Shadowhunters e altre scocciature

di lilly0806
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vi presentiamo... i giovani Shadowhunters di Londra! ***
Capitolo 2: *** Ecco a voi... i gemelli polacchi (aggiornato, scusate il disguido) ***
Capitolo 3: *** Eccoci di nuovo con... la principessa e la povera ;) ***
Capitolo 4: *** Oggi tocca a... gli opposti che si attraggono ***
Capitolo 5: *** Due ragazzi... dal mondo con furore ***
Capitolo 6: *** Ora ci sono... due ragazzi particolari? ***
Capitolo 7: *** Ora tocca a... due gemelli molto interessanti :) ***
Capitolo 8: *** Un inizio con il botto ***
Capitolo 9: *** Benvenuti all'inferno ***
Capitolo 10: *** Speciale di Natale *Spoiler Allert* ***
Capitolo 11: *** I Nascosti sono dei gran lavoratori in questa storia u.u ***
Capitolo 12: *** Non ho altro da offrire che sangue, fatica, lacrime e sudore (cit W. Churchill) ***
Capitolo 13: *** Non ci credo se non ci infilo il naso... (i miei titoli sono sempre peggio) ***



Capitolo 1
*** Vi presentiamo... i giovani Shadowhunters di Londra! ***


Matthew
14 anni
Sono nella mia stanza, sdraiato sul letto a fissare il soffitto, quando sento la serratura della finestra scattare. Non mi volto nemmeno per controllare chi è, so che si tratta di Liza. Sono chiuso qui dentro da giorni, deve essere preoccupata per me.
"Si può sapere perchè ti sei chiuso qui dentro?!" sempre la solita, schietta Liza. Ed anche arrabbiata, a quanto pare... "Pensavo"
"Allo zio Fabian e alla zia Celeste, vero?” Continuo a fissare il soffitto, non mi è difficile immaginare la sua espressione preoccupata ma allo stesso tempo decisa. "Si"
La sento sedersi sul letto e poco dopo mi ci spinge giù con una spinta decisa. Me lo aspettavo, ma non ho voluto contrastarla.
Atterro sul pavimento abbastanza in malomodo. Probabilmente avrò un livido su un gomito, dove ho sbattuto contro al comodino ma non importa.
Mi guarda dall'alto e afferma: "Vuoi darti una svegliata? Questo non è il Matt che conosco!"
Ha ragione, lo so questo, ma i miei genitori sono appena stati uccisi dopo essere stati trasformati in Ottenebrati e trattati come pedine di questa guerra senza senso. Non riesco ad accettarlo, ma so che devo: loro non vorrebbero che io mi lasciassi andare così.
Mia cugina mi sta ancora fissando, un cipiglio severo dipinto in viso: "Hai intenzione di uscire da questa stanza o no?" esclama senza mezzi termini. Le sorrido leggermente e mi alzo dal pavimento pronto a seguirla fuori.

16 anni
Abbiamo appena terminato una battuta di caccia, è la notte di Halloween ed io e Liza stiamo tornando a casa sotto la neve. É raro che nevichi in questo periodo dell'anno, mi sarei aspettato che si mettesse a piovere, piuttosto, ma non me ne lamento: mi piace la neve. È meno fastidiosa, almeno finchè… appunto, finché qualcuno non te ne infila una manciata nella maglietta.
"Se mi verrà un raffreddore, verrò a starnutirti in faccia!" urlo verso mia cugina, che se l'è già data a gambe ridendo. Si gira verso di me per farmi una linguaccia ma ricomincia subito a correre quando io inizio ad inseguirla, con tutta l'intenzione di gettarla nel primo cumulo di neve.
Continuiamo a correre per le vie, mantenendo vagamente la direzione per l'Istituto, quando Liza si blocca di colpo di fronte a me e solo grazie ai miei riflessi riesco a non finirle addosso facendo ruzzolare entrambi.

Cerco di capire cosa sta guardando e noto che si tratta di uno scatolone sul ciglio della strada. Non riesco a capire cos'abbia di particolare, ma Liza ci si avvicina ed io non posso fare a meno di seguirla. Ci sbirciamo dentro insieme e troviamo due gattini che ci fissano di rimandano.
Mia cugina guarda alternativamente me e i gatti per un po', so cosa sta per… "Matt, possiamo portarli a casa?" Come stavo dicendo, so cosa sta per succedere.
Mi sta fissando, pregandomi con gli occhi e, appena lascio tornare lo sguardo sui due gattini, scopro che uno dei due mi sta fissando con il suo stesso sguardo. Riportando lo sguardo su Liza, sospiro dicendo: "Va bene ma, se lo zio ha qualcosa da ridire, l'idea è stata tua"
Mi sorride prima di prendere in braccio uno dei due gatti e a me non resta altro da fare se non prendere l'altro mentre riprendiamo la strada verso l'istituto.
Ci mettiamo del tempo ad arrivare, non so se perché ci siamo allontanati molto durante la nostra caccia o piuttosto mentre ci rincorrevamo, ma finalmente rientriamo a casa. In qualche modo riusciamo ad evitare gli zii e a chiuderci in camera mia, dove Liza prende subito possesso del mio letto lasciandomi costretto a sedermi a terra vicino alla sua testa, per decidere i nomi da dare ai nostri nuovi animali domestici. Riusciamo subito ad accordarci per un nome che ci ricordi del giorno in cui li abbiamo trovati, evitando almeno una parte dei litigi.
Il gattino nero, che abbiamo scoperto essere un maschio, ha iniziato a graffiare le ante del mio armadio e Liza scatta a sedere di colpo, spaventando la sua nuova gattina tartarugata. Apparentemente i gatti tartarugati sono sempre femmine, imparo sempre qualcosa di nuovo, da mia cugina.
"Potresti chiamarlo Jack!" propone lei, osservandolo rapita.
"Aspetta, fammi indovinare, da Jack lo Squartatore? Perchè sta distruggendo il mio povero armadio? Che devo ancora capire che cosa gli ha fatto di male..." quest'ultima parte la borbotto tra me e me, mentre mi sdraio sul pavimento fino a riprendere il neo battezzato Jack per impedirgli di fare ulteriori danni.
"Si!" il sorriso sul viso di Liza é enorme, ed io le sorrido a mia volta per farle capire che la sua idea mi piace.
"Come pensi di chiamarla?" le chiedo un attimo dopo, mentre gioco distrattamente con le zampette di Jack. Lei è persa nei suoi pensieri, probabilmente cercando il nome giusto, quando a me viene un'idea. Un'idea abbastanza buffa da farmi ridere, attirando la sua attenzione: "Cosa c'è?"
"Pensavo che potresti chiamarla Lantern… sai, no, è Halloween e abbiamo chiamato lui Jack, quindi mi è venuto in mente Jack O'Lantern.." le spiego, tra una risata e l'altra. Liza ride con me per un momento e: "Mi piace" dichiara poi.
E così, la nostra famiglia ha due membri in più. Speriamo solo che lo zio Stephen non la prenda troppo male, domattina.

18 anni
Sono nella mia stanza a leggere, con Jack acciambellato come al solito sulla mia schiena, quando la porta viene aperta tanto di colpo da andare a sbattere contro al muro. Il mio gatto miagola irritato verso chi si trova sulla soglia per poi scendere dalla mia schiena mentre la voce di mia cugina gli risponde: "Matt!"
Al suo richiamo alzo la testa dalle pagine e mi volto a guardarla: "Sì?"
"Sbrigati, usciamo!" e se ne va, senza aspettare una mia risposta. Non mi ha nemmeno detto dove vuole andare! Cerco comunque di raggiungerla in fretta, per non farla spazientire: può fare davvero paura se presa per il verso sbagliato.
La trovo all'imbocco delle scale, prontissima per uscire. Apparentemente vuole andarsene in giro per negozi mondani, anche se probabilmente alla fine mi trascinerà in un cinema, come quasi tutte le volte. Poco dopo che siamo usciti mi sorprende quando, passando davanti ad un negozio di piercing, decide di volerne fare alcuni.
"Liza... sicura di quello che fai?" le chiedo perchè ho la sensazione che non abbia chiesto il permesso allo zio Stephen. Se dovesse tornare a casa con qualche strano piercing chissà cosa potrebbero dirle!
"Eddai, Matt, non fare il guastafeste e accompagnami! Non ti costa niente!"sentendo queste parole alzo un sopracciglio, fissandola con aria di sfida: "Sai, vero, che se decidessi di tornare a casa in quel negozio non accetterebbero di farti nemmeno un orecchino? Non sei ancora maggiorenne."
Mi guarda con quel suo sguardo da cucciolo che, sospetto, abbia perfezionato da quando Lantern è diventata il suo gatto, ed io non riesco a dirle no come al solito. Infilo le mani nelle tasche dei jeans e la seguo all'interno del negozio senza dire altro.
La decisione con cui richiede i piercing che vuole mi fa pensare che abbia in mente da tempo di entrare in un negozio simile dove, fortunatamente, non hanno fatto storie per vedere un documento.
Noi Shadowhunters non abbiamo documenti mondani.
Mentre Liza è nel retro del negozio, io mi guardo un po' attorno. Ci sono foto di diversi tipi di piercing alle pareti e il mio sguardo continua a tornare su un piercing al sopracciglio e non posso fare a meno di pensare di volerlo. Decidendo di seguire la follia del momento, appena mia cugina torna nella parte principale del negozio, chiedo alla ragazza se può farmi il piercing al sopracciglio destro che è esposto in una delle foto appese. Liza mi guarda con la sua migliore espressione da 'adesso hai cambiato idea?' ma io la ignoro e seguo la ragazza nel retro, uscendone poco dopo.
Passiamo il resto della serata al cinema, come avevo previsto, e torniamo all'Istituto per l'ora di cena dove gli zii ci guardano molto perplessi, evidentemente chiedendosi se abbiamo perso la testa.
Mi correggo, credo pensino che io ho perso la testa: i piercing di Liza sono piuttosto sobri, in confronto al mio, ma si abitueranno presto. Fortunatamente non sono mai andati contro alle nostre scelte, e sono convinto non lo faranno nemmeno questa sera.


Lizbeth
14 anni
I tre cerchi infuocati ci circondano nella stanza in penombra. Il fratello silente è giusto poco fuori, con la tunica pergamenata e il bastone. I miei genitori sono anch'essi sulla soglia dell'ultimo cerchio, che ci guardano sorridendo con orgoglio. Percepisco tutto questo ma allo stesso tempo riesco a concentrarmi solo sul ragazzo di fronte a me. Poco più alto ma più robusto, anche se non massiccio, occhi così simili ai miei anche se così diversi: dove i mei sfumano sul verde i suoi lo fanno sul grigio.
Da anni parliamo di questa cerimonia e finalmente il momento è giunto, fra poco saremo una cosa sola. Insieme saremo invincibili e quando saremo lontani ci sentiremo a vicenda. Non esisterà più solo Lizbeth o solo Matthew ma saremo Lizbeth e Matthew. Niente ci potrà separare, neanche la morte.
Ci avviciniamo di un passo e congiungiamo la mano su cui è disegnata la runa della vista ed iniziamo a pronunciare il giuramento in contemporanea, senza mai distogliere gli occhi da quelli dell'altro.
Dove andrai tu andrò anch'io;
Dove morirai tu, morirò anch'io, e vi sarò sepolto:
L'angelo faccia a me questo e anche di peggio
Se altra cosa che la morte mi separerà da te.”
Completato il giuramento Matt prende lo stilo e lo avvicina a me, che gli porgo la spalla destra, lasciata scoperta dalla cannottiera, e inizia a disegnare la runa che ci legherà per sempre con mano ferma e sicura. Una volta finito è il mio turno di fare lo stesso sulla sua spalla sinistra, anch'essa scoperta. Abbiamo scelto questo punto perché in questo modo ogni volta che combatteremo fianco a fianco ricorderemo il giuramento, sia quello uficiale che quello che facemmo anni e anni fa.
Non sarai mai solo.” sussurro quando finisco il disegno, in modo tale che solo lui possa sentirmi. È la stessa frase che mi ripeteva le notti che andavo da lui in preda agli incubi ed è la stessa frase che gli dissi l'anno scorso, il giorno del funerale dei suoi genitori. E lo penso veramente: finché avrò fiato nei polmoni, finché avrò vita in questo corpo lui non sarà mai solo.
Non sarai mai sola.” mi sorride, ricordando le stesse cose e mi abbraccia di slancio. Lo sento respirare fra i miei capelli e ricambio la stretta più forte che posso. Nessuno dei due lascerà mai andare l'altro.

16 anni
Perchè devi per forza essere così testardo?” grido in faccia a mio cugino, che mi osserva dall'altro lato della stanza. Mia madre mi ha chiesto di aiutarla ad organizzare la festa di Natale di quest'anno, mentre lei organizza quella per la Vigilia, e Matt si è proposto di aiutarci ma ci siamo arenati praticamente subito quando si è trattato di decidere il tema della festa.
Perchè tu devi essere così testarda? Ho ragione io: il miglior tema è 'il laboratorio dello scienziato pazzo'!” afferma guardandomi in cagnesco. In realtà ci guardiamo entrambi in cagnesco: siamo nella mia camera e, mentre fino ad un attimo eravamo sdraiati sul mio letto, adesso siamo in piedi che camminiamo come due leoni in gabbia.
Scherzi? I tuoi gusti fanno schifo, come al solito! Non ti permetterò di rovinarmi la festa, sia chiaro.” urlo lanciandogli un cuscino dritto in faccia.
Lizbeth, sono il più grande e decido io!” grida di rimando rilanciandomi il cuscino che schivo prontamente.
Di soli 15 mesi! E poi io sono stata incaricata di organizzarla, non tu!” rispondo alzando la voce ancora di più. Dubito che ci sia un solo angolo nell'istituto in cui non ci abbiano sentito. Se i miei non fossero dovuti andare all'istituto di Parigi per un problema urgente sarebbero già davanti alla porta a controllare che nessuno dei due uccida l'altro.
Oh, avanti! 'Rosso e verde' è un tema così banale!” dice, sospirando teatralmente e sbattendo le mani sulle sue cosce. Che razza di drama queen!
E il tuo tema è troppo pacchiano invece!” affermo un po' sulla difensiva: so che il tema non è dei migliori ma l'importante è l'organizzazione dell'evento, no? Forse no…
Facciamo così: proviamo a creare insieme qualcosa di originale ma di non troppo eccessivo? Io propongo l'inverno, e tu?” domando, porgendogli il cosiddetto ramoscello di ulivo.
Qualcosa di magico!” esclama e, subito dopo gridiamo in contemporanea: “Magico inverno!” avvicinandoci senza neanche pensarci. Ci guardiamo un secondo, poi scoppiamo a ridere come due idioti, come se non ci fosse mai stato alcun litigio sciocco.
Dopo nemmeno un'ora siamo entrambi sdraiati sul morbido tappeto che ricopre il pavimento della mia stanza, con planimetrie dell'istituto e appunti sparsi tutt'intorno, che organizziamo il miglior party che si sia mai visto in questo posto.

18 anni
Quindi il Conclave ha trovato un nuovo modo per torturarci?” domanda Matt, guardando i miei genitori con aria scettica e molto polemica. Anch'io mi sento allo stesso modo: dobbiamo occuparci dei giovani shadowhunters appena usciti dall'accademia, e dovranno rimanere qui un anno prima di poter scegliere un Istituto in cui soggiornare.
Pensano davvero che questo possa aiutare sia noi che loro?” chiedo io, osservando la pesante scrivania di mogano dietro cui è seduto mio padre. Lo studio è interamente rivestito in legno riccamente decorato e si sposa alla perfezione con lo stile dell'edificio. Mia madre cammina per la stanza, o sarebbe meglio dire svolazza dato che è come al solito leggiadra come una farfalla.
Oh, avanti ragazzi, sarà divertente! Da molto tempo non abbiamo facce nuove qui all'istituto per un tempo maggiore di qualche notte… farà bene anche a voi stare con dei vostri coetanei.” esclama lei sfiorando una delle foto apese alla parete: una delle ultime in cui siamo tutti insieme davanti all'istituto, prima degli avvenimenti di 5 anni fa.
In più non possiamo rifiutare, soprattutto dopo quello che avete combinato al mercato nero.” afferma a questo punto mio padre ripiegando la lettera con cui siamo stati informati dell'evento.
Non è stata colpa nostra, stavano attaccando una fata e…” cerco di difendere le nostre azioni ma mi blocco notando lo sguardo che mi inchioda dall'altro lato della scrivania. Nonostante ufficiosamente mio padre è d'accordo con le nostre obbiezioni non ci permette lo stesso di intervenire perché non vuole che andiamo contro le leggi. Forse ha paura che ci spoglino dei nostri marchi o chissà cosa ma dubito che potrebbe succedere: siamo troppo pochi, ormai.
Ne abbiamo già parlato. Non avete il permesso di intervenire e se mi giungeranno notizie di altri vostri exploit di questo tipo prenderò i dovuti provvedimenti. Nel frattempo andate nelle vostre stanze e scrivetemi un saggio sul motivo per cui le fate sono state allontanate. Da soli.” conclude indicando la porta con lo sguardo buio che assume sempre quando è arrabbiato seriamente per qualcosa. Non riesco a capire se è arrabbiato con noi o con il Conclave ma in qualunque caso non è il momento per discutere i suoi ordini. Anche Matt lo sa, lo capisco con un'occhiata, perciò ci alziamo e usciamo senza obbiettare oltre: sarebbe inutile.


Lilly

Buonsalve! Forse qualcuno mi conosce già o forse no ma comunque non importa ;)

Mi è stato chiest di iniziare questa fanfiction con un'amica e io ho accettato perché da secoli volevo scrivere una storia a 4 mani. Lizbeth è il mio personaggio e spero che anche voi imparerete ad amarla quanto io sono sicura amerò i vostri. Spero con tutto il cuore che accetterete di impegnarvi con noi in questo progetto e che ci sosterrete durante tutto il percorso.

Ora passiamo alle cose serie: sotto questi angolini trovate le regole base e la scaletta. Sotto ancora c'è l'esempio che Macchan ha creato solo per voi per avere un'idea di come compilare la scheda (non deve essere uguale a quella, naturalmente, ma volevamo lasciarvi una traccia in caso qualcosa non vi sia chiaro) una sezione nella scheda di Clary non è compilata perché lei non è prevista nella storia (parlo della sezione sul motivo della sua presenza a Londra) per il momento.

Vi lascio con un bacione grande grande :*

Macchan

Ehm, ciao a tutti? Non so se sia una buona cosa salutarvi così, sono piuttosto nuova in questa faccenda di pubblicare qualcosa scritto da me.. Beh, anche da me, in questo caso. Ad ogni modo, forse qualcuno mi ricorderà per alcuni personaggi dell'interattiva di Lilly "La Canzone del Sole" (che dovreste andare a leggere, se siete fan di PJO e ancora non la conoscete!!), e se non vi ricordate di me, per quanto riguarda questa storia vi basti sapere che sono la persona che ha creato Matt. Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e che resterete con noi per il resto della fiction!

Regole di base:

  1. Verrà accettato due personaggi per autore fino al raggiungimento di un massimo di 20 personaggi, è possibile accordarsi tra autori per rendere i propri personaggi fratelli/cugini/parabatai o qualunque altro tipo di rapporto ma NON creare da sè due personaggi.

  2. Le iscrizioni resteranno aperte per un massimo di due settimane dalla data di pubblicazione di questo capitolo, allo scadere di questo tempo non ne verranno accettate altre. Vanno inviate tramite messggio privato all'account di lilly0806 ma prima è meglio se avvertite qui con una recensione.

  3. Le schede incomplete e/o con carenza di dettagli non verranno considerate perciò siate creativi ed esaustivi. L'unica sezione che si può evitare di compilare è quella dell'animale.

  4. Inoltre, sono vietate parentele con personaggi già esistenti nella saga in quanto questi non compariranno nella nostra storia se non menzionati qui e là.

  5. Nella sezione “Perchè è arrivato all'istituto/a di Londra:” bisogna indicare una delle seguenti scelte e ci saranno un massimo di 5 personaggi per categoria:

    • Scambio culturale: il personaggio si trasferisce per studiare la cultura e la lingua dell'Inghilterra. Non può essere inglese ma deve essere almeno di un altro paese europeo ma il meglio è di un altro continente. Solo per i nati Shadowhunter. (es. Cristina Mendoza Rosales)

    • Apprendistato in seguito al diploma all'Accademia per Shadowhunters: lo Shadowhunter viene mandato nell'istituto più grande d'Europa, quello di Londra, per studiare la cultura e le usanze degli shadowhunters più da vicino rispetto all'Accademia. Deve essere europeo. Solo per gli ascesi. (es. Marisol Rojas Garza)

    • Trasferimento per la perdita della propria famiglia durante la guerra: Lo shadowhunter è rimasto orfano ed è quindi stato trasferito prima in Accademia e poi all'istituto o direttamente all'istituto a cui è stato assegnato. Di qualunque nazionalità. Solo per i nati Shadowhunters. (es. Emma Cordelia Carstairs)

    • La famiglia di origine non fa più parte degli Shadowhunters: Lo shadowhunter proviene da una famiglia che non fa più parte dell'ordine ma ha accettato la proposta dell'emissario del conclave di entrarne a far parte abbandonando per sempre la sua famiglia. Solo inglesi. Possono essere nati Shadowhunter o Ascesi adottati da Shadowhunter spogliati dei marchi. (es. William Owen Herondale)


Scheda personaggio

Nome:

Cognome:

Soprannome:

Sesso:

Età:

Data di nascita:

Origine: (nato Shadowhunters o Asceso)

Armi utilizzate: (anche descrizione di un'eventuale arma di famiglia con il nome)

Ambito/i in cui eccelle: (disegno rune, ricerca, combattimento…)

Prestavolto:

Segni particolari: (piercing, tatuaggi, cicatrici che non derivano dalle rune...)

Descrizione del fisico:

Descrizione del carattere:

Cosa preferisce: (colore, cibo, vestiti…)

Cosa non sopporta: (colore, cibo, vestiti…)

Hobby:

Descrizione dei membri della famiglia: (nome, età, rapporti interpersonali con i vari membri…)

Perchè è arrivato all'istituto/a di Londra:

Storia personale:

Animale domestico e sua descrizione: (se presente)

Rapporti con gli altri in generale: (chi non potrebbe sopportare e con chi andrebbe d'accordo)

Rapporti con i nascosti:

Rapporti con i mondani:

Rapporti con i membri del popolo fatato:

Rapporti già concordati con altri autori: (d'amore, d'amicizia, di parentela, parabatai…)

Orientamento sessuale:

Cosa cerca in amore:


Scheda d'esempio:

Nome: Clarissa Adele
Cognome: Fairchild
Soprannome: Clary
Sesso: Femmina
Età: 21
Data di nascita: 23 Agosto
Origine: Nata Shadowhunter
Armi utilizzate: spade angeliche. Heosphoros, una spada della famiglia Morgenstern con un disegno di stelle nere che corre lungo il centro della lama, forgiata da Wayland il fabbro è una spada corta che fa parte di un set. L'altra spada è chiamata Phaesphoros.
Ambito/i in cui eccelle: disegno rune
Prestavolto: Kat Mcnamara (http://cdn02.cdn.justjaredjr.com/wp-content/uploads/headlines/2015/09/kat-mcnamara-tripping-scorch-shadowhunters-pics.jpg)
Segni particolari: cicatrice a forma di stella su una spalla
Descrizione del fisico: alta circa un metro e sessanta, magra e poco formosa, con capelli rossi molto ricci ed occhi verdi, carnagione pallida e piena di lentiggini
Descrizione del carattere: Testarda e sarcastica, tratti sviluppatisi grazie all'iperprotettività della madre nei suoi confronti. É anche una persona molto premurosa e compassionevole. Per la famiglia e gli amici è disposta a fare di tutto, spesso incautamente, mettendosi in pericolo, cosa che lascia le persone che tengono a lei estremamente preoccupate e esasperate.
Cosa preferisce: Vestirsi comoda, andare a piedi nudi, il take-away cinese
Cosa non sopporta: per un certo periodo ha odiato il colore verde perchè le ricordava il colore originale degli occhi di seb e la intristiva al punto da non riuscire nemmeno ad indossarlo.
Hobby: Disegnare
Descrizione dei membri della famiglia: Jocelyn Fairchild (madre, 42 anni. Gentile e premurosa, testarda e coraggiosa, tende ad incolparsi anche per cose di cui non ha colpa), Valentine Morgenstern (padre, morto l'anno precedente alla guerra contro gli Ottenebrati di Sebastian, 39 anni alla morte. Carismatico, narcisista, sadico. In qualche modo sociopatico e guidato da rabbia e odio. Nonostante questo, è in grado di mantenere una facciata calma e composta. Considera empatia e compassione come debolezze), Sebastian Morgenstern (vero nome Jonathan Christopher, 17 anni alla morte. Freddo, senza cuore e spietato. Crudele, vendicatico e arrogante) Luke Garroway (precedentemente Lucian Graymark, padre adottivo, 42 anni, Gentile, calmo, equilibrato e giusto. Cerca sempre di essere una guida per chi ne ha bisogno)
Perchè è arrivato all'istituto/a di Londra: //
Storia personale: Ha vissuto tra i Mondani fino all'età di 16 anni, senza sapere di essere una Shadowhunter. In un locale incontra Jace, Alec e Izzy che, credendola una Mondana con la Vista, la portano con loro all'Istituto, pochi giorni dopo questo fatto, dopo che Jace l'ha seguita a casa e aver scoperto che sua madre è stata rapita, è stata attaccata da un demone e marchiata da Jace con una Runa di Guarigione. Lì la ragazza scopre che qualcuno le cancellava regolarmente i ricordi. Da una fisita alla città di ossa, questo qualcuno si scopre essere Magnus Bane, che la aiuterà a sbloccare i propri ricordi dopo che si sono presentati ad una sua festa. Torna nel suo appartamento, precedentemente gravemente danneggiato, per recuperare la Coppa Mortale, nelle mani di Madame Dorothea, sua vicina di casa. Lì vengono attaccati da un demone superiore, ma riescono ad appropriarsi della coppa, non senza complicazioni. Riescono a recuperare sua madre, anche se resterà in un coma indotto che potrà essere spezzato soltanto da ragnor Fell. Apparentemente, il coma è stato indotto da una pozione contenuta nel Libro Bianco. I Lightwood (o meglio, Jace) cercano di impedirle di andare ad Idris. Lei, usando il suo dono con le Rune, crea un portale ma, non sapendo che è necessaria un'autorizzazione per aprire portali all'interno di Idris, viene dirottata e finisce nel lago Lyn, le cui acque sono velenose per gli Shadowhunters. Amatis, sorella di Luke, la cura. Ad Idris incontra Sebastian, che poi si scoprirà essere suo fratello, con cui va ad incontrare Ragnor Fell, soltanto per trovarci Magnus che le rivela la morte dell'altro stregone e la locazione del Libro Bianco, dopo aver congelato Sebastian perchè, apparentemente, non si fida di lui. A questo punto recupera il Libro Bianco insieme a Jace ma, quando tornano ad Alicante la trovano in fiamme. Clary riesce a convincere il Conclave a combattere contro Valentine insieme ai Nascosti, usando una Runa di sua creazione come legame. Lei, mentre si consuma questa battaglia, segue Valentine fino al lago Lyn, dove cerca di invocare l'angelo Raziel ma Clary riesce a cambiare una runa del Pentagramma di evocazione e far risultare di essere stata lei ad evocarlo. Quando l'angelo le garantisce un desiderio, lei chiede che Jace, precedentemente ucciso da Valentine per ottenere il sangue necessario a completare il rituale, venga riportato in vita. Jace ritorna, ma senza protezioni contro le influenze demoniache che portano Lilith a prendere il controllo su di lui che rapirà Clary, costringendo poi Simon, anche lui rapito, a resuscitare Sebastian se non vuole che lei muoia. Lilith viene uccisa da Simon ma Sebastian riesce a tornare in vita, rapendo Jace. Qualche tempo dopo Clary decide di fingersi dalla parte di Sebastian e, usando degli anelli delle fate, resta in contatto con Simon durante la missione. Il piano originale era di uccidere Sebastian usando la spada di Raziel, ma questo non viene portato a termine. In compenso, riescono a salvare Jace. Settimane dopo, mentre si trova a Idris per una riunione del Conclave, a Clary viene regalata Heosphoros, una spada appartenuta alla famiglia Morgenstern da generazioni. Mentre Clary stava immergendo la spada nella fontana degli accordi, le torri di Alicante si accesero segnalando un attacco, durante il quale Sebastian rapisce i capi dei Nascosti: Magnus, Luke, Raphael e Meliorn. Per salvarli, nonostante le fosse stato ordinato di non farlo, parte per Edom insieme a Jace, Alec, Isabelle e Simon. Qui Clary uccide Sebastian con la spada di famiglia, in cui aveva precedentemente intrappolato il fuoco celeste che si trovava nel corpo di Jace. Per uscire da Edom e salvare Magnus, Simon sacrifica la sua immortalità ed i suoi ricordi legati al Mondo Invisibile. Tornati a New York, Clary incontra Simon ma se ne va dopo aver capito che lui non è più in grado di riconoscerla. Isabelle e Magnus, però, si accorgono che ha ancora qualche frammento di ricordi, e Magnus lo aiuta a recuperarne il più possibile prima di portarlo al matrimonio di Luke e Jocelyn dove incontra nuovamente Clary. A 19 anni le viene offerto il posto come capo dell'Istituto di New York insieme a Jace ed entrambi accettano. Durante la festa di fidanzamento che aveva organizzato per Isabelle e Simon, Jace le chiede di sposarla ma non fa in tempo a rispondergli per via di un attacco all'istituto di Los Angeles.
Animale domestico e sua descrizione: //
Rapporti con gli altri in generale: non sopporta le persone che tradiscono e maltrattano gli innocenti. Le piacciono le persone dirette e le persone coraggiose
Rapporti con i nascosti: abbastanza buoni, forse non si fida completamente dei Vampiri ma non ha problemi con Licantropi e Stregoni
Rapporti con i mondani: molto buoni, soprattutto considerato che inizialmente credeva di essere una di loro
Rapporti con i membri del popolo fatato: abbastanza buoni, anche se non si fida totalmente
Rapporti già concordati con altri autori: nessun rapporto con personaggi di altri autori
Orientamento sessuale: Etero
Cosa cerca in amore: qualcuno in grado di proteggerla se necessario ma che non la consideri come la tipica principessa in attesa di salvataggio. Qualcuno con cui possa scherzare

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Capitolo 2
*** Ecco a voi... i gemelli polacchi (aggiornato, scusate il disguido) ***


Emily

6 anni

Stiamo seguendo una lezione di storia su Jonathan Shadowhunter nel salotto, seduti davanti al camino, quando Kris inizia a distrarsi guardando fuori dalla finestra. Accade sempre più spesso, durante la giornata, che mio fratello inizi a distrarsi. La nostra insegnante, una signora solitamente molto severa, dovrebbe tenerci lontani da ciò che nostro padre chiama 'inutili distrazioni' ma invece lo lascia fare senza più di un'occhiata nella sua direzione. Comunque ogni volta che mamma e papà tornano per gli allenamenti serali, l'espressione del mio gemello è sempre un poco più decisa del giorno precedente. Non so per cosa stia raccogliendo il coraggio, ma spero non si metta nei guai e non li faccia arrabbiare troppo.
Questa sera i nostri genitori sono in ritardo e noi siamo stati lasciati soli dalla signorina Kowalski. Apparentemente, la strega, 'non viene pagata abbastanza' per restare con noi qualche minuto in più del solito perciò è tornata a casa preoccupandosi solo di lasciarci delle letture per tenerci impegnati. Stiamo guardando dalla finestra un gruppo di ragazzini della nostra età che gioca a rincorrersi quando finalmente la porta si apre.
"Kristofer! Emily! venite al piano di sotto ad allenarvi!" grida mio padre, sempre così autoritario che solo il pensiero di disubbidirgli mi rende inquieta, da dietro la nostra porta. Apre la porta e io inizio ad avvicinarmi ma Kris non muove un passo per seguirci.
"Allora, Kristofer, che cosa stai aspettando?" mentre parla i suoi occhi castani sono fissi su mio fratello e ha l'aria molto arrabbiata.
"Papà... voglio uscire a giocare! Solo per stasera." afferma Kris, che non ha mai avanzato una richiesta simile, o una richiesta qualunque, prima d'ora. Io lo sto guardando, incapace di non sentirmi orgogliosa di lui. Così facendo non mi accorgo di nostro padre che, in pochissimi attimi, ha attraversato la stanza e schiaffeggiato la guancia di mio fratello. Vedo i suoi occhi che si allargano per il gesto brusco e imprevisto e il segno rosso che si sta formando sulla guancia, visibile persino sulla sua pelle abbronzata. Sposto lo sguardo su mio padre, nei suoi occhi leggo soltanto rabbia.
"Non potete uscire a giocare, se volete essere dei perfetti Shadowhunters" visto che sputa queste parole come se fosse del veleno, non riesco a sopprimere un brivido di paura guardandolo e sposto gli occhi su mia madre. É ancora sulla porta, non sembra nemmeno essersi mossa per cercare di fermare papà, e il suo sguardo non è meno duro del suo. Anche lei sembra disapprovare il desiderio di Kris di essere soltanto un bambino, per una sera.
"Noi... andiamo a studiare le rune nella nostra stanza per oggi, con permesso." dico in fretta, prendendo la mano di mio fratello ancora troppo sconvolto per muoversi, e trascinandolo con me oltre nostra madre e nella nostra stanza.


13 anni

Ho sempre aspettato questo momento, fin da quando non gli è stato più possibile comunicarmi le sue emozioni a parole. Certo, non mi è comunque difficile comprenderlo: abbiamo inventato un modo di comunicare tutto nostro e il suo sguardo ha sempre trasmesso tutto ciò che provava come uno specchio. Nonostante tutto sentirlo esprimere le sue emozioni un po' mi manca ma, grazie all'Unione Parabatai, potrò finalmente percepirle di nuovo, non sarà lo stesso che risentire la sua voce ma questa non è una speranza realizzabile.
Mi riscuoto dai miei pensieri quando il Fratello Silente, incaricato di occuparsi della nostra cerimonia, arriva così entro all'interno dei tre cerchi insieme a Kris. Il Fratello Silente prende posto di fronte a noi, nostra madre alle nostre spalle con uno sguardo un po' annoiato quasi come se questa fosse una formalità che non vede l'ora sia portata a termine, un'altra tacca nella sua lista di "cose da fare". Da quando papà è morto non le importa molto di noi e sembra quasi che non riesca a fare la madre...
Mi concentro su Kris e insieme, ad un cenno del Fratello, pensiamo al giuramento Parabatai il più intensamente possibile. É stata un'eccezione che hanno fatto per noi, il concederci di non pronunciare le parole a voce alta, per assecondare il nostro desiderio di essere Parabatai nonostante tutti i problemi che abbiamo dovuto affrontare.
"Dove andrai tu andrò anch'io;
Dove morirai tu, morirò anch'io, e vi sarò sepolto:
L'angelo faccia a me questo e anche di peggio
Se altra cosa che la morte mi separerà da te."
Ad un altro cenno, volto a farci capire che il giuramento è stato considerato valido, Kris allunga la mano con lo stilo ed io mi volto per scoprire la scapola destra, su cui lui disegna la runa. Si volta e scopre la scapola sinistra, su cui io faccio lo stesso. Non so perchè abbiamo deciso proprio per questo punto, l'unica cosa su cui eravamo d'accordo era che le rune avrebbero dovuto essere speculari.
Dopo questo la cerimonia è conclusa e io mi sento più vicina che mai a mio fratello. Gli prendo la mano, come quando eravamo bambini, e ci voltiamo insieme verso nostra madre che non ci riserva nemmeno un sorriso.


16 anni

É finalmente arrivato il giorno in cui dobbiamo trasferirci all'istituto di Londra. Sono molto contenta del cambiamento che ci aspetta, anche se ammetto di essere preoccupata per come potrebbero trattare Kris. Non credo mamma abbia detto a qualcuno a Londra che non può sentire, probabilmente pensava che far sapere loro questa cosa avrebbe 'rovinato l'onore della famiglia' o qualche altra cazzata del genere.
Mamma ci ha accompagnato in aereoporto e lasciati qui con un mezzo saluto appena accennato,
per questo stiamo aspettando da soli l'aereo che ci porterà a Londra. Che ovviamente è in ritardo di ore. Presentarsi in ritardo nella nostra nuova casa: bel modo di fare una bella impressione.
Il volo di per sè non è molto degno di nota
e io mi sono addormentata sulla spalla di mio fratello dopo i primi 15 minuti. Riusciamo a prendere un taxi ma, quando arriviamo all'Istituto, è ormai notte fonda. Chissà se ci sarà ancora qualcuno sveglio...
"Almeno potremo entrare e dormire nell'atrio.."
propongo a Kris, mentre apro il portone con una spinta e questo scricchiola in maniera abbastanza inquietante mentre si spalanca.
Io e mio fratello quasi saltiamo in aria quando una voce dall'ombra si rivolge direttamente a noi: "Quindi voi siete i fratelli Armstrong? Siete giusto un po' in ritardo"
ci accoglie con queste parole un ragazzo poco più grande di noi, con gli occhi chiari e un ghigno stampato in faccia, che entra poi nel fascio di luce proveniente dal portone. Sono abbastanza certa che sia uno scherzo della luce, i suoi capelli non possono essere azzurri... giusto?
"Ormai i miei zii stanno dormendo" inizia a dire. Quindi lui è il nipote dei capi di quest'Istituto? Proprio la
nostra solita fortuna, incontrare qualcuno di imparentato con la gente importante!
"
Però mi hanno lasciato in carica di portarvi nelle vostre stanze, da questa parte." il ghigno che ci ha rivolto inizialmente, probabilmente come presa in giro, è scomparso quasi subito dalle sue labbra lasciandolo a guardarci con un'espressione neutra. Non appena ha finito di parlare ci volta le spalle, salendo le scale che occupano l'ingresso e imboccando uno dei corridoi, ovviamente aspettandosi che noi lo seguiamo. Io e Kris ci guardiamo soltanto per un secondo, prima di seguirlo su per la scalinata che porta ai piani superiori. Stiamo ufficialmente per ricominciare la nostra vita da zero.



Kristofer

7 anni
Sento il corpo così… pesante.

Non capisco.

Tutto è tranquillo e silenzioso intorno a me.

Fin troppo silenzioso.

Non voglio aprire gli occhi.

Li sento così stanchi.

Mi sento totalmente esausto.

Io… ce la metto tutta ad aprire gli occhi e finalmente ci riesco.

Li devo chiudere subito per colpa della luce intensa ma poi riaprirli è più semplice, come se mi fossi sbloccato.

Mi guardo intorno lentamente e al mio fianco, appoggiata a dormire sul mio letto, c'è Emy.

Ha le guance sporche di lacrime e l'aria stanca.

Mi guardo intorno ancora cercando di capire dove sono.

Questa non è casa mia.

Sono già stato qui.

Sembra… l'infermeria dell'Istituto di Varsavia.

È l'infermeria dell'Istituto!

Mi alzo di scatto a sedere, ignorando la testa che gira, quando mi rendo conto che ho delle bende tutt'intorno alla testa.

Mi sono ferito? Ma quando?

Eravamo in giro con nostro padre… poi… poi non ricordo altro!

Provo a chiamare Emy, a svegliarla, ma dalla mia bocca non esce niente.

Afferro lo specchio sul comodino e i guardo, la mia bocca si apre ma non ne esce niente.

Grido, con quanto fiato ho in gola ma non lo sento uscire.

La mia bocca si apre e non ne esce niente.

Qualcuno mi afferra per le spalle, uno degli shadowhunters dell'istituto, un amico di mamma e papà.

Lo vedo e vedo che anche la sua bocca si muove.

Si muove ma io non sento uscire niente.

Non sento più niente.

15 anni
“Volevi parlarci, madre? La signorina Kowalski ha detto che le hai chiesto di farci finire prima del tempo la lezione odierna.” chiede la mia gemella a nostra madre, appena tornata dalla visita agli amici per cui era uscita stamane. Nostra madre si toglie guanti e cappotto senza rispondere per poi sedersi tranquillamente sull'unica poltrona del salotto, facendoci segno di sederci sul divano di fronte a lei.

Sì. Fra poco compirete sedici anni e già da tempo ho deciso che al compimento di quell'età vi avrei mandato all'estero.” le risponde lei, ma non riesco subito ad accettare le sue parole… ho letto male io le sue labbra, vero? Perché dovrebbe mandarci via? La guardo e, nonostante sia leggermente nel panico, mi sento molto sollevato. È una sensazione strana perché sento come se mi stessero tirando via il mondo da sotto i piedi ma allo stesso tempo sento scivolare via la cappa di tensione che mi ha accompagnato per tutta la vita.

Ho parlato con il Console e ha detto che c'è posto per voi a Londra. L'Istituto è il più grande in Europa ma in seguito alla guerra di cinque anni fa si è praticamente svuotato ed è rimasta solo la famiglia che lo gestisce. Stanno cercando di ripopolarlo un po', perciò hanno messo in atto varie iniziative e voi siete stati inseriti fra coloro che andranno lì per uno scambio culturale e quindi per imparare la lingua e la loro cultura.” parla per un bel po' e, quando ha concluso il suo monologo incrocia le braccia al petto e ci guarda, probabilmente aspettando che diciamo qualcosa.

Per quanto tempo sarà?” vedo domandare mia sorella che mi stringe la mano con forza. So che il sentimento misto non l'ho provato solo io e che anche lei ha paura del trasloco. Qui sono a malapena accettato da parenti e amici ma in un luogo sconosciuto sarà ancora così.

“…un anno.” faccio giusto in tempo a veder formare queste parole sulla bocca di mia madre perché i pensieri cupi mi avevano distratto. Devo pensare positivo, sarà un nuovo inizio.


16 anni
Giro per l'Istituto senza sosta per cercare di ritrovare mia sorella: siamo arrivati ieri a notte fonda e, questa mattina, la figlia della coppia a capo di questo posto ci ha fatto fare un giro completo ma nonostante tutto credo di essermi perso. Non credo, ne sono sicuro. Mia sorella dopo cena ha detto che sarebbe andata a leggere in camera sua e anch'io stavo tornando in camera quando mi sono reso conto che avevo scordato il quadernino dove prendo appunti e scrivo per chi non capisce il linguaggio dei segni. Sono tornato indietro e ho ritrovato il mio quaderno in biblioteca, dove lo avevo lasciato, ma questo posto è enorme e ora non so più neanche dire dove sono finito o come tornare nella mia stanza! Seguo il corridoio che sto percorrendo fino alla stanza posta in fondo e la apro, sperando di trovare qualcuno che mi indichi almeno le scale, ma l'unica cosa che trovo è un grande tavolo di legno contornato da sedie con due persone sedute dalla parte opposta rispetto alla porta. Appena entro entrambi gli uomini alzano lo sguardo da ciò che stavano facendo, uno leggeva un libro mentre l'altro smanettava con un cellulare, per puntare due paia di occhi su di me. Due sono azzurro ghiaccio mentre gli altri sono neri come il carbone e amplificano la differenza cromatica fra i due data dai capelli biondo platino del primo rispetto a quelli castano scuro del secondo.

Guarda guarda… dev'essere uno dei nuovi piccoli shadowhunters.” esclama il ragazzo con i capelli chiari, rigirandosi il telefono fra le mani e squadrandomi dalla testa ai piedi con sguardo… predatorio, oserei dire.

Liam, non essere scortese. Ricordati che siamo ospiti.” lo redarguisce quello con i capelli scuri e le bretelle, ma in che epoca crede di vivere? Aspetta. Vestiti di un'epoca diversa, l'essere ospiti e l'aria così attraente da sembrare inquietante mi fa solo pensare ad un tipo di nascosti: vampiri!

Io sono Cecil Galecki, capo del Clan di vampiri di Londra, e lui è Liam Murphy, il mio Secondo.” si presenta Cecil, avvicinandosi a me e facendomi indietreggiare in automatico: odio i vampiri.

Cos'hai, ragazzino? Un demone ti ha mangiato la lingua per caso? O sei solo maleducato?” il biondo si avvicina e io indietreggio ancora di più fino a toccare il muro con la schiena. Tengo d'occhio i vampiri, che ora si stanno avvicinando entrambi, mentre cerco freneticamente una pagina vuota nel mio quadernino quando sento alla mia destra la porta che si spalanca. Fanno il loro ingresso i capi dell'Istituto e i due ragazzi, Matthew e Lizbeth, tutti vestiti in modo molto… formale. Appena mi vedono gli adulti si mostrano a dir poco sorpresi mentre i ragazzi non sembrano neanche accorgersi di me: la ragazza ha lo sguardo concentrato sul vampiro che sembra più grande mentre il ragazzo sembra guardare solo per terra.

Ragazzi, a questo punto direi che è il caso che qualcuno accompagni...” il signor Nightrose non fa neanche in tempo a finire la frase che Matt interviene: “Lo accompagno io, non preoccuparti zio. Per non disturbare l'incontro a metà a questo punto vado in camera mia.” conclude afferrandomi per un braccio. Forse dovrei scusarmi ma non mi sembra poi così dispiaciuto perciò anche quando siamo soli decido di rinunciare. Non mi sembra abbia voglia di comunicare con qualcuno, in qualsiasi modo.



Lilly

Ciao! Eccoci, siamo tornate!

Ci dispiace molto che la storia non stia ottenendo molto seguito perché noi ci stiamo impegnando molto ma non importa, vediamo come andrà…

Coooomunque, le iscrizioni si chiuderanno alla mezzanotte di sabato perciò se volete partecipare ma non avete tempo per scrivere la scheda entro quella data mandatemi un messaggio! (schede dopo non le accetteremo se non da ao3 dove apriremo le iscrizioni a breve)

Ho scritto un os rossa con come protagonista assoluta la coppia Mecil (Matt+Cecil) perciò se siete maggiorenni, non voglio andare in galera, andate a leggerla! (è nella serie a cui appartiene anche questa storia) Se piace potrei scriverne anche altre con le altre coppie che formeremo! (non tutte rosse, ovviamente)

Poooooi… ho inserito lo schemino con i personaggi fin'ora arrivati con alcune informazioni base e “cosa cercano in amore” perciò controllateli per vedere se ci sono eventuali possibili partner!

Finito, a presto :*

Macchan

Siamo di nuovo qui! Mi era mancato scrivere per questa storia.
No, ok, non dovrebbe essere possibile, visto che non ho fatto altro per tutta la settimana ma mi è mancato comunque. Non ci sono abbastanza cose da fare!
Sono rimasti pochissimi giorni alla chiusura delle iscrizioni e purtroppo non abbiamo tutti i personaggi che speravamo.. Vi offrirei dei biscotti per convincervi a partecipare, ma non so cucinare e vi avvelenerei, quindi evitoXD
Grazie a tutti quelli che hanno letto, leggeranno e a chiunque lascerà una recensione e/o inserirà la nostra storia tra le ricordate/preferite/seguite! Love ya~

Regole di base:

  1. Verrà accettato due personaggi per autore fino al raggiungimento di un massimo di 20 personaggi (siamo a 4), è possibile accordarsi tra autori per rendere i propri personaggi fratelli/cugini/parabatai o qualunque altro tipo di rapporto.

  2. Le iscrizioni resteranno aperte per un massimo di due settimane dalla data di pubblicazione di questo capitolo, allo scadere di questo tempo non ne verranno accettate altre. Vanno inviate tramite messggio privato all'account di lilly0806 ma prima è meglio se avvertite qui con una recensione. 

  3. Le schede incomplete e/o con carenza di dettagli non verranno considerate perciò siate creativi ed esaustivi. L'unica sezione che si può evitare di compilare è quella dell'animale e quella dei segni particolari.

  4. Inoltre, sono vietate parentele con personaggi già esistenti nella saga in quanto questi non compariranno nella nostra storia se non menzionati qui e là.

  5. Nella sezione “Perchè è arrivato all'istituto/a di Londra:” bisogna indicare una delle seguenti scelte e ci saranno un massimo di 5 personaggi per categoria:

    • Scambio culturale: il personaggio si trasferisce per studiare la cultura e la lingua dell'Inghilterra. Non può essere inglese ma deve essere almeno di un altro paese europeo ma il meglio è di un altro continente. Solo per i nati Shadowhunter. (es. Cristina Mendoza Rosales) [Ne abbiamo già 3]

    • Apprendistato in seguito al diploma all'Accademia per Shadowhunters: lo Shadowhunter viene mandato nell'istituto più grande d'Europa, quello di Londra, per studiare la cultura e le usanze degli shadowhunters più da vicino rispetto all'Accademia. Deve essere europeo. Solo per gli ascesi. (es. Marisol Rojas Garza)

    • Trasferimento per la perdita della propria famiglia durante la guerra: Lo shadowhunter è rimasto orfano ed è quindi stato trasferito prima in Accademia e poi all'istituto o direttamente all'istituto a cui è stato assegnato. Di qualunque nazionalità. Solo per i nati Shadowhunters. (es. Emma Cordelia Carstairs)

    • La famiglia di origine non fa più parte degli Shadowhunters: Lo shadowhunter proviene da una famiglia che non fa più parte dell'ordine ma ha accettato la proposta dell'emissario del conclave di entrarne a far parte abbandonando per sempre la sua famiglia. Solo inglesi. Possono essere nati Shadowhunter o Ascesi adottati da Shadowhunter spogliati dei marchi. (es. William Owen Herondale)


Scheda personaggio

Nome:

Cognome:

Soprannome:

Sesso:

Età:

Data di nascita:

Origine: (nato Shadowhunters o Asceso)

Armi utilizzate: (anche descrizione di un'eventuale arma di famiglia con il nome)

Ambito/i in cui eccelle: (disegno rune, ricerca, combattimento…)

Prestavolto:

Segni particolari: (piercing, tatuaggi, cicatrici che non derivano dalle rune...)

Descrizione del fisico:

Descrizione del carattere:

Cosa preferisce: (colore, cibo, vestiti…)

Cosa non sopporta: (colore, cibo, vestiti…)

Hobby:

Descrizione dei membri della famiglia: (nome, età, rapporti interpersonali con i vari membri…)

Perchè è arrivato all'istituto/a di Londra:

Storia personale:

Animale domestico e sua descrizione: (se presente)

Rapporti con gli altri in generale: (chi non potrebbe sopportare e con chi andrebbe d'accordo)

Rapporti con i nascosti:

Rapporti con i mondani:

Rapporti con i membri del popolo fatato:

Rapporti già concordati con altri autori: (d'amore, d'amicizia, di parentela, parabatai…)

Orientamento sessuale:

Cosa cerca in amore:

Nati Shadowhunters:

Armstrong (__Dreamer97):

  • Emily Armstrong (16 anni, scambio culturale, etero, single: cerca qualcuno che la faccia sentire a posto e a proprio agio. Ama i ragazzi spiritosi ma allo stesso tempo intelligenti e fedeli)

  • Kristofer Armstrong (16 anni, scambio culturale, gay, impegnato)


Kishimoto (Regina di cuori15):

  • Virginia Kishimoto (17 anni, scambio culturale, etero, single: sarebbe carino se ci fosse qualcuno a tenerle testa. Forse un ragazzo cattivo che la stuzzica, facendola spesso arrabbiare e finendo in lunghi bisticci come i bambini)


Nightrose:

  • Lizbeth Aileen Nightrose (18 anni, etero, single)

  • Matthew Raphael Nightrose (19 anni, bisex, in una relazione complicata)


Nascosti:

Vampiri:

  • Cecil Galecki (19 anni apparentemente, Capo del Clan di Londra, bisex, in una relazione complicata)

  • Liam Murphy (17 anni apparentemente, Secondo in comando del Clan di Londra, gay, impegnato)

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Capitolo 3
*** Eccoci di nuovo con... la principessa e la povera ;) ***


Lacey
7 anni
“Mamma, mamma, guarda! Trilli!” indico la fatina che volteggia intorno alla mia testa e la mamma mi guarda un po' confusa per poi prendermi per mano e ricominciare a camminare verso il supermercato, passando per un vicoletto secondario e deserto. La fatina continua a volteggiare fra i miei capelli, ridacchiando e sfiorandomi il viso di tanto in tanto così inizio a ridacchiare con lei. La mamma nel frattempo continua a dirigersi verso il grande magazzino ignorando la fatina di Peter Pan.
Un signore le tira una spallata, facendoci cadere entrambe insieme alla sua borsa. Mi volto a guardarlo male per quanto è stato rude ma, appena poso gli occhi sulla sua faccia devo trattenere il respiro da quanto è spaventosa. I tratti sono deformati e la bocca è larghissima e i denti sono aguzzi e… grido più forte che posso allontanandomi da lui.
Lacey! Tesoro, che ti prende?” mi si avvicina e inizia a controllarmi da capo a piedi, chinandosi su di me, dando le spalle al mostro. La fata che prima ci accompagnava è sparita ma me ne rendo conto appena.
Andiamo adesso, dobbia…” si interrompe a metà della frase con un gorgoglio e incredibilmente vedo comparire dal suo petto un artiglio. Del sangue inizia a sgorgare quando si ritira, zampillandomi addosso copiosamente mentre la mamma si accascia contro i me. Cado nuovamente a terra, sotto shock, fra le sue braccia immobili e a malapena riesco a distinguere la figura del mostro che si staglia su di noi, leccando l'artiglio sporco di sangue che prima usciva dalla mamma.
Non avresti dovuto guardare, umana. Non posso permettermi di lasciare testimoni.” è l'ultima cosa che sento, prima che la vista mi si oscuri improvvisamente. L'ultima sensazione è invece quella del sangue che scorre su di me.


10 anni
“Lacey, vieni entra. Questa sarà casa tua d'ora in poi.” Maya, l'assistente sociale che si è occupata di me da quando mio padre è stato arrestato la settimana scorsa, mi guida verso la casa famiglia dove vivrò da oggi. Ho fatto i bagagli ieri, potendo portare con me solo poche cose, e ho deciso di conservare anche alcune cose che mi ricordano tanto la mia mamma. La casa è grande e ha un bel giardino perciò non sembra tanto male ma comunque ho un po' paura di questa novità: Maya ha detto che ci sono già alcuni bambini e questo mi preoccupa leggermente. La porta si apre subito dopo che abbiamo suonato il campanello e compare sulla soglia una signora con gli occhi castani e i capelli biondi dal sorriso molto dolce. Ci fa sedere in salotto, dove è già stato preparato un vassoio con il tè e dei biscottini dalle forme tutte diverse, potrebbe averli fatti in casa e sembrano molto buoni.
Entrate! Non vedevo l'ora che arrivaste! Ross è a lavoro ma ha detto che arriverà a casa molto presto mentre Jill, Tommy e Adam sono a scuola perciò non ci saranno fino al primo pomeriggio, così avremo il tempo di conoscerci un po' prima che tu venga catapultata nella famiglia. Sai, non vorremmo spaventarti, i due maschi sono un po' esuberanti a volte.” ridacchia e parla un po' troppo velocemente ma mi ricorda la mamma quando era nervosa perciò non mi dispiace più di tanto.
Sono felice che abbiate accettato anche lei, Jill sta bene qui perciò ho pensato che anche Lacey sarebbe riuscita ad ambientarsi bene fra i vostri figli, Alice.” afferma Maya, prendendo la tazza che le è stata offerta. La donna, Alice, mi guarda sorridendo e porgendomi il piattino con i biscotti ricoperti di cioccolato. Ne prendo uno, guardando prima Maya per avere il permesso, e inizio a mordicchiarlo e rimango sconcertata da quanto sono buoni, non sono più abituata ai biscotti fatti in casa. Sono pronta a cercare di dire qualcosa ma vengo interrotta dalla porta d'ingresso che si apre e da delle risate allegre. Due ragazzini, uno biondo e l'altro moro, corrono verso Alice e la abbracciano, seguiti da una ragazzina bionda che però rimane leggermente in disparte, aspettando che i due maschi lascino la donna, prima di abbracciarla.
Ma… cosa? Bambini, dovreste essere a scuola!” Alice sembra più confusa di noi mentre cerca di capire cosa sta succedendo. A questo punto entra un uomo con i capelli neri e gli occhi azzurri che si poggia una mano sulla testa e sorride con uno sguardo a dir poco luminoso.
Scusa, tesoro, ho pensato che anche i ragazzi volessero conoscere la nuova bambina al più presto così li sono andato a prendere in anticipo a scuola...” il suo sorriso si allarga ancora di più quando mi vede ma, contrariamente alle mie aspettative, si avvicina lentamente e si ferma giusto un momento a guardarmi prima di sedersi di fianco alla moglie sul divano. Sembrano molto… la tipica famiglia felice, credo che potrei stare bene qui.

18 anni
L'Istituto è un edificio imponente, tutto in pietra e dall'aspetto di un'antica cattedrale. Il cortile anteriore è separato dalla strada con un muretto in pietra che si apre sul cimitero medievale da un lato. In Accademia, quando mi è stato detto che avrei dovuto scegliere un Istituto ho letto che questo posto è il più grande d'Europa e che ha una biblioteca enorme. Ho anche sentito che dopo la guerra si è svuotato per via dei morti e di coloro che hanno scelto di rimanere ad Idris nonostante sia uno dei più antichi.
Ha senza dubbio un fascino un po' sinistro ma non sono una persona che si lascia spaventare facilmente perciò avanzo fino al portone tenendo in spalla il borsone e tirando il trolley lungo il vialetto con passo sicuro. Mi basta sfiorare il portone con una mano e, proprio come mi era stato detto, questo si apre sull'androne più grande e bello che abbia mai visto. Entro di qualche passo, alzando la testa al soffitto e rimango incantata tanto da farmi scappare un sospiro: “Sembra un castello…”
Beh, non posso darti torto. Comunque a tutti fa quel'effetto la prima volta che lo vedono.” la voce di una ragazza mi fa riprendere la concentrazione e sposto lo sguardo verso le scale dove due ragazze sono sedute. Una di loro è mora con gli occhi chiarissimi ed un gatto tartarugato in braccio mentre l'altra ha i capelli castani ed un occhio verde ed uno marrone. Entrambe mi fissano sorridendo e la mora è la prima ad alzarsi per presentari lasciando il gatto che si allontana verso i piani superiori.
Sono Lizbeth Nightrose ma, ti prego, chiamami Liza. Nella mia famiglia amano i nomi vecchi.” scoppia a ridere e nel frattempo ci raggiunge l'altra ragazzina, leggermente più giovane: “Sono Emily Armstrong, vengo dalla Polonia e non ho avuto una reazione simile!” esclama ridacchiando senza cattiveria e tirando una gomitata a Liza.
Certo, perché tu e tuo fratello siete arrivati a notte fonda. Vieni, ti accompagno in camera tua così lasci le valigie e poi andiamo a fare il giro dei luoghi più importanti mentre ci parli di te e noi ti raccontiamo di come sono arrivati i gemelli.” afferma la moretta indicandomi la scalinata e facendomi l'occhiolino. Sembrano brave ragazze… ma non potranno sostituire Jill.


Virginia
10 anni
"Lola, più veloce! Non finirai mai quel percorso in meno di due minuti di questo passo!" mio padre mi istruisce, dalla sua posizione alla fine del percorso, dove mi aspetta per il combattimento con i pugnali. Mi sottopongo ogni giorno a questo allenamento e divento sempre più agile e più veloce del precedente. La mia parte preferita è dove ci sono i bersagli che devo colpire con le mie stelle ninja: non ho mai mancato un colpo, non importa la distanza, fin da quando avevo 7 anni. Anche oggi non sono da meno, ho persino migliorato il mio record personale! Ma non riesco comunque a raggiungere l'obiettivo di questa routine, poco dopo lo scadere dei due minuti raggiungo mio padre nel punto che consideriamo come il termine del percorso, dove lui mi aspetta sempre.
"Presto riuscirò a farcela!" esclamo sicura, prima di preparare i miei pugnali per sfidare papà. Combattiamo per un po' ed io sono costretta quasi subito sulla difensiva. Mio padre è molto più esperto di me in combattimento ed è anche molto agile e allenato, ma io sono piccola e riesco a sfruttare questo a mio vantaggio evitando quasi tutti i suoi colpi… contrattaccarlo, però, è tutta un'altra storia! I diversi anni di allenamento che ha alle spalle lo hanno reso molto forte e riesce a parare tutti i miei colpi.
Come sempre dopo mezz'ora smettiamo, entrambi stanchi anche se mio padre non lo dà molto a vedere, e andiamo a meditare nel giardino della nostra casa giapponese, sotto i ciliegi: secondo papà anche la meditazione è una parte importante dell'addestramento ninja, serve a mantenere il corpo e la mente sotto controllo.

14 anni
Sto frugando tra le cose della mamma nella soffitta di casa, quando trovo un quaderno con uno strano simbolo a rilievo sulla copertina: uno che non ho mai visto in vita mia. Appena lo apro riconosco subito la scrittura della mamma, dalle didascalie negli album di fotografie che mio padre custodisce gelosamente e mi mostra soltanto il giorno del mio compleanno. Non comprendo però ciò di cui parla: "Shadowhunters... rune... l'Accademia..." borbotto tra me, leggendo qualcuna delle parole che mi è meno chiara ma che mi salta subito agli occhi. Nonostante non sabbia cosa queste parole vogliano dire, ho come la sensazione che non dovrebbero risultarmi così estranee, in qualche modo.
Rimango in soffitta per molto tempo leggendo pagina dopo pagina quello che ormai ho capito essere un diario, scendendo soltanto all'ora di cena. Papà sembra preoccupato e apre bocca, probabilmente per chiedermi dove sono rimasta per tutto il giorno, ma la richiude immediatamente, lo sguardo puntato sulle mie mani. O meglio, sul quaderno tra le mie mani. Sembra che lo riconosca...
"Sai di cosa si tratta, papà? Questa è la scrittura della mamma, ma... parla di cose strane..." mentre parlo sfoglio qualche pagina, fermandomi su una piena di simboli per mostrandogliela. Rimane a lungo perso a fissare quelle linee, come se nascondessero un segreto e inizio a pensare che sia davvero così.
"Si, Lola, so che cos'è. È arrivato il momento che io ti racconti di tua madre" mi risponde dopo un tempo che mi pare infinito.
"Mi hai sempre raccontato di lei, ogni anno al mio compleanno" obbietto stringendo leggermente il quaderno ma lui subito mi interrompe: "Non ti ho raccontato di lei com'era nel suo passato. Tua madre era una cacciatrice di demoni, una 'shadowhunter'… e lo sei anche tu"
Almeno una di quelle parole incomprensibili ora ha un significato, ma: "Demoni? I demoni non esistono" obbietto nuovamente, pensando che sia definitivamente impazzito.
"Esistono, Virginia, ed è solo questione di tempo prima che tu li incontri. È il momento che tu sappia tutto del Mondo Invisibile" detto questo si lancia in una lunga spiegazione, la cena completamente dimenticata, su questo 'Mondo Invisibile'.

17 anni
Dopo numerose promesse ho convinto mio padre a lasciarmi partire ed oggi è il giorno. Ricontrollo un'ultima volta di avere inscatolato le mie armi e gli altri oggetti essenziali prima che papà mi accompagni all'aereoporto, dove mi aspetta il nostro aereo privato per portarmi a Londra.
"Ti chiamerò spesso, papà, lo prometto!" gli dico, poco prima di salire e mettermi comoda per affrontare il viaggio. Dopotutto, questa è un'ora indecente per prendere un volo, sono soltanto le sei del mattino ma è anche l'unico modo per non raggiungere Londra a tarda sera, non sarebbe rispettoso nei confronti delle persone a capo dell'Istituto in cui verrò ospitata. Provo quindi a dormire durante il volo, so che altrimenti potrei addormentarmi durante le presentazioni, ma non è un orario a cui sono solita riposare, questo, perciò non mi riesce.
Al momento dell'atterraggio è più o meno l'ora di pranzo, almeno secondo l'orario londinese mentre in Giappone sarebbe più l'ora di cena. Devo smetterla di confrontare questo posto con casa, in fondo Londra sta per diventare la mia nuova casa, almeno per un anno. Riesco a noleggiare un taxi, che mi lascia proprio di fronte all'Istituto... o almeno, quello che presumo lo sia: vedo soltanto una cattedrale mezza diroccata e, di fronte ad essa, un uomo e una donna che presumo mi stavano aspettando dato che ora mi stanno venendo incontro.
L'uomo aiuta subito il tassista a scaricare le mie valigie e, non appena questo se ne va, la donna mi prende una mano e traccia una Runa sul dorso della mia mano. Assomiglia ad un occhio e brucia sulla mia pelle. Pochi istanti dopo la mia vista cambia e la cattedrale diroccata sembra tornare al suo antico splendore.
"Io sono Stephen Nightrose e lei è mia moglie Alice. Benvenuta" mi si presenta dunque l'uomo.
"Virginia Kishimoto" mi inchino leggermente, in segno di rispetto.
"Non c'è bisogno di essere così formale!" la donna, Alice, commenta aprendo il portone. All'interno mi guidano verso una stanza che presumo sia il loro studio dove ci aspettano un ragazzo e una ragazza, molto simili tra loro, che mi vengono presentati come la figlia e il nipote della coppia.
"Liza, accompagna Virginia a fare un giro dell'Istituto" ordina il Signor Nightrose e con un cenno la ragazza, Liza, mi invita a seguirla. Io le sono subito dietro, lasciando le mie valigie dove sono vicino al nipote dei capi dell'Istituto. Lui mi guarda come se volesse costringermi a portarle col pensiero e, solo dopo un colpo di tosse di suo zio, si decide a trasportarle per me ma non senza uno sbuffo scocciato. Non ci segue durante il giro, preferendo evidentemente portare subito le mie cose nelle mie stanze, e anche Liza è di poche parole, escludendo le spiegazioni su come raggiungere i diversi luoghi in questo labirinto di corridoi.


Lilly

Hi! We're here!
Ok, mi sto esercitando per gli angolini in inglese u.u
Sì perché dovete sapere che, la storia, oltre ad approdare su ao3 sarà anche in inglese, solo grazie alla traduzione di Macchan! (Ti voglio tanto bene cara :3)
Va bene, mi scuso per l'attesa, visto che è colpa mia perché ho iniziato a scrivere altre due interattive perciò ho rallentato con la scrittura…
Ok, io vado, grazie per i fantastici personaggi e mi raccomando a chi non li ha ancora inviati di farlo al più presto!
Ciao :*
Ps. nessuno si offenda per il titolo, è una battuta e non mi veniva in mente altro per descriverle entrambe!

Macchan

Siamo tornate, con due ragazze questa volta!
Tutto il lavoro da fare su questa fiction inizia a farsi sentire, specialmente quello che serve per Ao3 (finalmente abbiamo un account, sono entusiasta della cosa!), ma sto iniziando a vedere la luce alla fine del tunnel.
FORSE...
molto lontano ancora, se non ci calmiamo con l'aggiunta di idee...
Se ci mettiamo più tempo a scrivere il capitolo successivo di ciò che vorreste (o vi piacerebbe, o vi aspettereste, mettetela come voleteXD), mi spiace molto ma abbiamo un mucchio di cose da far funzionare, capiteciXD
Non abbiamo intenzione di abbandonare la storia, just give us some time.
Ad ogni modo, spero che anche questo capitolo vi piaccia!

Nati Shadowhunters:

Armstrong (__Dreamer97):

  • Emily Armstrong (16 anni, scambio culturale, etero, single: qualcuno che la faccia sentire a posto e a proprio agio. Ama i ragazzi spiritosi ma allo stesso tempo intelligenti e fedeli)
  • Kristofer Armstrong (16 anni, scambio culturale, gay, impegnato)


Barlow (Sabaku No Konan Inuzuka):

  • Derek Barlow (18 anni, trasferimento per la perdita della propria famiglia durante la guerra, bisex, single: mi piacerebbe che lui fosse una sorta di ancora, ciò che manterrà con i piedi per terra e con le mente lucida il futuro partner o meno. Chiunque sia la/il fortunato, deve sapere che lui non si sbilancerà mai.)


Bellin (Lydia Blackwell):

  • Federico Bellin (19 anni, scambio culturale, etero, single: una ragazza sicura di sé, che abbia carattere e non sia solo una bella bambolina. Deve essere una ragazza che gli dia filo da torcere, che gli risponda per le rime e lo rimetta al suo posto quando esagera.)


Khan (Sabaku No Konan Inuzuka):

  • Gabriel Khan (16 anni, la famiglia di origine non fa più parte degli Shadowhunters, bisex, single: deve essere una sorta di gioco, stimolante magari anche a livello intellettuale. Una continua presa in giro e magari lui che se la tira e il/la partner che lo sgonfia con ilarità. Qualcosa di fresco, leggero e poco serio, in rinnovamento continuo.)


Kishimoto (Regina di cuori15):

  • Virginia Kishimoto (17 anni, scambio culturale, etero, single: sarebbe carino se ci fosse qualcuno a tenerle testa. Forse un ragazzo cattivo che la stuzzica, facendola spesso arrabbiare e finendo in lunghi bisticci come i bambini)


Kolarov (Lydia Blackwell):

  • Katerina Nieve Kolarov (18 anni, scambio culturale, etero, single: una persona forte, decisa, insomma in grado di tenerle testa. Ha un debole per i “bei tenebrosi”.)


Lawrance (LibertyinDeath):

  • Nathan Hamish Lawrance (19 anni, trasferimento per la perdita della propria famiglia durante la guerra, bisex, in una relazione segreta)


Lockwood (LibertyinDeath):

  • Daniel Ethan Lockwood (19 anni, la famiglia di origine non fa più parte degli Shadowhunters, bisex, in una relazione segreta)

Nightrose:

  • Lizbeth Aileen Nightrose (18 anni, etero, single)
  • Matthew Raphael Nightrose (19 anni, bisex, in una relazione complicata)


Ascesi:

Harris (_purcit_):

  • Lacey Harris (18 anni, apprendistato, etero, single: qualcuno che le sappia tener testa, non un cagnolino, ma che non sia prepotente o possessivo)


Keller-Baylor (vas_happening_girl):

  • Dylan Keller-Baylor (18 anni, apprendistato, etero, single: non cerca niente di particolare in amore, anche perché lo sottovaluta un po’. Ha avuto qualche ragazza, ma niente di serio, anche per perdita di interesse, quindi non ritiene indispensabile avere qualcuno, gli bastano sua sorella e gli amici. Gli servirebbe una ragazza che gli faccia cambiare idea, magari dolce ma decisa quando serve, che riesca a tenerlo a bada. )
  • Muriel Keller-Baylor (18 anni, apprendistato, bisex, single: in amore cerca qualcuno che la sproni in continuamente a dare il meglio di sé, che la accetti sempre e che sopporti le sue piccole stranezze, le paure e le insicurezze. Non cerca il principe azzurro, ma solo qualcuno che ci sia sempre per lei e che la aiuti a mantenere il contatto con la realtà quando serve, ma che la faccia “volare”)


Nascosti:

Vampiri:

  • Cecil Galecki (19 anni apparentemente, Capo del Clan di Londra, bisex, in una relazione complicata)
  • Liam Murphy (17 anni apparentemente, Secondo in comando del Clan di Londra, gay, impegnato)


Licantropi:

  • Josh Harlow (20 anni, etero, single)
  • Vivienne Harlow (28 anni, Capo branco, gay, impegnata)


Streghe e stregoni:

  • Robyn Alyz (26 anni apparentemente, Somma strega di Londra, bisex, impegnata)
  • Keith Tyler (18 anni apparentemente, bisex, single)


Membri del popolo fatato:

  • Raelene (18 anni apparentemente, bisex, single)
  • Sybil (16 anni apparentemente, bisex, single)



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Capitolo 4
*** Oggi tocca a... gli opposti che si attraggono ***


Nathan
10 anni
“Liliana! Sono qui!” grido quando sento la voce di mia sorella nelle vicinanze. Sono scivolato giù da una discesa molto ripida e sono rimasto incastrato con un piede sotto un masso. La mia caviglia fa molto male ma non è la cosa che mi preoccupa di più: la mamma sarà furiosa quando scoprirà cosa mi è successo.
Nath! Stai fermo dove sei! Arrivo subito!” la sento rispondere con la voce che tradisce a malapena la preoccupazione che sicuramente prova. Scende lentamente, con movenze leggiadre e perfette, non come sono caduto io rotolando giù.
Come hai fatto a finire qui? E perché ti sei spinto così lontano nel bosco?” mi prende il viso fra le mani, osservando ogni graffio e livido con un cipiglio sempre più preoccupato. Quando arriva a vedere la caviglia sbianca passandosi una mano fra i lunghi capelli rossi.
Per l'angelo! Devo chiamare papà. Non muoverti, dovrebbe essere qui vicino.” afferma, dopo aver cercato inutilmente di spostare il masso da sola.
Si riarrampica sulla scarpata e io torno sdraiato, iniziando a giocherellare con dei bastoncini e dei fili d'erba nell'attesa… odio così tanto stare fermo che già questa è una punizione sufficiente per essere scappato dalla finestra.
È qui.” Lilia torna con nostro padre al seguito, i suoi movimenti leggermente meno equilibrati e più impacciati di quelli di lei.
Nath! Finalmente ti abbiamo trovato! Eravamo così in pensiero per la tua sparizione…” mi abbraccia facendomi muovere leggermente e strappandomi un grido di dolore. A questo punto si rende conto dello stato della mia gamba e inizia a parlare con mia sorella senza darmi la possibilità di ascoltare. Lei mi prende per mano e inizia a parlarmi. Mi distraggo un secondo, ma poi la mia attenzione torna sulla gamba che viene prima liberata, poi manipolata leggermente e in seguito mi viene applicato un marchio di guarigione. Per tutto il tempo Lilia mi stringe la mano, sussurrandomi parole dolci in un orecchio accarezzandomi la testa. Non so cosa farei senza di lei: è la mia roccia.

13 anni
Devo fermare le fiamme, devo fare qualcosa. Qualunque cosa.
Le grida che sento sono agghiaccianti ma non posso bloccarmi ancora come prima, quando ho visto quell'uomo mentre disegnava la runa. L'ho riconosciuta subito ma non sono riuscito a muovermi.
Salgo i gradini e provo a fiondarmi in casa, a malapena consapevole delle fiamme e del calore infernale, senza molto successo.
Sento altre grida, più vicine… mi guardo intorno ma non vedo nessuno intorno a me. Ci metto qualche secondo a capire la verità: le grida non sono dei miei familiari ma sono solo e soltanto mie.
Il dolore che mi assale alla schiena è terribile, non credo di aver mai provato nulla del genere prima d'ora. Grido ancora e cado a terra, ansimando ma cercando comunque di tornare nuovamente in piedi anche se senza riuscirci.
Chiudo gli occhi tornando in ginocchio e mi esplodono una moltitudine di puntini bianchi dietro le palpebre.
Nathan!” sento il grido di un uomo e, nonostante sia sicuro di conoscerlo, non riesco a collegarlo ad un viso.
Il dolore è quasi totalizzante, non riesco a pensare ad altro che a al pulsare sordo. Sento qualcosa contro la schiena e il dolore si acutizza ancora di più facendomi gridare e contorcere mentre delle mani mi toccano.
Finalmente il buio mi assorbe totalmente e io smetto di soffrire. Forse finalmente sono morto.

19 anni
“Nathan.” la voce incolore e monocorde del mio parabatai mi colpisce appena entro nella stanza in cui vivo da circa 5 anni. Anche Daniel, il ragazzo seduto sul mio letto, una volta viveva qui ma hanno dovuto separarci quando eravamo ancora dei ragazzini perché passavamo il nostro tempo ad accapigliarci. Il mio 'attuale' compagno di stanza è già partito per il suo Istituto, per tornare dai genitori, subito dopo la cerimonia di ascensione avvenuta questa mattina perciò adesso è tutta mia per un paio di giorni fino alla nostra partenza per Londra.
El, cosa ci fai qui?” gli domando, lanciando la giacca al suo fianco ed entrando nel bagno adiacente alla stanza.
Non chiamarmi così. È il peggiore che tu abbia mai inventato come soprannome. Dove sei stato tutta la notte?” mi domanda, dimostrandosi stranamente loquace, seguendomi ed appoggiandosi alla cornice della porta con disinvoltura.
In giro con un amico, voleva dirmi alcune cose...” cerco di rimanere sul vago mentre i lavo il viso con un po' di acqua gelata. Dovermi infilare dentro sena essere beccato da nessuno è stata un'impresa.
Mi basta uno sguardo nello specchio per capire che non si è bevuto una parola ma decide comunque di non commentare la cosa. Non vuole essere messo a conoscenza delle mie uscite con le fate. O con chiunque se sono di questo genere.
Immagino… non hai preparato ancora neanche una valigia.” non me lo chiede neanche, conoscendo già la risposta. Preferisco farle con calma, e allora?
Le farò domani. O magari dopodomani.” rispondo sorridendogli e superandolo con noncuranza per dirigermi verso l'armadio ancora stracolmo, non solo di vestiti. Mi sfilo la maglietta con un movimento fluido, lanciandola fra gli altri panni sporchi, e mi rendo conto che mi sta ancora guardando solo quando mi volto verso di lui.

Daniel
9 anni
Un rumore di vetro contro vetro. "É tutta colpa di quel bambino"
mamma è di nuovo ubriaca, la sua voce è strascicata.
"Jason mi amerebbe ancora se non fosse per lui"
la sento avvicinarsi, il passo incerto…. deve aver già bevuto più del solito.
"É tutta colpa tua se lui è cambiato in questo modo!"
sta di nuovo urlando, ora nella mia stanza, una bottiglia di vodka quasi vuota stretta in mano.
"Prima di te non era così!" dubito
che sia davvero così ma non sentirebbe ragioni nemmeno da sobria e in questo stato non credo si accorgerebbe nemmeno che le sto parlando. Si avvicina ancora, ora posso avvertire nitidamente l'odore di alcool nel suo respiro.
"Tutto è iniziato per colpa tua!”
parlando alza ancora di più la voce ed a quel punto mi allontano, lo sguardo fisso sulla maschera impenetrabile che è il suo viso. Maschera che si incrina, rivelando rabbia, al mio allontanamento.
"Ora mi lasci anche tu? Il mio stesso figlio!"
il suo scoppio d'ira è seguito da rumore di vetri infranti e da un dolore sordo alla spalla sinistra. Abbasso lo sguardo, fino ad allora puntato in quello terrorizzante di mia madre e vedo che la mia maglietta è piena di tagli, diverse schegge di vetro conficcate nella pelle.

11 anni
Sono da solo quando il campanello mi avverte di qualcuno alla porta. Mio padre è di nuovo con qualche ragazza che potrebbe essere sua figlia, non che lo abbia mai detto apertamente ma è piuttosto chiaro che
è così, mentre mia madre è ancora una volta in qualche bar ad ubriacarsi. Aprendo la porta rimango un attimo sconcertato davanti ad un uomo vestito di nero, con occhi così uguali ai miei da sembrare di guardarmi allo specchio. "Ciao, tu sei Daniel?" ad un mio cenno affermativo, e dopo che l'ho fatto entrare un po' diffidente, inizia a raccontarmi di cose che non ho mai sentito neanche nominare. Parla per molto tempo, descrivendomi il suo lavoro di Cacciatore, i demoni, i Nascosti, tutto il suo mondo per quello che posso capire.
Accidenti, è un mondo di cui effettivamente mi piacerebbe far parte! Sembra promettere avventure. Pericolo, anche, ma preferisco concentrarmi sulla parte delle avventure. Soltanto alla fine della sua storia mi rivela il suo nome, Michael, e cosa è venuto a fare a casa mia: "Daniel, in realtà io sono il fratello di tua madre. Non sapevo di te fino a pochi giorni fa, ma volevo conoscerti…". In questo momento decido di potermi fidare di lui, mentre lo vedo lasciare la casa voltandosi per salutarmi prima di sparire in fondo alla strada.

Sono passati giorni quando il campanello suona di nuovo, ma questa volta è mia madre ad aprire. L'immancabile bottiglia di alcool in mano che lascia cadere non appena vede chi si trova dall'altro lato della porta evidentemente ancora abbastanza sobria da riconoscerlo.
"Michael..." la sento dire
e arrivo nell'ingresso in tempo per vedere mio zio spostarla dalla soglia per poter entrare seguito da un altro uomo più tarchiato, che mi si presenta come un emissario del Conclave, stringendomi la mano.
Lo zio mi aveva parlato del Conclave, chissà per quale motivo lo ha portato qui… mia madre si riprende e quasi urla: "Non potete portarmelo via!"
Rivolgo una muta domanda a Michael e lui risponde sia a me che a mia madre con un'unica frase: "Se vuole unirsi agli Shadowhunters, è abbastanza grande per deciderlo da solo, Catherine"
afferma rivolgendo il suo sguardo verso di me, a questo punto.
"Si, diventerò uno Shadowhunter"
non ho neanche bisogno di pensare alla mia risposta.

19 anni
Io e Nathan dobbiamo partire questa mattina per l'Istituto di Londra e lui sta ancora finendo di fare i bagagli. Lo sto aspettando fuori dalla sua stanza, seduto su una delle mie valigie e con una sigaretta spenta tra le labbra, da almeno un'ora. All'interno sembra ci sia un tornado e non un ragazzo che cerca di fare i bagagli. Quando finalmente si decide ad uscire, siamo in ritardo: la preside Penhallow ha già urlato un paio di volte per attirare la nostra attenzione sul fatto che stiamo perdendo tempo. Inutile dire che non le abbia risposto…
Durante il viaggio per la maggior parte cerco di tagliare fuori il chiacchiericcio del ragazzo al mio fianco, fortunatamente il viaggio non è così lungo da costringermi a rispondergli.
Appena superato il portone d'ingresso dell'Istituto troviamo un uomo ad attenderci a metà della scalinata. Ha un aspetto curato, da leader, è sicuramente il capo di questo posto. Un luogo decisamente impressionante se devo essere sincero, un po' spettrale forse, ma perfettamente nel mio stile.
"Ben arrivati, io sono Stephen Nightrose, a capo di quest'Istituto insieme a mia moglie" ci accoglie con voce solenne scendendo gli ultimi gradini.
"Nathan Lawrance!" il mio Parabatai si presenta all'istante, avvicinandosi per stringergli la mano, prima di tirare fuori qualche pezzetto di metallo dalle tasche e mettersi a giocherellarci. L'uomo sposta quindi la sua attenzione su di me.
"Daniel Lockwood, signore" mi presento a mia volta, con voce impassibile ma senza avvicinarmi.
"Dan, non essere asociale!" Nathan alza lo sguardo dai suoi pezzetti di metallo per rimproverarmi, come se non sapesse che questo è il mio comportamento standard con gli sconosciuti.
"Quante volte ti dovrò ripetere di non chiamarmi Dan?" metto più enfasi possibile sulla negazione, fissando in cagnesco il mio Parabatai ma lui mi risponde con una risata e un: "Allora posso chiamarti Danny?"
".....no" la mia mano si muove in automatico verso il pugnale che porto legato alla cintura e
Nathan ride di nuovo… è fortunato ad essere il mio migliore amico. Proprio ora la voce di un ragazzo mi distrae dal mio proposito di incenerire Nath con lo sguardo: "Appena arrivati e già litigate? Mi state simpatici!" e il signor Nightrose sospira, come se questo comportamento non gli risulti nuovo, è evidente che questo ragazzo non sia uno dei nuovi arrivi.
Nel frattempo il moro ha sceso le scale e si è fatto avanti: "Io sono Matt." provocando un altro sbuffo dell'uomo. Il ragazzo, Matt, alza gli occhi al cielo sospirando e correggendosi: "Matthew Raphael Nightrose. Contento, zio? Vi porto a visitare l'Istituto, andiamo." con l'ultima parte si è di nuovo rivolto a noi, prima di risalire le scale. Sembra una persona di cui potrò imparare a fidarmi penso seguendo lui e Nathan, che gli è già alle costole mentre parla a macchinetta, su per le scale.


Lilly
Ciao!
Siamo tornate :)
I due personaggi che vi presentiamo ci hanno fatto ragionare molto perché sono stati complessi da scrivere e poi la storia di uno di loro toccava argomenti molto… delicati.
Io mi auguro che li abbiamo descritti al meglio perché entrambe lo desideriamo (per tutti i personaggi ovviamente) e abbiamo bisogno di sapere che il nostro lavoro vi piace e lo apprezzate.
Ringrazio chi ci ha lasciato una recensione e vi invito a farlo ancora e a condividere le vostre idee ed impressioni sui capitoli/personaggi.
A presto :*

Macchan

Ehi, ciao a tutti! Eccoci tornate!
Stavolta non so cosa dire (non è questa grande novità, ma...)
Scrivere la mia parte del capitolo è risultato un po' più difficile del previsto, soprattutto perchè io e Lilly avevamo visioni differenti sul modo migliore di renderlo.
A parte questo, visto che non ho nient'altro da dire, spero vi sia piaciuto.
a presto~


Nati Shadowhunters:

Armstrong (__Dreamer97):

  • Emily Armstrong (16 anni, scambio culturale, etero, single: qualcuno che la faccia sentire a posto e a proprio agio. Ama i ragazzi spiritosi ma allo stesso tempo intelligenti e fedeli)

  • Kristofer Armstrong (16 anni, scambio culturale, gay, impegnato)


Barlow (Sabaku No Konan Inuzuka):

  • Derek Barlow (18 anni, trasferimento per la perdita della propria famiglia durante la guerra, bisex, single: mi piacerebbe che lui fosse una sorta di ancora, ciò che manterrà con i piedi per terra e con le mente lucida il futuro partner o meno. Chiunque sia la/il fortunato, deve sapere che lui non si sbilancerà mai.)


Bellin (Lydia Blackwell):

  • Federico Bellin (19 anni, scambio culturale, etero, single: una ragazza sicura di sé, che abbia carattere e non sia solo una bella bambolina. Deve essere una ragazza che gli dia filo da torcere, che gli risponda per le rime e lo rimetta al suo posto quando esagera.)


Khan (Sabaku No Konan Inuzuka):

  • Gabriel Khan (16 anni, la famiglia di origine non fa più parte degli Shadowhunters, bisex, single: deve essere una sorta di gioco, stimolante magari anche a livello intellettuale. Una continua presa in giro e magari lui che se la tira e il/la partner che lo sgonfia con ilarità. Qualcosa di fresco, leggero e poco serio, in rinnovamento continuo.)


Kishimoto (Regina di cuori15):

  • Virginia Kishimoto (17 anni, scambio culturale, etero, single: sarebbe carino se ci fosse qualcuno a tenerle testa. Forse un ragazzo cattivo che la stuzzica, facendola spesso arrabbiare e finendo in lunghi bisticci come i bambini)


Kolarov (Lydia Blackwell):

  • Katerina Nieve Kolarov (18 anni, scambio culturale, etero, single: una persona forte, decisa, insomma in grado di tenerle testa. Ha un debole per i “bei tenebrosi”.)


Lawrance (LibertyinDeath):

  • Nathan Hamish Lawrance (19 anni, trasferimento per la perdita della propria famiglia durante la guerra, bisex, in una relazione segreta)


Lockwood (LibertyinDeath):

  • Daniel Ethan Lockwood (19 anni, la famiglia di origine non fa più parte degli Shadowhunters, bisex, in una relazione segreta)

Nightrose:

  • Lizbeth Aileen Nightrose (18 anni, etero, single)

  • Matthew Raphael Nightrose (19 anni, bisex, in una relazione complicata)


Ascesi:

Furia (Ally I Holmes):

  • Gabriele Furia (? anni, apprendistato, etero, single: dev'essere una persona intelligente, che lo tratti alla pari e da trattare alla pari. Non vuole dame da salvare né dive a cui fare da cagnolino nella borsetta.)


Harris (_purcit_):

  • Lacey Harris (18 anni, apprendistato, etero, single: qualcuno che le sappia tener testa, non un cagnolino, ma che non sia prepotente o possessivo)


Keller-Baylor (vas_happening_girl):

  • Dylan Keller-Baylor (18 anni, apprendistato, etero, single: non cerca niente di particolare in amore, anche perché lo sottovaluta un po’. Ha avuto qualche ragazza, ma niente di serio, anche per perdita di interesse, quindi non ritiene indispensabile avere qualcuno, gli bastano sua sorella e gli amici. Gli servirebbe una ragazza che gli faccia cambiare idea, magari dolce ma decisa quando serve, che riesca a tenerlo a bada. )

  • Muriel Keller-Baylor (18 anni, apprendistato, bisex, single: in amore cerca qualcuno che la sproni in continuamente a dare il meglio di sé, che la accetti sempre e che sopporti le sue piccole stranezze, le paure e le insicurezze. Non cerca il principe azzurro, ma solo qualcuno che ci sia sempre per lei e che la aiuti a mantenere il contatto con la realtà quando serve, ma che la faccia “volare”)


Nascosti:

Vampiri:

  • Cecil Galecki (19 anni apparentemente, Capo del Clan di Londra, bisex, in una relazione complicata)

  • Liam Murphy (17 anni apparentemente, Secondo in comando del Clan di Londra, gay, impegnato)


Licantropi:

  • Josh Harlow (20 anni, etero, single)

  • Vivienne Harlow (28 anni, Capo branco, gay, impegnata)


Streghe e stregoni:

  • Robyn Alyz (26 anni apparentemente, Somma strega di Londra, bisex, impegnata)

  • Keith Tyler (18 anni apparentemente, bisex, single)


Membri del popolo fatato:

  • Raelene (18 anni apparentemente, bisex, single)

  • Sybil (16 anni apparentemente, bisex, single)



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Capitolo 5
*** Due ragazzi... dal mondo con furore ***


Federico
13 anni
Stiamo combattendo spada contro spada da diverso tempo, anche se Ceasar si limita per lo più a schivare i miei colpi: non è mai stato un asso nel combattimento ravvicinato ma oggi sembra essere più distratto del solito. All'ennesimo colpo che evita la mia spada colpisce una delle statue del giardino con abbastanza forza da farla finire a terra, dove si rompe in un sacco di piccoli pezzi. Non avevo idea che una statua di pietra potesse rompersi in quel modo. Entrambi abbassiamo le spade, fissando il disastro che abbiamo appena combinato e solo dopo un momento riesco a parlare: "Questo è un bel casino, mio padre potrebbe ucciderci..."
"O potrebbe costringerci a lucidare tutte le armi!" Ceasar finisce la frase per me.
Sentiamo delle voci avvicinarsi, probabilmente attratte dal rumore, e ci riprendiamo abbastanza per filarcela nella direzione opposta ai passi dirigendoci verso la mia stanza, il più velocemente possibile. Ho rischiato di scoppiare a ridere per tutta la nostra fuga ma mi permetto di farlo solo una volta che siamo entrambi all'interno della mia camera, la porta chiusa alle nostre spalle. Rido talmente tanto che crollo sul pavimento, Ceasar nelle mie stesse condizioni di fianco a me, e continuiamo a ridere insieme non so nemmeno per quanto tempo. Quando riesco a smettere e a riprendere abbastanza fiato per riuscire a parlare un'idea mi salta in mente: "Dovremmo diventare Parabatai." dico senza pensarci due volte. È una buona idea, ne sono certo, andiamo troppo d'accordo per non diventarlo.
"Non credo, Rico" risponde lui con un tono strano, indecifrabile. Sentendo questa risposta mi volto verso di lui, trovandolo già in piedi che mi guarda dall'alto con uno sguardo un po'... triste? Non riesco a capire perché le mia richiesta dovrebbe intristirlo ma non faccio in tempo a porgli la domanda che lui ha già lasciato la mia stanza, chiudendo nuovamente la porta dietro di sé.

18 anni
Io e il mio migliore amico ci stiamo allenando come al solito ma Ceasar non sta dimostrando la sua solita bravura con la balestra. Non so cosa gli passi per la testa, in questi ultimi mesi: ho notato che ha smesso di uscire con Shanti e durante gli allenamenti la sua concentrazione è andata calando sempre di più. Interrompo il mio allenamento personale e faccio in modo di deviare uno dei suoi dardi con il filo della mia spada angelica, per attirare la sua attenzione. La strategia funziona: Ceasar abbassa l'arma, guardando verso di me aspettando che sia io a parlare per primo.
"Si può sapere che ti prende? Ultimamente stai facendo pena negli allenamenti." esclamo avvicinandomi a lui con passo deciso.
"È tutto a posto…" cerca di liquidare la questione indietreggiando di un passo ma gli rubo di mano la balestra senza problemi, altro segnale della sua scarsa attenzione.
"Questo non è niente? Fino a pochi mesi fa non mi avresti permesso di disarmarti così. Ora mi spieghi che hai!" se ci avessi provato allora mi sarei ritrovato una freccia in una spalla o peggio. Si volta del tutto a guardarmi e parla velocemente: "Quello che ho è una cotta per te, da anni." dice arrossendo leggermente ma guardandomi dritto negli occhi. Ok, questo non me lo aspettavo proprio. Non riesco a fare altro se non fissarlo, per diverso tempo presumo visto che sbuffa prima di riprendere a parlare: "Si, Rico, sono innamorato di te. Perché pensi che non abbia mai voluto essere il tuo Parabatai, altrimenti?" mi domanda incalzandomi e lasciandomi sempre più confuso.
"Ma... non uscivi con Shanti?" chiedo cercando di schiarirmi le idee. Sentendomi dire questo alza gli occhi al cielo affermando: "Mai sentito parlare di bisessualità?" e ridacchiando leggermente della mia espressione.
"Ceasar, sai che io sono etero, vero?" ribadisco, ancora spaesato, per evitare fraintendimenti di qualunque sorta. Non voglio perderlo ma non ha senso dargli false speranze.
"Si, lo so." dice mentre io abbasso lo sguardo sentendo il suo tono rassegnato. Le mie reazioni sono un po' rallentate dallo shock quindi non lo fermo in tempo e, quando rialzo lo sguardo, è già uscito dalla sala allenamenti.

19 anni
Ceasar è partito una settimana fa per Madrid ed io partirò per Londra tra poco: proprio quando la nostra amicizia iniziava a tornare come prima della sua dichiarazione lui ha deciso di affrontare lo scambio culturale in un Istituto diverso dal mio. So già che mi mancherà ma ora non è il momento di rimuginarci: mio padre mi sta aspettando sulla strada per portarmi in aereoporto, la sua auto già carica con i miei bagagli.
Il volo è molto veloce, quasi non mi accorgo del passare del tempo. Sul marciapiedi di fronte all'ingresso dell'aereoporto si trova una ragazza che sta cercando di fermare un taxi. Sul suo braccio sono evidenti le cicatrici delle rune così provo ad avvicinarmi e a parlarle: “Ehi! Anche tu diretta all'Istituto?" con voce forse leggermente troppo alta. Lei si svolta verso di me, un'espressione a metà tra il sorpreso e l'allarmato, prima di vedere le rune sulle mie braccia: sono abbastanza evidenti ad un occhio allenato anche tra i vari tatuaggi.
"Sì.. o almeno, ci sarei diretta se riuscissi a fermare un taxi."risponde mostrandomi un'espressione scocciata che mi strappa una risata. Mi faccio avanti e fermo un taxi con un gesto semplice e iniziamo subito a caricarci i bagagli. Lei sale per prima, lasciando la portiera aperta per me e invitandomi a sederle accanto con un sorriso.
"Io sono Rico." mi presento ricambiando il sorriso e porgendole la mano come sono abituato a fare in Italia. Lei la guarda qualche momento prima di stringerla in modo esitante presentandosi a sua volta: "Katerine, ma puoi chiamarmi semplicemente Kat."
Dopo questo breve scambio di convenevoli, passiamo il resto del viaggio scherzando tra di noi e raccontandoci alcune cose riguardanti la nostra vita. È facile parlare con lei, non che per me normalmente sia difficile parlare con una ragazza, ma è… diverso. Mi sembra di conoscerla da una vita: andiamo d'accordo come se fossimo fratelli. Il tempo di arrivare a destinazione e già ci conosciamo come se ci fossimo incontrati anni fa invece che da nemmeno un'ora. Spalanchiamo il portone dell'Istituto, mettendo piede all'interno della nostra nuova casa, in cui vivremo almeno per un anno insieme.

Katerina
10 anni
Avete finito di studiare vero? La mamma si arrabbierà con me se non avete concluso lo studio sulle rune che vi aveva assegnato.” mi domanda mia cugina Laris, non appena arrivo correndo davanti a lei. Sta indossando i pattini seduta sulla panca, posizionata al limitare del lago ghiacciato su cui veniamo spesso a pattinare quando gela. Viktor ci raggiunge poco dopo, con un sorriso uguale al mio e i suoi pattini in mano.

Sì! Non preoccuparti!” le rispondo, sedendomi e iniziando a togliermi gli stivali per cambiare calzature, cercando di liberarmi dei capelli che mi ricadono scompigliati davanti agli occhi. Fino a due anni fa mia mamma mi permetteva di tagliarli corti come Vik ma adesso dice che sto diventando una signorina e che fra qualche anno vorrò avere i capelli lunghi e altre cose strane che non penso di aver capito alla perfezione.
Aspetta, ti lego i capelli, ho un elastico in più.” esclama Laris, iniziando a frugare nelle tasche del cappotto chiaro, facendomi risedere nel momento esatto in cui stavo per scattare per raggiungere mio cugino, già in pista. Si posiziona alle mie spalle e mi pettina per qualche secondo i capelli con le dita per poi acconciarli in uno chignon morbido sulla nuca. Più volte l'ho visto fare la stessa cosa con i suoi capelli e le sue dita sono veramente velocissime, anche se non abbastanza per i miei gusti!

16 anni
Sono seduta su una delle poltrone davanti al camino che scoppietta, nell'enorme biblioteca dell'Istituto, a leggere Amleto quando il mio amato 'cuginetto', Viktor, si lancia a sedere scompostamente sulla poltrona di fianco a me. Ci metto un po' a rendermi conto che osserva in cagnesco due giovani shadowhunters: Dimitri e Ivan. Loro sono dall'altro lato della stanza, seduti ad una delle scrivanie che utilizziamo per studiare e scrivere i saggi che a volte ci vengono richiesti, e mi stavano guardando già da un po' ma non ci ho fatto caso più di tanto.

Quegli idioti ti guardano in un modo che non mi piace per niente.”mugugna con lo sguardo sempre più duro mentre io mi fermo a guardarlo un po' stupita: non reagisce mai così quando vado in giro con la sua cricca di amici…
Ma di cosa ti preoccupi? Se hanno qualche problema sono affari loro.” rispondo, senza più degnarli di uno sguardo e iniziando a giocherellare con la mia treccia.
Scherzi? E se uno di loro ti chiedesse di uscire? Cosa gli risponderesti?” mi domanda, guardandomi con gli occhi sgranati. Non capisco proprio quale sia il problema perciò gli domando spiegazioni: “Cosa intendi? E perché dovrebbero chiedermi di uscire?”
Cugina, se impazzita? Perché gli piaci!”afferma, quasi gridando, facendo voltare alcune teste verso di noi. Ma cosa diavolo gli prende?


18 anni
Io e Rico entriamo dentro all'Istituto, poco dopo le due del pomeriggio e ci troviamo in un atrio enorme con una grande scalinata centrale che si divide a metà portando alle due ali del piano superiore. Il rumore del portone che si chiude rimbomba leggermente sopra le nostre teste e io mi perdo a guardare il bellissimo lampadario. Questo luogo è così diverso dal suo corrispettivo moscovita! Mi ci vuole qualche secondo per staccare gli occhi dalla stanza per posarli sulla ragazza castana, con indosso un paio di pantaloni e un top neri, che ha fatto il suo ingresso da una delle porte posizionate sotto le scale e che ci osserva a qualche metro di distanza.
Siete appena arrivati, vero?” ci domanda, con uno strano accento che sporca la pronuncia perfetta. Neanche lei è sicuramente inglese, anche se non potrei proprio dire da dove venga…
Sì, io sono Rico e lei è Kat, piacere.” si presenta subito il ragazzo al mio fianco, avvicinandosi di qualche passo e porgendole la mano con un sorriso un po' malizioso. Lei osserva per qualche secondo la sua mano, leggermente dubbiosa, per poi porgergli la sua un po' riluttante. Lui la stringe e la scuote leggermente e anch'io rimango un po' perplessa dal gesto: non mi è ancora molto familiare ma deve essere una cosa normale in Italia.
Io… il mio nome è Virginia Kishimoto.” risponde la ragazza, arrossendo leggermente e continuando a guardare le loro mani giunte. Il soggiorno qui sarà sicuramente interessante, anche senza i miei cugini al mio fianco o Ivan come fidanzato.

Lilly
Here we are…
Ce l'abbiamo fatta, siamo in ritardo? Forse sì, forse no, non abbiamo mai promesso di pubblicare entro una settimana: lo facevamo perché c'era molto entusiasmo, questa volta abbiamo tardato perché avevamo altre cose da fare e solo una di voi ci ha lasciato una recensione.
Ammetto che un po' sono offesa. Comunque non importa, finirà che la gente sparirà come al solito.
Questo caitolo mi è piaciuto da scrivere e l'ho fatto di volata, anche se non avevo idea di cosa facessero i ragazzini russi per divertirsi perciò ho un po' improvvisato -_-''
Al prossimo capitolo, che non so quando sarà perché prima di questa io sicuramente mi occuperò di quella su pj, :*

Macchan
Ok, dunque. Scusate il ritardo!
Stavolta è stata completamente colpa mia, mi ero fissata di voler finire di vedere Merlin prima di scrivere la mia parte, ma poi Lilly è stata cattiva e mi ha costretta a scriverla. Dopo di che ho sclerato per ore (almeno 4, credo) per mancanza di ispirazione, ma alla fine ce l'ho fatta e spero che il capitolo vi piaccia!!
A parte questo, sono un po' triste per la carenza di recensioni allo scorso capitolo.. *Macchan che disegna cerchietti nell'angolino della stanza*

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Capitolo 6
*** Ora ci sono... due ragazzi particolari? ***



Derek
6 anni
"Derek, tesoro, svegliati" mamma è seduta sul letto vicino a me e mi sta accarezzando i capelli, per convincermi ad alzarmi ma cerco di rifiutare: mi nascondo di più sotto le coperte, finché non ricordo che oggi è il giorno in cui inizio il mio addestramento. Mi siedo di scatto, facendo ridacchiare mia madre ancora seduta vicino a me: "Papà e io ti aspettiamo nel salotto" mi dice, prima di uscire. Pochi minuti dopo entro di corsa nella stanza, fermandomi davanti al divano su cui è seduto mio padre. "Mamma non c'è?" gli chiedo, leggermente deluso: mi avevano promesso che ci sarebbero stati entrambi, oggi.
"L'hanno incastrata per una pattuglia all'ultimo momento, saremo solo noi" mi dice, prendendo il libro Grigio da dove lo teneva nascosto dietro la propria schiena. Appena lo apre gli sono subito seduto di fianco, avvicinandomi il più possibile, mentre inizia a spiegarmi gli effetti dell'Irazte, una delle prime rune che gli Shadowhunters hanno bisogno di conoscere, e cosa può succedere se viene disegnata male. A questo punto gli salgo sulle ginocchia, per poter vedere meglio la pagina del libro su cui è stata impressa la runa e provare a disegnarla a mia volta. "Quando avrò uno stilo tutto mio, papà?" gli chiedo, mentre continuo a provare a disegnare la runa con una normale penna sul mio braccio.
"Tra qualche anno. Continua ad esercitarti, devi riuscire a disegnarla senza pensare a come la mano deve muoversi: in battaglia non avrai il tempo di riflettere su come muovere il tuo stilo" afferma. Ha appoggiato il mento sulla mia testa, per poter vedere i miei progressi, ed io mi concentro ancora di più per riuscire a disegnarla nel modo giusto, non accorgendomi del trascorrere del tempo. Continuiamo fino a che la voce della mamma, divertita, non ci interrompe: "State ancora lavorando da questa mattina?" è sulla porta, ancora nella sua divisa da Cacciatrice, evidentemente appena tornata. "Avete saltato il pranzo..."
Io e papà ci guardiamo e, proprio in questo momento, i nostri stomaci brontolano all'unisono facendoci scoppiare a ridere.
"Andiamo a mangiare qualcosa, piccolo Shadowhunter" mi dice, alzandosi dal divano e avvicinandosi alla mamma che mi scompiglia i capelli mentre le passiamo accanto.

13 anni
Quando il capo dell'Istituto irrompe nella mia stanza mi sto esercitandomi disegnando marchi sulle braccia dei miei genitori con una penna ma mi interrompo: purtroppo un ingresso del genere non porta mai buone notizie: "Come temevamo Sebastian sta per attaccare. Abbiamo già chiamato uno Stregone per preparare il portale ed evacuare l'Istituto." chiaro e conciso come al solito, non attende una risposta, aspettandosi però di essere seguito.
Sono subito in piedi, preparando le cose di cui avrò maggiormente bisogno a Idris il più in fretta possibile, mentre mamma e papà vanno ad aiutare i più piccoli a fare lo stesso. Nonostante abbiamo fatto molto in fretta, le difese stanno già iniziando a cedere. Passando davanti ad una finestra resto bloccato davanti a tutti quegli Ottenebrati: se questa è soltanto una parte del suo esercito… non ho tempo per rimuginarci molto su perchè mia madre appare dietro di me dal nulla, spingendomi verso la stanza in cui sta venendo allestito il portale: "Vai, Derek, ci rivediamo a Idris!" mi dice, dandomi un bacio sulla fronte prima di tornare indietro, probabilmente per guadagnare tempo per la nostra fuga. Proprio quando sto pensando di andare ad aiutarli, fermo nel mezzo della stanza, vengo trascinato verso il portale e costretto ad entrarci da uno dei ragazzi poco più grandi ancora prima di rendermene pienamente conto.
***
Sembrano passati giorni, ma potrebbero benissimo essere soltanto qualche ora, da quando è iniziato l'attacco ed io e gli altri ragazzi più giovani siamo stati chiusi in questa sala, per tenerci lontani dalla battaglia. Non ho notizie dei miei genitori da quando ho lasciato l'Istituto di Seattle ma ora non ho più il tempo di occuparmene: in questo esatto momento, nella stanza, fa irruzione una parte dell'esercito degli Ottenebrati… Nonostante le intenzioni degli adulti, devono essere riusciti a superare le loro difese per raggiungerci! È il nostro momento di combattere per proteggere noi stessi e i più piccoli.
Durante il combattimento qualcuno degli adulti è riuscito a raggiungerci, ma non tutti siamo sopravvissuti comunque. Quando tutto si ferma capisco che abbiamo vinto, ma a quale prezzo?
Tutti iniziano a radunarsi nella sala, cercando le proprie famiglie e i propri amici. Ognuno di loro non ha un bell'aspetto: gli adulti appaiono invecchiati e tutti, adulti e bambini, sembrano distrutti, con le divise strappate e insanguinate, i volti stanchi.
Nessuno di loro è chi sto cercando. Continuo a osservare la folla fino a che non vedo un viso noto, uno dei ragazzi di Seattle, uno di quelli a cui è stato concesso combattere.
Anche lui è ridotto come tutti gli altri adulti, ma non è il suo stato a catturare la mia attenzione. L'espressione che assume, guardandomi, dice più di quanto potrebbero fare mille parole: i miei genitori non torneranno.

18 anni
Pochi giorni fa c'è stata la cerimonia di Ascensione, qui in Accademia, a cui ho dovuto partecipare, come tutti gli altri nati Shadowhunters per assistere… credo di essermi addormentato più o meno a metà cerimonia, visto che non ricordo di aver effettivamente visto nessuno dei Mondani bere dalla Coppa.
Ed ora è arrivato il momento di partire per Londra: ho scelto quell'Istituto… non so nemmeno io perché l'ho scelto, probabilmente è stato il primo che ho notato dalla lista di scelte che mi hanno fornito. Il mio aereo parte tra poco, sono già seduto al mio posto, ed il mio vicino continua a lanciarmi occhiate stranite. È un uomo di mezza età, vestito da pinguino, probabilmente sta scambiando le mie rune per tatuaggi e disapprova. Fino a che mantiene i suoi pensieri per sé non è un mio problema.
Mi addormento quasi subito, più per noia che altro, e vengo svegliato da una delle hostess appena atterrati. Fuori dall'aereoporto non mi è difficile trovare un taxi ed arrivo all'Istituto senza troppi problemi. L'autista fissa stranito quello che ai suoi occhi deve apparire un edificio abbandonato e probabilmente in rovina, ma non fa comunque domande, scaricandomi in mezzo alla strada deserta.
Aspetto che sia sparito dietro l'angolo, prima di avvicinarmi alla chiesa, imponente e perfetta alla mia vista non limitata, per spingere il portone che si apre senza sforzo.
L'interno è ancora più sfarzoso dell'esterno ma non ho molto tempo per ammirarlo, dal momento che una donna appare in cima alle scale: "Ciao, io sono Alice Nightrose. Benvenuto."
"Derek Barlow" mi presento, raggiungendola in cima alle scale e seguendola per uno dei tanti corridoi che sembrano tutti uguali. Raggiungiamo una porta che, una volta aperta, ci conduce in uno studio arredato completamente in legno scuro. Dietro alla scrivania si trova un uomo, che si presenta come Stephen Nightrose, ed un ragazzo in piedi accanto alla libreria, che sembra avere più o meno la mia età. "Io sono Matthew." si presenta, dopo aver notato il mio sguardo. Il signor Nightrose, dopo qualche parola di benvenuto, affida a lui il compito di farmi fare un giro dell'Istituto per farmi ambientare.
Appena usciti inizia subito a darmi delle indicazioni di base per raggiungere le stanze, mentre mi fa strada verso il corridoio in cui si trovano, indicandomi qualche punto particolare che mi possa aiutare ad orientarmi. Passando davanti alle stanze, evidentemente diretti alla mia perché io possa lasciare i bagagli, una ragazza esce da una di quelle che abbiamo appena superato: "Ehi, lui è uno dei nuovi?" domanda, squadrandomi.
"Derek, lei è mia cugina Liza. Avrebbe saputo del tuo arrivo se si fosse trovata nello studio dello zio quando avrebbe dovuto." il ragazzo che mi accompagna, le risponde, ricevendo una linguaccia dalla ragazza. "Cerca solo di non farti beccare dallo zio a non fare nulla" la avvisa prima di ricominciare a camminare, fermandosi davanti ad una delle stanze in cui entro senza preoccuparmi di guardarla troppo. È come ogni altra stanza di ogni altro Istituto penso, prima di lasciare il borsone ai piedi del letto e tornare fuori, dove Matthew mi sta aspettando per continuare il giro. Non sembra essere molto contento della cosa ed è evidente che ha altro per la testa e non è a causa mia e mi sta comunque dando tutte le informazioni che potrebbero servirmi, quindi non posso lamentarmi del suo malumore.
Mi fa visitare tutti i luoghi che potrei voler raggiungere, assicurandomi che il posto sembra un labirinto soltanto per i primi giorni e che tempo un paio di settimane e già lo conoscerò come il palmo della mia mano, prima di riaccompagnarmi davanti alla mia stanza e lasciarmi solo.
Gabriel
7 anni
Il Perù è bellissimo, non c'è dubbio, però dovete prestare attenzione quando partecipate alle escursioni a Machupichu: lì bisogna stare...” mia mamma legge ad alta voce l'articolo che sta per pubblicare sul suo blog mentre mio padre la ascolta, osservando lo schermo del pc da sopra la sua spalla con un sorriso.
A me sembra perfetto, Vanessa. Gabe, hai già scelto le foto?” afferma papà baciando la testa di mamma e avvicinandomi a me per sedersi al mio fianco sul tappeto. Ho sparso intorno a me tutte le foto che abbiamo fatto durante il viaggio e le sto guardando attentamente per scegliere le cinque migliori che verranno pubblicate con l'articolo di mamma.
Questa dovremmo incorniciarla, è quella con te e Gabe a cavallo sul lama!” anche lei si è avvicinata e si è seduta al lato opposto rispetto a papà per prendere in mano la foto in questione ridacchiando. Uno degli abitanti locali ci ha proposto di provare a salire così ho sentito l'ebrezza di cavalcare uno di quei mammiferi così strani.
La mettiamo sicuramente in salotto.” risponde lui dimenticando momentaneamente di finire la scelta per iniziare a scavare in uno dei cassetti dello studio. In questa stanza regna il caos più assoluto perché la usiamo soprattutto per scrivere gli articoli e organizzare i viaggi in cui ci imbarchiamo di continuo da che ho memoria. “Ecco, questa è perfetta!” ridacchia riemergendo da uno degli sportelli con la cornice che io e la mamma abbiamo costruito con le spugne per la festa del papà. Sorride mostrandocela vittorioso e mamma gli si avvicina sorridendo a sua volta e stampandogli un bacio sulla guancia. Siamo una famiglia un po' particolare ma non cambierei niente di tutto questo.

12 anni
Sono a casa.” affermo, entrando in casa e chiudendomi la porta alle spalle. Il silenzio mi accoglie dandomi l'illusione di vivere da solo ma sono certo che mia mamma sia in casa, chiusa nello studio e attaccata al computer sputando fuori il fumo delle sue sigarette. Ormai esce di lì solo per prepararmi la cena e solo perché così può venire a rifornirsi di caffè, non di certo per senso di responsabilità o desiderio di vedermi. Se potesse credo preferirebbe che sparissi e non la costringessi a rivedere il viso di mio padre ogni volta che mi guarda. Appoggio lo zaino sulla mia scrivania, una volta che mi sono chiuso in camera, e inizio a rovistarci dentro in cerca del mio blocco da disegno. Mi butto sul letto senza pensare e inizio a disegnare ciò che ho visto oggi: una sirena alla foce del fiume. Più ripenso a ciò che vedo da un paio di anni a questa parte e più mi convinco che sia qualche forma di shock post traumatico conseguente alla morte di papà per la leucemia fulminante che l'ha colto quasi due anni fa strappandocelo in poco più di un mese. Le mie mani si muovono quasi da sole, mentre i miei pensieri vagano e il disegno della sirena è concluso in un'ora scarsa, lo strappo dal blocco per appenderlo alla bacheca appesa al muro sopra la mia scrivania. Ce ne sono molti altri: ragazzo con denti appuntiti e un'espressione famelica, una ragazza con le ali di una farfalla sulla schiena, un ragazzo con le corna che spuntano dai riccioli… e il meno interessate: l'uomo che ieri mi ha fermato per strada. Mi ha chiamato per cognome, bloccandomi mentre attraversavo il parco per tornare a casa da scuola, e affermando di conoscere i miei genitori. Non gli ho creduto, non subito, ma da due giorni continuo a ripensare alle parole che ha pronunciato, alle storie che mi ha raccontato e a ciò che mi ha mostrato… e se non fossi pazzo quanto credo?

16 anni
Londra è una città molto… pulita, incredibilmente. Sono arrivato da un paio d'ore e, invece di dirigermi immediatamente in Istituto, ho deciso di avventurarmi per le vie di Londra per guardarmi intorno e ambientarmi un minimo. Presumo sia una vecchia abitudine rimasta dopo tutti i viaggi per il mondo che ho fatto con i miei genitori… mamma quando ho finalmente accettato di andarmene di casa per unirmi all'Accademia, ormai sono passati due anni, non ha mostrato alcuna espressione particolare. Mi ha salutato semplicemente, come un ospite che si allontana finalmente da una casa in cui ha imposto la sua presenza per troppo tempo. Cerco di non pensarci spesso ma a volte mi ritorna in mente un ricordo di quando eravamo una famiglia e non solo due estranei che convivono ma ormai non mi portano più la tristezza di una volta, solo un gran senso di malinconia.
Mi avvio con la mia cartina in mano, cercando la strada più breve per arrivare a destinazione: ormai inizio ad essere stanco di camminare e ho raccolto abbastanza materiale per i miei disegni. Sembra quasi che io stia creando un 'bestiario', dal gran numero di disegni di nascosti che ho creato e riposto con cura nel mio album. Londra è piena di persone e, come ci si aspetta da una città così caotica, è molto eterogenea. Si respira un aria diversa a seconda del quartiere in cui si passa e io amo registrare tutte queste sensazioni così tanto che quasi rischio di passare oltre la vecchia cattedrale che ospita gli Shadowhunters di questa città. Penso che mi divertirò molto a scoprire tutte le sfumature di questa metropoli e dei suoi abitanti.
È ormai passata l'ora per cui era previsto il mio arrivo e ormai il sole inizia a tramontare perciò, quando vedo il portone aprirsi davanti ai miei occhi, non mi stupisco più di tanto di vedere uscire quattro ragazzi in tenuta. Loro invece sembrano sorpresi di vedermi e, anzi, mi guardano come se fossi un alieno e non il ragazzo che si stavano apprestando ad andare a cercare in lungo e in largo per la città… adesso sono certo che mi divertirò qui.

Lilly

Ciao!

Ok, I can do it… Purtroppo (o per fortuna dal mio punto di vista) sono in vacanza in Sardegna. Perciò non ho internet ne niente e sto sfruttando al massimo i giga del mio cellulare quindi abbiate pietà della formattazione che avrà sicuramente dei problemi che attualmente non posso risolvere -_-''

Il piccolo Gabe è uno dei personaggi che mi ispirano e per cui mi metto a scrivere tutto d'un colpo ed in effetti l'ho scritto in tre pomeriggi (calcolate che era un ora a pomeriggio fra pranzo e spiaggia) perché ha una storia molto particolare… vabbè, spero vi piaccia e che ci lasciate una recensione, non sono sicura di avere ancora risposto alle vecchie ma vi assicuro che le abbiamo lette e ci hanno fatto moltissimo piacere perciò continuate e non abbandonateci anche se io sono un peso morto che ritarda gli aggiornamenti :/

Forza, mancano pochi capitoli!

Ps. è nata la pagina facebook! Andate e mettete mi piace se volete sapere quando ci saranno gli aggiornamenti, leggere gli spoiler e magari delle info sui Nascosti! https://www.facebook.com/shadowhuntersealtrescocciature/

Macchan

..Non so cosa dire, come sempre. Io e gli angoli autrice non ci stiamo simpatici.

L'unica cosa che devo proprio dire è: scusate per l'attesa!! Ci ho messo una vita a scrivere la mia parte..

Comunque, mancano soltanto poche presentazioni prima dell'inizio ufficiale della nostra storia, ragazzi!! Io non vedo l'ora!!

A presto!! (O almeno si spera..)

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Capitolo 7
*** Ora tocca a... due gemelli molto interessanti :) ***


Dylan
6 anni
La casa nuova è molto grande e luminosa. Mumi ed io condividiamo ancora la camera ma non è un problema perché amiamo essere vicini. Mi è dispiaciuto lasciare l'Inghilterra ma qui siamo più vicini a nostro fratello James e questo è l'importane. Mamma e papà dicono che ci abitueremo in fretta a vivere in Francia, anche la lingua non sarà un problema perché Jamie si è sempre divertito ad insegnarci ad ogni visita le nuove parole che imparava a scuola o con i suoi genitori perciò un po' sappiamo parlare in francese.

Dido, mamma e papà ci stanno cercando! Stiamo andando da Jamie!” dice Mumi entrando nella camera che occupiamo insieme sorridendo felice. Ha già iniziato a parlarmi in francese e io le rispondo nella stessa lingua, anche se ancora non sappiamo parlare bene come in inglese: “Arrivo!” prendendo un dei libri che ci ha regalato mamma per 'renderci più facile il passaggio di lingua' come ha detto la commessa del negozio. Non capisco cosa intendesse, noi non stiamo avendo così tanti problemi a scuola, ma comunque non mi interessa perché mi piace leggere e un libro in più è sempre meglio di niente anche se sembra un po' stupido.
Porti il libro? Vuoi farlo vedere a Jamie?” domanda guardandomi mentre la prendo per mano, come facciamo spesso. Annuisco senza dire altro perché sono sicuro che mi capirà al volo, è sempre stato così tra noi e spero non cambi mai A volte papà scherza dicendo che sembriamo comunicare 'telepaticamente' quando gli ho chiesto cosa volesse dire mi ha spiegato che vuol dire 'parlare senza parlare' o qualcosa di simile. Sul momento non ho capito ma ora, più passa il tempo e più mi convinco che è così fra di noi: noi non abbiamo bisogno di parlare, ci basta una stretta di mano.

13 anni
Abbiamo appena concluso l'ennesimo, ma probabilmente l'ultimo, trasloco. Siamo tornati a Mullingar, nella casa in cui siamo nati e vissuti fino a quando avevamo circa due anni, per vivere nuovamente con James che ha ottenuto il nostro affidamento con il benestare dei nostri rispettivi genitori adottivi. Loro hanno già detto che ci terranno d'occhio anche quando torneranno a Londra, dopo che avremo concluso le pulizie, perché nonostante sanno che Jamie è 'un ragazzo responsabile e intelligente' sono un po' preoccupati per il fatto che ha solo 18 anni.

In realtà non ricordiamo neanche com'era vivere in questa casa prima di questo trasloco, come non ricordiamo i nostri genitori, perciò sarà tutto nuovo per noi mentre James è al settimo cielo: ci ha sempre parlato molto di questa casa, del fatto che ci saremmo tornati e che l'avremmo amata quanto lui ma, ora, guardando il giardino poco curato e i teli pieni di polvere che ricoprono i mobili mi chiedo come possa essere così attaccato a questa casa. Ci ha sempre parlato anche dei nostri genitori biologici ma non riesco a provare la stessa tristezza che annebbia il suo sguardo di tanto in tanto perché non riesco neanche a immaginare il loro aspetto.
Sto guardando anche adesso delle foto dall'album di famiglia: i miei 'genitori' insieme in innumerevoli foto, il loro matrimonio, mamma incinta, James da bambino a varie età, poi iniziano anche le foto di me e Mumi, di tutti e cinque insieme, al mare… l'ultima è una foto del nostro secondo compleanno con due candeline su una torta enorme, i nostri genitori con noi in braccio dietro e Jamie in mezzo che sorride senza un paio di denti.
Cosa stai guardando?” sento improvvisamente una voce alle mie spalle e trasalisco chiudendo il libro di scatto. James sembra sereno, anche quando vede cosa stavo sfogliando e si butta sul divano al mio fianco nel suo modo tipico che sembra dire 'non ho una preoccupazione al mondo' così tipico di lui.
Staremo bene insieme, come saremmo dovuti stare se mamma e papà non fossero morti… torneremo ad essere veri fratelli.” afferma, guardando il soffitto senza dire altro. Non ce né bisogno in realtà, capisco cosa intende: ho sempre saputo che era mio fratello, proprio come Muriel e per questo da bambino non riuscivo a concepire il motivo per cui vivevamo separati e ci vedevamo solo una volta ogni tanto ma finalmente non sarà più così.
Beh, dopotutto tu sei incasinato più di noi perciò staremo sicuramente bene!” scherzo, strappandogli una risata e un: “Festa tutti i giorni!” che viene gridato dalla mia amata gemella mentre mi si butta addosso ridendo.

18 anni
“Sei sicuro sia questo il posto? Certo che gli piace essere teatrali…” afferma la mia gemella, osservando l'enorme cattedrale criticamente. Non siamo più abituati a vivere in grandi città dopo che gli ultimi 5 anni li abbiamo passati prima nel paesino irlandese dove vivevamo con nostro fratello maggiore e poi in accademia perciò abbiamo un po' perso di vista com'è girare per una metropoli come Londra o Parigi quindi è stato complicato per noi capire come muoverci senza destare troppi sospetti all'inizio.

Forza, andiamo. Vedrai che staremo bene.” rispondo, superandola di un passo, avanzando deciso verso il portone di legno scuro. La porta si apre cigolando e veniamo investiti da un profumo di dolci fatti in casa che proviene da una porticina sulla destra, quasi nascosta sotto l'enorme scalinata doppia che domina l'atrio. Punto dritto da quella parte, senza esitazioni e senza aspettare un invito e mi avvio lungo un corridoio pieno di stanze con ancora la valigia in mano e la sacca in spalla e mia sorella alle costole mentre seguo il profumo fino all'ultima porta, l'unica leggermente diversa che ho visto fin'ora. È una porta basculante dello stesso legno di cui sono fatte le altre e decorata in modo molto simile ma, una volta spinta, ci catapulta in una grande cucina che sembra essere arredata in modo antico anche se gli elettrodomestici sono di ultima generazione.
Una ragazza dai capelli scuri è intenta a mescolare energeticamente un composto, che potrebbe essere panna, all'interno di una ciotola con una frusta manuale ma si blocca quando avverte la nostra presenza. Ci guarda per un momento, interrompendo il movimento veloce del polso, con sguardo un po' perplesso per poi rivolgerci la parola: “Siete i gemelli nuovi, vero? Siete in anticipo!” esclama riprendendo a mescolare ancora più velocemente.
Tocca a me farvi da guida, vi dispiace aspettare un attimo? Se mi fermo la panna si smonterà e non avrò niente con cui guarnire i cupcake per il tè…” ci spiega chiedendoci di sederci al bancone di fronte a lei, dove sono posizionati alcuni sgabelli.
Come sono fatti i cupcake?” domando subito sperando in una sola risposta, dopotutto la panna sta benissimo con: “Cioccolato!” risponde, prima ancora che io riesca a concludere il pensiero, sorridendo e dandomi la notizia migliore di questa giornata.
Muriel
10 anni
Siamo arrivati in Polonia da poco più di un paio di settimane e sono finalmente riuscita a trascinare Dido fuori casa, nonostante il suo malumore dovuto alla pioggia. "Mumi.. dove vuoi andare con questo tempo?" mi domanda lui, sempre più imbronciato.

"Esplorazione! Non vuoi sapere cosa nasconde questo nuovo posto?" rispondo, tirando le sua mano percorrendo la strada che mi hanno mostrato ieri.
"Non sotto la pioggia… sai che non sopporto il brutto tempo, torniamo a casa, possiamo uscire un altro giorno" cerca ancora di dissuadermi ma non lo ascolto, prendendolo per mano e trascinandolo in giro per le vie, osservando le architetture tutte addossate le une alle altre e godendomi le gocce di pioggia sul viso. Siamo bagnati fino all'osso ma finalmente ha smesso di piovere e, con lo schiarirsi del cielo, anche l'umore di mio fratello sta migliorando lentamente: adesso sta davvero iniziando a divertirsi, ad osservare i dintorni con la mia stessa curiosità. Per fortuna, iniziavo a sentirmi un po' in colpa per averlo costretto a seguirmi in questa piccola avventura. Sbuchiamo in un parchetto, dove si trovano due bambini che già giocano a rincorrersi.
La bambina ci sente avvicinarsi e si gira a guardarci ma, per qualche ragione, il suo compagno di giochi non si volta subito al suono dei nostri passi ma piuttosto qualche momento dopo, accortosi che la sorella, ora che entrambi sono rivolti verso di noi la loro parentela è evidente, non lo sta più seguendo è ferma e ci guarda. I loro occhi sono particolari, di due colori diversi, e mi incuriosiscono molto perciò, senza bisogno di parlare, io e Dido decidiamo di fare amicizia con loro.

15 anni
Il nostro nuovo insegnante è un uomo un po' strano: qualche settimana fa io e Dido stavamo parlando tra di noi in spagnolo, ogni tanto ci capita di passare dall'inglese ad una delle numerose lingue che conosciamo senza rendercene conto, ed è da quel momento che ha iniziato a tenerci d'occhio ogni volta che ci vede. Non so cosa voglia da noi, forse trova strano che a 15 anni sappiamo parlare fluentemente lo spagnolo?

"Mumi, ti sei accorta che il professor Wolfchild ci fissa da settimane?" mi chiede, in polacco per non farsi capire da nessun altro oltre che me, mio fratello. "Che poi, che nome è Wolfchild? Non è nemmeno Irlandese!" continua, senza aspettare la mia risposta.
"Mi sono accorta che ci controlla, ma nemmeno io capisco il senso del suo nome: ha detto di non avere origini straniere ed è una delle tante cose di lui che non mi quadra, insieme ai tatuaggi che si possono intravedere sul suo collo e sui suoi polsi nonostante le camicie perfettamente chiuse che indossa sempre.
Questi dubbi ormai sono sempre con me, anche se tendo a pensarci più spesso durante le ore scolastiche quando il professore mi è davanti, ed ogni tanti nei momenti più strani della giornata come adesso, mentre stiamo tornando a casa dopo aver completato un progetto con alcuni amici.
Ho appena sbattuto contro una donna che mi ha guardata con occhi completamente verdi, senza pupilla, ed il mio cervello ha iniziato a pensare al professore e ai suoi strani tatuaggi quasi in automatico. Proprio in questo istante lui appare di fronte a Dido, spaventandoci entrambi anche se riusciamo comunque a contenerci abbastanza da non darlo a vedere.
"Proprio voi due cercavo." afferma, con voce ferma. Ok, questo non è rassicurante… come non lo è l'arma che porta alla cintura ed i suoi vestiti: sembra far parte di qualche gang.
So che mio fratello pensa lo stesso, i suoi occhi sono fissi sull'arma.
"So che potete Vedere, tu hai visto gli occhi di quella donna." esclama, facendo un cenno con il mento verso il lato opposto della strada, dietro di noi.
"Quindi non l'abbiamo immaginato? E nemmeno.." domanda mio fratello, iniziando subito ad elencare diverse altre stranezze che abbiamo notato negli ultimi due anni, da quando viviamo con James. Lui ridacchia appena per la serie di domande che gli sta rivolgendo ma inizia comunque a parlare, raccontandoci di questo mondo nascosto pieno di creature che credevo esistessero soltanto nei libri fantasy e di cacciatori di demoni e magia. É una storia affascinante e spiega un sacco delle cose strane i cui io e Dido ci siamo sempre imbattuti percui, quando ci propone di frequentare un'Accademia per diventare a nostra volta Shadowhunters, così ha chiamato i cacciatori di demoni, accettiamo subito.

17 anni
Oggi è il giorno: saremo ufficialmente Shadowhunters dopo questa cerimonia , una volta terminata l'Ascensione, potremo diventare finalmente Parabatai. Abbiamo parlato a lungo di questa cosa, per come ci è stato descritto la sensazione di avere un Parabatai è un po' la stessa che noi già proviamo l'una verso l'altro ma sarà interessante scoprire cosa davvero cambierà nel nostro rapporto.
Non so cosa mi aspettassi di preciso ma l'Ascensione è stata una cerimonia piuttosto breve, abbiamo soltanto ascoltato il discorso della preside Penhallow e bevuto dalla Coppa Mortale. Io e Dido siamo rimasti indietro, subito dopo, per porle la richiesta che ci preme da settimane: "Preside, vogliamo compiere al più presto la cerimonia Parabatai." senza preamboli di sorta, Dido le comunica la nostra scelta. Lei inizia ad obiettare che è una scelta importante, che dovremmo ponderarla di più ma io le impedisco di finire la frase interrompendola: "Siamo gemelli, abbiamo passato la vita insieme… non vorrei nessun altro come mio Parabatai se non Di- ehm, Dylan" affermo decisa, correggendo solo il nome con cui chiamo mio fratello.
Questo sembra metterla a tacere, lasciandola a guardarci negli occhi in cerca di qualche sorta di indecisione. Quando sembra non trovarne sospira: "D'accordo, convocherò un Fratello Silente per il mese prossimo." senza staccarci gli occhi di dosso.

***

Ci troviamo in una stanza buia, insieme al Fratello Silente che presidierà la nostra cerimonia e alla preside Penhallow, che si trova in fondo alla sala da dove ci osserva. Attorno a noi sono disegnati 3 cerchi infuocati, il Fratello è di fronte, poco fuori da essi. Noto tutto questo anche se la maggior parte della mia mente è comunque concentrata sulla cerimonia e sul giuramento che stiamo per esprimere. Congiungiamo le nostre mani prima di iniziare a parlare contemporaneamente:
Dove andrai tu andrò anch'io;
Dove morirai tu, morirò anch'io, e vi sarò sepolto:
L'angelo faccia a me questo e anche di peggio
Se altra cosa che la morte mi separerà da te."
Queste parole non sono una novità per noi, rappresentano come il nostro rapporto è sempre stato e sempre sarà, ma nello stesso momento rendono la cosa più vera, più ufficiale. Dido prende lo stilo ed io gli porgo la mano destra sul cui palmo lui disegna la runa che ci unirà per tutta la vita. Una volta terminato mi porge lo stilo ed io faccio lo stesso sul suo palmo sinistro. Ora siamo ancora più uniti di prima, possiamo già sentirlo.

Lilly

Ciao :)

Eccoci qui con il penultimo capitolo delle presentazioni! Siamo vicine alla fine, finalmente! Ho questo capitolo pronto da più di una settimana ma non sono riuscita a pubblicare perché sono stata travolta da tutti gli impegni in una volta (fra cui anche delle semifinali nazionali) perciò perdonatemi -,-''

Andate a vedere la pagina facebook e a mettere il like! https://www.facebook.com/shadowhuntersealtrescocciature/

A prestooooo :*


 

Macchan

Hei, stavolta abbiamo fatto presto!! Solo due settimane!! 

A parte questo, Lilly probabilmente avrá pensato di internarmi almeno una decina di volte, per quanto ero uscita di testa settimana scorsa XD 

Mi sono divertita da matti a scrivere questo capitolo!! Ci vediamo al prossimo, l'ultimo prima della storia vera e propria!! 

Ciaooooo

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Capitolo 8
*** Un inizio con il botto ***


Gabriele
12 anni
"Gabe, scendi, voglio presentarti una persona!" mamma di solito porta raramente gente a casa, e quando succede tende a non presentarmi a loro… deve essere qualcuno di speciale se questa volta ha scelto di farlo. Nel giro di un paio di minuti sono già al piano di sotto, in cucina, dove trovo quest'uomo con i capelli e gli occhi scuri seduto al nostro tavolo, mano nella mano con mia madre. Rimango a fissare lui e le loro mani fino a che mia madre non me lo presenta: "Gabe, lui è Andrea. Andrea, mio figlio Gabriele." senza cerimonie.
L'uomo mi saluta e la sua voce non sembra tradire del fastidio per la mia presenza, i pochi prima di lui erano sempre infastiditi da un figlio non loro già abbastanza grande da sapere che non fanno parte della famiglia. Potrei davvero andare d'accordo con lui, se deciderà di rimanere con mia madre.
Resta in casa ancora per un po', chiacchierando con me e mia madre, prima di andarsene dicendo di avere un impegno urgente… mamma ha un'espressione un po' preoccupata, come se sapesse che sta per andare a fare qualcosa di pericoloso.

***

Sono passati alcuni mesi dall'ingresso ufficiale di Andrea nella mia vita e in quella di mia madre e soltanto poche settimane da quando si è trasferito da noi. Ho deciso finalmente di parlare loro delle cose strane che vedo praticamente da sempre: di solito sono soltanto sprazzi, li vedo con la coda dell'occhio per un momento, dietro a un cespuglio, ma oggi non è stato così. Durante la pausa pranzo una piccola creatura con le ali ha passato un bel po' di tempo a svolazzare attorno ad un albero appena fuori dalla finestra della sala mensa, in perfetta vista… non posso averlo immaginato anche se fino ad ora mi ero sempre convinto che si trattasse di scherzi della luce, ora sono certo che non sia così e per questo racconto loro tutto quello che ho visto.
Andrea lancia una lunga occhiata a mamma, appena finisco di parlare, e lei sospira facendogli un cenno per invitarlo a parlare e così lui comincia: "Gabe, sei capace di vedere il mio vecchio mondo." ha messo una strana enfasi sulla parola 'vedere', come se si trattasse di una cosa che non dovrei essere in grado di fare…
Non ho il tempo di riflettere più a lungo sulle sue parole, però, perché in quel momento inizia una spiegazione complicata e piuttosto surreale, se devo essere completamente sincero, ma non posso fare a meno di credergli.


13 anni
Da quando Andrea mi ha raccontato del mondo degli Shadowhunters non ho smesso di fargli domande, tanto che alla fine abbiamo deciso di rendere una nostra tradizione questo botta e risposta continuo. Ora conosco diverse cose sui Nascosti e sul mondo degli Shadowhunters, di cui ho scoperto Andrea fa parte, ma so che quello che mi ha detto non è proprio tutto. Ci sono cose che non mi ha potuto dire, ne sono sicuro, ma non gliene faccio una colpa. Questi piccoli segreti però mi stanno rendendo sempre più curioso, al punto che sto pensando di volermi iscrivere all'Accademia di cui mi ha tanto parlato e in cui ha studiato anche lui. So che, al contrario di Andrea che mi ha sempre spronato a seguire la sua stessa strada, mia madre non sarà felice della mia scelta ma ci ho riflettuto per molto tempo e voglio farlo. La scuola non mi mancherà, da quando so di questo mondo nascosto mi è stato sempre più chiaro che questo non è il posto giusto per me. È là che devo essere.
"Mamma, ho deciso di voler frequentare l'Accademia degli Shadowhunters" non le ho lasciato nemmeno il tempo di posare la borsa che subito le ho dato la notizia perché voglio cogliere la possibilità che gli altri miei coetanei non sanno neanche di avere. La sua espressione stupita dura soltanto un secondo, prima di lasciare spazio ad un sorriso un po' rassegnato.
"Sapevo che sarebbe successo. Non sono completamente d'accordo, ma... cerca solo di tornare… mi mancherai." mi dice, prima di abbracciarmi e spedirmi a lavarmi le mani per aiutarla a preparare la cena senza aggiungere altro.

17 anni
Ho comunicato soltanto ora alla preside Penhallow in qualche Istituto voglio andare per questo primo anno fuori dall'Accademia, nonostante la cerimonia di Ascensione sia stata più di 3 settimane fa. Non è passato un giorno senza che mi facesse notare che avrei dovuto decidere in fretta o lo avrebbe fatto lei per me: ormai sono uno degli ultimi rimasti qui. Ogni città che mi hanno proposto ha il suo fascino ed io non riuscivo a decidere ma alla fine ho scelto Londra perché ha l'Istituto più grande tra quelli in cui potevamo recarci, sarà più facile trovare un posto dove nascondermi se vorrò evitare qualcuno.
Adesso sto tornando nella mia stanza per iniziare a fare le valigie, il mio aereo parte tra due giorni e non ho tempo da perdere.

***

Sono appena sceso dal taxi davanti alla chiesa che ospita l'Istituto. Il tassista mi ha guardato piuttosto strano, quando gli ho chiesto di lasciarmi qui, perché suppongo che agli occhi di un Mondano il posto non appaia come la cattedrale bellissima che vedo io.
Il portone non oppone resistenza, quando provo ad aprirlo, ed io mi ritrovo ad osservare un'elegante scalinata, al centro di un ingresso decisamente enorme, che si divide in due a metà altezza, portando verso diverse zone dell'Istituto.
Al momento l'ingresso è deserto e molto silenzioso tranne che per il rumore dei miei passi mentre mi avvicino alle scale e che rimbombano fino al soffitto. Faccio appena in tempo a salire i primi gradini, intenzionato a girovagare per l'Istituto per conto mio, quando in cima alle scale compare qualcuno.
"Ehi, stai cercando di sgattaiolare per l'Istituto?" è una voce maschile, apparentemente divertita, sebbene quando mi avvicino tanto da poterlo vedere in viso è evidente che il suo divertimento non sia reale ma piuttosto forzato ma non è comunque un mio problema, al momento.
"Io sono Gabriele Furia, la preside Penhallow dovrebbe aver avvisato del mio arrivo." affermo, avvicinandomi a lui. Il ragazzo sembra riconoscere il mio nome e mi fa cenno di seguirlo mentre si incammina lungo uno dei corridoi presentandosi: "Mi chiamo Matt. Ti porto a lasciare le tue cose, poi dovrai incontrare i miei zii." mentre si ferma di fronte ad una porta, evidentemente quella della mia stanza. Entro a lasciare tutto, prima di seguirlo di nuovo fuori e a ritroso per la stessa strada per poi prendere il corridoio opposto. Matt ha iniziato a darmi indicazioni su come orientarmi mentre camminiamo e, dopo pochi minuti, siamo già in uno studio, in cui è entrato senza bussare, tutto in legno scuro.
All'interno un uomo seduto dietro la scrivania mi guarda per un momento, mentre la donna al suo fianco mi sorride esclamando: "Alice Nightrose, lui è mio marito Stephen. Non badare al suo muso lungo, è un po' di malumore perché i nuovi ragazzi hanno invaso l'Istituto di gatti!" e ridacchiando appena alla fine della frase.
Jeremy
9 anni
Drew, giochiamo a scacchi!” corro verso il mio vicino di casa, nonché migliore amico, con la mia nuova scacchiera sottobraccio. È di legno ma si può piegare perciò la posso portare anche a casa di Andrew. Scavalco il muretto che divide il mio giardino dal suo e lo raggiungo sotto la pergola dove si sta allenando.
Dove l’hai presa?” mi domanda guardandola stranito, abbassando il bastone che stava facendo roteare. L’appoggio sul tavolino di ottone in fondo alla piattaforma e inizio a mettere a posto i pezzi, sapendo che l’altro non si opporrà.
Me l’ha portata zio Fabian dal mondo dei mondani. È arrivato ieri, con mia zia e i miei due cuginetti.” spiego mentre posiziono l’ultimo pezzo dal suo lato. Ha già poggiato il bastone per terra perciò si siede senza dire niente e io gli faccio segno di cominciare. La prima mossa è sempre la sua dato che lo batto sempre! Iniziamo la partita in silenzio e la continuiamo cercando ognuno di prevaricare sull’altro senza successo, finché finalmente la vedo: la mia occasione, l’apertura che stavo aspettando.
Remie!” i miei cuginetti si sporgono dal muretto, leggermente più alto di Liza e poco più basso di Matt, e mi guardano da lontano mentre gridano il mio nome. Sospiro leggermente sorridendo. Gli voglio bene ma ogni volta che vengono in visita ad Idris mi si incollano come demoni piattola e non mi lasciano più in pace finché non tornano a Londra. Sono inoltre dei diavoletti pieni di energia perciò stargli dietro è un’impresa non da poco… forse è per questo che zio Stephan è sempre arrabbiato.
Devi andare con i tuoi cugini?” mi domanda Drew, sorridendo ed esprimendo un ‘buon divertimento’ senza bisogno di parole. Li conosce molto bene anche lui dopotutto.
Vieni a farmi compagniaaa” cerco di convincerlo, allungando la 'a' finale con un tono leggermente lamentoso che lo diverte sempre molto.
Quando saremo parabatai potrai costringermi a stare con i tuoi cugini ma, fino ad allora, sto benissimo qui ad allenarmi.” una volta finita la frase ghigna nella mia direzione prima di riprendere il bastone che aveva abbandonato per poi dirigersi verso casa senza aspettare una risposta. Sospiro sconsolato e torno da quelle pulci dei miei cugini lasciando la scacchiera dov'è, più tardi sono certo che concluderemo la partita e allora mi vendicherò battendolo.


Andrew
19 anni
Il sangue schizza ovunque e, anche se sono stato preparato tutta la mia vita alla guerra, quasi non riesco ad andare avanti: la mia testa grida per farmi fermare ma il mio corpo si muove in automatico. Compio i movimenti che mi sono stati inculcati negli anni da mio padre, ancora e ancora, senza neanche registrare il tempo che passa inesorabile. Non riesco a guardare le facce delle persone che sto falciando, troppo spaventato di ritrovare coloro che conosco e sono dispersi. Poco fa ho trovato il corpo di Corinne a terra senza vita, anche se non l'amavo ormai mi ero affezionato alla ragazza che a dicembre sarebbe diventata mia moglie.
Un dolore lancinante al ventre mi coglie alla sprovvista e mi costringe in ginocchio, mi guardo intorno sconvolto: nessuno è vicino a me e la strada è temporaneamente sgombra perciò la mia confusione cresce insieme al dolore che mi annebbia la vista. Abbasso una mano a sfiorare la divisa mentre sento il mio battito cardiaco fin nelle orecchie. Il tessuto è liscio, senza una piega o un bozzo, e fra le mie dita non c'è la ormai quasi familiare sensazione del sangue appena versato. Mi appoggio al bastone per avere sostegno mentre cerco di alzarmi. Il mio cervello impiega fin troppo tempo a realizzare che non sono io quello ferito ma è il cane che mi fa finalmente collegare. Non dovrebbe essere qui, dovrebbe essere con Jeremy a proteggere i ragazzi! A malapena ricordo il nome stupido che abbiamo scelto insieme, Artù, mentre mi corre incontro ricoperto di sangue.
“Dov'è? Portami da lui!” grido mentre il panico supera il dolore e mi costringo a correre nonostante la fatica di questa giornata infinita.  Jeremy giace sul selciato in un vicolo, quel vicolo dove siamo passati innumerevoli volte nel nostro vagabondare per la città. Il sangue scorre fino  ai miei piedi, nonostante io sia a quasi un metro di distanza da lui e lo osservo inorridito un istante prima di lanciarmi verso di lui. Se fossi stato più vicino sarei potuto arrivare prima, arrivare in tempo per salvarlo…


Alice
28 Giugno
Abbiamo radunato tutti i ragazzi nella palestra, per il discorso che sancirà l’inizio ufficiale delle attività. Sono arrivati tutti nel giro di due settimane e, anche se abbiamo già iniziato a mandarli in giro con Lizbeth e Matthew per conoscere la città, ancora non avevamo potuto cominciare con le lezioni e gli allenamenti perché non erano ancora arrivati i nuovi insegnanti: i tutori storici di questo istituto hanno abbandonato l’incarico 5 anni fa dopo l’attacco all’istituto in cui uno di loro ha perso la vita e l’altro in seguito non ha voluto riprendere. Finché si trattava solo di mia figlia e Matt potevo tranquillamente occuparmene io ma adesso che i ragazzi sono diventati più di una decina abbiamo convenuto che sia meglio così… o meglio lo ha convenuto il Conclave. Neanche Liza e Matt sono però a conoscenza di chi abbiamo scelto fra la schiera di nomi che ci sono stati forniti perché siamo stati subito d’accordo sul fatto che gli avrebbe fatto bene una piccola sorpresa. Mio marito si schiarisce la voce e subito cala il silenzio sul gruppo variopinto di fronte a noi.
“Sono molto felice di avere tutti voi qui. Per quanto non siamo più abituati ad avere un numero così ampio di persone all’Istituto sono convinto che ognuno di voi insegnerà qualcosa alla mia famiglia tanto quanto speriamo di fare con voi.” La sua voce profonda rimbomba leggermente sulle pareti e sul soffitto della stanza ma va bene così: Stephen deve mantenere la sua facciata da uomo severo ma giusto anche con i suoi figli perciò un discorso non deve sembrare debole anche quando è d'incoraggiamento, se viene da lui. Ogni tanto mi sento triste guardando come si stanno evolvendo le relazioni nella nostra famiglia ma noi non possiamo fare favoritismi… e comunque era Fabian quello comprensivo e sempre pronto a scherzare mentre Steph era quello più ombroso e meno spontaneo fra i due gemelli e la morte di suo fratello lo ha lasciato profondamente ferito. Mi sono persa fra i miei pensieri così tanto che non mi sono resa conto che ha terminato e che ha fatto segno ai due ragazzi poco fuori dalla porta di entrare. Tutti si voltano e rimangono stupefatti alla vista di mio nipote Jeremy e del suo parabatai Andrew che si occuperanno d'ora in avanti della loro formazione e del loro perfezionamento, in particolar modo Matt e Liza che li conoscono e non avevano idea che sarebbero venuti. Da oggi inizia per tutti loro un percorso che li porterà a crescere e a diventare gli shadowhunters che sono destinati a diventare.

Lilly

Oddio, ce l'abbiamo fatta prima di quanto avevo previsto :P

L'ultimo capitolo, finalmente! Finisce la presentazione e inizia la storia vera yeeeeeeeee!

Iniziavo ad essere un po' stanca U.U

Cooooomunque, piccolo avviso: abbiamo contattato alcune di voi (praticamente tutte) per decidere le relazioni e proporre coppie ma qualcuno non ci ha ancora risposto nonostante siano passate settimane, se non lo farete i vostri personaggi diventeranno secondari. Noi non pretendiamo recensioni, nonostante ci facciano immensamente piacere, ma che almeno ci rispondiate ai messaggi sì.

Chiudo con un: vi ho fregatoooooo pensavate che avremmo ucciso Remie, vero? (in realtà doveva morire ma poi io me ne sono innamorata e… abbiamo deciso di salvarlo :P)

Andate a vedere la pagina facebook e a mettere il like! https://www.facebook.com/shadowhuntersealtrescocciature/

Byeeeeeeee :*



Macchan

Ommioddio, credo sia passata una vita.. e se non é così, é comunque così che mi sembra.

Mi è mancato leggere i vostri pareri, e per questo capitolo sono più curiosa che per tutti gli altri visto le sorprese che vi abbiamo lasciato!!

É stato divertente cercare di immaginare le vostre reazioni, ed anche scrivere la mia parte del lavoro, ovviamente.

Ad ogni modo, passiamo alle cose importanti (che poi è una cosa sola, ma va bene così..): questo é l'ultimo capitolo prima della storia vera e propria!!

Detto questo, io ho finito! Alla prossima!!

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Capitolo 9
*** Benvenuti all'inferno ***


Matthew Nightrose
28 Giugno - Mattina
L'ingresso dei due nuovi istruttori è seguito dal silenzio più assoluto, soprattutto da parte mia e di Liza. Per gli altri probabilmente sono solo eroi di guerra che a volte sono passati all'Accademia o comunque degli shadowhunters qualunque ma per noi sono molto di più: Jeremy è nostro cugino, figlio del fratello maggiore dei nostri padri che invece sono gemelli, mentre Andrew… beh, oltre ad essere stato il nostro vicino a Idris per tutta la vita ha anche un conto in sospeso con Liza, o meglio, lei non ha ancora superato quell'episodio mentre lui sembra come al solito perfetto ed impeccabile. Lei non sembra però rendersi esattamente conto di cosa sta succedendo perché inizia a correre verso Remie per poi fiondarsi fra le sue braccia, mentre lui la solleva leggermente da terra. Mi avvicino anch'io, anche se non alla sua velocità, e appena si staccano lo abbraccio a mia volta. Ormai sono passati i tempi in cui era più alto di me e dopo l'anno e mezzo che abbiamo passato separati sono arrivato ad essere più alto anche se di pochi centimetri. La coda che mi sbatacchia sulla gamba mentre ci stacchiamo mi fa capire che Lizbeth è passata a salutare Artù, il cane che accompagna mio cugino da quando ha 16 anni e che lo ha salvato nel momento in cui stavamo per perderlo.
Non potrà comunque rimandare all'infinito i saluti con lui, per quanto sarà molto imbarazzante.

Andrew Lighthawk… è da un po' che non ci vediamo.” affermo, porgendogli la mano in modo forse un po' freddo? Mio cugino mi guarda un po' storto ma in questo momento non mi interessa: non so neanche definire come mi sento dopo tutto quello che mi è successo. La sbornia di ieri sera e poi… quell'incidente a casa di Keith e l'incontro con Cecil… non capisco più cosa sta succedendo figurati se posso preoccuparmi di essere scortese con un tipo che già non sopporto in partenza. La sua presenza qui mi causerà solo dei guai e sono già stanco solo al pensiero.
Matthew… ti trovo bene. Sono certo che recupereremo in fretta il tempo che abbiamo perso.” risponde, scrutandomi con il solito sguardo penetrante che cerca di scoprire cosa passa per la testa delle persone ed un sorrisetto da stronzo stampato in faccia. Più ti una volta siamo stati affidati a lui quando eravamo ad Idris perché ci tenesse d'occhio insieme a mio cugino. Era la 'baby sitter' preferita da mio zio perché e sempre sembrato come un falco e non sono mai riuscito a fregarlo. Non dubito che sia per questo che hanno scelto loro come nuovi tutori: Remie è un pacioccone, non riesce ad arrabbiarsi e ad imporsi, ma lui invece non ha paura di farlo, d'altro canto mio cugino ci conosce meglio ed è più propenso a fare cavolate perciò capirà subito se c'è qualcosa che non va. Sarà dura uscire senza permesso, questo è poco ma sicuro.
Andrew… benvenuto.” Liza finalmente decide che è ora di affrontarlo, dopotutto sa anche lei che non sparirà magicamente, ma comunque si limita ad un saluto veloce e un po' timido, cosa che non è decisamente da lei. Anche lui sembra comunque un po' a disagio, il sorrisino che aveva rivolto a me è sparito e si schiarisce la voce prima di risponderle con un semplice “Grazie.” e questo mi fa un po' riflettere sul mio proposito di volergli rendere la vita più difficile di quanto lui farà con me, mi fa quasi cambiare idea… quasi.


Jeremy Nightrose
28 Giugno - Mattina
Dopo il modo in cui ha salutato il mio parabatai non posso fare a meno di lanciare occhiatacce a Matthew. Anche ora, mentre lui e Liza si stanno salutando, sta guardando male Drew… capisco che sia arrabbiato per quello che è successo fra lui e nostra cugina, ma cosa voleva che facesse?
Anche gli altri ragazzi stanno guardando il loro scambio di battute ed io ne approfitto per guardare loro: osservare le persone in questi momenti è il modo migliore per farsene un'idea generale. Sono un gruppo piuttosto variegato, alcuni sono evidentemente più portati per il combattimento fisico e le ragazze sembrano essere tutte piuttosto agili ma ho imparato a mie spese che limitarsi a valutare le prime impressioni è un errore da principianti quindi dovrò confrontarmi con Drew e poi dovrò parlare con ognuno di loro in privato, senza fargli capire che li sto analizzando. Dovremo inoltre vederli allenarsi per poter essere certi delle loro reali abilità. Mi accorgo che adesso stanno tutti guardando me, probabilmente i saluti sono terminati e si sono accorti di come li stavo analizzando, così decido di presentarmi.
"Okay, io sono Jeremy ma potete chiamarmi Remie." inizio a parlare, un po' imbarazzato da tutta quell'attenzione e, per fortuna, Drew mi viene in soccorso presentandosi a sua volta: "Il mio nome è Andrew Lighthawk. Ora, vogliamo che vi presentiate anche voi e che ci diciate qualcosa su di voi… magari anche i vostri punti forti." conclude infine guardandoli uno ad uno iniziando anche lui a valutarli esattamente come ho fatto io.
Vedo un ragazzo con i capelli castani che si sporge a bisbigliare qualcosa all'orecchio di Matt, che gli risponde facendo ridacchiare l'altro ragazzo. Anche Drew ha notato il loro scambio perciò indica il ragazzino congelandone il sorriso: "Tu per primo." afferma senza aggiungere altro.
"Sono Nathan, me la cavo nel disegno delle rune e in generale combatto meglio a distanza." esclama e Drew annuisce, prendendo nota mentalmente e facendo un cenno verso il ragazzo pallido al suo fianco. "Daniel. Combattimento ravvicinato" risponde e: "Questo musone è il mio Parabatai" si intromette nuovamente Nathan, evidentemente è lui quello dei due con la parlantina più svelta. "Non sentivo la necessità di far sapere di essere legato ad un individuo imbarazzante come te" lo rimbecca il secondo e non posso fare a meno di nascondere una risata portando una mano al viso, dopo questa sua uscita, soprattutto per la reazione del sopracitato 'individuo imbarazzante': si è voltato, rimanendo a bocca aperta per un momento, iniziando poi a bisticciare con lui. Drew li lascia a se stessi, voltandosi verso gli altri ragazzi che capiscono l'antifona e continuano con le loro presentazioni. Sto provando a ricordare tutti i loro nomi, ma anche se i ragazzi non sono molti mi risulta un po' difficile. Soltanto alcuni mi stanno restando impressi, ma so che Drew ricorderà tutti enza problemi… al massimo quando mi toccherà chiamarli li apostroferò con qualcosa tipo: 'ehi tu, ragazza con gli occhi bicolori' o qualcosa di altrettanto imbarazzante anche se preferirei evitarlo per ovvie ragioni.
"Io sono Muriel." a parlare è stata una ragazza con i capelli bianchi, subito interrotta dal ragazzo biondo al suo fianco con un: "Ed io Dylan." per poi finire la frase insieme: “Siamo gemelli e Parabatai.", prima che la ragazza riprenda la parola nuovamente da sola: "Sono brava in combattimento e nel disegno delle rune." conclude sorridendo. Il fratello, ancora una volta, parla subito dopo di lei: "Anch'io me la cavo in combattimento. Per quanto riguarda le rune… preferisco sia Mumi a disegnarmele." dichiara con una leggera risata imbarazzata portando una mano a toccare il retro del suo collo.
Quando sto per aprire bocca per dichiarare l'inizio della sessione di allenamento vera e propria, dato che le presentazioni sono finite, che la porta dell'Armeria si spalanca lasciando entrare mia zia Alice che ci richiama tutti per il pranzo. Non posso credere che abbiamo perso così tanto tempo perciò rimango un attimo indietro per poi seguire la banda con Artù e Drew al mio fianco.

Lacey Harris
28 Giugno – Mezzogiorno
I pasti che consumiamo tutti insieme sono tornati ad essere… strani: stavamo iniziando a sentirci un po' più a nostro agio, dopo due settimane di convivenza, ma l'arrivo dei due istruttori ha di nuovo teso i rapporti, anche se non ai livelli del primo giorno, facendo cadere il silenzio sulla sala in cui mangiamo. Oggi nessuno parla più di tanto o se lo fa è a bassissima voce per paura che gli altri origlino conversazioni private o di mettersi nei guai con i ragazzi più grandi che, nonostante le strane occhiate che vengono dirette loro, rimangono seduti vicino a me mentre parlano tranquillamente.
"Se Nathan ha fatto amicizia con Matthew deve essere per forza un piantagrane." afferma Andrew scatenando l'ilarità di Jeremy e anch'io non riesco ad impedirmi di unirmi a lui, attirando così la sua attenzione e portandolo ad inserirmi nella loro conversazione su di noi. Sembrano molto interessati a conoscerci meglio ma, purtroppo, non ho molto da dire loro riguardo le abilità degli altri: non ci siamo mai allenati tutti insieme, abbiamo effettuato sessioni solitarie o tra Parabatai, per chi ne ha uno, ma mai tutti insieme proprio per la mancanza di un istruttore.
Una volta finito il pranzo, ci siamo diretti in Armeria e su ordine dell'istruttore ci siamo fermati al centro, dove Andrew sta iniziando a spiegare cosa intende farci fare in questa prima sessione. O meglio, ha cercato di iniziare la sua spiegazione soltanto per essere interrotto sul nascere da Federico, forse in modo un po' spavaldo, che afferma: "Come possiamo essere certi che avete le abilità necessarie ad insegnarci? Per quanto ne so, potrei anche riuscire a battervi.". Lo sguardo che gli lancia il castano è talmente di ghiaccio che temo possa decidere di infilzarlo con una delle spade angeliche appese al muro alle sue spalle ma Remie si avvicina prima che le cose degenerino fino a quel punto, lanciando un'occhiata di disapprovazione a Federico prima di concentrarsi sul suo Parabatai.
"Avresti dovuto esprimere le tue perplessità in un altro modo ma se pensi di non aver niente da imparare da noi forse possiamo convincerti del contrario. È da un po' che non combattiamo fra di noi con un pubblico." afferma, sorridendo al suo compagno che lo ricambia, come se sfidarsi così senza motivo per loro sia la cosa più normale del mondo. Stacca due spade angeliche dalla parete, lanciandone una ad Andrew mentre questi ci ordina: "Allontanatevi un po', abbiamo bisogno di spazio."e, con questa frase, ci lasciano appena il tempo di indietreggiare di qualche passo prima di prendere posizione per iniziare a combattere tra loro, girandosi attorno, avvicinandosi ed allontanandosi tra affondi e parate molto velocemente. Se non fossi allenata non sarei in grado di distinguere molto altro oltre alle scintille sprigionate dalle loro spade che collidono l'una con l'altra.
Continuano per un po', non saprei dire per quanto, arricchendo il combattimento di combinazioni sempre diverse e complesse, prima di fermarsi di colpo con le spade ancora in pugno. Sono entrambi leggermente affannati, ma a parte questo non hanno nemmeno un graffio. Andrew riprende ad illustrarci il programma di allenamento del pomeriggio nel silenzio che è calato sulla sala dopo la loro 'esibizione', mentre Jeremy rimette in ordine le spade senza aggiungere altro, ma viene interrotto nuovamente dal Signor Nightrose che richiede la sua presenza nel suo studio.
"Jeremy tienili d'occhio e non far loro battere la fiacca" la sfumatura severa nella sua voce mi dice che è qualcosa che l'altro ragazzo potrebbe fare, se lui non gli avesse espressamente chiesto di non farlo. Esce dalla stanza e Artù abbaia, come per attirare la nostra attenzione al posto del suo padrone: "Avete sentito, no? Iniziate a correre, ragazzi, vi dico io quando fermarvi." il suo tono nasconde a malapena il divertimento che prova, mentre il sorrisino che ha stampato in volto lo lascia trapelare apertamente, tutti sappiamo comunque che non possiamo disubbidire quindi iniziamo a correre senza fiatare.

Virginia Kishimoto
28 Giugno - Pomeriggio
Avanti, ragazzini, muovetevi!” grida ancora il ragazzo castano che da quello che ho capito è un altro nipote dei capi dell'Istituto. L'altro ragazzo è andato a finire di sistemare alcune cose con il Capo dell'Istituto mentre lui ci fa la guardia con il suo cane, facendoci correre in tondo.

Quanto ancora dobbiamo correre?” domanda la ragazzina polacca, non ricordo il suo nome dato che non abbiamo ancora passato molto tempo insieme, con il fiato corto. Non ci sta facendo correre forte ma comunque è da un po' di tempo che corriamo e il fiato inizia a mancare anche a me che sono probabilmente più allenata degli altri.
Fino a quando non tornerà Drew, ovviamente. Non sprecate il fiato perché vi servirà!” ridacchia, dondolando le gambe da sopra una trave sospesa. È da lì che ci guarda mentre il suo bellissimo esemplare di pastore tedesco ci segue con lo sguardo dalla porta. Continuiamo a correre ancora un po' e poi ci ordina di fare prima flessioni, poi addominali, poi squat e così via per quelle che sembrano ore. Neanche mio padre è mai stato così duro con me. Dopo l'ennesima serie di esercizi finalmente la porta si apre ed entra l'altro ragazzo, in tutto il suo splendore. Sembra molto severo ma è un bel ragazzo e, quando parla, non si riesce a fare a meno di ascoltarlo incantati.
Come stanno andando?” domanda a Jeremy, raggiungendolo vicino a noi con passo lieve.
Beh, sembrano andare bene. Sono un po' molli ma fra un paio di settimane saranno ok.Tu che dici? Passiamo alla prossima fase?” ci guardano entrambi meditabondi per un secondo, poi sorridono quasi in contemporanea e: “Dividetevi in coppie, miste anche se le ragazze sono in inferiorità numerica perciò alcuni di voi dovranno confrontarsi con i ragazzi rimanenti. Non voglio i parabatai insieme.” specifica guardando in particolare i cugini Nightrose che si erano già accoppiati.
Perché no?!” esclama il maschio, incrociando le braccia al petto.
Dovete imparare a combattere anche da soli o in compagnia di altri, non sempre potrete contare l'uno sull'altra perciò meglio imparare adesso che siete al sicuro.” risponde senza scomporsi, ricambiando lo sguardo dei due ragazzi che non sembrano affatto intenzionati a collaborare. “Se non vi muovete ci penserò io a fare le coppie e vi assicuro che dopo non vi divertirete perché vi costringerò a mantenerle per tutto il periodo di addestramento.”afferma sorridendo come se li stesse invitando a farlo. Loro non se lo fanno ripetere ancora e si dividono. Si forma un po' di brusio mentre ci guardiamo a vicenda per decidere un po' come dividerci ma siamo rimasti tutti un po' sulle nostre durante il periodo che abbiamo passato qui e nessuno di noi fa il primo passo per formare una coppia.
Deduco che debba pensarci io… vediamo un po'...” l'istruttore Lighthawk sospira e si porta una mano al mento mentre ci guarda uno ad uno, quasi soppesandoci.
Bellin con Kishimoto, Keller-Baylor con Armstrong per entrambi, Khan con Harris, Liza con Barlow, Matthew con Kolarov, Furia con Lockwood e Lawence con Jeremy. Per oggi manterrete queste coppie, poi ci consulteremo e decideremo se cambiare qualcuno o mantenerle.” sembrano fatte un po' a caso e il fatto che a me sia capitato il marpione italiano non mi va per niente a genio ma se è solo per oggi posso provare a farmene una ragione.
Adesso vi unirete e combatterete a mani nude finché non vi daremo lo stop o i vostri avversari non vi chiederanno di fermarvi arrendendosi. Non ci sono classifiche o altro perciò non abbiate paura di arrendervi, non voglio che vi facciate male dato che è solo il primo allenamento.” afferma sorridendo quando vede alzarsi la mano del ragazzo che parla sempre a sproposito.
Perchè devo stare in coppia con un istruttore? Mi ucciderà!” si lamenta prima ancora che gli sia data la parola e il sorriso si allarga sul viso di entrambi i ragazzi più grandi.
Perchè lo diciamo noi.” risponde il suo compagno di addestramento, dandogli una pacca sulla spalla. Credo proprio che quello a cui è andata peggio sia lui.


Lilly
Ehi! Ce l'ho fatta! Come al solito sono colei che ha fatto ritardo ma chi mi conosce sa che ce l'ho nel sangue (mio padre è molto peggio di me perciò vi lascio immaginare XD)
Bene bene, la storia entra nel vivo e per ringraziare alcune delle persone che ci hanno continuato a seguire durante la presentazione con costanza abbiamo deciso di usare i loro personaggi come primi :)
Ovviamente gireranno tutti, non abbiamo intenzione di preferire ne i nostri ne quelli di nessun altro ma nei primi due o tre abbiamo usato questo criterio. Grazie di cuore a chi continua a sopportare i miei ritardi e tutto il resto! Non so se riusciremo a pubblicare prima di Natale, spero di sì, perché so già che per me sarà un inferno e dovo finire di scrivere un bel po' di cose -,-''
Un appunto: mi sono resa conto che la pagina di facebook non era visibile, non chiedetemi il motivo, ma ora ho risolto, lì inizieremo a postare spoiler e immagini e annunci quindi chi è interessato ci dia un'occhiata! Adesso se riesco a correggerla un pochino magari pubblico anche l'os collegata alla sbornia di Matt… ;)
A presto :*


Macchan
Ehi! Finalmente siamo all'inizio della vera storia! Se non avessi ancora un briciolo di dignità starei saltellando in giro per casa in preda all'euforia.. ok, chi voglio prendere in giro? Se non fossi stanca morta lo starei sicuramente facendo e che la dignità rimastami se ne vada a quel paese XD
Comunque sono troppo felice (in caso non si fosse notato...) e spero che il capitolo vi piaccia!!

Alla prossima

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Capitolo 10
*** Speciale di Natale *Spoiler Allert* ***


Andrew

La sala dove si svolge la festa è addobbata incredibilmente bene ma non riesco a concentrarmi su ciò che mi circonda da quando qualcuno ha deciso di sedersi sul divano alla mia destra con un bicchiere di champagne in mano.

“Matt dov'è?” domando alla ragazza, seduta con grazia sul bracciolo del divano con le gambe incrociate ed il vestito di pizzo corto abbastanza da far intravedere troppo senza risultare volgare.

“Non si sente bene. I miei genitori gli hanno dato il permesso di rimanere a letto a riposarsi.” risponde, senza degnarmi di uno sguardo mentre invece continua a scandagliare la sala sorseggiando il suo drink.

“Chissà perché non ci credo?” chiedo ancora, attirando finalmente i suoi occhi su di me. Mi osserva un momento, prima di riprendere ad ignorarmi come pochi attimi fa. Suo cugino è da sempre un argomento a cui non può evitare di rispondere, dopotutto.

“Lascialo in pace. Almeno lui si divertirà stasera.” finisce il suo bicchiere in un sorso e si allontana verso uno dei tavoli con il buffet, senza aggiungere altro e senza voltarsi indietro.

“La mia cuginetta è cresciuta proprio bene!” fischietta Remie, lasciandosi cadere sul divano al mio fianco in modo scomposto. Io sono ancora appoggiato contro la parete, con le braccia incrociate.

“Mia zia si è superata quest'anno, non c'è dubbio! E ci sono alcune ragazze proprio carine, fra cui anche Liza, quindi perché continui a tenere il muso?” mi chiede in assenza di una mia risposta alla sua precedente affermazione, sorridendo quando nota che lo sto guardando male.

“Non sei gay? Che ne sai di belle ragazze?” rispondo a tono, prendendo un bicchiere da uno dei tavoli. Crede che non mi sia accorto di lei? Deve rigirare il coltello nella piaga per forza sapendo che non voglio avere una relazione, beh ora tocca a me.

“Sono bisex! Solo perché sto con un ragazzo al momento ciò non vuol dire che io non possa ammettere che una ragazza è carina!” mi guarda, fingendo di essere offeso per poi farmi una linguaccia. Ridacchio mentre mi guardo in torno e incrocio lo sguardo del Capo dell'Istituto che scuote la testa così mi allontano per andare a porgergli un saluto.

“Andrew! Ti stai divertendo?” mi accoglie subito Alice, indossa un abito rosso simile a quello della figlia, anche se più lungo, e di certo dimostra molti meno anni di quelli che ha in realtà. Ora capisco perché Remie a volte scherzava sul fatto che i party dell'Istituto di Londra hanno sempre così tante presenze perché le persone vogliono ammirare sua zia. Io personalmente preferisco ammirare Liza ma… non importa.

“Va tutto benissimo, Signora Nightrose, è una festa bellissima e gli addobbi sono spettacolari.” affermo sinceramente guardandomi intorno e ammirando le decorazioni che adornano la sala del ricevimento ancora una volta.

“Oh, vorrei prendermi il merito ma li ha scelti e posizionati Lizbeth. Mi da una mano da anni nell'organizzazione insieme a Matthew e questa volta ho lasciato fare interamente a lei.” sorride in direzione della figlia, che sta conversando con alcuni ragazzi che hanno accompagnato i membri del conclave presenti. Proprio in quel momento scoppia a ridere portandosi una mano alla bocca.

“È l'erede dei Longsword quello? Potrebbe essere un buon partito per lei e sembra interessato.” a queste parole di Stephan torno a voltarmi verso di loro e noto che stanno osservando la stessa scena che guardavo anch'io poco fa ma con un interesse totalmente diverso dal mio.

“Pensavo foste contrari ai matrimoni combinati, Remie me lo aveva accennato una volta.” esclamo sorpreso e loro si voltano a guardarmi, dopo un momento Alice mi sorride spiegando: “Noi lo siamo ma è stata lei ad esprimere questo desiderio. Quest’anno la sera della sua festa, non davanti a Matt o Remie dato che non lo avrebbero ne accettato ne permesso, ci ha chiesto espressamente di trovarle qualcuno entro il suo prossimo compleanno.” sentendo questa bomba mi sembra che il pavimento mi scivoli da sotto i piedi e mi volto a guardarla nel momento esatto in cui lei si gira verso di noi. Mi sorride mentre appoggia delicatamente la mano sul braccio di uno dei ragazzi per poi avvicinarsi al suo orecchio. Non c'è dubbio: quella ragazza mi ucciderà.


Dylan

Guardandomi attorno all’interno della sala, noto diverse persone che non avevo mai visto: per la maggior parte stanno parlando tra di loro, divisi in piccoli gruppi, ma i più giovani stanno cercando di fare amicizia con qualcuno di noi. Noto in particolare Emy e Kris che stanno parlando con un paio di ragazzi poco più grandi di loro e credo preferirebbero parlare da soli con lei considerato le occhiatacce che stanno lanciando al ragazzo, ignaro di tutto perché troppo distratto dal cellulare, sempre al fianco della sorella. Stranamente, non sembra notare nemmeno il leggero disagio di lei ma non credo la allontanerebbe comunque: sono troppo educati per lasciare una conversazione in quel modo.

Decido di avvicinarmi rendendo nota la mia presenza parlando alla ragazza: "Questi due ti stanno dando fastidio, Emy?" e lei mi guarda con gli occhi sgranati, evidentemente non accorgendosi subito che le ho parlato in polacco, ma le espressioni confuse dei due sconosciuti le chiariscono subito la situazione e si lascia andare ad una risata divertita, prima di rispondermi nella stessa lingua: "Si, ma chissà come loro non se ne rendono conto... " si volta poi verso di loro, scusandosi e dicendo di doversi allontanare. Prende Kris sottobraccio per portarlo via e tutti e tre spariamo tra la folla presente nella stanza senza un’altra parola all’indirizzo dei due ragazzi ancora confusi.

"Avresti dovuto andartene prima, se ti stavano infastidendo." le dico, tornando all'inglese non appena sono certo che siamo fuori portata d'orecchio.

"Sono ospiti, sarebbe stato scortese." si difende lei, iniziando ad arricciare una ciocca di capelli sfuggita all’acconciatura.

"È scortese anche mettere a disagio chi ti sta ospitando in casa propria, ma a loro non sembrava importare molto." le rispondo con un sorriso, prima di salutarla per andare a mangiare qualcosa ai tavoli del buffet. Non faccio nemmeno in tempo a prendere un piatto che mi ritrovo ad assistere al più maldestro tentativo di flirtare con Kat che abbia mai visto: lei probabilmente ha finto di non capire l'inglese, perché il povero ragazzo sta cercando di farsi capire a gesti. Non posso vedere la sua espressione perché mi dà le spalle ma mi basta cogliere il divertimento negli occhi della ragazza russa per non riuscire a trattenere una risata che fa voltare il ragazzo verso di me. Mi rivolgo comunque a lei, ignorando lo sguardo irritato dell'altro, in russo: "Quanti ci hanno già provato con te questa sera?" le domando quindi e lei subito mi risponde ridacchiando: "Non li sto nemmeno contando."

Al nostro scambio in russo il ragazzo mi rivolge uno sguardo, quasi speranzoso e subito inizia a chiedermi: "Magari potresti…" pensando che io possa fargli da traduttore.

"No." non gli lascio nemmeno finire la frase prima di rifiutare sorridendo. Torno a guardare Katerina, alzando un sopracciglio nella sua direzione, e lei mi risponde con un’altra risata: "Okay, è già il quarto. È divertente vedere come cercano di farsi capire quando fingo di non comprenderli! E la loro ostinazione poi!" conclude infine e io scuoto la testa, prima di lasciarla al suo passatempo per la serata.

È un bene che abbia trovato un modo per divertirsi, con tutte le persone del Conclave presenti questo party è fin troppo serio per permetterci di lasciarci andare… penso che ormai posso tornare nella mia camera senza sembrare troppo asociale o maleducato, tanto sono appena entrati Daniel e gli altri perciò di gente ce n’é.

Passando da uno degli ultimi corridoi prima dell’ala dove si trova la mia stanza noto una figura minuta seduta sul davanzale di una delle finestre, probabilmente ad osservare il paesaggio innevato all'esterno. La riconosco subito come Lacey, nonostante il vestito la riconoscerei ovunque, e mi fermo poco distante da lei ad osservarla, tanto sorpreso da quanto stasera sia diversa da non essermi accorto che mi ha sentito arrivare fino a che non mi rivolge la parola.

"Anche tu hai deciso di abbandonare la festa?" mormora e mi do mentalmente dello stupido: ovviamente mi ha sentito arrivare, non stavo cercando di essere silenzioso! Si volta verso di me quando tardo a rispondere e rimango perso per un momento nel modo in cui la luce si riflette sui suoi capelli, tanto da lasciarmi sfuggire un: "Stai benissimo, stasera." senza quasi rendermene conto. Posso notare quanto la mia frase l'ha sorpresa da come i suoi occhi azzurri si sgranano appena, fissandosi nei miei. Io stesso sono sorpreso da come le parole abbiano lasciato le mie labbra e, prima ancora di aver processato il pensiero, le sto spostando i capelli dietro l'orecchio mentre mi avvicino per baciarla.


Daniel

“Nathan sei serio?” guardo il mio parabatai, sconvolto da come ha deciso di vestirsi. È una delle cose meno appropriate che abbia mai visto, con i pantaloni corti bianchi e la maglia a righe.

“Perché? Credi che la giacca rossa lo faccia diventare un look troppo da marinaio? Matt ha detto che a sua zia piacerà sicuramente.” afferma per poi iniziare a fischiettare mentre mi supera, percorrendo il corridoio con le mani in tasca.

“Non è la giacca! È… tutto!” io sono esterrefatto… per l'Angelo questa serata sarà un disastro e se Andrew lo vedrà vestito così lo trascinerà fuori dalla sala per un orecchio. Già non sono entusiasta di questa festa a cui a quanto pare parteciperanno alcuni membri del Conclave: si preannuncia essere piena di gente e da quanto ho visto i padroni di casa hanno molte aspettative sulla riuscita della festa.

“Dan se non la smetti di corrucciarti così tanto ti verranno delle brutte rughe sulla fronte.” afferma ancora, dopo essersi voltato a guardarmi, spingendo il suo indice in mezzo alle mie sopracciglia. Gli tiro uno schiaffo alla mano per allontanarlo e mi avvio accelerando il passo verso la zona giorno della casa: siamo già parecchio in ritardo e non ho intenzione di perdere altro tempo per colpa sua.

“Ragazzi, aspettatemi!” una voce ci costringe a voltarci e lo facciamo quasi in contemporanea: Federico corre verso di noi aggiustandosi i polsini della camicia. Lo saluto con un cenno mentre Nath fa lo stesso, non lo conosciamo benissimo dato che abbiamo legato più con altri ragazzi ma comunque non sembra un cattivo ragazzo perciò non disdegniamo la sua compagnia di tanto in tanto.

“Anche voi in ritardo? Almeno non sono l'unico.” ridacchia raggiungendoci e iniziando a camminare al nostro fianco con passo veloce. Siamo quasi arrivati alle scale che portano all'ingresso quando la porta dell'ultima camera si apre facendo uscire Virginia in un vestito rosso.

“Andate alla festa? Mi unisco anch'io.” afferma, affiancandoci come se niente fosse e mantenendo un passo sicuro nonostante i tacchi vertiginosi che indossa.

“Oh, beh, ti avevo detto che non eravamo poi così in ritardo, no?” gongola Nathan, guardandomi con un sorriso che va da un orecchio all'altro.

“Io non sono in ritardo: per una ragazza è accettabile anzi, preferibile, non arrivare all'orario della festa.” afferma l'unica ragazza del gruppo e perciò a quanto pare l'unica 'giustificata' per i minuti che stiamo accumulando. Nessuno di noi commenta mentre finalmente sgattaioliamo dentro la sala che a quanto pare è abbastanza piena da permetterci di entrare inosservati. Mi separo da Nath il più possibile mentre mi dirigo verso un angolo della sala un po’ appartato ma da cui sicuramente potrò osservare gli ospiti che chiacchierano tranquillamente.

“Daniel, ti trovo bene.” la Preside Penhallow mi si è presentata davanti senza che quasi me ne rendessi conto, concentrato com’ero su tutte le persone presenti.

“Sì, mi trovo bene qui.” sorrido con il mio miglior sorriso alla signora davanti a me e lei ricambia prima di sospirare guardando nella direzione in cui anche i miei occhi si fermano spesso: Nathan si è seduto su uno dei divani, di fianco ad uno dei nostri istruttori, e conversa tranquillamente senza badare agli sguardi degli altri.

“Lui non è cambiato neanche un po’, vedo...” esclama, poco prima di salutarmi per andare con passo sicuro nella sua direzione… credo proprio che il mio parabatai riceverà una tirata d’orecchie molto presto.

“Quella era la preside dell’Accademia, vero?” una vocina alle mie spalle mi fa quasi saltare dallo spavento e mi volto per ritrovarmi davanti i gemelli polacchi, quasi nascosti dalle tende. Devono essere lì da un po’ perché Kris mi osserva con le sopracciglia inarcate.

“Vi state nascondendo per caso?” non posso fare a meno di chiederlo, visto gli sguardi che Emily lancia a destra e a sinistra periodicamente. Lei mi sorride, portandosi una ciocca dietro l’orecchio nervosamente e risponde: “Beh… diciamo che attiriamo fin troppe attenzioni non volute oggi.” e capisco guardandola meglio che è lei che attira troppe attenzioni e che sicuramente non ha scelto lei il vestito. Poco lontano vedo Lizbeth perfettamente a suo agio nel suo vestito rosso di pizzo e la risposta su chi l’ha scelto mi viene spontanea.


Derek

È dall'inizio della festa che me ne sto appoggiato al muro vicino ai tavoli del buffet, almeno fino a quando Muriel e Lacey non mi spuntano davanti dal nulla… c'è così tanto rumore qui che è difficile persino accorgersi delle persone che ti si avvicinano.

"Ciao, Derek! Sembri divertirti." Mumi mi saluta in tono sarcastico, mentre Las si appoggia al muro vicino a me, scuotendo la testa rassegnata verso l'altra ragazza, prima di commentare: "Sarebbe più divertente andare a caccia di demoni nelle fogne." guardandosi le unghie con aria estremamente annoiata. Non posso proprio contraddirla: ci sono troppe persone che non conosciamo e che non si stanno nemmeno presentando, limitandosi a lanciarci occhiate quando ci passano davanti e gran parte di loro sono membri del Conclave perciò è un po’ come se fossimo sotto esame.

Continuo per un po' ad ascoltare le due ragazze chiacchierare mentre parlano degli ospiti presenti alla festa, ormai hanno imparato che sono una persona di poche parole e non se la prendono se non rispondo troppo spesso.

Gabriele arriva vicino a noi ed inizia subito a parlare, stranamente, con lo sguardo acceso dalla curiosità: "Ragazzi, ma Matthew non stava male?" ci domanda guardandosi in torno.

"Così ha detto oggi pomeriggio…" gli rispondo, facendo spallucce non troppo interessato: Matt è un ragazzo che sembra avere molte cose in ballo ma non sono poi così sicuro di volerle scoprire.

"È forse successo qualcosa, Gabe?" domanda Lacey, sempre interessata ai problemi di tutti, raddrizzandosi leggermente.

"Dipende se considerate interessante il fatto che ho appena visto il nostro malato sgattaiolare fuori dall'Istituto in tutta fretta…" controlla ancora che nessuno lo senta, non vuole probabilmente metterlo nei guai per aver deciso di saltare questa inutile festa. Posso leggere nel luccichio presente negli occhi di Mumi che questa novità le interessa particolarmente e quando, un momento dopo, si volta verso l'altra ragazza ne ho la certezza. Io e Gabe non abbiamo bisogno di sentire il loro discorso per sapere che la ragazza con i capelli bianchi sta ipotizzando che Matt abbia una relazione nascosta, è sempre stata un'inguaribile romantica in fondo e quella potrebbe effettivamente essere una spiegazione plausibile. Ci basta scambiarci uno sguardo per decidere che lasciarle sole è la scelta migliore e così ci allontaniamo in direzioni opposte, senza che loro si accorgano della nostra improvvisa sparizione.

Cercando un altro posto tranquillo, noto finalmente Gabriel seduto ad un tavolo ricoperto di materiali da disegno, completamente concentrato sul suo lavoro. Non so come abbia fatto a portare qui così tanta roba, tanto da riempire quasi un intero tavolo, ma quando si ha a che fare con lui è meglio non porsi certe domande. Quando lo raggiungo, perché ovunque lui si trova a disegnare puoi scommettere che quello è il posto più tranquillo che puoi trovare, noto che dall'angolo in cui si trova si ha una visuale quasi perfetta dell'intera festa.

"Ovunque tu sei a disegnare, sembra che ci sia una bolla di tranquillità, Gabe." gli dico mentre mi siedo accanto a lui, facendo attenzione a non urtare nulla di ciò che si trova sul tavolo, facendolo sorridere.

"Ciao, Derek." risponde, silenzioso come sempre ed è uno dei motivi per cui andiamo così d'accordo. Per passare il tempo sposto lo sguardo sui fogli da disegno sparsi sul tavolo: su ogni foglio è rappresentato qualche dettaglio della festa, degli addobbi, degli affreschi, ritratti degli ospiti o dei nostri compagni dell'Istituto di Londra. È evidente la prevalenza di disegni di Emy, ma non glielo faccio presente: non è mia intenzione farlo chiudere in se stesso facendogli domande inopportune… non che sarebbe comunque nel mio stile iniziare una conversazione così sentimentale.


Vestiti:

Emily: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/14/ee/42/14ee42bb77cbf0b81d77d2e746f3c911.jpg

Kristofer: http://g04.a.alicdn.com/kf/HTB1LBg_HVXXXXcdXpXXq6xXFXXXB/2015-Men-Long-Sleeve-Cotton-Dress-font-b-Shirt-b-font-font-b-french-b-font.jpg

Derek: http://i00.i.aliimg.com/wsphoto/v0/876803518/2013-hot-sale-Korea-style-casual-font-b-shirt-b-font-men-s-oculos-black-font.jpg

Federico: http://img.myefox.it//20121031/FLM00133/FLM00133.images.400x400.jpg

Gabriele: http://images.express.com/is/image/expressfashion/27_611_3450_919_f11?cache=on&wid=361&fmt=jpeg&qlt=75,1&resmode=sharp2&op_usm=1,1,5,0

Lacey: https://hitapr.com/wp-content/uploads/2016/08/red-christmas-dresses-22.jpg

Dylan: http://img2.myefox.it/images/20130815/FLM02188/FLM02188_391ebede-68a4-4395-ba7c-75d01c98e696.images.400x400.jpg

Muriel: http://images.asos-media.com/inv/media/2/6/6/9/7259662/goldblack/image1xl.jpg

Gabriel: http://menfash.us/wp-content/uploads/2012/09/Christmas-Men-Fashion-2012-Be-prepared-for-Attractive-Clothes-2.jpg

Virginia: http://dress-trends.com/wp-content/uploads/2015/12/What-to-wear-for-New-Years-Eve-3.jpg

Katerina: http://thumbs3.picclick.com/d/l400/pict/272272793618_/Rot-Lang-Abendkleider-Ballkleider-Hochzeit.jpg

Nathan: http://www.qnm.it/wp-content/uploads/2011/06/zara-400x436.jpg

Andrew: http://g02.a.alicdn.com/kf/HTB1LqDhIFXXXXcDXXXXq6xXFXXXZ/italian-dark-gray-wedding-suits-men-wedding-party-men-suits-Lounge-suit-Wedding-Tuxedos-wedding-suits.jpg

Daniel: http://static.gay.tv/gaytv/fotogallery/625X0/79649/outfit-casual-per-capodanno-proposto-da-liu-jo.jpg

Alice: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/c9/27/81/c92781eab734ad080d23c7de1432ba9c.jpg

Jeremy: https://ae01.alicdn.com/kf/HTB1ckUCIFXXXXXDaXXXq6xXFXXXM/Wholesale-2015-font-b-Black-b-font-Slim-Fit-Custom-made-mens-tuxedo-wedding-font-b.jpg

Lizbeth: http://modernfashionblog.com/wp-content/uploads/2015/11/18-Best-Christmas-Eve-Party-Dresses-Outfit-Ideas-For-Girls-Women-2015-15.jpg

Stephan: http://www.looksposa.it/wp-content/uploads/2013/09/Maestrami-Cerimonia-uomo-12.jpg

Bonus Nath: http://www.thecostumeland.com/images/zoom/fn72641-candy-cane-men-tuxedo-christmas-halloween-costumes.jpg


Lilly

Yeeeee ce l’ho fattaaaaa

e ora devo solo correggere e pubblicare altri capitoli (almeno 3 senza contare le os)… dio è la parte che odio di più perché sono un po’ una perfettina e quindi mi faccio venire l’orticaria da sola.

A parte tutto ammetto le mie colpe: fra il rientro di mia sorella per le feste e poi tutto il resto mi sono un po’ persa e non ho dedicato per niente tempo alla scrittura in generale ._.’’

Vi lascio al capitolo. Il prossimo che continua temporalmente la storia, perché come avrete capito questo è avanti di mesi, sarà prestissimissimo on line, il tempo di correggerlo.

A presto :*

Macchan

In ritardo di più di un mese ma siamo riuscite ad arrivare con il nostro "Speciale Natalizio".

A parte i problemi di tempistica (io sto ancora lavorando a dei regali di Natale, vi lascio immaginare quanto sono organizzata..) spero davvero che questo piccolo extra possa piacervi.

Lilly mi è testimone, sono giorni che la stresso per sapere quando sarebbe riuscita a pubblicarlo. E settimane durante le quali sono stata impaziente di conoscere il vostro parere su una certa scena (non dirò quale) e quindi ero diventata un tormento in miniatura anche per questoXD

Comunque, aspetto le vostre recensioni! A presto <3



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Capitolo 11
*** I Nascosti sono dei gran lavoratori in questa storia u.u ***


Nathan

“Andremo a visitare i principali punti di interesse del mondo delle ombre: il nightclub dei vampiri, il negozio di proprietà della Somma Strega di Londra e il pub dei licantropi. Non perdetevi e non allontanatevi dal gruppo, nonostante siamo in rapporti di amicizia con i nascosti di questa città nulla vieta che qualcuno di loro provi a fare qualche scherzo strano.” la voce di Andrew rimbomba sulla facciata dell’Istituto. Jeremy se ne sta al suo fianco con il cane, sempre presente, e ci osserva sorridendo. Una volta che il discorso del suo parabatai si è concluso aggiunge: “Più che per loro dobbiamo preoccuparci per i poveri nascosti che li devono incontrare! Chissà cosa faranno loro.” sorridendo e facendoci l’occhiolino e alcuni perfino ridacchiano, compreso me, ma per il resto rimane il silenzio nervoso che era presente anche a cena.
Ci incamminiamo tutti in fila per due, come dei bravi soldatini, verso il primo obbiettivo e noto che i ragazzi di Londra rimangono leggermente indietro. Sembra che stiano… litigando? Non pensavo li avrei mai visti litigare dato che sono sempre molto in sintonia. Alla fine Liza si allontana e ci supera senza degnarci di uno sguardo e sembra furente.
“Ciao ragazzi!” Matt mi mette un braccio sulle spalle dopo essersi unito a noi nella colonna.
“C’è qualcosa che non va?” domando al ragazzo senza riuscire a frenarmi e il suo sorriso si incrina leggermente, anche se solo per un secondo, per poi tornare normale.
“Non preoccupatevi, Liza è solo super preoccupata come al solito. A volte sembra suo padre.” risponde schiarendosi la voce per poi riprendere: “Stasera dopo il giro ti va di vedere un po’ la città?” ridacchiando. Sto per rispondere quando Dan prende finalmente la parola dal mio fianco: “È già abbastanza nei guai, non gliene servono altri.” chiudendo il discorso per me.
“Oh, avanti! Chi dice che finiremo nei guai?” il tuo sorriso ad esempio? Non espongo però ciò che penso perché se voglio sperare di andare davvero a fare quel giro devo convincere Dan a non opporsi.
“Cosa state progettando voi tre?” una voce mi distoglie dai piani per la nottata e quando alzo gli occhi il mio sguardo si posa su uno dei nostri istruttori: Andrew ci è venuto incontro, evidentemente notando che abbiamo rallentato il passo, e adesso ci osserva con le braccia incrociate e la fronte corrucciata.
“Chi dice che stavamo complottando qualcosa? Trovo molto offensivo che tu possa averlo anche solo pensato!” Matt ha la risposta pronta, si vede che lo conosce da tempo perché invece a me ancora incute un po’ di timore, e gli sorride prima di accelerare per riunirsi al gruppo poco lontano. Anche noi acceleriamo senza dire niente e lui si posiziona alle nostre spalle senza aggiungere altro a sua volta. Non so come Matthew ha intenzione di allontanarsi ma dubito che riuscirà a sfuggire al mastino alle nostre spalle.

Kristofer

Stiamo andando al covo dei vampiri per incontrarli e, nonostante siano passati alcuni giorni dalla batosta che ha ricevuto da Jeremy, per tutta la strada Nathan ha adocchiato i due istruttori con sguardo critico, parlando con il suo parabatai che sembra ignorarlo per la maggior parte del tempo.
Più ci avviciniamo al luogo dell'incontro e più mi sento agitato, se non fosse per Emy che mi stringe la mano probabilmente mi sarei fermato in mezzo alla strada già qualche metro fa. Ci avviciniamo all’edificio che, a giudicare dalla folla di nascosti che vi è radunata davanti, dev’essere il nightclub appartenente ai vampiri e infatti ci fermiamo davanti all’ingresso. L'ombra dell’edificio sembra scostarsi ed è da lì che compare uno dei ragazzi che ho incontrato il giorno del mio arrivo in Istituto: il ragazzo biondo che subito mi era venuto incontro quando mi ero perso. I suoi occhi scorrono sul gruppo come per valutarci, soffermandosi su di me per un momento di troppo, prima di concentrarsi su Liza che gli si sta avvicinando.
Non sono riuscito a capire cosa si sono detti, per via della distanza e del buio che non mi aiuta di certo a leggere le parole sulle loro labbra, ma ho notato lo sguardo veloce che il biondino ha lanciato in direzione di Matthew prima di chiederci di raggiungerlo con un cenno, infilandosi il cellulare con cui stava scrivendo nella tasca posteriore dei jeans.
"Sono Liam Murphy, il secondo in comando del clan. Questa è la sede principale dove vivono le persone più influenti, fra cui io e il Capo, e in generale buona parte del clan." ora che ci siamo avvicinati riesco a leggere le labbra del ragazzo, evidentemente poco abituato ad occuparsi delle formalità. Dopo queste poche frasi si volta, cominciando a guidarci all'interno dell'edificio, e capisco che sta continuando a parlare soltanto perché mia sorella mi stringe leggermente la mano prima di lasciarla, cosa che attira la mia attenzione abbastanza per farmi voltare verso di lei e notare che sta cercando di catturare l'attenzione del vampiro: "Forse avrei dovuto dirlo prima, ma mio fratello non riesce a seguire se non può leggere le labbra..."
Non è solo Liam a voltarsi verso di me ma anche tutti i ragazzi e gli accompagnatori ma è l'istruttore Lighthawk a sorprendermi, chiedendomi conferma della cosa usando il linguaggio dei segni. Mi ha sorpreso così tanto che impiego un attimo di troppo a collegare ed in quel lasso di tempo Andrew ha preso la parola nuovamente: "Scusa, ho immaginato che avessi imparato il linguaggio dei segni."
"Dovrei essere io a scusarmi con te, da adesso in avanti ci farò più attenzione." il vampiro sta parlando direttamente con me adesso, incurante di aver interrotto l'istruttore.

Muriel

Il pub dei licantropi è… un buco. Letteralmente. Una vecchia costruzione, schiacciata fra i palazzi nuovi della via, che sembra resistere a tutti i costi all’inesorabilità del progresso.
“Benvenuti!” una voce ci arriva alle spalle e ci voltiamo tutti di colpo perché non penso che nessuno di noi l’abbia sentito arrivare. Colui che ci ha colto di sorpresa è un ragazzo biondo, alto e a dir poco bellissimo. Indossa una semplice camicia a maniche corte sopra una canotta e sembra perfettamente a suo agio nonostante l’aria pungente della notte.
“Ryan! Quanto tempo!” lui e Liza si abbracciano e anche Matt si avvicina per dargli quello che io chiamo un ‘Bro Hug’.
“Credo la Zia vi stia aspettando nell’ufficio sul retro però.” afferma il ragazzo sorridendo dopo essersi presentato come Ryan Evans.
“Maledizione… non è che potresti farci passare dal pub? Solo questa volta!” il sorriso della ragazza mora si allarga mentre si arriccia una ciocca di capelli con un dito osservando il licantropo… non credo di averla mai vista comportarsi in modo così civettuolo. Anche il sorriso del ragazzo si allarga e risponde ridacchiando: “Se me lo chiedi così come posso dirti di no? Seguitemi, Vivienne poi vi spiegherà tutto.” facendoci strada all’interno del locale.
È un locale che rispecchia l’esterno: tutto arredato e rivestito in legno, piccolo e caotico. Il ragazzo viene salutato da tutti calorosamente ma non si può davvero dire che tutto ciò si trasferisca a come accolgono noi dato che il chiacchiericcio si abbassa di parecchi toni in pochi secondi. Ci fa superare il bancone senza commentare per poi portarci in una stanza molto piccola occupata principalmente da degli armadietti e da una scala che sale al piano superiore.
“Salite pure, da lì dovreste sapere dove andare ormai. Io devo iniziare il mio turno al bancone però se volete fermatevi a bere qualcosa dopo, siete sempre i benvenuti.” fa un occhiolino in generale appena finisce di parlare e inizia a prepararsi incurante del nostro passaggio. Saliamo le scale in silenzio e finalmente arriviamo alla cima, io e Dido siamo verso la fine della fila perciò arriviamo quando le prime presentazioni fra gli istruttori e colei che deduco essere Vivienne Harlow, una donna alta e dal fisico slanciato, sono già cominciate. Ha i capelli corti e un sorriso a trentadue denti mentre stringe la mano a Jeremy per poi salutare più calorosamente i cugini Nightrose. Fin’ora hanno dimostrato di conoscere tutti i nascosti più o meno bene e questo mi fa molto pensare: in accademia ci hanno sempre raccontato cose molto diverse sul rapporto con i nascosti dato che, nonostante siamo vincolati dagli accordi, dopo ciò che è successo con le fate pochi Instituti si fidano abbastanza da lavorare con loro in armonia.

Gabriel

Sapevo che al nostro arrivo ci sarebbe stata la Somma Strega di Londra ma ci ho messo un momento a riconoscerla: il fatto che ci sta aspettando davanti ad un negozio di tatuaggi, vestita in un paio di jeans logori e una maglietta di una qualche band metal, mi ha colto di sorpresa.
"Sono Robyn. Il negozio è chiuso, perciò possiamo parlare dentro." una volta conclusa la frase la strega si volta, recuperando un mazzo di chiavi talmente in fretta che sembrano esserle comparse in mano dal nulla. Dopo averci lasciati entrare si ferma vicino all'ingresso insieme ai due ragazzi più grandi, scambiando qualche parola con loro, prima di raggiungerci mentre noi ancora ci guardiamo in giro un po’ spaesati. "Vi piace?" il suo tono sembra divertito, ma è semplice capire che ci sta studiando nonostante la facciata amichevole. Continua poi a parlare mantenendo il tono leggero: "Ufficialmente il negozio è mio ma sono Keith e Lyanna ad occuparsi di tutto." non ci fornisce altre spiegazioni riguardo chi siano le persone che ha appena nominato, ma inizia a guidarci per il negozio dandoci informazioni a riguardo delle attività che svolgono e degli orari strani che hanno: qui non fanno differenze tra Mondani, Nascosti o Shadowhunters, tengono aperto anche nelle ore notturne una sera o due a settimana per servire i Vampiri.
Poco dopo che abbiamo superato la porta che divide i locali la mia attenzione, e anche quella degli altri, viene attirata dal rumore di una pistola per tatuaggi. Ci siamo tutti voltati nella direzione da cui proviene e Robyn è arrivata alla porta per spalancarla.
"Credevo non ci sarebbe stato nessuno qui, a quest'ora." la donna sta probabilmente cercando di suonare scocciata, con scarso successo, e dall'interno arriva una risata come risposta e una voce femminile: "Credevamo lo stesso anche noi!"
Robyn ci fa segno di raggiungerla, prima di entrare nella stanza, e pochi secondi dopo siamo tutti all'interno. La scena che abbiamo davanti e quella di una ragazza con i capelli rossi fiammanti intenta a tatuare il braccio sinistro ad un biondino sdraiato su una poltrona.
"Non era previsto di incontrarli qui ma loro sono Lyanna e Keith, i miei figli." questa affermazione mi prende un attimo di sorpresa dato che streghe e stregoni sono sterili ma… il ragazzo, che noto soltanto ora essere senza maglietta, ci saluta con la mano del braccio su cui la rossa non è impegnata e mi distrae dalle considerazioni che stavo facendo.
Mi avvicino interessato a scoprire cosa sta creando e mi ritrovo ad osservare uno dei migliori ritratti che ho mai visto, sembra una persona vera. Rimango incantato ad osservare l'immagine prendere forma sulla sua pelle, almeno fino a che Lyanna non apre di nuovo bocca: "Se vuoi osservare il nuovo tatuaggio, non è lì che dovresti concentrare lo sguardo Matthew, ma qui dove sto lavorando." e nella sua voce si può sentire la risata che sta cercando di trattenere. Smette per un momento nel suo lavoro per fissare lo sguardo sul ragazzo Nightrose, che ha già distolto il suo da qualunque cosa stesse guardando prima ancora che io riesca a voltarmi del tutto verso di lui. Il suo disagio è comunque evidente, perciò decido invece di esprimere ciò che mi sta passando per la testa per distogliere l’attenzione da lui: "È uno dei tatuaggi migliori che ho mai visto!".
La ragazza mi sorride, distogliendo l'attenzione da Matt per parlarmi del loro lavoro nel negozio, mentre continua a decorare la pelle di Keith.

Lilly

Io credo sia meglio non commenti il ritardo se non con delle immense scuse.
È per me un periodo difficile e solo nelle ultime settimane sono riuscita a riprendere a scrivere. Posso solo dire che non accadrà più perché ora siamo avanti di 3 capitoli e abbiamo già discusso di altri 3 perciò per un po’ siamo tranquille. Gli aggiornamenti avverranno a venerdì alterni con l’altra mia interattiva che abbiamo deciso di riprendere in mano e ricominciare (ma se ne saprà di più venerdì prossimo). Risponderò alle recensioni al più presto!
Questo capitolo è di passaggio ma i prossimi saranno ricchi di avvenimenti! Allacciate le cinture!
Come ultima cosa… chi sono le due persone dello spoiler a fine pagina? Voglio proprio vedere chi indovina!

Macchan

Dunque.. credo potremmo essere passabili di denuncia, ma sorvoliamo sulla cosa che è la decisione migliore..
Dalla mia, posso dire che sono stata un pochino assorbita da un nuovo lavoro e malattie varie ed ho scritto poco, per cui siamo rimaste un pochino indietro anche per questi motivi.
Però! Adesso siamo cariche, abbiamo molte cose pronte ed io mi sono autoproclamata futuro tormento in miniatura per postare sempre in tempo! Quindi, non dovremmo avere più nessun problema, in futuro. O almeno si spera che sia così.
Aspetto i vostri commenti sul capitolo e le vostre speculazione sul piccolo spoiler (sperando che l'idea di un teaser possa piacervi)
A presto (questa volta sul serio!)

*SPOILER*

Non riesci proprio a stare zitto vero? Ci stavano cambiando di coppia ma tu dovevi per forza commentare!” quelli che sto medicando sono solo lividi e graffietti ma comunque mi fa infuriare. Se ne sta qui seduto senza maglietta come se non si fosse fatto picchiare per l’ultima mezz’ora!
Un’iratze basterebbe, lo sai vero?” è l’unica risposta che riesce a darmi e io sfrego un po’ più forte sul suo sopracciglio. Ho appena iniziato a ripulirlo e già ho voglia di strangolarlo.
Te lo scordi, che ti serva da lezione. E ora zitto, non voglio sentire più un fiato. Con tutto ciò che sta succedendo per il ragazzino scomparso potevi evitare.”

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Capitolo 12
*** Non ho altro da offrire che sangue, fatica, lacrime e sudore (cit W. Churchill) ***


Emily
Mi sveglio di colpo quando sento sbattere una porta, probabilmente quella dall’altra parte del corridoio rispetto alla mia stanza. Sbatto gli occhi mentre sento una risata fuori e un bussare molto educato. Qualcuno chiede il permesso e quando glielo accordo socchiude la porta e sbircia all’interno. Ancora con il sorriso sulle labbra Jeremy mi spiega:"Andrew è di malumore, non preoccuparti. Preparati che c'è allenamento fra mezz’ora!" per poi richiudere la porta prima che io possa commentare, attutendo i rumori provenienti dall'esterno.
Mi vesto in fretta, non voglio certo fare arrabbiare l’altro istruttore ancora più di quanto già non sia, e sono tra le prime a raggiungere l'armeria. L'unica altra persona già presente è Liza e sembra decisamente molto più vigile e pronta di me.
"Brutto risveglio?" non posso certo biasimarla per avermelo chiesto, deve leggermisi in faccia, perciò annuisco solamente davanti al suo sorriso.
"Ti ci abituerai, Drew è sempre così quando Matt torna a casa tardi, solo che di solito il giorno dopo non abbiamo allenamento…" il suo tono si vena di preoccupazione e il suo viso si rabbuia leggermente ma non faccio in tempo a dirle niente perché ormai sono arrivati tutti gli altri, seguiti dai due adulti del gruppo. Il castano sembra decisamente più arrabbiato del solito ed è molto rigido perciò credo sia meglio evitare di contraddirlo in ogni modo.
"Vediamo di riformare le coppie velocemente, voglio che stiate con partner diversi oggi. Armstrong" afferma, voltandosi verso mio fratello per farsi capire, "con Harris. Barlow con la ragazza Armstrong, Lawrence..."continua guardandosi intorno ma: "Io sarò ancora una volta contro di lui, vero?" lo interrompe Nathan, indicando Jeremy, per poi continuare: "perché non è sufficiente essere stato svegliato da un tornado, mi toccherà anche quello."
Andrew rimane un attimo in silenzio e posso notare il suo parabatai fare una smorfia strana, come se sapesse già cosa ha in serbo per Nathan. Io non so cosa aspettarmi, ma non credo che sarà piacevole per lui e un po’ se lo merita: è palese che l’istruttore non è di buon umore.
"Lockwood con Keller Baylor, Lizbeth con il maschio, Bellin con Kolarov, Khan e Kishimoto. E tu, Lawrence, te la vedrai con me." conclude, lasciandolo per ultimo. Anche Nathan è sotto shock alla notizia, ma evita di commentare di nuovo grazie al cielo… anche se credo sia dovuto al suo parabatai che gli ha pestato un piede per farlo stare zitto più che al fatto che ha finalmente ritrovato un po’ di senso. Riderei per il loro comportamento, ho sempre trovato buffo quanto una coppia di Parabatai si comporti come una famiglia anche quando non lo sono, ma sono decisamente preoccupata dallo stato in cui potrebbe ridurlo dopo questa sessione di allenamento. Ma non possiamo di certo protestare, quindi ci dividiamo nelle coppie che ha assegnato ed iniziamo a combattere. È evidente che nessuno si sta impegnando al massimo, e Jeremy ce lo fa anche notare spesso, perché siamo tutti almeno parzialmente distratti dal combattimento di Nath.


Daniel
“Non riesci proprio a stare zitto vero? Ci stavano cambiando di coppia ma tu dovevi per forza commentare!” quelli che sto medicando sono solo lividi e graffietti ma comunque mi fa infuriare. Se ne sta qui, seduto senza maglietta, come se non si fosse fatto picchiare per l’ultima mezz’ora!
“Un’iratze basterebbe, lo sai vero?” è l’unica risposta che riesce a darmi e io sfrego un po’ più forte sul suo sopracciglio. Ho appena iniziato a ripulirlo e già ho voglia di strangolarlo.
“Te lo scordi, che ti serva da lezione. E ora zitto, non voglio sentire più un fiato. Con tutto ciò che sta succedendo per il ragazzino scomparso potevi evitare.” prendo la pomata che mi ha lasciato Lizbeth insieme al kit da pronto soccorso e inizio ad applicargliela sui lividi che stanno iniziando a formarglisi sul torace. Si vede che Andrew non c’è andato pesante, avrebbe potuto tranquillamente rompergli qualcosa o renderlo un livido umano mentre invece si è limitato a cercare di insegnargli una lezione, cosa che evidentemente non ha funzionato.
“Come va?” una voce mi fa trasalire, ero troppo concentrato sulla schiena di Nath e non mi sono reso conto che qualcun altro ha aperto la porta della mia camera. Jeremy sorride mentre ci osserva dallo stipite della porta e sembra molto a suo agio, come sempre.
“Tutto bene, non è niente di grave.” affermo, spingendo su uno dei lividi per bloccare il mio parabatai prima che possa parlare. Geme di dolore e mi lancia un’occhiataccia da sopra una spalla ma io lo ignoro per concentrarmi sull’istruttore che si accomoda seduto sul mio letto.
“Credo che con un’iratze risolveresti senza problemi…” afferma indicando il mio stilo abbandonato sulla scrivania, a pochi passi dallo sgabello su cui ho fatto sedere Nathan.
“Lo sa, mi sta punendo perché sono un idi…” non conclude la rase perché ‘per sbaglio’ premo di nuovo troppo forte su uno dei lividi. Sento una risata e voltandomi noto che il ragazzo sembra divertirsi molto con ciò che molti chiamano ‘il nostro battibeccare continuo’ ma a me non interessa, nessuno ha il diritto di mettersi in mezzo fra me e il mio parabatai.
“Scusate ma mi ricordate parecchio me e Drew quando eravamo giovani… quelli si che erano bei tempi.” sfiora con una mano il suo addome, o almeno credo, ma dura così poco che non sono sicuro neanche di cosa voglia dire.
“Non essere troppo uro con lui, Drew era un po’ frustrato, per la storia di Matt e per il ragazzo che è scomparso, perciò ci ha già pensato lui a punirlo più del dovuto. Meglio che vada ora, la riunione d’emergenza sta per iniziare e non voglio fare tardi.” dice, prima di alzarsi. Mi da una pacca sulla spalla e arruffa i capelli di Nathan per poi congedarsi con la raccomandazione di non fare tardi per il pranzo.


Gabriele
Quando mi risveglio la prima cosa che noto è che non è più mattina. Non so per quanto tempo io sia rimasto incosciente, ma sicuramente è molto più di quanto si possa considerare normale per una semplice botta in testa. Cerco i miei coltelli, che fortunatamente sono ancora al mio fianco, ma questo mi tranquillizza solo in parte perché proprio appena li sfioro dall'ombra iniziano a provenire dei suoni leggeri, fruscii e passi, che sembrano essere tutt’intorno a me. Sanno che sono in trappola, e la cosa è evidente anche a me appena mi guardo attorno: sono circondato da diverse figure e non vedo come potrei uscirne illeso, sarebbero troppi da affrontare anche se fossero soltanto dei Mondani. Ad attirare la mia attenzione però è una persona discostata dal gruppo, dietro il cerchio che mi hanno creato attorno uscendo dagli alberi, ed è proprio lei a rivolgermi la parola.
"Non è la persona che volevo. Chi sei?" credo che questa donna sia il capo qui, l'immobilità e il silenzio quasi opprimente che si sono creati appena ha pronunciato la prima parola sono segnali inequivocabili. Cerco di osservarla meglio, di capire cosa possa avere di speciale, ma il suo viso mi è completamente nascosto dall'ombra del cappuccio scuro che indossa.
Passa ancora qualche secondo, prima che parli di nuovo: "Nessuno insegna più il galateo? È buona educazione rispondere, quando qualcuno ti rivolge la parola." afferma e per un secondo vedo la parte bassa del suo viso, prima che l’ombra torni a coprirla. Non so cosa si aspetti in realtà dato che mi ha rapito. Scuote la testa quando continuo a non risponderle, per poi sorridere e mostrare le zanne che mi permettono di riconoscerla come un vampiro. È strano come questi vampiri la rispettino: i leader del clan sono uomini, se ricordo bene. "Peccato, non mi sarebbe dispiaciuto tenere una chiacchierata, ma immagino che vada bene anche così, i miei uccellini sono affamati. Non posso usarti per il mio diletto personale ma loro non si fanno di questi problemi." conclusa la frase, fa un passo indietro ed io ho a malapena il tempo di estrarre uno dei coltelli prima che i vampiri mi sono già addosso. Non sono neonati, i loro attacchi sono troppo calcolati e precisi. Stanno cercando di stancarmi, prima di lasciare andare avanti i loro compagni meno esperti. Sento bruciare le rune dell'Agilità e del Coraggio quando istintivamente schivo i primi attacchi e cerco di contrattaccare puntando alle loro gole, la perdita di sangue dovrebbe rallentarli a sufficienza, nella speranza che gli altri mi stiano cercando e qualcuno riesca a raggiungermi in tempo. Purtroppo sono davvero troppi e per ogni mio colpo andato a segno, almeno tre dei loro tentativi raggiungono lo stesso risultato. Non resto sorpreso quando le energie mi abbandonano del tutto: era già da un po' che la mia Runa della Resistenza stava bruciando molto più intensamente del solito, segno che si è esaurita completamente. Provo ancora a resistere, nonostante le braccia pesanti, ma in pochi secondi non ho più armi tra le mani e sono a terra, un vampiro sopra di me. Faccio appena in tempo a registrare il suo ghigno soddisfatto prima che le zanne mi perforino il collo e tutto diventi nero.


Lizbeth
Ci siamo dovuti dividere per cercare Gabriele perché il parco in cui portavano le sue tracce è enorme e la scia ad un certo punto si è interrotta del tutto ma, adesso, penso di aver trovato la giusta direzione.
Arrivo in un punto riparato, dove non sono mai venuta prima neanche quando ero di pattuglia in questa zona, e avverto dei suoni liquidi e qualcosa di appiccicaticcio sull’erba sotto le mie scarpe. Nomino la mia spada angelica mentre mi avvicino senza far rumore ma quello che vedo grazie alla luce fioca mi fa gelare il sangue nelle vene.
Qualcosa… c’è una figura… qualcuno è su… Gabriele…
Si volta e mi mostra i denti soffiando, è un vampiro! Il viso sporco di sangue e di terra e i vestiti strappati dalla lotta che sicuramente ha avuto con il giovane shadowhunter. Sopprimo a stento il grido che mi sale alle labbra e indietreggio di qualche passo, inorridita e terrorizzata, non credo di essere mai stata così spaventata in vita mia.
Sento dei movimenti intorno a me ma c’è troppo buio, non riesco a distinguere niente se non la scena davanti a me. Tremo così forte che perfino la mia vista si annebbia leggermente ma potrebbero anche essere le lacrime che sento scendere lungo le mie guance.
So di essere circondata, sento i sibili e i fruscii, e so che se non mi muovo, se non cerco almeno di lottare o scappare o di fare qualunque cosa sono morta. Probabilmente lo sarò comunque, vedendo lo stato del povero Gabriele, immobile e senza vita.
Non riesco comunque a costringermi a muovermi, riesco solo a fissare i canini del mostro che mi sta di fronte, e che mi si avvicina, con il terrore che mi attanaglia il petto. Mi cade la spada ma non è più una mia preoccupazione: non posso affrontarli da sola e gli altri sono tutti troppo lontani, nessuno mi ha seguito qui.
Sono morta…
Scivolo sul sangue mentre indietreggio, cado a terra e sento altri fruscii. Finalmente i miei occhi si sono abituati al buio e posso vedere i loro, piccoli e rossi, fissi su di me.
Non posso continuare a guardare.
Non posso non posso non posso…
Aspetto di sentire qualcosa, delle mani che mi attanagliano o dei canini sulla mia pelle, ma niente mi tocca.
I rumori nella radura cessano per un attimo e poi un ringhio rimbomba fra gli alberi. Apro gli occhi di scatto, i raggi della luna finalmente penetrano le fronde e si riflettono sulla pelliccia dorata di un licantropo. Si volta per un attimo verso di me, i suoi occhi di quell’azzurro così chiaro da sembrare bianco sono inconfondibili per me: è Ryan.




Lilly
Beh, direi che potete essere fiere di noi: siamo in orario, Yeeeeeeeeee!
Paradossalmente ho fatto una fatica atroce a correggere Liza, forse perché è un pezzo che è abbastanza importante per lo sviluppo del suo personaggio.
Siamo cattive e non saprete la sorte di Gabriele, per ora… facciamo un toto morte?
Vi lascio con lo spoiler del prossimo capitolo, a venerdì 17! (magari pubblico prima o dopo… scherzo, non credo alla sfiga: la mia gatta è tutta nera, porta un collare viola e si chiama Jinx) Volete riprovare a capire chi sta parlando? Quelli di quello prima erano ovviamente Nath e Dan.
A presto :*


Macchan
Eccoci tornate, assolutamente puntuali!!
E in questo capitolo le cose cominciano ad andare a quel paese!! Direi che mi dispiace, ma non è così. Era super necessario perché il nostro plot procedesse.
Speriamo di aver catturato la vostra attenzione con questo colpo di scena e ci risentiamo tra due settimane. (i miei angoli, sempre molto lunghi... parlare direttamente con le persone è un incubo per me, perdonatemi)


*SPOILER*
Io non c’entro niente con questa storia.” ribadisce incrociando le braccia. I vampiri alle sue spalle ci guardano male ma lui sembra più che altro preoccupato: “La frase del ragazzino può significare mille altre cose.”
O può significare che state cercando di combinare qualcosa, anche se non capisco che interesse avete nel rapire uno shadowhunter.” affermo, muovendo la penna nervosamente. È un grattacapo che di certo non ci serviva e la reazione che sicuramente avranno i genitori del ragazzo… per l’Angelo, dopotutto se fosse successo a mia figlia neanch’io sarei riuscito ad agire diversamente.
Non abbiamo alcun interesse infatti. Anche perché se anche avessi mai avuto motivo di voler uccidere un ragazzino che non conosco non lo avrei fatto in modo così evidentemente colpevole. Avanti, non lo avrei fatto dissanguare da un branco di neonati che, per la cronaca, non ho creato io.” ripete, alzando leggermente il tono.

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Capitolo 13
*** Non ci credo se non ci infilo il naso... (i miei titoli sono sempre peggio) ***


Dylan
Siamo ormai tutti nuovamente all'ingresso del parco ad aspettare che anche Lizbeth torni qui, dato che è l’unica che ancora non ha fatto rapporto, quando l'istruttore Nightrose risponde in tutta fretta ad una chiamata sul cellulare "Lizbie? Lo hai trovato?" chiede nel secondo in cui si porta il cellulare all’orecchio ma la sua espressione, prima speranzosa, si fa sempre più preoccupata con il proseguire del monologo dall'altro lato della linea.
"Dobbiamo andare." è tutto ciò che dice prima di correre in una direzione che sembra portare nel punto più remoto del parco, proprio la zona che doveva controllare Liza. In pochi secondi stiamo tutti correndogli dietro e, quando spuntiamo nella radura, la prima cosa che mi si fissa nella mente è il sangue e mi blocco di colpo davanti a tutti quei corpi a terra, resi praticamente irriconoscibili dai segni di artigli. Opera di un Licantropo senza dubbio. Anche gli altri ragazzi sono bloccati davanti alla brutalità della scena, quasi tutti siamo passati dall'Accademia e, nonostante l'addestramento, questo è il primo vero massacro a cui ci troviamo di fronte. Gli adulti, al contrario, non si fermano neanche per un secondo: Jeremy raggiunge Lizbeth, seduta a terra vicino ad un ragazzo biondo che riconosco come Ryan, il Licantropo che abbiamo conosciuto ieri, sollevandola di peso e portandola via da qui senza chiedere il permesso a nessuno, lasciando il direttore dell'Istituto ed il proprio Parabatai ad occuparsi del resto.
"Il ragazzino è da questa parte." prende allora la parola Ryan, incamminandosi in una direzione nel mezzo dei corpi. Non mi ero accorto di quanto l'atmosfera si fosse fatta pesante prima che la sua voce mi riscuotesse al punto da rimettermi in moto le gambe.
"Rimanete qui, ce ne occupiamo noi." la voce di Andrew è dura, ma il tono preoccupato è ancora percepibile, quando pronuncia queste parole. Io e Mumi ci blocchiamo di scatto, avendo inconsciamente fatto qualche passo nella direzione indicata dal Licantropo, e anche gli altri non accennano un passo anche se sento dei sussurri alle mie spalle. Restiamo a guardare mentre i tre adulti si chinano su un corpo per un breve momento prima che il nostro istruttore si rimetta in piedi e ci raggiunga, il corpo del ragazzino italiano tra le braccia, mortalmente pallido: "Torniamo a casa, ha bisogno di cure"
É soltanto quando siamo quasi alle porte dell'Istituto che Gabe riapre gli occhi e lo sento chiaramente pronunciare qualche parola, prima di perdere nuovamente conoscenza: "Prendevano ordini…" le sue parole rimangono nell’aria e tutto sembra bloccarsi.


Stephan
Il ragazzo davanti a me sembra così giovane, non più vecchio di Matt, eppure so dai file che è nato negli anni ‘20 e adesso è a capo del clan di vampiri più grande di Londra.
“Io non c’entro niente con questa storia.” ribadisce incrociando le braccia. I vampiri alle sue spalle ci guardano male ma lui sembra più che altro preoccupato: “La frase del ragazzino può significare mille altre cose.”
“O può significare che state cercando di combinare qualcosa, anche se non capisco che interesse avete nel rapire uno shadowhunter.” affermo, muovendo la penna nervosamente. È un grattacapo che di certo non ci serviva e la reazione che sicuramente avranno i genitori del ragazzo… per l’Angelo, dopotutto se succedesse qualcosa a Liza o a Matt neanch’io penso che riuscirei ad agire in modo razionale. Se non altro i vampiri sembrano desiderosi di collaborare e volevano sicuramente evitare il coinvolgimento del Conclave anche se è stato inevitabile.
“Non abbiamo alcun interesse infatti. Anche perché se anche avessi mai avuto motivo per voler uccidere un ragazzino che non conosco, non lo avrei fatto in modo così evidentemente colpevole. Avanti, non lo avrei fatto dissanguare da un branco di neonati che, per la cronaca, non ho creato io.” ripete, alzando leggermente il tono. Stringe i pugni, l’unico segno che sta perdendo il controllo, e un po’ lo ammiro: quelle che gli stiamo rivolgendo sono accuse gravi e nonostante tutto se la sta cavando egregiamente nel difendersi, anche se non penso che basterà.
“Dubito però che potessero passare così tanto inosservati al tuo comando, altrimenti hai dei forti problemi con la leadership… qui leggo inoltre che sei stato visto nei dintorni dell’Istituto più di una volta nell’ultimo periodo.” affermo, leggendo direttamente dai rapporti delle pattuglie.
“Io stavo… controllando.” risponde stringendo i denti e guardando da un’altra parte. Non posso fare a meno di guardarlo sconvolto, cercando di capire cosa intende. Sto per domandare spiegazioni quando la porta del santuario si apre di botto, andando a sbattere contro il muro e facendo voltare tutti i presenti.
“Non può essere stato lui!” grida Matt, afferrandosi poi le ginocchia, cercando di riprendere fiato. Deve aver corso fino a qui dalla camera di Liza che è nella ala più lontana rispetto a questa stanza.
“Matthew, questo non è il momento.” sospiro, indicandolo con la testa agli shadowhunters alle mie spalle che si muovono per portarlo fuori. Ero a conoscenza di una qualche relazione, che non ho mai voluto indagare a fondo, fra di loro ma non posso permettere alla cosa di interferire con la mia indagine.
“No, devi ascoltarmi zio! Io so per certo che non era lui e conosco anche altre persone che potrebbero testimoniare! Chiama Robyn Alyz se non mi credi!” afferma liberandosi dalla presa dei due che gli si erano avvicinati. Lo guardo un po’ stranito prima di rispondergli: “Scherzi, vero?” non posso già aver perso l’unico sospettato.



Katerina
Io e Lola andiamo verso la cucina, senza veramente sapere cosa fare se non chiacchierare e prendere confidenza con l’Istituto, le lezioni per oggi sono finite e ci hanno esonerato dalle pattuglie finché non capiscono cosa sta succedendo o non decidono cosa fare con noi.
Ci blocchiamo di scatto quando vediamo Emily che guarda all’interno della stanza con aria preoccupata senza accorgersi di noi. Prima che possiamo chiederle cosa sta facendo ci pensa Muriel, arrivando dall’altro lato del corridoio con Lacey: “Cosa combinate?” domanda infatti, rivolgendosi a tutte noi.
“Noi siamo appena arrivate in realtà.” risponde per entrambe Lola e io annuisco senza quasi pensarci. Ora che siamo ferme qui da un po’ mi sembra di sentire un profumo delizioso provenire dalla cucina.
“Liza sta facendo dei dolci.” si decide allora a parlare la ragazzina polacca. Appena sentiamo questo, ci voltiamo tutte verso la porta come dei segugi in cerca di una preda: la figlia dei padroni di casa ieri sera è stata riportata in Istituto in tutta fretta, con il ragazzino moribondo subito dietro, da allora nessuno di noi l’aveva vista, ha saltato perfino le lezioni preferendo rimanere chiusa in camera sua.
“Pensate che possiamo chiederle qualcosa?” domanda Lola, la curiosità che permea la sua voce e, dopotutto, come biasimarla? Anche quelli di noi che erano presenti alle ricerche non hanno avuto informazioni a proposito di niente che riguardi ciò che chiamano ‘l’incidente’.
“Non penso sia il caso.” Andrew ci sorprende arrivando alle nostre spalle, non l’avevo minimamente sentito. Continua a parlare avvicinandosi alla porta: “Penso che tutte voi abbiate cose migliori da fare, piuttosto che stare qui impalate, perciò andate.” conclude, entrando e chiudendo la porta alle sue spalle.


Alice
"Signora Nightrose?" quand sento una voce chiamarmi dalla porta, trattengo a malapena un sorriso, questa ragazza è sempre così formale che parlarci mi diverte fin troppo.
"Alice, Lacey, chiamami Alice." continuo ad insistere, ma so che ci vorrà un sacco di tempo prima che smetta di darmi del lei.
"Si, mi scusi. Gabriele sta meglio?" sentendo la sua domanda, guardo verso il letto in cui lo abbiamo messo al suo arrivo poche ore fa: ha cominciato a riprendere un po' di colore in viso ma, nonostante questo, è ancora spaventosamente pallido e la flebo di sangue vicino al letto fa ben poco per rassicurare riguardo le sue condizioni generali.
"Onestamente, non lo so. Non ho mai visto dei vampiri attaccare in questo modo…" affermo, quasi senza pensarci. Quando mi volto di nuovo a guardare la ragazzina, mi accorgo dello sforzo che sta facendo per nascondere la paura che sta provando e capisco che devo stare più attenta a quello che dico, questi ragazzi non hanno ancora visto la brutalità del mondo delle ombre, quello vero, non la versione ridotta davanti a cui li mettono in Accademia.
"Capisco." mi risponde dopo qualche istante, per poi continuare: "Penso che andrò a dirlo agli altri, con permesso." e questa volta non riesco proprio ad impedirmi del tutto di ridere, nonostante la brutta situazione che ho per le mani. Se Lacey mi ha sentita, è stata tanto educata da fingere che non sia accaduto, mentre si richiudeva la porta alle spalle.
Rimasta sola, rimuovo le medicazioni che coprono le ferite di Gabriele. Ancora non mi fido a disegnarli un Iratze: non abbiamo mai avuto a che fare con così tanti morsi tutti insieme perciò non so quale effetto collaterale potrebbe avere una chiusura rapida delle ferite. La medicina mondana dovrà bastare, almeno per qualche giorno finché non si stabilizzerà un po’.
Mi siedo nuovamente vicino al suo letto, voglio essere presente se dovesse svegliarsi. I ragazzi si sono offerti di effettuare qualche turno per me ma erano così provati dalla serata, quando sono tornati, che non ho trovato la forza di affidargli anche questa responsabilità. Stephen pensa che non dovremmo essere troppo teneri ma rimangono soltanto dei ragazzi, è così sbagliato volerli proteggere almeno un po'? Guardando Gabriele, mi rendo conto di quanto sia stato fortunato. Nella sua sfortuna, mi correggo quando mi rendo conto del cinismo dietro il mio stesso pensiero. Se lo avessero trovato soltanto pochi minuti più tardi, per lui non avrei potuto fare niente ed anche così, non saprò per certo l'estensione dei danni fino a che non avrà ripreso conoscenza in modo da poterlo sottoporre ad esami più approfonditi.


Lilly
Ciao!
So già che la formattazione verrà da schifo ma per lo meno stiamo continuando a pubblicare in orario! Yeeeee
Ho bisogno di positività perché lunedì ho una cosa da fare che mi sta facendo un po panicare… ma non dico altro per scaramanzia, se volete saperlo lo dirò una volta che sarà passata…
Sto guardando Coliandro in questo momento perciò è meglio se chiudo e torno a dargli attenzione ^.^
A presto :*
Ps. La prima volta che compaiono i prestavolto di Alice e Stephen!!!!!!!!

Macchan
Salve gente, rieccoci qui con il capitolo successivo.
Anche se io non so bene come faccia ad essere ancora sveglia e reattiva abbastanza da star scrivendo questo angolo, dopo la giornataccia che ho avuto oggi..
Tra notte insonne, dentista e lavoro non so nemmeno più da che parte sono girata.. (e ho ancora la lingua FUCSIAAAAAAAAA) Giusto per rendervi partecipi dei miei drammiXD
A parte questo, spero proprio che questo nuovo aggiornamento vi sia piaciuto!! Ci si rivede il primo di Dicembre~

SPOILER
"Non sembra sapere bene cosa dire, non davanti a tutte queste persone, e vederlo incerto mi aiuta un poco a calmare i nervi "Potete continuare senza di me, per un po'?" pongo la domanda soltanto per sembrare educato, ma in verità non mi interessa molto la risposta che avevano intenzione di darmi: appena ho finito di parlare già ho iniziato ad allontarmi dal gruppo.
Li sento borbottare, sicuramente scontenti da quella che stanno reputando una diserzione, ma continuo a camminare.

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