Sfigato ma cool

di tfoxr
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Intro ***
Capitolo 2: *** Uno sfigato in vacanza. ***
Capitolo 3: *** "L'ultimo" primo giorno di scuola di uno sfigato ***



Capitolo 1
*** Intro ***


Gran figata il liceo, zero pensieri se non quello di studiare. Ecco questo è il classico pensiero di un adulto quando riflette sulla vita liceale. Naturalmente un liceale subito controbatterebbe dicendo cose tipo "ma cosa ne volete capire noi dei nostri problemi??" "oggigiorno un ragazzo ha mille pensieri per la testa!". Ora che abbiamo descritto i soliti stereotipi dell' adulto vs ragazzo possiamo iniziare a parlare seriamente. 

La verità, si sà,sta nel mezzo. Non esiste il "prototipo" di ragazzo. Molti di loro se la godono; feste e ragazze come se piovessero. Per altri invece è uno schifo; zero rapporti sociali, astemi dalla nascita, e prurito da stress al sol pensiero di parlare con una ragazza. Questi sono due casi estremi naturalmente, esistono molteplici subcategorie.Vorrei concentrarmi su una di essa, una categoria particolare e bizzarra, non credo abbia un nome specifico, io la definirei la categoria degli "sfigati dentro". Questa categoria è affascinante, parliamo di ragazzi che all'apparenza potremmo definire "cool" e estroversi ma che dentro sono trementamente timidi, amano i fumetti o altre cose da nerd, e per finire non vedono una ragazza da tempo immemore. Eppure tu, da fuori, non diresti mai che questo ragazzo sia cosi "nerd". Non è semplice spiegarvi questo tipo di adolescente, per questo motivo userò la storia di Tony, uno "sfigato cool", per raccontarvi il tipo di vita "tra due mondi" tipica di questi strani ragazzi.

FINE CAPITOLO INTRODUTTIVO

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Capitolo 2
*** Uno sfigato in vacanza. ***


Mike. "E quindi te la sei fatta sulla spiaggia?" 
Io.      "Certo...Dove sennò" 
Mike. "Cazzo che invidia Tony. Sarei dovuto venire anch'io a Corfù." 
"Haha sì amico, ti sei perso la vacanza della vita!" rispose Frank battendomi sul tempo. 
Mike. "Lo so ma cosa posso farci se i miei mi hanno tagliato i fondi dopo che mi hanno rimandato in matematica?" 
Io.     "Ma non ti hanno rimandato anche in fisica?" 
Mike."Appunto...hahah era impossibile che mi finanziassero questa vacanza" 
Io.     "Dai non pensarci, piuttosto rolla un'altra canna, siamo in cinque e ne girano solo due!"  
Salvo. "Ecco appunto, meno parole e più canne ragà haha" 
Io.     "Salvo che dici? Lo passi quel joint? Sai qui c'è gente che aspetta te" 
"tieni tieni" dice Salvo, riuscendo contemporaneamente a passarmi la canna facendosi gli ultimi due tiri furtivi. 
Io.    "Sei il solito ingordo"  
Salvo. "Oh è buona, che posso farci" 
Mike. "Certo che ne hai avuto di culo Tony" 
Io.    "In che senso?" 
Mike. "Come in che senso? Prima sera a Corfù e subito hai trovato una che ci stava. Se non è culo questo!" 
Frank. "Amico lì erano tutte facili! Cercavano tutte qualcuno con cui divertirsi."  
Classica risposta alla Frank. In un modo o nell'altro cerca sempre di sminuire le conquiste altrui. Ma in quel momento non avevo voglia di controbattere, l'erba era buona ed io ero in totale relax. 
"Già, erano tutte facili..." risposi mentre fissavo lo spinello rullato ad arte da Salvo. 
 
Non era vero. Non erano tutte facili. O almeno Lei non lo era, Laura non era una tr**etta in cerca di avventure, era la ragazza perfetta nel posto sbagliato. 
 
Quella mattina, anche se mi ero promesso di non inventare stronzate, una volta tornato in albergo non riuscì a trattenermi dal dire "Certo che me la sono fatta, avevate dubbi?". Subito dopo, per festeggiare la conquista, sono tornato a bere con gli altri, erano le 8 del mattino, ma eravamo in Grecia, chissenefrega del sonno e degli orari. Tutti mi chiedevano i dettagli e io, ormai ubriaco al massimo, inventavo, e forse anche a causa del livello alcolico di tutto il gruppo le mie stronzate reggevano.  Mi svegliai verso le tre di pomeriggio, ancora ubriaco.  
Riuscì ad andare in bagno per sciacquarmi la faccia, poi con le poche forze che avevo mi accesi una sigaretta e uscì fuori al balcone per prendere un po' d'aria. Naturalmente la prima cosa a cui pensai era la serata appena trascorsa, pensai a Lei. Quando vai in questi posti non ti aspetteresti mai di entrare in discoteca e ritrovarti dopo 15 min. a parlare di letteratura e storia con una ragazza sconosciuta. L'atmosfera della discoteca era troppo per lei, così mi prese per mano e si diresse verso l'uscita.  
In quel momento due ragazzi della mia combriccola, il mio migliore amico Salvo e Jack, si accorsero della mia fuga e mentre uscivo sentii le loro urla scimmiesche, "vai zio! fatti valere!". Feci finta di non sentirli e tirai dritto, nella mia mente però già iniziavo a pensare, da vero troglodita, che o avrei combinato qualcosa o avrei dovuto inventare una delle mie stronzate.  
Fuori da quell'inferno lo spettacolo era incredibile. La discoteca si affacciava su di una stupenda spiaggia e il mare, illuminato dalle luci notturne di Ipsos, era incantevole. Io e Laura iniziammo a passeggiare lungo la riva, continuando i nostri discorsi da secchioni in un contesto surreale, intorno a noi coppie che facevano sesso, gruppi di ragazzi che bevevano senza sosta e tizi che vomitavano. Tutto questo però sembrava non toccarci, eravamo troppo presi dai nostri discorsi sull'antico Egitto per pensare al resto.  
Ad un certo punto ci sedemmo sulla spiaggia, continuavo a parlarle delle mie passioni e nello stesso tempo continuavo a pensare al suo viso, liscio come quello di una ragazzina, e completamente avvolto dai sui lunghi capelli bruni. Era perfetta e volevo dirglielo. Nel mentre ero perso nei miei vagheggi da nerd lei mi bacio. "Cazzo faccio" pensai tra me e me. Del resto era il mio primo vero bacio, quel primo bacio che i miei amici pensavano avessi dato/ricevuto a 14 anni, 4 anni prima. Chiusi gli occhi e mi feci guidare da lei, troppo sfigato io per prendere le redini.  

Non ricordo molto altro di quella notte, dopotutto ero ubriaco. Credo che continuammo a baciarci per tutto il tempo, fino all'alba. Già, l'alba. Con il sole che sorgeva Laura ebbe la brillante idea di dirmi "ti va un bagno?", io deglutendo in modo affannoso le risposi "Come? Non abbiamo il costume."  
La sua risposta mi congelo, "Lo facciamo nudi allora."
Risposi di scatto, "Va bene!". In realtà volevo rifiutare, mi vergognavo cazzo.
Ci spogliammo e corremmo in acqua, sembrava uno di quei film smielati che odio, eppure la situazione era magnifica. Non parlammo, ci demmo un altro bacio e guardandoci negli occhi ci mettemmo a ridere insieme. Era perfetta.  

Finito il momento magico tornammo a riva, ci rivestimmo e l'accompagnai al suo albergo. Nella hole ci dicemmo qualche frase smielata e prima di salutarla mi diede il suo numero, dicendomi che il giorno dopo lei sarebbe tornata a casa sua, a Firenze, e che le avrebbe fatto piacere passare anche la sua ultima notte a Corfù in quel modo. Le promisi di chiamarla e la salutai, anche se non sapevo come. La bacio? Forse è meglio evitare? Per fortuna ci pensò nuovamente lei a togliermi dall'imbarazzo dandomi un bacio sulla guancia per poi correre verso l'ascensore.  

Mi avviai verso il mio albergo, che non era proprio vicino ma in quel momento chi cavolo ci pensava. Tornato in albergo, iniziò la mia favoletta del cazzo che vi ho già raccontato. Dio se mi odiavo in quel momento. Eppure la cazzata più grossa si sarebbe realizzata solo in serata.  
Quella sera, una volta usciti dissi a gli altri che avrei passato la serata con Laura, grossa cazzata. "Ma dai zio, cazzo fai il fragolone?" "Te la sei fatta ormai, cazzo ci vuoi passare tutta la settimana?". Questi i loro ragionamenti, idioti, eppure da grandissimo idiota li ascoltai. Non contattai Laura per tutta la serata, una serata di merda.  
Nei giorni successivi provai a contattarla ma non ricevetti nessuna risposta. Avevo rovinato tutto, come sempre del resto. 
 
Salvo." Oh zio, che dici, la fai girare quella canna?" 
Io. "cazzo è vero, scusa, tieni." 
Salvo. " Sei proprio fatto haha. Avevi lo sguardo perso nel vuoto." 
Io. " haha già. Sta roba è bella forte." 
Salvo. " Oh domani prima di andare a scuola passiamo dal bar?" 
Io. "Ma porc...avevo dimenticato che domani riinizia la scuola." "Comunque si, ti chiamo appena arrivo al bar." 
 
Domani si torna a scuola, odio il liceo. Per fortuna è l'ultimo anno, non vedo l'ora finisca. 
 
FINE 

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Capitolo 3
*** "L'ultimo" primo giorno di scuola di uno sfigato ***


"Ca**o è tardissimo"

Primo giorno di scuola e come al solito ero in ritardo. Svegliarsi presto dopo 90 giorni di fancazzismo era uno strazio. Per fortuna era il mio "ultimo" primo giorno di scuola. Vabbè dopo sarebbe arrivata l'università,ma non era da me pensare al futuro.

"squilla il telefono"

Io. "Ohi Lucia! B-Buongiorno." Balbetto un po', sonno e paura nel parlare con le ragazze è un mix perfetto per uno sfigato.

Lucia. "Buongiorno scemo! Ohi puoi darmi un passaggio questa mattina? I miei sono usciti presto per andare a lavoro."

Io. "Certo tranquilla, tra mezz'ora sono sotto casa tua."

Lucia. "Va bene. Mi raccomando non fare tardi scemo!"

Io. "Nono tranquilla, grazie del solito complimento eh! haha"

Lucia. "Lo sai che ti voglio bene haha. A dopo."

Io. "Lo so. A dopo."


Avete presente lo stereotipo della ragazza della porta accanto? Ecco, se avete presente il tipo, potete immaginare Lucia. Esteticamente perfetta, diciamocelo dai, una gran figa. Capelli lisci e castani, viso angelico e occhi azzurri. 

Inutile dirvi che aveva la coda di ragazzi invaghiti di lei dalle scuole medie. Abitava a due vicoli dietro casa mia, e la conoscevo da boh, credo da sempre. Elementari, medie e superiori, sempre in classe insieme. 

Naturalmente in tutto quel tempo ho dovuto fare anche la conoscenza di tutti i suoi ragazzi che si sono susseguiti nel tempo. In alcuni momenti credo anche di esserle piaciuto, ma non ho mai avuto il coraggio di spingermi oltre. Da buon sfigato ho preferito accontentarmi del ruolo di "amicone." Sempre pronto a consolarla quando litigava o si lasciava con qualcuno. Vabbè meglio non pensarci.

"Mamma io vado! Prendo la macchina."

"Va bene, stai attento mi raccomando!"

"Sisi."


Entrai in macchina, partii e nel giro di un minuto arrivai sotto casa di Lucia. Vicini di casa che più non si può insomma.

"squilla il telefono"  

Ca**o è Salvo. Dovevamo vederci al bar, l'avevo completamente dimenticato.

Salvo. "Zio ma dove cavolo sei! Sono dieci minuti che ti aspetto davanti al bar!"

Io. "Scusa Salvo, Lucia mi ha chiesto un passaggio, sto aspettando che scenda."

Salvo. "Va bene dai, ci vediamo a scuola allora. Ciao zio."

Io. "Ciao bello."

Se c'è una cosa che odio è aspettare in macchina. Per fortuna Dio ha creato il tabacco. Mi accesi una sigaretta. Dovrei smettere di fumare ma quest'anno ho la maturità, non mi sembra il caso di prendere decisioni così drastiche in un anno che si preannuncia turbolento. Mentre vagheggiavo sui miei innumerevoli vizi, la signorina finalmente si decise a scendere. Sentii il portone aprirsi e vedi lei uscirne tutta agghindata. Normale primo giorno di scuola, tutti precisi e ordinati come se dovessimo far colpo su qualcuno. 

Lucia. "Ciao scemo!"

Io. "Ciao scema. Che dici ci andiamo a scuola o no? Dai sali."


Parlare del più e del meno non è mai stato il mio forte, con le ragazze ancor di più. La cosa non era diversa neanche con una ragazza che conoscevo da più di 10 anni. 

Io. "Ohi poi hai risolto con Matteo?"

Lucia. "No. Ci siamo lasciati definitivamente, parliamo d'altro please?"

Io. "Va bene scusa. Non ti vedo da un po' non ero aggiornato haha."

Lucia. "Colpa tua che non ti sei fatto vivo per tutta l'estate, lo sai che ti dico tutto."

Io. "Hai ragione. Ho avuto un'estate piena di impegni."


In realtà ho evitato volutamente di chiamarla. La sola idea di andare a mare con lei mi creava prurito e stress. Sono uno sfigato, lo so.

Lucia. "Sì certo, un'estate impegnata a fare lo scemo all'estero."

Io. "Che intendi?"


Come immaginavo le storie delle nostre avventure in Grecia ormai erano di dominio pubblico. Del resto è quello che succede quando vivi in un piccolo paese. E in fin dei conti nessuno della nostra compagnia aveva evitato di divulgarle, me compreso.

Lucia. "Sei proprio scemo se cerchi di fare il vago con me. Ho saputo che ti sei divertito lì."

Non volevo affrontare quel discorso con lei. Ok ormai le stronzate raccontate giravano ma non avevo voglia di fomentarle ancor di più.

Io. "Si infatti. Il posto era fantastico e il mare spettaccolare. Ci siamo divertiti un casino!"

Lucia. "Vabbè come non detto. Sei proprio scemo."


Se solo sapessi. Volevo dirle la verità, ma avevo paura che mi reputasse un coglione. E poi, mi sembrava quasi gelosa. Anche se il coraggio di provarci non lo avrò mai, non mi dispiace pensare che forse, un po' le piaccio. O almeno a me piaceva pensarla così.

Arrivati a scuola parcheggiai la macchina nell'ampio spiazzale. Scendiamo e ci avviamo sotto il porticato. Dio, ora dovrò far finta di salutare con entusiasmo tutte quelle persone che in realtà odio. Purtroppo devo curare i rapporti sociali, non sia mai che perda punti nella testa di persone di cui non mi frega nulla. Quanto sono idiota.

"Oh finalmente è arrivata anche la coppietta! A quando le nozze raga?"

Ecco il solito umorismo spicciolo di Daniele, il burlone della mia classe. Burlone è una parola grossa, le sue stronzate fanno ridere soltanto lui.

Lucia. "Fanculo Dani!" 

"Ti ha risposto lei haha." Mentre dico questo gli do un pugnetto sulla spalla in segno di saluto.

All'improvviso ricevo un calcetto da dietro.

Salvo. "La prossima volta che mi dai buca le prendi."

Io. "Haha sicuro di riuscire a darmele?"

Salvo si mise a ridere e mi abbracciò, più che altro per dirmi una cosa all'orecchio.

Salvo. "Oh ma hai visto le primine? Zio quella classe è piena di fighe."

Io. "Ma avranno 15 anni."

Salvo. "Appunto, carne fresca haha."


Io. "Tu sei tutto scemo haha."

Salvo. "Zio ho deciso. Devo trovarmi una ragazza."


Io. "Buona fortuna, dove la trovi una che ti segue tra locali e serate passate tra canne e FIFA?"

Salvo. "Haha la troverò fidati. La caccia è partita!"

Risposi con un sorriso. Mentre mi guardavo intorno per vedere se ci fosse qualche faccia nuova fermai gli occhi su un gruppetto. Erano i ragazzi della 3d. Tra questi c'erano due ragazze che parlavano tra di loro, non ricordavo i loro nomi ma le avevo viste spesso l'anno prima e ricordo di aver pensato che fossero davvero due belle ragazze. Una alta, castana con i capelli corti e con gli occhiali. L'altra era bassina e con lunghi capelli biondi. Cercavo di capire quale delle due fosse più bella ma era impossibile capire quale delle due lo fosse di più. 

I miei film mentali vennero interrotti dal suono della campanella. All'improvviso una marea di ragazzi si riversarono verso l'entrata. 

Io. "Cazzo! Non posso salire in aula senza prima accendermi una sigaretta."

Fermai Salvo che si stava avviando verso l'entrata.

Io. "Oh che dici ci smezziamo una sigaretta prima di salire?"

Salvo. "Va bene, accendine una tua che io ne ho poche."

Io. "Okok."

Salvo. "Sai zio, credo che questo sarà un grande anno!"


Feci un tiro e nel mentre guardavo salire le due ragazze di prima.
Io. "Lo spero fratello."

FINE CAP. 3

Ringrazio tutte le persone che stanno leggendo questa storia. Nel caso abbiate dei consigli da darmi li accetto volentieri!
Ciao a tutti e buona lettura.

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