò che ha fatto per me.》. Sembrava che Papillon avesse ingoiato un limone tutto intero. Non si sarebbe mai aspettato che quei ragazzi avessero scelto di restare con Fu. Ma c’era un nome che lo aveva colpito molto. Adrien. Era lo stesso nome di suo figlio, ormai morto da tre anni. Cercò comunque di non mostrare il suo disappunto di fronte a tutti quei rifiuti. Subito dopo, Climatika e Faraho si fecero avanti. 《Noi veniamo con lei Papillon.》 Dissero. 《Cosa? Jalil, non puoi farlo! Che ti è preso!?》 Chiese Alix al ragazzo. 《Mi dispiace sorellina. Ma io sono stufo. Nostro padre non mi ha mai preso sul serio quando vivevamo con lui, ed è stato proprio lui a cacciarci di casa quando ha scoperto i nostri poteri. Io non ho più intenzione di sopportare questo trattamento.》《E nemmeno io. Speravo di poter debuttare nel mondo dello spettacolo, ma tutti mi hanno definita un fenomeno da baraccone che nessuno vuole. Ora, saranno loro ad essere trattati come rifiuti.》. Entrambi si avvicinarono a Papillon. 《Beh, io invece resterò qui. Questo posto ci ha accolti entrambi a braccia aperte Jalil, ma io non lo abbandonerò come hai fatto tu. Sono troppo legata a Marinette, al maestro Fu e a tutti gli altri per tradirli in una maniera tanto ipocrita. Mi vergognerei fino alla fine dei miei giorni se lo facessi.》 Disse con il suo solito cipiglio deciso. Intanto, Juleka e Rose fissavano i sei ragazzi con grande disapprovazione. 《Beh, noi faremo esattamente come lei. Anche se siamo state cacciate anche noi dalle nostre famiglie per il nostro aspetto o per le nostre strane abilità, non volteremo le spalle a chi ci ha accolte senza chiedere niente in cambio. Nino ha ragione. Questo posto è la nostra casa e il maestro Fu è stato un padre. Gli dobbiamo tutto.》 Dissero le due. L’anziano cinese era commosso. Quei ragazzi erano davvero splendidi e stavano facendo tutto questo per permettere al loro sogno comune di vivere in pace con gli umani si realizzasse. Poi, anche Natanhael si fece avanti. 《Io qui ho trovato una persona da amare. Non la lascerò così. Voglio che lei mi ricambi e capisca cosa sarei disposto a fare per lei. E non potrei far altro che farmi odiare se tradissi lei e tutto ciò in cui crede. Quindi io resterò qui.》 Disse, guardando Marinette, che però era ancora rossa dopo il commento di Adrien. Poi, toccò a Dislocour e Gamer. 《Noi verremo con lei Papillon. Siamo stufi di restare in questa situazione di stallo contro gli umani. Entrambi avremmo voluto realizzare i nostri sogni, ma non ci siamo mai riusciti per colpa loro. Quindi, è molto meglio prevalere completamente piuttosto che perdere o continuare a nascondersi.》 Dissero entrambi. Poi, toccò ad Imposteur. 《Io sono un ladro. Lo sono sempre stato. Questo posto mi serviva solo per far perdere le mie tracce abbastanza a lungo da far dimenticare a tutti il mio vero volto, ma adesso sono pronto a combattere con gli umani all’ultimo sangue. Mi può considerare dei suoi Papillon.》. Ormai, era rimasta solo Lila. Tutti la stavano guardando in attesa. 《Ho deciso.》 Disse infine la ragazza volpe. 《Io sono stata cresciuta dai miei nonni, perché i miei genitori non mi hanno mai voluta. Ero solo un errore commesso da loro durante una vacanza. Un rifiuto che nessuno desiderava. Ma mio nonno e mia nonna mi amavano davvero, nonostante sapessero della mia condizione di mutante. Non mi hanno mai fatto mancare niente, ma poi, quando alcuni militari scoprirono i miei poteri, fecero esattamente come i genitori di Marinette. Decisero che la mia vita, quella di una mutante, valesse più della loro. Me li ricordo ancora. Mentre giacevano al suolo, immobili, freddi. Fui costretta a fuggire in volo e lasciare che quei maledetti bruciassero la loro casa. Io non ho mai dimenticato tutto questo e ho odiato con tutta me stessa gli umani.》 Disse, facendo credere a tutti di voler andare con Papillon. 《Ma poi, ho capito che la rabbia che provavo nei loro confronti non sarebbe servita a niente. Mi mancano i miei nonni? Si. Ogni giorno mi chiedo che cosa sarebbe successo se li avessi difesi io? Certo. Ma non posso cambiare il passato. Quindi, ho deciso di diventare una persona in grado di difendere gli altri e renderlo orgogliosi di me. Io resto con Marinette e gli altri.》 Disse con un sorriso. L’uomo farfalla non sembrava esattamente felice, ma non Disse nulla. In un attimo, lui e tutti i suoi seguaci erano svaniti in una nuvola di farfalle nere.

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Capitolo 9
*** Sciame di misteri ***


Il giorno dopo L’attacco verso l’Istituto, nello sgangherato e semi distrutto municipio di Parigi, si stava svolgendo una riunione tra i quattro capi rimasti della città, che sembravano non essere in accordo gli uni con gli altri. Uno in particolare, un uomo piuttosto alto e pelato, con un paio di occhiali a fondo di bottiglia sugli occhi castani e una grigia barba caprina, stava parlando ad alta voce e con grande foga. 《Abbiamo mandato un battaglione enorme composto da almeno cinquecento soldati verso quell’edificio per combattere contro quegli abomini, e nessuno di loro è tornato indietro. Questa è la prova che dei mutanti non ci si può fidare. Anzi, che sono creature che ci disprezzano e ci vogliono morti, e quindi vanno trattati di conseguenza!》 
《Ma, senatore Roujè, direi che è un comportamento più che normale da parte loro. Chiunque, di fronte ad un esercito armato prenderebbe le misure adatte per combattere, non solo i mutanti. Non è forse così che succede nelle guerre? E poi, direi che, se loro ci vorrebbero vedere tutti morti, molti dei presenti vogliono la stessa cosa per loro e questo è proprio quello che ha causato lo scoppio della guerra di due anni fa e del numero enorme di morti che ne sono conseguite.》 Replicò una donna sulla quarantina in tailleur nero con una crocchia di capelli biondi. 
《E con questo cosa vorrebbe dire signora Mouruque?》 Chiese l’uomo in tono stizzito. 
《Voglio dire Semplicemente che è colpa nostra se i mutanti hanno reagito così. Noi umani non abbiamo mai cercato una vera mediazione con loro, abbiamo semplicemente imbracciato i fucili contro degli innocenti. Uomini, donne, ragazzi, perfino bambini. Non vi ricordate gli articoli dei giornali di propaganda contro di noi degli anni passati?》 Chiese sarcasticamente lei, prendendo in mano dei vecchi quotidiani, iniziando a sfogliarli. 
《Ecco. Leggete. Uccisi due coniugi, Tom e Sabine Dupain-Cheng, dai soldati per aver tentato di difendere la figlia decenne, mutante di alto grado. Oppure questo, una coppia di anziani viene fucilata per aver rifiutato di consegnare la nipote, mutante di undici anni. O, ancora, uccisa donna disarmata, Sophie Agreste, da un manipolo di ragazzi di strada che l’avevano riconosciuta come mutante. Questo non è ciò che ci eravamo proposti.》 Disse lei battendo i pugni sul tavolo di fronte a lei. 
《E che cosa ci eravamo proposti?》 Chiese un’altra donna in tailleur beige, con dei lunghi capelli castani e un paio di occhiali. 《Ci eravamo proposti di far vivere i nostri figli nella paura che dei mostri anormali li attaccassero? Che dovessero andare a scuola col terrore di essere assaliti da quei mostri?》 
《Lei non può parlare signora Reige. Non ha perso veramente dei cari come ho fatto io. Ha ragione Sophie. Questa vostra idea di voler sopprimere ogni mutante solo perché quelle persone sono diverse da noi, è solo un’enorme stupidaggine! Nessuno di noi ha il diritto di togliere loro la vita.》 Replicò un altro uomo con i capelli brizzolati e rughe d’espressione su tutto il viso, che gli davano un’aria molto più anziana di quanto fosse in realtà. 
《Tu non impiccarti Moruò. Nemmeno io sto sputando sentenze. Ti ricordo che io ho combattuto sul serio contro di loro durante la guerra. Ho visto uomini e donne capaci di fare cose incredibili sul piano fisico o mentale che nessun umano potrebbe mai neanche sperare di imparare. E li ho visti usare quei poteri per distruggere e uccidere quelli come noi e distruggere tutta la città. Non permetterò che esseri come quelli continuino a vivere!》 Urlò il senatore. 
《Ma tu non puoi…!》 Iniziò ad urlare la donna bionda, ma qualcosa la bloccò. Un tremendo schianto abbatté la parete di fronte a loro. Un gigantesco colosso di pietra fece la sua comparsa, seguito da una ragazza mostruosa di colore rosa shocking, una ragazza in tenuta nera a pois rossi, una ragazza parzialmente invisibile, una specie di angelo nero, un ragazzo a bordo di un robot, una ragazza in tenuta viola scuro e un ombrello in mano, una sorta di faraone dalla pelle nera e un ragazzo con un codazzo di capelli castani e un pizzetto. Infine, un uomo in smoking con due grandi ali da farfalla apparve dietro di loro. 
《Buonasera signori, è un piacere per me fare la vostra conoscenza finalmente. Io, sono Papillon. E sono qui per mettere un po’ di ordine nella vostra discussione e farvi ritrovare l’armonia tra i vostri e i miei progetti.》 Affermò l’uomo con un sorriso malvagio in volto. 
Un terzetto di farfalle bianche si posò sulla sua mano, cambiando colore e diventando completamente nere. Poi, voltarono verso le due donne e l’uomo dai capelli grigi, entrando in contatto con il fermacapelli della prima, il ciondolo della seconda e la cravatta del terzo. Subito, vennero avvolti da un alone nero e, quando questo si dissolse, erano radicalmente cambiati. 
La donna bionda, ora portava una tenuta simile a quella di una ballerina, costituita da un body color crema con due veli a farle da spalline, un paio di lunghe calze bianche e ballerine dorate ai piedi. Aveva un grosso spillone tra i capelli, raccolti in uno chignon. Sul volto portava una maschera teatrale bianca e oro con un inquietante sorriso rosso dipinto. 
La seconda era vestita anche lei in maniera simile a quella di una ballerina, ma il body era azzurro e lei aveva una lunga gonna azzurrina trasparente, aveva le gambe scoperte e portava ai piedi due ballerine azzurrine. Al collo portava il ciondolo e i capelli castani ora le coprivano gli occhi e una buona parte delle guance, mentre il viso era coperto dalla stessa maschera teatrale dell’altra, ma la bocca era all’ingiù. 
Infine, l’uomo aveva un’armatura medievale di tipo pesante rosso scarlatto, con un lungo mantello dorato e un elmo corazzato sulla testa e aveva in mano la sua cravatta, che si era allungata tanto da somigliare ad una frusta metallica. 
《Ma cosa…?》 Chiese esterrefatto il senatore, prima di essere afferrato e immobilizzato dai ragazzi mutanti e dai suoi ex colleghi. Una nuvola di farfalle nere li avvolse tutti, e lui, quando un violento colpo in testa lo centrò, perse istantaneamente i sensi. Appena riaprì nuovamente gli occhi, si ritrovò dentro ad una gigantesca stanza di pietra grezza. Sembrava essere stata costruita vicino ad una fonte di acqua, acqua salata, dato l’onore salmastro che aleggiava nell’aria e la presenza di muffa e le alghe che crescevano sulle pareti porose. Si accorse un attimo dopo di essere stato legato ad una sedia di metallo, incollata al terreno. Di fronte a lui c’era una specie di palco, su cui era poggiata una macchina in acciaio simile ad una sfera armillare, costituita da molteplici anelli circolari e da due manopole. Accanto ad essa, c’erano molti dei mutanti che erano stati assoldati dell’uomo. 
《Ma… ma dove… dove mi trovo?》 Si chiese, guardandosi attorno. 
《Finalmente si è svegliato signor Roujè. Mi chiedevo se Coeur du pierre non avesse esagerato quando L’hai tramortito.》 Disse Papillon, comparendo di fronte a lui. 
Roujè si sentiva veramente in soggezione di fronte a quell’uomo. Emanava un’aura oscura, qualcosa che gli faceva veramente accapponare la pelle. 
《Che cosa vuole farmi? Uccidermi? Torturarmi? Bene. Lo faccia. Dimostri di essere un mostro esattamente come tutto il resto della sia specie.》. 
Papillon sorrise in maniera sinistra. 《No. Non si preoccupi. Non è mia intenzione farle del male pur di cambiare la sua opinione su noi mutanti. Non sono un barbaro. Ma le assicuro che so che cambierà comunque idea.》 
《Allora, cosa vuole da me?》 Chiese Roujè, ancora più terrorizzato di prima. 
L’altro sorrise ancora in maniera sinistra. 《Beh, come ha visto lei stesso, io sono in grado di creare campioni grazie alle mie farfalle, trasformando gli umani in mutanti. Ma queste capacità che loro acquistano sono estremamente inferiori rispetto a quelle dei veri mutanti. Quindi, mi sono chiesto se ci fosse un modo per rendere più forti i poteri che io sono in grado di donare, così che tutti potessero capire come sia essere come me. Come mio figlio. Come mia moglie. E adesso, lei sarà il primo a sperimentare il potere della mia creazione e ad entrare a far parte del nuovo mondo che sta per nascere.》 Disse, accennando alla bizzarra macchina. 
L’uomo volò rapidamente verso di essa, posizionando le mani sulle manopole ed invocando le sue farfalle. Gli anelli che costituivano la struttura del marchingegno iniziarono a girare, s espressione più velocemente, trasformando ogni singolo insetto in pura energia. Papillon sentì le forze mancargli per un attimo, ma Continuò ugualmente. 
Una tremenda onda di energia avvolse tutto, compreso il senatore. Lui credette di stare per morire, ma sentì solo una specie di sgradevole brivido scendere lungo tutto il suo corpo, senza però fargli riscontrare il minimo danno fisico. 
Quando si guardò, non potè fare a meno di vedersi uguale ad ogni altro giorno. 《Che cosa mi ha fatto?》 Chiese. 
L’altro non rispose subito. Era veramente strano, sembrava che si fosse ritrovato di colpo privo di forze, tanto che Antibug e l’Invisibile dovettero sorreggerlo. E, per la prima volta, aveva perso la sua espressione accondiscendente e pacata. Ma poi, si decise a rispondergli. 《Semplicemente, le ho fatto capire quello che si prova ad essere un mutante vero. Ora, Horrificator, Coeur du pierre, portatelo via.》 Disse stancamente, mentre i due ragazzi portavano via l’uomo. 
Lo sbatterono di malagrazia dentro una specie di cella, solo con una gigantesca finestra munita di sbarre che dava su uno strapiombo a picco sul mare e se ne andarono. Il poveretto cercò di non farsi prendere dal panico, ma fu più forte di lui. Iniziò ad agitarsi in maniera convulsa, finché non sbattè la mano contro una delle sbarre taglienti. La vide piegarsi in maniera orribile, come se fosse stata un pezzo di gelatina. 
《No. Non è possibile sono… sono… sono un mutante.》 Sussurrò, sull’orlo di una crisi di nervi. 
Poi, si rese conto che avrebbe potuto trarre un vantaggio da quella sua nuova e orribile condizione. Si avvicinò nuovamente alle sbarre, cercando di passare attraverso gli strettissimi spazi tra esse, facendo in modo che il suo corpo si piegarsi come se fosse privo di scheletro, attraversando l’ostacolo e precipitando in mare.

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Capitolo 10
*** Momenti tristi e non ***


Il giorno dopo, all’Istituto c’era un gran trambusto e si respirava continuamente un’atmosfera carica di tensione. Dopo che Antibug, L’Invisibile, Climatika, Dislocour, Gamer, Horrificator, Cour du pierre, Faraho e Imposteur avevano lasciato l’edificio, gli altri ragazzi si erano velocemente ritirati nel salotto, dove tutti, fin troppo esausti per lo shock, erano sprofondati su divani e poltrone e Alix, l’unica che era rimasta in piedi, si era messa ad inveire ad alta voce in maniera tutt’altro che elegante. 
《Ma chi accidenti si crede di essere quel farfallone da strapazzo!? Viene qui, comparendo per altro dal nulla, e si porta via mio fratello, Kim, Mylene, Ivan, Max, Aurora e Theo come se niente fosse. Giuro che appena me lo ritrovo davanti, lo pesterò fino a che la sua faccia non diventerà dello stesso colore di quel suo ridicolo smoking da effemminato!》 Continuava a gridare la ragazza a perdifiato, cercando di sbollire,  inutilmente, la sua rabbia e la delusione, e provando a trattenere le lacrime. 
Tutti gli altri ragazzi la guardavano piuttosto amareggiati, non potendo fare a meno di concordare con lei. 
《Io, piuttosto, non posso credere a quello che loro hanno fatto. Noi ci fidavamo di loro. Il maestro Fu si era fidato di loro. Gli abbiamo dato tutti e loro ci… ci… ci hanno traditi come se fossimo spazzatura. Questo posto è stato la loro casa per anni. Cavolo! Io quando sono arrivata qui avevo undici anni, e loro c’erano già tutti da un bel pezzo. Il maestro Fu è rimasto scioccato più di tutti.》 Commentò Alya, ancora sconvolta anche lei. 
《Quello che più mi sorprende, però, è che Papillon sembrava molto interessato a voi tre. Per caso, sapete il perché?》  Chiese Nino rivolto a Marinette, Adrien e Lila. 
《No. Almeno, non mi pare. Io quel tipo non lo avevo mai visto.》 Rispose la franco cinese, mentre entrambi gli altri due assentivano. 
《Più che altro, ora mi chiedo che cosa farà. Avete visto che cosa è capace di fare? Trasforma le persone in schiavi dotati di superpoteri mutanti.》 Disse Juleka in tono grave. 《Sapete cosa significa?》 
《Si. Che se decidesse di attaccare la città, la sottometterebbe in un attimo. Anche con la resistenza che è rimasta, non sarebbe difficile per lui. E ci sarebbe senza dubbio un’altra guerra se gli umani contrattaccassero. Sarebbe un guaio.》 Commentò Rose. 
《Che cosa possiamo fare? Se usciamo allo scoperto senza combattere, gli umani ci saranno subito addosso. Se combattiamo daremo loro ragione sulla nostra natura di selvaggi. Se non facciamo nulla, Papillon sarà libero di agire nel modo che più gli aggrada, ma sappiamo che non farà del bene. Se ci opponiamo a lui, non sappiamo se ne usciremmo indenni. È impossibile fare qualsiasi cosa insomma.》 Disse Adrien. Non avrebbe mai creduto che una cosa del genere potesse succedere davvero. Quella casa e quegli amici che aveva trovato fa poco sembravano sul punto di crollare a pezzi  
Gli altri stavano per dire qualcosa, ma poi Nino e Rose si tirarono su. 《Bene. È un momento triste perché abbiamo perso alcuni dei nostri compagni, ma non possiamo farci abbattere così. Se li dovremo affrontare, sappiamo che saremo pronti a combattere se si rivelerà necessario.》 Dissero entrambi con aria sicura. 
《Assolutamente si. E poi, sono sicuro che il nostro capo ci guiderà perfettamente.》 Concordò il ragazzo, riprendendo la sua solita allegria, accennando a Marinette. Lei arrossì di botto. 
《Io? Il capo? Ma volete prendermi in giro?》 Chiese, facendo uno sforzo sovrumano per non mettersi a balbettare come una mentecatta. 
《Ma certo. Sei tu la più adatta. Coraggiosa, gentile, forte. E ti assicuro, My Lady, che io sarò pronto a seguirti e lottare al tuo fianco.》 Ribatté il biondo, baciandole la mano con l’atteggiamento Flirtante che assumeva quando diventava Chat noir, facendo arrossire la ragazza. 
《Hey, non crederete di lasciarmi indietro. Io sarò con voi.》 Aggiunse subito Alya. 
《Idem per la sottoscritta. Non lascerò solo a voi tutto il divertimento.》 Continuò Lila con il suo sorriso furbo. 
《Noi non vi lasciamo andare da soli.》 Dissero anche Nino e Natanhael. 
《E nemmeno noi vogliamo essere escluse. Saremo al vostro fianco fino alla fine della battaglia.》 Commentarono Juleka e Rose 
《E se pensate che io mi ritiri, siete sulla cattiva strada. Riporterò indietro mio fratello, e nel mentre ne approfitterò per suonarle a qualche stupido che vorrà sfidarmi.》 Ribadì Alix. 
Tutti sorrisero, riprendendo il buonumore. Poi, alla ragazza di colore venne un’idea, che avrebbe rivelato, come al solito, un secondo fine . 
《Che cosa ne dite di un bel pigiama party?》 Chiese di colpo, lasciando attoniti i suoi amici. 
《Adesso?》 Le Chiesero tutti quanti in coro. 
《E perché no. C’è un’atmosfera talmente depressa. Un po’ di divertimento ci vuole. Quindi, ci vediamo tra poco nella camera mia, di Marinette e di Lila.》 Disse la ragazza, trascinando le altre due nella stanza, confabulando con l’italiana. 
Neanche mezz’ora dopo, erano tutti pronti. Adrien portava una canottiera nera e dei pantaloncini dello stesso colore. Nino uguale, solo che azzurro e arancione. Natanhael era in bianco e nero con pantaloni lunghi. Marinette portava una camicia da notte rossa a pois neri, per restare fedele al suo personaggio. Alya uguale, ma nero e bianco. Lila pantaloncini bianchi e canottiera attillata arancione. Juleka aveva un pigiama lungo completamente viola scuro, mentre Rose era uguale, ma rosa shocking. E Alix aveva un pigiama maschile verde e nero. Passarono un pochino di tempo a chiacchierare del più e del meno, fino a quando Alya, approfittando di una sua distrazione, tirò un cuscino dritto in faccia a Marinette. La ragazza ci rimase di sasso. 
《Adesso è il momento di colpire duro.》 Sentenziò poi. 
Un secondo dopo, la stanza era diventata un campo di battaglia. Le ragazze si erano proprio scatenate. 
《Forza ragazzi. Venite anche voi!》 Disse Lila rivolta ai maschi. 
《No grazie.》 Rispose subito Nino. 
《E perché no?》 Gli chiese la ragazza volpe. 
《Perché vi batteremmo subito.》 Ribatté il ragazzo di colore. 
Le ragazze si guardarono tutte con aria indignata. 《Questa adesso è una questione di orgoglio. Carica!》 Urlò Lila, mentre le altre lanciavano a raffica. 
Tra cuscini e piume che volavano dappertutto, fino quando Natanhael non centrò in pieno Adrien, che cominciò a starnutire a raffica. 
《Che ti prende?》 Gli chiese Alix. 
《Io…etciù! So…sono…etciù! Allergico alle… piume.》 Rispose lui, starnutendo a più non posso. 
Tutti gli strumenti scoppiarono a ridergli in faccia. Poi, Alya sorrise in una maniera poco rassicurante. 
《Hey Mari, perché non porti un fazzoletto ad Adrien?》 Chiese alla sua amica, dandole una spinta un pochino troppo energica, che mandò la corvina dritta addosso al biondo, facendoli cadere per terra uno sopra l’altro. 
I nasi erano a nemmeno due millimetri l’uno dall’altro, e la faccia della ragazza era talmente rossa, che sembrava sul punto di scoppiare, ma lei era comunque felice. 
Ma quel suo momento magico fu rotto da un urlo che risuonò per tutto l’Istituto. 
Subito tutti si precipitarono fuori e corsero verso l’ingresso. Una bambina stava piangendo mentre indicava qualcosa steso sull’entrata. Era un corpo gelatinoso e semi trasparente, simile a quello di una medusa, ma era grosso quanto un uomo adulto e aveva delle propaggini simili a braccia e gambe sul suo corpo. Juleka gli si avvicinò, cercando di aiutarlo, ma lui le afferrò il braccio di colpo. 
《A..iu…to. Ti… ti prego.》 Disse con un rantolo strozzato, mentre il suo corpo sembrava acquisire una consistenza più normale. 
Appena il volto tornò normale, tutti poterono riconoscere il volto di uno dei senatori di Parigi. 
《Santo cielo. Stia tranquillo. Adesso l’aiuto io. Ma chi è stato a farle questo?》 Disse la ragazza dai capelli neri. 
《Papillon.》 Sussurrò, lui prima di svenire.

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Capitolo 11
*** una terribile scoperta ***


Juleka trasportò subito l’uomo privo di sensi nell’infermeria, aiutata da Marinette, Adrien, Lila e Rose, a cui vennero dietro tutti gli altri ragazzi. Lo portarono nella stanza e lo depositarono su uno dei lettini, dove lui Continuò a respirare a fatica attraverso il collo, tramite quelle che sembravano essere delle branchie. Subito la ragazza coi capelli neri e la ragazza vestita di rosa collegarono il suo braccio ai diversi macchinari medici lì presenti, per poter controllare il suo stato di salute attuale, nonostante fosse chiaro a tutti che non stesse affatto bene. 
《Che cosa potrebbe avergli fatto Papillon per ridurlo questo stato? Non ho mai letto ne visto niente di neanche vagamente simile.》 Chiese la ragazza bionda ad alta voce. 
《Non ne abbiamo idea. Prima i nostri compagni ci abbandonano a causa sua, e adesso questo. Quell’uomo è veramente pericoloso. Oltre che furbo.》 Disse Adrien. 
Subito dopo, arrivò nell’infermeria il maestro Fu. Dal suo aspetto stanco e scarmigliato, sembrava che non avesse dormito nemmeno per un secondo quella notte. Gli occhi erano arrossati e segnati da profonde occhiaie, i capelli sparati in tutte le direzioni e sembrava aver perso, per la prima volta in tutto il tempo in cui i ragazzi avevano vissuto con lui, la sua eterna espressione pacata e gentile. 
Si avvicinò subito al gruppo radunato intorno al letto. 《Che cosa gli è successo?》 Chiese l’anziano cinese, osservando con evidente preoccupazione l’uomo addormentato. 
《Non ne abbiamo la minima idea. Papillon deve avergli fatto qualcosa di veramente orribile per ridurlo così.》 Rispose Alix. 
《Si. Ed è ancora più tremenda del previsto. Vi sembrerà sicuramente impossibile, ma, da quanto dicono i risultati delle sue analisi mediche, temo che il suo DNA sia stato in qualche modo danneggiato e rimescolato radicalmente, introducendo geni estranei nel suo codice genetico originale, che poi si sono legati ad esso e hanno alterato il suo corpo al livello molecolare.》 Disse Juleka. 
《Che cosa?!》 Chiesero tutti gli altri con aria scioccata. 
《Si. Voi lo sapete come mai i mutanti sviluppano i loro poteri vero?》 
《Si. È a causa del gene recessivo detto “gene X”, che danneggia e modifica radicalmente il codice genetico di chi lo possiede nel corso degli anni, donando abilità fuori dal comune alla persona che ha subito questo cambiamento. E i poteri ottenuti variano in base alla quantità di DNA modificato presente nel suo corpo. Più il tasso di questo è alto, e più il mutante risulta essere potente.》 Disse Marinette. 
《Bene. Sembra che questo “gene X” sia stato in qualche modo sintetizzato ed inserito a forza nel codice genetico del senatore, anche se in una maniera troppo invasiva. Se ci fosse stato anche solo un brandello di DNA mutante in lui o se questo processo fosse stato più lento, il corpo di quest’uomo sarebbe stato in grado di adattarsi, più o meno, perché ci sarebbero stati di sicuro degli effetti collaterali, anche se decisamente più blandi rispetto a quelli che sta subendo ora.》 Disse la ragazza dagli occhi castani. 
《Il problema, però, è che il suo organismo non possedeva alcuna traccia del gene di noi mutanti ed è stato sforzato troppo per assimilarlo, riuscendoci solo in minima parte, soprattutto perché il suo sistema è adulto e quindi si adatta meno facilmente ad operazioni come questa rispetto a quello di un bambino o di un adolescente, e quindi la sua mutazione risulta altamente instabile e in continuo sviluppo e movimento dentro di lui. Solo che è esageratamente degenerativa e il processo è troppo rapido perché il suo corpo si possa adattare alla sua nuova condizione e quindi la rigetta, creando questi sintomi, e influendo anche sulla sua mente, danneggiando in parte il suo cervello, che è stato messo troppo sotto stress.》 Disse Rose, tenendo d’occhio il pover’uomo sdraiato nel letto. 
In quel preciso istante, il senatore aprì gli occhi di colpo, fissando i volti di tutti i ragazzi con aria sconvolta e impaurita, come se si aspettasse di essere aggredito da un momento all’altro. Le pupille ridotte a fessure a causa dello sguardo di puro terrore nei loro confronti. Sembrava essere quasi in preda ad un profondo stato di delirio. 
《No. Vi… vi prego. Non volevo farvi nulla. Io… volevo solo poter vivere in pace… con mia moglie e i miei bambini. Non voglio continuare a vedere tutti questi… poveretti. È… è orribile. Io… mi dispiace… è colpa mia. Tutta… colpa mia. Non volevo…》 Disse con le lacrime agli occhi, mentre il suo corpo diventava di nuovo simile a quello di una medusa, ma mantenendo comunque una parte umana, donandogli una sorta di forma ibrida decisamente disgustosa e deforme. 
Poi, si rivolse verso Juleka e Marinette, ricominciando ad urlare in maniera sconnessa come un pazzo. 《Voi dovete aiutarmi! Vi prego… non volevo… tormentarvi! Mi mancano tutti. Ho preso troppo e ho perso tutto alla fine. Io volevo… volevo solo… non mi aspettavo che…》 Disse, ricominciando a piangere, disperato. 
《La prego signore, si deve calmare. Le giuro che andrà tutto bene. Noi siamo qui per aiutarla.》 Dissero le due ragazze in modo gentile per calmarlo. 
Sembrò funzionare in parte, ma comunque l’uomo non sembrava affatto tranquillo. Continuava a girarsi e guardarsi attorno con gli occhi sgranati e un’aria sconvolta, la fronte madida di sudore e continuando a borbottare a bassa voce delle strane frasi senza senso. 
A quel punto, Adrien prese coraggio e gli chiese 《Signore, che cosa le ha fatto Papillon?》 
Lui si voltò di colpo verso di lui. Uno strano sorriso gli stirò le labbra. Il sorriso di chi ha perso quasi del tutto la ragione. 《Mio… mio caro ragazzo. Sei qui… non ci credo. Siete tutti e tre qui. Allora non era… solo un sogno?》 Disse in tono vagamente isterico, tendendosi verso di lui, prendendolo per il colletto della camicia e avvicinando molto il suo volto al suo, lasciando leggermente sconcertato il biondo. 《Non te ne andare. Non ve ne andate più. Vi prego! Non voglio perdervi! Non posso perdervi! Non potrei sopportarlo. Rimanete qui. Restate qui. Rimanete al mio fianco e non scappate via da me mai più. Siete la mia ragione di vita. Vi prego, non lasciatemi! Vi prego non andatevene! Rimanete ancora con me!》 Urlò rivolto a lui, a Marinette e a Juleka, ricominciando a piangere a dirotto. 
Loro dissero subito 《Glielo promettiamo. Resteremo con lei. Stia tranquillo.》. 
Lui li guardò con un’espressione di malata felicità. 《Io miei bambini resteranno con me. Resteranno con me! RESTERANNO CON ME! AVETE SENTITO MOSTRI!? I MIEI BAMBINI RESTERANNO CON ME! E voi non gli farete nulla. Capito!? NULLA!》 Si mise ad urlare rivolto all’aria con grande baldanza. Il suo corpo si stava lentamente ricoprendo di grosse vene di un blu slavato, completamente innaturali anche per un mutante di alto livello. 
Sembrava proprio che i ragazzi non ne avrebbero cavato un ragno dal buco chiedendogli che cosa fosse successo. Soprattutto perché quell’uomo sembrava essere letteralmente andato fuori di testa. 
Però, ad Adrien venne un’idea. 《Papà, resteremo qui. Te lo promettiamo Ma, ti prego, dicci che cosa ti ha fatto Papillon.》 Disse rivolto al senatore. 
L’uomo, quando sentì la parola “papà” sembrò acquietarsi un poco, lasciando andare il ragazzo biondo, e ritrovare anche un minimo di lucidità, nonostante fosse ancora in lacrime e avesse un’espressione sconvolta. 《Ci ha attaccati di colpo. I miei colleghi sono diventati... suoi schiavi. Vedevo... solo farfalle. Io sono stato catturato proprio... da quegli insetti e portato... in uno strano posto. Una grotta. Poi un uomo farfalla è comparso dentro un… una specie di enorme anello. Ha creato una strana luce. Si vedevano farfalle bianche dappertutto. Io non capivo. Non vedevo più niente. Era tutto troppo bianco. Sentivo brividi e avevo paura. Poi, mi ha portato in una gabbia, ma io… sono fuggito passando attraverso le sbarre e sono caduto in acqua. Ma poi sono arrivate le voci. Le voci dei miei bambini. Le vostre voci. Io chiedevo a tutti voi di non andare via, che sareste stati in grave pericolo se mi aveste lasciato, ma voi non mi ascoltavate. Dicevate che sarebbe andato tutto bene e che... sareste rimasti con me. Poi, sentivo che mi chiedevate scusa, piangevate tutti, e mi imploravate di non odiarvi per ciò che eravate. E poi sentivo le vostre urla disperate e le vostre implorazioni. Chiedevate aiuto, vedevo che vi tendevate verso di me, ma io non riuscivo a raggiungervi e... sentivo anche la mia voce, che però vi diceva di allontanarvi, perché eravate dei… dei mostri. Ho voluto chiedere il vostro perdono per ogni istante. Poi, sono venuto qui e finalmente vi ho ritrovati. E come siete cresciuti. Vi ricordavo a malapena ragazzini e adesso siete quasi dei giovani adulti. E vi prego di perdonarmi. Giuro che vi proteggerò fino alla morte. Non mi importa più nulla.》 Continuò a dire ai tre ragazzi, mentre i loro amici li osservavano con sconcerto. 
《Ma che cosa sta dicendo?》 Chiese Alya. 
《Deve aver scambiato Marinette, Adrien e Juleka per i suoi figli.》 Rispose Lila. 
Il senatore, però, ricominciò a parlare. 《Mi dispiace di non avervi aiutati quando ne avevate bisogno. Mi dispiace molto di... avervi fatto spaventare all’idea di andare a scuola a causa della vostra natura. Tu!》 Disse afferrando l’avambraccio della ragazza dagli occhi castani. 《Tu, la mia piccola Luoise, sei sempre stata la più piccola e dolce tra i miei figli. Dimmi la verità, tu odi gli umani vero?》  Chiese, mentre le vene blu si estendevano sempre di più sul suo corpo, causando brividi e spasmi muscolari incontrollabili. 
La ragazza fu costretta ad annuire. 
《Bene. Temo che, tra poco, ci sarà una persona in meno da odiare. È stato bello rivedervi piccoli miei. Mi siete mancati da morire in questi anni.》 Disse, in un ultimo scorcio di lucidità e con un sorriso malinconico, mentre le sue braccia diventavano grossi fasci di vene blu e si trasformavano in acqua, per poi estendersi anche nel resto del corpo, che in breve subì lo stesso destino, sparendo nel nulla.
 

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Capitolo 12
*** Che inconveniente! ***


Nessuno seppe dire quanto tempo rimasero tutti immobili a fissare il lettino, ora completamente vuoto e bagnato fradicio, con aria scioccata, non potendo evitare di ripensare costantemente alla scena del pover’uomo che farneticava e poi si scioglieva in acqua di colpo. Marinette, Adrien e Juleka erano senza dubbio i più sorpresi, visto che lui si era rivolto proprio a loro tre, scambiandoli addirittura per i suoi figli. 
《Co… cosa gli è…?》 Chiese solo la ragazza coccinella, ancora sconvolta. 
《Papillon.》 Rispose semplicemente il ragazzo gatto, con la sua stessa identica espressione. 
《Si. Lo ha ucciso lui.》 Disse il maestro Fu, massaggiandosi le tempie con aria stanca. 《Avrei dovuto saperlo che non si sarebbe fermato.》 Disse. 
I ragazzi si cambiarono un’occhiata di intesa, poi Alix Chiese 《Maestro, lei sa che cosa è successo esattamente?》. 
L’altro annuì. 《Purtroppo si. Vedete, quell’uomo, quando l’ho conosciuto, ben diciotto anni fa, era molto diverso. Era una persona buona, che Desiderava solo vivere in pace con sua moglie e il figlio, che stava per nascere. Quando finalmente sua moglie partorì, mi disse che era sembrato di toccare il cielo. Era felice. Amava la sua famiglia più di qualsiasi cosa.  Passavano spesso qui, osservando lo sviluppo dell’Istituto, salutandomi spesso e chiedendomi diverse informazioni. Visto che io ero un amici intimo della donna, tutti e tre passavamo intere serate insieme. Vidi che, nonostante fossero due mutanti anche loro, stavano cercando anche di avere una vita normale nella società umana. Solo che poi la paura contro i mutanti aumentò a dismisura, facendo in modo che lui mi chiedesse di dargli dei miraculous per sé e per la sua famiglia, soprattutto per suo figlio, ma io gli dissi che quel ragazzo sareste stato meglio qui, perché nessuno gli avrebbe mai fatto del male, ma lui non si fidava. E questo, purtroppo, ebbe la conseguenza che lei fosse uccisa ingiustamente da un gruppo di ragazzi armati e il loro figlio fu catturato dalle forze dell’ordine, e, probabilmente, morì anche lui nei centri di tortura. Questo lo cambiò profondamente. Diventò freddo, crudele e disposto a fare qualsiasi cosa pur di vendicarsi degli umani. Iniziò ad utilizzare i suoi poteri per schiavizzare i suoi avversari e costringendoli ad uccidersi a vicenda con le sue farfalle, distruggendo molte persone per vendetta. Come ha già detto lui, è stato uno dei maggiori combattenti nella guerra tra mutanti e umani, e non accettò mai che il risultato non fosse stato a favore della nostra specie. E questo ha solo aumentato l’amarezza che lo tormenta da anni. Nessuno ha mai voluto sconfiggere la razza umana come lui. Infatti, durante il periodo della guerra, aveva iniziato a costruire una macchina in grado di amplificare i suoi poteri e trasformare qualsiasi umano in un mutante in maniera definitiva. Io credevo che non ci sarebbe mai riuscito, ma, a quanto pare, mi sono sbagliato.》 Disse il maestro Fu. 
《E quindi, nemmeno adesso ha smesso di tentare questa impresa impossibile dell’annientare gli umani? Anche se non ha più alleati valenti dalla sua parte come un tempo?》 Chiese Lila. 
《Già. E, a quanto pare, ha trovato il modo di distruggerli definitivamente, anche se in maniera non intenzionale.》 Rispose l’anziano cinese. 
《Ciò significa che non ha ancora idea di quello che effettivamente faccia la macchina che ha costruito.》 Commentò Adrien. 
《E che quindi cercherà di utilizzarla su più umani possibile così da trasformarli tutti in mutanti.》 Disse Juleka. 
《Credo di sì. Questo significa che la sta ancora testando, e che quindi possiamo ancora coglierlo di sorpresa.》 Dissero Nino e Alix insieme. 
《Ma volete scherzare!?》 Chiese Alya. 
《Cioè?》 Risposero i due. 
《Il senatore ha detto che il luogo dove si nasconde Papillon si trova vicino al mare. Avete una vaga idea di quanto siano grandi le coste francesi!?》 Chiese Natanhael. 
《Già. Anche grazie ai nostri poteri, non riusciremo mai a trovare la sua base in un’area tanto vasta.》 Rincarò la dose Lila. 
《E allora che cosa facciamo? Marinette, hai qualche idea?》 Chiese Rose. 
Subito, tutti gli sguardi si concentrazioni sulla ragazza coccinella, che, però, fu costretta a scuotere la testa, sconsolata. 
《Non lo so.》 Rispose lei con sincerità. 《Se aspettiamo che lui metta in pratica il suo piano, metteremo in pericolo tutta la popolazione di Parigi, se non addirittura tutti gli abitanti della Francia. Se andiamo a cercare Papillon nel luogo in cui si nasconde, abbiamo pochissime speranze di trovarlo. E se non facciamo niente, sarà la fine di tutto quello che conosciamo in ogni caso. E.. e io non ho idea di che cosa fare. Mi… mi dispiace》 disse, correndo via. 
《Aspetta Marinette!》 Urlarono Alya e Natanhael, ma lei non gli ascoltò minimamente.  
Allora Adrien le corse dietro, cercando di raggiungerla. Il rosso voleva fare altrettanto, ma Lila lo trattenne, con un sorrisetto volpino sul viso. 
Intanto, il ragazzo biondo aveva raggiunto la ragazza coccinella sul tetto dell’Istituto. Gli si strinse il cuore quando la vide lì, tutta rannicchiata su se stessa, con la testa poggiata sulle braccia in segno di sconfitta. Subito, si sedette accanto a lei. 
《Hey, My Lady. Che cosa ti è successo? Sei scappata via di colpo.》 Chiese, cercando di capire il perché della sua reazione. 
L’altra alzò gli occhi blu, lucidi e tristi, guardandolo infelice, e facendolo sentire triste a sua volta nel vederla in quelle condizioni. 
《È successo che non sono minimamente fatta per essere il capo di questo gruppo. Tutti dite che è il ruolo perfetto per me, che sono la più indicata a causa della mia giudiziosità e della portata dei miei poteri, che sono grandiosa nei combattimenti e tutto il resto, ma io non sono fatta per guidare proprio nessuno. E adesso, mi sento così inutile. Tutti i miei amici contano su di me per risolvere la situazione, ma io non so che cosa fare. Non ci posso fare nulla. Non posso sconfiggere Papillon, o salvare la popolazione della Francia, e nemmeno soddisfare le loro aspettative. E non serve quanto mi sforzi. Non sono carismatica come te. Non sono furba come Lila. Non sono determinata come Alya. Non sono coraggiosa come Alix. Non sono intelligente come Juleka. Non sono sicura di me come Nino. Non sono prudente come Rose. E non sono intuitiva come Natanhael. Non sono proprio niente. La parola più adatta a descrivermi è “insignificante”. Chloè aveva ragione su di me. Sono proprio inutile.》. 
Ormai le lacrime scendevano libere sul suo volto. 
Adrien era veramente nel panico più totale. Le era corso dietro sperando di tranquillizzarla, ma non si era minimamente fermato a pensare, come al solito, che cosa dirle per farla stare meglio. 
《Senti, Mari, lo so che è difficile avere tutte le aspettative degli altri su di sé, che a causa di tutto questo potresti non sentirti all’altezza del compito e che adesso hai paura perché temi che deluderai tutti quanti facendo la scelta sbagliata al momento sbagliato. Ma non devi temere tutto questo. Loro si fidano di te, per una ragione. E sono sicuro che continueranno a seguirti anche nella situazione più disperata.》. 
《Si. Ma io non sono sicura che questa fiducia sia riposta nella persona giusta.》 Rispose lei, tirando su col naso. 
L’altro sorrise intenerito. Sembrava così fragile e bisognosa di protezione in quel momento. Gli pareva ancora incredibile pensare a quanto quella ragazza cambiasse atteggiamento quando assumeva l’identità di Ladybug. 
《Invece, secondo il mio non modesto parere, tu sei assolutamente perfetta per essere il capo. Perché non hai bisogno di essere più simile gli altri. Tu sei tu. E tutti i nostri amici ti hanno scelta per questo motivo. Non devi essere diversa. Perché sei già fantastica così come sei. E poi, se non fossi più così, io non potrei mai più avere la mia Lady accanto. Non trovi? Chi altri potrebbe salvare questo povero gattino dalle grinfie di Chloè, se non la mia coccinella preferita?》 Chiese con un sorriso scherzoso. 
L’altra Ridacchiò, asciugandosi il viso. Non sapeva il perché, ma in quel momento si sentiva molto meglio rispetto a prima. Quel ragazzo aveva un modo di fare talmente allegro e pronto al sorriso, che la contagiava sempre con la sua energia. 
《Ti ringrazio tanto Adrien. È veramente bello quello che mi hai detto. Sai, nonostante tutto quello che è successo, sono veramente felice in questo momento. So che potrei fallire, so che forse combattere non servirà a nulla, ma mi hai appena fatto capire che io voglio guidare te e i nostri amici. Qui ho finalmente trovato una famiglia da amare e proteggere. Quindi, non permetterò a nessuno, ne a Papillon ne ad altri, di portarmela via. E di certo non aiuterò nessuno piangendomi addosso. E anche se sarò insicura del risultato della lotta, io ci proverò lo stesso. E devo ringraziare te per avermelo fatto capire.》 Disse, sorprendendo anche se stessa per non aver minimamente balbettato di fronte a lui, e tirando fuori uno dei suoi sorrisi migliori e cambiando umore all’istante. 
Adrien arrossì di colpo. E non ne capiva il perché. Quella ragazza tanto timida, dolce e determinata aveva veramente qualcosa di speciale ai suoi occhi. Qualcosa che lo faceva sentire felice quando le stava accanto, quando flirtava con lei nei panni di Chat noir e quando gli permetteva di aiutarla in situazioni di sconforto come quella. 
Nessuno dei due seppe esattamente chi avesse iniziato ad avvicinarsi per primo, ma entrambi avevano già capito che cosa stava per succedere tra di loro, ma non avevano la minima intenzione di fermarsi. Erano vicinissimi. I respiri accelerati e mescolati insieme. I rapidi battiti del cuore, più simili a cannonate nelle loro orecchie. Gli occhi incatenati insieme. Le labbra a neanche due millimetri le une dalle altre. Stavano per arrivare al momento tanto atteso, quando il rumore di una porta che sbatteva li interruppe, facendoli voltare entrambi di scatto.

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Capitolo 13
*** Incomprensioni ***


Natanhael era ancora fermo sulla porta, con la faccia livida di rabbia e con in mano la sua penna miraculous, pronta all’uso. 
《Che cosa le stai facendo!?》 Chiese con un tono che mal celava la sua collera. 
A quel punto, anche Adrien si alzò in piedi. 《Non sono affari che ti riguardano.》 Ribatté con una freddezza incredibile, mettendosi di fronte alla ragazza coccinella con fare protettivo. 
《Si che mi interessa, invece. Ti avevo già detto di stare lontano da Marinette!》 Urlò il rosso, avvicinandosi a lui in maniera leggermente minacciosa, nonostante fosse un po’ più basso e decisamente meno muscoloso rispetto ad Adrien. 
《Non sei tu a decidere che cosa devo o non devo fare, razza di pomodoro che non sei altro. Se io piaccio a Marinette, allora tu non ci puoi fare nulla, quindi, non ti intromettere!》. 
A quel punto, il ragazzo dai capelli rossi attivò il potere della sua penna, trasformandosi all’istante in Dessinateur. Con il suo enorme pennello, dipinse una grossa pioggia di mattoni, che prese subito forma e rischiò di travolgere il ragazzo biondo, che però fu abbastanza svelto da schivarla. 
《Ma sei diventato pazzo!?》 Urlò il ragazzo gatto. 
L’altro non rispose e Continuò a dipingere nell’aria cose piuttosto pericolose come lame taglienti e seghe circolari, lanciandole una dopo l’altra addosso al suo “avversario” con una grande foga. 
Anche lui, allora, ignorando le richieste di Marinette di non attaccare, attivò il suo anello miraculous e assunse l’aspetto di Chat noir. Menò un poderoso colpo col suo bastone e lo fece cozzare contro il pennello e utilizzò la sua coda felina per frustare a sorpresa la Faccia dell’altro ragazzo e spedirlo per terra. Dopodiché, gli tirò un potente calcio al fianco, ma lui lo sorprese con una ginocchiata allo stomaco e poi con una gomitata all’altezza della costola. Insomma, un botta e risposta continuo si ogni tipo di colpo. 
Intanto, Marinette, che stava ancora cercando di mettere inutilmente fine a quella disputa, decise che anche lei sarebbe entrata in gioco, pur di evitare che loro si facessero del male. Infatti, dopo aver assunto l’aspetto di Ladybug, utilizzò subito il potere del Lucky charm e trasformò la sua frusta in una buccia di banana rossa a pois neri. 
《Ma che cavolo ci faccio con quest’affare adesso?!》 Chiese a sé stessa in modo esasperato, e anche sorpreso, vista la stranezza dell’oggetto che le era comparso in mano, mentre cercava di trovare la soluzione. Poi, di colpo le venne in mente un’idea geniale. La fece scivolare sotto i piedi di Dessinateur, che inciampò e fece cadere a Chat il bastone, ma gli permise anche di saltare in alto e rubare il suo pennello quando lui lo lasciò andare, più per la sorpresa che per altro a causa dell’improvvisa perdita di equilibrio. 
Lui si rialzò, cercando di riprendersi la sua arma, ma due icone di blocco arrivarono dall’alto sui suoi piedi, inchiodandoli sul terreno, e la stessa cosa successe alla coda e alla mano destra del biondo. 
《Cosa diamine...!?》 Chiesero tutti i presenti con un certo sgomento. 
Volsero lo sguardo verso il cielo e videro Bulleur, sospeso in aria grazie ad uno zaino razzo dietro le sue spalle, che teneva saldamente in braccio Lady WiFi quasi a mo’ di principessa. Era stata lei a bloccare i due ragazzi con i suoi poteri. 
Un attimo dopo, arrivarono da loro anche Volpina, Princess fragrance, Chronogirl, Reflekta e il maestro Fu. Nessuno di loro sembrava particolarmente contento, anzi, tutto il contrario. L’atmosfera era diventata veramente elettrica nell’ultimo periodo. Lo potevano sentire tutti quanti. 
《Ma si può sapere che cosa cavolo state combinando voi tre?! Abbiamo già abbastanza problemi tra Papillon, i suoi seguaci e gli umani che ci odiano. Non serve a nulla combattere tra di voi, che siete alleati! Create solo più guai di quanti già non ce ne siano se lo fate! E io ne ho piene le scatole di avere tutti questi pasticci per le mani, esattamente come tutti voi! Arrivare a litigare in questo modo servirà solo a sfaldare la nostra alleanza!》 Urlò la ragazza volpe, che, come la maggior parte delle volte in cui si sentiva stressata, aveva involontariamente ricominciato a parlare nella sua lingua madre, lanciandole gli improperi più fantasiosi a chiunque le venisse in mente. 
Tutti e tre, di fronte a quello sfogo, anche se del tutto giustificato, assunsero un’aria mortificata. C’erano problemi enormi negli ultimi tempi, e loro stavano lì a litigare come degli stupidi. 
《Non volevamo. Ci dispiace》 Disse solo Adrien. 
《Beh, non importa. Alya ha individuato un segnale molto simile a quello di un gruppo di mutanti. Sembra che siano tenuti tutti insieme sotto il municipio. Forse una prigione o qualcosa del genere. Vogliamo convincerli a venire con noi e ad unirsi alla nostra causa per battere Papillon.》 Disse Chronogirl in tono piatto. 
Tutti quanti ritirarono all’interno dell’edificio e sciolsero il potere dei loro Miracoulus. Però, Natanhael prese subito da parte Marinette per parlarle, ma sempre sotto lo sguardo attento e vigile di Adrien. 
《Senti Marinette, ma si può sapere che cosa ha quel ragazzo biondo più di me? Io ti sono rimasto vicino fin da quando eravamo due bambini, mentre lui è arrivato qui solo da un paio di settimane. Come ha fatto lui a conquistarti in così poco tempo, memtre io non ci sono riuscito in tutti questi anni? Lo sai che io tengo a te più di chiunque altro.》 Chiese lui con un accenno di amarezza nella voce. 
La ragazza non potè fare a meno di sentirsi in colpa come una ladra. Non avrebbe mai voluto fare del male ad uno dei suoi migliori amici, ma non poteva farci proprio niente di niente. 
《Mi dispiace tantissimo Natanhael. Ma io… io non posso ricambiare i tuoi sentimenti come vorresti. Tu sei una persona meravigliosa. Sei gentile, buono e anche molto intelligente, e qualsiasi ragazza sarebbe veramente molto fortunata a stare con te, ma… ma non posso essere io a farlo. Io amo qualcun altro, purtroppo e non potrei mai mentirti dicendoti il contrario. Non sarebbe giusto ne nei tuoi confronti, ne nei miei. Mi dispiace.》. Aveva cercato di essere il più gentile possibile. 
Dopotutto, quel ragazzo era stato il suo migliore amico per tantissimo tempo e non voleva assolutamente ferirlo più di quanto stesse già facendo. 
Negli occhi del rosso si poteva già vedere la cocente delusione e anche una certa invidia nei confronti di Adrien. 
《E nemmeno in quelli di quel biondino insipido suppongo.》 Disse lui, con una certa acredine. 
《Senti, io non posso farci più niente, e non chiamare Adrien in quel modo. Lui non c’entra nulla con questa storia. Mi dispiace tantissimo per tutto quello che è successo in questi ultimi tempi, davvero. Ma non voglio che tu e lui facciate di nuovo delle stupidaggini come quella di stasera. Soprattutto adesso che abbiamo bisogno di restare uniti. Sicuramente, un giorno, troverai la persona giusta per restare al tuo fianco, ma non posso essere io quella persona.》 Disse nuovamente. 
A quel punto Natanhael abbassò la testa e se ne andò, sotto lo sguardo mortificato della ragazza dagli occhi azzurri, mentre Adrien le si avvicinava e la stringeva a se. 
《Va tutto bene My Lady?》 
《No. So che non sarebbe stato giusto mentirgli, ma temo di aver combinato l’ennesimo disastro. È che mi dispiace così tanto per lui. Si meriterebbe tutte le fortune di questa terra per quanto è buono, esattamente come te, ma io l’ho fatto soffrire. E questa è una cosa che oramai mi succede sempre più spesso.》 Disse con un filo di tristezza. 
L’altro le sorrise teneramente e la strinse a se. 《Non credo che tu stia facendo soffrire qualcuno. Lo hai detto tu stessa. Se gli avessi detto che lo ricambiavi anche se non era vero, avresti semplicemente mancato di rispetto sia a lui che a te stessa. Vedrai che un giorno capirà.》. 
Anche l’altra sorrise leggermente. 《Grazie Adrien. Tu si che sai sempre che cosa dire per farmi stare meglio.》 
《Allora tuo servizio purrincipessa.》 Disse lui con un galante inchino. 
《Hey, venite o no?》 Li richiamò Lila.

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Capitolo 14
*** Incontri piacevoli... ***


Marinette, Adrien, Lila, Alya, Nino, Natanhael, Alix, Juleka e Rose stavano camminando lentamente per le vie semi distrutte di Parigi, con i loro Miracoulus pronti all’uso e preparati ad affrontare tutto, anche se non sembravano esserci difficoltà all’orizzonte. Dopo la guerra tra umani e mutanti, i cittadini rimasti non uscivano quasi mai dalle loro case, che fossero mutanti o meno, troppo spaventati per farlo, se non per brevissime corse alla carcassa del supermercato più vicino per rubare quel tanto che bastava per sostenere sé e la propria famiglia per un po’ di tempo in più. 
《Che desolazione. Non ci credo che questa è la stessa Parigi in cui vivevo da bambina.》 Disse la ragazza bionda con aria nostalgica osservando le case e le strade in rovina sotto il cielo plumbeo. 
《Purtroppo la guerra ha questo effetto. Distrugge tutto senza pietà, e lascia solo macerie dietro di lei.》 Commentò la ragazza dai lunghi capelli neri. 
《Ora lasciamo perdere i ricordi della bella e romantica Parigi. Ci sono dei mutanti bloccati nel sotterraneo del municipio, che risulta essere la loro ubicazione da almeno due anni, e noi siamo qui per liberarli prima che qualcun altro li trovi.》 Disse la ragazza coi capelli rosa in modo spiccio, riferendosi ovviamente a Papillon, e attivando la sua trasformazione in Chronogirl. 
Un attimo dopo, stava sfrecciando sui suoi pattini verso il rodere che un tempo era il municipio, seguita subito dopo da tutti i suoi amici. Appena arrivarono nell’edificio, tutti loro ripresero il loro aspetto da mutanti e le loro armi e si avventurarono nei meandri più profondi della struttura. 
Là sotto l’atmosfera era orribile. Aveva una sorta di aura oscura che sembrava traspirare dalle pareti proprio per angosciare chiunque entrasse lì dentro. Era un sotterraneo enorme, ma senza nemmeno una fonte di luce, pieno di catene arrugginite e imbrattare di sangue secco, esattamente come i pavimenti incrostati di muffa, e alle pareti erano appesi strumenti di tortura di vario tipo, come fruste o lunghi chiodi, che sembravano segnati dal tempo, ma non avevano comunque perso il loro aspetto spaventoso. A tutti pareva quasi di sentire ancora le urla disperate di tutti gli uomini che erano stati rinchiusi e torturati lì dentro. 
《Questo posto mette sul serio i brividi.》 Commentò Chat noir con un misto di orrore, ma anche di tristezza per chi aveva perso la vita in quel luogo, osservando i resti di ossa ancora intrappolati dalle catene di ferro con una grande pietà. 
《Non potrei essere più d’accordo con il gattino. È un posto che fa davvero spavento.》 Disse Volpina, dopo essersi accorta di aver appena calpestato con lo stivale un osso umano. Un osso molto piccolo, che sembrava essere appartenuto ad un bambino di neanche cinque anni. 
Accanto ad esso, c’era lo scheletro di un adulto, probabilmente una donna, con un ciondolo portafoto D’argento sporco e ossidato attorno al collo. E la foto che stava all’interno raffigurava un bimbo biondo e ricciuto, al massimo di tre anni, dall’espressione felice ed innocente sul visino paffuto. Non era difficile immaginare che fosse il proprietario dell’osso che aveva calpestato. 
《Povero piccolo.》 Non potè fare a meno di dire l’italiana stringendo il medaglione al petto. 
Intanto, Ladybug si era addentrata molto di più tra le celle, trovando altri scheletri incatenati alle pareti. Tutti indossavano vestiti con abiti normali, da uomo, da donna, da bambino, ma tutti erano strappati e sporchi di sangue secco, mentre sul pavimento c’erano vecchie lame da tortura ormai rotte e altri oggetti quasi completamente distrutti come giocattoli, libri o posate. 
《È orribile che qualcuno possa aver fatto tutto questo a degli innocenti. Non c’è stata pietà nemmeno per i bambini. E tutto perché erano mutanti. I miei genitori sono morti per evitare che gli umani mi facessero fare la loro stessa fine.》 Disse la ragazza coccinella con tristezza, mentre osservava una vecchia bambola impolverata, stretta dai resti di quella che, un tempo, doveva essere stata una bambina. 
《Li hanno catturati tutti durante il giorno. Ognuno di loro stava vivendo normalmente, svolgendo le proprie azioni quotidiane. Chi giocava, chi cucinava, chi lavorava, chi dormiva. E poi, in un attimo, tutto è cambiato di colpo e la loro vota è diventata… questo.》 Commentò Dessinateur, neanche lui rimasto indifferente a quello spettacolo. 
Di colpo, però, si sentì una voce roca e stanca echeggiare per il sotterraneo, seguita poi dal rumore delle catene che sferragliavano. Una voce rauca con uno smaccato accento cinese. 
《Avete sentito? Credo che ci sia qualcuno là.》. 
I ragazzi corsero subito nella direzione da cui proveniva il suono. 
Appena arrivarono, videro un gruppetto di adulti, tutti quanti incatenati alle pareti e dall’aria smunta e mal curata, ma almeno erano tutti vivi e vegeti. Il primo era un uomo allampanato e magro come un palo della luce, ma con due occhi tanto sporgenti e un naso talmente aquilino, da farlo quasi sembrare un uccello, dato soprattutto che aveva effettivamente delle piume di piccione sulle braccia. 
Il secondo e il terzo non sembravano aver ancora superato la quarantina ed erano entrambi abbastanza alti e muscolosi, ma il primo aveva una barba incolta, i capelli neri selvaggi e mezzi tinti di viola, esattamente come le sue unghie, mentre il secondo aveva i corti capelli castani e un paio di baffi a manubrio che un tempo dovevano essere stati puliti e perfettamente curati. 
Poi, il quarto somigliava in maniera impressionante ad una persona che Marinette e i suoi compagni conoscevano fin troppo bene. Era un uomo piuttosto robusto e corpulento, anche se sembrava aver perso molto peso rispetto a prima, con la pelle molto chiara, con dei capelli rossi tagliati a spazzola sopra la testa e gli occhi azzurri. 
Infine, il quinto era anche lui un uomo estremamente corpulento e alto, decisamente simile ad un lottatore di sumo, ma, a differenza degli altri uomini incatenati, era chiaramente di etnia cinese, soprattutto a causa degli occhi a mandorla neri, la pelle molto chiara e i capelli molto corti e scuri. 
Tutti quanti sembravano stanchi e senza energie per combattere o liberarsi, anche se lì non c’era più nessuno che potesse impedirglielo. 
Solo che di colpo, l’ultimo uomo, quando vide il viso di Marinette, disse 《Sabine!? Non è possibile. Che cosa ci fai tu qui? Io credevo che fossi morta tanto tempo fa.》 Continuò, con aria decisamente sorpresa. 
La stessa emozione si poteva riflettere negli occhi azzurri della ragazza coccinella. 《Come fa a conoscere il nome di mia madre signore?》 
《Tua madre?》 Domandò l’uomo, con aria sempre più sorpresa. 《Mia sorella non mi aveva mai detto di avere avuto una figlia. D’altronde, lei è suo marito furono costretti dagli umani a tagliare ogni contatto con me.》 
《Cosa!? Lei era il fratello della madre di Marinette!?》 Chiesero gli altri membri del gruppo, sbigottiti. 
L’altro annuì. 《Il mio nome è Cheng Wang. Ero il fratello maggiore di Sabine Dupain-Cheng. E, come avrete certamente intuito, sono un mutante come voi. E, a quanto pare, sono diventato zio di….?》 Chiese indirettamente alla ragazza. 
《Marinette. Il mio nome è Marinette.》 Rispose lei, ancora sbigottita. 
《È un vero piacere conoscerti Marinette.》 Rispose lui con un ampio sorriso sulle labbra, mentre Reflekta, Princess fragrance, Chronogirl e Bulleur liberavano lui e gli altri quattro uomini. 
《Vi ringrazio ragazzi miei. Siete stati i primi ad aiutarci in due anni. Temevamo che saremmo rimasti qui fino alla fine dei nostri giorni.》 Disse l’uomo baffuto. 
《È stato un piacere. Ma adesso, Diteci chi siete, per favore.》 Chiese cortesemente Lady WiFi 
《Il mio nome è Jagged Stone. Ero una delle più grandi star del rock del mondo, naturalmente prima che scoprissero i miei poteri sui suoni.》 Disse l’uomo coi capelli viola. 
《Io sono Richard Ramier. Prima ero un impiegato e ho il potere di controllare i miei amici  piccioni.》 Disse l’uomo col naso aquilino.  
《Io sono Armand d'Argencourt. Ero un insegnante di scherma in passato e creavo lame d’energia con la mia spada, che ora è in frantumi.》 Rispose l’uomo castano. 
《Come ho già detto, io sono Cheng Shifu, un tempo ero il più grande chef di tutta la Cina, e ho la capacità di trasformare qualsiasi tipo di cibo in un’arma da usare in combattimento.》 Rispose lo zio di Marinette, abbracciando la nipote. 
《E io ero il l'ufficiale di polizia Reincomprix. È un piacere conoscervi ragazzi.》 Disse l'uomo dai capelli rossi. 《Bene. Direi che adesso è il momento di tornare all’Istituto e parlare col maestro Fu. Sono certo che vi troverà una sistemazione.》 Disse Chat noir con un sorriso cordiale. Gli altri sorrisero di rimando, mentre uscivano tutti dalla segreta, senza sentire i passi di una ragazza allontanarsi. 

ANGOLO DELL’AUTORE : mi scuso tantiismo per il ritardo, ma il mio computer ha avuto la brillante idea di rompersi e non ho potuto aggiornare. Ringrazio molto tutti voi che recensite, leggete e inserite la storia nelle vostre liste, in particolare l’autrice Marlena Libby, per avermi dato l’idea per questo capitolo, spero che decidiate di recensire questo e anche i prossimi aggiornamenti. Saluti Da Harry.  

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Capitolo 15
*** Un secondo in ritardo ***


Quando Marinette, Adrien, Lila e i loro amici tornarono all’Istituto in compagnia dei cinque uomini che avevano salvato dalla segreta del municipio, fortunatamente senza intoppi di alcun tipo, trovarono il maestro Fu lì sulla porta ad attenderli. Per fortuna, sembrava che non fosse capitato niente di strano o di brutto durante la loro breve assenza. 
《Bentornati ragazzi miei. È un piacere vedere che state bene e che avete tratto in salvo queste persone. Io sono il maestro Fu. Dirigo da molto tempo questo Istituto in cui i giovani mutanti possono trovare una casa e anche studiare come imparare a controllare i propri poteri per potersi reintegrare nella società degli umani un giorno. Sperando anche che, prima o poi, quest’ultima diventi più aperta nei nostri confronti di quanto non lo sia adesso.》 Si presentò lui con i suoi soliti modi pacati e tranquilli, mentre li accompagnava nel suo alloggio e li faceva accomodare tutti. 
A quel punto, Cheng Wang si fece avanti. 《Allora è lei l’uomo che si è preso cura di mia nipote al posto di Tom e Sabine e L’ha protetta per tutti questi anni. Mia nipote mi ha detto che le ha praticamente salvato la vita. La ringrazio molto per questo. Xièxiè.》 Disse, ringraziandolo nella loro lingua natale a facendo un leggero inchino di gratitudine. 
L’altro Rispose allo stesso modo 《Per me è stato un piacere. Marinette e tutti i suoi compagni sono il mio orgoglio. Sono quasi come dei nipoti per me.》. 
《La capisco signor Fu. Ha fatto un lavoro splendido nel prendersene cura. E, se me lo permetterà, io sarei lieto di aiutare Marinette in futuro e prendermi cura di lei al posto di mia sorella e di mio cognato. E potete contare anche su di me e suoi miei colleghi più adulti nelle battaglie che verranno.》 Disse l’uomo con un sorriso rivolto alla nipote, che sentì un gran sorriso ornare il suo bel viso. Qualcuno della sua famiglia si sarebbe preso cura di lei. Finalmente avrebbe visto realizzato il suo desiderio. 
Adrien se ne accorse e mise una mano sulla spalla della ragazza dai capelli neri, che era ancora sorpresa come non mai per la sorpresa di aver ritrovato il fratello di sua madre, ma comunque lei non smise di mostrare quel su bellissimo sorriso a trentadue denti sul bel viso, facendogliela apparire ancora più bella. 《Sei veramente fortunata My Lady. Alla fine hai trovato una persona che ti amerà e custodirà come se fosse tuo padre. Vorrei avere la tua stessa fortuna.》 Le Sussurrò all’orecchio con un velo di malinconia. 
L’altra, sentendo L’ultima frase, lo strinse leggermente, mentre il suo sorriso si spegneva. Non voleva assolutamente far tornare in mente al ragazzo dei brutti ricordi con la sua reazione, semplicemente non era riuscita a contenersi. 《Mi dispiace tantissimo Adrion… cioè Adren... cioè Adrien… non calevo… cioè, non pinsabo… cioè non volevo... Ahhh! Io Ci rinuncio!》 Cercò di dire, mortificata ed esasperata per il suo ridicolo tentativo di dire qualcosa di sensato di fronte a lui per consolarlo, ma soprattutto completamente rossa in viso per l’imbarazzo della situazione, visto che stava mostrando a lui, a Lila, ad Alya e a tutti gli altri la sua felicità per aver ritrovato un membro della propria famiglia, mentre loro non avevano più nessuno che si prendesse cura di loro, ma lui la interruppe, cercando di non ridere intenerito, per evitare che la ragazza capisse male e rischiasse seriamente di andare a fuoco per combustione spontanea. 
《Ohhhh. Lo sai che sei veramente dolcissima quando fai così My Lady? Non ti devi preoccupare per me. Lo sai che voglio solo il tuo bene. E non posso di certo biasimarti se sei felice in un’occasione come questa. È naturale che tu lo sia. Dopotutto, nessuno qui dentro ha avuto esattamente una storia allegra prima di arrivare qui. Possiamo essere solamente felici per te. Non siamo invidiosi. Stai tranquilla.》 Disse alla ragazza con un sorriso dolce, tirando fuori senza volere la coda e le orecchie da gatto, facendola uscire galantemente dalla stanza per poter parlare come si deve. 
Lei annuì, anche se lievemente in imbarazzo. 《Scusa. Lo so che Certe volte mi preoccupo troppo. È solo che non posso credere che una fortuna come questa sia capitata proprio a me. Insomma, ho avuto una fortuna incredibile nel ritrovare qualcuno della mia famiglia ancora vivo e, soprattutto, che vuole prendersi cura di me come un padre. Io… non sono niente di così speciale, e ci sono persone che ne hanno passate molte più di me e ci sono anche tanti ragazzi che si meritano molto più di me questa opportunità. Lila è quasi morta bruciata dopo aver visto morire i suoi nonni davanti a lei. Rose e Juleka sono state costrette a fuggire dal padre della seconda che le stava inseguendo con un coltello, accusandole di essere dei mostri. Alya è stata quasi catturata dagli umani e ha rischiato di morire nei loro centri di tortura. E Nino si è salvato per un soffio da una specie di esecuzione pubblica fatta dai suoi compagni di scuola delle medie. E Natanhael, poi, è stato letteralmente scacciato da sua madre. Diceva sempre che gli ha detto “Non sei utile a nessuno. Sei solo un mostro orribile ed inutile”, prima di buttarlo fuori. E io adesso io l’ho pure rifiutato. Poi tu hai visto la tua famiglia andare lentamente in pezzi, sei stato catturato dagli umani, rinchiuso nei centri di tortura e sei riuscito a fuggire da quell’inferno  per puro caso. Vi meritereste tutti più di me questa fortuna.》 
Adrien si voltò verso di lei, più serio che mai e deciso a farle capire il suo punto di vista. 《Ascoltami, My Lady, tu sei probabilmente la persona più incredibile che abbia mai visto. Sei buona, dolce, adorabile, coraggiosa, decisa e pronta a tutto pur difendere gli altri. E nemmeno tu hai passato una bella vita prima di venire qui. Hai visto morire i tuoi genitori da bambina e sei rimasta sola per tantissimo tempo. Direi che ti meriti un po’ di felicità a questo punto.》 Le disse con il suo solito sorriso rassicurante. 
Lei sorrise di rimando, abbracciando di colpo il suo corpo muscoloso. 《Grazie Adrien. Tu sai sempre cosa dire per farmi stare meglio.》 
《Fa parte del mio essere meowraviglioso.》 Disse lui gonfiando il petto con orgoglio, sorridendo internamente per aver fatto ridere la ragazza. 
《Sei sempre il solito Vanitoso, mon Chaton. Sei proprio irrecuperabile.》 Gli disse lei, ridacchiando. 
《Perché My Lady, non ti piaccio così come sono? Perché mi pare di capire che il mio corpo ti attira parecchio, vista la situazione.》 Disse lui con una punta di malizia, mettendosi in una posa lievemente provocante, accennando alla posizione di stretta vicinanza in cui stavano ancora. 
L’altra, quando se ne accorse, diventò viola di imbarazzo staccandosi all’istante da lui. 《Beh… io… ecco... cioè… volevo dire… certa… cioè, ciorto… cioè, certo che… mi piaci così. Figuriamoci. La… la mia era una… battita… cioè uno Sbartuta… cioè… una battuta!》. Si diede mentalmente della stupida per quella ennesima figuraccia. A quel spunto sperava solo di essere ingoiata dal terreno e non tornare più indietro. 
《Che però esprime un certo desiderio nei miei confronti.》 Affermò lui con un ghigno felino sul bel volto. 
L’altra, ormai prossima ad un esaurimento per l’imbarazzo, quando si rese conto, grazie alle sue risatine sommesse, che la stava solo prendendo in giro, si mise a urlare, più per imbarazzo che per altro, facendogli fare dei passi indietro, quasi intimorito nonostante fosse molto più grosso di lei. 《Mi stavi solo prendendo in giro?! Razza di brutto gattaccio in calore! Queste cose non le dovresti mai dire! Sei veramente un gatto cattivo, egocentrico, Vanitoso, narcisista, bellissimo, Flirtante, snervante, perfetto, sex…》 Si bloccò appena in tempo prima di dire L’ultima parola, ma comunque l’altro aveva già tirato fuori la sua espressione vittoriosa e anche lusingata. 
《Quindi, mi trovi sexy eh? E pure perfetto, bellissimo e Flirtante?》 Le chiese, senza cambiare espressione. 
《Beh, io…. Cioè….. volevo… cioè credevo…》 . Marinette Cerco di continuare la frase, Ma la sua ormai celeberrima goffaggine la fece scivolare su un gradino della scala che avevano di fronte. 
Accadde tutto in un secondo. Per non cadere, Marinette si attaccò istintivamente al colletto della maglia di Adrien, che, colto di sorpresa, cadde insieme a lei, rotolando giù per tutta la rampa fino a schiantarsi sul pavimento. 
Quando tutti e due tirarono su lo sguardo e videro la posizione in cui stavano, ovvero uno sopra l’altro con le bocche a neanche un millimetro le une dalle altre, la ragazza si chiese se davvero una volontà divina volesse farla morire di imbarazzo o per la voglia di baciarlo. 
Stavano per dire, o fare, qualcosa, probabilmente delle scuse reciproche per l’atterraggio non proprio vellutato, quando videro Alya con lo sguardo scintillante e il cellulare in mano rivolto verso di loro. 
《ALYA!》 Urlarono all’unisono, più rossi di due pomodori, rialzandosi all’istante. 
《Che c’è? Avevo l’occasione di vedere la mia coppietta preferita vicina al primo bacio e ho colto al volo l’occasione di filmare tutto.》 Rispose la ragazza dalla pelle scura con un sorrisetto e con una voce da finta innocentina. 
I due, cercando di controllarsi, ignorando anche la parola “coppietta”, le Chiesero 《È successo qualcosa per caso?》. 
L’altra si rabbuiò di colpo. 《Purtroppo si. Abbiamo appena ricevuto un messaggio. Papillon sta attaccando Parigi.》

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Capitolo 16
*** Altri guai in arrivo ***


Marinette, Adrien e Alya si diressero nella sala comune dell’Istituto. Lì, erano riuniti tutti i loro amici, il maestro Fu e i cinque uomini che avevano salvato dalla segreta del municipio. Tutti si guardavano a vicenda con preoccupazione. Di certo, la situazione non era delle migliori. 
《Allora Alya? Facci vedere quello che hai scoperto sul recente attacco di Papillon.》 Disse Nino alla sua ragazza. Sembrava più teso di un elastico, esattamente come tutti gli altri. 
La mora annuì, prendendo il suo cellulare dalla tasca e proiettando un’immagine olografica davanti a tutti. Questa mostrava la piazza del Louvre, in cui sempre più persone venivano trascinate a forza da altri uomini più alti e muscolosi e tutti coperti da armature da soldato, quasi sicuramente erano l'intero plotone di servi akumatizzati di Papillon. 《Questo è l’ultimo resoconto dei network e delle telecamere di sorveglianza su questa notizia. Quei mutanti falsi al servizio di Papillon hanno fatto irruzione in ogni casa ancora abitata e hanno trascinato in piazza ogni singolo umano rimasto qui a Parigi. Sono tutti trattenuti lì. Per fortuna sono incolumi, per ora.》 . 
《Credete che vogliano usare la stessa tecnica che hanno utilizzato sul povero Senatore?》 Chiese Juleka, ripensando con un brivido alla fine tristissima che quell’uomo aveva avuto. 
Natanhael annuì. 《È l’unica spiegazione plausibile. Papillon probabilmente non sa che l’effetto della sua macchina uccide chiunque non sia un mutante fin dall’inizio. La vorrà usare sui parigini per vendicarsi degli umani trasformando tutti i cittadini in… mostri moribondi e consumati dal proprio DNA danneggiato.》 
《E allora che si fa!? Non possiamo battere tanti soldati di quel farfallone da strapazzo. Non siamo abbastanza numerosi. Soprattutto perché tra di loro, oltre Papillon, ci sono anche dei mutanti veri come Chloè, Sabrina, Kim, Jalil, Ivan, Mylene, Theo, Aurore e Max.》 Affermò Rose. 
《Ohhhh. In questo caso, io lotterò con piacere. Ho voglia di pestarli tutti e nove fino a fargli entrare in zucca che non si tradiscono gli amici in questo modo.》 Esclamò Lila, riprendendo, nella foga del momento, a parlare in Italiano. 
A quel punto, si intromise Marinette.《Ragazzi, questa si prospetta come una battaglia estremamente difficile, lo so, ma se non interveniamo noi, tutte quelle persone verranno uccise da Papillon e quel suo marchingegno infernale! Comunque… non voglio costringere nessuno a fare qualcosa che non vuole. Mettiamola ai voti, ma sappiate già che Io combatterò in ogni caso. Proteggerò quelle persone come i miei genitori hanno protetto me.》 Disse la ragazza coccinella, apparendo subito sicura e forte come il suo alter ego. 
A quel punto si fece avanti Adrien. 《Lo sai che io verrei con te ovunque, My Lady. Conta pure sull'aiuto del tuo gatto nero preferito.》 Disse, facendole un elegante baciamano, facendola arrossire da capo a piedi e guadagnandosi un’occhiataccia da parte dello zio della ragazza. 
《Oh beh, io non scappo mai di fronte ad una sfida, soprattutto se è una situazione come questa. E voglio anche dare una bella lezione a Kim e Jalil per avermi abbandonata. Contate su di me.》 Affermò Alix, decisa come sempre e con il pollice in su. 
《Io ho già espresso la mia opinione sull’argomento, Mari. Le mie illusioni sono pronte a colpire i nemici per aiutarti.》 Affermò Lila con il suo solito sorriso volpino sul suo bel viso. 
《E io non resto mica in panchina. Non se il mio migliore amico va a combattere. Avrete il mio aiuto.》 Commentò Nino, sorridendo e dando un’energica pacca sulla spalla del biondo. 
《E nemmeno io resterò ferma a guardare. Che razza di mutante sarei se lasciassi da soli il mio ragazzo, la mia migliore amica e il mio quasi cognato in un momento come questo?》 Chiese Alya con tono di ovvietà e scoccando un occhiolino malizioso agli ultimi due, facendoli diventare due pomodori. 
《Marinette… io ti darò sempre il mio aiuto. Quindi, conta pure su di me per questo scontro con Papillon. Non resterò indietro.》 Disse Natanhael con un sorriso timido, ma anche con un pizzico di sfida verso il ragazzo gatto. 
《Beh, io non permetterò che altre persone facciano una fine orribile come quella che ha dovuto patire il senatore. Sarò anch'io al tuo fianco Marinette.》 Disse Juleka con aria decisa. 
《E io non lascerò mai soli i miei amici nel momento del bisogno. Sarò anche io in prima linea al vostro fianco per lottare e vincere.》 Affermò Rose con un sorriso. 
Anche la corvina non potè fare a meno di sorridere radiosa di fronte alla volontà unanime dei suoi amici di aiutarla. 《Grazie ragazzi. Sapevo di poter contare su di voi.》. 
Di colpo, però, sentì la grande mano di suo zio poggiarsi sulla sua spalla. 《Marinette… io non credo che tu debba combattere.》 
《COSA!?》 Urlarono i nove ragazzi con gli occhi sbarrati e le bocche aperte per quella sgradita sorpresa. 
《Ho già perso mia sorella e mio cognato a causa di questo conflitto, non posso veder sparire anche te. Sei L’ultima persona cara che mi è rimasta. Non ti lascerò rischiare la vita in questo modo. E nemmeno i tuoi amici dovrebbero farlo. Lasciate a noi adulti il compito di proteggere Parigi. Siamo più esperti e abbiamo vissuto abbastanza per sapere come cavarcela in situazioni del genere.》 Disse lui con fermezza. 
《A costo di sembrarle una maleducata, Signore, le dirò che questa è la cosa più stupida che abbia mai sentito in vita mia!》 Disse Alix senza tanti giri di parole. 
《Non posso che concordare con lei. Marinette è il nostro capitano e questa guerra ormai riguarda tutti noi, e non solo perché vogliamo difendere gli innocenti, ma anche in maniera personale.》 Affermò Adrien. 
《Già. Non possiamo restare qui a guardare e basta mentre voi rischiate la pelle al posto nostro!》 Esclamò Alya. 
《Ogni persona che combatte una guerra rischia di perdere la propria vita. Indipendentemente dall'età o dal genere.》 Affermò Juleka. 
《Appunto. Non ce ne staremo buoni buoni in un angolo rischiando di vedervi morire tutti davanti ai nostri occhi.》 Disse Nino. 
《E non ci resteremo affatto.》 Affermò Marinette, attivando il suo Miraculus e diventando Ladybug davanti a tutti, seguita a ruota dai suoi compagni, che assunsero tutti le proprie identità da eroi. 
La ragazza con la tuta rossa a pois neri appoggiò una mano sulla spalla dell'omaccione cinese. 《Zio… capisco che tu possa essere preoccupato per me, ma non sono una sprovveduta e nemmeno io posso lasciare che tu muoia. Combatteremo tutti quanti insieme. E vinceremo. Te lo garantisco.》 Disse lei con un sorriso rassicurante sul volto dai tratti lievemente asiatici. 
L'altro, anche se con un po' riluttanza, sospirò, ridacchiando. 《Sei proprio identica a tua madre.》. 
Ladybug sorrise e si rivolse a Dessinnateur. 《Puoi creare con i tuoi poteri artistici qualcosa che ci porti direttamente a destinazione?》. 
Il rosso annuì e li condusse tutti fuori. Lì, usando il suo pennello, iniziò a dipingere nell'aria, finché davanti a tutti comparve un Jet privato abbastanza grande per contenerli tutti senza problemi. 
《Però. Ottimo lavoro. Confortevole e pratico come mezzo. Direi che è perfetto Nath.》 Affermò Volpina, facendo diventare rosso il ragazzo. 
《Bene. Saliamo a bordo allora. Prossima fermata, Piazza del Louvre!》 Esclamò Lady WiFi. 

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Capitolo 17
*** una sorpresa amara ***


Quando Marinette, Adrien E tutti gli altri ragazzi, insieme anche al maestro Fu, Jagged Stone, Wang Cheng, Roger Raincomprix, Richard Ramier e Ronald D'Argiant, arrivarono sul posto, si nascosero subito dentro un edificio, da cui poterono osservare che anche Papillon era arrivato da un po' di tempo nella piazza, insieme a tutti gli Akumatizzati e ai loro vecchi compagni. Gli umani, invece, erano tutti radunati in un grandissimo cerchio, completamente bloccato dai soldati controllati dall'uomo farfalla. 
I ragazzi stavano per intervenire per liberarli, ma proprio in quel momento, l’uomo con la maschera argentata parlò, rivolto alle persone intrappolate lì. 
《Abitanti di Parigi! Io, sono Papillon. Sono un mutante. Proprio come quelli che vi circondano in questo momento. Ma non temete. Nonostante quello che pensate, non ho intenzioni ostili. Non vi farò alcun male.》 
《Che… che cosa vuoi da noi allora!? Non abbiamo più niente da offrire!》 Urlò una donna minuta, dai lunghi capelli neri e con le guance scavate in mezzo alla folla. 
Con un uno scatto rapidissimo delle sue grandi ali, l'uomo le si parò davanti in tutta la sua considerevole statura. 《E io da voi umani non voglio nulla.》 Disse quasi con disgusto. 《Semplicemente voglio far capire a tutti quelli come voi come ci si sente ad essere identici a me e i miei compagni. Identici a mia moglie. Identici a mio figlio.》 Disse con una nota infelice nella voce, normalmente calma e profonda. 《Tu hai dei figli?》 Chiese poi alla donna. 
Lei annuì timidamente. 《Si. Due maschi. Hanno quattordici e otto anni.》. 
《E dimmi, se si trovassero in pericolo, se dovessero morire e tu non potessi fare nulla per salvarli, come ti sentiresti?》 Chiese lui, nuovamente freddo e tagliente come un coltello. 
La donna rabbrividì. Quell'uomo le metteva addosso un senso di terrore e soggezione mai provato prima. 《Io… mi sentirei a pezzi. Non saprei più cosa fare per vivere senza di loro. Perché avrei perso le due cose più preziose che possiedo. E mi sentirei anche inutile e stupida per non essere riuscita a proteggerli come una vera madre dovrebbe fare.》 Affermò con franchezza. 
Lui annuì. 《Esatto. Così mi sono sentito io quando voi umani avete ucciso senza pietà mio figlio. E non importava che fosse appena un quattordicenne. Quegli uomini che lo hanno catturato e torturato per mesi ritenevano giusto ucciderlo semplicemente perché era un mutante.》 Disse in tono lievemente rotto. 
Di fronte a quella mal celata espressione del suo dolore, sia la donna che Marinette e i suoi compagni non poterono fare a meno di sentire un moto di comprensione e compassione per quell'uomo che aveva perso ingiustamente tutto ciò a cui teneva di più a causa della sua natura e di quella dei suoi familiari. 
Ma Papillon, con un altro scatto, tornò a fluttuare in aria e riprese nuovamente a parlare alla folla. 《Voi umani siete convinti che chiunque sia diverso da voi, sia automaticamente sbagliato. Un mostro. Chiamate noi mutanti scherzi della natura. Ci considerate alla stregua delle bestie da macello. Esseri inferiori che non meritano la vita. Esseri che vanno eliminati senza pietà. Ci uccidereste tutti se poteste. Anche se tra di noi ci fossero bambini. Io l'ho visto con i miei occhi durante la guerra. E questo dimostra che siete voi i veri abomini. Ma grazie a me, voi tutti capirete come ci si sente ad essere come noi. E cosa si prova nel venire trattati come spazzatura da chi vi circonda.》. 
Ad un suo cenno, un palazzo venne spaccato in due e Coeur du Pierre e Horrificator fecero la loro comparsa, portando sulle spalle la macchina in acciaio che aveva innescato la mutazione instabile del senatore e Papillon si posizionò in mezzo agli anelli metallici con espressione vittoriosa. L'uomo con la maschera stava per attivarla con le sue farfalle, ma un lungo bastone si insinuò tra gli anelli d'acciaio e lo colpì dritto allo stomaco, svuotandogli i polmoni. 
《Fermo là! Non crederai di iniziare questa grandiosa festa senza gli ospiti d’onore, vero Papillon?!》 Esclamò Chat noir in tono canzonatorio. 
Lui e tutti i suoi compagni avevano finalmente deciso di uscire allo scoperto, e adesso stavano tutti in piedi sopra il tetto di un palazzo, più agguerriti che mai per sconfiggere il loro avversario. 
L'uomo, di fronte alla loro alquanto teatrale entrata in scena, ringhiò di frustrazione. 《Dannazione. Ma voi non vi attendete mai!?》 
《Abbiamo imparato proprio da te e dalla tua tanto agognata vendetta ad essere cocciuti!》 Ribatté prontamente Volpina. 
Papillon non parve gradire molto la franchezza della bella italiana, e ordinò ai suoi servi akumatizzati di attaccare. 
Subito un gigantesco manipolo di soldati armati si schierò attorno all'edificio su cui erano posizionati Ladybug e tutti gli altri. 
《Ma dai. Tutto qui?》 Chiese Chronogirl in tono sarcastico osservando gli uomini. 
La ragazza sui pattini scattò rapidissima giù dal palazzo, pattinando sulla parete senza porsi problemi, gettandosi subito nella mischia. Menava calci in una successione praticamente invisibile, vista la sua velocità, spedendo molti nemici addosso ad altri e stendendoli. 
《Beh, direi che la battaglia è iniziata. Quindi, diamoci dentro!》 Esclamò Lady WiFi. Lei volò subito verso il basso, insieme a Bulleur e Volpina, mentre tutti gli altri scendevano dietro. 
La prima ad attaccare fu proprio la ragazza volpe, insieme al signor Ramier. Suonando il suo flauto, lei fece comparire tantissime copie di ciascuno di loro e iniziò a farle correre dappertutto in maniera rapidissima, mentre l'uomo,  improvvisando una specie di danza scoordinata, invocò tantissimi piccioni che si accanirono sui loro nemici in un continuo turbinio di piume. Inutile dire che questo attacco combinato aveva generato il caos più totale nella piazza in meno di un secondo, confondendo gli akumatizzati che, ormai senza la minima idea di chi potessero essere gli originali e chi fossero le copie, e anche per colpa dei volatili che li beccavano e graffiavano senza pietà, sparavano alla ceca con i loro fucili, cercando di colpire tutti i loro avversari, mentre Reflekta, Princess fragrance e i mutanti adulti si occupavano di portare in salvo i cittadini, per evitare che rimanessero accidentalmente coinvolti nella battaglia. 
Ma appena Papillon li notò, ordinò ai tre colleghi del senatore che aveva akumatizzato di attaccarli. 
La prima fu la ballerina in giallo, che si lanciò contro la mutante in rosa, per poi essere seguita dai suoi colleghi. La ragazza evitò il calcio e l'affondo della lancia che la donna teneva in mano appena in tempo, mentre i suoi compagni risposero all’attacco. 
La ragazza dalla pelle verde generò una terribile nuvola di profumo che ebbe l'effetto di generare tremende vertigini nell'uomo che le stava davanti, ovvero quello che era diventato una specie di cavaliere rosso, e che ora stava cercando fi colpirla con una grossa frusta. 
Intanto, il maestro Fu se la stava vedendo con la ballerina in blu, usando il suo carapace per bloccare ogni attacco della grossa falce che la donna teneva in mano. 
Di colpo, però, i tre akumatizzati vennero travolti da un terzetto di attacchi simultanei. Una coppia di laser azzurri e rossi, una terribile onda d'urto sonora e una lama di energia li scaraventarono via. 
Roger, Jagged e Ronald erano in piedi dietro di loro. 
《Voi andate ad aiutare gli altri. A questi pagliacci ci pensiamo noi.》 Affermò l'uomo dai capelli viola, armato con una chitarra acustica. 
I tre annuirono e tornarono da Ladybug e Chat noir, che di sicuro erano i più scatenati, insieme a Lady WiFi e Volpina. E di certo erano i più bravi. Utilizzando la loro agilità olimpica recitavano ogni proiettile e sembrano anche essere nati per combattere insieme. Al momento erano schiena contro schiena, e menavano tremendi colpi con il bastone e la frusta con una sincronia perfetta. Lui attaccava dal suo lato, ma allo stesso tempo difendeva i punti cechi di lei, che faceva altrettanto. 
《Siamo proprio fatti l’uno per l’altra purrincipessa. Nessuno ci può battere se combattiamo insieme.》 Affermò il ragazzo gatto, stendendo un altro soldato col bastone. 
L'altra sorrise. Anche se ormai era chiaro quanto quel ragazzo le piacesse, e quanto lei piacesse a lui, si sentiva comunque lusingata da commenti di quel tipo. 
Di colpo, però, la corvina notò un’orda di soldati particolarmente grossa arrivargli addosso, mentre Lady WiFi e Bulleur cercavano inutilmente, nonostante l’aiuto di Wang, che aveva preso e trasformato un pomodoro in una specie di bomba, Reflekta e Princess fragrance, di fermarla con i loro poteri. 
《Ehm…. Capo, che facciamo con questi tipi? Sono veramente tanti e sembrano piuttosto agguerriti.》 Disse Volpina. 
《Accidenti! Dessinnateur! Chronogirl! È il vostro turno!》 Chiamò l'eroina in rosso. 
I due ragazzi arrivarono in un secondo e iniziarono il loro attacco. La ragazza si avvicinò ad un palo elettrico e iniziò ad assorbire energia elettrica fino a caricarsi del tutto. 
《Chronostop!》 Urlò, attivando il suo potere e congelando il tempo all'istante. 
Tutto si era fermato. Inclusa la battaglia. Niente si muoveva più. Nemmeno i loro compagni di squadra. Solo lei e Dessinnateur, che aveva strategicamente escluso dal suo potere, erano liberi di muoversi, nonostante il rosso sembrasse leggermente stralunato per quella situazione e continuasse a guardarsi attorno con aria confusa. 
《Sbrigati, bell'addormentato! Il mio potere non dura in eterno!》 Lo riportò alla realtà lei senza mezzi termini. 
Il ragazzo dai capelli rossi si mise subito al lavoro, dipingendo più rapidamente possibile di fronte ai suoi nemici paralizzati. E fece appena in tempo. 
Appena l'effetto del potere di Chronogirl si interruppe, infatti, tutto ricominciò a muoversi e i soldati akumatizzato andarono a sbattere contro un massiccio muro di mattoni. 
Volpina fischio ammirata. 《Ottimo lavoro, dolcezza. Sei proprio portato per l'arte.》 Commentò rivolta a Nathaneal con un occhiolino, facendolo diventare più rosso dei suoi capelli. 
A quel punto, intervenne Bulleur, che, approfittando della botta che avevano preso gli uomini, li bombardò con tantissime bolle esplosive che li spedirono a terra, ma loro si rialzarono di nuovo. 
《Uff. Questi tipi non sono esattamente i più intelligenti del mondo, ma sono duri da buttare giù.》 Affermò Lady WiFi, mettendo in “pausa” uno di loro. 
《È vero. Il problema è che non sappiamo dove si trovano le farfalle che li hanno trasformati e come fare a rimuoverle.》 Sentenziò Reflekta, osservando il maestro Fu e Wang intrappolare diversi guerrieri dentro una grossa barriera verde. 
《È vero. Dannazione, non ci avevamo pensato.》 Disse frustrato il ragazzo di colore. 
Ad un certo punto, però, i tre politici akumatizzati gli arrivarono nuovamente addosso con tutta la loro forza, menando colpi con la lancia, la frusta e la falce, ma Roger, Jagged e Ronald si misero in mezzo. 
《Non si abbandona mai il campo finché il duello non è finito.》 Disse l'uomo dai baffi castani, volgendo la sua spada verso la ballerina in giallo. 
Lei annuì, buttandosi contro di lui e cercando di colpirlo con la sua lancia grazie ad una velocità invidiabile, ma lui evitò tutti i fendenti e rispose a sua volta. La donna si abbassò in tempo, ma lo spillone che fermava i suoi capelli venne comunque tagliato in due. Subito lei urlò terrorizzata, mentre una farfalla nera usciva da esso e lei veniva avvolta da un'aura nera, tornando normale. 
《Ecco come si fa! Basta spaccare l'oggetto in cui si trova l'akuma! Grandioso!》 Affermò Chat noir. 
La farfalla nera, però, cercò di tornare verso il corpo esamine della donna, ma la spada di Ronald la tagliò in due. 《Questo scontro è terminato.》 Disse, prendendo la donna in braccio e portandola in salvo. 
《Bene. Ora sotto a chi tocca. Voi pagliacci non potete minimamente paragonarvi ad un vero mutante.》 Disse Jagged rivolto alla ballerina in blu. 
Lei saltò di colpo verso di lui con la falce in pugno, muovendosi con un’agilità impressionante, ma l'uomo la evitò comunque all'ultimo secondo e la colpì alla testa con la sua chitarra, utilizzandolo come una mazza da Baseball, per poi mandarla a sbattere contro il suo compare in armatura grazie ai suoi poteri sonori. 
《Bene. E adesso, direi che il tuo periodo da mutante sia terminato.》 Affermò l'ex rock star, prendendo il ciondolo dal suo collo e spaccandolo con la suola della scarpa, schiacciando anche la farfalla, facendo trasformare nuovamente la donna. 
《Bene. Adesso ci siamo solo noi.》 Affermò Roger di fronte al Cavaliere rosso. 
Lui, però, gli tirò una tremenda frustata allo zigomo e poi gli arrivò addosso, caricandolo come se fosse stato un toro. Ma l'uomo non si scompose. Un tremendo raggio distrusse l’armatura scarlatta e disintegrò la farfalla. 
《Non bisogna mai sottovalutare il proprio avversario, Sentenziò il maestro Fu, che atterrò di fronte a loro con un'agilità impressionante, vista la sua età decisamente avanzata. 
Appena Ladybug e Chat noir guardarono dietro di lui, sgranarono gli occhi. Tantissimi akumatizzati giacevano svenuti per terra. 
《Ricordate, ragazzi miei, che, come ho già detto, è veramente pericoloso sottovalutare l’avversario. Dopotutto, avrò pure i miei anni, ma da giovane sono stato il campione cinese di arti marziali miste. E non ho perso nulla della mia bravura in combattimento.》 
《Lei è impressionante maestro, ma adesso prendere di mira i fucili. Le akuma devono essere lì.》 Affermò Ladybug. 
Tutti gli altri annuirono e ripresero la lotta. 
Se prima erano stati messi in difficoltà, adesso non c'era più storia. Grazie ai loto poteri speciali, in particolare quelli di Chat noir, Volpina, Lady WiFi e Bulleur, presto la gran parte degli akumatizzati era ritornata normale. 
Di colpo, però, una poderosa onda d’urto li buttò a terra. 
Papillon era proprio sopra di loro. La sua espressione era di puro odio. 《Maledetti mocciosi! Non pensate di avermi minimamente sconfitto! Non importa cosa facciate! Gli umani di Parigi diventeranno come noi!》 
《Sei un pazzo! Quella macchina causa mutazioni che diventano letali per un umano! Nessuno può sopportare un cambiamento simile!》 Urlò Reflekta. 
L'uomo sorrise. 《Ma questo lo so già. Ho mentito quando ho detto che non avrei fatto alcun male a quelle persone. È progettata per questo. Il mondo molto presto verrà epurato dagli umani. Loro moriranno tra mille dolori, esattamente come quelli che abbiamo patito noi. I mutanti, visto che non risentono di alcun effetto collaterale causato dalla mia invenzione, saranno liberi di fare ciò che vorranno. E presto, il mondo sarà completamente ripopolato dai nostri discendenti. Saremo finalmente liberi di fare tutto senza paura! Di mostrarci senza venire considerati mostri. Perché volete opporvi a questo?》 
《Semplicemente perché uccideresti anche persone innocenti che non hanno mai fatto niente di male! Questi uomini non si meritano di morire a causa delle colpe di pochi! Il mondo può cambiare, anche se ci vorrà molto tempo. Ma ci sono altri modi per far vivere bene noi mutanti. E di certo,  la tua soluzione non è la migliore.》 Affermò l'eroina in rosso con la sua solita aria decisa. 
Chat noir sorrise ammirato. Quella ragazza era veramente meravigliosa, e adesso sembrava ancora più bella e decisa del solito. 
Sono che Papillon non sembrava essere dello stesso avviso. Infatti, con un ringhio, scattò nuovamente verso la sua macchina, ma Ladybug e Chat noir gli stavano alle costole. 
Solo che l'uomo colpì la ragazza con un getto di farfalle, scagliandola a terra, e si posizionò in mezzo agli anelli. 
《Oh no. Non ci provare. Cataclisma!》 Urlò il biondo prima che il suo nemico potesse attivarla. 
L'energia distruttiva dei suoi artigli fece si che la struttura metallica arrugginisse e si spaccasse, ma anche la maschera argentata dell'uomo subì lo stesso, andando in pezzi. 
Quando il ragazzo vide quel volto, rimase di sasso. I lineamenti precisi e severi del volto dagli zigomi alti non erano cambiati di una virgola, anche se erano segnati da varie rughe. Gli occhi, blu, penetranti e gelidi come pezzi di ghiaccio, erano gli stessi, anche se uno era attraversato da una cicatrice frastagliata. Perfino i capelli biondi avevano lo stesso taglio. 
《No… non è possibile.》 Disse lui guardando quel volto. 《Papà?》 
Negli occhi dell'uomo ci fu un lampo di sorpresa. 《Adrien?》

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Capitolo 18
*** la colère du papillon ***


Nessuno seppe dire quanto tempo Chat noir e Papillon rimasero immobili a fissarsi. Nessuno dei due poteva staccare gli occhi dall'altro, ed entrambi non sentivano più i suoni della battaglia. I loro occhi riflettevano una sorpresa tale da sfociare nello shock. 
《Non… non è… non è possibile. Tu… sei… sei…? Non è possibile. Mi avevano detto che eri morto. Io… non ci credo. Non è un sogno vero? Sei veramente qui? Adrien?》 Esclamò l'uomo, con gli occhi umidi, sfiorando appena con le dita guantate il viso di suo figlio, ancora contratto in un'espressione sconvolta a causa della vera identità del loro nemico. 
《Io…》 provò a dire il ragazzo, ma sentiva la lingua pesante come cemento e completamente sconnessa dal cervello, egualmente bloccato. Non aveva la più pallida idea di cosa dire o fare, o anche solo pensare in quel momento. La situazione era troppo strana per poter essere gestita con tranquillità. 
Quell'uomo gli suscitava varie sensazioni contrastanti che non riusciva proprio a incastrare tra loro o con il solo significato della figura paterna. Quello che gli stava davanti era la persona che lo aveva cresciuto con affetto per anni, ma anche la figura fredda che lo aveva praticamente segregato nella sua stessa casa per la sua paura morbosa di vederlo sparire, ed era anche la persona malvagia che aveva progettato di conquistare Parigi e ucciso il senatore in maniera tanto crudele e che aveva fatto del male a lui, ai suoi amici e alla sua lady. 
Ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, le braccia dell'uomo lo avevano già stretto in un abbraccio, ma lui non si scostò solamente per la sorpresa dovuta a quel gesto. 
《Non ci posso credere. Non hai idea di quanto mi sei mancato figliolo. Finalmente sei qui. Sei di nuovo con me.》 
A quel punto, il biondo riuscì finalmente ad articolare una frase, scostandosi dalle braccia del padre con fermezza. 《Papà… ma perché hai fatto tutto questo? Che ti è preso!? 》 Chiese, nonostante sapesse già la risposta. 
《L'ho fatto perché non volevo che altre persone come me e te soffrissero per la perdita dei loro cari a causa degli umani e la loro stoltezza.》 
《Ma perché hai costruito questo dannato… aggeggio!? Perché vuoi distruggere quelle persone in maniera tanto orribile?! Nessuno si merita una fine così terribile!》 Domandò lui con aria frustrata, dando un calcio alla macchina del padre, ridotta ormai ad un cumolo di metallo arrugginito grazie ai suoi poteri di distruzione. 
Papillon sembrò perplesso da quella domanda. 《Adrien, tu sei sopravvissuto per miracolo, ma tanti ragazzini sono morti per mano loro! Per mano di quella gente che tu ora inspiegabilmente proteggi. E non solo loro. Anche tua madre è morta per mano loro! Insieme a tantissimi uomini e donne innocenti, morti solo per la loro natura. E adesso, si meritano la stessa fine! E adesso che tu sei di nuovo con me, finalmente sarò in grado di realizzare il mio progetto. Ricostruirò la macchina e poi grazie ai miei poteri, ai tuoi e a quelli dei miei alleati, gli umani scompariranno per sempre e finalmente nessuno potrà essere chiamato mostro, perché resteranno solo mutanti sulla terra.》 
Ovviamente, l'uomo si aspettava che Chat noir annuisse e gli desse ragione, ma lui scosse la testa con vigore, e si avvicinò a Ladybug, aiutandola a rialzarsi. 《Papà, anzi, Papillon, secondo te sul serio io potrei mai aiutarti a fare qualcosa di così terribile? Sul serio potrei attaccare e uccidere delle persone che non hanno fatto niente di male!?》. 
L'uomo rimase spiazzato da quella domanda dal tono retorico. 《Come sarebbe? Tu...》 
《Io non farei mai una cosa tanto atroce! Ho visto cosa quella macchina è in grado di fare. Ma non augurerei una cosa simile nemmeno al mio peggior nemico! E La mamma non avrebbe mai voluto che tu facessi questo a una persona. Si sarebbe sentita in colpa come una ladra se avesse saputo che hai ucciso e schiavizzato per vendicare lei. Lei amava la vita e non l'avrebbe mai tolta a niente e nessuno! Nemmeno all'uomo peggiore di questo mondo!》 Affermò lui. 
Sul volto di Papillon comparve un'espressione di odio puro e sofferenza. 《Tua madre è morta a causa della feccia umana! Quella vita che lei non avrebbe mai preso a causa della sua bontà d'animo, le è stata portata via ingiustamente dagli umani! È tutta colpa loro se tu non sei rimasto al mio fianco e se la mia Sophie non c'è più! È colpa loro se sono rimasto da solo per tutti questi anni! È colpa loro se ho fatto tutto quello che ho fatto!》 Urlò lui, mentre una sola lacrima gli solcava la guancia, sfuggendo al suo controllo. 
Ma il ragazzo biondo non si lasciò ammorbidire così facilmente. 
《No. La colpa di quanto è successo è solo tua! Niente di ciò che è accaduto sarebbe stato tale se non avessi preso parte a questa maledetta guerra! Se tu non avessi cercato di segregare me e la mamma nella nostra stessa casa per la tua paura esagerata!》 
《L'ho fatto per proteggervi! Io amavo te e tua madre più di ogni altra cosa!》. 
《E secondo te, questo è il modo di dimostrarlo? Con quello che hai fatto, hai semplicemente dimostrato di essere peggiore di quelli che la uccisero. E io non ti aiuterò mai e poi mai! E, te lo assicuro, fosse l'ultima cosa che faccio, io ti fermerò!》 Urlò Adrien con gli occhi fiammeggianti. 
Ladybug, a quel punto, gli mise una mano sulla spalla, specchiando il suo sguardo azzurro e ammirato in quello smeraldino e fiero del ragazzo e rivolgendogli un sorriso pieno di affetto. 
A quel punto, il volto dell'uomo farfalla si contorse dalla collera per l'ennesima volta. 《TU!》Indicò Marinette. 《Tu me lo hai portato via! È colpa tua se sta facendo così! Tua e di quel maledetto imbroglione di Fu! E anche di tutti i tuoi amici! Te la farò pagare cara ragazzina!》. 
L'uomo lanciò un altro getto di farfalle oscure verso di lei, inserendoci tutta la sua collera, ma Adrien interpose il suo bastone e scacciò gli insetti neri con estrema facilità, per poi rivolgere la sua arma verso suo padre. 
《Non ti azzardare nemmeno Papillon. Non ti permetterò mai di fare del male alla mia Marinette. Nessuno la può toccare, a parte me. Ricordatelo. Le persone che amo sono off limits. Ne tu, ne chiunque altro riuscirà mai a fare loro del male. Sarò io stesso a premurarmene.》 Affermò il giovane con grande baldanza, facendo arrossire la ragazza accanto a lui per quel “mia”. 
L'uomo ringhiò. 《Antibug! Invisibile! Imposteur! Climatika! Faraho! Dislocoeur! Coeur du pierre! Horrificator! Gamer! Venite subito qui!》. 
Subito i nove mutanti chiamati arrivarono da lui, ma anche tutti i compagni di Marinette e Adrien si precipitarono da loro, col maestro Fu e Volpina in testa al gruppo. 
《Gabriel, smettila! Non serve a niente combattere ora!》 Gli disse l'anziano cinese, ricevendo un segno di assenso dai ragazzi del suo istituto. 
《Tu levati dai piedi, cariatide. E voi, ragazzini, dovrete combattere per forza se vorrete fermarmi.》 
《Esatto. Fatevi sotto!》 Dissero Dislocoeur e Faraho, scagliandosi verso di loro, ma Chronogirl e Dessinnateur si misero in mezzo.

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Capitolo 19
*** rivali o amici parte 1 ***


Quando Dessinnateur e Chronogirl si pararono di fronte a Faraho e Dislocoeur con aria battagliera e determinata, i loro due ex compagni non fecero una piega. Non sembravano essere minimamente spaventati da loro. 
《Stanne fuori Alix. E anche tu Nathaneal. Questa non è la vostra battaglia. Papillon vuole che quei tre vengano eliminati. E noi lo faremo.》 Affermò infatti il faraone dalla maschera dorata, indicando Ladybug, Chat noir e il maestro Fu. 
《Sono costretto a dissentire. Non li toccherete.》 Affermò il rosso, già col pennello in mano pronto all'uso. 
《Esattamente. Quei tre, come li chiami tu Jalil, sono le persone che sono state tue amiche, nostre amiche, per più di dodici anni. Sono le persone che ci hanno accolti e accuditi come figli e fratelli. Le persone che ci hanno insegnato a gestire noi stessi e i nostri poteri. Le persone che ci hanno finalmente dato una casa e un futuro felice in cui sperare davvero, e non solo una stupida ed irraggiungibile illusione. E io non ti permetterò di fare loro del male. Sono persone importanti per me. E anche per te lo sono. Solo che sei troppo ottuso per arrivarci. Quindi, lo farò entrare in zucca sia a te che a Kim in un modo o nell'altro. Anche a bastonate se dovesse rivelarsi necessario.》 Disse la ragazza dai capelli rosa con fare fiero e bellicoso, mentre il giovane artista accanto a lei annuiva con convinzione. 
In quel momento, nonostante la corporatura sottile e minuta, la giovane parigina sembrava essere diventata tre volte più imponente. Solo che l'angelo oscuro non si fece intimidire. 
《E allora, Alix, preparati a vedere questa tua enorme gratitudine e lealtà trasformarsi in puro odio.》 Affermò, incoccando nel suo arco una freccia impregnata di energia nera. 
Chronogirl fece appena in tempo a spostarsi, mentre utilizzava la velocità dei suoi pattini per evitare ogni dardo che le veniva scagliato addosso. Anzi, utilizzando proprio la velocità che aveva acquisito per evitare i suoi colpi, ne approfittò per darsi una forte spinta all'indietro e, con un poderoso colpo di reni, riuscì a librarsi nell'aria, centrando Dislocoeur con un calcio volante in piena faccia, facendolo cadere a terra. 
《Questo, è per aver abbandonato il maestro Fu e me tanto a cuor leggero.》 Disse, per poi rifilargli una tremenda ginocchiata allo stomaco. 《Questo è per aver mancato di rispetto a me e ai miei amici. E questo…》 Disse, rifilandogli un terribile calcio all'altezza del bassoventre, facendogli tirare un urlo strozzato. 
《… è per tutto il resto.》 Concluse lei, osservandolo, anche se con una punta di dispiacere, ma contemporaneamente di soddisfazione, contorcersi per il dolore al bacino. 
Intanto, Dessinnateur stava affrontando Faraho con il potere del suo pannello, ma il ragazzo con la maschera dorata evitava ogni attacco che il rosso dipingeva e gli lanciava addosso. 
《Non riuscirai a battermi. Ti ridurrò a una conserva, razza di pomodoro. Sekmeth, donami la tua potenza!》 Evocò lui. La sua maschera mutò, diventando a forma di testa di leone. 
Subito il rosso provò a fargli cadere addosso un‘enorme masso che aveva disegnato un attimo prima, ma lui lo afferrò con una sola mano e lo rilanciò verso il suo creatore senza la minima fatica. 
《Non credere che basti questo per spaventarmi.》 Affermò l’artista, senza fare una piega, mentre dal suo pennello emergeva un lungo getto di solvente verdastro che colpì la pietra in pieno e la fece sparire, per poi colpire col manico del pennello il suo ex compagno di squadra. 
Subito dopo, Chronogirl arrivò addosso a suo fratello, mettendosi in equilibrio sulle mani e aprendo le gambe in una grande spaccata, per poi iniziare a ruotare rapidissima su se stessa e contemporaneamente attorno a lui, colpendolo costantemente e con forza, per poi stendere la gamba sinistra e colpirlo all'altezza del plesso solare, dandosi lo slancio all'indietro e poi utilizzare lo slancio della respinta per poi colpirlo una seconda volta dritto in faccia. 
A quel punto, Dislocoeur cercò di centrarli con le sue frecce, ma entrambi saltarono di lato appena in tempo, evitando ogni dardo con rapidità, fino a che Dessinnateur non prese la mira e spruzzò il suo solvente contro l'arco, facendolo scomparire nel nulla. 
Quindi, dato che ormai era completamente disarmato, il ragazzo si lanciò a tutta velocità con le ali spiegate verso la ragazza sui pattini, centrandola in pieno e spedendola con forza contro uno dei palazzi, ma venendo centrato da un suo pugno dritto in faccia. 
《Beccati questo ora, traditore. Chronostop!》 Urlò lei, tenendosi il fianco lievemente sanguinante. 
Un attimo dopo, tutto si era bloccato attorno a lei e questo le diede il tempo per trovare ciò che le serviva in mezzo ai rottami che ingombravano la piazza e mettere in pratica l'idea che le era appena venuta. 
E appena il tempo ripartì, il ragazzo alato si ritrovò con le ali e le braccia bloccate da una coppua di grossi pezzi di metallo. E per quanto si dibattesse, non serviva a nulla. Era completamente immobilizzato. 
《Direi che ho vinto.》 Commentò la ragazza, tamponandosi il fianco con un fazzoletto, facendo balenare per un attimo un lampo di preoccupazione negli occhi castani del ragazzo. 
Intanto, Faraho stava usando la forza impressionante che aveva acquisito per cercare di spezzare in due Dessinnateur, che però usava il suo fisico più sottile per evitare di essere catturato, ma poi ci fu un imprevisto. 
《Rah, donami la tua luce!》 Invocò lui, mentre la sua maschera diventava quella di un gufo. 
Sulla sua testa apparve una grande sfera di luce estremamente luminosa, da cui partì un potentissimo raggio luminoso, simile ad un laser. Ed era talmente grosso e veloce che spostarsi non sarebbe servito a nulla. 
《Artshock!》 Esclamò il rosso, facendo partire dalla punta del suo pennello una grossa scarica di colori, estremamente simile ad un fulmine, che intercettò il raggio luminoso appena in tempo, evitando che il ragazzo rimanesse carbonizzato. 
E sembrava, data l'intensità del colpo, che sarebbe anche riuscito a sopraffare il colpo del faraone, che però non aveva la minima intenzione di arrendersi. 
《Non ti permetterò di battermi così! Egixos wave!》 Urlò lui, attivando a sua volta il suo potere speciale, generando un'onda d'urto luminosa di colore, nero, verde e oro ornata da simboli egizi che l'artista non riuscì ad evitare, venendo scaraventato con forza contro una delle pareti. 
Chronogirl gli andò subito vicina, nonostante le dolorose fitte che le dava il fianco sanguinante. 《Tutto bene?》. 
《No. È stata una botta veramente forte. Hanno un potere impressionante! Possiedono praticamente il doppio della Potenza rispetto a quando si allenavano insieme a noi all'Istituto!》 Affermò Dessinnateur, rialzandosi a fatica. 
《Ma un miglioramento così esponenziale in un tempo tanto breve è impossibile per chiunque! Anche il migliore dei mutanti non ne sarebbe in grado!》 Ribattè la ragazza. 
A quel punto, un pensiero balenò nelle loro mentì e sui loro volti e su quelli di tutti i loro compagni passò un lampo di comprensione misto ad incredulità. Che di certo non passò inosservata agli occhi di Faraho. 
《Ahahah. Dunque, avete capito il trucco? Molto bravi. È esattamente come pensate. Il nostro signore ha scoperto qualcosa di estremamente interessante durante i suoi studi. Lui, Grazie alle sue farfalle, è in grado di donare agli umani dei poteri speciali, anche se non sono minimamente paragonabili a quelli di un vero mutante. Ma poi ha compreso che le farfalle sono efficaci anche sui mutanti puri. Infatti, se entrano in contatto con loro, ne potenziano i poteri in una maniera impressionante. Ed è per questo che voi non sarete mai in grado di batterci.》 Affermò il ragazzo con la maschera dorata. 
I due giovani stavano per ribattere, ma in quel momento arrivò l'ennesimo imprevisto. 
Dislocoeur, che si era liberato dalla trave di metallo che lo teneva fermo, si era nuovamente alzato in volo e stava puntando i palmi verso di loro. 
《Heart destroyer!》 Urlò, mentre un enorme raggio nero e rosso scuro partiva rapidissimo dalle sue mani, dirigendosi in tutta la sua forza dirompente verso i due ragazzi. 
《No, Kim, non ti sbarazzerai di noi tanto facilmente. Chronostop!》. 
Anche stavolta, attorno a loro due il tempo subì una variazione, ma era come vedere un filmato andare a rallentatore. Infatti, tutto si muoveva ancora attorno a loro, solo che con un terzo della velocità originale. 
《Presto, scappiamo. Più di così non posso fare.》 Affermò a fatica la ragazza dai capelli rosa. 
Subito i due si allontanarono, nascondendosi dentro un palazzo proprio mentre il potere di Chronogirl si interrompeva e il raggio scavava un profondissimo buco nel bel mezzo della piazza. 
《Che facciamo? Siamo stremati e loro hanno un potere che supera il nostro di gran lunga. Non possiamo vincere così. È uno scontro impari!》 Affermò il rosso col fiatone. 
Alix non lo ascoltò minimamente, continuando ad osservare Dislocoeur e Faraho. Stava febbrilmente cercando una soluzione per uscire da quella situazione disperata, fino a quando un luccichio lanciato dalla spilla Miraculus di Kim le fece venire di colpo un lampo di genio. 
《Ci sono! Ho trovato la soluzione!》 Esultò, affermando Nathaneal per le spalle. 
《Cioè?》 Chiese lui. 
《Loro due utilizzano, come noi, i loro Miraculus per trasformarsi nella loro forma mutante completa. E sono pronta a scommettere che quelle dannate farfalle si sono infilate proprio lì dentro.》 
《Quindi dici che ci basterebbe distruggere la spilla di Kim e il ciondolo di Jalil per farli tornare come erano prima?》 Chiese lui con aria sorpresa. 
《Esatto, quantomeno non sarebbero più una minaccia! Perché le akuma verrebbero fuori e loro tornerebbero normali! Non sarebbero più in grado di trasformarsi e noi potremmo batterli senza problemi!》 Affermò lei con fervore. 
Dessinnateur ci rifletté. Era decisamente un'idea geniale. 《Facciamolo allora. Tu prendi Kim e io Jalil.》 Affermò. 
Subito i due andarono incontro ai loro ex compagni. La ragazza dai capelli rosa partì come un razzo verso l'angelo oscuro, animata da tutta la sua furia. Lui, privo del suo arco, non ebbe neanche il tempo di reagire. Con una manovra acrobatica invidiabile, Chronogirl lo centrò con un pattino in piena faccia, per poi rifilargli una dolorosa ginocchiata in mezzo alle gambe, per poi fare un salto impressionante e appendersi alle sue spalle larghe con le ginocchia, per poi tagliare la fibbia con la spilla e distruggere quest'ultima e la farfalla che conteneva con il piede destro. 
Il rosso, invece, fece comparire uno zaino razzo sulle sue spalle e si lanciò verso il faraone. 
Lui, avendo visto il modo in cui il suo partner era stato battuto, non si fece cogliere impreparato. 
《Anubi, risveglia le mummie!》 Esclamò, mentre la sua maschera diventava quella di uno sciallo, che fece comparire un esercito di mummie che si lanciarono sul giovane artista, che, agitando il pennello, generò una pioggia di solvente che fece scomparire le mummie, per poi utilizzare la sua arma come un'asta da salto in alto e colpire con un calcio il ciondolo del ragazzo. La farfalla nera, come previsto da Alix, venne fuori dal pendente distrutto e venne velocemente distrutta da una goccia di solvente. 
Appena Dessinnateur si voltò, pronto a sentire delle scuse da parte dei due, si ritrovò di fronte una scena veramente strana.

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Capitolo 20
*** amici o rivali parte 2 ***


Alix era tornata normale, esattamente come Kim e suo fratello, solo che gli ultimi due stavano letteralmente scappando dalla ragazza, che aveva afferrato un lungo pezzo di metallo e adesso li stava inseguendo, mulinandolo con foga. 
《TORNATE INDIETRO! DOVE CREDETE DI SCAPPARE!? VOI DUE AVETE TRADITO IL MAESTRO FU E ADESSO LE PRENDERETE DI SANTA RAGIONE!》 Urlò lei, raggiungendoli ed iniziando a colpirli con forza e a lanciargli tutto ciò che le capitava a portata di mano, urlando come una forsennata. 
Vista da fuori, quella scena sarebbe anche potuta risultare divertente, soprattutto a causa del fatto che Jalil e Kim, alti entrambi un metro e ottanta, stessero scappando da una ragazza di a mala pena un metro e trenta, ma la faccia di tutti i presenti non mostrava altro che shock. 
La ragazza dai capelli rosa non era mai stata una persona particolarmente controllata, ma non aveva mai aggredito nessuno in quella maniera. 
《Aspetta Alix. Va bene, hanno lasciato l'Istituto, ma non è un buon motivo per percuoterli così.》. Affermò infatti l'anziano cinese col suo solito tono pacato, placando momentaneamente le ire della sua allieva, anche se probabilmente era intervenuto più per salvare la pelle dei due ragazzi prima che lei li ridicesse tutti e due ad uno spezzatino. 
Lui si avvicinò subito ai due ragazzi, deliberatamente ignorando Papillon. 《Non vi chiederò di tornare tra noi contro la vostra volontà.》 
《E infatti noi non vogliamo farlo. In quel posto non abbiamo mai imparato niente di vero. Solo come reprimere le nostre capacità senza mai imparare come usarle al meglio.》 
《Già. Noi…》. Kim si bloccò di fronte alla faccia oltremodo spaventosa di Alix. 
《Tu, anzi no, voi due, siete i più grandi idioti su cui abbia mai messo gli occhi in tutta la mia vita! Come avete potuto fare una cosa simile alla persona che ci ha accolto tutti quanti!? Come avete potuto guardarci in faccia e abbandonarci!?》 Urlò lei con foga e gli occhi luci di frustrazione. 
《Nessuno ci obbligava a rimanere lì.》 Ribattè Kim. 
《Ma perché non ci avete mai detto come vi sentivate, si può sapere!? Io per prima ti avrei aiutato con piacere, Kim!》 Affermò la ragazza, nonostante le guance che le andavano a fuoco. 
《Basta con queste fanfaluche! Papillon, la prego, ci dia una seconda possibilità! Le prometto che non la deluderemo stavolta!》 Affermò Jalil. 
A quel punto, Papillon scese di nuovo al suolo. L'espressione del suo volto era gelida e dura come pietra. 《Delusioni. Ecco cosa siete. Non siete altro che delusioni. Dato che siete stati sconfitti, nonostante l'aiuto aggiuntivo delle mie akuma, non siete degni di stare tra le mie file. Sparite.》. 
Uno sciame di farfalle li travolse entrambi, scaraventandoli via senza problemi. Per fortuna Nathaneal fece comparire appena in tempo un cuscino gigantesco grazie al suo pennello, evitando di farli sfracellare al suolo. 
A quel punto, Lady WiFi e Bulleur si fecero avanti. 
《Come osi fare una cosa simile!? I propri sottoposti non sono mica dei servi o spazzatura che puoi gettare via quando ti pare! E poi, chi ti credi di essere per maltrattarli in questo modo!?》 Urlò lei, indignata. 
《Esatto Bro. Ci avranno pure traditi senza ritegno, ma nessuno, neanche l'uomo più infimo si merita di venire trattato così da chi gli ha promesso aiuto!》. 
L'uomo sorrise in maniera sinistra. 《Perfetto, è questa la vostra opinione allora. Coeur du pierre, Horrificator, date loro una lezione indimenticabile. Fategli capire come va trattata la spazzatura come loro.》 Disse, puntando gli occhi specialmente su Ladybug. 
Il golem di pietra e la ragazza mostruosa annuirono e saltarono giù, atterrando pesantemente di fronte ai due ragazzi. 
Subito iniziarono a lanciare contro i loro avversari piogge di sassi e colate di bava appiccicosa, che i due riuscirono ad evitare solo per un pelo, scansandosi all'ultimo secondo. 
Subito dopo, il ragazzo dalla pelle azzurra lanciò una raffica di bolle esplosive, che andarono a segno contro il petto di Coeur du pierre, ma lui non riportò danni. Anzi, diventò ancora più grande e resistente di prima, assorbendo la potenza del colpo senza difficoltà. 
Alya, intanto, stava affrontato Horrificator con l'aiuto dei suoi segnali, lanciando icone di “pausa” e “stop” a raffica dal suo cellulare, ma il mostro dalla pelle fucsia, nonostante la sua considerevole massa, li evitava tutti con grande agilità. 
Ad un certo punto, entrambi utilizzarono nuovamente le rocce e la bava per bloccarli, ma una gigantesca bolla inglobò l'attacco e lo rispedì al mittente, senza ottenere, però, alcun risultato. 
《Dannazione! Mylene! Ivan! Perché lo state facendo!? Voi non siete cattive persone!》 Chiese la ragazza con la maschera nera, mentre metteva in pausa l'ennesima valanga di pietre. 
《Ci dispiace molto Alya. Davvero. Non vorremmo mai fare del male a te o a chiunque degli altri. Vi consideriamo ancora nostri amici.》 Affermò la ragazza con tono profondamente dispiaciuto. 
《Ma abbiamo capito che non potremo contare per sempre sui nostri Miraculus per proteggerci dal mondo esterno. Non abbiamo la fortuna che hai tu ad avere un aspetto completa umano. Non verremo mai accettati fino a quando gli umani non verranno sottomessi.》 Terminò il suo ragazzo con lo stesso tono. 
Lady WiFi e Bulleur vennero presi alla sprovvista da quell'affermazione. In parte li potevano capire. Desideravano semplicemente essere liberi. Liberi in un mondo che però non li aveva mai aiutati. E, dopotutto, la loro mutazione era una delle più sviluppate ed aggressive che avessero mai visto. Quindi non sarebbero mai riusciti ad adattarsi sul serio. Ma non potevano permettere che aiutassero Papillon a distruggere la razza umana. 
Subito Bulleur lanciò delle gigantesche bolle che centrarono in pieno Horrificator, bloccandola dentro una gigantesca sfera e tenendola a mezz'aria, mentre Lady WiFi piazzava un’icona di stop su entrambi i piedi di Coeur du pierre, incollandolo sul posto. 
Subito dopo, iniziarono ad evitare ogni attacco del golem di pietra con facilità, concentrando i propri colpi su Horrificator, visto che lei non era in grado di rafforzarsi assorbendo la potenza degli attacchi. Gli dispiaceva condurre la loro battaglia in quella maniera abbastanza scorretta, soprattutto a causa delle identità dei loro avversari, ma quello non era un buon momento per i sensi di colpa. 
Infatti, continuarono a scaricare ogni colpo nel loro arsenale contro la ragazza mostruosa, impedendo nel contempo al suo alleato di intervenire. 
Sembrava che finalmente fossero riusciti a mettere alle strette i due avversari, ma loro, anche se con una certa difficoltà, si liberarono grazie alla loro incredibile forza fisica e li caricarono come due tori in corsa. 
Il ragazzo dalla pelle azzurra fece appena in tempo ad alzarsi in volo con la sua ragazza, evitando per un soffio ad entrambi di essere travolti e ridotti come due frittelle. 
La situazione nello scontro sembrava essere di apparente parità. Lady WiFi e Bulleur erano più veloci e agili, dunque non sarebbero stati prede facili da acciuffare, ma Coeur du pierre e Horrificator erano più potenti e resistenti, quindi uno scontro diretto sarebbe stato impossibile. In pratica, nessuno dei quattro era in grado di fare nulla di decisivo. 
《Ora basta. Non voglio che gli umani continuino ad opprimere noi mutanti. Anche se mi dispiace dovervi fare questo, non mi resta che utilizzare i miei pieni poteri per vincere! Horrific trap!》 Urlò la ragazza mostruosa. 
Subito, dal suo corpo iniziarono ad emergere tantissimi e lunghi filamenti robusti, rosati e appiccicosi, simili alla seta delle ragnatele, che si avvolsero attorno a loro quattro, catturando Alya e Nino nella loro presa prima che loro potessero fare alcunché, avviluppandoli in una specie di enorme bozzolo e nascondendoli alla vista dei loro amici. 
All'interno di quella disgustosa prigione, i due mutanti cercavano disperatamente di liberarsi da quella roba, ma più si muovevano, e più rimanevano invischiati in quella sostanza. 
《Maledizione! Non riesco a muovermi.》 Affermò Bulleur. 
《È proprio questo il punto. E adesso che siete completamente inerti, assaggerete anche il mio potere. Earth disaster!》 Evocò Coeur du pierre. 
Subito la terra ad un suo comando iniziò a tremare e spacciarsi sotto i suoi piedi, facendo emergere spuntoni di pietra, massi, rocce e sassi ovunque, consentendo al mutante di pietra di lamcoarli a tutta velocità verso i due ragazzi. 
Lady WiFi, comprendendo che nessuno dei due sarebbe riuscito a resistere ad un colpo diretto di quella portata, cercò disperatamente di recuperare il suo cellulare, che era rimasto incollato vicino alla sua mano, ma era anche piuttosto lontano dalla portata dalle sue dita. 
La ragazza sentiva il rombo della pietra che si avvicinava e del suolo che si sfaldava, esattamente come avvertiva la paura farsi sempre più strada in lei, ma si impose di non farsi prendere dal panico, mentre tendeva al massimo i polpastrelli per recuperare la sua arma. 
Quando ormai lei e il suo ragazzo stavano per essere travolti dal colpo potenzialmente letale, riuscì finalmente a mettere le mani sul suo telefono. 《Cortocircuito!》 Urlò, premendo il tasto sullo schermo. 
Una poderosa scossa elettrica si propagò per i filamenti della loro prigione e la distrusse, facendo recuperare la mobilità ad entrambi e permettendogli di scansarsi appena in tempo e vanificare il colpo. 
Ormai entrambi avevano capito che non sarebbero riusciti a resistere per molto con quel ritmo. 
《Confrontarci con loro sul piano fisico è inutile. Siamo nettamente in svantaggio da quel punto di vista.》 Affermò Alya, mentre cercava di calmare il fiatone. 
《Allora dobbiamo cercare di neutralizzare le loro akuma il più in fretta possibile!》 Rispose Bulleur, a cui era appena venuta in mente un’idea geniale. 
Infatti, a quel punto, anche lui decise di darsi da fare e di passare all'offesa. 
《Prendete questo! Bubble Humming!》 Urlò, mentre una tremenda scarica di bolle si abbatteva su Coeur du pierre e Horrificator, prima che entrambi potessero muoversi. 
Subito i due iniziarono a sentirsi fiacchi e senza energia, mentre una patina di schiuma li ricopriva, spandendosi anche sul terreno. 
《Che cosa ci hai fatto?》 Chiese il golem, mentre sentiva il corpo intiepidire sempre di più. 
《Semplice. Le mie bolle hanno vari effetti. Fungono da scudi, da bombe, rulli compressori e mezzi per volare, ma il loro uso più utile è quello che permette loro anche di togliere ogni forza ed energia ai miei avversari quando ci entrano in contatto.》 Ribattè il ragazzo dalla pelle azzurra, notando poi qualcosa al polso di Coeur du pierre e tra i capelli di Horrificator. Un braccialetto e un fermaglio. 
Lui e la sua ragazza si scambiarono uno sguardo di intesa. 《Pronta Lady WiFi?》 
《Non serve nemmeno chiederlo. Cortocircuito!》. 
Il golem di pietra e la ragazza mostruosa stavano per reagire a loro volta con i loro poteri, ma esitarono solamente per un attimo a sferrare il colpo, e questo fu la loro rovina. 
La scossa li raggiunse, stordendoli a sufficienza e mettendoli in ginocchio, permettendo a Bulleur di afferrare i due Miraculus e distruggerli, insieme alle due farfalle che ne vennero fuori. 
Ivan e Mylene tornarono subito normali, ma non fecero in tempo a dire nulla, che un raggio verde lanciato dagli occhi di Gamer li colpì in pieno. 
《Anche voi avete fallito come due stupidi. Quindi, adesso morirete.》 Affermò, mentre lui e l'Invisibile si facevano avanti verso di loro. 
Ma si ritrovarono la strada sbarrata da Reflekta e Princess fragrance. 
《State lontani da loro.》 Affermò la ragazza più alta. 
《Esatto. Non vi permetteremo di fargli del male.》 
《Ma loro vi hanno traditi!》 Ribattè la ragazza invisibile. 
《Non importa. Siamo noi le vostre avversarie.》 Disse la ragazza dalla pelle verde.
 

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Capitolo 21
*** Amici o rivali parte 3 ***


Reflekta, Princess fragrance, Gamer e l'Invisibile erano rimasti fermi a guardarsi. Attendendo che uno di loro facesse la prima mossa. La tensione era evidente, ma qualcuno prima o poi avrebbe dovuto attaccare. E quello fu il ragazzo con la tuta nera e verde. 
Creò attorno a lui grazie ai suoi poteri tecnologici un gigantesco robot nero e verde simile a quelli dei videogiochi e iniziò a lanciare laser verdi in rapidissima successione verso la ragazza dai capelli rosa. 
Lei utilizzò la sua boccetta di profumo come un razzo, puntandola in basso e spruzzando, facendo si che lei prendesse il volo ed evitasse ogni colpo a lei diretto per un soffio, grazie ad incredibili acrobazie in aria. 
《Torna subito indietro!》 Urlò il ragazzo, mentre lei volava via, inseguendola a bordo del robot, continuando a bombardarla con i suoi laser sempre più velocemente. 
Princess fragrance continuò a volare al massimo della velocità, evitando ogni raggio con eleganza, ma Gamer le stava alle costole. Allungando gli arti del suo robot, facendoli assomigliare a dei tentacoli, li lanciò verso la sua avversaria, nel chiaro tentativo di avvilupparla, ma lei, approfittando del suo corpo esile e piccolo, evitò ogni volta la presa. 
Solo che, stufa di scappare, anche lei passò al contrattacco. Dalla sua boccetta di profumo lanciò una grande nuvola di profumo rosa che sembrò mandare per un attimo in tilt il robot, ma lui si riattivò quasi subito. 
Quindi, lei lanciò quelle che sembravano delle velocissime sfere di profumo, che esplosero al contatto col macchinario e lasciandogli diverse ammaccature, ma lui sembrò non accorgersene, esattamente come il suo creatore, e ricominciò ad inseguirla, costringendola nuovamente alla fuga, mentre lei, però, continuava ugualmente a colpirlo senza sosta con i suoi proiettili. 
Intanto, la ragazza dagli occhi castani se la stava vedendo contro la sua invisibile avversaria. Poco prima lei aveva tirato fuori da chissà dove due spade, che, però, poco dopo, erano diventate trasparenti esattamente come la loro padrona. E questo era un ulteriore problema per la sua avversaria. 
Stando molto attenta a tutti i suoni attorno a sè, nonostante il trambusto creato da Gamer e Princess fragrance le fosse di impiccio, la giovane rimase ferma sul posto. Ma all'improvviso sentì il simbolo di qualcosa di affilato in rapidissimo avvicinamento verso il suo collo. 
Si spostò appena in tempo per evitare quel fendente potenzialmente mortale e provò a rispondere con una serie di calci, ma l'Invisibile si era già spostata senza che lei se ne accorgesse e le aveva tirato una gomitata al costato, seguita poi da un pugno in pieno viso e un calcio rotante sull'addome. 
Reflekta provò a colpirla a sua volta con un pugno e una gomitata, lanciando tutto attorno a sé anche i suoi raggi, ma la mancò ogni volta, scatenando le risate della sua nemica e venendo anche colpita di striscio da una delle due spade all’altezza della coscia sinistra. 
E la ragazza in rosa non era riuscita a fare niente per opporsi come si deve ai suoi attacchi nemmeno in seguito, neppure con l'uso dei suoi raggi, che andavano puntualmente tutti a vuoto. Anche con tutta la sua attenzione, non riusciva a cogliere il suono dei suoi movimenti bastanza in fretta per colpirla o difendersi come si deve. Poteva solamente fuggire via. 
《Ahahahah! Non sarai mai in grado di battermi con i tuoi miseri poteri! Normalmente nessuno nota te, che sei tanto insignificante, ma sul campo di battaglia sono io l’esperta nel passare inosservata. Sei solo una spilungona vestita da pagliaccio, mentre io sono l'Invisibile! E questa mia abilità segnerà la tua disfatta!》 Affermò la ragazza occhialuta in tono saccente e ridendo come una pazza. 
E non solo approfittava del fatto di essere invisibile, ma si permetteva anche di sbeffeggiarla, facendole continuamente lo sgambetto e riempiendola di pugni e calci quando lei non era minimamente in grado di difendersi. 
E questa solfa andò avanti per una mezz'ora buona, esattamente come l'inseguimento di Gamer e Princess fragrance. 
Ad un certo punto, Reflekta cadde a terra per l'ennesima volta con un ringhio di frustrazione per la situazione di svantaggio in cui lei e la sua migliore amica versavano. 《Non posso continuare così. Devo assolutamente inventarmi qualcosa per renderla visibile o finirò solo per prenderle.》 Disse tra sé e sé, ma poi notò una cosa. La cenere. Ogni volta che la sua avversaria si muoveva, la cenere e la polvere rimaste presenti sul terreno dopo gli scontri dei suoi amici si spostava, rendendo i suoi movimenti parzialmente visibili e concedendole un'opportunità che non si sarebbe fatta sfuggire. 
Tenendo bene gli occhi puntati a terra, vide l'Invisibile avvicinarsi rapidissima e si scansò all'ultimo secondo, colpendola con un calcio rotante al costato e poi facendola anche cadere di faccia sul terreno con un potente calcio allo stinco. 
Stava per prenderle le spade di mano, ma poi il robot controllato da le Gamer generò un potentissimo raggio laser verde che travolse loro due e Princess fragrance, sollevandole da terra e buttandole pesantemente tutte e tre sul duro pavimento della piazza del Louvre. 
Subito le due allieve del maestro Fu, comprendendo che con lo scontro diretto non sarebbe servito a molto in quel momento, approfittando del polverone che si era creato, si rifugiarono velocissime dentro uno dei palazzi lì intorno. 
《Anf… anf… Reflekta… anf… non riusciremo mai a vincere se continuiamo così. Ci schiacceranno come formiche.》 Disse la ragazza più bassa, già col fiatone nonostante il poco tempo in cui aveva lottato, cercando di rialzarsi. 
《Lo so… anf… ma non ho idee. So che non possiamo vincere lo scontro e catturare le loro akuma se continuiamo con questo ritmo, ma non so che fare. Sono veramente troppo forti a causa di quelle farfalle.》 Disse la ragazza più alta con una parvenza di disperazione nella voce. 
《Già. Una non la vediamo e l'altro è praticamente immune ad ogni colpo diretto che gli lanciamo. E nemmeno cooperano come facevano Kim, Jalil, Ivan e Mylene. Anzi, nemmeno fanno caso al fatto di avere un partner quando lottano. Come facciamo a combattere contro due avversari che combattono in modo praticamente opposti tra di loro?!》 Chiese esasperata la ragazza dai capelli rosa, in preda probabilmente alla prima crisi isterica della sua vita. 
Quella sua affermazione, però, fece accendere una lampadina della testa di Reflekta. 
《Rose, sei un genio!》 Esclamò, afferrando i polsi della sua migliore amica con un'espressione tra il felice e il sorpreso. 
《Cosa!? Che ho detto?》 Chiese lei, confusa. 
《Quei due combattono in maniera completamente staccata, senza mai collaborare tra di loro. E questo può essere il loro tallone d'Achille.》 Affermò lei. 
A quel punto, anche l'altra ragazza iniziò a capire. 《Vuoi metterli in crisi con un attacco combinato!》 
《Esatto. Ci siamo allenate insieme nella stanza del pericolo fin da quando siamo diventate allieve del maestro Fu. E tutti ci hanno detto che la nostra intesa era perfetta. Il lavoro di squadra è il nostro punto di forza. Quei due ne sono a conoscenza e hanno cercato di tenerci divise, sfruttando la loro inadeguatezza nel lavorare in coppia.》. 
《Ho capito! Entrambi sanno di non poterci battere se combattiamo unite, quindi hanno provato a tenerci lontane. Ma adesso che abbiamo capito il loro gioco, non avranno scampo.》 Affermò Princess fragrance  con aria più agguerrita che mai. 
Subito dopo, entrambe uscirono dal loro nascondiglio e si pararono di nuovo di fronte ai loro avversari, tenendosi il più vicino possibile tra di loro, per evitare di essere separate di nuovo. 
《Avete finalmente smesso di nascondervi come topi a quanto vedo.》 Affermò l'Invisibile. 
《Già. E ve la faremo vedere.》 Ribattè la ragazza dai capelli rosa. 
Subito lei impugnò la sua boccetta e generò una gigantesca nube di profumo di un particolare colore rosso, prima che i loro avversari potessero reagire. 
Gamer provò a reagire, attaccando con i suoi laser, ma la nube era talmente densa, che sembrava trattenere il suo robot e inghiottire i suoi attacchi. 
《Ma che diavolo succede?! Non riesco a muovermi!》 Disse il ragazzo in verde, mentre cercava inutilmente di usare i suoi occhiali per controllare il suo mezzo. 
《Credo che vi siate dimenticati del fatto che il mio profumo impregna l'aria e mi permette di controllarla come voglio, permettendomi anche di renderla parzialmente solida e appiccicosa.》 Affermò la ragazza in nero e rosa, osservando i loro avversari dibattersi come pesci nella rete. 
A quel punto, Reflekta lanciò i suoi raggi nella nube, che sembrò inghiottire i suoi attacchi, ma, incredibilmente, questa cambiò colore, diventando di un rosa pastello talmente sfavillante da accecare come la luce di un faro. 
《Non ci vedo! Non ci vedo più! Non vedo più niente!》 Urlò l'Invisibile, chiudendo gli occhi. 
《Sai, è buffo che proprio tu lo dica.》 Disse Reflekta con una nota di ilarità, prima che lei e Princess fragrance la colpissero in pieno petto con una coppia di calci potentissimi e la spedirono dolorosamente contro una delle gambe del robot di Gamer. 
《Non ve lo lascherò fare! Non vincerete mai contro di me! Invisible attack!》. 
Una rapidissima valanga di colpi di spada si abbatté con foga su Reflekta, rischiando quasi di sconfiggerla, ma lei utilizzò gli spostamenti della nube di profumo causati dai movimenti  dell’Invisibile per intercettarla appena in tempo grazie ad un affilato pezzo di metallo e la colpì con quello all'altezza della spalla. 
《Maledizione, tu…》 
《Ferma Sabrina!》 Urlò il signor Raincomprix, parandosi davanti a lei e colpendo il robot con i suoi raggi rossi e blu e ribaltandolo per i continui urti. 《Smettila di fare così! Si può sapere che cosa è successo alla mia bambina gentile e timida!? Com'è possibile che quell'uomo ti abbia fatto questo!? Dov'è finita la mia piccola!?》 
Se il viso della ragazza fosse stato visibile, la sua sorpresa e il suo imbarazzo nel vedere il genitore, che ormai riteneva perduto, sarebbero stati palesi a tutti quanti. 《Papà!? Ma che cosa ci fai…!? I… io… credevo che tu fossi…》 Farfugliò lei con gli occhi sgranati e senza la minima idea di cosa dire o fare. 
Ma all'improvviso, un laser verde colpì in pieno l'uomo dai capelli rossi prima che lei potesse concludere la frase, mandandolo a terra, privo di sensi. 
《NOOO!》 Urlarono all'unisono le tre ragazze. La giovane invisibile sentì addirittura un forte senso di colpa, che, per un attimo, prevalse sul potere della sua Akuma. 
《Non ti distrarre proprio ora, possiamo ancora vincere la battaglia!》 Affermò Gamer, mentre Princess fragrance portava via dal campo di battaglia l'uomo incosciente. 
La ragazza provò a rispondere, ma un raggio lanciato a sorpresa da Reflekta la prese in pieno e la trasformò in un suo clone perfetto e, soprattutto, visibile. 
E non importava quanto lei provasse a scomparire nuovamente. I suoi poteri non le rispondevano minimamente. 
《Cosa diavolo sta succedendo!?》 Urlò lei tra l'esasperazione e la disperazione. 
《I miei poteri trasformano chiunque in un mio clone perfetto, ma oltre a questo annullano completamente i poteri del mutante colpito.》 La informò la ragazza in rosa. 
《Oh no!》 Esclamò lei, ma Gamer le si mise di fronte. 
《Levati dai piedi, idiota. Ci penso io a finirle. Killer cannon!》. 
Il suo robot diventò di colpo un gigantesco cannone laser futuristico di colore verde e nero, che lanciò un raggio laser potentissimo verso di loro. 
Solo che la ragazza con la pelle verde non si fece cogliere alla sprovvista da quell'attacco a sorpresa. 
《Parfume Vortex!》 Urlò infatti, generando il suo colpo più potente. 
Un gigantesco vortice di profumo cozzò contro il raggio, annullandolo, ma venendo a sua volta bloccato. 
《Peccato! Ritenta, sarai più fortunata!》 La prese in giro il ragazzo. 
《Detto fatto. Multi reflex!》 Esclamò la ragazza più alta, generando una tempesta di raggi luminosi. Solo che anche questa andò incontro allo stesso destino dell'attacco della sua migliore amica. 
《Continuate pure! Io potrei andare avanti per tutta la giornata!》 Disse il loro avversario. 
E così, cominciò una lotta alla pari tra i loro colpi migliori, solo che, alla fine, quando tutti e tre erano giunti allo stremo, le due ragazze sorrisero. 
《Pronta?》 Chiese Princess fragrance. 
《Assolutamente.》 Rispose Reflekta. 
《Parfume vortex!》《Multi reflex!》 Affermarono all'unisono. 
I due attacchi appena evocati sembrarono di colpo unirsi, generando una gigantesca sfera colorata, simile ad una stroboscopica, che si diresse rapidissimo verso l'Invisibile e Gamer. 
Nessuno dei due potè fare niente. Ci fu un gigantesco lampo di luce, seguito da una deflagrazione potentissima, che ridusse in pezzi il robot, gli occhiali del ragazzo, la spilla della ragazza e le akuma che i due oggetti contenevano. 
Quando il fascio luminoso si spense, i due ragazzi nemici erano a terra, ricoperti di fuliggine con i vestiti a brandelli e completamente privi di sensi. 
《Ce l'abbiamo fatta!》 Esclamarono le due allieve del maestro Fu. 
Un fulmine le mancò di pochissimo e Climatika avanzò verso di loro, insieme ad Imposteur, pronti a combattere. 
《Vedrete adesso chi ve la fa, stupide!》 Ringhiò la ragazza con l'ombrello. 
Stava per attaccare, quando una voce la interruppe. 
《Su, Regina dei ghiacci, perché dovresti rovinare loro la festa? Dopotutto, il meawraviglioso sottoscritto è il tuo avversario. E dedicherò questa nuova e sicura vittoria alla mia coccinella preferita.》 Disse Chat noir con una nota divertita e facendo l'occhiolino a Ladybug, facendola arrossire. 
《Non vantarti troppo micetto. In Italia si dice “chi si loda, si sbroda”.》 Disse Volpina, fluttuando a mezz'aria. 
《Ci sei anche tu!?》 Chiese la ragazza con i codini lilla e viola. 
《Beh, non è così strano che combattano insieme. Sono il gatto e la volpe, dopotutto.》 Affermò Imposteur. 
Il biondo sorrise. 《Niente male come battuta.》.

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Capitolo 22
*** Amici o rivali parte finale ***


Climatika non si fece attendere. Sapeva che non avrebbe perso come gli altri. Avrebbe sconfitto qualsiasi avversario le si fosse parato di fronte.
Aprì subito il suo ombrello con un sorriso beffardo.
Un tremendo uragano prese subito forma e ad un suo ordine si abbatte sulla piazza con violenza inaudita, facendo volare via ovunque pezzi di macerie e polvere, impedendo così la vista a Chat noir e Volpina, che cercarono meglio che potevano di coprirsi gli occhi e di rimanere ancorati a terra.
Ma, man mano che passavano i secondi, le correnti d'aria diventavano sempre più potenti e distruttive.
La ragazza volpe, allora, prese il volo, cercando di non farsi spazzare via e, nel contempo, continuando a cercare la creatrice di quel tifone con lo sguardo, ma il vento e la polvere continuavano a turbinare attorno a lei, rendendo vani i suoi tentativi.
《Forza piccola volpe spaurita. Trovami se ci riesci.》 Disse la sua avversaria da un punto imprecisato alle sue spalle, mentre uno strano rumore intenso e roboante risuonava tutto attorno.
Lei, intuendo la sua prossima mossa, fece appena in tempo a scansarsi, che un fulmine le passò proprio accanto.
E questo successe di nuovo. E ogni volta che lei evitava una saetta, altre dieci le si stavano già dirigendo addosso. 
E non solo quelle. Al vento e ai fulmini si aggiunse presto anche la grandine, che stava continuando a mitragliare con forza lei e il ragazzo gatto, che stava combattendo contemporaneamente contro Imposteur.
Lui aveva assunto l'aspetto di Coeur du pierre e, approfittano della sua pesantezza e della sua forza, continuava ad attaccare con foga, infischiandosene del vento.
E purtroppo, il suo bastone era pressoché inutile sulla sua pelle di roccia.
Tutto quello che poteva fare era dunque evitare gli assalti diretti, ma non sarebbe riuscito a reggere quel ritmo per molto tempo senza essere travolto dai colpi del trasformista o spazzato via dai venti circostanti.
Insomma, la loro situazione non era delle migliori, ma il peggio doveva ancora venire. 
Alla fine, infatti, sia lui che l'italiana furono trascinati in aria dai venti insieme ad Imposteur, che era tornato al suo solito aspetto, e si ritrovarono alla completa mercé della loro avversaria. 
E lei, continuando a ridere come una pazza, diede il via, tramite i suoi fulmini e la grandine, ad una specie di tiro al bersaglio con Chat e Volpina nel ruolo di quest'ultimo.
Ma anche loro due avevano i loro assi nella manica.
Grazie al potere del suo flauto, l'italiana cominciò a creare copie illusorie di sé stessa e del suo compagno di squadra. 
Naturalmente, queste svanivano nel nulla appena venivano colpite, ma questo diversivo dette il tempo al biondo di avvicinarsi abbastanza ad uno dei palazzi lì vicino.
《Cataclisma!》 Urlò, mentre l'energia distruttiva si propagava sulle travi e spezzava in due l'edificio, facendolo crollare.
Ovviamente, Climatika e Imposteur evitarono che gli cadesse addosso facilmente, utilizzando le correnti per spostarsi, ma la tempesta che si era creata terminò di colpo, dando, se Non un vantaggio, almeno una speranza ai due eroi in nero e arancio.
Appena tutti rimisero i piedi per terra, il ragazzo Gatto partì immediatamente alla carica, volendo cogliere di sorpresa i nemici, però qualcosa lo fermò. 
La pelle di Theo fu attraversata da un'onda e lui cominciò a cambiare. Divenne più basso, gli occhi diventarono verdi e felini, i capelli schiarirono e delle orecchie e una coda di pelo nero spuntarono.
In un attimo, Chat noir si ritrovò faccia a faccia con un clone di se stesso.
In pratica, era lui ad essere stato colto di sorpresa.
《Ma che cosa…?! Hey! Questo si chiama furto di identità!》.
L'altro sorrise con orgoglio e scherno. 《Infatti. Si vede benissimo, che tra i due, io sono il più gattastico.》 Rispose lui con un sorrisetto e partendo alla carica.
《Fai anche pessime battute.》 Commentò stizzito il diciottenne, parando di poco un colpo di bastone col suo.
Approfittando della respinta, il ragazzo in nero originale si distanziò e si mise in una posizione da schermidore.
《Fatti avanti, clone da due soldi.》 Lo provocò col suo solito sorriso sicuro.
L'altro non si fece attendere e partì all'attacco con un affondo poderoso. 
Lui evitò il corpo con una contorsione della schiena impressionante, per poi colpire con forza l'arma dell'avversario con la propria.
Dopodiché entrambi eseguirono un incredibile salto acrobatico, continuando a tentare di colpirsi coni bastoni. 
E appena tornarono a terra, Imposteur ne approfittò per saltargli nuovamente addosso ed atterrarlo, ma lui lo respinse tramite una spinta delle gambe, per poi usare di nuovo il bastone per attaccare.
Mentre i due felini davano inizio ad un tremendo combattimento, le due ragazze erano rimaste ferme a guardarsi.
Di colpo, Climatika generò di nuovo un puntentissimo colpo di vento contro Volpina, che, essendo stata colta di sorpresa, fu scaraventata indietro come un fuscello.
《Voi siete deboli e troppo buonisti. Non riuscirete a batterci!》 Affermò la diciassettenne con un sorriso vittorioso, centrandola in pieno con un terribile fulmine. 
Solo che La ragazza volpe svanì in una nuvola di fumo arancione davanti ai suoi  occhi e poi un tremendo calcio rotante colpì il collo della giovane con l'ombrello, e la spedì lunga distesa per terra.
《Spiacente dolcezza. Se speri di fregare una volpe, sei più stupida di quanto pensassi.》 Affermò l’italiana, sbucando dietro le sue spalle, prima di prendere il volo e gettarsi a rotta di collo verso di lei, centrandola con una poderosa testata sull'addome.
Lei perse nuovamente l'equilibrio e questo diede il tempo a Volpina di fare la sua mossa successiva.
《Foxfire!》 Urlò con foga, mentre dalla punta del suo flauto partiva una terribile ed enorme fiammata che centrò in pieno Climatika.
Quando ne uscì, era quasi irriconoscibile. Ormai indebolita, con i vestiti bruciati, pieni di buchi e cenere, la pelle rossa e ustionata e i capelli arruffati e strinati.
Ma non era ancora sconfitta. Infatti, si rialzò con aria furente. 
《Questa me la paghi, razza di volpe bugiarda da due soldi! Ti farò assaggiare tutto quello di cui sono capace! Stormy hurricane!》 Urlò con foga.
Immediatamente, un tornado di dimensioni a dir poco mastodontiche si riversò nella piazza, riducendo a brandelli palazzi e costruzioni con raffiche terribili, mentre fulmini, grandine, pioggia tartassavano chiunque fosse presente nella piazza.
E, proprio nell'occhio del ciclone, Climatika rideva in maniera isterica, ordinando ai venti di investire ogni cosa e ridurla a brandelli.
Chat noir, Volpina, Imposteur, ma anche Ladybug, tutti i suoi amici, il maestro Fu, gli altri adulti, i giovani mutanti sconfitti, Papillon e Antibug furono travolti dalla furia degli elementi. E stavolta non servì a niente tentare di opporsi Alle raffiche. 
Furono tutti trascinati in aria e catturati dai venti in un attimo.
L'anziano cinese creò una barriera circolare affinché proteggesse se stesso e tutti i suoi alleati, ma Chat noir e Volpina erano comunque rimasti fuori dalla sua portata e l'uomo non aveva abbastanza energia per creare uno scudo anche per loro.
《ADRIEN! LILA!》 Urlò preoccupata Ladybug.
《Non resisteranno a lungo, se non facciamo qualcosa… La tempesta li farà a pezzi!》 Esclamò Jagged.
I due ragazzi, in effetti, stavano venendo sbattuti da una parte all'altra come due bambole di pezza. Cosa che risultava molto dolorosa. 
E purtroppo sapevano che non avrebbero retto a lungo.
Entrambi avevano vari ematomi su tutto il corpo e le loro tute erano ricoperte di graffi e buchi per i colpi subiti.
《Non vinceremo mai se continuiamo così!》 Urlò il biondo, cercando di sovrastare l’ululato del vento.
La mora lo sapeva benissimo, ma nessuno dei due era pronto ad arrendersi. Non l’avrebbero data vinta a Papillon.
《Usa il cataclisma! Cerca di avvicinarti a lei e usa il tuo potere sul suo ombrello! È sicuramente lì la sua akuma!》 Urlò di colpo l'italiana.
Il ragazzo gatto ci provò, ma una frusta si avvolse attorno al suo polso e spinse la sua mano contro un edificio. Questo venne ridotto in mille pezzi e l'attacco andò a vuoto.
《Ma che diavolo…!?》 Urlarono tutti e due, prima di sentire una fastidiosa e fin troppo familiare risata.
《Non riuscirete a batterci. Io sono troppo abile per essere sconfitta. E affrontando quella volpaccia non mi rovinerò nemmeno la messa in piega.》.
Antibug e Imposteur, sostenuti e protetti da un gigantesco sciame di farfalle, si stavano dirigendo verso di loro ad alta velocità.
《NO! Ci mancava solo lei! Maestro Fu, mi faccia uscire! Devo aiutarli!》 Esclamò Ladybug.
《Mia cara, è troppo pericoloso. Non posso…》 L'anziano cinese fu zittito dalla faccia autoritaria e vagamente intimidatoria della ragazza coccinella.
Un varco si aprì nella barriera e la giovane si buttò nella mischia.
Ad accoglierla, vi era lo sfacelo più totale. Non era rimasto niente attorno a loro, se non detriti e macerie trasportati dal Tifone.
Fortunatamente per lei, le tute arancioni e nere dei suoi compagni spiccavano parecchio. 
Subito provò a dirigersi verso i suoi amici, usando la frusta come una liana, e riuscì ad intercettare un attacco della bionda poco prima che andasse a segno.
《Ti sei unita anche tu? Bene. Ora ti darò una bella sistemata, Marinette Dupain Cheng!》 .
La franco cinese si limitò semplicemente a placcarla, dandosi lo slancio grazie ad un palazzo e saltandole addosso. 
E intanto, Chat noir e Imposteur facevano ricominciato a menarsi di santa ragione. Solo Volpina era rimasta ferma.
Sapeva che quel tifone era un impaccio troppo grosso per lei e i suoi alleati. Doveva assolutamente fare qualcosa.
Poi, di colpo le venne in mente una soluzione. Era alquanto rischiosa, soprattutto perché non solo avrebbe prosciugato le sue energie, ma avrebbe rischiato di carbonizzare tutti. Sapeva che le illusioni non sarebbero servite a nulla e quella era la sua unica idea.
Cominciò dunque a volare seguendo la corrente, sempre più velocemente, fino a quando non puntò il flauto proprio in mezzo ai venti.
《FOXFIRE!》 Urlò, mentre il suo colpo più potente si propagava grazie alla potenza delle raffiche e mutava il tifone in un gigantesco globo fiammeggiante.
Subito dopo, una deflagrazione tremenda scaraventò tutti a terra.
Volpina si accasciò sulle ginocchia, mentre osservava il suo operato.
L’ombrello di Climatika e la sua akuma erano ormai cenere e lei era tornata alla normalità, ponendo fine alla tempesta.
《Sei stata grande Lila!》 Esultò Ladybug vicino a lei.
L'italiana sorrise nonostante il fiatone.
Anche Chat noir tirò fuori il suo solito ghigno. 
《Si. Adesso però riposati. È arrivato il nostro momento, My lady.》
《Ottimo. Allora fai tu gli onori, micio.》.
Il biondo non se lo fece ripetere. 
Usando il bastone come un bastone da salto in alto, arrivò addosso ad Imposteur, che aveva preso le sembianze di Dessinnateur, e gli rifilò una tremenda ginocchiata allo stomaco, per poi dargli una tremenda bastonata in testa e farlo sprofondare in un cratere grazie al Cataclisma. 
Il ragazzo provò a rispondere con un colpo di pennello, ma il parigino evitò il colpo con eleganza e lo schiacciò sotto al suo peso, per poi caricare un pugno. L’altro provò nuovamente a mutare, diventando una copia di Ladybug, ma il pugno colpì in ogni caso la sua mascella. Infine, il biondo lo afferrò per le spalle e gli diede una tremenda testata che lo mandò definitivamente al tappeto.
《Scusa. Ma la mia lady è molto più bella della tua imitazione.》 Affermò il ragazzo gatto, per poi prendere l'anello dal dito del rivale e romperlo. Come da prassi, la farfalla nera uscì da esso e venne prontamente distrutta.
《Bene. E con questo sono due. Ora resta solo Chloè.》.
Intanto, la sopracitata bionda stava ancora combattendo con la mora a suon di frustate.
Nessuna delle due aveva la minima intenzione di perdere contro la rivale, ma Antibug stava riscontrando più problemi del previsto.
Le frustate della ragazza dagli occhi blu erano precise, rapidissime e spaventosamente violente. 
E poi, cosa inconcepibile per lei, l'aveva anche colpita delle volte!
La bionda provò di nuovo a menare la sua frusta, ma quella della sua avversaria si avvolse intorno alla sua caviglia e Ladybug iniziò a ruotare su se stessa come una trottola, fino a quando la sua rivale cadde a terra in preda ad un violento capogiro, ma non sarebbe bastato quello per fermarla.
《Bene. Ora ne ho abbastanza di te! Ti distruggerò! Anti charm!》 Urlò, mentre la sua frusta scintillava e si trasformava in una gigantesca spada nera e larga a pois rossi.
Ladybug, presa in contropiede, fu costretta ad abbassarsi per evitare un colpo che l'avrebbe senza dubbio decapitata, ma, avendo perso l’iniziale vantaggio, fu costretta a scappare, cercando di evitare i fendenti.
《Lucky charm!》 Urlò, sperando che col suo potere speciale comparisse qualcosa di utile, solo che la sua frusta si trasformò in un banale sacchetto di biglie.
La sua nemica rise. 《Credi davvero di potermi fermare con delle biglie?》.
No. Ovviamente no. La mora non aveva idea su cosa fare, se non continuare a fuggire, ma inciampò su un masso e cadde a terra.
La bionda le fu subito addosso, pronta ad infilzarla con la spada.
Chat noir vide la scena si precipitò in suo soccorso, ma non sarebbe riuscito ad arrivare in tempo.
Infatti, Antibug affondò la spada poco prima che lui le raggiungesse, ma, invece di sentire la carne che si squarciava, la lama penetrò solo nel terreno.
Tutti rimasero in un silenzio scioccato, soprattutto il biondo, ma poi la ragazza mora spuntò dal nulla e arrivò rapidissima verso la sua rivale e le rifilò un potente calcio al mento.
Sotto le ali di tessuto della sua tuta battevano freneticamente un vero paio di ali da coccinella trasparenti e lucide.
《TU HAI LE ALI?!》 Chiesero tutti i presenti con gli occhi sgranati. 
Lei annuì, prima di essere avvolta dall'abbraccio del ragazzo gatto.
《Non farmi più preoccupare così! Credevo che to avesse trapassata! Ho perso dieci anni di vita!》
Lei rise e fece un occhiolino. 《Tranquillo. Non ti sbarazzerai di me così facilmente.》.
Poi, si voltò verso Antibug, che stava partendo nuovamente alla carica, e di colpo le venne un'idea. 《Allunga il bastone… adesso!》 Urlò, mentre rovesciava le biglie per terra.
Chat noir lo fece e la sua arma fece sfuggire la spada di mano alla bionda, che venne immediatamente colpita da un calcio e poi scivolò sulle sferette di vetro, cosa che permise alla ragazza di afferrare gli orecchini neri che indossava e frantumarli.
Come da programma, la farfalla nera uscì e venne rapidamente distrutta.
《Bene. Adesso, tocca a Papillon.》 Affermarono i due con aria fiera.

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Capitolo 23
*** L'ultima occasione prima parte ***


Papillon  li osservava dall'alto, senza mostrare emozioni.
《Fatti sotto Papillon! Ormai sei spacciato!》 Gli intimò Chronogirl.
Lui la ignorò. Continuava a fissare Chat noir e Ladybug, sempre vicini e pronti a difendersi a vicenda.
Quella vista lo disgustava profondamente.
Quello era suo figlio. Era il neonato che aveva concepito, il bimbo che aveva cresciuto, il ragazzo che aveva protetto.
Aveva provato a difenderlo ed amarlo con tutte le sue forze per anni, tenendolo lontano dai pericoli del mondo esterno, ma qualcuno glielo aveva portato via comunque!
Ma le cose sarebbero cambiate presto.
Non avrebbe permesso a quel gruppo di ragazzini di batterlo.
I suoi guerrieri erano stati tutti sconfitti, ma erano sempre stati solo burattini nelle sue mani.
Non aveva bisogno di loro per realizzare il suo scopo.
Avrebbe Comunque creato un nuovo mondo in cui solo i mutanti sarebbero stati accettati. 
Avrebbe finalmente reso felice la sua Sophie e difeso Adrien.
Non ci sarebbe più stato niente a dividerlo dalla sua famiglia.
E avrebbe ucciso tutti quelli che si sarebbero opposti a quel suo desiderio. A partire da quel gruppetto di impertinenti.
Soprattutto dalla ragazza che stava tentando di rubargli suo figlio!
Senza una parola, aprì le ali e si gettò in una vertiginosa picchiata verso di loro, ma una barriera verde lo fermò.
《Basta così, Gabriel. Hai già fatto abbastanza danni. È il momento di porre fine a questa follia. Metti da parte il tuo folle progetto!》 Gli disse il maestro Fu.
L'uomo ringhiò. 《Non sperarci, vecchio.》.
Una nuvola di farfalle nere travolse tutto, ma Jagged utilizzò le sue onde sonore per respingerle tutte in colpo solo.
A lui si unirono anche Wang, D'Argentcour, il generale Raincomprix e il signor Ramier.
Cibi esplosivi, lame di energia, laser rossi e blu e stormi di piccioni si abbatterono contro gli insetti alati e lo stesso Papillon.
Lui, però, non fece una piega.
Con un poderoso colpo d'ali, spazzò via tutti gli attacchi e lanciò nuovamente le sue farfalle verso il gruppo di mutanti adulti.
Subito le barriere di Fu si alzarono, ma il loro nemico aveva in mente proprio questo.
Infatti, le akuma entrarono dentro la barriera e la fecero diventare viola.
L'anziano cinese ne perse immediatamente il controllo e lo schermo, sotto i comandi di Papillon, rinchiuse lui e gli altri uomini in un grosso cubo di energia indistruttibile.
E per quanto i sei cercassero di liberarsi, non c'era proprio verso di uscirne.
《Mi occuperò più tardi di voi. Ora, saranno i ragazzini a pagare. Goditi lo spettacolo, Fu.》 Affermò l'uomo farfalla, osservando l’anziano picchiare contro il vetro e poi i giovani mutanti arrivare di corsa in suo soccorso.
Ladybug e Chat noir erano in testa al gruppo, con tutti gli altri al seguito, e tutti erano pronti ad affrontare l'ennesima battaglia.
Nessuno di loro si era completamente ripreso dagli scontri che avevano sostenuto, ma questo non li avrebbe di certo fermati.
Solo che Papillon non si fece impressionare troppo dal loro arrivo battagliero.
Ad un suo schiocco di dita, le farfalle oscure si accanirono subito su di loro, travolgendoli con un furia vorticante di ali nere.
Nessuno riusciva a vedere nulla in quel mare oscuro, ma Volpina e Princess fragrance avevano la soluzione.
Disposero la punta del flauto di fronte alla boccetta di profumo.
《Parfume vortex!》
《Foxfire!》
I due colpi si combinarono e una vampata gigantesca percorse la piazza, distruggendo le farfalle e riempiendola di lingue di fuoco.
Papillon fu costretto a spostarsi per non venire bruciato, ma Chronogirl approfittò del momento e gli arrivò immediatamente addosso, pattinando a tutta velocità e facendolo precipitare con il suo peso sulle pietre Annerite dal fuoco.
《Questo è per esserti preso quell'idiota di Kim e per come lo hai trattato!》 Disse, tirandogli un tremendo pugno in faccia. 
E a questo ne seguirono molti altri. 
Lo stava proprio malmenando. 
O almeno, ci provava.
Perché lui, nonostante il naso sanguinasse copiosamente e uno strano senso di debolezza che lo stava debilitando, non si scompose affatto. 
《Sei troppo debole per farmi seriamente male》.
Una scarica di farfalle la respinse indietro, ma prima che l'uomo potesse alzarsi, una cascata di bolle esplosive lo travolse in pieno, e poi una icona di pausa lo mancò per un soffio.
Bulleur e Lady WI-FI erano arrivati in soccorso della loro amica, seguiti da Reflekta e Dessinnateur.
Quest'ultimo dipinse immediatamente un grosso bazooka e cominciò a sparare tremendi colpi esplosivi con quello, mentre la ragazza in rosa ingaggiava uno scontro corpo a corpo contro l’uomo farfalla.
Lui, però, si limitava solo a schivare i suoi calci e si liberò di lei con un vortice di farfalle.
Allora, il ragazzo dalla pelle azzurra lanciò un'altra scarica di bolle esplosive, mentre icone di pausa o blocco, colpi di Bazooka e raggi si univano al suo attacco.
Papillon si avvolse con le sue ali e immediatamente le riaprì, deviando i colpi e poi ripartendo all'attacco.
Si lanciò addosso ai quattro e li spedì a terra, poi alzò il bastone che aveva al fianco.
Le sue farfalle apparvero di nuovo e colpirono i quattro con la stessa potenza di un ariete e li scaraventarono lontano per l'ennesima volta.
Ladybug, Chat noir e Volpina li presero al volo per un soffio.
Gli insetti neri, dunque, li caricarono all'istante, ricacciando indietro l'italiana e il biondo. 
Ma la ragazza coccinella fece schioccare la sua frusta, legandola alla caviglia di Papillon e andandogli dritto addosso.
Rotolarono sull'asfalto, usando le ali per non perdere l'equilibrio.
《La smetta signor Agreste! Io so chi è lei. Prima era un famosissimo stilista. Il più rinomato di tutta Parigi! E di certo non era una cattiva persona!》
L'altro si alzò in piedi. 《Hai detto bene. Io ERO lo stilista più rinomato di tutta Parigi. Ma adesso sono solamente Papillon! Creerò un nuovo mondo. E Farò a pezzi chiunque si opporrà ai miei ordini. E ti giuro che tu e i tuoi amichetti sarete i primi a subire questa punizione!》.
Una nuvola di farfalle le andò addosso come una palla di cannone, ma Volpina e Princess fragrance si misero in mezzo, iniziando a ruotare su loro stesse a gran velocità, disperdendo le farfalle. 
《Quando lo capirete che non potete battermi ragazzini?》 Urlò Papillon, lanciando altre farfalle.
L'italiana, allora, iniziò a suonare con il suo flauto una melodia molto più lunga del solito e subito una nebbia arancione avvolse tutto, ostruendogli la vista.
Ladybug approfittò del diversivo e diede ordini sotto voce a tutti i suoi compagni.
E appena l'illusione della nebbia si dissolse, il loro nemico si ritrovò accerchiato su ogni lato.
《ADESSO!》 Urlò poi la ragazza coccinella.
《Chronostop!》
《Artshock!》
《Cortocircuito!》
《Bubble humming!》
《Multi reflex!》
《Parfume vortex!》
《Foxfire!》
Il tempo si bloccò in un attimo grazie a Chronogirl, e poi scariche di pittura, onde elettriche, vortici di bolle, enormi raggi, uragani di profumo e terribili vampate di fuoco travolsero Papillon in pieno.
《Piano gattastico, Mylady. Sempre pronta a tutto, come sempre.》 Commentò Chat noir.
La diretta interessata gli rivolse un sorriso imbarazzato, solo che questo le morì sulle labbra quando vide l'ennesima nuvola di farfalle nere arrivarle addosso.
《Cataclisma!》
Il biondo si mise in mezzo e l'energia distruttiva dei suoi artigli distrusse gli insetti.
Ma poi, si sentì afferrare per la coda e portare sempre più in alto.
Le mani di suo padre lo tenevano ben saldo e, per quanto lui si dimenasse, non lo lasciava andare.
L'uomo farfalla lo portò immediatamente in cima al palazzo e solo allora lo mollò.
Il felino atterrò ed iniziò quasi a soffiargli contro. 
Il bastone metallico ancora in mano, le orecchie appiattite sul cranio e gli occhi dardeggianti.
《Perché ti comporti così con me, Adrien? Sono tuo padre dopotutto.》
《No. Non lo sei più.》
Il biondo partì all’attacco con foga.
Menava colpi potenti, che suo padre si limitava semplicemente ad evitare. E sempre mantenendo quella sua espressione accondiscendente.
E questo lo faceva solo infuriare di più.
Non sapeva come mai, ma gli era improvvisamente venuta una gran voglia di picchiarlo a sangue.
Ma non ci mise molto a realizzare il motivo.
Quell’uomo aveva attaccato la sua signora e i suoi amici, aveva allontanato alcuni dei loro compagni dall'Istituto, semi distrutto la loro casa e creato una nuova guerra tra umani e mutanti contro la volontà di tutti.
Era un mostro!
Ma lui Sapeva che poteva, anzi doveva, vincere!
Non gli avrebbe permesso di mandare in frantumi tutto il lavoro fatto dal maestro Fu e i suoi vecchi compagni.
Non voleva che tutti gli umani venissero massacrati.
Se pensava a gente come i genitori di Marinette o i nonni di Lila, non poteva fare a meno di difendere ogni uomo rimasto.
Di colpo, però, il bastone di Papillon bloccò quello di Chat noir. 
《Stare insieme agli apprendisti di Fu ti ha fatto male. Prima non ti saresti mai rifiutato di obbedire ad un mio ordine.》
《Io direi piuttosto che a farmi male sono stati i tre anni di tortura che ho subito.》 Ribattè lui, menando un altro colpo.
《Non sono stato io a mandartici. Sei stato tu a fuggire da casa! Se mi avessi ascoltato non sarebbe accaduto!》 Ribattè lui, prendendo il volo e continuando a fendere l'aria con la sua arma.
《Non me ne importa nulla! Tutta questa storia non è iniziata a causa della discriminazione generalizzata dei mutanti, ma solo per il tuo odio verso gli umani! Non ti è mai importato nulla di me dopo la morte della mamma. E appena sono stato catturato, tu mi hai usato come capro espiatorio per attaccare chiunque non fosse come noi!》
L'uomo si pietrificò per la sorpresa, e questo permise al biondo di mandare a segno un colpo terribile.
Con un colpo di artigli, lacerò la sua ala destra.
Schizzi di sangue scesero a fiotti da essa e Papillon urlò di dolore.
Perse immediatamente quota e dovette aggrapparsi ad un cornicione per non sfracellarsi al suolo.
Approfittando di quel momento, tutti gli amici del ragazzo gatto vennero in soccorso, pronti alla lotta come non mai.

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Capitolo 24
*** La fine.... ***


Nella piazza del Louvre era scoppiato il finimondo.
Farfalle morte ovunque, il terreno spaccato e sbriciolato, gli edifici circostanti abbattuti e le macerie ormai sparpagliate.
L’oscurità notturna era sopraggiunta e ora avvolgeva tutto in un'atmosfera inquietante.
E in mezzo a tutto quel disastro, Ladybug, Chat noir, Volpina e tutti i loro compagni erano in piedi di fronte a Papillon.
Avevano tutti varie ferite ancora sanguinanti sul corpo, gli abiti strappati ricoperti di polvere e il fiatone per colpa dei tremendi combattimenti che stavano sostenendo in quelle ore. 
Era quasi tutto il giorno, infatti, che non toccavano cibo o acqua e non si erano riposati neanche per un attimo. Eppure, tutti dimostravano ancora una fierezza incredibile.
La loro caparbietà gli avrebbe impedito di cadere.
Ma il loro nemico non era da meno.
Nonostante l'ala danneggiata gravemente e i vari tagli sul volto e le braccia, il suo sguardo di ghiaccio non era mutato.
Esprimeva sempre lo stesso odio nei confronti di tutto. 
Tutto quello che gli era stato detto non aveva cambiato niente.
Non era disposto a rinunciare al suo progetto.
Con un colpo del suo bastone, fece abbattere l'ennesima nuvola di farfalle nere sui suoi nemici, ma bastò un colpo di pennello dell'artista dai capelli rossi per farle sparire.
Ma quell’attacco fu l'ennesimo segnale di inizio.
Stavolta, tutti e Otto i giovani mutanti attaccarono in contemporanea. 
Pattinando velocissima, Chronogirl gli arrivò addosso, sbilanciandolo con un calcio alle sue gambe, mentre Volpina, Princess fragrance e Reflekta evocavano nuovamente i loro poteri speciali.
L'esplosione che ne conseguì, fu tanto devastante che ridusse completamente in pezzi la piazza.
Dessinnateur e Lady WiFi attaccarono subito dopo, gettando solvente acido e icone di ogni tipo verso di lui.
L'uomo aveva provato a difendersi con le sue farfalle, costruendo delle barriere grazie ad esse, ma non c'era stato niente da fare.
I colpi avevano attraversato le sua protezioni come un ariete.
Ma la loro offensiva non era ancora finita.
Le bolle esplosive e le bastonate di Chat noir e Bulleur lo spedirono all'indietro con forza, togliendogli il fiato per l'impatto.
I ragazzi, quando lo videro cadere a terra, sorrisero. Era la volta buona per finirlo.
La ragazza in rosa shocking e l'artista dai capelli rossi si gettarono verso di lui con calci e pittura, ma lui evitò con energia e rispose con dei dolorosi pugni nello stomaco e respinse anche l'assalto di Chronogirl.
Ma si rialzarono tutti.
Stavano per colpire di nuovo tutti insieme, ma una figura rossa volò rapidissima verso l'uomo in viola.
Tutti ci rimasero di sasso.
Ladybug era spuntata dal nulla e aveva afferrato Papillon per il colletto.
Immediatamente lo portò in alto, trascinandolo sul tetto di uno dei palazzi e lasciandolo cadere lì.
Lui, nonostante tutto, si rialzò nuovamente. 
E se lo sguardo avesse potuto uccidere, quello che rivolse alla giovane l'avrebbe tagliata in due all'istante.
《Maledetta Coccinella. Sei stata tu a portarmi via mio figlio. Tu e quel traditore di Fu. Io vi odio. Esattamente come quei maledetti che sono tuoi amici. Ma tu sei la peggiore. Lui Ti chiama “My lady”. Si rivolge a te con amore e ti guarda come se fossi la cosa a lui più preziosa. Come se tu potessi essere lontanamente degna di questo. Sono io l'unico che lo merita quell'amore.》 Disse, latrando quasi come un cane rabbioso.
La ragazza rimase immobile e in silenzio.
Era nuovamente arrossita di fronte ai quei commenti.
Era vero. Adrien le piaceva, davvero tantissimo. Era una a persona davvero speciale per lei.
E proprio per questo non aveva intenzione di farlo combattere contro suo padre.
Ma venne colta di sorpresa quando proprio il biondo le atterrò vicino, il solito sorrisetto sulle labbra.
《Ma come, My lady. Mi vuoi escludere dalla festa? Il meoraviglioso me? Sei così crudele.》
La coccinella sbarrò gli occhi. 《Chat… io…》
Lui sorrise, intuendo cosa stava per dire. 
《Non preoccuparti. Lui è mio padre, ma non ti farò combattere da sola per questo. E lo stesso vale per gli altri.》
Lei scosse la testa. 《Non voglio che tu duelli contro di lui in questo modo. Sarebbe orribile dopo tutto quello che vi siete detti e… io non voglio che ti succeda qualcosa di brutto. Ci tengo tantissimo a te. Davvero tanto. Sei fantastico. Un ragazzo, coraggioso, premuroso, audace, dolce e bellissimo e non voglio farti lottare con lui e nemmeno perderti!》.
Aveva le guance arrossate e lo sguardo basso mentre balbettava a più non posso.
In quel momento era davvero tenerissima agli occhi del ragazzo gatto.
Dunque ghignò, sollevandole il capo e avvicinandosi al suo viso, interrompendo quel fiume di parole.
La sensazione seguente… fu qualcosa di splendido per la ragazza.
Quelle labbra soffici e fresche poggiate sulle sue le fecero toccare il cielo con un dito.
Quando lui si separò, lei arrossì estasiata, ma non seppe cosa dire.
Poi si rese di nuovo conto di tutto quello che li circondava.
La scena vista da fuori doveva essere quasi strana, dal momento che erano in battaglia.
Non vi era stato nulla di romantico nell'atmosfera intorno a quel bacio... quella non era di certo la situazione migliore per dichiararsi!
E per di più, stava per cominciare la battaglia più importante della loro vita!
Guardò il biondo, per poi tirargli uno schiaffo abbastanza forte e diventando più rossa di un peperone.
《Ti sembra il modo di fare le cose?! Stiamo per combattere e tu mi baci!?》 Sbraitò la coccinella. 
《Si mia lady, comunque… ahia! Che male.》 Ridacchiò il biondo.
Intanto Papillon, che aveva assistito a tutta la scena, era diventato altrettanto rosso, ma di rabbia.
Col suo bastone, creò una terribile onda di farfalle, ma i due la evitarono senza problemi, addirittura quasi ignorandolo e continuando a parlare come se nulla  fosse.
《Perché mi hai dato quello schiaffo, mia signora? Il mio bacio non era abbastanza passionale?》 Chiese lui divertito.
《Non è questo! Ti pare la situazione adatta per darmi un bacio!? Siamo in mezzo ad una battaglia contro tuo padre, che minaccia di distruggere per sempre l'umanità non mutante. Non è proprio l’atmosfera più adatta per una cosa simile!》
《Ohhh. Quindi devo intuire che non ti sia piaciuto?》 Domandò con supponenza. 
《Questo è un altro discorso!》Ribatté lei, di nuovo color ciliegia.
Tutti e due continuavano  a muoversi durante quella “litigata”, evitando ogni colpo e facendo infuriare ancora di più l'uomo farfalla.
I suoi insetti neri si scaricarono contro i due ragazzi per l'ennesima volta, ma il bastone di Chat noir le disperse.
《Beh, mia signora, sei pronta a combattere?》
《Certo che si. Ma torneremo sull'argomento, micetto. Non credere di potermi sfuggire.》
L'altro ghignò con aria maliziosa. 《E chi ti ha detto che voglio farlo?》
Quello fu troppo per Papillon. 
Quei due non stavano solamente amoreggiando davanti a lui, ma si stavano pure prendendo giocosamente in giro come se lui non ci fosse!
Afferrò il suo bastone con forza e tirò, rivelando la sua vera arma, ovvero un lungo e affilato fioretto.
Subito dopo, partì all'attacco contro Ladybug, ma l'asta metallica di Chat noir si mise nuovamente in mezzo.
《Sono io il tuo avversario ora.》 Disse con astio.
Iniziarono subito uno scontro di scherma impressionante.
Le stoccate dell'uomo erano rapide e mirate, nonostante la stanchezza e il dolore all'ala sanguinolenta, e per il biondo era seriamente difficile pararle, a causa anche dell'eccessiva forza che il suo avversario stava usando.
Si ritrovò dunque costretto solo a difendersi, arretrando sempre di più, fino ad arrivare sul ciglio del palazzo.
Neanche lui avrebbe potuto sopravvivere ad una caduta simile.
E quindi, anche se in modo un po' scorretto, la ragazza arrivò alle sue spalle. 
Con la sua frusta gli colpì la gamba, facendolo inciampare e cadere.
Lui si riprese in fretta, ma stavolta era il ragazzo gatto ad avere il vantaggio. 
Il bastone vibrava colpi con energia, intercettando lo stocco e superando la sua guardia.
Con un energico colpo al mento e uno alla mano, lo disarmò rapidissimo.
E Volpina e Lady WiFi lo bloccarono proprio mentre stava cercando di recuperare l'arma, tirandole un calcio.
Questa volò oltre il ciglio del palazzo e un attimo dopo le figure di Chat noir, Ladybug e tutti gli altri mutanti incombevano su di lui.
《Hai perso, Papillon. Ormai ti devi arrendere. Il tuo progetto folle non andrà a buon fine.》 Disse il biondo, ma la sua espressione non era vittoriosa. Tutt'altro.
L'altro, però, ringhiò. 《Non ho ancora perso.》
Staccò la spilla che portava sul colletto e una farfalla nera si posò su di essa.
Subito la macchina ad anelli che aveva creato in precedenza ricomparve nuovamente attorno a lui.
《Non ho intenzione di rinunciare al mio progetto!》 .
I cerchi in acciaio iniziarono immediatamente a ruotare sempre più rapidamente e Le farfalle nere a trasformarsi in energia.
Se non l'avessero fermato subito, di lì a poco ogni singolo umano nella città di Parigi sarebbe morto!
Ma il campo energetico sembrava fungere in qualche modo da scudo.
Per distruggerlo non erano servite né le icone di Alya o i raggi di Juleka e nemmeno le fiamme di Lila, le bolle di Nino o il profumo di Rose. Perfino i poteri di Alix e Nathaneal erano inutili.
Ormai erano tutti spossati.
La ragazza coccinella allora scattò come una molla.
《LUCKY CHARM!》.
La luce rossa del suo potere prese immediatamente forma.
Una piccola cornice argentata le apparve in mano, ma era la foto quella che la colpì davvero.
Una donna. Una donna bellissima che somigliava molto ad Adrien.
Aveva i suoi stessi occhi verdissimi, i tratti del volto regolari e delicati, lunghi capelli biondo grano poggiati sulle spalle e un sorriso pacifico.
Marinette comprese subito chi fosse e come doveva usare quell'oggetto.
Volò rapidissima verso Papillon e gli mostrò la fotografia.
Lui rimase di stucco.
Da quanti anni non vedeva una foto di sua moglie? E quella soprattutto.
L'aveva scattata lui stesso una settimana prima del loro matrimonio, eppure gli sembrava solo il giorno prima.
Quando ancora la sua vita era perfetta.
Ma quell'attimo di distrazione aveva permesso all'energia di diminuire un poco e grazie a questo il ragazzo era riuscito a toccare la sua macchina con gli artigli impregnati di energia distruttiva. 
《CATACLISMA!》.
Questa arrugginì in un attimo e crollò a pezzi.
l'uomo provò a tirarsi di nuovo in piedi, ma i due eroi furono subito su di lui insieme ai loro compagni.
Ormai era spacciato.
Non doveva nemmeno sorprendersi se suo figlio aveva quello sguardo gelato.
Probabilmente non lo avrebbe ucciso, ma di sicuro non lo avrebbe mai più fatto tornare lì.
Ma dovette ricredersi su tutto quando lui gli tese la mano.
《Che cosa…?! Tu mi…》
《Hai fatto di sicuro del male a molte persone. Anche a tutti ai miei amici. E hai usato me e la mamma come capro espiatorio per cominciare questa guerra assurda con gli umani.... Ma sei comunque mio padre. Posso capire perché lo hai fatto. E Non voglio che ti venga fatto troppo male.》 
Nel suo sguardo c'era ancora una buona dose di rabbia, ma anche rimpianto e… compassione.
《Adrien…》.
《Dobbiamo ripartire entrambi da zero. Non ti perdonerò facilmente, ma almeno ci proverò.》.
Papillon, seppure ancora senza parole, afferrò la mano di suo figlio.
Solo che anche stavolta successe qualcosa di terribilmente inaspettato.
Appena l'uomo si rimise in piedi, un terribile dolore alla schiena lo raggiunse e vomitò un fiotto di sangue, accasciandosi a terra.
Tra le sue scapole vi era conficcato un lungo pugnale simile ad una piuma di pavone.
Nonostante lo spavento e la sorpresa, i nove ragazzi riuscirono a vedere comunque una figura femminile ammantata di blu, elegante e sottile correre via tra i tetti. 
Cercarono di inseguirla, ma quando raggiunsero il tetto su cui l'avevano vista, era già svanita nel nulla.
Ma non avevano tempo di pensarci in quel momento.
Chat noir corse di nuovo verso suo padre.
Non poteva finire così. Non era possibile che dopo tutte quelle battaglie, tutto quel dolore, la sopportazione e la collera, suo padre morisse in quella maniera!
Quando raggiuse il corpo sanguinante, però, capì che non c'era molto da fare.
Era pallido e freddo, i vestiti lordi di sangue e il respiro troppo debole. 
Rose e Juleka cercarono di tamponare la ferita, ma non sarebbe servito comunque. 
《A-Adrien…》 sussurrò, afferrando la mano di suo figlio, accorso accanto a lui insieme a Marinette.
《Non… non commettere i miei errori. Io ancora odio… gli umani. Li odio per tutto quello che ci hanno fatto. E detesto… non essere riuscito ad ucciderli. E odio anche me stesso. Volevo… tenerti al sicuro, ma… ti ho solo allontanato. E di tutto questo… io mi sono pentito per anni.》.
Lanciò un mutuo sguardo a Marinette. Non serviva parlare per farle capire.
《Papà…》 sussurrò il biondo con lo sguardo lacrimante.
Quella parola fu qualcosa di meraviglioso per lui.
“Mi ha chiamato papà” pensò, mentre il suo sguardo si spegneva del tutto.
L'alba ormai era arrivata, ma ad accompagnarla c'era solo un urlo straziato.

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Capitolo 25
*** Ti Aspetterò ***


Erano passate quasi tre settimane dalla fine della terribile battaglia tra mutanti che aveva scosso Parigi fin nelle ossa. 
Quest'ultima era stata addirittura dichiarata ormai inabitabile per chiunque fosse umano.
Troppi edifici pericolanti e incidenti erano derivati dal terribile scontro contro Papillon e le varie sommosse che erano quasi all'ordine del giorno nei mesi antecedenti ad esso.
Era dunque diventata ufficialmente una città fantasma.
Nessuno passava più per le strade o osservava i monumenti distrutti.
Ormai anche le forze militari anti mutante erano state smantellate in quella parte della Francia.
L'unica traccia di vita rimasta era l'Istituto, l'unico luogo ospitante mutanti rimasto.
Lì la vita era ripresa più o meno normalmente dopo la fine del conflitto. 
I ragazzi e gli adulti, incluse le nuove reclute, si stavano dando da fare ogni giorno per riparare i danni causati dalla prima comparsa di Papillon e continuare il loro lavoro di salvataggio dei loro simili nel mondo.
Ma anche lì si respirava un'aria molto tesa e quasi elettrica.
La rabbia e la diffidenza per il tradimento dei ragazzi che avevano scelto di combattere con l'uomo farfalla era ancora palpabile e il maestro Fu, anche con tutta la sua flemma e la sua tranquillità, non si era ancora del tutto ripreso.
Nonostante questo, però, la vita ora stava scorrendo di nuovo tranquilla.
Solo che Marinette era ancora molto preoccupata per i suoi amici.
Era stato difficile recuperare, sia fisicamente che mentalmente, ma tutti loro avevano reagito molto male quando Chloè e gli altri mutanti traditori erano tornati a chiedere asilo e lo avevano ricevuto.
Specialmente perché, se almeno alcuni come Mylene, Ivan e Max avevano dimostrato di essersi seriamente pentiti della loro scelta… per altri non era stato così. 
E questo non aveva certo reso gli altri più propensi a perdonarli.
Lila e Alya tenevano costantemente d'occhio tutti e nove, soprattutto Chloè e Sabrina, mal sopportando addirittura la loro presenza.
Juleka non rivolgeva più la parola a nessuno di loro, reagendo anche con rabbia a volte, e perfino Rose, la più compassionevole e dolce del gruppo, li guardava con disgusto, esattamente come Nino.
Nathaneal non aveva mostrato particolari reazioni, ma visto il modo in cui li ignorava costantemente e non rispondeva a nessuna loro domanda, anche lui era ancora furibondo come gli altri.
Per quanto riguardava Alix… Nino, Nathaneal e il Signor Raincomprix avevano dovuto letteralmente placcarla per impedirle di rompere qualcosa a Kim e Jalil, ma di certo i suoi fantasiosi e coloriti insulti avevano fatto effetto, visto il modo in cui si aggiravano a testa bassa per le stanze.
Ma la ragazza coccinella era preoccupata soprattutto per Adrien.
Dopo la morte di suo padre era diventato apatico.
Non mangiava quasi niente, dormiva pochissimo e non reagiva a nessuno stimolo.
Tutti loro avevano provato a consolarlo, provocarlo e spronarlo in ogni modo, ma non era servito a niente. 
Una volta i loro amici avevano lasciato un cesto di croissant farciti in camera sua e lui non li aveva nemmeno toccati.
La sua situazione stava seriamente precipitando, ma non sapeva cosa fare.
Si stava scervellando da ore su cosa dirgli o cosa fare per cercare di farlo stare meglio, ma non le veniva in mente niente!
Ironicamente, però, quando alzò lo sguardo, vide di essere arrivata di fronte alla camera del biondo.
Era lì che si era praticamente segregato da tre settimane.
Provò allora a bussare.
《A-Adrien? Ci… ci sei? Sono… sono Marinette.》 
Le rispose solo il silenzio.
《Ehm… perché non esci? Ci sono ancora alcune parti da ricostruire, potremmo aiutare gli altri.》
Anche stavolta, neanche un suono arrivò alle sue orecchie.
Ora stava seriamente iniziando ad innervosirsi e pure spaventarsi.
Ok. In quei giorni era uscito pochissimo, ma quella totale mancanza di risposte era fin troppo strana.
《Adrien! Esci fuori! Lo so che stai male, ma stare chiuso lì dentro non ti farà sentire meglio!》
Aprì la porta, entrando nella camera, ma non trovò nessuno.
Ma quando guardò il letto, lo trovò perfettamente intatto. Non una piega o un segno.
Il suo cuore perse un battito. Corse verso l'armadio.
Niente nemmeno lì. Non ci trovò niente.
Tutti i suoi vestiti erano scomparsi.
La giovane, sempre più consapevole di ciò che era successo, si precipitò nel bagno con il cuore in gola.
Ma anche lì la attendeva una brutta sorpresa. Tutti i vari effetti personali erano spariti.
Il suo cuore sprofondò per lo spavento e, anche se aveva sperato fino all'ultimo di essersi sbagliata, ciò che temeva si era realizzato.
《Non è possibile.》 Disse tra se.
Corse fuori come una furia dalla stanza e si avventurò a tutta velocità per i corridoi, cercandolo in lungo e in largo.
Non poteva essere fuggito così. 
Adrien non li avrebbe mai abbandonati in quella maniera!
Avevano vissuto insieme per settimane e nel frattempo avevano riso, si erano divertiti, avevano combattuto, detto e fatto esilaranti stupidaggini e lo avevano reso uno della loro famiglia.
Anzi, per lei era anche più speciale di così!
E credeva che, dopo quel bacio, anche per lui fosse lo stesso.
Lo cercò praticamente in ogni stanza del primo piano, ma senza mai trovarlo.
Tentò ovunque, perfino negli sgabuzzini e nelle sale comuni, ma nulla.
Alla fine, stava quasi per crollarle sulle ginocchia. 
Aveva gli occhi lucidi di tristezza e frustrazione. Come aveva potuto fare una cosa simile!?
Senza una parola, un saluto o, anche meglio, delle scuse!
Ma poi, vide un movimento. 
Un'ombra era passata rapidissima davanti ad una finestra, salendo sul tetto .
Un'ombra con due scintillanti occhi verdi.
《Adrien!》 Esclamò lei.
Senza pensarci due volte, attivò il suo Miraculus e saltò attraverso la finestra.
Non lo avrebbe fatto scappare in quel modo. Non senza una spiegazione plausibile e assolutamente convincente!
Con la sua frusta si appese al cornicione e saltò anche lei sul tetto.
Appena atterrò, iniziò a corrergli dietro.
Il ragazzo gatto era velocissimo, saltava con agilità, usando i cornicioni come trampolini e percorrendo le tegole senza fatica, ma lei non era da meno.
Non le importava se lui non voleva parlarle. Se aveva intenzione di andarsene in quel modo, lo avrebbe inseguito anche fino in capo al mondo pur di capire perchè!
Le sue ali si mossero e la portarono immediatamente davanti a lui.
《Fermo dove sei!》 Intimò al biondo, che si bloccò subito.
Un brivido di paura gli attraversò la schiena. Doveva ammettere che era davvero spaventosa e affascinante al tempo stesso.
Dritta come non mai, gli occhi azzurri che mandavano lampi puntati dei suoi e un'espressione seria e decisa sul volto lievemente rosso per la corsa.
《Dove credi di andare così?》
Lui si riscosse e abbassò gli occhi. 《Ehm… io…》
《Tu…? Tu cosa!? Te ne stavi andando alla chetichella senza dire niente a nessuno! Senza dire niente a me!》
《Ascolta, Mylady…》
《No. Tu ascolti me!》 Lo zittì imperiosa e con la frusta in mano.
《Lo so che hai passato dei momenti molto difficili negli ultimi tempi. Anzi, momenti terribili. Ma non è una scusa per abbandonarci. Abbiamo tentato di starti vicino, e ti giuro che io più di tutti ti posso capire. È un'esperienza traumatica perdere i propri cari di fronte ai propri occhi. Ma fuggire non serve a nulla!》
《Mari…》
《E poi tu non sei uno che si comporta in questo modo! Non sei uno che prende e scappa come un bambino senza dire niente a nessuno. Che tu lo voglia o no, poi, tutti quelli che vivono qui ti vogliono bene. Io ti voglio bene. Anzi, molto molto più che bene! E non voglio che tu te ne vada! Quantomeno dammi una spiegazione!》.
Era arrossita per l'imbarazzo e la foga, ma non le importava.
Non si sarebbe mossa di lì.
Adrien assunse un'aria malinconica.
《Sono stato un idiota a non dirlo almeno a te, lo so. È solo che vedere la tua faccia al momento dell'addio mi avrebbe sicuramente spinto a rinunciare. Ma io ho bisogno di partire.》.
Aveva sempre un sorriso vagamente triste in faccia, quasi come se volesse scusarsi, ma l'altra non mollò la presa, nonostante il nodo che aveva alla gola.
《Perché? Perché non puoi restare qui con noi? Perché non puoi restare con me!?》
Aveva di colpo sentito gli occhi inumidirsi per la rabbia e la tristezza. Il suo cipiglio autoritario e minaccioso si era di colpo sgretolato di fronte a quelle frasi.
Forse non gli era stata abbastanza vicina da fargli capire che con lei poteva aprirsi, o forse  semplicemente lui non lo aveva fatto perché non la ricambiava come lei invece si era illusa.
L'altro sospirò, la situazione stava prendendo una brutta piega. 
《Lo sai il perché Marinette…》
《Voglio sentirtelo dire.》
《Semplicemente non voglio più coinvolgervi nei miei problemi》
Stavolta, Marinette rimase spiazzata.
《Cosa?》
《Papillon era mio padre e ha scatenato tutto quel disastro per vendetta e rabbia nei confronti degli umani per ciò che è capitato a me e a mamma. Non era neanche un vostro problema, ma tu, Nino e tutti gli altri siete ci comunque rimasti invischiati. E non voglio che succeda ancora.》
《Non è qualcosa che puoi decidere da solo! Se ti abbiamo aiutato in quella lotta, è perché lo volevamo.》
《Ma non è stato comunque giusto. Tutti voi avete passato momenti da inferno e io non lascerò che ne viviate altri a causa mia. Io amo questo posto. È stata la casa che desideravo, ma non posso più rimanere qui. Lo capisci?》
Quella dannata tristezza non voleva lasciare i suoi occhi verdi.
E ormai quelli azzurri di lei erano bagnati.
《Dove andrai allora?》
Il biondo esitò. 《Non lo so. Ho una faccenda in sospeso, ma non so dove trovare chi sto cercando.》
La realizzazione attraversò la mente della ragazza.
《Tu vuoi andare alla ricerca dell'assassino di tuo padre》.
L'altro si morse le labbra.
《Adrien… è una pazzia! Non sai dove potrebbe essere o che aspetto abbia! Non sai chi è o perché lo abbia fatto e nemmeno come trovarla!》.
L'altro sorrise con spavalderia. 《Sono pieno di risorse, Mylady.》.
L'altra abbassò lo sguardo. Sapeva che era giusto lasciarlo andare. Rinchiuderlo nell'istituto non sarebbe stato giusto, ma semplicemente l'idea di lasciarlo andare via le provocava amare stilettate al petto.
Si sentiva un'egoista, ma non poteva farci nulla. Voleva che lui non la lasciasse indietro. Sperava di poter colmare la sua perdita, ma si vergognava troppo per dirlo ad alta voce.
Voleva stare con lui. Voleva sentire il suo calore e le sue braccia attorno a sé, udire la sua risata e le sue pessime battute e percepire di nuovo le sue labbra sulle proprie.
Voleva essere felice con lui.
《Hey, questo non è un addio.》 Le disse lui, riscuotendola.
《Potrei venire con te.》 Tentò lei un'ultima volta, ma il biondo scosse la testa.
《Sarebbe meraviglioso, ma il tuo posto è qui. Tutta la tua vita lo è.》
《E tu fai parte di quella vita.》
L'altro le prese il mento e la baciò di nuovo.
La familiare sensazione di nodo allo stomaco e della gola secca la colsero.
Rispose al contatto con trasporto. E questo durò a lungo, pieno di dolcezza, desiderio e energia.
E quando si divisero, lui la strinse.
《Non ti devi preoccupare, Mylady. Ti ho detto che non è un addio. Non mi importa se saranno settimane, mesi o anni quelli che dovrò aspettare. Ti prometto che tornerò da te. E non ti lascerò a nessuno, parola di gatto.》.
Poi, con un salto, attraversò rapidamente il giardino dell'Istituto, oltrepassando il cancello e correndo velocissimo sull'asfalto, riservando un ultimo cenno di saluto alla sua lady prima di defilarsi.
Lei sorrise fiduciosa. 
《Ti aspetterò》.

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