Pokemon XY Reload

di Justice Gundam
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Kalos, il paese della bellezza ***
Capitolo 2: *** L'inizio di un nuovo viaggio ***
Capitolo 3: *** Ritrovi a Luminopoli ***
Capitolo 4: *** Gli avventurieri di Kalos ***
Capitolo 5: *** Il guerriero e la bambina ***
Capitolo 6: *** Tre strade diverse ***
Capitolo 7: *** Benvenuto, Froakie! ***
Capitolo 8: *** Un amico elettrizzante ***
Capitolo 9: *** Arrivo a Novartopoli ***
Capitolo 10: *** Battaglia di coleotteri ***
Capitolo 11: *** Ash e Serena ***
Capitolo 12: *** Alan vs Narciso ***
Capitolo 13: *** La minaccia del Team Flare ***
Capitolo 14: *** Il misterioso passato di Kalos ***
Capitolo 15: *** Sfida al Team Flare ***
Capitolo 16: *** Nemici occulti e spocchiose allenatrici ***
Capitolo 17: *** Caos nell'antico palazzo ***
Capitolo 18: *** I Furfrou della Reggia Aurea ***
Capitolo 19: *** Una notte movimentata ***
Capitolo 20: *** Calorosa accoglienza al Castello Lotta ***
Capitolo 21: *** Giselle alla riscossa ***
Capitolo 22: *** Ash vs Giselle ***
Capitolo 23: *** Avventurieri di Hoenn ***
Capitolo 24: *** Scontro tra Mega Pokemon! Charizard vs. Blaziken! ***
Capitolo 25: *** Il mistero di Trait d'Union ***
Capitolo 26: *** Pericolo! Caos nella Grotta Trait D'Union ***
Capitolo 27: *** Sfida da un altro tempo? ***
Capitolo 28: *** Fuori dal tunnel ***
Capitolo 29: *** L'antica leggenda di Hoopa ***
Capitolo 30: *** La leggenda del Magikarp dorato ***
Capitolo 31: *** Magikarp conteso ***
Capitolo 32: *** La battaglia per il Magikarp antico ***
Capitolo 33: *** Binacle e Clauncher ***
Capitolo 34: *** La mattina porta consiglio ***
Capitolo 35: *** Tanto tempo fa a Desertopoli ***
Capitolo 36: *** La perla del deserto ***
Capitolo 37: *** Nella grotta dei cristalli ***
Capitolo 38: *** Il misterioso passato di Kalos ***
Capitolo 39: *** I ninja di Kalos ***
Capitolo 40: *** Catturati dal Team Flare ***
Capitolo 41: *** Fuga dal Team Flare ***



Capitolo 1
*** Kalos, il paese della bellezza ***


Pokemon XY Reload


Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 

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Salve a tutti! Benvenuti alla mia nuova fanfiction di Pokemon, dedicata alla sesta generazione e al meraviglioso continente di Kalos! Anche questa volta, seguiremo Ash e Misty... oltre che un bel po´ di nuovi personaggi... in uno straordinario viaggio che li porterá a scoprire segreti incredibili e incontrare nuovi, fantastici amici nell´infinito molto dei Pokemon!

Avrei tante cose da dire, ma... adesso come adesso, credo che sia meglio rimandarle alla fine di questo capitolo! Per adesso, mi limito a fare il disclaimer: Pokemon e tutti i marchi registrati ad esso connessi appartengono alla Nintendo, alla Game Freaks e al grande Satoshi Tajiri. Questa fanfiction é stata scritta solamente a titolo ricreativo, senza alcuno scopo di lucro.

Detto questo... cominciamo pure, e arrivederci a fine capitolo dal vostro Justice Gundam!

GOTTA CATCH ´EM ALL!

 

Capitolo 1 - Kalos, il paese della bellezza

 

(FLASHBACK)

La grande guerra si era finalmente conclusa.

Dopo mesi interminabili di terrore, sofferenza e morte, finalmente tutto taceva, immergendo il paesaggio in una quiete irreale.  

Il terreno era ricoperto di erba bruciata e frammenti di tutto ció che era andato distrutto durante la tremenda battaglia finale, e il cielo, ingombrato da dense nubi di fumo nero e grigio, era attraversato da lampi rossi che contribuivano a far sembrare quel posto come un altro mondo...

Dovunque lui volgesse lo sguardo, incontrava l´orribile spettacolo di uomini e Pokemon che giacevano senza vita sul terreno devastato, una carneficina che si estendeva a perdita d´occhio in quella che fino a poco tempo fa era stata una prateria fertile e piena di vita. La guerra aveva distrutto tutto nel giro di pochi giorni... e ora che si era finalmente conclusa, forse non sarebbero bastati anni per ricostruire.

Questi ed altri pensieri infestavano la mente ormai sconvolta del gigantesco guerriero che, in quel momento, vagava come un´anima persa sul terreno della battaglia decisiva. Quante persone non sarebbero mai piú tornate dalle loro case? Dai loro cari? Quanti Pokemon erano periti in quella terribile lotta? E tutto questo per cosa? In nome di quale ideale? No... non era possibile definirlo un ideale...
Loro erano morti... soltanto per lui... per il suo egoismo... per la sua sfrenata ambizione...

"Sono stato io... io ho fatto questo..." disse il gigante, un uomo dall´incedere e dal portamento regali, alto almeno due metri e mezzo, con lunghi capelli da barbaro. Stava guardando in lontananza, ma in realtá non stava vedendo nulla. Il suo era lo sguardo di una persona che aveva visto ció che nessuno avrebbe mai dovuto vedere, vacuo e privo di vita, come disperso in un abisso di nulla.

Il gigante avanzó di qualche passo, barcollando come se le forze stessero per lasciarlo... e pochi attimi dopo, cadde in ginocchio, lo sguardo sempre rivolto verso il cielo silenzioso. Davanti a lui, giacevano i corpi senza vita di due soldati e dei loro Pokemon, un Arcanine e uno Zangoose... ma lui sembrava non essersene accorto, e continuava a guardare in alto, quasi fosse ormai completamente avulso da questo mondo...

"Perdonami, Floette... io... cosa sono diventato?"

 

(FINE FLASHBACK)

 

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In un aereo di linea che in quel momento stava iniziando le manovre per l´atterraggio, due giovani allenatori e i loro Pokemon si erano appena svegliati da un sonno ristoratore, nel quale erano scivolati durante quel lungo viaggio. Erano state quasi cinque ore di volo... e per quanto entrambi fossero estremamente eccitati della nuova avventura che si stava parando loro davanti, la stanchezza per il lungo viaggio si faceva sentire.

Il ragazzo, il quasi quindicenne Ash Ketchum di Biancavilla, si strofinó gli occhi e restó fermo per qualche secondo mentre la sua mente riprendeva a funzionare. Il giovane aspirante Pokemon Master di Kanto guardó verso le sue ginocchia, verso l´inseparabile Pikachu che lo accompagnava da quasi cinque anni ormai, e che si stava svegliando a sua volta in quel momento. Con uno squittio acuto, il topolino elettrico si scrolló, in modo da svegliarsi completamente, e poi guardó verso il suo allenatore, rivolgendogli uno sguardo di intesa ed amicizia.

"Pikachu, pika pi!" esclamó Pikachu con la sua vocetta acuta, drizzando le orecchie mentre il suo giovane allenatore lo accarezzava sulla testa. 

"Ben svegliato anche a te, Pikachu!" disse Ash, cominciando a grattare il suo migliore amico dietro un orecchio, e facendo sí che Pikachu si abbandonasse per un attimo, godendosi la piacevole sensazione di un po´ di coccole. "Spero che tu abbia dormito bene. Credo... che avremo molte cose da fare quando arriveremo a Luminopoli, non credi anche tu?"

"Pikachu!" rispose con convinzione lo starter di tipo Elettro. Erano passati due mesi da quando loro due, assieme a Misty e ad un grande gruppo di indimenticabili amici, avevano appena concluso una grande avventura che li aveva portati ad esplorare il continente di Unima, un luogo lontano e misterioso, pieno di leggende e di segreti da scoprire... dove Ash e Misty avevano fatto da mentori ad un terzetto di allenatori della cittadina di Soffiolieve - la dinamica Touko, la dolce Belle e l´austero Komor - e dove assieme a loro avevano partecipato alla sfida per collezionare otto medaglie della Lega di Unima e qualificarsi per il torneo di quell´anno. Certo, non era stato un viaggio di tutto riposo... soprattutto considerando tutti i pericoli che avevano dovuto affrontare nel corso delle vicende. La misteriosa Spada della Valle, e il poco ponderato tentativo di Damon di impossessarsi del potere di Victini; l´attacco di Kyurem, e il tentativo del piccolo Keldeo di imparare l´unica mossa che gli avrebbe consentito di misurarsi ad armi pari con lui... e soprattutto, l´ascesa del temuto Team Plasma, un´organizzazione criminale che, guidata dal giovane N e dal suo padre adottivo/consigliere Ghecis, lottava per separare per sempre Pokemon ed esseri umani, credendo a torto che gli uomini non facessero altro che manipolare i Pokemon per aviditá personale.

Alla fine, l´intero piano del Team Plasma si era rivelato essere niente piú che una messinscena montata da Ghecis, che aveva manipolato tutti gli uomini del Team Plasma, compreso N, in modo che fossero pedine inconsapevoli del suo folle piano. Se tutto fosse andato come Ghecis voleva, lui e i suoi uomini sarebbero stati gli unici a poter usare Pokemon. E grazie alla forza di Genesect, il terribile Pokemon cibernetico che era stato creato dal suo inserviente scientifico Acromio, Ghecis e i suoi fedeli avrebbero potuto spadroneggiare su un continente del tutto privo di difese.

Ma per fortuna, tutto si era risolto nel migliore dei modi. Touko e Reshiram, il Pokemon Leggendario che rappresentava la Veritá, avevano affrontato N e Zekrom, il Pokemon Nero Ideale, e avevano vinto dopo una battaglia epica; e subito dopo, Touko aveva fatto capire ad N che uomini e Pokemon potevano vivere assieme, ed Ash aveva affrontato e sconfitto Ghecis, mandando definitivamente all´aria il suo piano.

Ed ora, dopo due mesi passati assieme ai suoi Pokemon, ad allenarli e a fare in modo che si togliessero di dosso un po´ di ruggine, Ash aveva ripreso il suo viaggio. E con lui, ovviamente, il suo inseparabile amico Pikachu, e la ragazza del suo cuore, Misty Waterflower, la stessa ragazza che aveva incontrato in maniera cosí rocambolesca il primo giorno del suo viaggio. Era ormai piú di un anno che stavano assieme... da poco prima che partissero per Unima, eppure ad Ash sembrava ancora solo qualche giorno fa. Certo il loro rapporto era cambiato moltissimo nel corso degli anni... per arrivare finalmente lá dove si trovavano adesso, ed entrambi non potevano che esserne contenti. Era stato un po´ un punto di svolta nelle loro vite... cosí come lo era stato la scoperta di Ash di possedere il potere misterioso chiamato Aura.   

Giá... l´Aura... fin da quando aveva scoperto di possedere lo stesso potere di Sir Aaaron, l´antico guardiano del Palazzo di Cameran, si erano presentate diverse occasioni in cui questo misterioso potere, in qualche modo legato a numerose leggende del mondo dei Pokemon, aveva giocato un ruolo importante. Prima del suo scontro decisivo con il Team Vicious, poi quando aveva conosciuto e catturato la sua Larvesta... in effetti, ad essere completamente onesto con sé stesso, uno dei motivi per cui Ash stava per affrontare questo nuovo viaggio era la possibilitá che nel nuovo continente si potesse trovare qualcuno in grado di dargli delle risposte, e di fargli capire qualcosa di piú su quanto accadeva nel mondo sotto gli occhi ignari di cosí tante persone...

Ma questi pensieri preoccupanti potevano aspettare, almeno per il momento. Adesso, era il momento di vedere con i loro occhi un nuovo continente, e con esso di conoscere nuovi amici, vedere nuovi Pokemon e mettersi alla prova in una nuova Lega... assieme alla sua fidanzata, che in quel momento dormiva ancora beatamente sul sedile accanto al suo, con il suo Azurill addormentato a sua volta sulle sue ginocchia!

Gli anni erano stati gentili anche con Misty - la sirena maschiaccio era diventata piú alta e piú attraente, e ora che lei ed Ash erano fidanzati, gli sembrava anche piú bella. In quel momento, Misty indossava un grazioso top a maniche corte e a righe orizzontali blu e bianche che richiamava un po´ le onde del mare, un paio di shorts e un paio di sandali bianchi... un completino a cui era passata quando lei ed Ash erano partiti per Unima.

Mentre Misty continuava a dormire tranquilla, Ash continuó a guardarla, un po´ trasognato, per diversi attimi, prima di sentire l´aereo che cominciava a scendere. Un po´ gli dispiaceva svegliarla proprio in quel momento, ma ormai la discesa era iniziata, e bisognava pure che si preparassero a scendere...
Ovviamente, questo non voleva dire che Ash non avrebbe potuto usare un metodo un po´... inusuale, per dire poco, per svegliare la sua fidanzata.

Ash e Pikachu si guardarono negli occhi, sghignazzando in segno di intesa... e poi il ragazzo avvicinó una mano al fianco scoperto di Misty e cominció a passare l´indice sulla sua pelle soffice, in modo da farle il solletico! Gli effetti furono quasi immediati... e la graziosa ragazzina dai capelli rossi fece una smorfia e cominció a ridacchiare nel sonno, svegliandosi un istante dopo con un gridolino che voleva essere di sorpresa e di fastidio al tempo stesso... 

"Kyaaa! Ma cosa... " esclamó Misty svegliandosi di colpo quando sentí il solletico al fianco. Si accorse che Ash le stava facendo il solletico, e gli diede una botta in testa per gioco. "Ash! Sempre con questi tuoi scherzi infantili, eh? Non cambierai mai!"

"Heheheheee... eddai, Misty, in fondo anche a te piacciono, no?" disse argutamente il ragazzo, ritirando la mano prima che Misty tirasse fuori il suo fidato martello e glielo suonasse in testa! "Vedi? Anche Pikachu é d´accordo!"

"Pikachu!" esclamó il topolino elettrico, divertito dalla scena.

Misty brontoló qualcosa a denti stretti... ma di fronte al modo di fare e al sorriso disarmante del suo fidanzato, non riuscí a restare arrabbiata. "Hmph... e va bene, e va bene... devo ammettere che i tuoi scherzi possono anche essere divertenti a volte, Ash Ketchum."

"Visto? Che ti dicevo?" rispose il ragazzo quasi trionfante. Lui e Pikachu si diedero il cinque, prima che Ash si schiarisse la voce e riportasse la loro attenzione su quello che stava accadendo. "Comunque, Misty, ti ho svegliata perché tra pochi minuti cominceremo ad atterrare a Luminopoli! E´ meglio se ci prepariamo adesso."

La ragazzina dai capelli rossi annuí e, con un cenno della mano, sveglió il piccolo Azurill che le dormiva in grembo. "Azurill? Azurill, scusa se ti disturbo, ma dobbiamo prepararci." disse Misty, vedendo il topolino azzurro che apriva lentamente gli occhi. Lo strinse a sé, come una vera mamma con il suo bambino, e si allacció la cintura di sicurezza, in modo che entrambi fossero ben  assicurati al sedile. Nel giro di pochi minuti, l´aereo cominció le sue manovre di atterraggio, e i due ragazzi e i loro Pokemon si tennero stretti ai loro sedili, cominciando a sentire la terra mancare sotto di loro!

"Certo che l´aereo é divertente, a modo suo..." disse Misty con un pizzico di nervosismo.

"Azu, azurill!" esclamó il piccolo Azurill, che non dava l´impressione di condividere la preoccupazione della sua allenatrice e si stava divertendo come soltanto un bambino puó fare! Ash deglutí, accarezzando Pikachu in modo da calmare un po´ la sua emozione e il suo entusiasmo... e poi sorrise mentre con l´altra mano prendeva affettuosamente quella della sua fidanzata. Misty reagí stringendo a sua volta la mano di Ash e cercando di pensare a quello che li aspettava a Kalos... una delle Leghe Pokemon piú rinomate del mondo, e un luogo pieno di misteri, novitá e leggende... forse sarebbe stato proprio lí che lei ed Ash avrebbero finalmente ottenuto delle risposte su molte domande che avevano incontrato nel loro cammino...

Misty guardó fuori dal finestrino, vincendo la sua paura delle altezze, e vide sotto di sé la grande cittá di Luminopoli, la capitale di fatto della regione di Kalos, e la piú grande metropoli che la giovane allenatrice di Pokemon d´Acqua avesse mai visto in vita sua. Era una cittá a dir poco immensa, costellata di edifici dall´aspetto elegante e ricercato, sui quali svettava la grande torre che si ergeva dalla piazza centrale, e dalla quale si dipartivano le vie principali come raggi di un sole in miniatura! Se giá dall´alto appariva cosí bella ed impressionante, Misty non osava immaginare come sarebbe stata una volta che lei ed Ash l´avessero vista da vicino. Chissá quante cose ci sarebbero state da vedere, e quante avventure avrebbero vissuto da quelle parti...

"Azurill..." mormoró Azurill come trasognato, non vedendo l´ora che l´aereo giungesse a destinazione...

"Una nuova regione, una nuova Lega da affrontare." affermó Ash. "E chissá, magari troveremo molto di piú qui a Kalos. Non vedo lóra di scoprire cosa ci aspetta, e tu, Pikachu?" 

Il topolino elettrico si mise seduto sul grembo del suo allenatore. Ormai mancava appena un´ora. Una volta che avessero sbrigato tutte le pratiche doganali, non mancava che fare i primi passi a Luminopoli, e cominciare a scoprire le sue meraviglie.

Kalos, il paese della bellezza, non attendeva che loro... e mentre cominciavano a scendere, Ash non poté fare a meno di rivolgere il pensiero ad una persona che conosceva e che ora sapeva vivere laggiú, da qualche parte...

"Spero che potremo incontrarci, Serena..." disse tra sé. "Sono passati tanti anni dall´ultima volta..."

 

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Ma mentre Ash, Pikachu, Misty ed Azurill si apprestavano ad atterrare, non immaginavano che da qualche parte, nel continente di Kalos, alcuni ingranaggi si fossero giá messi in moto da tempo... e che ben presto, per quanto loro non facessero parte del piano, ci sarebbero finiti in mezzo...

 

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Nel bel mezzo di una foresta, nella zona centrale di Kalos... 

"E cosí, ancora non abbiamo molti dati in proposito..."

Con queste parole, un ragazzo dall´aspetto misterioso, vestito quasi interamente di nero e grigio, volse lo sguardo al cielo terso sopra di sé Era un giovanotto che dava l´impressione di avere qualche anno piú di Ash, probabilmente ne aveva diciassette o diciotto, ma che giá dall´aspetto si poteva capire essere molto diverso dall´entusiasta e curioso allenatore di Biancavilla. Alto, dal fisico ben piantato, aveva i capelli neri dai riflessi blu, spettinati e con un ciuffo ribelle che svettava dalla testa, proprio in mezzo, e vestiva di una giacca nera tenuta aperta, in modo da far vedere la sua maglietta blu scura, e portava attorno al collo una sorta di "collare" di pelo azzurro, quasi bianco. Indossava inoltre un paio di pantaloni grigi, un paio di guanti neri senza dita, e un paio di pesanti stivali da viaggio di cuoio nero, che contribuivano a dargli un´aria da viaggiatore esperto, acuita ancora di piú dall´espressione seria e concentrata del suo volto, dai suoi acuti occhi azzurri, e dal Pokemon che viaggiava al suo fianco, come una fedele guardia del corpo - un possente Charizard, dal cipiglio minaccioso e dal corpo muscoloso che faceva capire bene che si trattava di un esemplare molto ben allenato. A parte questo, non aveva nulla di diverso rispetto ad altri Charizard... se non il fatto che portava una strana piastra di metallo attorno al collo, una piastra argentata di forma regolare, nella quale era incastonata una pietra di forma sferica - una pietra azzurra, che diventava piú scura verso il centro, e al cui interno sembrava ardere una fiammella nera che creava una serie di spettacolari riverberi.

"Non sappiamo nulla su ció che la provoca... sappiamo solo che gli unici in grado di usarla sono i Pokemon che hanno stretto un legame con gli esseri umani." disse tra sé il ragazzo, scambiandosi uno sguardo con il suo Charizard. Il possente drago alato, a giudicare dal verso che fece in risposta, avrebbe voluto poter dire di piú al suo allenatore, ma in quel momento, neanche lui ne sapeva di piú su... qualsiasi fosse l´argomento su cui stavano dissertando.

"Charrrr..." grugní il Pokemon Fuoco/Volante, ripiegando un po´ le grandi ali contro il proprio corpo.

Il giovane dai capelli neri restó in silenzio per qualche istante, prima di riprendere il suo soliloquio. "Non importa. Saremo noi a scoprirne i segreti." affermó con decisione. "La prima cosa da fare... é andare a cercare qualcuno che potrebbe saperne piú di noi e chiedere. Ho sentito dire che a Petroglifari c´é un laboratorio addetto allo studio dei fossili di Pokemon... potrebbe essere una buona idea dare un´occhiata da quelle parti."

Charizard, non avendo un´idea migliore, non poté fare altro che approvare. "Charrrr..."

Annuendo, il ragazzo consultó la mappa che aveva con sé. "Molto bene, Charizard. Allora Petroglifari sará la nostra prima meta." affermó semplicemente. I due compagni di viaggio, in un silenzio che sapeva di un´intesa costruita nel corso di un lungo periodo di amicizia e cameratismo, ripresero il cammino, decisi a raggiungere il prima possibile la loro destinazione...

 

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"Aaaaah, che bello essere a casa, dopo tanto tempo!" esclamó sollevata una ragazzina di circa quattordici anni, tornata finalmente nella sua patria dopo mesi passati a viaggiare per il mondo. "Chissá quanto é cambiata Kalos, in questi ultimi mesi... certo, non si puó dire che Temperopoli non sia sempre la stessa..."

La ragazzina si guardó attorno dopo essersi spostata in modo da non intralciare la folla che andava e veniva lungo il pontile, e dopo aver dato un´ultima occhiata alla grande nave passeggeri che l´aveva riportata nel suo paese. Temperopoli, la cittá nella quale era sbarcata, era una graziosa e ridente cittadina che sorgeva sulla costa nord di Kalos, circondata da colline verdeggianti e composta principalmente di casette bianche e di tutti i negozi di cui una cittá come quella poteva avere bisogno, ma tutti erano in uno stile particolarmente elegante, semplice e al tempo stesso raffinato. Anche il molo sul quale lei si trovava in quel momento era stato costruito allo stesso modo, con sassi di marmo di colori vivaci ma mai troppo sgargianti, incastrati tra loro secondo una tecnica ben precisa. Il cielo limpido, decorato di nuvole bianche, non faceva che sottolineare la bellezza del posto. Un po´ in lontananza, la ragazzina riconobbe un altro elemento che rendeva subito riconoscibile Temperopoli - la  funicolare che portava alla parte alta della cittá, sulle rupi a picco sul mare, e alla palestra locale, una Palestra di tipo Erba con a capo un simpatico vecchietto di nome Amur...

"Provo una grande nostalgia... ma non é il caso di fermarsi qui a ripensare al passato." affermó tra sé, per poi stringere le mani a pugno e mettersi in una posa dinamica, sorridendo con convinzione. "Io, Serena Yvonne Gabena, sono tornata qui per dare una svolta alla mia vita e provare qualcosa di nuovo! Ammetto che non sará facile... ma sará sicuramente un´esperienza utile! Chissá, magari mi aiuterá a trovare la mia strada."

Una graziosa ragazza di quattordici anni dai lunghi capelli del colore del miele, un po´ mossi, che le arrivavano fino a oltre metá schiena, Serena aveva un fisico snello, accentuato dalla maglietta nera a maniche corte che indossava, e dalla sua alta minigonna rossa, oltre che dalle alte calze nere che coprivano quasi del tutto le sue gambe. Un paio di scarpe da trekking nere, con una Pokeball rosa disegnata sui talloni, e un grazioso cappello rosa a corte falde, con un paio di grandi occhiali da sole dai bordi bianchi piazzato su di esso, completava l´abbigliamento della ragazzina, facendo risaltare i suoi occhi castani, e a tracolla portava una borsa di colore rosa, mentre appese alla sua cintura c´erano delle Pokeball, sulle quali Serena passó la mano affettuosamente. Dopotutto, erano stati i suoi migliori amici e compagni di viaggio per cosí tanto tempo, e anche adesso che stava cercando il suo prossimo obiettivo, avrebbero continuato ad esserlo.

"Tranquilli, ragazzi, come sempre la vivremo assieme, questa avventura." disse Serena. Per quanto si fosse ripromessa di non disperdersi troppo nei suoi ricordi, la sua mente tornó indietro nel tempo, a quando aveva conosciuto il suo primo Pokemon, e a quando assieme ai suoi due migliori amici dell´epoca si avventurava nella campagna nei dintorni di Biancavilla, la cittá in cui era nata... "Un po´ come é sempre stato, del resto... chissá, magari questo mi dará una possibilitá di rivedere Ash e Gary. Chissá come sono cambiati, in questi sei anni..."

C´era della malinconia nelle sue parole. Da quando lei e la sua famiglia si erano trasferiti a Borgo Bozzetto, lasciando per sempre Kanto, Serena aveva sentito piú di una volta parlare delle imprese dei suoi due migliori amici dell´epoca... in particolare quelle di Ash, che si era fatto una certa fama vincendo il torneo nazionale di Sinnoh e, piú recentemente, aiutando a fermare il Team Plasma ad Unima. Ma a parte quelle voci che rimbalzavano entusiaste da una parte all´altra del mondo... non aveva piú saputo nulla di loro. Era un po´ triste, a pensarci... ma la cosa non sarebbe durata a lungo, decise Serena. Risolse tra sé che, ovunque l´avesse portata il suo nuovo viaggio alla ricerca di qualcosa di nuovo, avrebbe fatto tutto il possibile per rintracciare i suoi amici d´infanzia.

"Molto bene, Serena!" disse infine tra sé. "Da oggi, una nuova strada si apre davanti a te e ai tuoi Pokemon! Fatti valere!" E con queste parole, la ragazzina si incamminó lungo il molo, decisa a seguire fino in fondo la sua convinzione...

 

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"Molto bene..." disse l´uomo seduto al tavolo del laboratorio, dando una rapida occhiata ai dati che erano stati riportati sul foglio davanti a sé. "Sembra che Alan abbia cominciato con il piede giusto, a giudicare da quello che mi scrive. Capisco... bene, per adesso credo che sia il caso di passare a qualcos´altro. Se non ricordo male... oggi dovrebbe arrivare qualcuno per ricevere il suo primo Pokemon..."

Con un sorriso arguto sulle labbra, il professor Augustine Platan, il piú rinomato ricercatore di Pokemon del continente di Kalos, si lisció la barbetta appena accennata che aveva sul mento. Sí, come ricordava, sarebbe presto arrivata un´allenatrice in erba per ricevere il suo primo Pokemon. Era sempre un piacere per lui ricevere queste giovani speranze. Gli ricordavano tanto quel giorno in cui aveva incontrato il suo primo e piú brillante allievo. Chissá poi cosa stava facendo in quel momento...

Il professor Platan era un uomo magro e dall´aspetto un po´ sbarazzino, con i capelli castani scuri spettinati, che dimostrava meno dei suoi quasi cinquant´anni di etá, grazie anche al suo camice da laboratorio bianco tenuto aperto, in modo da mostrare la sua camicia blu ben tenuta. Indossava un paio di pantaloni di colore grigio scuro, con un paio di scarpe marroni, e la sua barba era tagliata molto corta, al punto da essere a malapena visibile. Conosciuto e rispettato da tutti gli studiosi di Pokemon di Kalos, era anche l´addetto ufficiale della Lega Pokemon del continente, con il compito di distribuire starter ai ragazzini che stavano iniziando il loro viaggio... e una di questi sarebbe presto passata a ritirare il suo.

Il suono del campanello gli annunció che la sua ospite era arrivata, e dopo aver messo a posto le sue carte, il professor Platan si mise un po´ a posto e andó ad aprire. Come immaginava, eccola lí davanti alla porta, con tutta l´espressione di qualcuno che non vedeva l´ora di cominciare! Un po´ bassa per la sua etá, sembrava un po´ un ragazzino se non fosse stato per i codini in cui erano legati i suoi capelli rossi, che sporgevano giusto un po´ dall´enorme cappello tondo che indossava, e i suoi grandi occhi castani sembravano scintillare per l´entusiasmo mentre guardava verso il professore. Indossava una maglietta gialla a maniche lunghe con una sorta di foulard verde attorno al collo, un paio di ampi pantaloni verdi tenuti fermi da un paio di graziose bretelle rosse, e un paio di scarpe marroni su calze grigie... e a guardarla cosí, dava quasi l´impressione di una vivace cavalletta che non stava mai ferma un istante. Impressione che non venne in alcun modo smentita da come la ragazzina scattó su gioiosamente  alla vista del professore...

"Buongiorno, professor Platan!" esclamó, con una vocetta acuta che ricordava quasi il frinire di una cicala. "Sono... ehm... sono venuta qui come avevamo detto... sono... sono qui per ricevere... il mio primo Pokemon! E´... é il giorno giusto, vero? Non mi sono sbagliata?"

"Ah, ciao, Marin!" la accolse il professor Platan, sorridendo gentilmente mentre con una mano le metteva a posto quell´enorme cappello tondo che nascondeva i suoi capelli rossi. "Tranquilla, non ti sei sbagliata, questo é proprio il tuo primo giorno come allenatrice di Pokemon! E ho giusto due starter che potrebbero fare al caso tuo!"

"Due starter?" chiese la bambina di nome Marin, un po´ perplessa. "Di solito non permettete la scelta fra tre?"

Platan sorrise imbarazzato, sfregandosi la nuca con una mano. "Giá, in effetti, di solito é cosí..." affermó. "C´é stato un piccolo problema con uno dei nuovi starter, in effetti... un Froakie é di recente scappato, e si sta nascondendo nei pressi di Luminopoli. Stiamo cercando di ricatturarlo in modo che non provochi qualche guaio, ma si sta rivelando molto abile a nascondersi... comunque, mi sembrava che tu avessi detto che era Chespin lo starter che ti interessava, vero?"

Marin sorrise vivacemente. "Sí, esatto! Posso... posso venire, vero? Sono impaziente di conoscerlo!"

"Prego, cara. Vieni pure, sono sicuro che tu e Chespin diventerete grandi amici!" disse il professore, spostandosi un po´ in modo che Marin potesse entrare, e la bambina non se lo fece dire due volte e fece il primo passo nel laboratorio... solo per inciampare da qualche parte e finire faccia a terra con un gridolino di sorpresa! "Huh? Marin, che succede? Tutto bene?"

"Owwww... il mio povero nasino..." si lamentó Marin, accettando la mano che il professore le stava tendendo per rialzarsi. "Ehm... tutto bene, professore! Heheheheee... mi scusi, sono un po´ imbranata a volte, e finisco per inciampare anche se non c´é niente! Ma va tutto bene, davvero!"

Platan sbatté gli occhi stupefatto, guardando Marin che si massaggiava il naso come niente fosse... poi, vedendo che la sua piccola ospite sembrava stare bene nonostante a caduta, si schiarí la voce e ritornó sull´argomento di prima. "Ehm... come stavo dicendo... il tuo Chespin é qui, e sono sicuro che non vede l´ora di conoscerti!"

"Chespin!"

Una vocetta acuta seguí il discorso del professor Platan... e da un´altra sala del laboratorio, arrivó di corsa un Pokemon che sembrava non aspettare altro che arrivasse la piccola ospite! Per un attimo, Marin riuscí a vederne l´aspetto - un piccolo Pokémon roditore bipede, molto simile a uno scoiattolo, con un copricapo verde che richiamava un riccio di castagna, le braccia e una piccola porzione intorno al muso di un marrone più scuro e il resto del corpo - esclusa la schiena, dello stesso verde del copricapo - di un marroncino più chiaro, simile a quello della base delle castagne. Le sue zampe posteriori, inoltre, erano dotate di una coppia di artigli lunghi e bianchi, mentre la punta della sua corta coda, cosí come il suo naso, era rossa. Tuttavia, Marin non ebbe molto tempo per osservarlo, visto che il Pokemon si gettó su di lei per abbracciarla, facendole perdere l´equilibrio e facendole finire seduta per terra!

"Chespin, chespin!" esclamó il grazioso Pokemon, accoccolandosi sulla ragazzina che ben presto sarebbe diventata la sua allenatrice. Marin, passato un attimo di sorpresa, rise divertita e accettó le sue dimostrazioni di affetto, abbracciandolo strettamente.

"Chespin! Sei proprio tu! Certo che sono felice di incontrarti!" esclamó tutta felice. "Mi stavi aspettando, vero? Anch´io non vedevo l´ora di conoscerti! Sono contentissima! Andremo assieme verso una grande avventura, incontreremo un sacco di amici... e chissá, magari riusciremo anche a vincere qualche incontro in palestra! Che ne dici, Chespin? Sei contento anche tu?"

"Chespin!" esclamó il Pokemon, muovendo le braccia in segno di entusiasmo!

Platan restó per un attimo ad osservare soddisfatto Marin e il suo starter, Chespin, che si accoglievano festosamente. Era uno spettacolo di cui non si stancava mai, anche a distanza di tanti anni... "Vedo che avete fatto subito amicizia, Marin. Non credo che ci sia bisogno di spiegartelo, ma... Chespin, come tuo starter, sará il tuo amico piú fidato nel tuo viaggio nell´immenso mondo dei Pokemon. Mi raccomando, cercate di avere fiducia l´uno nell´altra. Il legame tra voi due sará la vostra piú grande risorsa, e sará ció che potrebbe determinare la vittoria o la disfatta in numerose occasioni. Ricorda tutto quello che hai imparato alla scuola di preparazione... e abbi fiducia in te stessa e nei tuoi Pokemon."

"Certamente, professor Platan!" esclamó Marin, tenendo in braccio il suo starter. "Peró... mi sembra un po´ brutto chiamare il mio starter Chespin e basta! Forse sarebbe meglio se gli dessi un nome... Chespin... Chespin... ho trovato! Che ne dici? Ti chiameró Chespie! Che ne dici? Ti sembra un nome carino?"

"Chespin, ches!" esclamó il grazioso Pokemon, mentre il professor Platan sorrideva divertito e si apprestava a consegnare a Marin un nuovo modello di Pokedex, un modello particolarmente avanzato, molto appiattito, composto da due sezioni rosse separate da un motivo a forma di Pokeball che proiettava della luce azzurrina. Giusto per dimostrarne il funzionamento alla piccola neo-allenatrice, Platan aprí le due parti del Pokedex, e un´immagine olografica di Chespin apparve a pochi centimetri da esso, girando su sé stessa per qualche istante prima di stabilizzarsi.

"Chespin, il Pokemon Castanriccio. Tipo Erba. Puó indurire le punte che ha sulla testa, di solito morbide, per farle diventare talmente affilate ed appuntite da penetrare nella roccia. La sua schiena e la sua testa sono coperte da un guscio talmente resistente che non farebbe una piega nemmeno se ci passasse sopra un tir." disse il Pokedex, con una voce femminile dal tono gentile ed affabile.

"Ecco il tuo Pokedex, Marin." disse Platan, consegnando l´enciclopedia elettronica alla bambina, che la accolse con gioia. "Sará la tua enciclopedia portatile che ti svelerá tutto quello che c´é da sapere sui Pokemon che incontrerai. Mi raccomando, fanne buon uso!"

"Grazie, professore!" esclamó Marin, tenendo una mano per prendere il Pokedex mentre con l´altro braccio teneva Chespin. Cercó di afferrarlo, ma le scivoló tra le mani come un Magikarp e minacció di cadere a terra... solo con un rapido movimento della mano Marin riuscí a trattenerlo, in maniera non proprio elegante, e il Pokedex cominció a sgusciarle comicamente tra le dita. "Ah! Scusi, scusi, sono sempre cosí imbranata... non mi cade, lo tengo, lo tengo..." riuscí finalmente a prenderlo come si deve, e lo tenne ben stretto in una mano. "Phew! Sono... sono riuscita a tenerlo, professore! Tutto a posto!"

"Chespin..." mormoró Chespie sfregandosi la nuca con aria non troppo sicura. Marin dava l´impressione di essere molto entusiasta, ma... per qualche motivo, non gli sembrava molto preparata. Si ripromise di aiutarla come poteva e di proteggerla da ogni pericolo avesse incontrato lungo la strada...

"Beh... che altro posso dire, Marin..." disse Platan, un po´ preoccupato ma convinto che in fondo Marin e Chespie avrebbero trovato il modo di cavarsela. "Ti auguro buona fortuna nel tuo viaggio. Fai tesoro di tutte le esperienze che farai... e ricorda tutto quello che hai imparato."

"Certo... certo, professore! Chespie ed io faremo del nostro meglio!" esclamó la bambina, di nuovo sicura di sé.

"Chespin!" esclamó Chespie.   

 

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Aeroporto di Luminopoli, poche ore dopo l´arrivo del volo da Kanto. Finalmente, dopo aver sbrigato tutte le pratiche doganali, Ash, Pikachu, Misty ed Azurill avevano potuto uscire, ritrovandosi ben presto in una delle strade principali della capitale. L´impatto era stato quasi scioccante per la maestá e la grandezza di Luminopoli: le strade erano enormi e al tempo stesso ordinate e ben tenute, con aiuole verdeggianti che contribuivano a dare un´impressione di ordine, classe ed eleganza, ed erano fiancheggiate da negozi e servizi tutti ben tenuti e di granclasse. Ristoranti, bar, parrucchieri, negozi di abbigliamento e gioiellerie... il tutto in un´atmosfera di gioia e vivacitá che raramente i due fidanzatini e i loro Pokemon ricordavano di aver mai visto nei loro viaggi. L´atmosfera di Luminopoli era qualcosa che non avevano mai sperimentato prima di allora...

"Wow..." sussurró Ash dopo qualche secondo di silenzio, spostandosi dall´uscita dell´aeroporto in modo da lasciar passare la gente. "Hai visto anche tu, vero, Misty?"

"Sarebbe un po´ difficile non vedere, non credi?" rispose la rossa, il cui sarcasmo era mitigato dall´evidente meraviglia che provava in quel momento. Stava tenendo stretto il suo Azurill, che a sua volta si guardava attorno in un´espressione di assoluto stupore. "Wooooow, questa cittá sembra uscita da un sogno! Non ho mai visto niente di simile in vita mia! Chissá quante cose da fare ci saranno! Che ne dite, avremo il tempo di goderci un po´ questa cittá, vero? Oh, e guardate tutti quei Pokemon! Ce ne sono tanti che non abbiamo mai visto prima d´ora!"

"Pikachu... pika pikachu!" mormoró meravigliato Pikachu. Numerose persone e Pokemon camminavano per le strade, e il topolino elettrico vide che, in effetti, ce n´erano molti che non riconosceva: dei Pokemon simili a barboncini dalla folta pelliccia bianca con il muso e le zampette nere; delle caprette dal manto marrone con un collare di foglie verdi attorno al collo - anche se questi gli ricordavano molto uno dei Pokemon della squadra di Alexia, la cronista di Kalos che avevano conosciuto a Forte Verdepoli; alcuni Pokemon simili a dei pettirossi, con la testa arancione e un lungo becco nero, come anche le zampette e la coda. C´era cosí tanto da vedere che il quartetto di ragazzi e Pokemon si sentiva completamente spiazzato, e non sapeva dove cominciare...

Misty si schiarí la voce e cercó di prendere il controllo della situazione. "Ah-ehm... allora, la prima cosa da fare, é cercare un Pokemon Center. Lí almeno avremmo un punto di riferimento e un posto dove tornare, e non correremo il rischio di smarrirci in questo posto immenso." propose.

Ash, tuttavia, non fu proprio d´accordo. "Hey! Aspetta un momento, Misty! Chi é che ha detto che adesso comandi tu?" esclamó, sentendosi un po´prevaricato. Pikachu storse il naso, immaginando che il suo allenatore e la sua fidanzata stessero per iniziare una delle loro baruffe... e manco a dirlo, Misty rispose a tono.

"Sto solo proponendo l´idea piú sensata, caro il mio signor Pokemon Master in erba!" ribatté Misty con il suo classico, pungente sarcasmo. "Non hai visto com´é grande questa cittá? Se andiamo cosí allo sbaraglio ci perdiamo di sicuro!"

"Appunto per questo dico che dovremmo cominciare facendo un giro e dandoci un´occhiata attorno!" ribatté il ragazzo, per nulla convinto. "Poi possiamo andare a cercare tutti i Pokemon Center che vogliamo!"

"Certo, bellissima idea, Ash Ketchum! Ottimo modo per perderci giá il primo giorno che siamo qui a Kalos!" Misty non aveva nessuna intenzione di cedere, ma sfortunatamente per lei, nemmeno Ash era intenzionato a mollare. 

"Non puoi fare a meno di comandare, vero, miss Aspirante Maestra di Pokemon d´Acqua?" ribatté Ash, piccato. Pikachu sospiró e scosse la testa - come aveva immaginato, quei due si erano messi a litigare e adesso si stavano guardando con espressione di sfida, con tanto di scariche elettriche che crepitavano tra i loro occhi e venuzze pulsanti sulle loro teste! Quando Azurill sospiró a sua volta, come se si fosse reso conto che avrebbe dovuto abituarsi a scene del genere.

"Pika pikachu..." mormoró il topolino elettrico. "Pika pika!"

Azurill annuí silenziosamente...   ma prima che il diverbio tra Ash e Misty potesse continuare, qualcuno si schiarí la voce e si intromise, distraendoli.

"Ehm... se posso essere d´aiuto... Ho l´impressione che non siate molto sicuri di cosa fare."

Ash e Misty dimenticarono quasi all´istante il loro diverbio e si voltarono per dare un´occhiata a chi aveva parlato: accanto a loro era arrivato un ragazzo di circa tredici o quattordici anni, un po´ basso di statura e dal fisico non esattamente atletico, che guardava i due nuovi arrivati con un misto di curiositá e cortesia, aggiustandosi gli spessi occhiali da vista che portava sul naso. Aveva i capelli biondi, un po´ lunghi, con un ricciolo ribelle a forma di fulmine che stava in piedi sulla sua testa, e indossava una tuta intera da lavoro, simile a quella che indosserebbe un elettricista, di colore azzurro con il colletto giallo, e delle bande gialle sulle gambe e sui risvolti dei pantaloni, oltre ad un paio di scarpe nere con la suola bianca in gomma. Il suo modo di portarsi, oltre ai suoi vivaci occhi blu elettrico, facevano subito capire che si trattava di un ragazzo curioso ed intelligente, anche se forse un po´ svagato.

Accanto a lui era arrivata una graziosa bambina di circa sette od otto anni dall´aspetto dolce ed allegro, che giá ad una prima occhiata Ash pensó essere la sorella del ragazzo con gli occhiali: aveva i capelli dello stesso identico colore biondo dorato del ragazzo, un po´ arricciati sulla fronte e legati in un codino laterale sulla parte sinistra della testa, gli occhi azzurri chiari, anche questi dello stesso colore di quelli del ragazzo, e indossava una magliettina grigia a maniche corte con un paio di shorts neri e una sorta di curioso tutú bianco, oltre che un paio di scarpette rosa, e portava una borsetta gialla a tracolla...

"Ciao!" esclamó la bambina, senza mostrare la minima diffidenza davanti ai due stranieri. "Voi siete appena arrivati a Luminopoli, vero?"

"Ehm... in realtá sí, siamo giusto adesso usciti dall´aeroporto!" rispose Ash. "Io e la mia fidanzata stavamo... discutendo, se cosí si puó dire..." diede un´occhiata arguta a Misty, che rispose sospirando e mormorando qualcosa sul fatto che Ash sarebbe sempre rimasto Ash. "Ecco, stavamo discutendo su cosa fare e dove andare. Non conosciamo molto Luminopoli, e pensavo che forse avremmo fatto meglio a dare un´occhiata in giro, prima di fermarci da qualche parte."

"Pika pikachu!" confermó Pikachu... prima di ritrovarsi avvinghiato in un abbraccio entusiasta da parte della bambina bionda!

"Aaaaaah, questo é il tuo Pokemon! Checcarinoooooo!" esclamó la piccola, raccogliendo Pikachu e abbracciandolo stretto! Ash, Misty ed Azurill sgranarono gli occhi per la sorpresa e l´allarme... e come volevasi dimostrare, dopo aver emesso uno squittio un po´ infastidito, Pikachu caricó le guance di elettricitá e lanció un debole Tuonoshock che investí la bambina bionda, creando una spettacolare scarica elettrica in mezzo alla strada!

"Ugh... accidenti, non ho neanche avuto il tempo di avvertirla..." disse Ash con un grosso gocciolone di sudore sulla fronte, nel momento in cui Pikachu cessó la scarica elettrica, e la bambina restó ferma dov´era, con una comica espressione stravolta sul viso e gli occhi trasformati in spirali! "Ehm... stai... stai bene?"

"Clem! Non ti sei fatta male, vero?" esclamó preoccupato il ragazzo con gli occhiali.

La bambina di nome Clem scrolló rapidamente la testa e si rimise in piedi in un attimo, come se niente fosse successo! "Tranquillo, fratellone, Clem sta bene! Heheheee... scusa tanto, fratellone, ma quel Pikachu era cosí carino che non ho potuto resistere..." E un attimo dopo, come volevasi dimostrare, corse verso lo Azurill di Misty e lo abbracció stretto! "E anche questo Azurill!"

Il ragazzo con gli occhiali sospiró, evidentemente abituato a queste scene. "Clem... lo sai che non dovresti andare a coccolare i Pokemon che non conosci... beh, non importa... come stavo dicendo, benvenuti a Luminopoli! Il mio nome é Lem, e sono un inventore! Il mio sogno é di diventare un illustre scienziato, e come dico sempre... grazie alla scienza, il futuro é adesso!" Si aggiustó gli occhiali, sulle cui lenti brilló una luce di sicurezza e determinazione, prima che tornassero normali. "E lei, come avete sentito, é la mia sorellina Clem! Piacere di conoscervi!"

"Piacere nostro, Lem!" rispose allegramente Misty. "Il mio nome é Misty Waterflower, e saró la migliore allenatrice di Pokemon d´Acqua del mondo! E quello che... ehm... Clem sta coccolando in questo momento é il mio Azurill!"

"E io sono Ash Ketchum, allenatore di Pokemon... e futuro Pokemon Master!" esclamó il ragazzo di Biancavilla, aggiustandosi il berretto. "E lui é il mio primo Pokemon e il mio migliore amico, Pikachu! Io e Misty siamo fidanzati, anche se a volte litighiamo! Piacere di conoscervi, Lem e Clem!"

"Pika pikachu!" rispose Pikachu drizzando vivacemente le orecchie.

"Bene! Il piacere é tutto nostro... e benvenuti a Luminopoli, la capitale di Kalos!" esclamó la bambina bionda, appoggiando delicatamente a terra Azurill e permettendogli di tornare da Misty. "Oh, a proposito, Pikachu... Azurill... scusate se vi ho abbracciato cosí, avrei dovuto essere piú attenta..."

Il topolino elettrico, che non era certo tipo da serbare rancore per cosí poco, fece un cenno con la mano per dire che andava tutto bene. "Pikachu!" squittí.

"Tranquilla, Clem, non ce la siamo mica presa!" rispose Ash, accarezzando la bambina sulla testa. "Comunque... come stavo dicendo, io e la mia fidanzata Misty siamo allenatori di Pokemon in viaggio per migliorarci e vedere il mondo... e visto che siamo appena arrivati a Kalos, stiamo cercando di orientarci."

"In tal caso, vi possiamo fare noi da guide!" rispose prontamente Lem. "Clem e io abbiamo vissuto qui praticamente tutta la vita, e possiamo farvi da guide. Certo, sempre se lo volete, si intende."

Ash, Pikachu, Misty ed Azurill si guardarono, come a volersi consultare... ma in effetti non c´era molto da pensare, visto che l´idea di avere qualcuno che mostrasse loro la cittá sarebbe stata certamente una buona idea. Quindi, dopo appena due-tre secondi, Ash annuí in direzione di Lem e diede il suo assenso. "Ecco... in effetti, pensiamo che sarebbe un´ottima idea! E poi, si sa, quando si é in gruppo, ci si diverte di piú!"

"Yuhuuuu! Fantastico! Sono sicura che vi divertirete un sacco!" esclamó gioiosamente Clem, prendendo poi la testa del gruppo e correndo con le braccia aperte come le ali di un aeroplano! "Forza, venite! C´é tanto da vedere, e la giornata é ancora lunga!"

"Hey! Hey, aspetta un momento, Clem!" esclamó imbarazzato Lem, cominciando a correre dietro alla sorellina con tutta la (scarsa) velocitá di cui era capace!

Dopo un attimo di sorpresa, Ash e Misty si guardarono e si sorrisero gentilmente a vicenda, lo screzio di prima dimenticato. A quanto pare, avevano giá incontrato i loro primi due amici in quella nuova avventura...

Mentre Ash, Pikachu, Misty ed Azurill cominciavano a seguire i due fratellini di Luminopoli in modo che facessero loro da ciceroni, non si accorsero del Pokemon simile ad una raganella azzurra dai grandi occhi gialli, con un collare di schiuma bianca attorno al collo, che li osservava incuriosito da dietro un muretto basso...

Né di un possente e fiero Blaziken che li teneva d´occhio dal tetto di un edificio vicino, affiancato da due figure mascherate - un uomo alto e robusto, con addosso uno strano costume da Blaziken, e una ragazzina dai capelli castani, con una mascherina rossa sugli occhi e un costume da supereroina rosso e giallo...

 

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In un luogo sconosciuto, nascosto nelle viscere delle terra...

L´uomo seduto alla scrivania attese in silenzio, fiocamente illuminato dagli schermi dei computer attorno a lui, e accarezzó distrattamente il Pokemon che stava al suo fianco - un Pokemon simile ad un maestoso leone dalla criniera che sembrava fatta di fiamme rosse e gialle - mentre la persona che stava entrando nella sala per fare rapporto si fermava a pochi metri da lui, accompagnata da un possente Houndoom: una giovane donna dai capelli ricci, vestita in maniera abbastanza provocante, che si aggiustó gli occhiali prima di dare le notizie all´uomo seduto davanti a lei.

"Sono venuta a farle rapporto, signore." disse la giovane donna, guardando con sicurezza l´uomo elegantemente vestito, dai capelli rossi simili a fiamme e dal corto pizzetto rosso appuntito, che le stava davanti. "Le nostre agenti ci comunicano che la prate iniziale del progetto é andata come da programma. E soprattutto, che il nostro informatore é giá in viaggio."

"Davvero?" disse con voce profonda ed autorevole l´uomo davanti a lei. Era una figura che ispirava rispetto e irradiava dedizione, carismatica e al tempo stesso intimidatoria nella sua sicurezza. "Questa é una buona notizia. In tal caso, per il momento non abbiamo bisogno di fare nulla. Tenetemi aggiornato su quanto accade, e avvertitemi subito se ci possono essere dei problemi. Faró in modo di occuparmene io stesso, se sará necessario."

"Pyroar..." ruggí il Pokemon leone accucciato accanto a lui.

La giovane sorrise sinistramente e fece un cenno con la testa, subito imitata dal suo Houndoom. "Certamente, signore. Non ne dubiti." rispose semplicemente, prima di inchinarsi e cominciare ad allontanarsi. Il misterioso individuo alla scrivania attese che la sua attendente se ne fosse andata, poi sorrise tra sé, un po´ mestamente, nel tentativo di calmare le emozioni che si agitavano in lui. Finalmente, dopo tanto tempo, il progetto a cui aveva lavorato assieme ai suoi fedeli poteva diventare realtá.

"So che ci sará un prezzo da pagare." disse tra sé, continuando ad accarezzare il suo Pokemon, che sfregó affettuosamente la testa sulla sua mano. "Ma non abbiamo scelta. Tutto dipende da questo. Molto presto, si deciderá se questo mondo potrá tornare... alla sua antica bellezza... o sprofondare nella disperazione."

"Pyroar..." ruggí sommessamente il Pokemon leone...

 

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CONTINUA...

 

Note dell´ autore: E cosí comincia la mia riscrittura di Pokemon XY! Come forse avrete giá visto, ci saranno un bel po´ di personaggi in piú, prima tra tutti Misty... e non sará certo lei l´unica delle vecchie conoscenze che incontreremo lungo la strada! Tra l´altro, come avrete potuto vedere... ho dato un´interpretazione diversa di certi personaggi, prima tra tutti Serena (la sua versione anime non mi ha esattamente convinto, e ho voluto renderla un po´ piú simile ad Yvonne, la sua controparte di Pokemon Adventures, in modo da mescolare un po´ le carte in tavola) e spero che questo possa rendere la storia piú imprevedibile ed eccitante!
 

Forse conoscerete giá il misterioso individuo che abbiamo visto assieme ad un Blaziken a Luminopoli... ma la ragazza, chi potrebbe mai essere? Hehehee...
 

E ho giá introdotto anche Alan e Marin. Certo, non si sono ancora incontrati, ma accadrá abbastanza presto. E... sí, prima che qualcuno me lo chieda, sará Froakie il Pokemon principale di Ash, anche in questa riscrittura degli eventi. Come dite? Se Ash avrá una Megapietra? Ogni risposta a suo tempo... hehehee...
 

A presto, e mi raccomando... recensite! :)
       

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Capitolo 2
*** L'inizio di un nuovo viaggio ***


Pokemon XY Reload
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 2 - L'inizio di un nuovo viaggio
 
 
La città di Borgo Bozzetto, una piccola città nella zona sud-est di Kalos. Un luogo tranquillo, ameno e allo stesso tempo affascinante, nella cui architettura si vedeva comunque il senso dell'arte edell'eleganza che molte persone associavano già, non a torto, al continente di Kalos. Da qui erano partiti molti allenatori che, ognuno a modo suo, aveva cercato di lasciare scritto il proprio nome nella storia della regione... e, ad insaputa di molti, anche la città dove ora viveva una persona che a suo tempo era stata una celebrità nel mondo dello sport nazionale, la Formula Rhyhorn.
 
In una casa dall'ampio giardino, che certo sarebbe passata più o meno inosservata a molti, una giovane donna che si stava avvicinando ai quarant'anni, ma che ancora aveva un aspetto fresco e giovanile, stava innaffiando le piante del suo giardino, intonando tra sè un motivetto mentre passeggiava qua e là. Aveva la pelle abbronzata, con i capelli castani tagliati corti e un po' spettinati, e un ricciolo biondo che spiccava sulla sua fronte, mentre i suoi occhi erano di un blu penetrante. Il suo abbigliamento era alquanto semplice, consistendo in una maglietta nera a maniche corte e un paio di ampi pantaloni lunghi con scarpe rosse - un abbigliamento che si addiceva ad una persona che non si faceva problemi a sporcarsi, e certo una che non badava troppo alla forma. Certo, a guardarla così, a fare le sue faccende domestiche come una persona qualsiasi, era difficile ipotizzare chi fosse veramente...
 
Quella donna dall'aspetto così giovanile ed affascinante era in realtà la signora Primula Gabena, campionessa di formula Rhyhorn da molti considerata imbattibile, e che dopo una carriera di successi travolgenti, con grande sorpresa di tutti, si era ritirata a vita privata, come una qualsiasi casalinga. Questo era avvenuto circa quindici anni prima... e dopo quell'inaspettato evento, nessuno aveva più sentito parlare di lei. Voci di corridoio dicevano che aveva avuto una figlia e si era trasferita in una piccola città del continente di Kanto, in modo da evitare le macchine da presa e i flash dei paparazzi... ma in quel momento, eccola lì a tendere al suo giardino, con l'aria di non avere alcuna preoccupazione.
 
Un Rhyhorn dall'aspetto un po' vissuto, ma che un tempo doveva essere stato un animale robusto e possente, si avvicinò a Primula dopo che quest'ultima ebbe finito di annaffiare alcuni arbusti di oleandro, e la donna lo accarezzò sulla testa, contenta di vedere che nonostante il tempo trascorso, il rapporto tra lei e il suo Pokemon preferito era rimasto lo stesso. "Ciao, Rhyno. Vedo che oggi stai molto bene... sei anche tu eccitato perchè Serena è appena tornata dal suo viaggio?" chiese Primula. Il rinoceronte dalla pelle di pietra fece un grugnito come per dire di sì, e la sua allenatrice annuì e continuò ad accarezzarlo. "Già... lo sono anch'io. Sono orgogliosa di mia figlia, anche se a volte penso che dovrebbe essere un po' più decisa in quello che fa."
 
Rhyhorn grugnì di nuovo ed inclinò la testa da un lato come se volesse chiedere una spiegazione, che Primula gli fornì poco dopo. "Il problema di Serena, secondo me... è che non è mai sicura di quello che vuole fare. Parte con molto entusiasmo, questo è vero, ma per un motivo o per l'altro, tende a perdere interesse e abbandonare. Posso capire che sta ancora pensando a quello che vuole fare, ma dovrebbe essere un po' più assidua nel perseguire le sue passioni."
 
"Rhy..." grugnì il Pokemon rinoceronte, comprendendo quello che la sua allenatrice e cavallerizza voleva dire. 
 
"Forse avrei dovuto anch'io essere un po' più assidua e spronarla a cercare più attivamente un suo interesse... ma c'è ancora tempo. Vedrò comunque di parlarne con Serena, quando tornerà." disse Primula. "Per adesso... beh, vediamo di mettere un po' a posto il giardino! Abbiamo un po' di lavoro da fare, prima che il sole tramonti!"
 
"Rhyhorn!" grugnì Rhyno, iniziando a setacciare il prato alla ricerca di erbacce da strappare. Si mise a brucare un po' di gramigna che cresceva vicino all'ingresso della casa, e Primula ridacchiò gentilmente tra sè, immaginando che il suo Pokemon avesse trovato il modo di unire il dovere al piacere, per poi ritornare ai suoi lavori.
 
Non passò molto tempo, comunque, prima che la giovane donna vedesse con la coda dell'occhio un gruppo di ragazzi che si avvicinava, con tutta l'aria di voler salutare - un trio di amici che Primula aveva visto spesso in quegli ultimi tempi aggirarsi assieme per le vie di Borgo Bozzetto. Il primo di loro era un ragazzone alto e chiaramente sovrappeso, con i capelli neri tagliati corti tranne che per un grosso ciuffo sopra la testa, gli occhi neri dall'espressione entusiasta e un po' ingenua, e un viso tondo che esprimeva amicizia e simpatia. Indossava una maglietta nera a maniche corte con l'immagine di un Vanillish disegnata sul torace, un paio di ampi pantaloni arancioni, e un paio di scarpe da ginnastica bianche e nere, con un orologio allacciato al polso sinistro. Primula lo riconobbe come Tierno, un ragazzo simpatico e alla mano che, nonostante i suoi problemi di peso, accarezzava il sogno di diventare un ballerino, e di costruire una squadra di Pokemon ballerini.
 
In mezzo al gruppo stava la più piccola del terzetto, ma di certo non la meno importante, una ragazzina piccola e scattante dalla pelle scura e dai capelli castani pettinati in maniera a dir poco fantasiosa, legati in quattro codini che si incurvavano in avanti, e con un grosso ciuffo sulla fronte. Indossava una maglietta rosa a maniche corte decorata con tre fiocchetti neri sul davanti, un paio di shorts blu e un paio di strani sandali rosa dal tocco alto che coprivano le dita dei piedi. Al polso destro portava uno strano braccialetto nero a forma di stella, e i suoi occhi verdi guizzavano da una parte all'altra, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. A guardarla così, dava l'impressione di un grillo saltellante che non riusciva mai a stare fermo... e in effetti, questa era probabimente la descrizione più adatta della piccola Shana!
 
Infine, a chiudere il gruppo c'era Trovato, un tipetto dall'aspetto un po' anonimo che faceva da elemento razionale del terzetto: basso e smilzo, con un casco di capelli arancioni tutt'attorno alla testa e gli occhi di un inusuale colore azzurro-grigio, indossava una camicetta verde con le maniche corte bianche e una Pokeball stilizzata disegnta all'altezza del cuore, un paio di jeans grigi e scarpe verdi dalla suola bianca. Era conosciuto per essere un tipo curioso e intelligente, che nutriva il sogno di viaggiare per Kalos per completare il Pokedex che un giorno avrebbe ricevuto.
 
I tre ragazzini, nessuno dei quali aveva ancora superato i dieci anni di età, si avvicinarono alla casa di Primula, salutando educatamente... e come probabilmente c'era da aspettarsi, fu la piccola Shana a farsi sentire per prima! "Buongiorno, signora Primula! Come va?" esclamò la bambina dalla pelle scura, quasi saltellando fino al cancello del giardino, e attirando l'attenzione di Rhyno. "Io e i miei amici passavamo di qui... e pensavamo che avrebbe gradito se ci fossimo fermati per salutarla!"
 
"Buongiorno, signora Primula..." disse Trovato con un cenno della testa, mentre Tierno si avvicinava facendo un sorriso e un segno di vittoria con le dita.
 
"Buongiorno!"
 
"Oh, buongiorno, ragazzi! Vi vedo molto entusiasti stamattina!" esclamò la ex-campionessa di Formula Rhyhorn. Il suo Pokemon si avvicinò al cancello di casa, ricevendo in cambio una carezza da Shana sulla punta del corno! "Fatemi indovinare... oggi è il giorno in cui ricevete il vostro primo Pokemon, giusto?"
 
"Sì, signora... e siamo tutti molto eccitati!" rispose Tierno. "Non vediamo l'ora di cominciare! Chissà quante avventure ci aspettano!"
 
Primula ridacchiò gentilmente - era sempre bello sentire quanto entusiasti fossero i ragazzi che si accingevano a scegliere i loro starter! "Non ne ho dubbi, ragazzi miei... finalmente potrete partire anche voi per questa grande avventura!" disse. "Allora.... adesso andrete a Rio Acquarello per incontrarvi con il professor Platan, vero? Beh... in tal caso, porgetegli tanti saluti anche da parte mia! E ditegli che è sempre il benvenuto, quando vorrà venire a Borgo Bozzetto... è quasi un anno ormai che non lo vedo!"
 
"Certamente, signora, non mancheremo." disse Trovato. "Il fatto è che ultimamente il professor Platan è sempre stato molto occupato. Gli studi gli portano via quasi tutta la giornata, e a quanto ho sentito dire, è molto vicino a scoprire qualcosa di veramente rivoluzionario riguardo l'evoluzione dei Pokemon."
 
Primula sbattè gli occhi, senza perdere il sorriso. Ecco, questa era una cosa che lei non sapeva. Immaginava che il luminare della ricerca sui Pokemon avesse i suoi impegni, ma che fosse sul punto di scoprire qualcosa di così rivoluzionario... questo le giungeva nuovo. "Davvero, Trovy? Beh... questo non lo immaginavo, ed è molto interessante." disse la donna, mettendosi a posto il ricciolino biondo che le ricadeva sulla fronte. "Ci sono tante cose ancora che dobbiamo scoprire dei Pokemon... e immagino che il professore abbia sempre un sacco di lavoro da fare."
 
"Già, a volte mi chiedo come faccia... è sempre indaffarato in questi ultimi tempi, eppure sembra che non gli dia fastidio! Io non riuscirei mai a restare seduta per tanto tempo in un laboratorio!" affermò Shana, suscitando un breve momento di divertimento da parte dei suoi due amici maschi.
 
"A dire la verità, Shana, io non credo che riusciresti comunque a stare ferma! Hehehee..." disse Tierno, arruffando un po' i selvaggi capelli di Shana con la sua mano enorme ma gentile. "Ma hai ragione, nemmeno io riuscirei a starmene là seduto quando so che là fuori c'è tutto un mondo che aspetta solo di essere esplorato... e tanti Pokemon con cui potrò realizzare il mio sogno! La Compagnia Danzante di Tierno e dei suoi Pokemon! Che ve ne pare come nome, eh, ragazzi?"
 
Il ragazzone sovrappeso fece due passi indietro... e, a dispetto della sua taglia, cominciò ad esibirsi in alcuni passi di breakdance, muovendo le gambe e le braccia come un ballerino provetto! Shana, Trovato e Primula restarono ad osservarlo ammirati, e Tierno completò il suo breve numero eseguendo una piroetta su sè stesso, e appoggiando un ginocchio per terra, mentre teneva un braccio teso davanti a sè, e uno esteso dietro di sè come se stesse presentando qualcuno ad un pubblico immaginario! "Check it out!" esclamò.        
 
La sua piccola esibizione venne accolta da un breve applauso da parte dei suoi compagni e di Primula, e il ragazzone si alzò in piedi e fece un paio di inchini, come se stesse ringraziando il pubblico! "Grazie, grazie mille, signore e signori! Un giorno vi offrirò uno spettacolo di gran lunga più eccitante, con il mio gruppo di Pokemon ballerini! E spero che quel giorno arrivi presto!"
 
"Sono sicura che ce la farete tutti quanti, ragazzi miei." disse Primula. "Vi conosco, e so che non vi arrenderete tanto facilmente! Quindi... tanti auguri per il vostro viaggio, e spero che incontrerete un bel po' di amici!"
 
"Grazie a lei, signora Primula!" esclamò Trovato, salutando con una mano. Lui e i suoi compagni si fermarono giusto il tempo di salutare Primula agitando le mani, per poi incamminarsi lungo la strada che portava alle porte della città, e alla strada per Rio Acquerello. Primula e il suo Rhyhorm restarono là a guardarli allontanarsi, con orgoglio e nostalgia, ripensando al giorno in cui Serena aveva iniziato il suo viaggio...
 
"Beh... immagino che tra non molto potrò dirlo anche a Serena!" disse, stiracchiandosi un po' prima di tornare alle sue faccende. "Okay, Rhyno... che dici, continuiamo il nostro lavoro? Credo che la mia Serena sarà ancora più contenta di tornare a casa se troverà tutto in ordine!"
 
"Rhyhorn!" grugnì il Pokemon rinoceronte, riprendendo a dare un'occhiata al tappeto erboso per strappare le erbacce...
 
 
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Nel frattempo, un gruppo di amici stava passeggiando per le affollate strade di Luminopoli, guardandosi attorno per non farsi sfuggire neanche una delle meraviglie che la grande città offriva. Per Ash, Pikachu, Misty ed Azurill era come entrare in un nuovo mondo... certo, ogni nuovo continente in cui arrivavano dava loro questa impressione, ma Kalos era davvero tutta un'altra cosa. Tutto sembrava più grande, più spettacolare, più colorato... e lo stordimento dovuto al lungo viaggio in aereo non si faceva quasi più sentire, tanto era l'entusiasmo! C'era anche il fatto che Lem e Clem erano dei compagni molto gradevoli, e facevano del loro meglio per far sentire a loro agio i nuovi arrivati. Il ragazzo con gli occhiali stava illustrando loro, con grande dovizia di particolari, tutto ciò che c'era da sapere sulle principali attrazioni della città.
 
"E questa che vedete... è la Casa Esami!" affermò Lem, indicando fieramente un edificio a tre piani che dava su una delle vie principali. "E' qui che tutti gli allenatori della città si incontrano per sfidarsi in qualche battaglia amichevole... e per far fare un po' di pratica ai loro Pokemon! Io e Clem la frequentiamo spesso."
 
"Solo che io non posso partecipare, visto che non ho ancora dei Pokemon." disse la bambina bionda. "Ma quando compirò dieci anni e potrò avere la mia licenza di allenatrice, allora vedrete cosa saprò fare!"
 
"Pika pikachu!" squittì Pikachu, favorevolmente impressionato dall'entusiasmo della bambina. Per nulla intimorita dalla scossa che aveva preso non molto tempo prima, Clem accarezzò Pikachu sulla testa, e il topolino elettrico, ancora non troppo convinto, storse il naso e fece crepitare un po' di elettricità sulle guance, ma non reagì ulteriormente.
 
"Tranquillo, Pikachu, Clem voleva solo giocare un po'!" disse Ash. Lui e Misty si avvicinarono di qualche passo all'edificio che Lem stava loro indicando... e da dietro un alto palazzo, apparve in tutto il suo splendore un grande edificio ad almeno cinque piani, risplendente di luci colorate, con alte vetrate meticolosamente lucide e pulite, e sulla cui fronte troneggiava una insigna luminosa dai caratteri eleganti che identificava quel posto per quello che era - un albergo chiamato Hotel Fiordiquattrini.
 
"Azu zurill..." mormorò il piccolo Azurill, stupefatto dalla vista.
 
Lem notò subito come Ash, Pikachu, Misty ed Azurill si erano messi a guardare stupefatti l'albergo, e ridacchiò gentilmente mentre si aggiustava gli occhiali sul naso. "Hehehee... vedo che avete subito notato il più grande e il più lussuoso hotel della città... l'hotel Fiordiquattrini, un albergo a cinque stelle che ha ricevuto numerose raccomandazioni e premi da parte delle organizzazioni per il turismo! L'unico suo difetto è che costa davvero una cifra, anche per la stanza più modesta..."
 
"Lì ci vanno i ricconi... e ho sentito dire che la Campionessa e i Superquattro di Kalos ci vanno abbastanza spesso quando hanno un po' di giorni liberi. Cioè, non molto spesso." continuò Clem. Dallo sguardo un po' sognante che la bambina rivolse al grand hotel, si capiva che le sarebbe piaciuto avere la possibilità di passare una notte in quel luogo da sogno... e non era l'unica, a quanto pareva. Con un sorrisetto arguto, Misty mise un braccio attorno alle spalle del suo fidanzato, abbracciandolo con un fare vagamente interessato...
 
"Non credi che sarebbe molto romantico se ci potessimo permettere qualche giorno in quell'albergo, Ash?" chiese retoricamente la ragazzina dai capelli rossi.
 
Anche Pikachu guardava l'hotel Fiordiquattrini con l'aria di uno che aveva un vivo desiderio di entrarci e prendere una camera. "Pikachu pi pika, pika pi?" chiese, strizzando un occhio in segno di intesa con il suo allenatore. 
 
Il ragazzo ridacchiò nervosamente e si sfregò la nuca con una mano. "Ehm... Misty, Pikachu... perchè non mi date il tempo di diventare ricco e famoso, prima di farmi certe domande?" chiese, strapando una risatina anche a Lem e a Clem. Il ragazzo con  gli occhiali diede una rapida occhiata ad un orologio che portava al polso sinistro, e si accorse che in effetti si stava facendo un po' tardi. Avevano camminato per la città per così tanto tempo, e si erano divertiti assieme così tanto, che non si erano resi conto del tempo che passava...
 
"Ma... prima di continuare il nostro viaggio, che ne dite se ci fermiamo ad un ristorante e mangiamo qualcosa?" chiese il biondino. "Dopo il viaggio che avete fatto, sarete anche stanchi."
 
"Parli tu, fratellino, che ti stanchi se fai una rampa di scale?" lo prese bonariamente in giro Clem. Lem strinse i denti in una comica espressione di imbarazzo, e si schiarì la voce in un tentativo di darsi un po' più di autorità. "Hehehee... scusa, fratellino, non volevo mancarti di rispetto. Ma è vero che non sei molto atletico, diciamoci la verità!"
 
"Beh, questo non lo posso negare..." rispose Lem. "Io mi sono concentrato più sull'allenare il cervello, in fondo anche quello è un muscolo che deve essere tenuto in allenamento per continuare a funzionare, no? Comunque... Ash, Misty, se volete, non molto lontano da qui c'è un simpatico ristorante chiamato Bocca Buona. Non sarà nulla di davvero stratosferico, ma per una cena tra amici e per riposarsi un po', è perfetto!"
 
"Mi sembra una buona idea, Ash... che dici, lo proviamo?" chiese Misty. A quel punto, per quanto le desse un po' imbarazzo ammetterlo, anche il suo stomaco stava cominciando a reclamare i suoi diritti.
 
E quello di Ash aveva del tutto dimenticato ogni regola di autocontrollo. 
 
Si sentì un gorgoglio inquietante, e il ragazzo si mise una mano sullo stomaco, costretto ad ammettere che anche lui cominciava ad avere fame. Era stata una lunga giornata... e il modo migliore per concluderla era di farsi una deliziosa cenetta, magari assieme ai loro Pokemon e agli amici che avevano incontrato. "Sì... immagino che sia una buona idea! E'... quasi dodici ore che non tocchiamo cibo, in effetti! Allora... hai detto che si chiama Bocca Buona, questo ristorante?"
 
"Già! Si trova in Corso Basso, non molto lontano dal Pokemon Center." spiegò Lem. "E' un posto abbastanza economico, e sono sicuro che vi piacerà il cibo!"
 
"Azurill!" esclamò il piccolo Azurill, cominciando a fare cenno con la testa verso la direzione nella quale Lem stava indicando.
 
Misty cercava in qualche modo di trattenere il suo piccolo Pokemon, condividendo comunque il suo entusiasmo! "Hehehee... su, Azurill, non avere tanta fretta! Il ristorante non scappa mica!" esclamò... ma anche lei cominciò a camminare a grandi passi verso il Corso Basso assieme ai suoi compagni di viaggio, pregustando l'idea di una cenetta calda...
 
 
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Soltanto mezz'ora dopo, i quattro amici, assieme a Pikachu e ad Azurill, erano seduti ad un tavolo nel ristorante Bocca Buona, un luogo modesto e tranquillo, illuminato in maniera semplice ma elegante da delle luci simili a lanterne appese ai muri. Il pavimento era in legno levigato, come anche i tavoli, in modo da dare l'impressione di un'accogliente baita di montagna, e ogni centro tavola era ulteriormente decorato con una candela che riusciva benissimo allo scopo di rendere l'atmosfera ancora più cordiale. Non era neanche troppo affollato, nè troppo rumoroso - in pratica, come diceva Lem, era un posto senza troppe pretese, ma che riusciva comunque ad essere gradevole.
 
Mentre cenavano, i ragazzi ne avevano approfittato per conoscersi meglio... e in  particolare, Ash aveva voluto sapere qualcosa di più di Lem e Clem, di come si viveva lì a Luminopoli, e come fosse la loro famiglia. I due fratellini si erano dimostrati molto loquaci, Clem in modo particolare, ed erano stati più che lieti di rispondere alle loro domande.
 
"Beh, certo... Luminopoli è una città in cui c'è sempre molto da fare..." stava spiegando in quel momento Lem. "Soprattutto per me e il mio papà. Vedi, Ash... la Palestra di Luminopoli si occupa anche della distribuzione di energia elettrica, e tra la torre, gli alberghi, i vari centri commerciali e tutte le abitazioni, c'è sempre bisogno di una gran quantità di energia."
 
"Sì, questo lo si capisce..." disse Misty, prendendo una pausa dall'insalata di tonno, lattuga e uova che stava mangiando. "Ma... come mai parli della Palestra di Luminopoli, Lem? Lavorate lì, tu e tuo padre?"
"Sì... si dà il caso che io sia il Capopalestra di Luminopoli." ammise candidamente il ragazzo con gli occhiali.         
Inutile dire che la reazione di Ash davanti a questa rivelazione fu immediata ed entusiasta! Messo rapidamente da parte il loro piatto, Ash e Pikachu scattarono su e si misero in posa, lanciando una sfida amichevole al loro cicerone! "Capopalestra? Perfetto! Allora ti sfidiamo ad un incontro di Pokemon, Lem! Che ne dici, accetti?" esclamò.
 
"Pikachu!" squittì il simpatico topolino elettrico, sferrando alcuni rapidi pugni in aria. 
 
Misty, abituata ai modi di fare del suo fidanzato, alzò appena gli occhi dall'insalata che stava mangiando e, con espressione appena un po' infastidita, gli mise una mano sulla spalla e lo fece sedere di nuovo! "Sgrunt... insomma, Ash Ketchum, quando mai metterai un po' di sale in quella zucca?" lo rimproverò, facendo finta di essere arrabbiata. "Non puoi metterti a sfidare tutti i Capipalestra che incontri per la strada! E poi, siamo in un ristorante! Non facciamo brutte figure anche qui a Kalos!"
 
"Hahahahaaa, eddai, Misty, non te la prenderai per così poco! E poi, beh, tu lo sai come funzioniamo io e Pikachu, no? Quanfo incontriamo qualcuno che può essere una sfida per noi, non resistiamo! Vero, Pikachu?"
 
"Pika pika!" il topolino elettrico disse di sì con la testa.
 
Dopo un breve istante di stupore, Lem si aggiustò gli occhiali e rispose ad Ash con un sorriso acuto. "Beh, magari non qui in mezzo alla gente..." disse, guardandosi attorno e notando le espressioni stupite degli avventori più vicini. "Ma se vuoi una battaglia, sarò ben lieto di concedertela! Magari alla mia Palestra, nella torre di Luminopoli!"
 
"Avete sentito, ragazzi? Il nostro Capopalestra ha accettato una sfida!" si sentì la voce di una donna. 
 
"E' passato un po' di tempo dall'ultima volta che qualcuno si è presentato alla Palestra per una battaglia... chissà che questa non sia la volta buona che vediamo una sfida come si deve!" affermò un ragazzo. 
 
Azurill si guardò attorno, un po' spaventato da tutte le persone che si stavano riunendo attorno al loro tavolo. L'entusiasmo che ci metteva quella gente nel loro tifo era un po' inquietante, se doveva dire la sua...
 
"Okay, okay..." Lem cercò di placare un po' gli animi. "Va bene, signori, state tranquilli! Dopo cena avrete modo di vedere la battaglia che sosterrò con il mio nuovo amico, Ash Ketchum di Biancavilla!"
 
Si sentirono un po' di esultanze, e Clem ridacchiò, lasciandosi sfuggire una gocciolona di sudore dalla fronte. "Essere popolari può avere anche i suoi svantaggi, eh, fratellone? Con tutto che noi siamo i figli del precedente Capopalestra..."
 
"Accidenti, quindi è davvero una cosa che va in famiglia!" affermò Misty, confrontando tra sè la situazione dei due fratellini con la propria. "Ma... la vostra mamma, di cosa si occupa, lì alla palestra?"
 
Clem continuò a sorridere, ma questa volta c'era qualcosa di triste nella sua espressione, e Misty temette di aver detto qualcosa di sbagliato senza rendersene conto. "Non abbiamo più la mamma." disse la bambina. "Se n'è andata poco dopo che sono nata io. Papà è stato molto bravo a prendersi cura di noi, per questo cerchiamo di aiutarlo il più possibile con la Palestra."
 
"Oh... mi... mi dispiace, non lo sapevamo... davvero..." si scusò Misty. Anche Ash e Pikachu erano stati dispiaciuti di sentire quella brutta notizia, e il loro entusiasmo si spense quasi subito. 
 
"Anche a me... scusa, Lem, Clem... non volevamo riportarvi alla mente dei brutti ricordi." affermò il ragazzino dai capelli neri.
 
Per fortuna, i due fratellini di Luminopoli si dimostrarono molto comprensivi. "Tranquilli, non è certo colpa vostra." disse Lem, alzando le spalle. Erano passati ormai otto anni dal giorno in cui la loro mamma se n'era andata, e ormai la cosa non lo faceva più cadere nella tristezza, ma la nostalgia e il rimpianto di non aver passato più tempo con la mamma erano sempre lì. "Sono cose che capitano, e non ha senso dare la colpa al destino, o a chiunque altro. Sarebbe solo un modo per rimanere amareggiati e non servirebbe certo ad andare avanti."
 
Ash si sentì comunque un po' colpevole. A volte, quando era più piccolo, prima ancora di iniziare il suo viaggio, si era lamentato del fatto che suo padre non era mai a casa... ma se non altro, Ash sapeva che suo padre era ancora vivo da qualche parte. Invece Lem e Clem avevano dovuto crescere praticamente senza la mamma... avevano certo avuto molte più difficoltà di lui.
 
"Sì... in effetti hai ragione... ma ci dispiace comunque per avervi fatto ripensare a questi tristi ricordi." rispose il ragazzo, scambiandosi uno sguardo significativo con il suo starter, che abbassò le orecchie e annuì. L'atmosfera nel ristorante si era un po' raffreddata... e la piccola Clem, dopo essere rimasta in pensieroso silenzio per un po', cercò di tirare su il morale a tutti quanti.
 
"Va tutto bene, Ash. Non te la prendere." disse la bambina bionda, facendo un sorriso incoraggiante. "E' stata un po' difficile per me e il mio fratellone... ma abbiamo un papà che ci vuole bene e tanti Pokemon che ci danno una mano. E anche gli abitanti di Luminopoli sono contenti di darci una mano. Quindi... non ci siamo mai davvero sentiti soli. Ma adesso... non è il momento di pensare a cose tristi, proprio adesso che siete da poco arrivati a Luminopoli!"
 
"Sì, Clem ha ragione..." disse Lem, appoggiando una mano sulla spalla della sua sorellina. "Su, non pensiamo a cose tristi proprio adesso... ti ho promesso uno scontro dopo cena, no? E allora... forza, finiamo e poi cominciamo ad avviarci, che ne dite?"
 
"Pikachu..." disse Pikachu, facendosi un po' più vivace. "Pika pi, pikachu, pika pika chu?"
 
"Tranquillo, Pikachu, non me ne sono dimenticato!" rispose Ash, facendo un segno di intesa al suo starter. "Mi ricordo che avevamo già pensato a come affrontare le Palestre di Kalos."
 
Pikachu si mise in posa, mostrando un bicipite. "Pikachu!"
 
Quando i due fratellini guardarono Ash con fare interrogativo, Misty si affrettò a spiegare. "Ash ha già gareggiato in cinque Leghe Pokemon ufficialmente riconosciute... più la Lega delle Isole Orange e la Kanto Battle Frontier." disse la giovane esperta di Pokemon d'Acqua. "Adesso vorrebbe imporsi una sfida. Affrontare ogni Palestra di Kalos con dei Pokemon dello stesso tipo di quelli che usano. E visto che Pikachu è per adesso il suo unico Pokemon di tipo Elettro... beh, non vede l'ora di fare scintille! Letteralmente!"
 
Lem annuì con aria sicura. "Bene, bene... in effetti mi dà l'impressione di essere un Pikachu davvero ben allenato!" affermò, dando un'occhiata al topolino elettrico, che continuò a mettersi in posa come un lottatore di wrestling. "Sarà uno scontro davvero interessante!"
 
"Puoi contarci, Lem!" affermò Ash, e i due ragazzi si diedero la mano in segno di rispetto e di sana competizione. "E Pikachu ed io abbiamo tutta l'intenzione di vincerlo!"
 
Misty sospirò e scosse la testa, per poi guardare Clem con fare comprensivo.
 
"I ragazzi saranno sempre ragazzi, vero, piccola Clem?" chiese alla bambina bionda, che alzò le spalle e tenne le mani aperte come per dire che non c'era molto da fare a proposito.
 
 
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La cena era terminata senza eventi particolarmente rilevanti... e dopo essersirilassati un momento e aver pagato un conto ragionevole, il quartetto di amici - assieme a Pikachu e ad Azurill - si era incamminato lungo una delle vie principali di Luminopoli, in direzione della torre.
 
Ora che la notte cominciava a scendere, la grande città si stava facendo ancora più spettacolare e pittoresca, grazie alle luci e alle insegne colorate che erano apparse tutt'attorno alle strade, decorando gli edifici e i negozi. Pannelli pubblicitari luminosi, che presentavano nuovi film, nuovi libri e nuove eccentricità da ricconi. Festoni colorati che ornavano gli ingressi di bar, ristoranti, Pokemon Center e altri negozi, invitando le persone ad entrare. Lampioni che illuminavano le strade e mettevano in risalto gli artisti di strada che si esibivano ai loro lati. Sembrava quasi che Luminopoli fosse diventata ancora più viva...
 
Ma tutto questo non era niente in confronto a ciò che aspettava Ash, Pikachu, Misty ed Azurill in fondo alla strada che stavano percorrendo in quel momento. In lontananza, si vedeva la grande torre che svettava su tutti gli edifici della città, in tutta la sua maestosità... solo che adesso era illuminata da insegne al neon, luci colorate e festoni elettronici che la rendevano ancora più spettacolare! Sembrava una gigantesca scultura di cristallo che rifrangeva ovunque le luci della città, e la cui forma elegante e moderna ricordava parecchio una clessidra. Non c'era da stupirsi che si trattasse del simbolo della città -- un posto del genere sarebbe rimasto certamente impresso nella memoria di chiunque lo vedesse, e sicuramente era altamente simbolico di Kalos, il continente conosciuto come il paese della bellezza.
 
"Che ve ne pare? Vi piace la Torre Prisma illuminata?" chiese Lem. "Modestamente... anch'io ho contribuito a renderla così bella! Non è stato molto semplice, questo lo devo riconoscere... ho dovuto fare diverse prove e diverse ricerche per trovare infine un sistema di illuminazione efficiente e che non usasse troppa energia... e che al tempo stesso riuscisse ad illuminare tutta la torre!"
 
"Il mio fratellone non sarà un grande atleta, ma come ingegnosità non lo batte nessuno!" disse fieramente Clem.
Ash, Pikachu, Misty ed Azurill quasi non li sentirono, visto che la loro attenzione, mentre si incamminavano verso la grande piazza centrale, era interamente calamitata da quel magnifico edificio... e solo quando ormai erano a poche decine di metri dalla piazza, Ash riuscì a spiccicare parola. "E'... è pazzesco... certo... io ho visto molte cose, nei miei viaggi in giro per il mondo... ma una città così grande e bella... davvero, è spettacolare! Dico sul serio, ragazzi... siete fortunati a vivere qui!" affermò.
 
"Pikachu..." mormorò Pikachu, anche lui come ipnotizzato dalle mille luci della Torre Prisma.
 
"Hehehee, ma non avete ancora visto niente di quello che Luminopoli può offrire!" affermò Lem. "Comunque... tranquilli, avrete tutto il tempo di guardarvi attorno nei prossimi giorni! Per adesso... prego, venite pure! Spero che vi piacerà la mia Palestra... e che non baderete troppo al disordine! Hehee..."
 
"A volte si dice che i geni vivano nel caos..." rispose Clem, alzando gli occhi al cielo con un sorriso gentilmente sarcastico. 
 
Ash, Misty e i loro Pokemon seguirono i due fratellini attraverso un paio di grandi porte scorrevoli che davano verso una grande hall nel basamento della Torre Prisma, anch'esso illuminato da grandi lampade attaccate ai soffitti: ancora una volta, quello che videro là dentro superava ogni loro più fantasiosa previsione - ad un lato della hall si trovavano alcuni ascensori che sicuramente portavano ai piani più alti della torre, mentre dalla parte opposta si vedevano diversi negozi di moda ed arredamento, alcuni dei quali erano ancora aperti... e tutto ciò che era esposto in vetrine era di grande eleganza e bellezza, come ormai i due fidanzati e i loro Pokemon erano giunti ad aspettarsi.
 
"Pika pikachu?" chiese Pikachu indicando gli ascensori.
 
"Sì, Pikachu, prendiamo quegli ascensori per andare alla mia Palestra." rispose Lem. "Chissà se papà è già a casa..."
 
Il biondo inventore in erba raggiunse uno degli ascensori e premette il tasto di chiamata, mettendosi poi ad aspettare che la cabina arrivasse. Meno di dieci secondi dopo, si sentì il tintinnio di un campanello, e le porte dell'ascensore centrale si aprirono lentamente, permettendo ai ragazzi di entrare e di cominciare la loro salita...
 
 
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Poco tempo dopo...
 
La Palestra Pokemon di Luminopoli non era esattamente quello che Ash, Pikachu, Misty ed Azurill si erano aspettati. Sembrava quasi di essere nello studio di un gioco a quiz, una grande sala dal pavimento composto da mattonelle luminose, le pareti tutte ricoperte di luci colorate al neon, e al centro, quella che sembrava essere una postazione per i concorrenti, al cui interno ci si sedeva per rispondere alle domande del presentatore. Certo aveva ben poco a che fare con le palestre di tipo Elettro che avevano visto in precedenza... però, Ash doveva ammettere che ci stava.
 
"Beh... effettivamente devo ammettere che un po' me la sarei dovuta aspettare, una Palestra del genere." affermò Misty, tenendo in braccio il piccolo Azurill, che si guardava attorno un po' spaesato. 
 
"Mio papà ed io abbiamo pensato che sarebbe stato interessante se la nostra Palestra avesse richiamato un uso un po' meno ovvio ma altrettanto importante della corrente elettrica." affermò Lem aggiustandosi gli occhiali. "Un uso, tra l'altro, che richiamasse l'atmosfera allegra e colorata di Luminopoli. Ci è venuto in mente che la Palestra avrebbe potuto assomigliare allo studio di un game show."
 
"Azurill..." disse il grazioso Pokemon di Misty.
 
Ash annuì entusiasta, ora che la sua meraviglia per tutte le novità che stava vedendo lasciava il posto alla sua ormai immancabile voglia di sfidare un avversario che si preannunciava abbastanza impegnativo. "Molto interessante, Lem... allora, adesso dove si trova l'arena? Sarei... davvero curioso di vedere cosa sai fare!"
 
"Adesso vi accompagniamo, Ash, stai tranquillo..." cominciò a dire il ragazzo con gli occhiali... prima che le luci del finto studio calassero di colpo, e una strana luce rossa iniziasse a pervadere la grande sala! Ash e i suoi compagni si fermarono allarmati - si sarebbe detto che fosse suonato un allarme, e infatti, di lì a pochi secondi...
 
"ALLARME. ALLARME. RILEVATA PRESENZA DI INTRUSI." esclamò una voce metallica proveniente dagli altoparlanti. Non immaginando cosa sarebbe successo, e non sapendo cosa fare, Ash e Misty allungarono una mano verso le loro Pokeball, mentre Pikachu ed Azurill si mettevano in guardia davanti a loro. "PROCEDERE A SCANNERIZZAZIONE ED IDENTIFICAZIONE."
 
"Fratellone?" chiese Clem, allarmata per quanto non spaventata. "Non... non mi verrai a dire che ti sei dimenticato di disinserire il sistema di allarme quando siamo usciti, vero?"
 
Il ragazzo con gli occhiali era rimasto allibito davanti a quella inaspettata situazione. "No... no, sono sicuro che lo avevo disinserito! Com'è possibile che adesso..."
 
"Guardate là! Credo che lo sapremo adesso!" li avvertì Misty, indicando una porta scorrevole che si stava aprendo ad un lato della stanza. Il suono stridente dei circuiti e dei motori sovrastò per un attimo quello dell'allarme, prima che una strana creatura facesse il suo ingresso nella stanza: era un umanoide, ma nemmeno l'osservatore più distratto avrebbe potuto scambiarlo per un essere umano, dal momento che si vedeva subito che era fatto di metallo e di circuiti complessi! Era alto un po' meno di Lem, e il suo corpo metallico era relativamente minuto e scattante, ma era protetto da una spessa armatura di metallo di colore grigio piombo, con le spalliere tonde e un paio di manicotti a proteggere gli avambracci. Indossava un casco rotondo dalla cui sommità spuntava un ciuffo biondo che imitava in maniera spettacolare il ricciolo a forma di fulmine di Lem! I suoi occhi erano tondi, con le pupille grigie, e se qualcuno avesse potuto avvicinarsi abbastanza da guardarlo in faccia, avrebbe potuto vedere che si trattava in realtà di due mini-telecamere impiantate nella testa dell'umanoide!
 
Non c'era alcun dubbio - quella creatura era un androide costruito in modo da imitare quanto meglio possibile le fattezze di Lem!
 
"Lembot!" esclamò Lem, riconoscendo l'essere meccanico e sgranando gli occhi per la sorpresa. "Lembot, che succede? Sei stato tu ad inserire il sistema di allarme?"
 
"Lembot?" chiese Ash. "Lem, non dirmi che... sei stato tu a creare questo robot?"
 
"Naturale che sono stato io! Lembot è una delle invenzioni di cui vado più fiero!" rispose prontamente il giovane Capopalestra di tipo Elettro, dimenticando per un attimo cosa stava accadendo attorno a lui! "Lo avevo creato per avere un po' più di tempo libero, e programmato in modo che potesse sostituirmi almeno un po' come Capopalestra, così avrei potuto dedicarmi meglio alle mie ricerche e alle altre mie invenzioni. Che ve ne pare? Niente male, vero?"
 
"Prima di vantarmi, io aspetterei di verificare che quel tuo robot non voglia darcele di santa ragione!" esclamò irritata Misty, vedendo che il Lem robotico si avvicinava a loro a passi lenti ma inesorabili. Si fermò a pochi metri da loro, guardandoli con un'espressione che avrebbe potuto sembrare quasi minacciosa. 
 
"IDENTIFICATEVI PREGO." disse con la sua voce metallica che risuonava sinistramente tra le mura della stanza. 
 
"Lembot, sono io! Non mi riconosci? Sono Lem, il tuo creatore! Ehm... la parola d'ordine è sandwich! Sandwich!" affermò Lem, cominciando ad avere un brutto presentimento... Clem ridacchiò nervosamente, mentre Pikachu ed Azurill restavano davanti ai loro allenatori per proteggerli da qualsiasi cosa l'androide Lem volesse tentare.
 
Si sentì qualche strano rumore provenire da Lembot, come se l'androide stesse elaborando i dati he gli erano appena pervenuti... poi, la macchina umanoide riprese a parlare, e quello che disse non fu certo di gradimento di Lem!
 
"INPUT VOCALE NON RICONOSCIUTO. PREGO SPECIFICARE NUMERO DI MEDAGLIE LEGA KALOS." esclamò il robot, e gli occhi si Lem si sgranarono comicamente in un'espressione di disappunto!
"C-cosa? Com'è possibile? Non... non riconosce la password che gli ho dato?" esclamò stupefatto. "Io... ehm... noi... noi non abbiamo Medaglie della Lega di Kalos! Io qui sono il Capopalestra!"
 
"NUMERO DI MEDAGLIE INSUFFICIENTE. NON ABILITATI A SOSTENERE LA SFIDA." esclamò il robot, i cui occhi si strinsero con un sibilo metallico. "SIETE PREGATI DI LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA ZONA. SE TALE INGIUNZIONE NON SARA' RISPETTATA, MI VEDRO' COSTRETTO AD USARE METODI COERCITIVI."
 
"Come... come mai non risponde alla password? Accidenti, ci deve essere stato qualche problema nella sua programmazione..." disse tra sè Lem, cercando furiosamente di pensare ad un modo per risolvere la situazione prima che che l'ira di Lembot si abbattesse su di loro. Pikachu decise di rompere gli indugi, e si caricò per un attimo, prima di scagliare un Fulmine contro l'androide.
 
"Pika... CHUUUUU!" squittì il topolino giallo. Una dirompente scarica elettrica si sprigionò dal suo corpo e investì la macchina umanoide, ma quest'ultima, a parte fermarsi per un attimo come se fosse stata sorpresa da quella mossa, non sembrò subire alcun danno... e Pikachu interruppe il suo attacco, indietreggiando con evidente disappunto. "Pika pika..."
 
"Ehm... temo di dovervi dire che ho costruito Lembot ricoprendo le sue parti meccaniche con un isolante speciale, in modo che non andasse soggetto a disfunzioni elettriche..." confessò timidamente Lem, mentre la sua copia meccanica continuava a restare in piedi davanti a loro.
 
Misty alzò gli occhi al cielo frustrata. "Adesso ce lo vieni a dire, Lem?"
 
"PREGO, USCITE DA QUESTA PROPRIETA' PRIVATA." continuò il robot. "DISPOSITIVO DI ESPULSIONE AUTOMATICA IN ATTIVAZIONE. QUESTO E' L'ULTIMO AVVERTIMENTO."
 
Immediatamente, alcuni tentacoli di metallo uscirono dai muri della stanza e cominciarono ad avvinghiarsi attorno agli "intrusi"... ed Ash si ritrovò in pochi istanti con una spira d'acciaio che cercava di cingergli la vita, mentre Misty cercava come poteva di toglieri di dosso un altro tentacolo meccanico che cercava di avvinghiarle il petto! "Hey! Non ti permettere, tu!" esclamò infuriata la rossa. "Toglimi i tuoi sporchi tentacoli di dosso, ammasso di bulloni!"
 
"KYAAAAH!" strillò Clem, ritrovandosi all'improvviso afferrata per le caviglie e sollevata a testa in giù da uno dei tentacoli! "Fratellino, mi va tutto il sangue alla testaaaaa!"
 
"Qualcosa nei miei calcoli... non ha funzionato..." mormorò desolato il biondino inventore, consultando un manuale di istruzioni che aveva tirato fuori da chissà dove dalla sua tuta, mentre il sistema di difesa automatico lo teneva alzato a diversi metri da terra!
 
Pikachu, da parte sua, aveva tentato di nuovo di scagliare un attacco Fulmine... e questa volta, l'attacco elettrico sembrò avere effetto sulle parti meccaniche del sistema di sicurezza, cortocircuitando alcuni tentacoli e facendoli afflosciare sul pavimento. Ma le appendici messe fuori uso venivano rapidamente sostituite da altre... e Pikachu si ritrovò costretto ad indietreggiare e avvicinarsi al piccolo Azurill per proteggerlo.
 
"Pika!" esclamò il topolino elettrico, facendo cenno al suo amichetto azzurro di ripararsi dietro di lui per evitare i tentacoli...
 
"Presto, ragazzi... cerchiamo di uscire di qui! Mi sa che per oggi non se ne fa niente della sfida!" esclamò Ash. "Pikachu, Azurill, state bene?"
 
"Pika pi! Pika pikachu!" esclamò il topolino giallo, cercando  di restare vicino al suo allenatore... la situazione si stava facendo sempre più difficile, ora che il sistema automatico cercava di impedire loro di scappare... e Lembot non dava l'impressione di avere la minima intenzione di abbassare il livello di difesa!
 
Ash stava cominciando seriamente a preoccuparsi... quando un acuto grido di battaglia spezzò la confusione, e sui tentacoli che cercavano di afferrare Pikachu ed Azurill si abbattè di colpo una fiammata rossa che travolse le parti meccaniche con la forza di una meteorite, mandandole in pezzi! Qualcosa atterrò in mezzo al campo di battaglia, sollevando una fitta cortina di fumo e una fiammata enorme... e quando il fumo si diradò, Ash e i suoi compagni sgranarono gli occhi alla vista del Pokemon che era intervenuto!    
 
Un maestoso e possente Blaziken era sceso giù come un falco, facendo a pezzi i tentacoli e riducendoli ad ammassi di metallo contorto e fili elettrici strappati che ora giacevano dispersi per la sala. E ora, il possente Pokemon Fuoco/Lotta teneva un ginocchio a terra, le braccia alzate in una fiera posizione di guardia, come se stesse sfidando le difese automatizzate ad attaccarlo!
 
Ash e i suoi compagni, ora liberi dai tentacoli che li stavano avvinghiando, fecero un passo indietro mentre Blaziken si alzava in piedi... e rivolgeva loro un sorriso che esprimeva tutta la sua sicurezza e decisione! Ash, Pikachu e Misty ebbero l'impressione che quel Blaziken li conoscesse già... e loro conoscevano senz'altro una persona che aveva un Blaziken con sè... tuttavia, Misty notò subito qualcosa di particolare: una sorta di ciondolo appeso al collo dello starter di Hoenn, che luccicava di rosso vivo e nero mezzanotte allo stesso tempo, come un ciottolo di lava fusa...
 
"Pika? Pikachu..." esclamò Pikachu, ancora un po' incerto... ma prima che Ash e i suoi compagni potessero fare commenti, due figure apparirono su un terrazzino sopraelevato, avendo fatto irruzione da una porta... e si erano messe in posa, come due supereroi, attirando su di sè l'attenzione di tutti!
 
"All'ombra della minaccia del caos..." disse la prima figura, un uomo alto e dal fisico robusto nonostante la non più giovane età.
 
"...noi saremo il braccio della giustizia!" conclse l'altra figura, una ragazzina castana di non più di dodici o tredici anni.
 
Alcune luci, come un effetto di scena, illuminarono i due individui: l'uomo era in piedi accanto alla ringhiera, a braccia conserte, e indossava una tuta intera nera con un pettorale grigio che faceva sembrare che avesse degli addominali scolpiti, oltre che un paio di stivali rossi, e un mantello rosso e giallo che arrivava fin quasi a terra, oltre che una mascchera da Blaziken sul volto, che lasciava comunque vedere la sua corta e un po' ispida barba castana.
 
La ragazzina accanto a lui indossava un costume giallo con una minigonna corta, decorato con una cintura rossa e un fiocchetto bianco legato in vita. una sorta di giacchetta rossa senza maniche che si trasformava in una mantellina che si agitava dietro la sua schiena, guanti rossi e una mascherina rossa sugli occhi! La gambe erano coperte da dei calzettoni bianchi alti fino a metà coscia, e da un paio di stivaletti rossi, ma era la pettinatura della ragazzina, con quei due grandi e graziosi ciuffi castani sulla fronte, a identificarla quasi subito per chi fosse in realtà!
 
"Io sono... Blaziken Mask!" esclamò l'uomo.
 
"E io sono... Riolu Girl!" continuò la ragazzina, mettendosi in una posa simile!
 
La reazione di Ash e dei suoi compagni davanti a quell'entrata in scena fu... non esattamente entusiasta. Dei grossi goccioloni di sudore scesero dalle loro teste, e Lembot restò fermo dov'era senza cambiare espressione, elaborando i nuovi dati.
 
"Papà?" chiese Lem.
 
"Vera?" mormorò Ash, fissando la cosiddetta Riolu Girl...
 
"Pikachu..." fu il commento di Pikachu.                      
                    
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CONTINUA...
 
Note dell´autore: Temo di non essere stato molto concentrato per questo capitolo. Tra lo stress degli ultimi giorni di lavoro, e tutte le altre cose che ho da fare, mi sono ritrovato con un bel po' di difficoltà, ma spero che sia andato comunque bene.
 
Ammetto che l'idea che Lem e Clem non abbiano più la mamma l'ho inventata io per questa storia, ma immaginavo che potesse anche avere senso, tutto considerato. Spero non vi dispiaccia.
 
Da adesso fino al 15 di Agosto vorrei prendermi una piccola pausa, visto chesono piuttosto stanco, e ho bisogno di un po' di relax. Dopodichè, sono convinto che almeno per un po' riuscirò ad aggiornare più rapidamente! Vi faccio tanti auguri di buon proseguimento... e ci vediamo quando tornerò dal mio viaggio in Scandinavia. A presto!         
    

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Capitolo 3
*** Ritrovi a Luminopoli ***


Pokemon XY Reload
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 3 - Ritrovi a Luminopoli
 
 
"Vera?" si chiese Ash, guardando stupito la ragazza castana che si era presentata come Riolu Girl. Certo, il travestimento era fatto davvero bene, nulla da eccepire, ma non al punto da rendere tanto difficile capire chi si nascondesse dietro di esso: era senza ombra di dubbio la loro amica, Vera Maple, la ragazza che aveva accompagnato Ash nel suo viaggio ad Hoenn e nella sua sfida alla Kanto Battle Frontier... e con la quale si erano persi di vista dopo la sconfitta del Team Vicious! Come mai adesso era qui a Luminopoli, assieme al papà di Lem e Clem... e soprattutto, come mai quel costume così strano? 
 
Dopo un attimo di silenzio - persino Lembot sembrava spiazzato e sorpreso da quello sviluppo inaspettato - i due eroi mascherati sciolsero la posa plastica in cui si erano messi, e Vera si mise a ridere imbarazzata, mettendosi una mano dietro la nuca! "Heheheheee... mi avete riconosciuto subito, eh?" esclamò, facendo scendere un gocciolone di sudore dalla testa di Ash e Misty. "Scusate il travestimento! Il signor Meyer mi ha convinto che sarebbe stato più divertente presentarmi come una supereroina... avrebbe anche fatto più effetto! Comunque... mi fa piacere rivedervi!"
 
Come se avesse dimenticato la situazione in cui si trovavano, Ash sfoderò un sorriso sgargiante e salutò la sua amica di Hoenn. "Anche noi siamo molto contenti di rivederti, Vera! Dove sei stata tutto questo tempo?"
 
"Diciamo che ho visto un posto un po'... inusuale!" disse Vera, ritornando per un attimo alle sue vicende in quel luogo oscuro e dimenticato da Arceus che era il continente di Reborn. "Ma... ve lo racconterò più tardi! Piuttosto, credo che adesso dovrei darvi una mano ad uscire da questa... intricata situazione!"
 
"Il sistema di sicurezza della Torre Prisma è sicuramente molto efficace... forse anche troppo, oserei dire!" commentò il signor Meyer. Il Blaziken di Vera - perchè quello era il Blaziken che era intervenuto - annuì seriamente e si mise in guardia, scivolando in una comoda quanto elegante posizione, prima che alcune delle braccia meccaniche del sistema di sicurezza si allungassero verso di lui.
 
"Pikachu!" esclamò Pikachu allarmato. Blaziken restò fermo dov'era, attendendo che i tentacoli prensili arrivassero a pochi centimetri da lui... poi, scattò via con una velocità tale che se Ash e Pikachu avessero sbattuto le palpebre se lo sarebbero perso! Tutto accadde in una frazione di secondo... un attimo prima i tentacoli stavano per avvinghiare Blaziken, e l'attimo dopo, il Pokemon Fuoco/Lotta era già fuori dalla loro portata! 
 
"Wow!" esclamò Lem, impressionato oltre ogni dire. "Non... non sono quasi riuscito a vederlo! Quel Blaziken è velocissimo!"
 
"Hai ragione, Lem, sono davvero stupefatta..." mormorò Misty "...ma c'è un'altra cosa che mi chiedo... cos'è quella specie di ciondolo che Blaziken porta al collo? Non ce l'aveva l'ultima volta che l'ho visto..."
 
"Blaziken, usa il tuo attacco Fuocopugno!" esclamò Vera con decisione. Il Pokemon simile ad un galletto strinse il pugno destro, attorno al quale si accese una fiamma scarlatta che emanava un lieve odore di legna bruciata. Con una mossa rapida e decisa, Blaziken colpì con un pugno i tentacoli metallici e li mandò in pezzi con un tremendo clangore, facendo volare viti, bulloni, pezzi di cavi elettrici e lamiere contorte un po' ovunque!
 
"Accidenti, che colpo!" esclamò la piccola Clem. "Quel Blaziken è fortissimo!"
 
"Sigh... però quella era una mia invenzione..." disse Lem con una comica espressione di desolazione. Chissà quanto ci sarebbe voluto per sostituire quelle parti e farle funzionare di nuovo...
 
"Non posso certo essere da meno, giusto?" chiese retoricamente Meyer alias Blaziken Mask. "Molto bene, Electabuzz, tocca a te!"
 
L'uomo scagliò la sua Pokeball, dalla quale uscì un Pokemon che ad Ash e ai suoi compagni era abbastanza noto - un Electabuzz, un Pokemon umanoide alto poco più di un metro, coperto da una corta e disordinata pelliccia gialla decorata con disegni simili a saette nere. Aveva due paia di antenne, due delle quali terminavano con una sfera, e una "V" sulla testa simile ad un paio di sopracciglia, una bocca ampia ed alcuni denti.
 
"El-l-l-l-ectabuzz!" esclamò il Pokemon Saetta, sollevando in aria i suoi pugni, tra i quali crepitò un arco di elettricità dorato. Immediatamente, Lembot rivolse a lui la sua attenzione, e lo indicò come nuova minaccia.
 
"RILEVATO ULTERIORE INTRUSO. MINACCIA SOSTANZIALE. RIMUOVERE CON PRIORITA' ASSOLUTA." disse il robot somigliante a Lem. Premette un pulsante montato sul proprio avambraccio sinistro, e con un lieve rumore metallico, alcuni compartimenti montati sul soffitto si aprirono, facendo uscire altri Pokemon che presero a sciamare minacciosi intorno al gruppo... alcune Magnemite, che puntarono i loro occhi fissi ed inespressivi su Ash e i suoi compagni. Pikachu emise uno squittio deciso e si preparò a combattere... ma lo Electabuzz di Meyer lo anticipò, scagliandosi contro i Pokemon Elettro/Acciaio con un balzo impressionante!
 
"Electabuzz, allontana quei Magnemite con Breccia!" esclamò il papà di Lem e Clem. Il Pokemon Saetta, prima che i Magnemite potessero organizzarsi, eseguì una giravolta su sè stesso e colpì il Pokemon magnetico più vicino con un colpo di taglio sferrato con la mano destra! Si sentì un impressionante clangore metallico, e il Pokemon colpito perse quota di colpo, andandosi a schiantare a terra e rimanendo stordito! Electabuzz atterrò con una capriola e guardò dietro di sè con la coda dell'occhio, soddisfatto di come fosse andata. "Bel colpo, Electabuzz! Vedo che non abbiamo perso il ritmo da quando ero Capopalestra!"
 
"Buzz!" esclamò Electabuzz. Ma Ash e Pikachu non avevano intenzione di essere da meno - il topolino giallo annuì impressionato, si sgranchì le mani e fece cenno ad alcuni Magnemite di farsi avanti. Con un verso metallico, due dei Pokemon magnetici fluttuarono verso di lui... e il più vicino dei due scagliò un attacco Raggioscossa, sotto forma di un raggio di energia crepitante che uscì dal suo unico occhio! Pikachu saltò agilmente da un lato, evitando la scarica elettrica che si esaurì sul pavimento... poi scattò all'attacco, accelerando quanto più poteva!
 
"Pikachu, usa Agilità!" esclamò Ash, utilizzando una delle strategie più semplici e allo stesso tempo più efficaci che conosceva. Immediatamente, il suo inseparabile amico scattò in avanti, trasformato in un lampo giallo e nero, e schizzò in mezzo ai due Magnemite, che si voltarono per seguirlo... e finirono per avvicinarsi troppo l'uno all'altro! Il campo magnetico che circondava i Magnemite fece sì che i due Pokemon si attirassero a vicenda... e si scontrassero tra loro con un clangore assordante!
 
"MAGNEMITE!" protestò uno dei due, divincolandosi per liberarsi dall'attrazione magnetica, senza successo. Pikachu scattò nuovamente, schivando un attacco da parte di un altro Magnemite... ma un quarto di quegli strani Pokemon metallici lo colse di sorpresa creando una raffica di piccole sfere metalliche magnetizzate attorno a sè, e poi scagliandole verso il topolino elettrico, come tanti missili a ricerca! 
 
"Attento, Pikachu, quello è un attacco Bombagnete!" esclamò Ash. Pikachu si guardò le spalle, vedendo che le sfere magnetizzate stavano volando verso di lui... poi si diresse a tutta velocità verso Lembot, che sembrò spiazzato per un attimo, ma si rese subito conto di essere in pericolo!
 
"Pikachu!" esclamò il topolino giallo, saltando agilmente verso l'androide, che cercò di spostarsi per evitarlo. Per un attimo, sembrò che Lembot fosse riuscito a scansare Pikachu... almeno finchè non apparve evidente che lo scopo del topolino elettrico non era saltare addosso a Lembot!
 
Le sfere magnetizzate cambiarono di colpo direzione e volarono verso la più grande concentrazione di metallo che ci fosse nelle vicinanze... ovvero, lo stesso Lembot, che si ritrovò da un momento all'altro con addosso quegli strani proiettili magnetici, che gli si attaccarono addosso!
 
"Ottima strategia, Pikachu!" esclamò Vera, annuendo soddisfatta. 
 
"Blaziken!" rispose il Pokemon Fuoco/Lotta con un cenno della testa, ormai circondato da almeno una dozzina di Magnemite privi di sensi! 
 
"ERRORE. ERRORE. UNITA' RALLENTATA. INTERFERENZE MAGNETICHE RILEVATE. DISTURBI AL SISTEMA ELETTRICO MOTORIO." esclamò Lembot, i cui movimenti si erano fatti lenti e legnosi. La Bombagnete aveva aderito al suo corpo metallico, e stava interferendo con gli impulsi elettrici che gli consentivano il movimento e l'analisi delle informazioni.
 
"Credo che adesso sia il momento di riportare Lembot sotto controllo." disse Misty con decisione. "Azurill, usa Docciascudo!"
 
"Azu, azu!" esclamò il grazioso Pokemon azzurro. Iniziò a volteggiare agilmente su sè stesso, e scagliò una serie di getti d'acqua davanti a sè, infradiciando i Magnemite e facendoli ritirare con dei versi infastiditi. Un penetrante odore di ozono pervase immediatamente la sala, e i tentacoli metallici ancora attivi si ritirarono,  come se l'acqua li avesse infastiditi. Ma a Lembot andò peggio - l'androide venne investito dai getti d'acqua ed emise un verso metallico che assomigliava in maniera inquietante ad un autentico grido di dolore!
 
"PERICOLO. PERICOLO. H-2-O. ELEMENTO NON COMPATIBILE CON IL FUNZIONAMENTO DELL'UNITA'." esclamò Lembot, arretrando quanto poteva per tentare di proteggersi dagli schizzi d'acqua. A contatto con le sfere magnetiche che si erano incollate al corpo metallico del robot, l'acqua provocò una reazione istantanea, e delle scariche elettriche iniziarono a percorrere il corpo di Lembot, i cui occhi si illuminarono come due spie di allarme. Azurill cessò l'attacco, ma l'obiettivo era stato raggiunto - Lembot rallentò i movimenti, e pochi istanyi dopo le sue braccia si afflosciarono, segno che il robot era ormai stato messo fuori combattimento. "EMERGENZA. PASSARE A MODALITA' PROTEZIONE. CIRCUITI MOTORI VOLONTARI IN FUNZIONAMENTO RISPARMIO ENERGETICO."
 
"Ha funzionato..." disse Lem, tirando un piccolo sospiro di sollievo. Attorno, il sistema di difesa automatico si stava a sua volta disattivando, e il segnale di allarme della palestra si era arrestato. La situazione stava rapidamente tornando alla normaltà. "Grazie per l'aiuto, papà... non immaginavo che Lembot avrebbe reagito così. La mia password non ha funzionato..."
 
"Non è un problema, figliolo." disse Meyer, un attimo prima che Clem corresse verso di lui e lo abbracciasse con gioia. "Ah! Hey, tesoro! Vedo che hai l'argento vivo addosso come sempre! E tu, figliolo, vedo che non ti manca mai l'inventiva!"
 
"Ciao, papà! Sei stato grande! E quel costume ti sta benissimo! Tu e Vera sembrate davvero dei supereroi!" esclamò la bambina bionda. Suo padre la prese in braccio, dandole un bacetto affettuoso sulla fronte, e un attimo dopo mise una mano sulla testa di Lem, arruffandogli i capelli e strappandogli una risatina imbarazzata.
 
"Heheheee... diciamo che... adesso come adesso, ho visto che devo ancora migliorare Lembot." rispose il giovanissimo inventore. "Devo prendermi un po' di tempo per dare un'occhiata al suo programma... ma per adesso, ti devo ringraziare per averci aiutato... sia tu che Vea, in effetti! Sei un'amica di Ash, giusto?"
 
Vera si tolse la mascherina da Riolu Girl, in modo da far vedere bene il suo volto. I suoi bei capelli castani scesero in due lunghe ciocche sulla sua fronte, ed Ash, Misty e Pikachu poterono vedere che la sua espressione era sempre quella della ragazza dolce ed allegra che avevano conosciuto ad Hoenn... tuttavia, Pikachu ebbe come l'impressione, guardando negli occhi di Vera, che ci fosse qualcosa di diverso in loro. Il topolino elettrico non sarebbe stato molto sicuro di come esprimere questa sua convinzione a parole - se avesse potuto parlare - ma adesso riusciva a vedere che negli occhi di Vera c'era qualcosa che esprimeva saggezza e solennità. Si chiese cosa avesse vissuto Vera, in quel luogo chiamato Reborn...
 
"Già... io mi chiamo Vera Maple, e vengo dalla città di Petalipoli, nel continente di Hoenn." rispose Vera, presentandosi a Lem e a Clem. "Piacere... voi siete Lem e Clem, i figli di Meyer? Vostro papà mi ha parlato tanto di voi! E' molto entusiasta di tutti e due!"
 
"Piacere di conoscerti, Vera!" la salutò Clem. Lei e Vera si diedero il cinque. "Che bello, mi fa piacere conoscere un'amica di Ash! Anche tu hai viaggiato con lui come Misty?"
 
"Sì, e ho imparato un sacco di cose! Ash è stato un grande amico e un ottimo insegnante per me!" affermò Vera, continuando a scambiarsi saluti con i ragazzi di Luminopoli... prima di voltarsi verso Ash, Pikachu, Misty ed Azurill, che si stavano avvicinando con evidente emozione. "Ash... Misty, Pikachu... sono contenta di rivedervi! Non sapete quanto mi siete mancati!"
 
"Anche tu, Vera... ci siamo spesso chiesti cosa stessi facendo mentre noi eravamo ad Unima per affrontare la nuova Lega a cu Ash ha partecipato!" rispose Misty, mentre lei e Vera si abbracciavano brevemente. "Oh, e qui c'è il mio piccolo Azurill! Anche lui è molto contento di rivederti, Vera!"
 
"Ciao, Azurill..." cominciò a dire Vera, chinandosi verso il piccolo Azurill che si stava avvicinando con espressione affettuosa... ma si fermò dopo due passi, assumendo un'espressione indecisa e sbattendo gli occhi! Vera si ritrasse leggermente, chiedendosi cosa stesse accadendo al piccolo Pokemon... ed ebbe la sua risposta quando Azurill si illuminò, emanando un'inconfondibile aura di energia! Anche Ash, Misty e Pikachu si ritrassero, sorpresi ed entusiasti per l'imminente evoluzione di Azurill!
 
"Azurill!" esclamò il topolino azzurro, prima di scomparire in un bagliore bianco che lo nascose mentre cambiava forma...
 
"Guardate! E' questo che succede quando un Pokemon si evolve, vero?" si sentì la vocetta entusiasta di Clem. La bambina bionda, trascinando per una mano il fratello maggiore, stava indicando la luce che aveva completamente avvolto Azurill... finchè, pochi secondi dopo, gli effetti di luce non si smorzassero del tutto, e la nuova forma di Azurill apparve sotto gli occhi dei ragazzi!
 
"Marill!" esclamò il nuovo Pokemon, drizzando le orecchie e le braccia con evidente entusiasmo! Il cucciolo di Pokemon si era trasformato in un topolino tondo di colore blu, con il ventre bianco e un paio di grandi orecchie rotonde, oltre che corte braccia e gambe, e una coda nera zigzagante che terminava con una grossa sfera azzurra che faceva da galleggiante! Aprì le braccia, sentendosi pieno di energia, e saltellò su e giù un paio di volte per esprimere la sua gioia, pari a quella di Misty!
 
"Evviva! Azurill, sei evoluto in un Marill!" esclamò la sirena maschiaccio, raccogliendo il suo Pokemon ed abbracciandolo con gioia. "Sei stato bravo, Azurill... anzi, no, Marill! Ci hai aiutato a risolvere il problema della palestra di Luminopoli!"
 
"Marill, marill!" esclamò il Pokemon d'Acqua appena evoluto. Vera annuì soddisfatta e diede un'occhiata al suo Pokedex - sapeva già che tipo di Pokemon fosse e quali erano le sue abilità, ma faceva sempre bene una ripassatina.
 
"Marill, il Pokemon Acquatopo. Tipo Acqua / Folletto, forma evoluta di Azurill." disse il Pokedex della ragazzina di Hoenn, dandole in effetti un'informazione della quale lei non era al corrente. Fino ad adesso, non immaginava che Marill fosse anche del nuovo tipo Folletto, che lei aveva scoperto a Reborn... "La punta della coda, contenendo un olio più leggero dell'acqua, funziona come una boa e non lo fa affogare neppure in una violenta corrente. La pelliccia è idrorepellente. Grazie ad essa, riesce a nuotare ad alta velocità senza farsi rallentare dall'attrito dell'acqua. Ama mangiare le piante che crescono sul fondo dei fiumi."
 
"Wow! Quindi Marill è anche di tipo Folletto, adesso..." disse Ash, guardando soddisfatto Marill che scendeva a terra, solo per essere avvinghiato in un abbraccio entusiasta dalla piccola Clem! "Beh... immagino che avremo molte cose da dirci, Vera! Sei venuta da sola, qui a Luminopoli?"
 
"No, ci sono anche Drew, Max ed Hitomi con me. Solo che adesso sono da un'altra parte... sono andati a Rio Acquerello, una città un po' più a sud che sorge lungo le sponde di un fiume." disse la bambina castana. "Però hai ragione, Ash, abbiamo un sacco di cose di cui parlare! Non vedo l'ora di sapere cosa è successo lì ad Unima! Avete incontrato anche Lucinda, vero? Avevo sentito dire che anche lei ha viaggito da quelle parti! Oh, e ovviamente possono venire anche i vostri amici di Luminopoli!"
 
"In effetti, anche noi saremmo curiosi di sapere qualcosa di più sui posti che avete visitato..." affermò Lem aggiustandosi gli occhiali mentre si avvicinava al suo robot ora disattivato. "Se potete aspettare un attimo, vado a mettere Lembot al sicuro, e poi vi raggiungo! Oh, issa..." 
 
Il biondo inventore cercò di prendere il suo androide e trascinarlo via... ma aveva sotovalutato il peso della sua creatura, e finì per incespicare! Sarebbe caduto a terra in maniera alquanto imbarazzante se suo padre non fosseintervenuto a tenerlo in piedi con una risata bonaria!
 
"Hehehee... ragazzo mio, lo sai che l'attività fisica non è il tuo forte! Sei stato tutto quel tempo a sgobbare sui libri, e hai un po' trascurato l'esercizio!" affermò il signor Meyer.
 
"E' quello che dico sempre anch'io, papà! Lem dovrebbe muoversi un po' di più!" rispose Clem, alzando gli occhi al cielo.
 
Il ragazzino con gli occhiali si sfregò la fronte imbarazzato. "Sì, certo, Clem... almeno non sono uno che non sta mai fermo come te..." affermò, mentre lui e suo padre cominciavano a trasportare via Lembot.
 
Pikachu e Marill si guardarono, scambiandosi una risata amichevole. Dava proprio l'impressione che quei due fratellini sarebbero stati una compagnia interessante... e il Blaziken di Vera alzò le spalle, ormai abituato al fatto che, ovunque andassero, incontravano sempre qualche persona quantomeno originale.
 
 
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Quella sera, dopo che Lem e suo padre avevano messo a posto Lembot, e il ragazzino biondo aveva visto che si trattava di un errore durante l'inserimento della password di riconoscimento, la stravagante famiglia aveva invitato Ash e i suoi compagni a cena... e il signor Meyer si era rivelato un cuoco eccellente, a giudicare dal profumo della zuppa che stava rimescolando nel pentolone. In quel momento, dopo aver preso una cucchiaiata, la assaggiò e fece un cenno affermativo con la testa.
 
"Aaaah, perfetto! Come sale ci siamo, e anche come grado di piccante! Okay, ragazzi, arriva il rancio!" esclamò allegramente Meyer, togliendo la pentola fumante dal fuoco e trasportandola senza difficoltà fino alla tavola, dove cominciò a versare delle generose porzioni a tutti i commensali, fnchè ognuno non ebbe nel piatto una bella dose di minestra fumante. Pikachu, Marill, Blaziken ed altri Pokemon mangiavano lì vicino, abbastanza da partecipare alla conversazione. "Perfetto, ragazzi! Buon appetito a tutti!"
 
"Buon appetito!" esclamarono in coro i cinque ragazzi, prima di cominciare il loro pasto caldo. Ognuno di loro prese una cucchiaiata di minestra e la mangiò, trovandone il sapore delizioso! "Wooooow! E' fantastica! I miei complimenti al cuoco!" esclamò trasognato Ash.
 
"Pika pikachu!" squittì Pikachu, anche lui impegnato ad assalire un piatto di minestra fumante! La reazione degli altri Pokemon non era molto diversa... e in particolare, l'appetito di Marrill sembrava essersi evoluto a sua volta, visto che il topolino azzurro stava  già cominciando a dare fondo al suo piatto! "Pikachu?"
 
"Marrill!" esclamò Marrill, alzando gli occhi dal suo piatto giusto il tempo di leccarsi i baffi e fare un occhiolino a Pikachu e a Misty. La ragazzina dai capelli arancioni rivolse a Marrill un sorriso orgoglioso, poi si voltò verso Vera, stupendosi quando si accorse che anche lei aveva già quasi finito il suo piatto di minestra! Aveva dimenticato quanto vorace potesse essere l'appetito della coordinatrice castana...
 
"Dimmi, Vera... dove siete stati, tu e Max, in questi ultimi tempi?" chiese Misty, curiosa di sapere qualcosa di più su quel posto chiamato Reborn di cui Vera aveva accennato. "Pensavo che Max avrebbe cercato di partecipare al torneo di Pokemon di Hoenn di quest'anno."
 
"In effetti, era questo il nostro progetto..." rispose Vera, interrompendo per un po' i suoi esercizi gastronomici. Lei e Meyer si erano cambiati, e adesso Vera indossava dei vestiti simili a quelli che indossava durante il suo viaggio con Ash... ma adesso non portava più la sua bandana, bensì un cerchietto per capelli rosso decorato con un fiocco rosso e bianco, e sopra i suoi bloomers neri portava un altro paio di pantaloncini, bianchi e ancora più corti.  
"Ma... quando ormai il torneo stava per iniziare, ci sono stati degli imrevisti... e mi rendo conto che, visto quello che ne è nato, dire imprevisti significa davvero dire poco..." continuò Vera, immergendosi in quei ricordi ancora freschi.
 
"Che cosa è successo?" chise Lem, iniziando a preoccuparsi. Da come ne stava parlando Vera, doveva essere una faccenda seria...
 
Vera prese un bel respiro, cominciando a raccontare. "Beh... vedete, in quell'occasione, il campione Adriano ha voluto approfittare per celebrare il debutto come coordinatrice di Pokemon di sua nipote Ortilla. Ma non appena si è presentata sul palco, due individui misteriosi sono saltati fuori dal nulla e l'hanno rapita. Io, Drew, Max ed Hitomi abbiamo cercato di fermarli, ma siamo stati catturati anche noi... e siamo stati salvati da una giovane donna di nome Saphira e da due suoi compagni. Siamo venuti a sapere che le persone che avevano rapito Ortilla facevano parte di un'organizzazione di terroristi chamata Team Meteora, che stava cercando una collana di proprietà di Ortilla per portare a termine i loro piani."
 
"Blaziken..." rispose il Blaziken di Vera, prendendo tra le dita artigliate il ciondolo colorato che portava al collo.
 
"Team Meteora? Accidenti, da come ne parli, mi danno l'impressione di essere gente molto pericolosa." affermò Ash, distratto dalla sua cena.
 
"E quella ragazza di nome Saphira e i suoi compagni... erano allenatori che si stavano opponendo al Team Meteora, vero?" chiese Lem.
 
Vera annuì lentamente. "In effetti, si trattava di un vero e proprio movimento di resistenza, visto che il Team Meteora aveva praticamente il controllo totale di gran parte di Reborn... e in particolare, della sua capitale Reborn City." rispose. "Abbiamo conosciuto un bel po' di persone che ci hanno dato una mano ad affrontare il Team Meteora... in particolare, Heather e Shelly, due amiche le cui vite sono state messe sottosopra dal Team Meteora... E anche se non posso dire che sia stato molto facile, alla fine ci siamo riusciti. Il Team Meteora è stato sconfitto, e adesso gli abitanti di Reborn possono ricostruire il loro paese, e tornare alla loro vita normale. Siamo partiti da Reborn pieni di nuove speranze... e anche Heather e Shelly! Ho sentito dire che adesso, mentre parliamo, loro sono nel continente di Tunod, ad ovest di Johto, per affrontare la loro prima Lega Pokemon."
 
"Mi fa piacere saperlo.. anche se immagino che sia stata un'esperienza terribile." affermò Ash. "Ma adesso... l'importante è che siate tutti sani e salvi, e che la situazione nel continente di Reborn si sia normalizzata."
 
"Tranquillo, Ash, adesso sono sicura che lì andrà tutto bene!" rispose Vera, illuminandosi in volto. "Ora che il Team Meteora è distrutto, Reborn potrà tornare ad essere il luogo felice che era un tempo. Non è stato facile, è vero... ma alla fine tutto si è risolto bene."
 
"Blaziken..." rispose lo starter di Vera, guardando orgogliosamente il talismano che portava al collo... e che aveva attratto la curiosità degli allenatori e dei loro Pokemon. Ash era sicuro di non aver mai visto una cosa del genere, anche se era senz'altro uno di quegli oggetti che vengono assegnati ai Pokemon per migliorare le loro prestazioni durante una battaglia...
 
"Pikachu? Pika pika pikachu?" chiese Pikachu, osservando un po' più da vicino quello strano oggetto. Emetteva una strana energia, che in qualche modo il topolino elettrico era in grado di percepire... quello strano gioiello sembra quasi pulsare, emettendo una sensazione di potenza e mistero al tempo stesso. Dalla distanza a cui si trovava, Pikachu avrebbe potuto giurare che la fiamma al suo interno stesse ardendo senza combustibile.
Anche Meyer aveva notato la pietra di Blaziken, e si era fatto immediatamente serio. Dava l'impressione che avesse già visto una cosa del genere, e ne fosse preoccupato...
 
"Papà?" chiese Clem. "Papà, tutto a posto? C'è qualcosa che non va?"
 
Meyer si sfregò la fronte. "Ah... no, tesoro, va tutto bene. E' che... stavo notando quella pietra che il Blaziken di Vera porta al collo..." disse, per poi rivolgersi alla ragazzina di Hoenn, che sembrava essersi aspettata una domanda simile. "Vera, toglimi una curiosità. Quella è una Megapietra, vero?"
 
Pikachu drizzò le orecchie in un'espressione di sorpresa. "Pikachu?" chiese, guardando verso Marill che alzò le spalle per dire che non ne sapeva nulla nemmeno lui.
 
"Una Megapietra?" esclamò Misty. "Che cos'è una Megapietra? Non ne ho mai sentito parlare..."
 
"Le Megapietre... ne ho già sentito parlare." affermò Lem, sfregandosi il mento. "Non sono quelle pietre dotate di strani poteri... che sembra possano far evolvere i Pokemon in nuove forme?"
 
"Nuove forme? Io credevo che i Pokemon si evolvessero con il tempo e l'esperienza..." disse Clem, ancora inesperta di queste cose. 
 
"Sì, di solito sì, tesoro. Ma ci sono alcuni Pokemon che evolvono in maniera diversa, per esempio... un Pikachu, come quello di Ash, può evolversi in un Raichu solo se viene esposto ad una Pietratuono, mentre altri Pokemon si possono evolvere solo per scambio." spiegò Meyer. "Bene... le Megapietre permettono un tipo di evoluzione molro particolare, la Mega Evoluzione... una nuova forma che aumenta di molto la potenza del Pokemon, ma che dura solo fino alla fine della battaglia."
 
"Cosa? Quindi è un'evoluzione temporanea!" esclamò stupefatto Ash. "Questa proprio mi giunge nuova..."
Vera annuì lentamente e si scambiò uno sguardo di intesa con Blaziken. Il Pokemon Fuoco / Lotta le fece cenno di andare avanti. "Già... non tutti i Pokemon hanno una forma Mega, e anche quelli che ce l'hanno, hanno bisogno della Megapietra corrispondente e di un artefatto che concentri l'energia dell'allenatore. E non sono certo cose che si possono trovare per la strada... solo un allenatore specificatamente addestrato e con molta esperienza può consegnare un Mega Anello, un Mega Bracciale o un artefatto del genere. Per riceverlo, un allenatore deve dimostrare un legame molto profondo con i suoi Pokemon, e grandi capacità, oltre che comprovata virtù..." spiegò. "Io ho ricevuto un Mega Anello a Reborn, quando ho fatto un periodo di allenamento presso una dei membri più importanti della resistenza. Se non fosse stato per questo... non credo che saremmo stati in grado di sconfiggere il Team Meteora."
 
"Un giorno spero che potrai raccontarci un po' più in dettaglio com'è andata lì a Reborn..." disse Lem. "Ma a parte questo... so per certo che uno dei Capipalestra di Kalos... Ornella, la Capopalestra di tipo Lotta... sa molto di più sulla Mega Evoluzione. E' lei che si occupa di dare Mega Anelli agli allenatori che si dimostrano degni, quindi... quando passerete di lì, il mio consiglio è di andare a farle visita. Sicuramente potrà darvi buona parte delle informazioni che cercate."
 
"Hmm.. interessante!" rispose Ash, facendosi un appunto mentale. "E... in quale città vive questa Capopalestra?"
 
"Ornella? Lei è la Capopalestra di Yantaropoli, una città situata più a nord, sulla costa di Kalos." rispose Lem. "E' un luogo che attira molti allenatori per ovvie ragioni."
 
"In tal caso, ce ne ricorderemo quando ci arriveremo." disse Misty, per poi rivolgersi nuovamente alla sua amica di Hoenn. "Dimmi, Vera... adesso tu cosa farai? Tornerai dai tuoi compagni a Rio Acquarello, o come si chiama quella città?"
 
"Sì, ho promesso a Max, Drew ed Hitomi che sarei tornata il prima possibile." disse Vera. "Comunque, ero venuta qui a Luminopoli per informarmi meglio sulla storia della Mega Evoluzione... anche se ho già imparato a far Megaevolvere il mio Blaziken intanto che ero a Reborn, ero comunque curiosa di sapere qualcosa di più. E poi... beh, volevo rivedervi, e sono contenta che stiate bene... e anche di aver conosciuto i vostri nuovi amici! Ci incontreremo ancora, beninteso!"
 
"Certo! SArà un vero piacere, Vera!" esclamò Clem. "Anzi... se puoi restare ancora un po', dopo cena... Ash e mio fratello si affronteranno in uno scontro di Pokemon, quindi ci sarà senz'altro uno spettacolo da vedere!"
 
"Davvero? Beh, ogni volta che Ash affronta una battaglia, c'è sempre un bello spettacolo da vedere!" rispose Vera. "Va bene, allora! Tanto, non c'è nessuno che mi corre dietro."
 
"Perfetto!" fu la risposta entusiasta del giovane aspirante Pokemon Master. "Allora... non ci resta che finire la cena e poi trovarci sul campo di battaglia! Scommetto che sarà una battaglia con i fiocchi!"
 
"Farò del mio meglio per accontentarti, Ash." rispose Lem. "E ti informo che non sarò un granchè come atleta, ma... come allenatore di Pokemon Elettro, non sono secondo a nessuno qui a Luminopoli!"
 
Il ragazzino biondo si aggiustò gli occhiali, sulle cui grandi lenti scintillò una luce di sicurezza...
 
 
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Circa un'oretta dopo, Ash e i suoi compagni si trovavano a camminare lungo un corridoio altamente tecnologico, illuminato ai lati da dei grandi cilindri di vetro all'interno dei quali scintillava una crepitante scarica elettrica che immergeva il luogo in un suggestivo bagliore. Sembrava quasi di essere all'interno di una grande astronave, impressione che era rafforzata dallo schermo ad alta definizione che sovrastava la porta d'ingresso dell'arena. I passi metallici dei ragazzi e dei loro Pokemon li accompagnavano mentre si avvicinavano all'ingresso... e Lem fece loro cenno di aspettare quando vi arrivarono davanti. Con un gesto sicuro, il biondino mise una mano su un pannello di scansione posto vicino alla porta, e il macchinario emise alcuni strani suoni mentre esaminava le impronte digitali del ragazzo.
 
"SCANSIONE COMPLETATA. IDENTITA' CONFERMATA. BENVENUTI ALL'ARENA POKEMON DI LUMINOPOLI." disse una voce computerizzata. "PREGO, LO SFIDANTE FORNISCA LE SUE GENERALITA'."
 
"Il mio nome è Ash Ketchum, ho quattordici anni, e vengo da Biancavilla! E sono qui per vincere la mia prima Medaglia di Kalos!" esclamò il ragazzino moro con entusiasmo. 
 
"RICEVUTO. PREGO ACCOMODATEVI." disse il computer. La porta automatica si aprì con un lieve cigolio, e diede accesso all'arena di Luminopoli... 
 
"Bene! Cominciamo pure! Sei pronto, Lem?" esclamò Ash, tenendo un eccitato Pikachu sulla spalla.
 
Il ragazzino con gli occhiali si fece avanti, ostentando la stessa sicurezza del suo sfidante. "Certo che sono pronto, Ash! Offriamo un bello spettacolo ai miei concittadini!" rispose.  
 
Misty, Marill, Clem, Vera e Blaziken fecero tutti dei cenni di buona fortuna ai due ragazzi. "Sono sicura che farai un figurone come al solito, fratellone!" esclamò la bambina bionda.
 
"Buona fortuna, Ash! Fai del tuo meglio!" rispose Misty, facendo il segno dell'okay al suo fidanzato. Ash ridacchiò imbarazzato e si avvicinò a Misty, in modo che i due potessero scambiarsi un bacetto... poi, Ash, Pikachu e Clemont entrarono nell'arena, venendo accolti da un coro di applausi da parte della folla lì riunita! Evidentemente, la notizia che il loro Capopalestra si sarebbe misurato in un incontro ufficiale aveva già fatto il giro della grande città...
 
L'arena, di per sè, sembrava piuttosto anonima per una metropoli come Luminopoli: il terreno era di color ocra, con soltanto le linee bianche di demarcazione a spezzare l'uniformità, e gli spalti non erano neanche tanto alti... anche se in quel momento erano gremiti fin quasi al limite della capienza, con decine di fan di Pokemon che facevano già il tifo, accogliendo i due ragazzi mentre facevano il loro ingresso in campo. 
 
Ash, Pikachu e Lem restarono per un po' a salutare di rimando, poi si voltarono verso l'arena ai lati della quale si trovava già il signor Meyer a fare da arbitro. Lem e suo padre si scambiarono un cenno di intesa e di buona fortuna, poi Ash e Lem si diedero la mano da buoni amici e presero posizione ai lati del quadrato, pronti a cominciare la sfida. Misty e le sue amiche si piazzarono su una panchina ai lati dell'arena, e si misero comode, eccitate per lo scontro che sarebbe iniziato di lì a poco.
 
"Bene, signore e signori! Grazie per la vostra attesa, e ci scusiamo per i problemi tecnici che si sono verificati!" esordì Meyer, prendendo un microfono e parlandoci dentro con enfasi! "Oggi, assistiamo al primo incontro in una Palestra di Kalos del giovane Ash Ketchum, un esperto allenatore di Pokemon che, assieme al suo inseparabile Pikachu, ha già sei Leghe Pokemon al suo attivo, e si è piazzato sempre in un'ottima posizione! E all'altro angolo del ring... beh, lo conoscete già, immagino! Mio figlio Lem è qui per difendere l'onore di Luminopoli e per offrirci una battaglia... davvero elettrizzante! Un applauso a tutti e due, gentile pubblico!"
 
Mentre la folla esplodeva in un mare di applausi ed ovazioni, Misty, Vera e Clem si mantenevano un po' più tranquille, limitandosi ad applaudire sedute alla loro panchina, e l'esperta di Pokemon d'Acqua fece una smorfia davanti alla reazione a suo dire un po' eccessiva del pubblico. "Certo che vostro padre ci sta dando enfasi..." affermò Misty, con un pizzico del suo immancabile sarcasmo.
 
"A papà piace molto fare un po' di scena!" rispose allegramente la piccola Clem. "Avete visto anche voi il costume che indossava quando era Blaziken Mask, vero?"
 
"Molto bene! Finti i preamboli... passiamo alla battaglia vera e propria!" continuò Meyer, spiegando come si sarebbe svolta la battaglia. "Lo sfidante, Ash Ketchum, ha proposto di affrontare questa battaglia usando Pokemon dello stesso tipo di quelli della Palestra... il che significa che userà semplicemente il suo Pikachu, il suo starter nonchè il suo unico Pokemon di tipo Elettro. Pikachu è un Pokemon forte e ben allenato, ma riuscirà a tenere testa ai Pokemon Elettro della nostra Palestra? Per scoprirlo, non resta che assistere a questo scontro, fino alla fine! Quindi, gentile pubblico... passiamo la parola ai nostri contendenti! Cominciate pure!"
 
"Grazie, signor Meyer!" rispose Ash, stringendo i pugni con decisione. "Allora, Pikachu, questo è il momento! Mostra cosa sappiamo fare!"
 
"Pikachu!" esclamò il topolino elettrico, fremente di entrare in azione. Con un agile scatto, Pikachu scese nell'arena e si mise in una posizione di guardia, sferrando una raffica di pugni in aria giusto per scaldarsi. La sua eccitazione era palpabile... sapeva che molto probabilmente questa sarebbe stata l'unica Palestra di Luminopoli in cui avrebbe dato prova di sè, e voleva dare il massimo!
 
"Non sarà una passeggiata per te, Ash... puoi starne sicuro!" esclamò con decisione Lem, tenendo una mano stretta a pugno sul petto. "Ecco il mio Pokemon, Ash! Vieni, Heliolisk!"
 
Lem estrasse una Pokeball dalla sua tuta, e un raggio di luce rossa scaturì da essa, facendo apparire sul campo di battaglia una lucertola di grandi dimensioni, alta circa un metro, che si reggeva in piedi sulle zampe posterori, usando la sua lunga coda come bilanciere. Era ricoperta di squame gialle dorate, con dei cerchi arancioni sulle gambe, ma la testa, il collo, le mani, i piedi e la punta della coda erano neri, e aveva un paio di grandi occhi azzurri che sembravano muoversi in maniera indipendente l'uno dall'altro. Un collare di punte arancioni ornava la base del collo, facendolo sembrare un po' più grande di quanto non fosse in realtà, ed ogni zampa aveva tre lunghe dita prensili.     
 
"Helioooolisk!" esclamò con voce sibilante il nuovo arrivato. Si piazzò al centro del campo di battaglia, e fece cenno a Pikachu di farsi avanti, al che il topolino eletrico rispose con un cenno della testa, mostrandosi impaziente di iniziare anche se non aveva la più pallida idea di che avversario si trovasse davanti...
 
"Quel Pokemon è una specie nuova..." disse tra sè Ash, rimpiangendo di non aver ancora aggiornato il suo Pokedex. "Comunque, meglio essere prudenti. Non sappiamo quali siano le sue capacità, ed è meglio non esporsi troppo... almeno, non subito. Certo, ora che lo guardo, penso che sia la forma evoluta di Helioptile, quel Pokemon che accompagnava Alexia..."
 
"Pikachu..." rispose Pikachu, d'accordo con il suo migliore amico.
 
Sulle panchine ai lati dell'arena, Vera vide Blaziken fare un cenno in direzione del Pokemon di Lem, e tirò fuori il suo Pokedex per avere qualche informazione. Puntò l'enciclopedia elettronica in direzione dell'avversario di Pikachu, e attese giusto un paio di secondi che l'elaborazione avesse termine.
 
"Heliolisk, il Pokemon Generatore. Tipo Elettro / Normale, forma evoluta di Helioptile ottenuta esponendolo alle radiazioni di una Pietrasolare. Può produrre energia elettrica aprendo il collare. Un solo Pokémon di questa specie sarebbe in grado di illuminare un intero grattacielo. Stimolando i suoi muscoli con l'elettricità riesce a percorrere 100 m in 5 secondi." disse il Pokedex di Vera.
 
Ash decise di attendere, aspettando che Lem facesse la sua prima mossa, e Pikachu cominciò a muoversi guardingo attorno al campo di battaglia, tenendo d'occhio l'avversario. Heliolisk non si mosse dal suo posto, e mosse la coda, mentre i suoi occhi si muovevano per seguire i movimenti di Pikachu.
 
"Mio fratello vuole lasciare che sia Ash a fare la prima mossa." disse Clem, spiegando la situazione a Misty, Vera e i loro Pokemon. "Vuole farsi un'idea dell'abilità di Ash e Pikachu prima di cominciare sul serio la battaglia."
 
Dopo diversi secondi passati senza che nessuno tentasse di fare la prima mossa, Ash decise che era il momento di rompere gli indugi. "E va bene, allora facciamo noi la prima mossa... Pikachu, comincia con Attacco Rapido!"
 
"Pika!" esclamò Pikachu, trasformandosi in un lampo giallo e nero che scattò con decisione verso Heliolisk, talmente veloce da essere difficile da seguire ad occhio nudo! Heliolisk rimase al suo posto e strinse gli occhi... per poi alzare un braccio con rapidità quando ormai mancava una frazione di secondo all'impatto. Si sentì uno schianto impressionante, Heliolisk fece un passo indietro sotto la potenza del colpo... e Pikachu riapparve, il suo piccolo pugno trattenuto nella mano sinistra di Heliolisk!
 
"Accidenti, che velocità!" esclamò Vera impressionata.
 
Heliolisk non attese la mossa successiva, e con un movimento del braccio scaraventò via il topolino elettrico, facendogli descrivere in aria una traettoria a parabola... ma Pikachu si rimise in piedi a mezz'aria con un'agile capriola, e si apprestò ad attaccare di nuovo una volta toccato terra. Ma sfortunatamente per lui, Lem ed Heliolisk non avevano intenzione di attendere tanto a lungo...
 
"Bravo, Heliolisk! Continua così, e usa tu il tuo Attacco Rapido!" continuò Lem. Heliolisk fece la stessa cosa che Pikachu aveva fatto prima, scattando verso Pikachu a velocità abbagliante per poi sferrare un colpo con tutte le sue forze... ma questa volta, la corporatura più minuta di Pikachu lo mise in minoranza, e il topolino elettrico venne colpito dalla mossa di Heliolisk e mandato a terra!
 
"Pikachu!" esclamò Ash. "Accidenti, Lem è davvero in gamba..."
 
Pikachu si rialzò agilmente e si rimise in guardia, mentre il pubblico applaudiva alla dimostrazione di abilità del Pokemon lucertola. "Davvero incredibile... sinceramente, non credevo che Ash si sarebbe trovato già in difficoltà così presto." affermò Misty. "Tuo fratello è davvero bravo, Clem..."
 
"Lem si è allenato fin da bambino per diventare un Capopalestra... e quell'Heliolisk è stato uno dei suoi primi Pokemon." spiegò la bambina bionda. "Hanno affrontato molte battaglie assieme, e non sarà facile per Ash vincere."
 
"Anche Blaziken sembra essere d'accordo." disse Vera, notando che il suo starter osservava intento la battaglia. Anche lui si era reso conto che questa battaglia poteva essere più difficile del previsto per Pikachu, e che il topolino elettrico avrebbe dovuto impegnarsi per uscire vincitore.
 
"Va bene, Pikachu, dobbiamo cambiare stratega se vogliamo avere la meglio." affermò Ash, cercando di pensare a come contrastare lo Heliolisk del suo avversario. "Proviamo così! Usa Doppioteam per confondergli un po' le idee!"
 
"Pikachu!" rispose Pikachu, per poi muoversi rapidamente di lato in modo da scansarsi da davanti Heliolisk. Due immagini residue di Pikachu apparirono accanto a lui, cominciando a muoversi in perfetta sincronia con il Pokemon Elettro, ed Ash annuì con convinzione, immaginando che ora la situazione stava volgendo a loro vantaggio. "Perfetto, Pikachu... adesso avvicinati e usa Mega Pugno!"
 
Pikachu e i suoi doppi scattarono in avanti, cercando di ridurre la distanza che liseparava da Heliolisk... e grazie alla sua velocità, lo starter di Ash riuscì a giungere davanti all'avversario. O meglio, una delle sue immagini illusorie ci riuscì, sferrando un pugno dal quale Heliolisk provò a difendersi... ma l'immagine illusoria scomparve tutt'a un tratto, lasciando Heliolisk stupito ed indifeso! Con un'esclamazione di battaglia, il vero Pikachu riapparve accanto al Pokemon Generatore e lo raggiunse con un salto, sferrando un tremendo pugno che colpì Heliolisk al volto con abbastanza forza da scaraventarlo a terra in mezzo alle esclamazioni di sorpresa e di esultanza del pubblico! Vera e Misty esultarono brevemente, mentre Clem strizzò un occhio, non volendo trovarsi nei panni di Heliolisk... 
 
Heliolisk si rialzò lentamente, massaggiandosi il volto e scuotendo la testa per schiarirsela. Poi, si rimise in guardia, squadrando Pikachu e le due immagini illusorie che aveva creato con Doppioteam.
 
"Perfetto... è il caso di sfruttare il più possibile il vantaggio!" esclamò Ash. "Forza, Pikachu, usa Fintoattacco per coglierlo di sorpresa!"
 
"Heliolisk, resta fermo dove sei e difenditi... poi rispondi con Battiterra!" esclamò Lem, mentre Pikachu scivolava di lato, accompagnato dalle sue immagini illusorie. Per un attimo, sembrò che il topolino elettrico scomparisse nel nulla, poi riapparve accanto ad Heliolisk e si lanciò all'attacco! Un colpo secco raggiunse Heliolisk al fianco, e fece barcollare la lucertola elettrica... ma non riuscì a danneggiarlo seriamente, e il Pokemon Generatore alzò la testa, rivelando un largo collare di pelle nera che si espanse attorno al suo collo. Poi, con un gesto rapido e deciso, Heliolisk abbattè entrambi i pugni sul pavimento e provocò un piccolo terremoto attorno a sè, percuotendo Pikachu nel momento in cui atterrò e cancellando le immagini che aveva creato con Doppioteam! Pikachu incespicò e cadde a terra con espressione stupefatta, ma riuscì a rialzarsi, anche se con un po' di difficoltà - Battiterra aveva rallentato il topolino elettrico, negandogli uno dei suoi principali vantaggi.
 
"Bravo, Heliolisk! Adesso continua con Agilità e poi Fangosberla!" esclamò Lem. Heliolisk sembrò sorridere con decisione, poi scattò di lato e cominciò a correre come un ninja, aumentando di molto la sua velocità già ragguardevole. Mentre correva, la lucertola elettrica si abbassò leggermente e lanciò una scarica di fango in direzione di Pikachu... ma il topolino elettrico riuscì a riscuotersi dallo stordimento e scansò il colpo.
 
"Pikachu, è il momento di fare sul serio!" esclamò Ash. "Usa anche tu Agilità... e poi Fulmine combinato con Colpocoda!"
 
"Pika pikachu!" il topolino giallo annuì, immaginando che il suo allenatore avesse in mente qualche altra delle sue tattiche sorprendenti quanto poco ortodosse... scattò in avanti, aumentando la propria velocità mentre Heliolisk si acquattava sul terreno, pronto a ricevere l'attacco. Poi, una crepitante scarica elettrica si accese attorno al minuto corpo di Pikachu, che eseguì un giro su sè stesso... e creò un campo di elettricità davanti a sè con il movimento della coda!
 
"Questa è una delle tattiche preferite di Ash... il Controscudo!" commentò Misty, annuendo con approvazione. "L'ha sviluppata a Sinnoh, ed è diventata una delle sue tattiche più efficaci!"  
 
E Pikachu stava già dando ampia prova della potenza di Controscudo: con rapidità e potenza, il topolino elettrico si scagliò contro Heliolisk, che non si aspettava una mossa così inusuale e venne centrato in pieno!
 
"Lisk!" esclamò allarmato il lucertolone elettrico, prima che un poderoso colpo di coda elettrificato lo scaraventasse via, mandandolo a terra con un'esclamazione di dolore e sorpresa! Pikachu eseguì una capriola all'indietro e atterrò agilmente sul terreno, voltandosi verso Ash e facendogli un occhiolino di intesa! Il ragazzo fece il segno dell'okay, mentre il pubblico applaudeva con trasporto! Quel ragazzino proveniente da una cittadina di cui nessuno aveva sentito parlare... stava offrendo loro una battaglia davvero entusiasmante. Ma Heliolisk era tutt'altro che sconfitto, e dopo essersi rialzato con un colpo di reni, si rimise in guardia.
 
Lem corrugò la fronte e riflettè per un istante. Era il momento di fare sul serio...
 
"E va bene... Heliolisk, tu sai cosa fare adesso. Dobbiamo usare Campo Elettrico!" disse il ragazzino con gli occhiali, cogliendo di sorpresa Ash e Pikachu. Era sicuramente una nuova mossa, w questo voleva dire che dovevano stare estremamente attenti da quell'istante in poi...
 
"Campo Elettrico? E di cosa si tratta?" chiese Vera. Marill e Blaziken stavano guardando la battaglia con estrema attenzione, per capire di cosa esattamente si trattasse. Heliolisk si concentrò per un istante... poi, un'abbagliante scarica elettrica scaturì dal suo corpo, accompagnata da innumerevoli lampi di energia crepitanti! Il lucertolone elettrico venne avvolto da un'aura sfrigolante, mentre colonne di energia si levavano dal terreno vicino a lui. Pikachu indietreggiò allarmato, e l'intera zona attorno ad Heliolisk venne pervasa da un bagliore giallo quasi accecante!
 
"Mio fratello ha usato l'asso nella manica di Heliolisk - Campo Elettrico, una mossa che modifica il campo di battaglia per fornire degli enormi vantaggi ai Pokemon Elettro." spiegò la piccola Clem. "Adesso gli attacchi di Heliolisk si faranno più potenti."
 
Lem non perse tempo a dimostrare gli effetti della nuova mossa - il ragazzo fece un cenno con la testa al suo Heliolisk, e il Pokemon Generatore si produsse in un devastante attacco Fulmine, aprendo di nuovo il collare di pelle che gli circondava il collo, e scagliando da esso una tremenda scarica che investì Pikachu, mandandolo a terra nonostante il topolino giallo fosse resistente alle mosse del suo stesso tipo!
 
"Pikachu!" esclamò Ash, cercando di pensare a come volgere a suo favore la situazione. "Hmm... quindi Campo Elettrico potenzia le mosse di tipo Elettro, eh? Beh, allora non vedo motivo per cui non dovrebbe favorire anche il mio Pokemon! Pikachu... usa un attacco Scarica!"
 
"Pika... pikaaaa!" squittì Pikachu, dopo essersi caricato per un attimo. Si concentrò e sprigionò una potente ondata di energia elettrica che percorse l'arena, sfrecciando dritta verso Heliolisk... ma Lem aveva anticipato quella mossa, e fece cenno al suo Pokemon si scansarla. Immediatamente, la lucertola elettrica prese lo slancio, aiutandosi con la coda che gli faceva da bilanciere, e saltò di alcuni metri, puntando verso Pikachu.
 
"Heliolisk, non attaccare direttamente! Usa di nuovo Fulmine!" esclamò Lem, intuendo quale fosse la tattica di Ash. Heliolisk aprì di nuovo il suo collare e scagliò contro Pikachu un secondo attacco Fulmine... ma questa volta, Pikachu era preparato, e riuscì ad evitarlo con un repentino scatto laterale. Heliolisk atterrò, ma Pikachu fu più veloce di lui, e riuscì a colpirlo alla spalla con un altro Mega Pugno, prima di doversi ritirare quando Heliolisk caricò un altro attacco. La battaglia si stava facendo frenetica, uno scambio di attacchi sempre più rapido che teneva il pubblico con il fiato sospeso!
 
"Niente male davvero questo scontro, Lem! Sei davvero un allenatore in gamba!" affermò Ash, vedendo Pikachu ed Heliolisk che si scambiavano un altro, micidiale attacco! Il topolino elettrico sferrò un devastante attacco Breccia, colpendo Heliolisk con un colpo di taglio della mano destra, e scaraventandolo al suolo con violenza! Ma Heliolisk non aveva ancora esaurito le forze. Deciso a far sudare Pikachu quanto più possibile, il rettile elettrico rotolò di lato per sottrarsi alla mossa successiva, e dopo un cenno di Lem, si caricò di energia... per poi sprigionare un'ondata di ombre nere che si diffuse rapidamente attorno a lui ed investì Pikachu, che fu costretto a difendersi come poteva! Un attacco Neropulsar che lasciò il topolino giallo senza fiato per un istante. "E non immaginavo che il tuo Heliolisk fosse così versatile! Impara davvero una grande quantità di mosse, a quanto vedo!"
 
"Si tratta di semplice applicazione della teoria che ho studiato, Ash!" affermò Lem. "Per me, una battaglia di Pokemon non è soltanto una questione di vincere o perdere. Si tratta di tirare fuori il meglio sia di me che dell'avversario... per permettere ad entrambi di migliorare!"
 
"Hai ragione, Lem. Condivido il tuo punto di vista." rispose Ash. Pikachu si era rimesso in guardia, e stava corrugando la fronte nel vedere Heliolisk che apriva di nuovo il suo cappuccio e si apprestava a lanciare un nuovo attacco. "Ma credo che adesso sia il momento di concludere. Pikachu, usa Codacciaio!"
 
Lem corrugò la fronte. Come mai Codacciaio? Ash doveva sapere che non era una mossa molto efficace contro i Pokemon Elettro, quindi perchè...
 
"Heliolisk, attacca di nuovo con Fulmine!" replicò Lem. Heliolisk emise un acuto stridio e scaricò tutta l'elettricità che aveva accumulato addosso a Pikachu... ma il topolino elettrico riuscì a reagire con rapidità, e sollevò la sua coda diventata turgida e solida come ferro battuto! Il Fulmine di Heliolisk deviò di colpo e si scaricò sulla punta della coda di Pikachu, che agì come parafulmine e riuscì ad assorbire la devastante scarica, lasciando di stucco quasi tutti!
 
"Bravo, Pikachu, ha funzionato!" esclamò Ash, scambiandosi un cenno di assenso con il suo migliore amico, che gli fece a sua volta il segno dell'okay. "Ed ora... Codacciaio più Fulmine contro Heliolisk!"
 
"Pikachu!" squittì il topolino giallo, scattando rapidamente contro lo sbalordito Heliolisk, che sembrava non avere altra scelta se non prendere in pieno l'attacco...
 
Ma Lem non era diventato Capopalestra di Luminopoli per niente.
 
"Heliolisk, usa Flash!" ordinò di colpo il giovane inventore. Heliolisk si ricompose all'istante e, quando Pikachu era ormai a solo un metro da lui, illuminò gli occhi e sprigionò un bagliore tremendo che, amplificato dal Campo Elettrico ancora in attività, colpì gli occhi di Pikachu, facendogli emettere un acuto squittio di dolore e facendolo barcollare all'indietro, le mani premute sugli occhi doloranti!
 
"Pikaaaaaa!" squittì Pikachu. "Pika pika chuuuu!"
 
"Pikachu! Argh... non riesco a vedere bene nemmeno io..." esclamò con disappunto Ash, sentendosi incredibilmente stupido per non aver pensato che la sua improvvisata, per quanto ben architettata, potesse essere fermata da una delle mosse più semplici in assoluto. E ora non riusciva a vedere il campo di battaglia e non poteva dare ordini efficaci a Pikachu...
 
Cosa di cui Lem ed il suo Heliolisk avevano tutta l'intenzione di approfittare.
 
"Bene, è stata una tattica improvvisata, ma l'importante è che abbia funzionato." disse tra sè il giovane inventore. "Adesso, Heliolisk... usa il tuo attacco Fossa e concludiamo!"
 
"Lisk, lisk!" sibilò il rettile elettrico. Guizzando come un'anguilla, si tuffò letteralmente nel suolo dell'arena e scavò verso Pikachu, che continuava a sfregarsi gli occhi nel tentativo di liberarsi dalla cecità... Ash non riusciva a capire dove si trovava Heliolisk, che da un momento all'altro sarebbe riemerso per sferrare un colpo energico a Pikachu... forse il colpo decisivo della battaglia!
 
Ma Ash non sarebbe stato lui se non fosse stato in grado di improvvisare qualcos'altro. Qualcosa che non richiedesse al suo Pikachu di vedere bene...
 
"Pikachu, usa di nuovo Codacciaio! Questa volta sul terreno! Più forte che puoi!" esclamò il ragazzo. Pikachu riuscì a riprendersi appena in tempoe fece appello a tutte le sue forze per trasformare di nuovo la sua coda in ferro... poi, spiccò un salto altissimo, fece una capriola, e abbattè la sua coda sul terreno come un martello, con risultati stupefacenti!
 
Si sentì un sonoro CRRRRRAC!, e il pavimento dell'arena si infranse, scaraventando in aria Heliolisk prima che quest'ultimo potesse portare a segno il suo attacco Fossa! Il pubblico restò ammutolito dallo stupore, ed Heliolisk non potè fare altro che annaspare con braccia e gambe nel tentativo di difendersi da un successivo attacco di Pikachu che sarebbe arrivato di lì a poco.
 
Il topolino elettrico aveva riacquistato un po' la vista, quel tanto che gli bastava per distinguere la figura sbiadita di Heliolisk... e dopo aver annuito in direzione del suo allenatore, Pikachu strinse una mano a pugno, e scattò in avanti quando Ash gli diede il nuovo ordine.
 
"Pikachu, è il momento! Usa Breccia!" esclamò il ragazzo di Biancavilla. Pikachu volò verso l'avversario, che cercava disperatamente di rimettersi in guardia, e sferrò un poderoso colpo di taglio che raggiunse Heliolisk al petto e gli fece strabuzzare gli occhi per la sorpresa e il dolore! Poi, il lucertolone elettrico perse del tutto le forze e venne scagliato in aria per un breve tratto, per poi atterrare dolorosamente su ciò che restava del ring! I suoi occhi si trasformarono in spirali, e le forze lo abbandonarono del tutto, immergendo l'arena nel silenzio. 
 
"Heliolisk... non è più in grado di combattere." disse Meyer, alzando una bandierina in direzione di Ash. "Ash Ketchum e Pikachu si aggiudicano questa battaglia, e la Medaglia Volt di Luminopoli! Congratulazioni, ragazzi!"
 
Ash e Pikachu sorrisero fieramente e si voltarono verso le loro compagne, vedendo Misty, Marill, Vera, Blaziken e Clem che applaudivano assieme al pubblico. La bambina bionda sembrava un po' dispiaciuta che suo fratello avesse perso, ma dimostrando grande sportività, stava anche lei partecipando alla gioia dei suoi nuovi compagni.  
Lem alzò le spalle e richiamò Heliolisk nella sua Pokeball. "Anche se abbiamo perso, sei stato grande, Heliolisk. Complimenti." disse, un attimo prima di vedere Ash e Pikachu che si avvicinavano a lui, tendendogli la mano in segno di congratulazioni.
 
"Bravissimo, Lem. E' stata una gran bella battaglia." disse Ash. "Pikachu ed io ci siamo divertiti... e siamo orgogliosi di aver vinto, vero, Pikachu?"
 
"Pikachu, pika pi!" rispose Pikachu, annuendo allegramente in direzione di Lem. E il ragazzino biondo sorrise soddisfatto, mentre stringeva nuovamente la mano ad Ash.
 
"Ti devo ringraziare anch'io, Ash. Sei stato un avversario davvero in gamba." disse, sentendosi orgoglioso malgrado la sconfitta. "E... spero che un giorno vorrai concedermi la rivincita!"
 
Ash sfoderò uno dei suoi sorrisoni a denti scoperti. "Heheheee, puoi starne certo, Lem! E sono sicuro che faremo le scintille!" 
 
"Pikachu!"                            
                                 
 
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CONTINUA...
 
Note dell´autore: Sì, ho pensato che a questo punto avesse più senso tenere la battaglia nella Palestra di Luminopoli per prima. Dopotutto, chi mi impone di seguire in tutto e per tutto l'ordine delle Palestre del gioco e dell'anime?
 
Finalmente lo Azurill di Misty è evoluto... e il gruppo si è riunito con Vera, anche se solo temporaneamente per adesso. Comunque, per adesso sappiamo che anche lei e i suoi amici di Hoenn avranno la loro parte. Per quanto riguarda i personaggi di Reborn... avrete modo di rivedere Heather e Shelly nella mia storia "Pokemon: A Glazed Challenge", che conto di cominciare dopo le prossime vacanze di Natale, ed è ispirata alla ROM hack "Pokemon Glazed", uno dei migliori fangame a cui abbia mai giocato!
 
Oh, e a questo proposito... conto anche di pubblicare una breve sidestory entro breve. Non credo sarà più di cinque capitoli, ma credo che piacerà ai fan di Spighetto e di Burgundy... e magari, servirà anche a dare un po' di lustro ad un episodio di Best Wishes che ho trovato particolarmente sottotono...
 
A presto, allora! Grazie della gentile attenzione!           
    

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Capitolo 4
*** Gli avventurieri di Kalos ***


Pokemon XY Reload
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 4 - Gli avventurieri di Kalos

 

Il paesaggio che la circondava diventava sempre più familiare, man mano che Serena si avvicinava a Borgo Bozzetto, la città in cui si era trasferita così tanto tempo fa...

Era una sensazione strana, pensò tra sè la giovane allenatrice, guardandosi attorno alla ricerca di tutte quelle viste ormai familiari... e che tuttavia non vedeva più da almeno un anno, dal giorno in cui era partita di nuovo per un viaggio in un altro continente. Sembrava quasi di fare un viaggio indietro nel tempo, a quando lei aveva appena dieci anni e, alla ricerca di un proposito nella sua vita, era partita da casa in compagnia di quel piccolo Fennekin che aveva ricevuto dal professor Platan. Ora che era un'allenatrice abbastanza affermata... e che ciò nonostante non era ancora del tutto sicura di quello che voleva fare... le sembrava di tornare a quella mattina in cui aveva fatto i suoi primi, incerti passi nel mondo dei Pokemon...

La ragazzina dai capelli color del miele sorrise tra sè, mentre con lo sguardo cercava la sua Pokemon che per tanto tempo l'aveva accompagnata, e che in quel momento viaggiava assieme a lei, a poca distanza, come una fedele ed infaticabile guardia del corpo. Una Pokemon simile ad una volpe umanoide, coperta da una folta pelliccia di colore rosso acceso che diventava gialla sul petto, sulla testa e sulla coda, camminava lentamente, con calma quasi soprannaturale, a fianco di Serena, facendo volteggiare tra le dita di una mano un ramoscello sulla cui punta ardeva magicamente, senza mai consumare il legno, una fiamma viva che sembrava guizzare qua e là di propria volontà, senza tenere conto del vento. La pelliccia sugli arti era folta, al punto che formava quasi una gonna sulle gambe della creatura, e dalle sue lunghe orecchie a punta fuoriuscivano dei grandi ciuffi di pelliccia rossi, che davano l'impressione che le fiamme stessero uscendo anche dalle sue orecchie!

"Delphox?" chiese la Pokemon simile ad una volpe, guardando la sua allenatrice con espressione complice e al tempo stesso comprensiva, come una sorella maggiore che vorrebbe essere d'aiuto.

"Va tutto bene, Delphox... mi stavo solo chiedendo..." rispose Serena, voltandosi verso la sa Pokemon per sorriderle. "Ti ricordi quando siamo passate di qui, ancora quattro anni fa? Quando siamo partite verso il nostro viaggio, quando tu eri ancora una piccola ed inesperta Fennekin? Certo che abbiamo passato un bel po' di avventure, da allora, non credi?"

"Phox!" esclamò con convinzione la Pokemon, sorridendo astutamente e disegnando in aria dei cerchietti con la sua bacchetta infuocata. "Delphox del!"

"Chissà la mamma quanto sarà contenta di vederci... dirà che abbiamo fatto molta strada da quando siamo partite... e magari cercherà ancora di convincerci a riprovare la Formula Rhyhorn!" affermò Serena, aggiustandosi il cappellino che portava sulla testa ed alzando le spalle. "Come sempre del resto... lo so che la mamma vuole solo il nostro bene, e che anche lei vorrebbe che io trovassi qualcosa a cui dedicarmi seriamente. Ma il fatto è che io non mi sento ancora pronta... e la Formula Rhyhorn, sinceramente, non mi interessa. Non voglio essere conosciuta semplicemente come la figlia di Grace, l'ex-campionessa."

"Delphox..." disse la Pokemon volpe, facendosi più seria. "Del delphox, delphox phox."

Serena tirò un sospiro, in parte per la stanchezza e in parte per esprimere la sua esasperazione. Era un argomento che in quegli ultimi tempi si era fatto sempre più assillante...

"Lo so, lo so! Scusa se te lo dico, Delphox, e so che così sembro una bambinetta viziata, ma non c'è bisogno di sentirmelo ripetere..." affermò la ragazzina. "E' quello che dice spesso la mamma, no? Che quando trovo una difficoltà, mollo. Beh... è anche per cercare una soluzione a questo mio problema che sono tornata qui a Kalos."

"Delphox, delphox." affermò la volpe umanoide, alzando una mano come per dire che non aveva intenzione di dire nulla di sgradito. Serena si sentì un po' in colpa per aver reagito così con la sua migliore amica, e si scusò con un cenno della testa e abbassando lo sguardo.

"Scusa, Delphox... è che è un problema che in questi tempi ha cominciato a darmi sempre più preoccupazioni." affermò la ragazzina. "Quando avevo dieci-undici anni, beh... allora era un po' troppo presto per preoccuparsene, ma adesso ne ho quindici... la stessa età che avranno Ash e Gary in questo momento."

La volpe umanoide di nome Delphox annuì lentamente nel sentire quei nomi. Ash e Gary... i suoi due migliori amici quando Serena abitava a Biancavilla, prima di doversi trasferire lì a Borgo Bozzetto... i loro nomi erano diventati abbastanza noti anche lì a Kalos, dopo ciò che era successo con il Team Vicious a Kanto e a Johto... e con il Team Plasma nel lontano continente di Unima. Loro avevano senz'altro avuto più successo di lei, nel farsi un nome sia nel loro continente che al di fuori di esso.

"Ogni volta che inizio qualcosa, parto sempre con entusiasmo..." disse Serena, dando un'occhiata alle cinque altre Pokeball appese alla sua cintola, nelle quali si trovavano gli altri Pokemon della sua squadra. "E non sono andate neanche male, nè come allentrice nè come coordinatrice... ma perdo rapidamente interesse, e non vado mai da nessuna parte. Mi piacerebbe capire cos'è che non va in me... e perchè non riesco mai a trovare qualcosa che veramente mi faccia battere il cuore."

Delphox, la Pokemon simile ad una volpe umanoide, rivolse alla sua allenatrice uno sguardo comprensivo. In effetti, quello era un problema abbastanza annoso... e Serena cominciava ad essere seriamente in ansia per esso. L'ultima volta che erano tornate a Borgo Bozzetto, Serena e sua mamma erano rimaste per molto tempo a parlare di quello che Serena voleva veramente fare... senza approdare ad una soluzione. All'epoca lei era una Braixen già da un po' di tempo... ed era rimasta ad ascoltare, stando ben attenta a non farsi vedere nè sentire - starter o no, temeva che Serena non fosse molto desiderosa di coinvolgerla nei suoi problemi più personali.

Ma non ci fu molto tempo di rimuginare su questioni che davano loro così tanto da pensare. Nel giro di pochi minuti, le due amiche avevano raggiunto un ponticello di pietra levigata che attraversava il fiume che scorreva non molto distante da Borgo Bozzetto... e mettendo da parte ogni altro pensiero per un po', Serena e Delphox si guardarono e fecero una piccola gara, correndo sul ponte e raggiungendo in un lampo la sponda opposta, dalla quale cominciarono a vedere le casette basse ed eleganti, tipiche delle zone meno popolose di Kalos, e i giardini fioriti che ornavano quasi tutte le abitazioni... oltre che un piccolo stormo di Fletchling, piccoli Pokemon Volanti simili a pettirossi, che si levavano in volo dagli alberi che costeggiavano la via d'ingresso di Borgo Bozzetto! Serena ridacchiò divertita quando il ricordo del suo primo giorno di viaggio si riaffacciò alla sua memoria - quel giorno era cominciato quando un Fletchling era svolazzato in camera sua, passando dalla finestra aperta, e le aveva dato una beccata sulla fronte! Ancora adesso, Serena provava un certo imbarazzo a ripensarci... non era stato esattamente il modo più elegante di iniziare il suo viaggio nel regno dei Pokemon!

Mentre serena e Delphox si avvicinavano alla piccola città, sempre più viste familiari le accolsero. La grande strada spianata costeggiata da bellissimi alberi di betulla e salice. L'arco in pietra levigata che dava accesso alla cittadina, e che ricordava una versione in miniatura del grande arco di trionfo di Luminopoli. La grande piazza, con tanto di fontana piazzata al centro, che era stata teatro di tante giornate passate a fantasticare su cosa sarebbe diventata da grande... e mentre Serena entrava nella sua città, attirando su di sè e su Delphox l'attenzione di quasi tutti gli abitanti, sentiva una sensazione di gioia e nostalgia salirle al petto.

"Hey, ragazzi, guardate! La nostra piccola Serena è tornata!" esclamò un signore di mezza età, non appena la giovane allenatrice mise piede nella piazza principale. La diretta interessata si voltò imbarazzata verso chi aveva parlato e salutò gentilmente, arrossendo un po' in volto - ancora non era del tutto abituata all'idea di essere diventata una sorta di eroina locale!

In breve tempo, si era radunata una piccola folla per accogliere Serena e Delphox,,, che si ritrovarono circondate da una marea di entusiasti che si conngratulavano con loro per i successi conseguiti, che chiedevano dove erano state e che posti avevano visto... e altri che semplicemente chiedevano come fosse andato il viaggio e chi avessero conosciuto lungo la via!

"Ciao, Serena! Che bello rivederti!"

"Bentornata! Siamo tutti contenti che tu sia qui!"

"Allora, com'è andata?"

"Del... delphox!" esclamò Delphox, muovendo una mano davanti a sè come per schermirsi, con un'espressione vagamente stupita sul suo grazioso muso! Cercando di districarsi dalla folla che era venuta ad accoglierle, Serena e Delphox ringraziarono per l'affetto che veniva loro dimostrato, cercando di dare una risposta rapida ad ognuno.

"Ah... beh, grazie! Grazie! Stiamo andando bene, tutto sommato! Ci fa piacere essere di ritorno... ah, grazie! Grazie! Beh... facciamo quello che possiamo... heheheee... sì, adesso resteremo qui un po', e... niente di particolare, vorremmo soltanto prenderci un po' di tempo! Grazie! Grazie mille!"

"Delphooooox delphox!" esclamò la volpe umanoide. Le due amiche riuscirono pian piano a districarsi dal groviglio di folla che si era accumulato alle porte della piccola città, e dopo aver salutato tutte le persone con le quali avevano una conoscenza anche soltanto passeggera, si avviarono lungo la strada principale di Borgo Bozzetto, ripercorrendo la strada che per loro era più familiare, e avviandosi verso la casa di Serena...

"Wow... certo, immagino di essermi fatta una certa fama, qui nella mia città... ma a volte la fama è un po' soffocante!" affermò Serena, rimettendosi poi a posto il cappello e pettinandosi come poteva con le mani. Lei e Delphox proseguirono, ricevendo ancora, di quando in quando, i saluti delle persone che camminavano per la strada... e finalmente, dopo alcuni passi, la ragazzina e lasua starter si trovarono davanti alla fine del loro viaggio - davanti ad un ben noto cancello oltre il quale si trova un giardino grazioso e ben curato nel quale passeggiava tranquillo un Rhyhorn che Serena e Delphox avevano già visto chissà quante volte in vita loro... e davanti al quale le attendeva, con un radioso sorriso sul volto, Grace, la ex-campionessa di Formula Rhyhorn ed orgogliosa mamma di un'allenatrice di Pokemon!

"Bentornate a casa, Serena... Delphox... certo che mi avete fatto aspettare, eh?" le accolse Grace, non riuscendo a nascondere la gioia e la commozione nei suoi occhi.

"Mamma!" esclamò Serena, correndo a gettarsi in un caloroso abbraccio! "Mamma, sono così contenta di rivederti! Ne è passato di tempo dall'ultima volta, eh?"

"Davvero, mia cara... è bello rivederti! Allora, come sono andate le cose, lì ad Eventia?" chiese Grace, facendo il nome del continente da cui Serena era tornata.

La ragazzina si staccò soltanto di un po', sorridendo entusiasta mentre continuava a tenere le mani sulle spalle della sua mamma. "Ah, Eventia è davvero un bel posto! Mi sono trovata bene... e Delphox ed io siamo riuscite a completare il giro delle palestre! In effetti, è stato pronto mentre affrontavamo la prima Palestra che Braixen è evoluta di una Delphox! Era una Palestra di tipo Erba, quindi non è stata davvero problematica... però avevano un po' di trucchetti interessanti!"

Delphox si massaggiò la testa come se fosse un po' imbarazzata da quel ricordo. "Delphox..." mormorò, alzando gli occhi al cielo.

"Hehehee... però, mi sembra di aver capito che neanche lì sei rimasta per il torneo finale." affermò la giovane mamma. Era un tasto un po' dolente per Serena, che fece una comica smorfia di imbarazzo e guardò verso il terreno, sfregandosi la nuca con una mano.

"Ehm... effettivamente no... diciamo che alla fine mi sono resa conto che non mi interessava davvero affrontare il torneo... Volevo prendermi un po' più di tempo per riflettere... e magari trovare qualcosa che mi interessasse di più. Chiedo scusa se questa ormai ti sembra una scusa un po' troppo usata, ma... è la verità."

"Delphox..." affermò la volpe fiammeggiante. Grace alzò leggermente gli occhi al cielo, abituata com'era a sentire questa frase da sua figlia. Ma... in quel momento era troppo contenta che Serena e i suoi Pokemon fossero tornati per farle la solita paternale sul fatto che dovesse trovare qualcosa a cui dedicarsi sul serio.

"Va bene, non importa... per adesso, perchè non venite in casa e non vi riposate dopo questo lungo viaggio?" chiese infine Grace, aprendo il cancello di casa a Serena e a Delphox. La ragazzina tirò un sospiro di sollievo tra sè al pensiero che almeno per adesso non sarebbe stata sottoposta al famoso terzo grado di Grace!

"Delphox!" esclamò Delphox, illuminandosi in viso.

"Certamente, mamma! Ne saremmo davvero contente!" rispose Serena, entrando nel giardino di casa sua, e ricevendo in segno di benvenuto un grugnito affettuoso da parte del Rhyhorn di sua mamma!

Non c'era davvero nulla da dire, era bello tornare a casa ogni tanto...

 

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Quella mattina, il sole era sorto su una Luminopoli che stava uscendo solo ora da una notte piena di vita... e il giovane Ash Ketchum e il suo Pikachu, che in quel momento si stavano svegliando nella stanza degli ospiti della Palestra di Lem e della sua famiglia, erano ancora un po' rintronati dal viaggio e dal rumore che, nonostante le pareti insonorizzate, ancora si riusciva a sentire. Una combinazione di jet lag, entusiasmo per la battaglia che aveva da poco vinto e tutta l'azione e l'eccitazione del giorno prima avevano contribuito a far sì che il sonno del giovane aspirante Pokemon Master e del suo migliore amico fosse disordinato e un po' inquieto.

In quel momento, Ash si stava mettendo seduto sul letto, sgranchendosi un po' la spina dorsale e passandosi una mano sulla faccia per cercare di scacciare l'intorpidimento. "Owww... accidenti, che nottata... ho fatto fatica a chiudere occhio." mormorò tra sè, mentre man mano tornava alla realtà. Sentì il movimento di Pikachu che dormiva acciambellato accanto a lui, e guardò in quella direzione quando il simpatico topolino elettrico si svegliò del tutto e si rialzò lentamente, dandosi una scrollata come se fosse stato un gatto! "Ehilà, Pikachu, come stai? Ti senti già meglio, dopo la battaglia di ieri?"

"Pikachu, pika pi! Pika pika!" rispose Pikachu, facendo un cenno con la testa. Il topolino elettrico sembrava essere anche lui un po' intontito dalla giornata precedente, e ci mise un po' a rimettersi del tutto in sesto e svegliarsi.

"Tranquillo, Pikachu... anch'io non mi sono ancora ripreso del tutto." affermò Ash. "Lem e la sua famiglia sono stato davvero troppo gentili a permetterci di stare nelle loro stanze degli ospiti... non credo che saremmo riusciti a chiudere occhio se avessimo dormito all'addiaccio."

"pikachu... Pika pika pikachu!" rispose il topolino giallo, cominciando a fare un po' di riscaldamento per mandare via lo stordimento. "Pika pi, pika pikachu pika?"

"Stai parlando di Vera? Beh... in effetti non mi aspettavo nemmeno io di vederla qui. E' stata una sorpresa davvero incredibile!" affermò il ragazzo, accarezzando gentilmente il topolino elettrico sopra la testa. Pikachu strofinò affettuosamente la testa sulla mano del suo migliore amico, e guardò verso di lui mentre, seduto sul suo letto, Ash cominciava a ripensare a quello che era accaduto. "Sai, Pikachu... per certi versi, ho avuto l'impressione che fosse la stessa Vera che abbiamo lasciato per l'ultima volta lì a Sinjoh, quando abbiamo sconfitto Kodai e il team Vicious. Però... per certi versi, mi è sembrata del tutto diversa. Non so come spiegarmi..."

"Pikachu..." rispose Pikachu, facendosi un po' più serio. Ormai, l'intesa tra lui ed Ash era tale che non c'era più bisogno di tante parole per capirsi alla perfezione. Anche Pikachu aveva avuto una strana impressione vedendo Vera... certo, era ancora la ragazzina gentile, estroversa e piena di entusiasmo che ricordava. Ma adesso... adesso c'era qualcosa di più in lei. Pikachu aveva come l'impressione che Vera fosse diventata più dura, più decisa... come se avesse visto in faccia qualcosa di terribile, avesse trovato il coraggio di opporsi a quanto stava accadendo, e ne fosse uscita più dura e più temprata.

"Vera mi aveva accennato che era stata in un luogo chiamato Reborn... e che lì ha fatto delle esperienze alquanto sconvolgenti..." disse Ash, continuando ad accarezzare Pikachu. "Io non so nulla di questo posto, Reborn... se non che lmolte Leghe Pokemon lo considerano un luogo infido e pericoloso... anche se, stando a quanto mi ha raccontato Vera, le cose stanno cominciando lentamente a migliorare. Beh... immagino che Vera parlerà più avanti delle vicende che ha vissuto da quelle parti. Per adesso... credo che sia il caso di alzarsi, non pensi anche tu, Pikachu?"

"Pikachu!" affermò il topolino elettrico, decidendo che in ogni caso non sarebbe riuscito a dormire oltre. Cominciò ad incamminarsi per saltare giù dal letto... ma rimase un po' sorpreso quando Ash lo prese delicatamente in braccio e lo abbracciò, un gesto di affetto e di tenerezza che lasciò un po' stupito il topolino giallo. "Pika pi?"

"Heheee... scusa, Pikachu, ma mi rendo conto che forse do troppo per scontate certe cose... per esempio, la nostra amicizia. Tu sei stato il mio primissimo Pokemon, e ne abbiamo passate tante assieme... ma a volte mi sembra di non prestarti abbastanza attenzione." affermò Ash, tenendo con delicatezza il simpatico topolino giallo. "A volte mi sembra di correre qua e là, per realizzare il mio sogno di diventare un vero Pokemon Master... e in effetti, mi sembra di aver fatto qualche passo in avanti, in questo senso... ma come diceva il signor Nardo ad Unima, forse dovrei rallentare un po' per apprezzare il viaggio, invece che correre troppo verso la destinazione."

Pikachu rimase per un attimo in silenzio, ancora un po' stupefatto per il gesto un po' inusuale del suo allenatore. Sapeva che Ash voleva bene a lui come a tutti i suoi Pokemon, ma non era tipo da darsi tanto facilmente a questi sentimentalismi, o almeno... Pikachu non ricordava che lo fosse. Evidentemente, tutte le esperienze che aveva fatto in quei quattro anni in cui aveva girato in lungo e in largo per il mondo avevano finito per cambiare anche Ash... adesso era molto più incline ad apprezzare le esperienze che faceva nel corso del suo viaggio... e il legame che instaurava con tutti i suoi Pokemon. "Pika pi, pikachu!" disse il topolino elettrico, continuando ad accoccolarsi su Ash come un gattino affettuoso.

"Grazie, Pikachu. Ti voglio bene." disse delicatamente il ragazzo, facendo ancora qualche carezza al suo starter. I due amici per la vita restarono lì ancora un po', prima di decidere che fosse effettivamente il momento di andare. Li aspettava una giornata che si preannunciava davvero piena... "Beh, adesso è meglio alzarsi e preparci, che ne dici? Sono sicuro che Misty e Vera ci stanno già aspettando!" affermò il ragazzo. "E... beh, non mi sorride molto l'idea di prendermi una tirata d'orecchie da Misty quando mi presenterò in ritardo!"

"Pika pikachu!" rispose il simpatico topolino elettrico, e i due amici saltarono giù dal letto e cominciarono a prepararsi...

 

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Poco dopo, Ash e Pikachu si erano già preparati, ed Ash era vestito con i suoi abiti di tutti i giorni, pronto per la nuova giornata. Sentendosi carichi ed entusiasti, i due amici stavano scendendo le scale che portavano al piano inferiore e alla casa vera e propria di Lem e della sua famiglia... e videro con piacere che Misty, Vera, Marrill e skitty erano già in piedi, pronti e svegli! Le due ragazze stavano parlando tra loro, con Misty e Marill che parlavano a Vera del loro viaggio attraverso Unima... e Vera che ricambiava raccontando loro della loro avventura nel continente di Reborn.

"E così... questo Team Meteora usava dei macchinari spaventosi chiamati PULSE per fare in modo che i Pokemon stessi rovinassero il territorio e rendessero la vita impossibile agli abitanti di Reborn City? Accidenti, come si fa ad essere così indifferenti alle sofferenze degli altri...?" stava dicendo Misty.

"Purtroppo sì... il Team Meteora aveva un obiettivo che considerava sacro ed inviolabile, e voleva raggiungerlo a tutti i costi, senza badare alle vite che avrebbe finito per distruggere." affermò Vera, accarezzando il suo Skitty, che mosse la coda con espressione tranquilla. "Le macchine PULSE servivano ad amplificare notevolmente le capacità di un Pokemon, in modo che finisse per influire sull'ambiente circostante. Il primo che abbiamo affrontato, per esempio, era un Tangrowth che stava facendo espandere la foresta fino alla periferia di Reborn City, distruggendo innumerevoli edifici... e causando un sacco di problemi agli abitanti. Abbiamo dovuto faticare parecchio per sconfiggere il Tangrowth corrotto dal PULSE e riportarlo al suo stato originale."

"Stai... parlando di quello che è successo lì a Reborn, Vera?" chiese Ash, attirando l'attenzione delle due ragazze e dei loro Pokemon. Marill agitò una mano verso il ragazzo e il suo Pikachu, ancora chiaramente entusiasta per l'evoluzione che era riuscito a fare... mentre Skitty scattò in piedi e cominciò a miagolare festosamente. "Salve... e buongiorno anche a voi! Scusa il ritardo, Misty, sono ancora un po' stravolto per il viaggio..."

"Non c'è problema, Ash... anche io e Vera ci siamo svegliate da poco!" affermò Misty sorridendo al suo fidanzato. "Vera mi stava raccontando un po' di cose del suo viaggio a Reborn... era con Max, Drew, Hitomi, e con una giovane coordinatrice di nome Ortilla, che guarda caso, è la nipote di Adriano, il campione della Lega di Hoenn!"

"Wow, quindi hai viaggiato con una celebrità!" scherzò Ash, finendo di scendere le scale. Lo Skitty di Vera corse allegramente verso Pikachu e cominciò a zampettare tutt'attorno a lui, dando le vertigini al topolino elettrico che cercava di tenerlo d'occhio!

"Skitty! Skitty!"

"Pika pika!" squittì Pikachu, tentando senza successo di afferrare la coda del vivace gattino rosa!

Vera non potè trattenere una breve risata per il modo in cui Ash aveva definito Ortilla una celebrità! "Già... Sicuramente adesso, ad Hoenn, Ortilla starà facendo ottima figura nelle gare di Pokemon... Lei e la sua altaria, Alty, sono una coppia molto affiatata, e anche gli altri suoi Pokemon non scherzano affatto!" affermò. "Comunque, come stavo dicendo..."

*KA-BOOOOOOOOM!*

"PIKA!" esclamò Pikachu, facdendo un salto in aria di almeno mezzo metro quando uno scoppio fragoroso ed improvviso scosse il pavimento sotto i loro piedi, mandandoli quasi a gambe all'aria! Sembrava che un fulmine fosse caduto pericolosamente vicino a loro, scatenando un frastuono assordante e facendo vibrare il terreno!

"AH! Ma cosa... cos'è stato?" esclamò Vera stupefatta. "Sembrava... sembrava che venisse da basso... dal laboratorio in cui Lem fa i suoi esperimenti!"

"Cosa? Oh cielo... non vorrei mai che fosse accaduto qualcosa a Lem o a sua sorella!" esclamò Misty. "Andiamo a controllare, presto!"

Ash non aveva certo bisogno di sentirselo dire. Lui e i suoi compagni presero le scale e scesero al piano inferiore, dove videro un'inquietante nuvola di fumo nero levarsi da dietro una porta... e Clem che arrivava con tutta calma, con l'espressione di qualcuna che aveva già visto tutto questo un sacco di volte!

"Marill! Marill!" esclamò allarmato il Marill di Misty, indicando le volute di fumo che fuoriuscivano dala stanza. Sembrava che ci fosse stato un incendio...

"Cos'è successo? E' scoppiato un incendio!" esclamò Vera. "Dobbiamo mandare subito tutti i nostri Pokemon d'Acqua! Presto, prima che si propaghi!"

Misty stava già mettendo mano ad una delle sue Pokeball... quando Clem sospirò e fece cenno ai ragazzi più grandi che non c'era bisogno di allarmrsi tanto. "Ma no, ma no... non è un incendio, state tranquilli. Si tratta di mio fratello che ha appena fatto un errore con una delle sue invenzioni." affermò la bambina bionda, con grande stupore di Ash e compagni.

"Pikachu?" chiese confuso il topolino elettrico... un attimo prima che la porta da cui proveniva il fumo si aprisse, e da essa uscisse un Lem con la faccia coperta di fuliggine e i capelli trasformati in una sorta di afro! Il ragazzo stava tossendo con espressione contrita, e stava usando un fazzoletto per pulire le lenti dei suoi occhiali, anch'esse coperte di una patina nera!

"Cough... cough... temo che questo esperimento non sia andato molto bene..." affermò il giovane inventore, sorridendo goffamente davanti alle espressioni preoccupate di Ash e dei suoi compagni. "Heheheee... tranquilli, ragazzi, nulla di grave! E' solo che... cough... ho fatto un piccolo errore mentre stavo riprogrammando Lembot!"

"Hai di nuovo tentato di fare qualche esperimento elettronico senza gli isolamenti corretti, vero, fratellino?" chiese Clem, alzando gli occhi al cielo.

"Hahahahaaa! Tranquilli, gente! Tranquilli, abbiamo tutto sotto controllo... più o meno..." affermò la voce gioviale del papà di Lem e Clem, che uscì dalle nuvole di fumo... anche lui con la faccia sporca di fumo e i capelli tutti arricciati! "Abbiamo solo fatto un collegamento sbagliato, tutto qui! Capita anche ai migliori di fare un piccolo errore ogni tanto, o no?"

Una grossa goccia di sudore scese dalla testa di Misty per lo stupore. "Un... piccolo errore? Ma come fa a dirlo, se c'è stata un'esplosione?" mormorò la rossa.

"L'importante è che voi stiate bene... non ti sei fatto nulla, vero, Lem?" chiese Ash, guardando il suo nuovo amico che si ripuliva un po' e si rimetteva gli occhiali ora puliti.

"Sì, tutto a posto, Ash! E' solo che... beh, a volte certe mie invenzioni non funzionano molto bene! Sai com'è, non si può pretendere che un esperimento vada sempre liscio al primo colpo!" spiegò Lem, guardando verso la stanza. Il fumo si era un po' diradato, e adesso si poteva vedere che l'esplosione era provenuta da un quadro elettrico, posto su un tavolo per gli esperimenti, il cui trasformatore aveva fatto un cortocircuito. "Volevo provare a fare per Lembot una nuova memoria e un sistema di alimentazione che gli desse maggiore indipendenza. E' solo che a volte mi succede che una mia invenzione ha qualche difettuccio di cui non mi sono accorto... e combina qualche disastro!"

"Ah, non te la prendere troppo, ragazzo mio! Tutta esperienza che si fa!" sdrammatizzò il papà dei due fratellini. Pikachu abbassò le orecchie e fece una risatina nervosa, pensando che lastessero prendendo con molta filosofia, per un esperimento che avrebbe potuto provocare un incendio o peggio...

Lem si aggiustò gli occhiali e i capelli, ed Ash vide un luccichio di convinzione brillare nei suoi occhi! "Beh, è ora di tornare al lavoro! Ho tutta l'intenzione di scoprire come mai Lembot ha cominciato a comportarsi così... sicuramente ho sbagliato qualcosa nella programmazione, o magari qualche collegamento elettrico ha provocato un glitch... E' tutta questione di imparare dai propri errori e cercare di non ripeterli!"

"Certo che ha un sacco di entusiasmo..." disse Vera, con un misto di imbarazzo e sincera ammirazione. Se non altro, non si poteva dire che Lem fosse uno che si arrendeva davanti agli ostacoli. "Certo io non ci capirei proprio niente di tutte queste stranezze scientifiche!"

"A volte penso che mio fratello dovrebbe trovarsi una ragazza, sissignore!" commentò Clem con un sorrisetto arguto. Gettò un'occhiata di intesa al fratello maggiore, che reagì con un gesto imbarazzato, guardando dall'altra parte e mormorando qualcosa come che le sorelle minori non dovrebbero essere così esplicite nel dire cose di questo tipo di fronte al proprio fratello maggiore! "Hehehee... eddai, fratellone, lo sai che la tua sorellina ti vuole bene e lo sta dicendo soltanto perchè le piacerebbe vederti contento!"

"Clem non ha tutti i torti, ragazzo mio!" rispose il papà dei due fratellini. "Un ragazzo della tua età non dovrebbe farsi tanti problemi! E' l'età giusta per cominciare a cercarsi una fidanzata! Voglio dire, Ash ne ha già una!"

"P-papà!" fu la risposta di Lem, che a quel punto sembrava in procinto di andare in ebollizione! Ash e Misty si guardarono ridacchiando gentilmente, mentre Pikachu - al quale per l'occasione erano spuntate le ali e l'aureola in chissà che modo - se ne stava in piedi su un mobiletto vicino, tendendo un arco nel quale era incoccata una freccia terminante con un cuore rosso!

"Skitty? Skitty!" esclamò lo Skitty di Vera, zampettando agilmente nel laboratorio finalmente sgombro dal fumo.

"Hey! Aspetta un momento, Skitty! Non è educato entrare così nel laboratorio di Lem!" cercò di richiamarlo la ragazzina di Hoenn, non in tempo prima che il simpatico gattino rosa entrasse senza farsi troppi problemi. "Sigh... scusa tanto, Lem... a volte skitty è un po' troppo vivace! Anche andare a Reborn non ha fatto granchè per renderlo un po' più tranquillo."

"Ma non è un problema, Vera! Anzi... se volete venire, io e papà saremo felici di farvi vedere il mio laboratorio!" rispose il giovane inventore, facendo cenno col braccio ai suoi nuovi amici di seguirlo. "Prego, non fatevi problemi! E scusate la confusione! Sapete com'è, con tutti i progetti che faccio..."

Ash aggiunse tra sè che forse la confusione era dovuta anche alle invenzioni che non funzionavano, ma si guardò bene dal dirlo a voce alta... anche se quando lui e i suoi compagni entrarono nel laboratorio, si resero conto che dire "confusione" era davvero dire poco!

Il laboratorio di Lem era una stanza abbastanza grande, in realtà... ma con tutti i pezzi, i fogli, gli attrezzi e i cavi elettrici sparsi ovunque qua e là per la sala, sembrava molto più piccola! Annotazioni e strumenti coprivano i tavoli e gran parte del pavimento, e alcune invenzioni ancora non completate erano state piazzate in alcuni angoli della stanza, per essere recuperate non appena il loro creatore avesse avuto l'idea giusta. Ma la cosa che più attirò l'attenzione di Ash e dei suoi compagni fu la pedana posta al centro del laboratorio, sulla quale era stato posto Lembot. L'androide dalle sembianze di Lem era in quel momento disattivato, ed era tenuto in piedi da una serie di impalcature in acciaio e collegato ad alcuni computer sui cui schermi si vedevano dei grafi troppo complicati perchè Ash, Misty o Vera potessero volerci dare una sbirciata...

"Non c'è che dire... davvero "un po'" di confusione..." disse tra sè Misty, dando un'occhiata al quadro elettrico mezzo bruciacchiato appoggiato sul tavolo vicino all'ingresso. "Comunque... vedo che stai già per rimettere in funzione Lembot!"

"Già, ma ancora ci sono dei problemi che non mi sono del tutto chiari... per esempio, come ha fatto Lembot a non ricevere la password che gli avevo programmato." disse il ragazzo con gli occhiali. "Adesso sto facendo una scansione completa della sua banca dati per verificare quale possa essere il problema... ma in ogni caso, adesso dovrebbe essere sicuro riattivarlo, almeno per un breve tempo."

"Pikachu..." disse Pikachu, sperando che non si ripetesse quello che era successo l'altro giorno con Lembot e il sistema di sicurezza della Palestra. Il Marill di Misty, non fidandosi molto, si avvicinò intimorito alla sua allenatrice e si tenne accanto a lei, mentre Skitty continuava imperterrito ad annusare dappertutto finchè Vera non lo raccolse e lo prese in braccio.

"Su, su, non gironzolare tanto, Skitty! Non è molto educato, lo sai?" lo rimproverò gentilmente la bambina castana. Il Pokemon Micio miagolò, un po' deluso, ma assecondò la sua allenatrice. E Clem fu in un attimo da lui, a guardarlo come trasognata!

"Awwww, che carino il tuo Pokemon, Vera!" esclamò la bambina bionda, accarezzando Skitty sulla testa. Il Pokemon simile ad un gattino si consolò subito e si mise a fare le fusa, sfregando il musetto sulla piccola mano di Clem. "Heheheheee... sì, è davvero adorabile! Ciao, Skitty! Come va? Ti piace Kalos? E la nostra città, Luminopoli? Hai già visto molto?"

"Vedo che Clem non si fa problemi a fare amicizia con i Pokemon!" commentò Misty, prima di riportarsi alla situazione attuale. Lem stava dando qualche istruzione in più ai computer a cui Lembot era collegato, e dopo aver fatto un ultimo controllo, premette un tasto e fece in modo che l'androide si riattivasse.

"Okay, adesso vediamo come va... Ash, ragazzi... forse è meglio stare indietro un po'." disse Lem, facendo cenno con un braccio di non avvicinarsi oltre un certo raggio, giusto per essere prudenti. Immediatamente, gli occhi dell'androide si illuminarono, e delle luci elettroniche si accesero sul suo corpo, mentre i suoi circuiti riprendevano a funzionare! Ash, Pikachu e i loro compagni guardarono sbalorditi quella creatura di acciaio, fibre artificiali e cavi elettrici che cominciava a muoversi di nuovo, voltando la testa da una parte e dall'altra come se si volesse rendere conto di cosa fosse successo da quando era stata disattivata.

Ad Ash sembrò di vedere gli occhi di Lem brillare, e il biondino con gli occhiali si avvicinò all'androide che lo rappresentava, restando fermo sotto il suo sguardo indagatore. "Ciao, Lembot... ti ricordi di me, vero?" chiese, come se stesse parlando con una persona.

Il robot umanoide restò in silenzio per un po', e le sue telecamere oculari inquadrarono il volto del suo inventore, confrontandolo con ciò che aveva in memoria... e quando la ricerca ebbe termine, pronunciò le parole che Lem stava aspettando.

"Scansione memoria completata. Funzioni ripristinate al massimo dell'efficienza. Il soggetto è stato riconosciuto come Lem, Capopalestra di Luminopoli." disse Lembot con voce metallica. "Sono contento di rivederti."

"Sì! Sembra che la correzione dei bug abbia funzionato!" esclamò il papà di due fratellini.

"Bentornato, Lembot!" esultò la piccola Clem.

Lem sembrava riuscire a malapena a contenere la sua gioia - il suo robot, l'invenzione di cui lui andava più fiero e a cui lui si era più affezionato, era di nuovo attivo! "Anch'io sono felice di rivederti, Lembot!" affermò, riuscendo a malapena a fare sì che la sua voce non si spezzasse. "Ci sono stati... dei piccoli problemi, è vero... ma l'importante è che adesso sia tutto risolto! Allora, Lembot... puoi dirmi qual è la tua password?"

Inutile dire che Ash, Misty, Vera e i loro Pokemon erano del tutto sbalorditi - non avevano mai visto un androide capace di comportarsi come Lembot, quasi come se fosse stato un essere umano... e le sorprese non erano certo finite lì!

"Rilevamento password precedente. In elaborazione." disse Lembot, emettendo ancora per qualche istante i suoni che indicavano che stava ancora elaborando dei dati... e pochi istanti dopo, Lembot diede la risposta. "Password: PUOI INIZIARE ADESSO. IO SONO IL CAPOPALESTRA LEM."

Lem si fece serio, sfregandosi il mento con fare dubbioso. "Ecco perchè non rispondevi quando ho detto la parola d'ordine..." affermò. "Per qualche motivo, ti è arrivata una password diversa, ma come... è stato possibile? Ero convinto di aver dato l'input vocale... Sandwich. Hmm... aspetta un momento, ora che mi ricordo..."

"Che succede, Lem? Ti... sei ricordato di qualcosa?" chiese Misty, avvicinandosi con un pizzico di timore. Non era esattamente la stessa cosa che avere a che fare con un Pokemon Coleottero, ma la giovane esperta di Pokemon d'Acqua si sentiva comunque un po' intimorita dalla macchina umanoide...

"Stavo pensando a quando ho attivato Lembot..." disse Lem, andando a ripescare nella sua memoria. "Avevo bisogno di dargli una password... una parola d'ordine con la quale avrei potuto fermare Lembot se ci fossero mai stati problemi. E pensavo di dargli una parola d'ordine abbastanza semplice, quindi ho optato per Sandwich. Solo che... proprio in quel momento, sono dovuto andare via di corsa perchè c'era uno sfidante. Nella fretta di andarmene, sono inciampato in un cavo, e Lembot è caduto. Io mi sono fermato per rimetterlo in piedi, pensando che avesse ricevuto il mio input vocale... e gli ho detto quella frase che lo avete sentito pronunciare prima."

"Quindi, in pratica, tutto il caos era per un banalissimo errore durante la programmazione." affermò Misty, un po' delusa perchè si trattava di qualcosa di così banale, e un po' sollevata perchè non si trattava di nulla di veramente grave. "Beh, dai, meglio così, in fondo... significa che dovete soltanto sostituire la password, e tutto torna a posto, vero?"

"Sì, per fortuna non si è trattato di un glitch di sistema o di un virus, quello sì che sarebbe stato preoccupante..." disse Lem. "Mi metto subito al lavoro per sistemare la password. Scusa se dovrò ancora lavorare su di te, Lembot... ho fatto qualche errore, e mi dispiace che adesso ne paghi le conseguenze... ma vedrai che una volta che avrò finito, funzionerai come e meglio di prima!"

"Ricevuto. Scuse non necessarie. L'unità Lembot non incolpa il suo costruttore di alcun problema incorso durante il funzionamento." rispose l'androide. Nonostante la voce continuasse ad essere metallica e monotona... ad Ash e Pikachu sembrava quasi che Lembot ci tenesse a far sapere al suo costruttore che non gli dava nessuna colpa.

Lem ringraziò il suo robot facendo un cenno della testa... e dopo aver sfoderato un'espressione di decisione e sicurezza, iniziò a lavorare alacremente sul suo terminale, immettendo varie righe di codice tramite la tastiera. Per quanto Ash e i suoi compagni ci capissero poco o niente di robotica, dovevano ammettere che c'era qualcoa di affascinante nel vedere Lem che si dava così tanto da fare per rimettere a posto la sua creazione era davvero suggestivo...

"Hey, Lem, ti diamo una mano noi!" propose Ash un attimo dopo, facendosi avanti assieme a Pikachu, Misty e Vera. "Se c'è qualcosa che possiamo fare, diccelo e noi lo facciamo."

"Anche Clem ti darà una mano, fratellino!" replicò Clem. Il giovane inventore sembrò per un attimo stupito e commosso dal modo in cui i suoi nuovi amici si erano offerti... ma si riebbe subito e, con l'energia che lo contraddistingueva, cominciò a coordinare le operazioni di riparazione come un vero esperto!

"Beh... grazie, amici! Grazie, Clem! Allora, Ash, potresti passarmi un attimo la chiave da 3? E' quella angolata... Misty, puoi dare un'occhiata allo schermo se appare una riga rossa, mentre io metto a posto le parti meccaniche? E tu, Vera..."

"Ho idea che resteranno qui tutta la mattina..." disse scherzosamente tra sè il papà di Lem e Clem, osservando i ragazzi e i loro Pokemon che cominciavano ad indaffararsi attorno a Lembot, ognuno facendo quello che sapeva per rimettere in funzione il robot. L'uomo sorrise un po' tristemente, pensando a quanto la sua cara moglie scomparsa sarebbe stata fiera di vederli...

 

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Nel frattempo, in un boschetto non troppo lontano da Borgo Bozzetto...

"Kin, kin! Fennekin!" esclamò con voce acuta, simile ai guaiti di un cagnolino, un simpatico Pokemon il cui aspetto ricordava quello di una volpina del deserto dalle grandi orecchie e dalla corta e liscia pelliccia gialla, con il muso bianco appuntito e dei grandi ciuffi di pelo rosso, simili a fiamme, che spuntavano dalle orecchie, oltre che un ciuffo di pelo rosso sulla punta della coda. I suoi grandi occhi rossi erano vivaci ed esprimevano curiosità e vitalità, mentre il buffo Pokemon si guardava attorno frugando dentro ogni macchia d'erba, ogni cespuglio ed ogni roccia... e la sua allenatrice non faceva molto per richiamarlo indietro!

"Awwww! Ma lo avete visto, il mio piccolo Fennekin?" esclamò trasognata la piccola Shana. Da soltanto qualche ora, lei e i suoi amici Trovato e Tierno avevano ricevuto i loro starter... e adesso, stavano facendo i loro primi allenamenti nel boschetto vicino alla loro città natale - un bosco verdeggiante e dall'aspetto tranquillo, conosciuto come Bosco Novartopoli, un luogo molto popolare tra gli allenatori novizi di Kalos per fare i loro primi passi.

"Guardatelo, non è un amore?" stava esclmando trasognata la bambina dalla pelle scura, scattando come un grillo per seguire il suo vivace Pokemon fennec. "Hey, Fennekin, attento a non dare fuoco a niente! So che è bello esplorare questa foresta, ma è meglio essere un po' prudenti, no?"

"Fenne!" esclamò Fennekin in accordo con la sua giovane allenatrice. Trovato e Tierno osservavano un po' sbalorditi la scena, chiedendosi come facesse Shana ad avere sempre così tanta vitalità.

"Ragazzi... a volte mi stanco solo a guardare Shana! Chissà quanto zucchero si mette nel caffelatte la mattina..." disse Trovato, il ragazzino basso con i folti capelli arancioni. Il suo starter, un buffo Chespin, si massaggiò la testa e levò gli occhi al cielo, nemmeno lui in grado di spiegarsi come facesse la bambina dalla pelle scura ad essere costantemente in movimento.

"Chespin, ches..." disse lo starter di Trovato.

"Forse la domanda più giusta sarebbe, quanto caffelatte mette Shana nel suo zucchero, la mattina..." ironizzò Tierno. Il suo Pokemon si mise una mano davanti alla bocca e ridacchiò - era una ranocchia dalla pelle azzurra con grandi occhi gialli, dalle pupille abbastanza piccole, in mezzo ai quali c'era una riga blu. Aveva una specie di "pelliccia" bianca dietro la testa, che si vedeva anche sotto il mento come se fosse una barba, assieme a lunghe zampe azzurre, che diventavano bianche sulla punta, e due piedi abbastanza corti ma adatti per saltare, con sole due dita. "Anche il mio Froakie, qui, sembra essere d'accordo."

Froak, froak!" esclamò il Pokemon raganella, dilatando un po' le sue sacche vocali.

Trovato fece una breve risata, trovando divertente la battuta del suo migliore amico. "Senti, Tierno... piuttosto, hai già un'idea di cosa fare, una volta che avremo allenato un po' i nostri Pokemon? Hai detto di voler creare la miglior squadra di Pokemon ballerini di Kalos, ma sai già come muoverti?"

Tierno strizzò un occhio. "Mi sono già fatto un'idea di che squadra sarà la mia." affermò. "Anzi, stavo pensando di prendere parte al campionato di Performance Pokemon che si terrà quest'anno a Kalos!"

"Il campionato di Performance Pokemon?" chiese Shana, finalmente fermandosi per un attimo e guardando un po' stupita il suo amico tanto più grande di lei. "Vuoi dire che ti esibirai davanti ad un pubblico? Che proverai a far ballare i tuoi Pokemon in diretta davanti a tutto Kalos? Wow, quella sì che sarebbe un'idea fantastica! Sono sicura che resteranno abbagliati dalla tua abilità! E poi... e poi avresti la possibilità di incontrare la grande Aria, la famosa Regina di Kalos... la performer più amata dal pubblico!"

"Froakie, froak!" esclammò Froakie, alzandosi fieramente in piedi, e cominciando ad esibirsi in un passo di breakdance di quelli in cui il suo allenatore amava esibirsi di quando in quando. Riuscì per qualche secondo a continuare come un provetto ballerino... ma ad un certo punto, scivolò su qualcosa e andò a finire con la schiena a terra in maniera davvero poco elegante! "Froak!"

Tierno strizò un occhio, facendo una faccia un po' imbarazzata. "Ehm... beh, certo... non ho detto che sono pronto, ancora!" affermò, andando ad aiutare il suo Pokemon a rialzarsi. "Io e Froakie dobbiamo fare ancora un po' di pratica... e poi, non dimenticate che dobbiamo catturare qualche altro Pokemon. Non possiamo certo sperare di raggiungere i nostri sogni con soltanto un Pokemon in squadra, anche se è il nostro starter."

"Fenne, fennekin!" esclamò la volpina di Shana, continuando a cercare in mezzo ai cespugli e all'erba alta... e ritraendosi di colpo quando un Pokemon che si era nascosto nella vegetazione cominciò a farsi avanti con un inequivocabile suono di foglie spostate e ramoscelli spezzati. Immediatamente, i tre ragazzi e i loro Pokemon riportarono la loro attenzione su quanto stavaaccadendo attorno a loro, e il Fennekin di Shana fece un passo indietro, i suoi grandi occhi scarlatti che si illuminavano per la tensione. "Fennekin!"

"Che succede, Fennekin? Hai trovato qualcuno?" chiese la bambina dalla pelle scura. Il Pokemon fennec fece un cenno con la testa, prima che una liana verde ricoperta di foglie apparisse di colpo da un cespuglio e si abbattese su di lui, tracciando un potente arco in aria! Solo i suoi riflessi pronti permisero a Fennekin di evitare un colpo doloroso, e la volpina scattò di lato, facendo in modo che il colpo non fendessealtro che il terreno prima di ritirarsi nel cespuglio! Fennekin latrò con tono di sfida, come se volesse intimare al Pokemon di farsi vivo... e dal fitto fogliame uscì fuori un buffo Pokemon simile ad una scimmietta verde la cui pelliccia sembrava fatta di foglie: una scimmietta con la testa verde, dalla cui sommità spuntava un ciuffo che somigliava ad un cespuglio, le orecchie grandi e tonde, la faccia gialla con dei grandi occhi neri, il busto e gli arti superiori gialli, le mani tozze nelle quali si distingueva solo il pollice, gli arti inferiori verdi e piccoli ed una coda verde che terminava con due appendici simili a foglie. Si piazzò aggressivamente davanti a Fennekin e si mise in guardia.

"Cavolo, ragazzi, Fennekin ha trovato un Pokemon davvero raro!" esclamò Shana, di nuovo eccitata e su di giri! "Quello è un Pansage, vero? L'ho già visto da qualche parte!"

"Aspetta che do un'occhiata..." disse Trovato, guardando stupefatto il Pokemon simile ad una scimmietta verde. Tirò rapidamente fuori il suo Pokedex e lo puntò verso il nuovo Pokemon, ricevendo subito dopo le informazioni che volevano.

"Pansage, il Pokemon Scimperba. Tipo Erba. Vive nel fitto delle foreste. Mangiare le foglie che ha sulla testa fa sembrare la stanchezza un lontano ricordo. È un Pokémon molto generoso. Abilissimo nello scovare le bacche, va in giro a raccoglierle per condividerle. Distribuisce le foglie sulla sua testa ai Pokémon affaticati, per alleviare la loro stanchezza." disse il Pokedex.

"Pansage, pan!" esclamò Pansage con aggressività, estendendo di nuovo una liana ricoperta di foglie per cercare di colpire Fennekin con essa. Fennekin cercò di reagire, ma questa volta Pansage fece una mossa inaspettata ed eseguì una spazzata bassa con il suo attcco Frustata, afferrando una zampa del Pokemon fennec e facendolo cadere goffamente a terra!

"Attento, Fennekin! Usa il tuo attacco Braciere per tenerlo a bada!" esclamò Shana, vedendo l suo Pokemon che rotolava di lato per evitare un secondo attacco Frustata con cui Pansage cercò di incalzarlo. Il Pokemon Fuoco si rialzò rapidamente e lanciò un attacco Braciere, aprendo la bocca e scagliando da essa una scintilla di fuoco che danzò in aria per un breve tratto, e poi si abbattè sul Pansage avversario con precisione letale, colpendolo ad una spalla! La scimmietta verde emise un acuto strillo di dolore e disappunto, e barcollò indietro per un breve tratto, tenendosi la parte ustionata con la mano opposta!

"Pansage!" protestò, per poi rimettersi in piedi con un po' di difficoltà, e cercare di ritornare all'attacco. Questa volta, la scimmietta verde cercò di sferrare un fendente con gli artigli del braccio sinistro, e riuscì a colpire di striscio il Fennekin di Shana al fianco, ma senza riuscire ad infliggere troppi danni. Con decisione, il Pokemon Volpe squadrò l'avversario, e Shana decise di prepararlo meglio all'offensiva.

"Okay... Fennekin, ora usa Gridodilotta, e poi Nitrocarica!" esclamò la bambina dalla pelle scura. Il volpino fiammeggiante gettò indietro la testa e lanciò un breve ringhio, sentendosi per un attimo pervadere di energia... poi, evitò un altro attacco Graffio di Pansage e si portò a distanza di sicurezza, mentre delle fiammelle rosse cominciavano ad ardere sulla sua pelliccia. Fennekin scattò poi in avanti, e le fiammelle si trasformarono in una vampata che avvolse per un attimo il corpo della volpina, mentre quest'ultima si lanciava come un proiettile verso il suo bersaglio, colpendolo in pieno e mandandolo a terra con una breve esclamazione di disappunto! Pansage riuscì a rialzarsi a malapena, scuotendo la testa e rimettendosi in guardia... ma Shana e Fennekin non avevano intenzione di combattere oltre. La bambina tirò fuori una Pokeball e fece un segno di approvazione in direzione del suo Pokemon... poi lanciò la sfera con precisione, toccando Pansage prima che quest'ultimo potesse sottrarsi. Immediatamente, la scimmietta verde assunse un'espressione vagamente stupita... e venne trasformata in luce rossa che venne assorbita dalla sfera, che poi si richiuse di colpo e cadde a terra con un tintinnio metallico.

La Pokeball di Shana restò a terra per un po', scuotendosi di tanto in tanto... e finalmente si immobilizzò, segnalando che la cattura era avvenuta!

"Evviva! Ce l'abbiamo fatta, è il primo Pokemon che catturiamo!" esclamò Shana, correndo assieme al suo Fennekin per raccogliere la Pokeball ed alzandola in aria come un trofeo! "E con questo, la sfida l'abbiamo vinta noi! Yuuu-huuuu!"

"Kiiiiiiin!" festeggiò Fennekin, saltellando abbastanza in alto da raggiungere le spalle della sua allenatrice. Shana lo prese al volo al terzo balzo e lo abbracciò eseguendo delle piroette per la gioia!

Trovato, Tierno e i loro Pokemon applaudirono, e la loro amica si voltò verso di loro e cominciò a fare degli inchini, neanche fosse stata un'attrice teatrale! "Hahahahaaa! Grazie, grazie mille! Se volete, Fennekin ed io facciamo il bis!" esclamò.

"Sei stata bravissima, Shana!" esclamò Tierno. "E... accidenti, ha ragione, dobbiamo cominciare anche noi a cercare qualche Pokemon per le nostre squadre. Chissà se qui nel Bosco Novartopoli si può trovare qualche Scatterbug, tu che ne dici?"

"Sono tra i Pokemon più comuni che si possano trovare qui a Bosco Novartopoli!" rispose prontamente Trovato, che dei tre amici era quello più ferrato dal punto di vista teorico. "Ed evolvono anche abbastanza rapidamente, tutto considerato. Credo che se ne prenderai uno, diventerà presto un bellissimo Vivillon."

"E un Vivillon sarebbe un ottimo Pokemon per le Performance Pokemon!" affermò Shana.

Il Froakie di Tierno fece un cenno con la testa e cominciò a guardarsi attorno alla ricerca di uno Scatterbug che si nascondesse tra l'erba, mentre il suo allenatore si sgranchiva un braccio e si affiancava al suo starter nella ricerca...

"Ches, chespin..." disse lo starter di Trovato massaggiandosi la testa. Non c'era davvero che dire, sembrava davvero che come prima giornata come allenatori sarebbe stata ricca di avvenimenti...

"Froak! Froak!" esclamò improvvisamente la raganella azzurra, indicando un cespuglio vicino, dal quale era emerso un Pokemon - chiaramente un Pokemon Coleottero - simile ad un piccolo bruco di colore grigio scuro, con una testa un po' troppo grande rispetto al corpo, occhi color cachi con le pupille nere e quadrate, e una piccola bocca dalla quale spuntava un dentino acuminato. Un ciuffo di peli bianchi spuntava dalla testa del Pokemon, che aveva inoltre un collare bianco attorno al collo, e si muoveva lentamente su diverse coppie di zampette bianche e sferiche. Il bruchino si accorse del Froakie che cominciava ad avvicinarsi, e si mise in guardia, pronto a difendersi!

"Eccolo, è quello uno Scatterbug!" esclamò Shana. "Forza, Tierno! Vai che tu e Froakie lo prendete!"

"Fennekin!" esclamò la volpina di fuoco.

Come volevasi dimostrare, pensò tra sè Trovato con un sorriso ironico, mentre Tierno e il suo Froakie si apprestavano alla loro prima cattura...

 

 

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CONTINUA...

 

Note dell´autore: E' stato un po' difficile scrivere questo capitolo. Sto cercando di rompere un po' il ghiaccio, in modo che dopo gli eventi scorreranno più rapidamente e con maggiore naturalezza. Comunque, per adesso Ash e i suoi compagni sono a Luminopoli, e tra non molto faranno un incontro con una loro vecchia conoscenza, che farà loro da apripista verso la sfida alle Palestre della nuova Lega Pokemon... e per quanto riguarda Serena, spero che non vi dispiaccia questa riedizione che ne ho dato, che è più vicina al manga che non all'anime! Dopotutto, la mia storia è un AU, e mi piacerebbe dare la mia interpretazione a certi personaggi...

A questo proposito... ho pensato che non sarebbe stata una cattiva idea se fosse stato Tierno, anzichè Shana, ad esibirsi delle Performance Pokemon. Pensavo che la cosa avrebbe avuto senso, per un appassionato di danza come lui... E poi, ho pensato che fosse un po' sessista che solo le ragazze si dedicassero alle Performance, mentre i ragazzi fanno le lotte di Pokemon...

Beh, questo è quanto, per adesso. Vi do appuntamento alla prossima volta, e spero di farcela entro la prossima settimana! Ciao, a presto!

 

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Capitolo 5
*** Il guerriero e la bambina ***


Pokemon XY Reload
 

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 5 - Il guerriero e la bambina

"Chesp, chespin!" esclamò il piccolo Chespin, facendo cenno alla sua neo-allenatrice di seguirlo lungo una stradina leggermente in declivio che scendeva verso il corso di un piccolo fiume... e la piccola Marin, entusiasta come sempre, si affrettò nella stessa direzione per raggiungere il suo starter. E, come forse era prevedibile, finì per scivolare e per finire a terra a faccia in giù, nelle acque del fiumiciattolo, con un soddisfacente SPLASH! Chespin strinse i denti e strizzò un occhio con espressione contrita. Erano pochi giorni che lui e Marin avevano cominciato a viaggiare assieme, e la sua impressione iniziale di Marin era stata buona... e anche adesso, si trovava bene con lei, solo che... a volte desiderava che la sua allenatrice non fosse così incredibilmente imbranata da inciampare anche sulla sua ombra!

La bambina alzò il viso dall'acqua e sputò fuori comicamente quella che aveva bevuto, poi si scrollò un po' d'acqua di dosso e strizzò un po' il suo enorme cappello. "Sto bene, Chespy, non ti preoccupare!" esclamò ridacchiando, cercando nello stesso tempo di nascondere il suo imbarazzo. "Dovevo solo... ehm... trovare il mio equilibrio sul nuovo terreno, visto che non ci sono abituata! Heheheee..."

"Chespin..." mormorò il grazioso Pokemon d'Erba, alzando gli occhi al cielo come per dire 'certo, come no'...

"Uff... certo che adesso sono un po' in confusione..." disse la bambina, uscendo dal ruscello e cercando di mettersi al sole in modo che la sua maglietta si asciugasse un po' più rapidamente. "Allora, adesso ho il mio equipaggiamento, le mie Pokeball, tutto quello che mi serve per diventare un'allenatrice a tutti gli effetti... ma non so proprio da dove iniziare! Voglio dire... dovrei affrontare qualche Palestra? Catturare qualche Pokemon? Allenarti un po' di più? Non so cosa fare..."

"Chesp?" chiese il piccolo Pokemon, non del tutto sicuro di cosa dire per consigliare la sua allenatrice. Marin si era messa d'impegno, e Chespin sentiva già di essere diventato molto più forte di quanto non fosse quando erano partiti dal laboratorio del Prof. Platan, ma in effetti non aveva l'impressione che Marin sapesse molto quello che stava facendo, e se doveva essere sincero, neanche lui lo sapeva con esattezza. Per il momento, gli era sembrato abbastanza andare in giro per Kalos, standosene abbastanza vicini a qualche centro abitato, ma immaginava che prima o poi avrebbero dovuto tentare qualcosa di diverso per fare qualche vero e proprio progresso.

I due amici stavano camminando da un po' lungo un sentiero naturale che penetrava nella foresta vicino a Novartopoli, facendosi compagnia e cercando di pensare a quale sarebbe dovuta essere la loro prossima mossa. La foresta era rada e tranquilla, e guardandosi attorno era possibile vedere Pokemon di vario tipo che scorrazzavano senza pensieri per le rive del fiume che la attraversava, o tra gli arbusti e i cespugli. Un piccolo sciame di Combee passò sopra di loro in quel momento, facendo fare un piccolo salto alla bambina per la sorpresa!

"Accidenti, anche questi strani Pokemon volanti..." mormorò Marin, aggiustandosi il berretto. "Immagino che prima o poi dovrò catturare un Pokemon, certo... con una di queste Pokeball che il Prof. Platan mi ha dato... ma come faccio? Io non so quali sono le mosse di un Pokemon, e come fargliele usare... Accidenti, adesso sì che desidero aver studiato un po' meglio i miei libri prima di iniziare il viaggio!"

Chespin stava per sospirare, in accordo con la sua piccola allenatrice... ma venne distratto da un frastuono in lontananza, che arrivò alle sue sensibili orecchie come un tuono lontano e scosse le chiome degli alberi. Allarmato, il simpatico Pokemon d'Erba guardò in lontananza, cercando di aguzzare l'udito in modo da capire cosa potesse essere, e Marin si accorse subito che c'era qualcosa che lo inquietava.

"Hm? Che succede, Chespie? Hai sentito qualcosa di strano?" chiese l'allenatrice in erba, mettendosi una mano accanto all'orecchio per cercare di sentire meglio. In quel momento, il rumore che Chespie aveva sentito si ripetè, questa volta abbastanza forte da essere sentito anche da Marin, che strizzò un occhio e fece una buffa espressione contrita - di qualunque cosa si trattasse, dava l'idea di qualcosa che colpiva il terreno con grande violenza! "Ugh... accidenti, che colpo! Ma che succede? Da dove viene?"

Marin si guardò rapidamente attorno, e vide con suo grande allarme delle volute di fumo che si levavano da un'altra zona della foresta, dietro ad un gruppo di alti abeti! Per un attimo, la giovanissima allenatrice venne presa da un moto di paura, temendo che si potesse trattare di qualche disastro naturale, come un incendio... ma la sua naturale curiosità ebbe rapidamente la meglio sulla paura, e dopo aver deglutito sonoramente, Marin decise di avvicinarsi con circospezione, per scoprire cosa stesse provocando quel frastuono...

Chespie la prese per la gamba dei pantaloni, preoccupato del fatto che fosse pericoloso avvicinarsi, ma Marin, dopo un attimo di indecisione, accarezzò il suo starter sulla testa e cercò di tranquillizzarlo. "Non ti preoccupare, Chespie... non andremo là a correre rischi, ci metteremo in una posizione sicura, e guarderemo cosa succede. Chissà... magari potrebbe essere un'occasione di vedere qualcosa di unico, non credi anche tu?"

"Ches, chespin..." mormorò il Pokemon d'Erba sfregandosi la fronte con espressione incerta. Era evidente che neanche lui era troppo convinto di quello che la sua allenatrice aveva deciso di tentare, ma non sarebbe stato un degno starter se si fosse tirato indietro davanti ad un pericolo che minacciava la sua allenatrice, quindi lasciò la presa sui pantaloni di Marin e cominciò a seguirla mentre si inoltrava nella foresta verso il punto da cui provenivano il fragore e i tonfi... che si facevano sempre più forti e terrificanti man mano che i due riducevano la distanza! Più di una volta, Marin fu tentata di lasciar perdere e tornare indietro, ma si feceforza e continuò sulla sua strada, fino a ritrovarsi vicino ad una grande roccia oltre la quale si sentivano i rumori e il trambusto di quella che sembrava essere una battaglia di Pokemon di alto livello! In parte intimorita, e in parte ancora più desiderosa di vedere cosa stesse accadendo, Marin si piazzò dietro alla roccia più grande, mettendsi con la schiena addossata alla superficie, e sbirciò con prudenza oltre il bordo... per vedere lo spettacolo più stupefacente che lei avesse mai visto in vita sua!

Due Pokemon si stavano affrontando in una radura nel bel mezzo della foresta, scambiandosi colpi tremendi sotto la guida dei loro rispettivi allenatori! Dalla sua posizione, la piccola Marin riusciva a vedere che l'allenatore a lei più vicino era un ragazzo di circa 17-18 anni, vestito di una giacca nera con uno strano collare di pelo azzurrino attorno al collo, lunghi pantaloni grigi con stivali da combattimento dello stesso colore, e capelli neri come la notte con un grosso ciuffo ribelle sopra la testa... e il suo Pokemon era un massiccio rettile simile ad un drago ricoperto di squame rosso-arancioni, con un paio di grandi ali membranose che gli spuntavano dalla schiena, e una vivace fiamma rossa che ardeva sulla punta della sua coda, un Pokemon dall'aspetto feroce, fiero ed aggressivo che in quel momento si teneva in sospensione sbattendo le sue grandi ali, e squdrando ferocemente il Pokemon che lo affrontava! Marin notò che aveva una piastra di armatura sul torace, nella quale era incastonata una specie di gemma, ma la bambina non riusciva a vedere bene cosa fosse, dalla sua posizione.

Dalla parte opposta del campo di battaglia, si trovava un ragazzo calvo, tozzo e piuttosto muscoloso che indossava una specie di divisa da karate blu scura con un paio di sandali di cuoio che dovevano aver visto tempi migliori, affiancato da un Pokemon che assomigliava ad uno scimpanzè coperto da una pelliccia bianca e rossa, con dei ciuffi di pelo simili a fiammate gialle sui dorsi delle mani, sulle spalle e sulle ginocchia, con una specie di alta fiamma gialla e rossa a fargli da capelli e una sorta di "maschera" rossa attorno ai suoi acuti occhi gialli. Per quanto il ragazzo con il Pokemon scimmia sembrasse infervorato ed arrabbiato, il suo avversario - quello vestito di nero con il Pokemon simile ad un drago - aveva un'espressione talmente tranquilla che a Marin sembrava addirittura annoiato.

"Vogliamo finirla qui? Io e Charizard abbiamo già perso abbastanza tempo con questa scaramuccia." disse il ragazzo dai capelli neri con brutale onestà, che non contribuì certo a migliorare l'umore del suo avversario.

"Cosa? Come ti permetti, specie di galletto presuntuoso?" esclamò il ragazzino calvo, sbracciandosi furiosamente. "Ti faccio vedere io chi ti fa perdere tempo! Avanti, Infernape! Adesso metti fuori uso quel Charizard con Tuonopugno!"

"Infer!" esclamò il Pokemon scimmia. Marin sentì il rumore di una scossa elettrica, e il pugno destro di Infernape venne circondato da una scarica elettrica, mentre il Pokemon si lanciava con furia contro il Charizard dell'avversario, deciso a sferrare un colpo fenomenale! Il dragone di fuoco restò fermo ad attendere il suo attaccante, con un'espressione addirittura annoiata sul muso da rettile, e il suo allenatore alzò le spalle con indifferenza prima di dare l'ordine al suo Pokemon.

"Se è questo che vuoi... Charizard, usa Eterelama!" disse il ragazzo dai capelli neri, alzando appena un po' la voce. Il dragone chiuse le ali attorno a sè e le aprì di colpo, scagliando una raffica di proiettili di energia azzurrini a forma di dischi che si diressero con precisione millimetrica contro lo Infernape del ragazzino calvo,  colpendolo in pieno prima che potesse raggiungere Charizard con il suo pugno elettrificato! La potenza del colpo scaraventò Infernape all'indietro, e la scimmia lottatrice venne raggiunta da diversi dei colpi energetici di Charizard e cadde a terra rovinosamente. Riuscì a rialzarsi barcollando e si rimise in guardia, ma era ormai chiaro, anche ad un'allenatrice esordiente come Marin, che la vittoria sarebbe andata al ragazzo con il Charizard.

"Ed ora, concludiamo." disse il giovanotto dai capelli neri, sempre mantenendo quell'espressione distaccata. "Charizard, usa Dragartigli."

"Charrrrr!" ringhiò il dragone rosso, che si gettò in picchiata su Infernape e alzò il braccio destro, gli artigli stoccati di fiamme multicolori! Eseguì un ampio fendente che raggiunse lo Infernape nemico al torace, e atterrò con grazia e potenza alle sue spalle. Tutto si fermò per un istante... e il Pokemon scimpanzè emise un grugnito di dolore e rassegnazione, e cadde a terra come un sacco vuoto, restando poi disteso a terra privo di sensi. La battaglia era conclusa, e il ragazzo calvo cadde in ginocchio con un'esclamazione di rabbia frustrata.

"Accidenti! Ma come diavolo hai fatto? Com'è possibile?" esclamò, guardando furiosamente il ragazzo con i capelli neri che, da parte sua, non ebbe alcuna reazione e si limitò a fare un cenno di assenso al suo Charizard mentre questo si posava vicino a lui.

"Ottimo lavoro. Ma non ho mai pensato che tu potessi perdere." affermò il giovane vestito di nero, accarezzando per un attimo il muso di Charizard. L'enorme Pokemon Fuoco/Volante sembrò gradire, chiudendo gli occhi e facendo un breve grugnito, mentre il suo allenatore si rivolgeva all'avversario battuto. "Tu e il tuo Pokemon dovete fare molta strada se volete batterci. Ti consiglio di tornare ad allenarti."

Senza dire altro, il giovanotto dai capelli neri e Charizard cominciarono ad allontanarsi, incamminandosi nuovamente verso il più profondo della foresta, e il loro avversario richiamò Infernape nella sua Pokeball e se ne andò a suavolta, borbottando rabbiosamente tra sè. A Marin e a Chespie, che erano rimasti ben nascosti dietro la loro roccia, non era sfuggito proprio nulla...

"Accidenti... hai visto che potenza, Chespie? Quello sì che è un vero allenatore di Pokemon!" esclamò la bambina, quando la sorpresa le permise di formare parole coerenti. "Quel Pokemon era semplicemente... incredibile! Era... era un Charizard, vero? Ho sentito parlare dei Charizard, e sapevo che erano forti, ma.. non pensavo così tanto! Davvero incredibile!"

"Chespin..." affermò lo starter di tipo Erba, non nascondendo un po' di paura. Per diversi secondi, il Pokemon e la sua allenatrice restarono fermi dov'erano, troppo stupiti per fare qualsiasi cosa... ma dopo essersi ripresa un po', Marin si passò una mano sulla faccia, come se si stesse lavando il viso, e scattò in piedi con decisione!

"Okay, Chespin! Ora so che cosa dobbiamo fare!" esclamò con sicurezza. "Dobbiamo chiedere consiglio a quel ragazzo con il Charizard! Sicuramente lui conosce i Pokemon meglio di me, e saprà darmi qualche buona idea di cosa fare! Cerchiamo di seguirlo... magari da una certa distanza, così non ci scambierà per qualche nemico, okay?"

"Ch... chespin?" affermò il Pokemon, colto di sorpresa e non del tutto sicuro che fosse una buona idea. Ma prima che potesse richiamare la sua allenatrice, quest'ultima si era già alzata in piedi e stava correndo nella direzione in cui era andato il ragazzo con il Charizard, felice come una Pasqua! Ancora poco convinto, Chespie scattò e corse dietro alla sua allenatrice, chiedendosi se non si fossero già cacciati in un mare di guai fin dall'inizio del loro viaggio...

Certo, quello che aspettava lui e la sua allenatrice sarebbe stato qualcosa di veramente incredibile, ma non aveva certo modo di saperlo, nella situazione in cui si trovava...

 

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Nel frattempo, a Luminopoli, un ormai noto allenatore di Pokemon e i suoi inseparabili compagni d'avventura stavano facendo già i preparativi per continuare il loro viaggio attraverso il continente, per vedere tutti gli spettacoli che Kalos aveva da offrire loro, scoprire qualcosa in più sulla Mega Evoluzione, e magari raggiungere un'altra Palestra e collezionare qualche altra Medaglia. Era stata un'esperienza piacevole passare un po' di giorni a Luminopoli, a godersi le meraviglie della città, parlare con Vera e scambiarsi le ultime novità (e, cavolo, Ash doveva ammettere che era impressionato da quello che la sua amica di Hoenn gli aveva raccontato sul continente di Reborn), e fare anche qualche passeggiata romantica con Misty. Ed era stato eccitante anche far fare un po' di allenamento ai suoi Pokemon, grazie all'aiuto dell'abile e brillante Lem, e assistiti dalla sua entusiasta sorellina Clem.  

Tuttavia, adesso era il momento di riprendere il cammino... e per Vera, che era lì semplicemente per dare una mano a Meyer, era anche il momento di ritornare da Max, Drew ed Hitomi, gli amici che si era lasciata dietro. In quel momento, dopo aver controllato i loro bagagli e aver tracciato la strada che avrebbero dovuto percorrere per raggiungere la città di Novartopoli - la città dove una nuova lotta in Palestra attendeva Ash - si stavano apprestando a salutare Lem e la sua famiglia, nella speranza che avrebbero avuto altre occasioni per rivederli in seguito.

"Beh, che dire... è stato bello stare un po' qui a Luminopoli, e sicuramente ci passeremo di nuovo, prima che il viaggio per Kalos finisca!" affermò Misty, accarezzando il suo Marill e controllando che il buffo topolino d'acqua fosse a posto. Marill mosse allegramente la codina per dire che era pronto a partire, e Pikachu sorrise di rimando a Marill e gli fece un cenno con la testa. "Allora, Vera... tu hai già deciso dove andare?"

"Sì, sono interessata ad osservare un po' di questa Pokemon Performance di cui ho sentito parlare! Potrebbe essermi utili per farmi venire qualche idea in più per le mie prossime gare!" affermò Vera. Ash, Misty e Pikachu furono contenti di vedere che la loro amica di Hoenn aveva conservato il suo spirito deciso e determinato, anche dopo la brutta esperienza che aveva fatto nel suo viaggio a Reborn, di cui aveva raccontato qualche parte in quei giorni.

"Ti auguro buona fortuna, Vera, e spero che ci incontreremo ancora mentre siamo qui a Kalos!" affermò Ash, dando la mano alla sua amica ed allieva. Vera ricambiò il gesto con un sorrisone smagliante, e poi diede la mano anche a Misty.

"Grazie, altrettanto a voi!" affermò la ragazzina castana. "E spero che scopriate qualcosa di più sulla Mega Evoluzione! Il mio Blaziken ora può usarla, ma preferirei non usarla in maniera frivola, o alla leggera."

"Certo, capisco quello che vuoi dire... non sappiamo molto neanche noi della Mega Evoluzione, ma da quello che abbiamo sentito, non è affatto una cosa da prendere alla leggera." rispose Misty. La giovane esperta di Pokemon d'Acqua si sfregò il mento e guardò verso il pavimento, ricordando quello che Vera aveva raccontato loro soltanto un paio di giorni prima. "Soprattutto se penso a cosa è successo alla tua maestra, alla signora che ti ha dato quel Mega Bracciale..."

Vera guardò con malinconia il Mega Bracciale che portava al polso destro, ricordando cos'era successo quel giorno fatidico. "La maestra Kiki mi ha insegnato molte cose... è anche grazie a lei se la mia squadra di Pokemon è diventata più forte e siamo riusciti a fermare il Team Meteora una volta per tutte. Ma... adesso non pensiamo a queste cose. Il sacrificio della maestra Kiki non è stato inutile, e sono sicura che adesso lei è contenta di aver fatto tutto quello che poteva per contribuire alla pace a Reborn."

"Imparare di più sulla Mega Evoluzione potrebbe aiutarci a conservare la pace anche qui a Kalos... e in altri continenti di questo mondo." affermò Ash, prendendo in braccio Pikachu. "Quindi... cercheremo anche noi di sapere di più su di essa, e magari farlo sapere anche al professor Oak e ai nostri amici a Kanto."

Misty stava per aggiungere qualcosa, ma venne interrotta quando sentì qualcuno bussare educatamente alla porta della stanza in cui stavano parlando. Immaginando di chi si trattasse, Misty si voltò verso la porta, facendo cenno di entrare. "Hm? Sì, sei tu, Lem? Prego, vieni pure!" affermò la ragazzina, e la porta scattò con un leggero CLAC, aprendosi lentamente per far entrare Lem e Clem. "Ah, salve, ragazzi! Tutto bene? Siete... venuti a salutarci, immagino..."

"Beh... forse sì, forse no." affermò il ragazzo con gli occhiali, entrando nella stanza accompagnato dalla sorellina, che si voltò in direzione di Ash e Pikachu, e fece un rapido, vivace inchino. "Salve... so che state preparandovi a partire, perciò... io e Clem vorremmo chiedervi una cosa, sempre che... beh, sempre che voi siate d'accordo."

"Pikachu?" chiese il topolino elettrico, notando la piccola figura che entrò nella stanza con rapidità e furtività, quasi scivolando all'interno. Era un piccolo Pokemon che ricordava un coniglio dalle guance paffute e dalla corta pelliccia grigia, con la punta delle orecchie e delle zampe anteriori marrone, oltre che una piccola criniera di pelliccia marrone attoorno al collo. Si reggeva un piedi sulle zampe posteriori, muovendo in continuazione il suo piccolo naso rosa, e la bocca dalla quale spuntavano un paio di robusti ed acuti incisivi, mentre i suoi occhi erano molto grandi, con la pupilla nera. La particolarità, comunque, erano senza dubbio le punte delle orecchie, che si separavano in tre punte in modo da assomigliare quasi a delle mani.

"Bun bun!" esclamò il buffo Pokemon coniglio con voce acuta, fermandosi accanto a Lem e strusciandosi sulla sua gamba. Clem si chinò e prese in braccio il nuovo arrivato, coccolandolo con entusiasmo.

"Volete venire con noi? Beh... per noi non è certo un problema, vero, Misty?" chiese Ash, volgendo poi lo sguardo alla sua fidanzata che, sorpresa quasi quanto lui, rispose con un cenno affermativo della testa. "E... quel Pokemon che Clem ha in braccio, chi è? Non l'ho mai visto prima d'ora..."

"Questo è il nostro Bunnelby!" esclamò la bambina, mostrando il coniglio grigio ai suoi nuovi amici. Bunnelby rispose agitando una delle sue grandi orecchie in segno di saluto, e facendo un sorrisone un po' ingenuo. "Di solito lui sta con me e mio fratello nelle stanze di sotto, e non si fa vedere molto dagli ospiti, ma adesso che abbiamo deciso di partire, vuole venire anche lui con noi!"

"Ah... beh, che dire, se lui vuole venire, è il benvenuto!" rispose Ash, tirando fuori il suo Pokedex per sapere di più su quel tipo di Pokemon. Tuttavia, il ragazzo si era dimenticato di upgradare il suo Pokedex per la fauna e la flora di Kalos... e si diede dello stupido quando il Pokedex rispose nel solo modo possibile con i dati che aveva.

"Pokemon sconosciuto. Nessuna informazione disponibile."

"Pika pi..." commentò Pikachu con un grosso gocciolone di sudore sulla fronte.

"Ma che combini, Ash Ketchum? Non ricordi che non hai ancora fatto l'aggiornamento del tuo Pokedex?

Accidenti, certe volte mi chiedo come fai a fare queste sciocchezze!" borbottò Misty con un pizzico di fastidio. Anche se ormai erano anni che viaggiavano assieme ed erano diventati fidanzati da diverso tempo... a volte Ash riusciva ancora a confonderla e frustrarla con certe sue uscite!

Ash si sfregò la nuca, imbarazzato. Effettivamente, anche lui si chiedeva come avesse potuto fare quell'errore se non per riflesso condizionato. "Ehm... è vero, ma del resto, tu cosa faresti, se non facessi anch'io lo scemo di tanto in tanto, eh? E poi, diciamoci la verità, non ti sentiresti a tuo agio se non facessi queste sciocchezze di tanto in tanto!" affermò con una risata un po' esagerata. Misty, colta di sorpresa dalla risposta pronta del suo ragazzo, restò un attimo a guardarlo come stupita, prima di mettersi la mano sulla faccia e scuotere la testa desolata. Non sarebbe mai riuscita a capire quel tipo... non fino in fondo, almeno.

"Ooookay, ho capito che qui devo fare io!" commentò Vera tirando fuori il suo Pokedex già aggiornato, e si rivolse agli stupiti Lem e Clem facendo un sorriso rassicurante. "Tranquilli, questi sono Ash e Misty... e se non litigano un po', la giornata non è completa!"

"Ce n'eravamo accorti, del resto!" affermò Clem con tutta tranquillità, mentre il Pokedex di Vera cominciava a sciorinare dati su Bunnelby.

"Bunnelby, il Pokemon Scavabuche. Tipo Normale. Scava tane nel terreno grazie alle grandi orecchie. Può andare avanti senza fermarsi per tutta la notte. Queste propaggini sono talmente potenti da permettergli di strappare via enormi radici. Attenzione - questo Pokemon è molto più forte di quanto il suo aspetto possa dare ad intendere." disse il Pokedex della bambina castana.

"Certo, è un Pokemon molto carino!" affermò Vera, raggiungendo Bunnelby per fargli una carezza sulla tesa... e se ne pentì mezzo secondo dopo quando il Pokemon coniglio le afferrò il polso con un orecchio, usandolo come se fosse una mano... la sollevò di peso e la ricondusse a terra come se stesse utilizzando una mossa di judo! La ragazzina castana emise un breve grido di sorpresa nel sentirsi la terra mancare sotto le suole delle scarpe, e un secondo dopo finì a terra con la schiena, restando stordita e soprattutto sbalordita.

"Pika pikachu..." commentò uno stravolto Pikachu, impressionato dalla forza dimostrata da quel Pokemon apparentemente inoffensivo. Ash e Misty erano a loro volta rimasti a bocca aperta mentre osservavano Vera che si rialzava, ripulendosi i pantaloncini e la maglietta dalla polvere, mentre il Bunnelby dei due fratellini sbatteva le orecchie tra di loro.

"Mamma mia... sarà anche carino, ma ha una forza enorme!" affermò Ash, ancora a bocca aperta per lo stupore. Lem fece una faccia imbarazzata, e Clem dava l'impressione di aver già visto quella scena tante di quelle volte che ormai non le dava alcuna reazione. "E questo... è un vostro Pokemon? Pensavo che voi della Palestra di Luminopoli vi specializzaste in Pokemon Elettro..."

"Ehm... chiediamo scusa a nome di Bunnelby!" affermò Lem, accarezzando il Pokemon coniglio sulla testa. "Vedete... la sua abilità è Macroforza, che aumenta di molto la sua forza fisica, molto più di quanto un comune esemplare della sua specie potrebbe fare di solito. E il nostro Bunnelby ha questa mania... quando qualcuno che lui non conosce cerca di toccaro, lui reagisce mettendolo a terra, come avete visto..."

"Owww... io l'ho visto e l'ho anche sentito..." affermò sarcastica Vera, massaggiandosi il fondoschiena in maniera non troppo elegante! "Mi ricorderò che la prossima volta non devo accarezzae Bunnelby sulla testa..."

"Bun bun!" esclamò Bunnelby con voce acuta, un attimo prima che la piccola Clem si abbassasse elo accarezzasse sulla schiena, rimproverandolo bonariamente per il suo comportamento.

"Okay, Bunnelby, lo so che ti piace dare prova della tua forza, ma non era necessario trattare così Vera. Non credi che dovresti chiedere scusa?" disse la bambina, continuando tuttavia ad accarezzarlo sulla schiena e sulla punta delle orecchie, che sembrava essere il punto dove il Pokemon coniglio amava farsi accarezzare di più. Un po' rabbonito dalle parole della bambina, Bunnelby si grattò il mento con una zampetta anteriore, e si voltò verso Vera, chinandosi in segno di scusa.

"Bunnelby..." affermò il Pokemon scavatore, piegando un po' le orecchie in avanti ed estendendone una verso Vera in segno di riappacificamento. Per fortuna, Vera non era il tipo di persona da serbare rancore, ed accettò di buon grado le scuse, stringendogli l'orecchio con una mano.

"Va tutto bene, Bunnelby, non c'è niente di cui scusarsi." affermò la bambina castana con un sorriso rassicurante. "Solo, spero che la prossima volta ti ricorderai di non scaraventarmi a terra! Hehehee..."

"Bun bun!" rispose il Pokemon coniglio, stringendo energicamente la mano che Vera gli porgeva. Lem annuì soddisfatto, e si schiarì la voce, riprendendo il discorso che aveva cominciato poco prima.

"Come stavo dicendo... papà ha dato a me e a Clem il permesso di accompagnarvi nel vostro viaggio. Fino a quando non torneremo, sarà lui ad assumere il ruolo di Capopalestra." disse il biondino aggiustandosi gli occhiali, e mettendo un po' a posto la tuta azzurra che indossava quasi immancabilmente. "Vedete... sono diventato Capopalestra da non molto tempo, e ancora non ho proprio una grande esperienza, quindi... papà ha pensato che fare un viaggio per Kalos assieme a degli allenatori come voi mi avrebbe aiutato a fare esperienza e a prepararmi meglio per altre sfide in palestra. Certo, sempre che a voi non dia problemi."

"Vengo anch'io, si capisce!" disse Clem allegramente, prendendo in braccio il piccolo Bunnelby e coccolandolo. Il Pokemon coniglio chiuse gli occhi con fare soddisfatto - evidentemente, Clem sapeva come fare per non farsi scaraventare a terra dal grazioso ma poderoso roditore. "Mio fratello è molto bravo con le sue invenzioni, e sa molte cose sui Pokemon. Ma... credo che abbia bisogno di qualcuno che lo sproni, ogni tanto! Sapete com'è, lui non è per niente atletico..."

"Grazie della considerazione che hai di me, sorellina..." rispose Lem con una risatina a metà tra il sarcastico e l'imbarazzato. "Comunque, ecco... questo è il motivo per cui vorremmo seguirvi. Credo che viaggiare con degli allenatori esperti come voi mi potrà aiutare a migliorare le mie tecniche, e magari anche Clem potrà imparare qualcosa per quando, e se, vorrà diventare un'allenatrice anche lei."

"Per noi non c'è problema. Anzi, siamo contenti di avere dei compagni!" affermò Misty.

"Marill!" fu la risposta entusista del Marill di Misty. Pikachu si fece avanti e, con un pochino di esitazione a causa della dimostrazione che Bunnelby aveva dato con Vera, tese la mano verso il Pokemon coniglio, che per fortuna non si fece prendere dal suo riflesso condizionato, e diede la zampa anteriore destra a Pikachu per un'energica stretta di mano.

"Perfetto! Allora direi che possiamo andare, il continente di Kalos e le sue meraviglie ci aspettano!" commentò Ash. "Sei pronto, Pikachu? CRedo che anche questo sarà un viaggio entusiasmante!"

"Pika pikachu!" disse Pikachu, d'accordo con il suo allenatore.

Bunnelby chiuse gli occhi e agitò le orecchie in un gesto di assenso. "Bunnel!"

 

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Per Alan e il suo Charizard, era venuto il momento finalmente di fermarsi e riposarsi un po', giusto il tempo di prepararsi un po' di pranzo, recuperare un po' le forze, e poi proseguire sulla loro strada. Dopo aver acceso un piccolo fuoco raccogliendo un po' di legna e chiedendo al suo fedele Charizard di soffiare una fiammata sulla catasta, il ragazzo tirò fuori un po' di cibo conservato e prese a cuocerlo sul fuoco vivo, mentre nello stesso tempo pensava alla sua missione. Fino a quel momento, non aveva incontrato molti allenatori in grado di far Mega Evolvere i loro Pokemon - erano stati più che altro allenatori un po' troppo sicuri di sè che credevano di poterlo battere facilmente, e che non avevano idea di quanto fosse forte il suo Charizard. Usare la Mega Evoluzione contro quegli sciocchi sarebbe stato uno spreco, e non si era comunque rivelato necessario: Charizard e il resto dei suoi Pokemon erano stati ampiamente capaci di affrontare e sconfiggere questi avversari di poco conto.

Ma la cosa non dava certo soddisfazione al giovanotto dai capelli neri. Quegli allenatori erano avversari di poco conto per lui, e soprattutto non lo aiutavano in alcun modo a scoprire di più sulla Mega Evoluzione e ad aiutare il professor Platan nei suoi studi. Doveva cercare degli avversari più forti, avversari che potessero seriamente impegnare Charizard e costringerlo ad usare la Mega Evoluzione... evidentemente, riflettè Alan, da quelle parti non ce n'erano, e per trovare quello di cui aveva bisogno, avrebbe dovuto cercare da qualche altra parte, in zone più remote di Kalos...

I suoi sensi acuti lo risvegliarono dai suoi pensieri. In quel momento, il giovane allenatore ebbe la sensazione che ci fosse qualcosa di strano, lì attorno... e anche Charizard si rese conto della presenza di qualcuno. Il dragone annusò l'aria, voltando la testa da una parte e dall'altra, per infine puntare lo sguardo verso un grosso cespuglio che si trovava dall'altra parte della radura in cui si erano temporaneamente accampati.

"Charrrrr..." grugnì Charizard, stringendo gli occhi.  

Insospettito, e consapevole che poteva trattarsi di qualche malitenzionato interessato ai suoi dati sulla Mega Evoluzione, Alan fece cenno a Charizard di aspettare, e guardò in direzione del punto in cui il dragone alato aveva puntato il muso.

"Che ne diresti di uscire da lì?" chiese, calmo ma fermo. Per un istante non accadde nulla... poi, Marin ed il suo Chespin uscirono dal loro nascondiglio con un leggero rumore di rami spostati, e la bambina si presentò davanti al ragazzo più grande, sfregandosi la nuca con una mano in segno di imbarazzo.

"Ah... ehm... buongiorno..." mormorò, dopo essere rimasta per qualche istante a cercare le parole giuste per rompere il ghiaccio. Per fortuna, Alan non sembrava essersela presa a male... anche seMarin non ne era del tutto sicura - non conosceva quel ragazzo, ma non dava certo l'impressione di uno che faceva vedere molto le sue emozioni.

"C'è qualcosa che volevi?" chiese Alan con tutta tranquillità. Bene, se non altro stava parlando con un tono abbastanza rassicurante...

"Ah! Niente, niente di particolare, è solo che... ecco..." rispose rapidamente la piccola Marin, cominciando a far lavorare la lingua a ritmo accelerato! "Io e Chespie... stavamo passando per caso e abbiamo visto come te la sei cavata bene con il tuo Charizard... in quella battaglia con quel ragazzo con l'Infernape..."

"Chespin, chespin!" esclamò Chespie.

Alan sbattè gli occhi, non del tutto sicuro di cosa pensare. Quella bambina sembra un po' stravagante. "E con questo? Dimmi, vorresti fare una battaglia con me e Charizard?" chiese. Il dragone emise un breve grugnito per enfatizzare un po' la domanda.

Marin si avvicinò rapidamente, agitando le braccia come le ali di un colibrì! "Nonononono! Assolutamente no! Abbiamo appena iniziato a viaggiare, io e Chespie, e non abbiamo nessuna possibilità di vincere contro un avversario come il tuo Charizard!" esclamò.

Alan fece un sorriso appena accennato mentre sivoltava a guardare il suo Charizard, che alzò le spalle e grugnì di nuovo in segno di indifferenza. "Char!"

"A quanto pare abbiamo incontrato una novellina, Charizard." affermò il ragazzo.

Marin ridacchiò, non avendo nessun argomento da opporre. "Ehm, sì, in effetti... comunque, io mi chiamo Marin, e vengo da Novartopoli! E lui è il mio starter, Chespie! Il Prof. Platan me lo ha consegnato soltanto un paio di giorni fa nel suo laboratorio!" esclamò. "Piacere di conoscerti... ehm..."

"Il mio nome è Alan." rispose il ragazzo, accarezzando il suo Charizard sulla testa. "E sono in viaggio per scoprire quanto più possibile sulla Mega Evoluzione."

"Chesp?" chiese il piccolo Chespie, guardando Marin dritto negli occhi con fare interrogativo. La bambina alzò le spalle: ne sapeva quanto lui su quello a cui Alan aveva accennato.

"Che cos'è la Mega Evoluzione? Io non ne ho mai sentito parlare..." affermò. "E' un nuovo modo di far evolvere i Pokemon?"

"Esatto... anche se ancora non se ne sa molto." rispose Alan, indicando il piastrone argentato che il suo Charizard portava al collo. "Si sa per certo che c'è bisogno di un'ottima intesa tra il Pokemon e il suo allenatore, e che può essere eseguita soltanto se il Pokemon ha con sè una Megapietra particolare, che varia da una specie all'altra. Inoltre, l'allenatore deve avere con sè uno strumento particolare, che entri n risonanza con la Megapietra del Pokemon. Per esempio, il Mega Braccile che indosso in questo momento." Mostrò a Marin il bracciale nero che portava al polso sinistro, in modo che la bambina e il suo Chespin vedessero la piccola gemma bianco-azzurrina incastonata sulla sua superficie. "La Mega Evoluzione è già stata usata, in passato, ed è conosciuta anche nei continenti di Reborn, Vesrin e Torren... ma neanche da quelle parti si sa molto sulle meccaniche e sulla modalità."

"Wooooow, ma è fantastico! Suona davvero entusiasmante!" esclamò Marin saltellando per l'eccitazione. "E... pensi che anche il mio piccolo Chespie potrà Mega Evolvere un giorno? Non sarebbe bellissimo, Chespie?"
Il Pokemon Erba fece un sorriso radioso ed esclamò il proprio nome in segno di gioia, ma Alan restò imperturbabile. "Non lo so. Ancora non si sa quali Pokemon possano Mega Evolvere." affermò. "Sappiamo che la Mega Evoluzione è data dall'energia sprigionata dalla risonanza tra le due pietre di cui ti dicevo. Ma da dove viene questa energia? Forse è dato dalla presenza dell'uomo? O noi uomini siamo soltanto delle guide, e il potere è nel Pokemon stesso? Di certo non si è mai saputo di una Mega Evoluzione avvenuta in natura, in Pokemon allo stato brado. Inoltre, c'è il fatto che la Mega Evoluzione è solo temporanea, mentre di solito un Pokemon che evolve non può tornare alla sua forma precedente. Poi, alcuni Pokemon cambiano di tipo durante la Mega Evoluzione... per quale motivo? Ci sono ancora molte cose che non sappiamo su di essa, ed è per questo che il professor Platan mi ha affidato questa particolare missione. Non abbiamo molti dati sulla Mega Evoluzione, e scoprire quanto più possibile su di essa ci aiuterebbe a capire meglio i Pokemon, e magari migliorare il nostro rapporto con loro. E proteggerli da persone senza scrupoli che vorrebbero sfruttare la loro forza per scopi egoistici."

"Wooooow, bellissimo!" esclamò Marin, sempre più affascinata. Il viaggio suo e di Chespie era appena iniziato, e già aveva a che fare con queste affascinanti scoperte. "E così, è per questo che l'aiutante del professor Platan è in viaggio, vero...?"

"Questo non è un tuo problema." disse Alan con indifferenza. "E comunque, adesso devo andare. Ritorna, Charizard."

Il ragazzo dai capelli neri richiamò il suo starter nella sua Pokeball, e il dragone di fuoco disse di sì con la testa prima di tornare nella sfera. Poi, senza dire altro, Alan si rimise la Pokeball alla cintura e cominciò ad allontanarsi, prendendo un sentierino che tornava verso la foresta più profonda... e lasciandosi dietro una Marin sempre più incuriosita, che a quel punto non si sarebbe più accontentata di una risposta vaga.

"Hey! Hey, aspetta un momento! Io ho ancora un sacco di cose da chiederti!" esclamò la bambina. Alan non si voltò neanche e continuò a camminare, scomparendo tra la vegetazione qualche secondo dopo... ma nè Marin nè il suo starter avevano intenzione di lasciar perdere così.

"Ches, chespin!" esclamò il Pokemon Erba con entusiasmo, come se volesse incoraggiare la sua allenatrice ad inseguire quel misterioso ragazzo. Non che Marin avesse bisogno di sentirselo dire, visto che aveva già deciso di farlo.

"Vera, Chespie? Ormai siamo troppo incuriositi per lasciar perdere così, vero?" esclamò la rossa con determinazione. "Andiamo, Chespie! L'avventura ci aspetta! Yahooo!"

Senza stare a pensarci oltre, Marin si lanciò all'inseguimento... e finì per inciampare e cadere in una buca, venendo salvata appena in tempo da un piano di liane che Chespie estese all'ultimo momento per acchiapparla!

"Chespin..." disse il simpatico Pokemon, con l'espressione di qualcuno che ormai era abituato a queste uscite. La bambina ridacchiò con espressione imbarazzata, ringraziando il suo Pokemon per averla salvata da una poco elegante caduta!

"Heheheee... mi sa tanto che in certe cose non cambio mai!" esclamò Marin in tono di scuse. "Grazie,

Chespie... e scusa tanto!"

 

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Era già da un'oretta che Marin camminava... e il paesaggio della foresta selvaggia a cui ormai era abituata cominciava a diradarsi, lasciando man mano spazio ad una vista che alla bambina appariva completamente nuovo ed affascinante. Ora che gli alberi e i cespugli si facevano più radi, e l'ambiente intorno a lei diventava man mano più arido e roccioso, Marin e il suo Chespin riuscivano a vedere delle strane formazioni di quarzo rosa che spuntavano qua e là dalle rupi e dal terreno, dando a quel luogo un aspetto mistico e quasi irreale. Il sole del primo pomeriggio si rifrangeva sui cristalli rosati, creando dei suggestivi effetti di luce sulle rocce circostanti, e Marin non potè fare a meno di fermarsi per qualche istante, assolutamente meravigliata, mentre lei e il suo Pokemon cominciavano ad addentrarsi in quel luogo misterioso.

"Okay, ora siamo qui... Chespie, secondo te dov'è andato a finire Alan?" chiese Marin. Guardandosi attorno, la piccola allenatrice in erba sperava di vedere una giacca nera o un ciuffo di scompigliati capelli neri da qualche parte... ma per il momento, non stava avendo una gran fortuna. Marin si fermò in mezzo allo spiazzo pavimentato in pietra levigata e si guardò attorno, cercando di pensare alla mossa successiva da fare...
Alla fine, la ragazzina notò qualcosa di veramente inusuale - una fiancata delle rupi più alte era stata scolpita in modo da rassomigliare alla facciata di un antico tempio, con un ingresso abbastanza alto da far passare anche qualcuno di ben più alto di una persona normale. Una breve rampa di scale portava fino all'ingresso, e il tetto spiovente era tenuto da alcune colonne alte e lisce. Per qualche motivo, Marin e Chespie sentirono che era il caso di dare un'occhiata da quelle parti. Era probabile che, se si era fermato in questo strano posto, Alan aveva dato un'occhiata al tempio scavato nella roccia. Dopotutto, riflettè Marin, questo era quello che avrebbe fatto anche lei...

Con molta prudenza, la ragazzina e il suo starter si avvicinarono all'ingresso... e dopo essersi assicurati che non ci fossero rischi di crollo, cominciarono timidamente ad inoltrarsi nel tempio abbandonato, con le orecchie tese per  cogliere qualsiasi rumore che potesse allertarli riguardo a qualche pericolo. L'atmosfera era tesa, piena di mistero e anche di un pizzico di paura...

"Mamma mia, questo posto mi fa venire i brividi..." mormorò Marin, ringraziando la fortuna che ci fosse ancora un po' di luce solare che filtrava dall'ingresso. Chespie fece un cenno con la testa... e si voltò di scatto quando un lieve rumore raggiunse le sue orecchie acute! Da dietro una roccia, il piccolo Pokemon Erba vide apparire uno strano Pokemon nero che sembrava una lettera dell'alfabeto - una H, per l'esattezza, con la differenza che le "gambe" erano incurvate in modo da formare quasi un cerchio. Un unico occhio inespressivo fissava la ragazzina e il suo starter dal centro del cerchio, e con suo grande allarme, Marin vide la pupilla illuminarsi di una strana, inquietante luce viola...

"Attento, Chespie!" esclamò Marin. Appena in tempo, il Chespin della bambina si scansò ed evitò un raggio di energia violaceo che scaturì dall'occhio della strana creatura e sfrecciò verso di lui! L'attacco mancò di pochissimo Chespin e colpì una roccia alle sue spalle, sbriciolandone una parte... e Marin estrasse rapidamente il suo Pokedex per cercare di capire cosa fosse la strana creatura che la stava attaccando senza apparente motivo.

"Unown, il Pokemon Simbolo. Tipo Psico. Il loro corpo piatto e sottile sta quasi empre attaccato ai muri, e la loro forma è simile a quella dei geroglifici sulle tavole antiche. Si pensa che non sia una coincidenza. Un solo Unown non produce alcun effetto, ma se ce ne sono molti, emettono uno strano potere. Esistono 28 forme differenti di Unown."

La bizzarra creatura stava già cominciando a caricare un attacco, l'occhio che brillava di luce violacea e si preparava a scagliare una bordata di energia... ma questa volta, nonostante la sorpresa e la paura, la piccola Marin reagì in tempo. "Ah! P-presto, Chespie, usa Frustata!" esclamò. Chespie emise uno squittio deciso ed estese un paio di liane dalle sue spalle, usandole per schiaffeggiare il Pokemon Simbolo, che venne scagliato a terra con uno stridio che poteva voler dire dolore o rabbia - difficile dirlo, visto che l'espressione del Pokemon non era cambiata neanche un po' nonostante fosse stato colpito in pieno! Lo Unown si rialzò, fluttuando in aria, e scagliò un altro raggio di energia viola contro Chespie, che però si era aspettato quell'attacco e riuscì ad evitarlo senza difficoltà. "Bravo, Chespie! Accidenti, ma quel Pokemon ha soltanto quell'attacco? Un po' prevedibile..."

"Chespin..." esclamò il Pokemon Castanriccio. Prima che il misterioso nemico attaccase di nuovo, Chespie si chiuse a palla, come un armadillo, e si mise a rotolare verso lo Unown nemico ad alta velocità, colpendolo in pieno e mandandolo a terra prima di rimbalzare indietro e riprendere a muoversi rotolando sul pavimento, in modo da offrire al misterioso Pokemon Psico un bersaglio quanto più sfuggente possibile. Lo Unown nemico iniziò a sparare più rapidamente, come se fosse frustrato del fatto che Chespie continuasse a sfuggirgli, ma lo starter di Marin si muoveva ormai troppo rapidamente, e riuscì ad evitare anche quegli attacchi prima di scagliarsi con tutta la velocità accumulata sul nemico e centrarlo in pieno con ancora maggiore potenza! Questa volta, il colpo fu decisivo, e lo Unown nemico si abbattè a terra senza più forza, mentre la pupilla del suo unico occhio si trasformava in una spirale... e Chespie tirò un sospiro di sollievo dopo essersi srotolato ed essere tornato normale. "Ches... pin!"
"Bravo, Chespie! Sapevo che ce l'avresti fatta!" esclamò Marin accarezzando Chespie sulla testa. Si voltò verso lo Unown a terra stordito, e deglutì, temendo che quella strana creatura non fosse sola, da quelle parti. "Però... forse è meglio alzare i tacchi e andarsene di qui! Se quel Pokemon aveva dei compagni, allora ci attaccheranno in breve tempo... e non so se riusciremo a tenerli a bada tutti!"
"Ches, chespin!" esclamò il grazioso Pokemon d'Erba, annuendo energicamente. Marin e Chespie si affrettarono a spingersi ancora più in profondità nel misterioso tempio, restando sempre con gli occhi aperti e le orecchie tese, aspettandosi che da un momento all'altro saltasse fuori qualche altro avversario...
Tuttavia, mentre si addentravano nel tempio, ebbero modo di vedere che altre battaglie avevano avuto luogo in quei corridoi, molto prima che lei e Chespie arrivassero... altri Unown, tutti di forme diverse che comunque ricordavano lettere dell'alfabeto, giacevano a terra privi di sensi, e c'erano degli evidenti segni di battaglia tutt'attorno. Non c'era bisogno di molta immaginazione per pensare che Alan era già stato lì e aveva sconfitto gli Unown con facilità.
"Se non altro... questo forse  vuol dire che siamo sulla strada giusta." affermò la bambina, avvicinandosi con circospezione ad un angolo dal quale provenivano altri rumori. Non erano suoni di battaglia, visto che non sentiva il frastuono tipico di una lotta di Pokemon... ma erano comunque abbastanza inusuali da farla insospettire, e sia lei che Chespie si avvicinarono ad un muro, mettendosi con la schiena attaccata ad esso e davvicinandosi lentamente, con circospezione, alla fonte di quel suono. Ora che lo sentiva un po' meglio, Marin aveva l'impressione che si trattasse di roccia che si sgretolava...
E dopo aver dato una sbirciata, vide che effettivamente era così: alla fine del corridoio, la bambina e il suo Chespin riuscivano a vedere una figura che riconobbero immediatamente come quella di Alan, in piedi davanti ad un muro che si stava sgretolando. Con un rumore inquietante, la roccia finì di infrangersi, e diede accesso ad un'altra sezione di corridoio dalla quale proveniva una strana, spettacolare luce iridata. Marin aveva come l'impressione che Alan rimanesse lì meravigliato per qualche secondo prima di incamminarsi lungo la nuova sezione di corridoio.

"Hm? Ma che... sta facendo?" si chiese Marin, sbirciando dall'angolo del corridoio per cercare di capire. Lei e Chespie riuscirono soltanto a vedere Alan in piedi davanti ad un punto dal quale scaturiva la luce che invadeva il corridoio. Sembrava che stesse togliendo qualcosa dal muro, pur con un po' di esitazione... Marin e Chespie si nascosero nuovamente dietro l'angolo quando si accorsero che la luminosità stava venendo meno, e poco dopo, Alan si voltò e tornò indietro, dirigendosi proprio verso di loro.

Marin sorrise con decisione e si fece avanti quando il ragazzo fu a pochi passi di distanza. "Ehilà, Alan! Ti ho ritrovato!"

L'espressione di Alan tradì soltanto un accenno di sorpresa. "Hm? Mi hai seguito fin qui? Sei tenace." affermò.
"Heheheee, quando ci mettiamo, io e Chespie sappiamo essere molto determinati!" affermò la bambina dai capelli rossi, vantandosi scherzosamente. "Cosa stavi cercando in questo strano posto? Qualcosa sulla Mega Evoluzione, vero? E tutti questi Unown a terra? Sei stato tu con il tuo Charizard a batterli, vero?"

"Certo che sei insistente." disse Alan, senza tuttavia dare l'impressione di essere davvero seccato. "Comunque sì, questi Unown li ha battuti uno dei miei Pokemon. Non Charizard, tuttavia. Di solito Charizard lo tengo per le battaglie più impegnative."

"Davvero? E che altri Pokemon hai con te?" continuò a chiedere la bambina mentre il gruppetto tornava verso l'uscita del tempio. Alan cominciava a pensare che le sue domande non avrebbero più avuto fine...

"Non so perchè ti interessi tanto. Ma sei vuoi, te lo dirò." continuò Alan. A quel punto, i due allenatori e Chespie erano tornati fuori al tempio, e si stavano schermando gli occhi dal sole che, ora che i loro occhi si erano abituati al buio, risultava un po' fastidioso.        

Marin ascoltava con attenzione tutto quello che Alan stava dicendo... ma prima che il ragazzo più grande potesse dare una risposta, una voce possente interruppe la conversazione, e i due videro un'ombra stagliarsi su di loro dal "tetto" del tempio da cui erano appena usciti. Allarmato, Alan si voltò di scatto, facendo cenno a Marin e Chespie di restare indietro mentre gettava uno sguardo alla persona in piedi sul tetto - un omone alto e muscoloso il cui abbigliamento ricordava un po' quello di un attore di teatro Kabuki, con dei capelli neri a spazzola e delle strisce di colore rosso che gli solcavano gli zigomi, facendolo apparire più minaccioso! Indossava un paio di ampi pantaloni viola con una veste tradizionale rossa, oltre che un paio di sandali di legno, e teneva in una mano un ombrello viola sulla cui punta era incastonata una pietra uguale a quella sul Mega Bracciale di Alan... per non parlare del fatto che stava guardando Alan con espressione di sfida!

"Ehilà, ragazzino! Fermo dove sei! Quella che hai preso da questo posto... era una Megapietra, vero?" esclamò il misterioso individuo con voce stentorea, le mani appoggiate sul manico del suo ombrello. Senza attendere risposta, l'uomo prese lo slancio e balzò giù dal cornicione, atterrando con agilità a pochi metri da Alan. "Beh, anche a me interessano quelle cose. Quindi... che ne dici di una battaglia tra i nostri Pokemon? Mettiamo in gioco quella pietra!"

"E se ti dicessi che non sono in vena di combattere?" rispose Alan con indifferenza.

L'uomo sfoderò un ghigno sicuro. "Spiacente, ragazzo, non mi accontento di un no a questo punto!" esclamò. "Esci, Garchomp!"

La Pokeball dell'individuo si aprì, e da essa si materializzò di colpo un Pokemon dall'aspetto terrificante: sembrava un incrocio tra un drago ed uno squalo martello, bipede, con la pelle ricoperta di squame blu-viola e il ventre rosso, la punta del muso decorata da un motivo giallo a forma di stella, e le braccia armate di larghe lame a forma di falce, e terminanti in un lungo artiglio bianco. Si reggeva in piedi su due robuste zampe posteriori dotate di piedi artigliati e tre dita, e la sua coda era quella di uno squalo.

"Mamma mia, che Pokemon impressionante..." mormorò Marin, prima di controllare che Pokemon fosse...
"Garchomp, il Pokemon Mach. Tipo Terra/Drago. Versione evoluta di Gabite. Si dice che quando vola, le sue ali creino raffiche di vento in grado di abbattere gli alberi vicini. Le scaglie finissime che lo ricoprono riducono l’attrito con l’aria e gli permettono di volare più veloce." disse il Pokedex. La bambina si spostò rapidamente, portando con sè il suo Pokemon, quando vide Alan prendere la Pokeball di Charizard e far uscire il maestoso Pokemon Fuoco/Volante dalla sfera. Charizard si piazzò davanti al feroce drago/squalo e spiegò le ali, in modo da sembrare più impressionante...

"Molto bene, Charizard. Credo che ora avremo bisogno della Mega Evoluzione." affermò Alan, fissando con determinazione l'avversario... e Marin, in disparte, non perdeva un istante di quella scena!

Senza che nessuno di loro lo sapesse, stavano già camminando su un sentiero molto più ampio, che li avrebbe portato a svelare alcuni dei più remoti segreti del mondo dei Pokemon...     
                   
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CONTINUA...

   

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Capitolo 6
*** Tre strade diverse ***


Pokemon XY Reload
 

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 6 - Tre strade diverse

I due contendenti, Charizard e Garchomp, si stavano guardando in cagnesco, sfidandosi senza emettere un suono... e i rispettivi allenatori attendevano, quasi stessero aspettando il momento giusto per dare il primo ordine. L'atmosfera era carica di tensione, e anche se lei e Chespie erano in disparte rispetto ai due allenatori, riuscivano a sentire un brivido di paura correre lungo le loro schiene. La potenza di quei due Pokemon era quasi palpabile, e la piccola Marin sentiva che sarebbe bastato un movimento incauto, un suono, un cambiamento impercettibile a far scatenare il caos della battaglia.

Il Charizard di Alan aprì lentamente le ali e grugnì, emettendo una fiammella rossa dalle narici. Il Garchomp del suo avversario si spostò cautamente, e i letali artigli sulle sue braccia scintillarono alla fioca luce del sole al tramonto, mentre il misterioso individuo con l'ombrello sorrideva con convinzione. Sembrava che stesse già pregustando la battaglia...

"Non so chi tu sia, ma ha poca importanza." affermò Alan. "Se hai una Megapietra, vuol dire che vale la pena battersi con te. Molto bene... Charizard, comincia con Visotruce!"

"Garchomp, attacca con Pietrataglio!" esclamò il suo avversario. Charizard agì rapidamente, squadrando Garchomp con espressione feroce, e gli occhi che luccicavano sinistramente, avvolto da un'aura azzurrina che durò per un paio di secondi prima di svanire... e un'ombra minacciosa dagli occhi di fuoco apparve per un breve istante dietro il Pokemon Fuoco/Volante prima di scomparire. Garchomp esitò, intimorito per un istante da quell'apparizione spettrale, ma si riebbe quasi subito e sferrò un poderoso fendente con entrambe le sue braccia affilate come lame. Una fenditura si creò di colpo nel terreno davanti a Garchomp, e una raffica di rocce affilate scaturirono dal terreno e si diressero a velocità folle contro Charizard.

"Charizard, distruggile con Alacciaio." reagì rapidamente Alan, con una compostezza che aveva dell'incredibile. Il drago di fuoco sembrò ghignare per un istante, e le sue grandi ali vennero avvolta per qualche istante da una strana luce argentata, prima che Charizard si scagliasse contro Garchomp, volando dritto verso l'attacco Pietrataglio. Con un rapido e vigoroso movimento del corpo, Charizard sferrò un colpo con le sue ali dure come il ferro, e le rocce si infransero con un tremendo fragore, lasciando Charizard illeso e permettendogli di scagliarsi contro Garchomp. Tuttavia, il drago-squalo ed il suo allenatore semravano essersi aspettati questa mossa, e reagirono con rapidità ed efficacia.

"Ora usa Dragartigli, Garchomp!" esclamò l'uomo. Immediatamente, Garchomp alzò un braccio, e il suo artiglio venne circondato da una dirompente aura verde-azzurrina, che tracciò una spettacolare scia in aria mentre Garchomp lo abbatteva sull'avversario.

"Anche tu, Charizard." ordinò Alan senza perdere un colpo. Charizard fece la stessa cosa che Garchomp aveva fatto, alzando un braccio e sfoderando una serie di lunghi artigli energetici verdi-azzurrini simili a letali falci... e i due micidiali attacchi si scontrarono a mezz'aria, scatenando un tremendo frastuono e sprigionando una luce verde abbagliante che inghiottì per qualche breve istante il campo di battaglia, costringendo Marin e Chespie a coprirsi gli occhi per non essere abbagliati.

"Ah! Che... che forza!" esclamò Marin, usando una mano per tenersi il cappello ben fermo sulla testa ed evitare che l'immane spostamento d'aria provocato dallo scontro dei due attacchi Dragartigli glielo soffiasse via. "Hai... hai visto, Chespie? Questi... questi sono allenatori di alto livello... non riesco quasi a crederci se non lo vedessi con i miei stessi occhi!"

"Che, chespin!" esclamò il piccolo Pokemon Castanriccio.

Finalmente, il contrasto tra i due contendenti si interruppe, e la luce si diradò di colpo per mostrare Garchomp e Charizard che venivano scagliati indietro dall'immane potenza dei colpi che avevano sferrato. Entrambi i Pokemon atterrarono in piedi, apparentemente illesi, scavando dei profondi solchi nel terreno con le loro zampe posteriori, e si rimisero in guardia, guardandosi dritti negli occhi in un'espressione che esprimeva rispetto e convinzione.

"Garrrrchomp..." mormorò il Pokemon Mach, abbassando la testa appena un po'. Charizard rispose con quello che sembrava essere un sorrisetto deciso, che un istante dopo venne rispecchiato nel viso normalmente stoico di Alan.

"Interessante. Il tuo Garchomp è davvero ben allenato." affermò il giovane allenatore. "In questo caso, credo che dovremmo fare sul serio, non pensi anche tu, Charizard?"

"Charrrrr!" ringhiò Charizard, la cui Megapietra cominciò a brillare.

L'allenatore avversario approvò la scelta di Alan. "Sono d'accordo anch'io, ragazzo. Mostrami cosa sa fare il tuo Pokemon per davvero!" affermò, puntando il suo parasole davanti a sè ed aprendolo con un gesto del braccio. "Osserva la vera forza del mio Garchomp! MEGA EVOLUZIONE... ATTIVAZIONE!"

La gemma incastonata sulla punta dell'ombrello si illuminò,facendo scaturire dal suo interno una raffica di raggi di luce verde, gialla e viola che investirono Garchomp, venendo assorbiti dal suo corpo... e sulla collana di magatama che il Pokemon Terra/Drago portava al collo, una delle pietre si illuminò a sua volta, sprigionando un'aura di potere che avvolse completamente Garchomp in meno di un secondo. Il dragone gettò indietro la testa e lanciò un poderoso ruggito, che alle orecchie di Marin suonava in qualche modo come un misto di eccitazione e dolore...

"Evoluzione... oltre l'evoluzione!" esclamò Alan, toccando con due dita la pietra incastonata nel suo Mega Bracciale. "Charizard, MEGA EVOLUZIONE!"

Alan attivò il suo Mega Bracciale nello stesso momento, e sia esso che la Megapietra che Charizard portava al collo si illuminarono contemporaneamente, avvolgendo il Pokemon Fuoco/Volante in un'aura molto simile a quella che aveva inghiottito Garchomp. Charizard ruggì a sua volta, sovrastando per un attimo il fragore di quell'incredibile fenomeno... e in un moto di paura, Marin si nascose dietro la sua roccia, portando Chespie con sè. Per diversi secondi, che a Marin e a Chespie sembravano non finire mai, il terrificante spettacolo continuò... e infine, in una conflagrazione abbagliante, i due Pokemon riapparvero, completamente trasformati.

Quando Marin e Chespie si arrischiarono a sbirciare di nuovo, il nuovo aspetto di Charizard li lasciò di sasso: il dragone di fuoco era già maestoso prima... ma adesso, le sue squame erano diventate di colore nero, con il ventre e il collo azzurri, e adesso sembrava molto più agile e muscoloso, con unmuso un po' più affusolato, e le ali più grandi e robuste. Dei piccoli spuntoni azzurri scaturivano dalle spalle della forma Mega di Charizard, e la fiamma sulla sua coda era diventata azzurra e molto più vivace, per non parlare delle due fiamme blu che ora ardevano agli angoli della bocca.

Garchomp, invece, era diventato ancora più spaventoso di quanto già non fosse di suo: le dimensioni già ragguardevoli erano rimaste le stesse, ma i suoi lineamenti erano molto più squadrati e brutali, e dal suo corpo erano spuntati degli aculei lunghi come la mano di un uomo, in particolare dal torace e dalle gambe. La sua coda si era fatta più lunga, e le due pinne alla sua estremità erano diventate più incurvate ed affilate, ma la differenza più notevole erano le braccia: le pinne-lama che adornavano gli arti superiori si erano trasformate in due enormi falci dal bordo rosso, che il Pokemon appena evoluto teneva sollevate davanti a sè con fare intimidatorio, e i suoi occhi gialli e felini scintillarono, accesi di rabbia e desiderio di combattere!

"GARRRRRRRR!" ringhiò Mega Garchomp, con abbastanza fragore da far tremare leggermente il terreno.

"Hah! Allora, ragazzino, che te ne pare?" esclamò il tizio vestito da attore Kabuki. "Il mio partner è un Pokemon Drago molto forte... non credo proprio che il tuo amico riuscirà a fare molto contro di lui, mi spiace per te!"

"Si vede che non conosci le Mega Evoluzioni bene come pensi." affermò Alan. "Anche il mio partner è un Drago."

L'uomo corrugò la fronte sorpreso. "Cosa? Come sarebbe a dire? Sei un dilettante, ragazzino! Non sai neanche i tipi dei tuoi Pokemon?"

"Mi chiedo chi sia il vero dilettante..." rispose prontamente Alan. "Preaparati, Charizard! Questo sarà un duello impegnativo!"

"Hai ragione a dire che sarà impegnativo! Garchomp, mostra tutta la potenza del tuo attacco Dragofuria!" esclamò l'uomo vestito da attore Kabuki. Mega Garchomp si caricò per un attimo, eseguì un salto altissimo e, con un movimento del corpo che sarebbe stato impossibile per una creatura normale, si scagliò contro il Mega Charizard di Alan, circondato da una dirompente aura energetica che prese la forma del muso di un drago ruggente.

"Charizard, usa Dragartigli per bloccarlo!" esclamò Alan. Il suo Mega Charizard lanciò un ruggito assordante e sguainò i suoi artigli, che si allungarono di colpo prendendo l'aspetto di autentiche lame ricurve fatte di energia verde, e nel momento in cui Garchomp scese in picchiata su di lui, il drago nero alzò le braccia e parò il colpo, scatenando un'onda d'urto che fece vacillare alcune rocce vicine. Garchomp ruggì furiosamente e mise ancora più energia nel suo attacco, spingendo via Mega Charizard finchè quest'ultimo non si ritrovò quasi con le spalle addosso ad un muro di roccia.

"Ancora non ti basta, ragazzo? Forza, Mega Garchomp, schiaccialo contro la parete!" esclamò l'uomo con l'ombrello. Il suo Garchomp ruggì di nuovo, facendo quanta più forza possibile per sopraffare le difese di Mega Charizard, ma quest'ultimo non si arrendeva e continuava ad opporsi all'impeto del suo avversario. Finalmente, quando ritenne che fosse venuto il momento giusto, Charizard piegò un po' le zampe posteriori, mollò la presa su Garchomp e spiccò un salto altissimo, spiegando le sue maestose ali in modo da planare sul campo di battaglia, e Mega Garchomp proseguì diritto, andando a schiantarsi contro un costone di roccia e facendolo franare. Il dragone di terra si liberò senza fatica dei detriti che gli erano piombati addosso e guardò verso il cielo, dove vide il suo avversario descrivere una lenta e maestosa traiettoria a parabola mentre preparava l'attacco successivo.

"Wow... certo che quel Garchomp è davvero molto forte!" commentò Marin. La bambina e il suo Chespin si affacciarono timidamente dal loro nascondiglio, restando alquanto impressionati quando videro che il Pokemon Terra/Drago non sia fatto praticamente niente ed era pronto ad un nuovo attacco.

"Bene, Charizard. Adesso girati e usa Lanciafiamme." esclamò Alan. Mega Charizard eseguì una spettacolare manovra a mezz'aria e spalancò le fauci, dalle quali partì ruggendo un'enorme fiammata blu che si diresse con travolgente impeto contro Mega Garchomp, centrandolo in pieno ed esplodendo al momento dell'impatto. Il dragone di terra venne inghiottito da una gigantesca esplosione e da un fitto nuvolone di polvere e fumo, ma ne uscì un istante dopo, ancora in forma quasi perfetta.

"Hah! Non lo sai, ragazzo, che i Pokemon Drago non sono sensibili agli attacchi di Fuoco?" esclamò con una certa superbia l'omone con l'ombrello. "Avanti, Garchomp! Continua così e usa Dragartigli anche tu!"

"GARRRRRRR!" tuonò Mega Garchomp. Anche lui eseguì un salto incredibile e inseguì Mega Charizard... ma quest'ultimo aveva raggiunto il suo scopo.

"Il nostro obiettivo non era quello di danneggiare Garchomp. Abbiamo solo guadagnato un po' di tempo... quello che ci serviva." commentò Alan. I due draghi stavano per scontrarsi a mezz'aria, e i rispettivi allenatori esclamarono i loro ordini successivi quasi in contemporanea.

"Garchomp, usa Doppiocolpo!" esclamò l'omone. Le braccia-falci del dragone di terra si illuminarono di luce verde, e Mega Garchomp si sollevò ancora un po' in aria, in modo da trovarsi in una posizione di vantaggio rispetto al suo avversario, che però era riuscito nel suo intento - il Lanciafiamme aveva distratto e abbacinato Garchomp quel tanto che bastava affinchè Mega Charizard potesse prepararsi per quello scontro.

"Charizard, usa di nuovo Dragartigli." ordinò Alan, usando di nuovo quella che appariva essere l'attacco preferito suo e di Charizard. Il dragone nero sfoderò di nuovo una serie di lunghi artigli di energia verde, e li sollevò con uno scatto fulmineo, parando un fendente che Mega Garchomp stava per sferrargli con le sue braccia-falci avvolte di distruttiva luce verde. Poi, Mega Charizard sferrò a sua volta un fendente, mirando al  fianco del suo avversario... ma quest'ultimo riuscì a girarsi con incredibile rapidità e deviò il fendente. Mega Charizard e Mega Garchomp restarono avvinghiati l'uno all'altro, scambiandosi dei micidiali colpi d'artiglio, ma nessuno di loro riuscì a superare la difesa dell'altro, e la battaglia proseguì per qualche istante in un vortice di fendenti, scie di luce smeraldina, e terrificanti suoni metallici... almeno finchè Mega Garchomp non colse il momento giusto, sferrando un poderoso colpo che raggiunse Mega Charizard al torace, facendogli perdere quota.

Ma il dragone nero non era certo tipo da arrendersi così facilmente, e con un deciso colpo d'ali, riuscì a rimettersi in quota e a schivare il successivo fendente di Mega Garchomp... e questa volta, Mega Charizard riuscì a sferrare un solido colpo, raggiungendo l'avversario alla schiena con un tremendo fendente dei suoi Dragartigli! Con un ruggito di dolore, Mega Garchomp si voltò di scatto, cercando di mandare nuovamente a segno il suo attacco Doppiocolpo, ma Mega Charizard riuscì a bloccare il fendente, e i due Pokemon Drago precipitarono verso il suolo, avvinghiati in una spirale di fuoco e furia, fino a schiantarsi a terra ed aprire un cratere enorme in essa, sollevando detriti e pezzi di terra per qualche metro!

Alan e il suo avversario si coprirono il volto, bombardati da polvere e detriti, e attesero che il caos si calmasse almeno un po', e il campo di battaglia tornasse visibile. Neanche loro, pur sapendo di cosa fossero capaci i loro Pokemon, restarono alquanto sorpresi quando videro Mega Garchomp e Mega Charizard ergersi in mezzo alla polvere che si stava lentamente depositando sul terreno. Avevano entrambi subito dei danni, ma non sembravano di grande entità, ed erano ancora feroci e combattivi come prima.

"Beh, che dire... il tuo Charizard è davvero forte, questo te lo devo concedere!" affermò l'uomo con l'ombrello. "Ma riuscirà a reggere ad un altro attacco del mio Mega Garchomp? Io non credo proprio! Avanti, Garchomp! Usa il tuo attacco Pietrataglio per stenderlo una volta per tutte!"

"GARRRRRR!" ruggì nuovamente il Pokemon Terra/Drago. Tirò indietro le sue braccia-falci e poi, dopo essersi caricato per un istante, sferrò un micidiale fendente con entrambi gli arti superiori, che creò una fenditura nel terreno e fece scaturire da esso una raffica di spuntoni di roccia che volarono verso Mega Charizard. Ancora una volta, il dragone nero attese pazientemente che l'attacco gli arrivasse addosso, facendo credere all'avversario che non potesse fare nulla per evitare di essere colpito...

"Molto bene, Charizard... adesso usa Volo!" esclamò Alan. Immediatamente, Charizard spalancò le sue maestose ali e scattò verso l'alto con velocità quasi abbagliante, evitando gli affilati spuntoni di roccia che minacciavano di travolgerlo. Mega Garchomp alzò lo sguardo con un misto di rabbia e disappunto, e tenne d'occhio il suo avversario mentre quest'ultimo cominciava a descrivere degli ampi cerchi in aria, in modo da non far capire quando avesse intenzione di attaccare. Questa volta, immaginando che Charizard avrebbe avuto la meglio in uno scontro aereo, l'uomo con l'ombrello decise di aspettare e preparare un altro attacco per quando l'avversario fosse ridisceso a terra... ma Alan immaginava già che fosse questo il suo piano, e diede a Charizard quello che sperava sarebbe stato l'ordine decisivo.

"Adesso, Charizard, scendi giù con Dragartigli!" esclamò il ragazzo dai capelli neri. Mega Charizard si fermò a mezz'aria, e le fiamme azzurre che ardevano sulla sua coda e agli angoli della bocca si accesero con ancora più veemenza, un attimo prima che il dragone nero si scagliasse verso il suo bersaglio con uno slancio dirompente, sfoderando i suoi micidiali artigli energetici! Colto di sorpresa dalla velocità con cui Mega Charizard aveva sferrato il suo attacco, Mega Garchomp tentò di difendersi, ma non riuscì a reggere, e Mega Charizard mise a segno un devastante colpo, centrandolo al torace con il suo attacco Dragartigli.
Mega Garchomp ringhiò di dolore e cadde in ginocchio, mentre Mega Charizard atterrava agilmente dietro di lui, con gli artigli ancora sguainati e il fiato corto per l'impeto con cui aveva portato a segno il suo attacco. Un istante dopo, il corpo di Mega Garchomp venne avvolto per un istante da una tenue luce bianca, e il Pokemon Mach tornò ad essere il Garchomp di prima. Infine, Garchomp emise un grugnito rassegnato e cadde a terra privo di sensi, decretando la fine del combattimento.

"No, Garchomp!" esclamò l'uomo vestito da attore Kabuki, raggiungendo il suo Pokemon esausto per dargli una mano. Charizard si allontanò dall'avversario battuto e si piazzò nuovamente a fianco del suo allenatore, che si congratulò con lui accarezzandolo sul muso. "Accidenti... sei davvero in gamba, ragazzo! Ma da dove viene al tuo Charizard tutta questa forza?"

"Forse non lo sai, ma quando Charizard esegue la Mega Evoluzione... o meglio, questa Mega Evoluzione, visto che Charizard ha due forme Mega... il suo tipo cambia in Fuoco/Drago, e la sua abilità diventa Unghiedure, in modo da rendere ancora più potenti i suoi attacchi fisici." spiegò Alan allo sbalordito avversario. "E' per questo che l'attacco Dragartigli è stato abbastanza potente da mettere al tappeto il suo Mega Garchomp. Comunque, devo dire che sei stato un avversario valido. Ottimo lavoro, Charizard."

"Charrrr..." ringhiò soddisfatto il dragone nero, strizzando un occhio con fare complice prima che l'effetto della Mega Evoluzione si esaurisse, e Charizard tornasse ad essere quello di prima dopo un breve gioco di luci. Marin, che era rimasta nel suo nascondiglio assieme al suo Chespin, non riusciva quasi a credere ai suoi occhi.

"Ma... è fantastico!" affermò la bambina dai capelli rossi, con il fiato corto nonostante non avesse preso parte a quello scontro. "Alan ha vinto di nuovo... non credo che esista qualcuno che possa batterlo!"

"Chespin..." mormorò Chespie, guardando Alan che richiamava Charizard nella sua Pokeball... e l'avversario che faceva lo stesso con il suo Garchomp, per poi andarsene via borbottando. La bambina dai capelli rossi restò come incantata a guardare il campo di battaglia, nel quale era rimasto aperto un cratere dopo l'impressionante scontro tra i due Pokemon Drago... e ora più che mai, era curiosa di sapere di più di quel misterioso ed apparentemente invincibile allenatore e della Mega Evoluzione di cui parlava.

"La battaglia è finita. Puoi venire fuori, adesso." disse Alan, alzando appena un po' la voce. Marin e Chespie uscirono dal loro nascondiglio e raggiunsero il ragazzo più grande. "Ecco. Adesso hai visto con i tuoi occhi la Mega Evoluzione. Soddisfatta?"

Marin restò in silenzio per qualche istante per lo stupore, prima di recuperare abbastanza presenza di spirito da rispondere alla domanda di Alan. "Quella... quella era la... Mega Evoluzione? Ma... ma... ma è fantastica! Il tuo Charizard è diventato davvero incredibile!" esclamò la bambina con entusiasmo. "E quindi tu... stai raccogliendo dati sulla Mega Evoluzione, vero?"

"Esatto, ed è per questo che sto viaggiando." affermò il ragazzo. "Il mio scopo è incontrare tutte le Mega Evoluzioni ed affrontarle, in modo da raccogliere quanti più dati possibili, e permettere al professor Platan di saperne sempre di più. Tuttavia, da qui in poi le nostre strade si dividono. Finiresti per correre dei rischi, se volessi unirti a me."

Marin restò per un attimo esterrefatta, prima di rispondergli a muso duro - non le piaceva affatto che qualcun altro prendesse le decisioni al suo posto. "Cosa, cosa? Hey, un momento! Solo perchè sono una principiante non vuol dire che mi faccio dire quello che devo o non devo fare! Anche io e Chespie siamo curiosi di sapere di più di questa Mega Evoluzione!"

"Chesp, chespin!" esclamò il piccolo Pokemon Erba.

Alan si rese rapidamente conto che non avrebbe convinto quei due ad andarsene semplicemente con le parole. E poi, pensandoci un po' sopra, il giovane allenatore immaginò che non sarebbe stato poi tanto male avere un po' di compagnia lungo il viaggio... l'importante era fare in modo che non si cacciasse nei guai. "E va bene. Visto che insisti, non vi respingo." affermò Alan. "Cerca di starmi dietro, okay?"

"Chespin!" esclamò entusiasta il piccolo Chespin. Lui e Marin si voltarono l'uno verso l'altra e si diedero il cinque, impazienti di iniziare il viaggio con Alan.

"Evviva! Sei contento, Chespin?" esclamò la bambina, esultando assieme al suo Pokemon. "Okay, Alan! Noi siamo pronti tutti e due! Allora, quale sarà la nostra prossima destinazione... oops!"

*SBAM!*

Fatti i primi due passi, Marin inciampò non si sa bene dove, e finì con la faccia a terra, con un comico capitombolo!

"Chespin..." commentò il suo starter, con un grosso gocciolone di sudore che gli scendeva dalla testa.

"Ohiohiohi, il mio povero naso..." mormorò la bambina dai capelli rossi, alzandosi di scatto e massaggiandosi il naso. Poi, si rialzò di scatto, cercando di fare bella figura agli occhi di Alan che si era fermato per assicurarsi che andasse tutto bene. "Non è niente, Alan! Non è assolutamente niente! Io sono pronta a continuare, quando vuoi!"

"Come preferisci." disse Alan, non nascondendo un pizzico di sarcasmo. Una cosa era sicura, almeno per quanto lo riguardava. Il suo viaggio alla scoperta dei segreti della Mega Evoluzione si era fatto improvvisamente più... interessante, per usare una parola che gli consentisse di non sbilanciarsi troppo.

 

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Luminopoli, la grande capitale di Kalos, era già molto indaffarata di notte... e quella mattina, quando Ash, Pikachu, Misty, Marrill e Vera, accompagnati dai loro due nuovi amici Lem e Clem, avevano lasciato la Torre Luminopoli dopo aver adeguatamente salutato il papà dei due fratellini, si erano trovati di fronte una città ancora più caotica e piena di vita che sembrava quasi accogliere con fervore l'inizio del loro viaggio. Il gruppetto di amici si stava incamminando verso una delle porte principali della città, diretti verso la strada che portava a Novartopoli, dove li attendeva la seconda Palestra... e stavano in quel momento passando accanto a numerosi negozi, attrazioni, eleganti ristorantini e scene di vita quotidiana. Uomini e Pokemon si susseguivano in uno spettacolare carosello di colori e voci, offrendo degli spettacoli che davano ad Ash e ai suoi compagni un'anticipazione di quello che li aspettava nel grande continente: un paio di Pokemon simili a caprette, con un mantello marrone decorato con dei collari di foglie verdi, zampettavano allegramente vicino a quello che sembrava essere una stazione... e poco più in là, sulla strada, passava un Pokemon che sembrava la loro versione evoluta, un'enorme capra con dei folti cespugli di foglie verdi che crescevano attorno al collo e sulla schiena, e un paio di corna la cui forma ricordava il volante di una motocicletta. Portava sulla schiena una ragazza che teneva ben strette le sue corna, come se la stesse guidando.

"Hey, guarda, Ash! Non è una Gogoat, quella?" esclamò Misty, riconoscendo anche lei il tipo di Pokemon. "Era uno dei Pokemon che aveva con sè la signorina Alexia quando l'abbiamo incontrata a Forte Verdepoli, vero?"

"Pika pikachu!" rispose Pikachu, ricordando gli eventi di soltanto due o tre mesi prima, in cui avevano conosciuto la cronista di Kalos poco prima che il Team Plasma tentasse il suo colpo di stato ad Unima.

"Già, e quei Pokemon più piccoli sono la loro forma pre-evoluta, Skiddo." affermò il giovane Lem, contento di poter fare sfoggio di almeno un po' della sua conoscenza. "Sono dei Pokemon d'Erba molto mansueti e facili da allenare... e come potete vedere, la loro forma evoluta, Gogoat, ci è molto utile... vengono usate come mezzo di trasporto qui a Luminopoli, e il loro latte è anche molto nutriente."

"Marill..." affermò il Marill di Misty, guardando con curiosità verso la Gogoat che si era fermata accanto ad un cartellone di segnalazione, e si stava abbassando con delicatezza per far scendere il suo passeggero. La ragazza ringraziò la Pokemon capra con una carezza sulla testa ed offrendole un dolcetto, che Gogoat raccolse con la sua lunga lingua e mandò giù in un attimo.

"Ho visto anch'io dei Pokemon come questi, quando sono andata a Reborn." disse Vera, riconoscendo a sua volta il tipo di Pokemon. La ragazzina castana tirò fuori il suo Pokedex e lo aprì, puntandolo verso Skiddo e Gogoat in modo che Ash, Pikachu, Misty e Marill potessero sentire tutto quello che c'era da sapere su quel particolare tipo di Pokemon.

"Skiddo, il Pokemon Cavalcatura. Tipo Erba. Dato che ha un carattere docile, si pensa che sia stato uno tra i primi Pokemon a vivere in armonia con l'uomo. Riceve energia dal sole e dall'acqua grazie alle foglie che crescono sul suo dorso. In questo modo può sopravvivere anche senza mangiare."

"Gogoat, il Pokemon Cavalcatura. Tipo Erba, forma evoluta di Skiddo. E' in grado di percepire lo stato d'animo del suo allenatore dal modo in cui gli afferra le corna, e ciò consente a Pokemon ed allenatore di correre in perfetta sintonia. Vive in regioni montuose. Questi Pokemon stabiliscono il leader della mandria affrontandosi a cornate."

"Interessante... certo, non è la prima volta che vedo un Pokemon che faccia da cavalcatura, ma che Skiddo e Gogoat siano stati i primi... questo proprio non lo sapevo." affermò Ash. Clem si era staccata soltanto un po' dal gruppo per accarezzare uno degli Skiddo sulla testa, e il capretto emise un belato di gioia ricevendo la attenzioni della bambina bionda. "Hey, Clem, vedo che hai fatto subito amicizia con quello Skiddo!"

"Hehehee... già, io adoro tutti i Pokemon!" rispose Clem, ricevendo dal Pokemon capretto una coccola affettuosa. "Sono così belli e simpatici... e poi, non capisco perchè certe persone hanno paura di alcuni di loro! Basterebbe avvicinarsi a loro con un po' di fiducia!"

"La fai un po' semplice, sorellina... non ti ricordi della scarica elettrica che hai preso da Pikachu?" affermò Lem, pensando che in certi casi Clem avesse davvero bisogno di qualcuno che la tenesse un po'...

"Oh, dettagli, dettagli..." rispose ridacchiando la bambina bionda. Avrebbe forse aggiunto qualcos'altro sul fatto che suo fratello si preoccupava inutilmente di certe sciocchezze... ma venne interrotta quando scorse un Pokemon che osservava il gruppo da una finestra vicina - un buffo Pokemon simile ad un ranocchio dalla pelle azzurrina con grandi occhi gialli dalle pupille nere di forma ovale, la cui testa era ornata con una riga blu scura in mezzo agli occhi, e che presentava una sorta di criniera bianca dietro la testa, che si estendeva anche sotto il mento come se fosse stata una barba. Le sue zampette anteriori erano azzurre, ma diventavano bianche sulla punta, mentre quelle posteriori terminavano in piedi abbastanza piccoli ma adatti al salto. Stava guardando con un certo interesse in direzione di Ash e Pikachu, ma prima che i due eterni amici potessero rivolgere la loro totale attenzione al Pokemon ranocchio, quest'ultimo saltò giù dalla cornice della finestra, e si dileguò, scomparendo rapidamente in mezzo alla folla prima che qualcuno potesse inseguirlo.

"Pika pi! Pikachu pi! Pika pikachu!" squittì Pikachu, indicando ad Ash e Misty il punto in cui era scomparso il Pokemon ranocchio, e i due fidanzati fecero per raggiungerlo, ma non riuscirono neanche a fare due passi prima che scomparisse.

"Ah! E quello che Pokemon era?" si chiese Vera, non avendo mai visto un Pokemon come quello nel corso del suo viaggio a Reborn. "E'... è un Pokemon nativo di Kalos, vero? Lem, Clem, l'avete visto?"

"Certo che l'abbiamo visto! Quello è un Froakie!" esclamò la bambina bionda. Guardò verso suo fratello, che confermò la supposizione di Clem con un cenno della testa. "E' uno dei Pokemon che di solito vengono dati agli allenatori che iniziano il loro viaggio, no?"

"Esatto, è uno degli starter della nostra Lega Pokemon, e si trova piuttosto raramente allo stato brado." continuò Lem. "Mi chiedo però che cosa ci facesse un Froakie da queste parti... certo, questa città non è esattamente il posto migliore per un Pokemon come lui."

"Magari è di qualcuno che vive qui attorno, e stava dando un'occhiata in giro..." azzardò Vera, dandosi poi una rapida occhiata in giro a propria volta. Anche se Kalos era un posto dove si poteva stare molto più tranquilli, era ormai abituata a guardarsi le spalle e a stare in guardia da ogni pericolo - era una conseguenza di essere vissuta per diverso tempo in un posto infido come Reborn City. "Accidenti, questa città è ancora più grande di Reborn City... come si fa ad orientarsi da queste parti?"

"Ci si abitua, Vera!" rispose tranquillamente Lem. "Ora... per arrivare a Novartopoli, dobbiamo raggiungere le porte a sud-est... Okay, seguitemi! Immagino che ci sarà molta gente da quelle parti, ed è meglio che restiamo uniti per non perderci. Okay, seguitemi, mi sembra di vedere un punto in cui c'è meno ressa..."         

"Grazie, Lem! Mi chiedo come faremmo in questo labirinto senza di te!" affermò Misty con gratitudine, tenendo sempre il suo Marill in braccio in modo che il topolino acquatico non rischiasse di perdersi. Il gruppetto di amici si intrufolò in mezzo alla folla e riuscì a raggiungere un punto dove c'era meno affollamento, per poi fermarsi lì e guardarsi attorno alla ricerca di una via un po' più breve verso l'uscita della città. "Okay, forse è meglio aspettare un po'. Con tutta questa gente, finiremmo per essere trascinati via!"    

"Marill, marill..." affermò Marill, ancora un po' frastornato per tutto il caos e il baccano che lo circondavano. Il topolino azzurro guardò i grandi cartelloni pubblicitari che troneggiavano su quella grande strada... e in particolare, la sua attenzione fu attratta da uno di essi che ritraeva una giovane donna, all'incirca sulla trentina d'anni, vestita di un elegante ed immacolato abito bianco, con i capelli castani scuri che potevano apparire addirittura neri raccolti dietro la testa in un grazioso chignon. Dietro la sua schiena, il suo abito aveva un paio di estensioni somiglianti in maniera impressionante alle ali di un angelo. Aveva gli occhi azzurri, del colore del cielo, dallo sguardo intenso e carismatico, e si vedeva fin da subito che non si trattava di una persona qualsiasi. C'era qualcosa in lei, una sorta di aura che la rendeva magnetica ed affascinante... e Marill non si sarebbe stupito se qualcuno gli avesse detto che si trattava di una persnalità importante e molto in vista.      

"Hm? Dimmi, Marill, c'è qualcosa che..." chiese Misty, guardando prima verso il suo Pokemon da poco evoluto... e poi nella direzione che lui stava indicando, notando la giovane donna vestita di bianco fieramente in posa su quella che sembrava essere la locandina di un nuovo film. "Oh, stavi indicando lei? E'... una donna molto affascinante, devo dire! Lem, Clem... è una persona molto famosa da queste parti, vero?"

Lem non potè impedirsi di fare una breve risata. "Se è famosa? E' chiaro che voi non la conoscete, ragazzi... quella donna è Diantha, la Campionessa della Lega Pokemon di Kalos, oltre che un'attrice molto famosa e talentuosa!" rivelò il ragazzo con gli occhiali. "Lei e la sua Gardevoir si sono conquistate fama e notorietà nel mondo del cinema. Ogni volta che esce un suo film, il successo è praticamente assicurato!"

"Lei è la Campionessa di Kalos, quindi..." ripetè Ash con evidente interessamento. "Non penso che sarei in grado di batterla in un incontro di Pokemon, ma... se per qualche motivo dovessimo incontrarla, non mi dispiacerebbe affatto fare un po' di allenamento con lei!"

"Pikachu..." rispose Pikachu ridacchiando brevemente. Esattamente il tipo di risposta che si aspettava da Ash... dopotutto, la cosa che più gli interessava era mettersi alla prova ed incontrare altri allenatori. Del resto, non poteva certo biasimarlo. Anche Pikachu doveva ammettere che l'idea di confrontarsi con i Pokemon di una Campionessa, giusto per vedere a che punto era arrivato, gli faceva voglia.

"Chissà che non ne abbiate la possibilità!" affermò Vera. "Ho sentito dire che Diantha si fa vedere abbastanza spesso, qui a Luminopoli. Quando ci tornerete, magari sarà qui in qualche caffè della zona, e la potrete incontrare..."

"Sempre che non ci sia qualche folla di fan... ho sentito dire che di recente Diantha cerca di camuffarsi meglio che può, per avere un po' di privacy da tutti gli ammiratori che le vanno sempre dietro." commentò la piccola Clem.

Misty alzò le spalle. "Il prezzo da pagare per essere famosi, immagino." disse la giovane allenatrice di Pokemon d'Acqua. "Piuttosto, a questo punto dovremmo essere abbastanza vicini alle porte di Luminopoli... o meglio, alla strada che porta a Novartopoli. Quanto tempo ci vorrà per raggiungerla, da qui?"

"Qualche giorno, non di più." rispose Lem. "Ma vi consiglierei di non andare troppo di fretta."

"E' vero... ora che siamo qui, piacerebbe anche a me guardarmi attorno e sapere quanto più possibile di Kalos." affermò Ash, scambiandosi uno sguardo di intesa con Misty, Pikachu e Marill. "Tra l'altro, ci darebbe anche la possibilità di allenare un po' i nostri Pokemon, compresi quelli che abbiamo un po' messo da parte..."

"Marill?" chiese Marill alla sua allenatrice. Misty sorrise e accarezzò il Pokemon Acquatopo sulla testa.

"Sì, sono d'accordo anch'io." rispose. "Kalos è un posto così bello che vale la pena di prendersela un po' comoda, no? C'è... qualcosa di interessante da vedere, sulla strada tra Luminopoli e Novartopoli?"

"Certamente! Prima di tutto, passeremo vicino ad una grande fontana accanto alla quale si trovano numerose specie di Pokemon..." rispose Lem, continuando a guidare il gruppo verso una piazzetta nella quale c'era meno gente e non correvano il rischio di essere separati. "Poi, dopo un giorno o due al massimo di cammino dovremmo arrivare a Novartopoli. E' una città molto carina, anche se certo non è enorme come Luminopoli. Però ha il fascino di unluogo immerso nella natura, e lì si possono anche trovare diverse novità nel campo della moda."

"Però, questa sì che è una notizia interessante! Che ne dici se andiamo a darci un'occhiata, Ash?" chiese Misty, cominciando subito a fare gli occhi dolci al suo ragazzo, che assunse subito l'espressione di uno che si rendeva conto di essere in trappola!

"Ugh... immagino che a questo non si sfugga, eh, Pikachu?" chiese Ash al suo amico più fedele. Il topolino giallo, comprendendo la spinosa situazione in cui Ash si trovava, annuì con partecipazione.

"Pikachu..."

"E non è tutto! La Capopalestra di Novartopoli, Violetta, è una fotografa molto brava, e ha messo su una mostra molto bella sui suoi scatti migliori! E' veramente abile con quei suoi Pokemon Coleottero!"

"Ugh... questa è... una notizia un po' meno entusiasmante..." mormorò Misty, diventando per un attimo blu in volto. Lem e Clem guardarono con aria vagamente incuriosita la loro compagna di viaggio, e Marill sospirò rassegnato prima che Ash spiegasse loro cosa stesse accadendo.

"Sapete com'è, Misty è un po' fifona e ha paura dei Pokemon Coleottero!" disse il ragazzino, sghignazzando mentre puntava un pollice verso la sua fidanzata con fare canzonatorio.

Inutile dirlo, la reazione di Misty fu immediata, e la ragazzina dai capelli arancioni raggiunse in un lampo Ash, piazzandosi minacciosa accanto a lui. "Hey! Chi sarebbe la fifona, signor aspirante Pokemon Master dei miei stivali?" ingiunse lei. "Ti devo forse ricordare quella volta ad Austropoli? Chiunque avrebbe avuto paura di quel branco di Venipede!"

"Strano, mi ricordo che eri tu quella che è salita su un lampione cercando di sfuggire a tutti quei Venipede! Heheheheee..." continuò Ash, ridacchiando ironico. "Anche Iris ha pensato che tu fossi una bambina!"

"Pika pika, pikachu pi!" esclamò Pikachu divertito. Immediatamente, Misty divenne rossa come i suoi capelli e si voltò dall'altra parte, cercando di non dare a vedere il suo imbarazzo! Come odiava quando non aveva argomenti da opporre ad Ash...  

"Heheheee... questa è la tipica lite tra innamorati per Ash e Misty!" spiegò Vera agli esterrefatti Lem e Clem. "Peccato che io non mi possa fermare... dovrò proseguire per Borgo Acquerello per incontrarmi di nuovo con Max, Drew ed Hitomi. Comunque, fino a Novartopoli vi posso accompagnare, e chissà che non ci si incontri di nuovo mentre sono a Kalos."

"Sarebbe una gran bella cosa. Abbiamo un sacco di cose da dirci..." continuò Ash, mettendo da parte la sua discussione con Misty. "Devi ancora raccontarci molte cose di quello che è successo a Reborn."

Vera sorrise gentilmente. "Stessa cosa per voi, ragazzi. Mi dovete raccontare il più possibile di Unima!" affermò.

L'umore di Misty tornò alto dopo quel piccolo alterco di poco conto. "Certo, non mancheremo! E' stata un'avventura davvero incredibile... ma ogni cosa a suo tempo, in fondo ne abbiamo tutti un sacco di cose da raccontare!" affermò. "Per adesso... che ne dite se continuiamo verso Novartopoli? Anche se i Pokemon Coleottero non sono esattamente la mia passione... Ash deve comunque andarci per vincere la sua seconda Medaglia."

"Giusto! Quindi, ragazzi... in marcia! Novartopoli ci aspetta!" esclamò entusiasta la piccola Clem. Ridendo e scherzando tra loro, il gruppo di amici si diresse verso una delle porte della città, quella che andava verso sud-est, inconsapevoli del piccolo Froakie che, dopo essere riuscito a ritrovare il gruppetto anche nella folla che invadeva le strade di Luminopoli, aveva ripreso a seguirli incuriosito. C'era qualcosa, in quel gruppetto un po' scalmanato, che gli faceva pensare che uno di loro fosse finalmente l'allenatore che da tanto tempo aveva cercato. Stando bene attento a non farsi vedere, il buffo Pokemon simile ad un ranocchio azzurro scivolò dietro al gruppo, usando le sue zampette appiccicose per restare attaccato alle pareti degli edifici ed intrufolarsi negli spazi tra di essi.

Ancora non era sicuro di quando sarebbe stato il momento di rivelarsi, ma si ripromise che l'avrebbe fatto presto. Magari non appena quei ragazzi avessero dato una prova che erano proprio loro le persone che cercava...

 

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Nel frattempo, nella piccola cittadina conosciuta come Borgo Bozzetto...

"Aaaah, certo che è bello tornare a casa dopo tutto questo tempo passato a viaggiare!" esclamò Serena, seduta in poltrona assieme alla sua mamma. "Certo, è stato bello vedere tutte quelle nuove cose, e vivere tante nuove esperienze... ma ogni tanto, è bello prendersi un po' di tempo per sè, e tornare a casa. Allora... come sono andate le cose mentre io ero in giro per il mondo?"

"Fletch, fletch!" cinguettò un piccolo Pokemon simile ad un pettirosso, svolazzando in casa di Serena e di sua mamma attraverso una finestra che era rimasta aperta, e appoggiandosi su un bracciolo della poltrona sulla quale la ragazzina bionda era seduta. Serena allungò un braccio e usò un dito di una mano per accarezzare il piccolo Pokemon sulla schiena, ricevendo in cambio un altro melodioso cinguettio.

"Beh, come puoi vedere, tesoro... i Fletchling non mancano mai di farci visita!" affermò la giovane mamma, ricordando con affetto ed ironia un evento che era successo molto tempo prima. "Ti ricordi il giorno in cui hai ricevuto Fennekin dal professor Platan? Hai finito per riaddormentarti, e un Flechling è venuto a svegliarti beccandoti sulla testa!"

Serena ridacchiò imbarazzata, mettendosi una mano dietro la testa al ricordo di quell'inizio non proprio entusiasmante. "Ehm... è vero, quella mattina stavo dormendo come un sasso!" affermò la ragazzina, sorridendo al ricordo del suo inizio. "Ero ancora un po' sottosopra perchè ci eravamo trasferite qui da poco... e ho finito per non dormire granchè quella notte!"

"Già, immagino..." replicò la signora, ridendo a sua volta sotto i baffi. "Comunque, mi sembra che la tua squadra di Pokemon sia venuta su bene! Soprattutto il tuo Fennekin che adesso è un bellissimo Delphox!"

"Grazie, mamma... ma immagino che abbia ancora un bel po' di strada da fare." affermò Serena, facendosi per un attimo più seria. La ragazzina si mise a giocherellare nervosamente con una ciocca dei suoi lunghi capelli biondi, immaginando che adesso sarebbe arrivato il momento per sua mamma di fare una delle sue prediche... oppure di farle la proposta che Serena ormai si aspettava ogni volta.

"A questo proposito, Serena..." iniziò Primula, mescolando il tè che aveva versato in una tazzina davanti a sè. "Hai pensato a quella proposta che ti ho fatto? Non ti piacerebbe entrare a far parte del nuovo team di Formula Rhyhorn?"

Serena tirò un sospiro, immaginando che sarebbe venuto presto quel momento. Non passava mai molto tempo senza che sua mamma tirasse fuori quel discorso. "Mamma... mi sembra che ne abbiamo già discusso, e credevo di averlo già detto in maniera abbastanza chiara. Lo sai che non sono interessata alla Formula Rhyhorn. So che sei stata una campionessa, a suo tempo, ma a me... molto semplicemente non mi interessa. Sento che è qualcos'altro quello che voglio fare."

Primula si era aspettata quella risposta, e in effetti non poteva dire di non comprendere quello che voleva dire sua figlia. Non si aspettava certo che i loro interessi coincidessero... ma era un'altra la cosa che la preoccupava. "Serena, tesoro... se a te non interessa la Formula Rhyhorn, non sarò certo io a costringerti a praticarla." affermò. "Tuttavia, mi sembra il caso di iniziare a pensare a quello che vuoi fare. Ormai hai quattordici anni, ed è il momento di cominciare a pensare seriamente al tuo futuro. Molti ragazzi più giovani di te si sono già fatti un'idea di cosa fare..."

"Invece io non ancora, mamma... ci sono molte cose che vorrei provare prima di decidere quale sarà la mia strada, se permetti!" affermò Serena, forse con un po' più di veemenza rispetto a quella che intendeva.

"Come desideri, Serena." rispose Primula, contrapponendo al modo di fare un po' aggressivo della figlia una notevole calma e presenza di spirito. "Tuttavia, quello che ti chiedo è di pensarci bene. Sai, ho notato una cosa... quando c'è qualche difficoltà nelle cose che ti metti in testa di fare, oppure cominci ad anoiarti per qualche motivo... allora tendi a mollare tutto. Non pensi anche tu che dovresti essere un po' più costante nelle tue cose?"

Serena tirò un sospiro. In effetti, non poteva dire che sua mamma avesse tutti i torti... era un problema che si era presentato più volte nel corso del suo viaggio. Lei non aveva ancora davvero trovato la sua vocazione... e doveva ammettere che in più di un'occasione aveva messo da parte certe attività perchè le sembravano troppo complesse, o perchè non aveva abbastanza passione da affrontare le difficoltà che si presentavano.

"E'... una cosa a cui devo pensare, mamma. Nel giro di un paio di giorni, riprenderò a viaggiare, e magari tornerò a visitare alcuni posti qui a Kalos." affermò. "Vorrei capire io da sola cos'è che mi piace davvero, e forse visitare di nuovo alcuni dei luoghi della mia infanzia potrebbe aiutarmi."

Primula non sembrava troppo convinta... ma decise che era il caso di ascoltare sua figlia, una volta di più. "Va bene... in tal caso, non posso fare altro che augurarti buona fortuna." affermò lei, alzandosi dal divano per poi mettere una mano sulla spalla della figlia. "So che non fa piacere che io ti ricordi di questo tuo problema ogni volta che ci vediamo, ma lo faccio perchè sono un po' preoccupata per te. Sai, tre ragazzi della nostra piccola città... Shana, Tierno e Trovato, immagino che tu li conosca... hanno cominciato da poco il loro viaggio, e mi hanno dato l'impressione di essere dei ragazzi molto decisi!"

"Beh, magari se mi sbrigo, li incontro a Borgo Bozzetto!" scherzò Serena, guardando poi verso il giardino dove alcuni dei suoi Pokemon si stavano rilassando: la sua Delphox guardava in lontananza, come se fosse impegnata in meditazione - e Serena immaginò che in effetti fosse proprio così; da un'altra parte del giardino, un alto e muscoloso Pokemon simile ad un panda dalla folta e spettinata pelliccia, con una macchia zigzagante bianca sul ventre e un lungo filo d'erba  tenuto stretto tra i denti, stava facendo un po' di pratica, sferrando qualche pugno in aria e poi fermandosi per fare qualche esercizio di respirazione. Infine, il pacifico Rhyhorn che ormai era diventato una presenza fissa nel loro giardino se la stava vedendo con le affettuose effusioni del suo Sylveon - un grazioso Pokemon dai tratti vagamente felini coperto da una corta pelliccia color crema che diventava rosa sulla testa, sulle orecchie, sulle zampette e sulla sua coda simile ad un piumino, con grandi occhi celesti e dei lunghi nastrini decorativi che si dipartivano da dietro la sua testa, fluttuando in aria senza peso e formando una specie di papillon sotto il mento della creatura. Il Pokemon rinoceronte sembrava quasi alzare gli occhi al cielo mentre il Sylveon di Serena gli montava in groppa, lanciando qualche vivace esclamazione come se volesse incitarlo a lanciarsi al galoppo!

"Eon! Eon! Sylveon!" esclamò la graziosa Eevolution rosa, usando i suoi nastrini come fossero delle redini. Rhyhorn grugnì di nuovo e fece finta di partire al galoppo... per poi accucciarsi di nuovo, e lasciare Sylveon con un palmo di naso. "Eon!"

"Rhyhorrrrrn..." mormorò pigramente il Pokemon Terra/Roccia.

Serena, osservando i suoi Pokemon dalla finestra di casa sua, si sentì per certi versi rassicurata. Ancora non era sicura di come avrebbe fatto a trovare il suo scopo e la sua passione, ma era sicura che con dei Pokemon così validi e fedeli al suo fianco, sarebbe riuscita prima o poi a raggiungere il suo scopo.

"E va bene... allora tra due giorni, comincia il mio nuovo viaggio." disse Serena tra sè. "Chissà cosa mi aspetta... speriamo bene."         

                   

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Non mi è venuto un capitolo particolarmente lungo, in realtà. Questo mi serviva più che altro da capitolo di stacco per far partire i viaggi di Alan (che effettivamente si è guadagnato un po' di spazio in più rispetto agli altri due), Serena e del gruppo di Ash. Spero di non essere stato troppo dispersivo, e dal prossimo capitolo, comincerò a concentrarmi di più su Ash e sui suoi compagni di avventura. Come avete visto, Froakie è arrivato in scena, e non mancherà molto prima che si unisca al gruppo... ma potrebbe non essere lui l'unica sorpresa!

Non ho molto da dire, se non... che spero di aggiornare presto qualche altra mia storia, e vi do appuntamento al prima possibile!

A presto!

   

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Capitolo 7
*** Benvenuto, Froakie! ***


Pokemon XY Reload
 

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam


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Capitolo 7 - Benvenuto, Froakie!


"Pika pika chu? Pikachu!" esclamò Pikachu, gettando una rapida occhiata al resto del gruppo che si apprestava a partire dai cancelli a sud-est di Luminopoli. Le ultime due ore erano state passate a controllare il loro equipaggiamento e verificare che tutto fosse in ordine, mentre Ash era passato da uno dei Pokemon Center della città per recuperare alcuni dei suoi Pokemon precedenti. Visto che si stava apprestando ad affrontare una Palestra di Pokemon Coleottero una volta arrivato a Novartopoli, il giovane aspirante Pokemon Master aveva deciso di far rientrare nella sua squadra il suo possente ed affettuoso Heracross... e il suo non più giovane Butterfree, il primo Pokemon che lui avesse catturato ed addestrato. Misty, con Marill in braccio, era accanto al suo fidanzato, anche lei pronta a riprendere il viaggio, e poco più in là si trovavano Lem e Clem assieme a Vera ed al suo Blaziken.

"Sì, direi che siamo tutti pronti, Pikachu!" disse il ragazzo, aggiustandosi il berretto sulla testa e gettando uno sguardo di intesa a Misty, che gli fece il segno dell'okay con un pollice. "Possiamo finalmente partire per Novartopoli. Lem, Clem... siete proprio sicuri di voler venire? Non vogliamo certo costringervi."

"Tranquillo, Ash, anche per noi sarà una bella esperienza!" affermò il ragazzo biondo, aggiustandosi gli occhiali. "E la Palestra è in buone mani, ora che papà è qui, e Lembot è di nuovo operativo! Tra l'altro... penso che vi sarà utile avere con voi qualcuno che sappia qualcosa in più sui luoghi che visiteremo!"

"In realtà, avremmo anche un guida di Kalos..." disse Misty, tirando fuori un libriccino, ma lo mise via subito. "Ma apprezziamo molto che vi siate offerti! In fondo, è più divertente viaggiare con degli amici!"

"Stupendo! Sono sicura che ci divertiremo!" commentò Clem, prima che il gruppetto di amici attraversasse finalmente le porte della città e si lasciasse alle spalle la grande metropoli, voltandosi indietro di tanto in tanto ad ammirare l'impessionante skyline. La grande Torre Luminopoli e i suoi enormi grattacieli si stagliavano contro il cielo azzurro, creando un suggestivo spettacolo che più di ogni altra cosa era rappresentativo dello spirito di quel grande paese. "Ci sono molte altre cose da vedere, a Luminopoli... ma state tranquilli, avremo tutto il tempo di vederle e di godercele!"

"Marill, marill!" affermò il Marill di Misty, scendendo per un po' dalle braccia della sua allenatrice e guardando Luminopoli da una roccia vicina. Era una metropoli talmente immensa che Marill era convinto che ci sarebbe voluto almeno un mese per vederla nella sua interezza, e anche di quello non era completamente sicuro.

"Bene... arrivederci a presto, Luminopoli!" disse Vera con espressione soddisfatta. "Allora, Lem... Clem... da qui dobbiamo proseguire sempre dritti, verso sud-est, per raggiungere Novartopoli, giusto? Da lì, io proseguirò verso Rio Acquerello. Se volete rivedere Max, Drew ed Hitomi, ci potete venire a far visita da quelle parti... ma questo sarà per dopo!"

"Esatto! Comunque... forza, ragazzi, cominciamo il cammino! Ci vorrà qualche giorno per arrivare alla nostra destinazione." affermò la piccola Clem. Finalmente, dopo aver dato un'ultima occhiata alla spettacolare Luminopoli, il gruppo riprese il viaggio, e Vera tirò un piccolo sospiro malinconico. Vedere Luminopoli così da lontano le riportava alla mente dei ricordi agrodolci di Reborn City, la città in preda al caos e al crimine che lei e i suoi compagni erano riusciti a salvare per il rotto della cuffia, contro ogni probabilità.

"Pikachu?" si chiese il topolino elettrico, notando l'espressione un po' trasognata dalla giovanissima coordinatrice di Hoenn. Si avvicinò a lei e le toccò una gamba per attirare la sua attenzione, col risultato che la morettina rivolse rapidamente lo sguardo allo starter del suo mentore. "Pikachu pika pika..."

"Oh, Pikachu!" disse la ragazzina castana, aggiustandosi un po' il cerchietto verde con il quale teneva fermi i suoi capelli. Anche Ash, Misty e Marill si affiancarono a Vera per verificare se andava tutto bene, e i due fratellini biondi rallentarono e guardarono indietro, volendo assicurarsi che tutto fose in regola. "Sto bene, non vi preoccupate! E' solo che guardare Luminopoli da qui... beh, mi ha fatto tornare in mente Reborn City. E' una città altrettanto grande, e adesso che Reborn è stato liberato dal Team Meteora, tornerà ad essere bella. quasi quanto adesso lo è Luminopoli. Ma quando l'ho vista per la prima volta... ho pensato di essere alle porte dell'inferno."

"Oh... mi dispiace... non riesco neanche ad immaginare che razza di postaccio dovesse essere..." affermò Lem con espressione partecipe. Non aveva mai sentito parlare molto di Reborn, se non per voci di corridoio che lo descrivevano come un luogo inquinato e pericoloso... ma poteva immaginare che Vera avesse visto delle cose, da quelle parti, che si sarebbe portata dentro per sempre. "Se non ti va di parlarne, ti capisco..."

Vera sorrise, ed Ash si rese conto, con suo grande sollievo, che si trattava di un sorriso sincero. "Beh, mentirei se dicessi che è stato facile adattarsi a Reborn, ma per fortuna abbiamo incontrato delle persone che ci hanno aiutato, e grazie alle quali io e i miei compagni siamo riusciti a risolvere un bel po' dei problemi che affliggevano quel luogo. Tra l'altro... è stato grazie ad una persona che vive qui a Kalos che il mio Blaziken ha ricevuto la Blazikenite che gli ha consentito di ottenere la Mega Evoluzione!

"Blaziken!" affermò il Pokemon Fuoco/Lotta, mostrando la pietra sferica che portava al collo, e che luccicava come se in essa ardessero delle fiamme vere e proprie.

"La Mega Evoluzione, eh?" affermò Ash, guardando con curiosità il gioiello rosso ed arancione. "Ho sentito parlare di questo nuovo tipo di evoluzione, in realtà... ma non ne so praticamente niente, a parte il fatto che è limitata a poche specie di Pokemon, e soltanto a quelli che hanno un legame molto speciale con il loro allenatore. Ma... Vera, tu e Blaziken come avete fatto ad ottenere questa pietra e questo... Mega Bracciale?"

"Blaziken..." mormorò il campione di Vera, ricordando con nostalgia i giorni degli allenamenti al Monastero Apofillide, conclusisi con l'eroico sacrificio della sensei Kiki per fermare un folle piano del Team Meteora.

"Beh... il Mega Bracciale è stato un ultimo dono da parte di una persona che per noi è diventata molto importante..." spiegò Vera con palpabile malinconia. Misty le appoggiò una mano sulla spalla, in modo da darle un po' di conforto. "Grazie, Misty, va tutto bene... è stato solo un momento in cui mi sono fatta prendere dai ricordi. E... per quanto riguarda la Megapietra di Blaziken, è stata un dono da parte di qualcuno che forse Lem e Clem conoscono già, almeno di fama... un certo Elisio Flordalis, il fondatore dei Laboratori Elisio."

"Ah, certo! Il signor Elisio! E' un uomo molto intelligente e generoso, che ha fatto tanto per aiutare le persone!" esclamò Clem. "Era andato anche a Reborn?"

"Così sembra... so che le sue invenzioni hanno avuto molto successo e sono state adottate dalle Leghe Pokemon di vari paesi, oltre che da numerose compagnie sparse in giro per il mondo." rispose Lem. Dalla voce, Ash e Pikachu riuscivano a capire che anche il giovanissimo inventore provava molto rispetto e stima per il famoso filantropo. "Quindi, non mi stupisce che sia arrivato anche a Reborn. Sicuramente anche lì le sue invenzioni hanno avuto successo... anche se, da quello che so di Reborn, non è che abbiano migliorato molto le cose."

"Il signor Elisio me ne ha parlato... ha detto che era rammaricato per il fatto che molte delle sue invenzioni siano state usate in maniera sconsiderata o egoistica." affermò Vera, guardando il suo Mega Bracciale. Il gruppo stava lentamente riprendendo il viaggio, camminando in un magnifico panorama di campagna aperta. "Ma non ha aggiunto molto sulla Mega Evoluzione. So tuttavia che è qui a Kalos che si può scoprire qualcosa di più su di essa... ed è anche per questo che io e i miei amici siamo qui."

"Sicuramente, nella città di Yantaropoli, nel nord-ovest di Kalos, troverai quello che stai cercando." affermò l'informatissimo Lem. "E' lì che sorge la Torre Maestra, nella quale, secondo la leggenda, sono custodite molte Megapietre assieme a diversi segreti sulle origini e sul vero scopo della Megaevoluzione."

Inutile dire che anche Ash si dimostrò molto interessato a queste notizie. "Hmm, davvero interessante! Allora so dove andare quando arriveremo anche lì!" esclamò. "Chissà se qualcuno dei miei Pokemon potrà fare la Mega Evoluzione..."

"O uno dei miei, perchè no?" fu la pronta risposta di Misty. "Riuscite ad immaginare quanto bella sarebbe una Mega Starmie? O un Mega Kingdra?"

La ragazzina dai capelli arancioni chiuse gli occhi e cominciò a perdersi nelle sue fantasticherie, immaginandosi con un bellissimo costume da sirena mentre nuotava in un mare pulito ed azzurro assieme ad una versione imbellettata e luccicante della sua Starmie, e al suo Kingdra ornato di eleganti nastri colorati... con il risultato che Vera e Blaziken fecero delle espressioni vagamente imbarazzate e si ritrassero con dei grossi goccioloni di sudore sulla fronte!      

"Pika, pikachu pi!" mormorò ironico Pikachu.

"Pikachu ha ragione, non credo che funzioni esattamente così..." commentò Ash.

Misty gli lanciò un'occhiataccia, per niente contenta che lui smontasse così le sue fantasie. "E tu che ne sai di come funziona questa Mega Evoluzione? Come fai a dire che non potrò avere una Mega Starmie o un Mega Kingdra?" chiese con fare a metà tra il sarcastico e il minaccioso.

"Marill!" intervenne Marill, sostenendo la sua allenatrice.

"Finchè non vediamo la Mega Evoluzione in azione, non possiamo sapere se qualcuno dei tuoi Pokemon può farla o meno, mi pare!" ribattè Ash con un sorrisetto acuto.

"Beh, neanche i tuoi, quindi tieniti per te certi commenti, signorino Ash!"

"Oooh, toccato un tasto dolente, Misty?"

"Hmph! Sei il solito ragazzino, Ash Ketchum!"

"Heheheeee... beh, io ho quindici anni quindi, sì, sono un ragazzino!"

"Pikachu pika!"

"Marill!"

Lem ridacchiò nervosamente e si massaggiò la fronte. Aveva l'impressione che quello sarebbe stato il sottofondo per una porzione non indifferente del loro viaggio...

 

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Quel pomeriggio, il gruppetto di amici era arrivato in una rada foresta di pioppi e betulle, sempre seguendo la guida di Lem. La giornata era stata tranquilla, fino a quel momento, e non c'erano stati particolari incontri, se non con qualche Pokemon selvatico che si era tenuto troppo a distanza per poter essere catturato, ma che comunque aveva dato ai ragazzi la ossibilità di farsi ammirare.

Il cammino stava proseguendo senza intoppi, con Pikachu e Marill che andavano vivacemente in avanscoperta lungo la stradina sterrata. Il topolino elettrico e quello acquatico stavano facendo una piccola gara di corsa, sfidando a chi avrebbe raggiunto prima un grosso pioppo diverse centinaia di metri più in là...

Quando Pikachu si fermò di colpo, sentendo qualcosa che gli arrivava in testa e rimbalzava sul terreno. Con uno squittio sorpreso, Pikachu si controllò la testa, assicurandosi che non ci fosse nulla di fuori posto, e guardò verso l'oggetto che lo aveva colpito: si trattava di una Baccarancia, un frutto non più grande di un chicco d'uva la cui forma ricordava molto un'arancia con la buccia blu. Anche Marill si fermò incuriosito, e i ragazzi e Blaziken rallentarono il loro passo e si fermarono vicino ai due Pokemon per vedere di cosa si trattasse.

"Hm? Che succede, Pikachu? Marill?" chiese Ash, chinandosi un po' verso il punto dove la Baccarancia era caduta. Un attimo prima che potesse vedere di cosa si trattava, tuttavia, un Pokemon scese dal ramo più basso dell'albero sotto il quale si trovavano, attirando l'attenzione del quintetto.

"Denne?" squittì una vocetta acuta e un po' stridente. Quando Misty per prima guardò di cosa si trattasse, davanti ai suoi occhi si presentò un Pokemon paffuto e grazioso, non più grande di Pikachu, che presentava una certa rassomiglianza con il famoso topolino elettrico, ma aveva una corta pelliccia di colore arancione vivace, e dal suo musetto tondo spuntavano due paia di vibrisse nere che avevano entrambe la forma di due antenne televisive. Le sue orecchie erano corte ed arrotondate, nere con l'interno giallo, e aveva le guance rosse e tonde esattamente come quelle di Pikachu. Il ventre era di colore giallo, mentre le sue zampeerano corte, al punto che quasi non si riuscivano a distinguere dal resto del corpo del Pokemon, e la sua coda era lunga e nera, simile ad un cavo di corrente.
Intimorito dalla presenza di tutti quegli intrusi, il grazioso Pokemon roditore si fece indietro, le vibrisse che emettevano qualche scarica elettrica di tanto in tanto. Resosi subito conto che aveva a che fare con un Pokemon Elettro come lui, Pikachu si fece avanti con espressione rassicurante e sprigionò a sua volta qualche scarica dalle sue guance, come se volesse stabilire un contatto con la buffa creaturina... la quale, per fortuna, sembrò rassicurarsi e si avvicinò di un passo.

"Pikachu... pika pikachu." disse Pikachu facendo un cenno con la testa, come per dire che andava tutto bene.

"Denne... dedenne..." fu la risposta del nuovo arrivato, che adesso cominciava a prendere più confidenza. Misty e Vera fecero un'espressione affettuosa mentre si avvicinavano al Pokemon sconosciuto, ma si tenevano comunque ad una certa distanza in modo da non spaventarlo di nuovo.

"Che carino questo Pokemon!" esclamò la piccola Clem, avvicinandosi a sua volta con espressione trasognata. "Che Pokemon è, fratellone? Lo possiamo tenere con noi?"

"Beh... dipende da quello che vuole lui, Clem... però, se lui è d'accordo, non vedo perchè no!" cercò di blandirla il fratello maggiore, aggiustandosi gli occhiali. "Comunque, per quello che ne so, questo è un Dedenne, Clem. Un piccolo Pokemon di tipo Elettro/Folletto che appartiene alla stessa famiglia di Pikachu qui presente."

"Pikachu, pikachu!" continuò Pikachu, che ora stava intavolando una cordiale discussione con Dedenne. Marill si fece avanti a sua volta e salutò con un braccio, chinandosi giusto un po' per presentarsi.

"Marill!"

"Dedenne!" rispose il nuovo arrivato, con molta più vivacità di prima. Ash restò in disparte, osservando con sincero interesse questo nuovo Pokemon a lui sconosciuto, e rimpiangendo che il suo Pokedex non fosse ancora stato aggiornato con le informazioni dei Pokemon di Kalos. Gli sarebbe piaciuto poter dire qualcosa di più ai suoi compagni di quella simpatica creatura... e invece, ancora una volta, dovevano affidarsi a Vera.

La coordinatrice dai capelli castani usò il suo Pokedex per esaminare Dedenne, ricevendo un paio di secondi dopo il responso.

"Dedenne, il Pokemon Antenna. Tipo Elettro/Folletto." affermò il Pokedex, confermando quello che Lem aveva detto un attimo prima. "Comunica a distanza con i suoi simili inviando onde radio attraverso i suoi baffi-antenna. Con la coda può assorbire energia dalle prese di corrente di centrali elettriche e abitazioni per poi scaricarla dai baffi."

Pensando che guadagnarsi l'amicizia di Dedenne sarebbe stato più facile offrendogli qualcosa che lui avesse gradito, la bambina bionda raccolse la Baccarancia che era caduta dall'albero e la offrì al Pokemon criceto, che guardò verso di lei e si avvicinò con prudenza, annusando l'aria un po' nervosamente. Presa finalmente confidenza, Dedenne fece per prendere la bacca dalla mano di Clem...

Una frazione di secondo dopo, la bacca era scomparsa, afferrata al volo da un piccolo Pokemon simile ad un pettirosso che era sbucato fuori dalle fronde degli alberi e aveva adocchiato il frutto delizioso, soffiandolo da sotto i baffi di Dedenne! Ash e i suoi compagni, colti di sorpresa da quell'apparizione, fecero appena in tempo a vedere un uccellino con la testa rossa, il corpo di colore azzurrino e la coda, le zampe e il becco neri che agguantava la Baccarancia e volava via come una scheggia per mangiarsela con tutta calma! Passato un primo momento di stupore, Dedenne mise il broncio ed emise uno squittio di delusione, poi se ne andò di tutta fretta.

"Ah! Aspetta, Dedenne! Scusa, non volevo..." cercò di scusarsi Clem, tenendendo una mano verso il piccolo Pokemon Antenna per richiamarlo.

"Accidenti..." mormorò Lem con evidente dispiacere. "Mi dispiace, Clem... ma temo che ora che il suo cibo gli è stato rubato, Dedenne non sia più interessato a tornare qui..."

"Uffaaaa! Non è giustoooo!" si lamentò la bambina bionda, triste e delusa.

Ma prima che qualcuno potesse dire qualsiasi cosa per consolarla, si sentì un fruscio sinistro tra i rami... e il Pokemon pettirosso che aveva rubato la bacca ricomparve, sotto attacco da parte di un altro Pokemon - una raganella azzurra dai grandi occhi gialli con una sorta di criniera di schiuma bianca attorno al collo, che sembrava decisa a fargli restituire il maltolto! Con un cinguettio indignato, il Pokemon pettirosso scansò solo per un pelo il primo attacco, mentre il ranocchio volava verso un ramo più basso, lo afferrava con entrambe le zampe anteriori ed eseguiva una mossa acrobatica per salirvi sopra, mettendosi in guardia come un ninja per attaccare di nuovo!

"Froak! Froakie!" esclamò il Pokemon ranocchio, sfidando il Pokemon pettirosso con lo sguardo. Quest'ultimo emise un cinguettio acuto e svolazzò in cerchio, sfidando il ranocchio azzurro a prenderlo... e quest'ultimo cadde nel tranello, saltando verso il suo bersaglio ma mancandolo di una notevole distanza. Riuscì ad afferrarsi ad un altro ramo ed issarsi su... ma non prima che il Pokemon pettirosso svolazzasse rapidamente dietro di lui e lo beccasse sul fondoschiena con il suo corto becco nero!

"E... e quel Pokemon da dove viene? Non è lo stesso che abbiamo visto lì a Luminopoli?" chiese Ash, ricordando il Froakie che avevano visto poche ore prima di andarsene dalla grande metropoli.

"Pika pi... pika pikachu, pika!" squittì Pikachu. Il suo sesto senso gli confermò quello che Ash già sospettava.

Vera scosse la testa. "Non lo so se sia lui... ma sicuramente se l'è presa con quel Pokemon che ha rubato la Baccarancia a Dedenne." affermò la castana. Froakie si lanciò di nuovo verso il Pokemon pettirosso, che però era troppo agile ed esperto nel volo per farsi cogliere di sorpresa così facilmente, e riuscì ad evitare l'attacco. Il ranocchio azzurro si attaccò al tronco di un altro ramo, poi si voltò di scatto verso l'avversario e usò un attacco Bolla, scagliando una raffica di bolle d'acqua contro di lui. Ma neanche questo ebbe un effetto migliore, visto che l'agile uccellino riuscì con relativa facilità a scansare il colpo.

"Aspetta, Froakie! Non riuscirai a colpirlo attaccandolo a caso, è troppo veloce nel volo!" esclamò Ash, facendosi prendere dal suo desiderio di aiutare i Pokemon che lui riteneva essere in difficoltà, a prescindere dalle circostanze. Froakie si fermò, guardando incuriosito verso il ragazzo con il berretto e il suo Pikachu. Ancora una volta, quella sensazione così strana... come se si sentisse in qualche modo vicino a quel ragazzo e ritenesse di potersi fidare di lui.

Pensando che a quel punto non ci fossero più disturbatori, il Pokemon pettirosso cinguettò con tono impertinente e svolazzò via tra le cime degli alberi, questa volta scomparendo dalla vista dei giovani allenatori, e Marill avvertì i suoi compagni con un'esclamazione.

"Oh, accidenti... adesso quella piccola peste se n'è andata!" esclamò irritata Misty. "Che razza di peste, andare a rubare il cibo di bocca ad un altro Pokemon! Ma che razza di furfante può fare una cosa simile?"

"Quello dev'essere un Fletchling, Misty..." rispose Lem. "Sono dei Pokemon molto comuni dalle nostre parti, e di solito sono molto tranquilli e pacifici, ma se devono difendere il loro territorio o procacciarsi il cibo, possono diventare molto aggressivi."

"E adesso... che cosa facciamo?" chiese Clem imbronciata. Già le era dispiaciuto di non aver potuto tenere con loro Dedenne, e che adesso il Pokemon che l'aveva fatto fuggire se ne andasse così a buon mercato non le andava giù.         

Nel frattempo, Ash e Pikachu stavano cercando di avvicinare il Froakie che si era intromesso nelle ladresche imprese di Fletchling... e il ranocchio azzurro, scendendo dal tronco del pioppo a cui si era attaccato, si avvicinò a sua volta, con prudenza. Il giovane aspirante Pokemon Master si chinò, come se volesse mettersi in condizioni di parità con il Pokemon, e lo osservò con curiosità. Era una cosa che Ash non sarebbe riuscito a descrivere propriamente con parole sue - e una cosa che, probabilmente, dipendeva dai suoi poteri legati all'Aura - ma avvertiva lo stesso inusuale legame con quel Pokemon che Froakie avvertiva con lui. Non era una cosa che poteva essere spiegata tanto facilmente... era una sorta di intesa, di senso sconosciuto che andava addirittura oltre l'intuizione. Qualcosa che gli diceva che lui e quel Froakie si sarebbero compresi, in qualche modo che a lui ancora non era noto.

"Ash?" chiese Misty. "Ash, che succede? Quel Pokemon..."

"Pika!" squittì Pikachu. Il topolino elettrico fece cenno a Misty di non avvicinarsi troppo, e lui stesso si tenne ad una certa distanza mentre il suo allenatore e il nuovo Pokemon facevano conoscenza. Anche se non aveva la fortuna di possedere un legame mistico con Ash, lo conosceva abbastanza bene da immaginare cosa stesse accadendo, e che fosse il caso di lasciare a lui e a Froakie il tempo e lo spazio per conoscersi.

"Non lo so, Misty..." disse Ash, facendo alla sua fidanzata un cenno per chiederle un po' di pazienza. "Incontro questo Froakie soltanto per la seconda volta, eppure... c'è qualcosa di particolare in lui, lo sento. Non so se sono solo io per i miei poteri dell'Aura..."

"Aura?" chiese Vera stupita. "Ah, certo... un po' come quando abbiamo avuto a che fare con la faccenda dell'Albero dell'Inizio."

"Hm? Che cos'è l'Aura, fratellone?" chiese Clem al fratello maggiore.

Questa volta, Lem si fece scettico. "E' una diceria popolare molto antica... si dice che alcune persone e alcuni Pokemon siano in grado di usare un'energia sconosciuta chiamata Aura, che molti descrivono come l'energia vitale di ogni creatura." affermò il ragazzo con gli occhiali. "Ma... se devo essere sincero, io non ho mai dato peso a queste voci. Chi si dedica alla scienza non può dare per buone queste favole popolari. Deve bensì avere prove, risultati, fatti."

"E come spieghi allora il fatto che Lucario ed altri Pokemon possono usare Forzasfera ed altre mosse di questo tipo?" chiese Misty, incuriosita e desiderosa di metterlo un po' alla prova. Vediamo se aveva una spiegazione anche per quello...

Lem, tuttavia, non battè ciglio. "Ancora non è ben chiaro da dove venga l'energia che viene usata per creare Forzasfera, Vuotonda o altre mosse come queste... ma sicuramente esiste una spiegazione razionale, come per tutte le cose. E' tutta questione di cercare meglio. La magia è qualcosa che semplicemente... non può essere." spiegò. "Comunque, non disturbiamo Ash. Anche se non credo nell'Aura e in cose del genere, è comunque meglio non disturbare un allenatore mentre lega con il suo Pokemon."

Ancora per qualche istante, Ash e Froakie restarono dov'erano, a guardarsi negli occhi, come impegnati in una sorta di conversazione silenziosa che solo loro erano in grado di seguire. Ash aveva ormai perso il conto di quanto tempo fosse passato quando si riscosse dal suo torpore, portandosi una mano alla fronte e scuotendo la testa.

"Huh... che cosa... cos'è successo? Che strano... è la prima volta che mi succede quando incontro un Pokemon per la prima volta!" affermò il giovane aspirante Pokemon Master. "Comunque... mi pare di aver capito che... Froakie voleva farla pagare a quel Fletchling per aver rubato il cibo a Dedenne... e per aver fatto piangere Clem..."

"Pika pikachu..." chiese Pikachu avvicinandosi al Pokemon ranocchio, che rispose facendo un cenno con la testa per confermare la supposizione del ragazzo. Già da quella prima impressione, il topolino elettrico si era fatto l'idea che quel Pokemon fosse un tipo serio e concentrato...

"Froak, froakie..." affermò Froakie. Il ranocchio azzurro guardò di nuovo verso i rami degli alberi, sperando forse che da un momento all'altro lo stesso Fletchling di prima si facesse vedere di nuovo.

"Ma adesso sarà difficile... chi lo ritrova più quel Fletchling, nel bel mezzo di questa foresta?" si chiese Vera. Blaziken scosse la testa, immaginando anche lui che sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio...

Ma il problema non sembrava porsi per un certo membro dell'allegro gruppetto. Facendosi tutt'a un tratto più vivace, gli occhiali che si illuminavano, Lem fece un passo in avanti, e il ricciolo di capelli biondi che stava in piedi sulla sua testa si drizzò leggermente, segno che aveva qualcosa in mente...

"Problema di facile soluzione per uno scienziato!" affermò il ragazzino biondo. "Permettetemi di dimostrarvi quello che voglio dire con questa nuova, fantastica invenzione! Questo che vedete davanti a voi è... il Lem-mofono!"

Con un gesto teatrale delle braccia, Lem fece uscire dal suo zaino, che fino ad un attimo prima era sembrato abbastanza vuoto, un braccio meccanico che ricordava moltissimo il braccio-coda di un Aipom... e in un attimo, senza che nessuno riuscisse a capire anche soltanto da dove era venuto, il braccio meccanico tirò fuori a sua volta uno stranissimo aggeggio dallo zaino del suo inventore: sembrava un incrocio tra un fonografo e un giradischi d'altri tempi, solo che al posto del disco era stato messo un largo rotolo di bobina nera.

"E quello... da dove viene, esattamente?" si chiese stupefatto Ash, con un grosso gocciolone di sudore sulla nuca!

"Come ha fatto Lem a far stare tutta quella roba nel suo zaino?" fu la successiva domanda di Misty. La ragazzina dai capelli rossi era senza parole quanto il suo fidanzato...

"Marill, rill..." mormorò Marill, come per dire 'non chiedetelo a me'.

L'unica a mostrare una reazione abbastanza tranquilla, il che faceva intendere che per lei erano faccende di tutti i giorni, fu la piccola Clem. "Fratellone... questa è un'altra delle tue invenzioni fatte apposta per la situazione, vero? Che guarda caso tu avevi portato con te?"

"Già, questa meraviglia del futuro è in grado di attirare tutti i Pokemon di tipo Volante che voglio! Tutto quello che devo fare è settare i suoni che emette, in modo che corrispondano al tipo di Pokemon che ho intenzione di attrarre!" spiegò Lem, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.

Ash sorrise e fece un cenno con la testa... ma subito dopo, gli venne un dubbio. "Ehm... tutto questo è sicuramente molto interessante, Lem, e se funziona, è certamente un'invenzione ingegnosa." affermò. "Ma... come fai ad essere sicuro che il Pokemon che verrà attratto sarà proprio il Fletchling che stiamo cercando?"

"Pikachu..." rispose Pikachu annuendo lentamente. La domanda aveva anche senso - con tutti i Fletchling che dovevano vivere da quelle parti...

Ma la cosa non sembrò dare troppa preoccupazione a Lem, e il luccichio orgoglioso sulle lenti dei suoi occhiali non sbiadì neanche un po'. "Tranquilli, amici, so quello che sto facendo... e adesso, ve ne darò la prova!" affermò. "Lem-mofono, attivazione!"

Girando la manovella su un lato del Lem-mofono, il giovanissimo inventore attivò la sua bizzarra invenzione, e la bobina di nastro nero montata su di essa cominciò a girare... ma dalla tuba non uscì il gradevole cinguettio di un uccellino, bensì un forte e fastidioso ronzio che sembrava quello di un intero nido di vespe infuriate! Clem strizzò un occhio imbarazzata, e gli occhiali di Lem si incrinarono comicamente per il disappunto, mentre il ronzio cominciava a farsi sempre più forte... più forte... e più vicino...

"Ma... rill?" chiese Marill tendendo un orecchio con evidente preoccupazione.

"Ma... che significa? Io pensavo di averlo settato su 'Fletchling'!" protestò un Lem a dir poco deluso.

"Non... non vorrei fare la figura della guastafeste..." intervenne Vera, alzando una mano. "Ma... la cosa che mi preoccupa di più è... non vi sembra che si stia avvicinando qualcosa?"

Il ronzio continuava a crescere, e tra gli alberi attorno a loro, si accesero diverse paia di inquietanti occhi rosssi e compositi...

"Non... non mi piace come quegli occhi ci guardano..." mormorò Misty, immaginando già a chi appartenessero... e le sue peggiori paure si realizzarono pochi istanti dopo quando un grosso sciame di Beedrill - tutte decisamente contrariate per essere state disturbate senza motivo - emerse dalla foresta e cominciò a circondare il gruppo di amici! Immediatamente, i capelli di Misty le si rizzarono sulla testa, e la ragazzina si avvinghiò strettamente ad Ash! "AAAAAAAH! E'... è... è come temevo! Uno sciame di Be... be... BEEDRILL!"

I temibili insetti presero lo slancio... e si gettarono in picchiata verso il gruppo, tenendo i pungiglioni puntati verso di loro! Immediatamente, Pikachu si caricò di energia e scagliò un potente attacco Fulmine che travolse i primi due calabroni giganti, facendoli cadere a terra tramortiti, mentre Froakie scagliò una raffica di bolle di schiuma bianca dalla "criniera" che aveva attorno al collo, colpendo un altro degli aggressori e facendolo annaspare!

Il Blaziken di Vera non aveva intenzione di essere da meno - prima ancora che la sua allenatrice gli potesse fare cenno di prepararsi, il Pokemon Fuoco/Lotta si era già messo in guardia... e quando tre Beedrill si gettarono su di lui per trafiggerlo con i loro pungiglioni, si produsse in uno spettacolare attacco Calciardente che colpì in pieno i nemici, scaraventandoli a terra in disordine!

"Marill! Abbiamo bisogno del tuo aiuto, ti pregooooo!" strillò Misty, terrorizzata da tutti i Pokemon Coleottero che sciamavano attorno a lei con quei loro brusii infernali. Il Pokemon Acquatopo, ormai abituato alla fobia della sua allenatrice verso i Coleotteri, si piazzò davanti a lei e scagliò un poderoso attacco Bollaraggio contro altre due Beedrill che si stavano gettando verso di lei con le lance puntate... ed entrambi gli aggressori si ritrassero con un ronzio di disappunto, e furono costretti a disperdersi. Tuttavia, lo sciame era ancora molto numeroso, e quelle Beedrill che erano state scacciate o mandate al tappeto non erano ancora abbastanza da mettere Ash e i suoi compagni al sicuro!

"Non... non capisco, dev'esserci un motivo se il Lem-mofono non ha funzionato! Forse non giro abbastanza velocemente la manovella?" esclamò il giovane inventore biondo, cominciando a girare la manovella della sua stravagante invenzione con ancora più convinzione, al punto che sembrava quasi il mulinello di una canna da pesca! Clem si accorse di quello che stava facendo il fratello maggiore, e cercò di avvertirlo...

"Hey! Aspetta un momento, fratellone! Non lo fare! Lo sai che così potrebbe..." iniziò a dire.

Ma a quel punto era già troppo tardi. Delle inquietanti scariche elettriche azzurrine scaturirono di colpo dall'invenzione di Lem, il cui ronzio si trasformò rapidamente in una cacofonia, e poi diventò una sorta di stridio ultraterreno... e infine, la strampalata invenzione esplose in una gigantesca nuvola di fumo plumbeo che avvolse quasi tutta la radura ed oscurò completamente la visuale ai Beedrill, spaventandoli e facendoli fuggire con i pungiglioni tra le zampe!

Quando il fumo dell'esplosione si diradò del tutto, era possibile vedere Ash, Pikachu e i loro compagni ancora tutti in piedi e in buona salutenel bel mezzo della radura... ma con la differenza che i loro capelli erano stati pettinati all'indietro dall'esplosione, e le loro facce avevano assunto un interessante color fuliggine. Un silenzio imbarazzato calò sulla radura, assieme ai resti del Lem-mofono che si dispersero miseramente a terra.

"Ooookay, mi sa che non è andata molto bene..." affermò Vera, rimettendosi a posto il cerchietto verde che teneva i suoi capelli. La coordinatrice di Hoenn si pulì la faccia con un fazzoletto, tornando più o meno normale. "Mi sa... che è meglio cercare un altro modo per attirare quel Fletchling..."

"Già..." mormorò deluso Lem. "Cavolo, ci avevo lavorato tanto su questa invenzione, eppure non è andata bene... cosa ho sbagliato?"

"Beh... non è stata un fallimento completo, o sbaglio?" affermò Ash, deciso a vedere il bicchiere mezzo pieno. "Voglio dire... alla fine il Lem-mofono ha pur sempre attirato qualche Pokemon, anche se non era il Pokemon che volevamo noi... è un risultato anche questo, giusto?"

"Dopotutto... come ho sentito dire da una certa persona..." volle aggiungere Misty, ritornando con la mente ai loro incontri con il misterioso Acromio, lo scienziato del Team Plasma. "La scienza, dopo tutto, è tutto un continuo processo di prova ed errore, no? Se adesso capisci cosa hai sbagliato e non lo ripeti la prossima volta, per te è comunque una vittoria, non credi, Lem? Ovviamente, avrei preferito che questa prova non avesse incluso noi..."

"Marill..." mormorò il topolino azzurro pulendosi il muso con le zampette anteriori.

Vera riportò l'attenzione al problema originale. "Ma questo... ci lascia con ancora un piccolo interrogativo da risolvere." affermò. "Se vogliamo davvero ritrovare quel Fletchling, siamo praticamente al punto di partenza."

Il Froakie che aveva da poco conosciuto Ash indicò verso il cielo. "Froak!" gracidò, facendo cenno di guardare verso un'apertura tra le fronde degli alberi... dove il dispettosissimo Pokemon pettirosso stava svolazzando in cerchio, sbattendo rapidamente le sue piccole ali... sembrava quasi che si fosse nascosto da quelle parti, rimanendovi per tutto quel tempo, e si fosse divertito alle spalle del malcapitato gruppetto di allenatori...

"Eccolo lì, infatti..." affermò Vera. "Okay... secondo me sarebbe meglio lasciar perdere e proseguire, ma... se hai ancora intenzione di dargli una lezione per aver rubato la Baccarancia di Dedenne, che cosa hai intenzione di fare, Froakie?"

"Hmm..." Ash sembrò pensarci su per un attimo. "Aspetta, forse ho un'idea! Possiamo utilizzare gli alberi a nostro vantaggio, un po' come avevi fatto prima, Froakie!"

"Fro froak?" chiese la raganella azzurra, aprendo ulteriormente i suoi già enormi occhi. "Froakie froak..."

"Sì, lo so che prima hai già tentato... ma questa volta devi cercare di darti più slancio! Non ti preoccupare, ce la puoi fare se ci credi! E' questo che dico sempre!" rispose il giovane allenatore, rivolgendo a Froakie il suo sorriso più incoraggiante. Ancora una volta, fissare negli occhi quell'allenatore per solo qualche secondo gli dava la sensazione di potersi fidare di lui, che l'intesa tra loro due sarebbe stata perfetta, se entrambi lo avessero voluto...

Per quanto l'idea non fossse per niene razionale, Froakie decise che valeva la pena fare un tentativo e fidarsi di quel ragazzo. Fissando nuovamente il Fletchling che continuava a svolazzare sopra le loro teste, ora con un'aria sospettosa - come se avesse capito che quelle persone stavano pensando ad una strategia per metterlo nel sacco - Froakie prese lo slancio e balzò verso uno degli alberi vicini, attaccandosi al tronco grazie alle ventose poste sulle sue zampette.

"Che cosa ha intenzione di fare Ash?" chiese Clem. "Froakie non riuscirà a raggiungere Fletchling da lì..."

"Ora usa Bolla, Froakie!" esclamò Ash, ricordando che era uno degli attacchi che il Pokemon raganella aveva usato poco prima. Froakie espanse la schiuma attorno al suo collo e scagliò da essa una raffica di bolle bianche che fece sfrecciare ad alta velocità verso Fletchling, il quale si spostò rapidamente per scansare... ma l'attacco non era ancora finito, che Ash diede un'altra istruzione a Froakie. "Perfetto! Adesso salta su un altro tronco prima che riesca a rimettersi in guardia... e fai la stessa cosa!"

Anche se non era del tutto sicuro di quale fosse la strategia di Ash, Froakie fece come il ragazzo gli aveva consigliato, e saltò agilmente dal tronco sul quale si trovava, solcando l'aria e atterrando su un altro albero, un po' più in alto rispetto a dove era prima. Eseguì di nuovo il suo attacco Bolla, e questa volta, Fletchling venne colto di sorpresa dalla velocità di esecuzione, e fu costretto ad eseguire una rapida acrobazia a mezz'aria per evitare di essere colpito. Il fuoco incrociato, tuttavia, era troppo fitto, e una delle bolle riuscì a colpire l'ala destra del Pokemon pettirosso, facendogli perdere un po' di quota con un cinguettio allarmato.

"L'ha colpito!" esclamò Clem.

"Era questa l'idea di Ash... cercare di tenere sotto pressione Fletchling con un attacco costante." affermò Lem sfregandosi il mento. "Chiaramente, in una situazione come quella, per quanto possa essere veloce, Fletchling non può mantenere a lungo le stesse capacità di evasione."

"Ma non è ancora finita. Credo che Ash avesse qualcosa d'altro in mente... e non credo neanche che quel Fletchling sia deciso ad arrendersi così, vediamo un po'..." disse Misty, indicando i due Pokemon che continuavano il loro scontro ad alta velocità. Froakie saltò un'altra volta, e per un attimo, sembrò a tutti che volesse raggiungere un altro albero un po' più in là rispetto a dov'era e attaccare da lì.

Ma Ash e Froakie fecero qualcosa di inaspettato. "Perfetto, Froakie... adesso scaglia il tuo attacco Bolla contro il terreno e tirati un po' più in su!" esclamò il ragazzo. A quel punto, Froakie non aveva più dubbi sulle capacità del giovane allenatore e fece come gli era stato detto, usando il suo attacco in modo che colpisse il terreno, e il contraccolpo lo spingesse un po' più in alto, esattamente all'altezza di un grosso ramo sporgente! Froakie non ebbe bisogno di altre istruzioni: con una delle sue zampette armate di ventose, si afferrò al ramo, volteggiò sopra di esso e saltò ancora più in alto, finalmente superando l'altitudine alla quale si trovava Fletchling, il quale guardò allarmato sopra di sè e si rese conto che aveva ormai perso il vantaggio della quota.

"Ecco qual era lo scopo! Far salire Froakie più in alto in modo che Fletchling non potesse più controllarlo tanto facilmente!" esclamò Clem. "Accidenti, Ash è davvero un bravo allenatore!"

"Non mi stupisce, considerando che ha partecipato in cinque Leghe Pokemon prima di arrivare qui a Kalos..." rispose Lem aggiustandosi gli occhiali.

Tuttavia, Fletchling non era assolutamente disposto a mollare tanto facilmente. Con un acuto stridio indignato, il Pokemon pettirosso volò in circolo e creò una serie di immagini illusorie di sè stesso, chiaramente un attacco Doppioteam che aveva lo scopo di lasciare l'attaccante stupito e disorientato. Froakie non si scompose e si concentrò per un attimo, prima di lanciare una raffica di bolle contro diverse delle immagini anche mentre queste ultime cambiavano direzione e si gettavano contro di lui. Numerosi dei falsi Fletchling si dissolsero nel momento in cui vennero raggiunti, ma altri continuarono la loro corsa, e sicuramente uno di questi era quello giusto...
Lem notò un particolare per primo, e si sbrigò ad avvertire Ash e Froakie. "Ragazzi! Guardate là, sul terreno!" esclamò il giovane inventore. "Uno solo dei Fletchling proietta la sua ombra sul terreno! E' lui quello vero!"

"Okay! GRazie dell'avvertimento, Lem!" esclamò Ash, seguendo il braccio con il quale Lem stava indicando, in modo da capire a quale dei Fletchling si riferisse. Non appena se ne accorse, fece cenno a Froakie di prenderlo di mira! "Adesso, Froakie! Colpisci quel Fletchling con tutta la tua velocità!"

"Froak!" esclamò il Pokemon ranocchio. Con uno scatto rapidissimo, scomparve e poi ricomparve davanti al suo bersaglio, colpendolo in pieno con un manrovescio e mandandolo quasi a schiantarsi contro il tronco di un albero! Il Pokemon pettirosso cinguettò rabbiosamente e si appoggiò con le zampette artigliate alla corteccia... poi, con grande sorpresa di tutti tranne forse di Vera e Blaziken, si diede lo slancio e si gettò contro Froakie con delle fiammate rosse che si accendevano attorno al suo corpo!

"Accidenti, quello è un attacco Nitrocarica!" Vera riconobbe quella mossa, avendola già vista usare a Reborn qualche volta. "E' una mossa di tipo Fuoco che infligge danni direttamente, ed aumenta sempre la velocità di chi la usa!"

"Sì, me lo ricordo, l'ho vista usare anch'io..." rispose Misty. Froakie era in una brutta posizione, e non aveva lo spazio necessario per evitare l'attacco, quindi non potè fare altro che sgranare gli occhi allarmato prima di essere raggiunto dall'attacco, che lo sbilanciò e lo fece cadere dal ramo sul quale si trovava in quel momento! Ma, con una prontezza di riflessi che aveva del prodigioso, il Pokemon raganella si afferrò al ramo, usando le sue ventose per aggrapparsi saldamente... e scagliò un altro attacco Bolla contro Fletchling, costringendolo a volare a zig-zag per non essere colpito. In effetti, come aveva detto Misty, ora Fletchling volava molto più agilmente, e riusciva ad evitare ancora più facilmente gli attacchi della raganella azzurra.

"Hmm... e va bene, come possiamo fare per contrastare la sua velocità... ma certo!" Ash ci pensò su per un istante, prima di farsi venire un'idea. "Okay, Froakie, resta fermo dove sei... e poi, quando ti attacca, salta su e nasconditi tra le fronde! Lì, la sua velocità non conterà nulla!"

"Froak!" esclamò Froakie, eseguendo un agile salto e raggiungendo un ramo sopraelevato, per poi issarsi tra le fronde più alte e scomparire alla vista di Fletchling, che sembrò storcere il naso con frustrazione e svolazzò radente ad uno dei rami, come se fosse in cerca  di un punto in cui fosse possibile scovare ed attaccare l'avversario. Froakie restò fermo al suo posto, ben nascosto tra le fronde dei rami nonostante la vivace colorazione, e attese il momento giusto...

Ancora un attimo...

...

...

Adesso!

Agendo guidato quasi esclusivamente dal suo istinto di cacciatore, Froakie scattò fuori dal suo nascondiglio ed eseguì un altro Attacco Rapido che colse completamente di sorpresa il Pokemon pettirosso, il quale restò come inebetito ad osservare il suo avversario che si abbatteva su di lui a velocità tale da essere quasi invisibile! Il tremendo colpo sbattè via Fletchling, facendolo urtare contro un albero... e il Pokemon pettirosso svolazzò via con gli occhi trasformati in stelline ed un'espressione comicamente intontita sul volto! A quel punto, era chiaro che era il momento giusto per catturarlo... e pensando che non sarebbe stata una cattiva idea come primo Pokemon di Kalos nella sua squadra, Ash prese una Pokeball, la soppesò in modo da prendere meglio la mira, e la scagliò con sicurezza contro Fletchling, toccandolo ed assorbendolo all'interno della sfera, che poi cadde al suolo con un tintinnio metallico. Si agitò un paio di volte, poi si fermò e segnalò che il Pokemon era stato catturato!

"Ottimo! Grazie mille, Froakie!" esclamò Ash, correndo a raccogliere la sua Pokeball e mostrandola con orgoglio ai suoi compagni. "Ed ecco a voi... il mio primo Pokemon di Kalos! Che ve ne pare? Niente male, eh?"

"Ottimo lavoro, Ash!" affermò Misty annuendo. "Soprattutto visto che hai usato un Pokemon di Kalos che non conoscevi neanche..."
"Froakie!" esclamò Froakie, lasciandosi cadere dal ramo sul quale si era posato e atterrando con abilità sulla spalla di Ash, che guardò verso di lui con fare vagamente stupito. Aveva come l'impressione che Froakie volesse unirsi a lui... troppa grazia, due Pokemon in un solo giorno, di cui uno era addirittura uno starter!

"Pikachu! Pika pika pikachu!" squittì Pikachu. Il topolino giallo confermò al suo allenatore che era proprio come immaginava lui, facendogli un segno dell'oper dire che era perfettamente d'accordo con l'idea... e il giovane allenatore si voltò verso Froakie e gli sorrise, accarezzandolo sulla testa.

"E va bene, Froakie! Se è questo quello che vuoi, allora benvenuto in squadra anche a te! Farò del mio meglio per essere un buon allenatore sia per te che per Fletchling!" rispose prontamente Ash... con grande scorno di Misty.

"Accidenti, ma perchè in questi ultimi tempi, tutti gli starter d'acqua li prende Ash?" borbottò la ragazzina dai capelli rossi. "Io non ho ancora incontrato nemmeno un Pokemon d'Acqua di Kalos!"

"Marill!" esclamò Marill un po' piccato, richiamando l'attenzione della ragazzina su di sè. Misty si riscosse immediatamente dal suo momento di distrazione e si scusò rapidamente con il suo Pokemon Acqua/Folletto.

"Scusa, scusa, Marill... non volevo certo sottovalutare te!" affermò, prendendo in braccio il suo Pokemon ed abbracciandolo - Marill aveva messo su un certo peso da quando era evoluto, però! "E' che... beh, sai anche tu quanto mi piacciono i Pokemon d'Acqua! Mi sarebbe piaciuto poterne avere uno per me, se permetti!"

"Oh, non ti preoccupare, Misty, avrai la tua possibilità!" volle intervenire Lem, per poi ricordarsi anche di sua sorella, che si era vista scappare un Dedenne sotto gli occhi, e apparire ancora un po' delusa per questo. "E... Clem, non te la prendere. Ti prometto che non appena troveremo un altro Dedenne, lo catturerò per te. D'accordo?"

La bambina bionda riuscì a fare un sorriso. Era grata al fratello maggiore per la sua offerta, ma non sarebbe stato il Dedenne a cui si era affezionata lei... "Grazie, fratellone Lem, sei molto gentile."

"Daremo tutti una mano per aiutare Misty e Clem ad avere i loro Pokemon, giusto?" affermò Ash, guadagnandosi un cenno di assenso anche da parte di Vera e del suo Blaziken. "Ora forza... dobbiamo rimetterci in cammino! Così la incontreremo anche prima, questa possibilità! Dico bene?"

"Pikachu, pika! Pika pikachu!" rispose allegramente Pikachu. Il topolino elettrico guardò di nuovo verso Froakie e gli porse la zampa, per dargli il benvenuto in squadra e per presentarsi. "Pikachu!"

"Froakie!" esclamò il ranocchio azzurro, saltando agilmente giù dalla spalla del ragazzo, e ricambiando il gesto dello starter di Ash. I due Pokemon, che rappresentavano due nazioni e due continenti separati da migliaia di chilometri tra loro, sembrarono intendersi quasi subito, e davanti a tutti i membri del piccolo gruppo, si scambiarono una decisa, sincera stretta di mano che voleva dire l'inizio di una grande amicizia.         

Per il giovane Ash Ketchum e per i suoi compagni, umani e Pokemon, questo sarebbe stato anche l'inizio di un'esperienza completamente nuova...

 

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Quella notte, il gruppo si era fermato vicino alla riva di un fiume, in modo da poter riempire nuovamente le loro borracce, far dissetare con tutta calma i loro Pokemon, e rilassarsi in riva ad un placido fiume dove i rischi che succedesse qualcosa erano molto ridotti. Ash aveva fatto uscire un po' il piccolo Fletchling dalla sua sfera, e nonostante fosse all'inizio un po' spaesato per la nuova sistemazione, il Pokemon pettirosso si era ritrovato presto a suo agio, e aveva fatto amicizia con Pikachu. Saggiamente, Ash aveva deciso di aspettare l'indomani mattina prima di iniziare ad allenare lui e Froakie.

Ed ora, dopo una cena semplice ma che comunque era riuscita a far passare loro la fame, i ragazzi si erano quasi tutti ritirati nei loro sacchi a pelo, attorno al fuoco da campo le cui braci illuminavano ancora un po' la riva del torrente. Ash, Pikachu, Misty e Marill, tuttavia, avevano voluto aspettare un altro po'... il giovane aspirante Pokemon Master era seduto vicino alla riva del fiume, ad ammirare lo spettacolo della foresta di Kalos durante la notte, e il suo nuovo Froakie che dava l'impressione di voler ancora fare un po' di esercizio.
Tenendosi un po' a distanza dal suo nuovo Pokemon d'Acqua, Ash vide che Froakie si era messo in piedi su una grande foglia di ninfea che emergeva dalle acque placide del torrente, con una mano portata davanti al viso nella posa di un ninja che si apprestava ad eseguire qualche tecnica segreta. Pensando che valesse la pena di provare, Ash si concentrò per un breve istante, cercando di proiettare un po' della sua Aura e di farla incontrare con quella del Pokemon raganella. Forse quello poteva essere un modo per capire di più di quella inusuale sensazione che Ash continuava a sentire in presenza di quel Pokemon.

"Che c'è, Ash? Riesci a capire quale sia questo strano potere che mi hai detto che Froakie possiede?" chiese Misty, tenendo la voce bassa in modo da non disturbare nessuno. Marill e Pikachu assistevano in silenzio, mentre Ash, seduto a gambe incrociate accanto alla riva del fiume, cercava di concentrarsi come poteva.

Dopo qualche tentativo, Ash decise che forse non era il caso di insistere, almeno non per quella sera. "Purtroppo no, Misty... è una cosa che non ho mai percepito prima d'ora." affermò il ragazzo. "Quando abbiamo incontrato Larvesta nel cuore di quel castello diroccato ad Unima, era facile capire che possedeva l'Aura, ma... questo Froakie possiede qualcosa di diverso. Un potere che non riesco nemmeno io a capire."

"Pikachu?" chiese Pikachu. Per quanto andasse in giro per il mondo e vedesse ogni volta spettacoli nuovi, c'era sempre qualcosa di inaspettato a cui assistere, a quanto pareva...

Misty guardò pensierosa il Pokemon raganella, che continuava a restare concentrato ed immobile, i sensi tesi a cogliere ogni refolo di vento, ogni fruscio dell'erba. Cosa lo spingeva a comportarsi così, si chiese la ragazza, e aveva forse qualcosa a che fare con lo strano potere di cui parlava Ash?

"Sono cambiate molte cose, anche se noi non ce ne siamo accorti subito..." sussurrò Misty, dopo qualche secondo passato in confortevole silenzio. "Vera è tornata da un posto chiamato Reborn, e anche se la sua allegria e il suo ottimismo sono rimasti gli stessi, le cose orribili che ha visto da quelle parti hanno cambiato qualcosa in lei. Gary e Lucinda ora sono in quel posto, Vesrin, ognuno per raggiungere un suo obiettivo. Quei due sciocchi di Jessie e James, e il loro compagno Meowth... chissà dove sono, adesso. L'ultima volta che li abbiamo incontrati, è stato quando abbiamo fermato le tre Forze della Natura di Unima, e poi..."

"Pikachu pi..." squittì gentilmente Pikachu. Marill toccò la schiena della sua allenatrice con una piccola mano, e ricevette in cambio una carezza sulla testa.

"M-Misty..." disse Ash, non avendo troppo chiaro dove la sua fidanzata volesse andare a parare. "Che succede? Sei preoccupata?"

"Preoccupata... non è il termine giusto, Ash." affermò Misty, ora un po' più vivace ma comunque seria. "Diciamo piuttosto... che mi rendo conto che il tempo passa, e le cose cambiano. Per noi due, Ash. Per Pikachu, per i nostri Pokemon. Ma, in pratica, per tutti. Penso ancora a quella profezia, e a questa Ombra che dovrà arrivare, un giorno o l'altro. Abbiamo imboccato una strada, e ora... che lo vogliamo o meno, è quella, con tutte le conseguenze."

"Sì... questo lo capisco, Misty..." risose Ash dopo averci pensato su un attimo. Era una cosa a cui cercava di non pensare troppo, ma in una notte tranquilla e silenziosa come quella, con la sua fidanzata e il suo migliore amico a fianco... certi pensieri affioravano alla sua mente senza che neanche lui lo volesse.

"Pikachu..." affermò Pikachu, affiancandosi al suo allenatore per fargli sentire la sua vicinanza. Ash gli sorrise, e lo ringraziò accarezzandolo sulla testa, godendosi quelle piccole ed affettuose scariche di corrente statica che riceveva in cambio. "Pika pikapi, pikachu pika."

"Anche tu sei preoccupato, Pikachu, lo so..." rispose Ash. "Non ho idea di cosa ci aspetti qui a Kalos, di cosa potremo scoprire di questa Mega Evoluzione... non ne so proprio niente."

"Forse stiamo preoccupandoci prima del tempo..." affermò Misty, risollevando un po' il morale della conversazione. "Ancora non abbiamo saputo nulla dell'Ombra, e i tuoi poteri Aura non sono ancora stati richiesti. Forse, chissà, questa nostra avventura a Kalos proseguirà tranquilla fino alla fine."

Misty guardò verso il cielo stellato, mentre di nuovo accarezzava Marill. Era questo quello che lei si augurava, con tutto il cuore...                          

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CONTINUA...

Note dell'autore: Avrei voluto aggiornare prima le mie storie... ma purtroppo, ho avuto dei problemi di salute che solo adesso sono riuscito a risolvere, e non sono riuscito a scrivere per un po'. Adesso sto cercando di recuperare il tempo perduto, per quello che i miei impegni mi permettono.

Froakie e Fletchling si sono uniti alla squadra di Ash, e si comincia già a vedere lo strano potere che porterà il nostro ranocchio preferito a diventare uno dei Pokemon più potenti che Ash abbia mai avuto in squadra. E nel prossimo episodio, rivedremo finalmente anche Butterfree ed Heracross. Il viaggio attraverso Kalos continua, e tra non molto dovremmo poter rivedere anche il piccolo Dedenne. Quindi, tenetevi forte, perchè ci saranno molti sviluppi nei capitoli a venire!

A presto!

   

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Capitolo 8
*** Un amico elettrizzante ***


Pokemon XY Reload
 

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 8 - Un amico elettrizzante


Novartopoli, una tranquilla cittadina di campagna, circondata da delle basse mura di pietra rozzamente scolpita, con stradine ricoperte di piastrelle d'argilla, e case in stile classico, vivacizzata da giardini colorati e campi fioriti.

Era qui che un gruppetto di allenatori alle prime armi erano arrivati, dopo alcuni giorni di viaggio in cui avevano fatto pratica con i loro Pokemon ed erano riusciti a crearsi delle fondamenta per una squadra ben variegata. Il terzetto composto da Shana, Trovato e Tierno aveva da poco oltrepassato le porte della città, trovandosi di fronte un'atmosfera gradevole ed accogliente, sottolineata da tutte le persone che sedevano fuori dagli edifici, chiacchierando e bevendo tè, e da un gruppo di ragazzi che si esibivano in spettacolari numeri sui roller-blades. Nonostante le piccole dimensioni e l'aria tranquilla, Novartopoli dava veramente l'impressione di essere una città piena di vita. La Palestra, un grande edificio dominato da un tetto spiovente di colore verde vivo, spiccava su tutti gli altri edifici della città, dando un aspetto ancora più vivace alla città.

"Aaaah, ed eccoci finalmente a Novartopoli!" esclamò allegramente la piccola Shana, correndo verso la piazzetta principale di Novartopoli con le braccia aperte. Si fermò di colpo e si voltò verso i suoi compagni, incitandoli a seguirla. "Non siete emozionati, ragazzi? Questa è la prima città in cui possiamo fare una battaglia in Palestra e guadagnare la nostra prima Medaglia... ma soprattutto, guardate che bella che è!"

"E' davvero... una città molto suggestiva." affermò Trovato, prendendo la sua macchina fotografica digitale e prendendo qualche foto. Nel momento in cui cercò di fotografare la piazza principale, al centro della quale spiccava una bellissima fontana in marmo, Shana e Tierno si piazzarono a pochi metri davanti a lui, mettendosi in una buffa posa e facendo entrambi il segno di vittoria con una mano! "Hey! Un momento, ragazzi, stavo facendo una foto!"

"Puoi farla anche con noi, no?" esclamò Shana con una risata divertita. "Anzi, perchè non facciamo un selfie tutti e tre assieme? Così festeggiamo il nostro arrivo a Novartopoli!"

"Credo che Shana abbia avuto un'ottima idea, Trovi!" esclamò il ragazzo più grande, arruffando giocosamente i capelli della sua compagna con la sua enorme mano! Shana ridacchiò di nuovo e cercò di sistemarsi i capelli, che erano diventati ancora più spettinati e selvaggi di quanto già non fossero. "In fondo... siamo arrivato ad un momento importante del nostro viaggio, no?"

"Beh... immagino che abbiate ragione. Aspettate un momento..." rispose il ragazzino dai capelli arancioni, armeggiando per qualche istante con la sua macchina fotografica prima di raggiungere i suoi compagni di viaggio. Piazzò la macchina su uno stick e la tenne a circa un metro da sè, posizionandola in modo da prendere sè stesso ed entrambi i suoi compagni nell'immagine... e dopo qualche istante, la macchina scattò, immortalando i tre amici nelle loro pose: Shana si era messa in piedi a gambe divaricate, tenendo un braccio alzato con le dita che formavano il segno di vittoria vicino ai suoi occhi, Trovato stava cercando di tenere fermo lo stick, e Tierno sembrava essersi appena esibito in un passo di breakdance, con le braccia incrociate e le mani aperte davanti a sè!

"Hahahaaaa! Visto? Siamo venuti davvero bene!" esclamò Shana dando un'occhiata alla foto. "Queste pose ci si addicono molto!"

Una grossa gocciolona di sudore scese dalla fronte di Trovato per l'imbarazzo. "Hehehee... grazie mille, Shana, anche se non sono sicuro se nel mio caso lo posso considerare un complimento vero e proprio..." affermò, prima che Tierno gli mettesse una mano sulla spalla in segno di incitamento.

"Su, su, Trovi, non essere così ritroso! Certo che Shana voleva farti un complimento!" esclamò il ragazzone appassionato di danza. "Comunque... eccoci qui! Siamo appena arrivati a Novartopoli, e abbiamo un bel po' di cose da fare! Che cosa suggerireste?"

"Beh... intanto, io aspetterei un po', prima di andare alla Palestra e tentare la sfida." affermò Trovato, sfregandosi il mento. "Del resto, non abbiamo certo fretta, no? Possiamo permetterci di aspettare qualche giorno, e intanto allenare i nostri Pokemon, guardarci un po' attorno... insomma, cose di questo genere."

"Mi sembra giusto... anzi, perchè non facciamo fare due passi ai nostri Pokemon?" propose la piccola Shana. "Questa città è così bella... e credo che anche loro apprezzeranno! Forza, ragazzi, facciamo un giretto tutti assieme, che ne dite?"

"Fennekin!" esclamò lo starter di Shana nell'istante in cui la bambina dalla pelle scura lanciò le sue Pokeball, tre in tutto, che si aprirono facendo uscire i Pokemon che lei aveva da poco aggiunto alla sua squadra. La volpina dalla pelliccia fiammeggiante atterrò agilmente vicino alla sua allenatrice e le si strusciò su una gamba, mentre dalle altre Pokeball uscirono il Pansage che lei aveva catturato a Bosco Novartopoli... e un altro Pokemon, un girino dalla pelle blu, di forma sferica, con la pancia bianca sulla quale era disegnata una spirale nera. Aveva un paio di grandi occhi sporgenti e una bocca dalle labbra comicamente grandi e di colore rosa, con un paio di corte gambe e una larga coda piatta  semitrasparente che sembrava ottima per nuotare. Si trattava di un Poliwag, un Pokemon d'Acqua abbastanza comune conosciuto per avere due possibili forme finali - Poliwrath, un Pokemon di tipo misto Acqua/Lotta, e Politoed, un tipo Acqua puro - dall'aspetto molto diverso tra loro.

Anche Tierno e Trovato fecero uscire i loro Pokemon: al fianco di Tierno apparirono, oltre al suo Froakie, anche lo Scatterbug che lui aveva catturato nel Bosco Novartopoli, che era già diventato molto più grande... e un Pokemon che era un po' un classico per gli allenatori alle prime armi, un Pidgey dal piumaggio folto e dallo sguardo acuto.

I Pokemon di Trovato apparvero a loro volta a fianco del loro allenatore: accanto al suo Chespin si trovavano un Dunsparce, uno strano Pokemon di tipo Normale dal corpo giallo e vagamente serpentino, con piccole ali bianche atrofizzate sulla schiena e una coda a forma di trivella; e un Pokemon che assomigliava parecchio ad un leoncino dalla corta pelliccia bruna che diventava più scura sulle zampe, sulle sue orecchie arrotondate, sul muso e sulla punta della coda. Il naso era invece di un vivace colore rosso, come anche un ciuffo di pelliccia che spuntava dalla sua testa come una sorta di crestina.

"Leo, leo! Litleo!" esclamò il piccolo Pokemon simile ad un leoncino, muovendo la sua coda prima di soffiare una fiammella dalla bocca. Trovato si chinò verso di lui e lo grattò gentilmente dietro le orecchie, cosa che il Pokemon mostrò di gradire con una serie di fusa soddisfatte.

"Per adesso, abbiamo già catturato un discreto numero di Pokemon, oserei dire." affermò Tierno. "Bene, vuol dire che sarà un po' più semplice allenarli tutti. Che ne dite, ragazzi? Adesso è il momento di fare sul serio, oserei dire! La Palestra di Novartopoli non è esattamente un giochetto da niente! E poi... dobbiamo anche cominciare ad allenarsi per quando cominceremo ad esibirci!"

"Froak!" esclamò il Froakie di Tierno, alzando la zampina in una sorta di saluto militare!

"Allora hai proprio deciso di provare con le esibizioni di Pokemon, eh?" chiese Shana tenendo in braccio il suo Fennekin, che emise un paio di latrati acuti in segno di assenso.

Il ragazzone amante della danza annuì con decisione. "Certamente! Voglio dimostrare a tutti che il ballo può tirare fuori la bellezza e le capacità dei nostri Pokemon tanto quanto le battaglie di Pokemon!" affermò.

"Pidgey, pidgey!" cinguettò il suo Pidgey, sbattendo allegramente le ali. Il suo Scatterbug drizzò le antenne, e Froakie fece un salto, una capriola all'indietro, e atterrò in posa plastica!

"Visto? Anche i miei Pokemon sono d'accordo!" continuò Tierno. Shana e Trovato ridacchiarono brevemente prima di riportare la loro attenzione sulla cittadina e sui suoi dintorni.

"Per adesso, penso sia meglio trovare una sistemazione... poi cominceremo ad allenare i nostri Pokemon, e tra qualche giorno vedremo se la Capopalestra Violetta sarà disponibile per un confronto." affermò Shana. " A proposito... ricordo male io, oppure Violetta ha una sorella maggiore che lavora come cronista per Kalos TV?"

"Sì, me lo ricordo bene... qualche mese fa, Alexa ha fatto da cronista per il campionato annuale di Pokemon di Unima. Quello in cui alla fine è saltato fuori quel dragone nero, e in cui il capo del Team Plasma usava quel Pokemon cibernetico... Genesect, se non ricordo male." rispose Trovato. "Sì, Alexa era proprio lì ed è stata lei a fare la cronaca dello scontro finale."

"Violetta invece è una fotografa... e ha la passione dei Pokemon Coleottero." affermò Tierno. "In effetti, è il tipo di Pokemon in ci è specializzata. Il tuo Fennekin dovrebbe essere in grado di vincere senza troppi problemi, Shana... ma il mio Froakie, e soprattutto il Chespin di Trovi potrebbero avere qualche problema..."

"E' per questo che abbiamo catturato altri Pokemon, dopo tutto." affermò il ragazzino dai capelli arancioni, guardando con approvazione il suo Dunsparce e il suo Litleo. Il buffo Pokemon Terraserpe sbattè le ali ed emise un verso che esprimeva sicurezza e convinzione, prima di battere la coda a terra un paio di volte. "Comunque, sì, meglio essere ben preparati. Abbiamo un bel po' di giorni a nostra disposizione."

"Dunnnsparce!" esclamò Dunsparce. Con un movimento delle ali, riuscì a sollevarsi da terra per un istante prima di riappoggiarsi a terra e seguire i suoi compagni e i loro allenatori, mentre si dirigevano verso il Pokemon Center...

 

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Nel frattempo, in una piccola radura non troppo lontano da Novartopoli...

Il gruppo di Ash si era fermato dopo una lunga camminata, in modo da riposarsi un po' e fare il punto della situazione prima di riprendere il cammino verso la loro destinazione. Seduti in cerchio su untappeto erboso e circondati da folti alberi secolari, i ragazzi si stavano godendo quei momenti di tranquillità per cercare di legare un po' con i nuovi Pokemon che facevano parte della loro squadra. E questo valeva in particolare per Ash, Froakie e Fletchling.

Pikachu, dal canto suo, era finito sotto le amorevoli cure di Clem, che lo stava coccolando come un peluche, accarezzandogli la coda e cercando allo stesso tempo di non farsi dare un'altra scarica elettrica. Il topolino elettrico, nonostante un po' di imbarazzo, si stava lasciando coccolare, con grande gioia della bambina bionda.

"Pikachu ha avuto subito molto successo con Clem." commentò Vera. Il suo Skitty e il suo Glaceon stavano mangiando un po' di cibo per Pokemon da una ciotola, mentre Blaziken era in piedi accanto alla sua allenatrice, gli occhi chiusi e le mani congiunte in una posa di meditazione. "Ho l'impressione che Clem ci sappia fare molto con i Pokemon. Ha un talento innato di andare loro a genio e capire esattamente cosa piace o non piace loro. In poche parole... riesce ad andare d'accordo con loro senza alcuno sforzo."

"Clem è sempre stata così. Ha un dono innato di comprendere i Pokemon, e non ha mai avuto paura di nessuno di essi." affermò Lem, guardando la sorellina che lasciava da parte Pikachu per un attimo e accarezzava un po' lo Skitty di Vera. Il gattino rosa fece le fusa, distraendosi per un attimo dalla ciotola... e questo permise ad un ladruncolo di scivolare sotto il suo naso e rubare un po' di cibo dalla ciotola. Una piccola palla di pelo arancione sgattaiolò rapidamente verso la ciotola, e con rapidità incredibile riuscì ad afferrare qualche croccantino e cercò di portarselo via!

"Ah! Attenti, c'è un Pokemon che sta cercando di rubare il cibo!" esclamò Misty, accortasi per prima della creaturina arancione che cercava ora di dileguarsi. Immediatamente, diversi dei loro Pokemon scattarono, pronti all'azione, ma fu Blaziken quello che reagì con maggior prontezza: il Pokemon Fuoco/Lotta di Hoenn aprì gli occhi di scatto e si piazzò davanti al Pokemon che cercava di fuggire, facendolo bloccare di colpo con uno squittio allarmato!

"Denne!" esclamò, fermandosi quel tanto che bastava perchè Ash e i suoi compagni si rendessero conto di chi fosse: con loro grande sorpresa, si trattava di un Dedenne, un Pokemon di tipo Elettro/Folletto come quello che avevano incontrato il giorno prima... anzi, Pikachu aveva la sensazione che fosse esattamente lo stesso Pokemon del giorno prima.

"Ah!" esclamò Clem per prima. "Guardate! Quello non è per caso..."

"Un Dedenne... sì, è un Pokemon come quello di ieri!" rispose Misty. Il Dedenne, spaventato dalle dimensioni e dal cipiglio di Blaziken, si caricò per un attimo e lanciò una scarica elettrica contro il Blaziken di Vera, che evitò il colpo con estrema facilità facendo un piccolo salto all'indietro. Prima che la situazionepotesse farsi troppo pericolosa, Pikachu intervenne, tenendo le braccia aperte per dire a Blaziken e a Dedenne di non combattere inutilmente.

"Pika pika! Pikachu!" esclamò il topolino elettrico. Dedenne indietreggiò con uno squittio sorpreso, e un attimo dopo i due Pokemon Elettro cominciarono a "comunicare" tra loro emettendo delle scariche che andavano dalle guance di Pikachu alle vibrisse di Dedenne e viceversa. Il Pokemon Elettro/Folletto di ritirò di un passo, ancora non fidandosi troppo... e Pikachu interruppe lo scambio di elettricità, prima di girarsi verso Ash e annuire. "Pikachu pika, pika pi!"

"Dici davvero, Pikachu? Quel Dedenne... è lo stesso che abbiamo incontrato ieri nella foresta quando ho incontrato Froakie e Fletchling?" chiese il ragazzo. Froakie, che era già balzato vicino a Dedenne per tenerlo d'occhio quando Blaziken aveva cominciato a muoversi, strinse gli occhi per un istante... prima che i suoi istinti gli confermassero che in effetti era proprio come avevano detto Ash e Pikachu; quel Dedenne era lo stesso del giorno prima.

"De... dedenne?" chiese il criceto elettrico, ancora non del tutto sicuro che fosse prudente fidarsi di quelle persone. "Denne de, denne?"

"Froak..." rispose il Froakie di Ash, dando un'occhiata al cibo per Pokemon che Dedenne aveva ancora tra le mani. Lo Skitty di Vera si avvicinò con circospezione, indicando i croccantini con la punta della sua coda... e Dedenne fece la sua migliore faccia da cucciolotto indifeso, abbassando le vibrisse e piegando le orecchie all'indietro.

"Denne, denne..." mormorò tristemente.

"Froakie, froak." rispose il Pokemon ranocchio sfregandosi il mento. "Froak froak, froakie!"

"Pikachu..." rispose Pikachu con un cenno della testa. Aveva capito quello che voleva dire Froakie, e ora si sentiva un po' in colpa per aver cercato di impedire a Dedenne di portare via quel po' di cibo. "Pikachu pika, pika pikachu!"

"Beh... penso che forse dovevamo aspettarcelo... quel Dedenne aveva fame e voleva solo mangiare qualcosa." rispose il ragazzo con il berretto.

Il roditore elettrico confermò con un cenno della testa. "Dedenne!" squittì.

"Skitty..." Lo Skitty di Vera, dispiaciuto per il modo un po' troppo severo con cui aveva reagito a quello che in fondo non era certo un gran furto, si avvicinò a Dedenne e chiese scusa con un cenno della testa, imitato a sua volta dal criceto elettrico che si dispiaceva per essere dovuto ricorrere a questi metodi.

"Glaceon, eon?" chiese educatamente l'elegante Glaceon di Vera. Il Pokemon Elettro/Folletto sospirò malinconico e cominciò a spiegare le sue ragioni.

"Dedenne, denne... de dedenne..." affermò, indicando con una zampetta alcuni cespugli che circondavano la radura. Si avvicinò ad uno di essi, muovendo le fronde con una zampetta... e mostrò che sui loro rami non c'era nemmeno una Bacca. "Dedenne..."

"Pikachu?" chiese sorpreso il topolino elettrico. Froakie si sfregò il mento con una delle sue zampette dotate di ventose, forse sospettando qualcosa... "Pikachu? Pika pi, pika pikachu pika..."

"Delle persone che si aggiravano di recente in questa zona di Kalos?" chiese Ash con tono sorpreso. "Che strano... vuoi vedere che il Team Rocket è arrivato anche qui?"

"Chi sarebbe questo Team Rocket?" chiese Clem, non avendo mai sentito quel nome prima di allora. "Li avete già incontrati?"

Misty sospirò, trattenendo una breve risata. "Sono un terzetto di imbranati che ci hanno messo i bastoni tra le ruote fin da quando Ash ha cominciato il suo viaggio..." affermò l'esperta di Pokemon d'Acqua. "Jessie, James e Meowth... si presentano sempre facendo una ridicola messinscena in cui si presentavano... come se fossero chissà che banda di terribili malfattori! In realtà fanno parte di un'organizzazione criminale abbastanza pericolosa... ma loro tre non hanno davvero quello che ci vuole per essere i criminali che dicono di essere!"

"E' vero..." continuò Vera, paragonandoli in cuor suo al molto più efficiente, spietato e pericoloso Team Meteora. "Se devo dire la verità, non capisco perchè siano ancora nel Team Rocket. Sono sicura che avrebbero molto più successo se si mettessero a lavorare onestamente..."

 

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Da un'altra parte, nel lontano continente di Tunod, due imbranati agenti del Team Rocket e il loro Meowth parlante, al momento impegnati in missione segreta per conto del loro capo, starnutirono tutti in contemporanea!

"Wow... salute, ragazzi!" commentò James pulendosi le mani con un fazzoletto. "Non vi è sembrato all'improvviso che i mocciosi con il Pikachu parlassero di noi?"

"Non dire stupidaggini, James!" lo rimbeccò Jessie. "Non è possibile che i marmocchi ci abbiano seguito fin qui! E comunque non voglio pensarci! Lo sai che ogni volta che ce li troviamo tra i piedi, accade qualcosa che ci manda all'aria i piani!"

"Quindi, cerchiamo di non portarci sfortuna da soli parlando di mocciosi." continuò Meowth con la sua voce nasale. "Lo sapete che quando si parla del diavolo, ce lo si ritrova in casa."

"Hm? E voi tre, di cosa state confabulando?" chiese Cassidy, voltandosi con espressione sospettosa verso la sua collega e rivale. Non faceva certo mistero di essere invidiosa per il fatto che Giovanni aveva dato a Jessie, James e Meowth, piuttosto che a lei e al suo complice Butch, il ruolo principale in una missione così importante.

"Nulla che ti interessi! Piuttosto, pensa alla missione!" esclamò Jessie rabbiosamente, con tanto di venuzza pulsante sulla fronte! "Il Team Fusione sta complottando qualcosa, e noi dobbiamo scoprire che cosa!"

"E va bene... spero solo che voi sappiate quello che state facendo..." commentò Butch tra sè e sè.

 

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"Comunque, prima di partire per la tangente..." disse Vera, riportandosi alla situazione attuale. "Dimmi, Dedenne... sono stati dei tizi con dei vestiti ridicoli e una R disegnata sul petto, a portare via le Bacche?"

Con grande sorpresa di Vera e dei suoi compagni, Dedenne scosse la testa per dire di no. "Denne..." affermò, prima di cercare di fare un'imitazione di coloro che aveva visto. Prese una grossa foglia che si trovava lì vicino e se la mise sul volto, in modo da dare l'impressione di un elmetto o un visore. "De denne, dedenne... denne!"   

"Hmm... ho l'impressione che Dedenne stia cercando di descriverceli. Gente con addosso un'uniforme e un elmetto che gli nascondeva il volto, immagino?" affermò Lem, dando un'occhiata attenta a tutto quello che faceva Dedenne e cercando di capire cosa volesse dire. Il Pokemon criceto disse di sì con la testa, e poi continuò a spiegare amodo suo cosa fosse successo...

"Dedenne! Denne de, dedenne!" squittì. Ebbe un brivido di paura quando giunse alla fine della "frase", e si raggomitolò per un attimo al ricordo di quello che era successo... poi, si rimise in piedi e alzò le braccia, piazzandosi le mani sulla testa come se volesse fare l'imitazione di una criniera. "Dedenneeeee!"

"Froakie..." mormorò Froakie, facendosi da serio a cupo. A quanto pareva, le notizie che Dedenne gli stava dando erano molto preoccupanti.

Anche Pikachu si accorse che il suo nuovo compagno di squadra sembrava ssorto e preoccupato. "Pika... pikachu?" chiese, cercando di stare pronto per ogni risposta. Tuttavia, anche Froakie non era del tutto sicuro di quello che gli era venuto in mente, e si limitò ad alzare le spalle.

"Mi... sembra di capire che anche Dedenne non è proprio sicuro di chi si tratti..." affermò Misty, senza bisogno di comprendere al cento per cento il linguaggio del Pokemon. "Erano individui in uniforme con un casco sulla testa... fin qui abbiamo capito."

"Ma... chi possano essere, non ne abbiamo proprio idea..." disse Ash. "E quindi, Dedenne... ci stai dicendo che loro hanno portato via la maggior parte delle Bacche e rapito molti Pokemon da questa regione?"

"Denne..." mormorò il Pokemon Elettro/Folletto, sentendosi terribilmente impotente e frustrato... almeno finchè la piccola mano di Clem non gli si posò sulla testa, accarezzandolo delicatamente e facendogli scattare la testa verso l'alto con fare stupefatto. La bambina bionda gli stava vicino con un'espressione triste e comprensiva...

"Non so chi possa fare una cosa così terribile..." affermò Clem. "Rapire tutti quei Pokemon e rubare il loro cibo..."

"Non credo che siano dei comuni bracconieri di Pokemon, in ogni caso." riprese Lem. Il giovane inventore stava cercando di analizzare tutti i dati che aveva a sua disposizione, ed era già giunto ad alcune conclusioni che riteneva interessanti. "Certo... avrebbe senso che abbiano razziato le bacche da questo posto, perchè così possono mantenere i Pokemon per un tempo abbastanza lungo... Però, da come ne sento parlare, hanno un livello di organizzazione che non si trova in un branco di criminali comuni."

"Mi ricorda quando ho avuto a che fare con la cacciatrice J..." mormorò Ash, riprensando agli sgraditi incontri a Sinnoh e prima di Unima con quella donna senza scrupoli. Quando Lem e Clem lo guardarono con fare interrogativo, Ash si schiarì la voce e spiegò. "Ehm... è, o meglio dire era, una cacciatrice di Pokemon che lavorava per il Team Galassia, e che ho incontrato diverse volte sulla mia strada."

"Davvero un pessimo soggetto. Credetemi, è una fortuna che non l'abbiate incontrata." siegò Misty. "Ma... adesso non è questo il problema. Sarei curiosa di sapere chi erano queste persone, e cosa vogliono fare. E poi, dobbiamo dare una mano a Dedenne."

"Marill, marill!" Il Marill di Misty si disse d'accordo con la sua allenatrice.

Clem ci pensò un po' su, e poi sorrise rivolgendosi al fratello maggiore. "Senti, Lem... visto che siamo qui, perchè non provi a catturare Dedenne? Credo che con noi sarà molto più al sicuro che da queste parti, no?" propose. Il maggiore dei due fratell ridacchiò gentilmente e le arruffò i capelli con una carezza, immaginando a che gioco stesse giocando la sorellina.

"Già, e così puoi stare con Dedenne quanto vuoi e coccolarlo tutto il tempo, vero?" commentò bonariamente il giovane inventore.

Clem gonfiò le guance in una comica espressione di irritazione. "Insomma, fratellino, se posso aiutare Dedenne, che c'è di male? Tu che cosa ne dici, Dedenne?" chiese rivolta al Pokemon criceto, che spalancò gli occhi entusiasta e disse di sì con la testa.

"Dedenne!" esclamò, non senza però apporre una condizione ed indicare Lem con una zampetta. "De... denne, dedenne?"

"Pikachu..." rispose Pikachu con un cenno della testa, in modo da far capire ad Ash cosa volesse dire il Pokemon Elettro/Folletto, che si era già messo in guardia e sembrava pronto a combattere.

"Mi pare di capire che Dedenne vuole combattere con uno dei Pokemon di Lem, prima di unirsi alla sua squadra." affermò Vera. Il suo Blaziken fece un cenno affermativo con la testa, e Dedenne si voltò verso Lem e lo incitò a mandare in campo uno dei suoi Pokemon.

Il ragazzo, dopo un attimo di esitazione, accettò la sfida e si aggiustò gli occhiali, sulle cui lenti brillò una luce di sicurezza. "Hmm... e così, questa è una sfida? Molto bene. Accetto ben volentieri! Forza, Bunnelby, tocca a te! Fagli vedere cosa sai fare!"

Lem lanciò la sua Pokeball, dalla quale apparve il Pokemon coniglio con un agile salto. Bunnelby si mise in guardia davanti a Dedenne, e battè le orecchie tra loro come se fossero mani... e il Pokemon criceto prese l'iniziativa, lanciandosi contro Bunnelby e poi sprigionando una scrica elettrica dai suoi baffi, che si inarcò verso il coniglio con uno sfrigolio acuto! Per fortuna, Bunnelby si era aspettato quella mossa, e riuscì a scansarla in tempo, saltando di lato e facendo esaurire sul terreno l'attacco Tuonoshock di Dedenne.

"Blaziken..." affermò il Blaziken di Vera, mettendosi una mano sul mento e guardando con attenzione le mosse dei due Pokemon più piccoli. Sembrava volesse dire che era impressionato dal talento dimostrato, e la sua allenatrice si disse d'accordo.

"Sapevo già che quel Bunnelby è più forte di quanto sembri." affermò. "Ma anche Dedenne non scherza. Credo che sarà uno scontro tutto da vedere!"

"Ottima schivata, Bunnelby!" esclamò Lem. "Ora forza... contrattacca con Attacco Rapido!"

"Bun!" esclamò il Pokemon Normale, facendo uno scatto in avanti e colpendo Dedenne con una delle sue larghe orecchie. Il Pokemon criceto barcollò, ma si riprese in fretta e si produsse in un attacco Azione che colpì in pieno il suo avversario, mandandolo indietro di qualche passo.

"Denne!" esclamò Dedenne, cercando di avvicinarsi di nuovo per sferrare un attacco Tuonoshock a bruciapelo... ma Lem sapeva come contrastarlo.

"Usa Agilità per scansarlo, Bunnelby!" esclamò il giovane inventore. Quando Dedenne scagliò una scarica elettrica contro di lui, Bunnelby accelerò di colpo e riuscì ancora una volta a scansare l'attacco, portandosi accanto a Dedenne prima che quest'ultimo potesse rimettersi in guardia. "Perfetto! E ora usa Doppiasberla!"
Usando ancora una volta le sue enormi orecchie come mani, Bunnelby colpì diverse volte il suo avversario, lasciandolo stordito e costringendolo a cedere ancora terreno. Convinto che a quel punto la battaglia fosse praticamente in mano sua, il Pokemon Scavabuche cercò di tenere Dedenne sotto pressione e si avvicinò ancora... abbassando la guardia quel tanto che bastava a Dedenne per sferrare un attacco a sua volta!

"Denne..." mormorò il Pokemon criceto, guardando Bunnelby dritto negli occhi con espressione innocente, e con tanto di cuoricini rosa che fluttuavano attorno a lui. Bunnelby esitò per un attimo, sentendo che il suo desiderio di combattere veniva meno... e Dedenne gli si avvicinò, iniziando a coccolarsi di lui.

Peccato che le guance e i baffi di Dedenne fossero elettrizzati, e la scarica elettrica penetrò nel corpo di Bunnelby, facendogli drizzare le orecchie! Il Pokemon coniglio emise un acuto stridio di dolore e sorpresa, e quando Dedenne si staccò da lui con un sorrisetto malizioso, si accorse di non riuscire più a muoversi come si deve.

"Bun... nel... by?" si chiese, muovendo le zampe anteriori come se pesassero qualche decina di chili l'una.

"Accidenti, ma come... ha usato un attacco Tuononda a distanza ravvicinata dopo essersi avvicinato usando Fascino?" chiese stupito Ash.

Pikachu scosse la testa - nemmeno lui riconosceva quel particolare attacco. "Pikachu..." affermò, guardando con attenzione le mosse di Dedenne che ora stava prendendo un po' di distanza da Bunnelby.

Vera, che già aveva avuto esperienza con quel particolare attacco dal suo viaggio a Reborn, provvide a dare le necessarie spiegazioni. "Quell'attacco si chiama Elettrococcola. Ha lo stesso effetto di Tuononda, ma può anche infliggere dei danni ai Pokemon che ne vengono colpiti. Non molti, ma è sempre qualcosa." affermò la ragazzina castana.

"Accidenti... quindi adesso Bunnelby è nei guai!" affermò Clem preoccupata. Sperava che il Pokemon di suo fratello non si facesse male soltanto perchè a lei era venuto il capriccio di avere un Dedenne da coccolare...

Lem cercò di pensare ad una contromossa. "Hmm... allora, Bunnelby, adesso cerca di usare Fangosberla!" esclamò. Il Pokemon coniglio, facendo del suo meglio per contrastare gli effetti della paralisi, si chinò per terra, prese un pò di fango in un orecchio, e lo scagliò con precisione contro il suo avversario... che però riuscì ad evitarlo grazie ai movimenti rallentati di Bunnelby. Lem vide il Pokemon criceto restare fermo per un attimo, con delle scariche elettriche che circondavano i suoi baffi. "Accidenti, quella è una mossa Carica. Aumenta la sua difesa dagli attacchi speciali, e allo stesso tempo potenzia la sua prossima mossa Elettro."

"Dedenne!" esclamò Dedenne, finendo di caricarsi per poi scattare verso Bunnelby, che cercò di reagire e scansarsi, ma senza successo. Il velocissimo Pokemon Elettro/Folletto raggiunse il suo bersaglio e lo toccò con le sue vibrisse, sprigionando un'aura elettrica che avvolse rapidamente entrambi i Pokemon espandendosi come un palloncino. Una sfera di energia elettrica si formò al centro dell'aura e da essa si sprigionarono una serie di folgori in miniatura che raggiunsero Bunnelby, attaccandosi alla sua schiena!

"Un attacco Caricaparabola..." affermò Lem allarmato. "Questa particolare mossa di tipo Elettro assorbe energia dai Pokemon che ne vengono colpiti, e la trasferisce a chi ne fa uso."

In effetti, quando le scariche elettriche si esaurirono, non solo Bunnelby sembrava indebolito, ma Dedenne si era quasi del tutto rimesso dai colpi che aveva subito in precedenza. Con uno scatto improvviso, Dedenne cercò di attaccare di nuovo, questa volta con un attacco Azione.

"Non abbiamo ancora perso, Bunnelby!" esclamò Lem con decisione. "Forza, Bunnelby, puoi farcela! Usa il tuo attacco Colpodifango!"

Bunnelby strinse i denti, costringendosi a muoversi nonostante la paralisi... e riuscì a contrastarla, creando una sfera dorata tra le sue orecchie con un forte rumore di risucchio. La sfera si infranse un attimo dopo in numerose sfere di fango che il Pokemon Scavabuche scaraventò con potenza e precisione contro Dedenne, centrando in pieno! Il criceto elettrico squittì allarmato mentre i proiettili di fango lo raggiungevano, appiccicandogli le zampette posteriori e terra e intralciandogli i movimenti oltre ad indebolirlo notevolmente. Con uno squittio, il Pokemon Antenna cercò di divincolarsi per liberarsi dal fango... ma il fango aveva fatto rapidamente presa sulla sua coda e sulle sue zampe posteriori.

"Bene, Bunnelby. Ottimo colpo. Adesso concludiamo... usa Battiterra!" esclamò Lem.

"Bunnelby!" esclamò il coniglio. Con un movimento repentino, Bunnelby chiuse a pugno le sue enormi orecchie-mani e le abbattè al suolo, provocando una piccola scossa sismica che frantumò il terreno attorno a Dedenne, facendo cadere il Pokemon criceto in una piccola buca con uno squittio allarmato! Bunnelby saltò all'indietro, sfruttando lo stesso impeto del suo colpo... e Dedenne si massaggiò la testa frastornato prima di rialzarsi e scrollarsi la polvere di dosso. Era ormai chiaro chi dei due aveva vinto, e Dedenne fu più che contento di ammettere la sconfitta sorridendo e facendo un inchino.

"De Dedenne!" squittì. Era un invito a Lem di lanciare la sua Pokeball, e dopo aver dato un'occhiata all'espressione sollevata e felice di Clem, il giovanissimo inventore tirò fuori una Pokeball dal suo zaino e la lanciò verso il criceto elettrico, che non fece nessun tentativo di evitarla e si fece toccare. Il corpo del buffo Pokemon Elettro/Folletto si trasformò in un lampo di luce rossa che venne rapidamente assorbita dalla Pokeball, che poi si chiuse con un tintinnio metallico, cadde al suolo e si mosse per un istante prima di fermarsi e dare un segnale acustico per confermare la cattura.

"Perfetto! Abbiamo catturato un Dedenne!" esclamò Lem. Il ragazzo prese la Pokeball che conteneva Dedenne e la sollevò in aria vittorioso, con Clem che esultava vicino a lui. Bunnelby tirò un sospiro ed esultò a sua volta, tenendo in aria le orecchie strette a pugno, e i due fratellini andarono a congratularsi con lui per la vittoria.

"Bravo, Bunnelby! Sei stato bravissimo come sempre!"

"Già... grazie anche da parte mia, Bunnelby!" lo ringraziò Clem, prima di versare sulla sua schiena un po' di medicina da una boccetta che teneva con sè. Bunnelby si rilassò, sentendo la paralisi recedere e la debolezza dovuta alla battaglia che lasciava il suo corpo... e poco dopo, il Pokemon Scavabuche era di nuovo in forma come prima.

"Bun bun!" esclamò, facendo poi un cenno di ringraziamento verso i due fratellini. Ash, Misty, Vera e i loro Pokemon applaudirono per festeggiare la vittoria di Bunnelby e il nuovo componente della squadra di Lem.

"Bel colpo, Lem! Sei stato davvero in gamba!" affermò Ash. Raggiunse il suo nuovo amico e gli diede una pacchetta sulla spalla.

"Froak, froak!" esclamò il Froakie del ragazzino. Per tutta la durata dello scontro, la raganella azzurra aveva osservato le mosse di Dedenne e Bunnelby... e doveva ammettere che era impressionato. Per essere due Pokemon così piccoli, e probabilmente neanche tanti esperti, stavano dimostrando una grande abilità nel combattimento... doveva ammettere che, per quanto si fosse unito al gruppo principalmente perchè aveva visto in Ash un allenatore capace, anche gli altri della sua squadra erano in gamba.

Il Pokemon ranocchio fece un piccolo sorriso. Questo viaggio si stava preannunciando ancora più interessante del previsto.   

 

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Non si poteva certo dire che Alan fosse la persona più amichevole del mondo. Al tempo stesso, però, non era mai stato neanche sgarbato. E nonostante Marin lo seguisse continuamente, senza quasi mai smettere di parlare (seriamente, Alan si stava chiedendo se non le venisse mai sete, con tutto il tempo in cui teneva la bocca aperta), Alan ascoltava con pazienza, offrendo ogni tanto qualche risposta un po' alla lontana, ma senza mai essere troppo duro.

"Sei un tipo silenzioso, ma ho visto che sei molto gentile con il tuo Charizard... e anche con gli altri tuoi Pokemon!" stava dicendo Marin in quel momento, camminando a fianco del ragazzo assieme al suo fedele Chespie. "Questo vuol dire che anche se fai tanto il misterioso, ti piacciono molto i Pokemon e sei una persona in gamba! Anch'io vorrei tanto diventare un'esperta di Mega Evoluzione... catturerò un sacco di Pokemon, li allenerò come si deve, e un giorno, riuscirò a battere te e il tuo Charizard."

Alan chiuse gli occhi e sorrise con fare un po' sarcastico. "Non vedo l'ora." rispose, con quel suo solito modo di fare terso e laconico... di cui Marin si accorse.

"Guarda che non c'è bisogno di fare tanto il saputello..." borbottò la rossa, facendo una buffa espressione di fastidio mentre il suo Chespin gonfiava le guance! Il Pokemon Erba stava per dire la sua... ma un movimento improvviso attirò la sua attenzione, quando una piccola figura fluttuante attraversò la stradina che Alan, Marin e Chespin stavano percorrendo.

"Chespin?" esclamò Chespie. Quando Marin seguì l'indicazione del suo starter per vedere che cosa fosse, vide che si trattava di una minuscola creaturina, non più alta di dieci centimetri, che stava in piedi a centro di un grande fiore dai petali gialli, che si faceva trasportare dal vento usando i suoi ampi petali e le sue foglie come una sorta di paracadute. La testa della creatura presentava una sorta di piccola corona seghettata, e le sue braccia e gambe erano talmente corte da essere quasi invisibili da quella distanza - in compenso, però, le sue orecchie erano lunghe ed esili, e aveva dei piccoli occhi neri che risaltavano sul suo viso pulito, assieme alle chiazze rosse sulle sue guance. Si teneva stretto al pistillo del fiore, usandolo come una sorta di hoverboard mentre si faceva trasportare delicatamente dalla brezza. Era un Pokemon che esprimeva gentilezza e dolcezza, oltre ad essere molto carino... e Marin decise che valeva la pena cercare di catturarlo! Chi poteva dirlo, poteva essere il suo primo passo sulla strada per diventare un'allenatrice brava come Alan!

"Flabebe, il Pokemon Monofiore. Tipo Folletto." disse il Pokedex della bambina. "Sceglie il suo fiore preferito alla nascita, e da quel momento rimane in simbiosi con esso per tutta la vita. Va in giro lasciandosi trasportare dal vento, ed è in grado di controllare a suo piacimento la forza nascosta dei fiori."

"Perfetto! Allora sarà il primo Pokemon che catturerò! Stai a vedere, Alan!" esclamò Marin, correndo davanti al suo stoico compagno di viaggio. Quest'ultimo non battè ciglio e restò fermo dov'era, curioso di vedere come la sua autonominata compagna di viaggio se la sarebbe cavata.

"Non mi muovo." commentò il ragazzo. Il Flabebe fluttuò oltre il bordo della strada che stavano percorrendo, ma Marin e Chespie non si fecero dissuadere, e saltarono agilmente giù dal pendio, portandosi finalmente alla distanza giusta per sferrare un attacco contro il Pokemon Folletto.

"Chespie, è il momento! Usa il tuo attacco Parassiseme!" esclamò Marin.

Il suo starter prese la mira e scagliò una raffica di semi luminosi contro il pokemon fluttuante, che si accorse appena in tempo dell'attacco e, senza nemmeno scomporsi, tirò verso di sè il pistillo del suo fiore, come se stesse pilotando un caccia. Con una virata improvvisa, Flabebe evitò il Parassiseme, che però cambiò direzione e cercò di inseguirlo.

Ancora una volta, però, il Pokemon Monofiore si rivelò un avversario molto più ostico di quanto il suo aspetto non facesse supporre. Eseguì un'altra acrobazia a mezz'aria e riuscì a schivare l'attacco per la seconda volta, poi si voltò di scatto verso Chespie e sferrò il suo attacco, volteggiando su sè stesso per un attimo prima di scagliare una raffica di luci rosate verso l'aggressore. Chespie reagì rapidamente e si scansò dalla traiettoria del colpo... ma le particelle di energia rosa cambiarono direzione di colpo e lo raggiunsero comunque, mandandolo a terra.

Per fortuna, Chespie si riprese rapidamente, e dopo aver fatto una capriola all'indietro, atterrò in piedi accanto a Marin, che aveva già pronto l'attacco successivo. "Okay, Chespie! Adesso bloccalo con Frustata!"

"Ches!" esclamò il Pokemon Castanriccio, allungando verso Flabebe due liane verdi che crebbero all'improvviso dalla sua schiena. Chespie diresse le sue fruste verso il bersaglio e cercò di avvinghiargliele attorno... ma Flabebe, dando ancora una volta prova della sua agilità, mandò a vuoto l'attacco con una schivata prodigiosa. Chespie spostò di colpo le sue liane e tentò di prenderlo ancora una volta... senza risultati apprezzabili.

"Bebe!" esclamò Flabebe con una vocetta acuta e canzonatoria che sembrava quasi prendere in giro Marin... e che ebbe sicuramente l'effetto di mandarla su tutte le furie!

"AAAAAARGH! QUESTO E' TROPPO!" strepitò la bambina, agitando le braccia come le ali di un colibrì. "Andiamo, perchè non ci lasci mandare a segno almeno un colpo, eh?"

"E' un po' più difficile di quanto pensassi, eh?" chiese retoricamente Alan, guardando la scena dalla cima del pendio. Marin si voltò verso il suo compagno di viaggio, che cercò di darle un consiglio. "Il tuo Chespin non conosce per caso delle mosse che possano rallentare o confondere Flabebe?"

"Ah? Delle mosse che... ma certo!" rispose prontamente la bambina, prima di rivolgersi nuovamente al suo starter. "Okay, Chespie, cambiamo tattica! Adesso usa Tossina contro di lui!"

"Chespin!" esclamò il Pokemon Castanriccio. Due degli spuntoni sulla sua testa si illuminarono, e da essi scaturirono due raggi di energia violacea che si diressero rapidamente verso il Pokemon Monofiore. Ancora una volta, Flabebe cercò di scansare l'attacco ricorrendo alla sua incredibile agilità, ma rimase sorpreso quando i due raggi di energia si frantumarono in tanti raggi più piccoli... e poi si disfecero in una nuvola di vapore violaceo che avvolse Flabebe, irritandogli gli occhi e la gola. Il Pokemon Folletto emise un'esclamazione allarmata e cercò di proteggersi dal gas velenoso come meglio poteva, ma a quel punto la sostanza velenosa aveva già fatto effetto, e Flabebe uscì barcollando dalla nube tossica, con la faccia tinta di un poco salutare colore violaceo.

"Fla... be... be..." mormorò il Pokemon Monofiore perdendo quota, mentre Marin si metteva a saltellare per l'entusiasmo.

"Evviva! Bravo, Chespie! Questa volta l'abbiamo preso!" esclamò la bambina. Il suo starter annuì soddisfatto, e Alan fece un cenno di assenso. Se non altro, adesso erano sulla strada giusta...

"Okay, adesso è il momento giusto." affermò Alan. "Prova a lanciargli una Pokeball."

"Ricevuto!" rispose Marin, prendendo dalla sua borsa una sfera. Prese la mira, e la scagliò verso Flabebe, che a quel punto era troppo intontito per scansarsi e venne colpito ed assorbito nella sfera, che si richiuse una frazione di secondo dopo. "Okay, adesso tienilo dentro... tienilo dentro..."

La Pokeball ondeggiò per qualche istante, mentre Flabebe cercava con tutte le sue forze di sfuggire alla sua presa. Finalmente, il Pokemon Folletto cessò di resistere, e la Pokeball si fermò con un tintinnio metallico. La cattura era avvenuta.

"Urra! Urra! Urra! Ce l'abbiamo fatta, Chespie!" esclamò gioisamente la piccola Marin, cominciando a fare una danza di vittoria assieme al suo starter davanti d un poco impressionato Alan...

"Se avete il tempo di festeggiare... ce l'avete anche per portare quel Flabebe al Pokemon Center più vicino." affermò.

Marin e Chespie smisero immediatamente di ballare, e la bambina corse imbarazzata verso la Pokeball... inciampando su qualcosa a metà strada e finendo faccia a terra una volta di più, con grade sorpresa di Chespie! Alan sospirò e guardò da un'altra parte... e un attimo dopo, un suono acuto richiamò la sua attenzione, e il giovane allenatore pescò da una tasca della sua giacca un piccolo congegno che ricordava un walkie-talkie in miniatura, e lo accese.

"Pronto?" chiese, con un tono che in qualche modo sembrava più serio del solito, anche per una persona come lui che non sembrava mai abbassare la guardia.

Dall'altro lato della chiamata, una voce gli rispose, facendogli corrugare la fronte in segno di leggero allarme. "Sì... sì, ne avevo sentito parlare... i sa qualcosa di questo gruppo misterioso?"

Ancora una voce indistinta dall'altro lato. "Capisco. Va bene. Cercherò di tenere d'occhio anche questo. La missione procede. Un po' lentamente, ma con risultati promettenti."

Alan attese ancora un po', prima di rispondere. "Certo. Non mancherò di aggiornarvi. Grazie per il vostro aiuto, farò in modo di non deludervi."

La conversazione si interruppe, e il giovanotto si accorse che Marin e Chespie, dopo aver recuperato la Pokeball nella quale avevano catturato Flabebe, si erano inerpicati di nuovo sulla strada che stavano percorrendo, e la bambina lo stava guardando con la sua classica curiosità. "Alan? Chi era che ti stava parlando?" domandò.

"Chespin..." continuò il Pokemon Castanriccio.    

Alan alzò le spalle. Immaginava che Marin non si sarebbe accontentata di una risposta evasiva, ma non poteva raccontarle tutto... era una faccenda troppo pericolosa per lei. Quindi, decise di fare un compromesso. "Diciamo che si tratta di una persona che sta dando una mano a me e al professor Platan." disse semplicemente. "Ora forza, andiamo al Pokemon Center. Ci dovrebbe essere una città a non più di un'ora di cammino da qui."

"Arriviamo!" esclamò entusiasta Marin, venendo dietro ad Alan con tutta l'energia che le era propria. Chespie emise un verso come per dire loro di non correre troppo.

"Chespin, ches!"

Alan guardò la bambina e il suo starter che parlottavano tra loro, divertendosi come niente fosse... e provò per un attimo un po' di dispiacere. Anche se era rumorosa e non sapeva mai farsi gli affari suoi, doveva ammettere che Marin era una compagna di viaggio gradevole. Ma le loro strade si sarebbero dovute dividere presto. Quella che stava percorrendo lui era davvero troppo pericolosa per lei.

 

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L'uomo seduto alla scrivania appoggiò il comunicatore e accarezzò distrattamente il Pokemon simile ad un leone dalla maestosa criniera rossa e gialla che stava al suo fianco. "Il nostro collaboratore ci ha confermato la sua disponibilità." disse l'uomo con voce calma ed autorevole, rivolto ad un'altra figura umana in piedi a fianco della sua scrivania. "Anche lui farà tutto quello che può per scoprire qualcosa di questo nuovo gruppo, e date le sue capacità, non vedo motivo per dubitare del suo successo."

"E' stata una vera sfortuna, signore." disse l'uomo, un tipo sovrappeso con degli strani occhialini sul viso. "Proprio quando le cose sembravano mettersi al meglio, è capitato questo inconveniente. Mi spiace per tutti i problemi che le sta creando."

"Roarrrr..." il Pokemon leone emise un ringhio sommesso.

"Non tutto il male viene per nuocere, dottor Xante." rispose il suo superiore. "Senza saperlo, i nostri... ospiti imprevisti... stanno facendo il nostro gioco. Si tratta soltanto di fare in modo che, nel momento in cui si riveleranno, la cosa finirà per ritorcersi contro di loro."

"Allora, il progetto è intatto, signore." continuò l'uomo di nome Xante.

Il misterioso individuo alla scrivania si lisciò il pizzetto rosso-arancione sul mento. "Certo, non mi sono mai aspettato che non ci fossero complicazioni." affermò. "Ma per adesso, tutto quello che dobbiamo fare è prestare attenzione. Il nostro collaboratore ha tutto sotto controllo."

Un sorriso apparve sul volto severo dell'uomo alla scrivania. "Sta per nascere un nuovo mondo. Un mondo di eterna bellezza."

 

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Da un'altra parte, in un luogo sconosciuto di Kalos...

"Allora. Qual è la situazione?" chiese la voce di un individuo, dal timbro giovanile, ma distintamente crudele e freddo come il ghiaccio.

I suoi scagnozzi, un gruppetto di individui vestiti con delle tute intere e degli elmetti che nascondevano la metà superiore dei loro volti, si inchinarono davanti all'alta figura dai capelli selvaggi che si avvicinò loro, cerando di non dare a vedere la loro soggezione. "Stiamo... proseguendo come da programma, mio signore." affermò uno di loro. "Al momento riteniamo che sia troppo presto per fare la nostra mossa, tuttavia. Ancora non sappiamo dove si trova quello che cerchiamo..."

"Possiamo aspettare." disse la voce del capo. "Dobbiamo assicurarci di colpire nel momento più adatto. Quando farà più danni."

Le reclute si inchinarono timorose. "Certamente, signore. Questo... non è mai stato in dubbio."

"Ottimo." rispose il giovane, i cui occhi rossi sangue scintillarono per un attimo nella semioscurità, dandogli un aspetto spaventoso. "Continuate così. E catturate tutti i Pokemon che potete, senza farvi scoprire. Serviranno anche loro per il nostro progetto..."      
             

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CONTINUA...

Note dell'autore: Probabilmente questo capitolo sarà sembrato molto simile all'episodio in cui Dedenne entra nel gruppo di Ash... e ho ripercorso anche una parte del primo Mega Evolution Special. Ma, come potete vedere, la storia sta cominciando ad entrare su binari completamente diversi. E questa minaccia misteriosa potrebbe davvero creare non pochi problemi alla pacifica regione di Kalos... credo proprio che Ash ed Alan avranno parecchi grattacapi, quando verrà il momento...

Non ho molto da dire per questo capitolo. Dal 20 di Aprile fino al 2 di Maggio sarò via e non potrò scrivere, ma cercherò comunque di aggiornare il più possibile prima di allora... e se va tutto bene, aggiornerò anche il 2 Maggio al mio ritorno.

Vi faccio tanti auguri di buon proseguimento...  e spero di rivedervi presto!  
   

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Capitolo 9
*** Arrivo a Novartopoli ***


Pokemon XY Reload
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 9 - Arrivo a Novartopoli

Erano passati diversi giorni da quando Ash e il suo gruppo di amici, vecchi e nuovi, erano partiti da Luminopoli alla volta della seconda Palestra della regione di Kalos, e ormai, la loro destinazione era quasi in vista. Grazie all'aiuto di Lem e Clem, il viaggio era andato bene, con l'eccezione di qualche incontro fortuito con alcuni Pokemon selvatici non troppo raccomandabili. Pikachu, Froakie e Flechling si erano occupati di mandare via le minacce, e per i due nuovi Pokemon della squadra di Ash, era stato anche un utile allenamento.

Ora che Novartopoli si stava avvicinando, Ash aveva deciso che fosse il caso di far sgranchire un po' i due Pokemon con i quali aveva intenzione di affrontare la sfida che si era autoimposto... e infatti, adesso stava facendo pratica con Butterfree ed Heracross in una radura nel bel mezzo della foresta, con Pikachu, Froakie e Fletchling che osservavano con grande partecipazione lo scontro di allenamento assieme al resto del gruppo di Ash.

"Wow, che bello, quel Butterfree..." commentò Clem, seguendo gli agili movimenti del Pokemon farfalla che si esibiva in una serie di acrobazie, mostrando che nonostante la non più giovane età, era rimasto forte e combattivo. "Quello è stato il primo Pokemon che Ash ha catturato?"

"Già... ero presente io quando lo ha catturato, quando era ancora un Butterfree." affermò Misty, ricordando con un misto di imbarazzo e piacere quando aveva accompagnato quel ragazzino arrogante e un po' troppo entusiasta nel suo viaggio attraverso Bosco Smeraldo. "La loro storia... è stata piuttosto lunga e un po' travagliata, se devo dire la verità."

"Anche Heracross, comunque, sembra essere un Pokemon molto ben allenato." affermò Lem. Lo scarabeo gigante stava facendo un po' di pratica con dei pezzi di legno, in modo da scaldarsi i muscoli per la sfida che lo attendeva, lanciandoli in aria con un gesto delle braccia, per poi farli a pezzi con il suo corno mentre scendevano. I suoi movimenti erano rimasti sicuri, rapidi e letali... e in un vortice di fendenti, i pezzi di legno vennero demoliti e ridotti in tanti trucioli che si sparpagliarono intorno a lui.

"Heracross!" esclamò il Pokemon Coleottero/Lotta, mostrando scherzosamente i bicipiti e facendo vedere quello che era stato in grado di fare. Vera e i due fratellini di Luminopoli applaudirono come se avessero assistito ad uno spettacolare numero al circo, ed Heracross chiuse gli occhi e si massaggiò la nuca con espressione imbarazzata.

"Bel colpo, Heracross!" affermò Ash. "Ma... ora temo che abbiamo fatto un po' di confusione. Forse sarebbe meglio se raccogliessimo tutti questi pezzi di legno che si sono sparsi in giro..."

"Free, free!" esclamò Butterfree, annuedo con espressione complice. Il Pokemon farfalla prese un po' di quota e cominciò a sbattere le ali sempre più rapidamente, in modo da creare un vortice che iniziò a raccogliere i pezzi di legno sparsi in giro e portarli tutti in un certo punto. Il suo attacco Raffica creò un tornado in miniatura che spazzò i frammenti di legno, raccogliendoli poi in un unico punto e formando un'ordinata montagnola!
La farfalla gigante mosse le antenne, soddisfatto per come era riuscito a controllare la sua mossa anche dopo tanto tempo che non combatteva un'autentica battaglia, poi si abbassò leggermente verso Ash e annuì con gioia. Heracross si sgranchì un po' le braccia a sua volta, e gli amici di Ash si alzarono dai loro posti a sedere.

"Bene, ragazzi, vedo che siete ancora in gamba! Hehehee... beh, in fondo era solo questione di togliersi un po' di ragnatele di dosso, immagino!" affermò Ash. Heracross fece un cenno affermativo con la testa, entusiasta di come fossero andate le cose, e si voltò verso il gruppetto, guardando con curiosità i due ragazzini di Luminopoli... in particolare la graziosa bambina che lo guardava con un misto di curiosità e gioia! "Ah, tranquillo, Heracross... Clem ama molto i Pokemon, ed era curiosa di conoscerti un po' meglio."

"Heracross!" esclamò bonariamente il Pokemon Coleottero/Lotta, per poi sgranare gli occhi con espressione interdetta quando la piccola Clem e il suo Dedenne da poco catturato cominciarono a guardarlo da ogni direzione, quasi volessero memorizzare ogni singolo elemento del suo aspetto... e Butterfree alzò gli occhi al cielo, sentendosi un po' messo da parte.

"Tranquillo, Butterfree, sono sicuro che è solo perchè Clem è un po' presa da Heracross. Non voleva davvero escluderti." affermò Ash, accarezzando il primo Pokemon da lui catturato, che rispose muovendo lentamente le ali per esprimere la sua soddisfazione. Misty e Pikachu dovevano ammettere che era bello vederli così... sembrava quasi di essere tornati indietro nel tempo!

"Ho visto che addestri con molta abilità i tuoi Pokemon, Ash." disse Lem, avvicinandosi a Butterfree e guardandolo con attenzione. Il Pokemon farfalla puntò su di lui i suoi occhi compositi e rimase in attesa, interessato a vedere come si sarebbe comportato il giovanissimo inventore. "Sono impressionato, devo dirlo. Ma per adesso, se posso dire la mia... hai solo fatto sì che i tuoi Pokemon si sgranchissero un po' i muscoli."

"Pikachu!" affermò con fare sicuro Pikachu, che conosceva molto bene il suo allenatore e sapeva come ragionava.

"Sì, è vero... pensavo che la cosa migliore da fare fosse farli riscaldare un po', prima di mandarli a combattere." rispose Ash. "In fondo, non mi posso aspettare di mandarli a combattere senza che si siano almeno un po' riabituati all'idea. E poi, c'è un altro elemento sul quale vorrei far fare un po' di pratica a Butterfree ed Heracross, se ne avrò la possibilità."

"Froak?" gracchiò Froakie, chiedendosi a cosa si riferisse Ash.

"Penso che Ash si stia riferendo al fatto che Butterfree ed Heracross dovranno essere pronti ad affrontare qualsiasi possibile contrattacco la Capopalestra di Novartopoli avrà disponibile." affermò Vera. "Se non ricordo mal, Lem, ci hai detto che la Capopalestra di Novartopoli si chiama Violetta, ed oltre ad essere un'esperta di Pokemon Coleottero..." e a questa menzione, Misty fece una comica espressione di orrore e rabbrividì. "E' anche una fotografa e la sorella di una cronista molto famosa di Kalos TV."

Lem si aggiustò gli occhiali, sui quali brillò per un attimo una luce che voleva dire che si stava entusiasmando. "Certamente! Alexia è una celebrità qui a Kalos, e anche in altre parti del mondo, ma tutti dicono che la sua sorellina Violetta ha avuto la miglior fortuna della famiglia. Conosce molto bene i Pokemon Coleottero, e ne ha fotografati più di quanti ne potrei mai contare. Ma soprattutto... essendo una Capopalestra, conoscerà le loro mosse quasi alla perfezione, e saprà come coprire i loro punti deboli."

"E' vero... ed Heracross è particolarmente sensibile alle mosse di tipo Volante." affermò Ash, rivolgendo allo scarabeo rinoceronte un'espressione comprensiva, mentre lui annuiva lentamente.

"Heracross..." affermò.

Clem ci pensò su per un istante. "Se è così, perchè non insegni al tuo Heracross qualche mossa per contrastare i Pokemon Volanti?" chiese. "Così se Violetta tenta di usare un Pokemon Coleottero/Volante contro di te, ha una bella sorpresa!"

"Denne!" esclamò Dedenne.

Ash ridacchiò gentilmente. "Hehee... grazie del consiglio, piccola Clem, ma in effetti ci ho già pensato. Heracross conosce la mossa Pietrataglio, che è molto utile contro i Pokemon Volanti." affermò. "Ma in ogni caso, il punto debole di Heracross è che non è molto veloce, e quindi devo cercare il modo di farlo resistere finchè non mi si presenta l'occasione migliore per usare Pietrataglio."

"Per quanto riguarda Butterfree?" chiese Misty. "Lui non è resistente come Heracross, e dovrà concentrarsi su schivare gli attacchi, piuttosto che assorbirli."

"Esatto... beh, sarà interessante vedere come Ash se la cava contro Violetta! Non vedo l'ora di vederlo in azione!" affermò Vera. "E' passato un certo tempo dall'ultima volta che ho potuto assistere ad una lotta tra allenatori di Pokemon senza che ci sia nulla in ballo."

"Free!" esclamò Butterfree con un allegro sbattito di ali. La farfalla gigante fluttuò verso Heracross ed estese una zampetta verso di lui. "Free, free?"

"Cross!" rispose allegramente il gigantesco scarabeo rinoceronte. I due Pokemon Coleottero scesero l'uno al livello dell'altro e fecero scontrare i loro pugni chiusi, come se si stessero scambiando la promessa di fare un'ottima figura nella battaglia che li attendeva.

"Sono sicuro che farete un ottimo lavoro, tutti e due!" affermò Ash, facendo ad entrambi i suoi Pokemon Coleottero un segno di approvazione. "Comunque, approfittiamo del tempo che abbiamo per fare un po' più di pratica... e magari facciamo fare un po' di allenamento anche a Froakie e a Fletchling. Anche loro hanno bisogno di rafforzarsi un po'."

"Hanno sostenuto le loro prime battaglie, ma credo che avranno bisogno di un allenamento un po' più intenso per diventare più forti." disse Lem, dando un'occhiata attenta a Froakie in particolare. Il ranocchio azzurro, senza badare troppo al giovanissimo inventore, espresse la sua approvazione nei confronti di Ash, e Fletchling interruppe quello che stava facendo - cioè, mangiando un po' di semini che stava raccattando da terra con il becco - per muovere vivacemente le sue corte ali e cinguettare qualcosa con decisione.

"Giusto... ma per adesso, mi sembra il caso di fare un po' di pausa." affermò Ash, dando un'occhiata al suo orologio. "Ci siamo allenati per un bel po', e mi sembra giusto anche rilassarsi."

"Tra l'altro, tra un po' sarà anche ora di pranzo. Ho preparato un po' di tramezzini, visto che mi trovavo!" affermò Vera, tirando fuori dal suo zaino una borsa piena di tramezzini dall'aspetto delizioso e che davano l'impressione di essere ben preparati.

Sfortunatamente per Vera, Ash ricordava fin troppo bene che per quanto ciò che Vera preparava avesse un bell'aspetto, il gusto tendeva a non essere il massimo... e anche Pikachu restò interdetto per qualche istante quando vide il cibo che la giovane coordinatrice aveva appena tirato fuori dallo zaino. "Ehm... non è che non apprezziamo le tue premure, Vera, ma... ecco... in questo momento non è che abbiamo molta fame..." cercò di spiegare Ash, nel frattempo pensando con suo grande rammarico che questa scusetta non se la sarebbe bevuta nessuno...

"Accidenti, Ash, sei davvero un pessimo attore..." pensò tra sè.

Per fortuna, Vera non sembrò prendersela a male. "Oh, se è solo quello di cui ti preoccupi, Ash... ti informo che sono diventata molto più brava a cucinare!" affermò. "Prova, vedrai che ne resterai sorpreso!"

"Posso provare io per prima, sorellona Vera?" chiese Clem, guardando con ammirazione la ragazzina castana, che rimase un po' interdetta. Quella bambina bionda così gentile e vivace la metteva un po' in imbarazzo, certe volte... ma a vederla così, Vera desiderava che Max fosse simile a lei, invece che essere il solito sapientone!

"S-sorellona?" chiese Vera con un grosso gocciolone di sudore sulla nuca. "Ah... beh, certo che puoi provare tu per prima, Clem! Sono sicura che ti piaceranno!"

Misty sgranò gli occhi allarmata. Clem non sapeva a cosa andava incontro...

"Grazie mille, sorellona Vera! Ho una fame... aspetta, Dedenne, ce n'è anche per te!" disse Clem. Dopo aver preso un tramezzino, il primo che le capitasse, la bambina lo fece a metà e ne diede una parte al suo grazioso Pokemon Elettro/Folletto, che accettò con gioia... e un attimo dopo, sia Clem che Dedenne presero un bel boccone, mordendo in perfetta sincronia!

Per un attimo non accadde nulla...

Ma proprio quando Ash, Pikachu e Misty cominciavano ad illudersi che non ci sarebbero stati incidenti... il grazioso visetto di Clem cominciò a cambiare colore, passando ad un vivace rosa che sfumò rapidamente in un inquietante rosso... e poi in un blu che nessuno di loro credeva possibile sul viso di una persona! Lo stesso stava accadendo al malcapitato Dedenne... il suo muso tondo stava cambiando colore in continuazione, a causa del terrificante sapore del tramezzino... e pochi istanti dopo, entrambi crollarono a terra come sacchi di patate, con delle volute di fumo nero che gli uscivano dalla bocca!

"Oh noooo... temo di aver sbagliato qualcosa quando ho messo l'aceto..." affermò preoccupata Vera. "Clem, Dedenne, state bene?"

"Clem? Avanti, sorellina, non è niente! Dai, svegliati, dammi un segno!" esclamò Lem con espressione comicamente ansiosa. Sembrava quasi che Clem si fosse rotta qualche osso invece che essere soltanto rimasta sopraffatta dal cattivo sapore del tramezzino...

Clem e Dedenne si alzarono di scatto, come niente fosse, e la bambina dai capelli biondi fece una risatina imbarazzata, in parte perchè era un po' interdetta, e in parte perchè non voleva che Vera o nessun altro si sentisse in colpa. "Va... va tutto bene, fratellino! Diciamo che... ehm... il sapore era qualcosa che non ci aspettavamo!"

"Denne..." mormorò il Pokemon criceto. Con le sue piccole mani, il Pokemon criceto si fece aria alla bocca nel tentativo un po' maldestro di scacciare il sapore che gli era rimasto dentro, e Vera si massaggiò la fronte con una mano in segno di frustrazione.

"Ooookay... diciamo che ancora non sono migliorata abbastanza!" affermò Vera con un po' di astio. Per quanto alla castana coordinatrice piacesse mangiare bene, non era altrettanto brava a fare da mangiare...

"Heracross..." affermò Heracross, e si ripromise che non avrebbe provato la cucina di Vera se non nel caso stesse veramente morendo di fame...

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Gli allenamenti erano proseguiti dopo pranzo, e questa volta, era stato il turno di Froakie e di Fletchling. Ash e i suoi compagni erano curiosi di farsi un'idea delle capacità dei due Pokemon di Kalos, e comprendere quale potesse essere la tecnica giusta da usare per allenarli. Aveva fatto in effetti molto piacere ad Ash scoprire che entrambi erano Pokemon molto veloci e dalle notevoli capacità offensive, anche se in difesa lasciavano un po' a desiderare. Era il tipo di Pokemon con cui Ash si trovava meglio, quindi per il ragazzo non era stato difficile pensare a qualche tattica da usare quando fosse stato il momento di mandarli in campo.

"Okay... attento, Froakie, adesso Butterfree lancerà i suoi attacchi più velocemente! Tieniti pronto ad evitarli!" avvertì Misty. Anche lei aveva mandato due dei suoi Pokemon preferiti, Marill e Starmie, per partecipare a questo allenamento, e la sua Pokemon stella marina stava facendo del suo meglio per addestrare Fletchling in velocità.

"Froakie!" esclamò il Pokemon ranocchio, guardando Butterfree dritto negli occhi. Il Pokemon Coleottero/Volante gli fece un cenno con la testa, poi scagliò un attacco Psicoraggio puntando le sue antenne verso di lui e scagliando un raggio di cerchi colorati concentrici! Froakie scattò di lato, dandosi la spinta con le sue robuste zampe posteriori, e riuscì a scansare il colpo, che si abbattè sul terreno senza fare danni... poi, prima che Butterfree potesse voltarsi e attaccare di nuovo, Froakie si concentrò e scagliò contro di lui un attacco Bolla, sotto forma di una raffica di bolle d'acqua che volarono verso la farfalla gigante descrivendo delle scie iridate in aria.

Butterfree non esitò e usò le sue grandi ali come uno scudo, avvolgendosi in esse e vanificando il colpo. Froakie non si fece impressionare e scattò da un'altra parte per attaccare con Bolla dall'altro lato, ma Butterfree era troppo esperto per farsi prendere alla sprovvista da questo trucchetto. Con uno scatto, il Pokemon Coleottero/Volante si voltò verso Froakie e aprì di scatto le ali, scagliando contro il ranocchio azzurro una nuvola di spore scintillanti che lo raggiunsero e rallentarono di colpo i suoi movimenti, rendendoli legnosi ed impacciati.

"Un attacco Paralizzante, vedo..." affermò Lem, anche lui impegnato a fare un po' di allenamento assieme a Vera. Il suo Bunnelby se la stava cavando sorprendentemente bene contro il Glaceon della giovane coordinatrice, tenendolo a bada grazie alla sua forza inaspettata. "Froakie sperava di cogliere Butterfree di sorpresa, ma la sua tattica non è stata una novità per il suo avversario."

"Butterfree deve aver fatto molta esperienza nel periodo in cui è stato lontano da Ash." affermò Misty, ricordando il giorno in cui Butterfree aveva preso la sua strada assieme alla sua amata come fosse stato solo il giorno prima. Froakie ne stava facendo le spese, visto che adesso si trovava faccia a terra e si trascinava nel tentativo di aggrapparsi a qualcosa per rialzarsi e continuare a combattere. Rimase in parte deluso e in parte sollevato quando Ash decise che non era il caso di andare avanti, e fece cenno a BUtterfree che andava bene così.

"Va bene, Butterfree, penso che così possa bastare, per adesso. E' meglio lasciare che Froakie si riposi un po'." affermò il ragazzo. Il Pokemon farfalla fece un cenno affermativo con la testa, e svolazzò di fianco in modo che Ash potesse andare da Froakie. "Froakie? Stai bene? Non è stato un allenamento troppo duro, vero?"

"Froak, froak..." gracidò il ranocchio azzurro, cercando di darsi un certo contegno! Sembrava volesse dire che era pronto a continuare l'allenamento, ma Ash era troppo esperto nel farsi un'idea delle condizioni dei suoi Pokemon per credere che fosse così.

"Capisco che tu voglia allenarti, Froakie, ma non devi strafare." affermò Ash, tirando fuori un flaconcino di medicina anti-paralisi e versandone qualche goccia su Froakie. Immediatamente, gli effetti delle spore vennero meno, e il ranocchio si sentì i muscoli più sciolti e le articolazioni tornare agili e scattanti. "Dopotutto, ti sei unito alla mia squadra solo da pochi giorni, e stiamo ancora cercando di stabilire un legame. Butterfree è stato uno dei miei primi Pokemon, e anche se è da parecchio tempo che non lo mando in campo... per motivi che non sto qui a spiegare... ha continuato ad allenarsi per tutto questo tempo. Non per dubitare di te, ma non diventerai forte come lui in pochi giorni."

"Froak!" esclamò lo starter d'Acqua di Kalos, cercando di mantenere un'espresione seria e tutta d'un pezzo. Butterfree scese di quota fino a posarsi accanto a Froakie e gli porse una mano per congratularsi con lui in ogni caso... il Pokemon farfalla doveva essere rimasto sorpreso dalla tenacia che il suo avversario aveva dimostrato, e gli veniva da pensare che Froakie avesse qualcosa da dimostrare a sè stesso e ad Ash. Avrebbe spiegato l'impegno che ci metteva nel suo allenamento.
Fletchling non era da meno, visto che in quel momento stava facendo del suo meglio per imparare ad usare al meglio alcune delle mosse che conosceva. Heracross gli stava dando una mano a fare pratica, e in quel momento il Pokemon pettirosso stava eseguendo una serie di attacchi Nitrocarica, addestrandosi ad aumentare la propria velocità e a supplire con quella alla sua relativa mancanza di forza fisica. Il risultato fu che Fletchling si era trasformato in una sorta di scintilla che guizzava da un ramo all'altro, volteggiando attorno ad essi e lasciandosi dietro una scia di fiamme scarlatte.

"Okay, Fletchling, così è perfetto!" esclamò Ash, rivolgendo poi ad Heracross uno sguardo di ringraziamento. "Grazie per esserti offerto di dare una mano con l'allenamento, Heracross! Non c'era bisogno che tu ti spingessi a tanto, in realtà..."

"Heracross!" rispose prontamente lo scarabeo rinoceronte, volendo dire che per lui non era affatto un obbligo dare una mano al suo allenatore.
Misty si trovò a pensare, mentre osservava Froakie e Fletchling che si davano tanto da fare, ed Ash che si prodigava con tutte le sue forze per dare del suo meglio durante l'allenamento. Ash aveva preso molto sul serio la sua corsa alla lega di Kalos, e per quanto la sua fidanzata non potesse certo fargliene una colpa, aveva l'impressione che in effetti stesse facendo un po' troppo sul serio. Sperò che Ash non avesse dimenticato quello che lo rendeva un allenatore così completo... oltre che il ragazzo di cui lei si era innamorata.

"Okay, ragazzi, basta così. Avevamo detto che avremmo fatto un po' di pausa per mangiare, no?" disse il ragazzo, decidendo che l'addestramento era in effetti durato abbastanza. Fletchling spiccò il volo dal ramo su cui si era posato, e discese a terra con un movimento spiraleggiante, creando una sorta di piccolo vortice di fuoco mentre scendeva, e Froakie sospirò sollevato per poi rilassarsi.

Pochi minuti dopo, il gruppo e i loro Pokemon erano seduti su una tovaglia distesa sull'erba, a mangiare un po' di frutta e di tramezzini - avendo Vera scartato i suoi per paura che facessero qualche effetto collaterale imprevisto.

"E così, Misty... tu sei l'ultima di quattro sorelle?" stava chiedendo la piccola Clem, ora che il gruppetto di amici stava parlando dei posti da cui venivano e delle loro esperienze nel corso dei loro viaggi. "Dev'essere stato bello! Qualche volta anch'io penso che mi sarebbe piaciuto avere un fratellino o una sorellina più piccoli..."

"Già... peccato che le mie sorelle siano state delle vere pesti per un bel po' di tempo..." affermò Misty alzando gli occhi al cielo. "Dico sul serio! E' stata la sottoscritta a doversi occupare della Palestra per un sacco di tempo, visto che le mie sorelle non prendevano per niente sul serio la loro posizione. Erano molto più interessate a guardarsi allo specchio e a fare i loro numeri di nuoto sincronizzato..."

"A Misty sarebbe piaciuto viaggiare e incontrare nuovi Pokemon d'Acqua, visto che lei vorrebbe diventare la più brava allenatrice di Pokemon d'Acqua del mondo." continuò Ash, mettendo una mano sulla spalla della sua fidanzata e strizzando un occhio quando lei si voltò per rivolgergli uno sguardo complice. "Diciamo che è stato solo dopo un bel po' di tempo che le sorelle di Misty hanno accettato di prendersi cura della Palestra."

"Più che altro, tu e le tue sorelle avete fatto un patto, giusto?" continuò Vera accarezzando il suo Skitty. Il gattino rosa stava gironzolando, cercando di acchiapparsi la coda e attirando su di sè l'attenzione di una estasiata Clem. "Che tu ritorni di tanto in tanto a riprendere la tua posizione finchè non è il momento di ripartire... e quando tu sei via, le tue sorelle si alternano per raccogliere le sfide degli allenatori! Dico bene?"

"Già... quando io ed Ash siamo tornati da Unima, siamo rimasti a Kanto per un paio di mesi. E devo ammettere che non mi è dispiaciuto per niente riprendere la mia posizione di Capopalestra." rispose Misty, per poi incrociare le braccia sul petto e sfoderare un sorrisone convinto. "Dopotutto, se non ci pensassi io a tenere sotto controllo quelle tre pazze, vuoi mettere il caos che combinerebbero?"

"Davvero, Misty?" chiese Ash con un sorrisetto malizioso, dando una leggera gomitata alla sua fidanzata. "Sei proprio sicura che sia tu a tenere loro sotto controllo? Perchè mi sembra di ricordare che questi ultimi due mesi prima che partissimo per Kalos, ti hanno fatto provare tanti di quei completini che ho perso il conto!"

"Pikachu!" Pikachu confermò con un cenno della testa, strappando una risata a Vera, Lem e Clem... e un'espressione di imbarazzo e fastidio al maschiaccio dai capelli rossi che si era appena vantato di quanto fosse capace!

"Hey! Pikachu, ma tu da che parte stai?" esclamò Misty con una grossa gocciolona di sudore sulla testa e una venuzza pulsante che appariva dietro la nuca! "E comunque... ehm... quelle tre si erano messe in testa di farmi provare qualche abito stravagante per quando fossi arrivata a Luminopoli! Io sto benissimo con quello che ho adesso, tante grazie che mai!" Con un movimento un po' vanesio, Misty fece vedere i suoi vestiti - il suo top a right blu e bianche, i pantaloncini bianchi e i sandali.                                 

"Non posso negare che ti stiano bene, Misty." affermò Ash, senza abbandonare quella sua espressione arguta. "Ma magari qualche altro vestito ti stava ancora meglio!"

"Kalos è la regione della bellezza, o almeno, così è conosciuta." rispose Lem. "Le nostre case di moda creano alcuni tra i vestiti più belli che si vedano in giro. Secondo me, farti vedere in giro con qualche vestito un po' stravagante... ci sarebbe stato, visto il posto in cui siamo."

"Tra l'altro, credo che ti sarebbero stati bene, Misty." affermò Vera dopo aver addentato una mela.

Misty brontolò qualcosa tra i denti, immaginando che a questo punto non fosse il caso di dire nulla. I suoi compagni di viaggio erano già tutti schierati dalla parte di Ash e Pikachu... e il ragazzo con il berretto ridacchiò sfacciato, contento di averla fatta in barba a Misty una volta tanto! Anche i Pokemon sembravano divertiti... compreso Froakie, che pure aveva sempre dato l'impressione di un tipo serio e tutto d'un pezzo!

"Ehm... cambiando argomento... qual è il nostro programma, una volta che saremo arrivati a Novartopoli?" chiese Misty, sperando di risparmiarsi ulteriori stupidaggini.

Vera fece un cenno con la testa. "Beh, io resterò ad assistere alla battaglia di Ash con Violetta, ma poi dovrò separarmi da voi per andare a Borgo Acquerello." rispose. "Max, Drew ed Hitomi sono rimasti ad aspettarmi lì, e anche se stanno occupando il loro tempo allenandosi e cercando di documentarsi il più possibile su Kalos, non è il caso che mi attardi troppo. Comunque, questo non significa che non ci rivedremo ancora. Io e i miei compagni viaggeremo ancora per Kalos, e magari vedremo di partecipare a qualche gara che organizzano da queste parti. A questo proposito... non organizzano gare di coordinatori di Pokemon da queste parti, o sbaglio?"

"No, ma in compenso ci sono le competizioni di Poke-Varietà." rispose prontamente Clem. "Si tratta di una serie di prove in cui gli allenatori non combattono con i loro Pokemon, ma si esibiscono in una serie di prove di abilità, usando fino a sei Pokemon."

"Le attività di ogni Poke-Varietà variano molto - si può trattare di prove di vestizione, di cucina di Poke-Bignè, quiz, danza sincronizzata... insomma, l'unico limitè è la fantasia degli organizzatori!" continuò Lem. "Il vincitore riceve una Chiave della Principessa, e ce ne vogliono almeno tre per partecipare alla gran finale, l'Esibizione Libera a Gloriopoli. Il vincitore di quest'ultima gara potrà confrontarsi con l'attuale Regina di Kalos, Aria!"

"Capisco..." affermò Vera, dalla cui espressione si comprendeva che nutriva un certo interesse per questa attività che aveva appena scoperto. "In effetti, da come me le descrivete, sembrano abbastanza simili alle gare di Pokemon, con la differenza che l'allenatore si esibisce a sua volta. Hmm... beh, che dire, se ci sarà l'occasione, proverò anch'io! Anche se nel caso dei Poke-Bignè, arriverei probabilmente ultima! Hehehee..."

"Non so se sarò all'altezza per quanto riguarda preparare Poke-Bignè o ballare, non sono mai stata portata per queste cose... ma chissà, se ce ne sarà l'occasione, mi piacerebbe provare questo Poke-Varietà!" continuò Misty. "Dov'è che si svolgono le gare, a questo proposito?"

"Beh... credo che la prima gara si svolga a Lagunopoli, che è una piccola città tra Yantaropoli e Temperopoli." spiegò Clem. "Dovrebbe essere lì che si svolgerà il primo Poke-Varietà di quest'anno."

"Beh, Misty, Vera... se ci sarà la possibilità, sarò contento di vedervi partecipare!" affermò Ash. "Non credo sia un'attività che possa interessarmi particolarmente, ma per voi immagino che sarà qualcosa di interessante, no?"

"Comunque, per adesso, pensiamo a quello che devi fare tu, mio caro Ash Ketchum! Ci aspettiamo tutti che te la cavi bene con Violetta... e che dia una bella lezione a quegli orribili Coleotteri!" esordì Misty, il cui tono si fece più nervoso man mano che ripensava al tipo di Pokemon che più le faceva paura! Pikachu alzò gli occhi al cielo e guardò verso Froakie, che stava stringendo leggermente gli occhi chiedendosi cosa volesse dire la ragazza.

"Pika pikachu..." affermò il buffo topolino elettrico, ormai abituato a queste scene, mentre Vera soffocava una risatina, e Lem e Clem si guardavano stupefatti...

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Il giorno dopo...

Finalmente, la città di Novartopoli era in vista... e già di primo acchito, Ash e Pikachu avevano pensato che si trattasse di una città molto pittoresca, con le sue case al piano terreno, e i fiori che decoravano le strade e le facciate delle case. In quella giornata piena di sole, si vedevano numerose persone che si intrattenevano per la strada con i loro amici e i loro Pokemon, oppure che sedevano al banco di qualche elegante bar a godersi un succo di frutta. Ash vide alcuni Pokemon Coleottero che fluttavano senza tanti pensieri attorno a quello che doveva essere il Pokemon Center della città - riconobbe un Kricketune e un Butterfree, ma qua e là si vedeva qualche Pokemon simile ad un bruco grigio che lui e i suoi compagni non avevano mai visto prima... e dai quali Misty badava di tenersi alla larga!

"Eccoci arrivati, finalmente. Questa è Novartopoli." esordì Lem nel momento in cui il piccolo gruppo di allenatori varcò le porte della città. Un paio di ragazzi in rollerblades passò loro vicino, eseguendo un'acrobazia sui pattini prima di salutarli e correre via. "Come potete vedere, è una città molto diversa da Luminopoli. Non è altrettanto moderna e non ha le stesse comodità... ma a quanto pare, le persone ci vivono bene ugualmente."

"A parte tutti i Pokemon Coleottero che ci sono in giro, è una città molto carina! Se magari fosse anche un po' più vicina all'acqua..." commentò Misty guardandosi attorno. Tutte le case avevano un aspetto molto simile ed erano al piano terreno, o al massimo a due piani, quindi era impossibile che le sfuggisse l'edificio più grande. Con quel suo tetto verde un po' spiovente e il simbolo di una Pokeball disegnato sopra la porta, e soprattutto con le sue ragguardevoli dimensioni, si faceva subito notare tra gli edifici di dimensioni più modeste. In generale, la cittadina dava un'impressione di ordine e tranquillità. "Guardate... immagino che quella sia la Palestra di Violetta! Quell'edificio più grande con il tetto verde, lo vedete?"

"Beh, direi che è un po' difficile mancarlo!" affermò Vera. "Sì, dev'essere quella! Allora, Ash... cominci già a prepararti?"

"Non sarà un incontro facile come potresti pensare, mio caro Ash." disse Lem. Si aggiustò di nuovo gli occhiali, sulle cui grandi lenti brillò per un attimo una luce comicamente minacciosa! "Molte persone tendono a sottovalutare i Pokemon Coleottero, ritenendo che non abbiano le capacità necessarie per essere competitivi. Violetta sarà più che felice di dimostrarvi che, addestrati da un allenatore che sa quello che fa, i Coleotteri non hanno nulla da invidiare a nessun altro tipo di Pokemon!"

"Ho già avuto un po' di esperienza con allenatori di Pokemon Coleottero..." rispose Ash, prima di scambiarsi con Pikachu uno sguardo di intesa. Il topolino elettrico squittì allegramente. "Raffaello a Johto, oppure Aaron a Sinnoh... sì, so che il tipo Coleotttero può riservare molte sorprese, ma anche Butterfree ed Hearcross hanno le loro, dico bene?"

"Pikachu!" rispose Pikachu. Vera fece un sorriso, ripensando per un attimo a Shelly, la timida e un po' imbranata allenatrice di Pokemon Coleottero che aveva conosciuto a REborn. Chissà come se la stavano cavando lei ed Heather in quel momento...

"Comunque, dopo che ci siamo rilassati un po', andrei a dare un'occhiata alla Palestra. Giusto per vedere cosa possiamo aspettarci." affermò Vera un attimo dopo. "Se poi abbiamo la fortuna di trovare Violetta impegnata in una battaglia, tanto meglio."

"D'accordo..." affermò Misty, strizzando un occhio con fare imbarazzato. Sperava di non dover avere a che fare con i Pokemon Coleottero fin da subito... ma forse era meglio togliersi il dente subito e non doverli sopportare troppo  a lungo. E poi, chissà, si disse Misty. Magari Violetta allenava i Pokemon  Coleottero dall'aspetto più gradevole, come Butterfree o Beautifly. "Allora... dov'è che possiamo fermarci, per adesso? Il Pokemon Center, immagino..."

Clem sorrise con fare arguto e mosse un dito come per dire di no. "Tch, tch, tch... aspetta, Misty, non correre troppo. Non conoscete gli alberghi di Kalos, vero? Beh... credo che sarebbe una buona idea fermarsi in uno di essi, almeno una volta nelle città che visitiamo! Certo non saranno l' Hotel Fiordiquattrini della nostra città, ma si sta comunque molto bene!" affermò. "Fratellino... tu pensi che ci potremo fermare una notte qui, vero?"
"Beh, se le nostre finanze lo permettono..." mormorò Lem con una certa esitazione, sperando che nel frattempo i prezzi degli alberghi di Novartopoli non si fossero alzati...

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Qualche ora dopo, a pomeriggio inoltrato, il gruppo di Ash aveva lasciato i loro zaini nelle loro stanze d'albergo e, riposatisi abbastanza da sentirsela di fare un giro per Novartopoli, si erano ritrovati davanti all'ingresso della Palestra. Per Misty c'era voluto qualche secondo per farsi coraggio e ricordarsi che in fondo i Pokemon Coleottero erano Pokemon come tutti gli altri, solo un po' più disgustosi... inquietanti... e dall'aspetto alieno... tranne qualche rara eccezione come erano per fortuna Heracross e Butterfree...

...ma alla fine, anche la recalcitrante sirena maschiaccio si era decisa a seguire i suoi compagni e i loro Pokemon all'interno della Palestra, scoprendo - cosa che, in fin dei conti, non le appariva poi così sorprendente -  si trattava di un'esposizione fotografica, dove si potevano vedere numerose immagini, molte delle quali davvero artistiche e suggestive, che ritraevano dei Pokemon Coleottero ripresi nel loro ambiente naturale, intenti in varie attività o semplicemente in relax. Anche Misty doveva ammettere che si trattava di un'esposizione molto bella e ben curata.

Passando accanto ad una fila di fotografie esposte su una parete, Ash, Pikachu e Froakie guardarono con sincera ammirazione una foto che ritraeva un gruppo di Beedrill che volavano in una sorta di formazione a V, come un gruppo di aerei da guerra o di uccelli migratori; poco più in là, si vedeva un'altra immagine di un Galvantula, un Pokemon Coleottero/Elettro dall'aspetto di una grossa tarantola dalla pelliccia gialla e luminosa, che tesseva una ragnatela elettrificata in un paesaggio che ad Ash, Misty e Pikachu ricordava moltissimo la Cava Pietraelettrica che avevano visitato ad Unima. Ad Ash tornò in mente l'incontro che avevano fatto con N, il sovrano-marionetta del Team Plasma. Quello era stato uno degli incontri più importanti delle loro vite, sia per lui che per la sua "allieva" Touko...

Riportandosi al presente, Ash guardò un altro riquadro... che ritraeva un gruppo di Pokemon Coleottero che lui non aveva mai visto prima: erano delle creature dall'aspetto debole ed inoffensivo, con un corpo schiacciato di colore grigio chiaro con la "coda", il muso e le antenne viola: la coda era composta da quattro spuntoni di varia lunghezza che si estendevano dalla parte posteriore del corpo dei Pokemon, mentre la testa aveva una forma quasi a falce di luna, e presentava due grandi occhi gialli dall'espressione spaventata, mentre il dorso era protetto da spesse placche di armatura grigio-verde. C'erano in tutto quattro o cinque di questi Pokemon, che giacevano sul bagnasciuga di quella che sembrava essere una magnifica spiaggia tropicale.

"Che strani, questi Pokemon..." disse Vera, guardando con interesse la fotografia. "Ragazzi, qualcuno di voi ha idea di che specie siano? Ho visto diversi Pokemon piuttosto strambi quando sono stata a Reborn, ma questi... no, non li ho proprio mai visti."

Ash, Misty e Pikachu guardarono attentamente la foto, ma nessuno di loro poteva dire di aver mai visto quelle strane creature. "No, Vera, mi spiace... sono una novità anche per noi."

"Froakie..." gracidò la raganella azzurra, appoggiata sulla spalla del suo nuovo allenatore. Sembrava che a quel punto, si fosse già stabilita tra lui ed Ash una tale affinità che il ragazzo si fidava a lasciarlo uscire da solo dalla sua Pokeball.

"Questi... devono essere dei Pokemon del lontano continente di Alola." affermò Lem, dopo aver guardato anche lui la foto della spiaggia per qualche secondo. Tutti si voltarono verso di lui incuriositi, e il biondo inventore proseguì la sua spiegazione. "Sì, sì, questi li ho già visti in qualche libro che ho letto. Si chiamano Wimpod, e sono dei Pokemon di tipo Coleottero/Acqua conosciuti per essere estremamente nervosi e facili alla paura. E' molto difficile riuscire ad avvicinarli... figuriamoci poi fotografarne così tanti senza metterli in allarme."

"Wow! Sai davvero un sacco di cose, fratellone!" esclamò Clem. A giudicare dall'espressione negli occhi della bambina, sembrava che volesse prendere uno di quegli inusuali Pokemon e coccolarlo!

"Dedenne..." mormorò il Dedenne dei due fratellini. Un movimento dietro di loro lo incuriosì, e il criceto elettrico si voltò quando vide arrivare la figura di una giovane donna alta e dall'aspetto distinto, che dava l'impressione di essere una reporter...

"Salve, e benvenuti all'esposizione fotografica di Violetta, la Capopalestra di questa città." disse la giovane donna. Quando si voltarono per risponderle, Ash, Misty e Pikachu ebbero una sorpresa davvero inaspettata - era vestita in maniera un po' diversa, con una maglietta a maniche corte nera e rossa dal colletto bianco, i pantaloni grigi e un paio di stivaletti marroni, ma i suoi capelli castani chiari con  un lungo ciuffo ribelle sulla fronte, e l'espressione vivace e decisa fecero presto ricordare ai due fidanzatini e al roditore elettrico di chi si trattasse - era Alexia, la reporter che avevano incontrato ad Unima in occasione del torneo, e che aveva fatto la cronaca in diretta dello scontro finale tra Ash e Ghecis! E appena dietro di lei si trovava uno dei suoi Pokemon, il piccolo Helioptile...

"Pikachu, pika pi!" esclamò allegramente Pikachu, indicando ad Ash e Misty la giovane cronista.

"Alexia! Che sorpresa, non ci aspettavamo di trovarti qui!" esclamò Ash, ripresentandosi alla giovane donna. "Ti ricordi di noi, vero? Ash Ketchum e Misty Waterflower? Ci siamo incontrati ad Unima!"

"Ash, Misty! E c'è anche il suo carinissimo Pikachu, a quanto vedo!" affermò Alexia, allungando una mano per accarezzare il topolino giallo sulla testa. Pikachu storse un po' il naso quando la mano di Alexia gli arruffò la pelliccia sul capo, ma non si oppose. "Certo che mi ricordo di voi, come potrei essermene dimenticata? Due mesi fa avete dato uno spettacolo davvero incredibile lì a Forte Verdepoli!"

"Lei è Alexia, la sorella maggiore della Capopalestra Violetta?" chiese Vera, presentandosi alla cronista. Quando Alexia le rispose con un cenno della testa, la giovanissima coordinatrice sorrise gentilmente e tese una mano verso di lei in segno di presentazione. "Piacere, il mio nome è Vera Maple, e sono una coordinatrice di Pokemon! Ho... terminato da poco un viaggio particolarmente movimentato in un altro continente, e adesso sono qui a Kalos per, diciamo così, svolgere delle ricerche per conto mio! E loro... sono degli amici che ho incontrato qui pochi giorni fa... ma immagino che lei conosca già Lem e sua sorella Clem!"

"Certo che sì, ragazzi! Il Capopalestra di Luminopoli sarà anche giovane, ma si è già fatto una discreta fama come allenatore di Pokemon Elettro... e per le sue invenzioni un po' strampalate!" affermò Alexia, strappando a Lem una risatina imbarazzata!

"Beh... diciamo che certe mie invenzioni potrebbero essere migliorate. O almeno, potrei fare in modo che non esplodano subito!" si schernì. "Ma... come si suol dire, grazie alla scienza, il futuro è adesso! E la scienza è fatta soprattutto di prove ed errori, no? E' dagli errori che si impara, più che dai successi!"

"Allora sei già in grado di dare lezioni, fratellone..." commentò sarcastica Clem. Tutti, Lem compreso, fecero una breve risata per l'arguta battuta della bambina bionda.

"Ehm... beh, ad ogni modo, mi fa piacere vedervi tutti qui." rispose Alexia, dando un'occhiata rapida ma attenta ai Pokemon che li seguivano - Pikachu, Froakie, Dedenne e Marill. "Immagino che siate venuti qui a vedere mia sorella. Parteciperete al torneo di Kalos di quest'anno?"
"Io parteciperò senza dubbio, e ho già la Medaglia della Palestra di Lem." rispose Ash, annuendo in direzione del suo nuovo amico. Lem si aggiustò gli occhiali in segno di intesa, e Ash riprese a parlare. "E... beh, adesso siamo qui per vedere se potevamo farci un'idea del modo di combattere di Violetta prima di affrontarla."

"Allora siete capitati proprio al momento giusto, ragazzi! Violetta è nell'arena dei combattimenti, e sta affrontando dei giovani allenatori che sono venuti per la Medaglia!" replicò Alexia, indicando un corridoio che si apriva poco lontano da loro. "Se volte, potete venire a vedere... sperando che non abbiano già finito."

"Pika pikachu!" rispose Pikachu, guardando poi verso Froakie. "Pikachu pika, pika?"

Il ranocchio azzurro alzò una zampetta palmata e fece una sorta di saluto militare. "Froak!" esclamò, come per dire che era pronto.

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Nell'arena dei combattimenti, in una grande stanza decorata in modo da dare l'impressione di una enorme serra, con alti alberi e cespugli di colore verde intenso, era in corso un'accesa battaglia tra Violetta e una degli allenatori venuti per tentare di guadagnarsi la Medaglia Insetto - una tipetta dall'aspetto vivace, con la pelle scura e i capelli castani pettinati in maniera un po' assurda, che aveva mandato in campo un Fennekin che le assomigliava non poco come carattere e come modo di porsi! Dal suo lato dell'arena, Violetta aveva mandato in campo uno dei suoi Pokemon preferiti: una bellissima farfalla dalle grandi ali simili a vele, decorate in maniera alquanto originale con un motivo azzurro, i bordi delle ali di un blu intenso, e un bianco immacolato nel punto in cui le ali si congiungevano con il corpo, che appariva un po' piccolo in confronto alle dimensioni delle ali. La testa, l'addome, la parte terminale delle antenne e le zampe posteriori erano di forma ovalizzata, bicolori, con sfumature varie di grigio. Aveva due piccole zampette anteriori nere sferiche e due occhi neri con riflessi bianchi al centro, mentre le zampe posteriori erano un po' più lunghe ed affusolate.     

"Adesso tutte e due sono al loro secondo - e ultimo - Pokemon." commentò uno dei due ragazzi che assistevano allo scontro dai lati del ring... un ragazzone dai corti capelli neri, chiaramente sovrappeso. "Pensi che Shana ce la farà a vincere?"

"Beh, Tierno, si sa che i Pokemon Coleottero sono deboli contro il Fuoco." affermò il ragazzino più piccolo, dai capelli arancioni che quasi formavano un casco sulla sua testa, seduto accanto a lui. "In teoria, con il suo Fennekin, Shana dovrebbe avere la vittoria in pugno."

La bambina dalla pelle scura eseguì un ampio movimento con il braccio, puntando la mano aperta verso il Pokemon dell'avversaria. "Forza, Fennekin, adesso dobbiamo dare il massimo! Usa Braciere!" esclamò Shana.

Il Pokemon Volpe rispose con un acuto guaito e aprì la bocca, scagliando una fiammata che sfrecciò verso la farfalla gigante... e quest'ultima si spostò con tutta la rapidità che le era possibile, ma non riuscì ad evitare il velocissimo proiettile infuocato che la raggiunse all'addome, infliggendole dei danni non indifferenti e facendola scendere verso il suolo con un breve grido di dolore. Tuttavia, la Capopalestra di Novartopoli manteneva il sangue freddo... evidentemente, si aspettava che non sarebbe stato uno scontro troppo facile, e stava già preparando qualche strategia per contrastare la sua avversaria.

"Brava, Shana... il tuo Fennekin è forte, oltre che molto carino!" affermò Violetta, sinceramente colpita. Violetta era una giovane donna dai capelli biondi chiari a caschetto e grandi occhi verdi, vestita di una maglietta bianca senza maniche con uno scaldamuscoli verde attorno al polso sinistro, un paio di pantaloni verdi che si fermavano sotto il ginocchio, e un paio di scarpe da trekking nere con i lacci verdi, che portava a tracolla una macchina fotografica di alta qualità, di colore nero lucido con un largo obiettivo. Un'altra macchina fotografica, più piccola, più pratica e di colore verde, era appesa dietro la sua schiena. "Ma la mia Vivillon non si farà battere così facilmente... avanti, Vivillon, usa il tuo attacco Assillo!"

"Vivi!" esclamò il colorato lepidottero, muovendo rapidamente le ali e spargendo una pioggia di lucine verdi sul terreno attorno a Fennekin. Il Pokemon simile ad una volpina guardò con espressione dubbiosa le tracce di luce che cadevano sul terreno... e nei punti in cui erano cadute, con sua grande sorpresa, Fennekin vide spuntare quelle che sembravano essere delle larve di insetto, che strisciarono verso di lui e cominciarono a mordicchiarlo, in maniera non certo pericolosa, ma comunque dolorosa e irritante! Il Pokemon Volpe emise un'esclamazione di sorpresa e cercò di liberarsi di quei fastidiosi vermiciattoli, usando la sua morbida coda come una spazzetta per mandarli via... ma le larve spuntavano fuori da ogni dove e continuavano a mordicchiarlo, distraendolo dal suo bersaglio.

"Fenne? Fennekin!" esclamò Fennekin. Saltò da un lato per cercare di sottrarsi ai vermiciattoli, ma altri apparivano dal pavimento, in ogni direzione!

"Fennekin, cerca di liberarti!" esclamò allarmata la piccola Shana, vedendo il suo starter che cercava di fare del suo meglio per evitare quello strano attacco. Violetta annuì tra sè, avendo raggiunto il suo scopo di distrarre l'avversario... e diede un nuovo ordine alla sua Pokemon farfalla.

"Ottimo lavoro, Vivillon! Adesso usa il tuo attacco Polvere!" esclamò Violetta. Vivillon sorrise lievemente, riconoscendo i segni che la sua allenatrice aveva deciso di fare sul serio, e sbattè ritmicamente le ali, come seguendo una melodia che solo lei era in grado di sentire. Con un rapido movimento, Vivillon scagliò contro Fennekin una pioggia di una fine, impalpabile polverina azzurra, che il Pokemon Volpe non fu in grado di schivare in quanto troppo impegnato a vedersela con l'attacco Assillo di prima. La polvere azzurra si posò sulla pelliccia di Fennekin, e sia lui che Shana attesero preoccupati... ma non accadde nulla, almeno in apparenza.

"Ma... cos'era quella mossa, Trovi?" chiese Tierno, non del tutto sicuro di cosa fosse successo. "Non ha... fatto niente a Fennekin?"

"Mi sembra strano... dev'esserci per forza qualcosa dietro." riflettè Trovato ad alta voce. "Credo che Shana farà meglio a concludere in fretta, o le cose potrebbero complicarsi."

La bambina dalla pelle scura aveva proprio questa intenzione. "Fennekin, dobbiamo concludere subito! Prendi bene la mira e attacca Vivillon con Nitrocarica! Dobbiamo sconfiggerla con questo colpo!" esclamò, aprendo una mano davanti a sè in un gesto drammatico!  La volpina di fuoco si caricò per un istante, e delle fiammate rosse apparvero attorno al suo corpo, volteggiando per qualche istante prima che Fennekin si lanciasse all'attacco...

Ma non andò come Shana e i suoi compagni avevano previsto.

Proprio mentre Fennekin stava per lanciarsi alla carica, la polvere che Vivillon aveva sparso sul suo corpo brillò di azzurro... e poi esplose, avvolgendo il malcapitato Fennekin in una piccola palla di fuoco e facendo sobbalzare Shana e i suoi compagni! Una nube di fuliggine avvolse il punto in cui si trovava Fennekin... e il Pokemon volpe barcollò fuori dalla nube, con gli occhi trasformati in spirali e il muso annerito.

"Fenne... kin?" mormorò la volpina con espressione confusa. Sembrava che avesse chiesto se qualcuno avesse preso il numero di targa del furgone che l'aveva travolto...

E poi, si spiaccicò comicamente al suolo e perse i sensi.

"Awwww, Fennekin!" esclamò Shana, con un misto di preoccupazione per il suo starter e delusione per aver perso. "Mi dispiace, so che non è colpa tua... ma cos'è successo? Perchè la Nitrocarica si è ritorta contro di lui? Ragazzi, voi ne sapete qualcosa?"

Trovato e Tierno erano rimasti altrettanto stupefatti da quello che era successo. "N-no... non ne sono niente, non credevo che sarebbe successo! E tu, Trovi?" chiese Tierno al suo migliore amico... che tuttavia, sembrava altrettanto confuso e spaesato.

"Non ne ho la più pallida idea... è l'effetto della mossa Polvere, per caso?" chiese il ragazzino dai capelli arancioni.

Mentre Vivillon scendeva e si appoggiava vicino alla sua allenatrice per riposarsi, Violetta accarezzò la farfalla gigante sulla testa, e quest'ultima si voltò verso di lei con un'espressione festosa sul volto. "Sì, è proprio così, ragazzi... la mossa Polvere è il modo che ha Vivillon di contrastare i Pokemon Fuoco." affermò. "Quando usa questo attacco, sparge della polvere infiammabile sull'avversario che rimane per qualche attimo. Se nel corso di questo tempo l'avversario usa una mossa di tipo Fuoco, la polvere esplode, infliggendo un colpo poderoso. Niente male, vero? Comunque, devo ammettere che se non fosse stato per Polvere, probabilmente avrei perso. Sei solo agli inizi, ma sei sulla buona strada."

"Grazie..." affermò Shana, e fece un sorriso consolato mentre raccoglieva il suo Fennekin sconfitto. Il Pokemon Volpe si scrollò di dosso la fatica della lotta e leccò il viso alla sua allenatrice. "Comunque, immagino che questa sconfitta mi abbia insegnato qualcosa. La prossima volta che ci incontreremo, sarò meglio preparata."

"Bene, non vediamo l'ora!" affermò Violetta. Tierno e Trovato si alzarono dalla panchina su cui si trovavano, e andarono a congratularsi con entrambe... mentre da un ingresso nella parte opposta della grande sala, Ash e i suoi compagni si avvicinavano. Erano arrivati appena in tempo per assistere all'ultima parte dello scontro, e per quanto non fosse certo abbastanza per potersi fare un'idea della vera abilità di Violetta, era comunque sufficiente a capire che non era un'avversaria da poco... oltre al fatto che sembrava una persona affabile e alla mano. "Oh, ma chi si vede! La mia sorellona viene a farmi visita! Hey, Alexia, come vanno le cose? Hai portato qualche altro aspirante alla Medaglia Insetto?"

"Sorellona?" chiese Tierno, guardando nella direzione da cui proveniva il gruppo di Ash. Riconobbe subito Alexia, la famosa reporter di Kalos TV, che salutava muovendo la mano, accompagnando un gruppo di allenatori che dovevano avere più o meno l'età sua e di TRovato, o poco più - tranne la graziosa bambina bionda che li accompagnava tenendo in braccio un Dedenne dall'aspetto vivace. "Ah! Quella è... accidenti, ragazzi, avete visto? Quella è la famosa Alexia!"

"La vedo! Abbiamo avuto una bella fortuna ad incontrarla!" affermò Shana, che si era già tirata su dopo la sconfitta. Il suo Fennekin guardò verso il gruppetto di allenatori, annusando l'aria attorno a sè. "E quelli chi sono, altri sfidanti? Mi danno l'impressione di essere più esperti di noi..."

Violetta ed Alexia si raggiunsero, scambiandosi un affettuoso abbraccio tra sorelle. "Mi fa sempre piacere rivederti, sorelllina! Vedo che le cose continuano ad andare bene... sia come fotografa che come Capopalestra, stai avendo successo!" affermò la sorella maggiore. Guardandole, Misty alzò gli occhi al cielo e si chiese tra sè perchè non potevano essere capitate anche a lei delle sorelle così comprensive.

Ash e i suoi compagni, nel frattempo, avevano spostato la loro attenzione su Shana, Tierno e Trovato. "Salve... siete anche voi degli allenatori, immagino!" affermò il ragazzo di Biancavilla, tendendo una mano in segno di amicizia verso il terzetto di allenatori esordienti. Tierno rispose con calore, afferrando la mano che Ash gli porgeva e scuotendola con abbastanza forza da lasciargli il braccio addormentato per mezzo secondo!

"Salve, piacere di conoscervi!" esclamò il ragazzone sovrappeso. "Sì, abbiamo appena provato ad ottenere la Medaglia Insetto di questa Palestra, ma senza troppo successo, come può dirvi Shana. A proposito, il mio nome è Tierno... e loro sono i miei amici, l'intelligentissimo Trovato, Trovi per gli amici, e la dolce Shana!"

"Ehilà! Piacere di conoscervi!" salutò Shana, che stava già dando la mano sia a Misty che a Vera. "Non sembrate di Kalos... voi due venite da qualche altro continente, vero?"

"Sì, io mi chiamo Misty, e vengo da Kanto! E lei è la mia amica Vera, di Hoenn!" si presentò Misty. "Oh, e lui è il mio Pokemon, Marill!"

"Marill, marill!" esclamò il topolino blu, agitando una delle sue corte braccia per salutare il terzetto di esordienti. Trovato guardò incuriosito i Pokemon che accompagnavano il gruppetto... certo, non era la prima volta che vedeva un Pikachu, un Marill o un Froakie, ma per qualche motivo, gli davano l'impressione di essere qualcosa di più di come apparivano. In particolare quel FRoakie... c'era qualcosa nel suo modo di portarsi che a Trovato comunicava sicurezza, serietà... e qualcosa che il ragazzino dai capelli arancioni non era del tutto sicuro di poter definire.

"Piacere di conoscervi... il mio nome è Clem, e lui è il mio fratellone Lem!" affermò la bambina bionda. "E questo è il mio carinissimo Dedenne! Piacere di conoscervi, tutti quanti!"

"Piacere!" disse il più riservato Lem.

"Wow, il Capopalestra di Luminopoli! Oggi è veramente la giornata delle celebrità!" esclamò entusiasta Shana. I due gruppi ripresero a presentarsi e a chiacchierare tra loro, mentre Violetta osservava con aria indagatrice il ragazzino con il berretto rosso e il Pikachu...

"Dei ragazzi di Kanto, dici? E quella loro amica è una coordinatrice di Hoenn..." affermò Violetta. "Hmm... se devo essere sincera, quel ragazzino con il Pikachu non mi dice molto. Allenatori come lui se ne vedono tutti i giorni... direi che sono ad un Pokedollaro la dozzina."

"Sì, immaginavo che avresti pensato così, sorellina." rispose Alexia, con le mani dietro la nuca. "Ma sappi che le apparenze possono ingannare. Quando sono andata a fare la cronaca delle finali del torneo di Pokemon a Forte Verdepoli... quel ragazzo è stato l'allenatore che ha sconfitto Ghecis, il vero capo del Team Plasma."

"Non mi dire... e pensare che non l'avevo riconosciuto, la faccenda si fa interessante!" rispose Violetta, che ora si era fatta un attimo più curiosa. "E quindi... adesso dici che sarà lui il mio sfidante?"

"Esatto, proprio lui!" rispose Alexia. "Tra l'altro... mi ha detto che vorrebbe sfidarti nel tuo stesso campo di esperienza, i Pokemon Coleottero! Ha già scelto i due che userà in questa sfida, quindi... penso proprio che si senta abbastanza sicuro di vincere."

"Capisco. Bene, lo verificherò da me." affermò Violetta, immaginando che questa volta avrebbe dovuto usare i suoi Pokemon migliori. Mentre Ash e i suoi compagni continuavano a parlare con Shana, Tierno e Trovato, la bionda Capopalestra si avvicinò, attirandosi addosso gli sguardi di Ash e Pikachu. "E così, tu saresti Ash Ketchum, quel prodigioso allenatore di cui mia sorella mi ha parlato? E questo è il tuo Pikachu... bene, se sei venuto qui per la mia Medaglia, sarò lieta di accettare la tua sfida!"     

"Oh... ehm, mi scusi, io e Pikachu ci eravamo fermati qui a salutare questi ragazzi..." disse Ash, un po' imbarazzato. Quando Pikachu fece un cenno di assenso, il ragazzo si schiarì la voce e si presentò. "Ad ogni modo... piacere di conoscerla, signorina Violetta! Sì, il mio nome è Ash Ketchum, e sono in viaggio per Kalos per sfidare le Palestre... lui è il mio starter, Pikachu... la mia fidanzata Misty... e la mia amica Vera! Poi, immagino che lei conosca già Lem, il Capopalestra di Luminopoli... e sua sorella Clem!"

"Buongiorno!" esclamò allegramente Clem.

"Dedenne!" eclamò il Pokemon criceto.      

Violetta fece un cenno affermativo con la testa. La situazione si stava facendo interessante... forse, con quel ragazzino che le stava davanti, Violetta avrebbe finalmente potuto fare sfoggio di tutta la sua abilità e dei suoi Pokemon più forti.       
 

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CONTINUA...

Note dell'autore: Chiedo scusa per il tempo che ci ho messo ad aggiornare. Non sono stato molto concentrato, in questi ultimi tempi... ma cercherò di fare meglio la prossima volta!

E così, tra non molto comincerà la sfida di Ash con la maestra di Pokemon Coleottero di Kalos! Heracross e Butterfree sembrano non essersi arrugginiti, e sono sicuro che faranno la loro bella figura in questa battaglia! E poi, Ash e i suoi compagni hanno conosciuto Tierno, Shana e Trovato. Farò in modo di dare ai tre rivali di X e Y un ruolo un po' più decente che nell'anime... ma aspettate, tra non molto ci sarà un altro incontro che molti hanno atteso!

Di chi si tratterà? Lo scopriremo quanto prima, nel prossimo capitolo di XY Reload!    

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Capitolo 10
*** Battaglia di coleotteri ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 10 - Battaglia di coleotteri

Dopo aver incontrato Violetta, e aver conosciuto il terzetto composto da Shana, Tierno e Trovato, Ash e i suoi compagni avevano pensato che poteva essere una buona idea rilassarsi un po', magari assieme ai loro nuovi amici. I posti in cui fermarsi a prendere qualcosa da bere in compagnia non mancavano di certo, e la città stessa offriva un bell'ambiente che pareva quasi fatto apposta per fare nuove conoscenze.

"Ed è stato allora che mi sono resa conto che mi sarebbe piaciuto di più diventare una giornalista, piuttosto che restare qui a Novartopoli e diventarne la Capopalestra." stava raccontando Alexia ai suoi giovani amici. "Il che non ha dato fastidio nemmeno a mia sorella Violetta, visto che la sua più grande aspirazione era proprio diventare una Capopalestra."

"Diciamo che ci siamo venute incontro a vicenda, eh, sorellona?" commentò Violetta.

"In un certo senso..." fu la risposta di Alexia accompagnata da una breve risata, prima che la reporter prendesse un sorso del suo bicchiere di limonata. "E questi ragazzi sembrano avere tutti le idee abbastanza chiare su quello che vogliono fare. Li vedo tutti già molto avviati... proprio come lo eravamo noi due alla loro età, non ti sembra?"

"Sì, ognuno di noi si è già fatto un'idea di cosa farà..." rispose Misty. Il suo Marill e Pikachu si stavano rincorrendo tra le gambe del tavolo, evitando con agilità quelle dei ragazzi seduti tutt'attorno. "Io ho intenzione di diventare la migliore allenatrice di Pokemon d'Acqua del mondo, e... sto già facendo dei passi in quella direzione! In realtà, una volta ero la Capopalestra di Celestopoli, a Kanto, ma... a un certo punto, le mie sorelle maggiori hanno deciso che non gli sarebbe dispiaciuto assolvere loro a quel compito, e così... ho potuto riprendere a viaggiare come piace a me! E così... eccoci qui, io ed Ash! Sto accompagnando lui e Pikachu affinchè loro realizzino il loro sogno, diventare un Pokemon Master!"

"Anche se... immagino che non mi potrò fermare a questo." affermò Ash, ricordando bene quello che Nardo, il Campione di Unima, gli aveva insegnato. "Per adesso, il mio obiettivo è viaggiare per il mondo e cercare di scoprire quanto più possibile sui Pokemon... e, sì, misurarmi con allenatori forti! Ma... quando avrò raggiunto il mio scopo, quando sarò riuscito a battere un Campione di una Lega Pokemon, sarà allora che comincerà il vero lavoro."

"In che senso, Ash? Cosa ensi che dovrai fare, una volta che sarai diventato un Campione?" chiese Shana incuriosita.

"Beh... non avrebbe molto senso essere l'allenatore più forte di tutti se non condividessi la mia esperienza con le persone che aspirno a seguire i miei passi, o a conoscere meglio i Pokemon." affermò il giovane allenatore di Biancavilla. "Io... ho incontrato molte persone nel corso dei miei viaggi, e ognuna di queste è stata un'esperienza particolare..." Ridacchiò divertito prima di avvicinarsi a Misty e metterle una mano sulla spalla. "Per esempio, la qui presente Misty Waterflower, la mia fidanzata. Lei è stata la prima persona che ho incontrato quando sono partito da Biancavilla... circa cinque anni fa, come passa il tempo!"

"Già, perchè non gli racconti com'è andata, caro il mio signor Pokemon Master?" lo stuzzicò la ragazza dai capelli arancioni, toccandogli una guancia con un indice. "Ho finito per ripescarti dal fiume e poi mi hai distrutto la bicicletta!"

"Sì, è andata proprio così!" rispose Ash candidamente. "E la signorina qui presente ha voluto seguirmi per tutto il viaggio perchè dovevo... pagarle la bicicletta!"

Ash, Pikachu e un po' dei presenti sghignazzarono della battuta, e soprattutto nel vedere l'espressione imbarazzata e sorpresa sul viso di Misty. A quanto pareva, il tentativo di sarcasmo della rossa ex-Capopalestra le si era ritorto contro! "Ugh... c-certo che sì! Insomma, che ti aspettavi, Ash Ketchum?" borbottò. "La mia bici si è eroicamente sacrificata per permettere a te e a Pikachu di arrivare al Pokemon Center! Il minimo che tu potessi fare era risarcirmi i danni, no?"

"E ora che te li ho risarciti, sei ancora qui ad accompagnarmi!" rispose prontamente il ragazzino. Vedendo di non avere più frecce al suo arco, Misty grugnì e si appoggiò una mano sulla fronte per mandare via un impellente mal di testa.

"Pikachu!" esclamò Pikachu facendo il segno dell'okay al suo allenatore e migliore amico. Quando Ash aveva ragione, aveva ragione...

"E' una cosa che io e Misty abbiamo in comune! Anche a me è successo che Ash mi ha distrutto la bici! Anche se, fortunatamente, sembra aver perso quest'abitudine, di recente!" scherzò Vera, strappando una risata a tutti quanti.

Anche Ash, pur essendo direttamente chiamato in causa, ridacchiò divertito. "Che posso dire? A forza di insistere, almeno una cosa me la sono ricordata!"

"Heheheheee! Sembra proprio che voi abbiate vissuto un bel po' di avventure, Ash e Misty!" affermò Shana. "Noi... io, Tierno e Trovato... abbiamo appena cominciato. Siamo partiti dalla nostra città, Borgo Bozzetto, e abbiamo già catturato un po' di Pokemon. Ma immagino che in confronto a voi, sembriamo proprio dei dilettanti."

"Non dite così. Ognuno deve pur cominciare da qualche parte." affermò Lem. "Io... posso dire di aver cominciato già abbastanza presto, con uno Shinx che ho incontrato quand'ero piccolo."

"Uno Shinx? Dici sul serio?" chiese Trovato. "Non è un tipo di Pokemon che si incontra molto spesso, qui a Kalos!"

"Quand'è stato che hai incontrato questo Shinx, fratellone?" chiese Clem incuriosita, con il suo Dedenne sulle gambe. "Non mi ricordo di aver mai visto uno Shinx nella nostra Palestra."     

"E' normale, è successo quando eri ancora molto piccola... e quello Shinx non è venuto con me." disse Lem. "In pratica, io stavo studiando ad un'accademia specializzata in Pokemon Elettro, e quel giorno stavo facendo una passeggiata per farmi venire un'idea per la mia tesina di fine corso. Ho trovato questo Shinx per caso... era debole perchè aveva perso molta elettricità, così l'ho preso con me e l'ho portato al Pokemon Center più vicino, dove lo hanno curato senza problemi. Quella notte, mentre stavo lavorando alla mia ricerca, ho sentito qualcosa che bussava alla mia finestra... e indovinate un po'? Shinx era lì, e mi chiedeva di farlo entrare! Da allora siamo diventati amici, e grazie a lui mi è venuta l'idea per un apparecchio che avrebbe permesso ai Pokemon Elettro di non soffrire mai perdite di elettricità."

"E... non è tornato con te a Luminopoli, quello Shinx?" chiese Ash.

Lem scosse la testa rattristato. "Purtroppo no... Vedete, il giorno prima del mio diploma, avevo promesso a Shinx che avremmo festeggiato assieme, e che sarebbe stato lui il mio primo Pokemon." affermò. "Ma... purtroppo, mentre stavo andando da lui, il direttore dell'accademia mi ha costretto a salire in macchina con lui, e a prendere parte ad una celebrazione, visto che la mia tesina aveva ottenuto la valutazione più alta... sono riuscito a vedere Shinx che mi guardava deluso dal luogo in cui ci eravamo dati appuntamento... e poi, quando finalmente sono riuscito a liberarmi e ad andare dove dovevo, non l'ho più trovato."

"Mi dispiace..." affermò Ash con sincera partecipazione, appoggiando una mano sulla spalla del suo nuovo amico.

"Non... non sapevo che avessi perso questo tuo amico così, Lem." continuò Tierno guardando verso il terreno, con un'espressione di imbarazzo e di dispiacere. "Spero che... un giorno tu possa incontrare di nuovo il tuo amico Shinx e chiarirti con lui."

"Marill..." affermò il topolino azzurro, salendo con un balzo sulle gambe di Misty, che lo prese al volo e lo accarezzò. "Marill, mar..."

"Lo spererei anch'io, Marill... anche a me piacerebbe che Lem potesse ritrovare il suo amico Shinx..." rispose la rossa. "Ma... ormai immagino che saranno passati anni da allora."

"Temo anch'io che a questo punto... non sia più possibile." rispose Ash sfiduciato.

"Hey, mai dire mai, ragazzi! Chi può dirlo? Magari si presenterà un'occasione!" affermò Alexia di punto in bianco, cercando di evitare che la conversazione si facesse troppo cupa. "Una delle tante cose che ho imparato nella mia carriera di reporter è che il mondo è grande, la vita è lunga... e il destino è imprevedibile!"

Violetta alzò le spalle davanti all'entusiasmo della sorella maggiore. Del resto, era un po' una caratteristica che loro condividevano - la passione per il loro lavoro e per tutto ciò che era ad esso collegato. "E' vero, è una cosa che ho visto anch'io lavorando come fotografa!" rispose, guardando poi Lem e Clem. "Chi può dirlo? Forse quello Shinx lo ritroverai, da qualche parte! E magari avrai anche la possibilità di spiegarti con lui, e di ritrovare la sua amicizia! Almeno... io penso che sarebbe bello così!"

"Non lo so, signorina Violetta... è vero, sarebbe bello se si potesse fare, ma le possibilità sono alquanto remote." dissse Lem, dopo un attimo di esitazione. "Detto questo... grazie per le parole di incoraggiamento! Chissà, magari accadrà..."

"Quand'è così... ti auguro di ritrovare il tuo amico, un gioeno di questi! Chissà, magari andando in giro per Kalos..." affermò Ash. Pikachu annuì e si ripromise di fare quello che poteva anche lui per cercare quello Shinx...

Sentendosi un po' più rincuorato, Lem si schiarì la voce e cercò di cambiare argomento, tornando sullo scontro tra Ash e Violetta programmato già per il giorno dopo. "Comunque... grazie dell'incoraggiamento, ragazzi." affermò. "Ora, cambiando un po' il discorso... allora, la battaglia tra Ash e la signorina Violetta è fissata, giusto? Avete già deciso quali Pokemon userete, mi pare..."

"Già... per Ash, abbiamo già visto chi saranno i suoi Pokemon. Anche lei ha scelto, signorina Violetta?" chiese Vera, dopo aver preso un ultimo sorso del suo tè alla pesca.

La Capopalestra fotografa strizzò un occhio con espressione astuta. "Se questo è un tentativo di scoprire quali Pokemon userò nello scontro... spiacente, ma sono molto brava a tenere i miei segreti per me!" affermò.

"Beh, valeva pur sempre la pena di tentare!" rispose prontamente Ash, e l'intera tavolata finì per farsi una risata.

"Bene, bene! Sarà sicuramente uno scontro molto interessante!" esclamò Shana, alzando un pugno in aria e scattando su dalla sua sedia, vivace come un grillo! "Vi rendete conto, ragazzi? Avremo la possibilità di vedere un autentico scontro tra due super esperti di Pokemon!"

"Addirittura un super esperto! Attenta a non esagerare, piccola Shana, o il nostro Ash potrebbe montarsi la testa!" affermò prontamente Misty.

"Beh, se non altro la nostra Shana capisce quando incontra qualcuno che ha classe!" fu la risposta di Ash, che si aggiustò il berretto e alzò il naso in aria, facendo finta di darsi un po' di arie!

"Certo, la classe di scuola elementare, mio caro Ash!" ribattè Misty con un sorrisetto trionfante!

Tierno sbattè gli occhi, guardando stupefatto Ash e Misty che si scambiavano battute sarcastiche. "Certo che quei due sono la coppia pù strana che io abbia mai visto..." affermò il ragazzone appassionato di danza. "Siamo sicuri che siano fidanzati?"

"Pika pikachu!" confermò Pikachu, saltando sul tavolo e drizzando la sua codina a forma di fulmine, le braccia conserte e le orecchie dritte in segno di assenso! "Pi pikachu!"

"Devo dire che non credo che ci sia una formula per determinare la chimica di coppia." affermò Lem con un grosso gocciolone di sudore sulla fronte...


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La mattina dopo...

"Eccomi finalmente. Sono tornata a Novartopoli." affermò la ragazza dai lunghi e folti capelli biondi scuri, aggiustandosi il cappello. "Sono passati già quattro anni da quando ho iniziato il mio viaggio... certo che sembra davvero di essere tornati indietro nel tempo. E' rimasta più o meno come me la ricordo..."

"Eon, eon!" esclamò la graziosa Pokemon rosa che la accompagnava, agitando festosamente i nastrini che ornavano il suo corpo elegante - era una Pokemon mammifero, una sorta di incrocio tra un cagnolino e un gattino, lunga crica un metro, coperta da una corta pelliccia color crema pallido con le zampe, le orecchie e la coda rosati, e delle buffe decorazioni sparse qua e là sul corpo. Un papillon rosa dai bordi bianchi ornava il suo collo, e dei nastrini bianchi con delle strisce rosa e azzurre sulle punte si dipartivano dal collo e da dietro le sue lunghe orecchie rosa. Un altro papillon bianco e rosa, un po' più grande, ornava l'orecchio sinistro del Pokemon, i cui occhi celesti scintillavano vivacemente.

"Oh? Giusto, Sylveon, mi ero scordata che tu non hai mai visto Novartopoli. Non eri nella mia squadra quando sono passata qui per la prima volta." affermò Serena, accarezzando sulla testa la buffa creatura, che agitò con fare sbarazzino i suoi nastrini. "Questa è la città dove ho conquistato la mia prima Medaglia. E' stato quattro anni fa... hehee, pensavo che sarebbe stata una passeggiata, con il mio Fennekin, ma la Capopalestra mi ha dato un bel po' di filo da torcere!"

"Eon?" chiese Sylveon incuriosita. Serena ridacchiò e alzò le spalle, ricordando con un po' di imbarazzo le sue prime esperienze come allenatrice di Pokemon.

"Ti racconterò... ma in pratica, pensavo che visto che Fennekin era di tipo Fuoco, sarebbe stato facile battere i Pokemon Coleottero di Violetta." spiegò Serena alla sua Pokemon Legame. "Solo che prima ho dovuto affrontare un Surskit, un Pokemon di tipo Coleottero/Acqua... e poi, la sua Vivillon mi ha messo al tappeto Fennekin con il suo attacco Pulviscoppio! Meno male che avevo qualche altro Pokemon con me, altrimenti sarebbe stata una sconfitta davvero umiliante!"

"Sylveon..." rispose la Eevolution di tipo Folletto, per poi fare un cenno con la testa verso la piazza principale di Novartopoli. Con un cenno di assenso, la ragazzina bionda guidò la sua Pokemon Folletto verso la graziosa cittadina, dandosi un'occhiata attorno e ammettendo di essere un po' stupita nel vedere che c'erano ben poche persone in giro per le strade... Certo, erano passati diversi anni dall'ultima volta che era passata da quelle parti, ma ricordava benissimo che era una città molto attiva... invece, adesso vedeva soltanto qualche pattinatore e un po' di cittadini che si godevano il fresco vento di metà autunno. La temperatura era ancora gradevole, e sicuramente avrebbe fatto venire voglia a molti di fare una passeggiata all'esterno, quindi vedere così poche persone le sembrava un po' strano.

"Beh, questo è strano, Sylveon..." affermò Serena, che continuava a darsi un'occhiata intorno. Novartopoli non era davvero cambiata quasi per niente da quattro anni prima... forse aveva un aspetto un po' più moderno, ma a parte questo, aveva ancora lo stesso sentore di quei tempi. "Come mai ci sono così poche persone in giro?"

"Non lo sai?" chiese un passante che si trovava lì vicino in quel momento e aveva per caso sentito quello che Serena stava dicendo. "Sembra che ci sia uno sfidante molto speciale oggi, per la nostra Capopalestra! Stanno andando in molti ad assistere alla battaglia!"

Colta di sorpresa, Serena guardò verso il suo interlocutore, un ragazzino di circa dodici anni dalla pelle un po' scura, con i capelli a caschetto di un vivo colore verde smeraldo, vestito in una maniera che lo avrebbe fatto distaccare in molte folle - indossava una camicetta bianca a maniche corte con sopra un gilet verde scuro, decorato da una sorta di cravattino rosso legato al collo, oltre che un paio di ampi pantaloni corti, con due enormi tasche poste ai lati, e un paio di scarpe di gomma di colore verde scuro. I suoi occhi azzurri, che esprimevano intelligenza e curiosità, distaccavano notevolmente con il resto del suo aspetto, e in una mano teneva un piccolo quaderno che appariva ben conservato, anche se era chiaro che era stato usato spesso.

"Ah! Ciao... una battaglia un po' particolare, dici?" affermò Serena. "E' venuto qualcuno di importante a misurarsi con Violetta?"

Il ragazzino dalla pelle scura annuì con evidente entusiasmo. "Già, si tratta di un allenatore di Pokemon di Kanto che si è già fatto una certa fama!" rispose. "Ah... a proposito, io mi chiamo Sandro, e sono anch'io un allenatore, anche se sono alle prime armi! Piacere di conoscerti..."
"Serena. Io mi chiamo Serena." affermò la ragazza, facendo un inchino. La sua Sylveon si piegò un pochino sulle zampe anteriori e usò i suoi nastrini per imitare un inchino come meglio poteva. "E lei è una dei miei Pokemon, la mia Sylveon! Piacere di conoscerti, Sandro! Un allenatore di Kanto, dici? E sai anche per caso di chi si tratta?"

"Sì, un certo Ash Ketchum, vincitore della Lega Pokemon di Sinnoh!" rispose prontamente il ragazzino più piccolo. "Si è anche piazzato molto bene in tutte le Leghe Pokemon a cui ha partecipato in precedenza, dicono che sia un vero prodigio come allenatore!"

Serena sgranò gli occhi, e per un attimo ebbe l'impressione che il suo cuore avesse cessato di battere. Aveva sentito bene? Era proprio quello il nome che quel ragazzino di nome Sandro aveva pronunciato? Ash Ketchum, uno dei suoi due più cari amici d'infanzia, di quando lei ancora viveva a Biancavilla? Poteva essere vero che era arrivato fin lì dal suo paese natale?

"Ehm... scusa, va tutto bene?" chiese Sandro, facendosi un po' preoccupato el vedere l'espressione scioccata sul viso di Serena. La sua Sylveon toccò la guancia di Serena con uno dei suoi nastrini, come a volerla svegliare dal suo torpore... e la biondina si riscosse rapidamente e si passò una mano sulla fronte, imbarazzata. "Tutto bene, Serena? Hai fatto una faccia strana quando ho detto il nome di Ash Ketchum..."

"E' vero, è vero... scusa, mi sono imbambolata!" affermò la ragazzina. "Scusa, Sandro... è che quando abitavo a Kanto, nella città di Biancavilla, avevo questo amico di nome Ash... lui e un altro mio amico, Gary, eravamo inseparabili, almeno finchè non mi sono trasferita a Kalos! Mi... mi ha stupito scoprire che adesso lui è qui, a Novartopoli... è lui che sta sfidando Violetta, dunque!"

"Dici davvero?" esclamò Sandro, suonando improvvisamente ancora più interessato di quanto già non fosse. "Beh, allora questa è una ragione in più per assistere, non credi? Se vuoi venire, sono sicuro che ti piacerà moltissimo!"

"Sylveon! Sylveon!" esclamò la graziosa Pokemon Legame, usando uno dei suoi nastrini per afferrare il polso di Serena e tirarla gentilmente verso di sè. Serena, da parte sua, si sentiva tremendamente eccitata e allo stesso tempo intimorita. Certo, la possibilità di rivedere Ash dopo tanto tempo le faceva molto piacere, ma era capitata così all'improvviso che adesso la ragazzina si trovava del tutto spiazzata. Cosa avrebbe dovuto dire ad Ash una volta che si fossero rivisti? Avrebbe preferito avere un attimo di tempo per prepararsi psicologicamente... pensare a quela sarebbe stato il modo giusto per ripresentarsi... così all'improvviso, si sentiva che avrebbe solo fatto la figura della stupida!
E tuttavia, quella era un'occasione unica... erano anni che sperava un giorno o l'altro di poter rivedere Ash e Gary, e non aveva potuto fare altro che assistere ai campionati di Pokemon a cui loro partecipavano... no, non poteva lasciarsi scappare questa occasione! Doveva prenderla al volo, o non ne avrebbe avuta un'altra, ne era sicura.

"Va bene, Sylveon, va bene. Arrivo subito!" rispose tranquillamente alla sua Pokemon Legame, che emise un'esclamazione di gioia prima di trascinare Serena con sè, sotto lo sguardo un po' stupito di Sandro. La giovane allenatrice bionda prese un bel respiro, cercando di calmarsi... e cercò di prepararsi il discorso per quando avrebbe rivisto Ash. Certo che ne avevano di anni da recuperare... chissà cosa avrebbe avuto Ash da dirle!     
                   

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Ash e Pikachu presero un bel respiro e si prepararono a quella che si annunciava come una battaglia davvero interessante. Al loro lato del ring, nel bel mezzo della grande serra nella quale Violetta combatteva le battaglie per la Medaglia Scarabeo, i due inseparabili amici stavano dando un'occhiata alla notevole quantità di folla che si era raccolta da quelle parti. Molti abitanti di Novartopoli si erano riuniti nella Palestra, ansiosi di vedere la loro Capopalestra dare una prova di tutta la sua abilità... e volgendo lo sguardo verso un'ala della folla, Ash e Pikachu riuscirono a vedere da una parte Misty e Marill assieme a Lem, Dedenne e Clem... mentre dall'altra, sulla loro destra, vedevano Tierno, Trovato e Shana che si mettevano comodi per fare il tifo.

"Pikachu, pika pika!" esclamò il simpatico topolino elettrico, non nascondendo un po' di stupore. Non era la prima volta che lui ed ASh combattevano davanti a una tale marea di persone anche in Palestra, ma... per qualche motivo, adesso si sentiva leggermente ansioso. E pensare che non sarebbe stato nemmeno lui ad entrare in campo...

Si sentì il suono di tantte voci che aumentavano repentinamente di volume quando la Capopalestra Violetta fece il suo ingresso in campo, accolta dagli applausi dei suoi concittadini! La bionda fotografa si presentò da un ingresso sul lato opposto della grande sala, attraversando un paio di porte scorrevoli che ricordavano molto le elitre di una Ledyba, e sia Ash che Pikachu videro svolazzare accanto a lei una Vivillon dall'aspetto maestoso e fiero...

"Eccola, è lì!" esclamò Shana con il trasporto entusiasta che la caratterizzava. "Ma... aspettate un momento, è una mia impressione, o quel Pokemon che ha con sè è una Vivillon? E' diversa da quella che ho affrontato io..."

In effetti, la farfalla gigante aveva una conformazione fisica identica a quella della Vivillon vista da Shana, ma la bambina dalla pelle scura aveva visto subito che le ali erano di colore diverso - erano rosse vicino al corpo della farfalla gigante, ma diventavano gialle ad una certa distanza, e arancioni sui bordi, per poi terminare con delle spesse righe curve nere al limite delle sue grandi ali. Sembrava quasi che Vivillon stesse cercando di assomigliare ad un minuscolo sole.

"Beh, quello è un Pokemon Coleottero che non mi dispiace!" affermò Misty mentre osservava Violetta e la sua Vivillon che prendevano il loro posto al loro lato del ring, salutando il pubblico che era venuto ad assistere.

Vera prese il suo Pokedex, e diede un'occhiata all'immagine di Vivillon che era apparsa sul piccolo schermo. La sua Beautifly, che la ragazzina castana aveva fatto uscire dalla sua Pokeball poco prima, sbirciò a sua volta, curiosa di saperne di più.

"Vivillon, il Pokemon Farfascaglia. Tipo Coleottero / Volante, forma evoluta di Spewpa. Nel mondo ne esistono diverse varietà che si differenziano per i motivi sulle ali. Sembra che questi dipendano dal clima del loro habitat. Dal suo corpo si staccano scaglie dai colori vivaci. È un abile cercatore di fonti d'acqua, si dice che sia più facile trovare una sorgente se si segue un Vivillon."

"Ora si spiega come mai ha un aspetto diverso da quella che miss Violetta ha usato nella battaglia con me." commentò Shana."E sembra anche molto più forte..."

"E' naturale. Visto che Ash è un allenatore esperto, miss Violetta ha deciso di usare i suoi Pokemon migliori." affermò Lem, tenendo accanto a sè la piccola Clem e il suo Dedenne. La bambina bionda osservava con interesse il campo di battaglia, ansiosa di vedere che tecnica avrebbe usato Ash per vincere. "Questa volta, credo proprio che Ash dovrà impegnarsi non poco per vincere."

"Forza, Violetta! Sei tutti noi!" si sentì una voce che si alzò al di sopra delle altre nel pubblico.

"Vai, Ash! Falle vedere quanto sei bravo!" esclamò Misty. "Mi raccomando, non deluderci!"

Ash e Pikachu guardarono verso i loro compagni, e il ragazzino di Biancavilla fece un sorriso sicuro, rivolto in particolare alla sua fidanzata, che ricambiò strizzando un occhio. Poi, i due amici per la pelle si rivolsero a Violetta, e Ash tirò fuori una delle sue Pokeball dalla cintura.

"Grazie per aver accettato la nostra sfida, miss Violetta. Le faccio i miei migliori auguri! Farò del mio meglio per vincere, ma spero comunque che sarà una battaglia interessante per tutti!" affermò.

Violetta fece un cenno affermativo con la testa, e fece un cenno alla sua Vivillon, che scese un po' di quota e si posò accanto alla sua allenatrice, spiegando le sue magnifiche ali. La farfalla gigante mosse le antenne per segnalare che era pronta a dare inizio alla gara. "Altrettanto a te, Ash Ketchum. E' passato molto tempo dall'ultima volta che nella mia Palestra si è presentato un avversario interessante come te, e farò in modo che questa battaglia sia degna di due allenatori come noi. Detto questo... direi che possiamo iniziare! Fai pure uscire il tuo primo Pokemon, Ash Ketchum!"

Ad un lato del campo di battaglia, Alexia stava in piedi per fare da arbitro, accompagnata dal suo piccolo Helioptile e dalla sua Gogoat. Non appena fu sicura che entrambi i contendenti fossero carichi, la giovane reporter si schiarì la voce e annunciò l'inizio della battaglia.

"Benvenuti alla Palestra Pokemon di Novartopoli, gentile pubblico!" esclamò, portandosi come se stesse annunciando uno dei suoi servizi. "La vostra Alexia di Kalos TV è qui, in questa Palestra specializzata in Pokemon Coleottero, per offrirvi la cronaca dal vivo di un incontro molto particolare. Oggi, il giovane Ash Ketchum, l'allenatore di Pokemon di Biancavilla che si è già fatto una certa fama per aver fermato i piani del Team Plasma solo pochi mesi fa, affronterà in questa arena la Capopalestra di Novartopoli... mia sorella minore Violetta... per ricevere la Medaglia Coleottero, una delle Medaglie necessarie per partecipare al torneo della Lega Pokemon di Kalos di quest'anno. Si preannuncia una battaglia molto combattuta, visto che il giovane Ash ha espresso il desiderio di combattere utilizzando a sua volta Pokemon Coleottero. Vediamo un po' come andrà a finire... se entrambi i contendenti sono pronti, direi che come arbitro posso dare ufficialmente il via a questa battaglia!

"Pikachu!" esclamò il topolino giallo, augurando buona fortuna al suo allenatore e migliore amico, che fece un cenno con la testa, soppesò la prima Pokeball nella mano, e la lanciò nel momento in cui la Vivillon di Violetta prese quota, muovendo elegantemente le sue grandi ali.

"Grazie, Pikachu! Forza, Butterfree, tocca a te!" esclamò il ragazzino di Biancavilla. La Pokeball volò in aria e si aprì all'apice del lancio, facendo uscire il primo Pokemon che Ash aveva catturato - il suo ormai celebre Butterfree, che spiegò a sua volta le ali ed emise un acuto trillo di entusiasmo.

"Freeeeee!" esclamò, descrivendo una figura ad otto sopra il campo di battaglia e volgendo ad Ash uno sguardo di gratitudine. Il giovane aspirante Pokemon Master sorrise a sua volta e fece il segno dell'okay a Butterfree, per poi dare il primo ordine.

"Forza, Butterfree, diamo pure inizio all'incontro! Usa Raffica!" esclamò, volendo prima di tutto testare le difese e l'abilità della sua avversaria. Butterfree sferrò una serie di rapidi colpi d'ala e creò un vortice di vento che sfrecciò rapidamente verso Vivillon, che però riuscì ad evitarlo con incredibile facilità, scansandosi di lato.

"Vivillon, usa Doppioteam!" esclamò Violetta. La Pokemon Farfascaglia eseguì un avvitamento e creò una serie di immagini residue di sè stessa, che si scagliarono tutte assieme contro Butterfree cercando di confondergli le idee. Ma era una tattica un po' troppo basilare per trarre in inganno due veterani come Ash e il suo Butterfree.

"Butterfree, usa Ventoincoda, e poi di nuovo Raffica!" esclamò Ash. Reagendo con rapidità, il Pokemon Farfalla spiegò le ali... e una poderosa corrente d'aria iniziò a soffiare da dietro di lui, sostenendolo in aria e aumentando di molto la sua velocità. Sfruttando meglio che poteva la sua stessa mossa, Butterfree scagliò un altro attacco Raffica che travolse le immagini illusorie che Vivillon aveva creato di sè stessa... ma la Pokemon Farfascaglia di Violetta si era aspettata questa mossa e riuscì a scansarsi di nuovo.

"Adesso, Vivillon... attacca con Supersuono!" esclamò Violetta. Vivillon drizzò le antenne e scagliò una raffica di onde sonore verso Butterfree, costringendo il veterano Pokemon Farfalla e scansarsi di colpo per non essere raggiunto dal pericoloso attacco. Vivillon spostò di scatto la testa, spostando anche il suo attacco, ma ancora una volta, la velocità aumentata di Butterfree si rivelò troppo perchè Supersuono potesse andare a segno. Ad un cenno di Ash, Butterfree si voltò e scagliò un attacco Psicoraggio... e questa volta, Vivillon venne raggiunta all'ala sinistra e perse quota con un'esclamazione di disappunto!

"Entrambi i contendenti sono decisi e determinati, per non dire abili!" affermò Alexia. "Sembra che Ash sia in leggero vantaggio, ma la sfida è appena iniziata, e credo che mia sorella abbia ancora un bel po' di sorprese in serbo per noi."

Violetta non perse tempo a dimostrare che sua sorella maggiore aveva ragione. "Continua con Supersuono, Vivillon... verso il terreno!" esclamò la bionda fotografa. Con uno scatto rapidissimo, la Pokemon Farfascaglia spostò la testa e indirizzò il suo attacco verso il terreno, cogliendo di sorpresa Butterfree. Le onde sonore rimbalzarono sul terreno, e si diressero verso un albero vicino... impattarono sul suo tronco e si diressero nuovamente verso Butterfree, cogliendolo su un lato prima che quest'ultimo potesse spostarsi! Gli occhi compositi del Pokemon Farfalla si spalancarono, e Ash strinse i denti preoccupato quando vide le antenne di Butterfree spiegazzarsi sotto la pressione delle onde sonore a frequenza elevatissima. L'espressione di Butterfree si fece svagata ed assente, segno che ormai era confuso.

"Accidenti... Violetta ha sfruttato il fatto che le onde sonore rimbalzano sugli oggetti solidi per cogliere di sorpresa Butterfree..." affermò preoccupata Misty. "Adesso Ash è in svantaggio, se Butterfree non riesce a scrollarsi di dosso la confusione."

"Devo dire che è stata una strategia piuttosto accorta..." affermò Lem. "Vediamo se Ash saprà reagire."

"Ash ce la farà, ne sono sicura!" continuò la piccola Clem.

Violetta cercava di tenere Ash e Butterfree sotto pressione, continuando a bersagliare il Pokemon Farfalla con una serie di poderosi attacchi. "Non dargli tregua, Vivillon! Adesso usa Psicoraggio a tua volta!" esclamò. Vivillon drizzò le antenne e scagliò na raffica di cerchi concentrici di vari colori, che Butterfree riuscì appena in tempo ad evitare... ma la sua confusione gli impedì di accorgersi di dove stava andando fino all'ultimo momento, e finì per andare a sbattere contro un albero e venire scaraventato a terra con un'esclamazione di disappunto.

"Butterfree!" esclamò Ash. Il suo Pokemon si rialzò, ma stava ancora ondeggiando e non dava ancora l'impressione di poter sostenere appieno lo scontro. " Accidenti, devo trovare un modo di togliermi da questo pasticcio. Non posso mandare in campo Heracross adesso... o sì? Forse, se riuscissi a mandare a segno una Pietrataglio... ma no, è troppo rischioso. Devo cercare di escogitare un modo per ribaltare la situazione..."

"Pikachu!" esclamò Pikachu, cercando di richiamare Butterfree. La farfalla gigante di Kanto si prese la testa tra le mani, cercando in qualche modo di farsi passare lo stordimento e concentrarsi sull'avversaria che si preparava ad un altro attacco...

"Questo match è nostro, Vivillon! Usa un attacco Psichico!" esclamò Violetta.

"Vi vivillon!" rispose la sua Pokemon. Chiuse gli occhi per mezzo secondo, poi scatenò i suoi poteri psichici contro Butterfree, scagliando contro di lui una massiccia ondata di energia mentale! Appena in tempo, Butterfree riuscì a riprendere il volo e librarsi sopra il campo di battaglia, sottraendosi al poderoso attacco che esplose contro il terreno e vi scavò una profonda buca, scagliando in giro terra e polvere!

"Freeeeee!" esclamò l'attempato ma vigoroso Butterfree, scagliandosi contro Vivillon ed eseguendo un inaspettato attacco diretto con Azione. La Pokemon Farfascaglia non si era aspettata un attacco diretto e reagì troppo tardi, ricevette il colpo in pieno petto e finì a terra con uno stridio acuto!

"Ah! Attenta, Vivillon!" esclamò Violetta. "Accidenti, non mi aspettavo che sarebbe riuscito a scansarlo... Vivillon, usa Paralizzante per bloccarlo!"

"Butterfree, rimandalo indietro con Raffica!" reagì prontamente Ash. Vivillon aprì le ali e scagliò contro Butterfree un getto di spore multicolore che crearono uno spettacolare ma pericoloso effetto a mezz'aria mentre volavano verso il loro bersaglio... ma per fortuna, Butterfree reagì in tempo e scatenò un colpo di vento con il battito delle sue ali, spazzando via le spore e facendole ricadere contro Vivillon. Preparata ad un'ebventualità come questa, la variopinta farfalla evitò il colpo di ritorno, ma Ash se l'era aspettato.

"Un piccolo sforzo, Butterfree! Colpiscila con Eterelama!" esclamò il giovane allenatore. Butterfree eseguì la sua mossa, tracciando un fendente in aria con il bordo delle sue ali e scagliando una raffica di proiettili di luce azzurra a forma di falce di luna... ma all'ultimo momento, subì nuovamente gli effetti della confusione e perse quota! Il colpo venne deviato, anche se solo di un po', e Vivillon non venne raggiunta che di striscio, mentre Butterfree scivolava a terra e vi si ancorava con le zampe anteriori, cercando di riprendersi.

"Accidenti, Butterfree è ancora sotto gli effetti della mossa Supersuono di prima..." affermò Vera strizzando un occhio.

Alexia scosse la testa. "Peccato... sembrava che Ash avesse una buona idea, ma non ha tenuto abbastanza in considerazione l'effetto confusione di prima." affermò la reporter. "La lotta è davvero combattuta! Non riesco a fare nessun pronostico su come andrà!"

"Wow... è vero che i Pokemon che ha mandato in campo sono di tutt'altro livello... ma se anche un allenatore esperto come Ash ha dei problemi ad affrontare Violetta, non mi stupisce che abbiamo perso..." commentò impressionato Tierno.

"Bravo, Ash Ketchum, devo ammettere che mi hai stupito. Ma credo che il tuo Butterfree sia ormai giunto al limite!" affermò Violetta. "Chiudiamo qui questo incontro, Vivillon! Usa il tuo attacco Tifone!"

"Vivi!" cinguettò Vivillon. Prese ancora quota, poi si caricò e scagliò contro Butterfree un vortice ululante simile ad un tornado in miniatura, che sfrecciò attraverso il campo di battaglia e si diresse inesorabile contro il Pokemon di Ash...

Ma quest'ultimo aveva ancora qualcosa da dire!

"Butterfree, ce la puoi fare! Psicoraggio sul terreno!" esclamò. Butterfree sembrò riscuotersi dalla sua confusione e scagliò un raggio di energia mentale contro il terreno, provocando una piccola esplosione. A quella distanza ravvicinata, la spinta provocata dal raggio e dall'impatto ebbe l'effetto di scagliare Butterfree verso l'alto, e il Tifone provocato da Vivillon gli passò sotto di appena un paio di decine di centimetri, esaurendo in lontananza e lasciando sia la fotografa che la sua Pokemon farfalla a bocca aperta!

"Ah! Accidenti, questa era davvero una mossa inaspettata! Sembra che mia sorella non sia la sola ad avere qualche asso nella manica!" commentò Alexia... ma Ash e Butterfree non avevano ancora finito!

"Perfetto, Butterfree! Adesso prova di nuovo con Eterelama!" esclamò Ash, sferrando un pugno in aria per dare enfasi al suo ordine. Facendo appello a tutta la sua volontà per non cadere nuovamente vittima della confusione, Butterfree chiuse le ali attorno a sè, le aprì di colpo e scagliò un'altra raffica di proiettili a falce di luna contro Vivillon, che questa volta non ebbe modo di scansarsi e venne raggiunta in pieno! Un colpo fece barcollare la Pokemon Farfascaglia, e un altro le tolse completamente le forze, facendola schiantare sul terreno con un tonfo sordo prima che i suoi occhi si tramutassero in spirali.

"Vivil... looooon..." mormorò sconsolata la farfalla gigante di Kalos. Violetta strizzò un occhio e strinse i denti, ma sapeva che c'era poco da protestare.

"Vivillon non è più in grado di combattere." affermò Alexia. "Ash vince il primo scontro!"

"Sì! Bel colpo, Butterfree! Hai combattuto stupendamente!" esclamò Ash con gioia. Affaticato per il combattimento, ma fiero di avercela fatta, atterrò accanto al suo allenatore e diede il cinque a Pikachu, mentre Violetta richiamava Vivillon nella sua sfera. "Ora però è il caso che ti riposi. E' stato uno scontro piuttosto duro, non sei d'accordo?"

"Free, free..." rispose il Pokemon Farfalla. Mosse lentamente le ali e disse di sì con la testa prima che Ash lo ritirasse dal campo di battaglia e lo ringraziasse ancora una volta.

"Come ai vecchi tempi, Butterfree. Sono felice che siamo ancora assieme." affermò.

"Sei in gamba, Ash Ketchum, questo te lo devo riconoscere. Sapevo che non eri un allenatore da quattro soldi, ma questo scontro mi ha davvero impressionata." commentò Violetta. "Ma non è ancora finita. Fai uscire il tuo prossimo Pokemon, prego. Sono curiosa di vedere di chi si tratta."

"Con piacere, signorina Violetta!" rispose prontamente Ash. "Vai, Heracross! Scelgo te!"

L'ormai consueta scena si ripetè una volta di più, e il possente Heracross si materializzò sul ring, tenendo sollevato il suo lungo corno e stringendo le mani a pugno per mettersi in una posa impressionante! "Heracross!" esclamò, prima di mettersi in guardia.

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Sugli spalti, due persone in particolare avevano assistito alla battaglia con il fiato sospeso e gli occhi sgranati... e adesso che Ash aveva vinto il primo incontro, Sandro stava prendendo furiosamente appunti su un piccolo bloc-notes che si era tolto dalla tasca dei pantaloni.

"E' stata una battaglia favolosa! Non ho mai visto simili tecniche, sia da una parte che dall'altra!" esclamò Sandro con un entusiasmo a malapena controllato. Il giovane aspirante allenatore sembrava davvero felice di aver potuto assistere ad uno scontro a così alto livello, e anche Serena appariva impressionata... certo, nel suo caso, l'oggetto della sua attenzione, più che lo scontro di Pokemon, era l'amico d'infanzia che in quel momento era in piedi ad uno dei lati del quadrato, accompagnato da quel vivace Pikachu.

"Sì, è vero... ho visto che sono degli allenatori molto bravi!" affermò Serena, anche lei abbastanza esperta da potersi già fare un'idea del livello a cui erano Ash e Violetta. Uno strano sentore di nostalgia la afferrò mentre continuava a guardare il suo amico d'infanzia che tirava fuori la Pokeball di Heracross e faceva uscire il possente scarabeo rinoceronte. A parte l'altezza e l'età, Ash non era cambiato quasi per niente da come lei lo ricordava... stessa pettinatura, stessa espressione coraggiosa ed entusiasta... era sempre stato lui il trascinatore del gruppo, quando lei viveva a Biancavilla con lei e Gary. Ora, però, irradiava una sorta di aura di sicurezza e di esperienza che fece chiedere a Serena cosa doveva aver visto nei suoi viaggi... e soprattutto, dove era andato per diventare una persona così forte e sicura.

In quel momento, Serena si sentiva come se si fosse persa un sacco di tempo...

La sua Sylveon si drizzò sulle zampe posteriori e appoggiò quelle anteriori sulla ringhiera di fronte a sè, in modo da vedere meglio cosa stava accadendo sul ring, e richiamò Serena e Sandro non appena le sembrò che Violetta stesse per mandare in campo il suo Pokemon successivo.

"Eon! Sylveon!" esclamò la graziosa Pokemon Legame, usando i suoi nastrini per fare cenno a Serena e Sandro di dare un'occhiata. I due ragazzi si avvicinarono a loro volta, e Serena prese in braccio la sua Pokemon Folletto per permetterle di guardare meglio...

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"Heracross è sempre stato uno dei Pokemon più forti ed affidabili di Ash... adesso però sono curiosa di vedere se sarà in grado di combattere con il Pokemon che Violetta manderà in campo..." commentò Misty, soddisfatta che il suo ragazzo avesse vinto il primo scontro, ma abbastanza esperta da sapere che il risultato dello scontro era ancora tutt'altro che deciso.    

"Okay, adesso Violetta sta per mandare in campo il suo prossimo Pokemon... vediamo un po' di cosa si tratta!" esclamò Shana. La bambina dalla pelle scura si alzò sulle punte dei piedi per vedere meglio, e nello stesso momento, Violetta fece uscire il suo Pokemon successivo... un massiccio scarabeo ricoperto da una spessa corazza beige, con un paio di enormi mandibole ricoperte di corti spuntoni che fuoriuscivano dalla testa, come un paio di enormi corna. Si reggeva in piedi su un paio di robuste gambe con tre artigli ciascuna, mentre le sue braccia erano lunghe ed esili. Una larga bocca verticale, piena di denti lunghi e piatti, era posta più o meno al centro del corpo, e sopra di essa si vedevano un paio di occhi neri dall'espressione rabbiosa. Lui ed Heracross si fissarono con determinazione, e il Pokemon Coleottero di Violetta sfregò tra loro le mandibole, provocando un inquietante suono di acciaio che strideva sull'acciaio.

"Beh, questa sì che è una bella combinazione." commentò Lem. "Heracross e Pinsir sono nemici naturali... sono sicuro che sarà una battaglia molto combattuta!"

"Penso ancora che Pinsir sia terrificante..." mormorò imbarazzata Misty.

"Mia sorella ha mandato in campo il suo Pinsir, che per molti versi è la controparte dello Heracross di Ash." commentò Alexia. "Ma non perdiamo tempo in chiacchiere, e vediamo subito chi dei due avrà la meglio! A voi, allenatori! Fateci vedere un bello scontro!"

"Pinnnnsir!" esclamò Pinsir con voce aspra.

"Possiamo cominciare! Pinsir, usa Attacco Rapido!" esclamò la fotografa bionda, ritenendo giusto il detto "chi colpisce per primo colpisce due volte."

Il Pokemon Cervolante scattò verso il suo avversario, sferrando un attacco ad una tale velocità che Heracross non riuscì a seguirlo e ad opporre una difesa efficace. Pinsir colpì Heracross con un pugno di destro che fece barcollare il Pokemon scarabeo, ma Heracross si riprese rapidamente e si rimise in guardia, sferrando un poderoso attacco!

"Heracross, contrattacca con Forza! Scaglialo via!" esclamò Ash. Heracross chiuse le distanze con uno scatto e afferrò Pinsir tra le sue robuste braccia, stringendolo per qualche istante prima di sollevarlo sopra la testa e scaraventarlo via con tutte le sue forze! Pinsir cadde a terra con un potente schianto, ma cercò subito di rialzarsi e di rimettersi in guardia... tuttavia, lo scopo di Ash era semplicemente quello di guadagnare qualche istante di tempo affinchè Heracross si potesse potenziare. "Okay! Adesso usa Granfisico!"

"Crrrross!" esclamò lo scarabeo rinoceronte, alzando in aria il corno e le braccia come se volesse mostrare i bicipiti. Una scarica di energia scarlatta attraversò il muscoloso corpo del Pokemon Coleottero/Lotta, che riuscì a rialzare la guardia prima che Pinsir lo raggiungesse...

"Okay, Pinsir! Adesso usa una Finta!" esclamò Violetta. Pinsir si spostò di colpo, evitando un eventuale contrattacco da parte di Heracross, e lo scarabeo rinoceronte spostò rpidamente lo sguardo da un lato, cercando di seguire gli spostamenti dell'avversario, mentre la folla incitava a voce ancora più alta!

"Aspettalo, Heracross! Non esporti adesso..." affermò Ash, immaginando che Pinsir stesse aspettando il momento in cui il suo Pokemon avrebbe abbassato la guardia per attaccare. Per alcuni secondi, il Pokemon Coleottero/Lotta si guardò attorno, cercando di tendere al massimo tutti i suoi sensi... e riuscì a scorgere qualcosa che si muoveva alla propria destra, mimetizzato quasi alla perfezione con l'ambiente circostante. Pinsir riapparve un attimo dopo, e si lanciò contro Heracross per sferrare un altro colpo... ma questa volta, il Pokemon Monocorno era preparato, e riuscì ad intercettare il colpo che l'avversario stava per sferrare con il suo "corno" spinoso. Il lungo corno di Heracross si scontrò con le mandibole di Pinsir, provocando un inquietante suono metallico e facendo volare in aria un po' di scintille!

"Hera... crrrrross!" ringhiò Heracross, iniziando a spingere con tutte le sue forze per far indietreggiare Pinsir. Il Pokemon Cervolante puntò i piedi a terra e si ancorò al pavimento con tutte le sue forze, opponendosi alla spinta di Heracross... per il momento, i possenti Coleotteri erano in parità quasi perfetta, ma i loro allenatori non sembravano che attendere il momento giusto per sferrare un altra mossa a sorpresa...

"Pinsir..." mormorò il Pokemon Cervolante, sentendo che stava cominciando ad indietreggiare...

Dopo un breve momento di stallo, Ash decise  che era il momento di dare il suo nuovo ordine, sperando di cogliere impreparato Pinsir! "Adesso, Heracross! Spezza il contrasto e tira Pinsir verso di te!" esclamò.

Ma Violetta non era meno esperta di lui... e sembrava aver previsto la mossa del ragazzino. "Pinsir, scatta in avanti e afferralo con Movimento Sismico!" esclamò. Nel momento stesso in cui Heracross scattò indietro, sperando di sbilanciare l'avversario... quest'ultimo scivolò oltre la guardia di Heracross e lo afferrò tra le sue mandibole uncinate, sollevandolo di peso per poi cominciare a girare su sè stesso come una trottola e trascinarselo dietro. Una volta raggiunto lo slancio sufficiente, il Pokemon Cervolante mollò la presa e scaraventò via Heracross, facendogli fare un volo tremendo che si concluse con un poderoso tonfo più o meno al centro dell'arena! Ash strinse i denti e strizzò un occhio vedendo uno dei suoi Pokemon più forti che si abbatteva al suolo così... ma si concentrò nuovamente sullo scontro e cercò di pensare ad un modo di contrattaccare.

Violetta cercò di sfruttare quanto più possibile il proprio vantaggio. "Bene! Continua così, Pinsir! Attaccalo con Aeroassalto!" esclamò, cercando di sfruttare il principale punto debole di Heracross. Il Pokemon Cervolante si scagliò contro il suo avversario facendo un agile balzo e scendendo in picchiata su Heracross mentre quest'ultimo cercava di rialzarsi.

"Heracross, bloccalo con Pietrataglio!" esclamò Ash appena in tempo. Deciso a non farsi mettere al tappeto da quell'attacco, il Pokemon Monocorno sollevò un pugno e lo sbattè al suolo con tutta la sua forza, facendo improvvisamente scaturire da esso uno spuntone di roccia che intercettò il volo di Pinsir! Violetta non potè fare altro che sgranare gli occhi incredula quando il suo Pokemon Cervolante si schiantò sulla roccia, mandandola in frantumi con il suo impeto, ma allo stesso tempo subendo dei danni importanti! Atterrò in piedi, ma barcollò in avanti per un po' e diede così il tempo ad Heracross di rialzarsi e potenziarsi ancora con un'altra mossa Granfisico.

"Splendida mossa, quella di Ash! Aeroassalto non può essere evitato, ma usare Pietrataglio come difesa è stato un ottimo modo di difendersi!" esclamò Vera.

"Sono alla pari, almeno per quello che vedo. Mi sa che Heracross avrà parecchio filo da torcere qui..." fu il commento di Misty, che aggiunse a bassa voce: "Avanti, Ash! Forza, Heracross! La battaglia è appena iniziata, vero? Non fatevi mettere all'angolo!"

"Accidenti... credo che adesso sia meglio giocare in difesa." affermò tra sè Violetta, cercando di pensare ad un altro modo di attaccare Heracross. Ad un cenno di Ash, Heracross partì alla carica e sferrò un attacco Incornata che raggiunse Pinsir e lo costrinse a fare due passi indietro. "Va bene, Pinsir... per adesso, usa Rafforzatore!"

Allontanatosi di qualche passo da Heracross, il Pokemon Cervolante aprì le mandibole come se stesse cercando di intimorire l'avversario. La sua corazza chitinosa risplendette per un istante e sembrò farsi più spessa... ed Ash, riconoscendo la mossa, fece cenno ad Heracross di restare indietro per non cadere vittima di qualche contrattacco. Il Pokemon Monocorno si fermò ed arretrò, attendendo la mossa successiva.

"Usa di nuovo Granfisico, Heracross." affermò il ragazzino. "Penso che avremo bisogno di tutte le forze che riusciamo a raccogliere per questo incontro..."

"Cross!" esclamò il Pokemon Coleottero/Lotta, ripetendo la stessa mossa di prima. A quel punto, si sentiva più forte che mai, ma non era del tutto sicuro che sarebbe stato sufficiente contro un Pokemon forte come quel Pinsir. I due contendenti restarono fermi al loro posto, decisi a non scoprirsi prima che l'altro si fosse scoperto... e per diversi secondi, l'arena cadde in uno strano silenzio, mentre i due Pokemon e i rispettivi allenatori aspettavano per fare la mossa successiva...

"Sembra che... la battaglia sia giunta ad un punto morto..." affermò Alexia dubbiosa. "Entrambi i contendenti si sono fatti già una buona idea delle capacità dell'altro... sono proprio curiosa di vedere come riusciranno a sbloccare questo empasse!"

Misty, Vera, i fratellini di Luminopoli e il terzetto di amici di Borgo Bozzetto restarono in silenzio, quasi avessero paura di rovinare la tensione drammatica del momento...

E finalmente, quando ebbe l'impressione che Pinsir avesse fatto una mossa falsa, Ash serrò gli occhi e diede un ordine ad Heracross.
"Heracross! Adesso usa Insidia!" esclamò Ash.

Il gigantesco scarabeo rinoceronte si piegò su un ginocchio e scattò in avanti, sferrando un rapidissimo fendente con il suo corno e centrando Pinsir in un punto non protetto dalle sue piastre, in modo che il precedente Rafforzatore non potesse aiutarlo! Con un'esclamazione di disappunto, Pinsir incespicò e cadde in ginocchio... ma non era ancora sconfitto, e Violetta lo ricordò ad Ash nella maniera più diretta possibile!

"Pinsir, attacca con Tempestretta!" esclamò la bionda fotografa. Heracross stava cercando di piazzarsi a distanza di sicurezza da Pinsir, ma quest'ultimo si mosse con inaspettata rapidità e le sue mandibole spinose aumentarono di colpo di dimensioni, per poi serrarsi attorno ad Heracross come una morsa d'acciaio e stringere il sorpreso Pokemon Monocorno, che cercò immediatamente di liberarsene...

"Pin... pinsir!" esclamò Pinsir, facendo appello a tutte le sue forze per stringere ancora di più la presa attorno ad Heracross. Lo scarabeo lottatore strinse gli occhi per il dolore, sentendosi preso in una morsa implacabile, e Pinsir continuò a stringere, cercando di non dargli l'occasione di usare un'altra mossa.

"Oh no, Heracross!" esclamò Ash, vedendo il suo Pokemon che cominciava a stancarsi. Cercò di pensare rapidamente, e decise che a questo punto era il caso di puntare sugli attacchi potenziati di Heracross e sulla sua enorme forza fisica. "Heracross, devi cercare di liberarti! Attaccalo con Breccia, ora che è a portata di tiro!"

"Pikachu!" esclamò Pikachu per incitare il suo amico.

"Hera... crrrrrrosssss..." ringhiò Heracross, cercando con tutte le sue forze di resistere alla Tempestretta di Pinsir e di liberarsi un braccio. Pinsir rispose serrando ancora di più le mandibole ricoperte di punte, fino quasi allo spasimo...

Ancora un po'...

Ancora un po'...

Uno dei due doveva pur cedere ad un certo punto... e fu Pinsir a cedere per primo! Il Pokemon Cervolante non riuscì a tenere stretto il suo avversario a lungo, ed Heracross riuscì a liberare il braccio destro con uno scatto furioso, per poi calarlo con violenza sulla schiena esposta di Pinsir, che emise un acuto stridio di dolore e mollò del tutto la presa, permettendo ad Heracross di liberarsi. Allarmata, Violetta decise di usare la prima mossa che le veniva in mente, sperando di mettere a segno un colpo decisivo.

"Pinsir, non possiamo più aspettare!" esclamò. "Usa un attacco Aeroassalto, un'altra volta! Questa volta non riuscirà a difendersi!"

"Io non credo proprio... Heracross, difenditi con Resistenza!" replicò Ash, anche lui allarmato ma deciso a non lasciare che il suo Pokemon Coleottero/Lotta venisse sconfitto tanto facilmente. Lo scarabeo rinoceronte si acquattò leggermente a terra e alzò le braccia, cercando come poteva di reggere il colpo mentre Pinsir si scagliava all'attacco con un'agile acrobazia. Heracross fece appena in tempo a mettersi in una posizione difensiva prima di essere raggiunto dall'Aeroassalto, che superò le sue difese e lo raggiunse in pieno petto! Era un attacco davvero dannoso per un Pokemon Coleottero/Lotta, e il malcapitato Heracross stridette per il dolore mentre veniva scagliato indietro... ma un attimo prima che potesse essere spinto troppo in là, Heracross afferrò le punte delle mandibole di Pinsir e lo trascinò con sè. Il Pokemon Cervolante puntò i piedi a terra e cercò di opporsi alla presa, ma Heracross ci stava mettendo troppa forza perchè lui riuscisse ad opporsi a lungo.

"Perfetto! Heracross, adesso usa Contatore!" esclamò Ash con un pugno sollevato in segno di decisione. Con un ringhio, Heracross sollevò di peso Pinsir, lo sollevò sopra la testa... e poi lo ricondusse a terra con una spettacolare proiezione da judo, con una tale potenza da incrinare il pavimento del ring e sollevare un boato talmente potente da far rabbrividire il pubblico per un istante! Pinsir sgranò gli occhi con fare incredulo e si dibattè a terra per un breve istate... poi, le forze lo abbandonarono del tutto, e il gigantesco cervo volante perse i sensi, restando immobile a pancia all'aria.

La battaglia era conclusa.

Dopo un attimo passato ad osservare con stupore il risultato dello scontro, Alexia procedette a decretare il vincitore. "Non c'è che dire, è stata davvero una lotta molto combattuta... ma a questo punto, non mi sembra che ci siano dubbi su chi abbia vinto! Ash e i suoi Pokemon hanno dimostrato di un'ottima abilità strategica e di essere molto ben allenati... quindi, direi che si sono guadagnati questa vittoria! Congratulazioni!"

Il pubblico iniziò ad applaudire con vigore mentre Heracross riprendeva fiato. Quello scontro lo aveva lasciato terribilmente affaticato, ma era felice di aver vinto, e di aver avuto la conferma che non si era arrugginito... e per festeggiare la sua vittoria, il Pokemon Coleottero/Lotta raggiunse il suo allenatore, che lo accolse con un abbraccio entusiasta!

"Bravissimo, Heracross! Sei grande come sempre!" esclamò entusiasta il giovane eroe di Biancavilla, con Pikachu che esultava dietro di lui. Il Pokemon Coleottero/Lotta esultò a sua volta e abbracciò Ash di rimando... con abbastanza forza che il ragazzo assunse improvvisamente una comica espressione di dolore e strabuzzò gli occhi, sentendosi stritolato nell'abbraccio del suo campione! "AAAAAAAARGH!"

"Pika pi?" esclamò Pikachu allarmato, con tanto di gocciolone di sudore sulla fronte quando Heracross mollò la presa e si allontanò con fare apologetico.                     

"Ash?" chiese Alexia. "Ash, tutto bene?"

Ash ridacchiò imbarazzato e si rialzò massaggiandosi le spalle. "Heheheee... chiedo scusa, io ed Heracross ci siamo fatti prendere un po' troppo dall'entusiasmo!" affermò con un sorrisone un po' forzato. Il Pokemon Coleottero/Lotta si sfregò la nuca con una mano e si inchinò per chiedere scusa, e Pikachu si massaggiò la testa incredulo.

"Pika pika..." mormorò il topolino elettrico, forse pensando che Heracross e il suo allenatore sapevano essere altrettanto sventati, a volte...
Violetta alzò gli occhi al cielo, sorridendo divertita, e prese dalla tasca dei suoi pantaloni una Medaglia che ricordava come forma una coccinella dorata con due puntini verdi sulle elitre. "Beh, è stata comunque un'ottima battaglia. Io e i miei Pokemon abbiamo perso ma ci siamo divertiti." affermò la fotografa.

"La ringrazio, signorina Violetta, ma abbiamo davvero fatto fatica, io e i miei Pokemon. Anche lei è davvero brava!" rispose Ash. Controllò rapidamente le sue ossa per assicurarsi che fossero tutte al loro posto, e poi fece un piccolo inchino. "E' stato un vero onore poterci misurare con lei!"

"Grazie, Ash... ed è con altrettanto onore che ti conferisco la Medaglia Scarabeo della Palestra di Novartopoli!" affermò, consegnando al suo avversario il premio per la vittoria. "Mi raccomando, fai in modo di esserne degno."

"Cross!" rispose Heracross con un cenno di gratitudine, mentre Ash riceveva la Medaglia Scarabeo e se la appuntava sull'interno della giacca come era sua abitudine.

"Grazie, signorina Violetta. E grazie anche a lei, signorina Alexia." rispose Ash, guardando le due sorelle di Novartopoli, e poi voltandosi verso il pubblico che cominciava ad applaudire con trasporto. Prese in braccio Pikachu in modo che anche lui potesse godere degli applausi della folla, e appoggiò con attenzione una mano sulla schiena di Heracross, in modo da non fargli male, mentre il Pokemon Monocorno, sprizzando gioia da tutti i pori, sollevava una mano per salutare il pubblico entusiasta!

In mezzo al pubblico, Vera e Misty si diedero il cinque, Clem balzò addosso a Lem e lo abbracciò festosamente, e Shana e Tierno abbracciarono un imbarazzatissimo Trovato, facendolo sentire come il ripieno di un hot dog! Tutto il pubblico aveva apprezzato molto lo scontro... e in particolare, due che erano rimasti un po' in disparte ad assistere con grande interesse a quell'incontro.

"Stupendo! Non avevo mai visto nulla di simile!" commentò Sandro dopo aver messo via il suo taccuino. "Ash è davvero un grande allenatore! Spero di diventare forte come lui, un giorno!"

Serena annuì impressionata e sorrise al suo giovane amico. "Beh, io avrei un'idea... che ne dici di andare a parlarci direttamente, Sandro?" propose, il cuore che le batteva forte all'idea di ritrovare il suo amico dopo tanto tempo...         
 

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CONTINUA...

Note dell'autore: E con questo, anche la seconda Palestra di Kalos è conquistata! Ovviamente, però, non era questo l'evento più importante della mini-saga di Novartopoli... quanto il fatto che Serena ed Ash si stanno per ritrovare! E che Sandro è finalmente entrato in scena... XD

Spero che la mia versione di Serena vi piaccia di più di quanto è piaciuta a me la versione animata di Serena - cioè, quasi per niente.

E spero che la battaglia tra Ash e Violetta sia stata divertente! A presto!

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Capitolo 11
*** Ash e Serena ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam


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Capitolo 11 - Ash e Serena

"Beh, non è stato un incontro facilissimo... ma siamo riusciti a vincere la Medaglia Scarabeo!" disse Ash con orgoglio, mostrando la sua Medaglia a Butterfree e ad Heracross prima di voltarsi verso i suoi compagni di viaggio. Il Pokemon Farfalla svolazzò agilmente in una figura ad otto per esprimere la sua contentezza, mentre Heracross fece il segno dell'okay con una delle sue zampe, prima di essere abbracciato da un'entusiasta Clem!

"Sei grande, Heracross!" esclamò la bambina bionda, accoccolandosi sul gigantesco scarabeo rinoceronte come se fosse stato un peluche e facendolo sentire terribilmente in imbarazzo! "Quando diventerò un'allenatrice, voglio anch'io avere un Pokemon come te!"

"Heracross..." commentò Heracross massaggiandosi la nuca.

"Beh, siete stati bravi come sempre, ragazzi. E... credo che i nostri nuovi amici qui siano rimasti davvero impressionati!" affermò Vera, mentre il gruppetto si incamminava verso l'uscita della Palestra, accompagnati dai tre allenatori novizi. Shana, Tierno e Trovato non avevano mai visto una battaglia a così alto livello, effettivamente, e non potevano nascondere il loro entusiasmo.

"E' stato entusiasmante!" esclamò la bambina dalla pelle scura. "Tutte quelle mosse e contromosse, e poi i trucchi che avete usato!"

"C'era solo da aspettarselo, da un allenatore in gamba come Ash!" commentò Tierno.

Pikachu ridacchiò nervosamente, e una goccia di sudore gli scese dalla nuca. "Pikachu..." affermò il topolino elettrico, mentre si guardava attorno. Molti degli spettatori erano rimasti lì per congratularsi con Ash e i suoi Pokemon... e anche se il suo allenatore era sembrato, all'inizio, molto contento di come fosse andata, doveva ammettere di provare un certo imbarazzo per il fatto che tutti lì sembravano idolatrarlo.

"Ehm... grazie... grazie mille!" affermò Ash, dando la mano ad alcuni ragazzini che avevano assistito all'incontro con Violetta. Anche Misty cominciava a sentirsi un po' a disagio, in quella ressa - neanche a lei dispiacevano le luci della ribalta, ma aveva come l'impressione che tutte quelle persone stessero mettendo Ash su un piedistallo...    

Un po' in disparte, la Capopalestra Violetta e sua sorella maggiore Alexia guardavano il giovane sfidante e i suoi compagni che cercavano in qualche modo di districarsi da quella folla... e la bionda fotografa, dopo aver permesso ad una delle sue Vivillon di atterrarle sulla spalla, tirò un piccolo sospiro. "Beh, sorellona, mi avevi chiesto di darti la mia opinione su quel ragazzo, Ash Ketchum." affermò. "Non c'è che dire, la sua tecnica è formidabile. Gli manca ancora qualcosa, ma sono convinta che nel giro di qualche anno potrà anche diventare un Campione."

"Ma?" chiese Alexia, intuendo che la sorella voleva dire qualcos'altro dal tono della sua voce.

Violetta sorrise garbatamente. "Mi conosci troppo bene, vero, Alexia?" affermò. "Sì, in effetti c'era qualcosa che vorrei aggiungere. Quello che volevo dire era che... quel ragazzo ha davvero un grande talento per la sua età. Mi hai detto che al suo primo campionato è arrivato già ad un buon piazzamento... è già un notevole risultato ottenere tutte le Medaglie di una Lega nel primo anno da allenatori. E poi, ho saputo che è rimasto coinvolto in molte vicende importanti, e in più di un'occasione ha aiutato ad evitare qualche disastro."

Alexia disse di sì con la testa. "Certo. Ma non capisco dove vuoi arrivare." affermò. "Con questo, cosa vorresti intendere?"

"Semplicemente che ho visto molte persone con un grande potenziale come lui... perdersi." rispose Violetta. "Dimenticare quello che li ha spinti davvero ad iniziare il loro viaggio. Non vorrei che ad Ash succedesse la stessa cosa."

Alexia annuì, ora che le appariva chiaro cosa volesse dire Violetta. Aveva fiducia che ad Ash non sarebbe successo, ma da lì in poi... poteva soltanto fare al giovane aspirante Pokemon Master i suoi migliori auguri, e non sarebbe stata lì a tenerlo d'occhio.

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Misty e Marill si sentirono di colpo più leggeri quando furono finalmente in grado di uscire dalla Palestra e svincolarsi dalla ressa. Ash, Pikachu, Heracross e Butterfree arrancarono rapidamente dietro di loro, seguiti da Vera, Lem, Clem e il piccolo Dedenne, e poi dal terzetto di allenatori di Borgo Bozzetto. Finalmente, quando tutti si trovarono all'esterno della Palestra, in un punto in cui potevano tirare il fiato, Misty controllò che nella calca non si fosse perso nessuno.

"Phew... bene o male, siamo riusciti ad uscire di lì! Accidenti, la fama non mi dispiace, ma essere troppo ammirati può essere antipatico!" affermò Ash.

"Pikachu..." affermò il topolino elettrico, mentre si rimetteva a posto la pelliccia meglio che poteva.

"Immagino che per oggi non ci saranno più sfidanti." disse Tierno guardando la gente che cominciava ad allontanarsi dalla Palestra di Violetta. Alcuni salutavano ancora Ash e i suoi compagni mentre si allontanavano, e il giovane allenatore mosse una mano per ricambiare, sorridendo garbatamente. "Una sfida del genere, alla signorina Violetta, basta e avanza per tutta la giornata."

"Ma guardare Ash in azione è stato spettacolare! E mi ha fatto venire già un bel po' di idee per quando sfideremo di nuovo questa Palestra!" rispose Shana, raggiungendo Ash e facendo un vivace inchino. "Grazie mille per averci mostrato la tua abilità, Ash!"

"Ah, di niente!" rispose Ash con un sorriso di sicurezza. "Piuttosto, mi fa piacere esservi stato utile! E spero che avrete maggior fortuna nel vostro prossimo incontro con Violetta."

"Come potete vedere, non è solo questione di conoscere i punti deboli di un Pokemon, o sapere che mosse usa." spiegò Lem, volendo anche lui fare un po' di sfoggio della sua conoscenza. "A seconda dell'abilità di un allenatore, un Pokemon può fare uso di mosse anche molto comuni ed apparentemente inutili in maniera inaspettata. I fattori che possono decidere una battaglia di Pokemon sono così tanti, che ci vorrebbe un computer di ultimissima generazione per tenerli tutti in memoria."

"Sarebbe un altro trionfo della scienza, eh, fratellone?" disse Clem, in parte scherzando e in parte no.

Lem si aggiustò gli occhiali, le cui lenti avevano cominciato a scintillare come facevano di solito quando il giovane inventore aveva qualche idea folgorante! "Perchè no, potrebbe essere un'idea! Una macchina che in base ai fattori che riceve - tempo atmosferico, esperienza, improvvisazione... - possa dare un responso su quale Pokemon è più probabile che vinca una battaglia. Immaginate che cosa si potrebbe fare con un computer simile?"

"Ecco... non sarebbe un po' barare?" chiese Ash con un grosso gocciolone di sudore sulla nuca.

I ragazzi fecero una risata di gruppo, prima che Vera si schiarisse la voce e prendesse la parola. "Beh... è stato divertente, amici, ma tra un po' dovrò riprendere la strada per andare a Borgo Acquerello." affermò. "Max, Drew ed Hitomi mi stanno aspettando, e abbiamo anche noi i nostri motivi per trovarci qui a Kalos. Ma questo non vuol dire che non ci vedremo ancora! Conto di vederle, queste gare di Pokemon di cui si parla tanto!"

"Bene! Allora per quando verrai a vederci, io e i miei Pokemon avremo fatto in modo di perfezionare i nostri passi di ballo!" affermò Tierno. "Spero proprio che vi lasceremo tutti di stucco!"

"Già... Tierno si appassiona sempre molto quando si parla di musica e danza!" rispose Trovato. Avrebbe aggiunto altro se non avesse visto arrivare altre due persone che sembravano stare avvicinandosi proprio per parlare con Ash e i suoi compagni... un ragazzino dalla pelle scura e con i capelli smeraldini, vestito in maniera piuttosto sbarazzina...

E una ragazza della stessa età di Ash, con lunghi e ondulati capelli biondi scuri vestita di nero, con una graziosa gonna rossa e un cappellino rosso dalla larghe falde. Per un attimo, Ash non ci fece più di tanto caso... ma ad una seconda occhiata, ebbe come l'impressione di averla già vista prima, da qualche parte, anche se non era per niente sicuro di dove, esattamente...

"E' bello avere delle passioni in fondo! Scusate se intervengo così..." affermò il ragazzino dalla pelle scura. Quando vide che la maggior parte dei compagni di Ash lo stava osservando, fece un inchino  si presentò. "Buongiorno a tutti. Il mio nome è Sandro... e anch'io sono un allenatore di Pokemon esordiente! Ho cominciato il mio viaggio solo da pochi giorni... ma quando ho saputo che era venuto un allenatore esperto da un altro paese per sfidare Violetta, non ho potuto resistere al desiderio di venire a vedere!"

"Ah... piacere di conoscerti, Sandro!" affermò Misty, pensando tra sè che quella era proprio la giornata delle nuove conoscenze.

"Piacere nostro... e grazie per le lodi!" continuò Ash, prima di rivolgere tutta la sua attenzione alla ragazza che accompagnava Sandro. "Ehm... scusa, ma... ci siamo già visti, prima d'ora? Scusa se te lo chiedo, ma... hai qualcosa che mi è familiare. Scusa se lo dico..."

"Ash?" chiese Vera perplessa, guardando la nuova arrivata. Così, sulle prime non le diceva niente...

Serena, da parte sua, provò un brivido di emozione. Erano passati tanti anni da quando lei ed Ash si erano visti per l'ultima volta, che non si stupiva affatto che lui non si ricordasse di lei. Anche lei doveva riconoscere che era cambiato molto, da quando vivevano a Biancavilla...

Ma forse, sentendo il suo nome, si sarebbe ricordato qualcosa.

La ragazzina bionda sorrise gentilmente e si aggiustò il berretto sulla testa, cercando di non mostrarsi troppo badanzosa. Era un momento speciale, e non voleva che qualche sua insicurezza lo rovinasse. "Sì, Ash, ci siamo già visti." rispose con un sorriso accomodante. "Ti ricordi tutti i pomeriggi che abbiamo passato insieme a Biancavilla a guardare i Pokemon del professor Oak? Io sono Serena, la vicina di casa tua e di Gary!"

Quel nome fu, nella mente di Ash, come una rivelazione, e il ragazzo spalancò gli occhi e restò a bocca aperta, senza trovare le parole per diversi secondi. Pikachu alzò lo sguardo verso il suo allenatore e migliore amico, tirandogli una gamba dei pantaloni per scuoterlo dal suo momento di stupore... e anche Vera, Lem e Clem rimasero stupiti a guardare Serena che restava in piedi davanti ad Ash, felice ed imbarazzata al tempo stesso. Anche Sandro si era reso conto che c'era qualcosa di particolare tra quei due, e si tirò un po' indietro per fare loro spazio, sentendosi all'improvviso come un terzo incomodo.

"Quella... quella non è... Serena?" chiese Shana ad occhi spalancati. "Ma la ricordo... anni fa, è partita per il suo viaggio, e si è già fatta una discreta fama come allenatrice!"

"Già, me lo ricordo bene anch'io!" rispose Trovato. "Ha gareggiato anche in Leghe Pokemon che su Kalos sono sconosciute... e adesso è tornata qui a Kalos!"

Tierno si sfregò il mento. "Ma... com'è che conosce Ash? Da... da prima che si trasferissse qui a Kalos, mi sembra di aver capito." affermò.

Solo Misty e Pikachu sembravano avere un'idea più chiara di come stessero le cose - di tutti coloro che erano lì, erano gli unici a cui Ash avesse parlato di quella ragazza. Misty sbattè gli occhi, provando una sensazione strana e un po' sgradevole... aveva quasi l'impressione che Ash e Serena fossero un po' più vicini di quanto a lei piacesse, ma cercò di scacciare questo pensiero - non era giusto nei confronti nè di Ash nè di Serena, in fondo erano due amici che si incontravano dopo tanti anni.

"Serena..." mormorò Ash, sentendosi a sua volta sopraffatto da un turbine di sentimenti e sensazioni. Aveva sentito la sua mancanza per così tanto tempo... aveva anche cercato di tenersi in contatto con lei, e per i primi mesi ci era riuscito... ma poi, si erano persi di vista. E adesso, per qualche incredibile gioco del destino, erano di nuovo lì, l'uno di fronte all'altra, sentendosi come se stessero tornando indietro nel tempo...

Finalmente, Ash vinse ogni esitazione e si fece avanti. Lui e Serena si abbracciarono, esprimendo in questo modo la sensazione di gioia derivante da quel ritrovo inaspettato. Era un lieto momento per entrambi loro... dopo tanti anni, finalmente si erano ritrovati.

Certo, per Misty non era altrettanto lieto. Da una parte era contenta per Ash e Serena... ma dall'altra, vedere un'altra ragazza che abbracciava Ash in questo modo le dava non poco fastidio.

"A-aspettate... quindi, Ash e quella ragazza si conoscevano da bambini!" esclamò stupito Lem aggiustandosi gli occhiali.

Clem, dopo un primo momento di stupore, congiunse le mani e guardò i due amici d'infanzia con gli occhioni luccicanti! "Awww, non sono adorabili quei due?"

"Terribilmente..." mormorò Misty, storcendo il naso. "Forse anche troppo..."

Dopo alcuni  secondi passati ad abbracciarsi con gioia, Ash e Serena si separarono, guardandosi dritti negli occhi, cercando di esprimere tutta la loro contentezza per quell'incontro. "E' passato tanto tempo, Serena... ti vedo davvero bene!" esordì finalmente Ash, senza riuscire a trattenere l'emozione. "Accidenti... adesso non mi viene neanche più in mente nulla da dire! Sono... sono troppo stupito per pensarci!"

Serena ridacchiò, sbattendo le palpebre nella speranza che non si vedesse che le luccicavano gli occhi per la commozione. "Anch'io, Ash... non immaginavo che ci saremmo rivisti così!" affermò. "Ho sentito però parlare dei tuoi viaggi... e delle avveture che hai vissuto! Hai vinto il Torneo di Pokemon di Sinnoh, e hai aiutato a risolvere la crisi che si è verificata ad Unima con il Team Plasma! Ho pensato spesso a te..."

"Pikachu! Pika pikachu!" squittì Pikachu, agitanfo una zampetta per salutare Serena, che abbassò rapidamente lo sguardo e osservò con fare un po' stupito il simpatico topolino giallo mentre quest'ultimo drizzava le orecchie. "Pika!"

"Ah... scusa, Pikachu, non ti ho neanche presentato!" rispose rapidamente Ash, riconducendosi finalmente alla realtà. "Serena... lui è il mio starter, Pikachu! Pikachu... lei è la mia amica, Serena!"

"Ciao, Pikachu! Piacere di conoscerti!" rispose Serena, chinandosi verso il simpatico topolino elettrico ed accarezzandolo sulla testa. Pikachu squittì e drizzò le orecchie in segno di apprezzamento, mentre Serena continuava il suo discorso. "E' il tuo starter, Ash? Pensavo che a Kanto dessero Charmander, Squirtle o Bulbasaur come Pokemon iniziali."

Ash fece una faccia imbarazzata. "Beh... sì, di solito è così!" affermò il ragazzo, ricordando con una risatina nervosa quella poco promettente mattinata di quasi cinque anni prima. "Il fatto è che, beh... quella mattina mi sono svegliato tardi, e sono andato al laboratorio del professor Oak quando ormai tutti gli starter erano stati consegnati! Il professore aveva da parte questo Pikachu ribelle, e mi ha proposto di prenderlo con me e iniziare con lui il mio viaggio... anche se mi ha avvertito che sarebbe stato un po' difficile andare d'accordo con lui!"

"Pikachu..." rispose Pikachu, che a tanti anni di distanza da quel giorno, ancora provava un po' di rimorso per essere stato così testardo e per aver messo a rischio la vita del suo allenatore con i suoi modi di fare.

"Hehehee... sì, posso immaginarlo! Un Pikachu non è esattamente il Pokemon che si darebbe ad un principiante..." affermò Serena. "Senza offesa, Ash."

"Nessuna offesa, Serena... in fondo, avevo appena iniziato, quel giorno! Ma... lascia che ti presenti i miei amici. Anche tu, Sandro!" affermò Ash, rivolgendosi poi al ragazzino con la pelle scura in modo che non si sentisse escluso. Serena annuì e fece a sua volta cenno a Sandro di venire a conoscere gli amici di Ash. Immediatamente, Misty e il resto del gruppo di Ash si rivolsero a lei, con Misty che cercava di mostrarsi gentile e disponibile. "Ragazzi... vi presento Serena Yvonne Gabena! Quand'eravamo bambini eravamo vicini di casa, a Biancavilla... lei e Gary erano i miei migliori amici!"

"Sì, mi ricordo! Mi avevi parlato di lei!" affermò Misty, facendo per prima un passo in avanti per tendere la mano a Serena. "Piacere, Serena, io mi chiamo Misty... Misty Waterflower, e vengo da Celestopoli! Sono un'allenatrice di Pokemon d'Acqua... e lui è il mio Marill!" Provò un certo sollievo nel vedere che Serena non sembrava intimorita o spiazzata, il che voleva probabilmente dire che si stava mostrando abbastanza amichevole. L'ultima cosa che voleva, in quel momento, era rovinare ad Ash quel momento così importante. "Io ed Ash siamo... ottimi amici!"

"Accidenti, perchè le dico questo e non invece che io ed Ash siamo fidanzati?" pensò tra sè con acredine. "Complimenti, Misty, sei davvero una gran furbona!"

"Piacere mio, Misty!" rispose Serena, stringendo la mano alla ragazza dai capelli rossi. "Ciao, Marill! Lo sai che sei davvero carino?"  

"Marill!" esclamò Marill, agitando una delle sue corte braccia verso la ragazza di Kalos.

"Ah... e così, Serena era tua vicina di casa a Biancavilla, Ash? Questa non la sapevo proprio!" rispose Vera, presentandosi a sua volta e dando la mano a Serena. "Piacere, io mi chiamo Vera Maple, e sono una coordinatrice di Pokemon... vengo da Petalipoli, nel continente di Hoenn, e sono qui in viaggio per scoprire qualcosa di più sulla Mega Evoluzione... e anche per imparare qualche tecnica in più per le gare a cui parteciperò!"

"Il mio nome è Lem... e lei è la mia sorellina, Clem." affermò il giovane inventore, facendosi avanti a sua volta e presentando anche la sorella minore, che rivolse a Serena e a Sandro un sorriso smagliante. "Sono... il nuovo Capopalestra di Luminopoli dopo che mio padre ha rinunciato alla posizione, e Clem mi dà una mano a gestire la Palestra."

"Accidenti, vedo che Ash ha un bel po' di compagni..." commentò Sandro, guardando stupefatto Serena che andava qua e là a stringere le mani ai compagni di viaggio di Ash. "Accidenti, adesso mi sembra quasi di essere piombato come un ospite indesiderato."

Ash, per fortuna, non era il tipo da dimenticare nessuno per la strada. "Ah... scusa, Sandro, ero talmente preso dall'emozione che per un attimo mi sono dimenticato... Beh, sì, devo dire che in effetti ho incontrato molti amici nel corso dei miei viaggi... hai visto anche tu il mio Pikachu, vero? E anche il mio Butterfree e il mio Heracross..."

"Free, free! Butterfree!" esclamò il Pokemon Farfalla, fluttuando lentamente verso Sandro e tendendogli la mano in segno di amicizia. Heracross si avvicinò di colpo e abbracciò Sandro con gioia, facendolo trasalire per la sorpresa e facendo sgranare gli occhi a Butterfree per la sorpresa! "Free?"

"Heracross!" esclamò allegramente lo scarabeo rinoceronte, tenendo stretto il giovane allenatore, sl cui viso apparve una buffa espressione di sorpresa!

"Credo che... lo Heracross di Ash abbia qualcosa da imparare per quanto riguarda contenere il suo affetto..." affermò Trovato, guardando con stupore il Pokemon Coleottero/Lotta che faceva girare il malcapitato Sandro come una trottola, prima di appoggiarlo a terra come niente fosse!

"Woooow, che trasporto..." mormorò Sandro, con una buffa espressione di disorientamento sul viso! Il ragazzino si prese la testa tra le mani e attese che il mondo smettesse di girargli attorno, poi sfoderò un sorriso smagliante e si mise le mani sulle anche! "Sto bene, sto bene! Non preoccupatevi, non è niente per me!"

"Oooookay..." affermò Serena. Heracross chiuse gli occhi e sorrise allegramente a sua volta... probabilmente non si era nemmeno reso conto che i suoi abbracci fossero così poderosi!

"Pikachu..." Pikachu aprì le mani e scosse la testa, sorridendo rassegnato...

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"Ma guarda che combinazione... quindi, Sandro, anche tu sei di Hoenn?" chiese Vera rivolta al ragazzino dalla pelle scura. Il gruppo era tornato al Pokemon Center di Novartopoli, in modo che i Pokemon della squadra di Ash potessero riposarsi un po' dopo il duro scontro con la Vivillon e il Pinsir di Violetta... e tra un discorso e l'altro, era saltato fuori che in effetti Sandro era un compatriota di Vera, e per l'esattezza proveniva da Porto Selcepoli, e aveva ricevuto il suo starter, un Treecko, soltanto pochi mesi prima.

"Sì... ho cominciato ad allenare Pokemon solo da pochi mesi, ma ho già diversi Pokemon in squadra." affermò Sandro, non nascondendo il suo orgoglio pur rendendosi conto di essere in mezzo a persone molto più esperte di lui in questo campo. Detto questo, Ash e i suoi compagni erano stati molto affabili, e non lo stavano trattando con sufficienza solo perchè era un principiante, cosa che Sandro aveva molto apprezzato. Aveva un po' il timore che la sua inesperienza lo avrebbe fatto passare in secondo piano, per non parlare del ritrovo tra Ash e Serena...

"Ho già cominciato a collezionare alcune Medaglie di Hoenn..." continuò Sandro, mostrando la sua collezione, che comprendeva la Medaglia Pietra, la Medaglia Pugno e la Medaglia Dinamo, ben conservate in un astuccio apposito. "Poi però ho sentito parlare molto del continente di Kalos, da certi marinai le cui navi erano in transito nel porto della mia città, e ho pensato di fare un salto da queste parti. Non per vantarmi, ma sono sempre stato uno a cui piace imparare."

Ash fece un cenno con la testa, approvando il modo di fare di Sandro. "Mi fa piacere... in fondo, il mondo in cui viviamo è così grande e bello, che conoscerlo il meglio possibile è un'avventura! E io... beh, sono sempre stato un tipo avventuroso!" affermò. "Da quando io e Pikachu abbiamo iniziato il nostro viaggio, abbiamo visto tante di quelle cose... e per gran parte di questo tempo, abbiamo viaggiato con la mia fidanzata, Misty!"
"Ash!" esclamò Misty arrossendo di colpo. "C'era proprio bisogno di dirlo così, davanti a tutti?"

"Pika..." squittì Pikachu, incrociando le zampe sul petto e dicendo di sì con la testa. Misty avrebbe giurato che quel furbastro d'un topo elettrico si divertiva a vederla stare un po' sulle spine.

Ash ridacchiò scherzosamente. "Che c'è di male, Misty? Dici sempre che ti metto in imbarazzo, no? E allora perchè non tenere fede alla mia fama? Heheheheeee..." affermò, strappando un po' di risate a tutti... tranne che a Clem, che restò a guardare la scena con un sorriso allegro sul viso, ma pensando tra sè che ci fosse qualcosa che non le piaceva, in tutto questo. Guardò Misty che abbassava il berretto sulla testa di Ash in modo che il frontino gli oscurasse gli occhi. e Ash che sghignazzava come niente fosse.

"Quand'è che ti deciderai a crescere, Ash Ketchum?" borbottò Misty. "Iris ha ragione a dire che sei un ragazzino."

"Beh, ho quattrodici anni, quindi... sì, sono un ragazzino!" rispose prontamente Ash. Lui e Pikachu si scambiarono uno sguardo di intesa, e il topolino giallo fece il segno dell'okay!

"Dì la verità, Misty, questa volta ti ha proprio presa in contropiede!" scherzò Serena. "Comunque... sono un po' sorpresa che voi siate fidanzati, se devo dire la verità. Ash non mi era mai sembrato il tipo romantico..."

Ash strizzò un occhio. Ecco, adesso era lui che non aveva difese... mentre Misty e Vera colsero al volo l'occasione per dire la loro!

"Fino a poco tempo fa, Ash non avrebbe saputo cos'è un innamoramento se ne fosse dipesa la sua vita! Non negarlo, Ash, che è così!" disse Vera, dando al suo mentore una piccola gomitata in segno di presa in giro.

Misty sorrise argutamente. "Vero, vero! Se non altro, un po' di tempo fa si è svegliato, e adesso... beh, adesso io e lui siamo fidanzati!" affermò. "E anche se non è ancora il ragazzo più sveglio del mondo in certe cose... ci troviamo bene assieme, e ci diamo una mano a raggiungere i nostri obiettivi!"

"Mi fa molto piacere! Vi faccio i miei migliori auguri, Misty!" affermò Serena. "A proposito, qual è il tuo sogno?"

"Vorrei diventare la più abile allenatrice di Pokemon d'Acqua del mondo." rispose prontamente Misty, prendendo in braccio il suo Marill, che salutò agitando un braccio. "La mia famiglia ha una lunga tradizione come Capipalestra di Celestopoli, lì a Kanto... ma io vorrei fare un bel passo in più!"

"E' un passo piuttosto lungo, Misty, e lo sai, vero?" chiese retoricamente Lem. "Ma se vuoi ti posso dare una mano. Qui a Kalos non ci sono proprio moltissimi Pokemon d'Acqua, ma quelli che ci sono... per un'intenditrice come te, saranno sicuramente molto interessanti!"

"Certo che... in tutti questi anni in cui non ci siamo visti, ce ne sono accadute molte, di cose che dobbiamo dirci!" affermò Serena, assumendo un'espressione un po' malinconica al pensiero di quanto a lungo avesse perso di vista Ash e Gary. "A proposito, adesso Gary dov'è? Avevo sentito dire che aveva deciso di non essere più un allenatore, e diventare un ricercatore come il professor Oak."

"Sì, e per un po' è andata anche così." affermò Ash. "Ma tra una cosa e l'altra, poi Gary ha deciso di rispolverare un po' le sue abilità come allenatore, e adesso... beh, adesso dovrebbe essere in viaggio nel continente di Vesrin. Anche lui ha una fidanzatina, lo sai?"

Serena fece una breve risata. "Hahahaa! Ma dai, Ash! Dici davvero? Ha trovato una ragazza che riesce a sopportarlo con tutte le arie che si da?"

"Adesso si è un po' calmato..." rispose Misty ridendo. "Ma... hai ragione, una volta si dava talmente tante arie che mi sorprende che non sia scoppiato! Sì, adesso anche lui ha una fidanzatina... una coordinatrice di Sinnoh di nome Lucinda. Adesso sono tutti e due a Vesrin, e mi sembra che con loro viaggino anche un gruppo di amici di Lucinda."

"Accidenti, ne sono accadute tante, di cose..." affermò Serena, gettando uno sguardo a Shana, Tierno e Trovato. "Anche qui a Kalos, mentre ero via... mi ricordo ancora di voi tre, quando vivevo a Borgo Bozzetto prima di ricevere la mia Fennekin! E adesso anche voi siete partiti per il vostro viaggio..."

"Già... Tierno vorrebbe partecipare ai Varietà Pokemon per mostrare la sua abilità nel ballo, e Shana sta cercando di partecipare al torneo di Pokemon di Kalos di quest'anno." spiegò Trovato. "Io, invece... sono più interessato a sapere di più sui Pokemon, e sto cercando di studiarli. Il mio sogno sarebbe quello di poter aggiungere qualche informazione ai Pokedex delle varie Leghe Pokemon."

"Ah, quindi anche tu sei uno a cui piace imparare, eh?" chiese Sandro entusiasta. "Sentite... Shana, Tierno e Trovato, vero? Non vi darebbe disturbo se viaggiassi un po' con voi, vero? Magari potrei darvi una mano! Ho un po' di esperienza con i Pokemon di Hoenn, quindi..."

"Davvero? Beh, più siamo, meglio è, non credete anche voi, ragazzi?" esclamò Shana. Tierno e Trovato si dissero d'accordo, e la bambina dalla pelle scura raggiunse Sandro e gli scosse la mano con entusiasmo! "Allora benvenuto in squadra, Sandro! Che ne dite, dobbiamo trovare un nome per il nostro nuovo amico, no? Tierno, Trovi, voi cosa suggerite? Serena, Ash, non ci date anche voi il vostro parere?"

"Pikachu..." mormorò Pikachu davanti all'entusiasmo contagioso della bambina.

Tierno e Trovato si guardarono, cercando di pensare a qualche idea. "Un... soprannome vuoi dire, Shana? Beh, sarebbe un bel modo per rompere il ghiaccio!" affermò il ragazzo più grande. "Che ne dici, Sandro? Qualcosa come... Mister S?"

Pronunciò il nomignolo come se fosse stato qualcosa di stupefacente ed inatteso, ma riuscì soltanto a farlo sembrare comico, e un grosso gocciolone di sudore scese dalle teste dei presenti. "Mister S?" si chiese Lem. "Ehm... non posso dire di intendermi molto di soprannomi, ma... non è un po' poco fantasioso?"

"Sono d'accordo con Lem!" esclamò Shana, alzandosi in piedi come se dovesse fare qualche importante proclama. "Ci vuole qualcoa di tosto! Qualcosa come... come... ah, sì! Ci sono! Super S!"

In tutto questo, era proprio Sandro quello che si sentiva più stupito. "Ehm... non è per fare il difficile, ragazzi... ma è proprio necessario un soprannome?"

Senza dare alcuna indicazione di aver sentito quello che Sandro aveva appena detto, Shana si voltò verso Trovato, inchiodandolo con lo sguardo! "E tu, Trovi? Che ne dici? Che sorannome sta bene al nostro nuovo amico Sandro?" esclamò.

"Eeeeeh? Ma... ma se ci siamo appena conosciuti! Shana, così, all'improvviso, facendomi questa domanda... mi metti in difficoltà!" esclamò il ragazzino dai voluminosi capelli arancioni. "C-comunque, se proprio devo... che ne dite di Magico S?"

"Non so se devo sentirmi onorato o intimorito..." affermò Sandro.

Serena intervenne a portare un po' di ordine in quel caos. Con un gesto accomodante delle mani, la biondina richiamò l'attenzione e si schiarì la voce. "Su, su, non è il caso di litigare per questo..." disse bonariamente. "Perchè non lasciamo decidere al diretto interessato? Che ne dici, Sandro? A te quale nome andrebbe bene?"

"Se posso scegliere io... allora preferirei chiamarmi Sandro e basta!" rispose il ragazzino di Hoenn, ringraziando tra sè l'allenatrice più esperta per averlo tirato fuori da una situazione che lo metteva un po' a disagio. "Sapete, io non sono mai stato un tipo da nomignoli o cose del genere..."

"Ma così non c'è gusto..." borbottò Shana facendo una buffa espressione di disappunto.

Trovato, da parte sua, non vide nulla di strano nell'idea di Sandro. "Beh, se Sandro preferisce così, per me non c'è nessun problema... anzi, mi viene più naturale chiamarti Sandro e basta! Che ne dici?" chiese, voltandosi poi verso il diretto interessato.

Sandro rispose tendendo la mano verso i tre esordienti, e sfoderando il suo sorriso cordiale. "Certamente! Mi fa piacere essere vostro amico!" affermò, e diede la mano prima a Trovto, e poi agli altri due.

"Stupendo! Vedrai quanto ci divertiremo!" esclamò Shana, che ora sembrava essersi messa via la questione del soprannome  senza tante storie.
La chiaccherata tra amici era durata abbastanza, e quasi tutti avevano un po' perso la cognizione del tempo, col risultato che Ash rimase un po' sorpreso quando l'Infermiera Joy di turno al Pokemon Center raggiunse il tavolo a cui erano seduti per riconsegnare loro i Pokemon a lei affidati.

"Scusate, ragazzi... Ash, ho rimesso in forze sia il tuo Butterfree che il tuo Heracross." disse l'infermiera dai capelli rosa, accompagnata da una graziosa Wigglytuff vestita in maniera simile a lei. "E... complimenti per come li hai allenati! Si vede che sei un allenatore in gamba!"

"Grazie, infermiera Joy... cerco di fare del mio meglio!" rispose Ash, ricevendo le Pokeball e poi facendo uscire i due Pokemon Coleottero, in modo da dare loro la possibilità di sgranchirsi un po'. "Okay, ragazzi, venite fuori... anche voi avete il diritto di divertirvi con noi!"

"Heracross!" esclamò soddisfatto lo scarabeo rinoceronte, e Butterfree si levò allegramente in volo, posandosi poi accanto a Pikachu e a Marill.

"Com'è che le infermiere Joy di Kalos assomigliano così tanto a quelle di Hoenn, a proposito?" si chiese Sandro, quasi con nonchalance, notando che in effetti, a parte qualche caratteristica di poco conto, sia le uniformi, sia la pettinatura e persino l'aspetto fisico in generale erano identici alle infermiere Joy che aveva visto lui nella sua terra d'origine. "Giuro, sembra quasi che siano fotocopiate..."

"E' uno di quei misteri che non si sono mai svelati..." affermò Misty. "A furia di vederne tante identiche, ho smesso di chiedermelo."

Vera alzò le spalle e ridacchiò tra sè. "Brock riesce a distinguerle tutte tra loro, ma come faccia... anche quello è un enigma!"

"Non è un enigma, Vera... Brock è un caso a sè!" rispose Misty.

"Comunque è vero... dovunque io sia andata, anch'io ho sempre trovato infiermiere Joy ed ufficiali Jenny molto simili tra loro!" commentò Serena a sua volta. "E' una cosa a cui prima o poi si fa l'abitudine, immagino."

"Cross..." commentò Heracross alzando le spalle.

La giornata era stata piacevole, ma ormai cominciava a farsi tardi, e per qualcuno era venuto il momento di congedarsi. Vera per prima diede un'occhiata all'orologio appeso ad una parete del Pokemon Center, e vide che segnava già le sei del pomeriggio. "Bene... mi è piaciuto molto stare in vostra compagnia, ma temo che adesso devo andare. I miei compagni di viaggio e mio fratello mi aspettano a Borgo Acquerello, e credo di averli già fatti aspettare abbastanza." disse la castana. "Comunque, ci teniamo in contatto, va bene? Anch'io resterò qui ad Hoenn per un po'."

"Ah... va bene, Vera. Spero che ci rivedremo presto." rispose Ash. "E ricorda che se hai bisogno di una mano, puoi sempre rivolgerti a noi."

"E spero che tu scopra qualcosa in più sulla Mega Evoluzione." aggiunse Misty. "E' una cosa di cui noi abbiamo sentito molto parlare, ma neanche noi sappiamo molto."

"Certamente. Se verrò a scoprire qualcosa in più, vi farò sapere." rispose Vera strizzando un occhio in segno di intesa.

"Mi raccomando, Vera, fatti sentire!" disse la piccola Clem, piazzandosi vicino a Vera con il suo Dedenne in braccio. Il Pokemon criceto squittì il proprio nome e mosse una mano per salutare.

"Spero che ci rivedremo presto... e a proposito, se vuoi sapere qualcosa in più sulla Mega Evoluzione, ti consiglierei di fare visita a Yantaropoli, alla Torre Maestra." volle aggiungere Lem. "La famiglia di Ornella, la Capopalestra locale, può darti tutte le informazioni che ti servono. Certo, potresti dover dare prova di te in una battaglia."

"Beh, allora penso di avere delle discrete possibilità!" affermò Vera, ripensando con orgoglio al suo Blaziken - era stato lui, più di ogni altro dei suoi Pokemon, a permetterle di sbaragliare il Team Meteora una volta per tutte grazie alla sua potente Mega Evoluzione... "Va bene... allora ci salutiamo qui, per adesso. Mi raccomando, buona fortuna, e buon proseguimento!"

"Anche a te, Vera! Ci vediamo!" rispose Serena. I ragazzi accompagnarono Vera fino all'uscita del Pokemon Center, e restarono sulla porta a salutarla per un po', almeno finchè Vera, dopo essersi voltata un ultima volta e aver agitato allegramente la mano verso di loro, non prese il sentiero che portava verso Borgo Acquerello.

Incamminandosi verso la foresta che separava Novartopoli dalla sua destinazione, Vera sorrise tra sè, contenta di aver incontrato tante persone e aver passato una giornata in spensieratezza. Incontrare di nuovo Ash e Misty era stato già di per sè una gran bella cosa, ma del resto, dopo il periodo pieno di tensione e difficoltà che aveva vissuto nel continente di Reborn, essere di nuovo in un paese dove poteva muoversi in tutta sicurezza era sicuramente una sensazione che le mancava a prescindere.

"Okay, Vera... meglio cominciare a camminare, ci vorrà un po' di tempo per raggiungere Borgo Acquerello." disse tra sè la giovane coordinatrice. Dopo aver controllato le sue Pokeball, Vera diede un'ultima occhiata a Novartopoli e riprese il cammino. "Speriamo di non essere mancata troppo a quella canaglia di Drew. Fa tanto lo scostante, ma anche lui si preoccupa! Heheheeee... devo ringraziare Hitomi che mi fa queste soffiate!"

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La mattina dopo, nel Pokemon Center di Novartopoli...

"Allora, avete deciso di restare un po' qui di allenarvi, giusto?" chiese Misty al quartetto di allenatori più giovani, mentre lei e i suoi compagni raccoglievano i loro effetti personali e si preparavano a riprendere il cammino.

"Abbiamo ancora una Medaglia da vincere, e per quanto mi riguarda, ho intenzione di provare qualche strategia che mi è venuta in mente." affermò Trovato.

Sandro prese la parola. "Comunque adesso siamo in quattro. Più siamo, meglio è!" affermò, rivolto ad Ash e ai suoi compagni. "Visto che io sono ancora un allenatore alle prime armi, non vorrei esservi di peso venendo con voi."

"Non sarebbe affatto un peso per noi..." affermò Ash con una piccola goccia di sufore sulla tempia. "Dopotutto, ho fatto anche da insegnante per molti giovani allenatori come voi. Però, se preferite andare per conto vostro, non sarò certo io ad impedirvelo. Anzi, trovo che sia giusto che voi sviluppiate la vostra tecnica personale come allenatori."

"Grazie per la comprensione, Ash! Quando sarò diventato più bravo, spero che vorrai accettare la mia sfida." rispose Sandro, calmo e al tempo stesso entusiasta.

E chiaramente, Ash non era il tipo da rifiutare una proposta simile. "Sarà un piacere, Sandro!" affermò, e i due allenatori si diedero un cinque."Quando vuoi, io e Pikachu saremo disponibili!"

"Pikachu! Pika pika chu!" rispose Pikachu, augurando a modo suo buona fortuna a Sandro.

"Grazie a tutti! Ci vediamo presto, mi raccomando! Intanto noi andiamo ad allenarci un po'!" esclamò Shana, e uno alla volta, i ragazzi di Borgo Bozzetto salutarono il gruppo degli allenatori più esperti, e uscivano dal Pokemon Center, entusiasti di riprendere la loro avventura.

"Per quanto riguarda noi... che ne dite, ragazzi, pensate che possa venire con noi anche Serena?" chiese Clem, rivolgendo la sua attenzione all'amica d'infanzia di Ash quando il quartetto ebbe lasciato il Pokemon Center. Dava l'impressione che Serena le fosse piaciuta all'istante, ancora più di Ash, Pikachu e Misty. "Hai detto che vorresti provare qualcosa di nuovo, vero? Se viaggi con noi, possiamo darti una mano a cercarlo, Serena!"
La proposta, per quanto gradita, sembrò un po' inaspettata a Serena, che sbattè gli occhi stupita. "Ah? Dici... dici davvero, piccola Clem?" chiese. "Certo, a me piacerebbe molto, ma non vorrei essere di troppo!"

"A dire la verità, Serena, piacerebbe molto anche a noi che tu ti unissi alla compagnia!" rispose prontamente Misty. "Tu e Ash avrete molte cose da dirvi, di questi ultimi tempi. E poi, anche a noi piacerebbe molto la tua compagnia!"

"Marill..." disse il topolino azzurro, guardando la sua allenatrice con espressione non troppo convinta. Gli dava come l'impressione che l'offerta di Misty, per quanto sincera, fosse motivata da qualcosa di più che semplice amicizia. Si ripromise che avrebbe chiesto alla sua allenatrice il perchè del suo modo di fare, ma ad ogni modo, non poteva dire che gli dispiacesse viaggiare con Serena.

"Io non ho obiezioni. Anzi, fa molto piacere anche a me." rispose Lem. "E tu, Ash, che ne dici?"

"Pikachu!" fu la pronta risposta di Pikachu.

"E me lo chiedi, Lem? Certo che Serena può venire con noi!" concluse con quel suo sorriso entusiasta e contagioso, poi si voltò verso la sua amica d'infanzia e annuì. "Mi farà molto piacere viaggiare anche con te, Serena! Sarà un modo per recuperare il tempo che abbiamo perduto, non trovi?"
Dopo un attimo di esitazione data dallo stupore, Serena sorrise con gioia e disse di sì con la testa, quasi illuminandosi in viso. "Ne sarò felice, Ash! Va bene! Grazie per avermi fatto questa proposta!"

"Stupendo! Sono sicura che ci divertiremo un sacco!" esclamò Clem, facendo un salto di gioia e abbracciando il fratello maggiore con trasporto. "E con questo siamo in otto!"

"Dedenne!" esclamò divertito il piccolo Dedenne. Pikachu fece un cenno di intesa al criceto elettrico, ma notò che Marill non era convinto al cento per cento, e volle chiedergli il perchè.

"Pika pikachu?" chiese il topolino elettrico.

Marill guardò verso Misty, che dava l'impressione di essere partecipe della contentezza dei suoi compagni. "Mar... marill, marill..." affermò il topolino blu. "Marill..."

"Pikachu...?" si chiese infine Pikachu, e Dedenne guardò incuriosito verso di loro. E così, Serena si era unita al gruppo, ma Marill non era del tutto sicuro che la navigazione sarebbe stata del tutto tranquilla...

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CONTINUA...

Note dell'autore: E così, abbiamo conosciuto un po' di personaggi, e Serena adesso fa ufficialmente parte del gruppo, mentre Vera è di ritorno a Borgo Acquerello per il rendez-vous con i suoi compagni, Sandro ha deciso di unirsi a . Per adesso, la situazione è tranquilla, ma non è detto che lo resterà per sempre...

A questo proposito... beh, diciamoci la verità, dopo aver vissuto per qualche anno lontana da Ash, non sarebbe stato realistico che Serena fosse innamorata di lui. Pr questo la mia versione di Serena non ha visto di mal occhio che Ash e Misty fossero già fidanzati. Misty ha avuto un comprensibile attacco di gelosia, del quale si sente un po' in colpa... ma questo, ovviamente, non vuol dire che le cose non potranno diventare più complicate in futuro.

Questo è quanto per adesso... a presto! Se potete lasciarmi una recensione, ve ne arei molto grato! ^_^          

          
    
 

 
 
           

      

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Capitolo 12
*** Alan vs Narciso ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam


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Capitolo 12 - Alan vs Narciso

"Ecco fatto, signorina. I tuoi Pokemon sono in perfetta forma."

In un Pokemon Center non troppo lonano da Luminopoli, un'infermiera Joy riconsegnò a Marin le Pokeball che le erano state affidate, e la bambina dai capelli rossi le accettò con un sorrisone smagliante. "Grazie, infermiera Joy! Sono contenta che il mio Chespie e il mio Flabebè stiano bene!" affermò. Con un gesto, Marin fece uscire il Pokemon che lei aveva da poco catturato, e il delicato Pokemon Folletto apparve in un lampo di luce accanto a lei, tenendosi ben stretto al suo fiore.

"Flabebè!" affermò, come se si stesse presentando alla sua nuova allenatrice.

"Piacere di conoscerti, Flabebè! Sono sicura che diventeremo ottimi amici!" rispose Marin, teneno delicatamente il fiore per due dei suoi petali. Poi, la rossa si guardò attorno, alla ricerca del suo compagno di viaggio. "A proposito, infermiera Joy, non ha visto per caso dov'è andato il mio amico, Alan? Accidenti, quel tipo fa sempre a modo suo..."

"Wigglytuff?" chiese il Pokemon rosato dalle lunghe orecchie che affiancava l'infermiera Joy di turno.

"Ah, il tuo amico, quel ragazzo vestito tutto di scuro?" rispose l'infermiera dai capelli rosa. "Poco fa mi ha detto di riferirti che sarebbe andato al ristorante qui vicino. Sai, è un ristorante molto rinomato, soprattutto perchè è di proprietà del famoso Narciso."

Gli occhi di Marin si trasformarono immediatamente in cuoricini rosa! "Cosa? Dice sul serio, infermiera Joy? Narciso, il famoso allenatore di Pokemon d'Acqua dei Superquattro?" esclamò entusiasta, tenendo abbracciato il suo Flabebè che la guardava con espressione dubbiosa. "Allora non possiamo mancare! Infermiera Joy, può dirci dov'è questo ristorante? Ci andiamo di corsa!"

"Fla... bebè?" chiese Flabebè. Anche lui sembrava piuttosto interdetto dai modi di fare della ragazzina...

L'infermiera Joy e il suo assistente Wigglytuff si guardarono un po' dubbiosi, prima che Joy indicasse l'uscita del Pokemon Center. "Ecco, non è molto distante da qui." affermò. "Basta che prendiate la strada da qui, proseguiate fino al secono incrocio, e poi giriate a sinistra. Troverete un grande ristorante con tanto di giardino esterno... quello è il ristorante di Narciso!"

Marin fece uscire Chespie dalla sua Pokeball, e fece cenno ai suoi Pokemon di seguirla. "Grazie delle informazioni, infermiera Joy! Chespie, Flabebè, andiamo! Non possiamo farci scappare questa occasione!" esclamò una volta che il simpatico Pokemon d'Erba fu apparso accanto a lei. Poi, Marin cominciò a correre verso la porta d'uscita, entusiasta di vedere il suo Superquattro preferito in carne ed ossa...

...con il risultato che finì per inciampare e cascare a terra di faccia, anche se non c'era nulla su cui avrebbe potuto inciampare!

"Chespin?" esclamò Chespie sgranando gli occhi, e Flabebè si mise una minuscola mano sulla fronte in segno di esasperazione. Un attimo dopo, Marin si alzò di scatto, ridendo come se non fosse successo niente, con un comico cerotto che le era apparso dal nulla sul naso!

"Sto bene, sto bene! Non mi sono fatta niente! Heheheheheee..." esclamò ridacchiando, prima di dirigersi a tutto gas fuori dal Pokemon Center, seguita a ruota dai suoi Pokemon e dagli sguardi stupefatti del resto della clientela...

 

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Il colore del cibo che raggiungeva il giusto grado di cottura.

La combinazione di aromi e profumi che aleggiavano nella cucina.

La preparazione, l'impiattamento, i precisi ed eleganti movimenti che facevano parte del lavoro di un cuoco di alta classe.

I sorrisi sui volti delle persone che provavano i piatti.

Tutto questo, per Narciso, era arte.

Un'arte certo poco convenzionale, questo doveva riconoscerlo. Quante volte si era trovato a difendere il suo lavoro dai commenti delle persone ignoranti che lo consideravano qualcosa di frivolo e poco importante. Che ne sapevano, loro? Avevano studiato come lui per tanti anni sui fornelli e sui panieri? Sapevano quanta pazienza e passione ci voleva per preparare un piatto degno di questo nome? O preferivano semplicemente buttarsi nello stomaco materia senza sapore?
Invero, il fatto che le sue opere fossero così effimere e allo stesso tempo si potessero sperimentare così intensamente, agli occhi di Narciso, rendeva la cucina una forma d'arte tutta speciale, alla pari delle lotte di Pokemon nelle quali era maestro. Era qualcosa che durava solo pochi minuti... ma quei pochi minuti erano qualcosa che riusciva a donare gioia e felicità a così tante persone.

Narciso guardò attentamente le due polpette impanate che friggevano nella pentola, e vi versò sopra una leggera salsa dal colore scuro ed intenso, con il risultato che una fiammata le avvolse per qualche istante, donando loro il colore invitante che contraddistingueva un piatto preparato con tutta la dovuta cura. Soddisfatto, il biondo Superquattro tolse la carne dal fuoco e ne provò la consistenza con una forchetta. Ancora un po', si accorse. Ci voleva ancora soltanto un po' prima che il piatto raggiungesse il grado di cottura che lui riteneva ideale. Narciso non era così stolto da credere davvero di poter raggiungere la perfezione, ma credeva fermamente nel fare ogni cosa al meglio delle proprie possibilità e di migliorarsi sempre di più. Non si finisce mai di imparare, nella vita.

Concentrato com'era sul suo lavoro e la sua passione, Narciso si accorse dell'inserviente che si stava avvicinando soltanto quando quest'ultimo era ormai a pochi passi. Distogliendo soltanto un po' la sua attenzione dal piatto, il biondo Superquattro aprì gli occhi, giusto per far capire all'uomo elegantemente vestito che lo stava ascoltando, e l'inserviente fece un cenno educato con la testa prima di riferire il messaggio che era venuto a portare.

"Perdoni il disturbo, maitre Narciso." disse a voce bassa, in modo che nessun altro dei cuochi sentisse. "Un nostro cliente, nella sala principale, desidererebbe lo speciale del giorno."

"Capisco." rispose Narciso, non proprio impressionato. Era il modo che usavano certi suoi clienti per dire che desideravano una lotta di Pokemon con lui. "Sarò da lui appena possibile."     

 

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Alan non era mai stato un amante dello sfarzo, e in un ristorante così elegante e riccamente arredato, doveva ammettere di non sentirsi del tutto a suo agio. Non era mai stato il tipo a cui interessava troppo quello che gli estranei pensavano di lui, ma si rendeva conto che in un locale così raffinato, uno come lui spiccava, con quella sua giacca nera da viaggio e quel contegno sempre così padrone di sè.

D'altronde, lui non era lì per viziarsi con qualche piatto raffinato. Anche questo faceva parte del suo compito, e Alan non era certo una persona che faceva le cose a metà.

I suoi sensi acuti lo avvertirono della persona che si avvicinava con passo lento e cadenzato - un uomo alto, con i capelli biondi ben pettinati e gli occhi azzurri e profondi, vestito di un elegante completo da cuoco di alta classe, quasi interamente bianco con un ampio cravattino a strisce verticali blu ed azzurre, pieno di risvolti e con le maniche ben ordinate, oltre che un alto e frastagliato collare bianco che gli dava un aspetto in qualche modo autorevole.

Naturale, pensò tra sè Alan con un pizzico di ironia. Dopotutto, era difficile trovare in tutta la Lega Pokemon di Kalos una figura che avesse più autorità di quell'uomo...

"Buongiorno, signore." esordì il giovane biondo con voce morbida. "Mi è stato riferito che è lei che ha chiesto lo speciale del giorno."

"E' così." rispose Alan laconico. Mosse il braccio giusto per far vedere il Mega Bracciale che portava ad un polso, e nel momento in cui gli occhi di Narciso si posarono su di esso, il maestro di cucina ebbe un breve moto di sorpresa, prima di tornare alla sua calma controllata.

"Ne sarò onorato, signore." rispose. "Ma mi sento in dovere di avvertirla che è un piatto che non molti riescono a gustare appieno."

"Non si preoccupi. Ho il palato giusto." rispose tranquillo Alan...

...e un attimo dopo, Marin e il suo Chespin apparvero dal nulla accanto al suo tavolo!

"Hey! Cosa ti è saltato in mente, Alan? Non puoi sparire così!" esclamò la bambina. Narciso la guardò stupefatto, mentre Alan restò fermo al suo posto come se a quel punto niente potesse infrangere la sua calma!

"Che, chespin!" esclamò Chespin, facendo capolino dall'ampio berretto della sua allenatrice.

Alan non si scompose nemmeno. "Tranquilla, non volevo sparire." affermò. "Sapevo che in qualche modo mi avresti trovato lo stesso."

"Scusi, signorina... potrei chiederle chi è lei, di grazia?" chiese Narciso. Giornata di sorprese, quella...

Marin si voltò di scatto verso Narciso, allegra e sorridente come niente fosse! "Ah, buongiorno, io mi chiamo Marin, e sono la compagna di viaggio del qui presente Alan..." cominciò a dire la bambina. Solo in quel momento si rese conto che stava proprio parlando con Narciso dei Superquattro, e cominciò a muovere le braccia come le ali di un colibrì! "Ah! Ma lei... lei... lei è proprio il signor Narciso, il famosissimo cuoco ed esperto di Pokemon d'Acqua, membro dei Superquattro di Kalos?"

"Sono io, signori. Per servirvi." rispose il Superquattro. "Presumo che lei vorrebbe venire ad assistere all'incontro, signorina Marin?"

"Ohsicerto! Sarebbe fantastico!" esclamò Marin con entusiasmo incontenibile! Alan non si sarebbe stupito se gli avessero detto che stava pronunciando le parole alla massima velocità che le consentiva di essere ancora comprensibile...

 

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Un quarto d'ora dopo, l'arena di combattimento era pronta: una sorta di grande stadio circondato da un canale d'acqua, circondato da delle mura e da due paia di colonne, una per ciascun angolo dell'arena, che la rendevano ancora più impressionante. Alan e Narciso avevano ognuno preso il proprio posto ai lati opposti dell'arena e avevano già fatto uscire i Pokemon con cui avrebbero affrontato quella sfida - ovviamente, Alan aveva deciso di mandare in campo il suo campione, Charizard, mentre Narciso aveva con sè un Pokemon dell'aspetto robusto ed impressionante, una testuggine bipede ricoperta di squame blu, il cui corpo era per gran parte contenuto in uno spesso guscio corazzato, con l'addome giallo e un bordo bianco sull'orlo del guscio. Un paio di enormi cannoni spuntavano dalla sua conchiglia, e la testa aveva un aspetto particolare, assomigliando quasi a quella di un lupo, con il suo sguardo acuto, le orecchie triangolari e le fauci a becco. Una corta codina azzurra spuntava dal retro del suo guscio... e, cosa che per Alan e Marin era ancora più importante, portava una specie di caschetto di cinghie di cuoio intrecciate sulla testa, nel quale era incastonata una Megapietra trasparente di forma sferica. Una guizzante fiamma azzurra e nera ardeva all'interno della pietra magica.

L'inesperta Marin, che si era messa seduta sugli spalti assieme a Chespin e a Flabebè, consultò il suo Pokedex per avere qualche informazione in più sul Pokemon mandato in campo da Narciso. "Non ho mai visto un Pokemon come quello... anche lui si può Mega evolvere, vero?" si chiese la bambina, verificando le informazioni.

"Blastoise, il Pokemon Crostaceo. Tipo Acqua. Forma evoluta di Wartortle. E'dotato di cannoni ad acqua che fuoriescono dalla corazza. I getti emessi sono così precisi da riuscire a colpire un bersaglio ad una distanza di 50 metri, e sono abbastanza forti da bucare l'acciaio. Aumenta il suo peso per poter resistere al contraccolpo dei getti d'acqua che spara."

"Senza offesa, ma sei sicuro di voler affrontare il mio Blastoise con un Charizard?" chiese Narciso, con il fare di un maestro che insegna ad un alunno promettente. Blastoise si sgranchì un braccio ruotandolo per sciogliersi le giunture, e Charizard spiegò leggermente le ali, prendendo un bel respiro e tenendosi pronto alla sfida. Questa volta, sia lui che Alan sapevano che avevano di fronte degli avversari formidabili...

"Assolutamente sicuro." rispose Alan, senza mostrare nemmeno un attimo di esitazione. "Io e Charizard ci siamo allenati assieme duramente per diventare i più forti. Non importa che tipo di avversario ci troviamo davanti, il nostro legame è così profondo da andare oltre ogni logica."

"Charizard!" grugnì il drago di fuoco, come per confermare la decisione del suo allenatore.

Narciso sembrò compiaciuto della risposta. "Splendido. Tu e il tuo Charizard mettete tutti voi stessi in una lotta. Questa è quella che io chiamo vera arte." affermò il Superquattro. "Ma ti avverto. Oggi, per vincere, tu e Charizard dovrete spingervi oltre i vostri limiti."

"Siamo qui per vedere con i nostri occhi la forza di Superquattro." replicò Alan. Il giovane allenatore alzò il braccio su cui portava il Mega Anello e toccò la Pietra Chiave con la punta di due dita. "Pietra Chiave, rispondi al mio cuore. Evoluzione... oltre l'evoluzione! MEGA EVOLUZIONE!"

Un lampo di energia iridata si sprigionò dalla Megapietra e avvolse Charizard, che lanciò un poderoso ruggito di battaglia e provò una sensazione di estasi quando il suo corpo venne attraversato da una scarica corroborante. Rapidamente, il Pokemon Fuoco/Volante assorbì l'energia e cominciò rapidamente a mutare... e pochi secondi dopo, emerse dalla crisalide di luce nella sua forma Mega!

"CHAAAARRRRRRR!" ruggì il dragone nero, scagliando un getto di fiamme azzurre dalle fauci e spalancando le sue magnifiche ali!

"Charizard, comincia subito con Dragartigli!" esclamò Alan. Il suo Pokemon aprì le braccia, e delle terrificanti lame ricurve, fatte di energia verde-azzurrina e simili a falci, si estesero dalle sue zampe anteriori a mo' di artigli... poi, con uno scatto improvviso, MegaCharizard X si scagliò verso Blastoise, che sembrava troppo grosso e pesante per potersi sottrarre all'attacco.

Narciso non si fece impressionare. "Niente male, ma non ti consiglio di sottovalutare il mio Blastoise." affermò. "Blastoise, evita quell'attacco usando Idropompa! Come ti ho insegnato!"

"BLAST!" esclamò il Pokemon Crostaceo con un ghigno di comprensione. Mentre Charizard riduceva le distanze con rapidità terrificante, Blastoise puntò i cannoni verso il suolo e sparò due getti d'acqua ad altissima pressione, con una potenza tale che il pesante Pokemon d'Acqua venne sollevato da terra dall'immane potenza dello sparo, e l'attacco Dragartigli di MegaCharizard X fendette soltanto il getto d'acqua, lacerandolo in milioni di goccioline! Blastoise si sollevò ancora per un breve tratto, poi scese giù, eseguendo un'acrobazia a mezz'aria e puntando la testa contro MegaCharizard X!

"Blastoise, usa Capocciata!" esclamò Narciso.

"Charizard, respingilo con Codadrago!" esclamò Alan. Il dragone nero inquadrò il suo bersaglio che scendeva verso di lui a velocità folle, e quando fu sicuro di colpirlo, eseguì una spettacolare giravolta su sè stesso e colpì Blastoise con la sua coda sferzante nel momento in cui sembrava sul punto di colpire! Marin e Chespie strinsero i denti impressionati quando un tremendo tonfo rimbombò nell'arena, rendendo bene l'idea di che immane potenza ci fosse dietro quei colpi...

Ma la cosa più impressionante fu che Blastoise riuscì a sopportare quel colpo senza apparente difficoltà! La testuggine alzò le braccia all'ultimo momento per parare il colpo di coda, e riuscì ad attutire il colpo, che interruppe così il suo attacco Capocciata e costrinse Blastoise ad atterrare lì vicino, un po' scosso ma illeso.

"Charizard, continua così! Usa Dragopulsar!" esclamò Alan, vedendo che si trattava di un'occasione perfetta per sferrare un colpo significativo. MegaCharizard X spalancò le fauci, e una fiammata multicolore guizzò tra i suoi denti per un secondo, prima che dalla sua bocca prorompesse una enorme palla di fuoco blu-violaceo che sfrecciò verso Blastoise, assumendo durante il volo la forma della testa di un drago ruggente. La testuggine restò ad aspettare il colpo, e Narciso fece un gesto sommesso con la testa, riconoscendo l'occasione giusta...

"Blastoise, usa Specchiovelo." ordinò pacatamente il biondo chef. Il guscio del Pokemon Crostaceo si illuminò per un attimo, risplendendo di vari colori... e la palla di fuoco magico scagliata da MegaCharizard X andò a segno, infliggendo qualche danno e costringendo Blastoise ad indietreggiare... ma una frazione di secondo dopo, un'ondata di energia si sprigionò dal corpo del Pokemon tartaruga e raggiunse MegaCharizard X, strappandogli un grugnito e facendolo a sua volta indietreggiare.

"Splendido. Davvero splendido. Finalmente sembra che io abbia trovato un avversario alla mia altezza." commentò Narciso, vedendo con piacere che MegaCharizard X aveva resistito al contrattacco abbastanza bene, e si stava già rimettendo in guardia. Le fiamme blu che ardevano agli angoli della sua bocca si innalzarono fieramente, e il dragone nero fece cenno con una mano al suo avversario.

"Io e Charizard ci siamo scaldati abbastanza." affermò Alan, e per un attimo, Marin fu sicura di averlo visto sorridere lievemente. "Se lo chef è d'accordo, passeremmo al piatto principale."

Sul cravattino di Narciso, una Pietra Chiave di forma romboidale brillò per un attimo, e il biondo Superquattro la toccò con le punte di due dita. "Non chiedo di meglio. Ma ti avverto, questa ricetta non è per tutti i palati. E' il momento di fare sul serio, Blastoise! Mega Evoluzione!"

La testuggine emise un grugnito di assenso e mosse la testa come per dire di sì... una frazione di secondo prima che una scarica di energia proveniente dalla Pietra Chiave di Narciso la investisse e la avvolgesse in un bozzolo di colori sgargianti! MegaCharizard X serrò gli occhi, ripetendo a sè stesso che presto sarebbe stato il momento di dare tutto sè stesso... mentre sugli spalti, Marin e Chespie osservavano con stupore ogni singola scena. Erano quasi increduli del fatto che a loro, due completi principianti, fosse stato concesso di assistere ad uno scontro a così alto livello...
Finalmente, dopo pochi secondi che erano sembrati durare molto di più, Blastoise riapparve dal bozzolo di luce colorata, rivelando la sua Mega Evoluzione: sembrava in qualche modo essere diventata ancora più robusto e tozzo di prima, con muscoli guizzanti e una placca di squame rinforzate sulla fronte, e i due cannoni che spuntavano dal suo guscio si erano fusi in un unico enorme cannone protetto da una placca corazzata che si estendeva dal guscio. Due cannoni più piccoli erano apparsi sui polsi della forma Mega di Blastoise, assicurati alle braccia da un paio di gusci di tartaruga intagliati in modo da fare da polsiere. Non era più alto della sua forma normale, ma certamente MegaBlastoise sembrava molto più robusto e combattivo!

"Era proprio questo quello che volevamo..." riflettè ad alta voce un soddisfatto Alan. "Avanti, Charizard! Adesso è il momento di dare tutti noi stessi! Attacca con Tuonopugno!"

Ruggendo con determinazione, MegaCharizard X sollevò il pugno destro, avvolgendolo di una potente scarica elettrica, e si scagliò contro MegaBlastoise, sferrando un potente colpo... ma la testuggine gigante, dando ancora prova di essere un avversario agile e veloce nonostante la mole, schivò l'attacco e fece in modo che il pugno elettrificato di MegaCharizard X colpisse il terreno, aprendovi un grosso squarcio dai bordi anneriti! Allarmato, il Pokemon Mega di tipo Fuoco/Drago saltò indietro, cercando di tenersi pronto all'attacco successivo, ma MegaBlastoise aveva già puntato contro di lui il suo cannone e aveva aperto il fuoco.

"Idropulsar!" esclamò Narciso. Una tenue luce azzurrina si accese all'interno del cannone, e una frazione di secondo dopo, una raffica di anelli d'acqua crepitanti di pura energia e risplendenti dei colori dell'arcobaleno scaturì da esso, centrando in pieno MegaCharizard X con abbastanza potente da costringerlo ad indietreggiare con un grugnito di dolore. Il dragone nero crollò a terra in mezzo ad un folto polverone, ma si rialzò poco dopo scuotendo la testa, e Alan tirò mentalmente un sospiro di sollievo nel vedere che l'attacco non era riuscito a confondere il suo Pokemon più forte. Ma era evidente che c'era bisogno di un'altra strategia. Non poteva sperare di sconfiggere MegaBlastoise con una serie di attacchi diretti.

"Quella che hai appena sperimentato è l'abilità Megalancio di MegaBlastoise. Rende il suo attacco Idropulsar molto più potente." spiegò Narciso. "Sono impressionato che il tuo Charizard sia ancora in piedi."

"Charizard, usa un attacco Turbofuoco! Dobbiamo cercare di intrappolare quel MegaBlastoise!" esclamò Alan. Il suo Pokemon serrò gli occhi, e la fiamma blu che ardeva sulla punta della sua coda aumentò di intensità, prima che il dragone nero scagliasse dalle fauci un getto di fuoco che atterrò davanti a MegaBlastoise. Rapidamente, come se stesse seguendo una scia di benzina lasciata sul terreno, le fiamme si propagarono formando una sorta di mortale cerchio attorno a MegaBlastoise, e poi si innalzarono, creando un vortice di fuoco che intrappolò al suo interno il Pokemon di Narciso. MegaBlastoise grugnì e cercò di proteggersi con le braccia, mentre una tremenda ondata di calore investiva gli spalti, gli allenatori e gli spettatori!

"Che... che potenza!" esclamò Marin, cominciando a sudate sia per il calore che per l'impressione. "Credi che ce l'abbia fatta, Chespie?"

"Che... spin!" esclamò il simpatico Pokemon Erba, per nulla convinto che un attacco simile sarebbe bastato a sistemare MegaBlastoise.

"Hm. Non male come tattica, ma servirà soltanto a rallentarci." commentò Narciso. "Blastoise, usa un attacco Surf e Rapigiro al tempo stesso."

MegaBlastoise si concentrò per un attimo, poi cominciò a girare su sè stesso come una trottola, e il cannone montato sulla sua schiena emise un rombo assordante e scagliò un potente getto d'acqua che cominciò ad estinguere l'attacco Turbofuoco di MegaCharizard X. Con un sibilo, le fiamme si spensero, e MegaBlastoise si guardò attorno per vedere dove si fosse spostato l'avversario.

Ma Alan e il suo campione non avevano attaccato direttamente - si erano aspettati che Narciso e MegaBlastoise avessero una strategia per contrattaccare, e avevano sfruttato il tempo che avevano guadagnato per riposizionarsi. Nel momento in cui MegaBlastoise terminò di girare su sè stesso, MegaCharizard X si era già spostato ai suoi fianchi, e si era lanciato contro di lui con un altro attacco Tuonopugno... e questa volta, MegaBlastoise non fu abbastanza veloce da scansare l'attacco,  che si abbattè su di lui centrandolo al torace! Un tremendo rumore di scariche elettriche pervase l'aria, e MegaBlastoise ruggì di dolore mentre l'attacco di MegaCharizard X lo spingeva via, fino quasi a sbatterlo di schiena contro le pareti dell'arena!

"Alan ce l'ha fatta!" esclamò Marin alzandosi di scatto dal suo posto.

Ma la bambina aveva parlato troppo presto. MegaBlastoise era stato quasi costretto con le spalle al muro, ma riuscì a puntare a terra i suoi piedi artigliati e a bloccare MegaCharizard X, il cui Tuonopugno si esaurì di colpo. Il dragone nero emise un grugnito di sorpresa e cercò di sottrarsi al contrattacco che non tardò ad arrivare.

"Una buona tattica, amico mio. Ma ancora non basta." affermò Narciso. "Blastoise, colpisci con Dragopulsar!"

MegaBlastoise caricò il cannone montato sulla sua schiena e sparò un devastante attacco, sotto forma di un proiettile energetico dai colori sgargianti che travolse MegaCharizard X, provocando un terremoto che scosse quasi tutta l'arena e fece ballare i gradini sui quali sedevano Marin e Chespie, facendoli quasi cadere a terra! Ma era MegaCharizard X il più vicino, e fu lui a subire gli effetti dell'attacco - il terreno sembrò quasi sollevarsi per colpirlo, e il dragone nero ringhiò di rabbia e dolore quando la terrificante onda di energia a forma di drago lo investì. Vedendo che il suo avversario resisteva ancora, MegaBlastoise tirò indietro il braccio libero e sferrò un attacco Megapugno con tutte le sue forze, scaraventando a terra l'avversario, che rotolò per un breve tratto prima di fermarsi accanto ad un allarmato Alan.

Con grande sollievo del giovane allenatore, MegaCharizard X riuscì a rialzarsi, per quanto fosse stato seriamente indebolito da quell'ultima mossa. Si voltò verso Alan, scambiandosi con lui uno sguardo di intesa, e il ragazzo ritrovò la sua normale espessione concentrata e stoica, e fece un cenno di assenso verso il suo campione. Era il momento di giocarsi il tutto per tutto.

"Charizard, dobbiamo mettere a segno un colpo decisivo." affermò Alan. "Adesso usa Volo."

"CHARRRRR!" ringhiò il dragone, aprendo le sue magnifiche ali e spiccando il volo. Si mise a volteggiare in cerchio sopra l'arena, mentre MegaBlastoise si fermava a guardare, e puntava il suo cannone verso di lui, quasi cercasse di prendere la mira. Ma sia lui che Narciso sapevano bene che non era il caso di rischiare - MegaCharizard X si muoveva troppo velocemente, e non era possibile inquadrarlo come si deve...

"Attento, Blastoise. Tra non molto, sono sicuro che arriverà un attacco davvero impressionante." affermò Narciso. "Heh, stupefacente. Era da tanto che non mi capitava un avversario così."

Alan riconobbe che era il momento giusto per sferrare il suo attacco. "Molto bene... Charizard, adesso usa il tuo attacco Giornodisole!" esclamò. MegaCharizard X fu più che lieto di eseguire l'ordine, avvolgendo il proprio corpo di una dirompente luce che illuminò l'intera arena, costringendo MegaBlastoise a coprirsi gli occhi per non essere abbagliato! Il Pokemon Fuoco/Drago si concentrò, in modo da creare una luminosità quanto più grande possibile... e una volta che fu sicuro di avere la posizione di vantaggio, si caricò quanto più poteva per scagliare il suo attacco finale contro MegaBlastoise.

"Forza, Alan! Forza, Charizard! So che ce la potete fare!" esclamò Marin, alzandosi e usando le mani come un megafono per incitare i suoi due nuovi amici.

"Charizard! Ora usa il tuo attacco Solarraggio!" esclamò il ragazzo. MegaCharizard X spalancò le ali e assorbì quanta più energia solare poteva, poi prese la mira verso MegaBlastoise, spalancò le fauci, e scagliò contro di lui un dirompente raggio di energia solare che spazzò il pavimento dell'arena, avvicinandosi alla testuggine gigante con tale rapidità da non lasciargli il tempo di reagire!

Narciso strinse gli occhi, ma non fece cenno di perdere la calma. Attese il momento giusto, un istante prima che il Solarraggio potesse investire MegaBlastoise... e poi, fece la sua mossa.

"Blastoise, prego... usa Protezione!" affermò il Superquattro. Quando il raggio di energia solare era ormai a pochi centimetri da lui, la testuggine gigante illuminò i suoi occhi di luce argentata, e uno scudo invisibile di pura energia si accese attorno al suo corpo! Alan non potè fare altro che guardare con disappunto il Solarraggio del suo MegaCharizard X che si fermava di botto a pochi centimetri di distanza dal bersaglio, martellando su quel muro invisibile senza riuscire più ad avanzare. In breve tempo, il Solarraggio perse forza e si esaurì del tutto... e MegaCharizard X restò sospeso in aria a riprendere fiato, guardando quasi incredulo MegaBlastoise ancora in piedi come niente fosse.

"Niente male davvero, ragazzo." affermò Narciso. "Ma ora è giunto il momento di mettere il tocco finale a questa opera d'arte. Blastoise, usa Idrocannone."

"BLAAAAAAST!" esclamò la testuggine gigante. Con un ruggito profondo e terrificante, il Pokemon Crostaceo caricò il suo cannone... e con un tremendo rombo di acqua che sfondava gli argini, un poderoso getto d'acqua sfrecciò verso MegaCharizard X come un fiume in piena, investendo in pieno il Pokemon Fuoco/Drago, che era ormai troppo stanco per schivare il colpo. Il dragone lanciò un lungo ruggito e venne sballottato via dalla potenza del getto d'acqua, e dopo qualche istante venne sbattuto a terra, dove si mise a brillare per un attimo e tornò ad essere il Charizard che era prima. I suoi occhi trasformati in spirali non lasciarono alcun dubbio su chi avesse vinto quella battaglia...

"Alan... ha perso?" commentò Marin, sinceramente dispiaciuta per il suo amico. "Quasi non riesco a crederci... il signor Narciso è troppo forte anche per Alan."

Dopo un attimo di sbalordimento, Alan accettò la sconfitta con grazia, per quanto desse comunque l'impressione di essere deluso dal risultato dello scontro. Si avvicinò al suo Charizard sconfitto e lo accarezzò sulla testa, complimentandosi con lui prima di richiamarlo nella sua sfera. "Hai fatto del tuo meglio, Charizard. Non te la prendere." affermò Alan. Rimise a posto la Pokeball del suo campione e si rivolse a Narciso facendo un breve ma rispettoso inchino. "Non possiamo ancora competere con un Superquattro."

"Non te la prendere, ragazzo. Per essere arrivato a farmi impegnare tanto nonostante lo svantaggio del tipo, vuol dire che sei un allenatore davvero straordinario. E' valsa la pena di accettare la tua sfida, e sarò pronto a darti la rivincita in qualsiasi momento tu la chieda." affermò Narciso rispettosamente.

Alan aiutò il suo Charizard a rialzarsi, e fece un altro inchino al biondo Superquattro, accettando con umiltà i suoi complimenti...

 

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Era una mattinata piena di entusiasmo e di voglia di scoprire per il gruppetto di Ash, che aveva da poco ripreso il viaggio attraverso Kalos, partendo da Novartopoli e seguendo le indicazioni che il giovane Lem stava dando. Anche se Vera si era separata dal gruppo, tornando verso Borgo Acquerello per ritrovarsi con suo fratello e i suoi compagni di viaggio, il numero dei viaggiatori non era calato... grazie al fatto che Serena si era unita a loro, e si stava rivelando una compagna di viaggio gradevole e simpatica. Lei ed Ash avevano passato già diverso tempo a parlare delle loro vicende, recuperando il più possibile gli anni in cui si erano persi di vista; Misty, una volta vinta la sua iniziale diffidenza, aveva presto fatto amicizia con la ragazza di Kalos, e anche Lem e Clem erano stati più che contenti di accogliere Serena nel loro gruppo. Clem, in particolare, sembrava già considerare Serena una sorta di sorella maggiore, e le stava vicino per gran parte del tempo.

"E così, ho pensato di tornare a Kalos, vedere come fossero cambiate le cose da quando ero partita... e non immaginavo certo che avrei incontrato di nuovo Ash!" stava dicendo in quel momento Serena, aggiustandosi il cappello mentre dava un'occhiata agli splendidi giardini nei quali stavano passeggiando, poco fuori da Novartopoli. Le siepi erano state accuratamente potate, e le aiole erano piene di bellissimi fiori dai colori sgargianti, tra i quali svolazzavano Pokemon di vari tipi. Un gruppo di Ledyba stava divertendosi a volare da un fiore all'altro, mantenendosi in una elegante formazione a V, mentre poco più in là alcuni Flabebè si esibivano in una bellissima danza sotto i raggi del sole, facendo fluttuare tutt'attorno petali multicolore. Anche alcune persone giravano là attorno, in particolare alcuni gruppi di pattinatori che si divertivano ad eseguire delle spericolate acrobazie tra il verde. Misty vide due di loro, un ragazzo e una ragazza, tenersi per mano mentre descrivevano una figura ad otto sul piazzale dei giardini, vicino ad una stupenda fontana.

"Sembra proprio che sia stato un caso pilotato dal destino... anche se io a certe cose non credo!" affermò Lem con un sorriso divertito. "Comunque, sono contento che vi siate ritrovati... adesso, però, cos'hai intenzione di fare, Serena? Vuoi provare a partecipare al torneo di Pokemon di Kalos di quest'anno, o magari provare qualcos'altro?"    

"Sì, in realtà era proprio perchè volevo fare qualcosa di diverso che sono tornata. Ho partecipato a diversi tornei di Pokemon in altre regioni, e devo dire che sono stata soddisfatta dei miei piazzamenti, ma credo che la mia passione sia altrove." rispose Serena. Da dietro di lei apparve, con un verso di saluto, una dei suoi Pokemon - la sua graziosa Sylveon, che l'aveva accompagnata a Novartopoli. "Oh... vi pesento una dei miei Pokemon, Sylveon! E' un po' timida, ma una volta che si riesce a rompere il ghiaccio con lei diventa una compagnia davvero simpatica!"

"Eon..." mormorò Sylveon, muovendo uno dei suoi fiocchetti in segno di saluto. Ash la guardò, ricordando con un pizzico di nostalgia il continente di Unima, dove aveva visto quel Pokemon per la prima volta nella squadra di Virgil, il giovane Pokemon Ranger appassionato di Eevolution. Questa Sylveon non dava esattamente l'impressione di essere sicura di sè come quello di Virgil, ma Ash non era certo il tipo di persona che giudicava un Pokemon dalle apparenze.

"Pika pikachu!" Pikachu si fece avanti, salutando Sylveon con una zampetta e attirando immediatamente l'attenzione della leggiadra Eevolution di tipo Folletto, che puntò verso di lui i suoi grandi occhi azzurri, osservandolo con curiosità. "Pika!"

"Sylveon..." mormorò Sylveon, facendo qualche passo in avanti ed estendendo verso Pikachu uno dei suoi nastrini, in un gesto che voleva esprimere il desiderio di fare conoscenza. Il Marill di Misty si fece avanti a sua volta e salutò Sylveon, muovendo vivacemente la sua codina a forma di boa.

"Marill!"

"Eon, eon..." mormorò la Pokemon Legame, sentendosi un po' intimorita per il fatto che ci fossero già due Pokemon che le venivano incontro. Tuttavia, fece uno sforzo per vincere la sua naturale timidezza e allungò una zampetta verso Marill, scambiandosi con lui l'equivalente Pokemon di una stretta di mano.

"Però, mi sembra che stiano già facendo amicizia..." cominciò a dire Serena, prima che una delle sue Pokeball si aprisse di scatto, facendole fare un salto in aria per la sorpresa! Una luce rossa scaturì dalla sfera e atterrò vicino a Sylveon, che sbattè gli occhi interdetta quando la luce prese forma e si rivelò per il Pokemon che era: un gigantesco panda alto più di due metri, con una folta pelliccia ribelle di colore principalmente nero, e una grossa linea zigzagante bianca sul ventre, un'espressione rabbiosa e decisa sul volto, e due lunghi ciuffi di pelliccia che scendevano lungo la schiena e si estendevano per un breve tratto dietro il corpo del Pokemon, dando quasi l'impressione degli strascichi di una giacca sdrucita. Il Pokemon teneva tra i denti un lungo filo d'erba, masticandolo di tanto in tanto e facendolo roteare con aria annoiata, ma si vedeva subito che era un Pokemon davvero forte, e che sotto quella pelliccia arruffata si nascondevano dei muscoli poderosi!

"Goroooo..." grugnì il Pokemon simile ad un panda, tenendo le braccia conserte sul petto e squadrando severamente Pikachu e Marill, che si fecero piccoli piccoli e ridacchiarono nervosamente davanti a quel colosso, con tanto di righine blu della paura che gli apparivano sopra la testa! Ash e i suoi compagni, colti di sorpresa dall'apparizione di quell'enorme Pokemon, indietreggiarono con delle comiche espressioni di spavento... tranne Serena che, dopo un primo momento di sorpresa, assunse un'espressione rassegnata e sospirò. Evidentemente, aveva già fatto questa cosa molte volte, in passato...

"Pangoro, perchè devi sempre essere così sospettoso verso gli stranieri?" chiese la giovane allenatrice. "Pikachu e Marill volevano solo conoscere meglio Sylveon, non c'è bisogno di fargli paura!"

"Goro?" rispose il Pokemon di nome Pangoro, voltando la testa verso la sua allenatrice senza mai cambiare l'espressione truce sul suo volto. Sylveon, dopo un attimo di esitazione, confermò al Pokemon panda quello che Serena aveva detto, e Serena ne approfittò per presentare ai suoi compagni di viaggio anche quest'altro suo Pokemon.

"Lui è il mio Pangoro... è un po' protettivo nei confronti degli altri miei Pokemon. Ma state tranquilli, non farebbe davvero del male a nessuno!" spiegò. Pangoro fece un cenno affermativo con la testa, e i ragazzi si avvicinarono prudentemente a lui e a Sylveon.

"Ehm... piacere di conoscerti, Pangoro!" affermò Ash con un pizzico di nervosismo. Tra le dimensioni, i muscoli impressionanti e l'espressione arrabbiata che sembrava essere permanentemente congelata sul volto del Pokemon, non era molto facile avvicinarsi a lui senza provare almeno un po' di timore.

"Spero... che potremo essere amici... heheheee..." disse Misty. La ragazza dai capelli arancioni decise di correre un rischio e accarezzò la schiena del Pokemon panda, che glielo permise senza tanti problemi... e la piccola Clem, che era sempre la più entusiasta quando si trattava di conoscere nuovi Pokemon, si avvicinò a lui e si accoccolò sul suo ventre prominente. Immediatamente, l'espressione minacciosa di Pangoro si fece più tranquilla... e quasi imbarazzata!

"State tranquilli, amici! Serena ha ragione, Pangoro è un bonaccione!" disse la bambina bionda, per poi rivolgere la sua attenzione a Sylveon e accarezzarla sulla testa. "Ciao, Sylveon, sei molto carina anche tu!"

"Eon! Sylveon!" esclamò la Eevolution rosata.

"Scusa, Serena... posso dare un'occhiata al tuo Pokedex?" chiese Ash alla sua amica d'infanzia. "Non ho ancora avuto modo di aggiornare il mio, e non sono ancora in grado di vedere le informazioni sui Pokemon di Kalos."

"Certo, Ash, guarda pure." disse Serena. La ragazza tirò fuori il suo Pokedex, un modello particolarmente compatto, grande come un telefonino, racchiuso in un guscio rosso apribile e decorato con un disegno di una Pokeball stilizzata. Serena premette un tasto sulla decorazione, e le due ante del guscio protettivo si aprirono di scatto, rivelando uno schermo a cristalli liquidi di ultima generazione, sul quale apparvero in sequenza le immagini di Sylveon e di Pangoro.

"Sylveon, il Pokemon Legame. Tipo Folletto. Forma evoluta di Eevee. Le sue antenne simili a fiocchetti emettono onde dagli effetti rilassanti, grazie alle quali fa cessare le lotte. Se si affeziona particolarmente al suo Allenatore, lo accompagna circondandogli amorevolmente il braccio con le sue antenne a forma di fiocchetto."

"Pangoro, il Pokemon Occhiotruce. Tipo Buio/Lotta. Forma evoluta di Pancham. Quando lotta, avanza impetuosamente senza curarsi dei colpi nemici. Le sue braccia sono talmente forti che potrebbe spezzare in due un palo della luce. Ha un carattere focoso e attaccabrighe, ma non sopporta chi maltratta i più deboli. Usa la foglia che tiene in bocca per prevedere i movimenti dei nemici."

"Goro." grugnì il panda lottatore, come per avvertire i suoi compagni di viaggio di non dimenticarsene.

"Sono dei Pokemon davvero interessanti... e Sylveon è davvero molto carino!" affermò Misty, chinandosi per accarezzare la graziosa Pokemon Folletto sulla testa. Sylveon agitò lentamente i suoi nastrini e strusciò la testa contro la mano di Misty in segno di gratitudine. Marill si avvicinò a sua volta alla sua allenatrice, e non volendo farlo sentire escluso, Misty fece un po' di coccole anche al suo Pokemon, che emise uno squittio compiaciuto. "Adesso che ci penso... Lem mi aveva già detto che qui a Kalos non ci sono moltissimi Pokemon d'Acqua, però mi aveva accennato ad un luogo dove se ne poteva trovare un certo numero."

"Sì, ci sono due città sulla costa di Kalos che potrebbero interessare un'esperta di Pokemon d'Acqua come te, Misty." affermò Lem. "Sto parlando di Altoripoli e Petroglifari, sulla costa ovest. Petroglifari è diventata abbastanza famosa per il suo acquario e per il suo laboratorio di ricerca sui Pokemon fossili."

"Invece, ad Altoripoli, ci sono delle grandi piste da ciclismo, e la Palestra di Lino, un abile scalatore, oltre che allenatore di Pokemon Roccia." continuò Serena. "Se stai cercando di collezionare le Medaglie di Kalos, Ash... credo proprio che dovrebbe essere quella la tua prossima meta."

"Pikachu..." disse Pikachu, contento dell'idea ma un po' dubbioso. Non gli risultava che Ash avesse dei Pokemon di tipo Roccia. Questo era un problema che andava risolto, se voleva affrontare quella Palestra secondo la sua sfida autoimposta.

"Penso che si possa fare. Così, non soltanto possiamo allenare i nostri Pokemon, ma potremo anche cercare qualche altro Pokemon d'Acqua. Ti va bene come idea, Misty?" chiese Ash alla sua fidanzata, che tuttavia pensò fosse il caso di avvertire Ash dello stesso problema di cui si era accorto Pikachu.

"Sì, mi piace come idea... ma tu, Ash, dovrai catturare ad allenare qualche Pokemon di Roccia, perchè non mi risulta che tu ne abbia, in squadra." affermò la rossa.

Ash non sembrò troppo preoccupato. "Sì, me ne sono accorto, Misty... ma non penso che sarà un problema. Penso che ci sarà l'opportunità di addestrare qualche Pokemon di tipo Roccia lungo la strada per Altoripoli." affermò il ragazzo. "Così troveremo anche qualche nuovo amico per Pikachu e i nostri Pokemon, non credete anche voi? Sarà anche un'occasione per allenare Froakie e Fletchling."

"Denne!" esclamò il piccolo Dedenne di Clem, in piedi sulla testa della bambina con i baffi dritti in segno di vivacità.

"Bene, allora credo di potervi portare a Petroglifari seguendo la strada più breve." affermò Lem con un cenno sicuro della testa. "Certo, per farlo dovremo tornare a Luminopoli, seguendo la stessa strada che abbiamo percorso prima, ma non credo vi dispiacerà più di tanto, vero?"

"Per niente! Anzi, sarà un bel modo di vedere Kalos!" affermò Misty. Man mano che i ragazzi avanzavano lungo il viale costeggiato di siepi e aiole fiorite, si avvicinavano ad un monumentale arco di trionfo che separava la regione di Novartopoli dalle lande selvagge appena fuori di essa... e dopo essere passati sotto la galleria, Ash, Pikachu e i loro compagni ripresero il loro viaggio, ansosi di riscoprire le meraviglie di Luminopoli e di scoprire quali altre sorprese avrebbe riservato loro il continente di Kalos...

 

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"Aspettami, Alan! Aspetta, non te ne andare così... uah!"

"Ches, chespin!"

Alan sospirò e alzò gli occhi al cielo. A giudicare dalla vocetta acuta e dall'inequivocabile suono di una faccia che andava a schiantarsi a terra, non era difficile capire chi lo stesse seguendo.
Il ragazzo, rassegnato all'idea che avrebbe avuto un'inaspettata compagna per il resto del suo viaggio, si fermò e andò a dare una mano a Marin. "Non sai proprio quando arrenderti tu, vero?" chiese sarcastico.

Marin scattò in piedi come un grillo. "Ormai ho deciso e basta!" esclamò. "Io voglio imparare la Megaevoluzione!"

"Guarda che sono i Pokemon che si Mega evolvono, non tu." ribattè Alan senza battere ciglio.   

"Sì, grazie, questo lo sapevo anch'io!" rispose prontamente la bambina dai capelli rossi. "Un giorno troverò anch'io una Megapietra, ma ci riuscirò soltanto se seguirò te e imparerò da te!"

"Fai un po' come ti pare." concluse Alan. Il ragazzo si voltò e riprese la sua strada, lasciandosi dietro una stupita Marin che esitò per qualche istante... prima di correre a tutta velocità dietro al suo nuovo idolo!

"Dove vai? Aspetti, Alan... wah!" esclamò Marin, prima di inciampare in chissà cosa per l'ennesima volta!

"Chespin..." mormorò Chespie scuotendo la testa.
        

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CONTINUA...

Note dell'autore: Un capitolo dedicato per lo più ad Alan e a Marin... e in particolare, alla sfida tra Alan e Narciso. In effetti, non è capitato nulla che non si fosse già visto nell'anime, ma questo capitolo mi serviva per tenere d'occhio, diciamo così, anche questi due co-protagonisti di XY.
 

Nel prossimo capitolo, invece, continueremo a seguire Ash e i suoi compagni... e non solo, dal momento che torneremo a dare un'occhiata a Vera e al suo gruppetto di amici molto presto. Per chi se lo chiedesse... sì, farò in modo che Ash catturi anche dei Pokemon di tipo Roccia, Psico e Ghiaccio, oltre che Folletto. Certo, devo ammettere che non mi aspettavo che questa mia idea avrebbe finito per darmi certe complicazioni, ma non importa. Sarà un modo per arricchire un po' la squadra di Ash con dei Pokemon che non credevamo di vedere nella sua squadra.
 

Da domani sarò in vacanza nei Paesi Bassi, e tornerò il 21 di questo mese. Spero di riuscire ad aggiornare le mie storie quanto prima non appena sarò tornato. Grazie della vostra attenzione... e a presto!
          
    

 

 
 
           

      

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Capitolo 13
*** La minaccia del Team Flare ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 13 - La minaccia del Team Flare

 

Con un cenno compiaciuto, una figura dall'aspetto autoritario e misterioso, seduta ad un'elegante scrivania e circondata da schermi computerizzati che mostravano dei grafici complicati, si sfregò il pizzetto rosso ed acuminato che adornava il suo mento, mentre il massiccio e fiero Pokemon dalla criniera fiammeggiante che stava accoccolato accanto a lui emetteva un gutturale ruggito di approvazione. I dati che avevano raccolto fino a quel momento erano soddisfacenti. Certo, da soli non sarebbero stati abbastanza per portare a termine il loro progetto, ma erano comunque un passo avanti molto importante.

"Ottimo lavoro, mio giovane amico. Stai facendo buon uso del tuo talento... e di ciò che ti ho affidato." affermò l'uomo, la cui voce dal tono aristocratico dava l'impressione di una persona distinta e dai pensieri profondi. "Continua così, giovane Alan. Forse non lo sai, ma sei una di quelle persone che costruiranno il futuro del nostro mondo... un futuro di pace e di bellezza."

"Roarrrr..." grugnì il Pokemon simile ad un leone, come in accordo con il discorso del suo allenatore, che premette un paio di tasti e portò a pieno schermo un'immagine di Vera - in cui si vedeva la giovane coordinatrice di Petalipoli ergersi in piedi con espressione decisa e determinata, affiancata dal suo Blaziken... ma il suo Pokemon aveva un aspetto molto diverso dal solito, visto che il suo piumaggio era diventato più ispido, e ora dava l'impressione di fiamme vere e proprie. Parte del suo piumaggio, in particolare sulle gambe, era diventata nera, e le ampie zone di piume bianco-gialline sul voltoe sul torace avevano ora un aspetto più regolare, quasi facessero da corazza improvvisata al Pokemon Fuoco/Lotta. Delle vere e proprie fiamme scarlatte, come dei nastrini decorativi, si estendevano dai polsi del Pokemon Vampe, che stava in piedi su una gamba sola, tenendo l'altra sollevata davanti a sè come un lottatore di taekwondo.

"E poi ci sei tu, Vera Maple... tu e i tuoi compagni avete pienamente soddisfatto tutte le mie aspettative." affermò il misterioso individuo. "Non rimpiango di averti fatto dono di quel Mega Anello e quella Blazikenite quando vi ho incontrato a Reborn. Siete riusciti a debellare il Team Meteora una volta per tutte, e grazie a voi e ad altre persone di buona volontà, Reborn sta tornando ad essere il luogo di pace e bellezza che era una volta. Sono molto colpito... anche voi sarete importanti per la rinascita del nostro mondo."

Una figura corpulenta si profilò sull'ingresso dell'ufficio, e il misterioso individuo alzò lo sguardo dagli schermi che stava esaminando. "Ah, professor Xante, stavo giusto aspettando il vostro rapporto." affermò. "Avete degli aggiornamenti sull'attuale situazione?"

L'uomo fece un cenno affermativo con la testa e un piccolo inchino in segno di rispetto. "Certamente, signore. Siamo riusciti a raccogliere delle informazioni in più sul gruppo sconosciuto che è apparso di recente. Hanno da poco prelevato dei Pokemon vicino a Yantaropoli."

L'uomo con il pizzetto appuntito corrugò la fronte, riflettendo attentamente su quanto aveva sentito. "Yantaropoli, dite voi?" affermò, ammettendo tra sè che la notizia meritava di essere trattata con serietà. "Hm... questo mi fa pensare che siano interessati anche loro a sapere qualcosa in più sulla Mega Evoluzione. Effettivamente, se fosse vero, sarebbe un potenziale problema. Dobbiamo tenerli d'occhio, e agire nel caso si dimostrino una minaccia autentica. Sappiamo qualcosa di più di loro?"

"Sembra che provengano da un continente lontano, signore. Un continente che risponde al nome di Auros." rispose Xante. "Immagino che lei ne abbia già sentito parlare."

"Effettivamente è difficile non saperne nulla, professor Xante." rispose l'uomo misterioso, accarezzando il suo Pokemon con espressione distratta e corrugando la fronte. "Auros è un continente da cui la maggior parte delle Leghe Pokemon si tengono il più lontane possibile... un altro dei grandi problemi di questo mondo che la gente pensa di poter risolvere ignorandoli e facendo finta che non esistano."

"Ebbene, signore, sembra proprio che vengano da lì, ma i loro scopi sono tuttora ignoti." affermò Xante. "Comunque, i nostri informatori a Yantaropoli stanno cercando di scoprire qualcosa di più su di loro, e su quali potrebbero essere i loro obiettivi."

"Molto bene. Cercate comunque di essere discreti, non vogliamo certo esporci troppo in questo momento." affermò l'uomo seduto alla scrivania. "So che farete un ottimo lavoro come sempre, professor Xante. Mi affido alla vostra esperienza."

"Sarà un piacere per me, signor Elisio." concluse il professore. "Chi scriverà il futuro di questo mondo... saremo noi del Team Flare."

"Roarrrrr..." Il Pokemon leone ai piedi di Elisio emise un ruggito sommesso, grattando il terreno con i suoi artigli...

 

oooooooooo

 

Per il quintetto composto da Ash (e Pikachu), Misty, Serena e i due fratellini di Luminopoli, era arrivato il momento di fare una pausa lungo il loro cammino... e le due ragazze più grandi stavano approfittando del momento di stanca per fare un po' di pratica con i loro Pokemon e allenarli in previsione di qualsiasi problema si sarebbe potuto verificare in futuro. Nessuno di loro si faceva illusioni che tutto sarebbe andato liscio... e poi, avevano pensato le ragazze e i loro Pokemon, un po' di allenamento non poteva fare male a nessuno.

"Forza, Misty! Forza, Serena!" esclamò la piccola Clem,seduta su un ceppo d'albero accanto a Lem, con il piccolo Dedenne sulle ginocchia e il loro fortissimo Bunnelby in piedi accanto a loro che applaudivausando le sue lunghe orecchie a mò di mani! Ash, con Pikachu su una spalla, stava in piedi accanto ai due fratellini, guardando con estremo interesse la sua fidanzata e la sua amica d'infanzia che si addestravano... e Froakie, assieme al Marill di Misty, era seduto su una pietra accanto a loro, osservando tutte le mosse che faceva il Pokemon che Misty aveva mandato in campo. Per quello scontro di allenamento, Misty aveva scelto il suo Kingdra, il maestoso e potente Pokemon Acqua/Drago che si era evoluto dal suo Seadra durante il loro viaggio ad Unima, soltanto tre mesi prima.
Il Pokemon che il cavalluccio marino stava affrontando in quel momento... era un Pokemon con il quale Ash, Pikachu e i loro compagni avevano già fatto conoscenza poco tempo prima - Pangoro, il possente Pokemon Buio/Lotta simile ad un panda gigante, che stava dando prova della sua abilità tenendo testa al Pokemon di Misty.

"Non male, il tuo Pangoro, Serena... ma non abbiamo ancora finito, io e Kingdra!" affermò la rossa ex-capopalestra, un sorrisetto arguto dipinto sul suo viso spruzzato di lentiggini. "Forza, Kingdra... usa Murodifumo e poi Dragopulsar!"

"Pangoro, sai come fare. Intanto, usa Granfisico." disse Serena, e il Pokemon Panda fece un cenno con la testa per dire di sì.

"Kingdra!" esclamò il Pokemon Acqua/Drago, muovendo le pinne con fare determinato. Un istante dopo, prese un bel respiro e scagliò una nube di fumo grigio piombo dalla sua bocca ad imbuto, facendo in modo che si diffondesse attorno a lui lo nascondesse agli occhi di Pangoro. Il quale, cercando di approfttare del momento, si mise in posa come un culturista, senza mai perdere la sua espressione severa e decisa, e flettè i bicipiti. Pagoro si sentì sensibilmente più forte dopo pochi istanti e si rimise in guardia, osservando la nube di fumo grigio che aveva circondato Kingdra...

Un attimo dopo, Kingdra fece la sua mossa, scagliando dalla bocca un proiettile energetico multicolore che sfrecciò verso il Pokemon panda. Quest'ultimo era pronto, e riuscì a chiudersi in difesa in tempo, parando il Dragopulsar come meglio poteva, e subendo solo qualche ammaccatura quando l'attacco di Kingdra si schiantò su di lui. Con un grugnito, Pangoro indietreggiò di due passi, cercando di scorgere Kingdra in mezzo alla nube grigia che lo circondava...

"Adesso, Kingdra! Attacca direttamente con Cascata!" esclamò Misty. Il Pokemon Drago emise un acuto verso di assenso e si scagliò contro il suo avversario, avvolto in una scrosciante bolla d'acqua... ma Serena e Pangoro reagirono più velocemente di quanto la ragazzina di Kanto si era aspettata!

"Pangoro, colpiscilo con Vitaltiro!" esclamò Serena, dimostrando di conoscere bene il suo Pokemon e le sue mosse - per quanto Vitaltiro fosse lento, aveva l'innegabile pregio di non mancare mai il bersaglio, e Pangoro rimase fermo dov'era, puntando a terra i suoi enormi piedi artigliati in modo da ancorarsi al terreno meglio che poteva. Kingdra si schiantò sul torace di Pangoro, trasformato in un proiettile d'acqua, e l'impatto fu tale che persino il robusto Pokemon Occhiotruce non potè reagire e venne trascinato via per un breve tratto... ma non cadde, e Kingdra si ritrovò nella posizione più svantaggiosa in cui potesse mai essere: a portata delle muscolose braccia di Pangoro!

"Oh, cavolo... attento, Kingdra!" esclamò Misty, ma a quel punto era troppo tardi - Pangoro cinse le braccia attorno al torace del drago marino, e poi piegò la schiena all'indietro con la flessibilità di un autentico lottatore di wrestling, eseguendo una suplex che fece sbattere Kingdra contro il terreno con un poderoso schianto! Il cavalluccio marino gigante sgranò gli occhi per l'improvviso dolore... ma ci voleva ben altro per metterlo fuori combattimento, ed ora era Pangoro a trovarsi in una posizione per lui svantaggiosa! "E va bene! Kingdra, scaglia un Bollaraggio!"

Kingdra strinse i denti, facendo appello a tutte le sue forze... e scagliò una raffica di bolle che ebbe l'effetto di scagliare Kingdra all'indietro con abbastanza impeto da spezzare la presa di Pangoro! Il panda lottatore ruggì stupefatto quando Kingdra venne scagliato addosso a lui dal contraccolpo del suo attacco, e lo centrò come un missile. Pangoro riuscì a sottrarsi al resto del colpo rotolando di lato, e si rimise in guardia, ma Kingdra ebbe il tempo di fare lo stesso, e i due Pokemon si affrontarono nuovamente, ammaccati ma ancora vigorosi.

"Accidenti, Misty, devo proprio ammettere che i tuoi Pokemon sono molto ben allenati!" affermò Serena, con un sorriso che esprimeva ammirazione per l'abilità della sua avversaria. "Complimenti, non incontro spesso degli avversari in grado di mettere in difficoltà il buon vecchio Pangoro!"

"Posso immaginarlo, Serena. Sei molto brava anche tu ad allenare i tuoi Pokemon!" rispose Misty, andando a stringere la mano alla sua nuova compagna di viaggio. Sembrava che la precedente sensazione di sospetto che Misty aveva provato quando Serena si era unita al gruppo qualche giorno fa non fosse altro che un lontano ricordo.

"Goro." grugnì il Pokemon Occhiotruce, tenendo le braccia incrociate sul petto e facendo roteare un po' il filo d'erba che teneva in bocca. Kingdra scrollò la testa e si avvicinò al suo avversario, facendo un sorriso radioso in segno di congratulazioni... e gli porse la coda come si darebbe la mano ad un amico! Per un attimo, Pangoro lo guardò senza dire nulla... poi, senza perdere la sua espressione corrucciata, il Pokemon Buio/Lotta porse una zampa artigliata a Kngdra per esprimergli rispetto e stima.

"E' una mia impressione, o quei due si sono capiti al volo?" chiese Ash, guardando divertito i Pokemon di Misty e Serena che si scambiavano un gesto di amicizia.

Pikachu disse di sì con la testa. In fondo, era una cosa che lui aveva visto spesso - un legame che si veniva a creare tra persone e Pokemon dopo una battaglia.

"Questo è quello che viene chiamato... capirsi tramite i pugni?" chiese Clem, un po' scettica.

"Pika pikachu..." fu la pronta risposta di Pikachu. Il topolino giallo fece un sorrisetto imbarazzato, confermando a Clem la sua supposizione.

"Froak!" gracchiò lo starter di Kalos che da poco si era unito alla squadra di Ash. Per il momento si era accontentato di vedere quello che facevano gli altri pokemon e imparare da loro... ma adesso, aveva voglia di addestrarsi un po' anche lui, e lo fece presente al suo allenatore saltando agilmente giù e facendo un cenno con la zampetta palmata. "Froak, froakie!"

"Certo, Froakie, non ce ne siamo dimenticati!" affermò Ash con una strizzata d'occhio. "E va bene... credo che sia giusto che partecipi anche Fletchling!"

"Va bene... Bunnelby, Heliolisk, vi unite anche voi alla compagnia?" chiese Lem alzandosi dal suo posto e spazzandosi un p' di polvere dalla tuta. Il Pokemon simile ad un coniglietto bruno si preparò, sgranchendosi una zampetta e sfregandosi le orecchie tra loro, e mentre Ash faceva uscire anche il suo Fletchling dalla sfera, Lem tirò fuori la Pokeball nella quale portava il suo campione, Heliolisk. Un attimo dopo, i Pokemon erano già fuori e si stavano già scaldando i muscoli.

"Vuoi partecipare anche tu, Dedenne?" chiese la piccola Clem, mentre Misty, Kingdra, Serena e Pangoro si mettevano in disparte, lasciando ad Ash e Lem campo libero. Il criceto elettrico sembrò pensarci un po' su... poi, decidendo che non sarebbe stata una cattiva idea, saltò giù dalle ginocchia di Clem e si unì alla comitiva! "Okay! Aspetta, fratellone, ci siamo anche io e Dedenne!"

"Sei sicura di voler partecipare, Clem?" chiese il giovane inventore, un po' preoccupato. "Voglio dire, allenare Pokemon non è esattamente la cosa più semplice del mondo."

La risposta di Clem fu pronta e disarmante. "Proprio per questo è meglio se comincio da piccola, no?" rispose.
Misty e Serena ridacchiarono divertite. "Beh, non ha tutti i torti, Lem!" commentò l'allenatrice di Borgo Bozzetto. "Mi sembra che anche Fletchling e Dedenne siano d'accordo!"

"Fletchling!" esclamò con voce acuta il Pokemon pettirosso, mentre Froakie si massaggiava la testa come se fosse stato imbarazzato, non del tutto sicuro di cosa dire in un frangente come quello.

"Froak, froakie..." mormorò la raganella azzurra. La schiuma di mare che gli cresceva attorno al collo aumentò di volume per un istante, assomigliando ora ad una folta e riccia barba da Babbo Natale!

Fletchling non aveva intenzione di farsi scavalcare. "Ling! Fletchling!" cinguettò di rimando a Froakie, che mantenne la sua espressione neutrale. Pikachu si intromise, alzando le mani per fare da arbitro tra i due.

"Pika pika, pikachu!" esclamò, sorridendo accomodante. "Pika pi, pika pika chu pikachu."

Froakie embrò pensarci su un attimo, mentre Fletchling annuiva energicamente e teneva il petto in fuori con orgoglio! Poi, il ranocchio azzurro alzò le spalle e accettò senza fare ulteriori commenti. "Froak..." gracchiò, per poi scivolare in posizione di guardia e prepararsi all'allenamento. Da come si poneva, Ash e i suoi compagni vedevano subito che era un Pokemon che prendeva molto sul serio l'allenamento...

"Heliolisk!" sibilò lo Heliolisk di Lem. La lucertola elettrica si erse in piedi sulle zampe posteriori e aprì il collare facendolo crepitare di energia elettrica. Poi, si spostò in modo da ricevere direttamente i raggi del sole, in modo da usare l'energia solare per caricarsi.

Froakie non se lo fece ripetere due volte e cominciò subito a dare sfoggio della sua abilità. Con un balzo, prese posizione davanti ad Heliolisk e poi aprì la bocca, scagliando un attacco Idropulsar sotto forma di una raffica di grosse bolle d'acqua che sfrecciarono verso il loro bersaglio! Sorpreso, Heliolisk non riuscì a scansarsi in tempo, e lo Idropulsar lo colpì, costringendolo a fare qualche passo indietro per l'impatto. La lucertola elettrica si riebbe quasi subito, in ogni caso... e dopo aver lanciato a Froakie un'occhiata di sfida, per poi aprire il suo collare e scagliare una prima mossa!

"Heliolisk, usa Elettrocontagio!" esclamò Lem, cogliendo di sorpresa Ash con una mossa che lui non conosceva. "E tu, Bunnelby... attacca Fletchling con Doppiasberla!"

L'elettricità statica che si era raccolta attorno al collare di Heliolisk si espanse rapidamente e investì Froakie, che cercò di chiudersi in difesa per minimizzare quanto più possibile l'effetto del colpo... ma con sua grande sorpresa, la scarica elettrica lo attraversò senza fargli nulla. Nel frattempo, Bunnelby spiccava un agile balzo verso Fletchling e sferrava un paio di ceffoni con le sue potenti orecchie, cercando difar cadere a terra il Pokemon pettirosso, che venne colpito di striscio da un attacco, ma riuscì a scansare il successivo, e rispose prontamente!

"Fletchling, usa il tuo attacco Nitrocarica!" ordinò Ash facendo un rapido calcolo. La velocità era il punto di forza di Fletchling, quindi tanto valeva puntare su quella. "E tu, Froakie... colpisci con Attacco Rapido!"

Fletchling cinguettò con decisione e si gettò contro Bunnelby, eseguendo un spettacolare avvitamento circondato da getti di fuoco scarlatto... mentre Froakie si scagliava contro Heliolisk con tutta la velocità di cui era capace, puntando dritto contro il torace dell'iguana elettrica...

Ma si rese subito conto che c'era qualcosa che non andava. Attorno al suo corpo si era accesa all'improvviso un'aura elettrica crepitante... che certo non faceva parte di un normale Attacco Rapido! Ash e Pikachu sgranarono gli occhi stupiti... ma a quel punto era troppo tardi perchè Froakie interrompesse il suo attacco, e il Pokemon Schiumorana colpì Heliolisk al petto con tutte le sue forze! Ma l'effetto fu alquanto modesto - l'elettricità statica che permeava il corpo di Froakie fece in modo che Heliolisk subisse dann minimi, venendo ricaricato in parte dal contatto. Nel frattempo, Fletchling riuscì a mandare a segno un bel colpo contro Bunnelby, che vacillò visibilmente, ma si rimise subito in guardia e rispose con un attacco Abbattimento, raccogliendo da terra un grosso sasso con le sue orecchie e usandole come una catapulta per scagliarlo contro Fletchling! Con una virata, Fletchling riuscì ad evitare il colpo per un pelo, e il sasso fischiò vicino alle sue orecchie...

"Ma cosa... che razza di mossa era quella? Elettrocontagio?" esclamò Misty stupefatta. Kingdra corrugò la fronte, altrettanto stupito.

"King... kingdra?" chiese il Pokemon Acqua/Drago... mentre Heliolisk ritornava alla carica, questa volta cercando di mettere a segno un attacco Tuonoshock ai danni di Froakie. Il ranocchio azzurro cercò di schivare come poteva... ma il colpo era stato troppo veloce ed inaspettato, e Froakie venne investito in parte dal colpo, che gli provocò una fitta di dolore e gli lasciò una zampa intorpidita.

"Attento, Froakie!" esclamò Ash. Froakie strinse i denti e scosse la zampa posteriore destra, poi disse di sì con la testa ad Ash per fargli capire che era ancora in grado di combattere. "Phew, meno male... Froakie, stai attento, c'è mancato davvero poco. Ma che mossa era quella, Lem? Elettrocontagio? Che effetto fa?"

Lem si aggiustò gli occhiali, le cui lenti brillarono di luce propria, e un sorriso arguto si dipinse sul suo viso... tutti sintomi che Clem conosceva bene. "Adesso mio fratello va in cattedra e comincia la lezione..."

"Allora, Ash, devi sapere che quella mossa si chiama Elettrocontagio, e fa in modo che la successiva mossa del tuo Pokemon diventi di tipo Elettro." affermò il giovane inventore. "Può essere molto utile, soprattutto in una lotta in doppio o in triplo, se sai dove indirizzarla e come usarla per mettere i bastoni tra le ruote al tuo avversario."

"Ecco perchè Attacco Rapido non ha avuto molto effetto." comprese Misty. Il suo Marill disse di sì con la testa, mentre la ragazzina dai capelli arancioni lo accarezzava.

Nel frattempo, Pikachu era impegnato a fare da sparring partner Dedenne... e il criceto elettrico, benchè non fosse certo al livello dello starter di Ash, stava dimostrando che non era uno sprovveduto. Pikachu fu costretto a ritirarsi di qualche passo quando Dedenne sfoderò un inaspettato attacco Aeroassalto, facendo un agile balzo e poi lanciandosi in picchiata su Pikachu! Il Pokemon Elettro di Kanto venne colpito, senza subire molti danni grazie alla sua resistenza al tipo Volante, ma comunque stupito che il suo avversario fosse già così in gamba.

"Pikachu..." disse, congratulandosi con Dedenne per la sua abilità. Ma adesso, il topolino elettrico stava prendendo gusto in quella battaglia... e si fece avanti con convinzione, e sferrò un attacco Megapugno che fece indietreggiare Dedenne con uno squittio acuto! Clem sgranò gli occhi vedendo il suo Pokemon che barcollava sotto il colpo di Pikachu... e, preoccupata per lui, lo raggiunse e lo prese in braccio, facendo cenno a Pikachu di smetterla. "Pika?"

"Fermo, Pikachu! Così fai male a Dedenne!" esclamò la bambina bionda con evidente ansia... cosa che lasciò interdetto anche il Pokemon Elettro/Folletto. "Allenatevi pure, ma non fate così!"

"Denne?" chiese Dedenne. Ash e Lem interruppero il loro scontro di allenamento per vedere cosa stesse accadendo... e Froakie, scrollandosi di dosso la fatica della battaglia, si piazzò tra Pikachu e Dedenne, e parlò a Clem con calma, ma con serietà.

"Froak, froak! Froakie!" esclamò il ranocchio azzurro, e la bambina bionda sbattè gli occhi stupita. Anche se non poteva capire cosa dicesse esattamente, non ci voleva molto per comprendere che non approvava del comportamento di Clem.

"Credo... che Froakie stia dicendo che non dovresti fare così, Clem. Anche Dedenne vorrebbe allenarsi." affermò Ash, ricevendo dal suo Pokemon ranocchio un cenno affermativo.

"Denne, de denne." continuò Dedenne, drizzando i suoi baffi a forma di antenna per dire a Clem che andava tutto bene e che non voleva smettere di allenarsi proprio adesso. Saltò giù dalle braccia di Clem, e disse a Pikachu che era pronto a continuare. "Dedenne!"

"Pika pikachu!" affermò il topolino elettrico drizzando le orecchie, mentre Froakie sorrideva leggermente e faceva un cenno di approvazione.

Clem restò per un attimo stupita... poi, provò di nuovo a protestare debolmente. "Ma... ma io.. non voglio che Dedenne si faccia male solo per allenarsi..." disse la bambina bionda. "Voglio dire, una battaglia è una battaglia, ma così, tra di noi...?"

"Froak!" esclamò Froakie. Sembrava che volesse dire che era strano che non se ne fosse ancora resa conto...

Lem si aggiustò gli occhiali e decise che era il caso di fare il fratello maggiore e spiegare qualcosa di importante a Clem. "Beh... vedi, sorellina, anche io ed Ash stiamo allenando i nostri Pokemon. E il modo migliore per farlo... è fare delle battaglie tra di noi, così che i nostri Pokemon possano fare esperienza e imparare ad usare le loro mosse quando avranno a che fare con delle battaglie vere e proprie. C'è sempre il rischio di farsi male, questo è vero, e non bisogna esagerare.. ma è un rischio che bisogna correre. Non si può diventare bravi in nessun campo senza fare un po' di sacrificio."

"Denne!" rispose il piccolo Dedenne con un cenno vivace della testa.

Clem storse il naso, un po' dispiaciuta... e riornò con il pensiero a certi suoi ricordi, quando Lem non era ancora diventato Capopalestra ufficiale di Luminopoli, e lei spesso lo vedeva intento a studiare tutto il giorno, chiuso nel suo studio, curvo su quei libri di meccanca ed elettronica che sembravano pesare una tonnellata l'uno. Era stato un periodo un po' difficile per loro... avevano meno tempo per stare assieme, e quando ce l'avevano, Lem dava l'impressione di essere sempre stanco, per quanto fosse comunque gentile e disponibile. Anche se Clem era molto piccola allora, aveva subito capito che c'era qualcosa che non andava... per fortuna, in seguito, l'umoredi Lem era migliorato molto, da quando aveva cominciato a creare le sue invenzioni strampalate. Anche se la maggior parte di loro aveva il solo effetto di esplodere e far venire una ridicola pettinatura ad afro a chi si trovava nei paraggi, era comunque bello vedere Lem così entusiasta.

Erano quelli i sacrifici a cui si riferiva, vero?

"Dedenne!" disse il Pokemon Elettro/Folletto, toccando una gamba alla sua piccola allenatrice in modo da scuoterla dalle sue riflessioni. Clem sbattè gli occhi e guarò in basso, incrociando lo sguardo di Dedenne... e anche quello di Pikachu, che teneva una mano apoggiata sulla spalla del criceto elettrico... come se fosse stato un allenatore orgoglioso del suo pupillo. "De, dedenne."

"Pikachu!" affermò il topolino giallo.

Dopo un attimo di riflessione, Clem si convinse. "Beh... forse avete ragione, non sarebbe giusto impedire a Dedenne di allenarsi solo perchè ho paura che si faccia male... ma mi raccomando, non esagerate, okay?" rispose la bambina. "Pikachu, mi affido anche a te... posso contarci, vero?"

"Pikachu!" rispose il topolino elettrico battendosi fieramente un pugno sul torace.

Soddisfatto, Froakie decise che era il momento di riprendere ad allenarsi, e richiamò lo Heliolisk di Lem con un gracidio acuto, per comunicargli che era pronto a ricominciare. La lucertola elettrica si sgranchì nuovamente le zampe e si mise in guardia, facendo cenno al ranocchio azzurro di farsi avanti.

"Certo che si impegnano molto." affermò Serena. "Mi fa piacere vederli tutti così decisi!"

"Marill!" commentò il Marill di Misty.

 

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Dopo l'allenamento, il gruppo di Ash si era preso gusto un'oretta per riposarsi e per riposare un po' i loro Pokemon... e subito dopo, decisi ad arrivare al successivo centro abitato prima che facesse buio, si erano rimessi in viaggio, arrivando nel giro di poche ore alla loro destinazione per la giornata...

"Benvenuti a Castel Vanità! Una città conoscuta per il suo antico castello, che una volta era la dimora dei nobili!" affermò enfatico Lem, fermandosi subito dopo l'ingresso alla cittadina e indicando, con un gesto del braccio, il grande e maestoso castello medievale che si ergeva davanti a loro, circondato da una piccola città murata brulicante di attività e dal sapore decisamente all'antica.

Ash, Pikachu, Misty e Marill erano stupiti - certo, avevano visto un sacco di posti spettacolari e città interessanti in vita loro, ma Castel Vanità aveva un fascino tutto suo. Si trattava di un borgo in stile antico, le cui strade erano composte da pietre di varie forme e dimensioni, levigate tra loro in modo da rendere il passaggio più agevole. Il Pokemon Center, che svettava tra gli altri edifici, era l'unica costruzione ad avere un aspetto un po' moderno... tutte le altre davano l'impressione di essere state costruite nel Medioevo, con quei tetti spioventi e quelle finestre un po' sfumate, muri di mattoni in argilla cotta e un canale di acqua dolce che attraversava il centro abitato. Alcuni ponti, la maggior parte di pietra, ma qualcuno in legno, permetteva di attraversare il canale, sul quale sguazzavano alcuni Ducklett, dei Pokemon simili a dei piccoli cigni dalle piume azzurre. Anche le vesti della gente avevano qualcosa che richiamava il passato, come se in quel posto il tempo si fosse fermato. Un castello dalle alte mura, ancora ben tenuto e dall'aria nobile ed imponente, dominava l'intera cittadina da una collinetta nella parte nord. Le insegne nobiliari che identificavano la famiglia a cui una volta apparteneva erano ancora in bella mostra sulle mura.

"Ebbene sì... questa è una delle città più pittoresche di Kalos, Castel Vanità!" affermò Serena, abbastanza contenta di poter fare da cicerone. "Quello che vedete qui, n particolare, è il Maniero Sottotono, la dimora dei nobili che centnaia di anni fa governavano questa città. Come potete vedere... Castel Vanità non è cambiata poi tanto, da quei tempi."

"Marill, marill!" commentò il piccolo Marill, guardandosi attorno meravigliato e poi cominciando a passeggiare lungo un vialetto affiancato da due file di alberi. Pikachu gli corse dietro per dirgli di non allontanarsi troppo, e il gruppetto di amici cominciò a seguire i due Pokemon, sotto gli sguardi dei cittadini che sembravano chiedersi chi fossero quei ragazzi, e cosa ci facessero da quelle parti.

"Guardate, dei visitatori... era un po' che non se ne vedevano!"

"Già... e se non sbaglio, uno di loro è proprio il giovane Capopalestra di Luminopoli, Lem..."

"Come mai se ne sta andando in giro con quei ragazzi?"

"Mi sembra che stia facendo loro da guida..."

"Beh, guardate un po', ragazzi... mi sembra che stiamo attirando l'attenzione!" affermò Misty, certo non dispiaciuta di avere gli sguardi di così tante persone puntati su di lei. Ragiunse rapidamente Marill e controllò che non si allontanasse troppo. "Allora... intanto facciamo una puntata al Pokemon Center per far riposare un po' i nostri Pokemon, giusto?"

"Già... abbiamo fatto un bel po' di allenamento, oggi. Sicuramente Froakie e Fletchling si sono impegnati parecchio e meritano un po' di riposo." affermò Ash, stiracchiandosi e dando un'occhiata alla pittoresca cittadina medievale. "Dopo... che ne dite se andiamo a fare visita al Maniero Sottotono? Mi sembra un posto molto interessante!"

"Certo che è interessante! Papà ci racconta sempre un sacco di leggende su quel luogo... ci ha detto che molto tempo fa, in quel castello, viveva un antenato della famiglia reale di Kalos!" esclamò la piccola Clem.

"Dedenne..." mormorò il Pokemon Elettro/Folletto. Da come guardava il castello, si poteva facilmente capire che anche lui era affascinato all'idea di visitarlo.

"Allora sappiamo già dove andare, prima di cena!" rispose Serena. "Ash, Misty... sono sicura che vi piacerà molto il Maniero Sottotono! E' un luogo pieno di storia...e di misteri che non sono ancora stati svelati!"

"E' proprio il posto che fa per noi allora! Non se d'accordo anche tu, Pikachu?" rispose un entusiasta Ash Ketchum. Questo viaggio a Kalos si stava rivelando già pieno di sorprese...

"Pika!" squittì il topolino elettrico, a sua volta entusiasmato dalla particolare atmosfera che si respirava in quella cittadina così amena...

 

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Ma non è tutto oro quello che luccica... e qualcuno stava per renderlo più che evidente ad Ash e ai suoi compagni.

Mentre il gruppetto di amici entrava nel Pokemon Center, già immaginandosi quello che avrebbero visto nel Maniero Sottotono, un gruppo di indvidui misteriosi e dall'aspetto quanto meno singolare stava tramando qualcosa contro la pacifica cittadina... e uno di loro, affacciato ad un balcone al primo piano di una casetta di mattoni d'argilla dal tetto spiovente, stava parlando ai suoi colleghi con un walkie-talkie: un uomo abbastanza giovane che indossava un completo rosso sgargiante che voleva sembrare elegante e raffinato, ma che riusciva soltanto a sembrare ridicolo. Indossava inoltre una camicia bianca, chiaramente di marca, con un cravattino nero e guanti e scarpe dello sesso colore... e un paio di occhiali sfumati di rosso, e da come si portava, sembrava pensare che questo assurdo modo di vestire gl permettesse di passare inosservato...

"Qui agente F-005... mi ricevete?" disse ai suoi compagni, dall'altro capo della conversazione. "Sono in posizione. Possiamo cominciare le operazioni quando volete."

"Ottimo. Hai notato qualcosa di particolare?" affermò la voce dell'individuo all'altra parte della conversazione.

L'individuo vestito di rosso scosse la testa. "No, signore. Sembra che oggi siano arrivati degli allenatori itineranti, ma non credo che saranno un fattore determinante." affermò. "Se per qualche caso dovessero cercare di interferire, daremo loro una bella lezione."

"Hmm... stai attento a non sottovalutare il rischio potenziale, agente F-005." rispose il suo interlocutore. "E' vero che qui a Castel Vanità non ci sono molti allenatori, e quelli che ci sono tendono a non essere di alto livello, ma non si può mai sapere. Tienili d'occhio, se pensi che possano rappresentare una minaccia."

"Va bene... ma non credo che accadrà nulla." rispose l'agente F-005. "Il piano a cui noi del Team Flare abbiamo lavorato per tutto questo tempo farà presto un importante passo avanti. E tutti coloro che si oppongono alla nostra opera... non avranno un posto nel nuovo mondo che stiamo creando."

"Chi non è con noi, è contro di noi." affermò l'altro individuo. "Noi del Team Flare siamo l'elite dell'umanità."

 

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Erano quasi le cinque del pomeriggio quando il gruppo di Ash, dopo essersi riposato un po' al Pokemon Center, cominciò ad incamminarsi verso il Maniero Sottotono, attraversando la pittoresca cittadina medievale e godendosi lo spettacolo dei suoi colori e delle tradizioni che erano ancora vive a quel giorno. La strada principale era fiancheggiata da bancarelle nelle quali si vedevano donne del luogo vendere ciò che avevano creato con le loro mani, come ricami, piccoli dipinti, caschetti di vimini e altre piccole comodità. Alcuni carri trainati da dei Tauros portavano merci lungo la via principale, e da alcuni forni proveniva un gradevole profumo di pane appena fatto. Nonostante la sera si stesse avvicinando, il paesino era ancora molto attivo, e si respirava un'atmosfera di pace e serenità che contribuiva a rilassare.

"Questo posto è davvero bello... anche se è molto diverso da Luminopoli!" affermò la piccola Clem, felice di poter mostrare quella città così particolare anche al suo piccolo Dedenne. "Sembra che qui il tempo si sia fermato!"

"I cittadini di Castel Vanità sono molto legati alla tradizione." commentò Serena. Un giovanotto che portava il suo carretto pieno di paglia trascinato da due grossi Tauros la salutò con la mano, e la ragazzina ricambiò con un sorriso amichevole prima di guardare nuovamente verso il Maniero Sottotono. Il quintetto di amici e i loro Pokemon si stavano avvicinando all'entrata, una grande arcana in marmo levigato affiancata da due maestose statue che rappresentavano dei Pokemon simili a leoni dall'ampia criniera... e Pikachu e Marill per primi si piazzarono all'ingresso, guardando incuriositi verso l'interno del maniero, dove numerosi turisti erano fermi nel cortile esterno del maniero.

"Pikachu! Pika pikachu, pika pi!" squittì Pikachu, richiamando il suo allenatore con un gesto della sua zampetta. Ash e i suoi compagni affrettarono un po' il passo, raggiungendo Pikachu e Marill all'ingresso del Maniero Sottotono, e il ragazzo si chinò giusto un po', per permettere al suo starter di salirgli su una spalla.

"Hehehee... quanta fretta, Pikachu! Questo posto non scappa mica!" scherzò Ash, mentre Misty si chinava per prendere in braccio il suo Marill. "Però, a guardarlo da qui, posso capire come mai sei così ansioso di vederlo!"

"Marill, marill..." affermò Marill, guardando alcuni stemmi che riproducevano quelli che in tempi antichi erano appesi alle mura del castello. "Marill?"

"Oh, quelli sono gli stemmi della famiglia che a fatto costruire questo castello. E' stato un luogo di grande importanza nella guerra che si è combattuta qui a Kalos circa tremila anni fa." disse Lem. Il gruppetto si stava avvicinando all'ingresso del castello vero e proprio, facendosi gentilmente strada tra la folla i turisti. "A quei tempi, il continente di Kalos e quello di Torren stavano combattendo una guerra lunga e terribile, che era costata le vite di migliaia di persone e Pokemon... e in periodo in cui Torren sembrava essere in vantaggio, i suoi soldati hanno cercato di invadere il nostro paese, seminando paura e costringendo il popolo alla fuga. Il Maniero Sottotono è stato uno dei baluardi che hanno permesso al nostro paese di resistere all'attacco."

"Se non fosse stato per questo, e per altri posti simili a questo... adesso Kalos avrebbe un aspetto molto diverso." commentò Serena.

"Denne..." affermò il piccolo Dedenne di Clem. Si guardò attorno, e notò il Bunnelby di Lem che annusava guardingo in giro, come se stesse cercando qualcosa. Il Pokemon coniglio mosse le sue lunghe orecchie e si alzò sulle scattanti zampe posteriori, mostrando un'espressione che non permetteva di capire se davvero avesse fiutato qualcosa di sospetto, o se si stesse perdendo nel suo mondo...

Ash e Misty, assieme ai loro Pokemon, fecero qualche passo nel grande vestibolo appena dentro le porte del Maniero Sottotono, ammirandone l'aspetto suggestivo - i muri e il pavimento erano fatti di levigati mattoni di marmo grigio, disposti in modo da creare degli archi che percorrevano le pareti rendendole in qualche modo più leggere ed eleganti. Addossate ai muri si trovavano alcune teche nelle quali erano conservati vari reperti dell'epoca in cui il piccolo castello era stato edificato - in una si vedeva una veste nobiliare consunta, ma che ancora manteneva buona parte della sua magnificenza... un'altra conservava una lunga spada ed uno scudo rotondo finemente cesellati, mentre in un'altra si vedevano dei gioielli appartenuti ai nobili che erano vissuti in quel luogo. Il luogo aveva effettivamente un aspetto un po' spoglio, ma quello che si vedeva era più che sufficiente per poter immaginare come fosse la vita a quei tempi...

"Chissà come doveva essere abitare in un castello così affascinante! Sono sicura che sarà stato molto romantico." affermò la giovane esperta di Pokemon Acqua, affacciandosi ad una finestra arcuata che dava su un ampio prato di fiori gialli ed azzurri. In lontananza, sulle rive di un lago, riuscì a vedere una sorta di villa antica edificata sulle rive del grande specchio d'acqua.

Ash alzò gli occhi al cielo... e poi, il suo senso dello humour tornò in superficie, e il ragazzino non resistette alla tentazione di fare una battuta. "Però a quell'epoca non erano Pokeball, saloni di bellezza o gare di Pokemon d'Acqua... forse ci saremmo annoiati da morire! Hehehee..." ridacchiò il ragazzo. Fare arrabbiare un po' Misty, per puro gioco, era sempre stato uno dei suoi passatempi preferiti.

"Non hai il minimo senso del romanticismo, Ash Ketchum!" reagì Misty con una faccetta comicamente indignata... che poi si trasformò in un sorrisetto arguto. "Ma ormai mi sono abituata ad aspettarmi certi commenti infantili da te, quindi non me la prendo!"

"Oh? Niente faccette arrabbiate? Niente martello o ventaglio punitore?" scherzò Ash. Lui e Pikachu sghignazzarono tra loro e si scambiarono un cenno di assenso, mentre Misty, rassegnata, alzava gli occhi al cielo e scuoteva la testa. "Ormai mi sono abituat ad aspettarmeli! Che succede, qualcuno qui sta perdendo le vecchie abitudini?"

"Visto che qualcuno di mia conoscenza non lo fa, sono costretta io a prendermi questo onere!" affermò Misty. Marill strizzò un occhio e fece un occhiolino, approvando la battuta della sua allenatrice.

Serena, Lem, Clem e i loro Pokemon raggiunsero i loro compagni, e il biondino con gli occhiali indicò verso una rampa di scale che, partendo vicino ad un camino, saliva verso il piano superiore del castello. "Beh, per quanto la vista da qua sia abbastanza spettacolare... è dall'alto che si gode lo spettacolo migliore." affermò. "Che ne dite, proviamo a dare un'occhiata da lì?"

Pikachu drizzò la coda e stava per dire di sì... quando quella che doveva essere una visita turistica di tutto riposo si trasformò in qualcosa di ben più pericoloso!

All'improvviso, si sentì un sibilo... e un tremendo rumore metallico riecheggò sinistro in tutto il vestibolo, facendo fare un salto per la paura a tutti i presenti! Alcune grate in acciaio erano cadute dalle arcate di ingresso e da quelle delle scale, sbattendo fragorosamente contro il terreno! Immediatamente, Clem mandò un gridolino di paura e si attaccò alla tuta del fratello maggiore, i cui occhi si spalancarono di colpo dietro le spesse lenti dei suoi occhiali da vista! L'espressione tranquilla e spensierata di Ash lasciò subito posto ad una di allarme nel momento in cui lui e i suoi compagni si resero conto di essere rimasti intrappolati nel vestibolo!

"Ah! Ma... ma cosa succede?" esclamò allarmata Serena. Attorno a loro, anche gli altri turisti stavano reagendo con sorpresa, rabbia, paura od incredulità a quello che stava accadendo. "Chi ha fatto scendere quelle sbarre?"

"Bun... bunnelby!" esclamò Bunnelby. Passato un primo momento di stupore, il coniglietto zampettò ardito verso le sbarre e le afferrò con le sue potenti orecchie... poi, cominciò a tirare per piegarle, e uno stridio metallico cominciò a levarsi dalla grata... ma quest'ultima non si spostava ancora. "Bunnnnnnnyyyyyy..."

"Aspetta, Bunnelby! Quelle sbarre sono troppo forti anche per te!" esclamò Lem, vedendo che il suo Pokemon coniglio avrebbe finito soltanto per farsi male. "Dobbiamo cercare un altro modo per uscire di qui!"

"Ma che cavolo... che sta succedendo qui?" esclamò un turista, mettendo rapidamente via la sua macchina fotografica.

"Non lo so! Fa parte della visita?"

"A me non piace per niente!"

Ash si guardò attorno, alla ricerca di una via d'uscita. Alla peggio, avrebbero potuto sfondare le finestre e fuggire da lì, ma era meglio lasciarla come ultima possibilità...

Sfortunatamente, il ragazzino e i suoi compagni non ebbero il tempo di dire la loro o di pensare ad un altro modo di uscire da quella trappola. Alcuni di quelli che sembravano normali turisti si staccarono dalla folla e si liberarono con un ampio, teatrale gesto dei loro vestiti... rivelando che sotto di essi portavano dei completi color rosso vivo che cercavano di essere eleganti e di classe, ma riuscivano soltanto a sembrare pacchiani! Si misero degli occhiali da sole sfumati di rosso e tirarono fuori delle Pokeball, facendo uscire alcuni Pokemon che si piazzarono rapidamente davanti agli ingressi e alle finestre per cercare di sbarrare tutte le vie d'uscita!

"Signori... è con grande rammarico che vi annunciano che siete capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato." affermò uno di quegli strani individui, affiancato da un Mightyena ringhiante e da un Golbat che stava mostrando i suoi affilati canini. "In questo momento, questo maniero rientra a far parte degli interessi del Team Flare. Siete pregati di essere collaborativi e di non cercare di interferire nelle nostre operazioni."

"Cosa? Il Team Flare?"

"E chi sono? Non ne ho mai sentito parlare..."

"E cosa sono quei vestiti? Sono davvero pacchiani..."

Immediatamente, uno Swalot appartenente ad un altro degli individui vestiti di rosso intervenne, e scagliò un getto di fango violaceo e velenoso che si andò a spiaccicare vicino alle gambe di un turista che aveva parlato fuori luogo, provocando un disgustoso suono di acido e una nuvoletta di vapore bianco che si levava dal terreno. "Signori... non ci sembra di aver detto che avremmo tollerato commenti insolenti sulla nostra scelta di abbigliamento." affermò un altro degli uomini in rosso. Nonostante la paura del momento, Ash si accorse che alcuni di loro erano donne... i loro vestiti facevano sì che la cosa non fosse immediatamente visibile. "Siete pregati di collaborare. Noi non abbiamo nulla contro di voi, ma per noi è indispensabile che ci venga rivelato ciò che è nascosto in questo castello."

"Cosa? Ma... di che sta parlando?" esclamò Serena confusa. "Che io sappia, in questo castello ci sono soltanto i reparti di tanto tempo fa... abiti, armi, gioielli... non credo che nulla di tutto questo potrebbe interessare ad una banda di criminali, se non per farci dei soldi..."

"E non credo che potrebbero vendere tanto facilmente i reparti del Maniero Sottotono... si capirebbe subito da dove vengono." continuò Lem, tenendo vicino a sè la sorellina come per pregarla di non perdere la calma. Avrebbe voluto prendere una Pokeball e far uscire il suo Heliolisk o il suo Magneton... ma c'erano troppe persone, e gli uomini del Team Flare erano proprio in mezzo alla folla, in modo da usarli come scudo. Attaccare adesso avrebbe voluto dire rischiare di fare del male ai turisti...

"Di cosa state parlando, voi del Team Flare... o qualunque cosa sia?" esclamò Misty, cercando di mascherare la sua apprensione dietro l'aggressività. "Chi siete, per l'esattezza? E che cosa volete?"

"Noi siamo qui per una questione molto importante..." affermò uno degli individui vestiti di rosso, mentre i suoi colleghi requisivano le Pokeball a tutti quelli che le avevano. "Per favore, non fate gesti inconsulti e cercate di collaborare. Se lo farete, avete la nostra parola che non vi accadrà nulla. Noi dobbiamo solo parlare con il gestore del Maniero Sottotono."

"Pikachu..." rispose nervosamente Pikachu. L'unica cosa che gli impediva di agire e fare una bella cura all'elettroshock a quel branco di buffoni era il fatto che se avesse usato una scarica elettrica in quel momento, avrebbe finito per colpire anche molto turisti innocenti. Non c'era che dire, quelli del Team Flare avevano deciso davvero bene le tempistiche del loro attacco... Non c'era molto che Ash, Misty e i loro compagni potessero fare, se non cercare di fare buon viso a cattivo gioco e lasciare che gli uomini del Team Flare sottraessero loro le Pokeball e li conducessero verso una rampa di scale che portava ai sotterranei, sicuramente alle celle...

"F-fratellone... ragazzi... non... non ci faranno del male, vero?" chiese nervosamente Clem, tenendo stretto il suo Dedenne. Il Pokemon criceto squittì intimorito quando n Houndoom del Team Flare gli ringhiò contro... e Bunnelby fissò a sua volta il feroce cane nero con uno sguardo di sfida, per intimargli di non provare nemmeno a fare del male al suo amico.

"Non ti preoccupare, Clem." disse Lem, anche lui spaventato ma deciso a non mostrare paura davanti alla sua sorellina. "Non ci succederà niente, stai tranquilla..."

"Ma cosa vogliono questi del Team Flare, in questo posto?" si chiese, aggiustandosi gli occhiali. "Che ci sia davvero qualcosa di prezioso, nascosto qui dentro? E se è così... di cosa si tratterà?"

 

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Nel giro di mezz'ora, la notizia di quell'attacco inaspettato aveva fatto il giro di Castel Vanità, lasciando del tutto attonita la pacifica comunità. Non era praticamente mai successo, prima di allora, che un'organizzazione criminale volgesse la sua attenzione al loro paesino, e nessuno di loro sapeva cosa il Team Flare potesse volere. L'unica cosa da fare, a detta dei cittadini, era rivolgersi immediatamente al borgomastro per cercare di trovare una soluzione rapida e indolore... e la persona in questione, un uomo alto e magro di una certa età, con i capelli brizzolati e folti baffi, vestito anche lui un po' all'antica con una giubba di cuoio sopra la maglietta, brache un po' consumate e stivali da viaggiatore, si stava recando in quel momento verso il Maniero Sottotono, deciso a scoprire cosa volessero i malfattori.

"Che sta succedendo, qui? Che richieste hanno avanzato questi del... Team Flare, chiunque essi siano?" esclamò l'uomo, affiancato dal suo Pokemon, un Bisharp che gli stava accanto come una stoica e fedele guarda del corpo.
Un gruppo di cittadini e di turisti che erano per fortuna rimasti fuori dal Maniero Sottotono al momento dell'attacco rispose rapidamente a questa domanda. "Hanno... avanzato delle richieste molto strane, borgomastro. Hanno detto... che vogliono le indicazioni per raggiungere il tesoro che da secoli è nascosto in qualche volta sotterranea del Maniero Sottotono." affermò una donna con gli occhiali. "Di cosa stanno parlando? E' sicuramente qualcosa che esiste soltanto nella loro immaginazione, vero?"

Il borgomastro storse il naso, cosa che notarono molti dei cittadini più vicini a lui. "Una volta sotterranea, eh?" affermò. "Accidenti, sono meglio informati di quanto pensassi. Ma non capisco esattamente che cosa se ne faranno..."

"Borgomastro?" chiese un ragazzo sbattendo gli occhi. "Come... come sarebbe a dire? Lei sa qualcosa? C'è davvero qualcosa nascosto là sotto?"

"Sì... e il motivo per cui non ve ne ho mai parlato prima d'ora, è perchè era legato ad una parte di storia di cui nessuno, qui a Kalos, va fiero." affermò l'uomo con un sospiro rassegnato. "Mi sto riferendo, ovviamente, alla grande guerra tra Kalos e Torren, avvenuta più di tremila anni fa... Quella stessa guerra che si concluse quando il re di allora usò l'Arma Suprema per fermare gli invasori di Torren una volta per tutte."

"Sì... ne sappiamo qualcosa. Tutti, qui a Kalos, hanno sentito parlare di quello che è successo allora..." affermò un altro spettatore. "Ma questo cosa c'entra con il Maniero Sottotono?"

"Molto semplice... sono sicuro che quello che il Team Flare vuole... è una Megapietra nascosta in quella sala segreta a cui accennavano." disse il borgomastro. "Ed è un retaggio della guerra che si combattè tanto tempo fa tra Kalos e Torren... quando Xerneas ed Yveltal vagavano senza pace nel nostro continente, dispensando la vita e la morte..."

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: La situazione all'improvviso si è fatta più difficile, eh? Il Team Flare ha colpito all'improvviso, e nonostante il loro dubbio senso della moda, non mi danno davvero l'impressione di essere i buffoni inconcludenti che sono nel videogioco... hanno già sequestrato un bel po' di persone per farsi dare una Megapietra!

Intanto, ho cercato di approfondire un pochino il carattere dei Pokemon, e spero di esserci riuscito bene. Ho cercato di mantenermi quanto più vicino possibile alla caratterizzazione dell'anime, ma al tempo stesso di aggiungere qualcosa di mio... in particolare per il piccolo Froakie, visto che - ormai lo abbiamo capito - diventerà il più importante dei Pokemon di Ash nel corso di questa avventura.

Il continente di Torren è il luogo dove si svolge il fangame Pokemon Insurgence, che è stato completato di recente. Nella storia del gioco - e anche nella mia epica - è il paese che ha fatto la guerra con Kalos tanto tempo prima.

Per descrivere Castel Vanità mi sono ispirato non poco a Bruges, un bellissima città belga che ho visitato durante le vacanze estive. Credetemi, a volte sembra davvero di essere ancora del Medioevo, quando la si visita! :)
Detto questo, vi lascio... e ci sentiamo presto per il prossimo capitolo! Spero di riuscire a completarlo entro giovedì prossimo... lunedì e martedì sarò fuori casa e non potrò scrivere nulla, ma spero di recuperare presto.

A presto, e se potete lasciarmi una recensione... sono sempre bene accette!


P.S.: Brock e Misty stanno per tornare nell'anime! :) 


 

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Capitolo 14
*** Il misterioso passato di Kalos ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 14 - Il misterioso passato di Kalos

 

"Quando Xerneas ed Yveltal vagavano senza pace nel nostro continente, dispensando la vita e la morte..." concluse il borgomastro con espressione cupa.

I nomi di quei due Pokemon fecero rapidamente cadere una cappa di silenzio, interrotta soltanto da alcune voci di sottofondo che parlottavano tra loro con evidente timore. Quello che il borgomastro aveva detto doveva avere avuto un significato molto importante...

"Borgomastro, volete dire... che il Team Flare vuole impadronirsi di quella Megapietra?" affermò una ragazza dopo qualche snervante secondo di silenzio. "Ma... ma cosa se ne faranno di una Megapietra?"

Il borgomastro scossse la testa desolato. "Questo non saprei dirlo. Sicuramente non lo stanno facendo per usare i suoi poteri in battaglia. A parte il fatto che non credo che quelle canaglie del Team Flare abbiano con i loro Pokemon l'intesa che servirebbe per poter usarei poteri della Megapietra... sarebbe comunque una sola Megapietra, e non riuscirebbe a cambiare molto la situazione per il Team Flare." affermò. "Ma il motivo per cui la vogliono non dovrebbe essere la domanda da porsi. Quello che dobbiamo fare è... cercare di impedire che cada nelle loro mani, in qualche modo."

"E come? Hanno degli ostaggi con loro, e non sappiamo fin dove abbiano intenzione di spingersi..." affermò un'altra persona, che a giudicare dal modo di vestire abbastanza ricercato e dal portamento, doveva essere un dignitario di alto rango. "Dovremmo cercare almeno di trattare con il Team Flare... guadagnare tempo almeno finchè non avremmo localizzato la Megapietra e non potremo architettare qualcosa per catturarli."

"Sì, sì, me ne rendo conto, è una situazione un po' delicata." ammise il borgomastro massaggiandosi la fronte. Stava cercando di pensare ad un modo di liberare gli ostaggi senza essere costretto a consegnare al Team Flare quello che chiedevano. "Prima di tutto, dovremmo accertarci che le condizioni degli ostaggi siano buone. Una mossa sbagliata potrebbe avere conseguenze disastrose."

Nonostante ci fossero opinioni divergenti riguardo quello che si sarebbe dovuto fare in quella situazione, questo era un elemento su cui tutti loro si trovavano d'accordo...

 

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Gli uomini del Team Flare avevano portato ASh, Pikachu, i loro amici e il resto degli ostaggi nei sotterranei del Maniero Sottotono, costringendoli ad entrare nelle segrete - delle stanzine buie e scomode, scavate nella roccia e completamente spoglie tranne che per delle panche di legno umido che davano l'impressione di essere in procinto di andare in frantumi se qualcuno ci avesse appoggiato sopra qualsiasi cosa più pesante di una scarpa. All'interno di ciascuna di esse si respirava ancora l'odore di stantio e di muffa che sicuramente era stato una delle ultime cose che molti prigionieri dovevano aver sentito. Senza troppe cerimonie, una recluta del Team Flare aprì la porta di una delle segrete e vi fece entrare Misty, Serena, Clem e Dedenne, per poi chiudere la porta dietro di loro con uno scatto metallico. In una cella posta a fianco erano già stati messi Ash, Pikachu e Lem... e le altre celle erano state riempite con i turisti e i visitatori che avevano avuto la sfortuna di trovarsi nel maniero quando il Team Flare aveva colpito. Le loro Pokeball erano state confiscate, in modo da evitare brutte sorprese, e tutto ciò che avrebbbe potuto diventare un'arma era stato portato via agli ostaggi.

"Vi chiediamo di restare qui senza fare eccessive rimostranze." affermò una delle reclute vestite in quegli abiti rosso fuoco fin troppo vistosi. "Il Team Flare non ha nulla contro di voi, e saremmo anche disposti a permettervi di unirvi alla nostra causa, previo pagamento di una somma pari a 5 milioni di Pokedollari."

"5 milioni di Pokedollari? Ma è una cifra assurda! Una persona normale non riuscirebbe a risparmiare tanto nemmeno lavorando tutta la vita!" esclamò Lem, afferrando saldamente le sbarre della cella sua e di Ash e Pikachu.

Un altro degli uomini vestiti di rosso alzò le spalle, come per dire che non poteva farci niente. "Oh, beh... se non volete fare questo sforzo per unirvi a noi e creare un nuovo mondo in cui non ci saranno le disparità di quello attuale, non è certo colpa nostra." affermò, senza dare l'impressione che gli dispiacesse più di tanto. "Del resto, del Team Flare fanno parte soltanto persone di un certo rango. Se permettessimo ai mediocri e alle persone di poco conto di unirsi a noi, non potremmo certo affermare di essere l'elite del genere umano."

"Pika pikachu!" protestò Pikachu, scuotendo la testa con un misto di rabbia ed incredulità. Certo che quelle persone avevano una bella faccia tosta, per non dire arroganza.

"Ma di cosa state parlando?" esclamò Serena indignata. "Come sarebbe a dire un nuovo mondo? Voi volete soltanto rubare i Pokemon alle persone, come fanno tutti i team criminali!"

"Giusto! Fateci uscire! Che cosa volete da noi?" esclamò la piccola Clem, che pur essendo spaventata faceva del suo meglio per non darlo a vedere e non dare ai loro carcerieri la soddisfazione di sentirsi più forti.

Un'altra recluta del Team Flare, una giovane donna con i capelli rossi come il suo vestito, legati in un paio di codini laterali, scosse la testa. "Si vede che tu non capisci nulla di queste cose, bambina." affermò con un tono tinto di presunzione. Ash ebbe la più che netta impressione che queste persone fossero effettivamente convinte di essere meglio di chiunque altro. "Noi del Team Flare abbiamo tutta l'intenzione di riportare questo mondo al suo giusto stato, ma soltanto le persone degne potranno vivere in questo paradiso che noi creeremo. Noi del Team Flare saremo gli unici ad inaugurare la nuova era, e tutto il resto verrà spazzato via."

"Voi siete pazzi! E poi, che cosa volete da noi? A cosa vi serviamo?" esclamò Ash, afferrando le sbarre della sua prigione come se stesse cercando di scuoterle e scardinarle. Certo, sapeva che sarebbe stato inutile, ma voleva far vedere a quel branco di mitomani che non riuscivano a fargli paura.

"Come abbiamo detto, noi non abbiamo nulla contro di voi, se non l'ovvia disparità di ceto sociale." rispose la ragazza del Team Flare che aveva parlato prima. "Voi ci servite come garanzia per fare in modo che ci venga consegnata la Megapietra che si nasconde da qualche parte in questo maniero. Sarà grazie a quella che il Team Flare potrà portare avanti il suo più grande progetto."

"Sciocca! Non credi di aver già detto anche troppo?" la rimbeccò uno dei suoi colleghi, dandole una leggera gomitata.

La ragazza non si curò più di tanto di ciò che aveva detto il suo collega. "Sinceramente... no davvero. In ogni caso, non credo proprio che avranno la possibilità di fare molto per ostacolarci." affermò.

Ash restò per un attimo a pensare a quello che aveva sentito. Una Megapietra... era una cosa che aveva già sentito, anche se un po' di sfuggita, da parte di Vera. Era proprio la Megapietra che le era stata data da un ricco benefattore proveniente proprio da Kalos a permettere alla giovane coordinatrice di Hoenn di Mega Evolvere il suo Blaziken. Ash non aveva mai visto Mega Blaziken in azione, ma dai racconti che Vera gli aveva fatto, per quanto brevi e un po' affrettati, doveva essere davvero molto potente... con una forza simile dalla loro parte, quelli del Team Flare sarebbero potuti diventare veramente pericolosi.

Tuttavia, non c'era molto che Ash e i suoi compagni potessero fare, in quel momento. Il Team Flare aveva fatto uscire diversi dei loro Pokemon, e molti dei loro uomini montavano la guardia alle celle, oltre al fatto che erano stati molto attenti a sequestrare le Pokeball a tutti gli allenatori. Pikachu e Dedenne erano rimasti fuori dalle Pokeball, ma da soli non avevano molte possibilità di sopraffare le guardie... soprattutto considerando che diversi di loro avevano saggiamente fatto uscire dei Pokemon di tipo Terra.

"Bunn... bunnelby!" esclamò il Bunnelby di Clemont. Il Pokemon coniglio era deciso a non lasciarsi sopraffare tanto facilmente e si avvicinò alle sbarre della cella, afferrandole con le orecchie per cercare di piegarle. Non riuscì a fare molto, purtroppo, visto che uno dei Pokemon del Team Flare, un Mankey dall'aspetto selvaggio, si avvicinò alle sbarre e colpì con un pugno Bunnelby, facendolo ruzzolare a terra!

"Bunnelby!" esclamò Lem, andando a soccorrere il suo Pokemon, che si rialzò massaggiandosi il naso e guardando con acredine la scimmia lottatrice.

"Non vi consiglieremmo di ribellarvi." affermò una delle reclute del Team Flare. "Cercate di essere collaborativi, e vedrete che questo problema si risolverà da solo, senza che ci sia bisogno che qualcuno si faccia male."

Misty strinse i denti, inviando un pensiero ai suoi Pokemon, e sperando che in quel momento stessero bene...

 

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In una delle stanze al piano superiore del Maniero Sottotono, che probabilmente in passato era una sala da pranzo, diversi uomini del Team Flare stavano passando in rassegna una pianta dell'antico castello, seduti attorno ad una grande tavola di legno di quercia, intagliata in modo da dare l'impressione di trovarsi ancora ai tempi in cui ancora soldati ed ufficiali vivevano là dentro. Alcuni stemmi araldici finemente intrecciati erano stati appesi alle pareti, rappresentanti draghi rampanti, fenici con le ali spiegate, oppure un paio di spade che si incrociavano su una Pokeball piazzata sullo sfondo. Un camino ancora sporco di cenere rendeva la salancora più caratteristica, e le finestre erano fatte di vetri colorati che consentivano una gradevole illuminazione.

"Allora, questa è la pianta del Maniero Sottotono." affermò una recluta, indicando il foglio di carta un po' consunta ed ingiallita che era stato spiegato sul tavolo davanti a loro. "Secondo le nostre informazioni, una delle Megapietre create durante la grande guerra è nascosta qui, ma... soltanto il borgomastro di Castel Vanità e pochi altri sanno per certo dove si trova. Probabilmente in qualche antro segreto che richiede una particolare combinazione per accedervi."

"E' questo il motivo per cui abbiamo sequestrato tutte quelle persone, no? Per convincere il borgomastro a rivelarci esattamente dove si trova la Megapietra e come raggiungerla." affermò un'altra recluta. "Con questo, avremo fatto un altro passo in avanti nella realizzazione del nostro obiettivo."

"Già, ma non dimenticate questo gruppo di individui che è apparso all'improvviso e si è messo a catturare Pokemon in maniera indiscriminata." affermò un altro degli individui vestiti di quel rosso sgargiante. "Per adesso hanno mantenuto un profilo abbastanza basso, ma dobbiamo cercare di sapere di più su di loro, o potrebbero diventare un problema serio."

"Una volta che ci saremmo impadroniti di abbastanza Megapietre, quegli intrusi non costituiranno più un problema." rispose tranquillo un altro degli uomini del Team Flare. "Potremo sbarazzarci di loro come di tutti coloro che non sono degni del mondo che noi creeremo."

"Non sottovalutiamo la situazione, in ogni caso." ribattè un terzo. "Piuttosto, visto che qui abbiamo abbastanza uomini, perchè non ne mandiamo qualcuno in esplorazione? Magari potremmo scoprire qualcosa di più su queste persone. I nostri capi ne sarebbero ancora più contenti."

"Mi sembra una buona idea. Dopotutto, qui la situazione è sotto controllo, e non sarà un problema se alcuni di noi si allontanano per qualce oretta." fu la pronta risposta. "Tuttavia, meglio prendere qualche via d'uscita nascosta. Non vorrei mai che a qualcuno, vedendo alcuni di noi abbandonare la postazione, venissero strane idee."

"D'accordo. Prenderò con me quattro o cinque uomini e farò un giro di perlustrazione attorno a Castel Vanità." rispose la prima delle reclute, senza immaginare che il nemico da cui avrebbero dovuto guardarsi sarebbe provenuto dal luogo che loro ritenevano più improbabile...

 

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Le Pokeball confiscate agli ostaggi erano state stipate in una delle stanze al piano superiore del Maniero Sottotono, tenendole il più lontane possibile dagli allenatori, e in quel momento erano state disposte in ordine su degli scaffali di legno levigato in quella che una volta doveva essere stata un'armeria. In quel momento, nella sala regnava il silenzio... interrotto soltanto dal suono di una Pokeball che sembrava penzolare da una parte all'altra, tintinnando delicatamente contro le altre.

Su uno degli scaffali più alti, la Pokeball centrale ondeggiava lievemente, prima da una parte e poi dall'altra... quasi che il Pokemon che vi era contenuto si fosse resoconto di cosa stesse accadendo, e cercasse in qualche modo di liberarsi. Ancora per qualche istante, la sfera bianca e rossa restò in bilico sull'orlo del piano in legno, penzolando pericolosamente... e infine, la gravità ebbe la meglio, e la Pokeball cadde sul pavimento di mattonelle di pietra con un tintinnio acuto.

L'impatto, per quanto non troppo violento, ebbe l'effetto di aprire la sfera, e da essa scaturì un lampo di luce rossa che guizzò in aria per un breve tratto e si appoggiò sul pavimento, solidificandosi un istante dopo nella forma di un ranocchio azzurro con una "criniera" fatta di schiuma di mare attorno al collo. Froakie tirò un sospiro di sollievo e si massaggiò la testa con una zampa palmata, prima di guardarsi attorno con attenzione per farsi un'idea della situazione.

"Froakie... froak!" disse a bassa voce, mentre i suoi grandi occhi cercavano di abituarsi all'oscurità. Qualche secondo dopo, Froakie era riuscito a sfruttare la poca luce che penetrava in quella stanzina per ambientarsi e capire come stessero le cose. Effettivamente, non si metteva molto bene... il ranocchio azzurro non era molto sicuro di cosa fosse successo, ma una cosa era certa - quelle erano le Pokeball di Ash e dei suoi compagni, oltre a quelle di tante altre persone. Era successo loro qualcosa...

Froakie cercò di fare qualche rapido ragionamento, e decise per un piano d'azione. La cosa più sensata da fare, adesso, era di liberare qualche altro Pokemon. Anzi, meglio ancora se fosse riuscito a far uscire Fletchling e qualche altro dei Pokemon di Ash e dei suoi compagni. Cercando di fare in fretta prima che qualcuno entrasse nella stanzina e lo scoprisse, Froakie usò le ventose sulle sue zampe per arrampicarsi agilmente sul muro, raggiungendo nel giro di una manciata di secondi il ripiano più alto, e raggiunse la Pokeball di Fletchling, spingendola leggermente in modo da farla cadere dallo scaffale.

Ancora una volta, la Pokeball si aprì di scatto nel momento in cui toccò il pavimento, e da essa uscì il Pokemon pettirosso, che emise un cinguettio allarmato quando si rese conto di essere in una stanza buia e umida, senza sapere dove si trovava nè cosa potesse fare. Fletchling si guardò attorno, sbattendo freneticamente le ali in un'espressione di paura... ma si calmò dopo pochi secondi, e accese una fiammella sulla punta del becco in modo da farsi almeno un po' di luce. Grazie a questa torcia improvvisata, Fletchling riuscì a vedere Froakie che lo guardava con tutta calma dallo scaffale sul quale si era arrampicato.

"Froak." gracidò la raganella azzurra, inclinando giusto un po' la testa. "Fro froakie..."

"Fletch!" cinguettò il Pokemon pettirosso, rendendosi finalmente conto di come stessero le cose.

Con un movimento della zampa, Froakie indicò le Pokeball disposte sugli scaffali, in modo da far capire al suo compagno di squadra che non potevano che essere state messe lì da qualcuno che voleva tenere loro e gli altri Pokemon separati dai loro allenatori. Per qualche motivo, Ash e gli altri non erano lì, e probabilmente non avevano la possibilità di arrivare fin lì... toccava a loro trovare un modo per fuggire da quel postaccio e ritrovare i loro allenatori.

Con un cenno della testa, ora completamente in controllo delle sue emozioni, Fletchling raggiunse Froakie, e i due Pokemon si scambiarono un cenno di assenso, come se volessero assicurarsi a vicenda di essere preparati... e poi, cominciarono a far cadere qualche Pokeball. Dalla prima apparve la Delphox di Serena, poi lo Heliolisk di Lem, e infine lo Swanna di Misty, l'elegante Pokemon cigno che si era unito alla squadra di Misty all'inizio del loro viaggio ad Unima. Per un attimo, i Pokemon apparvero un po' confusi dal luogo in cui si erano venuti a trovare... ma Froakie e Fletchling riuscirono a mantenere l'ordine.

"Froak, froak!" gracidò la raganella azzurra, alzando le mani in modo da attirare meglio l'attenzione su di sè. Delphox usò la sua bacchetta magica fiammeggiante per fare ancora un po' più di luce, ed Heliolisk sprigionò dal proprio corpo un'aura luminosa.

"Swanna? Swan, swanna?" chiese il Pokemon cigno, aprendo le ali con fare ansioso e quasi minaccioso.

Per fortuna, ci pensò la tranquilla e razionale Delphox ad indurre Swanna alla calma. "Delphox!" esclamò la volpe umanoide, con voce calma ma decisa. "Dell delphox!"

"Froak froak!" gracidò Froakie, annuendo per esprimere che era d'accordo con Delphox. "Froak froak froakie?"

"Helio!" esclamò Heliolisk con voce sibilante. La lucertola elettrica scivolò silenziosamente verso la porta che dava verso i corridoi più interni del maniero e controllò la maniglia, abbassandola lentamente per evitare di fare rumore. Come si aspettava, la porta era chiusa a chiave, e lo segnalò agli altri Pokemon voltandosi verso di loro e scuotendo la testa. "Heliolisk..."

"Delphox..." disse la Delphox di Serena sfregandosi il mento. Beh, non è che non se lo fosse aspettato. Questo voleva semplicemente dire che era il momento di usare dei metodi un po' meno eleganti... ma sicuramente più efficaci.

Delphox si avvicinò alla porta e chiuse gli occhi, facendo cenno al resto dei Pokemon di restare in silenzio in modo che lei potesse concentrarsi sulla serratura. Immediatamente, il silenzio calò di nuovo nella sala, e Delphox cominciò a pensare intensamente, avvolta da una luminescenza rosata che si irradiava dal suo stesso corpo. Con un movimento del braccio, descrisse in aria una figura mistica usando la sua bacchetta di legno fiammeggiante... e pochi istanti dopo, uno scatto metallico quasi impossibile da udire segnalò che il meccanismo della serratura aveva ceduto ai poteri mentali della Pokemon Fuoco/Psico. Delphox fece un cenno con la testa e si voltò verso il resto del gruppo... quando le sue lunghe orecchie si mossero di scatto, cogliendo dei suoni provenire dal corridoio.

Rapidamente, Delphox usò di nuovo i suoi poteri psichici per richiudere il meccanismo, per evitare che qualcuno si allarmasse nello scoprire la porta aperta nel caso fosero diretti proprio lì.

I Pokemon, comprendendo cosa stava accadendo, si ritirarono rapidamente - i più piccoli, Froakie e Fletchling, si piazzarono dietro una cassa, mentre lo Swanna di Misty svolazzò rapidamente su una piccola piattaforma appena sopra la porta. Delphox si piazzò dietro la porta stessa, ed Heliolisk azzerò la propria illuminazione, prima di scivolare agilmente sotto uno degli scaffali. I Pokemon si misero ad attendere, e Delphox sentì i passi avvicinarsi sempre di più...

Si fermarono vicino alla porta, e la volpe esper sentì alcuni colpi di chiave prima che la porta si aprisse con un leggero cigolio, facendo entrare due uomini del Team Flare. Quello era il momento giusto... dovevano agire ora o mai più!

I due scagnozzi del Team Flare avevano fatto appena in tempo ad entrare, che Delphox sbattè la porta dietro di loro, facendoli sobbalzare... e prima che potessero rendersi pienamente conto di cosa stesse accadendo, Froakie soffiò loro in faccia un attacco Bolla, e il piccolo Fletchling svolazzò loro in faccia in modo da confonderli e spaventarli!

"Ah! Ma cosa...? Toglietemi questo Pokemon di dosso!" esclamò uno dei due uomini, agitando le mani davanti alla faccia per sbarazzarsi del vendicativo Fletchling. L'altro cercò di parlare, ma l'attacco Bolla di Froakie che gli batteva dritto in faccia rendeva la cosa alquanto difficile...

"Swan!" esclamò Swanna, eseguendo uno spettacolare tuffo dalla piattaforma e atterrando proprio sulle spalle di uno dei due agenti del Team Flare! Lo scagnozzo, colto di sorpresa, perse l'equilibrio sotto il peso del cigno, che lo costrinse faccia a terra e lo prese a beccate per fare in modo che non gli venissero strane idee... poi, quando fu sicuro che la recluta vestita di rosso si fosse arresa, si mise in posa plastica e si infilò un paio di occhiali da sole, chiaramente un richiamo a quando faceva parte del trio di Ducklett burloni ad Unima! "Swanna!"

"Ma... che cavolo... sta... succedendo?" mormorò l'altra recluta, intontita da un determinato Heliolisk che le si era arrampicato sulla schiena prima di metterlo ko con un colpo di coda ben assestato! Il Pokemon Elettro/Normale si mise in piedi sulla schiena dell'avversario battuto e incrociò le braccia sul petto, aprendo il ventaglio attorno al suo collo in segno di fierezza.

"Heliolisk!"

La Delphox di Serena fece un cenno di approvazione... ma le tornò subito in mente che erano chissà dove nel maniero, con altri uomini del Team Flare che avrebbero ben presto indagato sul ritardo dei loro colleghi. Bisognava muoversi subito, per riuscire a salvare i loro allenatori e il resto delle persone intrappolate là dentro.

"Del, delphox!" affermò la Pokemon Fuoco/Psico, voltandosi verso Froakie e Fletchling per ringraziarli del loro aiuto. Dopotutto, era stato principalmente grazie a loro se erano riusciti a sfuggire a quella difficile situazione.

Il Pokemon pettirosso cinguettò fieramente e aprì le ali, ma Froakie non si fece distrarre più di qualche secondo dalle lodi, e guardò verso la porta rimasta aperta. "Froak, froak... froakie froak!" gracidò, prima di volgere lo sguardo a tutte le Pokeball rimaste sugli scaffali.

L'idea sembrò piacere agli altri Pokemon, ed Heliolisk ci pensò su un paio di secondi prima di dare il suo assenso. "Helio!" esclamò, guardando il ranocchio azzurro dritto negli occhi. "Helio, heliolisk!"

"Swanna swan..." affermò Swanna, dando una rapida occhiata agli scaffali mentre cercava le Pokeball della sua allenatrice. Le trovò dopo una manciata di secondi, e svolazzò verso di esse, toccandone alcune con il becco e facendo uscire i Pokemon che potevano stare nell'angusta stanzina - subito dopo il Marill di Misty, apparvero il suo Kingdra e la sua Starmie.

"King, kingdra?" chiese il Pokemon Acqua/Drago, scuotendo la testa e guardandosi attorno per capire cosa stesse accadendo. Con un verso riecheggiante, Starmie apparve accanto a lui, e la gemma che componeva il suo nucleo si illuminò fiocamente, mentre Heliolisk fece uscire un Magneton da una delle Pokeball sottratte a Lem, e un Flaaffy da un'altra.

Anche due dei Pokemon di Serena erano usciti dalle loro sfere - accanto a Delphox erano apparsi il suo robusto e possente Pangoro, e un Gogoat dall'aspetto serio e deciso... e a loro si aggiunse ancora, un istante dopo, lo Heracross di Ash.

"Go... gogoat!" esclamò Gogoat, non appena i suoi occhi si furono abituati alla semioscurità. Vide i due uomini del Team Flare stramazzati a terra con dei comici bernoccoli sulle loro teste, e rivolse a Delphox un'espressione interrogativa. "Gogoat?"

"Delphox..." mormorò la volpe psichica con una piccola alzata di spalle, come per dire che ci sarebbe stato tempo dopo per spiegare. "Delphox del!"

"Froak..." gracidò Froakie, guardando i Pokemon usciti dalle sfere con convizione. Malgrado le piccole dimensioni, il ranocchio azzurro sembrava davvero avere il piglio del leader, e il resto del gruppo di Pokemon gli prestò ascolto. "Froak, froakie... froakie froak froak, froakie?"

Il rude Pangoro si grattò il mento per un attimo, poi annuì. "Goro... Pan, pangoro! Goro?" affermò guardando verso Heliolisk. La lucertola elettrica annuì silenziosamente, e anche Kingdra sembrò essere d'accordo.

"Kingdra, king..." disse il cavalluccio marino gigante.

Heracross si fece avanti, mettendosi una mano chiusa a pugno sul torace. "Heracross!" esclamò con la sua voce aspra, guardando Pangoro dritto negli occhi, e il panciuto panda incrociò le braccia sul petto e gli rispose muovendo la testa per dire di sì.

"Swanna! Swan swan..." affermò lo Swanna di Misty. Il Pokemon dalle candide piume svolazzò rapidamente verso la soglia e guardò in direzione del corridoio, sporgendo appena un po' la testa in modo da assicurarsi che non ci fossero brutte sorprese. Per fortuna, non stava ancora arrivando nessuno del Team Flare, e le due reclute erano ancora a terra stordite. Avevano ancora abbastanza tempo per elaborare un piano d'azione e cercare di raggiungere i loro allenatori.

Swanna si voltò di nuovo verso i suoi compagni Pokemon, alzando un'ala per dire loro che la via era libera, e Delphox si fermò a pensare per un attimo, prima che i suoi occhi si spalancassero e un sorriso arguto apparisse sul suo muso affusolato, segno che la volpe-maga aveva avuto un'idea.

"Delphox!" affermò, e con un cenno delle mani, chiamò a raccolta tutti i Pokemon affinchè ascoltassero il suo piano...

 

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Pochi minuti dopo, nella sala principale del Maniero Sottotono...

In quel momento, il numero di reclute riunite là dentro era diminuito - più che altro perchè alcuni di loro avevano preso posizione in altre stanze, per rilassarsi un po' e prepararsi alla fase successiva del loro piano. Alcuni erano rimasti lì, aspettando che la cittadinanza del borgo medievale desse una risposta alla loro intimazione. Era già passato un bel po' di tempo da quando la loro richiesta era stata inoltrata, e alcuni di loro cominciavano a dare segni di impazienza.

"Uffa... ma quanto ci mettono a prendere una decisione?" si lamentò una delle reclute. "Restare qui, in questo maniero pieno di spifferi, non è esattamente la mia idea di un weekend."

"Un po' di pazienza, lo sai come vanno queste cose." affermò una recluta femminile. "Devono riunirsi, decidere, discutere... non è una cosa che si possa fare così, in quattro e quattr'otto. Almeno nella maggior parte dei casi."

"Ogni ora che aspettiamo è un'ora in cui la venuta del nostro mondo viene rimandata. E noi del Team Flare, che siamo l'elite dell'umanità, non meritiamo certo di stare in mezzo a questa plebaglia ignorante." commentò la recluta che aveva parlato per prima.

Quello che sembrava essere il leader del gruppetto di malfattori fece per rimbeccarlo... quando un dispositivo appeso al suo fianco iniziò a squillare, e la recluta, dopo un istante di sorpresa, prese il suo comunicatore e diede un'occhiata allo schermo. Quello che vide lo fece sorridere trionfante.

"Ho delle buone notizie, colleghi." affermò. "Sembra che finalmente abbiano deciso di risponderci. Restare pronti con la mappa del Maniero Sottotono."

"Ricevuto." rispose la ragazza, piazzandosi prontamente sopra la piantina in modo da prendere annotazioni con una sanguigna. Il leader prese il suo comunicatore e rispose.

"Pronto? Sì, siamo noi del Team Flare. Allora, avete una risposta alle nostre richieste?" esordì. Attese la risposta che sarebbe provenuta dall'altro capo della comunicazione, e i suoi uomini lo videro annuire lentamente per qualche secondo prima che il discorso riprendesse. "Certo... molto bene... sì, ho capito. Va bene, andremo subito a controllare che sia effettivamente così... Allora, piano sotterraneo, volta nord... la mattonella più scura sul muro nord... la combinazione è 14, 7, 10. Perfetto... verificheremo subito che sia così. E vi avverto che non vi conviene cercare di ingannarci. Abbiamo ancora un bel po' di ostaggi per le mani... Ottimo... molto bene, vedo che comprendete quale sia la vostra posizione. Ringraziamo per la gentile collaborazione. Sì... sì, se avete detto il vero, gli ostaggi saranno rilasciati quanto prima. Arrivederci."

"Ho segnato tutto, leader." affermò la recluta femminile, finendo di prendere appunti sulla mappa mentre il capo della squadra chiudeva la conversazione. "Andrò personalmente a verificare che le informazioni che ci sono state date corrispondano alla verità."

"Ottimo." disse un'altra recluta femminile. "Ma prima di tutto..."

*CRAAAAAAAAAASH!*

"GOROOOOOOO!"

Uno schianto terrificante interruppe il discorso, e le reclute del Team Flaare quasi caddero giù dalle loro sedie per la sorpresa e la paura quando una delle porte d'ingresso venne letteralmente strappata via dai suoi cardini da più di centrotrenta chili di panda infuriato! Il Pangoro di Serena scaraventò via ciò che rimaneva della porta e avanzò minaccioso nella stanza, seguito a ruota da Heliolisk e Kingdra, mentre i Pokemon più piccoli - Marill, Froakie, Fletchling e Flaaffy - si disperdevano per la stanza, in modo da tenere d'occhio gli uomini del Team Flare!

"Delph, delphox!" esclamò la Delphox di Serena, puntando la sua bacchetta magica contro il Team Flare. La Starmie di Misty fluttuò lentamente sopra la testa della Pokemon volpe, ruotando da una parte e poi dall'altra in quella che voleva essere una dimostrazione di prontezza di riflessi e un'intimidazione.

"Gogoat!" disse la Gogoat di Serena. Teneva la testa abbassata e le corna puntate verso gli scagnozzi del Team Flare, e Swanna era montato sulla sua groppa con le ali spiegate in modo da apparire più grande di quanto non fosse in realtà. A quel punto, era fin troppo chiaro agli uomini del Team Flare che si trovavano in una situazione in cui non potevano sperare di fare molto...

"C-cosa... ma che cosa...?" balbettò una recluta, sgranando gli occhi dietro le lenti sfumate dei suoi occhiali. "Da... da dove... vengono tutti questi Pokemon? Come cavolo hanno fatto a..."

"Froakie!" esclamò il Froakie di Ash stringendo gli occhi. Heracross si avvicinò ad una delle reclute e puntò minacciosamente il corno verso di lui, facendolo saltare per la paura!

"Heracross!" esclamò lo scarabeo rinoceronte. Più chiaro di così non avrebbe potuto essere... ma giusto per essere sicuri che gli uomini del Team Flare avessero capito, Pangoro si fece avanti e si sgranchì le nocche delle mani, per poi far scricchiolare il collo.

"Ugh... non credo che in questo momento ci interessi più di tanto sapere come abbiano fatto..." commentò sarcastica una delle ragazze del Team Flare. Malgrado la delicata situazione, riuscì a dare una sbirciata agli appunti che si era fatta. Le possibilità non erano esattamente a suo favore, ma valeva la pena di tentare, se fosse stato almeno fattibile...

"Pangoro pan. Goro." grugnì Pangoro. Si avvicinò a quello che sembrava essere il capo del drappello del Team Flare e lo prese per la collottola, sollevandolo di peso finchè il malcapitato non fu costretto a guardare il panda gigante dritto negli occhi! Non c'era bisogno di molta immaginazione per pensare cosa gli stesse chiedendo...

"Ehm... okay, okay, non c'è bisogno di usare la violenza, io sono un tipo ragionevole... soprattutto quando sto discutendo con una simile montagna di muscoli..." affermò nervosamente il comandante degli uomini del Team Flare. "Ho... ho già capito tutto, vuoi che ti porti dai vostri allenatori..."

"Goro." rispose il panda lottatore, compiaciuto del fatto che il malvivente avesse colto al volo il concetto. Lo appoggiò a terra senza tanti giri di parole e gli diede un piccolo spintone per convincerlo a collaborare - che comunque fu abbastanza forte da far quasi cadere a terra il malcapitato ufficiale del Team Flare. In tutta fretta, quest'ultimo si rimise a posto come meglio poteva e cominciò a guidare i Pokemon verso le segrete del Maniero Sottotono, mentre le altre reclute venivano tenute bene d'occhio e costrette a seguire il loro capo a scanso di rischi...

 

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Nei sotterranei del Maniero Sottotono, Ash e i suoi compagni non potevano fare altro che aspettare impotenti l'accadere degli eventi. Non c'era nulla che loro potessero fare per impedire al Team Flare di tenerli prigionieri, e i Pokemon che erano con loro erano troppo pochi per poter affrontare i criminali.

"Mi secca ammetterlo... ma il piano di questo Team Flare è stato ben congegnato." mormorò Misty, seduta con la schiena appoggiata al muro della cella dove si trovavano lei, Serena, Clem e Dedenne. La bambina bionda cercava come poteva di distrarsi giocando un po' con il criceto elettrico, ma il sentore di minaccia che incombeva su di loro era quasi palpabile.

"Ma che cosa vogliono da noi...?" chiese Clem con un sospiro, accarezzando Dedenne sulla testa. Il Pokemon Elettro/Folletto chiuse gli occhi e mosse lentamente i suoi lunghi baffi a forma di antenna per esprimere come poteva la sua partecipazione. "Perchè ci tengono qui? Cosa sperano di ottenere queste persone vestite in maniera così strana?"

"A quanto pare vogliono una Megapietra..." affermò Serena, aggiustandosi il cappello sulla testa. "Stando a quello che ho sentito, una Megapietra - una Mawilite, per l'esattezza - si trova nelle segrete di questo castello, e il Team Flare la vuole per i loro scopi sinistri."

"Sì, Vera mi ha parlato di queste Megapietre. Dopotutto, anche lei ne ha una per far Mega Evolvere il suo Blaziken." rispose Ash dalla cella vicina. Una delle guardie del Team Flare guardò nella loro direzione, ma vedendo che non avevano modo di tentare di evadere, volse rapidamente lo sguardo in un'altra direzione e li ignorò. "Ma... esattamente, da dove vengono queste Megapietre? Cosa rappresentano, per il Team Flare e per la gente di Kalos?"

Lem si aggiustò gli occhiali e cominciò a narrare. "Questa... è una leggenda che risalea più di tremila anni fa, quando la civiltà umana era praticamente ancora agli albori." affermò il giovane inventore. "Vedete... all'epoca, c'era stata una grande guerra tra la regione di Kalos e quella di Torren, che non è molto lontana da qui. Non so per quale motivo abbiano finito per combattere, ma fatto sta che la guerra durò per parecchi anni senza che ci fossero nè vincitori nè vinti, e le popolazioni di entrambi i paesi cominciavano a desiderare che il conflitto finisse."

"Sì, me lo ricordo, fratellone." disse Clem, facendo un piccolo sorriso. "Il papà me lo raccontava spesso, prima che io mi addormentassi."

Serena accarezzò Clem sulla testa, arruffandole un po' i capelli. "Immagino... comunque, stando a questa leggenda, all'epoca governava su Kalos un re saggio e misercordioso, che cercava come poteva di proteggere la popolazione ed evitare che i suoi sudditi subissero le conseguenze peggiori della guerra." continuò la ragazza. "Questo re aveva come amici molti Pokemon, tra cui una Floette... una Pokemon di tipo Folletto, che col tempo era diventata la creatura a cui il re voleva più bene in assoluto."

"Da come me ne parlate... ho come l'impressione che sia andata finire male, vero?" chiese Ash, provando un brutto presentimento mentre prendeva Pikachu in grembo e lo accarezzava. Il topolino elettrico mosse le orecchie in segno di ansia, e la sua codina a fulmine si mosse nervosamente dietro di lui...

E infatti, la conferma arrivò pochi istanti dopo, dalla stessa Clem. La bambina esitò un attimo, poi disse di sì con la testa e continuò il discorso che suo fratello maggiore aveva iniziato. "Purtroppo sì... un brutto giorno, anche Floette dovette partire per la guerra, anche se il re la pregava di non farlo."

"Passarono molti mesi, e la guerra continuava..." proseguì Lem. "E non passava giorno in cui il re non pregasse Arceus, con tutte le sue forze, affinchè Floette tornasse a casa."

Si fermò e scosse tristemente la testa. "E un giorno... i messaggeri del re gli consegnarono una piccola scatola." affermò. "La bara di Floette."

"E' una storia terribile..." mormorò Misty stringendo una mano a pugno, con un'espressione addolorata sul viso. Ash strinse ancora un po' Pikachu, che appoggiò una delle sue zampette sulla mano del suo allenatore. L'idea di perdere il Pokemon a cui si era più affezionati era troppo terribile perchè il giovane aspirante Pokemon Master potesse immaginarla. Se fosse toccato a lui perdere Pikachu... Ash non aveva la minima idea di cosa avrebbe fatto.

Tuttavia, sentire il nome di Floette sembrò muovere qualcosa nella mente di Ash. Era sicuro di aver già sentito una volta quel nome, anche se non era sicuro al cento per cento di dove... di sicuro era di recente...

"Un momento... ma certo, è stato quando siamo andati alla Torre Cielo di Ponentopoli!" pensò tra sè il ragazzo, ricordando di colpo quella strana esperienza che lui e i suoi compagni avevano fatto quando erano andati alla Torre Cielo in cerca di Anemone, la Capopalestra di Ponentopoli. "Ho visto quella figura gigantesca... che parlava di un certo Floette... che fosse la Floette di cui parla la leggenda di Kalos? Non può essere un caso..."

"Già, lo immagino..." disse Serena rattristata. "Il dolore del re fu immenso. Non riuscì a pensare ad altro che a riportare in vita la sua cara Floette. Passarono altri mesi... ma alla fine, il re riuscì nel suo intento. Floette resuscitò... ma ormai, il re di Kalos era stato talmente provato dal dolore e dalla sofferenza, che il suo cuore era diventato arido, e neanche il fatto che Floette fosse tornata da lui riuscì a placare il suo desiderio di vendetta."

"E così... non riuscendo a superare la sua disperazione, il re di Kalos creò una cosa terribile - l'Arma Suprema, un congegno devastante ricavato dalla stessa macchina che aveva riportato in vita Floette." continuò Lem, sorridendo dall'amara ironia della situazione. "Egli usò questa macchina da incubo per devastare entrambe le fazioni in guerra, provocando morte e distruzione su una scala mai vista prima. E per dare energia all'Arma Suprema, vennero sacrificate le energie vitali di numerosi Pokemon."

"Floette rimase così sconvolta da tutto ciò, che abbandonò il re, andandosene in qualche luogo al di là dei confini di Kalos. Nessuno seppe mai dove Floette fuggì... ma dicono che da quel giorno, l'antico re di Kalos, rendendosi finalmente conto dell'enormità di quello che aveva fatto, se ne andò a sua volta, vagando senza meta per il mondo per cercare di espiare alla sua colpa e ritrovare la sua cara Floette." concluse Serena, guardando poi Clem e Dedenne.

"E' una storia molto triste..." commentò la bambina. "Papà non mi aveva mai raccontato cosa fosse successo al vecchio re dopo che Floette fu tornata in vita."

"Immagino... che fosse ancora un po' presto per raccontare tutto di come erano andate le cose a quei tempi." affermò Misty comprensiva. "Detto questo... non è la prima volta che sento questo nome... Floette... Ash, ti ricordi di quando siamo andati alla Torre Cielo, lì ad Unima?"

"Certo che me lo ricordo! E' stato lì che abbiamo visto quella... ehm... non sonoben sicuro di cosa fosse, ma ricordo benissimo che quell'apparizione aveva parlato di Floette!" rispose Ash.

Pikachu annuì rapidamente. "Pikachu! Pika pika pikachu, pika pi?" squittì, guardando direttamente verso Ash.

"Ora che me lo ricordi, Pikachu... sì, era come un sogno... ci trovavamo su una specie di campo di battaglia, un terreno devastato e senza vita..." ricordò il ragazzino di Biancavilla. "Comincio a pensare che quella scena fosse in qualche modo collegata con ciò che è successo a Kalos... e se quel gigante che abbiamo visto fosse il re di Kalos dell'epoca?"

"Bunnel?" chiese il Bunnelby di Lem, inclinando la testa da un lato e piegando un po' le orecchie.

"Come? Di cosa state parlando?" chiese Lem. "Sto cominciando a perdermi..."

Ash si rese conto che stava parlando di qualcosa di cui i loro amici di Kalos non potevano essere al corrente, e si scusò rapidamente. "Ehm... scusa, Lem, è qualcosa che abbiamo visto alcuni mesi fa, quando siamo stati ad Unima... ve lo racconteremo più avanti, per adesso dovremmo pensare a come toglierci da questa... spinosa situazione."

"Pikachu..." mormorò il topolino elettrico storcendo il naso. Purtroppo, non cambiava il fatto che il Team Flare e i loro Pokemon facevano comunque buona guardia, e non avevano ancora le risorse necessarie a tentare la fuga. Serena storse il naso e cercò di pensare ad un modo per uscire da lì, ma restare lì a pensare le faceva capire che le possibilità erano davvero esigue...

"AAAAAARGH!"

La ragazza di Kalos fece un salto per la sorpresa quando si sentì l'urlo di qualche scagnozzo del Team Flare riecheggiare per le segrete... e un attimo dopo, un lampo di energia psichica rosata illuminò i sotterranei, e una recluta volò in aria per un breve tratto prima di schiantarsi contro un muro, con abbastanza forza da lasciare un'ammaccatura a forma di sagoma umana! Ash e i suoi compagni restarono ad occhi sgranati, guardando la recluta che restava appiccicata al muro per alcuni secondi, con espressione vacante e gli occhi trasformati in spirali... prima di scollarsi come un vecchio manifesto e cascare a terra privo di sensi!

In un attimo, l'inferno si scatenò nelle segrete! Gli uomini del Team Flare cominciarono a correre qua e là in preda alla sorpresa e alla paura, e mandarono in campo diversi dei loro Pokemon tutti assieme, nel tentativo di fermare ciò che li stava attaccando...

"Aaaaargh! Ma che sta succedendo?"

"Questi Pokemon si sono liberati! Non so come diamine abbiano fatto!"

"Cosa? Maledizione, fate qualcosa! Fermateli!"

"Ci stiamo provando, ma sono troppo forti!"

"Pika?" esclamò Pikachu sorpreso, guardando poi in direzione dell'ingresso delle segrete. Diversi Pokemon del Team Flare stavano cercando di fare muro contro qualunque cosa stesse arrivando... ma senza eccessivo successo, visto che un attacco Frana si schiantò su di loro, facendo tentennare diversi di loro e mettendo ko un Mightyena nemico. Un istante dopo, un familiare Heracross caricò il muro a testa bassa e colpì un Boldore del Team Flare con il suo enorme corno, scaraventando in aria il macigno vivente che si schiantò pesantemente a terra!

"Heracross!" esclamò Ash entusiasta. "Guardate, quelli sono i nostri Pokemon! Sono riusciti a liberarsi!"

Due uomini del Team Flare vennero colti di sorpresa quando una corda cominciò a muoversi da sola e si avvinghiò attorno a loro, legandolo come due salami prima di farli cascare a terra senza tanti complimenti! E un istante dopo, la Delphox di Serena si fece avanti, una mano tesa verso i due malfattori e un sorrisetto trionfante sul suo muso affusolato!

"Delphox!" esclamò stupita Serena, e la sua starter si voltò verso di lei e le fece un occhiolino di intesa. "Delphox, ma come avete fatto? Siete riusciti ad uscire dalle Pokeball?"

"Ma come hanno fatto?" esclamò Lem sgranando gli occhi dietro le lenti dei suoi occhiali quando il suo Flaaffy raggiunse le segrete, dopo aver vinto un breve ma intenso duello con un Watchog del Team Flare. "Come hanno fatto ad uscire dalle Pokeball... da soli?"

"Beh, il mio Psyduck e il Croagunk del mio amico Brock ci riescono sempre, in qualche modo..." affermò Misty con una breve risata. "E conosco anche un certo Wobbuffet che lo fa..."

"Kingdra!" esclamò il Kingdra di Misty, raggiungendo assieme a Marill la cella in cui lei e le altre ragazze si trovavano. Dedenne sgranò gli occhi ed emise uno squittio allarmato quando vide l'enorme cavalluccio marino piazzarsi davanti alla cella, ma Clem lo tranquillizzò con la sua presenza.

"Va tutto bene, Dedenne! Kingdra è venuto a darci una mano!" affermò la bambina bionda. Si avvicinò con curiosità al maestoso Pokemon Acqua/Drago, che abbassò la testa in segno di saluto e permise a Clem di accarezzare la sua pelle squamosa. "Ciao, Kingdra! Sei uno dei Pokemon di Misty, vero? Sei davvero stupendo!"

"King?" esclamò stupefatto Kingdra, il cui viso assunse un inequivocabile colore rosso!

Nel frattempo, Bunnelby approfittò del momento per avvicinarsi alle sbarre e afferrarle con le sue lunghe orecchie, per poi cercare di piegarle! Pikachu fece cenno al Pokemon coniglio di aspettare un attimo, e Bunnelby, un po' sorpreso, mollò la presa sulle sbarre e indietreggiò di qualche passo per lasciare campo libero al topolino elettrico... che dopo aver preso la mira per qualche istante, drizzò la sua codina zigzagante e la rese turgida e solida come l'acciaio, per poi sferrare un devastante colpo che raggiunse le sbarre con abbastanza potenza da incrinarle!

"Ottima idea, Pikachu!" affermò Ash, guardando il suo fedele starter che si allontanava un po' e faceva segno a Bunnelby di accomodarsi. Con un cenno sicuro della testa, il forzuto Pokemon coniglio afferrò di nuovo le sbarre e tirò con tutte le sue forze fino a spaccarle con un tremendo fragore metallico, mentre la Delphox di Serena si avvicinava alle sbarre che imprigionavano lei e le sue compagne, e fece loro cenno di stare indietro.

"Phoooox..." mormorò Delphox, agitando lievemente la sua bacchetta magica in aria e disegnando dei cerchi di luce davanti a sè. I simboli magici fiammeggianti si trasformarono un attimo dopo in una poderosa fiammata che investì le sbarre, e un colpo di vento caldo investì per un breve istante Dedenne e le tre ragazze, che si coprirono come meglio potevano. Un attimo dopo, le sbarre d'acciaio si erano parzialmente fuse, permettendo così a Kingdra di fare la sua parte - il cavalluccio marino gigante sparò un Geloraggio, e le sbarre già sottoposte ad una temperatura altissima non ressero al rapido sbalzo, sbriciolandosi come vetro.

"Bravissimi, amici!" esclamò Serena precipitandosi fuori dalla cella per abbracciare la sua Delphox. Misty raggiunse a sua volta il suo Kingdra e il suo Marill, e mise loro le braccia attorno.

"Sei grande, Kingdra! Lo sapevo, sei sempre stato uno dei miei Pokemon migliori! Oh... e grazie anche a te, Starmie, Marill! Siete fenomenali, tutti e tre!" esclamò la ragazzina dai capelli arancioni.

"Grazie a tutti voi!" affermò Ash, correndo a congratularsi con il suo Heracross. "Sei stato fantastico, Heracross! Ma come avete fatto a fuggire? Pensavo che il Team Flare avesse portato tutte le Pokeball in un posto sicuro dove nessuno di noi le avrebbe potute raggiungere..."

L'enorme scarabeo rinoceronte strizzò un occhio in segno di intesa e indicò dietro di sè con un braccio... e quando Ash guardò in quella direzione, fu alquanto sorpreso di vedere Froakie e Fletchling appoggiati su una ringhiera! Il Pokemon pettirosso spalancò le ali e cinguettò, mettendosi in mostra, ma Froakie si limitò a restituire ad Ash uno sguardo intenso. "Froak!" affermò, alzando una zampa davanti a sè.

"Pika!" squittì Pikachu, comprendendo al volo. Il topolino elettrico fece il segno dell'okay in direzione del suo collega, che si permise un piccolo sorriso.

"Froakie?" affermò Ash, prima di mettersi la mano dietro la nuca e ridacchiare giovialmente "Hehee... chissà perchè, la cosa non mi sorprende più di tanto... Froakie è davvero pieno di risorse!"

Il ranocchio azzurro, un po' imbarazzato, si schiarì la voce e cercò di ricordare ad Ash che il problema che loro avevano non era ancora stato risolto. "Froakie..." gracidò, indicando gli uomini del Team Flare che venivano tenuti a bada dai Pokemon appena liberatisi.

"Credo che Froakie voglia dire che dobbiamo ancora sistemare quelli del Team Flare. Adesso che sono stati colti alla sprovvista, è il momento migliore!" affermò Lem. Si mise a posto gli occhiali, e sulle loro lenti scintillò una luce bianca che lo faceva quasi sembrare minaccioso.

"Forza, amici... è il momento di liberare gli altri ostaggi e passare alla riscossa!"

 

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"Maledizione... questa non ci voleva, come hanno fatto quei Pokemon a liberarsi?" mormorò tra sè la ragazza del Team Flare che fino ad un attimo prima si trovava assieme ai suoi compagni a pianificare la loro mossa successiva era stata costretta a rifugiarsi nel primo corridoio che le fosse capitato per sfuggire ai Pokemon di Ash e dei suoi compagni. "Accidenti... non si mette bene, ma... devo comunque tentare di sfuggire a questi Pokemon e riuscire a trovare la Mawilite... dovrebbe essere da questa parte, in effetti..."

Decisa a non arrendersi tanto facilmente, la giovane donna si ripulì un po' i vestiti dalla polvere e avanzò nel corridoio, cercando di raggiungere le zone più interne dei sotterranei. Con nelle orecchie i suoni della battaglia che ancora riecheggiaano dietro di lei, entrò in un altro corridoio, scese una rampa di scale, e riuscì finalmente ad entrare nelle segrete del Maniero Sottotono. Se le sue previsioni erano esatte, quella doveva essere la stanza che lei e i suoi compagni stavano cercando...

Facendosi luce con una pila elettrica e tenendo sempre le sue tre Pokeball pronte al proprio fianco, la recluta del Team Flare raggiunse il fondo delle scale... e si trovò in una grande volta retta da alcune colonne, illuminata solamente dalla luce della sua torcia. Prendendo fiato per farsi coraggio, la recluta del Team Flare avanzò verso il muro della parete nord, e corrugò la fronte quando vide che una delle mattonelle era di colore più scuro rispetto alle altre. Non era facile da vedere, ma ora che era lì vicino, sapeva che non c'era modo di sbagliarsi...

"Sembra che, anche con gli imprevisti che ci sono stati, la Mawilite la porteremo a casa lo stesso." affermò. "Ora, spero solo di ricordarmi la combinazione..."

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CONTINUA...

Note dell'autore: E con questo, anche questo capitolo si conclude! Spero che sia stato abbastanza eccitante... e che vi stia piacendo la mia reinterpretazione di Serena. Beh, questo capitolo sta dando ai Pokemon il loro momento di brillare. Grazie soprattutto all'intraprendenza di Froakie, il Team Flare si sta trovando con le spalle al muro... ma sembra che non sia ancora detta l'ultima parola!

Ash, Misty e i loro compagni hanno avuto una strana visione quando hanno visitato la Torre Cielo in Best Wishes Reload, poco dopo il loro arrivo a Ponentopoli. 

Non ho molto da dire per questo capitolo, quindi... vi ringrazio per l'attenzione, e spero di aggiornare il prima possibile sia la mia saga di Pokemon che quella di Digimon!

A presto!



 

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Capitolo 15
*** Sfida al Team Flare ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 15 - Sfida al Team Flare

Il Team Flare aveva perso il controllo della situazione prima ancora di rendersene conto. La calma inquietante che regnava un attimo prima nel Maniero Sottotono, imposta dalle reclute dell'organizzazione, era stata infranta nel momento stesso in cui i Pokemon di Ash e dei suoi compagni si erano lanciati all'attacco, cogliendo tutti di sorpresa!

"Froak... froakie!" esclamò il ranocchio azzurro. Con un agile balzo, evitò un attacco Sfuriate che gli stava arrivando da un Purrloin nemico, e rispose a tono con un Attacco Rapido che centrò in pieno il Pokemon gattino, muovendosi ad una velocità tale da sembrare quasi invisibile. Pikachu, da parte sua, sembrava inarrestabile - per quanti Pokemon il Team Flare gli mandasse contro, il topolino elettrico era troppo più forte di loro, e ora che non doveva più preoccuparsi dell'incolumità dei suoi compagni, il risultato dello scontro era fin troppo prevedibile.

"Pika pika... CHUUUUU!" Lo sfrigolio dell'elettricità riempì l'aria per un istante, e Pikachu sprigionò in un colpo solo una tremenda Scarica sotto forma di una micidiale tempesta di lampi che scaturì dal corpo del topolino elettrico e investì i Pokemon del Team Flare più vicini, scaraventandoli indietro abbrustoliti e privi di sensi! Uno solo di loro riuscì a sfuggire illeso - un Donphan che si stava avvicinando imperterrito, sicuro della sua resistenza agli attacchi elettrici. Rendendosi conto che la sua arma principale non sarebbe servita a nulla in questo caso, Pikachu indietreggiò e si preparò ad evitare il contrattacco del Pokemon elefante, guardandolo mentre si appallottolava e si scagliava contro di lui come una palla da bowling impazzita.

"Un attacco Rotolamento..." disse tra sè Misty, che ormai conosceva bene quell'attacco inizialmente debole, ma in grado di diventare pericoloso e devastante se non tenuto a freno. "Presto, Kingdra! Usa un attacco Idropompa... sul terreno!"

"King!" esclamò il cavalluccio marino gigante. Si sentì un inquietante rombo di acqua che si accumulava... e un istante dopo, con un esplosione come quella di un tuono, un torrente di acqua proruppe dalla bocca ad imbuto di Kingdra e colpì il pavimento con una tale violenza da aprire un piccolo buco su di esso, proprio di fronte a dove Donphan stava rotolando! Incapace di fermarsi, il Pokemon di Terra colpì l'avvallamento e venne sbalzato in aria... e ad un cenno di Misty, Kingdra spostò il getto e investì direttamente il Pokemon elefante, che non aveva più appoggio sul terreno e non poteva fare nulla per difendersi. L'attacco Idropompa travolse il robusto pachiderma e lo scaraventò contro un muro, dove il Pokemon del Team Flare si schiantò lasciando un'ammaccatura prima di scivolare a terra privo di sensi.

"Pikachu!" squittì il topolino elettrico, per poi voltarsi verso Ash e fare il segno di vittoria. Ash rispose con un pollice in alto e un sorriso di intesa nei confronti del suo starter, poi si voltò verso Misty, e i due fidanzatini si diedero il cinque.

"Grazie, Misty! Ottimo gioco di squadra!"

"Se non ci fossi io, chissà in quanti guai ti ficcheresti, eh, Ash?"

"Pika pika!" esclamò Pikachu con un gesto di incoraggiamento, e indicò alcune scale che portavano ad un altro sotterraneo del Maniero Sottotono.

"Quelle dovrebbero essere altre segrete. Sono sicuro che il Team Flare ha messo lì diversi dei loro prigionieri." affermò Lem, che stava cercando a sua volta di dare una mano con il suo Magneton e il suo fortissimo Bunnelby. Il Pokemon coniglio stava di nuovo dando prova della sua forza inaspettata, e aveva appena sferrato un attacco Breccia contro un Kling del Team Flare - un tremendo colpo di taglio, sferrato con una delle lunghe orecchie di Bunnelby, aveva centrato in pieno il Pokemon ingranaggio e lo aveva fatto cadere per terra come un sacco di patate!

"Bravo, fratellone! Continua così, Bunnelby!" esclamò la piccola Clem, usando le mani come megafono per fare il tifo per suo fratello. Poco lontano, anche Serena e i suoi Pokemon stavano tenendo occupato il Team Flare... in effetti, il suo massiccio Pangoro stava tenendo a bada da solo non meno di quattro reclute, i cui Pokemon giacevano in una montagna di contusi poco lontano! Con un grugnito, Pagoro si voltò verso le reclute del Team Flare e si sgranchì le nocche delle mani, in modo da rendere inequivocabile cosa sarebbe successo se non avessero collaborato... e i quattro individui impallidirono di colpo e i capelli gli si rizzarono in testa come gli aculei di un istrice!

"Goro goro..." grugnì il panda gigante.

"AAAAAH! Pietà! Richiama il tuo Pokemon, ragazzina!" si lamentò una recluta. "Non ho voglia di essere trasformato in una sottiletta!"

"Delphox." disse la Delphox di Serena, muovendo a tempo in aria la sua bacchetta fiammeggiante. Sembrava dire al suo compagno che avevano fatto abbastanza e che era il momento di impacchettare le reclute. Dopo qualche secondo, Pangoro grugnì e alzò le spalle, in modo da lasciare campo libero alla sua collega, che si avvicinò con calma al quartetto di reclute. La volpe psichica si fermò ad alcuni metri da loro, chiuse gli occhi, e creò una serie di anelli di luce rosa sopra le teste delle spaventate reclute... che fecero appena in tempo a fare una breve esclamazione di sgomento prima che gli anelli di luce si espandessero, calassero giù, e poi si stringessero attorno a loro come degli elastici! Gli individui vestiti di rosso finirono per sedersi per terra, immobilizzati ed increduli, e Serena approvò la mossa della sua Pokemon con un cenno della testa.

"Ottimo lavoro, ragazzi. Questi signori risponderanno ad un bel po' di domande quando interverranno le agenti Jenny." affermò la ragazza. "Per adesso... avete trovato gli altri ostaggi?"

"Certamente! Dovrebbero essere proprio qui!" rispose Lem, il cui Magneton stava ora usando un attacco Flash per circondarsi di una tenue luce e fare da torcia vivente per vedere meglio nel buio del corridoio. Soddisfatto, il giovane inventore si aggiustò gli occhiali e fece cenno ai suoi compagni di seguirlo. "Okay! Ci siamo, amici! Seguie Magneton, e arriveremo presto agli ostaggi!"

"Magneton!" esclamò il Pokemon magnetico con una penetrante e riecheggiante voce metallica. La mancanza di una bocca o di un qualsiasi altro organo vocale rendeva lo spettacolo ancora più inquietante, ma i ragazzi non si lasciarono distrarre da questi particolari e seguirono Lem e il suo Pokemon Acciaio/Elettro nella galleria.

Il passaggio si snodò per un po', fino a raggiungere una grande sala illuminata solo da alcune lanterne ad olio appese ai muri, dove un piccolo gruppo di soldati del Team Flare stava facendo la guardia ad alcuni turisti tenuti prigionieri nelle celle. Non appena la luce emanata da Magneton cominciò ad illuminare la stanza, le reclute mandarono all'attacco i loro Pokemon... soltanto per essere colte di sorpresa quando il Pokemon magnetico si produsse in uno spettacolare attacco Bombagnete: con un rapido movimento delle sue calamite, Magneton fece apparire dal nulla alcuni blocchi di metallo che lo circondarono per un istante... poi, con un cenno, Magneton scagliò i suoi proiettili, che si diressero a tutta velocità verso i Pokemon avversari, cambiando direzione a metà strada quando i loro bersagli cercarono di scansarsi! Gli attacchi andarono a segno e scaraventarono a terra alcuni dei Pokemon del Team Flare... almeno finchè un attacco Pirolancio da parte di un Pansear nemico non colpì Magneton, scatenando una vasta esplosione di fiamme e fumo che colp di striscio anche i Pokemon che si trovavano vicino a lui - Pangoro e Kingdra.

"Attento, Magneton!" esclamò Lem.

"Pika pika..." squittì Pikachu, prima di voltare lo sguardo verso il Dedenne di Lem e Clem. Il criceto e il topolino si guardarono per un istante come per assicurarsi di essersi intesi per bene... poi, Dedenne si voltò verso la sua piccola amica umana, che comprese presto cosa volesse dire.

"Va bene, Dedenne, ma stai attento!" si raccomandò Clem. "Okay, è il momento di dare una mano anche noi! Dedenne, usa Caricaparabola!"

"Dedenne!" esclamò il grazioso Pokemon Elettro/Folletto. Le sue vibrisse a forma di antenne si caricarono per un istante, per poi scagliare una raffica di scariche elettriche che presero la forma di tante fruste che guizzarono verso i Pokemon del Team Flare. In un attimo, diversi dei Pokemon nemici vennero agguantati e, prima che potessero divincolarsi e sfuggire, ricevettero una dolorosa scarica elettrica! Nello stesso momento, degli impulsi di luce colorata uscirono dai loro corpi e, risalendo i nastri elettrici con uno spettacolare effetto, raggiunsero il piccolo Dedenne ed entrarono in lui. Il criceto elettrico si sentì più forte e mollò la presa sui suoi avversari, facendoli cadere a terra indeboliti... e nello stesso momento, il Kingdra di Misty scagliò un attacco Tornado, girando su sè stesso come una trottola e scagliandosi ad alta velocità contro i suoi nemici. Un muro d'acqua si sollevò attorno al cavalluccio marino gigante, che proseguì la sua corsa e investì un Mightyena e uno Scraggy del Team Flare, mandandoli a terra. Un Vibrava nemico riuscì tuttavia a schivare il colpo e a rispondere con un attacco Dragospiro - il Pokemon formicaleone aprì la bocca e soffiò una raffica di fiammate blu-viola che penetrarono nel vortice di Kingdra e colpirono il malcapitato Pokemon Acqua/Drago, che fu costretto ad interrompere il Tornado con uno stridio di dolore.

"Kingdra, attento! Cerca di scansarlo!" esclamò Misty. Kingdra dibattè furioso le pinne e si spostò di scatto, nel tentativo di sottrarsi a quel doloroso bombardamento, mentre il resto dei Pokemon faceva del suo meglio per tenere occupati gli uomini del Team Flare.

"Heracross, tu occupati di liberare gli ostaggi!" disse Ash rivolto al suo Pokemon scarabeo.

Heracross non esitò, e si staccò dalla mischia furiosa per raggiungere le sbarre della cella più vicina, evitando con abilità una fiammata scagliata dal Pansear di prima. Froakie intervenne rapidamente e scagliò un Idropulsar contro la scimmietta fiammeggiante, che emise un verso di disappunto quando venne inondata dalla bolla d'acqua e barcollò all'indietro per un breve tratto. Ora libero da ulteriori distrazioni, Heracross raggiunse la prima cella e, mentre la donna spaventata che si trovava al suo interno si ritirava verso il fondo, afferrò le sbarre e le piegò con relativa facilità, fino a ricavare un passaggio abbastanza largo da consentire alla prigioniera di scappare!

"Cross!" Con un sorriso accomodante, lo scarabeo rinoceronte estese un braccio per dire che la via era libera, poi raggiunse la cella successiva, afferrò la porticina d'ingresso e cominciò a tirare e a spingere mettendoci tutta la sua forza! Per qualche secondo, la porta resse, ma Heracross era troppo forte perchè durasse troppo a lungo, e infatti, non appena il Pokemon Coleottero/Lotta ci mise un po' di forza in più, la porta si strappò con un tremendo clangore metallico!

"Sembra che ce la stiamo facendo... okay, Pangoro, credo che così possa bastare!" disse Serena, facendo un cenno al suo robusto Pokemon Buio/Lotta in modo che si riposasse un po'. "Tocca a te, Sylveon!"

La Pokeball di Sylveon, una sfera di colore nero lucido con delle splendenti decorazioni rosse, descrisse un breve arco in aria e si aprì... e Sylveon ne uscì in uno spettacolare gioco di luci. "Eon! Sylveon!" esclamò l'aggraziata Eevolution rosata nel momento in cui atterrò con agilità sul pavimento in pietra battuta del sotterraneo. Immediatamente, venne presa di mira da alcuni Pokemon del Team Flare, ma riuscì a scansarsi in tempo quando un eodude iniziò a scagliarle addosso degli attacchi Sassata.

"Sylveon, usa Vento di Fata per contrattaccare!" esclamò Serena aggiustandosi il cappello. La graziosa Eevolution drizzò i nastrini che adornavano il suo corpo e li fece toccare tra di loro... poi li aprì di scatto e rilasciò una scarica di vento pieno di particell rosate che raggiunse diversi Pokemon del Team Flare e li colpì con una forza inaspettata! I Pokemon di tipo Buio e Lotta, in particolare, sentirono l'attacco più degli altri, e un Machop nemico venne mandato a terra privo di sensi.

"Maledizione... questi ci stanno spazzando via!" esclamò una recluta femminile. Tuttavia, Pansear era riuscito a chiudere le distanze con Froakie e aveva mandato a segno un potente attacco Sfuriate, mettendo in difficoltà il ranocchio azzurro e costringendolo ad indietreggiare per difendersi.

"Sear! Sear sear!" esclamò. Froakie strinse i denti quando si rese conto che il suo avversario aveva accelerato il ritmo, e non sarebbe riuscito a tenersi in difesa a lungo...

Nello stesso momento in cui un altro graffio andò a segno, Froakie emise un breve gracidio di dolore...

"Ah!"

"Ash! Che succede?" chiese Misty, sorpresa e preoccupata. Improvvisamente, Ash si era piegato leggermente e si era afferrato il braccio destro, come se qualcuno lo avesse ferito in quel punto! Per fortuna, il dolore passò in un istante, ma questa sorpresa inaspettata lasciò Ash senza fiato per un po', e non gli consentì di concentrarsi sullo scontro. Per fortuna, Misty fu rapidamente al fianco del suo fidanzato, e lo aiutò a tenersi in piedi. "Hey, Ash, tutto bene? Non stai giocando qualche altro dei tuoi scherzi stupidi, vero?"

"Pika pi... pikachu?" chiese Pikachu, prendendosi un attimo di pausa tra un Tuonoshock e l'altro. Raggiunse di corsa il suo partner umano, e si sentì sollevato quando lo vide rimettersi in piedi e scuotere il braccio indolenzito per far vedere che era tutto a posto.

"Sto... sto bene, Misty, davvero!" rispose rapidamente il ragazzo di Biancavilla. "E' solo che... non so, all'improvviso ho sentito un acuto dolore al braccio! Non so come mai... Froakie, attento! Cerca di andare via da lì! Fletchling, intervieni usando Beccata!"

"Froak..." gracidò il ranocchio azzurro, riuscendo per un pelo ad evitare un altro fendente da parte del Pansear nemico. Fletchling calò giù proprio in quel momento, usando il suo becco acuto per percuotere il nemico con tutte le sue forze. Pansear fu costretto ad interrompere il suo attacco Sfuriate, e cercò di rispondere all'attacco dall'alto, ma Fletchling si rivelò troppo veloce, e riuscì a schivare l'attacco successivo. Il pettirosso si alzò in aria e rivolse a Froakie un cenno d'intesa, mentre il ranocchio sorrideva in segno di gratitudine.

"Froakie!" gracidò allegramente. Il pettirosso emise un paio di cinguettii acuti e strizzò un occhio in direzione del suo compagno di squadra, che approfittò immediatamente della distrazione.

"Froakie... usa di nuovo Idropulsar!" ordinò Ash. La schiuma marina attorno al collo di Froakie si espanse fino a diventare una sorta di bianca criniera attorno al collo del ranocchio azzurro, che poi scatenò di nuovo lo stesso attacco di prima contro Pansear, che cercò di scansarsi, ma era ormai troppo vicino per fare qualsiasi cosa. La bolla d'acqua lo centrò in pieno, e Pansear questa volta non riuscì a resistere e cadde in ginocchio, con delle volute di vapore bianco che si levavano dalla sua pelliccia fiammeggiante. Un istante dopo, con un mormorio rabbioso, Pansear cadde a terra a faccia in giù e perse i sensi, mentre Froakie si passava una zampetta sulla fronte e riprendeva fiato. Guardò verso l'alto per ringraziare Fletchling, ma non ebbe modo di farlo, visto che il pettirosso era troppo impegnato a ercare di sfuggire ad un Pidgeotto del Team Flare, che lo stava inseguendo svolazzando pericolosamente vicini al soffitto delle segrete... la cosa non durò più di qualche secondo, tuttavia, prima che un inquietante rumore di corrente elettrica sovrastasse il fragore della battaglia... e un attacco combinato - una Caricaparabola di Dedenne e un Fulmine di Magneton - raggiunse il Pidgeotto nemico e lo fece cadere a terra con un acuto stridio!

La sala era immersa nella confusione della battaglia, che tuttavia era chiaramente in mano ad Ash e ai suoi compagni. Heracross aveva ormai liberato quasi tutti gli ostaggi, che avevano proceduto a sfogare la loro rabbia sulle reclute del Team Flare mentre queste erano impegnate a seguire lo scontro! In breve tempo, più di metà delle reclute giaceva a terra priva di sensi, con dei comici bernoccoli sulle loro teste... e gli altri si stavano affrettando a richiamare i loro Pokemon e tagliare la corda con la coda tra le gambe!
Nel giro di alcuni minuti, la lotta era finita... e le segrete del castello erano state del tutto sgombrate dal Team Flare. L'attacco a sorpresa di Ash e dei suoi compagni si era dimostrato impossibile da gestire.

"Phew... perfetto, amici, sembra proprio che ce l'abbiamo fatta!" commentò Ash. Pikachu, Froakie, Fletchling ed Heracross si avvicinarono a lui per controllare se stesse bene - anche loro si erano accorti di quell'improvviso malessere che Ash aveva avuto, e volevano controllare se il loro amico stesse bene. "Ah... sto bene, ragazzi, non dovete preoccuparvi per me. Per adesso, l'importante è che stiamo costringendo il Team Flare a ritirarsi, no?"

Misty alzò gli occhi al cielo. Per quanto tempo potesse passare, per certi versi Ash non era cambiato molto da quel testardo marmocchio che lei aveva ripescato cinque anni prima... "Non la stai facendo un po' troppo semplice, Ash Ketchum?" affermò con tono falsamente esasperato. Il ragazzo fece una buffa espressione impaurita - quando Misty usava il suo nome e cognome, voleva dire che c'era un predicozzo in arrivo. "Ora, non puoi esattamente dire che quello che è successo è normale, non credi?"

"Froakie... froak fro?" disse Froakie rivolto a Pikachu. IL Pokemon ranocchio tenne alzata la zampa sinistra, quella che il Pansear nemico aveva colpito con un'artigliata nel corso della lotta, e Pikachu rispose con un segno affermativo.

"Pika pikachu! Pika... pika pichu pikachu?" rispose il topolino giallo. Dal tono e dalle espressioni un po' dubbiose che faceva, si poteva intuire che anche Pikachu non era del tutto sicuro di cosa fosse successo.

"Misty ha ragione Ash... questa è una cosa che con la scienza non si spiega per niente." disse Lem. Il giovane inventore non era esattamente un tipo che faceva molto per nascondere le sue emozioni, e Ash vedeva bene che era perplesso... forse anche un po' preoccupato. "Quando quel Pansear ha graffiato la zampa a Froakie, all'improvviso hai sentito anche tu dolore al braccio, vero? E per giunta era lo stesso braccio sul quale Froakie ha ricevuto il colpo."

Ash si sfregò la nuca indeciso, prima di dare la sua risposta. "Ehm... coincidenza?"

Hey, nessuno ha mai detto che sarebbe stata una risposta intelligente.

"Ugh... vuoi essere serio una buona volta, Ash Ketchum?" grugnì Misty. La ragazza dai capelli arancioni presentava una grossa venuzza pulsante sulla nuca, e la sua mano si stava già protendendo per afferrare un grosso martello di legno che, ne era sicura, di lì a poco si sarebbe materializzato dal nulla in risposta al commento di Ash! "E rifletti un po' su quello che è successo, no? Froakie viene colpito... e anche tu senti dolore nello stesso punto! E poi, hai detto anche tu che hai avuto una sensazione un po' strana guardando Froakie!"

"Froakie!" gracidò Froakie, mentre alzava al cielo i suoi grandi occhioni gialli.

"Pikachu... pika pika pi." disse Pikachu rivolto al suo recente compagno di squadra. Froakie mostrò la zampa sulla quale aveva ricevuto il colpo di Pansear, rendendo evidente il graffio che ora presentava.

"Beh... sì, è vero, ho sentito dolore, ma non ho proprio niente..." fu la risposta di Ash, che estese l'avambraccio per mostrarlo ai suoi compagni e rivelare che, in effetti, non si era fatto proprio nulla. Non era rimasta nemmeno un'ammaccatura sulla sua pelle, con grande sorpresa del Kingdra di Misty che era andato a dare un'occhiata.
Mentre tutto questo stava accadendo, gli ostaggi del Team Flare avevano tutti riconquistato la libertà, e alcuni di loro, con l'aiuto dei Pokemon che avevano combattuto, stavano legando i soldati del Team Flare rimasti a terra. Dopo quei momenti di pericolo, l'atmosfera si stava finalmente distendendo, e molti dei presenti stavano andando a ringraziare Ash e i suoi compagni per averli salvati.

"Accidenti, ragazzi... siete stati fenomenali, davvero! Avete affrontato quei malfattori senza paura!" affermò un turista che, a giudicare dalla carnagione un po' scura, doveva essere un nativo di Hoenn. "Grazie... non sappiamo proprio come sdebitarci!"

"Ah, non c'è problema, davvero!" disse Serena, distraendosi per un attimo dal problema di Ash. "E poi... non possiamo prenderci tutto il merito! Sono stati i nostri Pokemon a fare gran parte del lavoro..."

"Già, se non fosse stato per Froakie e Fletchling, sarebbe stato un problema..." disse Ash, con un braccio esteso pper permettere al Pokemon pettirosso di appoggiarsi su di lui. Fletchling sbattè vivacemente le ali ed emise un sonoro, allegro gorgheggio per esprimere la sua fierezza, mentre Froakie restava un po' in disparte, con quel fare stoico e solitario che gli era proprio. "Hey, Froakie... vieni anche tu, sei tu l'eroe della giornata, no?"

"Froak!" rispose lui, voltandosi leggermente di schiena.

"Mi pare di capire che Froakie non vuole mettersi in mostra..." disse Misty. Non era un Pokemon con cui lei aveva molta familiarità, ma se si trattava di un Pokemon d'Acqua, lei era l'autorità in campo.

Clem rivolse a Froakie uno sguardo malinconico e si avvicinò a lui per fargli una carezza. Chissà come mai Froakie era così ritroso, anche quando cercavano di fargli dei complimenti. Anche Pikachu e Fletchling, a giudicare dalle loro espressioni, si chiedevano cosa fosse successo nel passato di Froakie per renderlo così solitario...

"Tutto okay, FRoakie?" chiese la bambina bionda. Con una mano, lisciò delicatamente la schiena al ranocchio azzurro, che si tese per un istante, ma si rilassò poco dopo e chiuse gli occhi con un sospiro sollevato. Se non altro, faceva piacere che quei ragazzi cercassero di stargli vicino... questa era tutta la ricompensa di cui aveva bisogno.

"Fro, fro..."

"Non so che cosa abbia Froakie..." disse Ash, piazzandosi accanto a Serena e Misty. "Ma... immagino che sia meglio dargli un po' di spazio. In fondo... anche lui è appena entrato in squadra, e forse ha bisogno ancora di un po' di tempo per ambientarsi."

"Veon..." disse la Sylveon di Serena. La graziosa Pokemon Folletto tornò con la mente a quando era una piccola e goffa Eevee - ricordava bene che anche lei era solitaria e non riusciva a socializzare con gli altri Pokemon della squadra di Serena. C'era voluto tempo prima che potesse entrare a far parte in tutto e per tutto del gruppo... anche se immaginava che le ragioni di Froakie fossero diverse, la Pokemon Folletto riusciva a comprendere la situazione in cui il Pokemon ranocchio doveva trovarsi...

 

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"Accidenti... questa proprio non ci voleva! Ma come hanno fatto a liberarsi? Non si può proprio mai prevedere quello che accadrà..." riflettè bisbigliando tra sè e sè la recluta femminile del Team Flare che si era assunta l'incarico di andare a recuperare la Megapietra dai sotterranei del castello. Dopo aver premuto la mattonella che gli era sembrata di colore più scuro, la giovane donna aveva visto una sezione di muro scorrere via con un suono roboante, e dietro ad essa apparve un'altra sala, più piccola ma dall'aspetto in qualche modo più misterioso... completamente vuota tranne che per degli stranissimi fuochi fatui verdi che fluttuavano vicino ai muri ad altezza d'uomo, e un portale ad arco, alto non meno di due metri, ai cui lati si trovavano due statue che chiaramente rappresentavano dei Pokemon Leggendari - un enorme cervo dalle corna ramificate, e un mastodontico uccello da preda dalle ali armate di micidiali artigli simili a falci. La recluta non si fermò ad ammirare la magnificenza di quelle opere d'arte antiche... non aveva il tempo di farlo, doveva raggiungere il portale, inserire la combinazione giusta, e poi tagliare la corda il più rapidamente possibile!

"Okay, okay... vediamo un po', dov'è che devo inserire... ah, eccolo lì!" esclamò la ragazza in preda alla fretta. Sul grande portale, vide tre maniglie decorate con dei numeri e restò per un attimo a ripensare alla combinazione che aveva sentito prima... poi, nella speranza di ricordare tutto alla perfezione (accidenti, perchè non si era tirata giù degli appunti? Ora il piano poteva dipendere da questo particolare apparentemente inutile...), raggiunse le maniglie e iniziò a girarle, in modo che i numeri della combinazione fossero rivolti verso l'alto...

14... 7... 10...

Nel momento in cui l'ultima delle maniglie venne spostata sul numero 10, la giovane recluta del Team Flare venne scossa da un improvviso movimento della terra sotto di lei, e riuscì a malapena a tenersi in piedi appoggiandosi alla statua del Pokemon cervo. Sgranò gli occhi per la meraviglia quando il portale si aprì con uno scricchiolio sinistro... e dietro di esso apparve una piccola stanza dalle pareti argentate che sembravano quasi essere illuminate dall'interno, sulle quali si vedevano incredibili giochi di luce provocati dai fasci di colore provenienti da un gioiello di forma sferica posto al centro della stanza, sopra un piedistallo scolpito in modo da rappresentare un Mawile! Era una pietra grande poco più di una moneta, montata su una sorta di catenella argentata da portare al collo, ed era fatta di uno strano tipo di cristallo dalle sfumaure rosa intagliato in maniera talmente perfetta da sembrare quasi innaturale! All'interno della sfera, si vedeva una fiamma di strani, innaturali colori che guizzava senza tregua, proiettando i suoi giochi di luce sulle pareti che li riflettevano senza tregua - un grigio argentato che si alternava ad un giallo vivace, quasi dorato. Sì, non c'era dubbio... le descrizioni che le erano state fatte non lasciavano adito ad alcun dubbio - quella era la Megapietra che stavano cercando, la Mawilite!

Eccitata e impaurita al tempo stesso, la giovane donna entrò a grandi passi nella camera del tesoro, raggiunse il piedistallo e, con una mano tremante, afferrò la Mawilite senza curarsi del resto. Immediatamente, sentì come una scarica elettrica che le attraversava il braccio, e una sensazione di un grande potere, risalente ai tempi più antichi, si fece rapidamente strada nella sua mente. Quello era il potere che il Team Flare stava cercando... il potere di elevare i Pokemon fino a livelli quasi divini, il potere che avrebbe creato un nuovo mondo... un mondo in cui il Team Flare avrebbe regnato supremo! E le Megapietre sarebbero state la chiave per la realizzazione di questo grande sogno...

"Meglio non restare qui a fantasticare... devo scappare, se vengo intercettata adesso sarà stato tutto per niente!" disse tra sè. Scacciò la sensazione di esaltazione che le veniva dal tenere in mano un artefatto così potente, e ritornò sui suoi passi, senza curarsi di nascondere le tracce del suo passaggio. L'unica cosa che contava era riconsegnare la Megapietra ai suoi superiori... al resto ci avrebbero pensato più tardi.

"Bene... ce l'ho fatta! Nonostante tutti questi imprevisti, la Megapietra è nelle nostre mani!" disse tra sè, euforica. "Ma... dobbiamo cercare di scoprire chi è che ci ha quasi rovinato tutto il piano. La prossima volta dobbiamo essere sicuri che non ne avrà la possibilità... noi del Team Flare stiamo lavorando a qualcosa di troppo importante, e non possiamo permettere che qualcuno interferisca!"

La giovane donna aumentò il passo, tenendo stretta la Mawilite come se da essa dipendesse la sua vita...

 

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Per gli abitanti del piccolo borgo medievale, la giornata aveva riservato un'altra sorpresa, e questa volta più che gradita. Poche ore dopo l'inizio della crisi provocata dal Team Flare, gli ostaggi erano usciti dal Maniero Sottotono con le loro gambe, e in breve tempo, si era raccolta intorno a loro una piccola folla di giornalisti, turisti preoccupati e abitanti che volevano sapere di più su cosa fosse successo... e in particolare, sul misterioso Team Flare che aveva attaccato così spudoratamente. Ash e i suoi compagni, in particolare, vennero quasi subito sommersi di domande ed applausi.

"Siete stati grandi, ragazzi! Un lavoro incredibile!" disse una giornalista, il microfono puntato verso Serena. "Ma come avete fatto a liberarvi? Cosa avete pensato mentre affrontavate questo Team Flare? E chi pensate che siano?"

"Quali Pokemon usavano? Cosa volevano fare con questo fantomatico tesoro che sarebbe stato nascosto sotto il Maniero Sottotono?" chiese un giornalista, che si era fatto rapidamente strada tra due ali di folla entusiasta per tempestare di domande i malcapitati Ash e Misty. Pikachu si guardò attorno frastornato dal piccolo esercito di curiosi e dal frastuono che facevano... e mano male che questa era una cittadina così calma e tranquilla, pensò tra sè, e sorrise debolmente mentre si massaggiava la fronte con una zampetta.

"Per... per favore, signori, un po' di calma!" esclamò Lem. Con Dedenne in braccio e Bunnelby che seguiva a ruota, il biondo inventore cercava di non staccarsi troppo da Clem per paura che la bambina si perdesse tra la folla. "Accidenti, ma perchè non ho pensato ad un'invenzione che ci rendesse invisibili? Clem, stammi accanto... Clem? Clem?"

Lem ebbe un attimo di panico quando vide che la sua sorellina non era più accanto a lui... ma Dedenne alzò gli occhi al cielo e indicò un punto in cui la folla si era riunita un po' più fitta che altrove, e quando Lem guardò in quella direzione vide che Clem si era messa su un ginocchio davanti ad una graziosa ragazza mora che si era avvicinata per sapere di più dei coraggiosi allenatori che avevano sconfitto il Team Flare.

"Clem?" chiese Serena perplessa. "Che... sta facendo, esattamente?"

Lem alzò gli occhi al cielo. "Oh, mamma... ecco che mia sorella ricomincia..."

"Signorina, mi fa molto piacere che lei sia interessata al mio fratellone." disse la bambina bionda, prendendo la mano della sorpresa ragazza con fare galante! "Di grazia, glielo affido! Si prenda lei cura di lui..."

"Non di nuovo, Clem..." mormorò Lem, dalla cui espressione Ash e gli altri capirono che non era la prima volta che questo accadeva. Il biondino con gli occhiali premette un tasto su una bretella del suo zaino... e dalla tasca principale uscì un lungo e flessibile tentacolo con una grossa mano guantata simile a quella di un Aipom, che si sollevò in aria per un breve tratto e si allungò verso Clem, prese la bambina per il colletto della camicetta, e la trascinò via prima che potesse mettere Lem ancora più in imbarazzo! Senza scomporsi, Clem continuò a sorridere e a muovere una mano per salutare la ragazza a cui aveva proposto il fratello maggiore!

"Scusi, signorina, mi stanno chiamando! Ci pensi su, okay?" esclamò Clem. Lem scosse la testa e riavvolse il braccio-Aipom in modo che Clem ritornasse vicino a lui!

"Chiedo scusa..." mormorò Lem sfregandosi la fronte. "Clem, lo sai che non c'è bisogno che tu proponga a tutte le ragazze carine che incontri se hanno voglia di sposarmi..."

"E dai, fratellone, lo sai che Clem lo fa perchè le piace vederti contento!" ribattè Clem tutta raggiante, come se niente fosse successo! "Se tu trovassi una fidanzata, e non stessi sempre chiuso in laboratorio a fare esperimenti, secondo Clem staresti anche meglio!"

"Denne...?" mormorò Dedenne rivolto a Bunnelby, che si limitò a piegare in avanti le orecchie come per dire che era abituato a queste scene...

"Che... strano modo di cercare una fidanzata per il fratello." commentò Ash. Pikachu alzò le spalle, non avendo molto da aggiungere a riguardo.

"Mi ricorda vagamente qualcuno che conosco... non credi anche tu, Ash?" disse Misty con un sorriso ironico, tenendo il suo Marill tra le braccia, e con Kingdra in piedi al suo fianco.

 

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A molti, molti chilometri di distanza, in una scuola per allevatori ufficiali di Pokemon, un certo ragazzo dalla pelle scura e dagli occhi perennemente chiusi si mise le mani davanti alla bocca ed esplose in un potente starnuto!

"A-ACCHOOOO!"

"Gunk?" chiese uno dei suoi Pokemon, un Croagunk dall'aria sardonica che si era seduto al suo fianco mentre il ragazzo ripassava gli appunti della lezione di veterinaria di quella mattina. Un altro Pokemon, una graziosa Chansey, alzò lo sguardo verso il giovane e gli porse un fazzoletto, che l'allenatore accettò con un cenno della testa e usò per pulirsi bene le mani.

"Sto bene, Croagunk." disse Brock. "E' solo che ad un certo punto ho avuto come l'impressione che qualcuno stesse parlando di me..."

 

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"Ora che mi ci fai pensare, Misty... sì, mi ricorda in qualche modo Brock!" affermò il giovane allenatore di Biancavilla, la cui mente tornò ai giorni in cui viaggiava con il primo Capopalestra che lui avesse affrontato e - in qualche modo - sconfitto. "Spero che adesso stia realizzando il suo sogno. Dovunque sia, gli auguro buona fortuna."

"Brock?" chiese Serena incuriosita. "E' un tuo amico, vero?"
Ash rispose con un cenno della testa, lieto di parlare a Serena di quel ragazzo che per lui era stato come un fratello maggiore. "Sì... è un ex-Capopalestra di una città abbastanza vicina a Biancavilla. Plumbeopoli, non so se ti ricordi."

"Ah... sì, certo, mi ricordo!" rispose Serena, ripensando con piacere agli anni della sua infanzia, prima di trasferirsi a Kalos. "Era subito dopo il Bosco Smeraldo, vero? E a pochi giorni di cammino da lì c'era il Monte Luna!"

"Già... un posto davvero romantico!" continuò Misty, le mani congiunte e lo sguardo sognante. "E' stato lì che abbiamo visto la danza dei Clefairy, ti ricordi, Ash?"

"Sì, ho un po' di ricordi... è stato più di cinque anni fa, ti ricordi, Pikachu?" rispose il giovane allenatore, e il topolino elettrico ridacchiò e mosse le lunghe orecchie per dire che anche lui ricordava abbastanza bene quello che era successo in quell'occasione...

"Pika pika!" esclamò. Si accorse di Froakie che lo stava guardando con espressione interrogativa, e si ripromise di raccontare anche a lui quello che era successo in quei giorni così lontani. "Pika pi pikachu pi pika, pika pikachu..."

"Fro froakie..." gracidò la raganella azzurra sfregandosi la testa.

Il viaggio lungo il viale dei ricordi di Ash e dei suoi compagni venne interrotto quando un uomo alto e di bella presenza, che Ash ritenne correttamente essere il borgomastro di quella piccola città, si avvicinò al gruppetto di amici, e le ali di folla che si erano riunite per congratularsi con i ragazzi si separarono in modo da permettergli di passare. L'uomo e i cittadini si scambiarono dei saluti, dai quali trapelava il sollievo per lo scampato pericolo, poi il borgomastro si fermò davanti ad Ash, Pikachu e i loro compagni di viaggio e li guardò fisso per un attimo.

"E così, voi siete i ragazzi che hanno messo in fuga gli infingardi fuorilegge del Team Flare." affermò con voce profonda. "Siete stati bravi, ragazzi. Noi tutti apprezziamo quello che avete fatto per noi."

"Grazie... ehm... lei è il borgomastro di Castel Vanità, giusto?" chiese Lem. Il suo Bunnelby fece un inchino, e Dedenne guardò l'uomo con curiosità. Quando il nuovo arrivato fece un cenno con la testa, Lem si mise a posto gli occhiali e proseguì. "Credo che il merito vada soprattutto ai nostri Pokemon. Sono stati loro a cogliere di sorpresa il Team Flare e metterlo in fuga."

Pikachu strinse una mano a pugno e alzò il pollice. "Pika!"

"Adesso non dovreste più avere problemi con quei malfattori, non è vero?" chiese la piccola Clem. Si chinò per prendere in braccio Dedenne. "Non sono riusciti a prendere la Megapietra, non è vero?"

L'espressione lieta del borgomastro sbiadì. Era il momento di dare loro notizie meno buone... "Ecco... in realtà, temo che ci sia qualche problema da questo punto di vista..." cominciò a dire. Vedendo che i giovani allenatori si erano allarmati, l'uomo si schiarì la voce e spiegò cosa fosse successo. "Purtroppo, prima che voi foste in grado di scacciare il Team Flare, noi abbiamo comunicato loro il modo per raggiungere la Mawilite nascosta nei sotterranei del Maniero Sottotono, e non possiamo escludere che qualcuno di loro se ne sia impossessato nel frattempo... Per favore, potere accompagnarmi? Vado a dare un'occhiata..."

"Come?" chiese Serena sgranando gli occhi. "Ah... ma certo! Accidenti, se è così, potrebbe essere che aver battuto il Team Flare non sia servito a nulla..."

"Andiamo a vedere, meglio essere sicuri..." rispose Ash, il cui fare sicuro era ora stato sostituito da una certa preoccupazione. Ad un cenno del borgomastro, i ragazzi lo seguirono di ritorno nell'antico maniero, passando accanto ad un piccolo gruppo di poliziotti guidati da un'ufficiale Jenny che avevano ammanettato alcuni uomini del Team Flare e li stavano portando via. L'uomo guidò i ragazzi attraverso i corridoi del castello e verso dei passaggi segreti che loro non avevano notato, fino a scendere le rampe di scale che portavano ad una volta segreta... dove, con suo grande disappunto, il borgomastro notò che le porte segrete erano state trovate ed aperte, e la camera nellla quale era custodita la Mawilite era ora vuota, tranne per le spettacolari luci che ancora un po' fluttuavano sui muri e sul soffitto.

"Come temevo." disse il borgomastro, e battè frustrato un pugno sulla superficie del piedistallo ora vuoto. Ash e Pikachu corsero a vedere, e si trovarono davanti la stanzina desolata, segno fin troppo evidente del loro fallimento. "Il Team Flare è riuscito lo stesso a prendere la Mawilite..."

 

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In una base segreta del Team Flare, uno degli scienziati di fiducia del capo dell'organizzazione stava ricevendo un rapporto da un suo sottoposto... un rapporto che annunciava il successo della loro ultima operazione!

"Bene, bene..." disse Xante, con un comunicatore piazzato vicino ad un orecchio. "Quindi, mi confermate che nonostante alcuni problemi, siamo riusciti ad impossessarci della Mawilite nascosta sotto Castel Vanità? Ottimo lavoro... tornate immediatamente alla base e consegnateci la Megapietra, poi attendete ulteriori istruzioni... come? Ah, certo... no, per adesso non è necessario. Ci penseremo dopo ai nostri compagni catturati. In ogni caso, non sanno abbastanza da metterci in pericolo. Okay... okay, a presto. Sì, il capo sta già gestendo ogni cosa. No, non ci sarà bisogno di esporsi troppo. Molto presto, avremo in mano tutto quello che ci serve. Chiudo."

Si sentì un acuto bip, e Xante appoggiò il comunicatore su un tavolo vicino, per poi sogghignare soddisfatto. Si stavano preparando grandi eventi a Kalos, e non vedeva l'ora di scoprire come si sarebbero sviluppati...


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CONTINUA...

Note dell'autore: Accidenti, non avevo proprio ispirazione per questo capitolo. Temo che non mi sia venuto molto bene, ma se non altro, spero che sia riuscito a gettare le basi per la saga del Team Flare. Ho in mente molte idee per la mia serie... e non vi nascondo che i nuovi giochi Ultra Sole e Ultra Luna mi stanno dando sempre più idee a riguardo! Se li avete, spero che ve li stiate godendo! :)

Il Team Flare ha sferrato il suo colpo... e tra non molto, vedremo un po' meglio il misterioso gruppo che sta loro contendendo il posto di cattivi di turno per questa storia! Finalmente potremo sapere di chi si tratta, e cosa vogliono qui a Kalos. Non vi anticipo nulla, ma sappiate che tutto si ricollegherà, in un modo o nell'altro.

Questo è tutto per questo capitolo. A presto!

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Capitolo 16
*** Nemici occulti e spocchiose allenatrici ***


Pokemon XY Reload
 

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 16 - Nemici occulti e spocchiose allenatrici


Castel Vanità aveva tirato un sospiro di sollievo, almeno per il momento. Il Team Flare era stato fermato, e gli ostaggi erano stati liberati. Tuttavia, non si trattava esattamente di un'occasione di festeggiamenti. Anche se il peggio era stato impedito, l'organizzazione criminale era riuscita ad allontanarsi con la Mawilite che era nascosta nei sotterranei del Maniero Sottotono, dando all'intera cittadina motivo di allarme. Mentre attendevano davanti alle porte dell'antico castello che arrivasse una delle Agenti Jenny si turno per interrogarli, Ash e i suoi compagni di viaggio percepivano quasi la tensione non del tutto scemata che ancora pervadeva l'atmosfera.

Serena e i due fratellini di Luminopoli erano particolarmente in ansia per quello che era successo. L'amica d'infanzia di Ash era appoggiata con la schiena ad un muro del castello, e guardava le persone che si avvincendavano, ascoltava i loro discorsi e rifletteva con evidente apprensione.
"E così... c'è qualcuno che vuole sfruttare le Megapietre per i loro scopi. Non so quanto ci sia di vero nella storia di Kalos e dell'antico re, ma sicuramente la storia dell'Arma Suprema e della distruzione che ha portato... quello non è stato inventato. Dobbiamo capire cosa sta succedendo... e cercare di fare quello che possiamo per impedire al Team Flare di impossessarsi di altre Megapietre."

"Serena?" chiese la voce di Clem. Serena guardò alla propria destra, e vide la bambina bionda e il suo Dedenne che la guardavano, volendo in qualche modo rassicurarla. "Va tutto bene? Tra poco arriverà l'Agente Jenny per farci delle domande..."

"Ah? Ehm... scusa, Clem, va tutto bene!" affermò la giovane di Borgo Bozzetto. "Stavo pensando a quello che era successo... avranno anche un modo di vestire ridicolo, ma quel Team Flare non è da sottovalutare, soprattutto se vogliono le Megapietre. Piuttosto, se è vero che sta arrivando l'Agente Jenny, è meglio che mi prepari!"

Serena si mise a posto i vestiti come meglio poteva, e fece cenno alla sua Delphox, che stava in piedi accanto a lei e attendeva paziente. "Del, phox?" chiese l'elegante volpe-maga, per poi fare un cenno e indicare con un cenno della testa verso Ash, Pikachu, Misty e Lem. I suoi compagni di viaggio erano raccolti attorno ad un'Agente Jenny accompagnata da un Herdier dall'aspetto vispo, e stavano rispondendo alle domande della poliziotta.

"Sì, Delphox... mi ero solo persa nei miei pensieri." affermò Serena. Cercò di mettere da parte i pensieri negativi, almeno per il momento. Il Team Flare era stato sconfitto, almeno per il momento, e potevano almeno per un po' rilassarsi nella coscienza che Castel Vanità era al sicuro. "Andiamo, se possiamo dare una mano con le indagini..."

"Denne!" rispose Dedenne. Il criceto elettrico fece un occhiolino e prese la testa del quartetto mentre si dirigevano verso il resto del gruppo, in piedi accanto ad un grande salice piangente.

"E quindi... i vostri Pokemon sono riusciti ad uscire dalle Pokeball e a liberarvi." stava dicendo la poliziotta dai capelli azzurri. Il suo Herdier stava fiutando Pikachu e Froakie con aria sospettosa, e il topolino elettrico diede qualche segno di insofferenza. "Ma com'è successo? Che io sappia, un Pokemon non è in grado di uscire da solo da una sfera Pokè."

Misty ridacchiò nervosamente. Se solo ci fossero stati il suo Psyduck o il Croagunk di Brock, avrebbe potuto dimostrare che invece era proprio così...

"Froak!" esclamò il ranocchio azzurro. Dal tono della sua voce, si capiva che era particolarmente ansioso di sostenere le parole di Ash.

"In realtà... è andata proprio così!" disse Ash, un po' imbarazzato. Sperava che a Froakie non dispiacesse troppo, e comunque non aveva certo intenzione di parlare con tanta leggerezza dello strano potere che lo starter di Kalos aveva dimostrato.

"Mi scusi, agente Jenny, con tutto il dovuto rispetto... non credo che sia questo il punto della situazione." intervenne Serena, calma ma ferma. "In questo momento... stiamo parlando del Team Flare, e di un altro gruppo che sta rapendo Pokemon in varie parti di Kalos. Loro sono la minaccia più urgente, direi."

"Dedenne!" affermò il criceto elettrico. Il Bunnelby di Lem annuì energicamente in direzione del suo amico - finora, avevano sentito parlare di questo nuovo gruppo in termini nebulosi, ed era una minaccia ancora distante... ma i ragazzi erano ben consapevoli che trascurarla era un'imprudenza, nella migliore delle ipotesi.

La poliziotta e il suo Herdier storsero un po' il naso. Il fatto che quella ragazza li stesse contraddicendo in quel modo non andava loro molto a genio... ma dovevano ammettere che aveva ragione a richiamare la loro attenzione sul problema più urgente. "E va bene... immagino che certi dettagli debbano per forza passare in secondo piano." disse l'Agente Jenny, ed Herdier si mise subito ad annusare Dedenne e a guardarlo come se volesse fargli il terzo grado. "Allora, com'erano queste reclute del Team Flare? Avete riconosciuto qualcuno?"

Serena alzò gli occhi al cielo. Che razza di domanda era? "No, non abbiamo riconosciuto nessuno..." rispose, trattenendo il desiderio di dare una risposta sarcastica. "Erano vestiti in maniera... estremamente vistosa e pacchiana, con dei completi rossi, gli occhiali da sole rossi, e delle pettinature piuttosto ridicole. Cose che forse sarebbero andate di moda vent'anni fa... e comunque, parlavano di un nuovo mondo che loro volevano creare, e offrivano di unirci alla loro organizzazione pagando la cifra di cinque milioni di Pokedollari."

"Un club esclusivo, eh?" affermò sarcastica l'Agente Jenny, mentre annotava ogni singolo particolare che Serena dava. "Grazie, immagino che queste informazioni ci saranno molto utili... comunque, tenetevi disponibili, potremmo ancora avere bisogno di voi. Non lasciate questa città prima di domani mattina. A presto."

"A presto..." rispose Ash, stancamente. Anche se aveva vissuto momenti ben più concitati, la giornata non era certo stata rilassante, e l'ultima cosa che voleva era essere visto come un sospetto... l'atteggiamento di quella Agente Jenny non era certo dei più fiduciosi.

"E comunque, non credo che potremmo andare da qualche parte, ora come ora..." disse Lem. Non era ancora sera, ma poco ci mancava, e non avrebbero fatto molta strada anche se fossero partiti in quel momento. Il giovane inventore sospirò e si guardò attorno, magari alla ricerca di un posto dove avrebbero potuto cenare e passare la notte. "Il che significa... che siamo fermi qui, per stanotte."

"Non ti piace, fratellone?" chiese la piccola Clem. "Io la trovo una cittadina molto affascinante!"

"Pikachu..." disse Pikachu, che doveva ammettere che Castel Vanità aveva qualcosa di pittoresco. Una città che viveva ancora in parte come diversi secoli fa, dall'aspetto tranquillo e gioviale... al topolino elettrico non sarebbe dispiaciuto fermrsi lì per un po', ma il loro viaggio per Kalos avrebbe presto imposto loro di ripartire.

"Non è che non mi piaccia, per quello..." disse Lem, un po' imbarazzato. A volte, aveva l'impressione che la sua sorellina fosse ben più smaliziata e pronta di risposta di lui. "E' solo che... come posso dire... ecco... trovarmi in un posto come questo mi dà la strana impressione di tornare indietro nel tempo. Faccio fatica a spiegarmi come facciano gli abitanti di questa città a vivere senza tante delle comodità dei nostri tempi."

"Lo trovo un po' strano anch'io, lo ammetto..." disse Misty, in accordo con il biondino quattrocchi. "Però... sì, è vero anche quello che dice Clem. E' una bella città, a modo suo. Non sarà grandiosa come Luminopoli, o colorata come Novartopoli, ma ha la sua attrattiva."

"Beh, in fondo si tratta solo di una nottata." disse Lem. "Va bene, conosco un po' di posti in cui possiamo mangiare e dormire per una notte ad un prezzo ragionevole. E magari, fare anche un po' di pratica con i nostri Pokemon, una volta che li avremo condotti al Pokemon Center. Dobbiamo fare in modo di essere sempre pronti, per quando affronteremo di nuovo il Team Flare... o per quando questi misteriosi rapitori di Pokemon si faranno vivi."

"Froakie..." disse Froakie. Il ranocchio azzurro e Pikachu si guardarono in maniera significativa per qualche istante. Senza usare tante parole, i due Pokemon si intendevano già in maniera quasi perfetta... forse era per lo strano potere posseduto da Froakie, o forse perchè Pikachu era ormai un esperto nel farsi un'idea del carattere dei Pokemon che entravano a far parte della squadra di Ash... ma comunque, il topolino elettrico aveva il sentore che si stesse formando un rapporto di profonda fiducia tra lui e il nuovo arrivato. Era una sensazione che raramente aveva provato...

"Pika pi, pika pika chu. Pika pika?" chiese il topolino elettrico. Lui e Froakie si erano messi a camminare l'uno a fianco dell'altro, e adesso stavano discutendo, mentre il gruppo si dirigeva con calma verso il centro della cittadina. Delphox si stava guardando attorno, e i suoi occhi si fermarono per qualche istante sul fiume che scorreva sotto il ponte che stavano percorrendo... un placido corso d'acqua sul quale stava nuotando una piccola famiglia composta da due Swanna con cinque Ducklett al seguito.

"Froak! Froak!" rispose Froakie, un po' incerto. Delphox guardò il ranocchio azzurro con comprensione, ma cercando al tempo stesso di capire cosa fosse quella strana energia che percepiva in lui. Assomigliava molto all'Aura... nei suoi viaggi, Delphox aveva già avuto modo di incontrare un paio di Pokemon in grado di usare questo raro potere... in particolare, un Lucario che nonostante lo svantaggio del tipo, le aveva dato parecchio filo da torcere prima di essere sconfitto...

Eppure, l'energia che Froakie possedeva dava una sensazione un po' diversa rispetto all'Aura, e Delphox non sapeva cosa potesse essere...
"Phox... Del, delphox?" chiese la Pokemon Fuoco/Psico. Froakie rivolse a lei la sua attenzione, e pensò alla domanda per qualche attimo, prima di alzare le spalle e scuotere la testa. Non aveva una risposta per quella domanda.

"Dedenne... denne!" affermò Dedenne, anche lui interessato alla discussione. Bunnelby si affiancò al gruppo, zampettando vivacemente a fianco di Pikachu. Sentendosi un po' imbarazzato per tutti quei Pokemon che gli stavano attorno, il Pokemon ranocchio cercò di schermirsi.

"Froak..." mormorò imbarazzato.

Pikachu diede una pacca amichevole sulla spalla del suo nuovo compagno di squadra. "Pika pikachu! Pika pika!" esclamò, nel tentativo di coinvolgere anche Froakie nell'atmosfera di cordialità che si respirava in quel momento. Ash guardò soddisfatto i suoi Pokemon e quelli dei suoi compagni di viaggio che facevano bisboccia tra di loro - la squadra dei Pokemon che si erano uniti a lui lì a Kalos sembrava già formare un gruppo unito.

Il giovane aspirante Pokemon Master aveva come l'impressione che questa unità sarebbe stata vitale più avanti...

 

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Il suono di passi interruppe l'inquietante silenzio del corridoio, e un paio di individui vestiti con una strana divisa, una sorta di armatura completa di elmetto che nascondeva in parte i loro volti, si avvicinò alla grande porta in acciaio, recando con sè alcune gabbiette in cui erano tenuti dei piccoli Pokemon dall'aspetto sofferente ed indifeso - uno di loro aveva con sè un piccolo Cleffa che si scagliava contro le barre in acciaio della sua prigione, nell'inutile tentativo di riconquistare la libertà: ogni volta che toccava le sbarre, la sensazione di bruciore che gli era data dal contatto con il ferro lo costringeva a ritirarsi. L'altro individuo aveva invece con sè un Pokemon un po' più grande, che aveva a malapena lo spazio di muoversi in quell'angusta gabbia: alto poco meno di mezzo metro, sembrava una nuvola di zucchero filato rosa con occhi tondi e languidi, e un'espressione un po' melensa sul viso, con tanto di lingua fuori, oltre che una codina a pendolo di colore rosa più scuro che si agitava lentamente dietro di lui. Si manteneva il più possibile calmo ed immobile, consapevole che non avrebbe avuto molto successo se avesse provato a liberarsi.

"Eh. Non un granchè come Pokemon... non credo che il capo sarà troppo soddisfatto." disse uno dei due individui, mentre gettava uno sguardo di disapprovazione ai due Pokemon imprigionati. "Certo, non è che sia rimasto molto altro, da quelle parti..."

"Comunque, si tratta di due Pokemon Folletto." affermò l'altro individuo. "Ne abbiamo bisogno perche i nostri capi continuino i loro studi... se non riescono a venire a capo di questo dilemma, i nostri piani per il futuro ne saranno danneggiati."

"Già... se non altro, sono due cavie interessanti." continuò il primo. Con movimenti lenti e misurati, raggiunse la porta e appoggiò una mano su un pannello piazzato alla sua destra. Si sentì qualche suono, e il pannello si illuminò di rosso per qualche istante... poi diventò verde, e la porta si aprì con un sibilo meccanico, permettendo ai due individui di entrare nella loro base segreta.  

La stanza sotterranea era illuminata da alcune lampade alogene appese al soffitto, e scarsamente arredata, se non per qualche tavolo sparso qua e là con una precisione quasi ossessiva, come se la persona che aveva piazzato lì i mobili avesse una fissazione per l'ordine e la simmetria. Alcuni individui, vestiti con le stesse divise particolari dei primi due, erano seduti ai tavoli o in piedi accanto ad essi, e alcuni di loro avevano con sè delle gabbiette nelle quali erano tenuti altri Pokemon - un Jigglypuff, a cui i misteriosi individui avevano messo un bavaglio in modo che non potesse addormentarli cantando; un paio di Snubbull, un Marill, un Mime Jr. e anche un Togetic. Tutti i Pokemon sembravano spaventati o rassegnati, ma sopportavano la situazione con quanta più dignità possibile date le circostanze.

"Ah, ecco qui i nostri ritardatari." affermò uno dei tizi in divisa seduti ai tavoli, mentre guardava verso gli ultimi due arrivati, e sfoderava un sorrisetto divertito. "Cosa stavate facendo, lì nelle paludi? Giocavate a nascondino con quei due bambolotti?"

"Swiiiirl!" esclamò il Pokemon zuccherino, agitandosi per esprimere la sua irritazione per la definizione che si era sentito affibbiare. Insomma, essere messo in gabbia era già una seccatura di per sè, e adesso si mettevano pure a prenderlo in giro? A tutto c'è un limite!

"Intanto, abbiamo catturato altri due Pokemon Folletto, e sono sicuro che al dottore farà molto piacere." affermò tranquillo l'uomo con il Cleffa. Il tizio che aveva parlato per primo alzò gli occhi al cielo, e scelse saggiamente di tenere la bocca chiusa. In fondo, il suo collega aveva pur sempre eseguito la missione. "Piuttosto, sapete come stanno andando gli esperimenti con gli altri Pokemon rapiti? Quelli che non sono di tipo Folletto, voglio dire."

"IL dottore ci ha comunicato che è più o meno allo stesso punto, circa mezz'ora fa." rispose un'altra recluta, una donna che indossava una versione femminile di quella strana divisa, corredata con una sciarpa rossa attorno al collo. "Tutti gli altri Pokemon che abbiamo catturato sono compatibili, ma quelli di tipo Folletto... per qualche motivo, non si prestano bene al trattamento."

"E' per questo che mi servono altri Pokemon Folletto. Mi servono quante più cavie possibile, per proseguire i miei studi, e trovare il modo di rendere anche i Pokemon di quel tipo suscettibili al trattamento." intervenne un uomo alto e dagli ampi vestiti che era entrato da un corridoio sull'altro lato della grande sala. Immediatamente, le reclute sedute si alzarono in segno di saluto e rispetto, con dei movimenti rapidi che indicavano un timore reverenziale nei confronti dell'uomo: alto, snello, con addosso un camice da laboratorio bianco decorato unicamente con delle linee blu sul torace e sulle maniche, aveva i capelli di colore blu-grigio tenuti abbastanza lunghi, e un ciuffo zigzagante che si estendeva per una notevole distanza di fronte a lui. Un paio di occhiali sfumati di grigio nascondeva in parte i suoi occhi dell'espressione fredda e controllata, e sotto il suo camice si vedevano appena i suoi pantaloni viola e le sue scarpe nere.

"Cleffa!" si lamentò il Cleffa ingabbiato.

"Dottor Genus." disse una delle reclute, mentre l'individuo in camice cominciava ad esaminare i Pokemon che i suoi sottoposti gli avevano portato. Un Jigglypuff sgranò gli occhi, restando quasi congelato dalla paura sotto lo sguardo gelido dell'uomo, che lo osservava con il distacco di un chirurgo che si appresta a compiere qualche macabra operazione - e che ne aveva portate a termine così tante, da essere completamente desensibilizzato alle sofferenze dei suoi pazienti. Anche alcune delle reclute provarono un brivido di paura. Bastava guardare Genus per rendersi conto che l'unica cosa che gli interessava di quei Pokemon era quanto fossero adatti ai suoi studi.

"Hmm. Sì, immagino che a rigore, questo Pokemon vada bene." disse il Dr. Genus. Passò oltre la gabbietta di Jigglypuff come niente fosse, e continuò metodicamente ad esaminare gli altri Pokemon catturati, in completo silenzio tranne che per le laconiche valutazioni che dava alla fine di ogni controllo.

"Non mi sembra molto robusto. Non mi servirà a molto."

"Questo soggetto mostra delle tendenze alla ribellione. Poco male. Saprò come domarlo."

"Hmm... un Togetic, eh? Questo è un Pokemon raro. Forse è meglio non sprecarlo per degli esperimenti. Vale molto di più vivo e in salute."

"Ehm... mi perdoni, Dr. Genus?" una delle reclute ebbe il coraggio di chiedere una volta che lo scienziato ebbe completato l'esame di Togetic. Senza perdere un colpo, Genus si riavviò il lungo ciuffo che aveva sulla fronte e guardò verso il suo subordinato, rivolgendogli appena un cenno della testa per dirgli di andare avanti. "Per... per quanto riguarda il resto del nostro progetto, come... ehm... come sta procedendo?"

"Se ti riferisci alle mie ricerche sui Pokemon Leggendari di Kalos, ci sono delle novità interessanti, in effetti." affermò il dottore. La sua espressione stoica venne almeno un po' resa più umana - anche se non molto meno inquietante - da un sorriso soddisfatto che apparve sul suo volto smunto. "Per adesso, abbiamo scoperto l'esistenza di alcuni Pokemon che potrebbero rivelarsi delle grandi fonti di energia e potere - in particolare, Diancie, una Pokemon Leggendaria che governa su un regno sotterraneo di cristalli e minerali. Stiamo impiegando parte delle risorse che i nostri superiori ci hanno concesso per scoprire dove si trova il regno di Diancie, e una volta che lo avremo trovato, avremo trovato con esso una fonte pressochè inesauribile di energia e risorse monetarie. Per il resto... non siamo ancora riusciti a trovare il luogo dove si trova Yveltal, ma abbiamo scoperto diverse cose interessanti sulla grande guerra che infiammò i continenti di Kalos e Torren, millenni fa. Questo ci dà delle indicazioni su dove cercare in seguito. Purtroppo... ci sono anche delle notizie negative. Ho fatto qualche studio sulla Mega Evoluzione, e temo che sia inutile per i nostri scopi. La sua natura stessa la rende incompatibile con il nostro progetto. Peccato, perchè sarebbe stata di grande aiuto. Ma non importa. Si possono sempre trovare delle strade alternative."           

"Capisco..." disse la recluta. Non che la cosa gli importasse molto - non aveva la più pallida idea di cosa fossero tutte quelle complicazioni sulla Mega Evoluzione di cui parlava Genus, e sinceramente, non gli importava più di tanto. Meno interagiva con le inquietanti teorie di quell'uomo, meglio era. "Va bene... in tal caso, immagino che per adesso ci concentreremo su questa Diancie e sull'ubicazione del suo regno, dico bene?"

"Sì, mi sembra la cosa più sensata da fare, per il momento. Ho ragione di credere che una volta scoperto, ci fornirà delle indicazioni anche su Yveltal." affermò Genus con cauta soddisfazione. "Comunque, il progetto va avanti in maniera indipendente. Se permettete, ora devo continuare ad esaminare i Pokemon Folletto che mi avete portato. Dunque, dov'ero rimasto? Ah, ecco. Questo Cleffa mi sembra un po' troppo piccolo e fragile. Per adesso, lo terremo in riserva."

"Cleffa?" esclamò la forma pre-evoluta di Clefairy. Per fortuna, l'esame non durò a lungo, prima che il Dr. Genus passasse ad esaminare qualche altro malcapitato Pokemon... il Pokemon simile a zucchero filato che era stato catturato con lui.

"Questo è un Pokemon che non ho mai visto prima d'ora." affermò Genus. "Penso che... valga la pena studiarlo un po', prima di fare degli esperimenti su di lui. Sicuri che è un Pokemon Folletto?"

"Ne siamo sicuri, dottore." rispose la recluta che lo aveva catturato. "Si tratta di uno Swirlix, un Pokemon Folletto originario di Kalos. Non è molto comune in altri continenti."

Genus si sfregò il mento e annuì lentamente. "Capisco... va bene, potrà comuque esserci utile. Il prossimo." affermò, e si diresse verso il soggetto successivo.

 

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Rabbiosamente, il Pokemon racchiuso nel cilindro di vetro battè un pugno contro il muro semitrasparente che lo separava costantemente dal mondo esterno. L'attesa stava diventando sempre più snervante. Sarebbe addirittura giunto a dire che avrebbe preferito che il Dr. Genus tornasse per sottoporlo a qualche altro dei suoi esperimenti, piuttosto che restare lì in attesa di chissà cosa.

Con un sospiro rassegnato, l'elegante Pokemon Folletto si sedette per terra, ritenendo che se non altro fosse il caso di conservare le forze per quando il dottore fosse tornato. Non potè fare a meno di ripensare a come quell'assurda situazione fosse iniziata. Lui e i suoi compagni avevano vissuto in pace, fino a pochi giorni prima... fino a quando non erano arrivati quegli strani individui vestiti con quelle strane tute futuristiche, e con quegli elmetti che nascondevano in parte i loro volti, e avevano cominciato ad imprigionare i suoi simili, e a costringerlo a fare quello che loro volevano. Aveva visto fin troppo bene quello di cui erano capaci quelle persone... fin troppo spesso, ormai, aveva visto il dottore scomparire dietro una porta assieme a qualche Pokemon catturato. Ne seguivano degli inquietanti rumori... e dopo alcune ore, soltanto il dottore usciva dalla stanza. Non gli era mai stato chiaro cosa succedesse ai Pokemon che portava con sè... e che, per qualche strano motivo, erano tutti Pokemon Folletto... ma non aveva neanche la curiosità di scoprirlo. Non credeva che lo avrebbe fatto dormire meglio di quel poco che già dormiva...

E così, Florges non faceva che attendere. Aspettava che arrivasse il momento giusto per ribellarsi. Aspettava che arrivasse qualcuno a salvare lui e i suoi simili. O forse aspettava che arrivasse il momento di diventare lui stesso cavia per gli esperimenti del dottore...

No, non doveva perdere la speranza, per quanto difficile potesse essere la situazione. Lui era il leader dei Pokemon Folletto delle paludi di Romantopoli. Non poteva lasciarsi togliere la volontà di combattere da qualche malfattore proveniente da chissà quale luogo infernale lontano da Kalos, qualunque cosa stessero architettando.

Prese un bel respiro, in modo da calmarsi un po', e si sedette sul freddo pavimento della capsula. Finchè poteva, avrebbe cercato di rendere le cose difficili a coloro che avevano invaso la sua terra. Non sarebbero riusciti ad avare tanto facilmente quello che volevano... non finchè lui fosse riuscito a reggere.
        

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Marin sospirò annoiata, guardando la sua Pokeball vuota intanto che Chespin e Flabèbè facevano pratica, rincorrendosi e giocando nell'erba alta vicino a lei. Dopo quella battaglia mozzafiato con Narciso, il giovane studioso di Mega Evoluzione aveva ripreso il suo viaggio, e adesso era seduto su una roccia a diversi metri da lei, completamente perso nel suo mondo mentre faceva delle annotazioni sul suo bloc notes. Il suo possente Charizard era in piedi accanto a lui come una fedele guardia del corpo, e attendeva con pazienza che il ragazzo completasse quello che stava facendo.

"A volte non capisco proprio Alan... che ci sarà di tanto divertente nel prendere tutti quegli appunti." affermò la bambina. "Io mi annoierei da morire a fare quello che sta facendo lui adesso. E non abbiamo trovato nessuno che avesse una Megapietra da quando Alan ha affrontato Narciso."

"Chespin..." disse il piccolo Chespie. Lo starter d'Erba si distrasse dal suo allenamento quanto bastava per gettare uno sguardo al ragazzo più grande e al suo Charizard, entrambi impegnati nelle loro attività. L'impressione che Chespie aveva era che Alan fosse diventato più serio e concentrato di quanto già non fosse, dopo la sconfitta subita per mano del Superquattro. Aveva accettato la sconfitta con grazia e dignità, ma adesso c'era qualcosa che si agitava nell'animo del ragazzo. Qualcosa che lo rodeva e lo tormentava... Chespie non era ben sicuro di cosa fosse, ma aveva l'impressione che il ragazzo ce l'avesse per certi versi con sè stesso per non essere stato all'altezza...  

"Non capisco poi perchè... Narciso è uno degli allenatori di Pokemon più forti del mondo, non c'è alcuna vergogna a perdere con uno come lui." disse tra sè la bambina, mentre osservava il suo compagno di viaggio e il suo Charizard che continuavano a studiare e prendere appunti.

"Questo è il nostro punto debole, Charizard... dobbiamo migliorare le nostre difese. Al momento, la squadra è carente nella difesa contro i Pokemon Lotta." affermò Alan. "Abbiamo bisogno di trovare un modo di coprire questo nostro punto debole."

"Charrr..." grugnì il massiccio Charizard. Non poteva dare torto al suo allenatore. Di tutti i Pokemon che Alan aveva, ben tre erano particolarmente sensibili al tipo Lotta.

"Comunque, per adesso quello su cui dobbiamo concentrarci... è continuare i nostri studi sulla Mega Evoluzione, ed evitare che le Megapietre finiscano in mani sbagliate." continuò il ragazzo. "HO sentito dire che il Team Flare si sta impadronendo di alcune Megapietre in varie parti di Kalos. Dobbiamo evitare a tutti i costi che ne trovino altre."

"Che cos'è il Team Flare, Alan?" chiese repentinamente Marin, e per un attimo, lo stoico giovane allenatore restò di stucco. Si era avvicinata così rapidamente, che lui non se n'era accorto se non quando aveva iniziato a parlare.

Riprese rapidamente il suo contegno, e cominciò a dare la sua risposta. "Non conosci il Team Flare? Sei proprio una novellina, dovresti aggiornarti un po'." affermò. Vedendo che Marin stava facendo un'espressione offesa, gonfiando le guance e socchiudendo gli occhi, il ragazzo lasciò perdere. "Il Team Flare è un'organizzazione criminale che ha cominciato da diverso tempo ad operare in segreto qui a Kalos. Vestono con dei ridicoli abiti rossi, e dicono di voler creare un nuovo mondo per le persone che loro considerano degne. Per quanto mi riguarda, le loro sono tutte fandonie, ma non si può negare che siano pericolosi. Uno dei motivi per cui sto studiando la Mega Evoluzione è proprio quello di fare sì che il Team Flare non possa usarla per i loro scopi."

"Capisco..." affermò la piccola Marin. "Beh, se si dovessero presentare, sono sicura che tu saprai sistemarli a dovere! E anche io e i miei Pokemon ci stiamo allenando! Vedrai che un giorno diventeremo anche noi forti come te e il tuo Charizard."

Alan fece un mezzo sorriso. "Ne devi mangiare ancora di pagnotte. Comunque, buona fortuna. Se non altro, ammetto che l'entusiasmo e i numeri ce li hai." rispose. Anche se  aveva usato il suo classico tono calmo e apparentemente indifferente, Marin e i suoi Pokemon ebbero la netta impressione che volesse sinceramente lodarli per i loro sforzi. "E va bene. Tra poco ci rimettiamo in viaggio. Se sei ancora decisa a seguirmi, ti consiglio di prepararti, perchè ci sarà un bel po' di strada da fare."

"Certo che sono ancora decisa! Te l'ho detto, io non mi tiro indietro tanto facilmente!" esclamò con sicurezza Marin. "Okay, Chespie, Flabèbè... finiamo il nostro allenamento, e poi rimettiamoci in cammino!"

"Ches chespin!" esclamò il piccolo Chespie, prima di rimettersi in guardia e continuare a fare pratica delle sue mosse assieme a Flabèbè. Il Pokemon Folletto rimase sorpreso per un attimo, ma si riebbe subito e scansò agilmente l'attacco Frustata con cui lo starter d'Erba cercò di colpirlo. Poi, eseguì un elegante giro su sè stesso e usò il suo attacco Vento Di Fata, scagliando una raffica di luccicante polverina rosa che colpì Chespie e lo fece indietreggiare. Il Pokemon Castanriccio scosse la testa, un po' stordito, ma si riebbe quasi subito e rispose con un abile attacco Rotolamento: si chiuse su sè stesso come un armadillo e si lanciò contro Flabèbè, sferrando un colpo deciso e facendo barcollare il folletto fluttuante. Con un'esclamazione di disappunto, Flabèbè cercò di riacquistare l'assetto di volo e si sollevò in aria, in modo da evitare Chespin quando quest'ultimo passò rotolando a velocità ancora maggiore. Il Pokemon d'Erba atterrò su tutte e quattro le zampe e si girò di scatto, in modo da tenersi pronto alla mossa successiva del suo avversario... e infatti, quando si vide arrivare addosso una raffica di Foglielama scagliate da Flabèbè, si mise rapidamente in guardia e bloccò l'attacco.

"Hm. Sì, devo ammettere che si impegnano." commentò laconico il giovane Alan.

Charizard osservò attentamente i due Pokemon che continuavano a scambiarsi un attacco dopo l'altro, con Marin che cercava di pensare a qualche nuova strategia da usare. Un Pokemon rotto a tutte le esperienze come lui non aveva difficoltà a rendersi conto del potenziale di un Pokemon e del suo allenatore, e non aveva difficoltà ad ammettere che in effetti avevano tutte le carte in regola per diventare allenatori di prima classe. Ma per adesso... erano soltanto dei cuccioli. E il possente ma gentile Charizard si chiedeva se fosse davvero saggio portarli con loro in quella che sicuramente sarebbe stata una missione pericolosa. Al momento, erano del tutto impreparati ad affrontare i pericoli che comportava opporsi al Team Flare...

"Charizarrrd?" chiese il drago di fuoco al suo migliore amico ed allenatore.

Alan non rispose per alcuni secondi, e Charizard credette per un attimo che non avesse sentito... restò sorpreso quando Alan iniziò a dare la sua risposta, senza neanche voltarsi verso di lui. "Io non li sto certo costringendo a venire con noi. Anche Marin è un'allenatrice di Pokemon, ed è abbastanza grande da fare le sue scelte." affermò. "Fintanto che non mette in pericolo la nostra missione, non vedo perchè rifiutarle di venire con noi. In ogni caso... proteggere lei e i suoi Pokemon fa parte anche questo del nostro compito, non pensi anche tu?"

"Char!" grugnì il Pokemon Fuoco/Volante. Alan aveva ragione, su questo non si poteva discutere, ma questo non voleva comunque dire che gli andasse molto l'idea che Marin e i suoi Pokemon fossero esposti ai pericoli del loro viaggio.

Il dragone corrugò la fronte, riaffermando a sè stesso che si sarebbe impegnato ancora di più per fare in modo che i loro giovani compagni di viaggio rimanessero al sicuro.

 

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Poco lontano da Castel Vanità, lungo un fiume che scorreva pacatamente tra le foreste e le catene montuose di quelle regione di Kalos, sorgeva un grande castello dall'aspetto elegante ed impressionante al tempo stesso, costruito in solido marmo grigio e decorato con delle vetrate istoriate di colori sgragianti e  grandi finestre che facevano passare i raggi del sole in ogni stanza del suo agnifico interno. Frequentato da allenatori di ogni tipo, il Castello Lotta era un luogo in cui chiunque volesse mettere alla prova la sua abilità come allenatore poteva lottare con altri, vincendo dei fittizi titoli nobiliari a seconda del numero di sfide che accumulava. Era un luogo molto popolare tra i giovani e i meno giovani di Kalos... e in quella giornata particolare, il Castello Lotta stava per ricevere un'ospite molto speciale.

"Interessante. E così, questo è il Castello Lotta di cui ho sentito tanto parlare." disse la giovane, puntando uno sguardo a metà fra l'intrigato e lo spocchioso al magnifico castello. "Se non altro, devo ammettere che non hanno badato a spese per ristrutturarlo e mantenerlo. Bene, bene... immagino che sarà una piacevole distrazione."

"Marrrowak?" esclamò il Pokemon che camminava con lei - un rettile bipede dalle squame del colore della sabbia, con il ventre di colore più chiaro e la testa coperta da un teschio allungato che gli faceva da elmetto. In una mano teneva un grande osso fossilizzato come una clava, e lo sguardo nei suoi occhi color ocra esprimeva determinazione e forse un pizzico di tristezza.

"Certo che ne sono sicura, Marowak!" affermò la ragazza, riavviando con un gesto elegante e al tempo stesso arrogante i suoi lunghi capelli castani scuri, tenuti impeccabilmente ordinati come anche la sua uniforme scolastica blu-verde completa di minigonna, il suo cravattino rosso, la camicetta bianca a maniche corte che portava sotto l'uniforme, e le sue scarpe nere e lucide sopra un paio di calzettoni bianchi alti fino alle ginocchia. "Sono curiosa di vedere quanto sono abili gli allenatori di Kalos. E quale posto migliore di questo per incontrarne quanti più possibile? Sono convinta che sarà una giornata piena di sorprese. Non pensi anche tu?"

Il Pokemon Guardaossi fece un cenno con la testa, prima che lui e la sua allenatrice cominciassero a dirigersi verso il ponte levatoio che dava accesso al Castello Lotta, tra due folti e ben tenuti cespugli di rose colorate.

"Preparatevi, allenatori del Castello. La grande Giselle è venuta a farvi vedere come lottano i veri maestri di Pokemon!"

 

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Come quasi sempre, l'interno del Castello Lotta era pieno di giovani allenatori ansiosi di confrontarsi tra di loro... e in quel momento, sotto lo sguardo di due cameriere elegantemente vestite che facevano da arbitri, si stavano affrontando un giovanotto dai capelli castani chiari, vestito di un elegante completo grigio, e una biondina con un grazioso cappellino a larghe falde, vestita di un completino azzurro e di un paio di scarpe dai tacchi alti. I loro Pokemon, rispettivamente un Horsea e una Ledyba, si stavano affrontando sopra uno spiazzo adibito appositamente a ring, in modo che i magnifici pavimenti ricoperti di moquette del castello non dovessero sporcarsi troppo... e al momento, appariva evidente che il ragazzo con l'Horsea era in vantaggio.

"Aaaah, così non va!" esclamò la ragazzina bionda, con una comica espressione di panico dipinta sul volto. "Ledyba, usa Cometapugno!"

"Tutto qui?" chiese retoricamente il ragazzo, pettinandosi i capelli con una mano. "Horsea, prego... concludi questo imbarazzante scontro con Raggiaurora."

La Pokemon coccinella cercò di attaccare direttamente Horsea e colpirlo con i suoi piccoli pugni, ma il cavalluccio marino evitò abilmente l'attacco e rispose scagliando un raggio multicolore dalla sua bocca ad imbuto. Ledyba cercò di scansarsi, ma ad una distanza così ravvicinata, era davvero difficile mancare il bersaglio, e infatti Ledyba venne colpita in pieno al torace ed emise un'esclamazione di disappunto prima di scivolare a terra senza più forze.

"Ledyba non è più in grado di combattere." affermò una delle cameriere con un inchino. "Il Baronetto Herrison e il suo Horsea vincono questo incontro."

"In virtù delle vittorie conseguite fino a questo momento, il Baronetto Harrison viene altresì insignito del titolo di Visconte." continuò l'altra. "Ci auguriamo che vorrà continuare a deliziarci con la sua presenza, e che continuerà a farsi onore."

"Potete starne certe, signorine." rispose il ragazzo. Si voltò verso le cameriere e fece il più elegante sorriso che gli riuscisse, facendo addirittura brillare i denti con un ben distinto rumore di luccichio! Si stava beando della vittoria, quando un annuncio da un altoparlante interruppe il momento autocelebrativo.

"Attenzione. Il Castello Lotta è lieto di dare oggi il benvenuto ad una nuova ospite. Preghiamo i nostri gentili ospiti di dare un caloroso saluto alla Baronessa Giselle, proveniente dal continente di Kanto."

Gli allenatori presenti nello sfarzoso soggiorno furono un po' sorpresi dalla notizia. Non era inusuale che qualche allenatore proveniente da altri continenti prendesse a frequentare il Castello Lotta, ma quelli provenienti da Kanto erano davvero rari. Perciò, la bella ragazza dai lunghi capelli castani, dai vestiti impeccabilmente ben tenuti e dall'espressione altezzosa che stava entrando in quel momento, accompagnata da un Marowak altrettanto deciso, divenne quasi subito il centro dell'attenzione.

"Buongiorno a tutti." si presentò, senza perdere la sua alterigia. "Onorata di entrare a far parte di questo gruppo. Mi presento, il mio nome è Giselle, e vengo da Kanto. Sono una studentessa modello dell'Accademia Pokemon Tech, e sono qui a Kalos per dare prova di me stessa! Non starò ad annoiarvi parlandovi dei miei meriti, della mia eleganza o della mia grandissima modestia. Molti mi considerano una promessa, molti un genio dei Pokemon, ma io sono semplicemente..."

La ragazza si mise in posa con una mano sul fianco e l'altro braccio levato in aria, e una stella a cinque punte passò vicino a lei, creando un buffo effetto scenico.

"...Giselle!"

"Marowak!" esclamò Marowak puntando il suo osso-clava verso l'alto, anche se non sembrava eccessivamente convinto...

Un silenzio colmo di imbarazzo era calato sul salone, e tutti gli allenatori stavano guardando stupiti in direzione della nuova arrivata e del suo Marowak. Giselle, per quanto la riguardava, non era per nulla preoccupata, e manteneva la posa in cui si era messa, orgogliosa della bella figura che era convinta di aver fatto!

"Hehee... sicuramente questa mia entrata in scena ha fatto colpo!" pensò tra sè. Quando decise che si era divertita abbastanza a lungo a tenerli sulle spine, la giovane allenatrice di Kanto si mise un po' a posto i vestiti - non che ne avessero bisogno, ma una perfezionista come Giselle non si accontentava di essere semplicemente "presentabile" - e fece qualche passo nello sfarzoso salone, decorato con degli splendidi mobili d'epoca e con un grande lampadario di cristallo finemente intagliato appeso al soffitto. "Hmm, un ambiente un po' retrò, devo dire, ma ha il suo fascino. Non per niente Kalos è conosciuto come il paese della bellezza. Ma... temo di non poter dire di essere granchè impressionata dagli allenatori che vedo qui. Mi danno tutti l'impressione di essere dei novellini, senza offesa si intende."

"Ma chi è quella? E che razza di discorsi fa?" chiese una ragazza un po' più grande, che stava osservando la nuova arrivata con un misto di meraviglia e disgusto.

"Sarà qualche figlia di papà proveniente da Azzurropoli o da Zafferanopoli. Quelle sono le due città più evolute di quel paese di campagnoli." rispose il ragazzo che era stato appena nominato Visconte. "Ammetto che è carina, ma con quel suo caratteraccio, non mi stupisce che non abbia un fidanzato."

"Tesoro, hai mai sentito il proverbio, 'meglio soli che male accompagnati'?" ribattè tranquilla Giselle, sempre con la risposta pronta. "Anche se ammetto che non è facile non soccombere all'invidia quando si è di fronte ad una persona di indubbio talento come la sottoscritta. Bellezza, carisma, intelligenza e abilità come allenatrice, e i miei Pokemon sono allenati con cura, affetto e la massima attenzione!"

"Mar, marowak!" il suo Marowak incrociò le braccia sul petto e disse di sì con la testa. Forse Giselle aveva un'alta opinione di sè stessa, ma i suoi Pokemon erano i primi a dire che aveva i suoi buoni motivi.

Il giovane Visconte, colto in contropiede da quella rapida risposta, cominciò a perdere la pazienza. "Ugh... ma sentitela! Forse lì a Kanto, in mezzo a tanti campagnoli, ti sarai fatta una buona fama, ma in un paese come Kalos, sei a malapena decente, signorina! Avanti, Horsea, falle vedere quello che voglio dire! Usa Bollaraggio!"

"Horseaaaa!" esclamò il cavalluccio marino azzurro. Prese fiato per un istante e poi scagliò una raffica di bolle d'acqua contro il Marowak di Giselle, che non aveva avuto nemmeno il tempo di mettersi in guardia. Il Pokemon Guardaossa era ancora voltato di spalle, e sembrava non essere in grado di opporre resistenza...

Ma Giselle si era aspettata una mossa simile, e sorrise tra sè. Tipico di certe persone rozze che credono di risolvere tutto con la forza.

"Prevedibile. Marowak, usa Ossomerang." disse con calma snervante.

Il Pokemon di Terra reagì con una rapidità quasi fulminea. Si girò di scatto, tenendo il suo osso-clava con una mano sola, e scagliò la sua arma con abilità, potenza e precisione - al punto che l'osso volteggiante intercettò la scarica di bolle e la tagliò con la stessa facilità di un coltello che penetra nel burro! L'attacco Bollaraggio si disperse senza fare alcun danno, e l'Ossomerang proseguì la sua traiettoria e colpì in pieno Horsea, lasciandogli appena il tempo di spalancare gli occhi per l'incredulità. L'arma improvvisata ma potente di Marowak colpì il Pokemon d'Acqua in mezzo alla fronte con uno schianto che lasciò sbalorditi gli allenatori... e anche le cameriere che facevano da arbitri! Horsea si schiantò a terra con un grosso bernoccolo sulla testa e gli occhi trasformati in spirali, mentre l'Ossomerang tornava indietro seguendo una traiettoria ad arco, e Marowak lo afferrava al volo come niente fosse.

"La prossima volta, ragazzo mio... non credere che basti il vantaggio del tipo a farti vincere." avvertì Giselle.

Marowak bilanciò il suo osso-clava su una spalla come un esperto, e fece un cenno con la mano libera, con tutta l'aria di chiedere se ci fossero avversari un po' più forti di così. "Mar? Marowak!" esclamò, incitando chi avesse voglia di farsi avanti.

La maggior parte degli ospiti del Castello Lotta era rimasto sbalordito dall'abilità dimostrata da Giselle e dal suo Marowak, e si tiravano indietro per paura di fare la stessa figura del neo-visconte - il quale, da parte sua, era caduto in ginocchio con dei comici fiumi di lacrime che gli scorrevano lungo le guance come due cascate in miniatura! Tuttavia, una dei presenti ebbe abbastanza fegato - o sconsideratezza - da accettare la sfida.

"Ah, è così che la mettiamo?" esclamò una giovane donna dai capelli azzurrini. "Prima di tutto, vediamo come te la cavi quando non puoi usare gli attacchi del tuo Marowak! Vai, Haunter!"

La ragazza fece uscire dalla sua Pokeball un Pokemon Spettro/Veleno di un tipo ben noto, di colore viola, con un corpo frastagliato davanti al quale fluttuavano due mani dotate di tre dita ciascuna, circondate da un misterioso bagliore rosso. Il viso terminava su entrambi i lati con tre spuntoni e aveva due grandi occhi triangolari bianchi con piccole pupille nere e una larga bocca munita di affilati denti viola.

"Haaaaunteeeeer!" esclamò il Pokemon gassoso, muovendo le mani artigliate in aria per fare paura a Marowak. Senza alcun risultato, visto che il Pokemon Guardaossa restò fermo al suo posto senza cambiare nemmeno espressione.

"Marrrrowak..." affermò scuotendo la testa.

"Aaah, capisco, capisco." disse Giselle, e si voltò verso la ragazza in modo da concederle tutta la sua attenzione. "Immagino che hai pensato che l'abilità Levitazione del tuo Haunter lo protegga dagli attacchi del mio Marowak. Sì, questo sarebbe anche vero... ma hai dimenticato che Marowak non impara solo attacchi di tipo Terra! Ma... è giusto che anche qualche altro dei miei Pokemon faccia un po' di esercizio. Marowak, puoi tornare per un momento?"

Il Pokemon Guardaossi annuì silenziosamente e si lasciò richiamare nella sfera, che poi Giselle appese alla sua cintura con il piglio dell'allenatrice esperta che era. "Grazie, Marowak. Adesso... Bellossom, puoi venire fuori un momento? Grazie!"

Giselle fece uscire il suo Pokemon successivo... una graziosa creatura simile ad una piantina alta circa mezzo metro che sembrava imitare una ballerina hawaiiana, con due corte braccia e la testa rotonda, con un paio di splendidi fiori rossi che le facevano da capelli. Le sue gambe erano nascoste da un gonnellino fatto di ampie foglie verdi e gialle, e i suoi occhi nero-verdi, con un paio di chiazze rosse sulle guance, davano al suo volto tondeggiante un'espressione vivace e dolce.

"Bellossom!" disse la Pokemon Fiore con voce melodiosa.

"Usa una Pokemon d'Erba contro un Haunter?" commentò un ragazzo, che evidentemente non aveva capito molto bene la lezione che Giselle aveva impartito poco prima. "O quella ragazza è stupida, o è troppo sicura di sè."

Un altro allenatore, che sembrava avere un po' più di buonsenso, cercò di essere più prudente. "O forse è davvero tanto brava come dice di essere. Non l'hai vista come ha umiliato il povero Herrison?"   

"Tsk... ha avuto un semplice colpo di fortuna! Herrison l'ha sottovalutata! Ma adesso Beatrice le darà una bella lezione! Lei è una Contessa!" rispose l'altro. Davanti a loro, la battaglia era iniziata, e Haunter aveva iniziato subito con un attacco Fangobomba, spalancando le fauci e scagliando un proiettile di fango tossico violaceo contro la Bellossom di Giselle.

"Prevedibile anche questo." disse Giselle. "Prego, Bellossom... usa Protezione e poi Introforza!"

"Bell!" esclamò la graziosa Pokemon floreale, che eseguì un aggraziato passo di danza, una piroetta, e alzò uno scudo energetico attorno a sè, che la protesse dall'attacco di Haunter e lo fece disperdere senza alcun effetto. La Contessa Beatrice storse il naso, ma si ripromise che con l'attacco successivo sarebbe riuscita a mettere a terra quell'insopportabile fiorellino...

Peccato che Bellossom non gliene diede il tempo. Non appena Protezione cessò il suo effetto, la Pokemon Fiore fece una piroetta, aprì le braccia e scagliò una raffica di colpi energetici contro il Pokemon Spettro/Veleno, che cercò di volare via per evitarli, ma non fu abbastanza rapido, e venne raggiunto in piena faccia da alcuni colpi che esplosero in un tripudio di luci rosate! Il Pokemon fantasma emise un cupo ululato di dolore, per poi crollare a terra come un sacco di patate e perdere i sensi.

"Anche... anche Haunter è stato messo fuori combattimento." affermò una delle cameriere-arbitri. "La Baronessa Giselle vince l'incontro... ed è promossa a Viscontessa..."

Giselle si mise in posa. "Non ho mai avuto dubbi in proposito. Ottimo lavoro, Bellossom!" disse. La Pokemon Fiore, per celebrare la sua facile vittoria, si era messa a fare una lenta danza hawaiiana e a spargere petali rossi attorno a sè. "Ma ho come l'impressione che i qui presenti non abbiano l'abilità necessaria per offrirmi una battaglia degna dei miei Pokemon."

"Viscontessa Giselle!" esclamò un ragazzo dai capelli castani, vestito in maniera elegante ma non certo sgargiante. La ragazzina di Kanto guardò incuriosita verso di lui, e il ragazzino, che doveva aveva un paio d'anni meno di lei, fece un rapido inchino. "Sono... sono rimasto stupefatto dalla sua tecnica di lotta! Sarei... sarei onorato se volesse accettarmi come suo allievo!"

"Anch'io, Viscontessa Giselle!" continuò un altro ragazzo, questa volta un biondino vestito di azzurro.

"Posso... posso chiederle la stessa cosa anch'io?" fu la volta di una ragazzina piccola e magra con lunghi capelli neri.

Giselle e Bellossom sbatterono gli occhi, un po' stupite, ma non ci misero molto a decidere. Dopo che si furono scambiate uno sguardo di intesa, Giselle si mise le mani sui fianchi e disse di sì con la testa. "Beh, sì, immagino che si possa fare. Farò in modo che come allenatori e come persone possiate arrivare al mio livello... o quasi. Vi avverto, però, sono un'insegnante molto esigente, e non tollero che i miei allievi battano la fiacca o diano meno del massimo. Sono stata chiara?" rispose con sicurezza.

"Certamente, maestra!" fu la risposta in perfetto unisono dei tre ragazzi, mentre molti degli altri allenatori guardavano Giselle con un misto di invidia, impressione ed antipatia. La ragazzina dai capelli castani sorrise soddisfatta, ripensando con un po' di nostalgia a quando era più giovane e faceva più o meno la stessa cosa con i ragazzi della Pokemon Academy Tech. Chissà come se la stava cavando Joe in quel momento...

 

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Quella sera, in una piccola locanda di Castel Vanità...

"Molto bene... da questa cittadina, si va verso ovest per raggiungere delle attrazioni molto interessanti." stava dicendo il gioane inventore biondo, mentre mostrava ad Ash e Pikachu una mappa elettronica della zona di Kalos in cui si trovavano. "Andando verso nord-ovest, si raggiunge un breve ma pittoresco viale alberato che conduce alla Reggia Aurea, una sontuosa abitazione che ha fatto da dimora al re di Kalos 300 anni fa come simbolo della sua autorità. Attualmente funge da museo, e può essere visitata pagando una modesta somma. In compenso, tutte le stanze possono essere visitate, e le guide sono sempre disponibili per raccontare la storia del palazzo."

"Dev'essere un posto molto bello... hehee, sono sicuro che Misty suggerirà di visitarlo con la scusa che è un posto molto romantico!" rispose il giovane. "E tu, Lem? Hai mai visitato la Reggia Aurea?"

"A dire la verità, no..." ammise il biondino, tormentando un po' il ciuffetto a forma di saetta che spiccava sulla sua testa. "Voglio dire, non ho mai viaggiato molto lontano da Luminopoli, e poi... beh, sai com'è, quando sono diventato Capopalestra, il mio tempo libero si è molto ridotto. E quello che ho, preferisco usarlo per creare qualche nuova invenzione... immagino che sia stato anche per avere un po' più di tempo per me che ho cercato di inventare Lembot!"

"Pikachu!" rispose Pikachu, e drizzò le orecchie per dire che comprendeva. Anche Ash doveva ammettere di capire il punto di vista del suo nuovo amico. Non gli sarebbe davvero piaciuta l'idea di restare rinchiuso in una Palestra ad aspettare gli sfidanti, e poteva capire la frustrazione di Misty nell'essere costretta a restare a Celestopoli mentre le sue sorelle andavano in crociera...

"Comunque... visto che ti interessa, faremo un salto alla Reggia aurea! Sarà l'occasione perfetta per vederla dal vivo!" affermò Lem. "E poi... beh, ci sono un sacco di altre cose interessanti da vedere prima che arriviamo a Petroglifari! L'Orto della Bacche, il Castello Lotta, la Grotta Trait D'Union..."

"Stupendo! Sono sicuro che ci divertiremo, vero, Pikachu?" esclamò Ash, la cui passione per il viaggio ardeva più che mai. "Ma... immagino che per oggi, sia il caso di prendersi una buona notte di riposo. Ci sarà da camminare un bel po', da domani in poi..."

"Pika pika..." rispose Pikachu sgranchendosi la schiena. Da domani in poi, aveva l'impressione che l'allenamento si sarebbe fatto molto più intenso...   
 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Il nuovo nemico comincia a farsi vedere. E sembra davvero pericoloso. Certo, non ho ancora rivelato quali siano i loro piani, e abbiamo visto soltanto uno dei loro comandanti... ma danno l'impressione di essere abbastanza pericolosi, eh? Si faranno sentire ancora di più, nel corso di questa avventura...
E così, è tornato in scena un personaggio della vecchia serie... e il suo stile è come sempre inconfondibile! Aspettate che Ash e i suoi compagni la rivedano. Voleranno le scintille, questo è sicuro!
Per adesso, mi basti dire che mi dispiace per il tempo che ci ho messo per aggiornare. Tra i problemi al mio PC, lo stress del lavoro e i lavori in casa, non sono riuscito a lavorare granchè... cercherò di fare di più adesso che iniziano le vacanze di Natale e avrò molto più tempo a mia disposizione.
Sicuramente aggiornerò Glazed Challenge tra qualche giorno, e cercherò di aggiornare anche qualche altra storia! Grazie della vostra pazienza, e a presto!

 

 

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Capitolo 17
*** Caos nell'antico palazzo ***


Pokemon: XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 17 - Caos nell'antico palazzo

 

La mattina dopo, Ash e i suoi compagni si erano svegliati di buon ora, e avevano presto salutato Castel Vanità, decisi a coprire quanto prima possibile la strada che li separava dalla Grotta Trait d'Union e da Petroglifari. Sia Ash che Misty erano abbastanza eccitati all'idea di raggiungere la loro prossima destinazione - oltre che la possibilità di vedere qualche posto nuovo ed affascinante, Ash sperava di poter catturare qualche Pokemon Roccia per la sua sfida con Lino, il suo terzo Capopalestra di Kalos, mentre Misty, avendo sentito che Petroglifari era vicino al mare, sperava vivamente di poter trovare qualche Pokemon d'Acqua da aggiungere alla sua squadra.

"Il terzo Capopalestra che dovrai affrontare si chiama Lino, è un esperto scalatore... e, come puoi ben immaginare, è un esperto di Pokemon Roccia." stava spiegando Lem al suo nuovo amico. "Nella Grotta Trait d'Union avrai la possibilità di catturare qualche Pokemon di Roccia abbastanza valido, come ad esempio Roggenrola o Geodude, ma ti consiglio ugualmente di fare molta attenzione a quello che fai... i Pokemon di Lino sono in grado di usare molte mosse inaspettate."

"Sai per caso che Pokemon usa esattamente, Lem?" chiese Serena, un po' preoccupata. Fino a quel momento, i Capipalestra che Ash aveva affrontato non erano stati esattamente delle facili prede, e la giovane allenatrice si aspettava che i prossimi sarebbero stati ancora più difficili da battere.

Fu Clem a rispondere per il fratello maggiore, mentre camminava allegramente sopra un muretto basso, tenendo le braccia aperte in modo da mantenere l'equilibrio e con il piccolo Dedenne in piedi sulla sua testa. "Mio fratello mi ha detto che il signor Lino usa Pokemon preistorici... quelli che vengono rianimati dai fossili." rispose la bambina bionda. "Lì all'acquario di Petroglifari c'è un posto dove si può portare un fossile, e loro ti restituiscono un Pokemon!"

"C'è uno di questi centri praticamente in ogni continente... ma non credevo che ne avremmo trovato uno così presto." affermò Ash. "In effetti, ora che ci penso, non sarebbe una cattiva idea averne uno in squadra..."

"Pika? Pika pi!" esclamò Pikachu con un improvviso moto d'allarme. Il topolino giallo afferrò la gamba dei pantaloni del suo allenatore e tirò verso di sè per attirare la sua attenzione, puntando con l'altro braccio verso una stradina che si immetteva in quella lungo la quale stavano viaggiando loro. In lontananza, si vedeva un viale alberato, con due lunghe e maestose file di cipressi che costeggiavano delle siepi ben tenute. Tuttavia, non era questo che stava allarmando Pikachu, quanto la figura vestita di rosso che stava correndo nella loro direzione, tenendo con sè qualcosa...

"Cosa? Che succede, Pikachu?" chiese Ash, voltandosi di scatto... e trasalì quando si accorse che uno scagnozzo del Team Flare stava correndo verso di loro! Il malfattore raggiunse la strada principale, inseguito da due guardiani che tenevano con sè due Growlithe... e spalancò gli occhi dietro i suoi occhiali sfumati quando si vide davanti il gruppo del ragazzo di Biancavilla!

"Prendetelo! Prendete quella canaglia!" esclamò un tizio vestito di un'uniforme blu, che teneva un Growlithe al guinzaglio. "Ha rubato qualcosa di molto importante!"

Dopo un istante di stupore, Misty reagì con prontezza. "Accidenti... presto, Marill, cerca di fermarlo!" esclamò la ragazzina dai capelli arancioni, lanciando la sua Pokeball e facendo uscire il Pokemon Acquatopo, che atterrò rapidamente davanti a lei e fissò lo scagnozzo del Team Flare con decisione. Il malfattore strinse i denti e cercò di cambiare direzione per seminare i suoi inseguitori, ma Marill reagì più rapidamente di quanto lui immaginasse!

"Marill!" esclamò, prima di scagliare un attacco Pistolacqua che colpì in piena faccia la recluta! Con un'esclamazione di rabbia e disappunto, l'uomo cominciò a gorgogliare mentre cercava di parlare con la bocca riempita d'acqua... e un attimo dopo, Pikachu gli scivolò alle spalle e lo fece inciampare con un preciso colpo di coda. Lo scagnozzo del Team Flare si sedette sul pavimento in maniera ben poco dignitosa, e venne rapidamente raggiunto dai due individui in uniforme e dai loro Growlithe.

"Bravo, Marill!" esclamò Misty facendo un segno di vittoria, e il buffo Pokemon Acquatopo si mise le mani sulle anche e alzò la testa in segno di fierezza. Lo scagnozzo del Team Flare cercò di divincolarsi e fuggire... ma non riuscì a fare molta strada prima che uno dei Growlithe gli appioppasse un morso ben assestato sul fondoschiena, e l'altro gli saltasse sulla schiena per costringerlo a terra. Immediatamente, Serena e Lem raggiunsero il criminale e gli tennero ferme le braccia, e Clem restò a guardare con espressione stupita ed impressionata quella concitata scena.

"Ottimo lavoro, ragazzi! Grazie per l'intervento! Non puoi più scappare, furfante! Ridai la Megapietra che hai rubato!" esclamò uno dei guardiani, mentre cominciava a frugare nelle tasche della recluta catturata. Quest'ultima strinse i denti e cercò di dibattersi, ma era tenuto fermo da Growlithe e dai due ragazzi di Kalos.

"Ha rubato una Megapietra?" esclamò Serena. La notizia non mancò di allarmare il gruppetto di amici, che aveva ancora fin troppo fresca in mente la vicenda che avevano vissuto al Maniero Sottotono...

"Già... peccato che qui non la troviamo da nessuna parte!" affermò uno dei guardiani. Entrambi continuarono a perquisire la recluta, che emise un verso di stizza mentre cercava di dibattersi. "Rispondi, canaglia! Dove hai messo la Manectrite?"

"La Manectrite? Heh... chi può dirlo... certo, ho fatto in modo che non restasse nelle mani di persone mediocri che non sarebbero degne di possederla!" replicò la recluta con una sfacciataggine che fece venir voglia al guardiano di tirargli un pugno sui denti. "Non sperate che vi dica niente! Se noi del Team Flare non possiamo avere quella Megapietra, abbiamo fatto in modo che non ce l'abbia nessuno!"

"Forse l'ha gettata via mentre scappava lungo il viale alberato." disse Lem. "Signori... io vi consiglierei di tenere fermo quest'uomo intanto che chiamata un'ufficiale Jenny. Magari confesserà quando lo porteranno in centrale."

"Tienilo fermo, adesso lo sistemo io." affermò il secondo guardiano. Con una fune che teneva con sè, avvinghiò i polsi del ladro, per poi passare alle caviglie e lasciare la recluta del Team Flare, ancora silenziosa e spavalda, accanto ad una siepe. Mentre il suo collega componeva un numero per chiamare la polizia, il guardiano si passò una mano sulla fronte per tergersi un po' di sudore, e si rivolse al quintetto di amici. "Grazie, ragazzi... per un attimo ho creduto che non saremmo riusciti a prenderlo. Siete allenatori di Pokemon, vero? Se è così... forse potete darci una mano."

"Abbiamo fatto il nostro dovere..." rispose Ash con un sorriso, permettendo a Pikachu di salirgli sulla spalla. Il Pokemon Elettro mosse le orecchie con fare sicuro, e una scarica elettrica a basso voltaggio guizzò slle sue guance rosse e tonde. "Ma dite pure, come possiamo aiutarvi? Si tratta della Megapietra che ha rubato quest'uomo, vero?"

"Sì... una Manectrite che faceva parte della collezione di antichi artefatti custoditi alla Reggia Aurea." disse il primo dei due guardiani, che ormai aveva finito di legare lo scagnozzo del Team Flare. "Non sappiamo perchè il Team Flare stia cercando le Megapietre, ma al momento... quello che conta è ritrovare quella Megapietra. Non possiamo lasciare che rimanga dispersa."

Lem annuì rapidamente... e i suoi occhiali si illuminarono in maniera comicamente minacciosa, segno che aveva già in mente qualcosa! Serena sbattè gli occhi e si ritirò di un passo, con una grossa gocciolona di sudore che le scendeva lungo la testa.
"Questo non è un problema. Ho pensato che una situazione del genere si sarebbe potuta verificare, un giorno di questi... e quindi, con il favore della notte, ho completato proprio poche ore fa la mia ultima invenzione!" esclamò il ragazzo biondo. Si avvicinò ad una tenda che era saltata fuori da chissà dove, sotto gli occhi meravigliati del resto del gruppo... e scoprì quello che era nascosto dietro di essa, una stranissima macchina che ricordava una sorta di folle miscuglio tra una macchina fotocopiatrice e un aspirapolvere montato su una grande base circolare dotata di ruote, sulla quale era in grado di girare a 360 gradi! Estendendo un paio di braccia idrauliche dal suo corpo cilindrico, la strana macchina si avvicinò ai due guardiani, che indietreggiarono con un'espressione di imbarazzo e timore impressa sul viso!

"Ehm... e... questa cosa... a che dovrebbe servire?" ebbe l'ardire di chiedere uno dei due.

"Lo sapevo che mio fratello non perdeva l'occasione per dare sfoggio delle sue invenzioni strampalate..." commentò Clem, mettendosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa. "E adesso, chi lo ferma più?"

"Se devo essere sincera... quell'affare non mi ispira molta fiducia!" fu il commento di Misty. Il suo Marrill era dello stesso parere. Si stava tenendo quanto più lontano possibile dall'invenzione di Lem, che stava tastando i vestiti delle due guardie con le sue braccia tentacolari. "Lem, a cosa dovrebbe servire, esattamente?"

"Vi presento... una rivoluzionaria invenzione, il mio personale contributo alla scienza e al progresso!" affermò fieramente il giovanissimo inventore. "Il Lem Searchbot 1.0 può cercare e trovare qualsiasi oggetto, a prescindere dalla distanza e dal tempo in cui è stato visto per l'ultima volta, usando esclusivamente un'immagine come riferimento!Qualcuno di voi, signori, avrebbe per caso un'immagine della Manectrite rubata?"

I due guardiani restarono in silenzio per un istante, ancora non del tutto sicuri se fosse il caso di fidarsi di quel trabiccolo che si muoveva a scatti davanti a loro. Certo, se fosse dipeso unicamente da loro, non si sarebbero affidati a quella strana macchina, ma data la situazione, l'idea di Lem non era per niente mal vista. "Ehm... in effetti, io potrei darvi una breve descrizione. Qualcuno ha presente come sono fatte le Megapietre?"

"Sì, se volete posso fare un disegno io..." disse Serena, dopo aver dato una rapida occhiata nel suo zaino e aver tirato fuori un piccolo bloc-notes. "Mi ricordo di come sono fatte le Megapietre da tutte le immagini che ho visto sui miei libri... avrei solo bisogno di sapere quali sono i colori che devo usare."

"Mi ricordo che ti divertivi a disegnare, quando eravamo a Biancavilla da bambini..." disse Ash rivolto alla sua amica d'infanzia, la mente che ritornava per un attimo a quei giorni spensierati. Ora che sapeva cosa ci fosse in gioco, Ash aveva il sentore che quei momenti facessero parte della vita di qualcun altro, per quanto sapesse che era un modo di pensare irrazionale. "Ti sei tenuta in allenamento..."

"Già! E non mi separo mai dai miei colori!" rispose la giovane allenatrice con una strizzata d'occhio. Con un gesto del braccio, tirò fuori un astuccio pieno di matite colorate, e Misty ridacchiò un po' nervosamente mentre Serena si sedeva su un muretto vicino e cominciava a disegnare.

"Mar, marrill..." disse il piccolo Marrill, la cui attenzione era attirata unicamente da Ash, Pikachu e Serena che si erano seduti vicini. Il giovane allenatore di Biancavilla stava osservando l'abilità con cui Serena tracciata un cerchio e poi disegnava ciò che si trovava all'interno, una fiamma stilizzata, e delle ondate di colore, con mano sicura. Ash e Pikachu stavano guardando il disegno, ed erano chiaramente impressionati dall'abilità con cui Serena stava riproducendo l'oggetto che dovevano cercare... ma Misty non potè fare a meno di notare qualcosa: l'intesa e la sensazione di amicizia che si percepiva tra Ash e Serena.

Niente di male, si disse Misty tra sè e sè. In fondo, erano due amici d'infanzia che non si vedevano da molto tempo, e adesso che ne avevano l'occasione, era giusto che stessero assieme per recuperare il tempo perduto. Tuttavia, una sensazione poco simpatica si stava impadronendo di lei - l'idea che l'intesa e la naturalezza che c'era tra Ash e Serena non ci fosse invece tra lei ed Ash. L'idea che Ash e Serena riuscissero a capirsi meglio di quanto lei non avrebbe potuto fare. Cercò di mandare via quel pensiero. Non voleva dire niente, in fondo. Ash e Misty erano fidanzati già da tempo, e Ash aveva sempre dimostrato di amarla e rispettarla. Non c'era motivo di preoccuparsi... e poi, in quel momento, stavano avendo a che fare con un problema ben più importante.

"Che cosa vai a pensare, Misty?" si rimproverò tra sè. "Non è il momento di essere gelosa di un'amica d'infanzia di Ash. Adesso... vediamo quanto è brava a disegnare, e cerchiamo di recuperare la Megapietra che quel tizio del Team Flare ha rubato. Quella gente sta diventando davvero pericolosa..."

"Ecco... la Manectrite è gialla, con una fiamma azzurra al centro... e la lingua di fuoco più piccola è di colore rosso vivo." disse una delle due guardie mentre osservava Serena che disegnava la Megapietra con impressionante precisione. Serena cominciò immediatamente a colorare il suo disegno, e nel giro di pochi minuti, lo completò e lo mostrò a Lem, in modo che potesse giudicarlo.

"Ecco fatto, Lem! Che ne dici, è abbastanza somigliante?" chiese Serena, non nascondendo un pizzico di orgoglio per il lavoro svolto. Il ragazzino con gli occhiali si avvicinò e osservò con attenzione il disegno... poi, annuì in segno di approvazione, e prese il disegno in una mano.

"Sì... ottimo lavoro, Serena, questo ci sarà molto utile! Devo ringraziare la tua abilità nel disegno." affermò il giovane inventore. "Allora... adesso tutto quello che dobbiamo fare è sottoporre questa rappresentazione al Lem Searchbot 1.0... e lasciare tutto il resto a lui!"

"Bene, speriamo che funzioni..." disse Misty con un pizzico di ironia. "Non vorrei che esplodesse come l'altra invenzione..."

Lem non diede segno di aver ascoltato la battuta di Misty, e appoggiò il disegno di Serena su un pannello posto in cima alla sua ultima invenzione, che si attivò immediatamente come se fosse stato uno scanner. Nel giro di pochi secondi, la macchina aveva finito di esaminare la rappresentazione della Megapietra... e si attivò con un lieve suono di ingranaggi, cominciando a voltarsi su sè stessa come se si stesse guardando attorno. Un po' innervositi dal comportamento della macchina, Ash, Pikachu e Misty si ritirarono di un passo... e i guardiani della Reggia Aurea sgranarono gli occhi quando video il Lem Searchbot che imboccava il viale alberato che portava alla grande villa antica...

"Wow, davvero impressionante, Lem!" commentò Ash, lo sguardo fisso sulla strana macchina. "Sta... sta davvero partendo alla ricerca della Manectrite!"

Gli occhiali di Lem sembrarono brillare ancora di più, e con un ghigno di sicurezza, il biondino se li aggiustò sul volto. "Ma è naturale! Questa mia invenzione è stata frutto di numerosi esperimenti, di esperienza e di attenta costruzione! Sono sicuro che sarà un successo!" affermò.

"Ehm... non vorrei spegnere il tuo entusiasmo, fratellone..." intervenne rapidamente Clem, sempre pronta a fare in modo che Lem non staccasse troppo i piedi da terra. "Ma... non credi che sarebbe meglio se lo seguissimo, il tuo robot?"

"Hm?" con un verso che esprimeva dubbio, il biondino guardò nella direzione in cui era andata la sua invenzione... e vide che il Lem Searchbot 1.0 aveva già coperto metà della strada mentre loro erano rimasti lì a chiacchierare! Con un'esclamazione di sgomento, Lem scattò su e cercò di correre dietro alla sua creatura! "AAAAARGH! Me n'ero completamente scordato! Presto, amici, seguiamolo! Altrimenti non lo troviamo più! Non è programmato per tornare indietro!"

"E tu perchè non ci hai pensato? Bell'inventore che sei!" esclamò Misty, correndo dietro a Le assieme al resto del gruppo... e dietro di loro, i due guardiani della Reggia Aurea e persino lo scagnozzo del Team Flare rimasero sbalorditi a guardare quel gruppetto di giovani allenatori che si affrettava dietro la strampalata invenzione di Lem!

"Ehm... so che non sono esattamente nella posizione di fare domande... ma siete sicuri che sia una buona idea affidarsi a quei mocciosi?" chiese la recluta.

Una delle due guardie alzò gli occhi al cielo. "No, non ne siamo per niente sicuri. Ma a rigore, vanno bene anche quelli..."

 

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La corsa era stata breve ma intensa. Il Lem Searchbot 1.0 correva come un treno, e si fermava per cercare soltanto per qualche secondo, prima che i suoi sensori determinassero che la Manectrite non era nei dintorni e riprendere la ricerca. Solo grazie ad un improvviso scatto di Pikachu, che era stato costretto ad usare il suo attacco Agilità per velocizzarsi, erano riusciti a raggiungere il robot cercatore, e il topolino elettrico era riuscito a premere un tasto che metteva in pausa la reatura meccanica... per allora, il povero Lem era quasi completamente privo di fiato!

"Hanf... hanf... phew... wow... phew..." ansimò il biondino, mentre cercava come poteva di mettere a posto il suo ricciolino ribelle e la sua tuta. "Questa... non è davvero... la mia... specialità..."

"Okay, fratellone, non cercare di parlare e prendere fiato al tempo stesso..." disse Clem, abituata alla scarsa prestanza fisica del fratello maggiore.

Ash si fece aria con il berretto e guardò verso Pikachu, in piedi sul Lem Searchbot ora inerte, con un braccio alzato e un pollice puntato verso l'alto per dire che era tutto sotto controllo. Anche Misty, Marill e Serena si erano fermati a riprendere fiato... e il gruppetto ebbe finalmente la possibilità di guardarsi attorno per capire dove erano arrivati. La corsa a rotta di collo li aveva portati fino quasi alla fine del viale alberato che conduceva alla Reggia Aurea... e dovevano ammettere, una volta che furono in grado di osservare il panorama, che il paesaggio era davvero impressionante. Visto dall'interno, il viale alberato era ancora più affascinante, e si sentivano i profumi delle piante e dei fiori che crescevano ai lati della strada. Delle siepi ben tenute costeggiavano la strada, e di tanto in tanto si vedeva qualche Pokemon - di solito un Oddish, un Pidgey o un Venipede - che sgattaiolava tra i cespugli. Tuttavia, la vista del viale alberato era ben poca cosa, in confronto a ciò che riuscivano a vedere alla fine di questo...

La Reggia Aurea era una costruzione assolutamente magnifica - una splendida villa grande come un palazzo, circondata da un alto muro di cinta, alla quale si arrivava tramite una stradina di marmo finemente lavorato che conduceva fino ai grandi cancelli d'ingresso. Diversi lampioni erano posti poco lontano dall'ingresso della reggia, dando un aspetto ancora più maestoso all'insieme. I cancelli sembravano essere in oro massiccio, e la villa, che sorgeva nel bel mezzo della cinta di mura, era a due piani, di un colore neutro ma elegante, grandi finestre che facevano entrare la luce all'interno, e una pesante porta di legno chiaro posta sotto un'arcata. Il tetto era di colore blu scuro, e si vedevano due grandi terrazze assolate all'ultimo piano, grandi abbastanza da ospitare delle larghe tavole da tè. Anche dalla loro posizione, i ragazzi riuscivano a vedere il grande giardino posto sul retro della villa, con uno stagno limpido e un labirinto di siepi, ulteriormente decorato da delle sculture. Era uno spettacolo di architettura antica davanti al quale era davvero difficile restare indifferenti.

"Accidenti..." esclamò Serena dopo qualche istante di stupore. "Sapevo... sapevo che la Reggia Aurea era un luogo incantevole, ma fino a questo punto... mi sembra quasi di sognare!"

"Avete visto che roba? Chiunque viva qui, dev'essere davvero un riccone..." affermò Ash. Quasi inconsciamente, il gruppetto di allenatori e Pokemon mosse qualche passo verso la villa, fino quasi ad uscire dal viale alberato.

I due guardiani raggiunsero nuovamente il gruppetto di allenatori proprio in quel momento, e furono ben lieti di spiegare due cose ad Ash e ai suoi compagni. "Beh, potete dirlo forte... al momento, in realtà, il palazzo è adibito a museo, in modo da conservare quanto più possibile della storia di Kalos, ma ogni tanto riceviamo la visita della giovane figlia del proprietario, la signorina Allie."

"Cosa che spero non accada troppo presto... abbiamo già avuto il nostro bel da fare la volta scorsa..." mormorò il secondo guardiano alzando gli occhi al cielo. "Allora, non avete ancora trovato la Megapietra?"

"Siamo stati costretti ad interrompere la ricerca per un attimo..." disse Lem. Il giovane inventore non era ancora riuscito a riprendere fiato del tutto. "Il mio robot cercatore stava correndo... un po' troppo velocemente perchè noi riuscissimo a stargli dietro. Comunque... si stava proprio dirigendo verso la Reggia Aurea."

"Potrebbe voler dire che il ladro si era sbarazzato della Manectrite prima ancora di uscire dalle recinzioni." concluse Misty. "Sarebbe... possibile entrare a dare un'occhiata?"

"Certamente, purchè siate disposti a pagare un biglietto d'ingresso di mille Pokedollari ciascuno!" rispose con tutta tranquillità uno dei due guardiani, come niente fosse!

Pikachu drizzò le orecchie in un'espressione di assoluta incredulità. "Piiiikaaaa?" esclamò il topolino elettrico, la cui faccia scioccata era riflessa in quelle di Ash, Misty e del resto del gruppo... Non era certo una cifra impossibile, ma per un semplice biglietto di ingresso, suonava davvero esorbitante!

"Mille Pokedollari soltanto per entrare? Adesso sì che mi spiego come fanno i proprietari ad essere dei ricconi..." fu il commento di Ash. "Hey, Misty... non è che possiamo continuare la ricerca qui attorno? Entriamo solo se dobbiamo..."

"Sono... perfettamente d'accordo, Ash!" affermò la sua fidanzata. Al solo sentire il prezzo del biglietto d'ingresso, le era venuto un capogiro terrificante! Anche serena e i due fratellini di Luminopoli erano esitanti ad entrare là dentro a meno che non fosse davvero indispensabile.

Per fortuna, le due guardie si dimostrarono delle persone comprensive. "Ma, ovviamente, abbiamo anche la possibilità, in certe occasioni di emergenza, di far entrare i visitatori nella Reggia Aurea senza dover pagare nulla." affermò la prima delle guardie, con un cenno di intesa ai ragazzi. "E... visto che in questo momento voi siete la nostra migliore possibilità di ritrovare la Manectrite..."

"...ammesso che il ragazzo non attivi di nuovo quella sua strana macchina..." aggiunse tra sè l'altro individuo.

"...credo che per questa volta, possiamo permettervi di entrare." continuò il primo. "Quindi... prego, accomodatevi pure! Voi, i vostri Pokemon, e il vostro robot... sperando che non metta la villa a soqquadro per cercare quella Megapietra..."

La notizia mandò al settimo cielo la piccola Clem, che fece un salto in aria come se fosse stata un grillo, alzando il pugno chiuso in segno di gioia! "Yuhuuu! Hai sentito, fratellone? Entriamo gratis nella Reggia Aurea! Non vedo l'ora di esplorarla da cima a fondo!" esclamò la bambina bionda, strappando una breve risata al fratello maggiore e ai suoi amici.

"Okay, andiamo a dare un'occhiata..." affermò Misty, che riusciva a stento a trattenere il suo entusiasmo. "Lem, mi raccomando... se puoi evitare che il tuo robot parta a razzo come l'altra volta, ecco... noi te ne saremmo molto grati!"

"Pika pikachu." fu il commento di Pikachu. Era stato lui, in fondo, a correre dietro la macchina di Lem...

"Non ti preoccupare, Misty, non ho nessuna voglia di mettermi a correre come un Pyroar ancora una volta..." rispose prontamente Lem, guidando i suoi compagni e la sua creatura ora disattivata verso i cancelli della grande villa. Uno dei guardiani tirò fuori un piccolo telecomando da una tasca e premette un tasto, con il risultato che i cancelli si aprirono con un leggero tintinnio metallico. Si era appena aperto uno spiraglio abbastanza grande da permetterle di passare, che Clem si fiondò nel giardino della villa con le braccia aperte come le ali di un aeroplano, correndo in tondo come se non ci fosse un domani... e il suo Dedenne era con lei, altrettanto felice!

"Yu-huuu! Siamo della Reggia aurea! Evviva!" esclamò Clem. "Oggi ci divertiremo un mondo, Dedenne!"

"Denne! Dedenne!" esclamò il criceto elettrico. Malgrado Pikachu cercasse di convincerlo a non correre come un forsennato, Dedenne scattò dietro a Clem, e i due cominciarono subito a rincorrersi in mezzo al giardino!

"Ah! Aspetta un momento, Clem!" cercò di trattenerla il fratello maggiore... ma ormai la bambina era troppo entusiasta per stare ad ascoltarlo, e il giovanissimo inventore non ebbe altra scelta che sospirare e lasciar perdere. "Ehm... se solo qualcuno si prendesse la briga di dare un'occhiata a mia sorella e a Dedenne, in modo che non si perdano..."

"Ci penso io, Lem!" rispose Misty strizzando un occhio, mentre il gruppo entrava nel giardino della Reggia Aurea reprimendo un brivido di emozione. Era già maestosa da fuori, ma adesso che la stavano osservando senza le ringhiere in metallo e le alte mura che la cingevano, i ragazzi non potevano fare a meno di essere completamente sbalorditi dalla magnificenza della costruzione.

Ci volle qualche secondo prima che Ash, visibilmente impressionato, riportasse l'attenzione di tutti al problema più urgente. "E'... sicuramente una splendida villa... wow, non avrei mai immaginato che sarei rimasto così impressionato a vederla da vicino!" affermò. "Comunque... ehm... siamo... siamo qui per cercare la Manectrite, vero? Dove... da dove possiamo iniziare?"

"Lasciate fare al mio Lem Searchbot 1.0, ragazzi! Non c'è bisogno di spremersi troppo le meningi." rispose prontamente Lem, desideroso di mettere un po' in mostra la sua invenzione. Con un po' di esitazione, sperando che il suo robot non si mettesse a fare le cose di testa propria, il giovanissimo inventore premette un pulsante di riavvio... e il Lem Searchbot 1.0 riprese a funzionare con un lieve suono vibrante, riprendendo a guardarsi in giro alla ricerca della Megapietra rubata. "Beh... sembra che questa volta abbia deciso di comportarsi bene! Heheheheee... questo vuol dire che sente la presenza dell'oggetto che sta cercando nelle vicinanze! Non dovrebbe volerci molto per ritrovare la Manectrite."

"Speriamo di no... non vorrei dover pagare i danni..." affermò ironica Serena, che si stava tenendo a debita distanza dal robot cercatore. Quest'ultimo, dopo aver cercato per qualche istante attorno al punto in cui si trovavano Ash e i suoi compagni, vide una stradina che portava sul retro della villa aggirando l'edificio principale. Senza esitazioni, il robot cominciò a seguire quella pista, dando ad Ash e agli altri la speranza che il maltolto fosse effettivamente in quella direzione.

"Okay, questa volta ci siamo!" affermò Lem. "Vedrete che questa volta la troviamo, questa Megapietra!"

"E' quello che spero..." affermò tra sè una delle guardie. "Non vorrei mai avere a che fare con la signorina Allie nel caso tornasse qui e scoprisse che abbiamo perso la Megapietra... non ne sentiremmo più la fine!"

"Pensiero condiviso, collega..." rispose il suo compagno, rabbrividendo tra sè al pensiero dell'ira della signorina nel caso il furto della Manectrite fosse stato scoperto.

 

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Il robot cercatore, che per fortuna stava andando a velocità un po' meno sostenuta, stava conducendo Ash e i suoi compagni verso l'ampio giardino della Reggia Aurea, presentando davanti agli occhi del gruppo di amici uno spettacolo ancora più maestoso di quello che avevano visto da fuori. Il giardino era di dimensioni incredibili, recintato da alte mura di siepi splendidamente curate, attorniate da cespugli di rose e fiori colorati. Un grande lago attraversava il giardino, e un ampio ponte permetteva di accedere al retro della villa passando sopra le acque chiare, popolate da alcuni eleganti Goldeen. Ai lati del ponte, sorgevano due grandi statue, che Ash, Pikachu e Misty riconobbero subito come i due Pokemon Drago leggendari di Unima - Zekrom da una parte, e Reshiram dall'altra. Un labirinto di siepi sorgeva nel bel mezzo del giardino, intagliato in modo da ricordare la forma di alcuni Pokemon, e il cui ingresso era affiancato da due statue che rappresentavano delle Pokeball. Qua e là, si vedevano alcuni Pokemon che gironzolavano allegramente nel giardino... e in particolare, Ash e i suoi compagni notarono alcuni Pokemon sconosciuti che avevano l'aspetto di cani barboncini grandi come cani da caccia, dalla folta e vaporosa pelliccia bianca, che passeggiavano per il giardino con l'incedere altezzoso di un aristocratico. Tutto, in quel luogo, dava l'impressione di essere stato posto lì soltanto dopo attente osservazioni - tutto eseguito scrupolosamente, in modo da creare un insieme armonico ed elegante.

Sfortunatamente, al momento non c'era davvero il tempo di fermarsi ad ammirare il panorama... il Lem Searchbot 1.0 aveva già ripreso la ricerca, e si stava dirigendo verso l'ingresso del labirinto, allarmando i Pokemon che passeggiavano per il giardino con la sua presenza. Il robot cercatore si fermò davanti all'ingresso del labirinto, in mezzo alle due Pokeball scolpite nel marmo... poi, quasi volesse dare delle indicazioni al suo creatore, si voltò verso di lui con uno scriccholio metallico ed emise dei suoni acuti e vibranti.

"Credo... che il tuo robot ci stia dicendo che è là che dobbiamo andare, Lem." affermò Ash. "Ma... esattamente, come ha fatto quella recluta del Team Flare a nascondere la Megapietra là dentro?"

"E perchè, poi, si è presa la briga di infilarsi in quel labirinto di siepi, quando era inseguita dai custodi della reggia?" si chiese Misty. "Non ha molto senso... si sarebbe facilmente andata a mettere in trappola, e anche se in qualche modo fosse riuscita a sfuggire, non avrebbe poi avuto nessuna possibilità di recuperare il bottino."

Per quanto la cosa non deponesse a favore delle capacità del suo robot da ricerca, Lem doveva ammettere che i due fidanzati di Kanto avevano ragione. Se la recluta del Team Flare avesse davvero voluto sbarazzarsi della Manectrite per recuperarla in seguito, non aveva molto senso lasciarla in quel labirinto di siepi. Tuttavia, la sua fiducia nelle sue capacità come inventore dipendeva molto dal successo del Lem Searchbot, e dopo averci riflettuto su per un istante, cercò di aggrapparsi ad un ipotesi che in qualche modo poteva avere senso.

"Non... non lo so, ragazzi... il mio robot indica che la Manectrite si trova qui, e vorrei sperare che non si sbagli..." affermò il biondo inventore. "Certo... Misty ha ragione, se io fossi un ladro non nasconderei certo la mia refurtiva in un posto come questo, dove per giunta sarebbe pericoloso infiltrarsi di nuovo."

"Fratellone..." disse tra sè Clem. Anche se spesso faceva qualche commento sarcastico sulle invenzioni del fratello maggiore, le dispiaceva che lui sembrasse sentirsi così deluso dalle capacità del suo robot. Dedenne mosse le vibrisse, forse sperando di captare qualcosa che gli consentisse di confermare quello che il robot stava cercando di dire.

Mentre il gruppo di Ash cercava di decidere il da farsi, Dedenne e Pikachu drizzarono le orecchie nel momento in cui sentirono dei passi provenire dal labirinto di siepi, e cominciarono a sentire delle voci che discutevano - voci che sicuramente appartenevano a qualcuno molto giovane. Pikachu richiamò Ash con uno squittio e indicò l'ingresso del labirinto. "Pika pi! Pikachu!"

"Hm? Che succede, Pikachu? C'è qualcuno che sta..." cominciò a dire Ash, un attimo prima che, effettivamente, le voci divenissero più chiare.

"Ma... sei sicura che dobbiamo andare da questa parte?"

"Secondo me ci siamo già passati..."

"Ehm..." disse una vocetta acuta e dal tono vivace, che si stava avvicinando sempre di più. "In effetti, mi sembra che siamo già passati di qui... anzi, credo che qui siamo tornati all'uscita... aaah, che seccatura, forse è meglio ripartire da qui e cercare di orientarci meglio..."

"Hm? Queste voci mi sembrano piuttosto familiari." disse Misty.

Le sue impressioni furono confermate un attimo dopo, quando dal labirinto uscirono tre ragazzi che Ash e i suoi compagni avevano già visto - la piccola Shana, il corpulento Tierno e il riflessivo Trovato apparirono da dietro la siepe, con l'aria di essere stati dentro quel dedalo di siepi già da diverso tempo...

"Uff... almeno siamo fuori..." disse la bambina dalla pelle scura, sistemandosi un po' quei suoi capelli scompigliati. "Accidenti, non credevo che fosse così complicato... Hey! Ma guarda chi si rivede! Voi siete... Ash, Misty e i loro compagni!"

"Huh? Hey! E' proprio vero!" esclamò Tierno stupito, mentre i due gruppi si incontravano per scambiarsi qualche abbraccio. "Hahahaaa! Chi si aspettava di ritrovarvi qui? Come mai da queste parti?"

"Ragazzi, che piacere rivedervi!" esclamò contento Ash.

Serena e Shana si stavano scuotendo allegramente le mani. "Ciao, ragazzi! Anch'io sono molto contenta di rivedervi! Siamo venuti qui... beh, diciamo che siamo qui perchè siamo rimasti coimvolti in qualche trama del Team Flare! Avete sentito di quell'attacco che c'è stato a Castel Vanità, soltanto ieri?"

"Sì... Kalos TV ne ha dato notizia." affermò Trovato, il ragazzino dai capelli arancioni che formavano una sorta di casco sulla sua testa. "Ma cosa stavano cercando da quelle parti?"

"Una Megapietra... una delle leggendarie pietre che racchiudono il potere dell'Arma Suprema dell'alba della storia di Kalos." affermò Lem in tutta serietà. "Sono riusciti a recuperare una Megapietra dal Maniero Sottotono, e hanno tutta l'intenzione di prenderne altre. Pare che uno dei loro agenti abbia rubato una Manectrite dalla reggia, e l'abbia nascosta da qualche parte in questo labirinto... anche se sinceramente, non capisco perchè avrebbe dovuto nasconderla proprio qui."

Tierno si sfregò il mento, riflettendo su quello che aveva appena sentito. C'era qualcosa che gli diceva che la Manectrite non fosse molto lontana... "Una Megapietra, eh? Hmm... che sia quella strana pietra che quel Furfrou portava con sè?" chiese rivolto ai suoi compagni.

"Ora che mi ci fai pensare... potrebbe essere." rispose Shana dopo un attimo di riflessione. "Trovi, quella cosa che Furfrou aveva in bocca quando è entrato nel labirinto... poteva essere una Megapietra?"

"Non l'ho vista bene, ma... per quello che so, potrebbe essere, sì." affermò Trovato. Viste le espressioni dubbiose di Ash, Pikachu e dei loro compagni, il ragazzino cominciò a spiegare. "I Furfrou sono quei Pokemon che vedete andare in giro per il giardino. Qui a Kalos sono molto popolari come compagni, anche perchè non sono esattamente dei Pokemon molto forti in combattimento."

"Mi chiedevo, infatti, che Pokemon fossero..." disse Ash. In quel momento, il ragazzino notò due dei Pokemon barboncini che passavano vicino a Misty, rincorrendosi per gioco... e notò che per quanto fossero molto simili come aspetto, la loro pelliccia presentava delle visibili differenze: entrambi avevano una folta pelliccia bianca che lasciava intravedere soltanto una parte delle zampe e del muso, entrambi di colore naso, con il naso rosso e gli occhi azzurri; tuttavia, uno di loro aveva un manto che lasciava intravedere completamente le zampe anteriori, le orecchie, e parte della pancia e della coda, la cui punta era a forma di rombo. La stessa forma si ripeteva anche sulla fronte, e il suo pelo era arricciato.

L'altro esemplare, invece, aveva un manto che lasciava intravedere la parte posteriore del suo corpo e le orecchie, la cui punta era ricoperta da pelo azzurro. Anche le zampe avevano una parte di pelo azzurro, e aveva una stella azzurra sulla punta della coda e sulla fronte. Si trattava senza dubbio di due versioni diverse dello stesso Pokemon, pensò Ash, mentre Serena dava un'occhiata al suo Pokedex.

"Furfrou, il Pokemon Barboncino. Tipo Normale. La toelettatura del manto vaporoso non solo lo rende più bello, ma gli consente anche di muoversi più liberamente e di proteggersi dagli attacchi fisici. Tuttavia, si lascia tosare solamente dalle persone di cui si fida. In passato i nobili gareggiavano tra loro per stabilire quale Furfrou avesse il taglio più bello."

"Grazie delle informazioni, Serena..." affermò Ash. "Accidenti, non appena ne avrò la possibilità dovrò ricordarmi di far aggiornare il mio Pokedex."

"Da quando siamo arrivati a Kalos, sono successe così tante cose in rapida successione, che non abbiamo mai avuto il tempo di farlo." affermò Misty. "Ma... tornando al problema della Megapietra... quindi pensate che sia nelle mani... voglio dire, nella bocca... di un Furfrou che è entrato nel labirinto?"

"Sì, lo abbiamo visto che correva nel labirinto con qualcosa in bocca. Lo stavamo cercando perchè una dei proprietari di questa villa ci aveva chiesto di riprenderlo, ma quel Furfrou è parecchio astuto..." disse Tierno. "Non so esattamente dove abbia trovato la Megapietra..."

"Sì, sì, capisco. Adesso sì che ha senso." riflettè Lem. In parte, era contento di sapere che il suo robot da ricerca non si era sbagliato. "Sì... in effetti, è un po' strano, ma spiegherebbe tutto. Il ladro ha gettato la Manectrite da qualche parte vicino alla reggia, sperando di poterla andare a riprendere... poi, è stata trovata da Furfrou che l'ha presa con sè. E adesso, è qui in questo labirinto..."

"Ma il difficile ora è trovarla. Ho l'impressione che il tuo robot non si orienti molto bene..." disse Serena. Il robot da ricerca di Lem era rimasto fermo all'ingresso del labirinto, ma non stava facendo neanche un passo all'interno.
Lem si sfregò il mento e annuì con espressione pensierosa. "Certo, certo... capisco... il mio robot riesce a percepire che l'oggetto che sta cercando è qui, ma la complessa struttura del labirinto lo lascia confuso. Non sa che strada prendere per raggiungere il suo obiettivo." affermò. "In effetti... al momento le intelligenze artificiali hanno dei limiti che non possono essere ignorati."

"Capisco. Ma allora... come facciamo a trovare quel Furfrou e la Megapietra?" chiese Ash.

Pikachu e Dedenne si guardarono e cominciarono a discutere tra di loro, in cerca di una possibile soluzione. "Pika pika... pika pi pikachu, pika pika?"

"Denne? De! Dedenne!" fu la pronta risposta del criceto elettrico. Accortosi che il suo migiore amico aveva qualche idea, Ash si rivolse a lui.

"Che c'è, Pikachu? Hai qualche idea di come fare?" chiese il giovane aspirante Pokemon Master. Il resto del gruppo si avvicinò a loro volta, in modo da sentire quello che i due Pokemon Elettro avevano da dire.

"Pika pi, pikachu... pikachu pika pika?" chiese, indicando le Pokeball che Ash e Lem avevano con sè.

"Dedenne, denne! Dedenne!" squittì il piccolo Dedenne. Per enfatizzare un po' le sue parole, si arrampicò sulla stupita Clem e si mise in piedi sulla sua testolina bionda.

"Dedenne, che c'è? Vuoi che mio fratello mandi uno dei suoi Pokemon?" chiese lei, comprendendo almeno in parte quello che il Pokemon Elettro/Folletto aveva da dire.

"Credo... credo di capire il senso di quello che Dedenne vuole dire. Vorrebbe che io mandassi Froakie e Fletchling... in modo che Froakie possa trovare Furfrou con il suo misterioso potere, e Fletchling possa dare un'occhiata dall'alto al labirinto e dirci dove si sta spostando." affermò Ash.

"Misterioso potere?" chiese Tierno. "Di che cosa si tratta?"

"E'... un po' lunga da spiegare." rispose rapidamente Misty. "Mi basti dire che il Froakie di Ash ha dimostrato delle abilità che altri Pokemon non hanno, anche se non sappiamo ancora il perchè..."

"E poi... anche il mio Bunnelby potrebbe dare una mano... sì, credo di aver capito. Un'idea semplice ma efficace! Hehee... in fondo, le idee migliori sono così!" affermò Lem. Si slacciò una Pokeball dalla cintura e la fece cadere a terra, dove si aprì e fece uscire il buffo ma robusto Pokemon coniglio. "Okay, Bunnelby, abbiamo bisogno del tuo aiuto!"

"Bun, bun!" esclamò Bunnelby, volgendosi rapidamente verso il suo allenatore e facendo un saluto militare con un orecchio!

"Non... non c'è bisogno di essere così scattanti..." disse Lem con un sorriso nervoso e una goccia di sudore che gli scendeva dalla fronte. "Ecco... tutto quello di cui abbiamo bisogno è che tu porti il Furfrou che si è inoltrato in questo labirinto nella direzione in cui potremo riprenderlo. Scava qualche galleria, in modo tale che Furfrou sia invogliato ad andare da qualche altra parte, e noi possiamo recuperarlo."

"Capisco... mi sembra un'idea molto interessante... e anche divertente!" commentò Shana. "Okay, gente... allora noi rientriamo nel labirinto e continuiamo a cercare quel Furfrou?"

Il Fletchling di Ash, uscito dalla sua Pokeball assieme a Froakie, cinguettò brevemente per dire di sì, e con un cenno della testa, assicurò che si sarebbe occupato lui di dire da che parte fosse il Pokemon Barboncino. "Okay, allora mi sembra che abbiamo un piano valido per recuperare quel Furfrou e la Megapietra. Possiamo andare! Mi raccomando cercate di non perdervi!" si raccomandò Misty.

"Froakie!" esclamò il ranocchio azzurro, stringendo gli occhi con espressione seria e concentrata - stava già cercando di trovare la posizione di Furfrou nel dedalo di siepi.

"Ricevuto!" esclamò Clem tutta contenta. "Andiamo, Dedenne! Seguiamo le indicazioni di Froakie!"

Nel giro di pochi secondi, Froakie riuscì a percepire un'aura diversa dalle altre proprio nella direzione del labirinto... oltre che una strana energia non molto dissimile da quella che aveva sentito quando era al Maniero Sottotono. "Froak!" esclamò, e indicò l'ingresso del labirinto. Deciso a venire a capo dell'ennesimo problema, Ash sorrise, strinse le mani a pugno, e guidò i suoi compagni all'interno del labirinto, dove presero a sparpagliarsi per meglio coprire tutta l'area...

 

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Un Furfrou dalla pelliccia arruffata appoggiò a terra la sfera semitrasparente, gialla con una fiamma blu e rossa che ardeva al suo interno, sul pavimento. Finalmente, c'era la possibilità di riposarsi un po'. Quei ragazzi che lo stavano cercando dovevano essersi persi nel labirinto, o comunque avevano deciso che non valesse più la pena di cercarlo. Chissà perchè volevano quel grazioso giocattolo? Lui l'aveva trovato durante la sua passeggiatina quotidiana lungo il viale alberato, e non vedeva perchè adesso non avrebbe dovuto tenerselo per sè. Forse aveva a che fare con quel trambusto che c'era stato alla reggia, soltanto qualche ora prima?

Beh, non importava. Adesso quel giocattolo se lo poteva tenere...

Con un movimento della zampa, Furfrou fece rotolare quella strana biglia gigante per un breve tratto, fino a farle toccare una fontanella in marmo finemente scolpita che sorgeva nel bel mezzo di uno spiazzo del labirinto. La raggiunse con uno scatto, e la colpì di nuovo, giocando a farla rotolare e poi a prenderla di nuovo. Era un gioco semplice, ma al tempo stesso estremamente divertente... chissà perchè i suoi padroni non gli facevano fare più spesso questi giochi, insistendo invece su quelle sciocchezze... eleganza... portamento... non vedeva perchè queste cose fossero importanti, per un Pokemon come lui, e non capiva perchè gli altri Furfrou della villa ci dessero a loro volta così tanta importanza.

Il suo olfatto affinato e le sue orecchie acute colsero un odore e un suono a lui sconosciuti, e Furfrou distolse immediatamente la sua attenzione dal gioco, per dedicarla completamente alla montagnola di terra smossa che si stava cominciando a muovere a pochi passi da lui. Un paio di lunghe orecchie emersero dal terreno, gettando in giro un po' di terra e polvere, e dal buco saltò fuori un grazioso Bunnelby che si scrollò di dosso la terra e mosse un orecchio in segno di saluto.

"Bunnel!"

"Fur... frou?" chiese il barboncino gigante. Si piazzò davanti al suo "giocattolo" e si mise sulla difensiva, immaginando che Bunnelby fosse lì per quello... e il coniglietto non si fece problemi ad ammetterlo.

"Bun bun... bunnelby!" affermò Bunnelby, usando una delle sue lunghe orecchie per indicare la Manectrite appoggiata accanto a Furfrou. "Bunny?"

Il Pokemon Barboncino non reagì bene alla richiesta. "Frou!" esclamò indignato. Fissò Bunnelby per un istante, e il Pokemon coniglio per un attimo temette un attacco... ma poco dopo, Furfrou afferrò nuovamente la Manectrite con i suoi denti e corse via verso un'altra sezione del labirinto di siepi. Bunnelby storse il naso - peccato, se si fosse convinto così, sarebbe stata una seccatura in meno.

Bunnelby sentì il cinguettio di Fletchling sopra di sè, e alzando lo sguardo vide il Pokemon pettirosso che voleva in cerchio sopra di lui, cercando come poteva di indicare la direzione in cui stava andando Furfrou. Con un cenno di assenso, Bunnelby ringraziò il Pokemon Normale/Volante, e si infilò di nuovo nel tunnel che aveva scavato...

 

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Il Lem Searchbot 1.0, ora guidato dalla voce di Lem e Clem, prese una curva e guidò i due fratellini verso uno spiazzo del labirinto, da dove quattro strade si dipartivano, intersecandosi tra loro ad angoli retti. Il robot si muoveva con maggiore decisione, e aveva meno difficoltà ad orientarsi in quel dedalo di vie alte e strette.

"Sembra che il tuo robot stia andando molto meglio, fratellone!" affermò Clem, sulla cui testa era ancora in piedi il piccolo Dedenne che faceva da guida, e si assicurava che i suoi allenatori non perdessero la strada. "E' bastato dargli qualche indicazione perchè cominciasse a muoversi nel labirinto."

"E' ovvio, Clem. Il mio Lem Searchbot non aveva idea di come comportarsi in un labirinto come questo, e quindi non sapeva da che parte iniziare!" rispose Lem. Il giovane inventore dava tutta l'impressione di essere entusiasta per i risultati ottenuti, anche se ancora non sapevano dove fosse la Manectrite. "E' interessante, in effetti... l'intelligenza artificiale del Lem Searchbot sembra aver preso esempio dalle azioni delle persone attorno a lui, e aver imparato da loro... che questa sia un esempio di intelligenza artificiale in grado di svilupparsi e di imparare, almeno entro certi limiti?"

"Denne?" chiese dubbioso il piccolo Dedenne.

"Non... non è che ci capisca molto di queste cose..." commentò la bambina bionda. "Ma mi fa piacere che tu ne sia contento, fratellone!"

"Grazie, Clem... ma adesso non perdiamo di vista il Lem Searchbot, altrimenti finiremo per disperderci. Già i corridoi di questo posto sono claustrofobici..." rispose Lem. La sua invenzione prese una strada a sinistra... e dopo pochi passi, il Furfrou che stavano cercando emerse da dietro un angolo! Il Pokemon Barboncino fece qualche passo, poi si arrestò di colpo quando vide apparire il robot di Lem davanti a sè, sgranò gli occhi in un'espressione allarmata e cercò di allontanarsi il prima possibile! Dedenne saltò giù dalla testolina di Clem e cominciò ad inseguire il Pokemon Barboncino, che proseguiva a zig-zag nel tentativo di far perdere le proprie tracce nel labirinto di siepi...

"Un tentativo inutile! Il mio robot può stare dietro all'oggetto che ha i memoria per un tempo virtualmente illimitato!" affermò fieramente Lem, i cui occhiali si illuminarono nuovamente in segno di decisione...

 

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Serena e Shana stavano esplorando assieme l'intreccio di siepi e corridoi, e la bambina più piccola, conoscendo già un po' il labirinto, aveva già un'idea di dove andare e quali scorciatoie prendere. In quel momento, le stava mostrando a Serena, la quale stava vivendo quel momento con un'entusiasmo che non ricordava di aver avuto da parecchio tempo - di tanto in tanto, aveva l'impressione di essere tornata bambina.

"Dovrebbe essere da queste parti... ancora un po', e lo facciamo uscire dal labirinto!" esclamò Shana. "Allora, qui si va a destra... e da qui si procede ancora un po' fino a raggiungere le siepi esterne!"

"Mi sembra quasi di essere in un videogioco..." commentò Serena con un sorriso emozionato. "Non riesco a credere che avevo simili meraviglie a pochi giorni di viaggio da casa, e non me ne sono neanche accorta!"

"Se può consolarti, faccio anch'io fatica a crederlo!" disse la ragazzina più piccola, saltellando come un grillo verso il bivio successivo, e poi prendendo la strada verso destra. "Sono partita da Borgo Bozzetto soltanto due o tre settimane fa, e già ho visto delle cose incredibili! Chissà quante ancora ne vedrò, prima di collezionare tutte e otto le Medaglie della Lega Pokemon di Kalos!"

Serena si ritrovò ad essere piacevolmente sorpresa che la sua giovane amica avesse già deciso di sfidare la Lega di Kalos. Era un'esperienza che lei aveva fatto a suo tempo, e qualcosa che la faceva sentire più legata alla ragazzina più piccola. "Ti posso assicurare che sarà un'emozione davvero unica, quando sarai lì in quello stadio... anche Tierno e Trovato hanno scelto cosa faranno?"

"Trovi... non lo vedo ancora molto convinto. Per adesso, dice che vuole cercare di completare il Pokedex e vedere quanti più Pokemon possibile." rispose Shana. "Tierno, invece, ha proprio deciso di gettarsi nelle esibizioni di Pokemon! Credo che voglia far vedere a tutti che non sono una cosa per ragazze e basta... e secondo me ce la farà!"

"Sarò felice di vederlo in scena! E mi sto convincendo sempre di più che dovrei provare a partecipare anch'io, sembra essere qualcosa che mi potrebbe interessare!" affermò Serena. "Ma... per adesso restiamo coi piedi per terra, e vediamo di prendere quella Megapietra. Da che parte ora, Shana?"

"Per di qua!" la bambina dalla pelle scura indicò un passaggio verso sinistra, e le due amiche si diressero verso quel punto, sperando di spingere il Furfrou verso l'uscita...

 

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Ash, Misty, Tierno e Trovato stavano a loro volta parlando del loro viaggio, mentre si addentravano nel labirinto seguendo le indicazioni di Froakie - il Pokemon ranocchio si teneva concentrato sulla sensazione che provava, e che si andava acuendo man mano che penetravano nel groviglio di stradine. Forse la Megapietra si stava avvicinando...

"Froak, froakie!" esclamò il Pokemon ranocchio, mentre con una zampa palmata indicava un corridoio più grande che raggiungeva il centro del labirinto. Quando i ragazzi seguirono il misterioso Pokemon d'Acqua nel passaggio, videro che il sentiero andava verso un grande spiazzo circolare, al cui centro sorgeva una piccola torre sulla quale si poteva salire tramite una piccola scala a chiocciola... e dalla cui cima si poteva vedere buona parte del labirinto. Il ranocchio azzurro fece un cenno con la testa, soddisfatto di essere riuscito a guidare i suoi compagni in un punto così interessante... ma ancora era un po' frustrato per il fatto che la sua percezione soprannaturale non fosse abbastanza affinata da permettergli di individuare la Manectrite con abbastanza precisione.

"Bene, da qui possiamo vedere gran parte di questo intrico!" disse Ash. "Proviamo a dare un'occhiata da lassù, vi va?"

"D'accordo. Non credo che Furfrou possa essere molto lontano, in ogni caso. Vediamo un po' da che parte potremmo andare da qui." rispose Misty. Fece cenno a Tierno e Trovato, e il gruppetto iniziò a dirigersi verso la torre. "Allora, stavamo dicendo... Tierno, hai già trovato un'occasione per partecipare ad un'esibizione di Pokemon?"

"Sì, e non vedo l'ora di iniziare!" rispose il ragazzone sovrappeso. "Ho già dei nuovi Pokemon in squadra, e gli ho insegnato delle mosse che lasceranno il pubblico a bocca aperta!"

"Pikachu!" rispose Pikachu con un cenno della testa, e guardò Tierno con un'espressione che lasciava intendere che non vedeva l'ora di ammirare i suoi Pokemon in azione!

"Heh... forse dovrei provare anch'io un'esibizione di Pokemon!" affermò Misty. "Tierno, quando sai dove si svolgerà la prima, lo comunichi anche a me?"

Ash sghignazzò con aria di presa in giro. "Oh, bene! Vorrà dire che ci sarà un bell'intermezzo comico nel bel mezzo dell'esibizione!"
La reazione di Misty fu immediata. La focosa allenatrice di Pokemon d'Acqua tirò fuori dal nulla un enorme martello di legno e, brandendolo come se non pesasse nulla, sferrò un colpo in testa ad Ash e lo lasciò steso sul terreno come un tappetino da bagno, con un grosso bernoccolo sulla testa e alcuni Pidgey in miniatura che svolazzavano in cerchio attorno alla sua testa, davanti agli sguardi sbalorditi di Froakie, Tierno e Trovato, e a quello rassegnato di Pikachu...

"Pika pi..." mormorò il Pokemon Elettro scuotendo la testa.

"Froakie..." affermò Froakie con gli occhi sgranati

"Hmph. Villanzone." borbottò Misty. Si mise in spalla il martello e cominciò a marciare verso la torretta, richiamando Tierno e Trovato. "Allora? Ci muoviamo, ragazzi? Abbiamo ancora un Furfrou e una Megapietra da recuperare!"

"Sissignora!" esclamarono all'unisono i due ragazzi. Scattarono come due soldatini, fermandosi soltanto il tempo necessario per staccare Ash da terra... e il ragazzo di Biancavilla si massaggiò la testa e sghignazzò scherzosamente.

"Heheheheee... ne valeva la pena! Misty è troppo buffa quando si arrabbia... e farla arrabbiare è fin troppo facile!" commentò.
Pikachu sospirò di nuovo. "Pika pi..."

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Non ho molto da dire, se non... questo capitolo è stato un po' difficile da scrivere. Sto cercando di dare il giusto peso a tutti i personaggi, e per il momento ho come l'impressione che potrei dare qualcosa in più da fare a Serena. Comunque, anche questa volta il Team Flare era in qualche modo implicato... e non abbiamo ancora finito con loro, quindi preparatevi a un sacco di azione!

Grazie a tutti per l'attenzione... a presto con il prossimo capitolo, e arrivederci al prossimo anno!

Buon 2018 a tutti!

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Capitolo 18
*** I Furfrou della Reggia Aurea ***


Pokemon: XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 18 - I Furfrou della Reggia Aurea

 

Furfrou cominciava a sentirsi frustrato. Stava girovagando in quel labirinto già da un bel po', nel tentativo di far perdere le proprie tracce e potersi finalmente tenere quel giocattolo che aveva trovato per caso... eppure quei ficcanaso non lo lasciavano in pace! Perchè volevano proprio il suo giocattolo? Non gli andava bene qualcos'altro? Beh, non importa cosa ne pensassero loro, non aveva nessuna intenzione di consegnarglielo e basta.

Tenendo stretta la Manectrite nelle fauci, il Pokemon Barboncino prese un'altra svolta alla propria sinistra, e poi proseguì dritto per un breve tratto fino a svoltare a destra alla seconda laterale che incontrò. In quel punto, le siepi sapientemente potate che costituivano il labirinto cominciavano a diradarsi, e questo gli diede un'idea migliore del luogo dove si stava dirigendo...

Il Pokemon Normale annuì tra sè quando si accorse di trovarsi in uno spiazzo di forma circolare, al cui centro si trovava una piccola fontana di marmo nella quale l'acqua sgorgava in continuazione. Guardandosi attorno, Furfrou non vide nessuno dei suoi inseguitori in giro, quindi decise di prendersi un attimo di pausa, appoggiò la Manectrite sul terreno accanto alla fontana e cominciò a bere. Dopo essersi finalmente tolto la sete - certo che correre qua e là era stancante - Furfrou afferrò nuovamente il suo "giocattolo" tra i denti e, con un movimento della testa, lo lanciò in aria... per poi fare un salto ed acchiapparlo al volo. Ripetè di nuovo il trucco, e questa volta fece una rotolata per terra, godendosi la sensazione di libertà che veniva dalla possibilità di godersi qualche momento per sè stesso.

Certo, la vita come animale domestico di una ricca ed importante famiglia di Kalos era piacevole, e anche poter vivere a fianco di tanti altri Pokemon della sua specie... ma ogni tanto, aveva davvero voglia di godersi un po' i giochi semplici e divertenti che altri Pokemon potevano fare senza paura di apparire volgari o mancare di classe. Finalmente aveva un po' di tempo per sè, e aveva intenzione di goderselo il più possibile, grazie a quel giocattolo che era riuscito a trovare per sè...

Per alcuni minuti, il Pokemon Barboncino continuò a giocare con la Megapietra senza immaginare cosa fosse esattamente... ma si interruppe di colpo quando il suo udito sensibilissimo colse il suono di passi che si avvicinavano da tutte le direzioni. Allarmato, Furfrou afferrò nuovamente il suo "giocattolo" e si diresse verso una delle vie d'uscita da quello spiazzo... ma solo per sentire dei passi, sia umani che di Pokemon, che si avvicinavano anche da quella parte. Furfrou sgranò gli occhi, e si chiese come fosse possibile. Gli dava l'impressione che chi lo stava inseguendo si fosse mosso appositamente per farlo infilare in quello spiazzo apparentemente sicuro... per poi circondarlo!

Furfrou si ritirò fino a ritrovarsi con le spalle alla fontanella, e appoggiò la Manectrite dietro di sè, preparandosi ad accogliere i suoi inseguitori. Sentì chiaramente i loro passi avvicinarsi, e si acquattò sul terreno per prendere lo slancio... solo per rimanere alquanto sbalordito quando dal corridoio intagliato tra le siepi uscì il Lem Searchbot, che si fermò appena qualche centimetro fuori dal passaggio, e illuminò i suoi occhi elettronici.

"INDIVIDUATO. INDIVIDUATO." ripetè il droide da ricerca con voce acuta e metallica. "Confermato ritrovamento dell'oggetto cercato."

"Ottimo, fratellone! Il tuo robot ha trovato la Megapietra!" esclamò la vocetta acuta di Clem. I fratellini di Luminopoli uscirono a loro volta dal passaggio, mentre da un altro arrivarono Ash, Pikachu, Misty e i loro compagni... a dagli altri, arrivavano tutti gli allenatori e i Pokemon che erano con loro in quel momento! Furfrou storse il naso e indietreggiò di un passo, sapendo di essere in svantaggio, ma deciso a non mollare il suo nuovo giocattolo.

"Bun bun!" esclamò il Bunnelby di Lem, mentre tendeva una mano verso Furfrou per chiedergli di restituire gentilmente la Megapietra.

"Furrrr..." il Pokemon Barboncino replicò con tono aggressivo, per poi lanciarsi contro Bunnelby e tentare un attacco Azione. Lem sbattè gli occhi preoccupato... ma il suo Pokemon coniglio sembrava più deluso che preoccupato dall'attacco di Furfrou, e bloccò l'attacco Azione afferrando al volo una delle zampe del Pokemon barboncino con una delle sue orecchie prensili.

Furfrou ringhiò con rabbia e cercò di divincolarsi, ma quel coniglietto apparentemente innocuo era molto più forte di quanto potesse immaginare, e riuscì a reggere la spinta senza problemi... poi, Bunnelby spinse con un po' più di forza e scagliò via Furfrou, che venne costretto ad allontanarsi fino a ritornare accanto alla fontana, scosso ma illeso. Il Pokemon Barboncino scosse la testa e si rimise a posto un ciuffo di pelliccia che gli stava cadendo sugli occhi, poi si rimise in guardia.

"Non credo che Furfrou ci lascerà riprendere quella Megapietra tanto facilmente..." affermò preoccupato Tierno. "Qualcuno di voi ha un'idea di come convincerlo?"

"Beh... devo ammettere di avere una certa esperienza nel trattare con i Pokemon." affermò Ash. "Però... questo è un Pokemon che non ho mai visto prima. Posso tentare, in ogni caso."

"Froak, froak!" esclamò Froakie, in piedi accanto ad Ash. Pikachu guardò verso il suo nuovo compagno di squadra, e il ranocchio azzurro gli fece un cenno con la testa - sembrava volesse dire che voleva parlare lui con Furfrou e cercare di convincerlo e comprendere i suoi motivi.

"Pikachu?" chiese il topolino elettrico. Con un cenno fiducioso della testa, Froakie fece cenno a Pikachu e al resto dei Pokemon di aspettare, e si avvicinò con prudenza a Furfrou, cercando di non fare movimenti troppo bruschi che avrebbero potuto allarmare il Pokemon barboncino. Quest'ultimo attese che il ranocchio azzurro si fosse avvicinato abbastanza, e poi iniziò a parlare, nell'ormai classico linguaggio dei Pokemon.

"Furfrou? Furrrr... frou!" affermò. Si mosse lentamente e si piazzò tra Froakie e la Megapietra, per fargli capire che non era disposto a cederla.

"Froakie?" chiese il ranocchio.

Il Bunnelby di Lem e il Dedenne di Clem vollero dire la loro. "Bun, bunnelby?" chiese il Pokemon coniglio. Mosse una delle sue grandi orecchie per fare cenno che non aveva intenzione di combattere o di fargli del male.

"Denne de denne!" continuò il Pokemon Elettro/Folletto. Adesso almeno Furfrou non sembrava più così teso.

"Fur fur frou!" continuò il Pokemon Barboncino. Diede un'occhiata alla Megapietra che aveva con sè, e fece un gesto con una zampa, in modo da far capire che la considerava come il suo nuovo giocattolo.

"Pika pika..." Pikachu incrociò le braccia sul petto e con la testa fece cenno di aver capito, poi guardò verso Ash e cominciò a spiegare. "Pika pikachu pi, pika pikachu, pika pi?"

"Aaah, capisco... sì, in effetti ora che me lo fai presente, è più che comprensibile, Pikachu..." affermò Ash.
Misty guardò incuriosita il suo fidanzato e il suo migliore amico. "Che cosa sta dicendo Pikachu?" chiese. "Ha capito cosa voleva dire Furfrou?"

"Sì, e non è neanche tanto strano..." affermò il giovanotto di Biancavilla. "Vedi, Misty... Furfrou aveva scambiato quella Megapietra per un giocattolo, e voleva giocarci un po'. Dice che... con tutte le regole a cui deve sottostare come Pokemon di un casato nobiliare, non gli capita spesso di poter giocare come tutti gli altri Pokemon."

"Furfrou..." disse il cagnolino, e grattò il terreno con una zampa con espressione rammaricata.

Serena restò a pensare per qualche attimo, prima di fare un commento. "E' vero... immagino che fare parte di una famiglia così nobile ed importante abbia anche i suoi lati negativi." affermò. "Certo... se fossero i miei Pokemon, mi dispiacerebbe di imporre delle norme di comportamento che non gli permettono di divertirsi come gli piace di più..."

"Scommetto che quel povero Furfrou non ha mai giocato a palla, o non ha mai potuto rotolarsi per terra per divertirsi come fanno i Pokemon di altre famiglie." rispose Tierno, e si protese un po' per accarezzare Furfrou sulla testa, ma il Pokemon barboncino, ancora non troppo fiducioso nei confronti degli estranei, si ritrasse e drizzò le orecchie.

"Furfrou!" esclamò.

Il ragazzone appassionato di ballo si tirò indietro e agitò le mani per chiedere scusa. "Oh! Hey, hey! Scusa, Furfrou, non volevo prenderti la Megapietra! Stavo solo pensando che... beh, perchè non proviamo noi a farlo giocare un po' come vorrebbe lui? E in cambio, lui ci permette di recuperare la Megapietra?"

"Mi sembra una buona idea, Tierno!" esclamò Lem facendo il segno dell'okay. "Ma... adesso che ci penso, come facciamo a capire cosa esattamente gli piacerebbe fare? Abbiamo gli strumenti per farlo? Riusciamo a prenderci il tempo? Voglio dire, non sono sicuro che possiamo farlo così, all'improvviso..."

"E dai, fratellone, guarda che non è necessario progettare e prevedere sempre tutto!" affermò Clem alzando gli occhi al cielo. "Sei uno scienziato, no? Dovresti sapere queste cose!"

"Dedenne!" rispose il criceto elettrico, in perfetto accordo con la sua piccola allenatrice.

Pikachu e Froakie si scambiarono un'occhiata, e il ranocchio azzurro strizzò un occhio e fece a Pikachu cenno di aver capito. "Froakie!" affermò, per poi guardare verso Furfrou, che lo osservava con quello che sembrava un misto di speranza e sospetto. "Froak, froakie!"

"Furfrou?" chiese il Pokemon barboncino. Abbassò lo sguardo, come se stesse riflettendo su quello che gli era appena stato detto... e poi riprese il discorso. "Fur fur frou?"

Il Marrill di Misty incrociò le corte braccia sul petto e annuì energicamente. "Mar marill!" affermò.

"Bunnelby..." ammise il Bunnelby di Lem. Il Fletchling di Ash svolazzò allegramente a fianco del buffo Pokemon coniglietto e cinguettò brevemente, volendo esprimere il suo assenso.

"Fennekin!" fu la volta del Fennekin di Shana, e la bambina dalla pelle scura sfoderò un sorrisetto acuto e fece il segno dell'okay.

"Se volete dire che ci alleniamo tutti assieme con Furfrou e i suoi compagni... per noi va benissimo! Anzi, sarà un'occasione perfetta per i nostri Pokemon! Si faranno un sacco di amici, in questo modo!" esclamò Shana.

Ash sfoderò il suo classico sorrisone a denti scoperti e strinse un pugno davanti a sè. "Stupendo! Questa sì che è una bella idea... anzi, perchè non chiediamo se c'è un PC da queste parti? Così magari possiamo andare a prendere alcuni nostri Pokemon e fargli sgranchire un po' i muscoli!"

"Hey, hey, un momento, Ash! Resta con i piedi per terra!" esclamò Misty. Come sempre, il compito di far restare ancorato alla realtà il suo fidanzato quando quest'ultimo si faceva un po' troppo entusiasta per i suoi gusti. "Sigh... detto questo..."

"Sì, Misty? Che stavi pensando?" chiese Serena. L'amica d'infanzia di Ash guardò verso Misty, e la vide sfregarsi il mento con una mano, con l'espressione della persona chestava complottando qualcosa...

"Devo ammettere... che l'idea del PC non è poi tanto male!" affermò. "Ho proprio voglia di fare un salutino alle mie care sorelline! Heheheheheee..."

"Pikachu pi..." mormorò Pikachu, e Marill sospirò, immaginando già cosa sarebbe venuto tra poco. In quel breve periodo in cui era vissuto alla Palestra di Celestopoli, aveva avuto modo di vedere con i suoi occhi quanto potesse essere accesa la rivalità tra Misty e le sue sorelle maggiori.

"Ho l'impressione che Misty stia complottando qualcosa..." commentò Ash, rivolto ai due fratellini di Luminopoli e ai tre allenatori cadetti di Borgo Bozzetto, che osservavano la scena con curiosità...

 

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La speranza di Ash e Misty si era rivelata fondata, per fortuna. Una volta usciti dal labirinto di siepi con Furfrou a fianco e la Megapietra nelle mani di Pikachu, i ragazzi erano stati accolti dal personale della villa con un applauso che ad Ash e ai suoi compagni era suonato tanto formale da metterli un po' in imbarazzo.

"Vi siamo infinitamente grati per essere riusciti a trovare la Manectrite, signore e signori. Dobbiamo ringraziare in particolare l'invenzione del signorino Lem per averci permesso di scoprire dove il nostro Furfrou aveva nascosto la refurtiva." affermò quello che sembrava essere il comandante delle guardie della Reggia Aurea. Sentendosi in ugual misura imbarazzato ed inorgoglito, Lem consegnò la sfera luccicante al capo delle guardie, che la ricevette con gratitudine. "E' stata una fortuna che siate riusciti a trovarla prima che la signorina Aurelia tornasse..."

"Ah... beh, abbiamo fatto del nostro meglio!" rispose il giovanotto con gli occhiali. Si chiese che tipo di persona potesse essere questa Aurelia, visto che le guardie di palazzo ne parlavano con un certo timore reverenziale. "Mi... fa piacere che abbiamo potuto renderci utili, in ogni caso!"

"Vi ringraziamo sentitamente. A parte evitare le ire della signorina, siamo interessati soprattutto ad impedire che artefatti dotati di un tale potere finiscano in mani sbagliate o vengano perduti. Di recente, qui a Kalos stanno salendo le tensioni... in particolare a causa di questa misteriosa organizzazione chiamata Team Flare che sta imperversando." continuò l'uomo.

"Immagino che avrete già sentito parlare dell'attacco che c'è stato di recente al Maniero Sottotono." proseguì un'altra guardia. "Il Team Flare ha preso in ostaggio i turisti che lo stavano frequentando, in modo da impadronirsi della Mawilite nascosta nei sotterranei del castello."

Ash, Pikachu e Misty strizzarono un occhio e fecero una smorfia, mentre serena si grattò una guancia e ridacchiò nervosamente. Avevo fatto esperienza di quell'evento da più vicino di quanto quelle persone potessero immaginare...

"C'è qualcosa che possiamo fare per ringraziarvi di aver recuperato la Megapietra per noi, signori e signore?" chiese il leader delle guardie della Reggia Aurea.

Ash si schiarì la voce e si fece avanti. Con lo sguardo, cercò Furfrou al proprio fianco, e il Pokemon barboncino agitò la coda ed abbaiò un paio di volte, per poi sorridere facendo uscire la lingua dalla bocca. "Beh... in effetti ci sarebbe qualcosa che vorremmo chiedervi, se fosse possibile." affermò il giovane allenatore di Biancavilla, estrizzò un occhio a Misty in segno di intesa. La ragazza dai capelli arancioni disse di sì con la testa e si fregò le mani in un gesto che esprimeva soddisfazione.

"Vorremmo chiedervi... se fosse possibile usare un PC da queste parti e ritirare alcuni Pokemon dalle nostre riserve." disse Misty, e rivolse uno sguardo al Furfrou che avevano inseguito per tutto il labirinto. "Ci piacerebbe... che questo Furfrou potesse fare un po' di movimento, divertirsi un po' come fanno tutti i Pokemon come lui... senza doversi preoccupare tanto delle regole della società e del... bon ton..."

Le guardie restarono stupite da quella richiesta, che sembrava così semplice, e al tempo stesso dava loro l'impressione che non sarebbe stato possibile esaudirla senza andare contro le regole del buon costume a cui erano abituate...

"Furfrou sente il desiderio di giocare come tanti Pokemon come lui..." disse Serena accarezzando sulla testa il Pokemon barboncino, che guaì in segno di assenso. "Tutti gli altri Furfrou di questo posto sembrano contenti di come vivono, ma lui... sente un po' la mancanza dei giochi semplici che piacciono a un po' tutti i Pokemon come lui. Rincorrersi, rotolarsi nell'erba... allenarsi con altri Pokemon... se potessimo richiaare alcuni dei Pokemon che abbiamo nelle nostre riserve, potremmo farli giocare con lui e farli allenare un po'... e al tempo stesso, potremmo far giocare anche lui ed esaudire il suo desiderio... in modo da scacciare almeno un po' la sua noia. Che ne dite, signori? Si potrebbe fare? E'... un piccolo favore che vi chiediamo."

"Beh... immagino che non sia un problema, tutto sommato... spero soltanto che la signorina Aurelia sia abbastanza comprensiva quando ritornerà..." disse il comandante delle guardie della reggia. "Sì, in effetti avremmo qui un PC... e lo potete usare per collegarvi alle vostre riserve di Pokemon. Detto questo... beh... ecco, vorremmo solo chiedervi di non danneggiare troppo i giardini e le siepi della reggia... i nostri giardinieri e i nostri Pokemon hanno fatto un lavoro di pazienza e precisione per sistemarli nel modo che vedete..."

"Yu-huuu! Ottima notizia!" esclamò Shana, e fece un paio di saltelli per la gioia. "Non vi preoccupate, non faremo nulla alle vostre siepi! Almeno, non tanto... spero... ehm, beh, diciamo semplicemente che faremo del nostro meglio per non fare danni, okay? Heheheheee..."

"Non si può esattamente dire che tu sia molto rassicurante, Shana..." commentò il giovane Trovato...

 

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Poco dopo, uno alla volta, i ragazzi stavano utilizzando un moderno PC per contattare le loro case e ritirare alcuni dei loro Pokemon... e Ash per primo si collegò a casa sua, nella piccola città di Biancavilla. Non appena la connessione fu stabilita, trovò ad accoglierlo il sempre familiare e sempre gradito viso della sua mamma Delia, e di Mimy, il suo Mr. Mime che le faceva da assistente domestico. La signora Ketchum era in vestaglia e pantofole, e Ash si ricordò solo in quel momento della differenza di fuso orario tra Kalos e Kanto.

"Ciao, Ash! Come sono contenta di vederti!" esclamò Delia, illuminandosi in viso mentre osservava suo figlio, la sua fidanzata e il suo Pikachu sulla finestra di dialogo che si era aperta sullo schermo del suo computer. "Come state tu, Pikachu e Misty? State tutti bene? Mangiate a sufficienza? Non avete ancora fatto nulla di indecente, vero? E tu, Ash, ti cambi regolarmente?"

"M-mamma!" esclamò il ragazzino, diventando improvvisamente rosso in viso. Misty, da parte sua, si voltò dall'altra parte, e il suo volto assunse lo stesso colore rosso acceso dei suoi capelli! "Non... non mi sembra il caso di dire queste cose! Siamo in presenza di minorenni!"

"Fratellone, cosa voleva dire la mamma di Ash quando ha detto 'indecente'?" chiese Clem incuriosita.

"DOMANDA NON CHIARA. PREGO RIPETERE." fu la pronta risposta del Lem Searchbot.

Gli occhiali di Lem si appannarono per l'imbarazzo, e il giovanissimo inventore guardò da un'altra parte e deglutì. "Ehm... è un po' complicato da spiegare, Clem..." affermò. "Rimandiamo a quando sarai più grande, okay?"

"E va beeeeneeee..." mugugnò la bambina bionda. "Mi dà fastidio non capire certe cose..."

Delia ridacchiò gentilmente. "Scherzavo, tesoro, scherzavo!" affermò. "Sono contenta comunque di vedere che state bene... continua bene il vostro viaggio?"

Ash alzò fieramente il naso in aria. "Puoi dirlo forte, mamma! Ho già due Medaglie della Lega di Kalos, e mi sto allenando per la terza! Pikachu e i miei Pokemon stanno bene... ma soprattutto, mamma, non crederai mai a chi ho incontrato da queste parti!" affermò, poi si mise da parte per permettere alla madre di vedere di chi stesse parlando.

Serena si mise una mano davanti alla bocca in un momento di pura emozione, e prese un bel respiro prima di farsi avanti. "Buongiorno, signora Ketchum... non so se si ricorda di me, ma vivevano a Biancavilla, una volta... ero molto amica sia di suo figlio che di Gary..." esordì, e sia Delia che il suo Mr. Mime guardarono quella ragazzina bionda con il cappellino rosso, con la signora Ketchum che cercava di ricordare dove l'avesse già vista...

"Ti ricordi di Serena, mamma? Io e Gary passavamo giorni interi con lei quando eravamo piccoli!" le ricordò Ash.
Delia spalancò gli occhi per la sorpresa e la meraviglia. "Aaaaah, ma certo! Adesso mi ricordo! Tu sei Serena, l'amica di Ash! Mi ricordo che eravate grandi compagni di giochi, prima che tu e la tua famiglia vi trasferiste a Kalos!" esclamò, facendo arrossire Serena per l'emozione.

"Nooo, ma dai! Serena viene da Kanto?" esclamò Shana. "Troooooppo bello! Non sapevo che tu avessi viaggiato così tanto, Sere!"

"Sere?" chiese Serena, sbalordita da quel nomignolo improvviso.

Misty ridacchiò e si sfregò la nuca con una mano. "Beh, mi sembra ovvio... Serena è tornata a Kalos da poco, visto che ha fatto un viaggio in altri continenti!"

"Allora un giorno ci dovrai raccontare tutto quanto!" continuò Shana. Ad Ash e a Pikachu dava quasi l'impressione di un energetico scoiattolino che schizzava di qua e di là ssenza mai stancarsi. "Vogliamo sapere che Pokemon hai incontrato, che allenatori hai affrontato, in quali leghe hai partecipato..."

"Hey, hey, un po' di pazienza, Shana!" affermò uno stupito Tierno, mentre lui e Trovato cercavano di porre un freno all'esuberanza della loro compagna! "Sono sicuro che Sere ci racconterà tutto al momento giusto... non pensi anche tu, Trovi?"

Il più timido e taciturno ragazzino dai capelli arancio si schiarì la voce. "Giusto... giusto, Tierno ha perfettamente ragione... non possiamo pretendere che Serena ci racconti tutto subito, non pensi?" affermò.

Shana si rimise a posto una ciocca dei suoi indisciplinati capelli. "Hahahaaa! Scusate, scusate! Mi sono messa a straparlare come sempre e non ho pensato che Sere voleva parlare con la mamma di Ash!"

"Hahahaaa, tranquilla, Shana, non è un problema per noi..." rispose tranquillamente l'amica d'infanzia di Ash. Si schiarì di nuovo la voce e riprese a parlare alla mamma di Ash. "Ehm... mi scusi, signora Ketchum, stiamo viaggiando con amici, e abbiamo finito per partire per la tangente... comunque, la vedo bene! E' passato tanto di quel tempo dall'ultima volta..."

"E' vero, Serena, talmente tanto tempo che mi sembra addirittura impossibile..." rispose Delia con evidente nostalgia per i tempi andati. "Ma sono contenta di averti rivisto, e che anche Ash abbia potuto ritrovarti! Sono sicura che il vostro viaggio a Kalos sarà indimenticabile!"

"Ne sono convinta anch'io... sa, avrei intenzione di provarmi nei Varietà Pokemon, ora che come allenatrice ho fatto la mia carriera..." affermò la ragazzina bionda. "Ehm... ma non credo fossimo qui per parlare di me, vero? Mi sono lasciata trasportare dall'emozione!"

"Ma figurati, per noi non è mica un problema!" rispose Misty. Doveva ammettere che non le dispiaceva per niente la compagnia di Serena, anche se forse all'inizio aveva avuto un po' di dubbi.

"Comunque... il motivo per cui l'avevamo contattata, signora Ketchum, era il fatto che Ash avrebbe voluto prendere alcuni dei suoi Pokemon rimasti alla fattoria del professor Oak." rispose Serena rivolta al canale di comunicazione.

Ash disse di sì con la testa. "Sì... ne avrei bisogno per fare un po' di allenamento." rispose. "Credo che finirò per rivolgermi al professore abbastanza spesso, nel corso di questo viaggio."

"Da parte mia, io sono curioso di vedere quanti più possibile dei Pokemon di Ash..." disse tra sè Trovato, maneggiando con un po' nervosismo una piccola macchina fotografica che portava con sè, nascosta nella sua borsa.

"Oh, certo, non è un problema! Contatterò subito il professore e gli chiederò di permetterti di prendere alcuni dei tuoi Pokemon!" rispose prontamente la giovane mamma. "Mi raccomando, Ash, tratteli bene! So che sei un ragazzo che ci tiene alla sua amicizia con i suoi Pokemon, ma cerca di non trascurarne nessuno, in ogni caso!"

Ash fece un cenno di assenso e accarezzò Pikachu sulla testa. Il topolino elettrico piegò all'indietro le lunghe orecchie e illuminò le guance con evidente contentezza, poi guardò verso lo schermo e annuì a sua volta. "Pika pikachu, pika pi pika!" affermò.

"Grazie, mamma! Mi raccomando, riguardatevi anche tu e Mimy!" rispose Ash. Delia fece un segno di vittoria, e il Mr. Mime domestico agitò una delle sue grandi mani in segno di saluto.

"Mime mime! Mr. mime!"

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Qualche minuto dopo...

Dopo che Ash ebbe ricevuto un po' dei suoi vecchi Pokemon dal ranch del professor Oak, era stata la volta di Misty di contattare le sue amate/odiate sorelle maggiori alla Palestra di Celestopoli... e come volevasi dimostrare, non appena il contatto fu stabilito, ecco Daisy, Violet e Lily tutte schierate, belle come il sole, con l'espressione del tipo di persone che non vedevano l'ora di mettersi in mostra!

"Ah, guardate un po' chi c'è! La nostra cara sorellina!" esclamò Violet, salutando la sorella minore dallo schermo del PC con un misto di affetto e aria di superiorità. "Allora, come procede la gita a Kalos con il tuo fidanzatino? Sei già riuscita a vincere qualcosa?"

Misty rispose facendole una linguaccia. "Se proprio ti interessano i fatti miei, mia cara sorellona..." affermò, ripagando il sarcasmo con il sarcasmo. "Il mio piccolo Azurill si è da poco evoluto in un bellissimo Marill, e ho intenzione di studiare ed imparare quanto più possibile dei Pokemon d'Acqua che vivono qui a Kalos, prima di tornare a Celestopoli! Intanto, spero che voi non vi stiate adagiando sugli allori, soltanto perchè siete diventate un po' più brave con i Pokemon!"

"Soltanto perchè sei tu quella che ha ereditato il talento come allenatrice, non significa che noi siamo rimaste a pettinare bambole, mia cara Misty!" rispose Lily, la Sorella Sensazionale con i capelli rosa, muovendo un indice come per dire di no. "La Lega Pokemon di Kanto è venuta a fare un'ispezione soltanto un paio di giorni fa, e sono rimasti soddisfatti dal nostro livello come allenatrici!"

"Oh, bene, allora a qualcosa sono valse, le mie lezioni!" sghignazzò Misty soddisfatta. "Nel frattempo, spero che vi interessi sapere che in questo momento sto facendo visita ad una delle più belle ville di Kalos, la Reggia Aurea! Hehehee... vero che siete invidiose e vi piacerebbe poterla visitare anche voi?"

Le tre sorelle maggiori di Misty si guardarono tra loro sghignazzando con complicità prima che la maggiore delle quattro, la bionda Daisy, desse la sua riposta, un occhio tenuto chiuso in modo da darsi un'aria sbarazzina. "Ammetto che visitare un'antica villa di Kalos suona come il tipo di esperienza che ci piacerebbe fare... non abbiamo avuto questa fortuna quando siamo andate in quella crociera in giro per il mondo..." rispose prontamente, e l'espressione vittoriosa che le era apparsa sul volto fece sospettare a Misty - e anche ad Ash e a Pikachu - che ci fosse qualcosa dietro. "Ma... intanto che voi eravate via, ci siamo... prese la libertà di fare qualche piccolo lavoro di ritocco alla nostra palestra dolce palestra! Perchè non provi a dare un'occhiata, sorellina?"

Misty sbattè le palpebre, non sapendo se essere irritata o preoccupata. "Ehm... come sarebbe a dire... qualche piccolo lavoro di ritocco? Daisy, non dirmi che..." cominciò a chiedere.

Ignorando gli sghignazzi compiaciuti di Violet e Lily, Daisy mosse un braccio... e spostò il suo computer in modo che Misty potesse vedere con i suoi occhi di cosa stesse parlando. La minore delle quattro sorelle sgranò gli occhi incredula e restò imbambolata come se fosse stata colpita da un attacco Ventogelido: la piscina che faceva da ring per gli incontri nella Palestra di Celestopoli era stata quasi del tutto trasformata, e sopra di essa troneggiava un'insegna che mostrava delle gigantografie delle tre sorelle maggiori di Misty, tutte vestite con dei colorati costumi da bagno e ritratte nel gesto di salutare un pubblico immaginario o mandare loro un bacio!

Daisy fece spaziare da un lato all'altro la videocamera del computer in modo da far vedere a Misty tutte le "geniali modifiche" che avevano approntato: gli spalti degli spettatori erano stati modificati e resi più alti e più grandiosi... e Misty non si sarebbe stupita se avessero aggiunto alcune file in più, giusto per far stare un po' di spettatori in più e farsi belle agli occhi di ancora più gente. Dei festoni che ricordavano coralli e piante acquatiche erano stati disseminati sui muri e sul soffitto della Palestra, e sopra la piscina si vedevano delle lampade dall'aspetto talmente stravagante da sembrare quasi delle sfere da discoteca! Come ciliegina sulla torta, quasi a voler sottolineare che la Palestra di Celestopoli era completamente rinnovata, alcuni Pokemon stavano sguazzando allegramente nella piscina decorata con colorati scenari in plastica - un Seel e un familiare Psyduck stavano in piedi accanto alla piscina per salutare Misty!

"Psy ay ayyy..." starnazzò Psyduck. Misty, rimasta come ipnotizzata a guardare lo scenario, quasi non si accorse di lui...

"Allora, che te ne pare della nostra nuova Palestra?" chiese Violet, con un sorrisone arguto e la faccia tosta, come se niente fosse successo! La ragazzina dai capelli rossi restò incantata a guardare, e dietro di lei, gli altri membri del gruppo sembravano come pietrificati per lo stupore! "Non serve che ci ringrazi adesso, Misty. Puoi farlo quando ritorni a casa, e avrai assistito al nuovo spettacolo delle Sorelle Sensazionali di Celestopoli!"

"Ma... ma... questo non..." balbettò Misty sconvolta.

"Psyduck?" chiese l'ormai immancabile Pokemon papero. Sembrava che si stesse chiedendo come mai alla sua allenatrice non piacesse quella nuova gestione della Palestra.

"Tranquilla, Misty, avrai tempo e modo di apprezzare tutto quanto quando ci rivedremo!" continuò Daisy tutta contenta! "A proposito, ci hai chiamato perchè volevi ritirare alcuni dei tuoi Pokemon, vero? Nessun problema! Violet, Lily, andate a chiamare i Pokemon della nostra cara sorellina!"

"Al volo!" risposero le due sorelle di mezzo! Fecero una sorta di saluto militare e corsero a chiamare i Pokemon di Misty, mentre la diretta interessata continuava a guardare senza riuscire a spiccicare parola per lo stupore! Finalmente, quando Ash e Pikachu ormai cominciavano a pensare che Misty si fosse congelata, Misty ebbe una reazione e diede una testata sul tavolo sul quale si trovava il computer, afflosciandosi poi su di esso come uno straccio!

"Cavolo... dovevo aspettarmelo... quelle lì fanno sempre tutto quello che vogliono..."

 

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Per la giovane Lady Aurelia, attuale di fatto proprietaria della Reggia Aurea, era stata una giornata alquanto noiosa. Tra partecipare alla riunione a Luminopoli, ad ascoltare quello che dicevano quelle quattro vecchie mummie sull'attuale situazione di Kalos e su quegli svitati del Team Flare... poi andare a controllare se le Palestre di Novartopoli e Luminopoli stavano facendo un buon lavoro... con tutto che adesso la seconda aveva una nuova gestione... Era stato tutto un su e giù, senza neanche avere la possibilità di fermarsi a fare due compere. E adesso, mentre sedeva nel suo elegante e comodo sedile passeggeri, sul retro della sua limousine, la giovane miliardaria non aspettava nient'altro che sedersi ad un tavolino sulla terrazza della sua villa, e godersi un po' di aromatico Tè Roserade. Spostò la tiara argentata che portava sulla esta e cercò di rimettere a posto i suoi lunghi capelli vermigli. Quanto meno, la giornata era giunta al termine, e adesso era giunto il momento di tornare alla sua opulenta dimora...

"Ambrogio... si può andare un po' più veloci?" chiese facendosi aria con un ventaglio elegante e finemente ricamato. "Mi sto annoiando a restare qui seduta."

Il conducente si abbassò il berretto sulla fronte e fece un cenno di scusa. "Mi rincresce, signorina..." rispose. "In questo momento stiamo viaggiando su una strada dove è imposto un limite di velocità..."

"Ooooh, limiti di velocità dei miei stivali!" Aurelia lo interruppe e mise il broncio come una bambina viziata. "Lo sai che nessuno mi dà la multa! Io sono ricca e posso permettermelo! Andiamo, vai più veloce! Non vedo l'ora di essere a casa!"

Ambrogio sospirò e scosse la testa - inutile cercare di discutere con la signorina quando era di così cattivo umore, lei riusciva sempre a trovare il modo di avere ragione. Sperando che non si sarebbero ridotti a farsi mettere una multa da qualche agente Jenny un po' troppo zelante, l'autista premette un po' di più il pedale dell'acceleratore, e la macchina prese velocità.

Ci volle comunque circa un quarto d'ora per arrivare nel viale alberato che portava fino ai cancelli della Reggia Aurea, e Ambrogio tirò un sospiro di sollievo quando potè rallentare e si avvicinò all'ingresso. Con un tocco su un comando appoggiato al suo fianco, l'autista fece sì che gli enormi cancelli argentati si aprissero con unleggero cigolio, e in breve tempo, un gruppo di camerieri ed inservienti domestici si era messo in posizione, e aveva formato due ordinate file tra le quali la limousine rosa passò lentamente. Aurelia guardò con un certo disdegno le file di servitori che come ogni volta arrivavano ad accoglierla, come tanti cagnolini addestrati. Le piaceva ricevere questo tipo di attenzioni dai suoi Furfrou, ma vedere tutte queste persone che si comportavano in maniera così servile le dava un po' fastidio. Aveva anche cercato di dire loro di smetterla con tutte quelle cerimonie... ma la cosa non era riuscita a cambiare molto la situazione. Finivano sempre per fare quelle imbarazzanti e, a suo dire, superflue dimostrazioni di formalità.

Finalmente, la macchina si fermò con un lieve cigolio di ruote, e la giovanissima nobildonna si mise un po' a posto il suo grazioso vestitino rosa acceso. "Bene, finalmente a casa..." disse tra sè, e fece per scendere quando uno degli inservienti le aprì la portiera. Tuttavia, esitò per un istante quando vide che l'uomo che le aveva aperto la porta dava l'impressione di essere vagamente preoccupato. "Hm? Che succede, qui? C'è qualcosa che non so e che dovete dirmi?"

"In effetti, signorina... avremmo qualcosa da dirle." affermò l'inserviente, sperando tra sè di non incappare in qualcuna delle leggendarie arrabbiature della ragazzina. "Mentre... mentre voi eravate via, degli allenatori provenienti da Kanto e da Kalos hanno fatto visita alla Reggia Aurea."

"E con ciò?" rispose Aurelia storcendo il naso. "La Reggia Aurea è aperta a chiunque voglia visitarla. Non vorrai dire che si sono introdotti nella sezione privata, vero?"

"No, no, signorina, niente di tutto questo!" si affrettò a chiarire il cameriere. "Ecco... piuttosto credo che potrà dare un'occhiata per conto suo, riguardo a ciò che è successo..."

"Hmph!" Aurelia fece un verso disdegnoso, e scese dalla limousine, chiudendo di scatto il ventaglio di raso viola che portava sempre con sè. Un Pokemon, un Furfrou con la pelliccia acconciata in modo da prendere la forma di un cappellino con un fiocco giallo sulla testa e due lunghe trecce terminanti in ciuffetti gialli, scese subito dietro di lei e cominciò ad annusare l'aria, insospettito. In effetti, riusciva a sentire degli odori a cui non era abituato, ed era sicuro che non provenivano dalla cucina.

La giovane nobildonna si diresse verso il grande giardino sul retro della villa, restando dietro all'inserviente... e quando finalmente l'uomo si fermò accanto ad una ringhiera di marmo, anche lei e il suo Furfrou si affacciarono per vedere cosa intendesse...

Quello che videro li lasciò completamente di stucco.

I giardini della villa erano occupati da Pokemon che stavano facendo degli incontri di allenamento con tutti i suoi Furfrou! Un elegante Swanna, comandato da una ragazzina in top, pantaloncini e sandali con i capelli arancioni legati in una coda laterale, stava combattendo con un Furfrou con un Taglio Cuore... mentre poco più in là si vedeva un Bulbasaur che faceva una sorta di tiro alla fune con le sue liane con un Furfrou Taglio Diamante, mentre un giovanotto dai capelli neri, con un berrettino rosso con tanto di frontino in testa, e un Pikachu davano le istruzioni. E non erano i soli... Aurelia e il suo Furfrou riusciva a vedere un Fennekin, un Chespin e uno... anzi, due Froakie vicino ad una grande fontana di marmo, ognuno a provarsi con un Furfrou! E poi c'era un Sylveon che accompagnava una ragazzina dai lunghi capelli biondi scuri... un Bunnelby e un Dedenne guidati da un ragazzo biondo con gli occhiali e una bambina bionda con un ciuffetto ad un lato della testa...

Ovunque Aurelia e il suo Furfrou Taglio Signorina posassero lo sguardo, c'era un Pokemon che si stava allenando con uno dei suoi Furfrou! La giovanissima nobildonna non riusciva quasi a crederci... cos'era quest'insolenza? Da quando in qua i suoi meravigliosi e ben pettinati Furfrou si mettevano a divertirsi in modo tanto becero, volgare e popolare? Con tutto quello che lei e i suoi inservienti facevano per tenerli sempre a posto e in ordine!

"Ehm... ecco, è questo quello che volevamo farle vedere, signorina..." affermò l'inserviente, preoccupato davanti all'espressione di Aurelia - la giovane ereditiera era rimasta con la mascella cascante, e delle comiche righe blu erano apparse sopra la sua testa, mentre i suoi occhi erano diventati enormi, bianchi e contornati di nero. Il suo Furfrou Taglio Signorina era rimasto ugualmente scioccato, e agitava scompostamente la coda, e nessuno dei due spiccicava parola...

"S-signorina?" chiese l'inserviente, cominciando a preoccuparsi per la mancanza di reazioni della sua signora.
Aurelia restò ancora per qualche secondo a guardare la scena davanti a lei, assolutamente incredula... e fu allora che vide un Furfrou ancora non acconciato impegnato in uno scontro di allenamento con un vivace Fletchling che scattava da una parte all'altra, facendo cenno al Pokemon Barboncino di farsi avanti. I due Pokemon si stavano scambiando dei colpi rapidi e precisi, ognuno cercando di aprirsi un varco nella difesa dell'avversario... ma per quanto ci mettessero tutta la loro forza e stesserochiaramente impegnandosi con tutte le loro forze, Aurelia notò qualcosa di incredibile nell'espressione dei loro volti...

Entrambi si stavano divertendo. In effetti, se la vista non le stava giocando qualche brutto scherzo, quel Furfrou ancora non pettinato era lo stesso che le aveva dato qualche pensiero di recente... quello che sembrava meno vivace degli altri, e che aveva sempre rifiutato di farsi pettinare.

E adesso, invece, mentre evitava con abilità un attacco Braciere da parte di quel Fletchling, aveva addosso energia da vendere.

Aurelia chiuse la bocca di scatto e assunse un'espressione più posata, rimproverandosi tra sè per aver per un attimo ceduto all'indignazione. Con un gesto lento ed elegante, sollevò in suo ventaglio e lo tenne aperto davanti al viso in modo da nascondersi la bocca... e cominciò a ridacchiare, dapprima con misura... ma poi, vedendo gli effetti che quella forma di divertimento da lei tanto disprezzata stava avendo sui suoi amati Furfrou, esplose in una risata trionfante, con il naso in aria e la bocca spalancata, in barba alle regole del bon ton kalosiano!

"Signorina...?" chiese l'inserviente. "Signorina, che sta succedendo?"

"Furfrou?" chiese il Pokemon Barboncino accamto a lei.

"Hohohohohoooo, questo sì che è buffo! Chi l'avrebbe mai immaginato che una forma di divertimento così popolare e grossolana potesse essere quello che ci voleva per i miei amati Furfrou? Hohohohohoooo!" esclamò Aurelia, ridendo a squarciagola ancora per qualche secondo prima di calmarsi di colpo e chiudere il suo ventaglio con un semplice gesto della mano. "Posso sapere chi dei nostri visitatori ha avuto questa idea?"

"Beh..." l'inserviente guardò gli allenatori e i Pokemon che si stavano divertendo nei giardini appena sotto di loro, e indicò Ash e Pikachu. "Ecco, è stato quel ragazzo lì. E' lui il leader di questo gruppo di allenatori."

Aurelia annuì lentamente, e un sorrisetto altezzoso apparve sul suo viso mentre osservava il giovanotto di Biancavilla e il suo Pikachu che continuavano ad assistere in battaglia quel Bulbasaur - il Pokemon Erba/Veleno aveva usato un trucchetto per far perdere l'equilibrio al Furfrou suo avversario e aveva lanciato un Parassiseme contro di lui, con il risultato che il Pokemon Barboncino si era ritrovato avvinghiato da una rete di rampicanti.

"Interessante." disse Aurelia, e riaprì il suo ventaglio con tono spocchioso. "Voglio conoscere quel ragazzo. Inserviente, Furfrou... accompagnatemi da lui."

L'uomo fece un inchino, e il Pokemon canino abbaiò un paio di volte in segno di assenso.

 

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"Ottimo lavoro, Bulbasaur! Adesso... scansati, presto!" esclamò Ash. Il piccolo Pokemon Erba/Veleno scattò di lato e riuscì ad evitare il Furfrou suo avversario che si lanciava su di lui con un potente attacco Bottintesta. "Perfetto! Ed ora... usa il tuo attacco Foglielama!"

"Bulbasaur!" esclamò il Pokemon Seme. Furfrou cercò di voltarsi rapidamente, ma il Parassiseme che lo avvinghiava rallentò i suoi movimenti, e non riuscì a contrattaccare prima che Bulbasaur scagliasse una raffica di foglie affilate dal bulbo che cresceva sulla sua schiena. Il colpo andò a segno, ma Ash ebbe l'impressione che il Pokemon Barboncino non avesse subito tutti i danni che in teoria avrebbe dovuto, e infatti Furfrou si rimise in guardia un istante dopo, e colpì il sorpreso Bulbasaur con un attacco Morso. Il Pokemon Erba/Veleno emise un breve verso di sorpresa e indietreggiò, ma l'effetto di Parassiseme gli permise di recuperare quasi subito le forze.

"Tutto a posto, Bulbasaur?" chiese Ash, ricevendo come risposta un deciso cenno della testa da parte del suo fedele Pokemon. "Meno male... strano, mi è sembrato che il tuo attacco Foglielama non abbia fatto molto effetto."

"Saur!" esclamò Bulbasaur in segno di assenso. Un attimo dopo, il Furfrou avversario si piazzò davanti al Pokemon Seme... e i suoi occhi si fecero brillanti e luminosi, attirando l'attenzione di Bulbasaur e lasciandolo esterrefatto per un secondo.

"Ma è ovvio! Quella a cui hai appena assistito, giovanotto, è l'abilità Foltopelo dei miei amati Furfrou, che riduce di molto i danni subiti dagli attacchi fisici!" disse la voce arguta ed altezzosa di Aurelia. La giovane nobildonna si avvicinò con passo sicuro ad Ash, Pikachu e Bulbasaur, e gli sguardi di tutti gli allenatori del gruppetto si posarono su di lei e sul suo Furfrou. Immediatamente, i Pokemon Barboncino ancora impegnati in qualche battaglia si fermarono e scattarono sull'attenti, temendo che la loro padroncina volesse sgridarli per essersi messi a combattere come i Pokemon di un popolano qualsiasi...

"Hm? E quella ragazza... immagino che sia la proprietaria della Reggia Aurea di cui abbiamo sentito parlare!" disse Misty, estendendo un braccio in modo che il suo Swanna si posasse su di esso. L'elegante Pokemon cigno svolazzò per un breve tratto e si appoggiò sul trespolo che Misty gli stava offrendo.

"Swanna?" chiese, non del tutto sicuro.

"A giudicare da come si porta... direi di sì." affermò Serena. La sua Sylveon guardò incuriosita il Furfrou Taglio Signorina, e storse il naso. Non sembrava sicura di cosa pensare di quei due...

"Ah... beh, mi fa piacere imparare qualcosa di più sui Pokemon di questo paese." affermò Ash. "E... chiedo scusa, signorina, non mi sono ancora presentato. Il mio nome è Ash Ketchum, e vengo dalla città di Biancavilla, nella regione di Kanto. Lui è Pikachu, il mio migliore amico... e questo è Bulbasaur, uno dei primi Pokemon che ho catturato, almeno cinque anni fa."

"Pika pika!"

"Bulbasaur!" I due Pokemon si presentarono alla signorina, che li osservò con interesse.

"Bene, bene, bene... ho avuto modo di osservare l'abilità dimostrata da te e dai tuoi amici, e devo ammettere che sono rimasta impressionata." esordì Aurelia. "Ma... dovesono le mie maniere? Il mio nome è Lady Aurelia, e sono l'attuale proprietaria della Reggia Aurea. Da secoli la mia famiglia si occupa di gestire questo monumento alla gloriosa antichità di Kalos, e di fare in modo che questo frammento di storia non scompaia. Quelli con cui vi state allenando, signori, sono i Furfrou di cui vado fiera."

"Già... ci era stato detto." rispose Ash, sperando tra sè di non aver fatto qualcosa di sgradito ad Aurelia. "Abbiamo visto che alcuni di loro erano annoiati e volevano giocare a qualcosa di più movimentato del solito, e quindi..."

"Furfrou!"

Aurelia guardò verso il Furfrou non pettinato che si stava avvicinando a lei, e il Fletchling di Ash che stava fieramente in piedi sulla sua schiena. Il Pokemon Barboncino abbaiò un paio di volte, in modo da sostenere quello che aveva detto il ragazzo di Biancavilla, e il Furfrou Taglio Signorina che accompagnava la giovane nobildonna abbaiò un paio di volte in risposta, comprendendo quello che il suo compagno più giovane voleva dire.

"Hm. Capisco. Devo ammettere che non avevo pensato che ai miei cari Furfrou sarebbe piaciuto così tanto impegnarsi in un'attività così... popolare e poco raffinata." rispose Aurelia, gettando ad Ash uno sguardo quasi condiscendente. Il ragazzo e il suo Pikachu non mostrarono reazioni, ma Bulbasaur storse il naso, e Fletchling cinguettò in segno di disapprovazione. Non erano molto contenti che Aurelia trattasse il loro modo di vivere con tanta spocchia. "Comunque, ammetto che sono abbastanza interessata a voi..."

Misty, Serena e il resto del gruppo si stava riunendo accanto ad Ash proprio in quel momento... e prima che Aurelia potesse continuare il suo discorso, la piccola Clem si fiondò davanti a lei, si chinò su un ginocchio e si mise in una posa plastica come se volesse implorarla di un favore! Nello stesso tempo, il background scomparve, sostituito all'improvviso da un romantico scenario rosa con tanto di stelline luccicanti e cuoricini!

"Mademoiselle Aurelia!" esclamò la bambina bionda, imitando sorprendentemente bene un accento francese. "Lei è una signorina come si deve! Per favore, si prenda cura di mio fratello Lem!"

"C-C-Clem! Ma cosa... cosa ti salta in mente?" esclamò il malcapitato Lem, il cui viso era diventato rosso come un pomodoro maturo. Persino il Lem Searchbot sembrava esterrefatto...

"Oh mamma... mi ricorda qualcuno che conosco..." affermò Misty, con un grosso gocciolone di sudore che le scendeva dalla testa.

"Marill..." affermò il suo Marill.

Aurelia fece una risatina nervosa, e si ritirò di qualche passo dalla bambina bionda, ancora appoggiata su un ginocchio e con il braccio esteso verso di lei. Cercando di non dare a vedere il suo imbarazzo, la giovane nobildonna si schiarì la voce e guardò nuovamente verso Ash, Bulbasaur e Pikachu. "Ehm... come stavo dicendo prima di essere interrotta... sono rimasta alquanto impressionata dall'abilità che avete dimostrato nel risvegliare l'interesse dei miei amati Furfrou nelle battaglie di Pokemon, e ammetto che forse il mio giudizio iniziale nei confronti di questa attività è stato... affrettato, per così dire. Per questo motivo, vorrei proporvi... diciamo così, uno scambio culturale."

"Bulbasaur?" chiese Bulbasaur a Pikachu.

Il topolino giallo scosse la testa. "Pika pika..."

"Ehm... non credo di aver capito cosa voglia dire esattamente..." affermò Ash. Cercò lo sguardo di Misty, Serena e dei due fratellini di Luminopoli, ma ricevette soltanto degli sguardi interrogativi in risposta. "Potrei chiedere cosa intende per... scambio culturale?"

Aurelia chiuse il suo ventaglio con fare altezzoso. "Oh, è molto semplice, in realtà. In questo momento, avete fatto un grosso favore a me e ai miei amati Furfrou." disse, per poi chinarsi verso il Furfrou non pettinato ed accarezzarlo sulla testa. "Ora, tocca a me fare a voi un favore. So che ci sono dei Centri Pokemon lungo la strada che conduce alla Grotta Trait d'Union e a Petroglifari... di solito, è lì che sono diretti gli allenatori che passano da queste parti... Ma sarei oltremodo onorata se voleste fermarvi per la notte nella mia magnifica dimora. Ci sono abbastanza stanze degli ospiti per tutti voi, e abbastanza spazio per tutti i vostri Pokemon. Che cosa ne dite?"

"C-Come? Sta... sta dicendo che potremo passare una notte... in questa villa stupenda?" Tierno e i suoi compagni trasalirono alla notizia.

"Questo... questo non me lo sarei aspettato neanche nei miei sogni più folli!" fu il commento di Shana.

Serena deglutì e guardò esterrefatta verso quella che più che una reggia sembrava un palazzo! "Ma... ma sta dicendo sul serio, signorina Aurelia?" chiese stupefatta. "Voglio dire, immagino che ospitarci non è un problema dal punto di vista... economico... ma non vorremmo essere importuni!"

"Sylveon..." esclamò la Sylveon di Serena.

"Hohohohooo, non è questo che mi dà pensiero! Se fosse per questo, non sareste nemmeno stati invitati qui dentro!" affermò Aurelia con pungente spocchia. “No, quello che mi aspetto da voi non è altro che… che voi insegniate ai miei cari Furfrou come si sostiene un incontro di Pokemon con grazia, stile ed eleganza!”

Misty restò stupefatta per un istante. “Ho… ho capito bene quello che ha detto? Noi dovremmo… insegnare ai suoi Furfrou…”

“Ho per caso balbettato? Reitero quello che ho detto.” Rispose Aurelia. "Voglio che voi facciate da insegnanti ai miei cari Furfrou! Sotto la vostra guida, si faranno una reputazione di combattenti abili ed eleganti, e il prestigio della mia famiglia aumenterà ancora! Non trovate anche voi che sia un'idea favolosa? Hohohohohoooo!"

"Per qualche motivo, ho l'impressione che non andrà così bene come crede..." azzardò Tierno.

"Siamo d'accordo..." fu la pronta risposta di Trovato, e Shana annuì rapidamente in segno di approvazione.

 

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"E così... il nostro agente ha fallito? E potete confermarci che si è trattato dello stesso gruppo di allenatori che ci ha messo i bastoni tra le ruote al Maniero Sottotono?" chiese la giovane donna dai capelli rossi, vestita di un'appariscente uniforme rossa con stivali alti fino al ginocchio e una minigonna vertiginosa. Stava parlando nel suo comunicatore, seduta ad un tavolo davanto ad un computer.

A pochi passi da lei, un'altra giovane donna vestita allo stesso modo, con i capelli blu-verdi legati in due buffi codini ad anelli e una sorta di visore dall'aspetto fantascientifico a coprirle gli occhi, guardò incuriosita verso la sua collega.

"Certo... certo, capisco. Va bene. Io e Martynia ci troviamo abbastanza vicine, in questo momento. La Reggia Aurea, dite? Okay... capisco... sì, vorrà dire che ne approfitteremo anche per recuperare quella Megapietra. Sì... certo, sappiamo cosa fare. Okay. Attendete nostre notizie, vi faremo sapere quanto prima... D'accordo... passo e chiudo."

Con queste parole, la ragazza dai capelli rossi chiuse la comunicazione, e la sua collega sorrise lievemente e si aggiustò il visore. "Allora, immagino che adesso tocchi a noi, vero, mia cara Akebia?" chiese con voce mielata.

La ragazza dai capelli rossi di nome Akebia fece un cenno affermativo, senza perdere la sua aria sicura. "Esattamente, Martynia. Credo anzi che sia il caso di dare una lezione a quegli intriganti ragazzini che cercano di ostacolarci. Hai ancora quel tuo Honedge, quello che hai catturato qualche giorno fa, vero?"

"Sì, effettivamente non ho ancora avuto modo di allenarlo." rispose Martynia. Tirò fuori una Pokeball dalla sua cintura e la mostrò alla sua collega. "Stai pensando anche tu... quello che sto pensando io?"

"Vogliamo solo far capire a quei ficcanaso che con il Team Flare non si scherza." rispose Akebia alzando le spalle. "E quale modo migliore... che fargli prendere paura e farli desistere?"

"Mi piace il tuo modo di pensare, Akebia." rispose Martynia, e si rigirò la Pokeball tra le mani. "D'accordo... vorrà dire che andremo a fare visita alla Reggia Aurea il prima possibile. Ash Ketchum e i suoi compagni... dovranno imparare quanto prima che non possono sperare di opporsi al Team Flare e passarla liscia."

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CONTINUA...

 

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Capitolo 19
*** Una notte movimentata ***


Pokemon: XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 19 - Una notte movimentata

"Qualcuno... mi potrebbe spiegare, esattamente, come ci siamo finiti, in una situazione come questa?" chiese un'irritata ed imbarazzata Misty, costretta a sedere ad un lungo tavolo preparato in maniera fin troppo elegante, vestita con un abito lungo bianco e un paio di guanti alti fino al gomito, un paio di scarpe con il tacco alto, e una stola di pelliccia artificiale attorno al collo. "E soprattutto, perchè siamo vestiti in questa maniera ridicola?"

"Non chiederlo a me, Misty... la signorina Aurelia ha detto qualcosa riguardo il fatto che questo fossero gli unici vestiti decenti che aveva... e che non poteva farsi vedere seduta a tavola con gente vestita... alla maniera del volgo, diceva lei!" rispose Ash, guardando con imbarazzo e fastidio il frac nero che era stato costretto a mettersi. Dando un'occhiata al resto della tavolata, vide che anche i suoi compagni erano agghindati con dei vestiti esageratamente eleganti che li facevano sentire un po' costretti, anche se a Shana non sembrava dispiacere così tanto. L'unica che in quel momento era a suo agio era proprio Aurelia, piazzata a capotavola con un contegno da reginetta della festa, tutta decorata con quell'abito rosa shock fin troppo vistoso e quei gioielli pacchiani...

"Bene, bene, bene, molto bene!" affermò trionfante la giovane proprietaria della Reggia Aurea, mentre si prendeva un attimo di tempo per ammirare le sue unghie perfettamente limate e laccate, e accarezzò il Furfrou che le stava a fianco. "Mentre attendiamo che le pietanze arrivino, è il caso di spiegarvi un po' di storia di questa meravigliosa villa di cui io ho l'onore di essere l'attuale proprietaria." affermò fieramente Aurelia, contenta di avere un pubblico davanti al quale farsi vanto della sua posizione e conoscenza. "Dovete sapere che il nostro continente ha una storia molto antica e piena di misteri, e questa reggia è stata appunto costruita dal re che regnava 300 anni fa sulla nostra magnifica regione, subito dopo la fine di una grande guerra... da non confondere con la Guerra di Kalos combattuta 3000 anni fa, mi raccomando! Fin troppa gente trascura dettagli così importanti."

"Dedenne..." mormorò Dedenne, con i baffi che si piegavano all'ingiù per la noia. Aveva già sentito quella storia... e il modo di raccontarla di Aurelia non la rendeva più interessante.

"Evidentemente, qui c'è qualcuno che pensa che ripetere le cose è utile..." affermò tra sè e sè il giovane Lem, cercando di tenere per sè ulteriori battute sarcastiche. Alcuni camerieri cominciarono a distribuire il pranzo... sotto forma di un'indefinibile minestra che sembrava poco più che acqua colorata.

"Pikachu..." disse Pikachu, osservando desolato l'indefinibile brodaglia che si trovava nella sua ciotola... e aggiustandosi il papillon nero che era stato costretto a portare.

"Se questo è quello che si mangia nelle case dei ricconi... non posso dare torto al povero James che ha deciso di andarsene di casa!" commentò Ash. Immaginando che fosse il caso di fare buon viso a cattivo gioco, il ragazzo prese un cucchiaio e assaggiò un sorso di minestra. Era calda e ben preparata, almeno tecnicamente... ma come sapore, era quasi impercettibile.

"E quando il re dell'epoca si rese conto che era necessario impedire a persone di pochi scrupoli di mettere le mani sulle Megapietre; così, fece in modo che le Megapietre venissero disperse in varie zone di Kalos. Alcune Megapietre sono state conservate qui, ma in questo momento, è nelle nostre mani soltanto la Megapietra che avete recuperato oggi, la Manectrite." continuò a spiegare Aurelia. Adesso l'argomento si stava facendo più interessante, e Ash alzò lo sguardo dalla cena che - cosa davvero scioccante per uno come lui - stava consumando con sempre maggiore apatia.

"Quindi... alcune delle Megapietre sono state proprietà della vostra famiglia, signorina Aurelia?" chiese Trovato. Prese un quadernetto da una tasca del suo vestito e si annotò rapidamente questo interessante particolare.

Con espressione orgogliosa, la giovane nobildonna disse di sì con la testa. "Già. La nostra è una famiglia di grande prestigio, qui a Kalos! Adesso abbiamo solo la Manectrite, ma una volta... potevamo farci vanto di una bella collezione di Megapietre. Ma adesso... prego, godetevi la cena! Avremo tutto il tempo dopo di continuare il mio racconto, che sono sicura troverete stimolante ed affascinante!"

"Certamente più di questa cena..." brontolò Misty, dopo aver preso un'altra cucchiaiata di quel brodo che sapeva soltanto di acqua...

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Un paio di ore più tardi, la serata era finalmente finita, e i ragazzi avevano potuto ritirarsi nelle stanze degli ospiti - che, se non altro, dovevano ammettere essere molto comode e confortevoli, elegantemente arredate con mobili d'epoca, il pavimento coperto da delle soffici moquette e da preziosi tappeti. I letti erano altrettanto spettacolari, con lenzuola di seta finemente intessute e cuscini di raso, e la temperatura permetteva di mettersi comodi e rilassarsi. Cosa che Serena e Shana stavano facendo in quel momento.

"Uff... accidenti, pensavo che non avrebbe più finito di parlare." commentò Serena. Si tolse il cappellino e lo ripiegò con cura prima di appoggiarlo ad una scrivania di legno pregiato che era stata collocata vicino ad una parete della sala. "La storia delle Megapietre è stata anche interessante, ma quella ragazza la faceva anche troppo lunga."

"Beh, per quanto mi riguarda, sono contenta di aver avuto la possibilità di cenare in una vera casa nobiliare! E' qualcosa di troppo bello!" rispose allegramente Shana. Poi, le venne in mente una domanda che le ronzava in testa già da un bel po', e la bambina dalla pelle scura si schiarì la voce. "Piuttosto, Serena... posso farti una domanda? Hai già pensato accanto a quali Pokemon lavorerai nei Varietà Pokemon?"

"Beh... senza dubbio la mia Sylveon e la mia Delphox." rispose prontamente la ragazza più grande. "Pangoro è anche lui uno dei miei Pokemon più affezionati, e mi fido ciecamente di lui, anche se a volte è un po'... troppo protettivo!" La biondina e la sua amichetta risero brevemente. "Però... non mi sembra proprio il tipo a cui piacerebbero certe cose. Sai com'è, lui ha una reputazione da "duro" da mentenere! Heheheee..."

Shana rise brevemente della battuta di Serena. "Già... anche i Pokemon, in fondo, hanno il loro carattere!" affermò la bambina dalla pelle scura. "Sai... abbiamo da poco iniziato il nostro viaggio, io e i miei compagni, ma abbiamo già visto molte cose, e ci siamo resi conto che la nostra conoscenza del mondo dei Pokemon era... alquanto carente!"

"Anche per me, che ho viaggiato parecchio in giro per il mondo... ci sono ancora un sacco di cose da scoprire sui Pokemon..." affermò Serena. La sua Sylveon, con un balzo felino, salì sull'elegante letto che era stato assegnato a Serena per la notte, e la sua allenatrice la accarezzò sulla testa. I nastrini di Sylveon fluttuarono allegramente in aria per un po'. "Sono tornata qui a Kalos perchè... tutto quello che avevo fatto finora non mi ha dato la soddisfazione che speravo. Voglio dire, sono diventata un'allenatrice di un certo livello, questo è vero, ma... non lo so, mi è venuto questo sentimento che non siano le battaglie di Pokemon la mia strada. Adesso... sono curiosa di provare questi Varietà Pokemon, non appena ne avrò la possibilità. Questo significa che io e Tierno ci incontreremo lì da parti opposte, immagino!"

"Sylveon!" rispose Sylveon.

"Non mi dispiacerebbe per niente! Anzi, credo che darebbe un po' più di sapore alla sfida!" affermò Shana. "Ma... non so Tierno come la prenderebbe. Lui è un ragazzo molto gentile e tranquillo, ma a volte credo che non sia abbastanza competitivo."

"Sono sicura che al momento giusto, anche lui saprà tirare fuori la grinta. Mi hai detto che aspira a diventare un ottimo ballerino, no?" affermò Serena. Sylveon si strusciò su di lei come un gattino affettuoso, e la ragazza ridacchiò e le fece due coccole alla Pokemon Legame. "Sono sicura che al momento di dare prova della sua abilità, ti lascerà senza parole!"

"Già... immagino che sia così!" continuò Shana, sgranchendosi un po' le braccia prima di prendere la camicia da notte e prepararsi ad andare a letto. "Beh... intanto io comincio a prepararmi, Serena! Ma non credere che ti lascerò addormentare tanto presto, eh? E' naturale che le amiche confabulino, prima di andare a dormire!"

"HAhahaaa! Adesso mi sembra di essere ad una gita scolastica!" rispose Serena con una risata compiaciuta. "Beh... l'idea mi piace, Shana! Va bene, allora cominciamo prepararci! Anche tu, Sylveon... immagino che ti farà piacere restare un po' alzata... sarà come fare un pigiama party!"

"Fennec!" esclamò la Fennekin di Shana, ed emise un'innocua fiammella dalla bocca in segno di gioia.

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Pikachu si mise le mani dietro la nuca e guardò pensieroso il soffitto della stanza degli ospiti che era stata assegnata al suo migliore amico e alla sua fidanzata. Era una stanza molto bella, e il letto sul quale si era disteso era comodo, caldo e confortevole - detto questo, non riusciva a togliersi dalla testa la sensazione di trovarsi in una sorta di gabbia dorata. Aurelia aveva insistito affinchè Ash e i suoi compagni si fermassero un po' lì per insegnare ai suoi Furfrou come combattere con grazia ed eleganza... e Pikachu sperava che non ci volesse troppo per riuscirci.

Ovviamente, in quel momento c'era qualcos'altro che Pikachu stava pensando, e che lo imbarazzava un po'... ovvero, il fatto che in qualche modo, Ash e Misty si fossero trovati nella stessa stanza per la notte!

"Ooookay. Come ci siamo ficcati in una situazione così imbarazzante?" chiese Misty. Lei e Marrill stavano guardando con espressione confusa i due eleganti letti piazzati ai lati opposi della sala, tenuti separati da qualche metro di spazio e da un largo e soffice tappeto finemente intessuto, sul quale si vedevano delle immagini stilizzate che probabilmente riproducevano dei Pokemon Leggendari. La stanza era illuminata in maniera soffusa da delle abat-jour fatte a forma di Volbeat o di Illumise, e i colori che dominavano erano il rosso scuro e il giallo dorato, in modo da dare a quell'ambiente un tocco di classe tutto particolare.

Il che, ovviamente, non cambiava il fatto che Ash e Misty fossero stati messi a dormire nella stessa stanza.

"Pika pi, pikachu pikachu pi..." disse Pikachu, cercando in qualche modo di sbloccare la situazione. Marrill si scostò di un passo da Ash e Misty, in modo da dare loro un po' di spazio... ma anche questo non aiutò un granchè.

"Non... non ne ho la più pallida idea, Misty." rispose Ash. Non gli dispiaceva certo di essere in stanza con la sua fidanzata, ma... gli sembrava un po' presto per trovarsi in una tale intimità! Quando dormivano all'aperto, sotto le stelle, era ancora un'altra cosa. "Se... se vuoi io mi trovo un altro posto per dormire. Pikachu ed io possiamo accamparci fuori dalla villa, e poi domani mattina..."

"No. No, Ash, neanche per sogno. Sembrerebbe quasi che ti abbia cacciato via dalla camera." rispose prontamente Misty. "Senti... perchè non ci mettiamo d'accordo in un altro modo, invece? Stabiliamo dei turni per usare il gabinetto... e non corriamo il rischio di trovarci in situazioni imbarazzanti, non ti sembra?"

La ragazzina dai capelli arancioni indicò la porta del gabinetto privato degli ospiti. Era semiaperta, e dalla fessura si riusciva a vedere che anche il bagno era una stanza elegante e ben tenuta, con il pavimento ricoperto di piastrelle di marmo bianco-azzurrino, e delle tende di raso bianco alle finestre.

"Marill..." disse Marill, per poi guardare verso Ash per convincerlo ad accettare la proposta di Misty.

Pikachu, in perfetto accordo con il suo allenatore, tenne le braccia conserte e disse di sì con la testa. "Pika pika!"

Dopo un po' di esitazione, dovuta in parte all'imbarazzo e in parte all'emozione, Ash si mise una mano dietro la testa e annuì con un sorriso. "Beh... mi va bene come idea, Misty! In fondo... per una volta che abbiamo l'opportunità di dormire in un letto comodo invece che in un sacco a pelo... mi dispiacerebbe rinunciarci!"

"Oh, certamente, è di dormire nel sacco a pelo che si preoccupa, il signorino!" borbottò Misty, in parte infastidita e in parte divertita. In fondo, si disse, ormai conosceva abbastanza Ash da non stupirsi per le sue priorità... "Va bene, va bene... allora, Ash, se non ti dispiace, la doccia la faccio prima io, okay? E... non perchè non mi fidi di te, tutt'altro, ma nel caso tu provassi a spiarmi... ci sarà il mio Swanna a fare in modo che tu non veda nulla di compromettente, okay?"

Misty sfoderò un sorrisone radioso, che tuttavia sapeva di minaccia, e fece uscire il Pokemon cigno dalla sua Pokeball. Swanna apparve un frullo di piume candide, emise il suo verso, e aprì le sue magnifiche ali, per poi piazzarsi davanti alla porta del bagno mentre Misty entrava facendo un saluto con la mano. "Bene, Ash! Ci vediamo tra un po'! Abbi un po' di pazienza, okay? Noi ragazze ci mettiamo sempre un po' di tempo per prepararci! Bye-bye!"

"Swanna!" affermò Swanna con un cenno della testa, mettendosi le ali sui fianchi! Il Pokemon cigno si piazzò a guardia della porta e si mise ad osservare attentamente il malcapitato Ash, che sospirò e si sedette sul letto che aveva scelto, con Pikachu al proprio fianco.

"Beh... non che possa lamentarmi, in fondo... Anche Misty ha il suo modo di fare le cose!" commentò in tutta tranquillità. "Tranquillo, Pikachu, non ho nessuna intenzione di fare nulla che possa offendere Misty!"

"Pikachu!" affermò il roditore giallo con un cenno della testa. I due amici e Marill si sedettero sul letto, approfittando di quei momenti per rilassarsi un po'...

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La notte era scesa sulla Reggia Aurea. La lussuosissima mansione era immersa nell'oscurità, illuminata fiocamente solo da qualche lampione lungo la stradina sterrata che portava fino ai cancelli della villa. Alcuni Pokemon notturni girovagavano senza meta apparente lungo il vialetto, alla ricerca di qualcosa da mangiare... e tra questi, un Venipede che in quel momento era appena riuscito a catturare una grossa falena, afferrandola con le sue mascelle uncinate e mangiandola di gusto. Si stava ancora leccando le mandibole, quando i suoi sensi acuti colsero la presenza di qualcuno che stava scivolando furtivamente tra gli alberi. Qualunque altro Pokemon non sarebbe riuscito a notare la giovane donna che si avvicinava ai cancelli della Reggia Aurea, e solo grazie alle sue sensibili antenne, il Pokemon Coleottero/Veleno riuscì a notarla...

Il porcellino di terra gigante non fece caso a quello che aveva notato, e proseguì la sua ricerca di cibo... e la giovane donna vestita di rosso proseguì indisturbata verso le mura della Reggia aurea, fermandosi in un punto che non era illuminato dai lampioni. Martynia si aggiustò il visore e attivò una funzione, in modo da vedere meglio nell'oscurità... poi, prese una Pokeball dalla sua cintura, e la fece cadere a terra furtivamente. La sfera si aprì con uno scatto, e uno dei Pokemon della scienziata del Team Flare ne uscì, materializzandosi davanti alla sua allenatrice - un Weavile, un Pokemon Buio/Ghiaccio simile ad un incrocio tra un gatto selvatico e una donnola, con una corta pelliccia nera che gli consentiva di mimetizzarsi meglio nell'oscurità, una larga cresta rossa sulla testa e un collarino di pelliccia dello stesso colore attorno al collo. Una piccola gemma gialla circolare era piazzata sulla sua fronte, e il suo viso era contorto in un ghigno sardonico.

"Weavile?" chiese il Pokemon Lamartigli con un cenno della testa.

"Rapido ed efficiente come sempre, Weavile." sussurrò Martynia. "Sai già qual è la situazione, vero? Devi fare in modo che questo Honedge capiti tra le mani di uno di quei ragazzini. E' probabile che loro sappiano, o almeno abbiano un'idea, di dove si trova la Manectrite. Sotto l'influsso di Honedge, la tua vittima si dirigerà al nascondiglio e ci porterà la Megapietra. E se qualcuno degli altri dovesse tentare di fermarlo... beh, non credo proprio che riuscirà ad avere la meglio su Honedge senza fare del male all'ostaggio."

"Weavile!" affermò il Pokemon Buio/Ghiaccio, ghignando astutamente mentre riceveva la Pokeball contenente lo Honedge di Martynia. Disse di sì con la testa, e poi raggiunse le mura della Reggia Aurea, arrampicandosi su di esse con scioccante facilità ed agilità. Si diede un'occhiata attorno on appena fu salito in cima... e vide un Herdier che stava pattugliando il giardino più esterno, annusando l'aria alla ricerca di odori poco familiari. Prestando attenzione a piazzarsi sottovento, Weavile si spostò sulla cima del muro con la furtività di un ninja, attese il momento giusto, e scivolò alle spalle dell'Herdier guardiano colpendolo alla schiena con un attacco Breccia! Il cne da guardia strabuzzò gli occhi e cadde a terra privo di sensi senza emettere un suono, e Weavile restò per un attimo ad ammirare il frutto della sua abilità prima di continuare il suo cammino verso la reggia. Sapeva quali fossero i suoi bersagli, e sapeva dove trovarli...

Il Pokemon Lamartigli raggiunse abilmente una fiancata della villa senza lasciarsi illuminare dai lampioni, e usò i suoi artigli per arrampicarsi su di essa, raggiungendo una finestra al primo piano. Controllò la finestra, e si accorse che era chiusa... beh, non che si aspettasse che gli abitanti della Reggia Aurea fossero così imprudenti. Era tutta questione di trovare un altro posto da cui introdursi, e Weavile si arrampicò silenziosamente fino al tetto, alla ricerca di uno spiraglio qualsiasi...

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Nella camera di Serena e Shana, le due allenatrici e i loro Pokemon stavano dormendo tranquillamente, godendosi la comodità dei loro letti e della loro stanza degli ospiti. Erano talmente rilassate e profondamente addormentate, che probabilmente non sarebbe bastato il rumore di un branco di Tauros alla carica per risvegliarle... e certo non potevano sentire il silenzioso Weavile che con furtività e perizia infilava la porta d'ingresso. Senza il minimo rumore, il Pokemon Buio/Ghiaccio scivolò nella stanza e tenne stretta la Pokeball che Martynia gli aveva affidato. Guardò verso i due letti e fece un paio di calcoli... il letto dove si trovava la ragazza più grande era più distante, e per raggiungerlo, avrebbe dovuto passare vicino a dei giacigli sui quali dormivano alcuni dei loro Pokemon... tra cui, il Pokemon Lamartigli notò, anche un Fennekin.

No, troppo rischioso mettere Honedge nelle mani di quella ragazza. Meglio ripiegare su quella più piccola. L'importante era che portasse a termine il suo compito, in fondo... e che il Team Flare non scoprisse troppo le carte. Con questa convinzione, Weavile diede un'occhiata ai Pokemon dormienti, in modo da assicurarsi che non potessero sentirlo... e si avvicinò silenziosamente al letto dove Shana dormiva, sdraiata su un fianco e beatamente inconsapevole di ciò che stava accadendo.

Sì, quella andava bene come preda.

Weavile piazzò la Pokeball di Honedge tra le mani della bambina dalla pelle scur e premette un pulsante... e un attimo dopo, la sfera si aprì e ne uscì uno strano Pokemon dall'aspetto misterioso e vagamente inquietante: assomigliava ad una spada dalla larga lama, rinchiusa in un fodero marrone scuro, sul quale si vedeva un volto sghignazzante formato dai complessi motivi che lo decoravano. Un singolo occhio azzurro dalla pupilla nera sbatteva lentamente al centro dell'elsa, esprimendo un vago stupore. Dall'impugnatura si dipartiva un panno di seta blu che terminava con una sorta di mano che fluttuava lentamente dietro la strana creatura.

Consapevole che a quel punto il più era fatto e che non restava altro che tornare alla sua allenatrice ed aspettare, Weavile controllò che nessuno lo avesse visto e uscì dalla stanza in assoluto silenzio e con attenzione, per poi ripercorrere i suoi passi e tornare alle scale che portavano sul tetto della Reggia Aurea. Nel giro di pochi minuti, il Weavile di Martynia era riuscito a fuggire dalla Reggia Aurea senza che nessuno avesse nemmeno sospettato la sua presenza.

Convinto che fosse il momento di passare all'azione, Honedge cominciò a muovere il suo braccio-drappo e lo avvolse attorno alle spalle di Shana, che ancora dormiva senza rendersi conto di nulla. Per un attimo, il Pokemon simile ad una spada si illuminò, emanando una tenue aura purpurea... ma cessò subito, in modo da non farsi scoprire dai Pokemon delle due ragazze, e per diversi, silenziosi minuti, la stanza ripiombò nella calma e nel silenzio.

Shana si mosse nel sonno, girandosi in posizione supina... e la sua mano si strinse attorno all'elsa di Honedge, il cui occhio azzurro si strinse, come se volesse esprimere la sua soddisfazione per un piano riuscito...

Ancora qualche secondo passò...

...

E gli occhi di Shana si aprirono di colpo, rivelando un paio di pupille rosse ed ipnotiche!

Con movimenti legati, come un automa, la bambina dalla pelle scura si alzò dal suo letto, rivelando l'elegante camicetta da notte color lilla che indossava, scese dal giaciglio e si infilò un paio di pantofole bianche, per poi dirigersi verso l'uscita con passo lento ma sicuro, Honedge sempre stretto in mano...

In silenzio, Shana uscì nel corridoio, apparentemente sicura di essersi lasciata alle spalle Serena e i Pokemon che riposavano... ma senza accorgersi che il suo Fennekin si era svegliato, e dopo essersi preso un po' di tempo per tornare del tutto padrone di sè, si era guardato attorno, con la sensazione che ci fosse qualcosa fuori posto...

"Kiiin?" mormorò tra sè, a voce bassa in modo da non disturbare il resto dei Pokemon addormentati. Il simpatico Pokemon volpe guardò verso il letto nel quale la sua allenatrice dormiva fino a qualche istante prima... e restò sorpreso quando vide che era vuoto. Forse la sua allenatrice si era alzata un attimo per andare in bagno, o per prendere un bicchiere d'acqua?

Ma si accorse che la porta della toilette, posta in mezzo ai due letti e dalla parte opposta rispetto all'entrata, era ancora chiusa, e non c'era nessuna luce accesa al suo interno.

No, non poteva essere... la porta che dava nel corridoio era aperta, il che voleva dire che Shana era passata di lì... ma per quale motivo?
Fennekin ebbe un brutto presentimento, e saltò giù dal suo giaciglio per andare sul letto di Serena. In tutto questo, lei e il suo Sylveon non si erano ancora svegliati... la ragazzina era ancora distesa su un fianco a dormire tranquillamente, il suo pigiama rosa appena visibile sotto le eleganti coperte di seta...

"Kin! Kin! Fennekin!" guaì la volpina fiammeggiante, usando i lunghi ciuffi di pelo che le uscivano dalle orecchie per solleticare le guance a Serena. L'effetto non si fece attendere, e la ragazzina cominciò a storcere il naso e a borbottare nel sonno... finchè i suoi occhi non si aprirono di scatto e la sua mano non si spostò di scatto, nel tentativo di mandare via quello che lei credeva essere un insetto che le dava fastidio...

"Hmm... e questo cosa..." mormorò Serena, la voce ancora impastata dal sonno. Quando i suoi occhi si aprirono del tutto e riuscirono a mettere a fuoco la scena davanti a sè, riconobbe il Fennekin di Shana. "Oh? Fennekin? Fennekin, tutto bene? Che succede?"

"Kiiiin!" esclamò la volpina, lasciando da parte i suoi precedenti scrupoli di non svegliare i suoi compagni. Serena si mise a sedere sul suo letto... e tutto ciò che rimaneva del suo intorpidimento se ne andò in un istante di allarme quando si accorse che il letto della sua amica era vuoto!

"Eon?" chiese il Sylveon di Serena, svegliandosi e sfregandosi gli occhi con uno dei nastrini che facevano parte del suo corpo. Il Pokemon Folletto guardò verso la sua allenatrice, e si accorse della preoccupazione con cui osservava il letto di Shana... e un attimo dopo, anche Sylveon vide il motivo per cui Serena e Fennekin erano allarmati.

Rapidamente, Serena si alzò dal letto e infilò un paio di pantofole. "Sylveon, credo... che ci sia un problema!" affermò l'allenatrice veterana. "Shana... non è nel suo letto, dove sarà andata? E per quale motivo?"

"Sylveon!" esclamò la Eevolution fatata. Con un agile balzo, scese dal letto e si diresse verso la porta della stanza, poi guardò nel corridoio nella speranza di vedere ancora Shana. Non vedendo nessuno, rientrò nella stanza per spronare Serena e Fennekin a seguirlo. "Eon, eon! Sylveon!" esclamò.

"Arriviamo subito, Sylveon. Temo che possa esserle successo qualcosa..." rispose Serena. Anche a lei stava venendo un brutto presentimento...

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"Hmm... cavolo, perchè non riesco ad addormentarmi?" si lamentò Misty, mettendosi a sedere sul suo letto e scostando un po' le coperte. Quella camicia da notte blu scura con i pizzetti bianchi che indossava le sembrava scomoda e un po' troppo ingombrante, ma non era certo quello il motivo per cui stava avendo difficoltà a chiudere occhio... e non dipendeva neanche da quella specie di cena che aveva mangiato, era talmente leggera e priva di sostanza che era riuscita giusto a farle passare la fame...

Con un sospiro, Misty scese dal letto e si sgranchì la schiena, stando attenta a non svegliare Ash, Pikachu o Marill. Forse sarebbe stata una buona idea muovere due passi prima di tornare a letto... giusto per stancarsi un po' prima di tornare sotto le coperte.

Con passo felpato, Misty raggiunse la porta della stanza degli ospiti e la aprì con estrema attenzione, in modo da non fare rumore. Il corridoio era immerso nella semioscurità, e la ragazzina dovette attendere qualche istante in modo che i suoi occhi si abituassero e lei potesse incamminarsi senza paura di andare a sbattere contro qualcosa. Il silenzio era quasi irreale, e unito a quello strano odore di legno antico e di fragranze esotiche che aleggiava nel corridoio, riusciva davvero a dare un tocco di eleganza e al tempo stesso di mistero a quel luogo...

"Cavolo..." disse tra sè Misty, a voce così bassa che faceva fatica lei stessa a sentirla. "Certo che fa un po' impressione questa reggia di notte. Ho quasi l'impressione che possa apparire un Pokemon Spettro da un momento all'altro..."

Misty sorrise tra sè di quella che (ironicamente) credeva essere una sua fantasticheria e si incamminò verso un angolo del corridoio, facendo in modo di non fare rumore. Ringraziò tra sè il fatto che il pavimento fosse coperto di moquette e si avvicinò alla curva... ma si fermò un attimo prima, avendo la netta sensazione di aver sentito qualcosa che si avvicinava.

"Hm? Non venitemi a dire... che c'è davvero qualche Pokemon Spettro in giro?" sussurrò appena, e si appiattì contro il muro per dare un'occhiata a quello che stava accadendo. "Ma no, che cosa mi metto a pensare... se ce ne fossero davvero, la signorina Aurelia e i suoi Furfrou se ne sarebbero già accorti da un pezzo! Comunque, meglio dare un'occhiata..."

Prendendo un bel respiro, Misty guardò oltre l'angolo del corridoio e, con suo grande sollievo, vide che non si trattava di un Pokemon Spettro. No, era soltanto Shana che, per qualche motivo, si era alzata a sua volta e stava camminando per il corridoio con una spada in mano. Niente di cui preoccuparsi...

...

...

Una spada?

Misty aggrottò la fronte e guardò di nuovo, immaginando che i suoi occhi le avessero fatto qualche brutto scherzo... e invece no, Shana era lì in piedi in mezzo al corridoio, e stava camminando lentamente verso qualche destinazione... tenendo in una mano una spada dalla larga lama, con uno strascico azzurro che scendeva fino alla moquette.

"S-Shana?" Misty sussurrò a voce un po' più alta, immaginando che nel silenzio del corridoio, la bambina dalla pelle scura sarebbe riuscita a sentirla più facilmente. E invece... Shana continuò ad avanzare, come un automa. La ragazza di Kanto sbattè le palpebre, confusa ed inquieta. L'impressione che ci fosse qualcosa che non andava in Shana si era soltanto fatta più intensa... e poi, cos'era quella spada, e da dove saltava fuori?

"Shana?" chiese Misty, ora a voce un po' più alta, uscendo dal suo nascondiglio. La ragazzina non diede segno di rallentare, e Misty si affrettò verso di lei per trattenerla. "Shana, che succede? Cos'è quella spada che hai in mano...?"

L'esperta di Pokemon d'Acqua afferrò Shana per una spalla... e si ritrasse subito quando la bambina dalla pelle scura le rivolse uno sguardo vitreo e privo di emozioni, completamente diverso da quello della Shana che aveva visto in precedenza! La spada che la bambina teneva in mano si illuminò fiocamente... e l'occhio sulla sua elsa si spalancò minaccioso!

"S-Shana?" esclamò Misty. "Che... che succede?"

"Non ti intromettere." rispose Shana... con una voce profonda e dal timbro innaturale che fece subito capire a Misty che la bambina non era in sè. "Dobbiamo ritrovare quello per cui siamo venuti."

"C-cosa? Ma che stai dicendo?" esclamò Misty. Vide la spada che la bambina teneva in mano emanare di nuovo quella strana aura, e intuì che ciò che non andava derivava probabilmente da quello strano oggetto. "Hey, tu! Chiunque tu sia nel corpo di Shana! Esci immediatamente da lì!"

"Questa entità non ha nessuna intenzione di rilasciare questo corpo." rispose la creatura che stava possedendo Shana. Con andatura barcollante, come uno zombi, Shana si girò verso Misty e avanzò minacciosa, senza mai perdere quello sguardo minaccioso. "Dove si trova la Megapietra?"

Misty mantenne la calma e indietreggiò, con l'intenzione di tornare alla sua camera il prima possibile e farsi dare una mano da uno dei suoi Pokemon. C'era una certa distanza, e non aveva idea di cosa potesse fare quell'entità (era un Pokemon, poi? O qualcosa di completamente diverso?), ma con un pizzico di fortuna e di sangue freddo, ce la poteva fare.

"La Megapietra? Di cosa stai parlando? Non ho la più vaga idea di cosa intendi." Misty mentì. "Che cos'è questa... Megapietra, e a cosa ti servirebbe?"

"Non cercare di ingannare questa entità." rispose la cosa che indossava il corpo di Shana. "Tu sai della Manectrite, e sai che si trova in questo posto."

"Heh. Può darsi, ma anche se fosse? Non vado certo a dirlo a te." continuò Misty, cercando di apparire sicura di sè. Shana cominciava a ridurre la distanza... la ex-Capopalestra diede una rapida occhiata al corridoio e vide che a quel punto era abbastanza vicina... quindi, con uno scatto, si infilò in esso e scomparve dal campo visivo di Shana. "Te lo chiedo di nuovo. Perchè vuoi la Megapietra?"

Shana accelerò il passo, e Misty fece per voltarsi e tornare in stanza per dare l'allarme... quando il Fennekin di Shana le sgusciò tra le gambe e si piazzò davanti a lei, con la chiara intenzione di far tornare in sè la sua allenatrice. Quando la bambina dalla pelle scura sbucò fuori dall'angolo del corridoio, Fennekin alzò la testa e la guardò negli occhi, con il risultato che Shana si fermò per un istante.

"Kin, kin! Fennekin!" esclamò la volpina. La sua voce sembrò allentare almeno per un attimo la presa che l'entità misteriosa aveva su Shana, e Misty vide i suoi occhi tornare normali per un secondo...

Serena e il suo Sylveon sbucarono fuori dall'angolo del corridoio, si avvicinarono rapidamente a Shana, e Serena afferrò la sua amica per le spalle, nel tentativo di tenerla ferma! Ma la bambina più piccola era sorprendentemente forte, e cominciò a dibattersi per scrollarsi di dosso l'importuna. "Shana! Che sta succedendo? Ritorna in te!" esclamò Serena. Misty non perse tempo e corse per aiutare Serena... ma la bambina posseduta riuscì a liberarsi con uno strattone e spinse via Serena, facendola cadere a terra con un'esclamazione di sorpresa!

"Sylveon!" esclamò il Pokemon Legame. Evitò per un pelo un fendente che Shana sferrò, con una tale velocità da non sembrare possibile per un essere umano.

"Serena!" esclamò Misty. Fece per andare ad aiutare la sua amica, ma Shana afferrò la spada con entrambe le mani e sferrò un ampio fendente che costrinse Misty e Fennekin a fermarsi e fare un balzo indietro con un'esclamazione di disappunto. "Ugh... accidenti, e adesso cosa...?"

Shana sferrò un colpo dall'alto verso il basso, mancò Misty di pochi centimetri e aprì una fenditura nella moquette del corridoio. "Dov'è la Manectrite?" parlò nuovamente. Gli occhi le si erano nuovamente annebbiati.

"Kiiin!" esclamò Fennekin. Prese la mira e scagliò un attacco Braciere sotto forma di una piccola palla di fuoco che colpì la spada tenuta tra le mani di Shana mentre quest'ultima la sollevava di nuovo. Immediatamente, la strana arma ebbe un violento fremito, e il suo occhio azzurro si spalancò in un'espressione di dolore mentre Shana barcollava all'indietro. Il drappo azzurro che pendeva dietro l'elsa della spada si avvinghiò attorno a Shana, nel tentativo di mantenere la presa.

"Serena, tutto a posto?" chiese Misty mentre aiutava la sua amica ad alzarsi. Serena disse di sì con la testa, e guardò nel corridoio per vedere che stavano arrivando anche gli altri allenatori, svegliati dal rumore. "Ragazzi, ci siete anche voi! Meno male, credo che avremo bisogno del vostro aiuto."

"Misty! Serena, che succede? Cosa prende a Shana?" chiese Ash allarmato. Shana si era già riavuta e si era rimessa in guardia, impedendo a chiunque di avvicinarsi. "E cos'è quella spada che tiene in mano?"

"Pikachu!" avvertì Pikachu, comprendendo a sua volta che si trattava del motivo per cui Shana sembrava impazzita di colpo.

"Quella non è una spada..." mormorò spaventato Trovato, anche lui arrivato di corsa assieme a Tierno, Lem e Clem. "Non so come sia capitato qui, ma quello è un Honedge!"

Giusto per spiegare di cosa si trattasse, Trovato tirò fuori il suo Pokedex e lo puntò verso Shana. Un'immagine della "spada" che la bambina teneva tra le mani apparve sullo schermo. "Honedge, il Pokemon Armabianca. Tipo Acciaio/Spettro. Sembra sia nato quando uno spirito si impossessò di un'antica spada. Si lega agli esseri umani per assorbirne la forza vitale. Avvolge il drappo blu attorno al braccio di chiunque si azzardi a impugnarne l'elsa e assorbe la sua energia fino a fargli perdere i sensi." disse il Pokedex.

"Andatevene." ripetè la voce inquietante del Pokemon che aveva posseduto Shana, per bocca della sua "ospite". "Questa entità vuole solo la Megapietra. Non ha nulla contro di voi, e restituirà il controllo alla vostra compagna non appena avrà completato la sua missione."

"F-fratellone... come... come si fa a costringere un Honedge a lasciare libera una persona?" chiese la piccola Clem, vestita del suo buffo pigiama che la faceva sembrare un piccolo Tyrannosaurus Rex.


Il biondo inventore si ritrasse di un passo, cercando di fare da scudo alla sorella minore con il propio corpo in caso Shana ed Honedge avessero cercato di contrattaccare. Il Pokemon Armabianca aveva fatto in modo che Shana retrocedesse fino ad essere con le spalle all'angolo del corridoio, in modo che fosse impossibile prenderla su un fianco... e avvicinarsi era quasi impossibile. Le reazioni della bambina posseduta erano fulminee, e non appena qualcuno cercava di avvicinarsi, lei lo costringeva a retrocedere con un fendente.

"Pika pika..." mormorò Pikachu, cercando di pensare ad un modo per strappare Honedge dalle mani di Shana. Usare un attacco elettrico era fuori discussione, visto che avrebbe rischiato di colpire anche Shana e ferirla gravemente. Forse, se fosse riuscito a trattenere Honedge per un po' di tempo... "Pika pi! Pika pikachu!"

"Cosa? Sei sicuro che funzionerà, Pikachu?" esclamò il ragazzo. Pikachu fece un cenno con la testa, per dire ad Ash di fidarsi di lui, e questo fu tutto quello di cui Ash ebbe bisogno per accettare. "Okay. Allora, mi raccomando. Serena! Dobbiamo agire non appena ti do il segnale!" affermò Ash.

"Come?" chiese la sua amica d'infanzia, che però si rese subito conto che non era il momento di fare domande, e assentì. "Va bene! Farò tutto quello che posso! sylveon, sei pronto?"

"Eon!" rispose la Eevolution fatata. Tierno, Trovato e i due fratellini di Luminopoli si chiesero cosa avessero in mente i loro compagni, un attimo prima che Ash desse il segnale a Pikachu.

"Adesso, Pikachu! Usa il tuo attacco Codacciaio!" esclamò Ash. Il roditore giallo scattò in avanti ed eseguì una giravolta su sè stesso, cercando di colpire con la coda, con grande allarme degli amici di Shana!

"Ma... che sta facendo? Così colpirà Shana..." cominciò a dire Tierno.

**CLANG!**

Si interruppe, stringendo i denti per il dolore alle orecchie, quando la coda di Pikachu si scontrò con la lama affilata di Honedge, e i due Pokemon iniziarono a spingere l'uno contro l'altro, sprigionando una cascata di scintille dal punto dell'impatto! Ma Honedge non aveva l'esperienza di Pikachu, e rimase spiazzato quando Pikachu, usando un trucchetto da schermidore, eseguì una piccola rotazione su sè stesso, e fece perdere il punto d'appoggio al Pokemon Armabianca. La lama vivente cadde al suolo con un forte rumore metallico, e Pikachu sferrò un altro colpo e bloccò Honedge al suolo con tutte le sue forze!

Gli occhi di Shana sembrarono lampeggiare, tornarono normali per un attimo, e poi si offuscarono di nuovo. Sperando che questo volesse dire che il controllo di Honedge si stava indebolendo, Serena agì con rapidità. "Adesso! Presto, Sylveon, usa Campo Nebbioso!" esclamò.
Sorpreso dal nome della mossa sconosciuta, Ash non ebbe il tempo di chiedere a Serena cosa facesse. Sylveon chiuse gli occhi, cominciò ad intonare una melodia, e il suo corpo venne avvolto da una luccicante nebbiolina azzurra dall'aspetto ultraterreno, che si espanse rapidamente e avvolse il gruppetto di amici, compresi Shana ed Honedge. Pikachu vide che il controllo di Honedge sulla bambina vacillava, e si allontanò di qualche passo per verificare se era tutto a posto... e infatti, come sperava, Shana si ritirò nell'angolino, tenendosi la testa con una mano. Ma il controllo di Honedge sulla sua vittima era molto forte, e non bastavano gli effetti misteriosi di quella nebbia fatata a spezzarlo del tutto.

"Eon... eon!" esclamò Sylveon. Si concentrò ancora, e cercò di spezzare il legame che si era formato tra Shana ed Honedge, ma a quanto pareva ci sarebbe voluto ancora del tempo.

Fu Lem ad intervenire con un'idea a dir poco luminosa! "Ah! Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima? Vai, Magneton!" esclamò di colpo il giovanissimo inventore. Con un gesto rapido e deciso, lanciò la sua Pokeball e fece uscire da essa il Pokemon magnetico, che apparve vicino al bordo della nube di nebbia luccicante di Sylveon. "Presto, Magneton! Usa il tuo attacco Magnetascesa!"

"Magneton!" esclamò il Pokemon Acciaio/Elettro con voce metallica che sembrava provenire da un sintetizzatore vocale. Le calamite a forma di ferro di cavallo sul suo corpo rotearono per un istante, e Magneton si librò in aria, tenuto su unicamente dalla forza del suo campo magnetico!

"Non capisco, fratellone... che stai cercando di fare?" chiese Clem. "Come fa Magnetascesa ad aiutare Magneton ad affrontare Honedge?"

Lem si aggiustò gli occhiali fieramente. "E' semplice, sorellina... dai un'occhiata!" affermò. Magneton si avvicinò fluttuando a Shana... e lo Honedge tra le mani di Shana cominciò a muoversi verso di lui a sua volta, l'occhio azzurro che si spalancava in segno di allarme! Uno stridio metallico si levò dalla spada stregata, che si agitò scompostamente man mano che il campo magnetico del Pokemon di Lem la attirava.

"Ottimo, Lem! Questa sì che è stata una bella idea!" esclamò Serena. "Il campo magnetico finirà per strappare Honedge dalle mani di Shana... e nessuno di noi si dovrà esporre ai suoi attacchi!"

"Sì, ma c'è ancora bisogno di un po' di tempo..." affermò Lem. Ancora in parte sotto il controllo del Pokemon Armabianca, Shana puntava i piedi a terra e cercava di sottrarsi al campo magnetico.

Tierno decise che era il momento di mettersi all'opera. "Allora... vediamo di accelerare un po' le cose! Trovi! Con me, dammi una mano!" esclamò il ragazzone, per poi muoversi di colpo verso la loro amica comune. Trovato venne colto di sorpresa e restò per un attimo fermo dov'era, ma comprese quello che il suo amico intendeva, e si mosse a sua volta. Prima che Shana ed Honedge potessero reagire, Tierno e Trovato la afferrarono per le spalle e la tennero ferma, in modo che Honedge non potesse più trascinarsela dietro... e questo fu l'elemento decisivo che permise di risolvere la situazione. Ad un certo punto, Shana non riuscì più a mantenere la presa su Honedge... e il Pokemon Armabianca venne strappato via dalle mani della bambina e attirato addosso a Magneton, aderendo alla sua pelle metallica! Il Pokemon magnetico strinse i suoi tre occhi, facendo trapelare quella che per lui era un'espressione trionfante... e Lem diede l'ordine successivo.

"Perfetto! Grazie, ragazzi! Ed ora... Magneton, usa il suo attacco Scarica! Adesso!" esclamò il giovanissimo inventore.

Magneton emise uno stridio metallico e scagliò una raffica di scariche elettriche azzurre dal proprio corpo, che illuminarono il corridoio ed investirono Honedge senza dargli la possibilità di reagire! Il Pokemon Acciaio/Spettro venne scaraventato sul soffitto dalla potenza del colpo, e venne tenuto sospeso in aria per diversi secondi prima che l'attacco si esaurisse.

Con un tintinnio metallico, Honedge si staccò dal soffitto e precipitò stordito verso il pavimento, dove atterrò a punta in giù e restò conficcato. Il suo occhio azzurro era diventato una croce, e il ghigno sardonico sul suo fodero si era trasformato in un'espressione di dolore e sorpresa... mentre Shana, finalmente libera dal controllo della spada stregata, si afflosciava priva di forze tra le braccia di Tierno e Trovato.

"Beh... direi che lo abbiamo sconfitto." disse Ash. "Accidenti, non ho mai visto un Pokemon come quello... è in grado di controllare le persone e le loro azioni?"

Serena tirò un sospiro di sollievo e, mentre il Campo Nebbioso si dissipava, accarezzò di nuovo Sylveon sulla testa. "Sì, ma non sapevo che Shana ne avesse uno... e soprattutto, Shana non mi sembra il tipo da fare qualcosa di tanto imprudente come afferrare l'elsa di un Honedge."

"Hmm..." Shana mormorò mentre riprendeva i sensi. Con attenzione, Tierno e Trovato misero a sedere la loro amica, che scrollò la testa e sbattè gli occhi stupefatta, mentre il suo Fennekin andava a sincerarsi che stesse bene. "Oh... Tierno, Trovi... Fennekin, ci sei anche tu! Ma cosa... è successo? Perchè all'improvviso mi sento così debole?"

"Fennekiiiin..." esclamò Fennekin, strisciando la testa contro il mento della bambina, che accarezzò il suo starter con espressione sollevata.

"Meno male che stai bene, Shana... non so esattamente come sia successo, ma eri sotto il controllo di quello stranissimo Pokemon!" spiegò Misty, per poi indicare Honedge conficcato a terra a lama in giù. "Ti ho vista io che vagavi per i corridoi... tenevi in mano quel Pokemon, e parlavi con una voce inquietante. O meglio, era quel Pokemon che parlava per te."

"Fennekin!" confermò Fennekin con un gesto energetico del muso. "Fennekin!"

"Cosa?" chiese incredula Shana, ora sentendosi abbastanza in forze da rimettersi in piedi da sola. Fece un sorriso e un cenno di gratitudine a Tierno e Trovato, e controllò di essere in grado di reggersi prima di continuare. "Avevo... un Honedge in mano? Com'è possibile? Io non ho mai avuto un Honedge in squadra... e soprattutto, non sarei mai stata così stupida da prenderlo in mano! Da dove salta fuori?"

"E non è tutto... diceva di volere la Megapietra che noi abbiamo recuperato da Furfrou." continuò Misty. "Ovviamente non gli ho detto niente... ma è un campanello d'allarme, non vi pare? Dopotutto, sappiamo che il Team Flare cerca queste Megapietre, e ha già una Mawilite tra le mani..."

"Aspetta un momento, Misty... vorresti dire che il Team Flare ha messo questo strano Pokemon in mano a Shana?" chiese stupita Clem, mentre lei e Dedenne osservavano il Pokemon Armabianca privo di sensi. La passione di Clem per i Pokemon di ogni tipo le faceva venire voglia di accarezzare Honedge, nonostante il suo aspetto inusuale. Ma era abbastanza assennata da non voler rischiare così.

"Ma come avranno fatto? E quando, poi?" chiese Tierno. "Non vorrete dirmi che qualcuno del Team Flare si è intrufolato di notte nella Reggia Aurea e ha messo questo Honedge in mano a Shana? Come avranno fatto, poi?"

"Magneton..." affermò il Magneton di Lem mentre fluttuava al fianco del suo allenatore.

"Non lo so nemmeno io, Magneton. Non è un posto dove è tanto facile intrufolarsi senza essere notati." affermò Lem. "Il che vuol dire che... o chi ci è riuscito era davvero molto abile ed allenato..."

Trovato intuì il resto. "Oppure, che ha usato un Pokemon specializzato in furtività. E' questo che vorresti dire, vero, Lem?"

Ash e Pikachu si guardarono, chiedendosi chi del Team Flare avrebbe potuto fare una cosa così audace e al tempo stesso brillante, ma non ebbero il tempo di interventire prima che un rumore di passi pesanti ed irritati dalle scale provenienti dal piano inferiore segnalasse l'arrivo di Aurelia, accompagnata da un paio di guardie del corpo con tanto di torce elettriche... e da un Herdier mezzo stordito con un grosso e comico bernoccolo sulla testa!

"Insomma, si può sapere che caspita sta succedendo qui?" strepitò la ricca e viziata proprietaria della Reggia Aurea. "Solo perchè ho avuto la generosità di ospitarvi qui, non significa che potete fare confusione di notte e disturbare il mio sonno!"

"Herdierrr..." mormorò lo Herdier con il bernoccolo sulla testa, alzando gli occhi al cielo. Le priorità della sua padroncina erano davvero sballate, a volte...

"Hey, un momento, signorina! Se c'è qualcuno qui che dovrebbe lamentarsi, quelli siamo noi!" esclamò Misty. "Noi ci stavamo soltanto difendendo! Mentre stavamo dormendo tranquilli, è arrivato un Honedge da chissà dove, e si è infilato nelle mani della nostra amica Shana! Tutto il trambusto che hai sentito eravamo noi che cercavamo di salvare la nostra amica e sistemare quel Pokemon!"

Con un gesto indignato della mano, Misty indicò lo Honedge sconfitto, e Lem e Clem confermarono quello che lei aveva detto.

"E' vero, l'abbiamo visto tutti!" disse Clem. "Shana aveva inmano quello strano Pokemon che la controllava!"

"E non ha mai avuto un Honedge in squadra..." continuò Lem.
Shana annuì rapidamente tenendo in braccio il suo Fennekin. "I miei amici hanno detto che mi hanno trovato mentre vagavo nel corridoio, e stavo cercando la Manectrite..." disse, sentendosi un po' in colpa per tutta quella confusione. "Non so come sia successo, mi sono svegliata ed ero sotto il controllo di Honedge! Giuro che è così!"

"Fennek!" esclamò Fennekin per confermare quello che la sua allenatrice aveva detto.

Pikachu disse di sì con la testa, dando anche la sua testimonianza. Malgrado fosse irritata per essere stata svegliata e per quella a suo dire riprovevole mancanza di tatto, Aurelia esitò prima di dire la sua, e una delle sue guardie del corpo fece cenno allo Herdier che li stava accompagnando.

"Herdier!" abbaiò il Pokemon simile ad un grosso terrier, e indicò con gli occhi il bernoccolo che si ritrovava sulla testa.

"Credo che il nostro Herdier voglia dire che è stato un Pokemon a fargli quel bernoccolo, signorina Aurelia." disse una guardia del corpo aggiustandosi gli occhiali da sole - e Ash si chiese a cosa diamine gli servissero, visto che era notte fonda! "Potrebbe essere che un Pokemon si sia introdotto furtivamente nella Reggia e abbia fatto in modo che quell'Honedge finisse nelle mani della signorina Shana."

"Ma è assurdo! Volete dire che qualcuno è riuscito ad introdursi nella Reggia Aurea e a piazzare quello Honedge nelle mani di Shana? Questo è oltraggioso! Inconcepibile!" esclamò indignata Aurelia. "Esigo che sia fatta un'indagine in proposito!"

"Pikachu... Pika!" squittì Pikachu. Dal tono con cui parlava, si riusciva a capire che stava cercando di indurre alla calma la rica ereditiera.

"Beh... era appunto questa la nostra intenzione!" affermò Serena conciliatoria. "Ma non abbiamo molto per le mani, in effetti. Dovremmo cercare di trovare il luogo da cui questo intruso si è introdotto nella villa... e temo che per questo le agenti Jenny delle città vicine siano molto più competenti di noi!"

"Già..." affermò Misty. "Accidenti, questo sì che è un problema. Per questa volta siamo riusciti ad evitare che la Megapietra venisse rubata, ma per quanto tempo ancora saremo in grado di impedirlo?"

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Martynia e il suo Weavile erano rimasti ad attendere parecchio tempo nascosti nella rada foresta vicino alla Reggia Aurea, in attesa che Honedge e la ragazzina da lui posseduta tornassero con il bottino… ma a quel punto, era passato troppo tempo per avere delle ragionevoli speranze che la missione fosse riuscita. Era passata più di un'ora da quando Weavile aveva fatto rapporto del proprio successo.

“Honedge ci sta mettendo troppo tempo. Dev'essere stato catturato.” Affermò la scienziata del Team Flare scuotendo la testa. “Lasciamo perdere, Weavile. Questa Megapietra ci sta facendo fare più sforzi di quanti ne valga la pena. Dovremo semplicemente cercarne un'altra.”

Weavile!” rispose il Pokemon Lamartigli, irritato ma comprensivo. Con il favore delle tenebre, Martynia e il suo Pokemon si dileguarono, e ripresero la via per tornare alla base più vicina del Team Flare...


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CONTINUA...

Note dell'autore: Sì, l'idea di Shana posseduta da un Honedge è stata presa dal manga Pokemon Adventures, anche se il contesto era effettivamente diverso... Spero comunque che sia stato un buon capitolo. Io non ho avuto difficoltà particolari a scriverlo, ma lascio a voi il giudizio! A presto, e spero di aggiornare una storia di Digimon per la prossima volta!

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Capitolo 20
*** Calorosa accoglienza al Castello Lotta ***


Pokemon: XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 20 - Accoglienza calorosa al Castello Lotta

 

Il resto della nottata non era stato esattamente piacevole per Ash e i suoi compagni. Lo scampato pericolo non permetteva loro di rilassarsi - in particolare Shana era ancora piuttosto scossa dall'esperienza di essere stata posseduta da un Honedge che le era stato messo tra le mani da chissà chi, e l'idea che qualcuno fosse riuscito ad intrufolarsi in un posto come quello senza sollevare alcun allarme rendeva i ragazzi quantomeno allarmati.

Da parte sua, Aurelia aveva preso sul serio la minaccia. Messa rapidamente da parte la sua irritazione per il sonno interrotto e il frastuono, la giovane nobile aveva fatto aumentare la sorveglianza, e i suoi Furfrou si erano messi all'opera per sostituire lo Herdier che era stato messo ko durante quell'intrusione furtiva. Il cane da guardia aveva cercato di insistere, di dire che era soltanto un bernoccolo e che non avrebbe pregiudicato la sua capacità di fare la guardia, ma i Pokemon barboncini erano stati irremovibili.

Ash e i suoi compagni, da parte loro, erano preoccupati sia per la Megapietra che stava per essere trafugata... sia, in particolare, per Shana, che era stata usata come una pedina dal Team Flare per impadronirsi del prezioso gioiello. Shana stessa era rimasta piuttosto scioccata da quello che era successo, e stava ancora chiedendo cusa ai suoi amici, malgrado questi la stessero rassicurando che non era stata colpa sua.

"Mi dispiace, amici..." stava dicendo Shana in quel momento, seduta su un bordo del suo letto, con le mani sul grembo e un'espressione colpevole che non si addiceva ad una ragazzina così sveglia e piena di vita. "Vi ho messo tutti in pericolo... e per poco non permettevo al Team Flare di rubare una Megapietra..."

"Andiamo, Shana, non essere così dura con te stessa... dopotutto, non l'hai mica fatto apposta, no?" affermò Tierno, dando una pacchetta amichevole sulle spalle della sua amica.

Trovato disse di sì con la testa. "Tierno ha ragione, Shana... la colpa è del Team Flare." affermò. "Noi siamo rimasti coinvolti per caso. Eri nel posto sbagliato al momento sbagliato, tutto qui."

"Grazie, ragazzi... capisco che non ho dato una mano al Team Flare di mia volontà, ma non riesco a togliermi dalla testa quanto siamo stati vicini ad un disastro." continuò la bambina dalla pelle scura, sentendosi in qualche modo a disagio in quella stanza elegante e ben arredata. L'impressione che qualche Pokemon del Team Flare potesse intrufolarsi di nuovo là dentro per giocare loro qualche brutto scherzo era forte, e probabilmente non se ne sarebbe andata per un po'. "Volevano la Manectrite, ma ancora non sappiamo per quale motivo..."

"Ci occuperemo dopo del motivo, quando sarà il momento. Per adesso, è più urgente che tu stia bene... e che quei banditi non ci provino di nuovo." affemò Serena, preoccupata per la sua piccola amica. Qualcuno bussò alla porta della stanza, e la giovane allenatrice alzò lo sguardo e si voltò verso di essa. "Ah? Sì, prego, avanti!"

Con un suono brusco, la porta si aprì lentamente, e dietro di essa apparvero Ash, Misty, Pikachu, Marrill e i due fratellini di Luminopoli. Shana sembrò tirare una sospiro di sollievo, e il suo spirito sembrò sollevarsi alla vista dei suoi amici. "Ah, bentornati! Avete trovato qualcosa, per caso?"

"Se vuoi dire qualcosa che riconduca al Team Flare, assolutamente nulla." rispose Misty alzando le spalle. "Quei malfattori sono stati bene attenti a nascondere tutte le loro tracce e a non farsi scoprire. Ma almeno questo dovrebbe voler dire che per stanotte non faranno altri tentativi."

"Marrill, marr!" affermò il topolino azzurro muovendo vivacemente la sua coda a forma di galleggiante. Pikachu disse di sì con un cenno della testa, con l'intento di rassicurare gli allenatori meno esperti.

"Per stanotte, almeno, possiamo stare al sicuro. Comunque, alcuni dei nostri Pokemon si sono offerti volontari per dare un'occhiata in giro, e ci avvertiranno se ci sono problemi." disse Lem. "Il mio Bunnelby è con loro."

"Piuttosto, siamo venuti a vedere se stavate tutti bene. In particolare tu, Shana, immagino che non debba essere stata una bella esperienza essere posseduta da un Pokemon Spettro..." affermò Ash, sperando di non essere troppo indelicato nella scelta delle sue parole. "Serena, ragazzi, state bene anche voi, vero?"

La biondina disse di sì con la testa. "Sì... per fortuna non ci sono stati problemi." affermò strizzando un occhio al suo amico d'infanzia. Erano passati tanti anni, ma il carattere gentile ad altruista di Ash era rimasto quello... anche se adesso era accompagnato da una maggiore maturità e consapevolezza. "Anche se... temo che comunque non riusciremo più a prendere sonno, per stanotte."

"Pika pikachu..." disse Pikachu muovendo leggermente la coda, cercando di pensare a cosa si poteva fare per far trascorrere il tempo fino alla mattina. "Pika!"

"Che c'è, Pikachu?" chiese Ash vedendo il suo starter e migliore amico che drizzava le orecchie, probabilmente per dire che aveva avuto qualche idea luminosa. Il topolino giallo strizzò un occhio al suo allenatore e propose la sua idea.

"Pikachu, pika pika, pikachu?" affermò. "Pika pika pi, pikachu!"

Ash restò vagamente sorpreso per un istante, prima di rifletterci su un po' meglio e decidere che Pikachu aveva avuto una buona idea. A quel punto avevano tutto il tempo che volevano. "Hmm... questa sì che è una bella idea, Pikachu! Vorresti... che ci sedessimo tutti quanti assieme e ci raccontassimo qualcosa delle nostre vite? Potrebbe essere un bel modo di passare il tempo e conoscerci meglio, non trovate?"

"In effetti..." riflettè Serena, per poi sorridere contenta. "In effetti penso che molti di noi abbiano parecchie storie interessanti da raccontare! E poi... abbiamo un bel po' di annetti da recuperare! Che ne dite, ragazzi, vi va bene?" La sua speranza era anche che una chiaccherata tra amici servisse a distogliere Shana dal pensiero di quello che era successo, e le facesse recuperare il buon umore.

Con suo grande sollievo, Shana sembrò molto contenta di questa idea. "Sì, mi piace! Una specie di pigiama party!" esclamò la bambina dalla pelle scura, i codini che si muovevano quasi fossero dotati di vita propria! Misty si trovò a chiedersi se Shana non fosse dotata di una sua scorta di zucchero e pepe, visto che era riuscita a recuperare il buon umore in uno schiocco di dita. "Sarà un bel modo di conoscerci meglio..."

"Io... non ho mai fatto niente di simile in vita mia! Non sarà un'idea un po' azzardata? Forse... faremmo meglio a rimetterci a letto e cercare di dormire quel tanto che ci è possibile!" affermò nervosamente Trovato, poco avvezzo a certe iniziative che lo avrebbero posto almeno per un po' al centro dell'attenzione di tutti.

Fu Misty a cercare di invogliare il ritroso ragazzino dai capelli arancioni. "Non ti preoccupare, Trovi... ti chiamano così, giusto?" chiese, ricevendo dei cenni di assenso da Tierno e Shana, e imbarazzando ulteriormente Trovato. "Non vogliamo costringerti a parlare o a stare alzato, se non te la senti. Abbiamo... semplicemente pensato che sarebbe stato divertente passare la notte così, tra amici!"

"Proviamo, Trovi, sarà divertente!" affermò Shana.

"Oh, sì, a casa non ho quasi mai la possibilità di stare alzata di notte!" continuò entusiasta la piccola Clem.

"Pika pika!" Pikachu fece il segno dell'okay al suo allenatore, che sfoderò il suo ormai classico sorrisone a denti scoperti in segno di assenso.

Trovato abbassò lo sguardo per qualche istante, sfregandosi il mento mentre cercava di pensare ad una risposta... e alla fine, si lasciò convincere. In fondo, sembrava pensare, simili occasioni non capitano molto spesso. "Beh... immagino che si possa fare, ragazzi. Ma parliamo a voce bassa, non vorrei mai recare disturbo alla signorina Aurelia o agli altri abitanti della Reggia."

"Una sorta di pigiama party nella Reggia Aurea, quanti posso dire di aver fatto questa esperienza?" commentò divertita Serena. IL resto del gruppo fece qualche risata, scacciando via il timore che si era diffuso dopo quell'attacco a sorpresa del Team Flare, e si sedettero in cerchio sul pavimento di moquette, usando dei cuscini per mettersi più comodi. "Penso che i primi a parlare dovrebbero essere Ash e Misty! Loro hanno viaggiato più a lungo, e possono raccontarci un sacco di cose in più!"

"Bella idea! Io e Clem abbiamo già sentito un po' delle loro storie, ma  sono sicuro che i nostri amici hanno ancora tanto da raccontarci... per esempio, vi andrebbe di parlarci un po' di quella volta che avete viaggiato nel Settipelago?" rispose Lem. Pikachu disse di sì con la testa e strizzò un occhio ad Ash e Misty, che dopo un attimo di esitazione cominciarono ad organizzarsi il discorso e a raccontare quello che era successo dopo che Ash era tornato a casa da Sinnoh.

"Beh... immagino che sia il caso di raccontarvi tutto fin dall'inizio!" affermò Ash dando una carezza sulla testa a Pikachu. "Dovete sapere che anche il mio viaggio a Sinnoh è stato pieno di sorprese ed imprevisti... è stato lì che ho incontrato uno dei miei rivali più agguerriti, e sono riuscito a batterlo soltanto alla fine, durante il torneo regionale di Pokemon. Sì, quella è stata una delle battaglie di cui sono andato più fiero!"

"Il suo rivale era un tizio dai capelli viola di nome Paul. E all'epoca, era davvero una canaglia." continuò Misty. "Adesso è migliorato, questo glielo devo riconoscere. Ma... non disperdiamoci. Stavamo parlando del Settipelago, giusto?"

"E' quel gruppo di isole che si trovano a sud di Kanto, giusto? E' un luogo avvolto nel mistero... so che è abitato, ma non molto densamente... e si dice che in ognuna delle isole che lo compongono, ci siano un sacco di reperti, e forse anche tesori!" affermò Trovato, contento di poter fare sfoggio della sua conoscenza. Quest'idea di restare svegli la notte a chiacchierare non gli sembrava più tanto imbarazzante...

"Beh... tesori ne abbiamo trovati, in un certo senso..." affermò Misty. "Ma soprattutto, abbiamo visto un bel po' di reperti che risalivano al passato di Kanto e del nostro mondo... e abbiamo affrontato dei nemici davvero pericolosi..."

"Raccontate ancora! Sembra tutto molto eccitante!" esclamò Shana, con gli occhi luccicanti per l'entusiasmo. Serena fu contenta di vedere che uno dei suoi intenti principali era riuscito, e restò ad ascoltare anche lei mentre Ash e Misty cominciavano a raccontare le avventure che avevano vissuto nel Settipelago...

 

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Da un'altra parte, vicino ad una larga catena montuosa che si estendeva sulla costa occidentale di Kalos, qualcun altro stava passando la notte a modo suo... chino su alcuni rapporti, a riflettere su cosa significasse quello che stava leggendo. Il Dr. Genus si era sempre fatto vanto di non avere mai avuto bisogno di dormire a lungo, spiegando a chiunque ne chiedesse il motivo che il suo cervello lavorava così bene e con un tale ritmo che dormire più di quattro ore a notte gli sembrava una perdita di tempo.

Detto questo, mentre restava chino su quei fogli impilati davanti a lui sulla scrivania e li esaminava uno ad uno, Genus doveva ammettere che non era molto sicuro di cosa esattamente volessero dire tutte quelle osservazioni. Il Team Flare si era fatto vivo in luoghi che non sembravano avere alcuna correlazione tra di loro, se non il fatto di essere legati al passato di Kalos, e stavano cercando degli oggetti che i loro osservatori sparsi qua e là per la regione avevano chiamato Megapietre. Come questi oggetti potessero diventare degli utili strumenti per i loro piani, tuttavia... questo era qualcosa che il dottore non era ancora riuscito a determinare. Una cosa era certa, quegli strani oggetti contenevano una quantità incredibile di un potere misterioso, e il Dr. Genus sarebbe stato disposto a pagare oro per poter studiare la cosa in maggior dettaglio.

"Tutto quello che abbiamo al momento sono le informazioni che ci sono state riferite sul Team Flare... e qualche ipotesi su dove potrebbero colpire in seguito." riflettè lo scienziato ad alta voce, per poi dare un'occhiata ad alcune gabbie ordinatamente piazzate ad un lato della stanza, in ognuna delle quali si trovava un Pokemon di tipo Folletto, indebolito ed incapace di opporsi. "E poi, non devo trascurare l'altra parte dei miei studi... cercare di capire come mai i Pokemon Folletto resistono al processo, e se possibile trovare un modo di eliminare o aggirare questo ostacolo. Heh... certo, non sarei diventato direttore scientifico se la difficoltà di qualche incarico mi spaventasse. Detto questo, mi piacerebbe avere qualche elemento in più."

Il guaito di uno Snubbull all'interno di una gabbia vicina riprese a riecheggiare nella stanza, ma il Dr. Genus lo ignorò e riprese i suoi studi. In quel momento, stava esaminando alcune formule che si era annotato, il risultato di alcune ricerche che lo avevano portato ad alcuni elementi promettenti. "Vediamo un po'... sappiamo già che il potere di una Megapietra da solo non serve a niente. E' necessario abbinarlo a qualcos'altro per ottenere dei risultati." disse tra sè. "Hmm... sì, in effetti avrebbe senso. Questo spiegherebbe come mai le formule che ho scoperto denotano che c'è una mancanza da qualche parte... tuttavia, ho l'impressione che non basterà stare seduti ad una scrivania e muovere la penna. Credo che ci sarà bisogno di un approccio un po' più diretto, per così dire."

Genus continuò per qualche minuto a controllare i suoi appunti, in modo da assicurarsi che tutto fosse a posto, poi decise di mettere da parte le annotazioni per il momento, prese un comunicatore che teneva appeso al fianco, e digitò una combinazione di pulsanti. "Pronto? Sì, qui è Genus... sì... sì, signore, le ricerche vanno avanti a ritmo serrato. Ma temo che ci vorrà del tempo per comprendere fino in fondo i Pokemon Folletto... sì... sì, capisco, so che non abbiamo problemi di tempo. D'accordo... terrò presente quanto mi ha detto... Per il resto... avrei bisogno di un aiuto per quanto riguarda il Team Flare e le misteriose Megapietre. Ho appurato che la Megapietra non può essere attivata da sola... c'è bisogno di un altro oggetto che interagisca con essa e la attivi. Per il momento, non sono stato in grado di scoprire di più."

Dall'altro lato della comunicazione, il suo interlocutore rispose qualcosa, e il misterioso scienziato disse di sì con la testa. "Sì, signore... per fortuna, sono convinto che con il numero sufficiente di agenti, possiamo coprire una zona abbastanza ampia di Kalos." affermò. "Se riuscissimo a catturare una Megapietra, e a trovare qualcuno che possa rivelarci di più sul loro utilizzo... molto probabilmente faremo dei significativi passi in avanti nella nostra ricerca."

Attese  risposta dall'altro lato della conversazione, e quando riprese a parlare, si poteva sentire che il suo entusiasmo si era un po' smorzato. "Sì... capisco quello che vuole dire, signore. Ma, con tutto il dovuto rispetto, non sono sicuro che l'agente Lorena sia indicata per questo compito... no, certo che no, non sarò io a discutere le sue decisioni... d'accordo, allora farò tutti i necessari preparativi per portare avanti l'operazione. Sì... sì, signore, questo è tutto per il momento. Ai suoi ordini."

Con un pizzico di riluttanza, Genus appoggiò il comunicatore sulla scrivania davanti a lui non appena la chiamata fu ultimata. "Accidenti... questa proprio non mi va giù... quella mocciosa di Lorena non fa altro che insidiare il mio posto, e sono sicuro che sarebbe felice di vedermi fallire e prendere il mio posto. Tsk... d'altro canto, non posso negare che quella ragazza è un genio... quasi quanto me... e non oserei mai oppormi a lei direttamente. Potrà anche sembrare sciocca e superficiale, ma se lo fosse davvero... non sarei qui a preoccuparmi di lei. L'unica cosa da fare, a questo punto, è continuare a fare bene il mio lavoro in modo che lei non abbia la possibilità di soppiantarmi. Ma... è meglio occuparci dei nostri problemi nell'ordine in cui si presentano, e adesso come adesso... l'importante è scoprire di più sulle Megapietre e sul modo giusto per utilizzarle. Siamo ad un punto cruciale della nostra ricerca... se va tutto bene, i nostri piani potranno essere anticipati di qualche anno."

Il dottore si rimise a posto gli occhiali e mise in ordine i suoi appunti, piazzandoli con attenzione ad un angolo della sua scrivania prima di allontanarsi verso il salone centrale del nascondiglio. Era vero... molto presto, sarebbe stato un punto di svolta per tutti loro.

Quello che Genus sapeva di doversi assicurare ad ogni costo era il merito fosse suo, e che si sarebbe potuto assicurare un posto d'onore quando fosse arrivato il momento della vittoria. Quello che fosse stato di Lorena gli interessava ben poco, purchè lei non si mettesse sulla sua strada.

"Okay... meglio riprendere il lavoro." disse tra sè Genus. Si mise a posto un ciuffo ribelle di capelli, e si avviò verso la sala centrale, ignorando i richiami e le invocazioni di tutti i Pokemon Folletto nelle gabbie vicino a lui.

 

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Quella mattina, alla Reggia Aurea, la situazione era quasi tornata alla normalità. Le precauzioni che Aurelia e il suo staff avevano preso per evitare che il Team Flare tornasse all'attacco si erano per fortuna rivelate superflue, e adesso stavano pensando a rimettere tutto in ordine e trasferire la Manectrite in un luogo dove i criminali non potessero più trovarla.

Ash e i suoi compagni, in procinto di riprendere il viaggio, stavano in quel momento discutendo con la giovane nobile su quanto avrebbe fatto per tenere d'occhio il Team Flare e impedire loro di costituire una minaccia. Con un po' di riluttanza, Aurelia aveva acconsentito a lasciarli andare, ma la sua curiosità sui metodi di allenamento di Ash non era ancora soddisfatta... e Aurelia non si riteneva il tipo di persona che abbandonava una partita senza averci guadagnato qualcosa.

"Per fortuna, quell'intrusione non ha provocato danni al giardino o alla reggia." commentò Aurelia, dopo aver dato una rapida scorsa ad un rapporto che le era stato fatto dai membri del suo staff. "Meglio. Sarebbe stato alquanto disdicevole dover sostituire qualcosa. La mia famiglia si fa vanto del fatto che tutto, in questo terreno, è originale al cento per cento, risalente ai tempi in cui il regno di Kalos era nel suo periodo più fiorente. Comunque, lasciando perdere questi discorsi... mi pare di capire che avete intenzione di proseguire il vostro viaggio, nevvero?"

"Con il Team Flare che sta causando problemi di qua e di là, vorremmo cercare di capirci qualcosa di più, e per fare questo... l'unica possibilità è riprendere il cammino." affermò Serena aggiustandosi il cappellino sulla testa. "E poi, molti di noi si stanno allenando per il torneo di Pokemon di quest'anno, o per i Varietà Pokemon. Temo che non ci possiamo fermare più di tanto in uno stesso posto."

"Comunque, non è tanto difficile allenare i Pokemon come facciamo noi, miss Aurelia!" rispose giovialmente Ash, che si chinò verso un Furfrou che gli faceva le feste, e lo accarezzò sulla testa. Il Pokemon barboncino emise un guaito soddisfatto, e agitò la coda per esprimere la sua soddisfazione. "Si tratta semplicemente... di non essere troppo duri con loro, e al tempo stesso di non viziarli troppo! Vedo che a questi Furfrou piace molto vivere qui e si trovano bene, ma i Pokemon sono, tra le altre cose, anche dei combattenti, e gli piace misurarsi tra loro."

"Sono sicura anch'io che un po' di moto non farà altro che renderli più felici." continuò Misty tenendo in braccio Marill. Il topolino azzurro strizzò un occhio ad Aurelia, in modo da rafforzare le parole di Misty. "E per quanto riguarda l'allenamento vero e proprio... sono sicura che non sarà difficile trovare chi è in grado di insegnarle qualcosa."

"Se mi è permesso... La signorina Misty ha ragione, miss Aurelia." affermò una delle sue guardie del corpo, un uomo alto e prestante il cui invidiabile fisico era soltanto in parte nascosto dal suo elegante completo nero, camicia bianca, cravatta ed occhiali da sole. "Anch'io sono stato un allenatore di Pokemon di una discreta abilità quando ero più giovane. Se alla signorina facesse piacere, potrei io darle qualche lezione."

Aurelia storse il naso con espressione snob e si fece aria con un bellissimo ventaglio di raso che teneva nella mano destra. Dopo averci riflettuto su per qualche secondo, la giovanissima nobile sorrise astutamente e richiuse il ventaglio con un rapido gesto della mano. "Grazie, Claude, ma non credo sarà necessario. Ho già un'altra idea... mi unirò temporaneamente a questo gruppo di allenatori, e faremo visita al Castello Lotta. Ho sentito dire che anche gli allenatori alle prime armi possono ricevere delle utili lezioni. Sarà utile seguirli, e portare con me alcuni dei miei Furfrou."

Il gruppo di Ash e Pikachu restò per qualche istante stupito dalla proposta di Aurelia... e prima che potessero dire la loro, la ragazzina raggiunse Lem e lo toccò sulla fronte con il suo ventaglio. "E questo simpatico giovanotto sarà la mia guida! Allora, siete pronti? Abbiamo tutta la giornata davanti, e dobbiamo arrivare a Castello Lotta in tempo, se voglio imparare qualcosa di decente!" affermò. Clem, Dedenne e Bunnelby, stupiti ed allarmati dalla decisione di Aurelia, restarono a guardarla come se all'improvviso le fossero spuntate le ali!

"M-ma... signorina Aurelia, è sicura di quello che dice?" esclamò Claude, gli occhi sgranati dietro i suoi occhiali da sole. "E... e intanto chi è che si occuperà della reggia... e di tenere d'occhio il Team Flare? Per non parlare del trasferimento della Manectrite..."

"Ha ragione, non è esattamente una cosa che si possa fare con tanta leggerezza..." commentò Tierno.

Ma la ricca e capricciosa ragazzina non sembrò troppo allarmata da queste domande. "Oh, per quello non ci saranno problemi, so che posso affidare a voi simili questioni, almeno temporaneamente." affermò. "E' deciso, quindi! Vi accompagnerò fino a che non avremo raggiunto il Castello Lotta... e i miei piccoli Furfrou verranno con noi!"

"Furfrou! Fur! Frou!" abbaiarono in coro sei Furfrou, tra i quali c'era il Furfrou che Ash e i suoi compagni avevano cercato nel labirinto di siepi. Ognuno di essi aveva una pettinatura diversa, e Ash e Pikachu si scambiarono uno sguardo esterrefatto pensando che Aurelia li avrebbe seguiti con quel piccolo esercito di Pokemon!

"Pika pikachu, pika pi?" squittì il topolino giallo. Guardò uno alla volta i Furfrou che si erano schierati accanto ad Aurelia, e cominciò a chiedersi come avrebbero fatto a gestire questa inusuale situazione.

"Pika?" chiese ad Ash, ricevendo come risposta un'espressione di assoluto smarrimento!

"Mi sa tanto che dobbiamo accontentarla..." affermò Ash.

"Come se il nostro gruppo non fosse già enorme..." borbottò Misty.

 

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"Uff... e rallentate un po'! Non riesco a starvi dietro, sotto tutta sudata, e sono sicura di puzzare come uno Stunky!"

Misty e Serena alzarono gli occhi al cielo quando sentirono Aurelia lamentarsi per l'ennesima volta. Da quando erano partiti per il Castello Lotta, la giovane nobildonna non aveva fatto altro che lamentarsi di questo o di quello, e la stessa cosa stavano facendo non meno di cinque dei suoi Furfrou - il sesto, quello che Ash e il suo gruppo avevano incontrato, sembrava irritato per le lamentele della sua padroncina quasi quanto Pikachu e Marill.

"Pikachu..." disse il topolino elettrico con un'espressione esasperata. La tentazione di spronare quella smorfiosa con una scarica elettrica era forte, ma Ash e gli altri non avrebbero approvato.

"Ma come fate voi a viaggiare in queste deplorevoli condizioni?" chiese Aurelia, sedendosi su una roccia non senza visibile disagio. In quel momento, il gruppo di amici stava percorrendo una strada spianata che costeggiava un grande lago dalle acque chiare, dirigendosi verso una maestosa catena di montagne - al di là della quale si trovava la loro nuova meta, la città di Petroglifari. Tuttavia, l'intenzione per la giornata era di arrivare al Castello Lotta, che per fortuna era già in vista - Ash non era sicuro che sarebbe riuscito a sopportare ancora a lungo le lamentele di Aurelia.

"Oh, chiediamo scusa se le nostre abitudini di viaggio non rispondono ai tuoi elevati standard, signorina." rispose sarcastica Misty, rivolgendo ad Aurelia uno sguardo infastidito. "L'ultima volta che ho controllato, per viaggiare per il mondo bisogna essere disposti a prendersi qualche disturbo!"

"Hai proprio ragione a definirli disturbi! Questo è uno dei miei vestiti migliori! Sapete quanto mi è costato farmelo fare da uno dei migliori sarti di Luminopoli? Proprio su misura per me?" protestò Aurelia, mostrando il suo elegante vestito verde con i pizzetti bianchi.

Shana alzò gli occhi al cielo. "Nessuno l'ha costretta a seguirci... e soprattutto, non portando quella specie di costume da Carnevale!" sussurrò rivolta ai suoi due amici d'infanzia. Il suo Fennekin, che in quel momento stava passeggiando nei dintorni e si stava sgranchendo un po' le zampe, ridacchiò brevemente della battuta.

Lem, che in quel momento stava dando un'occhiata ad una mappa di Kalos con sua sorella, Bunnelby, Dedenne e i tre amici di Kanto seduti tutt'attorno, indicò con lo sguardo il castello dell'aspetto maestoso e ben tenuto che sorgeva su un piccolo promontorio che dava sulle acque limpide. "Per fortuna, il Castello Lotta non è molto lontano. E' lì che ci fermeremo per stanotte." affermò, aggiungendo tra sè che sperabilmente questo voleva dire che Aurelia si sarebbe fermata lì per un po' più di tempo. Di tutto il gruppo, era lui quello che più di tutti si era ritrovato soggetto ai capricci della giovane nobildonna.

"Meno male... spero che ci sarà una buona accoglienza per i miei piccoli Furfrou." disse Aurelia, mettendosi a posto i capelli come meglio poteva mentre si avvicinava a Lem e si sedeva al suo fianco. "A questo proposito, giovanotto, tu sei un Capopalestra, vero? Sì, sì, mi ricordo bene, tu sei stato nominato da poco Capopalestra di Luminopoli, sono sicura di non sbagliarmi!"

"Ehm... beh, questo è vero." affermò Lem, un po' imbarazzato. Non era quello il tipo di cose di cui il biondo inventore era solito vantarsi. "Ma... questo cosa c'entra, esattamente?"

"C'entra, c'entra..." rispose prontamente Aurelia, tenendo il naso in aria e annuendo lentamente. Il sorriso sornione che aveva sul viso dava un brutto presentimento a Clem... la bambina bionda e Dedenne ormai si erano convinti che quella ragazza non fosse per niente quella giusta per Lem. "Potremmo fare coppia per le sfide che mi attendono al Castello Lotta. Tu sei un ottimo allenatore, chiaramente, e con te al mio fianco, non avrò difficoltà a far vincere ai miei Furfrou un sacco di lotte, e potranno diventare dei combattenti esperti in brevissimo tempo! Non ti sembra un'idea brillante? Oltrettutto non sei neanche male come aspetto, e non posso escludere a priori il fatto che la nostra conoscenza possa approfondirsi col tempo." concluse la frase con un occhiolino che fece rabbrividire Lem!

"Ehm... questo... questo lo vedremo più avanti, okay?" esclamò con estremo imbarazzo il ragazzo con gli occhiali. "Per adesso... ehm... credo che la cosa migliore da fare sia passare in rassegna le strategie di lotta dei vostri Furfrou, e cercare di capire quali sono i loro punti deboli..." Guardò verso i sei Furfrou, che stavano in piedi vicino al gruppo e stavano giocherellando tra loro. In effetti, Ash, Misty, Serena e Lem si resero conto che quei Pokemon non avevano la più pallida idea di come ci si allenava e cosa dovessero fare esattamente. Il Furfrou non pettinato era l'unico ad avere un'idea di quello che doveva fare, e cercava di convincere gli altri a seguirlo.

"Per esempio, quali mosse conoscono i tuoi Furfrou?" chiese Misty. "Questa è una delle cose più importanti se si vuole sviluppare una buona strategia di allenamento."

"Marill! Marill mar..." chiese Marill, rivolto al Furfrou non pettinato... che reagì storcendo il naso e guardando di lato, non del tutto sicuro di cosa rispondere.

"Furrrr..." mormorò, per poi guardare verso gli altri, che gli risposero con degli sguardi dubbiosi. Immediatamente, Marill capì che la situazione non era proprio delle migliori, e un grosso gocciolone di sudore gli scese dalla testa...

"Bunnel?" chiese il Bunnelby di Lem, drizzando e poi abbassando ritmicamente le sue enormi orecchie.

Pikachu scosse la testa. "Pika pika..."

Aurelia stessa era rimasta stupita dalla domanda. "Mosse? Di che state parlando? Io non ho la più pallida idea di quali mosse abbiano i miei Furfrou... non sono mica rimasta là ad osservarli tutto il giorno, una persona del mio rango ha parecchie cose da fare!" rispose, con il tono di una che pensava che la domanda fosse assurda.

Misty si sbattè la mano sulla faccia in un'espressione desolata. Aveva come l'impressione che sarebbe stato un lungo pomeriggio...

 

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Quella sera, dopo un pomeriggio di allenamenti intensi che avevano visto coinvolti quasi tutti i Pokemon del gruppo di Ash - compresi i relativamente inesperti Fletchling e Froakie - il gruppo era finalmente riuscito a raggiungere il Castello Lotta, con al seguito un'Aurelia quasi completamente esausta e un piccolo gruppo di Furfrou che non vedevano l'ora di stendersi da qualche parte e dormire. Pikachu, Bunnelby e il resto dei Pokemon che viaggiavano con loro, al contrario, erano soltanto un po' affaticati. L'allenamento di quel pomeriggio non era stato esattamente difficile per loro...

"Eccoci arrivati, finalmente! Questo è il Castello Lotta!" affermò con sollievo Tierno. "Almeno qui ci possiamo riposare un po'... prima di cominciare l'allenamento, si intende!"

"Uuuugh... non ho proprio voglia di sentir parlare di allenamento! Ho dovuto fare una camminata pazzesca fino a qui, e adesso vorrei solo sdraiarmi in una vasca piena di sapone profumato ed acqua calda... e dormire per almeno dodici ore!" si lamentò Aurelia. "Ma voi... come fate a camminare così tanto ed essere ancora freschi?"

"Ci si fa l'abitudine, quando si è degli allenatori!" rispose Misty, senza nascondere una certa aria di vittoria. La sirena maschiaccio, come era conosciuta dalla maggior parte degli abitanti di Celestopoli, non aveva mai fatto mistero che le persone altezzose e schizzinose le davano fastidio... e vedere Aurelia in difficoltà per i rigori della vita di un allenatore le faceva non poco piacere!

Anche se Ash non condivideva la poca stima di Misty verso certe categorie di persone, comprendeva il suo punto di vista. "La mia fidanzata ha ragione... quando si viaggia per allenare i Pokemon, bisogna essere pronti ad affrontare non poche avversità. Il clima, le lunghe camminate, i Pokemon selvatici che possono apparire da un momento all'altro..." spiegò. "Ma per adesso siamo arrivati in un posto dove possiamo riposare e far riprendere i nostri Pokemon... in particolare i tuoi Furfrou... prima di fare un po' di allenamento vero e proprio. Sono sicuro che da qualche parte ci sia anche un posto dove mangiare."

"Spero che abbiano zuppa di crescione, è la pietanza che non dovrebbe mai mancare sulle tavole di classe!" affermò Aurelia. Si fermò giusto un attimo per verificare se tutti i suoi amati Furfrou fossero a posto, e sospirò stancamente quando vide che soltanto il Pokemon che non era stato pettinato sembrava mantenere un minimo di eleganza - tutti gli altri avevano la pelliccia arruffata e la pettinatura stravolta per la lunga camminata. "E se magari ci fossequalcosa anche per i miei Furfrou..."

Serena stava per rispondere, ma venne preceduta da una givane donna vestita da cameriera che si presentò in quel momento, uscendo con calma e in ordine dalla grande porta principale del castello - un portone di legno scuro decorato con dei simboli araldici in acciaio abilmente forgiato e scolpito. La ragazza si avvicinò al gruppo e fece un inchino, dando loro il benvenuto.

"I miei omaggi, allenatori erranti. Immagino che siate venuti qui sia per ristorarvi dalle vostre fatiche, sia per potervi mettere alla prova con allenatori provenienti da altre parti della nostra ridente terra." disse con un peculiare accento, aspirando le erre e allungando un po' le esse. Ash e Pikachu pensarono che, se da una parte sembrava un po' strano, dall'altra le dava un'aria raffinata. "Benvenuto al Castello Lotta. Qui, numerosi allenatori si mettono alla prova, cercando di ottenere il rango più elevato possibile."

"Un rango? Come funziona, esattamente?" chiese Tierno, anche a nome dei suoi compagni.

Lem si schiarì la voce e provvide a dare una spiegazione. "E' abbastanza semplice, in realtà..." spiegò mentre il gruppo cominciava a fare il suo ingresso nello spettacolare maniero, la cui sala d'ingresso era illuminata in maniera suggestiva da numerose candele poste su un grande candelabro di bronzo di foggia gotica. Un enorme ed elaborato lampadario di cristallo intagliato pendeva dal soffitto, appena sotto le ampie scale che portavano al piano superiore, e il pavimento era coperto da un bellissimo tappeto rosso. Ash e Pikachu entrarono per primi dietro la cameriera, e videro alcuni allenatori che si aggiravano qua e là per i corridoi, accompagnati dai loro Pokemon. Si sentivano suoni di battaglie riecheggiare tra le mura, asieme alle eclamazioni di vittoria didisappunto di qualche allenatore.

"Quando un allenatore entra a far parte del circolo del Castello Lotta, gli viene assegnato un titolo. Beh, non si tratta di un vero e proprio titolo nobiliare, serve solamente a dare un'idea dell'abilità e dell'esperienza dell'allenatore." continuò il biondino. "Man mano che un allenatore affronta degli incontri e sconfigge avversari, può ottenere delle promozioni e salire di rango."

"Il vostro compagno ha riassunto in maniera pratica e concisa le funzioni del Castello Lotta." rispose la cameriera. Si scambiò un breve saluto con una sua collega che stava passando in quel momento, e riprese a spiegare. "Un allenatore appena arrivato parte dal titolo di Barone o Baronessa. In seguito, può salire di rango, diventando un Visconte, Conte, Marchese, Duca... e infine, raggiungere il titolo più elevato, Granduca."     

"Interessante... vorrei fare anch'io una prova!" disse Serena facendo un cenno affermativo con la testa. Un ragazzo vestito in maniera talmente elegante da sembrare addirittura ridicolo uscì da una porta vicino a lei, facendole fare un salto per la sorpresa, e prese a lamentarsi.

"Tsk... con quella tizia che sta facendo man bassa di tutti, non credo che andrai avanti!" affermò, con un tono brusco che strideva con il suo aspetto. "Quella tipa è arrivata solo qualche giorno fa, ed è già quasi diventata una Duchessa! Nessuno riesce a batterla!"

"Ma davvero?" chiese Aurelia, passando da un'indifferenza dettata dalla stanchezza ad un vago interesse. Una dei suoi Furfrou, una femmina con l'acconciatura da Signorina, alzò la testa e drizzò le orecchie. "E di chi si tratterebbe, di grazia? Sono curiosa... si tratta di qualche altro membro di una casata nobiliare, come la sottoscritta? Noi persone di classe dobbiamo fare gruppo."

"Pikachu..." mormorò il topolino elettrico alzando gli occhi al cielo. Per qualche motivo, aveva la sensazione che le sorprese per quella giornata non fossero ancora finite...

"Sono curioso anch'io di sapere di chi si tratta... se è un'allenatrice forte, varrebbe la pena di sfidarla!" affermò Ash. "Questa visita al Castello Lotta si sta rivelando ancora più interessante del previsto!"

"Chissà perchè, ero sicura che lo avresti detto, Ash..." affermò Misty con una risata a mezza bocca. Ormai, aveva imparato a conoscere bene il suo fidanzato. "Ma... sì, ho anch'io l'impressione che varrebbe la pena di conoscerla meglio."

Il ragazzo si sgranchì una spalla. "Non so perchè vi interessi tanto, ma visto che mi fate questa domanda. Il suo nome è Giselle, e viene da Kanto..."

Ash, Pikachu e Misty si fermarono e si guardarono tra di loro, con la netta sensazione di aver già sentito quel nome, da qualche parte. Un'allenatrice di nome Giselle, proveniente da Kanto... perchè suonava loro stranamente familiare? Avevano già sentito quel nome da qualche parte, ma non erano sicuri di dove, esattamente.

"Giselle di Kanto? Non è che potete dirci qualcosa di più su di lei?" chiese il ragazzino, aggiustandosi un po' il berretto mentre il resto del gruppo ascoltava incuriosito.

Il giovanotto di Kalos restò per un attimo a pensare. "BEh... come posso descriverla... piuttosto alta, capelli castani lunghi, ben vestita, ha una risata acutissima e parla senza posa... una tipa strana, non c'è che dire!"

"Da come la state descrivendo, sembra davvero una persona molto... originale." affermò Lem.

Pikachu si sfregò il mento e continuò a pensare a quale persona potesse rispondere a quella descrizione... e finalmente, gli venne in mente di chi potesse trattarsi!

"Pikachu!" esclamò il topolino elettrico, drizzando le orecchie e spalancando gli occhi.

"Denne?" chiese Dedenne, muovendo lentamente le sue vibrisse a forma di antenne televisive.

"Che succede, Pikachu? Ti ricordi di chi si tratta?" chiese Serena.

"Pika pika!" rispose il Pokemon elettrico, sicuro di quello che stava per dire. "Pika pikachu, pika pi, pika pika chu!"

"Come? Aspetta... aspetta un momento, Pikachu! Stai dicendo che abbiamo già incontrato questa Giselle?" chiese Ash prima di scambiarsi con Misty un'espressione stupefatta. "E dove sarebbe stato? Alla... scuola per allenatori di Pokemon?"

"Non so come, Ash... ma ho l'impressione di ricordare qualcosa, vagamente..." rispose Misty.

"Pikachu pika! Pikachu!" continuò Pikachu prima di affrettarsi nel corridoio dal quale era venuto il giovane che aveva parlato loro di questa fantomatica allenatrice.

"Marill!" Dalla spalla di Misty, Marill estese una delle sue corte braccia per richiamare il suo compagno di viaggio, che tuttavia era già sulla sua strada. Marill balzò giù e fece cenno al resto del gruppo di seguire lui e Pikachu... e nonostante fossero ancora un po' dubbiosi, i ragazzi fecero come era stato loro chiesto e seguirono i due Pokemon lungo i corridoi elegantemente decorati del Castello Lotta... sempre con alle calcagna quella cameriera che, non sapendo esattamente cosa stesse accadendo, decise comunque di seguirli per cercare di saperne di più.

"A-aspettate un momento, signori! Aspettate! Non correte così!" esclamò la malcapitata, tenendo la gonna appena un po' sollevata per non inciamparvi. "Non è buona creanza per degli allenatori di classe! E non riesco a starvi dietro!"

Pikachu guidò i suoi compagni lungo il corridoio, fino a raggiungere un'altra sala riccamente decorata, ampia e ben arredata con dei mobili di legno duro in stile rinascimentale, il pavimento in marmo bianco lucido parzialmente coperto da tappeti pregiati, e il soffitto affrescato con delle semplici ma suggestive rappresentazioni di alcune scene di vita quotidiana di alcuni secoli prima.

Tuttavia, in quel momento la sala, ben lungi dall'essere un luogo di interesse storico, era teatro di un'accanica battaglia tra Pokemon: alcuni allenatori avevano messo su un'arena improvvisata in un'ala della grande sala, delimitandola con delle casse e dei bauli... e all'interno di essa, un Golem e un Sunflora si stavano affrontando, con il Pokemon di tipo Roccia/Terra che, nonostante lo svantaggio del tipo, stava avendo la meglio... e l'allenatrice del Golem stava facendosi vanto della sua abilità.

"Oh? Tutto qui? Credo che tu ti sia affidato un po' troppo al vantaggio del tipo." stava dicendo la ragazza, una teenager dai lunghi capelli castani, con addosso un'uniforme scolastica ben tenuta ed impeccabilmente pulita, e un'espressione aristocratica, quasi arrogante, sul suo volto dai lineamenti fini e delicati. "Fammi indovinare, pensavi che il tuo Sunflora avrebbe avuto gioco facile soltanto perchè è di tipo Erba, giusto? Golem, mostragli che non è così con un bell'attacco Rulloduro!"

"Goooooolem!" tuonò il Pokemon simile ad un macigno con la testa e gli arti. Con un movimento rapido, Golem ritirò il proprio corpo nella sua corazza di pietra dura, e si scagliò contro Sunflora come un rullo compressore, il corpo contornato di luce verdina. Ci fu un impatto impressionante quando Sunflora venne raggiunto, nonostante i suoi disperati tentativi di evitare il colpo... e il Pokemon girasole venne scaraventato in aria e atterrò privo di sensi vicino al suo allenatore. Gli spettatori emisero delle esclamazioni di meraviglia, e alcuni si misero ad applaudire alla ragazza castana, impressionati dalla sua abilità.

"Grazie, grazie, tutti questi riconoscimenti mi lusingano." affermò lei. Il suo Golem la raggiunse e si scambiò un cinque con lei. "Grazie anche a te, Golem. Ma in fondo, il risultato è scontato quanto si ha a che fare con un'allenatrice dotata del mio talento, della mia classe, della mia bellezza, e soprattutto della mia innegabile modestia."

"Uuuugh..." mormorò la ragazza a cui apparteneva il Sunflora sconfitto, mentre abbassava la testa e richiamava il suo Pokemon. "Devi proprio farmela pesare, eh?"

"Io lo chiamerei piuttosto un onore, mia cara." rispose la castana con un sorrisetto acuto. "Non capita tutti i giorni di misurarsi con la sottoscritta! Molti mi chiamano un genio, alcuni dicono che sono un talento naturale, ma io sono semplicemente..."

La ragazza si mise in posa con una mano sul fianco e un braccio puntato verso l'alto, e il suo Golem imitò la posizione, mentre alcune stelline luminose sfrecciavano in sottofondo in modo da creare un effetto ancora più spettacolare!

"...GISELLE!"

"Gooooleeeem!" esclamò il Pokemon Roccia/Terra con tono allegro.

In tutto questo, Ash e Misty erano rimasti a guardare senza fiato, mentre Pikachu incrociava le braccia sul petto e annuiva. A quel punto, non c'era davvero bisogno di tanta fantasia per capire di chi si trattava...
Giselle, la migliore studentessa della scuola per allenatori in cui Ash, Misty e Brock si erano imbattuti all'inizio del loro viaggio attraverso Kanto... una ragazza altezzosa ma abile più che abbastanza da sostenere con i fatti le sue spacconate. Oltre ad essere la prima ragazza per la quale Ash avesse mai avuto una cotta!

Ed ora era lì, davanti a loro, e anche lei era cambiata moltissimo in quegli anni trascorsi da quando avevano visitato la scuola per allenatori... ma nonostante tutto, ora che la vedevano bene, era inconfondibile. Sembrava quasi di tornare indietro nel tempo...

"Questa... proprio non me l'aspettavo..." mormorò Ash dopo qualche secondo di muta sorpresa.

"Pikachu..." rispose il suo starter.                   
                 

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CONTINUA...

Note dell'autore: Mamma mia, ho avuto non poche difficoltà nello scrivere questo capitolo. Non avevo abbastanza ispirazione, e ho finito per scrivere man mano che mi veniva no idee, quindi spero che questo capitolo sia abbastanza coerente e divertente.

Credo proprio che il prossimo capitolo sarà dedicato al ritrovo con Giselle... e vedremo come questo celebre personaggio del giorno è cambiato (o meno) in questi anni. Sicuramente Giselle avrà un ruolo importante nel corso della storia, quindi tenetela d'occhio!

Credo inoltre che molto presto seguirò ancora un po' il viaggio di Vera e compagni, e anche quello di Alan e Marin. Grazie mille per la vostra attenzione... e mi scuso se ci sto mettendo un po' troppo tempo per aggiornare. Purtroppo, il tempo a mia disposizione è quello che è...

Spero comunque che ci vedremo presto!

 

 

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Capitolo 21
*** Giselle alla riscossa ***


Pokemon: XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 21 - Giselle alla riscossa

 

Ash, Pikachu e i loro compagni non sapevano che dire. Quella che avevano davanti era una scena talmente surreale ed inaspettata, che li aveva lasciati senza parole. Misty, in particolare, ancora ricordava l'umiliante lezione che lei e la sua Starmie avevano ricevuto da Giselle e dal suo Golem - che all'epoca era già un Graveler - e il suo ragazzo riusciva a percepire il desiderio di rivincita, appena trattenuto, che si agitava nell'animo dell'appassionata di Pokemon d'Acqua.

"Marill..." affermò il suo Marill con un sospiro, massaggiandosi la fronte con fare esasperato. In realtà, il topolino azzurro non sapeva bene che cosa fosse successo in passato tra Giselle e la sua allenatrice, ma ne aveva sentito parlare, e si era già fatto l'idea che se Misty avesse rivisto quella ragazza, avrebbe finito per sfidarla ad un incontro di Pokemon...

"Denne?" chiese il Dedenne di Lem e Clem, anche lui curioso di sapere cosa fosse successo. Il Bunnelby del giovanissimo inventore era vicino a lui, e anche lui dava l'impressione di voler chiedere maggiori informazioni.

"Pika pi, pika pikachu..." rispose Pikachu, mentre finalmente anche Aurelia e il suo Furfrou raggiungevano il gruppo. L'arrivo di Ash  e compagni nell'ampio ed elegante salone era passato per gran parte inosservato - i ragazzi del Castello Lotta erano così presi dagli spettacoli che probabilmente non si sarebbero accorti di una mandria di Tauros e Bouffalant che fosse giunta a passo di carica... e anche Giselle, troppo impegnata a mettersi in posa e a darsi un po' di arie, non dava l'impressione di averli visti.

Fu Aurelia, accarezzando nervosamente il suo Furfrou, a cercare di smuovere un po' la situazione... anche se il metodo scelto per farlo non incontrò esattamente i favori del gruppo. "Beh? Chi sarebbe quell'ochetta giuliva che si è messa lì in bella posa? Tsk, come se questo posto fosse suo." affermò. Il suo Pokemon Barboncino abbaiò un paio di volte, ma al contrario della sua padrona guardò con attenzione Giselle e i suoi Pokemon. Aveva l'impressione che fossero forti, e che Aurelia si sarebbe cacciata nei guai se l'avesse sfidata.

"E ancora una volta, la Duchessa Giselle ottiene una sfolgorante vittoria!" commentò una cameriera, tenendo ben stretto un microfono in una mano mentre la diretta interessata si congratulava con il suo Golem e poi si metteva in posa per pavoneggiarsi. "C'è qualcuno in grado di fermare questo astro nascente del Castello Lotta? Finora, molti hanno provato... ma come potete vedere, nessuno è mai riuscito."

"Beh... allora è meglio restare buoni, per adesso." disse tra sè Ash. "E poi... ammetto che sono curioso di vedere quanto è diventata più forte, in tutti questi anni che non ci vediamo..." 

"Ash, quella ragazza... mi sembra di capire che è una che conosci! Viene da Kanto, per caso?" chiese Serena, un po' stupita.

Il ragazzo disse di sì con la testa, ma fu Misty a rispondere al suo posto. "Sì, anche se... dire che la conosciamo è già tanto! Diciamo che l'abbiamo incontrata una volta e poi abbiamo ripreso il nostro viaggio. E' stata... un'esperienza unica, questo te lo posso dire per certo!"

"Pikachu!" Al topolino elettrico scese una grossa goccia di sudore lungo la nuca. Effettivamente, Giselle era una persona a suo modo, tanto per usare un eufemismo.

"Da come lo dici, Misty... ho l'impressione che non sia andata troppo bene, eh?" chiese Lem. "Quella ragazza sembra piuttosto sicura di sè... e se è diventata una Duchessa, significa che è un'allenatrice molto brava."

"Hmph! Adesso le faccio vedere io cosa succede a sottovalutare la sottoscritta Aurelia!" esclamò la giovane nobildonna, ignorando del tutto le raccomandazioni di Ash e del resto del gruppo di non tentare nulla di stupido. Con passo sicuro, Aurelia fece cenno al suo Furfrou di seguirla, e il Pokemon Barboncino, anche se un po' riluttante, seguì la sua padrona, lasciandosi dietro Ash e i suoi compagni che cercavano di richiamarla.

"Ah! Hey... aspetta un momento, Aurelia! Non è il caso di andare là e sfidarla!" esclamò Ash. Fece per seguirla, ma si fermò quando Pikachu alzò un braccio e gli fece cenno di restare indietro.

"Pikachu, pika pi!" disse il Pokemon Elettro con serietà.

"Pikachu, che vuoi dire?" chiese stupito Ash. "Lasciare che faccia da sola?"

"A dire la verità, io sono d'accordo con Pikachu..." continuò Misty. Quando Ash si voltò verso la sua fidanzata per chiederle cosa volesse dire, Misty anticipò la sua domanda e gli fece un cenno con la testa. "Lasciamo che Aurelia vada a sfidare Giselle. Immagino che non potrà che farle bene scontrarsi con la realtà dei fatti." continuò la rossa, sul cui viso apparve poco dopo un sorrisone astuto. "E poi, se devo essere sincera, anche se non sono propriamente la più grande fan di Giselle di questo mondo, credo che mi farà piacere vederla mentre fa abbassare un po' la cresta ad Aurelia! Heheheee..."

"A volte mi fai paura, Misty..." mormorò Ash, grattandosi la testa imbarazzato...

Aurelia, senza pensare neanche per un attimo a quello che stava facendo, si avvicinò allo spiazzo sul quale Giselle aveva appena affrontato il suo ultimo avversario, e il suo Furfrou si piazzò accanto a lei. Con enfasi, Aurelia alzò una mano, in modo che tutti guardassero verso di lei. "Io! Io sfido questa cosidetta Duchessa! Crede davvero di poter venire qui da chissà dove e fare il bello e il cattivo tempo? Ci penseremo io e i miei Furfrou a metterla al suo posto!"

L'esclamazione che si levò nella grande sala fece zittire quasi subito tutte le voci, e una incuriosita Giselle si voltò verso Aurelia, osservandola con un misto di curiosità e supponenza. "Hm? C'è già qualcun altro che vuole sfidarmi? Certo che oggi è una giornata piuttosto frenetica." affermò, come se niente fosse. "Mi sembra... che qualcuno abbia qualche problema con la sottoscritta. Posso essere utile?"

Ash non fece fatica a riconoscere il modo di fare di Giselle - anche ora che sembrava fare una domanda educata, il suo tono era condiscendente e sarcastico, anche se Ash restava convinto che in fondo Giselle non fosse una persona cattiva. Non potè fare a meno di sorridere - era un po' come tornare indietro nel tempo.

Aurelia, tuttavia, non sembrava altrettanto ben disposta nei confronti di Giselle. "Tu, signorina! Non mi va che tu ti metta a darti tante arie, soprattutto quando qui ci sono io, Aurelia, la più famosa allenatrice di Furfrou di questa zona di Kalos... e fra poco, di tutta Kalos!" esclamò la giovanissima nobildonna. "Quindi, ti sfido ad un incontro di Pokemon! Vediamo se sei davvero brava come dici di essere... o se, come penso io, sei soltanto una spaccona!"

 

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Vicino al gruppo di Ash, Shana, Tierno e Trovato stavano osservando la scena, senza poter fare a meno di pensare che la situazione stesse prendendo una piega che Aurelia non avrebbe gradito...

"Ragazzi, non so voi, ma io credo che Aurelia stia facendo un grooooosso errore!" affermò la bambina dalla pelle scura. Tuttavia, a guardarla bene in viso, si vedeva che non era esattamente preoccupata. "Quanto pensate che durerà? Due minuti? Forse anche meno?"

"STa facendo il passo più lungo della gamba, questo è certo..." affermò Tierno.

"Non può dire che Ash non l'abbia avvertita." rispose Trovato. "Ragazzi, che dite? Cerchiamo di farla ragionare?"

"Ho l'impressione che non ci ascolterebbe comunque." continuò Tierno. "Quindi... direi che l'unica cosa da fare a  questo punto sia restare qui e goderci lo spettacolo."

 

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La reazione di Giselle a quell'inaspettata sfidante fu decisamente contenuta. La ragazza castana sbattè gli occhi, per nulla impressionata... e anche il suo Golem reagì con indifferenza. Non sembrava diversa da tutti quegli sciocchi che avevano cercato di sfidarli quel giorno, ed erano stati sconfitti in breve tempo. "Vuoi... una sfida con me?" chiese, prima che la sua classica espressione acuta e sicura di sè tornasse sul suo viso. "Se è per quello, non ci sono problemi. Solo, non ti lamentare con me quando perderai, okay?"

"Oh, ma questo non accadrà, perchè io non perderò!" rispose prontamente Aurelia. "Allora, Furfrou, che ne dici? Diamo una lezioncina a questo pallone gonfiato?"

"Furfrou..." affermò il Pokemon Barboncino, agitando la coda per un istante mentre si piazzava a fianco di Aurelia. Anche se  non era del tutto convinto di quello che stava facendo, la sua fedeltà non sarebbe vvenuta certo meno per così poco, e si mise in guardia al centro dello spiazzo, davanti al Golem di Giselle.

"Okay, adesso ne vediamo delle belle..." commentò sarcastico Lem.

Giselle, tuttavia, scelse di non far restare in campo il suo Golem. Con un elegante movimento della mano, l'asso della Scuola per Allenatori di Kanto richiamò il mostro di pietra nella sua sfera, ricevendo da parte del Pokemon un cenno di assenso. "Hai già combattuto abbastanza per oggi, Golem. Prenditi un po' di riposo." affermò, prijma di prendere una nuova Pokeball, bilanciarla tra le mani, e lanciarla. "Ora tocca a te, Quagsire!"

"Un Quagsire?" esclamò Ash dalla tribuna improvvisata degli spettatori, mentre davanti al Furfrou di Aurelia appariva un buffo Pokemon dall'aspetto goffo ed impacciato, simile ad una salamandra dal corpo tozzo e dalla pelle azzurra, con una lunga coda a paletta e un'espressione trasognata sul suo muso rotondo, due occhi simili a chicchi di caffè e una grande bocca sdentata che sembrava sorridere in continuazione. "Beh, era ovvio che Giselle avrebbe catturato nuovi Pokemon in tutto questo periodo, ma non mi aspettavo che scegliesse proprio questo tipo di Pokemon."

"Giselle non è mai stata tipo da badare troppo all'aspetto esteriore dei suoi Pokemon." ricordò Misty storcendo il naso. "Anche se per quanto riguarda il suo aspetto, ci tiene forse un po' troppo..."

Aurelia strinse gli occhi e storse il naso, guardando per nulla impressionata quella goffa creatura che, appena uscita dalla Pokeball di Giselle, cominciò immediatamente a stirarsi e a riscaldare i muscoli. Certo non aveva un aspetto formidabile come invece poteva averlo un Golem. "Hm? Tutto qui quello che mi mandi contro?" affermò, per poi sorridere con convinzione... e tirare fuori un elegante ventaglio blu con dei fronzoli di raso da un risvolto del suo vestito. "Hah! Allora credo proprio che sarà una passeggiata! Vai, Furfrou, usa il tuo attacco Bottintesta!"

"Fur!" abbaiò Furfrou. Scattò in avanti e caricò a testa bassa per colpire Quagsire al torace, ma Giselle non si mostrò preoccupata e lasciò che l'avversario si avvicinasse, per poi ordinare un contrattacco all'ultimo momento.

"Quagsire, usa un attacco Nebbia." disse la ragazzina castana.

Il Pokemon Acquapesce congiunse le mani, in una posa che ricordava una di meditazione, e il suo corpo venne rapidamente avvolto da una coltre di nebbia grigiastra che lo inghiottì quasi del tutto e lo nascose alla vista di Furfrou, il quale non potè fare altro che frenare e guardarsi attorno spaesato. Con un latrato irritato, il Pokemon Normale cercò di trovare il suo avversario in mezzo alla foschia, senza risultato...

"Ah! Che razza di truco è questo? Così non vale!" protestò Aurelia, agitando comicamente un pugno in aria. "Avanti, Furfrou, non farti intimorire! Cercala e colpisci con Bottintesta!"

"Sta... dando ordini a caso, vero?" chiese Clem. Sia Misty che Serena dissero di sì con la testa.

"Oh? Ma che stai facendo?" chiese Giselle, a metà tra divertimento e stupore, mentre Furfrou caricava di nuovo, senza mai neanche andare vicino al punto in cui il suo Quagsire si stava celando. "Non mi dirai che stai facendo attaccare il tuo Furfrou a caso, e sperando di colpire, vero? E' una tattica alquanto imbarazzante per un'allenatrice di classe. E poi, mi fa morire dal ridere! Hohohohohooooo!"

Ash, Pikachu e Misty strinsero i denti in una comica espressione di fastidio. La risata altezzosa di Giselle era rimasta irritante come lo era ai vecchi tempi... ed Aurelia la stava sperimentando sulla sua pelle!

"Aaaaah! Riderai di meno quando il mio Furfrou ti avrà fatto vedere di cosa è capace!" esclamò. "Avanti, Furfrou, attacca con Morso!"

Il Pokemon Barboncino alzò la testa e si lanciò di nuovo all'attacco, questa volta in una diversa direzione, nella speranza che Quagsire si fosse nascosto lì. Ma neanche questo tentativo poco ponderato sortì l'effetto desiderato. Furfrou cercò di assestare un morso all'avversario, ma i suoi denti si chiusero sull'aria... e in quel momento, Giselle sospirò e decise che era meglio porre fine a quello spettacolo ridicolo.

"Aaah. Ma proprio una dilettante mi doveva capitare? Non c'è neanche gusto... Quagsire, usa Idropulsar." affermò.

Il Pokemon Acqua/Terra spalancò la bocca... e scagliò un proiettile d'acqua, nella forma di una raffica di anelli concentrici, verso il Furfrou di Aurelia. Nella nebbia, il Pokemon simile ad un barboncino non riuscì a veder arrivare in tempo l'attacco, e venne colpito in pieno, venendo scaraventato a terra con un guaito di sorpresa! Quell'unico colpo decise il combattimento: Furfrou cercò di rialzarsi, ma le forze gli vennero meno, e si afflosciò a terra privo di forze.

"Ah! Il mio Furfrou!" esclamò Aurelia, il cui ventaglio le cadde miseramente di mano.

Ash, Pikachu e i loro compagni, anche quelli meno esperti, si erano invece aspettati questa conclusione. "Giselle è troppo più esperta di lei." commentò Serena. "Sinceramente, cosa pensava di fare Aurelia? Ha sfidato un'allenatrice che era al di là delle sue possibilità."

La nebbia creata da Quagsire si dissolse, rivelando il buffo Pokemon Acquapesce che restava in piedi al suo posto, con quel sorrisone un po' melenso tipico della sua specie, e Giselle si rimise a posto i capelli con un gesto calmo e misurato. "Era prevedibile. Ora, vuoi continuare a fare brutta figura, o preferisci che stendiamo un pietoso velo?"

"Grrrr... ma sentitela, questa saccentona! Ti faccio vedere io!" esclamò Aurelia. "Ritorna, Furfrou! E non ti preoccupare! Questa volta gliela faccio pagare!"

"Pikachu..." mormorò Pikachu scuotendo la testa, immaginando già come sarebbe andato l'incontro.

"Perchè più la guardi, e più ti torna in mente Ursula? Quelle due si assomigliano un bel po'..." affermò Ash, ricordando la ricca ed arrogante rivale di Lucinda.

Dopo aver richiamato il suo primo Furfrou, Aurelia tirò fuori un'altra Pokeball, e mandò in campo un altro dei suoi amati Pokemon Barboncini. "Adesso... tocca a te, Furfrou!" esclamò, mentre una Furfrou con il taglio Signorina appariva davanti a Quagsire, ad appena un metro di distanza. Immediatamente, Ash vide che gli spettatori espressero dubbio e stupore del fatto che Aurelia avesse in squadra Pokemon dello stesso tipo...

E neanche a Giselle sfuggì questa occasione di prendere in giro la scelta di Pokemon della sua avversaria. "Eeeeh? Un momento, signorina, mi stai dicendo che hai una squadra composta da soli Furfrou?" esclamò, con quella parlantina a raffica che sfoderava quando voleva davvero prendere in giro qualcuno. "Furfrou è un Pokemon di tipo Normale, conosciuto anche come il Pokemon Barboncino, che non ha nessuna evoluzione e possiede l'abilità Foltopelo, il cui effetto è amortizzare i colpi subiti e aumentare la difesa del Pokemon contro gli attacchi fisici. Ma non è considerato in ogni caso un Pokemon molto competitivo, visto che la sua varietà di mosse non è molto grande e non ha le caratteristiche per trarne il massimo vantaggio. E poi, una squadra costituita da un solo tipo di Pokemon? Hohohohohoooo, che divertente, non ho mai visto una squadra così male assortita! Hohohohohoooo!"

"Grrrr! Ora basta, hai finito di prendermi in giro!" strillò Aurelia, con delle grosse venuzze pulsanti sulla testa e i denti trasformati in zanne triangolari per esprimere tutta la sua irritazione! "Avanti, Furfrou, fagli vedere chi sei! Usa un attacco  Morso!"

"Ancora con questi attacchi diretti? Sei prevedibile..." affermò Giselle, lasciando che Furfrou si avvicinasse a Quagsire. Il Pokemon Acqua/Terra non ebbe alcuna reazione, e continuò a guardarlo serenamente. "Quagsire, usa il tuo attacco Pantanobomba. Non sarà di classe, ma è efficace."

"Quagsire!" esclamò Quagsire, prima di aprire la bocca e sparare uno sciame di globi di fango a Furfrou, come proiettili di una mitragliatrice! Furfrou stava già aprendo la bocca in quel momento... e si ritrovò all'improvviso con le fauci piene di fango, mentre altri proiettili investivano il suo corpo e insudiciavano la pelliccia immacolata di cui lei e la sua allenatrice andavano tanto fiere! La Furfrou con il taglio Signorina barcollò all'indietro, cercando come poteva di sottrarsi alla bordata di fango.

"AAAAARGH! Ma come ti permetti?" strepitò Aurelia quando alcuni schizzi di fango raggiunsero il suo vestito. Furfrou sputò il fango che le era entrato in bocca - un gesto poco signorile, ma in quel momento non c'era davvero altra scelta - e cercò di rimettersi in guardia, ma il fango le stava coprendo gli occhi, e le impediva di vedere l'avversario. "Questa è una mossa sleale!"

"Sleale? Non ricordo che sia stata proibita da alcuna Lega Pokemon." affermò Giselle. "Il segreto di un buon allenatore è avere fantasia e imparare a sfruttare tutte le mosse del proprio Pokemon in modo che lui ne tragga il massimo vantaggio. Ed ora... Quagsire, usa un attacco Centripugno!"

Quagsire si mise in guardia, e le sue mani si illuminarono di luce bianca. Il Pokemon Acquapesce chiuse gli occhi e si concentrò, mentre Furfrou tentava senza successo di aguzzare la vista e riprendere l'attacco...

"Grrr... non crederai davvero che ci lasceremo battere con così poco, vero?" esclamò indignata Aurelia. "Furfrou, usa il tuo attacco Bottintesta!"

Pur avendo la vista ostruita dal fango, la Furfrou di Aurelia si lanciò all'attacco come un ariete alla carica, cercando di colpire il Pokemon Acqua/Terra prima che potesse caricare il suo attacco. Senza dare l'impressione di essere preoccupato, Quagsire alzò il braccio sinistro e cominciò a farlo girare come il mulinello di una canna da pesca, dapprima lentamente, ma poi con sempre maggiore forza  e convinzione.

"Che sta facendo Aurelia?" chiese Shana. "Sta attaccando senza una strategia..."

"Non proprio, Shana." rispose Serena, indicando Quagsire che continuava a caricarsi. "Vedi... l'attacco Centripugno impiega un po' di tempo prima di caricarsi del tutto. Se chi lo usa viene colpito prima di poterlo sferrare, è sprecato."

"Per questo Giselle ha pensato bene di usare un attacco che impedisce a Furfrou di vedere bene..." continuò Misty, e i fatti le diedero ragione quando Quagsire schivò senza difficoltà l'attacco poco ponderato di Furfrou, e continuò a caricare il suo Centripugno. Con un guaito di frustrazione, la Pokemon Barboncino si voltò di scatto e cercò di attaccare di nuovo, ma Quagsire aveva avuto tutto il tempo che gli serviva, e attese che Furfrou si avvicinasse... per poi sferrare un tremendo pugno con tutte le sue forze nel momento in cui era a distanza giusta!

Il pugno sinistro di Quagsire colpì Furfrou alla testa con un boato quasi inquietante, e anche Ash e Pikachu strinsero i denti in segno di partecipazione quando l'attacco andò a segno e scaraventò a terra la Pokemon Barboncino! Sotto gli occhi di tutti gli ospiti del maniero, Furfrou venne scagliata verso il bordo del ring e cadde da esso, restando a terra stordita, con la lingua fuori e gli occhi trasformati in spirali. Era un risultato prevedibile fin dall'inizio... e ciò nonostante, Ash e i suoi compagni non poterono fare a meno di dispiacersi per Aurelia, per la rapidità con laquale Giselle e il suo Quagsire avevano infranto tutte le sue illusioni.

"Marill... mar!" affermò il Marill di Misty, strizzando un occhio. Certo, non avrebbe voluto essere al posto della Furfrou di Aurelia, neanche per un secondo...

"Avete visto? Non... non credo di aver mai visto una lotta di Pokemon così impari." fu il commento di uno sbalordito Trovato.

Tierno scosse la testa. "Nemmeno io, Trovi. Giselle è a tutt'altro livello."

Davanti alla sconfitta così rapida e priva di cerimonia del suo Pokemon, Aurelia era rimasta come pietrificata. Era convinta che i suoi Furfrou sarebbero stati una sfida adeguata per quella ragazzina presuntuosa... e invece, Giselle aveva dimostrato che aveva i suoi buoni motivi per darsi delle arie, e la ragazza di Kanto non perse l'occasione per sottolinearlo.

"Ne ho visti di allenatori prevedibili, ma come te, davvero pochi." commentò Giselle, con la stessa onestà quasi brutale che Ash e Misty ricordavano dai giorni della scuola di Pokemon. "Non dirmi che davvero pensavi di andare tanto lontano con un team composto da soli Furfrou... ammetto che la loro abilità speciale Foltopelo è molto utile, visto che riduce i danni, ma se non è supportata da un allenamento intensivo, diligente e completo... come quello dei miei Pokemon, tanto per intenderci... nessuna abilità da sola è sufficiente ad assicurare la vittoria. Oltretutto, una squadra composta da un solo Pokemon? Davvero spassoso, per non dire altro!"

"Quagsire, quagsire!" affermò il Pokemon Acqua/Terra, quasi stesse imitando la risata acuta e tronfia della sua allenatrice.

Aurelia richiamò la sua Furfrou sconfitta, borbottando qualcosa tra i denti, e assumendo una comica espressione di rabbia ed indignazione, mentre il gruppo di Ash si avvicinava a Giselle con un po' di trepidazione. Per quanto non fosse l'allenatrice più simpatica che avessero mai incontrato, era comunque una parte del loro passato, e per Ash e i suoi compagni c'era comunque un elemento di emozione e nostaglia nel rivedere una vecchia amica. Tuttavia, non si dimenticarono di Aurelia - Ash si rivolse a lei, nel tentativo di farle pesare meno la sconfitta. "Su, Aurelia, non te la prendere... il fatto è che hai affrontato un'avversaria che al momento è troppo forte per te, tutto qui." disse il ragazzo, dando una pacchetta amichevole sulla spalla in modo da farsi sentire vicino.

"Pikachu..." rispose Pikachu. Anche lui aveva avuto prova di quanto abile fosse Giselle come allenatrice quando il suo Cubone lo aveva messo con le spalle al muro durante uno scontro di prova.

Aurelia accolse il tentativo di Ash con un'alzata di spalle e un "Hmph!", ma tenne a mente che si trattava pur sempre di un incontro e, anche se un po' a malincuore, andò a congratularsi con Giselle.

"Hmph... niente male davvero... sono stata sopraffatta." affermò. "Ma... non credere che finisca qui! Sappi che ti sei fatta una rivale! La sottoscritta Aurelia, proprietaria della Reggia Aurea di Kalos, non si farà certo fermare da questo piccolo inconveniente!"

"Hm. Sei sicura di te, se non altro. Va bene, ti aspetterò per concederti la rivincita." affermò Giselle, per poi rivolgersi al gruppo di Ash. "Hmm? Mi sembra di avervi già visti, da qualche parte... ma certo!" continuò, nel momento in cui riconobbe Ash, Pikachu e Misty. "E' stato un bel po' di tempo fa, quando eravamo a Kanto! Tu sei Ash Ketchum, vero? Ti ho visto spesso in televisione, dopo il nostro incontro..."

"Eh... già, siamo proprio noi! Ne è passato di tempo, vero, Giselle?" chiese Ash con un pizzico di imbarazzo. Con tutto il tempo che era trascorso, non era del tutto sicuro che Giselle si ricordasse di lui, o come avrebbe reagito. Per fortuna, Giselle sembrava avere una buona memoria.

"Pikachu!" Pikachu alzò una zampetta e salutò, mettendosi accanto al suo allenatore, e dando la mano al Quagsire di Giselle quando quest'ultimo venne a salutare.

"Sì, ho visto come te la sei cavata nelle Leghe Pokemon a cui hai partecipato... e devo ammettere che sei stato abbastanza impressionante a Sinnoh e ad Unima, anche se la tua prima Lega è stata alquanto imbarazzante." rispose Giselle, con grande imbarazzo di Ash, Pikachu e Misty. Certo, non si poteva dire che la sconfitta di Ash contro Ritchie fosse stata uno dei suoi momenti più gloriosi... anche se Ash aveva delle attenuanti.

"Hm? Com'è andata la tua prima Lega Pokemon, Ash?" chiese Clem incuriosita.

Un grosso gocciolone di sudore scese dalla testa di Pikachu, che ridacchiò e si sfregò la nuca con una zampetta. "Pika pika pi..."

"Denne..." fu la risposta di Dedenne, che storse il naso e mosse con incertezza i suoi baffi a forma di antenne.

"Forse... è meglio se ne discutiamo un'altra volta, non credi, sorellina?" rispose Lem, comprendendo che era un argomento che ancora imbarazzava un po' Ash. Per fortuna, la bambina bionda si dimostrò ragionevole, e non insistette oltre.

Ash si schiarì la voce e cercò di guidare la conversazione verso degli argomenti un attimo più graditi. "Ehm... in ogni caso... come vanno le cose, lì a Kanto, Giselle? E'... successo qualcosa alla Scuola per Allenatori, in questi ultimi tempi?" chiese.

"Oh, nulla di particolare. Circa un anno dopo che ci siamo incontrati, mi sono diplomata... con il massimo dei voti, potrei aggiungere... e ho cominciato a viaggiare e a dare lezioni di tecnica di Pokemon nei posti in cui mi fermavo." cominciò a raccontare Giselle. "Sapete com'è, stare lì vicino alla Scuola per Allenatori cominciava ad essere noioso, mi mancava la competizione. Ho anche provato a partecipare al torneo della Lega Pokemon di Kanto, e mi sono piazzata ai quarti di finale. Non male, ma posso fare di meglio."

"Beh, per essere la prima volta che partecipavi..." affermò tra sè Serena sfregandosi la nuca.

"Ma piuttosto, Ash Ketchum, perchè non mi racconti un po' del tuo gruppo? Riconosco la tua amichetta... anche se il nome al momento mi sfugge." affermò Giselle. L'espressione di Misty assunse un tono di comica irritazione - la ragazzina dai capelli rossi non poteva fare a meno di pensare che Giselle la stesse ancora prendendo in giro.

"Mi chiamo... Misty Waterflower." rispose rapidamente Misty, cercando di mantenere un tono amichevole. "E ho ripreso ad accompagnare Ash, dopo aver ripreso il mio posto di Capopalestra di Celestopoli quando lui era a Hoenn e a Sinnoh."

"Oooh, una Capopalestra di Pokemon Acqua, eh?" rispose prontamente Giselle, gettando a Misty un'occhiata arguta. "Spero che la tua Starmie sia almeno in grado di mettere ko un Graveler con un attacco Pistolacqua, eh?"

Per poco Misty non cascò a terra a gambe all'aria per l'imbarazzo. Quella... era stata una sconfitta alquanto vergognosa!

"Eeeeh? Dici davvero? Ha sconfittouno dei Pokemon d'Acqua di Misty... con un Pokemon Roccia/Terra?" esclamò incredulo Tierno. "Ragazzi, questa non l'ho mai sentita prima d'ora!"

"Ugh... certo, certo, ridete pure!" brontolò Misty. Riprese la sua espressione sicura, e guardò Giselle con un sorrisetto arguto, restituendo il tono di sfida. "Ma questo è successo anni fa! Come Capipalestra di Celestopoli, adesso io e le mie sorelle siamo perfettamente in grado di affrontare qualsiasi sfida tu ci voglia lanciare!"

"Molto bene... è quello che vedremo quando verrà il momento." rispose Giselle per nulla impressionata. "E perquanto riguarda i vostri compagni di squadra? Siete un bel gruppetto, eh?"

"Il mio nome è Serena... e sono un'amica d'infanzia di Ash!" affermò Serena, facendosi avanti con un pizzico di esitazione. L'atteggiamento altezzoso di Giselle la rendeva un po' cauta. "Ho vissuto con lui a Biancavilla finchè non avevamo otto anni... poi, io e la mia famiglia ci siamo trasferiti a Kalos, ed è qui che ci siamo ritrovati. E poi, qui ci sono i nostri compagni... Lem, il Capopalestra di Luminopoli... la sua sorellina Clem... e i miei amici Tierno, Shana e Trovato!" Ognuno di loro si presentò con un cenno e un saluto man mano che Serena annunciava i loro nomi.

"Piacere di conoscerla." disse Clem, che si fece avanti e fece un educato inchino davanti a Giselle.

"Siamo... dei principianti, noi tre!" disse Trovato, quasi a volersi giustificare. "Noi e la signorina Aurelia, qui presente... abbiamo cominciato da poco il nostro viaggio come allenatori."

"Hmm... capisco. E avete deciso di fermarvi qui al Maniero Lotta per fare un po' di pratica e rafforzare i vostri Pokemon, in vista del viaggio. Non male, come idea." affermò Giselle. "Ci sono degli allenatori di un certo livello, da questa parti, anche se non sono certo molti quelli che possono offrire una sfida adeguata alla sottoscritta."

Misty guardò verso Lem e Clem, e fece loro un cenno di intesa. Aveva la sensazione di sapere cosa sarebbe successo entro breve...

"Se è per questo... possiamo offrirti noi una sfida!" rispose Ash, guardando verso Pikachu e ricevendo da lui un pollice in alto. "Ovviamente... dopo che avremo avuto la possibilità di far fare un po' di pratica ai nostri Pokemon. Abbiamo catturato un po' di nuovi membri per la nostra squadra, da quando siamo arrivati a Kalos, ma non abbiamo avuto molte possibilità di allenarli." Si riferiva chiaramente al suo Fletchling, e soprattutto al suo Froakie, che temeva fossero rimasti un po' troppo indietro rispetto al resto del gruppo.

Giselle sembrò trovare la proposta interessante. "Oh? Suona come una sfida interessante... vediamo quante cose sono cambiate in tutto questo tempo!"

"Ottimo. Allora approfittiamone un po' anche noi." disse Trovato, rivolgendosi ai suoi amici di Borgo Bozzetto. "Serena... non è che vorresti farci da maestra? Credo che saresti perfetta!"

"Certo! Per me nessun problema! E anche Aurelia, se vuole!" rispose l'amica d'infanzia di Ash. "Ash, Misty, Lem... volete allenarvi un po' assieme a noi? Più siamo, meglio è, vero?"

Il ragazzo di Biancavilla si aggiustò il berretto. "Certamente! Froakie, Fletchling... è il momento di sgranchirsi un po' i muscoli, che ne dite?" affermò. Prese le Pokeball dei suoi due Pokemon di Kalos e le aprì di scatto in modo da far uscire il ranocchio azzurro e il pettirosso, entrambi i quali espressero soddisfazione all'idea di fare un po' di pratica seria. Tra sè, Ash pensò che sarebbe stata una buona occasione per dare un'occhiata un po' più da vicino alla misteriosa Aura che Froakie recava con sè.

"Froak!" gracidò Froakie, con espressione seria e decisa, in contrasto ai modi allegri e vivaci di Fletchling. Il Pokemon ranocchio guardò in direzione di Pikachu e gli fece un cenno con la testa, per dire che era pronto.

"Hmm... un Froakie e un Fletchling, vedo." commentò Giselle. "Froakie è un Pokemon di tipo Acqua, che in seguito evolve in Frogadier, e infine in Greninja, diventando di tipo Acqua/Buio. Fletchling, invece, parte come un tipo Normale/Volante, e in seguito evolve in Fletchinder, diventando di tipo Fuoco/Volante, e infine nel velocissimo Talonflame. Immagino che queste cose le sapessi già, vero, Ash Ketchum?"

"Fletch?" cinguettò Fletchling, inclinando la testolina da un lato mentre osservava la ragazza castana, e il Bunnelby di Lem aprì le orecchie come se stesse dicendo che non sapeva che dire in proposito.

Colto in fallo, il ragazzo restò per un attimo senza parole. In effetti, non aveva pensato ad informarsi sulle evoluzioni successive dei suoi due Pokemon di Kalos, pensando invece che avrebbe scoperto tutto a tempo debito. "Ehm... se devo essere sincero, no, non ci avevo pensato, a queste cose." affermò il ragazzo, passandosi una mano sulla nuca. "Ma non importa! Sapete già che io sono uno che preferisce la pratica alla teoria, no?"

"Forse un po' troppo, Ash..." rispose prontamente Misty. "Ma non importa. Ora siamo qui per allenarci, vero? Vieni anche tu, Aurelia! Credo che un po' di allenamento non potrà che farti bene!"

Aurelia brontolò qualcosa a denti stretti, ma non disse nulla. In fondo, aveva pur perso...

 

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Misty si diede un'occhiata attorno, apprezzando l'eleganza e il decoro della sala in cui lei e le ragazze di Kalos si erano messe ad allenarsi. Era una grande sala dal pavimento coperto di una moquette rossa accesa, le pareti tappezzate di colori sobri e al tempo stesso luminosi, con numerosi quadri appesi ai muri, in modo da dare al luogo un'atmosfera rilassante. Anche l'arredamento si intonava bene con il resto del maniero, essendo composto da un armadio di legno lucido, una cassapanca e un letto a baldacchino a due piazze.

"Certo, chiunque abbia potuto permettersi di adibire questo posto a sala di allenamento, doveva avere un bel po' di soldi... sono sicura che se ci fosse qui Ursula, creperebbe d'invidia!" commentò Misty, seguita a ruota da due dei Pokemon che aveva portato con sè a Kalos - i suoi inseparabili Marill e Kingdra. I due Pokemon d'Acqua camminavano con circospezione, in modo da bagnare il meno possibile il pavimento. La Delphox di Serena stava ammirando l'arredamento, mentre due dei Furfrou di Aurelia annusavano il pavimento mentre avanzavano con circospezione.

"Okay, siamo pronti!" affermò la piccola Shana, la cui vivace Fennekin stava già esplorando la stanza in tutti i suoi anfratti. La volpina fiammeggiante si era messa a fiutare la moquette e si stava intrufolando sotto il letto, alla ricerca di chissà cosa. "Serena, posso fare un po' di pratica con te? Tu che hai una Delphox, mi sembri la più adatta ad insegnarmi!"

"Accidenti, qui vengo addirittura considerata una maestra!" affermò Serena, imbarazzata e lusingata.

"Delphox!" affermò la volpe psichica. Fluttuando elegantemente a pochi centimetri da terra, l'evoluzione finale di Fennekin scelse uno spiazzo relativamente libero al centro della sala, per poi fare cenno a Kingdra di farsi avanti. "Delphox del?"

"Kingdra?" chiese il Pokemon Acqua/Drago, indicando sè stesso con una delle sue pinne, con fare interrogativo.

"Credo che Delphox voglia misurarsi con il tuo Kingdra, Misty." rispose Serena, un po' sorpresa. Aurelia alzò gli occhi al cielo, sentendosi un po' fuori luogo... possibile che questi allenatori di Pokemon non pensassero ad altro che a fare qualche lotta tra di loro. Che passatempo pacchiano e volgare... "Va bene, ma prima facciamo un po' di lezioni a Shana ed Aurelia!"

Misty e Marill fecero un segno dell'okay - anche se il topolino azzurro non aveva le dita, l'espressione sul suo viso era tale che si capiva subito che era il gesto che intendeva fare. Immediatamente, la Fennekin di Shana sgusciò fuori da sotto il letto, e fece cenno ad uno dei Furfrou di Aurelia di farsi avanti.

Aurelia, mettendo da parte la sua delusione per la sconfitta di poco prima, si sfregò il mento e fece un sorriso arguto. Forse era un passatempo non proprio raffinato, far combattere i Pokemon tra di loro... ma i suoi Furfrou sembravano esserne molto interessati, e se questo li rendeva felici, chi era lei per dire di no? Tra l'altro... allenandosi come si deve, magari avrebbe potuto far rimangiare a quella Giselle le sue parole!

"E va bene... immagino che non ci sia nulla di male se mi metto anch'io!" rispose Aurelia.

 

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Ash e il resto del gruppo avevano scelto un'altra stanza per fare i loro allenamenti e sfidare qualche altro concorrente... e come da programma, Ash aveva lasciato che fossero Froakie e Fletchling i primi a combattere. Il ranocchio azzurro e il passerotto stavano combattendo contro dei Pokemon poco sconosciuti - per l'esattezza, uno Spritzee e un Litleo. Il primo aveva un aspetto davvero insolito, un corpo sferico con due piccole ali ricoperto di corte piume rosa con un ciuffo arricciato sulla testa, e il volto di colore rosa chiaro con grandi occhi rossi dalle lunghe ciglia, e un becco lungo e piegato verso il basso che ricordava le maschere dei medici medievali. In quel momento, lui e il Fletchling di Ash si stavano sfidando in volo, eseguendo delle spettacolari acrobazie vicino ad un lampadario, e giocando ad un pericoloso nascondino tra i cristalli.

"Hey, attenti a dove andate!" cercò di richiamarli Ash. "Non vorrei mai che faceste cadere quel lampadario... non ho esattamente tanti soldi per ripagarlo!"

Froakie, invece, se la stava vedendo con un Litleo, un Pokemon che Lem e Clem avevano detto essere di tipo Fuoco/Normale - informazione per cui Ash, che doveva ancora aggiornare il suo Pokedex, era molto grato. Litleo sembrava un cucciolo di leone dal manto marrone scuro, ma presentava macchie di color beige come quelle sulla parte inferiore delle zampe, sul muso, sulle orecchie e sulla punta della coda. In testa aveva una cresta di color rosso acceso, stesso colore del suo naso, mentre i cuscinetti delle zampe erano marroni.

"Pika... pikachu!" esclamò allarmato Pikachu nel momento in cui Froakie tentò un attacco Bolla, creando una "criniera" di schiuma attorno al collo e scagliando una raffica di bolle contro il leoncino, che però eseguì una rapida schivata e andò a vuoto l'attacco. Froakie si voltò rapidamente, cercando di tenere sotto tiro l'avversario, ma quest'ultimo reagì con rapidità e mandò a segno un attacco Bottintesta, che raggiunse Froakie al petto e lo fece barcollare. Senza scomporsi, il ranocchio azzurro saltò all'indietro e scagliò di nuovo un attacco Bolla, e questa volta il Pokemon Fuoco/Normale fu costretto a ritirarsi sotto un bombardamento di bolle trasparenti che si infrangevano fastidiosamente sulla sua pelliccia, e il suo allenatore fece una faccia preoccupata.

Ash annuì tra sè, contento di vedere che il suo Froakie e il suo Flechling se la stavano cavando bene... ma allo stesso tempo, non era ancora sicuro di cosapensare del misterioso potere di Froakie, quell'Aura strana che aleggiava attorno a lui anche in quel momento. Con un balzo laterale, Froakie evitò un attacco Braciere che il Pokemon leoncino stava cercando di usare contro di lui, e replicò con uno dei suoi attacchi più efficaci - spalancò la sua grande bocca e scagliò una raffica di anelli d'acqua che colpirono l'avversario alla testa, infradiciandogli la pelliccia e mandandolo a terra con un ringhio. Un attacco Idropulsar, senza dubbio...

"Ah! Accidenti... stai bene, Litleo?" chiese l'allenatore del Pokemon Fuoco/Normale, mentre quest'ultimo si rialzava un po' a fatica e cercava di recuperare lo svantaggio. "Bene... Litleo, intrappolalo usando Turbofuoco! E tu, Spritzee, usa Ventodifata!"

"Un attacco davvero potente..." commentò Lem, mentre ad un cenno di Ash, Froakie saltava di lato ed evitava di restare imprigionato nel turbine di fuoco che Litleo creò appena sotto di lui con un rapido movimento delle zampe. "E' una mia impressione, o quel Froakie ha qualcosa di diverso dagli altri? Non mi ricordo di averne mai visto uno simile, se devo essere sincero..."

"Davvero, fratellone?" chiese la piccola Clem. "Comwe fai a direche quel Froakie è diverso dagli altri?"

Il biondo inventore si aggiustò gli occhiali, e Clem notò che la sua espressione tradiva incertezza. Una cosa davvero inusuale, pensò tra sè. Di solito, quando suo fratello era incerto, era perchè non sapeva spiegarsi esattamente da cosa dipendesse qualcosa... e per lui, che di solito aveva una spiegazione razionale per ogni cosa, era davvero un caso raro.

"Questo... non ne sono sicuro, Clem. E'... una cosa che al momento mi sfugge." rispose, senza cercare scuse. "Però... c'è qualcosa nei suoi movimenti, nel suo modo di muoversi e di combattere... che non ho visto in nessun Froakie finora. I suoi movimenti sono più fluidi, e sembra emettere una particolare determinazione... certo, tutti i Pokemon sono decisi a combattere con tutte le loro forze per i loro allenatori, ma questo Froakie... sembra quasi che voglia entrare in perfetta sincronia con Ash."

Ash ridacchiò nervosamente, ammettendo tra sè che il suo compagno di viaggio aveva proprio colto nel segno. Anche lui aveva avuto quella stessa sensazione riguardo a Froakie...

"Ling!"

Il cinguettio allarmato di Fletchling svegliò Ash dai suoi pensieri, e il ragazzo alzò lo sguardo per vedere che lo Spritzee del suo avversario aveva colpito il Pokemon pettirosso con un attacco Ventodifata - una folata di vento nel quale fluttuava una raffica di particelle scintillanti che colpirono Fletchling come tanti minuscoli proiettili. Fletchling perse quota, ma riuscì a sbattere le ali in tempo per evitare di schiantarsi a terra, e tornò all'attacco.

"Pika pi!" Pikachu richiamò il suo allenatore, che si sfregò la fronte e si maledisse per la sua distrazione.

"Ugh... accidenti, dovevo stare più attento! Grazie, Pikachu!" affermò Ash. "Okay... Fletchling, usa un attacco Beccata! Froakie, adesso usa Attacco Rapido!"

Froakie scattò in avanti, ma il Pokemon leoncino, che non stava ancora mirando un nuovo attacco, riuscì all'ultimo secondo ad alzare una zampa per parare il colpo, e respinse l'avversario. Nello stesso momento, Fletchling sbattè rapidamente le ali per accelerare, e prima che lo strano folletto mascherato potesse reagire, venne colpito da una raffica di beccate! Con uno stridio acuto, Spritzee si ritirò e scese verso il pavimento, mentre il pubblico che stava attorno emetteva delle esclamazioni impressionate.

"Ottimo! Continuate così, ragazzi!" affermò Ash, cercando nel frattempo di pensare a qualche tattica. "Accidenti, al momento, Froakie e Flechling non hanno molta varietà di mosse... questo limita un po' le mie opzioni, ma del resto, anche i miei avversari non hanno molte possibilità. Questo li rende abbastanza prevedibili."

"Accidenti... Spritzee, usa Profumino per distrarli, e poi Dolcebacio!" esclamò l'allenatore avversario. "Litleo, tu tienili a bada con Ruggito!"

"Leoooo!" la voce del Pokemon leoncino uscì in un ruggito che sorprese i Pokemon di Ash e li fece esitare per un istante... il tempo sufficiente a Spritzee per investirli con un'ondata di vapori profumati emessa dal suo corpo, poi scendere di colpo su Froakie e dargli un bacio con il suo lungo becco ricurvo! Il Pokemon ranocchio sgranò i suoi larghi occhi gialli per la sorpresa, e iniziò quasi subito a barcollare, segno che l'attacco aveva avuto l'effetto desiderato di confonderlo.

"Ah! Fratellone, non mi sembra che Froakie stia molto bene..." affermò Clem. Froakie tentò di attaccare, ma la confusione ebbe la meglio su di lui, e il ranocchio azzurro finì per colpirsi da solo con una sberla in pieno viso.

Trovato annuì, e anticipò la spiegazione del fratello maggiore. "In effetti, quella mossa è molto insidiosa, in quanto un Pokemon confuso è un pericolo sia per sè che per i suoi compagni di squadra." spiegò. "Quando un Pokemon è confuso, corre il rischio di farsi male, o di attaccare gli altri Pokemon del suo gruppo senza volerlo."

"Accidenti... e allora, cosa deve fare Ash?" chiese Clem preoccupata. Froakie si prese la testa tra le mani e cercò di concentrarsi, mentre Fletchling svolazzava tutt'attorno nel tentativo di attirare gli attacchi nemici su di sè. Ash storse il naso e cercò di pensare ad una tattica che funzionasse, con quelle poche mosse a loro disposizione...

"Ah! Ma certo! Che sciocco, come ho fatto a non pensarci prima?" esclamò schioccando le dita. "Fletchling, usa un attacco Agilità!"

"E a cosa ti servirà? Non importa quanto veloce diventi il tuo Pokemon, non potrà mai schivare l'attacco Ventodifata del mio Spritzee!" affermò l'allenatore di Litleo e spritzee. "Avanti, amico mio! Usalo di nuovo!"

Fletchling accelerò di colpo, esibendosi in una spettacolare acrobazia a mezz'aria che servì ad aumentare di molto la sua velocità... ma non abbastanza da impedire a Spritzee di centrarlo con un altro attacco Ventodifata, che lo percosse per un istante e per poco non lo fece cadere a terra. Il pokemon pettirosso si fece forza e riuscì a restare in volo, ma sapeva che non sarebbe durata troppo a lungo, e che lui e Ash dovevano agire in fretta. Sperava solo che Ash avesse una strategia...

Con suo grande sollievo, vide Ash sorridere. "Ma non stavamo cercando di evitare questo attacco. Sappiamo già che non è possibile. Ma intanto, possiamo fare questo! Fletchling, afferra Froakie!"

"F... Froak?" si chiese Froakie. La vista gli si era annebbiata, e i contorni delle cose non gli apparivano più distinti, ma riuscì ad intravedere Fletchling che, con una virata improvvisa, scendeva verso di lui, gli si piazzava sopra, e gli afferrava le spalle con le corte zampette artigliate. Poi, dimostrando una notevole forza per un Pokemon così piccolo, Fletchling si sollevò nuovamente in aria e riuscì a sollevare Froakie e portarselo dietro, con grande sorpresa di Litleo, Spritzee e del loro allenatore. Rimasti sbalorditi da quella mossa inusuale, esitarono per un attimo prima che il ragazzo potesse dare un nuovo ordine...

"E... e cosa credi di aver fatto? Non hai fatto altro che rendere i tuoi Pokemon dei bersagli ancora più facili!" esclamò. "Avanti, Spritzee, usa di nuovo Ventodifata!"

"Fletchling, ora usa il lampadario come barriera!" esclamò Ash, cogliendo di nuovo impreparato il suo avversario. Il Pokemon pettirosso e il suo "passeggero" si piazzarono appena dietro il lampadario, e quando Spritzee scagliò il suo attacco Ventodifata, quest'ultimo andò a sbattere contro di esso e lo fece barcollare! Il risultato fu che soltanto una piccola parte dell'attacco raggiunse Fletchling e Froakie, ed entrambi i Pokemon riuscirono a reggere l'impatto. Litleo guardò in alto e cercò di pensare ad un modo per attaccarli, ma i Pokemon di Ash erano troppo lontani perchè i suoi attacchi potessero raggiungerlo.

"Pikachu!" esclamò Pikachu soddisfatto.

"Ha usato l'ambiente circostante per fare in modo che i suoi Pokemon si proteggessero." commentò Lem, favorevolmente impressionato dalla prontezza di pensiero di Ash. "In effetti... anche se Ventodifata non può essere schivato, ci sono altri modi per non essere colpiti!"

"In effetti, non sono molti quelli che ci pensano..." commentò Tierno dicendo di sì con la testa. "Ma l'ambiente tutt'attorno può dare parecchio una mano, durante un incontro."

Ash non si era fermato a gloriarsi della sua pensata, e i suoi Pokemon erano subito tornati all'attacco. "Okay... adesso, Fletchling, vola sopra Liltleo!"

"Accidenti, cosa vuoi fare?" esclamò l'avversario. "Spritzee, cerca di fermarlo con Echeggiavoce! Litleo, usa Braciere!"

"Presto, Fletchling, cerca di evitarli!" si raccomandò Ash. Volando alla massima velocità possibile, Fletchling eseguì un ubriacante dribbling, evitando prima una raffica di onde sonore e note musicali che Spritzee gli aveva scagliato contro, e poi una guizzante fiammata da parte di Litleo. Si portò sopra il Pokemon leoncino... e poi, ad un cenno di Ash, mollò la presa su Froakie, che pur nel suo stato di confusione, si rese conto di essere proprio sopra il suo bersaglio e in una posizione perfetta per attaccare! "Ottimo! Fletchling, usa Attacco Rapido per colpire Spritzee! Froakie, usa Idropulsar di nuovo!"

"Frrroakie... froak!" Il Pokemon ranocchio si concentrò, in modo da evitare gli effetti della confusione, e spalancò la bocca per  creare un altro proiettile d'acqua al suo interno. Nello stesso momento, Fletchling si scagliò verso Spritzee a velocità folle, e colpì con un rapido ma energico colpo d'ali che scaraventò il Pokemon Folletto a quasi un metro di distanza! Con un'esclamazione di sorpresa e rabbia, Spritzee cercò di mirare un altro attacco, ma Fletchling continuò a fare pressione su di lui con Attacco Rapido, mentre Litleo restava a guardare sbalordito il Pokemon ranocchio che cadeva su di lui.    

E non appena Froakie si trovò a pochi centimetri di distanza, il Pokemon ranocchio scagliò il suo attacco.

Sfortunatamente per lui, la confusione di cui soffriva fece sì che si lanciasse addosso lo Idropulsar.

Fortunatamente, Litleo era talmente vicino a Froakie che la cosa non fece alcuna differenza.

Entrambi i Pokemon vennero inondati da un potente getto d'acqua e scagliati via con violenza... ma mentre Froakie, anche se un po' frastornato, riuscì a reggere il colpo senza eccessive conseguenze, Litleo rimase a terra con un'espressione stordita e sbalordita sul muso, quasi non riuscisse a credere di essere stato battuto in maniera così rocambolesca!

"Ah... accidenti, questa... non me l'aspettavo proprio..." mormorò l'allenatore di Litleo. Vedendo che il suo Spritzee era in una condizione di svantaggio, il ragazzo pensò che a questo punto, tanto valeva lasciar perdere per evitare che si facesse male inutilmente. "Eh... va bene, Spritzee, può bastare. Ritorna."

Il Pokemon Folletto assunse un'espressione sollevata e si fece richiamare nella Pokeball, ma Ash, Pikachu e Fletchling restarono un po' sorpresi - erano abituati a vedere i Pokemon dei loro avversari combattere fino a che non ci fosse un vincitore, ma il ragazzo non fece comunque commentari. In fondo, era prerogativa di ogni allenatore decidere come e quanto tenere in battaglia i propri Pokemon, entro limiti ragionevoli.

"Niente male, ragazzo di Kanto. Si vede che non sei un principiante." affermò il ragazzo. "Accidenti, devo cominciare a darmi più da fare, altrimenti non riuscirò mai a farmi promuovere..."

"Beh, per essere due Pokemon catturati da poco, anche quelli di questo tipo mi sembrano piuttosto forti." commentò Ash, restituendo il saluto al ragazzo mentre questo faceva un inchino e si allontanava. Fletchling scese dal lampadario e si posò sulla sua spalla, e Froakie scrollò la testa per riaversi dalla confusione, e cercò di sembrare quanto più dignitoso e compassato possibile. "Complimenti, ragazzi, un bello scontro. Ho l'impressione che siate già migliorati un bel po'. Magari la prossima volta vedremo di fare pratica con alcune mosse, che ne dite?"

"Fletchling!" esclamò il Pokemon pettirosso, felice di sentire quella notizia. Con un agile balzo, andò da Froakie e gli battè un'ala su una spalla per invitarlo a partecipare con un po' più di entusiasmo, ma il ranocchio azzurro non fece altro che guardarlo con stupore.

"Pika pi, pikachu." disse Pikachu, rivolto sia ad Ash che ai Pokemon dei due fratellini di Luminopoli. Dedenne inclinò la testa da un lato e si sfregò il mento, ma Bunnelby sembrò capire quello che il topolino giallo voleva dire, e disse di sì con la testa.

"Sì, lo vedo anch'io, Pikachu..." rispose Ash, mentre guardava con un misto di curiosità ed orgoglio i suoi Pokemon di Kalos. Fletchling, vivace e pieno di energia... e Froakie, intelligente e serio. Sì, era già riuscito a farsi un'idea dei loro caratteri, e sicuramente sarebbe stato utile a tutti loro per venirsi incontro e trovare un modo di allenarli che andasse bene alla sua attuale squadra. Tuttavia, ancora non si era fatto un'idea di cosa fosse quello strano potere che aveva percepito in Froakie... e la cosa, allo stesso tempo, lo incuriosiva e lo preoccupava. Cosa poteva aspettarsi, da un Pokemon così inusuale? 

"Tutto okay, Ash?" chiese Lem. "Sei soddisfatto di come hanno combattuto i tuoi Pokemon, vero?"

"Ah... scusa, Lem... sì, certo che sì, mi sono solo perso a pensare... a cose che non avevano importanza! Heheheee... Ad ogni modo, forse è meglio che andiamo da un'altra parte ad allenarci?" rispose rapidamente Ash.

"Un momento!"

Una voce femminile imperiosa, sicura di sè e ben conosciuta risuonò improvvisamente nella sala quando Giselle fece il suo ingresso trionfale, accompagnata dal suo Marowak, e da un Pokemon che Ash aveva già visto abbastanza volte - un Donphan, un Pokemon di tipo Terra somigliante ad uno strano incrocio tra un elefante in miniatura ed un armadillo. Immediatamente, gli allenatori presenti nella sala trasalirono e le fecero strada, e la giovane allenatrice avanzò con alterigia, per poi sorridere e puntare l'indice verso Ash.

"Ho visto abbastanza della tua abilità, Ash Ketchum!" esclamò Giselle, mentre il ragazzino di Kanto la guardava stupefatto. "Ora io, Giselle, asso dell'Accademia Pokemon di Kanto, ti sfido ad un incontro di Pokemon!"        

                

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CONTINUA...

Note dell'autore: Ammetto che non ho una grande ispirazione per questa parte della storia, ma spero che le battaglie siano state soddisfacenti... in particolare quella di Ash con i suoi due Pokemon di Kalos. Mi trovo un po' in difficoltà quando faccio combattere un esperto come Ash con due Pokemon ancora poco allenati. Non ho la stessa varietà di scelta - in termini di mosse e tattiche - che avrei con Pokemon più esperti. Tuttavia, spero che le strategie poco ortodosse di Ash riescano a compensare!

Nel prossimo capitolo, una battaglia tra Ash e Giselle! Vediamo un po' come andrà! Grazie della vostra attenzione, e a presto!

 

 

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Capitolo 22
*** Ash vs Giselle ***


Pokemon: XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 22 - Ash vs Giselle

"Ora io, Giselle, asso dell'Accademia Pokemon di Kanto, ti sfido ad un incontro di Pokemon!" esclamò la ragazzina castana, l'indice puntato quasi imperiosamente verso il giovane allenatore di Biancavilla. Immediatamente, i presenti cominciarono a vociare, apparendo al tempo stesso stupiti ed eccitati - chi era curioso di vedere come si sarebbe svolta questa battaglia tra esperti, e chi desideroso di vedere Giselle sconfitta per una volta.

Tuttavia, per Ash e Pikachu non c'era tanto da restare a pensare. Dopotutto, si erano fermati al Castello Lotta per allenarsi, e quale modo migliore che mettersi alla prova con un'allenatrice del calibro di Giselle?

"Pikachu!" affermò il suo starter, le orecchie dritte e l'espressione concentrata mentre ricordava lo scontro che aveva sostenuto, tutti quegli anni prima, con il Cubone di Giselle, sconfiggendolo nonostante fosse in svantaggio come tipo. "Pika pi, pikachu pikachu?"

"Con piacere, Pikachu! Vai pure tu per primo!" affermò il ragazzo, facendo al suo migliore amico il segno dell'okay. Il Marowak di Giselle fece volteggiare in una mano il suo osso-clava e fissò severamente il topolino elettrico. Non ci voleva certo una gran fantasia per immaginare che il Pokemon Terra era desideroso di una rivincita nei confronti del Pokemon di Ash, forse anche per dimostrare a sè stesso e alla sua allenatrice quanto fosse migliorato.

Dimostrando di avere una notevole capacità di comprendere i suoi Pokemon, Giselle colse al volo le intenzioni del suo Pokemon. "Ovvio che puoi andare tu per primo, Marowak. Mi raccomando, fatti valere!" affermò la ragazza, mentre il suo Pokemon già si apprestava a raggiungere il centro del quadrato. Soppesò con attenzione il suo osso-clava in una mano e, quando fu sicuro di avere scelto quello ottimale per combattere con Pikachu, lo lanciò in aria, facendo volteggiare per un istante vicino al tetto, e lo afferrò al volo mentre cadeva.

"Marrrrowak!" esclamò, per dare inizio così allo scontro.

"Perfetto, Pikachu! Cominciamo pure... usa il tuo attacco Agilità, prima di tutto!" ordinò Ash. "Se non riesce a colpirti, non può metterti ko!"

"Pika!" con uno squittio acuto, il topolino giallo scattò in avanti e cominciò ad aumentare la sua velocità, lasciandosi dietro qualche confusa immagine residua mentre si avvicinava a Marowak. Quest'ultimo, pur sapendo della propria immunità agli attacchi elettrici, restava al suo posto senza esporsi.

"Tattica sensata, ma un po' prevedibile." affermò Giselle. "Adesso, Marowak, usa il tuo attacco Ossoclava... sul pavimento!"

Il Pokemon Guardaossi sembrò sorridere astutamente dietro il suo elmetto... e dopo aver afferrato la sua clava d'osso con entrambe le mani, la calò sul terreno con tutta la sua forza, provocando uno schianto inquietante e aprendo una larga crepa nel quadrato. La fessura si espanse rapidamente e si estese verso Pikachu, fino a spezzare il terreno sul quale il topolino elettrico stava per passare, e inviando frammenti di pavimento in tutte le direzioni! Pikachu si ritrovò all'improvviso con davanti una larga fessura, e aveva acquisito troppa velocità per evitarla!

"Ah, cavolo!" esclamò Ash sbalordito. "Pikachu, datti una spinta con Codacciaio!"

Pikachu reagì, veloce come un fulmine. Colpì il terreno con la coda, avvolta da una tenue luce argentata, e la usò come una molla per darsi la spinta e spiccare un salto enorme, proprio un attimo prima di poter cadere nella faglia in miniatura che Marowak aveva creato. Poi, Ash pensò rapidamente e decise di usare una mossa che probabilmente Giselle non si aspettava.

"Perfetto, Pikachu! Adesso scendi giù con Mega Calcio!"

"Marowak, tieniti pronto! Buttalo giù con Ossomerang!" esclamò la ragazza. Marowak alzò la testa mentre Pikachu cominciava a scendere in picchiata con un potente calcio volante, e scagliò il suo osso-clava con forza e precisione, facendolo volare verso il bersaglio! Ma la coda di Pikachu non aveva ancora cessato di brillare, e il topolino elettrico reagì abilmente, volteggiando a mezz'aria e colpendo l'osso-boomerang con la sua coda rigida come acciaio. Si sentì uno schianto assordante, e Pikachu venne scagliato via... ma anche l'Ossomerang di Marowak venne deviato, e l'osso-clava precipitò a terra con un tale impeto da piantarsi nel pavimento, mentre Pikachu atterrava in piedi con un volteggio, massaggiandosi la coda indolenzita.

"Oooh, niente male!" commentò Giselle, impressionata. "Sei forte e pieno di risorse come ricordo, Ash Ketchum! Ma anche noi abbiamo dei nuovi trucchi... forza, Marowak, adesso usa il tuo attacco Focalenergia!"

Marowak chiuse gli occhi e congiunse le mani in una posa di meditazione, e dei lampi di energia apparvero brevemente attorno a lui. Ma durò solo un istante, troppo poco perchè Ash e Pikachu potessero tentare un altro attacco, e Marowak tornò alla carica un attimo dopo.

"Bravo, Marowak! E adesso usa Bottintesta!" ordinò Giselle.

"Non ci facciamo sorprendere così facilmente!" rispose Ash con decisione. "Pikachu, contrattacca con un attacco Comete!"

"Pika pikachu!" rispose il topolino elettrico. Il Marowak di Giselle si lanciò alla carica a testa bassa, cercando di colpirlo come un ariete da sfondamento, mentre Pikachu faceva un salto acrobatico, apriva le braccia e scatenava una pioggia di stelle luminose contro il suo avversario. Appena in tempo Marowak si chiuse in difesa e parò come poteva la pioggia di stelle colorate che gli arrivava addosso, facendolo indietreggiare di due passi, ma riuscì a riprendere la sua carica pochi istanti dopo e colpì Pikachu con una potente testata, facendolo cadere a terra con uno squittio acuto!

"Wooow, avete visto che roba?" esclamò entusiasta Shana. "Sembra che Ash e Giselle siano alla pari!"

"In teoria, un Pokemon Elettro non può durare a lungo contro un Pokemon di Terra... ma a quanto vedo, Ash e Pikachu riescono a tenerle testa." affermò Trovato, anche lui stupefatto dall'abilità dimostrata dai due migliori amici. "Adesso, però, come attaccheranno? Mi sembra che riescano a prevedere abbastanza bene gli attacchi l'uno dell'altra..."

Serena, Misty, Aurelia, Lem e Clem erano a loro volta attenti ad ogni movimento, e studiavano quello che i due contendenti stavano facendo, cercando di imparare il più possibile e di memorizzare le loro mosse. "Accidenti, ragazzi, Ash e Pikachu hanno trovato pane per i loro denti, questa volta." affermò Serena aggiustandosi il cappello. "Non credevo che quella ragazza fosse così brava... certo, avevo visto che era una Duchessa, ma è davvero in gamba."

"Già... non scherzava affatto quando diceva di essere la migliore allenatrice dell'Accademia Pokemon." affermò Misty con una sorta di riluttante rispetto. "Voglio proprio vedere come se la caverà Ash in questa occasione..."

"Avanti, Ash, dai una lezione a quella buffona!" esclamò Aurelia, usando le mani come megafono, con il suo stuolo di Furfrou a farle da coretto!

Ash e Pikachu stavano prendendosi un momento di pausa per studiare ancora un po' i loro avversari, mentre Marowak si spazzava la polvere di dosso, e andava a recuperare il suo osso-clava, per poi rimettersi in guardia. "Non male come inizio, Ash Ketchum." disse Giselle, mettendosi in posa con il dorso di una mano davanti alla bocca e l'altra mano appoggiata su un fianco, in una posa che esprimeva sicurezza ed alterigia. "Vedo che hai fatto notevoli progressi, dall'ultima volta. Ovviamente, anche io e il mio Marowak ne abbiamo fatti. Prego, Marowak... usa il tuo attacco Rocciotomba!"

"Marrrrowak!" con un poderoso grido di battaglia, il Pokemon Guardaossi eseguì un fendente in aria con la sua clava d'osso, e creò una raffica di pietre che volò verso Pikachu! Il topolino elettrico si spostò rapidamente, cercando comunque di non esporsi troppo, e schivò per un pelo una roccia che minacciava di cadergli sulla coda!

"Usa di nuovo Codacciaio per respingerli al mittente!" esclamò Ash. Pikachu fece irrigidire ed indurire di nuovo la sua coda a forma di fulmine, e sferrò un fendente che scagliò indietro le pietre come tante palle da golf, cercando di farle cadere attorno a Marowak! Quest'ultimo prese il suo osso-clava e lo fece volteggiare davanti a sè come un mulinello, frantumando le pietre che gli stavano per cadere addosso, ma così facendo abbassò l'attenzione su Pikachu per un istante, e diede modo ad Ash e al suo migliore amico di fare la loro mossa! "Perfetto! Ed ora... colpisci con Mega Pugno!"

"Pikaaaaa!" Con un grido di battaglia, Pikachu si scagliò contro Marowak e riuscì ad infilarsi in un varco nella sua difesa, colpendolo al ventre con un poderoso cazzotto di destro! Il Pokemon di Terra barcollò e boccheggiò dolorosamente, un attimo prima di essere raggiunto ad un lato della testa da un attacco Codacciaio del topolino elettrico, che lo scaraventò a terra e lo lasciò stordito per qualche istante. Marowak riuscì a rialzarsi un attimo dopo e scosse la testa, scacciando la sensazione di vertigine che lo aveva preso.

"Niente male davvero... ma adesso si fa sul serio, Ash Ketchum!" affermò Giselle, ancora per niente preoccupata, e anzi, sembrava davvero che la ragazzina castana si stesse divertendo in quello scontro così arduo. "Forza, Marowak, adesso usa il tuo attacco Battiterra!"

Prima che Pikachu potesse tentare un contrattacco, il Pokemon Guardaossi colpì il terreno con una raffica di bastonate con il suo osso-clava, e provocò una serie di scosse in miniatura che sfrecciò attraverso il pavimento e percossero Pikachu con violenza, strappandogli uno squittio di dolore. Il topolino elettrico venne scagliato indietro, e i suoi movimenti si fecero per qualche istante più scattosi e legnosi a causa dell'effetto secondario di Battiterra... ma Pikachu non restò fermo ad attendere il colpo successivo, e reagì con rapidità.

"Credo che sia il caso di fare sul serio, Pikachu... adesso usa il tuo attacco Flash!" esclamò il ragazzo di Biancavilla. Marowak cercò di proteggersi gli occhi con un gesto del braccio, ma il topolino elettrico fu più veloce, e sprigionò dal proprio corpo un lampo di luce abbagliante che colpì gli occhi dell'avversario e lo fece indietreggiare con un'esclamazione di dolore e sorpresa! Barcollando, Marowak cercò di sfregarsi gli occhi irritati, e Ash e Pikachu approfittarono per mettere a segno un altro attacco. "Ottimo! E adesso, forza, Pikachu, metti a segno un altro attacco Comete!"

"Pika pika... chu!" esclamò il grazioso Pokemon Elettro. Si caricò di energia per un istante, e dopo aver spiccato un salto in aria, scagliò una raffica di stelle luminose contro il Marowak di Giselle, e i proiettili di energia tracciarono in aria alcune scie colorate mentre si dirigevano verso Marowak, che ancora non era riuscito a recuperare del tutto la vista.

Ma Giselle non era arrivata fin lì soltanto grazie al suo bell'aspetto. "Hmm... e va bene, ammetto che le tue tattiche sono buone, Ash Ketchum. Ma aspetta a cantare vittoria! Marowak, Protezione!"

Prima che l'attcco Comete potesse raggiungerlo, Marowak alzò il braccio con il quale reggeva l'osso-clava, e concentrò la sua energia per un istante, creando attorno a sè una sfera lucente sulla quale la maggior parte delle stelle di energia di Pikachu andarono a schiantarsi senza alcun effetto, disintegrandosi in una pioggia di scintille multicolore. Tuttavia, un paio di esse erano già troppo vicine, e scivolarono oltre lo scudo energetico, colpendo il Pokemon di Terra ai fianchi. Con un grugnito, Marowak appoggiò la sua clava d'osso a terra per usarla come supporto, e Pikachu si mise in guardia e strinse i denti per una fitta di dolore ai fianchi. Quell'attacco Battiterra di prima gli aveva fatto più effetto di quanto lui non avesse immaginato...

Ma non aveva certo intenzione di lasciar vincere il suo avversario tanto facilmente. Era il momento di sferrare un attacco decisivo a Marowak... che dal canto suo, nonostante i colpi subiti, dava l'impressione di essere ancora deciso a lottare fino allo stremo delle forze. Il Pokemon Guardaossi si rimise in guardia, non senza difficoltà, e afferrò la sua arma improvvisata con entrambe le mani, prima di fare cenno a Pikachu di farsi avanti.

"Mar... Marowak!"

"Pikachuuu..." fu la rapida risposta del topolino elettrico, che fece sfrigolare le guance e si preparò a sostenere un ultimo assalto. Si voltò per un attimo verso Ash, che disse di sì con la testa, e si aggiustò il berretto sulla testa, per dire che era concentrato al massimo.

"Quando Ash fa così, vuol dire che ha deciso di fare sul serio." spiegò Misty corrugando la fronte. "Significa che considera Giselle come un'avversaria alla sua altezza, e magari anche più forte. Vediamo cosa succede..."

"Forza, Ash! Forza, Pikachu! Ce la potete fare!" esclamò la piccola Clem. 

"Okay, Pikachu... tieniti pronto, dobbiamo cercare di metterlo ko con questo attacco." disse Ash a bassa voce, in modo che soltanto il suo migliore amico potesse sentirlo. "Te la senti di tentare? Dobbiamo cercare di superare le sue difese, e colpire con potenza, ma anche con precisione."

"Pikachu!" esclamò il topolino giallo, determinato nonostante la fatica, come se stesse cercando di dire 'lascia fare a me'. Marowak si concentrò, tenendo la clava sollevata davanti a sè... e Giselle assunse un'espressione seria e decisa, prima di dare al suo Pokemon quello che sperava fosse il comando decisivo della battaglia...

...lo stesso che Ash diede al suo compagno d'avventura una frazione di secondo dopo!

"Marowak!"

"Pikachu!"

"...usa Ritorno!" esclamarono i due ragazzi quasi all'unisono. Pikachu e Marowak si mossero con prontezza di riflessi quasi soprannaturale, scattando l'uno verso l'altro con potenza e determinazione! Il Pokemon Guardaossa brandì la sua clava d'osso e si preparò a colpire l'avversario con tutte le forze che gli erano rimaste, mentre Pikachu congiungeva le mani e si apprestava a colpire Marowak con una mazzata a mani unite. Rapidamente, i due Pokemon ridussero la distanza che li separava, si scagliarono all'attacco con tutte le loro forze, e sferrarono un poderoso fendente davanti a sè!

Tutto sembrò muoversi al rallenatatore per qualche istante... e finalmente, i due avversari colpirono, mandando ciascuno a segno l'attacco nello stesso momento! Il suono di due tremendi colpi che andavano a segno in sincronia quasi perfetta invase la grande sala, e gli spettatori restarono a guardare scioccati e sbalorditi Pikachu e Marowak, in piedi al centro dell'arena di combattimento, e come congelati nel momento di portare il loro attacco! Erano rimasti fermi come statue, la clava di Marowak calata sulla testa di Pikachu, mentre quest'ultimo sferrava un pugno sotto il mento all'avversario!

Per un istante, la scena sembrò restare fissa dov'era, come se fosse stato un video mosso in pausa. I due Pokemon erano rimasti bloccati al loro posto, e sembravano quasi delle statue mentre restavano in piedi e del tutto immutati, anche se avevano appena preso in pieno un attacco del loro avversario.

Poi, finalmente, Pikachu cominciò a barcollare, e si allontanò stordito da Marowak... che a sua volta fece cadere la tua temibile arma, e cominciò a camminare all'indietro con espressione stordita. Per qualche istante, i due Pokemon cercarono di tenersi in piedi nonostante i colpi che avevano preso... ma si rivelò ben presto un tentativo inutile, ed entrambi i Pokemon si schiantarono a terra senza forze un istante dopo!

"Pikaaaaa..." si lamentò il topolino giallo, con gli occhi trasformati in spirali e un sorriso melenso stampato sulla faccia. Marowak restò a terra a faccia in giù, con la sua clava abbandonata a terra poco lontano.

"Beh... una parità..." fu il commento di Lem, pur sapendo di stare dicendo un'ovvietà. "Per qualche motivo, immaginavo che sarebbe stata una possibilità, ma ero sicuro che ci sarebbe stato un vincitore..."

"Detto questo, abbiamo visto di cosa è capace Ash... e credo che il prossimo incontro ci stupirà ancora di più!" commentò Serena, sempre più impressionata da come Ash se la cavava e non perdeva il desiderio di vincere anche in una situazione difficile, si sfregò il mento e fece un cenno affermativo con la testa, lo sguardo fisso verso Ash e il suo compagno che, pur sostenuta una lotta impegnativa, sembravano contenti di come si fosse svolta la battaglia. Tenendo in braccio Pikachu, Ash si tolse dal quadrato degli incontri, e si sedette di fianco.

"Grazie, amico mio, ora puoi riposarti..." affermò Ash. Dopo aver appoggiato Pikachu gentilmente da un lato, facendo in modo che il topolino elettrico si affaticasse il meno possibile, il ragazzo cercò tra le sue Pokeball. Per un attimo, fu tentato di mandare in campo Froakie o Fletchinder, giusto in modo da vedere come se la sarebbero cavata contro i Pokemon di un'allenatrice di questo calibro. Ma decise subito dopo che i suoi due compagni non avevano l'esperienza necessaria ed affrontare i Pokemon di un'esperta come lei, che sicuramente avevano sostenuto molte più battaglie. Meglio non sfidare la sorte, ed affidarsi invece a qualcuno dei suoi Pokemon veterani... e lo sguardo di Ash si posò su una particolare Pokeball appesa alla sua cintura, Con estrema disinvolura, il ragazzo aprì la Poke Ball, e fece uscire uno dei suoi Pokemon con un lampo di luce... un Pokemon che lasciò di stucco molti dei presenti!

"Samuuuuur!" esclamò il maestoso e valoroso Samurott grazie al quale Ah aveva fermato i piani di Ghecis alcuni mesi prima ad Unima. Era proprio lui, il corno sollevato in una posa marziale, lo sguardo fieramente fisso davanti a sè come un autentico samurai, e il corpo flessuoso che fremeva impercettibilmente, pronto a dare prova della sua forza...

"Woooow! Guardate che bello!" esclamò entusiasta Shana. "Non ho mai visto un Pokemon così!"

O almeno, questa era l'impressione che Samurott aveva dato, e che venne rovinata subito dopo quando la lontra samurai alzò una zampa e cominciò a salutare allegramente i presenti!

"Samur! Samur! Samurooooott!" esclamò la lontra samurai. Quella malattia di protagonismo che aveva quando era un piccolo Oshawott non era mai svanita del tutto, anche se adesso era molto più competente, e sia Ash che Pikachu guardarono il loro compagno di squadra con una comica espressione di imbarazzo dipinta sui loro volti. Per fortuna, Samurott rivolse rapidamente la sua attenzione al combattimento che lo aspettava, e dopo aver assunto la sua espressione più seria, annuì in direzione di Giselle, e la esortò a mandare in campo il suo nuovo Pokemon. L'asso dell'Accademia Pokemon di Kanto aveva appena richiamato il suo Marowak, e fece un cenno con la testa a Donphan, che drizzò la proboscide entusiasta e si piazzò sul quadrato, tra gli applausi e l'esaltazione del pubblico.

"Hmph... ma guardateli, come tifano per quella presuntuosa!" commentò aspramente Aurelia.

"Presuntuosa quanto vuoi, ma non ha tutti i torti." rispose Lem. "Da come l'ho vista combattere, si vede che è molto esperta, e ha un'ottima strategia."

"Ash farà bene a non sottovalutarla..." commentò Serena. "Chissà se quel Samurott è in grado di tenere testa a quel Donphan. Non lo so, non lo vedo molto affidabile."

"Beh... effettivamente quel Samurott è stato lo starter di Ash quando ha affrontato la lega di Unima." rispose Misty, ricordando con piacere il giorno in cui erano arrivati ad Unima e lei aveva conosciuto il suo Alomomola. "Diciamo che ha avuto qualche problemino, prima di evolvere, e ha una personalità piuttosto stravagante... ma vi assicuro che sa quello che fa!"

"Altrimenti, come avrebbe fatto a sconfiggere lo Hydreigon di quel vecchio pazzo di Ghecis?" aggiunse Misty tra sè e sè.

"Un Samurott, eh? Un Pokemon di tipo Acqua della regione di Unima, ha delle capacità di attacco davvero notevoli ed è in grado di imparare una discreta varietà di mosse, in particolare di tipo Ghiaccio e Coleottero, ma la sua velocità è carente, e le sue difese sono inferiori alla media." commentò Giselle, non resistendo alla tentazione di mostrare ancora un po' della sua erudizione. "Comunque, non posso dire che non sia un Pokemon forte ed affidabile. Vediamo come riesce a tenere testa al mio Donphan... cominciamo subito con Geloscheggia!"

"Donphan!" esclamò il Pokemon Terra. Sollevò la proboscide e scagliò dalla bocca una raffica di frammenti di ghiaccio affilati come rasoi, agendo con una velocità incredibile per un Pokemon che normalmente era considerato lento e goffo. Samurott reagì con notevole prontezza e sferrò una serie di fendenti con la lancia sul suo elmetto, riuscendo ad intercettare i primi proiettili e mandarli in frantumi. Ma un paio di colpi superarono l'abile difesa di Samurott e riuscirono a fargli qualche graffio.

"Geloscheggia?" chiese Shana. "Ma... un attacco di tipo Ghiaccio non dovrebbe essere poco efficace contro i Pokemon d'Acqua come Samurott?"

"In teoria, sì... ma Giselle non voleva tanto infliggere danni quanto contare sul fattore psicologico." spiegò Trovato. "Dopotutto, si usa dire che chi colpisce per primo, colpisce due volte."

In effetti, Ash si era subito reso conto che nonostante sembrasse svantaggiato come tipo, quel Donphan era un avversario pericoloso. Non era il caso di esitare a lungo, doveva passare rapidamente all'attacco, e cercare di colpire subito il punto debole dell'avversario. "Hmm... e va bene, Samurott, adesso usa un attacco Surf!"

"Donphan, usa Rotolamento per passarci in mezzo!" esclamò Giselle, un attimo prima che il Pokemon elefante si arrotolasse a palla e cominciasse ad avanzare verso il suo avversario. Samurott scatenò una ruggente ondata che minacciava di travolgere Donphan, e in effetti, impossibilitato a scansarsi, il pachiderma venne colpito dall'attacco... ma non venne scagliato via come Ash e Samurott si erano aspettati, e invece Donphan, pur con difficoltà, cominciò a farsi strada in mezzo alla corrente e sfrecciare verso Samurott. Appena in tempo, il Pokemon lontra riuscì ad interrompere il suo attacco Surf e scansarsi prima che Rotolamento andasse a segno.

"Samurott!" esclamò Ash. La lontra samurai atterrò agilmente accanto a lui, e gli fece un cenno con la testa per dire che era tutto a posto, mentre Donphan si rimetteva in guardia e si scrollava di dosso l'acqua. Ash storse il naso, rimproverandosi di non aver ricordato che Giselle aveva senza dubbio allenato i suoi Pokemon di Terra in modo che fossero più resistenti alle mosse di tipo Acqua. La Starmie di Misty lo aveva scoperto a sue spese, quando aveva affrontato il Graveler di Giselle la prima volta che si erano incontrati.

"Hohohohooo! Dovrai fare di meglio, per sconfiggere il mio Donphan!" esclamò Giselle, mettendosi una mano davanti alla bocca e facendo una risata acuta. "Anzi, direi che è il caso di metterti un po' più di pressione, non trovi? Donphan, adesso usa Lucidatura, e poi Semebomba."

"Semebomba?" esclamò Misty sbalordita. "Adesso un Donphan è in grado di imparare anche mosse di tipo Erba?"

Fu Donphan a confermarglielo poco dopo. Il Pokemon elefante alzò di nuovo la proboscide, e le spesse piastre di corazza naturale che proteggevano il suo corpo si accesero di luce bluastra, rendendolo capace di muoversi più velocemente... e subito dopo, prima che Samurott potesse muoversi per bloccarlo, Donphan scagliò una raffica di semi avvolti da una splendente aura smeraldina. Ash si rese subito conto che si trattava di un attacco molto potente, e che se Samurott non fosse riuscito a sottrarsi, sarebbe stato nei guai.

"Ugh... presto, Samurott! Intercettalo con Geloraggio!" esclamò il giovane allenatore di Biancavilla. La lontra samurai agì prima ancora che il suo allenatore finisse di parlare, e puntò la sua lancia contro il Semebomba dell'avversario, per poi scagliare un raggio congelante che investì in pieno il Semebomba, e trasformò i semi in tante sfere di ghiaccio che caddero a terra senza alcuna conseguenza. Sfortunatamente, Giselle sembrava essersi aspettata questa mossa, e la velocità aumentata di Donphan gli permise di agire cogliendo impreparato Samurott!

"Adesso usa Fulmindenti, Donphan!" esclamò Giselle. Con un barrito potente, il Pokemon elefante si lanciò all'assalto, e le sue corte zanne d'avorio vennero avvolte di luce gialla e scariche elettriche. Samurott cercò di voltarsi verso di lui per bloccare come poteva il suo attacco, ma una delle zanne dell'avversario riuscì a passare oltre la sua difesa e colpirlo al fianco.

"SAMUUUUR!" Samurott sgranò gli occhi ed emise un lamento di dolore quando una scarica elettrica partì dalla zanna di Donphan e attraversò il suo corpo per un istante, rivelando brevemente la forma del suo scheletro. Stordito, il Pokemon lontra barcollò all'indietro, e Donphan cercò di mettere ancora più pressione al suo avversario e si avvicinò, agitando le sue zanne elettrificate.

Ma Ash non aveva intenzione di lasciarlo fare. "E va bene... adesso facciamo sul serio, Samurott! Usa Acquagetto!" esclamò il ragazzo, e la lontra samurai scattò in avanti, avvolta da una coltre d'acqua, e impattò addosso a Donphan prima che quest'ultimo potesse continuare il suo assalto. Per quanto fosse stato allenato a sopportare gli attacchi a cui era debole, non c'era più di tanto che si potesse fare, e infatti questa volta Donphan barrì per il dolore e la sorpresa, e fu costretto ad allontanarsi dal suo avversario.

"Ottimo! Questa sì che è stata una buona mossa da parte di Ash!" esclamò Clem, mentre il suo Dedenne e il Bunnelby di Lem applaudirono alla sua dimostrazione di abilità. Ora sì che la battaglia si faceva interessante... e anche Giselle apparve per un attimo non del tutto sicura di vincere.

"Ooooh, niente male davvero!" esclamò la ragazzina castana. "Ma aspetta a cantare vittoria, Ash Ketchum, il mio Donphan ha ancora un bel po' di frecce al suo arco! Adesso usa Pietrataglio, amico mio!"

Donphan appoggiò la proboscide a terra e la trascinò, disegnando un arco davanti a sè... e dal punto in cui la proboscide era passata scaturirono delle rocce affilate che sfrecciarono verso Samurott, cercando di travolgerlo! Ash pensò rapidamente, e riuscì a farsi venire un'idea per contrastare quella mossa...

"Okay, Samurott... adesso reggiti forte! Resisti, ed usa Vendetta!" esclamò il ragazzino. Samurott puntò le zampe a terra e strinse i denti mentre vedeva la catena di rocce acuminate che coprivano rapidamente la distanza che separava i due Pokemon. Il colpo andò a segno, centrando Samurott ai quarti anteriori e facendolo barcollare con un breve grugnito di dolore... ma non riuscì a metterlo a terra, e il Pokemon lontra puntò la sua lancia contro Donphan, che indietreggiò sbalordito quando vide gli occhi dell'avversario accendersi di rosso, e un'aura dello stesso colore avvolgere il suo corpo! Giselle stessa restò a bocca aperta, le mani sollevate e strette a pugno davanti a sè.

"Ah? Questa non me l'aspettavo..." esclamò la ragazzina, confermando i sospetti di Ash. Un attimo dopo, Samurott partì alla carica e centrò in pieno il suo avversario con la lancia accesa di distruttiva energia scarlatta! Donphan venne spinto indietro dalla potenza del colpo e atterrò con un fianco a terra, cercando come poteva di attutire l'impatto.

Ash fece un piccolo sorriso, compiaciuto dalla sua intuizione. "Allora avevo visto giusto... quell'attacco Pietrataglio serviva a distrarmi. Contavi sul fatto che facessi scansare Samurott e lo esponessi ad un altro attacco... così ho contato sulla resistenza di Samurott e ho fatto in modo che cercasse di resistere al colpo, e poi lo ritornasse con gli interessi grazie a Vendetta!"

"Ash aveva usato una tattica simile anche al torneo di Unima, quando ha affrontato lo Hydreigon di Ghecis... ma un giorno ve lo racconterò!" spiegò Misty. Donphan si rialzò e lanciò un barrito rabbioso, deciso a ribaltare ancora la situazione.

"Hmm, devo ammettere che le tue tattiche sono migliorate molto, Ash Ketchum." affermò Giselle, passando dalla sorpresa ad un certo compiacimento. "Di tutti gli allenatori che ho affrontato oggi al Castello Lotta, tu sei quello che più di tutti considero un degno avversario."

"Beh... che posso dire, Giselle, detto da te, è un bel complimento!" affermò il ragazzo. "Ma la battaglia non è ancora finita! Samurott, usa Danzaspada!"

"Donphan, è il momento di usare Maledizione!" affermò Giselle. Mentre Samurott alzava in aria la sua lancia, e delle spade di luce bianca apparivano attorno a lui e si muovevano in cerchio per un paio di secondi prima di scomparire, Donphan puntò i piedi a terra, e dal terreno scaturirono alcuni lampi di luce rossa che vennero assorbiti dal suo corpo. Il Pokemon elefante si sentì un po' appesantito... ma allo stesso tempo, si sentì pervaso da un nuovo vigore, e barrì con determinazione, pronto a sostenere un altro scontro.

"Perfetto, Donphan! Adesso... usa di nuovo Geloscheggia!" esclamò Giselle, decisa a sfruttare la potenza aumentata del suo Pokemon.

"Tocca a te, Samurott! Usa Acquagetto!" esclamò Ash. Gli attacchi dei due Pokemon, entrambi ugualmente veloci, partirono nello stesso momento, e mentre Samurott si scagliava verso il suo bersaglio, avvolto da un getto d'acqua scrosciante, Donphan scagliò un'altra raffica di schegge di ghiaccio dalla bocca, intercettando il suo avversario! Samurott strinse i denti quando le lame di ghiaccio si infransero dolorosamente su di lui, ma proseguì sulla sua strada e colpì Donphan al fianco sinistro, indebolendolo ancora un po'... e questa volta, Donphan ci mise un po' a rimettersi in guardia. La battaglia sembrava essere giunta alle sue battute finali, e a questo punto, era solo questione di chi sarebbe riuscito a sferrare il colpo decisivo.

"Sono quasi alla pari..." commentò Lem aggiustandosi gli occhiali. "Il prossimo che mette a segno un colpo come si deve ha vinto."

Samurott e Donphan, respirando affannosamente, si allontanarono di qualche passo l'uno dall'altro, e si studiarono a vicenda, mentre Ash e Giselle restavano in attesa, ognuno dei due cercando di pensare ad un modo per attaccare senza esporre il proprio Pokemon a rischi eccessivi. Samurott fece una finta, e Donphan fece un passo indietro con espressione allarmata, ma si accorse all'ultimo momento del trucco, e riuscì ad evitare di farsi spiazzare. Il Pokemon lontra abbassò la testa, cercando di impedire al suo avversario di farsi avanti...

"Okay, adesso cosa posso fare? Potrei tentare di nuovo con Acquagetto, ma credo che lei se lo aspetti... e se non fosse sufficiente, Samurott correrebbe il rischio di essere colpito da Fulmindenti, e a questo punto, non credo proprio che riuscirebbe a reggerlo." disse tra sè Ash, mentre cercava di pensare a qualche tattica. "Invece... se cerco di usare qualche mossa di stato, Donphan è alla distanza giusta per colpire Samurott e metterlo a terra. Devo essere sicuro di metterlo a terra con il prossimo colpo."

"Donphan, adesso usa di nuovo Semebomba!" esclamò Giselle. "A questa distanza non riuscirà a scansarlo!"

"Dooooon!" Con un barrito assordante, Donphan aprì di nuovo la bocca e scagliò di nuovo una raffica di semi luminosi, sperando di cogliere di sorpresa Samurott. I proiettili descrisseeo un breve arco in aria e scesero giù verso il loro bersaglio, che sembrava destinato a dover subire quell'attacco decisivo senza poter reagire... ma Ash pensò rapidamente, e riuscì a trovare una mossa che gli avrebbe permesso di cavarsela in quella difficile situazione! Era un po' un rischio, ma non vedeva altra possibilità...

"Samurott, usa il tuo attacco Tagliofuria!" esclamò il ragazzo. Samurott strinse gli occhi, e la lancia che fuoriusciva dal suo elmo si illuminò di luce verdina... e un attimo prima che l'attacco Semebomba potesse raggiungerlo, Samurott sferrò una raffica di colpi in aria e fece a pezzi i semi, riducendoli in granelli innocui! Ad ogni colpo, la potenza di Tagliofuria aumentava, e Donphan sgranò gli occhi e cercò di ritirarsi a distanza di sicurezza... ma a quel punto, Samurott era già lanciato e riuscì a superare la guardia di Donphan e sferrare un colpo decisivo che colpì il Pokemon elefante al torace! Donphan barrì di nuovo, e le sue zampe anteriori cedettero, subito seguite da quelle posteriori... e finalmente, il Pokemon di Terra scivolò a terra esausto, con gli occhi trasformati in spirali!

Samurott tirò un sospiro di sollievo e abbassò la testa... poi, quando il pubblico cominciò ad applaudire, si tirò immediatamente su e alzò la testa per ricevere le lodi assieme al suo allenatore, che alzò un pugno chiuso in aria in segno di vittoria e fierezza!

"Hah! Eccoti sistemata, una buona volta!" esclamò Aurelia, sentendosi sollevata all'idea che Ash avesse in qualche modo "vendicato" le sue precedenti sconfitte.

"Ottimo! Davvero ottimo! E' stata una battaglia ben combattuta per la Duchessa Giselle e per il nostro nuovo arrivato, Ash Ketchum! Ma alla fine, il Samurott di Ash ha avuto quella marcia in più che gli ha permesso di vincere! Congratulazioni!" affermò una voce femminile da uno speaker, cogliendo un po' tutti di sorpresa. A giudicare dalla reazione di molti dei presenti, era una voce conosciuta, ma che comunque non si aspettavano di sentire in questa occasione.

"Oh? E questa chi sarebbe? Mi sembra che la conoscano in molti..." disse Misty, guardando nella direzione da cui proveniva l'annuncio.

Anche Aurelia si era fatta all'improvviso seria e rispettosa, e stava cercando di apparire quanto più formale possibile. "Certo che la conoscono in molti, carina." affermò, prima di farle cenno di assumere un portamento migliore. "Non sai di chi si tratta? Questa è l'amminstratrice del Castello Lotta... e la Campionessa della Lega Pokemon di Kalos, Diantha in persona!"

"Ah! Accidenti, non immaginavo che fosse qui in persona!" esclamò Lem sbalordito. Ash, Pikachu, Misty e Marill restarono a loro volta molto sorpresi, e cercarono di mettersi a posto come potevano, mentre gli ospiti del Castello Lotta, Giselle compresa, si voltavano verso l'ingresso della stanza.

"La Campionessa di Kalos... Non credevo che l'avremmo incontrata in un posto come questo!" affermò Misty, restando voltata con espressione quasi ipnotizzata verso l'ingresso della grande sala. Il suo Marill sbattè gli occhi incredulo quando due figure umanoidi si profilarono all'ingresso, e numerosi degli ospiti emisero un'esclamazione di stupore...

Ed ecco, la persona di cui stavano parlando e che tutti attendevano con ansia fece il suo ingresso nella sala, con passi lenti ed eleganti, accompagnata da una bellissima Gardevoir che fluttuava con grazia e sicurezza accanto a lei!

ASh e Pikachu rimasero con il fiato sospeso come il resto degli ospiti del castello, mentre la Campionessa di Kalos si presentava ai loro occhi, rivolgendo loro un calmo sorriso che la diceva lunga sul suo carattere. Vestita di un lungo abito bianco che ricordava vagamente un incrocio tra un uniforme militare e un abito da sposa, la Campionessa Diantha era una donna ancora abbastanza giovane, probabilmente poco più di trent'anni, con un incedere, un portamento e un modo di fare che irradiava lo stesso carisma che Ash aveva visto in tutti gli altri Campioni con cui la sua strada si era incrociata. Il suo viso, incorniciato da corti capelli castani scuri pettinati in modo da formare  una sorta di corona sulla sua testa, era pulito e gentile, con un paio di grandi occhi azzurri che esprimevano intelligenza ed acutezza. Un paio di grandi ali erano cucite sulla parte posteriore del suo vestito, con una tale abilità che sembravano fare esse stesse parte dell'abito, e ai piedi portava un paio di stivaletti alti fino alle caviglie, che assieme ai suoi pantaloni corti, mettevano bene in mostra le gambe della donna. In una mano teneva una trousse rosa, che faceva ondeggiare lentamente ad ogni passo mentre gli spettatori si facevano da parte per permetterle di raggiungere i due ragazzi. Ash, Giselle e i loro Pokemon si misero immediatamente sull'attenti, e attesero con trepidazione che Diantha arrivasse.

"Signorina Diantha... per me è un onore conoscerla." affermò Giselle.

Ash si schiarì la voce. Non era certo la prima volta che incontrava un Campione, ma ci teneva comunque a fare bella figura davanti a loro, e questa, in particolare, emanava un'aura di carisma quasi palpabile. Per non parlare della sensazione di energia che aleggiava attorno alla sua Gardevoir, anche mentre quest'ultima fluttuava tranquillamente a fianco della sua allenatrice e salutava con le mani.

Dopo qualche istante di tensione, finalmente la Campionessa di Kalos aveva raggiunto i due ragazzi, che continuavano a restare rispettosamente in piedi davanti a lei... e fece loro un sorriso accomodante, per dire che non c'era bisogno di essere tanto formali.

"Vi faccio i miei più sentiti omaggi." affermò Diantha con voce gentile, mentre la Gardevoir che la accompagnava faceva un inchino con grazia degna di una principessa d'altri tempi. "Ho avuto modo di assistere alle battaglie che avete sostenuto nel corso della vostra permanenza al Castello Lotta, e sono rimasta molto colpita. Vedo in entrambi voi un grande potenziale, come forse non ne avevo mai visto finora."

Giselle sorrise, e questa volta non era il sorriso altezzoso che le era solito - si vedeva che era contenta ed onorata di aver ricevuto le lodi di un personaggio tanto importante. "La ringrazio per le sue lodi, signorina Diantha. Ma non posso certo arrogarmi tutto il merito. I miei compagni Pokemon ed io siamo arrivati fino a questo punto, non certo io da sola." affermò.

La Gardevoir di Diantha chinò la testa rivelando che al collo portava un elegante medaglione nel quale era incastonata una pietra preziosa di forma sferica, nella quale ardeva una strana fiamma il cui colore alternava tra un brillante verde erba e un rosa acceso. Ash, Pikachu e Samurott notarono quello strano gioiello, e il ragazzo immaginò che si trattasse della Megapietra necessaria per eseguire la Megaevoluzione. "Anche io e i miei Pokemon... siamo molto onorati che lei abbia assistito alla nostra battaglia, signorina Diantha." disse il ragazzo, sfoderando un sorrisone un po' melenso. "Ehm... beh... ecco, io non... non sono molto bravo con le parole, quindi non sono proprio sicuro di cosa dire..."

"Non c'è bisogno di dire nulla, ragazzo mio. La tua abilità e il legame che hai coni tuoi Pokemon parlano da soli." disse Diantha, chinandosi giusto un po' per accarezzare Samurott sulla testa, e la lontra samurai chiuse gli occhi in segno di gradimento e alzò la lancia come se si volesse mettere in posa. "E vedo che avete con voi un gruppetto di compagni molto ben nutrito. E' sempre più divertente affrontare un viaggio nel mondo dei Pokemon tutti assieme!"

"Ah... ehm... bu... buongiorno, signorina Diantha! E'... è un grandissimo onore! Accidenti, siamo proprio di fronte alla grande Diantha, la campionessa di Kalos e la famosa attrice!" esclamò Tierno, senza riuscire a nascondere il sorriso gioioso che gli attraversava il viso praticamente da un orecchio all'altro!

"E l'abbiamo incontrata proprio qui, al Castello Lotta!" disse Clem, che quasi brillava per l'entusiasmo! Il suo Dedenne, che si era illuminato ed emanava una tenue aura gialla tutt'attorno a sè, non faceva altro che sottolineare quanto fosse felice la piccola!

"Marill marill!" esclamò il Marill di Misty, mentre la sua allenatrice si avvicinava con un po' di esitazione a Diantha, incuriosita e stupefatta.

"La signorina Diantha è anche una famosa attrice, qui a Kalos?" chiese Misty, osservando con attenzione la Campionessa In effetti, il suo portamento elegante, il suo carisma e la sua bellezza semplice e senza tante complicazioni parlavano di una persona che avrebbe avuto la strada spianata nel mondo del cinema...

Tuttavia, la Campionessa volle schermirsi, nonostante a quel punto fosse al centro dell'attenzione. "Sono stata... un'attrice di un certo successo, questo è vero." affermò, tornando con la mente ad un periodo di cui aveva dei bei ricordi... e ad una conversazione che aveva fatto diverso tempo prima con un suo conoscente, e che solo in quel momento, per qualche strano motivo, le tornava in mente.

 

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"Al suo debutto sul grande schermo, ricordo che lei ha recitato magnificamente il ruolo di una giovane fanciulla." aveva detto l'affascinante uomo dai folti capelli rossi, mentre i due prendevano un tè assieme in un elegante localino di Luminopoli, seduti ad un tavolo che dava sulla strada maestra e sulla grande torre luminosa. "Non sarebbe una bella cosa se lei potesse restare giovane e bella per sempre, e recitare questi ruoli in eterno?"

Diantha aveva alzato lo sguardo dal suo tè, e aveva guardato il suo interlocutore con curiosità. "Mi perdoni, non sono del tutto sicura di aver capito cosa lei volesse dire, signor Elisio." affermò. "E' una domanda un po' strana, questa che lei mi sta facendo. Certo, la giovinezza e la bellezza sono delle cose preziose, ma non sono certo tutto nella vita. E poi... se devo essere sincera troverei noioso fare sempre gli stessi ruoli. Ogni cosa cambia, con il tempo, e non vedo perchè dovrei voler evitare di cambiare io stessa... la vita è anche questo, in fondo, cambiare ed imparare sempre di più."

L'uomo dai capelli rossi aveva sorriso... ma per un attimo, a Diantha era sembrato di cogliere un pizzico di amarezza e delusione nella sua espressione. "E' questo quello che lei pensa, quindi?" aveva detto Elisio, con tutta calma. "Se è questo quello che pensa, immagino che non sarò io a farle cambiare idea. Tuttavia... secondo me persone come lei, che sono state in qualche modo scelte per lasciare un segno del loro talento in questo mondo, hanno delle maggiori responsabilità, e dovrebbero fare in modo di poter adempiere ad esse. Loro, più di tutti gli altri, possono e dovrebbero fare in modo che questo mondo si preservi com'è, nella sua bellezza ed integrità."

"Credo di comprendere il suo punto di vista, signor Elisio, anche se non sono del tutto d'accordo." continuò Diantha. "Certo, persone come noi, che sono così in vista e sono in grado di influenzare il mondo, dovrebbero cercare di dare un buon esempio. Ma non penso che sia soltanto un loro dovere. Ognuno di noi può lasciare il suo segno nel mondo, e dare il buon esempio. Io farò del mio meglio, senza dubbio, ma dopo di me toccherà ai miei figli, ai miei nipoti, ai miei discendenti, e a tutte le persone che in qualche modo sarò riuscita a toccare."

"Sì... capisco quello che vuole dire." affermò Elisio, prendendo un piccolo sorso di tè. "Chiedo scusa per il mio improvviso intervento. Ho voluto semplicemente... condividere alcuni miei pensieri con lei, e rendermi conto di come la pensava."

"Legittima curiosità, signor Elisio." continuò Diantha, sorridendo mentre osservava le persone che si avvicendavano per le strade di Luminopoli, ognuno vivendo la sua vita, ognuno lasciando il suo segno, a modo suo, in questo mondo.

Non immaginava certo che anche Elisio stesse osservando attentamente i passanti... e che i pensieri dell'uomo dai capelli rossi fossero ben diversi dai suoi...

 

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Diantha scosse la testa. Certo, era un ricordo che aveva la sua importanza, ma non era certo qualcosa a cui i suoi giovani ospiti potevano essere interessati in quel momento. "Scusate, per un attimo mi sono persa nei miei pensieri." affermò la Campionessa di Kalos. "Come stavo dicendo, sono stata un'attrice, e immagino di aver goduto di un certo successo, ma è un capitolo della mia vita che adesso rivisito di rado. Adesso ho un altro mestiere... e altre responsabilità. Comunque, è sempre un piacere per me ammirare l'abilità di questi giovani talenti."

"Pikachu..." mormorò lusingato Pikachu, che già si era quasi del tutto riposato dalla battaglia che aveva sostenuto con il Marowak di Giselle.

Aurelia decise che era il momento di dire la sua, e si schiarì la voce mentre faceva un passo verso la Campionessa di Kalos. "Ehm... perdoni se mi intrometto, signorina Diantha, ma... come attuale proprietaria della Reggia Aurea, avrei un rapporto piuttosto grave da fare." disse la ragazzina. Diversi spettatori la guardarono stupiti - avevano riconosciuto la responsabile della Reggia Aurea, e si chiedevano che razza di rapporto dovesse fare alla Campionessa di Kalos.

Diantha, da parte sua, prese con serietà l'annuncio di Aurelia, e con un cenno della testa le diede il permesso di parlare. "Ah... certo, capisco. Prego, signorina Aurelia, mi comunichi pure quello che ha da riferire."

Aurelia si schiarì la voce. "Il rapporto che devo fare... riguarda le attività del gruppo conosciuto come Team Flare. Di recente, le loro azioni si sono fatte più dirette, come il recente attacco al Maniero Sottotono dimostra..." affermò la ragazzina. "Tuttavia, quello che alimenta le mie preoccupazioni è il fatto che di recente, il Team Flare ha cercato di trafugare degli oggetti di grande valore dalla Reggia Aurea, attualmente di mia proprietà. Io e i miei compagni abbiamo dovuto sostenere due attacchi in un giorno solo, e in uno di questi, una dei miei ospiti è stata posta in serio rischio."

Shana rabbrividì brevemente. Non le faceva certo piacere ricordare di essere stata sotto il controllo di quell'Honedge che le era stato messo tra le mani.

Fatto sta, che il vociare entusiasta degli ospiti del Castello Lotta si attenuò, e anche Diantha si fece più seria. Già da come Aurelia aveva dato la notizia, la Campionessa di Kalos si rendeva conto che era una questione da non sottovalutare... e quando Lem si fece avanti per dare la conferma, Diantha si convinse del tutto.

"Sì... posso confermare che effettivamente il Team Flare ha tentato due attacchi contro la Reggia Aurea, a breve distanza l'uno dall'altro. Il loro obiettivo era la Megapietra in esso custodita... e siamo riusciti ad evitarlo soltanto grazie al nostro lavoro di squadra." disse il giovane inventore.

"Hmm..." disse Diantha, annuendo in segno di comprensione. "Sì, capisco cosa volete dire. E cercherò di provvedere quanto prima affinchè siano prese le contromisure necessarie. Le attività di questo Team Flare si stanno facendo preoccupanti. A quanto pare stanno cercando le Megapietre, per scopi certamente sinistri e pericolosi."

"Dedenne!" intervenne il criceto elettrico, alzando una zampetta. Lem si sfregò il mento, ricordando quest'altro particolare, che forse non aveva fatto notizia come le attività del Team Flare, ma poteva essere altrettanto importante.

"Vorrei inoltre aggiungere... che di recente si sono verificati degli strani casi di sparizioni di Pokemon." continuò Lem. "E a quanto pare non sono affatto collegati al Team Flare... c'è qualcun altro che rapisce i Pokemon selvatici. Questo Dedenne... è riuscito a malapena a salvarsi da una di queste spedizioni."

"Sembra che stiano prendendo di mira soprattutto i Pokemon di tipo Folletto..." volle aggiungere Serena. "Non so per quale motivo, o se c'è un motivo, ma è un particolare che credo sia importante."

Mentre alcuni del pubblico cominciavano a vociare e a chiedersi cosa volesse dire quello che avevano appena sentito, Diantha corrugò la fronte e guardò negli occhi la sua Gardevoir, forse sperando che la sua Pokemon più forte avesse un'idea di cosa volesse significare questo elemento. Ma la Pokemon Psico/Folletto non potè fare altro che aprire le mani, per dire che non aveva idea di cosa volesse dire questo particolare...

"Una terza parte sconosciuta, quindi?" si chiese Diantha ad alta voce. "Questo complica le cose... non abbiamo idea di chi possano essere, e non sappiamo nemmeno dove potrebbero colpire, a parte..."

Ash sbattè gli occhi stupito, e anche il suo Samurott inclinò la testa da un lato, non sapendo bene cosa volesse dire Diantha. "Samur?"

"Credo... che la signorina Diantha stia parlando di Romantopoli, la città dove si trova la Palestra di tipo Folletto, con a capo Valerie." rispose Trovato, e la Campionessa di Kalos confermò con un cenno della testa.                      

"Esatto... sicuramente, se stanno cercando Pokemon di tipo Folletto, sarà lì che andranno a cercare." affermò Diantha. Pensando che fosse il caso di prendere dei seri provvedimenti, guardò verso la sua Gardevoir. "Gardevoir, meglio se torniamo immediatamente alla Lega Pokemon e avvisiamo i Superquattro. Ragazzi... scusate se non mi trattengo oltre. E' stato un piacere conoscervi... e sono sicura che le nostre strade si incroceranno di nuovo! Mi raccomando... guardatevi dal Team Flare e dai rapitori di Pokemon!"

"Gardevoir!" affermò la Pokemon Psico/Folletto di Diantha. Ash, Giselle e i loro compagni salutarono a loro volta, facendo qualche inchino rispettoso, e Diantha strizzò l'occhio prima che la sua Gardevoir usasse un attacco Teletrasporto, e le due scomparissero nel nulla in una cascat di scintille bianche... senza che i numerosi fan di Diantha presenti avessero neanche il tempo di chiedere un autografo!

"E' stato... un incontro davvero inaspettato." commentò Misty, con Aurelia poco lontano che incrociava le braccia e annuiva lentamente.

Giselle, pur con un pizzico di riluttanza, non potè che dirsi d'accordo con Misty. "Già... e ho come l'impressione che siamo capitati in qualcosa di davvero grosso..."

"Non sarebbe la prima volta, in effetti." commentò Ash, storcendo il naso mentre si scambiava uno sguardo di intesa con Pikachu e Samurott. "Ma non riesco a fare a meno di preoccuparmi. Ci sono un po' troppe cose che non sappiamo, ora come ora."

Il topolino elettrico e la lontra samurai dissero di sì con la testa, immaginando che li attendesse qualche altra avventura incredibile...          

         

 

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CONTINUA...

Note dell’autore: Uff… sì, lo ammetto, la mini-saga della Villa Aurea e del Castello Lotta mi ha messo molto più in difficoltà di quanto pensassi. Avrei potuto fare di meglio, decisamente… ma spero che adesso che questa mini-saga si è conclusa, e potrò dare più spazio ai personaggi che conosciamo, le cose miglioreranno. Effettivamente, Samurott è stata una trovata dell’ultimo momento, ma spero che abbia funzionato.

A presto, e grazie della vostra attenzione!

 

 

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Capitolo 23
*** Avventurieri di Hoenn ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 23 - Avventurieri di Hoenn

"Allora, vediamo un po'..." disse un ragazzino con gli occhiali e i capelli neri tagliati corti, mentre dava un'occhiata alla mappa di Kalos che teneva tra le mani. "Noi ci troviamo in questo punto qui, abbastanza vicino a Borgo Bozzetto. Ora, da che parte dovremmo andare per raggiungere la nostra prossima destinazione? Vediamo un po'..."

La ragazzina più grande con i capelli castani e la bandana verde legata sulla testa guardò oltre la spalla del tipetto con gli occhiali. "Se vuoi ti posso dare una mano io, Max. Ti aiuto a cercare una strada un po' più breve per Yantaropoli." affermò, ignorando il sorrisetto un po' strafottente del ragazzo dai capelli verdi che viaggiava con loro.

Il bambino con gli occhiali ridacchiò ironico. "No, grazie, sorellina... se lasciamo fare a te, finiamo nella caverna di qualche Ursaring affamato o in mezzo ad uno sciame di Beedrill." rispose.

"Il mio senso dell'orientamento non è così scarso, Max!" protestò Vera, gonfiando un po' le guance.

La ragazzina dall'espressione distaccata che viaggiava con loro si disse d'accordo con Max. "No, infatti. Come quella volta che abbiao girato in tondo come tanti Skitty per cercare l'ingresso alla vetreria abbandonata lì a Reborn." affermò, con un tono piatto e neutro che colpiva dritto nel segno.

"Skitty?" miagolò lo Skitty di Vera, sentendosi chiamato in causa!

"Ugh... c'era proprio bisogno di ricordarmelo?" rispose Vera, con una comica espressione imbarazzata sul viso. Capendo di essere in minoranza, decise che era meglio lasciar cadere la cosa e ammettere che il suo senso dell'orientamento non era proprio il massimo. "E va bene, lascio fare a voi..."

"Mia cara, sarai anche una coordinatrice e un'allenatrice di talento... ma lasciati dire che come scout lasci abbastanza a desiderare!" scherzò il ragazzo dai capelli verdi - con la sua aria altezzosa e le sue battute pungenti, Drew era ormai diventato un punto fisso per i due fratellini Maple, e anche la loro compagna di avventura aveva ormai fatto l'abitudine.

Questo, però, voleva anche dire che Vera stava imparando a rispondere a tono alle giocose provocazioni del coordinatore più esperto. "Beh, se faccio proprio così schifo ad orientarmi... da oggi in poi, la guida del gruppo potresti essere tu, mio caro Drew!" propose con un piccolo ghigno di vittoria. "Dopotutto, non sei tu quello che impara tutto subito?"

"Grazie, ma... credo che passerò." rispose il giovanotto imperturbabile. "Ho già un bel po' di faccende per le mani, e finirei per distrarmi se dovessi pensare anche a non farvi perdere per la strada!"

"Bella scusa per non tirare fuori la mappa. E noi saremmo quelli che hanno battuto Lin e il Team Meteora..." commentò Hitomi. Dopo aver alzato le spalle per dire che non ci poteva fare niente, la ragazzina diede un'occhiata alla piantina che Max stava esaminando, e con un indice mostrò una strada che secondo lei avrebbe potuto portarli rapidamente alla loro destinazione. "Guardate... secondo me, se andiamo da questa parte, arriviamo a Yantaropoli nel giro di pochi giorni... se non incontriamo qualche imprevisto lungo la strada."

"Questo sarà un po' difficile, visto che di imprevisti ne incontriamo ogni volta. Ma, chissà, magari questa volta avremo fortuna e non incapperemo in qualche complotto per conquistare il mondo." fu la risposta ironica di Max. "Comunque... mettiamoci in cammino. Finalmente, lì a Yantaropoli potremo scoprire qualcosa di più sulla Mega Evoluzione."

Vera guardò il suo Mega Bracciale con un sorrisetto orgoglioso. In fondo, era stato grazie a quello e alla sua intesa con i suoi Pokemon se era riuscita a fermare i folli piani di Lin. Chissà cosa avrebbe pensato la maestra Kiki se avesse saputo che era stato soprattutto grazie al suo sacrificio, che ora Reborn poteva avere un futuro.

La ragazzina castana spostò lo sguardo sul suo compagno dai capelli verdini. Drew stava ancora sorridendo, ma ora il suo atteggiamento era più serio, mentre si tirava su una manica, e mostrava che anche lui aveva un Mega Bracciale - un dono che gli era stato fatto poco prima dello scontro decisivo con il Team Meteora, e che si era dimostrato vitale per tenere testa agli alti comandi dell'organizzazione terrorista...

Anche lui, come tutti loro, era interessato a sapere di più sulla Mega Evoluzione e capirne meglio i segreti. Era un potere del quale non si sapeva ancora quasi nulla, nonostante anche loro lo avessero usato per annientare il Team Meteora... e un simile potere voleva dire una grande responsabilità per coloro che lo possedevano. Adesso, Blaziken ed Absol erano di gran lunga i loro Pokemon più forti... ma nemmeno loro erano del tutto sicuri di quali fossero i loro limiti, quando si trasformavano.

"Vera, Drew?" chiese Max, voltandosi verso la sorella maggiore e il suo "fidanzato". "Non restate indietro, okay? Dobbiamo cercare di coprire quanta più strada possibile prima che il sole tramonti."

"Chissà cosa sta facendo Ash in questo momento..." si chiese Hitomi, guardando una delle sue Pokeball, quella nella quale si trovava il suo Walrein. "Conoscendolo, adesso sarà impegnato in qualche strampalata avventura in qualche strano posto qui a Kalos. Magari impegnato in una lotta di Pokemon..."

 

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Vicino al Maniero Lotta, mentre stava chiacchierando con i suoi compagni e si apprestava a riprendere il suo lungo viaggio, Ash Ketchum si portò le mani davanti alla bocca e fece uno starnuto, con il vago presentimento che qualcuno, da qualche parte, stesse parlando di lui!

"Pika pi?" chiese Pikachu, colto di sorpresa.

"Accidenti, che starnuto... Ash, sei sicuro di stare bene?" chiese Misty, alzando la testa dalla sua borsa mentre controllava di avere tutto per il viaggio.

Ash si abbassò un po' e permise a Froakie si versargli dell'acqua sulle mani in modo da pulirle per bene. "Sì, sì, tutto okay, Misty!" affermò, mentre si scrollava l'acqua dalle mani, e ringraziava Froakie con una carezza sulla testa. "E' solo che... all'improvviso mi era sembrato che qualcuno stesse parlando di me, e non ero sicuro se bene o male."

Lem diede una rapida occhiata al Maniero Lotta che il gruppo stava per lasciarsi dietro. Tutti loro avevano avuto l'occasione di allenarsi adeguatamente, ma non potevano fermarsi lì troppo a lungo... dovevano pur continuare il loro viaggio per conquistare tutte e otto le Medaglie di Kalos nel caso di Ash... per dare prova di sè nei vari Pokevarietà nel caso di Serena... e per vedere quanto più possibile di Kalos e scoprire di più sul Team Flare e sulla misteriosa nuova minaccia. C'erano parecchie cose da fare, ed era il momento di rimettersi in viaggio.

"Beh... sarà stata solo un'impressione, o almeno spero." disse Serena, mentre dava una controllata alla folta pelliccia della sua Delphox. La volpe bipede si girò in modo da permettere alla sua allenatrice di pettinarle la pelliccia sui fianchi e sulla schiena, e la ragazzina di Borgo Bozzetto fece una breve risata tra sè. La sua starter era sempre stata piuttosto schizzinosa e maniaca della pulizia, anche quando era una piccola Fennekin. "Comunque, adesso la nostra prossima meta dovrebbe essere la Grotta Trait d'Union, vero, Lem?"

"Secondo la mia mappa, sì, proprio la Grotta Trait d'Union." affermò il giovane inventore, mentre lui, Bunnelby, Clem e Dedenne davano un'occhiata ad una mappa che aveva tirato fuori dal suo zaino. Lem indicò una strada che costeggiava il lago, fino a giungere ai piedi di un'importante catena montuosa molto vicina alla costa. "Allora... seguendo questa strada dovremmo arrivare alla grotta nel giro di pochi giorni, e da lì attraverseremo la catena montuosa per arrivare a Petroglifari. Da lì, la prossima Palestra è raggiungibile nel giro di pochi giorni... ma se fosse possibile, consiglierei di fermarsi un po' a Petroglifari, ci sono un bel po' di cose interessanti da vedere, da quelle parti."

"Immagino che la nostra amica sirenetta vorrà fermarsi lì giusto per vedere se riesce a trovare qualche bel Pokemon d'Acqua con cui fare amicizia, vero?" Giselle, in piedi accanto al ponte levatoio di ingresso del Maniero Lotta. "E va bene. In questo caso, ti auguro buona fortuna. Purtroppo, a Kalos non ci sono molte specie native di Pokemon d'Acqua, ma... intanto dai un'occhiata all'acquario di Petroglifari, magari troverai qualcosa di interessante."

"Marill, marill!" affermò il topolino azzurro che ormai aveva preso ad accompagnare Misty fuori dalla Pokeball, proprio come Psyduck e Togepi.

"Lo prenderò come un augurio di buona fortuna." disse Misty. Sorrise tra sè pensando che la Misty di alcuni anni prima avrebbe risposto al punzecchiamento sfidando Giselle ad un incontro di Pokemon... che si era poi risolto in una umiliante sconfitta. "E voi due, cosa farete? Resterete ancora un po' al Maniero Lotta?"

Guardò anche verso Aurelia, che stava in piedi, un po' in disparte, con i suoi amici Furfrou. Tutti quanti quei buffi Pokemon barboncino davano l'impressione di essere molto più allegri e sicuri di sè... quei pochi giorni passati ad addestrarsi al Maniero Lotta avevano dato dei frutti che la ragazzina non avrebbe mai osato neanche immaginare. "Immagino... che le lotte di Pokemon non siano poi un passatempo tanto popolare e grossolano come pensavo all'inizio." affermò, ricevendo come risposta un abbaiare acuto da parte del suo Furfrou più forte. Aurelia storse il naso e cercò di mostrarsi quanto più indifferente possibile mentre faceva un'ammissione che per lei aveva qualcosa del rimprovero. "E... per quanto non mi riesca troppo facile ammetterlo, riconosco che avevo trascurato l'addestramento dei miei Furfrou. Mi sto rendendo conto che... qui a Kalos ci sono dei problemi, e che anch'io devo fare la mia parte per risolverli. E questo... vorrà dire anche impegnarmi un po' di più e rendere più forti i miei cari Furfrou."

"Denne!" il Dedenne di Clem, in braccio alla sua padroncina, fece un segno dell'okay.

"Mi fa piacere sentirtelo dire, Aurelia!" continuò Ash. "Mi raccomando, io ti ho dato dei consigli su comeallenare i tuoi Pokemon, ma il mio metodo non è certo l'unico possibile. Finchè rispetti i tuoi Pokemon e gli altri allenatori, usa il metodo che secondo te dà i migliori risultati."

"Va bene... cercherò di ricordarmelo. Ammetto che non è male come consiglio." rispose la ricca proprietaria della Villa Aurea. "E lei... signorina Giselle? Non si dimentichi che mi deve ancora una rivincita... quando io e i miei cari Furfrou saremo diventati un po' più forti, si intende!"

"Allora me la posso anche prendere comoda." affermò Giselle. "O meglio, lo farei, se fossi una che si accontenta. Ma... una come me non resta certo ferma al suo posto! Prenderò anch'io parte in qualche Poke Varietà... sono sicura che sarà un ottimo modo per affinare le mie già notevoli abilità e diventare un'allenatrice più completa! I miei Pokemon saranno senz'altro d'accordo, vero?"

Il Marowak che stava al fianco di Giselle, con l'osso appoggiato sulla spalla e la schiena dritta come un soldato, sbattè gli occhi e guardò verso la sua allenatrice, non del tutto sicuro. "Wak?"

"Questo... vorrà dire che saremo rivali, immagino." disse prontamente Serena, e guardò dritta negli occhi la ragazza di Kanto, che non si scompose neanche e si sistemò i capelli con un gesto della mano, mettendosi in una posa elegante e stilosa!

"Ho visto che sei già un'allenatrice di Pokemon di un certo calibro. Bene, vorrà dire che incontrerò presto un'avversaria degna di me." rispose Giselle. "Molto bene, attenderò con pazienza il momento in cui ci metteremo alla prova. Detto questo... mi ha fatto piacere misurarmi di nuovo con te, Ash Ketchum. La prossima volta, però, stai pur certo che vincerò io."

"Pikachu!" Pikachu drizzò la coda, sorridendo con convinzione, e guardò in direzione di Marowak. Il Pokemon Terra, a sua volta, fece volteggiare il suo osso-clava in una mano e lo lanciò in aria per poi afferrarlo al volo con l'altra mano, dando al topolino elettrico un piccolo saggio della sua abilità.

I tre allenatori novizi che accompagnavano Ash e il suo gruppo erano tutti abbastanza impressionati da quello che stavano vedendo e avevano visto in quei giorni. "Ho... come l'impressione che se dovessi incontrare la signorina Giselle o Serena in un Poke Varietà, saresti in guai seri, mio caro Tierno... quelle due non scherzano mica!" commentò Shana sorridendo nervosamente mentre si grattava uno zigomo.

Il ragazzone sovrappeso non poteva effettivamente negare che c'era un bel divario tra lui e le due ragazze. "Beh... che posso dire, cercherò di fare del mio meglio... e se le incontro, chissà, magari avrò fortuna!" commentò.

"Anche in uno scontro di Pokemon, saremmo in grosso svantaggio." affermò Trovato. Non resistette tuttavia alla tentazione di scattare una foto a Pikachu e a Marowak, che si stavano dando la mano per augurarsi buona fortuna a vicenda. 

"Ash Ketchum, immagino che approfitterai del vostro passaggio per la Grotta Trait d'Union per catturare qualche Pokemon Roccia." fu il commento di Giselle. "Visto che hai detto di voler sfidare le Palestre di Kalos con Pokemon del loro stesso tipo, e che la prossima Palestra è di tipo Roccia, questa è la tua migliore occasione."

Lem non perse occasione di dare un po' di sfoggio della sua conoscenza di Kalos. "Mi sembra un'ottima idea, Ash." disse il giovane inventore. "Credo che ti interesserà sapere che nella Grotta Trait d'Union vivono diverse specie di Pokemon Roccia, tra le quali Geodude e Roggenrola."

"Mentre nelle vicnanze di Petroglifari, si possono trovare Pokemon come Binacle, che è un interessante Pokemon di tipo Acqua/Roccia." continuò Trovato.

Ash ricevette le informazioni con un cenno della testa. "Okay, grazie mille! In effetti, suonano molto interessanti! Hey, Misty! Potresti provare anche tu a catturare un bel Binacle, che ne dici?"

"Oh, beh... dipende da che tipo di Pokemon è! Una intenditrice di Pokemon d'Acqua come me deve scegliere dei Pokemon che abbiano classe, stile e bella presenza, non certo il primo Magikarp che abbocca all'amo!" Misty rispose sorridendo con affettato orgoglio e tenendo scherzosamente il naso in aria. "Per la grande Misty ci vogliono dei Pokemon altrettanto grandi, tipo il mio carinissimo Marill qui presente!"

"O tipo il tuo Psyduck?" Ash non resistette alla tentazione di punzecchiarla un po', e Pikachu sghignazzò soddisfatto.

Misty non riuscì a mantenere il suo contegno elegante, e incespicò per il disappunto, mentre Marill, pur lusingato dalle parole di prima, si massaggiò la testa imbarazzato!

"Hooo, ma cosa sento? La signorina sirena si è ritrovata con uno Psyduck in squadra?" Giselle rispose con una finta espressione di sorpresa. "Beh, questa sì che è una novità, mi sembrava di aver capito che avessi certi gusti in fatto di Pokemon d'Acqua! E ancora non sei riuscita ad evolverlo? Scusa se ci rido su, mia cara! Hohohohohoooo!"

"Non l'ho catturato io, quell'impiastro di un papero!" ringhiò Misty, con i denti trasformati in zanne triangolari e una fiamma che ardeva attorno a lei mentre avanzava verso una Giselle per nulla preoccupata. "Si è catturato da solo perchè è talmente imbranato che ha beccato la mia Pokeball!"

"Ma tu lo hai tenuto in squadra, quindi significa che non ti dà esattamente fastidio." rispose prontamente Giselle.

"Questo non c'entra niente! Il punto è che io... io..." Misty cercò le parole, rendendosi conto con suo grande imbarazzo che non aveva la risposta pronta!

Il resto del gruppo continuò ad osservare con una certa desolazione lo spettacolo di Misty che cercava senza successo di darsi un contegno, e Giselle che senza neanche fare fatica la smontava con quache parola e qualche posa elegante! Era uno spettacolo un po' imbarazzante, in particolare per Ash...

"Ehm... non per essere impertinente, Ash... ma la tua fidanzata fa sempre così?" chiese Serena, con un grosso gocciolone di sudore sulla testa.

Il ragazzino di Biancavilla si schiarì la voce imbarazzato. "Beh... in effetti, Misty è sempre stata un po' permalosa... che non ci senta, però, o ne avremo fino a domattina!"

"Froakie..." disse il ranocchio azzurro sfregandosi la testa. Pikachu alzò le spalle e sorrise a sua volta, come per dire che ci avrebbe fatto presto l'abitudine...

 

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"Accidenti... presto, Bunnelby, usa il tuo attacco Azione!"

"Flabebè, usa Vento di Fata!" esclamò prontamente Marin, indicando con una mano il Pokemon dell'avversario. Prima che il Pokemon coniglio potesse prendere lo slancio e scagliarsisu di lui, Flabebè si caricò brevemente, e facendo roteare il fiore che usava come parasole, scagliò una raffica di vento cosparso di scintille di luce rosa, che colpirono il Bunnelby avversario con inaspettata potenza, e lo scaraventarono a terra privo di sensi, decretando così la fine dell'incontro a favore di Marin.

"Urrà! Ce l'abbiamo fatta, Chespie!" esclamò la bambina dai capelli rossicci. Con entusiasmo, prese le mani del suo starter, e cominciò a fare con lui un piccolo ballo di vittoria! "Ce l'abbiamo fatta! Non riesco quasi a crederci! Siamo già diventati osì bravi!"

"Chespin, chespin!" esclamò allegramente il piccolo Pokemon d'Erba. Dopo aver ripreso fiato, Flabebè raggiunse la sua allenatrice e girò abilmente il suo fiore per esprimere il suo entusiasmo per la vittoria.

"Fla bebe!" esclmò con la sua vocetta acuta.

"E' vero, è vero, sei stato bravissimo anche tu, Flabebè!" esclamò Marin... ma non si dimenticò del suo avversario, che in quel momento stava richiamando il suo Bunnelby sconfitto, con aria delusa. "Ah... ehm... quasi me ne dimenticavo..."

Fece per avvicinarsi all'avversario, un ragazzo della sua stessa età con i capelli castani tagliati corti e un modo di vestire abbastanza ricercato. "Hey, è... stato un bello scontro." affermò Marin, cercando di scegliere le parole nel miglior modo possibile. Non era del tutto sicura di cosa si dovesse dire ad un avversario sconfitto per non farlo sentire ancora peggio... "Ecco... il tuo Bunnelby era forte, e... ehm... insomma, anche tu sei bravo, come allenatore."

"Sarà..." disse il ragazzino, con un sospiro rassegnato. "Beh, adesso vado a far riposare il mio Bunnelby al Pokemon Center più vicino. Ci si vede. Forse."

"Ah... ciao..." mormorò la bambina dai capelli rossi, tendendo una mano verso di lui... ma il ragazzino si era già voltato e stava riprendendo la strada verso il centro abitato più vicino. Marin restò ad osservarlo sbalordita, senza sapere cosa dire o pensare... e Chespie si avvicinò a lei sfregandosi la testa con una zampetta.

"Chespin..." mormorò, mentre Flabebè fluttuava lì accanto e teneva la testa bassa. Marin aveva l'impressione che il piccolo Pokemon Folletto si sentisse in colpa per il fatto che l'avversario di Marin si fosse depresso.

"Ho... detto qualcosa di male?" si chiese Marin. "No, stai tranquillo, Flabebè, tu hai fatto un ottimo lavoro... sono io che non capisco che gli ha preso..."

"Non devi fartene una colpa." rispose la ben nota voce di Alan. Il ragazzo era rimasto in disparte ad osservare lo scontro assieme al suo fedele Charizard, e adesso che si era concluso, stava dando la sua opinione, con il suo solito modo un po' freddo e scostante. "Tu e i tuoi Pokemon avete combattuto impegnandovi a fondo. Avete fatto quello che dovevate. Non dimenticare, un allenatore deve pur sempre mettere a confronto i suoi Pokemon con quelli degli altri allenatori... e questo vuol dire farli combattere. Ci deve sempre essere un vincitore ed un perdente. E' così che vanno le cose."

Marin guardò la Pokeball vuota appartenente a Flabebè che teneva in una mano. Era una cosa a cui in effetti non si era fermata a pensare, fino a quel momento... ma quello che diceva Alan aveva senso. Era pur sempre una competizione... e in una competizione, ci sono sempre un vincitore e un perdente. Tuttavia, questo implicava delle cose che a Marin non piacevano molto...

"Tu dici, Alan? E' una cosa che non si può evitare?" chiese Marin. "Voglio dire... non è che non voglio diventare una brava allenatrice, ma... ora che me lo fai presente, mi sembra quasi di infrangere i sogni di qualcun altro..."

Alan sospirò. Quella ragazzina era davvero una principiante... "E' così che vanno le cose, che ci piaccia o no." affermò. "Ad un certo punto devi prendere coscienza che il mondo è fatto così. A volte, per proseguire verso i tuoi sogni, finirai per interferire negli obiettivi di qualcun altro. Cos'è più importante, per te?"

"Beh... che domande, non voglio certo fermarmi qui. Voglio diventare una brava allenatrice di Pokemon, come mio padre!" affermò prontamente Marin, con un po' più di energia e convinzione. "E' solo che... non ho potuto fare a meno di pensare che qualcun altro potrebbe avere il mio stesso obiettivo, e forse ha delle motivazioni un po' più importanti delle mie."

"Può darsi. Ma questo non lo puoi sapere." rispose Alan. "Non voglio dire che fai male a preoccuparti degli altri. Anzi, ti fa onore. Ma non puoi afferrare il tuo sogno senza pensare almeno un po' a te stessa. Cerca di rifletterci su e darti una risposta."           

"Okay..." rispose Marin, sentendosi di colpo un po' meno entusiasta riguardo il suo obiettivo. Pensare che aveva tanto atteso il giorno in cui sarebbe diventata un'allenatrice...

Ma le parole di Alan, per quanto potessero suonarle sgradite, erano comunque vere. Avrebbe dobuto pensarci, in effetti. Fermandosi a pensare troppo ai suoi avversari, non sarebbe riuscita a dare del suo meglio... e avrebbe forse dovuto lasciarsi battere, e lasciare che i suoi Chespie e Flabebè si facessero male, soltanto perchè si faceva troppi problemi per il suo avversario e i suoi Pokemon? In effetti, anche quel modo di pensare non era per niente pratico nè logico...

Marin era rimasta ferma a pensare per tanto tempo, che non si era accorta di Alan e Charizard che si stavano allontanando a passo calmo ma spedito, finchè il ragazzo dai capelli neri non la chiamò, voltandosi indietro appena un po'.

"Andiamo? Ci conviene arrivare al più vicino Pokemon Center prima che cali la notte." disse il ragazzo, e la ragazzina fece un salto per la sorpresa e cominciò ad inseguire, seguita a breve da Chespie e Flabebè.

"Hey! Aspetta un momento! Sei un maleducato, Alan, si aspetta quando una signorina... uwah!"

*SDENG!*

Alan sospirò stancamente quando la malcapitata Marin andò a sbattere contro l'unico albero che cresceva là attorno, e i suoi Pokemon si fermavano a guardarla esterrefatti. Come facesse quella ragazzina ad andare a cozzare anche quando non c'era niente su cui inciampare, era probabilmente uno dei tanti misteri mai risolti dell'universo dei Pokemon...

"Owww, che botta..." si lamentò Marin massaggiandosi il naso mentre si rialzava. Si rimise subito, facendo finta che non fosse successo niente, e fece cenno ai suoi Pokemon di proseguire. "Aspetta, Alan! Io non ho le gambe lunghe come le tue!"

"Sì, questo lo avevo notato..." rispose sarcastico l'allenatore più grande.

 

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Un piccolo villaggio ai bordi di una grande foresta, un posticino tranquillo e sonnacchioso, fatto di case di legno e immerso in una natura incontaminata, che contrastava in maniera quasi scioccante con l'immagine di Kalos che molti si erano fatti. Niente alti grattacieli, arene futuristiche o stravaganti passatempi... solo una piccola comunità che viveva dei frutti della terra e di quel poco che aveva bisogno di importare dall'esterno.

Questo era lo spettacolo che Vera e i suoi compagni si erano trovati quando, ora che il sole stava scendendo all'orizzonte, si erano fermati nel primo centro abitato che si erano trovati davanti per  riposare un po'. Anche il Pokemon Center, uno dei pochi edifici dall'aspetto relativamente moderno di quel posto, aveva un certo gusto retrò... ai ragazzi di Hoenn sembrava quasi di fare un passo indietro nel tempo. Almeno, questa era l'impressione che Vera aveva mentre si avvicinava ad un cartellone in legno sul quale era scritto un messaggio di benvenuto.

"Benvenuti a Foretville, nella Valle d'Arco." lesse la giovane coordinatrice, notando già qualcosa di particolare nella presentazione. Dei larghi anelli dorati circondavano la scritta, formando una sorta di pittoresca cornice... ma sicuramente doveva esserci qualche significato in più, oltre che l'ornamento. "Beh... sembra che siamo capitati in un posto molto interessante! Certo, è un po' isolato, però... almeno sembra che staremo tranquilli per la notte."

"Io sono d'accordo. Non sono mai stata una fan del chiasso." rispose Hitomi sfregandosi gli occhi. "Non sarà Apofillide, ma è comunque un luogo calmo e silenzioso."

"Skitty..." miagolò il Pokemon Micio di Vera, per poi mettersi ad annusare incuriosito la stradina sterrata che portava alla piazzetta al centro della piccola città. Sembrava davvero di essere nel bel mezzo di una piccola comunità di boscaioli, e mentre Vera seguiva il suo Pokemon, e il resto dei suoi compagni prendeva la sua stessa strada, le sembrò quasi di sentire il profumo della resina e del legno appena tagliato. Le poche persone che si trovavano in giro per le strade erano incuriosite da quel gruppetto di stranieri che erano arrivati così all'improvviso da quella strada così poco battuta. Su tutti gli edifici, ne svettava uno particolarmente impressionante, fatto in legno lavorato come quasi tutti gli altri, ma decisamente più alto ed imponente, che poggiava sul tronco di un'immensa sequoia le cui fronde si levavano fino quasi al cielo. Aveva un tetto spiovente, con dei balconi ornati da colorati fiori selvatici, e sopra la doppia porta di legno lucido che dava ingresso al suo interno, si vedeva un simbolo che ricordava un grande anello dorato, all'interno del quale era disegnata una sorta di anfora...

"Non deve essere un posto che riceve molti visitatori." disse Drew, osservando con attenzione quella cittadina così particolare. Ad un primo sguardo, dava semplicemente l'impressione di essere una cittadina un po' isolata, tranquilla, senza particolari attrattive ma un luogo ideale per rilassarsi. Ma dopo il loro viaggio a Reborn, Vera e i suoi compagni si erano abituati a non fidarsi mai troppo di come appariva una città...

"Da come ci guardano quelle persone... ho l'impressione che qui i visitatori siano rari come un Chansey selvatico!" affermò Max, mentre il gruppo faceva rotta verso il Pokemon Center. Il ragazzino era il più incuriosito del gruppo da quella strana simbologia che vedeva sopra la porta dell'edificio più grande, e si fece un appunto mentale di chiedere cosa rappresentasse. Adesso, tuttavia, era il momento di prendere un posto a dormire al Pokemon Center, e far riposare un po' i loro Pokemon, e il quartetto di amici di Hoenn raggiunse il Pokemon Center, e passò oltre le porte scorrevoli che davano ingresso al salone principale.

"Buonasera..." esordì Vera, prendendo in braccio il suo Skitty. Il Pokemon Micio emise un miagolio acuto e cominiò a sfregare la testa sulla guancia della sua allenatrice... mentre quei pochi ospiti del Pokemon Center volgevano la loro attenzione al gruppetto di Hoenn. Hitomi volse uno sguardo sospettoso ad un paio di ragazzi che stavano mormorando qualcosa di poco chiaro riguardo al quartetto...

"Oh, buonasera!" rispose allegramente l'infermiera Joy di turno, dietro al banco del Pokemon Center. Accanto a lei si trovava un Pokemon che Vera e gli altri avevano visto un po' di sfuggita a Reborn, un Pokemon che ricordava parecchio un Chansey, ma era un po' più piccolo, paffutello, di colore rosa e crema, con l'eccezione degli occhi azzurri. La parte superiore di testa e orecchie era rosa, mentre quella inferiore crema; le orecchie ricadevano ai lati della testa e avevano due appendici nella parte inferiore che assomigliavano a uno stetoscopio. Il torso era compatto e rosa sui fianchi e sulla schiena, mentre sul ventre era color crema; anche le braccia erano rosa, in modo che la parti del corpo di questo colore assomigliassero ad una giacca. Le gambe erano corte e anch'esse di color crema, con due corte dita ai piedi. "Siete dei viaggiatori, immagino. Benvenuti al Pokemon Center di Foretville!"

"Audino!" fece eco la Pokemon rosa che serviva accanto all'infermiera Joy.

"Hmm... un Audino, eh? Non è un Pokemon che si vede tanto spesso al di fuori di Unima." disse Hitomi, per poi controllare il suo Pokedex.

"Audino, il Pokemon Ascolto. Tipo Normale. Ha un udito eccezionale. Usa dei suoni impercettibili per analizzare ciò che gli succede intorno.          Le sue orecchie sono antenne capaci di sondare lo stato di salute degli altri, sia fisico che psicologico, o capire quando un uovo si schiuderà."

"Grazie, infermiera Joy. Grazie, Audino." disse Vera, tenendo in braccio il suo Skitty. "Sì, siamo dei viaggiatori... veniamo da Hoenn e siamo qui in viaggio a Kalos per scoprire un po' di più sulla Mega Evoluzione."

"Ah, già, ho sentito parlare della Mega Evoluzione. E' a Yantaropoli che si trova la Torre Maestra, dove vengono custoditi degli importanti segreti sulla Mega Evoluzione." rispose l'infermiera dai capelli rosa, mentre Audino ritirava le Pokeball di ciascuno dei ragazzi e li portava alla macchina guaritrice. Joy notò il Mega Bracciale che Vera portava ad un polso, e gettò un'occhiata anche agli altri tre. "E' a diversi giorni di cammino da qui, ma vi consiglierei di fermarvi un po'. La strada potrebbe essere pericolosa, ed è una buona idea essere preparati."

"Pericolosa? In che senso?" chiese Drew. Vera, Max ed Hitomi restarono in ascolto, un po' insospettiti...

L'infermiera Joy storse il naso, non del tutto sicura se fosse il caso di dirlo... ma vedendo che quella ragazzina castana aveva un Mega Bracciale, decise che forse non era necessario fare tanti misteri. "Beh... è una situazione che sta andando avanti da qualche settimana, in diverse zone di Kalos. Si sono verificati dei casi di rapimenti di Pokemon da parte di misteriosi individui... e la cosa più strana è che prendono di mira soltanto Pokemon di tipo Folletto, per qualche motivo che ancora non sappiamo." raccontò l'infermiera Joy.

Hitomi corrugò la fronte. "Pokemon Folletto... e si sa per caso dove si nascondono, questi malfattori?"

"Pare che abbiano dei nascondigli sparsi un po' ovunque per Kalos..." disse la ragazza dai capelli rosa. Dietro di lei, Audino stava passando le Pokeball dei ragazzi nella macchina di rigenerazione, una alla volta. "Diverse ufficiali Jenny hanno organizzato delle incursioni nei luoghi in cui questi misteriosi individui si nascondevano, ma fino a questo momento, sono riuscite soltanto a catturare qualche recluta che certo non può sapere più di tanto. Sappiamo solo che si fanno chiamare Team Cripto."

"Un altro dei soliti Team di malviventi." commentò Max. "Ma questi sembrano avere un obiettivo un po' particolare, se stanno prendendo di mira soltanto i Pokemon Folletto."

"Sì, è quello che pensiamo anche noi." disse l'infermiera Joy. Audino aveva finito di far riprendere i Pokemon dei ragazzi, e riconsegnò loro le Pokeball, accuratamente riposte in contenitori da sei ciascuno. "Certo... non possiamo negare che ci sarebbe molto utile se qualcuno fosse in grado di scoprire qualcosa di più su di loro. Non vorremmo chiedere a voi, ma... beh, diciamo che se foste in grado di dare una mano in questo senso. La Lega Pokemon di Kalos sta cercando degli allenatori che possano dare una mano a scoprire qualcosa di più su questi malviventi."

"Capisco..." rispose Vera accarezzando il suo Skitty. Data la situazione, pensò che sarebbe stata una buona idea farsi coinvolgere, ma volle prima chiedere ai suoi compagni se erano d'accordo. "Beh, fratellino... tu che dici? Possiamo anche noi dare una mano a smascherare questo Team Cripto, no?"

Max si aggiustò gli occhiali e mise a posto le Pokeball, ma restò a guardare quella che apparteneva al Pokemon con cui aveva il rapporto più forte e solido - il suo Gardevoir. "Credo... che sia una buona idea, sorellina. Chissà, magari c'entra qualcosa con la storia della Mega Evoluzione?"

"Con quel poco che sappiamo di questo Team Cripto, non possiamo escludere nulla." disse Hitomi. Vera disse di sì con la testa, ma in quel momento, il suo Skitty drizzò le orecchie, come attirato da qualcosa, e saltò giù dalle braccia di Vera, dirigendosi poi verso un'altra ala del Pokemon Center, agitando vivacemente la coda.

"Ah! Skitty! Dove stai andando?" chiese Vera, seguendo il buffo Pokemon Micio mentre questo raggiungeva una coppia di allenatori dall'aspetto un po' peculiare che stavano seduti ad un tavolo - un ragazzo che sembrava essere un po' più grande di Ash, vestito di nero e con un'espressione seria sul viso, e una bambina vestita di verde e con i capelli rossi che spuntavano da un buffo berrettino. Due Pokemon stavano rilassandosi accanto a loro - un possente Charizard che indossava una sorta di piastra di armatura argentata, e un Chespin che dormiva tranquillamente appoggiato alla pelle squamosa della lucertola fiammeggiante. Impressionata dall'aspetto del Charizard - probabilmente era forte quanto quello di Ash, se non di più - Vera raggiunse il suo Skitty e lo prese in braccio, scusandosi con i due allenatori per il disturbo. "Skitty! Non scappare così all'improvviso! Scusate, amici, il mio Pokemon è partito all'improvviso, e..."

"Va tutto bene." rispose il ragazzo dai capelli neri, alzando lo sguardo verso Vera con un'espressione di vago interesse. Se Vera lo avesse guardato con un po' più di attenzione, forse si sarebbe accorta che il ragazzo aveva notato il suo Mega Bracciale "Non c'è bisogno di chiedere scusa."

"Skitty skitty..." affermò il Pokemon Micio, sfregando la testa contro il viso di Vera, e poi guardando in direzione del Charizard che si rilassava vicino al ragazzo. Il Pokemon Fuoco/Volante aprì un occhio e osservò con interesse il gruppo di Hoenn, e anche Chespin si svegliò e si stiracchiò pigramente.

"Charrr..." mormorò Charizard. Sembrava che volesse parlare con lo Skitty di Vera, che drizzò le orecchie e rispose.

"Skitty!"

"Che chespin?" rispose rapidamente Chespin, e la bambina vestita di verde sgranò leggermente gli occhi per la sorpresa.

"Hm? E' una mia impressione... o hanno visto qualcosa che gli interessa?" chiese Drew. Il gruppo di Hoenn si era fermato accanto al tavolo dove erano seduti i due ragazzi... e la bambina vestita di verde, sentendosi un po' imbarazzata per il silenzio di attesa che ne era seguito, rispose prontamente.

"Ah! Scusate, scusate, ma ho come l'impressione che i nostri Pokemon abbiano notato il tuo Mega Bracciale... E' uguale a quello del mio compagno! A proposito, io sono Marin, e lui è il mio primo Pokemon, Chespie! E il ragazzo seduto con me è Alan, ed è un allenatore fortissimo! Lui e il suo Charizard sono quasi imbattibili! Si stanno allenando per affrontare tutte le Mega Evoluzioni del mondo!" esclamò Marin, come un fiume in piena.

"Tutte le Mega Evoluzioni?" esclamò stupefatto Max, gli occhi sgranati dietro le lenti dei suoi occhiali. "Pazzesco! Dev'essere un allenatore di prima classe!"

La reazione di Alan fu un sospiro rassegnato. "Non preoccuparti, non è che ci tenessi a non farlo sapere." disse sarcastico. Tuttavia, il suo interesse era stato attirato dal Mega Bracciale che vedeva al polso di Vera... era un po' sorprendente vedere che una ragazzina così giovane fosse già in grado di usare la Mega Evoluzione, ma aveva imparato già da parecchio tempo che non era il caso di giudicare una persona da una prima impressione. Se quella bambina aveva un Mega Bracciale, significava che era un'allenatrice di tutto rispetto. "Piuttosto... potresti togliermi una curiosità?"

"Ah, certamente!" rispose Vera rivolta al giovanotto. "A proposito, io mi chiamo Vera... Vera Maple, e vengo da Petalipoli, nel continente di Hoenn. E loro sono i miei compagni di viaggio... mio fratello Max, la sua amica Hitomi, e... il mio rivale Drew!"

"Rivale? Beh, immagino che debba essere onorato di aver raggiunto un tale livello di considerazione." scherzò il ragazzo dai capelli verdi. "Detto questo... piacere di conoscervi, Alan e Marin."

"Chespi!" esclamò il Chespin di Marin.

Alan disse di sì con la testa, senza perdere la sua espressione seria e concentrata. Vera aveva già l'impressione di avere a che fare con un tipo che non amava le chiacchiere inutili e che andava dritto al punto. "Piacere. Quello che vorrei chiedere è, dove hai ricevuto quel Mega Bracciale, Vera?" chiese.

Vera esitò per un attimo, guardando il suo Mega Bracciale al quale erano legati così tanti ricordi, sia belli che tristi. Le circostanze in cui quel Mega Bracciale le era stato donato erano ancora fresche nella sua mente, e per quanto ne sapeva, anche in quelle di suo fratello e dei suoi compagni. "Beh... è un po' lunga da spiegare." disse infine, decidendo che a quel punto, tanto valeva dire le cose come stavano. "Prima di arrivare qui a Kalos, io e i miei compagni siamo andati... non per nostra volontà... a Reborn, un continente piuttosto lontano da qui, dove spadroneggiava un'organizzazione criminale chiamata Team Meteora."

"Che cosa? Il Team Meteora? Credo di aver sentito parlare di quei tipacci!" esclamò improvvisamente Marin. "Certo, è stato qualche giorno prima che andassi a ricevere il mio piccolo Chespie!"

"Chespin?" chiese il buffo starter di tipo Erba.

"Sì, sì, me lo ricordo benissimo!" affermò la bambina dai capelli rossi. Si chinò in modo da permettere a Chespin di salirle sulla spalla. "L'avevo sentito in un telegiornale! Dicevano che si stavano verificando degli strani fenomeni sopra Reborn... strane tempeste, maremoti inspiegabili... e dopo che tutto è tornato alla normalità, hanno detto che il Team Meteora, l'organizzazione criminale che spadroneggiava a Reborn, era stato smantellato."

Vera non potè fare a meno di sentirsi onorata, e ridacchiò brevemente. Privatamente, era contenta di essere stata lei la causa principale della caduta del Team Meteora - dopo tutti i soprusi che avevano perpetrato contro gli abitanti di Reborn, era stata una vera soddisfazione metterli al loro posto una volta per tutte, anche con tutte le difficoltà che c'erano state. "Ecco... sì, io ero a Reborn in quel periodo. E... una persona a cui ero molto affezionata mi ha affidato questo Mega Bracciale, prima di... ecco..." rispose Vera.

Alan sgranò gli occhi appena un po', e la sua espressione seria si fece appena un po' contrita. "Oh... mi dispiace. Non volevo farvi ricordare... cose spiacevoli." rispose.

"Non ti preoccupare, non potevi saperlo." rispose Drew, già inquadrando il tipo di persona che aveva davanti. Alan gli dava l'impressione di essere un tipo serio e stoico, ma di buon cuore. "Piuttosto... penso che sia il caso di aggiungere che Vera non è la sola ad avere un Mega Bracciale."

Il ragazzo dai capelli verdi si tirò su la manica della camicia... e rivelò che sotto di essa aveva anche lui un Mega Bracciale, con grande sorpresa di Marin e Chespie, e una reazione più contenuta, ma comunque stupita, da parte di Alan! "Questo Mega Bracciale... l'ho ricevuto da una persona che ci ha aiutato a sconfiggere il Team Meteora, e ci ha dato un bel po' di preziosi insegnamenti. A quanto pare... ha visto anche in me qualcuno che poteva sfruttare al massimo il potenziale della Mega Evoluzione, e ha deciso di concedermela."

"Chaaaar!" esclamò Charizard impressionato.

"Sembra che noi due... abbiamo ancora un bel po' di strada da fare, prima di poter avere la nostra Mega Evoluzione personale." commentò Max con un'alzata di spalle.

"Ma... ma... ma... è straordinario! E'... è incredibile! Non mi sarei mai aspettata... di trovare due proprietari di Mega Bracciale nello stesso posto!" esclamò Marin sbalordita. "Che... che ne pensi, Alan?"

Nonostante il suo carattere normalmente tranquillo, il ragazzo doveva ammettere di essere molto impressionato. Era già un evento straordinario incontrare una sola persona capace di sfruttare la Mega Evoluzione... ma adesso ne avevano di fronte due! Il giovane dai capelli neri si prese un istante per tenere sotto controllo la sua sorpresa, e disse la sua. "Molto interessante... hai detto di chiamarti Vera Maple, giusto?" disse. "Non ti farò perdere tempo. Ti andrebbe di fare un incontro con me e con il mio Charizard? Vorrei vedere qual è il tuo Pokemon Mega." 

Il dragone di fuoco spiegò leggermente le ali, e la fiamma che ardeva sulla punta della sua coda si ravvivò per esprimere il suo desiderio di combattere. Vera, da parte sua, era rimasta alquanto sorpresa da quella richiesta, e restò a pensarci su per qualche istante, non del tutto sicura di cosa avrebbe pensato Blaziken di quella richiesta.

"Skitty!" miagolò il gattino rosa strusciandosi su Vera come se volesse convincerla ad accettare la sfida.

"Ecco... non è per non venirti incontro, Alan." affermò la ragazzina di Petalipoli con espressione vagamente dubbiosa, e grattò distrattamente Skitty dietro un orecchio. "Però... ecco, non sono molto sicura. In fondo, io sono più una coordinatrice che altro. Sono in grado di guidare un mio Pokemon in battaglia, ma non è esattamente la mia specialità. Comunque... puoi aspettare un attimo?"

"Secondo me dovresti chiederlo direttamente a Blaziken, sorellina!" propose Max.

Vera si sfregò il mento... in effetti era una soluzione semplice e sicura. Se Blaziken se la sentiva, questo sarebbe stato il modo più diretto per risolvere la questione.

"Heh... giusta osservazione, fratellino, mi chiedo come mai non ci ho pensato prima!" affermò Vera, per poi cercare la Pokeball del suo starter, e aprirla di scatto. Il Blaziken di Vera apparve in un lampo di luce scarlatta a pochi passi da lei, le mani strette a pugno e gli occhi chiusi come se stesse meditando... e la Blazikenite che portava al collo, un dono che le era stato fatto da Elisio, luccicò per un istante alla tenue luce delle lampade. Diversi dei presenti emisero un'esclamazione di meraviglia davanti ad un Pokemon così raro ed impressionante... e anche l'Infermiera Joy e il suo Audino rimasero ammirati ad osservarli per qualche istante.

"Una Blazikenite..." disse tra sè Alan. Anche Marin notò il gioiello luccicante, molto simile a quello che il Charizard di Alan portava incastonato sul pettorale.

Vera disse di sì con la testa, e Blaziken aprì gli occhi e guardò la sua allenatrice per chiederle quale fosse il problema. Senza nascondere una certa emozione, Vera si avvicinò al suo starter e gli diede un affettuoso abbraccio, che il Pokemon ricambiò subito dopo.

"Blaziken! Mi fa sempre piacere rivederti!" affermò Vera, restando per qualche istante nel caldo abbraccio del Pokemon Fuoco/Lotta, il cui becco si incurvò verso l'alto in un sorriso. Tuttavia, Vera si riportò ben presto alla realtà, e spiegò al suo starter come stavano le cose. "Okay... ascolta, scusa se ti chiamo per combattere, ma... un allenatore di questo paese vorrebbe chiederti se volessi affrontare il suo Mega Charizard in una battaglia di Pokemon. Se non vuoi, non sarò certo io a costringerti... però penso che potrebbe essere un buon allenamento per il futuro. Comunque... lascio a te la scelta. Tu che dici?"

"Blaze..." rispose il galletto kickboxer, prima di dare un'occhiata al Charizard di Alan. Il ragazzo dai capelli neri sembrava aver lasciato anche lui che fosse il suo Pokemon a decidere, e il Pokemon Fuoco/Volante non dava l'impressione di avere dubbi. Per come si era piazzato, era chiaro che era deciso ad affrontare lo scontro con Blaziken, e non vedeva l'ora di misurarsi con lui.

E se aveva di fronte uno sfidante così determinato... beh, chi era lui per negargli questa occasione?

Blaziken fece un passo in avanti, e si piazzò davanti al Charizard di Alan, guardandolo dritto negli occhi. Per alcuni istanti, i due campioni di tipo Fuoco si scrutarono, come se volessero misurarsi a vicenda... e finalmente, Blaziken diede la sua risposta, dicendo rapidamente di sì con la testa!

"Blaze!"

"Charrr!" ringhiò Charizard. A quanto pareva, Blaziken aveva accettato, e Charizard non poteva che essere soddisfatto.

"Sembra che abbiano accettato!" affermò Vera, a metà tra l'innervosito e l'eccitato. "Okay, Alan... quando vuoi, possiamo andare nella piazza centrale. Certo... sempre che agli abitanti di questo villaggio vada bene."

"Credo proprio di sì, mia cara. E' passato un bel po' di tempo da quando da queste parti si è verificato un evento così straordinario! Uno scontro tra due Pokemon di livello Mega!" affermò l'infermiera dai capelli rosa. "Vorrà dire che dovrò fare un turno in più, ma non importa! Mi raccomando, ragazzi, offrite uno spettacolo eccitante!"

"Beh, faremo del nostro meglio!" rispose Vera. "Blaziken ed io... abbiamo una certa esperienza quando si tratta di dare spettacolo!"

Alan fece un piccolo sorriso, non nascondendo di essere interessato a battersi con Vera. Fu Marin a dire la sua, improvvisamente preoccupata per il so compagno e Charizard. "Alan... tu credi davvero di poter battere Vera e il suo Blaziken?"

L'espressione seria e concentrata tornò sul volto di Alan. "Devo provarci per saperlo." rispose. "Ma... mi rendo conto che questo non è un Pokemon come tutti gli altri."

Charizard disse di sì con la testa. Si vedeva che quel Blaziken era davvero forte... e questo lo rendeva ancora più impaziente di affrontarlo.

 

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Pochi minuti dopo, Alan, Vera e i loro starter avevano preso posizione al centro della piazza centrale di Foretville, in mezzo a due ampie ali di folla che si erano riunite per assistere a quello che si preannunciava come uno scontro del tutto fuori del comune! I due allenatori, assieme ai loro Pokemon, si erano schierati ai lati di un ring immaginario, e i loro compagni attendevano con trepidazione che la battaglia iniziasse. Lo Skitty di Vera agitava vigorosamente la coda, e accanto a lui sedevano Max e Marin, che più di tutti erano ansiosi che lo scontro iniziasse.            

"Così, tu sei il fratello di Vera... e hai iniziato solo da un anno ad allenare Pokemon." stava dicendo la rossa esordiente al ragazzino con gli occhiali, che ascoltava intento tutto quello che lei diceva. "Sei comunque più esperto di me... io ho cominciato soltanto da un paio di settimane... forse qualcosa di più. E hai anche già una squadra completa... confesso che sono un po' invidiosa. Per adesso ho solo il mio piccolo Chespie... e il mio Flabebè, anche se comunque sono due Pokemon davvero fantastici, ne sono sicura!"

"Un Flabebè, davvero?" chiese stupito Max. "Anche mia sorella ha catturato un Flabebè quando eravamo a Reborn... e poi, con il tempo e la pazienza, è diventato prima un Floette, e poi un Florges! E' stato uno spettacolo! E sono sicuro che anche tu sarai entusiasta quando il tuo Flabebè evolverà!"

"Certo che questi due sono proprio dei chiacchieroni..." disse tra sè Hitomi. Per sua fortuna, il momento delle chiacchiere terminò quando Drew si mise in mezzo tra Alan e Vera, e assumendo il ruolo di arbitro cominciò a dettare le regole dell'incontro.

"Allora, siamo tutti d'accordo, vero?" chiese il ragazzo dai capelli verdi. Guardò prima verso Vera, e poi verso Alan, in modo da assicurarsi che entrambi avessero capito. "Sarà uno scontro uno contro uno, Blaziken contro Charizard. Entrambi in forma Mega. Non credo di dover aggiungere altro, quindi... che vinca il migliore."

"Perfetto. Possiamo cominciare, Alan." affermò Vera. Prendendo la decisione a due mani, la giovane coordinatrice di Hoenn alzò il braccio al quale portava il Mega Bracciale, e il gioiello venne avvolto da un'aura di energia che apparve anche attorno alla Blazikenite dello starter. "Blaziken! EVOLUZIONE... OLTRE L'EVOLUZIONE! MEGA EVOLUZIONE!"

"EVOLUZIONE... OLTRE L'EVOLUZIONE!" ribattè prontamente Alan. "Charizard, MEGA EVOLUZIONE!"

I due potenti Pokemon di Fuoco lanciarono entrambi un potente grido di battaglia, perfettamente all'unisono, quando la loro Megapietra si attivò e un bozzolo di luce abbagliante li inghiottì, lasciando sbalorditi gli abitanti della cittadina che assistevano a quell'incontro! I più vicini furono costretti a schermarsi gli occhi dalla luce abbagliante... ma lo spettacolo di luce durò soltanto pochi istanti prima che tutto tornasse come prima, e mostrasse uno spettacolo completamente diverso! Le esclamazioni di meraviglia del pubblico furono tutto ciò che spezzò il silenzio in quei momenti di puro stupore, mentre osservavano i due Mega Pokemon schierati sul campo di battaglia...

Charizard era diventato molto più massiccio, con le squame di un impressionante colore grigio scuro, e il ventre, la mascella e l'interno delle ali di colore azzurro brillante. Le ali sembravano in qualche modo più robuste, e la fiamma che ardeva sulla punta della sua coda era diventata azzurra, mentre degli angoli della sua bocca si dipartivano due getti di fuoco azzurro che davano al dragone un aspetto ancora più impressionante. Attorno a Mega Charizard X ardeva un'aura quasi palpabile di energia, e i suoi artigli sembravano luccicare!

Non meno impressionante era il cambiamento di Blaziken: il galletto kickboxer ora si teneva in piedi su una gamba sola, l'altra gamba e le braccia sollevate in una solida posizione di guardia, e la colorazione delle sue piume era cambiata in modo da dargli un aspetto più dinamico: nere sulle ginocchia e sull'addome, e rosse nelle parti del corpo dove prima erano gialle. Sulla testa, le piume più chiare si erano allungate in modo da formare una V sopra gli occhi, mentre sul torace erano disposte ad X, creando una sorta di protezione. Ma la differenza più grande erano le fiammate che uscivano dai polsi di Blaziken, quattro strisce di fuoco dalla colorazione rosso/arancio che si prolungavano per quasi un metro, ondeggiando come un vero focolare.   

I due Pokemon si misero di nuovo in guardia, e si squadrarono, pronti a combattere... e dal pubblico si levarono delle grida di incitamento, che servirono a Vera a mettere da parte ogni esitazione e fare del suo meglio!

"Okay, si comincia!" disse tra sè, scambiandosi con Mega Blaziken uno sguardo di intesa. Da parte sua, anche Alan era concentrato al massimo, non sapendo cosa aspettarsi da un Pokemon come quello...

"Forza, sorellina! Dacci dentro, Blaziken!" esclamò Max, felice di vedere ancora una volta il potere che aveva messo in ginocchio il Team Meteora.

"Alan! Charizard! Potete farcela!" esclamò Marin a sua volta, mentre i due Mega Pokemon si avvicinavano di un passo l'uno all'altro, e i loro allenatori prendevano un bel respiro...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E così, Alan e Vera si sono incontrati! Beh, non potevo certo lasciare che le loro strade si incrociassero senza che si battessero. Non siete anche voi curiosi di scoprire chi dei due sia il più forte? E in questo capitolo, oltre che dare inizio e contesto allo scontro tra i due, ho fatto qualche piccolo spoiler per gli eventi di "A World Reborn". Sì, anche Drew avrà la sua Megapietra e il suo Mega Bracciale!

Nel prossimo capitolo, vedremo come andrà lo scontro tra Mega Charizard X e Mega Blaziken... spero che l'aspettativa sia buona!

A presto, e se avete tempo, lasciatemi una recensione!

 

 

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Capitolo 24
*** Scontro tra Mega Pokemon! Charizard vs. Blaziken! ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 24 - Scontro tra Mega Pokemon! Charizard vs. Blaziken

La battaglia era iniziata, ed entrambi gli allenatori stavano tendendo al massimo tutti i loro sensi... ma i Pokemon non avevano ancora fatto alcuna mossa, se non muoversi lentamente di lato, prendendo le misure dell'avversario e cercando di trovare un punto debole nelle sue difese. Mega Blaziken era senz'altro più agile e veloce, si rese conto Alan, esperto com'era nel valutare la forza di un Pokemon da particolari anche minimi... mentre il suo Mega Charizard X era senz'altro in vantaggio dal punto di vista della forza fisica e della resistenza. Facendo qualche rapido calcolo, poteva già stimare che i due Pokemon si equivalessero... meglio non mostrare il fianco per primi.

Tuttavia, neanche Vera era così sprovveduta da fare questo errore, e decise che invece era il caso di prepararsi alla lotta. "Blaziken, questo non sarà uno scherzo, quindi... preparati usando Granfisico!" affermò. Immediatamente, il galletto kickboxer flettè entrambe le braccia e alzò la testa per lanciare un breve grido di battaglia. Il suo corpo venne avvolto da un fiammata scarlatta che bruciò senza combustibile per un paio di secondi prima di essere assorbita dalle piume del Pokemon Fuoco/Lotta, il cui aspetto si era fatto in qualche modo più imponente...

Alan ebbe ulteriore conferma che la sua avversaria sapeva quello che stava facendo, e decise che forse era meglio fare la prima mossa... ma non prima di aver preso le dovute precauzioni. "Okay, Charizard. Cominciamo. Usa Murodifumo, e poi allontanati!" esclamò. Il suo fedele Mega Charizard X eseguì l'ordine senza alcuna esitazione - le fiamme blu che ardevano agli angoli della sua bocca si accesero con maggiore veemenza, e da esse si sprigionò una nube di fumo nero che si diffuse rapidamente sul campo di battaglia e nascose il dragone agli occhi del Pokemon Vampe. Tuttavia, quest'ultimo e la sua allenatrice non diedero segno di preoccupazione - Mega Blaziken si limitò a chiudere gli occhi e congiungere le mani davanti a sè, come se stesse meditando.

"Stanno cercando di prevedere da dove verrà l'attacco..." disse tra sè Alan, concentrato sulla battaglia al punto che quasi non sentiva il vociare delle persone che facevano il tifo attorno a lui. "Anzi, no, più esattamente... Blaziken sta cercando di tendere al massimo gli altri suoi sensi, per cercare di capire da dove arriverà l'attacco di Charizard. Devo cercare di coglierlo di sorpresa."

Ancora per qualche secondo, Alan e Vera attesero, mentre la cortina fumogena continuava ad occultare Charizard agli occhi di Blaziken... e lo starter di Vera restava fermo al suo posto, in posa di meditazione. Decidendo infine di correre il rischio e tentare un attacco, Alan fece un rapido calcolo, e diede il suo primo ordine. "Okay, Charizard! Attacca adesso con Dragartigli!"

"CHAAAAARRRRR!" Mega Charizard X lanciò un potente ruggito di battaglia e si scagliò a tutta velocità contro Mega Blaziken, sfoderando uno dei suoi colpi più micidiali. I suoi artigli si trasformarono in lame di luce verde affilate come falci, e il possente drago nero si lanciò contro l'avversario con impeto irresistibile... ma Blaziken aprì di scatto gli occhi, dimostrando che non era stato colto di sorpresa!

"Blaziken, Stramontante!" esclamò Vera con tempismo incredibile. Blaziken si mosse ad una velocità quasi impossibile, spiccò un salto e sferrò un tremendo pugno dal basso verso l'alto, sferrando un colpo che non sarebbe stato per nulla fuori luogo in un videogioco della saga di Street Fighter! Mega Charizard X frenò appena in tempo e portò le braccia davanti a sè per proteggersi... e il devastante pugno di Mega Blaziken colpì le lame di energia verde che avevano preso il posto dei suoi artigli, mandandole in frantumi con un terrificante rumore di vetro spaccato, ma lasciando praticamente illeso il Pokemon Fuoco/Drago. Con un'agile capriola, Mega Charizard X si staccò da Mega Blaziken, che stava già atterrando da quello spettacolare colpo.

Vera decise di fare un po' di pressione sull'avversario. "Ben fatto, Blaziken! Ora usa Doppiocalcio!" continuò. Con uno stridio acuto, il Pokemon Vampe eseguì una spettacolare coppia di calci circolari, mirando al torace e alla testa dell'avversario. Il primo attacco venne mandato a vuoto dall'abilità e dall'esperienza di Mega Charizard X, ma il secondo si mosse più velocemente di quanto lui ed Alan avessero previsto, e il dragone nero venne colpito sotto la mascella.

"L'abilità Acceleratore di Mega Blaziken..." disse Alan, la fronte appena un po' aggrottata. "Il Pokemon che ha questa abilità diventa sempre più veloce man mano che lo scontro va avanti."

"Sei molto ben informato." commentò Vera, mentre Charizard e Blaziken si scambiavano un altro colpo. Gli attacchi si incontrarono a mezz'aria, e i due Pokemon vennero sbalzati all'indietro, concludendo quell'assalto con un nulla di fatto. "Del resto, per un allenatore che è riuscito ad ottenere una Mega Evoluzione, mi sembra il minimo."

"Come mai ti è stato dato un Mega Bracciale, Vera Maple?" Chiese Alan con espressione seria. "A quale scopo vuoi usare la Mega Evoluzione?"

"Non ero partita con l'intenzione di ottenere la Mega Evoluzione, se devo essere sincera." disse Vera. Blaziken e Charizard si fronteggiavano di nuovo, e questa volta, Charizard decise di prendere l'iniziativa con un attacco Fossa, scavando una galleria e sfrecciando sottoterra verso Blaziken. Il galletto kickboxer, sfruttando la sua velocità aumentata, scattò dalla parte opposta... ma Alan aveva inmente una tattica un po' più complessa di un attacco frontale.

"Adesso, Charizard... usa il tuo attacco Lanciafiamme!" esclamò Alan, con grande sorpresa sia di Vera che del suo starter. Dal punto in cui Mega Charizard X era sprofondato, scaturì una fiammata dirompente che avvolse Blaziken e lo costrinse ad indietreggiare, le braccia alzate davanti al viso in modo da attutire l'impatto del colpo. Essendo dello stesso tipo, il colpo non fece molti danni a Blaziken, ma riuscì ad annebbiargli la vista quel tanto che bastava per occultare l'avversario per un paio di secondi preziosi.

Mega Charizard X proseguì il viaggio sottoterra non appena il Lanciafiamme si esaurì, ed emerse con un balzo, colpendo in pieno Mega Blaziken, che si difese come poteva, ma venne comunque spinto indietro dall'immane potenza del colpo, e dopo aver incespicato per qualche metro, finì schiena a terra e ci mise qualche istante per rimettersi in piedi. Con un ruggito poderoso, il Pokemon Fuoco/Drago si librò in aria e cercò di scendere giù con un Attacco d'Ala che cercò di colpire Blaziken mentre era più vulnerabile.

"Blaziken, Contatore!" esclamò Vera con rapidità. Blaziken si riprese quasi all'istante, e chiuse le mani tra loro in modo da intrappolare l'ala di Mega Charizard X tra i due palmi! Il dragone nero ringhiò per la sorpresa e la rabbia, e cercò di divincolarsi per sfuggire alla presa dell'avversario, ma quest'ultimo tenne duro ed eseguì un'abile proiezione che scagliò in aria Mega Charizard X, gli fece fare un breve volo, e lo fece infine atterrare a diversi metri di distanza! Mega Charizard X emise un grugnito di dolore... non era più tanto abituato a ricevere attacchi quando era trasformato, e per un istante restò stordito. Ma il dolore della lotta lo risvegliò dal suo stupore e lo spronò a darsi ancora più da fare. Finalmente si stava trovando di fronte un avversario degno, e aveva tutta l'intenzione di dare prova di sè!

"Non è stata una tua scelta, dici." affermò Alan. "Ma adesso, usi comunque il potere della Mega Evoluzione. Cosa ti ha spinto a fare questo importante passo?"

Vera sorrise, un po' amaramente, allorchè i loro Pokemon si rimettevano in guardia uno davanti all'altro. "Sarebbe un po' lunga da spiegare. Diciamo che tutto è iniziato il giorno in cui ho accompagnato mio fratello al suo primo campionato di Hoenn, e da lì sono successe un bel po' di cose..."

"Sì, avevo sentito che la cerimonia di apertura è stata interrotta da un gruppo di terroristi che si facevano chiamare Team Meteora." rispose Alan. "Erano l'organizzazione che spadroneggiava nel continente di Reborn, se non sbaglio."

Vera disse di sì con la testa. "Come ho detto, è una lunga storia."

"Abbiamo tutto il tempo di raccontarcela. Per adesso... continua ad attaccare, Charizard! Usa un attacco Eterelama!" ordinò Alan, e il suo Pokemon più forte sbattè furiosamente le ali davanti a sè, creando una raffica di proiettili di luce che sfrecciarono ad alta velocità verso Mega Blaziken. Quest'ultimo, sfruttando la sua velocità aumentata, riuscì a scansare tutti i colpi con un rapido zig-zag e cercò di avvicinarsi all'avversario, che a sua volta riprese un po' di distanza. I colpi di Mega Charizard X e Mega Blaziken si scontrarono a metà strada, sprigionando una raffica di lampi e scintille prima che i due potenti Pokemon fossero costretti a separarsi e a rimettersi in guardia a distanza di sicurezza l'uno dall'altro. Sembravano praticamente in parità...

 

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"Wow, avete visto che roba? Sono soltanto i primi momenti dello scontro, e già si stnno facendo valere!" esclamò Marin, stupita dall'abilità dimostrata da Vera. "Fino ad oggi, ho visto solo uno dei Superquattro di Kalos mettere alle corde Alan e Mega Charizard!"

"Mia sorella ha fatto un bel po' di esperienza nelle lotte di Pokemon, durante il nostro... viaggio di piacere... nel continente di Reborn." rispose Max aggiustandosi gli occhiali. "Certo non è stato tanto facile... però in compenso, siamo diventati tutti molto più bravi a combattere con i Pokemon."

"Siamo stati costretti a farlo. Reborn City era un posto così malfamato, che sarebbe stato impossibile sopravvivere senza farsi le ossa in qualche modo." continuò Hitomi.

Marin deglutì, cercando di immaginare che razza di posto fosse quella città. "Per adesso, ho solo un Chespin e un Flabebè... non credo che me la sarei cavata da quelle parti." affermò.

"Beh, quando avremo un po' di tempo, ti racconteremo quello che abbiamo vissuto a Reborn." disse Max con un piccolo sospiro. "Per adesso... credo che la lotta stia entrando nel vivo! Non perdiamocela!"

"Sì, immagino che tu abbia ragione, Max... guardate, credo che stiano per tentare qualche altro attacco spettacolare!" esclamò Marin, vedendo che Mega Charizard X e Mega Blaziken stavano preparandosi ad un altro scontro spettacolare!

 

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Questa volta, erano stati Vera e Mega Blazike a fare la prima mossa. Il pokemon Vampe si scagliò all'attacco ad un cenno della ragazzina castana, e sferrò un Calcinvolo che Mega Charizard X non riuscì a bloccare! Il dragone nero strinse i denti e barcollò per un breve tratto, ma si rimise in fretta, e afferrò il pugno infuocato con il quale Mega Blaziken stava cercando di fare ulteriore pressione. I due avversari cercarono di mettersi in ginocchio a vicenda, ma Vera capì rapidamente che il suo starter non poteva competere sul piano della forza fisica, e cercò di fare in  modo che il suo Pokemon compensasse con la rapidità e l'astuzia.

"Okay.. Blaziken, ora usa un attacco Doppioteam!" esclamò la bambina castana. Con rapidità quasi abbagliante, il suo starter si sdoppiò, creando delle immagini residue di sè stesso... e la presa di Mega Charizard X si allentò quando il dragone nero si rese improvvisamente conto che stava lottando con una immagine illusoria.

"Charizard, difenditi con Turbofuoco!" esclamò Alan, immaginando che l'attacco, a quel punto, poteva venire da ogni parte. Mega Blaziken stava diventando sempre più veloce, e diventava difficile stargli dietro... ma questa tattica non poteva essere contrastata con la semplice velocità. Mega Charizard X eseguì una rapida rotazione su sè stesso, e creò un vortice di roventi fiamme blu che lo avvolse quasi del tutto, creando un'autentico tornado fiammeggiante che intercettò le copie di Mega Blaziken mentre queste si scagliavano su di lui in un attacco splendidamente coordinato! Le immagini illusorie si infransero non appena toccarono lo scudo infuocato, mentre il vero Blaziken strinse i denti e passò attraverso le fiamme senza troppi problemi. Tuttavia, quel colpo lo aveva rallentato quel tanto che bastava per impedirgli di mettere a segno il suo attacco - un attacco Breccia che mancò di poco il dragone nero e infranse un pezzo di roccia sul terreno. Mega Blaziken saltò indietro per cercare di difendersi dall'attacco successivo...

"Charizard, Dragartigli!"

Ma ad un ordine di Alan, Mega Charizard X sferrò un fendente poderoso con gli artigli trasformati in grandi lame ricurve di luce verde, e Mega Blaziken venne colpito di striscio al braccio sinistro, strappandogli uno stridio di dolore. Reso più audace dal colpo andato a segno, il Pokemon di Alan decise di tenere il suo avversario sotto pressione... ma quest'ultimo reagì con rapidità.

"Blaziken, respingilo con Calciardente... e poi usa Rocciotomba!" esclamò Vera. Il Pokemon Vampe roteò su sè stesso,tendendo in fuori la gamba destra circondata da una fiammata rossa, e il colpo fu abbastanza forte da spingere via Mega Charizard X e farlo retrocedere di un metro circa, alla perfetta distanza perchè Mega Blaziken potesse sferrare il suo nuovo attacco.

Blaziken scalciò con l'altra gamba e scagliò dal terreno una raffica di rocce grandi come mele che sfrecciarono verso Mega Charizard X, che cercò di difendersi con un altro attacco Dragartigli. Facendo improvvisamente crescere i suoi artigli fino a trasformarli in falci affilate, il Pokemon Fuoco/Drago sferrò un fendente che ridusse in briciole alcune delle pietre... ma non fu abbastanza rapido da intercettarle tutte, e alcune lo colpirono al torace e alle spalle, diminuendo la sua velocità.

L'unica reazione visibile di Alan fu un movimento accennato di un sopracciglio, ma tra sè, il misterioso giovane allenatore doveva ammettere che era preoccupato. I due Pokemon erano ancora vigorosi, ma la velocità di Mega Blaziken aumentava sempre più man mano che lo scontro andava avanti, mentre Mega Charizard X rallentava. Non c'era bisogno della sua esperienza per capire che era quella la tattica di Vera - voleva guadagnare un po' di tempo in modo che Accelerazione facesse effetto. Entro breve, Mega Blaziken avrebbe ottenuto una velocità tale che il più ingombrante Mega Charizard X avrebbe avuto non poche difficoltà a restare al passo. Meglio cercare quanto prima di riequilibrare le sorti...

"Resta fermo, Charizard. Cercare di stargli dietro sarebbe uno spreco di energie." affermò Alan. "Piuttosto, è meglio concentrarsi sulla difesa. Adesso aspetta un attimo..."

"Usa di nuovo Breccia, Blaziken!" esclamò Vera, non volendo rischiare troppo con un attacco Calcinvolo. Il galletto kickboxer si scagliò contro Mega Charizard X sfruttando la sua velocità superiore, e cercò di colpire il drago nero con un potente colpo di karatè... ma Alan e il suo starter erano riusciti a calcolare i tempi quasi alla perfezione, e il ragazzo diede l'ordine al momento giusto!

"Protezione!" esclamò Alan. Con un grugnito, Mega Charizard X spalancò le ali, e le fiamme blu che scaturivano dagli angoli della sua bocca cominciarono ad ardere con maggior vigore, creando uno scudo di fuoco blu appena davanti al dragone. La Breccia di Blaziken colpì lo schermo di fuoco blu, infrangendolo ma lasciando del tutto illeso il dragone nero... e per un istante, Mega Blaziken perse l'equilibrio e barcollò, dando all'avversario un'apertura che Alan non poteva certo non sfruttare. "Ottimo. Adesso usa Movimento Sismico!"

"CHAAARRR!" con un profondo ringhio, Mega Charizard X si lanciò contro Mega Blaziken e lo afferrò con le sue possenti braccia, stringendo a sè e facendogli mancare il fiato per un istante! Il Pokemon Vampe sferrò un paio di ginocchiate nel tentativo di divincolarsi, ma il Pokemon di Alan resse a quella strenua difesa senza alcuna difficoltà, e strinse ancora più forte per impedirgli di liberarsi. Quando fu sicuro di poter trattenere il suo avversario, Mega Charizard X si piegò sulle ginocchia ed eseguì un salto altissimo, trattenendo il suo avversario in un abbraccio letale!

"Ah! Credo... che Alan abbia già capito il punto debole di Mega Blaziken! Quando la sua velocità viene neutralizzata, il suo vantaggio è molto diminuito!" esclamò Max, guardando con apprensione il drago nero che eseguiva una spettacolare cabrata, descriveva un cerchio a mezz'aria, e poi scendeva giù di colpo, in modo da scaraventare Mega Blaziken sul terreno! Il pubblico stava andando in delirio davanti alla potenza dimostrata da quei Pokemon, e da esso si levò un collettivo grido di eccitazione quando Mega Charizard X si gettò in picchiata avvolto da un'ampia fiammata azzurra!

"Ugh... accidenti... Blaziken, usa il tuo attacco Calciardente, come ti ho insegnato!" esclamò Vera, sperando che il trucco avrebbe funzionato.

Anche avvinghiato nella presa di Mega Charizard X, Mega Blaziken riuscì a reagire con notevole rapidità, e sferrò un calcio con la gamba sinistra avvolta di fiamme rosse nel momento in cui l'avversario stava per farlo schiantare al suolo! Il calcio colpì il terreno, bruciando l'erba rada che vi cresceva, e aprendo in esso una spaccatura... ma soprattutto, ebbe l'effetto sperato di interrompere la caduta di Blaziken e permettergli di contrattaccare!

Mega Charizard X non si era aspettato quella mossa, e venne colto di sorpresa quando Mega Blaziken spinse contro di lui, facendolo indietreggiare di alcuni metri... poi, approfittando del momento di indecisione dell'avversario, sferrò un altro poderoso attacco!

"Questo è il momento giusto, Blaziken! Colpiscilo con Calcinvolo!" esclamò Vera, sferrando un pugno in aria per dare enfasi al suo comando! Il Pokemon Vampe scattò in avanti con decisione, e sferrò un devastante calcio volante che centrò in pieno Mega Charizard X, facendolo cadere a terra di schiena! Questa volta, il dragone nero sembrava aver accusato il colpo, ed anche Alan appariva preoccupato... era passato molto tempo dall'ultima volta che un avversario metteva in tali difficoltà il suo starter.

Tuttavia, se Mega Charizard X potesse essere messo al tappeto tanto facilmente, Alan non sarebbe arrivato fino a quel punto... e infatti, con un poderoso colpo d'ali, il Pokemon Fuoco/Drago si rialzò e si mise di nuovo in guardia, anche se chiaramente non era più al cento per cento. Scosse la testa e si scrollò di dosso lo stordimento, poi riprese a camminare in cerchio attorno al suo avversario, attendendo la prossima mossa.

"Quando il Team Meteora ha attaccato lo stadio di Iridopoli, la nipote del campione Adriano, Ortilla, è stata rapita... e siamo stati coinvolti anche io e i miei compagni." raccontò Vera, indicando rapidamente Max, Hitomi e Drew che sedevano tra la folla assieme a Marin. "Quando le cose hanno cominciato a mettersi male, siamo stati salvati da un gruppo di allenatori che facevano parte della resistenza contro il Team Meteora. Hanno liberato sia noi che Ortilla... e ci hanno portato a Reborn City, la capitale."

"Sì, avevo sentito parlare di quel luogo... era un posto infido e pericoloso, pieno di miseria, corruzione e criminalità." continuò Alan pensieroso. Non era mai stato coinvolto nelle vicende che riguardavano Reborn... ma era abbastanza informato da sapere come si viveva da quelle parti.

Vera sospirò, ricordando i momenti più difficili che avevano affrontato... la morte della sensei Kiki, o le innumerevoli crudeltà che Lin e il Team Meteora avevano inflitto alla popolazione di Reborn. "Sì... e visto che ora eravamo coinvolti, il Team Meteora non ci avrebbe lasciato andare tanto facilmente." continuò. "Quindi, non abbiamo avuto altra scelta che unirci alla resistenza e cercare di dare una mano, come potevamo... è stato durante una missione di salvataggio che abbiamo incontrato la persona che mi ha dato la Blazikenite che il mio Pokemon sta usando. E poi, mi è stato fatto dono del Mega Bracciale che porto al polso." Alzò il braccio sinistro e mostrò il prezioso artefatto.

Alan corrugò la fronte, mentre i loro Pokemon riprendevano fiato e si preparavano al nuovo incontro. "Un Mega Bracciale come il mio." affermò. "E per quanto riguarda la Blazikenite... chi era esattamente, la persona che te ne ha fatto dono?"

"Il signor Elisio... Elisio Fleurdalis... so che è un nome molto conosciuto qui a Kalos. So che è il presidente dei Laboratori Elisio, che hanno sviluppato delle notevoli innovazioni tecnologiche." affermò la bambina castana.

Elisio Fleurdalis. Certo, Alan ne aveva sentito molto parlare, anche se non aveva ancora incontrato l'uomo di persona. Il professor Platan parlava sempre molto bene di lui, e la sua fama si era diffusa in tutta Kalos - era un filantropo la cui compagnia creava e sviluppava nuove tecnologie per il bene dell'umanità. C'erano ben poche persone che non avessero sentito almeno parlare di lui. "Capisco. Credo che questo voglia dire... che il signor Elisio ha visto qualcosa di unico in te." affermò Alan, prima di mostrarle un raro sorriso. "Interessante. Questo rende la battaglia più significativa. Sei pronta per il nuovo round?"

"Blaz!" affermò Blaziken, per poi fare un cenno a Mega Charizard X per dirgli di farsi sotto. Il dragone nero grugnì in tono affermativo, e Alan cercò di pensare ad un modo per contrastare la velocità superiore del Mega avversario. Certamente, la stessa tattica non avrebbe funzionato due volte...

"Charizard, ora usa Dragodanza." ordinò Alan. Il corpo del dragone nero venne avvolto da una fiammeggiante aura azzurra. Con un colpo d'ali, Mega Charizard X si librò in aria ed eseguì uno spettacolare volteggio, per poi atterrare agilmente davanti all'avversario. Blaziken corrugò la fronte allarmato, consapevole che il suo antagonista era diventato di colpo molto più forte e veloce... "Ed ora, attacca con Tuonopugno!"

"Ah! Blaziken, rispondi con..." esclamò Vera allarmata, ma Mega Charizard X si mosse molto più rapidamente di quanto lei si aspettasse, e la bambina non aveva ancora terminato la frase prima che un crepitante pugno elettrificato si abbattesse sul torace di Blaziken! Il Pokemon Vampe stridette di dolore e venne scagliato a terra in un vortice di scariche elettriche e lingue di fuoco scarlatte, ma non era ancora pronto ad arrendersi, e quando Mega Charizard X si scagliò su di lui, sperando di mettere a segno un attacco Dragartigli che avrebbe probabilmente posto fine all'incontro, il galletto kickboxer aprì gli occhi di scatto e rotolò di lato, facendo sì che gli artigli di Mega Charizard X si conficcassero nel terreno!

"Woooow! Questa volta c'è davvero mancato un pelo!" esclamò Marin. "Che mossa era quella... Dragodanza? Non ricordo che Alan e Charizard l'abbiano mai usata."

"E' una mossa che aumenta sia la potenza d'attacco che la velocità del Pokemon che la usa." spiegò Max, contento di poter dire la sua. "Immagino che Alan l'abbia usata per cercare di restare al passo con la velocità di Mega Blaziken."

"E se vorrà vincere, dovrà darsi da fare. Molto presto, la velocità di Mega Blaziken aumenterà di nuovo, e Mega Charizard X non riuscirà più a stargli dietro." commentò Drew.

In effetti, il Pokemon Fuoco/Lotta si era rialzato, e ancora adesso cercava di lanciarsi all'attacco, per sopraffare Mega Charizard X con la velocità e l'agilità. "Ben fatto, Blaziken! Adesso tienilo sotto pressione con Doppiocalcio!" esclamò Vera. "Non lasciare che si allontani!"

"BLAAAAZE!" con uno stridio acuto, Mega Blaziken si lanciò su Mega Charizard X e sferrò il suo attacco Doppiocalcio... ma questa volta, il Pokemon di Alan aveva una certa familiarità con lo stile di lotta dell'avversario, e riuscì a parare entrambi i calci con relativa facilità. Blaziken, tuttavia, non si espose al contrattacco e riguadagnò la distanza con una capriola all'indietro. Saggiamente, Alan decise di non proseguire l'attacco, immaginando che Mega Blaziken e Vera stessero già pensando ad una strategia.

Vera si ritrovò all'improvviso in una posizione spiacevole - da una parte, si rendeva conto che doveva cercare di concludere l'incontro il prima possibile, prima che Blaziken esaurisse le forze e la potenza fisica superiore di Mega Charizard X avesse la meglio... ma dall'altra, aveva di fronte un avversario che non poteva essere sconfitto semplicemente caricando a testa bassa e colpendo con forza.

Alan si rese conto di essere in vantaggio, e non era certo tipo da attendere. "Charizard, continua ad attaccare... ora colpisci con Attacco d'Ala!" esclamò il giovane allenatore. Il drago nero lanciò un terribile ruggito, e sferrò un potente colpo d'ala, che Blaziken non riuscì a contrattaccare. Venne colpito di striscio ad una spalla, ma non abbastanza forte da essere scagliato al suolo... e Vera decise di tentare il tutto per tutto.  

"Adesso, Blaziken! Colpiscilo con Stramontante!" esclaò la bambina castana. Prima che il più lento Mega Charizard X potesse voltarsi e sferrare un altro attacco, Mega Blaziken raccolse le forze e si lanciò alla carica, sferrando un nuovo, micidiale pugno dal basso verso l'alto che centrò il Pokemon Fuoco/Drago alla mascella, sollevandolo da terra e facendolo volare all'indietro per un breve tratto, fino a farlo schiantare a terra! Blaziken atterrò in piedi, ma la stanchezza data dalla battaglia cominciava a farsi sentire, e appoggiò un ginocchio a terra per riprendere fiato.

"Blaziken!" esclamò Vera, per poi tirare un sospiro di sollievo quando vide che il suo starter si stava rialzando, anche se in maniera piuttosto malferma. Con uno stridio sommesso, Blaziken alzò le braccia tremanti e riuscì nuovamente ad assumere la posizione di guardia, mentre anche Mega Charizard X si rialzava in piedi. Alan disse di sì con la testa, impressionato dalla tenacia e dall'abilità dimostrata dalla bambina.

"Non credevo che avresti dato tanto filo da torcere a me e a Charizard. Sono davvero colpito. Sicuramente il signor Elisio ha scelto bene quando ha affidato a te la Blazikenite." affermò.

Vera sorrise, sentendosi lusingata dalle parole del ragazzo. "Grazie, Alan. Anche tu sei molto forte... e sono davvero impressionata dalla sua forza! Credo... che solo la comandante suprema del Team Meteora, Lin in persona, abbia mai messo così in difficoltà il mio Mega Blaziken!"

"Certo, c'era anche il fatto che i miei compagni e i loro Pokemon stavano combattendo al mio fianco, in quel momento..." aggiunse tra sè la bambina. Quella era stata davvero la battaglia più incredibile che lei avesse mai sostenuto e vinto... e non credeva che avrebbe mai smesso di essere fiera della sua vittoria.

Alan annuì con decisione, e riportò la sua completa attenzione allo scontro. Ora che i loro Pokemon avevano ripreso fiato, era il momento di sferrare un colpo decisivo e porre fine allo scontro... a giudicare dalle esclamazioni entusiaste del pubblico, che faceva il tifo e si sbracciava, anche loro non vedevano l'ora che arrivasse il vero e proprio climax della battaglia. Ancora per qualche istante, Mega Charizard X e Mega Blaziken si studiarono... e quando i loro sguardi si incrociarono di nuovo, entrambi i Pokemon riuscirono a scorgere nell'altro una luce di rispetto e stima. Entrambi si stavano scambiando un cenno di rispetto, come per dire che si consideravano dei degni avversari. Ma adesso era il momento di concludere lo scontro, ed entrambi sapevano che dovevano in qualche modo penetrare le difese dell'altro, e sferrare un colpo decisivo.

"Preparati comunque, Vera. Credo che lo scontro sia durato abbastanza." affermò Alan. "Consiglio a te e al tuo Blaziken di dare fondo a tutte le vostre capacità, perchè io e il mio Charizard non ci tratterremo."

"E' esattamente quello che ci aspettiamo." rispose Vera, sorridendo con un certo entusiasmo. Forse era questo quello che provava Ash quando si trovava di fronte un avversario così degno? Doveva ammettere che, per quanto lei fosse prima di tutto una coordinatrice, la sensazione era abbastanza inebriante...

Vera scacciò questa sensazione. D'accordo, era diventata più forte, e le piaceva mettersi alla prova, maalla fine della giornata, lei era soprattutto una coordinatrice, e questo era quello che sarebbe tornata ad essere dopo questo viaggio a Kalos. Ma per il momento, il dovere e la sua solidarietà verso i suoi Pokemon le imponeva di fare del suo meglio in ogni battaglia e giungere sperabilmente ad una conclusione positiva per la sua ricerca.

"Okay, Vera... adesso devi sfruttare al massimo tutto quello che sai!" si disse tra sè. "Blaziken, resisti... questo dev'essere il colpo finale!"

 

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"Forza, Alan! Sei il più forte!"

"Vera! Vera, non ti arrendere! Puoi ancora vincere!"

"Heh... certo che la gente di questo posto è davvero entusiasta di questa lotta!" affermò Drew, ascoltando divertito le esclamazioni degli spettatori mentre i due Mega Pokemon si preparavano all'assalto decisivo. "Certo, non posso dare loro torto... Vera e quel ragazzo di nome Alan hanno dato prova di essere davvero in gamba. Beh, in realtà, avevamo già avuto una dimostrazione di quanto forte sia Vera..."

"Lo dici perchè siete fidanzati e vuoi metterti dalla sua parte, eh, Drew?" lo stuzzicò Max, con un'occhiata arguta. "Beh, non te ne posso fare un torto. Non credo che il tuo Mega Absol ce la farebbe a battere Mega Blaziken, se mia sorella facesse sul serio!"

Il ragazzo dai capelli verdi alzò le spalle. "Cerca di tenerti buono chi è più forte di te, no?" affermò scherzosamente.

"Ah? Dite sul serio? Drew, tu... sei fidanzato con Vera?" chiese una meravigliata Marin. Quando Drew e Max la guardarono con vago stupore, la bambina mosse freneticamente le mani davanti a sè, come le ali di un colibrì, quasi a voler chiedere scusa. "Ah, ecco, non volevo dire niente di strano, non fatevi venire chissà quali idee! La mia era solo curiosità, tutto qui, davvero!"

"Chespin..." mormorò il Chespin della bambina, massaggiandosi la fronte e sorridendo con un po' di sufficienza.

"Intanto che parlate di cronaca rosa, i nostri amici stanno per concludere uno scontro epico..." affermò Hitomi, ancora concentrata sullo scontro che si stava svolgendo davanti a lei. "Non siete curiosi di scoprire chi vince tra due Pokemon di livello Mega?"

"Certo che lo siamo!" rispose prontamente Max, dando una gomitata amichevole alla bambina dallo sguardo serio. "E credo che tra non molto verrà deciso un vincitore... accidenti, certo che Alan è davvero forte per aver messo all'angolo Mega Blaziken in quel modo..."

"Io, sinceramente, non mi aspettavo che il vostro Mega Blaziken potesse anche solo strappare un pareggio a Mega Charizard X. Senza offesa... ma ho visto Mega Charizard X che spazzava via anche altri Pokemon Mega senza grosse difficoltà." affermò Marin.

"Nessuna offesa." affermò Hitomi di rimando. "Lo vedo benissimo anch'io quanto il Pokemon del tuo compagno è potente... Aspettate, credo che stia succedendo qualcosa! Vediamo un po'..."

 

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Le esclamazioni del pubblico improvvisato si quietarono nel momento in cui Mega Charizard X e Mega Blaziken vennero avvolti da un'aura di luce prorompente, che illuminò la città in mezzo alla foresta come se nel bel mezzo della grande piazza fosse stato acceso un enorme falò! Alan prese un bel respiro e si preparò a sostenere quello che quasi sicuramente sarebbe stato l'ultimo assalto di Mega Blaziken; il suo Mega Charizard X spalancò maestosamente le ali, e scagliò una spettacolare fiammata blu dalle fauci spalancate. Era ancora una volta un invito a combattere e a fare del proprio meglio, e Mega Blaziken dimostrò di prenderla in quel modo.

Vera cercò di pensare rapidamente. Mega Charizard X sembrava resistente ad ogni tentativo di attacco diretto, ed era riuscito a contrastare gran parte degli attacchi di Mega Blaziken, tenuto a bada soltanto dalla velocità superiore dell'avversario. Non potevano opporre la forza alla forza - dovevano creare un punto debole nella difesa del dragone nero, e colpirlo con tutta la forza di cui erano capaci... e farlo in fretta, visto che Alan e Mega Charizard X già si apprestavano a lanciarsi all'attacco...

"Okay..." si disse la bambina di Petalipoli. "Giunti a questo punto, o la va o la spacca... vediamo di farla andare, eh?"

"Blaze!" esclamò il Pokemon Vampe, squadrando intensamente Mega Charizard X. Si era già fatto un'idea di quale mossa volesse usare Vera... era una tattica un po' azzardata, questo era vero, ma se avesse funzionato, probabilmente avrebbe messo al tappeto il possente starter di Alan.

"Molto bene, Charizard... dobbiamo puntare tutto su questo attacco, amico mio." affermò il ragazzo dai capelli neri. "Ti senti pronto?"

Pur con il fiato corto, il dragone nero fu rapido a rispondere, dicendo di sì con la testa. "Char!" grugnì, per poi spalancare le sue possenti ali. Entrambi gli starter rimasero fermi al loro posto per qualche secondo, come se volessero caricarsi e prepararsi allo scontro decisivo di quella battaglia... e i loro allenatori si scambiarono uno sguardo di intesa, rispetto e sfida al tempo stesso.

"Il prossimo colpo sarà sicuramente l'ultimo." commentò Hitomi, in mezzo ad un silenzio colmo di attesa.

Vera attese ancora un pò, e Blaziken lanciò uno stridio acuto, stringendo i pugni ai propri fianchi mentre delle lingue di fuoco si sprigionavano dai suoi polsi e dal suo piumaggio. I due Pokemon stavano raccogliendo tutta l'energia che era loro rimasta per cercare di sferrare quell'attacco decisivo.

"FUOCOCARICA!"

Entrambi gli allenatori diedero lo stesso ordine, nello stesso momento... ed entrambi i Pokemon scattarono in avanti con un ruggito assordante, avvolti da fiamme di colori diversi - rosse per Blaziken, blu brillanti per Charizard! I due Pokemon scattarono l'uno contro l'altro per un breve tratto... poi, ad un cenno di Vera, Blaziken eseguì un abile scarto laterale e corse con tutta la velocità di cui era capace in una traiettoria a spirale, cercando di accumulare quanta più velocità possibile mentre pian piano accorciava le distanze. Charizard si mosse in modo da fronteggiare sempre Blaziken, pronto ad agire in caso il suo avversario si lanciasse all'improvviso alla carica. Il Pokemon Vampe stava cercando di accumulare quanta più velocità possibile, in modo che il suo slancio compensasse la sua relativa mancanza di potenza fisica!

La tensione montava sempre di più, sottolineata dal rumore delle fiamme che ardevano sempre più furiosamente, e i due Mega Pokemon si avvicinavano sempre di più, in una spettacolare quanto terrificante danza di fiamme rosse e blu! Max, Drew ed Hitomi restarono in silenzio, tifando freneticamente per Vera e Mega Blaziken nei loro pensieri, mentre Marin e il suo Chespin facevano lo stesso per Alan e Mega Charizard X...

Ancora qualche attimo di attesa spasmodica...

E poi, i due Pokemon si lanciarono in un'ultima devastante carica, scontrandosi a metà strada con un boato terrificante che riverberò in tutto il villaggio come un rombo di tuono, e infranse le finestre delle abitazioni più vicine! Persino gli spettatori più vicini vennero gettati a terra dall'impatto, e i due Pokemon cominciarono a spingere con tutte le forze rimaste, nel frenetico tentativo di sopraffarsi a vicenda! Da una parte il possente Mega Charizard X, avvolto da un vortice di fiamme azzurre. Dall'altra, il veloce e combattivo Mega Blaziken, coperto da un'aura di fiamme scarlatte. Il contrasto scatenava una raffica di lampi luminosi che tingevano l'aria attorno al luogo dello scontro di un caleidoscopio di luci e ombre colorate...

Vera ed Alan restarono ad osservare, tifando silenziosamente per i loro Pokemon. Mentre Vera serrava gli occhi e stringeva i pugni davanti a sè, del tutto assorbita dall'incontro, Alan abbassò la testa in un gesto appena accennato di ansia e preoccupazione. Nemmeno lui era sicuro che il suo Charizard avrebbe vinto... e la cosa non gli faceva piacere, non soltanto per il combattimento in sè...

Lentamente, le fiammate che avvolgevano i due Pokemon di livello Mega cominciarono a smorzarsi... e finalmente, si spensero del tutto, rivelando i due Pokemon in piedi in mezzo ad un cerchio di erba incenerita e fumante, entrambi quasi del tutto esausti e tornati alla loro forma normale. Volute di denso fumo grigio si levavano lentamente dal punto in cui si erano scontrati, e un pungente odore di erba bruciata si diffondeva tutt'intorno. Il pubblico restava a guardare, attonito. Ancora non si capiva chi dei due avesse vinto...

"E... E adesso?" si chiese Marin.

Finalmente, uno dei due Pokemon si mosse...

Blaziken fece un piccolo sorriso, e alzò lentamente un braccio... e anche Charizard fece la stessa cosa un istante dopo. Con un sorriso di fierezza, i due Pokemon si avvicinarono un po' l'uno all'altro, e i loro pugni si incontrarono a mezz'aria, un attimo prima che entrambi scivolassero in ginocchio, esausti per quella lotta così combattuta.

"Charrrrrr..."

"Blazi... ken!"

"Sono finiti in parità, oserei dire." affermò Drew con un sospiro di sollievo. Dopo un attimo di stupito silenzio, Marin e il suo Chespin cominciarono ad applaudire... e da loro, l'applauso si diffuse a tutta la folla, riempiendo la piazza centrale del villaggio!

Vera tirò un sospiro, scaricando un po' la tensione dell'incontro, e andò dal suo Blaziken per congratularsi con lui. "Bravissimo, Blaziken... ancora una volta, sei stato insuperabile!" affermò, e il suo Pokemon si girò verso di lei e sorrise fieramente. Alan era già andato dal suo Charizard per congratularsi a sua volta, e la bambina castana si voltò verso di lui, permettendo a Blaziken di appoggiarsi a lei. "E... complimenti anche a te, Alan... a te e a Charizard! Era da un po' che non affrontavamo una lotta così intensa!"

"Devo ammettere che io stesso non mi aspettavo che tu fossi così brava, Vera Maple." rispose Alan con un piccolo sorriso. "E' stato uno scontro molto interessante. Spero che un giorno vorrai accettare di nuovo una sfida."

"Senza dubbio!" rispose Vera, sorridendo vivacemente. Il pubblico esultò di nuovo, mentre Max e Marin correvano verso i due contendenti per congratularsi con loro, e Drew ed Hitomi annuivano soddisfatti. "Ora però... meglio che facciamo riposare un po' i nostri Pokemon, che ne dici? Credo... che dobbiamo tutti festeggiare questo giorno speciale!"

"Chespin, chesp!" esclamò Chespin abbracciando la sua allenatrice.

Alan fece un raro sorriso a sua volta... ma nonostante tutto, non poteva dire di essere completamente soddisfatto. Non per il combattimento in sè... no, quello era stato un bello scontro, ed era contento di essersi misurato con un'avversaria forte come Vera. No, c'era qualcos'altro che non gli andava... e non era colpa di Charizard o di qualcun altro... sentiva piuttosto che avrebbe dovuto fare qualcosa di più. Che avrebbe dovuto vincere, in un modo o nell'altro. Il fatto che avesse dovuto accontentarsi di un pareggio... non gli parlava bene delle sue abilità come allenatore.

Doveva diventare più forte... molto più forte... solo così avrebbe potuto proteggere le persone a lui care, ed impedire che il potere della Mega Evoluzione cadesse nelle mani sbagliate...                  

    

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Un capitolo un po' più breve del solito, ma spero che l'atteso scontro tra Vera e Alan abbia in qualche modo compensato... e spero che il finale vi sia piaciuto! Certo, è stato uno scontro molto combattuto, ed entrambi hanno fatto del loro meglio. Ma ho come l'impressione che Alan stia imboccando una strada non proprio ideale...

A partire da domani sarò all'estero, e non potrò aggiornare le mie storie, anche se cercherò comunque di scrivere sul mio iPad. Tornerò in Italia il giorno 20, e spero che sarò in grado di aggiornare le mie storie con più regolarità!

A presto, e se potete, lasciatemi una recensione! :)

 

 

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Capitolo 25
*** Il mistero di Trait d'Union ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 25 – Il mistero di Trait d’Union

Dopo che la battaglia tra Vera ed Alain si era conclusa con un'onorevole parità, il gruppo di amici era tornato al Pokemon Center per far riposare un po' Charizard e Blaziken, e per scambiarsi qualche informazione sui loro viaggi e su ciò che avevano visto.

"Capisco... quindi, tu stai viaggiando per sapere quanto più possibile sulle Megaevoluzioni e magari per capire un po' meglio il meccanismo che le regola." affermò Drew, mentre Vera pettinava un po' la pelliccia del suo grazioso Skitty. "Beh, Vera ti ha già detto come ha ottenuto la Megapietra per il suo Blaziken. Io, invece... ho ricevuto la Absolite per il mio Pokemon da una nostra alleata nella resistenza di Reborn. Certo, le circostanze non erano state ideali..."

"Sì, ho sentito parlare di Reborn e della situazione in cui si trovava fino a poco tempo fa." continuò Alain pensieroso. Quel Team Meteora di cui Vera e i suoi compagni gli avevano parlato erano un esempio del tipo di persone alle quali lui avrebbe voluto impedire ad ogni costo di appropriarsi della Mega Evoluzione. "Se siete stati voi a sconfiggere il Team Meteora, allora non mi sorprende affatto che Vera e Blaziken siano riusciti a mettere all'angolo me e Charizard in questo modo."

"Chespin, ches..." affermò il piccolo Chespin, guardando verso il ragazzo vestito di nero. Anche lui, come Marin, si era un po' fatto l'idea che Alain fosse invincibile, o comunque uno dei migliori allenatori del mondo, ed era rimasto un po' sconvolto nel vedere che Vera e il suo Blaziken erano riusciti, pur non senza difficoltà, a tenergli testa.

Una volta che Vera ebbe finito di sistemargli la pelliccia, Skitty si avvicinò con prudenza a Chespin, e lo chiamò toccandogli la spalla con una zampetta. "Skitty?" miagolò il Pokemon Micio, la testa inclinata da un lato con fare interrogativo.

"Ches? Che, chespin..." rispose il buffo Pokemon Castanriccio, scuotendo la testa e sorridendo a Skitty come per dire che non c'era nessun problema. Il gattino rosa accettò la spiegazione, poi cominciò a muovere la coda e agitarla davanti a Chespin, come a sfidarlo a rincorrerlo. Accettata la sfida, Chespin fece uno scatto in avanti, ma Skitty si mosse all'ultimo momento e ritirò la coda, poi la agitò di nuovo dietro di sè.

"Skitty skitty!" Con un acuto miagolio, Skitty scattò via, e Chespin cominciò a rincorrerlo per afferrargli la coda.

"Hey, Chespie! Attenti a non farvi male, tu e Skitty!" lo richiamò Marin. Quando il suo starter continuò senza tanti pensieri ad inseguire il gattino rosa, la bambina sospirò e si mise a posto il cappello. "Ehm... e quindi, Vera, tu sei una coordinatrice di Pokemon? Qui a Kalos abbiamo i Poke Varietà, che immagino siano qualcosa di simile alle gare che fai di solito. Non so se può interessarvi."

"Certo che mi interessa, ma... non sono esattamente le gare di Pokemon il motivo per cui sono qui." rispose tranquillamente Vera, mostrando una mappa di Kalos che aveva con sè. "Anch'io, come Alan, sto cercando di sapere di più sulla Mega Evoluzione. E' vero che io e Drew ce ne siamo serviti per sconfiggere il Team Meteora una volta per tutte, ma abbiamo bisogno di comprendere un po' meglio il fenomeno."

"Per questo siamo diretti a Yantaropoli, e più esattamente alla Torre Maestra." spiegò Max. "Abbiamo sentito dire che è proprio lì che sono custodite numerose Megapietre, e vive il custode che ha il compito di distribuire i Megacerchi a coloro che se ne dimostrano degni."

"Sì, l'ho sentito dire anch'io." affermò Alan, lo sguardo che si perdeva tra i numerosi riferimenti della mappa. Ignorò Skitty e Chespin che passavano rapidamente dietro di lui, e continuò il discorso. "Quando Charizard sarà di nuovo nel pieno delle forze, ripartirò per Yantaropoli. Spero di trovare qualcosa di interessante."

"Hm? Partiamo così presto, Alan?" chiese Marin, un po' sorpresa. "Voglio dire, non è che siamo arrivati da molto qui a Foretville."

"Lo so, ma è necessario." rispose prontamente Alan. Per quanto non volesse ammetterlo nemmeno a sè stesso, il fatto di non essere riuscito a sconfiggere il Mega Blaziken di Vera aveva avuto un effetto non proprio positivo sulla sua sicurezza. Perdere contro un Superquattro come Narciso era comprensibile. Ma essere costretto ad un pareggio contro una coordinatrice che lì a Kalos era una perfetta sconosciuta... certo, era un po' mitigato dalla consapevolezza che era la ragazzina che aveva distrutto il temuto Team Meteora di Reborn, ma in ogni caso...

Il professor Platan aveva dato a lui questo compito. Ed Alan era fin troppo consapevole di quello che sarebbe potuto accadere se la Mega Evoluzione fosse caduta nelle mani di persone senza scrupoli. Per questo doveva diventare forte... il più forte possibile, in modo da poter proteggere il segreto della Mega Evoluzione e tutte le persone a lui care. E questo voleva dire che da quel momento in poi, non poteva più permettersi di fare pause o adagiarsi sugli allori. Lui e i suoi Pokemon, in particolare Charizard, avrebbero dovuto darsi da fare ancora di più e superare i propri limiti, in modo che nessun allenatore, da quel momento in poi, potesse più competere con loro...

"Non ti costringo a venire con me, se non vuoi. Anzi, se vuoi proseguire da sola, non sarò io a fermarti. Da qui in poi diventerà pericoloso." affermò il ragazzo dai capelli neri, lasciando la sua piccola compagna di viaggio confusa e vagamente angosciata. Certo, Alan non era mai stato quello che si dice un estroverso, e neanche una persona troppo amichevole, ma era sempre stato rispettoso, in ogni caso, e non aveva mai cercato di dissuaderla. Adesso, per qualche motivo, la bambina aveva la vaga e sgradevole sensazione che lui stesse cercando di allontanarla...

"C-come?" chiese Marin. Scacciò rapidamente quel sentore negativo, e annuì con energia. "Hey, hey, aspetta un attimo, signorino, non sarò un'allenatrice al tuo livello, ma non sono delicatina come credi! Non mi faccio spaventare da una lunga camminata!"

Alan, Vera e il resto del gruppo rivolsero alla bambina delle espressioni vagamente stupite. Certo, si erano già resi conto che aveva un carattere determinato, ma vederla difendere con tale decisione la sua risoluzione era tutt'altra cosa. Era in piedi davanti ad Alan, con espressione seria e i pugni stretti davanti a sè... e il ragazzo si rese conto che non c'era caso di farle cambiare idea, almeno non così su due piedi. Così, Alan alzò le spalle e accettò la decisione di Marin. Una volta che lei avesse visto di cosa lui parlava, sicuramente avrebbe cambiato idea.

"Ti sei trovato una compagna di viaggio fedele, no?" chiese sarcastica Hitomi, la sua espressione appena un po' cambiata da quello sguardo neutro e vagamente irritato che aveva di solito sul volto. Vera, Drew e Max trattennero una risata, e accettarono la spiegazione del ragazzo dai capelli neri. "Beh, noi sappiamo qual è il nostro prossimo obiettivo. Però... immagino che non sarà un problema se ci fermiamo qui per un po', giusto?"

Max si aggiustò gli occhiali, chiedendosi cosa avesse in mente la sua amica-rivale. Di solito non dava l'impressione di essere molto interessata alle curiosità locali, quindi il fatto che lei esprimesse il desiderio di saperne di più era un po' una sorpresa per lui. "Per quello no, non credo che sarà un problema." disse il ragazzino con gli occhiali. "Ma come mai questa improvvisa curiosità?"

"Chiamalo... un mio interesse. Sono semplicemente curiosa di vedere cosa c'è di interessante da queste parti." affermò Hitomi. Da qualche parte nella sua mente, tuttavia, stava cominciando a ricordare qualcosa. Era sicura che quella non fosse la prima volta che aveva sentito parlare della Valle d'Arco, e anche se Foretville era un luogo a lei sconosciuto... per qualche motivo aveva il presentimento che in quel posto ci fosse qualcosa di familiare. Non era sicura esattamente di cosa fosse, ma sentiva che era lì, da qualche parte...

Beh, inutile stare tanto a pensarci. Forse, avendo la possibilità di stare per qualche giorno in quel posto, avrebbe avuto la possibilità di ricordare qualcosa in più. Chissà, magari avrebbe scoperto qualcosa di interessante. Perchè no, magari anche qualcosa collegato alla Mega Evoluzione? Sapeva che la possibilità era un po' remota, ma non si poteva mai scartare...

 

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"Allora, vediamo un po'... Petroglifari è in quella direzione, giusto?" chiese Misty, dando un'occhiata alla mappa e poi rivolgendo uno sguardo alla strada che si estendeva davanti a loro.  In lontananza, si vedeva già una grande catena montuosa che delimitava il confine di una nuova provincia, e la città di Petroglifari, nota per il suo acquario e i suoi laboratori di ricerca sui fossili, si trovava da quelle parti, oltre la cosiddetta Grotta Trait d'Union.

Serena disse di sì con la testa. "Esattamente. Se manteniamo il passo, riusciremo a raggiungere Petroglifari nel giro di qualche giorno." spiegò l'amica d'infanzia di Ash, mentre con un dito indicava un altro luogo sulla cartina. "Ho sentito dire... che è da quelle partiche si stanno concentrando le attività di quel misterioso gruppo di individui che rapiscono i Pokemon. E non sono in alcun modo collegati al Team Flare... se non per il fatto che sembrano essere loro rivali."

"Denne..." affermò il piccolo Dedenne, che stava viaggiando comodamente sulla testa della sua piccola allenatrice non ufficiale. Clem si stava mantenendo in equilibrio su un piede solo sul ciglio del marciapiede, e alzò leggermente lo sguardo per assicurarsi che il suo piccolo amico stesse bene.           

"Dedenne?" chiese Lem, con il suo Bunnelby al fianco. Il Pokemon coniglio stava rosicchiando una carota venuta fuori da chissà dove con espressione tranquilla, ma nel frattempo, teneva le orecchie dritte e tese per sentire qualsiasi eventuale pericolo. "C'è qualcosa che vorresti dire, riguardo questi misteriosi individui?"

Il criceto elettrico scosse tristemente la testa. Per quanto volesse rendersi utile, non aveva visto molto bene l'aspetto di coloro che avevano portato via i suoi amici. "De dedenne... ne..."

"Bun bun?" chiese Bunnelby, e alzò la testa in direzione del criceto elettrico. I due Pokemon cominciarono a conversare tra loro, e Pikachu e Froakie, che camminavano a fianco di Ash, tesero le orecchie per cogliere quanto più possibile del loro discorso. Dedenne sembrava in effetti preoccupato ed ansioso, man mano che si avvicinavano alla Grotta Trait d'Union...

"Pikachu..." il topolino elettrico guardò verso il ranocchio azzurro che camminava accanto a lui con espressione concentrata. Da quando Froakie si era unito al gruppo e aveva cominciato ad allenarsi, Pikachu si era reso pienamente conto del suo carattere serio e concentrato, ed ora anche del misterioso potere che Ash aveva percepito in lui. Forse le due cose erano collegate... comunque fosse, quel Froakie non era un Pokemon come tutti gli altri, e anche il topolino elettrico ne era pienamente consapevole. Tuttavia, per qualche motivo, questa consapevolezza sembrava stare creando una distanza tra i due Pokemon. Non una distanza dal punto di vista fisico, certo che no - Pikachu e Froakie non avevano problemi a parlare tra loro, scambiarsi opinioni e allenarsi assieme. Ma questa diversità, per mancanza di un termine migliore per definirla, rendeva un po' difficile per lui avere un rapporto con Froakie, e soprattutto capire quello che gli passava per la testa... Pikachu era convinto che in fondo, anche Ash pensasse cose simili.

"Sentite, resteremo a Petroglifari per un po', giusto?" chiese Misty, cercando di fare in modo che la conversazione non si facesse troppo cupa. "Ne approfitteremo per dare un'occhiata in giro, e vediamo se riusciamo a scoprire qualcosa in più non solo sul Team Flare, ma anche su questi misteriosi rapitori di Pokemon. Soprattutto, che cosa cercano di fare e di ottenere."

"Marill, marill!" affermò Marill, tirando leggermente i pantaloncini di Misty. La ragazzina si voltò verso di lui, e vide che il topolino azzurro stava indicando un sentiero tortuoso che a partire da uno spiazzo vicino cominciava a salire lungo un piccolo costone di roccia, fino a raggiungere le stradine contorte che risalivano la catena montuosa. Evidentemente, Marill immaginava che si trattasse di una scorciatoia per raggiungere la Grotta Trait d'Union.

"Credo che Marill voglia suggerirci un'altra strada per raggiungere il nostro obiettivo." affermò Ash. "Lem, tu pensi che si possa prendere quella strada?"

Il ragazzo con gli occhiali consultò rapidamente la mappa, ma si rese subito conto che non era abbastanza dettagliata da consentirgli didare una risposta precisa a quella domanda. Dopo un attimo di esitazione, il giovane inventore si mise a posto gli occhiali ed osservò la stradina che Marill aveva indicato. "A guardarla così, mi sembra che questa strada porti ugualmente alla Grotta Trait d'Union." disse. "Tanto vale provare a seguirla, in caso contrario possiamo sempre tornare indietro, e non dovremmo perdere troppo tempo. Comunque, state attenti a dove mettete i piedi, è una strada che chiaramente non è stata usata granchè."

"Va bene..." disse Misty, mentre il gruppo cominciava ad incamminarsi lungo quella stradina poco battuta. Prestando la massima attenzione, il Bunnelby di Lem cominciò ad andare in esplorazione davanti al gruppo, usando il suo fiuto e la sua vista acuta per assicurarsi che fosse tutto a posto. Quando fu sicuro che quella sezione di percorso fosse sicura, emise uno squittio di approvazione, e fece cenno al resto del gruppo di seguirlo.

"Aspetta, Bunnelby, non andare troppo veloce!" lo pregò Lem, preoccupato per la sua scarsa atleticità. Clem sospirò e controllò che Dedenne fosse bene in equilibrio sulla sua testa, poi i due amici si diedero un cenno di intesa e guardarono verso Ash, Misty, Serena e i loro Pokemon, per controllare che il gruppetto di allenatori fosse ancora bene unito.

Ash e Pikachu chiudevano la fila... e mentre il gruppo cominciava a risalire la stradina ripida che portava alle montagne, il ragazzo si fermò per un secondo a guardare il panorama che si estendeva dietro di loro. Da quella posizione, Ash riusciva a vedere il grande lago sul quale sorgeva il Maniero Lotta, e l'elegante castello nel quale lui e i suoi compagni avevano fatto quell'inaspettato ma gradito incontro con Giselle.

Dietro di loro, si estendeva un panorama impressionante, una grande distesa di verde con accanto un lago dalle acque terse e splendenti, sotto un grande cielo azzurro decorato di nuvole candide, un autentico monumento alla bellezza per cui il continente di Kalos era conosciuto. Per qualche motivo, la vista di quello spettacolo fece sì che Ash e Pikachu si fermassero a guardare come incantati - davano l'impressione di volersi fissare nella mente quella scena, come una fotografia che volevano portarsi dentro come un ricordo indelebile.

"Ash, Pikachu?" Misty si voltò verso il suo fidanzato e il suo migliore amico. "Va tutto bene? Come mai restate così indietro?"

"Froak, froakie?" continuò Froakie, avvicinandosi ad Ash e guardandolo con fare dubbioso.

Il ragazzo sospirò e sorrise, un po' imbarazzato per essersi fatto cogliere così con la testa tra le nuvole. "Va tutto bene, Misty. Tranquillo, Froakie, adesso arrivo. E' solo che... volevo fermarmi un attimo a guardare questo bellissimo panorama. Mi sembra quasi di non essermi mai davvero accorto di quanto bella è Kalos, da quando siamo arrivati."

"Ti capisco... io che vivo qui da un bel po', lo do per scontato, ma so che molti viaggiatori di altri paesi amano Kalos per i suoi panorami, la sua architettura e le sue innovazioni." rispose Serena. Lem, Clem e i loro Pokemon si fermarono ad aspettare, comprendendo quello che voleva dire Ash, e ne approfittarono per dare anche loro un'occhiata al panorama.

"Ora che ci penso... è la prima volta che andiamo così lontano da casa." affermò il giovane inventore biondo. "E' una sensazione un po' particolare, lo devo ammettere. Clem, non ti senti anche tu piuttosto emozionata?"

La bambina bionda si fermò anche lei a guardare il panorama, meravigliata che un simile spettacolo si potesse vedere così vicino a casa sua. Tenendo in braccio il piccolo Dedenne, Clem si fermò accanto al fratello maggiore e rimase ad osservare per qualche secondo prima di rispondere. "In effetti è vero... non ci avevo pensato quando ho accettato di venire con te ed Ash, ma è vero che dovremo viaggiare un bel po'... andremo in tanti altri posti di Kalos, vero?"

"Marill!" affermò il Marill di Misty, strizzando un occhio in direzione della sua allenatrice, che ricambiò il gesto.

"Mi sembra quasi... che tutto cominci da qui." disse Ash tra sè. "Non credi anche tu, Pikachu?"

"Pika pika!" assentì il topolino elettrico, senza immaginare quanto fosse vero quello che il suo allenatore stava dicendo...

 

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La strada indicata da Marill aveva effettivamente portato i ragazzi e i loro Pokemon alla Grotta Trait d'Union, che si era rivelata fin da subito un luogo più pericoloso di quanto Ash avesse immaginato - a quanto pareva, la grotta era un luogo popolare tra gli Zubat, che avevano messo su un nido dove andavano a riposarsi e a riprodursi, con il risultato che adesso un nutrito gruppo di Pokemon pipistrello usava quelle caverne come tana, e le difendeva da ogni intruso.

Sfortunatamente per Ash e i suoi compagni, gli Zubat avevano incluso anche loro nella definizione di intrusi...

"Aaaargh! Accidenti, qualcuno mandi via questi Zubat! Non riesco a vedere ad un palmo dal naso!" esclamò Misty, infastidita e vagamente impaurita dalla ressa di Pokemon pipistrello che svolazzavano rumorosamente tutt'attorno a lei. Il frullo di ali e il rumore dei loro squittii formavano un miscuglio inquietante che la disorientava. "Marill, non ti allontanare! Adesso vedo di farci largo!"

"Marill!" esclamò il topolino azzurro, prima di scagliare un attacco Bollaraggio che ebbe l'effetto di mettere al tappeto un paio di Zubat, e costringere parte dell'enorme sciame a disperdersi per qualche attimo. Grazie a questo istante di respiro, Misty riuscì a lanciare una delle sue Pokeball, e far uscire da essa uno dei suoi Pokemon più forti ed affidabili... il suo maestoso Kingdra, la forma evoluta del piccolo Horsea che si era unito alla sua squadra tanti anni prima!

"KING!" esclamò il cavalluccio marino gigante, per poi scagliare una raffica di getti d'acqua veloci come proiettili, che colpirono alcuni degli Zubat con precisione millimetrica e li fecero cadere a terra. Tuttavia, per ogni pipistrello messo ko, ce n'erano molti altri che ne prendevano il posto... e anche Ash, Serena e Lem stavano avendo i loro problemi ad affrontarne così tanti.

"Pika pikachu!" Pikachu fece cenno ai suoi compagni di viaggio di stare indietro prima di scatenare un potente attacco Fulmine, emettendo dal proprio corpo una poderosa scarica elettrica che illuminò la grotta e fece cadere a terra numerosi Zubat... ma i Pokemon ancora in volo erano innumerevoli, e uno di essi cercò di colpire Pikachu con uno Stordiraggio che per fortuna andò a vuoto. Il topolino elettrico scansò all'ultimo momento l'insidioso attacco, e Froakie intervenne rapidamente per dargli una mano.

"Froakie, cerca di confonderli un po'!" esclamò Ash. "E tu, Fletchling... cerca di non farti intrappolare!"

Con grande sorpresa di tutti, Ash compreso, il ranocchio azzurro si drizzò sulle zampe posteriori, in modo da imitare quanto meglio poteva la postura di un essere umano, ed eseguì una rapidissima serie di segni con le mani palmate. Un istante dopo, una serie di sbuffi di fumo esplosero attorno a lui, e crearono una folta nube che avvolse del tutto un gruppo di Zubat, mandando temporaneamente in tilt i loro radar naturali. Allarmati, i Pokemon pipistrello cercarono di allontanarsi, con il risultato di cozzare dolorosamente gli uni negli altri... mentre altri emergevano soltanto per essere colpiti da qualche attacco Beccata o Braciere del piccolo Fletchling.

"Un attacco Murodifumo... ma non l'avevo mai visto eseguito in quel modo!" commentò Serena, ricordando tra sè che simili movenze le usavano soltanto i ninja di cui aveva sentito parlare nelle storie popolari di Kanto e di Johto... e che non facevano parte della cultura di Kalos, che lei sapesse! Tuttavia, decise di mettere da parte quel ragionamento, e si concentrò sugli Zubat che stavano attaccando i suoi compagni. "Ugh... accidenti..." esclamò, mandando via uno Zubat particolarmente fastidioso che stava cercando di farle cadere il cappellino. "Delphox, mandali via con un attacco Psicoraggio!"

La volpe mistica strinse i denti dopo aver ricevuto un Morso da uno Zubat particolarmente ardito. Lo cacciò via agitando la sua bacchetta fiammeggiante, poi illuminò i suoi occhi e scagliò un raggio di energia psichica che disperse uno stormo di avversari.

"Magneton, usa un attacco Scarica!" esclamò Lem.

"Dedenne, riesci a usare anche tu un attacco elettrico?" chiese Clem al suo grazioso Pokemon criceto, che stava in piedi sulla groppa di Magneton e si preparava a rispondere ad un altro attacco. Con un cenno della testa, Dedenne prese fiato e sferrò un suo attacco, quasi in contemporanea con il Magneton del fratello maggiore.

"MAGNETON!" con voce metallica e minacciosa - resa ancora più inquietante dal fatto che il Pokemon in questione non aveva la bocca - Magneton scagliò un'ondata di energia elettrica, e riuscìa colpire diversi Zubat, che si ritirarono con uno stridio infastidito. Nello stesso momento, Dedenne illuminò i suoi baffi, dai quali scaturirono dei veri e propri tentacoli di luce gialla che agguantarono uno degli Zubat e ne risucchiarono l'energia. Una volta completato l'attacco, i tentacoli scomparvero in un lampo di luce, e fecero cadere lo Zubat privo di sensi.

"Quello è un attacco Caricaparabola..." commentò Lem dicendo di sì con la testa. Era una mossa che aveva visto tante volte utilizzata dal suo Heliolisk, ma era impressionante vedere che un Pokemon in apparenza piccolo ed indifeso come Dedenne fosse già in grado di padroneggiare una mossa simile. Tuttavia, anche così, gli Zubat rimanevano troppo numerosi. Restare sarebbe stato troppo pericoloso, e anche Ash se ne rendeva conto.

"Ragazzi... credo che la cosa migliore da fare sia andarcene, finchè ne abbiamo il tempo." propose Misty, il cui Kingdra restava accanto a lei per difenderla nel caso qualche avversario si fosse spinto fin lì. "In fondo... non credo sia sbagliato dire che siamo noi gli intrusi, qui."

Ash scacciò via con una mano due Zubat che cercavano di morderlo. "Ugh... Misty ha ragione, è meglio andarcene finchè possiamo. Continuare a combattere sarebbe inutile... e poi è vero, siamo noi che li abbiamo disturbati." affermò. Il Murodifumo di Froakie aveva un po' confuso i pipistrelli, ma grazie alla loro ecolocazione naturale, questi ultimi stavano già ovviando all'ostacolo. "Aspettiamo il momento giusto, e poi andiamocene di qui!"

"Del delphox!" esclamò la starter di Serena, agitando lentamente la sua bacchetta, e disegnando in aria una serie di cerchietti di fuoco. Guardò verso Serena, che le disse di sì con la testa... poi mosse il braccio e disegnò in aria una sorta di numero 8 fatto di fuoco. "Delphoooox!"

Le fiamme si espansero di colpo e si tinsero di un mistico colore azzurro, per poi volteggiare verso gli Zubat, che emisero uno stridio spaventato e cercarono di disperdersi! Disorganizzati com'erano, non poterono impedire ai ragazzi di prendere una via di fuga... e Lem fu rapido ad indicare una galleria che partiva da lì e si inoltrava ancora di più nella montagna.

"Delphox, Serena, grazie dell'intervento!" esclamò il biondo inventore. "Presto, andiamo da questa parte! Qui possiamo perderli!"

"Pika pika!" squittì Pikachu, lanciando un attacco Tuonoshock a basso voltaggio per intimorire quei pochi Zubat che continuavano ad attaccare. I Pokemon pipistrello si ritirarono sbattendo rumorosamente le ali, e Pikachu disse di sì con la testa, prima di fare cenno ai suoi compagni di allontanarsi alla svelta. "Pikachu!"

"Ottimo lavoro... presto, leviamo le tende!" esclamò Misty. "Kingdra, ritorna!"

"King!" esclamò il cavalluccio marino gigante prima di essere richiamato nella sua Pokeball, e il gruppo riuscì ad infilarsi nel tunnel e seminare gli Zubat prima che questi ultimi potessero riorganizzarsi e tornare all'attacco. Frustrati, i Pokemon pipistrello svolazzarono verso il soffitto oppure si rialzarono e cercarono di ritirarsi in qualche anfratto per riposarsi.

La grotta ricadde nel silenzio pochi istanti dopo... e per diverso tempo, il silenzio tornò a regnare sovrano.

Almeno finchè qualcosa nell'oscurità non si mosse.

Un tentacolo guizzò silenziosamente tra le rocce della caverna, e un attimo dopo, un'ombra minacciosa, simile ad un calamaro che stava in piedi su quella che sarebbe dovuta essere la sua testa, entrò nella spelonca e si guardò attorno. Un paio di occhi gialli dall'espressione acuta e vagamente feroce si accesero, e il Pokemon a cui appartenevano emise un verso che esprimeva insicurezza,

"Chi sono quegli allenatori? Credevo che sarebbero fuggiti non appena i nostri Zubat li avessero attaccati." si chiese. "Invece, sono rimasti e hanno combattuto... e anche bene, oserei dire. Questa non me l'aspettavo..."

"Che succede, Malamar-Y? Cos'era quella confusione che abbiamo sentito?" chiese un'altra voce innaturale, che suonava come il sussurro del vento, modulato in modo da imitare una voce umana.

Lo strano Pokemon tentacolare si voltò verso un'altra figura uguale a lui che avanzava nell'oscurità in un silenzio quasi irreale. "Chiedo scusa, Malamar-S. Alcuni allenatori si sono intrufolati in questa caverna, e ho mandato contro di loro i nostri Zubat per mandarli via... ma loro si sono battuti, e sono riusciti a passare ugualmente."

L'altro misterioso essere restò in silenzio per un po', come se quelle rivelazioni lo avessero scioccato. "Questo... potrebbe essere un problema." disse infine, cercando già di pensare ad un nuovo piano. "Credi che potrebbero rappresentare una minaccia, se riuscissero a giungere al livello inferiore?"

"Sicuramente non possiamo permettere che si scopra il segreto di queste caverne. Madame X non sarebbe tenera con noi, se la nostra copertura saltasse." affermò Malamar-Y. "Meglio tenerli d'occhio. Se dovessero scoprire troppo, faremo in modo che non escano più di qui. Li elimineremo, o meglio ancora, terremo anche loro come schiavi."

Malamar-S strinse gli occhi, ma si lasciò convincere dal ragionamento del suo compagno. "Capisco. Mi sembra un'idea accettabile." affermò. "Alcune braccia in più ci saranno sicuramente utili. Seguiamoli, e mettiamo anche Malamar-K al corrente di ciò che sta succedendo."

"Ricevuto." affermò il Pokemon emerso per primo, e le due creature scivolarono nuovamente nell'oscurità, pronte ad elaborare qualche nuovo oscuro piano.

 

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Dopo aver fatto una corsa tra le gallerie e i cunicoli della montagna, Ash, Pikachu e i loro compagni si erano fermati in una caverna un po' più grande, in modo da riprendere fiato ed assicurarsi di non essere inseguiti da quel furioso sciame di Zubat. Per fortuna, dopo qualche secondo poterono appurare che in effetti, i Pokemon pipistrello non li avevano seguiti, e riuscirono a tirare un sospiro di sollievo.

"Uff... puff... accidenti, che corsa..." sospirò infine Serena, facendosi aria con il cappello mentre si appoggiava al muro con la schiena. Dopo aver ripreso abbastanza fiato da parlare, la biondina controllò che non fossestato perso nulla, e poi si rivolse ai suoi compagni. "Ash... ragazzi... va tutto bene? Non ci siamo persi nessuno per la strada, vero?"

"Dedenne!" esclamò Dedenne, come rispondendo all'appello.

Misty si rimise a posto come poteva. "Credo... credo che ci siamo tutti..." affermò la ragazzina dai capelli arancioni. Si guardò attorno, e per un istante si allarmò quando non vide Marill al suo fianco... ma prima che potesse dire qualcosa, il topolino azzurro fece capolino dal suo zaino e la salutò agitando la mano!

"Marill!"

"Phew... bene, a quanto pare ci siamo tutti." disse Misty. Si mise come appunto mentale di ricordare a Marill di non fare più scherzi simili. "Certo che non avevo mai visto degli Zubat così aggressivi. D'accordo che siamo finiti nel loro territorio, ma mi sono sembrati davvero feroci."

"Forse un po' troppo..." disse Lem, cercando come poteva di mettersi a posto i capelli. Non era sicuro di come definirlo, ma gli era sembrato di aver notato qualcosa di particolare, nel modo in cui i Pokemon pipistrello si comportavano. Al momento, tuttavia, era più importante sapere dove si trovavano, e assicurarsi di non essersi persi in quei cunicoli contorti. "Ehm... ad ogni modo... dovremmo essere penetrati un po' più in profondità nella montagna. Non vi sembra che la temperatura sia un po' aumentata?"

"Pikachu." rispose Pikachu con semplicità, sentendo l'aria attorno a sè per assicurarsi che la sua percezione fosse corretta.

"In effeti, mi sembra che faccia un po' più caldo... Lem, hai idea di dove ci troviamo? Non è che ci siamo persi da queste parti?" chiese Ash. Tutt'attorno a lui, tutto quello che riusciva a vedere erano pareti di roccia dai bordi frastagliati, segno che quel luogo aveva visto ben poca presenza umana.

"Fratellone... tutto bene, vero?" chiese Clem, tenendo in braccio il suo Dedenne. Il Bunnelby del fratello maggiore si guardava intorno e tendeva le orecchie, mentre Delphox chiuse gli occhi e si concentrò in modo da percepire quanto più possibile dell'ambiente circostante.

"Hm? Che succede? La tua Delphox si è messa a meditare?" chiese Ash, osservando la Pokemon Fuoco/Psico con curiosità.

Serena disse di sì con la testa. "Si può dire di sì... credo che in questo momento, Delphox stia cercando di individuare la presenza di altre creature viventi in un certo raggio d'azione." spiegò la ragazzina. "Non so bene come funziona... ma a quanto pare è molto precisa."

"Hmm... credo di aver già visto delle cose simili, prima d'ora... assomiglia parecchio all'Aura..." commentò Ash tra sè e sè. Forse non era ancora il caso di parlare apertamente dell'Aura alla sua amica d'infanzia, sapeva ancora troppo poco di questo misterioso potere, e di ciò che vi stava dietro. Scacciando le sue preoccupazioni, almeno per il momento, il ragazzo osservò Delphox, che restò ancora per qualche istante ferma al suo posto...

E all'improvviso, aprì gli occhi di scatto e drizzò le orecchie, dando a tutti loro l'impressione di essere allarmata o sorpresa! E in effetti, anche il tono della sua voce aveva qualcosa di strano... si era resa conto che c'era qualcosa di strano da quelle parti, e Serena si premurò subito di vedere cosa ci fosse che non andava.

"Delphox? Che sta succedendo?" chiese ansiosa la ragazzina, appoggiando una mano sulla spalla della Pokemon volpe. "Hai... hai sentito che c'è qualcosa che non va, per caso?"

Ash trattenne il fiato, temendo che Delphox stesse per rispondere qualcosa di veramente grave... e si tranquillizzò un po' quando vide che la volpe umanoide non sembrava poi così spaventata. Delphox fece cenno con la mano di stare tranquilli, e rispose alla sua allenatrice.

"Del... phox... Delphox!" affermò, guardandosi attorno come per confermare quello che aveva percepito. Una volta assicuratasi che fosse tutto a posto, Delphox indicò la direzione dalla quale proveniva quella strana sensazione, e cercò di spiegarsi. "Delphox!"

"Pika pika? Pika pikachu!" rispose Pikachu, mostrando anche lui un pizzico di sorpresa.

Marill mosse la coda dubbioso. "Marill?" chiese, e ai ragazzi sembrò quasi che stesse chiedendo dei chiarimenti.

"Pika pikachu, pika pika!" esclamò il topolino giallo, le orecchie che guizzavano verso l'alto in una vaga espressione di nervosismo. "Pikachu pika..."

"Frooooakie..." Dopo un attimo di riflessione, Froakie si guardò in giro... e le sue pupille si strinsero leggermente quando anche lui sentì chec'era qualcosa di particolare da quelle parti. Anche lui non era sicuro di cosa fosse, ma sicuramente era qualcosa di molto inusuale...

Ash, da parte sua, aveva ascoltato quello che i Pokemon si stavano dicendo... e quando Pikachu si voltò verso di lui per spiegarlo, i suoi sospetti si rivelarono fondati. "Cosa dici, Pikachu? Ci sono dei Pokemon particolari da queste parti?" chiese il ragazzo. "E... ehm... ce ne sono alcuni che hanno formato una colonia e stanno lavorando ai piani  inferiori? E che cosa stanno facendo?"

"Pika pika..." Pikachu scosse la testa - Delphox non era riuscita a capire cosa stesse accadendo esattamente da quelle parti, soltanto che c'era qualcosa di strano, e per quello non era riuscita ad essere più chiara. "Pika pikachu!"

"Mi... mi sembra di capire che potrebbe esserci qualcosa di molto pericoloso da queste parti..." commentò Serena. Non era quello il primo rischio che correva, e come allenatrice di Pokemon già abbastanza esperta, aveva già incontrato un certo numero di situazioni pericolose, ma questo non voleva dire che fosse ansiosa di gettarsi in qualche pericolo. "E non hai proprio idea di chi possa essere, Delphox?"

La volpe psichica scosse lentamente la testa per dire di no, e il gruppo si risolse a cercare di capire cosa non andasse da quelle parti, e possibilmente cercare di risolverlo. "Va bene... in tal caso, è meglio continuare ad avanzare, con prudenza. Vediamo di cosa si tratta... meglio non ignorare cose del genere, potrebbero diventare un pericolo più avanti." commentò Lem

Froakie disse di sì con la testa, e Misty decise di dire la sua. "Potrebbero essere quei misteriosi individui che rapiscono Pokemon? Quelli che hanno preso gli amici di Dedenne?" chiese, guardando il Pokemon criceto che si guardava attorno pensieroso.

"Denne..." rispose il piccolo Pokemon Elettro/Folletto. Da una parte, sperava che lo fossero, perchè così avrebbe potuto giungere a fondo di questa spinosa questione. Dall'altra, non si sentiva ancora pronto ad affrontarli...

 

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"Che cosa sta succedendo da queste parti? Perchè mi avete convocata?"

"Potente Madame X... siamo in dovere di comunicarle che ci sono degli allenatori che potrebbero rappresentare un pericolo per i nostri piani."

"Degli allenatori? Spiegati meglio, Malamar-Y. Chi sarebbero questi allenatori?"

"Due ragazzi, due ragazze e una bambina, per quello che abbiamo potuto vedere, potente Madame X. Sono entrati nelle gallerie che stiamo occupando, e anche quando abbiamo cercato di mandarli via aizzando gli Zubat contro di loro, sono rimasti e sono riusciti a passare oltre."

"... Meglio non correre rischi. Voglio che siano sorvegliati. Ma non intervenite se non è strettamente indispensabile. Lo sapete che eseguire dei cambiamenti potrebbe avere delle conseguenze imprevedibili e terribili."

"Può contare su di noi, mia signora. Ci atterremo alle sue direttive."

"Faremo in modo che il nostro progetto riesca. Nessuno potrà interferire."

 

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Ash, Pikachu e i loro compagni erano rimasti nel loro rifugio per un po', per cercare di orientarsi e farsi un'idea di dove avrebbero dovuto andare, dopodichè avevano imboccato una galleria abbastanza ampia dal percorso in discesa, con l'impressione che quella poteva essere una via per raggiungere l'uscita e trovare la strada per Petroglifari. Per fortuna, il percorso si stava dimostrando abbastanza semplice da seguire e non c'erano particolari diffcoltà, quindi il gruppetto di allenatori stava proseguendo con attenzione, ma anche con sicurezza. I loro Pokemon stavano attenti ad ogni cosa che potesse assomigliare ad un pericolo, grazie anche alla luce che Pikachu, Dedenne e Magneton stavano emanando per diradare un po' le tenebre.

La piccola Clem camminava nel bel mezzo del gruppo, dove lei e Dedenne erano meno vulnerabili... e dopo un po' di tempo passato a camminare in quelle caverne solitarie, la sua naturale vivacità stava cominciando a venire meno. La bambina bionda si teneva con una mano alla tuta del fratello maggiore, che da parte sua la teneva vicina a sè con aria protettiva, e gettava spesso uno sguardo preoccupato anche a Dedenne.

Finalmente, dopo qualche minuto passato in silenzio, la Delphox di Serena si fermò di colpo e indicò una serie di gallerie che si dipartivano da un punto a pochi metri da loro. "Delphox!" esclamò, cercando di avvertire i ragazzi di qualcosa che aveva percepito.

"Che succede, Delphox? Vuoi dire che quello che hai sentito prima è... in quella direzione?" chiese Serena. Raggiunse rapidamente la sua starter, che stava puntando la sua bacchetta infuocata verso la galleria alla loro destra, e cercò di dare un'occhiata a cosa ci fosse... ma da lì non si riusciva a vedere cosa ci fosse alla fine, visto che il tunnel proseguiva per troppo a lungo.

"Froak, froak..." Froakie gracidò, mentre gettava uno sguardo alla galleria in questione. Con espressione seria, il ranocchio azzurro strinse gli occhi e si concentrò per cercare di percepire qualcosa... e in effetti, dopo qualche attimo di concentrazione, alla sua mente affiorarono le presenze di diverse aure, nessuna di esse troppo grande, ma sicuramente in numero notevole. Il Bunnelby di Lem lo richiamò, in modo che non si disperdesse troppo a lungo, e Froakie si riscosse dalla sua trance e rispose a Bunnelby con un cenno della testa.

"Va tutto bene, Froakie? Hai sentito anche tu la stessa cosa di Delphox?" chiese Ash, mentre Serena guardava incuriosita il Pokemon ranocchio. Ne aveva visti molti di quella specie, certo, ma più restava con il gruppo di Ash, più si rendeva conto anche lei che quel particolare Froakie aveva qualcosa di diverso dagli altri. Che cosa, esattamente, non ne aveva idea... ma era curiosa di saperne di più, e si promise di chiedere ad Ash maggiori informazioni, a condizione che fossero riusciti ad uscire sani e salvi da quel posto inquietante.

Misty cercò di prendere in mano la situazione. "Okay, ragazzi, a questo punto è inutile esitare." propose la giovane maestra di Pokemon d'Acqua. "E' chiaro che l'unica possibilità che abbiamo di sapere cosa sta succedendo da queste parti, è seguire questa galleria e scoprire che cosa ci sia in fondo... la domanda è, ce la sentiamo tutti? Lo sapete meglio di me che potrebbe essere davvero pericoloso."

Lem deglutì nervosamente - il giovane inventore non era proprio quello che si sarebbe definito un cuor di leone, e l'idea di trovarsi di fronte qualcosa di sconosciuto e potenzialmente pericoloso non lo tranquillizzava per niente. "Io... non lo so, ragazzi, forse sarebbe meglio andare da un'altra parte, e avvertire le ufficiali Jenny di Petroglifari." affermò. "Voglio dire, abbiamo già il Team Flare e questi misteriosi rapitori a cui pensare... non so se abbiamo a che fare con una di queste due cose, in questo momento, ma è chiaro che... la questione si sta facendo pericolosa!"

"Fratellone?" chiese Clem, aggrappandosi ancora più strettamente al fratello maggiore.

La verità è che in quel momento, anche Ash si rendeva conto che forse non era il caso di gettarsi nella lizza a testa bassa. Si rendeva conto che non era proprio da lui, ma... probabilmente era anche questo un segno di quanto lui stesse cambiando in questi ultimi tempi.

"Lem ha ragione, potrebbe essere una cosa troppo pericolosa per noi..." rispose Ash dopo qualche istate di riflessione. "Però... allo stesso tempo non mi va di andarmene così, senza almeno cercare di fare qualcosa per capire che sta accadendo. Ragazzi... voi che dite, vorrei sentire anche la vostra opinione..."

"Pika pi?" chiese il topolino giallo. Anche lui era un po' sorpreso dalla reazione del suo migliore amico, e non poteva dire di essere d'accordo al cento per cento. Il suo istinto gli diceva che era meglio intervenire subito e cercare almeno di fare qualcosa, se si fosse scoperto che c'era in effetti qualche pericolo.

"Ragazzi... io sono un po' indecisa." affermò Serena, appoggiata ad una parete della grotta. "Sto cercando di pensare ai pro e ai contro... e non sono sicura quale sia la cosa migliore da fare."

"Del... phox?" mormorò Delphox, lo sguardo rivolto al terreno e le braccia conserte sul petto.

Ma i ragazzi non arrivarono da soli ad una decisione. Improvvisamente, si sentì un forte rumore di roccia sgretolata... e nei tunnel della montagna riecheggiarono dei versi acuti, pieni di paura, che non potevano essere altro che le invocazioni di aiuto di un Pokemon!

"Rooooo! Roooooooo!" esclamò una voce raschiante che suonava come la pietra che si sgretolava sulla pietra, e i ragazzi sentirono qualcosa che si avvicinava sempre più rapidamente! All'inizio si trattava semplicemente di passi, ma ben presto aumentarono di intensità e di frequenza... e nella semioscurità delle gallerie, cominciarono ad apparire delle forme goffe ma imponenti che si dirigevano dritte verso il gruppo!

"Ehm..." mormorò Ash con una buffa espressione di nervosismo sul volto. "E'... è una mia impressione... o ci stanno per travolgere?"

"Froooo..." Un grosso gocciolone di sudore scese dalla testa di Froakie, che aguzzò la vista e vide finalmente di chi si trattava - era un gruppo di Pokemon, e a giudicare dalle apparenze ce n'era uno più grande che ne inseguiva un gruppo di più piccoli. Non appena i Pokemon si furono avvicinati abbastanza, i ragazzi riuscirono a vedere che si trattava di un piccolo gruppo di Roggenrola - dei Pokemon di tipo Roccia che Ash, Pikachu e Misty avevano visto per la prima volta ad Unima, dall'aspetto di grossi sassi blu di forma sferica che camminavano su due piccoli piedi marroni privi di gambe, una cresta marrone in cima al corpo, e una sorta di grande occhio di pietra scavata sulla parte frontale del corpo.

E ad inseguirli, c'era un enorme Golem i cui passi scuotevano l'intera galleria!

"Rola!" Con una collettiva esclamazione di paura, i Pokemon Roccia più piccoli fecero irruzione nella spelonca, costringendo i ragazzi ad indietreggiare per non essere travolti! Froakie spiccò un salto enorme e si aggrappò ad una stalattite con le sue zampette piene di ventose... e un attimo dopo, il Golem entrò a sua volta, spaccando una sezione di muro con la sua mole e la sua forza sovrumana! Con un'esclamazione di orrore, Ash vide che c'era qualcosa che decisamente non andava in quel Golem...

"Ah! Santo cielo, ma che cosa... che cosa è quella roba?" esclamò Misty, la sua espressione spaventata riflessa sui volti di tutti i presenti. Certo, la forma era quella basilare di un Golem - un macigno con una testa, due braccia e due gambe - ma la somiglianza con un Golem normale finiva lì. Il suo corpo era di uno strano, innaturale colore grigio piombo, e tra le placche della sua corazza filtravano dei raggi di una fioca luce bianca, come se sotto la protezione naturale, il corpo del Golem non fosse altro che pura energia. Ma la parte più scioccante era sicuramente la testa. Quel Golem mutato non aveva occhi: la sua faccia era composta esclusivamente dalla sua bocca, e al posto degli occhi c'era solo epidermide rocciosa. Ma non era solo l'aspetto mostruoso del Golem a fare paura: c'era qualcosa di innaturale in lui, qualcosa di incredibilmente alieno e... sbagliato!

Sì, era questa l'unica parola giusta da usare. Quel Golem non era semplicemente mostruoso in sè, non era il suo aspetto terrificante a spaventare: soltanto a guardarlo, ad Ash veniva la pelle d'oca, come se il ragazzino percepisse per istinto che quella cosa non sarebbe dovuta esistere. E non era il solo ad avere questa impressione: i suoi compagni erano tutti rimasti sbalorditi e scioccati davanti a quella creatura innaturale.

Il Golem allungò una zampa artigliata verso uno dei Roggenrola, che emise un'esclamazione di terrore e cercò disperatamente di fuggire, andando a sbattere contro i suoi compagni. Frustrato, il Golem mutato aprì la bocca  e lanciò il verso più spaventoso che Ash e Pikachu avessero mai sentito in vita loro - un urlo dissonante, un suono che sembrava distorto, metallico e stridente, come se provenisse da una radio difettosa! Con un brivido, i ragazzi indietreggiarono, e il Golem mutato cercò nuovamente di afferrare un Roggenrola.

"Froakie!"

Ma qualcuno non era rimasto bloccato. Il Froakie di Ash, ancora aggrappato alla stalattite che pendeva dal soffitto, scagliò un attacco Idropulsar, e una raffica di anelli d'acqua sfrecciò verso la creatura innaturale e la colpì in pieno! Per fortuna, il Golem mutato condivideva con i suoi simili l'allergia all'acqua, visto che indietreggiò di diversi passi e lanciò uno stridio di dolore, annaspando furiosamente!

"Che... che sta succedendo? Cos'è... cos'è quella... quella... COSA?" esclamò Misty.

"Pi... Pikachuuuuuu!" In preda al panico, Pikachu scagliò una scarica elettrica che raggiunse il Golem mostruoso... ma sfortunatamente, la creatura innaturale restava comunque immune all'elettricità, visto che il colpo si disperse sulla corazza di pietra della mostruosità, e quest'ultima strinse i denti e si preparò ad attaccare! Con un altro di quei suoi versi strani e dissonanti, il mostro scagliò una raffica di pietre dal proprio corpo, centrando Pikachu e tutti i Roggenrola... tranne uno, che era riuscito a ripararsi dietro una stalagmite!

Il Bunnelby di Lem riuscì a riprendersi dallo spavento... e il suo allenatore deglutì e diede l'ordine di attaccare. "Er... B-Bunnelby... usa... usa... il tuo attacco... Colpodifango! Sì, quello!" balbettò il ragazzino biondo. "E... Magneton... usa... usa... Cannonflash!"

Anche se erano altrettanto spaventati, i due Pokemon fecero come gli era stato ordinato. Bunnelby congiunse le orecchie sopra la testa e spruzzò un potente getto di acqua e fango che colpì il volto della creatura innaturale, che emise un gorgoglio inumano un attimo prima che un raggio di energia argentata scagliato da Magneton lo colpisse in pieno! Con un'esclamazione stridula, il Golem mutato si ritirò, colpendo i muri e facendo cadere delle rocce dal soffitto mentre si ritirava. I ragazzi non poterono fare altro che guardarlo ritirarsi, scioccati da quella improvvisa apparizione.

"Che... che diavolo era? Da... da dove viene fuori quel... quella specie di Golem?" si chiese Ash, passandosi una mano sulla fronte per asciugarsi il sudore. La Delphox di Serena, sempre con gli occhi sgranati, disse di sì con la testa... e poi guardò i Roggenrola che giacevano a terra svenuti, tranne per l'unico che era riuscito a nascondersi e sottrarsi alla Cadutamassi del Golem mutato.

"Ro... gen... rola?" chiese la piccola creatura rocciosa, la cui voce fievole interruppe il terribile silenzio che era calato sulla sala.              

   

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Beh... credo che non molti si aspettassero quello che è successo in questo capitolo! Se qualcuno riesce ad indovinare da dove viene quel Golem mostruoso che abbiamo visto a fine capitolo... beh, ho un premio in mente per lui o lei!

Non ho molto da dire se non... grazie a tutti coloro che continuavano a seguire questa storia, per la quale ho ancora un bel po' di colpi di scena in mente! Detto questo... vi faccio tanti auguri, e ci vediamo il prossimo anno! XD

Grazie ancora a tutti... e arrivederci a presto!

 

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Capitolo 26
*** Pericolo! Caos nella Grotta Trait D'Union ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 26 – Pericolo! Caos nella Grotta Trait D’Union

L'apparizione di quel Golem mutato aveva gettato nella confusione il gruppetto di amici, che adesso stavano osservando attoniti il punto in cui quella mostruosità innatutale era scomparsa. Nessuno di loro sembrava avere idea di cosa dire o pensare. Erano talmente scioccati che non erano nemmeno sicuri che fosse il momento giusto per dire qualsiasi cosa. Diversi secondi passarono in un silenzio di tomba, che venne interrotto soltanto quando il Roggenrola rimasto in piedi mosse due passi verso Ash, che era il più vicino a lui del gruppetto di allenatori, e gli si strusciò su una gamba.

"Rrrrrroggen..." disse il piccolo Pokemon Roccia con una voce che suonava come la pietra che si sgretolava.

La sua presenza riuscì a far svegliare Ash dallo stupore in cui era caduto, e il ragazzino sbattè gli occhi un paio di volte e guardò in basso, verso la creaturina di pietra che si teneva stretta a lui come per cercare protezione. Immediatamente, Ash e Pikachu rivolsero tutta la loro attenzione a Roggenrola, e il giovane allenatore lo accarezzò sulla cresta che aveva sopra il corpo, in modo da calmarlo.

"Va... va tutto bene, Roggenrola. Quel mostro se n'è andato." disse Ash, cercando di confortare Roggenrola che ancora tremava visibilmente. Serena tirò un sospiro di sollievo e si avvicinò alla sua Delphox per controllre che anche lei stesse bene, e la volpe umanoide rispose con un cenno affermativo e un sorriso accennato.

"Delphox!" affermò, e Serena ricambiò il cenno e fece il segno dell'okay con una mano. Mentre Froakie si rimetteva a posto, e i Pokemon si riscuotevano da quel momento di sorpresa e paura, anche Serena e Misty si avvicinarono a Roggenrola per vedere come stava, e la creaturina di roccia si accoccolò ancora più vicina ad Ash in cerca di protezione.

"Hey! Hey, calma, Roggenrola, adesso va tutto bene!" rispose il ragazzino, tenendo la creatura di roccia tra le braccia in modo da darle conforto. "Mi dispiace... devi aver avuto molta paura, vero?"

Roggenrola sembrò rilassarsi, mentre i suoi compagni si rialzavano lentamente e si guardavano attorno, un po' spaesati ma nel complesso sollevati e contenti di essere sfuggiti a quella mostruosità. Finalmente, una volta sicuro che la situazione fosse tornata sotto controllo, Ash si rialzò in piedi, sempre tenendo Roggenrola in braccio, e chiamò a sè Pikachu e Froakie. "Ragazzi... non so cosa stia succedendo da queste parti, ma è meglio che stiamo in gruppo... quella cosa potrebbe saltare fuori da un momento all'altro!"

"Ma... quello che mi chiedo è... che diamine era, quella specie di Golem? Non ho mai visto un essere simile!" esclamò Misty, mentre si chinava su un Roggenrola stordito per aiutarlo a rialzarsi. Il Pokemon Roccia ringraziò inclinando un po' la cresta che aveva sopra il corpo.

Lem accarezzò Bunnelby sulla testa, e il Pokemon coniglietto chiuse gli occhi, apprezzando il gesto. "Non ne ho... la minima idea. So che nell'arcipelago di Alola, la linea evolutiva di Geodude ha delle notevoli differenze. Ma sono sicuro che non siano così! C'era... c'era qualcosa di completamente assurdo, in quel Golem che abbiamo visto!"

"Pika..." affermò Pikachu, anche lui scioccato e confuso.

Ash doveva ammettere che quello che aveva detto Lem - che i Geodude di Alola fossero diversi in qualche modo - lo incuriosiva parecchio, ma mise da parte queste considerazioni per concentrarsi sul problema più immediato. "Sì... sì, è vero, come può essere saltata fuori, una cosa simile? Forse... forse questi Roggenrola lo sanno?"

"Forse ha a che fare con il comportamento di quegli Zubat..." azzardò Misty.

Pikachu e Froakie raggiunsero il Roggenrola che si teneva vicino ad Ash, e che lentamente stava cercando di trovare il coraggio di staccarsi. "Pikachu... pika pika pi?"

"Froak froak?" chiese il ranocchio, ripensando a quella strana sensazione che aveva avuto quando aveva visto il Golem mutante - la sua stessa Aura aveva qualcosa che non andava, come se quella creatura fosse del tutto estranea al mondo...

Roggenrola ebbe un brivido, ma riuscì finalmente a calmarsi. Per quanto il suo "volto" fosse ben poco espressivo, i suoi gesti facevano subito capire quanto la creaturina di roccia fosse spaventata. "Rrrrroggen... rola... ro ro..." affermò, e si voltò verso la galleria nella quale il Golem mostruoso era scomparso, per far capire che il problema era là dentro.

"Che... che sta dicendo? Da cosa stavano scappando?" chiese Clem dopo essersi schiarita la voce.

Pikachu e Froakie si guardarono, apparentemente stupiti da quello che avevano sentito... e in effetti, quando risposero ad Ash, si sentiva un po' di incertezza nella loro voce, come se non fossero sicuri di quello che avevano sentito.

"Froakie..." mormorò il ranocchio azzurro massaggiandosi la testa.

Anche Pikachu esitò un momento prima di rispondere al suo allenatore. "Pikachu... pika pi pikachu, pika pi!" disse, e Ash non potè fare altro che dire di sì con la testa.

"Certo... capisco... non sono neanche loro sicuri di cosa sia successo, vero, Pikachu?" chiese conferma il ragazzo. Quando il suo starter gli confermò la cosa, Ash si sfregò la fronte con una mano e cercò di pensare a cosa fare. "Accidenti, non ho proprio idea di cosa fare... Vorrei aiutare questi Roggenrola, visto che mi sembrano in difficoltà, ma non ho idea di cosa fare... e soprattutto, di con che cosa abbiamo a che fare."

"Rolla..." affermò una delle creaturine di roccia, tenendo abbassato il suo unico occhio come se stesse implorando il loro aiuto.

"Hey, non ti preoccupare, Roggenrola, abbiamo comunque intenzione di aiutarvi... il problema è che non siamo sicuri di cosa dovremmo fare." rispose Misty.

Ash annuì, ma decise che aveva esitato abbastanza. Non era da lui tirarsi indietro di fronte a qualcosa di ignoto, anche sapendo che avrebbe comportato dei rischi. "Restare qui a fare ipotesi non aiuterà questo Roggenrola... dobbiamo almeno cercare di capire cosa sta succedendo qui, e da dove viene quel Golem!" esclamò infine.

"A-aspetta un momento, Ash! Non mi sembra una buona idea gettarsi così nella mischia, senza neanche sapere a cosa andiamo incontro!" Lem volle mettere le mani avanti. "Non dico che non dobbiao aiutare questi Roggenrola, ma... forse è meglio prendere un po' di precauzioni, prima di addentrarci più in profondità nella Grotta Trait D'Union."

"E cosa suggerisci di fare, Lem?" chiese Serena preoccupata.

Quando il resto del gruppo guardò nella sua direzione per chiedergli cosa avesse in mente, il giovane inventore biondo sorrise con orgoglio, e i suoi occhiali cominciarono a brillare! "Heheheee... è qui che entra in scena un altro miracolo della scienza! Ta-daaaan! Ecco a voi il Lem-Mapper!" esclamò, tirando fuori dallo zaino uno strano congegno che assomigliava ad un iPad, con due strani radar in miniatura posti ai lati e un'antenna in miniatura che usciva da sopra lo schermo principale! Tutti i presenti, Clem compresa, rivolsero allo strano marchingegno un'espressione interrogativa, e Misty fece la domanda che probabilmente tutti si stavano ponendo...

"Ma quand'è che li costruisce, tutti quei marchingegni?" si chiese l'aspirante maestra di Pokemon d'Acqua. Anche i Roggenrola apparivano piuttosto stupiti dall'invenzione che il ragazzo aveva appena tirato fuori...

"Bunnelby?" chiese il coniglietto.

"E... cosa farebbe, esattamente?" chiese ASh, probabilmente la stessa domanda che Bunnelby aveva posto.

Lem si aggiustò gli occhiali, che scintillarono ancora più vistosamente per l'entusiasmo che il giovane inventore metteva. "Hehehee... lieto che tu me l'abbia chiesto, Ash! La tua domanda avrà la giusta risposta... il Lem-Mapper usa un complesso sistema di localizzazione radio per disegnare rapidamente una mappa dell'intera zona entro un raggio d'azione davvero ampio, in modo che non ci si possa perdere e si possa sempre sapere dove andare! Non vi sembra un'invenzione strepitosa?"

Dalle espressioni sui loro volti, non sembrava che Ash, i Pokemon e le ragazze fossero altrettanto convinti. "Ehm... fratellone, scusa se te lo dico, ma... se questa invenzione è tanto utile, perchè non l'hai usata prima?" chiese la bambina bionda, con un grosso gocciolone di sudore sulla fronte, e una Yanma che passava ronzando dietro di lei...

"Perchè ovviamente è un'invenzione molto particolare e speciale! Non è una cosa che si possa usare con leggerezza!" rispose Lem, come se niente fosse. "Comunque, adesso avrete modo di rendervi conto voi stessi di quanto è utile questa invenzione! Osservate!"

Il biondo inventore premette un tasto sulla pulsantiera... e i due minuscoli radar si attivarono, emettendo un suono simile al ronzio di un insetto. La schermata principale si illuminò... e nel giro di pochi secondi, su di essa apparve una mappa, che si espanse rapidamente...

Almeno finchè lo schermo non iniziasse ad emettere delle strane luci, e i radar iniziassero a contorcersi furiosamente, facendo fare un salto per la sorpresa a Lem...

Un istante dopo, il Lem-Mapper esplose in un'enorme nube di polvere, affumicando Lem, Bunnelby e i Roggenrola più vicini! Ash, Pikachu e gli altri fecero un passo indietro... e quando la polvere si diradò, Lem e il suo Bunnelby riapparvero, anneriti dal fumo e con i capelli in una pettinatura ad afro! Il giovane inventore tossì un paio di volte e cercò di pulirsi gli occhiali con un fazzoletto...

"Molto utile questa invenzione, davvero..." commentò sarcastica Misty.

Lem tossi un paio di volte e si rimise gli occhiali. "Okay, forse c'era bisogno di fare qualche piccola revisione..."

Pikachu scosse la testa. "Pika pika..."

 

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Alla fine, tutti furono d'accordo sul fatto che fosse meglio usare i vecchi metodi per esplorare la Grotta Trait D'Union. Serena aveva avuto l'idea di lasciarsi dietro dei sassi disposti come dei segnali, in modo da rendersi conto subito i quali posti avevano già passato, e in quel momento stava posizionando alcuni sassi a quadrato, e mise al centro della piccola struttura un altro sasso più grande, poi si riunì al gruppo con Delphox al proprio fianco, che faceva luce utilizzando la sua bacchetta fiammeggiante come una torcia.

"Roggenrola..." affermò il Roggenrola che Ash aveva aiutato prima. La sua voce si era fatta più ferma, ora che aveva recuperato un po' di sicurezza, ma si sentiva che provava ancora una certa esitazione nel ritornare nel punto da cui lui e i suoi compagni erano fuggiti. Con estrema attenzione, Ash e Pikachu in testa, il gruppo si avvicinò all'uscita del tunnel, e cominciò a vedere una strana, brillante luce che si avvicinava lenta ma inesorabile. Si fermarono giusto per un attimo, in modo da osservare lo strano fenomeno da una posizione di sicurezza... e Pikachu capì subito che si trattava di qualcosa di innaturale e pericoloso!

"Pika pika? Pikachu!" squittì il topolino elettrico, un braccio teso in modo da fare cenno al resto del gruppo di aspettare. Bunnelby drizzò le orecchie e si tese leggermente in avanti, sperando di vedere qualcosa... e i Roggenrola si irrigidirono e guardarono con sgomento verso ciò che li aveva terrorizzati così tanto in precedenza!

"Rooooo..." mormorò il leader dei piccoli Pokemon Roccia, spalancando il suo strano organo sensoriale in segno di orrore.

"Che succede, là davanti? E' quello... è quello il posto che li ha spaventati tanto?" chiese Serena. La sua Delphox corrugò la fronte... e un attimo dopo, si sentì come se il suo cervello venisse attraversato da una dolorosa scarica elettrica, che le annebbiò la vista per un secondo e la costrinse a piegarsi su un ginocchio, una mano sulla fronte. "D-Delphox? Delphox, tutto bene?"

"Phox..." mormorò la Pokemon Fuoco/Psico, cercando in qualche modo di sopportare la feroce emicrania che le era venuta ad un tratto. Dopo qualche secondo di disorientamento, Delphox riuscì a concentrarsi e ad ignorare il dolore, poi si rimise in piedi e disse di sì con la testa. "Del... Delphox..."

"Pika pikachu... pika pika!" continuò Pikachu, e anche Ash ebbe una strana sensazione... i suoi poteri dell'Aura non erano ancora abbastanza sviluppati da fargli capire esattamente cosa ci fosse dietro, ma il ragazzino sentiva che l'energia emanata da quella cosa era qualcosa di strano ed innaturale...

"E' da lì che viene... quella strana sensazione." disse Ash, aguzzando la vista ancora un po' per cercare di capire cosa si nascondesse là dentro. Lui, Pikachu, Misty e Marill riuscirono a vedere che all'interno della spelonca che si apriva davanti a loro, scorrazzavano diversi Pokemon di tipo Roccia - per la maggior parte Geodude, Nosepass o Roggenrola - che stavano trasortando dei sassi... verso la sorgente della luce, che tuttavia era ancora nascosta e non si riusciva a vedere dalla loro posizione. "Guardate , tutti quei Pokemon... ho l'impressione che siano costretti a lavorare per qualcuno... qualcuno che ha mandato quello strano Golem, immagino!"

"Ro rola..." continuò con evidente nervosismo il Roggenrola capo - o almeno, quello che più di tutti aveva parlato.

"A giudicare dalla reazione di Roggenrola... direi che in effetti lì c'è qualcosa che li spaventa parecchio." disse Misty a voce bassa. Il gruppetto si nascose in tempo quando sentirono dei passi pesanti che si avvicinavano, e videro che un Golem molto simile a quello che era apparso in precedenza (o era lo stesso? Difficile dirlo...) si stava avvicinando ad un gruppo di Geodude che trascinavano a fatica un enorme masso, in modo da spronarli a lavorare di più.

"Froakie..." sussurrò il Froakie di Ash, ancora una volta percependo l'Aura "sbagliata" di quella strana e terrificante creatura. Con brutalità, il Golem mutante prese a calci due dei Geodude che si attardavano, e il ranocchio azzurro resistette a stento alla tentazione di attaccarlo per difendere le creaturine di roccia. I Geodude si affrettarono ad obbedire, lavorando con ancora più lena per spingere via il masso, e il Golem mostruoso si voltò verso la galleria - solo allora Ash si sentì stupido per non essersi ricordato che la creatura innaturale non aveva occhi, e non avrebbe potuto vederli comunque...

Dopo un'attesa di qualche secondo, il Golem sembrò assicurato del fatto che non ci fossero intrusi, e si allontanò per sorvegliare qualche altro gruppetto di schiavi... e finalmente, Ash e i suoi compagni uscirono dal loro nascondiglio, e si azzardarono a dare un'occhiata a quello che stava accadendo...

Fu Pikachu il primo ad azzardarsi ad uscire dalla galleria non appena fu sicuro che non ci fossero guardie in giro... e quello che vide, in effetti, lo lasciò del tutto spiazzato! Al centro della stanza si trovava uno strano oggetto luminoso che fluttuava ad appena un metro da terra, una sorta di meteorite bianco dal quale veniva emessa la strana luminosità che avevano visto prima! Era un blocco di pietra di una forma insolitamente geometrica, al punto che si avvicinava quasi ad essere una sfera, e la roccia che la componeva sembrava stranamente friabile, come se si fosse trattato di un blocco di gesso scolpito in modo da ricordare un asteroide. Lo strano oggetto dominava la spelonca, ergendosi sopra i suoi occupanti come un faro opprimente...

Opprimente era, in effetti, la parola giusta da usare, visto che i Pokemon di Roccia staano trasportando, faticosamente ma con cieca obbedienza, dei grossi blocchi di pietra, e li stavano piazzando in un perimetro attorno alla strana roccia fluttuante, come se stessero cercando di costruire un recinto... o forse un altare... Pikachu non era sicuro al cento per cento di cosa potesse essere, ma sicuramente aveva una certa importanza per quel Golem dall'aspetto bizzarro e mostruoso...

Accidenti, un momento... quel Golem non era il solo della sua specie, in quel posto assurdo! Ce n'erano altri tre, tutti uguali a lui... la stessa luce che filtrava tra le squame, lo stesso colore innaturale, la testa senza occhi... e tutti e tre stavano sorvegliando freddamente il lavoro di un gruppo di Pokemon che disponevano pietre grezzamente intagliate in una formazione geometrica vicino al meteorite. Era una visione surreale, e il penetrante odore di ozono che si avvertiva appena contribuiva a rendere il tutto ancora più strano...

"Pi... pika?" esclamò il topolino elettrico, del tutto spiazzato davanti ad un simile spettacolo. Lentamente, anche i suoi compagni fecero il loro ingresso nella spelonca, apparentemente non notati dai Golem mutanti di guardia... e proteggendosi gli occhi come meglio potevano, cercarono di avvicinarsi al meteorite fluttuante, con i piccoli Roggenrola che seguivano a breve distanza.

"Che... cosa stanno facendo, tutti questi Pokemon?" chiese Serena a bassa voce quando il gruppetto di allenatori si fermò a distanza di sicurezza dal meteorite. I Golem mutanti non si erano ancora accorti di loro, e stavano anzi spronando ancora i vari Geodude, Nosepass e Roggenrola a lavorare con più lena. "Sembra che stiano costruendo qualcosa attorno a quello strano blocco di pietra fluttuante..."

"Non ne ho la più pallida idea! Bisognerebbe forse prendere un campione di quella roccia bianca e farlo esaminare, per renderci conto meglio del problema... ma come facciamo ad avvicinarci senza essere scoperti?" si chiese Lem, tenendo stretta la spalla della sorella minore che, in un misto di paura e meraviglia, si teneva stretta a lui e restava come impietrita a guardare la scena. Fu costretta a distogliere lo sguardo con un moto di orrore quando uno dei Golem pestò un piede a terra e premette contro il suolo un Nosepass che non era riuscito a fare un lavoro in tempo...

"Non so cosa stia succedendo... ma non possiamo permettere che quelle cose facciano ancora del male ai Pokemon di Trait d'Union! Guardateli, li stanno trattando come se fossero schiavi!" protestò Misty. "Possiamo affrontare quei Golem, no? In fondo... beh, non dovrebbero essere più di tanto diversi da quelli che conosciamo già, o sbaglio?"      

"Io... non ne sono sicura, Misty! Quelle cose sono così diverse dai Pokemon che siamo abituati a vedere..." affermò Serena, e la sua Delphox strinse gli occhi come se si sentisse minacciata.

Misty stava per rispondere e dire che non avrebbero potuto saperlo senza prima tentare, ma ogni possibilità di dire la sua le fu preclusa quando uno dei Golem sollevò la testa, si voltò a destra e a sinistra come per sentire l'aria attorno a sè... e infine lanciò un acuto stridio che riverberò nella spelonca come lo stridio di qualche mostruosità infernale! I piccoli Pokemon di Roccia cessarono immediatamente tutto quello che stavano facendo e barcollarono, con delle evidenti espressioni di dolore... e anche Ash, Pikachu e i loro compagni dovettero coprirsi le orecchie, spalancando gli occhi e stringendo i denti per il tremendo dolore! Era un suono penetrante come la lama di un coltello, che penetrava nel cervello e dava la sensazione che la testa stesse per esplodere!

"Aaaaargh! Le... le mie orecchie.. ma cosa..." mormorò Lem, stordito da quel suono abominevole. Quando alzò la testa, vide che i quattro Golem mutanti stavano avanzando rabbiosamente verso di loro - anche se non avevano occhi, la loro espressione comunicava fin troppo bene la furia che ardeva nelle loro anime - se delle cose del genere potevano avere un'anima.

Pikachu strinse i denti e, anche se le orecchie gli fischiavano ancora, si preparò ad affrontare quegli strani mostri. Senza aspettare alcun ordine, il topolino elettrico si caricò, e scagliò un potente attacco Fulmine contro il Golem più vicino... che, incredibilmente, si irrigidì al momento dell'impatto ed emise un altro stridio, questa volta di dolore e sorpresa! Gli altri Golem fecero un passo indietro, colti alla sprovvista, e anche il gruppo di Ash espresse sorpresa - nessuno di loro si era aspettato che il colpo avesse effetto.

"Guardate! Sembra... sembra che gli attacchi Elettro abbiano effetto su quei mostri!" esclamò Serena. "Io pensavo che i Golem fossero immuni all'elettricità!"

"Evidentemente, questi Golem funzionano in modo diverso..." affermò Lem. "Comunque, è il momento di fare sul serio! Vai, Heliolisk! Fai vedere chi sei!"

Il giovane inventore biondo lanciò una delle sue Pokeball, e da essa uscì di scatto il Pokemon Generatore, che spalancò il collare in modo da farsi credere più grande. I quattro Golem, compreso quello appena colpito da Pikachu, si ritirarono di un passo... ed Heliolisk lanciò a sua volta un attacco!

"Heliolisk, comincia con Caricaparabola!" esclamò Lem. Il collare della lucertola elettrica si accese, avvolta da una scarica elettrica azzurra che poi sfrecciò verso un altro Golem e lo avvinghiò saldamente, trasmettendogli una dolorosa scarica che cominciò a trasferire l'energia ad Heliolisk! Ma un altro dei Golem intervenne, aprendo la bocca e scagliando un violento getto di fango violaceo e marciume contro Heliolisk, che venne centrato in pieno e scagliato a terra con uno stridio di dolore!

"Un... un attacco Sporcolancio?" esclamò Serena. "Non credevo che un Golem potesse... ah, già, questi sono dei Golem completamente diversi dagli altri!"

"KRRYYYYYYAAAAAAAH!" stridette un altro Golem mutante, puntando verso Pikachu e Marill. Prima che i due Pokemon roditori potessero reagire, il mostro alieno aprì le fauci e scagliò un attacco Sporcolancio a sua volta, investendo entrambi gli avversari! Pikachu strinse i denti e riuscì in qualche modo a reggere al tremendo impatto, ma Marill venne scaraventato via e cadde a terra stordito!

"Marill, no! Ritorna, presto!" esclamò Misty, temendo per il suo piccolo Pokemon. Riuscì a richiamarlo in tempo prima che Marill fosse davvero in pericolo, e tirò un sospiro di sollievo prima di mettere via la sfera... poi gettò uno sguardo furibondo al Golem che lo aveva colpito. "Adesso basta, brutto mostro! Nessuno fa del male al mio piccolo Marill e se la cava! Misty chiama... Gyarados!"

"Ah? Lo... lo aveva preso con sè all'ultimo Pokemon Center?" esclamò Ash con un certo timore.

Serena e i due fratellini di Luminopoli restarono per un istante sbalorditi davanti all'immenso serpente di mare, che si librò in aria davanti ai Golem per minacciarli con le sue dimensioni, e lanciò un potente ruggito! I mostri si allontanarono per un breve tratto, ma uno di loro mantenne la posizione, e scagliò un altro attacco Sporcolancio!

"Gyarados! Contrattacca con Idropompa!" esclamò Misty. Il gigantesco serpente di mare prese fiato e scagliò dalla bocca un'ondata potentissima che travolse il getto di liquido tossico e scorie, e lo spazzò via, per poi andare avanti e colpire il Golem! La mostruosa creatura strinse i denti e annaspò rabbiosamente, cercando di opporsi alla pressione... e nello stesso momento, anche gli altri Pokemon mossero all'attacco!

"Bun bun!" esclamò Bunnelby, per poi lanciarsi all'attacco del Golem più vicino, che stridette ferocemente e si preparò ad intercettare il colpo. Il Pokemon coniglio sferrò un attacco Breccia, usando una delle sue lunghe orecchie per portare a segno un potente colpo di taglio, ma il Golem mutato riuscì a bloccare il colpo con una mano, venendo soltanto spinto via per un breve tratto. Heliolisk lanciò un altro attacco Caricaparabola, ma il Golem riuscì a scansarlo con un improvviso scatto laterale, che certo nessuno si sarebbe aspettato da una creatura così ingombrante. Prima che qualcuno potesse attaccare di nuovo, un altro Golem lanciò un attacco Cadutamassi, e scagliò dal proprio corpo una raffica di pietre nere che si dispersero per la sala. Un paio di esse colpirono il Gyarados di Misty, mentre un'altra raggiunse Heliolisk, e un'altra ancora avrebbe colpito Pikachu, se il topolino elettrico non si fosse difeso con un attacco Codacciaio.

"Delphox, tocca a te! Usa Psichico!" esclamò Serena. La volpe umanoide agitò la sua bacchetta in aria... e uno dei Golem venne afferrato da una forza invisibile e scaraventato via! Ma fece in tempo a proteggersi, almeno parzialmente, ritirando gli arti e la testa nel suo guscio di roccia, e l'impatto con il terreno non gli fece più di tanto male. Con un grugnito rabbioso, il Golem si rialzò e usò un altro attacco... questa volta uno Stridio che suonava come il rumore delle unghie sulla lavagna!

"AAAARGH! Questo rumore è insopportabile! Mi entra nel cervello!" si lamentò Ash, tappandosi le orecchie con una comica espressione di dolore sul viso.

"Pika pikaaaaa!" Pikachu squittì rabbiosamente e anche Froakie fu costretto a coprirsi la testa per smorzare il terribile suono, che stava gettando nella confusione il gruppo di Ash. Con un ringhio furioso, Gyarados riuscì a concentrarsi sul Golem che li stava attaccando... e Misty gli diede un ordine.

"Presto, Gyarados! Colpiscilo con Ira di Drago!" esclamò la ragazzina.

Gli occhi del mostruoso serpente marino si illuminarono di una luce rossastra... e un istante dopo, Gyarados spalancò le enormi fauci e scagliò una dirompente fiammata blu e viola contro il Golem mutante, che era troppo impegnato a continuare con il suo infernale stridio, e venne colpito in pieno! Per qualche secondo, il mostro riuscì a restare in piedi, e Misty si chiese cosa ci sarebbe voluto per mettere al tappeto uno di quei colossi di pietra... ma per fortuna, pochi istanti dopo, le forze vennero meno alla creatura, e il Golem mutante cadde a terra a faccia in giù, privo di sensi!

"Evviva! Ne abbiamo battuto uno!" esclamò Clem con sollievo.

"Dedenne!" esclamò il piccolo Dedenne.

Contento di potersi togliere le mani dalle orecchie e parlare normalmente, Ash sorrise e fece il segno dell'okay alla sua fidanzata, prima che Pikachu volgesse l'attenzione di tutti ad uno strano fenomeno che stava accadendo - nel momento stesso in cui il Golem sconfitto era caduto, il suo corpo aveva cominciato a scomparire. I contorni del mostro si fecero d'un tratto più flebili, i suoi colori si fecero traslucidi, e la luce aliena che filtrava tra le placche della sua corazza si smorzò rapidamente. Uno strano suono, come quello di un bicchiere che si infrangeva cadendo al suolo, riverberò nella stanza... e la creatura mostruosa si disgregò sotto gli occhi increduli di Ash, Pikachu e dei loro compagni, trasformandosi nel giro di pochi istanti in niente più che un mucchietto di pezzettini di roccia nera che ancora per qualche attimo emanò quello strano bagliore! Persino la roccia fluttuante al centro della sala sembrò reagire alla distruzione del Golem, e l'aura energetica che emanava si smorzò per una frazione di secondo, poi si accese di nuovo... e infine tornò normale!

"Ma cosa... che diamine succede qui?" esclamò Serena - si considerava una ragazza abbastanza razionale, ma stava assistendo a delle cose che con la ragione non c'entravano niente.

La distruzione del loro "compagno" non lasciò indifferenti gli altri Golem. Con un verso riecheggiante che poteva assomigliare ad un'esclamazione di paura, o magari di disappunto, gli altri tre mostri indietreggiarono, forse cercando di pensare ad un'altra strategia per attaccare... ma non ebbero il tempo di tentare nulla prima che una raffica di pietre li colpisse alle spalle, cogliendoli di sorpresa! Di scatto, il Golem più grande si voltò, e venne accolto da una pietra in faccia, scagliata da un Nosepass che aveva appena usato il suo attacco Sassata!

"SHHHHHHRRRRRKKKKKK!" stridette un altro Golem, rendendosi finalmente conto di cosa stesse succedendo - incoraggiati dalla resistenza che i Pokemon di Ash e dei suoi compagni stavano opponendo, i piccoli Pokemon di Roccia si erano ribellati ai loro oppressori, e ora stavano cercando di aiutare gli umani che avevano avuto il coraggio di opporsi a quelle mostruosità! Il risultato fu che i tre Golem rimasti si ritrovarono rapidamente tra due fuochi... e il gruppo di Ash non aveva certo intenzione di farsi scappare questa occasione!

"Non sono ancora sicuro al cento per cento di cosa stia accadendo... ma adesso siamo in vantaggio noi!" esclamò Ash. "Pikachu, usa un attacco Fulmine! Froakie, usa Idropulsar!"

I due Pokemon si guardarono per un attimo, si dissero di sì a vicenda... e poi scagliarono i loro attacchi con un sincronismo quasi perfetto! Una scarica elettrica centrò il Golem più grande, che cercò di proteggersi con le braccia e riuscì per un attimo a respingere il Fulmine di Pikachu... ma poi venne raggiunto dall'attacco Idropulsar di Froakie, che inondò le sue squame e fece sì che la scarica elettrica di Pikachu si intensificasse! La mostruosa creatura emise un altro stridio dissonante, prima di crollare in un mucchietto di pietre nere sgretolate, e dissolversi nel nulla pochi istanti dopo... e nel frattempo, il Bunnelby e lo Heliolisk di Lem facevano del loro meglio per tenere sotto pressione un terzo Golem.

"Bunnelby! Colpiscilo con un attacco Doppiocalcio! Heliolisk! Usa Raggioscossa!" esclamò il giovane scienziato. Il Pokemon Generatore spalancò il cappuccio e colpì il Golem nemico con un raggio di energia elettrica che lasciò la mostruosità aliena barcollante e stordita... e un attimo dopo, Bunnelby prese la rincorsa, fece un bel salto, e sferrò un poderoso calcio a piedi uniti che fece cadere a terra definitivamente la creatura mostruosa, facendole fare la stessa fine degli altri due. Ne restava ora uno solo, che stava cercando di ritirarsi sotto una raffica di fiammate da parte della Delphox di Serena, e una gragnuola di sassate da parte dei Pokemon che fino a poco prima erano suoi schiavi.

"Sembra che non fossero poi tanto forti..." commentò Serena, mentre la sua Delphox evitava agilmente un attacco Sporcolancio che la mostruosa creatura scagliò contro di lei in un frenetico tentativo di tenerla a bada. "Ma ho l'impressione che quei Golem... siano soltanto un sintomo che c'è qualcosa che non va da queste parti, proprio come quegli Zubat."

"Già... e ho l'impressione che sia questa roccia il problema..." disse Ash. Ormai, l'ultimo dei Golem mutanti era stato messo all'angolo da Delphox... che agitò di nuovo la sua bacchetta in aria e scagliò dalla sua punta fiammeggiante un getto di fiamme rosse che avvolsero del tutto il Golem nemico. La mostruosità innaturale emise un altro di quei loro versi dissonanti ed alieni, poi cadde e si ridusse ad un mucchietto di pietre come gli altri prima di lui... e i Pokemon di Roccia esplosero in un verso di gioia e liberazione, saltellando allegramente per festeggiare la vittoria dei loro liberatori.

"Geo geo! Geodude!" esclamò un Geodude, prima di scambiarsi un cinque con il suo compagno. I Roggenrola che avevano incontrato per primi il gruppo di Ash sembrarono sollevati, e il loro leader si strofinò addosso alla gamba del ragazzo per ringraziarlo.

"Roggenrola..." disse la strana creaturina di pietra, distogliendo almeno per un po' Ash e i suoi compagni dai loro pensieri attuali - ognuno di loro sembrava preoccupato riguardo al significato di quello strano oggetto e che cosa avrebbe comportato.

"Pika pikachu pika..." disse Pikachu rivolto al Roggenrola "capo", e Froakie fece un cenno con la testa alla creaturina di roccia per dire che andava tutto bene. "Pika chu pika pika?"

"Froak! Fro froakie froak... fro?" chiese il ranocchio azzurro con voce dubbiosa, i grandi occhi giallini rivolti alla strana meteorite che occupava il centro della spelonca. I Pokemon di Roccia che si erano appena liberati stavano ora rivolgendo la loro attenzione e la loro rabbia a quel misteroso ed inquietante pezzo di roccia, e alcuni di loro stavano già cercando di farla a pezzi... senza successo, visto che la pietra scintillante che la componeva era talmente dura da reggere ai loro colpi.

"Rola..." affermò Roggenrola, e gli altri Pokemon della sua specie dissero di sì a modo loro, contraendo appena un po' quello strano foro che faceva loro da orecchio. "Rrrrogen rrrrrla, roooo... rolaaaa..."

"Bunnel?" chiese Bunnelby. A quel punto, i Pokemon - Dedenne compreso - avevano fatto cerchio attorno al leader dei Roggenrola, e gli altri abitanti della spelonca, dopo aver tentato ancora per un po' di scalfire la meteora luminosa, senza ottenere alcun risultato, si stavano avvicinando a loro volta. "Bun bun bunnelby!"

"Helio..." disse lo Heliolisk di Lem con un cenno della testa.

Il Roggenrola capo ci pensò su per qualche istante, poi cominciò a dare le dovute spiegazioni. "Roggen rogg roggenrola..." cominciò a raccontare, seguendo con una serie di strani versi che suonavano come la roccia che si sgretolava. Tutti i Pokemon ascoltavano con attenzione il "racconto", e la Delphox di Serena per prima sembrò aver capito cosa stesse accadendo di strano da quelle parti...

"Deeeelphoooox..." affermò, e picchiettò con un dito sulla sua bacchetta fiammeggiante. "Del delphox..."

Serena sbattè gli occhi e si tirò leggermente indietro, mostrando una chiara espressione di sorpresa e confusione di cui il resto del gruppo si accorse rapidamente. Quello che la starter di Serena aveva detto doveva essere piuttosto stupefacente... "Dici davvero, Delphox? Quei... quei Pokemon hanno detto che quella strana meteora è praticamente apparsa dal nulla?" esclamò la ragazzina bionda. "E... e non hanno idea di cosa possa essere?"

"Pika pika..." disse Pikachu, guardando la meteora con sospetto. Decise di fare una prova e fece cenno ad Ash di aspettare...

"Pikachu? Che vuoi fare? Stai attento, non so cosa potrebbe accadere se cerchi di toccare quella pietra..." lo avvertì il suo allenatore. Il Gyarados di Misty si avvicinò a sua volta, deciso ad intervenire se Pikachu si fosse per caso trovato nei guai... e Froakie si avvicinò a sua volta alla pietra fluttuante, cercando di capire meglio cosa fosse quella strana ed opprimente sensazione che provava ogni volta che si avvicinava...

"Pika..." Pikachu tirò un profondo respiro, prese lo slancio, e corse verso la meteora, eseguendo un poderoso attacco Codacciaio che colpì la superficie di quella strana roccia, con risultati, però, alquanto modesti. Una piccola sezione di roccia cedette sotto l'impatto, riducendosi in frammenti che caddero a terra e si dispersero... maera soltanto una piccola parte della roccia extraterrestre, e per demolirla completamente, in questo modo, ci sarebbe voluto parecchio tempo...

"Pika pika..." Il topolino elettrico atterrò vicino all'asteroide, e gli abitanti della spelonca non poterono fare a meno di esprimere un pochino di disappunto per il fatto che non fosse riuscito a fare danni seri.

"Forse... forse è meglio aspettare e analizzare meglio la situazione. Anzi, forse sarebbe anche meglio consultare qualche autorità." propose Lem, e represse un brivido di paura quando si avvicinò di un passo a quello strano oggetto - anche lui aveva l'impressione che ci fosse qualcosa di inspiegabile all'opera, e per un ragazzo dalla mentalità logica e scientifica come lui, era frustrante non avere una spiegazione razionale. "Non sappiamo che cosa potrebbe accadere se interagiamo troppo con questa meteorite... l'energia che emana è misteriosa, e potrebbe avere degli effetti terribili su di noi, o sui Pokemon che ci stanno attorno."

Ash non fu troppo contento di dover lasciar perdere, almeno per il momento, quella cosa che stava chiaramente avendo un effetto negativo sulla Grotta Trait D'Union e sui Pokemon che ci vivevano. Detto questo, Lem aveva ragione quando diceva che ne sapevano troppo poco...

"Hmm... ragazzi, mi sa che Lem ha ragione..." affermò Misty, quasi leggendo nei pensieri del suo ragazzo. "Non tocchiamo quell'enorme sasso finchè non sappiamo esattamente quello chestiamo facendo."

Gyarados storse il naso, e lo Heliolisk di Lem si avvicinò incuriosito all'asteroide, toccandolo con un dito. Una breve scarica di energia attraversò il braccio della lucertola elettrica, facendogli provare una strana sensazione di desolazione per una frazione di secondo. Si allontanò scuotendo il capo, e si rimproverò tra sè per aver fatto una mossa così imprudente...

"Siete soddisfatti di quello che avete visto?" domandò all'improvviso una voce morbida ma dall'accento crudele. Il Roggenrola capo si voltò per primo, riconoscendo quella voce... e quello che vide lo lasciò esterrefatto e scioccato: quei tre Pokemon che erano apparsi all'improvviso, e che ora fluttuavano a pochi metri da terra dietro ad Ash e ai suoi amici... erano gli stessi che aveva visto quel giorno, quando il meteorie era apparso all'improvviso nella loro grotta, ed era cominciata la loro schiavitù!

Sbalorditi, anche Ash e i suoi compagni volsero tutta la loro attenzione ai nuovi arrivati - tre Pokemon di dimensioni umane, che ricordavano come aspetto dei calamari invertiti e mutati in modo da imitare alla meno peggio le fattezze di un uomo! Di un colore viola vibrante che diventava bianco crema sui tentacoli più lunghi e sui "piedi", i loro volti erano composti da un paio di occhi scintillanti e un becco affilato di colore fucsia, circondati da sette tentacoli violetti che facevano da capelli e fluttuavano selvaggiamente, spinti da un vento fantasma che aleggiava attorno alle bizzarre creature! I due tentacoli più lunghi, che facevano da braccia, cadevano fino quasi ai "piedi" di quelle bizzarre creature, e sui loro corpi brillavano sei cerchi dorati che ricordavano vagamente i bottoni di un frac...

Ma senz'altro, la cosa che aveva sbalrdito di più Ash, Pikachu e i loro compagni era il fatto che quei Pokemon parlassero! Una caratteristica più unica che rara, e di solito tipica soltanto dei Pokemon Leggendari...

"No, non stiamo esattamente parlando, umani. Stiamo comunicando telepaticamente con voi." Ash e i suoi compagni sentirono di nuovo la voce di quelle strane creature che si rivolgevano a loro con un tono minaccioso e cominciavano a fluttuare verso il terreno. "Noi siamo coloro che attendono. Coloro che attendono nascosti nell'oscurità."

Malgrado la situazione fosse tesa, Misty riuscì comunque a fare una battuta sarcastica. "Wow, che bella presentazione. Certo che ne avete, di fantasia."

"E... e da dove venite? Cosa... cosa volete fare?" balbettò Clem, cercando di indietreggiare quando una di quelle strane creature tentacolari si avvicinò a lei come per afferrarla. Inciampò e barcollò all'indietro per un breve tratto, ma suo fratello la afferrò da dietro e le permise di restare in piedi. "Grazie, fratellone..."

"Di niente, Clem..." disse Lem con un sorriso gentile, mentre Dedenne si preparava a combattere nel caso fosse stato necessario... "Che cosa volete voi? Siete... siete stati voi a portare quel meteorite qua dentro?"

"Dedenne..." mormorò il criceto elettrico.

Il Pokemon calamaro di mezzo agitò selvaggiamente i tentacoli e ghignò. "Lo avete capito, a quanto vedo... sì, siamo stati noi. Abbiamo i nostri motivi per farlo, e non avete bisogno di saperli... quello che dovete fare, in questo momento, è dimenticare tutto quello che avete visto, e riprendere la vostra vita come se non fosse successo nulla."

"Hey, no! Un momento!" protestò Ash, poco disposto a lasciar perdere quando vedeva una prepotenza. "Qui sta succedendo qualcosa di poco chiaro, e vorremmo sapere la verità! Pikachu, cerchiamo di farli parlare!"

Gyarados, Delphox, Froakie, Heliolisk, Bunnelby e Dedenne si misero tutti in guardia, pronti ad affrontare le misteriose creature... che non fecero una piega e restarono in piedi a circa due metri da terra, i loro becchi leggermente sollevati in un'espressione di scherno. Non davano per niente l'impressione di voler prendere sul serio i ragazzi...

"Pika pikachu? Pika pika!" chiese Pikachu, dando l'impressione di una persona che voleva delle risposte in fretta! Per darsi maggior tono, fece sfrigolare una scarica elettrica sulle guance e tenne la coda alta, come un parafulmine... mentre i Pokemon di Roccia che abitavano la spelonca si avvicinavano contrariati alle tre creature che sembravano essere state la causa dei loro problemi. Il leader dei Roggenrola, in particolare, sembrava deciso a dare una bella lezione a quelle creature...

"Ve l'abbiamo detto, non ci guadagniamo nulla a rivelarvi quali sono i nostri piani, e non servirebbe a nulla neanche a voi." rispose la creatura di sinistra. "arrendetevi, fatevi cancellare la memoria, e vi lasceremo andare."

"Ma non lascerete andare questi Pokemon, vero?" chiese retoricamente Serena. Sapeva già quale sarebbe stata la risposta.

"In ogni caso, questo non vi riguarda." tagliò corto la terza creatura. "Quello che succede da queste parti non ha alcuna rilevanza per voi, quindi perchè rendervi la vita difficile? Lasciateci fare quello che dobbiamo, e nessuno si farà male."

"Ma se deciderete di opporvi a noi, credo proprio che dovremo farvi vedere quanto siamo potenti." continuò quello di centro. "Non ve lo consiglio, sinceramente."

La risposta di Pikachu fu quanto mai eloquente: il topolino elettrico si caricò rapidamente, e scagliò contro il Pokemon tentacolare di centro un attacco Fulmine che colpì la misteriosa creatura in pieno petto - o almeno, quello che sarebbe stato l'equivalente del petto! Colto di sorpresa, il Pokemon misterioso sgranò gli occhi e lanciò uno stridio di dolore mentre la scarica lo spingeva indietro, e i suoi compagni espressero a loro volta un'inneabile incredulità... ma l'apparente vantaggio di Pikachu non durò a lungo. Con uno scatto deciso, l'avversario si scrollò di dosso la scarica elettrica e si rimise in guardia a mezz'aria, prima di rivolgere a Pikachu un'espressione che mescolava fastidio e sorpresa.

"Pika..." mormorò il topolino elettrico con imbarazzo. Si era aspettato che quella scarica elettrica mettesse subito al tappeto quella creatura... e vedere quanto fosse resistente stava cominciando a far venire a tutti dei dubbi sulle loro possibilità.

"Incredibile, non è andato giù... quel Pokemon non è davvero da sottovalutare..." commentò Misty, una mano appoggiata sul fianco squamoso del suo Gyarados come se questo la facesse sentire più sicura.  

"Nemmeno voi, se è per quello..." rispose il misterioso Pokemon, muovendo i tentacoli per assicurarsi di non essere stato paralizzato. I suoi due compagni dissero di sì con il becco, prima di riprendere  a muoversi verso Ash e i suoi amici. "Eravamo stati avvertiti che esistevano degli allenatori e dei Pokemon forti, da queste parti... ma fino a questo punto, siamo sorpresi."

"Ad ogni modo, non è un problema." continuò il Pokemon tentacolare di destra. Lui e il suo "collega" più a sinistra alzarono i due tentacoli più lunghi e li mossero lentamente in aria, come se stessero cercando di lanciare un incantesimo... e un istante dopo, Ash provò una terrificante sensazione di vertigine nel momento in cui il paesaggio attorno a lui cominciò a distorcersi e a dissolversi in una miriade di colori febbrili! Macchie di verde, rosso e viola invasero rapidamente il suo campo visivo, e il ragazzo si portò una mano agli occhi per cercare in qualche modo di scacciare quelle visioni... ma ormai era troppo tardi. Il sortilegio di quegli strani Pokemon aveva già fatto effetto...

"Pika... chu..." Pikachu cercò di dare una piccola scarica elettrica al suo allenatore per risvegliarlo da quello stato ipnotico... ma anche lui si sentì catturare da quello strano sortilegio, e la realtà attorno a lui si fece confusa... gli oggetti perdevano solidità, le forme sfumavano, e i colori si mescolavano tra di loro! Il topolino elettrico si sentiva come se qualche mano invisibile gli stesse frugando nel cervello, strizzandogli i nervi e facendogli perdere la coordinazione e la capacità di pensare. Il mostro di centro si unì agli altri due e cominciò anche lui a lanciare un incantesimo, con il risultato che anche gli altri Pokemon ed allenatori cominciarono a perdere conoscenza, e a vedere la realtà davanti a loro venire sostituita dalle immagini febbrili che quelle creature evocavano.

"Non avete bisogno di pensare... rilassatevi, e non ponetevi domande." continuò il Pokemon di centro con una voce telepatica falsamente rassicurante. "Tutto proseguirà come se nulla fosse successo... e non avrete bisogno di preoccuparvi di quello che accadrà qui..."

Aspetta, Malamar-Y! Non cancellare i suoi ricordi... non ancora, almeno.

I tre Malamar continuarono ad intessare il loro sortilegio, ma tenendo la loro attenzione parzialmente rivolta a quella voce femminile che ora riecheggiava nelle loro menti. Nel giro di pochi secondi, il gruppo di Ash e i loro Pokemon erano tutti a terra privi di sensi, e i Malamar poterono rispondere.

"Potente Madame X... non abbiamo ancora toccato i loro ricordi e le loro memorie." affermò uno dei tre Malamar, con espressione stupita. "Come mai ci fa questa richiesta?"

Sono convinta che questi ragazzi siano la chiave per modificare gli eventi. Teneteli in custodia, e impedite agli abitanti di quel luogo di interferire. Rimetteteli al lavoro. Per quanto rigurda Ash Ketchum e i suoi compagni... ci occuperemo presto di scandagliare le loro menti. Voglio che voi scopriate quanto più possibile su di loro e facciate rapporto direttamente a me, sono stata chiara? Forse Ash Ketchum è la chiave per risolvere i nostri problemi.

"... Va bene, potente Madame X. Abbiamo sentito ed obbediamo." rispose il Malamar di centro. Privatamente, si chiedeva cosa avesse in mente la sua padrona, ma non era lì per fare ipotesi o per contraddirla - sapeva fin troppo bene quale sarebbe stata la punizione in questo caso. "Stia pur certa che ben presto sapremo tutto quello di cui abbiamo bisogno su Ash Ketchum."    

Bene. Assicuratevi di scoprire tutto quello che potete su di lui, e poi ricontattatemi. Potremmo essere ad un punto di svolta, finalmente.

Il contatto telepatico della misteriosa Madame X si interruppe, e i tre Malamar abbassarono lo sguardo verso gli allenatori e i Pokemon che giacevano a terra privi di sensi. "Avete compreso. Uno di noi resti qui a fare la guardia al nostro focus, e tenere in riga questi Pokemon." disse quello centrale, e poi si chinò verso Ash e Pikachu, e li raccolse con i suoi tentacoli più lunghi. Il suo compagno di destra fece la stessa cosa con Serena e DElphox, mentre il terzo teneva a bada con lo sguardo i piccoli Pokemon Roccia della spelonca, che ora si ritiravano con espressioni spaventate, avendo visto svanire la speranza di liberarsi...

In tutto questo caos e distratti dalla conversazione telepatica con Madame X, tuttavia, i Malamar non si erano accorti di quel piccolo Roggenrola che era sfuggito alla loro vista... e che adesso, da una posizione di relativa sicurezza, osservava i tre misteriosi Pokemon cefalopodi che raccoglievano i suoi amici e li portavano da qualche altra parte nella caverna...

 

----------

 

"Ecco, ci siamo." disse una voce maschile, apparentenente ad un ragazzino di circa undici anni, con i capelli neri un po' mossi e una sciarpa grigia avvolta attorno al collo, vestito quasi interamente di nero o varie tonalità di grigio. Lui e la sua compagna si trovavano davanti all'entrata di una spelonca scavata nelle alte montagne di Kalos, e tenevano ciascuno in mano una Pokeball, dando tutta l'impressione di stare preparandosi mentalmente ad uno scontro impegnativo... "I nostri... amichetti sono qui, adesso dobbiamo trovarli, e impedire loro di cambiare il corso degli eventi."

"E' già successo una volta, e per poco non accadeva un disastro... fortuna che Melia e gli altri hanno salvato la situazione." disse la sua compagna, una bambina della sua stessa età ma dall'aspetto un po' meno cupo, i capelli neri e piuttosto lunghi che cadevano sulla fronte in una frangia. Indossava una maglietta beige con sopra disegnato un teschio stilizzato, simile a quello di un Koffing o un Weezing; un paio di shorts neri e scarpette nere. "Comunque... credo di essere pronta, Ren. Vediamo di salvare la situazione."

"Ce la faremo, Reina. Ce la dobbiamo fare..." rispose il bambino, prima che i due si avventurassero all'interno della grotta...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E... il mistero si infittisce! Ancora non sappiamo chi è questa Madame X, e cosa vuole esattamente... anzi, in realtà non l'abbiamo neanche vista! E adesso saltano fuori quei misteriosi bambini, Ren e Reina, che sembrano sapere abbastanza di quello che sta accadendo... Comunque, la cosa che ci dà più da pensare è che Ash e i suoi compagni sono stati catturati. Come faranno a salvarsi? E quel piccolo Roggenrola, avrà un ruolo importante, più avanti?

E' quello che vedremo presto... Grazie ancora a tutti... e arrivederci a presto!

 

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Capitolo 27
*** Sfida da un altro tempo? ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

Capitolo 27 – Sfida da un altro tempo?

Ash aveva l'impressione di fluttuare.

L'ultima cosa che ricordava era che stava affrontando quel gruppo di Malamar assieme ai suoi amici, in quel luogo soprannaturale e dall'aspetto irreale in cui avevano sconfitto alcuni Golem mostruosi. Pikachu sembrava essere in grado di tenere testa a quelle bizzarre creature… ma all’ultimo momento, i misteriosi Pokemon avevano fatto qualcosa che non era riuscito a capire… e dopo un flebile tentativo di resistere, Ash si era ritrovato a terra privo di sensi assieme ai suoi amici.

E adesso… adesso stava accadendo qualcosa di veramente strano. Quando Ash aveva aperto gli occhi, si era ritrovato in un luogo sconosciuto… un grande vuoto bianco che sembrava fatto di luce pura, al punto che il ragazzo riusciva giusto a vedere il proprio corpo, che ora gli appariva sfocato e quasi evanescente. Però c'era qualcosa di strano… non solo Ash sentiva di essere disteso sulla solida terra, ma la luce non gli stava facendo male agli occhi. In teoria, in una luce così intensa, avrebbe dovuto restare abbagliato, e invece riusciva a tenere gli occhi aperti senza alcuna difficoltà. Le leggi della fisica e della logica sembravano non valere in questo strano posto…

Il ragazzo chiuse gli occhi e sospirò, pensando che in quella strana giornata stava vedendo fin troppe cose assurde. Forse era meglio cercare di alzarsi e vedere in giro cosa ci fosse… magari avrebbe potuto trovare Misty e gli altri, lì attorno…

Ma quando cercò di alzarsi, Ash scoprì con sgomento di non riuscire a muoversi! Sentì il fiato mancargli e il cuore fermarsi per un attimo, e tentò di nuovo di alzarsi… ma i suoi muscoli non obbedivano agli ordini del suo cervello, e il giovane allenatore si ritrovò bloccato, rigido come se fosse stato imbalsamato, vivo e cosciente, ma imprigionato nel suo stesso corpo. Era una sensazione terrificante, quella di sentirsi completamente indifeso ed impotente. Non riusciva nemmeno a muovere la mano quel tanto che bastava per prendere le sue Pokeball...

...e dov'era Pikachu? Dov'era il suo migliore amico, il suo inseparabile compagno di viaggio? Non era più lì... e non lo vedeva da nessuna parte! Non poteva neanche voltare la testa per guardarsi attorno, in effetti. Tutto quello che riusciva a vedere era questo bianco, bianco infinito, una distesa sterile e senza vita di luce. Doveva muoversi... doveva alzarsi da lì e andare a cercare i suoi amici, vedere se stavano bene... aiutarli a sfuggire a quei maledetti Pokemon alieni... sempre che fosse riuscito a capire dove si trovava in questo momento...

E sempre che quella cosa che lo teneva prigioniero... qualsiasi cosa fosse... lo lasciasse andare...

 

----------

 

Ren e Reina diedero una rapida occhiata al corridoio scavato nella roccia, e uno SWoobat dalla folta ed arruffata pelliccia color crema inviò un fascio di ultrasuoni all'interno di esso, in modo da assicurarsi che non ci fossero ostacoli o nemici. Una volta assicuratosi che fosse tutto libero, il Pokemon Psico/Volante si girò verso i due bambini, e fece un sorriso che mostrò le sue piccole ed acuminate zanne.

"Swoo! Swoobat!" stridette, segnalando loro che era tutto a posto.

Reina, la bambina dai capelli neri, sorrise al suo Pokemon e gli permise di atterrarle sul braccio. Il Pokemon simile ad un pipistrello fece come la sua allenatrice gli aveva offerto, e strofinò la testa su di lei. "Hehee, grazie, Swoobat, sei sempre il nostro compagno fidato... ma adesso è meglio sbrigarci. Spero solo che Madame X e i suoi scagnozzi non sappiano ancora di noi."

Ren prese la testa del gruppetto e fece cenno alla sorella di seguirlo. "Non credo, Reina... lo posso dire con certezza perchè siamo arrivati fin qui senza incontrare resistenza, no? Se quella maledetta sapesse già del nostro tentativo, ci avrebbe già mandato un po' di quei suoi mostri ad accoglierci..."

Swoobat represse un brivido, ricordando l'ultima volta che si era scontrato con quei mostruosi Golem... era stata un'esperienza a dir poco allucinante, e ne erano a malapena usciti vivi.

"Non... non ti preoccupare, Swoobat..." affermò Reina nervosamente, ricordando anche lei con terrore l'ultimo incontro con quegli esseri innaturali. "Questa volta siamo più forti, e riusciremo a tenerli a bada. Melia non ci avrebbe mandato, se non sapesse che siamo in grado di cavarcela."

"Sssh! Aspetta, Reina, credo che Swoobat senta qualcosa..." affermò Ren, notando che lo strano Pokemon Psico/Volante si era irrigidito e aveva drizzato le orecchie. Aveva sentito qualcosa che i due bambini non erano in grado di percepire, e lo sentiva avvicinarsi con una certa rapidità, anche se i passi gli sembravano pesanti. Ren e Reina indietreggiarono un po', e si ripararono in un anfratto scavato nella roccia, grande quel tanto che bastava per far stare entrambi i giovani avventurieri, mentre Swoobat si appendeva al soffitto e continuava ad emettere ultrasuoni. I passi si fecero progressivamente più vicini e più chiari, e una piccola figura apparve nella galleria, dirigendosi verso di loro.

"Cos'è quello? Non sarà uno dei Pokemon schiavizzati da Madame X, spero..." sussurrò Reina al fratello. Nel giro di pochi secondi, la creatura si mostrò, rivelando che si trattava di un semplice Roggenrola, e che non presentava nessuna delle bizzarre mutazioni che Ren e Reina avevano già visto diverse volte nei Pokemon di quella donna diabolica. In realtà, ora che lo vedevano bene, quel Pokemon sembrava spaventato, quasi frenetico, e stava correndo alla massima velocità possibile alla ricerca di qualcuno che lo potesse aiutare. Lo Swoobat di Reina interruppe il flusso di ultrasuoni, per evitare di disturbare ulteriormente il Pokemon di Roccia, e poi si staccò dal soffitto e planò silenziosamente verso la sua allenatrice, usando i suoi poteri psichici per fluttuare.

"Credo che possiamo anche farci vedere, non mi sembra pericoloso." disse Ren. La sorella disse di sì con la testa, e i due bambini uscirono dal loro nascondiglio e si presentarono davanti al sorpreso Roggenrola, che frenò come se si fosse trovato davanti un muro di pietra all'improvviso, e osservò stupefatto Ren e Reina, forse temendo che si trattasse di altri agenti di quei Malamar...

I due bambini alzarono le mani e ne mostrarono i palmi, per dire al Pokemon di Roccia che non aveva nulla da temere da loro. "Stai tranquillo, Roggenrola... non siamo qui per farti del male!" esordì Reina, cercando di mostrarsi rassicurante. "Siamo qui perchè stiamo cercando qualcuno... o qualcosa, adesso non sono proprio sicura... e abbiamo visto che stavi scappando. Che... che cosa è successo da queste parti?"

"Swoobat!" esclamò il Pokemon Psico/Volante, e si appoggiò delicatamente sulla spalla della sua allenatrice. Ren fece un cenno con la testa e sorrise lievemente al Pokemon di roccia.

Con un po' di esitazione, Roggenrola si inclinò in avanti e diede la risposta nel suo peculiare linguaggio. "Ro... roggen... rola..." disse, la voce simile al suono di una roccia che si sgretolava.

Il Pokemon Cercamore sbattè gli occhi, e il timbro a forma di cuore che aveva sulla punta del naso si illuminò per un paio di secondi, diffondendo una radianza rosata in un breve raggio attorno a lui. Reina sapeva che questo voleva dire che il suo Pokemon era un po' confuso. "Swoo? Swoo?"

"Che vuoi dire, Swoobat? Sta dicendo... che ha incontrato proprio quei Malamar che pensavamo?" chiese Reina.

Suo fratello storse il naso e strinse i denti. "Questa... non è certo una buona notizia." affermò. "Sicuramente sono già a buon punto nei loro piani... Roggenrola, per caso, hai incontrato anche dei Golem che avevano un aspetto strano? Inquietante? Come se... non facessero parte di questo mondo?"

"Rola!" rispose Roggenrola. La cresta rocciosa sulla sommità del suo corpo si mosse rapidamente su e giù per dire che era proprio così, e volle aggiungere qualcosa. "Roggen ro... rola rola roggenrola!"

"Swoobat..." Il Pokemon Psico/Volante disse di sì con la testa, e tradusse per Reina. "Bat swoo swoo! Swoobat!"

Reina, che fino a quel momento era sembrata abbastanza tranquilla, assunse un'aria preoccupata. "Davvero? Quei furfanti hanno catturato gli allenatori a cui avevi chiesto aiuto?" chiese conferma. "Hmm... non mi piace per niente, e se fosse proprio quell'Ash Ketchum di cui Melia ci ha accennato?"

"Vogliono cambiare la storia... fare in modo che gli eventi del passato vengano annullati, e così non avranno nessuno che gli metterà i bastoni tra le ruote." comprese Ren, esponendo i suoi pensieri in maniera decisamente criptica. "Roggenrola... ci sai dire dove si trovano questi Malamar? Vorremmo provare a dare loro un po' di filo da torcere... e magari aiutare gli allenatori che hanno catturato."      

"Roggen..." mormorò Roggenrola, e Swoobat colse al volo cosa lo crucciava - le persone che avevano cercato di aiutare lui e i suoi compagni erano state catturate, ed era convinto che sarebbe successa la stessa cosa anche ai due fratellini.

"Swwooooobat!" Il Pokemon Cercamore di Reina tentò di rassicurarlo, e la bambina si chinò su Roggenrola e gli fece un sorriso accomodante, passando delicatamente una mano sulla scorza rocciosa del Pokemon Roccia.

"Non ti preoccupare per noi, piccolo... noi abbiamo una certa esperienza, con quei Malamar e con la gente che ci sta dietro." affermò. Guardò brevemente verso l'alto e strinse le labbra in un'espressione contrita, ma si riscosse subito e continuò il discorso. "Sappiamo cosa fare quando avremo a che fare con loro. E' solo un piccolo favore quello che ti chiediamo. Potresti gentilmente condurci dove si trovano questi Malamar cattivi e i loro ostaggi? Ti prometto che Ren ed io staremo attenti... non ci cattureranno come hanno fatto con gli altri." 

"Ro..." mormorò il Roggenrola, e si voltò intimorito verso la galleria dalla quale era appena uscito. Comprensibilmente, non se la sentiva di tornare dove quei Malamar avrebbero potuto riprenderlo. Per qualche secondo, il Pokemon di Roccia restò fermo al suo posto, indeciso sul da farsi, e si voltò di nuovo verso i bambini e il loro Pokemon.

"Ascoltami, Roggenrola... mi rendo conto che è difficile e che hai paura, ma è importante. So che quei maledetti Malamar hanno catturato dei ragazzi... e se non li liberiamo, potrebbe accedere un disastro terribile... il mondo intero è in pericolo, e non hai idea di cosa potrebbe accadere..."

"Per la verità, non lo sappiamo neanche noi... l'idea di ciò che davvero potrebbe accadere è così terribile che è meglio non restare troppo a pensarci su." ammise tra sè Ren. Si rendeva conto che nulla di quello che diceva suonava molto credibile, ma in quel momento, la sua unica possibilità era cercare di convincere Roggenrola in quel modo.

Reina cercò ancora una volta di convincere il piccolo Pokemon Roccia con le maniere gentili. "Mi dispiace, Roggenrola... so che ti stiamo chiedendo molto." disse la bambina. "Hai paura... sì, me ne rendo conto... credimi, so cosa si prova... anch'io ho avuto paura per gran parte della mia vita... e non sono ancora sicura di essere in grado di affrontare i miei timori. Ma... in questo momento è importante che tu ci dia una mano. Stai tranquillo, faremo in modo che non ti succeda nulla. Noi ti proteggeremo, te lo promettiamo. Ma per favore, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Migliaia... anzi, no, miliardi di persone verranno distrutte se non facciamo qualcosa per impedire a quei dannati Malamar di prendere Ash Ketchum e i suoi compagni. Lo so che ti stiamo chiedendo molto, ma... è perchè in questo momento tutto dipende da noi, e sono sicura che tu puoi aiutarci."

La bambina allungò una mano e accarezzò di nuovo il Pokemon, che sembrò rassicurato da quel gesto, e si inclinò in avanti, in un gesto che poteva essere di imbarazzo, di vergogna o  forse di decisione... era un po' difficile dirlo, con tutto che Roggenrola non aveva neanche una faccia. Finalmente, dopo alcuni secondi in cui gli era sembrato che il tempo si fosse fermato, Roggenrola alzò la "testa" verso Reina, e quando parlò nuovamente, il suo tono era tanto più sicuro e deciso che per un attimo si sorprese lui stesso.

"Rola!"

Reina sorrise gentilmente e si voltò verso suo fratello per fargli il segno dell'okay. "Perfetto! Grazie, Roggenrola, non hai idea di quanto ci stai aiutando!" affermò. "Okay, con calma... guidaci dove si trovano Ash e i suoi compagni, okay?"

"Swoo, swoo!" esclamò lo Swoobat di Reina, e chinò la testa per ringraziare mentre il Pokemon di Roccia si voltava a scatti, prendeva il coraggio a due mani e cominciava a guidare i due misteriosi bambini nei meandri della Grotta Trait d'Union, sperando di essere ancora in tempo per salvare Ash e i suoi compagni...

 

----------

 

Ash strinse i denti e cercò con tutte le sue forze di alzarsi, nel disperato tentativo di capire cosa diamine stesse accadendo da quelle parti. Il suo corpo sembrava essere diventato di pietra... per quanto si sforzasse, gli sembrava che le braccia e le gambe pesassero qualche tonnellata, e davanti a lui non c'era ancora nient'altro che quell'immensa distesa di vuoto e luce. Non sembrava esserci nulla che lui potesse fare per andarsene da lì... in effetti, non sembrava esserci proprio niente di niente...

Il ragazzo chiuse gli occhi, cercando di pensare. Ci doveva pur essere un altro modo per sfuggire a quella situazione così assurda, no? Se solo avesse potuto fare qualcosa col pensiero...

...

Un momento.

Con il pensiero? Concentrandosi? Ma certo! Perchè non ci aveva pensato prima? Anche se il suo corpo era immobile, c'era ancora qualcosa che poteva fare!

Se avesse potuto muovere anche soltanto un muscolo del viso, avrebbe probabilmente riso della sua distrazione.

"La mia Aura... questo è uno dei momenti in cui è necessario che ne faccia uso." pensò tra sè. "Okay, prima di tutto... credo che la cosa migliore da fare sia cercare di contattare gli altri, e vedere come stanno..." pensò tra sè, e cercò di ignorare quanto più poteva quella fastidiosa ed innaturale luce che pervadeva ogni cosa. Doveva cercare di dimenticare tutto il resto, e concentrarsi sulle persone a lui care... non era tanto facile, e non aveva molta pratica, ma era l'unica cosa che gli veniva in mente.

"Pikachu... Pikachu, riesci a percepirmi?" ripetè Ash nella sua mente. Con suo grande sollievo e contentezza, il ragazzo riuscì a percepire una presenza accanto a lui. Forse era per il fatto che lui e Pikachu erano così vicini e in confidenza?

"Ash... Ash, sei tu? Io... riesco a parlarti? Riesci a sentire i miei pensieri?" Ash sentì una vocetta acuta e vivace parlare direttamente alla sua mente, e capì per istinto che si trattava del suo migliore amico. "Ma cosa... cosa sta succedendo? Dove sei? Io... vedo soltanto bianco, e non mi piace..."     

"Beh... anch'io non sono esattamente nella condizione migliore che si possa immaginare... anch'io sono qui in mezzo ad un cavolo di niente, e non ho la più pallida idea di cosa stia succedendo. Ma gli altri... gli altri saranno qui vicino, vero? Forse... forse se riuscissimo in qualche modo a contattarli..." Ash pensò a quello che voleva dire, e le parole risuonarono alle sue orecchie come se le avesse effettivamente pronunciate. "Pikachu... riesci a concentrarti su di loro? Forse, se ci mettiamo assieme..."

"Non lo so, Ash... non so come si fa, e questa strana luce mi dà fastidio..." rispose Pikachu. Anche se non poteva vederlo in quel momento, Ash riusciva a percepire che il suo migliore amico stava lottando con tutte le sue forze per muoversi e liberarsi dalla paralisi...

Ash prese un bel respiro. Non era sicuro nemmeno lui se sarebbe riuscito a spiegarsi come si deve, ma doveva cercare di farsi capire il meglio possibile da Pikachu. "Beh... in realtà non devi fare molto, Pikachu... devi cercare di concentrarti il più possibile su di loro, cercare di inquadrarli e di visualizzarli nella tua mente... ehm... ecco, mi spiego meglio, cerca di immaginarli davant ai tuoi occhi. Pensa intensamente a loro. Sgombra dalla tua testa qualsiasi altro pensiero. So che non è facile... ma è l'unica possibilità che abbiamo di contattarli e di uscire da qui."

"Okay, adesso ci provo..." disse telepaticamente il topolino elettrico, cercando di pensare a qualcuno dei suoi compagni di viaggio... e pochi istanti dopo, Ash sentì un'altra presenza vicino a lui. Per un attimo rimase sorpreso quando si rese conto di chi si trattava... ma si riebbe quasi subito dalla sorpresa e cercò di parlare anche a lui.

"Ash?" gli chiese un'altra voce, abbastanza simile a quella di Pikachu, ma in qualche modo più aspra e stridula. "Ash, mi senti? Che cosa sta succedendo qui?"

Froakie? Quello... quello era Froakie, ne era sicuro! Anche lui era stato intrappolato in quello strano posto? Ed era riuscito a sentire il richiamo telepatico di Ash o di Pikachu...

...beh, questo aveva anche senso, ora che Ash ci pensava. Forse anche quella era una dimostrazione di quello strano potere che Froakie possedeva...

"Froakie... Froakie, sei tu, vero? Non sono del tutto sicuro nemmeno io... ho solo l'impressione di essere in un incubo! Ma forse ne possiamo uscire assieme! Pensa agli altri della nostra squadra! Forse, se riusciamo a parlare con loro, possiamo combinare qualcosa."

"Sì... sì, credo di capire. Qualsiasi cosa pur di uscire da questo vuoto..." rispose Froakie, mettendosi immediatamente all'opera per contattare mentalmente il resto del gruppo. Ash cercò di visualizzare qualcun altro, senza mai perdere di vista l'immagine mentale di Pikachu... e al suo immaginario apparve quasi subito il volto sorridente di Misty, la sua fidanzata e la persona che assieme a Pikachu e a Brock era stata la persona che più a lungo lo aveva accompagnato.

"Misty? Misty, riesci a sentirmi?" chiese mentalmente il ragazzo. "Misty, va tutto bene? Dove ti trovi, riesci a dirmelo?"

Ash lasciò passare un po' di tempo... e non ricevendo risposta, decise di provare di nuovo. "Misty... Misty, ti prego, rispondimi... dimmi che stai bene..."

"Misty, abbiamo bisogno di te..." La vocetta mentale di Pikachu richiamò ancora la ragazza, sperando che in due sarebbero riusciti a farsi sentire. "Misty, siamo noi... Ash e Pikachu... abbiamo bisogno del tuo aiuto... stai bene, vero? Non ti hanno fatto del male?"

Ancora niente. Passarono alcuni angoscianti istanti, in cui Ash e Pikachu continuarono ad inviare alcuni richiami mentali senza successo. Decisi a non arrendersi tanto facilmente, i due amici e Froakie cercarono di concentrarsi ancora di più... e finalmente, Ash percepì che Misty era riuscita a sentire il loro richiamo, e la voce della ragazza riecheggiò nella sua mente un paio di secondi dopo!

"Ash... Ash, sei tu? Pikachu? Froakie? Siete... siete voi che mi state parlando? Ma... ma com'è possibile? Non vi vedo da nessuna parte..." Nelle parole di Misty si percepiva tutto lo smarrimento e la paura che anche Ash aveva provato nel trovarsi da solo in mezzo a quel nulla assoluto. "E... e dove siete? Cosa cavolo stanno cercando di fare quei calamari troppo cresciuti?"

"Misty! Meno male che ci sei... Non so esattamente cosa stia succedendo... ma mi sembra che almeno Roggenrola si sia salvato e sia andato a chiedere aiuto." rispose Ash con sollievo. "Ascolta... a dire la verità, nemmeno io sono sicuro di come ho fatto a contattarti... ho usato la mia Aura, questo è tutto quello che posso dire. Forse, se riusciamo a concentrarci abbastanza, possiamo chiamare gli altri e svegliarli da questo sonno. Potrebbe essere la nostra unica possibilità di salvarci."

"C-cosa? E come faccio io a..." cominciò a pensare Misty, ma si fermò quando si rese conto di quanto sciocche sembravano queste obiezioni. Anche Ash stava cercando di cavarsela come poteva in quella difficile situazione, dopo tutto... "Ooooh, e va bene! Ma ti avverto, se qualcosa va male, non mi assumo responsabilità!"

"Non ti preoccupare, Misty, in fondo siamo tutti sulla stessa barca." affermò Pikachu con aria imbarazzata. "E va bene... forza ragazzi, pensate più intensamente che potete. Cercate di visualizzare Serena, Lem e Clem... e tutti gli altri!"

"D'accordo." rispose Froakie, mentre cercava di svuotare la sua mente da tutte le preoccupazioni. Ben presto, il ranocchio azzurro ebbe l'impressione che la fastidiosa luce in cui era immerso fosse in qualche modo dminuita, e davanti ai suoi occhi si susseguirono alcune immagini diafane ed evanescenti... che il Pokemon anfibio riconobbe quasi subito come frammenti del suo passato, momenti difficili che aveva passato prima di arrivare a Luminopoli...

Nello stagno in cui era nato, era sempre stato "diverso" dagli altri Froakie. Introverso, solitario, raramente disposto a giocare con gli altri, quasi sempre immerso in qualche pensiero che gli altri non erano interessati a seguire. Gli altri Pokemon dello stagno non volevano stare con lui... in parte era lui che cercava spesso la solitudine, in parte erano gli altri che lo trovavano strano ed inquietante.

Non appena era stato in grado di viaggiare per conto suo, aeva lasciato il suo specchio d'acqua, vagando durante la notte e riposandosi durante il giorno. Non era mai stato troppo difficile per lui sopravvivere, ma il vuoto che si portava dentro, non era mai diminuito. C'era sempre quel qualcosa che gli mancava...

Era stato un giorno fortunato quando aveva incontrato quell'uomo... uno studioso di Pokemon, questo era certo, un tipo di nome Augustine Platan. Nel suo laboratorio aveva passato dei giorni tranquilli, e Platan si era sempre preso cura di lui. Ogni tanto, veniva un misterioso ragazzo moro vestito tutto di nero... Alan, gli sembrava che si chiamasse... era un tipo gentile, anche se non parlava molto e sembrava sempre pensare a qualcosa di molto importante. Forse lui ed Alan avrebbero potuto essere compagni, in fondo gli sembrava che fossero spiriti affini.

Ma la sua speranza si era infranta - forse irrazionalmente - quando Froakie aveva visto che Alain era già un allenatore di alto livello. Con quel Charizard al suo fianco, come poteva avere bisogno di un Froakie alle prime armi? E tra l'altro, aveva visto una volta come quel Charizard si era trasformato... rispetto a quel lanciafiamme vivente, lui era ben poca cosa. Era qualcosa di schiacciante ed inarrivabile.

No, se voleva davvero trovare la persona con cui avrebbe sviluppato la giusta intesa, doveva riprendere il suo cammino. Aveva incrociato molti allenatori nel corso del suo girovagare, ma nessuno di quelli che aveva incontrato si erano dimostrati quelli giusti. La loro "amicizia" durava al massimo qualche giorno, poi per un motivo o per l'altro si separavano, e ognuno via per la sua strada.

A Luminopoli era andata un po' meglio. Almeno lì i rifugi sicuri abbondavano, e non c'era il rischio di farsicatturare da qualche predatore. Ma ancora una volta, non era riuscito a trovare la persona che riuscisse a colmare quello strano vuoto che si portava dentro.

Questo, finchè non aveva visto Ash.

Il Pokemon ranocchio aveva subito percepito che c'era qualcosa di importante in comune tra lui e il ragazzo... che era lui la persona che stava cercando... forse era la persona che meglio di chiunque altro sarebbe riuscito a comprenderlo, a fargli sentire che aveva trovato finalmente un luogo a cui appartenere...

E questa volta, non si era sbagliato. Anche se Ash era un po' diverso da come se l'era immaginato, si trovava comunque bene con lui. Finalmente, aveva incontrato una persona che era in grado di comprenderlo fino in fondo, con la quale aveva qualcosa in comune... una persona che aveva qualcosa di raro e speciale come lui.

Erano stati dei bei giorni, e Froakie si era già convinto che questo Ash Ketchum sarebbe stato l'allenatore con cui avrebbe condiviso il viaggio della sua vita.

E adesso, non aveva nessuna intenzione di lasciare che il viaggio finisse qui, soltanto per colpa di qualche Pokemon venuto da chissà dove a fare quello che voleva!

Il ranocchio azzurro si concentrò fino al limite delle sue capacità, espandendo la sua Aura quanto più possibile. Non ricordava di aver mai fattouna cosa simile in tutta la sua vita... non aveva mai avuto la necessità di usare la sua Aura fino a quel punto... ma in quel momento, era l'unica cosa da fare per salvare sè stesso e i suoi compagni!

Froakie sentì il potere che era in lui espandersi, e nella sua mente riuscì a percepire la posizione dei compagni di viaggio di Ash... Serena era lì vicino, e i due fratellini di Luminopoli erano soltanto un po' più in là. Si trattava solo di fare lo sforzo di contattarli, mandare loro un messaggio...

Un momento, e chi erano quelle due strane Aure che si stavano avvicinando? Erano deboli rispetto a quella di Ash e alla sua, ma erano comunque notevoli...

 

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"Sembra che il potere della pietra sia molto diminuito. Per oggi potremo creare al massimo altri due Golem, poi dovremo arrangiarci da soli fino a domani." affermò uno dei Malamar, dopo aver esaminato con attenzione la misteriosa roccia fluttuante. Il suo bagliore era diminuito, da quando quel ragazzino e i suoi compagni di viaggio avevano distrutto i loro Golem mutanti. Se fossero caduti sotto attacco in questa situazione, avrebbe potuto essere un problema. "Secondo me, è meglio sigillare questo passaggio e restare asserragliati qui per un po'."

"Se qualcun altro passasse da queste parti e superasse gli Zubat, potrebbe avere dei sospetti." rispose uno dei suoi simili con aria incerta, mentre il terzo sorvegliava i Pokemon di Roccia che, come ipnotizzati, continuavano a compiere la loro fatica, trasportando rocce da una parte all'altra della stanza. Alcuni di loro si avvicinavano alla grande pietra e depositavano alcune gemme grezze sotto di essa... e dopo alcuni secondi, la luminosità della grande roccia fluttuante aumentò di poco, e le gemme cominciarono a disgregarsi, riducendosi in un mucchietto di polvere colorata che salì lentamente verso la grande pietra, come una nuvoletta di vapore, e venne letteralmente assorbita dalla roccia! "Non possiamo rischiare che tutto venga vanificato perchè non siamo stati abbastanza prudenti. La suprema Madame X non ce lo perdonerebbe."

Per un attimo, le espressioni degli altri due Malamar si contorsero in una maschera di paura, ma si ricomposero subito, e il terzo di loro si voltò verso un lato della stanza scavata nella roccia. Lì, distesi in un angolo su dei giacigli improvvisati ottenuti levigando una parte del  pavimento, si trovavano Ash, Pikachu, Misty, Marrill e tutti gli altri. Ma per quanto avessero cercato, non erano più riusciti a trovare il Roggenrola che li accompagnava.

"Stiamo già correndo un rischio. Uno di quei ribelli è riuscito a sfuggirci. Secondo me, è più prudente interrompere quello che stiamo facendo, e cercarlo per riportarlo qui." affermò telepaticamente, muovendo un po' alcuni dei suoi tentacoli per dare un po' più di enfasi al suo discorso. "E soprattutto, non possiamo permetterci di... huh?"

"Che cosa...?" esclamò il primo Malamar, sorpreso dall'improvviso cambio di tono del suo simile. Un istante dopo, un raggio di energia multicolore sfrecciò attraverso la stanza, e colpì in pieno il terzo Malamar, facendo fare un salto agli altri due! Con uno stridio acuto, il Pokemon che stava tenendo d'occhio i servi si abbattè al suolo contorcendosi per l'improvviso dolore, e cercò in qualche modo di strisciare via... mentre il suo attaccante si mostrava agli altri due - un grosso pipistrello blu con una grande quantità di peluria azzurro chiaro attorno al collo, zampette nere con tre dita ciascuna e una testa tonda con un naso rosa a forma di cuore. L'interno delle sue lunghe orecchie era celeste e segmentato, le ali completamente nere e aveva una piccola coda rosa arricciata e biforcuta alla fine che sembrava anch'essa un cuore.

"Bel colpo, Swoobat! Un Segnoraggio è perfetto contro questi Pokemon!" esclamò una dei due bambini che erano entrati nella stanza in quel momento, cogliendo di sorpresa sia i Malamar che i loro schiavi. Accanto a loro, si trovava lo stesso Roggenrola che era riuscito a sfuggire ai suoi aguzzini poco prima, e che in quel momento sembrava intento a cercare Ash, Pikachu e gli altri.

La bambina, una tipetta un po' minuta con i capelli neri a caschetto, si fece avanti e sfidò apertamente i Malamar. "Fermi lì voi! Siete qui per conto di Madame X e del team Xen, vero?" esclamò. "Beh, siamo qui per dirvi che non vi permetteremo di fare danni in quest'epoca!"

Uno dei Malamar fece un'espressione disgustata. Per l'ennesima volta, quel branco di mocciosi metteva i bastoni tra le ruote alla potente Madame X e al Team Xen... "Tsk... cosa pensate di fare, voi, da soli?" riecheggiò la voce mentale del Pokemon cefalopode nella testa dei due bambini e dei Pokemon. Immediatamente, i Pokemon schiavizzati si fecero indietro e guardarono i nuovi arrivati con un misto di speranza e rassegnazione, consapevoli che pochi sarebbero stati in grado di reggere ad uno scontro con quei Malamar, ma decisi a non lasciare che quel barlume di speranza si spegnesse... "Siete venuti qui senza avere un piano, senza sapere cosa avessimo in mente, e senza avere neppure dei rinforzi? Non avete fatto altro che accelerare il compimento dei nostri piani!"

Nonostante la situazione sembrasse difficile, Ren fece un piccolo sorriso, e lanciò una Pokeball, facendo apparire davanti a sè uno dei suoi Pokemon - uno Zweilous, una strana creatura simile ad un drago a due teste quadrupede, coperto di squame blu, con una pelliccia nera nella parte superiore del corpo. Nella parte inferiore della pelliccia erano mischiate delle scaglie viola, e dei folti ciuffi di pelo coprivano gli occhi della strana creatura, rendendole impossibile vedere a più di un palmo dal naso. Ciascuna delle teste aveva delle corna sottili ed appuntite, e un paio di ali sottili ed atrofizzae spuntavano dalla schiena del draghetto a due teste, le cui bocche erano armate di zanne acuminate.

"Zwei! Zwei!" esclamò Zweilous, le cui voci cercavano di parlare in contemporanea, ma erano comunque in leggera disarmonia. I due Malamar rimasti in piedi si misero in guardia, mentre Swoobat e Zweilous si preparavano alla battaglia.

"Non crediate che siamo venuti impreparati. Il vostro compagno ha appena ricevuto il Segnoraggio dello Swoobat di mia sorella, e non credo si rialzerà tanto presto." affermò Ren. "Avanti, Reina... tutto dipende da noi, adesso!"

"Certamente!" esclamò la bambina. "Roggenrola, tu mettiti al riparo e non uscire finchè non siamo riusciti a sistemare questa gente!"

"Rrrrroggenrola..." disse il piccolo Pokemon Roccia con voce roca e aspra. Sgusciò rapidamente dietro una stalagmite, mentre i Malamar si libravano in volo agitando i tentacoli minacciosamente. Roggenrola si acquattò nel suo nascondiglio, cercando di mimetizzarsi con il resto della caverna, ma la sua attenzione venne attratta da Ash, Pikachu e i loro compagni che giacevano a terra, su dei giacigli improvvisati ricavati da rocce levigate. Eccoli lì... Roggenrola pensò che forse questa era la sua occasione di rifarsi della vigliaccheria mostrata, e aiutarli a risolvere questa situazione una volta per tutte...

Per un attimo, i rumori della battaglia appena iniziata lo fecero rabbrividire, e Roggenrola esitò a fare il primo passo verso Ash... ma si disse che non poteva tirarsi indietro adesso, e doveva prendere il coraggio a due mani. Stando bene attento a non farsi vedere dai Malamar, Roggenrola sgusciò verso il ragazzo di Biancavilla e i suoi compagni...

 

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"Serena... Serena, mi senti?"

"Ash? Ash, sei... sei tu? Sì... ti sento! Riesco a sentirti! Ma dove siamo? Che cosa sta succedendo? Cosa ci hanno fatto quegli strani Pokemon?"

"Sarebbe un po' lunga da spiegare, ma ti sto parlando telepaticamente... Forse ho trovato il modo di uscire da qui, ma ho bisogno anche del tuo aiuto... Dobbiamo concentrarci e cercare di unire la nostra Aura a quella dei nostri amici... soprattuto Froakie... e cercare di infrangere il controllo di quegli strani Pokemon! Solo così possiamo sperare di salvarci!"

"Va... va bene, Ash... non credo di aver capito granchè, ma mi fido di te! E non ho nessuna voglia di restare qui ancora a lungo!"

"Grazie, Serena... ora concentrati... cerca di svuotare la tua mente da ogni pensiero..."

 

 

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"Che... che succede? Misty? Misty? Sei tu che mi stai parlando? Ma che succede? Cos'è questo posto? E' tutto bianco..."

"Non lo so nemmeno io di cosa si tratta, Lem... so soltanto che siamo bloccati qui e dobbiamo pensare a come fare per uscire. Ash ha un'idea, ma ha bisogno dell'aiuto di tutti noi!"

"E allora... cosa devo fare?"

"Cerca di concentrarti... pensa a noi e ad uscire da questo vuoto... so che non è molto scientifico quello che sto dicendo, ma è la nostra unica possibilità, te lo posso assicurare."

"Okay... lo farò! Certo... studiare questo strano fenomeno sarebbe davvero interessante! Chissà cosa potrei inventare se riuscissi a sapere di più di questo fenomeno!"

"Lem... non mi sembra esattamente il momento..."

"Va bene, va bene... scusa, Misty, mi faccio sempre trascinare... okay, adesso è il momento di fare la mia parte!"

 

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"Clem? Piccola? Sono io, Pikachu! Riesci a sentirmi?"

"Ci sono anch'io! Mi senti? Sono Froakie!"

"P-Pikachu? Froakie? Ma... ma dove... come fate a parlarmi? I Pokemon non parlano..."

"Infatti non ti stiamo parlando, Clem... stai solo sentendo i nostri pensieri, come noi sentiamo i tuoi."

"Ascolta... forse c'è un modo di liberarci! Clem, cerca di pensare il più possibile a noi... a tuo fratello in particolare."

"E... e questo ci permetterà di uscire da qui?"

"Con un po' di fortuna, riusciremo ad infrangere lo stato ipnotico che ci tiene qui. E potremo svegliarci."

"Tentiamo, Clem... non voglio restare ancora qui!"

"Dedenne? Sei... sei davvero tu?"

"Sì... sono io, Clem... sono un po' emozionato, se devo dire la verità... non mi sarei mai aspettato di poter parlare con te in questo modo... ma adesso ascoltami... dobbiamo cercare di fare come ci dicono loro. E' l'unica possibilità che abbiamo di salvarci..."

"Non sono sicura di aver capito, ma... va bene! Andiamo!"

 

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"Swoobat, usa un altro attacco Segnoraggio!" esclamò Reina nel momento in cui il suo buffo Pokemon Psico/Volante riuscì per un pelo ad evitare un attacco Ripicca da parte del Malamar che stava affrontando. I tentacoli del mostro sferzarono l'aria a pochi centimetri dal pipistrello, che riuscì a portarsi a distanza e puntare contro Malamar la sua coda biforcuta.

"Swoo!" esclamò, per poi scagliare un altro raggio colorato dalle punte delle code. Questa volt, però, il Malamar nemico ebbe il tempo di proteggersi. Il Pokemon Giravolta aprì i tentacoli più grandi e alzò uno Schermoluce davanti a sè, sul quale l'altrimenti devastante Segnoraggio si schiantò senza fare danni. Con un'esclamazione irritata, il Pokemon Buio/Psico si ritirò, fluttuando a diversi metri da terra, e il suo compagno approfittò del momento per partire all'attacco dello Zweilous di Ren.

Muovendosi con scatti improvvisi a mezz'aria, il Pokemon Giravolta si scagliò contro il draghetto a due teste e sferrò un attacco Spennata, mordendolo con il becco acuminato. Con uno stridio acuto, Zweilous barcollò e cercò di mantenere l'equilibrio, poi puntò le zampe a terra e spinse con tutte le sue forze contro il temibile avversario, costringendolo a farsi indietro!

"Zweilous, usa Doppiocolpo!" ordinò Ren. Il vorace draghetto sbattè con decisione le sue piccole ali, che incredibilmente si dimostrarono robuste abbastanza da farlo librare in volo per un breve tratto. Entrambe le teste si illuminarono di una flebile aura violacea, e Zweilous si gettò in picchiata contro il Malamar nemico prima che quest'ultimo potesse riorganizzarsi ed attaccare. Un morso colpì il nemico ad una di quelle che potevano passare per le sue gambe, ma il secondo andò a vuoto. "Tsk... dimentico sempre dell'abilità Tuttafretta di Zweilous..."

"Ugh... ma come osate, impertinenti marmocchi?" ringhiò telepaticamente il Malamar che stava affrontando Reina, e che in quel momento si era teletrasportato fuori dal raggio d'azione di un potente attacco Eterelama. "Avete idea del potere a cui avete scelto di opporvi? Anche se doveste sconfiggerci, state solo rimandando il momento della vostra fine! Opporvi a Madame X è come cercare di prendere a pugni un muro di pietra!"

"Sappiamo benissimo quanto è potente il vostro capo... ma se pensate che questo ci farà desistere, non ci conoscete per niente!" ribattè. "Per tutto questo tempo abbiamo continuato a combattere contro di voi, anche con le poche risorse che avevamo... e non siete ancora riusciti a sconfiggerci, come puoi vedere! Zweilous, attacca con Dragospiro!"

"Swoobat, adesso usa Calmamente, e poi di nuovo Eterelama!" ordinò Reina. Zweilous scagliò una raffica di fiammate viola da entrambe le teste, e mancò il bersaglio solo di qualche centimetro, ma mosse rapidamente entrambi i colli per seguirlo e costringerlo a ritrarsi. Swoobat, invece, raccolse le ali attorno al corpo e le aprì di colpo, scagliando contro il Malamar avversario una raffica di proiettili di luce azzurra a forma di falce di luna. Per la maggior parte si infransero sullo Schermoluce, ma alcuni riuscirono ad oltrepassare la protezione e colpirono l'avversario! Soddisfatta, Reina diede una rapida occhiata al nascondiglio di Roggenrola...

E vide che il piccolo Pokemon di Roccia si era portato accanto ad Ash e Pikachu, e li scuoteva quanto più possibile per aiutarli a svegliarsi da quello stato ipnotico! Per un po' non accadde nulla, se non che Roggenrola cercò di scuoterli ancora più forte...

"Huh? Che sta facendo quell'esserino insignificante?" chiese il terzo Malamar, quello che era stato centrato dal Segnoraggio di Swoobat, e che solo ora si stava riprendendo.  

 

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Immerso in quel luogo irreale nel quale l'attacco mentale dei  Malamar lo aveva relegato, Ash stava continuando a fare del suo meglio per mantenere il contatto mentale con i suoi amici. Riusciva a sentire la presenza di Misty, Pikachu e Froakie... ai quali poco dopo cominciarono ad aggiungersi altri... Serena, Lem e Clem, il resto dei loro Pokemon...

Nonostante fosse bloccato, il ragazzo riuscì a flettere i muscoli del viso quel tanto che bastava per sfoderare il suo classico sorriso determinato. Ora che sapeva che i suoi compagni erano tutti lì, aveva la sicurezza che sarebbe riuscito ad uscire da qualunque situazione. Ora, tutto quello che c'era da fare era trovare un modo di riportare le loro menti alla realtà, e questo voleva dire cercare qualcuno o qualcosa a cui ancorarsi per tornare indietro...

Per un attimo, Ash pensò che forse questo sarebbe stato un problema... ma subito dopo, avvertì la presenza di qualcosa... o forse era meglio dire di qualcuno... vicino a lui. Certo, non era un'Aura come quella di Pikachu o di Froakie, ma era comunque abbastanza da creare un collegamento con il mondo esterno, e Ash era convinto di sapere di chi si trattasse... anche se non era molto sicuro di chi fossero esattamente quelle due Aure che la accompagnavano...

"Beh, lasciamo perdere, l'importante è che abbiamo qualcosa a cui aggrapparci!" disse tra sè il ragazzo. "Okay, amici, credo che ci siamo... concentratevi tutti su quella piccola Aura che vi sto mostrando, e dovremmo essere in grado di tornare tutti alla realtà!"

"Okay, Ash! Voglio proprio dare una bella lezione a quei prepotenti con i tentacoli!" sentì i pensieri di Pikachu, seguiti dall'inconfondibile suono di elettricità statica che si caricava...

 

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Uno dei tre Malamar fluttuò fin quasi al soffitto e atterrò agilmente spra la grande pietra, irritato dal fatto che sembravano non riuscire a farsi strada nella difesa di Swoobat e Zweilous. Il Pokemon Giravolta lanciò un attacco Psiconda che non ebbe altro effetto che rallentare Swoobat per un istante... ma diede comunque il tempo agli altri due Malamar di salire entrambi sulla pietra, ad una tale velocità che sembravano quasi teletrasportarsi.

"Attenti, credo che stiano per tentare qualcun altro dei loro trucchi!" esclamò allarmato Ren, vedendo i Pokemon Buio/Psico che alzavano in aria i tentacoli e aprivano i becchi come se stessero per fare qualche strano sortilegio.

"Ci pensiamo noi a fermarli! Swoobat! Attacca con Segnoraggio, ancora una volta!" esclamò Reina, sicura che questa volta sarebbe stato un attacco decisivo. Il suo Pokemon Psico/Volante ripetè il colpo che aveva usato poco prima... ma ancora una volta, uno dei Malamar alzò uno Schermoluce che riuscì ad attutire il colpo, e tutti e tre rimasero in piedi. Reina mormorò un'imprecazione a denti stretti, e prima che i due bambini avessero il tempo di tentare qualcos'altro, la misteriosa pietra prese a pulsare di energia, e dal nulla, in un turbinio di luci e colori, apparvero altri due di quei Golem mostruosi che Ash e i suoi compagni avevano visto in precedenza! I due esseri mostruosi atterrarono davanti ai Malamar, scuotendo leggermente il terreno con il loro peso, e cominciarono ad avanzare verso i due bambini e i loro Pokemon, gettando nel terrore i piccoli Pokemon di Roccia che abitavano la caverna.

Reina storse il naso disgustata. "Ugh... ancora quelle bestiacce? Speravo di non doverle più vedere, dopo quel disastro che è successo con Aelita..."

"Swooooobat!" esclamò lo Swoobat della bambina. Uno dei Golem attaccò immediatamente, prendendo un grosso pezzo di roccia da terra e scagliandolo contro il Pokemon pipistrello, che riuscì ad evitarlo con una virata laterale... ma così facendo si espose ad un attacco Ripicca di uno dei tre Malamar. Il Pokemon simile ad un calamaro invertito alzò uno dei suoi tentacoli più grandi, attorno al quale si formò un'aura di luce nera che prese la forma di una frusta... e Malamar calò un fendente addosso a Swoobat, facendolo cadere a terra con uno stridio acuto!

L'altro Golem si stava già scagliando all'attacco contro lo Zweilous di Ren... o meglio, stava prendendo fiato per poi scagliare dalla bocca un grosso globo di fango violaceo che esplose a mezz'aria, inondando sia il draghetto a due teste che il suo compagno di piccole sfere di materiale denso e viscido. Zweilous stridette e cercò di ripararsi con le ali , ma l'attacco era troppo forte perchè riuscisse a difendersi del tutto, e si ritrovò ben presto con entrambe le facce a terra, in una pozzanghera di fanghiglia tossica.

 "Tsk... così non si può andare avanti..." mormorò Ren. "Zweilous, cerca di respingerlo con Dragospiro!"

"Zweeeiii..." ringhiò il draghetto a due teste. Si rialzò faticosamente, cercando di scrollarsi di dosso la melma tossica che lo ricopriva, prese la mira contro il Golem mostruoso, e scagliò una fiammata blu da entrambe le fauci! Ma mentre una di esse era rivolta alla creatura mutante, l'altra virò di colpo e centrò in pieno uno dei tre Malamar, che si accorse del pericolo troppo tardi per reagire! Il Pokemon Giravolta stridette rabbiosamente e venne scagliato via per un breve tratto, dando a Swoobat la possibilità di contrattaccare.

"Grazie, Ren! Sai cosa fare, Swoobat! Vai!" esclamò Reina.

Swoobat mirò contro il Malamar ancora barcollante, e scagliò ancora una volta un attacco Segnoraggio, che centrò in pieno l'avversario! Questa volta, già indebolito dagli attacchi precedenti, il Pokemon simile ad un calamaro invertito non fu in grado di reggere, e dopo aver tentato invano di resistere per un paio di secondi, venne scaraventato giù della roccia e si schiantò sulla nuda roccia con un tonfo sordo, restando stordito e dolorante, con tanto di occhi trasformati in spirali!

"No! Malamar-Y!" esclamò telepaticamente uno dei suoi complici. Anche i Golem apparivano stupefatti, e fecero un passo indietro. "Maledizione... avete intenzione di darci fastidio fino alla fine, mocciosi ficcanaso..."

Ren e Reina si diedero il cinque, e Swoobat si alzò in aria emettendo uno stridio di vittoria. "Hah! Certo che vi mettiamo i bastoni tra le ruote! Cosa credevate, che saremmo tornati indietro nel tempo e avremmo fatto un viaggio così pericoloso, soltanto per dare un'occhiata in giro?" esclamò la bambina. "Bravo, Swoobat! Lo sapevo che insegnarti Segnoraggio sarebbe stata una grande idea!"

"Bat!" esclamò l'irsuto Pokemon Psico/Volante.

L'altro Malamar scosse la testa, frustando l'aria con i suoi tentacoli. "Trovo che tutto questo sia alquanto ipocrita da parte vostra... soprattutto tu, Ren." affermò, il becco che si inarcava in un ghigno malefico. Vedendo il ragazzino assumere un'espressione contrita,la creatura misteriosa decise di incalzare. "Dopotutto, non sei stato tu stesso un membro del Team Xen? Oh, certo... prima hai abbandonato i tuoi compagni per unirti a noi... poi, per qualche motivo, non ti è più andato bene, e hai deciso di cambiare di nuovo bandiera! Hehehee... con il risultato che adesso più nessuno si fida di te, e ti vede come il verme miserabile che sei!"

"Sei patetico, Ren, lo sai?" incalzò l'altro Malamar, mentre i Golem mostruosi si preparavano ad un altro assalto. "La tua lealtà non vale niente. Dura soltanto finchè non trovi qualcosa di meglio, e poi..."

"State zitti! Credete che non sappia di quanto mi sono dimostrato debole?" esclamò con rabbia Ren, colpito in pieno da quell'accusa così pesante... e, Ren doveva ammetterlo, non del tutto insensata. "Ma.. ho deciso che non sarà più così! Ora so per cosa voglio combattere, e non devierò più dalla mia strada! Non riuscirete più a confondermi le idee!"

"Mio fratello non è solo! Io sto con lui! E' vero che ha fatto degli errori, io sarò la prima ad ammetterlo... ma chi non ne fa?" esclamò Reina. "E comunque, non siete nella posizione di biasimarlo, voi del Team Xen! Non dopo che avete rovinato la vita a tante persone!"

"Hey, un momento! E noi, non possiamo dire la nostra?"

"Che... che cosa?" esclamò uno dei Malamar ancora in piedi, voltandosi di scatto per vedere Ash e i suoi compagni che si rialzavano, già del tutto svegli e pronti a gettarsi nella lizza! "Ma... ma... ma come è possibile? Voi... voi... avreste dovuto... essere ancora addormentati! Come avete fatto a liberarvi dallo stato ipnotico?"

"Pika pikachu!" squittì Pikachu, sgranchendosi le mani con un ghigno quasi predatorio! Froakie si fece avanti da dietro il topolino elettrico, il collo avvolto da una massa di schiuma bianca come la criniera di un leone!

"Diciamo che... ci avte sottovalutato! Avevamo un modo di liberarci dal vostro trucchetto, e voi non ve ne siete accorti." spiegò Serena, accompagnata dalla sua Delphox, che teneva la bacchetta puntata contro i Malamar... e oltre a loro c'erano anche Heliolisk, Bunnelby e Dedenne, tutti decisi e pronti a combattere a fianco dei due fratellini di Luminopoli. Misty era in piedi accanto ad Ash, con Marrill e Kingdra già piazzati accanto a lei!

"Ash Ketchum!" esclamò Reina, cogliendo di sorpresa il ragazzo e i suoi compagni. Chi erano quei due bambini, e come faceva la bambina a sapere già il suo nome? Rendendosi conto di essersi tradita, Reina  si mise una mano sulla bocca, e cercò di distogliere l'attenzione di tutti dalla sua gaffe. "Ehm, volevo dire... siete... siete già svegli? Meno male... sono contenta che vi siate liberati da quell'ipnosi!"

"Hmm? E... scusa, tu come fai a sapere dell'ipnosi?" chiese Lem, osservando i due bambini misteriosi con un po' di sospetto.

"Chi siete voi? Come mai siete venuti fin qui? Non mi sembra che siate capitati qui per caso..." continuò Misty. Vedendo che i Malamar, ora seriamente preoccupati, cominciavano a muoversi, la ragazza dai capelli rossi decise che era meglio rimandare a dopo le domande. "Ehm... sapete che vi dico? Per adesso, pensiamo a questi calamari troppo cresciuti! Poi discuteremo del resto!"  

"Kingdra!" esclamò il Pokemon Acqua/Drago di Misty. Uno dei due Malamar rimasti in piedi si sollevò in aria e sferrò un attacco Ripicca contro di lui, ma Kingdra riuscì a scansare il colpo per un pelo, e Misty rispose a tono!

"Kingdra, colpiscilo con Idropompa!" esclamò. Prima che i due Malamar potessero sferrare un altro attacco, il Pokemon simile ad un cavalluccio marino gigante scagliò un dirompente getto d'acqua che travolse uno dei due avversari come un iume in piena, e il Malamar agitò scompostamente i tentacoli mentre veniva trascinato via e scaraventato contro un muro, per poi cadere a terra stordito e privo di forze! 

"Wow!" esclamò Reina, impressionata ed entusiasta. "Avevo sentito dire che Misty era un'allenatrice di prima classe, ma vederla di persona è... incredible! Proprio come dicevano!"

"Hm? Ma cosa dice quella bambina? Mi sembra che conosca già bene Misty..." disse tra sè Lem. Tuttavia, i Golem che continuavano ad avvicinarsi minacciosi lo richiamarono alla realtà, e il giovane inventore si aggiustò gli occhiali e si preparò alla lotta. "Ehm... comunque, meglio restare concentrati! Clem, resta vicino a me! Bunnelby, cerca di intercettare quei Golem! Heliolisk... usa il tuo attacco Laccioerboso!"

Clem fece come il fratello maggiore le aveva chiesto, e si piazzò dietro di lui assieme a Dedenne. "Va... va bene, fratellone! State attenti! Restiamo qui, Dedenne, la situazione si fa pericolosa!"

"Pikachu, ferma quei Golem con Codacciaio!" esclamò Ash.

"Delphox! Usa Fuocobomba contro quel Malamar!" esclamò Serena, puntando al Malamar che fino a quel momento era rimasto più lontano dalla battaglia. La volpe umanoide alzò la bacchetta, tracciando una scia di fuoco in aria, e scagliò un'enorme fiammata a forma di stella a cinque punte contro l'avversario, che cercò con tutte le sue forze di difendersi, prima scagliando uno Psicotaglio con un fendente dei suoi tentacoli, e poi alzando un potente Schermoluce davanti a sè. L'enorme fiammata rallentò, ma era comnque troppo forte per essere contrastata tanto facilmente, ed esplose a pochi passi dal Malamar nemico, scaraventandolo via!

Pikachu si stava lanciando sui due Golem, e scansò agilmente un attacco Sporcolancio che uno dei due tentò contro di lui... solo per esporsi alla stessa mossa da parte del secondo! Ma il Pokemon elettrico non si scompose, e quando la sfera di fango tossico scese su di lui, sferrò un poderoso colpo con la sua coda, ora diventata letteralmente d'acciaio, e disperse l'attacco! I Golem indietreggiarono spaventati quando il loro avversario distrusse la sfera di melma violacea, che si sparse per terra senza danneggiare nessuno... e poi proseguì, centrando in pieno il nemico! Froakie continuò l'assalto, e scagliò un attacco Idropulsar che centrò il Golem mutante... e il mostro, già indebolito dai colpi presi in precedenza, non resistette oltre e si infranse come vetro, dissolvendosi nel nulla mezzo secondo dopo. Una liana verde apparve dal nulla e avvinghiò le caviglie del secondo Golem, per poi sollevarlo di peso, e scaraventarlo a terra, dove fece la stessa fine del primo!

"Notevole..." affermò Ren. Non si considerava un tipo troppo emotivo, almeno non dopo certi eventi della sua vita... ma non poteva fare a meno di essere ammirato davanti alla forza dimostrata da quei ragazzi e dai loro Pokemon.

Non c'era da stupirsi che fossero considerati degli allenatori leggendari, da dove lui e Reina venivano...

Dei tre Malamar, ne era ora rimasto uno solo... che cercava come poteva di sottrarsi alla raffica di rocce che i Pokemon della caverna, recuperato il coraggio, stavano scagliando contro di lui. Cercando come poteva di proteggersi con i tentacoli, il calamaro mostruoso indietreggiò e si guardò attorno per cercare una via d'uscita... ma preso dall'ansia com'era, non riuscì a vedere il piccolo Roggenrola che prendeva la mira contro di lui, e scagliava un sasso enorme con precisione sorprendente!

L'attacco Abbattimento raggiunse il Malamar malvagio alla schiena, e la creatura emise uno stridio acuto prima di cadere a terra a faccia in giù, usando i suoi tentacoli più grandi per evitare di schiantarsi. Ringhiando rabbiosamente, il Pokemon Giravolta cercò di rialzarsi e di scagliare un attacco Psicotaglio, ma Ash e Pikachu non gli lasciarono il tempo!

"Pikachu, usa un attacco Fulmine! Adesso!" esclamò il ragazzo.

"Pika-CHUUUUUU!!!"

Pikachu non aspettava che quello: le sue guance si illuminarono, lampeggiando per un istante rima che dal suo piccolo corpo partisse una dirompente scarica di energia elettrica che centrò in pieno l'avversario, facendolo irrigidire per il dolore e lo shock! Il Malamar rimanente cercò di opporsi con tutte le sue forze... ma nemmeno lui poteva resistere ad un simile attacco sferrato con tanta potenza e precisione, e nel giro di pochi istanti, anche lui si schiantò a terra senza forze.

Pikachu atterrò agilmente vicino ad Ash, mentre il terzo Malamar restava fermo dov'era, respirando affannosamente. La battaglia era vinta... era così, vero? Con tutte le cose folli che erano accadute in quella giornata pazzesca, Ash, Pikachu e i loro compagni non erano del tutto sicuri...

Ma la conferma arrivò quando i piccoli Pokemon Roccia della Grotta Trait d'Union, felici ed increduli di essere stati finalmente liberati dai loro oppressori, cominciarono ad esultare, e Roggenrola si strusciò entusiasta sulla gamba di Ash, ringraziandolo per l'aiuto!

"Ah? Mi... mi sembra che ci stiano acclamando, Ash!" affermò Serena.

Il ragazzo, Pikachu e Froakie dissero di sì con la testa. "Eeeh... sì, lo vedo anch'io!" affermò, guardando poi il resto dei suoi compagni, che apparivano anch'essi in preda ad un misto di emozione ed incredulità. Misty accarezzò Kingdra sulla testa per ringraziarlo, e poi disse di sì con la testa ad Ash, sorridendo sollevata. Sentendo di nuovo Roggenrola che si accoccolava su di lui, Ash si chinò su di lui e lo ringraziò a sua volta. "Grazie, Roggenrola... se non fosse stato per te, non credo che si saremmo risvegliati tanto facilmente!"

"Rola rola!" esclamò il Pokemon di Roccia, il grande occhio-orecchio che si contraeva leggermente in segno di lusinga ed imbarazzo.    

Qualche secondo dopo, come se si sentisse ignorato, Ren si schiarì la voce, e il suo Zweilous gli fece cenno di farsi animo e parlare al gruppo di Ash. Incuriositi, i ragazzi si volsero ai due misteriosi bambini, e Ren fece un piccolo sorriso al leader non ufficiale del gruppo.

"Davvero straordinario, Ash Ketchum. Le voci su di te erano giuste... sei davvero un grande allenatore!" affermò. "E anche i tuoi compagni ci sanno fare."

Lem si sfregò la nuva imbarazzato e si mise a posto gli occhiali. "Oh, beh... modestamente, io sarei un Capopalestra, quindi ho esperienza con i Pokemon..." affermò, per poi tornare serio e riportare il discorso sul problema più urgente - quei due bambini misteriosi. "Ma... avremmo un bel po' di domande per voi, ragazzi. Da quando vi abbiamo incontrati, avete detto un po' di cose strane."

"Quindi... vorremmo sapere chi siete e da dove venite. E magari cercare di ipotizzare cosa sta accadendo." continuò Misty.

Ren, Reina e i loro Pokemon restarono in silenzio per un attimo, sentendosi addosso lo sguardo indagatore dei ragazzi... e infine, Reina decise di rompere il ghiaccio. "E'... una storia piuttosto lunga." rispose. "Lunga e travagliata... siete sicuri di volerla sentire?"

"Se non la conosciamo, come facciamo a farci un'idea precisa?" chiese retorica Serena. "Non vi preoccupate... immagino che con questi Malamar fuori gioco, non ci saranno molti che ci spiano, vero?"

"Credo che...prima di tutto è meglio avere delle risposte." affermò dubbiosa Misty, squadrando Ren e Reina come per intimare loro di non cercare di ingannarli...

 

CONTINUA...     

   

 

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Capitolo 28
*** Fuori dal tunnel ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 28 – Fuori dal tunnel

 

“Okay, voi due… mi sembra che voi sappiate molto di quello che sta succedendo.” Affermò Misty. Continuava a guardare Ren e Reina con un misto di curiosità e sospetto, dando l'impressione di una persona che vuole avere delle risposte quanto prima. “Chi siete voi due, esattamente? Da dove venite, e come facevate a sapere cosa stava accadendo nella grotta Trait d'Union?”

“Andiamo, Misty, non mi sembra il caso di essere così dura con loro.” Ash, Pikachu e Kingdra cercarono di indurre la ragazza ad essere un po' più accomodante. “Dopotutto, questi ragazzi sono venuti qui per darci una mano, vero?”

Anche se Ren e Reina dissero rapidamente di sì con la testa, anche Serena e la sua Delphox si mostrarono un po' sospettose nei confronti di quei misteriosi bambini. “Delphox…” disse la volpe maga, e picchiettò su una parete di roccia irregolare con la sua bacchetta fiammeggiante.

“Hai ragione, Ash, ma non credo che sia il caso di abbassare la guardia.” Rispose la sua amica d'infanzia. “In fondo… che cosa sappiamo di loro due? E' vero che ci hanno aiutati, ma non sono sicura al cento per cento che possiamo fidarci di loro.”

“Siamo grati a Ren e Reina per averci dato una mano, ma ancora non sappiamo nulla di cosa sta succedendo.” Fece notare Lem, e il suo Bunnelby cominciò ad annusare i due ragazzini misteriosi. “Allora… diteci pure quello che divete, ma prima di tutto… chi siete e come mai siete qui. E magari… anche cosa sapete di quei Malamar che hanno provato a catturarci.”

“Certo… è proprio quello che avevamo intenzione di fare.” Rispose prontamente Ren. Si scambiò uno sguardo con la gemella, come per dirle di non preoccuparsi e che sapeva quello che stava facendo. Il suo Zweilous si avvicinò al Bunnelby di Lem, e cominciò a fiutarlo con entrambe le teste, con grande imbarazzo del Pokemon Drago/Buio. “Prima di tutto, immagino di dover dire che noi veniamo da un altro continente, Aevium… e soprattutto che non siamo di questo periodo storico. Noi… veniamo dal futuro, un futuro che dista più o meno una ventina d'anni da qui. Anno più, anno meno.”

Piiiikaaaa?” esclamò esterrefatto Pikachu, le orecchie che si drizzavano in segno di allarme.

La sua reazione non era certo rimasta isolata. Anche il resto del gruppo era rimasto senza parole davanti a quella rivelazione… e il Roggenrola che aveva accompagnato Ash e i suoi amici emise un suono di rocce sgretolate che esprimeva tutta la sua sorpresa e confusione.

Rooooo?

“Voi… voi... venite… dal… dal futuro?” balbettò Lem, gli occhiali che quasi gli cadevano dalla testa per lo shock. “Da… un continente chiamato Aevium? Ne ho sentito parlare... vagamente... è piuttosto lontano sia da Kanto che da Kalos! Come siete arrivati fin qui?”

"Hanno davvero viaggiato nel tempo? Forte! Come avranno fatto? Hanno usato qualche magia, o una macchina del tempo?" esclamò Clem, a metà tra l'entusiasmo e lo sgomento.

"Denne..." disse il criceto elettrico di Clem. A volte la sua compagna aveva delle idee proprio strane...

Reina storse il naso in un'espressione di nervosismo. Immaginava che sarebbe venuto il momento di spiegare agli abitanti del passato il modo e il motivo per cui loro avevano fatto visita a Kalos e li avevano aiutati contro quei Malamar. Ma non era sicura che non li avrebbero presi per matti...

"Come ho detto... è un po' lunga da spiegare. Noi... siamo parte di un gruppo di allenatori che si oppongono al Team Xen, una potente organizzazione criminale che opera nel nostro continente." spiegò Reina. "Non siamo ancora sicuri di cosa vogliano esattamente... e credeteci, è da molto tempo che stiamo combattendo contro di loro... ma possiamo dirvi per certo che sono guidati da una certa Madame X, una donna misteriosa e diabolica che governa l'organizzazione con il pugno di ferro. I suoi uomini la temono più della morte."

"Cavolo... ne ho incontrate di persone pericolose, nei miei viaggi... ma questa Madame X mi dà l'impressione di essere a tutt'altro livello!" esclamò Ash, un brivido che gli correva lungo la spina dorsale.

"Pika, pika..." rispose Pikachu sfregandosi la nuca, e ringraziando Arceus di non essersi mai imbattuto in lei. Tuttavia, il topolino elettrico volle chiedere qualcosa, e chiese ad Ash di fare da traduttore. "Pika pi, pika pika chu, pika pikachu?"

"Froakie..." Froakie gracidò qualcosa, e il Roggenrola che li aveva aiutati strinse un po' l'organo sensoriale che aveva sulla parte frontale del corpo. Ash, da parte sua, disse di sì a Pikachu e tradusse la domanda.

"Scusa, Ren, una domanda... il mio Pikachu vorrebbe sapere se per caso questa Madame X conosce il potere dell'Aura." disse il corvino. Misty e Marrill apparvero un po' preoccupati. Se la risposta a quella domanda fosse stata affermativa, era un grattacapo ancora peggiore del previsto...

Per fortuna, la risposta che arrivò mise a tacere almeno quella preoccupazione. L'espressione di Ren, che fino a quel momento era sembrata seria e forse anche un po' cupa, si colorì di un vago stupore. "Se Madame X è una prescelta dell'Aura? No... no, questo non è possibile." affermò. "Se lo fosse, non sarebbe in grado di fare quello che l'abbiamo vista fare. Comunque, questo non toglie che sia un'avversaria formidabile e dotata di poteri spaventosi. E' stata lei a mandare quei Malamar contro di voi, in modo da cambiare il corso della storia."

"Il corso della storia? In che senso? Qualcuno di noi farà qualcosa che le mette i bastoni tra le ruote, come si suol dire?" chiese Serena, sempre più stupefatta.

Reina si massaggiò una tempia, imbarazzata. "Beh... in realtà, noi del futuro non dovremmo interferire più di tanto con voi che vivete nel passato." rispose. "Anche soltanto le più piccole modifiche possono avere effetti imprevedibili e forse anche drammatici.”

“Hmm… non posso esattamente darle torto.” Affermò Lem dopo averci pensato su un momento. “Dopotutto, se qualcuno di noi conoscesse il futuro e per qualche motivo non gli piacesse, cercherebbe con ogni probabilità di modificarlo, comportandosi in maniera diversa da come dicono gli eventi. Ma questo potrebbe avere conseguenze imprevedibili non soltanto sul futuro di quella persona, ma anche su quello di molte altre persone. Non è una faccenda da prendere alla leggera.”

“Peccato, mi sarebbe piaciuto chiedere se diventerò in Pokemon Master in futuro…” rispose Ash, in parte scherzando.

Pikachu alzò gli occhi al cielo. “Pika pika…

“Tipico di Ash fare domande simili…” affermò Misty con un sorrisetto ironico, a cui Ash rispose con una strizzata d'occhio e una leggera gomitata.

“E dai, Misty, che non sei nella posizione di fare la predica! Anche a te sarebbe piaciuto sapere se davvero diventerai la più grande allenatrice di Pokemon d'Acqua in futuro, vero?” rispose prontamente il ragazzo.

“Ad ogni modo…” riprese Ren, cercando di mantenere la conversazione su certi binari. “Madame X ha mandato quei Malamar ad interferire con gli eventi del passato. E quella strana meteorite che hanno usato per schiavizzare i Pokemon di questo posto… fa parte dei tanti strani oggetti che il Team Xen usa per schiavizzare coloro che cercano di opporsi a loro.”

“E da dove venivano esattamente quegli strani Golem mutanti?” chiese Ash.

Pikachu si sfregò la fronte, contento di non dover più avere a che fare con quelle terrificanti creature.

Questa volta fu Reina a rispondere. Per un istante, Ash ebbe l'impressione che la morettina fosse affranta e preoccupata. “Quelli… sono un prodotto della tecnologia del Team Xen. Anche se non siamo sicuri noi stessi di cosa siano… li abbiamo affrontati quando una nostra compagna, Aelita, era stata catturata dal Team Xen ed era caduta vittima di un loro sortilegio… un piccolo esercito di quei mostri ha cercato di impedirci di aiutarla.”

“Ma è una cosa terribile…” affermò Misty con evidente orrore. “E… e siete riusciti a salvare questa vostra amica? Spero proprio di sì…”

Reina volle rassicurare il gruppo di Ash. “Sì, per fortuna…” rispose con un sorriso sollevato. “È stato piuttosto difficile, ma siamo riusciti a rompere l’incantesimo che teneva prigioniera Aelita… ma a quanto pare, il Team Xen è riuscito in qualche modo a produrre altri di questi mostri.”

Serena sospirò e appoggiò la schiena su un muro di roccia. “Beh, questa sì che è una situazione antipatica…” commentò. “Prima il Team Flare, e adesso questo Team Xen, per non parlare di quegli strani rapimenti di Pokemon…” Guardò il Dedenne di Clem, che stava ascoltando anche lui quello che Ren e Reina dicevano. "Ho come l'impressione che tutte queste minacce abbiano scelto apposta Kalos per darsi appuntamento."

"Avevo sentito dire che Kalos era un luogo in cui molte persone si riunivano..." affermò Misty con un sospiro, ma senza nascondere la sua ansia. "Ma non credo proprio che fosse questo che si voleva dire."

"Fro froakie..." affermò Froakie rivolto a Roggenrola. Il piccolo Pokemon di Roccia guardò verso il pavimento, senza sapere cosa rispondere. Era davvero un tipo riservato...

"Bunnel?" Il Bunnelby di Lem si avvicinò a Roggenrola, forse volendo fargli un po' di coraggio.

"Al momento... vi possiamo assicurare che ci stiamo occupando noi del Team Xen, e comunque... non credo che resteranno qui più di tanto." rispose Reina, volendo almeno in parte tranquillizzare i ragazzi di Kalos. "Anche loro sanno bene che non devono interferire più di tanto negli eventi del passato, o potrebbero essere anche loro influenzati negativamente dai cambiamenti nella storia. Potrebbero essere anche cancellati, se non stessero attenti."

"Quindi... non faranno nulla di troppo drastico. Prima di agire, vogliono essere sicuri che non metteranno in pericolo la loro vita o l'esistenza del loro Team." continuò Ren. "Nemmeno Madame X potrebbe salvarsi se finissero per provocare un paradosso temporale che le impedisse di nascere o di diventare quello che è nel nostro tempo."

"Pika pikachu... pika pika!" squittì Pikachu, un pugno puntato sul torace.

"Pikachu dice... che se comunque aveste bisogno di aiuto con il Team Xen, potete sempre contattarci!" rispose Ash, e fece un occhiolino ai due bambini più piccoli, che accettarono con gioia l'invito.

"Beh... ci farebbe molto piacere poter combattere ancora al vostro fianco... ma forse ho già detto troppo. Dobbiamo andarcene." rispose la piccola Reina, riavviandosi un po' gli splendenti capelli corvini. "Ci sono alcune persone, nel nostro tempo, che stanno aspettando il nostro ritorno. E dobbiamo restare pronti a quello che il Team Xen potrà tentare d'ora in poi. Comunque, non preoccupatevi... li terremo d'occhio ed interverremo nel caso dovessero rivelarsi una minaccia!"

"Grazie, Ren... grazie, Reina... ancora faccio fatica a credere che venite dal futuro!" affermò Clem. "Solo che... c'è un'ultima cosa a cui pensare... quella strana roccia che i Malamar usavano per controllare i Pokemon, cosa dobbiamo farne?"

"Meglio distruggerla, potrebbe essere un problema se la lasciassimo qui." rispose Ren. "Prima di tornare nel nostro tempo, faremmo bene a distruggerla. Facciamo tutti assieme?"

"Denne!" rispose Dedenne, caricando le vibrisse. Con uno squittio acuto, il Pokemon Elettro/Folletto scagliò un Tuonoshock contro la pietra, che riuscì a infrangere qualche danno ala meteora soprannaturale, e ne staccò qualche frammento.

"Ottima idea... fate così, dirigete i vostri attacchi verso il punto che Dedenne ha già colpito!" affermò Lem. "Quella parte è già stata indebolita, e non dovrebbe volerci molto prima che si infranga del tutto!"

"Ottima idea, Lem! Kingdra, sai cosa fare!" esclamò Misty. Il suo Pokemon Acqua/Drago disse di sì con la testa e si ritirò di qualche centimetro per prendere meglio la mira... poi, scagliò un potente attacco Dragopulsar sotto forma di una sfera di fiamme violacee che uscì dalla sua bocca ad imbuto, e nello stesso momento, anche gli altri Pokemon scagliarono una raffica di colpi. Il Magneton di Lem usò Cannonflash per scagliare un raggio di energia argentata, Delphox usò un Lanciafiamme, mentre Pikachu e Froakie combinarono i loro attacchi Fulmine e Idropulsar per creare una sorta di anello di luce dorata crepitante di elettricità! Anche i Pokemon di Ren e Reina si misero all'opera - Swoobat usò il suo attacco Psicoraggio contro la pietra misteriosa, e Zweilous scagliò a sua volta un Dragospiro da ciascuna delle sue teste! Anche Roggenrola, nel suo piccolo, usò un attacco Abbattimento, scagliando una grossa pietra contro il punto in cui il resto del gruppo stava concentrando gli attacchi.

Per diversi istanti, la misteriosa meteorite sembrò resistere, e dalla sua superficie venne sprigionata una luminosa aura bianca, come se la roccia stessa volesse protestare contro il trattamento che le veniva riservato... ma alla fine, neanche quella pietra innaturale potè reggere troppo a lungo, e una serie di crepe si diffuse sulla sua superficie, raggi di luce bianca che si sprigionavano dal suo interno. Bunnelby disse di sì con la testa e spiccò un salto, poi atterrò sulla roccia soprannaturale sferrando un potente attacco Breccia con una delle sue orecchie!

Si sentì un tremendo rumore di roccia che si spezzava nel momento in cui il buffo Pokemon coniglio mandò a segno il suo attacco... e il meteorite da cui i Malamar evocavano i loro Golem mutanti si spezzò in due con uno schianto assordante, per poi cadere a terra con fragore, e sgretolarsi come se fosse stato fatto di gesso! I piccoli Pokemon di Roccia che abitavano nella caverna diedero immediatamente un grido di vittoria, felici di essere stati finalmente liberati da ciò che li opprimeva, mentre la roccia innaturale si scomponeva in tanti piccoli frammenti, e poi iniziava, incredibilmente, a sciogliersi come ghiaccio al sole! La pietra di cui era composta si trasformò rapidamente in una strana sostanza semiliquida e priva di forma, di uno stranissimo colore violaceo e vagamente simile a magma... e sotto gli occhi increduli di Ash e dei suoi compagni, quella strana sostanza cominciò a disperdersi, filtrando attraverso le rocce come acqua piovana.

"Guardate! Come immaginavo...  si tratta proprio di quella cosa..." affermò Reina, non esattamente sorpresa da quello che stava vedendo.

"Quella... cosa? Di... di che state parlando?" chiese Serena, mentre con raccapriccio osservava la sostanza violacea che continuava ad espandersi per qualche istante, e poi si disperdeva per sempre. "Ugh... certo che non mi ha dato una bella impressione... che schifo..."

"Quella... sarebbe un po' lungo da spiegare, ma è una sostanza che il Team Meteora usa per i suoi piani... e non è la prima volta che la vediamo. Meglio non toccarla, quella roba è estremamente pericolosa!" avvertì Ren. Per fortuna, il resto del gruppo era abbastanza lontano, e i Pokemon riuscirono ad allontanarsi in tempo per non essere toccati da quella strana e pericolosa sostanza. Dopo pochi secondi, ogni  traccia della meteora soprannaturale era scomparsa, e la spelonca era tornata com'era prima che i Malamar del Team Xen ne disturbassero la quiete. Numerosi Geodude, Nosepass e Roggenrola si precipitarono fuori dalle loro tane, lanciando esclamazioni di gioia per l'avvenuta liberazione.

"Geodude! Geodude!"

"Nosepass!"

"Ro, ro! Roggenrola!"

"Phew... sembra che ce l'abbiamo fatta! Almeno in questa parte di Kalos, le cose sono tornate alla normalità!" affermò sollevato Ash. "Grazie anche a te, piccolo Roggenrola! Se non fosse stato per te... non so se saremmo riusciti a sfuggire al sortilegio di quei Malamar!"

"Pikachu! Pika pika chu!" Il topolino elettrico diede una pacchetta amichevole sulle spalle di Roggenrola - o almeno, il punto che avrebbe dovuto più o meno corrispondere alle spalle - e il piccolo Pokemon si Roccia scosse la cresta che cresceva sulla sua "testa" in segno di apprezzamento.

"Se non altro, questo Team Xen non avrà più niente da fare, da queste parti..." disse Serena. "Grazie, Ren... Reina... siete stati in gamba anche voi!"

"Abbiamo solo... fatto il nostro dovere." affermò Ren con modestia. Ash ebbe l'impressione che il ragazzino provasse un certo senso di colpa, ma per quale motivo, non ne aveva la più pallida idea, e non ritenne neanche fosse rispettoso indagare. “Adesso però dobbiamo proprio andarcene. Spero che ci incontreremo di nuovo, magari in circostanze più favorevoli.”

I due visitatori dal futuro cominciarono a sbiadire assieme ai loro Pokemon, e Reina fece in tempo a salutare con la mano e fare gli auguri prima che scomparissero. “Ciao, Ash… ciao, ragazzi! Buona fortuna!”

Pikachu!” squittì Pikachu agitando una mano a sua volta.

“Ciao, amici! Buon ritorno al futuro!” esclamò Ash, sorridendo tra sé per l'apparente assurdità della frase. Ren, Reina, Zweilous e Swoobat riuscirono a sorridere un’ultima volta, poi scomparvero, lasciando la grotta in un silenzio meravigliato, ora che i suoi abitanti avevano smesso di festeggiare e si erano messi a loro volta ad osservare la scena.

“E anche questa è fatta… ma non posso dire di sentirmi molto più tranquilla.” Affermò Serena con un sospiro. “Non bastavano il Team Flare e i rapitori di Pokemon, adesso abbiamo a che fare anche con un gruppo di criminali provenienti dal futuro… che tra l'altro, hanno anche poteri misteriosi.”

Delphox…” la volpe-oracolo picchiettò nervosamente la bacchetta su un fianco, forse chiedendosi cosa si potesse fare.

“Per adesso, immagino che quello che possiamo fare è lasciare che Ren, Reina e i loro compagni si occupano di questa faccenda.” Rispose Lem. “Almeno, da quanto ho potuto vedere, sono stati piuttosto bravi ad affrontare il Team Xen. Piuttosto, c'è un'altra cosa di loro che mi fa pensare…”

Clem sbattè gli occhi, e Dedenne inclinò la testa da un lato. “E cioè, fratellone?”

Immediatamente, gli spessi occhiali da vista di Lem si illuminarono, e un’aura di determinazione si accese attorno al suo corpo in una gloriosa espressione di decisione! “Grazie a loro, finalmente ho quasi la conferma che il viaggio nel tempo è possibile! Vi immaginate cosa vuol dire? Se davvero quei due bambini vengono dal futuro… e non credo stessero mentendo… allora questo ci apre davanti degli scenari che non riesco neanche ad immaginare! Il viaggio nel tempo, ci pensate? Quante grandi cose… e quante cose terribili… si potrebbero fare con questa scoperta?”

Nel suo entusiasmo, Lem si era messo a sbracciarsi e a mettersi in posa come se fosse stato Archimede che aveva appena scoperto il principio del galleggiamento dei corpi! I presenti lo stavano guardando meravigliati, e Dedenne si avvicinò al Bunnelby del giovane inventore per fargli una domanda... alla quale il Pokemon coniglio rispoe aprendo le orecchie come se stesse mostrando i palmi delle mani...

"Presumo che Bunnelby voglia dire 'non lo so', fratellone..." ribattè Clem con una punta di ironia.

Rendendosi conto che si stava mostrando un po' troppo eccitato, Lem si ricompose di colpo e si schiarì la voce, riprendendo un tono da scienziato prudente. "Ehm... ovviamente, una scoperta del genere andrà valutata e i mezzi per il viaggio nel tempo, se e quando diventeranno disponibili, dovranno essere attentamente valutati e controllati, in modo che questo potente mezzo non cada in mani sbagliate. Avete idea di cosa potrebbe accadere, se la prima persona che passa per la strada si mettesse a pasticciare con il tempo? La confusione che ne seguirebbe sarebbe inimmaginabile!"

"In realtà, Lem, mi sembrava che fossi proprio tu il più entusiasta di questa scoperta..." osservò ironico Ash, con tanto di gocciolone di sudore dalla testa.

"Froak froak... froakie!" Froakie volle intervenire, per richiamare l'attenzione di Ash e dei suoi compagni su un problema un po' più impellente. "Froak!"

"Credo che Froakie voglia dire... che la cosa più urgente da fare, per adesso, è trovare una via d'uscita. Dobbiamo pur raggiungere Petroglifari, prima o poi." disse Misty. Il Pokemon ranocchio chiuse gli occhi e annuì, confermando l'ipotesi della ragazza, e Roggenrola si fece avanti per dire la sua.

"Oh? Credo... che Roggenrola si stia offrendo..." cominciò a dire Ash, prima che il piccolo Pokemon roccioso cominciasse a parlare con quella sua strana voce che suonava come la pietra sgretolata.

"Roro... roggenrola! Roggen, roggenrola..." disse, e nel timbro della sua voce Ash riuscì a cogliere un po' di esitazione verso la fine. Il piccolo Roggenrola guardò verso il resto degli abitanti della caverna, e ricevette da molti di loro dei segni di assenso e accordo. Sentendosi di colpo più vivace, Roggenrola fece un paio di saltelli sul posto, agitando la crestina rocciosa che cresceva sulla sua fronte! "Roggenrola!"

"Pika pika chu! Pikachu, pika pi?" chiese un soddisfatto e felice Pikachu al suo migliore amico, che sembrò cogliere al volo la questione, e disse rapidamente di sì a Roggenrola.

"Ho capito, Roggenrola... vuoi unirti alla mia squadra, vero?" chiese il ragazzo. "Okay, in realtà quest'idea fa molto comodo anche a me, visto che avevo giusto bisogno di qualche Pokemon Roccia! Sappi però che ci sarà da combattere e da addestrarsi... ma ti prometto che in cambio, io ti aiuterò a diventare forte, e ti proteggerò da ogni pericolo! Tranquillo, non ti chiederò mai nulla che non sarei disposto a fare anch'io. Allora, che dici? Sei sicuro?"

La risposta del piccolo Roggenrola non si fece certo attendere. "Rola!" esclamò facendo un altro salto di gioia prima di piazzarsi davanti ad Ash. "Ro, roggenrola!"

"Pika!" esclamò Pikachu per incoraggiare il suo allenatore. Roggenrola e il resto dei Pokemon della grotta si presero ancora un attimo di tempo per scambiarsi i saluti del caso, poi Roggenrola fece cenno ad Ash di essere pronto, e il giovane allenatore ringraziò a sua volta, sorrise e lanciò la sua Pokeball. Roggenrola saltò in modo da intercettare la sfera a mezz'aria, e riuscì a toccarla, vedendo così trasformato in una massa di energia che venne risucchiata nella Pokeball. Pochi istanti dopo, la cattura venne confermata, e Ash andò a raccogliere la Pokeball e la sollevò in aria trionfante!

"Ta-daaaan! Ho catturato un Roggenrola! Il primo Pokemon di Roccia della mia squadra!" esclamò orgogliosamente. "Benvenuto tra noi, piccolo amico!"

Misty alzò ironicamente gli occhi al cielo. Più che altro era stato Roggenrola a volersi unire per gratitudine, ma  non valeva la pena impuntarsi su questi dettagli... dopotutto, non erano più bambini di dieci anni. "Beh... complimenti, Ash! Adesso, ovviamente, cerca di allenarlo come si deve! La Lega di Kalos non sarà facile... e credo che avrai davvero bisogno dell'aiuto di tutti i Pokemon che riuscirai ad addestrare!" lo consigliò.

"Lo so, lo so... ma non ti preoccupare, arriveremo preparati al grande momento!" affermò il ragazzo con naturalezza. Ringraziò di nuovo tutti i Geodude, Nosepass e Roggenrola che ancora continuavano a festeggiare e ad acclamare il gruppetto di amici... e poi, dopo aver rivolto un ultimo pensiero a Ren, Reina e ai loro compagni, chiunque essi fossero, il gruppo decise di riprendere la strada verso la loro nuova destinazione.

"Okay... tra non molto, spero che saremo in grado di uscire dalla grotta Trait d'Union..." disse Serena, usando una piccola torcia elettrica per illuminare la piantina che aveva con sè. "Okay, credo che da qui dobbiamo seguire la galleria in direzione ovest, e dopo un po' dovremmo emergere vicino alla nostra destinazione! Ormai non dovrebbe mancare molto."

"Uff... meno male, perchè comincio davvero ad essere stanca..." commentò Clem, portando in braccio il piccolo Dedenne in modo che almeno il simpatico Pokemon criceto si risparmiasse una scarpinata. Lem, sempre attento alla sorellina, si fermò e si piegò appena un po' sulle ginocchia, per farle cenno di salirgli sulle spalle. "Ah? Fratellone, sei sicuro? Non vorrei essere un po' troppo pesante per te..."

"Magneton..." commentò il Pokemon magnetico di Lem. Anche lui, malgrado la scarsa espressività, dava l'impressione di essere poco convinto della proposta di Lem.

"Certo che ne sono sicuro, Clem! Salta su!" volle insistere Lem. Un po' scettica, la bambina bionda si avvicinò al fratello maggiore e fece un piccolo salto per salirgli sulla schiena... con il risultato che il volonteroso ma poco allenato esperto di Pokemon Elettro perse l'equilibrio e cascò a terra di faccia, con grande sorpresa ed imbarazzo di Ash, Pikachu, Misty e Serena!

"Ugh... lascia perdere, fratellone, che non hai il fisico..." commentò Clem, con la faccia di una che ha già visto quella scena diverse volte.

"Pikachu..." affermò il topolino elettrico, con un grosso gocciolone di sudore che gli scendeva dalla nuca.

 

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I tre Malamar che avevano cercato di imprigionare Ash e i suoi compagni stavano in quel momento in piedi in mezzo ad una stanza semibuia, ammaccati e doloranti, in attesa di quella che erano sicuri sarebbe stata una punizione dolorosa e terribile. Si scambiavano sguardi nervosi, mentre il tempo continuava a scorrere lento ed inesorabile, aumentando la sensazione di oppressione, terrore ed incertezza.

"Questa attesa mi distrugge... abbiamo fallito, Madame X non ce la perdonerà tanto facilmente." disse telepaticamente uno dei tre Pokemon Giravolta. "Spero solo... che quello che abbiamo trovato finora ci aiuterà a frenare la sua mano."

"Non ne sono sicuro... ho già visto il destino che è toccato ad altri luogotenenti che non si sono rivelati all'altezza del compito, e non nutro molte speranze per noi..." affermò un secondo Malamar, agitando nervosamente i tentacoli più piccoli che gli facevano da capelli. I tre Pokemon Psico/Buio non riuscivano a nascondere del tutto la paura che provavano in quel momento... i loro tentacoli si muovevano spasmodicamente, come per sfogare la tensione che li pervadeva, e dagli sguardi che si scambiavano si leggeva bene la loro paura...

"Cerchiamo... di mantenerci dignitosi. Solo così avremo una speranza di uscire vivi..." il terzo Malamar richiamò all'ordine i suoi compagni, che cercarono come potevano di tenere a freno la loro paura. Ancora per qualche secondo, i tre Pokemon Psico/Buio restarono ad aspettare, l'ansia che cresceva sempre di più... e si irrigidirono di colpo quando una serie di passi metallici riecheggiò nella sala, e da una porta diversi metri davanti a loro entrò una figura femminile mascherata, il cui volto era coperto da un'inquietante maschera che rendeva impossibile capire cosa stesse provando. Tuttavia, i tre Malamar erano sicuro che non fosse contenta.

"Dunque avete fallito." disse una v oce dura, il cui timbro distintamente femminile era tuttavia camuffato dalla maschera che indossava. Con allarme, il Malamar di centro notò che la donna indossava un'elaborata armatura, e al suo fianco era appesa una micidiale spada katana, riposta in un fodero decorato in oro ed argento.

"Soltanto temporaneamente, o potente Madame X." si affrettò a giustificarsi il Malamar di mezzo, cercando come poteva di ignorare il brivido di terrore gelido che gli salì lungo la "schiena." Si impose di restare calmo e di spiegare a Madame X come stessero le cose. "Siamo stati colti di sorpresa dall'apparizione di alcuni membri di quel gruppetto di ribelli che ci hanno per tanto tempo messo i bastoni tra le ruote... non siamo riusciti ad impedire che risvegliassero Ash Ketchum e i suoi alleati dalla stasi temporale in cui li abbiamo immersi."

Malgrado Madame X portasse una maschera, i tre Pokemon Giravolta ebbero la netta impressione che stesse facendo un'espressione di sorpresa sgradita. "E' così, dunque? Quel gruppo di ficcanaso comincia veramente a diventare una spina nel fianco. E va bene... non posso biasimarvi, non immaginavo nemmeno io che avrebbero tentato una mossa come questa." affermò. Con grande sollievo dei tre Malamar, allontanò la mano dall'impugnatura della sua katana. "E va bene. Per questa volta, Senketsuken non si ciberà."

"Data la situazione, o potente Madame X... vorremmo chiedere a lei quale dovrà essere la nostra prossima mossa." continuò il secondo Malamar. "A questo punto... Ash Ketchum e i suoi alleati sanno della nostra presenza, e forse anche dei nostri obiettivi."

"In tal caso... aspettiamo prima di attaccare ancora. Facciamo credere ad Ash Ketchum e ai suoi compagni che non li stiamo più prendendo di mira." rispose la donna misteriosa. "Forse è meglio anche per noi prenderci un po' più di tempo... dobbiamo studiare meglio la situazione nel continente di Kalos, e scoprire cosa sta succedendo. Solo così potremmo assicurarci che otterremo l'effetto desiderato quando colpiremo."

"Quindi... per adesso dovremo ritirarci, mia signora?" chiese con tono prudente il Malamar che non si era fatto sentire fino a quel momento.

Madame X disse di sì con la testa. "Sì, è la cosa migliore. Attenderemo il momento giusto, ma per adesso... è meglio far loro credere che abbiamo rinunciato. Comunque, tenete d'occhio i progressi del gruppo di Ash, e aggiornatemi. Vi saprò dire io quando è il momento giusto per colpire."

"Sarà fatto, potente Madame X." risposero tutti assieme i tre Malamar, chinando la testa prima di teletrasportarsi in qualche altro posto. La loro temuta signora restò al suo posto, immobile come una statua, a riflettere su quello che aveva appena scoperto.

"Melia... maledizione, hai davvero intenzione di darmi fastidio fino alla fine, eh?" disse tra sè la comandante del Team Xen. "Purtroppo, non ho potere su di te... e questo mi irrita. Sono molto irritata. Comunque, una volta che il passato sarà stato propriamente modificato, non sarai più un problema... nè tu, nè il tuo branco di mocciosi irruenti. Il Team Xen potrà dominare non soltanto il mondo, ma tutta la storia."

Madame X si girò e cominciò ad allontanarsi, producendo un'eco quasi spettrale con i suoi passi metallici. "Comunque, non ho fretta. Ho tutto il tempo che voglio per mettere a segno il mio colpo finale." disse tra sè. "E se dovessi scegliere il momento sbagliato... non oso pensare a quello che potrebbe accadere."

 

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Alcuni giorni dopo...

"Okay, bel colpo, Roggenrola! Adesso... proviamo un bell'attacco Cadutamassi, che ne dici?" disse Ash, concentrato al massimo sull'allenameno dei suoi Pokemon. Una volta usciti dalla Grotta Trait d'Union, i ragazzi si erano fermati ad un Pokemon Center che si trovava da quelle parti, e il ragazzo di Biancavilla aveva preso con sè alcuni dei Pokemon che teneva in riserva al ranch del Professor Oak, in modo da far fare anche a loro un po' di addestramento, e aiutare nell'allenamento di Fletchling, Froakie e Roggenrola. Anche i suoi compagni di viaggio si erano uniti all'addestramento, e adesso il gruppo era immerso nell'attività, mettendo da parte almeno per quel momento le loro preoccupazoni sul Team Flare, il Team Xen e i misteriosi rapitori di Pokemon.

Roggenrola, da parte sua, obbedì all'ordine con rapidità ma senza eccessiva raffinatezza, scagliando una raffica di proiettili di roccia delle dimensioni di palle da tennis contro il suo sparring partner, che in quel momento era Pikachu. Il topolino elettrico guardò con attenzione i proiettili che si avvicinavano... e al momento giusto, usò il suo attacco Codacciaio per intercettarli e mandarli in pezzi. Con un'elegante giravolta, Pikachu atterrò e si spazzò la polvere di dosso, poi guardò verso il piccolo Roggenrola e gli disse di sì. "Pikachu!"

"Ro, rola..." ribattè il Pokemon Placca. Nel corso di quei giorni di viaggio e di allenamento, Ash e Pikachu erano riusciti a farsi un'idea del carattere e dell'attitudine di Roggenrola - era un Pokemon amichevole ma al tempo stesso piuttosto timoroso, e ci era voluto un po' di tempo perchè uscisse dal suo guscio e cominciasse ad entrare in confidenza con Fletchling e Froakie. Se non altro, quei giorno di addestramento erano riusciti a fargli tirare fuori un po' di grinta, e Roggenrola si impegnava molto per dare una mano al giovane allenatore che aveva salvato lui e i suoi amici dai Malamar.

"Sì, un buon risultato, Roggenrola! Sapevo che saresti stato in gamba!" affermò Ash, raggiungendo il suo Pokemon più recente per congratularsi con lui. "L'allenamento sta andando bene... ora, però, visto che tra non molto avremo a che fare con una Palestra di tipo Roccia, vorrei vedere se per caso sei in grado di impararequalche attacco efficace contro il tuo stesso tipo."

"Rola?" fu la risposta un po' dubbiosa del Pokemon, che comunque non fece commenti mentre Ash tirava fuori il suo Pokedex - ancora non aggiornato, si ripetè il ragazzo con un po' di stizza - e lo consultava, in modo da sapere che mosse potesse imparare Roggenrola.

"Roggenrola, Pokemon Placca. Tipo Roccia. Mosse apprendibili: Bottintesta. Cadutamassi. Fangosberla. Spaccaroccia. Ferroscudo..."

Le ultime tre mosse, in particolare, attirarono l'attenzione del giovane allenatore. "Hmm... credo che queste mosse potrebbero essere molto utili!" affermò Ash. "Allora... abbiamo visto che conosci già Cadutamassi, quindi... che dici, Roggenrola, adesso ci concentriamo sulla difesa. Ferroscudo sarebbe molto utile, non credi?"

"Rog!" disse il Pokemon Placca dopo un attimo di esitazione. Poco più in là, Fletchling e Froakie si stavano allenando con altri due dei Pokemon di Ash - Staraptor stava insegnando al Pokemon pettirosso un po' di manovre aeree, mentre Froakie stava mettendo alla prova la sua velocità con il Buizel di Ash. I due rapidissimi Pokemon d'Acqua stavano schizzando da una parte all'altra dello spazio in cui si stavano addestrando... ma Buizel, grazie al suo attacco Acquagetto e alla maggiore esperienza, stava facendo mangiare la polvere a Froakie.

"Buizel!" esclamò l'agilissimo Pokemon simile ad una lontra. Atterrando da un altro Acquagetto, fece girare le sue code come le eliche di un motoscafo, sterzando e sollevando due baffi d'acqua prima di atterrare in una posa plastica, e guardò Froakie come per sfidarlo a fare di meglio! "Bui buizel!"

"Froakie!" gracidò la ranocchia azzurra. Anche se non aveva l'esperienza e la carica di Buizel, non aveva nessuna intenzione di arrendersi prima di avergli fatto vedere di cosa fosse capace... e prima o poi, era sicuro che lo avrebbe raggiunto! Scattando con tutte le sue forze, Froakie riuscì a coprire il tratto che Buizel aveva fatto, anche se ci mise un po' più di tempo, e atterrò su tutte e quattro le zampe, tirando un sospiro di sollievo.

"Beh... vedo che Froakie prende molto sul serio il suo allenamento." affermò Misty, che stava a sua volta facendo un po' di pratica con i suoi Pokemon. Il suo Marrill e il suo Alomomola - il Pokemon simile ad un pesce luna rosa che lei aveva catturato poco dopo il suo arrivo ad Unima - stavano facendo un po' di pratica nel prendere la mira contro alcuni bersagli piccoli, con l'aiuto di Kingdra... e la Sylveon di Serena stava dando una mano.

"Eon!" esclamò il grazioso Pokemon Folletto, scagliando uno spettacolare attacco Comete che fece sfrecciare una raffica di stelle luminose nel cielo. Kingdra prese la mira e usò una raffica di brevi ma potenti attacchi Pistolacqua, centrando in pieno tutte le stelline luminose create da Sylveon, e frantumandole in tanti pezzettini luminosi! Il Pokemon Acqua/Drago sorrise contento e strizzò un occhio a Misty, che gli fece il segno dell'okay, e poi fece cenno a Marill ed Alomomola di provare loro.

"Momola..." affermò il Pokemon pesce luna, non del tutto convinto di farcela. Sylveon scagliò nuovamente il suo attacco Comete quando Serena le diede un segno... ed Alomomola prese un bel respiro, e poi lanciò una raffica di attacchi Idropulsar alla massima velocità di cui fosse capace! Rimase sorpreso lui stesso quando due degli attacchi intercettarono due delle Comete di Sylveon e le infransero, ma una diesse riuscì comunque a passare oltre... solo per essere investita in pieno da un attacco Bollaraggio di Marrill.

"Beh... niente male, devo dire. Almeno, per un Pokemon che non è conosciuto per la sua velocità..." commentò Lem, distogliendo soltanto per un attimo la sua attenzione dall'addestramento di Magneton. "Tuttavia... ho come l'impressione che l'attacco di Marrill si basasse più sulla pura e semplice potenza d'attacco. Sarà che quel Marrill possiede l'abilità Marcoforza... è così, immagino..."

"Macroforza? E' la stessa abilità di Bunnelby, fratellone?" chiese Clem, tenendo in braccio Dedenne durante un momento di pausa nel loro allenamento. Il Bunnelby di Lem si avvicinò a Marill, che guardava il Pokemon coniglio con un po' di esitazione... e poi toccò l'equivalente del bicipite di Marill, in modo da farsi un'idea della potenza dei suoi muscoli. In effetti, poteva sentire che quel piccolo Pokemon d'Acqua aveva una forza enorme, malgrado le ridotte dimensioni... se davvero fosse stato dotato dall'abilità Macroforza, avrebbe sicuramente potuto diventare un combattente formidabile. Certo, al momento, non era nulla di eccezionale... forse perchè Misty aveva cominciato solo da poco ad addestrarlo seriamente?

"Marill?" chiese il Pokemon simile ad un topolino azzurro. Bunnelby gli fece cenno di non preoccuparsi, e poi disse di sì con la testa alla bambina bionda.

"Uff... beh, stiamo lavorando sodo da un bel po', che ne direste di fare una pausa?" chiese Ash, dando una rapida occhiata all'orologio del suo Pokedex. In effetti, erano ormai tre ore che i loro Pokemon si stavano allenando, e che stavano studiando delle strategie per le battaglie a venire. "Dobbiamo essere in forma per domani... dovremmo arrivare a Petroglifari, finalmente."

"Già... credo che ormai non sia a più di qualche ora di cammino." disse Serena, accarezzando la sua Sylveon. "Una volta lì, credo che avremo un bel po' di cose da vedere. In particolare, l'acquario e i laboratori in cui rigenerano i Pokemon fossili. E poi... sulla spiaggia, credo che avrete tutti l'occasione di catturare qualche Pokemon!"

"Grazie dell'informazione, Serena... la prima cosa che vorrei fare, però, è dare finalmente un'aggiornatina al mio Pokedex, visto che sono ancora fermo ad Unima..." disse Ash, e mostrò il suo Pokedex che ancora dava risultati negativi quando veniva puntato verso un Pokemon di Kalos. Con un cinguettio acuto, Fletchling atterrò sulla spalla del ragazzo e picchiettò incuriosito sulla custodia in polimeri dell'enciclopedia elettronica. "Oh... attento, Fletchling, so che è interessante, ma è uno strumento prezioso. Attento a non danneggiarlo, okay?"

Fletchling cinguettò con fare innocente e agitò le ali, mentre lo Staraptor di Ash scese giù in planata, usando le sue grandi ali per planare come se stesse usando un paracadute. "Star starrrr..." affermò il possente rapace dalle piume grigie, sistemandosi con un soffio il ciuffo di piume che gli scendeva sulla fronte. "Star star staraptor!"

"Ling?" chiese il Pokemon pettirosso al suo "collega", un po' sorpreso da quello che stava dicendo.

"Dici che Fletchling è abile ma difetta in potenza d'attacco?" chiese Ash al suo Pokemon Normale/Volante di Sinnoh. Quando Staraptor annuì con espressione acuta, il ragazzo si sfregò la fronte, dovendo ammettere che in effetti lo aveva sospettato.  "Capisco... allora è su quello che ci dovremmo concentrare... magari cercando di migliorare l'attacco Nitrocarica. Se riuscissimo a compensare la scarsaforza con la velocità, sarebbe già un passo in avanti... tu che cosa ne dici, Fletchling?"

Il Pokemon simile ad un pettirosso ciinguettò brevemente, mentre cercava di pensare a come poteva fare... e Misty pensò di dire la sua. "Beh... se a Fletchling manca potenza d'impatto, potresti suggerirgli di compensare usando la forza di gravità... cercare di tenersi il più possibile sopra l'avversario e scendere in picchiata per colpire con maggiore potenza. Certo, è una strategia che ad un certo punto apparirà ovvia all'avversario, ma... se c'è qualcosa che Ash sa fare davvero bene, è far funzionare queste tattiche inusuali!"

"Roggenrola...?" chiese Roggenrola con incredulità, mentre assieme a Pikachu guardava il gruppo che discuteva, assieme ai loro Pokemon, quale potesse essere la migliore strategia di allenamento possibile.

"Pika pikachu, pika pika pi chu... pika pika." spiegò Pikachu. Era comprensibile che Roggenrola si sentisse piuttosto spaesato, visto che era appena entrato nel gruppo di Ash. Doveva ancora abituarsi al regime di allenamento che lo aspettava... e alle stranezze di quel gruppo.

"Kingdra!" affermò il Kingdra di Misty con fare spensierato, sentendosi per un attimo ritornato quell'Horsea che Misty aveva incontrato a Kanto... poi, si avvicinò nuovamente ad Ash e ai suoi compagni, in modo da dire la sua sull'allenamento che stavano facendo.

Per quel giorno erano tornati ad essere i ragazzi spensierati che assieme ai loro Pokemon continuavano il loro viaggio attraverso Kalos. Il Team Flare e il Team Xen, oltre che i misteriosi malfattori che rapivano i Pokemon, erano stati messi in disparte, almeno per il momento... e l'indomani, avrebbero ricominciato a pensare anche a questo problema.

 

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Nel frattempo, in una cittadina isolata e dall'aspetto tranquillo, immersa nella natura di una zona poco popolata di Kalos, un gruppetto di allenatori stava approfittando di un momento di relax... per scatenarsi in una piscina riscaldata, all'interno di una comfortevole sala!

"Geronimo!" Un grido di battaglia riecheggiò nell'aria... e il ragazzino con gli occhiali a cui apparteneva piombò in acqua, sollevando un'enorme ondata che si schiantò sulla sua sorella maggiore, che strinse i denti e chiuse gli occhi in un'espressione stizzita, e ringraziò tra sè il fatto che in quel momento aveva addosso il suo grazioso costume da bagno rosa! Max riemerse un istante dopo, seguito a ruota dal suo fedele Swampert, che lo tenne sulla schiena come una specie di enorme galleggiante!

"SWAMP!" esclamò il robusto Pokemon Acqua/Terra, permettendo a Max di sedersi sul suo dorso a gambe incrociate.

"Max! Bel modo di tuffarsi!" protestò Vera, tutta grondante mentre attorno a lei bambini e ragazzi nuotavano e ridevano.

 "Hahahahaaa! Andiamo, sorellina, ne valeva la pena! Anche soltanto per vedere la tua faccia!" esclamò Max con una risata.

Hitomi, vestita di un grazioso costume da bagno intero verde scuro a pallini bianchi, con dei ricamini bianchi sulle spalle, alzò gli occhi al cielo mentre giocherellava distrattamente con alcune palline di gomma dai colori vivaci. "Già, come no. Devi proprio perdere tempo con questi passatempi infantili, vero, Max?" commentò, mentre con una mano si divertiva a lanciare una palla in aria e afferrarla al volo quando tornava giù.

"Non sei esattamente nella posizione di criticare..." affermò Vera con un grosso gocciolone di sudore che le veniva giù dalla nuca. "Sigh... beh, lasciamo perdere. In fondo siamo qui per rilassarci e prepararci alla parte successiva del nostro viaggio, vero?" Vera guardò verso il suo Blastoise, che si stava godendo la piscina fluttuando sulla schiena e intonando un motivetto! Un sorriso tranquillo attraversò il viso della ragazzina castana. Incredibile pensare che dalla loro incredibile avventura nell'oscuro mondo di Reborn fosse passato così poco tempo... e nonostante tutte le difficoltà, era stata un'esperienza che Vera era orgogliosa di aver fatto. Se non fosse stato per loro... e in particolare per il suo fantastico Blaziken, che in quel momento sedeva vicino alla piscina a gambe incrociate, in una posa di meditazione e con la sua Blazikenite ancora appesa al collo... non osava pensare a quali orrori Lin avrebbe scatenato sul mondo. Molto probabilmente, anche Kalos ne avrebbe fato le spese...

"Posso indovinare cosa stai pensando?" chiese Drew, raggiungendo la sua compagna e dando un'occhiata al Mega Anello che anche lui portava al braccio destro. Vera cercò di non dare a vedere che era un po' emozionata dal fatto di vederselo arrivare vicino vestito soltanto di un paio di pantaloncini da bagno viola...

"Dipende. Non è un quiz a premi, quindi non vinceresti alcun premio!" scherzò Vera, sentendosi orgogliosa di essere in grado di ribattere al suo quasi-fidanzato ogni volta che lui faceva qualche battutina sarcastica. "Comunque... dimmi pure, Drew, che cosa pensi che sto pensando?"

"Primo, che se Max non fosse tuo fratello, gli daresti una strigliata." rispose prontamente Drew. Quando Vera lo guardò storto, il ragazzo alzò le mani e ridacchiò con fare arguto. "Hey, non mi guardare così! Non sei brava a nascondere quello che pensi, Vera."

"Okay, okay, un punto per te... E allora, cosa starei pensando?" ribattè la castana. La sua Blastoise si rimise in piedi e si stiracchiò, mettendo un po' in mostra i cannoni che spuntavano dal suo guscio.

"Secondo me, avevi ancora in mente quei due ragazzi che abbiamo conosciuto, Alan e Marin... ho l'impressione che quel Mega Charizard ti abbia impressionato, eh?" rispose Drew, con una strizzata d'occhio alla fine della frase.

"E' una punta di gelosia quella che sento?" scherzò Vera. Quando Drew alzò le spalle, come per dire che poteva trarre lei le sue conclusioni, la ragazzina ci rise su e continuò. "Non posso fare a meno di pensare che ora sia tutto cambiato, anche per noi... anche se Kalos è un posto molto più tranquillo e meno pericoloso di com'era Reborn, non credo che noi potremo mai tornare ad essere gli allenatori spensierati che eravamo una volta. E in qualche modo... quando ho rivisto Ash e Misty, ho avuto l'impressione che anche per loro fossero cambiate molte cose. E' questo che chiamano crescere? Se posso dire la verità, mi inquieta un po'... e vedere Alan e Marin, vedere come Alan sembra serio e concentrato, mi "

"Blast?" chiese Blastoise. Per certi versi, la Pokemon testuggine era una prova di quello che Vera stava dicendo - crescendo, evolvendo, la Pokemon era cambiata molto sia nell'aspetto che nel carattere, superando la sua timidezza e diventando una combattente orgogliosa e sicura di sè. Vera pensava che fosse una buona cosa, ma allo stesso tempo, sentiva di avere paura che, crescendo, avrebbe perso qualche parte di sè stessa che lei considerava importante - la sua passione per le Gare di Pokemon, la sua cura per i suoi amici e compagni di viaggio, gli innocui battibecchi con Max...

Drew si fece serio - la sua amica stava parlando di qualcosa di serio, che andava trattato come tale. "Sì, capisco cosa vuoi dire.  A volte... penso anch'io a queste cose. Mi viene da pensare che adesso stiamo diventando grandi, e questo senza dubbio comporta dei cambiamenti." affermò, pettinandosi un po' i capelli verdi.

Vera trattenne una risatina divertita. Quindi anche Drew poteva parlare di cose serie, di tanto in tanto.

"Mentirei se dicessi che non penso a quello che succederà nel corso di questo viaggio." continuò il ragazzo. "La posta in gioco è più alta, adesso. E se devo dire la verità... sono curioso di sapere qualcosa di più su certe leggende locali di cui ho sentito in questi ultimi giorni."

"Ti riferisci... a quella storia che abbiamo sentito, su un Pokemon mitologico che sarebbe in grado di... rubare ogni tipo di oggetto?" chiese Vera, ripensando ad alcune voci che circolavano da quelle parti. Stando ad alcune persone con cui avevano parlato, molto tempo prima, si era verificato uno strano incidente con un misterioso Pokemon dal carattere dispettoso e astuto - un Pokemon che aveva il potere di aprire dei varchi dimensionali tramite i quali poteva raggiungere qualsiasi oggetto volesse in qualunque punto del mondo, e trasportarlo a sè. Ma a parte questo, non sapevano molto di questo particolare Pokemon Leggendario... e i ragazzi del gruppo di Vera avevano l'impressione che avrebbe avuto la sua importanza, nel corso di queste vicende.

"Io penso che sarebbe una buona idea andare a cercare più informazioni, a partire da domani." propose Max, avvicinandosi a Vera e Drew nuotando sul dorso. "Almeno, per assicurarci che non diventi un problema in seguito. Che ne dici, sorellina?"

"Sì, mi sembra una buona idea." disse Vera, guardando prima verso Blastoise, e poi verso Hitomi. Entrambe fecero un cenno affermatico con la testa, e Vera si appoggiò con la schiena al bordo della piscina. "Credo che da domani, ci aspetti un bel po' di lavoro..."

 

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CONTINUA...

 

     

      

 

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Capitolo 29
*** L'antica leggenda di Hoopa ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 29 – L'antica leggenda di Hoopa

 

Cento anni prima, in un villaggio ai confini di un grande deserto...

In quei giorni, la città di Desertopoli non era niente più che un piccolo villaggio di case di argilla che sopravviveva come poteva ai limiti di un arido deserto. Gli abitanti e i loro Pokemon avevano creato un sistema di irrigazione che permetteva loro di coltivare i campi e di ricavare l'acqua necessaria alla loro sopravvivenza... ma era comunque un'esistenza dura, messa continuamente alla prova dalla siccità. Gli abitanti di Desertopoli erano in balia dei capricci della natura, ai quali cercavano come potevano di ovviare con il loro ingegno.

Per molti anni, questa situazione era andata avanti, e ormai nessuno degli abitanti di quella città si illudeva di poter cambiare a situazione.

Ma il destino aveva saputo smentire ogni loro previsione.

Quel giorno lontano, un esploratore era tornato da una spedizione nel deserto portando con sè uno strano gioiello... un anello dorato grande come un piatto, caldo al tatto e con delle strane iscrizioni incise sulla superficie. Erano scritte in un linguaggio che nessuno conosceva, un insieme di incisioni, segmenti e cerchi che non si era mai visto prima da quelle parti. Ma soprattutto, l'esploratore e i suoi Pokemon avevano capito fin dall'inizio che in quello strano anello era contenuto un potere sconosciuto, che avrebbe potuto cambiare le loro vite...

 

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"Dove... dove hai trovato quello strano anello, Namtar?" chiese meravigliato un ragazzino vestito di una tunica leggera e un paio di sandali di cuoio, la testa protetta da un semplice copricapo di tela.

L'esploratore appoggiò lo strano anello sopra una sorta di altare di pietra scolpita che sorgeva nel bel mezzo della piazza principale del villaggio. "Era sepolto nella sabbia vicino a delle antiche rovine mezze ricoperte dal deserto." rispose l'esploratore, usando una mano per togliersi un po' di sabbia dai vestiti. "Credo che sia un oggetto molto particolare... il mio Growlithe ha sentito che contiene uno strano potere... un potere mai visto prima!"

"Grow! Grow!" abbaiò un grazioso Pokemon simile ad un cane dalla folta pelliccia arancione a righe nere simile al mantello di una tigre.

Un anziano dalla pelle scura e dal volto rugoso, che indossava una collana fatta di ossicini, pietre e altri oggettini, e si appoggiava ad un nodoso bastone da passaggio, si fece avanti e osservò attentamente l'anello dorato. Con un'unghia adunca, percorse le incisioni sulla superficie dell'anello, e la sua bocca si sollevò in un sorriso quasi trionfante. "Ma certo... ne avevo sentito parlare così tanto, ma non credevo davvero che esistesse... questo... è il leggendario anello di Hoopa!" esclamò con voce roca, e prese a fissare l'artefatto con fare avido. "Dicono... che quel mitico Pokemon sia dotato di poteri incredibili... può cambiare la realtà a suo piacimento, evocare altri Pokemon e far apparire dal nulla tutto ciò che desidera! Vi rendete conto di quanto è preziosa questa scoperta?"

"A-anziano Kuwari... è davvero sicuro di quello che dice?" rispose Namtar stupefatto. "Questo vorrebbe dire che... se riuscissimo ad evocare questo... Hoopa... e a convincerlo ad esaudire i nostri desideri..." Non riuscì a terminare la frase, meravigliato e al tempo stesso spaventato dalle possibilità... dall'immenso potere che ora si parava davanti a lui e ai suoi concittadini!

"Non dovremmo più lottare contro la natura per sopravvivere... potremmo finalmente assicurare a noi stessi e alle nostre famiglie abbastanza provviste ed acqua da prosperare nel bel mezzo di questo deserto..." affermò uno dei popolani.

"Grazie ad Hoopa, potremmo vivere in pace per chissà quanto tempo... forse per secoli!" continuò una donna, appoggiando a terra la brocca piena d'acqua che portava.

Namtar sorrise entusiasta, e il suo Growlithe dimenò allegramente la coda e abbaiò un paio di volte in segno di entusiasmo. "Questa... questa è forse la più grande scoperta che sia mai stata fatta in tutto Kalos! Soltanto ritrovare l'Arma Suprema di AZ sarebbe più impressionante!" esclamò. "Dobbiamo... dobbiamo dividere questa fortuna con le tribù del deserto! Grazie ad Hoopa, potremmo fare in modo che tutti gli abitanti del deserto, umani e Pokemon, abbiano una vita migliore!"

"E... come facciamo a farlo sapere in giro? Non abbiamo neanche provato a vedere come funziona questo anello..." replicò ragionevolmente un ragazzo, poco più che bambino, che conduceva un piccolo gregge di Skiddo e un paio di Gogoat.

L'anziano Kuwari picchiettò con il suo bastone sul terreno, mostrandosi calmo e ragionevole... ma dentro di sè, stava ribollendo di rabbia e frustrazione per la stupidità di quei pecoroni di cui era circondato.  Un potere così grande... e non pensavano ad usarlo che per queste sciocchezze? Quando potevano non soltanto risollevarsi dalla loro condizione di indigenza... ma anche diventare una grande potenza a cui tutti avrebbero dovuto inchinarsi... forse addirittura dominare il mondo! Lasciare che fossero quegli sciocchi ad usare il potere dei desideri... equivaleva a gettare le perle ai porci!"

"Non posso lasciare che una simile occasione vada sprecata... non possiamo accontentarci di sopravvivere, dobbiamo sfruttare al massimo il potere che ci è finito tra le mani!" pensò tra sè l'anziano, sentendo il cuore che batteva come mai prima d'allora. "E sarò a fare in modo che venga usato nel migliore dei modi!"

Nascondendo abilmente i suoi pensieri avidi, l'anziano Kuwari si mostrò disponibile e approvante mentre osservava i suoi sciocchi concittadini che si complimentavano con Namtar, e i Pokemon che lo accoglievano festanti. Non era il momento di agire... doveva essere paziente, e agire in maniera sottile ma decisa. Un'occasione simile non gli sarebbe mai capitata di nuovo, e doveva essere sicuro di farcela al primo tentativo...

 

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Tempo presente.

Vera e i suoi compagni di viaggio si erano alzati presto quella mattina. Curiosi di sapere qualcosa di più sulla leggenda del Pokemon di cui avevano sentito parlare, si erano rivolti all'Infermiera Joy e ad alcuni abitanti di Foretville, ed erano in effetti riusciti a scoprire qualcosa di più su quel Pokemon che fino a quel momento era stato niente più che un nome. Hoopa, questo era il nome che avevano sentito da coloro a cui si erano rivolti.

"E' successo tutto circa cento anni fa..." stava spiegando la loro guida improvvisata. "Tutto è cominciato in una città non molto lontana da qui, Desertopoli... si chiama così perchè... ovviamente... sorgeva ai limiti di un grande deserto arido, e i suoi cittadini avevano un sacco di problemi con l'aridità del luogo. La sopravvivenza era una lotta continua, come potete immaginare. Fra trovare abbastanza acqua da sopravvivere ed irrigare la terra, e difendersi dai predoni e dai Pokemon selvatici, vivere a Desertopoli era molto difficile."

"Posso immaginarlo." disse Hitomi, guardandosi attorno e notando tra sè e sè quanto fosse rigogliosa la foresta. Difficile pensare che non molto distante da lì si trovasse un deserto così inospitale... "Vediamo se indovino. Qualcuno ha cercato di impadronirsi di Hoopa per rendere più facile la vita agli abitanti di quella città, non è vero?"

La loro "guida", una bella ragazza dai capelli neri e ricci pettinati in due ciocche e in uno chignon dietro la testa, vestita in una maniera che ricordava non poco un abitante di un luogo caldo ed arido (tunica grigia sopra un abito leggero azzurro, un fazzoletto legato in testa ed intrecciato tra i capelli in maniera semplice ma elegante, e un paio di stivali di cuoio marroni) disse di sì con la testa. "Diciamo... che la verità è un po' più complicata di così, ma fondamentalmente sì." rispose. "Io sono originaria di Desertopoli, e ho sentito questa storia un sacco di volte quand'ero piccola. Pare che un giorno, un abitante della mia città di nome Namtar trovò un misterioso artefatto sepolto in alcune antiche rovine. Un artefatto che avrebbe permesso di evocare Hoopa, il Pokemon Leggendario in grado di esaudire tutti i desideri. O almeno, questo era quello che diceva la leggenda."

A giudicare da come la ragazza aveva parlato, Vera e i suoi compagni intuirono subito che il potere di Hoopa non funzionava esattamente come gli abitanti di Desertopoli avevano creduto. E quando la ragazza riprese a parlare, questo sospetto trovò conferma. "In realtà, Hoopa non creava ciò che gli veniva chiesto. Non aveva questo potere. Tutto quello che lui dava agli abitanti di Desertopoli... in effetti, tutto quello che dava a chiunque esprimesse un desiderio... lo rubava da qualche altra parte del mondo, usando il suo potere di aprire dei passaggi dimensionali che potevano raggiungere ogni luogo del mondo. Tramite questi passaggi soprannaturali, prendeva quello che gli veniva chiesto, e lo dava agli abitanti di Desertopoli. Detto questo, all'inizio nessuno sapeva di questa... particolarità di Hoopa, e Desertopoli cominciò pian piano a risollevarsi dalla sua condizione."

"Poi... è accaduto qualcosa che ha compromesso tutto, immagino." commentò Vera.

Max alzò le spalle. "Si sa come vanno queste cose... qualcuno trova qualcosa che gli conferisce un potere enorme, e finisce per abusarne. E' successo così anche a Desertopoli?"

La ragazza di Desertopoli non potè fare a meno di ridacchiare. In effetti, era una concusione talmente ovvia, che parlarne adesso sembrava addirittura un clichè. "Immagino che non ci sia bisogno di sforzare troppo l'immaginazione per capirlo." affermò. "Sì, in effetti è andata proprio così. In realtà, gli abitanti di Desertopoli di allora erano già abbastanza soddisfatti di quello che avevano ottenuto grazie ad Hoopa. Ma... purtroppo, ogni volta che ci sono queste ghiotte occasioni, c'è qualcuno che fa il passo più lungo della gamba e cerca di ottenere ciò che non gli spetta... ma forse è meglio se vi illustro con dei reperti quello che è successo. Guardate, siamo arrivati."

La guida si fermò accanto ad uno degli edifici che Vera e i suoi compagni avevano notato per primi il giorno in cui erano arrivati a Foretville - il grande edificio che era stato ricavato dal tronco di una sequoia gigante. Davanti a loro, un paio di pesanti porte in legno levigato, posta alla fine di una corta scalinata, davano accesso a quel luogo dall'aspetto misterioso e suggestivo, che torreggiava sui giovani allenatori di Hoenn e li faceva sentire quasi come dei principianti, malgrado l'esperienza che molti di loro avevano fatto nei loro viaggi.

"Che meraviglia!" esclamò Vera, particolarmente stupita nel vedere da vicino quel luogo così inusuale. "E' vero che l'avevamo già visto prima, ma trovarsi così vicini fa un effetto del tutto diverso!"

"E' vero... ma è qui che vengono conservati i reperti di Desertopoli? Come mai qui, e non nella vostra città?" chiese Drew incuriosito.

La ragazza disse di sì con la testa. "Questa è una domanda legittima, in effetti." rispose, mentre prendeva la testa del gruppetto e li faceva entrare in quello strano edificio. "Vedete, dopo quanto è successo un secolo fa, gli abitanti della mia città non si fidavano più di lasciare qualsiasi cosa legata ad un potere come quello di Hoopa... un potere che può facilmente essere usato in maniera sbagliata... vicino al luogo dove tutto si era consumato. Hanno invece deciso di consegnare i reperti a qualcuno che sapevano li avrebbe tenuti in sicurezza. Al momento, il museo di Foretville è sotto il patronaggio della Lega Pokemon di Kalos, e hanno sempre fatto un ottimo lavoro per tenere in sicurezza questi preziosi oggetti ed evitare che finissero nel mirino di qualche malintenzionato."

Il gruppo era entrato nel museo, e i ragazzi erano impressionati da quello che stavano vedendo - l'edificio era davvero suggestivo, e sembrava proprio che tutto quanto, dai muri ai mobili, fino alle pedane dove si trovavano le teche, fossero stati scolpiti nel legno. La ragazza mostrò un cartellino ad un custode, e dopo una breve discussione, ai ragazzi venne fatto cenno di proseguire.

"Okay. Siete in quattro, a quanto vedo. In questo periodo non abbiamo molti turisti, quindi ci fa piacere che siate interessati al nostro museo." disse il custode mentre riceveva da ogni membro del gruppo di Vera il prezzo d'ammissione. "A proposito, mi è sembrato di sentirvi discutere della leggenda di Hoopa... sempre con i tuoi vecchi racconti, vero, Maram?"

La giovane guida, il cui nome era appena stato rivelato essere Maram, si diede un colpetto intesta, strizzò un occhio e tirò fuori la punta della lingua. "Chiedo scusa, non ci so resistere!" rispose. "Comunque... non sono soltanto racconti, è ciò che davvero accadde a Desertopoli un secolo fa. Dopotutto, come mai il deserto ha finito per retrocedere e la città si è sviluppata così tanto in un tempo così breve? Lo dobbiamo anche ad Hoopa e a chi lo ha risvegliato."    

"NOn tutto il male vien per nuocere, come si suol dire..." rispose il guardiano, con un tono di voce in parte divertito, in parte amareggiato. A quel punto, la curiosità di Vera di scoprire cosa fosse accaduto esattamente un secolo prima si era fatta ancora più grande... "Comunque, fa in modo di spiegare bene cos'è successo a questi ragazzi. E' un episodio che sarà meglio cercare di non ripetere."

"Lo so... dopotutto, la mia famiglia si è sobbarcata l'onere di tramandare questa leggenda nelle generazioni a venire." rispose Maram, facendosi di nuovo seria. A quel punto, vedendo le espressioni interrogative dei ragazzi di Hoenn, la giovane guida si schiarì la voce e cominciò a spiegare. "Comunque... prego, seguitemi. Adesso vi farò vedere qualcosa che vi permetterà di capire meglio cosa è successo tempo fa."

"Beh, da quello che abbiamo capito, qualcuno ha voluto abusare dei poteri di Hoopa, e questo ha provocato dei grossi problemi." rispose Hitomi, diretta e precisa. Il gruppo era entrato in una sala piuttosto piccola, tra i cui reperti spiccava la rappresentazione in bassorilievo di una bizzarra creatura - un piccolo Pokemon umanoide di colore viola pallido, con sul petto una V rossa che partiva dalle spalle, e un anello d'oro attorno alla vita. La testa era tonda, con un ghigno astuto che rivelava i suoi denti bianchi, guance rosee e occhi gialli con l'iride verde e la pupilla bianca. Un cerchio d'oro svettava sulla sua fronte, e i suoi capelli non erano niente più che un voluminoso ciuffo rosa sulla fronte; ailati della testa, inoltre, spuntavano due grandi corna ricurve su ciascuna delle quali era infilato un altro anello dorato. Non aveva le gambe, e il suo corpo terminava in un pennacchio di fumo come un fantasma. "E' quello Hoopa?"

"In effetti dà l'impressione di essere un Pokemon un po' impertinente..." commentò Max, notando l'espressione astuta della creaturina.

Maram sorrise e disse di sì con la testa. "Sì, è proprio lui... usava quegli strani anelli che lo decorano per rubare gli oggetti e teletrasportarli in un altro luogo, facendoli passare per una... dimensione parallela, per così dire... accessibile soltanto da lui." spiegò. "Ecco... qui, in questa stanza, potete trovare altri dei reperti che sono stati ritrovati nelle stesse rovine in cui si trovava l'Anello di Hoopa. Comunque... immagino che vogliate sapere cosa è successo esattamente a quei tempi, vero?"

"In effetti... a quest'ora saremmo anche abbastanza curiosi." rispose Drew, volgendo lo sguardo al resto del gruppo, e facendo a Vera un cenno con la testa.

"Sì, è vero... a questo punto, abbiamo sentito così tante anticipazioni che non possiamo fare a meno di chiederci come è andata a finire." replicò Max, parlando come se si stesse riferendo ad un film. "Siamo pronti agli spoiler."

"Spoiler?" chiese Hitomi sbattendo gli occhi.

Il ragazzino con gli occhiali alzò le spalle. "Ho pensato che ci stesse, come termine..."

Tutti si fecero una risata - esclusa Hitomi che si limitò ad alzare gli occhi al cielo - prima che Maram riprendesse il discorso. "Ebbene sì... qualcuno, uno degli anziani di Desertopoli per l'esattezza, si fece prendere la mano dall'avidità. Non soddisfatto di quello che Hoopa aveva concesso alla sua città, decise di usare il Pokemon Leggendario per soddisfare la sua ambizione e trasformare Desertopoli in una vera e propria potenza. Riuscì a trovare il modo di sottrarre l'Anello Hoopa al legittimo proprietario... e lo usò per controllare Hoopa e costringerlo ad eseguire i suoi desideri malvagi. Tutto questo... ebbe delle conseguenze che all'epoca nessuno avrebbe potuto immaginare."

"Che cosa accadde, signorina Maram?" chiese Vera con un pizzico di esitazione. Aveva percepito bene l'inquietudine con cui la loro guida parlava di quegli eventi del passato.

Maram si sfregò la fronte con una mano, mentre raccoglieva i ricordi. "Tutti quei desideri malvagi finirono per corrompere Hoopa. In qualche modo, dopo che Hoopa ebbe rubato una certa quantità di oggetti per fare fronte alle richieste del rinnegato, qualcosa scattò in lui..." spiegò. "Hoopa si trasformò in una creatura mostruosa che cominciò ad usare i suoi poteri per provocare caos e distruzione, minacciando la sopravvivenza di Deesertopoli. Anche l'anziano che aveva provocato la sua corruzione perse la vita quando Hoopa scatenò tutti i suoi poteri... e sembrava che ormai non ci fosse più scampo per la nostra città."

"Ma per fortuna... è arrivato qualcuno che ha fermato Hoopa." concluse Vera. Anche lei, ormai, sapeva bene come andavano di solito simili questioni. "Visto che Desertopoli c'è ancora..."

Maram disse nuovamente di sì con la testa. Questa era la parte del racconto che preferiva. "Sì, è vero... mentre Hoopa era nel bel mezzo della sua ira, un viaggiatore misterioso di nome Ghris... il bisnonno mio e di mio fratello Baraz... riuscì a placare la sua collera ed imprigionare parte del suo potere all'interno di un contenitore, il Vaso del Vincolo." spiegò, provando un certo piacere nel vedere le facce stupite dei ragazzi alla menzione dell'eroe che aveva salvato Desertopoli. Era sempre divertente osservare le loro reazioni..."Sì, sono in molti a restare stupiti quando gli racconto questa parte! E' una cosa di cui vado abbastanza orgogliosa, se devo dire la verità!"

"Beh, certo se mio nonno fosse stato un eroe leggendario, anch'io ne sarei orgoglioso..." disse Hitomi, la cui espressione neutrale si era temporaneamente sciolta in una di stupore e meraviglia, prima che la seriosa bambina dai capelli rossicci tornasse alla sua solita tranquillità apparente. "E credo che Max e Vera, qui presenti, possano vantarsi di qualcosa, in questo senso..."

"Sì... nostro padre è il Capopalestra di Petalipoli!" rispose prontamente Max, mani sui fianchi e naso in aria in segno di orgoglio. "Immagino che sia stato da lui che abbiamo preso la nostra abilità con i Pokemon! E sono sempre stato contento di avere avuto un papà così noto e così in gamba!"

Vera si trattenne dal ricordare a Max le scenate che aveva fatto quando Ash aveva battuto il loro padre in una lotta in Palestra, e si limitò a riportare la discussione sui binari. "Max ha ragione, per noi è un privilegio avere un Capopalestra come padre!" spiegò. "Comunque... dopo che il suo bisnonno ha sigillato il potere di Hoopa, che cosa ne è stato di quel Pokemon?"

"Per diversi anni, Hoopa è vissuto con il mio bisnonno, che gli insegnò come comportarsi, come controllare la sua rabbia... e soprattutto, che rubare era considerato una cosa molto disdicevole!" riprese Maram. A quel punto, la giovane guida si era completamente immersa nella narrativa, e gli occhi le brillavano per l'entusiasmo. "Dopo alcuni anni, Hoopa riprese a viaggiare per il mondo come faceva prima di essere sigillato nel suo anello. Un Pokemon senza padroni e senza vincoli, libero di vedere il mondo... heh, ammetto che provo una certa invidia! Chissà cosa ha fatto e dov'è andato in tutti questi anni."

"I Pokemon Leggendari... hanno sempre qualcosa di misterioso, eh?" replicò Vera con un sorrisetto divertito. "Se io potessi andare dove voglio assieme ai miei Pokemon, credo proprio che cercherei di vedere quanto più possibile... e di andare in posti sconosciuti per esibirmi in qualche gara di Pokemon! Credo proprio che sarebbe fantastico!"

"Non credo che sarebbe tanto semplice." rispose sarcastica Hitomi. "Ma... ammetto che sarebbe divertente. Immagino che Hoopa abbia fatto proprio così."

"Credo anch'io che se fossi nei panni di Hoopa... cercherei di vedere tutto quello che posso!" affermò Maram sorridendo sollevata. "Ad ogni modo, la minaccia non è stata sventata del tutto.  Il Vaso del Vincolo non si trova qui... è in un posto che conosciamo soltanto io e mio fratello, ed è un'informazione che deve restare segreta a tutti i costi."

Drew disse di sì con la testa. Era ovvio... se qualche malintenzionato avesse potuto mettere le mani sul Vaso del Vincolo, avrebbe potuto liberare nuovamente il potere maligno che Ghris aveva sigillato al suo interno, e usarlo per chissà quali scopi nefandi.

"Ancora oggi... la vostra famiglia si prende la responsabilità di fare sì che il segreto di Hoopa non cada nelle mani sbagliate, vero?" chiese retoricamente Max, facendosi serio di colpo. In quel momento, aveva proprio l'impressione di comprendere appieno cosa un compito del genere comportasse. In un certo senso, gli ricordava molto la situazione in cui si trovavano sua sorella e Drew, entrambi depositari della Mega Evoluzione  - un altro potere che avrebbe potuto fare chissà quali danni nelle mani di persone avide e senza scrupoli.

"Stavo ripensando..." affermò Vera dopo un attimo di riflessione, guardando il suo Mega Bracciale, e tornando con la mente ai suoi primi giorni nel continente di Reborn. "Vi ricordate di quando abbiamo incontrato il signor Elisio a Reborn City? Lui aveva fatto un accenno al fatto che certe persone non si accontentano di quello che hanno... e dopo che hanno sperimentato un po' più di benessere, desiderano sempre di più."

"Avete incontrato il signor Elisio Flordalis? Il proprietario e il fondatore dei Laboratori Elisio?" domandò stupita Maram.

Fu Drew a rispondere alla domanda. "Sì... lo abbiamo incontrato diversi mesi fa, mentre ci trovavamo a Reborn City. Forse ha già sentito parlare di quello che è successo da quelle parti."

Maram annuì silenziosamente. "Sì... sì, avevo sentito le notizie ai telegiornali." rispose. "L'organizzazione criminale locale, il Team Meteora, ha provocato dei gravi disordini nel tentativo di impadronirsi definitivamente dell'intera regione. Ma alla fine, sono stati sconfitti e la loro leadership è stata rimossa."

"Ci siamo trovati a Reborn proprio nel bel mezzo di quei disordini." continuò Vera, mostrando il suo Mega Bracciale con un misto di malinconia ed orgoglio. Ogni volta che l'argomento Reborn tornava, non poteva non pensare a tutte le difficoltà che avevano incontrato, e alla crudeltà a cui il Team Meteora sottoponeva i Pokemon e gli abitanti della città. "E' stato lì che abbiamo incontrato il signor Elisio. Ci aveva detto che una volta aveva permesso l'uso delle scoperte e della tecnologia dei suoi laboratori alle industrie Yureyu di Reborn City, ma questo ha finito per favorire il Team Meteora, e accelerare il degrado ambientale della città."

"Sì... anch'io una volta l'ho sentito parlare di un argomento di questo tipo... che a volte, coloro a cui viene dato qualcosa diventano avidi e non si accontentano più di ciò che hanno." commentò la giovane guida, paragonando le parole del misterioso Elisio alla storia che aveva raccontato. "Il signor Elisio è senza dubbio una persona che si preoccupa molto per il futuro del mondo, ed è proprio questo modo di fare che lui denuncia così spesso."

"Ad ogni modo... il Vaso del Vincolo è ben nascosto, spero." affermò Hitomi. "Quindi, almeno su questo punto di vista possiamo stare tranquilli... immagino."

In realtà, anche se diceva così, Hitomi era consapevole che quando si aveva a che fare con strumenti di tale potere, non si poteva mai essere del tutto sicuri, e stava semplicemente cercando di raccogliere più informazioni possibile, nel tentativo di rendere il lavoro più facile a coloro che se ne stavano occupando.

Maram, per fortuna, dimostrò di essere anche lei consapevole di questo, e di non presumere nulla. "Non si può mai essere abbastanza tranquilli in casi del genere. E' una responsabilità molto grande, e le vite di migliaia di persone... il futuro di un'intera regione se non addirittura del mondo intero... potrebbero dipendere da un'esitazione, una parola detta o non detta, anche un minimo particolare." spiegò con serietà. "E' un dovere a cui la nostra famiglia non ha potuto sottrarsi, fin da quando Ghris ha lasciato questo mondo."

"Ne sappiamo qualcosa anche noi." affermò Max, indicando con lo sguardo i Mega Bracciali di Vera e Drew. I due ragazzi più grandi si guardarono intensamente per un paio di secondi, ben consapevoli di quanto importante fosse importante quello che era stato loro affidato. "Siamo venuti qui a Kalos proprio per saperequalcosa di più sulla Mega Evoluzione, ma visto che ci troviamo... vorremmo conoscere qualcosa di più anche sulle leggende di questa regione."

"E questa di Hoopa è stata davvero interessante! Come si suol dire, si impara sempre qualcosa di nuovo, no?" affermò Vera, e ringraziò Maram con un sorriso allegro. Anche se le esperienze fatte a Reborn avevano senza dubbio lasciato il segno su di lei, non erano riuscite a farle perdere la sua energia. "Comunque... visto che siamo qui, andiamo a vedere che altro c'è su Hoopa, volete? Tutti assieme magari è anche più divertente!"

Drew si fece avanti e, con il suo fare da gentiluomo, le prese delicatamente una mano... e allo stesso tempo, le rivolse uno dei suoi sorrisetti arguti e un po' arroganti! "Lo sai, mia cara Vera... da come ne parli, lo fai sembrare un appuntamento!" fece notare il ragazzo dai capelli verdi. Max sghignazzò divertito, e anche Hitomi abbozzò un sorriso quando il viso di Vera si colorò di un inequivocabile colore rosa!

"M-ma... ma che stai... ma che ti salta in mente, Drew!" borbottò la bambina castana, tirando indietro la mano e voltandosi di scatto. "Lo sai che se dici queste cose, le gente potrebbe farsi venire le idee sbagliate!"

"Beh? E che male ci sarebbe?" rispose sfacciato il giovanotto, tirando fuori una rosa rossa da chissà dove, e passandola elegantemente in aria! Vera si nascose la faccia con una mano e borbottò qualcosa a denti stretti, sopportando le risatine di Max, di Hitomi (sorprendentemente) e di Maram.

"E' solo una mia impressione... o voi due vi intendete un bel po'?" chiese retorica la loro guida. Vera sospirò e scosse la testa, ma per fortuna Maram le risparmiò l'imbarazzo di dover spiegare ulteriormente. "Va bene, va bene, non faccio altre domande. Se volete, possiamo continuare la nostra visita nelle stanze più interne, dove vi potrò far vedere qualche testimonianza dell'influsso di Hoopa in altre parti del mondo."

"Sì, credo che sarebbe molto interessante, signorina Maram... andiamo pure!"  rispose Max, e il gruppo cominciò subito a dirigersi verso la zona più interna di quel curioso museo...

 

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La strada per Petroglifari si stava rivelando lunga e scoscesa... cosa che in effetti non sorprendeva Ash e i suoi compagni, che già da alcuni giorni, dopo aver affrontato i Malamar malvagi e aver incontrato i misteriosi Ren e Reina, stavano proseguendo lungo anguste stradine di montagna e strapiombi a picco sulla costa occidentale di Kalos. Erano stati giorni di allenamento intenso, per portare Roggenrola, Froakie e Fletchling ad un livello che si avvicinasse abbastanza al resto dei Pokemon di Ash. 

Avevano avuto diversi incontri con Pokemon selvatici ed ostacoli naturali nel corso del loro viaggio, ma fino a quel momento, non c'erano stati altri scontri con il Team Flare, i misteriosi rapitori di Pokemon, o qualche altro sgradito ospite dal futuro. Anche se queste preoccupazioni non se ne andavano mai dai pensieri dei giovani amici, almeno per quel periodo erano stati in grado di metterle da parte, e Ash si stava concentrando sulla battaglia in Palestra che lo avrebbe atteso più avanti.

Ovviamente, questo dopo che fosse riuscito a togliere Roggenrola da quel brutto guaio...

Roooooo!” esclamò il piccolo Pokemon Roccia, dando fondo alla sua scarsa agilità per schivare un attacco da parte di un maestoso Pokemon simile ad un felino, con una folta pelliccia bianca e delle lame a forma di falce di luna che si dipartivano dalla sua testa… oltre che un vistoso bernoccolo sulla parte superiore del cranio! Questo particolare Absol – perché ovviamente si trattava di un Absol – si era adombrato parecchio a causa di un piccolo errore che il Pokemon Placca aveva fatto durante il suo allenamento…

“Lo so che non l'hai fatto apposta a tirargli quella Sassata sulla testa, Roggenrola!” rispose un allarmato Ash, che a sua volta stava cercando come poteva di evitare la furia del Pokemon Buio… con il risultato che tutto il gruppo era stato costretto a battere in ritirata! “Ma ho paura che sia lui a non saperlo!”

“E… e allora cosa scappiamo a fare?” chiese un po' esasperata Serena, dopo aver fatto uno slalom tra alcuni arbusti di Baccapaia. “Non dovremmo parlare a quell'Absol e spiegargli come stanno le cose, e che non l'abbiamo fatto apposta?”

Absooooool!” ringhiò il Pokemon Buio con percettibile rabbia. Con un movimento del collo, caricò una massa luminosa di energia psichica sulla lama più grande, e poi la scagliò contro Roggenrola, che sembrava non essere in grado di evitarlo…

“Ti prendo io, Roggenrola!” esclamò Ash. Tuffandosi coraggiosamente verso il suo nuovo Pokemon e mettendosi a serio rischio di essere colpito dallo Psicotaglio, il ragazzino di Biancavilla riuscì ad abbrancare il suo piccolo ma pesante Roggenrola e trascinarlo fuori dalla zona pericolosa. La lama di energia mentale passò a pochi centimetri da lui, facendogli sentire una terrificante ondata di caldo… poi di freddo e paura al tempo stesso. Non era la semplice constatazione che aveva evitato una gran brutta fine… e non era solo questione di fisica! Malgrado il suo aspetto elegante e maestoso, Absol irradiava un’Aura del tutto inusuale, minacciosa e al tempo stesso attraente…

“Ho come l'impressione…” commentò Lem deglutendo nervosamente. “…che quell'Absol non sia molto interessato ad ascoltare. Meglio tagliare la corda!”

“Non vorrei che diventasse un'abitudine…” disse Clem, tenendo ben stretto il piccolo Dedenne mentre Absol riprendeva l'inseguimento. Roggenrola cercò come poteva di rallentarlo usando un attacco Cadutamassi, e lanciò dal proprio corpo diversi sassi contro l'inseguitore, ma quest'ultimo non si scompose e usò un attacco Nottesferza, eseguendo due rapidi fendenti con la sua lama più grande che tracciarono in aria delle scie di luce nera. I proiettili di Roggenrola vennero tagliati a metà come tante mele mature, e caddero a terra senza fare alcun danno.

“Okay, questo vuole dire che quello Absol è un po' troppo forte per Roggenrola…” commentò Misty, cercando di nascondere la sua paura con il sarcasmo. “Non è il caso… di mandare un Pokemon più forte?”

Pika pikachu!” esclamò Pikachu. Come era sua abitudine, caricò le guance di energia elettrica e si piazzò davanti ad Ash e a Roggenrola, poi cercò di dissuadere Absol lanciando un Tuonoshock che atterrò davanti al Pokemon Buio. Quest'ultimo fece un passo indietro, ma continuò a guardare con rabbia Ash, Pikachu e i loro compagni, gli occhi che brillavano di una innaturale luce verde.

“Sarà meglio che faccia qualcosa anch'io…” commentò Serena. “Vieni, Pangoro, abbiamo bisogno del tuo aiuto!”

La ragazzina estrasse una Pokeball dalla cintura, la lanciò e ne fece uscire il panda gigante, che si piazzò davanti ad Absol e mostrò i muscoli. Per nulla impressionato, il Pokemon Buio sferrò un altro attacco Psicotaglio, ma Pangoro non si prese neanche il disturbo di schivarlo – la lama di energia mentale sfrecciò attraverso l'aria e centrò in pieno il Pangoro di Serena, infrangendosi sul suo corpo possente senza fare alcun danno.

Goro…” grugnì il Pokemon Buio/Lotta scuotendo la testa. Nessuno si ricordava mai del suo doppio tipo Buio/Lotta.

Davanti alle espressioni stupefatte di Ash e Misty, Serena non poté trattenere un sorriso compiaciuto. “Sì, posso capire che siate sorpresi.” Affermò, sottintendendo che avrebbe spiegato tutto in seguito. “Pangoro, usa il tuo attacco Ribaltiro!”

Il Pokemon simile ad un panda grugnì, si sgranchì le nocche delle dita e si scagliò con un rumore tonante contro l'Absol avversario, che cercò di togliersi dalla sua strada. Con un agile balzo, il Pokemon Buio si sottrasse all'abbraccio letale di Pangoro e atterrò in piedi su un costone di roccia vicino… poi, senza lasciare al nemico il tempo di pensare un'altra mossa, si lanciò in un preciso e letale Aeroassalto. Fece un salto e si gettò in picchiata contro l'avversario, che cercò di scansarlo… ma Absol si rivelò più veloce di quanto lui avesse previsto, e lo colpì al fianco con una delle lame che gli uscivano dalla testa. Pangoro grugnì e cadde in ginocchio, tenendosi il fianco con una mano… ma mentre Absol atterrava dietro di lui, il panda gigante estese l'altra mano e afferrò la lama più grande. Lo stupefatto Pokemon Buio venne sollevato in aria e scaraventato verso l’alto, per poi atterrare con un tonfo inquietante sul duro terreno pochi metri più in là, con abbastanza violenza da infrangere una zolla!

“Niente male davvero…” commentò Lem. “Certo che quel Pangoro sarebbe un osso duro per parecchi avversari…”

“È stato grazie a Pangoro che io e la mia squadra abbiamo vinto tante sfide…” spiegò orgogliosamente Serena. “Pangoro, adesso retrocedi… forse Absol è più disposto ad ascoltarci.”

Goro!” rispose il panda gigante, annuendo con espressione stoica. Si mise con le braccia conserte, e attese che l'avversario si rialzasse, cosa che avvenne soltanto tre secondi dopo. Si scrollò di dosso la polvere, e fissò seriamente l'avversario. Per fortuna, sembrava che i colpi presi fossero riusciti ad indurre il maestoso Pokemon Buio a più miti consigli.

Ab… absoool!” sibilò, gli occhi tornati alla loro forma normale.

Goro, goro!” replicò il possente Pangoro. Teneva sempre le braccia conserte, ma la sua espressione faceva capire che era pronto a riprendere le ostilità nel caso Absol avesse ancora avuto voglia di combattere.

Anche Pikachu si fece avanti. “Pika pika! Pikachu!” squittì facendo un gesto con la mano.

Absol strinse gli occhi, ancora cercando di apparire minaccioso… ma non ebbe modo di ribattere prima che anche Dedenne e Bunnelby si unissero ai tentativi di persuasione.

Bun bun, bunnelby!

Denne, denne! De denne!

Il Pokemon premonitore di disastri guardò intensamente i Pokemon che lo fronteggiavano… e dopo averci pensato su per un po’, decise che non aveva nulla da guadagnare nel cercare lo scontro con quel gruppo di Pokemon. Con fare sdegnoso, Absol si voltò e scattò via, saltando come uno stambecco tra le rocce a strapiombo, e poi arrampicandosi su una rupe prima di sparire dalla vista di Ash e Pikachu.

Ash attese qualche secondo prima di tirare un sospiro di sollievo. “Uff… accidenti, quello Absol era davvero di pessimo umore!” affermò. “Grazie per l'aiuto, Pangoro. Sei stato di grande aiuto, davvero.”

“Vero… mi piacerebbe tanto chiederti dove sei andata ad allenarti in tutto questo tempo, Serena.” Chiese Misty, con Marill al suo fianco.

Serena esitò qualche istante prima di rispondere, attendendo che Pangoro tornasse da lei. “Beh… diciamo che ho fatto un bel po' di viaggi prima di tornare qui a Kalos.” rispose. "I Pokemon che si sono uniti alla mia squadra all'inizio... sono diventati molto esperti, e io sarei pronta ad affidare la mia vita a loro in qualunque momento!"

Pangoro non fece commenti, ma le lodi di Serena fecero apparire un sorriso appena accennato sul suo viso normalmente cupo.

"Sei grande, Serena!" esclamò la piccola Clem, guardando la ragazza più grande come in estasi, con tanto di scintille luminose che brillavano tutt'attorno a lei! "Un giorno dovrai raccontare a Clem quello che hai visto! Clem non ha mai visto altri paesi!"

"Beh... forse un giorno, se diventerai un'allenatrice anche tu, viaggerai come e più di Serena." rispose il fratello maggiore. "Comunque... se non altro, siamo riusciti a mandare via quell'Absol. Purtroppo... anche questo è un sintomo di quei problemi che stanno cominciando ad affliggere Kalos. Gli Absol di solito non sono Pokemon bellicosi."

"Ci avrà scambiato per altri di quegli importuni che stanno catturando Pokemon, o per qualche scagnozzo di questo Team Flare." affermò Ash, guardando verso il suo Roggenrola. Il Pokemon simile ad un sasso vivente non era molto espressivo, ma Ash riusciva a capire che era deluso per non essere riuscito ad aiutare di più nel combattimento contro Absol. Preoccupato anche per la fiducia in sè del suo Pokemon Roccia, Ash si chinò e accarezzò gentilmente Roggenrola sulla testa.  "Non ti preoccupare, Roggenrola... hai già fatto molti progressi, e sono sicuro che farai scintille alla Palestra di Altoripoli!"

"Rola...?" chiese il Pokemon Placca, corrugando un po' lo strano foro che aveva nella parte frontale. Pikachu confermò con un sorriso e un cenno della testa, e questo sembrò dare un po' più di fiducia a Roggenrola - malgrado la sua resistenza e la sua forza fisica, quel particolare Roggenrola dava l'impressione di essere piuttosto timido, ma le rassicurazioni di Ash e Pikachu, per il momento, erano riuscite a dargli più sicurezza.

"Piuttosto, sarà meglio cominciare a fare un po' di ricerche, una volta che saremo arrivati a Petroglifari." propose Misty, mentre il gruppo si apprestava a riprendere il cammino. Da lì in poi, la strada sarebbe stata quasi completamente in discesa, e i ragazzi avevano previsto che, tra le necessarie soste per gli allenamenti, per i pasti e per il riposo, avrebbero raggiunto la città in una settimana circa. "Sappiamo già del Team Flare, e magari sarebbe il caso di scoprire dove si trovano altre Megapietre per evitare che le portino via... ma sui rapitori di Pokemon e su questi... misteriosi visitatori dal futuro... sappiamo ancora troppo poco."

"Preoccupiamoci dei problemi nell'ordine in cui si presentano." propose Lem. "Al momento, direi che la cosa più importante è cercare di raggiungere Petroglifari, dove potremo fare delle ricerche un po' più accurate. Sì, sono preoccupato anch'io per tutti questi misteri che si stanno accavallando. Ma farci prendere dal panico e cercare alla cieca non servirà a niente, se non a creare ancora più confusione."

"Bunnelby!" rispose il Pokemon coniglio, annuendo in segno di approvazione.

"Accidenti, Lem, sei davvero un tipo preciso. Non che sia una cosa sbagliata, non fraintendermi..." rispose Ash, sinceramente impressionato. "E' solo che... beh, io non sono un tipo molto ordinato. Faccio le cose così come mi vengono in mente, e a volte rischio di perdere il filo. Non sono abituato a mettere ordine..."

Lem sospirò e si mise a posto gli occhiali... che si appannarono comicamente come di solito accadeva quando il giovane scienziato si impegnava in qualche discorso sulla scienza! "Heheheheee... Ash, amico mio... questa caratteristica è importante per un uomo di scienza come me. Il nostro modo di procedere deve essere metodico, ragionato, non possiamo agire in base ai nostri presentimenti. Abbiamo bisogno di dati, fatti concreti, dimostrazioni..."

Un grosso gocciolone di sudore scese dalla testa di Ash, Pikachu e Misty, mentre Serena e Pangoro sbattevano gli occhi stupiti, e Clem sospirava e scuoteva la testa, abituata a certe uscite di suo fratello maggiore. "Accidenti, ragazzi, perchè a guadarlo così mi ricorda tanto il signor Acromio?" si chiese Misty. Quando Serena la guardò come per chiederle di chi stesse parlando, la rossa si affrettò a spiegare. "Il dottor Acromio è uno scienziato che abbiamo incontrato ad Unima... era un tipo un po' strano..." Provò un brivido di imbarazzo quando quell'eufemismo le uscì dalla bocca - ma non era necessario specificare che collaborava con il Team Plasma, anche se non condivideva i loro obiettivi. "Sai, Lem... sono convinta che ti sarebbe piaciuto incontrare il signor Acromio, voi due vi capireste alla perfezione!"

Gli occhiali di Lem tornarono normali - con grande sollievo di Bunnelby - e il ragazzino biondo scosse la testa e fece una risata imbarazzata, cercando di riprendere il suo tono normale. "Ehm... beh, immagino di sì... in fondo, tra menti che ragionano scientificamente, è abbastanza facile comprendersi." disse rapidamente il giovane scienziato. "Comunque, immagino che la cosa principale da fare in questo momento sia..."

"Mariiiill!" stridette improvvisamente il Marill di Misty, dando un'occhiata verso l'alto e vedendo che alcune rocce sopra di loro si erano staccate per qualche motivo dalla rupe...e stavano franando su di loro! Il gruppo si fermò e cercò di togliersi dalla zona pericolosa... ma il Bunnelby di Lem ebbe altre idee, e si voltò rapidamente verso il Roggenrola di Ash, facendogli un cenno con la testa.

"Bun!" esclamò con decisione il Pokemon coniglio, e dopo un mezzo secondo di smarrimento, Roggenrola capì cosa volesse dire.

"Roggen! Rola!" esclamò il piccolo Pokemon Roccia, e diede al suo compagno di viaggio il via libera... che Bunnelby non si fece certo ripetere!

"A-Aspettate! Cosa state..." cominciò a chiedere Ash, cercando di non perdere la calma. Roggenrola non rispose subito... e non appena Bunnelby piegò verso di lui una delle sue enormi orecchie, ci montò sopra. Poi, Bunnelby serrò gli occhi e, usando il suo orecchio come una catapulta, lo scagliò contro le rocce che stavano cadendo! Roggenrola si preparò, e la cresta sulla parte superiore del suo corposferico si illuminò brevemente!

"Ma... ma cosa sta facendo?" chiese Serena. Pangoro si stava già preparando a scaraventare via le rocce cadenti, ma anche lui restò stupefatto quando vide il piccolo Roggenrola impattare contro la roccia più grande con tutte le sue forze, e frantumarla con un tremendo frastuono! Nello stesso momento, Bunnelby si diede lo slancio... e spiccò a sua volta un salto altissimo, per poi cominciare a frantumare le rocce a colpi di karate sferrati con le orecchie!

"Incredibile! Avete visto la mossa di Roggenrola?" esclamò Serena. "Era un attacco Spaccaroccia, ma... sinceramente, non mi aspettavo che fosse così potente!"

"E Bunnelby sta usando Breccia..." commentò Lem, stupito ed ammirato al tempo stesso. Nel giro di pochi secondi, il pericolo era stato scongiurato, e Bunnelby atterrò in piedi vicino al suo allenatore, poi fece scattare in avanti le orecchie per afferrare al volo Roggenrola che stava cadendo a terra come... un sasso.

"Bunnelby!" commentò il Pokemon Scavabuche, per poi far fare una giravolta a Roggenrola e farlo atterrare in piedi come niente fosse, mentre i frammenti delle rocce si sparpagliavano attorno a loro senza fare danni. Roggenrola sembrò avere un brivido, poi fece un paio di passi in avanti... e cadde a terra a faccia in giù!

"Hey, Roggenrola, tutto bene?" chiese Ash, correndo incontro al suo Pokemon Roccia e aiutandolo a rialzarsi. Pikachu controllò a sua volta che il Pokemon Placca stesse bene... e nonostante Roggenrola non avesse un volto, riuscì comunque a capire che quest'ultimo quasi non riusciva a credere a quello che era riuscito a fare!

"Ro... roggen... rola?" chiese, sentendosi al tempo stesso emozionato ed incredulo.

Dopo un istante di stupore, Pikachu ghignò e strizzò un occhio, per dirgli che aveva fatto un ottimo lavoro. "Pika pikachu!" squittì, e l'orecchio di Roggenrola si strinse in quella che Pikachu interpretò come un'espressione di gioia e fierezza.

"Sei stato bravo, Roggenrola! Certo, Bunnelby ha fatto anche lui la sua parte, ma... sei stato coraggioso!" affermò Ash.

Misty disse di sì con la testa e sorrise a Roggenrola. "E' vero... quella frana avrebbe potuto metterci davvero in pericolo!" commentò. "Ma credo che con dei Pokemon come te al nostro fianco, non abbiamo nulla da temere!"

"Grazie, Roggenrola... e grazie anche a te, Bunnelby!" continuò Serena.

"Dedenne!" il piccolo Pokemon Elettro/Folletto di Clem si congratulò a sua volta, e la bambina bionda accarezzò Roggenrola e Bunnelby sulla testa, in modo da dare loro un'altra iniezione di fiducia.   

La strada verso Petroglifari era ancora lunga, e ci sarebbero stati altri ostacoli da affrontare... ma con dei Pokemon come loro al loro fianco, erano sicuri che non ci sarebbe stato nulla da temere.

Almeno finchè non avessero scoperto una volta per tutte cosa volessero il Team Flare e il resto dei loro nemici...    

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: E anche questo capitolo è terminato! Adesso, almeno per un po', credo che seguirò Ash e i suoi compagni al loro arrivo a Petroglifari, e magari cercherò di concentrarmi su qualche personaggio che ho un po' ignorato, e su alcuni Pokemon che meritano un po' più di attenzione. Tra non molto, poi, verrà introdotto un nuovo tipo di battaglie... e credo che coloro che hanno giocato a Pokemon X e Pokemon Y sappiano già di cosa sto parlando.

Chiedo scusa se questo capitolo non era il massimo. Non ero proprio al massimo dell'ispirazione... ma spero che il prossimo vada meglio!

Per il momento vi saluto, e vi do appuntamento al prossimo aggiornamento!

 

     

      

 

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Capitolo 30
*** La leggenda del Magikarp dorato ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 30 – La leggenda del Magikarp dorato

 

Il viaggio era stato lungo, e non sempre comodo... ma finalmente, dopo diversi giorni di cammino tra sentierini di montagna e rade foreste, Petroglifari era in vista, una graziosa cittadina che si sviluppava lungo la costa occidentale di Kalos, presa tra il mare azzurro e le grandi montagne. Per Ash e i suoi compagni di viaggio, era stato un autentico sollievo poter finalmente raggiungere un Pokemon Center per riposarsi e pianificare la parte uccessiva del loro viaggio.

"Pika pi, pika pikachu!" esclamò Pikachu. Il topolino elettrico era sceso per primo dalla stradina in pendenza che raggiungeva le porte di Petroglifari, e stava agitando una mano in direzione dei suoi amici per spronarli a scendere più rapidamente. "Pikachu!"

"Un momento, Pikachu, non è necessario avere tanta fretta!" lo richiamò Ash divertito, finalmente arrivando anche lui all'ingresso della città. Mentre i suoi compagni lo raggiungevano, il giovane allenatore e il suo Pokemon davano un'attenta occhiata alla città - una ridente località sospesa tra mare e monti, composta di edifici semplici e funzionali che sorgevano in parte sulla costa, vicino alla spiaggia, in parte sulle alture. Tra di essi, spiccavano alcune costruzioni un po' più grandi ed elaborate rispetto alle altre, anche se nessuna di esse dava l'impressione di essere una Palestra - non che la cosa deludesse Ash, visto che sapeva già che la sua sfida successiva per una Medaglia si sarebbe tenuta ad Altoripoli.

Di tutti gli edifici, quello che più attirava l'attenzione di Ash era una grande costruzione a due piani con uno spettacolare tetto a cupola di colore azzurro intenso, costruita a metà tra la montagna e il mare. Da quello che Lem, Clem e Serena gli avevano detto, quello doveva essere l'acquario di Petroglifari. Sicuramente un luogo che Misty avrebbe adorato, e Ash si fece un appunto mentale di portarla lì, non appena ne avessero avuto la possibilità. In effetti, già ora vedeva la sua fidanzata che adocchiava sia la spiaggia che l'acquario...

"Uff... eccoci arrivati! Siamo a Petroglifari!" commentò Serena facendosi aria con il suo cappello. Ora che erano scesi dalla catena montuosa e stavano viaggiando lungo la costa, il clima si era fatto più caldo e secco. "E' una città molto popolare, sia tra i turisti che tra gli abitanti di Kalos."

"Non mi stupisce! Guardate che bella! Ha un aspetto molto romantico!" rispose Misty, guardando affascinata la spiaggia e l'acquario, e chiedendosi quali affascinanti Pokemon d'Acqua avrebbe avuto la possibilità di vedere. E chissà, magari avrebbe potuto fare amicizia con qualcuno, o addirittura convincerlo ad entrare nella sua squadra.

"Marill..." Il topolino azzurro esclamò agitando lentamente la sua coda a galleggiante. Era impaziente di vedere Petroglifari tanto quanto la sua allenatrice...

"Anche a me piacerebbe molto vedere l'acquario!" esclamò Clem, guardando nella stessa direzione di Misty con aria trasognata. "Volete che ci andiamo, più tardi, tutti assieme?"

"Ahia..." disse tra sè Ash, a bassa voce. "Mi ero un po' fatto l'idea di una passeggiata all'acquario solo con Misty e Pikachu... beh, poco male, un giro tra amici è comunque bello... ma speravo di avere un po' di tempo con lei..."

"Certo, andremo senz'altro all'acquario!" Lem si premurò di rassicurare la bambina bionda, il cui sorriso si fece addirittura smagliante! "Io dico che per adesso, però, è meglio fermarsi e riposarsi un po'. Abbiamo viaggiato per un bel po' di tempo tra le montagne di Kalos, e adesso ci meritiamo un po' di relax, non credete? Io ho tutte le giunture anchilosate, a forza di dormire in sacco a pelo..."

"Fratellone, sei atletico come uno Snorlax." rispose Clem.

Lem si rimise un po' a posto, cercando di mantenere una certa autorità. "Non... non è che non sono atletico, Clem, è solo che... ehm... io cerco di allenare il cervello prima di ogni altra cosa! Si tratta semplicemente di... stabilire delle priorità, ecco!" cercò di giustificarsi, senza tra l'altro convincere nessuno.

"Un modo un po' più gentile di dire che come prestanza fisica sei a zero." commentò ironica Misty.

Lem sembrò perdere l'equilibrio per un attimo. "Ehm... okay, okay, lo ammetto, questa me la sono andata a cercare." disse imbarazzato, ma poi vide anche lui il lato divertente della situazione e ci rise su assieme agli altri. "Hehehee... è vero, è vero, non sono molto abituato a fare sforzi."

"Va bene, Lem, non ti preoccupare. Vorrà dire che ci fermeremo un po' di più, così potrai riposarti meglio." affermò Ash. "A questo proposito... c'è qualcosa che saresti interessato a vedere, da queste parti?"

Mentre il gruppo si incamminava verso il vicino Pokemon Center, Lem si fece di colpo un po' più vivace, e si aggiustò gli occhiali, sulle cui lenti brillò una luce di convinzione. "Beh, sì, c'è un posto che mi piacerebbe molto vedere! C'è un laboratorio, da queste parti, che si occupa di ricerca su fossili di Pokemon, e su certi Pokemon leggendari misteriosi!" rispose il ragazzino biondo, e Ash e Pikachu riuscirono a sentire chiaramente la gioia e l'entusiasmo nella voce del loro amico. "Se... se fosse possibile, vorrei visitarlo! Per me sarebbe una grande opportunità di aggiornarmi... e di vedere che passi avanti hanno fatto nella rigenerazione dei fossili!"

"Okay, allora faremo tappa anche lì!" rispose Misty, quando il gruppo finalmente arrivò davanti alle porte automatiche del Pokemon Center. Marill si stiracchiò e guardò con desiderio l'interno della struttura. "Per adesso... prendiamoci una pausa, e magari un tè tutti assieme, okay?"

"Con piacere!" rispose Serena, e il gruppo entrò nel Pokemon Center, attirandosi dietro gli sguardi curiosi di diverse persone...

 

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Le ore successive erano passate in tranquillità, e dopo che Ash e i suoi compagni si furono riposati abbastanza, la loro meta successiva fu ovviamente l'acquario. Come Ash si era aspettato, era un luogo molto tranquillo... e per Misty, era addirittura un paradiso! La rossa stava andando da una vasca all'altra, accompagnando Clem e Serena, e guardando quasi trasognata tutti i Pokemon d'Acqua che fluttuavano nelle grandi vasche. In quel momento, le ragazze stavano passeggiando attorno ad una grande vasca cilindrica, nella quale nuotavano Pokemon acquatici di vario tipo - alcuni Krabby zampettavano sul fondo sabbioso, mentre sopra di loro fluttuavano diversi esemplari di Finneon, Goldeen, Tentacool, Frillish, e anche qualche Carvanha. Un grosso Cloyster era ancorato ad un finto relitto, appoggiato al fondo della vasca in modo da fare ancora un po' di atmosfera.

"Sono bellissimi! Questi Pokemon vivono nei mari di Sinnoh?" chiese Clem, lo sguardo incollato ad un colorato branco di Finneon, tra i cui ce n'era anche uno cromatico - di un tenue colore rosato anzichè il solito azzurrino.

"Io non ne ho mai visti molti, di questi Pokemon..." disse Misty. "Cioè, una coordinatrice di Sinnoh che conosco ha un Lumineon, la forma evoluta di questi Pokemon, nella sua squadra, ma a parte questo..."

Serena si aggiustò il cappello e sorrise tra sè. "Questi Pokemon si chiamano Finneon... e sì, sono la forma precedente di Lumineon. Li chiamano anche i Pokemon Pescealato, perchè anche se non sono veramente in grado di volare, le loro pinne assomigliano molto alle ali di una farfalla, e sono anche in grado di spiccare dei balzi fuori dall'acqua per gettarsi in picchiata su eventuali avversari. Li conosco abbastanza bene... in uno dei miei viaggi, una Capopalestra che aveva un Lumineon in squadra mi ha dato parecchio filo da torcere." spiegò, facendo una breve risata imbarazzata verso la fine.

"Un giorno mi dovrai raccontare qualcosa dei tuoi viaggi." disse Misty. L'amica d'infanzia di Ash era una persona con cui si stava volentieri, e a Misty sarebbe piaciuto molto sapere qualcosa di più su di lei... e magari anche su come andavano le cose ai vecchi tempi, quando lei viveva a Biancavilla assieme ad Ash e Gary.

"Guardate qui! Questi... non sono dei Piplup?" chiese Lem, indicando l'esposizione davanti alla quale si trovava assieme ad Ash e a Pikachu. Si trattava di una fedele riproduzione di un paesaggio artico, con iceberg artificiali e il terreno ricoperto di neve, sul quale un gruppetto di Piplup giocavano vivacemente tra loro, sotto lo sguardo vigile di quelli che indubbiamente erano i loro genitori, una coppia di Empoleon dall'aspetto regale ed autoritario. I piccoli Pokemon pinguino si tiravano palle di neve e si rotolavano sul terreno ghiacciato, dando sfogo a tutta la loro vivacità!

"Pika pika!" esclamò Pikachu, e agitò una mano per salutarli dall'altra parte del recinto. Due Piplup si fermarono un attimo, giusto il tempo di rispondere al saluto per poi gettarsi nuovamente nella giocosa battaglia che stavano facendo con i loro fratelli. Ash sorrise, facendo tornare il suo pensiero a Lucinda e al suo Piplup... chissà cosa stavano facendo in quel momento, lì a Vesrin? Sperava che le gare di Lucinda stessero andando bene... e che anche Gary se la stesse cavando.

"Sì, quelli sono proprio dei Piplup." rispose Ash contento. "Una mia amica, Lucinda, che è una coordinatrice di Pokemon e viene da Sinnoh, ha avuto un Piplup come suo primo Pokemon. E ancora adesso è uno dei suoi Pokemon più abili!"

"Una coordinatrice di Pokemon, eh? Ho avuto la possibilità di vedere qualche gara, ed è un peccato che qui a Kalos non ce ne siano." commentò Serena raggiungendo i ragazzi. Osservò per qualche secondo i simpatici Pokemon pinguino, mentre Misty e Clem arrivavano fino al recinto per guardare all'interno, come ipnotizzate dall'aspetto carino dei Piplup!

"Aaah! Guardateli, non sono carini da morire?" esclamò Misty.

"Anch'io ne vorrei uno, quando diventerò un'allenatrice!" continuò Clem, tenendo in braccio il suo Dedenne per far vedere anche a lui quelle buffe creature. Il criceto elettrico, forse un po' invidioso dell'attenzione che la sua allenatrice rivolgeva ai Piplup, mosse le vibrisse e storse il naso.

Mentre i ragazzi erano impegnati ad ammirare le vasche, Lem vide di sfuggita un uomo, che fino a quel momento era rimasto in disparte rispetto al resto dei visitatori, avvicinarsi lentamente a loro, con un Chatot appoggiato su una spalla - un signore sulla sessantina, con i capelli, i baffi e la barba grigi, un paio di piccoli occhiali da vista, e un completo di colore verde olivastro sopra una camicia rosso mattone e scarpe marroni. A guardarlo così, Lem ebbe l'impressione che si trattasse di un ricercatore, o comunque di una persona che si occupava di studio e approfondimento, un teorico più che un pratico. Insomma, riflettè il giovanissimo inventore, una persona come lui...

"Oooh, ma che sorpresa. Non si vedono molti volti nuovi da queste parti." osservò il vecchio, attirando l'attenzione dei ragazzi mentre osservava attentamente i loro volti. "Siete nuovi di questo posto, vero? Che ve ne sembra? Questo acquario è stato costruito grazie all'impegno e al contributo di molt abitanti di Petroglifari, ancora un secolo fa, quando la città era stata appena fondata."

"Caspita! Non credevo fosse così vecchio. Sicuramente è molto ben tenuto." affermò Misty, finalmente distraendo la sua attenzione da tutti i Pokemon d'Acqua da cui era circondata. Con la coda dell'occhio, vide un Dewgong e un paio di Seel nuotare maestosamente in una grande vasca dall'altra parte della sala, e restò per qualche secondo affascinata prima di riprendere il discorso. "Lei... è un membro dello staff dell'acquario, immagino."

"Marill!" esclamò il Marill di Misty, e mosse una delle sue corte braccia per salutarlo.

L'uomo si chinò verso il topolino azzurro per accarezzarlo sulla testa, e Marill emise un cinguettio soddisfatto. "Questo è il tuo Marill, ragazzina? Mi sembra molto felice di stare con te." affermò.

Misty prese in braccio il buffo Pokemon Acqua/Folletto, che agitò festosamente la coda. "Grazie, signore! Siamo assieme da abbastanza tempo, ormai..." rispose.

"Comunque, per tornare alla tua domanda... diciamo che sì, questo acquario fa parte della storia della mia famiglia. Mio nonno è stato uno dei cittadini che più hanno contribuito alla sua costruzione." rispose il vecchio, ricevendo gli sguardi incuriositi dei ragazzi. "Sapete, nel corso della storia, ci sono stati casi di specie di Pokemon che si sono quasi estinte perchè ne erano state catturate troppe... e la popolazione rimasta allo stato selvaggio non era sufficiente a mantenerne stabile il numero. Avete mai sentito parlare di quello che è successo ai Lapras?"

Misty si fece seria. Sì, era una cosa di cui aveva sentito parlare e che all'epoca l'aveva molto preoccupata, dato il suo amore per i Pokemon d'Acqua. "Beh, mi ricordo che una volta i Lapras sono stati dichiarati specie in via di estinzione. Tuttavia, adesso sembra che la loro popolazione allo stato libero sia salita di nuovo a livelli di sicurezza... o sbaglio?" chiese. Ash si fece serio, e la sua mente tornò al Lapras che aveva accompagnato lui, Misty e Tracey nel loro viaggio attraverso le Isole Orange. Sperava soltanto che non fosse finito nelle mani di qualche bracconiere o di qualche predatore...

Il signore disse di sì. "E' vero... tempo fa, la popolazione di Lapras allo stato selvaggio era scesa al punto che si cominciava davvero a temere per la specie.Per fortuna, grazie anche al lavoro di acquari come questo, gli uomini sono riusciti a riportare la specie ad un livello di sicurezza... e adesso, si spera che l'uomo abbia imparato la lezione. Le risorse del nostro pianeta non sono illimitate, dobbiamo imparare ad usarle con maggior saggezza e previdenza." spiegò, e fece spaziare il suo sguardo, pensieroso e per certi versi malinconico, da una vasca all'altra del grande complesso. Vedere tutti quei Pokemon che facevano la loro vita in pace e tranquillità lo rilassava, e gli dava la sensazione che l'uomo fosse capace di rimediare agli errori del passato. Per lui, quell'acquario era un simbolo di speranza - rappresentava un piccolo esempio di quello che le persone avevano potuto fare una volta messe da parte le differenze e iniziato a lavorare per un obiettivo comune.

"M-mi scusi, signore...?" Lem intervenne, con l'impressione che l'uomo si stesse perdendo nei suoi pensieri.

"Signore! Signore!" gracchiò il suo Chatot con voce melodiosa, molto diversa da quella solita, acuta e gracchiante, di un tipico esemplare della sua specie.

"Oh? Scusa, ragazzo, temo di essermi distratto. Tipico... finisco sempre per perdermi sul viale dei ricordi." affermò imbarazzato. "Ad ogni modo... ecco, adesso sapete qualcosa in più sul motivo che ha spinto gli abitanti di Petroglifari a costruire l'acquario in cui vi trovate adesso."

Ash e Pikachu restarono fermi dov'erano. Ora che lo sapevano, Ash si sentiva un po' ridicolo a voler approfittare di un posto simile soltanto per avere qualche momento di solitudine con Misty...

"Ooooh... e questi, che cosa sono?" chiese improvvisamente Clem. La bambina raggiunse una delle vasche saltellando come un grillo e guardò i Pokemon che fluttuavano al suo interno - dei Pokemon di una certa stazza, dall'aspetto di pesci ricoperti di robuste squame rosse, con lunghi "baffi" dorati che partivano dal muso, ai lati della bocca. Le pinne branchiali e la coda erano bianche, mentre altre pinne dorate, la cui forma ricordava una corona, spiccavano sul dorso e sotto il ventre. Avevano dei grandi occhi bianchi con le pupille nere picole come capocchie di spillo, e che, anche a causa della bocca che restava sempre aperta, davano a quelle creature un'espressione melensa. Nuotavano lentamente, con tranquillità e quasi pigramente, di tanto in tanto setacciando il fondale sabbioso in cerca di qualcosa da mangiare.

"Ah, queste sono delle Magikarp." spiegò Misty. "Sono dei Pokemon molto comuni... e sono anche conosciuti per il fatto che sono quasi del tutto inermi. Ma... se vengono addestrati con cura e con pazienza, i risultati sono spettacolari!"

"Già... un Magikarp ben allenato evolve in un Gyarados, un Pokemon di tipo Acqua/Volante, enorme e potentissimo!" affermò Serena, che aveva già avuto la dimostrazione della forza di un Gyarados nel corso delle sue avventure. Incuriosita dalla presenza di tale attrazione, la ragazza di Borgo Bozzetto si voltò verso la loro guida. "Ma... come mai avete messo anche un acquario di Magikarp, visto che sono Pokemon molto comuni?"

"Per due motivi..." rispose l'uomo. Ash e Pikachu notarono che l'espressione dell'uomo si stava facendo più vivace, e compresero che quello era un argomento di cui a quell'uomo faceva molto piacere parlare. "Primo, il fatto che anche se sono comuni e deboli, le Magikarp sono comunque dei Pokemon dotati della loro dignità, e questa è una cosa che spero che i nostri visitatori possano ricordare guardandole vivere la loro vita. E secondo... beh, si tratta di qualcosa che ha a che fare con un evento del passato... un Magikarp dorato che ha salvato la vita ad un pescatore."

"Un Magikarp dorato?" chiese Lem. "So dell'esistenza di Pokemon cromatici, ovvero Pokemon dotati di una colorazione diversa. Si trattava di uno di questi? E come ha fatto a salvare il pescatore? Di solito le Magikarp non hanno la resistenza necessaria..."

"Un... un momento, Lem! Una domanda alla volta!" lo consigliò Ash.

"Magikarp..." esclamò il Chatot sulla spalla dell'uomo.

Un po' stupito dall'entusiasmo con cui Lem poneva le sue domande, l'uomo si schiarì la voce e attese un attimo, raccogliendo le idee, prima di dare una risposta. "Beh... accidenti, certo che questo ragazzo ne ha, di domande! Ma sarò lieto di rispondere. Molti anni fa, quando i pescatori di Altoripoli e di Petroglifari ancora pescavano tuffandosi in apnea, un abitante di Petroglifari cadde vittima di un Lanturn che aveva catturato per errore. Il Lanturn, preso dal panico, colpì il pescatore con un attacco Scarica che lo paralizzò, ma l'uomo venne salvato da morte sicura da un enorme Magikarp dorato che lo prese sul dorso e lo riportò in superficie. Dicono che quel Magikarp fosse grande come uno Snorlax, e che le sue scaglie erano di colore dorato e splendevano sotto i raggi del sole!"

"Proprio così!" esclamò Chatot.

Il vecchietto guardò i ragazzi, per assicurarsi che tutti stessero seguendo, e proseguì. "Da allora, ci sono stati periodicamente degli avvistamenti di questo stesso Magikarp dorato gigante che appare di tanto in tanto." raccontò. "Il direttore dell'acquario, il signor Lenza, vorrebbe trovare questo Magikarp e cercare di convincerlo a trasferirsi nell'acquario. Per la nostra città, sarebbe veramente una gran bella cosa, non soltanto dal punto di vista turistico."

"Sì, capisco... immagino che avere un Pokemon così famoso nel vostro acquario sarebbe importante anche dal punto di vista simbolico." affermò Misty. "Capisco... e dove potremmo trovare adesso il signor Lenza?"

"Al momento è nel suo ufficio, ma credo che questa seralo vedremo di nuovo sulla spiaggia a cercare di pescare quel Magikarp dorato." rispose il vecchietto. "Vedo che siete degli allenatori giovani e pieni di volontà... non sareste interessati a dargli una mano? Sono sicuro che saprebbe ricompensarvi, se riusciste a ritrovare quel Magikarp!"

"Volevamo fermarci qui giusto un po' per riposarci, e poi continuare ad allenarci... ma non credo sarà un problema fermarci ad aiutare." rispose Serena, e si voltò verso Ash e Pikachu che dissero di sì con la testa.

"Pikachu!" rispose il topolino elettrico.

Anche gli altri sembravano d'accordo, e Misty diede una risposta. "Sì, non credo che ci siano problemi. Allora... questa sera sulla spiaggia, okay? Chissà, magari abbiamo anche l'occasione di fare una nuotatina, no?"

"Non sono certo il tipo che nuota molto, ma devo ammettere che l'idea mi piace!" rispose Lem.         

"A questo proposito... non è che c'è un posto, da queste parti, in cui potrei farmi fare un upgrade al Pokedex?" chiese Ash, ricordandosi del problema che aveva avuto fin da quando era arrivato a Kalos. Non aveva ancora avuto la possibilità di farsi aggiungere le voci riguardanti i Pokemon di Kalos, e per un motivo o per l'altro, aveva continuato a rimandare... ma adesso, forse, c'era la possibilità.

"Pika pika..." disse Pikachu, e guardò preoccupato il Pokedex del suo migliore amico.

La guida estese una mano per chiedere gentilmente ad Ash di dargli il Pokedex, e quando il ragazzino di Biancavilla fece così, l'uomo premette alcuni pulsanti e diede un'occhiata allo schermo. "Hmm... in effetti, contiene soltanto i Pokemon di Kanto, Johto, Hoenn, Sinnoh ed Unima. Beh, comunque devo dire che hai viaggiato un bel po' per la tua età, ragazzo mio." affermò. "Comunque... sì, al Laboratorio Fossili dovrebbero essere in grado di farti la modifica che ti serve. Se volete vi accompagno, così tutti quelli a cui serve possono eseguire l'upgrade."

"Ottimo!" esclamò Ash sollevato. "Va bene, andiamo? Finalmente posso sapere qualcosa in più anche sui Pokemon di Kalos..."

 

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Mentre discutevano con tanto entusiasmo con la loro guida improvvisata, ai ragazzi non poteva certo venire in mente che ci fosse qualche malintenzionato in ascolto... ma purtroppo, ben mimetizzato tra i turisti che ammiravano i Pokemon nelle vasche, c'era qualcuno che aveva prestato orecchio alla conversazione, e aveva sentito qualcosa che sarebbe stato di grande interesse per i suoi complici...

"Un Magikarp cromatico gigante?" mormorò tra sè, stando bene attento a non farsi sentire da nessuno. Con estrema naturalezza, come se fosse stato una persona normale, l'uomo si diresse verso un'altra vasca e gettò un'occhiata di sfuggita all'elegante Gorebyss che nuotava in una realistica riproduzione di una barriera corallina... poi, sempre facendo finta di niente, uscì dall'acquario e cominciò ad allontanarsi lungo la via principale, una polverosa strada asfaltata solo in parte che attraversava zigzagando l'intera cittadina.

"Interessante... continuare a fare prove sui Pokemon che catturiamo per la strada non ci porterà da nessuna parte, a lungo andare. Forse, se proviamo con un Pokemon particolare, avremo migliore fortuna." disse tra sè, e tirò fuori un piccolo congegno dalla maglietta. Lo attivò, compose un numero e attese risposta dall'altro lato. "Pronto? Sì, qui recluta 75... sì, ho scoperto qualcosa di interessante, professor Genus... un Pokemon che potrebbe esserci molto utile... Certamente... va bene, attenderò l'arrivo dei nostri agenti, e vi darò informazioni più dettagliate... sì... d'accordo... grazie, professore, ora la devo salutare... A dopo..."

Con  un sospiro, l'uomo interruppe la comunicazione. "Bene... se non altro, il professore mi è parso compiaciuto della notizia... e vorrei anche vedere... se le cose vanno bene, possiamo trovarci un Pokemon veramente potente per le mani. Spero solo che al professor Genus non venga in mente di esagerare come fa spesso..."

 

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Con un sibilo, la lenza della canna da pesca solcò l'aria e piombò in acqua, ad una considerevole distanza dalla costa. Il vecchio pescatore si stiracchiò, in modo da sgranchirsi un po' le ossa, e si mise seduto su una sedia pieghevole, come ormai era diventata sua abitudine da molti mesi. Rilassandosi, Lenza si mise ad attendere, fiducioso che questa sarebbe stata la volta giusta. Il misterioso Magikarp dorato delle dicerie di Petroglifari si sarebbe fatto vedere, prima o poi... e questa volta, Lenza era determinato a convincerlo a trasferirsi nell'acquario.

Il vecchio pescatore si mise ad attendere, con la pazienza e il sangue freddo di chi faceva quel mestiere da anni. Nulla disturbava l'atmosfera calma e rilassante della sera, mentre il sole cominciava lentamente a scendere verso l'orizzonte. Per Lenza, questi momenti erano quanto di meglio lui potesse desiderare. Nessuno intorno, niente preoccupazioni, niente affanni... c'erano soltanto lui e la sua lenza, e la preda da attendere.

Era proprio per questo che, vedendo quanto fosse concentrato, i ragazzi esitarono a chiamarlo. Misty e Marill, in particolare, lo vedevano così appassionato che gli sarebbe dispiaciuto infrangere la sua concentrazione. Misty, che aveva una certa esperienza nel campo della pesca, sapeva bene che quell'uomo aveva bisogno di tenere tutta la sua attenzione sulla lenza.

Passarono così diversi secondi, in cui il gruppo di Ash non disse nulla... e finalmente, la lenza diede uno strattone, e il vecchio pescatore si alzò in piedi con un sorriso sul suo volto segnato dagli anni. Con fare esperto, l'uomo cominciò a dare qualche piccolo strattone, in modo da testare la resistenza della sua preda... e quando quest'ultima cominciò a tirare con sempre più forza, cominciò a nutrire una cauta speranza. Era successo molte volte che la preda si fosse dimostrata combattiva... ma certo questo non voleva dire necessariamente che si trattasse del leggendario Magikarp dorato.

Ash e Pikachu trattennero il fiato, facendo silenziosamente il tifo per il vecchio pescatore mentre continuava la lotta tra cacciatore e preda. Il Pokemon che aveva abboccato continuava a tirare con forza, mentre il vecchio, in alternanza, gli dava filo oppure cercava di trattenerlo, in modo da stancarlo progressivamente. Il tiro alla fune durò per almeno un paio di minuti... ma quando finalmente la preda si arrese e si fece trasportare a riva, il pescatore aveva già smesso di farsi illusioni - la lotta era durata troppo poco perchè si trattasse del Pokemon che stava cercando lui.

Finalmente, l'uomo recuperò del tutto la lenza, e i ragazzi poterono vedere cosa avesse abboccato. Si trattava di una sorte di astice di colore azzurro cielo, la fronte e la testa separati dal resto del corpo da una sottilissima linea nera, gli occhi gialli dall'espressione imbronciata e la bocca formata da tre punte. Le sue chele erano di dimensioni diverse - mentre quella di sinistra era piuttosto piccola, quella di destra era grande quasi quanto la testa del crostaceo, con i bordi uncinati e affilati. Aveva due paia di zampe a parte le chele, e la sua coda era segmentata, con i bordi neri e la parte finale a forma di ventaglio. Un paio di lunghe antenne gialle si agitava sopra la testa del Pokemon, che fissò il pescatore con risentimento.

"Okay, ho capito... ti lascio subito andare. Chiedo scusa." affermò il vecchio mentre recuperava il Pokemon simile ad un astice e lo staccava attentamente dalla lenza. Dopo essersi assicurato di non essersi fatto male, il Pokemon crostaceo si stiracchiò e cominciò a vagare sul bagnasciuga, pensando agli afffari suoi.

"Decisamente... quello non era il Magikarp dorato." affermò desolato Lem.

"Clauncher, il Pokemon Zampillo. Tipo Acqua. Abbatte le prede volanti sparando un getto d'acqua ad alta pressione dalla chela più grande, che usa come pistola, e ad una distanza ravvicinata il colpo potrebbe danneggiare pure la roccia. Si sposta spruzzando acqua dalla chela destra. Ha un pessimo equilibrio e non riesce a nuotare seguendo una traiettoria dritta. Se capita che gli si stacchi una chela, resta nascosto finché non ricresce." il Pokedex di Ash, da poco aggiornato, diede tutte le informazioni che il ragazzo voleva sapere.           

"Clauncher, eh?" chiese Misty, lo sguardo che passava dal Pokedex del suo ragazzo al Pokemon che adesso scorrazzava per la spiaggia, quasi annoiato. Il crostaceo si avvicinò ad alcuni scogli emersi e prese un boccone da alcune alghe rimaste impigliate tra le rocce, come se volesse semplicemente prendere un boccone per distrarsi. "Beh... devo ammettere che è abbastanza carino, a modo suo."

"Marill?" chiese il topolino azzurro.

Misty si affrettò a rassicurare il suo Pokemon Acqua/Folletto, sperando che non se la fosse presa per quell'affermazione. "Hehee, tranquillo, Marill, non è carino come te!"

"Davvero pensi che sia carino?" chiese Ash, guardando dubbioso Clauncher. "Non... assomiglia un po' ad un Pokemon Coleottero?"

"Io non ci vedo nessuna somiglianza." rispose Misty piccata. Che tipo, paragonare un Pokemon d'Acqua ad uno di  quei terrificanti Coleotteri...

Finalmente, il pescatore si accorse della presenza dei ragazzi. "Oh... salve, giovani, non mi ero proprio accorto di voi." affermò, e mosse una mano per salutarli. "Eravate lì che mi guardavate mentre cercavo di catturare il leggendario Magikarp dorato di questa costa, vero?"

"Buonasera, signore." rispose educatamente Clem facendo un inchino.

"Buonasera. Lei è il signor Lenza, vero? E' una cosa ormai risaputa, mi sa..." rispose Serena.  Ognuno dei ragazzi salutò a sua volta.

"Noi..." esordì Misty schierandosi la voce. "Siamo sempre stati interessati a sapere di più dei Pokemon, e abbiamo sentito questa storia del Magikarp gigante di Petroglifari. Un signore lì al museo ci ha parlato di quello che è successo tempo fa."

Lenza ridacchiò benevolmente. "Già... immagino che sia stato quello sciocco di Gerome." rispose. "Lui e il suo Chatot ficcano sempre il naso dove non dovrebbero... ma lasciamo perdere. Quindi... immagino che sappiate già come sono andate le cose tempo fa, e perchè questo Magikarp dorato è tanto importante per la nostra città."

"Pikachu!" rispose il topolino elettrico con un cenno del capo.

"Vorremmo dare una mano, se possibile." affermò Ash. "Saremo in questa città solo per qualche giorno, ma se possiamo aiutarla..."

Lenza restò per un attimo a pensarci su, poi disse a sua volta di sì con la testa. "Hmm... beh, non posso dire che la cosa mi dispiaccia!" affermò. "Avrei giusto qualche lenza e qualche esca per voi, se aspettate un momento..."

 

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Lenza aveva fatto una corsa fino a casa per prendere le esche e le lenze per i ragazzi... e nel frattempo, Misty aveva fatto uscire alcuni dei suoi Pokemon perchè si sgranchissero un po' le articolazioni. Kingdra si era immerso nell'acqua bassa per godersi un po' l'acqua tiepida sotto il cielo stellato, mentre Swanna ne aveva approfittato per fare un volo sopra la spiaggia e godersi il panorama... prima di tornare dalla sua allenatrice e appoggiarsi elegantemente sul suo braccio. La ragazzina dai capelli rossi rivolse uno sguardo di intesa al suo Pokemon, che sbattè vivacemente le ali ed emise il suo verso un paio di volte.

"Che bel Pokemon, Misty!" esclamò Clem, come sempre incuriosita da qualsiasi nuovo Pokemon incontrasse. Quando Misty rivolse lo sguardo alla bambina bionda, ebbe una piccola sorpresa - il Clauncher che Lenza aveva trascinato a riva poco prima stava seguendo Clem a breve distanza, e il Dedenne della bambina stava attento che il Pokemon astice non si dimostrasse aggressivo nei suoi confronti.

"Ah... ti piace, Clem?" chiese Misty, e il Pokemon cigno si mise in posa con le ali spiegate, godendosi quel momento di popolarità. "E' il mio Swanna... l'ho incontrato ad Unima alcuni mesi fa, quando era ancora un Ducklett!"

"Un giorno mi dovrai raccontare anche tu qualcosa sui viaggi che avete fatto tu ed Ash!" affermò Serena con una breve risata. Da una parte, era molto contenta di aver ritrovato il suo amico di infanzia, e di poter viaggiare assieme a lui e ai suoi compagni, ma dall'altra, provava un pizzico di malinconia all'idea di quanto a lungo si erano persi di vista. Adesso tante cose erano cambiate, e Serena a volte si sentiva spiazzata.

"Ah, dobbiamo parlarti senz'altro del viaggio che ho fatto a Sinnoh, con i miei amici Brock e Lucinda!" rispose Ash raggiungendo le due ragazze più grandi. "Si può dire che, in un certo senso, quello è stato il mio ingresso vero e proprio nell'ambiente degli allenatori di Pokemon più esperti... ho affrontato dei rivali molto agguerriti, e ho avuto a che fare con dei complotti che avrebbero potuto essere davvero pericolosi per il mondo intero..."

"Addirittura? Wooow, sei grande, Ash! Hai davvero vissuto delle grandi avventure!" esclamò Clem. Dedenne emise uno squittio acuto, e persino il Clauncher che aveva seguito Clem sgranò gli occhi, improvvisamente incuriosito da quello di cui si stava discutendo. Dedenne e Marill guardarono in direzione del Pokemon crostaceo, forse insospettiti dal suo comportamento.

"Mar marill?" esclamò il topolino blu, e si avvicinò al Pokemon Zampillo, che mosse cautamente le antenne per esaminarlo.

"C-c-clauncher!" rispose, la testa inclinata da un lato, e gli occhi fissi su di lui con espressione sospettosa.

Il Dedenne di Clem si avvicinò e toccò la corazza di Clauncher con i suoi baffi... e così facendo provocò una brevissima scarica di corrente statica che spaventò il crostaceo e lo fece sobbalzare! "Denne! Dedenne!" squittì, in modo che fosse chiaro che Clauncher non doveva fare scherzi.

Clauncher alzò le chele e scosse la testa. Sembrava che Marill e Dedenne lo sospettassero di voler attaccare il gruppo di Ash, e che Clauncher stesse proclamando la propria innocenza. "Claunch!" esclamò, prima che un altro Pokemon sbucasse dalla sabbia vicino al crostaceo azzurro. Sia Marill che Dedenne si ritirarono di un passo quando videro un paio di piccole mani artigliate che uscivano dal terreno... e poco dopo, uno strano Pokemon si issò in superficie: sembrava un pezzo di scoglio grigio dal quale spuntavano due corte braccia coperte di una robusta corazza a righe arancioni e bianche, terminanti in un paio di mani di colore marrone dotate di quattro lunghi artigli bianchi e ricurvi. Su ciascun palmo spiccavano un paio di occhi che fissavano Dedenne con sguardo intimidatorio.

"Bibinacle!" esclamò il nuovo Pokemon rivolto a Clauncher. Il crostaceo azzurro storse il naso e indicò Dedenne, che drizzò le vibrisse e fece crepitare una scarica elettrica sulle loro punte, pronto a difendersi se ce ne fosse stato bisogno.

"S-stai calmo, Dedenne! Non... non attacchiamo briga con questo... ehm... che Pokemon è?" chiese la piccola Clem.

"Non ha un bell'aspetto, quello proprio no..." affermò Misty con una buffa espressione di repulsione sul volto.

Serena fece cenno al resto del gruppo di lasciare un po' di spazio ai due Pokemon sconosciuti prima di dare qualche spiegazione. "E' un Binacle..." affermò. "Un Pokemon di tipo Roccia/Acqua che vive attaccato ad una roccia. State attenti, non hanno un carattere molto socievole..."

"Non ne hanno certo l'aspetto..." affermò Ash, mentre dava un'occhiata al suo Pokedex.

"Binacle, il Pokemon Bimano. Tipo Roccia/Acqua. I Binacle vivono su una roccia. Quando litigano, uno dei due finisce per spostarsi su una pietra diversa. Si muovono allungando il corpo a turno, in modo da sollevare la pietra. Si nutrono di alghe portate a riva dalle onde."

"Meglio che lasciamo perdere questi Pokemon... ho l'impressione che Binacle non si fidi per niente, e Clauncher... non mi sembra che si senta molto a suo agio neanche lui." affermò Lem. "Allontaniamoci con cautela, e non mostriamoci aggressivi."

"Pika..." rispose Pikachu, e con un gesto delle mani, chiese agli altri Pokemon di farsi indietro. Dedenne e Marill si allontanarono dai due Pokemon antagonisti, e Binacle sembrò rilassarsi, facendo cenno a Clauncher di venire con lui con una delle sue strane "mani". L'astice azzurro sembrò riluttante, curioso com'era di sapere qualcosa di più sui viandanti, ma a quanto pareva si fidava del giudizio del suo amico, e cominciò a seguirlo mentre si ritirava. Binacle scomparve di nuovo sottoterra, scavando con le sue grandi mani artigliate, e Claunche si infilò rapidamente nella fossa che il suo compagno aveva creato, non prima di aver gettato un ultimo sguardo dubbioso al gruppo, in particolare allo Swanna di Misty. Il Pokemon cigno fece una faccia stupita mentre guardava il Pokemon gambero che si allontanava... ma a quel punto, non c'era molto che potesse fare per convincerlo a restare, e i ragazzi aspettarono che entrambi i Pokemon se ne fossero andati.

"Okay, adesso dovrebbe essere tutto a posto..." affermò Serena, anche se non ne sembrava troppo convinta. "Peccato, mi sarebbe piaciuto convincere quei due che non avevamo cattive intenzioni..."

"Quel Clauncher sembrava voler fare anche amicizia con noi..." disse dispiaciuta la piccola Clem. Il piccolo Dedenne si avvicinò alla sua amica, ora sentendosi un po' in colpa per essere stato ostile nei confronti di Clauncher.

Lem sospirò e si inginocchiò accanto alla sua sorellina, mettendole le mani sulle spalle. "Ti capisco, Clem... purtroppo, molti Pokemon che vivono allo stato selvatico non si fidano degli uomini, e avvicinarli senza fare attenzione potrebbe essere pericoloso." spiegò, e Clem disse di sì con la testa, comprendendo ma comunque delusa per quello che era successo.

L'atmosfera si era fatta un po' sottotono, e Ash cercò di pensare ad un modo per riportare l'attenzione di tutti sul misterioso Magikarp dorato che stavano aspettando... ma per fortuna, ci pensò il ritorno di Lenza a riportare l'entusiasmo di prima. Il vecchio direttore dell'acquario scese da una piccola rampa di scale, portando con sè diverse lenze di varie dimensioni, una per ognuno dei ragazzi.

"Scusate il ritardo... adesso prendete una canna ciascuno!" affermò con entusiasmo il vecchio pescatore. "Sento che oggi sarà la volta buona!" 

     

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Ho fatto un capitolo più breve del solito, perchè volevo sistemare la questione del Magikarp dorato di Petroglifari nel capitolo successo... e come forse avete visto, ci saranno delle complicazioni! Per non parlare del fatto che ho introdotto due nuovi Pokemon, che forse avranno un ruolo importante nel corso della storia...

A partire da domani, fino al 21 compreso, sarò via. Riprenderò a scrivere regolarmente, o almeno quanto più possibile, non appena tornerò a casa il giorno 22.

Per il momento vi saluto, e vi do appuntamento al prossimo aggiornamento!

 

     

      

 

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Capitolo 31
*** Magikarp conteso ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 31 – Magikarp conteso

"Molto bene! Adesso... osservate una professionista in azione! La qui presenta Misty Waterflower, la più grande esperta di Pokemon d'Acqua di Kanto, e presto di tutto il mondo... vi farà vedere come si cattura un Magikarp dorato!" esclamò Misty, sfoggiando orgogliosamente la sua canna da pesca e dandosi un po' di arie! "Sono sicura che rimarrete a bocca aperta nel vedere la mia abilità!"

"Pikachu...?" chiese Pikachu, interdetto come un po' tutti. Marill sembrava altrettanto stupefatto. Non era che la sua allenatrice stava facendo il passo più lungo della gamba, come si suol dire?

Dopo un istante di stupore, Ash fece un sogghigno ironico e si sfregò il mento, volendo prendere un po' in giro la sua fidanzata. "Aaah, molto interessante, Misty! Cosa vuoi farci vedere, come pescare o come fare le acrobazie con la canna da pesca?" chiese retorico. Anche a distanza di tanti anni dal loro primo incontro, stuzzicare Misty era sempre divertente... soprattutto perchè Misty ci cascava spesso e volentieri!

E infatti, Misty abboccò all'esca con tutto l'amo.

"Hmph... hai poco da ridere, te, signor futuro Pokemon Master!" lo rimbeccò storcendo il naso. Riprendendo il suo tono convinto, Misty cercò nel suo zaino... e dopo qualche secondo ne tirò fuori una strana esca che assomigliava molto ad una miniatura di sè stessa in stile super deformed, nei panni di una sirena! In pratica, era una versione rimpicciolita del costume da sirena che indossava quando faceva certi suoi spettacoli a Celestopoli... e la presentò ai suoi compagni come se fosse stata la più grande invenzione di questo secolo!

"Ta-daaaan! Che ve ne pare?" esclamò con un sorriso sicuro. "Questa è l'Esca Misty Versione 2.5, sviluppata dalla sottoscritta per essere un'attrazione infallibile per qualsiasi Pokemon d'Acqua! I risultati saranno stupefacenti!"

Un grosso gocciolone di sudore scese dalla testa di Lem davanti alla sicurezza con cui Misty stava presentando la sua nuova esca... poi, il giovanissimo inventore si aggiustò gli occhiali e disse la sua. "Ehm... esattamente, quand'è che ha trovato il tempo di costruire una nuova esca per pesci?" si chiese. Poi, mise da parte la domanda, e le lenti dei suoi occhiali presero a luccicare, come accadeva sempre quando voleva spiegare qualcosa di importante o rivelare qualche nuova invenzione. "Comunque, le esche sono un metodo empirico e di efficacia non comprovata. Se volete la mia opinione... sarebbe molto più efficace questo sistema di pesca ad ultrasuoni che ho inventato io!"

Con un gesto drammatico delle braccia, Lem afferrò un drappo grigio che copriva uno strano oggetto saltato fuori apparentemente dal nulla... e lo tolse rapidamente, scoprendo una macchina grande più o meno come una slot-machine, dalla quale spuntavano strane antenne, recettori, cavi e prese, e sul cui corpo centrale si vedeva un emettitore simile a quello di un radar, circondato da strane spie colorate che si accendevano e si spegnevano ritmicamente, ma non davano nessun suggerimento su cosa esattamente potesse essere quell'arnese!

"Vi presento... il Lem-Pescatore Automatico! La meraviglia che renderà la pesca ancora più facile e divertente!" annunciò fiero il giovane inventore. Era chiaro che considerava quella strana macchina come uno dei suoi più grandi colpi di genio... e i suoi compagni di viaggio, compreso il signor Lenza, la guardavano invece con l'aria di chiedersi cosa fosse mai quell'ammasso di ferraglia! "Questo splendido ritrovato della scienza e della tecnica invia un richiamo, regolabile in base al tipo di Pokemon che si vuole catturare, e attira sul posto tutti i Pokemon di quella particolare specie che si trovano nelle vicinanze! Così, non è necessario fare fatica e aspettare tanto a lungo!"

"Bun bun... bunnelby?" si chiese Bunnelby, usando una delle sue grandi mani-orecchie per massaggiarsi la fronte, e mandando poi uno sguardo desolato a Dedenne.

"E meno male che si chiedeva da dove Misty tirasse fuori la sua esca..." rispose sarcastica Clem.

Un grosso gocciolone di sudore scese dalla testa di Serena. "Ehm... non vorrei sembrare impertinente, Lem, ma... non credi che sia un'invenzione un po' troppo complicata? In fondo, stiamo solo cercando di pescare un Magikarp... un Magikarp molto speciale, ma pur sempre un Magikarp..."

Lem non fece una piega, e i suoi occhiali brillarono fieramente! "Non ti preoccupare, Serena, vedrai con i tuoi occhi che questa invenzione è straordinaria, e funziona a meraviglia! Come dico sempre, il futuro è adesso, grazie alla scienza! E adesso... facciamo subito una prova, e vedrete che il Magikarp dorato arriverà in men che non si dica! Let's go!" esclamò. Sogghignò entusiasta, si sgranchì le nocche delle mani, e si mise a premere qualche pulsante su una tastiera apparsa all'improvviso da un lato del Lem-Pescatore. Immediatamente, la bizzarra macchin si attivò con un sibilo acuto, e Clem, Dedenne e Bunnelby scelsero saggiamente di allontanarsi per non restare affumicati quando fosse esplosa...

"Pika pika?" chiese Pikachu, forse domandandosi perchè quella diavoleria non fosse ancora esplosa. Il Froakie di Ash, che a sua volta assisteva allo spettacolo, si massaggiò la fronte, anche lui aspettandosi che sarebbe andata come paventava Pikachu...

...e invece no. Il Lem-Pescatore Automatico continuò ad emettere quegli strani rombi di motore, e dai suoi emettitori si diffuse poco dopo un suono strano, simile al verso di un magikarp, ma molto più lento, vibrante ed amplificato. Lem disse di sì con la testa, e i suoi occhiali luccicarono di nuovo per l'entusiasmo mentre voltava appena un po' la sua invenzione verso il mare aperto. Il suono si diffuse rapidamente verso l'oceano, increspando appena un po' la superficie dell'acqua...

"Il suono si diffonde più velocemente attraverso l'acqua che attraverso l'aria." spiegò Lem soddisfatto. "Il che significa che tra non molto vedremo gli effetti della mia invenzione! State a vedere..."

"A me non sembra che stia arrivando nulla..." commentò Ash, ma anche questa osservazione non riuscì a scalfire l'entusiasmo del giovane inventore biondo.

"Va tutto bene, i tempi di risposta sono entro i parametri calcolati!" affermò Lem. "Ho detto che i Pokemon richiamati arrivano rapidamente, ma non all'istante! Ma è solo questione di qualche secondo..."

E infatti, qualche istante dopo, i ragazzi e Lenza videro le acque accanto alla costa incresparsi, e dei Pokemon inconfondibili che sguazzavano tra le onde. L'entusiasmo di Lem davanti a quello che credeva un esperimento riuscito alla perfezione si smorzò, e il giovane inventore si avvicinò alla battigia per capire cosa stesse accadendo...

Un istante dopo, qualcosa si sollevò dal mare, e Lem ebbe appena il tempo di sgranare gli occhi e lanciare un'esclamazione di sorpresa quando un enorme branco di Magikarp emerse e si gettò in massa su di lui, trascinandolo sul bagnasciuga! I Pokemon simili a carpe si lanciarono sfrenati sulla spiaggia, saltellando, agitandosi e trascinandosi goffamente sulle pinne... e nel giro di pochi istanti, il povero Lem si ritrovò assediato da un piccolo esercito di Magikarp saltellanti!

"Aaaargh! Mi sa tanto che la mia invenzione aveva bisogno di qualche piccolo perfezionamento!" esclamò il ragazzino, quasi perdendo l'equilibrio per un colpo di coda di un Magikarp che stava protestando per il trattamento!

Misty sospirò e scosse la testa. "Ma guarda. Non l'avrei mai detto." Poi, vedendo che dal mare aperto continuavano ad arrivare Magikarp, decise che era meglio fare qualcosa a riguardo, prima di criticare Lem. "Forse è il caso di spegnere la macchina, che ne dite?"

"Se riusciamo ad arrivarci passando in mezzo a tutti quei Magikarp..." commentò Ash.

Per fortuna, non ci fu bisogno di intervenire. Un Magikarp più grande e un po' più ardito degli altri si mosse a balzelloni verso la macchina e, forse capendo che era la causa di tutto quel disordine, lo colpì in pieno con il più potente attacco Flagello di cui fosse capace, agitando freneticamente il proprio corpo e sferrando una raffica di colpi poderosi! La macchina emise una serie di strani rumori e di scintille elettriche, proprio mentre Lem si affrettava per cercare di spegnerla... e quando il ragazzo si trovò ad appena un metro di distanza, il Lem-Pescatore esplose, e la sua carcassa volò in aria come un fuoco d'artificio, mentre un'enorme nube di fuliggine si espandeva tutt'attorno! Il malcapitato Lem si ritrovò giusto in mezzo alla nube e venne avvolto dal fumo, per poi riemergerne pochi istanti dopo, tutto affumicato e con i capelli arricciati!

"Cough... cough... ecco... credo proprio che questo esperimento abbia... dei notevoli margini di miglioramento..." commentò desolato il biondo inventore, mentre osservava i Magikarp - nessuno dei quali era di colore diverso dal solito - che ritornavano in mare trascinandosi sulle pinne e saltellando.

Tutti emisero un sospiro desolato, e Misty si fece avanti, mostrando fieramente la sua nuova esca. "E va bene... visto che la scienza non ha avuto molto successo, andiamo con i vecchi metodi!" affermò. Si piazzò anche lei sul bagnasciuga e usò un indice inumidito per farsi un'idea della forza del vento, poi soppesò la sua canna da pesca tra le mani, e si preparò al lancio. "Adesso... avrete la possibilità di vedere una professionista all'opera! Marill, resta qui, okay? Se mi vedi in difficoltà, mi aiuti a tirare la lenza?"

"Marill!" esclamò il topolino blu, alzando una delle sue piccole braccia per fare una specie di saluto! Misty sorrise, strizzò un occhio al suo Pokemon, e poi prese accuratamente la mira e lanciò l'amo, che finì in acqua ad una notevole distanza dalla costa. Ash, Pikachu e il resto del gruppo, pur non essendo molto convinti di quello che Misty stava facendo,  restarono in silenzio e attesero che qualcosa abboccasse, mentre Misty serrava gli occhi e attendeva, concentrata al massimo sulla lenza...

 

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"Bina?" chiese Binacle, ben nascosto tra alcuni scogli, mentre osservava ben nascosto quello che gli umani e i Pokemon che erano con loro stavano facendo. Aveva già visto qualcuno pescare, ma si chiedeva cosa sperassero di trovare da quelle parti, se non Magikarp e Finneon. Non era un posto conosciuto per la ricchezza della fauna ittica...

Clauncher stava osservando a sua volta la scena, sgranocchiando un po' di alghe come se fossero state popcorn. Non condividendo la diffidenza del suo compagno verso gli esseri umani, il gambero azzurro era sinceramente incuriosito, e voleva vedere cosa sarebbe successo da lì a poco...

"Binacle..." affermò il suo compagno, usando una delle sue "mani" artigliate per indicare l'oceano. Clauncher sbattè gli occhi, un po' interdetto, e cercò di spiegarsi...

"Claun... clauncher!" affermò, al che Binacle abbassò lo sguardo e sembrò tirare un sospiro.

"Bi binacle... binacle..."

"Cher..." affermò Clauncher storcendo il naso. Un po' di malavoglia, il gambero azzurro seguì il suo compagno, che strisciò lentamente verso il mare e si immerse di nuovo. Clauncher gettò uno sguardo al gruppo di allenatori che si trovavano sulla spiaggia, e provò un po' di rimpianto all'idea che non avrebbe potuto conoscerli meglio... Peccato, perchè gli davano l'impressione di essere persone a modo che trattavano i Pokemon con rispetto.

Augurandosi almeno che i ragazzi avessero fortuna nel loro viaggio, Clauncher mandò loro un ultimo, malinconico saluto e seguì Binacle tra le onde...

 

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Misty attese con pazienza, dando di tanto in tanto qualche strattone alla lenza, con la calma e la perizia di una pescatrice esperta, in modo da far muovere l'esca e farla sembrare una vera preda. Con attenzione, Misty recuperò un po' di filo, poi lo lasciò svolgersi di nuovo, per permettere alla sua peculiare esca di muoversi ancora un po'...

Dopo qualche minuto, Misty sentì uno strattone alla lenza, e le sue labbra si incurvarono in un sorrisetto sicuro. Diede qualche piccolo strattone, in modo da assicurarsi che non fosse un errore... ma no, la lenza era tesa, e sembrava davvero che qualcosa avesse abboccato. Emozionata, con la speranza che il famoso Magikarp dorato fosse già in procinto di essere catturato, Misty cominciò a riavvolgere... e la lenza riprese a tirare con forza notevole, piegando la canna e trascinando la ragazzina di qualche millimetro verso il mare!

"Ce l'ho fatta! Senti come tira! Dev'essere qualcosa di davvero grosso... chissà, magari ho già catturato il famoso Magikarp dorato!" esclamò Misty. Marill si aggrappò alla gamba sinistra di Misty e cominciò a tirare a sua volta, in modo da aiutare la sua allenatrice, ma qualunque cosa fosse attaccata all'amo era davvero decisa a resistere con tutte le sue forze! "Uuuuugh... non crederai che ti lsci andare così! Sei di fronte alla grande Misty, bello! E ora ce ti ho preso all'amo, non ti mollo più!"

"Marill! Marill!" esclamò Marill. Vedendo che tenere la gamba di Misty non serviva a molto, il topolino blu salì sulle sue braccia e afferrò a sua volta la lenza, tirando verso di sè con tutte le sue forze. La lotta era serrata, e Misty stava facendo ancora più fatica di quanto si era aspettata...

"Devo ammettere che la vostra amica è brava a pescare... chissà, magari ha davvero preso il Magikarp dorato di Petroglifari." commentò Lenza, speranzoso.

"In ogni caso, la vedo molto determinata... o forse è solo testarda." commentò Clem. "Sicuramente, ce la sta mettendo tutta..."

"Misty si fa sempre prendere un po' la mano quando si tratta di Pokemon d'Acqua... ma immagino che questo lo aveste già notato." rispose Ash con un grosso gocciolone di sudore sulla testa, mentre osservava la sua fidanzata e Marill che sudavano, sbraitavano e si scalmanavano per trascinare a riva la preda...

Finalmente, sicura che la resistenza della sua preda fosse stata fiaccata a sufficienza, Misty tirò verso di sè. Una volta... due volte... al terzo strattone, la resistenza del Pokemon venne meno, e la preda venne trascinata fuori dall'acqua...

Sfortunatamente per Misty, non si trattava di un Magikarp dorato.

In effetti, non si trattava nemmeno di un Pokemon.

Almeno, l'ultima volta che Misty aveva controllato, non c'era in nessun Pokedex un Pokemon che assomigliasse ad un vecchio stivale di gomma! Che era esattamente quello che si era agganciato alla cosiddetta "infallibile" esca di Misty...

La giovane esperta di Pokemon d'Acqua non potè fare altro che guardare con espressione melensa lo stivale che solcava l'aria... e finiva per impattare contro la sua fronte con tutta la foga che Misty aveva usato per tirarlo su!

*SBAAAAAAAM!*

"ARGH!" esclamò Misty, per poi finire a terra di schiena, con un enorme e comico bernoccolo che spuntava nel punto in cui era stata colpita! Marill finì faccia a terra nella sabbia umida, mentre Misty rimase per un secondo a terra con gli occhi trasformati in spirali... per poi riprendersi e rialzarsi borbottando tra i denti!

"Uuuuugh... cavolo... questa poi..." borbottò.

Ash e Pikachu, che avevano cominciato a dirigersi verso Misty e Marill per assicurarsi che stessero bene, restarono fermi dov'erano con delle espressioni incredule... e quando Misty si voltò verso di loro accigliata, come per chiedere cosa avessero da restare là impalati, Ash cominciò a sghignazzare, per poi mettersi a ridacchiare a denti stretti... e infine, il giovane allenatore di Biancavilla esplose in una fragorosa risata, piegandosi in due e diventando rosso in viso!

"BWAAAAHAHAHAHAHAHAAAAAA! Uno stivale! Non posso crederci! Misty, hai proprio pescato uno stivale! Fantastico, sei stata grandiosa! Hai proprio colto in pieno la più classica delle gag! HAHAHAHAHAAAA! Oh, questa è bella, questa è carina davvero! HOHOHOHOHOOOO!"

"PIKAHAHAHAHAHAHAHAAAA!"

Un'espressione di furioso imbarazzo si dipinse sul grazioso viso di Misty. Un'espressione che Serena, Lem, Clem e il signor Lenza riconobbero subito come giusta furia femminile!

"Ooooh, tu ti diverti TANTO, vero, Ash Ketchum?" ringhiò Misty, con i denti trasformati in zanne triangolari, una venuzza pulsante sulla testa, e un'aura rossa della rabbia che la avvolgeva come una fiamma! "Ora ti faccio vedere come mi diverto io!"

Come una sorta di furia risvegliata, Misty tirò fuori dal nulla un enorme ventaglio di carta, talmente grande da doverlo prendere con entrambe le mani, e lo suonò sulla testa di Ash, facendolo cadere a terra a faccia in giù, e lasciando un piccolo cratere sulla spiaggia! Tutti restarono là con gli occhi sgranati in comiche espressioni di stupore e preoccupazione, e Misty, soddisfatta della sua vendetta, mise via l'arma impropria e incrociò le braccia, alzando il naso in aria con spocchia!

"A-Ash..." mormorò Serena con un grosso gocciolone di sudore sulla testa, quando fu abbastanza sicura che l'ira di Misty si fosse placata. Si chinò verso Ash e lo scosse lievemente per controllare che fosse tutto a posto. "Stai... stai bene?" 

Mostrando che non si era fatto nulla, Ash scattò a sedere e si massaggiò ridacchiando il punto in cui il ventaglio lo aveva colpito. Aveva ancora voglia di scherzare... "Hahahahaa... tranquilla, Serena, non è niente! E' una cosa a cui io e Misty siamo abituati!" affermò, come niente fosse. Si alzò da terra e si spolverò i pantaloni, mostrando che in effetti non si era fatto niente... e Misty, sbollita la rabbia, tirò un sospiro e sorrise leggermente. Inutile, non riusciva a restare arrabbiata a lungo con quello stupidotto...

Il resto del gruppo sdrammatizzò il tutto con una breve risata, e non fecero caso al fatto che Clem stava guardando Misty con espressione poco convinta...

"E quindi... Ash e Misty sarebbero fidanzati? Dopo che lei lo tratta così male? Non mi sembra molto giusto... Misty dovrebbe avere più rispetto per Ash!" pensò la bambina, ma decise di non dire nulla... almeno per il momento. Però si impose di tenere d'occhio il comportamento di Misty... e anche quello di Serena, che era stata così pronta a correre in aiuto di Ash quando era finito a terra.

Non ci fu comunque il tempo di pensarci troppo. "Va bene, va bene... abbiamo provato le nostre invenzioni, e... diciamo che i risultati sono migliorabili!" commentò Ash aggiustandosi il berretto sulla testa. "Meglio cominciare a pescare usando i vecchi metodi per adesso, che ne dite?"

"Sì, penso che... almeno per stavolta, saranno i più indicati." rispose Lenza. Misty rimise a posto la sua canna da pesca mentre ognuno si preparava a lanciare la sua, e si prese un attimo di tempo per prendere lo stivale che aveva pescato e gettarlo in un bidone della spazzatura vicino. "Okay, ragazzi, cercate di stare ad una certa distanza l'uno dall'altro, e... beh, per il resto posso solo augurarvi buona fortuna. Chissà, forse questa è davvero la volta buona che incontriamo il famoso Magikarp!"

"Lo spero anch'io!" rispose Serena. Fece un paio di goffi tentativi di lanciare la sua lenza, poi riuscì a prendere confidenza ed eseguì un lancio spettacolare! L'esca atterrò in acqua a notevole distanza dalla costa, e la ragazzina disse di sì con la testa, e si mise ad attendere, come fecero anche tutti gli altri...

 

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Sfortunatamente per loro, Ash e i suoi compagni non erano gli unici a cercare il famoso Magikarp dorato.

Nelle vicinanze della costa ovest di Kalos, vicino ad una scogliera, numerosi Pokemon marini stavano continuando tranquilli la loro esistenza. Tentacool che si facevano trascinare dalle onde. Finneon che nuotavano in piccoli branchi. Numerosi Magikarp come quelli che Lem aveva inavvertitamente attirato. Anche qualche Carvanha che pattugliava la barriera corallina in cerca di qualche pesce con cui cenare. La vita di questi ed altri Pokemon proseguiva senza problemi, come secondo le leggi della natura...

...almeno finchè un'ombra minacciosa, del tutto diversa da quella di qualsiasi altra cosa quei Pokemon avessero mai visto in vita loro, passò loro sopra, occultando loro la vista per diversi istanti! Allarmati, temendo di stare per diventare il pasto di qualche Sharpedo o Gyarados, molti di loro tornarono di corsa nelle loro tane, si nascosero tra i coralli o si seppellirono nella sabbia del fondale, aspettando che quella minaccia misteriosa se ne andasse...

Sopra di loro, in un silenzio inquietante, passava un piccolo sottomarino dalla forma allungata e dallo scafo di un cupo colore grigio piombo, che scandagliava le acque dei mari di Kalos come una sorta di mostruoso predatore. Lentamente, il sommergibile passò sopra la barriera corallina, e al suo interno, i suoi piloti diedero un'occhiata ai risultati...

"Molto bene, signori." affermò il Dr. Genus. "Questa è la nostra zona di caccia. Sapete già come comportarvi, vero?"

"Certamente, Dr. Genus." replicò una recluta vestita di quelle strane corazze bianche, con gli stivali alti fino al ginocchio, e l'elmetto che gli nascondeva gli occhi. "Procediamo subito a scansionare la zona, e individuare qualsiasi emissione anomala."

"Ottimo." rispose lo scienziato, con calma snervante. Anche i suoi sottoposti dovevano ammettere che quando il Dr. Genus manteneva quel distacco glaciale, non gli piaceva per niente... "Cominciamo subito. Ho proprio voglia di avere per le mani un Pokemon così particolare. Potrebbe essere utile per il nostro esperimento."

"Procediamo subito alla scansione..." disse un'altra recluta, questa volta una ragazza. Premette un pulsante sul suo cruscotto, e il sommergibile cominciò ad emanare dei cerchi di luce soffusa che si espansero rapidamente tutt'attorno, illuminando il fondale, i coralli e gli scogli come sciabolate di luce. "Avanti mezza. Mantenere costante l'emissione."

"Avanti mezza." confermò la recluta che le sedeva accanto. Genus si accomodò sulla sua postazione e cominciò a tenere d'occhio le schermate sulla sua plancia di comando. Per il momento, non sembrava che ci fosse nulla di notevole, ma il dottore era perfettamente consapevole che si trattava di un lavoro di pazienza e costanza, e che anche così, i risultati non erano garantiti. Tuttavia, il prospetto di ottenere degli utili dati per il suo progetto, e dare prova della sua superiorità, gli faceva pensare che valesse la pena di prendersi qualche disturbo.

"Finora, nessuna reazione." affermò, sorridendo sinistramente. "Comunque, proseguite a questa velocità. Sono sicuro che tra non molto troveremo qualcosa di interessante..."

 

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Ash sospirò e si sgranchì le spalle, recuperando per l'ennesima volta una lenza completamente spoglia. Era ormai quasi un'ora che erano lì, e non aveva abboccato proprio nulla. Pikachu guardò con rammarico il suo migliore amico che alzava le spalle, faceva un sorriso rassegnato, e lanciava di nuovo l'esca. Se non altro, non si poteva dire che Ash non fosse fiducioso... Serena dava già l'impressione di voler essere da un'altra parte, e anche Lem non era esattamente a suo agio.

"Pika pi?" chiese il topolino giallo, scuotendo appena un po' la gamba dei pantaloni di Ash.

Il ragazzo si voltò verso Pikachu e lo accarezzò sulla testa. "Non ti preoccupare, Pikachu, qui va tutto bene." affermò. "Del resto... in effetti, le possibilità di catturare questo Magikarp dorato sono sempre state piuttosto esigue. Se però non avessimo tentato, sarebbero state zero."

"Evviva l'ottimismo..." commentò Misty, riprenendo anche lei una canna del tutto sciolta. "Forse dovremmo spostarci da un'altra parte, che ne dite?"

Lenza disse di sì con la testa. "Se pensate che possa aiutarvi a trovare il famoso Magikarp dorato, allora... prego, fate pure." rispose. "Non spostatevi troppo, comunque. A volte, per fare una pesca migliore, è solo questione di portarsi un paio di metri più in là."

"Okay! Proviamo!" rispose Ash con la sua classica espressione allegra. Recuperò la sua lenza e rimise a posto la canna da pesca, poi cominciò a seguire il gruppo mentre si dirigeva verso una piccola scogliera vicina...

 

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L'attività, sul sottomarino del Dr. Genus, era calma ma intensa. Ognuna delle reclute era concentrata sui suoi strumenti, pronta a riportare qualsiasi variazione, mentre gli strumenti di bordo continuavano a scandagliare i dintorni in cerca della loro preda. Il Dr. Genus, anche nel silenzio che regnava sovrano, sembrava il più indaffarato. Chino sui suoi strumenti, il sinistro professore si mise a posto il sottile ciuffo ribelle che gli spuntava dalla fronte, e mise giù alcune annotazioni sul suo taccuino.

"Annotazioni del Dr. Genus, numero 4479. Gli strumenti di bordo si stanno dimostrando affidabili. Nonostante l'attesa, le mie speranze di ritrovare il misterioso Magikarp dorato, partendo dal presupposto che non si tratti di una leggenda metropolitana, sono più elevate che mai." scrisse rapidamente, usando un tratto sottile ed essenziale che gli permetteva di dividere la sua attenzione tra la scrittura e gli strumenti di bordo. "Al momento, stiamo navigando a circa 120 piedi di profondità nel Mare Occidentale di Kalos. Non siamo ancora riusciti a trovare il soggetto a cui siamo interessati, ma sono convinto che sia solo questione di tempo. Attendere aggiornamenti man mano che ci saranno sviluppi."

Il Dr. Genus mise da parte il suo taccuino, e riportò tutta la sua attenzione agli strumenti di bordo, girando una manopola per eseguire una regolazione. Ancora per diversi minuti, lui e i suoi uomini restarono in silenzio ad attendere che le rilevazioni dessero i loro frutti...

Finalmente, dopo una ventina di minuti, qualcosa apparve sullo schermo di una delle reclute! Il giovane in tuta bianca e visore trasalì, e inserì immediatamente una serie di tasteggi e controllò che tutto fosse in regola...

Sì, non c'era dubbio! Gli strumenti stavano ancora funzionando regolarmente, e quell'emissione di energia che avevano intercettato era decisamente diversa dalle altre... un Pokemon unico nel suo genere! Non un Leggendario, certo... ma sicuramente un esemplare molto interessante!          

"Attenzione! Dr. Genus, ho ricevuto un'emanazione insolita!" esclamò la recluta. Immediatamente, il dottore e il resto dell'equipaggio si alzarono dalle loro postazioni per ascoltare quello che la recluta aveva da dire. "Alle coordinate N 23, E 75... sì, non c'è dubbio! Quest'energia proviene da un Pokemon molto particolare! Forse è proprio quello che stiamo cercando!"

Il Dr. Genus ghignò sinistramente al pensiero che forse erano davvero riusciti a trovare il famoso Magikarp dorato... ma si impose la calma e riprese a dare ordini con la sicurezza di un comandante esperto. "L'unico modo per verificarlo, è portarci a quelle coordinate! Recluta 55, fai rotta verso il punto N 23, E 75. Non troppo veloce. Non vorremmo mettere in allarme l'obiettivo."

"Sto già eseguendo, Dr. Genus." disse la recluta femminile addetta alla navigazione. Inserì rapidamente le coordinate, e mosse il timone per far virare il sommergibile, che iniziò a dirigersi con andamento lento ma costante verso il punto indicato, seguito dagli sguardi di numerosi Pokemon d'Acqua che osservavano preoccupati quella strana macchina...

Sul fondale marino, tra i tanti Pokemon che tenevano d'occhio il sommergibile di Genus, ce n'erano due che fino a poco tempo prima stavano scorrazzando sulla spiaggia di Kalos e avevano avuto un altro incontro ravvicinato con delle persone. Tuttavia, in questo particolare frangente, anche il fiducioso Clauncher provava un certo timore... mentre con Ash e il suo gruppo poteva sentire che c'era da fidarsi, la sola vista del sinistro sommergibile gli fece correre un brivido lungo la corazza...

Binacle, poi, era teso come la corda di un violino. La sua naturale diffidenza verso le persone non era stata certo attenuata dall'incontro con Ash, e ora vedere quella cosa...

I due Pokemon si guardarono negli occhi per qualche istante, come se volessero mettersi d'accordo su un'idea che avevano avuto... e Clauncher abbassò lo sguardo appena un po', per dire al suo compagno che non potevano tirarsi indietro. Un po' sorpreso dalla convinzione con la quale il gambero azzurro parlava, Binacle esitò soltanto per un paio di secondi prima di chiudere le "mani" in modo da formare un segno dell'okay, e i due Pokemon, tenendosi ben nascosti tra le sabbia e le alghe del fondale, cominciarono a seguire il sottomarino mentre quest'ultimo si spostava verso il mare aperto...

Inconsapevoli dei due Pokemon che li stavano seguendo, Genus e i suoi uomini proseguirono sulla loro strada... e finalmente, raggiunsero il punto da cui proveniva il segnale che avevano intercettato. Da una rapida occhiata, la recluta che aveva dato l'avvertimento comprese che il segnale arrivava da una grotta, un po' più in profondità rispetto a dove si trovavano loro. Ad una prima occhiata, Genus stimò che la caverna si trovasse a circa 400 piedi di profondità... una profondità che avrebbe potuto causare qualche problema al loro mezzo. Non era molto grande, e la pressione avrebbepotuto danneggiarlo.

"E' da qui che abbiamo intercettato il segnale, professor Genus." affermò la recluta che aveva per prima notato il segnale. "Credo che... sia proprio quel misterioso Magikarp di cui abbiamo sentito parlare."

"Ottimo, ottimo..." affermò Genus con un rapido cenno della testa. "Allora, non avanziamo ancora. La pressione potrebbe essere eccessiva per il nostro sottomarino. Prima di tutto, cerchiamo di eseguire un'azione di disturbo con i nostri mezzi di bordo."

"Ricevuto." risposero le reclute, concentrate al massimo. "Okay. Cominciamo inviando una raffica di ultrasuoni. Tenete i Pokemon pronti ad intervenire nel caso sia necessario."

"Okay..." risposero tre reclute, e tirarono fuori le loro Pokeball mentre si avvicinavano a tre tubi simili a lanciamissili. Altre reclute inserirono altre coordinate nei loro computer di bordo... e infine, Genus premette un pulsante sul suo cruscotto, e la punta del sottomarino cominciò ad emettere una raffica di onde sonore ad una frequenza talmente alta da non poter essere sentita dall'orecchio umano. Il sottomarino puntò verso la caverna, in modo da far arrivare le onde ultrasoniche più direttamente, in modo da provocare ancora maggiore disturbo al Pokemon che viveva là dentro...

Dopo alcuni secondi, i misteriosi individui videro qualcosa accendersi nelle profondità marine, proprio all'ingresso della caverna a cui erano interessati. Si trattava inizialmente di una luce fioca, che poteva essere qualsiasi cosa... ma diventò più intensa nel giro di pochi secondi, e anche senza l'aiuto degli strumenti di bordo, gli schermi mostrarono un'enorme Pokemon a forma di pesce, con degli lunghi "baffi" sul muso e le squame robuste come ferro che scintillavano come se il gigantesco Pokemon brillasse di luce propria! Era senza dubbio un Magikarp, la forma e le caratteristiche non davano adito a dubbi… ma un Magikarp di dimensioni straordinarie, lungo almeno cinque metri, le squame dorate e gli occhi che esprimevano forza e fierezza, in netto contrasto con l'espressione apatica che i Pokemon di questo tipo di solito presentavano. E nonostante non fosse tipo da badare a queste cose, per un attimo anche il cinico Dr. Genus rimase incantato davanti a quell'esemplare incredibile…

“Straordinario…” commentò sfregandosi il mento. “Ho l'impressione che questo Magikarp sia un sopravvissuto dei tempi antichi, quando la sua specie dominava i mari incontrastata. Pensare che adesso i Magikarp sono diventati così deboli…”

Scuotendo la testa, Genus si richiamò alla realtà, e soprattutto alla missione che era lì per portare a termine. “Bene… adesso che abbiamo attirato la sua attenzione, dobbiamo farlo allontanare un altro po’, e poi inviare i nostri Pokemon per catturarlo. Tenetevi pronti!”

Il Magikarp gigante aveva individuato la sorgente del suo disagio – quel sottomarino che emanava quel fastidioso suono che gli penetrava nel cervello. Deciso a farlo smettere, si diresse verso il bersaglio con decisione, e cercò di colpirlo con la coda, ma dal veicolo subacqueo uscirono altri tre Pokemon, che nonostante fossero più piccoli di lui, rappresentavano comunque una potenziale minaccia. Un Tentacruel, un Gorebyss e un Basculin, che non attesero oltre e si lanciarono all'attacco prima che il Magikarp gigante potesse rendersi pienamente conto di cosa stesse accadendo.

Il Tentacruel attaccò per primo, aprendo i tentacoli a ventaglio e scagliando un attacco Fangobomba che sfrecciò verso il Magikarp dorato. Quest'ultimo riuscì appena in tempo a scansarsi ed evitare la massa di fango tossico violaceo, poi contrattaccò con un inaspettato attacco Corposcontro, che centrò in pieno la medusa gigante e la fece indietreggiare con un grugnito. Il Magikarp dorato si allontanò rapidamente, in modo da evitare i tentacoli urticanti dell'avversario, e si voltò verso Gorebyss e Basculin, mentre quest'ultimo tentava di mettere a segno un attacco Sgranocchio. Magikarp eseguì una giravolta e schiaffeggiò il piranha in faccia con la sua coda prima di rivoltarsi contro l'elegante predatore rosato… ma quest'ultimo fu più rapido a reagire, e scagliò un Segnoraggio contro il gigante dorato, colpendolo in pieno!

Il Magikarp gigante sgranò gli occhi quando il raggio di energia multicolore lo centrò in pieno, stordendolo per una frazione di secondo… quel tanto che bastò a Tentacruel per avvinghiarlo nei suoi tentacoli e stringere con tutte le sue forze! Magikarp si contorse freneticamente, poi nuotò ad alta velocità in direzione della barriera corallina, poi fece un avvitamento in acqua e costrinse il Tenttacruel nemico a mollare la presa.

Irritato, Basculin si avvicinò di nuovo, nuotando a zig zag per cercare di confondere le idee al Magikarp gigante, che reagì usando di nuovo il suo attacco Corposcontro. Evitò abilmente un altro Segnoraggio scagliato da Gorebyss, poi si lanciò come un siluro contro Basculin… che però si era aspettato quella mossa, e si scansò appena in tempo, passando a fianco del gigantesco Magikarp, e mettendo a segno un doloroso attacco Sgranocchio al fianco dell'avversario!

“Bene, lo stanno indebolendo.” Affermò Genus soddisfatto, continuando ad osservare lo scontro dagli schermi e dalle telecamere del sottomarino. “Confesso che non mi aspettavo che quel Magikarp sapesse usare mosse simili… questo potrebbe essere un ulteriore indizio che si tratta effettivamente di un Magikarp antico… ottimo, questo lo renderà un soggetto ancora più interessante!”

“Dobbiamo cercare di catturarlo mentre è in difficoltà, professor Genus.” Gli ricordò una recluta.

Lo scienziato si aggiustò gli occhiali. “Sì, lo so… non me ne sono dimenticato.” Affermò. “I nostri Pokemon stanno facendo del loro meglio per tenere impegnato quel Magikarp, ma non potranno fare tutto da soli. Cercate di colpire il Magikarp dorato con le armi di bordo, ma non esagerate. Ci serve vivo, dopo tutto.”

“Bersaglio inquadrato…” disse una recluta femminile. Sullo schermo davanti a lei, un mirino apparve sopra l'immagine del Magikarp gigante, che era riuscito a liberarsi di Basculin, e ora si era scagliato contro Gorebyss, colpendolo con un inaspettato attacco Sgranocchio. Il pesce abissale rosato emise un acuto strillo e cercò di allontanarsi, mentre il Tentacruel nemico cercava di mettere in difficoltà Magikarp con un attacco Supersuono che tuttavia non andò a segno.    

La battaglia tra il gigantesco Magikarp e i Pokemon del Dr. Genus e dei suoi scagnozzi andava avanti con esito ancora imprevedibile. Nonostante avesse già ricevuto diversi colpi, il Pokemon dorato non mostrava molti segni di stanchezza, e riusciva ancora a controbattere con vigore, ma i tre avversari cercavano di colpirlo da tutte le parti e di prendere di mira i suoi punti più sensibili. Era uno scontro tra giganti... che due Pokemon più piccoli e deboli stavano osservando con timore da una posizione di sicurezza nel bel mezzo di un tappeto di alghe!

"C-Clauncherrrr..." mormorò Clauncher, i grandi occhi gialli spalancati in un'espressione di sgomento quando un attacco Sgranocchio da parte del Basculin nemico andò a segno... ma di nuovo, il Magikarp dorato riuscì a divincolarsi, e colpì il vorace piranha con un Corposcontro che lasciò il nemico confuso e stordito. Ora di fronte soltanto a due nemici, il Magikarp dorato scansò agilmente un altro Segnoraggio di Gorebyss, che continuò il suo percorso e colpì un groviglio di alghe vicino a dove Binacle si stava nascondendo!

"Bina!" Il Pokemon simile ad una colonia di balani fece un salto per la paura, e venne rapidamente agguantato da Clauncher prima che potesse farli scoprire. Il gambero azzurro usò lasua chela più grande per trattenerlo, e con l'altra gli fece segno di abbassare la voce. "Binacle... binacle bi?"

"Cher..." mormorò Clauncher, e si fermò a pensare un attimo a cosa potevano fare per aiutare Magikarp. In realtà, c'era una cosa che gli veniva in mente, ma chissà se Binacle sarebbe stato d'accordo...

Che diamine, inutile stare là a pensare troppo. Dovevano sbrigarsi...

"Clanch! Clauncher!" esclamò Clauncher, e con la chela più piccola indicò al suo compagno la direzione della spiaggia.

Come si aspettava, Binacle non prese troppo bene l'idea. "Binacle! Na nacle!" grugnì, e disse di no con un dito, tenendo gli occhi chiusi.

Purtroppo per lui, il normalmente tranquillo Clauncher non era in vena di discutere. "Cla clauncher! Claunch!" esclamò, e dopo essersi gettato Binacle sulle spalle senza troppi complimenti, assorbì un po' d'acqua, e puntò la chela più grande contro il fondo... poi, scagliò un potente attacco Idropulsar che fece da propulsore e scagliò indietro sia Clauncher che il suo compagno ad una velocità incredibile! Binacle sgranò gli occhi sbalordito e si afferrò con tutte le sue forze alla coda di Clauncher, sentendosi stranamente intimorito dall'improvvisa sicurezza che stava dimostrando...

Clauncher strinse gli occhi, e intensificò il getto d'acqua che stava scagliando dalla sua chela. Non c'era molto tempo, e doveva raggiungere quei ragazzi il prima possibile...

 

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"Okay... lo sento, ragazzi! Questa è la volta buona!" esclamò Ash con espressione convinta, sentendo all'improvviso la canna che tirava. Pikachu emise uno squittio acuto e cominciò a tirare la gamba del suo migliore amico, come a volergli dare una mano a tirare la preda sulla spiaggia... e i suoi compagni si avvicinarono speranzosi. Chissà che quello non fossse davvero il famoso Magikarp dorato? Le possibilità erano scarse ma non nulle...

"Ottimo! Bravo, Ash! Continua a tirare... ma non fare troppa forza!" lo consigliò Misty, con Marill a fianco che si sbracciava per fare il tifo per Ash e Pikachu.

"Tranquilla, Misty, so come si fa!" replicò Ash, sentendosi un po' sottovalutato. A volte Misty sembrava pensare di essere l'unica a sapere qualcosa dei Pokemon d'Acqua... Ma uno strattone particolarmente violento alla canna, abbastanza forte da farlo incespicare verso la battigia, lo scosse dai suoi pensieri e lo costrinse a riprendere la lotta!

"Denne! Dedenne!" esclamò il criceto elettrico, le vibrisse che crepitavano mentre faceva il tifo per Pikachu. Ash strinse i denti e dopo aver mollato la lenza per un attimo, tirò di nuovo nel tentativo di fiaccare la resistenza di ciò che aveva catturato...

Con un forte suono di acqua che si infrangeva, la preda di Ash e Pikachu uscì di colpo dal mare e seguì la canna, arrampicandosi letteralmente su di essa mentre il ragazzo barcollava sbalordito e quasi andava a sedersi per terra! Ash, Pikachu e i loro compagni ci misero un paio di secondi a capire cosa stava accadendo... e a rendersi conto che la preda che Ash aveva tirato su altro non erano che il Clauncher e il Binacle di prima, avvinghiati alla sua canna da pesca come se non ci fosse un domani! Il gambero azzurro fece una capriola e riuscì ad atterrare sulla sabbia con una certa eleganza... mentre il più goffo Binacle finì per cadere a terra a testa in giù e a piantarsi nella sabbia!

"Ah! Guardate! Quelli non sono per caso..." fece notare Serena.

"Sì, quelli sono... quel Clauncher e quel Binacle che abbimo visto prima! Ma cosa ci fanno qui? Pensavo se ne fossero andati..." disse il signor Lenza. Con fare preoccupato, estrasse Binacle dalla sabbia, e il Pokemon balano si scosse infastidito e sputò la sabbia che gli era entrata nelle bocche, per poi fissare sospettoso il pescatore veterano, che però non si scompose e gli fece un cenno con la testa. "Sì, sei proprio quel Binacle di prima. Riconosco la tua ostilità... non devi aver avuto delle belle esperienze con gli uomini, vero?"

Binacle strinse le "mani", e Clauncher rispose per lui. "Clauncherrrr..."

"Pika pikachu?" esclamò il topolino elettrico, facendosi serio di colpo. "Pika pi! Pika pikachu pika pika!". Ash ascoltò con attenzione tutto quello che il suo Pokemon aveva da dire, e la sua espressione improvvisamente cupa comunicò al resto del gruppo che c'era qualcosa che non andava...

"Mi... mi sembra di capire che Clauncher ci vuole avvertire di qualcosa di molto importante." disse Lem. "Ash, di che cosa si tratta? Hai un'espressione che non lascia pensare niente di buono..."

"ANcora il Team Flare, giusto?" chiese Misty, aspettandosi già una risposta affermativa... e restando un po' stupita quando Ash scosse la testa.

"No... dice Clauncher che si tratta di un sottomarino." affermò il giovane allenatore.

Misty storse il naso. "Beh, questo non significa che non possa essereun sottomarino del Team Flare... ma lasciamo perdere. Credo che in questo momento le cose importanti siano altre... dico bene?" chiese, per poi guardare Pikachu, Clauncher e Binacle, come per pregarli di dire cosa stesse accadendo. Binacle fissò minaccioso la Capopalestra dai capelli rossi, che sostenne l'espressione minacciosa del Pokemon Acqua/Roccia.

"Ma... quello che più mi ha stupito è stato... che Clauncher ha parlato del Magikarp dorato! E' lui che quel sottomarino sta attaccando." continuò Ash, dando la notizia che gli sembrava più importante. Lenza strinse i denti, sentendosi all'improvviso come se qualcuno gli stesse rubando un prezioso ricordo di famiglia. "Forse sono quei rapitori di Pokemon di cui abbiamo sentito parlare..."

"Quelli a cui Dedenne è sfuggito, vuoi dire... vero?" chiese Serena, guardando con ansia il Pokemon Elettro/Folletto di Clem, che sembrava in qualche modo teso e preoccupato. La bambina bionda si abbassò su di lui per accarezzarlo sulla testa e fargli un po' di coraggio.

"Non so se siano gli stessi, ma... ho il sospetto che sia così." rispose il signor Lenza. L'aria da tranquillo pescatore veterano era sparita, e ora nel suo volto Ash e i suoi amici leggevano una fredda determinazione, accompagnata dal coraggio e dalla fiera testardaggine di una persona che ha affrontato tante cose nella vita, e non si è mai arresa. "Sì, ragazzi... ho sentito parlare anch'io di queste persone. Purtroppo non ne so molto, ma... è già da un po' di tempo che si sono verificate scomparse di Pokemon, anche se nessuno sa perchè lo facciano. Sappiamo soltanto che non si tratta del famigerato Team Flare... "

Ash e Pikachu, assieme ai loro compagni, ascoltarono con attenzione ed allarme. "Pika pi... pika pika chu, pika pika!" esclamò Pikachu, e guardò verso Binacle e Clauncher per chiedere conferma. Con un grugnito poco convinto, Binacle confermò quello che il suo compagno aveva detto, e Clauncher mosse rapidamente la testa per dire di sì. "Pikachu..."

"Sì... è proprio così..." confermò Ash. "Clauncher e Binacle hanno visto un gruppo di quei malfattori che stavano cercando di catturare il famoso Magikarp dorato... nei pressi di una grande caverna subacquea, non molto lontano da qui!"

"Questo... è un problema. Non possiamo lasciare che il Magikarp della leggenda venga catturato... non oso pensare alle atrocità che commetterebbero per sfruttarlo. Dobbiamo intervenire..." affermò Lenza, e guardò con decisione verso il mare che pure appariva calmo...

Serena scosse la testa. "Signore, non sarò certo io a dire di no, ma abbiamo un problema... non abbiamo un mezzo per viaggiare verso il mare aperto." commentò. "Temo che non tutti noi abbiamo i Pokemon che potrebbero aiutarci a navigare sull'acqua..."

"Questo perchè non mi conoscete." rispose prontamente Lenza. Con un gesto della mano, frugò nella sua borsa e tirò fuori una Pokeball polverosa che sicuramente aveva visto tempi migliori, ma appariva ancora funzionale e ben conservata. Con decisione, l'uomo fece un passo verso il bagnasciuga e si accinse a scagliare la sfera. "E' vero che ormai la mia gioventù è un ricordo lontano, ed è molto che non sostengo una battaglia di Pokemon... ma tutti questi anni di esperienza varranno comunque qualcosa, giusto?"

L'uomo lanciò la Pokeball... e Ash, Pikachu e i loro compagni osservarono stupiti il Pokemon che ne uscì - una sorta di enorme incrocio tra una tartaruga marina e un plesiosauro, con il corpo azzurro e la pancia color crema, oltre che un guscio grigio spesso e duro come la roccia, disseminato di escrescenze. Nonostante l'aspetto imponente, la creatura aveva un'espressione dolce e tranquilla, con profondi occhi neri e tondi, il muso sorridente e un piccolo corno sulla fronte, in mezzo agli occhi. Si vedeva che era un Pokemon di una certa età, ma ancora forte e con un bagliore fiero nello sguardo.

"Un Lapras! E' stupendo!" esclamò Misty, trasognata. Anche Binacle e Clauncher rimasero per un istante meravigliati, non avendo quasi mai visto un Pokemon così forte e fiero. Il Pokemon simile ad una testuggine si stirò e si sgranchì le articolazioni per qulche istante, poi sorrise con decisione quando il signor Lenza gli salì sulla schiena.

"Già... il mio Lapras è sempre stato il mio migliore amico." affermò il vecchio pescatore. Si avvicinò al Pokemon Acqua/GHiaccio, che abbassò la testa verso di lui in un gesto di affetto e cordialità, e lo spronò gentilmente a salirgli sulla schiena. "Okay, gente... tre di voi, possono venire con me se vogliono! Ma non di più, non c'è spazio a sufficienza per tutti sulla schiena di Lapras!"

"E va bene... allora veniamo io e Pikachu!" esclamò Ash. "Ragazzi, chi di voi vuole venire?"

"Se vai tu, vengo anch'io, signor aspirante Pokemon Master!" ribattè prontamente Misty, decisa a non lasciarsi mettere da parte. Marill alzò una zampa e agitò freneticamente la sua coda a forma di galleggiante.

Prima che altri potessero offrirsi, anche Serena si fece avanti. "Anch'io! Sono tornata a Kalos soltanto da poco... ma vedo che stanno accadendo parecchie cose inquietanti. E' come se fossi tornata... e all'improvviso cominciassi a vedere che il mio paese sta man mano crollando! Forse sono un po' esagerata, ma... sto avendo questa impressione, e voglio cercare di fare qualcosa per impedirlo!" affermò. Alzò fieramente lo sguardo, e sia Ash che Misty lessero la determinazione che la animava... e ringraziarono tra sè che lamica d'infanzia di Ash fosse così decisa. Da un lato, potevano anche capire che ora che aveva ritrovato Ash, voleva passare quanto più tempo possibile con lui e recuperare il tempo perduto... In effetti, Misty doveva ammettere di provare una punta di gelosia, ma cercò di mettere a tacere questa parte egoista della sua personalità. In quel momento, c'erano in ballo delle cose molto più importanti.

Ash sorrise mentre raggiungeva Lapras, e la tartaruga azzurra gli fece cenno di salre a sua volta. "Va bene, ragazze... Lem, Clem, voi restate qui, e magari andate ad avvertire l'agente Jenny. Penso che lei saprà organizzare meglio un intervento..." disse Ash ai due fratellini di Luminopoli, che sembravano un po' delusi di non poter partecipare a quella spedizione. Tuttavia, accettarono la decisione e dissero di sì con la testa.

"Va... va bene, Ash! Ma state attenti! E se vedete che la situazione si fa troppo tosta, non esitate a tornare indietro!" si raccomandò Lem. "Okay, Clem... stammi vicino, andiamo ad avvertire la polizia... e speriamo che ci creda!"

"Bun bunnelby!" squittì il Bunnelby del ragazzo. Clem annuì con un po' di riluttanza e guardò il gruppo di Ash mentre questi salivano sul grande e comodo guscio di Lapras. Misty e serena si fermarono un attimo per raccogliere Binacle e Clauncher, poi raggiunsero Ash e il signor Lenza in groppa al mansueto Pokemon trasportatore, che si trascinò sulle pinne per un breve tratto fino ad entrare in acque abbastanza profonde da permettergli di nuotare senza difficoltà. I ragazzi e i loro Pokemon si voltarono per salutare Lem e Clem, che agitarono le mani verso il gruppo per augurare loro buona fortuna. Ash fece il segno dell'okay, per dire loro di non preoccuparsi mentre Lapras cominciava a nuotare verso il mare aperto, seguendo le indicazioni che Clauncher stava dando loro. Binacle restava in disparte, per quanto le dimensioni del guscio di Lapras glielo permettessero, e guardava con apprensione gli esseri umani che viaggiavano con lui. Che diamine era saltato in mente a Clauncher? Non aveva proprio capito che gli umani erano tutti pericolosi ed indegni di fiducia? Eppure lui glielo aveva ripetuto tante volte...

Ma non ci fu il tempo di rimuginarci sopra. Dalla spiaggia, Lem e Clem osservarono il Lapras del signor Lenza che si allontanava ad alta velocità, nel frenetico tentativo di raggiungere il sommergibile dei rapitori di Pokemon prima che il Magikarp leggendario cadesse nelle loro mani... Era una lotta contro il tempo, una che Ash, nonostante tutto, aveva paura di perdere.

"Okay... Froakie, Fletchling! Avremo bisogno del vostro aiuto!" disse il ragazzo, facendo uscire rapidamente il ranocchio azzurro e il pettirosso. Entrambi apparirono accanto al loro allenatore, e Fletchling, dopo un attimo di smarrimento, scattò in avanti e svolazzò davanti a Lapras per fare da guida e da vedetta...       

                          

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Ed eccomi di ritorno! Immagino che forse qualcuno sarà rimasto un po' spiazzato nel vedere di cosa è capace questo Magikarp gigante, visto che nel gioco, Magikarp può imparare solo Splash, Azione e Flagello. Beh, visto che una fanfiction, un po' come l'anime, non deve attenersi rigidamente alle regole del gioco, e visto che si tratta di un Magikarp molto particolare, ho pensato che in questo caso andasse bene cambiare un po' le regole.

Lo scontro con il Dr. Genus e i suoi uomini avverrà nel prossimo capitolo, e vedremo apparire anche un ospite d'onore!

A presto!

     

      

 

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Capitolo 32
*** La battaglia per il Magikarp antico ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 32: La battaglia per il Magikarp antico – 

 

Nelle profondità dei mari di Kalos, la battaglia tra il misterioso Magikarp gigante e i Pokemon della ciurma del Dr. Genus stava proseguendo, più feroce che mai. Il Basculin della misteriosa organizzazione si lanciò contro il Magikarp dorato, e cercò di colpirlo con un attacco Sgranocchio, ma il misterioso Pokemon riuscì ad evitare il colpo, muovendosi con un'agilità incredibile... e rispose subito dopo con un attacco Corposcontro ben piazzato, che costrinse il Pokemon simile ad un piranha ad allontanarsi con un grugnito. Un attacco Acido sparato da Tentacruel sfiorò il fianco corazzato del Magikarp dorato, che emise un breve mugolio di allarme, e rivolse tutta la sua attenzione alla medusa gigante. Quest'ultima cercò di avvicinarsi ed avvinghiare il Magikarp mitologico nei suoi tentacoli urticanti.

Riducendo le distanze con una spinta poderosa dei suoi tentacoli, Tentacruel riuscì a scivolare sotto il ventre di Magikarp, e sferrò un potente attacco Fielepunte, scagliando una raffica di punte acuminate intrise di veleno violaceo contro il suo avversario. Per fortuna, la maggior parte delle punte si infransero sulle robuste squame che proteggevano il corpo del Magikarp gigante...

...ma una di esse riuscì ad insinuarsi in una fessura tra due squame, e colpì il pesce gigante, iniettando una dose di veleno urticante! Gli enormi occhi di Magikarp si spalancarono in un'espressione di allarme e dolore, e una sensazione inquietante di formicolio cominciò a diffondersi nel suo corpo, partendo dal punto in cui era stato colpito...

"Sembra che questa volta siano riusciti a sferrargli un colpo serio, Dr. Genus!" esclamò uno degli operatori del sottomarino. "Adesso gli stiamo addosso, non può più sfuggirci!"

"Eccellente! Eccellente lavoro! Sicuramente sarà un ottimo soggetto per i miei studi! Heheheee... sono curioso di vedere la faccia che farà Lorena, quando vedrà cosa sono riuscito a procurarmi." affermò Genus, pregustando già la sua vittoria. Si impose di restare presente, e di non cantare vittoria prima del tempo. "Comunque, non lo abbiamo ancora preso. Continuate ad indebolirlo, ma state attenti a non colpirlo con troppa foga. Ci serve vivo, dopotutto."

Il Gorebyss dell'organizzazione si produsse in un altro attacco, questa volta un Mulinello che intrappolò il Magikarp dorato in un vortice apparso praticamente dal nulla, che cominciò a sballottarlo con violenza e a farlo girare su sè stesso come una trottola! Ma l'antico Pokemon non era deciso a dargliela vinta così presto: dopo essersi riscosso dallo stordimento, stretti i denti per sopportare l'effetto del veleno che lo stava indebolendo, Magikarp riuscì a fluttuare all'interno del vortice e puntò verso il Gorebyss nemico. Una fiamma purpurea si accese di colpo negli occhi della carpa dalle squame splendenti, e la sua bocca si spalancò per mostrare una fiammata turbinante che stava dirigendosi a tutta velocità verso il predatore degli abissi... una fiamma mistica che ardeva anche sott'acqua!

Gorebyss non potè fare altro che guardare atterrito l'attacco Ira di Drago che sfrecciava verso di lui, colpendolo in pieno e avvolgendolo per un breve istante in un vortice di luce violacea che lo scosse con violenza e lo scaraventò viaa privo di sensi. Un raggio di luce rossa provenne dal sottomarino e raggiunse Gorebyss prima che quest'ultimo potesse affondare, e la recluta in questione richiamò il suo Pokemon con un'esclamazione di disappunto.

"Maledizione, ma quanto è forte quel dannato Magikarp gigante? Anche intrappolato in un gorgo e sotto l'effetto di Fielepunte, continua a reggere!" esclamò un'altra recluta.

"Questo non fa che confermare che si tratta di una preda degna di essere catturata." affermò il Dr. Genus. "Ma... in effetti, la sua potenza è strabiliante. Non credevo che avremmo fatto tanta fatica per catturarlo. Credo che sia il caso di intervenire, abbiamo atteso fin troppo a lungo."

"Va bene, Dr. Genus, provvediamo immediatamente." rispose un'altra recluta. Abbassò una leva sulla plancia di comando, e da sotto il ventre del sottomarino emerse uno strano oggetto che ricordava una sorta di cannone laser futuristico, dalla forma simile ad un radar, e con una punta arrotondata sulla quale si era già accumulata una carica elettrica di colore grigio acciaio. Si sentì uno stridio metallico, e chiunque si fosse trovato nei pressi della strana arma in quel momento avrebbe sentito un tenue odore di ozono... un attimo prima che un raggio argentato scaturisse dall'arma e sfrecciasse verso il gigantesco Magikarp dorato, che venne investito in pieno.

L'antico Pokemon si irrigidì e si contorse nel disperato tentativo di sfuggire al Mulinello e alla scarica elettrica, ma il combattimento lo aveva indebolito, e ormai non aveva più la forza di reggere a lungo. Il Dr. Genuss e i suoi scagnozzi si avvicinarono con il loro sommergibile, in modo da tenerlo sotto pressione... e alla fine, anche un Pokemon unico e potente come quel grande Magikarp dorato dovette soccombere all'assalto prolungato. Dopo quasi un minuto di lotta, il misterioso Magikarp perse del tutto le forze e fluttuò senza più alcuna resistenza, gli occhi trasformati in spirali che giravano lentamente.

"Ottimo! Il bersaglio ha cessato ogni resistenza, ma le sue reazioni vitali sono ancora entro parametri accettabili." disse Genus, mentre faceva un rapido controllo. "Ottimo lavoro a tutti voi... adesso però viene la parte finale, contenere e trasportare via quel Pokemon!"

"Nessun problema." rispose la recluta addetta al cannone elettrico. Dopo aver mosso alcune leve e fatto girare alcune manopole, l'uomo riuscì a modificare il flusso di energia che scaturiva dal cannone, e la scarica cambiò forma fino a creare un sfera di energia semitrasparente attorno al corpo inerte del Magikarp dorato. "Abbiamo il bersaglio in pugno. Ma temo che dovrremo riemergere. Questa battaglia ha messo a dura prova gli strumenti di bordo e le riserve di energia del nostro sommergibile."

"Siamo sicuri che non si possa fare almeno un tratto a questa profondità? Se emergessimo ora, potremmo ancora essere intercettati." chiese il dottore. "Non metto in dubbio le vostre capacità come allenatori, ma è meglio non essere troppo sicuri di sè."

La recluta fece qualche controllo... poi scosse la testa e storse il naso. "Mi dispioace, Dr. Genus... non con le riserve che ci sono rimaste in questo momento." affermò. "Dobbiamo per forza emergere... e da lì, allontanarci a forza di motori."

Per quanto fosse un po' infastidito, Genus accettò la spiegazionee. "Beh, se proprio dobbiamo, allora facciamo così. Ma tenetevi il più possibile lontano dalle coste di Kalos, e cercate di dare più velocità possibile ai motori. Dobbiamo tornare alla base quanto prima, e con il Magikarp dorato."

Un attimo dopo, due raggi di luce rossa provennero dal sommergibile e richiamarono Basculin e Tentacruel dai rispettivi allenatori. Il veicolo subacqueo cominciò a fare maanovra, volgendo il muso alla propria destra e alzandosi di quota fino a portarsi sopra il Magikarp dorato ormai stordito. Tenendo sotto tiro la sua preda, il sommergibile cominciò le manovre di emersione e portò con sè il misterioso Pokemon dorato.

Nel giro di pochi minuti, il sommergibile del Dr. Genus e dei suoi scagnozzi era emerso, quando ormai il solee era al tramonto e l'oceano era liscio come l'olio. L'unico vento che tirava era una piacevole brezza marina, e il cielo era quasi del tutto sgombro di nubi. Ma soprattutto, non si vedeva nessuno in giro. Se c'era un momeento adatto per andarsene, era proprio quello.

"Molto bene... nessuno in vista, possiamo permetterci di andare avanti a mezza, almeno per adesso. Ci sarà più semplice trattenere il nostro bersaglio." continuò Genus. "Ad ogni modo, la missione è andata relativamente bene, non vi sembra?"

"Già... non abbiamo incontrato nessuna difficoltà." disse soddisfatta una recluta femminile, prima di dare un'occhiata al radar... e fu allora che la celeberrima legge di Murphy decise di prendersi la sua rivincita, allorchè un puntino luminoso si accese sullo schermo, indicando un oggetto non identificato! "Ah! Dottor Genus, temo che abbiamo parlato troppo presto! Vedo qualcosa sul radar!"    

Invece che essere irritato, il Dr. Genus sembrò addirittura divertito. "Heh... chissà perchè me lo aspettavo. E' un classico... beh, datemi una visuale. Vediamo un po' di chi si tratta."

"Ricevuto..." Con queste parole, la recluta addetta al periscopio attivò uno degli schermi... sul quale apparve il Lapras del signor Lenza, che portava in groppa il gruppetto composto da Ash e dai suoi amici - esclusi i due fratellini di Luminopoli. "Hmm... sembra che si tratti di un gruppo di allenatori. E uno di questi... è proprio quel giovane allenatore di Biancavilla che ha fatto tanto parlare di sè di recente."

"Vuoi dire... Ash Ketchum? Quel ragazzino che ha sconfitto il famigerato Ghecis del Team Plasma?" chiese il dottore. Adesso la sua espressione si era fatta appena un po' preoccupata, ma appariva ancora in controllo. "Okay, allora è il caso di usare subito tutte le nostre risorse. Chi lo accompagna?"

"Due ragazze... e quel Pikachu che ha sempre con sè. In più c'è un individuo sconosciuto... e mi sembra di vedere anche un Binacle e un Clauncher con loro." rispose la recluta.

"Non possiamo lasciargli il Magikarp leggendario tanto facilmente." concluse Genus. Infilò una mano sotto un risvolto del suo camice da laboratorio, e ne estrasse una Pokeball. "Mantenetevi a pelo dell'acqua. Li affronteremo qui. Mantenete il campo di forza attorno al soggetto, in modo che non possa sfuggirci."

Lo scagnozzo non aveva ancora finito di rispondere un 'ricevuto', che il Dr. Genus e altri due stavano già uscendo sul ponte. Il Lapras del sig. Lenza era già arrivato abbastanza vicino, e si fermò di colpo quando vide i tre malviventi uscire allo scoperto, pronti a combattere.

"Eccoli lì! Devono essere loro!" esclamò Serena, tenendosi ben salda allo spesso guscio del Lapras. Accanto a lei, uno dei suoi Pokemon si teneva maestosamente in aria agitando le sue grandi ali - una splendida Vivillon dalle ali ampie e maestose, colorate di un intenso viola che sfumava in un colore lavanda, forse addirittura rosato, verso il bordo delle ali. Stava volando ad alta velocità accanto alla sua allenatrice, e puntò le antenne verso il sommergibile del Dr. Genus quando quest'ultimo emerse per combattere.

"Vi! Vi! Lon!" esclamò la Pokemon Farfascaglia con voce melodica.

"Ash Ketchum e i suoi compaagni, vedo." affermò il Dr. Genus, fissando il gruppo di allenatori che si apprestavano ad un audace abbordaggio. "Siete arrivati proprio al momento sbagliato. Non vi dobbiamo spiegazioni per quello che stiamo facendo, quindi siete pregati di andarvene e di lasciarci proseguire."

"Pika!" squittì Pikachu. Agendo impulsivamente, il topolino elettrico caricò le guance e scagliò un attacco Tuonoshock per mettere ko lo scienziato criminale, ma quest'ultimo sospirò con fare quasi annoiato, e premette un pulsante su quella che sembrava essere una console di controllo posta su una piccola torretta. All'istante, una barriera energetica composta da tanti piccoli esagoni di luce bianca apparve attorno al sommergibile, vanificando del tutto l'attacco. Il topolino elettrico interruppe subito la scarica, e sospirò stancamente. Sembrava che ormai tutti i cattivi con cui aveva a che fare avessero qualche contromisura per il Tuonoshock...

"Buon tentativo, ma non siamo ingenui." affermò Genus. "Ora, ve ne andate con le buone, o dobbiamo farvi sloggiare noi?"

"Credo che tu la conosca già la risposta, canaglia!" esclamò Misty con indignazione, e il suo Marrill lanciò una breve esclamazione per confermare che non avevano intenzione di andarsene così facilmente. "Lasciaate andare quel Magikarp!"

"Spiacente, ma questo non possiamo farlo." tagliò corto Genus. Senza attendere oltre, lanciò in aria una delle sue Pokeball, e la sfera scaricò in acqua un fascio di luce, facendo apparire un Pokemon appena davanti al sommergibile: un grosso pesce dal corpo serpentino, molto simile ad una murena, ricoperto di squame azzurrine e decorato con degli anelli arancioni che percorrevano i fianchi in due file ordinate, fino a giungere ad una coda affilata la cui forma la faceva sembrare un'altra testa. Una fila di crestine arrotondate correva lungo la sua spina dorsale, e una cresta un po' più grande, simile alla pettinatura di un punk, spuntava sulla sua testa. La sua bocca era fin troppo grande, perennemente aperta in un ghigno da predatore, e metteva in mostra alcuni denti aguzzi. Nello stesso momento, i due scagnozzi mandarono in campo i loro Pokemon - due Pelipper che si sostenevano in aria con rapidi colpi delle loro corte ali, e volavano in circolo attorno al sommergibile.

"Un Huntail..." affermò Misty, riconoscendo al volo il Pokemon mandato da Genus. "State attenti, è un Pokemon che si vede raramente. Sinceramente, non sono sicura di cosa dobbiamo aspettarci da lui."

"Tranquilla, sono sicura che ce la caveremo. Sicuramente quel Pokemon è più versato in attacchi fisici..." cominciò a dire Lenza, un attimo prima che il cielo sopra di loro cominciasse a rannuvolarsi. Nel giro di alcuni istanti, alcune gocce cominciarono a cadere... e prima che i ragazzi si rendessero conto di cosa stesse accadendo, si ritrovarono sotto la pioggia, senza che nessuno avesse usato Pioggiadanza! "Huh? E questo cosa..."

"Siete poco informati, eh?" li stuzzicò Genus. Il suo sguardo divertito ed arrogante inquadrò la Vivillon di Serena, che sttava cercando di proteggersi dalla pioggia, senza eccessivo successo. "Ho l'impressione che non siate al corrente dell'abilità speciale di Pelipper... che tra l'altro, è di grande utilità al Nuotovelox del mio Huntail."

"Hunt!" esclamò il Pokemon simile ad una murena. Scattò in avanti, esattamente come un serpente all'attacco, e colpì Lapras con un attacco Sgranocchio, abbastanza potente da scuoterlo! Con un'esclamazione di dolore e sorpresa, il Pokemon testuggine cercò di liberarsi dalla presa... ma Huntail, con un abile trucchetto da lottatore, tirò verso di sè per mezzo secondo prima di mollare la presa, e fare sì che Lapras venisse sbilanciato dalla sua stessa forza!

"Lapras!"

"Vivi!" esclamò Vivillon. I ragazzi e il signor Lenza vennero sballottati con violenza dall'attacco di Huntail, e persero la presa su Lapras venendo scaraventati in acqua! L'unica a salvarsi fu Serena, che riuscì appena in tempo ad aggrapparsi al collo di Lapras... tutti gli altri si ritrovarono in acqua, in mezzo ai flutti e alla pioggia che cadeva sempre più fitta!

Ash e Pikachu sentirono un brivido raggelante al momento di sparire sotto la superficie dell'acqua mossa... ma dopo un primo istante di sorpresa e paura, Ash riuscì a riaversi e agitò freneticamente le braccia per cercare di riemergere. Per fortuna, i suoi vestiti erano ancora abbastanza asciutti, e un po' d'aria era rimasta intrappolata al loro interno, permettendo ad Ash di galleggiare almeno un po', e il ragazzino riuscì a riguadagnare la superficie, anche con la bocca piena di acqua salata!

"GAH!" esclamò, e cominciò ad annaspare nel tentativo di tenere la testa sopra il pelo dell'acqua. Con suo grande sollievo, vide Pikachu, Misty e Marrill che emergevano un istante dopo, e Binacle aggrapppato saldamente al guscio di Lapras... ma Lenza non si vedeva!

"Froakie!" Froakie sgranò gli occhi allarmato nel momento in cui il suo nuovo allenatore sparì tra le onde.

"Ash!" esclamò Serena. "Ragazzi, tenete duro! Vivillon, ferma quello Huntail a tutti i costi! Usa un attacco Psichico!"

"Vivi!" la maestosa farfalla gigante alzò le antenne, si concentrò e scagliò una massiccia ondata di energia mentale contro la mostruosa murena, che però fece di nuovo sfoggio della sua velocità aumentata, e riuscì a scansarsi all'ultimo momento. L'attacco Psichico di Vivillon colpì la superficie del mare e provocò una bomba d'acqua che inondò Ash e Pikachu poco lontano.

"Pika!" esclamò il topolino elettrico, e agitò freneticamente le zampette anteriori per cercare di tenersi a galla. I due Pelipper dei misteriosi nemici scattarono verso Lapras, e mentre uno di loro cercava di tenere sotto pressione Serena e Vivillon, l'altro si concentrò su Ash e i suoi compagni, con l'intenzione di farli restare in acqua il più possibile.

Pikachu strinse i denti per la rabbia. Se solo fosse stato in grado di scagliare un Fulmine, avrebbe spazzato via quei Pelipper in un attimo, ma in quella situazione, avrebbe finito per dare una pericolosa scossa anche ad Ash e agli altri... e Froakie era lì con loro, il che voleva dire che anche lui era in pericolo...

E il signor Lenza non stava ancora riemergendo...

Binacle, disperatamente aggrappato con le sue mani artigliate al dorso di Lapras, si sentì cogliere da un'ondata di panico cieco quando uno dei Pelipper nemici volò a poche decine di centimetri sopra di lui. Sentiva già da quella distanza che non poteva competere con i Pokemon di quei nemici misteriosi...

"Fletchling... cerca di fermarlo!" esclamò Ash, pur sapendo che si trovava in una posizione davvero delicata. Il Pokemon pettirosso, in una stupefacente dimostrazione di coraggio, si scagliò contro il Pelipper che stava aggredendo il Vivillon di Serena, e riuscì addirittura a mettere a segno un attacco Beccata, colpendo il Pokemon pellicano sulla testa, e facendogli perdere un po' di quota. Ma anche così, la differenza di forza tra i due volatili era più che evidente...

Fletchling, deciso a battersi con tutte le sue forze, sferrò un potente attacco Nitrocarica, avvolgendosi di una scia di fiamme scarlatte, e poi caricando contro Pelipper come un proiettile. Irritato, il Pokemon pellicano rispose con un rapido attacco Pistolacqua - il suo enorme becco si spalancò, e Pelipper scagliiò un potente getto d'acqua che spense letteralmente le fiamme nelle quali era avvolto Fletchling.

Il Pokemon pettirosso cinguettò allarmato, e si scansò alla massima velocità posssibile, riuscendo così ad evitare il grosso dell'attacco. Froakie decise di passare al contrattacco, e approfittando del fatto che la pioggia stava potenziando i suoi attacchi, scagliò un Idropulsar contro il Pokemon pellicano, che si scansò all'ultimo momento, e rimediò soltanto un colpo sul fianco. Con un'esclamazione infuriata, Pelipper si scagliò contro il Pokemon raganella, per colpirlo con un Attacco d'Ala, ma così facendo distrasse la sua attenzione da Vivillon, che ne approfittò immediatamente.

"Vivillon! Usa un attacco Psicoraggio, di nuovo!" esclamò Serena.

La farfalla colorata ripetè la mossa di prima e riuscì a colpire l'avversario, che barcollò sotto il colpo e sbattè furiosamente le ali per cercare di sottrarsi alla forza invisibile che lo trascinava. Seguì una sorte di invisibile tiro alla fune che si protrasse per alcuni secondi... prima che Vivillon riuscisse, facendo appello a tutte le sue forze, a scaraventare via il Pelipper nemico!

"Bel colpo, Serena!" esclamò Misty, mentre nuotava con tutte le sue forze per cercare di raggiungere di nuovo Lapras, il signor Lenza e Serena. L'uomo era aggrappato disperatamente al guscio della testuggine azzurra, che cercava come poteva di farlo restare con la testa fuori dall'acqua. "Ugh... accidenti, non riesco a dare ordini... devo tenere la testa... fuori dall'acqua..."

"Misty!" esclamò Ash. Il ragazzo, con un po' di sforzo, nuotò accanto alla sua fidanzata e cercò di aiutarla a restare a galla, ma ora che i loro vestiti erano fradici e appesantiti, si stava facendo più difficile.

"Pika pi! Pikachu pi..." squittì Pikachu.

"Sto veramente cominciando a stancarmi di questi giochetti." affermò Genus con un sospiro esasperato. "Huntail, sistemali una volta per tutte. Quelli che sono in acqua. Trascinali giù, mordili al collo... insomma, sbarazzatene, non mi interessa come."

"Hunt huntail!" esclamò il Pokemon murena, fin troppo impaziente di eseguire l'ordine, e sgusciò con rapidità verso il bersaglio più vicino, che guarda caso era proprio Ash! Huntail schizzò verso di lui, nuotando a solo qualche centimetro dalla superficie... e il ragazzino, troppo impegnato a cercare di aiutare Misty, sgranò gli occhi allarmato quando si rese conto che il suo avversario era ormai vicinissimo...

"Pika pi!" Pikachu intervenne con la forza della disperazione e sferrò un attacco Codacciaio che raggiunse la famelica murena alla testa... ma l'impatto fu molto indebolito sia dall'acqua che dal tipo di Huntail, che riuscì a riprendersi nel giro di pochi secondi e afferrò la coda di Pikachu con la sua, cercando di trascinarlo sott'acqua.

"Pikachu!" esclamò Ash, e tese un braccio per cercare di afferrare il suo migliore amico. Pikachu, nuotando con tutte le sue forze per cercare di sfuggire alla presa di Huntail, fece lo stesso, ma il predatore degli abissi strattonò verso di sè, aumentando la distanza tra Ash e Pikachu! "Pikachu, resisti!"

"Stiamo... stiamo arrivando!" esclamò Misty.

Ma dandosi una rapida occhiata intorno, la rossa si accorse che sarebbe stato difficile: Serena stava cercando di non farsi sbalzare giù dalla groppa di Lapras, e la sua Vivillon era impegnata con i due Pelipper dei loro avversari. Lenza stava cercando di tenersi aggrappato a Lapras, e Fletchling era troppo impegnato a scansare gli attacchi dei Pokemon nemici. Froakie era ancora sulla groppa di Lapras, e si stava tenendo stretto con i suoi arti, forse attendendo il momento giusto per intervenire... e lo stesso valeva per Binacle, con la differenza che quest'ultimo sembrava effettivamente terrorizzato.

"Claaaunch!"

Improvvisamente, accadde qualcosa che nessuno si era aspettato. Clauncher, gettando al vento ogni prudenza, si era lanciato contro lo Huntail nemico e aveva usato la sua chela più grande per stringergli la coda in una dolorosissima presa! Il Pokemon Abissi sgranò gli occhi, emise un ruggito di dolore e fu costretto a mollare la presa su Pikachu, che riguadagnò la superficie con una serie di bracciata e riemerse accanto ad Ash. Irritato, Huntail agitò la coda con tutte le sue forze, nel tentativo di costringere Clauncher a mollare.

"Tail! Hunt! Tail!"

"Cheeeeeeer..." Il gambero azzurro strinse ancora, mentre la forza immane del Pokemon murena lo sballottava da una parte all'altra, e fece appello a tutta la sua forza di volontà per resistere...  non accorgendosi che Binacle, ancora attaccato al guscio di Lapras, si era accorto del suo gesto,  ed era rimasto ad occhi sgranati. Che cosa stava facendo, quello sciocco di un gambero? Si metteva a rischiare l'osso del collo... cioè, il carapace... per il Pokemon di un allenatore qualsiasi? Era davvero disposto a dare tanta fiducia ad un umano?

"Fro! Froak!" esclamò il Pokemon Schiumorana. Binacle voltò una delle sue mani verso Froakie, e il suo occhio sbattè perplesso nel sentire quello che il ranocchio azzurro stava proponendo...

Ma il grande Magikarp era ancora prigioniero là sotto, e se non avessero cercato di fare qualcosa, quei criminali lo avrebbero portato via! Non potevano permettere che accadesse. Non che si fidasse al cento per cento di Ash e del suo gruppo... ma se non altro, erano il male minore, anche nella peggiore delle ipotesi. E poi, il suo amico era lì che stava lottando contro quell'Huntail, e doveva fare qualcosa per aiutarlo...

E va bene. Se proprio non c'era altro modo...

"Binacle!" esclamò il Pokemon balano, per poi stringere le dita artigliate, e tendere una mano verso il ranocchio azzurro. Froakie ringraziò, senza mai perdere la sua espressione seria... e salì sul palmo che il Pokemon Acqua/Roccia estendeva verso di lui. Poi, chiuse gli occhi e restò fermo per un paio di secondi, come se fosse in meditazione... e una evanescente aura bianco latte avvolse il suo corpo, come delle fiamme fantasma. Binacle sgranò gli occhi, incerto su cosa fosse... ma non esitò, e scagliò Froakie verso l'alto, facendogli sorvolare quel tratto di mare, per poi farlo precipitare verso il bersaglio! Le fiamme eteree che lo avvolgevano si accesero con maggiore foga, facendolo sembrare una meteora in miniatura mentre si gettava verso il suo bersaglio... e il Dr. Genus si accorse solo in quel momento di quello spettacolo inaspettato! Malgrado si vantasse di essere una persona molto razionale e abile nel mantenere il sangue freddo, l'uomo si ritrovò spiazzato e stupito. Era un evento che non aveva mai visto prima...

"Ma che diamine..." mormorò Genus. Non ebbe il tempo di riflettere oltre, prima che l'attacco Rimbalzo di Froakie colpisse Huntail alla testa. Un colpo deciso, rapido e poderoso, che lasciò il feroce Pokemon Abissi stordito e dolorante. Clauncher mollò la presa sulla coda di Huntail, e l'impeto del Pokemon murena lo catapultò in aria, in direzione di Lapras!

"Ti prendo io, Clauncher!" esclamò Misty. Marrill emise un'esclamazione di allarme, e cominciò a bere quanta più acqua possibile, in modo da gonfiarsi come una boa e fare da galleggiante per la sua allenatrice. Con un sorriso di ringraziamento, Misty si appoggiò alla schiena del topolino azzurro, che nuotò con tutte le sue forze per sostenerla, e alzò le braccia in modo da afferrare al volo Clauncher! Il gambero azzurro atterrò tra le braccia della giovane allenatrice, che venne scagliata indietro per un breve tratto prima di essere frenata dalla massa e dalla decisione di Marrill!

"Mar mar!" esclamò il topolino azzurro.

"Grazie, Marrill!" esclamò Misty con un sospiro sollevato. Poi, guardò verso il Pokemon crostaceo che adesso teneva tra le braccia. Clauncher sembrava stordito e un po' frastornato per il volo, e i suoi occhi parevano roteare per i capogiri, ma a parte questo sembrava stare bene, con grandesollievo di Misty. "Meno male, sei salvo anche tu, eh?"

"Clauuuuuun..." commentò il crostaceo azzurro, e sia Misty che Marrill ebbero l'impressione di sentire un tono sarcastico nella sua voce.

"Ooookay, lo prenderò per un sì..." commentò la ragazza con una risatina soffocata.

"Bel colpo, Froakie! Ma non credo che resterà fermo a lungo..." esclamò Ash. Froakie si era piazzato sulla sua spalla, e stava fissando Huntail con attenzione, per essere sicuro che il predatore abissale non cercasse di attaccare di nuovo. Per fortuna, al momento sembrava stordito per il Rimbalzo di Froakie, e invece che attaccare, era costretto a ritirarsi. Era il momento giusto per ritornare in groppa a Lapras...

Se non fosse stato per quel Pelipper che, staccatosi dalla battaglia con la Vivillon di Serena, ora cercava in tutti i modi di tenerli in acqua, e possibilmente con la testa sotto di essa. Sul ponte del sottomarino, il Dr. Genus stava mostrando segni di insofferenza. Quella che doveva essere un'operazione rapida e pulita si stava trasformando in una serie di complicazioni, e non aveva voglia di restare lì più a lungo.

"Che insistenti, questi mocciosi... mi ricordano fin troppo Lorena." mormorò lo scienziato. "Avanti, Huntail! Non restare lì impalato e torna all'attacco! E voi, Pelipper, smettetela di perdere tempo! Fateli sprofondare!"

"Pelipper!" starnazzò uno dei due Pokemon Acqua/Volante. Con una virata, cercò di mettere fuori gioco Vivillon con un'Attacco d'Ala, ma Serena aveva anticipato la mossa e fece cenno alla sua Pokemon Coleottero/Volante di scansarsi. Muovendosi appena in tempo, la leggiadra Pokemon passò sotto l'ala estesa del Pokemon pellicano, e contrattaccò con una Raffica, una poderosa folata di vento scatenata sbattendo le ali. Il colpo fu abbastanza potente da far barcollare Pelipper per un attimo...

E il Fletchling di Ash, che fino aquel momento non aveva potuto fare altro che stare a guardare lo scontro senza riuscire a fare molto per intervenire, colse il momento giusto per dare il suo contributo. Mentre tutti gli altri Pokemon erano impegnati a combattere, Fletchling svolazzò verso Pikachu e Froakie, e fece loro un cenno, indicando il ponte esterno del sottomarino con il suo esile becco.

"Pi pikachu? Pika, pika..." rispose il topolino elettrico, un po' sbalordito dalle intenzioni del Pokemon pettirosso. Ma non rimase fermo a lungo, e disse di sì al suo compagno, mentre Froakie saltava incontro ad Ash e faceva ai suoi compagni un cenno che probabilmente voleva dire 'buona fortuna'.

"Froakie? Fletchling, Pikachu, come state..." cominciò a dire Ash, mentre Serena gli dava una mano a salire sulla groppa di Lapras. Il topolino giallo gli fece il segno dell'okay, e si scagliò di nuovo contro Huntail, usandolo letteralmente come una piattaforma per tenersi in piedi sulle acque! Irritato, il Pokemon simile ad una murena cercò di immergersi... ma Binacle glielo impedì, usando un attacco improvviso ed inaspettato.

"Bi, binacle!" esclamò il misterioso Pokemon Bimano. Sbattè tra loro le sue strane "mani" armate di artigli, e poi le puntò verso Huntail. Un attimo dopo, alcune rocce aguzze apparvero attorno allo stupito Huntail e caddero con precisione letale, tutte attorno ad Huntail che fu costretto a scansarsi con rapidità per evitarle. Un attacco Rocciotomba, che diede a Pikachu il tempo necessario di contrattaccare e lanciare un Fulmine contro uno dei Pelipper!

"Pika... CHUUUUU!" esclamò il topolino giallo. Un poderoso attacco Fulmine, sotto forma di una dirompente scarica elettrica dorata, solcò l'aria e centrò in pieno il Pelipper che cercava di tenere in acqua Misty e Clauncher!

L'effetto fu immediato e drastico. Il Pokemon Acqua/Volante si irrigidì, e la scarica percorse il suo corpo e mostrò a tutti il suo scheletro per qualche istante. Poi, come un aeroplano in procinto di schiantarsi al suolo, il Pelipper nemico perse quota avvitandosi su sè stesso, le piume che ancora fumavano. Il Pokemon pellicano atterrò in acqua e rimase a fluttuare sulle onde, con gli occhi trasformati in spirali... e questo diede a Fletchling l'apertura che gli serviva.

Il pettirosso usò di nuovo Nitrocarica e scattò verso il Dr. Genus e i suoi scagnozzi, senza che nessuno potesse interferire! Il perfido scienziato e i suoi due tirapiedi riuscirono a vedere una scheggia fiammeggiante che si scagliava su di loro, e che si fermò ad appena un metro da loro... ma soltanto per virare e gettarsi contro i controlli!

"Ah! Ma cosa sta..."

Il Dr. Genus ebbe subito una sgradita risposta. La Nitrocarica di Fletchling colpì la plancia di comando, perforandola con la stessa facilità con cui un coltello incandescente entra nel burro... e il sottomarino venne violentemente scosso, mentre una cascata di scintille elettriche si sprigionava dalla console danneggiata! Flechling volò verso l'alto e si lanciò nuovamente in picchiata, questa volta mirando ad uno degli scagnozzi di Genus, e prendendolo a beccate!

"Ahi! Ma che... Ah! Lasciami! Lasciami stare, stupido Pokemon pennuto... Ahia! Lasciamiiii!" esclamò il malcapitato. Agitò scompostamente le braccia, come se stesse tentando di scacciare un tafano particolarmente insistente, ma l'agile pettirosso si scansò e continuò a beccare senza pietà!

"Che state combinando, idioti? Guardate cos'ha fatto quel Fletchling per la vostra stupidità!" esclamò Genus. Era ancora freddo e controllato, ma il tono della voce e l'espressione del suo viso non lasciavano adito a dubbi circa la sua rabbia. "Mi spiegate adesso come facciamo a trasportare con noi quel Magikarp dorato?"

Fletchling assestò un'ultima beccata allo scagnozzo di Genus, questa volta assicurandosi che per un po' non avrebbe più potuto sedersi comodo. L'individuo emise un acuto grido di dolore e corse via nel tentativo di proteggersi la retroguardia dal combattivo Pokemon, che cambiò bersaglio e svolazzò verso l'altra recluta e il Dr. Genus.

“Tsk… chiamate un altro Pokemon, razza di imbecilli! Vi state facendo battere da un ridicolo Fletchling!” esclamò lo scienziato malvagio. “E qualcuno si occupi del Pokemon che…”

La frase restò a metà. Qualcosa andò a sbattere contro la fiancata del sottomarino, e sia Genus che i suoi scagnozzi vennero scagliati a terra, riuscendo a malapena a non farsi catapultare fuori bordo. Lo scienziato emise un grugnito esasperato. Come temeva, i danni subiti dal sistema di controllo avevano ridotto la potenza disponibile al generatore di campo che teneva imprigionato il Magikarp dorato, e il possente Pokemon era riuscito a liberarsi, e a lanciare il suo contrattacco. Con un potente attacco Corposcontro, Magikarp aveva fatto vacillare il sommergibile e dato una scossa a tutti i malviventi che si trovavano all'interno… e proseguì l'attacco con un potente Bollaraggio che investì la zona dei motori, e fece saltare alcune ventole.     

Il Dr. Genus strinse i denti rabbiosamente, e le sue peggiori paure si realizzarono quando il gigantesco Magikarp dalle squame dorate riemerse con un potente richiamo che ricordava il canto delle balene! Il Pokemon antico sembrava addirittura più forte di prima, le robuste squame che rilucevano come sotto i raggi del sole, e i malfattori si ritirarono quanto più possibile dinnanzi a quella furia!

"Claunch! Claunch! Clauncher!" esclamò Clauncher, e alzò in aria la sua chela più grande per esprimere la sua gioia nel vedere l'antico Magikarp tornare alla carica! Anche Binacle espresse la sua gioia battendo tra loro le sue strane "mani", e il resto del gruppo restò a guardare ammirato quell'essere che, pur avendo l'aspetto di un comune Magikarp, dava un senso di potenza e di maestà.

Ma la loro meraviglia non era nulla in confronto a quella del signor Lenza. L'uomo era davanti alla creatura che aveva atteso di vedere per tutta la vita. Il leggendario Magikarp dorato di cui parlavano le leggende della sua terra natale. E ora era lì, davanti a lui... e lui era testimone di quell'evento memorabile!

"Eccolo... il leggendario Magikarp..." mormor l'uomo, aggrappato al guscio del suo fedele Lapras. Serena, che si era chinata su di lui per aiutarlo a ritornare all'asciutto, sentì quello che stava sussurrando, e si voltò verso il colossale Magikarp, che stava scatenando la suaira sul sottomarino. Un tremendo colpo fece inclinare la macchina su un fianco, quasi scaraventando fuori bordo il Dr. Genus e i suoi scagnozzi... e il Pelipper ancora in campo se la stava vedendo brutta a sua volta. Non riusciva a reggere il confronto con la Vivillon di Serena, che dopo aver preso le giuste contromisure, stava facendo uso delle sue mosse più inaspettate per contrastare il vantaggio che Pelipper aveva su di lei.

"Vivi!" esclamò la farfalla gigante, usando di nuovo il suo attacco Raffica per scagliare una potente folata di vento contro il Pokemon pellicano. Quest'ultimo riuscì a scansarsi con una virata che Serena non si era aspettata da un volatile così grosso ed ingombrante, e rispose con un potente Attacco d'Ala che mandò la farfalla gigante a ruzzolare addosso a Lapras, atterrandogli sulla testa. Vivillon emise un breve strillo di dolore e sorpresa, e Serena si sporse per aiutarla, ma Lapras si mosse per primo. Diede un leggera spinta alla Pokemon Coleottero/Volante, che riuscì a rialzarsi appena in tempo per evitare un attacco Idropulsar da parte dell'avversario.

"Adesso, Vivillon... usa Assorbibacio!" esclamò Serena. Vivillon scattò verso il Pelipper avversario, ridusse in un lampo la distanza, e... gli diede un bacio sulla punta del becco, lasciando esterrefatto il Pokemon pellicano.

Sfortunatamente per Pelipper, non si trattava di un bacetto affettuoso. Nel momento in cui la bocca di Vivillon lo toccò, il pellicano venne percorso da un brivido che lo lasciò di colpo spossato e senza forze... e la sua energia venne trasferita di colpo all'avversario, che si riprese all'istante da quasi tutti i colpi che aveva preso! Dopo qualche secondo, ritenendo di aver assorbito abbastanza energia, Vivillon si staccò agilmente dall'avversario, che svolazzò all'indietro con fare incerto, e tentò di riprendersi ed attaccare di nuovo.

"Perfetto, Vivillon! Adesso... concludi con un attacco Psichico!" esclamò Serena.

Pelipper, non vedendo altro modo per difendersi, chiuse le ali attorno a sè... e una frazione di secondo dopo, venne travolto da un torrente di forza invisibile che Vivillon aveva creato con la sola forza della sua mente! Gli occhi compositi di Vivillon si accesero di azzurro, mentre scagliava via l'avversario e lo mandava quasi a schiantarsi contro la fiancata del sottomarino in avaria. Fletchling, vedendo che ormai non c'era più nulla che potesse fare, si staccò dai suoi avversari e scagliò una raffica di attacchi Braciere per evitare che lo inseguissero. Il Dr. Genus si fermò di colpo con un'esclamazione frustrata quando alcune fiammate scaturirono davanti a lui e gli impedirono di raggiungere Fletchling, e il Pokemon pettirosso svolazzò nuovamente da Ash e Pikachu.

"Bravo, Fletchling! Sei stato davvero audace!" lo complimentò Ash, che stese un braccio per permettere al Pokemon pettirosso di atterrare. Fletchling si aggrappò al braccio del suo allenatore e cinguettò in segno di orgoglio, mentre Pikachu faceva il segno dell'okay e Froakie alzava una mano davanti al viso in una perfetta posa da ninja.

"Guardate! Sembra che quel Magikarp non abbia gradito per niente lo scherzo che gli hanno fatto!" sghignazzò Misty, tenendo in braccio sia Marrill che Clauncher. Il Magikarp dorato, in effetti, stava ancora sfogando la sua ira sul sottomarino, e lo aveva appena investito con un tremendo attacco Corposcontro.  Il colpo fu tale da far vacillare il sottomarino già danneggiato, e convincere il Dr. Genus che non ci fosse più niente da fare da quelle parti. Lo scienziato si afferrò ad una ringhiera per non essere scaraventato in acqua, e si tirò su, facendo cenno ai suoi scagnozzi di levare le tende.

"Tsk... niente da fare, siamo in una posizione del tutto svantaggiata. Dobbiamo andarcene di qui!" esclamò. "Ripiegate e raggiungiamo la base più vicina. Il sommergibile ha bisogno di riparazioni!"

"S-sì, dottor Genus!" si affrettò a dire una delle due reclute, massaggiandosi il punto in cui Fletchling aveva lasciato il segno.

"Fermi! Dove credete di andare! Dovete darci delle risposte!" esclamò Ash, deciso a non farli scappare così facilmente. Pikachu era riuscito a colpire Huntail con un attacco Mega Pugno, lasciando per un istante stordito il pericoloso Pokemon Abissi, che si era rapidamente ritirato verso il sottomarino. "Siete voi quelli che rapiscono i Pokemon a Kalos? Che cosa avete intenzione di fare?"

"Come se fossi obbligato a dirtelo, moccioso." rispose Genus, nuovamente calmo e padrone di sè mentre richiamava il suo Huntail. I due scagnozzi avevano già richiamato a loro volta i loro Pelipper, e si stavano affrettando a tornare sotto coperta. "Se sei interessato a scoprirlo... e se vuoi il mio consiglio spassionato, non è una buona idea... continua pure a seguirci. Per questa volta ci ritiriamo."

"Kaaaaarp!" esclamò indignato il Magikarp dorato, e cercò di caricare di nuovo il sommergibile. Genus riuscì a tornare sotto coperta, infilandosi dietro ai suoi scagnozzi e chiudendo il portellone dietro di sè con un clangore metallico. Immediatamente dopo, il sommergibile emise una serie di rumori inquietanti, e una cortina di denso fumo grigio piombo uscì dal suo scafo, avvolgendo il veicolo in una cortina che impediva del tutto la visuale. Il gigantesco Magikarp e il resto del gruppo furono costretti a ritirarsi, e nella coltre di fumo denso, Fletchling riuscì a vedere il sottomarino che si inabissava in un vortice.

"Tsk... Chissà perchè me lo aspettavo. E non hanno neanche voluto dirci che cosa avessero in mente..." affermò Misty con sarcasmo. Sentì Clauncher che si agitava ancora in braccio a lei, e si rivolse al crostaceo. "Comunque, stai tranquillo, Clauncher! Li abbiamo mandati via, almeno per adesso... e questo... è il Magikarp dorato che stavamo cercando?" Diede una rapida occhiata all'immenso Magikarp, che stava riprendendo fiato. "Wow... ho l'impressione che avrei avuto bisogno di qualcosa di più di una canna da pesca per acchiapparlo!"

"Il Magikarp della leggenda..." rispose il signor Lenza, talmente concentrato sulla misteriosa e maestosa creatura che quasi non pensava più ai misteriosi assalitori. "Non ricordavo che fosse così grande, sinceramente..."

"Certo che... nel mondo dei Pokemon se ne vedono un sacco, di cose inaspettate..." rispose Ash. Si ricordò in quel momento di Binacle, che restava ancora aggrappato con tutte le sue forze al guscio di Lapras, e diede un'occhiata per vedere se stava bene - per fortuna, lo strano crostaceo era riuscito a restare fermo dov'era, e anzi dava l'impressione di aver vinto la paura, visto che gli occhi sulle sue "mani" avevano un'espressione molto più tranquilla ed amichevole.  "Binacle? Tu come stai? Tutto a posto?"

"Bi, binacle!" rispose il Pokemon balano. Strinse una delle due mani a pugno e fece il segno della vittoria con due "dita", mentre l'altra guardava verso Clauncher, che a sua volta agitò la sua chela più grande per dire che era tutto a posto.

"Ho l'impressione che Clauncher gli stia dicendo che avrebbe dovuto fidarsi di noi..." disse Serena con una breve risata, aiutando Lenza ad asciugarsi. "Signor Lenza, lei sta bene, vero? Credo che quei malviventi non si faranno vedere qui attorno tanto presto."

"Già... vi devo ringraziare, amici. Se non fosse stato per voi, il Magikarp leggendario sarebbe stato catturato..." rispose il vecchio lupo di mare. Era distratto e commosso dalla presenza del maestoso Pokemon, che si stava avvicinando in quel momento, nuotando lentamente e con calma. "Il Magikarp della leggenda... non credevo potesse esistere davvero una creatura come questa... non sai quanto ho sperato un giorno di poterti vedere, e adesso... adesso sei qui, davanti ai miei occhi."

Il vecchio pescatore allungò la mano verso il Magikarp dorato, con un po' di esitazione. Temeva che il possente Pokemon si sentisse ancora minacciato, e potesse attaccare o fuggire...

Ma, accompagnato dal saluto silenzioso di Ash, Pikachu, Misty, Marrill e del resto del gruppo, il Magikarp gigante si avvicinò lentamente al Lapras di Lenza. Il Pokemon Acqua/Ghiaccio chinò la testa in un'espressione di rispetto, come un dignitario che mostra deferenza verso il suo re... e il dorato re delle carpe si avvicinò fino a farsi toccare da Lenza.

"Magikarp..." affermò con voce calda che quasi riecheggiava tutt'attorno. Il vecchio pescatore era ora completamente preso da quel momento - ora vedeva che le storie che aveva sentito per tutta la sua vita, quelle che raccontava ai bambini che visitavano l'acquario, quelle che condivideva con i suoi vecchi amici sulla spiaggia dopo ogni dura giornata di lavoro, erano tutte vere, e davanti a lui c'era il Pokemon che più di tutti aveva caratterizzato le dicerie locali di Petroglifari... ora era davanti a lui, grazie anche a quei ragazzi che avevano corso dei rischi terribili per metterlo in salvo.

"Ciao..." disse infine, la voce poco più che un sussurro. "Finalmente ti abbiamo trovato, Magikarp... sai, è passato molto tempo dall'ultima volta che qualcuno ti ha visto. Qualcuno, lì a Petroglifari, aveva cominciato a pensare che non saresti più tornato... o che eri soltanto una favola, una chiacchiera tra vecchi pescatori."

"Karp karp..." rispose la carpa gigante, i baffi che si muovevano lentamente in segno di comprensione. Lapras avvicinò la testa e fece un cenno amichevole, invitando la carpa gigante a rilassarsi. Il gruppo di Ash e dei suoi compagni osservava la scena in disparte, lasciando a Lenza il tempo che gli serviva per dire quello che doveva.

"Sai, Magikarp, eravamo venuti a chiederti se avessi voluto trasferirti all'acquario di Petroglifari." ammise Lenza, e accarezzò con una mano il fianco squamoso dell'antico Pokemon, che tirò un sospiro di sollievo e accarezzò gentilmente l'acqua con la coda. Sembrava che quello che aveva sentito non lo avesse per nulla disturbato. "Lì... probabilmente potresti vivere tranquillo. Ora che quelle persone ti hanno preso di mira, temo che sia solo questione di tempo prima che tornino per cercare di catturarti di nuovo."

Serena disse di sì con la testa. "Sì, purtroppo temo che sia così..." affermò, e tese in avanti un braccio in modo che la sua Vivillon viola si posasse gentilmente su di esso. "Non so chi siano, e perchè stiano cercando di rapire tutti quei Pokemon, ma sono pericolosi. Credo... che saresti più al sicuro in un luogo dove potrai essere protetto giorno e notte."

"Vivi!" esclamò Vivillon.

Clauncher e Binacle si avvicinarono all'antico Magikarp dorato, che osservò intento i due Pokemon più piccoli. Anche loro, malgrado le iniziali incertezze di Binacle, ora si erano convinti delle buone intenzioni di quel gruppo di umani, e stavano cercando di convincere il Magikarp dorato delle loro intenzioni.

"Detto questo... vogliamo che sia tu a decidere, Magikarp." continuò Lenza, e si staccò appena un po' dal Pokemon antico. "Immagino che anche tu voglia la tua libertà... e magari, proteggere i Pokemon e i pesci di questo mare..."

Il gigantesco Magikarp dorato cominciò a riflettere. Sembrava combattuto tra le due scelte, entrambe le quali gli sembravano ragionevoli. Certo, se si fosse trasferito nell'acquario, sarebbe stato al sicuro, assieme a tutti i Pokemon che vivevano là dentro. E quel gruppo di malfattori non avrebbe più potuto dargli la caccia tanto apertamente. Era una situazione che gli appariva allettante. Ma al tempo stesso, gli sarebbe dispiaciuto lasciare che il mare restasse incustodito. Sentiva anche lui di avere i suoi doveri nei confronti di tutte le creature che popolavano le acque di Kalos. Sentiva che non era una decisione che poteva prendere così, su due piedi (o pinne), e anche i ragazzi comprendevano che era un po' combattuto.

"Froakie..." gracidò il Froakie di Ash, anche lui non del tutto sicuro di cosa potesse suggerire al Magikarp dorato.

"Clauncher..." suggerì il gambero azzurro. Lui e Binacle si guardarono, come a volersi scambiare una rapida opinione... e infine, anche il Pokemon balano si decise, e parlò al suo "superiore".

"Nac nac binacle! Binacle..."

"Magi, karp..." affermò il Magikarp gigante. Con un cenno della testa, chiese ad Ash e al suo gruppo di fargli strada, e Lapras, con un'esclamazione entusiasta, si girò e cominciò a navigare di nuovo verso la costa di Petroglifari, seguito da un grato ed incuriosito Magikarp dorato...     

Nessuno di loro poteva vedere la piccola e misteriosa figura dall'aspetto etereo e delicato che li osservava, gli occhi rossi e vivaci stranamente fuori posto in quel corpo fatto di guizzante nebbia nera e grigia... 

 

 

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Phew, ce l'ho fatta! Questo capitolo si è rivelato più duro del previsto, ma alla fine sono riuscito a pubblicarlo. Spero che questo scontro con i misteriosi rapitori di Pokemon (anche se a questo punto immagino che molti sappiano già di chi si tratta) vi sia piaciuto. Certamente, adesso c'è un problema in più rispetto al Team Flare.

Tra non molto Froakie dovrebbe cominciare ad avere un ruolo un po' più centrale. Sicuramente, adesso si è visto, una volta di più, che c'è qualcosa di anomalo in lui. Spero comunque di non fargli prendere troppo spazio nella storia. Anche gli altri Pokemon di Ash meritano il loro spazio, non credete? XD

Questo è tutto per adesso. Spero di riuscire a pubblicare almeno un altro capitolo di una mia storia entro il 18, visto che per allora partirò per le vacanze di Natale, e tornerò in Italia solo il 31. Ad ogni modo...

A presto!

     

      

 

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Capitolo 33
*** Binacle e Clauncher ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 33 – Binacle e Clauncher 

"Ragazzi, ce l'avete fatta!" esclamò Clem, correndo verso Ash e i suoi compagni nel momento in cui questi ultimi toccarono nuovamente la costa di Petrogifari. Assieme a loro, c'era una piccola processione di inusuali Pokemon... tra cui il misterioso e gigantesco Magikarp dorato che aveva attirato su di sè l'attenzione di un nutrito gruppo di residenti della città costiera, tutti meravigliati dalla vista di quella creatura incredibile.

"Avete visto? Quello... quello è davvero il Magikarp della leggenda!"

"Non posso crederci... quindi quello che si dice è vero!"

"Ma cos'è successo? Come mai è saltato fuori all'improvviso, dopo tanto tempo?"

Lem alzò le mani per dire alla folla di restare calmi. "Aspettate, aspettate! Credo che... i miei amici saranno in grado di spiegarvi tutto come si deve. Anche il signor Lenza, immagino." disse il giovanissimo scienziato, mentre si avvicinava al bagnasciuga accompagnato da un'agente Jenny e dal suo Herdier. Il Pokemon cane abbaiò allarmato nel vedere quel Magikarp così inusuale, che però non dava l'impressione di essere ostile... e si guardò attorno meravigliato quando il Lapras del signor Lenza fece scendere Ash, Pikachu e i loro compagni sul bagnasciuga. Lem riuscì a vedere anche Clauncher e Binacle che scendevano dal dorso del Pokemon plesiosauro con tutta l'agilità di cui erano capaci.

"Per favore, signori! Fate largo! Agente di polizia!" esclamò l'agente Jenny. Con il distintivo tenuto ben stretto in una mano, la poliziotta si fece strada gentilmente ma con fermezza tra la folla che si era riunita, e raggiunse Ash e i suoi compagni. "Ragazzi, sono l'agente Jenny di turno a Petroglifari. Che sta succedendo qui? Cos'è questo Magikarp gigante? E voi, da dove venite?"

"Karp karp! Magikarp!" esclamò il Magikarp, e rivolse all'agente uno sguardo sospettoso.

"Pika pika!" squittì Pikachu. Il topolino elettrico si mise in mezzo e alzò una mano in direzione dell'agente Jenny per dirle che non era il caso di allarmarsi. "Pika pi pikachu pi, pika pika!"

Ash disse di sì con la testa, e diede una mano a Misty e a Serena a scendere dalla schiena di Lapras. "Va tutto bene, agente Jenny... questo Magikarp non è pericoloso. Anzi, lo abbiamo aiutato a sfuggire a dei pericolosi individui che lo volevano catturare."

"Catturare?" chiese la poliziotta, ora un po' meno aggressivamente. "E chi voleva catturare questo Pokemon? Gli stessi che hanno cominciato a rapire i Pokemon di questa regione, da un po' di tempo a questa parte?"

"Non lo sappiamo, ma erano dei malviventi che viaggiavano con un sottomarino, e avevano dei Pokemon molto agguerriti." rispose Misty.

Serena si rimise a posto il cappello e ringraziò Lapras con un cenno della testa prima di unirsi alla conversazione.    "Non hanno nemmeno detto il loro nome, in realtà... Comunque, siamo riusciti ad impedire che catturassero questo Magikarp."

"C-c-clauncherrr!" confermò Clauncher con voce roca.

L'agente Jenny restò in silenzio per ponderare quello che aveva sentito, poi guardò in direzione del gigantesco Magikarp dorato. Non si sentiva molto a suo agio, con quella creatura che continuava a guardarla con sospetto. "E... questo Magikarp, esattamente, da dove è saltato fuori? So che da queste parti c'è una leggenda che parla di un Magikarp particolare... sarebbe questo, per caso?" chiese. "E come ha fatto a diventare così grande?"

"Agente Jenny... con tutto il dovuto rispetto, non le sembra che si stia preoccupando del problema sbagliato?" chiese Lem con un pizzico di irritazione.

"Il fatto che un gruppo di malviventi sia ancora nei paraggi dovrebbe preoccuparla un po' più, no?" continuò Misty.

L'agente battè le mani per chiedere un po' di silenzio. "Ordine, per favore! Chi non ha niente da contribuire, si tenga cortesemente a distanza!" affermò.  Una volta che le persone si furono allontanate a una distanza che lei riteneva sicura rispetto a quel gigantesco Magikarp dorato, la giovane agente sospirò e si massaggiò la fronte. "Signorina... in questo momento, ho il dovere di pensare alla situazione che ho di fronte ai miei occhi. E questo è un Pokemon che non ho mai visto prima, e che a quanto ne so, potrebbe costituire una minaccia. Se poi ci sono questi malfattori, mi occuperò anche di loro, ma devo dare la priorità all'immediato. Non lo faccio per cattiveria, ragazzi, ma è la procedura."

"Pika pika! Pika pikachu!" rispose Pikachu, e mosse freneticamente le mani davanti a sè per dire che non era così.

Anche il Magikarp dorato si rese conto di quello che stava dicendo l'agente Jenny, e cercò di dire la sua. "Magikarp! Magi magikarp!" affermò, dimenando freneticamente le pinne nell'acqua bassa.

"Froakie!" esclamò il Pokemon ranocchio. Fletchling fluttuò allegramente attorno al suo allenatore, e Binacle mosse le sue strane "mani" artigliate

"Sì... chiediamo scusa, agente Jenny, non volevamo certo dirle come fare il suo lavoro. Ma è come dice Magikarp!" continuò Ash. "Lui non voleva fare del male a nessuno. Sono stati quei furfanti ad attaccarlo e cercare di catturarlo."

"Bene, se è come dite, lo verificheremo subito." affermò Jenny, e con prudenza si avvicinò al Magikarp gigante assieme al suo Herdier. Il Pokemon simile ad un cane barbone annusò il Magikarp leggendario da una certa distanza, come se volesse prendere un po' di confidenza con il Pokemon acquatico prima di esaminarlo. Il signor Lenza, che fino a quel momento era rimasto accanto a Lapras, e stava dando un'occhiata attenta alla gente riunita sulla spiaggia. Le reazioni delle persone erano abbastanza variegate - la maggior parte sembrava contenta di vedere che il Pokemon della leggenda si faceva vedere dopo tanto tempo, ma alcuni sembravano impauriti o insospettiti.

"Agente Jenny... se posso dare una mano... anch'io posso assicurarvi che questo Magikarp non è pericoloso. Anche se, in effetti, ha delle capacità che vanno ben oltre quelle di un normale Magikarp." affermò il vecchio pescatore. "Ecco... se devo dire la verità, le nostre intenzioni inizialmente erano quello di invitarlo a trasferirsi nell'acquario di Petroglifari, in modo che potesse vivere in un ambiente protetto. Solo che adesso... non so se sia la cosa migliore."

"In che senso?" chiese la poliziotta. Teneva sempre un occhio addosso a Magikarp, ma per il momento, era soddisfatta del fatto che Magikarp non sembrasse aggressivo. In effetti, Herdier si stava avvicinando a lui senza problemi, e il gigantesco Magikarp lo stava lasciando fare.

"Ecco... non sono sicuro se adesso sia la cosa giusta tenerlo qui, in un acquario ristretto. Non sarebbe la stessa cosa che cercavano di fare quei delinquenti?" si chiese Lenza. Il Magikarp gigante si distrasse giusto per un momento dallo Herdier che lo stava annusando, e rivolse al vecchio pescatore uno sguardo dubbioso, come del resto fecero altri. "Forse stavamo cercando di tenere Magikarp nel nostro acquario soltanto per vanità... per dimostrare che le leggende su di lui sono vere."

"Denne..." affermò il Pokemon Elettro/Folletto di Clem, che come sempre seguiva la bambina bionda a breve distanza.

"Credo che Dedenne voglia dire... perchè non lo chiedete a Magikarp di persona?" Clem tradusse quello che le sembrava che il suo compagno volesse dire. "Credo che sia la cosa più giusta da fare. Chiedete a lui cosa pensa che sia più giusto..."

Serena sbattè gli occhi, poi sospirò e si sfregò una tempia con una breve risata imbarazzata. Quello che diceva Clem era spaventosamente logico nella sua semplicità... "Sapete, credo che la nostra piccola amica abbia fatto un'osservazione molto corretta."

Froakie decise di farsi avanti per primo. Con un paio di agili balzi, la raganella azzurra raggiunse Herdier e il gigantesco Magikarp, e si concentrò per un istante, mentre una tenue aura azzurrina cominciava ad essere sprigionata dal suo corpo. Immediatamente, il Magikarp gigante venne avvolto da un'aura simile, ma di colore rosso intenso, e i suoi grandi occhi tondi si spostarono sul Pokemon di Ash, che restò fermo dov'era e si concentrò.

"Hm? Ma che sta facendo quel Froakie?" chiese l'agente Jenny.

Ash non disse nulla, ma restò a qualche passo di distanza, concentrandosi sul suo starter di Kalos. Ancora una volta, quello strano potere... adesso sembrava che volesse usarlo per contattare mentalmente il Magikarp gigante, cercare in qualche modo di comprenderlo. I poteri di quel Pokemon erano qualcosa di davvero strano, e per Ash, rappresentavano un motivo di curiosità, meraviglia... ma in parte, anche di inquietudine.

Sfruttando quel po' di conoscenza dell'Aura che aveva, il ragazzo cercò di concentrarsi su Froakie, ma riuscì soltanto a cogliere alcuni pensieri superficiali. Froakie stava cercando di rassicurare il Magikarp gigante di fronte a tutte quelle persone. Di metterlo a suo agio, in modo che potesse decidere con tutta calma cosa volesse fare. Pensare ai vantaggi e agli svantaggi. E riusciva a capire che in quel momento, Magikarp stava pensando attentamente a cosa fosse meglio...

La folla attese un po', tutti ansiosi di scoprire cosa avrebbe deciso il misterioso Pokemon... che alla fine alzò la testa e mostrò una pinna come per dire di sì. 

Froak?” chiese Froakie, che probabilmente si era aspettato una risposta diversa. Tuttavia, il Magikarp dorato non ebbe esitazioni, e si limitò ad affermare nuovamente la sua decisione.

“Credo… che Magikarp abbia deciso di restare qui.” Affermò Ash.

Lenza sorrise, un po' malinconico, e accarezzò il Magikarp gigante su un fianco. “Sei sicuro, Magikarp? Lo sai cosa vuol dire scegliere di vivere nel nostro acquario, vero? Certo, faremo tutto quello che potremo per rendere il tuo soggiorno più confortevole possibile, ma si tratterà comunque di rinunciare alla libertà della tua vita precedente.”

Magikarp…” rispose il Pokemon con pazienza, e confermò la sua decisione, muovendo le vibrisse sul suo muso. Froakie strinse un po' gli occhi, ma si convinse che in fondo non era molto diverso da quello che facevano molti Pokemon con i loro allenatori. Accettavano di restare al fianco delle persone per viaggiare assieme a loro, vivere delle belle avventure, diventare più forti ed evolvere… come lui aveva fatto con Ash. E sicuramente, anche Magikarp aveva i suoi motivi per accettare di vivere nell'acquario di Petroglifari.

"Credo che Magikarp sappia quello che fa. Se tornasse in mare aperto, diventerebbe un facile bersaglio per quei malviventi... e questa volta, potrebbe non essere nemmeno in grado di chiedere aiuto." riflettè Misty a voce alta. Froakie confermò quest'impressione facendo un cenno con la testa... cosa che non fece per niente piacere a Binacle. Lui e Clauncher si erano rivolti agli uomini perchè non avevano altra scelta per salvare il Magikarp che riconoscevano come una sorta di progenitore e di onorato protettore... ma questo non voleva dire che improvvisamente lui sarebbe diventato amico degli uomini! Con espressione stupita e quasi affranta, il Pokemon balano si trascinò verso Magikarp, usando le grandi "mani" artigliate per avanzare sulla sabbia umida.

"Binacle! Bina binacle!" esclamò, e si fece strada tra gli altri Pokemon, compreso il suo amico Clauncher, per raggiungere Magikarp. Non ci voleva molta immaginazione per rendersi conto che stava cercando di pregare il misterioso Pokemon di ripensare a quello che stava facendo.

"Clauncher..." rispose il gambero azzurro, usando la sua chela più grande per esortare il suo compagno alla calma. In realtà, nemmeno lui era troppo convinto della decisione di Magikarp... ma d'altra parte, non se la sentiva nemmeno di biasimarlo, e riusciva a comprendere la logica dietro la sua idea. Sicuramente, in quell'acquario sarebbe stato più al sicuro che in mare aperto...

"Binacle bina!" esclamò il Pokemon balano, ignorando i tentativi di Clauncher di rabbonirlo. "Bi binacle?"

"Pika pikachu..." questa volta, fu Pikachu a farsi avanti per cercare di far ragionare il Pokemon Acqua/Roccia, e a lui si unì quasi subito anche il Bunnelby di Lem - il Pokemon coniglietto zampettò vivacemente accanto a Binacle, e usò una delle sue enormi orecchie-mani per fargli cenno di non prendersela.

"Bun bun!"

"Binacle?" esclamò Binacle con voce roca, e si voltò di scatto verso il Pokemon coniglio, che rimase a guardarlo con espressione neutrale. Irritato, Binacle estese una delle sue strane "mani" verso Bunnelby...

...e se ne pentì subito quando il Pokemon coniglietto, agendo unicamente d'istinto, bloccò l'arto tra le sue grandi orecchie e lo proiettò abilmente a terra con una mossa da judo! Binacle sgranò gli occhi in un'espressione incredula quando finì a gambe all'aria (si fa per dire), e anche gli altri Pokemon presenti restarono sbalorditi... compreso Bunnelby.

"Bunnnnn..." mormorò. Ancora una volta quello stupidissimo riflesso condizionato che lo portava ad atterrare chiunque allungasse la mano verso di lui...

"Credo... che quello fosse un po' troppo, Bunnelby, non pensi anche tu?" chiese Misty, con tanto di gocciolone di sudore dietro la nuca. Clauncher si sfregò la nuca con la chela più piccola, e andò a dare una mano a Binacle.

Il Magikarp dorato sembrò tirare un sospiro, e cercò di spiegare a Binacle come mai avesse preso quella decisione, con Froakie che gli stava vicino e cercava di comprendere quello che il Pokemon mitologico voleva dire.

"Magi magikarrrrrp, magi karp karp..." cominciò a spiegare. Con una delle pinne pettorali fece un cenno alla piccola folla che si era riunita sulla spiaggia, molti dei quali esprimevano sincera preoccupazione per quei Pokemon e per quello che avrebbero fatto da quel momento in poi. "Magikaaaarp..."

"Fro froakie... froak!" rispose Froakie rivolto ad Ash. Il giovane allenatore di Biancavilla disse di sì con la testa - in effetti, era un po' come avevano immaginato.

"Magikarp sta dicendo... che potrà fare di più per queste persone restando accanto a loro, offrendo loro tutto il supporto che gli è possibile, e facendo in modo che il signor Lenza e tutti coloro che lo vogliono proteggere non debbano più preoccuparsi di lui." spiegò Ash.

Serena si aggiustò di nuovo il cappello e disse di sì con la testa. "Anche se non potrà più nuotare dove vorrà, immagino che pensi che questo sia un giusto prezzo da pagare, se questo impedirà a quei malviventi di catturarlo..." riflettè a voce alta. L'enorme Magikarp mosse la testa per dire che era proprio così, e dopo averci riflettuto un po' su, Binacle decise che in effetti non aveva tutti i torti. Ma.. questo non voleva dire che gli piacesse l'idea che quel Magikarp così particolare e possente diventasse una sorta di fenomeno da baraccone per gli umani di cui non si fidava.

Forse convinto che questo avrebbe potuto dare una mano al suo compagno e farlo sentire un po' meglio, Clauncher gli si avvicinò e lo toccò gentilmente con la chela più piccola, attirando così la sua attenzione. "Claunch..." mormorò, in un sincero tentativo di confortarlo.

Finalmente, anche se un po' a malincuore, Binacle sembrò rassegnarsi alla decisione del suo "idolo". Lentamente ma con fermezza, il Pokemon balano guardò in direzione del Magikarp gigante... e atteso qualche secondo, congiunse tra loro i palmi delle "mani".

"Credo che voglia fare gli auguri a Magikarp." osservò Lem, contento che la situazione si stesse risolvendo per il meglio. Clauncher strizzò un occhio e disse di sì con la testa, poi guardò di nuovo verso il suo amico, che si stava staccando un po' a malincuore dal Magikarp gigante. Quest'ultimo fece un cenno di saluto con le pinne, e il suo volto normalmente poco espressivo mostrò un sorriso incoraggiante.

"Magikarp karp karp... Magikarp?" chiese, e strizzò l'occhio al Pokemon balano alla fine della frase. Questo suggerimento lasciò Binacle un po' interdetto...

Froakie provvide a tradurre la frase per Ash e i suoi compagni. "Froakie froak... froakie fro froakie!" gracidò.

"Pikachu?" chiese Pikachu, e si avvicinò a Binacle, che sembrava ancora un po' combattuto. Il topolino elettrico estese una mano al Pokemon Acqua/Roccia in segno di amicizia. "Pika pi pikachu, pika?"

"Binacle...?" Binacle mosse dubbioso le "dita", e voltò un occhio in direzione di Clauncher. Il gambero azzurro fece una faccia soddisfatta e congiunse le chele in un'espressione di entusiasmo. Certo, pensò tra sè Binacle, doveva immaginarlo. Il suo compagno era sempre stato interessato agli umani...

Alla fine, Binacle decise per un compromesso. "Binacle! Binacle..." rispose, e nonostante un pizzico di sorpresa iniziale, il gambero azzurro si disse d'accordo.

"Clauncher claunch!" rispose immediatamente. Poi, si rivolse a Misty e fece un cenno con la chela più grande, mentre Binacle si muoveva rapidamente verso Ash e Froakie, e strisciava gli artigli gli uni sugli altri. Per nulla sorpreso, Froakie si mise in guardia a sua volta.

Pikachu capì di cosa si trattava, e si voltò verso Ash. "Pika pi, pikachu?" chiese.

"Sì, ho capito cosa vuole dire... Magikarp ha suggerito loro di unirsi ad una delle nostre squadre, ma prima... Binacle vorrebbe misurarsi con noi. Un po' come volevi tu a suo tempo, eh, Froakie?" rispose il ragazzo, e rivolse al Pokemon ranocchio un sorriso smagliante. Froakie non si fece coinvolgere, e mantenne un'espressione neutrale mentre si metteva in guardia. "Okay... sempre serio e pronto alla sfida, eh? Non ti farebbe male prenderla un po' alla leggera, una volta tanto..." rispose Ash con un gocciolone di sudore che scendeva dalla nuca.

"Una sfida, eh?" chiese Misty con aria fiduciosa, mentre osservava Clauncher che prendeva posizione davanti a lei e metteva in mostra la sua chela più grande. Il Pokemon gambero aveva un aspetto buffo, addirittura carino, ma l'espressione nei suoi grandi occhi gialli era di fierezza e determinazione. Misty amava pensare di conoscere troppo bene i Pokemon d'Acqua per sottovalutare un Pokemon come quello. "Bene, non mi faccio pregare! Avrai l'onore di affrontare la grande Misty, colei che in futuro diventerà la più grande maestra di Pokemon d'Acqua di tutti i tempi! Misty chiama... Panpour!"

La ragazzina dai capelli arancioni si mise in una posa elegante e lanciò una delle sue Pokeball, dalla quale uscì il buffo Pokemon scimmia dalla pelliccia azzurra che si era unita alla sua squadra durante il viaggio ad Unima. Agitando vivacemente il ciuffo di peli a forma di spruzzo d'acqua che spiccava sulla sua testa, Panpour dondolò il capo da una parte all'altra e mosse le braccia come se fossero state onde del mare non appena apparve sul campo di battaglia, e poi si mise in guardia per affrontare Clauncher.

"Marill!" esclamò Marill, e agitò vivacemente la sua coda a galleggiante per incoraggiare la sua allenatrice e il Pokemon scimmietta. Misty fece l'occhiolino al Pokemon Acqua/Folletto e fece un cenno con la mano a Panpour, che si acquattò sul terreno e attese una mossa di Clauncher...

Binacle fece la prima mossa, cercando di cogliere alla sprovvista Froakie. Il Pokeon Bimano scattò in avanti e sferrò una raffica di fendenti, producendosi in un frenetico attacco Tagliofuria. Grazie alla sua velocità, il ranocchio azzurro riuscì a scansare la raffica di fendenti, ma due di esse lo colpirono comunque di striscio. Reso più audace dal colpo andato a segno, Binacle si fece avanti remando nella sabbia con entrambe le mani, per poi tentare di usare un attacco Sfuriate, sferrando dei possenti colpi con entrambe le mani nel tentativo di bloccare i movimenti dello starter e non lasciargli altra scelta che prendere i colpi.

Ma Ash e Froakie agirono rapidamente, e Binacle si ritrovò improvvisamente con le spalle al muro!

"Froakie! Usa Muro di Fumo per confondergli le idee!" esclamò Ash, che già si era fatto un'idea delle capacità di Binacle. Il ranocchio ninja, con i sensi tesi al massimo in modo da anticipare i poderosi colpi d'artiglio di Binacle, attese giusto una manciata di secondi... e riuscì a cogliere un momento in cui il Pokemon Bimano non era in guardia. Froakie non perse tempo: spalancò la bocca e scagliò una densa nube di fumo nero che si diffuse rapidamente tutt'attorno a Binacle e gli annebbiò la vista, facendo andare a vuoto i suoi colpi d'artiglio! Frustrato, il Pokemon Acqua/Roccia fu costretto a fermarsi e a cercare un modo per individuare il suo avversario nel bel mezzo della nebbia plumbea... ma questo gli fece perdere un po' di tempo, che Ash e Froakie sfruttarono abilmente.

"Bel colpo, Froakie! Adesso... usa un attacco Idropulsar!" esclamò Ash. Purtroppo, Froakie non aveva ancora una gran varietà di attacchi. Doveva adattarsi con quelli che aveva a sua disposizione. Per fortuna, l'avversario che aveva di fronte era di tipo Acqua/Roccia, il che voleva dire che non era eccessivamente resistente agli attacchi d'Acqua...

Froakie spalancò di nuovo la bocca e scagliò una raffica di anelli d'acqua contro Binacle, e il Pokemon balano venne colpito in pieno, riuscendo a malapena a difendersi chiudendo le braccia artigliate davanti a sè. Con un verso roco e minaccioso, Binacle si allontanò e cercò di mandare via la nube di fumo con le braccia...

 

oooooooooo

 

Misty non era il tipo di allenatrice che si accontentava di una strategia difensiva... e in quel momento, lo stava dimostrando quasi con entusiasmo!

"Si comincia! Forza, Panpour, usa il tuo attacco Cuordileone, e poi Acrobazia!" esclamò la ragazza. La scimmietta azzurra congiunse i palmi davanti a sè e si concentrò per un secondo, mentre una fiammata di luce rossastra si accendeva attorno a lei... e subito dopo, Panpour spiccò un salto e si buttò giù in picchiata contro il suo avversario, avvitandosi in maniera spettacolare a mezz'aria!

Clauncher non rimase troppo impressionato. Senza perdere la calma, il Pokemon alzò una chela e prese la mira contro l'avversario. Era un colpo piuttosto difficile, da come Panpour si muoveva... ma il Pokemon Zampillo drizzò le antenne, spostò appena un po' la chela più grande, e colse di sorpresa Panpour con un attacco veloce e potente: un Bollaraggio, sotto forma di una raffica di bolle d'acqua scagliate dall'interno della tenaglia, che investirono Panpour e interruppero il suo attacco Acrobazia, lo sollevarono in aria per un breve tratto, e lo fecero cadere pesantemente a terra! Misty strinse i denti, ma si rassicurò all'istante quando vide il suo Panpour si era rialzato con un abile colpo di reni, e faceva a Clauncher cenno di attaccare.

"Pan pan! Panpourrr!" esclamò la scimmietta acquatica. Si mise nuovamente in guardia, e Clauncher strisciò indietro di mezzo passo. Il Pokemon gambero cercava una posizione più stabile, e Misty dedusse che fosse in procinto di scatenare un bombardamento contro il malcapito Panpour. Se c'era qualcosa da fare... beh, Misty aveva l'impressione che fosse quello il momento giusto per muoversi!

"Claunch!" esclamò il Pokemon Zampillo. Con un paio di zampe posteriori, il gambero scavò una piccola fosse nel terreno, forse immaginando che così sarebbe meglio riuscito a resistere ai tentativi di Misty e dei suoi Pokemon di scagliarlo via.

"Panpour, è il momento! Attaccalo con Ombrartigli!" esclamò Misty. La scimmietta azzurra si lanciò nuovamente all'assalto, questa volta agitando le braccia, sulle quali alcune volute di fumo nero apparivano dal nulla, e si solidificavano nella forma di una serie di unghie affilati che Panpour usò per cercare di sferrare un colpo decisivo al gambero gigante.

Clauncher attese il momento giusto... e non appena la scimmietta azzurra arrivò alla distanza giusta, alzò una chela e afferrò al volo il braccio di Panpour prima che quest'ultimo potesse mandare a segno il suo attacco! Colta di sorpresa, la scimmietta azzurra cercò di divincolarsi, e strillò quando Clauncher strinse la tenaglia... per poi eseguire un rapido e deciso movimento, e scaraventare in aria Panpour!

"Oh, accidenti! Panpour!" esclamò Misty.

"Quel Clauncher è forte..." commentò Clem. "Pensare che sembrava il più docile, tra lui e Binacle..."

"Denne..." affermò Dedenne impressionato.

Panpour riuscì ad eseguire una spettacolare acrobazia a mezz'aria e cercò di atterrare in piedi... ma il gambero azzurro se l'era aspettato. Drizzò le antenne e prese la mira con la sua chela più grande, raccolse da terra un sasso delle dimensioni del pugno di un bambino, e lo scagliò contro la scimmietta azzurra, cercando di mettere a segno un Abbattimento!

Panpour stava già reagendo, in ogni caso. Nonostante un momento di sorpresa, il Pokemon d'Acqua riuscì a sferrare un poderoso colpo di taglio con una mano, un attacco Breccia che intercettò al volo la roccia scagliata da Clauncher, e riuscì a spezzarla in due con un rumore secco! Panpour atterrò, agitando la mano con cui aveva colpito per calmare il dolore, e prese fiato, immaginando che fosse adesso che doveva tenersi pronto...

"Bravo, Panpour. Ma... credo che sia meglio evitare un confronto diretto." affermò Misty, un po' preoccupata. Per affrontare quel crostaceo, un attacco diretto sarebbe stato troppo rischioso. "Okay. Stavolta proviamo a fargli perdere la calma. Usa un attacco Provocazione."

"Pan pan!" esclamò la scimmietta azzurra. Avanzando di due passi verso l'avversario, Panpour cominciò ad agitare il suo ciuffo di capelli avanti e indietro, con un sorrisetto di dileggio sulla faccia tonda... poi si girò e cominciò ad agitare le anche per dire a Clauncher di venirlo a prendere!

"Clauncherrrrr?"

Il gambero azzurro abboccò all'esca. I suoi occhi gialli si contrassero in un'espressione irritata, e Clauncher scattò in avanti, trascinandosi con tutte le sue numerose zampette segmentate... e questo era esattamente quello che Panpour voleva!

"C'è cascato! Adesso, Panpour! Usa il tuo attacco Pistolacqua... sulla sabbia!" esclamò Misty.

La scimmietta azzurra non si fermò a pensare troppo al senso dell'ordine, immaginando che Misty sapesse quello che stava facendo. Dopo aver preso la mira, Panpour scagliò un getto d'acqua ad alta pressione contro la sabbia verso la quale Clauncher stava correndo... e quando la colpì, il terreno divenne improvvisamente umido e spugnoso. Il Pokemon Zampillo corse su di essa... e si ritrovò immediatamente in difficoltà quando le sue zampe persero la presa e si riempirono di sabbia umida!

Con un grugnito irritato, Clauncher cercò di allontanarsi, ma ormai era già stato rallentato... e Panpour ne approfittò all'istante.

"Perfetto! Adesso usiamo di nuovo Acrobazia, Panpour!" continuò Misty. La scimmietta azzurra spiccò di nuovo un salto, fece una capriola in aria... e questa volta scese giù arrotolata su sè stessa come una palla, e colpendo Clauncher prima che quest'ultimo potesse tentare una difesa efficace! Il gambero azzurro emise un verso roco di sorpresa prima di essere scaraventato a terra a pancia in su, e prese ad agitare freneticamente le sue numerose zampette nel tentativo di rialzarsi.

"Wow, bel colpo, Misty!" affermò Serena. "Ma... adesso che hai intenzione di fare? Non credo che quel Clauncher resterà a terra a lungo..."

"Claunch!" Come se avesse atteso appositamente le parole di Serena, il Pokemon astice puntò la sua chela più grande contro il terreno, e dopo aver caricato per un istante, scagliò un potente attacco Acquagetto, che lo scagliò in aria per un breve tratto, e lo fece volteggiare fino a riportarlo in posizione eretta! Poi, approfittando di essere ancora in una posizione di vantaggio, Clauncher puntò la sua chela più grande contro Panpour e scagliò un altro attacco Bollaraggio... ma questa volta, la scimmietta azzurra riuscì a schivare il colpo con agilità, e mandò a vuoto l'attacco.

"Stagli sotto, Panpour! Adesso che scende, è più vulnerabile!" esclamò Misty. Panpour si preparò ad accogliere Clauncher mentre quest'ultimo scendeva, ma il Pokemon gambero interruppe di colpo il Bollaraggio e volse lo sguardo verso il suo avversario, cercando di pensare ad un'altra strategia...

 

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Lo scontro tra Froakie e Binacle stava arrivando al culmine. Nonostante Binacle si fosse dimostrato un avversario tenace e battagliero, l'esperienza di Ash gli permetteva di tenere testa abbastanza facilmente ai trucchi del Pokemon balano, che cercava di usare tutti i trucchi a sua disposizione per avere la meglio... senza eccessivo successo.

Un altro attacco Sfuriate minacciò di travolgere Froakie, che però riuscì a fare un ampio balzo laterale appena in tempo,e lasciò l'avversario a remare in aria. Irritato, Binacle cercò di indietreggiare e proteggersi, ma con sua grande sorpresa, questa volta Froakie non cercò di attaccare.

"Okay, Froakie... usa Doppioteam!" fu l'ordine successivo di Ash. Il ranocchio azzurro si alzò brevemente sulle zampe posteriori e cominciò a fare una serie di strani segni con le zampette palmate, imitando il linguaggio dei segni di un autentico ninja. Altri quattro Froakie apparvero dal nulla attorno a lui, e si gettarono tutti assieme contro Binacle, ognuno di essi scagliando un attacco Bolla!

Binacle non potè fare altro che sgranare gli occhi e cercare di difendersi come poteva dalle bolle che gli piovevano addosso, senza poter capire quali dei Froakie fossero falsi e quali no. Riuscì a scansare la maggior parte degli attacchi, e anche quelli che gli arrivavano addosso passavano attraverso il suo corpo senza fargli niente... ma questo non gli dava una mano a capire quale dei Froakie fosse quello vero.

Binacle decise di cambiare strategia. Dopo essere riuscito ad allontanarsi rapidamente da Froakie e dai suoi doppioni, il Pokemon Bimano cominciò a sfregarsi sulla sabbia, in modo da eliminare quanto più possibile le impurità dal suo corpo... e infatti, un secondo dopo, il corpo dello strano Pokemon balano cominciò a risplendere come se fosse stato lucidato. 

Lem riconobbe immediatamente quella mossa. "Hai visto, Clem? Quell'attacco si chiama Lucidatura." spiegò alla sorella minore che osservava con sbalordimento. "Questa mossa è usata da molti Pokemon di tipo Roccia, che sono conosciuti per essere di solito lenti ed ingombranti... e ha l'effetto di aumentare di molto la loro velocità, al punto che possono competere in rapidità con i loro avversari."

"Quindi adesso Binacle riuscirà a stare dietro il Doppioteam di Froakie?" chiese Clem, continuando ad osservare la scena. Prima che il giovanissimo scienziato potesse dare una risposta, Binacle accelerò di colpo e si produsse in un altro attacco Sfuriate, questa volta sfrecciando da un'immagine illusoria all'altra. Due dei falsi Froakie vennero colpiti dagli artigli di Binacle e scomparvero, come se fossero stati fatti di fumo... ma gli altri due e quello vero riuscirono a tenersi a distanza, ed eseguirono un altro attacco Idropulsar!

Binacle si voltò di scatto, in tempo per vedere arrivare l'attacco... e con grande sorpresa di Ash e Froakie, usò un attacco Fossa per seppellirsi e muoversi sottoterra, lasciandosi dietro soltanto una montagnola di sabbia smossa! La terra venne leggermente scossa per la velocità e l'impeto con cui Binacle stava scavando, ma Froakie mantenne la calma e si limitò a cercare di seguire con lo sguardo i movimenti dell'avversario. Ash e Pikachu cercavano a loro volta di fare una stima di dove potesse essere Binacle...

"Okay, Froakie... adesso salta più in alto che puoi!" esclamò Ash. "Poi scendi giù e usa un attacco Libbra su di lui!"

"Froakie!" Il Pokemon ranocchio prese lo slancio e saltò il più in alto possibile assieme ai suoi due doppi illusori, proprio nel momento in cui Binacle emergeva dal tunnel che aveva scavato e cercava di afferrarlo! Le dita artigliate del Pokemon Bimano si chiusero a pochi centimetri dalle zampette di Froakie, che volò fino a qualche metro di altezza... e usò un altro attacco Muro di Fumo, che impedì al Pokemon balano di vedere quello che l'avversario stava facendo. Frustrato, Binacle aprì le braccia e si preparò ad accogliere Froakie e le sue copie nel momento in cui fossero uscite di lì...

Come aveva previsto, il primo Froakie emerse dalla nube di fumo pochi istanti dopo, e si gettò su Binacle, che intercettò l'attacco con un rapido e mortale fendente sferrato con i suoi artigli. La copia di Froakie si dissolse all'istante, e Binacle si mise ad aspettare quella dopo, che arrivò quasi subito e si apprestò a sferrare un colpo con una zampa anteriore. Quasi divertito, il Pokemon Bimano sferrò un altro fendente, che raggiunse il secondo Froakie... e come tutti avevano più o meno previsto, anche il secondo Froakie scomparve nel nulla senza lasciare alcuna traccia. A quel punto, Binacle era convinto che ben presto, sarebbe toccato anche al terzo... cioè quello vero.

Sarebbe sceso in qualsiasi momento...

In qualsiasi momento...

...

...

Perchè non scendeva? Ci doveva per forza essere qualcosa dietro...

Il Pokemon Bimano cercò di indietreggiare per pensare ad una possibilità. E questo si rivelò un errore.

Improvvisamente, si ritrovò con Froakie al suo fianco. Il Pokemon ranocchio, approfittando di un istante in cui l'avversario era troppo concentrato sui suoi cloni illusori, era riuscito a piazzarsi a fianco di Binacle, che rimase troppo stupito per reagire!

"Ha funzionato!" esclamò Ash, contento che la sua idea avesse avuto successo. "Okay, Froakie, usa un attacco Leccata!"

Il ranocchio azzurro fece un piccolo sorriso e spalancò la bocca, dalla quale guizzò fuori una lunga lingua appicciosa che raggiunse il corpo principale di Binacle. Il Pokemon balano rabbrividì e sentì i muscoli che si irrigidivano - l'attacco Leccata aveva avuto l'effetto che Ash sperava, e nel giro di pochi secondi, Binacle si ritrovò paralizzato e sbalordito. Non si era aspettato una tattica così efficace da parte del suo avversario - ma se non altro, quel ragazzino era riuscito a dimostrare di essere un allenatore degno di questo nome. Beh, anche se aveva perso, poteva ritenersi soddisfatto. Chissà, magari non sarebbe stato male diventare uno dei suoi Pokemon.

Binacle appoggiò le mani a terra in modo da reggersi meglio, e ammise la sconfitta. "Binacle..." disse, dando così ad Ash la possibilità di lanciare una delle sue Pokeball.

"Grande, Froakie! Sei stato fantastico!" esclamò il ragazzo. "Ed ora... Pokeball, vai!"

"Pikachu!" Pikachu alzò un pugno in aria in contemporanea con il movimento del suo allenatore, che scagliò una Pokeball con precisione e colpì Binacle. Tutto accadde nella maniera in cui Ash era abituato - il Pokemon trasformato in un fascio di luce rossa che venne assorbito dalla Pokeball, quest'ultima che si chiudeva di scatto, e che ondeggiava per un breve lasso di tempo prima di immobilizzarsi. L'ormai familiare tintinnio... e una frazione di secondo dopo, Binacle era ufficialmente entrato a far parte della squadra di Ash!

"Evvai! Adesso ho un Binacle in squadra!" esclamò Ash. Corse a raccogliere la sfera e la tenne sollevata in aria per mostrare a tutti la sua vittoria. Alcuni dei presenti arrivarono ad applaudire, e Pikachu e Froakie si misero in una posa vittoriosa accanto al loro allenatore!

"Pika pikachu!"

"Froooak!"

"Heheheheee... grazie, grazie ragazzi!" rispose Ash. Si inchinò alla folla che ancora applaudiva, e poi si rivolse alla Pokeball di Binacle. "Benvenuto nella mia squadra di Pokemon, Binacle! Stai certo che farò del mio meglio per occuparmi di te e farti sentire tra amici!"

Vide Lem, Clem e Serena che gli facevano dei segni di congratulazioni, e ricambiò facendo il segno del pollice in alto... poi, si ricordò che Misty era ancora impegnata nel suo duello con Clauncher, e sia lui che i suoi Pokemon rivolsero tutta la loro attenzione a quello scontro...

 

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...che dopo un breve periodo di incertezza, sembrava ora volgere nettamente a favore di Misty e Panpour. Clauncher stava lottando con grinta e determinazione, ma l'esperienza della ragazzina e la tenacia con cui Panpour si batteva rendevano ormai chiaro chi avrebbe vinto.

Clauncher, tuttavia, non aveva nessuna intenzione di darla vinta tanto facilmente... e tentò un altro attacco Presa, usando la sua chela più grande per cercare di afferrare Panpour alla spalla destra. La scimmietta azzurra riuscì a scansarsi appena in tempo, ma Clauncher se l'era aspettato, e usò l'altra sua chela per sferrare un altro attacco...

"Non sarà tanto facile, Clauncher!" esclamò Misty. "Panpour, respingilo con Laccioerboso!"

"Laccioerboso?" esclamò stupita Serena. "Non ditemi che un Pokemon d'Acqua come Panpour può imparare una mossa simile!"

"A quanto pare sì..." rispose Lem, e disse di sì con la testa, in segno di approvazione per la strategia di Misty. Panpour si mosse con agilità, e una liana verde che brillava di pura energia comparve nelle sue mani e si avvinghiò attorno alle chele di Clauncher. Il gambero azzurro spalancò sbalordito i suoi occhi gialli prima che la presa gli venisse meno, e si ritrovasse a spiccare il volo per un breve tratto!

"Cherrrrrr!" protestò, e per una frazione di secondo vide il cielo e la spiaggia scambiarsi di posto come se fosse stato seduto in un folle otto volante! La sconvolgente sensazione terminò quasi subito, con un poderoso schianto che lasciò il malcapitato Pokemon Zampillo disteso sulla spiaggia con espressione stordita. "Claunch aunch aunch..."

"Mamma mia... spero che Clauncher non si sia fatto troppo male..." disse Misty strizzando un occhio e facendo una smorfia di simpatia. Forse aveva un po' esagerato ad usare una mossa di tipo Erba... ma per fortuna, vide Claunche rialzarsi dopo qualche secondo, anche se barcollava come se fosse stato ubriaco. "Oh... okay, sembra che stia bene. Comunque, la prima cosa che farò sarà portarlo al Pokemon Center per farlo riposare. Per adesso... Pokeball, vai!"

Misty si mise in una posa elegante, come se avesse voluto esibirsi in uno dei numeri acquatici che le sue sorelle maggiori avevano l'abitudine di inscenare alla Palestra di Celestopoli. Dopo aver fatto una piroetta, lanciò la Pokeball e la mandò verso Clauncher, che si fece colpire senza opporre resistenza e risucchiare all'interno.

Nel giro di pochi secondi, la cattura era stata completata, e anche Misty mostrò orgogliosamente la sfera contenente il suo nuovo acquisto, facendo un segno di vittoria con l'altra mano. "E... ta-daaaan! La grande Misty colpisce ancora! Un altro passo verso il mio titolo di più grande maestra di Pokemon d'Acqua della storia!"

"Panpour!" esclamò la scimmietta azzurra, mettendosi in una buffa psa di vittoria con i palmi delle mani puntati di fronte a sè.

"La modestia è sempre stata il tuo forte, vero, Misty?" commentò Clem con un sospiro.

"Brava, Misty! Adesso hai un nuovo Pokemon anche tu!" esclamò Ash con evidente ammirazione. "Bisogna dire che è stata una serata davvero proficua... e credo che dobbiamo ringraziare anche il signor Lenza, Lapras e Magikarp per tutto questo!"

"Pika pika!"

"Froakie!" I due Pokemon si voltarono compiaciuti l'uno verso l'altro.

"Già, sono d'accordo. Anche se... questo vuol dire che avremo a che fare con quella gentaglia che cercava di catturare Magikarp. Perchè ho l'impressione che i problemi stiano aumentando?" si chiese Serena. "Spero soltanto che Tierno, Shana e Trovato se la stiano cavando bene..."

"Lo spero anch'io... ma mi sembrano dei ragazzi in gamba, sapranno cavarsela." rispose Ash, e tra sè, fece i suoi migliori auguri al gruppo di allenatori esordienti.

L'agente Jenny si schiarì la voce. "Ehm... bene, se è un gruppo di fuorilegge a preoccuparvi, come rappresentante delle forze dell'ordine, posso assicurarvi che faremo tutto ciò che è in nostro potere per assicurarli alla giustizia." continuò. "Per il momento... si è detto che questo raro Magikarp vorrebbe trasferirsi nel nostro acquario, giusto?"

"Magikarp!" rispose il gigantesco Magikarp dorato con un cenno entusiasta delle pinne pettorali. Lapras disse di sìcon la testa, e il signor Lenza appoggiò una mano sul fianco squamoso del Pokemon pesce, contento che avesse preso questa decisione.

L'agente Jenny fece un piccolo sorriso di intesa. "Molto bene. Allora organizzerò subito un servizio di trasferimento, in modo che questo venerabile Magikarp possa raggiungere l'acquario senza problemi." Si rivolse poi alla folla riunita, che stava cominciando a diradarsi ora che le battaglie si erano concluse. "Se c'è qualcuno disposto a darmi una mano, non sarò certo io a rifiutare."

"Se vuole, le posso dare una mano io, agente Jenny!" rispose la voce di un giovane che si stava facendo educatamente largo tra la folla: un ragazzo di colore che doveva aver da poco passato la ventina d'anni,  con i capelli scurissimi pettinati in maniera alquanto bizzarra - sembravano avere la forma di una montagna, ed erano decorati con dei brillini di colori vivaci, rosso, giallo e blu, che richiamavano delle gemme grezze. I suoi vestiti erano pratici e leggeri, e consistevano di una maglietta nera a maniche lunghe, un paio di ampi pantaloni grigi, e un paio di scarpe polverose e un po' consumate. Portava inoltre delle bardature e dell'equipaggiamento da scalata, e aveva un fisico asciutto ma robusto... esattamente il tipo di fisico che ci si poteva aspettare da una persona che si allenava nel free climbing da tempo.

"Ah, il Capopalestra Lino di Altoripoli. Non mi aspettavo di trovarla qui." lo accolse l'agente Jenny. A parte Serena e Lem, che sicuramente sapevano già chi fosse quel giovanotto, gli altri membri del gruppo di Ash lo guardarono con interesse. Il giovane allenatore di Biancavilla, in particolare, era curioso di sapere un po' di più su di lui, considerando che molto probabilmente sarebbe stato lui il Capopalestra successivo da affrontare.

"Serena, quello sarebbe..." chiese Misty alla sua nuova amica di Kalos, che disse rapidamente di sì con la testa.

"Sì... quello è Lino, Capopalestra di Altoripoli... un po' più a nord rispetto a qui." disse Serena. "La sua specialità sono i Pokemon di tipo Roccia. E credo di sapere come mai sia qui, in questo momento." 

L'uomo di colore alzò le spalle e confermò le supposizioni di Serena. "In realtà, ho fatto un salto qui a Petroglifari giusto perchè avevo dei Pokemon da ritirare al laboratorio... e vedo che sono successe un po' di cose da quando sono venuto per la prima volta." rispose, gli occhi fissi con aria interessata verso il gigantesco Magikarp dorato e il signor Lenza. "Devo ammettere che queste notizie sui misteriosi rapitori di Pokemon mi inquietano abbastanza... ho l'impressione che dobbiamo aspettarci qualcosa di serio, molto presto... ma vedo anche che ci sono dei baldi giovani che danno una mano alle forze dell'ordine."

"Magikarp?" chiese il Magikarp leggendario. Con le sue ampie pinne pettorali, l'inusuale Pokemon Pesce si trascinò sul bagnasciuga per dare un'occhiata più da vicino a quello strano individuo che gli si avvicinava.

"Capopalestra Lino... ci dispiace di aver tenuto nascoste certe nostre attività." si giustificò il signor Lenza. "Avevamo l'impressione che se ne foste venuto a conoscenza, avreste cercato di dissuaderci. Dicendo magari che questa storia del Magikarp gigante altro non era che una leggenda che si tramanda solo tra vecchie zitelle."

"E vedo che mi sbagliavo di grosso." disse Lino, impressionato dalle dimensioni e dal contegno di quell'enorme pesce. Magikarp si era calmato, come se avesse già percepito che Lino non aveva cattive intenzioni, ma continuò a fissarlo come per intimargli di non fare mosse azzardate. "E' questo il Pokemon di cui i malviventi sconosciuti hanno cercato di impadronirsi, vero?"

"Sì, siamo riusciti a malapena a fermarli." rispose Misty, tenendo in braccio Panpour e Marill. "Non sappiamo però chi fossero. Non erano il famigerato Team Flare, questo è certo... non indossavano quei ridicoli completini rossi."

Tutti sghignazzarono per un attimo alla menzione dei discutibili gusti del Team Flare in fatto di abbigliamento. "Heh... in effetti, non sei la sola che pensa che siano assurdi." rispose Lino. "Ma tornando al motivo per cui siamo qui... penso di potervi dare una mano a trasportare Magikarp fino all'acquario. Rhydon, puoi venire? Abbiamo bisogno di una mano..."

Il ragazzo di colore fece uscire un Rhydon da una delle Pokeball appese alla sua cintura, assieme all'equipaggiamento da scalata. "Rhy!" grugnì il possente rinoceronte bipede, mentre dava un'occhiata al misterioso Pokemon dorato davanti a sè. Magikarp sbattè gli occhi indeciso, ma quando sia Ash che il signor Lenza gli si avvicinarono, si rilassò.

"Puoi stare tranquillo, Rhydon. Come Capopalestra di Altoripoli, il signor Lino è un membro della Lega Pokemon di Kalos. Si occuperà lui di farti trasferire in un posto dove potrai vivere al sicuro." affermò Lenza.

Ash sorrise e fece il segno dell'okay, mentre Rhydon grugnì in segno affermativo e fece cenno a Magikarp di non preoccuparsi. "Giusto! Voglio dire, se non possiamo fidarci di un membro della Lega Pokemon, allora di chi possiamo fidarci, eh?" commentò, ridacchiando brevemente alla fine...

"Pika!" rispose Pikachu strizzando un occhio.

"Sono contento che vi fidiate così tanto di me... in realtà, sto solo facendo il mio dovere di Capopalestra!" rispose Lino. Il giovane scalatore guardò verso il centro di Petroglifari, situato nel bel mezzo di quelle alture impervie a poca distanza dal mare. Non sarebbe stato molto semplice trasportare Magikarp fin lì... "Beh, adesso non perdiamo altro tempo. Abbiamo una montagna da scalare... e non solo da un punto di vista figurato."

"Provvedo subito a dare le direttive." rispose l'agente Jenny, che prese un cellulare e cominciò a comporre un numero.

 

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Alla fine, malgrado non fosse stato semplice trasferire un Pokemon di quelle dimensioni fino al centro della città, tutto era andato secondo il verso giusto. Il Rhydon di Lino aveva dato una mano a trasferire Magikarp in una vasca in cui avrebbe potuto essere trasportato nell'acquario senza eccessive difficoltà, e la struttura si era rapidamente organizzata per accogliere il misterioso e ormai già popolare nuovo ospite. Nel giro di poche ore, il tempo che serviva ad Ash e ai suoi amici per far riprendere i loro Pokemon al centro, una delle vasche più grandi dell'acquario era già stata preparata all'arrivo del nuovo ospite... e i cittadini di Petroglifari, rimasti per gran parte coinvolti nell'arrivo di quell'inusuale ed affascinante Pokemon, si erano dati turni nella sala centrale dell'acquario, che in via del tutto straordinaria era rimasto aperto durante la notte.

Lo scenario aveva qualcosa di magico - la sala più grande dell'acquario era illuminata da delle luci al neon soffuse che contribuivano a creare un'atmosfera calma e rilassata dopo le emozioni della giornata. Chiaramente, Ash, Pikachu e i loro compagni avevano voluto anche loro assistere... e adesso, anche loro sedevano sulle panchine della grande sala e ammiravano il maestoso Magikarp antico che nuotava nella grande vasca assieme a numerosi altri Pokemon: un Mantine, un gruppo di Remoraid, un branco di Basculin...

Ash poteva dirsi soddisfatto per quello che era riuscito a fare quel giorno, anche se quella sua parte competitiva che non si era mai sopita del tutto lo portava a non vedere l'ora di misurarsi con Lino per aggiudicarsi la Medaglia della sua Palestra. La prima impressione era stata buona, del resto... ma adesso Ash era curioso di vedere la sua abilità come addestratore di Pokemon. Lem lo aveva informato che Lino era specializzato in Pokemon Roccia, il che non era certo una sorpresa. Beh, una vera fortuna che Ash avesse con sè Boldore e il Binacle che aveva da poco catturato. Si chiese cosa avrebbe dovuto aspettarsi da Lino...

"Ash?" si sentì chiamare da Misty, seduta accanto a lui. La sua fidanzata avvicinò una mano e la appoggiò delicatamente ma fermamente su quella di Ash, in modo da richiamarlo alla realtà. "Terra chiama Ash, tutto a posto?"

"Pika pi!" squittì Pikachu.

Ash fu contento di rivolgere la sua attenzione alla sua fidanzata e al suo migliore amico. "Tutto bene, ragazzi..." disse, accarezzando Pikachu sulla testa. "Sono semplicemente contento di passare un po' di tempo così... con i miei amici. Hey, Serena, ti ricordi che quando eri a Biancavilla, andavamo spesso a guardare le stelle assieme a Gary e a mia mamma?"

"Davvero? Dev'essere stato proprio romantico!" esclamò contenta Clem, galoppando con la sua fantasia di bambina.

Serena stava anche lei tornando col pensiero a quei giorni spensierati che aveva vissuto quando viveva a Kanto con la sua mamma. "Heh... sì, me lo ricordo bene! Gary faceva sempre qualche battutina pungente... ma alla fine, era divertente stare lì noi tre, tutti assieme!"

Marill sospirò tranquillo."Marill..."

"Poi... come mai vi siete trasferiti? Scusa se te lo chiedo..." rispose Misty, sinceramente curiosa di sapere qualcosa di più dell'amica d'infanzia di Ash. Anche Lem e Clem, assieme a Bunnelby e Dedenne, erano in ascolto.

Serena guardò verso l'alto, ammirando lo spettacolo di Magikarp che fluttuava maestoso sopra di loro. Aveva l'impressione che il Pokemon stesse in qualche modo dando loro la sua benedizione, mentre si ambientava nella sua nuova casa...

"Beh, sarò lieta di raccontarvelo." rispose Serena, e cominciò a riportare alla mente i suoi ricordi. "Vedete, mia mamma è una ex-campionessa di corsa di Rhyhorn..." 

               

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: E con questo, credo di aver concluso la mini-saga dedicata a Petroglifari! Prevedo che nel prossimo capitolo conosceremo un po' meglio Binacle e Clauncher... e inoltre, vedremo di sapere qualcosa di più di Serena e del suo passato, e probabilmente verdemo un po' di sviluppo dei personaggi, Lino compreso!

Ovviamente, tutto questo in preparazione alla sfida ad Altoripoli, che dovrebbe essere tra qualche capitolo al massimo.

A presto!

 

 

 

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Capitolo 34
*** La mattina porta consiglio ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 34 – La mattina porta consiglio

 

"Come ho detto, mia mamma era una volta una campionessa di corsa dei Rhyhorn." stava raccontando Serena, lo sguardo che spaziava ora verso Ash, ora verso Misty, poi verso i fratellini di Luminopoli e i Pokemon che erano con loro. "E aveva anche molto successo, devo dire. Ha corso in molti continenti, ed è riuscita ad aggiudicarsi diversi campionati. Però... diciamo che per una campionessa così brava, era necessario spesso viaggiare da un luogo all'altro, per poter partecipare a tutte quelle competizioni. Questo voleva dire... che doveva spesso trasferirsi in un altro continente."

"Hmm... credo di capire cosa vuoi dire..." affermò Lem con un sospiro. Lui era sempre vissuto a Luminopoli assieme alla sua famiglia... anche quando sua madre se n'era andata... e non riusciva ad immaginare come poteva essere vivere in giro per il mondo, senza avere mai un posto dove stabilirsi.

"Pikachu..." rispose il topolino elettrico, e guardò in direzione di Ash. Per lui la casa era dove c'era il suo migliore amico ed allenatore. Certo, era una vita quasi sempre in giro per il mondo, ma avevano sempre avuto un punto di riferimento, e una caasa a Biancavilla dove potevano tornare in qualsiasi momento. Non era proprio la stessa cosa che doversi trasferire in continuazione...

"Anche tu... hai dovuto spesso trasferirti, vero?" chiese Misty, tenendo Marill sulle ginocchia e accarezzandolo distrattamente. Il topolino azzurro si acquattò accanto alla sua allenatrice e agitò lentamente la coda per mostrare che era a suo agio.

Serena confermò, muovendo lentamente la testa. "Sì... mia mamma si è presa un periodo di riposo per un po' di tempo per riposarsi dopo che sono nata, ma a quel punto, aveva la passione per le gare, una passione a cui non le andava di rinunciare tanto facilmente. Quando sono diventata abbastanza grande, ha ripreso a partecipare alle corse di Rhyhorn."

"E quindi, anche tu viaggiavi per il mondo assieme a lei." affermò Ash, comprendendo cosa sarebbe venuto più avanti. "E quando... quando sei vissuta a Biancavilla, per quel periodo..."

"Sì, è stato l'ultimo periodo di gloria di mia mamma..." rispose Serena, e fece un sorriso un po' amareggiato. Ash e Pikachu non erano troppo sicuri se si trattasse di risentimento o di nostalgia... Ash aveva il suo ricordo di Serena da quando erano bambini, ma chissà quanto era cambiata in tutto quel tempo...

"Ad ogni modo, sì... mia mamma era spesso via per allenarsi o per le corse vere e proprie." continuò Serena, la mente che tornava ancora una volta al passato. Clem incrociò le gambette e appoggiò la testa sui palmi delle mani, guardando la ragazza più grande con tutta la curiosità tipica di una bambina di quell'età. "Quell'anno, proprio perchè voleva che io mi trovassi un po' di amici, mi iscrisse ad un campo estivo... io ero d'accordo, perchè ero contenta di incontrare un po' di ragazzi della mia età, finalmente. Però... ecco... quando sono finalmente arrivata lì... mi sono trovata a disagio. Non sapevo come parlare con quelli della mia età... non avevo mai avuto molti contatti con loro, con la scusa che io e la mamma non restavamo mai a lungo nello stesso posto."

"Sì, posso capire..." disse Misty, un po' dispiaciuta. Anche Serena aveva i suoi crucci, dopotutto... "E fammi indovinare... è stato proprio al campo estivo che hai incontrato Ash e Gary, giusto?"

L'espressione di Serena si fece quasi radiosa, mentre ricordava quella parte... e nonostante tutto, Misty provò un attimo di gelosia. Non importa quanto a lungo lei ed Ash fossero stati assieme, la ragazza aveva sempre un po' di apprensione... e il fatto che Serena fosse stata legata ad Ash da un'amicizia che andava così indietro nel tempo non la aiutava. Forse era una cosa irrazionale... ma Misty non riusciva a scrollarsi di dosso questo sentore.

"Sì... è stata proprio quella l'occasione." rispose Serena. "Mi ricordo ancora, come fosse ieri... la prima volta che li ho visti, si stavano sfidando a chi lanciava più lontano un sasso sull'acqua! Ed erano davvero molto eccitati! Ash voleva vincere a tutti i costi!"

"Ehm... quello era... er... il nostro modo di allenarci per quando saremmo diventati allenatori ufficiali!" cercò di giustificarsi Ash. Misty ridacchiò, e Pikachu scosse la testa scherzosamente. "Ci... ci allenavamo a lanciare le Pokeballl, ecco!"

"A quanto pare la loro rivalità era già accesa fin da quando erano piccoli!" disse Lem con una breve risata. Dedenne sbattè gli occhi, e Bunnelby alzò le spalle come per dire che gli avrebbe spiegato tutto in seguito. "E... com'è andata?"

"Beh... in quel momento non avevo ancora il coraggio di andare là e presentarmi, quindi... ho finito per starmene nascosta e guardarli mentre facevano la loro gara!" ammise imbarazzata l'allenatrice di Kalos. Si aggiustò il cappellino sulla testa, e ridacchiò brevemente. "E' stato solo più avanti che io ed Ash ci siamo conosciuti... quando io mi ero fatta male per una caduta, e piangevo perchè mi faceva male..."

"E poi, sono arrivato io... dovevo avere sette od otto anni, quella volta." risppose Ash. Quel ricordo era rimasto vivo nella sua mente. "Ho visto che Serena era seduta lì, e sono andato là per aiutarla... l'ho anche aiutata a ritornare al nostro campo base."

"Pikachu!" il topolino elettrico drizzò le orecchie in tono di approvazione.  Era una storia che non aveva mai sentito prima, e gli faceva piacere sapere un po' di più sul suo migliore amico.

"E' stato dopo che ho incontrato Gary." rispose Serena. "Diciamo che... da quel giorno in poi, siamo stati un terzetto quasi inseparaabile! Anche se Ash e Gary battibeccavano ogni volta e si sfidavano alle cose più assurde! Heheheee..."

"Dev'essere stato divertente!" commentò Clem. "Andiamo, fratellone, perchè non proviamo anche noi ad andare ad un campo estivo? Sarebbe una favola! E magari portiamo anche Bunnelby e Dedenne!"

"Bun?" chiese Bunnelby indicando sè stesso. Dedenne gli diede una pacchetta amichevole con il gomito, in modo da incoraggiarlo.

"Ehm... se ne avrò la posssibilità... sai che non me la cavo molto bene nella vita all'aria aperta..." cercò di scusarsi il ragazzo con gli occhiali, le cui lenti si erano appannate di colpo.

"Davvero? Hehehee.... a me sembra che non ti sia andata tanto male!" affermò Ash con una risata gioviale. "L'unica cosa, è che dovresti imparare a fare senza le tue invenzioni, altrimenti non ha senso!"

"Hey! Le mie invenzioni sono il mio orgoglio e gioia come scienziato!" protestò imbarazzato Lem. "Senza la riceerca e lo studio, non può esserci progresso!"

"Può darsi, fratellone, ma a me sembra che l'unica cosa in cui tu sia progredito siano stati i disastri." fu il commento ironico di Clem.

Misty strizzò un'occhio. "Diavoletto sarcastico..." pensò tra sè.

Serena rise a sua volta, poi continuò il suo racconto. "Beh... comunqque, da quel giorno, io, Ash e Gary siamo sempre stati assieme! Giocavamo a fare gli allenatori, esplotravamo i boschi attorno a Biancavilla... insomma, è stato un periodo davvero bello ed indimenticabile. Purtroppo... beh, è durato solo finchè mia mamma non ha deciso di ritirarsi definitivamente dalle competizioni ufficiali. Siamo rimaste a Kanto ancora per un po' di tempo, ma poi... beh, mia mamma è di Kalos, dopotutto, e ad un certo punto voleva anche tornare nella sua terra d'origine."

"E quindi... è stato allora che abbbiamo dovuto separarci." Ash riprese il racconto e accarezzò Pikachu sulla testa. Il topolino elettrico squittì lievemente: immaginava che per Ash fosse una cosa un po' difficile da ricordare. "Ammetto che... è stato difficile all'inizio. Gary si comportava come se la cosa non lo riguardasse... ma credo che in fondo, anche lui ne soffrisse."

"E' stato un periodo difficcile anche per me..." rispose Serena. La ragazzina si abbracciò le ginocchia e guardò verso un punto lontano, persa nei suoi pensieri. "Per diverso tempo, non ho saputo cosa fare... sono diventata un'allenatrice di Pokemon più per cercare qualcosa da fare, che perchè ne fossi davvero convinta. Ma col tempo, immagino che abbia finito per piacermi."

"Mi ricorda un po' la storia di Vera..." affermò il ragazzo. "Anche lei non era sicura di cossa fare della sua vita, e poi... beh, diciamo che incontrarmi le ha dato una mano a decidere!"

"Sembri piuttosto fiero di essere stato l'insegnante anzichè l'allievo una volta tanto, caro il mio Ash Ketchum!" lo stuzzicò Misty. Ash fece una faccia comicamente irritata, e Misty ridacchiò e gli diede un colpetto amichevole nelle costole con un gomito. "E dai, Ash, sto scherzando! Certo che a vederti adesso, non si direbbe che tu sia lo stesso ragazzino eccitato e presuntuoso che eri una volta!"

"Hey, sono stato un principiante anch'io, una volta! Per tua norma e regola..." rispose Ash con un sospiro esasperato. Pikachu squittì, un po' imbarazzato al pensiero di dover dare ragione a Misty. Neanche lui avrebbe davvero scommesso su Ash, quando lui aveva iniziato il suo viaggio.

In effetti, riflettè Serena con una breve risata, quello che sentiva descrivere dava proprio l'impressione di essere l'Ash che lei aveva conosciuto al campo estivo. Generoso, estroverso, incosciente e terribilmente sicuro di poter realizzare i suoi sogni. Ora che erano di nuovo lì, l'uno davanti all'altra, la ragazza riusciva a rivedere l'amico che aveva conosciuto al campo estivo, che l'aveva aiutata nei suoi momenti di bisogno, e con il quale aveva condiviso una delle migliori parti della sua vita...

"Beh, adesso sapete com'è andata." continuò Serena. Aver raccontato la sua storia, per qualche motivo, le aveva dato soddisfazione. Sentiva di essersi avvicinata di più ai suoi compagni di viaggio. "Se devo dire la verità, adesso sono tornata a Kalos perchè volevo esplorare qualche possibilità in più, e magari aprirmi qualche altra strada... avere più opportunità di scelta per quello che farò da grande. So che c'è ancora tempo, ma... perchè aspettare?"

"Non hai mai pensato di provare le corse di Rhyhorn, come faceva tua mamma?" chiese Lem incuriosito. "Secondo me, avresti delle buone possibilità di avere successo."

La ragazza si sfregò la nuca con una mano e fece un'espressione imbarazzata. "In effetti, non sei il primo ad avermelo suggerito... ma se devo essere sincera, anche se penso anch'io che non andrei male nelle corse, non mi sembra che sia quella la mia vocazione." rispose. "Volevo provare qualcosa di nuovo... e credo che queste nuove gare di Pokemon qui a Kalos siano esattamente quello che sto cercando. A parte il fatto che sembrano divertenti... voglio dire, sbrigare le faccende di tutti i giorni con l'aiuto dei tuoi Pokemon, e dare anche un tocco personale al tutto? Questa sì che è un'opportunità!"

"Certo... capisco quello che vuoi dire." rispose Misty, e accarezzò nuovamente Marrill sulla testa. "E ti auguro buona fortuna. Non dovremmo metterci molto a raggiungere la città dove si terrà la competizione, vero?"

"Sì, per quello abbiamo tempo... per adesso, godiamoci questo spettacolo! Guardate là!" esclamò Lem, il dito puntato verso le due grandi sagome che ora stavano fluttuando maestosamente sopra la sala. Esclamazioni di meraviglia si levarono dal pubblico, mentre il gigantesco Magikarp dorato passava lentamente sopra il gruppo. Stava guardando nella loro direzione con benevolenza, e Ash ebbe l'impressione che volesse ancora ringraziarli per averlo salvato dai nemici misteriosi. Assieme a lui, nuotava un'enorme ma docile Mantine, un Pokemon Acqua/Volante dall'aspetto pacifico, simile ad una manta blu che fluttuava maestosa come se stesse volando. Misty fece un'espressione nostalgica, e si chiese come stesse in quel momento la sua Mantyke, quella che aveva incontrato tanto tempo fa nel Settipelago quando si allenava con Lucinda...

"Chissà come se la cava Mantyke. Un giorno di questi dovrò richiamarla." commentò Misty. "Sono sicura che Kalos le piacerà molto!"

 

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"Mantyke!" il cucciolo di manta saltò fuori dalla piscina e fece un avvitamento mentre passava attraverso il cerchio che Violet aveva disposto sopra il pelo dell'acqua. Poi, spiegò le ali-pinne e fece una cabrata che la portò fin quasi al soffitto della piscina. Completata la spettacolare acrobazia, Mantyke ripiombò in acqua con tutta l'eleeganza di cui fosse capace... che in effetti, almeno in quella parte del numero, non era molta. Il risultato fu un tuffo fragoroso che sollevò in aria una grande quantità d'acqua, e infradiciò le Sorelle Sensazionali che osservavano da bordo vasca!

"Aaaaah, accidenti... mi ero da poco fatta la messa in piega!" si lamentò Violet, mentre con una mano si teneva i lunghi capelli viola ora gocciolanti di acqua clorata! "Beh... un bel numero, Mantyke... ma credo che verso la fine si potrebbe fare meglio!"

"Giustissimo! L'avvitamento era carino, ma l'ingresso in acqua... lascia a desiderare." continuò Daisy. Mantyke emerse con un'esclamazione di confusione, e guardò verso Daisy per chiederle cosa avrebbe dovuto fare... 

"Va tutto bene, Mantyke! Si tratta soltanto di affinare un po' la tecnica di salto!" affermò Lily con un sorriso accomodante. "Perchè non proviamo con un bell'Attacco d'Ala quando sei sul pelo dell'acqua? Potrebbe creare un bell'effetto in contemporanea con il tuffo!"

"No, no, no, non va per niente, sorellina!" esclamò Violet. "Non avrebbe abbastanza stile, non capisci? Ma non vi preoccupate, c'è qui la vostra Violet a darvi qualche lezione di eleganza! Secondo me, cioè... bisogna usare un Bollaraggio al momento della discesa! Sai gli effetti di luce e i colori che ne vengono fuori? Sarebbe qualcosa di troppo avanti!"

"C'è anche qualcosa come essere troppo vistosi, sorellina Violet!" continuò Daisy. "No, non ci siamo, quello che bisogna fare è stupire il pubblico con un Acquanello! Sarebbe un effetto davvero troppo spettacolare!"

"Ma no, ma che dici? Ci vuole qualcosa di semplice ma efficace!"

"Le luci e i colori sono quello che serve!"

"Ci vuole una certa eleganza, non credete?"

"E' quello che dicevo io, copiona!"

"Man... tyke?" mormorò la malcapitata Pokemon manta, mentre guardava stupita da una parte all'altra le sorelle sensazionali che non riuscivano a mettersi d'accordo su cosa bisognasse fare peer promuovere il loro nuovo spettacolo. I Pokemon delle tre sorelle - Seel, Shellder e Goldeen - fluttuarono accanto a Mantyke per assicurarsi che fosse tutto sotto controllo, e la Pokemon Manta aprì le pinne come per dire che non c'era molto che lei potesse fare. "Man mantyke..."

"Seel seel!" rispose la foca bianca muovendo una pinna con nonchalance. Si sarebbe presto abituata alle stranezze delle Sorelle Sensazionali.

Da parte sua, riflettè Mantyke con un sospiro, magari avrebbe preferito vivere qualche avventura a fianco di Misty, nel continente di Kalos...

 

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Erano passati diversi giorni da quando Vera e i suoi compagni avevano visitato il museo di Fortville. Era stato lì che avevano ascoltato da Maram la leggenda del misterioso Pokemon Hoopa, e di come avesse provocato, pur senza volerlo, molti disordini nel mondo prima di essere sigillato nel Vaso del Vincolo. Decisa a sapeere di più, Vera aveva discusso con Max, Drew ed Hitomi riguardo l'idea di fare una deviazione verso Desertopoli e cercare più informazioni sulla leggenda di Hoopa.

"Allora, ragazzi, che ne dite?" chiese Vera dopo aver esposto la sua idea ai suoi amici. "Secondo me, non farebbe male recarci da quelle parti, e cercare di scoprire qualcosa in più. Ho l'impressione... che potrebbe essere interessante, e voi?"

"Hmm... non lo so, sorellina. E' una deviaziione piuttosto larga, e ci porterà un po' lontano da Yantaropoli." rispose Max. "E' vero che poi non ci si mette molto a tornare lì, però... non so, c'è comunque la possibilità che perdiamo tempo."

"Sì, può essere." disse Hitomi. "Io stessa non do troppo peso a queste leggende. Potrebbero essere solo bufale. Ma... quello che ci ha fatto vedere Maram, secondo me, vuol dire che in queste leggende c'è anche un fondo di verità. Io andrei, giusto per essere sicura."

"C'è un modo per arrivare a Desertopoli con una certa comodità?" chiese Drew. "Per me, non ci sono problemi, ma se davvero si trova in mezzo al deserto... preferirei non dovermi fare una scarpinata in un'ambiente così... beh... poco ospitale!"

Vera tirò fuori una grande mappa della zona di Kalos in cui si trovavano, e dopo averla spiegata la appoggiò sul tavolo davanti al gruppo. "Sì, almeno questo ci dovrebbe essere." rispose la ragazzina, dopo essersi messa a posto il grande fiocco rosso e bianco che ormai aveva sostituito da un po' la sua inconfondibile bandana. "Il Treno della Città Antica, che guarda caso dovrebbe passare proprio qui vicino. Passa solo tre volte al giorno, comunque... mattino, pomeriggio e sera."

Anche se era ancora un po' dubbioso, Max pensò che in fondo non era una cattiva idea provare. "Hmm... va bene, se abbiamo un modo di andare e tornare senza troppe complicazioni, non vedo perchè no..." affermò. "Sia ben chiaro che sono ancora poco convinto riguardo questa leggenda."

"Posso dire che lo trovo un po' strano, Max? Dopotutto... a quanto mi ha raccontato la tua cara sorellina, hai avuto un incontro ravvicinato con un Pokemon in grado di esaudire desideri." rispose ironico Drew. Vera sospirò e alzò gli occhi al cielo. Eppure lei gli aveva detto di non tirare fuori quella storia di Jirachi... era stato quanto tempo fa, ancora? Due anni, tra non molto tre... certo che il tempo era volato.

Max fece una breve smorfia. In effetti, doveva ammettere che Drew lo aveva colto con le mani nel sacco. "E' che... insomma, mi sembra un po' troppo. Già Jirachi è in grado di esaudire desideri. Mi sembra strano che esista un altro Pokemon Leggendario in grado di fare la stessa cosa." si giustificò... anche se in effetti, anche al suo orecchio suonava un po' una scusante. "Però... se pensate che sia il caso di andare a Desertipoli per dare un'occhiata a questo... Vaso del Vincolo, o come si chiama... beh, vengo con voi, per me non è un problema. Solo, state attenti a non fare sciocchezze, okay?"

"Stai tranquillo, Max! Mi conosci, no? Io non sono certo tipo da fare stupidaggini, così, senza pensarci tanto!" rispose Vera con un sorriso arguto, e fece un gesto con la mano come per dire che non c'era bisogno di preoccuparsi.

Max, tuttavia, ebbe qualcosa da dire a riguardo. "Non lo so, sorellina... sai com'è, a volte ho l'impressione che il nostro amico Ash sia stato una cattiva influenza su di te!" affermò ironico, punzecchiando la sorella maggiore su un braccio con un indice. Vera storse il naso.

"Insomma, Max!" replicò. "D'accordo che Ash è un mio grande amico, e mi ha insegnato molte cose, ma non c'è bisogno di fare tante illaziioni!"

"Forse pensa che io potrei essere geloso." ironizzò Drew a sua volta.

Due contro una, eh? Era un gioco a cui Vera sapeva giocare. "Hehehee... ti piacerebbe, vero?" rispose sfacciata, con le mani dietro la nuca. "Così potresti tirarmi contro le tue battutine a volontà. Ma... sfortunatamente per te, io e Ash siamo semplicemente grandi amici! O magari per tua fortuna, vero?"

"Heheheheee, vedo che ti ho insegnato bene!" affermò Drew, mentre Hitomi si metteva una mano sulla fronte come se cercasse di tenere a bada un feroce mal di testa. "Va bene, per me non è un problema andare a Desertopoli... tuttavia, credo che dovremmo decidere quando prendere un treno. Mattina, pomeriggio o sera?"

"Che ne pensate se prendessimo quello della mattina?" chiese Vera, mentre sulla mappa seguiva con un dito il percorso che faceva la ferrovia attraverso il deserto... un territorio non troppo ampio, ma a quanto le era dato di vedere, era un posto arido e inospitale. "Così avremmo tutto il tempo di raggiungere Desertopoli, e potremmo darci un'occhiata attorno."

"Non è una cattiva idea." rispose Hitomi. "Ma... se volete la mia opinione, io prenderei quello del pomeriggio, se non è troppo tardi. Sarà un viaggio abbastanza lungo, temo... e quando arriveremo a Desertopoli, non so se saremo abbastanza arzilli da fare una passeggiata lì attorno."

"Anche questo è vero..." rispose Vera dopo averci pensato su per un po'. "Allora... voi cosa dite? Magari vediamo di informarci e scoprire a che ora passano i treni. Poi possiamo decidere meglio quale prendere."

"Sì, credo che sia una buona idea." rispose Drew. "Vado io se volete. Qui non hanno ancora chiuso i negozi, e magari trovo qualcuno che mi può dare qualche informazione in più."

Vera disse di sì con la testa, e per un attimo fu tentata di chiedere se poteva andare con lui... ma si trattenne, non era davvero il caso di attirarsi dietro ulteriori battutine sarcastiche da parte di Max e Hitomi. Sarebbe stato per un'altra volta. Al momento, i suoi pensieri andavano alla Megapietra che il suo Blaziken aveva tenuto con sè fin dall'incontro con Elisio a Reborn City, e a cosa avrebbe scoperto una volta arrivata a Yantaropoli. Stando a quello che sapeva di Kalos, era proprio lì che sorgeva la Torre Maestra, un antico edificio legato ai segreti della Mega Evoluzione, dove avrebbe potuto scoprire qualcosa di più sulle origini e sugli utilizzi di quel particolare tipo di evoluzione. Chissà se anche quel ragazzo di nome Alan era interessato alla Torre Maestra?

Beh, quella domanda avrebbe avuto risposta più avanti. Per adesso, la cosa importante era raggiungere Desertopoli, e fare un po' di ricerche su Hoopa. Poi sarebbe stato il momento di recarsi a Yantaropoli, e fare finalmente un po' di luce sui certi misteri che l'avevano assillata fin da quando aveva visto il vero potere della Mega Evoluzione...

  

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La mattina dopo, a Petroglifari...

Ash guardò con soddisfazione i due Pokemon di Roccia davanti a sè - certo, erano ancora dei principianti, ma il ragazzo aveva l'impressione che sarebbero diventati facilmente due membri solidi per il suo gruppo. Roggenrola e Binacle si stavano sgranchendo un po' le articolazioni, in modo da riscaldarsi prima dell'addestramento... e di riscaldarsi, in effetti, c'era davvero bisogno, visto che sulla spiaggia spirava un vento gelido che penetrava nelle ossa.

"Ro ro roggenrola..." affermò il Pokemon Roccia di Unima, e mosse lievemente la strana cresta che aveva sulla sommità del suo piccolo corpo. Adesso che aveva avuto modo di ambientarsi nella squadra di Ash, Roggenrola si era fatto più audace, anche se non era certo il più deciso dei Pokemon che Ash avesse mai avuto in squadra... e certo non aveva l'energia e la sicurezza di Binacle, che già in quel momento stava sfregando le mani artigliate l'una sull'altra, in attesa che il suo allenatore desse loro il comando per iniziare. Non molto più in là, altri dei Pokemon della squadra di Ash, in particolare Froakie e Fletchling, erano schierati vicino ad una panchina un po' scassata, in modo da seguire lo scontro di allenamento.

"Okay, ragazzi..." disse Ash, stringendosi un pò nel suo giubbetto. Accidenti a quando si era fatto ingannare dalla spiaggia e si era messo soltanto una maglietta bianca con il simbolo del tipo Roccia disegnato sopra, un paio di pantaloncini color kaki, e un paio di sandali che aveva tra l'altro lasciato vicino alle scale che salivano verso il Pokemon Center. Almeno più tardi sarebbe arrivato un po' più di sole, o almeno così lui sperava. "Ci stiamo allenando per prepararci ad affrontare una Palestra di tipo Roccia, che è proprio il tipo a cui voi appartenete. Quindi, bisogna vedere che mosse avete. In base a questo, potremo scegliere una strategia che ci permetta di vincere."

"Binacle!" esclamò il crostaceo. Roggenrola serrò leggermente il "buco" simile ad un occhio che aveva sulla parte frontale - sembrava che avesse stretto l'occhio, ma Ash sapeva che quello strano organo era in realtà il suo orecchio.

"Okay, ragazzi... adesso proviamo a fare un piccolo incontro." rispose il ragazzo. "Niente di serio, si intende. Vorrei semplicemente vedere come ve la cavate."

"Rola..." affermò Roggenrola. Lui e Binacle si misero in guardia, e il Pokemon Roccia più piccolo agitò lentamente la cresta che aveva sulla testa, in modo da farsi credere un po' più grande e impressionare il suo avversario. Binacle non sembrò troppo colpito, e si preparò a ricevere il primo attacco...

"Pika pikachu..." disse il topolino elettrico. Esperto com'era, riusciva già a farsi un'idea di cosa fossero in grado di fare i due combattenti, e non mancò di comunicare ad Ash le sue impressioni. "Pika pi, pika pika chu pikachu."

"Hmm... quindi pensi che siano più o meno alla pari, eh?" rispose il ragazzo. Il topolino giallo incrociò fieramente le braccia sul petto e disse di sì con la testa... e un attimo dopo, Roggenrola scagliò un attacco Cadutamassi contro l'avversario, che non si era aspettato una prima mossa così repentina! Roggenrola scagliò una raffica di sassi contro Binacle che si difese come poteva incrociando le braccia davaanti a sè nel tentativo di amortizzare il colpo.

I primi due proiettili di roccia si infransero sulla sua difesa, e riuscirono a fargli un po' di ammaccature... ma dopo aver preso il ritmo, Binacle riuscì a calcolare il tempo giusto per contrattaccare e sferrò un attacco Spaccaroccia che infranse il terzo proiettile, riducendolo in tanti frammenti che si sparpagliarono tutt'attorno. Roggenrola, malgrado la mancanza di un volto, indietreggiò in quello che Ash e Pikachu interpretarono correttamente come uno scatto di sorpresa, e Binacle rispose puntando una mano artigliata verso Roggenrola. Dalla punta di un dito, scaturì un getto d'acqua ad alta pressione diretto verso il Pokemmon Roccia di Unima, che fu costretto ad una reazione istintiva per proteggersi. Usando un attacco Protezione, Roggenrola creò uno scudo di energia davanti a sè, appena in tempo. Il getto d'acqua colpì la protezione, lasciando illeso Roggenrola, che però non riuscì a sfruttare il momento di stupore di Binacle, e invece ripetè la mossa di prima.

"Binacle..." esclamò il Pokemon balano con voce raschiante. Questa volta, l'attacco gli aveva lasciato ampio spazio per spostarsi, e Binacle riuscì ad evitare le rocce che Roggenrola gli scagliava contro. Poi, non volendo rendersi prevedibile lui stesso, usò una mossa inaspettata a sua volta - usò le sue mani artigliate per scavare nella sabbia, ed eseguì un attacco Fossa, dirigendosi verso Roggenrola secondo una traiettoria zigzagante che aveva lo scopo di distrarre l'avversario e impedirgli di prevedere i suoi movimenti.

Tuttavia, Roggenrola si era preso un attimo di tempo per riorganizzarsi, e questa volta riuscì a contrattaccare con più efficacia. Si inclinò su un lato, poi battè con forza il piede per terra, e un piccolo movimento sismico scosse il terreno attorno a lui - una gran quantità di sabbia venne catapultata verso l'alto, assieme ad uno stravolto Binacle che volteggiò in aria per mezzo secondo prima di cadere a terra con un'esclamazione di dolore!

"Rola!" commentò Roggenrola, con un tono che esprimeva sia sollievo che decisione.

Anche Pikachu ed Ash erano rimaasti stupiti dalla mossa che il piccolo Pokemon Roccia aveva usato, e il topolino giallo lo fece presente. "Pika! Pika pi, pika!" squittì, mentre guardava Binacle che cercava in qualche modo di rialzarsi e di scrollarsi la sabbia di dosso. Quel colpo aveva fatto un notevole effetto...

"Accidenti, quello era un attacco Battiterra! Sinceramente, non mi aspettavo che Roggenrola lo avesse già imparato..." affermò il ragazzo stupito. "Questa sì che è una mossa utile contro Pokemon di Roccia..."

"Pi pika!" squittì Pikachu. Binacle non si era ancora dato per vinto, e nonostante fosse stato stordito e rallentato dalla potenza del colpo, si rialzò e sì lanciò nuovamente all'attacco. Roggenrola puntò i piedi a terra e si accinse a rispondere all'attacco, che arrivò pochi istanti dopo neella forma di un attacco Fangosberla. Binacle raccolse da terra della sabbia, la inumidì con un getto d'acqua e la scagliò verso Roggenrola, che questa volta non riuscì a difendersi: lo schizzo di fango si schiantò su di lui e gli annebbiò la vista. Con un verso aspro che esprimeva rabbia e frustrazione, Roggenrola cercò di allontanarsi e di scuotersi di dosso quel fango fastidioso. Per cercare di coprirsi, Roggenrola scagliò un attacco Sassata, ma la sua mira era temporaneamente compromessa, e il colpo mancò Binacle di almeno venti centimetri.

"Aspetta, Roggenrola... non è prudente continuare ad attaccare quando sei sotto gli effetti di una Fangosberla!" Ash cercò di consigliare il Pokemon più piccolo, che ora cercava disperatamente di tenere alla larga Binacle. La battaglia si stava facendo un po' troppo accesa, e Pikachu decise che era il momento di intervenire... e non era il solo che lo pensava.

"Fro froakie!" gracidò Froakie. Lui e Pikachu si diressero verso i due contendenti, e il topolino elettrico si mise in mezzo con un attacco Codacciaio proprio mentre Roggenrola e Binacle si scagliavano l'uno contro l'alto. L'attacco Sfuriate di Binacle venne bloccato dalla coda rinforzata del topolino giallo, mentre Roggenrola impattava su di essa e rimaneva intontito per un istante. I due Pokemon Roccia si separarono, ma sembravano ancora esprimere aggressività... così Froakie decise di prendere il Tauros per le corna, si piazzò accanto a Pikachu, e fece una rapida serie di segni con le mani. Il suo corpo venne improvvisamente avvolto da una nube di fumo grigio che scaturì apparentemente dal nulla, e riuscì ad impedire a Binacle e Roggenrola di riprendere l'attacco. Dapprima sorpresi, i due si calmarono alla svelta, e ben presto vennero indotti a più miti consigli.

"Rola..." affermò Roggenrola, finalmente più calmo. Gli occhi posti sulle "mani" di Binacle sbatterono rapidamente, e il Pokemon Acqua/Roccia prese un bel respiro e si sgranchì le mani.

"Scusate, ragazzi..." disse Ash mentre si avvicinava ai suoi due nuovi Pokemon. "Ma ho pensato che fosse il caso di intervenire. Insomma... voleva essere solo un piccolo scontro di aallenamento, non una battaglia vera e propria."

"Froak!" gracidò Froakie, i suoi occhi gialli che si stringevano in un'espressione di avvertimento mentre osservava Binacle... e il Pokemon balano si ritirò e represse un brivido per il modo in cui Froakie lo aveva guardato. Binacle si considerava un Pokemon forte e che non si faceva cogliere impreparato nè prevaricare da nessuno, ma c'era qualcosa nel modo di fare di Froakie che lo spaventava...

No, non era il modo di fare, se doveva essere onesto. C'era qualcosa in Froakie... non era nemmeno lui sicuro di cosa fosse... ma era un sentore opprimente, che lo faceva sentire in qualche modo in balia di quel Pokemon che pure sembrava più piccolo e fragile di lui... 

Finalmente, sia Binacle che Roggenrola si calmarono, e il Pokemon balano mostrò le mani in segno di scusa. "Binacle!"

"Ro ro roggenrola!" rispose il sasso vivente. Difficile dire se avesse accettato o meno, ma il fatto che non avesse fatto altre mosse aggressive voleva probabilmente dire che andava bene... Anche Pikachu e Froakie davano l'impressione di essere più tranquilli, e il ranocchio tirò un sospiro di sollievo e disse di sì con la testa in direzione di Pikachu.

"Pika pikaa!" squittì Pikachu. Si spostò di qualche passo, in modo da dare a Roggenrola e Binacle la possibilità di riprendere il loro incontro d'allenamento, e Ash provvide ad incoraggiare entrambi.

"Okay, ragazzi, non ve la prendete. Succede di farsi prendere la mano." spiegò in tutta tranquillità. "Solo, cercate di stare attenti la prossima volta, okay? Forza, ricominciamo!"

 

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"Uff... accidenti, vi siete impegnati un bel po'..." affermò Ash dopo aver osservato l'ennesimo incontro tra i due Pokemon di Roccia, che adesso si erano appoggiati a terra e cercavano di riprendere fiato. L'allenamento andava avanti già da mezz'ora, e i Pokemon di Ash stavano tutti osservando con attenzione l'incontro tra Roggenrola e Binacle. Sembravano alla pari... anzi, Ash poteva giurare che entrambi avevano già fatto qualche concreto miglioramento rispetto a prima.

"Bi... nacle!" rispose Binacle con un gesto noncurante della mano - come se cercasse di darsi un po' di arie da duro anche se era con il fiato corto. Roggenrola non stava cercando nemmeno di mettersi in posa e restava appoggiato ad un mucchio di sabbia accanto al campo di battaglia.

Pikachu sembrava d'accordo con Ash, e disse di sì con la testa mentre teneva le braccia incrociate sul petto.  Froakie, invece, non sembrava eccessivamente convinto, e i suoi occhi gialli e acuti guizzavano da Binacle a Roggenrola e viceversa con fare inquieto.

Ash prese un bel respiro, e stava per richiamare i suoi Pokemon di Roccia per dare loroun po' di meritato riposo. Prima però che potesse farlo, un lento ma convinto applauso da parte di qualcuno che era arrivato alle spalle del ragazzo distrasse tutti dal loro allenamento e fece fare un piccolo sobbalzo ad Ash.

"Niente male davvero, ragazzo." dissse una voce giovanile. "Si vede che sei un esperto. Devi aver viaggiato molto."

"Ah... e lei come fa a..." cominciò a dire il giovane allenatore mentre si girava verso chi gli stava parlando. Lo riconobbe subito - la pelle scura, e quella strana pettinatura a forma di montagna, con quelle strane decorazioni colorate... sarebbe stato impossibile confondersi con qualcun altro: si trattava di Lino, quel ragazzo che aveva visto durante il salvataggio del Magikarp antico, e che si era rivelato essere nientemeno che il Capopalestra di Altoripoli... ovvero, il suo prossimo Capopalestra da affrontare. Che cosa ci faceva da quelle parti? "Buonasera, signor Lino! Non... non mi aspettavo di trovarla qui."

"Diciamo che... anch'io avevo i miei motivii per essere da queste parti." rispose il giovane Capopalestra, con un tono colloquiale che aveva proprio lo scopo di mettere Ash a suo agio. "Hai mai sentito parlare del laboratorio di ricerca fossili che si trova da queste parti?"

"Froakie..." affermò il ranocchio azzurro sfregandosi il mento.

"Sì... il mio amico Lem ne ha parlato. Sono sicuro che anche lui sarebbe contento di passarci!" affermò Ash. "Aveva dei Pokemon fossili da far rivivere, signor Lino?"

"Certamente! Sono passato da poco a ritirarli, e sono rimasto pienamente soddisfatto!" rispose Lino, mostrando due Pokeball segnate con alcuni lustrini. "Due Pokemon fossili che dominavano Kalos milioni di anni fa... ma che ora si trovano solo in alcuni posti sperduti, o come fossili rigenerati."

Pikachu squittì e disse di sì con la testa. Adesso era curioso anche lui di vederli... e probabilmente lo era anche Ash, la cui espressione si trasformò subito in quella di un bambino in un negozio di dolci!

"Wow! Troppo forte!" esclamò il ragazzino. Così com'era, sembrava quasi di rivedere l'Ash di dieci anni... "Non... non sarebbe possibile darci un'occhiata, signor Lino? Giusto per curiosità..." Completò la domanda facendo un paio di occhioni da cucciolo che però non ottenero l'effetto voluto...

Lino rise brevemente e calò il berretto sugli occhi di Ash. "Hehee... spiacente, amico, questi saranno una sorpresa per quando ci incontreremo alla mia Palestra. Se saprai scalare questa montagna, ti aspetteranno sfide ancora più scoscese più avanti nella Lega!" rispose. Ash fece un sorriso imbarazzato e si sfregò la nuca. Peccato, gli avrebbe fatto piacere vedere quei Pokemon, ma sarebbe stato per la volta successiva. "Però... se ti può interessare, ti posso rivelare dove ho trovato questi fossili. Hai visto, vero, quel picco roccioso a sud-est della città, vero?"

"Beh, è un po' difficile non vederlo." rispose il ragazzo, e il suo sguardo seguì le indicazioni del Capopalestra fino alla roccia più imponente della catena montuosa che lui e i suoi amici si erano lasciati alle spalle. Froakie rabbrividì al ricordo dell'incontro con i Malamar e quegli strani Pokemon di Roccia... "E' lì che si trovano fossili?"

"Fossili, e molto di più, ragazzo mio." continuò Lino. "Fin da quando ero piccolo, la mia passione è sempre stata la scalata. Immagino che fosse naturale che il mio tipo preferito fosse il tipo Roccia, a questo punto... Comunque, come stavo dicendo... quello è il Monte Bagliore, e attraverso esso, si snoda un piccolo dedalo di caverne naturali, la Grotta dei Bagliori, dove al momento lavorano gli archeologi e i paleontologi locali. Sono stato chiamato di recente a dare una mano... e per ringraziarmi, mi hanno dato due fossili, che ho provveduto a far rigenerare. Credo che sarebbe un buon posto per allenare i tuoi Pokemon in vista del nostro incontro."

"La ringrazio del consiglio, signor Lino. Ne terrò conto!" rispose Ash.

Lino fece una breve risata a mezza bocca.  "Non c'è bisogno di essere tanto formali con me, ragazzo... chiamami Lino e basta." rispose. "Allora... hai detto di chiamarti Ash Ketchum, vero? Non sei di Kalos, mi pare di capire."

Ash scosse la testa, e si chinò per accarezzare Pikachu e Froakie, mentre il suo Fletchling emetteva un cinguettio acuto e si posava sulla sua spalla. "No, non proprio... io vengo da Kanto, dalla cittadina di Biancavilla." rispose."E'... una città piuttosto piccola e non molto conosciuta, anche se di recente si è rimodernata."

"Ah, sì... Kanto. Non ci sono mai stato, ho sentito parlare del Monte Argento, e mi piacerebbe avere la possibilità di scalarlo, un giorno o l'altro." disse il Capopalestra alpinista. "E mi pare di capire che hai anche viaggiato un bel po'."

"Fletch..." cinguettò Fletchling incuriosito, inclinando la testa da un lato.

Ash sbattè gli occhi stupefatto. Quel tipo dava l'idea di essere davvero perspicace... "Ehm... in effetti, si può dire di sì. Si vede tanto?" chiese.

"Ho incontrato molte persone nei miei viaggi, e anche nelle mie scalate." spiegò Lino, ostentando un po' di orgoglio per quello che era riuscito a fare già alla sua giovane età. "Credo di aver sviluppato una certa capacità di cogliere le persone, e i Pokemon. Hai idea di come ci si senta ad essere in cordata, oppure ad arrampicarsi in bilico a centinaia di metri da terra? Forse puoi esserti fatto qualche idea, se hai viaggiato così tanto come penso."

"Pikachu..." affermò il topolino giallo, tornando indietro con la mente a tutte le folli avventure che aveva vissuto con il suo allenatore.

"Non posso dire di aver affrontato tante cime come credo abbia fatto tu..." rispose Ash. "Ma ho vissuto esperienze abbastanza simili, sia con i miei amici che con i miei Pokemon. Sono... momenti di grande tensione, vero?"

"Qualcosa di più di questo, amico mio." rispose Lino. "Sono momenti in cui metti in gioco la tua vita. Sono momenti in cui prendi una decisione."

Fletchling sbattè gli occhi, non del tutto sicuro di aver capito cosa volesse dire il ragazzo. "Ehm... in che senso, una decisione?" chiese Ash.

Lino chiuse gli occhi. Gli piaceva sempre spiegare quella parte a chi gli faceva qualche domanda. "In quei momenti, decidi che cosa fare. Una decisione che potrebbe voler dire la vita o la morte. Ti vuoi fermare? Vuoi andare avanti? Ti fidi dei tuoi compagni di cordata? Dei Pokemon che hai con te e che ti stanno dando una mano in questa impresa? Credimi... in situazioni così difficili, sei costretto a conoscere bene i tuoi compagni. Devi imparare a conoscerli, se volete che la scalata prosegua senza problemi... e a quelle altezze, gli errori si pagano molto cari." spiegò il ragazzo di colore. Il suo atteggiamento restava calmo e controllato, ma il suo sguardo esprimeva il suo entusiasmo quando parlava della sua passione per l'alpinismo. Era qualcosa che Ash poteva paragonare alla sua passione per i viaggi e gli allenamenti di Pokemon, oppure alla passione di Misty per i Pokemon d'Acqua... un entusiasmo che non aveva bisogno di parole per esprimersi - lo si poteva vedere molto bene dalla fiamma che ardeva in fondo agli occhi del giovane.

Pikachu restò a guardare a sua volta Lino che faceva il suo discorso. Non era del tutto sicuro di cosa volesse dire, ma se voleva trasmettere la sua passione per la montagna, e il fatto che in un luogo come quello ci fosse bisogno di conoscersi e fidarsi l'uno dell'altro... beh, quello lo aveva capito bene. E doveva ammettere che non conosceva molto bene nè Roggenrola nè Binacle. Finora non c'era stato il tempo di farlo...

"Eh... scusa, credo di essere partito per la tangente. Ma... quello che volevo dire si è capito, vero, Ash?" rispose Lino. "Quello che voglio dire, è che nei miei viaggi e nelle mie scalate, ho avuto modo di imparare a leggere le persone e a rendermi conto dei loro caratteri e delle loro capacità. E... ho l'impressione che tu abbia una vita piena di avventure davanti a te.. Il bello non è ancora venuto."

Questa frase fece tornare in mente ad Ash alcune preoccupazioni che di recente lo avevano preso. "Già... il bello, dice lei, e io sono anche disposto a credere che mi aspetti ancora un sacco di avventure eccitanti. Che diamine, lo spero con tutto il cuore. Ma... di recente, ho compreso che questo viaggio non riguarda soltanto il mio sogno di diventare un grande allenatore. C'è... qualcosa di più in gioco. E non so se posso raccontarglielo..."

"Qualcosa di più, dici?" chiese Lino, mostrando un po' di preoccupazione. "Non sei obbligato a dirmi esattamente di cosa si tratta, se non te la senti... ma se vuoi parlarmi di qualcosa, qualsiasi cosa... io sono qui, e magari ti possso dare qualche consiglio."

"Froakie..." affermò il ranocchio azzurro con tono speranzoso. Anche se cercava di tenersi dentro certe preoccupazioni, Froakie condivideva per molti versi le anse di Ash e dei suoi compagni, e sperava davvero di poterli condividere con qualcuno, in qualche modo...

Il fatto era, che Ash sentiva di avere il bisogno di parlaare con qualcuno, adesso che le sue preoccupazioni erano tornate a galla. E Lino dava l'impressione di essere una persona alla mano, quindi... tanto valeva fare due chiacchiere con lui.

"Beh, se non le desse disturbo... possiamo sederci a parlare un po'?" disse Ash. Con un dito, accarezzò Fletchling sulla schiena, e il Pokemon pettirosso lo ricompensò con un cinguettio acuto. Lino disse di sì con la testa, e dopo aver fatto cenno ai suoi Pokemon di seguirlo, Ash si incamminò lentamente verso la panchina che aveva visto poco prima.

"Certo..." disse Lino. Spazzò via la polvere dalla panchina con un paio di spazzate della mano, e si sedette. "Prego, dimmi pure."

"Grazie..." rispose Ash, sedendosi a sua volta. Pikachu balzò agilmente sulla panchina e si accoccolò vicino al suo allenatore. "Ecco... io ho iniziato questo viaggio perchè, come molti ragazzi della mia età, volevo diventare un grande allenatore di Pokemon. All'epoca ero sventato e impulsivo... e devo ammettere, che anche adesso non ho esattamente l'abitudine di pensare a quello che faccio prima di agire..." Ash fece una breve risata, e Pikachu fece la stessa cosa mentre Froakie si limitava a gracidare indifferente. "Ma nel corso del mio viaggio, ho incontrato molte persone e sono rimasto coinvolto in diverse vicende che mi hanno fatto aprire gli occhi. Ho scoperto che il mondo dei Pokemon è pieno di cose meravigliose, e di persone straordinarie... ma allo stesso tempo, ho conosciuto delle nuove realtà che... beh, non sono state esattamente tranquillizzanti. Ho dovuto affrontare delle organizzazioni criminali... e ho incontrato uomini spietati che vogliono usare i Pokemon per i loro scopi egoistici, e non si fanno scrupolo di distruggere la felicità altrui pur di ottenere quello che vogliono. E non solo io... una mia amica, di recente, è rimasta intrappolata nel continente di Reborn, uno dei luoghi più malfamati di questo mondo... forse avrà sentito parlare del Team Meteora di Reborn City."

Lino annuì di nuovo. "Sì... ho sentito parlare di quello che è successo. Reborn era conosciuto per essere un luogo pericoloso ed infido. E posso capire i tuoi dubbi." affermò. "E'... una cosa che accade prima o poi, quando si cresce. Ci si deve scontrare con una realtà che non pensavamo esistesse, e quello che noi pensavamo si dimostra... beh... un'illusione, oserei dire. E' questo che volevi dire, immagino."

"Pika pika..." mormorò Pikachu abbassando un orecchio. "Pika pikachu..."

"Sì, si può dire che sia così." affermò il ragazzo. "E da quando... da quando ho viaggiato ad Unima, e ho fatto certi incontri che mi hanno fatto comprendere certe verità, ho sentito  che avevo molte più responsabilità di quante mi immaginassi. Mi sono trovato coinvolto in una faccenda molto più grande di quanto mi aspettassi... e non so se io e i miei amici saremo in grado di venirne fuori. Certo, sto continuando il mio viaggio per sfidare le Palestre, ottenere le Medaglie e affrontare la Lega Pokemon di Kalos, ma mi sono reso conto che... ecco... senza offesa, ma c'è qualcosa di più nella mia vita. E mi sono state date più responsabilità, soprattutto ora che ho incontrato Froakie."

"Froakie!" gracidò il Pokemon ranocchio.

Lino si sfregò il mento. "Hmm... non sono sicuro di cosa vuoi dire con questo, ma... in effetti, ho come l'impressione che questo piccolino abbia qualcosa di diverso, rispetto ad altri Pokemon che ho visto. E ne ho visti un bel po' in vita mia..." fu la sua risposta. Fletchling cinguettò di nuovo, questa volta con un tono interrogativo, e Lino si prese un po' di tempo per riflettere su quello che aveva sentito. "Hmm... non so esattamente cosa dirti, Ash. Hai ragione a dire che abbiamo più responsabilità man mano che proseguiamo nel nostro viaggio... sia per diventare allenatori che per diventare adulti... e a volte, alcune di queste responsabilità non ce le siamo cercate. Semplicemente, è così che vanno le cose, e noi non possiamo farci niente."

"Pikachu..." affermò Pikachu, come per dire che ne sapeva qualcosa.

Ash sospirò e trascinò i piedi sulla sabbia, tracciando un paio di righe parallele su di essa. "Sì, ce ne siamo accorti." affermò.

Lino restò in silenzio ancora per un po', a rimuginare su quello che Ash gli aveva detto. "Detto questo... ti posso dare qualche consiglio." rispose infine. "Alla fine, sei tu quello che deve decidere cosa è giusto fare. Non fare qualcosa soltanto perchè la gente si aspetta quello da te, o perchè temi di non deludere gli altri. Affronta queste tue responsabilità... con calma, senza farti prendere dall'ansia, comportandoti come faresti di solito. Alla fine... credo che sia questo il modo di fare che ti permetterà di superare le avversità senza avere rimpianti. Mi spiace di non poter essere più specifico..."

"Non importa, grazie lo stesso. Anzi, le sono grato per avermi ascoltato e aver cercato di aiutarmi." rispose Ash. "D'accordo, cercherò di fare come lei mi ha suggerito. Vero, Pikachu, che assieme formiamo una coppia invincibile? Non ci lasceremo fermare dal Team Flare, da qualche Pokemon folle proveniente da chissà dove, o da qualche malfattore in sottomarino!"

"Pikachu!" squittì il topolino giallo. Anche Froakie e Fletchling si tirarono su per le parole di Lino, e almeno per il momento assunsero un tono più sicuro di sè.

"Fro froakie!"

"Fletch!"

"Non è stato un problema, Ash... mi fa sempre piacere dare qualche consiglio, e aspetto di vederti ad Altoripoli. Credo proprio che saprai offrirmi una battaglia interessante." rispose il giovane scalatore. "Allora, pensi di dare un'occhiata alla Grotta dei Bagliori?"

"Senza dubbio!" fu la pronta risposta di Ash. "Adesso però credo che sia il caso di tornare dai miei compagni. Immagino che mi stiano cercando..."

"Ash!" si sentì da lontano la voce di Lem che chiamava. Il ragazzo con gli occhiali, accompagnato dal suo Bunnelby, stava scendendo dalla stessa scalinata che Ash aveva preso per scendere in spiaggia, e stava muovendo la mano in direzione di Ash per richiamarlo. "Ash, ti stavamo giusto cercando! Non vieni, che stanno per dare la colazione al Pokemon Center?"

"Lem!" esclamò Ash di ritorno, con un'aria sicura che adesso a Lino sembrava più sincera. "Sì, certo, arrivo subito! Non potete certo cominciare senza di me, vero?" 

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Bene... sono abbastanza soddisfatto di questo capitolo. Lino è uno dei Capipalestra di cui viene detto di meno, quindi le mie possibilità di svilupparlo di più, restando comunque fedele al personaggio, sono un po' più ampie. E spero che vi sia piaciuto il modo in cui l'ho caratterizzato. Un montanaro come lui mi dà l'impressione di essere un tipo pratico, intelligente ma che non perde tempo in ragionamenti troppo complessi, e cerca sempre di dare qualche buon consiglio.

Tra poco sarà il momento per Vera di raggiungere Desertopoli... e per Ash e i suoi compagni, di esplorare la Grotta dei Bagliori, e dare un po' più di spazio anche a qualche Pokemon che temo di avere un po' ignorato. Spero che vi piacerà quello che ho in mente...

Mi raccomando, restate a casa e riguardatevi!

A presto!

 

 

 

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Capitolo 35
*** Tanto tempo fa a Desertopoli ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 35 – Tanto tempo fa a Desertopoli

 

Tanto tempo fa...

Il cielo sopra Desertopoli era diventato nero e tempestoso, e tutt'attorno si stava scatenando un'innaturale tempesta di lampi di strani colori, che immergeva la piccola città nel deserto in un'atmosfera tanto cupa quanto irreale. Lassù, a centinaia di metri di quota, diversi Pokemon dall'aspetto maestoso e terribile si scontravano con sempre maggiore violenza, e ad ogni loro mossa, si scatenavano lampi di luce, boati assordanti ed abbaglianti effetti. Il terreno veniva scosso da un lieve terremoto, che però si faceva sempre più intenso man mano che la lotta andava avanti...

Un gigantesco airone dalle piume azzurre stava eseguendo una serie di acrobazie, evitando gli attacchi di uno strano Pokemon felino che assomigliava ad una tigre dai denti a sciabola che scagliava terrificanti scariche elettriche. Poco più in là, un enorme golem fatto di roccia beige e arancione si difendeva strenuamente dai colpi di un mostruoso quadrupede fatto di lava mista ad acciaio... e in tutto questo, al centro di tutto questo caos, un unico enorme Pokemon irradiava l'intero paesaggio di una strana aura violacea, che si trasferiva ai Pokemon Leggendari che lottavano senza tregua. L'uomo che in quel momento stava cercando di porre fine a quel terribile caos aveva l'impressione che quell'aura stesse aumentando i poteri degli Pokemon, più di quanto già non fossero.

"Brave! Braaaave!" esclamò il Pokemon aquila che volava freneticamente attorno all'uomo - un individuo alto, dal fisico robusto, vestito dei tipici toni neutri di un nomade del deserto, un po' sdruciti dal tempo, con una sorta di mantellina che svolazzava alle sue spalle e un copricapo bianco da sotto il quale fluivano i suoi capelli neri e ricci, legati in due trecce sul davanti. Indossava un paio di sandali di cuoio marrone, e la sua pelle, per quello che si poteva vedere, era olivastra e segnata da una vita passata sotto i rigori del deserto.

Riparandosi il volto con un braccio, e tenendo nell'altra mano uno strano oggetto dalla forma insolita, l'uomo rispose al Pokemon - una possente aquila dal piumaggio bruno e dalla testa bianca, armata di un becco ricurvo e artigli uncinati affilati come pugnali. "Lo so, Braviary... siamo in pericolo ad ogni istante che restiamo qui. Ma non abbiamo molta scelta, se vogliamo fermare quel mostro. Maledizione, se penso che tutto questo è accaduto a causa dell'avidità di una sola persona..." affermò.

L'uomo e il suo Pokemon si voltarono per osservare, una volta di più, la mostruosità che aveva scatenato quell'apocalisse: era un autentico colosso, che torreggiava anchesulle case più alte di Desertopoli, e il suo aspetto non faceva che renderlo ancora più terrificante, con la pelle di colore grigio-blu attraversata da strisce rosate  sulle gambe e sulla coda, e la sua testa era relativamente piccola, con una larga bocca dotata di zanne ricurve, e un paio di lunghe corna che spuntavano dalle tempie. Al centro del suo corpo, c'era un buco nero che sembrava sprofondare nella creatura in un tunnel senza fondo, circondato da piastre di armatura di colore rosato che si incurvavano verso il centro. La cosa più inquietante, tuttavia, erano probabilmente le sue sei braccia, che non erano in alcun modo collegate al corpo: ognuna di esse fluttuava a poca distanza dalla creatura, e alcune tenevano nella mano artigliata alcuni anelli dorati che emanavano una luce calda...

L'uomo trattenne il fiato, e si avvicinò di qualche passo all'essere misterioso, il cui corpo sembrava quasi vibrare per l'immenso potere che emanava. Ogni movimento sembrava sempre più faticoso, come se la presenza di quel mostruoso Pokemon stesse riducendo l'ossigeno nell'aria...

Le braccia discorporate della mostruosa creatura si sollevarono ancora un po', formando un cerchio attorno al colosso torreggiante. Immediatamente, una serie di anelli di luce nera si dipartirono dal corpo della mostruosità e investirono il terreno, scavando in esso delle vere e proprie trincee! Braviary e il suo allenatore riuscirono appena in tempo ad evitare di essere investiti dall'attacco Neropulsar della mostruosa creatura. I Pokemon Leggendari, nel frattempo continuavano a scambiarsi colpi terrificanti, in una Battle Royale che avrebbe potuto sembrare spettacolare, se solo non avesse messo in pericolo tutti gli abitanti della città nel deserto...

Con uno stridio acuto, Articuno scagliò un attacco Bollaraggio contro Raikou, che evitò agilmente la raffica di bolle usando Doppioteam. Le copie illusorie del Pokemon Leggendario vennero colpite e cancellate, ma Raikou stesso riuscì ad avvicinarsi correndo a zigzag sulla sabbia. Dovunque posasse le zampe, la sabbia si trasformava in parte in vetro.

"Attento, Braviary!" esclamò l'uomo. Raikou scatenò una raffica di fulmini contro Articuno e gli altri Pokemon che volavano sopra di lui, e alcune scariche arrivarono pericolosamente vicine a Braviary, che riuscì per un pelo ad evitarle. Un penetrante odore di ozono pervase l'aria, e l'uomo si coprì la bocca con una delle larghe maniche del suo vestito, riparandosi da una raffica di sabbia che stava per colpirlo in piena faccia. "Qui si mette male... dobbiamo fermare Hoopa, o di Desertopoli non resterà nulla, nemmeno le pietre. Ma per farlo... dobbiamo cercare di avvicinarci..."

"Brave!" esclamò il Pokemon aquila, e rivolse la sua attenzione allo strano oggetto che l'uomo teneva nell'altra mano. Sembrava una bottiglia, la cui parte inferiore aveva la forma in un anello grigio-verde, con dei piccoli "tentacoli" di ceramica dorata che circondavano un buco che faceva sembrare quell'oggetto una specie di ciambella; la parte superiore, invece, aveva la forma di una strana maschera rosata che recava un sorriso sardonico, e aveva un paio di piccole corna ricurve ai lati...

"Sì, lo so, Braviary... l'unica possibilità che abbiamo di fermare Hoopa è usare il Vaso del Vincolo. E temo che avrò bisogno del tuo aiuto per arrivare fin lì." disse l'uomo con espressione tesa. Sapeva fin troppo bene quanto fosse pericoloso quello che stavano per tentare... ma era anche l'unico modo per evitare che lo scontro tra titani in corso devastasse l'intera zona e mettesse in pericolo anche il resto del continente. Kalos aveva già visto un'apocalisse in passato, e solo per un incredibile colpo di fortuna ne era uscito intero. Non era il caso di sfidare nuovamente la sorte...

"Avrò bisogno di te, Braviary. Tu sai quello che voglio dire, vero?" chiese l'uomo. Con la mano occupata, armeggiò sul collo della strana bottiglia, e ne svitò il tappo, per poi tenerlo tra due dita.

Braviary non aveva bisogno di farselo dire due volte. Con un cenno della testa, svolazzò dietro al suo allenatore e afferrò saldamente le falde del suo vestito, assicurandosi che non si strappasse mentre erano in volo. Con decisione, il possente rapace si levò in volo e sollevò il suo allenatore, che teneva ben salda in mano la sua strana bottiglia, e volò verso il colosso a sei braccia, che si avvide del loro tentativo e si voltò lentamente verso di loro. Non sembrava intenzionato ad attaccarli, ma l'uomo sapeva bene che aveva molti altri metodi per difendersi.

"Occhio a quello che fa, Braviary. Non ho la più pallida idea di cosa potrebbe tentare..." ammise. Una delle braccia fluttuanti del Pokemon più grande si spostò, tenendo stretto uno scintillante anello dorato e puntandolo contro i due.

Braviary si tenne pronto a virare di colpo da un lato per evitare l'attacco con il quale il gigante a sei braccia minacciava di colpirli... ma all'improvviso, il tempo sembrò rallentare, e il Pokemon aquila emise uno stridio di disappunto quando si rese conto che le sue ali, malgrado tutti i suoi tentativi, stavano battendo sempre più lentamente... come se l'aria fosse diventata improvvisamente più densa!

L'allenatore strinse i denti rabbiosamente quando si accorse che l'anello dorato che stava nelle mani del Pokemon a sei braccia era circondato da una sorta di miasma semitrasparente che si levava dalla sua superficie come una vapore viola e verde. Una frazione di secondo dopo, un turbine di luci avvolse completamente il Pokemon aquila e il suo allenatore, che cercarono come potevano di sottrarsi a quella forza che li risucchiava verso il centro dell'anello. Per alcuni istanti, il mondo attorno a loro si ridusse ad un vortice di forme indistinte e colori innaturali...

Di colpo, quella sensazione innaturale cessò, e l'uomo si ritrovò a respirare di nuovo l'aria appesantita, addensata ma comunque perfettamente naturale che pervadeva il luogo di quello scontro fra titani. In quello stesso momento, lui e Braviary videro Regirock che sollevava le braccia e faceva sì che una raffica di rocce aguzze come pugnali emergesse di colpo dal terreno, dritte contro Heatran... e contro di loro, che per qualche motivo erano finiti proprio sulla traiettoria di quell'attacco Pietrataglio! L'uomo sgranò gli occhi e trattenne a stento un'esclamazione di orrore... a quella distanza non avrebbe fatto in tempo a...

Il pensiero non si era ancora materializzato del tutto prima che Braviary scattasse verso l'alto, con la rapidità di un guerriero disciplinato unita alla forza della disperazione. Per una questione di pochi centimetri, Braviary riuscì ad evitare l'attacco e sottrarre anche il suo allenatore al tremendo impatto... ma solo in quel momento, si resero conto che, qualunque fosse la mossa che l'avversario aveva usato, era riuscita in qualche modo a teletrasportarli dall'altra parte del campo di battaglia. Il colossale Pokemon a sei braccia era da tutt'altra parte rispetto a loro, e continuava a controllare gli altri Pokemon Leggendari.

"Un... teletrasporto?" mormorò l'uomo, mentre Regirock veniva allontanato da un poderoso attacco Cannonflash da parte di Heatran. "Ugh... così non va. Non va assolutamente. Dobbiamo trovare un altro modo di avvicinarci a lui e usare il Vaso del Vincolo. E' l'unica possibilità che abbiamo di fermare quel Pokemon..."

Braviary emise un gracchio appena udibile mentre cercava di pensare ad un altro sistema per raggiungere il Pokemon più grande... e poco lontano, un enorme drago bianco dalle ali avvolte di fiamme rosse apparve da un buco turbinante che si era aperto nel bel mezzo del cielo. L'uomo e il suo Pokemon si scansarono rapidamente, mentre Reshiram scagliava dalle fauci un'enorme fiammata che trasformò parte del terreno in vetro opaco del colore dell'ambra! Con un'esclamazione di furia e rabbia, Reshiram si scagliò contro Articuno, che emise uno stridio allarmato e cercò di difendersi con un attacco Eterelama - il Pokemon airone si voltò di scatto, e sbattè le ali per scagliare contro di lui una raffica di fendenti. Il dragone bianco virò di colpo, e riprese l'assalto scagliando un attacco Dragospiro... e subito dietro di lui apparve un altro Pokemon, uno che l'uomo e il suo Braviary non conoscevano per niente: era un pipistrello gigante ma scheletrico, con un muso tozzo, grandi occhi rosa e un paio di orecchie appuntite che formavano una sorta di falce di luna sulla sua testa. Le sue enormi ali erano a forma di falci di luna, del colore del cielo notturno con numerosi puntini bianchi simili a stelle, e il bordo era dorato e terribilmente affilato.

"E quello... che Pokemon sarebbe? Non credo di averlo mai visto..." sussurrò tra sè l'uomo. Si riscosse dal suo stupore, e decise che quel Pokemon poteva essere la loro migliore possibilità di fermare quella strana creatura, che in quel momento era impegnata a creare altri vortici in mezzo al cielo. "Okay... allora cerchiamo di attirare la sua attenzione. E speriamo che Hoopa non lo conosca."

"Brave!" Braviary prese di nuovo il volo portando con sè il suo allenatore, e si diresse verso il Pokemon pipistrello, che ancora si guardava attorno indeciso su dove si trovasse e cosa dovesse fare. Braviary si avvicinò rapidamente e stridette il più forte possibile, un grido agghiacciante che per un attimo risuono in tutto il campo di battaglia prima di essere inghottito dal fragore della lotta. Il Pokemon simile ad un pipistrello gigante strinse i denti e voltò la testa dall'altra parte per l'improvviso dolore alle orecchie, e dopo un secondo passato a cercare di riprendersi dallo stordimento, spalancò le sue grandi ali e si lanciò all'inseguimento dell'aquila e del suo allenatore. Ad un cenno dell'uomo, Braviary cercò nuovamente di dirigersi verso il gigantesco Pokemon di nome Hoopa, questa volta però tenendosi a debita distanza in modo che non potesse usare il suo attacco precedente contro di loro.

"Un po' più vicino, Braviary... dobbiamo fare in modo che Hoopa e quel Pokemon misterioso si attacchino a vicenda!" affermò l'allenatore. Una fiammata enorme scagliata da Heatran mancò di pochissimo Articuno ed esplose in cielo, facendo cadere dall'alto una raffica di lingue di fuoco. "Ugh... dobbiamo fare in fretta, non riusciremo a reggere a lungo se continua così!"

"Brave!" esclamò Braviary. Nonostante la fatica si facesse ormai sentire, il coraggioso Pokemon aquila lanciò un acuto stridio di battaglia e si avvicinò ad Hoopa con tutta la velocità di cui era capace, cercando al tempo stesso di non esporsi agli attacchi del Pokemon nemico. Nel momento in cui il colosso si voltò verso di loro, Braviary si tenne pronto... e vide il nemico puntare contro di lui una delle sue sei mani, nel cui palmo si stava condensando un attacco Neropulsar.

"Tieniti pronto, Braviary..." affermò l'uomo. "Non avremo un'altra possibilità, se quell'attacco ci investe."

Gli occhi di Hoopa si illuminarono, e un'ondata di energia oscura eruppe dai palmi delle sue mani aperte, per viaggiare ad alta velocità contro Braviary e il suo allenatore. Per fortuna, il Pokemon aquila non si lasciò cogliere di sorpresa. Non appena ebbe la sensazione che l'attacco di Hoopa stesse per partire, si gettò di lato e tenne stretto il suo allenatore con tutte le sue forze. Anche così, riuscì ad evitare il dirompente attacco Neropulsar soltanto per un soffio, e il misterioso Pokemon pipistrello si ritrovò improvvisamente sulla sua traiettoria! Con uno stridio allarmato, avvolse le ali attorno a sè per farsi scudo... ma un attacco così potente, scagliato da un Pokemon di quella statura, riuscì comunque a superare le sue difese e lasciarlo stordito e barcollante! Il Pokemon simile ad un pipistrello gigante stridette di nuovo e cercò di riprendere quota, riuscì per un pelo a non precipitare, e descrisse un'agile cabrata per rimettersi in posizione. Questa volta, però, aveva presente cosa ci fosse da fare... e soprattutto, aveva un bersaglio!

"LUUUUUNALAAAAAA!" Il Pokemon pipistrello esclamò il proprio nome, con una voce melodica e di chiaro timbro femminile. Spiegò nuovamente le ali, sul cui interno si accesero numerose "stelle" che emanavano una tenue ma calda luce azzurrina... e creò un'enorme sfera di luce argentata che poi scagliò con precisione e potenza contro la mostruosità a sei braccia! Braviary e il suo allenatore videro gli occhi diabolici di Hoopa spalancarsi per la srpresa quando il poderoso attacco Lucelunare lo colpì in pieno, e lampi di luce azzurrina e viola percorsero dolorosamente il suo enorme corpo!

Sulle prime, sarebbe potuto sembrare che Hoopa avesse accusato un colpo decisivo... ma il misterioso Pokemon riuscì a riprendersi con sorprendente velocità, e fissò la Pokemon pipistrello con espressione irritata, come se quest'ultima gli avesse fatto un torto personale. Poi, con un grugnito rabbioso, Hoopa si lanciò contro la sua nuova avversaria... scordandosi del tutto di Braviary e del suo allenatore, che si tennero a distanza di sicurezza giusto il tempo necessario per permettere al gigantesco Pokemon a sei braccia di lanciare il suo attacco senza lasciarli esposti. 

Con uno scatto rapidissimo per una creatura così immensa, Hoopa scagliò nuovamente l'attacco di prima contro la Pokemon simile ad un pipistrello. Quest'ultima sgranò gli occhi e cercò di scansarsi... ma mentre faceva cossì, Hoopa non prestò attenzione a Braviary e al suo allenatore, che ne approfittarono immediatamente. Con una virata, Braviary si avvicinò al fianco dell'avversario, approfittando di un angolo morto... e il suo allenatore puntò verso Hoopa la bottiglia aperta.

"Grazie, Braviary! Adesso sono sicuro di poterlo sigillare! Vaso del Vincolo, fai il tuo dovere!" esclamò. Dal collo della bottiglia uscì un fascio di luce che raggiunse il gigantesco Hoopa, poco prima che quest'ultimo potesse scagliare un altro colpo contro la misteriosa Pokemon pipistrello. Immediatamente, una strana luminescenza iridata cominciò a diffondersi sul corpo di Hoopa, che rabbrividì e cominciò ad artigliare l'aria... quasi volesse cercare di aggrapparsi ad un appiglio invisibile per sfuggire al risucchio! Una corrente d'aria stava già aspirando il gigantesco Pokemon verso l'interno del Vaso del Vincolo... e come se fossero anche loro stati colpiti da quello strano oggetto, anche gli altri Pokemon Leggendari cominciarono a tremare visibilmente, e si paralizzarono all'istante!

"COSA... CHE COSA... CHE COSA STAI FACENDO?" tuonò la voce telepatica di Hoopa all'interno della mente dell'uomo, come un tuono che si avvicinava sempre di più fino a sofffocare ogni altro suono. "PERCHE' MI FAI QUESTO? IO NON STO FACENDO ALTRO... CHE ESAUDIRE IL DESIDERIO CHE MI E' STATO ESPRESSO!"

L'uomo strinse i denti e si concentrò il più possibile, anche con quel suono terrificante che minacciava di stordirlo. "Lo... lo so, Hoopa... ma non posso permetterti di farlo. Mi rendo conto che non è colpa tua... ma se ti lascio fare... la mia città verrà distrutta, e io non posso permetterlo!" esclamò. Il braccio che teneva il Vaso del Vincolo tremava sotto la pressione del vento che spirava verso il suo interno, e il sudore imperlava la sua fronte... ma l'uomo teneva duro e cercava di sostenere il magico artefatto finchè Hoopa non venisse sigillato al suo interno!

"E' STATO... UNO DEL VOSTRO VILLAGGIO... AD ESPRIMERE QUESTO DESIDERIO! E' STATO LUI A CHIEDERE TUTTO QUESTO!" tuonò Hoopa. La sua voce telepatica era talmente possente che all'uomo sembrò quasi di sentirla fisicamente, e sentì i timpani rimbombare sotto la pressione delle onde sonore. "PERCHE'... PERCHE' ADESSO VUOI NEGARE QUELLO CHE LUI VOLEVA?"

"Perchè non è questo... non è questo che aiuterà il nostro villaggio e la nostra gente! Lui... è stato accecato dall'avidità... un semplice mortale... non dovrebbe possedere questo potere!" affermò. Dopo qualche istante, finalmente il Pokemon a sei braccia cominciò a cedere, e venne trascinato di qualche passo verso il Vaso del Vincolo. Incoraggiato da questo risultato, l'uomo fece avvicinare un po' di più il suo Braviary... con il risultato che il risucchio aumentò ulteriormente, e Hoopa si ritrovò a dover usare tutte le sue forze anche solo per rallentarlo! I Pokemon Leggendari cominciarono a sbiadire, come se fossero stati nient'altro che delle proiezioni senza corpo... e per primo Heatran si afflosciò a terra, con gli occhi vitrei e la bocca semiaperta!

Gli altri Pokemon Leggendari non sembrarono troppo sorpresi di quanto stava accadendo... anzi, alcuni di loro davano addirittura l'impressione di essere sollevati. Uno alla volta, tutti loro scomparvero nel nulla, lasciandosi dietro soltanto una scia di luci argentate che volteggiarono in aria come tanti fuochi fatui. Hoopa continuava a perdere le forze... e ormai non distava che qualche passo dal collo del Vaso del Vincolo!

"VOI UMANI... CHIEDETE SEMPRRE COSE DI CUI POI NON AVETE BISOGNO..." esclamò Hoopa. L'abitante del deserto e il suo Braviary potevano giurare che ci fosse una punta di feroce sarcasmo nella sua voce, e la frase venne seguita da una breve risata, sardonica ma allo stesso tempo amareggiata. "NON DOVREI STUPIRMENE, A QUESTO PUNTO... DOPO QUELLO CHE E' SUCCESSO TEMPO FA, CON IL VOSTRO FAMOSO SOVRANO..."

"Non dare la colpa a tutti noi... per gli errori di pochi!" esclamò l'uomo. Finalmente, Hoopa cedette del tutto alla potenza del Vaso del Vincolo, e cominciò a scomparire al suo interno come se fosse stato aspirato da un'idrovora! Le sue mani artigliate si mossero ancora, mentre l'enorme Pokemon cercava disperatamente di sfuggire al suo destino. Ma ormai non c'era più niente da fare. Il rumore di risucchio si intensificò, e con un ultimo grugnito di rassegnazione, l'enorme creatura scomparve nel vaso. Il contenitore magico si scosse ancora per qualche istante, facendo ballare il braccio che lo teneva come se fosse stato percorso da una scarica elettrica... e finalmente, come se fosse stata una Pokeball, il Vaso del Vincolo cessò di muoversi, e il deserto  circostante ripiombò in uno spettrale silenzio. Ora, tutto era finito - i Pokemon Leggendari che fino a poco tempo prima stavano mettendo sottosopra il luogo erano scomparsi nel nulla, e soltanto masse di sabbia spostata, crateri anneriti e un acre odore di fumo testimoniavano che si era svolta una furiosa battaglia. Quando l'abitante del deserto aprì gli occhi, arrischiandosi di vedere se fossse davvero tutto finito, constatò con sollievo che i danni alla sua città erano stati tutto sommato limitati. Un colpo di fortuna che aveva quasi del miracoloso. Se la lotta si fosse svolta soltanto qualche metro più in là, alcuni degli attacchi avrebbero raggiunto il centro abitato, provocando devastazione... e molto probabilmente anche diverse vittime.

"Brave..." Braviary emise un sospiro, sollevato che tutto fosse andato tutto sommato per il meglio. Esausto ma soddisfatto, aprì le ali in modo che facessero da paracadute, e rallentò appena un po' quando fu il momento di posare il suo allenatore per terra.

"Sì, Braviary... grazie mille, sei stato davvero coraggioso... non credo di aver mai sostenuto una battaglia così impegnativa... e pericolosa." sussurrò l'uomo. Sopraffatto dall'emozione e dalla fatica, cadde in ginocchio sul terreno sabbioso, e restò lì per qualche istante a riprendere fiato. Ma c'era ancora qualcosa da fare... e restò lì soltanto il tempo necessario a recuperare le forze. "Ora però dobbiamo fare in modo che tutto questo non possa ripetersi."

"Viary!" Il Pokemon aquila assentì vigorosamente, e il suo allenatore si fermò per raccogliere il "tappo" del Vaso del Vincolo, e piazzarlo sul collo, in modo che il mostruoso Pokemon non potesse più uscire. Diversi metri sopra di loro, uno strano spiritello viola pallido, il corpo decorato di strisce rosate, e la gambe sostituite da una strana "coda" che terminava in una voluta di fumo, fluttuava senza peso, e in quel momento stava scuotendo la testa per scacciare la sensazione di vertigine.

"Owww... accidenti, che esperienza... per fortuna l'altro me stesso non ha fatto troppi danni..." mormorò tra sè, mentre scrutava la scena con i suoi acuti occhi gialli dalle pupille verdi. Con fare distratto, fece volteggiare un anello dorato tra le mani e guardò al suo interno, come se sperasse di trovare qualche risposta a domande che lo assillavano.

Un'immagine sfocata cominciò ad apparire nell'anello, mostrando un uomo anziano, dalla pelle scura e segnata dalle intemperie, che indossava dei vestiti che lo facevano sembrare una sorta di sciamano. Era inginocchiato a terra, e teneva tra le mani un grande anello dorato che emetteva una luminosità che dapprima doveva essere stata abbagliante, ma che ora si faceva sempre più flebile. L'uomo anziano guardavaa con rabbia incredula il misterioso gioiello, e sembrava non raccapezzarsi di quanto stesse accadendo...

"Certo... ora capisco..." disse tra sè Hoopa con un sospiro. "Il mio potere è stato sigillato... perchè i desideri espressi da quest'uomo stavano portando allla rovina questo paese. Per questo è successo tutto questo... Forse è vero che le persone non sono abbastanza mature da usare un potere come il mio. A questo punto, è meglio andarsene."

Con un semplice comando mentale, la versione miniaturizzata di Hoopa fece espandere l'anello che teneva in mano e lo lasciò, facendo sì che fluttuasse a mezz'aria. Una sorta di portale azzurrino si accese all'interno dell'anello, e Hoopa vi passò attraverso, scomparendo nel passaggio dimensionale che si richiuse subito dopo. Il suo anello restò fermo in aria per una frazione di secondo... poi, si dissolse a sua volta e scomparve in una pioggia di polvere argentata.

 

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"Anziano Kuwari... voi eravate consapevole dei rischi che si sarebbero potuti correre nell'abusare del potere di Hoopa, non è vero?"

Il giorno dopo, la persona responsabile dell'incidente si era trovata a dover apparire di fronte al consiglio di Desertopoli per rispondere delle sue azioni. Era stato appurato che Kuwari si era impadronito dell'anello di Hoopa che l'esploratore aveva portato al villaggio non più di qualche giorno prima... e a causa dei suoi desideri sconsiderati, Hoopa si era trasformato in quella mostruosità colossale che aveva evocato tutti quei Pokemon Leggendari, mettendo in pericolo la sopravvivenza di Desertopoli. Per fortuna, non era successo nulla di davvero irreparabile... ma il rischio era stato tale, e le potenziali conseguenze così disastrose, che la gente di Desertopoli non aveva ritenuto giusto farla passare liscia al responsabile di tutto ciò. E tra questi, c'era anche il valoroso che assieme al suo Braviary aveva rischiato tutto per sigillare Hoopa.

"Era stato detto esplicitamente che il potere di Hoopa non poteva essere usato alla leggera. Che avremmo dovuto condividerlo, senza farci prendere dall'egoismo." stava dicendo in quel momento. Per l'occasione, era stato allestito un tribunale nella piazza principale del villaggio, e l'accusato era seduto sotto un tendone, davanti ad un gruppo di altre figure di autorità, in attesa del giudizio. "Per quale motivo ha scelto di ignorare i nostri avvertimenti, e usare ugualmente i desideri di Hoopa in questo modo?"

"E' strano che ancora non ve ne rendiate conto." rispose l'accusato. Il suo volto rugoso si sollevò in un sorriso amareggiato. "Mi sembrava abbastanza ovvio, dopotutto. Avete visto anche voi quanto dobbiamo lottare ogni giorno con le intemperie, con la crudeltà del deserto. Finora siamo riusciti a sopravvivere, ma cosa accadrà quando verremo colpiti dalla prossima siccità? Quando non ci saranno più risorse per noi e per le altre comunità? Con il potere di Hoopa, avremmo potuto avere tutte le risorse che ci servivano, per sempre! Anche voi, Ghris, vi renderete conto della verità delle mie parole."

Ghris, così si chiamava l'uomo che aveva fermato l'ira di Hoopa, dovette fermarsi per un istante e considerare quello che Kuwari aveva detto in propria difesa. "C'è del vero in quello che dite. Questo non lo si può negare." ammise. "Tuttavia, voi avete cercato di spingervi ben oltre la semplice conservazione del villaggio e del nostro benessere. Cosa pensavate di fare, con tutti i Pokemon Leggendari che avete fatto arrivare fin qui? Non credo che fossero indispensabili al nostro popolo."

"Non ve ne rendete conto? Se ci fossimo limitati a voler sopravvivere... presto o tardi, la fama della nostra città come un oasi di salvezza si sarebbe diffusa." continuò Kuwari, la testa bassa ma la voce ancora ferma. "Quanti avrebbero cercato di impadronirsi con la forza di quello che saremmo riusciti a costruire? Gli altri popoli del deserto avrebbero provato invidia verso la nostre condizioni di vita, e avrebbero fatto tutto quello che era il loro potere per impadronirsi loro stessi di Hoopa! Quello che dovevamo fare... era tenerci pronti a difendere la qualità della nostra vita! Meglio ancora, con dei Pokemon così potenti al nostro servizio, avremmo potuto diventare noi la tribù che avrebbe dominato questa regione... anzi, l'intero continente! Non avremmo più dovuto vivere nella paura che qualche nemico o che la natura ci togliesse quello che abbiamo conquistato con tanti sacrifici!"

"In altre parole... lei voleva utilizzare i Pokemon Leggendari per la conquista." affermò un altro degli anziani. Il suo tono era calmo, ma da piccoli particolari traspariva l'incredulità che provava nel rendersi conto di quali fossero i piani di quell'uomo di cui pure si fidava.

"Definitela come volete. Per quanto mi riguarda, io ho voluto correre questo rischio perchè se fosse andata bene, il nostro popolo avrebbe potuto vivere in pace e nel benessere finchè Hoopa fosse stato dalla nostra parte." replicò Kuwari. "Per quanto mi riguarda, ho agito per il nostro bene. E' andata male. Hoopa ha perso il controllo, ed è successo quello che è successo. Ma vi chiedo, avevate un'idea migliore? Avevamo il potere di cambiare il mondo, perchè non usarlo per creare un mondo in cui non avremmo più dovuto temere nulla?"

"La nostra idea era semplicemente quella di usare Hoopa per la sopravvivenza della nostra gente, non per imporci sugli altri popoli di Kalos." rispose una donna anziana accanto a Ghris. "Quello che lei sta proponendo è molto pericoloso. Ci sta chiedendo... di diventare degli oppressori per non essere oppressi noi stessi."

"Faremmo semplicemente quello che farebbero i nostri nemici se ne avessero la possibilità." affermò Kuwari, con un accento di frustrazione. Non capiva perchè si ostinassero a tenersi aggrappati a quei loro ideali... cosa se ne facevano degli ideali se avessero finito per essere calpestati dai loro nemici? "Dovevamo difenderci in qualche modo... e visto che voi avete deciso di sprecare il potere di Hoopa, e di continuare a comportarvi come niente fosse, allora toccava a me fare in modo che una simile occasione non venisse sprecata."

Ghris fissò con intensità l'anziano, che continuava a difendere la propria posizione con convinzione ma senza enfasi. Doveva ammettere che provava un certo rispetto per Kuwari, e che quello che diceva aveva un suo senso... ma non al punto da giustificare certe sue azioni. "Capisco. Quindi lei è convinto di questo... quand'è così, non credo di poterle far cambiaare idea, nè di averne il diritto." rispose. "Detto questo, però... non possiamo passare oltre quello che lei ha fatto. E' stata un'azione sconsiderata, che ha messo in pericolo tutti quanti. Perciò... dovremo passare il nostro giudizio su di lei."

Kuwari non si oppose. "Condannatemi pure. Non mi importa. Sono sicuro che il futuro mi darà ragione." rispose.

Passarono diversi secondi, durante i quali i giudici del tribunale improvvisato iniziarono a consultarsi tra loro, peer poi guardare la folla riunita e cercare di comprendere le loro intenzioni. Per la maggior parte, gli abitanti di Desertopoli stavano condannando le sue azioni... ma alcuni di loro esprimevano una certa simpatia nei confronti del vecchio, pur non giustificando quello che aveva fatto. Per questo, la decisione del gruppo si faceva effettivamente un po' difficile. Dovevano pensare ad un modo per accontentare quante più persone possibile...

Finalmente, il leader degli anziani prese la parola. "Abbiamo deliberato, e siamo giunti ad una conclusione." affermò con tono grave. "Quanto lei ha fatto, anziano Kuwari, non è cosa sullaa quale si possa passare sopra. Secondo le tradizioni della nostra gente, la sua punizione dovrebbe essere l'esilio. Ma considerati tutti i fattori... credo che per questa occasione, possiamo dimostrare un po' di clemenza. Quindi, la sua punizione sarà di essere bandito dal consiglio. Potrà continuare a vivere qui  a Desertopoli come un comune cittadino, ma ogni privilegio e facoltà legato alla sua posizione le sarà per sempre interdetto. Questa è la nostra decisione. C'è qualcuno che ha delle obiezioni?"

Il pubblico mormorò per qualche istante, ma nessuno si oppose, e Kuwari accettò la sua condanna con un'alzata di spalle. Poteva andargli molto peggio, tutto sommato... e non fece resistenza mentre due uomini armati di lance dalla punta in pietra e due Pokemon simili a dei tozzi cactus - due Cacnea, per l'esattezza - lo raggiungevano e lo scortavano verso casa sua.

"Per quanto riguarda lei..." continuò il leader degli anziani, rivolto a Ghris. Quando l'uomo e il suo Braviary si voltarono verso di lui, l'anziano fece un sorriso sommesso. "E' stato grazie al suo coraggio e al suo spirito di abnegazione se siamo riusciti ad evitare un disastro molto peggiore. Perciò... vorremmo chiederle se volesse accettare lei un posto nel consiglio di questa città. Ci sarà bisogno anche di lei per i tempi che ci attendono... Kalos sta attraversando un periodo importante, e credo che presto si decideranno i destini di molte persone. Dobbiamo... fare in modo che i nostri discendenti non ripetano i nostri errori, e credo... che sarà anche grazie a lei se riusciremo ad ottenere questo risultato. E' disposto a darci una mano in questo gravoso compito?"

L'uomo si lisciò i baffi, e rivolse uno sguardo al suo Braviary, che fece un cenno di assenso con il becco, e indicò il Vaso del Vincolo che si trovava dietro una spessa teca di vetro, alle spalle della giuria, e tenuto d'occhio da un paio di Conkeldurr. Non c'era bisogno di pensare troppo a quella proposta...

"Se questa richiesta viene da voi, anziano... sarò onorato di accettare." rispose Ghris. "Abbiamo ormai capito che non ci sono scorciatoie... il potere di Hoopa ci è sembrato un modo semplice di risolvere i nostri problemi, ma abbiamo visto che un simile potere finisce per far impazzire le persone e togliere loro il lume della ragione. No, se vogliamo davvero fare sì che il futuro della nostra città sia prosperoso, dobbiamo costruirlo assieme. E non sarà un'impresa semplice."

"E' proprio per questo che umani e Pokemon si aiutano a vicenda. Non può essere una sola persona a prendersi sulle spalle la sorte di un intero paese." rispose la donna del tribunale improvvisato.

 

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Tempo presente...

"Sorellina... hey, sorellina, svegliati!"

Vera sentì la familiare voce di suo fratello che la chiamava, penetrando il muro del sonno in cui la ragazzina era immersa. Peccato... stava facendo un sogno così bello... era lì, sul podio del campionato di Coordinatori di Pokemon di Hoenn, sotto le luci della ribalta, che teneva in mano il trofeo, con Glaceon che festeggiava al suo fianco! Max poteva anche aspettare qualche istante, prima di farla svegliare così...

"Hmm... ciao, Max..." mormorò Vera. "Bel momento che hai scelto per interrompere un gran bel sogno... Che succede?"

"Ah, ben svegliata, bella addormentata sul treno per Desertopoli!" rispose Drew con un sorriso ironico. Anche se diceva così, però, Vera non potè fare a meno di notare che anche i suoi capelli del colore dell'erba fresca erano un po' scompigliati, probabilmente perchè ci aveva dormito sopra. Mentre Hitomi... lei era ancora nel mondo dei sogni, con la testa appoggiata alla spalla di Max e un filo di bava che le usciva da un angolo della bocca! "Tra non molto dovremmo arrivare a destinazione. Forse è meglio che iniziamo a raccattare i nostri bagagli e ci prepariamo a scendere."

Vera si passò una mano sulla faccia in modo da mandare via gli ultimi residui di sonno. Il paesaggio desertico che li aveva accompagnati già da un po' di tempo si era fatto meno arido, e si vedevano già dei campi coltivati strappati alle sabbie, e della vegetazione tropicale che cresceva in maniera ordinata ai lati della strada ferrata. In lontananza, si vedeva già una grande città che aveva ben poco da invidiaare a certe metropoli che Vera aveva visitato nei suoi viaggi... lo skyline di Desertopoli era segnato da alcuni alti grattacieli e da edifici ad elevata tecnologia, e la città era percorsa da delle ampie strade - a Vera ricordò vagamente una versione più sana e più tranquilla di Reborn City, la claustrofobica metropoli che lei e i suoi amici avevano salvato dal Team Meteora soltanto pochi mesi prima... chissà come se la stavano passando Cain, Heather, Saphira e gli altri, ora che ci pensava? Heather le aveva detto che lei e Shelly sarebbero partite per il loro viagggio, e avrebbero visitato un altro continente, in modo da lasciarsi alle spalle quella città a cui erano legati ricordi così gravosi...

"Cercherò di ricontattare Cain e gli altri, quando ne avrò la posssibilità..." disse tra sè Vera, per poi alzarsi e dare un'occhiata fuori dal finestrino. La città si stava avvicinando sempre di più, e dalla sua posizione, era in grado di vedere che alla periferia della città si trovavano delle case più piccole ma altrettanto belle e dall'apparenza spaziosa. Altro che un piccolo villaaggio in mezzo al deserto... Desertopoli era una vera e propria oasi."

"Avete visto che roba? Non immaginavo che una città così potesse esistere in mezzo ad un deserto come questo..." disse Max. Hitomi, nel frattempo, si stava svegliando, scuotendo lievemente la testa da una parte e dall'altra. "Come hanno fatto a costruire una meraviglia simile?"

"Mettendo un mattone sopra l'altro, no?" arrivò puntuale la risposta tagliente di Hitomi, che ora si era compleetamente svegliata e cercava in qualche modo di riavviarsi i capelli. Max le rivolse un'occhiata che sembrava voler dire: 'Ha, ha, molto divertente.'

"Scherzi a parte, non ne ho idea. Perchè non chiediamo a qualcuno di loro come hanno fatto ad edificare sulle sabbie?" continuò Hitomi. La bambina si mise a posto i vestiti e andò a guardare dal finestrino, mentre da dietro il gruppetto arrivava qualcuno che sembrava altrettanto interessato.

"Vedo che siete molto interessati alla nostra città... e che combinazione trovarvi sul treno verso casa!" affermò una voce femminile che Vera giurò di aver già sentito prima. Assomigliava molto alla voce di Maram, la ragazza nativa di Desertopoli che aveva fatto loro da guida, e che aveva raccontato loro la storia di Hoopa.

Infatti, quando Vera si voltò verso la persona che stava arrivando, vide che si trattava proprio della ragazza. Vestita degli abiti tradizionali di un'abitante del deserto, con un ampio vestito bianco sopra camicetta e pantaloni blu, un paio di stivali beige che recavano ancora i segni della sabbia, e una sorta di piccolo turbante da cui spuntavano due trecce del suoi lunghi capelli neri, la giovane donna si avvicinò alzando una mano in segno di saluto. "Benvenuti a Desertopoli, la città dove sono nata. Sono sicura che vi piacerà... come potete immaginare, ci sono molte cose da vedere qui in giro!"

"Ciao, Maram!" esclamò Max. Anche Hitomi fece un piccolo sorriso e mosse una mano in direzione della giovane guida. "Sì, in effetti vedo bene che è un posto molto grande e spettacolare... e quell'edificio così enorme, che cos'è? Mi sembra quasi una vela gigantesca!"

Max indicò un grattacielo che svettava su tutti gli altri: si trattava di una costruzione imponente e maestosa, che sovrastava di un bel po' anche i grattacieli più alti. La sua forma era molto particolare: vista da così lontano, sembrava un'immensa barca a vela che navigava in mezzo alla città. Il suo profilo era a forma di falce di luna, in modo da dare l'impressione di una vela gonfiata dal vento, e sulla sommità si vedeva una piccola costruzione sferica, dalla quale si sarebbe potuto godere di una vista mozzafiato dell'intera città.

"Aaaah, quella è la nostra opera più conosciuta! E' l'Hotel Velasabbia, il più alto edificio di tutto Kalos!"  spiegò la giovane donna. "I suoi prezzi sono esorbitanti... credo che dovrei risparmiare per almeno tre o quattro anni prima di potermi permettere una sola notte in una delle sue stanze."

"Sì, ne ho sentito parlare... e pare che il ristorante al piano di sopra offra, tra le altre cose, anche battaglie di Pokemon di alto livello." rispose Hitomi. "Hm. Peccato che non siamo dei ricconi." Anche mentre diceva così, Hitomi manteneva la sua ormai tipica espressione neutrale, e non sembrava che fosse davvero dispiaciuta per non poter visitare quel luogo di lusso.

"Avete fatto un lavoro eccezionale a costruire questa città nel bel mezzo del deserto." affermò Vera, sinceramente aammirata. Il suo sguardo passò dall'Hotel Velasabbia alle abitazioni più piccole che creavano una sorta di mare di erba e cemento. "Da quando è accaduto quell'incidente che lei ci ha raccontato... avete lavorato sodo perchè la vostra città si risollevasse."

"Come ho detto, non tutto il male viene per nuocere." disse la giovane donna con un sorriso orgoglioso. "Purtroppo, a causa dei desideri sfrenati di quell'anziano... Kuwari, si chiamava... la nostra città ha subito dei danni abbastanza importanti. Da allora... la mia gente si è rimboccata le maniche, e ha fatto del suo meglio per fare sì che Desertopoli si risollevasse."

"E i risultati si vedono..." commentò Drew. "Mi sembrava di aver capito che lei fosse in qualche modo legata alla persona che per prima ha dato la spinta allo sviluppo di Desertopoli. Lei è... una suaa discendente, giusto?"

Maram disse di sì con la testa. "Sì, ricordi bene. Io e mio fratello Baraz siamo discendenti di Ghris, colui che ha sigillato il potere malvagio di Hoopa nel Vaso del Vincolo." affermò. "Ghris ha dato una grande svolta alla nostra città e alla sua politica dopo quell'episodio. I cambiamenti, sia in positivo che in negativo, che Hoopa ha fatto alla nostra terra sono diventati il punto di inizio del nostro nuovo sviluppo. E' stato da lì che abbiamo cominciato a diventare la grande città che siamo adesso."

"Immagino che da qualche parte avete qualche memoriale... qualcosa che ricordi gli eventi di cento anni fa, giusto?" chiese Max.

Merem disse di sì con la testa. "Sì, c'è un memoriale proprio nella piazza dove si è svolto lo scontro con Hoopa." affermò. "Adesso che arriviamo in stazione, dovremmo trovare mio fratello ad accoglierci. Sono sicura che se glielo chiediamo, lui sarà ben disposto a farvi da guida."

"Bene. Ci fa piacere... chissà che non troviamo qualcosa di interessante da quelle parti..." affermò Hitomi. "Ci piacerebbe sapere qualcosa di più anche sulla Mega Evoluzione, se ce ne fosse la possibilità."

"Mega Evoluzione?" chiese Merem, un po' spiazzata. Guardò prima Vera e Drew, poi Max ed Hitomi, quasi volesse cercare di capire cosa li spingesse a fare questa domanda. "Hmm... non posso dire di saperemolto, per questo dovreste rivolgervi agli attuali custodi della Mega Evoluzione a Yantaropoli. Ma forse possiamo trovare qualcosa, io e mio fratello."

"Non sentitevi obbligati. In fondo è una curiosità che ci vorremmo togliere." disse Hitomi. La più piccola del gruppo si sfregò gli occhi con una mano, e guardò Vera che stava ammirando lo spettacolo di Desertopoli che si avvicinava sempre di più. Il suo Mega Cerchio era ancora al suo polso, e sapeva che il suo Blaziken aveva ancora la Megapietra che Elisio aveva dato loro a Reborn. Poi, la sua attenzione si spostò a Drew, che sedeva al suo posto con quella sua classica espressione ironica e un po' beffarda, come se si divertisse a prendere in giro tutti. Anche lui aveva il suo Mega Cerchio, che in quel momento teneva nascosto da qualche parte.

Loro erano riusciti a raggiungere un livello di intesa con i loro Pokemon tale per cui erano riusciti a sbloccare la Mega Evoluzione. Era stato un momento di assoluta eccitazione per tutti loro, vedere i loro Pokemon raggiungere quella nuova forma e ribaltare la situazione a sfavore del Team Meteora, e se non fosse stato peer loro, non sarebbero mai riusciti a sconfiggere Lin e a salvare il mondo...

Ma quello che Hitomi non riusciva a spiegarsi era... come poteva fare lei a raggiungere con i suoi Pokemon la stessa intesa che Vera e Drew avevano raggiunto, rispettivamente, con Blaziken ed Absol? C'era qualche segreto? Forse perchè Vera e Drew  erano più aperti con i loro sentimenti, e non si facevano problemi a condividerli con i loro Pokemon? Hitomi non era mai stata una ragazzina troppo espansiva, e nel corso della sua vita, si era trovata spesso messa in disparte dai suoi coetanei per il fatto che non esprimeva molto le sue emozioni. Gli altri bambini la trovavano inquietante e fredda... e col tempo, Hitomi si era convinta che per lei fosse lo stesso, e che si sarebbe abituata ad essere messa in disparte.

Da quando però aveva iniziato il suo viaggio nel mondo dei Pokemon, però, qualcosa era cambiato in lei. Non che fosse diventata più estroversa, o molto meno cinica... ma adesso, considerava importante la sua amicizia con i suoi Pokemon - in particolare con il suo starter Sceptile - e il fatto di non riuscire ad esprimere bene le sue emozioni la preoccuupava, per quanto non lo avrebbe ammesso tanto facilmente davanti ai suoi compagni. C'era qualcosa che non andava in lei? Perchè non riusciva ad essere aperta e spontanea come Vera, Max e Drew?

"Che razza di domande che mi faccio... sembrerebbe quasi che anch'io voglia un Mega Cerchio o cose del genere. Non ho nemmeno una Megapietra, santi numi..." pensò tra sè, e guardò fuori dalla finestra per distrarsi dai suoi pensieri e ammirare Desertopoli. Sembrava davvero una bella città, e aveva il suo fascino... pensò tra sè che sarebbe stato interessante andare a fare un giro, e magari vedere qualche negozio. Avrebbero avuuto il tempo di farlo, giusto?

"Tutto bene, Hitomi?" chiese Max, notando l'espressione un po' svagata della sua amica e rivale. "Mi sembri un po' distratta. Non è da te, senza offesa."

"Sto bene. Stavo solo facendo un po' di riflessioni tra me e me." rispose Hitomi. Max la guardò con espressione vagamente preoccupata - essendo notevolmente intelligente per la sua età, il ragazzino con gli occhiali si era reso subito conto che alcuni dei modi di fare di Hitomi erano un po' strani per lei... ma decise che probabilmente lei si sarebbe irritata se avesse cercato di farla parlare, e scelse saggiamente di non interferire.

"Comunque, se c'è qualcosa che vuoi dirmi, o di cui vuoi parlare... noi siamo qui, dì pure quello che vuoi." affermò Max, per poi mettersi le mani dietro la nuca e rimettersi comodo sul suo sedile. Certo che il treno ci stava meettendo un bel po' di tempo, ad arrivare in stazione... Desertopoli era un posto molto più grande di quello che si aspettava.

"Ci vorrà ancora un po' prima di arrivare in stazione." spiegò Maram, quasi avesse anticipato la domanda che Max si era fatto. "Vi consiglierei di prendervi un po' di tempo per raccogliere tutto quello che avete. Ci sarà molto da vedere, e dovremo fare in fretta. Vi avverto, ci sarà da fare un po' di slalom tra la folla."

"Okay... immagino che una città come questa riceva sempre un bel po' di visitatori, vero?" chiese Drew, per poi dare una rapida occhiata ai suoi bagagli, in modo da assicurarsi che tutto fosse a portata di mano e in bella vista. "A proposito, Maram... sai anche dove potremo fermarci per la notte?"

"Non vi preoccupate, ci sono abbastanza Pokemon Center in giro, che un allenatore di Pokemon non rischia mai di dover dormire all'addiaccio!" rispose Maram con un sorriso arguto. "Vi posso anche consigliare i posti che vi convengono di più. E i ristoranti migliori, se volete."

"Questa dei ristoranti mi sembra un'idea fantastica!" rispose Vera, con tanto di stelline luminose che si accendevano tutt'attorno a lei! Non era un segreto che la piccola coordinatrice di Petalipoli avesse sempre avuto un robusto appetito.

Tutti fecero una breve risata - anche Hitomi riuscì ad abbozzare un sorriso e ridacchiare sommessa - prima che la loro attenzione tornasse alla città. Man mano, diventava sempre più facile distinguerne i particolari: un mercatino allestito sui lati di una strada, un distributore di benzina, una splendida villa con giardino, con chissà quali Pokemon stravaganti che vi abitavano...

Vera non aveva dubbi. Quella gita a Desertopoli si stava preannunciando davvero indimenticabile...

 

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"Hmm... il treno dall'interno di Kalos è un po' in ritardo. Spero che non sia un problema per Maram." disse tra sè il ragazzo in attesa sulla passerella del treno proveniente da Foretville, mentre si metteva a posto la mantellina bianca che aveva sulle spalle, e che si accompagnava elegantemente con il suo turbante rosso. In contrasto con quel colore vivace, il resto dei suoi vestiti non attirava minimamente l'attenzione, con quell'anonimo bianco del corpetto principale, i pantaloni grigi e gli stivali da viaggio.

Baraz, l'altro discendente dell'eroe che aveva sconfitto Hoopa in passato, diede un'altra occhiata al tabellone degli arrivi. Adesso c'era una scritta che diceva che sarebbe arrivato in ritardo di non più di un quarto d'ora... beh, se dicevano così, allora probabilmente c'era da fidarsi. Il servizio di trasporto pubblico di Kalos era di solito molto affidabile. E comunque, visto che sua sorella era finalmente di ritorno, era più che disposto ad aspeettare un po' di più.

"Certo che il tempo vola... tra non molto, sarà il momento di festeggiare il nuovo anniversario del giorno in cui il nostro onorato bisnonno è riuscito a fermare Hoopa ed impedire che quel desiderio male espresso condannasse a morte il nostro paese." riflettè tra sè il giovane. Si guardò attorno, osservando le persone che si affrettavano da una parte all'altra della stazione centrale. Molti di loro portavano con sè dei pacchi, dei bagagli, dei vestiti... chissà dove li avevano comprati, in qualche centro commerciale o in qualche mercato all'aperto... fatto sta che Baraz trovava un po' irritante il fatto che certe persone sembrassero pensare a Desertopoli come una specie di paradiso dove potevano soddisfare tutti i loro desideri materiali. Quante di quelle persone conoscevano davvero la storia di Desertopoli, e a quanti di loro importava davvero? Se doveva essere sincero, questa ondata di materialismo che sentiva diffondersi sempre di più gli dava non poco fastidio.

Baraz si distrasse da questi pensieeri, e diede un'occhiata al tabellone degli arrivi. Tra non molto sarebbe arrivato il treno di Maram, e voleva mostrarle il suo migliore sorriso quando lei fosse scesa dal vagone passeggeri...

 

 

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Grazie ancora di aver letto questo nuovo capitolo della mia storia! Ho un bel po' di impegni in questi giorni, ma cerco sempre di ritagliarmi un po' di tempo per voi. State certi che tenterò di aggiornare qualche altra storia entro una decina di giorni... magari la mia storia di Sonic X, visto che credo di avere un po' di ispirazione!

Nel prossimo capitolo, Vera e i suoi compagni arriveranno finalmente a Desertopoli... e finalmente, il Pokemon che ha dato il via alle vicende del film farà il suo trionfale ingresso in scena! Ebbene sì, finalmente vedremo Hoopa come protagonista! Anche se gli eventi del film saranno un po' diversi dalla versione canon...

A presto!

 

 

 

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Capitolo 36
*** La perla del deserto ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 36 – La perla del deserto

"Uff... finalmente siamo arrivati! Sinceramente, cominciavo a stancarmi..." commentò Vera, mentre il treno rallentava ed entrava nella stazione di Desertopoli, passando attraverso un lungo tunnel e finalmente fermandosi con un sibilo ad un binario affollato. La ragazzina castana si sgranchì la schiena, un po' stanca per tutto il tempo in cui era stata seduta, e recuperò quel po' di bagagli che aveva con sè, poi incitò gli altri a raccogliere tutto quello che avevano e prepararsi a scendere. "Okay, ragazzi... meglio che ci prepariamo! Dovremo attraversare un oceano di gente per uscire dalla stazione!"

"Tranquilla, Vera, conosco bene questo posto. So come evitare la parte peggiore della calca." rispose Maram tranquillamente. Drew, Max ed Hitomi erano già pronti per scendere - e il ragazzino con gli occhiali era evidentemente contento di essere arrivato in un posto nuovo e affascinante. E probabilmente, riflettè Vera, anche di conoscere qualcosa di più sulle leggende di cui Maram aveva parlato, in particolare quella di Hoopa.

"Okay, ragazzi, tenetevi pronti. Fin qui abbiamo avuto l'aria condizionata, ma quando scenderemo ci arriverà addosso un'ondata di calore." affermò Hitomi, usando una mano per mettersi a posto i capelli meglio che poteva. Finalmente, si sentì il sibilo delle porte scorrevoli che si aprivano, e il gruppetto di Vera si unì alla processione di persone che procedevano verso le uscite.

Come Hitomi aveva detto, il contrasto tra la temperatura dell'aria condizionata della carrozza e l'aria calda all'esterno fu sorprendente. Vera si sentì la fronte subito imperlata di sudore al momento di scendere sulla piattaforma. "Wow... accidenti, che caldo... Okay, Maram, sei tu la nostra guida. Da che parte?"

"Aspetta un momento. Mio fratello dovrebbe essere qui, da qualche parte." rispose la giovane donna. Stava cercando di guardarsi in giro e riconoscere il fratello, ma non era molto facile, con tutte quelle persone che si accalcavano là attorno.  Tra l'affollamento e il caldo soffocante, la prima impressione di Desertopoli appena scesi dal treno non era stata esattamente delle migliori... "Baraz! Baraz, dove sei? Non riesco a vederti!"

"Maram!" si sentì una chiara voce maschile che riuscì, anche se di poco, a sovrastare il chiasso della folla. Doveva essere abbastanza vicino, per fortuna. "Maram, sono qui! Verso la biglietteria, riesco a vedermi?"

"Ah! Aspetta un momento, Baraz, credo di essere vicina!" esclamò la mora, mentre cercava di farsi strada in quella folla e di non perdere di vista Vera e i suoi compagni. Drew prese per mano Vera (non senza un pizzico di imbarazzo da parte della coordinatrice in questione), che fece lo stesso con Max ed Hitomi in modo che nessuno corresse il rischio di perdersi. "Sono qui! Riesci a vedermi?"

Dopo qualche momento passato a fare zigzag tra la folla, finalmente Maram e i ragazzi di Hoenn riuscirono a raggiungere una zona un po' meno affollata, e finalmente a districarsi da quella confusione. Quando raggiunsero un chioschetto posto nel bel mezzo della piattaforma, venne subito loro incontro un ragazzo che Vera capì subito essere il fratello di Maram - alto, con i capelli scuri dello stesso colore di quelli della loro guida, e con addosso dei vestiti tradizionali, una maglia leggera bianca dalle maniche corte sopra un corpetto grigio scuro, e una sorta di fascia rossa avvolta attorno alla testa a mo' di turbante, con un mantello dello stesso colore che scendeva fin quasi alle caviglie. Indossava un paio di stivali da viaggiatore neri, con delle fasce di cuoio avvolte attorno alla parte superiore, e dava in effetti l'impressione, malgrado la giovane età, di una persona che aveva già viaggiato in molti posti e aveva già fatto molte interessanti esperienze.

"Baraz!" esclamò Maram correndo incontro al fratello maggiore per poi abbracciarlo con gioia. "Che bello rivederti! Ti vedo davvero bene, sai?"

"Anch'io sono felice di rivederti! Bentornata, Maram!" rispose affettuosamente il fratello maggiore, per poi notare il gruppetto di Vera e dei suoi amici. "E... quelli che vedo con te sono degli amici che hai incontrato adesso sul treno, giusto?"

"Sì, sono tutti allenatori che vengono da lontano! E hanno già fatto un viaggio molto lungo per arrivare fin qui." rispose Maram, e si fece da parte per consentire a Vera e agli altri di presentarsi.

Vera e i suoi compagni si fecero avanti e si presentarono al ragazzo. "Oh... buongiorno! Piacere di conoscerla! Lei è il fratello di Maram, vero? Maram ci ha parlato molto di lei!" esclamò la coordinatrice dai capelli castani.

Baraz si presentò a sua volta con un cenno della testa e un sorriso gentile. "Sì... sì, sono io. Il mio nome è Baraz. Ma non c'è bisogno di essere così formali con me. Potete tranquillamente darmi del tu."

"Aaah, grazie! Grazie mille! Il mio nome è Vera Maple, e vengo da Petalipoli, nel continente di Hoenn! E poi ci sono i miei amici..."

"Piacere, signor Baraz. Io sono Max, il fratello di Vera!" si presentò il ragazzino con gli occhiali.

Anche Hitomi fece un sorriso mentre si presentava al giovane. "Il mio nome è Hitomi. Vengo da Albanova, e ho cominciato il mio viaggio di allenatrice assieme a Max." affermò. "Diciamo che sono con loro perchè... bah, perchè sono successe diverse cose, e ho finito per fare gruppo con loro. Comunque, è stata una buona esperienza. Non me ne pento."

"Hitomi non è molto vivace..." sussurrò Maram al fratello, che annuì per dire che aveva capito. "Diciamo che non è una che fa i salti di gioia quando cattura un nuovo Pokemon, vince una Medaglia o vede qualche posto nuovo."

"Sì, capisco." rispose il ragazzo. "E per finire...?"

"Piacere di conoscerla. Il mio nome è Drew, e sono... un vecchio amico di Vera. Anche se lei pensa che io sia il suo fidanzato." rispose il ragazzino dai capelli verdi, facendo un sorriso al tempo stesso educato e sfacciato, come soltanto Drew era in grado di fare! A volte Vera si chiedeva come faceva a fare simili espressioni... e l'unica risposta che riusciva a darsi era che Drew, su certe cose, faceva categoria a sè!

Ormai abituata alle frecciatine di Drew, Vera non perse la calma e incrociò le braccia sul petto, ostentando sicurezza. "Piuttosto, sei tu quello che pensa che la sottoscritta sia la sua fidanzata." affermò. "Ma va bene, per questa volta ti dò corda..."

"Forse perchè vuoi farmi inciampare, su quella corda?" rispose ironico il ragazzo dai capelli verdi, e Max si lasciò scappare una risatina a denti stretti.

"Max!" fu la reazione di Vera, che pure cercava di nascondere un risolino sommesso. "Insomma, da che parte stai tu?"

Baraz stava osservando tutti con interesse, e stava già cercando di farsi un'idea del tipo di persone che erano. Per la maggior parte, aveva l'impressione di averli già inquadrati, o almeno di aver abbastanza chiara la loro personalità. Ma quella bambina con i capelli rossicci, il ricciolino ribelle e l'espressione quasi sempre imbronciata era piuttosto misteriosa. Non che gli desse l'impressione di avere qualcosa da nascondere, ma piuttosto che ci fosse qualcosa di particolare in lei,di cui forse lei stessa non era a conoscenza. Comunque, mise da parte questa impressione. Non era certo il tipo di argomento di cui discutere con lei in quel momento... o in qualsiasi altro.

"Bene. Piacere di conoscervi. Gli amici di mia sorella sono anche miei amici, dopotutto." rispose il giovane. "Allora... forse è meglio se usciamo dalla stazione e prendiamo uno dei nostri famosi treni elettrici. Vi porterò in un posto dove possiamo parlare quanto vogliamo, e mi potrete raccontare ogni cosa."

"Più che altro, è il fatto che pensavamo che qui a Desertopoli avremmo trovato qualcosa di interessante per la nostra ricerca." rispose Drew facendosi serio. Baraz si sfregò il mento, immaginando già cosa volesse dire il ragazzo dai capelli verdi. Dopotutto, se c'era un motivo per cui Desertopoli era conosciuta, era proprio quello...

"Stiamo cercando di compiere delle ricerche sulla Mega Evoluzione." continuò Hitomi. "Drew e Vera hanno già con sè alcuni Mega Anelli, come forse può vedere anche lei. E ognuno di loro ha un Pokemon in grado di trasformarsi e raggiungere la sua forma Mega."

Vera e Drew mostrarono i loro Mega Anelli, e Baraz ancora una volta fece un cenno per dire che aveva capito. Ai due ragazzi non sfuggì che l'espressione del giovane si era fatta in qualche modo più intensa. "Posso chiedere come avete avuto quei Mega Anelli e le vostre Mega Pietre?" chiese. Temendo di averli messi in allarme, e notando che Maram stava assumendo un'espressione vagamente dubbiosa, Baraz mosse una mano davanti a sè per dire che non c'era bisogno di preoccuparsi. "Tranquilli, non c'è nulla di strano. Sono soltanto curioso di saperlo."

Vera ripensò per un attimo al giorno in cui aveva ricevuto la Megapietra da Elisio, poco prima che il famoso magnate di Kalos lasciasse Reborn City. In quel omento non ci aveva pensato molto, ma era stato quello, più di ogni altro, il momento che aveva cambiato la sua vita. Ricordava ancora l'eccitazione che aveva provato quando per la prima volta era riuscita a far Mega Evolvere Blaziken e a sconfiggere il Garchomp di Lord Solaris.

Ma questi pensieri non potevano che ricondurla al momento in cui aveva ricevuto il Mega Anello. Un lascito da parte di una persona a cui si era affezionata, e che aveva dato la vita per salvarla a lei e a tanti altri. Eppure... anche adesso ricordava quei momenti con orgoglio. Erano stati una parte fondamentale del suo viaggio, e il fatto che fossero serviti a renderla capace di affrontare i comandanti supremi del Team Meteora le davano la consolazione che tutti quei sacrifici non fossero stati inutili. Sicuramente in questo momento la sensei Kiki sarebbe stata orgogliosa dei suoi allievi.

"E' una storia lunga. Lunga e... per certi versi difficile da raccontare." rispose Hitomi sfregandosi la fronte. Adesso stava mostrando molta più emozione di quanto non facesse di solito, e anche se restava controllata e un po' distaccata, dava comunque l'impressione di partecipare di cuore alla situazione in cui Vera si trovava. Gettò uno sguardo a Drew, che a sua volta stava guardando il suo Mega Anello con orgoglio. Le circostanze in cui lui aveva ricevuto il prezioso artefatto erano un po' diverse, ma era stato comunque un momento di gloria e di grande emozione anche per lui. Alla fine, tutti erano cambiati almeno un po' dopo le vicende di Reborn... e ad Hitomi piaceva pensare che fosse stato in meglio.

"Abbiamo dovuto affrontare molte avversità per ricevere questi Mega Anelli, e non è stato facile neanche dimostrarsi degni del potere della Mega Evoluzione." continuò Vera. "Ma è meglio se non resiamo qui a parlarne. Forse è meglio che ci mettiamo in un posto un po' meno affollato... e magari, dove non c'è nessuno che ci possa sentire."

"Okay. Adesso raggiungiamo il binario della metropolitana, e poi vi condurrò direttamente a casa mia." affermò Baraz, e fece cenno al resto del gruppo di seguirli lungo una scalinata che conduceva ad un tunnel sotterraneo. "Anche se siete giovani, mi sembrate degli allenatori molto abili, e le vostre intenzioni mi sembrano buone. Credo proprio di potermi fidare di voi, quindi... credo di potervi mettere a parte di qualche segreto di Desertipoli."

"Hai intenzione di parlare loro del Vaso del Vincolo e di quello che è successo con Hoopa... ancora tanto tempo fa, fratello?" chiese Maram. A quel punto, l'interesse dei ragazzi di Hoenn per quella parte di storia di Kalos era salito quasi alle stelle. "Ho già raccontato loro una parte di quella storia, per sommi capi, ma immagino che tu conosca un po' più di particolari."

"Di cosa si tratta? Riguarda le vere origini del Pokemon Hoopa, giusto?" chiese Vera. "E... in qualche modo, si ricollega alla Mega Evoluzione?"

"Potrebbe essere così." rispose Baraz. "E se è come penso io, dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che cada in mano a persome senza scrupoli."

"Il Vaso del Vincolo è il luogo in cui il potere di Hoopa è stato sigillato. Almeno, questo è quello che Maram ci ha raccontato." rispose Drew, tenendo la voce abbastanza bassa da assicurarsi che nessuno potesse sentirli, in particolare persone che davvero non avrebbero dovuto sapere nulla di questa storia.

Baraz confermò quello che il ragazzo dai capelli verdi aveva detto. "Esatto. Ma è meglio se rimandiamo ogni discussione a quando arriveremo a casa nostra. Maram, hai già dei biglietti per la metropolitana?"

"Stavo giusto andando a prenderli, fratello." rispose la ragazza. Il suo tono si era fatto anch'esso molto più serio e deciso, come se volesse sottolineare che si trattava di una questione della massima importanza. "Dovremo avere una metropolitana per casa nostra tra non più di un quarto d'ora, e ci conviene prenderla."

"D'accordo... grazie, ricordatemi che vi dobbiamo i soldi del biglietto." rispose Vera, sempre più desiderosa di sapere tutti i particolari degli episodi collegati ad Hoopa.

 

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Il viaggio nel vagone della metropolitana, per quanto fosse ben aerato e dotato di aria condizionata, non era stato molto confortevole per i ragazzi, appena scesi da un treno che già aveva impiegato diverse ore per raggiungere Desertopoli. Ed era stato anche piuttosto lungo, date le dimensioni della città. Ma per fortuna, verso metà pomeriggio, la metropolitana aveva raggiunto uno dei maggiori quartieri residenziali della grande città, e i due fratelli avevano condotto Vera e i suoi compagni ad un Pokemon Center dove avevano potuto riposarsi per un po' e mettersi comodi. In seguito, Baraz aveva guidato il gruppo verso la casa che lui e Maram condividevano - una graziosa abitazione ad un solo piano, con un giardino ben tenuto, che quasi spariva in mezzo alle case in stile tradizionale che popolavano il quartiere. Vedere quelle piccole case dall'aspetto quasi antiquato sorgere a così breve distanza dai più moderni grattacieli era uno spettacolo suggestivo - una vista che teneva fede alla fama di Kalos.

"Benvenuti. Questa è casa nostra." li accolse calorosamente Maram. Si piazzò ad un lato del cancelletto di entrata, e fece cenno ai ragazzi di fare il loro ingresso nel cortile. "Non sarà la più spaziosa che ci si possa permettere a Desertopoli, ma non credo che avrete da lamentarvi."

"Ah, tranquilli. Per noi andrà benissimo." disse Hitomi, cominciando a guardarsi attorno con cauto entusiasmo. "Immagino che abbiate voluto un'abitazione che richiamasse il passato della vostra gente, vero?"

"Sei una ragazzina che parla senza peli sulla lingua, eh?" rispose Baraz con una breve risata a denti stretti. "Beh, è una cosa che apprezzo. In realtà... sì, avremmo anche potuto permetterci un casa più grande o più comoda, ma volevamo qualcosa che si richiamasse alle tradizioni dei popoli del deserto. Non che non apprezziamo le comodità della vita moderna..."

"...ma non vogliamo neanche perdere di vista le nostre origini. Capite quello che voglio dire, vero?" Maram terminò la frase per lui. "Okay. Prego, accomodatevi. Credo che sarò una serata interessante."

"Permesso?" chiese Drew, mentre Baraz e Maram aprivano la porta di casa per permettere ai loro nuovi amici di entrare. Vera entrò con passo lento nell'abitazione, restando ammirata da quello che le si presentò davanti. Anche se non era esattamente una casa da ricchi, non c'era nulla che mancasse: era ben arredata, anche se i mobili avevano una foggia un po' antiquata. Una libraria di marmo bianco era stata piazzata su un lato del soggiorno, ed era ben fornita di libri di vario tipo, alcuni dei quali dovevano a loro volta avere i loro anni. Alcuni artefatti erano stati disposti sugli scaffali in file ordinate - una scultura che rappresentava qualche tipo di Pokemon del deserto, una sorta di pettine intagliato nell'ossidiana, un pugnale rituale riposto in un fodero di raso rosso con delle finiture dorate...

Facendo un passo avanti, Vera si rese conto che stava camminando su un pavimento di marmo di colore ambrato, con delle screziature scure che formavano delle decorazioni irregolari su di esso. Un lampadario di cristallo finemente intagliato diffondeva una tenue luce sul soggiorno, e alle pareti di pietra bianca ben levigata erano appesi un paio di quadri che rappresentavano delle scene di vita quotidiana che Vera ipotizzò far parte del passato del popolo del deserto. Tra le poche concessioni alla tecnologia moderna, Vera vide un televisore ultrapiatto posto su un comodino accato alla libreria.

"Benvenuti nella nostra umile dimora." affermò allegramente Maram, guidando il gruppetto nella loro casa. "Non sarà una reggia, ma... spero che vi piaccia ugualmente."

Hitomi fece il suo ingresso nella casa. Era un posto davvero suggestivo. Sembrava che il tempo si fosse almeno in parte fermato, lasciando un luogo in cui regnava un sapore di antico. Hitomi non era tipo avvezzo ai sentimentalismi, ma davanti ad uno spettacolo del genere, anche lei era rimasta impressionata.

"Certo che ci piace. E' davvero una bella casa." disse infine Hitomi, e si permise di sorridere con calore. "Grazie per la vostra ospitalità."

"Di niente. E' il minimo che possiamo fare. Visto che credo che stiamo lavorando su qualcosa di simile... voi sulla Mega Evoluzione, e noi su Hoopa." rispose tranquillamente Baraz. "Quindi... se voleste accomodarvi, ossiamo cominciare a discuterne. Sempre che non vogliate invece rilassarvi un altro po', visto che avete fatto un lungo viaggio."

"Fratellone, la tua ospitalità lascia un po' a desiderare! Dimentichi che dovremmo offrire qualcosa da bere ai nostri amici. Un po' di fresca acqua di sorgente, per dire!" rispose Maram, e fece un cenno scherzoso al fratello maggiore, che sbattè gli occhi sorpreso ed imbarazzato. La ragazza corse in una stanza vicina e tornò appena un minuto dopo, con tra le mani un vassoio nel quale erano piazzati diversi bicchieri di vetro colorato, riempiti di acqua fresca. "Prego, non fate complimenti! Dopo tutta la strada che avete fatto, un bel bicchiere d'acqua è quello che ci vuole per lavarsi via la polvere dalla gola!"

"Grazie mille! Non ci facciamo certo pregare!" rispose Max. Il ragazzino ricevette per primo il suo bicchiere, e uno alla volta, i ragazzi si sedettero su alcune sedie e sgabelli disposti ordinatamente per la stanza.

"Aaaah, avete ragione! E' perfetta per togliere la sete!" rispose Vera con un sospiro di sollievo dopo aver preso una sorsata di acqua fresca. "Diciamo pure che è stato un viaggio interessante. E adesso... beh, siamo venuti qui per fare qualche ricerca sulla Mega Evoluzione, come sapete già. Se volete parlare di Hoopa e di quello che è successo tanti anni fa... noi siamo tutti orecchie!"

"Dite pure... raccontate cos'è successo." affermò Drew. Il ragazzo appoggiò accanto a sè le sue Pokeball e ne aprì una, dalla quale uscì il suo maestoso Absol. "Anzi... meglio che partecipino anche alcuni dei nostri Pokemon."

"Che bello quell'Absol!" esclamò Maram ammirata. La ragazza non resistette alla tentazione e accarezzò il regale Pokemon Buio, che emise un verso di sorpresa ma non cercò di sottrarsi.

"Absol?" esclamò, mentre Vera, Max ed Hitomi facevano uscire rispettivamente Blaziken, Gardevoir e Walrein.

Lo sguardo di Maram si posò sul gioiello appeso al collo di Absol - un gioiello sferico nel quale sembrava ardere una minuscola fiamma bianca e blu. "E... quella è una Megapietra! Vederla dal vivo è tutta un'altra cosa..." commentò con entusiasmo appena trattenuto. Davanti ai suoi occhi era appena apparso uno dei Pokemon più impressionanti che lei avesse mai incontrato. Ma si richiamò alla realtà subito dopo, e cercò di darsi una calmata. "Ehm... comunque, stavamo dicendo che dovevamo parlare della storia di Hoopa e di come si collega alla questione della Mega Evoluzione, giusto?"

"Sì, se voleste parlarcene..." disse Hitomi, accarezzando su un fianco il suo Walrein.

"Va bene. Immagino che a questo punto non è il caso di rimandare oltre." continuò Baraz. Dopo aver preso un sorso d'acqua dal suo bicchiere, il giovane organizzò il discorso e cominciò a raccontare. "Grosso modo, avrete già sentito come sono andate le cose. Hoopa è stato scoperto dagli abitanti del deserto che vivevano in questa zona, che hanno cominciato ad esprimere dei desideri per migliorare le loro condizioni di vita. E all'inizio, Hoopa è stato ben contento di dare loro una mano... Quello che i nostri antenati non sapevano, era che Hoopa non faceva semplicemente apparire l'acqua, il cibo, i vestiti... e in pratica, tutto quello che gli veniva chiesto... dal nulla, per magia. Lui lo prendeva da qualche altra parte, anche a centinaia di chilometri di distanza, con il risultato che per soddisfare i desideri della gente di Desertopoli, finiva per negare qualcosa a qualcun altro."

"In pratica stava rubando..." commentò Hitomi. Walrein storse il naso e annuì rapidamente, muovendo su e giù la sua enorme testa.

Maram annuì lentamente. "Sì, possiamo dire le cose come stanno." rispose. "Tuttavia, si trattava di furti di poco conto, almeno all'inizio. Non venivano notati facilmente, e comunque Hoopa stava attento a prelevare ogni cosa da luoghi lontani, quindi anche se i furti venivano notati, non c'era molto che si potesse fare."

"Ma come faceva esattamente Hoopa a rubare da simili distanze?" chiese Max incuriosito. "Era in grado di teletrasportare gli oggetti da una parte all'altra del mondo, immagino..."

"Sì, è proprio questo il potere principale di Hoopa. Trasportare le cose da una grande distanza per prelevarle." affermò Baraz. "Non sapendo la verità, gli abitanti di Desertipoli si godevano l'improvvisa abbondanza, contenti di essere finalmente riusciti a risollevarsi dalle loro difficoltà. Tutto sembrava procedere nel verso giusto, e la vita scorreva tranquillamente per i nostri antenati."

"Ma poi... c'è stato qualcuno spinto dall'avidità che ha cercato di sfruttare i poteri di Hoopa per i suoi scopi, e non è andata troppo bene. Maram ci ha raccontato anche questo." continuò Vera. Guardò verso la ragazza, che si mise le mani sulle ginocchia con aria contrita e sospirò. Evidentemente, non era una cosa di cui il popolo del deserto andava fiero, ancora oggi dopo tanto tempo.

"Sì... uno degli anziani del villaggio pensò che fosse uno spreco usare i poteri di Hoopa soltanto per sopravvivere." spiegò Baraz. Il ragazzo fece una pausa e guardò in lontananza, quasi volesse cercare di visualizzare ciò che era successo nel passato... "Pensava... che molto presto, gli altri popoli di Kalos avrebbero ceduto all'invidia per il benessere della nostra gente, e che avrebbero cercato di prendersi con la forza quello che noi avevamo ottenuto. Era convinto... che l'unico modo di difendere quello che avevamo guadagnato grazie ai desideri che esprimevamo ad Hoopa fosse di conquistare il resto dei popoli di Kalos, in modo che nessuno potesse minacciare il nostro benessere."

"In altre parole... i popoli del deserto sarebbero passati da dominati a dominatori." rispose Max sfregandosi la fronte. "Certo... è una logica comprensibile, ma non gli è venuto in mente che vi sareste fatti nemici tutti gli altri popoli esattamente come temeva?"

"Evidentemente l'anziano Kuwari... questo era il suo nome... era convinto che se fossimo riusciti ad imporci con la forza, allora gli altri popoli non avrebbero avuto altra scelta che accettare il nostro dominio." rispose Baraz. "Certo, non approvo nemmeno io delle sue azioni, ma se non altro... posso capire il motivo che lo ha spinto ad agire in un certo modo. A modo suo, era preoccupato per il futuro della nostra gente."

"Ma per farla breve... Kuwari iniziò a desiderare che dei Pokemon Leggendari si riunissero da altri continenti e ci servissero. Voleva utilizzare la loro forza per creare un esercito imbattibile che avrebbe costretto tutta Kalos a sottomettersi." affermò Maram. "E all'inizio, sembrava che il piano avrebbe funzionato. Era riuscito a creare per sè e per il nostro paese un piccolo esercito di Pokemon Leggendari, grazie alle scorribande di Hoopa."

"Ma furti di questo tipo non potevano restare senza conseguenze." continuò Baraz. "Non sappiamo i dettagli, ma ad un certo punto... il potere combinato di tutti i Pokemon Leggendari che Hoopa aveva preso ebbe un effetto nefasto su di lui, trasformandolo in un mostro incontrollabile. I Pokemon Leggendari che aveva portato con sè sfuggirono al suo controllo e, confusi ed allarmati dalla loro condizione, iniziarono a combattersi tra di loro. E la battaglia raggiunse presto un tale livello di violenza da porre a rischio l'esistenza stessa di Desertopoli e minacciare di infliggere gravi danni a Kalos."

"La situazione era arrivata ad un punto tale che bisognava fare qualcosa in fretta, prima che accadesse un disastro." Maram riprese la narrazione. "Il nostro bisnonno si incaricò di risolvere il problema, e facendo uso di un artefatto molto particolare, chiamato il Vaso del Vincolo, rischiò la vita per sigillare la parte pericolosa ed aggressiva di Hoopa, in modo che non potesse più fare danni. Non appena la sua parte negativa venne rinchiusa nel Vaso del Vincolo, Hoopa si calmò e annullò l'effetto nefasto dei desideri di Kuwari. In questo modo, Desertopoli si salvò... e l'anziano Kwari, che era stato responsabile di ciò che era accaduto con la sua avidità e la sua miopia, ricevette una punizione appropriata. Da allora, il Vaso del Vincolo venne nascosto in un luogo dove nessuno avrebbe potuto trovarlo."

"E a noi è stato dato il compito di assicurarci che restasse così." concluse Baraz. "Tuttavia, parlando della Mega Evoluzione... durante lo scontro tra i Pokemon Leggendari nella zona di Desertopoli, una grande quantità di energia si è riversata sul territorio, e ha finito per condensarsi in alcune formazioni rocciose, che poi sono diventate le Megapietre. In seguito, i maestri di Pokemon di Yantaropoli, nella zona centrale di Kalos, hanno trovato il modo di sfruttare il potere delle Megapietre e fare sì che alcuni Pokemon lo usassero per trasformarsi, e ottenere un nuovo, per quanto temporaneo, livello di evoluzione. E' quello che noi chiamiamo la Mega Evoluzione."

"Blaziken!" Il Blaziken di Vera emise un'esclamazione di orgoglio, tenendo tra le dita artigliate la Blazikenite che aveva ricevuto tempo prima, e lo Absol di Drew si voltò appena un po' per mostrare la sua Absolite, posta su una medaglietta che gli faceva da collare.

"Questo è molto interessante..." rispose Hitomi. "Quindi... le origini della Mega Evoluzione sono da ricercarsi qui a Kalos, e poi da qui si sono diffuse in altri continenti, come ad esempio Reborn?"

Baraz si sfregò la fronte. "Non è proprio così semplice." rispose. "Diciamo che qui a Kalos si è scoperto il modo di ottenere una Megapietra a partire da quelle formazioni di roccia e cristallo nelle quali era rimasto infuso il potere dei Pokemon Leggendari. In altri continenti, ci sono stati altri luoghi in cui altri Pokemon Leggendari hanno lasciato tracce del loro potere, e dove si trovano altre pietre che possono essere trasformate in Megapietre. E' stato quando la tecnica si è diffusa da Kalos in altri continenti che la Mega Evoluzione ha finito per essere conosciuta. E ci sono ancora continenti come Kanto o Johto in cui è pressochè ignota."

"Inoltre..." aggiunse Maram. "Abbiamo detto che i maestri di Yantaropoli hanno scoperto il modo di creare le Megapietre... ma in realtà, sarebbe meglio dire che lo hanno riscoperto. Molti secoli fa, il potere della Mega Evoluzione veniva utilizzato regolarmente da coloro che conoscevano i Pokemon, ma la conoscenza venne perduta col tempo, e il segreto della Mega Evoluzione venne perso fino a tempi recenti."

"Capisco... quindi immagino che la Mega Evoluzione sia stata utilizzata tanto tempo fa per le battaglie di Pokemon... ma se a quell'epoca non esistevano ancora le Leghe Pokemon ufficiali, allora... per quale motivo usavano la Mega Evoluzione?" chiese Hitomi. In cuor suo, aveva paura di conoscere già la risposta.

Baraz e Maram si guardarono negli occhi, e per qualche momento, Vera ebbe l'impressione che si stessero chiedendo se fosse davvero il caso di procedere con la spiegazione. Alla fine, Maram fece un cenno con la testa e prese la parola. "Se conoscete la storia di Kalos... sapete che più di tremila anni fa c'è stata una grande guerra con la regione di Torren. E' stato lì che per la prima volta è stato documentato l'utilizzo della Mega Evoluzione." cominciò. "Il re di Kalos a quell'epoca era un uomo che è passato alla storia senza avere neanche un nome... e il suo Pokemon più amato, una Floette, dovette partecipare alla guerra."

Si fermò e osservò le reazioni del gruppo di Kalos. Dalle loro espressioni contrite, si rese conto che stavano già intuendo come fossero andate le cose in quell'epoca sfortunata. "Passarono molti anni... e un giorno, il re ricevette la terribile notizia. Floette era morta." proseguì la ragazza. Ebbe come la sensazione che la temperatura nella stanza si fosse abbassata di qualche grado. "E... diciamo che il re non la prese bene. Giurò vendetta contro la gente di Torren, che dal suo punto di vista era stata responsabile della morte di Floette, e di riportare in vita la sua Pokemon.  E per poter fare questo, il sovrano costruì un'arma terribile. Un congegno di spaventosa potenza distruttiva che sfruttava i poteri di due Pokemon Leggendari più conosciuti di Kalos, Xerneas e Yveltal."

"Xerneas... e Yveltal... avevo letto qualcosa a loro riguardo, prima che partissimo per Kalos." affermò Max sgranando gli occhi dietro le sue ormai onnipresenti lenti. "Loro... sono i due Pokemon che rappresentano il ciclo della vita e della morte, vero? La nascita e la distruzione..."

"Vedo che vi siete informati bene, prima di viaggiare verso Kalos." commentò Baraz compiaciuto. "Sì, loro sono i due Pokemon attorno ai quali ruotano la maggior parte delle leggende di Kalos. L'antico re di Kalos creò la sua arma suprema in modo che sfruttasse l'energia di questi Pokemon... e quella di migliaia di altri Pokemon, sacrificati allo scopo di fornire ancora più potenza e permettere al re di distruggere i suoi nemici e riportare in vita Floette."

"E' una cosa terribile..." mormorò Vera con evidente sgomento. "Cioè, voglio dire, posso capire che il re soffrisse per la perdita del suo Pokemon, ma questo non vuol dire che avesse il diritto di sacrificare così tanti Pokemon per la sua vendetta..."

"Sì, capiamo quello che vuoi dire, Vera..." affermò Maram. "Ma il re, a quel punto,  era troppo accecato dal dolore e dal desiderio di vendetta perchè fosse possibile ragionare con lui. La sua arma provocò devastazione nel continente di Torren, provocando sofferenza a centinaia di persone... e grazie all'energia di Xerneas che sorreva in essa, alla fine l'arma riuscì a riportare in vita Floette."

Drew disse di sì con la testa. "Ma immagino... che Floette non abbia preso bene quello che il suo amico aveva fatto in suo nome."

"Effettivamente..." rispose Baraz con un sospiro. "E' così... Floette non disse nulla. Non fece alcun tentativo di riavvicinarsi al re. Non riusciva più a riconoscerlo come la persona gentile che era un tempo... così, decise di andarsene, e lasciare che il re riflettesse sui propri misfatti."

"Da allora non si seppe più niente del vecchio re. Tutto ciò che rimane di quei tempi bui è questa leggenda, tramandata da una bocca all'altra e scritta su tutti i libri di storia... le tombe dei Pokemon sacrificati all'Arma Suprema... e le Megapietre che vennero create dall'energia residua di quell'arma spaventosa." concluse Maram. "Come potete vedere, c'è una connessione abbastanza stretta tra la Mega Evoluzione e i Pokemon Leggendari... e dal momento che Hoopa è stato in grado di evocare Pokemon Leggendari per soddisfare i desideri egoistici di un uomo, questo significa che non deve cadere nelle mani di una persona che voglia sfruttarlo per controllare i Pokemon Leggendari o la Mega Evoluzione."

"E come discendenti di Ghris, l'eroe che riuscì a fermare Hoopa tanto tempo fa... è nostro dovere fare sì che il segreto rimanga tale. E' per questo che non possiamo rivelare a nessuno, nemmeno a pesone di cui ci fidiamo come voi, dove si trovano gli artefatti legati alla leggenda di Hoopa. Già penso che sia stato un rischio esporne alcuni nel museo in cui fai da guida, Maram." continuò Baraz, e rivolse alla sorella uno sguardo referente.

Maram scosse la testa, e da come rispose immediatamente dopo, Vera comprese che era un discorso che i due avevano fatto già molte volte."Fratello... ne abbiamo già parlato. E' giusto che le persone conoscano la storia del loro paese." rispose lei. "Capisco che dobbiamo impedire che certe cose si ripetano, ma la storia, la memoria del nostro passato, serve anche a questo. Nascondere gli errori del passato finirà soltanto per farli ripetere. Basterà stare attenti che non si sappia dove sono quelli che davvero servirebbero per controllare Hoopa... o risvegliare il suo lato malvagio."

Anche questa volta, notò la ragazza, il fratello maggiore non dava per niente l'impressione di essere convinto, ma decise di lasciar cadere il discorso - era una delle poche cose sulle quali non erano mai riusciti ad accordarsi. "Spero che sia davvero così, sorella." affermò, poi si rivolse direttamente a Vera e ai suoi compagni, che fino a quel momento erano rimasti ad ascoltare, in ugual misura affascinati ed impressionati dal passato di Kalos. "Comunque, adesso immagino che sappiate qualcosa di molto importante sulla Mega Evoluzione e sui Pokemon Leggendari di Kalos."

"Sì... immagino che adesso ci sia olto più chiaro il nesso." rispose la ragazzina castana. "Detto questo, abbiamo letto che ci sono altri tre Pokemon Leggendari di una dscreta importanza qui a Kalos... per l'esattezza, si tratta di Zygarde, Diancie e Volcanion. Voi... sareste in grado di dirci qualcosa di loro?"

"Beh... sicuramente, anche Zygarde e Diancie hanno avuto una certa importanza nella storia di Kalos!" esclamò Maram, di colpo più vivace. "Ma... temo di dovervi dire che non ci intendiamo molto di quei Pokemon Leggendari, quindi non credo che potremo dirvi molto d più rispetto a quello che sapete già."

"Va bene, non importa. Ci avete già dato un bel po' di informazioni utili." affermò Hitomi, soddisfatta al punto che la sua espressione normalmente corrucciata si era addolcita come in poche altre occasioni i suoi compagni avevano visto. "Penso che... adesso possiamo anche continuare le ricerche per conto nostro, giusto, ragazzi?"

Vera sorrise e annuì vivacemente in direzione di Maram. "Sì... credo che comunque troveremo qualcosa di interessante, qui a Desertopoli." rispose. "Grazie per il vostro aiuto, siete stati davvero molto utili. Oltre che cortesi."

"Non c'è problema, davvero." affermò Baraz. "Piuttosto, perchè non vi fermate qui per la notte? Mi basterebbe preparare la camera degli ospiti, e potreste dormire lì."

Vera rifiutò gentilmente, muovendo una mano davanti a sè. "Grazie, grazie... ma abbiamo già disturbato abbastanza, sinceramente." rispose. "Ci basta trovare un Pokemon Center dove passare la notte. Comunque ci vediamo ancora, vero?"

"Certo! Nessun problema, se avete bisogno di informazioni... chiedete pure a noi, e vi aiuteremo quanto più possibile!" rispose Maram. "Mi permettete almeno di accompagnarvi fino alla stazione della metropolitana, vero? Vi posso far vedere qualcos'altro della nostra città, e magari suggerirvi qualche altro posto da visitare. In fondo... anche voi avete il diritto di divertirvi!"

Vera si sfregò il mento con espressione pensierosa... poi sorrise astutamente e si rivolse a Drew, che capìal volo l'antifona e rispose con la stessa espressione. "Beh... quand'è così, vorrei chiederti una cosa... qui a Kalos si fanno gare di coordinatori?"

"Come?" chiese la giovane indigena sbattendo gli occhi.

      

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Nello stesso momento, in un lussuoso ufficio agli ultimi piani di uno dei più alti grattacieli di Luminopoli, Elisio Flordalis stava osservando alcuni dati che apparivano sullo schermo del personal computer dallo schermo ultrapiatto che era stato ordinatamente posizionato sulla scrivania davanti a lui. Con una mano, stava accarezzando la testa del maestoso Pokemon leone che stava pigramente accovacciato accanto alla postazione del suo padrone, emettendo di tanto in tanto qualche sommesso ruggito di accordo.

"Roarrrr..." ringhiò Pyroar, il cui ruggito sfumò in un suono basso e calmo che ricordava le fusa di un ghepardo.

Elisio grattò il Pokemon dietro l'orecchio, senza guardare verso di lui. "Un po' di pazienza, Pyroar. Non dobbiamo avere fretta. So che quello che stiamo facendo è importante, ma proprio per questo non possiamo agire senza la sicurezza che tutto andrà come previsto." affermò con calma. "Non avremo altre possibilità. Il fuuro di un mondo di bellezza eterna dipende soltanto da questo."

"Roar..." rispose il Pokemon leone. Mosse la coda un paio di volte, come se volesse esprimere il suo assenso, poi alzò lo sguardo in direzione dello schermo di Elisio, sul quale i dati stavano apparendo più lentamente. Forse stava venendo fuori qualcosa che interessava al suo allenatore?

Elisio annuì lentamente, soddisfatto di quello che stava vedendo sullo schermo. "Bene... quindi Vera Maple e i suo compagni sono qui a Kalos, come previsto." affermò. "Se tutto andrà come previsto, tra non molto si recheranno a Yantaropoli per cercare altre informazioni sulla Mega Evoluzione." disse tra sè. "Ho fatto bene ad affidarle quella Blazikenite. Lei e i suoi compagni si stanno rivelando il tipo di persone che erediteranno questo mondo, quando la polvere delle ere si sarà posata."

Il magnate chiuse lo schermo, avendo visto tutto quello che per il momento gli interessava. "Mi chiedo... se tra gli allenatori di Kalos ci sia qualcun altro come lei. Sono tutti come la maggior parte degli stolti che sperperano le risorse di questo mondo?" si chiese. "O esiste, tra di essi, qualcuno che meriti di essere salvato e di inaugurare il mondo che verrà?"

 

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"Hmm... ragazzi, qualcuno può ricordarmi il perchè abbiamo fatto questa levataccia?" mormorò Serena sfregandosi la faccia. Il sole non era ancora sorto dietro le montagne che costeggiavano la spiaggia di Petroglifari, e il gruppo si era alzato presto su esortazione di Ash, Pikachu e Lino. Dopo una rapida colazione che non era certo riuscita a riempire i loro stomaci, i ragazzi si erano diretti verso la Grotta dei Bagliori, il luogo dove secondo il Capopalestra di tipo Roccia si trovavano i fossili che venivano poi trasformati in Pokemon veri e propri dai ricercatori. "Avete detto che in questo posto si trovano molti fossili... pensate che qualcuno voglia impadronirsene?"

"Non si tratta solo dei fossili, mia giovane amica." rispose Lino. Il Capopalestra alpinista si fermò ad una svolta per osservare la formazione rocciosa verso la quale si stavano dirigendo. Ad una prima occhiata, non sembrava un posto tanto diverso dal resto della catena montuosa, a parte il fatto che era un po' più bassa rispetto alle altre vette. Tuttavia, ad un'occhiata un po' più attenta, si poteva vedere che c'erano delle strane venature scintillanti che attraversavano la superficie rocciosa. Non era difficile immaginare perchè si chiamasse Grotta dei Bagliori, se già l'esterno era così...

"Sembra che anche in questo posto si nascondano delle Megapietre." continuò Lino. "Se quei criminali che avete fermato l'altro giorno sono ancora da queste parti, potrebbero cercare di prendersi un... premio di consolazione, per così dire."

"La Megapietra che potrebbe essere da queste parti... oppure, in alternativa, un Pokemon fossile da aggiungere alla loro armata, giusto?" chiese Lem. Quando Lino disse di sì con la testa, il biondo inventore si aggiustò gli occhiali, le cui lenti brillarono in una maniera che sarebbe potuta sembrare minacciosa se non fosse stata così affettata e ridicola! "Quale affronto... non posso pensare che la scienza venga utilizzata per degli scopi così meschini. Vi darò senza dubbio una mano a mettere al loro posto quei malfattori!"

Una piccola goccia di sudore scese dalla nuca della piccola Clem. "Ehm... va bene, fratellone, sappiamo che per te la scienza è una cosa molto importante... ma non te la prendere troppo, okay?"

"Già... cerca di risparmiare tutta quell'energia per quando avremo a che fare con il Team Flare, o con quegli altri farabutti." affermò Misty, con il tono sarcastico e pungente che le era proprio. Il suo Marill ridacchiò nervosamente e usò una delle sue corte braccia per sfregarsi una guancia. "Anche se non troveremo nessuno, varrà comunque la pena di dare un'occhiata, immagino."

Il gruppo seguì Lino verso la Grotta dei Bagliori, giungendo finalmente di fronte ad una grande apertura scavata nella roccia, che portava nelle profondità della montagna. Man mano che si avvicinavano, ai ragazzi apparve sempre più evidente come mai quel luogo aveva il nome che si ritrovava: dalle pareti spuntavano dei cristalli talmente ben levigati e sfaccettati che sembravano essere stati piazzati lì da qualcuno con uno strano senso dell'umorismo. Grandi formazioni cristalline, alcune lunghe come il braccio di un uomo se non di più, spuntavano dalle pareti interne, rendendo pericoloso avvicinarsi ad esse... e guardando con attenzione sul terreno, Pikachu e Marill riuscirono a vedere delle tracce recenti!

"Pika pi!" il topolino elettrico attirò l'attenzione dei presenti su quello che aveva visto, in particolare su un'impronta che era rimasta in un punto più soffice del terreno. Immediatamente, Lino andò a vedere di cosa si trattava, e vide quasi subito che di certo non si trattava di un'impronta di Pokemon.

"Ma guarda... a quanto pare, qualcuno è già passato di qua." affermò il Capopalestra scalatore. Mentre i ragazzi si riunivano vicino a lui per capire di cosa si trattasse, Lino si chinò verso l'impronta, tirò fuori una piccola torcia elettrica dalla tasca, e la accese per vedere meglio. "Hmm... una traccia abbastanza recente. Non più di un paio di ore fa, oserei dire. E non si tratta certo di una scarpa adatta al trekking o all'esplorazione. Dalla forma dell'impronta e dalla profondità, direi invece che si trattava di una scarpa di un certo valore, piuttosto elegante."

"Wow, come fa a sapere tutte queste cose, signor Lino? Le è bastato guardare l'impronta per capirlo..." chiese Clem impressionata. Dedenne si avvicinò all'impronta e la annusò con circospezione... ma per fortuna non sentì il familiare odore dei rapitori che l'avevano costretto alla fuga.

"Quando si passa gran parte della propria vita a scalare pareti a picco, si ha la possibilità di restare immersi nella natura per molto tempo, piccola." spiegò cordialmente il ragazzo dalla pelle scura. "E si imparano due o tre cose sulla sopravvivenza. E' importante, visto che il mio sport preferito comporta un bel po' di rischi, e bisogna essere pronti a tutto."

"Vedo che in questo momento torna utile." disse Serena. "Ha detto che non sono scarpe adatte al trekking, ma scarpe eleganti di un certo valore, giusto?"

Quando Lino annuì rapidamente, la ragazzina di Borgo Bozzetto non ebbe alcun dubbio. "Allora è semplice. Chi è che conosciamo che porterebbe queste scarpe del tutto inadatte?" chiese ai suoi compagni.

"Pika pikachu..." Pikachu fu il primo a rispondere, ricordando i vestiti assurdi che gli uomini del Team Flare indossavano di solito.

"Il Team Flare..." rispose Lem. "Credo che dovremo farci l'abitudine..."

Misty sospirò e prese in braccio Marill. "Dovevo aspettarmi che quegli impiastri sarebbero venuti fin qui. Allora, quello che dobbiamo fare è raggiungerli nella Grotta dei Bagliori e scoprire quali sono i loro piani, poi farli sloggiare."

"Non avrei saputo dirla meglio, Misty!" rispose Ash. "Okay, signor Lino, noi siamo pronti ad andare. Quando vuole lei..."

Lino annuì con decisione. "Da questo momento in poi, massimo silenzio. Dobbiamo stare attenti a non farci sentire del Team Flare e non allarmare i Pokemon che vivono da queste parti." affermò a voce bassa. "Ho sentito dire che, anche se non sono molto comuni, in questa grotta vivono dei Wobbuffet."

"Wobbuffet?" chiese la piccola Clem, tenendo in braccio Dedenne e cercando di non far vedere che aveva un po' di paura. "Che Pokemon è, fratellone? Non credo di averlo mai sentito prima d'ora..."

"Oh... è un Pokemon capace di contrattaccare tutto quello che gli viene usato contro. E' capace di assorbire i colpi degli avversari, e restituirli con maggiore potenza, grazie alle sue mosse Contatore e Specchiovelo." spiegò Lem. Anche se lui e Brock non si erano mai incontrati, Ash aveva l'impressione che il ragazzo con gli occhiali avesse ereditato dal suo vecchio amico la passione per le spiegazioni. "Può essere piuttosto irritante trovarselo davanti, anche perchè è molto difficile sottrarsi da uno scontro con uno di loro."

"Beh... noi abbiamo un po' di esperienza con i Wobbuffet, in realtà! Per fortuna, non era proprio il Pokemon più formidabile che abbiamo mai visto..." rispose ironico Ash, ricordando il Wobbuffet di Jessie. Chissà adesso cosa stavano facendo quei due pasticcioni e il loro inseparabile Meowth...? "Beh, lasciamo perdere... adesso vediamo di scovare chi si nasconde qui dentro, okay?"

"Giusto. Okay, amici... venitemi dietro, e state attenti a dove mettete i piedi." si raccomandò Lino, e il gruppo si mise in fila indiana, entrando con attenzione nella Grotta dei Bagliori. I primi raggi di sole che entravano nella grotta si riflettevano sui cristalli, creando degli impressionanti giochi di luce e colore... ma Ash e i suoi compagni restarono concentrati e si tennero pronti a qualsiasi cosa li attendesse nelle profondità della grotta, mentre un gruppetto di Zubat, disturbati dai suoni, svolazzarono indispettiti sopra le loro teste... 

 

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Nello stesso tempo, nei cieli sopra Desertopoli...

La sera stava lentamente scendendo sulla grande città in mezzo al deserto, e il cielo si stava tingendo di un suggestivo colore arancione e blu, immergendo il paesaggio in una calma quasi serafica che contrastava con la metropoli dall'aspetto tentacolare che giaceva sotto di esso. Anche il mare era tranquillo e calmo, e il traffico si era quietato, per quanto fosse ancora consistente. In pratica, anche Desertopoli sembrava essersi adagiata nella tranquillità di quella sera...

In questo scenario di assoluta stasi, un evento improvviso turbò il silenzio e la quiete. Senza alcun preavviso, una sezione di cielo cominciò a vibrare in maniera inesplicabile... e un attimo dopo, un anello dorato si espanse in esso, apparendo praticamente dal nulla! Un vuoto nero infinito, punteggiato di stelle, si intravide al su interno... e da esso, emerse una piccola figura dall'aspetto agile e dal ghigno astuto, che svolazzò allegramente attorno al "vuoto" e lo chiuse con un gesto della mano, con la stessa facilità con la qualesi beve un bicchiere d'acqua. 

"Aaaaah, che nostalgia. Torno sempre volentieri da queste parti. Anche se i ricordi sono i più belli..." disse tra sè il piccolo Hoopa, lo sguardo rivolto alla grande città. "Chissà quanto è cambiato in tutti questi anni. Sono curioso di dare un'occhiata... e magari di fare qualche scherzo!"

 

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Ecco fatto! Anche questo capitolo è pronto! Spero di non avervi fatto attendere troppo. Cerco di scrivere quanto più posso, in concordanza con i miei impegni e gli altri hobby che ho...

E con questo, iniziano gli eventi del film di Hoopa, anche se riletti... e Ash e i suoi compagni si preparano ad un altro incontro con il Team Flare! Come andrà a finire? Beh, non resta che leggere il prossimo capitolo... quando arriverà... per saperlo! Spero di fare un buon lavoro, visto che devo dare abbastanza spazio a tutti... XD 

A presto!

 

 

 

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Capitolo 37
*** Nella grotta dei cristalli ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 37 – Nella grotta dei cristalli

Ash e Pikachu si guardarono attorno e cercarono di memorizzare quanti più elementi possibile del posto in cui il gruppo si stava facendo strada. La Grotta dei Bagliori era un luogo altamente suggestivo, una lunga caverna che si snodava tra muri di solida roccia del colore dell'argilla (per quel poco che le loro fonti luminose consentivano di vedere) dalle quali di tanto in tanto emergevano delle formazioni cristalline fosforescenti. Molti dei cristalli emettevano una tenua luce azzurrina o verde, e immergevano la caverna in un'atmosfera quasi mistica. Pikachu aveva l'impressione che se si fosse fermato troppo a lungo a guardare i cristalli, ne sarebbestato ipnotizzato.

"Non sembra un luogo troppo pericoloso... almeno, non a guardarlo così..." sussurrò Misty. Teneva la voce così bassa che lei stessa faceva fatica a sentirla. "E' qui che si trovano i fossili che vengono poi rigenerati al laboratorio qui vicino... credete che vogliano impossessarsi dei fossili anche quelli del Team Flare?"

"Non lo so, ma immagino di sì." rispose Lino, a voce altrettanto bassa. "I Pokemon fossili che possono essere rigenerati sono Amaura e Tyrunt, e sono entrambi Pokemon che, una volta evoluti, costituiscono delle serie minacce. Ovviamente, non posso escludere che qui si trovi anche una Megapietra... anche se è strano che non sia stata ancora scoperta."

"Vedremo di cosa si tratta... Nel frattempo, credo che questo sia il momento ideale per provare una mia invenzione!" disse Lem. Dopo essersi guardato attorno ed essersi assicurato che non ci fossero occhi indiscreti, il biondo inventore tirò fuori un piccolo aggeggio il cui aspetto ricordava vagamente quello di un walkie-talkie, con un'antenna a forma di T posta sulla parte superiore. L'antenna si illuminò fiocamente e cominciò ad emettere dei tenui ed acuti suoni di avvertimento, con grande compiacimento di Lem. "Aaaah, proprio come immaginavo! La Lem-Finder ha già trovato delle tracce di radiazione da Megapietra!"

"La Lem-cosa?" chiese Ash sbalordito. "Lem, è... un'altra delle tue invenzioni?"

"Certamente! Come dico sempre, grazie alla scienza, il futuro è adesso!" affermò il giovanissimo inventore. L'ormai familiare scintillio delle lenti dei suoi occhiali accompagnò il suo gesto di sicurezza, e Lem tenne la sua invenzione sollevata davanti al viso per mostrarla a tutti. "Questo spettacolare congegno è in grado di captare le radiazioni emesse dalle Megapietre, e di individuarle anche alla distanza di un chilometro!"

"Quando ha trovato il tempo di costruire quell'affare?" si chiese Misty, con un grosso gocciolone di sudore dietro la nuca!

Come si poteva immaginare, Clem non fu particolarmente impressionata dall'invenzione del fratello maggiore. "Fratellone, non so se sia una buona idea. Forse doveva essere testata un po' più a lungo..." cercò di suggerire.

Lem ridacchiò con sicurezza. "Hehehee... tranquilla, sorellina, sono sicuro che funzionerà!" affermò, mentre premeva un pulsante sulla parte frontale del congegno. Immediatamente, l'antenna luminosa emise dei suoni più acuti, e il ragazzo si illuminò in viso e iniziò a dirigersi a passo rapido nella direzione verso cui la sua invenzione puntava. "Eccola che comincia a rilevare le Megapietre! Presto, seguitemi! Sono sicuro che arriveremo in tempo per sottrarle al Team Flare! Di qua! Da questa parte! Questo sì che è un grande giorno per la scienza!"

Lino sbattè gli occhi con fare incerto quando il gruppo iniziò a seguire Lem. "Ah... Hey, aspettate un momento!" esclamò il ragazzo dalla pelle scura. "Che cosa... ma che succede? Al vostro amico è partita qualche rotella?"

Serena ridacchiò nervosamente. "No, no, stia tranquillo, signor Lino... Lem è solo un po'... troppo entusiasta quando prova qualche nuova invenzione! Niente di cui preoccuparsi!"

"Io spero solo che non ci porti a perderci in questa caverna..." disse Clem, ancora poco convinta.

"Marill, è meglio se ti tengo in braccio." disse Misty, raccogliendo il suo Pokemon. "Ho l'impressione che grazie alla sua scienza, il nostro futuro è quello di finire in qualche spelonca..."

"Maaaaarrrill..." si lamentò il topolino azzurro. In effetti, non poteva dare torto alla sua allenatrice...

 

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"Ecco. Come volevasi dimostrare. Secondo me dovresti inventare qualcosa che ti faccia ritrovare il buon senso." fu il commento sarcastico di Misty. Ash e Pikachhu ridacchiarono imbarazzati - non era esattamente un modo molto pacato di dire le cose, ma Misty non aveva tutti i torti. Dopo aver fatto un bel po' di zigzag tra passaggi angusti, spelonche e cristalli luminosi, e dopo aver evitato di farsi prendere alla sprovvista da diversi Pokemon selvatici, il gruppo di Ash si era trovato davanti... un enorme cristallo luminoso che però non era affatto una Megapietra.

"Ehm... questo... non era previsto. Forse c'è stato qualche imprevisto, e ho finito per captare anche le radiazioni inviate da questo strano cristallo..." rispose Lem. Il ragazzo premette di nuovo una serie di pulsanti, e il marchingegno emise una serie di suoni vibranti, senza però fare niente di diverso rispetto a prima. "Accidenti... credo di... aver sbagliato qualche calcolo..."

"Te lo dicevo, fratellone, che c'era bisogno di un po' di prove in più..." mormorò Clem.

La spelonca in cui erano finiti, effettivamente, faceva sì che il nome di quel posto, Grotta dei Bagliori, fosse ampiamente giustificato. Era una grande spelonca di forma vagamente circolare, le pareti composte della stessa roccia del resto della caverna, ma c'erano molti più cristalli che fuoriuscivano dalle pareti... e soprattutto, c'era un enorme cristallo che si ergeva al centro della "stanza", una formazione alta non meno di due metri, simile ad una sorta di iceberg che riluceva di tutti i colori dell'iride, grazie ad una strana luminescenza che proveniva dal suo interno. La luce sembrava vibrare lentamente, e cambiava colore in maniera lenta e graduale, passando da un tenue rosa ad un confortevole verde smeraldo, per poi passare ad un rosso acceso, poi al giallo, ad un viola mistico... e così via, assumendo man mano colori che Ash e i suoi compagni non pensavano neanche potessero esistere. Anche se erano un po' infastiditi per il fatto che Lem li aveva fatti perdere, i ragazzi non potevano negare che lo spettacolo fosse suggestivo. Nell'aria, aleggiava uno strano e pungente odore di ozono che conferiva a quel posto un aspetto ancora più strano e misterioso...

"Va bene, va bene... cerchiamo di non farci prendere dal panico." affermò Lino con una breve risata. "Piuttosto, cerchiamo di capire dove ci troviamo, e cos'è questo strano cristallo."

"Di sicuro non è un cristallo qualsiasi. C'è qualcosa di veramente strano in questo posto..." disse Serena. Da quando erano entrati nella spelonca, l'amica d'infanzia di Ash stava rivolgendo tutta la sua attenzione a quella strana formazione cristallina, quasi ipnotizzata. "Ehm... scusa, Delphox, puoi venire un attimo a dare un'occhiata?"

Serena prese la Pokeball della sua starter e la attivò, facendo uscire la volpe-maga che si materializzò accanto a lei. "Delphox!" esclamò con voce acuta, e fece volteggiare in aria la sua bacchetta fiammeggiante, che descrisse in aria delle scie luminose che rimasero lì per un paio di secondi prima di dissolversi.

"Denne! Dedenne!" esclamò il criceto elettrico, che si mise ad applaudire con entusiasmo. La Pokemon Fuoco/Psico si voltò verso di lui e chinò la testa... poi, la sua attenzione fu attratta a sua volta dal cristallo più grande, e Delphox guardò in direzione di Serena come se volesse chiederle se voleva che anche lei lo esaminasse.

"Phox?" chiese la volpe-maga, la bacchetta puntata verso il cristallo. Quest'ultimo era passato ad un brillante colore arancione, e Delphox quasi si mimetizzava con quel bagliore magico. "Del, delphox!"

"Sta cercando di dire a Serena che c'è davvero qualcosa di particolare in quel cristallo?" chiese sottovoce Misty al suo fidanzato.

Quello che disse Serena un attimo dopo confermò i sospetti dell'esperta di Pokemon d'Acqua. "Sì, immaginavo che fosse così, Delphox. Questa non è una roccia normale, anche se non è neanche una Megapietra." affermò la ragazzina.

Incuriositi, i ragazzi di Kanto si avvicinarono a loro volta. "Quindi cosa potrebbe essere, Serena?" chiese Ash, mentre Pikachu si avvicinava a faceva per toccare lo strano cristallo. La superficie emise delle strane scariche elettriche azzurre, e il topolino giallo ritrasse il braccio all'ultimo momento, temendo che le conseguenze avrebbero potuto essere sgradevoli. "Attento, Pikachu... non sappiamo cosa potrebbe accadere se toccassi quel cristallo senza proteggerti."

"Pika pika..." esclamò Pikachu con un brivido. Il ricordo di quell'incontro inquietante nella Grotta Trait D'Union era ancora fresco, e non voleva correre il rischio di ripetere l'esperienza. Marill, Dedenne e il Bunnelby di Lem si raccolsero attorno a Delphox, che chiuse gli occhi e si concentrò brevemente, la bacchetta fiammeggiante tenuta alzata davanti a sè.

"Bun?" chiese il coniglietto, la testa inclinata da un lato. Si stava chiedendo cosa stesse facendo Delphox, e quest'ultima non sembrava essere in procinto di chiarirlo. La volpe-maga restava in piedi a distanza di sicurezza dal cristallo luminoso e continuava a muovere lentamente la sua bacchetta, tenendo allo stesso tempo gli occhi chiusi e concentrandosi su qualcosa che gli altri Pokemon potevano soltanto immaginare. Gli allenatori, Lino compreso, restavano in silenzio, temendo di rovinare la sua concentrazione.

Dopo qualche secondo, Delphox smise di concentrarsi e aprì gli occhi di scatto, osservando con fare sospettoso il cristallo luminescente. Con un verso dubbioso, la Pokemon volpe si allontanò di un passo e abbassò la bacchetta, con grande stupore di Serena. Non riusciva bene a capire se Delphox fosse preoccupata o semplicemente stupita...

"Delphox? Tutto a posto?" chiese la ragazzina. La volpe umanoide si sfregò il mento per un istante e disse di sì con la testa; ma anche così, stava facendo capire che c'era qualcosa che non le quadrava, e che voleva vederci più chiaro.

"Hmm... credo che Delphox abbia percepito qualcosa di... molto particolare in questa formazione di cristallo. In effetti, già dall'aspetto si capisce che non è normale." affermò Lino. "Ma cosa nasconda... proprio non ne ho idea."

"Pika?" esclamò all'improvviso Pikachu. Una delle sue orecchie guizzò verso l'alto, come se il topolino elettrico avesse sentito qualcosa che lo aveva messo sul chi vive. Bunnelby fece lo stesso e si guardò attorno, alla ricerca di quello che aveva provocato quel suono... e riuscì a cogliere un movimento quasi impercettibile all'angolo del suo campo visivo. Un Pokemon di roccia e cristallo si era appena mosso dalla sua posizione e stava fluttuando a pochi centimetri da terra. E non era da solo - altri della sua stessa specie, un tipo di Pokemon che Ash e Pikachu non avevano mai visto prima, si stavano radunando attorno a loro. Non sembravano essere ostili, piuttosto curiosi e un po' intimiditi, ma erano in molti. Serena riuscì a contarne almeno una decina sul proprio lato... non una buona notizia, visto che la superiorità numerica di quelle strane creature avrebbe potuto dare loro parecchi problemi.

"Ehm... ho l'impressione... che non andiamo molto a genio a questi Pokemon..." commentò nervosamente Ash. Pikachu si piazzò accanto al suo migliore amico e caricò le guance.

"Pika pika..." squittì il topolino giallo minacciosamente, le orecchie tirate all'indietro e gli occhi serrati. Le creaturine si ritrassero di un po', ma erano così tante che Ash e i suoi compagni non credevano proprio che fossero state intimorite.

Ora che Ash riusciva a vederle meglio... beh, erano chiaramente dei Pokemon Roccia, ma erano molto diversi da quelli che Ash era abituato a vedere. Di solito, i Pokemon Roccia avevano un aspetto grezzo e squadrato, che dava un'impressione di forza fisica e robustezza. Questi Pokemon, invece, avevano un aspetto molto più fragile ed aggraziato: assomigliavano a dei folletti il cui corpo era di roccia grigia, con dei cristalli azzurri che spuntavano qua e là dalla parte inferiore del corpo, dalla forma tozza simile ad un tronco di cono. Un colletto bianco e morbido separava il corpo dalla testa. Questi Pokemon avevano gli occhi azzurri, in mezzo ai quali spuntava un cristallo azzurro e grandi orecchie romboidali che ricordavano quelle di un coniglio, e si muovevano fluttuando delicatamente a mezz'aria, emettendo delle luci ipnotiche dai cristalli che ornavano il suo corpo.

"Carrrrr... bink!" esclamò uno di loro, con una vocetta acuta che ricordava il suono del vetro tagliato. Era un po' più grande dei suoi compagni, ed era di un colore un po' diverso, nero con gli occhi e i cristalli di un colore azzurrino un po' più intenso. "Biiink, bink!"

"Deeeeelphox?" chiese Delphox con incertezza. Lino stava osservando con attenzione gli strani Pokemon di roccia e cristallo, più incuriosito che sorpreso.

"Questo sono dei Carbink. Sono dei rari Pokemon di tipo Roccia/Folletto che vivono nei sotterranei." spiegò Lino. "Dicono che molti di essi siano stati rinvenuti durante gli scavi nelle grotte e nelle miniere."

"A me non sembrano tanto rari..." commentò Misty con un sorrisetto nervoso. "Guardate quanti ce ne sono..."

"Sono carini, ma... non credo siano molto amichevoli..." affermò Clem. Lem si piazzò accanto alla sorella minore, e Bunnelby e Dedenne si misero in guardia se i Carbink avessero cercato di attaccare. Serena provvide ad analizzare le strane creature con il suo Pokedex, in modo che anche Ash e Misty potessero saperne di più.

"Carbink, il Pokemon Gemma. Tipo Roccia/Folletto. Nato in ambienti sotterranei a elevati livelli di pressione e temperatura, emette energia dalla pietra che ha sulla testa.Corre voce che nelle profondità della terra ci sia un regno fatto di pietre preziose dove vivono i Carbink assieme alla loro regina." disse l'enciclopedia computerizzata.

Serena sbattè gli occhi con vago stupore. "Esiste una regina dei Carbink? Questa non la sapevo..." disse tra sè. "Ehm... comunque... per adesso non è questa la cosa più importante..."

"Carbink, car?" chiese il Carbink di colore diverso - doveva essere una versione cromatica, riflettè Ash mentre lo strano Pokemon Roccia/Folletto si avvicinava sobbalzando. Pikachu si piazzò davanti al capo dei Carbink e lo fisssò intensamente, in modo da rendergli chiaro che non avrebbe permeesso nè a lui nè ai suoi "fratellini" di attaccare il suo allenatore e i suoi compagni.

"Pikachu!"

"Carrrrbink!"

"Ehm... forse è meglio non fare mosse avventate." avvisò Lem. "Perchè non cerchiamo di capire cosa vogliono esattamente questi Carbink?"

"Lem ha ragione. Pikachu, Marill, provate a chiederglielo... e speriamo che i Carbink vogliano collaborare." continuò Misty.

I due Pokemon restarono qualche secondo a squadrare il Carbink cromatico, incerti su cosa fare... e finalmente Marill decise di cessare le ostilità e provare a chiarirsi.

"Marill?" chies il buffo topolino azzurro. Mosse lentamente la coda e abbassò le orecchie, forse cercando di stabilire una connessione di qualche tipo con il Pokemon Roccia/Folletto, i cui piccoli fratelli circondavano la roccia e tenevano d'occhio il gruppo di allenatori. La tensione era elevata... ma se non altro, i Carbink non avevano intenzione di attaccare, per il momento.

"Pika pika chu?" chiese Pikachu. Anche lui stava abbassando un po' la guardia... quel tanto che bastava per dare un po' più di sicurezza ai Pokemon della caverna. Per fortuna, i Carbink fecero per indietreggiare e dare un po' più di spazio al gruppo.

"Sembra che stia funzionando..." disse tra sè Clem, sperando che la famosa legge di Murphy non fosse applicabile in quel caso. I Pokemon continuarono a discutere, e anche Bunnelby e Dedenne si vollero aggiungere alle trattative, ognuno di loro cercando di sostenere quello che Pikachu e Marill dicevano. Il Carbink cromatico rispondeva a tono, con quella strana voce cristallina che inviava dei riverberi acuti in tutta la caverna... e nel mentre, il cristallo più grande al centro della grotta continuava a risplendere di colori vivaci. Pareva quasi che l'ambiente circostante volesse partecipare e mettere a loro agio i visitatori.

"Carbiiink, carbink... car?" chiese infine il Carbink cromatico, dopo aver sentito la risposta di Pikachu e Marill ad una sua domanda. "Car car bink!"

"Marill?" chiese Marill, la coda dritta in segno di sorpresa. Pikachu, invece, sembrava più infastidito che davvero scioccato, e sospirò muovendo la coda con fare rassegnato. A giudicare dalle loro reazioni, Ash e i suoi compagni si stavano già facendo un'idea di cosa stesse dicendo il Carbink cromatico.

"Pika kachu..." affermò il topolino giallo.

Improvvisamente, mentre i Pokemon stavano ancora parlando, Bunnelby drizzò le orecchie e si voltò di scatto verso il lato opposto della spelonca, allarmato da un movimento improvviso che aveva avvertito. Appena in tempo, riuscì a vedere qualcosa di rosso dala forma umanoide che si allontanava quanto più furtivamente possibile; il coniglietto marrone lanciò un'esclamazione di allarme, richiamando su di sè l'attenzione dei Carbink...

"Buuuuun!" stridette il Pokemon coniglio.

Lem fece un sobbalzo per la sorpresa. "Ah! Che... che succede, Bunnelby? Hai visto qualcosa che non andava?" chiese il biondino.

Bunnelby indicò freneticamente l'altro lato della caverna. "Bun bun!"

"Hmm... ho l'impressione che non siamo da soli, in questa caverna." affermò Lino. "Anche se immagino che sto dicendo un'ovvietà, a questo punto."

"Cosa? Cavolo, quindi qualcuno ci ha scoperto... temo che uscire di qui sarà molto più difficile di come siamo entrati." rispose Ash. Vedendo che il Carbink di colore diverso continuava ad agitarsi e sbracciarsi, il ragazzo immaginò che i Pokemon Gemma sapessero già con chi stavano avendo a che fare. "Okay... okay, state tranquilli, amici. Non permetteremo che qualcuno vi faccia del male."

"Car, carbink?" esclamò uno dei Carbink, le orecchie dritte in un cenno di confusione.

Serena confermò le parole del suo amico d'infanzia con un segno dell'okay e un sorriso. "Non vi preoccupate, adesso vediamo di chi si tratta, e se vogliono guai, li hanno trovati!" affermò. Con un elegante movimento, Serena fece un cenno a Delphox, che disse di sì ai Carbink e seguì a sua volta Ash e i suoi compagni.

"Phox!" esclamò la volpe-maga con un piccolo sorriso, e fluttuò verso il punto che Bunnelby aveva indicato.

I Carbink restarono per qualche istante a guardare i ragazzi che si dirigevano verso l'uscita della spelonca. Poi, si guardarono l'un l'altro, e alcuni di loro si radunarono attorno al leader, che li fissò con decisione e diede loro il via libera con un cenno della testa.

"Car carbink! Carbink!" esclamò il Carbink cromatico. La maggior parte dei suoi compagni fece spazio, acclamandolo con le loro vocette acute e cristalline, ma alcuni dei Carbink più grandi restarono attorno a lui come un gruppetto di fedeli soldati che seguivano il loro condottiero. Facendo un cenno di approvazione, il Carbink cromatico e i suoi compagni più forti fluttuarono dietro ad Ash e ai suoi compagni...

 

oooooooooo

 

La giovane donna dai corti capelli rossi sospirò e si mise a posto i capelli, poi aggiustò il visore dall'aspetto futuristico che portava sugli occhi, in modo da sembrare quanto più ordinata possibile. Dopotutto, uno dei doveri dell'elite era quello di dare di sè una buona immagine, in modo da dare l'esempio... e loro, il Team Flare, avevano il compito di guidare la creme de la creme dell'umanità verso il nuovo mondo che avrebbero creato. Dovevano essere i primi a rispettare gli standard che avevano fissato.

Del resto, pensò Akebia, l'ordine faceva anche parte della sua forma mentale come scienziata e ricercatrice. Se non fosse stato per la sua mente razionale, il suo ordine e il suo autocontrollo, Akebia non sarebbe diventata una degli scienziati più rispettati del Team Flare. Non era un lavoro semplice, ma per lei era motivo di orgoglio collaborare alla realizzazione del nuovo ordine.

Ovviamente, per il momento questo voleva dire supervisionare un gruppo di imbranati che cercavano quanto più possibile di imitare gli standard dell'elite dell'umanità. Erano degli iniziati, dopotutto... ma questo non voleva dire che Akebia sarebbe stata troppo di manica larga con loro. Avrebbero dovuto imparare in fretta, visto che ormai non mancava più di tanto al grande giorno.

"Allora, come stanno andando le operazioni?" chiese Akebia ad un gruppo di uomini del Team Flare impegnati a scavare in una porzione di terra friabile vicino ad una spettacolare formazione cristallina. Non davano l'impressione di cavarsela troppo bene... stavano cercando di scavare e al tempo stesso di mantenere un portamento elegante, due cose un po' difficili da fare nello stesso momento. "Tenete la schiena dritta, voi due. Siamo del Team Flare, dobbiamo mantenere una certa dignità."

Una recluta in compleeto rosso si passò una mano sulla fronte e tirò un sospiro di sollievo quando potè appoggiare la pala per qualche momento. "Ancora... nessun risultato, signorina Akebia. Qui non ci sono le pietre di cui ci ha parlato." affermò. "Forse dovremmo cercare in un'altra spelonca."

"Non lo so, collega. Forse dobbiamo soltanto insistere ancora un po' da queste parti." rispose una donna che indossava l'equivalente femminile del completo del Team Flare. "Dopotutto, le informazioni che ci hanno dato erano molto accurate."

"Hmm. Continuate ancora qui, poi passeremo ad un'altra sezione della grotta." affermò Akebia. "E comunque, anche se non trovate le pietre, cercate di raccogliere tutto quello che trovate. Non mi interessa se vi dà l'impressione di essere spazzatura. Fossili, pietre, cristalli... sono tutte cose che potrebbero servire a noi del Team Flare."

"Ricevuto, signorina Akebia." risppose l'uomo che aveva parlato per primo. Con un grugnito rassegnato, raccolse nuovamente la sua pala e si rimise a scavare, stando bene attento a tutto quello che riusciva a portare alla luce della sua lanterna.

Akebia disse di sì con la testa e si diresse verso un'altra parte della grotta per verificare quello che stava accadendo. Ringraziò la sua previdenza per aver tenuto i capelli tagliati corti, visto che ora non le davano fastidio mentre faceva il suo lavoro, ma subito dopo, si pentì di aver incluso una gonna nella sua uniforme personalizzata. Ora che si trovava sottoterra, continuava ad impigliarsi di qua e di là...

Il suono di molte vocine indignate che si lamentavano raggiunse le sue orecchie. Con espressione indifferente, la scienziata dai capelli rossi entrò nella spelonca davanti a lei, dove altri uomini del Team Flare stavano affaccendandosi attorno ad una sorta di recinto di legno piantato di recente, con una retina elettrica che provvedeva a tenere dentro i Pokemon che il Team Flare aveva catturato. Per la maggior parte si trattava di Wynaut, dei piccoli Pokemon Psico di colore azzurro che assomigliavano a dei Wobbuffet in miniatura, con un corpo azzurrino, simile ad un pallone leggermente allungato e alto poco più di mezzo metro, con due lunghe orecchie che scendevano fin quasi a terra, una coda nera con un grande occhio inespressivo sulla punta, simile a quello di un Unown... e uno strano bozzo sulla fronte. In contrasto con l'espressione melensa di un Wobbuffet, quelle strane creature avevano un'espressione allegra e spensierata... o meglio, quella sarebbe stata la loro espressione normale, visto che in quel momento esprimevano invece frustrazione e paura.

"Accidenti..." mormorò una recluta femminile del Team Flare, mentre cercava senza troppo successo di catturare un Wynaut che era riuscito a sgusciare via da una falla nella rete elettrica. "Andiamo, torna là dentro! Non vi facciamo male!" disse tendendo una mano verso il piccolo Pokemon Psico, che emise un'esclamazione allarmata e si circondò di una luce rosata che ammantò anche la mano della recluta. Un attimo dopo, la donna sgranò gli occhi dietro le lenti dei suoi occhiali... e la sua mano si mosse da sola per schiaffeggiarla in faccia!

"Wyn! Wy, wynaut!" esclamò il Wynaut, e il suo tono sembrava davvero dire 'ben ti sta'. I suoi "fratellini" ripresero la loro solita espressione contenta e risero di gusto della brutta figura della recluta... mentre quest'ultima cercava senza troppo successo di mantenere un briciolo di dignità.

"Ahio! Ahio, ahio, ahio!" esclamò la giovane donna, tra uno schiaffo e l'altro! "Lasciaami la... ow! La mano! Ahi! Tu... ow! Non puoi... ahia! Trattarmi! Uhi! Così!"

Akebia alzò gli occhi al soffitto della grotta. Come al solito, toccava fare tutto a lei per tenere a bada quei piccoli intriganti.

"Okay, Mightyena. Pensa tu a mettere le cose a posto." disse la rossa, gettando una Pokeball sul terreno roccioso con una certa noncuranza. Una possente Mightyena apparve accanto ad Akebia e si diresse con passo sicuro verso il Wynaut ribelle, che interruppe il flusso di energia psichica che usava per schiaffeggiare la recluta, e si voltò allarmato.

"Wynaut?" chiese. La Mightyena di Akebia si piazzò a muso duro davanti a Wynaut e usò un attacco Visotruce. Gli occhi del Pokemon Buio si illuminarono, e digrignò minacciosamente i denti, mentre la sua pelliccia sembrava infoltirsi di colpo. L'effetto complessivo fu abbastanza terrificante da far passare al Wynaut ogni desiderio di resistere, e il piccolo Pokemon Psico emise uno squittio spaventato mentre il Pokemon di Akebia torreggiava su di lui.

"Yena!" ringhiò la Mightyena. Con un brusco movimento del muso, gli ordinò di tornare nel recinto, e il piccolo Wynaut non ebbe altra scelta che obbedire all'ordine, sgusciando nuovamente nel recinto e raggiungendo di nuovo i suoi "fratellini".

"Ugh... s-signorina Akebia... sono mortificata..." mormorò la recluta, mentre si massaggiava il viso dolorante. "Quel piccoletto mi ha colta di sorpresa, altrimenti non sarebbe mai successo."

"Lasciamo perdere. L'importante è che adesso il recinto tenga. Questi Pokemon potrebbero esserci utili." affermò la scienziata del Team Flare. "Qualche notizia dal quartier generale?"

"Bromelia ci ha di recente aggiornati su come stanno andando le ricerche sui nostri rivali. Alcuni membri di quell'organizzazione misteriosa sono apparsi vicino a Petroglifari, nei pressi della costa, e hanno cercato di catturare un Magikarp molto particolare... pare che si trattasse di un esemplare unico nel suo genere, di dimensioni eccezionali e dotato di poteri paragonabili a quelli di un Gyarados."

"Un Magikarp così particolare, eh?" chiese Akebia, ammettendo tra sè che le dispiaceva non aver potuto essere presente. "Beh, questo è un elemento che prenderemo in esame in seguito. Hanno scoperto da dove vengono?"

"Ancora no, signorina Akebia. Sappiamo solo che le loro operazioni qui a Kalos sono dirette da un uomo che si fa chiamare Dr. Genus." rispose la recluta. Alcuni Wynaut si avvicinarono protestando alla parete del recinto, ma Mightyena li fece restare a posto con uno sguardo feroce.

La donna dai capelli rossi si fermò a pensarci su. Era un nome che non le giungeva nuovo, in effetti. Probabilmente lo aveva sentito durante i suoi primi anni di università… sicuramente era in qualche modo legato al misterioso ed ostile continente di Auros. Di certo, non era un nome che passava inosservato. "Hmm... capisco. Vuol dire che è il caso di fare delle ricerche, più tardi. Per adesso... dobbiamo concentrarci sulle Megapietre e sul resto dei cristalli che dobbiamo trovare. Tu occupati di questi Pokemon, e cerca di non farti cogliere di nuovo di sorpresa."

"Va bene... starò più attenta." rispose la recluta con evidente imbarazzo. Si aggiustò gli occhiali da sole e si mise sull'attenti, con Akebia che annuì lentamente. La scienziata dai capelli rossi sperò ardentemente che fosse proprio come diceva, visto che a volte l'imbranataggine e la protervia di quelle reclute le veniva a noia.

I Wynaut, sotto lo sguardo severo della Mightyena di Akebia, sembravno essersi calmati e adesso si erano raggruppati tutti in un angolo, in modo da proteggersi a vicenda. Akebia diede una rapida occhiata al gruppetto di bizzarri Pokemon Psico, poi fece per dirigersi nuovamente verso il luogo degli scavi...

"Signorina Akebia! Ci sono... ci sono degli intrusi nella grotta!"

Una recluta maschile fece irruzione nella spelonca, ansimando per la corsa... e la sua esclamazione fece scattare immediatamente gli uomini del Team Flare! I malfattori in completo rosso si misero sul chi vive, e alcuni di loro tirarono fuori istintivamente una o due Pokeball, mentre Akebia, nonostante la sorpresa, cercava già di pensare ad un modo per salvaguardare i loro piani.

"Cosa? Degli intrusi?" esclamò la giovane donna, riprendendo rapidamente il controllo dopo un istante di stupore. "Di chi si tratta? Sono autorità?"

"Beh... uno di loro è Lino, il Capopalestra di Altoripoli!" esclamò la recluta, preso giusto un istante per recuperare il fiato. "Gli altri... gli altri sono ragazzi... c'è anche una bambina con loro, ma non penso che... abbia dei Pokemon!"

Akebia ci pensò rapidamente. Questo le diceva ben poco. Un allenatore non poteva certo essere giudicato dall'età.

"Va bene. Per adesso, istituite un perrimetro di difesa. Non date loro accesso alla zona degli scavi." ordinò rapidamente. "Se non conosciamo il livello di questi allenatori, affrontarli potrebbe essere troppo rischioso. La priorità, per adesso, è conservare quello che siamo riusciti a trovare finora."

"D'accordo, signorina Akebia." rispose una recluta femminile con i capelli legati in una treccia. "Dei Pokemon che abbiamo catturato, che ne facciamo?"

Akebia non fu esattamente contenta dell'ordine da dare, ma in quel momento, la riteneva la cosa più sensata da fare. "Lasciateli andare. Non è il caso di rischiare che gli intrusi vengano a sapere qualcosa da loro." affermò. "Anche se non credo che i Wynaut siano in grado di dare troppi indizi... ma è meglio non rischiare. Potremo catturarne altri in seguito."

"Va bene..." rispose una recluta, che stava raccattando tutto quello che il Team Flare era riuscito a trovare durante la spedizione in modo da metterli in sicurezza. E in effetti, non era poco, visto che tra i vari oggetti si vedevano una grossa squama iridata a forma di cuore, una pietra ovale grigia grande come un pugno, un paio di fossili e una Pietrafocaia. "Dobbiamo comunque cercare di rallentarli, o non riusciremo ad andare molto lontano."

"A quello penserò io. Due di voi, mi facciano da supporto." rispose Akebia. "Tu... e tu! Andiamo a dare il benvenuto ai nostri ospiti. Alcuni di voi restino nelle retrovie e cerchino di tenere occupati i marmocchi e il Capopalestra."

"Ricevuto!" Gli uomini e le donne del Team Flare risposero simultaneamente, e mentre una parte del gruppo si occupava di mettere in salvo il bottino e di liberare i Wynaut, gli altri si misero in guardia e formarono una sorta di barriera umana che impedisse a chiunque di raggiungere gli agenti in fuga. Akebia annuì, compiaciuta per l'efficienza dei suoi uomini, mentre questi si affrettavano a svolgere i loro compiti. Quando due di loro aprirono il recinto, i Wynaut catturati si riversarono fuori con delle acute grida di gioia, senza chiedersi come mai all'improvviso i loro carcerieri avessero cambiato idea. Akebia ringraziò tra sè il fatto che la famiglia evolutiva di Wobbuffet fosse composta da Pokemon sventati...

"Okay, tenetevi tutti pronti! Stanno arrivando!" esclamò la scienziata, sentendo dei passi che si avvicinavano... e per primi, saltarono fuori un Pikachu e un Froakie, entrambi in posizione di guardia e pronti alla lotta. Gli scagnozzi del Team Flare reagirono con prontezza, e mandarono in campo due Grimer che si piazzarono davanti ai loro allenatori, emettendo dei versi gorgoglianti e tendendo le mani gocciolanti di bitume! La Mightyena di Akebia ringhiò ferocemente, e la scienziata si aggiustò il visore e accolse il resto del gruppo che stava facendo irruzione in quel momento.

"Attento, Pikachu!" esclamò la voce chiara di Ash. Il topolino elettrico saltò agilmente via quando uno dei Grimer scagliò contro di lui un attacco Fango, staccando dal proprio corpo un pugno di materia viscida e velenosa, e scagliandola contro Pikachu. Quest'ultimo scansò l'attacco e rispose con un Fulmine... ma il Grimer avversario reagì con prontezza e si difese con un attacco Scudoacido - si trasformò in una pozzanghera di fango violaceo e fece sì che la scarica elettrica di Pikachu demolisse una parte di parete accanto a lui. Poi, Grimer scivolò verso Pikachu, ancora in forma semisolida, e cercò di afferrarlo con le mani, ma il topolino giallo riuscì ugualmente a schivare il colpo.

"Pikachu!" esclamò, cercando di nuovo di caricarsi... ma venne fermato quando Mightyena balzò su di lui e cercò di colpirlo con Sgranocchio! Pikachu sgranò gli occhi allarmato, e il Pokemon Buio aprì le sue fauci simili ad una tagliola... ma ricevette da Froakie un attacco Bolla che gli riempì la bocca di bolle d'acqua e lo costrinse a tornare indietro tossendo e sputacchiando. I danni erano stati minimi, ma se non altro, l'impeto del colpo era stato enormemente smorzato.

"Froak, froak!" esclamò deciso il Pokemon raganella.

"Pikachu, Froakie!" esclamò Ash, arrivando di corsa. Al suo fianco, il suo Roggenrola e il suo Binacle si erano già schierati e si preparavano a combattere. "Ah! Come immaginavo! Sembra che non si possa andare da nessuna partesenza incontrare voi del Team Flare!"

"Roggen!" esclamò Roggenrola con voce roca, simile al suono di pietre che si sgretolavano. Binacle mostrò gli artigli, e accanto a lui si piazzò il Clauncher di Misty, che puntò immediatamente la chela più grande contro uno dei Grimer.

Akebia non mostrò reazioni particolarmente eclatanti. "Ma guarda. Quindi, siete voi gli intrusi che hanno messo tutti in allarme. E tu sei quel ragazzino di Kanto, Ash Ketchum... ti sei già fatto una certa nomea qui a Kalos."

"Che cosa volete fare, voi del Team Flare?" esclamò Misty, raggiungendo il suo fidanzato accompagnata dal suo Marill e da Lino. "Siete qui per cercare delle altre Megapietre o qualcos'altro per i vostri loschi piani, vero?"

Akebia alzò le spalle. "Comunque vi risponda, credo che ormai voi vi siate già fatti la vostra idea, no? Quindi è inutile stare qui a discutere! Forza, ragazzi, prendeteli! Non fatene scappare nessuno!" Con un ampio movimento del braccio, Akebia diede ordine ai suoi uomini di mandare tutti i loro Pokemon all'attacco, tutti assieme... e un grido di battaglia riverberò nella grotta mentre Pokemon di vario tipo, specie e colori si schieravano in un'ordinata marea davanti ai giovani eroi. Lino sgranò gli occhi e indietreggiò di un passo per la sorpresa, ma non esitò troppo a lungo, e mandò in campo i due Pokemon che aveva portato con sè.

"E va bene. Sarà un'altra montagna da scalare per noi." affermò. "Tyrunt, Amaura! Tocca a voi!"

Il ragazzo dalla pelle scura lanciò le sue Pokeball e ne fece uscire due Pokemon, uno dei quali Ash ricordava bene di aver già visto verso la fine del suo viaggio ad Unima: un piccolo dinosauro bipede simile ad un Tyrannosaurus Rex in miniatura, di colore marrone, il ventre e la mandibola grigio chiaro e con delle placche sulle ginocchia. Le gambe erano molto più sviluppate rispetto alle sue braccia quasi atrofizzate, e terminavano in un paio di piedi con tre dita artigliate ciascuno. La coda era piuttosto corta e tozza, e attorno al collo aveva una sorta di criniera bianca.

L'altro Pokemon era anch'esso un dinosauro in miniatura, grande più o meno come un pony, ma aveva un aspetto molto diverso: era quadrupede, di colore azzurrino, con una piccola gobba, il collo lungo e una coda corta. Aveva un paio di grandi occhi azzurri e delle creste iridate sulla testa, come un paio di enormi sopracciglia luccianti. Un cristallo blu romboidale era incastonato su ciascun fianco, e la sua espresssione era tranquilla e pacifica.

"Runt!"

"Amauraaaa!"

I due Pokemon, chiaramente fossili, si misero in guardia e si prepararono a combattere. Ash, da parte sua, controllò il suo Pokedex per soddisfare la sua curiosità...

"Tyrunt, il Pokemon Principino. Tipo Roccia/Drago. Questo Pokémon visse 100 milioni di anni fa. Grazie alle fauci tremendamente forti, potrebbe masticare un'automobile senza sforzo. È capriccioso e ama farsi coccolare. Anche se non lo fa di proposito, può ferire il suo compagno di giochi."

"Amaura, il Pokemon Tundra. Tipo Roccia/Ghiaccio. Pokémon pacifico, vive in gruppo nelle tundre glaciali. Riportato in vita dopo più di 100 milioni di anni grazie a parti del suo corpo rinvenute nel ghiaccio. Si dice che quando emette il suo verso, nel cielo notturno compaia l’aurora boreale."

Mightyena e un gruppo di Pokemon del Team Flare si erano già schierati, e ad un cenno di Akebia, si lanciarono tutti assieme contro il gruppo di amici. Per fortuna, Ash e i suoi compagni erano già pronti per affrontarli, e Pikachu saltò agilmente via per evitare un rapido attacco Morso da parte della iena grigia. Il topolino giallo fece una capriola a mezz'aria, poi si lanciò alla carica con un attacco Megapugno, che l'avversario riuscì per un soffio a scansare. Cercò di contrattaccare, ma le sue fauci si chiusero sull'aria quando Pikachu si gettò di lato e riguadagnò la distanza.

"Pikachu, usa Fulmine!" esclamò Ash.

"Mightyena, Sbigoattacco!" ordinò Akebia. Pikachu si caricò brevemente per scagliare una delle sue ormai famose scariche elettriche contro l'avversario, ma quest'ultimo si spostò con rapidità e corse in circolo attorno a Pikachu, evitò la scarica elettrica e si lanciò contro il topolino elettrico per colpirlo con una testata...

"Codacciaio!" esclamò Ash all'ultimo momento. Lanciato com'era, Mightyena non riuscì a spostarsi in tempo, e Pikachu volteggiò su sè stesso per schiaffeggiarlo in faccia con la sua coda, ora divenuta dura e splendente come metallo! Il Pokemon Buio emise un guaito di dolore e venne scaraventato a terra, ma riuscì a rialzarsi poco dopo e scosse la testa per schiarirsela. Ma il fatto di aver perso il vantaggio del primo colpo lo aveva scosso non poco.

Akebia emise un verso di disappunto, mentre Ash sorrise orgogliosamente - era un trucco che aveva già visto prima d'allora, ma era contento di essere riuscito a sviluppare una tattica per contrastarlo. "Bravo, Pikachu, bel colpo! Vedo che quegli allenamenti che abbiamo fatto sono serviti!"

"Pikachu!" Il topolino elettrico si voltò verso il suo allenatore per fare un segno di vittoria, poi si voltò nuovamente verso i suoi avversari. Mightyena stava tornando all'attacco, e ora era affiancato da altri nemici: un Ekans, un Qwilfish e uno Swellow del Team Flare! Cercando di sfruttare al meglio la superiorità numerica, tre scagnozzi vestiti di rosso mandarono tutti assieme i loro Pokemon contro Pikachu. Il topolino giallo si voltò verso i suoi attaccanti, ma prima che potessero raggiungerlo, Froakie intervenne e li intercettò.

"Froakie!" esclamò la raganella azzurra. Mosse le zampe palmate davanti a sè e scagliò una raffica di pallottole grigie che colpirono il terreno ed esplosero, creando un muro di fumo plumbeo che annebbiò la vista ai Pokemon del Team Flare. Ekans e Mightyena usarono il fiuto per individuare i loro avversari, e riuscirono ad emergere rapidamente dal fumo per attaccare Froakie... che però si era aspettato l'attacco. Prese rapidamente la mira e scagliò un attacco Idropulsar che Ekans non riuscì a schivare, poi si spostò la mira verso Mightyena e fece fuoco.

La iena grigia riuscì a scansare il colpo... ma venne colpita da un altro attacco da parte di Binacle, che sferrò un attacco Tagliofuria volteggiando su sè stesso e centrando l'avversario ad una spalla. Mightyena guaì e saltò indietro, atterrando in piedi accanto alla sua allenatrice. L'attacco di Binacle le aveva fatto male... ma soltanto perchè aveva il vantaggio sul suo elemento, e Mightyena riusciva a percepirlo.

"Grazie, ragazzi! Ma state attenti... quella Mightyena è troppo forte per voi, in questo momento!" affermò Ash. "Pikachu, cerca di tenerla occupata! Froakie, Binacle! Voi pensate ai Pokemon degli scagnozzi e impeditegli di attaccare Pikachu!"

"Non fatevi fermare!" esclamò una recluta. "Presto, Qwilfish! Attacca Froakie con Missilspillo!"

"Mightyena, usa Urlodilotta!" ordinò Akebia, decisa a guadagnare quanto più tempo possibile.

Dalla nebbia che ancora circondava Qwilfish e Swellow arrivò una raffica di aculei luminosi che investì l'area attorno a lui! Froakie non riuscì a saltare indietro in tempo, e alcuni degli spuntoni aguzzi lo raggiunsero e lo fecero cadere a terra con un'esclamazione di dolore. Nello stesso momento, Mightyena gettò indietro la testa e lanciò un lungo, inquietante ululato. Un'aura nera si accese minacciosa attorno al corpo del Pokemon Buio, che poi si lanciò nuovamente all'assalto e cercò di agguantare Pikachu nelle sue fauci acuminate. Swellow uscì in volo dal Murodifumo di Froakie e prese di mira Binacle, che cercò come poteva di difendersi con una mossa Ritirata: portò entrambe le mani artigliate davanti a sè e si fece scudo con esse, in modo da amortizzare il colpo sferrato dalla Spennata del Pokemon Rondine...

"Noi siamo il Team Flare, la crema della crema dell'umanità!" esclamò uno degli scagnozzi, un braccio teso al proprio fianco in una posa che voleva essere elegante ma in realtà riusciva solo ad essere ridicola.

"Avete commesso un errore ad opporvi a noi." continuò una donna, mettendosi in una posa un po' meno assurda. "La nostra missione è preservare la bellezza! Non potete ostacolarci!"

"Riflettete sulle vostre mancanze!" continuò un giovane del Team Flare, e con un gesto distaccato del braccio si rimise a posto il codino di capelli che gli scendeva su una spalla. "E' quello che vi impedisce di rientrare nell'elite del genere umano!"

"Accidenti, sono in gamba... nonostante questi discorsi assurdi!" commentò Ash, mentre Pikachu cercava di tenere a bada Mightyena con un attacco Codacciaio...

 

oooooooooo

 

"Marill, usa Rotolamento! Clauncher, Bollaraggio!" esclamò Misty. I suoi due Pokemon, sotto attacco da parte di un gruppetto di Rattata e Zubat del Team Flare, si misero all'opera: il gamberetto azzurro scagliò una raffica di bolle dalla sua chela più grande, e riuscì a mettere fuori combattimento alcuni Zubat che gli svolazzavano attorno. Nello stesso tempo, Marill si scagliò contro i Rattata avversari come una palla da bowling e ne mandò a terr un paio... ma si fermò di colpo quando andò a sbattere contro un Raticate molto più robusto! Marill rotolò indietro per un breve tratto e si rimise in piedi barcollando... e l'avversario si scagliò su di lui con un doloroso attacco Iperzanna che inflisse dei dolorosi morsi al Pokemon Acqua/Folletto.

"Amaura, intervieni con Raggioaurora!" esclamò Lino. Il piccolo brontosauro aprì le "vele" che aveva sulla testa, e queste si illuminarono di vari colori per un istante prima che Amaura scagliasse un raggio di energia colorata che raggiunse Raticate alla spalla. Irrigidito dal freddo, il Pokemon ratto stridette e fece qualche passo indietro, in modo che Marill avesse la possibilità di riprendersi. Anche il Bunnelby di Lem, il Dedenne di Clem e la Delphox di Serena intervennero, e la Pokemon Fuoco/Psico cominciò subito ad aprirsi dei grossi varchi nella formazione nemica.

"Delphox, usa un attacco Psichico!" ordinò la ragazzina bionda.

"Phoooox..." La Pokemon aprì le braccia, e l'aria attorno a lei sembrò vibrare per un breve istante, prima che dal suo corpo si scatenasse un'ondata di energia mentale che investì numerosi dei Pokemon avversari! I Pokemon di tipo Buio, chiaramente, non subirono nessun danno, ma gli altri vennero colpiti e spinti indietro di diversi passi o, nel caso dei Pokemon più deboli, sollevati da terra e sparpagliati come foglie!

"Li possiamo affrontare così, ma sono tanti! Non so se riusciremo a tenere il passo!" esclamò preoccupato Lem. Il suo Bunnelby usò la sua forza enorme per sollevare un Bronzong nemico con la sola forza delle sue orecchie, poi lo fece girare come un martello olimpionico e lo scaraventò contro un Liepard che cercava di avvicinarsi di soppiatto. Dedenne caricò le sue vibrisse di energia e fece scaturire da esse una serie di scariche elettriche azzurre che raggiunsero un Throh del Team Flare e gli trasmisero una dolorosa scarica elettrica, ma i Pokemon nemici, pur ridotti in numero, continuavano ad avanzare.

"Sono in troppi. Se continua così, finiranno per batterci con la semplice superiorità numerica!" commentò preoccupata Serena. Con un gesto allarmato del braccio mandò via una Beautifly che cercava di pungerla, e Delphox si voltò di scatto e costrinse la feroce farfalla a ritirarsi con una fiammata scaturita dalla sua bacchetta. Un Murkrow nemico approfittò di quell'istante per mettere a segno un attacco Nottesferza che fece barcollare la volpe-maga, ma venne intercettato un attimo dopo da Dedenne. Ancora una volta, il criceto elettrico usò il suo attacco e cercò di afferrare il Pokemon corvo, che però eseguì un volteggio a mezz'aria e cercò di colpire Dedenne con un Attacco d'Ala.

"Attento, Dedenne!" esclamò Clem allarmata. Dedenne sgranò gli occhi con evidente paura e cercò di prepararsi all'impatto... ma Bunnelby arrivò all'ultimo momento per intercettarlo, e colpì il Pokemon Buio/Volante con un potente colpo di taglio sferrato con una delle sue enormi orecchie. Poi, afferrò Murkrow con l'altro orecchio e lo condusse a terra mimando una proiezione da judo, e il corvo restò stordito a pancia in su, con gli occhi trasformati in spirali.

"Krow..." si lamentò prima di perdere i sensi.

 

oooooooooo

 

Lo scontro tra Pikachu e la Mightyena di Akebia sembrava essere giunto ad uno stallo. Il piccolo Pokemon Elettro era senza dubbio agile e veloce, e aveva un bel po' di esperienza dalla sua, ma l'avversario stava dimostrando di essere perfettamente capace di tenergli testa, e forse anche di avere la meglio. Pikachu usò un attacco Comete e lanciò contro l'avversario alcune stelle luminose che descrissero una traiettoria zigzagante a mezz'aria e si diressero contro Mightyena. Mightyena cercò di mettere un po' di distanza tra sè e Pikachu, ma le Comete lo inseguirono e lo colpirono uno ad uno, per poi scaraventarlo a terra. Ma il Pokemon Buio scattò in piedi, prima che Pikachu potesse continuare il suo assalto, e riuscì ad evitare l'attacco Fulmine che seguì a breve.

"Sei in gamba, ragazzino. Ma non abbastanza per affrontare una dei migliori agenti del Team Flare." commentò Akebia. La sua fredda razionalità era stata messa da parte, e adesso la giovane donna dai capelli rossi ci stava mettendo molto più entusiasmo. "Mightyena, usa il tuo attacco Fossa!"

La iena grigia scavò rapidamente un tunnel nel terreno e scavò verso Pikachu, ma quest'ultimo non mostrò nervosismo e si preparò a ricevere l'assalto. Ash guardò attentamente il terreno attorno al punto in cui Mightyena era scomparso e cercò di farsi un'idea di dove fosse andato il Pokemon avversario. A quanto pareva, Mightyena stava andando a zig-zag, in modo da confondere le idee a lui e a Pikachu.

"Ancora un po'... ancora un po'... adesso, Pikachu! Prendi un bello slancio e salta!"

"Pika!" Il Pokemon Elettro calcolò rapidamente i tempi e spiccò il salto più alto che potesse fare... mezzo secondo prima che Mightyena emergesse dal terreno e si lanciasse su di lui! La iena grigia mancò Pikachu di pochissimo, e Pikachu sentì l'impeto del suo avversario mentre sfrecciava vicino a lui. Poi, il topolino elettrico atterrò sulla schiena dell'avversario e lo usò come trampolino per saltare ancora più in alto! Con un'esclamazione di vittoria, Pikachu si arrotolò a palla a mezz'aria e si caricò di energia!

"BEl colpo, Pikachu!" esclamò Ash entusiasta, sorridendo praticamente da un orecchio all'altro. "Adesso... concludi con Locomovolt!"

Ash enfatizzò il suo ordine calando il braccio destro verso il basso, con la mano stretta a pugno... e Pikachu esclamò il proprio nome ancora una volta prima che il suo corpo venisse avvolto da una crepitante scarica elettrica dorata! Come un autentico fulmine, Pikachu si calò verso Mightyena a tutta velocità per sferrare il colpo decisivo...

"No! Mightyena, usa Doppioteam, presto!" esclamò allarmata Akebia, il visore che lampeggiava in segno di pericolo.

La iena grigia emise un latrato di paura, poi creò una serie di immagini illusorie di sè stessa, un istante prima che il Locomovolt di Pikachu potesse andare a segno! Un'esplosione di energia elettrica avvolse l'area mentre Mightyena riusciva con uno sforzo frenetico a saltare via, ma venne comunque investito da parte della scarica, e la sua pelliccia si drizzò in maniera quasi comica. Le Mightyena false si dissolsero e Pikachu atterrò pesantemente sul terreno roccioso, aprendo una piccola voragine!

"Argh!" esclamò Ash, le braccia alzate davanti a sè per non farsi colpire in faccia dai frammenti di roccia.

"Un colpo... niente male..." commentò Akebia. "Se non avessi ordinato quel Doppioteam all'ultimo momento, Mightyena sarebbe andato a terra..."      

E comunque, Mightyena non era uscito indenne dall'impatto di Pikachu, visto che stava respirando affannosamente e aveva la pelliccia arruffata. Pikachu sentiva a sua volta l'effetto dei colpi presi nello scontro e dell'impatto del suo Locomovolt... entrambi i combattenti stavano perdendo vigore, e non ci voleva molto a capire che ben presto avrebbero dovuto sferrare un colpo decisivo, o non sarebbero più stati in grado di continuare...     

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Cliffhanger! E nel prossimo capitolo vedrò di dare una conclusione come si deve a questo scontro! Mi raccomando, restate sintonizzati, perchè non dovrei metterci molto a proseguire con le vicende di Vera e dei suoi compagni a Desertopoli!

Spero comunque che sia stato un capitolo abbastanza eccitante! Per adesso, lo ammetto, non si sta vedendo molto... ma sto cercando di gettare i semi per una conclusione spettacolare più avanti!

A presto!

 

 

 

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Capitolo 38
*** Il misterioso passato di Kalos ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 38 - Il misterioso passato di Kalos

 

Pikachu e la Mightyena di Akebia continuavano a squadrarsi minacciosamente, ognuno tentando di riprendere un po' di forze per lo scontro successivo. Con un ringhio rabbioso, la Pokemon Buio fece un passo laterale, poi si ritrasse di colpo quando le sembrò che Pikachu stesse per lanciarsi all'attacco. A sua volta, il topolino elettrico caricava le guance e faceva guizzare qualche scarica elettrica attorno a sè. Ma era più che altro una tattica intimidatoria. Sia Pikachu che Ash si rendevano conto che quello scontro non poteva andare avanti troppo a lungo.

 

"Non immaginavo che il Team Flare avesse dalla sua parte un'allenatrice così... e non oso pensare a come potranno essere gli altri comandanti, o il capo!" riflettè Ash tra sè, mentre accigliato teneva d'occhio i suoi compagni che facevano del loro meglio per tenere a bada le reclute vestite di rosso. Lem aveva approfittato di un momento di interruzione nell'azione per mandare in campo il suo Heliolisk... e adesso, la lucertola elettrica stava dando sfoggio della sua agilità, correndo con velocità abbagliante tra uno scagnozzo e l'altro. Un Heatmor del Team Flare cercò di attaccarlo, estendendo la sua lunga lingua di fuoco per colpirlo di sorpresa... e questa volta Heliolisk, impegnato a tenere a bada altri due nemici, non fu abbastanza rapido, e la frusta fiammeggiante lo colpì alla schiena, lasciando un dolorosa bruciatura sulle sue squame!

 

"Heeeee!" stridette il varano elettrico, e si gettò di lato per calmare il dolore e cercare di schivare il colpo successivo. Reso più baldanzoso dall'attacco andato a segno, il formichiere di fuoco si avvicinò ancora e fece guizzare di nuovo la lingua contro Heliolisk... ma questa volta, non andò come si aspettava!

"Adesso, Heliolisk! Usa un attacco Surf!" esclamò Lem.

 

"Huh? Un Pokemon Elettrico che usa attacchi d'Acqua?" si chiese stupita Misty, il cui Clauncher stava cercando come poteva di difendere Marill dall'attacco di un Qwilfish del Team Flare. Il micidiale Pokemon pesce palla scagliò un attacco Missilspillo, gonfiandosi per poi sparare una raffica di spine velenose in tutte le direzioni, ma il Pokemon gambero riuscì ad alzare in tempo la sua chela più grande e a scagliare un attacco Idropulsar che spazzò via gli aculei diretti verso lui e Marill. Nello stesso momento, il topolino azzurro balzò oltre Marill e si scagliò contro Qwilfish con un Rotolamento...

 

Tuttavia, Misty venne distratta dalla mossa inaspettata di Heliolisk, che alzò un braccio e puntò il palmo della mano verso l'alto. Con un rombo assordante, una colonna d'acqua scaturì con violenza dal terreno sotto di lui, sollevandolo verso il soffitto... poi si abbattè con violenza contro il Pokemon formichiere, che inutilmente cercò all'ultimo momento di scansare il colpo. La tremenda ondata lo travolse, scagliandolo contro il muro della caverna e lasciando a terra stordito, mentre Heliolisk atterrava con grazia, pur massaggiandosi il punto in cui era stato colpito.

 

Marill riuscì a colpire il Qwilfish nemico con un preciso e potente Rotolaamento, ma il Pokemon pesce palla non si diede per vinto, e dopo aver passato un secondo a stabilizzarsi e a riprendersi dallo stordimento, scagliò un altro attacco... questa volta una Velenpuntura, che il pesce tossico scagliò sotto forma di una violenta scarica di aculei lanciata dall'addome, come uno sciame di missili in minatura! Marill emise un'esclamazione di dolore quando gli aculei velenosi lo colpirono in diverse parti del corpo, e indietreggiò nel tentativo di sfuggire ad altri attacchi...

 

"Marill, no!" esclamò Misty con ansia. Decisa a non permettere che il suo Marill si facesse ancora male, la ragazzina dai capelli rossi fece scendere in campo un altro dei suoi Pokemon. "E va bene, adesso non scherziamo più! Vai, Kingdra!"

 

In un lampo abbagliante, il gigantesco cavalluccio marino si piazzò accanto a Marill e a Claauncher, proteggendoli con la sua mole. Qwilfish indietreggiò, ma si fece animo quando un altro Pokemon del Team Flare, questa volta un Maractus, si piazzò accanto a lui, agitando freneticamente le sue lunghe "orecchie" come se fosssero state delle maracas.

"Presto, Maractus! Colpiscilo con Laccioerboso!" ordinò la recluta che aveva mandato in campo il Pokemon cactus. Quest'ultimo obbedì prontamente e scagliò una raffica di liane luminose contro Kingdra... che però non restò a guardare e reagì con prontezza!

 

"Kingdra! Difenditi con Ventogelato!" esclamò Misty. Il cavalluccio marino gigante prese fiato, poi scagliò una poderosa scarica di vento mista a neve e cristalli di ghiaccio, che intercettò le liane e le trasformò in ghiaccio, per poi farle cadere al suolo in una pioggia di cristalli inerti.  Maractus schivò il colpo con uno scatto laterale, mentre Qwilfish, confidando nella protezione data dal suo tipo Acqua, chiuse gli occhi e ricevette il colpo.

 

La Delphox di Serena e lo Amaura di Lino si occupavano di un altro gruppo di nemici, con risultati incoraggianti. La volpe-oracolo scansò abilmente un attacco Cadutamassi di un Boldore nemico, per poi rispondere con un attacco Psicoraggio scagliato dalla sua bacchetta magica. Amaura aveva invece usato un attacco Raggiaurora sul terreno, in modo da creare una lastra di ghiaccio su cui i Pokemon avversari scivolavano.

 

"Ash ha bisogno di una mano..." commentò Serena. In un attimo di stanca, la ragazzina si era accorta che il suo amico d'infanzia e il suo starter erano in difficoltà. "Signor Lino... le posso chiedere di tenere a bada il Team Flare, almeno per un po'?"

"Certamente. Non dovrebbe essere un problema." rispose Lino. Un Tentacool del Team Flare si avvinghiò attorno a Tyrunt e usò un attacco Pistolacqua a bruciapelo (per modo di dire), lasciando stordito per un attimo il piccolo tirannosauro. "Tyrunt! Cerca di scrollartelo di dosso, e poi usa Pestone!"

 

"Tyrunt!" esclamò il Pokemon Principino. Mentre Tyrunt si strappava di dosso la medusa azzurra e la pestaava sotto una zampa, Serena disse di sì con la testa e diede un comando alla sua starter.

"Presto, Delphox! Colpisci Mightyena con Magifiamma!" ordinò Serena.

La Pokemon Fuoco/Psico disegnò un cerchio di fuoco in aria con la sua bacchetta e ci soffiò dentro. Si sentì il suono di una vampata, come una fiamma che si accende all'improvviso... e una fiammata dai colori sgragianti scaturì dall'anello fiammeggiante e si diresse verso Mightyena, che stava cercando di colpire Pikachu con uno Sgranocchio. Akebia e la sua Pokemon si accorsero dell'attacco a sorpresa solo all'ultimo momento, e la comandante del Team Flare lanciò un'esclamazione di avvertimento che permise alla Pokemon iena di scansarsi in extremis.

 

"Miiiight?" esclamò Mightyena prima di saltare fuori dal raggio d'azione della Magifiamma. Ma il fuoco magico riuscì ugualmente a colpirla di striscio e ad appiccare una fiammella dai colori dell'iride sulla punta della sua coda, e con una buffa espressione di dolore, Mightyena comiciò a sbattere freneticamente la coda per terra per soffocare il fuoco e calmare il dolore...

"Serena! Delphox!" esclamò Ash, contento di avere un aiuto. Serena fece un occhiolino e salutò con la mano... ma si accorse che Akebia aveva mantenuto il sangue freddo, e stava già chiamando un altro Pokemon.

 

"In due contro uno? Per me non è un problema." affermò la scienziata dai capelli rossi. "Esci, Druddigon! Tocca a te!"

Il Pokemon che la giovane donna mandò in campo era un volto conosciuto per Ash e i suoi compagni. Un Druddigon, un Pokemon Drago originario di Kalos, conosciuto per la  sua forza, la sua aggressività e le sue ali del tutto inutili. Il dragone ruggì, spalancando le ali e agitando minacciosamente la coda.

Ash storse il naso. Pikachu stava già facendo fatica a tenere testa a Mightyena, e anche con la Delphox di Serena a dare una mano, aveva l'impressione che sarebbe stata una vera impresa affrontare Mightyena e Druddigon assieme.

 

Druddigon non perse tempo e si produssse in un attacco Codadrago. La sua velocità colse di sorpresa Delphox, e la coda del dragone la colpì in pieno al torace, facendole sgranare gli occhi e costringendola a tornare nella sua Pokeball: la volpe-oracolo aveva fatto appena in tempo a spalancare gli occhi in segno di sorpresa prima di trasformarsi in un lampo di luce e venire costretta nuuovamente nella Pokeball vuota che la ragazzina portava appesa alla cintura! Con un'esclamazione di sorpresa, Serena fece un passo indietro quando un'altra delle sue Pokeball si aprì... e da essa uscì il possente Pangoro, che si guardò attorno spaesato ed irritato.

 

"Goro?" grugnì, poi notò Mightyena e Druddigon, e si mise in guardia per proteggere la sua allenatrice. "Goooooroooo...

"Okay... questa non me l'aspeettavo... ma si può fare lo stesso!" esclamò Serenaa. "Pangoro, usa il tuo attacco Martelpugno su Druddigon!"

"Druddigon, difenditi con Aeroassalto! Mightyena, usa Sgranocchio su quel Pikachu!" esclamò Akebia, cercando di dividere la sua attenzione tra i suoi avversari. Con un ruggito feroce, Druddigon spiccò un salto prima che Pangoro potesse raggiungerlo con un tremendo pugno dall'alto verso il basso, che colpì invece il terreno e aprì uno squarcio nella roccia! Druddigon si gettò su Pangoro e lo frustò con le ali, costringendo il panda gigante ad una rapida difesa...

 

Serena pensò rapidamente, e riuscì a trovare un modo per contrattaccare!

"Si è avvicinato abbastanza!" esclamò la ragazzina bionda con espressione convinta. "Pangoro, colpiscilo con Vitaltiro!"

"Goro!" ringhiò il Pokemon Occhiotruce. Con un ghigno, il panda gigante avvinghiò l'avversario con le sue possenti braccia e lo sollevò in aria per tentare una poderosa suplex...

Ma Serena e Pangoro non avevano tenuto in considerazione un particolare - la pelle squamosa di Druddigon, ruvida come carta vetrata! Pangoro emise un grugnito di dolore e di sorpresa quando le squame ruvide del suo avversario gli graffiarono le braccia e l'addome! Un attimo dopo, Pangoro fu costretto a mollare la presa, e si allontanò agitando le braccia doloranti!

 

"Pangoro?" esclamò Serena con disappunto e preoccupazione. "Oh... oh, no! Dimenticavo che Druddigon può avere l'abilità Cartavetro!"

"Peccato. Un errore piuttosto imbarazzante per un'esperta di Pokemon." affermò la comandante del Team Flare aggiustandosi il visore. "Druddigon, vai avanti così. Usa Dragartigli!"

Druddigon sferrò un poderoso fendente con gli artigli circondati da guizzanti fiamme multicolori, mentre Pikachu sfuggiva abilmente ad un attacco Sgranocchio di Mightyena e contrattaccava con una Codacciaio che centrò in pieno la Pokemon iena sopra la testa, mandandola a terra! Cercò immediatamente di rialzarsi, ma Ash e Pikachu non le diedero il tempo di tentare nient'altro...

 

"Pikachu, concludi con un Fulmine!" esclamò il ragazzino, girandosi il frontino del berretto. Per l'ennesima volta nella sua carriera, Pikachu ripetè la mossa che gli era valsa tante vittorie, e centrò in pieno Mightyena con una scarica elettrica che scaturì dal suo corpo e investì il Pokemon avversario! La iena grigia sgranò gli occhi, mentre la scarica elettrica rivelava per qualche istaante il suo scheletro... e un attimo dopo, Mightyena si schiantò a terra senza più forze, esausta e con gli occhi trasformati in spirali!

"Pika... Pikachu!" esclamò il topolino elettrico con un sospiro di sollievo. Era stato uno scontro più difficile di quanto non fosse sembrato all'inizio, ma ancora una volta, lui ed Ash ne erano usciti vincitori... e anche il suo allenatore sorrise orgogliosamente e fece il segno dell'okay al suo migliore amico.

"Bravo, Pikachu! Una splendida prestazione come sempre!" esclamò il giovane allenatore. "E ora... forse è meglio se diamo una mano a Serena!"

 

La ragazzina bionda e il suo Pokemon Buio/Lotta stavano combattendo con tutte le loro forze contro Druddigon, cercando un modo di attaccarlo senza esporre il panda lottatore alla pelle abrasiva dell'avversario. Per il momento, si erano limitati ad una strategia difensiva, evitando i colpi di Druddigon e difendendosi con abilità.

"Ottimo, Pangoro! Adesso usa Granfisico e cerca di resistere!" ordinò Serena. Il panda evitò un altro attacco Dragartigli dell'avversario, poi si allontanò e si mise in posa flettendo i bicipiti. Il suo corpo venne circondato per un istante da un'aura di ardente energia rossa, e sentì la sua forza aumentare sensibilmente. La ragazzina e il suo Pokemon cercavano di prendere tempo, in modo da individuare un punto debole nel corpo di Druddigon e concentrare l'attacco su di esso.

 

Tuttavia, Akebia stava già sospettando che quella fosse la strategia di Serena e Pangoro, e stava cercando di fare sì che Druddigon non si esponesse troppo. "Hmm... Druddigon, cerca di non abbassare la guardia!" affermò la donna. "Tieniti pronto non appena Pangoro si scopre."

"Pikachu, adesso è il momento! Attacca con Scarica!" esclamò Ash. Il topolino elettrico emise uno squittio di assenso e scagliò una sfrigolante scarica elettrica contro il drago, mettendo tutte le sue forze in un poderoso attacco elettrico che raggiunse l'avversario al fianco, con abbastanza forza da farlo barcollare!

 

Tuttavia, per quanto l'attacco di Pikachu fosse stato efficace, il tipo Drago del Pokemon Grotta lo protesse dalle conseguenze peggiori. La Scarica percorse il corpo del dragone dalla coda in su, e gli fece emettere un ringhio di fastidio, ma i danni furono molto limitati, e Druddigon fu in grado di rimettersi in guardia quasi subito.

Ma non abbastanza rapidamente da reagire al successivo attacco di Pangoro!

 

"Grazie, Ash! Adesso ci pensiamo noi!" esclamò la biondina. "Pangoro, adesso attacca con Forza!"

"Gorooooo!" con un ruggito gutturale, il gigantesco panda afferrò una roccia grande come un pallone da basket come se non pesasse nulla, e la scagliò come una catapulta contro il feroce drago, che era ancora stordito e non riuscì a scansarsi in tempo! Con uno schianto impressionante, il Pokemon Grotta venne scaraventato indietro e finì a terra di schiena, e Pangoro avanzò verso di lui per continuare l'assalto.

 

"Hmph... piccoli intriganti..." mormorò Akebia. Da un'altra parte, il Binacle e il Froakie di Ash tenevano a bada altri avversari - il ranocchio azzurro usava la sua mossa più potente, Idropulsar, per seminare confusione tra i ranghi dei Pokemon del Team Flare, mandandoli a sbattere l'uno contro l'altro e impedendo loro di attaccare i suoi compagni. Binacle, meno esperto ma non per questo meno combattivo, si produceva in una serie di spettacolari mosse mirate a mettere al tappeto un avversario alla volta. Con un attacco Forzantica, creando una serie di rocce fluttuanti e luminose, riuscì a mandare a terra una Beedrill nemica, poi si voltò e sferrò uno spettacolare attacco Tagliofuria che raggiunse due Houndour che cercavano di prenderlo sui due lati. I due Pokemon Buio/Fuoco saltarono indietro con un guaito d'allarme, e Froakie fece un cenno con la testa prima di scagliare un attacco Idropulsar che mandò a terra uno dei due Pokemon cane. Binacle ringraziò facendo il segno dell'okay con una delle sue "mani", poi usò i suoi artigli per sferrare un attacco Sfuriate, girando su sè stesso come una trottola mentre si avvicinava rapidamente all'altro Houndour.

 

"Non mi lasciate molta scelta..." disse Akebia. "E va bene, per questa volta avete vinto voi. Restare qui troppo a lungo potrebbe danneggiarci. Druddigon, usa di nuovo il tuo attacco Codadrago, e poi andiamocene di qui! E voi... fate uscire quei Wynaut da quel recinto!"

Ash sbattè gli occhi sorpreso. Un gruppo di Wynaut? Il Team Flare aveva catturato anche quelli? Ma non ebbe il tempo di chiedersi altro, visto che Druddigon sferrò un altro attacco Codadrago che sfrecciò con violenza e precisione verso Pangoro. Questa volta, però, il panda gigante riuscì a prevedere l'attacco, e afferrò la cosa dell'avversario prima che questa potesse raggiungerlo e costringerlo a tornare nella sfera. La pelle ruvida del Pokemon Grotta graffiò lievemente i palmi delle mani di Pangoro, ma quest'ultimo strinse i denti e ignorò il dolore, per poi tirare verso di sè e farlo sbilanciare.

Druddigon reagì con sorprendente prontezza. Nel momento stesso in cui si sentì strattonare la coda, il dragone mollò la presa sul pavimento, in modo da assecondare la forza dell'avversario invece che opporsi ad essa! Pangoro trasalì nel vedere l'avversario coprire rapidamente la distanza, e poi centrarlo in pieno con un poderoso e doloroso attacco Dragartigli che raggiunse il panda gigante al torace, scaraventandolo a terra! Serena si affrettò a correre a fianco del suo Pokemon Buio/Lotta, che si rialzò rapidamente massaggiandosi la testa e gettando uno sguardo feroce all'avversario, che sghignazzò e si avvicinò alla sua allenatrice.

 

"Bun! Bunnelby!" esclamò rapidamente il Bunnelby di Lem, che aveva appena messo a terra un Mankey avversario usando una sorta di proiezione da aikido fatta con le orecchie. Immediatamente, i combattenti ancora impegnati si separarono dai loro avversari, mentre gli uomini del Team Flare richiamavano i loro Pokemon e si misero da parte. Uno degli scagnozzi dell'organizzazione si diresse verso l'uscita... e pochi secondi dopo cominciò a sentirsi un rumore sommesso ma che cresceva sempre di più, come quello di una folla che marciava rapidamente, tutta in un'unica direzione! Il Pokemon coniglio fece una faccia stupita e cominciò ad allontanarsi...

 

"Ehm... ragazzi, non voglio fare il Murkrow del malaugurio, ma... ho l'impressione che abbiamo un problemino!" commentò Clem. Il suo Dedenne si piazzò accanto a lei e caricò di elettricità le sue vibrisse... ma indietreggiò intimorito quando sentì a sua volta che si stava avvicinando qualcosa... e un mare di vocine acute cominciò a risuonare nella caverna.

"Attenti! Arrivano!" esclamò Serena, volgendo lo sguardo con allarme all'uscita della caverna! Numerose piccole forme si presentarono sulla soglia e cominciarono a correre verso il gruppo, emettendo una serie di versi acuti e festosi!

 

"Wynaut! Wynaut! Wynaut! WYNAAAAAUUUUT?"

 

"Huh? Hey, un momento... Argh!" esclamò Ash sbalordito, un attimo prima che il gruppetto di Wynaut festanti gli corresse in mezzo alle gambe! I piccoli Pokemon Psico non sembravano avvedersi troppo delle presenza sua e del resto del gruppo... e stavano allegramente correndo verso di loro, a rischio di calpestare i Pokemon più piccoli!

"Pika? Pika pichu! Pika pikachu!" Pikachu si mise davanti all'orda di Wynaut e aprì le braccia come un vigile urbano nel traffico! Ma i Wynaut, esaltati com'erano dalla loro libertà, non gli badarono e si avvicinarono pericolosamente, al punto che il topolino giallo venne preso dal panico e scagliò una scarica elettrica che investì diversi dei Pokemon Psico.

 

Sfortunatamente, nella concitazione del momento, Ash e Pikachu si erano dimenticati che la specialità di Wynaut e Wobbuffet erano i contrattacchi.

"Wynauuuut?" chiese il Wynaut in testa al gruppetto, rallentando appena un po' mentre il suo esile corpo veniva avvolto da una tenue luce azzurrina. La scarica elettrica tornò indietro e colpì Pikachu, che venne scagliato indietro con un'esclamazione di sgomento.

"Oops... cavolo! Scusa, Pikachu!" si scusò Ash, con tanto di gocciolone di sudore dietro la nuca. Il topolino elettrico si rialzò massaggiandosi una tempia e tenendo le orecchie abbassate per il disappunto.

"Pika chu..."

 

"Aaaah! As... aspettate un momento! Non cercate di attaccarli!" esclamò Lem, saltellando da una parte all'altra nel frenetico tentativo di non farsi sgambettare dalle piccole creature che correvano di qua e di là. I piccoli Pokemon Psico stavano rallentando parecchio il gruppo di Ash, e nel frattempo, il Team Flare stava approfittando per levare le tende! Il Clauncher di Misty cercò di afferrare uno dei Wynaut nella sua chela più grande... ma Wynaut si difese con un Contatore, e Clauncher si ritrovò con la tenaglia che si muoveva da sola e lo prendeva a randellate sulla testa!

"Ma... Clauncher, che stai combinando?" esclamò Misty con un'espressione comicamente esasperata. "Mi aspetto queste sciocchezze da Psyduck, non da te!"

"Claunch... aunch!" esclamò il piccolo astice azzurro, sgranando i suoi già grandi occhi gialli prima di essere preso a schiaffi in faccia dalla sua stessa chela!

 

"Questi... questi Pokemon sono..." mormorò Serena, mentre cercava di dare un'occhiata al suo Pokedex, e Pangoro, non potendo colpire i Wynaut, si limitava a piazzarsi davanti a Serena per costringere i Pokemon Psico a deviare. "Accidenti! Non li avevo mai incontrati prima d'ora!"

 

"Wynaut, il Pokemon Brillante. Tipo Psico. Ha sempre un sorriso grande e genuino stampato sul volto. La coda è indice del suo vero stato d'animo. Se la sbatte violentemente a terra, significa che è infuriato. I Wynaut fanno tutto in gruppo. Giocando a darsi spintoni, si tengono sempre allenati." spiegò il Pokedex di Serena.

 

"E questo... che significa?" si chiese stupefatto Lino, osservando con gli occhi sgranati il suo Tyrunt che era rimasto fermo dov'era, con la bocca spalancata e un'espressione di incredulità! Stava cercando di mordere un Wynaut... e le mascelle gli erano rimaste bloccate!

"I Wynaut... sono le versione pre-evoluta di Wobbuffet, un Pokemon di tipo Psico conosciuto per le sue abilità nei contrattacchi..." rispose Ash, alzando le gambe e tenendo Pikachu, Froakie e Binacle in braccio! "Se li attaccate senza criterio, i vostri Pokemon finiranno solo per farsi male da soli!"

 

"Bunnelby?" esclamò il Pokemon coniglio. Cercò di fermare un Wynaut vagante con una delle sue grandi orecchie... ma si ritrovò capovolto a mezz'aria prima di essere ricondotto a terra di schiena, come se un avversario invisibile lo avesse atterrato con una mossa di judo! Con un grugnito di esasperazione, il coniglio ammise a sè stesso che non era stata la sua idea più intelligente...

 

"Adesso come facciamo? Siamo intrappolati da queste strane creaturine!" esclamò la piccola Clem, mentre lei e Dedenne a loro volta cercavano di non inciampare nella marea di Wynaut.

"Denne!" Dedenne usò un attacco Tuononda, e lanciò dalle vibrisse una debole scarica elettrica che raggiunse uno dei piccoli Pokemon Psico. Immediatamente, la sua espressione allegra si fece sorpresa e sgomenta, e il Wynaut si irrigidì, tenendo la sua coda nera sollevata e rigida come una barra d'acciaio!

Froakie comprese cosa ci fosse da fare e saltò agilmente oltre uno dei Wynaut, che rimase imbambolato e sorpreso, e cercò di seguirlo mentre il ranocchio azzurro atterrava vicino a lui. Aspettandosi un attacco, il Wynaut preparò uno Specchiovelo... solo per restare deluso quando Froakie gli saltò di nuovo oltre senza fargli nulla.

 

"E' quello il punto debole di questo tipo di Pokemon..." affermò Misty, finalmente fuori dalla traiettoria dei Pokemon Brillanti. "Hanno qualche modo per ripararsi dai cambiamenti di stato, ma non molti... se riuscite a tenerli fermi senza fare loro dei danni, loro non hanno modo di contrattaccare."

"Allora, cerchiamo di fermarli in qualche modo..." disse Lino, cercando di pensare ad un modo per impedire ai Wynaut di dare loro ulteriore fastidio. "Amaura, usa il tuo attacco Raggiaurora sul terreno! Falli scivolare!"

"Aura!" esclamò il piccolo brontosauro, per poi scagliare di nuovo un raggio congelante dalla bocca. Immediatamente, il terreno venne coperto da una larga lastra di ghiaccio, e i Wynaut che ci camminarono sopra scivolarono con una serie di esclamazioni di disappunto!

 

"Wy?" chiese uno dei piccoli Pokemon, sbattendo la coda nervosamente sulla lastra di ghiaccio. Il resto dei Wynaut finalmente sembrò rendersi conto che stavano mettendo qualcun altro in difficoltà e cominciarono a calmarsi, anche se ci volle almeno una decina di minuti prima che i troppo eccitati Pokemon Brillanti si dessero finalmente una calmata. Poco alla volta, i Wynaut smisero di correre tra i ragazzi e si misero da parte.

 

"Okay... sembra che abbiano capito." disse Lem, mentre controllava che tutto il suo equipaggiamento fosse a posto. Quando fu sicuro che non mancasse nulla, il giovane inventore si rivolse ai suoi compagni. "Tutto bene, ragazzi? Nessuno si è fatto male, vero?"

"No, no, stiamo tutti bene. Solo che il Team Flare ci è scappato." rispose Ash con un pizzico di disappunto. "Beh, l'importante è che siamo riusciti a mandarli via e che questi Pokemon non siano più in pericolo."

"Wy!" protestò il Wynaut che era scivolato sul ghiaccio.

 

"Dedenne..." Il piccolo Dedenne, da parte sua, si stava scusando con il Wynaut che aveva paralizzato... il quale non era esattamente in grado di fare molto se non sbattere gli occhi finchè l'effetto della Tuononda non si fosse esaurito.

"Pika pikachu!" Pikachu richiamò l'attenzione di tutti sulla situazione attuale... e fece notare un gruppo di Pokemon che non se n'era mai andato via, e che anzi era rimasto a guardare cosa stava accadendo, tenendosi pronti ad intervenire in caso di bisogno. I Carbink che avevano accolto il gruppo di allenatori al loro ingresso erano riuniti dietro di loro, e non appena poterono confermare che la loro grotta era stata liberata dagli intrusi, cominciarono ad esultare in un coro di vocette acute che suonavano come cristallo tagliato! La maggior parte dei Pokemon cristallini restarono a fluttuare a mezz'aria, esibendosi nelle loro danze improvvisate, ma alcuni scesero fin quasi a terra per vedere se gli allenatori, i loro Pokemon, o i Wynaut della caverna stavano bene.

 

"Biiiink?" uno dei Carbink, quello che sembrava essere il leader del gruppetto di Pokemon Roccia/Folletto, raggiunse il Wynaut più vivace, che cominciò immediatamente a sbracciarsi e a muovere freneticamente le sue grandi orecchie. Pikachu e Dedenne spostarono la loro attenzione su di loro, ed ebbero l'impressione che stessero parlando di qualcosa di importante.

 

"Wy wy wynaut! Wynaut!"

"Carbink carbink..."

"Wy, wy!"

"Car, carbiiiink..."

 

"Pikachu?" chiese il topolino elettrico piegando la testa da un lato. Anche il resto degli allenatori, Lino compreso, si stavano chiedendo cosa stesse accadendo. Il Carbink e il Wynaut sembravano parlare di qualcosa di piuttosto importante...

"Hm? Pikachu, che stanno dicendo?" chiese Misty incuriosita, mentre Clauncher e Marill si affiancavano a lei e guardavano con curiosità lo scambio tra i due piccoli abitanti della caverna.

 

Finalmente, il leader dei Carbink fece un cenno che poteva assomigliare ad un sì, e il resto dei Pokemon Roccia/Folletto smise di "danzare" e si piazzò in una formazione ordinata come se attendessero istruzioni dal loro capo. Ash e i suoi compagni notarono che i Carbink si erano disposti seguendo uno schema quasi geometrico, e Lino, come esperto di Pokemon Roccia, capì subito che questo voleva dire qualcosa di importante.

"Carbink!" esclamò infine il Carbink più grande. Adesso Pikachu capiva che il Pokemon Gemma voleva essere seguito, ma per quale motivo, non era ancora chiaro.

 

"Hmm... mi sembra ovvio che ci sta chiedendo di andare con lui." disse Lino, dopo aver osservato con attenzione il comportamento della bizzarra creaturina. "Sinceramente, dubito che abbia cattive intenzioni. Io direi di seguirlo, potrebbe essere importante."

"In che senso, signor Lino?" chiese Misty. Il Binacle di Ash non aveva ancora abbassato la guardia e si guardava attorno con sospetto, mentre Clauncher era più rilassato... e anzi, in quel momento cercava di rabbonire un po' il suo compagno.

 

Lino esitò brevemente e si sfregò il mento prima di rispondere alla domanda di Misty. "I Carbink vivono nel sottosuolo di Kalos da secoli." spiegò infine. "Alcune leggende popolari parlano di un vero e proprio regno popolato da questi Pokemon, e governato dalla loro regina Diancie, una Carbink che ha vissuto molto più a lungo di tutti gli altri, e che ricorda ancora i tempi antichi... quando tra Kalos e il continente di Torren infuriava una guerra terribile. Credo... che questi simpatici Pokemon vogliano farci vedere qualcosa di molto interessante." Il ragazzo di colore sorrise affabilmente, eccitato all'idea che forse stavano per fare una scoperta incredibile...

"Una Carbink che è vissuta molto a lungo, ed è diventata la loro regina?" chiese Ash divertito, mentre il gruppo cominciava a scendere in un corridoio scavato nella roccia. "Beh... è un po' come un'evoluzione, o sbaglio?"

"Froak!" esclamò la raganella azzurra, e spiccò un salto con il quale arrivò sulla spalla di Ash. Misty ridacchiò tra sè - tipico del suo fidanzato, per capire meglio certe cose doveva pensarle in termini di Pokemon, battaglie ed evoluzioni!

 

"Beh... sì, si può dice che Diancie è in pratica un'evoluzione..." rispose Lino con una breve risata.

Lem non poteva perdere l'occasione di dare un po' di sfoggio della sua conoscenza. "Sì, ho sentito anch'io la leggenda di Diancie. In effetti, non c'è nulla di veramente magico nell'evoluzione di Carbink. Si dice che il corpo di Diancie sia composto principalmente di diamante... e i diamanti "nascono" nelle profondità del nostro pianeta grazie a una combinazione di altissime pressioni e temperature, oltre a numerosi altri fattori che al momento non è stato possibile replicare. Questo vuol dire che in teoria, qualsiasi Carbink, sottoposto alle condizioni giuste, potrebbe diventare un'altra Diancie... il che vorrebbe dire che Diancie sarebbe il primo Pokemon Leggendario ad avere più di un esemplare nella specie!"

 

"Woooow! Certo che sai davvero un saco di cose, fratellone!" esclamò Clem ammirata. "Ma... scusa, se è vero che qualsiasi Carbink può diventare un Diancie... perchè è successo soltanto una volta?"

"Questo... è un bel mistero, sorellina." rispose Lem, un po' imbarazzato per il fatto di non avere una risposta a quella domanda. "Come ho detto, non conosciamo le condizioni necessarie affinchè un Carbink si trasformi in questa maniera, e a quanto pare non le conoscono neanche i Carbink. O magari le conoscono, ma hanno una sorta di tabù razziale, o qualcosa di simile... insomma, le possibilità sono così tante che non riesco neanche ad immaginarle!"

"Immagino... che questo voglia dire che ci sono ancora un bel po' di cose da scoprire sui Pokemon. Sono delle creature così belle e affascinanti..." disse Serena, e fece una carezza sulla schiena al suo possente Pangoro. Il panda gigante non cambiò la sua espressione brusca e girò la testa da un'altra parte, ma Serena ebbe l'impressione che fosse imbarazzato piuttosto che infastidito, e ci rise su. "Tutto okay, Pangoro! Scusa, non volevo prendermi gioco di te... sono sempre contenta che tu faccia parte della mia squadra!"

 

"Goro..." grugnì il panda gigante, scatenando un breve accesso di risate da parte di Pikachu, Bunnelby, Dedenne e Froakie. Il più serio Binacle si limitò a muovere gli artigli con vaga irritazione.

"Okay, okay... adesso però è meglio se restiamo in silenzio." disse Misty. Ormai erano già scesi abbastanza in profondità, e il suono delle loro voci cominciava a riverberare tra i muri di roccia e cristallo. Ad ogni parola che pronunciavano, le onde sonore riecheggiavano nella grotta, creando un effetto mistico e vagamente inquietante. E non era tutto - alcuni dei cristalli che emergevano dalle pareti di roccia stavano brillando in maniera persino più evidente degli altri, e sui muri si avvicendavano degli strani giochi di luce che davano l'impressione di un'aurora boreale! Il gruppo di allenatori avanzava ora più lentamente... man mano che si facevano strada nei sotterranei, lo spettacolo diventava sempre più impressionante e meraviglioso. Nessuno di loro credeva che avrebbe mai visto nulla di simile nelle profondità della terra...

 

"E' bellissimo..." sussurrò Clem. Lo stesso Lino era meravigliato da quello che vedeva attorno a sè. Nonostante la sua esperienza come allenatore di Pokemon Roccia, non aveva mai visto uno spettacolo come quello.

"Wy, wynaut!" esclamò uno dei piccoli Pokemon Brillanti, in testa al gruppetto delle loro "guide". Il gruppo era arrivato in una grande spelonca, al centro della quale si ergevano sei alte colonne fatte di cristallo intagliato che risplendeva di una suggestiva luce azzurrina, abbastanza brillante da permettere di vedere come in superficie durante una notte di luna piena - non si distinguevano molto bene i particolari, ma si vedeva abbastanza bene da non rischiare di andare a sbattere contro qualcosa o qualcuno.

 

Le colonne di cristallo erano disposte in un cerchio ordinato, che lasciava pochi dubbi circa il fatto che fossero state messe lì da qualcuno per un motivo ben preciso. E a giudicare dal posto, non doveva certo trattarsi di esseri umani. Non ci volle molto a Lino per capire che molto probabilmente erano stati i Carbink a creare quella suggestiva formazione di cristallo...

"Wo, wobbuffet!" esclamò una voce acuta, ma un po' più aspra di quella dei Wynaut. Un Wobbuffet, uno stravagante Pokemon azzurro dalla forma vagamente umanoide, che in effetti assomigliava ad una versione più grande e più svagata di un Wynaut, uscì dal cerchio di colonne di cristallo per accogliere i piccoli Wynaut. “Wobbuffet?

Wy wy wynaut!” spiegò il Wynaut a capo del gruppo, mentre i Carbink si tenevano a debita distanza. Il Wobbuffet ascoltò senza fare commenti, poi si voltò verso Ash e Pikachu, e il giovane allenatore ebbe l'impressione che gli avesse fatto cenno di accomodarsi.

 

“Vedere un Wobbuffet mi fa ricordare il Team Rocket…” commentò Ash scherzosamente. Pikachu e Misty fecero una breve risata che sapeva un po' di nostalgia, prima di riportare la loro attenzione a quello che stava accadendo. “Ehm… okay, questo spettacolo è veramente suggestivo. Ma… c'è qualche motivo particolare per cui siamo qui, oppure volevate solo farci vedere questo posto?”

Pika pikachu, pika pika?” chiese Pikachu al Carbink più vicino.

 

I misteriosi Pokemon cristallini non si scomposero. Uno di loro ondeggiò brevemente a mezz’aria, e il leader fece a sua volta un cenno e si spostò in direzione dei cristalli.

“Vogliono dirci qualcosa di importante, ma non sono sicuri di cosa...” disse Lino.

I Wynaut si separarono dal gruppo di Ash e si radunarono attorno alla loro versione evoluta, iniziando una strana conversazione. Wobbuffet chiedeva qualcosa, e i Wynaut rispondevano, ma nessuno dei loro Pokemon riusciva bene a capire cosa stessero dicendo.

 

“Hmm... non so voi, ragazzi, ma questo posto mi inquieta...” affermò Serena.

Misty deglutì. “E’ affascinante, questo è vero... ma c’è qualcosa di strano...” affermò. “Come se... come se qualcosa non seguisse le leggi della natura. E’ un po’ come quando siamo entrati nella Grotta Trait d’Union e abbiamo visto quegli strani Golem...”

“Hmm... aspettate un momento, vorrei provare a fare una cosa...” disse infine Ash. Il ragazzino chiuse gli occhi e cominciò a concentrarsi, nella speranza che la sua Aura potesse dirgli qualcosa di più su quella grotta. Pikachu e Froakie rimasero in silenzio per non disturbare la sua concentrazione, e il giovane allenatore cercò di svuotare la sua mente da qualsiasi preoccupazione per pensare unicamente a quello che gli stava attorno.

 

La sensazione che lo pervase non fu spiacevole. Al contrario, Ash provava un senso di serenità e rilassamento, come se stesse guardando un tramonto da una terrazza fiorita, o stesse immergendosi in un piacevole bagno caldo. Tuttavia, c’era qualcosa di particolare in quella sensazione. Era gradevole, ma con un fondo di malinconia... o forse era nostalgia? Come se qualcuno stesse pensando a quello che era successo in un passato ormai lontano, e stesse ricordando i momenti belli...

 

Ash aprì gli occhi di scatto e sbattè le palpebre. La sua trance era durata solo qualche secondo, ma il gruppo si era già accorto che il giovane allenatore stava facendo qualcosa di strano. “Ash?” chiese Lem, e mosse una mano davanti al viso di Ash per fargli cenno di svegliarsi. “Ash, che succede? Stai bene?”

Ash si voltò di scatto verso Lem, che lo guardò con preoccupazione. “Ash, mi sembrava che tu ti fossi incantato. Va tutto bene?” chiese il giovane inventore. 

Il ragazzino si schiarì la voce. “Ah... scusa, Lem, mi sono perso... stavo... ehm... stavo pensando a cosa potesse aver creato questo strano cerchio di cristallo!” affermò, inventandosi la prima scusa che gli venisse in mente. Non era sicuro che Lem non lo avrebbe preso per matto se avesse saputo la storia dell’Aura. Misty comprese subito che il suo fidanzato stava cercando di nascondere qualcosa, ma decise di fidarsi del suo giudizio.

 

I Pokemon della caverna cominciarono a fluttuare lentamente attorno alle colonne di cristallo, e la loro luminescenza aumentò di colpo. Clem fece un sobbalzo e si aggrappò al fratello maggiore, mentre Serena si riparava gli occhi per non essere abbagliata. Anche Pikachu fu costretto a ripararsi e a volgere lo sguardo da un’altra parte, almeno finchè l’effetto di luce non si fu smorzato.

“Che... cosa è successo?” si chiese Serena, azzardandosi a dare un’occhiata. Fu lei la prima a posare lo sguardo sul cerchio di colonne... e quello che vide la lasciò del tutto senza parole! Delle figure diafane ed eteree erano apparse nel bel mezzo del cerchio... anzi, si stava addirittura svolgendo una scena! Era come se stessero guardando un film sullo schermo di un cinema, con l’unica differenza che le immagini erano proprio lì, davanti a loro!              

 

“Cosa...?” mormorò Ash con stupore. Froakie era sempre sulla sua spalla... e lui, più di chiunque altro, era attratto dalla scena che si svolgeva davanti a loro, come se volesse parteciparvi a sua volta...

 

All’interno del circolo, l’immagine semitrasparente di una giovane donna vestita di bianco stava parlando con un uomo non molto più grande di lei, vestito in tunica e sandali, con una mantellina azzurra avvolta attorno alle spalle. Erano in piedi su un costone di roccia che dava sull’oceano e stavano l’uno davanti all’altra, guardandosi dritti negli occhi con malinconia e affetto. L’atmosfera era calma, rilassata... esattamente quello che Misty avrebbe definito come uno scenario romantico. Però... c’era qualcosa che non andava. Nonostante la tenerezza che si percepiva tra i due, c’era qualcosa di triste... come se i due si aspettassero che non sarebbe durata...

 

“Chi... chi sono quei due? Sembrano innamorati...” disse Clem.

 

Lo scenario sbiadì all’improvviso, e i due giovani sbiadirono... per essere sostituiti da una creatura dall’aspetto terrificante che volava maestosamente sopra una città dall’aspetto antico, che sembrava terribilmente piccola davanti ad un Pokemon dal potere così terribile: era un gigantesco uccello da preda dalle piume nere, innaturalmente lisce e quasi luccicanti, il torace rosso a striature nere, e un paio di brillanti occhi azzurri dalle pupille bianche, come due terribili fanali. Le ali e la coda terminavano in cinque lunghi artigli zigzaganti che facevano da dita, e le sue corte zampe erano a loro volta armate di affilati artigli ricurvi. Attorno al collo, la creatura aveva una sorta di folto collare grigio il cui colore sembrava cambiare di sfumatura ad ogni secondo, e il suo aspetto era reso ancora più innaturale da una strana aura che aleggiava attorno al suo corpo, una sorta di ombra evanescente che irradiava gelo tutt’attorno a lui... Non era un Pokemon normale, questo era sicuro! Anche per un POkemon Leggendario, il sentore di morte e mistero che aleggiava attorno a lui era qualcosa di quasi irreale.

 

"Che... che Pokemon è quello?" si chiese Misty. Anche lei sembrava ipnotizzata dalla vista di quella creatura incredibile.

Serena sbattè gli occhi scioccata... poi, lentamente e con esitazione, mosse un passo verso la visione. "Quello... quello è... Yveltal..." sussurrò, mentre Pangoro emetteva un mormorio in segno di timore reverenziale. Il piccolo Pikachu rivolse al panda lottatore uno sguardo quasi scioccato. Anche se quello era in effetti un Pokemon Leggendario, il topolino giallo aveva già capito che ci voleva una bella forza per intimorire così il Pangoro di Serena...

"Yveltal... credo... credo di aver già sentito parlare di questo Pokemon..." disse Ash corrugando la fronte. "Avevo letto da qualche parte questo nome... prima che partissimo per Kalos..."

 

"Marill..." sussurrò il Marill di Misty. Anche lui ricordava di aver visto la sua allenatrice e il fidanzato che leggevano di Yveltal mentre facevano i preparativi per raggiungere Kalos.

"Marill?" chiese la giovane appassionata di Pokemon d'Acqua. Il topolino azzurro indicò la figura di Yveltal che volteggiava sopra la città... e all'improvviso, il mostruoso volatile spalancò le ali e scagliò un raggio di energia purpureo dal centro del torace, investendo diversi edifici... e l'immagine sbiadì, per essere sostituita da un vortice di luci argentate, come una galassia in miniatura che aveva inghiottito l'intero scenario apocalittico...

 

"Sì... sì, me lo ricordo, Marill... lo avevamo letto in quel libro... ti ricordi, Ash? Dicevano che.. Yveltal è uno dei due Pokemon Leggendari che rappresentano Kalos! Lui... rappresenta la morte e la distruzione, o sbaglio?" rispose infine Misty, prima di deglutire per l'impressione. "Cavolo... non faccio fatica a crederlo... guarda come ha spazzato via quelle case..."

"Sì... Yveltal, che rappresenta la distruzione... e Xerneas, che invece è il Pokemon della creazione..." affermò Serena. "Per essere sinceri... Yveltal non è malvagio, così come Xerneas non è necessariamente benevolo. Si tratta semplicemente di due forze uguali ed opposte che sono necessarie all'equilibrio del mondo."

"Giudicarli secondo la moralità umana sarebbe fuori luogo. Loro... seguono la loro natura, molto semplicemente. Anche quando questa li porta a scontrarsi tra loro, e gli effetti possono essere terribili per chi ne viene coinvolto." fu il commento di Lino.

 

"E adesso... cosa succede?" chiese Lem. Il ragazzo con gli occhiali teneva stretta la sorella minore, la cui vivacità era stata spazzata via dallo spettacolo impressionante a cui stava assistendo. La bambina bionda stava guardando affascinata la scena e cercava di non mostrare paura, ma la piccola mano con cui si teneva aggrappata alla tuta da lavoro del fratello maggiore faceva capire che era impaurita. E nessuno aveva intenzione di fargliene una colpa...

 

"Ho l'impressione... che quello che stiamo vedendo siano le immagini di qualcosa che è accaduto a Kalos molto... molto tempo fa." spiegò Lino. Uno dei Carbink, il più vicino al ragazzo di colore, si mosse su e giù per dire che era proprio così.

"E adesso cosa..." mormorò Serena. Le immagini illusorie cominciarono a stabilizzarsi, e la luminescenza argentata si diradò con rapidità, mostrando un altro scenario che lasciò gli allenatori e i loro Pokemon - ma in particolare Ash, Misty e i loro compagni - sbalorditi ed intimoriti.

 

Ora, lo scenario era cambiato completamente. I ragazzi vedevano soltanto una vasta pianura brulla e devastata dal fuoco, sulla quale numerosi soldati e Pokemon si affrontavano in una lotta all'ultimo sangue! Lem provvide immediatamente a coprire gli occhi di Clem, che borbottò per il disappunto ma decise di non contraddire il fratello maggiore...

Lo spettacolo che si parò loro davanti, in effetti, era terribile. Schiere di soldati con armi ed armature di foggia diversa si scontravano con violenza, ognuno facendo del proprio meglio per uccidere gli avversari che si paravano loro davanti. I Pokemon lottavano con una furia ed un accanimento che nulla avevano delle competizioni amichevoli a cui Ash e Pikachu erano abituati. E sul terreno giacevano già morti e feriti, spesso in condizioni orribili, ai quali si mescolavano armi infrante, Pokeball sfondate, pezzi di legno spezzati... era un panorama desolante e spaventoso, e il fatto che la proiezione magica fosse del tutto silenziosa non faceva che rendere il tutto ancora più inquietante!

 

"Questa è... la guerra che è stata combattuta contro il continente di Torren!" esclamò Lino, sgranando gli occhi.

Ash ricordava vagamente quel nome... sì, lo aveva sentito un paio di volta quand'era ad Unima... da Aristide, se non ricordava male. Allora si trattava soltanto di un nome e di qualche vaga informazione... ma adesso che si trovava a vedere con i suoi occhi che disastro fosse stato, l'effetto era particolarmente impressionante... e spaventoso!

 

Le scene di battaglia si susseguivano senza tregua. Ash vide diversi Pokemon che assomigliavano in maniera impressionante a quelli che conosceva da tempo... ma c'era qualcosa di molto diverso in loro, che li identificava immediatamente come qualcosa di più di quello che erano in precedenza! Uno di loro era un Donphan ricoperto da un'armatura particolarmente spessa... che stava lottando contro un Girafarig molto più grande e possente, la cui testa secondaria era di dimensioni impressionanti! Un Abomasnow di dimensioni abnormi, con una pelliccia molto più spessa del normale, affrontava un Sableye dagli occhi rossi che usava una grossa gemma scarlatta e scintillante come scudo... e sembrava addirittura in grado di reggere gli assalti del suo gigantesco avversario!

"Pikachu..." Pikachu era basito dal livello a cui quei Pokemon stavano combattendo. Non immaginava che potessero raggiungere simili livelli, e lo cosa lo affascinava e lo spaventava al tempo stesso. Fino a quel momento, era convinto di essere giunto ad un livello notevole, in termini di potenza, tecnica ed esperienza. Ma quei Mega Pokemon - perchè era evidente che di questo si trattava - gli stavano dimostrando che aveva ancora molta più strada da fare di quanto immaginasse.

 

E poi... c'era il fatto che non si trattava di una competizione amichevole ma di una guerra. Cosa poteva essere successo, tanti secoli prima, da provocare un simile disastro?

La domanda non ottenne risposta. Pochi istanti dopo, una luce inquietante squarciò il cielo, come se il sole si fosse improvvisamente avvicinato allla Terra!

Tutto accadde in qualche frazione di secondo.

I combattenti non ebbero nemmeno il tempo di rendersi conto che stava accadendo qualcosa. La luce scese sul campo di battaglia come una meteora, avvolgendo ogni cosa e riducendola in polvere! L'intero paesaggio divenne niente più che un'ombra indistinta... poi, si dissolse e si trasformò in cenere dispersa al vento, lasciando soltanto un terribile vuoto bianco che ancora una volta costrinse i ragazzi a coprirsi gli occhi.

 

"Ugh... sì, non c'è dubbio... questa è... l'antica guerra... Ci stanno facendo vedere come è finita?" si chiese Lino.

Ancora una volta, la visione non offrì loro alcuna risposta. Il paesaggio tornò visibile dopo alcuni istanti di trepidante attesa... ma ora, non era rimasto praticamente nulla dei due eserciti in lotta, del paesaggio, o di qualunque altra forma di vita si potesse trovare nei dintorni del punto d'impatto. Tutto era ridotto ad una pianura brulla e coperta di cenere, e l'unico commento che sembrava appropriato era un cupo silenzio.

 

Solo una figura, una figura imponente ma curva sotto il peso di chissà quale tormento, avanzava in quello spettacolo desolante. Un uomo gigantesco, dai muscoli possenti che ciò nonostante apparivano piegati dalla sofferenza, camminava stancamente sul terreno ricoperto di cenere. Nonostante il suo aspetto vigoroso, i suoi movimenti erano lenti e spossati, quasi meccanici, e soltanto i suoi occhi, che ancora si spostavano di qua e di là, forse alla ricerca di qualcosa che fosse sopravvissuto a quella catastrofe, dimostravano che c'era ancora un po' di vita in lui.

 

Serena, Lem e Clem cercarono di guardare meglio... ma la figura imponente era troppo lontana per essere vista con chiarezza. I ragazzi riuscirono soltanto a vedere che, a parte la sua incredibile statura, aveva i capelli lunghi e completamente scarmigliati, che gli davano un aspetto selvaggio... e che pareva vestito in quello che rimaneva di vesti regali, una volta opulente, ma adesso lacere e rovinate.

 

"Un momento..." si chiese Ash a voce bassa. "Io... credo di aver già visto qualcosa di simile... ma dove? Se solo me ne ricordassi..."

"Frooooo..." Froakie emise un suono stridulo che risuonò per diversi secondi nella stanza. Quando Pikachu guardò nella sua direzione, vide che i grandi occhi del Pokemon raganella stavano brillando, illuminati di una strana luce che sembrava provenire dall'interno del suo corpo. C'era qualcosa in quelle visioni che ipnotizzava Froakie... un'ulteriore conferma che c'era davvero qualcosa di particolare in quel Pokemon.

 

"Pika... chu?" chiese Pikachu.

 

L'uomo gigantesco cadde in ginocchio, le braccia pendenti lungo i fianchi, stremato dal peso che si portava sull'anima... e la visione cominciò a sbiadire sempre di più... fino a che i ragazzi non si ritrovarono nella caverna dove erano stati condotti, e le colonne di cristallo stavano lentamente spegnendosi. Un silenzio inquietante era caduto sulla spelonca... sembrava che i ragazzi fossero troppo stravolti da quello che avevano visto per commentare. Anche i Pokemon che erano con loro, i Carbink, i Wynaut e Wobbuffet erano in silenzio...

In effetti, nessuno di loro riuscì a scuotersi dal suo stupore prima che un lievesuono metallico risuonasse nella grotta... e Ash fece un salto per lo stupore, volgendosi di scatto e vedendo che erano apparse altre figure umane...

 

"Fermi dove siete! Cosa ci fate qui?" esclamò una chiara voce giovanile, appartenente ad una delle persone che ora stavano in piedi all'ingresso della spelonca... un gruppo di individui che indossavano le classiche uniformi dei ninja!

 

"Oops..." disse Lem con vago timore. "Ho... l'impressione che le cose si stiano facendo... interessanti..."

 

 

oooooooooooo

 

 

CONTINUA...

 

 

 

 

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Capitolo 39
*** I ninja di Kalos ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 39 - I ninja di Kalos

 

Ash e Pikachu si guardarono attorno dubbiosi. Attorno a loro erano apparsi all'improvviso numerosi individui dall'aspetto davvero strano, che il ragazzino e i suoi compagni non si aspettavano di vedere a Kalos. Erano equamente suddivisi tra adulti e ragazzi, e indossavano delle uniformi che coprivano quasi tutto il corpo, e al tempo stesso consentivano il massimo della mobilità. Uniformi da ninja, con tanto di cappucci e sciarpe legate attorno alle spalle e al collo. Ai loro fianchi erano appese sia piccole armi che Pokeball, ben assicurate ma pronte all'uso.

 

"Perchè siete venuti qui, in questo posto così importante per la storia di Kalos?" chiese il ninja che si trovava alla testa del gruppo - un giovanotto dell'età di Ash, con i capelli castani scuri legati in una folta coda dietro la testa, che indossava un'uniforme da ninja senza maniche di colore blu scuro, con una sciarpa gialla legata attorno al collo, dei guardamano neri e un paio di sandali di paglia ai piedi, che erano coperti da calzettoni neri. Aveva gli occhi color nocciola, con un piccolo cerotto attraverso il setto nasale, e malgrado cercasse di darsi un tono, la sua giovane età e il suo modo di fare sbarazzino non davano esattamente l'impressione di un guerriero formidabile e spietato.

 

Detto questo, quel ragazzino era con un gruppo di ninja, ed erano accompagnati da altrettanti Pokemon dall'aspetto pericoloso e combattivo. Ash e i suoi compagni non erano esattamente entusiasti all'idea di doversi confrontare con loro...

"Ehm..." Ash cercò le parole, ma ebbe paura di dire la cosa sbagliata ed esitò per un attimo. "Ecco... in realtà noi siamo venuti per... perchè credevamo che qualcuno stesse facendo del male ai Pokemon di questa caverna, e... ehm... volevamo essere sicuri che non ci fossero problemi, ecco tutto!"

 

"Il mio compagno sta dicendo la verità!" esclamò Serena, piazzandosi accanto al suo amico d'infanzia con le braccia alzate, in modo da avvertire i ninja che era tutto regolare. I Carbink si mossero per creare una sorta di barriera tra il gruppo di avventurieri e i ninja, ed emisero una serie di esclamazioni dal timbro cristallino per rassicurare i nuovi arrivati. "Noi... siamo qui perchè eravamo preoccupati... ci era stato detto che il Team Flare stava cercando di catturare dei Pokemon, e volevamo dare una mano..."

"Signori. Signori, aspettate. Posso darvi la mia parola d'onore che i miei compagni stanno dicendo il vero." continuò Lino. Immaginando di avere migliori possibilità di essere ascoltato rispetto ai suoi compagni, il Capopalestra di colore si mosse per accogliere i misteriosi individui. Per fortuna, i ninja lo riconobbero, e il loro atteggiamento nei confronti del gruppo di esploratori si ammorbidì notevolmente.

 

"Capopalestra Lino. Se siete con loro, immagino che questo voglia dire che sono persone degne di fiducia." disse il ragazzo alla testa degli shinobi. Accanto a lui, apparve un Pokemon che Ash immaginò essere una versione evoluta di Froakie - e a giudicare da come il suo fedele e misterioso ranocchio azzurro lo stava guardando con un misto di ammirazione ed invidia, forse era proprio così.

 

"Froakie?" chiese Froakie sbattendo gli occhi e creando una coltre di schiuma che gli coprì il volto quasi fosse stata una barba. In effetti, il Pokemon del giovane ninja sembrava proprio una versione un po' più grande di Froakie, con il collare di bolle più folto che si protendeva fluttuando dietro alla schiena, e sugli occhi aveva due piccole creste rivolte all'indietro. Malgrado le dimensioni maggiori, aveva un aspetto molto più agile e scattante di Froakie.

 

"Questa creatura... è un Frogadier!" affermò Serena, per poi controllarla con il suo Pokedex.

 

"Frogadier, il Pokemon Schiumorana. Tipo Acqua. Forma evoluta di Froakie." disse il Pokedex della ragazzina. Il Froakie di Ash emise un gracidio, e fissò il Pokemon del ragazzo ninja con ancora più intensità. "Lancia dei sassi racchiusi in bolle di schiuma. È talmente preciso da riuscire a colpire una lattina vuota a 30 m di distanza. Grazie alla sua straordinaria agilità, è in grado di scalare una torre alta più di 600 m in meno di un minuto."

 

Lino disse di sì con la testa e accennò un sorriso. "Va tutto bene. Questi ragazzi sono con me. Se non fosse stato per loro, non credo che sarei riuscito ad allontanare il Team Flare da questo posto." spiegò. Il ragazzino si sfregò il mento e fece un cenno ai suoi compagni, il cui atteggiamento si fece più accomodante.

"Frogadier!" esclamò il Pokemon ranocchio più grande, per poi fissare il Froakie di Ash con espressione incuriosita e al tempo stesso sospettosa. Pikachu si accorse del modo in cui Frogadier adocchiava il suo nuovo compagno di squadra, e si avvicinò a Froakie per proteggerlo nel caso Frogadier volesse attaccarlo. Il Pokemon ranocchio restò fermo al suo posto, sostenendo stoicamente lo sguardo minaccioso della sua forma evoluta.

 

"Va tutto bene, Pikachu... questi signori non vogliono farci del male... almeno spero." affermò Misty. I ninja stavano allontanandosi un po' dal gruppo, in modo da non sembrare più aggressivi, ma era evidente che non si fidavano ancora al cento per cento del gruppo di giovani avventurieri.

Finalmente, tutti abbassarono le armi, e i loro Pokemon si rilassarono. "Molto bene... vedo che ci sono non uno, ma due Capipalestra con loro. Ehm... vi prego di scusare la nostra irruenza. Abbiamo avuto i nostri problemi di recente, tra il Team Flare e gli altri rapitori di Pokemon." spiegò il ragazzo ninja con il Frogadier. Adesso il suo tono si era fatto molto più confidenziale, al punto che sembrava che stesse cercando di fare conversazione con un gruppo di nuovi amici con cui fare un'amichevole incontro di Pokemon. "Comunque, se siete venuti qui per mandare via il Team Flare, siete arrivati in tempo. Temevamo che potessero in qualche modo impadronirsi dei segreti di questo luogo."

 

"Abbiamo visto... delle strane cose in quella specie di cristallo." disse Clem, e indicò con lo sguardo le colonne semitrasparenti che avevano mostrato le visioni di poco prima. "Credo... credo che ci abbiano fatto vedere il passato di Kalos, ma non ne sono sicura..."

Il ragazzo ninja cercò di rassicurarla. "Ah, stai tranquilla!" rispose gioviale. "Se hai visto quelle cose, significa che i Pokemon Leggendari che proteggono il regno dei sotterranei ti hanno considerata degna. Comunque... per adesso è meglio che veniate con noi. Ci spiegherete tutto... e magari vi potremo dare qualche informazione in più!"

 

"Grandioso! Accidenti, non credevo proprio di incontrare dei ninja a Kalos..." commentò Ash, che si chinò per consentire a Pikachu di salirgli in spalla. Richiamò Fletchling nella sua Pokeball, e poi si accinse a fare la stessa cosa con Froakie... ma quando vide che la raganella azzurra stava ancora fissando attentamente il Frogadier del ragazzo ninja, esitò e decise di lasciar correre. "Hm? Stai guardando... la tua versione evoluta, vero, Froakie? Vorresti essere come lui un giorno, vero?"

 

"Froak..." gracidò il Pokemon rana. Dal suo tono, Pikachu ebbe l'impressione che non fosse tutto lì il problema, e mentre il gruppo iniziava a seguire i ninja verso l'uscita dalla caverna, si impose di parlare un po' con lui.

Detto sinceramente, Pikachu non era molto sicuro di cosa pensare di Froakie. Non che provasse ostilità o sospetto verso di lui, ma il carattere chiuso del Pokemon raganella rendeva un po' difficile immaginare cosa gli passasse per la testa. Non era come Charmander, Chimchar od Oshawott... loro erano più che chiari nell'esprimere le loro emozioni e i loro desideri. In qualche modo, anche se a volte Pikachu rimaneva spiazzato dalla loro irruenza o dal loro carattere diretto, quantomeno li rendeva abbastanza semplici da capire e gli rendeva più facile rapportarsi con loro. Con Froakie... anche se erano in squadra già da un bel po' di tempo, Pikachu non era ancora del tutto sicuro di come fare conversazione con Froakie o cosa gli passasse per la testa.

 

Chissà, magari questa sarebbe stata l'occasione giusta per giungere a conoscerlo un po' meglio... Questi erano i pensieri di Pikachu mentre il gruppo si allontanava. Si fermarono giusto un attimo per salutare i Carbink e i Wynaut che stavano augurando loro un buon proseguimento, riempiendo la caverna con le loro vocette acute.

"Arrivederci, amici!" esclamò Ash mentre con un sorriso sollevato si rivolgeva ai piccoli abitanti della caverna. "Ah... e grazie per la lezione di storia! Ci vediamo ancora, vero?"

"Non vi preoccupate!" li rassicurò Lem. "Qualsiasi cosa abbia in mente il Team Flare, ci penseremo noi a dare loro del filo da torcere!"

 

"Car carbink!"

"Wynaut!"

 

Il ragazzo ninja salutò brevemente, e si permise un piccolo sorriso alla vista dei Pokemon della caverna che si fidavano così tanto di quel gruppo di nuovi arrivati. Forse questa volta avevano trovato dei degni alleati, oltre a delle persone di cui fidarsi.

Forse, erano persone a cui avrebbero potuto confidare il loro scopo come guardiani di Kalos...

 

 

 

oooooooooo

 

 

Il gruppo era uscito dalle caverne, salutato allegramente da tutti i Pokemon... e dopo aver percorso un po' di strada tra le rupi che circondavano Petroglifari, avevano raggiunto un piccolo accampamento ben nascosto tra le rocce scoscese. Per la verità, non sembrava neanche un accampamento: tutto quello che Ash, Pikachu e i loro compagni riuscivano a vedere era uno spiazzo desolato, dove alcune rocce erano state piazzate in circolo in modo da fare da camino improvvisato. Non c'era nessuna traccia della presenza di persone o Pokemon.

 

"Già, in effetti dovevo aspettarmelo..." pensò tra sè Ash. "I ninja sono conosciuti per la loro furtività. Chissà cosa si sono inventati..."

Uno degli shinobi, accompagnato da un agile Hitmonlee, precedette il resto del gruppo al centro dello spiazzo sassoso. Lui e il suo Pokemon controllarono attentamente che non ci fossero pericoli, e il Pokemon kickboxer sollevò una gamba e si mise in guardia, i suoi occhi acuti che esaminavano il luogo con estrema attenzione. Finalmente, convinto che fosse tutto sotto controllo, Hitmonlee si voltò verso il suo allenatore e annuì silenziosamente.

"Grazie, Hitmonlee. So che mi posso sempre fidare dei tuoi sensi acuti." ringraziò il ninja. Anche dietro la maschera che gli celava il volto, Pikachu vide che la sua espressione si era addolcita. "Sanpei. Nessuno ci ha seguiti, e nessuno ha trovato il nostro accampamento."

Clem sbattè gli occhi con espressione dubbiosa. "C'è... un accampamento, qui? Io... vedo solo muri di roccia."

Lem ridacchiò gentilmente mentre scompigliava i capelli alla sorella minore. "Loro sono ninja, Clem. Sono molto bravi a tenersi nascosti e a celare le loro tracce. affermò.

 

Il ragazzo dall'uniforme azzurra di nome Sampei assentì e guardò la piccola Clem con approvazione. "Puoi dirlo forte, piccola... Okay, ragazzi, è ora di scoprire le nostre dimore!" ordinò ai suoi compagni. I ninja raggiunsero ognuno una sezione delle rupi scoscese e allungarono le mani fino ad afferrare le rocce...

Con un gesto deciso, uno dei ninja tirò via quello che si rivelò essere soltanto un travestimento! Una coltre di fumo grigio si levò dal punto in cui la copertura era stata tolta... e dopo alcuni secondi, un'autentica tenda era apparsa lì vicino! Altri ninja fecero lo stesso, togliendo dalle rupi delle coperture perfettamente mimetizzate e facendo apparire al loro posto le tende che avevano usato per costituire il loro accampamento!

 

"Woooow!" esclamò Clem, sgranando gli occhi. "Come... come hanno fatto? Le hanno nascoste così bene... Ma come hanno fatto?"

"Magari lo sapessi..." fu la risposta di Misty, che si sfregò la nuca con aria imbarazzata. Ricordava ancora quando avevano avuto a che fare con il maestro ninja Koga e la sua inusuale famiglia. "I ninja hanno tanti di quei segreti... e non vanno certo a rivelarli agli estranei al loro clan!"

"Ho già visto alcune volte di cosa sono capaci i ninja... ma ogni volta mi lasciano sorpreso!" commentò uno stupito Ash. Il ragazzo di nome Sampei non potè trattenere un sorriso alla vista della sorpresa dei suoi "ospiti". Era sempre orgoglioso di poter dare un assaggio delle sue abilità a qualche straniero.

"Pika pikachu?" Il topolino giallo si fece avanti e guardò in direzione del Frogadier di Sampei. Il Pokemon rana indicò con la testa il suo allenatore che scopriva a sua volta una tenda, che non era in nulla diversa da quelle dei suoi compagni. Era evidente che non c'era nessuna distinzione di rango tra i ninja...

 

"Tutto questo è... molto impressionante." disse Misty, tenendo in braccio il suo Marill. "Ma... adesso credo che sia il caso di darci un po' di spiegazioni. Voi chi siete, esattamente? SApete qualcosa di quello che sta succedendo a Kalos? Ci sono un po' troppi imprevisti, ultimamente..."

"E temiamo che non porteranno a nulla di buono." continuò Serena. Delphox fece un cenno con la testa e si avvicinò alla sua allenatrice in modo da darle supporto. "Da come vi siete portati lì nelle caverne... mi ha dato l'impressione che voi sappiate molto."

"E se ci avete portati fin qui... immagino che vogliate anche mettercene a parte." continuò Lino.

 

Finalmente, i ninja avevano finito di scoprire il loro accampamento. "Ecco fatto... sì, qui a Kalos stanno succedendo molte cose. Abbiamo l'impressione che stia per verificarsi... un cambiamento epocale. Quando tutto questo sarà finito... nulla sarà più come prima a Kalos. Nel bene e nel male." affermò uno dei ninja.

Il ragazzo di nome Sanpei non potè fare a meno di ridacchiare brevemente di quell'affermazione. "Sì, adesso non facciamo tante dichiarazioni altisonanti! Ci sono due gruppi di malfattori che vogliono usare i Pokemon per i loro scopi... il Team Flare e quei misteriosi individui che stanno catturando i Pokemon." affermò. Si fece un po' più serio e cercò di rimettersi a posto i capelli. "Detto questo... devo ammettere che sono pericolosi. E potrebbero entrambi essere interessati ad ottenere il potere dei Pokemon della leggenda - Xerneas ed Yveltal."

 

"A questo proposito..." disse Misty incuriosita. "C'è qualcosa che vorremmo sapere riguardo i Pokemon Leggendari. I nostri compagni ci hanno già accennato qualcosa... ma se dobbiamo impedire al Team Flare e agli altri di mettere le mani su quei Pokemon, allora è meglio saperne il più possibile."

"Certamente... ma per adesso è meglio se vi riposate un po'." disse Sampei. "Vi daremo tutte le risposte che possiamo, il prima possibile. Detto questo..."

 

Il ragazzo ninja guardò il Froakie di Ash, che si teneva ancora accanto al giovane allenatore di Biancavilla e restituì un'espressione cupa. Il Frogadier di Sampei sostenne lo sguardo deciso della sua versione pre-evoluta, come un adulto che guarda un bambino che crede di essere forte. Improvvisamente, Ash percepì che la tensione stava aumentando, e che tra il suo Froakie e il Frogadier di Sampei si stava creando una certa rivalità. Era una sensazione che conosceva fin troppo bene... quando incontrava qualche allenatore forte con il quale avrebbe poi finito per competere.

E l'espressione di Froakie esprimeva con forza il suo desiderio di misurarsi con Frogadier...

 

"Il tuo Froakie ha qualcosa di particolare, ragazzo." disse Sampei. Si sfregò il mento e sorrise soddisfatto mentre si avvicinava di qualche passo ad Ash e al suo starter di Kalos. Sentendosi sempre più allarmato e sotto pressione, Froakie si mise in guardia, e Ash corrugò la fronte.

"Mi chiamo Ash. Ash Ketchum." precisò. Ma era più che altro per spezzare la tensione. "C'è... c'è qualcosa di particolare, nel mio Froakie?"

 

Ash mentiva, e lo sapeva benissimo. Anche lui si era accorto, già da molto tempo, che Froakie aveva qualcosa di diverso da tanti altri Pokemon, e in quel momento stava facendo il finto tonto. Se doveva essere sincero, non sapeva esattamente il perchè... forse non riusciva a fidarsi del tutto di Sampei? Perchè, poi? Ash era sempre stato uno disposto a concedere la sua fiducia a tutti... forse un po' troppo, se doveva essere sincero.

 

Forse era una sua impressione, o forse Ash era davvero un pessimo bugiardo... ma Sanpei non dava proprio l'impressione di essersi bevuto la sceneggiata del ragazzo. Il ninja si avvicinò ancora un po' e sghignazzò, tenendo un dito puntato verso il ranocchio blu. Quest'ultimo piegò un po' le zampe per saltare via se il ragazzo si fosse avvicinato troppo... ma Sanpei si fermò ad una distanza che Froakie ritenne ancora accettabile.

"Te ne sei accorto anche tu, no?" chiese Sanpei. Il suo Frogadier fece un sorriso enigmatico. "Il tuo Froakie non è come tutti gli altri. C'è qualcosa in lui che lo distingue dagli altri, e lo hai visto anche tu."

 

"Frog, frog!" gracidò il Pokemon più grande. Anche lui percepiva qualcosa di particolare nel Froakie di Ash, che si limitò a restituire lo sguardo con espressione sospettosa. I due Pokemon si stavano scambiando una sfida silenziosa...

Ash si ritrovò a non sapere cosa dire. Faceva bene a nascondere quello che sapeva della peculiarità di Froakie? Non era ancora sicuro di cosa volessero quei ninja, anche se Sanpei appariva un tipo abbastanza affidabile. E poi, se non avesse collaborato, forse avrebbe finito per inimicarseli, e ne sarebbe valsa la pena?

 

Cavolo... da quando in qua si faceva tanti problemi? Era un'altra cosa in lui che era cambiata, con tutto quello che aveva visto nel suo viaggio?

 

Detto questo... non poteva neanche negare che l'idea di una battaglia di Pokemon lo eccitava ancora. Forse, pensò con un sorriso accennato, quella era una parte del suo carattere che non sarebbe cambiata tanto facilmente, non importa quanto tempo fosse passato o quante esperienze avesse vissuto. E non credeva che gli sarebbe piaciuto, se questa sua fonte di gioia e di entusiasmo fosse venuta meno.

"Vorresti una sfida tra i nostri Pokemon, Sanpei?" chiese, con quel familiare bagliore negli occhi. Misty notò come il suo ragazzo si fosse eccitato di colpo e rise brevemente. Anche lei ormai era abituata a quella parte del carattere di Ash - non sarebbe stato Ash se non avesse avuto quell'entusiasmo un po' infantile per gli scontri di Pokemon.

 

Il ragazzo ninja disse di sì con la testa. "Bene, vedo che ci intendiamo, Ash Ketchum!" rispose. "E' esattamente quello che volevo chiedere... sono curioso di vedere il tuo Froakie in azione. Vediamo se ha quello che serve per affrontare il mio Frogadier... e vediamo in cosa consiste questo suo strano potere."

"Una sfida tra Froakie e la sua versione evoluta?" chiese Lem. I suoi occhiali si appannarono, e il ragazzo biondo si rimise a posto le lenti con un sogghigno comicamente esagerato. "Questa potrebbe essere l'occasione perfetta per raccogliere dati su Froakie! La mia nuova invenzione potrebbe fare faville qui!"

"Hai inventato qualche altra cianfrusaglia che dovrebbe essere il futuro della scienza, fratellone?" chiese sarcastica Clem con le mani sui fianchi.

 

Serena alzò gli occhi al cielo e rise tra sè. Ora sì che le cose si facevano interessanti...

 

 

oooooooooo

 

 

Qualche ora dopo, quando tutti avevano avuto il tempo di rinfrescarsi, riposarsi e far riposare un po' anche i loro Pokemon...

 

Ash e Sanpei, accompagnati rispettivamente da Froakie e Frogadier, si erano piazzati l'uno di fronte all'altro in uno spiazzo ben nascosto tra le rupi, dove avrebbero potuto affrontarsi lontano da occhi indiscreti. I ninja della sua spedizione e i compagni di Ash si erano seduti tutti da una parte, e Lem aveva accettato di fare da giudice di gara, mentre i due Pokemon rana si sgranchivano le zampe e facevano qualche mossa a vuoto per riscaldarsi ed essere pronti alla battaglia.

"Chissà perchè... mi aspettavo che Ash avrebbe accettato questa sfida." commentò Serena con una breve risata ironica. "Anche se sono passati degli anni, mi ricordo bene che è sempre stata una parte del suo carattere. Le sfide non gli hanno mai fatto paura. Anzi, lo hanno sempre spronato a dare di più."

 

"Già, è proprio l'Ash che conosco." fu la risposta di Misty. Per quanto spesso quella parte del carattere di Ash lo portasse ad essere impulsivo ed irriflessivo, la rossa esperta di Pokemon d'Acqua doveva ammettere che non sarebbe riuscita ad immaginare un viaggio senza di lui.

Tuttavia, in quel preciso momento, c'era qualcosa che Misty era curiosa di sapere... non poteva ignorare il fatto che Serena conoscesse bene Ash, e forse doveva ammettere che c'era una parte di lei che era preoccupata per il fatto che quei due fossero stati amici d'infanzia. Ma anche tralasciando questo... Serena doveva essere una delle persone che meglio conoscevano Ash, e Misty pensava che non sarebbe stata una cattiva idea chiedere alla sua compagna di viaggio come fossero andate le cose tra loro, e che ricordi avesse del tempo che aveva passato a Biancavilla.

 

"Già, hai ragione..." rispose, lo sguardo un po' distante. Poi, Misty si organizzò il discorso e guardò verso il quadrato improvvisato dove Ash e Sampei stavano per confrontarsi. "Senti, Serena... ma com'è andata esattamente con te, Gary ed Ash? Voglio dire... come vi siete conosciuti, e che ricordi hai di quel periodo?"

Serena sembrò essere colta di sorpresa dalla domanda. "Hm? Sinceramente... non mi aspettavo che me lo chiedessi." rispose Serena, poi guardò in lontananza mentre pensava ad una risposta.

Che ricordi aveva di quel periodo? Bella domanda... erano passati anni da allora, e temeva che la memoria potesse tradirla. Tuttavia, c'erano degli elementi che erano ancora freschi nella sua mente... dei ricordi che per lei erano preziosi.

 

"Beh... sai, mia madre era una campionessa di corsa di Rhyhorn, e in quel periodo... beh, diciamo che è stato il suo ultimo periodo di attività prima di ritirarsi." rispose Serena. Anche Lem e Clem rivolsero a lei la loro attenzione, curiosi di sapere qualcosa di più. "Kanto è stato uno dei suoi periodi di maggior successo, e in quel periodo... aveva trovato casa proprio lì a Biancavilla, visto che sembrava un posto tranquillo. Anche la nostra casa a Borgo Bozzetto, qui a Kalos, è molto simile."

"Marill..." rispose il Marill di Misty, facendo un cenno con la testa. Anche la ragazzina dai capelli rossi assentì, notando tra sè che per essere una celebrità nel campo delle corse Rhyhorn, la mamma di Serena dava l'impressione di essere una persona senza tanti grilli per la testa.

 

"E quindi... anche tu sei vissuta a Biancavilla per un po' di tempo." affermò Misty. "Ed è stato allora che ti sei avvicinata al mondo dei Pokemon?"

Serena annuì lentamente. "In effetti è vero... in realtà, all'inizio non ero tanto interessante all'idea di diventare un'allenatrice di Pokemon, ma quando si vive nella stessa città del famoso professor Oak... beh, diventa più o meno inevitabile averci a che fare, no?"

"In effetti, lo conoscono tutti, il professor Oak. E' un'autentica celebrità nel mondo dei Pokemon! Non sarà la branca di scienza di cui mi occupo io, lui è più un ricercatore e un biologo che un inventore, ma questo non significa che non lo ammiri!" commentò Lem, sentendosi al settimo cielo all'idea che i suoi compagni di avventura fossero conoscenti del famoso scienziato. Rendendosi conto di essersi lasciato un po' prendere la mano, e che la sorella minore lo stava fissando poco convinta, il giovanissimo inventore si schiarì la voce e riprese. "Ehm... beh, tralasciando queste mie considerazioni... com'è che hai conosciuto Ash?"

 

"E' stato quando lui, io e Gary abbiamo partecipato ad un campeggio organizzato dal professor Oak. Una sorta di spedizione per osservare i Pokemon nel loro ambiente naturale. Ma... diciamo che io non mi sono trovata esattamente a mio agio." spiegò Serena. "Ho cercato di inserirmi, di fare come facevano Ash e Gary per osservare i Pokemon, ma non riuscivo proprio ad adattarmi. Sentivo che era troppo difficile per me... e un giorno, mentre cercavo di osservare un nido di Pidgey, ho avuto un incidente. Sono scivolata e mi sono fatta male ad un ginocchio."

Serena si passò una mano sul ginocchio destro. Anche se ormai non era rimasta alcuna traccia dell'incidente, la ragazzina ricordava ancora quell'episodio come se fosse avvenuto il giorno prima. "In quel momento... ho pensato proprio che non sarei mai riuscita ad inserirmi. Mi sembrava tutto così difficile... e immagino che a quel punto ho perso la speranza e mi sono messa a piangere come una mocciosetta viziata..."

 

"Beh... a quell'epoca avevi... quanto, sette od otto anni?" Misty si domandò tra sè, ma non lo disse a voce alta. Ora che sapeva di più di Serena, il suo desiderio di diventare sua amica non faceva altro che aumentare. "Prego, vai pure avanti..."

 

Serena sorrise e disse di sì con la testa. "E' stato allora che Ash mi ha trovata, e ha pensato che avessi bisogno di aiuto." affermò. "Si è seduto con me, e quando ha visto che non riuscivo ad alzarmi... o meglio, che mi ero arresa subito soltanto perchè la gamba mi faceva male... si è messo a recitare una filastrocca per farmi passare il dolore."

Clem ridacchiò brevemente. "Posso immaginarlo. Anche se non lo conosco da tanto tempo, Ash mi sembra il tipo di persona che farebbe una cosa del genere anche per uno sconosciuto." rispose.

"Hehee... già, lui è proprio fatto così!" continuò Misty. Riuscire a riconoscere i comportamenti di Ash anche nei racconti che gli altri le facevano... era una sensazione peculiare, e soprattutto piacevole. "A lui non importa da quanto conosce una persona. Per lui, un amico è un amico."

Serena rise a sua volta. Come carattere, lei e Misty erano molto diverse, ma stavano già facendo dei passi in avanti per andare d'accordo e diventare amiche. "E' vero. E questo vale sia per le persone che per i Pokemon!" affermò. "Comunque... forse è meglio se ne parliamo più avanti. Credo che adesso Ash e Sampei stiano per battersi."

"Interessante... vediamo cosa fanno." disse Lem. Si aggiustò gli occhiali e tenne d'occhio Froakie e Frogadier, che si stavano fissando con decisione vicino al centro del ring improvvisato. Il ragazzino con gli occhiali era curioso di vedere che strategie avrebbero messo in campo quei due.

Anche Lino osservò con attenzione i due contendenti. Visto che si aspettava di affrontare Ash di lì a poco, sarebbe senz'altro stato utile farsi un'idea di come combatteva il suo avversario in un'autentica lotta...

 

"Va bene, Sampei. Io sono pronto... e anche Froakie, penso." disse il ragazzino di Biancavilla. Si afferrò il frontino del berretto e lo girò leggermente, come faceva quand'era più piccolo per dire che era pronto a combattere. "Ma prima... potrei chiederti come mai vorresti misurarti proprio con il mio Froakie? Sai qualcosa... di questo suo inusuale potere?"

"Pikachu..." disse Pikachu alzando le spalle. In effetti, anche lui sperava di avere qualche risposta. Se questo poteva dire avere la possibilità di capire meglio Froakie...

 

Il ragazzo ninja e il suo Frogadier fecero una serie di segni con le mani, e Sampei chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, in modo da concentrarsi meglio. "Beh, non so se ti posso aiutare in questo senso, Ash. Ma se potessi aiutare il tuo Froakie ad esprimere il suo vero potere, sarebbe per lui un grande aiuto." affermò. "E quale modo migliore per farlo impegnare seriamente... che farlo misurare con una sua versione evoluta?"

"Frogadier!" esclamò il Pokemon evoluto. Battè davanti a sè le mani palmate e fece cenno a Froakie di tenersi pronto.

Ash non era ancora del tutto convinto, ma mise da parte i suoi dubbi, almeno per il momento, e si concentrò sullo scontro che era in procinto di iniziare. "Va bene, Sampei. Farò del mio meglio come sempre!" affermò con rinnovata sicurezza. "Okay, Froakie! Cominciamo!"

"Frogadier, tienti pronto!" affermò Sampei. "Questo non è un avversario come tutti gli altri!"

 

I due Pokemon si erano già messi in guardia al centro del quadrato. Ash e il suo avversario sentirono alcuni incoraggiamenti provenire da Misty, Marill, Serena, Delphox e il resto del loro gruppo... ma i ninja, come Ash si aspettava, restarono in silenzio, supportando il loro compagno con la semplice presenza. Il ragazzino di Biancavilla restò a pensare per un attimo alla prima mossa da fare, ma si convinse che forse era più prudente non scoprirsi troppo, e lasciò che fosse Frogadier ad attaccare per primo.

"Non vuoi attaccare, Ash? E va bene, allora ci pensiamo noi!" commentò Sampei. "Iniziamo, Frogadier! Usa il tuo attacco Murodifumo!"

 

"Frog!" con un gracidio deciso, Frogadier gonfiò le guance, fece una serie rapidissima di segni con le mani... e un istante dopo, una nube di fumo grigio apparve tutt'attorno a lui, celandolo agli occhi di Ash, Pikachu e Froakie! Ash non si fece cogliere di sorpresa - era un trucco che conosceva abbastanza bene, dopotutto - e piuttosto cercò di tenersi pronto a qualsiasi trucco Sampei avrebbe potuto usare.

"Froak...?" Con un gracidio dubbioso, Froakie cercò di aguzzare quanto più possibile tutti i sensi, in modo da individuare Frogadier.

 

Tuttavia, il Pokemon Schiumorana reagì più velocemente di quanto Ash e Pikachu si aspettassero. Un'altra esplosione di fumo eruppe dal nulla vicino al punto in cui Frogadier era scomparso... e il Pokemon rana più grande scattò in avanti con velocità impressionante per sferrare un attacco Botta a Froakie! Nonostante la sua velocità, il Pokemon di Ash non riuscì a voltarsi in tempo e venne raggiunto da un colpo preciso e doloroso che lo fece indietreggiare di diversi passi, quasi costringendolo a terra!

"Froakie!" esclamò Ash allarmato. "Presto, Froakie, alzati e respingilo con un attacco Bolla!"

 

Froakie riuscì appena in tempo a rialzarsi per rispondere, e scagliò una raffica di bolle d'acqua contro il suo avversario. Frogadier si scansò agilmente e mandò a vuoto l'attacco, ma intanto Froakie aveva guadagnato quel po' di tempo che gli serviva per organizzarsi e tentare un nuovo attacco.

"Ottimo! Continua così, Froakie! Usa un attacco Coro!" esclamò Ash. Froakie si ancorò al suolo e gonfiò le sacche sonore sulle sue guance, dalle quali inviò una raffica di onde sonore che raggiunsero Frogadier come un pugno. Il Pokemon Schiumorana accusò il colpo... ma non tanto quanto Ash si era aspettato, e fu in grado di riprendere il suo assalto con rinnovato vigore!

 

"Non male come tattica, Ash! Ma noi ninja sappiamo fare meglio di così!" affermò il ragazzo shinobi. "Andiamo, Frogadier! Adesso usa il tuo attacco Ventogelato!"

Frogadier agì con una velocità tale che Ash rese conto che tra luie Sanpei c'era un'intesa quasi perfetta. Il Pokemon Schiumorana soffiò contro Froakie una raffica di aria gelata mista a cristalli di ghiaccio... e il Pokemon di Ash riuscì appena in tempo a scansarsi! Ma non del tutto - il getto di aria gelida raggiunse la zampa posteriore destra di Froakie e la intorpidì, e il Pokemon raganella si abbattè goffamente al suolo, poi cercò disperatamente di scuotere la zampa intrizzita.

 

"Phox..." mormorò la Delphox di Serena scuotendo la testa.

"Questa non ci voleva... Frogadier sa bene che la velocità è il punto di forza di Froakie, e sta cercando di impedirgli di sfruttarla." commentò Lino. "Ash dovrà inventarsi qualcosa per ovviare a questo svantaggio."

Ash stava già pensando a come fare... e in effetti, questa volta fu convinto di avere un'idea per riportare la situazione in parità. "E va bene. Froakie, adesso usa anche tu Murodifumo!" esclamò.

 

Rapidamente, il ranocchio azzurro aprì le braccia e creò una coltre di fumo grigio attorno a sè, e Frogadier fu costretto a fermarsi per non incappare a sua volta nella coltre di nebbia.

"Hmm... sembra che il nostro amico abbia in mente qualcosa di interessante!" affermò Sanpei. "Okay, Frogadier, usa il tuo attacco Docciascudo!"

 

Il Pokemon Schiumorana alzò le braccia al cielo. Un'aura luminosa azzurrina si accese attorno al suo corpo mentre eseguiva un'altra rapidissima serie di segni con le mani, e una serie di getti d'acqua cominciò a scaturire dal terreno attorno a lui, come tanti zampilli! Il Murodifumo di Froakie venne spruzzato d'acqua e cominciò a diradarsi... ma Ash si era aspettato che sarebbe andata così, e aveva già in mente come fare. 

"Tutto calcolato, Froakie! Usa un attacco Rimbalzo!" affermò Ash. Froakie sembrò esitare per un istante, ma eseguì l'ordine e saltò il più in alto possibile... solo per scoprire che la zampa intirizzita dal freddo gli aveva impedito di prendere uno slancio sufficiente, e il balzo raggiunse appena un metro d'altezza.

 

"Ma che gli è saltato in mente? Froakie non era in condizioni di usare un attacco Rimbalzo decente..." cominciò a pensare Sanpei.

"E ora usa Idropulsar!" esclamò Ash. Froakie era arrivato appena in cima al salto quando portò le zampe anteriori davanti a sè e scagliò una raffica di cerchi d'acqua concentrici che colpirono Frogadier in faccia! Il Pokemon rana più grande non si era aspettato un attacco di questo tipo, e non riuscì a difendersi, con il risultato che rimase confuso per qualche istante.

"Ah! Ma allora non volevi portare a segno quel Rimbalzo?" esclamò Sanpei. Frogadier cercò di rimettersi in piedi, ma si ritrovò a barcollare e a non vedere bene davanti a sè. Riuscì a restare in guardia, ma non aveva più la stessa sicurezza di prima. "Accidenti, questa non me l'aspettavo..."

"Voi ninja siete maestri nelle tattiche di sorpresa, no?" scherzò Ash. "Ho pensato che due potevano giocare allo stesso gioco!"

 

Fra gli "spettatori", Serena era rimasta stupita dalla mossa del suo amico. "Ehm... Quindi, fatemi capire... Ash ha usato di proposito una mossa che immaginava non sarebbe stata molto efficace... per poter mandare a segno un attacco che confondesse Frogadier?" chiese, e quando Misty sospirò e annuì come niente fosse - abituata com'era alle tattiche non proprio ortodosse di Ash - Serena scosse la testa. "Ash ha idea di quanto azzardata sia stata la sua mossa?"

"Azzardata o meno, ha avuto successo. A volte correre dei rischi può portare a dei risultati apprezzabili." spiegò Lino.

 

"Detto questo..." ammise tra sè il Capopalestra di Altoripoli. "...sì, è stata una mossa molto azzardata. Frogadier è certamente superiore a Froakie praticamente sotto ogni punto di vista, e quindi ad un certo punto, correre dei rischi è inevitabile. Ma le incognite per Ash erano davvero molteplici. Non credo che riuscirà a reggere se Frogadier si riprenderà in tempo dalla confusione."

 

"Presto, Froakie! La confusione non durerà molto!" continuò Ash. Anche lui si era reso conto subito dello stesso problema. "Annebbiagli la vista con Fangata!"

"Froak!" esclamò il ranocchio azzurro. Sfruttando il fatto che la Docciascudo di Frogadier aveva creato del fango sul terreno, Froakie ne raccolse una manciata e la scagliò in faccia all'avversario...

 

...che piegò la testa da un lato e riuscì a schivare il colpo all'ultimo momento!

 

"Ah? Non... non l'ha colpito?" esclamò Ash sbalordito. "La confusione è già cessata?"

"Non male come idea, Ash! Ammetto che questa mossa non me l'aspettavo!" ammise Sanpei, il cui sorriso determinato era ricomparso. "Ma noi ninja non ci siamo guadagnati la nostra fama per caso! Anche i nostri Pokemon sono addestrati a sopportare la fatica e le condizioni avverse! Frogadier, ora torna indietro e usa Doppioteam!"

Il Pokemon Schiumorana riuscì, anche se un po' a fatica, ad alzarsi in piedi e meettersi in guardia. Poi, ancora una volta, eseguì una rapida serie di segni con le mani, e creò una serie di doppioni illusori di sè stesso.

 

"Accidenti..." esclamò Ash, cercando di dare un'occhiata ai doppioni per trovare qualcosa che lo aiutasse a capire qual era quello vero. Appena in tempo, notò che uno di essi aveva i piedi che sprofondavano leggermente nel fango, un attimo prima che tutti assieme partissero all'attacco! "Froakie, è il secondo quello vero! Il secondo da sinistra!"

"Froak?" Il ranocchio azzurro emise un gracidio di paura e cercò di contrattaccare, ma l'avvertimento era arrivato troppo tardi.

 

"Frogadier, usa Attacco Rapido!" esclamò Sanpei.

Per un attimo, Frogadier temette di perdere la concentrazione e non riuscire a mandare a segno l'attacco... ma la sua disciplina mentale riuscì ad avere la meglio, e il Pokemon Schiumorana mandò a segno il suo colpo mentre Froakie cercava ancora di capire da dove sarebbe arrivato. Con un'esclamazione di disappunto, Froakie venne sbalzato indietro e atterrò di schiena vicino ad Ash.

 

"Sembra che... Froakie non sia più in grado di combattere." affermò Lem, un po' a malincuore. "Sanpei e Frogadier si aggiudicano l'incontro!"

Ash sospirò. Peccato, in realtà sparava di vincere, o almeno di fare una figura migliore. Ma quel Frogadier era davvero ben allenato, e Froakie era in squadra con lui soltanto da poco. Lui e Pikachu andarono ad aiutare Froakie ad alzarsi, e il ragazzo spruzzò una Pozione sul ranocchio azzurro in modo da farlo riprendere un po'.  "Non te la prendere, Froakie. Abbiamo fatto tutto il possibile, data la situazione." affermò. "Vuole... semplicemente dire che abbiamo ancora un bel po' di strada davanti, non credi?"

"Pika pika!" rispose Pikachu. Sperava che Froakie non se la prendesse più di tanto per quella sconfitta, e in effetti, quando il ranocchio azzurro si rimise in piedi e scrollò la testa per schiarisi le idee, ebbe l'impressione che avesse accettato la sconfitta senza troppi problemi. Tuttavia... Pikachu non ne era del tutto sicuro. Froakie era talmente riservato con le sue emozioni, che ancora una volta il topolino elettrico non era sicuro di averlo capito.

 

D'altronde, neanche Sanpei e il suo Frogadier sembravano troppo soddisfatti della vittoria. Il ragazzo ninja aveva giustamente ringraziato il suo Pokemon per la vittoria, ma Ash e Pikachu avevano l'impressione che si fosse aspettato di più da Froakie.

 

"Non è andata molto bene... come mai Ash a Froakie non sono riusciti a dare del loro meglio?" chiese Clem preoccupata, il suo Dedenne comodamente seduto sulle ginocchia. Anche il Pokemon criceto sembrava un po' deluso da come fosse andato lo scontro, e chiaramente si aspettava un po' di più.

 

Lem volle azzardare una spiegazione. "Ho l'impressione..." commentò il ragazzo aggiustandosi gli occhiali. "...che Froakie fosse un po' intimorito dal fatto di avere di fronte una sua versione evoluta, e che Ash non si sia aspettato che il suo avversario sarebbe riuscito a vanificare le sue tattiche. In effetti... devo dire che le tattiche di Ash, in questo caso, si sono basate più sulla sorpresa che non su una vera e propria strategia."

"E' vero." ammise Ash. "Ho un po' improvvisato, e non è andata bene come speravo. Per la prossima volta, cercherò di avere una strategia migliore."

 

"Non si tratta soltanto di questo, però..." affermò Lino sfregandosi il mento. Si rivolse al ragazzo ninja, che si era tenuto nei paraggi assieme al suo Pokemon. "Immagino che... anche tu speravi di vedere qualcosa di più da Froakie, vero? Quel potere nascosto di cui tu ed Ash parlavate..."

 

"In effetti, vorrei discutere proprio di questo." disse Sanpei... per poi fare un ghigno arguto. "Ma prima, che ne dite se ci prendiamo qualcosa da mangiare? E' stata una giornata lunga per tutti noi, e un po' di riposo non fa male a nessuno!"

"Pikachu!" esclamò Pikachu entusiasta. Si avvicinò a Froakie e gli battè amichevolmente una mano sulla schiena, che il ranocchio azzurro accettò con un breve sospiro. Se non altro, quella poteva essere un'occasione per scoprire qualcosa in più...

 

 

ooooooooooo

 

 

A Desertipoli, in una zona di Kalos molto distante, stava avendo luogo un'altra discussione tra altri individui che, prima ancora di rendersene conto, erano rimasti coinvolti nelle vicende che avevano segnato il passato di Kalos...

 

Di sera, il calore torrido che permeava Desertipoli era sceso ad un livello tollerabile, permettendo a Vera, Max e il loro gruppo di fermarsi fuori assieme a Maram e al fratello. Dopo un po' di riposo, i fratellini di Petalipoli e i loro compagni di viaggio avevano girato quanto più possibile per Desertipoli, in modo da familiarizzare con il luogo. Era una città davvero enorme e dall'innegabile fascino, anche se a volte poteva sembrare soffocante, con tutti quei grattacieli e quelle strade trafficate. Baraz e Maram erano piuttosto orgogliosi della loro città, ma qualche volta, Drew aveva l'impressione, da come parlavano dei tempi passati, che rimpiangessero un po' le vecchie tradizioni ora passate in secondo piano.

"E questo... è quello che è successo molto tempo fa, quando Desertipoli ha cominciato a diventare una città importante." finì di raccontare Baraz. "Quando le persone cominciarono a sfruttare i poteri di Hoopa senza mostrare ritegno... fu allora che il potere di Hoopa si scatenò, e un disastro di proporzioni terribili minacciò di cancellare la nostra città dalla faccia del continente. Il fatto che siamo riusciti a riprenderci così, e che adesso siamo una delle città più prosperose assieme a Luminopoli... beh, in effetti ha un po' del miracoloso."

 

"La gente di Desertipoli si è rimboccata le maniche, ed è riuscita a costruire la loro fortuna a partire dalla disgrazia che si era abbattuta su di loro." commentò Hitomi, dopo aver preso un sorso dalla sua aranciata. "Ammiro la loro tenacia."

Baraz si aggiustò il copricapo. "Ammetto però che qualche volta... temo che la gente di Desertipoli, e quelli di Kalos in generale, dimentichino il loro passato. Come se cercassero di seppellirlo sotto lo splendore della modernità, o di non pensarci semplicemente per il fatto che adesso possono godere di agio e ricchezza." commentò. "A volte ho l'impressione... che Kalos cerchi di dimenticare il passato."

 

Max prese un sorso dalla sua bibita. "Beh, immagino che il popolo di Kalos voglia guardare al futuro." affermò. "Non vogliono lasciare che i ricordi del passato li trattengano."

"Per certi versi, non posso che essere d'accordo con te, amico mio..." affermò il ragazzo, per poi guardare con malinconia in direzione dei grattacieli. "Bisogna guardare al futuro... ma non credo che un popolo dovrebbe dimenticare il suo passato. La storia non dovrebbe vincolarci... ma neanche essere soltanto un'annotazione sui libri. Se la storia viene dimenticata... gli errori del passato vengono ripetuti."

 

"E il passato di Kalos... mi sembra di capire che ha avuto i suoi errori." commentò Drew. "Anche se tralasciassimo ciò che è successo con Hoopa, c'è stata anche quella guerra avvenuta tanti secoli fa..."

 

"Ne avevamo sentito parlare... quando Kalos e Torren hanno fatto la guerra..." Vera ricordò quello che aveva letto tempo fa, poco prima che lei e i suoi compagni partissero per quella nuova avventura. Baraz disse di sì con la testa, approvando la preparazione della sua amica. "E' stato quando gli allenatori di Pokemon hanno cominciato ad usare le Megapietre per far evolvere i loro Pokemon a livello Mega."

 

"E soprattutto... quando l'antico re di Kalos ha cercato di usare quell'arma terrificante... dico bene?" chiese Hitomi. "Anch'io ricordo di aver letto una cosa simile."

"Non posso negare che Kalos abbia avuto dei momenti molto oscuri nel suo passato." disse Maram. "Io e mio fratello siamo tra coloro che cercano di tenere vivo il ricordo dei tempi passati... e di fare in modo che persone prive di scrupoli non cerchino di usare le reliquie dei tempi passati per i loro scopi."

 

"Commovente, come tentativo. Ma dovreste sapere che i nostri scopi non sono malvagi."

 

Una frase inaspettata fece saltare Vera e i suoi compagni, e Blaziken si voltò di scatto... solo per essere raggiunto da una scarica elettrica che sfrecciò attraverso il terreno ed entrò in lui! Il Pokemon Altefiamme emise uno stridio di dolore, e un altro attacco arrivò all'improvviso da una stradina laterale - uno Stordiraggio che investì lo Swampert di Max e lo lasciò stordito e barcollante. Approfittando di quel momento di confusione ed incertezza, alcuni aggressori dall'aspetto tanto strano quanto distintivo arrivarono di colpo dalle strade laterali, tutti accompagnati dai loro Pokemon!

"Ah! Ma che cosa...?" esclamò Vera, mentre andava ad assistere il suo Blaziken che si era irrigidito di colpo e stava cercando di muovere le gambe intorpidite. Swampert si era messo a scavare sull'asfalto, senza alcun risultato apprezzabile... e nel giro di pochi istanti, il gruppo si trovò circondato da diversi individui, uomini e donne, che vestivano di completi rossi con tanto di cravatte e scarpe dello stesso colore, con occhiali da sole sfumati di rosso e delle eleganti camicie bianche - un insieme che voleva apparire raffinato e di gran classe, ma che riusciva soltanto a sembrare ridicolo. Ma la decisione e l'aggressività con cui si ponevano non lasciava adito a dubbi: quelle persone facevano sul serio.

 

"Signor Baraz. Signorina Merem. Dobbiamo chiedervi di venire con noi." disse l'uomo dai capelli rossi che guidava il gruppetto di misteriosi individui. Assieme a loro, altri Pokemon apparivano dai vicoletti, e Vera riconobbe subito un Ampharos e un Haunter, oltre ad altri che si schieravano minacciosamente a fianco dei loro allenatori.

I due fratelli si erano subito messi sul chi vive. Avevano sentito parlare di quella gente, e sapevano che non erano buone notizie... "Voi? E che cosa potrebbe volere il Team Flare da noi?" chiese retoricamente il ragazzo. "Siete qui perchè volete sapere tutto di Hoopa, non è vero?"

"Visto che avete già capito il perchè siamo qui, non credo ci sia bisogno di dire altro." disse una recluta femminile del Team Flare, per poi far uscire dalla sua Pokeball un gigantesco Galvantula dall'espressione decisa la cui pelliccia sfrigolava sinistramente di energia statica ed emanava un forte odore di ozono. "Per favore, seguiteci. E' importante per noi, e per il futuro del nostro mondo."

 

Vera corrugò la fronte, mentre si piazzava tra il Team Meteora e il suo Blaziken paralizzato. Il Pokemon Fuoco/Lotta era ancora intorpidito dalla scarica elettrica, ma stava già cercando di riprendere fiato.

La ragazzina pensò che forse avrebbe fatto in tempo ad afferrare le sue Pokeball e mandare in campo qualche altro Pokemon, magari Beautifly o Blastoise. Ma questa opzione le venne negata quando vide che quelli del Team Flare avevano altri Pokemon già fuori: un Toxicroak che uscì da un altro angolino buio, sfoderando il suo tipico ghigno sardonico; un Jellicent rosa che fluttuava elegantemente ad un metro da terra, e un Crawdaunt dall'aspetto minaccioso. E sia Blaziken che Swampert non erano esattamente nelle condizioni migliori per combattere. Non era una cosa che le faceva piacere, soprattutto considerando certe sue esperienze precedenti, ma in quel momento, consegnarsi al Team Flare sembrava essere la cosa più saggia da fare.

 

"E va bene... credo che non abbiamo molta scelta per adesso." disse Drew, che comunque manteneva il suo modo di porsi un po' strafottente. "Questi signori vogliono parlare con noi... e non vedo perchè non dovremmo almeno stare ad ascoltare quello che hanno da dire."

"Ma se siete qui per sapere di più di Hoopa, e per usarlo per i vostri scopi, temo proprio di dovervi deludere." affermò Maram. "Io e mio fratello abbiamo il compito di fare sì che nessuno possa usare di nuovo il potere di Hoopa per fare del male."

"Come abbiamo detto, il nostro scopo non è fare del male." affermò un'altra delle reclute vestite di rosso. "Hoopa servirà al progetto del Team Flare. Creare un mondo dove ognuno abbia il suo scopo e non ci siano più sprechi, nè infelicità."

"Per qualche motivo, il modo in cui lo dite non mi ispira molta fiducia." commentò Baraz con un pizzico di sarcasmo, mentre il gruppo veniva costretto a seguire gli uomini del Team Flare verso il loro nascondiglio...

 

 

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CONTINUA...

  

 

 

  

 

    

       

 

 

 

 

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Capitolo 40
*** Catturati dal Team Flare ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 40 - Catturati dal Team Flare

 

"Hmm... vediamo un po'. Se i miei calcoli sono corretti, dovrei essere in grado di contenere questo quantitativo... ma come sempre, è meglio fare una prova."

L'uomo corpulento mosse alcune leve, e un inquietante rumore di elettricità pervase la stanza, accompagnato da una raffica di scintille che si dipartivano da alcuni cilindri posti nella parte superiore della sala. Lo scienziato fece un passo indietro, impressionato dal risultato... poi, dopo aver vinto un istante di titubanza, si avvicinò alla console e spostò una leva da sinistra a destra. Su un quadrante posto vicino ai controlli, una lancetta si spostò rapidamente in senso orario, fino a piazzarsi del tutto in verticale... e nello stesso tempo, la scarica di scintille terminò, e i macchinari cominciarono a stabilizzarsi fino a che la stanza non tornò calma, e il bagliore degli schermi si smorzò fino ad un livello che l'operatore ritenne accettabile.

 

Xante sospirò e disse di sì con la testa. Fino a quel momento, l'esperimento era andato esattamente come lui aveva previsto. C'erano stati dei piccoli intoppi, ma questo era prevedibile... dopotutto, la scienza era per sua natura una questione di prove ed errori, dove anche un fallimento poteva costituire un traguardo da cui ripartire per ottenere il successo in futuro. Forse era anche da questo che veniva tutto l'interesse di Xante nei confronti della scienza... scoprire cosa si poteva fare, trovare nuovi limiti e nuove possibilità, spingersi sempre oltre e comprendere sempre di più del mondo che li circondava...

Peccato che molti dei suoi colleghi si lasciassero distrarre da frivolezze come l'etica... uno scienziato non poteva essere così, per come la pensava Xante. La conoscenza doveva essere usata per ottenere dei vantaggi, non poteva essere una cosa fine a sè stessa. Se non altro, il Team Flare lo aveva compreso... era per questo che lui era lì in quel momento, per fare sì che le sue conoscenze dessero frutto e potessero essere applicate per qualcosa di grandioso!

 

"Bene, bene. Per adesso, il flusso di energia è stabile. Questo è già un traguardo notevole, ma adesso vediamo di passare al successivo." commentò soddisfatto Xante. Con un gesto della mano, si aggiustò gli occhialini che nascondevano i suoi piccoli occhi luminosi e diede un'altra occhiata alle console e agli schermi luminosi. Era da lì che doveva partire per la fase successiva dell'esperimento, e la cosa migliore da fare era annotarsi ogni cosa e fare in modo di poterlo replicare in futuro.

Dopo essersi segnato tutto quello di cui aveva bisogno su un bloc notes, Xante si sgranchì una spalla e gettò un'occhiata all'orologio digitale sulla parete. Le undici di sera... era già così tardi? Sapeva che ogni tanto perdeva la cognizione del tempo quando era impegnato nei suoi esperimenti, ma addirittura fare così tardi? L'uomo ridacchiò tra sè, in effetti poteva dire senza tanti problemi di essersi completamente perso nel suo lavoro. Cosa poteva farci, era così interessante che Xante aveva praticamente smesso di prestare attenzione a qualsiasi altra cosa.

 

"Forse è meglio prendersi un po' di riposo. Sono stato così tanto tempo attaccato a questa macchina, che adesso ho le articolazioni anchilosate." disse tra sè. "Un po' mi dispiace interrompere, ma se non mi riposo adeguatamente, non sarò abbastanza lucido più tardi per continuare."       

Con movimento lenti e metodici, lo scienziato del Team Flare disattivò i macchinari, che emisero dei suoni elettronici ancora per qualche istante prima che le luci si spegnessero del tutto. Alzò una leva per attivare il generatore di emergenza e mise da parte i suoi appunti, ordinandoli su un tavolo vicino.

"Dottor Xante." Una recluta femminile del Team Flare, vestita con il vistoso e pacchiano completo rosso che passava per uniforme ufficiale, entrò a passo spedito da una delle porte laterali, che scivolò nel muro con un sibilo appena udibile. Fece un saluto, inchinandosi quasi a novanta gradi, e proseguì il discorso prima ancora che Xante si fosse voltato verso di lei. "Perdoni il disturbo, dottor Xante. I nostri agenti ci hanno comunicato che hanno appena catturato alcuni allenatori che sembrano sapere molto della leggenda di Hoopa."

 

Anche se era un po' seccato per il fatto che avrebbe dovuto ritardare una cenetta tranquilla e un po' di meritato riposo, Xante rivolse tutta la sua attenzione alla recluta. "Dici davvero? Beh, questa è una buona notizia, anche se vuol dire che il mio lavoro non è ancora finito." rispose, un po' stancamente. "Va bene. Dove hanno portato i nostri nuovi ospiti?"

"Alla nostra base segreta nei pressi delle rovine del santuario. Era il luogo più vicino." rispose la donna. "Se... volesse essere così gentile da occuparsi di loro..."

 

Xante si sgranchì una spalla e si mise a posto l'uniforme, che gli aderiva quasi alla perfezione a causa del suo fisico corpulento. "Senz'altro. Provvederò immediatamente." rispose con eccitazione trattenuta. Con un pizzico di fortuna, forse avrebbe potuto ottenere nuovi elementi per proseguire i suoi esperimenti... e avvicinarsi ancora di qualche passo alla realizzazione del grande progetto del Team Flare! "A proposito, chi sarebbero i nostri... nuovi ospiti?"

"Pare che si tratti di un gruppo di allenatori di Hoenn, due dei quali sono dotati di un Mega Cerchio e una Megapietra ciascuno." rispose la donna. "E altri due... sembrano comunque essere strettamente legati alle antiche leggende che si tramandano su Kalos. Ma non credo che diranno quello che sanno tanto facilmente."

 

"Questo non sarà un problema." affermò Xante mentre seguiva la donna verso l'uscita del complesso, già pregustando quello che sarebbe riuscito a scoprire. "Abbiamo un bel po' di modi per farli parlare."

 

La donna deglutì e fece un'espressione vagamente impaurita. Sperava sinceramente di non dover scoprire cosa avesse in mente il suo superiore per far sciogliere le lingue ai suoi "ospiti"...

 

oooooooooo

 

 

"Hmm..." Clem si agitò e alzò un braccio mentre si svegliava da un sonno difficile e tormentato da strani sogni. Mentre cercava di girarsi su un fianco, ebbe l'impressione di vedere qualcosa che si allontanava rapidamente, scomparendo nel cielo sopra di lei: un Pokemon simile ad un falcone dalle piume scarlatte...

 

"Denne? De denne!" squittì Dedenne, mentre afferrava saldamente il braccio della sua padroncina e cercava di scuoterla e farla risvegliare. La bambina bionda aprì di scatto gli occhi... e si ritrovò di colpo distesa in un sacco a pelo, sopra un sottile materassino che le permetteva di dormire senza risentire del duro terreno sotto di lei. Emise una serie di versi inarticolati, ancora mezza addormentata... e finalmente, riuscì a svegliarsi del tutto e mise a fuoco il simpatico Pokemon Elettro/Folletto che la stava assistendo.

 

"Denne!" squittì Dedenne con espressione sollevata, muovendo vivacemente i suoi baffi ad antenna. "De de dedenne?"

"Hmm... De... denne?" mormorò la bambina bionda, cercando di scrollarsi di dosso la sonnolenza e di riconnettere il cervello. Dopo pochi secondi, Clem riuscì a riattivarsi del tutto, e si ricordò di tutto quello che era successo il giorno prima...

 

Ma certo... erano stati alla Grotta dei Bagliori assieme a Lino, per scoprire cosa stava cercando di fare il Team Flare da quelle parti... poi avevano visto quelle strane visioni che dovevano essere il passato di Kalos... e poi, si erano imbattuti in quegli strani ninja che li avevano portati al loro accampamento, e Ash e il suo Froakie si erano misurati con Sanpei e il suo Frogadier.

"Hmm... accidenti, certo che sono successe molte cose in un giorno solo..." commentò la bambina, mettendosi seduta sul suo sacco a pelo e tenendo in braccio il piccolo Dedenne, che squittì preoccupato. Clem non gli dava l'impressione di essere in gran forma... e anche gli altri ragazzi e Pokemon gli apparivano un po' nervosi.

La bambina si guardò attorno. Vicino a lei, i suoi compagni erano ancora addormentati nei loro sacchi a pelo disposti ordinatamente sul terreno. Se non altro, loro non sembravano troppo preoccupati... o se lo erano, non davano l'impressione di esserlo. A parte un Pokemon che dormiva accanto ad Ash, affiancato da Fletchling e Pikachu. Il Froakie del ragazzo stava cercando di rilassarsi, ma ogni tanto si rivoltava sul dorso o sul fianco, tormentato da qualcosa. Dedenne aveva l'impressione che avesse preso piuttosto male la sua precedente sconfitta contro il Frogadier di Sanpei.

 

"Povero Froakie, mi piacerebbe poter fare qualcosa per lui..." mormorò Clem a bassa voce, restando lì seduta per un po' a guardare il Pokemon ranocchio che finalmente, dopo un po' di tempo, riuscì a quietarsi ed addormentarsi. Invece Clem non aveva più voglia di dormire, almeno non per il momento... piuttosto, le era venuta voglia di muovere due passi e prendere un po' d'aria. "Hmm... okay, Dedenne... vuoi che andiamo a farci una passeggiata? Tanto, ormai ho paura che non prenderò più sonno..."

 

"Denne..." ribattè il Pokemon criceto. Clem gli sorrise in segno di intesa e si alzò dal sacco a pelo, scivolando fuori dalla grande tenda con tutta la furtività di cui era capace. La bambina era vestita del suo pigiama, un buffo costume marroncino con la pancia bianca e una crestina gialla sulla fronte, che copriva tutto il suo corpo tranne il viso e le mani, e la faceva sembrare un Tyrunt.

 

La bambina e il suo Pokemon ci misero un po' prima che i loro occhi si abituassero all'oscurità. Nel bel mezzo dell'accampamento, il fuoco che era stato acceso per la sera era ormai estinto, poco più che un mucchietto di ceneri circondato da un cerchio di pietre. Dedenne prese fiato e si riempì i polmoni con l'aria fresca della nottata, poi si guardò attorno e ammirò la calma e la distensione del paesaggio che li circondava. In quella radura, dove non c'erano luci artificiali nè costruzioni, lo spettacolo del cielo stellato era impressionante. Clem non ricordava di aver mai visto tante stelle in vita sua... ce n'erano tante che la bambina adesso riusciva a vedere bene ad una notevole distanza, e non aveva neanche bisogno di portare con sè una torcia elettrica.

 

"E' bellissimo... non ricordo di aver mai visto un cielo così, quando eravamo a Luminopoli..." disse tra sè, come ipnotizzata. Senza pensare a dove stavano andando, Clem e Dedenne si diressero verso il centro dell'accampamento, stando bene attenti a dove mettevano i piedi. La quiete della natura circostante era quasi maestosa, e il sottofondo degli insetti, dei Kricketot e degli Hoothoot che emettevano i loro versi non faceva altro che sottolineare ancora quanto selvaggio ed incontaminato fosse quel luogo.

Clem e Dedenne erano talmente immersi nella loro contemplazione, che la biondina non si accorse dell'agile figura femminile che scivolò alle sue spalle, fissandola come un predatore e avvicinandosi sempre di più, in assoluto silenzio...

 

All'ultimo momento, Dedenne percepì qualcosa di strano... come se gli impulsi elettrici nell'aria attorno a lui fossero cambiati all'improvviso! Allarmato, il Pokemon criceto drizzò le vibrisse e cercò di dare un avvertimento alla sua padroncina...

 

"Denne!" esclamò, e si girò di scatto verso Clem e verso la figura che ora incombeva su di lei...

"Hm? Che succede, Dedenne, c'è qualcosa che..." rispose Clem voltandosi...

 

E la ragazza ninja che era ormai ad un passo da lei si chinò sulla bambina e fece una linguaccia!

"Buh!" sussurrò. Ma anche se aveva parlato con una voce a malapena udibile, la sua apparizione improvvisa fu sufficiente a sorprendere Clem, che incespicò, emise un urletto di spavento, e finì per sedersi a terra, gli occhi ancora fissi verso la giovane ninja.

 

"Hehee... scusa, non volevo spaventarti." sussurrò la ninja, vestita di un completo di colore neutro che lasciava scoperti soltanto gli occhi e le dita delle mani. Anche con la maschera sulla bocca, tuttavia, Clem riusciva a vedere che la ninja stava sorridendo. "Ma... non dovresti andartene in giro da sola, piccola. Non sai quanti pericoli si nascondono nella notte?"

 

Passato un primo istante di sorpresa, Clem si alzò e toccò incuriosita il costume della kunoichi. "Wow, che forza! Allora è vero che voi ninja siete silenziosi ed invisibili!" affermò, per niente impaurita dalla furtività della ragazza.

Sentirsi lodata in quel modo fece piacere alla ragazza ninja. "Oh... beh, si tratta di allenarsi fin da bambini e seguire una disciplina molto rigida. Non è una cosa che può fare chiunque, da un giorno all'altro!" affermò. Si schiarì la voce e tornò seria come un attimo prima. "Comunque... non ti allontanare da qui. Questo posto è abbastanza pericoloso. Ci sono Pokemon selvatici che possono aggredirti, e non possiamo sapere se quei malviventi di prima non siano ancora in giro."

 

"Scusa... anche mio fratello mi dice sempre di non andare in giro das ola. Però... ero davvero troppo curiosa, e non riuscivo a dormire." rispose la piccola, seduta a gambe incrociate sul terreno, con Dedenne in grembo. Il Pokemon Elettro/Folletto squittì compiaciuto e mosse vivacemente le sue grandi orecchie. "E poi... ho visto il cielo stellato, e non sono riuscita a resistere. Volevo guardarlo bene."

"Tu... vieni da una grande città, vero?" chiese la kunoichi. Dietro di lei, apparve con un fruscio quasi impercettibile un piccolo Pokemon simile ad un fantasmino nero con le braccia striminzite ed una sorta di ciuffetto di capelli sopra la testa, il cui volto era nascosto da una maschera ricavata dal ceppo di un albero. Nel legno erano intagliati una piccola bocca tonda e due grandi occhi, attraverso i quuali si vedevano le pupille rosse del fantasmino.

 

"Tuuuump!" esclamò il Pokemon fantasma, facendo fare un salto a Clem e Dedenne con la sua voce spaventosamente simile a quella di un bambino!

"Phantump!" lo rimproverò gentilmente la kunoichi. Immediatamente, il buffo Pokemon mascherato si mise le mani sulle guance e dondolò la testa come se volesse imitare il famoso Urlo di Munch, ed emise un ululato stridulo che riecheggiò come il sibilo del vento. "Insomma, Phantump, ti dico sempre che non è educato spaventare i visitatori!"

"Phan, phan..." rispose il fantasmino, muovendo le corte braccia in aria senza cambiare espressione. La ragazza ninja scosse la testa. Inutile prendersela, con quel tipo di Pokemon i rimproveri scivolavano via come acqua sulle piume di uno Psyduck.

 

"E' il tuo Pokemon? Che carino!" esclamò Clem. La bambina bionda allungò la mano verso Phantump, che rispose scendendo verso di lei e mettendo una mano nel palmo di quella di Clem.

"Vero, eh? E' il mio Phantump. Un Pokemon di tipo Erba/Spettro originario di Kalos." disse la kunoichi sorridendo. Immaginando che a questo punto non ci fosse più bisogno di mascherarsi, si calò la maschera per mostrare il suo intero volto... e Clem restò per un istante sbalordita nel vedere una lunga cicatrice che le solcava il viso, partendo dal mento e arrivando fino allo zigomo destro.

 

"Oh? Che succede?" chiese la kunoichi, notando subito l'espressione di Clem. Si toccò la cicatrice e passò un dito su di essa. "Ah... vuoi dire questa? Già... immagino che possa essere inquietante. Me la sono fatta quando ero più piccola... avevo nove anni, forse dieci... durante un allenamento, siamo stati attaccati da dei Pokemon selvatici particolarmente ostili, e una Pyroar particolarmente feroce mi ha colpito con i suoi artigli e mi ha fatto questa cicatrice."

"Mamma mia... devi aver perso molto sangue." affermò Clem con un brivido di paura.

 

La ragazza si massaggiò la guancia e il suo Phantump fluttuò accanto a lei in segno di solidarietà. "Non è stato uno scherzo, no... ho avuto paura che il taglio si infettasse." rispose. "Ma alla fine ne sono uscita bene. Ciò che non uccide rende più forti, o almeno questo è quello che si dice."

"Credo che anche Ash sarebbe d'accordo." rispose Clem con una breve risata. "Ma... scusa se te lo chiedo, ma non credo di conoscere il tuo nome."

 

"Oh... è vero, in effetti non mi sono neanche presentata." affermò la kunoichi imbarazzata. Phantump aprì le braccia e scosse la testa. "Ehm... il mio nome è Sayuri... e faccio parte della squadra di esploratori di Sanpei. Noi siamo dei protettori, se così si può dire. Ci occupiamo di fare sì che certi segreti riguardanti il passato di Kalos non cadano nelle mani sbagliate. Tipo quelle del Team Flare."

 

"Il mio nome è Clem... e vengo da Luminopoli. Mio fratello Lem è il Capopalestra di quella città, lo sai?" chiese con entusiasmo. Poi, le venne in mente qualcosa. "Hmm... a proposito... se avete un compito così importante, come mai prima d'ora mio fratello non sapeva praticamente niente di voi? Lavorate... ehm... come si dice... nell'ombra?"

Sayuri ridacchiò gentilmente. "Beh, del resto noi siamo shinobi. L'oscurità è la nostra migliore alleata." rispose. "Cerchiamo di agire senza che nessuno ci veda, compiere la nostra missione quanto più rapidamente possibile e svanire nell'ombra. Non possiamo lasciare che qualcuno sappia dove viviamo, a meno che non sia una persona fidata come voi. In effetti, il nostro villaggio è da tutt'altra parte di Kalos."

"Tranquilli, non dirò nulla a nessuno." rispose Clem. "Ma... cosa vorrebbero fare questi uomini cattivi con questi segreti che proteggete?"

 

Sayuri non rispose subito. Alzò lo sguardo e rivolse un'espressione pensierosa al mare di stelle che si estendeva sopra di loro. Clem alzò lo sguardo a sua volta, chiedendosi cosa si nascondesse dietro lo sguardo pensieroso di Sayuri.

"Hai visto questo cielo? Tutte queste stelle... questo spettacolo della natura... queste sono cose a cui tante persone, che vivono nell'abbondanza e nella comodità della città... ormai non fanno più caso." rispose la kunoichi. Si tolse il copricapo, rivelando una elegante chioma di capelli neri lunghi fino alle spalle. "Eppure, quello che vediamo è un capolavoro del creato, e noi uomini dovremmo avere un po' più cura della nostra unica casa. Spesso ci dimentichiamo che non siamo noi i padroni di questa terra, ma che la stiamo condividendo con i Pokemon, e che l'abbiamo presa in prestito ai nostri figli. Non l'abbiamo ereditata dai nostri antenati."  

 

Clem e Dedenne erano rimasti ad ascoltare, come incantati dalle parole di Sayuri. La bambina aveva già sentito, in alcune occasioni, discorsi su quanto fosse importante preservare la natura e prendersi cura dell'ambiente, ma adesso... la situazione era diversa, ora che si trovava lei stessa immersa in un luogo del tutto incontaminato.

 

"E il motivo principale per cui Kalos è così rigogliosa... è perchè anticamente, circa mille anni fa, il potente Xerneas, il Pokemon che rappresenta la vita, ha usato il suo potere per rendere il nostro continente un luogo dove le persone e i Pokemon potessero vivere nell'abbondanza." continuò Sayuri. Si vedeva che raccontare quelle storie le faceva piacere - chissà quante volte le aveva ascoltate, la sera, seduta attorno ad un fuoco assieme agli altri cadetti ninja del suo clan. "Ma certe persone non sono contente di quello che hanno, vogliono sempre di più... e alcune di loro vogliono impadronirsi del potere di Xerneas, o della sua controparte Yveltal, per piegare gli altri al loro volere e soddisfare la loro avidità. E' così che si è scatenata la guerra di tremila anni fa tra Kalos e Torren."

 

"In effetti... questa è una storia che ho già sentito... almeno in parte." rispose Clem. "E' stato allora che... gli uomini hanno cominciato ad usare le Megapietre, vero?"

"Sì... ho dato un'occhiata anch'io ai libri di storia, e in effetti... dicono che le Megapietre siano nate proprio quando Xerneas ed Yveltal hanno infuso del loro potere alcune pietre particolari." una voce sommessa di introdusse nella conversazione. Le due ragazze e i loro Pokemon guardarono in direzione della voce - si trattava di Serena, vestita del suo pigiama rosa e un paio di pantofole, che muoveva una mano davanti a sè come per scusarsi di essere piombata lì all'improvviso. Era accompagnata dal suo Sylveon, la cui pelle rosata emanava un tenue bagliore alla luce delle stelle. "Oh, scusate... nemmeno io riuscivo a dormire e ho deciso di muovere due passi. Poi ho visto voi che parlavate, e non ho potuto fare a meno di ascoltare."

 

"Oh, ciao, Serena... lei è Sayuri, una dei ninja del gruppo di Sanpei." disse Clem. "E lui è il suo Pokemon, Phantump."

"Phanphaaaan!" esclamò il fantasmino mascherato, agitando le braccia in un tentativo non troppo serio di fare paura.

"Eoooon!" rispose il Sylveon di Serena con voce melodiosa. Phantump fluttuò verso di lui, e i due Pokemon iniziarono a conversare tra loro in quella strana lingua che solo loro e i loro allenatori potevano capire.

 

"Credo che i nostri Pokemon siano contenti di fare conoscenza!" affermò Serena. "Comunque... ciao, Sayuri! Eri tu a fare il turno di guardia?"

La kunoichi alzò le spalle. "Non ti preoccupare, sembra che qui attorno non ci siano minacce, almeno per ora." rispose. "E se ci fosse qualche problema, non me lo farò sfuggire."

"Sayuri mi stava raccontando la storia di Kalos... di quel re che ha usato quella terribile arma per distruggere i suoi nemici, vero?" chiese Clem, tornando al discorso di prima.

"Sì, proprio lui." rispose Sayuri, di nuovo seria e preoccupata. "A quei tempi, l'antico re ricorse al potere di Yveltal, il Pokemon Leggendario che rappresenta la morte e l'oblio."

Clem sbattè gli occhi, mostrando un po' di spavento. "Perchè ha voluto usare il potere di un Pokemon che sembra così cattivo?" chiese ingenuamente. Il Phantump di Sayuri, come punto sul vivo, sgranò gli occhi e scosse rapidamente la testa.

"Phantump!" protestò vivacemente.

 

Serena accarezzò il suo Sylveon, che mosse lentamente la coda in segno di gradimento. "Clem... la morte non è buona o cattiva di per sè. E' semplicemente... un fatto." spiegò gentilmente. "Yveltal, così come Xerneas, svolge una parte fondamentale nel mantenere l'equilibrio di questo mondo."

Sayuri disse di sì con la testa. "E' vero. Senza la morte, la vita invaderebbe tutto e diventerebbe niente più che una perversione di sè stessa." spiegò. "Ma questo è un discorso a sè. Il problema si verifica quando una delle due cose prende il sopravvento sull'altra. A quei tempi, come stavo dicendo, il re ha usato il potere di Yveltal per devastare i territori di Torren. Credo che fosse... per una vendetta nei confronti della gente di quel paese."

 

"Ma è terribile..." sussurrò la bambina bionda. "Cosa gli avevano fatto di male quelli di Torren? Ce l'aveva con tutti?"

Serena scosse la testa. "Questo non lo sappiamo... credo che non lo sappia nessuno per certo." rispose malinconicamente. Sylveon e Phantump avevano smesso di chiacchierare e stavano in solenne silenzio ad ascoltare, e Dedenne mosse i baffi-antenne in un'espressione di partecipazione. "Ma le azioni dell'antico re hanno provocato dolore e sofferenza ad innumerevoli persone... compreso lui stesso. Alla fine della guerra, il re è scomparso, e nessuno ne ha più saputo nulla."

 

"E' una storia triste..." rispose Clem, guardando verso il terreno con gli occhi umidi. Si passò una mano sul viso e accarezzò Dedenne. "E quindi... voi siete tra quelli che si occupano di fare in modo che i segreti di Kalos rimangano tali, in modo che nessuno possa fare quello che fatto il re di Kalos tanto tempo fa, vero?"

"Esatto. E ora che il Team Flare si sta muovendo, siamo tutti un po' preoccupati." affermò Sayuri, per poi mettersi nuovamente il copricapo e la maschera. "Comunque, voi non preoccupatevi, e continuate pure il vostro viaggio. Ci occuperemo noi di tenere a bada il Team Flare... e quei misteriosi individui che rapiscono i Pokemon."

"Va bene..." affermò Serena. Il suo Sylveon balzò agilmente sopra una roccia vicina e si guardò attorno, senza nascondere un po' di ansia per quello che sarebbe successo in seguito...

 

oooooooooo

 

Vera grugnì infastidita e si mosse sulla sedia alla quale era stata legata. Attorno a lei, anche i suoi compagni erano nella stessa posizione, legati a delle sedie per i polsi e le caviglie. "Cavolo... certo che comincia a diventare un'abitudine essere catturati da qualche organizzazione crimininale." commentò la ragazzina.

"Davvero una sistemazione niente male. Voi fuorilegge sapete come far stare comodi i vostri ospiti." disse Drew con un sorriso sardonico.

Hitomi sospirò. "Oh, fantastico. Sarcasmo. Che originalità." commentò. Da parte sua, Max scosse la testa. Sembrava più irritato che veramente preoccupato dalla situazione in cui si trovavano.

 

Una delle reclute vestite di rosso sospirò e scosse la testa. "Ragazzini... non vi consiglieremmo di sottovalutarci. Noi, il Team Flare, abbiamo una missione molto importante da portare a termine, e non possiamo certo fermarci di fronte a delle vecchie credenze." affermò. "Il nostro capo, il Dr. Xante, sarà qui a momenti, e lui non è gentile come noi. Quindi, se avete qualcosa da dire, vi consiglierei di dirlo subito, e di risparmiarvi ulteriori problemi."

Maram e Baraz, anche loro legati a delle sedie assieme al gruppetto di allenatori di Hoenn, continuarono ad opporre un netto rifiuto. "Non vi aiuteremo. Qualsiasi cosa vogliate sapere sui Pokemon Leggendari di Kalos, non vi diremo nulla." affermò il ragazzo. "Già altre volte, in altri luoghi, uomini malvagi hanno cercato di usare i Pokemon per il loro bieco tornaconto, e ogni volta le conseguenze sono state terribili. Non vi permetteremo di farlo."

 

"Davvero? E' un peccato che la pensiate così, perchè quello che vuole fare il Team Flare è proteggere il futuro e la bellezza di questo pianeta." rispose una recluta femminile aggiustandosi gli occhiali sfumati di rosso. "Grazie ad Hoopa, potremmo realizzare il nostro progetto più velocemente."

"E... in cosa consisterebbe, esattamente, questo vostro progetto?" chiese Vera, guardando con sospetto la donna vestita di rosso.

"Di solito, quando gente come voi parla di proteggere il futuro, e del 'bene maggiore', non mi aspetto nulla di buono." replicò Maram, evidentemente consapevole di come andassero le cose.

 

"Ed è qui che sbagliate, ragazzi. Il Team Flare vuole evitare che questo bellissimo pianeta sia rovinato dalle mani degli indegni che lo porterebbero alla rovina." rispose l'uomo che aveva parlato per primo. "Ma il nostro potere da solo non è sufficiente a realizare questo nobile scopo. E' per questo che abbiamo bisogno del potere di Hoopa e degli altri Pokemon Leggendari di Kalos. E una volta trovato Hoopa, non sarà difficile trovare anche gli altri."

"Parli... del fatto che Hoopa può convocare gli altri Pokemon Leggendari, non è vero?" disse Baraz. "Anche tanto tempo fa è successo, quando Desertipoli era ancora un villaggio nelle terre aride... e per poco non si è risolto in un disastro. Cosa vi fa pensare che con voi andrà diversamente?"

 

"Non sottovalutate il potere della scienza." rispose la voce di un uomo che stava arrivando in quel momento, entrando da una porta laterale. Il Dr. Xante fece il suo ingresso nella sala, e alzò una mano per salutare giovialmente il resto delle reclute, le quali a loro volta si misero sull'attenti in tutta fretta. Xante si mise a posto l'uniforme e guardò divertito i ragazzi di Hoenn e i due fratelli di Desertipoli. "E così... questi sarebbero i famosi allenatori che hanno fatto parlare di sè in questi giorni. Ho sentito dire che avrebbero sconfitto il famigerato Team Meteora, ma sinceramente, a guardarli così, non mi sembrano troppo capaci."

"Mai sentito dire di non giudicare dalle apparenze, amico?" chiese sarcastico Max. "Se volessi affrontarmi in un leale combattimento di Pokemon, allora ti renderesti conto che non ti conviene sottovalutarci."

 

"Oh, in altre circostanze, credimi, sarei contento di prenderti in parola." rispose Xante mellifluo. "Sfortunatamente, al momento ci sono delle precedenze da rispettare. E per rispondere alla vostra domanda di prima... la conoscenza umana è progredita molto in questi cento anni. Ora sappiamo come fare per mantenere il controllo sui Pokemon Leggendari e impedire che i loro poteri provochino un disastro."

"Ma la saggezza... non mi sembra progredita altrettanto." disse amaramente Baraz.

"Non ve ne rendete conto! I poteri dei Pokemon Leggendari sono al di là della vostra immaginazione. Non sono semplicemente dei Pokemon forti! Sono come divinità!" insistette Vera. "Le loro capacità non hanno niente a che vedere con la ragione... la vostra tecnologia non riuscirà mai a controllarli completamente."

"E quando sfuggiranno al vostro controllo... la loro ira si abbatterà su Kalos e provocherà devastazione e sciagura!" esclamò Maram. "Dovete abbandonare questa vostra folle idea, finchè siete ancora in tempo."

 

"Mi spiace che la pensiate in questo modo. Ma avrete modo di cambiare idea, una volta che vedrete i mezzi che ho a mia disposizione per farvi parlare." disse Xante, senza cambiare la sua espressione paciosa. Alzò lentamente una mano e schioccò le dita, per richiamare l'attenzione di due subordinati, un uomo e una donna. "Molto bene, signori. Dimostrate a questi ragazzi cosa intendo dire. Mi raccomando, nessuna pietà. Devono parlare."

"Ehm... perchè ho come l'impressione che stiamo andando dalla padella alla brace?" si chiese nervosamente Max, mentre i due scagnozzi del Team Flare si avvicinavano minacciosi a lui e ad Hitomi, incombendo sui due bambini con dei sorrisetti poco rassicuranti...

 

"Ed ora, bambini... è il momento di farvi vedere che noi del Team Flare non ci facciamo scrupoli." disse l'uomo. "E parlerete... oh, se parlerete!"

"M-Max... no! Non fate del male a mio fratello e ad Hitomi!" esclamò Vera.

Drew strinse i denti. "Siete dei codardi! Se dovete prendervela con qualcuno, prendetevela con me!" esclamò, ma i due scagnozzi del Team Flare si avvicinarono sghignazzando ai due bambini più piccoli...

 

Qualche minuto dopo...

 

"Haaaaaahahahahahaaaaa! Nohohohohon dirò mai niehehehehehentehehehehe!" Max stava cercando di sembrare forte ed inflessibile... ma l'effetto era rovinato dal fatto che era in canottiera e pantaloncini, e che si stava sbellicando dalle risate a causa delle piume che il tizio del Team Flare gli stava passando sulla schiena, poi sulle ascelle, poi sui piedi...  Anche Hitomi era in una situazione simile, e nonostante i suoi tentativi di restare impassibile, non era riuscita a trattenere qualche risata quando la donna del Team Flare le aveva fatto il solletico sulla pancia e sotto le costole.

 

"State perdendo... huhuhuhuhuhuuu... il vostro tempohohohoho..." Hitomi soffocò a malapena un'altra risata quando il suo 'torturatore' le carezzò il fianco con una piuma.

Vera, Drew e i due fratelli di Desertopoli restarono a guardare ammutoliti, con tanto di gocciolone sulla nuca, i 'mezzi' che quei balordi stavano usando in un ridicolo tentativo di intimorire i due bambini e costringerli alla resa. Più che altro, Max ed Hitomi sembravano divertirsi... mentre quelli del Team Flare sembravano sinceramente convinti che quella fosse una sorta di tortura disumana che avrebbe dobuto piegare la loro volontà.

 

"Allora? Vi decidete a parlare, o dobbiamo continuare la sessione di tortura?" chiese Xante, in piedi in disparte rispetto agli altri del Team Flare. I due 'torturatori' si staccarono da Max ed Hitomi, permettendo loro di prendere fiato.

 

"Uff... uff... tutto... tutto qui quello che sapete fare? Io mi sono addirittura divertito!" affermò Max dopo aver ripreso abbastanza fiato. Aveva riso così tanto che adesso gli faceva persino un po' male la gola. Hitomi si schiarì la voce, come se volesse dire qualcosa... e invece, restò in silenzio, con grande scorno del Team Flare. 

 

"Sarebbero... questi i... 'metodi infallibili' di cui parlavate?" chiese Vera, con una palpebra che guizzava verso l'alto per il fastidio. "Dopo quello che abbiamo visto a Reborn, non ci fanno nè caldo nè freddo."

 

L'espressione di Xante si era offuscata appena un po'. Lo scienziato del Team Flare provava giusto un po' di fastidio per la resistenza opposta da quel gruppetto di aspiranti eroi. Forse aveva fatto male a sottovalutarli solo perchè erano dei bambini. "Vedo, vedo... a quanto pare, questo sistema non ha su di voi l'efficacia che pensavo." affermò lo scienziato del Team Flare. Si mise a braccia conserte e cercò di pensare ad un'alternativa. "Hmm... immagino che dovrò farmi venire in mente qualche idea per estrarre dalle vostre menti le informazioni che mi servono. Ma non credo che mi ci vorrà più di tanto tempo. Per adesso... rimettete i nostri ospiti in qualche cella, e dategli qualcosa da mettere sotto i denti. Credo che avremo un bel po' di cui discutere più avanti."

 

"Ricevuto." dissero in contemporanea le due reclute del Team Flare. Stando bene attenti a non lasciare che i ragazzi avessero un'occasione per fuggire, i due individui in rosso li slegarono e li riaccompagnarono alle loro celle, separando le ragazze dai ragazzi. Max ed Hitomi non persero tempo a rivestirsi, mentre Vera tirò un sospiro e si sgranchì i polsi.

"Pensate bene a quello che volete fare, ragazzi. Noi del Team Flare otterremo quello che vogliamo, in un modo o nell'altro." affermò la donna, un attimo prima di voltarsi e tornare dal suo capo. "Quello che cambierà sarà quanto  sarà difficile per voi. Se collaborate, andrà tutto bene."

"Wow. Libro dei cattivoni clichè, capitolo 6." commentò Max mettendosi a posto la maglietta. Hitomi si aggiustò il ricciolino ribelle con un gesto noncurante della mano, e si grattò il fianco dove era ancora rimasto un accenno di prurito. "Siamo di nuovo in cella, a quanto pare. E con questa gente che vuole che noi gli diciamo tutto quello che sappiamo sui Pokemon Leggendari di Kalos."

 

"Vogliono Hoopa... se hanno lui, hanno praticamente tutti gli altri." disse Baraz scuotendo la testa. Con un sospiro rabbioso, il giovane si sedette sul fondo della cella con la schiena appoggiata al muro. Stava cercando di pensare ad un modo per recuperare i loro Pokemon e farla pagare al Team Flare... ma soprattutto, stava cominciando a pensare a qualcosa di più importante.

Per tutto quel tempo, le persone a cui era toccata l'incombenza di custodire i segreti di Kalos, tra cui anche lui e sua sorella, avevano dovuto vedersela con certi uomini senza scrupoli che volevano mettere le mani sui Pokemon Leggendari e usarli per i loro scopi nefasti. Un compito che avevano svolto al meglio delle loro possibilità, e fino a quel momento era anche andata bene... ma cosa sarebbe successo, se un giorno avessero fallito? Già si trovavano in una posizione molto difficile, prigionieri del Team Flare e in attesa di sapere quali piani avesse in mente per loro il Dr. Xante. Alla fine, sarebbe bastato soltanto un momento... un istante di debolezza, un unico fallimento... e i segreti che custodivano con tanto zelo sarebbero caduti nelle mani dei loro nemici.

 

Le conseguenze sarebbero state disastrose... e aveva paura che ormai tutto fosse già compromesso. Se non avessero trovato un modo per sfuggire al Team Flare... quel dannato Xante sarebbe riuscito a leggere i loro segreti dalle loro menti.

Se solo fossero riusciti ad andarsene di lì e a salvare la situazione in qualche modo... Baraz giurò a sè stesso che avrebbe preso tutti i provvedimenti necessari per evitare che questo si ripetesse. Forse si sarebbe trattato di sistemi drastici... ma se fossero riusciti a risolvere il problema una volta per tutte, ne sarebbe valsa la pena, no? In fondo... la posta in gioco era la salvezza di Kalos, forse del mondo intero...

 

Fare qualche eccezione alle regole per un bene maggiore poteva essere necessario... Forse Maram, se l'avesse saputo, non l'avrebbe approvato... ma non era necessario che lei lo sapesse, in fondo. Alla fine, i risultati l'avrebbero convinta... e forse, sarebbe stata l'occasione giusta per mettere fine a quella pazzia. Così i loro discendenti non sarebbero stati costretti a sacrificare il loro futuro in nome di un dovere che non avevano scelto.

 

Detto questo, l'importante era cercare di uscire interi da quel postaccio. Dovevano inventarsi qualcosa... e poi, sarebbe toccato a lui fare in modo che questo non si ripetesse.

 

 

oooooooooo

 

   

La mattina era arrivata rapidamente, e per Ash e i suoi compagni questo voleva dire alzarsi presto e prepararsi a tornare ad Altoripoli... ma non prima di essersi scambiati un po' di informazioni e convenevoli con i loro compagni ninja.

"Ahio... accidenti, temo di non essere riuscito a dormire molto bene, stanotte." mormorò Lem passandosi una mano sul viso. "Come facciano i ninja a riposarsi in posizioni simili... è un mistero che non riuscirò mai a risolvere!"

"Beh, allora puoi consolarti, visto che non lo capirò nemmeno io." disse Misty massaggiandosi la schiena con una mano, mentre con l'altra teneva in braccio il suo Marill. Il topolino azzurro emise uno sbadiglio e scosse le orecchie, cercando come poteva di svegliarsi. Evidentemente, non era stata una notte molto tranquilla nemmeno per lui. L'unico che sembrava aver dormito abbastanza bene era proprio Lino, che evidentemente era così abituato a dormire come capitava durante le sue scalate, che non sentiva nemmeno il fastidio. 

Quello che però non stupì nessuno era vedere che non solo Ash e Pikachu si erano alzati un po' prima per fare un po' di pratica, ma anche Serena aveva deciso di approfittare della situazione per addestrare un po' i suoi Pokemon. Il giovane di Biancavilla era di fronte a Sanpei e al suo Frogadier, con in campo Froakie e Binacle... mentre Serena aveva mandato in campo la sua maestosa Vivillon, che ora volava in ampi cerchi attorno alla sua allenatrice. Anche Serena si stava allenando con qualcuno... e per l'esattezza, con Sayuri, la kunoichi con cui lei e Clem avevano parlato quella notte.

"Vedo che... si sono già messi d'impegno, quei due." disse Lino, osservando con approvazione i due giovani allenatori. Ash e Sanpei stavano dando qualche direttiva, rispettivamente, a Froakie e Frogadier... e i due Pokemon si stavano spostando a velocità pazzesche, come se stessero scomparendo e riapparendo a brevi distanze. Ogni tanto, i due Pokemon anfibi si scontravano e si respingevano a vicenda... ma era chiaro che era Frogadier quello che riusciva a mettere più potenza nei suoi colpi. Dopo una serie di colpi ben assestati, il Pokemon di Ash era stato costretto a cedere terreno e a riprendere fiato.

 

"Froak!" esclamò Froakie. Riprese fiato fiusto per un momento, poi scosse le zampette anteriori e si rimise in guardia.

"Froakie, te la senti di continuare?" chiese Ash, attento ad ogni segno che il suo Pokemon cominciasse a stancarsi. Il ranocchio azzurro rispose di sì con un cenno della testa, e Pikachu rispose a tono prima di rivolgere un segno dell'okay al suo allenatore. Notando che anche Binacle stava fremendo per il desiderio di combattere, il ragazzo decise di usare due mosse assieme, in modo che lui e Froakie potessero aiutarsi a vicenda. "Perfetto!" continuò il giovane di Biancavilla, con il suo inconfondibile sorriso audace. "Allora... Binacle, usa un attacco Rocciotomba! E tu, Froakie... sfrutta le rocce per darto lo slancio e sferra un Attacco Rapido!"

"Hm? Questa tecnica sembra interessante, Ash... vediamo cosa sai fare!" affermò il giovane shinobi. "Ma io e Frogadier non resteremo a guardare. Frogadier, usa Murodifumo!"

 

Binacle sollevò le braccia e strinse le "mani" a pugno, poi le alzò verso il cielo e fece cadere una raffica di pietre affilate. Prima che queste potessero cadere attorno a Frogadier, Froakie scattò in avanti con la velocità che gli era propria, saltò e appoggiò le zampe posteriori su una delle rocce che cadevano. Si diede lo slancio da lì e scattò verso un'altra roccia... mentre Frogadier si alzava in piedi sulle zampe posteriori e muoveva le braccia davanti a sè per creare una rapidissima sequenza di segni ninja. Nel giro di un secondo, aveva già terminato l'esecuzione, e una nube di fumo nero apparve dal nulla con un lieve rumore, avvolgendo completamente la versione evoluta di Froakie. Il ranocchio azzurro di Ash, tuttavia, non si fece impressionare, e scattò verso un'altra delle rocce... e un attimo prima che l'attacco Rocciotomba toccasse terra attorno a Frogadier, Froakie riuscì a vedere qualcosa di quasi impercettibile che si muoveva nella nebbia, e scattò in quella direzione, scendendo in picchiata come un uccello da preda.

 

Si sentì un forte schianto quando i due Pokemon si scontrarono, e un attimo dopo, la nube di fumo si diradò, e sia Froakie che Frogadier ne uscirono di scatto, entrambi ancora in posizione di guardia.

"Pika pikachu!" esclamò Pikachu impressionato. Il Pokemon ranocchio di Ash stava tenendo testa alla sua versione evoluta, anche se era abbastanza evidente che ci sarebbe voluto ancora del tempo prima che fosse sullo stesso livello del suo avversario. Binacle, tuttavia, non aveva ancora finito... e Ash se ne rese conto.

 

"Okay, Binacle, bella mossa! Adesso... usa Lucidatura e poi Sfuriate!" esclamò Ash.

 

Il Pokemon simile ad un balano si sfregò rapidamente con entrambe le mani, con abbastanza foga da far risplendere la propria superficie. Con uno scatto quasi felino, Binacle si lanciò alla carica subito dopo, dimostrando una velocità di cui un attimo prima non sarebbe stato capace. Si diresse rapidamente verso Frogadier e sferrò una raffica di fendenti con i suoi artigli, sperando di coglierlo di sorpresa e di sopraffare la sua velocità con la foga dell'attacco.

Frogadier si scansò abilmente e riuscì a mandare a vuoto il primo fendente, poi il secondo, e il terzo... ma per quanto fosse veloce,c'era pur sempre un limite alle sue capacità, e infatti il quarto fendente riuscì a raggiungerlo, ferendolo lievemente alla zampa posteriore sinistra. Il Pokemon simile ad una rana emise un rapido gracidio di dolore ed incespicò, dando a Binacle e Froakie la possibilità di attaccare mentre non era in guardia. Immediatamente, Froakie prese lo slancio e spiccò un salto altissimo... poi, senza che Ash e Pikachu avessero bisogno di dirgli nulla, si produsse in uno spettacolare attacco Acrobazia, volteggiò su sè stesso come una trottola, e scese giù con un potente calcio dall'alto al basso. Ancora un po' frastornato per il rapido e deciso attacco di Binacle, Frogadier fece quello che poteva per difendersi, alzando di colpo le braccia in modo da attutire il calcio. Poi, Frogadier spinse indietro Froakie, che però si era aspettato quella mossa, e riuscì ad atterrare in piedi, poi sferrò un altro attacco prima che Frogadier potesse usare una nuova mossa.

 

"Adesso usa Lancio, Froakie!" esclamò Ash. Il Pokemon ranocchio si chinò verso il terreno e afferrò una pietra grande quanto la sua testa, poi la lanciò come una catapulta contro Frogadier.

"Bloccalo con Crescipugno!" rispose Sanpei. Frogadier si alzò rapidamente sulle zampe posteriori, e una tenue luce rossastra circondò i suoi pugni. Subito dopo, il Pokemon sferrò un pugno con tutte le sue forze, sbriciolando la roccia prima che potesse raggiungerlo... e non riuscì ad evitare un Idropulsar che Froakie gli scagliò addosso in quel breve istante in cui si stava rimettendo in guardia! L'attacco non fece un danno notevole, ma Frogadier venne accecato per una frazione di secondo, che era tutto quello di cui Ash e Binacle avevano bisogno per passare al contrattacco.

 

"Ottimo lavoro, Froakie! Adesso, Binacle... usa Tenaglia per tenerlo fermo!" esclamò Ash. Il suo Pokemon Acqua/Roccia scattò in avanti, approfittando sia della sua velocità aumentata che del momento di confusione di Frogadier... e usò le sue "mani" per agguantare Frogadier e tenerlo fermo! La versione evoluta di Froakie si agitò e cercò in qualche modo di divincolarsi, ma Binacle tenne stretto l'avversario, in modo da dare a Froakie la possibilità di attaccarlo.

 

"Una distrazione... e poi hai usato un attacco che bloccasse i movimenti di Frogadier!" affermò Sanpei, gli occhi sgranati in un'espressione di sorpresa.

 

Ash ridacchiò fieramente. "Già... e ho sfruttato la Lucidatura di Binacle e la sua velocità aumentata per facilitargli le cose." affermò il ragazzo di Biancavilla. "Ed ora... Froakie, usa il tuo attacco Acrobazia! Mettici tutte le tue forze!"

"Froak!" sentendosi di colpo molto più sicuro di sè, Froakie spiccò un balzo, si produsse in una spettacolare capriola in aria, e si gettò a capofitto contro Frogadier, che ancora stava cercando di liberarsi dalla presa di Binacle. Il Pokemon Bimano era stato raggiunto da un altro Crescipugno, ma aveva resistito egregiamente, e anzi aveva stretto ancora di più la presa.

 

"Per essere un principiante, è bravo..." pensò Sanpei. "Non credevo mi avrebbe costretto ad usare questa tecnica..."

 

Froakie scese in picchiata, pronto a colpire... e riuscì a mandare a segno un colpo fenomenale! Binacle rilasciò la presa su Frogadier, e Froakie saltò indietro, immaginando che il suo avversario sarebbe stato scaraventato sul terreno. In effetti, una frazione di secondo dopo, qualcosa si abbattè a terra...

 

Ma non si trattava di Frogadier.

Con immenso stupore di Ash e dei suoi Pokemon, a cadere a terra fu un pupazzetto verde simile ad un piccolo dinosauro di peluche, che era apparso dal nulla al posto di Frogadier - e il Pokemon rana era riapparso a pochi passi da Sanpei, ansimante ma ancora più o meno intatto.

 

"Frogadier..." sospirò, per poi rimettersi in guardia.

Sanpei tirò un breve sospiro di sollievo, mentre Binacle emise un ringhio di frustrazione. Una strategia così ben congegnata, rovinata all'ultimo momento. "Nacle..."

"Accidenti. Questa volta c'è davvero mancato un pelo. Non immaginavo che il tuo Froakie conoscesse già l'attacco Acrobazia... e soprattutto, il tuo Binacle mi ha colto di sorpresa. Se non fosse stato per il mio Sostituto, io e Frogadier saremmo stati nei guai."

 

"Heh... mi fa piacere sapere che Froakie e Binacle siano già arrivati fino a questo punto." affermò Ash con una risata imbarazzata, sfregandosi la nuca con una mano. "Ma anche stavolta sei riuscito a vanificare la nostra tattica. Ammetto che non me l'aspettavo... usate delle tecniche che non mi aspettavo... anche se in effetti, ho incontrato dei ninja in passato." Ripensò a Koga e a sua sorella Aya, oltre che alla piccola Nina, ma non aveva visto tecniche così poco ortodosse neanche nella Palestra di Fucsiapoli.

 

"Sei uno che impara in fretta, Ash... quindi, credo che sarebbe una buona idea dare un po' di lezioni a te e ai tuoi compagni." affermò il giovane ninja con un sorriso acuto, mentre con una mano dava una pacchetta sulla spalla a Frogadier per congratularlo. "Il tuo Froakie, in particolare, ha un potenziale inesplorato che mi piacerebbe darti una mano a scoprire. Che ne dici, Ash? Ti andrebbe un po' di allenamento speciale? Credo che sarebbe il modo migliore per scoprire di cosa è davvero capace il tuo Froakie. Che, lo ribadisco, possiede un potere che non riesco a comprendere."                          

 

"Hmm..." mormorò Ash, per poi voltarsi in direzione di Pikachu e Froakie. I due Pokemon rimasero per qualche istante a guardarsi dubbiosi, poi rivolsero a Binacle uno sguardo interrogativo. Il Pokemon Bimano assunse un'espressione burbera e si mosse come se stesse alzando le spalle, quasi stesse dicendo che non gli interessava nulla di quello che avrebbero deciso. Per quanto lo riguardava, gli bastava diventare abbastanza forte da sostenere uno scontro con Lino e i suoi Pokemon Roccia.

 

"Pika pi, pika pikachu." rispose il topolino giallo, per poi voltarsi di nuovo verso Froakie... e il ranocchio disse di sì con la testa, dopo averci pensato su soltanto per un secondo.

"I miei Pokemon dicono di sì, Sanpei." rispose Ash, contento che i suoi compagni fossero d'accordo. "Adesso, tutto sta nel vedere se anche a Misty, Serena e al resto del gruppo sta bene." Il ragazzino di Biancavilla guardò in direzione di Serena, e vide che la sua amica d'infanzia si stava producendo in una battaglia spettacolare contro il Phantump di Sayuri. Il Pokemon Erba/Spettro stava utilizzando tutte le mosse di cui disponeva per cercare di mettere in difficoltà la farfalla gigante... ma quest'ultima, facendo uso della sua esperienza e delle mosse che Serena le aveva insegnato in anni di viaggio ed allenamento, riuscì a scansare tutti gli attacchi. Una raffica di attacchi Parassiseme sfrecciò verso la variopinta Pokemon farfalla... ma quest'ultima, ad un cenno di Serena, usò prima un attacco Raffica per disperdere i semi, poi si produsse in uno spettacolare avvitamento e in una cabrata per evitare la raffica successiva!

 

"Sei veloce. Ma non hai ancora visto tutto." affermò Sayuri con calma. "Phantump, adesso usa Finta."

"Vivillon, attaccalo prima tu con Raffica!" esclamò Serena. Vivillon si voltò rapidamente e sbattè le ali a ritmo frenetico... ma Phantump riuscì a reagire con sorprendente rapidità, scomparendo dagli occhi di Serena e Vivillon per poi avvicinarsi alla farfalla gigante. Serena storse il naso e cercò di calcolare bene i tempi, prevedendo il momento in cui Phantump sarebbe riapparso e avrebbe sferrato un colpo alla sua Pokemon. Il Pokemon Ceppo, invece, ritardò il suo attacco ancora per qualche secondo, nella speranza che ritardare i tempi avrebe finito per gettare il nemico nella confusione.

 

"Dov'è finito? Starà cercando di sferrare un attacco Finta, ma se riesco a vedere da dove arriva..." disse tra sè Serena. Vivillon si guardò rapidamente attorno... e ad un cenno di Sayuri, il piccolo Phantump apparve accanto a lei e si scagliò su di lei con tutto il suo peso, facendola barcollare! Vivillon emise un'acuta esclamazione di dolore e rabbia per poi perdere rapidamente quota... ma riuscì a sbattere le ali e riprendere quota appena in tempo. "Ugh... attenta, Vivillon! Cerca di usare un attacco Eledanza!" esclamò la ragazzina. Prima che Phantump potesse svanire di nuovo, il corpo di Vivillon cominciò a brillare di luce bianca, un attimo prima che la gigantesca e pittoresca farfalla cominciasse a volare in cerchio attorno al fantasmino mascherato, eseguendo delle piroette su sè stessa ad una velocità tale che Phantump non fu in grado di seguirla. Il fantasmino si fermò e cercò di prevedere la prossima mossa dell'avversaria... ma quest'ultima, quando ormai sembrava sicuro che avrebbe sferrato un attacco diretto, si fermò a mezz'aria e spiegò le ali!

 

"Perfetto!" esclamò Serena con un sorriso convinto. "E adesso usa... Entomoblocco!"

 

Una frazione di secondo dopo, Vivillon aprì il fuoco e scagliò una raffica di raggi di energia giallo-verdini dalle sue ali, colpendo in pieno Phantump, che indietreggiò rapidamente e cercò di sfuggire a quell'assalto furioso. Ad un cenno di Sayuri, gli occhi del Pokemon Erba/Spettro si illuminarono, e una evanescente luce multicolore emanò dal suo corpo, investendo Vivillon! La farfalla gigante sbattè nervosamente le ali e cominciò a barcollare sotto gli effetti di Stordiraggio... il che permise a Phantump di colpirla con un altro attacco Finta. Sotto pressione, Vivillon scese a terra e cercò di piazzarsi a fianco della sua allenatrice... e Phantump fece la stessa cosa con Sayuri.

 

"Sei brava, Serena. Dico davvero." si complimentò la ragazza ninja. "Sono sicura che se ricevessi un po' di addestramento da noi, diventeresti un'allenatrice di prima categoria. Quindi... che ne direste? Se a te e ai tuoi compagni facesse piacere... potremmo insegnarvi un po' delle nostre tecniche per l'allenamento dei Pokemon! Che ne dite?"

"Phan, phantump!" esclamò Phantump, in modo da dare enfasi alle parole della sua allenatrice... 

 

Serena sbattè gli occhi indecisa, poi si voltò verso Ash, che aveva apena concluso il suo scontro... e verso Vivillon, che si stava massaggiando la testa nel tentativo di mandare via la confusione di cui era preda. A pensarci bene, non sarebbe stata una cattiva idea... ma cosa ne avrebbero pensato gli altri? Forse era il caso di discuterne...

     

 

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CONTINUA...

  

 

 

  

 

    

       

 

 

 

 

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Capitolo 41
*** Fuga dal Team Flare ***


Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 41 – Fuga dal Team Flare

 

"Hm? E' qui che... ti incontri con il tuo superiore?" chiese Marin incuriosita, mentre lei e Alan uscivano dalla cabina dell'ascensore, entrando poi in un corridoio elegantemente decorato ed arredato. Una luce soffusa, proveniente dalle eleganti lampade attaccate ai muri come tante candele, dava un'atmosfera calma e riflessiva, e i due giovani allenatori, accompagnati da Charizard e da Chespie, si incamminarono lungo il corridoio. Il tappeto di raso rosso attutiva il suono dei loro passi, ma la giovane donna dai capelli blu seduta alla scrivania all'estremo opposto del passaggio si accorse comunque della loro presenza, e alzò lo sguardo verso di loro, riconoscendo all'istante il ragazzo dai capelli neri.

 

"Bentornato, Alan." disse. La sua voce era abbastanza profonda per una ragazza, e il suo sguardo esprimeva intelligenza, curiosità... e una strana sensazione di lontananza, come se fosse in qualche modo avulsa dal resto dell'umanità e riuscisse a ragionare solo in termini di convenienza. "Immagino che avessi appuntamento con il signor Elisio."

"Buongiorno, signorina Martynia." Alan ricambiò il saluto, e il suo Charizard chinò educatamente la testa. "Si, in effetti è così. Il signor Elisio sta aspettando un mio rapporto."

Martynia fece un cenno con la testa, ma prima di dare al ragazzo accesso all'ufficio del suo capo, diede un'occhiata a Marin e la osservò con sospetto. Marin, sentendosi un po' intimorita, deglutì e si avvicinò ad Alan e Charizard, mentre il suo Chespin si piazzava davanti a lei. "Nessun problema. Ma non stavamo attendendo la sua accompagnatrice." disse. "Sei pregata di attendere fuori, piccola."

Tuttavia, Alan fece un cenno con la mano per dire che andava tutto bene. "Marin è con me. Non ci saranno problemi se assiste anche lei." affermò. La bambina provò una sensazione di orgoglio e contentezza. Anche se Alan non era tipo da mostrare facilmente le sue emozioni, Marin capiva che il suo amico la considerava parte del suo team.

 

Martynia sembrò rifletterci su per un attimo, poi alzò le spalle e decise che non era un suo problema in ogni caso. Se il signor Elisio avesse avuto dei problemi, lo avrebbe detto. "Va bene, come desideri." affermò con distacco. Con dei movimenti che ormai le venivano naturali, la giovane donna premette un pulsante sulla sua scrivania e parlò nella comunicazione. "Signor Elisio, il signorino Alan è tornato per fare rapporto sulle sue osservazioni. Ha portato con sè una giovane allenatrice che ha trovato durante il suo viaggio... vuole che faccia entrare anche lei?"

 

"Non fa nessuna differenza per me. Prego, fate entrare anche lei." rispose la voce forte ed autorevole del famoso magnate. Martynia disse di sì con la testa e premette un altro pulsante, con il risultato che le doppie porte vicino alla scrivania si aprivano con un suono acuto.

"Molto bene. Il signor Elisio vi sta aspettando." disse la giovane donna, e con un elegante gesto del braccio, invitò i giovani allenatori e i loro Pokemon ad entrare nella grande sala dietro le porte. Alan fece un cenno con la testa, e Marin si fermò per un paio di secondi per ringraziare profusamente e nervosamente prima di seguire Alan verso il salone... ed inciampare su una piega del tappeto finendo così faccia a  terra!

 

"Chespin!" esclamò allarmato il suo starter, mentre la bambina cominciava a rialzarsi e si massaggiava il nasino arrossato, con un'espressione di assoluto imbarazzo. Alan, da parte sua, sospirò ormai abituato a quei piccoli incidenti.

"Lo sai, dovresti avere un portamento un po' più elegante, quando incontr con una persona come il signor Elisio." affermò il giovane, che tese una mano a Marin e la aiutò a rialzarsi.

La bambina mise il broncio e cercò di difendersi. "Hey, non l'ho fatoo apposta! C'era una piega sul tappeto!" si lamentò. Si rimise a posto i vestiti e si scusò con Martynia con un inchino, per poi seguire Alan, Charizard e Chespie nell'ufficio. Le doppie porte si chiusero dietro di loro, e Martynia ritornò alla sua operazione, pensando tra sè a quella mocciosa che accompagnava Alan. Non le dava certo l'impressione di una persona di valore. Non certo come lei, Alan o il signor Elisio. Per quale motivo Alan volesse essere accompagnato da una mediocre come lei, Martynia non riusciva ad immaginarlo... Comunque, pensò tra sè, entro breve la cosa non avrebbe più fatto alcuna differenza. Non avrebbe dovuto sopportare la presenza di quella marmocchia ancora a lungo.

 

 

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"Benvenuti. Prego... mettetevi pure comodi." disse elisio, alzandosi dalla sua scrivania e facendo un sorriso educato. Con un gesto della mano, indicò ad Alan e Marin un paio di morbide e confortevoli poste davanti alla sua scrivania, e la bambina sgranò gli occhi per la meraviglia davanti a una simile opulenza. Si era aspettata di trovarsi davanti a qualcosa di meraviglioso, ma quel gigantesco e lussuoso ufficio superava ogni sua previsione!

 

"S-signor Elisio... lei... lei davvero lavora qui? In un posto così fantastico?" chiese la bambina, mentre schizzava da un punto all'altro dell'ufficio per guardare tutto quello che la incuriosiva. Ora stava guardando un bellissimo quadro che raffigurava Elisio assieme ad un maestoso Pyroar - lo stesso Pyroar che attendeva pazientemente, seduto accanto al magnate; poi schizzava verso alcuni attestati appesi alle pareti - riconoscimenti del lavoro che l'uomo aveva fatto per migliorare le condizioni di vita della gente di Kalos...

Alan, sentendosi un po' in imbarazzo per il comportamento della sua compagna di viaggio, sospirò senza cambiare espressione. "Chiedo scusa, signor Elisio. E' la prima volta che la mia compagna di viaggio vede un posto simile." affermò con tutta calma.

 

Elisio, dando prova di notevole comprensione e pazienza, accolse il comportamento di Marin con un sorriso amichevole. "Non è un problema, giovane Alan. La tua compagna di viaggio è nell'età in cui tutto quello che è nuovo sembra straordinario e incute curiosità e meraviglia. Una potente combinazione." affermò. "Trovo che siano entrambe sensazioni che all'umanità farebbe bene riscoprire. Detto questo, però, non voglio annoiarti con dei discorsi troppo prolissi. Quindi... prego, accomodati. C'è qulcosa che desideri, prima che cominciamo il nostro discorso?"

"Un po' d'acqua, per favore. Niente di più." disse il ragazzo, accomodandosi davanti all'impressionante scrivania di Elisio.

"Ehm... anche per me e per Chespie, per favore!" esclamò Marin, interrompendo giusto per un paio di secondi il suo giro dell'ufficio. Con un cenno della testa, Elisio fece loro cenno di sedere e tirò fuori una bottiglia d'acqua, che usò per riempire alcuni bicchieri finemente scolpiti. Ne porse alcuni ad Alan, Marin e Chespin, e prese in sorso dal suo, con studiata calma.

 

"Molto bene. Vi ringrazio per essere venuti con cortese sollecitudine." disse l'uomo, accarezzando con una mano il suo possente Pyroar. Il Pokemon leone emise un sommesso ruggito di gratitudine e chiuse gli occhi, comportandosi come un gattone coccolato. "So che hai avuto modo di incontrare molti Mega Pokemon in quest'ultima parte del tuo viaggio, Alan. In particolare, hai affrontato il Mega Blastoise del Superquattro Narciso, e il Mega Blaziken dell'allenatrice Vera Maple, di Hoenn. Quali impressioni hai avuto?"

 

Marin e il suo Chespin rimasero in silenzio per non disturbare il loro compagno, e Charizard fece un breve cenno con la testa prima che il suo allenatore desse la risposta. "Devo ammettere che non ho mai incontrato un avversario della portata del signor Narciso. La sua padronanza della Mega Evoluzione superava chiaramente la mia. E l'allenatrice Vera Maple... nonostante la giovane età, era già in grado di usare la Mega Evoluzione e trasformare il suo Blaziken in un avversario formidabile. Devo ammettere che sappiamo ancora troppo poco sulla Mega Evoluzione, e avrei bisogno di incontrare più allenatori che la sappiano padroneggiare bene, per avere dei buoni risultati."

 

Elisio annuì, perfettamente d'accordo con il suo pupillo. "Comprensibile. E anche a Kalos, non si può negare che siano ancora troppo pochi coloro che riescono ad instaurare un rapporto così stretto con i loro Pokemon." Rispose, con un sottofondo di invidia e di rimprovero al tempo stesso... anche se Alan non era sicuro di chi volesse rimproverare. "In effetti... ora che ci penso, potresti avere presto un'occasione di trovare un avversario alla tua altezza."

 

Il giovane dai capelli neri cambiò impercettibilmente la sua espressione. Elisio notò che la sua fronte si era aggrottata un po' per esprimere interesse e curiosità. "Immagino che la cosa riscuota il tuo interesse, Alan. Sto parlando di Rocco Petri, il Campione della Lega Pokemon di Hoenn." rispose il magnate, con un sorriso soddisfatto. "Le mie fonti hanno confermato che di recente, dopo le vicende di Vera e del suo gruppo nel continente di Reborn, Petri è entrato in possesso di una Megapietra... e che è diretto proprio qui a Kalos per imparare di più sul fenomeno della Megaevoluzione. Immagino che non ci sia bisogno di sottolineare che è un'occasione unica."

 

"Dice... davvero?" chiese Alan. Marin rimase piacevolmente sorpresa di vedere l'espressione sbalordita ed incuriosita che per un attimo apparve sul volto del suo compagno di viaggio. Quel ragazzo sembrava sempre così controllato... tuttavia, l'autocontrollo di Alan si riaffermò un attimo dopo, e il giovane si schiarì la voce. "Certo, posso comprendere il valore di questa occasione. Tuttavia, dubito che una personalità importante come il campione in carica di Kalos possa dedicare del tempo ad un allenatore relativamente sconosciuto come me."

"E' evidente che non conosci il signor Petri, mio giovane amico." rispose Elisio. Il suo Pyroar fece un cenno con la testa, come a voler sottolineare le parole del suo allenatore. "Anche tralasciando il fatto che Petri è conosciuto per essere una persona che dedica molto del suo tempo agli altri, ed è impegnato in progetti di assistenza e solidarietà... so per certo che di recente, l'allenatrice di Hoenn Vera Maple, la stessa che tu hai incontrato tempo fa a Desertopoli, è rimasta coinvolta nelle faccende della resistenza di Reborn, allo scopo di salvare la nipote di una personalità molto importante della Lega di Hoenn."

 

Marin sbattè gli occhi sorpresa. Aveva già sentito parlare, per sommi capi, di cosa fosse successo a Reborn, e che Vera Maple e i suoi amici erano stati fondamentali per sconfiggere il Team Meteora e riportare la pace in quella regione. Ma non immaginava che le vicende di Reborn avessero riguardato così da vicino la Lega di Hoenn. "Oh? Davvero? Chiedo scusa, signor Elisio, spero che non sia una domanda inopportuna... ma immagino che stia parlando di Ortilla, la famosa coordinatrice esordiente. In che modo Ortilla è legata alla Lega di Hoenn?" chiese.

"Legittima curiosità." rispose tranquillamente Elisio. "La signorina Ortilla è la nipote del signor Adriano, il Campione uscente della Lega di Hoenn nonchè amico di vecchia data del signor Petri. Questo ha creato un debito di gratitudine da parte di entrambi i Campioni nei confronti della signorina Maple. Se Alan si presentasse come un amico personale della signorina Maple, preferibilmente anche accompagnato dalla stessa, è probabile che Petri sarebbe disposto a concedergli un incontro amichevole."

 

Il Charizard di Alan assunse un'espressione interessata e vagamente eccitata. Come molti della sua specie, il Pokemon Fuoco/Volante non poteva resistere alla prospettiva di un combattimento eccitante.

"Capisco." rispose Alan, nascondendo la vaga eccitazione che provava all'idea di un incontro con un allenatore di quel calibro. Certo non era sicuro di poter vincere, ma per il momento il suo compito era di raccogliere quanti più dati possibile sulla Mega Evoluzione... e poi, anche da una sconfitta sarebbe stato possibile imparare. "Va bene, signor Elisio. Cercherò di mettermi nuovamente in contatto con Vera Maple e di incontrare il signor Petri." Rivolse la sua attenzione a Marin, che sembrava non stare più in sè dall'eccitazione. "Immagino che non ci sia neanche bisogno di chiederti se hai intenzione di venire con me."

 

"Puoi dirlo forte che veniamo con te!" esclamò la ragazzina. "Io sono la tua partner, no? E' mio dovere accompagnarti! E poi, sarà eccitante conoscere un autentico Campione di Pokemon!"

"Chespin!" il piccolo Chespin battè le mani davanti a sè, anche lui entusiasta all'idea.

 

"Non vedo perchè non dovrebbero partecipare anche loro." rispose Elisio con un cenno della testa. "Questo entusiasmo sarà necessario ai fini dei nostri progetti. So che quello che sto dicendo potrebbe sembrare un'esagerazione, mia giovane amica, ma quello che stiamo facendo in questo momento avrà delle ripercussioni molto importanti sul futuro di Kalos, e probabilmente anche del resto del mondo."

"Dice davvero, signor Elisio?" chiese Marin, sempre più meravigliata. Era convinta che già aveva visto grandi cose in precedenza, ma adesso... si stava rendendo conto che stava prendendo parte in qualcosa di straordinario!

 

"Il mio scopo è quello di usare la Mega Evoluzione e la tecnologia ad essa collegata per creare un mondo di bellezza ed armonia eterne. Un mondo in cui tutti abbiano il loro spazio e le loro risorse, in cui nessuno prenda più di quanto gli è dovuto." continuò Elisio. "E in questo momento, tu e il tuo compagno fate parte di questo progetto. Spero che ne siate fieri."

 

La bambina e il suo Chespin si alzarono in piedi con una tale rapidità ed entusiasmo, che Alan per un attimo ebbe l'impressione che Marin avrebbe finito per scivolare e cascare a terra come al solito! "Con... con estremo piacere, signor Elisio!" esclamò, la voce che si alzava di qualche ottava! "So... so che io e Chespie siamo dei principianti, ma... se possiamo dare una mano ad Alan e a Charizard... e se possiamo aiutarla a realizzare il suo sogno... allora faremo del nostro meglio!"

"Chespin!" esclamò il buffo Pokemon d'Erba.

 

Alan non riuscì a trattenere un piccolo sorriso. Nonostante la loro mancanza di esperienza, Marin e i suoi Pokemon erano sinceramente intenzionati a dare una mano, e non se la sentiva certo di mancare loro di rispetto per questo. In fondo, ora che ci pensava, anche Marin cercava di diventare più forte a modo suo. Come del resto cercava di farlo anche lui, anche se per motivi diversi.

In poche parole, finchè Marin non si fosse cacciata in qualche pasticcio e fosse rimasta fedele ai suoi principi, Alan non vedeva perchè negarle la possibilità di seguirlo e rendersi utile...

 

"Molto bene." disse infine Elisio, dopo aver preso un sorso dal suo bicchiere. "Immagino che siate già desiderosi di riprendere la vostra ricerca, ma... se la cosa non vi dispiace, vorrei chiedervi di prendervi una giornata di pausa. Ho fatto appositamente preparare le vostre stanze degli ospiti, e credo che vi farebbe bene riposarvi e riprendervi un po' dalle fatiche del vostro viaggio."

Alan non era certo il tipo che amava i lussi e la mollezza, ma Elisio era stato così disponibile e gentile nei loro confronti, che il ragazzo si sentiva quasi in colpa nel rifiutare la sua offerta... e poi, anche se lui si sarebbe accontentato di dormire sotto una tenda, in un sacco a pelo... perchè negare a Marin la possibilità di fare una nottata un po' più tranquilla? La bambina non stava dicendo nulla e neanche Chespin... ma da come stava muovendo le gambe e sfregando le mani tra sè, si capiva che l'offerta di Elisio li stuzzicava non poco.

 

"La ringraziamo per la disponibilità, signor Elisio." disse infine alan. "Vorrà dire... che per stanotte approfitteremo della sua ospitalità. Domattina riprenderemo il nostro viaggio, e contiamo di darle buone notizie il prima possibile."

"Ottimo." disse Elisio con un cenno affermativo della testa. "E' giusto impegnarsi per raggiungere il proprio obiettivo, ma una persona deve anche comprendere quando è il caso di rilassarsi un po' e permettere al proprio corpo e alla propria mente di riprendersi dalla fatica."

"Grazie! Grazie, signor Elisio! Lei è davvero una grande persona!" esclamò Marin tutta contenta.

 

 

oooooooooo

 

 

Xante diede un'occhiata alle immagini che si susseguivano sullo schermo del suo terminale. In quel momento, lo scienziato del Team Flare si sentiva insoddisfatto... e un po' frustrato, se doveva essere sincero. La ricerca stava proseguendo, ma non con la velocità che sperava. Tutti i dati che aveva gli dicevano che il potere di Hoopa avrebbe potuto evocare altri Pokemon Leggendari, e che non sembravano esserci particolari limitazioni. E che Hoopa avrebbe potuto anche rubare oggetti e creature a distanza, usando un sistema di passaggi dimensionale che allo scienziato era ancora sconosciuto. Doveva ammettere che l'idea era molto interessante, ma se non riusciva a comprendere pienamente come funzionasse questo meccanismo, non gli sarebbe servito a molto.

 

"Accidenti... non credevo che ci sarebbero state tutte queste complicazioni." disse tra sè, dopo aver confrontato tra loro due immagini che ritraevano un artefatto simile ad una giara a forma di anello, con un collo lungo e sottile e un tappo la cui forma ricordava quella di un volto umano stilizzato. "Da quanto ho capito, questo artefatto, il Vaso del Vincolo, è esattamente quello che serve per tenere contenuto il potere di Hoopa, e che gli consentirebbe di scatenare la sua forza se venisse usato nella maniera giusta. Ma se non riuscissimo a tenere il suo potere sotto controllo, la cosa si ritorcerebbe senza dubbio contro di noi. Non possiamo prendere la cosa con leggerezza."

 

Xante riprovò a fare alcuni confronti, inserendo tutti i dati di cui era in possesso, e aggiungendo alcune variazioni, in modo da simulare altre situazioni che fino a quel momento non aveva preso in considerazione. Ciò nonostante, lo scienziato dovette ammettere che al momento, non era in possesso di dati sufficienti per giungere a delle conclusioni affidabili. C'era ancora troppo che non sapeva su Hoopa e sui Pokemon Leggendari di Kalos, e si rendeva perfettamente conto che non aveva un margine di errore troppo ampio. Se avesse sbagliato, c'era il rischio che i loro piani venissero mandati all'aria... o peggio ancora, che i loro concorrenti, quegli individui che stavano andando in giro per Kalos a rapire Pokemon a destra e a sinistra, potessero fargliela sotto il naso.

 

Non che a Xante importasse molto di un "mondo di bellezza eterna", come il Team Flare amava predicare. Quanti diloro credevano veramente a quelle stupidaggini, in ogni caso? Xante preferiva i freddi, concreti fatti scientifici, e non si poteva negare che Hoopa avesse dei poteri enormi... che sicuramente avrebbero potuto essere di grande utilità al Team Flare in futuro. L'idea di studiare un Pokemon così misteriosi e potente lo mandava in eccitazione... ma Xante si impose di mantenere la calma e non bruciare le tappe. Prima di poter fare qualsiasi cosa con Hoopa, era necessario comprendere quanto più possibile della sua natura e delle sue capacità.

 

Per quanto gli seccasse ammetterlo, la sua scienza poteva spinggersi solo fino ad un certo punto senza delle informazioni precise... informazioni che soltanto certe persone potevano avere.

"Molto bene, visto che è così che dev'essere..." disse infine. Si staccò dalla console e sitolse gli occhiali per il tempo sufficiente a sfregarsi gli occhi, poi si rivolse ad alcune reclute vestite di rosso. "Andate a prendere i nostri ospiti, per favore. Cercherò di convincerli a farsi uscire il fiato in un altro modo."

 

"Va... va bene, signor Xante." rispose una donna dai capelli rossi che fluivano elegantemente lungo la schiena - contrastando la sua discutibile scelta di abbigliamento. "Dobbiamo portare solo i due fratelli, o anche Vera Maple?"

Xante alzò le spalle. "Meglio che prendiate con voi anche la ragazzina." affermò. "Dopotutto, è un'allenatrice di valore, ed è probabile che sappia qualcosa di più sulle leggende di Kalos. Inoltre, possiede una Megapietra e un Megabracciale, quindi è probabile che sia stata messa a parte di qualcosa di più... e poi, mi piacerebbe studiare anche quella tecnologia!"

"Va bene, dottor Xante..." rispose una recluta maschile, prima di uscire dalla stanza assieme ai suoi compagni e dirigersi verso il blocco celle dove erano tenuti i loro "ospiti". Il capo del dipartimento scientifico del Team Flare sperò tra sè che quella potesse essere la svolta che stava aspettando... se avesse potuto dare qualche buona notizia al suo capo, sicuramente la sua ricerca ne avrebbe tratto giovamento.

 

 

oooooooooo

 

 

Il gruppo di Vera e Drew, che ovviamente comprendeva anche i due gemelli di Desertopoli, era ancora in attesa di sviluppi, seduto nella loro cella senza poter fare nulla se non aspettare di scoprire cosa avessero in mente quei malfattori.

Ciò nonostante, la ragazzina e i suoi compagni si erano decisi a non restare senza fare niente... e infatti, in quel momento, stavano provando un passatempo che Hitomi aveva proposto.

 

"A questo punto, istruisco il mio Walrein in modo che usi Surf, proprio quando il tuo Blaziken non riesce più a muoversi tanto velocemente." disse la bambina, seduta sui talloni con gli occhi chiusi e le mani appoggiate sulle ginocchia, come se fosse in una sorta di meditazione. "Vediamo un po' come te la cavi."

"Per me non è un problema." continuò Vera, anche lei nella stessa posizione di Hitomi, e girata in modo che le due bambine fossero faccia a faccia, e ciò nonostante non si vedessero. "Dico a Blaziken di usare un attacco Protezione, e poi gli faccio usare un contrattacco con Stramontante."

"Hm. Queste tattiche sono banali." si lamentò Hitomi scuotendo la testa. Finalmente, la bambina più piccola aprì gli occhi, mettendo fine a quel gioco. "Non è la stessa cosa se ci alleniamo senza i nostri Pokemon... non riusciamo a farci venire delle buone idee."

 

Vera alzò le spalle e fece una breve risata. "E' vero. Per quanto possiamo sforzarci, non possiamo immaginare tutte le variabili che possono saltare fuori in un duello di Pokemon." rispose. "Piuttosto, credo che adesso vengano a prenderci. Che cosa vorranno da noi?"

Drew tese le orecchie e sentì i passi di qualcuno che si dirigeva verso il blocco celle. Anche Baraz e Maram assunsero un contegno più posato e attesero che i loro carcerieri arrivassero... cosa che in effetti si verificò pochi attimi dopo, quando due uomini del Team Flare - resi inconfondibili da quei vestiti rossi così pacchiani - arrivarono e si fermarono davanti alla loro cella. Immediatamente, Drew fissò con espressione acuta i due individui, che ricambiarono lo sguardo e fecero cenno ai loro prigionieri di restare lontani dalle sbarre. Una Mightyena e un Pinsir accompagnavano le due reclute, come ulteriore incentivo.

 

"Molto bene... adesso, restate lontani, e non cercate di fare scherzi." affermò uno dei due uomini del Team Flare. L'altro provvide a tirare fuori una chiave e aprire la porta della cella, per poi fare cenno ai ragazzini di uscire uno alla volta. "Bene... okay, ragazzi, il nostro capo, il Dr. Xante, vi dà un'altra possibilità di dire quello che sapete sulla Mega Evoluzione e su tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Cercate di giocarvela bene."

"Non avendo i nostri Pokemon, credo che non abbiamo molta scelta, in questo momento." disse Max con sarcasmo. "A proposito, se avete intenzione di usare di nuovo il solletico, vi informo che sono diventato resistente, e non sarà più tanto efficace!"

"Anche noi abbiamo le nostre strategie che si evolvono." commentò Vera, rivolgendo all'uomo con la Mightyena un sorriso beffardo. Maram si fece scappare una breve risata, nonostante la situazione, ma gli uomini del Team Flare non diedero prova di aver raccolto la provocazione... e anzi, risposero per le rime."

 

"Non vi preoccupate, non abbiao intenzione di usare queste vili tattiche del volgo. Noi del Team Flare siamo persone di un altro livello." rispose il tizio con il Pinsir. Il suo Pokemon incrociò le braccia sul petto e fece schioccare tra loro le mandibole ricoperte di aculei, in un atteggiamento di spocchia.

"In effetti, in quanto a ridicolaggine, i vostri vestiti sono a tutt'altro livello rispetto ai nostri." Drew fulminò i due scagnozzi con una battuta, e i prigionieri fecero una breve risata mentre le due reclute erano costrette a mordersi la lingua.

 

"Credo che... assumerete un tono diverso quando il nostro capo vi farà la sua proposta." affermò il primo dei due scagnozzi. "Sarà interessante vedere come cambierete idea, una volta che avrete capito per cosa noi del Team Flare stiamo lavorando."

"Voi team di fuorilegge volete più o meno tutti la stessa cosa, ho notato." rispose Vera senza farsi impressionare. "Se non è conquistare il mondo, volete catturare quanti più Pokemon possibili per trarne profitto, o sfruttare la tecnologia collegata ai Pokemon per fare soldi. Non avete molta fantasia, lasciatevelo dire."

 

"Vedo che... le tue esperienze precedenti hanno colorito in maniera significativa la tua percezione. Ma noi del Team Flare non siamo come gli altri stolti." rispose il secondo uomo, quello accompagnato dal Pinsir. "Il nostro capo, il Dr. Xante, sarà lieto di spiegarvi tutto."

"Ah, già, quel panzerotto." rispose Hitomi con indifferenza. Mightyena le ringhiò contro, ma la ragazzina non lo degnò di uno sguardo. "Va bene. Vediamo se riesce a convincerci."

"Ma ho l'impressione che parta svantaggiato." ironizzò Max. Il gruppo aveva appena raggiunto la stessa sala nella quale Xante li aveva interrogati solo poche ore prima, e adesso, lo scienziato del Team Flare era in piedi accanto ad una scrivania, e si aggiustava gli occhialini con espressione saccente.

 

"Salve, ragazzi. Spero che vi siate trovati bene nelle nostre celle." disse lo scienziato mentre si lisciava i baffetti. "Se avete bisogno di qualcos'altro, non esitate a chiedercelo."

"Siete piuttosto servizievoli, per essere un branco di criminali senza scrupoli." affermò Baraz. Il ragazzo sembrava aver assunto di colpo un tono teso e freddo, ma sul momento, Maram immaginò che stesse semplicemente assumendo un certo contegno con quella gente che li stava minacciando. "Allora, cosa avete intenzione di fare, adesso? Corromperci per farci svelare tutto quello che sappiamo su Hoopa?"

 

"Oh, corrompere è una parola alquanto sconveniente, e potrebbe essere male interpretata." rispose l'uomo con un gesto noncurante della mano. "No, quello che volevo fare era semplicemente darvi un po' di spiegazioni e farvi capire come la vostra collaborazione porterà ad un risultato che converrà non solo ad entrambe le parti, ma anche al resto dell'umanità."

"Come?" chiese Hitomi corrugando la fronte. "Non penserai che siamo degli ingenui, vero? Sono una bambina, non una stupida. E' chiaro che tu stai facendo tutto questo soltanto perchè speri di guadagnare qualcosa lavorando con il Team Flare."

 

Xante non cercò di negare quello che in effetti era evidente a tutti. "E' vero, non farò finta che mi importi davvero qualcosa del resto dell'umanità. Io sono uno scienziato, e tutto quello che voglio è continuare i miei esperimenti e scoprire sempre di più. Ma questo non significa che il mio lavoro non possa essere usato per fare del bene a tante persone... o che non serva a costruire un mondo dove tutto sarà in abbondanza!" rispose.

Vera storse il naso. Anche quello era un vecchio trucco, e uno che non era più in grado di incantarla. Molti malfattori avevano usato questa scusa del voler fare del bene all'umanità, privilegiare il bene maggiore rispetto alle persone singole... ma alla fine, di solito erano tutte chiacchiere per giustificare le loro ambizioni a sè stessi o a chi fosse abbastanza ingenuo da crederci.

 

"Sì, sì... ci avete già parlato di questa storia, che vorreste fare del bene al nostro mondo, e che per fare questo volete controllare i Pokemon Leggendari. Sinceramente, come abbiamo detto prima, credo che non vi rendiate davvero conto di quanto potenti siano i Pokemon Leggendari. E... cosa avete intenzione di fare, per realizzare il mondo di cui parlate?" chiese Vera, cercando di tenere la conversazione sotto controllo. Più tempo riuscivano a guadagnare, migliori possibilità avrebbero avuto di pensare ad un piano per sfuggire a quei criminali. "Voglio dire, dovete avere per forza qualche idea. Volete usare i Pokemon Leggendari di Kalos, questo è evidente, ma a quale scopo? A cosa servirà il loro potere, e come farà a creare un mondo in cui tutto è in abbondanza, come dite voi?"

Xante si sedette alla scrivania, affiancato da diversi dei suoi uomini. "Beh, non posso dire tutto. Il piano è ancora da definire, in molte sue parti. E non ho la possibilità di divulgare ogni punto, ogni elemento del nostro progetto. Detto questo, però... posso rivelarvi qualcosa."

 

"Sentiamo." disse Maram. "Ma non credo che potrete dirci molto che non sappiamo già. Se ci conoscete bene, saprete che la nostra famiglia ha studiato già da molto tempo le leggende di Kalos."

Xante sorrise garbatamente e giocherellò con una penna appoggiata sulla scrivania, poi incominciò a parlare. "Dunque, se sapete già abbastanza della storia di Kalos e dei suoi Pokemon Leggendari, saprete anche della guerra che millenni fa è stata combattuta tra Kalos e Torren. E in particolare, del famoso re che costruì l'Arma Finale, con la quale avrebbe posto fine alla guerra."

Vera e Max strinsero gli occhi. Adesso la faccenda si faceva seria...

 

"I Pokemon Leggendari che vennero coinvolti nella creazione dell'Arma Finale furono Xerneas ed Yveltal... che erano, rispettivamente, le incarnazioni della vita e della morte." continuò a spiegare Baraz, che cercava in qualche modo di mantenere il controllo della situazione. Se non altro, voleva far vedere a quei criminali che non gli facevano paura... e anche nella peggiore delle ipotesi, avrebbe potuto guadagnare un po' di tempo per pensare ad un altro piano. "Con quell'arma, l'antico re riuscì a porre fine alla guerra e a riportare in vita il suo Pokemon, che era caduto durante gli aspri combattimenti. Ma la vittoria fu comunque pagata ad un prezzo elevato, con migliaia di caduti da entrambe le parti."

 

"Il re aveva deciso di usare l'Arma Suprema perchè era sconvolto dl dolore per la morte del suo Pokemon, Floette, morto durante la guerra." continuò Maram. "Voleva riportarlo in vita, e c'è riuscito... ma questo non riuscì a calmare la rabbia e la disperazione del vecchio re, che rivolse l'Arma Suprema contro Torren, provocando terribili tragedie. Al punto che Floette non sopportò più quello che il suo amico era diventato, e se ne andò. Nessuno lo vide mai più... men che meno il vecchio re, che cominciò a vagare per il mondo senza mai trovare pace."

 

"Vedo che conoscete bene le leggende. Beh, me l'aspettavo, da persone come voi." disse infine Xante compiaciuto. "Bene... ora immaginate cosa si potrebbe fare se riuscissimo a sfruttare l'energia dell'Arma Suprema per creare nuove tecnologie! Nuovi modi di usare i Pokemon! Nuove macchine, con le quali rendere la vita più facile ai prescelti del Team Flare! Se voi doveste dare dimostrazione della... nobiltà d'animo... che il nostro capo desidera, potreste anche voi entrare nel Team Flare! Dopo aver pagato la retta che tutti devono pagare per entrare nel nostro prestigioso club, si intende!"

 

"Una retta?" chiese Hitomi. "Certo... per essere gente che parla tanto di nobiltà d'animo, mi date l'impressione di essere molto venali."

Xante alzò le spalle. "Un'organizzazione come la nostra non si regge solo sulla buona volontà. E ho bisogno anch'io di fondi per i miei esperimenti." rispose. "Ma non preoccupatevi, non si tratta di una gran somma. Cinque milioni di Pokedollari. Certo, chi è disposto a fare un favore al mondo intero e dimostrare di essere pronto a lavorare per il futuro... non avrà problemi a pagare, vero?"

 

Vera si sentì girare la testa per un momento, e represse il desiderio di mettersi a ridere per le assurdità che stava sentendo. Chiunque avesse deciso di imporre una tassa simile per l'ingresso nel Team Flare... decisamente non poteva non stare pensando anche al proprio tornaconto. "Pffft! Cinque milioni di... ma lo sapete di che razza di somma stiamo parlando? Avete idea di quanto una persona debba lavorare per mettere via anche soltanto la metà di questa somma? Una persona che faccia parte delle classi sociali più basse non ha nessuna possibilità di entrare a far parte del vostro... club, come lo chiama lei."

 

"Non faccio io le regole. Questa è una cosa che ha deciso il nostro capo." disse Xante, sorridendo come se la cosa non lo riguardasse.

Sempre più irritato per il modo in cui quell'uomo si stava comportando, Baraz si fece avanti. "E chi sarebbe questo... capo, sentiamo un po'? Mi piacerebbe sapere chi ha architettato tutto questo, invece di trovarmi di fronte a nebulose richieste e a tutte queste contraddizioni!"

"Non è una contraddizione!" rispose una recluta femminile con evidente irritazione. Come si permetteva, quel ragazzino, di prendersi gioco degli ideali del Team Flare? "Pagando quella cifra, si dimostra di non essere egoisti, e di essere disposti a donare il frutto del lavoro di tutta la propria vita per una causa più elevata."

 

"Ho i miei dubbi che quella di un branco di criminali possa essere definita una causa elevata..." disse Baraz, mentre si guardava attorno alla ricerca di qualcosa che potesse usare per mandare in confusione il Team Flare e fare un tentativo di fuga. Vera teneva a sua volta gli occhi aperti e cercava di distrarre Xante a parole.

 

"Ma anche ipotizzando che noi volessimo unirci alla vostra organizzazione... per cosa finiremmo per lavorare? Cosa farete per sfruttare l'energia dell'Arma Suprema? E soprattutto, avete la più pallida idea di dove andarla a cercare?" chiese la ragazzina, mantenendo un invidiabile sangue freddo. Vera stessa era stupita di quanto era diventata abile nel non perdere la calma e rispondere ai suoi rapitori. Forse tutte quelle esperienze che aveva fatto con il Team Vicious e il Team Meteora l'avevano abituata a questo tipo di incontri...

Xante, da parte sua, fu onesto riguardo la posizione del Team Flare. "Non possiamo dire di saperlo per certo." affermò. "Tuttavia, ci stiamo documentando in proposito, e stiamo facendo le dovute ricerche per assicurarci di stare guardando nella direzione giusta. Non pretendiamo di avere le risposte entro breve, ma non siamo impazienti. Non si sono mai ottenuti risultati soddisfacenti forzando la situazione e limitandosi ad un'occhiata superficiale."

 

"Se non altro, su questo punto ha ragione..." disse tra sè Drew. Il ragazzino dai capelli verdi diede una rapida occhiata al proprio fianco, e vide che Baraz si stava muovendo verso unasorta di grosso cavo elettrico che si infilava in una presa nel muro, soltanto a poche decine di centimetri dal pavimento... e il Team Flare dava l'impressione di essere così immerso nelle loro spiegazioni, che non prestavano attenzione al giovane.

 

"E voi credete che noi potremmo darvi una mano nella ricerca, immagino. Oltre al fatto che siamo allenatori di Pokemon di una certa abilità, e credete che potremo esservi utili per sbarazzarvi di eventuali disturbatori." disse Max storcendo il naso. "Non credo che sarà tanto semplice, se posso darvi la mia opinione. A quanto ho avuto modo di sapere, le forze dell'ordine di Kalos sono bene organizzate, e la Lega Pokemon può contare su allenatori molto abili ed esperti. La stessa Campionessa, Diantha, è conosciuta per aver spesso dato una mano alle forze dell'ordine."

 

Xante sorrise astutamente. "Oh, abbiamo le nostre carte da giocare." affermò. "Non avrete da preoccuparvi di affrontare avversari tanto forti. Detto questo... rimane la domanda fatidica. Sapendo che il vostro contributo aiuterà la scienza a progredire, e il Team Flare a realizzare un progetto che salverà il futuro del nostro pianeta... davvero non volete unirvi a noi e..."

Non ebbe il tempo di finire. Baraz colse il momento giusto e scattò verso il cavo elettrico attaccato al muro, per poi afferrarlo con entrambe le mani e tirare verso di sè! Il cavo si staccò con un secco, soddisfacente rumore... e un attimo dopo, le reclute del Team Flare lanciarono una serie di esclamazioni di sorpresa quando le luci si spensero di colpo!

 

"Adesso!" esclamò Baraz, urlando per farsi sentire tra la confusione che si stava diffondendo. "Verso l'entrata!"   

"Presto, non perdiamo tempo! Cerchiamo i nostri Pokemon!" esclamò Hitomi. Come uno solo, i ragazzi si diressero verso l'uscita e si affrettarono a chiuderla alle loro spalle, poi piazzarono alcune sedie davanti alla porta, in modo da bloccarla almeno per qualche momento e guadagnare tempo. Ad un cenno di Maram, si diressero tutti lungo il corridoio, e verso un gruppo di stanze non troppo distanti da dove si trovava il blocco celle.

 

"Cerchiamo da queste parti. Non credo che li abbiamo portati tanto lontano, visto che volevano arruolarci nella loro organizzazione!" suggerì Vera, mentre tutti assieme cominciavano ad esplorare alcune stanze in cerca delle loro Pokeball. Senza perdere tempo, tutti presero a cercare ben consapevoli che era solo questione di tempo prima che il Team Flare fosse loro addosso...

"Hitomi, tu guarda di là!" chiese Max alla sua amica e rivale. "Io controllo da questa parte!"

"Ci sto già pensando! Muoviti, Slowpoke!" ribattè la ragazzina, aprendo rapidamente una porta e trovandosi davanti degli scaffali dove erano conservate alcune Pokeball... tutte appositamente segnate, in modo che si potesse sapere a quale allenatore appartenessero. "Li ho trovati! E sono stati anche così gentili da segnarli tutti! Presto, venite... non c'è un istante da perdere!"

 

"Grande, Hitomi!" esclamò Vera con eccitazione, mentre il gruppo si affrettava verso la stanza e recuperava i loro Pokemon. "Adesso... cerchiamo di difenderci, e se possibile catturiamo qualche membro del Team Flare! Credo che avranno molto da dire alla polizia!"

"E se riuscissimo a catturare anche quel Dr. Xante... tanto meglio!" affermò Drew. Il ragazzo lanciò una Pokeball con un gesto elegante della mano e fece uscire la sua elegante Butterfree, che si librò in volo con un verso acuto, mentre a loro volta i ragazzi facevano uscire i loro combattenti.

 

Tuttavia, in quel momento, i pensieri di Baraz erano più cupi di quello che gli altri ragazzi potevano immaginare. Mentre osservava Vera e i suoi compagni prepararsi allo scontro per riconquistare la libertà, il giovane discendente del popolo del deserto stava pensando che quello che stavano per fare non sarebbe servito a niente nel lungo termine. Certo, apprezzava lo zelo con il quale Vera e i suoi compagni si battevano, e avrebbe fatto la sua parte per aiutarli a fuggire da quel postaccio... ma sapeva che questo avrebbe soltanto rimandato l'inevitabile. Il giovane si stava convincendo sempre di più che l'unico modo per proteggere Kalos e i suoi Pokemon Leggendari dal Team Flare era di prendere dei provvedimenti molto più drastici...

 

 

oooooooooo

 

 

"Accidenti... ci siamo fatti cogliere impreparati! Come tanti bambini imprevidenti!" si lamentò Xante, tirando fuori una Pokeball e facendo uscire il suo Pokemon - un Malamar. Il calamaro invertito apparve davanti allo scienziato del Team Flare, mentre l'alimentazione di emergenza si attivava, immergendo la sala in un tenue bagliore verde. "Presto! Cercate di trovarli, prima che recuperino le loro Pokeball! Altrimenti non so proprio come spiegheremo al capo questo fallimento!"

 

"STiamo... facendo del nostro meglio, capo!" esclamò una recluta maschile, mentre il suo Tauros cercava di buttare giù a cornate la porta che era rimasta incastrata. Una carica ben assestata scardinò la porta e la fece cadere a terra, rivelando i mobili che Vera e i suoi compagni avevano usato per bloccarla, e gli uomini del Team Flare, guidati da Xante e dal suo Malamar, si erano precipitati nella direzione in cui i ragazzi erano fuggiti, sperando di bloccarli in tempo.

 

Il Team Flare e i loro Pokemon erano appena riusciti a raggiungere il blocco celle, prima che la Butterfree di Drew li accogliesse con un attacco Psicoraggio che spinse via i Pokemon con i quali i criminali vestiti di rosso stavano dando inizio all'assalto. Un Furret e un Ninetales vennero spinti via dal raggio multicolore, che però venne subito dopo intercettato da un Honchkrow che usò il suo corpo per fare da scudo agli altri Pokemon del suo gruppo, ben consapevole che il suo tipo Buio lo rendeva impervio agli attacchi di tipo Psico.

"Eccoli! Sono lì, prendeteli!" esclamò una recluta... un attimo prima che un attacco Lanciafiamme colpisse il terreno davanti a lui e lo costringesse a ritirarsi, con una buffa espressione di terrore sul volto! Un altro scagnozzo del Team Flare fece uscire un Tropius, che si gettò a capofitto sulla Butterfree di Drew e la fece barcollare con un'Attacco d'Ala... un attimo prima di essere colpito da un Geloraggio da parte del Glaceon di Vera, ed essere fatto cadere a terra in un grosso cubo di ghiaccio!

 

"Bel colpo, Glaceon!" esclamò Vera, facendo un segno dell'okay alla Eevolution glaciale, che drizzò allegramente le orecchie e strizzò un occhio alla sua allenatrice.

"Eon!"

 

Hitomi gettò uno sguardo alle recute del Team Flare, che stavano arrivando in gran numero. "Hmm... meglio che ci dileguiamo. Tra non molto li avremo tutti addosso." affermò la bambina. "Tanto, per adesso sappiamo quello che ci basta sui loro piani."

 

"Hai qualche idea per tenerli a bada?" chiese Max. I suoi due Pokemon più forti, Swampert e Gardevoir, stavano tenendo a bada un gruppetto di Pokemon dell'organizzazione clandestina, ma il ragazzino era un po' preoccupato per i rinforzi che stavano arrivando.

"Qui ci occupiamo noi, Max." disse telepaticamente il Pokemon Psico/Folletto. Con un ampio gesto delle braccia, Gardevoir creò una coltre di nebbia luccicante che confuse gli uomini del Team Flare e li costrinse a frenare. La foschia si fece rapidamente così fitta da impedire ai fuorilegge di vedere oltre ad un palmo dal loro naso, e il gruppo di Vera ne approfittò per andarsene... anche se Max, Hitomi e i loro Pokemon restarono indietro per un attimo, giusto il tempo di assicurarsi che i loro inseguitori rimanessero dov'erano.

 

"Bravo, Gardevoir! Adesso usa Riflesso per intrappolarli!" esclamò Max.

Hitomi si fece avanti, e al suo fianco apparve anche il suo Grumpig, le cui gemme brillavano in maniera sinistra mentre si concentrava sul banco di nebbia davanti a sè. "Grumpig, dagli una mano! Rallenta il Team Flare con Distortozona."

 

I due Pokemon Psico si guardarono per un attimo, con delle espressioni di sfida e determinazione... poi, annuirono e concentrarono tutto il loro potere sull'area davanti a loro. Con un suono vibrante, uno schermo di energia apparve davanti al Team Flare, riflettendo i colori dell'iride, e i Pokemon del Team Flare che erano riusciti a spingersi oltre il Campo Nebbioso di Gardevoir finirono per andare a sbattere contro quello scudo di pura forza. Altri Pokemon restarono indietro e cercarono di abbattere la barriera di energia con un raffica di attacchi, ma non ebbero la possibilità di sferrarne molti prima che la Distortozona di Grumpig entrasse in azione. Le dimensioni sembrarono mutare attorno ai Pokemon del Team Flare, che videro il corridoio allungarsi e poi accorciarsi, ondeggiare e mutare come se fossero stati ubriachi! I loro movimenti si fecero legnosi, e gli uomini del Team Flare non ebbero altra scelta che cercare di ritirarsi, richiamando i loro Pokemon come meglio potevano in quella nebbia impenetrabile.

 

"Ottimo, li abbiamo bloccati. Almeno per adesso..." disse Baraz. "Ora forza... andiamocene di qui ed organizziamoci per un altro attacco."

"Io dico che prima è meglio raggiungere la città più vicina e chiedere aiuto alla polizia." disse Vera, mentre il gruppo cominciava ad allontanarsi, sperando di potersi orientare in quel dedalo di gallerie sotterranee. Il Team Flare non sarebbe rimasto bloccato lì troppo a lungo, e la cosa migliore da fare, in quel momento, era scegliersi un campo di battaglia più vantaggioso per quando sarebbero stati costretti ad affrontarli...

 

 

oooooooooo

 

 

CONTINUA...

  

 

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