A new revolution

di lonewolf87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Paura ***
Capitolo 3: *** Una decisione importante ***
Capitolo 4: *** Ritorno in Giappone ***
Capitolo 5: *** Una ragazza particolare ***
Capitolo 6: *** Incontro col passato - prima parte ***
Capitolo 7: *** Incontro col passato - seconda parte ***
Capitolo 8: *** Ansie e rimpianti ***
Capitolo 9: *** Una nuova idol ***
Capitolo 10: *** Confronto con la madre ***
Capitolo 11: *** Un nuovo lavoro ***
Capitolo 12: *** Primo giorno ***
Capitolo 13: *** Tradimento ***
Capitolo 14: *** Riappacificazione ***
Capitolo 15: *** Rimpatriata ***
Capitolo 16: *** Una nuova stella ***
Capitolo 17: *** Passeggiata ***
Capitolo 18: *** Amanti - prima parte ***
Capitolo 19: *** Amanti - seconda parte ***
Capitolo 20: *** Uno spiacevole imprevisto ***
Capitolo 21: *** Il trionfo di Shizuka ***
Capitolo 22: *** Rottura - prima parte ***
Capitolo 23: *** Rottura - seconda parte ***
Capitolo 24: *** Incinta ***
Capitolo 25: *** Un duro confronto ***
Capitolo 26: *** Chiarimenti ***
Capitolo 27: *** Amarezza ***
Capitolo 28: *** Un vecchio amico ***
Capitolo 29: *** Ultima sera a Tokyo ***
Capitolo 30: *** Sposami ***
Capitolo 31: *** Permanenza ***
Capitolo 32: *** Incontro con le famiglie - prima parte ***
Capitolo 33: *** Incontro con le famiglie - seconda parte ***
Capitolo 34: *** Gelosia ***
Capitolo 35: *** Un'importante opportunità ***
Capitolo 36: *** Offerta accettata ***
Capitolo 37: *** Ciak! Si gira! ***
Capitolo 38: *** Visite inattese ***
Capitolo 39: *** Agguato ***
Capitolo 40: *** Crisi ***
Capitolo 41: *** Confessioni ***
Capitolo 42: *** L'ultimo concerto ***
Capitolo 43: *** Il matrimonio ***
Capitolo 44: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


In un ristorante giapponese del centro di New York c'era un grande afflusso di persone che avevano deciso di trascorrere lì la serata, mangiando piatti tipici del luogo. Uno dei camerieri,un ragazzo,si diresse in cucina,dove stava lavorando una donna sui 30 anni, capelli castani chiari a caschetto,occhi azzurri e di bell'aspetto.
“Kilari, devi preparare due piatti di sushi per il tavolo 9!” disse il cameriere.
“D'accordo,Matteo! Questi portali al tavolo 7!” rispose Kilari, consegnandogli altri due piatti. Il ragazzo annuì e tornò subito a servire i clienti.
“Non mi aspettavo che stasera venisse così tanta gente.” esclamò un altro cuoco, un uomo di mezza età anche lui impegnato a cucinare.
Ormai non mi sorprendo più, papà.” disse la donna.                                                      
Sembra come se tutti stessero aspettando l'esibizione di qualche artista famosa!” aggiunse Takashi. Kilari smise all’improvviso di cucinare e fissò male il padre, che si rese conto di aver detto qualche parola di troppo.
Perdonami, tesoro. Non volevo farti pensare al passato.” si scusò lui.
“Papà, hai proprio la lingua lunga, lo sai? Non dovresti chiacchierare sul luogo di lavoro!” lo richiamò Kilari sorridendo. Ma in realtà quel sorriso era finto e freddo, nulla a che vedere con quelli che gli regalava quand’era ragazzina. Nascondeva solo rabbia.
“Kilari...”
“Diamoci una mossa,altrimenti faremo aspettare i clienti più del dovuto.”
Il padre annuì ed entrambi tornarono al lavoro. Quella sera non si sentirono più voci in cucina, se non quelle dei camerieri che entravano ed uscivano.
 
“Mi chiamo Kilari Tsukishima,ho 30 anni e gestisco un ristorante giapponese a New York assieme a mio padre. Vi chiederete tutti che cosa sia successo in questi 15 anni, perché una delle idol più amate in Giappone si sia ritrovata ad essere una semplice cuoca. A causa di un brutto incidente subito mentre tornavo da un concerto,la mia vita era stata completamente stravolta. I medici mi dissero che la mia gamba sinistra era stata seriamente danneggiata e che non potevo più correre,né danzare. Ma non fu questo il motivo della mia scomparsa. Il mio gattino,Na-San,che per me era come un fratello, purtroppo non riuscì a sopravvivere all’incidente. Il ritorno alla normalità divenne impossibile, perché a causa di questo triste evento persi l'entusiasmo che tanto mi aveva caratterizzata, nonostante i miei amici cercassero in tutti i modi d'incoraggiarmi. Ma i problemi non finirono lì. Il cafè Kilari,il locale di mio padre,non stava andando bene e per evitare di finire in una situazione finanziaria scomoda,papà prese la decisione di trasferirsi, influenzato anche dalla mia depressione dopo quanto mi era accaduto. Decidemmo quindi di ricongiungerci con mia madre, la famosissima attrice Luna, e mio fratello Subaru. Fu così che smisi di frequentarmi con i miei amici di sempre, compreso il ragazzo di cui ero innamorata. Quel giorno di 15 anni fa me ne andai via senza neanche salutarli e col tempo persi completamente i contatti con loro. I miei fans rimasero molto delusi,ma sapevo di non poter tornare più indietro. Quando arrivai a New York, mia madre e mio fratello cercarono in tutti i modi di farmi rientrare quantomeno nel mondo del cinema,ma fu tutto inutile, tanto grande era il rimpianto per la mia carriera di idol in Giappone. Mio padre,non volendo rinunciare alla sua passione per la cucina, decise di aprire un ristorante giapponese a New York. La sua nuova attività ebbe un enorme successo, ancora maggiore di quello ottenuto a Tokyo,al punto da renderlo più grande e ad assumere molte persone. Una volta finite le superiori, decisi di lavorare come cuoca nel suo ristorante. Di fatto,avevo rinunciato per sempre ai miei sogni,accettando il mio destino. Questa è stata la vita che ho fatto negli ultimi quindici anni e i vari lutti familiari, come quello di Na-San e successivamente di mia nonna, hanno fatto scomparire ogni residuo segno della ragazzina che un tempo rendeva felice la gente col suo sorriso. Mentre io restavo chiusa in me stessa, mio fratello Subaru,dopo le delusioni da ragazzo,era riuscito a diventare un attore di fama internazionale e a sposarsi persino con la mia amica Tina. Quattro anni fa mi hanno resa zia di un bellissimo bambino,che hanno chiamato Kevin. Per quel che mi riguarda,nonostante avessi ricevuto la corte di molti uomini,alcuni dei quali provenienti dal mondo dello spettacolo,amici e colleghi di Subaru e Tina,non mi sono sposata,né fidanzata. Rimasi sola,rifiutando di uscire con chiunque e non partecipando alle solite feste per vip dove andavano spesso mio fratello e mia cognata. La mia famiglia mi prendeva per pazza,ma io non davo importanza a ciò che mi dicevano,perché nessuno mi avrebbe mai fatto battere il cuore come lui.”

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Capitolo 2
*** Paura ***


E anche oggi abbiamo finito! Sono distrutta!” esclamò Kilari, interrompendo quel silenzio imbarazzante che era durato per tutta la serata. “Però dobbiamo ancora lavare i piatti.”
“Vai a riposarti,tesoro. Me ne occuperò io.” propose Takashi.
“Ma no,non c'è bisogno.” obiettò la figlia.
Non ti preoccupare. E’ il minimo che possa fare per averti fatta arrabbiare dicendo quelle cose senza senso.” insistette il padre.
“Ma papà...”
Se proprio non vuoi stare ferma, vai a sparecchiare i tavoli.”
“D'accordo. Chiamami se hai bisogno d'aiuto.”
Kilari lasciò la cucina e mentre girava per il locale trovò uno dei camerieri impegnato a sparecchiare i tavoli.
“Matteo, che ci fai ancora qui?” domandò l’ex idol. “Pensavo che fossi tornato a casa.”
“Oh,Kilari. Stavo finendo di sistemare i tavoli.” rispose il ragazzo. Volevo farti trovare tutto pronto prima di andarmene. Avete avuto un gran da fare in cucina tu e tuo padre. E poi dovresti saperlo che questo è il mio lavoro, altrimenti che ci sto a fare qui?”
“Aaahh! Magari gli altri s’impegnassero come te.” sospirò Kilari. “Dai,ti do una mano,così ci sbrighiamo prima.”
“Okay.”
“A proposito, come va l'università?”
“Non me parlare. Domani mi attenderà una giornata pesante con tutte queste lezioni. Sto impazzendo,non so proprio se riuscirò a reggere questo ritmo a lungo.”
“E’ normale che sia difficile, ma non devi arrenderti. Devi impegnarti e dare il massimo di te stesso se vuoi diventare un medico.”
“Grazie,Kilari. Le tue parole d’incoraggiamento riescono sempre a darmi fiducia.”
“Figurati. Sei un ragazzo intelligente e meriti di trovare un lavoro che ti piaccia.”
“Cercherò di realizzare il mio sogno,così come tu sei riuscito a realizzare il tuo.”
Quando sentì quelle parole,Kilari tornò in silenzio e si fece triste.
“Ehm…ho detto qualcosa di sbagliato?” domandò Matteo, che si accorse subito del cambiamento d’animo del suo datore di lavoro. Quel ragazzo era sveglio, ormai la conosceva molto bene. Matteo era un italiano emigrato qualche anno fa negli States per studiare medicina e ogni fine settimana lavorava come cameriere nel suo locale per pagarsi gli studi. Era un tipo molto socievole e disponibile con tutti, e s’impegnava molto al lavoro, motivo per cui era diventata l’unica persona all’infuori della sua famiglia con cui Kilari aveva stretto amicizia.
“Sai...non era aprire un locale negli Stati Uniti ciò che desideravo dalla mia vita.” confessò l’ex idol.
“Ma che dici? Tu e tuo padre siete bravissimi a cucinare. Fate dei piatti squisiti e ve lo dice uno che viene da un paese come l’Italia, famoso per il buon cibo.”
“Sì, ma essere bravi in qualcosa non significa realizzare i propri sogni.”
“E allora qual è il tuo sogno,Kilari?”
“Io...non ho più sogni,Matteo.”
“Cosa vuol dire?Tutti hanno dei sogni. Io per esempio vorrei fare il medico e aiutare tutti coloro che hanno bisogno di cure. E poi mi piacerebbe tanto conoscere qualche bella ragazza. Non che tu non sia bella,anzi. Sei meravigliosa,Kilari,e...”
“Basta,basta! Non c'è bisogno che tu aggiunga altro!Non mi sono mica offesa!” lo interruppe lei, quasi imbarazzata.
“Come vuoi. Però non capisco come mai dici di non avere sogni.”
“Beh...è una lunga storia...e non mi va di parlarne.”
“Misteriosa come sempre eh?” commentò il ragazzo. Kilari rimase di nuovo in silenzio. Nonostante lo considerasse un amico, non riusciva proprio ad aprirsi completamente con lui, soprattutto per ciò che riguardava la sua vita in Giappone.
“Kilari, io non so che problemi tu abbia avuto in passato, ma una cosa è certa. Sei giovane,hai ancora una vita da vivere e....”
La discussione fu interrotta improvvisamente da un fragoroso rumore di piatti rotti.
“Che cos’è questo rumore?” chiese Matteo.
Viene dalla cucina. Andiamo a controllare.” rispose Kilari, che non appena rientrò in cucina con il ragazzo, trovò il padre a terra privo di conoscenza con alcuni piatti rotti.
“Papà!!!” gridò Kilari spaventata.           
“Signor Tsukishima!!!” fece altrettanto Matteo, controllando le condizioni dell’uomo che non rispondeva ai loro richiami.
Papà,rispondimi ti prego!!! Papà!!!” continuò la figlia,sempre più terrorizzata.
Kilari! Chiama subito l’ambulanza!” disse il ragazzo.         
“Cosa?”
“Presto, non perdere tempo!!!” insistette lui, cercando di soccorrere il povero Takashi.          
“Va bene!”
Qualche minuto dopo giunse un ambulanza con dei paramedici che portarono via il padre di Kilari. 

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Capitolo 3
*** Una decisione importante ***


Kilari e Matteo si diressero immediatamente all'ospedale,dove rimasero per un paio d’ore ad aspettare in sala d’attesa. L’ex idol piangeva per la disperazione, non era riuscita neanche a telefonare sua madre o suo fratello per avvisarli di ciò che era accaduto al padre. Si sentiva in colpa per come si era comportata con lui: suo padre le era sempre rimasto vicino nei momenti più difficili della sua vita mentre lei non faceva altro che trattarlo in modo freddo e distaccato, quasi si sentiva irritata ogni volta che le rivolgeva la parola. In cuor suo pregava che non fosse troppo tardi per chiedergli scusa, anche perché non sarebbe riuscita a reggere un'altra perdita pesante, dopo quelle di Na-San e di Baba-chan. Matteo cercò di toglierle dalla testa tutti i cattivi pensieri e di consolarla come poteva, finché un medico non uscì dalla camera in cui Takashi era stato operato e si avvicinò da loro.
“Lei è la figlia del signor Tsukishima?” chiese il medico.
“Dottore, come sta mio padre?” domandò a sua volta Kilari.
“Ha avuto un infarto. Fortunatamente è stato soccorso in tempo altrimenti non ci sarebbe stato più nulla da fare. Adesso le sue condizioni si sono normalizzate.” la rassicurò l’uomo. “Ditemi, per caso c’era qualche medico nel vostro locale che vi ha dato una mano?”
No, sono stato io a soccorrerlo. Studio medicina e all’università c’hanno insegnato anche qualche tecnica di pronto soccorso,” spiegò Matteo.
“Beh hai fatto davvero un ottimo lavoro, giovanotto. Sei riuscito a salvare la vita a quell’uomo.” si complimentò il dottore.
“Oh Matteo! Grazie!” lo abbracciò Kilari in lacrime.
“Di nulla. L’importante è che tutto sia finito per il meglio.” replicò il ragazzò.
“Ad ogni modo,signorina, suo padre ha ripreso conoscenza, quindi potete anche andare a visitarlo!” disse il dottore.
“Davvero?”
“Andiamo, Kilari! Grazie ancora!”
I due entrarono nella camera in cui Takashi era ricoverato, trovandolo in condizioni normali, anche se visibilmente provato dal malore.
“Kilari...”
“Oh papà!” esclamò la figlia che corse subito ad abbracciarlo.
“Tranquilla, tesoro. Sto bene.” la tranquillizzò lui.
“Quando ti ho visto a terra privo di sensi,ho avuto paura. Come ti senti?”
“Un po’ meglio. A quanto pare me la sono vista brutta.”
Perché non mi hai chiamata?Non avresti dovuto lavare tutti quei piatti da solo.”
“Sua figlia ha ragione,signor Tsukishima. C'ero anch'io,potevo aiutarla.” aggiunse Matteo.
“Lo so,ragazzi, ma questa sera ci sono stati molti clienti e avete lavorato duramente. Non volevo crearvi altri disturbi.”
“Ma quale disturbo?Lo sa che questo è il mio lavoro?” insistette il ragazzo.
“Comunque non è questo il problema. Matteo,se vuoi tornare a casa,vai pure. E’ tardi e immagino che tu domani mattina debba andare a lezione.”
“Mio padre ha ragione. Non ti preoccupare, mi occuperò io di lui. Grazie ancora di tutto. Sei stato un eroe.” disse Kilari.
“Figurati, era un dovere per me. Buonanotte,Kilari. Arrivederci,signor Tsukishima. Per qualunque cosa sarò a sua disposizione.” li salutò il ragazzo, lasciando padre e figlia da soli.
“Un eroe? Kilari, c’è qualcosa che non so?” domandò Takashi.
“Papà, è stato Matteo a salvarti. Appena ti ha visto a terra è venuto subito in tuo soccorso, mentre io ho chiamato l’ambulanza.” spiegò Kilari.
“Sul serio? E’ proprio un bravo ragazzo. Sono certo che un giorno diventerà un ottimo medico.”
“Lo penso anch’io. Ma cambiando discorso, di quale problema volevi parlarmi?”
“Come saprai già, dopodomani dovrei andare in Giappone per sbrigare i contratti con i fornitori del nostro ristorante. Le riserve stanno per esaurirsi e se non mi procurerò alcuni ingredienti necessari,non potremmo preparare i nostri piatti. Il problema è che tua madre e tuo fratello sono ancora impegnati a Hollywood con le riprese dei loro film e, da quel che mi ha detto il medico, credo che non potrò neanche lasciare l’ospedale nei prossimi giorni.”
“Quindi resto io.”
“Mi dispiace,tesoro. Purtroppo conosci quei fornitori con cui lavoro, ci tengono molto a svolgere gli accordi faccia a faccia piuttosto che a distanza. So che non vorresti tornare in Giappone dopo quello che ti è successo, ma sei l'unica persona a cui possa chiedere questo favore.”
“Papà, non c'è bisogno che mi supplichi. Mi occuperò io di tutto.”
“Dici davvero?”
“Sì. Tu hai bisogno del mio aiuto e io non posso certo dirti di no.”
“Kilari…sei proprio sicura?” chiese ancora Takashi, dubbioso. Si sentiva sollevato per la disponibilità di sua figlia, ma era comunque preoccupato per lei, perché il Giappone le rievocava ricordi che da molti anni cercava in tutti i modi di sopprimere, tant’è che non c’aveva più messo piede da quando si era trasferita negli States.
“Non preoccuparti, papà. Ormai è passato tanto tempo e non sono più una ragazzina.” lo rassicurò Kilari. “E poi Miku e Sayaka mi hanno chiesto più volte di tornare a Tokyo. Approfitterò di quest’occasione per rivederle e magari passare un po’ di tempo con loro.”
“Grazie. Non so cosa farei senza di te.”
“Perdonami per come ti ho risposto prima.” lo abbracciò ancora lei. “Lo sai che ti voglio bene. Tu e la mamma siete stati gli unici ad essermi rimasti vicini in questi anni in America, dopo la scomparsa di Na-San e della nonna.”
“Anch'io ti voglio bene,figlia mia. E se ho detto quelle cose...è perché desidero tanto vederti felice e che guardi al futuro con entusiasmo ed ottimismo,come facevi una volta!” rispose Takashi, accarezzandole la testa. Era felice che la figlia fosse così preoccupata per lui, e soprattutto che una parte di quella ragazzina dolce e affettuosa di un tempo non fosse sparita del tutto.

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Capitolo 4
*** Ritorno in Giappone ***


Come programmato,due giorni dopo Kilari prese l'aereo e partì alla volta di Tokyo. Non era entusiasta della decisione presa, ma non poteva fare altrimenti dopo quello che era accaduto al padre. Era molto nervosa dall’idea di ritornare in Giappone e sperava che tutto andasse come da programma. In fondo doveva solo incontrare i fornitori del suo ristorante, non sarebbe certo uscita fuori a divertirsi, al massimo qualche serata tranquilla con Miku e Sayaka, per poi ritornare il prima possibile a New York. Non ci sarebbe stato il rischio di rivedere chi voleva evitare, tanto erano dei vip mentre lei una comune mortale che da anni non apparteneva più al loro mondo. Almeno era ciò che si sforzava di credere, ma in realtà aveva una paura matta d’incontrarli e soprattutto di rivedere lui. Cercò di distrarsi con qualche film ma fu tutto inutile, e alla fine trascorse il viaggio senza chiudere un occhio. Dopo una decina di ore di volo Kilari giunse finalmente all'aeroporto di Narita.
Kilari!!!!” la chiamarono da lontano due voci femminili di sua conoscenza. L’ex idol si voltò e vide che si trattava delle sue amiche.
“Miku!Sayaka!”
Le due donne corsero subito ad abbracciarla: Kilari non le aveva più viste da ben 15 anni ed erano le uniche due persone in Giappone con cui era rimasta a contatto e che l'avevano cercata con insistenza dopo il suo trasferimento negli Stati Uniti. Dopo essersi salutate,Miku e Sayaka accompagnarono Kilari a casa sua e si misero a discutere del più e del meno,come buone amiche.
Quando sono andata in ospedale per mio padre,il medico mi ha detto che aveva avuto un infarto e che per un bel po' di tempo sarà costretto a stare fermo. Così ho deciso di occuparmi dei contratti con i fornitori al posto suo e di tornare a Tokyo.” disse Kilari.
“Ah, e io pensavo che fossi tornata per noi!” replicò Sayaka,facendo l’offesa.
“Ma...”
“Tranquilla,sto scherzando,Kilari.” la rassicurò l’amica. “Sappiamo che sei sempre occupata col tuo ristorante a New York e che ha molta più affluenza di gente rispetto al vecchio cafè Kilari.”
“Inoltre sappiamo bene che tornare qui ti fa pensare ai tempi in cui eri una idol. Ma non devi giustificare nulla a nessuno. I tuoi fans sanno quello che ti è successo.” aggiunse Miku.
“Non è per i miei vecchi fans che avevo paura di tornare in Giappone.” disse Kilari.
“E per quale motivo?” domandò Sayaka.
“Lasciamo perdere. Non mi va di parlarne.” tagliò corto l’ex idol, non in vena di confidarsi. “Piuttosto,raccontatemi qualcosa di voi. Che state facendo di bello, dopo che vi siete sposate e diventate mamme?”
Sayaka ha trovato lavoro in un'agenzia immobiliare,mentre io faccio l'insegnante in una scuola media.” rispose Miku. “E indovina quale?”
“Non mi dirai....”
“Proprio così,Kilari. Nella nostra vecchia scuola. Ormai insegno là da quasi tre anni”
“Ma è meraviglioso. Immagino che emozione avranno avuto nostri ex professori non appena ti hanno rivista.”
“E soprattutto a sapere che un’ex studentessa sarebbe diventata una loro collega di lavoro. Non capita tutti i giorni.”
Il dialogo delle ragazze fu interrotto dal suono degli applausi proveniente dalla televisione. In quel momento stavano trasmettendo il concerto di un idol,un giovane ragazzo dai capelli blu che salutava le proprie fan. “Grazie!!!Siete meravigliose!!!!”
“Iguchi Hasebe. Possibile che me lo trovo dappertutto?” commentò Miku,scuotendo la testa.
“Per caso lo segui?” chiese Kilari.
“Chi,io? No, ma c'è una mia alunna che va molto pazza per lui.” replicò l’amica.
“Beh,quale adolescente non perderebbe la testa per un bel ragazzo come lui? Iguchi è l'idol del momento. Anche noi all'epoca andavamo pazze per gli Ships.” aggiunse Sayaka.
E’ vero,ma questa mia alunna è molto speciale. Mi ricorda tanto Kilari quando aveva la sua età.” disse Miku.
In che senso?” domandò l’ex idol.
“Per tanti motivi,ma preferisco lasciarti nel dubbio.” rispose l’insegnante in modo provocatorio.
“Cosa?E perché?”
“Vienimi a trovare a scuola. Ovviamente quando sarai libera dai tuoi impegni di lavoro.”
“Uffa,ma perché non me lo vuoi dire? Mi hai fatto venire la curiosità di conoscerla.”
“Per ora posso solo dirti che all'inizio questa ragazza non era interessata agli idol. Ma un giorno ha conosciuto per caso Iguchi,e da quel momento è diventata una sua fan accanita,se non qualcosa di più.”
“Come?”
“Vorresti dire che si è innamorata di lui,così come Kilari si innamorò di Seiji?” chiese Sayaka.
“Lo vedrà lei con i suoi occhi.” rispose Miku. “Bene,Kilari. Immagino che sarai stanca dopo tutte quelle ore di volo. Quindi togliamo il disturbo.”
“Chiamaci quando sei libera. Così stiamo un po' insieme.” aggiunse l’altra.
“Lo farò. Grazie,ragazze.” le saluto Kilari.
Non appena le amiche se ne andarono,Kilari si stese a letto e pensò a ciò che le aveva raccontato Miku riguardo quella ragazza,sul fatto che era diventata una superfan di Iguchi e che all'inizio non fosse interessata al mondo degli idol. Una storia che in effetti ricordava molto la sua. Una storia che si stava ripetendo e che poteva accadere a un'altra ragazza. Tuttavia la sua storia si era chiusa tristemente da 15 anni e aveva cercato in tutti i modi di cancellarla, diventando una cuoca. Ma era inutile:in un modo o nell'altro,Kilari restava sempre legata al mondo dello spettacolo,pur se all'apparenza lo rinnegava, motivo per cui decise di soddisfare la propria curiosità e di andare a conoscere quella ragazza che secondo Miku assomigliava a lei.

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Capitolo 5
*** Una ragazza particolare ***


L'indomani mattina…
“Kilari, che ci fai qui?” chiese Miku, che aveva notato l’amica vagare in giro per la scuola.
“Ciao,Miku. Per caso disturbo?” domandò Kilari.           
“Assolutamente no. Non mi aspettavo che saresti venuta sul serio.”
“Dopo che hai lasciato una conversazione in sospeso non potevo restarmene a casa come se nulla fosse.”
“Dì la verità, non hai dormito tutta la notte?”
“Ma non dire sciocchezze!”
“Andiamo,Kilari, io ti conosco. Oh,eccola in azione!” disse Miku, indicando una ragazza dai capelli lunghi e neri, occhi a palla e bava alla bocca, che si apprestava a mangiare un gigantesco panino.
Pancia mia, fatti capanna!” esclamò la ragazza.
Ma non è troppa quella roba?” domandò Kilari, che la fissava con un certo stupore.
“Vuoi scherzare?Per la ricreazione tu portavi il doppio di quello che sta mangiando lei.” rispose Miku. “Non mi dirai che hai perso anche la tua passione per il cibo?
“Questo mai,anche se non mangio più con quella voracità.” replicò l’ex idol. Non capiva per quale motivo quella ragazzina doveva assomigliarle così tanto, solo perché alla sua età era un pozzo senza fondo? Alla fine non era l’unica golosona del mondo, anche se sorrideva pensando alle tante vittorie nelle gare a chi ingurgitava più cibo.
Mentre la ragazza mangiava,notò la presenza di una donna accanto alla sua prof che la stava osservando con una certa curiosità: non appena capì di chi si trattava, spalancò gli occhi all'improvviso e si mise a tossire perché qualcosa le era andato di traverso.
“Shizuka!!!” la chiamò una sua compagna.
“Stai bene?” chiese un’altra ragazza.
“Sì, tutto okay!” rispose lei.
“Sei sempre la solita,Shizuka. Non puoi mangiare con moderazione,come fanno tutte le ragazze della tua età?” la richiamò Miku.
“Ma avevo fame,prof. Stamattina mi sono svegliata tardi e non ho potuto fare colazione.” si giustificò lei.
“E fai male. La colazione è importante per cominciare bene la giornata.”
“Ma la mia giornata è iniziata bene. Mi ha dato un bel voto.”
“Lasciamo perdere, non cambierai mai.”
Kilari osservò meglio quella ragazza e solo ora che stava chiacchierando con Miku si rese conto di quanto in realtà fosse bellissima.
“Ehi,prof! Quella donna che è accanto a lei...per caso è Kilari Tsukishima?” chiese all’improvviso la ragazza, volgendo il suo sguardo incuriosito verso l’ex idol.
“Come fa a conoscermi? Mi sono ritirata 15 anni fa,ma questa ragazzina non dovrebbe avere più di 13 o 14 anni.” pensò Kilari.
Sì,è proprio lei. Sai,è una mia carissima amica. Siamo state compagne di classe alle scuole medie. Kilari, lei è Shizuka Takeda.” la presentò Miku.
“Lieta di conoscerti. Ma come hai fatto a capire che ero io?” domandò Kilari.
“Mia madre è una tua grandissima fan. Ogni volta che sto a casa con lei la sento cantare le tue vecchie canzoni e in camera sua ha ancora un tuo poster. Mi dice sempre che eri la sua idol preferita e che è rimasta molto triste il giorno in cui ti sei ritirata.” spiegò Shizuka.
“Hai visto?Io e Sayaka te l'abbiamo detto. Nessuno ti ha dimenticata. Anche i ragazzi di oggi sanno chi sei.” disse l’amica.
“Già,anche se il migliore è Iguchi! E’ così carino....non so cosa darei per incontrarlo di nuovo...mi ha rubato il cuore!” continuò sognante la ragazzina.
“Ecco. Mi ha subito dimenticata.” scherzò l’ex idol. “Ehm…e così hai conosciuto Iguchi?
“Sì. E’ successo tutto per caso.” cominciò a raccontare lei. “Mentre tornavo da scuola,una macchina stava quasi per investirmi. E poi....”
“E poi?” domandò Kilari, incuriosita.
“Il mio principe azzurro mi ha salvato la vita.” proseguì Shizuka ,arrossendo.
 
Inizio flashback
“Aaahh...che è successo?” si domandò Shizuka, che era finita a terra.
“Stai bene?” le chiese un ragazzo dai capelli blu e di bell’aspetto, che si trovava sopra di lei.
“Sì...” rispose la ragazza,arrossita.
“Dovresti stare attenta quando attraversi la strada,lo sai?” la richiamò lui, aiutandola a rialzarsi.
“Quant'è carino!” pensò lei.
“Per fortuna non ti sei fatta niente. L'importante è questo.”
“Ehm...ti ringrazio...non so neanche come ti chiami.”
“Cosa???? Non sai chi sono io?”
“Perché dovrei saperlo? Non capisco.”
“Ehm…in effetti non hai tutti i torti. Il mio nome è Iguchi.”
“Io mi chiamo Shizuka.”
“E’ stato un piacere conoscerti,Shizuka. Adesso scusami,ma devo scappare. Ti auguro una buona giornata.” la salutò il ragazzo che corse via in fretta e furia.
“Iguchi....”
Fine flashback
 
“Incredibile! Iguchi ti ha salvato la vita. Non sapevo che fosse un eroe, oltre che un idol.” commentò Kilari.
“Nemmeno io,ma se non fosse stato per lui,chissà cosa mi sarebbe successo.” continuò ancora Shizuka, sempre più nel mondo dei sogni.
“Questo capita quando hai la testa tra le nuvole. A cosa stavi pensando in quel momento?Alle crepes della tua mamma?” la rimproverò Miku.
“Come ha fatto a indovinare,prof?” chiese Shizuka, facendo cascare a terra la sua prof per l’imbarazzo.
“Ahahahah!” sorrise Kilari. Quella ragazzina era molto divertente, una tipa fuori dal comune.
“All'inizio non sapevo chi fosse, infatti fu sorpreso quando gli chiesi il suo nome.” proseguì Shizuka. “Quando sono tornata a casa, ho acceso la TV e casualmente trasmettevano uno show televisivo dove Iguchi era tra gli ospiti. Rimasi a bocca aperta quando scoprii che il ragazzo che mi aveva salvato la vita era un famosissimo idol. Le mie compagne mi parlavano spesso di Iguchi,ma all'inizio non ero interessata agli idol e quindi non seguivo con attenzione i loro discorsi. E’ stato solo dopo averlo conosciuto che ho cominciato a seguirlo con molta attenzione. La settimana scorsa sono riuscita a trovare un biglietto per un suo concerto. Era l'occasione perfetta per incontrarlo,ma quando ho provato ad avvicinarmi, quei maledetti steward mi hanno cacciata via. Io ovviamente non mi sono arresa,ho tentato in tutti i modi d'incontrarlo,ma loro non mi hanno lasciata in pace un attimo e alla fine mi hanno riportata a casa.”
“Oh,mi dispiace!”
“Come ti dispiace????Si è cacciata nei guai e tu la compatisci????” esclamò Miku con un tono di rimprovero. “
“Eheheh! Hai ragione!” si scusò Kilari.
“Mi è venuta un'idea. Forse col tuo aiuto potrei incontrarlo,Kilari.” disse Shizuka.
“Cosa?” domandò sorpresa l’ex idol.
“Sì. Tu sei famosa e se mi accompagnassi nell'agenzia in cui lavora, gli uomini della sicurezza potrebbero farmi entrare senza problemi.” spiegò la ragazzina.
Hmm...questa è un'idea decisamente migliore,piuttosto che entrare con la forza come hai fatto l'altra volta. Tu che ne pensi,Kilari?” chiese Miku.
“Non posso!” rispose secca l’ex idol. Miku e Shizuka rimasero molto stupite per il suo repentino cambio d’umore. “Non so come aiutarti,Shizuka. Ormai mi sono ritirata dal mondo dello spettacolo da diversi anni. Non sono più nessuno.”
“Ma non è vero. Io ti conosco.” disse Shizuka.
“Mi dispiace, ma io vivo in America e sono tornata in Giappone per sbrigare alcuni affari che mi terranno molto impegnata nei prossimi giorni. Se oggi ci siamo incontrate, è successo perché avevo del tempo libero per andare a trovare un’amica.”
Ho capito. Che peccato, se solo non ti fossi ritirata...”
“Faresti meglio a tornare al tuo posto,Shizuka. La ricreazione è terminata.” l’avvisò Miku.
“D'accordo,prof. Allora ci vediamo domani.”
“Ti auguro buona fortuna,Shizuka.”
“Grazie,Kilari. E’ stato un piacere parlare con te.”
“Anche per me. Ciao,ciao.” la salutò Kilari, lasciando la classe assieme a Miku. Ma la sua amica la stava guardando male. “Hmm? Qualcosa non va,Miku?”
“Perché le hai mentito?” domandò all’improvviso Miku.
“Cosa?”
“Tu sei l'unica che può aiutarla a incontrare Iguchi. Perché hai tirato fuori la scusa del lavoro?”
“Non è una scusa,Miku, ma la verità. Ti ricordo che sono venuta in Giappone per motivi di lavoro,non per divertimento. E poi perché dici che sono l'unica che potrebbe aiutarla?Non so neanche dove lavora questo Iguchi.”
“Te lo dico io. All'agenzia Muranishi.”
Quando Miku pronunciò quel nome,Kilari rimase senza parole e con lo sguardo perso nel vuoto.
“L'agenzia Muranishi....” balbettò lei.
“Kilari… capisco che il tuo rapporto con loro si è chiuso nel peggiore dei modi,ma...”
“Io non posso andare da loro!” la interruppe bruscamente Kilari. “Sono quindici anni che non do più notizie di me a nessuno,a parte te e Sayaka! Come posso presentarmi? Mi cacceranno via appena mi vedranno!”
“Sei rimasta nel cuore di tutti dopo il tuo ritiro. E’ stato per colpa di quel maledetto incidente se hai mollato tutto. Nessuno ti odia, tantomeno quelli dell'agenzia Muranishi.” cercò di calmarla Miku. “E comunque non devi andare là per loro,ma per Shizuka. Una volta il tuo sogno era quello di rendere felici le persone che ti stavano intorno. Perché non fai lo stesso anche con lei?”
“Perché,Miku? Perché tieni così tanto a quella ragazzina?”
“Purtroppo Shizuka ha una situazione familiare molto complicata.”
“In che senso?”
“Non ha un padre e la madre è sempre fuori per lavoro e arriva con fatica alla fine del mese. Per questo vorrei che tu la aiutassi a incontrare Iguchi. Se Shizuka si cacciasse di nuovo nei guai con la polizia,c’è il rischio che qualcuno possa denunciarla e soprattutto che i servizi sociali la possano togliere a sua madre.”
“Dici sul serio?”
Miku annuì. “Sai,in lei vedo te quand'eri ragazza. Felice e piena di speranze. La cotta che ha per Iguchi mi ricorda la stessa che avevi tu per Seiji. Quindi per favore,cerca di aiutarla finché puoi.”
Kilari rimase in silenzio a riflettere. Da una parte voleva aiutare Shizuka a incontrare il suo principe azzurro: quella ragazzina le aveva fatto molta simpatia, e in effetti le ricordava molto sé stessa alla sua età. Ma dall’altra parte, tornare all’agenzia Muranishi era qualcosa che lei aveva escluso di fare già da prima di partire. Aveva paura d’ incontrare suoi vecchi amici e soprattutto di vedere la delusione nei loro volti. Ma sapeva che il momento di fare i conti col proprio passato sarebbe prima o poi arrivato, e che soprattutto Shizuka non c’entrava nulla con le sue paure e con l’incidente di quindici anni fa. La recente esperienza con suo padre le aveva fatto capire che non voleva più vivere di rimpianti e soprattutto che non voleva diventare una donna fredda e insensibile.
“D’accordo,Miku. E’ tempo di affrontare il mio passato. Andrò assieme a lei all'agenzia Muranishi.” disse Kilari.
“Adesso ti riconosco. Grazie,Kilari.” esclamò Miku, felice per la decisione dell’amica.
Sai dove abita Shizuka?” chiese l’ex idol.       
“Un attimo....controllo nella mia agenda....ecco, tieni. Questo è l'indirizzo di casa sua.” rispose l’insegnante, dandole un pezzo di carta.
“Vado!Ci vediamo!”
“Ehi!Non avere fretta!Guarda che Shizuka è ancora a lezione!” la fermò Miku.
“Ah già, l'avevo dimenticato.”
“Sei la solita sbadata. Io ho l'ora libera. Che ne dici se nel frattempo ci prendessimo un caffè?”
“Buona idea. Magari accompagnato con una bella crepe al cioccolato.”
“Non cambierai mai,Kilari. Ahahah!”

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Capitolo 6
*** Incontro col passato - prima parte ***


Nel tardo pomeriggio, Kilari se ne andò all'indirizzo indicato da Miku.
“Hmm… pianoterra, seconda porta a sinistra. Dovrebbe essere questa. Vediamo un po’.” pensò Kilari prima di bussare alla porta, che si aprì dopo qualche secondo.
“Spiacente, non compro nulla!” esclamò in modo sgarbato una donna dai capelli bruni e corti, piuttosto scocciata dalla sua presenza, probabilmente l’aveva scambiata per un venditore porta a porta. Tuttavia la donna, dopo un’occhiata migliore, si accorse subito di chi aveva davanti. “C-cosa? Ma…ma tu…”
“Buonasera,signora. Sto cercando Shizuka Takeda. Per caso vive qui?” domandò Kilari.   
“Non ci posso credere! Ehi,Shizuka! Guarda!” chiamò la donna.
“Che c'è, mamma?” domandò Shizuka.
“E’ Kilari in persona!” rispose la donna, che era quindi la madre della ragazza.
“Kilari?Che ci fai qui?” chiese la figlia.
“Mi chiamo Kaori! E’ un onore conoscerti,Kilari! Prego, entra pure!” la invitò la donna.
“Mamma, cerca di controllarti.” la richiamò Shizuka.
“Tranquilla, non mi sta dando alcun fastidio. Era da tanto che non incontravo una mia fan.” la rassicurò Kilari, che si accomodò in cucina. Si guardò intorno e osservò l’appartamento in cui vivevano Shizuka e sua madre: era molto più piccolo del suo, con solo una cucina, un bagno e due camere. Del resto Miku le aveva raccontato che non attraversavano una buona situazione economica. La madre di Shizuka si sedette accanto a lei,sorridente e ancora incredula di ospitare in casa quella che un tempo era la sua idol del cuore.
Hmm..mi sembra piuttosto giovane per essere la madre di Shizuka. Sembra avere quasi la mia età.” pensò Kilari, osservando la donna.
“Shizuka mi ha detto che sei amica della sua prof di matematica. Non sai quanto la invidio.” riprese Kaori.
“Su,non esagerare. Ci sono tante artiste più brave e famose di me.” replicò Kilari.
“Stai scherzando? Tu sei la migliore in assoluto,Kilari. Non ho più adorato nessuno dopo che te ne sei andata. E come te,molti dei tuoi vecchi fan.” la smentì la donna.
“Può darsi,ma adesso gestisco un ristorante a New York assieme a mio padre.”
“E’ un peccato. Ma dimmi, a cosa devo l'onore della tua visita?”
“Ero venuta per Shizuka. Forse credo di poterti aiutare.”
“Dici davvero,Kilari? Mi faresti incontrare Iguchi?” chiese la ragazza,entusiasta.
“Ancora con questo Iguchi?Possibile che non lo capisci?Lui è un idol e proviene da un mondo diverso dal nostro. Ha tantissime fan,non può certo perdere tempo con una ragazzina come te. E io non ti permetterò di cacciarti di nuovo nei guai per colpa di quel damerino.” la richiamò la madre.
“Non c'è nessun problema,Kaori. Iguchi lavora nella stessa agenzia dove stavo io.” la tranquillizzò Kilari.
“Beh,se garantisci tu per lei,non ho nulla in contrario. Sai,la settimana scorsa,in occasione del concerto di Iguchi,questa signorina si è cacciata nei guai con gli steward e la polizia me l'ha accompagnata a casa. Non puoi immaginare lo spavento che mi ha dato quel giorno.” raccontò Kaori.
“Ah davvero?.” disse Kilari, prima di fissare Shizuka e pensare tra sé e sé. “Proprio come me. Ancora ricordo quando feci di tutto per entrare di nascosto al concerto degli Ships. Ora credo di capire cos'abbia visto Miku in lei. Chissà se magari....no, sto sognando. È assolutamente impossibile. Sì,è una ragazza bella,simpatica,divertente e tutto quanto, ma a diventare una idol ce ne vorrà di strada,ammesso che le interessi.”
“Kilari? Va tutto bene?” domandò Shizuka, che si era accorta di essere osservata da lei in modo strano.
“Ehm…scusa,stavo pensando. Bene, visto che tua madre è d’accordo, che ne diresti di passare all’agenzia Muranishi? Ti aspetterò all’uscita della scuola per domani pomeriggio verso le tre.” propose Kilari.
“Certamente,non mancherò!” esclamò felicissima la ragazza.
“Perfetto. Adesso scusatemi, ma devo tornare a casa.” disse l’ex idol.
“Ma come, te ne vai già?” protestò Kaori.
“Sì,domani mattina avrei un importante impegno di lavoro e dovrei alzarmi presto.” spiegò Kilari.
“Capisco, allora non ti trattengo.”
“Mi ha fatto molto piacere conoscerti, Kaori. Sono contenta di avere ancora qualche fan, nonostante tutto quello che è successo.”
“Il piacere è stato tutto mio,Kilari. Sai, quand’eri in attività non sono mai riuscita a incontrarti di persona, ma oggi mi hai dato finalmente questa grande gioia. Torna pure a trovarci,mi raccomando.”
“Ti ringrazio. Shizuka,noi invece ci vediamo domani. Buonanotte.” la salutò Kilari.
“Ciao Kilari, e grazie!” fece altrettanto Shizuka.
 
L'indomani pomeriggio, dopo aver concluso i suoi impegni di lavoro, Kilari passò nella sua vecchia scuola, dove trovò Shizuka che la stava aspettando con molta impazienza.  Entrambe presero la metro e si diressero insieme all'agenzia Muranishi,completamente rinnovata rispetto a quindici anni fa. Il piccolo edificio di prima aveva lasciato il posto a un enorme palazzo ultramoderno,pieno di servizi di ogni genere e con molto più personale, come poté notare dal continuo viavai di gente.
“Così è qui che lavora Iguchi?” chiese Shizuka.       
“Hmm…non dovrei essermi sbagliata. L'indirizzo è sempre lo stesso,però l'agenzia è cambiata parecchio dall'ultima volta.” rispose Kilari, piuttosto sorpresa.
“Dai Kilari,entriamo!” replicò la ragazzina, trascinandola dentro l’agenzia.
“Non avere fretta!” la richiamò.
“Ehi!Guarda lì!” esclamò Shizuka, indicandole un poster di lei quand’era ragazza. “Quella non sei tu?”
“Sì...” sussurrò Kilari.
“E il gattino che stava sulla tua spalla si chiamava Na-San,non è vero?”
“Sai proprio tutto di me.”
“Me l'ha raccontato mia madre. Tu e lui eravate inseparabili.”
“Proprio così. Era come un fratello per me.”
“Guarda, ci sono altre immagini di te. Qui sei con Hikaru Mizuki,quando avevate formato il duo delle KilaPika,mentre in quest'altra sei con Noel Yukino e Kobeni Hanasaki, nel trio delle Milky Way.”
Kilari rimase in silenzio ad osservare tutti quei poster. I muri della sala d’ingresso del nuovo edificio erano tutti tappezzati di foto e poster suoi e di altri artisti che avevano fatto parte dell’agenzia Muranishi, tra cui gli Ships,Erina, le gemelle Mao e Mio e tanti altri. Non si aspettava di trovare ancora qualche traccia del suo passato a distanza di quindici anni, soprattutto per il modo in cui era sparita. Questo le fece piacere, ma allo stesso tempo le metteva tristezza,mischiata a malinconia e ai rimpianti della sua vita passata.
“Questo dimostra che nessuno ti ha mai dimenticata,Kilari. Così non avrò problemi a incontrare Iguchi.” continuò Shizuka.
“Ehi,voi due! Fuori di qui! I fan non sono ammessi!” irruppe all’improvviso un uomo della sicurezza, un bestione alto due metri vestito in giacca e cravatta.
“Non stiamo facendo niente di male.” rispose la ragazza.
“E’ quello che dicono tutti. Andate via o saremo costretti a usare la forza!” replicò un altro scimmione.
“Ma noi volevamo solo parlare con il direttore.” intervenne Kilari sperando di calmarli. “Io sono...”
“Non m'interessa chi sei! Fuori!” la interruppe il primo.
“Scordatelo!” esclamò Shizuka, facendo una linguaccia agli uomini della sicurezza e correndo via.
“Ehi!!!!Dove vai????” gridò un altro tizio della security.
“Shizuka!!! Aspetta!!!” la chiamò invano Kilari.
La ragazza era corsa verso il piano di sopra,ma apparvero altri uomini della sicurezza,che la circondarono e alla fine la catturarono: Shizuka cercò di liberarsi a morsi,ma fu tutto inutile.
“Questa ragazza morde peggio di un cane!” si lamentò l’uomo che l’aveva catturata.
“Lasciatela,per favore! E’ solo una ragazza!” li pregò Kilari, ma un altro di loro le afferrò il braccio con l’intenzione di cacciarla. “Ehi!”
“Se ne vada anche lei! Dovrebbe vergognarsi! Alla sua età va in giro con le ragazzine!” la rimproverò il bestione.
“Lasciatemi!!!” gridò Kilari spaventata.
“Lasciatela andare!” disse una voce alle sue spalle.
“Eh?Signor Kazama!” esclamarono quelli della security.
“Cosa?Ha detto...Kazama?” pensò l’ex idol.
“Sono mie ospiti! Come vi permettete a trattarle in quel modo?” li rimproverò lui.
“Ehm…ci dispiace!” si scusarono gli scimmioni.
“Farò finta di non aver visto nulla, ma la prossima volta riferirò tutto al direttore! Adesso tornatevene ai vostri posti!” ordinò Hiroto.
“D'accordo!Ci scusi ancora!” esclamarono impauriti quelli della sicurezza, scappando via.
“Non provate mai più a toccarmi,altrimenti la prossima volta ve la farò pagare cara!!!!” urlò la ragazza, infuriata, dopo essersi liberata dalla presa dell’uomo che l’aveva catturata.
“Adesso calmati! Stavano solo facendo il loro lavoro!” la richiamò Kilari.
“Li odio!”
“State bene?” domandò Hiroto.
“Sì. Grazie per l'aiuto.” rispose Shizuka.
“Mi dispiace per l’incidente.” si scusò il moro. “Quelli della security a volte sono un po’ troppo irruenti con i fan.”
Non appena Kilari si voltò, il suo sguardo si incrociò con quello di Hiroto. Era diventato un bell'uomo, alto, la stessa capigliatura di quand'era ragazzo e soprattutto occhi rossi, quegli occhi rossi che tanto l'avevano fatta sognare. Il suo cuore sembrava esplodere da un momento all’altro per la grande emozione che stava vivendo in quel preciso istante.
“Hi-Hiroto...” balbettò Kilari.
“Kilari… sei proprio tu?” domandò Hiroto, anche lui sorpreso nel vederla e di quanto fosse cresciuta. La ragazzina aveva lasciato il posto a una donna bellissima e attraente,che però sembrava aver mantenuto quel suo sguardo semplice e innocente che tanto aveva amato. I due rimasero in silenzio a fissarsi negli occhi: entrambi erano senza parole e non sapevano cosa dirsi. O meglio, forse avevano molto da raccontarsi, ma qualcuno li interruppe.
“Tesoro! Sei ancora qui?” chiamò una voce alle sue spalle.
“Fubuki?” domandò Kilari, non appena si voltò.
“E tu chi saresti?Non mi sembra di conoscerti.” rispose lei.
Dalla porta dell'ingresso era apparsa Fubuki,anche lei molto cambiata fisicamente: era affascinante da ragazza e lo era diventata ancora di più anche adesso.
“Perché mi stai facendo aspettare?Dobbiamo andare alla festa.” si lamentò Fubuki.
“Sì,scusa. Andiamo.” disse Hiroto, distogliendo lo sguardo da Kilari e andandosene via con Fubuki. L’ex idol rimase imbambolata. Che cosa stava succedendo?
Incredibile. Quelli erano Hiroto Kazama e Fubuki Todou. Sono la coppia più chiacchierata di tutto il Giappone.” disse Shizuka.
“Coppia? Che...che significa?” domandò Kilari, spaventata.
“Stanno insieme. Sono fidanzati.” rispose la ragazzina.
“Cosa?Fi-fidanzati?”
“Ma come, non lo sapevi? Hai lavorato per tanto tempo a fianco degli Ships. Credevo che fossi loro amica.”
Non poteva credere alle proprie orecchie: Hiroto e Fubuki fidanzati?
“Kilari!” la chiamò ancora Shizuka.
“Eh?”
“Stai bene?”
“Non....non lo so…”
“E’ per colpa di quei buttafuori, non è vero? Non ti devi preoccupare. A me non facevano paura,neanche prima che Hiroto c'aiutasse.”
No,ovviamente non era per loro,ma Shizuka non poteva certo capire il suo stato d’animo. Il ragazzo, o meglio l’uomo di cui era innamorata adesso stava con la sua vecchia rivale e questo l’aveva turbata non poco.
“Kilari… sei tu?” domandò qualcuno alle sue spalle, un’altra voce a lei familiare, che la distolse dai suoi pensieri.
“Direttore Muranishi.” sussurrò Kilari.
“Avevo sentito delle urla dal mio ufficio ma non potevo mai immaginare che fossi tu! Che sorpresa! Credevo che non ti avrei più rivista dopo il tuo ritiro!” esclamò entusiasta il direttore. Kilari fu molto sorpresa dalla sua reazione, pensava che c’è l’avesse con lei, invece l’aveva accolta con gioia. “Ti senti bene?”
“Io...sono contenta di rivederla,direttore. Mi scusi se l'ho disturbata.” rispose l’ex idol.
“Non dirlo neanche per scherzo. Tu sei sempre la benvenuta. Quest'agenzia non sarebbe mai diventata quello che oggi è senza il tuo grande contributo. Seguimi nel mio ufficio. C’è qualcuno che sarà senz'altro felice di rivederti.”
Kilari annuì e decise di seguire Muranishi nel suo ufficio assieme a Shizuka,

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Capitolo 7
*** Incontro col passato - seconda parte ***


Appena il direttore aprì la porta del suo ufficio, Kilari trovò davanti a sé Seiji e la signora Kumoi:il biondo non sembrava affatto cambiato, a parte qualche centimetro in più e un fisico da adulto, e anche la sua ex agente era rimasta sempre la solita, con i suoi classici occhiali a nascondere la sua bellezza.
“Guardate un po' chi ho trovato al piano di sotto.” annunciò entusiasta Muranishi.
“Non posso crederci. Kilari!” esclamò Seiji.
“Ciao,Seiji!” lo salutò Kilari.
“Quanto sei cambiata! Come stai?” le domandò lui, abbracciandola. Sembravano tutti contenti della sua presenza, come se quindici anni fa non fosse accaduto nulla.
“Tutto a posto,grazie. Anche tu sei cresciuto molto.” rispose l’ex idol.
“Come mai hai deciso di tornare in Giappone dopo tutto questo tempo?” le chiese il biondo.
“Avevo degli affari da sbrigare. Di solito se ne occupa mio padre,ma ha avuto un malore mentre era al lavoro,così l'ho sostituito.” spiegò Kilari.
“Mi spiace. Spero che non sia nulla di grave. E chi è questa ragazza?Una tua amica?”
“Diciamo di sì. Il suo nome è Shizuka.”
“Lieto di conoscerti,Shizuka.” si presentò il biondo.
“Il piacere è tutto mio,Seiji.” fece altrettanto lei.
“Alla fine hai trovato il coraggio di tornare.” esordì la signora Kumoi. Il suo tono di voce era decisamente diverso rispetto a quello del direttore o di Seiji, non mostrava nulla di buono.
“Eh?Signora Kumoi!” disse Kilari.
“Ormai dovresti chiamarla signora Muranishi.” precisò Seiji.
“Cosa?Non mi dire che....”
“Proprio così. Si è sposata dieci anni fa con il direttore.”
“Davvero?Che bello!”
“Eheheh! Seiji ha ragione.” sorrise fiero Muranishi.
“Piantatela!” sbottò l’ex agente di Kilari. “Quante volte ve lo devo ripetere?Per tutti io sono la signora Kumoi, dipendente dell'agenzia Muranishi!”
“Su,non c'è bisogno di essere così formali.” cercò di calmarla Kilari.
“Con quale confidenza osi rivolgermi la parola?” domandò fredda Kumoi.
“Cosa?”
“Kasumi,calmati!” sussurrò Muranishi,ma la moglie non sembrava volesse ascoltarlo.
“Sparisci per quindici anni senza dare più notizie a nessuno e tutto all'improvviso spunti qui! Che intenzioni hai?” continuò ancora la donna.
“Io....non ho alcuna intenzione… volevo solo....” Kilari non sapeva cosa dire. Stava filando tutto liscio, era troppo bello per essere vero che non ci fosse qualcuno arrabbiato con lei per la sua improvvisa sparizione.
“Direttore. Ho un problema con l’agenda.” li interruppe un ragazzo dai capelli blu.
“Iguchi! Sei proprio tu!” esclamò felice Shizuka, non appena lo vide.
“Shizuka? Che ci fai qui?”
“Ti ricordi ancora come mi chiamo?”
“Perché mi sarei dovuto dimenticare di te?” domandò Iguchi, prima di volgere il suo sguardo verso l’altra donna presente nell’ufficio. “Ehi! Ma io ti conosco! Tu sei la grande Kilari Tsukishima!”
“Piacere di conoscerti,Iguchi.” si presentò Kilari.
“Il piacere è tutto mio. Il signor Muranishi non fa altro che parlare di te e di tutto quello che hai fatto per l'agenzia e il mondo dello spettacolo.” replicò il ragazzo, che si mostrò molto curioso nei suoi confronti.
“Anche tu non sei male. Mi hanno detto che sei l'idol del momento.”
“Grazie del complimento. E’ un onore sentire queste parole da te.”
“Sei venuto per chiacchierare o per chiedere qualcosa che non hai capito,Iguchi?” lo richiamò la signora Kumoi.
“Ehm...sì,signora Kumoi. Una delle date del concerto coincide con la mia presenza a uno show televisivo su Higashi TV.” spiegò Iguchi, piuttosto intimorito dal tono di voce della donna.
“D'accordo, andiamo a sistemare la faccenda con i produttori. Aspettami all’uscita dell’agenzia.” replicò lei.
“Spero di rivedervi! A presto!” si congedò in fretta e furia il ragazzo, un po’ spaventato, come se avesse voglia di scappare.
“Iguchi,aspetta...” lo chiamò inutilmente Shizuka, prima di ritrovarsi davanti la signora Kumoi che la fissò malissimo.
“E tu cosa vuoi, sciocca ragazzina?” chiese la donna. “Se speri di fare amicizia con lui,ti sbagli di grosso. Tu e Iguchi appartenete a due mondi diversi. Mettitelo bene in testa!!!”
Shizuka rimase freddata dalle parole della signora Kumoi. Anche la madre le diceva sempre la stessa cosa,ma mai col tono di disprezzo che ebbe quella donna con gli occhiali.
“Shizuka...” sussurrò Kilari non appena vide la ragazza con la testa abbassata, come a nascondere la sua delusione. Forse la signora Kumoi aveva esagerato,anche se le sue parole erano vere.
“Se vuoi davvero stare qui,l'unico modo è diventare una idol e non credo che tu ce la possa fare.” continuò ancora la donna.
“Questo lo dice lei!” esclamò Shizuka. “Diventerò una idol come Kilari!”
“Cosa?” domandò Kilari, sorpresa dalle parole della ragazza.
“Ma non farmi ridere. Pensi che sia così semplice?Non ce la farai mai.” la irrise Kumoi.
“Shizuka,la signora Kumoi ha ragione. Il lavoro di un idol è fatto di sacrifici e ostacoli che non puoi neanche immaginare.” spiegò Kilari.
“Invece ce la farò! M'impegnerò a fondo per entrare nel mondo dello spettacolo!” continuò la ragazzina, per nulla intimorita dall’avviso dell’ex idol.
“Ho sentito abbastanza. Io vado.” borbottò la signora Kumoi,lasciando l’ufficio, non prima di aver sbattuto la porta in modo violento, come a voler mostrare il proprio astio nei confronti di Shizuka e soprattutto di colei che un tempo era la sua assistita.
“Mi dispiace,Kilari. Purtroppo la signora Kumoi non ti ha ancora perdonata per il tuo ritiro.” si scusò Muranishi.
“Non importa….” mormorò Kilari, dispiaciuta.
“Non pensiamoci più. Dimmi,sei venuta nella mia agenzia per questa ragazza?” chiese il direttore.
“A dire il vero...non mi aspettavo che Shizuka avesse in mente di fare l'idol. Credevo che volesse solo incontrare Iguchi. Sapete,è una sua grande fan.” spiegò Kilari.
“La signora Kumoi è stata chiara. L'unica possibilità per incontrarlo tutte le volte che lo desidera è diventare un idol,proprio come lui.” ribadì Seiji. “Lei che ne pensa,direttore?”
“Beh,se possedesse del talento,non vedo perché dovrei essere contrario all’idea di assumerla. Di questi tempi, trovare degli idol di alto livello non è così semplice. A parte Iguchi,ci sono pochi talenti in giro per il paese e la maggior parte se li accaparra tutti l'agenzia Higashiyama.” rispose Muranishi.
“A quanto pare quella donna non smette mai d'intralciarvi.” commentò Kilari.
“Pensavi che fosse cambiata? E’ rimasta la solita donna perfida di sempre. Eppure sembrava che avesse accettato la nostra presenza, soprattutto dopo che avevamo unito le forze per fermare Kuroki. Infatti per un periodo non ha dato alcun fastidio,neanche dopo che te ne sei andata. Ma stranamente,dopo il mio matrimonio con la signora Kumoi, ha ricominciato con i suoi giochetti sleali,infastidendo tutti coloro che lavorano nella mia agenzia e promettendo ai ragazzi più talentuosi di farli esercitare con i migliori maestri americani ed europei, per renderli dei veri professionisti.” raccontò il suo ex direttore.
“Nonostante il direttore abbia rinnovato l'agenzia,rendendola più grande e assumendo nuovo personale,purtroppo non dispone del suo stesso budget,quindi cerchiamo di andare avanti con le nostre forze.” aggiunse Seiji.
“Per fortuna ho ancora dalla mia parte gente come Hiroto,Seiji,Hikaru e tutti gli altri, altrimenti non so se la mia agenzia sarebbe sopravvissuta. Nonostante questi piccoli intoppi, sono felice di lavorare con loro. Ormai siamo come una famiglia,che ha un solo scopo. Regalare il sorriso ai fan che ci seguono e aiutarli a credere in sé stessi affinché realizzino i propri sogni. E questo Iguchi l'aveva capito alla perfezione. Rimasi sorpreso quando mi disse di aver rifiutato l'offerta dell'agenzia Higashiyama.” continuò Muranishi.
“Mi fa piacere.” disse Kilari, molto contenta che la sua ex agenzia fosse ancora guidata da quei valori che lei aveva tanto apprezzato.
“Bene. Ti chiami Shizuka,non è così?” domandò il direttore, osservando con attenzione la ragazza.
“Ehm...sì,signore.” rispose lei.
“Quanti anni hai?”
“Quattordici. Sono al secondo anno delle scuole medie.”
“Dimmi, cosa ti piacerebbe fare?”
“Beh,ecco...non saprei...” balbettò Shizuka, visibilmente imbarazzata. In effetti lei voleva solo stare il più possibile con Iguchi, non aveva certo un’idea di cosa significasse essere una idol. Ma non riusciva ad accettare le parole di quella donna, soprattutto il tono con cui le aveva dette, e istintivamente aveva urlato il suo desiderio di fare l’idol per dimostrarle di non essere una semplice fan come tutte le altre.
“Che ne diresti di iniziare direttamente con il canto?” propose Muranishi.
“Col canto?” domandò a sua volta Shizuka.
Il direttore annuì. “So che può sembrare piuttosto prematuro per una ragazza come te che non ha mai avuto alcuna esperienza nel mondo dello spettacolo,ma se farai bella figura, sarai automaticamente pronta anche per altri lavori meno impegnativi.”
“Ma veramente...” obiettò Kilari, non convinta della scelta di Shizuka.
“Per me va benissimo!” la interruppe la ragazza.
Cosa? Ma è impazzita?” pensò l’ex idol.
“Perfetto.” esclamò Muranishi. “Vediamo quando troverò Kama libero....venerdì prossimo alle 4 di pomeriggio. Per te va bene?”
“Sì!”
“Allora siamo d'accordo. Venerdì prossimo farai questo provino. Nel frattempo ti do questi.”
“Cosa sono?”
“In quel foglio c’è il testo di una canzone, mentre nel cd c’è la base musicale su cui dovrai esercitarti. Se riuscirai a superare le nostre aspettative,ti prometto che entrerai a far parte della mia agenzia.”
“Wow! Dice sul serio?”
“Ti auguro buona fortuna,Shizuka.” disse Seiji.
“Grazie,Seiji.” replicò Shizuka.
“Ora dovete scusarmi. Avrei del lavoro da sbrigare. Kilari,visto che in questo periodo sei qui,vieni pure a trovarci. Non sai quanto sia stato felice di rivederti.” si congedò Muranishi.
“Cercherò di liberarmi il più possibile dagli impegni di lavoro. Arrivederci.” lo salutò Kilari.
“Aspettate,vi accompagno fuori.” propose il biondo, unendosi all’amica e a Shizuka.
“Scusami,Seiji. Abbiamo parlato tanto ma non ho neanche chiesto nulla di te.” disse l’ex idol, non appena lasciò l’ufficio del direttore.
“Ma figurati. Io e il direttore eravamo così felici di averti qui.” replicò Seiji.
“Mi fa piacere che nessuno mi abbia dimenticata, dopo quello che ho fatto.”
“Beh avresti potuto almeno salutarci prima di trasferirti a New York,ma capisco quello che hai passato. Quel brutto incidente ti ha completamente cambiato la vita. Ad ogni modo, nonostante il tuo ritiro,sei sempre rimasta nel cuore di tutti. Anche oggi la gente parla di te e i tuoi vecchi fan vorrebbero tanto che tu ritornassi.”
“Non sai quanto l'abbia desiderato, ma ormai è troppo tardi. Adesso gestisco un ristorante con mio padre a New York. Non era ciò che desideravo dalla vita,ma meglio di niente. E comunque non mi sembra che tutti fossero felici di vedermi.”
“Ti riferisci alla signora Kumoi?”
Kilari annuì dispiaciuta.
“Il direttore non ha voluto dire nulla per non farti sentire in colpa, ma devi sapere che dopo la tua sparizione, abbiamo attraversato un brutto periodo. Muranishi si era ritrovato costretto a disdire tutti gli impegni in cui eri coinvolta e questo ha causato delle grosse perdite economiche per l’agenzia. Non ti nascondo che ci siamo ritrovati ad un passo dal fallimento e forse per questo motivo la signora Kumoi non è riuscita a perdonarti. L’agenzia Muranishi è stata la scommessa della sua vita, quella per cui aveva rinunciato al suo vecchio sogno, e soffriva molto all’idea di non poter più fare l’agente.” raccontò Seiji.
Kilari rimase in silenzio ad ascoltarlo. Sapeva benissimo che non c’erano parole sufficienti per scusarsi. Era stata un’egoista ad andarsene via in quel modo, non solo per aver tradito la fiducia dei propri fan e di tutti coloro che l’avevano sostenuta fin dal suo ingresso nel mondo dello spettacolo, ma soprattutto per aver messo nei guai i suoi amici, il direttore e la signora Kumoi.
“E dopo? Come ne siete usciti fuori?” domandò Kilari.
“Ci siamo dati da fare.” proseguì Seiji. “Io,Hiroto e tutti gli altri. Abbiamo cercato di rimpiazzarti come potevamo, pur sapendo che era impossibile. Ma devo dire che l’aiuto più importante ce lo diede tua cognata, che riuscì a convincere la sua agenzia a lasciarla lavorare per un periodo da noi.”
“Che cosa? Tina ha lavorato da voi?”
“Dal tuo stupore mi sembra che non ne sapessi nulla.”
“No, non mi ha mai detto nulla, e neanche mio fratello me ne ha parlato. Tina sta sempre fuori per motivi di lavoro e io stessa la vedo poco, nonostante viviamo nella stessa città. Però non immaginavo che fosse andata in Giappone per darvi una mano.”
“Chissà? Forse all’epoca non stava con tuo fratello, del resto stiamo parlando di più di dieci anni fa.”
“Può essere…”
“Con noi Tina ha fatto davvero di tutto. Concerti,film,serie tv, pubblicità,show televisivi e radiofonici. Ha saputo sostituirti alla grande, grazie al suo talento e all’ottima conoscenza della lingua giapponese,e credimi che non è facile per una ragazza straniera sfondare da noi, anche se stiamo parlando dell’Idol Queen. Una volta che la nostra agenzia ha risolto i suoi problemi economici, è tornata negli Stati Uniti, ma siamo rimasti ancora in contatto. Mi parla spesso di te e della tua vita a New York. O meglio, al ristorante di tuo padre, visto che non esci molto di casa, da quel che mi raccontava.”
“Diciamo che io e Tina non abbiamo lo stesso stile di vita. Lavorare al ristorante è molto diverso rispetto a cantare o a recitare,sono occupata tutti i giorni fino a tarda sera e non ho mai del tempo libero. In cucina siamo solo io e mio padre e finora non abbiamo trovato nessun cuoco valido per il nostro ristorante.” mentì Kilari. In realtà suo padre aveva trovato qualcuno ma lei si era sempre opposta ad assumere altre persone per la cucina perché voleva avere una scusa per lavorare sempre tutti i giorni e non uscire fuori con sua cognata. Fin dal suo trasferimento a New York, Kilari aveva avuto un rapporto turbolento con lei. Anche l’Idol Queen, infatti, come sua madre e suo fratello, aveva provato in più occasioni a farla ritornare nel mondo dello spettacolo, a volte anche in modo invadente, ma Kilari non ne voleva proprio sapere, e si era dedicata anima e corpo alla cucina e al ristorante di famiglia per starle lontano. Le cose non erano migliorate neanche dopo che si era sposata con Subaru. Certo, si era impegnata a mantenere un rapporto cordiale con lei, in fondo era pur sempre sua cognata, e la stessa Tina alla fine aveva deciso di rispettare la sua volontà. Tuttavia, proprio come le accadeva col padre, Kilari si sentiva irritata anche quando stava con Tina, anzi forse peggio, probabilmente per via della sua appartenenza a un mondo che lei aveva da tempo rinnegato. In quel momento si sentì una stupida per come si era comportata con lei in questi anni, a maggior ragione dopo ciò che Tina aveva fatto per l’agenzia Muranishi.
“Però adesso basta parlare di me.” esclamò Kilari, cercando di cambiare discorso per non pensarci. “Raccontami quello che ti è successo dopo che sono partita.”
“Sono rimasto sempre nel mondo dello spettacolo e da qualche anno faccio l’attore a tempo pieno.” rispose il biondo. “Poi che altro? Ah, mi sono sposato.”
“Davvero?E chi è la fortunata?” domandò l’ex idol, curiosa.
“Non dirmi che non lo sai?” chiese a sua volta Shizuka,in tono quasi polemico.
“No. Perché?”                                                      
“Sei proprio fuori dal mondo,Kilari. Seiji è sposato con Erina Ogura.”
“Cosa? Tu e Erina state insieme?” chiese sorpresa Kilari.
“Proprio così. E che rimanga tra noi,è incinta.” rispose Seiji.
“Incinta????”
“Sì. Però acqua in bocca. Non vorrei che i paparazzi la stressino. Conosci Erina,è una che s’innervosisce subito quando sta sotto pressione.”
“Capisco...comunque sono contenta per voi. Siete una bellissima coppia.” disse Kilari. “E gli altri?”
“Vediamo…da chi potrei cominciare?Hikaru è stata la prima a sposarsi, circa 8 anni fa, con Wataru, il suo vecchio amico d’infanzia, e hanno due figli. Lei sta avendo un grande successo a livello internazionale come cantante. Le hanno proposto persino di fare un tour di concerti in America. Wataru invece è diventato l'idolo di tutti gli appassionati di calcio del paese. E’ il bomber della nazionale giapponese e gioca in Spagna,nel Real Madrid,una delle squadre di calcio più forti del mondo. Anche Noel, Kobeni e tutti gli altri stanno facendo carriera e si sono sposate.” raccontò Seiji.
“Anche...Hiroto?”
“Hiroto?Beh,per quanto riguarda la carriera,va tutto bene. Stiamo recitando in una serie televisiva di grande successo.”
“Non c’è da sorprendersi. Voi due siete gli Ships.”
“Eravamo.”
“Cosa?Non mi dire che...”
“Sì, ci siamo separati all'incirca 5 anni fa.”
“Ma perché?Avete litigato?”
“Diciamo che c’era stata una divergenza di opinioni in seguito a un nostro singolo che non aveva riscosso il successo che c’aspettavamo. Comunque non è stato per questo. Abbiamo ritenuto opportuno che ognuno proseguisse per la propria strada,senza dipendere l'uno dall'altro, tutto qua. Ma non ti preoccupare, il nostro rapporto di amicizia non è cambiato.”
“E non ti sembra strano che tutto all'improvviso siate diventati rivali?”
“No. E francamente non ci sentiamo in competizione. Alla fine lavoriamo sempre nella stessa agenzia e se per caso un giorno le nostre vecchie fan desiderassero rivederci all'opera, li accontenteremmo con molto piacere.”
“Se lo dici tu....”
“Tuttavia Hiroto è cambiato molto dopo la tua partenza. E’ stato con molte donne,ma non ha mai avuto una relazione stabile. E qualche mese fa si è messo con Fubuki.”
“Sì. L'ho visto...”
“Vi siete già incontrati?”
“Poco prima che arrivasse il direttore. Poi è uscito con lei.”
“Già. Dovevano andare a una festa organizzata dalla signora Higashiyama.”
“E cosa dovevano festeggiare?”
“Fubuki è stata selezionata per recitare in un film americano.”
“Davvero?”
“Visto che è la sua prima volta a Hollywood,la signora Higashiyama non ha voluto perdere l’occasione per vantarsene. Avevano invitato anche me alla festa, ma ho declinato. Preferirei stare di più con mia moglie durante il poco tempo libero che ho a disposizione. Comunque sono del parere che come attrice Fubuki non sarà mai al tuo stesso livello.”
“Dai,non esagerare.”
“Dico sul serio. Tu hai lavorato con il grande John Lucasberg quand'eri solo una ragazza, mentre Fubuki sta avendo l'occasione di debuttare a Hollywood soltanto adesso. E diciamolo,perché tu non c'eri.”
“Piuttosto,non vedo Kame.” chiese Kilari, cambiando nuovamente argomento. Sentirsi dire da qualcuno quanto fosse brava e bella la rendeva triste, pur essendo consapevole che i complimenti di Seiji erano sinceri e non parole di circostanza, come ne aveva sentite più volte da altre persone vicine a suo fratello e a Tina.
“E’ a casa mia. Purtroppo non la posso più portare con me perché è cresciuta. Non è piccola come prima.” replicò il biondo.
“Lo immagino….” sospirò l’ex idol.
“Va tutto bene?” domandò Seiji, che l’aveva vista giù di morale.
“Eh? Sì,tutto okay.” rispose Kilari.
“Pensavi a Na-San,non è vero?”
Kilari annuì in silenzio. Sì, pensava al suo amato gattino, ma pensava anche ai rimpianti per aver rinunciato alla sua carriera di idol,ai sensi di colpa per i guai che aveva causato ai suoi amici e soprattutto a quello che aveva appena sentito su Hiroto.
“Mi dispiace. Adesso capisco come mai non hai avuto più la tentazione di tornare sul palcoscenico. Anch’io probabilmente sarei impazzito se al posto di te e Na-San ci fossimo  stati io e la mia amata Kame in quella macchina.” cercò di consolarla Seiji. “Ma di una cosa sono sicuro. Na-San ha sempre voluto che tu fossi felice, quindi non ti deprimere. Vivi la tua vita come hai sempre desiderato.”
“Ma io...non ho più alcun desiderio.”
“Ti sbagli. Ne hai tanti e uno ce l'hai proprio vicino a te.”
“Come?”
“Bene, siamo arrivati. Kilari,mi ha fatto molto piacere parlare con te. Torna a trovarci,mi raccomando.” si congedò Seiji.
“Lo farò. Ciao,Seiji.” replicò lei.
“In bocca al lupo per il provino, Shizuka. Non vedo l’ora di ascoltarti.” la salutò il biondo, prima di andarsene.
“Farò del mio meglio!” rispose la ragazza, che rimase sola con Kilari, sempre assorta nei propri pensieri, prima che quest’ultima si voltasse  improvvisamente verso di lei, fissandola con aria severa, come se avesse appena combinato qualche guaio.
“Adesso passiamo a noi! Mi spieghi perché hai detto al direttore Muranishi di voler diventare una idol?” domandò la donna.
“Non avevo scelta. È l'unico modo per stare con Iguchi.” spiegò Shizuka.
“Ti piace così tanto?”
“Sì. Sono innamorata di lui. Non sai che emozione ho avuto quando l'ho incontrato. Si ricordava pure di me.”
“D'accordo,ma non significa che....”
“Non m'interessa! Lavorerò sodo per diventare una idol di alto livello!”
“Non posso crederci. È impressionante che questa ragazza abbia i miei stessi desideri di quando avevo la sua età.” pensò Kilari, rendendosi conto di quante cose avesse in comune con Shizuka. Cresciuta con un genitore, super golosona, innamorata persa di un idol e disposta a fare qualunque cosa per lui.
“Kilari! Mi hai sentito?” la chiamò ragazza.
“Eh?”
“Ma che ti prende? Sei proprio una tipa strana, lo sai?”
“Scusa, stavo pensando. Beh, visto che non vuoi tirarti indietro,fammi vedere come canti.”
“Okay!”
Appena Shizuka alzò la voce,venne fuori un urlo talmente straziante da stordire i malcapitati che si trovavano di passaggio, tra cui la povera Kilari che per un attimo perse i sensi.
“Allora?Che ne pensi?” chiese Shizuka.
“Aaaahhh....” mugugnò Kilari.
“Chi è che ha urlato?” domandò un vigile di passaggio da quelle parti.
“Nessuno. Stavo solo cantando.” rispose Shizuka.
“Beh,vedi di non farlo,altrimenti qualcuno potrebbe denunciarti per disturbo della quiete pubblica e francamente non mi va di dare problemi a una ragazzina.” la rimproverò l’uomo.
“D'accordo,ci perdoni!” s’inchinò Kilari, in segno di scusa.
“Mi sembra di conoscerla,signorina.” disse il vigile, che osservò Kilari con molta attenzione nel tentativo di capire chi fosse.
“Ehm…strano,io non sono di qui! Ci scusi ancora per il disturbo,ma abbiamo da fare! Le auguro buona giornata!” esclamò lei trascinando con sé Shizuka.
“Hmm…eppure non è la prima volta che vedo quella faccia. Mah! Sarà la mia immaginazione.” pensò l’uomo.
Le due si allontanarono in fretta e furia fino ad arrivare alla fermata della stazione, da dove si sarebbero separate
“Meno male che quel vigile non mi ha riconosciuta,altrimenti non mi avrebbe dato un attimo di tregua.” pensò Kilari. Forse era un suo fan, ma l’ex idol aveva preferito fuggire per timore che potesse spargere la voce su di lei. Sebbene oggi avesse fatto un grosso passo in avanti accompagnando Shizuka alla sua ex agenzia, non era il caso di rendere il suo ritorno in Giappone di dominio pubblico, col rischio di essere infastidita dai paparazzi e soprattutto di dare spiegazioni alla gente riguardo la sua improvvisa sparizione dal mondo dello spettacolo. Meno persone sapevano di lei, meglio sarebbe stato per tutti.
“Non capisco perché siamo scappate. E poi perché ha detto che qualcuno poteva denunciarmi?”  domandò la ragazza.
“Non l'hai ancora capito? Sei stonatissima! Per poco non mi spaccavi i timpani! Come pensi di diventare una idol con quella voce orrenda?” la rimproverò Kilari.
“Ma io canto così.”
“E allora dovrai cambiare,se vuoi superare il provino. Hai una settimana di tempo.”
“E come?Dovrei fare un corso di canto,ma ci vorrebbero troppo tempo e troppi soldi, e non so se potrebbe servire a qualcosa.”
“Questo è un problema tuo. Adesso devo tornare a casa. Ho degli affari da sbrigare in questi giorni.”
“Ma...”
“Salutami tua madre. Buonanotte.”
“Kilari! Aspetta!”
“Che vuoi????” sbottò lei, presa da un improvviso scatto di nervosismo.
“Io....niente, lascia perdere. Buonanotte.” rispose Shizuka, visibilmente spaventata dalla reazione di Kilari. L’ex idol si rese subito conto di aver esagerato, ma non fece in tempo a scusarsi che Shizuka era già sparita. A quel punto decise di tornare a casa e di farsi un bel bagno, dopo un pomeriggio intenso in cui le era accaduto di tutto.
Forse sono stata un po' troppo dura con Shizuka.” pensò Kilari mentre si rilassava nella vasca. “Il fatto che fosse stonata come una campana non mi dava alcun diritto di alzarle la voce. Chissà cosa penserà di me adesso. In fondo,prima di ricevere i consigli di Seiji, anch'io ero come lei, se non peggio. Non riuscivo ad azzeccare una nota e facevo impazzire tutti quelli che stavano attorno a me. D'accordo, non appena finirò i miei impegni di lavoro,andrò a trovarla e se sarà necessario, l'aiuterò. Certo è che in questi quindici anni è cambiato tutto in Giappone. Ma che dico?Hanno tutti proseguito per la propria strada, anche se non mi sarei mai aspettata che Seiji si sposasse con Erina. Invece Hiroto... perché è cambiato dopo che me ne sono andata?E perché sta con una come Fubuki? Forse capisco perché Tina non mi aveva detto nulla della sua esperienza in Giappone. Ci sarei rimasta malissimo se mi avesse parlato di Hiroto. Del resto, lei l’ha sempre saputo che io… Stupida! Sei una stupida,Kilari! Cos'hai pensato? Che Hiroto ti avrebbe aspettata per tutta la vita?”
Mentre Kilari restava assorta nei propri pensieri, sentì il suono del campanello. Si domandava chi potesse cercarla così tardi, dato che erano quasi le undici di sera. Miku e Sayaka non potevano essere di certo, non andrebbero mai a cercarla a quell’orario, la sua famiglia era negli Stati Uniti e nessuno di loro aveva il tempo, né la possibilità, di andarla a trovare, tra chi era impegnato a recitare in qualche film e chi invece era bloccato in ospedale. Il campanello suonava con insistenza e Kilari fu costretta ad alzarsi e a lasciare malvolentieri la vasca. Indossò l’accappatoio, scese le scale e si avvicinò verso la porta dell'ingresso di casa sua.
Un momento! Sto arrivando!” gridò Kilari. Non appena aprì la porta, trovò una persona che non si sarebbe mai aspettata d’incontrare. “Hi-Hiroto…” balbettò incredula, prima che il moro si avventasse su di lei per baciarla. Sarebbe stato il preludio di una lunga notte d’amore.

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Capitolo 8
*** Ansie e rimpianti ***


Kilari stava dormendo beatamente quando ad un tratto lo squillo insistente del cellulare la riportò dal mondo dei sogni a quello reale.
“Pronto?Buongiorno, signor Nishiyama. Cosa???? Ehm…no non mi ero dimenticata del nostro appuntamento. Non so perché, ma la mia sveglia stamattina non ha suonato, è la prima volta che mi succede. Sono davvero mortificata, se non le dispiace potremmo incontrarci tra mezz’ora? Ottimo! Il tempo di prepararmi e arrivo! Grazie,a più tardi, e mi scusi ancora!”
Appena terminò la chiamata, Kilari sospirò per l’imbarazzo. Guardò l’orario sul suo cellulare, erano le undici di mattina. Oggi aveva un appuntamento di lavoro con uno dei fornitori e lei stava ancora dormendo. Fin da quando aveva cominciato a lavorare nel ristorante di famiglia, non si era mai alzata così tardi, ma la scorsa notte era successo qualcosa di molto particolare.
Hiroto, buon…giorno” disse lei, non appena si voltò. Rimase però delusa non appena vide che il moro non era più al suo fianco, e iniziò a pensare che ciò che era accaduto la scorsa notte fosse frutto di un sogno. Tuttavia Kilari si accorse subito di non avere nulla addosso oltre la coperta, e sentiva ancora il profumo di lui nel suo letto. Volse poi il suo sguardo verso il resto della camera, trovando il suo accappatoio a terra. Fece due più due e capì che era tutto vero: aveva fatto l’amore con Hiroto ed era stato bellissimo. Eppure una sensazione di disagio alleggiava intorno a lei. Perché era sparito senza dirle nulla? Forse aveva qualche impegno di lavoro, ma avrebbe potuto lasciarle un messaggio prima di andarsene. Anche la scorsa notte, lui non le aveva raccontato nulla sul perché si trovasse a casa sua invece che a quella festa di cui le aveva parlato Seiji. Anzi, non aveva detto proprio una parola e le uniche cose che fece furono soltanto baciarla, toccarla e mandarla in estasi. Non che la cosa le fosse dispiaciuta, anzi, in quel momento si era sentita la donna più felice della terra. In un’unica notte aveva provato ciò che sognava da 15 anni, ovvero la gioia del suo primo bacio e della sua prima volta con la persona che considerava l’amore della sua vita. Tuttavia il silenzio di Hiroto l’aveva resa confusa riguardo il suo futuro, e più in generale su loro due. O meglio, lei era convinta dei propri sentimenti: amava Hiroto alla follia ed era disposta a prendere qualunque decisione pur di stare con lui, anche stabilirsi definitivamente a Tokyo. Ma lui provava gli stessi sentimenti? Cosa pensava di lei? E soprattutto, cosa aveva intenzione di fare con Fubuki? Decise che era meglio non pensarci,quindi si vestì e andò al lavoro, nella speranza che Hiroto prima o poi si facesse vivo.
 
Passarono cinque giorni da quella notte e il moro non si era fatto vedere, né sentire. Kilari aveva provato a concentrarsi sui suoi impegni lavorativi, ma senza successo: non c’era un istante in cui non pensasse a Hiroto e alle tante domande che voleva fargli. A quel punto decise di tornare all’agenzia Muranishi nella speranza di trovarlo. L’accoglienza all’ingresso stavolta fu tranquilla: gli uomini della security la lasciarono passare, anzi le voltarono subito le spalle non appena la videro, come a volerla evitare, memori probabilmente della strigliata che avevano ricevuto qualche giorno prima da Hiroto. L’ex idol salì nell’ufficio del direttore, ma trovò un’altra persona.
“Signora Kumoi…” disse Kilari, sorpresa nel vedere la sua ex agente seduta nella scrivania del direttore.
“E tu che ci fai qui?” chiese la donna, infastidita dalla sua presenza. “Come hai fatto a entrare in agenzia? L’accesso è vietato agli estranei senza appuntamento.”
“Gli uomini della security mi hanno lasciata entrare. Chissà, forse hanno capito che non sono una sconosciuta.” spiegò sorridendo Kilari, ma la sua ex agente continuò a guardarla male.
“Di certo non puoi considerarti una celebrità, anzi, appartieni a una categoria che disprezzo, molto più di chi finge o gioca sporco per ottenere successo, ovvero quella degli idol falliti. Quelle come te sono un esempio da evitare per i più giovani. Non capisco come facesse quella tua amichetta a dire di voler diventare come te,ma evidentemente non ti conosce molto bene. Con queste premesse, dubito che passerà il provino tra due giorni.”
“Suppongo che alla categoria degli idol falliti appartenga anche lei, signora Kumoi.”
“Il mio è stato un sacrificio, doloroso ma necessario, che ho dovuto fare per il bene del mondo dello spettacolo. Se avessi continuato, molti degli idol di questa agenzia non sarebbero mai esplosi e io non potevo accettare che gli ideali del direttore Muranishi venissero calpestati da quella strega della signora Higashiyama. Ho pensato agli altri, a differenza tua che te ne sei scappata lasciandoci nei guai.”
“So di aver commesso un grosso sbaglio e non ha idea di quanto sia pentita per avervi abbandonati in quel modo. Seiji mi ha anche raccontato dei vostri problemi economici dopo che sono sparita. Mi creda, se avessi saputo che l’agenzia Muranishi sarebbe finita nei guai in caso di un mio ritiro, c’avrei pensato due volte prima di trasferirmi in America.”
“Hmph! Come vedi, alla fine siamo rimasti in piedi anche senza di te, quindi non eri così indispensabile come credevi.”
“Ne sono contenta.”                                                                                                         
“Adesso, se non ti dispiace, gradirei che mi lasciassi da sola. Il direttore è a letto con l’influenza, quindi oggi devo occuparmi anche dei suoi impegni di lavoro. Come vedi, sono molto occupata e tu mi stai solo facendo perdere tempo.”
“D’accordo,tolgo il disturbo. Ma prima vorrei parlare con Hiroto.”
“Non è in agenzia.”
“Ha un numero di telefono o l’indirizzo di casa? È molto importante.”
“Spiacente,ma non posso divulgare informazioni personali dei nostri dipendenti agli sconosciuti.”
“Perché si comporta così,signora Kumoi? Le sto solo chiedendo un’informazione.”
“Tu non hai alcun diritto di chiedere nulla!!! E adesso sparisci, prima che chiami la sicurezza!!!” sbottò improvvisamente la signora Kumoi, costringendo Kilari a lasciare l’ufficio. Ormai la sua ex agente la odiava al punto da considerarla una sconosciuta e da non volerla proprio vedere. Questo fece intristire Kilari al punto da mettersi a piangere.
“Kilari?” la chiamò un ragazzo di sua conoscenza.
“Eh?Ma tu…sei Iguchi.” replicò l’ex idol.
“Va tutto bene?” domandò ancora Iguchi.
“Sì. Non è nulla.” mentì Kilari, asciugandosi in fretta e furia le sue lacrime.
“Sicura? Poco fa ho sentito la signora Kumoi alzare la voce. Che cosa è successo?”
“Problemi personali. Adesso scusami, ma devo andare.”
“Ti accompagno fuori.”
“Grazie, ma è meglio di no. Se la signora Kumoi ti vedesse con me, andrebbe su tutte le furie e non voglio crearti alcun disturbo.”
“Nessun disturbo. E comunque adesso sono in pausa, quindi posso fare quello che voglio.”
“Se proprio insisti…”
“Andiamo.” disse lui, accompagnando Kilari all’uscita dell’agenzia. “Sembra che tu abbia dei conti in sospeso con la signora Kumoi, non è vero?”
“Beh…non solo con lei.” rispose la donna, pensando anche alla questione con Hiroto.
“Strano. Seiji e il direttore Muranishi erano felicissimi di vederti. E anche per me è stata una vera emozione conoscerti. Forse ti sembrerà strano, visto che apparteniamo a due generazioni diverse. Avevo solo un anno quando ti sei ritirata e quindi non ho mai avuto modo di seguirti, però mi sono documentato molto su di te da quando ho cominciato a lavorare per l’agenzia Muranishi. Non c’è ombra di dubbio che tu sia stata una delle più grandi idol di tutti i tempi, anche se la tua carriera non è durata molto. Eri tanto amata dai fan e rispettata dalle tue stesse rivali. Se non fosse così, nessuno parlerebbe di te e non ci sarebbero quei tuoi poster attaccati nei muri dell’ingresso dell’agenzia. E io non posso che provare ammirazione nei tuoi confronti, Kilari.”
“Adesso capisco perché piaci tanto alle ragazze. Oltre a essere carino, sei molto bravo a consolare. Un vero e proprio principe azzurro, come diceva qualcuno di mia conoscenza.” si complimentò Kilari,dimenticando per un istante le sue ansie. Iguchi era proprio un ragazzo gentile, le ricordava tanto Seiji la prima volta che l’aveva conosciuto. Adesso cominciava a capire meglio cosa provasse Shizuka per lui. Se avesse avuto 14 anni, probabilmente anche lei si sarebbe innamorata a prima vista di Iguchi, proprio come fece con Seiji, e magari avrebbe deciso d’intraprendere la carriera di idol per stare il più possibile con lui.
“Ma dai,per così poco?” arrossì il giovane.
“Purtroppo non sono la brava persona che credi,Iguchi. Ho mollato tutti scappando negli Stati Uniti e per poco non mettevo nei guai i miei amici e tutte le persone che lavorano all’agenzia Muranishi. Sono felice che il direttore e Seiji mi abbiano perdonata, ma non posso biasimare la signora Kumoi se adesso mi odia.”
“In effetti il tuo ritiro è stato un mistero per tutti. A parte l’incidente stradale, i giornalisti hanno inventato un mucchio di storie, a volte contraddittorie e prive di senso. Persino qui in agenzia nessuno è mai riuscito a spiegarmi bene i motivi della tua decisione.”
Kilari non rispose e si nascose nel suo classico silenzio. Era già triste dopo il rimprovero della signora Kumoi, e pensare al passato la faceva stare peggio.
“Ehm…se non ti va di parlarne, non ci fa niente.” riprese Iguchi, notando il disagio della donna. “Non posso certo immaginare il dolore che hai passato a causa di quel brutto incidente. Però di una cosa sono sicuro. Non mi sembri il tipo di persona che abbandonerebbe i propri amici per il piacere di farlo,quindi non pensare più a quello che dice la signora Kumoi. Anzi, il fatto che tu abbia proposto Shizuka all’agenzia Muranishi dimostra che sei molto altruista. Aiutare una ragazza a realizzare il suo sogno di diventare una idol è qualcosa che apprezzo tanto. Spero davvero che Shizuka ce la faccia a superare il provino tra due giorni.”
“Beh…veramente le cose non stanno proprio così…”
“Hmm? In che senso?”
“Ehm…niente d’importante! Anzi, ora che ci penso, avrei bisogno di un’informazione!” esclamò imbarazzata Kilari per cambiare discorso, visto che per poco non gli stava rivelando il vero motivo per cui Shizuka quel giorno si trovava con lei in agenzia. “Forse potrei chiedere a te, visto che la signora Kumoi non ha voluto rispondermi.”
“Certo. Sono a tua disposizione.”
“Ecco…per caso hai il numero di telefono di Hiroto?O anche il suo indirizzo di casa andrebbe bene. Devo parlargli.”
“No,mi dispiace. Purtroppo Hiroto si vede poco in agenzia e non ho molta confidenza con lui. Seiji lo saprà sicuramente, visto che è il suo migliore amico, ma è fuori città per lavoro e tornerà a Tokyo dopodomani mattina. Anche il direttore Muranishi dovrebbe saperlo ma è a letto con l’influenza, quindi non mi resta che chiederlo di persona alla signora Kumoi.”
“E’ meglio di no. Se dici di non avere rapporti con lui, la signora Kumoi capirebbe subito che ti ho mandato io e se la prenderebbe con te. Ormai dovresti aver imparato a conoscerla, visto che è la tua agente.”
“Altroché. Non è una che ammette sgarri. E a proposito di sgarri,la mia pausa è finita da un pezzo e se non mi troverà in sala prove, andrà su tutte le furie. Tra meno di un mese dovrò presentare  il mio prossimo singolo su Music Studio e ho tanto lavoro da fare.”
“E allora vai, non ti trattengo. Grazie per avermi consolata,Iguchi. Sei proprio un ragazzo gentile.”
“Figurati! Mi ha fatto piacere parlare con te,Kilari!” arrossì nuovamente Iguchi, incantato dal sorriso di Kilari. “Accidenti, Kilari è proprio una donna affascinante, ma quando sorride, la sua bellezza risplende ancora di più! Se solo lei avesse la mia età, o avessi io qualche anno in più…” pensò tra sé e sé il ragazzo.
“Va tutto bene?” domandò la donna.
“Ehm…sì,certo!” rispose Iguchi. “Spero di rivederti presto, magari con Shizuka. L’altra volta non ho avuto neanche il tempo di farle i miei auguri per il suo provino, a causa della signora Kumoi.”
“Sono certa che a Shizuka le farà molto piacere sapere che la sostieni.” replicò Kilari.
“Allora a presto!” la salutò il ragazzo, rientrando in agenzia.
“Ciao Iguchi!” fece altrettanto la donna, prima di tornarsene a casa.
 
Alla fine la sua ricerca non aveva prodotto nessun risultato, se non una strigliata da parte della signora Kumoi e una piacevole chiacchierata con Iguchi. Ma di Hiroto non c’era traccia e questo la rendeva sempre più nervosa. Sperava di rivederlo dopo quella notte insieme ma continuava a non avere più sue notizie. Le toccava a questo punto aspettare il ritorno di Seiji, ma la cosa certa è che il moro non si stava comportando bene. Mentre continuava ad essere assorta nei suoi pensieri, Kilari ricevette una telefonata.
“Pronto? Ciao Miku!”
“Ciao Kilari! Ti sto disturbando?”
“Affatto. Sono appena tornata a casa. Tra un po’ ceno e vado a nanna. Tu tutto bene?”
“Beh…diciamo di sì.”
“Qualcosa non va?”
“No,nulla, almeno per quel che mi riguarda.”
“Però sei preoccupata per qualcuno, non è così? ”
“Si tratta di Shizuka. È da qualche giorno che la vedo sempre giù di morale. Quasi non la riconosco più.”
“Le è successo qualcosa?”
“Non lo so. Farfugliava qualcosa riguardo a un provino che dovrebbe sostenere questo venerdì e si lamentava di non essere pronta. Ho provato a chiederle di cosa si trattasse ma mi rispondeva sempre che non era nulla d’importante. So bene che non dice la verità, perché sembrava disperata,come se fosse una questione di vita o di morte. Volevo parlarne con sua madre,ma ho preferito lasciar perdere per il momento. Quella donna ha già i suoi problemi e non vorrei darle altre preoccupazioni.”
“Capisco…”
“Così ho pensato a te. Shizuka parlava di un provino e dato che non pratica nessuno sport, mi viene da credere che sia successo qualcosa di molto importante quando l’hai accompagnata all’agenzia Muranishi.”
“Beh… diciamo che Shizuka ha perso la testa per Iguchi al punto da voler  sostenere un provino per entrare all’agenzia Muranishi.”
“Come???? Io pensavo che volesse solo incontrare Iguchi!”
“Lo pensavo anch’io, però ha avuto un diverbio con la mia ex agente,e da lì si è messa in testa di voler fare l’idol a tutti i costi.”
“E tu l’hai lasciata fare?”
“Veramente l’avevo avvisata che non è facile fare l’idol e che il mondo dello spettacolo non è quello che lei pensa, ma non ha voluto darmi retta.”
“In cosa consisterebbe questo provino,per averla resa così triste e depressa?
“Una prova di canto. E da quel che mi hai appena raccontato, suppongo che Shizuka non abbia fatto progressi.”
“Non posso crederci. Perlomeno adesso so qual è il suo problema. A questo punto devi pensarci tu,Kilari.”
“Cosa? Io?”
“Certo. Sei stata tu a lasciarla fare di testa sua e tu devi tirarla fuori da questo casino.”
“Ma cosa volevi che facessi? Non sono mica sua madre. E poi non so come aiutarla. È un disastro totale, ha una voce orribile, non potrà mai superare quella prova di canto. Io l’ho ascoltata e credimi, non è stata un’esperienza piacevole.”
“Bel modo che hai d’incoraggiare le persone. Mi deludi molto.” la rimproverò Miku. Kilari si nascose in un silenzio imbarazzante. Una volta non avrebbe mai messo il dito nella piaga, anzi avrebbe fatto di tutto per aiutare chi si trovava in difficoltà e la sua amica lo sapeva molto bene. Si vergognava di quello che aveva detto su Shizuka,e malediceva sé stessa per le sue scelte di vita che la stavano trasformando in una donna fredda, egoista e frustrata. Altro che brava persona che si preoccupa per gli altri, come diceva Iguchi.  
“Scusami Kilari, ho esagerato.” riprese Miku. “So che non sei più una idol da tanti anni,e che non ti piace parlare del tuo passato,ma hai avuto un’esperienza importante alle tue spalle. Tu sei l’unica in grado di far uscire Shizuka dal suo stato di depressione. Potresti darle una mano. Se proprio è destinata a non migliorare, cerca quantomeno di consolarla e di non farle pensare più a questa storia.”
“Miku…”
“Mancano meno di due giorni al provino, quindi cerca di andare da Shizuka il prima possibile. È molto importante. Ti saluto!”
“Ehi Miku! Aspetta! Miku!!! Accidenti!” sbuffò Kilari. Non aveva altra scelta: ancora una volta doveva aiutare quella ragazza.

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Capitolo 9
*** Una nuova idol ***


Il giorno dopo, Kilari andò nella sua vecchia scuola media. Com’era prevedibile, non appena entrò nella classe di Shizuka, trovò la ragazza seduta nel proprio banco e col morale sotto i tacchi.
“Shizuka, cos'è successo?” chiese Kilari.
“Ciao Kilari.” la salutò Shizuka, fingendo di essere allegra. “Non mi aspettavo di rivederti.”
“La tua prof di matematica mi diceva che eri un po’ triste in questi giorni, e siccome non vuole disturbare tua madre, mi ha chiesto di controllare di persona.”
“Credo che la prof si stia sbagliando. Va tutto bene e non ho nessun problema.”
“Ah davvero? E dimmi,a che punto sei con la canzone che ti ha dato il direttore Muranishi? Se non ricordo male, domani pomeriggio alle 4 hai un provino importante.”
“Non lo farò. Sono molto impegnata con la scuola in questo periodo e non ho il tempo per pensare ad altro. Sai, mia madre ci tiene molto che io porti a casa buoni voti e non voglio darle preoccupazioni.”
“Se continuerai a mentire a tutti, mi sa che tua madre la farai preoccupare a prescindere dai buoni voti, ammesso che riuscirai a prenderne con lo stato d’animo che ti ritrovi.”
“Eh?Di cosa stai parlando?”
“Non fare la finta tonta! La settimana scorsa fremevi dalla voglia di diventare una idol, mentre adesso mi dici che non te ne frega più niente? Chi credi di prendere in giro?”
Shizuka rimase in silenzio e abbassò la testa per nascondere la sua delusione.
“Ti credevo una ragazza seria e determinata, disposta a tutto pur di realizzare i propri sogni, mentre invece sei solo una stupida ochetta senza personalità che si arrende al primo ostacolo.” la rimproverò Kilari.
“Io non potrò mai diventare una idol!!!” sbottò improvvisamente Shizuka in lacrime, attirando l’attenzione delle sue compagne di classe e di Miku, che stava osservando la scena da lontano. Kilari continuò a osservarla in silenzio, per nulla intimorita dalla reazione della ragazza.
“In questi giorni mi sono impegnata tanto nel canto, come mi avevi suggerito, ma non ho fatto altro che disturbare tutti e dovunque andavo a esercitarmi, persino nei posti più isolati della città, rischiavo di essere denunciata per disturbo della quiete pubblica. Domani pomeriggio ho il provino, ma mi sa che non mi presenterò. Non sono fatta per essere una idol. E io non potrò più rivedere Iguchi.” singhiozzò Shizuka. Kilari a quel punto si sentì molto dispiaciuta. La ragazza sembrava tenere a questo provino molto più di quanto pensasse. Doveva aiutarla,ma non sapeva proprio cosa fare. Tuttavia, pensò al suo passato e capì che anche Shizuka era nella sua stessa situazione. Da lì, le venne un’idea geniale.
“Comunque grazie per avermi accompagnata all'agenzia Muranishi. Senza di te non ce l'avrei mai fatta a incontrarlo almeno per un’ultima volta.” sorrise amara la ragazza.
“Seguimi,Shizuka.” replicò Kilari, prendendole la mano.
“Ehi! Dove mi stai portando?” domandò sorpresa Shizuka.
“Miku, la prendo in prestito e te la riporto indietro il prima possibile.” disse l’ex idol non appena incrociò la sua amica.
“Conto su di te.” rispose Miku.
 
Kilari trascinò la ragazza fuori dalla scuola, portandola nel luogo in cui anni fa, grazie all'aiuto di Seiji, mostrò per la prima volta al pubblico le sue vere doti canore.
“Kilari, cosa siamo venute a fare qui?” chiese la ragazza.
“Ecco. Il posto per fortuna non è cambiato più di tanto.” disse Kilari.
“Che vuoi dire?Ehi!”
L'ex idol spinse Shizuka sul balcone per farla notare a chi si trovava di passaggio. “Attenzione,signore e signori!!!! Vi presento una ragazza che rivoluzionerà il mondo dello spettacolo!!!! Shizuka Takeda!!!” annunciò Kilari ad alta voce per attirare l’attenzione della gente verso Shizuka.
“Ehi! Chi è quella ragazza?” domandò un passante.
“Non ne ho idea. Non l'ho mai vista prima d'ora.” rispose un altro.
“Kilari!!!!” la chiamò Shizuka, spaventata dall’idea di esibirsi di fronte a così tante persone.
“Stai ferma lì!” replicò l’ex idol.
“Non so chi sia, però è molto carina.” disse un altro passante.
“Non...non posso crederci!” pensò Shizuka, che non sapeva cos’avesse in mente di fare Kilari.
“Per caso è la promozione di una canzone?” domandò una ragazza.
“Dev'essere così! Dai,canta!” rispose un’altra.
“Ma...ma io non so cantare bene!” balbettò Shizuka, sempre più imbarazzata.
“Concentrati!” disse Kilari.
“Cosa?” domandò la ragazza, voltandosi verso l’ex idol.
“E’ impossibile che quella che ho ascoltato l'altra volta sia la tua vera voce, quindi provaci di nuovo!”
“Kilari,io non sono brava a cantare! Farò una figuraccia davanti a tutti e stavolta una denuncia non me la toglierebbe nessuno!”
“Smettila di pensare a queste sciocchezze! Tu non hai bisogno di cantare bene,Shizuka! Il mondo è pieno di persone con una bella voce, ma per un idol è diverso! I fan vogliono ascoltare le sue canzoni perché si immedesimano e lo amano per quello che dice e anche per come lo dice! Devi esprimere te stessa e l’unico modo è cantare come piace a te!”
“Cantare…come piace a me?”
“Proprio così! Devi cantare per sentirti vicina alle persone che ti sostengono con affetto! E’ questo che fa un idol!”
“Kilari....”
“Ce la puoi fare,Shizuka! Io credo in te!”
“E’ vero! Io finora ho pensato solo a me stessa! Invece devo fare del mio meglio per tutte le persone che mi vogliono bene!” pensò Shizuka, prima di fare un passo avanti per mostrarsi meglio di fronte al pubblico. “E va bene,gente!!!! Canterò per voi!!!!”
“Evviva!!!” esclamarono felici le persone presenti. Non appena Shizuka cominciò, avvenne proprio ciò che Kilari pensava: l'orrendo urlo spacca-timpani della settimana scorsa aveva lasciato spazio a una voce bellissima e melodiosa che toccò il cuore di tutti,specialmente quello della stessa Kilari,che sempre più vedeva in Shizuka lei quand'era una ragazza felice e piena di vita. Il consiglio che tempo fa le diede Seiji aveva funzionato anche con Shizuka.
“Che voce bellissima!” disse una ragazza del pubblico.
“Già! Si vede che ce l'ha messa tutta!” aggiunse un’altra.
“Vai così,Shizuka!!!” la incitò un ragazzo.
“Siamo tutti con te!!!” esclamò un altro.
“Quando uscirà il tuo primo CD?Voglio essere il primo ad acquistarlo!!!” urlò un altro ancora.
“Grazie!Grazie davvero!Spero che mi seguirete!” disse Shizuka, prima di salutare il pubblico e di lasciare il palazzo assieme a Kilari.
“Shizuka,sei stata straordinaria.” si complimentò l’ex idol.
“E’ tutto merito tuo,Kilari.” esclamò felice la ragazza.
“No. Quella è la tua vera voce,un qualcosa che possiedi tu. Non sono stata certo io a dartela.” replicò la donna.
“Sì,ma senza di te non ce l'avrei mai fatta a trovarla. La mia vera voce sarebbe rimasta nascosta in eterno.”
“Shizuka....”
“Grazie,Kilari! Ti voglio bene!” l’abbracciò Shizuka.
“A-anch'io....” balbettò Kilari, sorpresa da quell’abbraccio affettuoso, ma allo stesso tempo sollevata per essere riuscita ad aiutare la ragazza. “Adesso però torniamo a scuola, prima che qualcuno si accorga della tua assenza.”
“Va bene.” annuì la ragazza, sempre più felice per il miracolo che aveva appena fatto.
 
L'indomani pomeriggio, Shizuka, accompagnata da Kilari, andò nello studio di Kama,dove ad attenderle c'erano Muranishi e la signora Kumoi, oltre che lo stesso produttore musicale.
“Buongiorno a tutti!” salutò Kilari.
“Buongiorno!” aggiunse Shizuka.
“Bene,Shizuka, sei arrivata! Oh Kilari, ci sei anche tu!” le accolse Muranishi, che sembrava essersi ripreso dall’influenza.
“Hmph!” mugugnò la signora Kumoi, infastidita dalla sua presenza.
“Sono venuta per dare tutto il mio sostegno a Shizuka.” spiegò l’ex idol, ignorando il malumore dell’altra donna.
“Mi fa molto piacere. In fondo è giusto così, sei stata tu a portare Shizuka nella mia agenzia.” disse il direttore, prima di rivolgersi all’altro uomo presente. “Signor Kama, guardi un po' chi è venuta a trovarci.
“Oh-oh-oh! La mia adorata Kilari! Quanto tempo!” la salutò il produttore musicale.
“E’ un piacere rivederla,signor Kama. Come se la passa?” fece altrettanto Kilari.           
“Tutto bene,a parte la spiacevole mancanza di talenti. Purtroppo è da tanto che non riesco più a trovare una voce bella come la tua. Certo,dopo il tuo ritiro ho avuto a che fare con tanti ragazzi bravi e volenterosi,ma nessuno aveva il tuo stesso talento. Mi piacerebbe tanto scrivere una canzone per te,ma sfortunatamente hai preso una decisione importante che, ahimè,sono costretto a rispettare.” replicò Kama.
“Importante, e irrevocabile.” ribadì la signora Kumoi, senza nascondere ai presenti tutto il suo astio nei confronti di Kilari.
“Ma torniamo al lavoro. E’ lei l’ennesima ragazza per cui dovrò suonare oggi?” domandò il produttore musicale.
“Proprio così. Si chiama Shizuka Takeda. Shizuka,lui è il signor Kama, un famosissimo produttore musicale che ha composto canzoni per molti importantissimi artisti, tra cui la nostra Kilari.” rispose Muranishi.
“E’ un piacere conoscerla,signor Kama.” si presentò Shizuka.
“Immagino che il direttore Muranishi ti abbia dato il testo di una canzone e il cd con la base musicale. Che ne pensi?” domandò Kama, un po’ diffidente nei confronti della ragazza.
“Le parole sono bellissime. E anche la melodia che ha composto.” rispose Shizuka.
“Hmph! Sono contento che ti piaccia. Spero per te che riuscirai a rendere questa canzone ancora più meravigliosa.”
“Ce la metterò tutta.”
“Bene. Allora sei pronta?”
“Sì.”
“Voglio proprio sentirla. Se l'ha scelta Kilari,ci sarà da divertirsi.” commentò sarcastica Kumoi.
“Basta,Kasumi.” la richiamò Muranishi.
“Scusate.” esclamò un’altra conoscenza appena entrata nello studio di Kama.
“Ehi,Seiji. Che ci fai qui?”  domandò Kilari.
“Ciao,Kilari. Non potevo assolutamente mancare al provino di Shizuka.” rispose Seiji.
“Devo concentrarmi…” pensò la ragazza.
Non appena la melodia di Kama partì,Shizuka si mise a cantare e la sua voce toccò il cuore di tutti i presenti per la sua bellezza. Non appena terminò, tutti i presenti rimasero a fissare la ragazza stupiti per la sua performance.
“Allora? Cosa ne pensa, signor Kama?” domandò Shizuka, un po’ preoccupata per il silenzio che si era creato nello studio. Temeva di non essere stata abbastanza brava, e invece…
“Fantastico! Meraviglioso! Non ho più altri aggettivi per descrivere la tua bellissima voce, Shizuka!” esclamò felicissimo Kama.
“Dice sul serio?” chiese sorpresa Shizuka.
“Il signor Kama ha ragione. La tua canzone era bellissima.” si complimentò Seiji.
“Certo,hai ancora tanta strada davanti prima di diventare una vera idol professionista,ma la tua voce è perfetta e questo è ciò che conta. Inoltre hai saputo creare uno stile personale come non lo vedevo fare da tanti anni. Se devo essere sincero, all’inizio ero molto scettico nei tuoi confronti. Quella canzone l’avevo scritta 5 anni fa e tante altre ragazze avevano provato a cantarla, ma nessuna era mai riuscita a emozionarmi e a soddisfare le mie aspettative come hai appena fatto tu, mia cara Shizuka. Sei la persona perfetta a cui posso assegnare questa canzone.” spiegò Kama.
“Sigh!Ha toccato il mio cuore!Non sentivo una voce come la tua da tanto,troppo tempo!” singhiozzò per la gioia Muranishi, mentre la signora Kumoi rimase in silenzio per la delusione. Sperava che quella ragazzina fallisse, non tanto perché avesse qualcosa contro di lei, ma per il desiderio di rinfacciare a Kilari la sua incompetenza e magari trovare una scusa per cacciarla definitivamente dall’agenzia. Invece dovette riconoscere a sé stessa che non solo quella ragazzina aveva talento,ma che Kilari c’aveva visto bene.
“Dunque...ho superato il provino?” domandò Shizuka.
“Ehm...proprio così! Da questo momento farai parte della mia agenzia a tutti gli effetti!” rispose il direttore.
“Un momento!” intervenne la signora Kumoi, desiderosa di voler mettere ancora una volta i bastoni tra le ruote. “Non dimentichiamoci che è una minorenne. Non può lavorare senza l'autorizzazione di un genitore.”
“Questo è vero. Devi far firmare questa autorizzazione a tuo padre o a tua madre. Soltanto a quel punto potrai lavorare con noi.” disse Muranishi, prima di consegnare un foglio a Shizuka e di lanciare un’occhiataccia a sua moglie. Aveva capito subito che la scusa dell’autorizzazione era solo una ripicca nei confronti di Kilari, piuttosto che un semplice scrupolo di rispetto delle regole.
“Oh,non vi dovete preoccupare. Sarà una piccola formalità.” li rassicurò tranquillamente l’ex idol. “Coraggio,Shizuka. Andiamo da tua madre.”
“Grazie a tutti. Arrivederci.” salutò la ragazza, lasciando l’agenzia assieme a Kilari.

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Capitolo 10
*** Confronto con la madre ***


Dopo aver lasciato l’agenzia, Kilari accompagnò Shizuka a casa sua per far firmare l’autorizzazione a sua madre. La ragazza era diventata improvvisamente silenziosa dopo che la signora Kumoi aveva tirato fuori la storia del permesso, come se questo potesse in qualche modo rappresentare un ostacolo.
“Cosa c'è,Shizuka? È da quando abbiamo lasciato lo studio del signor Kama che mi sembri un po’ turbata.” le chiese Kilari.
“No, non è nulla.” rispose la ragazza.
“Dovresti essere felice. Sei riuscita a passare il provino. Non era quello che volevi?”
“Non è per questo...”
“E allora qual è il problema?”
“Il fatto è che...non ho detto nulla a mia madre riguardo le mie intenzioni di diventare una idol.”
“Non ti preoccupare. Glielo diremo insieme. Altrimenti che ci starei a fare qui?”
“Già, è vero.”
“Certo, se ti presenterai a tua madre con quella faccia, è normale che possa avere dei dubbi. Potrebbe pensare che qualcuno ti stia costringendo, oppure che stai andando a lavorare in un posto orribile. Quindi rilassati e mostrale tutto il tuo entusiasmo per questa nuova esperienza che stai per cominciare.”
“Hai ragione.”
“Shizuka,ma dov'eri finita? Mi stavo preoccupando, non sei più tornata da scuola.” domandò Kaori, non appena aprì la porta.
“Scusa,mamma. Ero uscita con Kilari.” rispose la figlia.
“Ciao,Kaori.” la salutò l’ex idol.
“Ah, vedo che siete diventate molto intime. Non sai quanto t'invidio. Vorrei uscire io con lei. Se solo non fossi impegnata al lavoro...” disse la donna.
“Dov'è che lavori?” domandò Kilari,curiosa.
“Faccio la cameriera in un pub. E’ un lavoro stressante,con clienti poco raccomandabili e orari pesantissimi, ma cosa posso farci? Da quando quel vigliacco del mio ex ragazzo mi abbandonò, sono stata costretta a fare gli straordinari per arrivare a fine mese.” raccontò Kaori. “Se solo avessi potuto cominciare l'università… ero una delle migliori nella mia classe, lo sai?”
“E la tua famiglia?”
“Non ho più rapporti con i miei genitori da ormai tantissimi anni. Litigavo sempre con loro per ogni stupidaggine, ma quando scoprirono che ero finita incinta e che il mio ex ragazzo era sparito nel nulla, la rottura fu totale. Mi ordinarono di abortire perché non avevano intenzione di sfamare un’altra bocca, ma sentivo mia figlia crescere dentro di me e alla fine non obbedii al loro ordine, anche a costo che me ne sarei dovuta occupare da sola. Mi cacciarono di casa e da quel momento non ho avuto più loro notizie.”
“Che storia triste.” pensò Kilari. Adesso capiva come mai Miku avesse chiesto più volte il suo aiuto per Shizuka. La madre doveva averne passate tante nella sua vita, eppure era riuscita a crescere una figlia da sola. Come avevano fatto i genitori di Kaori ad essere così crudeli al punto da abbandonare la figlia al proprio destino? Nulla a che vedere con i suoi, che le erano rimasti sempre accanto nei momenti difficili della sua vita e che lei stupidamente faceva di tutto per allontanarli. La cosa certa è che al suo ritorno in America doveva delle scuse a molte persone.
“Hmph! Chi se ne importa di loro?” proseguì la donna. “Shizuka è la mia unica famiglia e il mio compito è quello di prendermi cura di lei. Per questo voglio che stia alla larga dai ragazzi e si metta a studiare, in modo che non subisca quello che ho passato io e che possa avere un futuro migliore.”
“Beh,da questo momento le cose potrebbero cambiare.”
“Che vorresti dire?”
“Diglielo tu, Shizuka.”
“Mamma, mi hanno offerto un lavoro come idol all'agenzia Muranishi, quella dove lavorava Kilari.” esordì Shizuka.
“Cosa?” domandò Kaori,che non capiva di cosa stesse parlando la figlia.
“Ha sostenuto un provino ed è riuscito a superarlo. Dovevi vedere com'erano tutti entusiasti di ascoltarla.” spiegò Kilari.
“Un...provino?”
“Ora quello che manca è solo la tua autorizzazione, dopodiché potrò fare il mio debutto nel mondo dello spettacolo.” disse la ragazza.
“Dunque per questo motivo ti eri messa a cantare in questi giorni.” intuì Kaori.
“Già. Stava cercando la sua vera voce e alla fine ieri è riuscita a trovarla.” aggiunse Kilari.
Kaori rimase senza parole, fissando la figlia incredula. Lei una idol?
“Mamma, ti senti bene?” le domandò Shizuka.
“Tu non farai nessun debutto.” rispose secca la madre.
“Cosa?”
“Hai sentito bene. Dimentica subito questa storia.”
“Ma...” balbettò Kilari, sorpresa dalla reazione di Kaori.
“Adesso, se vuoi scusarmi, Kilari, vorrei che togliessi il disturbo,” la interruppe bruscamente la donna.
“Mamma, ti prego...” disse Shizuka.
“Ti ho già detto di no! Fila subito in camera tua!” ordinò Kaori, prima di lanciare un’occhiataccia all’altra presente. “E tu vattene, Kilari! E fammi la cortesia di non mettere strane idee nella testa di mia figlia!”
Non senza qualche imbarazzo, Kilari fu costretta a tornarsene a casa, mentre Shizuka corse in camera sua a piangere per la delusione. Quella che si credeva una formalità era invece diventato un ostacolo insormontabile. La madre di Shizuka era assolutamente contraria che la figlia entrasse nel mondo dello spettacolo. Kilari non si aspettava una resistenza del genere da parte sua, anzi, credeva che essendo stata una sua fan, fosse interessata al mondo dello spettacolo e magari si sarebbe sentita orgogliosa di avere una figlia idol. O chissà, forse proprio perché in passato era stata una sua fan, Kaori sapeva bene la fine che aveva fatto dopo quel maledetto incidente e temeva che la figlia potesse mollare com’era accaduto a lei, con tutte le delusioni e le sofferenze del caso. Del resto, una idol fallita, come l’aveva definita la signora Kumoi, non poteva certo essere un buon esempio per Shizuka. Tuttavia Kilari non voleva accettare che la ragazza sprecasse il suo talento per colpa della madre. Inizialmente pensò di falsificare la firma, ma sarebbe stato un gesto che avrebbe potuto causare dei guai seri alla ragazza, specialmente con la signora Kumoi che continuava a diffidare di lei, e comunque non era nella sua indole essere sleale e ingannare il prossimo. Bisognava convincere Kaori a parole e pensando alla sua esperienza personale, comprese che l'unica in grado di farlo non poteva essere certo lei ma sua figlia. Per questo motivo, l'indomani mattina, Kilari passò nella scuola di Shizuka per incontrarla e, com’era prevedibile, la trovò giù di morale.
“Mi avevi detto che non sarebbe stato un problema convincere mia madre. E invece te ne sei scappata senza dirle una parola.” la rimproverò Shizuka, non appena si accorse della sua presenza.
“Cosa volevi, che litigassi con lei? Tua madre era arrabbiatissima e non la posso biasimare, perché hai fatto tutto senza dirle niente.” controreplicò Kilari. “E comunque io non posso fare niente. Devi essere tu a convincerla.”
“Io?” domandò la ragazza.
“Proprio così. Anche mio padre all'inizio non era d'accordo che entrassi nel mondo dello spettacolo,ma alla fine riuscii a fargli cambiare idea. Devi dimostrare a tua madre che fare l’idol è qualcosa a cui tieni davvero e che sei pronta a qualunque tipo di sacrificio.” rispose l’ex idol, lasciando la ragazza senza parole. “Fammi indovinare, tua madre non è d'accordo perché pensa che vuoi diventare una idol per Iguchi,non è così?”
“E’ proprio quello che mi ha detto. E inizialmente lo pensavo anch'io, ma quando mi hai aiutata a trovare la mia vera voce e quando ho visto tutta quella gente, Seiji,il direttore Muranishi e il signor Kama entusiasti dopo avermi ascoltata, ho capito che essere una idol significa qualcosa di più. Rendere felice me e tutti quelli che mi stanno intorno.”
“E perché questo non l'hai detto a tua madre?”
“Io...non lo so. Pensavo che non mi avrebbe capita.”
“E’ qui che ti sbagli. A tua madre importa solo che tu sia felice e che possa fare quello che desideri davvero. E se diventare una idol è ciò che vorresti di più al mondo,sono certa che accetterà la tua scelta. Parlale quando la vedi e mostrale tutta la tua determinazione. Sono così potrai farle cambiare idea.”
“Va bene.”
“Adesso devo andare. Ho degli affari da sbrigare.” si congedò Kilari, prima di dare alla ragazza un bigliettino. “Questo è il mio numero di cellulare. Chiamami se ci sono novità. Mi raccomando, convincila.”
“Lo farò!” esclamò Shizuka.
 
Al termine delle lezioni, la ragazza si diresse in fretta e furia verso casa,nella speranza di beccare sua madre e confrontarsi nuovamente con lei. Fortunatamente trovò le sue scarpe all’ingresso,segno che non era ancora uscita.
“Sono a casa.” disse Shizuka.
“Ciao, tesoro. Ti ho preparato da mangiare. Io sto andando al lavoro.” replicò Kaori, che andava di fretta.
“Devo parlarti,mamma.”
“Scusami, ma non ho tempo. Magari più tardi.”
“No, mamma. Adesso. E’ molto importante.”
Kaori notò lo sguardo serio della figlia e sospirò. “Forza, sentiamo.”
“Voglio diventare una idol. Non ho paura di quello che mi aspetterà una volta che entrerò nel mondo dello spettacolo. Io ho scoperto di possedere un talento e ho intenzione di sfruttarlo per rendere felici tutti quelli che stanno intorno a me.”
“Ancora con questa storia? Ne abbiamo già parlato ieri sera e sai bene come la penso, quindi lascia perdere.”
“Mi spieghi perché sei contraria? Io non ti capisco. Tu adori Kilari e ancora adesso ascolti le sue canzoni e ti rivedi i film in cui ha recitato. Non ti farebbe piacere se in futuro riuscissi a diventare brava come lei?”
“Proprio perché ero fan di Kilari so benissimo che il mondo dello spettacolo è completamente diverso da quello che immagini e io non ti permetterò di rovinarti solo per il tuo stupido desiderio di strisciare dietro a un ragazzo.”
“Non è per Iguchi che voglio diventare una idol.”
“Ah davvero? Ma se non fai altro che parlare di lui ogni volta che ci vediamo.”
“Mamma, credo sia normale alla mia età innamorarsi, ma questo non c’entra niente con la mia decisione. Ho riflettuto a lungo e ti assicuro che il mio non è un capriccio. Cantare davanti a tutte quelle persone, vedere i loro sorrisi e ascoltare i loro incoraggiamenti mi ha resa felice, e ho capito che questa è la strada che voglio intraprendere.”
“Anch’io desidero la tua felicità più di ogni altra cosa al mondo, ma quello che vorresti fare non è qualcosa che ti darà delle garanzie per il tuo futuro. Non metto in dubbio che tu possa avere del talento, perché se fosse il contrario, quelli dell’agenzia Muranishi non ti avrebbero mai proposto di lavorare per loro. Ma anche Kilari aveva talento e sappiamo tutti la fine che ha fatto dopo quel brutto incidente. Adesso sono tutti contenti ed entusiasti, ma se per qualche malaugurato motivo tu non riuscissi a soddisfare le loro aspettative, pensi che ti vorrebbero ancora? Inoltre la tua vita cambierà. Non avrai più il tempo di fare tutte le cose che facevi prima,e soprattutto ti mancherà il tempo per studiare. E io questo non lo posso accettare, perché sai benissimo che lo studio viene prima di ogni cosa.”
“Se dici di non avere dubbi sul mio talento, perché non mi metti alla prova? Ti prometto che nulla cambierà, che studierò come ho sempre fatto e soprattutto che m'impegnerò a fondo nel mio lavoro di idol.”
“Shizuka,io...”
La ragazza si mise a cantare davanti alla madre nell’estremo tentativo di convincerla una volta per tutte. Kaori rimase completamente stupita: immaginava che Shizuka fosse migliorata, ma non al punto da avere una voce meravigliosa, quasi da cantante professionista, nulla a che vedere con quell’urlo straziante che aveva ascoltato nei giorni scorsi. Era merito di Kilari? Di certo doveva aver dato qualche consiglio a Shizuka, altrimenti non sarebbe mai diventata brava in così poco tempo. A quel punto non sapeva più cosa fare: da una parte non era convinta della scelta di sua figlia, più che altro perché temeva di vederla soffrire se qualcosa fosse andato storto, ma dall’altra non poteva rovinare il suo talento e costringerla a fare quello che voleva lei. Si sarebbe sentita infelice e magari in futuro le avrebbe potuto rinfacciare questa cosa. Inoltre, il fatto che Kilari l’avesse presa sotto la sua ala protettrice poteva essere una ragione in più per dare fiducia alla figlia. Del resto aveva già dimostrato in più di un’occasione di essere un appoggio importante per Shizuka, e magari l’avrebbe potuta sostenere anche in questa nuova esperienza. E perché no? Qualche soldo in più a casa avrebbe fatto comunque comodo, sia a lei che alla figlia.
“E va bene.” sospirò Kaori, in segno di resa. “Ma voglio che t'impegni sul serio,e che non trascurerai la scuola. Se per caso dovessi mollare o i tuoi voti dovessero abbassarsi, sappi che non te la farò passare liscia.”
“Non ti deluderò! Ti voglio bene,mamma!” esclamò la figlia, abbracciandola.
“Ti voglio bene anch'io. Avanti, dimmi dove devo firmare che sono in ritardo al lavoro.” rispose la madre, prima di firmare l’autorizzazione che avrebbe permesso a Shizuka di  diventare una nuova idol dell'agenzia Muranishi. La ragazza fu al settimo cielo e non appena finì di mangiare, telefonò Kilari per darle la bella notizia.

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Capitolo 11
*** Un nuovo lavoro ***


L’’indomani, Kilari e Shizuka si diressero insieme all’agenzia Muranishi per consegnare il permesso con la firma di Kaori.  Ma c'era aria di tempesta nell’ufficio del direttore...
“Che cosa significa????” si sentì da lontano la voce alterata di Muranishi.
“Questo è il direttore.” pensò Kilari.
“C'è qualcun altro dentro,Kilari.” osservò Shizuka.
“Hiroto…” sussurrò Kilari non appena lo vide. Dopo tanti giorni di latitanza, finalmente l’aveva trovato. Doveva fargli un mucchio di domande,ma il moro sembrava trovarsi nel mezzo di un’accesa discussione con il direttore, il che era una cosa insolita per Kilari, visto che aveva sempre considerato gli Ships come degli esempi di serietà e professionalità. Qualità che però Hiroto sembrava aver perso, da quel che stava vedendo e anche per come si era comportato con lei dopo quella notte insieme.
“Non posso credere che tu voglia disdire l’intervista radiofonica per partecipare a un programma organizzato dall'agenzia Higashiyama.” commentò delusa la signora Kumoi.
“Mi dispiace ma ho preso quest'impegno ancor prima che voi organizzaste quell’intervista. Non posso mancare.” rispose il moro.
“E preferisci mancare ai tuoi fan? Guarda che lavori per la mia agenzia,non per quella donna!” protestò ancora Muranishi.
“I suoi problemi con l’agenzia Higashiyama non mi riguardano,direttore. Io andrò a quel programma,che le piaccia o meno. E se proprio non lo vuole tollerare,che mi licenzi pure.” concluse Hiroto, prima di voltar le spalle e andarsene via.
“Ma....ma…” balbettò il direttore, incredulo per la risposta di Hiroto.
“Hiroto!!!! Torna qui!!!!” gridò invano la signora Kumoi.
Il moro se ne andò per la sua strada finché non incrociò proprio Kilari. “Cosa?Tu?”
“Che cosa stai facendo,Hiroto? Perché litighi con il direttore?” domandò Kilari.
“Non ho nulla da dirti.” rispose secco Hiroto, prima di notare la presenza di una persona di sua conoscenza che si stava avvicinando verso di lui. “Eh?”
“Ciao,amore! Spostati tu!” disse Fubuki, spingendo Kilari.
“Ehi!” protestò l’ex idol.
Senza dar conto a nessuno,Fubuki abbracciò Hiroto e lo baciò in modo piuttosto spinto. Per Kilari quella scena fu peggio di una coltellata: solo in quel momento si rese conto che quella notte si era fatta usare da lui.
“Coraggio,non perdiamo tempo! Il signor Kitagawa ci sta aspettando al piano di sotto!” esclamò Fubuki.
“D'accordo, andiamo.” replicò Hiroto, noncurante dello sguardo deluso di Kilari.
Mia madre mi diceva spesso che Fubuki è una presuntuosa, ma non immaginavo fino a questo punto. Come si è permessa a spingerti?” disse Shizuka, cercando di consolarla.
“Kilari! Shizuka! Scusateci per questo imprevisto! Prego,entrate pure!” le accolse il direttore non appena si accorse della loro presenza.
“Che cosa è successo?” chiese Kilari.
“Ultimamente Hiroto si sta comportando in modo troppo strano.” spiegò Muranishi.
“Diciamo che non smette mai di creare problemi alla nostra agenzia.” aggiunse Kumoi.
“In che senso?” domandò ancora l’ex idol.
“Ha rifiutato di presentarsi a un’intervista radiofonica per partecipare a un talk show dove ci sarà la sua fidanzata. Da quando si è messo con Fubuki, Hiroto sembra essere diventato il suo burattino. Fa tutto quello che chiede lei, anche a costo di venir meno ai suoi impegni di lavoro con la nostra agenzia.” raccontò il direttore.
“Per non parlare di tutte le volte che viene in ritardo o quando si fa fotografare di notte dai paparazzi in situazioni imbarazzanti.” aggiunse ancora sua moglie.
“Cambiamo discorso, che è meglio. Shizuka, com'è finita con il tuo permesso?” chiese Muranishi.
“Già. Non vi siete più fatti vedere. Immagino che sua madre non sia d'accordo.” sorrise maligna l’ex agente di Kilari.
“Invece si sbaglia,signora Kumoi. Ha firmato l'autorizzazione.” la smentì Kilari, mostrandole il foglio con la firma di Kaori.
“Che cosa?” domandò stizzita Kumoi.
“Sapete,la madre di Shizuka lavora spesso fino a tarda notte e ci sono giorni in cui capita che lei e sua figlia non si vedano completamente. Per questo non abbiamo potuto portarvi il permesso subito.” spiegò l’ex idol.
“Non mi convinci. Hai avuto lo stesso problema con tuo padre. E visto che stavolta non siete riuscite a convincere sua madre,probabilmente avrai falsificato la sua firma.”
“Allora chiami sua madre,se non mi vuole credere.”
“E’ proprio quello che farò.”
“Basta,Kumoi!” esclamò Muranishi, stufo dell’atteggiamento ostile di sua moglie nei confronti di Kilari. “Kilari non sarebbe capace d’ingannarci e neanche Shizuka lo farebbe. Quindi a questo punto posso dirtelo. Benvenuta all'agenzia Muranishi.”
“Grazie,direttore.” disse Shizuka.
“Per prima cosa, dobbiamo assegnarti un agente che possa prendersi cura di te durante i tuoi impegni lavorativi. E ho deciso che sarà la signora Kumoi ad assumere questo incarico.” annunciò il direttore.
“Come?” domandò la signora Kumoi, senza nascondere il suo fastidio.
“Non sei d'accordo?” chiese a sua volta Muranishi.
“Assolutamente no. Mi occupo già di Iguchi, e non ho tempo da perdere anche con questa mocciosa.” replicò secca la moglie.
“Cosa vuol dire? Sei la miglior agente della mia agenzia.”
“Ha sentito bene. Non ho intenzione di star dietro a questa ragazzina.”
“Ma perché?”
“Ho detto di no,e farà meglio a darmi retta,direttore,se non vuole avere pesanti discussioni a casa!”
D'accordo.” si rassegnò Muranishi. Ormai conosceva abbastanza bene sua moglie da capire che non torna mai indietro sui suoi passi ogni volta che prende una decisione. “E adesso come faccio? In questo momento non ho altri agenti a disposizione. Potrei farti io da agente,ma chi si occuperebbe poi della direzione? Ormai l’agenzia si è ingrandita e in direzione ho molti più compiti da svolgere rispetto ai primi anni.”
“Posso pensarci io.” propose Kilari.
“Cosa?“Stai scherzando,spero!” replicò la sua ex agente.
“Beh non c'è nessuno disponibile e qualcuno dovrà pur sempre occuparsi di Shizuka. E visto che sua madre lavora tutto il giorno,sarò io a prendermi cura di lei.”
“Andiamo, tu non sai neanche cosa significhi fare l'agente e occuparsi degli interessi di un idol. E se non erro, hai già un lavoro a New York e non resterai a lungo in Giappone.”
“So benissimo quello che devo fare e finché il direttore non troverà qualcuno più preparato, mi occuperò io di Shizuka.”
“Spiacente, ma l’agenzia non ha abbastanza soldi per assumere un altro agente.”
“Ma veramente…” provò a obiettare, Muranishi nel tentativo di smentire sua moglie.
“Non c’è nessun problema. Sono disposta a lavorare gratis.” lo interruppe Kilari, lasciando senza parole la sua ex agente.
“Kilari....dici sul serio? Mi faresti da agente?” domandò Shizuka.
“Lo faresti davvero,Kilari?” chiese il direttore.
“Sì.” annuì l’ex idol.
“E va bene. Cercherò un agente preparato,il migliore possibile. Nel frattempo ti occuperai tu di Shizuka.” concluse Muranishi.
“La ringrazio per questa possibilità.” disse Kilari.
“Di nulla, Kilari. Finalmente sei ritornata. Non nel modo che ho sempre sognato, ma meglio di niente.”
“Non la deluderò,direttore. Glielo prometto. E soprattutto non deluderò te,Shizuka.”
“Kilari....non so proprio come ringraziarti. Stai facendo tanto per me...” disse la ragazza, commossa.
“E’ inammissibile! Non è una persona che lavora da noi!” protestò ancora la signora Kumoi.
“Non posso lasciare Shizuka da sola, e visto che tu ti sei rifiutata di farle da agente, ci penserà Kilari a occuparsi di lei. E comunque ha scelto di lavorare gratis, quindi non capisco per quale motivo tu debba essere contraria.” la richiamò Muranishi.
“Ehm…direttore, potrei chiederle un favore?” domandò Kilari.
“Tutto quello che vuoi.” rispose lui.
“Preferirei nascondere la mia identità. Mi piacerebbe molto se in futuro Shizuka venisse apprezzata dalla gente per le sue qualità e non perché è stata sponsorizzata dall’ex idol Kilari Tsukishima.” mentì lei. In realtà, temeva di essere infastidita dai paparazzi e soprattutto dalle domande scomode sulla sua improvvisa sparizione che le avrebbero inevitabilmente fatto se qualcuno avesse scoperto del suo ritorno all’agenzia Muranishi, seppur come agente.
“Non c'è alcun problema. Prima di tutto, ti converrebbe indossare degli occhiali a spirale, come quelli che usava Seiji per rendersi irriconoscibile alle sue fan.”
“Ottima idea.”
“E per quanto riguarda il tuo nuovo nome…vediamo un po’....ti andrebbe bene Kirako Tsukiyama?”
“E’ perfetto, mi piace.”
La signora Kumoi,stufa della situazione che si era creata, sbatté i pugni sulla scrivania e fissò male Kilari. “Non so che intenzioni tu abbia,Kilari,o Kirako,come vorresti farti chiamare,ma sappi che ti tengo d'occhio! Sono stata chiara?”
“Faccia come vuole,signora Kumoi.” rispose l’ex idol.
“Sono fuori.” disse l’altra donna.
“D'accordo.” sospirò Muranishi.
“E’ colpa mia.” disse Kilari,non appena la sua ex agente lasciò l’ufficio. “Se fosse stato qualcun altro a scoprire Shizuka,forse la signora Kumoi non sarebbe stata così ostile e avrebbe accettato di farle da agente.”
“Purtroppo mia moglie è molto nervosa in questo periodo, soprattutto per via dei capricci di Hiroto.” cercò di rassicurarla Muranishi.
“Non dia la colpa a lui. Non mi ha ancora perdonata. È stato lei stesso a dirlo,direttore.”
“Mi dispiace, non so proprio cosa fare. Mi auguro che col tempo capisca che non hai cattive intenzioni. Ma passiamo a noi,Shizuka. Ho intenzione di farti apparire in televisione il prima possibile. Tra poco meno di un mese, Iguchi presenterà il suo prossimo singolo a Music Studio e in quell'occasione farai il tuo debutto ufficiale. Mentre ero in attesa del tuo permesso, ho parlato con i produttori del programma e loro sono d’accordo. Inoltre mi è venuta una brillante idea.”
“Di che si tratta?” chiese Shizuka.
“Oltre al tuo debutto,duetterai a fianco di Iguchi. Che ne dici?” propose Muranishi.
“Davvero? Io e Iguchi...canteremo insieme?” domandò incredula la ragazza.
“Proprio così. Tu che ne pensi,Kilari?”
“Beh,vorrei prima ascoltare Iguchi. Sa, sono stata lontana dal mondo dello spettacolo in Giappone e non conosco nessuna delle sue canzoni. Però l'idea mi piace.” rispose Kilari.
“Avrai tutto il tempo per recuperare. Più tardi ti darò tutti i dettagli. Nel frattempo chiederò a Iguchi cosa ne pensa. Se sarà d'accordo, chiederò a Kama di comporre un testo per voi.” replicò Muranishi.
“E’ un sogno che si realizza,Kilari! Condividerò il palco con Iguchi!” esclamò felice Shizuka.
“Già. Ma dovrai darti da fare per essere alla sua altezza,lo sai?” l’avvisò Kilari.
“Certo! M’impegnerò tanto per non deludere lui e le sue fan!” rispose la ragazza.
“Grazie davvero per la sua disponibilità,direttore.” lo ringraziò ancora Kilari.
“No,Kilari. Grazie a te per essere tornata,anche se sarà per poco. Averti qui mi fa dimenticare tutti i problemi che ho con Hiroto.” replicò Muranishi.
“Se c'è qualcosa che posso fare....”
“Beh,se puoi parlarci,sarebbe meglio. Forse a te darà retta.”
“Questo non glielo posso garantire,ma ci proverò sicuramente.”
“So che non sarà semplice, ma conto su di te. Adesso seguimi,Shizuka. Ti mostro la sala prove.” disse Muranishi, lasciando il suo ufficio.
“Devo provarci, anche perché ho un conto in sospeso con lui.” pensò Kilari tra sé e sé.
“Kilari, tu non vieni?” domandò Shizuka, che aveva notato la donna un po’ distratta.
“Eh? Sì,arrivo!” rispose lei, prima di seguire il direttore e la ragazza, che da oggi sarebbe diventata la sua assistita.

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Capitolo 12
*** Primo giorno ***


Il direttore accompagnò Kilari e Shizuka alla sala prove, dove si trovavano due persone di loro conoscenza che si stavano esercitando.
“E’ permesso?” domandò Muranishi.
“Direttore!” esclamarono Seiji e Iguchi
“Iguchi!” fece altrettanto Shizuka, non appena vide il ragazzo.
“Ciao,Kilari. Oh,ci sei anche tu,Shizuka.” le salutò Seiji.
“Seiji mi ha detto che hai passato il provino. Ti faccio le mie congratulazioni.” si complimentò Iguchi.
“G-grazie…” balbettò la ragazza, arrossita.
Quindi questo significa che d’ora in poi saremo colleghi.”
“Sì…”
“Seiji,non pensavo di trovarti alla sala prove.” disse Kilari.
“Beh in questo periodo non ho molti impegni di lavoro, quindi durante il tempo libero ne approfitto per dare una mano a Iguchi.” spiegò Seiji.
“Diciamo che Seiji è il mio personal trainer. Mi aiuta molto con i suoi consigli, specialmente nella danza.” aggiunse Iguchi.
“Capisco.” replicò Kilari.
“Iguchi, ho deciso di far debuttare Shizuka in occasione della tua esibizione a Music Studio. Spero che tu non abbia nulla in contrario.” disse Muranishi.
“Per me non c'è nessun problema, anzi, credo che sia un'ottima idea. Oltre a ravvivare la serata, sarà un’ottima occasione affinché la gente possa conoscerla.” rispose Iguchi.
“Non è tutto. Volevo farti duettare con lei.”
“Cosa?Un duetto?”
“Ti vedo perplesso.”
“No,l'idea mi piace. Il fatto è che non ho mai duettato con nessuno. Poi non pensa che possa essere un po' prematuro per Shizuka? In fondo è arrivata da poco e non ha ancora debuttato.”
“Io penso di no. Shizuka è molto brava. Dovevi esserci quel giorno,quando ha fatto il provino. Ha una voce stupenda,e sono certo che insieme potreste dar vita a qualcosa di spettacolare.” lo smentì Seiji.
“A maggior ragione che non hai mai cantato con nessuno,sarà un'esperienza utile anche per te,Iguchi.” aggiunse Kilari.
“Ah,dimenticavo di dirvelo. Kilari da questo momento sarà l'agente di Shizuka.” annunciò Muranishi.
“Dice sul serio,direttore? Ma è una bella notizia.” replicò Iguchi.
“Bentornata,Kilari.” aggiunse Seiji.
“Iguchi! Seiji! Conto su di voi per preparare al meglio Shizuka in vista del concerto!” disse il direttore.
“Non vedo l'ora d'iniziare!” esclamarono contemporaneamente i due ragazzi, prima di guardarsi con imbarazzo.
“Ahahahah! È un buon inizio,non lo pensi anche tu,Kilari?” sorrise Seiji.
“Già.” disse Kilari.                                                                                             
“Cominciate pure. Se avete bisogno di qualcosa, mi troverete nel mio ufficio” concluse il direttore, prima di lasciare la sala prove.
“Forza,Shizuka! Iniziamo!” esclamò Seiji.
“Osserva bene i nostri movimenti.” aggiunse Iguchi.
Passarono due ore a esercitarsi sulla danza, in cui Shizuka mostrava chiare lacune com’era prevedibile.
“Basta, sono stanca!” si lamentò Shizuka, gettandosi a terra.
“Ma come?Ti vuoi arrendere?” la provocò Kilari.
“Assolutamente no!” rispose la mora, provando a rialzarsi ma senza successo. La ragazza era completamente stremata, del resto non era abituata a certi sforzi fisici.
“D'accordo, facciamo una pausa!” propose Seiji, rendendosi conto che Shizuka non ne poteva più. “In fondo anche noi siamo stanchi,non è vero,Iguchi?”
“In effetti è da stamattina che ci stiamo esercitando senza sosta.” rispose il ragazzo.
“Già. Vado a prendere qualcosa da bere.” disse il biondo.
“Vengo con te. Anch'io ho bisogno di bere qualcosa,altrimenti finirò per addormentarmi.” lo accompagnò Kilari.
“Ci vediamo dopo!” li salutò Iguchi.
Kilari e Seiji se ne andarono,lasciando di fatto Shizuka e Iguchi da soli. La ragazza si sentiva molto emozionata trovandosi sola  e in compagnia col ragazzo dei suoi sogni. Si era impegnata tantissimo fino a raggiungere il suo obiettivo di stare con lui, eppure adesso sembrava aver perso le parole.
“Shizuka?” la chiamò Iguchi.
“Eh?” sbottò all’improvviso la ragazza.
“Va tutto bene?” chiese ancora il ragazzo.                                                                                      
“Sì,certo! Tutto okay! Sono solo un po’ stanca! Eheheh!” rispose Shizuka, ridendo per nascondere il suo imbarazzo.
“Capisco. In fondo è il tuo primo giorno all’agenzia Muranishi, ma sono certo che ti abituerai presto a questi ritmi di lavoro. Mi sembri una tipa molto determinata, a differenza di altre che avevano mollato subito alla prima difficoltà. Infatti l'altro giorno,quando sei venuta in agenzia,ti avevo sentito gridare che avresti fatto di tutto per entrare nel mondo dello spettacolo. E alla fine sei riuscita a diventare una idol.”
“Non saprei. Ancora non ho debuttato, e non ho neanche un fan,a parte forse mia madre.”
“Ehi, non dimenticarti della grande Kilari Tsukishima. Deve stravedere molto per te, se ha deciso di farti da agente.”
“Già. Devo tutto a Kilari. Se mi trovo qui è per merito suo. Mi ha aiutata molto, così come immagino Seiji faccia lo stesso con te.”
“Seiji è una persona molto gentile. Se sono riuscito a diventare popolare,lo devo anche a lui. I suoi insegnamenti mi hanno fatto fare il salto di qualità. Per me è come un maestro.”
“Un maestro?”
Iguchi annuì. “Fin da bambino ammiravo tantissimo gli idol e il modo in cui facevano divertire la gente. Mi ricordo addirittura che quando trasmettevano in TV i concerti degli Ships, mi mettevo persino a ballare,cercando di imitare i loro difficilissimi movimenti. I miei genitori, con la scusa che a volte andavano in America per lavoro,mi avevano mandato nelle migliori scuole di danza. Ho vinto anche alcuni concorsi, e mi avevano persino proposto di restare negli Stati Uniti, ma desideravo mettermi alla prova in Giappone, così alla fine sono rimasto. Feci delle audizioni all'agenzia Higashiyama e all'agenzia Muranishi, riuscendole a passare senza problemi. I miei genitori volevano che scegliessi l'agenzia Higashiyama, perché è la più potente del paese e perché secondo loro era l'unica che mi potesse dare prospettive di lavoro anche in America. Stavo per accettare la loro offerta finché non ascoltai per caso una conversazione tra la direttrice e uno dei suoi uomini. Volevano considerarmi come un mezzo per fare audience e sbaragliare la concorrenza di tutte le altre agenzie,in primis quella del direttore Muranishi. Poi ebbi la fortuna di conoscere Seiji e rimasi sorpreso della differenza di trattamento tra le due agenzie. Mi disse che un idol dev'essere trattato come una persona,e non come un oggetto con cui fare soldi. Poi mi fece i nomi di tutti coloro che si erano legati all'agenzia Muranishi, tra cui quello di Kilari, che considerava come una delle più grandi idol che siano mai esistite. Alla fine decisi di accettare l’offerta dell'agenzia Muranishi. E non me ne sono mai pentito. Gli artisti dell'agenzia Higashiyama godono di tutti i privilegi possibili, come viaggi all'estero, corsi di ballo o di recitazione con i migliori maestri americani ed europei, maggiori opportunità di apparizione in TV e nei concerti,e tanto altro,ma non m'importava niente. Voglio diventare il migliore per le capacità che possiedo e so che con l'agenzia Muranishi potrò realizzare il mio sogno.”
“Hai ragione. Il direttore Muranishi è una brava persona. Anche se mi fa un po' impressione quella donna che sta sempre con lui.”
“Ti riferisci a sua moglie,la signora Kumoi?”
“Sì ma…fammi capire bene. Lei e il direttore Muranishi sono davvero sposati?”
“Proprio così,anche se all’apparenza non sembrerebbe. Al lavoro non si comportano mai come una coppia, anzi lei fa sempre di tutto per mantenere le distanze da suo marito.”
“E’ un rapporto piuttosto insolito.”
“Non hai tutti i torti. Di sicuro sei molto fortunata ad avere Kilari come agente. La signora Kumoi è terribile. E’ molto seria nel suo lavoro e non ha alcun senso dell'umorismo. È così seria che a volte fa soggezione persino al direttore. Mi chiedo come sia riuscito a sposare una donna del genere.”
“Eppure dovrebbe essere una persona molto preparata. E’ stata l'agente di Kilari.”
“Su questo non c’è dubbio.”
“Ma spiegami una cosa. E’ stato solo per merito di Seiji se sei entrato in quest'agenzia?”
“Proprio così. E di Kilari ovviamente, seppur non la conoscevo.”
“E Hiroto? Di lui cosa pensi?”
“Hiroto? Lui è un idiota.”
“Cosa?”
“Si comporta male con tutti,manca di rispetto persino al direttore Muranishi e alla signora Kumoi,e trascorre molto tempo assieme a quelli dell'agenzia Higashiyama, specialmente con quell’antipatica di Fubuki. Non riesco a capire come abbia fatto Seiji a duettare per tanti anni con una persona simile.”
“Eppure l'altra volta ha aiutato me e Kilari quando gli uomini della sicurezza volevano buttarci fuori.”
“Davvero? Molto strano. Non me l'aspettavo da uno come lui.”
 
Nel frattempo,da un'altra parte in agenzia...
“Che prendi?” domandò Seiji davanti a un distributore.
“Un caffè.” rispose Kilari.
“Io ho bisogno di un succo di frutta. Tutto questo movimento mi ha tolto le energie.”
“Lo immagino. Sono contenta che tu non abbia perso lo smalto dei vecchi tempi.”
“Ahahahah! Diciamo che me la cavo ancora, nonostante adesso faccia l’attore a tempo pieno.”
“Stai facendo un grandissimo lavoro con Iguchi,lo sai? Da quel che dicevano le mie amiche, lui è molto popolare tra le ragazze, addirittura quasi al livello degli Ships.”
“Ma figurati, il merito è tutto suo. Iguchi ha molto talento ed è un ragazzo bravo, umile e con una gran voglia d’imparare tutto su come diventare un idol che possa piacere alla gente. E credimi, al giorno d’oggi se ne trovano pochi come lui. Per me è un piacere dargli una mano e sono convinto che farà molta strada nel mondo dello spettacolo.”
“Lo penso anch’io. Seiji,posso chiederti una cosa?”
“Dimmi pure.”
“Che sta succedendo a Hiroto?”
Quando sentì il suo nome,l'espressione di Seiji divenne seria. “Non lo so. Credo nulla di buono.”
“Eppure...l'altra volta avevi detto che andava tutto bene tra voi due.”
“Per il momento non ho alcun problema con lui, anche perché, mi conosci, faccio il possibile per mantenere la calma ed evitare litigi, ma non ti nascondo che la sua mancanza di rispetto nei confronti dei propri fan mi irrita non poco.
“Dunque…hai sentito anche tu quello che è successo prima?”
“Hmph! Non è la prima e non sarà certo l’ultima volta. Perché mi chiedi di lui?”
“Il direttore e la signora Kumoi erano molto scocciati a causa sua, così mi sono offerta di aiutarli. Sarebbe utile se sapessi qualcosa di più riguardo la sua situazione.”
“Non so niente di più di quello che ti ho raccontato l'altro giorno.”
“Seiji....”
“Dammi retta,Kilari. Faresti meglio a stare alla larga da lui. Hiroto non è più quello che conoscevi.”
“Questo lo so,ma...io ci tengo molto a Hiroto,mi ha sempre aiutata ogni volta che mi trovavo in difficoltà e quindi non ho alcuna intenzione di abbandonarlo.”
“Sapevo che avresti risposto così. Non sei affatto cambiata,nonostante il tuo ritiro. Sei sempre pronta ad aiutare chiunque abbia bisogno. Ma stavolta non so se Hiroto apprezzerà il tuo aiuto. Dai,torniamo alla sala prove. La pausa è finita.”
“Okay.”
Dopo la pausa,le prove ripresero e stavolta sembrava che Shizuka stesse facendo progressi rispetto a prima, dimostrando di avere talento anche nella danza.
“Va bene! Basta così!” esclamò Seiji.
“Sono distrutta! Allora?Come sono andata?” domandò Shizuka.
“Devo farti i complimenti,Shizuka. Stai imparando in fretta.” rispose Iguchi.
“Già. Se continuerai così,potremmo dedicarci alle prove per il duetto prima del previsto.” aggiunse Seiji.
“Oh accidenti! Si è fatto tardi! Devo tornare a casa!” esclamò la ragazza, non appena si accorse dell’orario.
“Ti accompagno io, così ti metterai a studiare, proprio come hai promesso a tua madre.” disse Kilari.
“D’accordo. Iguchi,Seiji, grazie ancora per il vostro aiuto.”
“E’ stato un piacere.” rispose Seiji.
Ci vediamo domani.” aggiunse Iguchi.
“A domani, ragazzi. Buonanotte.” li salutò Kilari,prima di congedarsi assieme a Shizuka.

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Capitolo 13
*** Tradimento ***


Mentre stavano per uscire, Kilari e Shizuka incontrarono Hiroto,che si stava divertendo a limonare con Fubuki, noncuranti di chi li osservava. Ovviamente l’ex idol non sembrava averla presa bene.
“Sbrigati,mi raccomando.” gli sussurrò Fubuki.
“Sì.” annuì Hiroto, prima di dirigersi verso l’ingresso dell’agenzia Muranishi.
“Ehi Kilari. Quello non è Hiroto?” le domandò Shizuka, senza ricevere una risposta dalla donna, che continuava a fissare Hiroto con rabbia e delusione.
“Cosa? Quella donna...mi sembra di averla già vista da qualche parte.” pensò un uomo di mezza età che stava alla guida di una limousine parcheggiata di fronte l’agenzia. Si trattava di Kitagawa, il segretario della signora Higashiyama.
“Sei ancora qui?” domandò Hiroto con tono irritato non appena vide Kilari.
“Qual è il tuo problema?” rispose la donna.
“Seguimi.” disse lui, afferrando la sua mano e trascinandola dentro l’agenzia.
“Che fai?Lasciami!” si lamentò Kilari.
“Kilari!” la chiamò Shizuka.
“Aspetta fuori tu! Devo parlare in privato con lei!” replicò Hiroto.
“Quella ragazzina...l'ha chiamata Kilari. A questo punto non c'è ombra di dubbio. E’ Kilari Tsukishima.” intuì nel frattempo Kitagawa. “Ma che ci fa all'agenzia Muranishi? Non vorrei che... impossibile! Sono trascorsi 15 anni da quando si è ritirata dal mondo dello spettacolo. Devo parlarne assolutamente con la signora Higashiyama.”
“Cosa c'è,Kitagawa? Sembra che tu abbia visto un fantasma.” gli domandò Fubuki non appena entrò nella limousine
“Peggio. Non hai riconosciuto quella donna che stava all’uscita dell’agenzia?” chiese a sua volta l’uomo.
“No. Sarà una dipendente dell'agenzia Muranishi come tante altre. L'ho incontrata più di una volta da queste parti.” rispose la diva.
“Non è una dipendente qualunque. E’ Kilari Tsukishima.”
“Cosa?”
“Proprio così. La tua vecchia rivale.”
“Non l'avevo riconosciuta. Ha cambiato capigliatura,senza contare che sono passati ben 15 anni dall'ultima volta che l'ho vista. Ma che ci fa qui?Pensavo che vivesse negli Stati Uniti.”
“È quello che vorrei sapere anch’io. Chissà, forse il tuo amoroso dovrebbe esserne al corrente già da tempo.”
“Hmm…molto probabile. Mi sa che stasera gli farò qualche domanda a riguardo.”
 
Intanto, Hiroto aveva condotto Kilari in una stanza dell’agenzia lontani da occhi e orecchie indiscrete.
Ti ho detto di lasciarmi!!!!” gridò l'ex idol, che in preda alla rabbia mollò un ceffone a Hiroto.
“Che ti prende,stupida?” le domandò il moro, che non sembrava per nulla turbato dallo schiaffo ricevuto.
“Sei un farabutto! Ti sei approfittato di me!” l’accusò Kilari.
“Non mi pare che tu abbia opposto resistenza.” replicò il moro, in tono provocatorio.
“Credevo che tu mi amassi,invece ti trovo con un'altra! Perché mi hai fatto questo?” chiese ancora la donna, cercando di trattenere le lacrime.
“Kilari... è stato un errore.” rispose Hiroto, che perse improvvisamente la sua sfacciataggine non appena vide la delusione negli occhi di lei. “Dobbiamo dimenticarci di quella notte. Io sto con Fubuki e presto la sposerò.”
“Che…cosa?” balbettò lei,incredula. I timori che Kilari aveva avuto nei giorni scorsi purtroppo erano fondati: Hiroto se l’era portata a letto per divertimento e non per amore. Non riusciva a credere che fosse stato capace di arrivare a tanto. L’Hiroto che conosceva lei era una persona leale e sincera, ma l’uomo che aveva di fronte era completamente diverso.
“Era questo che volevo dirti.” concluse lui, voltandole le spalle. “Ora,se vuoi scusarmi,devo prendere la mia giacca. Non ho intenzione di far aspettare la mia fidanzata e il signor Kitagawa, quindi dimenticati di me e tornatene a New York il prima possibile.”
“Non lo farò.”
“Eh?”
“Sarò l'agente di Shizuka,perciò lavorerò qui finché il direttore Muranishi non troverà qualcun altro più preparato.”
“Shizuka?E chi sarebbe?”
“La ragazza che era accanto a me. Debutterà presto come idol.”
“Hmph! Spero che Muranishi trovi un agente serio il prima possibile.”
“Ti odio,Hiroto!” esclamò Kilari,prima di andarsene via ancora più amareggiata. Appena uscì dall’agenzia, accompagnò Shizuka a casa sua.
“Kilari,che hai? Mi sembri triste.” domandò la ragazza, che aveva notato il malumore della sua agente.
“Non è nulla.” rispose Kilari.
“Ma cosa voleva Hiroto da te?”
“Niente d'importante.”
“Sei sicura?”
“Non sono affari che ti riguardano!!!! Hai capito?” gridò Kilari, spazientita, facendo spaventare Shizuka com’era accaduto la prima volta che erano andate insieme all’agenzia Muranishi. Con la differenza che stavolta la ragazza non corse via e rimase a fianco della donna.
Perdonami. Sono stanca.” si scusò Kilari, rendendosi conto di aver esagerato.
“Non importa.” rispose Shizuka.
“Purtroppo non puoi aiutarmi. Sono questioni private. Ma non ti preoccupare. Questo non influirà minimamente sul mio lavoro. Finché sarò la tua agente, mi troverai sempre a tua disposizione, qualunque cosa succederà.”
“Grazie,Kilari. Però sappi che sei mia amica,e se tu dovessi avere dei problemi, anch'io sarò pronta ad aiutarti.”
“Non ce n'è bisogno. Comunque grazie.”
“Sono arrivata. Grazie per avermi accompagnata.”
“Di nulla. Salutami la tua mamma. A domani.”
Dopo aver lasciato Shizuka, Kilari tornò delusa a casa, pensando alle dure parole di Hiroto. Non era più il ragazzo dei suoi sogni,questo l'aveva capito e anche Seiji l’aveva avvisata a riguardo, ma non poteva mai immaginare che sarebbe diventato così freddo e opportunista. Chissà che cosa gli era successo in tutti questi anni in cui non si erano più visti per essere cambiato in quel modo.
 
Nel frattempo, Hiroto e Fubuki erano usciti insieme in un locale per vip dove avrebbero trascorso la serata. Il moro si sentiva mortificato dopo la lite con Kilari, ma non poteva più tornare indietro. Ormai aveva la sua vita con Fubuki, anche se non era riuscito a dimenticare il dolore per la sparizione improvvisa di Kilari. Un dolore che aveva provato a cancellare frequentando altre donne, ma senza successo. Dopo la sua partenza, non aveva mai avuto una relazione seria, anzi si era fatto persino una certa fama di donnaiolo e questo lo aveva messo più volte nei guai con i paparazzi. Solo con Fubuki sembrava aver ritrovato un certo equilibrio nella sua vita, pur essendo consapevole che non si trattasse del vero amore. Tuttavia il ritorno di Kilari, seppur dopo 15 anni, era stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno che l’aveva sconvolto non poco. Quella sera,quando con una scusa lasciò la festa organizzata dalla signora Higashiyama per andare da Kilari, lei lo aveva accolto senza fargli domande e gli aveva dato tutta sé stessa, cosa che non aveva mai fatto con nessun altro uomo. No, non era stato un errore quella notte insieme, anzi fare l’amore con lei era stato bellissimo e non aveva mai provato questa gioia con Fubuki o con tutte le altre donne con cui era stato in precedenza. Quello era solo sesso, mentre con Kilari qualcosa di più.
“Perché? Perché sei tornata solo adesso?” pensò Hiroto.
“Non mi avevi detto che Kilari era ritornata.” disse Fubuki.
“Eh?Non lo sapevo nemmeno io.” mentì il moro.
“Smettila di fare il finto tonto. Guarda che vi ho visti insieme.”
“Che importanza ha? Non mi dirai che sei gelosa?”
“Questa è bella. Gelosa di una fallita? Ma non farmi ridere. Io ero e sono più bella e più brava di Kilari.”
“Non credo che valga la pena pensare a lei,visto che non è più una tua rivale.”
“Hmm...forse hai ragione. Però non c'è dubbio che sarei diventata lo stesso la numero uno anche senza quell'incidente. Non è così?”
“Stronzate! Tutte stronzate! Lei era dieci volte migliore di te! E lo sarebbe rimasta anche senza Na-San e con la gamba malandata,se avesse trovato la forza di continuare!” pensò ancora Hiroto, stringendo i pugni. Quando Fubuki faceva la presuntuosa gli veniva una gran rabbia, soprattutto se parlava del passato e metteva di mezzo l’incidente di Kilari.
“Ehi! Sveglia,Hiroto!” lo richiamò Fubuki, che aveva notato il fidanzato più distratto del solito.
“Eh?Sì,hai ragione,scusa.” rispose lui.
“Che ci faceva Kilari nella tua agenzia?”
“Diceva che avrebbe fatto l'agente di una certa Shizuka,una ragazzina che è stata appena assunta come idol nella mia agenzia.”
“Hmm…Kilari agente,eh?”
“Così mi ha detto. Ma adesso basta parlare di Kilari. Godiamoci questa serata,che domani mattina devo andare al lavoro.”
Un’ora dopo Hiroto tornò a casa, ma Fubuki rimase nel locale in attesa di una sua conoscenza che non tardò ad arrivare.
“Buonasera, signora Higashiyama. Non mi aspettavo proprio d’incontrarla a quest’ora. Come mai aveva fretta d’incontrarmi?” domandò Fubuki.
“Kitagawa mi ha raccontato tutto. E’ vero che Kilari Tsukishima è ritornata all'agenzia Muranishi?” chiese a sua volta l’altra donna.
“Sembra proprio di sì. Solo che farà da agente a una ragazzina che si chiama Shizuka.” rispose la diva.
“Strano. Credevo che volesse tornare nel mondo dello spettacolo. Perché ci tiene così tanto a questa ragazzina?”
“Non ne ho idea.”
“Hmph! Qualunque cosa faccia,non riuscirà mai a renderla all'altezza della nostra Midori.”
“Certo che no,signora. Midori è la migliore. Ha imparato dalla sottoscritta e ha ricevuto le lezioni dei grandi maestri del cinema,della musica e dello spettacolo in America. Anche quest'anno trionferà di sicuro al concorso Regina di Diamanti.”
“Ad ogni modo, sarà meglio tenere d'occhio Kilari. Da lei ci si può aspettare di tutto.”
“Vuole che chieda a Hiroto di controllarla? Ma non pensa che sia rischioso?Così perderemo tempo per metterlo sotto contratto con la nostra agenzia.”
“E’ solo una precauzione che dobbiamo prendere per verificare in che modo Kilari vorrebbe addestrare la sua protetta. Ormai abbiamo Hiroto in pugno da diverso tempo. Ha completamente perso la testa per te. Basterà che tu glielo chieda e lui ti seguirà come un cagnolino.”
“Già.”
“Hiroto sarà il primo a lasciare la sua agenzia. Dopo toccherà a tutti gli altri, finche quei buoni a nulla di Muranishi e di quella fallita di sua moglie si troveranno soli e saranno costretti a chiudere i battenti.”
“Ohohohohoh!” risero entrambe le donne, prima di ritirarsi dal locale.

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Capitolo 14
*** Riappacificazione ***


L'indomani pomeriggio, dopo la scuola,Shizuka andò all’agenzia Muranishi, dove qualcuno la stava aspettando all’ingresso.
“Ciao Shizuka.” la salutò una donna con degli orrendi occhiali a spirale e i capelli castano chiaro raccolti in una piccola coda.
“Kilari?” esclamò sorpresa Shizuka, che l’aveva riconosciuta dalla voce. “Ma che ti sei fatta?”
“Ti piacciono questi occhiali? Me li ha regalati Seiji. Sai, quand’era giovane li indossava spesso per non farsi riconoscere dalle fan.”  rispose l’ex idol, togliendosi gli occhiali e mostrandoli alla ragazza.
“Sì,però tu non sei più una idol. E poi qui agenzia ti conoscono tutti, quindi che necessità hai di travestirti?”
“Infatti non li userò in agenzia, ma solo per i tuoi impegni di lavoro. Come ho detto ieri al direttore, non voglio che la gente pensi che ti stia sponsorizzando, pertanto, da questo momento, non dovrai più chiamarmi Kilari ma signorina Tsukiyama.”
“Signorina Tsukiyama? Non pensi di esagerare? E poi non ho ancora debuttato. Sicura che sia questo il motivo?” domandò Shizuka,sospettosa.
“Ehm…adesso basta chiacchierare! Seiji e Iguchi ti stanno aspettando alla sala prove, quindi datti una mossa!” esclamò Kilari per cambiare discorso.
“Okay,va bene…. signorina Tsukiyama.” borbottò la ragazza, prima di raggiungere Seiji e Iguchi alla sala prove assieme alla sua agente. Dopo un intenso allenamento durato diverse ore, la ragazza riuscì a imparare la coreografia da utilizzare per il suo singolo di debutto.
“E’ incredibile! Quella ragazza sta facendo progressi da gigante!” esclamò Muranishi, soddisfatto. “Come sei riuscita a conoscerla, Kilari?”
“Beh,è una lunga storia...” rispose l’ex idol.
“Sarebbe molto bello se un giorno diventasse famosa come te.”
“Già. Ma l'importante è che sia felice di quello che fa e che possa piacere alla gente.”
“Mi hai tolto le parole di bocca.” disse il direttore, osservando ancora la ragazza. “Shizuka ha tutte le carte in regola per diventare una idol di alto livello, proprio come lo era Kilari alla sua età.” pensò lui. “È molto carina, ha una bella voce e in soli due giorni è riuscita a imparare alla perfezione la coreografia del suo singolo di debutto. Questa ragazza ha molto talento e sono convinto che farà molta strada nel mondo dello spettacolo.”
“Bene Shizuka, sei riuscita a imparare i movimenti che dovrai mettere in pratica per il tuo debutto a Music Studio.” si complimentò Seiji al termine dell’allenamento.
“Questo però non significa che tu abbia chiuso con la danza. Dovrai comunque esercitarti per non perdere il ritmo e imparare nuovi movimenti da utilizzare in futuro.” le consigliò Iguchi.
“Ehm...ma certo!” rispose Shizuka.
 
Da un'altra parte,vicino la sala prove...
“Che cosa?Tu mi stai chiedendo di fare da spia per la tua direttrice? Ma ti ha dato di volta il cervello?” domandò Hiroto.
“La signora Higashiyama è preoccupata per la presenza di Kilari e dovresti esserlo anche tu.” spiegò Fubuki.
“Perché mai? Non ha alcuna intenzione di tornare nel mondo dello spettacolo.”
“Questo è quello che pensi tu. Anche quando si ritirò non aveva detto niente a nessuno e se ne andò senza neanche salutare te e Seiji, dopo tutto quello che avevate fatto per lei.”
“E’ vero,ma non posso tradire Muranishi.”
“Però vorresti tradirmi per Kilari.”
“Ma che stai dicendo?”
“E’ normale pensare questo. Se non vuoi accontentare la tua futura moglie per una perdente che non significa nulla per te....”
Hiroto si sentiva combattuto: da una parte non voleva abbassarsi a fare la spia, per giunta per conto di quella che era l’agenzia rivale,che per anni aveva messo e continuava a mettere i bastoni tra le ruote a lui e ai suoi amici, ma dall'altra considerava la presenza di Kilari dannosa per la sua relazione con Fubuki. Voleva che se ne tornasse in America il prima possibile, per timore di perdere la testa e riaprire vecchie cicatrici del passato.
“Amore mio,dobbiamo farlo per noi. Kilari è gelosa del nostro successo ed è tornata in Giappone per rovinarci. Noi dobbiamo assolutamente fermarla. E’ per lei che ti sto chiedendo di fare questo,non per creare problemi al tuo direttore.” continuò ancora Fubuki.
“Ma...” provò invano a obiettare Hiroto, prima che Fubuki lo interrompesse con un bacio.
“Se questa sera vuoi che sia tutta per te,vai a fare quello che ti ho chiesto,senza dare troppo nell'occhio e usando l'inganno. Sono stata chiara?” ordinò lei.
“Sì....” annuì lui.
“Bene. Spero che mi porterai notizie importanti.” esclamò la diva, prima di andarsene.
“Usare l'inganno,eh?” pensò Hiroto, che decise a quel punto di origliare dietro la porta della sala prove.
“Visto che con la coreografia del singolo avete finito,questo significa che dovrete esercitarvi nel duetto.” esclamò Muranishi.
“Proprio così.” rispose Iguchi.
“Bene, il signor Kama è a buon punto con la composizione del testo e nei prossimi giorni verrà a consegnarvelo. Ma fino ad allora seguirete i consigli di Seiji e Kilari. Come saprete già, da idol hanno avuto molta esperienza nei duetti quindi sono le persone adatte per questo compito.”
“Hmm?Hiroto?Perché ti stai nascondendo?” domandò Seiji, che si era accorto della presenza di Hiroto dietro la porta della sala prove.
“Eh?” si voltò anche Kilari non appena sentì il suo nome.
“Scusatemi, passavo da queste parti e vi ho sentiti parlare.” mentì Hiroto, prima di volgere il suo sguardo verso Shizuka. “Ah,così sei tu Shizuka,la nuova arrivata. Benvenuta.”
“E’ un onore conoscerti,Hiroto.” si presentò la ragazza.
“Il piacere è tutto mio.” replicò il moro.
“Che cosa vuoi?” domandò Iguchi, infastidito dalla sua presenza.
“Calmati,moccioso. Non sto facendo nulla di male.” rispose Hiroto in tono provocatorio.
“Come mi hai chiamato?” replicò il ragazzo,che si avvicinò infuriato verso il moro.
“Fermati,Iguchi!” lo bloccò Seiji.
“Non sei un ospite desiderato,Hiroto. Vattene.” lo rimproverò Kilari.
“Ehi, lavoro qui da più tempo di te. Non sei nessuno per darmi ordini. Ero venuto per conoscere Shizuka e voi mi trattate male.” si difese Hiroto. “Direttore,non dice niente?”
“Io?Beh,ecco...” balbettò il direttore,che non sapeva cosa dire. Aveva notato subito che era successo qualcosa di serio tra Kilari e Hiroto, probabilmente a causa della discussione avvenuta ieri pomeriggio, altrimenti non si spiegherebbe come mai lei lo volesse cacciare dalla sala prove. Tuttavia Muranishi ignorava che c’era ben altro dietro la rabbia di Kilari.
“Lasciamo perdere. Cosa stavate facendo?” chiese il moro.
“Seiji e Iguchi mi stavano insegnando le mosse di coreografia che dovrò praticare per il mio debutto.” raccontò Shizuka.
“Davvero?Allora sei fortunata. Hai scelto degli ottimi maestri.”
“Proprio così. Sto imparando molte cose grazie a loro. E anche grazie a Kilari. E’ merito suo se avrò l'occasione di fare il mio debutto nel mondo dello spettacolo.”
“Ah,è così? Non sapevo che fossi brava a scoprire talenti,Kilari. Un peccato che tu abbia tenuto da parte il tuo dopo l'incidente.” la punzecchiò Hiroto.
“Sempre meglio che voltare le spalle a chi ti ha sempre sostenuto.” rispose acidamente lei.
“Non so di cosa tu stia parlando.”
“Ehm...il clima si sta facendo caldo. Che ne direste di prendere qualcosa da bere?” chiese Muranishi, capendo che forse era meglio lasciarli soli.
“Okay. Seiji, Iguchi, volete venire anche voi?” domandò a sua volta Shizuka.
“Sì. Sempre meglio che stare con Hiroto.” rispose Iguchi.       
“D'accordo, arriviamo.” aggiunse Seiji, che fissò serio Hiroto prima di raggiungere il resto del gruppo, lasciando il suo migliore amico solo con Kilari.
 “Vedo che Iguchi non ha una buona considerazione di te.” commentò la donna.
“Cosa ci posso fare? I ragazzi della sua età sono così difficili.” replicò Hiroto,fingendo innocenza.
“Proprio come lo eri tu. Hai pensato per tanto tempo che io fossi innamorata di Seiji, quando in realtà il ragazzo che amavo eri tu. Non sei riuscito a capirlo neanche quando stavo male dopo che ti avevo visto baciare Izumi.”
“Forse perché non me l'hai fatto capire abbastanza bene. Comunque ormai è storia vecchia.”
“Già. Adesso c'è Fubuki.”
“Proprio così. E non ho alcuna intenzione di stravolgere la mia vita per te.”
“Allora non abbiamo più nulla da dirci.” concluse Kilari, prima di voltargli le spalle e lasciare la sala prove.
“Invece sì! Per favore,Kilari, ascoltami!” la bloccò lui, prendendole il braccio. Kilari non si mosse e rimase in silenzio con la testa abbassata. “Perdonami. Mi sono approfittato di te e ti ho trattato male. Però quel giorno non ero in me. Ero ubriaco,avevo litigato con Fubuki e avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno per dimenticare tutta la rabbia. Tu sei stata la prima persona a cui avevo pensato. Ma quando sono stato a casa tua e ti ho vista in accappatoio e con i capelli bagnati....io...ho perso la testa. Ho sbagliato e mi dispiace di averti illusa. Non è stato un bel modo di salutarci dopo quindici anni che non ci vedevamo. Se te la senti, potremmo tornare amici come un tempo.”
“Amici?”
“Sì. Non voglio che tutti i bei momenti che abbiamo passato insieme da ragazzi vengano gettati via come se fossero spazzatura. Anche se ora sto per sposarmi con Fubuki,mi piacerebbe tanto che tra noi tornasse tutto come prima.”
Un’amica. Era questo che pensava di lei. Non riusciva proprio ad accettare questa idea,a maggior ragione dopo ciò che era accaduto in quella notte insieme. Però cos’altro poteva fare? In fondo era colpa sua se Hiroto adesso si era fidanzato con Fubuki. Se non fosse scappata via o perlomeno avesse mantenuto i contatti con lui, tutto questo non sarebbe mai successo. Erano passati quindici anni e non poteva pretendere che in questo lungo arco di tempo Hiroto non vivesse la propria vita. Era lei la stupida ad essersi aggrappata a quello che era un amore adolescenziale, seppur forte e sincero, e a non essere stata capace di lasciarsi tutto alle spalle. Inoltre Kilari aveva un desiderio, che era quello di rimettere le cose a posto con tutti prima di tornare a New York, e per farlo doveva accettare le conseguenze delle sue azioni passate.
“D'accordo,Hiroto. Voglio darti questa possibilità.” disse lei.
“Grazie,Kilari!” replicò lui,abbracciandola. Un abbraccio che le fece battere il cuore. Ogni volta che lui la toccava le faceva sempre questo effetto.
“Ehm...adesso però devo accompagnare Shizuka a casa!” esclamò lei imbarazzata, liberandosi con educazione dal suo abbraccio.
“Posso darvi un passaggio.” propose Hiroto.
“Non c'è bisogno,grazie. Ci mettiamo pochissimo con la metro.”
“Okay, allora a domani. Buonanotte.” la salutò Hiroto.
“Buonanotte,Hiroto.” fece altrettanto lei, prima di andare a cercare Shizuka.
 
Nel frattempo, anche gli altri stavano discutendo in attesa dell’arrivo di Kilari e Hiroto.
“Non lo posso proprio vedere!” mugugnò Iguchi.
“Ma sei impazzito?Volevi davvero alzare le mani ad uno che ha il doppio della tua età?” lo richiamò Seiji.
“Seiji ha ragione. Si può sapere cosa ti è preso?” fece altrettanto Muranishi.
“Scusatemi,ho esagerato. E’ che non ce la faccio proprio a sopportarlo. Direttore, lei non ha sempre detto che un buon idol deve saper rendere felici i propri fans?E allora perché ha permesso a Hiroto di non presentarsi a quel programma radiofonico?” chiese Iguchi.
“Devi capire che Hiroto non sta attraversando un buon momento e mettersi contro di lui significherebbe cacciarlo,e questo non voglio che accada. Siete tutti come una famiglia per me,lo sai,e se qualcuno di noi è in difficoltà,va aiutato.” spiegò Muranishi.
“Quale brutto momento starebbe attraversando,visto che tra un po’ si sposerà con quella viziata di Fubuki?”
“Beh…il matrimonio è un evento importante della vita di ognuno,e può rendere una persona nervosa al punto da comportarsi in modo diverso dal solito.”
“Per caso lei ha fatto sciocchezze quando si è sposato con la signora Kumoi? Oppure tu, Seiji,hai fatto stupidaggini il giorno in cui ti sei sposato con Erina?”
“Chiudiamola qui,Iguchi.” rispose Seiji, non in vena di continuare la discussione. “Criticare Hiroto per come si sta comportando non risolverà certo i suoi problemi. E comunque non dimenticarti che è pur sempre il mio migliore amico e non mi piace che tu parli male di lui.”
“Okay,scusa tanto.” borbottò Iguchi, non convinto.
“Eccomi,Shizuka!” li interruppe Kilari. “Scusa se ti ho fatta aspettare. Possiamo andare. Ci vediamo domani.”
“Okay, a domani.” li salutò Muranishi.
Non appena Kilari e Shizuka se ne andarono, sopraggiunse Hiroto,con aria pensierosa.
“Allora?Com'è andata?” gli chiese Seiji.
“Com'è andata cosa?” domandò a sua volta il moro.                                                                    
“Smettila di prendermi in giro. Ti conosco molto bene,Hiroto.” insistette il biondo. Non c’era nulla da fare, Seiji lo conosceva molto bene,del resto era il suo migliore amico, con cui aveva condiviso il palcoscenico per tanti anni. Tuttavia non poteva confessargli che si era portato a letto Kilari per poi manifestarle il desiderio di sposare Fubuki, specialmente davanti a Muranishi e a Iguchi.
“Abbiamo fatto pace.”
“Non sapevo che avevate litigato.”
“Era una cosa da nulla. Uno dei soliti litigi sciocchi come quelli che facevamo da ragazzini,tutto qua. Niente di cui preoccuparsi.” mentì lui.
“Se lo dici tu….” replicò Seiji, dubbioso.
“Adesso vado dalla mia Fubuki. Mi sta aspettando.” disse il moro,voltando le spalle ai presenti prima di andarsene.
“La mia Fubuki!” gli fece il verso Iguchi, senza farsi sentire.
“Hiroto!” lo chiamò Seiji. “Non hai provato nulla quando l'hai incontrata per la prima volta dopo quindici anni?”
“Buonanotte,Seiji!” lo salutò il moro senza rispondergli.
“Di cosa stavate parlando?” chiese Iguchi.
“Hiroto lo sa molto bene.” rispose Seiji, che aveva comunque intuito che Hiroto non gliel’aveva raccontata giusta e che di sicuro era successo qualcosa di più di un semplice battibecco.
 
Dopo essersi salutata con Shizuka, Kilari tornò a casa dove ricevette la telefonata di suo padre.
“Pronto? Ciao,papà, come stai?”
“Bene,tesoro. Mi hanno dimesso dall'ospedale e sono tornato al lavoro.”
“Ma sei impazzito? Guarda che hai avuto un infarto e il medico ti aveva detto di stare a riposo.”
“Lo sai che non mi piace stare fermo a casa. E comunque non preoccuparti, ci sono Matteo e tutti gli altri ad aiutarmi. Mi limiterò solo a cucinare,al resto ci penseranno loro.”
“Se lo dici tu… cerca di non sforzarti troppo.”
“Stai tranquilla, figliola. Piuttosto, tu che mi racconti? Immagino che ti starai scocciando a stare sola soletta in Giappone.”
“Assolutamente no. Ci sono Miku e Sayaka con me. Questa sera esco con loro. E poi sono tornata all'agenzia Muranishi.”
“Davvero? Ma...tornata in che senso?”
“Non intendevo sul palcoscenico. Sto facendo da agente a Shizuka.”
“Shizuka?E chi è?”
Una ragazza che mi ha fatto conoscere Miku. Sono rimasta molto stupita quando l’ho vista per la prima volta, è precisa a me quando avevo la sua età. Adora tanto mangiare, dovresti conoscerla. Alla fine, non so come, sono riuscita a farla diventare una idol.”
“Hmm...e hai deciso di fare da agente a questa ragazza?”
“Sì,almeno finché il direttore Muranishi non ne troverà un altro più preparato. Purtroppo la signora Kumoi si è rifiutata di farle da agente,quindi per il momento sarò io a occuparmi di lei. Comunque non ti preoccupare,sarà solo per un breve periodo e non influenzerà sul motivo per cui sono partita.”
“Non ti preoccupare,Kilari, a me non da alcun fastidio che tu sia tornata da loro, anzi,se ti trovi bene,perché non resti a Tokyo? Immagino che tutti fossero felici di rivederti, se il direttore Muranishi ti ha ingaggiata come agente. Forse non lo sai, ma sei sempre rimasta nei loro cuori. E tu che in questi anni hai sempre pensato che ti odiassero per il tuo ritiro.”
“Ma papà,io non ho mai fatto l'agente prima d'ora. O meglio,ero pronta a farlo quando Kuroki mi voleva eliminare dal mondo dello spettacolo, ma fu un’ esperienza completamente diversa e non durò molto.”
“Beh, forse il direttore Muranishi sa che sei l’unica persona in grado di occuparsi quella ragazza, e starà sicuramente cercando un altro agente solo perché gliel'hai chiesto tu. Fosse per lui,ti avrebbe assunta a titolo definitivo.”
“E dai,non esagerare.”
“Dico sul serio. Il tuo posto è lì,non nel ristorante a New York. Fai quello che ti chiede il tuo cuore,figlia mia. Vivi la tua vita come desideri. Io sarò sempre dalla tua parte.”
“Grazie… papà.”
“Bene, io torno al lavoro. Buonanotte,Kilari, e salutami Miku e Sayaka.”
“Certamente. Abbi cura di te e salutami tutti quanti.”
Dopo la telefonata col padre,Kilari uscì con le amiche e verso tarda notte tornò a casa e si addormentò,pensando a tutti i rimpianti avuti per aver lasciato il Giappone subito dopo il suo incidente. Aveva capito che il direttore Muranishi,Hiroto,Seiji e tutti gli altri l'avrebbero accettata lo stesso se fosse rimasta e avrebbero fatto di tutto per aiutarla. E soprattutto avrebbe avuto Hiroto tutto per sé,quell'Hiroto di cui era rimasta innamorata,non quello instabile,troppo vicino ai rivali dell'agenzia Higashiyama (e di tutto e di più), che era diventato dopo la sua partenza. Ma tornare indietro era impossibile,e doveva accettare la situazione così com'era:con la signora Kumoi che non voleva perdonarla per il suo ritiro, con l'agenzia in difficoltà per le pressioni dei rivali, con Hiroto che stava per sposarsi con Fubuki,e che il massimo che poteva offrirle era una semplice amicizia, nonostante poco tempo prima avessero fatto l'amore. Le uniche consolazioni erano l'affetto di Muranishi e di Seiji, l’ammirazione di Iguchi e soprattutto quella di Shizuka,che oltre a vederla come un modello da seguire e come agente, la considerava una vera e propria amica da cui non si sarebbe mai voluta separare.

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Capitolo 15
*** Rimpatriata ***


Nel frattempo, Hiroto se la stava spassando con Fubuki, dopo averle confessato ciò che aveva scoperto su Kilari e Shizuka. Non appena il moro si addormentò,la fidanzata telefonò la sua direttrice per raccontarle ciò che aveva sentito.
“Hmm...a quanto pare è tutto confermato. Kilari ha deciso d'intraprendere la stessa strada che seguì quella sciocca di Kasumi Hoshino. Essere l'agente di una ragazzina che farà il suo debutto ufficiale nel mondo dello spettacolo.” disse la signora Higashiyama.
“Così mi ha detto Hiroto.” ribadì Fubuki.          
“Bene, digli di continuare a spiare Kilari. Dobbiamo avere maggiori informazioni su questa Shizuka.”
“Ha in mente qualcosa,direttrice?”
“Niente per il momento. Bisogna vederla all'opera prima di giudicarla. Hai fatto un ottimo lavoro,Fubuki.”
“La ringrazio. Buonanotte.” disse la diva prima di riattaccare.      
“Eheheh! A quanto pare Kilari vuole mettermi i bastoni tra le ruote. Si pentirà amaramente di non essere rimasta a New York. Non le permetterò di rovinare il mio piano per eliminare l'agenzia Muranishi.” sorrise maligna la signora Higashiyama.
 
L'indomani, al solito orario, Kilari attese Shizuka all’entrata dell’agenzia, e non appena la ragazza arrivò, entrambe si diressero alla sala prove dove Seiji e Iguchi le stavano aspettando. Tuttavia l'ex idol non poteva immaginare la grande sorpresa che l’attendeva quando aprì la porta.
“Buongiorno a tutti!” salutò Kilari.
“Buongiorno!” fece altrettanto Shizuka.
“Kilari, guarda chi è venuto a trovarti.” disse Muranishi.
“Kilari!!!!” la chiamarono tre donne. Si trattavano di Hikaru, Noel e Kobeni.
“Ragazze! Venite qui,fatevi abbracciare!” esclamò l’ex idol, sorpresa e allo stesso tempo felice per la loro presenza. Le donne non si fecero pregare e si gettarono tra le sue braccia. Subito dopo si aggiunsero nella mischia Erina,le gemelle Mao e Mio, e persino il gigantesco Mochida.
“Adesso basta, mi state soffocando!” si lamentò scherzosamente Kilari.
“Dimmi Kilari, è vero che tornerai a lavorare da noi?” chiese Erina con uno dei suoi classici sorrisetti finti.
“Proprio così, anche se come agente.” rispose l’ex idol.
“Sono felicissima per te,cara!” esclamò la moglie di Seiji, anche se in realtà pensava tutt’altro. “Sigh! Pensavo di essermi sbarazzata per sempre di lei. Ma non c'è alcun motivo di arrabbiarsi, non potrà mai rubarmi la scena come faceva un tempo. Sarò sempre la numero uno. Spero solo di tornare il prima possibile. Seiji doveva mettermi incinta proprio adesso?” Niente da fare,Erina non era cambiata di una virgola!
“Che peccato. E noi che speravamo di condividere nuovamente il palcoscenico con te.” si lamentò Hikaru.
“Non vi preoccupate, sono contenta di fare da agente a Shizuka.” la rassicurò Kilari.
“Già. Ragazze, vi presento Shizuka Takeda, la new entry della nostra agenzia. Farà il suo debutto come idol tra meno di una settimana a Music Studio.” disse Muranishi.
“Ciao a tutte. Piacere di conoscervi.” si presentò Shizuka.
“Io e Seiji stavamo esercitando i ragazzi per il loro duetto. Volete ascoltarli?” domandò Kilari.
“Certo, con molto piacere.” rispose Hikaru.
“Siamo proprio curiosi di vederti all’opera,Shizuka.” aggiunse Noel.
“Già. Adesso sei una nostra collega.” disse Kobeni.
“Però, prima di cominciare, vorrei che Kilari cantasse per noi.” propose Muranishi.
“Cosa? Io da sola?” chiese Kilari.
“Sì,Kilari,canta!” la incitò Hikaru.
“Come facevi una volta!” fecero altrettanto le gemelle Mao e Mio.
“Wow!Kilari torna a cantare!Che bello!” esclamò Mochida.      
“Ma veramente io....” Kilari non sapeva cosa dire. Era da tanto che non cantava, nemmeno quando stava sola, e aveva paura di fare una brutta figura. Però i suoi amici ci tenevano molto e, cosa più importante, sembravano tutti felicissimi di rivederla. Cantare per loro era il minimo che potesse fare per ringraziarli del loro affetto. “E va bene, gente! Canterò!”
Kilari cantò la canzone con cui fece il suo debutto,lasciando ammaliati tutti quanti. La sua voce era rimasta bella come ai vecchi tempi e questo sorprese molto anche lei stessa.
“Brava!!!!” si complimentarono tutti i presenti. Tra questi, seppur nascosto dietro la porta, c’era anche Hiroto,anche lui colpito dall’esibizione privata di Kilari.
“Stupida!” pensò lui, stringendo i pugni per la rabbia. Non riusciva proprio a comprendere come avesse fatto Kilari a gettar via il suo talento. Se non avesse preso la folle decisione di ritirarsi e di partire per gli States, non sarebbe cambiato nulla, anzi probabilmente sarebbe rimasta l’artista numero uno in Giappone, invece che fare l’agente per una ragazzina. E chissà, forse a quest’ora sarebbero diventati marito e moglie da un pezzo e magari avrebbero messo su famiglia. Ma purtroppo per loro, le cose erano andate diversamente, e sebbene Kilari avesse rinunciato a farsi una nuova vita con un altro uomo perché era rimasta innamorata di Hiroto, lui non fece altrettanto, anzi se n’era andato a letto con altre donne per provare a dimenticarla e tra non molto avrebbe sposato Fubuki. Non c’era più alcuna possibilità di un futuro insieme, e questo lo faceva stare male.
“Grazie!” esclamò Kilari non appena terminò.                  
“Sigh! Sei sempre rimasta la migliore,Kilari!” singhiozzò per la gioia Muranishi.
“E’ la prima volta che ascolto Kilari dal vivo.” disse Shizuka.
“Anche per me. Ho visto qualche suo video su internet,ma dal vivo è tutta un'altra cosa. E’ davvero straordinaria. Ora capisco perché Seiji diceva che era la numero uno tra tutte le idol.” replicò Iguchi.
“Bene, adesso torniamo al lavoro.” disse Kilari.
“D'accordo. Allora vi lasciamo.” li salutò Muranishi.
“Ehi,Kilari! Questa sera dobbiamo uscire insieme!” propose Hikaru.
“Hikaru ha ragione. Non prendere nessun impegno, mi raccomando.” l’avvisò Noel.
“Ma veramente....” provò a obiettare l’ex idol, che non era molto convinta, non tanto per la proposta in sé, ma per timore di essere infastidita dai paparazzi, e il rischio di incontrarli uscendo con delle celebrità del mondo dello spettacolo sarebbe stato enorme.
“E dai! Esci con noi!” insistette Kobeni.
“D’accordo, mi avete convinta!” sospirò Kilari. Non vedeva le sue amiche da quindici anni e non sarebbe stato corretto nei loro confronti dire di no.
“Non preoccuparti, il locale dove andremo stasera è a prova di paparazzi. Nessuno verrà a disturbarci.” la rassicurò Noel, come se in qualche modo le avesse letto la mente.
“Posso venire anch’io?” chiese Shizuka.
“Mi spiace,ma stasera rimarrai in casa a studiare.” replicò la sua agente.
“Uffa!” mugugnò la ragazza.
“Guarda che hai promesso a tua madre che le avresti portato buoni voti, te lo sei scordato? Non vorrai mica deluderla?”
“D’accordo, farò come vuoi.”
“Non ti preoccupare, Shizuka. Avremo modo di conoscerci meglio in futuro.” la rassicurò Hikaru.
Proprio così. E adesso al lavoro!” esclamò Kilari prima dell’inizio delle esercitazioni.
 
La sera, come programmato, Kilari uscì con le sue amiche in un famoso locale per vip di Tokyo, dov'erano presenti molte delle personalità più importanti del mondo del cinema, della musica e dello spettacolo in Giappone. A questa rimpatriata si presentarono tutti tranne Erina, che diede buca per dei controlli medici (chissà se era vero). Alla fine Noel aveva ragione, il locale era proprio a prova di paparazzi: l’ingresso era riservato solo ai clienti di fiducia e cosa ancor più interessante, nessuno poteva vedere dall’esterno chi era presente nel locale. Come se non bastasse, le sue amiche si erano camuffate molto bene per rendersi irriconoscibili, e questo tranquillizzò Kilari ancora di più, con la convinzione che sarebbe stata una serata tranquilla e piacevole.
“Così è qui che state tutte le sere.” disse Kilari.
“Beh,proprio tutte no. Anzi,a dire il vero la sera sto spesso a casa.” replicò Hikaru.
“Già. Seiji mi ha detto che sei mamma di due bellissimi bambini.”
“Proprio così. Daisuke e Kilari,che hanno 7 e 5 anni.”
“No! Hai dato il mio nome a tua figlia?”
“Certo. Lo sai che devo tutto a te se sono diventata una cantante famosa?Non avrei mai superato la mia paura da palcoscenico se tu non mi avessi aiutata. Adesso sono dai miei genitori,ma quando avrò l'occasione te li farò conoscere.”
“E Wataru?”
“Hmph! Sempre in Spagna. Torna qui soltanto per le partite della nazionale e durante le vacanze estive.”
“Non sembri molto contenta.”
“Da una parte sono felice per lui. Ha realizzato il suo sogno di essere un calciatore professionista e gioca in una delle squadre più forti del mondo come il Real Madrid. L'anno scorso l'hanno persino premiato col Pallone D'oro,il trofeo assegnato al miglior giocatore dell’anno. Però sta sempre lontano da casa. I nostri figli si trovano bene in Giappone e non mi va di farli vivere in un paese lontano come la Spagna,senza contare che in questo modo dovrei rinunciare alla mia carriera. Non ti nascondo che in passato abbiamo attraversato dei momenti difficili, specialmente dopo essere diventati genitori, ma alla fine siamo riusciti a superare questi problemi.”
“Dev’essere molto dura vivere in due paesi così distanti. Però sono certa che anche lui pensa sempre a te e ai bambini,ma cosa ci puoi fare? Da quel che diceva Seiji, l’Europa è il massimo per ogni calciatore,così come Hollywood lo è per chi intraprende la carriera cinematografica.”
 “E tu che mi racconti?Ce l'hai un fidanzato o un marito?”
“No,sono single. A parte questo piccolo lavoro che sto facendo per Shizuka, gestisco un ristorante a New York con mio padre e sono tornata a Tokyo per sbrigare alcuni affari.”
“Ma com'è possibile?Sei così bella.” domandò Kobeni.
“Diciamo...che ho fatto scappare tutti i miei pretendenti.” rispose imbarazzata Kilari.
“E perché?” chiese Noel.
“Non lo so. Non ho provato nulla per loro. Ho sempre pensato che mi volessero sposare solo perché sono imparentata con due attori famosi come Tina e mio fratello Subaru. E poi sono sempre impegnata al lavoro,non ho mai tempo per correre dietro gli uomini.”  spiegò l’ex idol.
“Certo, essere la cognata di una grandissima stella di Hollywood come Tina Garland non capita a chiunque.” commentò Noel.
“E anche tuo fratello non è da meno. E’ diventato un attore di fama internazionale, ancor prima che si sposasse con Tina. Anche qui in Giappone si parla molto di lui.” aggiunse Hikaru.
“Ma non c'è proprio nessuno che ti piace?” domandò ancora Kobeni, molto curiosa.
“No....” mentì Kilari. In realtà c’era qualcuno di cui era innamorata, ma non poteva certo dirlo alle sue amiche, anche perché era consapevole che fosse un amore irrealizzabile da lasciarsi alle spalle il prima possibile.
“Hmm...non ci convinci.”  borbottò Hikaru,dubbiosa.
“Dico davvero. Per il momento non c'è posto per nessuno nel mio cuore. Tranne per Shizuka,ovviamente.” la rassicurò l’ex idol.
“Vedo che ti sei affezionata molto a quella ragazza.” disse Noel.
“Cosa ci possiamo fare? Ormai Kilari è un'agente e il suo unico compito è occuparsi di Shizuka,così come la signora Kumoi si occupava di noi.” provò a spiegare Hikaru.
“Può darsi. Però potevi far venire Shizuka con noi. Non sarebbe stata certo la fine del mondo se per una sera non stava sui libri.” la richiamò Noel.
“Per caso vorresti diventare un’agente seria e fiscale come la signora Kumoi?” domandò Hikaru con tono ironico.
“Beh…per il momento è meglio così,credetemi. Non è stato semplice convincere sua madre a lasciarle il permesso per farla entrare nell’agenzia Muranishi. Sapete, ci tiene molto che sua figlia vada bene a scuola e teme che il suo andamento scolastico potrebbe peggiorare. Shizuka si sta impegnando molto per il suo imminente debutto ma questo le toglie molto tempo per lo studio. La sera è l’unico momento in cui è libera e deve sfruttarla per studiare.” spiegò Kilari.
“Forse la soluzione migliore per lei sarebbe una scuola per artisti, più o meno come quella che frequentavamo noi da ragazze.” propose Hikaru. “Se le cose dovessero andare bene per Shizuka, come tutti noi speriamo, avrà sempre più impegni lavorativi che la costringeranno a fare troppe assenze, rischiando di perdere l’anno. Invece con una scuola per artisti non avrebbe più di questi problemi e potrà organizzarsi meglio tra la scuola e il lavoro di idol.”
“In effetti non c’avevo pensato. Farei meglio a parlarne con sua madre la prossima volta che la incontrerò.”
“Comunque è stata una bella emozione sentirti cantare oggi pomeriggio, Kilari.” Cambiò discorso Kobeni.
“Già. C’ha ricordato i vecchi tempi,quando cantavamo tutte quante insieme. Non so cosa darei perché tutto tornasse come prima.” aggiunse Noel.
“No, non ci posso credere! Sei proprio tu, Kilari?” domandò un’altra donna di sua conoscenza, che si era appena avvicinata al gruppo.
“Aoi! Che sorpresa!” esclamò Kilari.
“Come stai,amica mia?Credevo che non ti avrei più rivista. Sono andata tante volte a New York, ma non ti ho mai incontrata.” replicò Aoi, abbracciandola.
“Beh,non frequento i locali per vip dove vanno mio fratello e Tina.”
“Già. Tina me l’aveva detto. Adesso gestisci un ristorante con tuo padre e non vuoi più avere nulla a che fare con il mondo dello spettacolo. Eppure questa sera ti ho trovata qui dopo quindici anni assieme a delle celebrità.”
“A dire il vero, loro hanno insistito che venissi.”
“E hanno fatto bene. Non è giusto che resti chiusa a casa tua da sola. Siamo tue amiche e vogliamo tutte quante che tu sia felice,non è così,ragazze?”
“Certo. Sei mancata a tutti noi.” disse Noel.
“Sei una brava persona e meriti il meglio.” aggiunse Hikaru.
“Ragazze....grazie.” balbettò lei,commossa. Era davvero felice che le sue amiche con cui aveva condiviso più volte il palcoscenico, la volessero bene come un tempo.
“Su con la vita. Adesso divertiamoci.” esclamò Aoi.
“Okay.” annuì Kilari. La serata proseguì tranquillamente e verso mezzanotte Kilari e le sue amiche lasciarono il locale per tornare nelle rispettive case ma qualcosa, o meglio qualcuno, attirò la sua attenzione.
“Mi lasci andare!!!” gridò una donna.
“E dai,non fare storie!” si lamentò un uomo di mezza età,forse ubriaco ma con intenzioni poco rassicuranti.
“Ma quella…” pensò Kilari, che sembrava conoscere la donna.
“Kilari,va tutto bene?” domandò Hikaru.
“Ma è Kaori!” esclamò l’ex idol non appena la riconobbe.
“Conosci quella donna?” chiese Aoi.
“Ehi!!! La lasci stare!!!” intervenne Kilari, provando a fermare l’uomo.
“Kilari?” balbettò Kaori, che non si aspettava di trovarla da quelle parti.
“Eh? Che vuoi tu?” chiese l’uomo, infastidito.
“Tolga immediatamente le mani di dosso,altrimenti la denunciò!” lo minacciò l’ex idol.
“Non rompere!” esclamò l’uomo, prima di spingerla a terra e di tirar fuori dalla sua tasca un coltello.
“Kilari!!!” la chiamarono le sue amiche, sempre più preoccupate dalla brutta piega che stava prendendo la situazione.
“Ahia!” mugugnò Kilari. “Kaori,vattene!!!”
“Ma…”
“Scappa, presto!!!”
La donna annuì e corse via, ma questo significò guai per Kilari,perché l’uomo si stava avvicinando minacciosamente verso di lei.
“Eheheh! Ho voglia di divertirmi e devo dire che tu sei molto più carina di quella misera cameriera!” sorrise maligno l’uomo.
“Non ti avvicinare a lei, lurido maiale!!!!” gridò Hikaru.
“Se farete un altro passo, la vostra amica farà una brutta fine!!!” fece altrettanto l’uomo, minacciando Kilari con il suo coltello. Quell’ubriacone era armato e le amiche erano tutte ferme per paura che potesse scapparci il morto.
“Grrrrr!!! Accidenti!!!” si lamentò Noel, che si sentiva impotente.
“Eheheh!Sei pronta,tesoro?” sorrise l’uomo,cominciando a toccare Kilari.
“Oh no!” pensò Kilari, nauseata e spaventata da quello che stava per accaderle.
“Argh!!!” mugugnò l’uomo,che si ritrovò improvvisamente lontano da lei. Qualcuno gli aveva sferrato un pugno talmente potente da farlo volar via.
“Kilari stai bene???” domandò il soccorritore.
“Hi-Hiroto?” balbettò l’ex idol. “Che ci fai qui?”
“Chiamate la polizia, presto!” chiese il moro alle altre presenti. Poco dopo, giunsero due agenti che portarono via il molestatore, mentre Hiroto offrì un passaggio a Kilari con la sua macchina, salutando le sue amiche.
“Ti senti meglio?” chiese Hiroto.
“Sì. Grazie.” annuì Kilari.
“Hmph! Non sei affatto cambiata, Kilari. Anche ora che hai 30 anni ti cacci sempre nei guai. Mi spieghi che diavolo è successo? Che ci facevi in quel locale malfamato con le altre?”
“Eravamo lì di passaggio. Ho visto una donna in difficoltà che stava per essere violentata da quell’ubriacone, così sono intervenuta per difenderla.”
“Solo che alla fine quella che ha rischiato di essere violentata sei stata tu.”
“Non pensavo che fosse armato.”
“Il fatto è che tu agisci sempre senza pensare alle conseguenze.”
“Tanto a te cosa importa? Non sono la tua fidanzata!”
“Può darsi,ma non abbandono una mia amica nelle mani di un delinquente!”
Kilari rimase in silenzio, maledicendo la sua lingua lunga. Hiroto l’aveva soccorsa rischiando la sua vita, e lei invece gli rispondeva male. Non era una novità, a New York faceva così con tutti quelli che si preoccupavano per lei, a cominciare da suo padre, ma in questo caso il motivo era diverso. Probabilmente Kilari non riusciva ancora ad accettare che Hiroto avesse preferito Fubuki a lei, ma comprese subito che non era il caso di tirar fuori questo argomento, visto che entrambi avevano deciso di tornare ad essere amici.
“Adesso non pensiamoci più. L’importante è che stai bene. Sei stata molto coraggiosa e questo ti fa onore.” la elogiò Hiroto, che non sembrava essersela presa per la cattiva reazione della donna.
“Però ho rischiato molto.” disse Kilari.
“Beh se è per questo anch’io sono stato un po’ incosciente. Per fortuna quel vigliacco non si era accorto della mia presenza altrimenti non so come sarebbe finita. Però quando è necessario bisogna agire d’istinto senza pensarci su due volte.”
“Piuttosto, tu che ci facevi da quelle parti?”
“Beh ecco… ero fuori con Fubuki. Ho sentito delle urla, così sono andato a controllare. Non avrei mai immaginato che ci fossi di mezzo tu.”
“Strano. Conoscendola,pensavo che preferisse frequentare locali più importanti, come quello dove sono stata stasera.”
“In effetti è così, però ogni tanto mi lascia libero di scegliere altri posti.”
“Ecco, sono arrivata. Quella è casa mia.”
“Lo so, ci sono già stato in passato, ricordi?”
“Già…” arrossì lei, pensando a ciò che era accaduto l’ultima volta che lui era entrato a casa sua. Hiroto reagì allo stesso modo, fissandola nei occhi. Avrebbe tanto voluto tenerla tra le sue braccia per tranquillizzarla e per assicurarle che non avrebbe permesso mai a nessun altro uomo di mettere un dito su di lei. Ma sapeva di non poterlo fare, perché l’avrebbe inevitabilmente ferita e delusa. Lui era impegnato con Fubuki,mentre lei prima o poi se ne sarebbe tornata a New York. Eppure non poteva fare a meno di pensare sempre a lei, anche quando non stavano insieme, e il fatto che Fubuki gli avesse chiesto di controllarla gli faceva capire quanto in realtà Kilari fosse ancora importante per lui.
“Kilari…io…”
“Immagino che Fubuki ti starà aspettando.” lo interruppe lei.
“Già. Conoscendola, a quest’ora sarà super-nervosa, quindi farei meglio a raggiungerla.” replicò lui, percependo la presa di distanze da parte di Kilari, più che giustificabile dopo quello che era successo tra loro.
“Grazie ancora per avermi salvata,Hiroto.”
“Di nulla. Era un dovere per me.”
“Allora…ci vediamo domani in agenzia.”
“Sì,certo. Buonanotte,Kilari.”
“Notte,Hiroto.” lo salutò lei, uscendo dalla macchina. Appena rientrò a casa, sospirò e se ne andò a letto piena di pensieri, al termine di una serata movimentata. Era diventata nervosa, come se avesse fretta di cacciare Hiroto,quando in realtà avrebbe tanto voluto stare con lui. Si era spaventata molto dopo quell’aggressione e la sua presenza l’aveva tranquillizzata. Però non voleva rovinare la loro amicizia per colpa dei suoi sentimenti d’amore che non si erano mai assopiti e che ribollivano ogni volta che si ritrovava sola con lui. E a complicare le cose c’era anche l’atteggiamento di Hiroto, che non sembrava affatto infastidito dalla sua presenza, com’era accaduto l’altra volta in agenzia quando aveva voluto mettere le cose in chiaro sulla loro notte insieme, anzi aveva come la sensazione che non avesse alcuna fretta di raggiungere Fubuki. Tuttavia, se voleva che le cose tornassero come prima della sua improvvisa sparizione, doveva mantenere una certa distanza da lui, anche a costo di soffrirne.

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Capitolo 16
*** Una nuova stella ***


La mattina seguente,Kilari andò a casa di Shizuka,ma con altre intenzioni.
“Kilari?” domandò Kaori non appena aprì la porta.
“Ciao Kaori. Per caso disturbo?” la salutò Kilari.
“Ehm.. no,affatto. Prego,accomodati pure.” l’accolse l’altra donna, un po’ assonnata. Doveva dormito male, molto probabilmente a causa di quello che era accaduto la scorsa notte.
“Grazie.”
“Non mi aspettavo di trovarti qui. Dovresti sapere che a quest’ora mia figlia è a scuola.”
“A dire il vero, non sono venuta per Shizuka.”
“Lo immaginavo. Aspettami in salotto,che preparo del tè.”
“Va bene.”
Poco dopo…
“Ieri notte me la sono passata brutta. Non so proprio come ringraziarti, Kilari. Spero che a te non sia successo nulla.” disse Kaori, interrompendo il silenzio che si era creato mentre bevevano il tè.
“C’è mancato poco. Per fortuna una persona che si trovava di passaggio da quelle parti mi ha soccorsa. Dopo sono passati due agenti che hanno portato via quell’ubriacone molesto.” raccontò Kilari.
“Mi sento sollevata. Se ti fosse accaduto qualcosa, non me lo sarei mai perdonata.”
“Piuttosto, Shizuka lo sa?”
“No. E ti sarei ancora più grata se non le dicessi nulla. Deve pensare solo a studiare e a fare del suo meglio per la sua nuova esperienza come idol.”
“Non è la prima volta che qualcuno ti mette le mani addosso mentre sei al lavoro,vero?”
Kaori annuì. “Come ti avevo raccontato in precedenza, nel locale dove lavoro girano brutte persone,e alcuni sono dei veri e propri delinquenti. In passato mi era già capitato di essere molestata con commenti irriguardosi o con palpate nel peggiore dei casi, ma ieri quel cliente aveva bevuto qualche bicchiere di troppo. Di solito il mio capo caccia dal locale gli ubriaconi molesti, ma sfortunatamente ieri non c’era e quel tipo ha provato a violentarmi. Poi sei arrivata tu con le tue amiche. Il resto è storia che già conosci.”
“E adesso? Cos’hai intenzione di fare?”
“Cosa vuoi che faccia,Kilari? Non ho altra scelta. In qualche modo devo pagare l’affitto e da mangiare per me e mia figlia. In quel pub,per quanto possa essere pessimo,pagano meglio che da altre parti e mi permette di arrivare a fine mese senza problemi. Trovare un lavoro di questi tempi non è così semplice come credi e io non posso permettermi di restare disoccupata.”
“Non ho mai pensato che sia semplice. Però tra poco anche Shizuka lavorerà, quindi non hai bisogno di stare per forza là.”
“Non voglio lasciare tutto il peso sulle spalle di mia figlia. Lei deve fare l’idol per passione, non per necessità. Se sapesse che sono senza lavoro non farei altro che aggiungere altra pressione oltre quella che avrà già di suo.”
“Questo è vero,però io sono convinta che quando Shizuka ha deciso di diventare una idol, abbia pensato anche a te. Lei conosce meglio di chiunque i sacrifici che hai dovuto sostenere per non farle mancare nulla e credo che anche lei voglia fare la sua parte.”
“Kilari…”
“Manca ormai poco al suo debutto e se le cose dovessero andare come tutti speriamo, la vostra situazione economica migliorerà sicuramente. Quindi abbi fiducia in Shizuka e cerca un locale più sicuro dove lavorare. Ieri è stato un caso che io e le mie amiche siamo passate da quelle parti,ma la prossima volta potresti non essere così fortunata.”
“Hai ragione. Devo credere in Shizuka,e il modo migliore per farlo è non darle preoccupazioni. Grazie ancora di tutto,Kilari. Sono contenta che sia tu l’agente di mia figlia. Non potevo chiedere di meglio per lei. E scusami per come mi sono comportata con te l’altra volta.”
“Non importa, so quanto ci tieni a tua figlia. Però sappi che anch'io e tutti gli altri le vogliamo bene e faremo qualunque cosa per aiutarla.”
“Mi fa piacere sentirti dire questo.”
“Adesso tolgo il disturbo, che ho degli impegni di lavoro da sbrigare. Stammi bene, Kaori.”
“Anche tu.”
 
Le prove di Iguchi e Shizuka continuarono regolarmente,sotto le indicazioni di Kilari e Seiji, fino al giorno del programma. Il primo ad entrare sul palco fu Iguchi, che venne bombardato dagli applausi delle numerosissime fan: in quell'occasione fece il suo debutto Shizuka, prima con la sua canzone,e infine col duetto con Iguchi. Entrambe le canzoni ricevettero gli applausi calorosi del pubblico e Shizuka finalmente si fece notare da tutti.
“Grazie!!!” esclamò Shizuka, salutando il pubblico che non smetteva d’incitarla e di chiamare il suo nome.
“Sigh! Quant'è brava!” singhiozzò per la gioia Muranishi.
“Già. Ha fatto una prestazione superlativa.” aggiunse Seiji. “Non lo pensi anche tu,Hiroto?”
“Hai ragione. Devo farti i complimenti,Kilari. Shizuka avrà un grande futuro davanti a sé.” rispose Hiroto.
“Lo pensi sul serio,Hiroto?” chiese Kilari.
“Questo concerto segnerà l'ascesa di una nuova stella.” ribadì il moro.
Infatti,nei giorni seguenti,il singolo di Shizuka ebbe un grande successo, piazzandosi persino nella top 3 delle classifiche dei singoli più venduti in Giappone.
“Grazie alla tua spettacolare esibizione a Music Studio hai ricevuto un sacco di offerte di lavoro per delle pubblicità e dei programmi radiofonici.” esclamò soddisfatto Muranishi.
“La cosa bella è che in giro per il paese stanno nascendo nuovi fan club dedicati a te.” aggiunse Kilari.
“Non so proprio che dire.” replicò la ragazza,emozionata. Non si aspettava proprio di ottenere tutto questo successo in breve tempo, pensando che poco più di un mese fa era solo una semplice ragazza come tante altre.
“E le notizie belle non finiscono qui,cara Shizuka. Sei stata ufficialmente invitata al concorso Regina di Diamanti.” aggiunse Muranishi.
“Che cosa?Il concorso...Regina di Diamanti?” domandò la ragazza.
“Proprio così. E parteciperanno molte idol famose,tra cui Midori Kitazawa. Ma tu non devi spaventarti. A Music Studio hai dimostrato di essere al  livello dei grandi artisti.” la incoraggiò Kilari.
“Ma per favore! Ce ne vorrà di strada prima che diventi una stella. Specialmente con l'agente che si trova.” la irrise invece Kumoi.
“Se vuole,sarò felicissima di cederle il mio posto,signora Kumoi.” disse Kilari.
“Fai anche la spiritosa,non è così?” domandò la sua ex agente con tono severo, sentendosi presa per i fondelli.
“Ma veramente io....” balbettò Kilari.
“Il fatto che tu abbia la simpatia del direttore e di tutti gli altri non ti autorizza a mancarmi di rispetto!” continuò Kumoi.
“Ehm... Kasumi, calmati per favore!” cercò di fermarla suo marito.
“Sarà meglio che vada,altrimenti qui finisce male.” disse la donna più anziana, prima di sbattere come al suo solito la porta dell’ufficio. Non c’era proprio nulla da fare, la signora Kumoi continuava ad essere ostile nei confronti di Kilari. Ma la cosa che dispiaceva di più all’ex idol era il fatto che la odiasse al punto da prendersela anche con Shizuka che non c’entrava nulla con i loro problemi.
Aaaahh!Non so proprio cosa fare con lei!” sospirò il direttore, ormai rassegnato al caratteraccio di sua moglie. “Lasciamo perdere. Allora,Shizuka? Cosa vorresti fare?”
“E me lo chiede? Certo che parteciperò. Non ho intenzione di mancare a un evento simile. Sarà una grande occasione per stare a contatto con i miei fans e farò di tutto per renderli felici.” rispose Shizuka.
“Ben detto.” aggiunse Kilari, soddisfatta per la determinazione della ragazza.           
“E’ permesso?” domandò Hiroto dopo aver bussato la porta.
“Oh,Hiroto! Entra pure.” rispose Muranishi.
“Ciao,Hiroto.” lo salutò Shizuka.       
“Ciao a tutti.” fece altrettanto il moro.
“Lo sai?Shizuka parteciperà al concorso Regina di Diamanti.” lo informò il direttore.
“Ma è una bella notizia. Congratulazioni,Shizuka.” replicò Hiroto.
“Grazie.” disse la ragazza.
“Adesso però torniamo al lavoro. Dobbiamo chiedere al signor Kama di comporre una nuova canzone.” disse Kilari.
“Perché?Quelle che ho cantato non vanno bene?” domandò Shizuka.
“No,vanno benissimo. Il fatto è che il regolamento del concorso stabilisce che le concorrenti devono presentarsi con un singolo inedito,oltre a quelli più celebri.” spiegò Muranishi.
“Ah,non lo sapevo. D'accordo, non è un problema per me. Andiamo,Kilari.” replicò la ragazza, lasciando l’ufficio.
“A dopo.” salutò Kilari seguendo la sua assistita.
“Ciao.” fece altrettanto Hiroto.
“Dimmi,Hiroto, hai bisogno di qualcosa?” domandò Muranishi.
“Io? Niente di che. Volevo solo sapere come sta andando Shizuka. A quanto pare il suo debutto ha lasciato il segno, proprio come immaginavo.” rispose Hiroto.
“Già, avevi ragione tu. Una nuova stella sta per nascere.”
“Ehm...mi sono ricordato che devo sbrigare una commissione urgente. A più tardi.”
“D'accordo,Hiroto. Vai pure.”
Hiroto lasciò l'agenzia Muranishi per andare da Fubuki,che si trovava con la sua direttrice, riferendo loro tutte le notizie su Shizuka. Il suo successo, infatti, aveva messo in allerta la signora Higashiyama,soprattutto perché si stava avvicinando il concorso Regina di Diamanti, dove Shizuka sarebbe stata una delle concorrenti che avrebbe potuto mettere i bastoni tra le ruote alla sua idol migliore,ovvero Midori.
“Non mi aspettavo che quella sciocca ragazzina riuscisse a riscuotere in così poco tempo tutto quel successo.” disse la signora Higashiyama,scocciata.
“Io invece sì. Non dimenticate che le grandi artiste della mia agenzia come Hikaru Mizuki,Noel Yukino e Kobeni Hanasaki sono state scoperte da Kilari in persona. E’ proprio un'ottima talent scout e gli anni in America a gestire il ristorante di famiglia non le hanno tolto la capacità di scoprire nuovi talenti.” spiegò Hiroto.
“Ah,adesso le fai pure i complimenti?” esclamò Fubuki, con tono di rimprovero. “Ti sei dimenticato che sono stata io a lanciare Midori? Lei è la miglior idol del momento. Tutte quelle che ha scoperto Kilari sono delle nullità in confronto a lei.”
“Ad ogni modo,faremmo meglio a non prendere più Shizuka sotto gamba. I suoi singoli stanno vendendo quasi quanto quelli di Midori. E se dovesse partecipare al concorso Regina di Diamanti, il primato della nostra migliore idol potrebbe essere messo in discussione.” spiegò la direttrice.
“Hai capito,Hiroto?” continuò ancora Fubuki.
“Cosa volete di più?Vi ho raccontato tutto quello che sapevo.” rispose Hiroto,infastidito dalla piega che stava prendendo il discorso. Sapeva che Fubuki e la sua direttrice volevano qualcosa da lui,e soprattutto che non si trattava di nulla di buono.
“Devi scoprire che cosa canterà e quale abito indosserà in occasione del concorso.” gli chiese Fubuki.
“E a che vi serve saperlo?”
“Dobbiamo conoscere ogni dettaglio del nostro avversario perché Midori vinca il concorso.” aggiunse la signora Higashiyama.
“Ma io non posso spiarla,altrimenti Kilari capirà tutto!” obiettò Hiroto.
“E allora non farglielo capire.” replicò Fubuki.
“In che senso?”
“Devi fare in modo che Kilari si fidi ciecamente di te. Anche a costo di fargli da amante.”
“Cosa?Io...il suo amante?”
“Già. E’ un'ottima idea,Fubuki. Kilari sarà così innamorata di Hiroto da non rendersi più conto di quello che accadrà intorno a lei.” disse la direttrice.
“Ma state scherzando?Fubuki, tu vuoi davvero che io ti tradisca?” protestò ancora il moro.
“Non ti preoccupare, non lo prenderò come un tradimento. Devi solo spiare Kilari, tutto qua,e il modo migliore è far finta di essere innamorato di lei. E tu sei un ottimo attore, amore mio.” lo rassicurò Fubuki.
“Questo ovviamente senza farti beccare dai paparazzi,altrimenti potrebbe scoppiare uno scandalo di dimensioni colossali che potrebbe danneggiare la tua reputazione e soprattutto quella di Fubuki.” aggiunse l’altra donna.
“Io...non posso ingannarla un'altra volta.” balbettò il moro. Aveva già ferito Kilari, quand’era andato a letto con lei per poi dirle che avrebbe sposato Fubuki. Se l’avesse fatto un’altra volta, la rottura sarebbe stata definitiva.
“Un'altra volta?Che vorresti dire?” domandò ancora Fubuki,in tono sospettoso.
“Ehm...niente! Una sciocchezza che è accaduta 15 anni fa,quando ancora io e te non stavamo insieme!” mentì Hiroto.
“Davvero?Non sapevo che da ragazzo fossi fidanzato con Kilari.”
“Fidanzato con quella stupida?Ma che dici?” riuscì a smentire lui. “Mi sono salvato in corner. Per poco non lo scopriva.”
“Meglio così. Un amore adolescenziale potrebbe rendere le cose ancora più semplici.” disse la signora Higashiyama.
“Già. E una volta che Kilari cadrà nel tuo tranello,rubale tutte le informazioni segrete su Shizuka. Sono stata chiara?” domandò Fubuki.
“D'accordo.” annuì il moro, rassegnato. Non aveva altra scelta che obbedire alla loro richiesta. Opporsi alla sua fidanzata e alla signora Higashiyama gli avrebbe creato un mucchio di problemi, primo fra tutti la sua stessa carriera nel mondo dello spettacolo.
“Grazie,tesorino mio! Ti meriti un bel premio!” rispose la diva, baciandolo.
“Fubuki! Un po' di contegno, non siete soli!” la richiamò la direttrice.
“Ha ragione,signora Higashiyama, ci scusi. Forza,Hiroto! Chiedile scusa!” replicò Fubuki.
“Ehm...ci scusi!” fece altrettanto Hiroto.
“Non importa. Tornatene alla tua agenzia,prima che si accorgano della tua assenza.” ordinò la direttrice.
“Subito.” annuì lui, lasciando le due donne sole a complottare.
“Aveva ragione,direttrice. Hiroto ha perso completamente la testa per me.” disse Fubuki.
“Te l'avevo detto. E grazie a lui,la nostra Midori trionferà per il terzo anno consecutivo. Shizuka Takeda si ritirerà ancor prima di presentarsi.” la rassicurò la donna più anziana.
“Ohohohoh!” risero in modo sguaiato entrambe le donne.

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Capitolo 17
*** Passeggiata ***


L'indomani, Kilari e Shizuka andarono da Kama,che aveva finito di comporre la canzone con cui avrebbe partecipato al concorso. Dopodiché Shizuka,sotto le indicazioni della sua agente,si esercitò per la coreografia. Ma...
“No!No!Così non ci siamo,Shizuka!Sei troppo lenta!” la richiamò Kilari.
“Ma non è semplice a parole!” si giustificò Shizuka.
“Hmm… hai ragione. Mi sa che dovremo chiedere aiuto a Seiji o a Iguchi per la coreografia. Purtroppo col mio problema alla gamba non posso ballare.”
“Se volete vi aiuto io,ragazze.” propose Hiroto,che le stava osservando di nascosto prima che si decidesse ad entrare nella sala prove.
“Ciao,Hiroto!” lo salutò Shizuka.                                                              
“Lo faresti sul serio?” gli chiese Kilari.
“Volentieri. Tanto al momento sono libero e non ho nulla di meglio da fare.” rispose il moro. “Forza,Shizuka! Mettiamoci al lavoro!”
Grazie all'aiuto di Hiroto,Shizuka imparò quei movimenti alla perfezione. Kilari fu contenta di notare che anche lui, come Seiji, non aveva perso le sue grandi abilità nella danza e rivederlo all’opera le faceva venire in mente i vecchi tempi di quando si esercitavano insieme. Kilari arrossì subito a quel pensiero e cercò di scacciarlo per non farsi notare da lui.
“Bravissima! Ci sei riuscita!” si congratulò Hiroto.
“E’ stata dura. Certo però che sei bravissimo a danzare,Hiroto.” fece altrettanto Shizuka.
“Devi sapere che da ragazzo Hiroto ha vissuto un paio di mesi in America per migliorare nella danza.” spiegò Kilari.
“Pensi che un giorno potrei andarci anch'io?” domandò la ragazza,molto curiosa. Hiroto sembrava piacerle a pelle, le aveva dato questa buona sensazione fin da quando aveva difeso lei e Kilari dagli uomini della security,e non capiva come mai fosse fidanzato con una donna montata e dispotica come Fubuki.
“Beh...perché no?Se in futuro riuscirai a impressionare qualche produttore musicale famoso, avresti sicuramente tutte le carte in regola per fare un’esperienza all’estero.” rispose il moro. “Non è così,Kilari?”
“Ehm...certo. Ma prima dovrai diventare una ballerina provetta.” replicò Kilari.
“D'accordo.” disse la ragazza, prima di gettarsi a terra per la stanchezza. “Uff!Sono stanca! E’ tutto il giorno che mi esercito a ballare!”
“Allora che ne dite di fare una passeggiata?Conosco un bel posto dove fanno delle ottime crepes.” propose Hiroto.
“Crepes????Io adoro le crepes!!!!” esclamarono contemporaneamente Kilari e Shizuka, prima di guardarsi tra loro in modo interrogativo.
“Ahahahah! Vedo che avete anche gli stessi gusti. Meglio così. Andiamo.” sorrise Hiroto.
“Che mi è preso? E’ da tanto che non mi entusiasmavo per il cibo.” pensò Kilari.
“Non sapevo che anche a Kilari piacessero le crepes.” fece altrettanto Shizuka.
I tre presero da mangiare nel posto indicato da Hiroto, e quando finirono si diressero in un parco nei pressi dell'agenzia.
“Non sapevo che ci fosse un parco da queste parti.” disse Kilari.
“L'hanno costruito circa dieci anni fa ed è diventato uno dei luoghi più frequentati della città.” spiegò Hiroto.
“E’ proprio un bel posto.” esclamò Shizuka, guardandosi intorno.
“Non allontanarti troppo.” la richiamò Kilari.
“Va bene.” la rassicurò la ragazza.
“Non posso credere che adesso sei diventata un'agente,Kilari.” disse Hiroto non appena Shizuka si allontanò.
“Neanch'io, ma è andata così.” replicò lei.
“E pensare che molti anni fa eri l'idol più amata di tutto il Giappone. Posso chiederti una cosa?”
“Dimmi pure.”
“Perché sei tornata proprio adesso? Avevi nostalgia dei vecchi tempi?”
“Ti sbagli,Hiroto. La nostalgia è un sentimento che ho iniziato a provare soltanto dopo il mio ritorno a Tokyo.”
“Cosa?”
“L'ho fatto per mio padre. Sai,ogni anno viene in Giappone per incontrare i fornitori del nostro ristorante. Ma due giorni prima della sua partenza,ha avuto un infarto mentre era al lavoro. Mia madre e mio fratello Subaru non potevano muoversi perché sono impegnati da settimane con le riprese dei loro film,così ho deciso di partire al suo posto.”
“Mi dispiace. Come sta?”
“Si sta riprendendo. I medici l'hanno dimesso e ora è tornato al ristorante. Sono un po' preoccupata per lui,ma per fortuna ci sono Matteo e gli altri ad aiutarlo.”
“Matteo?”
“E’ un mio amico. Viene dall'Italia e si è trasferito a New York per studiare. Lavora da qualche anno nel mio ristorante come cameriere per pagarsi l'università. E’ un ragazzo simpatico. Io e mio padre gli vogliamo bene,ormai è diventato uno di famiglia.”
“Sono contento che tu abbia vissuto regolarmente la tua vita, dopo tutto quello che avevi passato.”
“Non è stato facile. I primi tempi ero troppo depressa. Neanche la cucina di mio padre, l'allegria di Subaru,l'affetto di mia madre e di mia nonna riuscivano a farmi tornare il sorriso. Poi un giorno mi resi conto che la Kilari di un tempo non sarebbe più tornata, così decisi di voltare pagina. Dovevo ricominciare daccapo. Così dal mondo dello spettacolo sono passato a quello della cucina.”
“Fino al tuo ritorno in Giappone.”
“Non credo.”
“Non dirmi che te ne andrai via di nuovo?”
“Hiroto,io non sono la persona adatta per essere l'agente di Shizuka. Mi sono offerta per questo incarico solo perché la signora Kumoi si è rifiutata di farlo. Ma Shizuka merita un agente che le permetta di fare il salto di qualità che merita.”
“E perché non può farlo con te?Ha avuto un grande successo al suo debutto su Music Studio. Lei stessa non saprebbe cosa fare senza di te.”
“Più che essere un'agente,io sono brava a sostenere e incoraggiare le persone. Diciamo che sono più un'amica che un'agente.”
“Non devi comportarti per forza come la signora Kumoi per essere una brava agente. Lei ha dato tutto per te,ma anche tu stai facendo lo stesso con Shizuka. Basta solo questo. Da quel che ho capito in tutti questi anni di lavoro nel mondo dello spettacolo,il compito di un agente è occuparsi degli interessi di un artista, e finora lo stai svolgendo alla perfezione. Shizuka è diventata popolare,sta iniziando ad avere i suoi primi fans e presto si confronterà con le migliori idol del momento. Cosa puoi volere più di questo?”
“E’ una lunga storia.....”
“Abbiamo tutto il tempo del mondo. Perché non me la racconti?Per esempio,perché non mi racconti come voi due vi siete conosciute?”
“E’ stata Miku,una mia amica che ora fa l'insegnante,a parlarmi di Shizuka. E quando l'ho conosciuta,ho visto in lei me stessa quand'ero ragazza.”
“In che senso?”
“Se pensi a com'ero alla sua età,forse lo capirai.”
“Beh, qualcosa l’ho intuita quando l’ho vista mangiare quelle crepes. In effetti Shizuka è proprio come te.”
“Com'ero.”
“Sì,perché la Kilari di una volta è morta da tempo. Smettila di dire sciocchezze. Se fossi cambiata,non ti sarebbe mai venuta in mente di aiutare Shizuka a diventare una idol per sperare di stare vicina a Iguchi.”
“E tu come lo sai questo?”
“Sei stata tu a dirmi di pensare a com'eri alla sua età. E all'inizio perché volevi diventare una idol? Perché eri innamorata di Seiji. Per quanto tu voglia affermare il contrario,sei rimasta la Kilari che ho sempre apprezzato. Disposta a tutto pur di rendere felice chi ti sta intorno.” continuò Hiroto, che notò subito la tristezza sul volto di Kilari. “Qualcosa non va?”
“Eh? No,niente di che.” mentì lei.                              
“Ne sei sicura?” insistette ancora lui. Non c’era nulla da fare,la conosceva troppo bene per potergli nascondere qualcosa.
“Ho perso troppe cose in questi quindici anni lontana da Tokyo. Non ho più visto i miei amici,i luoghi in cui ho vissuto la mia infanzia e una parte della mia adolescenza...”
“Una parte importante della tua adolescenza.”
“Già. A quel punto è cambiato tutto. Non hai idea di quanto mi senta in colpa,per aver abbandonato l'agenzia e il mondo dello spettacolo. E soprattutto per aver abbandonato te.”
Hiroto non rispose e restò in silenzio. Aveva sbagliato e stava sbagliando proprio tutto dalla vita. Kilari lo amava ed era rimasta innamorata di lui in tutti questi anni,ma non avevano fatto nulla per concretizzare questo loro sentimento reciproco. Questo gli fece una gran rabbia, perché avrebbero potuto risparmiarsi tutte le sofferenze che avevano passato in questi quindici anni in cui si erano trovati lontani. Malediceva sé stesso per essersi fidanzato con Fubuki e soprattutto per non aver provato neanche una volta a cercare Kilari dopo la sua improvvisa partenza. Ma ora cosa poteva farci? Aveva la sua vita con Fubuki e presto l’avrebbe sposata,mentre Kilari prima o poi se ne sarebbe tornata in America a gestire il suo ristorante. In cuor suo sperava che il nuovo lavoro di agente le piacesse o che si affezionasse a Shizuka al punto da cambiare idea. Avrebbe tanto voluto convincerla lui ma con quale coraggio poteva chiederle di restare a Tokyo, dopo che se l’era portata a letto per poi scaricarla malamente? L’avrebbe mandato a quel paese, e non avrebbe avuto torto. Hiroto non aveva alcuna intenzione di rinunciare a Kilari, ma questo significava rompere con Fubuki, e lui sapeva benissimo che se si fosse permesso di scaricarla, la sua direttrice non avrebbe esitato un istante a vendicarsi e ad agire contro di lui e i suoi amici. L’unica cosa che poteva fare, almeno per il momento, era assecondare i loro capricci e cercare di nascondere tutto a Kilari.
“Kilari!!!Hiroto!!!” li chiamò Shizuka, interrompendo il loro momento d’intimità.
“Siamo qui!” rispose Kilari.       
“Ma perché siete rimasti fermi? Muovetevi! Voglio visitare questo parco!” si lamentò la ragazza.
“Non c'è bisogno che tu abbia fretta,Shizuka. Potrai visitarlo tante di quelle volte che prima o poi ti scoccerai.” la rassicurò Hiroto.
“D'accordo,Shizuka. Arriviamo.” fece altrettanto Kilari.
“Quindi hai imparato a cucinare?” domandò il moro per cambiare discorso.
“Proprio così. Non sono a livello di mio padre,ma da quello che dicono gli altri,me la cavo piuttosto bene.” rispose la donna.
“Mi piacerebbe molto provare la tua cucina.”
“Anche a me. Questa sera possiamo cenare a casa tua?” propose Shizuka.
“Che cosa?” domandò Kilari.
“Mi hai tolto le parole di bocca,Shizuka. Glielo stavo giusto per chiedere.” disse Hiroto.
“Ma veramente io....” obiettò timidamente Kilari. Non si sentiva molto tranquilla ad avere Hiroto in casa e temeva che sarebbe potuto succedere qualcosa tra loro due.
“Dai,Kilari! Per favore!” insistette però la ragazza.                   
“E va bene. Mi avete convinta.” sospirò Kilari. In fondo non si sarebbe trovata sola con lui, quindi non c’era nulla di cui preoccuparsi. “A questo punto fai venire anche a tua madre, Shizuka. Non mi sembrerebbe corretto non invitarla.”
“Certamente. Che bello, non vedo l'ora di mangiare da te.” esclamò soddisfatta Shizuka.
“Anch'io. Dov'è che abiti,Shizuka? Ti accompagnerò io a casa di Kilari.” chiese Hiroto.
“Sì, te lo spiego subito.” rispose la ragazza, prima di lasciare il parco assieme ai due adulti, con Kilari che pensava a come prepararsi per la sera.

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Capitolo 18
*** Amanti - prima parte ***


Perdonate la mia lunghissima assenza. Cercherò di aggiornare il più possibile.
Nel frattempo vi auguro una buona lettura.


Dopo la passeggiata nel pomeriggio, Kilari tornò a casa e si mise subito a cucinare. Nonostante il poco tempo a disposizione prima dell’arrivo di Shizuka, di Kaori e di Hiroto, riuscì a preparare la cena, seppur con qualche piccolo problema. Il pensiero che Hiroto sarebbe stato tra gli ospiti la fece innervosire al punto da farsi un taglio a un dito mentre stava cucinando. Non ebbe neanche il tempo di cambiarsi che qualcuno suonò il campanello.
“Ciao, Kilari.” la salutò Shizuka.
“Oh, Shizuka. Entra.” l’accolse Kilari.
“Grazie. Appena ho detto a mia madre che avrei cenato da te, era disperata. Ci teneva molto ad esserci. Purtroppo stasera sarà impegnata col lavoro nel nuovo locale.”
“Ha cambiato luogo di lavoro?”
“Sì, qualche giorno fa. Mi ha detto che nel pub dove stava prima non si trovava molto bene con i clienti, così si è licenziata ed è andata a lavorare in un altro posto. La pagano un po’ meno rispetto all’altro, però mi ha assicurato che l’ambiente è più tranquillo.”
“Capisco. Che peccato. Avevo preparato anche per lei.”
“Allora mi sa che assisterò a una lite tra voi due per chi mangerà la sua parte.” disse Hiroto.
“Hi-Hiroto....” balbettò Kilari, che rimase intontita non appena lo vide vestito con lo smoking. Stava davvero da dio e questo la fece arrossire non poco.
“Ehi! Va tutto bene?” domandò il moro.
“Eh? Sì, sto bene! Torno in cucina, che tra poco è pronto! Accomodatevi pure!” rispose l’ex idol, voltandogli le spalle e tornando in fretta e furia in cucina per nascondere il suo imbarazzo. Se non si fosse tagliata ingenuamente mentre cucinava, avrebbe avuto il tempo sufficiente per presentarsi con un abito più elegante. Tuttavia si ricordò che non era di una cena intima tra fidanzati e che oltre a Hiroto c’era anche Shizuka, quindi non era necessario lamentarsi. Anche se forse, in fondo, ci teneva a farsi bella davanti a lui.
“Ehi, Hiroto. Mi sa che hai fatto colpo su Kilari.” scherzò Shizuka. Durante la loro passeggiata al parco, la ragazza li aveva osservati da lontano, e aveva intuito che quei due si conoscevano molto bene e che fossero più di semplici colleghi di lavoro.
“Davvero?” chiese Hiroto.
“Credo che tu le piaccia. Peccato che sei già impegnato con Fubuki.” replicò la ragazza, prima di entrare in casa di Kilari, seguita da Hiroto che si era fatto silenzioso dopo quello che gli aveva detto Shizuka. Quella ragazzina è proprio sveglia, non c’è che dire.
 
Al termine della cena....
“Kilari, era davvero tutto squisito. Non ho mai mangiato niente di così buono in vita mia.” si complimentò Shizuka non appena finì.
“L'abbiamo visto. Ti sei spazzolata via persino le briciole. Sei proprio una gran golosona, Shizuka.” la prese in giro Hiroto.
“Ehi, ma non sono stata solo io. Anche Kilari ha divorato tutto quello che ha preparato.” si difese la ragazza.
“Che cosa? Ma non dire sciocchezze, io ho mangiato meno di te.” replicò Kilari.
“Ah!Ah!Ah!Ah! Siete uno spasso, ragazze. Comunque devo ammetterlo, sei diventata una cuoca discreta, Kilari.” continuò ancora a scherzare il moro.
“Discreta? Così mi offendi, lo sai?” rispose l’ex idol.
“Kilari ha ragione. Non pensi di essere un po' troppo severo?” lo richiamò Shizuka.
“Mi dispiace, Shizuka, ma sono fatto così. Quando penso una cosa,la dico.” rispose Hiroto.
“Sei cattivo. Vuol dire che la prossima volta inviterò solo Shizuka.” lo minacciò Kilari.
“E dai, stavo scherzando.” disse Hiroto.
“Che ne dite di guardare un film?” propose Shizuka.
“Guarda che è tardi. Non dovresti tornare a casa?” chiese Kilari.
“Veramente ho detto a mia madre che avrei dormito da te.” rispose la ragazza.
“Cosa???? Come ti è saltato in mente?” domandò stupita Kilari.
“E dai,Kilari! Mia madre mi ha dato il permesso!” insistette Shizuka.
“Io non ci vedo nulla di male. Casa tua è grande, c'è abbastanza spazio per un’altra persona e poi qui vivi da sola.” l’appoggiò Hiroto.
“Ma...e va bene. Però la prossima volta mi devi avvisare. Non è educazione dormire a casa di qualcuno senza invito, anche se siamo amiche.” rispose Kilari, rassegnata.
“Allora? Cosa vuoi vedere?” domandò Hiroto.
“Hmm....vediamo....che ne dite di “Sonata dell'amore e della giovinezza”?” propose la ragazza.
“Cosa?” domandarono sorpresi i due adulti.
“L'ho conosciuto grazie a mia madre ed è diventato uno dei miei film preferiti.” spiegò Shizuka.
“Ehm...credo che dovrei averlo. Vado a prendere il dvd.” rispose Kilari, che andò a cercare il dvd. Quel film le fece venire in mente tutti i ricordi di quando aveva recitato con Hiroto, perché fu proprio in quell’occasione che cominciò a rendersi conto dei suoi sentimenti nei confronti del moro degli Ships. Non appena Kilari trovò il dvd, i tre si guardarono il film prodotto dal grande Pierre Takada, finché Shizuka non si addormentò.
“Airi! Ancora non mi ricordo di te, ma...adesso io sento di amarti!” si sentiva dalla TV.
“Toh, si è addormentata. Proprio nella scena clou del film.” disse Hiroto non appena si accorse di Shizuka. Kilari rimase in silenzio, senza ascoltarlo, molto concentrata sul film.
“Kilari?” la chiamò il moro.
“Eh?” si voltò lei.
“Meno male. Pensavo che stessi dormendo anche tu.”
“No, ero sovrappensiero. E ora che ci penso, devo sistemare tutto in cucina.”
“Allora nel frattempo porto Shizuka a letto.”
“Mettila in camera di mio fratello. E’ accanto la mia.”
“D'accordo.”
 
Dopo aver lasciato Shizuka a letto, Hiroto scese nuovamente giù e raggiunse una Kilari molto pensierosa, non tanto per la presenza della ragazza quanto per quella del moro. Erano ancora una volta da soli, a casa sua, proprio come quella notte.
“Meno male che Sonata dell'amore e della giovinezza era uno dei suoi film preferiti, altrimenti si sarebbe addormentata durante i titoli di apertura.” scherzò Hiroto.
“Forse Shizuka era stanca. In effetti questi giorni sta lavorando parecchio, senza contare gli impegni scolastici. Pur di diventare una idol, ha promesso a sua madre che avrebbe studiato con lo stesso impegno di prima.” spiegò Kilari.
“Credo che la cosa migliore per lei sarebbe trasferirsi in una scuola per artisti, come quella che frequentavamo noi alla sua età. Adesso Shizuka è all’inizio della sua carriera, ma non appena gli impegni lavorativi aumenteranno, per lei sarà impossibile frequentare la sua attuale scuola. Farebbe troppe assenze e rischierebbe di perdere l’anno.”
“Anche le ragazze mi avevano detto la stessa cosa. Hai ragione, Hiroto. Ne parlerò con sua madre la prossima volta che la rivedrò.”
“Beh, almeno per quel che riguarda lo studio, Shizuka  ti ha superato. Tu invece a scuola eri una frana e dovevo pensarci io a metterti in riga per prendere una misera sufficienza.”
“Che ci posso fare? Io non ho mai avuto la passione per lo studio.”
“Già. Solo una cosa avevi per la testa. Il cibo.”
“Antipatico.” borbottò Kilari, voltandogli le spalle. La donna riprese in silenzio a lavare i piatti, ma Hiroto l'abbracciò da dietro, lasciandola senza fiato. “Hi-Hiroto! Che cosa...”
“Sei bellissima, Kilari.” le sussurrò lui.
“No, non possiamo farlo.” replicò lei, allontanandosi.
“Fare cosa?” domandò il moro, fingendo innocenza.
“Lo sai bene cosa. Tu stai per sposarti con Fubuki.” gli ricordò Kilari.
“Perché no? Shizuka dorme come un sasso. E poi che m'importa di Fubuki? Sei tu quella che voglio.” rispose Hiroto, abbracciandola di nuovo e baciandole il collo.
“Lasciami, per favore!” esclamò lei, liberandosi dal suo abbraccio.
“Cosa c'è? Non ti piaccio più?”
“No, non è questo. Solo che... non è corretto. Hiroto, tra poco ti sposerai, e…”
“Quello che succede tra me e Fubuki non ti riguarda.” la zittì Hiroto, che però si rese conto di essere stato troppo sgarbato.  “Scusami, Kilari. Non volevo…”
“Non importa.” disse lei, abbassando la testa delusa. “Si è fatto tardi. Faresti meglio a tornare a casa.”
“Pensi che voglia approfittarmi di te come l'altra volta?” domandò serio lui.
“No, non è questo. Io...” balbettò Kilari.
“D'accordo.” la interruppe il moro. “Volevo che nessuno sapesse il mio segreto, ma visto che ci sei, ti racconterò la verità.”
“Quale verità?”
“Sul matrimonio tra me e Fubuki. E’ tutta una farsa.”
“In che senso? Non capisco.”
“Sto sposando Fubuki per far in modo che l'agenzia Higashiyama smetta d'infastidire tutti gli altri.”
“Che cosa?”
“Dopo uno dei suoi scherzi che per poco stava per causare a Hikaru una figuraccia davanti ai suoi fans, qualche mese fa, senza dire niente a nessuno, sono andato dalla signora Higashiyama per chiederle di smetterla.”
“E lei che ti ha risposto?”
“Che non l'avrebbe fatto finché Fubuki non sarebbe diventata la numero uno. A quel punto mi ha fatto una proposta.”
“Una proposta?”
“Sì. Avere una relazione con Fubuki e in futuro sposarla, per fare in modo che la sua popolarità arrivi alle stelle.”
“Non è possibile. E tu hai accettato?”
“Ho dovuto farlo. Ero stanco che rovinasse il nostro lavoro. Inoltre ero convinto che tu non saresti più tornata in Giappone e che non ti avrei più rivista, così ho deciso di essere il fidanzato di Fubuki. Da quel momento la signora Higashiyama ha smesso d'infastidirci.”
“Eppure il direttore Muranishi mi ha detto che vi tormenta sempre.”
“Sai com'è fatto Muranishi. E’ sempre melodrammatico e soffre di manie di persecuzione. Ogni volta che succede qualche imprevisto, dà la colpa alla signora Higashiyama, ma ti assicuro che per quanto quella donna possa essere perfida, mantiene sempre la parola data e finché sarò fidanzato con Fubuki, non creerà problemi a me e tantomeno ai ragazzi.” spiegò lui. In realtà era tutta una menzogna per avvicinarsi sempre più a Kilari, che sembrava aver creduto al teatrino. “Ora che sai tutto, mi devi promettere che non lo racconterai a nessuno.”
“Hiroto...perché?” chiese Kilari, mettendosi a piangere. “Perché sei sempre pronto a sacrificarti per gli altri?”
“Perché siete come una famiglia per me e Shizuka la sto iniziando a vedere come una sorella minore.” spiegò lui.
“Non è giusto.” singhiozzò lei.
“Su,non piangere.” la consolò Hiroto con un abbraccio. “Questo non cambierà nulla tra noi. Sposerò Fubuki, ma l’unica donna che amo sei tu.”
“Hiroto...”
Senza aggiungere altro, Hiroto baciò Kilari ed entrambi si lasciarono andare nuovamente alla passione. 

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Capitolo 19
*** Amanti - seconda parte ***


L'indomani mattina, all'agenzia Muranishi…
“Buongiorno a tutti.” salutò Shizuka.
“Ciao, Shizuka.” replicò Kilari.
“Ben arrivata.” aggiunse Hiroto. “Sei pronta per le lezioni di danza?”
“Come sempre.” rispose la ragazza.
“Eheheh! Mi piace il tuo entusiasmo.” disse il moro.
“Io vado in sala prove a esercitarmi. Kilari, tu non vieni?” chiese Shizuka.
“Ti raggiungo dopo. Prima dovrei passare dal signor Kama, dovrebbe aver finito di comporre la tua canzone.” rispose la sua agente.
Okay. Allora a dopo.” si congedò la ragazza prima di andarsene alla sala prove.
“Bene, vado anch’io.” disse Kilari, ma Hiroto la fermò con un abbraccio, baciandole il collo. “Hiroto...non qui. Ci possono vedere.”
“Siamo soli. E poi non posso farci niente, Kilari. Mi fai impazzire.” sussurrò lui.
“Hiroto!” lo chiamò qualcuno. Appena Hiroto capì di chi si trattava, si allontanò di scatto da Kilari.
“Fubuki! Che sorpresa!” esclamò lui.
“Ciao, amore!” lo salutò lei, baciandolo per far indispettire Kilari. Ovviamente l’ex idol non la prese bene e cercò di voltarsi da un’altra parte per non farsi notare, ma Fubuki la fermò. ”Kilari, ne è passato di tempo.”
“Come....come sai che sono io?” domandò lei sorpresa non appena si sentì chiamata per nome.
“Hiroto mi aveva raccontato che sei tornata in Giappone. Perdonami se non ti ho riconosciuta subito, ma sono passati quindici anni e sembra che tu stia facendo di tutto per nasconderti, a giudicare dalla tua nuova acconciatura e da quegli occhiali orrendi  che indossi.”
“Non mi sto nascondendo, Fubuki. È da tanto tempo che non porto più i capelli lunghi e sfortunatamente non ci vedo molto bene, per questo indosso gli occhiali.”
“Capisco. Ho saputo che stai facendo da agente a Shizuka.”
“Già, ma è un incarico temporaneo. Sarò la sua agente finché il direttore non troverà qualcuno più esperto di me.”
“E’ un peccato che ti stia accontentando di questo. Ma con l’aspetto che ti ritrovi, non puoi certo fare l’attrice o la cantante. Ohohohoh!”
Kilari rimase in silenzio con la testa abbassata, mentre Hiroto strinse i pugni di rabbia per il modo in cui Fubuki la stava umiliando, ma non poteva dire o fare nulla per difenderla.
“Oh, scusa cara, non volevo offenderti. E’ solo che in passato eri la mia rivale numero uno e vederti in questo stato mi rende triste.” continuò ancora la diva. “Andiamo, Hiroto.”
“A dopo, Kilari.” la salutò lui, dispiaciuto per la situazione che si era creata.
 
Non appena i due si allontanarono da Kilari.....
“Allora? Che hai scoperto?” domandò Fubuki.
“Questo è il vestito che indosserà Shizuka per la serata!” rispose Hiroto, mostrandole la foto dell’abito sul suo cellulare.
“Hmm...interessante. E il testo della canzone?”
“Dovrebbe trovarsi nello studio di Kama. Non appena riuscirò a metter mano, te la consegnerò.”
“Bravo. Stai facendo un ottimo lavoro, Hiroto. Continua così. Kilari è completamente innamorata di te. Dovevi vedere che faccia aveva quando ti ho baciato.”
“Lo immagino....” borbottò Hiroto con tono ironico.
“Che hai detto?” chiese ancora lei.
“Io....ecco...volevo dire che… avevi ragione tu, Fubuki. Non è stato difficile farla cadere ai miei piedi.” mentì lui per non farla insospettire.
“A quanto pare devi essere stato importante per lei.”
“Chi se ne importa di quello che pensa? Sei tu la mia donna.” replicò lui, baciandola.
“Ben detto.” fece altrettanto lei.
 
La sera, Kilari tornò a casa di cattivo umore dopo l’incontro con Fubuki, ma qualcuno andò a trovarla.
“Ehi, dove ti eri cacciata? Pensavo che fossi rimasta in agenzia.” chiese Hiroto.
“Che ci fai qui?” replicò Kilari.
“Come che ci faccio? Sono venuto a stare con la donna più bella del mondo.” rispose lui, provando a baciarla.
“Non mi toccare. Non ne ho voglia.” lo allontanò lei, infastidita.
“Kilari, che ti prende?”
“E me lo chiedi pure? Perché non te ne torni da Fubuki? A quanto pare le le donne di successo con i capelli lunghi e senza occhiali orrendi sono di tuo gradimento.”
“Ah, sei arrabbiata per lei?”
Kilari non disse nulla, ma era un silenzio-assenso.
“Kilari, sai com'è la mia situazione...” provò a spiegare lui.
“Potevi fare a meno di baciarla davanti a me.” continuò a lamentarsi lei.
“Non potevo rifiutarla. Si sarebbe insospettita. Cerca di capirmi.”
“No. Io non capisco in che guaio ti sei andato a cacciare. Una volta non saresti mai sceso a questi compromessi.”
“Kilari, ne abbiamo già parlato. Io non sapevo che saresti tornata in Giappone, altrimenti non avrei mai accettato la proposta della signora Higashiyama.”
“Beh adesso sono qui, quindi vedi di rompere immediatamente con Fubuki.”
“Non posso farlo. L'agenzia Higashiyama è diventata più potente e più organizzata rispetto a quand'eri una idol. Vuoi che rovinino la carriera a Shizuka e a tutti gli altri?”
“No, ma possiamo combatterla insieme.”
“Combatterla? Ma tu sei pazza. Stai sottovalutando ciò che è capace di fare quella donna.”
“E tu sei un vigliacco. Vattene.”
“Kilari, per favore…” disse lui, provando ad abbracciarla per farla calmare.
“Ti ho detto di andartene!” replicò Kilari, cercando di liberarsi dal suo abbraccio, ma finì per inciampare a terra, trascinando con sé Hiroto, che cadde sopra di lei e subito dopo le bloccò i polsi. “Lasciami!”
“Stai ferma!” la richiamò Hiroto.
“Lasciami!!! O mi metto a gridare!!!” insistette ancora l’ex idol, non intenzionata ad ascoltarlo.
“Non fare la stupida!!! Parliamo come persone civili!!!” urlò ancora lui, zittendola per un istante. “Se questa è la condizione perché Seiji e tutti gli altri lavorino senza problemi, io non discuto. A me non dà alcun fastidio sacrificarmi per le persone a cui tengo.”
“E non pensi che possa dare fastidio a me????” controbatté lei, in lacrime. “Perché ogni volta devi fare tutto da solo? Perché non condividi il tuo dolore con me? Perché dobbiamo nasconderci per stare insieme, invece che vivere la nostra storia come una normale coppia?”
“Perché hai già sofferto abbastanza nella tua vita e non voglio aggiungerti altro dolore. Avrei fatto meglio a non dirti nulla. Sei solo una sciocca.” rispose lui, alzandosi e dirigendosi verso l’uscita.
“Hiroto, aspetta!” lo implorò lei, fermandolo con un abbraccio. Lui rimase in silenzio, più per i sensi di colpa che per altro. Kilari lo amava con tutto il cuore, mentre lui invece la stava ingannando. “Non te ne andare, ti prego. Mi dispiace, hai ragione tu. Io non voglio che la signora Higashiyama ostacoli Shizuka, Iguchi e i nostri amici. E se l'unico modo per tenerla calma è che tu diventi il futuro marito di Fubuki.... anche se non mi piace, io l'accetterò.”
“Sei proprio sicura?”
“Sì. Non voglio perderti un’altra volta, Hiroto, perché anch'io ti amo.”
“Ti prometto che questa cosa non durerà in eterno. Sai com'è fatta Fubuki. Se trovasse qualcuno più famoso di me,mi scaricherebbe subito. E non appena divorzieremo, io e te staremo insieme per tutta la vita. Ma fino a quel momento, dovremo proseguire la nostra storia all'insaputa di tutti.”
“D'accordo.”
“Sei bellissima quando sorridi. Non so cosa darei per non vederti più triste.” disse Hiroto, accarezzandole il viso.
“Mi basta solo essere tua.” replicò Kilari, prima di lasciarsi andare nuovamente alla passione.
 
Il giorno dopo, Hiroto decise di entrare di nascosto nello studio di Kama, alla ricerca del testo che il produttore musicale aveva preparato per Shizuka, rovistando l’intera stanza finché non lo trovò. Non appena lo fotografò col suo cellulare, uscì dallo studio di Kama, ma si trovò di fronte una persona di sua conoscenza.
“Hiroto, che ci fai qui?” domandò Kilari.
“Eh? Ciao,Kilari. Stavo... stavo cercando il signor Kama.” rispose Hiroto.
“Non hai notato l'avviso?” chiese lei, indicandogli un pezzo di carta attaccato alla porta in cui c’era scritto che oggi Kama sarebbe stato assente.
“Ehm...no. Non c'ho fatto caso.” mentì lui. “Sai, forse anch’io ho bisogno di un paio di occhiali. Ahahahah!”
“Mi sa di sì. Ma cosa volevi chiedere al signor Kama?”
“Beh... nulla di che. Ero semplicemente passato per salutarlo, tutto qua.”
“Non mi ricordavo che avessi tanta confidenza con lui, specialmente da quando tu e Seiji siete diventati attori a tempo pieno.”
“Ehm...siamo diventati amici dopo la tua partenza. Sai, era triste perché non c'eri più e a volte io andavo da lui per consolarlo.”
“Sei tanto buono, Hiroto.”
“Grazie. Adesso scusami, devo scappare. Ci vediamo.” si congedò Hiroto, allontanandosi in modo frettoloso.
“Che fretta.” commentò Kilari, ignara di quello che il moro aveva appena fatto.
 
Nel frattempo, qualcuno stava aspettando non lontano dall'agenzia…
“Era ora che arrivassi.” esclamò Fubuki, spazientita per l’attesa.
“Ho avuto un imprevisto.” si giustificò Hiroto.
“Spero che non ti abbiano scoperto.”
“Ho incontrato Kilari quando sono uscito, ma non ti preoccupare. Non sospetta di nulla. Ecco, queste sono le foto del testo.”
“Hmm...ottimo lavoro. Vado a consegnarle alla signora Higashiyama. Tu torna pure in agenzia.”
“D'accordo.”
Poco dopo, all'agenzia Higashiyama....
“Eheheh! Finalmente abbiamo nelle nostre mani il testo di Shizuka Takeda!” sorrise maligna la direttrice.
“Pensa quello che sto pensando io, direttrice?” chiese Fubuki.
“Proprio così. Kitagawa, convoca Midori.” ordinò la donna più anziana.
“Subito, signora.” rispose l’uomo, che tornò dopo un minuto assieme a un’altra persona.
Mi avete chiamata?” domandò una stupenda ragazza dai capelli lunghi e verdi.
“Scusa se ti disturbo a quest'ora, Midori. Volevamo consegnarti il testo della canzone che dovrai cantare al concorso Regina di Diamanti.” spiegò la direttrice.
“Oh, è già pronto? La ringrazio, direttrice.”
“Con questa canzone trionferai per il terzo anno consecutivo e distruggerai quella smorfiosa di Shizuka Takeda.”
“Non vedo l'ora. Non ho intenzione di farmi superare da una dilettante che è diventata famosa solo per aver duettato con Iguchi. Io sono la numero uno e nessuna potrà ostacolarmi.”
“Ben detto, cara Midori.”
“Mi metto subito al lavoro.” si congedò la ragazza.
“Okay. Vai pure.” la salutò la direttrice.
“Midori sembra sicura di sé, come al solito.” osservò Fubuki.
“Eheheh! E’ normale, nessuno riuscirà a fermarla. Il fallimento di Shizuka Takeda coinciderà con quello di Kilari Tsukishima e non appena si renderà conto di essere una fallita anche come agente, tornerà in America con la coda tra le gambe.” replicò la signora Higashiyama prima di farsi una grassa risata assieme a Fubuki.
 

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Capitolo 20
*** Uno spiacevole imprevisto ***


Il giorno del concorso Regina di Diamanti giunse in fretta. Migliaia di spettatori erano presenti al Tokyo Dome, il luogo scelto per ospitare l’evento, che sarebbe stato seguito da milioni di persone in tv e nei maxischermi della città. Nonostante il classico nervosismo di chi si trovava da poco nel mondo dello spettacolo, Shizuka si sentiva tranquilla, rassicurata anche da Kilari e gli altri.
“Caspita, quanta gente!” osservò Shizuka.
“Il concorso Regina di Diamanti è l’evento dell’anno per i giovani talenti del mondo della musica in Giappone.” spiegò Kilari. “Mi fa piacere che l’entusiasmo del pubblico non sia cambiato in questi anni.”
“Anche tu hai partecipato, Kilari?” domandò la ragazza.
“Proprio così. La prima volta arrivai seconda, dietro la mia amica Aoi, mentre invece trionfai nell’edizione successiva. Sai, vincerlo non è semplice, ci sono artisti che hanno molta più esperienza di te. Ma tu non devi scoraggiarti, anzi, dev’essere uno stimolo in più per fare del tuo meglio.” rispose la sua agente.
“Certo.”
“Iguchi!” lo chiamò una ragazza con la voce stridula, che si attaccò immediatamente al braccio sinistro del ragazzo.
“Midori, che ci fai qui?” domandò infastidito Iguchi.
“E’ questo il modo di trattare la tua ragazza?”
“Tu non sei la mia ragazza! Quante volte te lo devo ripetere?”
“Cosa? Quei due… stanno insieme?” pensò Shizuka, che cominciò a intristirsi.
“Shizuka…” Kilari si accorse subito dello stato d’animo della sua assistita e sperò che non si facesse condizionare dai suoi sentimenti.
“Eppure per la stampa siamo la coppia più popolare del Giappone.” riprese Midori.
“Smettila di dire stupidaggini. Se vuoi stare al gioco dei paparazzi, fai pure. Io non sono come te.” replicò Iguchi.
“Già. Tu sei un ragazzo di sani principi, Iguchi. Per questo mi piaci tanto.”
“Non posso dire altrettanto di te, Midori.”
Mentre parlavano, Midori si accorse della presenza di Shizuka. “Hmm? E tu chi sei?”
“Ciao, il mio nome è Shizuka Takeda. Piacere di conoscerti.” si presentò Shizuka.
“Ah già. Ho sentito parlare di te. Spero che riuscirai ad essere all’altezza di un evento prestigioso come questo. Sai, qui Iguchi non potrà tenerti per mano come ha sempre fatto.” la punzecchiò Midori.
“Cosa?” domandò la moretta.
“Shizuka è una ragazza in gamba e ha dimostrato di avere molto talento. Non ha bisogno dell’aiuto di nessuno per essere apprezzata dai suoi fans.” la difese Iguchi.
“Lo vedremo. Adesso scusatemi, ma devo andare a prepararmi. Sarò una delle prime concorrenti, e anche tu, Shizuka. Se non ricordo male, ti esibirai dopo di me.” replicò l’altra ragazza.
“Io sono pronta. Vinca la migliore, Midori.” augurò Shizuka, dandole la mano.    
“Hmph!” la snobbò Midori, andandosene via senza salutare nessuno.
“Che smorfiosa.” commentò Iguchi.
“Iguchi, non pensavamo che fossi così in confidenza con Midori.” disse Kilari, curiosa di approfondire la questione.
“Ehm…non è come pensi, Kilari. Io e lei non stiamo insieme.” smentì il ragazzo con un po’ d’imbarazzo. “Dovete sapere che circa un anno fa, durante le riprese di un drama in cui abbiamo recitato insieme, alcuni paparazzi c’hanno fotografati mentre discutevamo di questioni di lavoro. Il problema è che in quell’occasione ci trovavamo da soli e da lì si sono inventati che ho una relazione con lei. Io ho smentito più volte questa notizia, ma Midori ha sempre dato corda alle invenzioni dei paparazzi.”
“Dici davvero, Iguchi? Quindi tu e Midori non state insieme?” chiese Shizuka.
“Assolutamente no.” la rassicurò Iguchi, facendola contenta.
“Sbrigatevi ragazzi! L’evento sta per cominciare!” li chiamò Seiji.
“Faremmo meglio a muoverci, prima che la signora Kumoi vada su tutte le furie.” disse Kilari.
“Okay.” annuirono Shizuka e Iguchi.
 
Lo spettacolo fu condotto dal longevo presentatore Gengoro Daimonji, che nonostante gli anni, aveva mantenuto il suo fascino grazie al suo famosissimo sguardo di sbieco. Lo show sembrava andare in modo normale finché non accadde l'imprevedibile: quando Midori fu chiamata sul palco dal presentatore, l’idol di punta dell’agenzia Higashiyama si presentò con lo stesso vestito con cui Shizuka sarebbe dovuta scendere sul palco e soprattutto con la sua canzone, seppur con una melodia  e una coreografia diverse.
“Ma è impossibile!” esclamò Muranishi incredulo.
“Come può essere?” fece altrettanto Kilari.        
“Quella... era la mia canzone.” balbettò Shizuka.
“Non trovate Midori adorabile?” domandò ironica la signora Higashiyama.
“Grrrrrrrrr!!! Dovrebbe vergognarsi.” mugugnò Kumoi. Pur avendo fatto di tutto in passato per ostacolare Shizuka, alla fine l’ex agente di Kilari aveva accettato la presenza della ragazza e non sopportava che ancora una volta quella donna stesse giocando sporco.
“Io? E cos'ho fatto di male?” chiese la bionda, facendo la finta ingenua.         
“Ha il coraggio di chiederlo? Quella era la canzone di Shizuka!” rispose Muranishi.
“Ohohohoh! Ma davvero? Peccato che non abbiate prove per dimostrare quello che state sostenendo. Vi consiglio di ritirarvi, se non volete che la vostra bimba subisca i fischi del pubblico. Magari per l'abbigliamento potreste improvvisare qualcosa, che non sarà comunque al livello di Midori, ma il regolamento del concorso stabilisce che la concorrente deve presentarsi con un nuovo singolo.”
“Lei...ha superato sé stessa!”
“Lo so, sono la migliore! Ohohohoh!” rise maligna lei prima di andarsene.
“Questo è un guaio. Che cosa facciamo,direttore?” chiese Iguchi.
“Non ne ho idea. Purtroppo quella donna ha ragione. Il regolamento parla chiaro, la canzone dev'essere inedita.” rispose Muranishi.
“Ricordo che quindici anni fa accadde una cosa simile tra Akane e Kilari. Solo che in quell’occasione Akane si limitò a copiare il vestito, mentre adesso Midori sta cantando la canzone che Kama aveva composto esclusivamente per Shizuka.” aggiunse Seiji.
“Mi chiedo come sia potuto accadere. Lo studio di Kama è ben sorvegliato dagli uomini della sicurezza e gli unici che hanno accesso sono lui e gli artisti della nostra agenzia.” si domandò Kumoi.
“Forse c'è una talpa in mezzo a noi.” ipotizzò Iguchi.           
“Piano con le parole, Iguchi.” lo richiamò Seiji.
“Non trovo alcuna spiegazione. Kilari e Shizuka non hanno dato a nessuno il testo della canzone, quindi dev'essere stato per forza qualcuno che non avrebbe problemi ad entrare nello studio di Kama. Forse qualcuno che noi conosciamo.” continuò ancora il ragazzo.
“Qualcuno che conosciamo....” borbottò Kilari, prima di pensare a un fatto accaduto qualche giorno fa.
 
Inizio flashback                                    
“Hiroto, che ci fai qui?” domandò Kilari.
“Eh? Ciao,Kilari. Stavo... stavo cercando il signor Kama.” rispose Hiroto.
“Non hai notato l'avviso?” chiese lei, indicandogli un pezzo di carta attaccato alla porta in cui c’era scritto che oggi Kama sarebbe stato assente.
“Ehm...no. Non c'ho fatto caso.” mentì lui. “Sai, forse anch’io ho bisogno di un paio di occhiali. Ahahahah!”
“Mi sa di sì. Ma cosa volevi chiedere al signor Kama?”
“Beh... nulla di che. Ero semplicemente passato per salutarlo, tutto qua.”
“Non mi ricordavo che avessi tanta confidenza con lui, specialmente da quando tu e Seiji siete diventati attori a tempo pieno.”
“Ehm...siamo diventati amici dopo la tua partenza. Sai, era triste perché non c'eri più e a volte io andavo da lui per consolarlo.”
“Sei tanto buono, Hiroto.”
“Grazie. Adesso scusami, devo scappare. Ci vediamo.” si congedò Hiroto, allontanandosi in modo frettoloso.
“Che fretta.” commentò Kilari, ignara di quello che il moro aveva appena fatto.
Fine Flashback
 
Kilari strinse i pugni per la rabbia. Altro che saluti, Hiroto poteva trovarsi dentro lo studio di Kama per un unico motivo, ovvero il testo della canzone con cui Shizuka avrebbe dovuto partecipare al concorso. Si aspettava questi imprevisti, perché ormai conosceva bene la signora Higashiyama, ma non avrebbe mai immaginato che il responsabile di questo casino fosse Hiroto. Il moro l’aveva ingannata un’altra volta e nel modo peggiore possibile.
“Kilari…” balbettò Shizuka, notando l’aura negativa che si era creata attorno alla sua agente.
“In effetti il ragionamento di Iguchi non è sbagliato. Ma chi di noi farebbe mai una cosa così meschina? Non posso e non voglio assolutamente pensare che ci sia un traditore nella mia agenzia.” continuò ancora il direttore, senza che si fosse accorto dello stato d’animo di Kilari.
“Lasciatemi con Shizuka, per favore.” disse all’improvviso Kilari.
“Cosa? Sei sicura?” domandò Muranishi.          
“Lasciateci sole!” insistette l’ex idol, senza nascondere la propria rabbia.
“Come osi alzarci la voce?” la richiamò la signora Kumoi.                           
“D'accordo. Togliamo subito il disturbo.” rispose il direttore, fermando sua moglie e lasciando Kilari sola con la sua assistita, seguiti da Seiji e da Iguchi.
“Shizuka, non c'è molto tempo. Tieni.” esclamò Kilari, dando un foglio alla ragazza.
“Che cos'è?” domandò Shizuka.
“E’ un testo che ho scritto tanti anni fa. Poco prima del mio incidente stavo lavorando su un nuovo singolo, che però non è mai stato pubblicato a causa del mio ritiro.” spiegò Kilari, allontanandosi un attimo per poi tornare con una busta. “Questo è un vestito che confezionai quand'ero ragazza , ma che non ho mai avuto l’opportunità d’indossare. L’ho trovato a casa mia e sono certa che ti starà a meraviglia. Sapevo che la signora Higashiyama, pur di far vincere Midori, sarebbe ricorsa a qualunque tipo di scorrettezza, così ho preso le mie precauzioni.”
“E’ ancora più bello di quello che avrei dovuto indossare!” esclamò Shizuka non appena vide il vestito tutto per intero.
“Grazie per il complimento, ma non abbiamo più tempo. Cerca di imparare bene le parole del testo. E’ perfettamente compatibile con la base musicale con cui ti sei esercitata in questi giorni, quindi non lasciarti prendere dal panico. Fortunatamente chi ha fatto questo gesto ignobile si è limitato a rubare soltanto il testo e il vestito. Non appena Daimonji annuncerà il tuo nome, sali sul palco. Io nel frattempo cercherò di guadagnare tempo.”
“Ma non ce la farò mai. Non ho fatto alcuna prova.”
“Fidati di me. Non hai bisogno di nessuna prova. Devi solo credere in te stessa. Adesso rilassati e impara a memoria il testo. Al resto ci penserò io.”
“Va bene.”
Appena finì di parlare con Shizuka, Kilari raggiunse subito gli altri.
“Direttore, è possibile modificare il programma dell'evento?” chiese Kilari.
“Cosa?” domandò a sua volta Muranishi, sorpreso dalla richiesta dell’ex idol.
“Che intenzioni hai?” fece altrettanto sua moglie.
“Non è il momento adatto per parlare, signora Kumoi. Fidatevi di me e soprattutto di Shizuka.” spiegò Kilari, prima di voltarsi verso Iguchi. “Iguchi, te la sentiresti di esibirti per qualche minuto finché Shizuka non sarà pronta?”
“Non c’è problema. Sono a vostra disposizione.” rispose il ragazzo.
“D’accordo, Kilari. Vado a parlare subito con con gli organizzatori.” la rassicurò Muranishi.
“Grazie.” esclamò Kilari. “Shizuka si presenterà in quel palco e canterà, costi quel che costi.”

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Capitolo 21
*** Il trionfo di Shizuka ***


Qualche minuto dopo, Midori terminò la sua esibizione, che fu accolta tra gli applausi del pubblico.
“Molto bene. Ringraziamo la nostra adorata Midori per la sua bellissima canzone.” esclamò Daimonji.
“Buonasera a tutti, gente!” spuntò all’improvviso Iguchi.        
“Eh? Ma tu sei Iguchi. Che ci fai qui?” domandò il presentatore.
“Salve ,signor Daimonji. Ci tenevo a salutare tutte le ragazze che partecipano a questo importante concorso con il mio ultimo successo.” spiegò il ragazzo.
“Hmm… dalla regia mi dicono che non c’è alcun problema. Quindi lascio volentieri il palco al nostro ospite speciale, Iguchi Hasebe!” annunciò Daimonji, prima di allontanarsi.
“Grazie!” esclamò Iguchi che si esibì subito con la sua canzone. La sua esibizione fu notata da Shizuka…
“Che ci fa Iguchi sul palco? Ho capito, sta guadagnando tempo per me. Grazie Iguchi. Non devo lasciarmi trovare impreparata. Devo farlo per lui e per Kilari.”
…e anche da Midori e la signora Higashiyama.
“Perchè Iguchi si sta esibendo? Non mi risulta che il concorso Regina di Diamanti fosse riservato anche ai maschi.” si lamentò Midori.
“Ahahahah! Stai tranquilla, Midori. Quel ragazzino vuole solo mettersi al centro dell’attenzione. Lascialo sfogare un po’.” la rassicurò la direttrice. “Quei perdenti dell’agenzia Muranishi stanno soltanto rimandando l’inevitabile. Non servirà a nulla, Shizuka sarà costretta a ritirarsi.”
Appena Iguchi terminò…
“Grazie! Grazie a tutti!” esclamò Iguchi, salutando il pubblico.
“Bene, ringraziamo Iguchi per la sua presenza.” disse Daimonji.
“Shizuka, adesso è tutto nelle tue mani.” pensò il giovane idol, prima di lasciare il palco.
“Adesso è la volta di una giovane promessa che sta ottenendo un grande successo sulla scena musicale. Signore e signori, fate un applauso a Shizuka Takeda!” annunciò il presentatore, prima di fare la mossa che lo aveva reso celebre nel mondo dello spettacolo. “Sguardo di sbieco!”
Le sue fan ovviamente andarono in estasi, ma la cosa non durò molto visto che Shizuka non era comparsa.
“Eh?Shizuka?Forse non ha sentito.” disse Daimonji, guardandosi attorno.
“Eheheh! Si è ritirata. Non aveva altra scelta.” sorrise maligna la signora Higashiyama.
“Accidenti. Ma dove si è cacciata Shizuka?” si domandava Iguchi.
“E’ finita. Non è servito a nulla guadagnare tempo.” disse rassegnata la signora Kumoi.
“Sigh!” singhiozzò Muranishi per la delusione.
“Eccomi! Scusate il ritardo!” esclamò Shizuka, salendo in fretta e furia sul palco col suo nuovo vestito.
“Cosa?” domandarono tutti sorpresi.
“Co-com'è possibile? Si sta presentando? Che cosa spera di fare?” balbettò la signora Higashiyama, che rimase incredula nel vedere Shizuka con indosso un vestito ancora più elegante di quello che aveva copiato per darlo a Midori.
“Quel vestito...dove l'ha preso?” pensò l’altra ragazza.                                       
“Forza, Shizuka!” la sostenne Kilari.
“Bene. Meglio tardi che mai. Ma ora lasciamo il palco a Shizuka!” annunciò Daimonji.
La ragazza iniziò a cantare e senza lasciarsi prendere dal panico, riuscì a ricordare tutte le parole del nuovo testo che le aveva consegnato Kilari e a darle la giusta tonalità: ne venne fuori una canzone bellissima che fece impazzire di gioia tutto il pubblico.
 
“Grazie!!!” esclamò Shizuka, salutando il pubblico.
“Ma come ha fatto?” domandò Kumoi.
“E’ stata un'esibizione stupenda! Una delle più belle mai viste in vita mia!” pianse Muranishi, ma stavolta per la gioia.
“Meriterebbe di vincere il concorso.” disse Iguchi.
“Hai ragione.” aggiunse Seiji.
“Brava, Shizuka. Sono fiera di te.” pensò Kilari.
“Grrrrrrrrrrrr!!!!!!” ringhiò la direttrice Higashiyama. Sembrava essere riuscita a far fuori Shizuka, ma alla fine la ragazza se l’era cavata.
“Non si preoccupi, signora Higashiyama. Sarò io la vincitrice, come al solito.” la rassicurò Midori.
“Hai ragione. Il fatto che sia riuscita a esibirsi non significa un bel niente.”
Non appena Shizuka raggiunse gli altri....
“Sei stata bravissima, Shizuka!” si complimentò Iguchi.
“Grazie.” rispose la ragazza.
“Hai fatto impazzire tutti quanti. Però dovresti spiegarci dove hai imparato quella canzone.” chiese Seiji.
“Già. Non mi pare che Kama abbia composto un testo di riserva da usare nei momenti di difficoltà.” aggiunse Kumoi.
“E’ stata Kilari a scriverla.” spiegò Shizuka.       
“Cosa? L'ha scritta Kilari?” domandò Seiji.
“E’ vero? L'hai scritta proprio tu?” fece altrettanto Iguchi.
“Sì.” annuì l’ex idol.
“Non posso crederci. Ma come ci sei riuscita?” chiese ancora il biondo.
“A meno che…” balbettò Kumoi.
“L’ha capito anche lei, signora Kumoi?” chiese Kilari.
“Di cosa state parlando?” domandò Iguchi.
“Le hai fatto cantare la tua canzone, Kilari.” intuì la sua ex agente.        
“La sua canzone?” borbottò Seiji, non capendo ancora di cosa stesse parlando la donna più anziana, finché non gli venne in mente un vecchio ricordo. “E’ vero. Ora che ci penso, durante quel periodo, Kilari stava lavorando su un nuovo singolo che lei stessa aveva composto. Mancava poco alla pubblicazione, ma poi, a causa dell'incidente stradale e del suo successivo ritiro dal mondo dello spettacolo, fu tutto cancellato.”
“Kilari....era bellissima...così come il vestito che mi hai prestato.” si complimentò Shizuka.
“Quel vestito era tuo, Kilari? Caspita, sei sempre piena di risorse!” fece altrettanto Iguchi.
“Non c’è da sorprendersi, Iguchi. Nonostante i suoi quindici anni di lontananza dal mondo dello spettacolo, Kilari riesce sempre a trovare una soluzione ad ogni problema.” spiegò Seiji.
“Grazie ancora, Kilari. Hai salvato la serata.” disse Muranishi.        
“Sì. Era questo che contava....” sorrise lei, ma era un sorriso amaro, che nascondeva qualcosa, e questo non passò inosservato agli altri.
“Va tutto bene, Kilari?” chiese Seiji.
“Ehm.. sì, non è niente. Vorrei che Shizuka vincesse, perché lo meriterebbe davvero. Non è stato solo merito mio se la canzone è piaciuta al pubblico. Anzi, il grosso del lavoro l'ha fatto lei. Non è da tutti imparare a memoria il testo di una canzone in così poco tempo o saper improvvisare le tonalità di voce senza alcuna prova.” provò a spiegare Kilari.
“Andrà tutto bene.” la rassicurò Iguchi. “Me lo sento. Shizuka riuscirà a vincere. E’ stata più brava di quell'antipatica di Midori.”
“Dici davvero, Iguchi?” domandò Shizuka.
“Non scherzo mai su queste cose. Sei stata la migliore.” affermò il ragazzo, facendola arrossire.
“Non ci resta altro che aspettare l’esito e sperare bene.” concluse Muranishi, prima di osservare le esibizioni delle altre concorrenti, a cui Kilari non diede importanza visto che aveva altri pensieri nella testa.
 
Al termine della serata...
“Bene. Questa era l'ultima canzone del concorso. Ora chiedo cortesemente a tutte le partecipanti di salire sul palco, che tra poco annunceremo il nome della vincitrice.” esclamò Daimonji.
“Complimenti. È stata una bella canzone, Shizuka.” disse Midori, che si trovava accanto a lei.
“Grazie, Midori. Anche la tua era stupenda.” replicò la mora.
“Certo. Era la migliore. Io sempre il meglio ottengo. E tra poco lo vedrai.”
“Innanzitutto facciamo un applauso a queste ragazze. Tutte hanno cantato divinamente e meriterebbero la vittoria, ma solo una di loro sarà la nuova Regina di Diamanti. Tra poco il display ci mostrerà il nome del vincitore.” disse Daimonji. Tutto il pubblico, i presenti dietro il palco e le stesse concorrenti osservarono con ansia il display. I numeri dei voti continuavano ad aumentare sempre di più, finchè….
“Ecco qui. Vince, per uno scarto di circa 500 voti...Shizuka Takeda!!!!” annunciò Daimonji.
“Cosa?” domandò incredula Shizuka.
“E’ impossibile!” esclamò Midori.
“Ce l'ha fatta!!!!” festeggiarono Seiji e Iguchi.
“Ha vinto!” pianse per la gioia Muranishi.
“No! Non ci posso credere!” si lamentò la signora Higashiyama.
“Congratulazioni,Shizuka!” disse Daimonji, consegnando alla ragazza una corona di brillanti e un mantello.
“Grazie, signor Daimonji.” replicò Shizuka.
Kilari sorrise per la vittoria, ma non si esaltò più di tanto, perché aveva un chiodo fisso per la testa, ovvero Hiroto. Doveva incontrarlo a tutti i costi, motivo per cui lasciò il gruppo.
“Kilari, dove stai andando? Non festeggi con noi?” domandò Seiji, che si era accorto di lei.
“Verrò più tardi. Ho una cosa importante da sbrigare.” rispose in fretta e furia Kilari prima di congedarsi.
“E’ molto strana. Conoscendola, dovrebbe essere la prima a festeggiare,invece se ne va senza dire nulla. Chissà cosa starà nascondendo.” pensò Kumoi mentre la vide andar via.
“Non può essere. Ho perso. Non ho mai perso in vita mia.” balbettò Midori, incredula per la sconfitta.
“Midori….” Shizuka le appoggiò la mano sulla schiena nel tentativo di consolarla.
“Stai zitta!” replicò l’altra ragazza, allontanandola in modo sgarbato. “Hai vinto una battaglia, non la guerra! D’ora in poi sarai la mia rivale numero uno e la prossima volta che ci batteremo, ti assicuro che non sarà affatto piacevole! Goditi questi momenti di gloria, perché saranno gli ultimi che vivrai!”
“Andiamo, Midori. Non importa, resti sempre la migliore.” intervenne Kitagawa, portandola via.

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Capitolo 22
*** Rottura - prima parte ***


Intanto, in una stanza dell'agenzia Muranishi....
“E’ assurdo. Come mai la gente ha votato per quella pivella?” si lamentò Fubuki, delusa dal risultato del concorso.
“Piuttosto, quello che mi chiedo è come sia riuscita a esibirsi dopo che Midori ha cantato la sua canzone.” si domandò Hiroto.
“Già. Come ha fatto?” chiese la diva.
Improvvisamente, la porta della stanza venne sbattuta in maniera violenta da Kilari, affaticata, ma con uno sguardo carico di rabbia che mise in soggezione Hiroto e Fubuki.
“Kilari, che ci fai qui? Dovresti essere a festeggiare con Shizuka e gli altri.” disse Hiroto, che non si aspettava di trovare l’ex idol all’agenzia Muranishi.
“Hai sentito che cos'ha detto? Vattene.” ordinò Fubuki.
“No. Vattene tu, Fubuki. Non sei un'ospite gradita in quest'agenzia. Sapevo che eri montata e altezzosa, ma non un'approfittatrice.” replicò Kilari.
“Questa è bella. Ricordati che sono la fidanzata di Hiroto Kazama, mentre tu una misera nullità.”
“Ti ho detto vattene!!!!”
“Fa come dice.” le suggerì Hiroto.
“Hmph! Ti aspetto fuori.” rispose Fubuki, prima di lanciare un’occhiata a Kilari. “Che reazione isterica. Non me lo sarei mai aspettato da lei. E’ cambiata molto.” pensò la diva, un po' intimorita, pur se non lo mostrava, prima di andarsene via e di chiudere la porta, lasciando la sua ex rivale da sola con il fidanzato.
“Non c'era bisogno di essere così aggressiva. Credevo che avessi accettato la mia relazione con lei.” si lamentò Hiroto, senza però ricevere una risposta da Kilari, che sembrava essere diventata una statua. “Comunque non parliamone. Shizuka è stata straordinaria. Sono contento che...” il moro non finì di parlare, che Kilari gli mollò un forte ceffone.
“Sei un verme, Hiroto.” lo insultò lei.
“Ma che ti prende?” domandò lui, sorpreso dal suo gesto.
“No!!! Che ti è preso a te!!!! Hai consegnato il testo della canzone di Shizuka alla signora Higashiyama!!!! Mi hai di nuovo usata!!! E stavolta per i loro sporchi interessi!!!” sbottò Kilari.
“Kilari, non è come pensi....”
“Stai zitto!!! Non voglio più sentire una parola da te!!!! Sono stanca delle tue menzogne!!!”
Hiroto rimase zitto. Era stato scoperto e non poteva più difendersi. Ogni parola sarebbe stata inutile e non avrebbe fermato la furia di Kilari.
“Non posso credere che tu sia arrivato a tanto.” proseguì lei. “Il direttore Muranishi aveva ragione. Sei diventato il burattino di Fubuki. Finché ti prendevi gioco dei miei sentimenti, non m'importava niente. Me lo sono meritata, per essermene andata senza dirti una parola ed ero pronta a tollerare tutto, anche lasciarti sposare Fubuki e divertirti alle mie spalle. Ma hai provato a danneggiare Shizuka e per questo non ti perdonerò mai.”
“Io...mi dispiace davvero, Kilari. Non pensavo che...”
“Ho sopportato abbastanza. Voglio che entro domani lasci l'agenzia Muranishi e che resti per sempre alla larga da Shizuka.”
“Questo non posso farlo. Io faccio parte di quest'agenzia da tanti anni. E’ come una seconda casa per me.”
“No, Hiroto. Tu sei un traditore. E qui non c'è spazio per chi vuole rovinare il lavoro degli artisti di quest'agenzia, soprattutto se l'artista in questione è una ragazzina di quattordici anni piena di sogni e di buone speranze sul suo futuro. Se non te ne andrai, racconterò a Muranishi e a tutti gli altri come ha fatto Midori a cantare la canzone di Shizuka.”
“No. Non puoi farmi questo, Kilari.”
“Invece lo farò. Ma spero con tutto il cuore che sia tu a metterti da parte, se hai ancora del buon senso e se è rimasta dentro di te una parte di quel ragazzo, dell'unico ragazzo, che ho amato in tutta la mia vita.”
Hiroto rimase di nuovo zitto. Kilari era un fiume in piena e niente e nessuno l’avrebbe fermata in quel momento. Non l’aveva mai vista infuriata in vita sua, quasi le faceva paura. Una volta si sarebbe messa a piangere, ma Kilari ormai non era più una ragazzina, ma una donna adulta, una donna che era stata ingannata per la seconda volta dall’uomo che amava e che avrebbe fatto qualunque cosa pur di proteggere Shizuka, anche rinunciare al proprio amore. Kilari non era più la ragazza di cui era innamorato e la colpa era tutta sua. Non c’era altra scelta per lui, doveva lasciare per forza l’agenzia Muranishi.
“Adesso vattene. Non voglio vederti mai più.” continuò ancora lei.
“D'accordo. Me ne andrò.” sospirò Hiroto, prima di voltarsi verso di lei. “Comunque sappi che non volevo che accadesse questo...e che le mie congratulazioni erano sincere.”
“Niente di quello che dici è sincero, Hiroto. Mi fai tristezza solo a guardarti.”
“Addio.”
Non appena Hiroto se ne andò, Kilari scoppiò in lacrime: non le piaceva essere dura e severa con le persone, ma il comportamento di Hiroto era stato imperdonabile, non solo per averle fatto credere di essere ancora speciale per lui, ma soprattutto per aver messo a repentaglio la carriera di Shizuka. Mentre piangeva, ricevette una telefonata.
“Pronto?” rispose Kilari in lacrime.
“Kilari, ma dove ti sei cacciata? Ti stavamo cercando. Il direttore Muranishi ha deciso di organizzare una festa, però non possiamo iniziare se tu non ci sei.” disse Shizuka. Kilari non rispose e continuò a piangere, ancora scossa per la lite con Hiroto. “Ma che hai? Stai piangendo?”
“Eh? No, sono un po' raffreddata. Perdonami, ma ho ricevuto una chiamata di lavoro importante e mi sono dovuta allontanare.” mentì Kilari per non farla preoccupare. “Comunque ti raggiungo subito. Voi cominciate.”
“Sbrigati.” riattaccò la ragazza.
“Basta, non devo pensarci più. Shizuka ha vinto il concorso ed è piaciuta al pubblico. Era questo ciò che contava.” pensò Kilari, prima di lasciare l’agenzia e dirigersi nel luogo della festa.
 
Appena rivide Shizuka e gli altri, Kilari si rilassò, riuscendo a mascherare bene la rabbia e la delusione dopo il violento diverbio con Hiroto. Alla festa erano presenti tutte le sue amiche, tra cui Erina.
“E’ un peccato che tu non sia venuta, Erina.” disse Seiji.
“Lo so, caro, ma i dottori mi hanno detto che non posso fare troppi sforzi.” rispose Erina, prima di lanciare la sua classica occhiataccia verso Kilari. “E soprattutto perché non volevo vedere Kilari festeggiare per la vittoria di Shizuka. Accidenti, perché continuo a invidiarla, nonostante si sia ritirata da anni? Sono proprio una sciocca.” pensò tra sé e sé.
“Hai ragione, cara. La salute del nostro piccolo viene prima di ogni cosa.”
“Mamma!” esclamò Shizuka, non appena la vide.
“Tesoro, complimenti. Sei stata eccezionale. Ti ho seguita in televisione e ti ho anche votata.” replicò Kaori, abbracciando la figlia.
“Non avevo alcun dubbio. Del resto, tu sei e sarai sempre la mia fan numero uno.” disse la ragazza.
“Ciao,Kaori. Grazie per essere venuta.” la salutò Kilari.
“Figurati, non potevo assolutamente mancare. Scusate per il mio vestito, ma non ho avuto il tempo di trovare un abito elegante. Non sai quanto sia stato difficile liberarmi dal lavoro.”
“E se te ne trovassi un altro?” propose l’ex idol.
“Un altro? In che senso?” chiese la madre di Shizuka.
“Aspetta un attimo. Direttore, può venire un attimo?”
“Eccomi, Kilari. Cosa c'è?” domandò Muranishi.
“Volevo presentarle Kaori Takeda, la madre di Shizuka.” rispose Kilari.
“Lei è la madre di Shizuka? Piacere di conoscerla. Sua figlia è a dir poco meravigliosa e io sono onorato di averla nella mia agenzia. La ringrazio di cuore per averle dato il permesso di entrare nel mondo dello spettacolo.” disse il direttore.
“Ma si figuri. Pur di vedere felice Shizuka, sono disposta a tutto.” replicò Kaori.
“Direttore, volevo chiederle se potrebbe offrire un lavoro a Kaori.” disse Kilari.
“Cosa?” domandò l’altra donna.
“Hmm...ora che ci penso, abbiamo bisogno di un'altra centralinista. Quelli che abbiamo sono pochi e uno in più potrebbe farci comodo.” borbottò Muranishi.
“Ma è stupendo, mamma. Così non dovrai più lavorare in quel locale.” esclamò Shizuka.
“Allora? Che ne pensi?” chiese Kilari.
“Io....non so proprio cosa dirvi. Accetto subito, signor Muranishi. Grazie di cuore.” rispose felice Kaori.
“Non c’è bisogno che mi ringrazi, cara Kaori. E’ il minimo che possa fare per ripagare quanto di buono ha fatto sua figlia per noi. Può cominciare anche da domani mattina, se vuole. Adesso scusatemi, devo tornare da mia moglie. Si diverta pure.” si congedò Muranishi.
“Hai visto, mamma? Te l'avevo detto che le persone di quest'agenzia sono tutte gentili.” disse Shizuka.
“Già. Mi ero sbagliata sul loro conto.” replicò sua madre.
“Ehm...Shizuka.” la chiamò Iguchi.
“Cosa c'è ,Iguchi?” chiese la ragazza.
“Beh,ecco..ehm...volevo chiederti...se ti va di ballare con me.” balbettò il ragazzo, arrossito.
“Cosa? Ballare...con te?” arrossì anche lei. “Ehm… ma certo. Con piacere.”
“Okay. Andiamo.” esclamò contento il ragazzo, allontanandosi con Shizuka.
“Quello è Iguchi? Non pensavo fosse così timido.” commentò Kaori.
“Invece è un ragazzo con un proprio carattere, come tutti quelli della sua età. Cosa credevi, che gli idol fossero tutti montati e presuntuosi?” chiese Kilari.
“No, non volevo dire questo. Tu per esempio sei stata la mia preferita perché eri sincera e facevi di tutto per rendere felici i tuoi fans, diversamente da gente come Fubuki o da quelle del momento come Midori, che fingono e pensano solo a sé stesse. Credevo che Iguchi fosse come loro perché le ragazzine dell'età di mia figlia lo venerano come un dio.” spiegò l’altra donna.
“Sì, ma essere venerati è diverso dall'essere presuntuosi. Iguchi è come tutti quelli che lavorano in questa agenzia. Il suo unico scopo è cantare,ballare e recitare per regalare il sorriso alla gente.”
“Dare il sorriso alla gente?”
“Proprio così.”
“Se la metti in questo modo, forse fare l’idol non dovrebbe essere così male.”
“E’ la cosa più bella del mondo, Kaori.”
“Ad ogni modo, anche se è timido, non gli permetterò di innamorarsi di mia figlia. Non c'è mai da fidarsi dei maschi.”
“Non ti preoccupare. Lo conosco bene e ti assicuro che Iguchi è un bravo ragazzo ed è anche merito suo se Shizuka oggi è riuscita a esibirsi davanti a tutte quelle persone e a vincere il concorso. Inoltre è un tipo sincero e onesto, a differenza di certe persone....”
“A chi ti stai riferendo?”
“Ehm...a nessuno in particolare! Perché non ti rilassi e godi anche tu questa serata?”
“Va bene.”
 
Da un'altra parte...
“Che cosa? Kilari ti ha scoperto?” domandò Fubuki.
“Già. Non posso più stare in agenzia un minuto di più.” rispose Hiroto.
“Quella maledetta! Doveva spuntare proprio adesso che avevo la situazione in pugno?” mugugnò la signora Higashiyama.
“In pugno per che cosa?” chiese il moro, sospettoso.
“Beh...per far vincere a Midori il concorso, tutto qua.” mentì la bionda.
“Perché le ha fatto cantare la canzone di Shizuka? Io pensavo che tutte quelle richieste vi servissero soltanto per informarsi su di lei.” si lamentò Hiroto. “Lo sa che il signor Kama potrebbe denunciarla?”
“Non lo farà. A quest'ora sarà così soddisfatto per la vittoria di Shizuka da essersi dimenticato di tutto quello che è accaduto. E poi per cosa dovrebbe denunciarmi? Non ha alcuna prova che sia stata io a rubargli il testo. Ma ad ogni modo, questi non sono affari che ti riguardano.”
“Invece sì, perché per colpa vostra Kilari non mi rivolgerà più la parola!”
“E da quando tu tieni a Kilari?” domandò Fubuki, inviperita, mollandogli un ceffone. “Vorresti dirmi che quella stupida perdente è più importante di me?”
“No! Fubuki, aspetta...” balbettò Hiroto, non appena la vide voltargli le spalle per  andarsene.
“Te lo sei meritato.” commentò la signora Higashiyama. “Ma io so essere buona quando c'è bisogno, pertanto, visto che sarai costretto a dimetterti, farai parte della mia agenzia. Ma ad una condizione.”
“E sarebbe?”
“Dovrai fare tutto quello che ti ordinerò, anche se fosse a danno dell'agenzia Muranishi. Sono stata chiara?”
Hiroto non rispose. Kilari lo aveva messo con le spalle al muro dopo la discussione di prima. Ma nonostante l’accaduto e le inevitabili dimissioni che avrebbe dovuto rassegnare dall’agenzia Muranishi, non aveva intenzione di danneggiare i propri amici e colleghi. Tuttavia, c’era in ballo anche la sua carriera nel mondo dello spettacolo e se Kilari o qualcun altro avesse sparso in giro la voce secondo cui Hiroto Kazama faceva da spia per i rivali, nessun’agenzia sarebbe mai stata disposta a ingaggiarlo. L’agenzia Higashiyama, per quanto non gli piacesse e usasse mezzi sleali, era la sua ancora di salvezza, l’unica che l’avrebbe difeso da eventuali accuse, ammesso ovviamente che la sua relazione con Fubuki andasse a gonfie vele.
“Non mi hai ancora risposto.” continuò la donna.
“Non ho altra scelta.” rispose lui.
“Bravo. Ora vai da Fubuki e cerca di farti perdonare. Non voglio avere i vostri problemi durante il lavoro.” ordinò la direttrice.
“D'accordo.” sospirò Hiroto, lasciando mestamente quella che da domani sarebbe stata la sua nuova agenzia.

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Capitolo 23
*** Rottura - seconda parte ***


La mattina seguente, Hiroto si presentò all'ufficio di Muranishi. Il direttore era felicissimo per il grande risultato ottenuto da Shizuka la scorsa sera, ma non poteva immaginare la notizia che avrebbe ricevuto a momenti.
“Salve, direttore.” lo salutò Hiroto.
“Hiroto, ma dov'eri ieri sera? Mancavi solo tu alla festa. Ho capito, eri con Fubuki. Però potevate venire insieme. Capisco che lei faceva il tifo per Midori, ma…” si interruppe Muranishi, non appena notò che il moro non era affatto di buon umore. “Hiroto, qualcosa non va?”
“Tenga.” disse Hiroto, consegnandogli un foglio di carta.
“Che cos'è?” chiese il direttore.
“E’ la mia lettera di dimissioni.” rispose lui.
“Cosa????” esclamò Muranishi.
“Se è uno scherzo, non è divertente.” lo rimproverò la signora Kumoi.
“Ormai io e lei la pensiamo diversamente. Non ha più senso per me restare qui. La ringrazio per tutto quello che ha fatto per me in questi anni.” concluse il moro prima di voltare le spalle ai due presenti. “Addio.”
“Ma... ma…” balbettò Muranishi, incredulo della decisione presa da Hiroto.
“Pensi di andartene via senza una valida spiegazione? Hiroto, torna qui, mi hai sentito???? Hiroto!!!!” lo chiamò invano sua moglie.
Mentre il moro stava per lasciare l’agenzia, incrociò proprio Kilari che si stava dirigendo verso l’ufficio del direttore accompagnata da Shizuka. “Sei soddisfatta adesso?” chiese lui, senza però ricevere risposta da lei, che non lo degnò di uno sguardo.
“Ciao, Hiroto. Come va?” lo salutò Shizuka, ignara di quello che era accaduto. Ma Hiroto non la calcolò neanche e se ne andò via. “Ma cos'ha? Sembra giù di morale.”
“Non lo so. E personalmente non m'interessa.” rispose fredda Kilari.
 
La notizia dell'addio di Hiroto giunse subito al resto del gruppo, e in particolare a Seiji, che rimase sorpreso dalla decisione del suo migliore amico.
“E’ davvero strano che abbia deciso di andarsene via senza neanche consultarmi.” commentò il biondo.
“Quindi tu non ne sapevi nulla?” chiese Muranishi.
Seiji scosse la testa. “No. Ma lei dovrebbe saperlo meglio di me, direttore. Da tempo Hiroto era diventato molto distaccato con tutti. Certo, non immaginavo che si trovasse così male al punto da voler abbandonare la nostra agenzia.”
“Ma diciamo la verità. Hiroto non è più lui da diversi anni.” intervenne Noel. “Il direttore ha tollerato fin troppo i suoi comportamenti irrispettosi.”
“Forse avremmo dovuto fare qualcosa per aiutarlo.” disse Kobeni.
“E chi ne aveva il tempo? Tra gli impegni di lavoro e quelli di famiglia non c'è mai occasione per parlare tra di noi o anche solo di pensare cosa gli passasse per la testa.” provò a spiegare Hikaru.
“Già. La colpa è di Hiroto che non si è voluto fare aiutare da nessuno.” rincarò la dose Kumoi.
“Eppure negli ultimi tempi sembrava che stesse tornando quello di prima. Lo vedevo di buon umore e so che dava spesso una mano a Shizuka con la danza quando io o Iguchi non eravamo presenti.” aggiunse Seiji. “Tu cosa ne pensi, Kilari?”
L’ex idol rimase in silenzio. Ovviamente sapeva quello che era successo ed era molto tentata dal raccontarlo a tutti. In fondo Hiroto se lo meritava, per essersi preso gioco dei suoi sentimenti e per il suo coinvolgimento nei piani dell’agenzia Higashiyama di voler rovinare Shizuka. Ma Kilari non era cattiva come loro e la vendetta non faceva parte del suo carattere. Hiroto doveva solo stare lontano da lei e da Shizuka ed era ciò che aveva appena fatto, rassegnando le dimissioni dall’agenzia Muranishi.
“Kilari? Ci sei?” la chiamò Seiji.
“Eh? Sì, scusate. Purtroppo non so cosa dirvi. Sono mancata per quindici anni e ho perso tanti eventi della sua vita. Mi spiace che se ne sia andato così. Ho provato a parlargli da quando sono tornata, ma non è servito a nulla. Purtroppo non è più quel ragazzo premuroso che mi aiutava ogni volta che mi trovavo in difficoltà.” mentì lei.
“In effetti Kilari non ha tutti i torti.” commentò Muranishi.
“Mi dispiace non esservi stata utile.” si scusò Kilari.
“Non hai niente di cui scusarti, Kilari.” la rassicurò Seiji. “La colpa è anche mia, che non gli sono stato accanto abbastanza. Sono stato così occupato in questo periodo ad insegnare qualche mossa di danza a Iguchi e Shizuka e a prendermi cura di Erina, che ho ignorato quello che stava succedendo al mio migliore amico, che credo di aver perso per sempre.”
“Seiji....”
“Pazienza, la vita va avanti. Adesso tornate tutti al lavoro e smettiamo una volta per tutte di parlare di Hiroto. So che sarà difficile, perché è una persona che ha lavorato con noi per tanti anni, ma ha preso una decisione importante e non potrà più tornare indietro.” concluse la signora Kumoi.
“D'accordo.” esclamarono tutti i presenti, prima che ognuno tornasse ai propri impegni.
“Seiji, mi dispiace molto, anche se lo detestavo.” disse Iguchi.
“Su con la vita, Iguchi. Alla fine non è morto. Non mancherà sicuramente l’occasione di rivederlo.” replicò il biondo.
“Kilari mi sembra strana. D'accordo che è strana di suo, ma il suo sguardo mi dà la sensazione che sappia qualcosa più degli altri.” pensò Shizuka, osservando la sua agente.
Improvvisamente Kilari si voltò verso di lei, prendendola di sorpresa, come se in qualche modo le avesse letto la mente. “Bene, Shizuka. Oggi hai un servizio fotografico nella sede di Higashi TV e un programma alla radio.”
“E’ la terza volta che me lo ripeti. Guarda che non me lo sono dimenticata.”
“D'accordo. Sai, quand'avevo la tua età, mi scordavo spesso dei miei impegni e ogni volta la signora Kumoi pensava a mettermi in riga.”
“Kilari! Shizuka!” le chiamò intanto Kaori.
“Ciao, mamma. Stai iniziando a lavorare?” chiese Shizuka.
“Proprio così. Oggi è il mio primo giorno. Spero che vada tutto bene.” rispose sua madre.
“Non ti preoccupare, Kaori. Andrà tutto a meraviglia, e per qualsiasi problema, rivolgiti pure al direttore.” la rassicurò Kilari.
“Non sarà necessario. E’ un lavoro semplice e mi sta piacendo.”
“Scusaci, mamma, ma io e Kilari dobbiamo andare. Gli impegni ci chiamano.” disse Shizuka.
“Okay, tesoro. Buon lavoro. Ci vediamo stasera.” la salutò sua madre.
 
Mentre Kilari e Shizuka erano in macchina....
“Kilari, posso chiederti una cosa?” domandò Shizuka.
“Sì. Dimmi pure.” rispose lei.
“Sai cos'è successo a Hiroto?” chiese la ragazza.
“Hmm? Non ne ho idea.” mentì Kilari, non in vena di dare spiegazioni.
“Sei sicura?”                                              
“Cosa ti fa pensare che io sappia qualcosa?”
“Beh... dicevi che eri molto amica degli Ships.”
“Sì, una volta. Ma ora lo sono rimasta solo con Seiji.”
“Eppure credevo che andassi d'accordo con tutti e due. Inoltre, quando abbiamo incrociato Hiroto in agenzia, l’ho visto guardarti come se fosse dispiaciuto.”
“La sua decisione dev’essere stata molto sofferta. E’ normale che si senta così, dopo tutti gli anni trascorsi all'agenzia Muranishi. Ma i rapporti col direttore e con tutti gli altri si erano deteriorati, quindi, prima che la situazione peggiorasse ulteriormente, ha preferito andarsene.”
“Eppure con noi è sempre stato gentile. Ti ricordi quando siamo andati insieme al parco vicino l’agenzia? Oppure quando abbiamo cenato a casa tua?”
“Adesso basta parlare di Hiroto. Dobbiamo dimenticarlo, come ha chiesto la signora Kumoi.”
“Ma non possiamo abbandonarlo così. E’ un nostro amico.”
“Non è un amico. Punto e basta. E ora preparati per il servizio fotografico. Stiamo per arrivare.”
Shizuka rimase in silenzio, continuando però a fissare Kilari in modo sospetto. Quella ragazza era molto sveglia e aveva capito da subito che c’era qualcosa di strano in tutta la vicenda. Ormai era inutile nasconderle la verità.
“Aaahh!” sospirò Kilari. “Se ti racconto tutto, mi prometti che t'impegnerai e che non racconterai niente a nessuno?”
“Promesso.” rispose Shizuka.
“Neanche a Iguchi o a tua madre.”
“Ti ho detto che non lo dirò a nessuno. Smettila di trattarmi come una bambina.”
“D’accordo. Immagino che ti starai chiedendo tutt'ora come abbia fatto Midori a cantare la tua canzone al concorso, presentandosi con quello che sarebbe dovuto essere il tuo vestito.”
“Sì.”
“La risposta è semplice. Hiroto ha rubato il testo dallo studio di Kama e il progetto del tuo vestito, consegnandoli a Fubuki e quindi alla signora Higashiyama.”
“No, non può essere.”
“Invece è così. L'ho scoperto ieri sera, quando sono passata in agenzia. L'ho beccato mentre parlava con Fubuki. Ha fatto finta di essere nostro amico per rubare informazioni su di te e consegnarle alla signora Higashiyama.”
“Quindi per questo ieri te ne sei andata. Non avevi ricevuto nessuna chiamata di lavoro.”
“Scusa se ti ho mentito, ma non volevo rovinarti la festa.”
La ragazza rimase in silenzio, incredula dopo quello che le aveva raccontato la sua agente. Aveva molta stima di Hiroto e non riusciva a credere che avesse finto per tutto il tempo e che fosse diventato una spia dell’agenzia Higashiyama.
“Ho parlato con lui e gli ho minacciato di raccontare a tutti la verità se non se ne fosse andato via.” proseguì ancora Kilari.
“Non ci posso credere. Ma perché ha fatto questo?” chiese la ragazza.
“Non lo so.” rispose la donna. “Hiroto mi ha aiutata molto fin dal mio ingresso nel mondo dello spettacolo, ma è cambiato in questi anni, specialmente da quando si è messo con Fubuki. Mi ha delusa, ma la cosa che mi ha fatto più male è stata quella di usarmi per rovinare la tua carriera.”
“Per caso...l'amavi?”
“Ehi, mi stai facendo il terzo grado? Ho già parlato abbastanza. Meno male, siamo arrivate. Adesso al lavoro.”
“Uffa!”
Kilari e Shizuka si diressero all’ingresso della sede di Higashi TV, dove furono accolte da un membro dello staff che le condusse dal fotografo.
“Ben arrivata, Shizuka.” la salutò il fotografo.
“Buongiorno.” fece altrettanto la ragazza.
“Hmm? E lei sarebbe?” chiese l’uomo, rivolgendosi a Kilari.
“Mi chiamo Kirako Tsukiyama e sono l'agente di Shizuka.” si presentò l’ex idol.
“Molto lieto. Shizuka, puoi salire sul palco.” disse l’uomo.
“Ugh!” mugugnò Kilari all’improvviso, mettendosi la mano in bocca e cominciando a respirare con affanno. “Scusi...c'è un bagno?”
“Ce n'è uno alla sua destra.” rispose il fotografo.
“Kila...ehm, signorina Tsukiyama, si sente bene?” domandò Shizuka, che si era accorta del malore di Kilari.
“Non è nulla. Mettiti al lavoro.” mentì lei.
Non appena si allontanò dagli sguardi di Shizuka, del fotografo e dei suoi assistenti, Kilari corse in fretta e furia verso il bagno, e una volta entrata nella toilette si piegò in ginocchio e vomitò.
“E’ la quinta volta che vomito in questi giorni. Che cos'ho? Forse sto lavorando troppo.”

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Capitolo 24
*** Incinta ***


L'indomani, a casa Takeda....
“Shizuka, sbrigati! Dobbiamo andare!” la chiamò Kilari.
“Arrivo!” replicò la ragazza, che si stava cambiando.
“Sicura che non vuoi prendere nulla, Kilari?” domandò Kaori.
“Ti ringrazio, Kaori, ma non ho molto appetito.” rispose l’ex idol.
“Mi dispiace che tu stia aspettando. Ogni volta mia figlia ci mette tre ore per prepararsi. E’ proprio un'irresponsabile.” si lamentò la madre di Shizuka.
“Non importa. Anch'io ero spesso indisciplinata come lei. Non sai quanto abbia fatto impazzire la mia ex agente, la signora Kumoi. A quell'età siamo tutti spensierati.” la rassicurò Kilari.
“Non me lo dire.”
“A proposito, Kaori, hai pensato alla nuova scuola per Shizuka?”
“Sì, e hai ragione. Sebbene mia figlia si impegni nello studio, le tante offerte di lavoro che ha ricevuto la costringono a fare troppe assenze. Quindi credo che una scuola per artisti sarebbe la soluzione migliore per lei.”
“So che potrebbe non essere piacevole cambiare ambiente, ma Shizuka è una brava ragazza e sono convinta che si troverà bene anche nella nuova scuola.”
“Ma figurati, non c’è nessun problema. Anche se mia figlia va d’accordo con tutti, non ha mai legato con qualcuno in particolare, a parte la prof di matematica e ovviamente tu, che sei la sua agente.”
“In effetti è strano che non abbia amiche della sua età.”
“Beh diciamo che Shizuka può risultare una tipa stramba per chi non la conosce bene.”
“Ti riferisci alla sua passione per il cibo?”
“Esatto. E soprattutto il non sapersi controllare ogni volta che mangia. Veniva spesso presa in giro per questo, anche se la cosa fortunatamente non è mai sfociata in episodi di bullismo.”
“Mi dispiace.”
“Però Shizuka mi rispondeva sempre che non aveva mai il tempo di uscire fuori e che le bastavo io. Se devo essere sincera, mi sento un po’ in colpa. Le ho sempre portato la testa con lo studio fin da piccola e lei trascorreva le giornate sui libri. Ha sempre fatto di tutto per non deludermi. Mi chiedo se non sia stata io la causa del suo isolamento. Sarà perché ero troppo giovane o perché lavoravo in quel pub malfamato, ma ricordo ancora gli sguardi di disprezzo delle altre madri durante le riunioni o quando accompagnavo mia figlia a scuola. Non immagino cosa avranno raccontato di Shizuka ai propri figli, ma di certo non saranno state parole carine.”
“Kaori, hai cresciuto tua figlia da sola. È normale che un genitore possa fare degli errori, soprattutto se si è giovani e soli, com’è accaduto nel tuo caso, ma di una cosa sono sicura. Hai sempre agito per il suo bene e questo Shizuka lo sa. Tua figlia è una tipa molto sveglia e diventando la sua agente ho imparato a conoscerla meglio. Credo che abbia capito fin da piccola che avevi bisogno di aiuto e per questo ha voluto fare la sua parte, soprattutto per quel che riguarda lo studio.”
“Già. E’ sempre stata una bimba docile e tranquilla e non mi ha mai dato più problemi del dovuto. A parte quando ha cominciato a perdere la testa per Iguchi, ma per fortuna sei arrivata tu, Kilari. Non potrò ringraziarti abbastanza per tutto quello che hai fatto per mia figlia.”
“Ma figurati. Shizuka è una brava ragazza e merita il meglio.”
Mentre parlavano, Kilari si mise nuovamente la mano in bocca com’era accaduto ieri.
“Kilari, ti senti bene?” domandò Kaori.
“Scusa, Kaori...devo andare in bagno!” balbettò lei, prima di correre verso il gabinetto, mettendosi di nuovo a vomitare e a respirare con affanno.
“Kilari....” mormorò preoccupata l’altra donna. “Conosco molto bene questa sensazione. E’ la stessa che provai quando fui incinta di Shizuka.”
“No… non può essere!” negò Kilari.
“Ascolta, non m'interessa sapere chi è il padre, ma tu hai bisogno di farti visitare da un medico.”
“Non sono incinta!”
“Anch'io all'inizio dicevo così, ma poi è andata diversamente.”
“Kilari! Sono pronta!” la chiamò Shizuka, che la stava aspettando all’uscita.
“Arrivo!” rispose la sua agente, che sembrava essersi ripresa.
“Dammi retta. Fatti visitare, prima che ti venga qualche malore più serio durante il lavoro. Te lo chiedo come madre preoccupata per la propria figlia, non come amica impicciona.” l’avvisò Kaori.
Kilari rimase in silenzio e se ne andò via con Shizuka, senza smettere di pensare alle parole di Kaori. Alla fine la donna non aveva tutti i torti, se si fosse sentita male mentre era in macchina sarebbero stati guai per lei e per la stessa Shizuka, memore anche del terribile incidente che aveva messo fine alla sua carriera di idol. A quel punto le venne la curiosità di scoprire se era vero ciò che sospettava Kaori, quindi con una scusa lasciò Shizuka all'agenzia, passò in farmacia e comprò un test di gravidanza. Successivamente tornò a casa per scoprire l’esito, senza fare più ritorno in agenzia.
 
Shizuka trascorse la giornata a esercitarsi in vista del suo concerto, in programma tra meno di una settimana. Kilari non si era più fatta vedere ed era molto strano, visto che non mancava mai alle sue esercitazioni. Le aveva detto che doveva passare in un posto ma non era più tornata in agenzia. Proseguì comunque le sue prove e nel tardo pomeriggio passò all’ufficio del direttore, sperando in sue notizie, ma…
“Cosa? Pensavo che fosse qui in agenzia.” disse Shizuka.
“Mi dispiace, Shizuka, ma non vedo Kilari da stamattina.” spiegò Muranishi.
“Hmph! La solita irresponsabile. Chissà dove si sarà cacciata. Non vorrei che sia scappata in America senza avvisarci.” ipotizzò la signora Kumoi.
“La smetta di dire queste cose! Kilari non mi abbandonerà mai!” la difese Shizuka.
“Si vede che non la conosci bene, ragazzina. L’ha già fatto una volta e non mi sorprenderei se la cosa si ripetesse. In fondo è tornata in Giappone per gli affari del suo ristorante, non certo perché sentiva la nostra mancanza. Magari avrà già finito il suo lavoro e se ne sarà tornata a New York.” continuò ancora la donna.
“Non è vero!” protestò timidamente la ragazza, quasi in lacrime.
“E allora perché non si trova qui? È la tua agente e in quanto tale ha il dovere di essere sempre a tua disposizione 24 ore su 24. Invece continua a comportarsi in modo irresponsabile e a tradire la fiducia di chi la circonda, come ha fatto quindici anni fa.”
“Adesso ne ho abbastanza!!!!” sbottò improvvisamente Muranishi, spaventando la signora Kumoi. Era la prima volta che suo marito le alzava la voce, non l’aveva mai fatto da quando si conoscevano, anzi accadeva il contrario, con lui che veniva sempre sottomesso dal carattere rigido di lei. Ma Muranishi si era stufato dell’atteggiamento ostile della moglie nei confronti di Kilari e l’impressione è che non avrebbe più tollerato altre cattiverie da parte sua. Dopo essersi calmato, il direttore si rivolse all’altra presente. “Shizuka, ti accompagno io a casa. Più tardi proverò a contattare Kilari. Aspettami all’uscita che ti raggiungo.”
“Va bene.” annuì la ragazza, lasciando l’ufficio.
“Kasumi, è tempo che la pianti una volta per tutte con il tuo stupido rancore nei confronti di Kilari. Che ti piaccia o meno, lei ha fatto e farà per sempre parte di questa agenzia.” concluse Muranishi, prima di andarsene con Shizuka, lasciando la moglie in ufficio a farsi un esame di coscienza.
 
Appena la mora giunse a casa....
“Ciao, mamma.” la salutò lei.
“Bentornata a casa, Shizuka. Com'è andata la giornata?” chiese Kaori.
“Come al solito.” rispose Shizuka, non molto convinta.
“Mi sembri pensierosa. C’è qualcosa che non va?”
“Kilari oggi si è comportata in modo strano.”
“In che senso?”
“Non lo so. Diceva di avere un impegno urgente da sbrigare, ma non è più tornata. Infatti stavolta è stato il direttore a lasciarmi a casa.”
“Avrà seguito il mio consiglio. Immagino come starà a quest'ora.” pensò Kaori, che era l’unica a sapere cos’era accaduto a Kilari.
“Mamma, tu sai qualcosa?” domandò Shizuka.
“Ehm...io? No. Sono stata tutto il giorno a casa e non ho incontrato Kilari.” mentì lei.
“Guarda che stamattina vi ho sentite chiacchierare mentre mi preparavo, anche se non so cosa vi siate dette. Per caso mi stai nascondendo qualcosa? La signora Kumoi diceva che se n’è tornata in America e questo non mi fa stare tranquilla.”
“Assolutamente no, tesoro. Kilari non è andata da nessuna parte. La verità è che non stava molto bene. Era corsa in bagno e aveva vomitato, così le ho suggerito di farsi visitare da un medico. E credo che abbia seguito il mio consiglio.”
“Kilari… stava male?”
“Ma non ti preoccupare, sono certa che non si tratti di nulla di grave. Sai, Kilari non ha mai il tempo di rilassarsi, tra il lavoro di agente e quello del ristorante. Magari con un po' di riposo tornerà di nuovo in forma.”
“Tu dici?”
“Fidati. Non appena starà meglio, tornerà di nuovo in agenzia. E poi dovresti conoscerla, non se ne andrebbe mai senza fartelo sapere. Quindi abbi fiducia in lei e non dar peso a quello che dice la signora Kumoi.”
“Hai ragione, mamma.”
“Sai, mi sorprende che potremo cenare insieme più spesso. Non accadeva quasi mai, prima che lavorassi per l'agenzia Muranishi. Ma adesso che ne diresti di mettere qualcosa sotto i denti? Per festeggiare il mio nuovo lavoro, ti ho preparato tutti i tuoi piatti preferiti.”
“Wow!!!! Ho l'acquolina in bocca!!!” esclamò di gioia Shizuka, dimenticando almeno per il momento quello che era successo alla sua agente.
                                                                     
Nel frattempo, a casa Tsukishima…
“Kilari, che hai?” domandarono Miku e Sayaka, che erano passate da lei per una visita.
La donna non rispose e scoppiò a piangere, con le amiche che si guardavano in modo interrogativo, non avendo ancora idea di cosa fosse successo. Subito dopo, Sayaka preparò un tè a Kilari, mentre Miku si sedette con lei, cercando di rincuorarla.
“Ti senti meglio?” domandò Sayaka.
“Sì.” annuì Kilari.
“Adesso raccontaci cos'è successo.”
Kilari prese il suo test di gravidanza e lo mostrò all’amica. “Sono incinta.”
“Cosa???? Incinta????” domandarono incredule le sue amiche.
“Scusa, ma con chi stai?” chiese a sua volta Miku.
“Con nessuno.” rispose l’ex idol.
“Che razza di risposta sarebbe questa? I figli non nascono da soli. Perché non c'hai detto che sei fidanzata?” la richiamò Sayaka.
“Perché non lo sono.” spiegò Kilari. “È  cominciato tutto il giorno in cui ho portato Shizuka all'agenzia Muranishi. Dopo che sono tornata a casa, è venuto a trovarmi Hiroto… e siamo andati a letto.”
“Che cosa???? Tu...e Hiroto?” domandò sorpresa Sayaka.
“Ma stai parlando proprio di Hiroto Kazama degli Ships?” fece a sua volta Miku.
“Non conosco nessun altro Hiroto.” replicò Kilari.
“Sicura di non essere stata con altri uomini?”chiese l’altra amica.
“Per chi mi hai presa? Con Hiroto è stata la mia prima volta.” rispose l’ex idol.
“La tua prima volta????” esclamarono incredule entrambe le donne.
“Però è strano. Io credevo che amasse Fubuki. Tra l’altro ho sentito che in questi giorni dovrebbero sposarsi.” commentò Sayaka.
“Probabilmente dev'essere una sceneggiata per ottenere più visibilità, ma la verità è che Hiroto ama Kilari.” ipotizzò Miku.
“Non è vero. Non mi ama per niente.” la smentì Kilari.
“Ti ha costretta con la forza?” domandò Sayaka.                 
“No. L'avevo lasciato fare, perché credevo che mi avesse cercata per stare con me e lasciare Fubuki. Voi non lo sapete, ma sono sempre rimasta innamorata di lui, anche dopo che mi sono trasferita a New York. Per questo motivo non mi sono sposata, né ho frequentato altri uomini.” spiegò l'ex idol. “Sono ridicola, non è vero?”
“Kilari…” mormorarono dispiaciute entrambe. Si erano sempre chieste com'era possibile che una bella donna come Kilari non sia mai stata fidanzata e soprattutto come avesse fatto a restare innamorata di una persona che non vedeva da ben quindici anni, un uomo che non solo le aveva spezzato il cuore, ma l'aveva appena cacciata in un grosso guaio.
“Da quel momento è cominciata la nostra storia, che avevamo deciso di tenere nascosta a tutti. Credevo che mi amasse e invece alla fine sono stata il suo giocattolo. Mi ha usata per i suoi interessi e per quelli dell'agenzia di Fubuki.” aggiunse Kilari.
“Quanto odio gli uomini. Sempre pronti a tutto pur di divertirsi alle nostre spalle.” si lamentò Sayaka.
“E ora cos'hai intenzione di fare? Glielo dirai?” chiese Miku.
“Tanto non servirebbe a niente. Hiroto potrebbe prendere questa storia come una minaccia per il suo futuro matrimonio. E se i paparazzi scoprissero la notizia, potrebbe scoppiare un putiferio che danneggerebbe tutti. Di quell’idiota di Hiroto non me ne frega niente, ma potrebbero infastidire Kilari e nelle sue condizioni è meglio che stiano alla larga da lei.” rispose Sayaka.
“E’ vero, ma deve prendersi le sue responsabilità. Non può lasciare Kilari da sola. Un bambino ha bisogno di entrambi i genitori.”
“Ti sei dimenticata che tra qualche giorno si sposerà con Fubuki? E lui ha fatto capire chiaramente a Kilari che non ha intenzione di cambiare idea.”
“Deve saperlo.” decise Kilari.
“Cosa?” domandarono le sue amiche.
“L'hai detto tu, Sayaka. I bambini non nascono da soli. E anche se tra me e Hiroto è finita, è giusto che lui sappia tutto, perché il bambino è anche suo.”
“Ne sei proprio sicura?” chiese Miku.
“Sì. Devo vederlo e affrontarlo faccia a faccia. Domani mattina passerò nella sua nuova agenzia e gli parlerò.” rispose Kilari.
“Quindi… questo significa che terrai il bambino?” chiese Sayaka.
Kilari rimase in silenzio e pensò alle parole di Kaori.
 
Inizio Flashback
“Volevano che abortissi, ma sentivo mia figlia crescere dentro di me e non ho voluto dar retta al loro ordine, anche a costo che me ne sarei dovuta occupare da sola.”
Fine Flashback
 
“Kilari?” la chiamò Sayaka.
“Sì, Sayaka. Voglio questo bambino con tutta me stessa, non importa quello che accadrà.” rispose Kilari
“Capisco. Beh a questo punto, tanti auguri. Spero che Hiroto la pensi come te e ti dia quantomeno tutto l’appoggio necessario.”
“Grazie, ragazze.”
“Kilari, io e Sayaka sappiamo quello che si passa durante la gravidanza. La cosa migliore per il momento è prenderti un paio di giorni di pausa dal lavoro.” consigliò Miku.
“Noi saremo a tua disposizione per qualunque cosa tu abbia bisogno. Nel frattempo parlane anche con tuo padre.” aggiunse Sayaka.
“E’ meglio di no. Non so come potrebbe reagire se sapesse che sono finita incinta in questo modo, specialmente dopo quello che gli è successo.” rispose Kilari.
“Fai come vuoi. Però adesso vai a dormire.” disse Sayaka.
“Chiamaci se non ti senti bene. E per quanto riguarda Shizuka, le dirò che hai un'influenza.” la rassicurò Miku.
“Vi ringrazio. A quest'ora sarà in pensiero per me. Sono sparita senza dirle nulla.” disse Kilari.
“Buonanotte Kilari.” la salutarono le sue amiche.
“Buonanotte, ragazze. Grazie di tutto.” fece altrettanto lei, prima di andarsene a letto.

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Capitolo 25
*** Un duro confronto ***


L’indomani mattina, come programmato, Kilari si diresse all’agenzia Higashiyama, con l'intenzione di parlare con colui che di fatto è il padre del bambino. Nelle condizioni in cui si trovava, avrebbe preferito starsene tranquilla in casa piuttosto che cercare Hiroto, ormai lo odiava per quello che aveva fatto a lei e a Shizuka, ma allo stesso tempo aveva il diritto di sapere dell'esistenza di questo bambino. Mentre era per strada, ricevette una telefonata .
“Pronto?” rispose Kilari.
“Ciao, Kilari. Come stai?” chiese Shizuka.
“Ciao Shizuka. Non c’è male, grazie. Perdonami se sono sparita senza dirti nulla.”
“Non importa. Mia madre mi ha detto che non ti sei sentita bene.”
“Già. E’ un'influenza, ma nulla di grave.”
“Ma quando tornerai? Il direttore si sta occupando di me, ma non potrà farlo ancora a lungo.”
“Spero il prima possibile. Tu però non ti preoccupare. Lavora come hai sempre fatto e mi raccomando, non dimenticarti di studiare, altrimenti tua madre si arrabbierà.”
“Kilari, te l'ho già detto una volta e te lo ripeterò ancora. Tu non sei solo la mia agente. Sei come una sorella per me e se hai dei problemi....”
“Lo so, lo so. Sei pronta ad aiutarmi. E lo apprezzo molto, Shizuka. Ne sono davvero felice. Ma stai tranquilla. Va tutto bene.”
“Come vuoi. Riprenditi presto. Ciao.” riattaccò la ragazza.
“Una sorella eh?” pensò Kilari, che nel frattempo era giunta all'agenzia Higashiyama. Non sapeva dove si trovava Hiroto, né aveva voglia di cercarlo in tutto l’edificio, quindi scelse di passare prima nell’ufficio della signora Higashiyama.
“Che ci fai qui? Non puoi entrare nell’ufficio della direttrice senza appuntamento.” la richiamò Kitagawa appena la vide. Kilari però ignorò l’uomo e proseguì per la sua strada. “Ehi, fermati!” la bloccò lui, afferrandole il braccio.       
“Mi lasci andare, signor Kitagawa!” protestò l’ex idol.
“Che sta succedendo?” domandò la direttrice Higashiyama appena sentì il casino.
“Mi perdoni, signora. Kilari Tsukishima è entrata senza permesso nel suo ufficio.” spiegò il suo segretario.
“Falla entrare.” ordinò la donna.
“Cosa? Ma signora…” provò a obiettare Kitagawa.
“Me ne occupo io, Kitagawa. Vai pure.” lo rassicurò la direttrice.
“Come desidera.” disse l'uomo, prima di ritirarsi, lasciando sole le due donne. 
“Ne è passato di tempo dall'ultima volta che ci siamo incontrate, cara Kilari. O preferisci che ti chiami Kirako Tsukiyama?” domandò quella più anziana. Kilari però non rispose e continuò a guardar male la direttrice. L’ex idol era infuriata con lei, non solo per non aver mai smesso di mettere i bastoni tra le ruote ai suoi amici e a Shizuka, ma soprattutto per aver usato Hiroto per i suoi sporchi interessi. “Cosa c'è? Per caso il tuo gatto ti ha mangiato la lingua?”
“Non la credevo capace di battute così tristi, signora Higashiyama, ma farò finta di non aver sentito.” rispose Kilari. “Adesso mi dica dov’è Hiroto, che dovrei parlare in privato con lui.”
“Che t'importa? Non avevi detto che non volevi vederlo mai più?”
“Non sono affari suoi.”
“Che atteggiamento scontroso. Fubuki aveva ragione. I quindici anni di assenza dal mondo dello spettacolo ti hanno cambiata in maniera radicale. Forse per questo ti sei ridotta a fare la badante per una ragazzina dilettante.”
“Non sia ridicola. Lei lavora nel mondo dello spettacolo da prima che arrivassi io ed è in grado di riconoscere chi ha del talento e chi no. Se avesse considerato Shizuka una dilettante, non avrebbe mai chiesto a Hiroto di rubarle la sua canzone e di copiare il suo vestito.”
“Non so di cosa tu stia parlando.”
“Non faccia la finta tonta, signora Higashiyama. Io la conosco molto bene. Perché infastidisce l'agenzia Muranishi? Per semplice spirito di concorrenza o perché non riesce ancora ad accettare che il direttore abbia sposato la signora Kumoi, invece che lei?”
“Come osi rivolgerti a me con questa confidenza???? Tu non sai nulla della mia vita privata!!!!” sbottò improvvisamente la donna, a dimostrazione che Kilari aveva fatto centro.
“Può darsi, ma io e il signor Kama sappiamo quanto basta per far beccare a Midori e alla sua agenzia una denuncia per furto e non credo che lei voglia rovinare la carriera della sua idol di punta. Per quanto lei possa essere ricca e potente, sa benissimo che se circolassero notizie come queste, la credibilità di un’artista verrebbe intaccata seriamente.” la minacciò Kilari.
“Non dire sciocchezze! Non avete nessuna prova per accusarmi!”
“E qui che si sbaglia. Forse lei non lo saprà, ma il signor Kama è una persona molto gelosa dei propri lavori e all’interno del suo studio ha piazzato una telecamera. Si da il caso che lui abbia in possesso la registrazione del momento in cui Hiroto ha copiato il testo della sua canzone. E guarda caso, dopo aver rassegnato le sue dimissioni, è passato immediatamente alla sua agenzia. Il signor Kama ovviamente non ha creduto a tutte queste coincidenze e ha intenzione di denunciarvi, ma io l’ho convinto a lasciar perdere, per il momento. Nonostante il suo caratterino da first lady, Midori è pur sempre una ragazzina ingenua che ha la sfortuna di avere dei pessimi consiglieri come Fubuki e come lei, signora Higashiyama. Per questo ci terrei molto che non venga coinvolta in uno scandalo del genere.”
“Grrrrrrrrrr!!!!”
“Quindi glielo chiedo per l'ultima volta. Dov'è Hiroto?”
“E’ nella sala prove. Si sta esercitando in vista di uno show. Farà presto il suo debutto sotto la mia agenzia.”
“Bene.” rispose Kilari voltandole le spalle, prima di fermarsi. “Ah, dimenticavo. Se proverà ancora a infastidire Shizuka o qualche altro artista dell'agenzia Muranishi, le assicuro che la prossima volta che c'incontreremo non mi limiterò a cercare una soluzione per risolvere tutto, ma metterò nei guai lei e i suoi artisti. Così capirà cosa si prova a rovinare il lavoro degli altri.”
“Osi minacciarmi? Sei solo una miserabile idol fallita che vale meno di zero! Non hai alcun potere su di me!”
“Questo sarà da vedere. Io l'ho avvisata. Arrivederci.”
“Che caratteraccio. Non è più la Kilari di una volta. È diventata un'altra persona.” pensò la direttrice, mentre la vide andar via.
 
Quando Kilari giunse nella sala prove dell’agenzia Higashiyama, trovò Hiroto che stava ballando. Infastidita dal volume alto della musica, e soprattutto dalla presenza dell'uomo che l'aveva ingannata fino a metterla incinta, prese il telecomando e spense lo stereo.
“Ma cosa...tu?” domandò sorpreso Hiroto non appena si accorse della presenza di Kilari.
“Vedo che ti stai impegnando come se non fosse accaduto nulla.” replicò lei, continuando a fissarlo male.
“Questo lo credi tu. Che vuoi da me adesso? Non dicevi che dovevo stare alla larga da te?”
“Perché volevi rovinare Shizuka?”
“Non ricominciare con la storia che sono il burattino di Fubuki e della signora Higashiyama.”
“Ma è la verità. Altrimenti non saresti mai arrivato fino a quel punto. Hai perso completamente il controllo, Hiroto. E io ci sto male, perché è anche colpa mia se sei diventato così.”
“Già, hai ragione. E’ colpa tua. Ho trascorso quindici anni della mia vita cercando in tutti i modi di dimenticarti, senza mai riuscirci. E proprio quando stavo per farcela, spunti all'improvviso e stravolgi la mia vita. Tu lo sapevi molto bene, ma nonostante questo, mi hai costretto a lasciare l'agenzia Muranishi.”
“Non potevo permetterti di fare da spia alla signora Higashiyama.”
“Ti ripeto che non sapevo che lei aveva intenzione di far cantare la canzone di Shizuka a Midori.”
“Non ti credo. Da quando sono tornata, non hai fatto altro che riempirmi la testa di bugie.”
“Se sei venuta per farmi la morale, te ne puoi anche andare.”
“Sono incinta.”
“Cosa?” domandò Hiroto, che sembrava non aver sentito bene. “I-incinta? Che significa?”
“Significa che tu sei il padre.” svelò Kilari.
“E’ impossibile! Chi mi garantisce che non te ne sei andata a letto con altri uomini dopo che ti ho scaricata?”
“No, Hiroto. Perché io non sono come te. Ho amato solo una persona. Possiamo fare anche il test del DNA se non mi credi. Non ho nulla da nascondere.”
“Senti, non possiamo tenere un bambino. Io sto per sposarmi con Fubuki fra tre giorni e non ti permetterò di rovinarmi il matrimonio.”
“Sei davvero sicuro di amarla?”
“Sì, la amo, e anche lei ama me. Quindi lasciaci in pace.”
Kilari rimase in silenzio, delusa dalla reazione di Hiroto. Sperava che questo bambino che portava in grembo l’avrebbe fatto tornare sui suoi passi o che avrebbe quantomeno accettato di fare il padre, ma non era cambiato nulla.
“D'accordo. Dimmi quanto vuoi per dimenticare questa storia del bambino. Pagherò tutte le spese necessarie per l'aborto. Ti bastano questi?” chiese Hiroto, tirando fuori un assegno. Kilari rimase senza parole. Quello non poteva essere Hiroto. Non poteva aver detto una cosa del genere. Credeva veramente che avrebbe rinunciato al bambino per dei miseri soldi?  Appena vide l’assegno, Kilari lo prese e lo strappò, fissando Hiroto con odio.
“Sei un mostro, Hiroto. Mi fai schifo. Non voglio i tuoi soldi. Sposati pure con Fubuki. In fondo siete fatti l'uno per l'altra. Siete due bugiardi ipocriti che ingannano il prossimo per i vostri sporchi interessi.” lo insultò lei, lasciando il moro senza parole. “Spero solo che tu possa essere felice con lei, sempre se una vita piena di inganni la consideri felicità.” concluse Kilari prima di correre via in lacrime dall'agenzia Higashiyama.  Ancora una volta Hiroto l'aveva ferita profondamente e questa era la conferma che si sarebbe dovuta occupare del bambino da sola. 

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Capitolo 26
*** Chiarimenti ***


Dopo la discussione con Hiroto, Kilari vagò in giro senza meta fino a trovarsi casualmente nel parco vicino l'agenzia Muranishi. Rendendosi conto del luogo in cui era finita, si sedette su una panchina e scoppiò a piangere.
“Signora, perché piangi?” domandò incuriosito un bambino dai capelli blu con gli occhiali che si era avvicinato a lei.
“Eh?” balbettò lei, in lacrime.
“Qualcuno ti ha fatto male?” chiese ancora lui.
“Kotaro! Quante volte ti ho detto di non parlare con gli sconosciuti?” lo richiamò una donna dalla voce familiare.
“Ma mamma, quella signora è triste, sta piangendo.” rispose il figlio, indicando Kilari.
“Cosa? Kilari? Che ci fai qui?” chiese la signora Kumoi, che non si aspettava di incontrarla fuori.
“Mi lasci in pace, signora Kumoi! Non ho voglia di ascoltare le sue prediche!” rispose malamente Kilari.
La moglie di Muranishi capì che non era il caso di tormentarla e si sedette accanto a Kilari. “Ci penso io, Kotaro. Vai a giocare con i tuoi amichetti.”
“Okay, mamma.” obbedì il bambino, lasciando la madre in compagnia di Kilari, che non smetteva più di piangere e a quel punto, la signora Kumoi la consolò con un abbraccio. Kilari rimase sorpresa dal suo gesto, perché la sua ex agente non aveva mai avuto manifestazioni di affetto nei suoi confronti, specialmente dopo il suo ritorno in agenzia. Ma dopo la brutta discussione con Hiroto, quel suo abbraccio era ciò di cui aveva bisogno.
“Quel bambino... è figlio suo e del direttore?” domandò Kilari.
“Già. Si chiama Kotaro e ha nove anni.” rispose la signora Kumoi.
“E’ così simpatico. Assomiglia molto a suo marito.”
“Perché ti sei assentata in questi giorni? E’ successo qualcosa di grave?”
“Io....aspetto un bambino, signora Kumoi.”
“Che cosa? Un bambino?”
“Sì.”
“E tu non lo vuoi?”
“No, lo voglio assolutamente. Però...”
“Però il tuo fidanzato non è d'accordo, non è così?”
“Non ho nessun fidanzato.”
“Ma ce l'avevi prima.”
“E’ durato per un breve periodo. Quello che credevo sarebbe stato l'inizio di una nuova vita per me, mentre in realtà è stata solo una misera illusione.”
“Chi è questa persona?”
“Lei lo conosce molto bene, signora Kumoi. E’ una persona che si è rovinata per colpa mia e in questo momento io sto pagando le conseguenze del suo cambiamento.”
“Non vorrai dirmi che...il padre è Hiroto?” domandò sorpresa Kumoi. Kilari non rispose, ma quel silenzio valeva molto più di un sì. “Santo cielo! Com'è possibile che sia accaduto? Credevo che avesse perso completamente la testa per Fubuki. Quindi...la causa del comportamento indisciplinato che ha tenuto in questi anni è stata la tua partenza. Era innamorato di te. Come ho fatto a non capirlo?”
“La cosa assurda è che anch'io lo amavo, ma a bloccare i nostri sentimenti era stata per lui la convinzione che mi piacesse Seiji e per me la paura di perdere la sua amicizia. Poi l'incidente e il mio trasferimento in America c’ha allontanati definitivamente. Quando quella notte venne a trovarmi a casa mia e facemmo l'amore, credevo che insieme avremmo costruito un futuro tutto nostro. Invece... si è divertito alle mie spalle. E quando l'ho incontrato per parlargli della mia gravidanza, mi ha offerto dei soldi perché rinunciassi....” non riuscì a terminare che scoppiò nuovamente in lacrime.
“Kilari…” mormorò Kumoi, sconvolta dal racconto della sua ex assistita. Non l’aveva mai vista piangere in quel modo. Hiroto si era comportato in modo squallido con lei, peggio di tutte le volte in cui si faceva beccare dai paparazzi ubriaco e in compagnia di altre donne.
E’ diventato un mostro per colpa mia.” continuò ancora Kilari.
“Coraggio, non piangere. Non è colpa tua.” provò a consolarla Kumoi. “Tu sei mancata a tutti, ma nessuno è arrivato a comportarsi come Hiroto. Certo, per gli altri eri un'amica mentre per lui qualcosa di più, ma sei stata importante per tutti. L'affetto che io, il direttore, Seiji e tutti gli altri abbiamo avuto per te non era assolutamente inferiore al suo amore. Ci siamo rimasti male per la tua partenza, io forse più di tutti, pensando agli sforzi che avevo fatto per aiutarti a diventare una stella e ti chiedo perdono, per non essere riuscita a capire il momento che stavi attraversando e per essere rimasta la solita donna insensibile fissata col lavoro.”
“Non è vero. Sono io che ho mollato. Potevo continuare dopo l'incidente, come aveva fatto Akane dopo che il suo sogno di diventare una ballerina si era spezzato per sempre, ma non ho trovato la forza.”
“Invece la colpa è nostra, Kilari. A causa delle nostre pressioni, hai visto l'agenzia e tutte le persone con cui hai lavorato, tra cui Hiroto, come un qualcosa di negativo. Contavamo sul fatto che avresti trovato la forza per continuare e che quello che ti era accaduto si sarebbe presto risolto come tutte le difficoltà che avevi affrontato in passato. Invece non avevamo tenuto conto che prima di essere una idol, eri una semplice ragazza, che in quel preciso istante stava attraversando uno dei periodi più brutti della propria vita e che aveva perso un amico fraterno come il povero Na-San. E io sono stata una stupida a non averlo capito. Per questo te ne sei andata a New York con tuo padre. Volevi chiudere per sempre col passato e ricominciare una nuova vita.”
Kilari si asciugò le lacrime e non disse nulla per qualche secondo, finchè…
“Ho deciso di andarmene.” decise lei.
“Cosa?” domandò la sua ex agente.
“Ormai ho concluso da un pezzo i contratti con i fornitori del ristorante di mio padre. Non ha più alcun senso per me stare in Giappone.” spiegò Kilari.
“Ascolta, Kilari. Non puoi abbandonare tutto per colpa di Hiroto.” obiettò Kumoi.
“Signora Kumoi, qui non si tratta di me o di Hiroto, ma del mio bambino. Voglio che cresca in un ambiente sano, lontano da quell'uomo falso ed egoista che è suo padre. Lei è madre da diversi anni e sa bene quanto sia importante per un bambino crescere con l'affetto di entrambi i genitori. Ma nel mio caso questo è impossibile, perché il padre non vuole il bambino che porto in grembo e quindi devo fare di tutto per proteggerlo.”
La donna rimase in silenzio delusa. Kilari voleva di nuovo scappare, come aveva già fatto quindici anni prima, ma in questo caso non si sentì di biasimarla. Aspettava un bambino e Hiroto l’aveva vigliaccamente abbandonata al suo destino. Kilari aveva bisogno di qualcuno che non la lasciasse sola, e lei sapeva bene che le uniche persone che potevano aiutarla erano i suoi familiari, che vivevano tutti a New York.
“Cerchi di capire la mia situazione.” insistette ancora Kilari.
“Dimmi come farai con Shizuka. Lei è molto legata a te, lo sai?” chiese la donna.
“Lo so. E vorrei chiederle un favore,signora Kumoi.”
“Vuoi che sia io la sua nuova agente?”
“Esatto. Il direttore finora non ne ha trovato uno disponibile, probabilmente a causa delle interferenze della signora Higashiyama, ma credo che lei sarebbe la persona perfetta per prendersi cura di Shizuka.”
“Beh...visto che vuoi andartene e io non posso farti cambiare idea, mi sa che non ho altra scelta. Lo farò con molto piacere.”
“La ringrazio di cuore, signora Kumoi.”
“Shizuka è una ragazza speciale. L'avevo notato fin dalla prima volta che l'ho vista. Possiede quella che noi chiamiamo l'aura dell'artista, la stessa che avevi tu alla sua età. Non volevo ammetterlo perché ero ancora arrabbiata con te, ma ora che abbiamo chiarito le nostre divergenze, è giusto che tu lo sappia.”
“Ah,un'altra cosa. Non racconti a suo marito o agli altri che sono incinta.”
“Che cosa? E perché?”
“Non voglio che qualcuno faccia pressioni a Hiroto per fargli cambiare idea. Deve riflettere da solo sul modo in cui si è comportato.”
“Kilari...ho un'altra domanda da farti. Sei sicura di non amarlo più?”
“Che importanza ha? Lui vuole sposare Fubuki. Me l'ha detto chiaramente.”
“D'accordo, ma provi ancora qualcosa per lui?”
“Io...non lo so. Hiroto è stato l'unico ragazzo che abbia amato in tutta la mia vita. Per quanto mi abbia fatto male, non riesco proprio a dimenticarlo e a far in modo che qualcun’altro possa prendere il suo posto nel mio cuore.”
“Sei così buona, Kilari...quando avresti intenzione di partire?”
“Non lo so. Il prima possibile, spero.”
“D'accordo. Ti accompagno in agenzia, così avvisi gli altri.”
 
Poco dopo, Kilari e la signora Kumoi giunsero all'agenzia Muranishi dove l’ex idol comunicò al direttore e a Seiji la sua decisione.
“Cosa? Vuoi tornare a New York?” domandò sorpreso Muranishi.
“Sì.” annuì Kilari, senza nascondere la propria delusione.
“Sigh! E io che mi stavo abituando alla tua presenza.” singhiozzò il direttore.
“Mi dispiace che l'abbiate saputo solo adesso, ma è una decisione che ho preso in questi giorni. Mio padre non sta molto bene, ha avuto un infarto di recente e non me la sento di lasciarlo solo. Ha bisogno del mio aiuto.” mentì lei, preferendo non raccontare al resto del gruppo della sua gravidanza.
“Non importa. Del resto l'avevi detto fin dall'inizio che eri tornata in Giappone per occuparti degli affari del ristorante. Però sei stata così tanto tempo con noi… ci mancherai, Kilari.”  disse Seiji, anche lui dispiaciuto.
“Mi mancherete anche voi. Però ho una buona notizia. La signora Kumoi ha accettato di fare da agente a Shizuka.”
“Che hai detto?” domandò incredula Shizuka da dietro la porta, attirando l’attenzione di tutti i presenti, compresa Kilari.

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Capitolo 27
*** Amarezza ***


“Shizuka…” mormorò Kilari, che non si era accorta della sua presenza, così come tutti gli altri.
“Te ne stai andando via?” chiese ancora la ragazza.
“Shizuka, tu sapevi che...” cercò di spiegare l’ex idol.
“Mi avevi promesso che non mi avresti mai abbandonata!” la interruppe Shizuka.
“Non è come credi. Io..” provò a smentire Kilari, che però non sapeva cosa dire in quel momento.
“Ti odio, Kilari!!!” gridò la mora, andandosene via.        
“Shizuka, aspetta!!!!” esclamò Kilari, che provò a fermarla ma inciampò a causa del suo vecchio problema alla gamba sinistra.
“Kilari!!!” gridarono tutti preoccupati.
Seiji, che si trovava accanto a lei, riuscì fortunatamente ad afferrarla poco prima che cadesse. “Stai bene?”
“Sì.” annuì Kilari.                                                                                                   
“Non fare sciocchezze, hai capito?” la richiamò la signora Kumoi, ancor più preoccupata degli altri, visto che era l’unica a conoscere il vero motivo per cui Kilari aveva deciso di andarsene.
“Mi dispiace. Mi dispiace davvero.” balbettò Kilari, che si sentiva mortificata in quel momento. Era consapevole che la reazione di Shizuka alla sua decisione di tornarsene in America non sarebbe stata composta, ma nelle sue condizioni non poteva fare altrimenti.
“Non ti preoccupare. Vado io a cercarla.” provò a rassicurarla Seiji.
“No,Seiji. Devo andarci io.”
“Ma....”
“Kilari, lascia perdere. Non sei in condizioni per correre dietro a quella ragazzina.” l’avvisò Kumoi.
“Invece sto benissimo e ora cerco Shizuka. Ho bisogno di parlarle.” affermò decisa Kilari, prima di lasciare l’ufficio del direttore.
 
Shizuka era corsa via in lacrime dall'ufficio del direttore, dopo aver sentito da Kilari la notizia che sarebbe tornata negli States. Se ne stava scappando, proprio come aveva fatto quindici anni fa e si sentiva tradita per questo. Si sedette su una panchina del corridoio vicino la sala prove e riprese a piangere, attirando l’attenzione di qualcuno di sua conoscenza, che si trovava da quelle parti.
“Shizuka, cosa è successo?” chiese Iguchi.
“Se ne sta andando via.” singhiozzò la ragazza.
“Di chi stai parlando?”
“Di Kilari.”
“Cosa? Kilari se ne va?”
La ragazza non rispose e continuò a piangere.
“Beh, cosa ti aspettavi? Che restasse con te per sempre? Te l'aveva detto fin dall’inizio che sarebbe rimasta la tua agente finché il direttore non avrebbe trovato qualcuno più preparato.”
“Non è per questo. Kilari non è solo un’agente. È come una sorella per me e senza di lei... io non sono nessuno!”
“Smettila di dire così. Se sei diventata l’idol più amata del Giappone, non è stato solo grazie a Kilari.” la richiamò Iguchi. “L'unico merito che ha avuto, e per il quale tutti noi la ringrazieremo, è stato quello di averti portato in quest'agenzia. Fin da quando ti ho sentita cantare, sentivo che avresti rivoluzionato il mondo dello spettacolo.”
“Lo dici perché mi vuoi consolare.”
“Non è vero. Io dico quello che penso. E per me resterai sempre la migliore, anche senza Kilari. Se ci tieni davvero a lei, devi cercare di capirla e soprattutto di appoggiare ogni decisione che prende, anche se non la condividi.”
La ragazza ascoltò Iguchi in silenzio e si rese conto che aveva proprio ragione. Come si era permessa a dire a Kilari che la odiava, dopo tutto quello che aveva fatto per lei? Si sentì una stupida e capì che costringerla a restare in Giappone contro la sua volontà era solo un capriccio. E Kilari non meritava un trattamento del genere, soprattutto dopo quello che era successo con Hiroto, anzi doveva darle tutto il suo sostegno, anche se sarebbe significato separarsi. Se Kilari aveva deciso di tornare in America doveva esserci per forza un motivo serio dietro.
“E ricordati una cosa. Tu non sarai mai sola. Ci sono il direttore e Seiji con te. E ci sono anch'io.” continuò ancora il ragazzo.
“Iguchi....” arrossì lei.
“Shizuka!” li interruppe Kilari.
“Eh? Kilari!” la chiamò Shizuka.
“Eccoti. Finalmente ti ho trovata.” continuò lei, respirando con affanno.
“D'accordo, vi lascio. Ci vediamo dopo.” la salutò Iguchi, lasciando la mora in compagnia di Kilari.
“Shizuka… perdonami se non ti ho detto nulla.” disse la donna. “E’ stata una decisione che ho preso da poco, e…”
Shizuka la interruppe con un abbraccio e continuò a piangere. “No, perdonami tu. Sono stata un’egoista. Ho pensato solo a me stessa e a come sarebbe diventata la mia carriera senza di te. Invece non mi rendo conto che tuo padre ha bisogno di aiuto.”
“Shizuka, hai dimostrato a tutti di avere talento. Non hai bisogno di me per diventare ancora più brava. E comunque... non è mio padre il motivo per cui ho deciso di tornare a New York.”
“No? E allora perché te ne vai?”
“Vedi... io aspetto un bambino.”
“Cosa? Un bambino?”
“Proprio così.”
“Com'è possibile? Tu non hai un fidanzato. A meno che...”
“Vedo che l'hai capito. E sicuramente capirai perché voglio andare via.”
Hiroto. Probabilmente Kilari gli aveva parlato del bambino e lui si era rifiutato di cambiare idea sul matrimonio con Fubuki. Ma Shizuka non pensava fosse solo quello il motivo della sua partenza. Evidentemente il moro doveva averla ferita al punto da costringere Kilari a prendere una decisione drastica come quella di tornare in America.
“Però mi raccomando. Non devi raccontarlo a nessuno. Siete solo tu e la signora Kumoi le uniche a sapere la verità. E anche tua madre ha avuto dei sospetti, vista la sua esperienza.” le chiese Kilari.
“D'accordo, non ne parlerò con nessuno.” l’assicurò Shizuka.
“Non ti preoccupare. Appena mi sentirò meglio, ti prometto che tornerò a trovarti. L’altra volta mi hai detto che sono come una sorella per te. Beh, sappi che quello che provo per te è lo stesso, Shizuka. Anche tu sei come una sorellina per me.”
“Dici sul serio?”
“Sì. E se dovessi avere bisogno di qualche consiglio, questo è il numero del mio ristorante. Mi troverai sempre lì.”
“Kilari....grazie di tutto! Ti voglio bene!” esclamò Shizuka, abbracciandola ancora.
“Ti voglio bene anch'io. Sarai sempre nel mio cuore, non dimenticarlo.” disse Kilari, accarezzandole dolcemente la testa. Si sentì sollevata che Shizuka avesse capito la sua situazione e che questa sua seconda partenza stavolta non avrebbe creato rancori da parte delle persone a lei care.
                                                                                              
L'indomani, Shizuka tornò regolarmente al lavoro, per la prima volta sotto la guida della signora Kumoi. Pur essendo rimasta delusa dalla notizia dell'imminente ritorno di Kilari negli Stati Uniti, cercò di mantenere l'entusiasmo durante il lavoro, come lei le aveva sempre insegnato.
“Ed ora facciamo un paio di minuti di pubblicità! Dopo torneremo a parlare con la nostra Shizuka! Restate in ascolto, mi raccomando!” esclamò un conduttore radio.
“Vado a prendere qualcosa da bere.” disse Shizuka.
“Non ti allontanare troppo. Tra pochi minuti si ricomincia.” l’avvisò Kumoi.
“Non si preoccupi, signora Kumoi.” la rassicurò lei, prima di sbuffare quando si trovò abbastanza lontana dalla sua nuova agente. “Uffa! Iguchi aveva ragione, è proprio severa.”
Non appena uscì dallo studio dove si stava svolgendo il programma, Shizuka incrociò Hiroto. “Hiroto…”
“Scusami, ho da fare.” provò ad allontanarsi l’ex idol degli Ships, che non ebbe il coraggio di guardare in faccia Shizuka, ma lei prontamente afferrò il suo braccio, costringendolo a restare.
“Perché l'hai fatto, Hiroto? Io...mi fidavo di te...credevo che fossimo amici....e che volessi bene a Kilari.” disse Shizuka.
“Shizuka...io...perdonami. Non volevo che finisse così.” balbettò il moro, anche lui dispiaciuto per aver deluso la ragazza. Shizuka aveva sempre provato ammirazione nei suoi confronti, mentre lui per poco non le rovinava la sua carriera di idol. “Che tu ci voglia credere o meno, non era mia intenzione danneggiarti. E’ stata la presenza di Kilari ad avermi spinto ad agire contro i tuoi interessi.”
“Kilari è la persona più buona del mondo. Non meritava di essere ingannata in quel modo. Che ti ha fatto di male?” chiese lei
“Mi ha abbandonato!!!! Ecco cos'ha fatto!!!” gridò Hiroto per la rabbia, prendendo di sorpresa la stessa Shizuka che non lo aveva mai visto infuriato e soprattutto con gli occhi lucidi. “Se n'è andata via senza darmi la possibilità di confessare quello che provavo per lei. Volevo starle vicino nel momento peggiore della sua vita e invece mi ha tenuto fuori. Ti sembra giusto dopo tutto quello che c’era stato tra noi?”
“Hiroto....”
“Dopo la sua partenza, ho cercato di lasciarmi tutto alle spalle e di ricominciare una nuova vita. Pensavo che ci sarei riuscito, che l'amore che provavo per Kilari fosse solo una semplice cotta adolescenziale destinata a dissolversi col tempo, ma non è stato così. Non sono mai riuscito a dimenticarla, neanche ora che sto con Fubuki.”
“Io non capisco. Se fosse vero quello che dici, perché la stai abbandonando? Perché stai sposando Fubuki invece che lei?”
“Non è così semplice da spiegare...e ormai è impossibile tornare indietro.”
“L'amore fa davvero paura?”
Hiroto rimase in silenzio. Shizuka aveva proprio ragione. Lui aveva paura. Paura di mandare tutto all’aria,compresa la sua carriera. Sapeva che se non si fosse sposato con Fubuki, la signora Higashiyama lo avrebbe distrutto per sempre, e lui non voleva che questo accadesse.
“Che ci fai tu qui?” irruppe all’improvviso la signora Kumoi. “Shizuka, la pubblicità sta per terminare. Torna al lavoro.”
“Sì, vado subito.” replicò la ragazza, lasciando soli Hiroto e la sua nuova agente.
“Vergognati, Hiroto. Non avrei mai pensato che quel ragazzino che sognava di entrare nel mondo dello spettacolo per rendere felice la gente sarebbe diventato ciò che sei adesso. Il tirapiedi della persona che per anni ha messo i bastoni tra le ruote a te e ai tuoi ex colleghi.” lo insultò la signora Kumoi.
“Mi dispiace.” mormorò il moro.
“Non so che farmene delle tue scuse. Hai tradito l'agenzia per cui lavoravi. Hai ingannato me, il direttore, Seiji e tutti gli altri. E quel che è peggio, hai giocato con i sentimenti di Kilari, fino al punto da costringerla ad andarsene via con un bambino in grembo. Il vostro bambino. Mentre tu te la spassi come un ragazzino assieme a quelle due streghe di Fubuki e della sua direttrice. Sei diventato un mostro, come tutti quelli dell'agenzia Higashiyama.”
Già. Solo un mostro può mettere incinta una donna per poi abbandonarla al proprio destino.
“Guardami in faccia quando ti parlo!!!!” gridò la donna, mollandogli un ceffone. Hiroto cadde a terra, più per i sensi di colpa che per il colpo ricevuto. “Ti divertivi a fare l’uomo davanti a Kilari e a tutti gli altri, ma non hai neanche il coraggio di prenderti la responsabilità delle tue azioni.”
Lui ovviamente rimase in silenzio. Ogni parola era superflua e non avrebbe fatto altro che peggiorare le cose.
“Ti avverto. Prova solo ad avvicinarti a Shizuka e giuro che ti renderò la vita un inferno. Perché io non sono buona come Kilari.” concluse Kumoi prima di lasciarlo solo. Hiroto se ne andò via interdetto. Era consapevole di averla combinata grossa stavolta e che niente sarebbe più tornato come prima.
 
Nel frattempo, Kilari era passata in un agenzia di viaggio.
“Buongiorno. Vorrei un biglietto di sola andata per New York.” chiese Kilari.
“Per quando?” domandò a sua volta la commessa.
“Il prima possibile.” rispose l’altra.
“Vediamo...c'è un volo disponibile soltanto tra due giorni, all'una.”
“Va benissimo. La ringrazio.”
“Non ci credo. E’ proprio lei.” pensò un uomo che si trovava accanto a Kilari.
L'ex idol lasciò l'agenzia di viaggio per tornare a casa, senza accorgersi che quell’uomo la stava seguendo di nascosto. All’improvviso, mentre camminava, Kilari si sentì di nuovo male: cominciò ad avere la vista sfocata e barcollava toccandosi il ventre finché non perse i sensi. L'uomo misterioso però riuscì in tempo ad afferrarla prima che crollasse a terra e la fece accomodare nella sua macchina. Qualche ora dopo, Kilari si risvegliò.
“Caro, si sta svegliando.” l’avvisò una donna dai capelli bruni raccolti, più o meno della sua età.
“Bene.” rispose l’uomo.
“Dove...dove mi trovo?” balbettò Kilari, che si guardò intorno e si accorse di non trovarsi a casa sua. Ricordava solo di essere uscita fuori a comprare il biglietto per New York, poi il black-out totale.
“Come ti senti, Kilari?” domandò lui.
“E tu...chi sei?” chiese a sua volta l’ex idol. Come faceva quell’uomo a sapere chi fosse? Di sicuro non era un suo vecchio fan, perché si era rivolto a lei come se la conoscesse da una vita.
“Non mi hai riconosciuto?”
Kilari osservò meglio l’uomo finché non si rese conto chi fosse. “A-Arashi?”

 

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Capitolo 28
*** Un vecchio amico ***


“Ne è passato di tempo, Kilari.” sorrise Arashi. Era cambiato molto, portava i baffi e il pizzetto, per questo non l’aveva riconosciuto subito.
“Che cosa mi è successo?” domandò Kilari.
“Ti ho vista all'agenzia di viaggio. Mi trovavo anch'io lì perché dovevo prenotare un biglietto per Okinawa, dove terrò uno spettacolo tra una settimana. Quando te ne sei andata, ti ho seguita per salutarti, ma sei svenuta e alla fine ti ho portata a casa mia.” raccontò lui.
“Sei incinta, non è vero? Anch'io una volta sono svenuta mentre camminavo per strada.” chiese l’altra donna.
“Ah, lei è Madoka, mia moglie. Si è presa cura di te mentre eri svenuta.” la presentò Arashi.
“Ti ringrazio.” disse Kilari.
“E’ un piacere conoscerti, Kilari. Arashi mi ha parlato molto di te.” replicò Madoka.
“Così aspetti un bambino, non è così? E dimmi, chi è il fortunato padre?” chiese per curiosità Arashi, ma non appena sentì la parola padre, Kilari scoppiò subito a piangere.
“Kilari, ho detto qualcosa di male?” domandò lui, sorpreso dalla sua reazione.
“No. Non è colpa tua, Arashi.” rispose lei.                           
“Madoka, potresti lasciarci soli?” chiese Arashi.
“Va bene. Se avete bisogno di qualcosa, sono in cucina.” disse la moglie.
“Non è necessario. Devo tornare a casa.” cercò di rassicurarli Kilari.
“Non se ne parla proprio. Ti sei appena ripresa e hai bisogno di riposo. Se proprio ti scoccia aspettare, chiama tuo marito e digli di venire qui.” la richiamò Arashi.
“Ma non lo capisci? Io sono sola!” esclamò Kilari in lacrime.
“Che...che vuol dire?” balbettò lui, incredulo e soprattutto sconvolto nel vedere Kilari piangere in modo disperato. “E’ successo qualcosa di grave?”
“Perché mi vuoi aiutare, Arashi? Io ti ho trattato male.”
“E hai fatto bene.”
“Cosa?”
“Dovevo smettere di comportarmi da stupido dopo quell'incidente che ti ha cambiato la vita. Invece ho infierito ancora di più, col mio egoismo e la mia arroganza ho contribuito a far sparire la Kilari che tutti amavano e a far nascere una ragazza frustrata che aveva perso la voglia di vivere.”
 
Inizio flashback
Kilari era stesa nel letto di un ospedale, con lo sguardo perso nel vuoto. Quel giorno aveva ricevuto la visita di Arashi, anche se ne avrebbe fatto a meno, così come quelle di tutte le altre persone che erano passate da lei. La sua gamba sinistra aveva subito dei danni pesanti, ma la notizia peggiore per Kilari fu la morte del povero Na-San. Niente sarebbe stato più come prima.
“Non ti preoccupare per la tua carriera, Kilari. Ci penserò io a prendermi cura di te. Finalmente ci sposeremo.” disse Arashi.
“Era quello che desideravi, non è così?” domandò Kilari.
“Eh? Di cosa stai parlando?” chiese a sua volta il giovane prestigiatore.
“Sei uno stupido se hai pensato per tutto questo tempo che ti avrei sposato.” rispose Kilari.
“Ma..me l'hai promesso!” protestò il ragazzo.
“Io non mantengo le promesse da bambini!!! È tempo che tu cresca, Arashi!!! Non mi sposerò mai con un idiota come te!!! Adesso sparisci e non farti più vedere!!!!” sbottò lei all’improvviso. Arashi non disse nulla e se ne andò via spaventato, lasciando la sua vecchia amica da sola.
Fine Flashback
 
“E’ vero, i primi giorni sono stato male.” ammise Arashi. “Ma in fondo avevi detto la verità, e l'avresti sicuramente voluta dire fin dal primo giorno che ci siamo incontrati dopo la nostra separazione. Nel tuo vecchio lavoro di idol hai imparato a fingere anche quando le cose non andavano bene, ma in quel momento eri una ragazza che stava soffrendo per la perdita di un amico speciale, come lo era il povero Na-San. Per anni avevo creduto fermamente a quella promessa da bambini, sperando che un giorno io e te saremmo tornati insieme. Ma non mi sono accorto che quando ci siamo rivisti, io non ero più il tuo migliore amico, la persona che volevi tanto bene, e che nel frattempo ti eri innamorata di un altro. Ho pensato solo a me stesso, senza tenere conto di cosa desiderassi veramente e per questo ti chiedo perdono.”
“Che stai dicendo? Sono io quella da perdonare. Tu eri un mio caro amico ed io ti ho fatto soffrire.” replicò Kilari.
“Ti sbagli. Le tue parole mi hanno aiutato a crescere e a rendermi una persona migliore. Adesso sono felice. Ho una moglie che mi ama e sono padre di un bambino adorabile.”
“Hai un figlio?”
Arashi annuì. “Si chiama Yuto e ha 4 anni. Sta giocando in camera sua.”
“Posso... posso vederlo?” chiese Kilari.
“Ma certo. Seguimi.” rispose il prestigiatore, aiutandola a rialzarsi e conducendola in un’altra camera. “Ehi, campione!”
“Ciao, papà.” rispose un bambino identico al padre quand’era giovane.
“Yuto, lei è la mia amica Kilari.” la presentò Arashi.
“Ciao.” la salutò il bambino.
“Ciao, Yuto.” replicò Kilari.      
Il bambino si avvicinò alla donna, e con trucco da prestigiatore le offrì un fiore. “E’ per te.”
“Oh grazie! Sei gentile!” si complimentò l’ex idol.
Il piccolo Yuto rimase talmente affascinato dal sorriso di Kilari al punto che gli uscì il sangue dal naso.
“Cosa?” esclamò sorpresa Kilari.
“Yuto, stai bene?” chiese Arashi.
“Sì, papà.” rispose il bambino.
“Fatti pulire il naso.”
“Ahahahah!” sorrise Kilari. “Tale padre, tale figlio. Non vedevo questa scena da tanto tempo.”
“Devi scusarci, Kilari.” disse Arashi.
“Ehm...e di cosa? Non è successo niente. L'importante è che Yuto stia bene, non è così?”
“Già. A quanto pare gli fai simpatia. Di solito i fiori li offre solo alla sua mamma.”
“Ti piacciono le magie?”
“Sì. Da grande voglio diventare un prestigiatore come il mio papà.” rispose Yuto.
“Ci riuscirai, ne sono certa. Sei davvero bravissimo, Yuto.”
“Vuoi giocare con me?”
“Volentieri.”
“Visto che sei qui, che ne diresti di cenare con noi? Madoka sta preparando da mangiare.” propose Arashi.
“Ti ringrazio, Arashi, ma non c’è bisogno. Io…” provò a rifiutare Kilari.
“E dai, Kilari! Resta con noi, ti prego!” insistette il bambino.
“Io… e va bene. Ma solo perché me l’hai chiesto tu,Yuto.” accettò l’ex idol.
“Evviva!” esultò Yuto.
“Bene. Avviso mia moglie di preparare per quattro persone.”  disse Arashi prima di lasciar Kilari sola con il figlio.
 
Dopo cena, Kilari si mise nuovamente a giocare con il bambino di Arashi finché quest’ultimo, preso dalla stanchezza, non si addormentò. Subito dopo, Kilari tornò in salotto da Arashi e dalla moglie  Madoka.
“Hai un figlio meraviglioso, Arashi.” disse Kilari.
“Grazie.” rispose il prestigiatore.
“Chissà perché, ma immaginavo che anche lui volesse fare da grande il prestigiatore.”
“A quanto pare è diventata una tradizione di famiglia. Lo è stato mio padre e lo sono anch'io. Chissà se da grande Yuto coltiverà ancora questa passione. Ma qualunque cosa deciderà di fare, lo sosterrò sempre.”
“Io credo che ce la farà. Lo desidera fortemente da come ne parlava.”
“Forse hai ragione. Se è riuscito a restituirti il sorriso, significa che ha tutte le carte in regola per diventare un grande prestigiatore come il sottoscritto.”
Kilari rimase in silenzio e tornò di nuovo triste.
“Ehi! Qualcosa non va?” domandò Arashi.
“Come si può far del male a un bambino? Come si può negargli la gioia della vita?” mormorò dispiaciuta Kilari.
“Ti va di parlarne?” propose il prestigiatore.
“Scusatemi. Vi ho portato del tè.” li interruppe Madoka.
“Grazie, amore.” disse Arashi.
“Sono felice che almeno tu sia riuscito a raggiungere la felicità, Arashi. Tu e Madoka siete proprio una bella coppia.” si complimentò Kilari.
“Grazie, Kilari. Adesso vi lascio soli, visto che dovete parlare di cose importanti.” disse Madoka.
“No, resta pure. Non mi dà fastidio la tua presenza.” la fermò l’ex idol.
“Come vuoi.” rispose la donna, che rimase con loro.
“Coraggio, racconta.” la incitò Arashi.
“Come sai, dopo quell'incidente mi sono trasferita in America con la mia famiglia. Io e mio padre gestiamo un ristorante a New York. In questo periodo lui doveva tornare in Giappone per incontrarsi con i fornitori del nostro ristorante, ma ha avuto un malore mentre era al lavoro, così ho deciso di sostituirlo. Ma sono successe tante cose dopo il mio ritorno a Tokyo. Ho aiutato una ragazza a diventare l'idol più amata del paese fino a diventare persino la sua agente.” cominciò a raccontare Kilari.
“L'idol più amata del paese? Non ti starai per caso riferendo a Shizuka Takeda?” domandò Madoka. “In TV non fanno altro che parlare di lei e devo dire che mi sembra una ragazza simpatica e divertente.”
“Sì, proprio lei.” affermò l’ex idol.
“E le stai persino facendo da agente?” chiese a sua volta Arashi.
Kilari annuì in silenzio.
“E’ sorprendente che tu abbia ancora questa capacità di scoprire talenti come facevi in passato.”
“A dire il vero, è successo tutto per caso. Non avevo alcuna intenzione di lavorare nel mondo dello spettacolo. Ma Shizuka mi ha dato la forza di lasciarmi alle spalle tutti i brutti momenti che avevo passato dopo il mio incidente. E’ una ragazza speciale, dovreste conoscerla. Mi si spezza il cuore non poterla più aiutare a crescere come idol, a valorizzare i suoi pregi e a correggere i suoi difetti.”
“E’ per questo che eri all'agenzia di viaggio? Vuoi tornare a New York?” chiese il suo amico. Kilari non rispose, ma gli fece capire che era così. “Perché non puoi più farle da agente? Ha a che fare con il tuo bambino? Per caso il direttore non vuole che ti occupi più di lei perché sei incinta?”
“No, assolutamente. Anzi, c'è rimasto male che me ne sto andando, così come Shizuka e tutti gli altri.” rispose Kilari.
“E allora qual è il problema? Perché te ne vuoi andare se tutti ti vogliono bene?” chiese incuriosita Madoka.
Kilari non rispose e i suoi occhi si fecero lucidi.
“Kilari...” mormorò Arashi. Da quel che la sua amica aveva appena raccontato, sembrava che le piacesse fare l’agente di Shizuka e se aveva deciso di tornare in America, doveva essere successo per forza qualcosa di grave.
“Perché devo proteggere il mio bambino da suo padre.” singhiozzò Kilari.
“Non capisco. Mi dici una volta per tutte con chi sei sposata?” domandò il prestigiatore.
“Con nessuno. Ho avuto una relazione con l'uomo che credevo fosse l'amore della mia vita, mentre in realtà mi ha usata per danneggiare Shizuka.” raccontò la sua amica d’infanzia.
“Ma è terribile.” commentò Madoka.
“Chi può aver fatto una cosa così meschina?” domandò Arashi.
“Come se non bastasse, sta per sposarsi con un'altra donna e vuole che rinunci al bambino.” aggiunse Kilari.
“Sta per sposarsi....con un'altra donna.” borbottò il suo amico, finché non c’arrivò da solo. “Non ho mai scoperto di chi fossi innamorata, Kilari. Ma a meno che non hai conosciuto qualcuno in America, l'amore della tua vita dovrebbe essere uno tra Hiroto e Seiji, non è così? E visto che Seiji è felicemente sposato con Erina e che in questi giorni si parla dell'imminente matrimonio tra Hiroto e Fubuki...”
“...significa che il padre del bambino...è Hiroto Kazama?” concluse Madoka.
“E’ lui, non è vero?” chiese a sua volta il marito.
“Sì.” confermò Kilari.
“Non posso credere che Hiroto sia arrivato a tanto.” commentò incredula l’altra donna.
“Te l'avevo detto che era solo uno sbruffone.” disse Arashi. “Devi sapere che Madoka da ragazza era una grande fan degli Ships.”
“E io pensavo che li criticassi perché eri invidioso di loro.” disse la moglie.
“Eheheh! Ma cosa dici, tesoro?” sorrise imbarazzato il marito. Sì, Madoka aveva ragione, lui aveva sempre detestato Hiroto e Seiji, perché per colpa loro non era riuscito a realizzare il suo vecchio sogno di sposarsi con Kilari, specialmente Hiroto, che tra i due era quello che trascorreva più tempo accanto alla sua vecchia amica. E come se non bastasse, non solo non si era mai fatto avanti con Kilari, ma si era comportato da vera carogna con lei, al punto da metterla incinta e abbandonarla al suo destino. “Mi dispiace, Kilari.”
“Non importa. Farei meglio a tornare a casa. Sono molto stanca.” disse lei.
“D'accordo. Ti do un passaggio.” propose Arashi.
“Mi ha fatto piacere conoscerti, Madoka. Sono felice che Arashi abbia trovato una donna che lo ami dal profondo del cuore.” si congedò Kilari.
“Grazie, Kilari. Torna quando vuoi. Sarai la benvenuta.” la salutò Madoka.
 
Mentre viaggiavano in macchina....
“Arashi, non c'era bisogno che fossi così gentile con me. Non me lo merito.” disse Kilari.
“Smettila di dire sciocchezze. Tu meriti il meglio, ovvero stare con un uomo che ti ami e ti rispetti, non con quell'idiota di Hiroto.” la smentì Arashi. “Ci vuole coraggio a far soffrire una bella donna come te. Se ti fossi sposata con me, a quest’ora non saresti triste.”
“E’ vero, ma non avresti conosciuto Madoka.”
“Eheheh! Hai proprio ragione. Però mi si spezza il cuore a vederti così. Non appena mi capiterà davanti Hiroto, come minimo gli spaccherò la faccia.”
“No, per favore. Non devi dirgli niente. Non lo voglio più vedere.”
“E allora cos'hai intenzione di fare? Scappare in America e prenderti cura da sola di tuo figlio?”
“Non ho altra scelta. Io non sono la brava persona che pensi, Arashi. Ho abbandonato Hiroto senza dirgli quello che provavo per lui. E per colpa mia è diventato una persona falsa e subdola.”
“E allora? Stavi attraversando un brutto periodo. Avevi altro a cui pensare, invece che a una persona che non ha mai ricambiato i tuoi sentimenti. Hiroto non ti ha mai cercata in tutti questi anni, anzi, non ti ha nemmeno pensata, e lo dimostra il fatto che sta per sposarsi con Fubuki e che ti ha usata per danneggiare Shizuka.”
“Hiroto non è sempre stato così. Mi proteggeva quando avevo bisogno di aiuto e se a volte si mostrava duro con me, lo faceva esclusivamente per il mio bene.”
“La gente cambia col tempo e anche lui non fa eccezione. Sarà stata la lunga separazione o forse la cattiva influenza di Fubuki, ma Hiroto non è più il ragazzo che amavi. Su questo non c'è alcun dubbio.”
“Sì...”
“Non mi sembri tanto convinta.”
“E’ che non riesco proprio a dimenticarlo.”
“Kilari, tra due giorni lui si sposerà. E’ inutile piangere per una persona che non ha fatto altro che prendersi gioco di te. Vivi la tua vita. Hiroto non ti merita, quindi trova un uomo che ti ami davvero.”
“Se non fossi incinta, forse ti avrei dato ragione. Ormai non sono più una ragazzina. Non è necessario trovare un uomo con cui condividere la mia vita. Da questo momento il mio unico scopo sarà proteggere mio figlio e fare in modo che possa essere felice.”
“Sei proprio sicura di quello che dici?”
“Sì. Voglio diventare un'ottima mamma, come Madoka. E anche come Kaori e la signora Kumoi.”
“Kilari...”
“Ecco, sono arrivata.”
Arashi rimase in silenzio. Nonostante le rassicurazioni di Kilari, l’amico restava sempre preoccupato per lei. Ce l’avrebbe fatta a crescere da sola un bambino?
“Arashi, non sai quanto mi abbia fatto piacere rivederti.” disse lei.
“Il piacere è stato tutto mio.” replicò lui.
“Ti auguro davvero tanta felicità… a te e alla tua famiglia.”
Il prestigiatore l’abbracciò forte, prendendola di sorpresa. Kilari è una donna coraggiosa e in gamba, nonostante quello che aveva passato. Avrebbe vinto anche questa nuova sfida, perché lei è fatta così. “Anche tu meriti tutta la felicità di questo mondo, Kilari.”
“Grazie.” rispose lei.
“Allora vado. Fammi sapere quando nascerà il tuo bambino, va bene?
“Certamente.”
“Abbi cura di te.”
“Anche tu, Arashi.” lo salutò Kilari, prima di vederlo allontanare. Subito dopo, entrò a casa e andò a dormire, felice per essersi riappacificata anche con il suo caro amico d’infanzia.

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Capitolo 29
*** Ultima sera a Tokyo ***


La sera prima della partenza, Kilari passò all'agenzia Muranishi con l'intenzione di salutare tutti, ma al suo arrivo trovò l'ufficio del direttore vuoto.
“Come mai non c'è nessuno?” borbottò Kilari.
“Ciao, Kilari. Stai cercando il direttore?” chiese Kaori alle sue spalle.
“Oh, Kaori! Meno male che ci sei tu.” esclamò l’ex idol non appena si voltò. “Pensavo di essere sola in questo edificio. È completamente vuoto, non ci sono gli impiegati e nemmeno quelli della security. Per caso sai cos'è successo?”
“A dire la verità no. Sono rimasta tutto il giorno in ufficio a lavorare.” rispose la madre di Shizuka.
“Ma dove sono finiti? Ero passata apposta per salutarli. Domani torno a New York.”
“Se vuoi, ti aiuto a cercarli.”
“Dici sul serio?”
“Certo. Tanto ormai avevo già finito.”
“Benissimo. Allora andiamo a controllare la sala prove. Tra qualche giorno Shizuka avrà un concerto dove presenterà il suo nuovo singolo. Forse si starà ancora esercitando lì.”
“E’ possibile. Ah, dimenticavo. Congratulazioni. Shizuka mi ha detto che sei incinta. Hai visto che non mi sbagliavo?”
“Grazie.”
“E dimmi, è un maschietto o una femminuccia?”
“Non ne ho idea. Non ho ancora controllato il sesso.”
“Vuoi scoprirlo al momento della nascita? Capisco. Anch'io avevo fatto così quando nacque Shizuka.”
“Eccoci. Vediamo se c'è qualcuno...cosa?”
“Sorpresa!!!!”
Quando aprì la porta della sala prove, Kilari trovò i suoi amici e tutti gli impiegati dell'agenzia.
“Ma...che significa?” domandò Kilari.
“Visto che oggi è il tuo ultimo giorno a Tokyo, abbiamo deciso di organizzare una festa in tuo onore.” spiegò Seiji.
“Sigh! L'ultimo giorno assieme alla nostra amata Kilari...” singhiozzò Muranishi.
“Ehi, Kilari! Finalmente sei arrivata.” la salutò Shizuka.
“L'idea della festa è stata di mia figlia.” svelò Kaori.
“Davvero? Hai fatto tutto questo per me, Shizuka?” chiese Kilari.
“Sì. Te lo meriti, Kilari.” rispose la ragazza.
“Io...sono davvero commossa...” pianse l’ex idol.
“Per favore, non piangere. Già basta il direttore a riempire la stanza di lacrime.” scherzò la signora Kumoi, facendo ridere tutti i presenti.
“Coraggio,Kilari. Vieni con noi.” disse Aoi.
“Divertiamoci come ai vecchi tempi.” aggiunse Hikaru.
La festa avvenne in maniera allegra, tra balli e canzoni, e al culmine della serata...
“Brava!!!” si congratulò Seiji al termine di una canzone di Kilari.
“Sei la migliore, Kilari!!!!” fece altrettanto Iguchi.
“Nessuno canta come te!” aggiunse Shizuka.                        
“Grazie a tutti! Ehi,Shizuka, ti va di cantare insieme?” propose Kilari.
“Con piacere. Scusatemi,ragazzi.” rispose la ragazza, raggiungendo la sua ex agente e cantando con lei.
“Shizuka ha avuto un'ottima idea, non credi?” domandò Seiji.
“Già.” annuì Iguchi.
“Questa festa ha restituito a Kilari il suo sorriso. In questi giorni è stata triste. Forse anche troppo.”
“In che senso?”
“Ogni volta che vuole aiutare qualcuno, lei lo fa con il cuore. Invece stavolta mi è parsa distrutta al pensiero che domani dovrà tornare a New York.”
“Forse ci teneva davvero a restare con Shizuka e con noi. Potrebbe anche tornare a Tokyo, non appena suo padre si ristabilirà completamente.”
“E’ quello che speriamo tutti, Iguchi.” disse Seiji. “Anche se ho l'impressione che Kilari nasconda qualcos'altro. E chissà che non abbia a che fare con le dimissioni di Hiroto.” pensò, mentre osservava Kilari cantare con Shizuka.
 
Al termine della serata....
“Sicura che non vuoi un passaggio?” domandò Kilari.
“Ti ringrazio, ma devo esercitarmi per il concerto. Ci penserà la signora Kumoi a lasciarmi a casa.” rispose Shizuka.
“Tranquilla, Kilari. Mi occuperò io di lei. Tu pensa a riposarti.” la rassicurò la sua ex agente.
“D'accordo. Allora ci vediamo domani. Buonanotte.”  le salutò Kilari.
“Sei sicura di volerlo fare, Shizuka?” domandò la signora Kumoi non appena Kilari fu abbastanza lontana.
“Sì. Dobbiamo impedire che Hiroto sposi Fubuki.” rispose Shizuka.
“Non so se servirà a qualcosa.”             
“Signora Kumoi, per anni l'agenzia Higashiyama vi ha perseguitato con i loro comportamenti sleali. E’ giunto il momento di rovinare la loro festa.”
“Ma che ne puoi sapere tu cosa vuole Hiroto dalla sua vita? Forse ha smesso davvero di amare Kilari.”
“Si sbaglia invece. Hiroto ama ancora Kilari ed è l’unico che può fermarla, se troverà il coraggio di confessarle i suoi veri sentimenti.”
“Sei ancora giovane per capire certe cose e io non ti permetterò di fare sciocchezze che possano rovinare la tua carriera. Non sarebbe giusto nei confronti di Kilari che ha sempre creduto in te.”
“Ed è per questo che voglio farlo. Kilari ha sacrificato sé stessa per farmi diventare l'idol più amata del paese. E’ giunto il momento che le restituisca il favore, non m'importa quali rischi correrò.”
“Shizuka....”
“Se lei non mi vuole aiutare, agirò da sola.”
“Da sola per cosa?” chiese Iguchi.
“Eh?Iguchi!” esclamò sorpresa Shizuka, che non si era accorta che il ragazzo era rimasto in agenzia.
“Qualunque cosa tu abbia intenzione di fare, io sarò con te.” l’avvisò lui.
“Anche se...riguarda Hiroto?” domandò la moretta.
“Certo.” annuì l’idol.
“Assolutamente no. Shizuka sta rischiando grosso. Se ti aggiungessi anche tu, le cose potrebbero peggiorare.” obiettò Kumoi.
“Questo lo dice lei.” la smentì Iguchi. “Ascolta, Shizuka. Nonostante non abbia un buon rapporto con Hiroto, ho ricevuto un invito per il suo matrimonio, grazie alla mia popolarità. Se verrai con me, ti faranno entrare senza problemi.”
“Non accettano amici degli invitati. Tranne se si tratta di fidanzati.” replicò Kumoi.
“E chi l'ha detto che voglia farla entrare come amica?” disse Iguchi.
“Che cosa? Non mi dirai che voi due....assolutamente no. Ci saranno centinaia di paparazzi al matrimonio,e....”
“E allora? Che problema c'è se credono che io e lei siamo fidanzati?” la interruppe il ragazzo. “Preferisco che pensino che stia con Shizuka, piuttosto che con Midori, come hanno scritto più volte in passato.”
“Che cosa? Io e te...fidanzati?” arrossì Shizuka.
“Quelle erano solo semplici illazioni prive di fondamento, mentre in questo caso i paparazzi vi farebbero un bel primo piano senza alcuna possibilità di smentita. Per te magari non sarà un problema, ma Shizuka è nel mondo dello spettacolo da poco tempo e non è abituata ad avere i paparazzi tra i piedi.” replicò Kumoi
“Beh potremmo farle indossare una parrucca quando arriveremo all’ingresso, così non la riconosceranno.” propose il ragazzo. “E comunque non credo che i paparazzi ci disturberanno più di tanto, visto che gli occhi dei riflettori saranno tutti puntati verso gli sposi.”
“Sono proprio senza parole, Iguchi.” scosse la testa la moglie di Muranishi, ormai rassegnata. Quei ragazzi erano determinati ad impedire che Hiroto sposasse Fubuki. Non sarebbe servito a nulla fermarli o provare a far cambiar loro idea, tanto avrebbero agito di loro iniziativa.
“Ehm...Shizuka, non so cosa tu abbia in mente.” riprese Iguchi. “Far cambiare idea a un testardo come Hiroto è un'impresa ardua, ma io sono convinto che tu ce la possa fare ed è per questo che ti appoggerò.”
“Iguchi....” mormorò la ragazza, rossa come un peperone.
“Fate quello che volete. Io non vi fermerò, ma mi augurò per voi che questa storia non rovini la vostra immagine. E nel caso dovesse accadere, preparatevi ad assumerne le conseguenze.” li avvisò la donna.
“Grazie, signora Kumoi.” disse Shizuka.
“Bene. Adesso torniamo a casa e pensate a cosa fare per domani. Il matrimonio è fissato alle nove e mezza, mentre Kilari partirà all'una. Nel caso non facciate in tempo a raggiungerla, le dirò che siete ancora al lavoro. Tanto penso che vi siate salutate abbastanza.” concluse Kumoi.
“Okay.” annuirono i due ragazzi, prima di lasciare l’agenzia assieme alla donna.
 
Non appena Shizuka tornò a casa....
“Devo trovare un modo per impedire che il matrimonio di Hiroto e Fubuki venga celebrato. Ma come? Non posso certo urlare all'impazzata o fare altre sciocchezze, altrimenti i bodyguard della signora Higashiyama mi cacceranno e con i paparazzi tra i piedi non sarebbe affatto piacevole.” pensò la ragazza.
“Eh? Shizuka, non ti avevo sentita. Credevo che saresti rimasta ancora in agenzia ad esercitarti.” disse sua madre appena la vide.
“Sono tornata adesso. La signora Kumoi mi ha dato un passaggio. Ah, mamma, ce l'hai ancora qualche CD di Kilari?” chiese la figlia.
“Stanno in camera mia.” rispose Kaori. “Ma come mai me li chiedi? Ogni volta che li ascoltavo, dicevi sempre che non ti interessavano.”
“Questo prima di diventare una idol. Buonanotte.” la salutò Shizuka.
“Buonanotte.” fece altrettanto la madre. “Chissà perché ha cambiato idea.”
La ragazza prese i cd e si stirò nel letto della sua camera ascoltando le canzoni di Kilari.
“Quant'era brava. Mi chiedo come mai non abbia voluto proseguire la sua carriera. Sarebbe rimasta la numero uno anche oggi. Eh? Questa canzone....ho trovato!!!” pensò la ragazza.

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Capitolo 30
*** Sposami ***


L'indomani mattina, all’orario stabilito, Shizuka e Iguchi, accompagnati in macchina dalla signora Kumoi, giunsero nel luogo dove si sarebbe celebrato il matrimonio di Hiroto e Fubuki.
“Da questo momento dovrete cavarvela da soli.” disse Kumoi.
“Grazie, signora Kumoi.” replicò Shizuka, che indossava una buffa parrucca e degli occhiali a spirale per non farsi riconoscere dai paparazzi.
“Non ringraziarmi. Guarda che questo giorno di lavoro te lo farò recuperare durante le ferie.” l’avvisò la donna.
“Cosa?” chiese incredula la ragazza.
“Te l'avevo detto che è molto severa.” spiegò Iguchi.
“Vado ad accompagnare Kilari all'aeroporto. Buona fortuna.” li salutò Kumoi, prima di partire.
“Bene, Shizuka. Andiamo.” disse il ragazzo, prendendole la mano e facendo arrossire Shizuka al contatto.
“Ehi,tu! Non sei invitata!” esclamò un bodyguard appena vide la ragazza.
“E’ la mia fidanzata. Ed io risulto tra gli invitati.” replicò Iguchi.
“Hmm...d'accordo. Accomodatevi.” si calmò l’uomo facendoli entrare. Appena i due ragazzi si trovarono a distanza di sicurezza dai paparazzi, Shizuka si tolse la parrucca e gli occhiali.
“Meno male. Non ne potevo più. Ma come faceva Kilari a indossare quegli occhiali orrendi? Non si vedeva nulla.” si lamentò Shizuka.
“Eheheh! Dovrai abituarti ai travestimenti, se non vuoi essere assalita dai fan o dai paparazzi.” l’avvisò Iguchi.
“Ho sentito bene prima? Voi due state insieme?” domandò Midori, che si trovava da quelle parti.
“Ciao, Midori.” la salutò la moretta.
“Anche se fosse? Ti crea problemi?” chiese Iguchi.
“Mi fai pena, Iguchi. Credevo che cercassi qualcosa di meglio, invece ti trovo con questa dilettante.” replicò delusa la ragazza.
“Cosa intendi per meglio? Tu? Mi spiace, ma non sei il mio tipo. E comunque, mia cara, non dimenticarti che questa persona, che tu consideri dilettante, ti ha stracciato al concorso Regina di Diamanti. Del resto, cosa ci si poteva aspettare da una che ruba le canzoni e gli abiti delle proprie rivali?”
“Non so di cosa parli. E poi che importanza ha quel misero concorso in confronto a tutti i prossimi che vincerò?”
“Non darle retta, Shizuka. E’ solo invidiosa. Andiamocene.”
“Invidiosa io???? Come ti permetti???? Ehi, tornate qui!!”
“Non c'era bisogno di trattarla male.” disse Shizuka.
“Non la sopporto, così come tutti quelli della sua agenzia. E poi ho solo detto la verità.” affermò Iguchi.
“Può darsi, però mi piacerebbe andare d’accordo con Midori. E’ vero che l'ho battuta, ma ha più esperienza di me e resta pur sempre una grande professionista. Ed io dovrò impegnarmi a fondo per stare al suo livello.”
“Tu la supererai. Perché sei buona e sincera con tutti, a differenza sua.”
“Sei gentile a dirmi questo, Iguchi.” arrossì Shizuka.
“Ragazzi! Che sorpresa! esclamò Seiji appena li vide.
“Ciao, Seiji.”lo salutò la ragazza.
“Però non capisco come mai siete qui. Shizuka, il direttore mi aveva detto che non eri tra gli invitati. E tu, Iguchi? Credevo che detestassi Hiroto.” domandò il biondino.
“Faccio compagnia a Shizuka. Voleva a tutti i costi essere presente al matrimonio e l'unico modo era farla venire con me.” spiegò Iguchi.
“E Kilari? So che oggi partiva.” chiese ancora Seiji.
“Ci siamo salutate stamattina in agenzia. La signora Kumoi la sta accompagnando in aeroporto.” raccontò Shizuka.
“Chissà perché ha deciso all'improvviso di tornare a New York. Suo padre ormai si stava riprendendo e poi ci sono altre persone che lavorano per lui.”
“Sì, ma Kilari è sua figlia e ha bisogno di lei per occuparsi degli affari del ristorante, visto che suo fratello e sua madre sono sempre impegnati a Hollywood.”
“Non hai tutti i torti, Shizuka. Spero solo di rivederla presto.”
“La rivedremo, Seiji. Un giorno tornerà. Ne sono convinta.”
“Hai ragione. Siamo pur sempre suoi amici. E se per un motivo o per un altro Kilari non riuscisse a tornare in Giappone, andremo noi a trovarla a New York.”
“Ehi! Stanno arrivando i promessi sposi.” li interruppe Iguchi.
“E’ arrivato il momento.” disse Shizuka.
“Il momento per cosa?” domandò Seiji.
La ragazza non rispose e si piazzò al centro dell’altare. “Un attimo di attenzione, per favore!”
“Shizuka?” mormorò Hiroto, sorpreso dalla sua presenza.
“Come ha fatto quella stupida mocciosa ad entrare? Non mi ricordo di averla invitata. L’hai fatta entrare tu, Hiroto?” chiese Fubuki, infastidita dalla sua presenza.
“No.” rispose il fidanzato.
“Di sicuro dev'esserci lo zampino di Kilari Tsukishima, anche se non la vedo da nessuna parte.” ipotizzò la signora Higashiyama, guardandosi intorno.
“Scusatemi ancora. Volevo dedicare una canzone alla coppia dell'anno.” annunciò Shizuka.
“I festeggiamenti a dopo la cerimonia. Non te l'hanno mai insegnato?” la richiamò la direttrice.
“Ha ragione, signora Higashiyama, ma ho bisogno di cantare prima della cerimonia.”
“E perché?”
“Beh...perché si tratta di una canzone speciale, che non avrebbe molto senso una volta che la coppia è sposata. Mi sono ispirata alla storia di un uomo e di una donna che si amano fin da quand’erano adolescenti, ma che per un motivo o per un altro non sono mai riusciti a realizzare in pieno il loro amore.”
“Cosa?” domandò Hiroto, intuendo che l’uomo e la donna in questione erano lui e Kilari.
“Questa canzone è un augurio di amore sincero e di felicità. Mi ha fatto capire che non bisogna mai avere paura dell'amore, perché è la cosa più bella che esista al mondo.” aggiunse Shizuka.
“Ma davvero? Peccato che tu abbia scelto il momento sbagliato per cantare.” replicò la signora Higashiyama, non intenzionata ad accontentarla.
“La lasci fare.” decise Hiroto.
“Che cosa? Ma va contro la cerimonia.” protestò la direttrice.
“Al diavolo la cerimonia! Questo è il mio matrimonio e decido io come festeggiarlo!” esclamò sgarbato Hiroto.
“Come ti permetti?” lo rimproverò la donna.
“Spero che tu non abbia nulla in contrario, tesoro.” disse lui.
“Ehm...ma certo che no.” replicò Fubuki. Il suo futuro marito sembrava tenerci molto ad ascoltare quella mocciosa e non era il caso di creare ulteriori discussioni, specialmente davanti a tutti gli invitati.
“Bene. Puoi cantare, Shizuka.” le diede l’okay Hiroto.
“Grazie, Hiroto. La canzone credo che la conosciate tutti. Fu cantata all'incirca 16 anni fa da Kilari Tsukishima. S'intitola Fuoco d'artificio.” annunciò Shizuka.
 “Grrrrrrrrr!!! Guardacaso quella con cui mi aveva sconfitto al concorso Nojo Top Idol.” mugugnò Fubuki.
“Sapevo che c'era Kilari di mezzo.” aggiunse la signora Higashiyama.
Hiroto seguì con attenzione l'esibizione di Shizuka e mentre cantava iniziò a vedere Kilari quand'era ragazza. I suoi occhi si fecero lucidi pensando ai bei momenti trascorsi insieme all’ex idol. Solo in quel preciso istante si rese conto che Kilari aveva dedicato quella canzone a lui. Non appena Shizuka finì di cantare....
“Brava!!!” si complimentarono tutti i presenti.
“Grazie!” fece un inchino Shizuka in segno di ringraziamento.
“Kilari.....quanto sono stato stupido.” pensò Hiroto, in lacrime.
“Scusate per la mia fretta. Vi auguro una buona festa.” si congedò la ragazza.
“Era ora. Adesso torniamo al matrimonio.” brontolò la signora Higashiyama, che però si bloccò appena vide Hiroto fermo e in silenzio. “Che ti prende adesso, Hiroto?”
“Non ci sarà nessun matrimonio.” decise il moro.
“Che cosa????” domandarono tutti increduli.
“Stai scherzando, spero.” lo richiamò Fubuki, inviperita.
“Non sono mai stato così serio in tutta la mia vita. Non ho alcuna intenzione di sposarti, Fubuki.” ribadì Hiroto.
“Come?”
“Ti rendi conto di quello che dici? Il vostro è il matrimonio dell'anno, ma che dico? Del secolo. Non puoi sprecare questa grande occasione.” l’avvisò la direttrice.
“Mi dispiace, ma io amo un'altra persona.” spiegò Hiroto.
“Vorresti lasciarmi per quella misera sgualdrina?” domandò Fubuki.
Non appena Hiroto sentì quella parola, perse il controllo e mollò un ceffone a Fubuki, sotto lo sguardo scandalizzato degli invitati e dei paparazzi, che avevano fotografato e registrato la scena.
“Non ti azzardare più a chiamarla in quel modo, sono stato chiaro????” urlò Hiroto.
“Come ti sei permesso a colpirmi?” balbettò lei, toccandosi la guancia.
“Hiroto....” mormorò Seiji. Non si aspetta un simile colpo di scena, dopo tutto quello che era successo in passato. Da quando stava con Fubuki, Hiroto era diventato sottomesso a lei e mai una volta si era azzardato a opporsi alle sue scelte, mentre adesso sembrava rivedere il suo migliore amico, il ragazzo forte e sicuro di sé con cui per anni aveva condiviso il palcoscenico.
“Tu e la tua direttrice avete finito di divertirvi alle mie spalle. Io amo Kilari e non permetterò a nessuno di mettersi di mezzo tra noi.” concluse Hiroto, lasciando l’altare.
“Grrrrrrrrrrrr!!!!!” ringhiò la signora Higashiyama.
“Seiji, dammi qua. Tu vieni con me.” disse il moro, che strappò una cosa dalle mani di Seiji e trascinò Shizuka con sè.
“Ehi! Fai piano!” esclamò la ragazza.
“Dove la stai portando?” chiese Iguchi, che li seguì.
Hiroto condusse Shizuka nella macchina nuziale con cui avrebbe dovuto viaggiare assieme a Fubuki una volta conclusa la cerimonia e partì a tutto gas, non prima però che Iguchi si gettasse dentro.
“Non c'era bisogno che ti aggiungessi anche tu!” esclamò Hiroto.
“Che cosa vuoi fare a Shizuka? Rispondimi!!!” chiese furibondo Iguchi.
“Niente. Volevo portarla con me da Kilari. Sempre meglio che lasciarla nelle grinfie della signora Higashiyama e di Fubuki. E nel frattempo ringraziarla per avermi fatto tornare quello che ero.” spiegò il moro.
“Quello che eri?”
“Proprio così, sciocco ragazzino. Credevi che fin dall’inizio della mia carriera fossi un amante degli scandali, uno che creava problemi all'agenzia per cui lavorava? No, Iguchi. Non ero così e potevi chiederlo a Seiji, se non mi avessi preso in antipatia fin dal primo giorno che ti sei unito all'agenzia Muranishi. Ma mi rendo conto che quell’Hiroto non l’hai mai conosciuto, quindi credo che la tua reazione al mio pessimo comportamento fosse giustificata.”
“Hiroto....”
“Non ti sto chiedendo di diventare tuo amico, ma voglio che tu sappia come sono andate le cose. Mi sono ridotto a burattino di Fubuki perché credevo di aver perso per sempre la donna che amavo. E quando Kilari è tornata, invece che essere felice, ho provato rabbia e odio nei suoi confronti per avermi abbandonato. Volevo farla soffrire, così com’era successo a me dopo la sua partenza, per questo avevo deciso di sposare Fubuki. Sono stato uno stupido, lo so. Ma per fortuna Shizuka mi ha aiutato ad aprire gli occhi. Spero solo che non sia troppo tardi per sistemare tutto. A che ora parte Kilari?
“All'una.” rispose Shizuka.
“Accidenti, manca pochissimo!” si lamentò Hiroto. “Ma non importa, la raggiungeremo ancor prima che parta. Tenetevi forte.”
“Sì.” annuirono i due ragazzi, mentre Hiroto schiacciò sull’acceleratore.
 
Intanto all'aeroporto internazionale di Narita....
“Bene. Questo è tutto. Credo che non manchi nulla.” disse Kilari, una volta consegnata l’ultima valigia.
“Kilari… sei proprio sicura? Vuoi davvero andartene?” domandò Kumoi.
“Non ho altra scelta. Mi creda, signora Kumoi, stavolta non è per me, ma per il mio bambino.” rispose l’ex idol.
La donna più anziana rimase in silenzio delusa. Kilari aveva preso la sua decisione e niente l’avrebbe fatta tornare sui suoi passi.
“Non si preoccupi. Questo non sarà un addio. Appena mi sentirò meglio, tornerò a trovarla.” la rassicurò l’ex idol.
“Ci conto.” l’avvisò Kumoi.
“Ma a proposito, Shizuka non si è fatta vedere. Aveva detto che sarebbe passata anche lei a Narita per salutarmi.” notò Kilari.
“Era occupata con un lavoro che le hanno offerto questa mattina e lei non ha voluto rinunciarci, nonostante le avessi detto che poteva prendersi la mattina libera.” mentì la sua ex agente.
“Forse è ancora dispiaciuta. Se solo le cose fossero andate diversamente....”
“Eppure sembrava che avesse accettato la tua partenza. I ragazzi di oggi sono così strani...”
“Devo andare.”
“Fai buon viaggio, Kilari. E abbi cura di te.”
“Arrivederci, signora Kumoi. Grazie di tutto.”
Mentre la signora Kumoi stava per tornare mestamente in agenzia, sopraggiunse Hiroto che correva come un pazzo, seguito da Shizuka e Iguchi.
“Kilari!!! Dove sei????” gridò Hiroto.
“Kilari!!!!” la chiamarono Shizuka e Iguchi.
“Hiroto, che ci fai qui? Non dovresti essere al tuo matrimonio?” domandò la signora Kumoi.
“Non ho tempo per spiegarle tutto. Dov'è Kilari? Lei l'ha vista?” chiese a sua volta Hiroto.
“Perché la cerchi?” si rifiutò di rispondere la donna, non fidandosi di lui.
“Mi risponda, signora Kumoi!!!” la pregò Hiroto.
“Sta facendo i controlli.” rispose lei.
“Maledizione!!!” imprecò il moro, dirigendosi verso l’area dei controlli.
“Si può sapere cosa sta succedendo? Non ci sto capendo più niente.” si lamentò Kumoi.
“Spero che presto possa farlo.” disse Shizuka.
Hiroto corse disperatamente alla ricerca di Kilari, finché non la intravide mentre si stava avvicinando al posto di controllo.
“Kilari!!!!” la chiamò Hiroto, che alla fine la raggiunse. “Non partire, ti prego!”
“Cosa ci fai qui? Non dovresti essere al tuo matrimonio?” domandò Kilari.
“Il mio matrimonio lo farò con l'unica donna che amo. E quella donna sei tu, Kilari. Perdonami per tutto il male che ti ho fatto. So di non meritare il tuo amore, ma ho intenzione di tornare ad essere il ragazzo di cui ti eri innamorata. Al diavolo il successo, al diavolo la mia carriera. Non voglio perderti per sempre.” spiegò Hiroto.
“E’ troppo tardi.”
“Cosa?”
“Ho smesso di amarti, Hiroto. E anche se dici di voler tornare ad essere il ragazzo che per anni mi ha fatto battere il cuore, sarà tutto inutile, perché la Kilari che conoscevi non esiste più.”
“Non è vero.”
“Invece sì. Dimenticami e cerca di essere felice con Fubuki. Per quel che mi riguarda, da questo momento penserò soltanto a prendermi cura del bambino che tu non vuoi.”
“La mia felicità non sarà mai con Fubuki. Possibile che non riesci a capirlo? E’ te che voglio, non lei.”
“Mi hai fatto troppo male. Non posso perdonarti.”
Hiroto rimase senza parole. Nonostante fosse riuscito in tempo a raggiungerla, lei non sembrava intenzionata a dimenticare quello che era successo tra loro nell’ultimo periodo, e in fondo sapeva di non avere tutti i torti. Kilari l’aveva già perdonato una volta, ma lui ha sprecato miseramente quell’occasione, preferendo soddisfare i capricci dell’arpia che stava per sposare e della sua direttrice.
“Devo andare. L'aereo sta per partire.” disse Kilari, voltandogli le spalle. Hiroto a quel punto l’abbraccio da dietro e scoppiò a piangere.
“Kilari, ti prego....non abbandonarmi di nuovo...” singhiozzò lui. “Io non posso vivere senza di te.”
“Che mi sta prendendo? Perché mi si sta spezzando il cuore a sentirlo piangere?” pensò lei, con gli occhi lucidi.
“Ti ho mentito, è vero, ma ti assicuro che l'amore che ho ricominciato a provare per te non è stato frutto dell'inganno. Io non voglio essere più quella persona che ti ha fatto soffrire. Non voglio più tradire i miei amici, non voglio sposarmi con Fubuki, e soprattutto non voglio che torni in America.” spiegò Hiroto, che fece voltare dolcemente Kilari. “Voglio solo la mia Kilari. Altrimenti la mia vita non avrebbe alcun senso.” Hiroto si mise in ginocchio, tirò fuori dalla tasca una scatoletta con dentro un anello e gliela porse alla donna. “Kilari....vuoi sposarmi?”
“Io...” balbettò Kilari incredula. Stava succedendo tutto in fretta e non ci stava capendo nulla. Prima Hiroto l’aveva malamente scaricata mentre adesso la stava pregando in ginocchio, e non per tornare da lui, ma per diventare sua moglie. Lo guardò ancora nei suoi occhi rossi e questa volta lesse sincerità. Hiroto voleva fare sul serio e stavolta nessuno li avrebbe più separati, ammesso che fosse rimasta. E a quel punto Kilari non aveva più dubbi.  “...ho sempre sognato che me lo chiedessi. Certo che lo voglio.”
Hiroto sorrise e abbracciò fortemente Kilari. “Non ti deluderò più. Ti prometto che saremo una famiglia felice. Io, te e il nostro bambino.”
“Hiroto...”
I due si baciarono, tra gli applausi di tutte le persone presenti all’aeroporto di Narita , compreso quello di Shizuka, di Iguchi e della signora Kumoi. Tuttavia, in mezzo alla gente, c'era uno dei paparazzi del matrimonio che fotografò la scena e scappò senza farsi notare, ma poco importava. Hiroto e Kilari finalmente erano tornati insieme, e stavolta per sempre.

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Capitolo 31
*** Permanenza ***


Una volta rientrati in città, Hiroto e Kilari decisero di pranzare insieme a casa di lei. Era riuscito fortunatamente a fermarla, quando ormai sembrava averla persa per sempre, e questa volta non avrebbe più fatto altri errori. Dopo il pranzo, Kilari salì in camera sua a riposare mentre Hiroto ne approfittò per lavare i piatti. Quando finì, la raggiunse in camera da letto e la trovò che dormiva beatamente. Era la donna più bella dell’universo, come aveva pensato, anche solo per un istante, di rinunciare per sempre a Kilari? Doveva ringraziare la sua grande bontà se adesso si trovava qui, perché una donna qualunque non l’avrebbe mai perdonato dopo tutto il dolore che le aveva arrecato.
Hmm...sei tu?” borbottò Kilari, che nel frattempo si era svegliata.
“Scusa. Ti ho svegliata?” chiese Hiroto.
“No, tranquillo. Non avevo preso sonno del tutto.” rispose Kilari.
“Meno male. Per il resto tutto a posto?”
“Sì.”
“Sicura che non hai bisogno di altro?”
“Beh, forse c'è qualcosa di cui ho bisogno.”
“E cosa?”
“Che resti per sempre al mio fianco...e che non scomparirai mai più.”
“Non lo farò.” la rassicurò Hiroto, accarezzandole i capelli.
“C'è una cosa che mi sto chiedendo. Come sei riuscito a capire che sposare Fubuki sarebbe stato un errore?” domandò Kilari.
“Hmm....come posso spiegartelo? Vediamo...posso dire che sono stato svegliato da un fuoco d'artificio lanciato da Shizuka.” spiegò il moro.
“Shizuka?”
“Già. Nonostante l'avessi messa nei guai, ha sempre creduto in me come la persona della tua vita. Quando l'ho sentita cantare “Fuoco d’artificio”, che avevi dedicato a me e non a Seiji, come ho sempre creduto, ho pensato a quand'eravamo ragazzi, a tutti i bei momenti che passavamo insieme, e a come, per un motivo o per un altro, non riuscivamo mai a dichiararci.”
“Eravamo felici, nonostante ciò.”
“Già. E da lì ho capito che la mia felicità è accanto a te. Sai, sei fortunata ad avere un'amica come lei.”
“Ha creduto fino alla fine che noi due saremmo tornati insieme.”
“Possiede la stessa determinazione che avevi tu quand'eri una idol. Non so cosa darei per  tornare indietro nel tempo e salvarti da quel maledetto incidente che ti ha rovinato la vita.”
“Non importa, Hiroto. Mi basta solo averti accanto per essere felice. Il resto lo conserverò tra i ricordi più belli della mia vita.”
“Io non ti abbandonerò più, Kilari. E non abbandonerò neanche te, piccolino.” la rassicurò lui, accarezzandole dolcemente la pancia.
“Eheheh! Chi ti dice che è un maschio? Secondo me sarà una femminuccia.” replicò Kilari.
“Già lo sai?”
“No, però lo sento.”
“Qualunque sia il suo sesso, spero solo che cresca felice e che prenda tutto da te.”
“Sarai un ottimo padre, Hiroto.”
“Dici...sul serio?”
“Sì. Io credo in te.”
“Kilari…” Hiroto si sdraiò accanto a lei e la baciò, prima che entrambi riposassero.
 
L'indomani mattina, i giornali e le televisioni del paese parlarono del matrimonio fallito tra Hiroto e Fubuki, immortalando in particolare la scena in cui lui schiaffeggiò la diva, e soprattutto del motivo per cui aveva deciso di non sposarla. Fu proprio la foto in cui Hiroto baciava Kilari all’aeroporto di Narita che fece andare su tutte le furie la signora Higashiyama e Fubuki.
“Grrrrrrrrrr!!!!! Non lo sopporto!!!! Quel buono a nulla mi ha ridicolizzata!!!!!” urlò Fubuki, umiliata.
“Non ti preoccupare, Fubuki, Hiroto la pagherà per quello che ha fatto.” la rassicurò la sua direttrice.
“State parlando di me?” domandò Hiroto, che nel frattempo le aveva raggiunte assieme a un’altra persona.
“Sei arrivato giusto in tempo. Oh, ci sei anche tu, Kilari Tsukishima.” osservò la bionda.
“Immagino che tu sia soddisfatta del polverone mediatico che hai alzato.” la rimproverò Fubuki.
“Non ho fatto niente.” si difese Kilari.                                                                        
“Lascia stare, tesoro. Me ne occupo io. Kilari non c'entra nulla. Stava per tornarsene in America. Sono io che le ho impedito di partire.” spiegò Hiroto.
“Questo non cambia le cose. Adesso voglio che tu smentisca quello che dicono i giornali. Dovrai raccontare che quel giorno eri ubriaco e incapace di intendere e volere.” propose la signora Higashiyama.
“No.” si rifiutò il moro.
“Che cosa? Hai dimenticato per chi lavori?”
“Non ho intenzione di rinnegare il mio amore per i vostri sporchi interessi. Io amo solo Kilari e nel mio cuore non ci sarà spazio per nessun’altra donna. E comunque ero venuto qui per dirle che lascio la sua agenzia.”
“Credi che te lo permetterò? Hai firmato un contratto con me e devi rispettarlo, se non vuoi che ti elimini per sempre dal mondo dello spettacolo.”
“D'accordo, lo faccia pure. Non ho intenzione di stare qui un minuto di più. Ma sappia che lei, Fubuki e Midori, cadrete con me.”
“Che cosa?”
“Proprio così. Racconterò a tutti che lei, tramite Fubuki, mi ha usato per rubare il testo che doveva cantare Shizuka al concorso Regina di Diamanti per costringerla a ritirarsi.”
“Sei pazzo? Vorresti compromettere per sempre la tua carriera per quella misera ragazzina?” lo richiamò Fubuki.
“Hiroto, non farlo.” chiese Kilari.
“Invece sì. E’ giusto che paghi per i miei errori e che i miei fans sappiano la verità. Non ho più intenzione di ingannarli. Non se lo meritano.” decise lui.
“Signora Higashiyama! Faccia qualcosa!” la pregò Fubuki, terrorizzata all’idea di uno scandalo di gravi proporzioni che avrebbe potuto annientare lei e tutta l’agenzia Higashiyama.
“Grrrrrrrrrrrr!!!!” ringhiò la direttrice, altrettanto spaventata.
“Hiroto, ascolta, tu hai fatto tanti sacrifici per arrivare lì dove sei. Cantare e recitare sono le tue passioni fin da quand'eri bambino.” cercò di persuaderlo Kilari.
“Invece lo devo fare. Il mondo dello spettacolo è sporco e ha bisogno di una ripulita perché non accadano più cose simili. Solo chi ha talento e chi è in grado di regalare il sorriso alla gente merita di stare sul palcoscenico.” ribadì Hiroto.
“D'accordo, hai vinto! Straccerò subito il tuo contratto! Tornatene da quel perdente di Muranishi e non farti più vedere!” si arrese la signora Higashiyama.
“Pensa di passarla liscia,dopo tutto quello che avete fatto a Shizuka, a Kilari e a tutti gli artisti dell'agenzia Muranishi?” minacciò ancora il moro.
“Basta, Hiroto. Andiamo. La ringrazio,signora Higashiyama.” la salutò Kilari, cercando di trascinare con sé Hiroto.
“Dove vai, Kilari Tsukishima? Abbiamo ancora un conto in sospeso noi due.” la fermò invece la direttrice.
“Di cosa sta parlando? Non capisco.” domandò l’ex idol.
“Ho deciso di liberare Hiroto, ma in cambio voglio che lasci in pace Midori. E per farlo, dovresti consegnarmi una certa cosa di tua conoscenza. Parlo del video in cui il tuo attuale amoroso copiava il testo della canzone di Shizuka.” spiegò la donna più anziana.
“Quale video?”
“Non prendermi in giro. Sei stata tu a dirmi che nello studio di Kama c’era una telecamera che aveva ripreso tutto.”
“Ah adesso ricordo. Non mi dirà che ha creduto a quella storia?”
“C-cosa?”
“Non esiste nessun video, signora Higashiyama. Era tutto un bluff per costringerla a dirmi dove si trovava Hiroto, visto che continuava a non rispondermi e a cambiare discorso.”
“Un bluff?”
“Ehm…e dalla sua faccia, sembra che lei ci sia cascata in pieno.”
“Grrrrrrrr!!! Sparite, prima che perda la pazienza!!!!”
Kilari e Hiroto scapparono via, lasciando la direttrice sola con Fubuki.
“Li lascia andare così?” si lamentò Fubuki.
“Non ho altra scelta, Fubuki. Questa volta abbiamo esagerato. Per fortuna Kilari era con lui, altrimenti Hiroto avrebbe raccontato tutto alla stampa e non ci sarebbe stato più nulla da fare.” spiegò la donna più anziana.
“Per fortuna? Io la detesto! Credevo di essermi sbarazzata per sempre di lei dopo il suo ritiro! Hiroto era strainnamorato di me, prima che lei tornasse dagli Stati Uniti!”
“Forse chiedergli di avere una finta relazione con lei non è stata una buona idea come pensavamo. Tutto quel tempo trascorso assieme a Kilari deve avergli fatto riaffiorare i sentimenti nascosti che provava per lei. Ma non ti preoccupare. Hanno vinto soltanto la battaglia, non la guerra. Non smetterò mai di ostacolare l'agenzia Muranishi e tutti i suoi artisti. Se pensavi di esserti sbarazzata per sempre di noi, ti sei sbagliata di grosso, Kilari Tsukishima.”
“Ben detto. Io sono con lei, direttrice. Ohohohoh!”
Intanto, fuori dall'edificio dell'agenzia Higashiyama....
“Ahahahah! Hai visto le facce di Fubuki e della signora Higashiyama quando le abbiamo minacciate?” scoppiò a ridere Hiroto.
“Non pensi che abbiamo esagerato?” domandò Kilari.        
“Questo non è nulla in confronto a quello che hanno fatto a te e a Shizuka. Quelle due andavano fermate, prima che possano combinare altri guai.” rispose Hiroto. “Comunque è meglio tenerle d'occhio, non si sa mai. Conoscendole, a quest'ora staranno pensando a un modo per vendicarsi. Soprattutto dopo il bello spavento che hai fatto prendere a quella vipera della signora Higashiyama. La registrazione compromettente, eh? A quanto pare non hai ancora perso le tue abilità nella recitazione. Peccato che non ero lì ad assistere.”
“L’importante è che abbia funzionato.”
“Visto il risultato, direi alla grande. Ahahahah!”
Kilari fu molto contenta di vedere Hiroto allegro e sereno. Alla fine restare in Giappone è stata la scelta migliore per tutti. Hiroto era tornato quello di prima e aveva tutte le intenzioni di fare sul serio con lei, al punto da rinunciare persino alla sua carriera nel mondo dello spettacolo. “Senti, che ne diresti se passassimo all’agenzia Muranishi? Ora che sei libero, potresti tornare a lavorare da loro.”
“Non saprei. Mi sono comportato in modo orrendo con tutti.”
“Andrà tutto bene. Conosciamo entrambi Muranishi, sono certa che ti perdonerà. Inoltre abbiamo un mucchio di cose da raccontare a lui, a Seiji e a tutti gli altri, non credi?”
“Hai ragione, Kilari. D’accordo. Allora andiamo.”
 
Infatti, poco dopo, all'agenzia Muranishi....
“Dici sul serio, Hiroto? Vorresti tornare a lavorare di nuovo con noi?” domandò Muranishi.
“Sempre se lei non sia contrario. So di avervi dato un mucchio di problemi in questi anni, ma ho intenzione di ricominciare da zero e tornare quello di prima.” rispose Hiroto.
“Vuoi scherzare? Tu sei importante per tutti noi. Non sai quanto sia felice di sentirti dire questo.” lo tranquillizzò il direttore.
“Bentornato, Hiroto.” aggiunse Shizuka.             
“Kilari, non c'avevi detto che eri incinta.” disse Seiji.
“Lo so, mi dispiace. Non volevo che vi preoccupavate per me.” si giustificò Kilari.
“Sei sempre la solita. Pronta ad affrontare da sola qualunque tipo di sfida che ti capita di fronte.” commentò divertito il biondino.
“Non sarà mai sola. Ci sarò io con lei.” precisò Hiroto.
“Comunque tanti auguri. Ho sempre saputo di voi due. Ce ne avete messo però di tempo.”
“Che cosa???? Tu lo sapevi????” domandarono increduli lui e Kilari.
“Certo. Avevo notato che c'era qualcosa tra voi, ma non mi sono voluto immischiare perché non ne ero sicuro al 100%. Ma viste come sono andate le cose, forse avrei fatto meglio a parlarne almeno con te, Hiroto.”
“Non voglio più pensarci. Adesso il passato è passato, e voglio vivere il mio presente a fianco della donna che amo.
“Kilari. Posso parlarti un minuto?” chiese intanto Shizuka.
“Certo, Shizuka.” rispose Kilari.
“In privato però.” aggiunse la ragazza.
“Cosa?” domandò l’ex idol, sorpresa dalla sua richiesta. Chissà cosa voleva chiederle d’importante.
“Vai con lei, Kilari. Io ti aspetto qui.” disse Hiroto.
“D'accordo.” annuì Kilari, prima di allontanarsi con Shizuka.

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Capitolo 32
*** Incontro con le famiglie - prima parte ***


Kilari e Shizuka si spostarono in sala prove per discutere in privato.
“Bene, siamo sole. Di cosa volevi parlarmi, Shizuka? Ora che ho deciso di restare a Tokyo, potrei farti di nuovo da agente. La signora Kumoi mi ha dato la disponibilità a cedermi il suo posto.” disse Kilari.
“No, non si tratta di questo.” la smentì Shizuka.
“E di cosa?” chiese la sua agente.
“Ci tenevo a ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me.” rispose la ragazza.
“Non c'è bisogno che mi ringrazi. Lo sai che ti ho aiutato con molto piacere.”
“Vorrei tanto fare qualcosa per ricambiarti.”
“Shizuka, tu hai fatto abbastanza, credimi. Grazie a te, io e Hiroto siamo tornati ad amarci come un tempo. Il sogno di vivere accanto all’uomo della mia vita si è realizzato e tutto per merito tuo.”
“D'accordo. Se la metti così, allora ho un grosso favore da chiederti.”
“Di che si tratta?”
“Vuoi cantare con me?”
“Volentieri. Più tardi potremmo andare al karaoke con Hiroto e Iguchi.”
“Ehm... io intendevo sul palcoscenico.”
“Cosa?”
“Almeno per una sera. Ti prego, dimmi di sì.”
“Assolutamente no. Mi sono ritirata da quindici anni e non ho alcuna intenzione di tornare nel mondo dello spettacolo.
“Ma perché? I tuoi fan sarebbero felicissimi.”
“Shizuka, io non sono più una idol. Se proprio desideri cantare con qualcuno, perché non proponi al direttore di formare un duo con un'altra ragazza emergente?”
“Ma io voglio cantare con te.”                            
“Mi dispiace, ma la mia risposta è no. Eh?”
“Scusate, disturbo?” le interruppe Hiroto.
“No, Hiroto. Tanto stavo per andarmene.” disse Shizuka, che si allontanò delusa.
“Ma che ha? E’ successo qualcosa?” chiese il moro.
“Niente d’importante. Una questione di lavoro. Visto che rimarrò a Tokyo, le ho detto che sarò di nuovo da agente.” mentì Kilari.
“Dovrebbe essere una bella notizia per lei, eppure mi sembrava tutto tranne che contenta. Sicura che non ci sia altro?” domandò ancora Hiroto, che non le aveva creduto.
“Vuole che io torni sul palcoscenico.” confessò la fidanzata.
“Secondo me Shizuka ha ragione. Dopo l'incidente sei scomparsa senza dire niente a nessuno. Non pensi che dovresti dare ai tuoi vecchi fan qualche spiegazione?”
“Ti ci metti anche tu, Hiroto?”
“D'accordo, ne parleremo in un altro momento, quando sarai più tranquilla. Mentre parlavi con Shizuka, mi è venuta in mente una cosa importante.”
“Di che si tratta?”
“Che ne diresti se partissimo insieme per New York tra un paio di giorni?”
“A New York? E come mai?”
“Non hai pensato che dovremmo parlare di noi alla tua famiglia? E anche del nostro bambino.”
“Hai ragione. Me ne ero completamente dimenticata.”
“Sei preoccupata per Shizuka?”
“Eh? No. Non credo che Shizuka farà obiezioni a riguardo, finché si tratterà solo di pochi giorni.”
“Bene. Tanto non resteremo a lungo. Ho intenzione di festeggiare il nostro matrimonio qui in Giappone. Sarà una festa perfetta. Niente giornalisti, niente paparazzi. Tutto in segreto. Saremo solo noi, le nostre famiglie e i nostri amici.”
“A proposito di famiglie, non dovremmo avvisare anche i tuoi genitori e i tuoi fratelli?”
“Certamente. Andremo prima da loro. O meglio, da mia madre, visto che mio padre sta sempre fuori per lavoro.”
“Qualcosa non va? Mi sembri pensieroso.”
“Eh? Nulla. Solo un po’ di emozione, tutto qua. Eheheh!”
“Anch’io sono emozionata, Hiroto, e non vedo l’ora che arrivi quel giorno.”
“Bene. Allora andiamo dal direttore.”
Poco dopo, Hiroto e Kilari avvisarono gli altri della loro decisione di partire per gli States.
“Hmm… capisco. Del resto sono successe molte cose da quando Kilari è tornata in Giappone.” commentò Muranishi.
“So che non dovrei chiedervelo, dopo tutti i casini che ho creato, però…”
“Non devi preoccuparti, Hiroto. Tu e Kilari vi sposerete e presto avrete un figlio. È giusto che la famiglia Tsukishima sia informata dei vostri progetti.” lo rassicurò il direttore.
“Sono d’accordo con il direttore, ma sappi che al tuo ritorno ti aspetteranno molti straordinari, Hiroto. Dovrai recuperare tutti gli impegni che hai saltato a causa del tuo comportamento irresponsabile.” l’avvisò Kumoi.
“Non vi deluderò.”
“Io torno a casa.” disse Shizuka.
“Shizuka, aspetta.” la fermò Kilari. “Sarà solo per pochi giorni. Dopo tornerò a Tokyo e ci resterò.”
“Fai come vuoi. Buonanotte” si congedò la ragazza, con tono freddo. Sicuramente era ancora delusa per il no ricevuto da Kilari, ma lei non poteva farci niente. Non si sentiva pronta ad affrontare i suoi vecchi fan e i paparazzi che l’avrebbero inevitabilmente assalita.
 
La sera prima della partenza, Kilari e Hiroto fecero visita alla madre di lui. Ma il moro sembrava piuttosto nervoso.
“Casa tua non è cambiata di una virgola. È rimasta sempre la stessa.” osservò Kilari.
“A dire il vero non è più casa mia. Ormai vivo per conto mio da più di dieci anni.” la smentì Hiroto.
“Capisco. Del resto non sei più un ragazzino. Non suoni il campanello?” chiese la fidanzata.
“Ehm…sì, certo! Eheheh!” rispose imbarazzato lui.
“Hiroto mi sembra strano. Ho come l’impressione che nasconda qualcosa.” pensò Kilari.
“Chi è?” domandò una voce familiare.
“Sono io, mamma.” rispose Hiroto.
“Cosa?”
La donna aprì la porta, ma invece di farlo entrare, lo accolse con una sberla.
“Hiroto!” esclamò Kilari.
“Disgraziato! Hai idea di quanto tempo è che non ti fai vedere?” lo rimproverò la donna.
“Mamma, calmati. Non siamo soli.” disse Hiroto.
“Cosa?” domandò sua madre, prima di accorgersi della presenza di Kilari accanto al figlio.
“Ehm… salve signora Kazama. È un piacere rivederla.” la salutò l’ex idol.
“Kilari… sei tu?” domandò la signora Kazama.
“Sì. Sono io.” affermò Kilari.
La donna andò subito ad abbracciarla. “Non hai idea di quanto sia felice di rivederti.”
“G-grazie. Anch’io sono contenta.”
“Prego, entra pure.
“Con permesso.”
“Tu va a comprare una torta.”
“Cosa? Una torta?” domandò Hiroto. “Ma non c’è bisogno, posso farne una io. O anche Kilari. Lo sai, lei è… ahia!!” fu interrotto dalla madre, che gli diede un pugno in testa.
“Sparisci!!!” ordinò la madre.
“Va bene.” sospirò il figlio. “Kilari, io…”
“Non preoccuparti, Hiroto. Ti aspetto dentro.” lo rassicurò la fidanzata.
“Okay. Torno subito.” si allontanò Hiroto, lasciando Kilari sola con la madre.
“Accomodati cara. È da tanto tempo che non ci vediamo, sai? L’ultima volta eri una ragazzina mentre adesso sei diventata una bellissima donna.” disse la signora Kazama.
“Grazie. Anche lei se la passa bene, signora Kazama.” replicò l’ex idol.
“Magari. Ormai comincio ad invecchiare.”
“Come stanno suo marito e i suoi figli?”
“Mio marito è sempre all’estero per lavoro e come al solito si vede poco in casa, mentre i miei bambini sono tutti cresciuti. Il più piccolo, Sora, va alle superiori e durante il tempo libero canta in una rock band con i suoi amici. Fa molti concerti in giro per la città e a volte torna tardi, come stasera per esempio. I più grandi invece vivono ognuno per conto proprio. Nagumo e Kota sono sposati e hanno figli, mentre Kai va all’università. Però, a differenza di qualcun altro, trovano sempre il tempo per andare a trovare la loro mamma.”
“E’ proprio vero che non vedeva Hiroto da tanto? Che cosa è successo?”
“Come ricorderai, anch’io facevo la stessa vita di mio marito. Stavo sempre fuori per lavoro e vedevo poco i miei figli. A un certo punto però mi stancai e decisi di fare la mamma a tempo pieno. Un po’ anche per causa tua.”
“Cosa?”
“Devi sapere che dopo la tua improvvisa partenza, Hiroto era diventato molto triste. Non era più capace di prendersi cura dei suoi fratelli come aveva sempre fatto, così fui costretta a licenziarmi per pensare a loro. Che rimanga tra noi, c’erano sere in cui lo sentivo persino piangere. Col tempo capii che il motivo del suo tormento eri tu.”
“Mi dispiace, signora Kazama.”
“Non devi scusarti, cara. Non sono arrabbiata con te, né ho provato rancore nei tuoi confronti, perché so che hai passato un momento durissimo a livello familiare. Non è mai facile reagire alla perdita di un caro, come lo era il povero Na-san, soprattutto per una ragazza di quindici anni.”
“Può darsi, ma non sarei mai dovuta andare via. Non perlomeno senza dire nulla a suo figlio. La verità è che dopo la morte di Na-san ero diventata un’altra persona. Volevo stare da sola e ogni volta che qualcuno provava a consolarmi, io mi chiudevo a riccio e lo cacciavo. A volte mi capitava persino di sgridare e di ferire chi mi stava intorno, com’era accaduto al mio amico Arashi o allo stesso Hiroto. E dopo il mio trasferimento a New York, le cose non sono migliorate. Anzi, si può dire che stavo peggio, perché mi ero resa conto di aver perso per sempre tutti coloro che mi avevano sostenuta con affetto fin dal mio debutto nel mondo dello spettacolo. Il tempo ha calmato il mio dolore, ma i rimpianti non sono mai scomparsi. Per fortuna la mia famiglia mi è sempre rimasta accanto, altrimenti non so che fine avrei fatto.”
“Kilari…”
“Continui pure, signora Kazama. Ho bisogno di comprendere il dolore che ha provato suo figlio.”
“Cominciarono i primi problemi. Sapevo che stava soffrendo per te, così gli proposi di andare a New York, in modo che ti potesse raggiungere e dichiarare i suoi sentimenti una volta per tutte, ma ogni volta s’inventava sempre una scusa. Mi rispondeva che non c’era niente tra voi due, che non volevi più rivederlo oppure che era troppo occupato col lavoro o con lo studio. Ovviamente mentiva, ma appena provavo a dirgli qualcosa, mi urlava di farmi gli affari miei. Dopo la fase di depressione, sembrava essersi ripreso e aveva cominciato ad uscire con altre ragazze. All’inizio non mi preoccupai, perché credevo che ti avesse dimenticata, in fondo eravate giovani e ci poteva stare. Ma era diventato imbarazzante, Kilari. Usciva con le sue fan e se le portava a letto. A volte tornava a casa ubriaco. Non immagini le liti che abbiamo avuto. L’ultima mi fece perdere la pazienza al punto da cacciarlo di casa. Per qualche mese non ci parlammo completamente, poi grazie ai suoi fratelli riuscii a perdonarlo. Certo, Hiroto non era cambiato, continuava sempre a bere e a fare il donnaiolo, ma almeno i nostri rapporti erano tornati alla normalità, nonostante lui rimase a vivere per conto suo. Almeno finché non si mise in testa di sposare Fubuki. Quella tipa non mi era mai piaciuta fin da ragazzina. Montata e altezzosa come poche. Voleva sposare mio figlio solo per incrementare alle stelle la sua popolarità, e per questo mi ero opposta fin da subito al loro matrimonio. Ovviamente Hiroto non la prese bene e smettemmo nuovamente di parlarci. Ma per fortuna è tornato sui suoi passi, da quel che mi avevano raccontato Kota e gli altri. E sembra che la responsabile sia tu, cara.”
“Quindi sa già tutto, non è vero?” arrossì Kilari.
“Non saresti passata a casa mia con mio figlio, se non per dirmi che adesso state insieme.” disse la signora Kazama. “Kilari, io ti stimo molto e non sai quanto abbia pregato per il tuo ritorno, perché sapevo che eri l’unica in grado di far tornare Hiroto quello di un tempo. Spero soltanto che quello sciocco di mio figlio non ti faccia soffrire.”
“Beh visto che le cose stanno così, non crede che sia giunto il momento di perdonarlo?” propose l’ex idol.
“Hmph! Prima devo vedere come si comporterà con te.” replicò la donna più anziana.
“Neanche se ti dicessi che ho intenzione di sposare Kilari e che presto ti daremo un altro nipotino?” chiese Hiroto, che nel frattempo era tornato con la torta.
“C-cosa? Kilari… sta dicendo la verità?” domandò la signora Kazama.
“Sì, signora Kazama. Era questo il motivo della nostra visita.” affermò Kilari.          
“Non ci posso credere. Ditemi che è un sogno.” mormorò incredula la donna.
“Stavolta non hai nulla in contrario, vero mamma? Ehi!” esclamò Hiroto, sorpreso dall’abbraccio della madre.
“Non sai quanto mi stai rendendo felice in questo momento.” disse commossa la donna più anziana.
“Dici sul serio?” chiese il figlio.
“Sì. Avete la mia benedizione e ovviamente anche quella di tuo padre. Non vedo l’ora che nasca il vostro bambino. Ho già tre nipotini, ma averne un altro fa sempre piacere. Kilari, per qualunque cosa tu abbia bisogno, sappi che sarò a tua completa disposizione.” l’avvisò la donna.
“Grazie.” replicò Kilari.
“Mamma… perdonami. Per tutte le cattiverie che ti ho detto e per averti fatta preoccupare in questi anni. È stata colpa mia se hai dovuto rinunciare al tuo lavoro per occuparti dei miei fratelli.” si scusò Hiroto.
“No, figliolo. Ho fatto la cosa giusta. Una buona madre dev’essere sempre presente nella vita dei propri figli e io ti ho caricato di grosse responsabilità fin da quand’eri piccolo. Era giusto che anch’io facessi la mia parte.” lo rassicurò sua madre.
“Mamma…eh?”
Il momento di gioia fu interrotto dal rumore dello stomaco di Kilari che reclamava cibo. “Ehm…scusatemi…”
“Kilari!!! Ti sembra educazione???” la rimproverò Hiroto.
“Mi dispiace, ma è da pranzo che non tocco cibo e avrei una certa fame.” rispose imbarazzata lei.
“Ahahahah! Sei proprio divertente, Kilari. Va bene, vi preparo subito qualcosa.” disse la signora Kazama.
“Ti do una mano.” propose Hiroto.
“Grazie, tesoro.” replicò la madre, prima di mettersi all’opera assieme al figlio.
“Okay. Allora vi aspetto.” avvisò Kilari, felice che Hiroto avesse risolto i suoi problemi con la madre e anche per il fatto che la signora Kazama avrebbe appoggiato il loro matrimonio.

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Capitolo 33
*** Incontro con le famiglie - seconda parte ***


L’indomani, Kilari e Hiroto partirono insieme per New York e al loro arrivo trovarono il padre di lei ad attenderli all'aeroporto.
“Kilari!” la chiamò Takashi.
“Papà!” l'ex idol corse ad abbracciare il padre. “Ti trovo bene.”
“Grazie. Per fortuna mi sono ripreso, anche se i medici mi hanno consigliato di non esagerare al lavoro. E tu, invece? Ti vedo più ingrassata rispetto all'ultima volta. Ormai dovresti smettere di mangiare troppo. Non sei più una ragazzina.” notò il padre.
“Ecco...non sono ingrassata...” provò a smentire Kilari.
“Oh, Hiroto. Quanto tempo.” lo salutò intanto Takashi.
“Salve, signor Tsukishima. E’ un piacere rivederla.” fece altrettanto Hiroto.
“Come mai sei venuto a New York? E Seiji? Lui dov'è?”
“Seiji è rimasto in Giappone. E poi...”
“Mi racconterai tutto più tardi. Se non hai impegni, perché non ceni da noi stasera? Ci saranno anche mia moglie, mio figlio e la sua famiglia.”
“La mamma e Subaru hanno finito con le riprese?” domandò Kilari.
“Sono tornati ieri sera. I loro film usciranno presto nelle sale cinematografiche.” raccontò suo padre. “Ma ne parleremo più tardi. Avete preso i vostri bagagli?”
“Sì.” annuì Hiroto.
“Bene. Andiamo.” disse Takashi.
Poco dopo, i tre giunsero al ristorante....
“Così questo è il vostro locale. E’ molto più grande del vecchio cafè Kilari.” osservò stupito Hiroto.
“Già. Sai, all'inizio non era molto grande, ma poi cominciarono a venire così tante persone ogni sera che mio padre fu costretto ad ampliarlo.” raccontò Kilari.
“Vado a telefonare tua madre. Torno subito.” si allontanò Takashi.
“D'accordo, papà.” replicò la figlia.
“Kilari.” la chiamò una sua vecchia conoscenza.
“Ciao, Matteo. Come stai?” l’abbracciò Kilari.
“Bene, grazie. Pensavo che non saresti più tornata a New York.” rispose il ragazzo.
“Sono successe tante cose. Ci metterei un casino a raccontarti tutto. Piuttosto, come va con l'università?”
“Mi mancano poche materie e la tesi. Entro un anno dovrei finire.”
“Sono contenta per te. Hiroto, lui è Matteo.” lo presentò Kilari.
“Piacere. Kilari mi ha parlato di te mentre eravamo in volo.” disse Hiroto.
“Lieto di conoscerti, Hiroto. Sei un suo amico?” chiese Matteo.
“A dire la verità...è il mio fidanzato.” svelò Kilari.
“Davvero? Adesso capisco perché sei rimasta in Giappone per tutto questo tempo. Con la scusa del lavoro, hai trovato l'amore.” commentò il ragazzo.
“Beh... dopo varie vicissitudini, è andata così.” affermò l’ex idol.
“Lo sapevo. Una bella donna come te non poteva assolutamente restare sola. Dì la verità, era lui uno di quei sogni che dicevi di non avere?”
“Diciamo il più importante.”
“Sono felice che tu l'abbia realizzato.”
“Kilari, che ne diresti se facessimo un giro a New York? E’ da tanto che non la visito.” propose Hiroto.
“Vai pure, Kilari. Avviserò io tuo padre.” la rassicurò Matteo.
“Grazie. Allora ci vediamo.” lo salutò Kilari.
“Divertitevi.” fece altrettanto il ragazzo prima di tornare al lavoro.
“C'è qualche problema, Hiroto?” domandò l’ex idol, che l’aveva notato un po’ scocciato.
“Quel tuo amico...Matteo. Per caso c'ha provato con te?” chiese a sua volta il fidanzato.
“Eh? Perché me lo chiedi?”
“Beh ecco... si rivolgeva a te con molta confidenza rispetto alle altre persone che lavorano nel tuo locale.”
“Hmm… non sapevo che fossi geloso, Hiroto.”
“Ma che stai dicendo? Non sono geloso!” arrossì Hiroto.
“Ahahahah!” rise divertita Kilari.
“Hmph!” sbuffò imbarazzato lui.
 
Nel frattempo, a Tokyo, Shizuka si stava esercitando in vista del suo concerto sotto la guida di Seiji, che però notò qualcosa che non andava e decise di staccare la musica.
“Seiji, perché hai spento lo stereo?” domandò Shizuka.
“Non te ne sei accorta? Eri completamente in ritardo col tempo, nonostante hai ripetuto la stessa mossa per quattro volte. Si può sapere dove hai la testa? Non è da te essere così svogliata.” la richiamò Seiji.
“Mi dispiace.” si scusò lei. Seiji è una persona tranquilla e se aveva perso la pazienza significava che lei non si stava impegnando come al solito.
“Riguarda Kilari, non è vero?” intuì il biondino.
Shizuka non rispose ma gli fece capire che era così.
“Non ti devi preoccupare per lei. Tornerà tra due giorni. Si stabilirà definitivamente a Tokyo e presto si sposerà con Hiroto.”
“Non è per questo.”
“E allora qual è il problema?”
“Prima che partisse, avevo chiesto a Kilari di cantare con me durante il mio prossimo concerto, ma lei mi ha risposto di no.”
“Shizuka, devi capire che Kilari si è ritirata e non se la sente più di tornare nel mondo dello spettacolo dopo tanti anni di assenza.”
“Ma ha una bellissima voce. E’ un peccato che non voglia utilizzarla.”
“E’ vero, ma ha preso una decisione importante che dobbiamo rispettare. E non dimenticarti che in questo momento è incinta. So che sei molto grata a lei per averti dato l'opportunità di debuttare come idol e per aver aiutato tua madre a trovare un lavoro migliore, ma se ci tieni a ricambiare il suo sostegno, continua a fare del tuo meglio per rendere felici i tuoi fans.”
“Seiji....”
“E’ questa l'unica cosa che Kilari vuole da te. Nient'altro. In questo momento lei desidera soltanto recuperare con Hiroto il tempo perduto.”
“Hai ragione. Non è giusto che me la prenda come una bimba capricciosa. Devo rispettare le decisioni degli altri, soprattutto se si tratta di una mia cara amica.”
“Ben detto.”
“Seiji, rimettiamoci al lavoro. Voglio fare bella figura davanti a Kilari e ai miei fans.”
“Con piacere. Eh?”
“E’ permesso?” li interruppe un ragazzo dai capelli lunghi neri e gli occhi rossi.
“Ciao, Sora. Entra pure.” lo accolse Seiji.
“Ciao, Seiji. Hai visto mio fratello?” chiese Sora.
“Tua madre non ti ha detto nulla?”
“Dirmi cosa?”
“Hiroto è andato a New York assieme a Kilari.”
“A New York?”
“Ah, Shizuka!  Non te l'ho presentato. Lui è Sora, il fratello più piccolo di Hiroto.”
“Cosa? Tu...sei fratello di Hiroto? In effetti vi somigliate molto.” osservò Shizuka.
“Scusa se te lo chiedo, Seiji. Chi è questa ragazza?” chiese Sora.
“Come fai a non conoscerla? Capisco che non segui la musica pop, ma Shizuka Takeda è l'idol del momento e di recente ha vinto il concorso Regina di Diamanti.” rispose Seiji.
“Hmm...ora che la guardo meglio, mi ricordo di lei. Ha cantato al matrimonio di mio fratello. Comunque, lieto di conoscerti, Shizuka. Io sono Sora.” si presentò il ragazzo.
“Il piacere è tutto mio, Sora.” fece altrettanto Shizuka.
“Spiegami cos'è successo, Seiji, perché io e i miei fratelli non ci stiamo capendo più niente. Non abbiamo più visto Hiroto dopo il matrimonio con Fubuki. So che si è finalmente riappacificato con nostra madre, ma io mi trovavo fuori ieri sera e lei non mi ha detto niente.” disse Sora.
“Chissà, magari voleva farti una sorpresa. Comunque posso anticiparti che presto tuo fratello si sposerà con Kilari. E’ andato a New York per avvisare i genitori di lei.” spiegò Seiji.
“Come fa ad essere così immaturo alla sua età da non rendersi conto di chi sia la donna della sua vita? Dovrebbe prendere esempio da Nagumo e Kota.” borbottò il ragazzo.
“Che ci puoi fare? Tuo fratello è fatto così. Comunque non devi preoccuparti. Questa volta non ci sarà nessun colpo di scena.”
“Forse hai ragione. Non ricordo nulla di Kilari, perché quando l'ho conosciuta ero ancora un neonato, ma la mamma e i miei fratelli mi hanno sempre parlato bene di lei.”
“Puoi stare tranquillo, Sora. Con Kilari al suo fianco, Hiroto tornerà sicuramente quello di prima. A proposito, come vanno le prove con la band?”
“Alla grande. Questa sera faremo un concerto in un locale a Shinjuku, assieme ad altri gruppi. Ti va di venire?”
“Mi dispiace, ma in questo periodo vorrei stare con Erina. Ormai è nella fase finale della sua gravidanza e potrebbe partorire da un momento all'altro. Magari un'altra volta. Perché non ci vai tu, Shizuka?” propose Seiji.
“Cosa? Io?” domandò sorpresa la ragazza.
“Sì, così ti distrai un po' dal lavoro. Magari vai con Iguchi, se non ha nulla da fare.” rispose il biondo.
“Con Iguchi? Ma...mia madre...”
“Se è per tua madre, non ti preoccupare. Puoi benissimo dirle che si tratta del fratello di Hiroto.”
“Inoltre ci sarà anche mio fratello Nagumo con la sua famiglia, se proprio non si fida a lasciarla sola con un altro ragazzo.” aggiunse Sora.
“Se solo ci fosse Kilari con me...” borbottò Shizuka.
“Shizuka, capisco che vuoi bene Kilari e che sei molto legata a lei, ma alla tua età è giusto che tu faccia nuove amicizie anche con i ragazzi della tua età.” cercò di persuaderla Seiji.
“Non c'è bisogno che insisti, Seiji. È una idol e appartiene a un mondo diverso dal mio.” la provocò il fratello di Hiroto.
“Cosa vorresti dire? Che non sono in grado di capire la tua musica?” domandò infastidita Shizuka.
“Voi idol pensate solo a fingere e ad apparire belli davanti alle telecamere, proprio come quella di cui mi aveva parlato Hiroto tempo fa...com'è che si chiama? Ah già, Midori.” affermò Sora.
“Ti sbagli. Io non sono affatto così e te lo dimostrerò. Staserà verrò al tuo concerto.” replicò la moretta.
“Non vedo l'ora. Adesso vado dai ragazzi. Arrivederci.” salutò tutti Sora.
“A presto, Sora.” fece altrettanto Seiji.
“Che antipatico. Come si permette a dire tutte quelle cattiverie sugli idol? Non è vero che pensiamo solo ad apparire.” si lamentò Shizuka.
“Eheheh!” sorrise divertito l’altro presente.
“Che hai da ridere, Seiji?” domandò la ragazza.
“Non te la prendere. Ha detto quelle cose perché tu accettassi il suo invito. Sora è fatto così. Provoca le persone per far cambiare loro idea. Evidentemente gli fai simpatia.” svelò lui.
“Cosa? Simpatia?” arrossì Shizuka.       
“Ma che hai? Ti senti bene?” domandò Seiji.
“Ehm...certo. Torniamo subito al lavoro.” rispose la ragazza.
“Okay.” disse lui.
 
Dopo aver trascorso il pomeriggio in giro per New York, Kilari e Hiroto cenarono con la famiglia Tsukishima. Oltre ai genitori, erano presenti anche il fratello Subaru con la moglie Tina e il figlio Kevin. Appena il padre portò da mangiare, Kilari si diede subito alla pazza gioia
“Kilari...” borbottò imbarazzato Hiroto.
“Ahahahah! Sei proprio un pozzo senza fondo, sorellina.” la prese in giro Subaru.
“Eppure le ho detto di non mangiare troppo. Sta ingrassando.” disse Takashi.
“That's right. Anch'io l'ho notato.” aggiunse Tina.
“Non sono..gnam...ingrassata.” negò Kilari.
“Kilari, non ti hanno mai insegnato che non si parla quando si mangia?” la richiamò Hiroto.
“Lasciala stare, Hiroto. Io mi sto divertendo. Non la vedevo abbuffarsi con gioia da tanto tempo.” la difese Urara.
“Hmph! Si comporta proprio come una ragazzina.” commentò il moro.
“Che ci possiamo fare? Mia figlia è fatta così. A quest'ora sentiva la mancanza della mia cucina, non è vero, tesoro?” domandò Takashi.
“Gnam! Hai indovinato, papà.” affermò Kilari.
“Lasciamo perdere.” sospirò rassegnato Hiroto, anche se in fondo non sembrava essersela presa come voleva far credere a tutti. Al contrario, era felice di rivedere quella gran golosona di cui si era innamorato quindici anni fa.
“Dicci, Hiroto. Come mai sei qui?” domandò intanto Urara.
“Ti hanno invitato per qualche lavoro?” chiese Tina.         
“No. Veramente io e Kilari...” s’interruppe lui.
“Tu e Kilari?” chiesero incuriosite le due donne.
“...abbiamo intenzione di sposarci.” rivelò Hiroto.
“Cosa????” esclamarono increduli tutti i presenti.
“Hiroto, dovevamo dirlo insieme.” si lamentò Kilari.
“Ma se eri occupata a mangiare.” si difese lui.
“Come mai non ce l'avete detto subito?” chiese Urara.
“Beh… non ne abbiamo avuto la possibilità. Venivo sempre interrotto quando stavo per dirlo.” rispose Hiroto.
“Che significa? Tu stavi per sposarti con Fubuki.” si ricordò Subaru.
“Indeed. La notizia del vostro matrimonio era arrivata fin qui.” aggiunse Tina.
“E’ una lunga storia, ma posso assicurarvi che io e Kilari c'amiamo e presto avremo un bambino.” spiegò ancora Hiroto.
“Cosa? Un... bambino?” chiese incredulo il padre di Kilari, prima di svenire.
“Papà!!!” esclamarono preoccupati i due fratelli.
“Takashi, come stai? Rispondimi.” lo fece riprendere sua moglie.
“Un figlio....” balbettò Takashi.
“Forse sono stato un po' troppo diretto.” borbottò Hiroto.
“I can't believe it. Così Kilari aspetta un bambino?” chiese Tina.
“Quindi non eri ingrassata per via del cibo.” disse Urara.
“Ve l'avevo detto.” affermò Kilari.
“Hmm...” pensò serio il padre.
“Papà...” mormorò la figlia, preoccupata che la notizia l’avesse in qualche modo deluso. Era andata in Giappone al suo posto per motivi di lavoro, dopo quindici anni in cui non c’aveva più messo piede, c’era rimasta più del necessario e infine era tornata in America con un fidanzato che voleva sposarla e con un bambino in grembo. Troppe novità in poco tempo che potevano fargli pensare che fosse impazzita o che stesse succedendo tutto troppo in fretta.
“Che gioia! Diventerò di nuovo nonno!” pianse invece di gioia Takashi.      
“Dici sul serio, papà? Sei felice?” domandò Kilari.
“Come potrei essere triste dopo la bella notizia che c’avete dato, figlia mia? Non sai quanto sia orgoglioso di te.” la rassicurò il padre.
“Tanti auguri, Kilari.” disse la madre.
“Finalmente anche tu diventerai mamma.” aggiunse Subaru.
“Congratulations, Kilari.” l’abbracciò Tina. “C'è voluto molto tempo, ma per fortuna sei riuscita ad aprire il tuo cuore in tempo.”
“Tina… credo di doverti delle scuse. E anche dei ringraziamenti.” disse Kilari.
“Di cosa stai parlando?”
“Hai aiutato la mia agenzia dopo il mio ritiro. Il direttore e la signora Kumoi erano finiti nei guai per colpa mia e tu mi hai di fatto sostituita. Grazie davvero e perdonami per come mi sono comportata con te.”
“No, sono io che dovrei scusarmi. Sono sempre stata troppo invadente nei tuoi confronti e invece che aiutarti, ho finito col farmi detestare da te.”
“Hai sempre agito per il mio bene, Tina, e per questo te ne sarò grata. Sei una vera amica e la miglior cognata che potessi avere.”
“Grazie, Kilari.”
“Però questo significa che tornerete in Giappone?” domandò Subaru.
“Sì, Subaru. Tokyo è la mia casa e oltre a Hiroto ci sono tante persone che mi aspettano.” rispose la sorella. “Ma non vi preoccupate. Voi siete la mia famiglia e verrò a trovarvi ogni volta che ne avrò la possibilità.”
“Kilari… non sai quanto sia felice di sentirti dire questo.” disse Takashi.
“Sì, papà. Ho aspettato abbastanza. Questo per me è l'inizio di una nuova vita e ho intenzione di viverla fino in fondo assieme all'uomo che amo.” replicò la figlia.
“Capisco...beh se per un motivo o per un altro non ci potrai raggiungere, allora verremo noi da te.” la rassicurò il fratello. “Non è così, mamma?”
“Certo. Saremo sempre a tua disposizione.” affermò Urara.
“Ci terrei molto che il prossimo mese siate tutti quanti presenti al nostro matrimonio.” li avvisò Hiroto.
“Ma certo. Non mancheremo.” replicò Takashi.
“Nel frattempo propongo un brindisi a Kilari e Hiroto!” esclamò Subaru.
“A Kilari e Hiroto!!!” brindarono tutti

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Capitolo 34
*** Gelosia ***


Mentre a New York Kilari e Hiroto festeggiavano assieme ai familiari di lei, a Tokyo Shizuka era uscita con Iguchi per seguire l’esibizione della band di Sora.
“Grazie per essere venuto con me, Iguchi.” disse Shizuka.
“Di nulla. Anch’io avevo voglia di svagarmi fuori da qualche parte.” replicò Iguchi.
“E’ la prima volta che esco da sola con lui. Sono così emozionata…” pensò lei, arrossendo.
“Dunque questo Sora è il fratello di Hiroto?” chiese lui, facendola tornare alla realtà.
“Ehm… proprio così. E’ il più piccolo di cinque fratelli.” rispose la moretta.
“Non pensavo che Hiroto avesse una famiglia così numerosa. Del resto lo sai, non siamo mai stati grandi amici e il fatto che abbia scaricato Fubuki non mi ha fatto cambiare l'opinione che ho di lui.”
“Non dovresti trattarlo così. Io l'ho conosciuto bene e credimi, è una brava persona. E sono felice che presto lui e Kilari si sposeranno.”
“Se lo dici tu…”
“Ecco. Il locale dovrebbe essere questo.”
“Bene, entriamo.”
“Okay.”
“Hmm… ci sono un sacco di persone. Dobbiamo stare attenti a non farci scoprire.”
“Con i vestiti che abbiamo addosso siamo al sicuro. E comunque, da quel che ho capito, gli appassionati di questo genere di musica sanno poco se non nulla di noi idol. Stamattina, quando ho conosciuto Sora, lui non sapeva neanche chi fossi.”
“In effetti è strano. Sei una delle idol più famose del Giappone e di recente hai trionfato al concorso Regina di Diamanti.”
“Alla fine sei venuta.” la salutò intanto Sora alle sue spalle.
“Ciao, Sora. Dov’è tuo fratello?” domandò Shizuka.
“Credo che non verrà. Purtroppo mio nipote si è sentito male. Non è nulla di grave, ma Nagumo ha preferito restare a casa.” rispose il fratello minore di Hiroto, prima di accorgersi della presenza di Iguchi. “Ehi, mi ricordo di te. C'eri anche tu al matrimonio fallito di mio fratello.”
“Proprio così. Lui è Iguchi ed è un idol come me.” lo presentò la ragazza.
“Iguchi hai detto? Ah, già. Me ne aveva parlato Hiroto. L'idolo delle ragazzine, anche se non sarà mai al livello degli Ships.” lo provocò Sora.
“E’ questo che ti ha detto tuo fratello?” domandò infastidito Iguchi.  
“Non fare il figo solo perché sei con la tua ragazza.” replicò il fratello di Hiroto.
“Che...che cosa stai dicendo? Shizuka non è la mia ragazza.” negò imbarazzato l’altro ragazzo.
“P-proprio così. Siamo solo amici.” affermò Shizuka, altrettanto imbarazzata..
“Ah, davvero? Meglio così.” disse Sora.
“Ehi,Sora! Tocca a noi!” lo chiamò un altro ragazzo.
“Arrivo! Scusatemi, devo andare. Ci vediamo dopo.” si allontanò lui.
“In bocca al lupo, Sora.” lo salutò Shizuka.
“Crepi!” replicò Sora.
“Chi si crede di essere? Non so se sia peggio lui o Hiroto.” pensò Iguchi.
 
Al termine dell'esibizione....
“Grazie!!!!” esclamò Sora.
“Sora ha proprio una bella voce. Non pensi anche tu, Iguchi?” chiese Shizuka, ma Iguchi non rispose e continuò a fissar male Sora. “Sembra che non si stia divertendo. Forse avrei fatto meglio a non chiedergli di uscire con me.” pensò lei.
“Allora? Che ne dici della mia esibizione, idol?” domandò intanto Sora, che l’aveva raggiunta.
“E’ stata eccezionale.” si complimentò Shizuka. “Tu e la tua band dovreste apparire in televisione, magari in qualche programma musicale. Potreste avere successo.”
“Chi se ne importa del successo? A noi interessa esprimere la nostra musica perché possa piacere a chi ci ascolta.” replicò Sora.
“Davvero?”
“Sì. E’ questo che mi ha sempre insegnato mio fratello.”
“Eheheh!”
“Ho detto qualcosa di strano?”
“No. Alla fine io, te e Iguchi siamo uguali. Quando cantiamo davanti ai nostri fan, lo facciamo per renderli felici e regalare loro il sorriso.”
“Beh, è normale che la pensiamo allo stesso modo. Pur se la nostra musica è diversa, abbiamo ricevuto gli insegnamenti dalle stesse persone.”
“Parla per te. Tuo fratello non mi ha mai insegnato nulla. L'unico maestro che ho avuto si chiama Seiji Hiwatari, mentre quella di Shizuka è la grande Kilari Tsukishima.” intervenne Iguchi, senza nascondere la sua irritazione.
“D'accordo, amico. Non è necessario che ti scaldi.” disse Iguchi.
“Forse a te Hiroto non ha insegnato nulla, visto l'atteggiamento che hai avuto nei suoi confronti, ma sappi che mi ha aiutata anche lui con la danza quando tu e Seiji non c'eravate.” lo richiamò Shizuka.
“Ah davvero? Allora potevi dirci che non hai più bisogno del nostro aiuto.” replicò sgarbato Iguchi.
“Ma che stai dicendo?” chiese la ragazza, stupita dalla sua reazione.       
“Hmph! Ne ho abbastanza. Torno a casa.” se ne andò via lui.
“Iguchi....” mormorò lei, dispiaciuta per averlo fatto sentire a disagio.
“Lascialo stare, Shizuka. A quanto pare il tuo amico non è di buon umore. Senti, che ne diresti se mangiassimo qualcosa? Offro io.” propose Sora.
“Grazie.” rispose Shizuka, ma appena cominciò a mangiare, Sora si rese conto di aver fatto un errore.
“E’ un pozzo senza fondo. Non ho mai visto una ragazza mangiare con questa voracità.” pensò lui.
“Aaaahhh! Era tutto buonissimo!” esclamò soddisfatta lei.
“Mi ha lasciato al verde.” commentò Sora quando vide il portafogli vuoto.
“Oh si è fatto tardi. Devo tornare a casa.” disse la ragazza.
“Ti accompagno io.”
“Cosa? No, non c'è bisogno.”
“Ma che dici? E’ pericoloso per una ragazza stare da sola a quest'ora della notte.”
“E’ vero...”
“Ho il motorino. Arriveremo a casa tua in un lampo.”
“D'accordo. Grazie.”
“Figurati. Andiamo, su.”
 
Qualche minuto dopo...
“Ecco. Abito qui.” indicò Shizuka. Sora si fermò e accompagnò la ragazza fino al portone di casa sua.
“Spero che ti sia divertita.” disse lui.
“Stamattina hai fatto tutta quella scena solo per attirarmi da te, non è vero?” chiese la moretta.
“Seiji è il solito chiacchierone.” borbottò Sora.
“Dovresti ringraziarlo. Ero molto arrabbiata, sai? Io ci tengo molto al mio lavoro di idol e voglio che tutti lo rispettino.”
“Ma io lo rispetto eccome. Non dimenticarti che sono il fratello minore di Hiroto Kazama degli Ships. Per quanto non sia interessato al vostro mondo, so  bene quello che fa un idol, i tanti sacrifici e le dure ore di lavoro che si impiegano per migliorare ogni giorno. E siccome Seiji mi ha detto che sei una vera stella, significa che devi essere una tipa tosta, pronta a tutto per rendere felice i propri fans. E questo è davvero ammirevole.”
“Grazie....” arrossì Shizuka.
“Lo sai, Shizuka? Sei molto carina, e io...” Sora si avvicinò alla ragazza, che indietreggiò lentamente fino a trovarsi con le spalle al portone di casa. “...sto iniziando a innamorarmi di te.”
“C-cosa?”
“E sono certo che anche tu provi questo sentimento per me.”
“Io....beh....veramente....” balbettò la ragazza, non sapendo più cosa dire. “Sora è un bel ragazzo… ma sta succedendo tutto troppo in fretta.” pensò lei.
Sora avvicinò il suo viso a quello di Shizuka con l’intenzione di baciarla ma ad un tratto la porta di casa si aprì e la ragazza cadde goffamente a terra.
“Shizuka, che ci fai a terra?” domandò la madre.
“Ahia! È colpa mia, mamma. Mi sono appoggiata al portone e quando l'hai aperto sono caduta.” rispose la figlia.
“Oh, scusami, tesoro! Avevo sentito la tua voce da fuori, così ho aperto la porta.” si finse dispiaciuta Kaori, che sembrava aver intuito quello che era successo. “E chi sarebbe questo ragazzo?”
“Lui è Sora, il fratello di Hiroto.”
“Si vede. Assomigli molto a lui. Mia figlia mi ha detto che canti in una rock band.”
“Dovevi vederlo, mamma. E’ molto bravo.”
“Davvero? Peccato che non ascolto questo genere di musica. Ero e sono ancora una fan di Kilari, oltre che di Shizuka ovviamente.”
“Capisco. Beh, farei meglio a tornare a casa. Mia madre mi starà aspettando. Spero di rivederti presto, Shizuka. Buonanotte.” si congedò Sora.
“Ehm...anch'io. Buonanotte.” lo salutò lei, un po’ imbarazzata dopo quello che stava per succedere tra loro.
“Mi spieghi come mai ti ha lasciata lui a casa? Non c’era suo fratello con voi?”  domandò la madre appena Sora si allontanò.
“Ecco… suo figlio non si è sentito bene e alla fine non è venuto.” rispose Shizuka. “Ma ti assicuro che Sora si è comportato bene con me. Mi ha lasciata lui a casa.”
“Capisco. Dev’essere un tipo simpatico, non è vero?”
“Sì, è molto gentile. Anche se...”
“E’ successo qualcosa?”
“Iguchi si è comportato in modo strano. Era diventato di cattivo umore e se n'è andato via senza salutarci.”
“Chissà? Forse è geloso di te.”
“Cosa? Non è possibile. Lui mi considera solo un'amica.”
“Questo lo credi tu. Forse non te ne sei resa conto, visto che negli ultimi tempi ti sei preoccupata più per Kilari che per te stessa, ma lui ci tiene molto a te.”
“Ma...”
“Questa reazione è strana da parte tua, Shizuka. Non era quello che volevi? Non dicevi sempre che Iguchi era il ragazzo dei tuoi sogni?”
“Sì, però....oh, mamma! Non ci sto capendo più niente!”
“Devi cercare di ascoltare il tuo cuore. Solo così capirai chi è il ragazzo di cui sei davvero innamorata.”
“Perché mi stai aiutando? Tu sei sempre stata contraria che avessi un ragazzo.”
“Perché sono tua madre e desidero che tu sia felice. E perché ho fiducia in te e so che non farai mai gli stessi errori che feci io alla tua età.”
“Grazie, mamma.” l’abbracciò Shizuka.
“Di nulla, figliola. Adesso però vai a dormire, altrimenti domani mattina farai fatica ad alzarti.” suggerì sua madre.
“D’accordo. Buonanotte.” la salutò la figlia, prima di andare a letto.
“Notte.” fece altrettanto Kaori.

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Capitolo 35
*** Un'importante opportunità ***


Il giorno dopo, all'agenzia Muranishi...
“Buongiorno a tutti.” salutò Shizuka.
“Ciao, Shizuka.” fece altrettanto Seiji.
“Ciao.” borbottò Iguchi.
“Che bello! Non ricevevo una proposta simile da tanto tempo!” pianse di gioia Muranishi.
“Direttore, è successo qualcosa di grave?” domandò Shizuka.
“Ehm...assolutamente no. Anzi, è una notizia grandiosa.” rispose il direttore.
“Tu e Iguchi avete ricevuto un offerta per recitare nel prossimo film di Gengoro Daimonji.” spiegò la signora Kumoi.
“Che cosa? Un film?” chiese la ragazza.
“Esattamente. Dopo il tuo trionfo al concorso Regina di Diamanti, sembra che tu sia entrata nelle simpatie di Daimonji al punto da volerti a tutti i costi nel suo film, anche se non hai ancora fatto il tuo debutto nel mondo del cinema.” rispose la donna. “So che questa è la tua prima volta come attrice, ma cerca di non deludere le aspettative del regista.”
“Certamente. Non vedo l'ora d'iniziare.” l’assicurò lei.
“Ehm...però c'è una cosa che dovresti sapere, Shizuka. Nella scena finale ci sarà un bacio tra i protagonisti della storia.” la informò Muranishi.
“Cosa? Un bacio?” domandò Shizuka.
“Spero che non sia un problema per te.” disse il direttore.
“Ecco...io...” balbettò sorpresa la moretta. Era entusiasta di questa opportunità, ma la notizia del bacio la fece preoccupare non poco.
“Se proprio non se la sente, non importa. Possiamo chiedere a qualcun altro di sostituirla.” intervenne Iguchi.
“Ma cosa stai dicendo? Daimonji ci tiene molto a lavorare con Shizuka nel suo prossimo film. E poi è un’occasione importantissima per lei.” lo smentì Seiji.
“D'altronde non sarebbe possibile sostituirla, perché tu e Shizuka al momento siete gli unici idol che abbiamo a disposizione e se lei dovesse rifiutare l'offerta, quella vipera della signora Higashiyama ne approfitterebbe per proporre Midori al suo posto. E francamente preferirei che voi evitaste quand’è possibile di lavorare con quella gente.” disse Kumoi.
“E se non erro, Midori ti fa antipatia, non è così?” gli ricordò Seiji.
“Hmph!” sbuffò Iguchi. Alla fine Seiji non aveva tutti i torti, dopo quello che era successo lo scorso anno durante le registrazioni del drama e, in tempi recenti, al concorso Regina di Diamanti, era meglio stare alla larga da Midori e in generale da quelli dell’agenzia Higashiyama.
“Non so cosa fare. E’ una grandissima occasione per me, ma dare il mio primo bacio in un film....” pensò Shizuka, che era rimasta indecisa.
“Ascolta, Shizuka. Se vuoi rifiutare, pazienza, sarà per un'altra volta, ma fammi avere una risposta il prima possibile, va bene?” l’avvisò Muranishi.
“Okay...” annuì la ragazza.
“Intanto prendi questo.” disse Kumoi, dandole un quaderno. “E’ il copione del film. E’ ambientato durante gli ultimi anni del periodo Sengoku*.”
“Bene. E’ tutto per il momento. Potete tornare al lavoro.” li fece andare Muranishi.
“Andiamo, ragazzi.” si congedò Seiji, assieme a Shizuka e Iguchi.
“Hmph! Il bacio. Lo stesso problema che aveva Kilari quando doveva recitare con Hiroto nel film di Takada.” commentò Kumoi appena rimase sola col marito. “Comunque sono certa che Shizuka cambierà idea.”
“Lo penso anch'io. Come Kilari, anche lei è una ragazza straordinaria e non si tirerà dietro a una proposta del genere.” affermò il marito.
 
Poco dopo, Seiji, Iguchi e Shizuka si diressero alla sala prove....
“Bene, ragazzi. Oggi dobbiamo darci da fare.” li avvisò Seiji, prima di accorgersi che il suo cellulare squillava. “Scusate. Voi intanto cominciate. Pronto?”
“Hmph! Mettiamoci al lavoro.” sbuffò Iguchi.
“Iguchi, che ti prende? E’ da ieri sera che sei di cattivo umore.” chiese Shizuka.
“Non sono affari che ti riguardano.” rispose sgarbato lui.
“Perché sei scontroso? Non ti riconosco più. Vuoi davvero che non reciti con te?”
“A me non fa alcuna differenza, ma al tuo nuovo amichetto potrebbe dare fastidio.”
“Parli di Sora? E lui cosa c'entra?”
“Ho notato che eravate molto affiatati. Chissà cosa avete combinato dopo che me ne sono andato.”
“Ma cosa dici? Ti assicuro che non è successo niente.”
“Scusatemi, ragazzi.” li interruppe Seiji. “Mi ha telefonato Hiroto. Lui e Kilari sono appena arrivati a Narita.”
“Sono già tornati?” domandò Shizuka.
“Non mi aspettavo che facessero così presto.” aggiunse Iguchi.
“Beh si sapeva che non sarebbero rimasti a lungo a New York. Dovevano semplicemente avvisare la famiglia di Kilari che il prossimo mese si sposeranno e che lei aspetta un bambino.” spiegò Seiji.
“E l'incontro? Com'è andato?” chiese ancora la ragazza.
“Alla grande. Erano tutti entusiasti.” rispose il biondino.
“Che bello!” esclamò soddisfatta Shizuka.
“Hmph! Povera Kilari. Se solo i suoi genitori sapessero con che razza di uomo sta per sposarsi....” mormorò Iguchi.
“Adesso basta, Iguchi! Non ti permetto di parlar male di Hiroto!” lo rimproverò Seiji.
“Ne ho abbastanza! State tutti quanti a difenderlo, dopo tutti i casini che ha combinato! Sapete che vi dico? Lavorate da soli!” sbottò Iguchi, prima di andarsene via.
“Che strano. Non è da lui comportarsi in questo modo.” commentò Seiji.
“Non so neanch'io perché fa così.” aggiunse Shizuka, che pensò a quello che aveva detto sua madre ieri sera. “Si comporta così...per me?”
“Pazienza. Torniamo al lavoro.”
“Ma non lo fermi?”
“Perché dovrei? Se ha un problema, me lo viene a dire in faccia. Non riesce ad accettare il fatto che Hiroto sposi Kilari, ma vedrai che col tempo cambierà idea e si renderà conto che non è la persona che pensa.”
“Tu credi che si comporta in quel modo per via di Hiroto?”
“Certo. Se no, per quale motivo, secondo te?”
“Ciao a tutti.” salutò intanto Sora.
“Cosa? Che ci fa lui qui?” pensò Shizuka.
“Ciao, Sora. Ho parlato poco fa con tuo fratello. E’ appena tornato da New York. Dovrebbe passare in agenzia tra non molto.” l’avvisò Seiji.
“Allora lo aspetterò. Nel frattempo assisterò agli allenamenti di Shizuka, visto che ieri è stata così gentile da venire al mio concerto.” decise il fratello minore di Hiroto.
“Grazie...” arrossì la ragazza.
“Bene, cominciamo.” esclamò Seiji.
 
Seiji e Shizuka si esercitarono per circa un’oretta, finchè...
“Ottimo lavoro, Shizuka. Ti vedo molto più motivata rispetto a ieri.” si complimentò Seiji.
“Sono contenta...” ansimò lei.
“Sembri distrutta. Facciamo una pausa. Nel frattempo ti prendo qualcosa da bere.” si allontanò il biondino.
“Grazie, Seiji.” replicò la ragazza.
Sora intanto l’applaudì. “Sei davvero brava. Adesso capisco come mai ti considerano la numero uno.”
“Dici? Eppure ho tanto da imparare.” disse Shizuka.
“Qualcosa non va?” domandò il ragazzo, che l’aveva notata poco entusiasta, nonostante i complimenti di Seiji.
“Mi hanno offerto di recitare in un film in cui sarò la protagonista.” spiegò la ragazza.
“Sul serio? Ma è meraviglioso. Non vedo l'ora che il tuo film esca al cinema. Non me lo voglio assolutamente perdere.”
“Il problema è che ci sarà un bacio nella scena finale.”
“Cosa? E chi dovresti baciare?”
“Iguchi.”
Sora a quel punto rimase in silenzio e si fece serio.
“Il fatto è che...vorrei dare il mio primo bacio al ragazzo che mi piace. Non so se...ehi!”
Senza pensarci due volte Sora trascinò Shizuka verso di sé, fissandola dritto negli occhi.
“Sora...che stai facendo?” domandò preoccupata la ragazza.
“Quello che ieri abbiamo interrotto, così non avrai alcun problema a recitare nel film.” rispose Sora.
“Ma...ma io...”
“Hai detto che vuoi dare il tuo primo bacio al ragazzo che ti piace e quello sono io. Non permetterò a Iguchi di anticiparmi.”
“Aspetta, Sora...”
“Non avere paura.”
“No....”
Sora avvicinò le sue labbra a quelle di Shizuka, ma quando fu sul punto di sfiorarle, la porta si aprì.
“Ciao a tutti!” salutò Kilari.
“Kilari!!!!” appena la ragazza la vide, spinse Sora, e corse subito ad abbracciare l’amica, lasciando il ragazzo di sasso.
“Shizuka....”
“Mi sei mancata! Perdonami per come mi sono comportata l'altra volta!”
“Non ti preoccupare. Non me la sono presa.”
“Ciao, Shizuka. Oh, guarda chi si vede. Non mi aspettavo di trovarti qui, Sora.” salutò intanto Hiroto.
“Fratellone.” mormorò Sora, non contento del suo arrivo e di quello di Kilari, che l’avevano fermato proprio sul più bello.
“E’ da ieri che Sora ti stava cercando.” lo informò Seiji.
“Io e gli altri non abbiamo capito nulla di quello che hai fatto al matrimonio, finché non me l'ha spiegato Seiji. Ma questa volta non ci saranno problemi, non è vero?” domandò Sora.
“Proprio così. Kilari è l'amore della mia vita. E’ lei l'unica donna che voglio sposare.” lo rispose il fratello maggiore.
“Così questo è tuo fratello Sora.” l’osservò incuriosita Kilari. “Eri ancora un neonato quando ti ho conosciuto e adesso sei diventato un bel ragazzo, proprio come lo era tuo fratello.”
“Perché parli al passato? Non sono più affascinante?” domandò quasi offeso Hiroto.
“Ahahahah! Ma certo che lo sei, amore.” lo rassicurò lei. “Sora, tua madre mi aveva detto che durante il tempo libero canti in una rock band assieme ad alcuni amici. Mi piacerebbe molto vederti all’opera.”
“Beh, se ti va, la prossima settimana organizzeremo un altro concerto. Ieri ci siamo esibiti in un locale a Shinjuku e c'era anche Shizuka.” raccontò Sora.
“Davvero? Che bello. Allora siete diventati amici?” domandò Kilari.
“Diciamo di sì.” rispose il fratello di Hiroto, guardando Shizuka in modo malizioso, mentre lei abbassò la testa e si nascose dietro Kilari. Uno sguardo che però non passò inosservato al fratello maggiore.
“Kilari....possiamo andare da un'altra parte? Vorrei parlarti.” propose Shizuka.
“Eh? D'accordo. Hiroto, io esco un attimo con Shizuka.” l’avvisò Kilari, prima di allontanarsi con la ragazza.
“Va bene. Tra l'altro volevo scambiare due parole in privato con il mio fratellino.” disse Hiroto.
“Allora ne approfitto per cercare Iguchi. E’ da un po' che non lo vedo e non è ancora tornato.” si congedò Seiji, lasciando soli i due fratelli Kazama.
“Sora, si può sapere cosa stai combinando?” domandò Hiroto.
“Io? Nulla di male. Perché?” replicò Sora, facendo il finto tonto.
“Non mentirmi. Ti conosco molto bene. Ho visto prima come guardavi Shizuka. Che le hai fatto?”
“Niente.”
“Non ti credo.”
“Hmph! Pensa quello che vuoi, Hiroto. Non ho niente da dirti. Io e Shizuka siamo amici.”
“Ti avverto, Sora. Sta alla larga da lei.”
“Che t'importa? E’ la tua fidanzata per caso?”
“No, ma mi ha aiutato a tornare con Kilari e non ti permetterò di farla soffrire.”
“Non ho intenzione di farlo. Come puoi pensare questo di me? Non ho anch'io il diritto d'innamorarmi?”
“Certamente, ma visti i tuoi precedenti, preferirei che la lasciassi in pace.”
“Chi ti credi di essere per farmi la predica, fratellone? Ti sei dimenticato di tutte quelle ragazze che ti portavi a letto quando stavi a casa nostra e anche dopo che sei andato a vivere per conto tuo? Io perlomeno non mi sono spinto a tanto e non ho fatto disperare nostra madre, a differenza tua.”
“Quello fa parte del mio passato. Io ho sbagliato e non voglio che tu ripeta i miei stessi errori. Comunque stai solo perdendo tempo, perché a Shizuka piace un altro ragazzo.”
“Ah davvero? E chi sarebbe? Quel damerino di Iguchi? Ma se non la guarda neanche. La verità è che non sapete niente. Anche Shizuka mi ama.”
“Ne dubito fortemente, visto che mi sembrava tutto tranne che innamorata di te.”
“Io conquisterò il suo cuore e tu non mi fermerai!!!” esclamò Sora, prima di correre via dall’agenzia.
“Sora!!!!” lo chiamò inutilmente Hiroto. “Che stupido, accidenti a lui!”
 
*Il periodo Sengoku è un periodo della storia del Giappone caratterizzato da guerre civili, che durò dal 1467 al 1603.

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Capitolo 36
*** Offerta accettata ***


Nel frattempo, Kilari e Shizuka si erano fermate a mangiare in un bar vicino l’agenzia.
“Ti senti meglio?” domandò Kilari.
“Sì. Grazie, Kilari.” rispose la ragazza.
“Di nulla. Anch'io avevo voglia di mangiare delle buone crepes come solo a Tokyo sanno fare.”
“Seiji mi ha detto che l'incontro con la tua famiglia è andato bene.”
“Non avevo alcun dubbio. Sai, mio padre mi diceva sempre di seguire il mio cuore e alla fine ho seguito il suo consiglio. E non me ne sono pentita.”
“Vorrei tanto essere sicura dei miei sentimenti come lo sei tu con Hiroto.”
“Che vorresti dire?”
“Io… non so più di chi sono innamorata. E questo mi fa stare male.”
“Fammi indovinare...l'altro ragazzo che ti piace è Sora, non è vero?”
Shizuka annuì. “Non so cosa fare. Iguchi mi piace ancora, però non credo che provi qualcosa per me. E quel che è peggio, da quando ha conosciuto Sora non andiamo più d'accordo come prima. Oggi per esempio era di cattivo umore e cercava in tutti i modi una scusa per litigare con me.”
“Hmm… e invece cosa pensi di Sora?”
“Mi sembra un bravo ragazzo. E la cosa che mi rende più confusa...è che lui si è dichiarato e ha tentato per due volte di baciarmi.”
“Cosa?”
“E se non foste intervenuti tu, Hiroto e mia madre, sono certa che ci sarebbe riuscito. Kilari, devi aiutarmi. Io non voglio che Iguchi e Sora stiano male per colpa mia.”
“Mi dispiace, ma non posso aiutarti. Anch'io alla tua età ero molto corteggiata dai ragazzi e non immagini quante proposte di fidanzamento o addirittura di matrimonio ho ricevuto quando vivevo a New York, ma non mi sono fatta incantare, perché nel mio cuore c'è spazio per una sola persona. Lo stesso vale per te, Shizuka. Devi capire da sola chi è il ragazzo che ti piace veramente.”
“Kilari, io....”
“L'unico consiglio che posso darti è che tu sia sicura al 100% che Iguchi non ricambi i tuoi sentimenti. Se è così, faresti meglio a dimenticarlo e a dare una possibilità a Sora. Certo però che è un tipo piuttosto diretto e sicuro di sé, a differenza di com’era fratello alla sua età. Ma adesso basta parlare di problemi di cuore. Non dimentichiamoci che sono la tua agente e quindi dovremmo discutere anche di lavoro. Perché non mi racconti come procedono le prove per il tuo concerto?”
“Abbastanza bene. Ormai sono pronta, anche se forse andrà tutto in stand-by dopo quello che mi ha detto il direttore stamattina.”
“C’è qualche novità?”
“Il signor Daimonji mi ha offerto una parte da protagonista nel suo prossimo film. Però al momento non ho preso una decisione.”
“Tu sei pazza. Dovevi accettare subito la proposta.”
“Volevo farlo, ma il direttore mi ha detto che ci sarà una scena col bacio nel film e io non mi sento pronta.”
“Ma non puoi gettar via quest'occasione. La questione del bacio potremmo anche risolverla.”
“Dici sul serio?”
“Ti ricordi Sonata dell'amore e della giovinezza? E’ stato il mio debutto ufficiale come attrice e nel film c'era la famosa scena del bacio tra Haru e Airi. Anch'io all'epoca non avevo mai baciato nessuno ed ero terrorizzata, proprio come lo sei tu in questo momento, ma Hiroto riuscì a convincere il regista a nascondere la scena finale dietro i veli della finestra ed è bastato incrociare i nostri volti per far credere a tutti che ci stavamo baciando.”
“Davvero? Quindi in quel film non hai baciato Hiroto.”
“Proprio così. Ho dovuto aspettare sedici anni per baciarlo sul serio. Ad ogni modo, proveremo a fare qualcosa di simile anche con Daimonji, ma tu mi devi promettere che reciterai in quel film.”
“D’accordo. Te lo prometto, Kilari.”
“Bene. Adesso torniamo in agenzia.”
 
Da un'altra parte, in agenzia....
“Iguchi, ma dov'eri finito?” domandò Seiji, che lo trovò seduto in una panchina dell’agenzia. Iguchi però non gli rispose e continuò a restare in silenzio con la testa abbassata. “Io e Shizuka siamo preoccupati per te. Nemmeno quando avevi fatto il tuo debutto nel mondo dello spettacolo eri così nervoso come poco fa. Mi vuoi dire che hai?”
“Io...credo di essermi innamorato, Seiji.” confessò il ragazzo.
“Davvero? E cosa c'entra Hiroto? Non dirmi che ti piace Kilari, perché non avrai mai il mio appoggio.”
“Che stai dicendo? Certo che non è Kilari. E’ una bellissima donna, ma per lei provo solo stima e ammirazione. Non sono interessato a mettermi con una che ha il doppio dei miei anni.”
“Quindi si tratta di Shizuka?”
Iguchi sospirò e annuì. “Me ne sono reso conto ieri, dopo che siamo andati insieme in quel locale a Shinjuku. Appena ho visto Sora fare il carino con lei, mi sono sentito irritato. Volevo allontanarlo, ma so che Shizuka ci sarebbe rimasta male, così me ne sono tornato a casa. Sono stato stupido, ho dato l'opportunità a Sora di avvicinarsi ancora di più a lei."
“Non è per questo. Lo sai che è pericoloso per una ragazza di quattordici anni stare sola di notte? Non hai pensato che poteva succederle qualcosa di brutto se non ci fosse stato Sora con lei?” lo richiamò Seiji
“Mi dispiace. Vorrei tanto farmi perdonare.”
“Beh innanzitutto potresti cominciare a non comportarti in modo scontroso con Shizuka. Lei ha molta stima di te e non è il tipo di persona che si dimentica dei suoi amici come se niente fosse.”
“Hai ragione, Seiji. Però mi fa rabbia vedere Sora ronzarle intorno...se solo non fossi così timido...”
“Devi agire con calma e tornare ad essere l'Iguchi che lei ha sempre apprezzato. Vedrai che col tempo troverai le parole e soprattutto il coraggio per dichiararle i tuoi sentimenti.”
“D'accordo. Farò come mi hai consigliato. Devo tornare ad essere suo amico e la prima cosa da fare sarà aiutarla per il film. Sempre se lei accetterà....era così entusiasta di essere stata scelta da Daimonji, prima di sapere che nel film ci sarà una scena con il bacio.”
“Di questo non devi preoccuparti. Ci penserà Kilari a farle cambiare idea. Adesso però che ne diresti se raggiungessimo gli altri, prima che ti diano per disperso?”
“Okay. Andiamo.”
 
Poco dopo, Kilari e Shizuka tornarono in agenzia.
“Ehi, ragazze. Tutto a posto?” chiese Hiroto appena le vide.
“Sì.” annuì Shizuka.                                                         
“Shizuka era nervosa. Le hanno proposto un ruolo da protagonista nel prossimo film di Daimonji.” raccontò Kilari.
“Ho saputo. Ho dato un’occhiata al copione e devo dire che è una bellissima storia. Shizuka, devi assolutamente accettare quella parte.” le consigliò Hiroto.
“Lo farò. Non voglio lasciarmi sfuggire quest’occasione.” affermò la ragazza. “E poi sono certa che la mia super agente e il suo futuro marito faranno di tutto per risolvere il problema del bacio, non è così?”
“E io cosa c'entro?” domandò il moro.
“Eheheh! Ma certo, Shizuka.” sorrise imbarazzata Kilari. Puoi contare su di noi. Non è così, Hiroto?”
“Ehm… certamente. Ne parleremo col signor Daimonji.” la rassicurò Hiroto. “Tanto dovrò seguirvi, visto che anch’io sarò uno dei protagonisti.”
“Davvero? E perché non me l’hai detto?” chiese la fidanzata.
“Me l’ha comunicato Muranishi giusto qualche minuto fa.” spiegò lui. “Hmph! E io che volevo prendermi una pausa per organizzare al meglio il nostro matrimonio. A quanto pare coinciderà proprio con le riprese del film.”
“Beh allora mi sa che saremo costretti a rimandarlo.”
“Assolutamente no. Io voglio sposarti subito, Kilari. Abbiamo aspettato anche troppo, non credi? E poi non dimenticarti che verrà la tua famiglia da New York. Pazienza, vorrà dire che rifiuterò l’offerta.”
“E invece voglio che l’accetti, Hiroto. Avevi promesso al direttore e alla signora Kumoi che ti saresti impegnato col lavoro una volta tornati a Tokyo. Non vorrai venire meno alla tua parola?”
“Sì, questo è vero, ma…”
“Anch’io vorrei sposarti subito, ma anche se convincessimo Daimonji a lasciarti libero, non so se potrebbe fare altrettanto con Shizuka o con me che sono la sua agente.”
“Hiroto ha ragione.” intervenne Shizuka. “Dovete sposarvi il prima possibile, Kilari. Perché non vedete cosa ne pensa il signor Daimonji? Non lo conosco bene quanto voi, ma non mi sembra una persona molto fiscale.”
“Magari prima parliamone con Muranishi, così nel frattempo gli comunichi la tua decisione.” propose Kilari.
“Buona idea. Andiamo da lui.” concluse Hiroto, prima di raggiungere l’ufficio di Muranishi, seguito dalla fidanzata e da Shizuka.
 
Nel frattempo, all'agenzia Higashiyama c'era aria di complotto....
“Maledetta Shizuka Takeda!!! Possibile che me la trovo sempre tra i piedi???” si lamentò la direttrice.
“Signora. Fubuki è arrivata.” l’avvisò Kitagawa.
“Falla entrare.” ordinò lei.
“Subito.” annuì il suo segretario.
“Che succede, direttrice?” domandò Fubuki.
“Daimonji ha assegnato la parte della protagonista del suo prossimo film a Shizuka.” rispose la sua direttrice.
“Che cosa? Ero sicura che avrebbe scelto Midori. Perché ha voluto puntare su quella dilettante inesperta, piuttosto che su un'artista di alto livello come Midori che ha seguito corsi di recitazione a Hollywood?”
“Ha detto che per quella parte voleva solo lei e nessun’altra.”
“Povera Midori. Dev'esserci rimasta male.”
“Tutta colpa di Kilari Tsukishima. Dobbiamo agire in fretta. Qui c'è il rischio che vadano in fumo tutti gli sforzi che abbiamo fatto per rendere Midori la numero uno . Non permetterò mai che un'artista dell'agenzia Muranishi sbaragli qualcuno dei miei.”
“Nemmeno io. Per colpa di Hiroto e Kilari ho fatto una figuraccia davanti a tutto il paese e devono pagarla.”
“Mi piace la tua voglia di vendetta, Fubuki. Poco fa ho proposto a Daimonji di darti una parte nel suo film e lui ha accettato.”
“Mi spiace deluderla, direttrice, ma non ho intenzione di partecipare a un film di basso livello dove interpreterò per giunta un personaggio di secondo piano.”
“Ma non capisci? Ci sarà Kilari e, guarda caso, anche il tuo ex fidanzato sarà tra i protagonisti del film. Sarà l'occasione perfetta per incontrarli più spesso. Non hai appena detto che vorresti vendicarti?”
“Sì, è vero.”
“Il tuo compito sarà quello di mandare in crisi quella stupida ragazzina e smascherare Kilari davanti a tutti. Al resto ci penserò io.”
“Con piacere. Ohohohoh!”
 
Intanto, nell'ufficio di Muranishi....
“Direttore, ho deciso di accettare la parte.” lo informò Shizuka.
“Perfetto. Sapevo che c'avresti ripensato.” commentò soddisfatto lui. “Allora comunico subito a Daimonji che tu, Iguchi e Hiroto accetterete la sua offerta. Domani pomeriggio potete raggiungerlo a Kyoto. E’ lì che verrà girato il film.”
“Un momento, che cosa c’entra Hiroto?” domandò Iguchi.
“Ah già, non ve l’avevo detto. Anche Hiroto sarà uno dei protagonisti. Interpreterà la parte del tuo fratello maggiore, Iguchi. Daimonji mi ha telefonato poco fa per chiedermi se era disponibile e lui ha accettato.” spiegò Muranishi.
“Hmph!” sbuffò il ragazzo. Nonostante Hiroto avesse sistemato le cose con Kilari e gli altri, Iguchi restava sempre diffidente nei suoi confronti, per via del suo vecchio comportamento dissoluto e ora anche per la comparsa del fratello.
“Piuttosto, Kilari, sei sicura di voler partire con noi? Siamo appena tornati in Giappone, non sarebbe meglio se tu riposassi?” chiese Hiroto.
“Non ti preoccupare, Hiroto. Io sto benissimo e ho molta voglia di mettermi al lavoro.” lo tranquillizzò Kilari. “Dobbiamo dare il nostro sostegno a Shizuka. E poi dobbiamo risolvere quella piccola questione, ricordi?”
“Già. Direttore, c’è una cosa che il signor Daimonji deve sapere.”
“Il tuo matrimonio con Kilari? Abbiamo discusso anche di questo.” replicò Muranishi.
“Cosa???? Non avrà mica parlato di Kilari a Daimonji???” domandò preoccupato Hiroto.
“No, state tranquilli. So benissimo che Kilari preferirebbe tenere nascosta la sua identità, quindi gli ho detto che ti sposerai, ma non con chi, e che al matrimonio hai invitato pochi intimi, tra cui Shizuka e Iguchi.” lo rassicurò il direttore.
“E lui cos’ha risposto?” chiese Kilari.
“Che dipenderà da come andranno le riprese del film. Se soddisferete Daimonji, finirete subito e Hiroto e Kilari potranno sposarsi senza problemi.” rispose Muranishi.
“Dipenderà soprattutto da Shizuka e Iguchi, che saranno i protagonisti principali e in quanto tali compariranno in molte più scene rispetto a Hiroto.” aggiunse Kumoi.
“M’impegnerò al massimo.” assicurò la ragazza.
“Lo stesso vale per me.” fece altrettanto Iguchi, prima di volgere il suo sguardo verso la moretta. “Shizuka, volevo chiederti scusa per come mi sono comportato questa mattina… e soprattutto ieri sera. Sono stato un irresponsabile a lasciarti da sola.” si scusò poi lui.
“Non importa. Alla fine non sono rimasta sola.”
“Ti prometto che non ti deluderò più.”
“Iguchi....”
“Adesso pensiamo a fare del nostro meglio per il film, va bene? Dobbiamo fare in modo che Kilari si sposi per la data stabilita.”
“Sì.” annuì lei, contenta che le cose con Iguchi si fossero sistemate. “Allora è vero quello che diceva la mamma. Iguchi ci tiene a me. Chissà se...no, non devo avere fretta di giudicare la situazione. Devo capire con calma chi è il ragazzo che mi piace.” pensò Shizuka.
“Verrò anch'io con voi.” decise la signora Kumoi.       
“Non è necessario, signora Kumoi.” replicò Kilari.
“So che hai fretta di tornare al lavoro, Kilari, e questo mi fa molto piacere, ma non dimenticarti che sono ancora l'agente di Iguchi.”
“Ah, già. Non c'avevo pensato. Meglio così. Più siamo, più ci divertiremo.”
“Non vado lì per divertimento, ma per lavoro. E soprattutto perché ho una brutta sensazione....”
“Una brutta sensazione?”
“Sigh! Se ci fosse ancora il presidente, avrei confermato le parole della signora Kumoi.” singhiozzò malinconico Muranishi.
“Osa mettermi in dubbio, direttore?” domandò indispettita la moglie.
“Ehm...assolutamente no, cara...ehm...volevo dire Kumoi.” rispose lui.
“Hmph!” sbuffò Kumoi. “Preparate le vostre valigie. Domani pomeriggio si parte per Kyoto.”
“Okay.” annuirono tutti i presenti.

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Capitolo 37
*** Ciak! Si gira! ***


L’indomani pomeriggio, dopo circa tre ore di viaggio in treno, Kilari e gli altri giunsero a Kyoto, dove si sarebbero svolte le riprese del film. Ad attenderli nella hall dell’albergo dove avrebbero alloggiato c'era Gengoro Daimonji assieme al suo staff.
“Benvenuta a Kyoto, cara Shizuka.” l’accolse Daimonji.
“Buonasera, signor Daimonji.” lo salutò Shizuka.
“Grazie di cuore per aver accettato la mia offerta. Fin da quando ti ho conosciuta, desideravo molto lavorare con te.”
“E’ un onore per me. Le prometto che non la deluderò.”
“Ovviamente grazie anche a voi, Hiroto e Iguchi. La vostra presenza nel mio film è motivo d'orgoglio per me. Avete letto il copione?”
“Sì.”
“Bene. Questo film parla della storia d'amore di due ragazzi, Ryu e Akemi, appartenenti a due clan nobiliari rivali, legati rispettivamente ai Tokugawa e agli Ishida, in quel periodo in guerra tra loro. I due si conoscono per caso e col tempo provano dei forti sentimenti l'uno per l'altra. Ma il loro sogno d'amore viene ostacolato dalle rispettive famiglie e quando scoppia la guerra, Ryu è costretto a partire per Sekihagara, dove si svolgerà la battaglia decisiva tra i Tokugawa e gli Ishida, che si concluderà col trionfo dei primi. Al termine della battaglia, Ryu riesce a tornare sano e salvo, ma la famiglia di lui ordina l’uccisione di tutti i sostenitori degli Ishida, tra cui la stessa Akemi. Ryu si opporrà e cercherà in tutti i modi di salvarla, finendo col tradire la propria famiglia. Yasuhiro, il fratello maggiore di Ryu, inizialmente osteggia il loro amore, ma in seguito, pensando a una sua esperienza amorosa finita male, aiuterà i ragazzi a fuggire lontano da Kyoto, sacrificando la propria vita. E sarà dopo quella triste scena che i due giovani sigilleranno il loro amore con un bacio. Sigh! Vorrei tanto che il grande Pierre Takada fosse qui!”
“Doveva stimarlo molto, visto che ha inserito questa scena del bacio.” intervenne Kilari.
“Noto con piacere che lei conosce bene i film del maestro Takada, signorina.” replicò Daimonji.
“Certo. Ne ho recitati diversi sotto la sua regia e...ahi!” fu interrotta l’ex idol da una leggera gomitata di Hiroto.
“Attenta a come parli.” la richiamò sottovoce il fidanzato.
“Davvero? Ha lavorato con Pierre Takada?” chiese incuriosito Daimonji.
“Ehm...sì, da ragazza, ma non ho avuto un ruolo importante. Facevo la parte della passante e apparivo per pochissimi secondi.” mentì con imbarazzo Kilari.
“Capisco. Un peccato che non abbia potuto fare meglio, signorina...”
“Tsukiyama. Mi chiamo Kirako Tsukiyama e sono l'agente di Shizuka.”
“Ah così è lei la sua agente. Sta facendo un lavoro grandioso con Shizuka, lo sa? Ragazze con un talento simile al suo se ne trovano poche al giorno d'oggi. Quando la vedo, mi ricorda molto una famosissima idol che si è prematuramente ritirata quindici anni fa, in seguito a un brutto incidente. Sto parlando di Kilari Tsukishima. Se la ricorda, non è vero?”
“Ehm… sì.”
“Seppur la sua carriera di idol non durò molto, riuscì a compiere una vera e propria rivoluzione nel mondo dello spettacolo, grazie al suo talento e al suo bellissimo sorriso. Non so cosa darei per incontrarla di nuovo. Chissà come sarà cresciuta a quest'ora e cosa starà facendo.”
Kilari rimase in silenzio e si fece triste, ancora una volta presa dai rimpianti per la sua vita passata.
“Kilari…” pensò Hiroto, che aveva compreso subito il suo stato d’animo.
Nel frattempo però l'attenzione del gruppo fu attirata dall'arrivo di una limousine, da cui scese il signor Kitagawa, seguito da una loro vecchia conoscenza.
“Prego.” disse il segretario dell’agenzia Higashiyama .
“Che scocciatura. Finalmente sono arrivata.” brontolò Fubuki.        
“Fubuki?” domandò incredulo Hiroto.
“Accidenti. I miei timori erano fondati.” pensò Kumoi.
“Guarda un po' chi si vede. Il mio ex.” disse Fubuki appena lo vide.
“Che ci fai qui?” chiese il moro, irritato dalla sua presenza.
“Ma come, non lo sapevate? Interpreterò la parte della madre severa di Akemi.” spiegò la diva.
“Grazie per aver accettato l'offerta, cara Fubuki.” disse Daimonji.
“Oh non è necessario che mi ringrazi, signor Daimonji. Non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di lavorare a fianco di un grande regista come lei, anche se non sarò la protagonista principale.” fece la ruffiana Fubuki.
“Già. Piuttosto strano da parte di un'attrice che punta a Hollywood accettare un ruolo marginale come quello della madre di Akemi.” notò Hiroto.
“Come ho detto poco fa, credo molto nelle idee e nelle capacità del signor Daimonji. E spero che la mia presenza possa aiutarlo a consacrarsi a livello internazionale.” insistette la sua ex.
“Non ci convinci, Fubuki. Presto scopriremo cos'hai in mente.” l’avvisò Kumoi.
“Non si sforzi troppo, Kasumi Hoshino.” la punzecchiò Fubuki.
“Non chiamarmi con quel nome.” replicò infastidita l’altra donna.
“I falliti li chiamo come mi pare e piace. Ora scusatemi, ma vado a fare un pisolino. Il viaggio mi ha un po’ sfiancata. Ci vediamo. Ohohohoh!” si congedò lei, con la sua classica risata fastidiosa.
“Che antipatica.” mormorò Iguchi.
“Bene, immagino che siate stanchi anche voi. Cominceremo le riprese domani mattina. Vi auguro una buona serata.” li salutò Daimonji.
“Grazie, signor Daimonji. A domani.” fece altrettanto Kilari, prima di entrare in albergo assieme al resto del gruppo.
 
Dopo aver lasciato le valigie nelle proprie camere, Kilari, Hiroto e gli altri si fecero un giro a Kyoto, ammirando le bellezze storiche e artistiche presenti in quella che un tempo era la capitale del Giappone, e infine si fermarono a cenare in un ristorante non lontano dall’albergo. Nonostante lo svago, i pensieri di tutti i presenti non potevano non andare alla spiacevole novità che avevano scoperto al loro arrivo.
“Maledizione! Com’è venuto in mente a Daimonji di offrire una parte a Fubuki in questo film?” si lamentò Hiroto.
“Ho come la sensazione che dietro la sua scelta ci sia quella serpe della signora Higashiyama.” ipotizzò Kumoi. “Probabilmente avrà detto al regista che un’eventuale presenza di Fubuki nel suo film gli avrebbe garantito il successo anche fuori dal Giappone e lui non c’ha pensato due volte a offrirle la parte della madre di Akemi, un personaggio che compare spesso assieme alla protagonista principale, specialmente all’inizio della storia.”
“E il povero Daimonji c’è cascato in pieno.” commentò dispiaciuta Kilari. “Spero solo che Fubuki non crei problemi a Shizuka.”
“Ne dubito. Conoscendo lei e la sua direttrice, avranno sicuramente progettato qualcosa di losco. E voi due dovrete stare all'erta, ragazzi. Soprattutto tu, Shizuka.” l‘avvisò Hiroto.
“Io?” domandò la ragazza.
“Proprio così. Fubuki non ti ha mai presa in simpatia fin dal tuo debutto nel mondo dello spettacolo, e a maggior ragione dopo che le hai impedito di sposarsi con me, farà di tutto per vendicarsi e metterti in difficoltà con qualche improvvisazione.” spiegò il moro. “Nonostante Daimonji abbia molta stima nei tuoi confronti, Fubuki ha pur sempre più esperienza di te e lui potrebbe tendere a darle ragione, anche quando ha torto. Perciò, Kilari, aiutala più che puoi per prepararla al peggio.”
“Sì.” annuì la fidanzata.
“Lo stesso vale per te, Iguchi. Hai aiutato Shizuka ad entrare al matrimonio e quindi potrebbe prendersela anche con te.” concluse Hiroto.
“Non ho bisogno delle tue raccomandazioni. So cavarmela da solo.” replicò Iguchi. “Shizuka, stai tranquilla. Se Fubuki proverà a infastidirti, ti proteggerò io.”
“Grazie, Iguchi.” arrossì lei.
“Hmph! Che cavaliere.” lo prese in giro Hiroto.
“Hiroto!” lo richiamò Kilari.
“Dai, stavo scherzando.” si difese lui.
“Si sta facendo tardi. Direi di tornare in albergo. Da domani mattina si farà sul serio.” concluse Kumoi.
“Okay.” annuirono tutti i presenti.
 
L’indomani mattina ebbero inizio le riprese del film. Grazie agli insegnamenti di Kilari e al suo immenso talento, Shizuka recitò con molta tranquillità, sfoderando delle prestazioni che soddisfarono il regista. La cosa diede molto fastidio a Fubuki, che com'era prevedibile, durante le scene in cui comparivano insieme, cercò di mettere nei guai Shizuka con delle improvvisazioni, ma la ragazza riuscì a stare al suo gioco, replicando con naturalezza e senza lasciarsi prendere dal panico. In particolare ci fu una scena in cui Fubuki diede un forte ceffone a Shizuka, suscitando lo scalpore di tutti i presenti per l'intensità del gesto.
“Che strano. Lo schiaffo non c'era nel copione.” notò Daimonji.
“Maledetta.” ringhiò Iguchi, che si avvicinò istintivamente a lei, ma Kilari lo fermò in tempo.
“Dove stai andando, Iguchi? Ostacolerai le riprese del film.” lo richiamò l’ex idol.
“Ma....” provò a obiettare il ragazzo.
“Resta al tuo posto e abbi fiducia in Shizuka.” insistette Kilari.
“D’accordo. Scusa, Kilari.” si calmò Iguchi, rendendosi conto che non poteva bloccare le riprese come se niente fosse. Non sarebbe servito a nulla, se non a far passare lui e Shizuka in cattiva luce agli occhi del regista.
“Eheheh! Con uno schiaffo come questo, sfido qualunque ragazzina a non perdere il controllo. Quella piccola smorfiosa scapperà in lacrime senza pensarci due volte.” pensò Fubuki. “Sei una stupida, Akemi!!!! Ti avevo proibito di incontrare quel ragazzo!!! Sai benissimo che è imparentato con i Tokugawa!!!” riprese poi a recitare.
“E adesso cosa faccio? Non posso permettermi errori, altrimenti dovrò ripetere di nuovo la scena e non mi va di essere schiaffeggiata di nuovo da Fubuki. Neanche la mamma è arrivata a tanto.” pensò Shizuka.
“Allora??? Cos'hai da dire a tua discolpa????” proseguì la diva.
“Continua ad ignorare il copione.” osservò Kumoi.
“Però il signor Daimonji sta seguendo con molta attenzione. Forse la scena gli interessa lo stesso.” disse Hiroto.
“Può darsi, ma dipenderà tutto dalla reazione di Shizuka.” replicò la donna.
“Devo improvvisare. Non ho altra scelta. Ma cosa posso dire? Ehi, forse ho trovato! Il film parla di una storia d'amore, quindi devo mostrare alla madre di Akemi tutti i suoi sentimenti per Ryu. A questo punto devo provarci.” pensò ancora la ragazza.
“Forza. Perché non sparisci, stupida mocciosa?” fece altrettanto Fubuki, convinta che col suo gesto avrebbe fatto scappar via Shizuka. Invece la ragazza rimase al suo posto e la fissò con uno sguardo sicuro e per niente impaurito.
“Non m'interessano i vostri problemi con i Tokugawa! Finché avrò vita, io amerò solo Ryu! Può schiaffeggiarmi, frustarmi o torturarmi! Nessuno potrà mai cambiare i miei sentimenti, nemmeno lei, madre!” recitò tranquillamente Shizuka, non mostrando alcun turbamento dopo lo schiaffo ricevuto. Al contrario, la sua sicurezza lasciò Fubuki senza parole e non solo lei.
“Stooooop!!!! Buona!!!” li interruppe Daimonji, prima di raggiungere Shizuka. “Magnifica interpretazione, Shizuka! Il tuo sguardo ha commosso me e tutto il mio staff! Molto meglio del mio sguardo di sbieco!” si complimento lui.
“Dice sul serio, signor Daimonji?” chiese contenta la ragazza.
“Ci puoi contare. Continua così.” rispose Daimonji.
“Hai fatto un ottimo lavoro, Shizuka.” si complimentò Kilari.
“Sei stata straordinaria.” aggiunse Iguchi.
“Non era facile mantenere la calma dopo uno schiaffo del genere, ma per fortuna non ti sei persa d'animo e hai risposto alla grande alla sua improvvisazione.” disse Hiroto.
“Grrrrrrrrrr!!!!” ringhiò Fubuki, infuriata per non essere riuscita a portare a termine il suo piano.
“Sicura che non hai bisogno di cure? La tua guancia sinistra è tutta rossa.” chiese Kumoi.
“Ma no, signora Kumoi. Non è nulla, passerà in fretta.” la rassicurò Shizuka.
“Bene. Visto che per oggi abbiamo finito, che ne diresti se mangiassimo qualcosa? Offro io.” propose Hiroto.
“Grazie, Hiroto.” replicò la ragazza.
“E’ assurdo! Come ha fatto quella dannata pivella a rispondere alla mia improvvisazione?” pensò Fubuki, ancora incredula.
“Tipico dell'agenzia di cui fai parte, Fubuki. Volevi metterle i bastoni tra le ruote, ma alla fine il tuo piano ti si è rivoltato contro e l'hai persino aiutata a mettere in mostra le sue qualità di attrice.” disse Kilari alle sue spalle. “Tu e la signora Higashiyama dovete ammettere che Shizuka è brava e merita tutta la popolarità che ha.”
“E’ stata solo fortuna.” continuò a negare la diva, prima di ricevere a sorpresa uno schiaffo da Kilari. “Ma sei impazzita????”
“Anche se Shizuka è riuscita a interpretare la parte, non dovevi azzardarti ad alzarle le mani.” rispose Kilari, fissandola male. “L'avevo già detto alla tua direttrice e lo ricorderò anche a te. Se darete di nuovo problemi a Shizuka, ve la vedrete con me.”
“Kilari!!!” la chiamò da lontano Hiroto.
“Ti avverto, Fubuki. Lasciala in pace.” concluse lei, prima di voltarle le spalle e raggiungere il fidanzato.
“Mi ha...mi ha schiaffeggiata. Come si è permessa? Kilari Tsukishima, me la pagherai cara! Quant'è vero che mi chiamo Fubuki Todou!” pensò Fubuki.

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Capitolo 38
*** Visite inattese ***


Le riprese del film proseguirono regolarmente e il clima tra gli attori sembrava calmo, anche perché si stava per giungere alla fase finale del film e non c’erano più scene in cui Shizuka avrebbe dovuto recitare con Fubuki. Tuttavia il gruppo ricevette la visita di un ragazzo di loro conoscenza.
“Ciao a tutti!” salutò Sora.
“Sora, che ci fai qui?” domandò Hiroto.
“Ciao, fratellone. La mamma non ti ha detto nulla?” replicò il fratello.
“Dirmi cosa?”
“Io e la mia band faremo una serie di concerti a Kyoto e siccome mi ero incuriosito sulla trama del tuo film, ho deciso di assistere alle vostre riprese durante il tempo libero.”
“Potevi almeno avvisare.”
“Ciao, Shizuka. Come va?”
“Ehm… ciao, Sora. Bene, grazie.” rispose la ragazza, che in quel momento stava discutendo con Iguchi su alcune questioni riguardanti il film. La cosa com’era prevedibile diede fastidio a Sora, che lo fissò male.
“Ehi tu! Spero che ti sia comportato bene con lei mentre non c’ero.” lo provocò il fratello di Hiroto.
“Che vorresti dire?” chiese Iguchi, irritato dalla sua presenza.
“Non devi preoccuparti, Sora. Iguchi non le ha fatto nulla di male. E poi lo sai che Shizuka sta sempre e solo con me.” intervenne Kilari, che aveva percepito subito la tensione tra i due ragazzi.
“Capisco. Se lo dici tu…” borbottò il fratello minore di Hiroto.
“Hiroto! Iguchi! È il vostro turno!” li chiamò nel frattempo la signora Kumoi.
“Arrivo!” replicò scocciato Iguchi.
“Io vado. Comportati bene, mi raccomando.” l’avvisò Hiroto, prima di seguire l’altro ragazzo.
“Osservali con attenzione, Shizuka. Questo è il confronto tra Ryu e il fratello maggiore Yasuhiro.” disse Kilari.
“Sì.” annuì la ragazza.
“Bene, siete pronti?” domandò Daimonji.
“Sì.” risposero Iguchi e Hiroto.
“Azione!” esclamò il regista.
“Yasuhiro, fatti da parte!” cominciò a recitare Iguchi.
“Ti ha dato di volta il cervello? Nostro padre ha ordinato l’uccisione di tutti coloro che hanno osato opporsi ai Tokugawa e non ho alcuna intenzione di tradirlo.” fece altrettanto Hiroto.
“Akemi non c’entra niente con le vostre stupide questioni politiche! Non potete condannarla a morte solo perché la sua famiglia ha sostenuto gli Ishida!”
“Ryu, sei ancora giovane e in futuro troverai molte nobildonne che cadranno ai tuoi piedi, a maggior ragione dopo quanto di buono hai fatto a Sekigahara, contribuendo al trionfo dei Tokugawa. La nostra famiglia conta molto su di te. Non rovinare tutto per una misera ragazzetta che non farà altro che portarti guai.”
“No!” esclamò Iguchi, sguainando la sua katana e puntandola verso Hiroto.
“Così hai deciso di tradirci. Davvero una pessima scelta.” commentò deluso l’altro attore. Subito dopo, Hiroto e Iguchi diedero vita a un combattimento all’arma bianca che emozionò tutti i presenti. Iguchi, sentendosi irritato dalla presenza di Sora, duellò con molta più foga del previsto, facendo preoccupare lo stesso Hiroto, non tanto per le lame, che sono finte, ma per il fatto che quel ragazzino non stesse rispettando il copione. Tuttavia Daimonji non li fermò, segno evidente che la scena gli interessava e a quel punto anche lui decise di combattere sul serio.
“Razza di stupido! Pensi davvero di fare come ti pare e piace?”  riprese a recitare Hiroto.
“Non permetterò a nessuno d’intralciarmi! Hiaaaa!!!” urlò Iguchi, che provò a colpire il suo avversario con un fendente ma il suo attacco andò a vuoto e con un calcio Hiroto lo scaraventò contro un muro.
“Stop!” li interruppe Daimonji, prima di raggiungere i due attori. “I miei complimenti! È stata una scena mozzafiato!”
“Grazie, signor Daimonji.”  replicò Hiroto.
“Iguchi, sei stato straordinario! Sei riuscito a mostrare a tutti noi la forza dell’amore di Ryu per Akemi!” aggiunse il regista, ma Iguchi rimase ancora a terra senza dare segni di vita.
“Iguchi, adesso puoi alzarti. La scena è finita.” lo chiamò la signora Kumoi, ma il ragazzo non rispose e a quel punto tutti i presenti cominciarono a preoccuparsi per le sue condizioni.
“Iguchi!” esclamò spaventata Shizuka.
“Hmm… non dovrebbe essere nulla di grave.” rassicurò tutti la moglie di Muranishi, dopo averlo controllato. “Comunque faremmo meglio a portarlo in hotel e a chiamare un medico.”
“Vengo con lei.” decise la ragazza.
“Hiroto, potevi andarci piano.” lo richiamò Kilari.
“Mi spiace, ma non sapevo cosa fare. Secondo il copione, Ryu doveva perdere il duello contro il fratello, ma Iguchi sembrava essersi dimenticato la sua parte. Non smetteva di attaccarmi, l’hai visto anche tu.” si difese il fidanzato.
“Questo è vero. Sembra che si sia immedesimato troppo bene nella parte del protagonista.” notò l’ex idol. “Ryu è innamorato perdutamente di Akemi e pur di salvarla, tradisce la sua famiglia. Lotta con rabbia contro tutti coloro che provano a ostacolarlo. E Iguchi, senza volerlo, ha agito allo stesso modo.”
“Vorresti dire che anche lui ha problemi di cuore? Ma perché mai dovrebbe aggredirmi come ha fatto poco fa? Non l'ho mai ostacolato nella sua vita sentimentale, a differenza di Yasuhiro con Ryu.”
“Infatti non ce l’aveva con te, ma con un’altra persona. A quanto pare qualcuno si sbagliava sul fatto che non gli importasse nulla di lei.”
“Di cosa stai parlando?”
“Ehm… ne parleremo in un altro momento. Adesso andiamo a vedere come sta Iguchi. Mi raccomando, voglio che ti scusi con lui. Anche se l’hai colpito per difenderti, non voglio che si crei tensione tra voi due.”
“Hmph! D’accordo. Sora, noi torniamo in albergo.” l’avvisò Hiroto.
“Vengo con voi.” replicò il fratello, prima di seguire lui e Kilari.
 
Al loro arrivo in hotel, Kilari e gli altri trovarono altre persone di loro conoscenza ad attenderli nella hall.
“Eh? Ma cosa…” mormorò Kilari.
“Sorpresa!!!” esclamò la famiglia Tsukishima.
“Papà! Mamma! Tina! Subaru! Kevin! Che ci fate qui? Credevo che sareste venuti per il matrimonio.” domandò l’ex idol.
“Tuo padre non ne poteva più di aspettare, così abbiamo deciso di anticipare la nostra partenza. E poi era da tanto che non facevamo un viaggio tutti insieme in Giappone.” spiegò sua madre.
“Sono contenta che siate qui, però non abbiamo ancora finito con le riprese del film.” disse Kilari.
“Non preoccuparti, so che siete molto occupati in questo momento. Staremo a Kyoto per due notti, giusto il tempo di girare la città, poi torneremo a Tokyo e vi aspetteremo con calma fino alla festa di matrimonio.” aggiunse il padre.
“Cosa? Posso capire la mamma, Subaru e Tina, ma non puoi lasciar chiuso il ristorante per troppo tempo, papà.”
“Ci penseranno Matteo e gli altri. E poi ho assunto un paio di cuochi da quando hai deciso di tornare in Giappone.”
“Piuttosto, mi sembrate allarmati.” osservò Subaru. “E’ successo qualcosa?”
“Poco fa Hiroto ha accidentalmente ferito un nostro amico durante le riprese.” raccontò la sorella.
“Mi spiace. Spero non sia nulla di serio. Ogni tanto capitano questi incidenti nei film d’azione.” disse Urara.
“Hmph! Quel ragazzo ha la testa dura. C’ha fatto prendere uno spavento.” intervenne la signora Kumoi.
“Signora Kumoi, come sta Iguchi?” chiese Kilari.
“Il medico ha finito di visitarlo poco fa. Fortunatamente non ha subito danni seri. Solo una forte botta che gli ha fatto perdere i sensi. Si risveglierà presto.” la tranquillizzò la sua ex agente.
“Meno male.” sospirò l’ex idol. “Andiamo da lui, che ne dite?”
“Okay.” annuirono gli altri.
 
Nel frattempo, Shizuka era rimasta a vegliare Iguchi, finché quest’ultimo non si risvegliò.
“Ahia, che male…” mugugnò Iguchi.
“Iguchi!” esclamò contenta Shizuka.
“Shizuka…”
“Grazie al cielo stai bene!” l’abbracciò lei, facendolo arrossire. Nel frattempo però qualcuno entrò in camera, assistendo alla scena.
“Ehm… per caso abbiamo interrotto qualcosa?” domandò Kilari, che si era resa conto di non essere entrata nel momento giusto. Sora assistette alla scena e strinse i pugni per la rabbia, allontanandosi senza farsi notare dagli altri.
“No, assolutamente. Accomodatevi pure.” smentì con imbarazzo Iguchi.
“Come ti senti, Iguchi?” chiese l’ex idol.                       
“Ho ancora dolore alla testa, ma sto meglio.” rispose il ragazzo.
“Hmph! Del resto la signora Kumoi diceva che hai la testa dura.” scherzò Hiroto.
“Hiroto!” lo richiamò la fidanzata.
“Ah già. Scusa per prima. Non era mia intenzione farti male, Iguchi.” disse il moro.
“Non importa.” replicò Iguchi.
“Piuttosto, mi spieghi per quale motivo mi hai attaccato in quel modo? Dovevi essere sconfitto subito. Sembrava come se ti stessi fregando del copione.” chiese ancora Hiroto.
“Io, ecco…” balbettò il ragazzo, non sapendo come rispondere. Era la presenza di Sora il motivo per cui aveva perso il controllo ma non poteva certo dirlo davanti a tutti.
“Hiroto, te l’ho già spiegato. Iguchi si è semplicemente immedesimato nel personaggio di Ryu.” intervenne Kilari. “Non è vero, Iguchi?”
“Ehm…sì. E’ andata così.” affermò lui. Kilari era davvero un angelo, senza volerlo (credeva lui) l’aveva tolto da una situazione d’imbarazzo.
“Hmm… se lo dici tu…” borbottò Hiroto, non convinto.
“Mi spiace avervi fatto preoccupare. Spero solo che il signor Daimonji non si sia arrabbiato.” si scusò Iguchi.
“Al contrario. Era soddisfatto del vostro combattimento e ha apprezzato molto il modo in cui ti sei battuto. Sei riuscito a rappresentare alla perfezione i sentimenti di Ryu.” lo rassicurò Kilari.
“Meno male. Sono contento.” disse lui.
“Piuttosto, Kilari, chi sono tutte queste persone?” domandò Shizuka.
“Ah già, non te li ho presentati. Shizuka, loro sono la mia famiglia.” rispose Kilari.
“Così sei tu la famosa Shizuka. Kilari mi ha parlato molto di te. Io sono Takashi, suo padre.” si presentò il padre di lei.
“Io invece mi chiamo Urara, e sono la mamma di Kilari. Probabilmente mi conoscerai con il nome d’arte Luna.” fece altrettanto la moglie.
“E immagino conoscerai anche noi. Sono Subaru Tsukishima, il fratello di Kilari, nonché stella di Hollywood. Lei è mia moglie Tina, mentre questo simpatico bambino è nostro figlio Kevin.” si presentò Subaru.
“Nice to meet you, Shizuka.” aggiunse Tina.
“Hello!” esclamò il piccolo Kevin.
“Piano con le parole, fratellone. L’unica stella di Hollywood qui è Tina.” lo stuzzicò Kilari.
“Hmph! Come ti permetti?” brontolò il fratello maggiore.
“Ahahahah! Sto scherzando.” rise divertita la sorella.
“E’ un piacere conoscervi.” disse Shizuka.
“Wow! Sei davvero carina, proprio come diceva Kilari. Anzi, dal vivo sei ancora meglio che in foto.” si complimentò Tina.
“Ehm… grazie.” arrossì la ragazza.
“Immagino che siate affamati. Che ne direste se vi preparo qualcosa da mangiare?” propose Takashi.
“Okay. Ti do una mano. Avremo molto da fare.” replicò Kilari.
“Grazie, tesoro. Appena è pronto vi chiamiamo.” disse il padre, prima di allontanarsi con la figlia.
 
Poco dopo, tutto il gruppo andò a cenare e tutti rimasero sorpresi dall’appetito vorace di Shizuka, a parte qualcuno.
“Uffa! Possibile che non sta mai da sola? Sempre appiccicata a Kilari!” pensò Sora. Era convinto che il suo viaggio a Kyoto gli avrebbe permesso di conquistare Shizuka, ma tra le riprese del film, l’incidente di Iguchi e l’arrivo dei familiari di Kilari, non era riuscito a combinare nulla e la cosa lo infastidiva non poco.
“Era tutto buonissimo, signor Tsukishima.” si complimentò Shizuka, che non si era accorta di nulla.
“E’ normale. Mio padre è il miglior cuoco del mondo.” lo elogiò Kilari.
“Sono contento che la cena sia stata di tuo gradimento, cara Shizuka. Sai, non ho mai conosciuto una ragazza golosa quanto mia figlia.” replicò Takashi.
“La prossima volta dovremmo organizzare una gara a chi ingurgita più cibo tra Kilari e Shizuka.” propose Subaru.
“E’ un’ottima idea. Sono molto curioso di scoprire chi vincerà. Di sicuro sarà una battaglia senza esclusione di colpi.” aggiunse Hiroto, facendo ridere tutti i presenti.
“Scusatemi. Devo andare in bagno.” si alzò Shizuka.
“Okay. Ti aspettiamo.” Disse Takashi.
Appena la ragazza si allontanò dal resto del gruppo, qualcuno la trascinò da un'altra parte e la mise con le spalle al muro.
“Sora, mi hai fatto prendere un colpo. Che stai facendo?” domandò Shizuka.
“Finalmente io e te siamo soli.” rispose Sora.
“Ma cosa dici?”
“Sei stata tutto il tempo a parlare con gli altri e come se non bastasse, ti ho vista abbracciata con Iguchi. Perché continui a ignorarmi? Non riesci a capire quello che provo per te?”
“Sì, però....”
“Niente però. Io ti amo, Shizuka, e questa volta nessuno ci fermerà.”
“No...di nuovo...”
Sora provò nuovamente a baciare Shizuka ma stavolta la ragazza, pensando a ciò che le aveva detto Kilari al suo ritorno da New York, lo fermò. “No, Sora. Non posso.”
“Cosa?” chiese lui.
“Io...apprezzo i tuoi sentimenti, ma in questo momento mi sento confusa. Non so per chi mi batte il cuore.” spiegò la ragazza.
“Come non lo sai? Sono io quella persona.”
“Mi dispiace. Ho bisogno di tempo per capire di chi sono davvero innamorata.”
“Ma....”
“Scusami.” si allontanò lei. Sora imprecò e diede un pugno al muro per la rabbia, senza accorgersi della presenza alle sue spalle di una persona di sua conoscenza.
“Fratellone...” mormorò sorpreso il ragazzo.
“Che stavi combinando, Sora?” domandò Hiroto, che lo stava fissando male.
“Ehm… niente di che. Stavo solo scambiando due chiacchiere con Shizuka.” rispose Sora.
“E tu lo chiami chiacchierare mettere una ragazza con le spalle al muro e provare a baciarla contro la sua volontà?
“Ma… ma di cosa stai parlando?”
“Inutile che continui a negarlo. Ti ho visto, Sora, e stavolta non la passerai liscia. Ti farò tornare a Tokyo con il primo treno disponibile.”
“Cosa? Non se ne parla proprio! Ho dei concerti con la mia band!”
“Puoi prendere in giro nostra madre, ma non me. Non ho creduto alla balla dei concerti. Non sei così famoso da suonare fuori da quel locale a Shinjuku, figuriamoci in un’altra città.”
“Grrrrrrr!”
“Saluta Kilari e la famiglia Tsukishima. Ti accompagno alla stazione.”
“Mamma, che ci fai qui?”
“Eh?
Nel momento in cui Hiroto si voltò, Sora se la diede a gambe.
“Non mi arrenderò mai!!! Shizuka sarà mia!!!” urlò lui prima di sparire.
“Sora!!!” lo chiamò inutilmente Hiroto.
“Hiroto, è successo qualcosa?” chiese Kilari che intanto l’aveva raggiunto.
“Kilari, devo dirti una cosa.” rispose il fidanzato, che le raccontò di quello che era successo tra Sora e Shizuka.
“Cosa? Sora ha provato di nuovo a baciare Shizuka?”
“Di nuovo? Che vorresti dire?”
“Shizuka mi ha raccontato che mentre eravamo a New York, tuo fratello si è fatto avanti in modo deciso con lei. Ha provato ha baciarla per due volte e a quanto pare c’è stato il terzo tentativo.”
“Quello stupido! Ma appena torneremo a Tokyo, mia madre mi sentirà, puoi starne certa. Come le è saltato in mente di lasciarlo partire da solo a Kyoto?”
“Di cosa stai parlando? Sora non era col suo gruppo?”
“C’ha presi in giro, Kilari. Non aveva nessun concerto. È venuto fin qui per conquistare Shizuka e impedire a Iguchi di baciarla. Probabilmente s’inventerà qualcosa per ostacolare la scena finale.”
“Se le cose stanno così, potremmo non finire in tempo le riprese e a quel punto saremmo costretti a rinviare il nostro matrimonio.”
“Già. Non bastava Fubuki, adesso abbiamo un’altra scocciatura in più da fronteggiare.”
“Sai, io penso che Shizuka provi qualcosa più per Iguchi che per Sora.”
“Lo penso anch'io. Se mio fratello non fosse sbucato, forse quei due stavano già insieme.”
“O forse no. A dispetto di quello che potrebbe credere chiunque, Iguchi è un ragazzo introverso e la sua timidezza gli sta impedendo di dichiararsi a Shizuka.”
“Beh allora che si fa?”
“Non ne ho idea. Vorrei aiutare Shizuka, ma dev'essere certa dei suoi sentimenti. Se non riesce a capire da sola chi le piace, non possiamo far niente. Per quel che riguarda tuo fratello, non ci resta che stare in guardia e fermarlo prima che possa combinare danni.”
“Sono d’accordo.”
“Bene. Direi di tornare dagli altri, prima che Shizuka ci trovi qui.” propose Kilari.
“Okay. Andiamo.” annuì Hiroto.

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Capitolo 39
*** Agguato ***


Dopo il momento di svago con la famiglia Tsukishima, il gruppo tornò al lavoro. Ormai mancava poco al termine delle riprese del film e finora Sora non si era fatto vedere, anche se tutti erano consapevoli che prima o poi si sarebbe fatto vivo, verosimilmente per la scena finale.
“Azione!” esclamò Daimonji.
“Ryu, devi chiedere scusa a tuo fratello.” cominciò a recitare Shizuka.
“Non lo farò. Non rinuncerò mai al nostro amore. Tu non c’entri niente con le decisioni prese dalla tua famiglia.” replicò Iguchi.
“Può darsi, ma se continuerai a opporti, uccideranno anche te.”
“Io non voglio perderti per sempre, Akemi!”                     
La ragazza sorrise e gli accarezzò il viso. “Non preoccuparti per me. Sono una ragazza e non è detto che mi uccideranno. Probabilmente verrò rinchiusa in un monastero o diventerò la schiava di qualche signore.”
“Pensi che possa accettarlo? Io ti amo e voglio che diventi mia moglie!” disse il ragazzo.
“Anch’io ti amo, Ryu, ma presto verremo separati. Quindi ti prego, non rendere le cose difficili.”
“Akemi…”
“Ho interrotto qualcosa?” fece la sua comparsa Hiroto.
“Grrrrrr!!” ringhiò Iguchi.
“Se vuoi uccidermi, fai pure, Yasuhiro. Ma lascia andare Ryu. È tuo fratello e ha messo a repentaglio la sua vita per i Tokugawa.” lo pregò Shizuka.
“Mi spieghi per quale motivo dovrei ascoltare la richiesta di una sciocca ragazzina imparentata con gli Ishida?”
“Perché lo amo e voglio il meglio per lui.”
“Hmm… a quanto pare fate davvero sul serio. Tieni.” Hiroto lanciò una katana a Ryu e aprì la cella in cui erano rinchiusi. “Mostrami fin dove arriva il tuo amore, Ryu.”
“Che stai facendo?”
“Non c’arrivi?”
“No, non ti capisco. Prima del nostro duello volevi uccidere Akemi mentre adesso ci stai aiutando a scappare. Per caso c’hai teso una trappola?
“Pensi che vi avrei liberati se vi volevo morti?”
“Yasuhiro, perché?” chiese Shizuka. “Perché stai mettendo a rischio la tua vita? Se ci aiuterai a fuggire, uccideranno anche te.”
“Chissà? Forse è un modo per provare a redimermi dai miei peccati.” rispose Hiroto.
“I tuoi peccati? Di cosa stai parlando?” domandò Iguchi.
“Ryu, anch’io ho vissuto un’esperienza simile alla tua. Cinque anni fa mi ero innamorato di una donna appartenente a un’altra famiglia rivale e anche lei ricambiava i miei sentimenti. Il suo nome era Yuko e con lei ero felice come non sono mai stato in vita mia. Un brutto giorno però un membro della sua famiglia attentò alla vita del nostro capo, ma fu fermato in tempo. Tokugawa ordinò la sua uccisione e quella dei suoi familiari, compresa Yuko. Ma io, a differenza tua, non feci alcuna obiezione, e come se non bastasse, fui io a giustiziarla.” raccontò l’altro attore.
“Cosa?”
“Lei non implorò pietà, anzi, mi sorrise e mi chiese di fare la cosa giusta. Da allora ho sempre vissuto con i rimorsi e ogni volta che vedo te e Akemi insieme ho pensato che non doveva finire com’è successo a me e a Yuko. Nessuno ha il diritto d’interferire su un amore forte e sincero come il vostro.”
“Yasuhiro…”
“Questo è quanto. Adesso sta a voi decidere se seguirmi o restare in cella ad aspettare la morte.”
“Ci fidiamo di te, Yasuhiro. Non è così, Ryu?” domandò Shizuka.
“Sì. Portaci al sicuro.” annuì Iguchi.
“Bene. Andiamo.” disse Hiroto.
“Stop!!! Buona!!!” li fermò Daimonji. “Ottimo lavoro. Vi state impegnando duramente e di questo passo finiremo in anticipo. Mancano la scena dell’ultima battaglia e quella del bacio.”
“Grazie, signor Daimonji.” risposero i due ragazzi.
“Per oggi basta così. Riprenderemo domani pomeriggio. Potete andare.” li congedò il regista.
“Avete recitato alla grande, ragazzi.” si complimentò Kilari. “La storia di Yasuhiro c’ha commossi tutti, persino la signora Kumoi, che non è una che si emoziona tanto facilmente.”
“Hmph! Adesso non esagerare.” sbuffò la sua ex agente, facendo ridere tutti.
“Hiroto, sei stato straordinario. Sei riuscito a interpretare il personaggio di Yasuhiro alla perfezione.” continuò Kilari, ma Hiroto non rispose e rimase fermo con le spalle voltate al resto del gruppo. “Hiroto.” lo chiamò la fidanzata.
“Eh?” chiese lui.
“Ma stai piangendo.” notò Kilari.
“Cosa? Ah, scusa, non è niente! Dev’essermi entrato qualcosa nell’occhio! Eheheh!” mentì il fidanzato, asciugandosi le lacrime con molto imbarazzo.
“Aaahh! Che fame! Che ne direste di mangiare qualcosa?” propose Shizuka.       
“Sei davvero un pozzo senza fondo, Shizuka.” la prese in giro Iguchi.
“Noi vi raggiungiamo dopo. Voi andate pure.” rispose Kilari, che aveva intuito qualcosa che non andava in Hiroto. “Allora? Che ti prende?” chiese lei appena i ragazzi se ne andarono.
“Ti ho detto che non è nulla, Kilari. Mi sono lasciato prendere dal personaggio, tutto qua. Sai, anch’io in certi momenti so essere sensibile.”  provò a spiegare il moro.
“Non lo metto in dubbio, eppure sono certa che ci sia dell’altro dietro.” replicò Kilari, non convinta.
Hiroto sospirò. Da quand’è che la sua fidanzata era diventata così perspicace? “Ho pensato a quello che è successo a noi due. La mia vita sarebbe diventata come quella di Yasuhiro, se Shizuka non mi avesse fermato in tempo. Il solo pensiero di perdere per sempre la donna della mia vita mi ha reso triste, tutto qua.” confessò lui
“Hiroto...”
“Accidenti. Questo film mi sta distruggendo. Non vedo l’ora che finiscano le riprese.”
“Tu sei diverso da Yasuhiro.”
“Cosa?”
“È vero, Shizuka ha fatto la sua parte, ma hai creduto nel nostro amore e non ti sei lasciato condizionare da Fubuki o dalla signora Higashiyama quando è arrivato il momento di fare la scelta più importante della tua vita, mentre Yasuhiro si è sottomesso fin da subito al volere della sua famiglia, al punto da uccidere la donna che amava.”
“Kilari…”
“Quindi smettila di pensare al passato. Ciò che conta è il presente e soprattutto il futuro da vivere insieme come marito e moglie, e come genitori.”
“Hai ragione.”
“Sono contenta che tu l’abbia capito. Che ne diresti se raggiungessimo Shizuka e Iguchi? Anche a me è venuta fame.”
“Eheheh! Sei sempre la solita, Kilari. Andiamo, su.”
“Signora Kumoi, io e Hiroto andiamo a mangiare qualcosa. Vuole venire anche lei?” propose Kilari appena la incrociò.
“No, grazie. Non ho molto appetito.” declinò la sua ex agente.
“Come vuole. A più tardi.” la salutò Kilari prima di allontanarsi con Hiroto.
“A dopo. Eh?” mentre li vide andar via, la signora Kumoi fu attirata da una strana figura che seguiva in modo furtivo Kilari e Hiroto e a quel punto decise di seguirlo.
                                                        
Mentre i due fidanzati si apprestavano a lasciare il luogo delle riprese, incrociarono Fubuki che fece uno sgambetto all'ex idol.
“Attenta!!!!” con grande prontezza di riflessi, Hiroto si tuffò in tempo per attutire la caduta di Kilari, ma gli occhiali di lei scivolarono a terra. “Stai bene?” chiese lui.
“Credo di sì.” annuì Kilari.
“Ops! Scusate, non l'ho fatto apposta.” disse Fubuki.
“Ma cosa ti è saltato per la testa????” domandò infuriato Hiroto.
“Eh? No, non ci posso credere! Sei tu, Kilari Tsukishima!” esclamò la diva, fingendosi sorpresa.
“Kilari Tsukishima ha detto?” domandò un membro dello staff.
“Sì. E’ proprio lei. Guardatela.” rispose un’altro.
“Non ci posso credere. Dunque...adesso sei l'agente di Shizuka.” commentò incredulo Daimonji. Kilari si nascose in un silenzio imbarazzante. La sua copertura era saltata e adesso altre persone oltre ai suoi amici sapevano del suo ritorno in Giappone.
“Sei una vipera, Fubuki.” la insultò Hiroto.
“E perché, scusa? Io non lo sapevo.” fece la finta tonta lei.
“Bugiarda. Lo sapevi benissimo, ma hai voluto sbandierarlo ai quattro venti.” replicò il moro.
“Cosa c'è da sbandierare? Non ci fa nulla se la gente lo sa, non è vero?”
Poco dopo, comparvero un gruppo di paparazzi che riempirono di flash la povera Kilari.
“Wow! L'agente di Shizuka è Kilari Tsukishima!” esclamò uno di loro.        
“Non voglio perdermi uno scoop del genere!” aggiunse un altro.
“Kilari Tsukishima, dov’è stata in tutti questi anni?”
“Come mai ha scelto di fare l’agente di Shizuka Takeda?”
“Io…io…” balbettò terrorizzata Kilari, non sapendo cosa dire.
“Adesso andatevene!” gridò Hiroto, che però fu spinto via da altri paparazzi che circondarono la fidanzata assieme al resto dei colleghi.
“Perché quindici anni fa si è ritirata?” chiese uno di loro.
“Non pensa che la sua decisione di sparire all’improvviso sia una mancanza di rispetto nei confronti dei suoi vecchi fan?” domandò un altro.
“Lasciatemi, vi prego! Lasciatemi in pace!” gridò disperata Kilari, che s’inginocchiò e si mise le mani in faccia per coprirsi dai flash.
“Oh, poverina. Facevi la dura davanti a me e alla signora Higashiyama, ma sei rimasta sempre la solita piagnucolona buona a nulla.” commentò divertita Fubuki.
“Lasciatemi… vi…vi prego…” mormorò l’ex idol, prima di crollare a terra priva di sensi.
“Kilari!!!” urlò Hiroto, che si fece spazio con forza tra i paparazzi per soccorrere la fidanzata. “Amore mio! Rispondimi!”
“Sparite immediatamente!!!!” urlò la signora Kumoi, che allontanò con forza i paparazzi, assieme ad alcuni membri dello staff di Daimonji.
“Ma cosa…” disse Fubuki, stupita da quello che era appena accaduto a Kilari. Una reazione stranamente esagerata per quattro flash e un paio d’interviste. Poteva benissimo darsela a gambe assieme a Hiroto invece che disperarsi e crollare a terra.
“Prega che il suo bambino stia bene, Fubuki, altrimenti farò di tutto per sbattere in prigione te e la tua direttrice.” la minacciò intanto Kumoi. “Hiroto, portala in ospedale!”
“Okay!” annuì Hiroto, prima di prendere in braccio Kilari e allontanarsi con lei, seguito dall’altra donna.
“Bambino? Di cosa sta parlando?” si domandò Fubuki mentre li vide andar via.
 
Kilari fu portata in ospedale, dove le sue condizioni furono subito verificate da un medico e al suo risveglio....
“Kilari.” la chiamò Hiroto.
“Hiroto....dove sono?” domandò Kilari.
“In camera nostra. Tranquilla, amore. Stai bene e anche il nostro bambino.” la rassicurò il fidanzato.
“Quei flash...mi hanno accecata...avevo paura...” balbettò lei, ancora spaventata.
“E’ tutto finito. Adesso ci sono io con te. Quei paparazzi non ti daranno più fastidio.” l’abbracciò lui.
“Fubuki...come ha potuto fare questo? E’ diventata una persona senza cuore.”
“E’ tutta colpa mia. Avrei dovuto immaginare che Fubuki non sarebbe rimasta con le mani in tasca dopo averla scaricata malamente all’altare. ”
“Kilari, come stai?” domandò Shizuka, che era appena arrivata assieme a Iguchi e alla signora Kumoi.
“Ragazzi....” mormorò Kilari.
“La signora Kumoi c'ha raccontato quello che è successo. È stato terribile. Fubuki ha perso completamente la testa. A cosa le serviva svelare a tutti la tua vera identità?” chiese il ragazzo.
“Non m'importa niente se la gente scopre che Kirako Tsukiyama in realtà è l'ex idol Kilari Tsukishima. Ma ho avuto paura per il mio bambino e se non ci fosse stato Hiroto con me, non so cosa...” s’interruppe Kilari, prima di scoppiare a piangere.
Shizuka l’abbracciò per tranquillizzarla. “Coraggio, amica mia. Il peggio è passato.”
“Direi di lasciar riposare Kilari. È ancora scossa.” propose la signora Kumoi.
“Non preoccupatevi. Resto io con lei. Voi andate a riposare. Domani avremo molto lavoro da fare.” aggiunse Hiroto.
“D’accordo. Se avete bisogno di qualcosa, non esitate a chiamarci. Buonanotte.” li salutò Shizuka prima di andarsene con Iguchi.
“Buonanotte, ragazzi. E grazie.” fece altrettanto Kilari.
 
Nel frattempo, Fubuki era al telefono con una persona di sua conoscenza.
“Ohohohoh! Hai fatto un ottimo lavoro, Fubuki.” disse la signora Higashiyama. “Ma il bello deve ancora arrivare. Questa era solo la prima parte del piano.”
“In che senso?” chiese Fubuki.
“Ti avevo detto che avrei pensato io al resto. Aver svelato la vera identità di Kirako Tsukiyama servirà a screditare Shizuka.” spiegò l’altra donna. Fubuki però non disse nulla, e il suo silenzio non passò inosservato alla sua direttrice. “Ma che ti prende? Dovresti essere entusiasta.”
“No. Non lo sono.”
“Che vuoi dire?”
“Abbiamo esagerato, signora Higashiyama. Kilari era terrorizzata.”
“E allora? Ti sei dimenticata l’umiliazione che hai subito davanti a tutto il paese per colpa sua e di Shizuka?”
“Kilari aspetta un bambino.”
“Cosa?”
“E perseguitare in questo modo una donna incinta è troppo anche per me. Quindi non conti più sul mio aiuto.” riattaccò Fubuki.
“Fubuki? Rispondimi!! Fubuki!!! Hmph! Che stupida. Ti sei lasciata impietosire da Kilari. Ma non importa. Non ho più bisogno del tuo aiuto.” brontolò la signora Higashiyama. “Shizuka Takeda, i tuoi giorni da idol sono contati. Ohohohoh!” rise maligna lei.

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Capitolo 40
*** Crisi ***


La mattina seguente, Shizuka, che era rimasta in albergo in attesa di tornare sul set, seguì per caso in TV un talk show in cui si discuteva del grande scoop che aveva fatto il giro del Giappone in un battibaleno, ovvero il ritorno di Kilari Tsukishima nel mondo dello spettacolo, seppur come agente. In quella trasmissione, organizzata dalla signora Higashiyama, furono dette di tutti i colori su Shizuka e sulla stessa Kilari. Alcuni ospiti definirono la ragazza come la fotocopia mal eseguita di Kilari, destinata col tempo a scomparire com’era accaduto a lei, altri come un modo da parte di Kilari di far parlare di sé dopo tanto tempo e altri ancora che Shizuka è una ragazzina senza personalità. Tutte queste critiche feroci scossero non poco la ragazza, che non si accorse che nel frattempo un’altra persona era entrata nella camera in cui alloggiava.
“Shizuka, dobbiamo andare. Sei pronta?” domandò la signora Kumoi. La ragazza però non rispose e continuava ad avere lo sguardo perso nel vuoto. “Shizuka! Eh? Ma quella…”
“Direttrice Higashiyama, qual è il suo pensiero?” domandò il conduttore.
“Credo che sia patetico da parte dell'agenzia Muranishi continuare ad aggrapparsi al suo passato. Hanno tirato fuori una ragazzina senza personalità che emula in tutto e per tutto Kilari Tsukishima, tra cui la passione sfrenata per il cibo, come potete vedere in queste foto.” rispose la signora Higashiyama, mostrando al pubblico una foto di Shizuka e un’altra di Kilari di tanti anni fa mentre mangiano.
“Come immaginavo. Quei paparazzi sono stati mandati da lei.” pensò la signora Kumoi.
“Abbiamo qui alcuni fan di Shizuka. Voi cosa ne pensate di questa storia?” chiese il conduttore.
“Sono rimasto molto deluso. Credevo che Shizuka fosse una ragazza sincera e invece ha ingannato tutti noi.” rispose uno spettatore.
“Già. Credo che non la seguirò più.” aggiunse un altro.
“Adesso basta!” esclamò la signora Kumoi spegnendo il televisore. “Questi sono programmi spazzatura e non devi assolutamente seguirli, sono stata chiara?”
“Ma signora Kumoi…”
“Niente ma. Tra poco avrai le riprese del film, quindi datti da fare, altrimenti finirai per preoccupare Kilari e sai bene che nelle sue condizioni non può stare dietro di te.”
“D’accordo.”
“Andiamo, forza.”
Appena Shizuka uscì dall’albergo, i giornalisti e i paparazzi la presero d’assedio nella speranza di avere sue dichiarazioni, ma Hiroto, Iguchi e la signora Kumoi riuscirono a tenerli alla larga, aiutati anche dallo staff di Daimonji. La ragazza però non smetteva di pensare a quello che si era detto su di lei in quel talk show e questo finì per ripercuotersi sulle riprese del film. Shizuka infatti non fu in grado di recitare alla perfezione, dimenticandosi o sbagliando le battute, e questo fece innervosire anche il regista.
“Stop! Stop!!!” gridò spazientito Daimonji, prima di raggiungere Shizuka. “Shizuka, si può sapere che ti prende? Sei stata così brillante nei giorni scorsi, ma oggi non ne hai azzeccata una.”
“Mi dispiace, signor Daimonji.” si scusò lei. “Rifacciamo la scena.”
“Hmm… per oggi è meglio lasciar perdere. Riprenderemo domani pomeriggio.” decise il regista.
“Ma non è necessario. Le assicuro che sto benissimo.”
“Ne dubito. Mi sembri poco concentrata. Non preoccuparti, è una cosa normale per un attore. Capitano giornate in cui ogni cosa gira male e in quel caso non ha senso sforzarsi. Sono certo che domani tornerai a recitare come sai fare tu.”
“Mi dia un’altra possibilità, la prego. Non sbaglierò.”
“Shizuka, non insistere.” la fermò Hiroto. “Il signor Daimonji ha preso la sua decisione e non tornerà sui suoi passi. Tanto con questo stato d’animo non puoi recitare.”
“Ma Hiroto, non capisci? Se non ci sbrigheremo con le riprese, tu e Kilari…” balbettò lei con gli occhi lucidi.
“Stai tranquilla, abbiamo ancora tempo prima del matrimonio.” la rassicurò lui. “Mia madre e la famiglia Tsukishima si stanno occupando dei preparativi. Niente verrà rimandato, io e Kilari ci sposeremo per la data stabilita. E anche se malauguratamente non dovessimo finire in tempo, nessuno ti darà la colpa per un eventuale rinvio. È il tuo primo film e, come ha detto il signor Daimonji, è normale avere dei momenti di difficoltà durante le riprese. Devi pensare solo al film e a non dare importanza a quello che dicono in TV su Kilari e su di te.”
“D’accordo.”
“Adesso vai in albergo e riposati. Più tardi passeremo da Kilari, che ne dici?”
“Okay.” annuì Shizuka, non molto convinta. Prese la strada dell’albergo, ma ancora una volta i pensieri su quel talk show presero il sopravvento su di lei, e a quel punto scoppiò a piangere e corse via da un’altra parte.
 
Nel tardo pomeriggio, Hiroto e Iguchi bussarono in camera di Shizuka, ignari di quello che era successo.
“Shizuka, sei pronta?” la chiamò Hiroto.
“Strano, non risponde.” notò Iguchi.
“Shizuka, guarda che la signora Kumoi non vuole che stiamo fuori fino a tarda notte. Quindi sbrigati a uscire.” l’avvisò il moro, ma nessuno rispose.
“Forse non è in camera.” ipotizzò Iguchi.
“Faremmo meglio a chiedere in portineria.” decise Hiroto.
I due scesero all’ingresso dell’albergo chiedendo informazioni al portiere, ma…
“Sono spiacente. La signorina Takeda non si è fatta vedere completamente qui. Come potete vedere, abbiamo ancora la chiave della sua camera.” spiegò l’uomo.
“Non ci posso credere. Ma dove si è cacciata?” domandò preoccupato Iguchi.
“A quanto pare quello stupido programma l’ha mandata in confusione.” mugugnò Hiroto.
“Programma? Di cosa stai parlando?”
“Me l’ha detto la signora Kumoi, poco prima delle riprese. Stamattina hanno trasmesso un talk show in cui era presente tra gli ospiti la signora Higashiyama. Hanno accusato Shizuka di copiare Kilari e alcuni fan hanno detto che non l’avrebbero più seguita.”
“Ma è terribile. Dunque quei paparazzi che hanno assalito Kilari ieri sera sono stati mandati da lei. Era tutto un piano per danneggiare Shizuka.”
“Proprio così.”
“Dannata strega! La pagherà cara!”
“Questa volta ha davvero esagerato.” disse una voce familiare alle sue spalle.        
“Fubuki.” esclamò sorpreso Iguchi.
“Che ci fai qui? Vattene via. Tu e quella serpe della tua direttrice avete combinato un gran casino e per colpa vostra Shizuka è scomparsa.” l’accusò Hiroto.
“Ero venuta per scusarmi. Non sapevo che Kilari fosse incinta.” replicò la diva.
“E’ un altra delle tue menzogne, non è così?” aggiunse Iguchi.
“Non vi sto mentendo. Ascoltatemi, so di aver causato un mucchio di problemi. Non vi chiederò di perdonarmi, ma lasciate che vi aiuti a cercare Shizuka.” propose Fubuki.
“Per poi prenderla a schiaffi come l'altra volta? Grazie mille, ma non abbiamo bisogno del tuo aiuto.” rifiutò il moro.
“D'accordo.” disse un’altra voce femminile alle sue spalle.
“Kilari????” domandarono sorpresi Hiroto e Iguchi.
“Mi fido di te, Fubuki. Grazie.” disse Kilari.
“Vado subito.” replicò Fubuki, voltando le spalle per andarsene. “Ah, Kilari.”
“Sì?”
“Tanti auguri per il tuo bambino.” concluse lei prima di cominciare le ricerche per conto suo.
“Grazie...”
“Kilari, che ci fai qui? Credevo che fossi in ospedale.” chiese Hiroto.
“La signora Kumoi mi ha raccontato dei problemi di Shizuka, così ho deciso di scappare per parlare con lei.” spiegò la fidanzata.
“Tu sei pazza. Il medico ti ha ordinato riposo assoluto.”
“Adesso mi sento meglio. E poi più siamo, più possibilità avremmo di trovare Shizuka. Avvisiamo subito la signora Kumoi e andiamo.”
“Okay.” annuì Iguchi.
“Spero solo che non sia troppo lontana.” sospirò Hiroto.          
Kilari, Hiroto e gli altri cercarono Shizuka in tutto l’albergo e nelle vicinanze, senza però trovarla. La ragazza sembrava essersi volatilizzata e a quel punto tutti iniziarono a preoccuparsi.
“L'avete trovata?” domandò Hiroto.
“No.” scosse la testa Iguchi.
“Ma dove si è cacciata? Eppure le avevo detto di dimenticare quello stupido programma.” brontolò la signora Kumoi.
“Spero solo che non si sia perduta.” commentò preoccupata Kilari.
“Kilari, non voglio che ti sforzi ulteriormente. Faresti meglio a tornare in ospedale.” consigliò Hiroto.
“Sto benissimo e devo trovare Shizuka. E’ con me che deve parlare.” rifiutò la fidanzata.
“Hiroto ha ragione. Se ci tieni davvero a diventare una brava madre, dovresti renderti conto quand'è il momento di fermarsi.” la richiamò Kumoi. “Hai avuto un malore ieri sera e te ne sei scappata dall’ospedale senza dire nulla ai medici. Avrei fatto meglio a non dirti nulla.”
“Lo so, ma Shizuka è mia amica e non posso abbandonarla. Quindi la cercherò, anche a costo di camminare tutta la notte.” ribadì decisa l’ex idol.
“Kilari...” mormorò Hiroto. Shizuka significava tanto per lei, avevano legato molto da quando si erano conosciute, al punto da considerarla una sorellina, e nonostante non fosse in ottime condizioni dopo il malore di ieri, avrebbe fatto qualunque cosa per aiutarla.
“Sei proprio testarda.” borbottò rassegnata la sua ex agente.
“Kilari!” la chiamò intanto Fubuki, che l’aveva raggiunta di corsa.
“E tu che ci fai qui?” chiese la moglie di Muranishi.
“Fubuki ci sta aiutando con le ricerche.” spiegò Kilari.
“L’ho trovata. Seguitemi.” disse la diva.
“Aspettate un attimo.” fermò tutti la donna più anziana, fissando male Fubuki. “Pensi di prenderci in giro, Fubuki? Ieri hai organizzato un agguato contro Kilari con la complicità della tua direttrice, che ha poi completato l’opera stamattina con quel programma spazzatura, mentre adesso vorresti farci credere che sei dalla nostra parte? Dì la verità, per caso ci stai mandando dai tuoi amici paparazzi?”
“Hmph! Non sono e non sarò mai dalla vostra parte. Per colpa vostra sono stata derisa da tutti dopo il matrimonio fallito. Sono un’attrice famosa, e ho avuto il privilegio di lavorare a Hollywood, non avevo bisogno di un matrimonio per aumentare la mia popolarità, per giunta con Hiroto, ma mi sono lasciata influenzare dalle parole della direttrice e dal mio desiderio di vendetta per l’umiliazione subita. La signora Higashiyama è ossessionata da Kilari e continua a temere un suo ritorno nel mondo dello spettacolo, nonostante lei avesse più volte negato questa possibilità. Si è fatta convinta che se avesse distrutto la carriera di Shizuka, Kilari sarebbe sparita per sempre. Come ho già detto agli altri, non sapevo della sua gravidanza e per quanto non abbia scusanti per quello che ho fatto a lei e a quella ragazzina, non sono così meschina da accanirmi contro una donna incinta. Inoltre mi sono stufata di assecondare i capricci della mia direttrice, pertanto, se ci tenete a trovare Shizuka, fareste bene a seguirmi.”
“Dovrai recitare meglio se vuoi che ti creda.”
“Adesso basta, signora Kumoi.” intervenne Kilari. “Fubuki e la signora Higashiyama c’hanno creato tanti problemi, è vero, ma stavolta sono certa che ci voglia davvero aiutare.”
“Kilari…”
“Portaci da Shizuka, Fubuki.”
“Okay.”                                                                   
Dopo una lunga ricerca, Kilari e gli altri raggiunsero Shizuka, che era rimasta seduta sullo scalino di uno dei tanti templi presenti a Kyoto a guardare le stelle.
“Eccola.” indicò la diva.
“Vado io.” decise Kilari, che si avvicinò a Shizuka.
“Kilari, che ci fai qui?” domandò la ragazza appena si accorse della sua presenza.
“E’ proprio bella la prima stella della sera, non trovi?” disse l’ex idol senza risponderle.
“Cosa?”
“Lo sai? E’ stato guardando quella stella che mio padre mi ha dato il nome che porto. Kilari, che vuol dire brillare. Mi diede questo nome perché sperava che un giorno diventassi una brava ragazza in grado d’illuminare le persone che avrebbe incontrato. Proprio come fanno le stelle che vediamo brillare nel cielo.”
“Io non penso di far parte di questo cielo, figuriamoci avvicinarmi a quella stella.”
“E perché mai?”
“Perché sono una fotocopia mal eseguita di te.”
“Io non ti vedo così.”
“Ma è la verità. Io e te siamo uguali, non abbiamo nulla che ci rende diverse. Non fraintendermi, non mi vergogno di questo, perché sono tutte bellissime qualità quelle che possiedi e che mi hai insegnato. Però non voglio che i miei fan pensino che ti stia copiando.”
“E tu pensi che i tuoi fan ti abbandonerebbero solo perché la tua agente era una famosissima idol? “
“Qualcuno l’ha già fatto.”
“Non credo che le persone presenti a quel talk show fossero i tuoi veri fan. Quelli che ti conoscono bene, sanno che non sei una che finge e non ti abbandoneranno mai, nemmeno nei momenti di difficoltà. E comunque anche la signora Kumoi da ragazza era una idol, ma nessuno mi ha paragonata a lei e i miei vecchi fan non l’hanno mai presa come una cosa di cui vergognarsi.”
“La signora Kumoi… era una idol?”
“Proprio così. Si chiamava Kasumi Hoshino ed era molto in gamba. Anche lei, come me, si è ritirata prematuramente dal mondo dello spettacolo, con la differenza che la sua fu una scelta forzata. L’agenzia Muranishi era in crisi e lei decise di sacrificare la propria carriera per sostenere gli ideali del direttore di considerare gli idol come persone e non come oggetti con cui far soldi. Senza il suo sacrificio, io, gli Ships e gli altri non saremmo esistiti o perlomeno saremmo diventati diversi. Ma non è questo che volevo dirti, Shizuka. Come ti sei già accorta durante il concorso Regina di Diamanti e anche durante le riprese del film, il mondo dello spettacolo non è tutto rose e fiori. Ci saranno tante persone, come la signora Higashiyama, che saranno invidiose di te e che faranno di tutto per metterti in cattiva luce. Lei voleva fartela pagare perché Daimonji aveva preferito te a Midori, ma tu devi rimanere forte e non permettere mai a nessuno di darla vinta. Lo devi fare per i tuoi fan, per le persone che ti hanno sempre sostenuta e soprattutto per te stessa.”
“Kilari...”
“Io sarò sempre al tuo fianco, qualunque cosa accadrà. E ho già in mente un piano. Ascoltami bene.” Kilari le sussurrò qualcosa nell’orecchio e… “Hai capito?”
“Vuoi farlo sul serio? Ma sei sicura che funzionerà?” domandò Shizuka.                   
“Fidati. Ti ho mai delusa finora?” ribadì la sua agente.
“No, anzi...mi stai rendendo la persona più felice del mondo. Grazie, Kilari.” l’abbracciò la ragazza.
“Di nulla. Adesso torniamo dagli altri. Sono tutti in pensiero per te. “
“Sì.” annuì contenta Shizuka, prima di alzarsi e raggiungere il resto del gruppo assieme a Kilari.
 
“Shizuka, stai bene?” domandò Iguchi appena la vide.       
“Mi dispiace. Vi ho fatto preoccupare tutti.” si scusò la ragazza.
“Hmph! Che non si ripeta mai più. Se ti fosse successo qualcosa, tua madre non c’avrebbe perdonati.” la rimproverò Kumoi.
“Suvvia, signora Kumoi. Non è successo niente, Shizuka sta benissimo.” la difese Kilari.  
“Tu adesso tornatene immediatamente in ospedale!” ordinò la sua ex agente.
“D’accordo, d’accordo.” annuì imbarazzata l’ex idol.
“Eh? Fubuki?” domandò Shizuka, sorpresa dalla sua presenza.
“Ah, è stata lei a trovarti. C’ha aiutati nelle ricerche.” spiegò Kilari.
“Ti chiedo scusa per lo schiaffo dell’altro giorno. E anche per i problemi che ha creato la mia direttrice. Sei davvero in gamba e hai molto talento. Continua così.” la elogiò Fubuki.
“Cosa????” domandarono increduli tutti. Nessuno si aspettava che Fubuki si scusasse e soprattutto si complimentasse con qualcuno, tantomeno con una ragazzina appartenente a un’agenzia rivale.
“Fubuki…” mormorò sorpresa Shizuka.
“Hmph! Non montarti la testa. Ne dovrai fare di strada prima di diventare un’attrice discreta. E comunque, per quanti sforzi tu faccia, rimarrò sempre la numero uno. Ohohohoh!” concluse la diva, voltandole le spalle.
“Grazie, Fubuki! Ti prometto che m’impegnerò al massimo per diventare brava quanto te!” la salutò Shizuka.
“Hmph!” sbuffò lei, prima di andarsene via.
“Bene. Direi di tornare tutti quanti in albergo. Aaaahh!” mugugnò Kilari, che ebbe un mancamento.
“Kilari!!!” esclamarono tutti preoccupati, ma fortunatamente Hiroto riuscì ad afferrarla in tempo.
“Sei la solita incosciente. Hai camminato per tutto il tempo e questo è il risultato.” la rimproverò lui.
“Mi dispiace, Kilari. È colpa mia.” si scusò Shizuka.
“Non preoccuparti, Shizuka. Sono la tua agente ed è mio dovere prendermi cura di te.” la rassicurò Kilari.
“Riporto Kilari in ospedale. Voi andate.” disse Hiroto.
“Buonanotte, ragazzi.” salutò Kilari.
“Notte, Kilari.” fecero altrettanto Shizuka e Iguchi.         
“Bene, possiamo tornare in hotel.” concluse la signora Kumoi, prima di rientrare assieme ai due ragazzi.

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Capitolo 41
*** Confessioni ***


Il pomeriggio seguente, Shizuka tornò al lavoro e le riprese stavolta andarono bene. La chiacchierata di ieri con Kilari le aveva restituito fiducia nei suoi mezzi ed era tornata serena ed entusiasta come prima.
“Stop!” esclamò il regista. “Ottimo lavoro, Shizuka. Sapevo che saresti tornata ai tuoi livelli. Che ti avevo detto?”
“Grazie, signor Daimonji.” replicò Shizuka.
“Molto bene. Manca solo la scena del bacio e se tutto andrà come da programma, finiremo le riprese per domani pomeriggio.” disse Daimonji.
“Ah…” mormorò lei, preoccupata. Erano successe tante cose in questi giorni che si era dimenticata di quel particolare per cui inizialmente era stata indecisa se accettare o meno la parte di Akemi.
“Qualcosa non va?” domandò il regista.
“Ehm… nulla. Cercherò di non deluderla, signor Daimonji.” rispose la ragazza.
“Okay. A domani allora.” la salutò l’uomo.
“Arrivederci.” fece altrettanto Shizuka.
“Sei stata straordinaria, Shizuka. Oggi non hai sbagliato niente.” si complimentò Iguchi.
“I-Iguchi…” balbettò lei, pensando all’idea che domani avrebbe dovuto baciarlo.
“Va tutto bene?” chiese lui.
“Ehm… sì! Tutto bene!” arrossì la ragazza .
“Stai pensando alla scena finale, non è vero?” intuì il ragazzo.
Shizuka si fece seria e annuì in silenzio. “Sai, non ho mai baciato nessuno in vita mia, e farlo qui, davanti a tante persone...”
“Non devi preoccuparti. Sono certo che Kilari convincerà il signor Daimonji a modificare la scena.” cercò di tranquillizzarla Iguchi.
“Sempre se la dimetteranno in tempo.”
“Su questo non ci saranno problemi. Guarda alle tue spalle.”
“Ciao, Shizuka.” la salutò Kilari.
“Kilari!” Shizuka corse subito ad abbracciarla. “Stai bene?”
“Sì. I medici mi hanno appena dimessa, anche se ieri mi sono beccata i loro rimproveri.” rispose Kilari.
“Ahahahah!” sorrisero entrambe.
“Hiroto mi ha detto che le riprese di oggi sono andate bene. Spero che riuscirai a restare concentrata anche per la scena finale. Non preoccuparti, domani mattina discuteremo di quella piccola questione con Daimonji.”
“Grazie. Non so cosa farei senza di te.”
“Figurati. Adesso andiamo a cenare.”
“Okay.”
 
La mattina seguente, Kilari e Hiroto parlarono con Daimonji, proponendogli diverse soluzioni per evitare la scena del bacio, ma l’ostacolo stavolta sembrava insormontabile.
“Mi dispiace, Kilari. Le proposte che mi hai fatto non sono accettabili.” disse il regista.
“Cosa?” domandarono lei e Hiroto.
“Il film si conclude con il matrimonio dei due ragazzi e in quanto tale il bacio non può essere nascosto.” spiegò Daimonji.
Kilari rimase in silenzio delusa.
“Ho sempre avuto molta stima di te, ma questa scena non può essere modificata. Non capisci? È il momento in cui i due giovani si legano per sempre.” proseguì il regista.
“Ha ragione. Scusi se le ho fatto perdere tempo, signor Daimonji.” disse l’ex idol.
“Ma figurati. Ci vediamo più tardi.” si congedò l’uomo.
“A dopo.” lo salutò Kilari.
“A quanto pare non vuole cambiare idea.” sospirò Hiroto.
“Non immaginavo che Daimonji fosse così inflessibile sulla scena del bacio. Eppure ha accettato tutte le improvvisazioni di Fubuki, persino quella dello schiaffo. E ora come glielo spieghiamo a Shizuka?” si lamentò la fidanzata.
“Evidentemente ci tiene molto alla scena finale e non vuole che ci siano modifiche o sorprese di vario tipo. Mi spiace per Shizuka, ma dovrà farsene una ragione, altrimenti c’è il rischio di mandare all’aria settimane di lavoro e sarebbe davvero un peccato. Per non parlare poi delle eventuali conseguenze negative che potrebbe subire.”
“Di cosa stai parlando?”
“Se Shizuka mollasse proprio ora, non solo deluderebbe Daimonji, ma verrebbe messa in dubbio la sua professionalità e potrebbe non ricevere più offerte di lavoro. Inoltre sarebbe un’occasione d’oro per la signora Higashiyama d’infangarla ulteriormente con qualche stupido programma e distruggerle per sempre la carriera.”
“Non c’avevo pensato.”
“Come se non bastasse, mio fratello è ancora a Kyoto e chissà cosa combinerà per impedire il regolare svolgimento del film.”
“Kilari.” la chiamò intanto Iguchi.
“Eh? Iguchi, che ci fai qui?” domandò l’ex idol.
“Hai visto Shizuka?” chiese il ragazzo.
“Dovrebbe trovarsi in camera sua.” rispose lei. “Perché me lo chiedi?”
“Ho trovato la porta della camera aperta e quando sono entrato, lei non c'era. Tra non molto dovremmo girare la scena finale. A proposito, avete parlato con il signor Daimonji?
“Sì, ma è rimasto inflessibile.”
“Dunque la scena ci sarà.”
“Non dovresti essere soddisfatto? Non è quello che volevi? A te non piace Shizuka?” lo stuzzicò Hiroto.
“Hiroto!” lo richiamò Kilari.
“Non sono affari tuoi. Quello che c'è tra noi non ti riguarda. Io non voglio costringerla a baciarmi.” replicò sgarbato Iguchi.
“Inutile che fai il duro con me, Iguchi. Non mi lascio impressionare. Mi spiace solo che questa sfrontatezza non la usi per dichiararle i tuoi sentimenti.” continuò il moro.
“Stai zitto!!!!” sbottò il ragazzo.
“Adesso basta, Hiroto, altrimenti peggiorerai le cose!” continuò a rimproverarlo Kilari.
“Non ti rendi conto che in questo modo rischierai di perderla per sempre? È questo che vuoi?” l’avvisò Hiroto.
“Io...” balbettò Iguchi, non sapendo più cosa dire.
“C'ho messo quindici anni per stare con la donna che amo, anche perché Kilari ha avuto la forza di aspettarmi e di perdonarmi per tutto il male che le avevo fatto. Quindi non fare in modo che passiate la nostra stessa esperienza. Se poi preferisci farti soffiare la ragazza da mio fratello, accomodati pure.”
“Perché dici questo? Dovresti sostenere tuo fratello, invece che me.”
“Forse hai ragione. Però anch’io ci tengo a Shizuka e qualcosa mi dice che la sua felicità non sarà mai con Sora, ma con te.”
“Hiroto...”
“Come avrai certamente notato, qui non c'è, quindi non perdere tempo. Trovala e confessale tutto.”
“Sì. Grazie!” esclamò Iguchi, prima di andarsene via.
“Ho esagerato, non è vero?” chiese Hiroto, appena il ragazzo si allontanò.
“Può darsi, ma hai fatto la cosa giusta. Però sono preoccupata lo stesso per Shizuka. Chissà dove sarà finita.” rispose Kilari.
“Hmph! Quella ragazzina sta prendendo la cattiva abitudine di farci stare in pensiero.”
“Ma è tornata serena dopo il casino creato dalla signora Higashiyama e ieri ha recitato alla perfezione. Che motivo avrebbe a sparire di nuovo?”
“Beh non saprei. Forse è ancora terrorizzata all’idea di baciare Iguchi.”
“Senza averle parlato del nostro incontro con Daimonji? No, c’è qualcosa che non torna.”
“Di cosa stai parlando?”
“Iguchi ha detto che la porta della camera di Shizuka era aperta e lei non c’era.”
“Se la sarà dimenticata. Lo sai che è una tipa sbadata.”
“Non fino a questo punto. Ho come la sensazione che qualcuno l’abbia portata via.”
“Kilari, così mi fai preoccupare. Vorresti dire che Shizuka è stata rapita?”
“Più o meno. E un’idea di chi sia il responsabile ce l’ho già.”
“Sora!”
“Non devono essere lontani. Avvisa la signora Kumoi e cerchiamola anche noi.”
 
Infatti, proprio come aveva immaginato Kilari, Shizuka era stata trascinata sul tetto dell’albergo da Sora.
“Sora, che stai facendo?” chiese Shizuka.
“Io ti voglio, Shizuka. Non ho più intenzione di perdere tempo e lasciarti nelle grinfie di quel damerino del tuo amico.” rispose Sora. Era misteriosamente sparito durante la cena con la famiglia Tsukishima e Shizuka era convinta che fosse tornato a Tokyo. Invece il ragazzo era sempre rimasto a Kyoto, in attesa di trovare il momento perfetto per stare solo con lei, e stavolta le sue intenzioni non sembravano amichevoli.
“Senti, te l'ho già spiegato. Io...” provò a obiettare la ragazza, ma Sora la mise con le spalle al muro.
“Stai zitta! Io ti amo e anche tu ami me!” sbottò lui, ormai fuori controllo, bloccandole i polsi.
“Ma cosa...lasciami! Mi fai male!” protestò la giovane idol, sempre più terrorizzata dall'atteggiamento di Sora.
“Finalmente potrò baciarti, Shizuka.” ghignò lui.
“Perché fai così, Sora? Credevo che fossi un bravo ragazzo.”
“Certo che lo sono. Dammi la possibilità di dimostrarlo.”
“No… ti prego...”
“Fermo!!!!” intervenne Iguchi, sferrando un pugno in faccia al fratello di Hiroto, proprio quand’era sul punto di baciarla. “Shizuka, stai bene? “
“Iguchi!” esclamò sollevata lei, nascondendosi alle sue spalle.
“Non ti preoccupare. Te l’avevo detto che ti avrei protetta.” la rassicurò lui.
“Ahia, che male!” mugugnò intanto Sora, toccandosi la guancia destra, prima di accorgersi della presenza di Iguchi. “Tu?”
“Mi hai fatto antipatia fin dalla prima volta che ti ho conosciuto, ma non avrei mai immaginato che saresti arrivato a tanto.” disse Iguchi, fissandolo male.
“Fatti gli affari tuoi! Io e lei c'amiamo e tu non dovrai metterti di mezzo tra noi!” lo minacciò Sora, ormai fuori controllo.
“Questo è quello che credi, ma la realtà è un'altra e tu non riesci ad accettarla. Cosa speravi di ottenere comportandoti in questo modo? Non ti sei reso conto che Shizuka adesso ha paura di te?”
“Stai zitto!!! Lei mi ama!!!”
Com'era prevedibile, scoppiò una violenta rissa tra i due ragazzi, con Shizuka che cercò invano di fermarli, e ci volle l'intervento di Hiroto, di Kilari e della signora Kumoi, attirati dalle urla, per sedare la rissa.
“Lasciami, Hiroto!!!!” protestò Sora.
“Hai perso il controllo, Sora! Datti una calmata!” replicò il fratello maggiore tenendolo bloccato.
“Non avvicinarti più a Shizuka, altrimenti ti ammazzo!!!” minacciò nel frattempo Iguchi.
“Adesso basta, Iguchi!” lo richiamò la signora Kumoi mentre lo teneva fermo.
“Sora, non riesco a credere che tu abbia fatto del male a Shizuka.” lo rimproverò Kilari, delusa dal comportamento del ragazzo.
“Ma che stai dicendo? La verità è che volete mettervi di mezzo tra me e Shizuka, ma io non ve lo permetterò!” replicò Sora.
“E piantala con la solita solfa! Shizuka, spiega una volta per tutte a mio fratello come stanno le cose.” disse Hiroto.
“Non avere paura. Dì quello che senti.” la incoraggiò Kilari.
“Sora...io non sono la tua ragazza, e non lo sarò mai, perché a me piace un'altra persona.” confessò Shizuka.
“Shizuka…” pensò Iguchi, da una parte sollevato nel sapere che non è Sora il ragazzo che le piace, ma dall’altra il problema restava irrisolto, perché c’era pur sempre qualcuno.
“Ma...Shizuka...” balbettò Sora, incredulo.
“Kilari, andiamocene.” disse Shizuka.
“Vieni con me.” annuì la sua agente, prima di allontanarsi con lei.
“Ti senti meglio, Iguchi?” chiese la signora Kumoi.
“Credo di sì…” mormorò lui.
“Ma guarda come sei ridotto. Seguimi in infermeria.” ordinò la moglie di Muranishi. Il ragazzo annuì e la seguì in silenzio.
 “L'hai capito finalmente? Shizuka non ti ama. Mettiti l'anima in pace.” disse Hiroto appena rimase solo col fratello. “Non è così che ci si comporta con una ragazza.”
“Perché non me l’ha detto prima?” chiese Sora, che sembrava essersi calmato dopo le parole di Shizuka.
“Ovvio, stupido. Perché non le hai mai dato la possibilità di spiegare i suoi sentimenti. Faresti meglio a dimenticarla, ma prima voglio che ti scusi con tutti per il casino che hai combinato. Ringrazia che sei mio fratello, altrimenti saresti finito in guai ancora più grossi.” rispose il fratello maggiore.
“D'accordo.” annuì il ragazzo.
 
Shizuka nel frattempo era tornata in camera sua assieme a Kilari.
“Ti senti meglio?” chiese l’ex idol.
“Sì. Ho avuto paura, Kilari. Sora non era più lui. Ha provato di nuovo a baciarmi. Per fortuna Iguchi mi ha salvata.” raccontò Shizuka.
“Il tuo principe azzurro.”
“Cosa?”
“Era così che lo chiamavi la prima volta che mi avevi parlato di lui, ricordi? Quindi questa è la seconda volta che ti salva.”
“Già....” arrossì Shizuka.
“Adesso hai capito di chi sei innamorata?”
“Sì. Non sono più confusa.”
“E allora non aspettare. Confessagli i tuoi sentimenti. Non fare come me, che ho perso quindici anni della mia vita per stare con l'uomo che amo.”
“Kilari...”
“Io non ho avuto fidanzati alla tua età, quindi nessuno potrà più dirti che sei uguale a me.”
“Ahahahah!” sorrisero entrambe.
“Su, adesso raggiungilo.” la incitò Kilari.
“Okay.” annuì Shizuka prima di lasciare la sua camera e raggiungere l’infermeria dell’albergo, dove in quel momento Iguchi si si trovava assieme alla signora Kumoi.
“Guarda che livido. Cosa ti è saltato per la testa, me lo spieghi?” domandò la donna.
“Non ho avuto scelta, signora Kumoi. Sora stava facendo del male a Shizuka ed io non potevo restare indifferente.” spiegò Iguchi.
“Hmph! A quanto pare anche tu tieni molto a lei.”
“Perché? Lei non avrebbe fatto lo stesso?”
“Non cambiare discorso, Iguchi. Sono una donna adulta e queste cose le capisco. A quanto pare il fratello di Hiroto non è l’unico ad aver perso la testa per Shizuka.”
Iguchi arrossì e rimase in silenzio imbarazzato, prima di sentire qualcuno bussare la porta.
“E’ permesso?” domandò Shizuka.
“Shizuka.” mormorò Iguchi, sorpreso dalla sua visita.
“Hmph! Vi lascio soli.” disse la signora Kumoi prima di andar via.
“Ehm...signora Kumoi. Aspetti...” provò timidamente a fermarla il ragazzo ma l’agente non lo calcolò e lo lasciò solo con Shizuka.
“Come stai?” chiese la ragazza.
“Sento ancora dolore. A quanto pare anche Sora se la cava con i pugni.” rispose lui. Shizuka a quel punto l’abbracciò, prendendolo di sorpresa. “Shizuka...”
“Grazie per avermi salvata, Iguchi. Sei stato coraggioso.” disse lei.
“Ma figurati. L'avrebbe fatto chiunque.” arrossì il ragazzo
“E invece ci sei stato tu, come quando mi hai salvata da quell'automobile che stava per investirmi, come tutte le volte che mi hai aiutata con la danza o quando ti sei esibito al concorso Regina di Diamanti per permettermi di guadagnare tempo.”
“Beh...non potevo lasciare che Sora ti mettesse le mani addosso. Del resto, hai detto tu stessa che ti piace un altro.”
“Ed è così. Ammetto che all'inizio ero rimasta sorpresa dai suoi sentimenti, ma quando ha tentato di baciarmi in più di un'occasione contro la mia volontà ho capito di non essere innamorata di lui. Non ero stata in grado di distinguere l'amore dalla paura di essere baciata da un ragazzo che consideravo solo un amico.”
“Capisco. L’importante è che non ti dia più fastidio.
“Iguchi, io…”
“Shizuka c’è una cosa di cui vorrei parlarti. Forse non è il momento adatto, dopo quello che ti è successo, ma se non ti parlo adesso, potrei pentirmene in futuro.”
“Ehm… anch’io vorrei parlarti, Iguchi.”
“Ah… okay. Allora comincia tu.”
“Come ho detto poc’anzi, ho respinto Sora perché a me piace un altro.”
“Sì, questo lo so.”
“Ecco…il ragazzo che mi piace… sei tu.”
“C-cosa? Dici sul serio?”
La ragazza annuì, lasciando Iguchi senza parole. “Ci tenevo molto a confessarti i miei sentimenti, Iguchi. Però se per te non va bene, spero che almeno rimarremo amici.”
“Certo che mi va bene.”
“Eh?”
“Sai, anch’io volevo dichiararmi, ma tu mi hai anticipato.”
“Davvero?”
“Proprio così. Shizuka… tu mi piaci. Mi sei piaciuta fin dalla prima volta che ti ho conosciuta e non ho mai smesso di pensarti, neanche per un istante. Non hai idea di quanto fossi felice il giorno in cui Kilari ti aveva portata all’agenzia Muranishi.”
“Iguchi….”                                                                                                                          
Il ragazzo si avvicinò lentamente a Shizuka,finché non la baciò: finalmente ciò che aveva sognato la ragazza si era realizzato. Aveva ricevuto il suo primo bacio dalla persona che amava, e la scena era stata seguita di nascosto da qualcuno di loro conoscenza.
“Era ora. Ne hanno messo di tempo.” commentò divertito Hiroto.
“Di certo hanno fatto prima di noi.” replicò Kilari.
“Perché li abbiamo convinti noi a dichiararsi. Ma non importa. Sono contento per loro.”
“Faremmo meglio a lasciarli soli, prima che si accorgano della nostra presenza.”
“Buona idea. Andiamo.” si allontanarono entrambi.
“E’ stato bellissimo.” disse intanto Shizuka.
“Adesso mi sento meglio. Non abbiamo più nulla da nasconderci. E potremo registrare la scena del bacio senza problemi.” affermò Iguchi.
“Ahahahah! Hai ragione.” sorrisero entrambi.
“Scusate.” li interruppe un ragazzo di loro conoscenza.
“Sora…” mormorò Shizuka, sorpresa dalla sua visita.
“Che ci fai qui? Ti ho detto di stare alla larga da Shizuka.” provò ad allontanarlo Iguchi.
“Lascialo parlare, Iguchi. Forse vuole dirci qualcosa.” lo fermò la ragazza.
“Ho visto che state insieme, quindi non vi darò più alcun fastidio. Ci tenevo a scusarmi, Shizuka. Ho perso completamente il controllo. La verità è che sono un casanova, come dice Hiroto. Mi divertivo a corteggiare ogni ragazza che mi piaceva e tutte cadevano subito ai miei piedi. Tuttavia tu sei stata la prima ad aver avuto delle resistenze e a quel punto non ho saputo più come comportarmi. Inoltre il tuo silenzio mi aveva fatto credere che tu mi ricambiassi, ma che avessi bisogno di una spinta da parte mia, per questo ho cercato più volte di baciarti.” spiegò Sora.
“Non importa. Da una parte è anche colpa mia. Dovevo dirti fin dall'inizio che in realtà mi piaceva un'altra persona. Ma non ti abbattere. Sei un bravo ragazzo e sei anche carino. Vedrai che prima o poi anche tu conoscerai una ragazza che ti farà battere il cuore. E a quel punto non avrai più bisogno di corteggiare la prima che capita.”
“Se lo dici tu.... bene, a questo punto posso tornare a Tokyo.”
“Te ne vai già?”
“Sì. Ho fatto preoccupare abbastanza mia madre e mio fratello. Inoltre dovrò smaltire la delusione per non essere riuscito a rubarti il cuore.” concluse Sora, prima di andarsene.
“Sora...” lo fermò Shizuka.
“Sì?”
“Io...spero che resteremo amici.”
“Ma certo. Avvisami quando ci sarà il tuo prossimo concerto. Non mancherò.”
“Ci puoi contare.”
“A presto, Shizuka.”
“Shizuka...la tua bontà mi lascia senza parole. È incredibile che tu l’abbia perdonato dopo quello che ti stava per fare.” commentò Iguchi.
“Sora non è cattivo. Vedrai che quando dimenticheremo questa storia, diventeremo tutti quanti buoni amici. Ma adesso che ne diresti di raggiungere il set? Oggi è il giorno della scena finale e dobbiamo assolutamente concludere le riprese nel migliore dei modi.” propose Shizuka.
“Okay. Andiamo” annuì lui.
 
Come previsto, la scena finale fu registrata senza alcun problema, con enorme gioia del regista Daimonji e di tutto il suo staff tecnico.
“Stop!!! Buona!!!” esclamò Daimonji. “Siete stati straordinari, ragazzi. La scena è stata realistica, proprio come l’avevo immaginata, anzi ancora meglio. Quasi sembrava che stavate facendo sul serio.”
“Ehm… siamo contenti che abbia apprezzato la scena finale, signor Daimonji.” replicò imbarazzato Iguchi.
“Shizuka, è stato un piacere aver lavorato con te. Nonostante non avessi alcuna esperienza, sei riuscita a immedesimarti alla perfezione nel personaggio di Akemi. Hai un gran talento come attrice e spero in futuro di riaverti in un altro dei miei film.” la elogiò il regista.
“La ringrazio, signor Daimonji. Recitare in questo film per me è stata una bellissima esperienza. Ho imparato molto da lei e da tutte le persone con cui ho avuto il privilegio di lavorare durante la mia permanenza a Kyoto.” replicò Shizuka.
“Molto bene, signori. Possiamo considerare le riprese concluse. Vi contatterò appena il film sarà pronto. Grazie per la vostra partecipazione, vi auguro un buon rientro a Tokyo.”
“Ottimo lavoro, ragazzi.” si complimentò Kilari, appena Daimonji e il suo staff se ne andarono.
“Siete riusciti a far colpo su Daimonji. Però non so se la scena finale sarebbe andata come lui sperava se non vi foste esercitati sul bacio prima di venire qui.” li punzecchiò Hiroto.
“Adesso non esagerare!!!” esclamarono i ragazzi, rossi in volto.
“Esercitati sul bacio? Di cosa state parlando?” chiese la signora Kumoi.
“Ehm…nulla, signora Kumoi! Hiroto parla troppo, come al solito! Ahahahah!” mentì imbarazzato Iguchi.
“Hmph! Questi ragazzini di oggi…” borbottò l’agente. “Bene, torniamo in hotel e raccogliamo le valigie. Stasera si torna a casa.”
“Così presto?” chiese Kilari.
“Kilari, ma che razza di agente sei? Ti sei dimenticata che tra qualche giorno Shizuka avrà un concerto dove presenterà il suo prossimo singolo? Ha dovuto sospendere le sue prove per questo film e deve assolutamente recuperare. Per non parlare poi del tuo matrimonio. Non puoi mica lasciar far tutto alla tua famiglia o a quella di Hiroto.” le ricordò la moglie di Muranishi.
“Ha ragione, mi scusi. A proposito del concerto, c’è una cosa di cui vorrei parlare con lei e con il direttore.”
“Di che si tratta?”
“Avrei intenzione di esibirmi con Shizuka, se non vi dispiace”
“Cosa????” esclamarono tutti, sorpresi dall’insolita proposta di Kilari.

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Capitolo 42
*** L'ultimo concerto ***


Una volta tornati a Tokyo, Kilari e gli altri raggiunsero subito Muranishi, che li stava attendendo in agenzia.
“Siamo qui.” disse Kumoi appena entrò nell’ufficio del marito.
“Oh bentornati. Allora? Com’è andata a Kyoto?” domandò Muranishi.
“Tutto bene. Il signor Daimonji è rimasto soddisfatto del lavoro di Hiroto, Iguchi e Shizuka.” rispose la moglie.
“Sono contento. Non vedo l’ora che il film sia pronto.” commentò soddisfatto il marito.
“Direttore, c’è una novità importante di cui dovrebbe essere al corrente. Riguarda Kilari.”
“Ah già. Ho saputo che sei stata male, mi dispiace. Quella strega della signora Higashiyama è davvero senza cuore. Dopo quello che è successo, forse è meglio che tu vada in maternità.”
“Ehm… no, non si tratta di questo, direttore.” lo smentì Kilari, che gli raccontò la sua idea.
“Cosa? Vorresti tornare sul palcoscenico?” chiese incredulo Muranishi.
“Sono sparita per tanti anni senza lasciare tracce e non posso più nascondermi, a maggior ragione dopo quello che ho passato a Kyoto. È giusto che i miei vecchi fan abbiano delle spiegazioni.” rispose l’ex idol.
“Kilari, sei sicura? Sei stata dimessa da poco e non vorremmo che tu metta ancora a rischio la tua salute e quella del tuo bambino.”
“Sono pronta a qualunque reazione, direttore, anche ad eventuali fischi e insulti. E poi l’avevo promesso a Shizuka.”
“Beh se sei convinta della tua decisione, io non mi opporrò. Anzi, sarà un piacere rivederti all’opera.”
“Però vorrei che la mia presenza non sia pubblicizzata.”
“Ma così sarà difficile radunare i tuoi vecchi fan.”
“Non credo che abbiamo altra scelta, direttore. Se il ritorno di Kilari diventasse di dominio pubblico, la signora Higashiyama s’inventerebbe qualcosa per rovinare l’evento, e dopo quello stupido talk show che ha mandato in crisi Shizuka, direi che ha già fatto abbastanza.” spiegò Hiroto
“Anche questo è vero.”
“Forse c’è un modo per reclutare i vecchi fan di Kilari senza fare grandi annunci pubblicitari.” intervenne Shizuka.
“Dici sul serio?” chiese il direttore.
“Sì. Aspettate un attimo.” affermò la ragazza, allontanandosi per qualche minuto per poi tornare assieme alla madre.
“Shizuka, perché mi hai portata nell’ufficio del direttore?” domandò Kaori.
“Mamma, tempo fa mi avevi raccontato che da ragazza gestivi un fan club di Kilari.” rispose la figlia.
“Sì, ero la vicepresidentessa, finché lei non si è ritirata. Ma cosa c’entra?”
“Ecco, non potresti provare a radunare altri suoi fan? Kilari vorrebbe esibirsi con me al mio prossimo concerto.”
“Wow! Dici davvero, Kilari?”
“Sì. E spero che verrete in tanti.”
“Hmm… ora che ci penso, sono ancora in contatto con qualcuno del mio vecchio fan club. D’accordo, mi metterò subito all’opera.”
“Grazie di cuore, Kaori.”
“No, grazie a te, Kilari. Ho sempre sperato in un tuo ritorno nel mondo dello spettacolo, e sono felice di sapere che tra pochi giorni questo sogno diventerà realtà”
“Era un dovere per me. Bene, a questo punto non resta che avvisare Seiji e gli altri.”
“Non so se Seiji e Erina saranno dei nostri.” disse Muranishi.
“Che sta dicendo, direttore?” chiese Kilari.
“Ecco, stamattina Erina si è sentita improvvisamente male ed è stata portata in ospedale.” raccontò il direttore.
“Cosa????” esclamarono tutti.
“Per caso si tratta del bambino?” domandò Hiroto.
“E’ probabile. Non ho avuto più loro notizie. So solo che Seiji è con lei.” rispose Muranishi.   
“Non si preoccupi. Lo raggiungiamo subito.” decise il moro.
“Vengo con te.” disse Kilari.
“Anche noi.” si aggiunsero infine Iguchi e Shizuka.
 
Poco dopo, le due coppie si diressero all’ospedale, dove trovarono Seiji che teneva in braccio un bambino.
“Seiji!” lo chiamarono gli altri.
“Ragazzi, che sorpresa!” replicò il biondino appena li vide.
“Il direttore c’ha detto che Erina è stata male.” disse Hiroto.
“Le si sono rotte le acque, così l’ho portata in ospedale. Ha partorito poco fa e adesso sta dormendo. Era molto debole, ma per fortuna sta bene, e anche il nostro piccolo.” raccontò il suo migliore amico.
“Così è un maschietto.” notò Kilari.
“Proprio così. Ragazzi, vi presento Kenichi.” disse Seiji.
“Che carino!” commentò Shizuka.
“Auguri, amico mio.” aggiunse Hiroto, dandogli una pacca sulla spalla.
“Ciao Kenichi! Io sono Kilari, un’amica dei tuoi genitori.” si presentò Kilari. “Posso tenerlo in braccio?”
“Ma certo. Prendi.” replicò il biondino, consegnando il bimbo tra le braccia di Kilari, che si mise subito a fantasticare per quando sarebbe arrivato il suo momento.
“Piuttosto, com’è andata a Kyoto?” domandò Seiji.
“Tutto bene. Daimonji è rimasto soddisfatto delle nostre prestazioni, compresa quella di Shizuka. A questo punto non ci resta che aspettare il parere della critica, ma per quel che ne pensiamo, il film promette bene.” rispose Hiroto. “Piuttosto, c’è una novità che riguarda il concerto di Shizuka.”
“Se è per le esercitazioni, dovrai accontentarti di Iguchi o di Hiroto, mi dispiace. Purtroppo non posso tornare in agenzia, almeno finché non dimetteranno Erina e il piccolo Kenichi.” la informò il biondino.
“No, non è di questo che si tratta. È per Kilari.” smentì Shizuka.
“Sarò presente al concerto di Shizuka. Non come agente, ma come cantante.” l’avvisò Kilari.
“Cosa? Dici sul serio?” domandò sorpreso Seiji.
Kilari annuì. “E volevamo chiedere a te ed Erina se sarete presenti, ma dopo quello che è successo non so se...”
“Ci sto.”
“Eh?”
“Assistere in prima persona a un tuo ritorno nel mondo dello spettacolo non è un evento che capita tutti i giorni. Erina forse non ce la farà, ma io non mancherò.”
“Grazie, Seiji.”
“Seiji, faresti meglio ad avvisare Muranishi e la signora Kumoi. Non hanno avuto più tue notizie.” gli ricordò Hiroto. “Volevano venire anche loro qui, ma avevano un importante appuntamento di lavoro con un produttore televisivo e non potevano disdirlo.”
“Hai ragione. Li chiamo subito.” replicò Seiji. “Ah ci pensate voi a Kenichi finché l’infermiera non verrà a prenderlo?”
“Non preoccuparti. Come vedi, è in ottime mani.” lo rassicurò Hiroto, indicando Kilari che faceva smorfie divertenti per far ridere il piccolo Kenichi.
“Eheheh! Sono certo che Kilari sarà una mamma straordinaria.” commentò divertito il biondino, prima di dare la bella notizia a Muranishi e alla moglie.
 
Il giorno del maxiconcerto giunse in fretta e tutti erano pronti per il grande evento. Tra i migliaia di spettatori presenti c’erano i familiari di Kilari, Tina, Hikaru, Noel, Kobeni e tutti gli altri. Kilari aveva pensato anche d’invitare Fubuki. Era la sua vecchia rivale ma aveva sempre avuto stima di lei nonostante le recenti vicissitudini. Aveva apprezzato la preoccupazione di Fubuki dopo che era venuta a conoscenza della sua gravidanza e soprattutto l’aiuto che le aveva dato con Shizuka quando quest’ultima era sparita nel nulla. Tuttavia temeva eventuali guai da parte della signora Higashiyama, anche per la stessa Fubuki nel caso avesse accettato il suo invito, e alla fine preferì mettere da parte i suoi buoni propositi. Conoscendola, avrebbe sicuramente capito la situazione.
“E’ pieno di gente. Non c'è neanche un posto libero.” osservò Hiroto.
“Shizuka, sei pronta?” la chiamò Kumoi.
“Sì. Vado subito.” replicò la ragazza, prima di salire sul palco, accolta dal boato del pubblico.
“Eheheh! I fan sono elettrizzati.” commentò Seiji.
“Per fortuna non hanno dato importanza a quello stupido talk show da quattro soldi.” aggiunse Iguchi.
“Ma dov'è finita Kilari?” domandò intanto Hiroto.                         
“Eccomi.” rispose la diretta interessata, anche lei pronta per entrare in scena.     
“Che bel vestito. Sei davvero elegante, Kilari.” si complimentò Seiji, mentre Hiroto continuò a fissarla intontito. Per l’occasione, la fidanzata aveva indossato un bell’abito lungo dorato e nonostante i segni della gravidanza sempre più evidenti, era davvero bellissima.
“Grazie, Seiji.” replicò Kilari. “Hiroto, tu che ne pensi?”
“Eh? Ah! Sei proprio uno schianto!” balbettò Hiroto, rosso in viso.
“Grazie, amore. Sono contenta che ti piaccia.” sorrise lei.
“Kilari... sei sicura di volerlo fare?” si fece serio lui. Era contento che Kilari avesse trovato il coraggio di tornare sul palcoscenico a distanza di quindici anni, ma era comunque preoccupato che potesse restare delusa al termine dello show.
“E’ passato tanto tempo dall'ultima volta...ma ce la metterò tutta.” lo rassicurò lei.
“Non ti preoccupare, Hiroto. Quando Kilari sorride in quel modo è un ottimo segno.” fece altrettanto Seiji.
“Già.” replicò Hiroto.
Il concerto ebbe inizio e Shizuka si esibì con le sue canzoni, tra cui il nuovo singolo, e nel bel mezzo della serata, giunse il momento che tutti aspettavano.
“Grazie!!! Grazie a tutti!!! Siete la mia forza!!!!” esclamò Shizuka, appena finì di cantare. “In questi giorni, si è parlato tanto di me e soprattutto della mia agente, la grande Kilari Tsukishima. Come molti sapranno, quindici anni fa era l'idol più amata del paese, così come lo sono diventata io adesso. Io non ho nulla da spiegare a tutte quelle persone che mi hanno accusata di essere la fotocopia di Kilari.”
“Hai ragione, Shizuka!!!” gridò un fan.
“Sono tutti invidiosi di te!!!” esclamò un altro.
“Sei la migliore!!!!” aggiunse un altro ancora.
“Grazie. Il vostro sostegno mi dà fiducia.” riprese a parlare Shizuka. “Tuttavia ci tengo a spiegarvi cosa rappresenta Kilari Tsukishima per me. Kilari....oltre che essere la mia agente, è come una sorella maggiore. Mi ha insegnato tutto su come essere una idol capace di regalare il sorriso alla gente. Se sono qui, a cantare in questo teatro davanti a tutti voi, lo devo soprattutto a lei. E oltre ad essere agente, amica e maestra, Kilari è il mio angelo custode, che mi aiuta e mi protegge quando sono in difficoltà.”
Subito dopo partì la melodia di “Il mondo è con te”, la canzone con cui Kilari tanti anni fa fece il suo debutto nel mondo dello spettacolo. Shizuka cominciò a cantare e dopo qualche verso fu seguita da una voce familiare. Si trattava di Kilari, che comparve proprio alle spalle di Shizuka.
“Ehi, guardate!” indicò uno spettatore.
“Chi è quella donna?” domandò un altro.
“Non l'avete riconosciuta? È Kilari!” rispose Kaori.
“Cosa? Kilari Tsukishima?”
“Sì. E’ proprio lei.”
“Quant'è cambiata.”
“Già. E’ diventata ancora più bella.”
Shizuka e Kilari continuarono a cantare insieme, facendo emozionare gli spettatori con le loro voci, e al termine della canzone furono entrambe accolte tra gli applausi del pubblico.
“Non ho parole per descrivere questa bellissima esibizione!” pianse di gioia Muranishi.
“Ha toccato il cuore di tutti noi.” commentò Kumoi, che non riuscì a trattenere le lacrime.
“Già. Rivedere Kilari sul palcoscenico, dopo tantissimi anni...” s’interruppe Hiroto, commosso anche lui.
“Grazie! Sono felicissima che non mi abbiate dimenticata! Se questa sera mi trovo qui, lo devo a Shizuka! Mi ha convinta lei a tornare sul palcoscenico davanti a tutti voi!” esclamò Kilari.
“No, Kilari. Sono io che ti devo ringraziare. Fin da quando ti ho sentita cantare, ho sempre sognato di condividere il palcoscenico con te. E stasera questo sogno è diventato realtà. Quindi grazie, Kilari.” replicò Shizuka.
“E’ stato un piacere.” disse la donna, accolta nuovamente dagli applausi degli spettatori.  “Siete magnifici, dico sul serio. È bello vedere che Shizuka abbia dei fans che le vogliano tanto bene. E io farò del mio meglio, in qualità di sua agente, affinché il vostro sostegno rimanga immutato. Pertanto… quello di stasera sarà il mio ultimo concerto.” annunciò Kilari.
“Nooooooo!!!” esclamò il pubblico.
“Conserverò per sempre nel mio cuore i ricordi della mia esperienza da idol, ma presto comincerà una nuova fase della mia vita. Tra qualche giorno mi sposerò con l’uomo di cui sono follemente innamorata da tanti anni, e come qualcuno avrà notato, diventerò madre di una piccola creatura che sta crescendo dentro di me. Rimarrò comunque nel mondo dello spettacolo, come punto di sostegno per Shizuka e per tutti i ragazzi che sognano d’intraprendere la carriera di idol. Come agente di Shizuka, ci terrei molto a valorizzare un suo particolare, visto che qualcuno l’ha accusata ingiustamente di essere la mia fotocopia. Una caratteristica importante della sua persona, che la rende diversa da me, ovvero la sua forte determinazione, che le permetterà di regalare a lungo il sorriso a tutti voi. Una caratteristica che nel momento in cui soffrivo a causa dell'incidente mi è mancata. E per questo motivo, vi chiedo perdono.” concluse Kilari. Dopo il silenzio iniziale, tutti coloro che erano presenti al teatro applaudirono fortemente l'ex idol.
“Non importa!!! Ti vorremo bene lo stesso, Kilari!!!” gridò un suo vecchio fan.
“Grazie per le emozioni che c'hai regalato!!!” esclamò un altro.
“Non ti dimenticheremo mai!!!!” aggiunse un altro ancora.
Kilari a quel punto scoppiò a piangere e Shizuka, che era accanto a lei, la consolò subito con un abbraccio.
“Oh, Kilari! Grazie di tutto!” pensò Kaori, commossa anche lei.
“A questo punto possiamo dirlo. La carriera artistica di Kilari Tsukishima si è conclusa per sempre.” sospirò Muranishi.
“Avrei voluto che durasse di più.” commentò Iguchi.
“Lo volevamo tutti. La sua fine è stata uno scherzo del destino. Ma va bene così. Dopo tanta sofferenza, anche lei finalmente ha trovato la felicità che merita.” disse Kumoi.
“Giusto. E quella felicità è rappresentata da te, Hiroto, e dal bambino che presto avrete.” aggiunse Seiji.
Hiroto annuì, volgendo per un attimo il suo sguardo verso quella che tra pochi giorni sarebbe diventata sua moglie. “Kilari, sono fiero di te.” pensò lui, prima di rivolgersi al suo migliore amico. “Seiji, posso chiederti un favore?”
“Dimmi pure.”
“Ti andrebbe di far rivivere gli Ships per questa serata speciale?”
“Speravo che me lo chiedessi, amico. Io sono pronto.”
“Perfetto. Andiamo.” affermò lui, prima di raggiungere Kilari e Shizuka sul palco assieme a Seiji. Dopo qualche minuto, si sarebbero aggiunti anche Tina, Hikaru, Noel, Kobeni, Aoi e tutte le amiche e gli amici con cui Kilari aveva condiviso il palcoscenico nella sua breve ma intensa carriera di idol. Il concerto si svolse in maniera piacevole, tra canzoni, battute, sorrisi e qualche lacrima di malinconia. La degna conclusione della carriera d’artista di Kilari Tsukishima.

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Capitolo 43
*** Il matrimonio ***


Dopo il concerto di addio di Kilari, giunse finalmente il giorno del matrimonio con Hiroto. Ormai mancava poco, tuttavia la sposa era ancora impegnata a sistemarsi a casa sua. Tina, che era stata scelta da Kilari come testimone di nozze, e Shizuka, erano rimaste con lei per prepararla al meglio.
“Ecco fatto. Ti puoi alzare.” disse Tina, dopo aver finito di sistemarle i capelli.
“Wow! Sei meravigliosa, Kilari!” esclamò Shizuka appena la vide in piedi con indosso un bellissimo abito da sposa bianco.
“Dite sul serio?” chiese Kilari, un po’ preoccupata.
“Come fai ad avere dubbi? Hiroto rimarrà a bocca aperta appena ti vedrà.” cercò di rassicurarla la cognata.
“Tina, hai fatto un lavoro straordinario. Però… la mia pancia sta crescendo e…”
“E con questo? Ce l’avevi anche al tuo concerto d’addio, eppure i tuoi fan ti hanno applaudita e fatto i complimenti.”
“Tina ha ragione. E poi a Hiroto piaci così come sei, non hai bisogno di essere piatta.” affermò Shizuka.
“That’s right. Anzi, la gravidanza rende noi donne ancora più belle. Comunque non sarai l’unica donna incinta presente al matrimonio.” svelò Tina.
“Che vorresti dire?” domandò Kilari.
“Sai, mentre eri a Kyoto, non mi sono sentita bene, così ho fatto una visita, e…” provò a spiegare la star di Hollywood.
“Non ci posso credere. Sei di nuovo incinta, Tina?” intuì Kilari.
“Yes, Kilari. Diventerò mamma per la seconda volta.” confermò la cognata.
“Auguri, Tina.” disse Shizuka.
“Come mai tu e mio fratello non me l’avete detto?” chiese l’ex idol.
“Beh hai avuto molte cose a cui pensare nell’ultimo periodo, tra gli impegni di Shizuka, il tuo concerto di addio e i preparativi per il matrimonio.” spiegò Tina.
“Non hai tutti i torti.”
“Mi spiace solo che non potremo vederci più come prima. Domani tornerò a New York con la tua famiglia mentre tu resterai a Tokyo.”
“Questo non dirlo mai. Rimarremo sempre in contatto e non mancherà l’occasione d’incontrarci, che sia a Tokyo o a New York.”
“Kilari… you’re right.”
“Grazie di tutto, Tina. Ti voglio bene.” l’abbracciò Kilari.
“Anch’io.” replicò la cognata.
“Kilari, a che punto sei?” le interruppe Takashi, che era appena entrato in camera della figlia.
“Sono pronta, papà.” disse Kilari.
“K-Kilari…” balbettò il padre, che la fissava intontito e con gli occhi lucidi. Il tempo era passato in fretta per lui. La sua Kilari non era più la ragazzina golosona, ma una splendida donna, pronta a fare il passo più importante della propria vita.
“Allora? Come mi sta il vestito?” domandò la figlia.
“Sei bellissima, figliola.” rispose Takashi.
“Grazie, papà.”
“Ehm… visto che hai finito di prepararti, che ne diresti di raggiungere Hiroto? È già in chiesa che ti sta aspettando.”
“Okay. Andiamo subito.”
 
Qualche minuto dopo, Kilari e gli altri giunsero in chiesa. Il loro ingresso fu accolto con la classica marcia nuziale, e con Hiroto che attendeva all’altare assieme a Seiji, che era stato nuovamente scelto come testimone di nozze. Oltre a lui, c’erano tutti i parenti, i colleghi e gli amici più cari, con le loro rispettive famiglie, che attendevano seduti l’inizio della cerimonia.
“Kilari…” mormorò emozionato Hiroto, mentre la vide avanzare a passo lento verso di lui, accompagnata dal padre.
“Questa è l’ultima volta che ti farò da testimone, Hiroto, quindi vedi di comportarti bene.” lo punzecchiò Seiji, prima di lasciarlo solo con Kilari.
“Non preoccuparti.” lo rassicurò il moro.
“Scusa il ritardo, Hiroto.” disse Kilari.
“Sei sempre la solita, Kilari. Non cambierai mai.” la prese in giro Hiroto.
“Hmph! Posso dire lo stesso di te. Non puoi fare a meno di provocarmi anche il giorno delle nostre nozze.” replicò stizzita l’ex idol.
“Non posso farci niente. Comunque... devo ammettere che è valsa la pena aspettare. Sei davvero splendida.” ammise lui, rosso in volto.
“Hiroto…” arrossì lei.
“Eh-ehm!” li interruppe il prete, prima di cominciare il cerimoniale. Dopo un lungo prologo pieno di discorsi religiosi, invitò i due testimoni di nozze, Seiji e Tina, alla consegna degli anelli.
“Hiroto, vuoi prendere come tua legittima sposa la qui presente Kilari per amarla, onorarla, rispettarla, nella gioia e nel dolore, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia, finché morte non vi separi?” domandò il prete.
“Sì, lo voglio.” rispose Hiroto.
“E vuoi tu, Kilari, prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Hiroto per amarlo, onorarlo, rispettarlo, nella gioia e nel dolore, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia, finché morte non vi separi?” chiese nuovamente il prete.
Kilari rimase per qualche secondo in silenzio, pensando a tutti i momenti della sua vita. Fino a qualche mese fa non avrebbe mai immaginato di sposarsi, tantomeno con Hiroto, e invece adesso si trovava qui, sull’altare di una chiesa, davanti alla propria famiglia, ai propri amici e soprattutto accanto all’unico uomo che ha amato in tutta la sua vita.
“Sì! Lo voglio!” esclamò Kilari senza pensarci su due volte.
“Molto bene. Con i poteri conferitimi da Dio, vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa.”
Hiroto tolse il velo a Kilari e la baciò, tra gli applausi, le lacrime di gioia, gli abbracci e gli auguri di tutti i parenti e gli amici.
 
Al termine della cerimonia, Hiroto, Kilari e tutti gli invitati cenarono in un locale abbastanza grande, e la sposa ovviamente non mancò l’occasione di lasciarsi andare alla sua passione per il cibo. Ma non era l’unica.
“Shizuka, datti una calmata. Non sei a casa.” la rimproverò sua madre.
“Ma è tutto buonissimo, mamma.” si difese Shizuka, parlando a bocca piena.
“Aaaah! Sei proprio irrecuperabile.” sospirò rassegnata Kaori. “Vado un attimo in bagno.”
“Okay.” replicò la figlia.
“Noto con piacere che i miei piatti sono di tuo gradimento.” commentò divertito il padre di Kilari.
“Era tutto squisito, signor Tsukishima.” annuì Shizuka. “Ma un momento, è stato lei a preparare tutto?”
“Ho cucinato montagne di cibo per i miei figli fin da quand’erano piccoli. Non potevo certo stare fermo per il matrimonio della mia Kilari.” spiegò Takashi.
“Capisco. Kilari è davvero fortunata ad avere un padre come lei.”
“Purtroppo io e la mia famiglia domani torneremo in America. Mi separerò da Kilari e stavolta definitivamente. Se ci penso, da una parte mi sento triste, perché non potrò più vederla tutti i giorni, ma dall’altra sono felicissimo per lei. Da quando Kilari è tornata dal Giappone per dirmi che avrebbe sposato Hiroto, l’ho vista sorridere come non lo faceva da tantissimi anni. E sì, l’amore è stato molto importante e di questo sarò per sempre grato a mio genero che alla fine ha preferito mia figlia a Fubuki, ma sono grato anche a te, Shizuka, perché se tu e Kilari non vi foste conosciute, le cose non sarebbero mai cambiate. Mia figlia sarebbe rimasta per sempre una donna triste, frustrata, depressa e acida con tutti, mentre io avrei avuto un nipote in meno.”
“Kilari stava così male? Ma lei è un padre meraviglioso. E anche Tina, suo fratello Subaru e sua madre.”
“Non era una questione di affetto, quello non le mancava di certo. La verità è che Kilari sentiva la mancanza della sua vita da idol, degli amici che ha conosciuto e soprattutto di Hiroto. Purtroppo non era riuscita a lasciarsi alle spalle i tristi eventi che le erano accaduti, specialmente la morte del povero Na-San. Imparò subito a diventare una brava cuoca, ma allo stesso tempo la sua nuova vita a New York la cambiò caratterialmente. Era diventata fredda e distaccata, e c’erano momenti in cui mi metteva persino in soggezione. Ogni volta che Subaru e Tina la invitavano fuori, s’inventava una scusa per dire di no. C’è voluto un mio malore per smuoverla, altrimenti non sarebbe mai tornata a Tokyo di sua iniziativa. ”
“Ora che ci penso, i primi tempi che l’ho conosciuta era davvero un’altra persona. Chissà quanto avrà sofferto. E io non facevo altro che romperle le scatole. Sono proprio una sciocca.”
“Oh, ma non devi dispiacerti di nulla, cara. Grazie a te, la mia Kilari è tornata ad essere la persona allegra e gioiosa di un tempo.”
“Vorrei tanto diventare più matura e non dipendere sempre da lei.”
“Tu non crei affatto alcun disturbo a mia figlia, credimi. Anzi, per Kilari è un piacere farti da agente. Sei come una sorellina per lei, Shizuka. Non smette di parlarmi di te ogni volta che ci sentiamo, di dirmi quanto sei brava e talentuosa o che debba impegnarsi ancora di più nel suo lavoro di agente. E poi penso che nel mondo dello spettacolo anche gli artisti più celebri hanno bisogno di qualcuno su cui appoggiarsi nei momenti di difficoltà, altrimenti rischi d’impazzire. Te lo dico per esperienza, visto che ne ho molti in famiglia. Kilari ci sarà sempre per te, quindi non esitare a rivolgerti a lei ogni volta che ne avrai bisogno.”
“Ha ragione, signor Tsukishima.”
“Shizuka!” la chiamò intanto Iguchi.
“Arrivo!” replicò la moretta.
“Okay, vi lascio. Divertitevi.” si congedò Takashi.
“A più tardi, signor Tsukishima. E grazie.” lo salutò Shizuka, prima di raggiungere il ragazzo.
“Per caso ti ho disturbato?” chiese Iguchi.
“No, figurati. Stavo solo chiacchierando con il padre di Kilari.” rispose la ragazza. “E tu? Spero che ti stai divertendo, anche se so che non stravedi per Hiroto.”
“Sai, devo ammettere di averlo rivalutato.”
“Dici sul serio?”
Il ragazzo annuì. “A Kyoto, mentre eri stata rapita da Sora, avevo avuto un confronto verbale con Hiroto. Mi aveva consigliato a modo suo di non nascondere i miei sentimenti e che se non mi fossi fatto avanti, ti avrei persa per sempre. Poteva sostenere suo fratello, ma alla fine ha creduto in me, nonostante non fossimo in ottimi rapporti.”
“Davvero?”
“Credo che la presenza di Kilari l’abbia migliorato, o come dice lui, fatto tornare quello di un tempo. Quando l’avevo conosciuto la prima volta, era una persona instabile. Stava sempre al centro dell’attenzione con scandali di vario genere e si comportava in modo irrispettoso con tutti. Non avevo capito che in realtà stesse soffrendo, perché convinto di aver perso per sempre l’amore della sua vita.”
“Per fortuna il destino ha voluto concedere loro un’altra possibilità e stavolta non se la sono lasciata sfuggire. Stanno così bene insieme, non trovi?”
“Hai ragione. Proprio come noi due.” disse Iguchi, prendendole la mano e fissandola intensamente negli occhi.
“Già…” arrossì Shizuka.
“Ehi voi due! Per quanto avete intenzione di fare i piccioncini?” li interruppe una voce di loro conoscenza.
“Ciao Sora.” lo salutò la ragazza.
“E tu che vuoi?” chiese Iguchi, infastidito.
“Datti una calmata, amico. Mi hanno mandato mio fratello e Kilari. Tra poco si metteranno a cantare assieme agli altri e visto che avete finito di mangiare, vorrebbero sapere se vi andava di unirvi a loro.” spiegò Sora.
“Volentieri. Tu che ne dici, Iguchi.” accettò Shizuka.
“Hmm… ci sto.” decise il ragazzo.
“Perfetto. Così non ci sarà il rischio di sbaciucchiarvi davanti a tutti.” li punzecchiò il fratello di Hiroto.
“Ma che stai dicendo????” esclamarono imbarazzati Shizuka e Iguchi.
“Sbrigatevi, su!” replicò l’altro ragazzo.
“Hmph! Il solito rompiscatole.” mugugnò Iguchi.
“Eheheh!” sorrise Shizuka. “Dai, Iguchi. Andiamo.” lo trascinò lei per mano, prima di raggiungere Kilari, Hiroto e tutti gli altri. Fu una bella festa di matrimonio, dove tutti si divertirono, e che sarebbe proseguita fino a tarda notte. Finalmente Hiroto e Kilari erano diventati marito e moglie.

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Capitolo 44
*** Epilogo ***


Mentre Kilari dormiva beatamente, una bambina dalle treccine nere e gli occhi rossi entrò in camera sua. “Mamma! Ho fame!”
“Hmm… ancora cinque minuti, Natsuki…” mugugnò Kilari.
“Mamma!” la chiamò ancora la figlia.
“Uffa… ma che ore sono?” domandò la madre, controllando il proprio telefono. “Accidenti, è tardissimo! Ma perché non mi avete svegliata? Ah già, me ne ero dimenticata. Hiroto è fuori città per un film e tornerà a casa nel fine settimana.”
Mentre Kilari rifletteva, sentì dei pianti provenire dalla camera accanto.
“Le bambine…” sospirò lei. “Quindi, ricapitolando, dovrei preparare la colazione, accompagnare Natsuki all’asilo, lasciare Ai e Nao dalla nonna e infine andare al lavoro. Ah nel tardo pomeriggio dovrei andare in aeroporto a prendere Tina e mia nipote. Sarà una giornata lunga e impegnativa.”
“Mamma, andiamo?” insistette ancora la bimba.
“Tesoro, dammi un attimo di tregua. Ascolta, ti preparo subito delle crepes. Tu intanto cambiati.”
“Okay.”             
“Bene. Mettiamoci al lavoro.”
 
Dopo aver lasciato le figlie, Kilari giunse all’agenzia Muranishi. Nei pressi dell’ufficio del direttore notò la presenza di una persona di sua conoscenza, che stava discutendo con una ragazza dai capelli lunghi e rossi.
“Kotaro…” mormorò lei.
“Perdonami, Miyuki. Non sono riuscito a convincere i miei genitori.” disse dispiaciuto il ragazzo. Si trattava di Kotaro, il figlio del direttore e della signora Kumoi, che era cresciuto molto in questi cinque anni.
“Non importa, non è colpa tua. Hai fatto il possibile per aiutarmi.” provò a rassicurarlo Miyuki. “Evidentemente non sono abbastanza brava.”
“Ti sbagli. Hai una bella voce e sei carina. Perché non lo vogliono capire?”
“Purtroppo i tuoi la pensano diversamente. Grazie lo stesso, Kotaro. Proverò in un’altra agenzia. Ce ne sono tante qui a Tokyo, sono certa che ne troverò almeno una che mi accetti.”
“Ehi Kotaro!” intervenne Kilari.
“Eh? Ciao Kilari.” la salutò Kotaro.
“Che sorpresa. Non mi aspettavo di trovarti qui. Di solito ti fai vedere poco in agenzia.” disse la donna.
“Beh ecco…” mormorò il ragazzo
“Chi è questa ragazza? La tua fidanzata?” chiese l’ex idol.
“Ehhh?? N-no, ti sbagli. Lei è Miyuki, una mia compagna di classe e amica d’infanzia.” smentì lui, rosso in viso. “Miyuki, lei è Kilari Kazama e lavora per l’agenzia Muranishi. Da giovane era una idol, mentre adesso è una delle migliori agenti in circolazione.”
“Sì, ricordo di averla vista a un concerto di Shizuka qualche anno fa. Il mio nome è Miyuki Hosogai. Lieta di conoscerla, signora Kazama.” si presentò la ragazza.
“Il piacere è tutto mio, Miyuki. Non è necessario che tu sia formale con me. Puoi darmi del tu.”
“Ehm…d’accordo, come desideri… Kilari.”
“Miyuki vorrebbe diventare una idol, ma sfortunatamente i miei genitori non la ritengono all’altezza.” disse Kotaro.
“Davvero?” chiese Kilari.
“Proprio così.” affermò Miyuki. “Voglio diventare una brava idol come Shizuka.”
“Ti piace molto, non è vero?”
“Puoi dirlo forte. Sono una sua fan sfegatata, fin da quando l’ho sentita cantare la prima volta a Shibuya. Avevo nove anni ma ricordo ancora il suo debutto come se fosse ieri.”
“Capisco… e per quale motivo i genitori di Kotaro ti hanno respinta?”
“Ecco…”
“Miyuki si innervosisce ogni volta che deve cantare davanti a qualcuno.” spiegò Kotaro.
“Cosa?” domandò Kilari.
“Con me non ha problemi, ma quando ha cantato davanti ai miei genitori e al signor Kama, non è riuscita a esprimersi come voleva. Ho proposto di farla cominciare con qualcosa di più semplice, ma non hanno voluto ascoltarmi. Per loro finché non imparerà a cantare, non avrà nessun futuro come idol, almeno all’agenzia Muranishi.” aggiunse deluso il ragazzo.
“Hmm… per caso soffri di panico da palcoscenico?” chiese ancora l’ex idol, e Miyuki annuì imbarazzata. “Capisco. Sai, anni fa anche una mia cara amica aveva il tuo stesso problema, però è diventata una delle cantanti più apprezzate nel panorama musicale giapponese e non solo. Sto parlando di Hikaru Mizuki. Immagino avrai sentito parlare di lei.”
“Sul serio? La grande Hikaru Mizuki si spaventava a cantare davanti al pubblico?” chiese la ragazza.
“Proprio così. Era super terrorizzata e non voleva saperne di esibirsi davanti ad altre persone, ma col tempo è riuscita a superare questo suo blocco. Quello che voglio dirti, Miyuki, è che se c’è riuscita lei, non vedo perché non potresti farcela anche tu.”
“Lo pensi veramente, Kilari?”
Kilari annuì. “Devi impegnarti con tutte le tue forze per realizzare il tuo sogno e soprattutto devi credere in te stessa. Convincerò Muranishi e sua moglie a darti un’altra chance. Nel frattempo stasera siete invitati a casa mia. Sono curiosa di vederti all’opera, Miyuki. Adesso scusatemi, ma devo andare, che sono in ritardo.”
“Okay, non ti tratteniamo. Grazie, Kilari.” la salutò Kotaro.
“Non mancherò. Grazie di cuore.” fece altrettanto Miyuki prima di andar via assieme all’amico.
 
Poco dopo…
“Buongiorno a tutti. Scusate il ritardo.” disse Kilari appena entrò nell’ufficio del direttore.
“Ciao Kilari.” la salutò Muranishi.
“Alla buon ora. Si può sapere dove sei stata?” domandò la signora Kumoi, col suo classico tono severo.
“Mi spiace, signora Kumoi. Ho avuto un gran da fare con le bambine. Lo sa, ogni volta che Hiroto va fuori per lavoro è sempre un casino per me. E poi poco fa ho scambiato due chiacchiere con Kotaro e la sua amica Miyuki. Non capisco perché non l’abbiate presa.” raccontò Kilari.
“Hmph! Adesso ti ci metti anche tu?” borbottò scocciata la sua ex agente.
“Purtroppo Miyuki si è rivelata inadeguata per fare l’idol, e credimi, le abbiamo dato più di una possibilità.” spiegò il marito.
“Secondo me state facendo un grosso sbaglio. Miyuki possiede un’aura da artista e non possiamo lasciarci sfuggire un talento come il suo.” affermò Kilari.
“Come fai a dirlo se non l’hai mai sentita cantare?” chiese Kumoi.
“Beh non saprei come spiegarlo. Diciamo istinto. E poi è così dolce, carina e simpatica, come si fa a non volerle bene?” rispose l’altra donna.
“Questo non basta per diventare una idol e tu dovresti saperlo bene.”
“Datele un’altra possibilità. Vi assicuro che stavolta non fallirà. Sarò pronta a darle tutto il mio sostegno.”
“Kilari, sei già occupata con altri ragazzi, per non parlare poi delle tue figlie. Pensi davvero di poter star dietro a Miyuki?”
“Ce la farò, non vi dovete preoccupare.”
“Hmm… e va bene. Mi fido del tuo giudizio, Kilari. Prenderò un altro appuntamento con Kama per domani pomeriggio.” decise Muranishi.
“Sappi però che sarà l’ultimo tentativo. Se dovesse nuovamente fallire il provino, farà meglio a guardarsi altrove, mentre tu dovrai dimenticare quella ragazzina.” l’avvisò la signora Kumoi.
“Vi ringrazio di cuore.” replicò Kilari.
“Adesso torna subito al lavoro. Shizuka ti sta aspettando in sala prove. Domani avrà il suo ultimo concerto prima della partenza per gli States.” disse la donna più anziana.
“Okay, vado. A più tardi.” li salutò l’ex idol.
 
Nel frattempo, in sala prove, Shizuka si stava esercitando in compagnia di Iguchi.
“Molto bene. Facciamo una pausa.” decise il ragazzo.      
“Ne avevo proprio bisogno.” replicò Shizuka, prima di crollare a terra. Anche lei era cresciuta molto negli ultimi cinque anni. La ragazzina golosona di un tempo aveva lasciato il posto a una giovane e bellissima donna che però non sembrava aver perso il suo carattere.
“Da quand’è che sei diventata così pigra? Non è che per caso ti sei montata la testa perché tra qualche giorno andrai in America?” la stuzzicò Iguchi.
“Eh? Ma cosa stai dicendo?”
“Ahahah! Rilassati, stavo scherzando.”
“Hmph!”
“E dai, non ti sarai offesa? Okay, per scusarmi più tardi ti offrirò una montagna di crepes, che ne dici?”
“Pensi di corrompermi così?”
“Beh se proprio non le vuoi, le offrirò alla piccola Natsuki.”
“Uffa, sei ingiusto!”
“Ahahahah!
“Piuttosto, Kilari non è ancora arrivata.”
“Forse sarà ancora occupata con le bambine. Del resto Hiroto è fuori città e quindi deve arrangiarsi in qualche modo. Certo che fare l’agente e contemporaneamente la mamma dev’essere tosta.”
“Vero. Però Kilari non si lamenta mai e riesce a fare bene entrambe le cose.”
“Sono certo che anche tu in futuro diventerai una brava mamma come lei.”
“Beh è ancora presto per me, anche se mia madre mi aveva già partorita da due anni quando aveva la mia età.”
“Certamente. Abbiamo ancora dei sogni da realizzare e recitare in un film americano è un’occasione importante che non capita tutti i giorni. Anche se questi mesi senza di te saranno duri.”
“Lo saranno anche per me. Ma non resterò in America per sempre. Appena finirò le riprese del film, tornerò a Tokyo.”
“Ci conto, lo sai?” le sussurrò Iguchi, prima di baciarla.
“Ciao Shizuka.” la salutò Kilari, che però beccò i due ragazzi nel loro momento intimo. “Oh scusatemi!” 
“Kilari!!!” protestarono Iguchi e Shizuka, imbarazzatissimi.
“Iguchi non sapevo che tu fossi qui. Oggi non è il tuo giorno libero?” chiese la donna.
“Ero passato per dare una mano a Shizuka per il concerto di domani.” spiegò il ragazzo.
“Capisco… “ borbottò Kilari, non convinta.
“Ehi, non guardarci in quel modo. Ci siamo davvero esercitati. Eravamo in pausa, per questo c’hai trovati così…” raccontò Shizuka, ancora rossa in viso.
“Ahahahah! Rilassatevi, ragazzi. Non me la sono presa.” li tranquillizzò Kilari.
“Farei meglio a lasciarvi sole.” decise Iguchi. “Shizuka, ci vediamo per pranzo?”
“Okay. E non dimenticare le crepes.” l’avvisò la ragazza.
“D’accordo. Buon proseguimento.” si congedò lui, lasciandola in compagnia della sua agente e amica.
“Immagino che le bambine ti abbiano tenuta impegnata.” provò a cambiare argomento Shizuka.
“A dire il vero, poco fa ho incontrato Kotaro. Era con una ragazza.” raccontò Kilari.
“Kotaro con una ragazza?”
“Sì. Una sua amica d’infanzia. Si chiama Miyuki e vorrebbe diventare una idol. Lo sai? È una tua grandissima fan. Ti segue fin dal giorno in cui avevi cantato a Shibuya.”
“Davvero? Mi piacerebbe conoscerla.”
“E allora stasera vieni a cena a casa mia. Ho invitato sia lei che Kotaro. Così mi dirai anche tu cosa ne pensi.”
“D’accordo, non mancherò.”
“Per il resto come ti senti? Sei pronta per gli States?”
“Sono elettrizzata, ma anche un po’ nervosa. Non mi sarei mai aspettata un’occasione del genere.”
“Perché no? Te la sei meritata. Dopo quel film a Kyoto con Daimonji la tua carriera di attrice è decollata. Hai recitato in molti film e drama, e hai ricevuto un sacco di premi e riconoscimenti vari, nonostante la tua giovane età. Era normale che prima o poi tu catturassi l’interesse di qualche regista americano.”
“E’ tutto merito tuo, Kilari.”
“Oh ma io non ho fatto niente, credimi. Se proprio devi ringraziare qualcuno, quella è Tina. Le sei piaciuta fin dalla prima volta che ti ha conosciuta ed è stata lei a parlare di te a quel regista.”
“Non è solo per questa opportunità in America. Tu hai sempre creduto in me, anche quand’ero sul punto di mollare tutto. Senza il tuo sostegno e i tuoi consigli, non sarei andata da nessuna parte.”
“Sono contenta di esserti stata utile, Shizuka. Bene, direi che ti sei riposata abbastanza. Che ne diresti di mostrarmi la coreografia per il concerto di domani?”
“Okay.”
 
La sera, come programmato, Kotaro e Miyuki si diressero a casa di Kilari, ma al loro arrivo non furono accolti dalla padrona di casa.
“Kilari?” domandò stranito Kotaro. “Forse devo avere gli occhiali sporchi.” Il ragazzo se li pulì ma non cambiò nulla. Ad aprire la porta era stata una bambina che assomigliava in modo impressionante a Kilari. “Non ci posso credere! Ma che sta succedendo?”
“Kotaro, perché ti agiti?” chiese la sua amica.                              
“Kilari… è tornata bambina!“ esclamò Kotaro, sconvolto.
“Ma non dire sciocchezze. Si vede che leggi troppi manga di fantascienza. A quest’ora sarà sua figlia.”
“No, conosco la piccola Natsuki e ti assicuro che non è lei. Ha i capelli neri e gli occhi rossi come il padre, mentre questa bambina è tale e quale a Kilari.”
“Sarà una delle sorelle. Avevi detto che Kilari ha tre figlie.”
“Non è Ai e nemmeno Nao. Sono più piccole di lei e nessuna di loro ha i capelli chiari come la madre.”
“Dev’esserci una spiegazione. Non si può mica tornare bambini come nei film o nei manga.”
Kotaro a quel punto prese in braccio la bimba e la guardò negli occhi. “Kilari, devi dirci cosa è successo! Parla, per favore, altrimenti non potremo aiutarti!”
La bimba a quel punto si spaventò e scoppiò a piangere. “Mommy!!!” strillò lei.
“Su, non piangere. Non vogliamo farti del male.” provò inutilmente a calmarla Kotaro.
“Lisa, where are you?” la chiamò una voce familiare. Si trattava di Tina. “E voi chi siete?”
“Semmai dovremmo fare noi questa domanda. Chi è lei? Perché Kilari è tornata bambina? Che le avete fatto?” domandò in tono accusatorio Kotaro.
“Tornata bambina? Non capisco.” mormorò la bionda americana.
“Che sta succedendo?” chiese Kilari, che nel frattempo li aveva raggiunti. “Oh ragazzi! Ben arrivati.”
“Kilari????” esclamarono increduli i due ragazzi.
“Un momento. Se Kilari è lì, allora chi è questa bambina?” domandò Miyuki.
“Semplice. Lei è Lisa, mia nipote.” rispose Kilari.
“Tua nipote?” chiese Kotaro.
“Proprio così. E’ la figlia di mio fratello Subaru e di mia cognata Tina.” affermò l’ex idol.
“Kotaro, ma quella donna… è Tina Garland, la star di Hollywood.” notò Miyuki.
“Vero, è lei.” confermò il ragazzo, prima che la piccola Lisa gli mordesse la mano per liberarsi dalla sua presa. “Ahia!”
“Mommy!!!” esclamò ancora la bimba, prima di correre dalla madre.
“Calm down, Lisa!” la tranquillizzò Tina, prendendola in braccio. “Dovete scusarla. Ogni volta che qualche estraneo prova a prenderla in braccio, lei si spaventa e reagisce così.” spiegò Tina.
“Si figuri, la colpa è mia, che mi sono lasciato impressionare per niente. Ahahah!” si scusò Kotaro, con imbarazzo.
 “Kilari, siamo tutti? Ho una fame da lupi.” li interruppe Shizuka.
“Abbi pazienza, Shizuka. Kotaro e Miyuki sono appena arrivati.” replicò Kilari.
“Non ci posso credere… Shizuka!” esclamò incredula Miyuki.
“Ciao. Tu sei Miyuki, non è vero? Kilari mi ha parlato di te. Oh ciao Kotaro.” salutò Shizuka.
“Ciao Shizuka.” fece altrettanto Kotaro.
“Accomodatevi a tavola. Tra qualche minuto è pronto.” li fece entrare in cucina Kilari.
“Kilari mi ha detto che vorresti diventare una idol.” disse Shizuka.
“Proprio così.” affermò Miyuki.
“So anche del tuo blocco. Però sono certa che non sia nulla di irrisolvibile.”
“Lo pensi veramente?”
Shizuka annuì. “Anch’io i primi tempi avevo qualche problemino con il canto. Kilari lo sa molto bene.”
“Già. Emanava delle urla strazianti. Ha rischiato persino di essere denunciata per disturbo della quiete pubblica.” raccontò Kilari.
“Non è possibile. Hai una voce bellissima.” commentò incredula Miyuki.
“Ero sul punto di gettare la spugna, finché Kilari non m’insegnò una cosa molto importante. Una buona idol deve saper esprimere sé stessa e cantare per sentirsi vicina alle persone che la sostengono con affetto.” concluse Shizuka.
“Esprimere sé stessi?” mormorò la ragazzina.
“Proprio così. Ma adesso bando alle chiacchiere e mostraci come canti, Miyuki.” intervenne Kilari.
“Eh? A-adesso?” domandò sorpresa Miyuki.
“Certo. Anch’io sono curiosa di ascoltarti.” rispose Shizuka.
“Io…io…” balbettò la ragazza, visibilmente nervosa.
“Coraggio, Miyuki. Non avere paura.” provò a tranquillizzarla Kotaro.
“Sì! Sì! Canta!” esclamò la piccola Natsuki.
“Come on, Miyuki!” fece altrettanto Tina.
“D’accordo. Canterò per voi.” decise Miyuki, che si concentrò e cominciò a cantare. Appena finì, tutti i presenti la fissarono in silenzio e con stupore. “P-perché mi guardate in quel modo?”
“Sei stata bravissima, Miyuki!” si complimentò Shizuka.
“Hai davvero una voce splendida. Come hanno fatto il direttore e la signora Kumoi a scartarti?” fece altrettanto Kilari.
“Dite sul serio?” chiese la ragazza.
“Non sto assolutamente scherzando. Tu devi entrare a tutti i costi nella nostra agenzia. Ti farò da agente e insieme risolveremo una volta per tutte la tua paura da palcoscenico.” rispose l’ex idol.
“Aspetta un attimo. Kilari, apprezzo la tua offerta, ma tu sei l’agente di Shizuka. Non mi sembrerebbe corretto nei suoi confronti portartela via.” disse Miyuki.
“Ahahahah! Rilassati. Kilari lavora per l’agenzia Muranishi, non per me. E comunque io per un po’ starò via. Sai, mi hanno appena offerto una parte in un film a Hollywood.” la tranquillizzò Shizuka.
“Davvero? Reciterai a Hollywood?”
“Proprio così. Starò fuori per qualche mese, quindi Kilari potrà dedicarsi a te a tempo pieno. Cinque anni fa ho fatto la mia rivoluzione. Adesso è arrivato il tuo momento, Miyuki.”
“Rivoluzione? Di cosa stai parlando?”
“Un giorno lo scoprirai. Ma prima un passo alla volta. Dovrai cantare davanti al signor Kama e ai genitori di Kotaro come hai appena fatto.”
“D’accordo. Non ti deluderò, Shizuka. E non deluderò nemmeno te, Kilari.”
“Eheheh! Ne sono certa. Bene, adesso che ne dite di cenare?” propose Kilari.
“Volentieri. Non vedevo l’ora.” rispose Shizuka.
“Bene. Buon appetito!” esclamò la donna, prima di darsi alla pazza gioia.
 
“Mi chiamo Kilari Kazama, ho 35 anni e sono la donna più felice dell’universo.”
 
Fine


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Lonewolf87

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