Pokémon Mistery Dungeon: L'ultimo dei Pika

di Spyro093
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Una fuga misteriosa ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Salvataggio tra le fiamme ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Un nuovo membro della gilda ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: La prima missione ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Oscurità e Recupero ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: Il mistero del cerchio ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: Una triste verità ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: Incontro e Salvezza ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8: Fate Letali ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9: Una voce da salvare ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10: Il Festival della luna ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11: Mondo Sconosciuto ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12: Controllare il proprio potere ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13: Il sacrifico del tempo ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14: Il viaggiatore del tempo ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15: Lotta per il Cristallo Iride(parte 1) ***
Capitolo 17: *** Capitolo 15: Lotta per il Cristallo Iride(parte 2) ***
Capitolo 18: *** Capitolo 16: Il segreto di Tapu Koko ***
Capitolo 19: *** Capitolo 17: Il viaggio dello spirito ***
Capitolo 20: *** Capitolo 18: Ricordi d'infanzia ***
Capitolo 21: *** Capitolo 19: Attacco al potere ***
Capitolo 22: *** Capitolo 20: Il sacrificio di Pikachu ***



Capitolo 1
*** Prologo: Una fuga misteriosa ***


Pokémon Mistery Dungeon: L'ultimo dei Pika Prologo: Una fuga disperata

“Anf…anf…anf…ormai dovrei averli seminati.”
Era la sera, quando un piccolo pokémon giallo illuminato dalla luce della luna, stava correndo nella foresta inseguito da qualcuno.
“I miei…genitori…sono stati…”, non fece in tempo a finire la frase che un gruppo di pokémon lo aveva quasi raggiunto.
“Sono già qui? Ma come hanno fatto a raggiungermi così in fretta?” – disse il pokémon giallo – “Meglio che acceleri il passo, altrimenti sarò in grossi guai!”
Ma quello non fu l’unico dei suoi problemi; giunto al limite della foresta si ritrovò davanti ad un dirupo, dove guardando in basso c’era un fiume le cui acque scorrevano in modo impetuoso. Ben presto, anche il gruppo che era al suo inseguimento raggiunse il dirupo e, senza perdere tempo circondarono il pokémon giallo, stanco per il lungo inseguimento.
“Bene, bene, bene! Vedo che ti sei fermato!” – disse uno degli inseguitori – “Ascoltami attentamente! Se ti lascerai catturare senza opporre resistenza avrai la vita salva! Allora, cosa ne dici della mia offerta?”
“Preferisco morire, piuttosto che seguire esseri senza cuore come vuoi!” – disse il pokèmon giallo con un tono forte e deciso.
“Peggio per te! Se non ci seguirai con le buone, lo faremo con le cattive. Ragazzi, ALL’ATTACCO!”
Il gruppo intorno al pokémon giallo sferrò un attacco simultaneamente, quando lui sorprese tutti gettandosi giù dal dirupo e, mentre lo faceva pensò: “Mamma…papà…non preoccupatevi…il vostro Pikachu sta per raggiungervi!”
Il gruppo di pokémon rimasto in cima al dirupo era rimasto senza parole di fronte a quel gesto, quando uno di loro disse: “E adesso cosa facciamo? Il capo ci aveva detto di riportalo vivo!”
“Gli diremo che quando siamo arrivati, una roccia sotto a i suoi piedi era franata e non c’era nulla che potessimo fare!”
Tutto il gruppo annuì a questa proposta del loro leader e iniziarono a fare ritorno nella foresta, dove il resto della banda li stava attendendo.

Note dell’autore: Salve a tutti! Questa è la mia prima storia e spero che si via di vostro gradimento! Dunque, perché c’era qualcuno che inseguiva un Pikachu? E perché dovevano portarlo al loro capo? Chissà cosa avrà in serbo il destino per quel Pikachu! Il viaggio continua…

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Salvataggio tra le fiamme ***


Pokémon Mistery Dungeon: L'ultimo dei Pika(cap 1) Capitolo 1: Salvataggio tra le fiamme

Era una mattina soleggiata nella regione di Shinkiro, quando nei pressi delle sponde di un lago, un pokémon si risvegliò in uno stato confusionario.
“Ah…che male!” – disse il pokémon – “Perché ho questo tremendo mal di testa?”
Non appena aprì gli occhi ancora sonnolenti, vide davanti a se una distesa d’acqua: “Fosse se mi rinfresco un po’ mi passerà la testa!”, così immerse la testa completamente in acqua e la tirò fuori subito un attimo dopo.
“Ah…come è fresca quest’acqua!” – pensò il pokémon, ma non appena finì di scuotersi la testa, vide nell’acqua una sagoma molto simile alla sua, il quale ripeteva ogni gesto che faceva.
“Ma quello…sono io? Che strano…perché non ricordo niente? Eppure…”, non fece tempo a dire quello che pensava e, subito gli sorse un dubbio: “Ho forse…perso la memoria? Ma…come è possibile? Perché devo essere sempre così sbatato!”.
Più le sue preoccupazioni aumentavano e più il pokémon si agitava sempre di più; evidentemente, il fatto che aveva perso la memoria lo turbò molto: “OK, devo cercare di calmarmi e di riordinare le idee! Dunque, dal riflesso che ho visto nell’acqua…ma certo, ora ricordo!” – disse non appena gli venne mente il suo nome – “Io sono un Pikachu! Fiu…che fortuna ho avuto nel ricordare il mio nome! Ma…perché non ricordo solo il mio nome e non qualcos’altro?”.
La riflessione su questa domanda venne interrotta da uno strano rumore, il quale proveniva dalla sua pancia: “A pensare a tutte queste cose mi è venuta fame!” – pensò Pikachu – “Prima mi era apparso di vedere una città sulla riva opposta di questo lago! È meglio se vado a controllare, magari qualcuno degli abitanti mi potrebbe aiutare”; e così Pikachu si diresse verso la città che si trovava nella parte opposta rispetto al lago.

Una volta raggiunto in città, notò al suo ingresso un cartello su cui era scritto Dream Town: “E così questa città si chiama Dream Town! Un nome un po’ particolare ma è molto bello!”; ma non appena vide varcò la soglia della città venne fermato da un pokémon simile ad una mangusta, il quale non appena lo vide si mise subito in stato di allerta, pensando che fosse un ladro: “EHI, TU!” – disse il pokémon con aria minacciosa.
“D-dice a m-me?”
“CERTO CHE DICO A TE! Io sono Gumshoos e sorveglio questa città con lo scopo di difenderla da tipi come te! Non sarai per caso un ladro?”
“N-no s-signore! I-Io mi c-chiamo Pikachu e s-sono venuto a c-chiederle qualche informazione!”
Evidemente, lo sguardo di quel Gumshoos lo aveva spavento parecchio, ma non appena Pikachu gli disse quella frase lui si calmo; evidentemente aveva frainteso le sue intenzione: “Scusami per il mio comportamento, ma ultimamente stanno capitando diversi episodi di furti e, mi hanno ordinato di impedire a qualche tipaccio di entrare! Comunque, cosa volevi chiedermi?”
“Conosce un posto dove posso mangiare?”
“La locanda Tsareena dici? Prosegui per quella strada, poi gira a sinistra; la locanda si trova sulla destra!”
“La ringrazio signor Gumshoos!” – disse Pikachu, il quale nel frattempo si era calmato.
“Non c’è di che piccolo! Ah…se vedi la proprietaria digli che ti mando mio, in questo modo non dovrai sborsare un poké!”
Così Pikachu, salutò il pokémon Sorveglianza e si dirisse verso la locanda.

Nel percorrere il tragitto notò i vari locali che componevano Dream Town; gli abitanti entravano e uscivano con un’aria felice e questo lo incuriosì parecchio e, senza accorgersene arrivò davanti alla locanda che Gumshoos gli aveva indicato e vi entrò senza induci.
“Benvenuto alla locanda, piccolo! Io sono Tsareena, la proprietaria di questo locale!”
“Piacere di conoscerla signora!” – rispose Pikachu – “Mi manda qui Gumshoos!”
“Conosci il mio amico?” – disse Tsareena – “Allora ti prego di accomodarti! Ti manderò subito qualcuno che ti prenderà l’ordine!”
E così, Pikachu si mise vicino ad un tavolo che dava sulla strada e, subitò dopo arrivo un piccolo pokémon, il quale emanava un buon profumo.
“Benvenuto, gentile cliente! Io sono Bounswett! Vuole ordinare qualcosa?”
Pikachu guardò nel menù le specialità offerte dalla locanda, quando trovo qualcosa che gli sembrò interessante: “Vorrei un frullato di baccarance, per favore!”
“Un frullato di baccarance, arriva subito!”
In effetti, il frullato arrivò dopo pochi minuti e Pikachu poté gustarsi la bevanda: “Allora, le piace il nostro frullato?” – domandò Bounswett.
“Buonissimo!” – esclamò Pikachu – “Non ho mai bevuto un frullato così buono in vita mia!”
“Ihihih…sono molto contenta di averglielo sentito dire! Desidera anche qualcos’altro?”
Pikachu cercò di dire qualcosa, ma si dovette fermare quando all’esterno della locanda, un gran numero di pokémon si diresse in direzione di una piazza che era poco più avanti rispetto a dove si trovata.
“Chissà cosa sarà successo!” – si domandò Pikachu – “Forse è meglio dare un’occhiata!”
Così ringraziò Bounswett per il servizio e si diresse anche lui in quella direzione.

Quando arrivò dove erano ammassati tutti quei pokémon vide un edificio, il quale era stato avvolto da delle fiamme sviluppatasi all’improvviso.
“State calmi, gente! La squadra di pompieri pokémon sta arrivando! Nessuno si avvicini troppo!” – disse un pokémon simile ad una donnola che cercava di impedire alla gente di passare.
Pikachu non poté far altro che assistere alla scena, quando all’improvviso vide un pokémon preoccupato per qualche cosa: “Mi scusi? E fosse successo qualcosa?” – domando Pikachu.
“Sono preoccupata!” – rispose il pokémon simile ad una sirena – “Stavo aspettando mia figlia, ma ancora non si è fatta vedere! Inizio a temere che le sia successo qualcosa!”
Quando Pikachu cercò di consolare la signora, percepì tramite le sue orecchie, qualcosa provenire dalla casa in fiamme e pensò: “Fosse c’è qualcuno ancora lì dentro, ma cosa devo fare!”; ci penso un attimo e alla fine prese una decisione: “Vado dentro!”.
Così si mise a correre nella casa in fiamme e nemmeno il pokémon che era di guardia riuscì a fermarlo. Una volta entrato dentro cercò subito qualcuno, ma le fiamme impedivano di vedere cosa c’era all’interno. Cercò in ogni stanza ma non trovo nulla, fino a quando non notò qualcosa in una stanza alla sua destra; notò un pokémon simile ad una otaria rimasto intrappolato sotto una trave caduta durante l’incendio.
“EHI, TU! RIESCI A SENTIRMI?” – gridò Pikachu.
“Chi…chi sei…tu?”
“Non ti preoccupare, adesso ti tiro fuori di qui!”; così Pikachu riuscì a spostare la trave e a liberare il pokémon, che gli disse anche se molto debolmente: “Gra…zie…!”
“Cerca di non parlare, adesso! Ti porto verso l’uscita!”
Pikachu cercò di correre il più velocemente possibile verso l’uscita, ma le fiamme gli impedirono di andare oltre: “DANNAZIONE! Ci deve essere un modo per uscire…ma certo!”.
Pikachu allora corse in mezzo alle fiamme tenendo stretto il pokémon; in questo modo riuscì a trovare l’uscita, mentre gli altri pokémon erano rimasti sorpresi da quest’impresa.
“Final…mente! Sia…mo…fuo…!” – non finì la frase, che Pikachu svenne a causa delle varie scottature riportate durante il salvataggio. Gumshoos, il quale era di passaggio nella zona, notò il Pikachu conosciuto poco fa e senza pensarci due volte, lo prese con se insieme all’altro pokémon e li portò nell’ospedale della città.

Note dell’autore: Eccomi qui con il primo capitolo della storia! Dunque, come mai Pikachu aveva perso la memoria? E chi era il pokémon salvato nell’incendio? Chissà quale sarà il destino che attende Pikachu! Il viaggio continua…

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Un nuovo membro della gilda ***


Pokémon Mistery Dungeon: L'ultimo dei Pika(capitolo 2) Capitolo 2: Un nuovo membro della gilda
Erano passati 3 giorni da quando Pikachu salvò un pokémon da una casa avvolta dalle fiamme. A Dream Town non si parlava altro che di quel gesto eroico, ma in molti si fecero un sacco di domande: chi era quel pokémon? E da dove proveniva? Di certo, a queste domande Pikachu non poteva rispondere, visto che si trovava da 3 giorni nell’ospedale della città, insieme all’altro pokémon rimasto ferito dalle fiamme. Gumshoos dopo aver portato i due pokémon, rimase in attesa di ricevere notizie in una panchina all’ingresso dell’ospedale. Oltre a lui, c’era anche il pokémon simile ad una sirena, che non smetteva di andare di qua e di la.
“Quando ci daranno delle notizie sulle loro condizioni! Sono 3 giorni che aspettiamo!”
“Cercare di stare calma Primarina! La dottoressa Chansey sta eseguendo le cure del caso, appena avrà finito ci informerà ne sono sicuro!” – disse Gumshoos cercando di far calmare il pokémon.
“Come posso stare calma, se mia figlia Popplio si trova lì dentro!” – rispose Primarina.
I due attesero ancora per un’ora quando l’infermiera Chansey uscì per comunicare i risultati: “Siete voi due quelli in attesa?”
“Sì! Ci dica come stanno per favore!” – domandò Primarina all’infermiera.
“Sua figlia sta bene e si è già ripresa; mentre, per l’altro pokémon ci vorrà qualche giorno! Comunque, se volete potete entrare, ma solo per poco!”
Primarina non perse altro tempo e si precipitò nella stanza dove i due si riposavano, inseguita da Gumshoos che era rimasto leggermente indietro.

“MAMMA!” – gridò Popplio.
“Oh, la mia adorata figlia!” – disse Primarina stringendo il pokémon Otaria mentre piangeva – “Mi hai fatto prendere uno spavento, ma dimmi come stai?”
“Bene! La dottoressa Chansey mi ha detto che potrò uscire già domani!”
“Sono molto felice di questa notizia, ma dimmi è quello il pokémon che ti ha salvato?”
“Sì, mamma!” – rispose Popplio – “E grazie a lui se gli devo la vita!”
Così, Primarina andò nel letto dove riposava Pikachu, il quale era avvolto dalle fasciature per le varie ustioni riportate durante il salvataggio, ma si sorprese nel vedere il pokémon incontrato l’altro giorno.
“Ma tu…non sei quel pokémon che ho incontrato l’altra volta?”
“Sì, sono io! Non immaginavo che lei fosse la madre di questo pokémon!” – rispose Pikachu.
“Allora, ti trovo in forma piccolo!” – disse Gumshoos sorridendo.
“Tu sei quel pokémon gentile dell’altro giorno! Sei stato tu a portarci qui?”
“Sì, sono stato io! Quando ti ho visto uscire da quella casa dopo aver salvato Popplio e poi svenire, non ci ho pensato due volte a portarvi all’ospedale!”
“Beh, la ringrazio! Le devo la vita!”
A quella frase, Gumshoos arrossì per l’emozione, ma purtroppo il dialogo tra i 4 pokémon venne interrotto dalla voce di un’infermiera entrata nella stanza: “Scusate, ma vi prego di lasciare la stanza! L’orario delle visite è finito!”
“Beh, è meglio che andiamo Gumshoos!” – disse Primarina – “Ciao, figlia mia! Ti verrò a prendere domani!”
“OK, mamma!” – rispose Popplio, il quale arrossì mentre la madre gli diede un bacio.
“A domani anche te, Pikachu!” – disse Gumshoos rivolgendosi al pokémon Topo.
“A domani!”

Così, Primarina e Gumshoos lasciarono la stanza, mentre i due pokémon prima di andare a dormire si scambiarono qualche parola.
“Ti ringrazio per quello che hai fatto! Senza di te, a quest’ora avrei fatto una brutta fine!” – disse Popplio ringraziando Pikachu – “Ma dimmi, da dove provieni? Non sei di queste parti!”
“Ehm…io…io…non me lo ricordo!” – rispose Pikachu alla domanda – “Mi sono svegliato vicino al lago prima dell’ingresso della città, senza ricordami di niente!”
“Capisco! Beh, penso che sia ora di andare a dormire!”
I due pokémon iniziarono a chiudere gli occhi per dormire, ma Popplio si avvicinò a Pikachu e prima di addormentarsi, diede un bacio al pokémon il quale arrossì per questo evento inatteso.

Era ormai passata all’incirca mezzanotte e, Pikachu non riuscì a prendere sonno, anche perché pensava ancora al bacio ricevuto da Popplio. Tuttavia, i suoi pensieri svanirono quando un pokémon sbucò fuori dal nulla sorprendendolo.
“Ma lei…chi è? E come ha fatto ad entrare?”
“Shhh…fai silenzio! Comunque rilassati, non sono un nemico!” – disse il pokémon misterioso – “Il mio nome è Decidueye, piacere di conoscerti eroe”!
“Ma dai!” – rispose Pikachu mentre arrossiva – “Non era niente di che!”
“Se non fosse stato per te, Popplio sarebbe morta in quell’incendio!”
Pikachu non poté far altro che ricevere complimenti, poi domandò a Decidueye: “Cosa è venuto a fare qui?”
“Vedi, vorrei proporti un’offerta e spero che l’accetterai!”
Decidueye parlò di questa proposta a Pikachu, ma non si riuscì a capire cosa dicessero.

Qualche giorno dopo, in un’abitazione situata a nord di Dream Town: “Ciao Popplio, come stai? Oggi torni a lavorare nella gilda vedo!”
“Buongiorno Litten! Sì, adesso sono pronta per tornare, spero di fare qualche incarico oggi!”
Il dialogo tra i due venne interrotto da un pokémon alato piuttosto piccolo, il quale disse: “Membri della gilda di Decidueye in posizione! Il capitano vuole parlarvi!”
Così, tutti i pokémon presenti si allinearono in due file, mentre il pokémon iniziò il suo discorso: “Bene ragazzi! Vi comunico che da oggi, alla nostra gilda si unirà un nuovo membro!”
“Un nuovo membro!? E chi sarà!?” – disse un pokémon simile ad un cagnolino con delle rocce sul collo a formare un collare.
“Beh, è meglio che ve lo presenti allora! Prego, adesso puoi venire!”
Da dietro a Decidueye uscì un pokémon, il quale aveva un’aria famigliare per Popplio: “Salve a tutti! Il mio nome è Pikachu e da oggi sarò un nuovo membro della gilda!”

Note dell’autore: E così finisce un altro capitolo della storia! Decidueye ha convinto Pikachu ad entrare nella sua gilda, ma questo basterà ad aiutarlo a recuperare la memoria? Chissà quale sarà il destino che attende il nostro eroe! Il viaggio continua…

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: La prima missione ***


Pokémon Mistery Dungeon: L'ultimo dei Pika(capitolo 4)

Capitolo 3: La prima missione

 

“Salve a tutti! Il mio nome è Pikachu e da oggi sarò un nuovo membro della gilda!”

E con queste parole che Pikachu si presentò ai suoi nuovi compagni, il quale erano rimasti sorpresi nel vederlo, così sorpresi da non accorgersi che Popplio, era quella rimasta più sorpresa nel vederlo.

“Molto bene! Più tardi potete parlare con lui!” – disse il Capitano – “E adesso, tutti al lavoro!”

Tutti quanti si dileguarono velocemente, ognuno con il proprio compito da svolgere; tutti tranne Popplio, che venne bloccata dal capitano: “Aspetta un attimo Popplio!”

“Cosa c’è capitano!?” – domandò il pokémon Otaria con curiosità.

“Oggi, dovrai fare da guida al nostro nuovo arrivato! Conosci questa gilda meglio di chiunque altro e sarai all’altezza del compito!”

Popplio non riusciva a credere a quelle parole: non solo perché non sapeva cosa rispondere, ma anche per l’imbarazzo che provava in quel momento. Alla fine, non poté far altro che accettare l’incarico non potendo rifiutare un ordine del capitano.

“Ottimo, allora vi lascio da soli! Ribombee andiamo!”; così Decidueye e la sua assistente se ne andarono, mentre Popplio iniziò il suo “giro turistico” con Pikachu, mostrandogli gli alloggi dei vari membri, la cucina, la bacheca della missione e quella dei ricercati. Pikachu ascoltò molto attentamente le parole di Popplio e, comprese come il lavoro della gilda non era facile come aveva pensato. All’improvviso, la struttura iniziò a traballare a causa del rumore di passi di un pokémon pesante.

“C-Cosa è stato?” – domandò Pikachu, il quale era molto spaventato.

“Non lo so…ma è meglio uscire fuori e controllare!”

I due pokémon uscirono fuori dalla gilda trovandovi davanti uno Snorlax di dimensioni enormi, il quale era visibilmente preoccupato: “Salve! Sei fosse tu la causa di questi rumori?” – chiese Popplio.

“Sì, sono io! Ho bisogno di aiuto! Un gruppo di Sandile mi appena rubato delle bacche e si è diretto nella Dream Forest!”

“Bene, puoi contare su noi due!”

“A-Aspetta un attimo! Non dovremo dire di questo al capitano?” – disse Pikachu molto preoccupato.

“Stai tranquillo, e fidati di me!”; così i due Pokémon si diressero ad ovest della città, mentre uno Steenee, il quale avendo osservato la scena con Snorlax, li seguì a debita distanza.

 

“Bene, prima di entrare devi sapere che questo luogo è un dungeon e cambia ogni volta che ci entri!”

“Uao, è davvero incredibile! Quante cose sto imparando ed è solo il primo giorno!”

“Comunque questo è un dungeon abbastanza breve!” – proseguì Popplio – “Dovremo trovarli subito quei Sandile!”.

Conclusa la frase i due pokémon entrarono nella Dream Forest, un luogo ricoperto da alberi pieni di bacche, dove c’erano pokémon intenti a svolgere le loro attività. Passarono poco più di 10 minuti che raggiunsero una radura e, in effetti vi trovarono i Sandile più un altro pokémon, probabilmente il loro capo.

“Chi…chi siete voi due?” – domandò uno dei Sandile.

“Noi due facciamo parte della gilda di Decidueye e, siamo venuti qui per riprenderci quelle bacche!”

“E così…volete riprendervi queste bacche, dico bene?” – rispose il loro capo – “Bene, io Krokorok vi dico che se volete riprendere queste bacche, dovete prima batterci tutti! Sandile, all’attacco!”

I Sandile attaccarono Popplio e Pikachu  contemporaneamente utilizzando Morso, ma i due riuscirono a schivarli tutti. In seguito, Popplio utilizzò Bollaraggio riuscendo a mandare KO due dei Sandile. Gli altri attaccarono usando ancora Morso Pikachu, il quale lì schivò entrambi e colpendoli con un attacco Azione gli causò abbastanza danni.

“Incredibile! Non ti ricordi chi sei, eppure sai combattere!” – disse Popplio alquanto sorpesa.

“Ne possiamo discutere dopo?” – rispose Pikachu – “Abbiamo ancora una missione da svolgere!”

I Sandile precedentemente colpiti continuarono ad attaccare senza sosta ma un altro Azione di Pikachu e un altro Bollaraggio di Popplio lì misero entrambi fuori combattimento, lasciando Krokorok da solo.

“GRRRR…ADESSO MI AVETE FATTO ARRABIARE!” – gridò Krokorok – “Non mi resta che sbarazzarmi di voi, prendete questo: PIETRATAGLIO!”

La mossa fu abbastanza potente tanto da far causare a Pikachu e Popplio seri danni. I due provarono a reagire, ma Krokorok fu in grado di schivare i loro attacchi abbastanza agilmente, sfruttando anche la sua capacità di nascondersi sotto il terreno. Purtroppo i danni subiti erano abbastanza e, ormai erano quasi allo stremo delle forze.

“Dannazione…forse lo abbiamo sottovalutato!” – disse Popplio il quale ansimava per la durezza dello scontro.

“Hai ragione! Forse…è un avversario…troppo forte per noi due!”

“Vedo che avete capito, con me non si scherza! Adesso per voi è finita!”; Krokorok si apprestò a lanciare un altro PIETRATAGLIO, ma all’improvviso si sentì qualcuno gridare “FOGLIAMAGICA”, il quale colpì il pokémon causandogli abbastanza danni.

Ma…da dove viene quella mossa?” – pensò Pikachu.

“Grrr…CHI È STATO? FATTI VEDERE!”; ma Krokorok non ottenne risposta fino a quando un altro FOGLIAMAGICA non lo mise KO definitivamente.

“Io…so chi è stato!” – disse Popplio.

“Hai indovinato amica mia! Sono stata proprio io!” – disse il pokémon uscito allo scoperto dopo che la battaglia si era conclusa.

“Steenee!? Ma non eri impegnata alla locanda?”

“Discutiamone più tardi, OK? Adesso avete una missione da finire!”

Così Pikachu e Popplio una rivolta ripresosi dallo scontro con Krokorok, raccolsero le bacche rubate con l’aiuto di Steenee e i tre si incamminarono verso Dream City, non accorgendosi di essere osservati.

“mmm…bene, bene, bene! E così Pikachu è ancora vivo!” – disse il pokémon misterioso – “Sarà meglio che avverta il comandante!”

 

Note dell’autore: E così finisce un altro entusiasmante capitolo! Senza l’arrivo di Steenee per Pikachu e Popplio non ci sarebbe stato nulla dare, ma chi era il pokémon che aveva osservato il nostro amico! Chissà cosa riserverà il destino per il nostro eroe! Il viaggio continua…

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: Oscurità e Recupero ***


Pokémon Mistery Dungeon: L'ultimo dei Pika(capitolo 4) Capitolo 4: Oscurità e Recupero

Era una notte bella e stellata nella regione di Shinkiro, quando un pokémon immerso nell’oscurità di una foresta procedette in direzione Nord. Il suo passo era veloce e costante, non riscontrando problemi nell’attraversare la fitta vegetazione. Dopo circa 30 minuti, il pokémon uscì fuori dalla foresta e, scrutando l’orizzonte vide la sua destinazione finale: il vulcano Konsui. Il vulcano era alto 3000 metri con pendii piuttosto ripidi e, dalla sua cima usciva una densa coltre di fumo, segno evidente della sua attività.
Non ci volle molto al pokémon per raggiungere le pendici del vulcano e, ad attenderlo c’era una grande porta metallica, il quale era costantemente sorvegliata da due Bisharp.
“ALTOLÀ!” – gridò uno dei due – “Identificatevi immediatamente”
“Sono la comandante Salazzle del reggimento del fuoco! Ho bisogno di discutere di affari urgenti con il capo!”
“Attendi solo un secondo!”; così il secondo Bisharp entrò nella porta, dalla quale ne uscì dopo pochi minuti.
“Tutto a posto! Puoi entrare comandante!”
“Grazie infinite!” – disse sorridendo Salazzle.
Quando entrò nella porta vide il luogo di lavoro del suo capo: una sorta di laboratorio con alla destra uno scaffale pieno di volumi scientifici e, alla sinistra un altro scaffale pieno di ingredienti di vario tipo. Al centro, la stanza era illuminata da un grande candelabro e sul fondo vi era un banco da laboratorio, da dove Salazzle vide un pokémon simile a Pikachu intento a fare qualche esperimento.
“Finalmente sei arrivata!” – disse il pokémon – “Ci sono novità?”
“Sì, mio signore! Mi sono giunte notizie dalla mia spia di Dream Town!”
“Dream Town!? Quella cittadina insignificante? E cosa sarebbe successo di così importante!”
“Stando a quanto mi ha raccontato, in quella città è appena arrivato un nuovo pokémon…un Pikachu per la precisione!”
Al sentire pronunciare quel nome, il pokémon si fermò di colpo facendo cadere una fialetta di vetro che andò in mille frantumi: “Hai detto…Pikachu!?”
“Sì, capo! E a quanto si dice, pare abbia perso la memoria!”
Immediatamente, il pokémon smise di agitarsi per poi ordinare a Salazzle: “Ascoltami attentamente! Di alla tua spia di continuare ad osservare quel Pikachu e, non appena riceverai altre notizie, vieni subito ad avvisarmi!”
“Sì, signore!”
Così Salazzle lasciò il laboratorio per tornare alla sua missione, ma l’altro pokémon rimasto da solo pensò: “Dannazione! A quanto pare…nel mio attacco al Villaggio Pika ne ho lasciato in vita uno, ma pazienza! Anche se dovesse recuperare la memoria, io, il grande Mimikyu sarà l’ultima cosa che vedrà prima di scomparire da questo mondo!”

Nel frattempo, a Dream Town, Pikachu e Popplio con l’aiuto di Steenee avevano riportato le bacche rubate a Snorlax, il quale li ringraziò regalandogli una parte di quelle bacche. In seguito, si misero a parlare con il pokémon frutto: “E così…ci avevi seguiti fin dall’inizio! Ma perché non ti abbiamo notato prima?” – domandò Popplio.
“Mi dispiace, ma è stato il capitano a dirmi di rimanere ad osservarvi e intervenire senza necessario!” – rispose Steenee.
“Ohoh…mi ero scordata che non avevamo avvertito Decidueye sulla nostra “scomparsa”! E adesso cosa facciamo?”
“Non vi preoccupate parlerò io con lui , specialmente di te Pikachu...non mi aspettavo che eri così forte!”
“Già, anch’io sono rimasto sorpreso! Nonostante abbia perso la memoria, sono in grado di combattere!”
“Ah, sì…il capitano mi aveva detto di questa cosa! Ma ha proposito, cosa ne pensi della tua prima missione?”
“È stato incredibile!” – rispose Pikachu – “Il sorriso di Snorlax, è il segno che posso fare molto qui alla gilda!”
All’improvviso, il discorso tra i 3 venne interrotto dal brontolio dello stomaco di Pikachu, il quale era molto affamato; così, tutti insieme si diressero alla gilda dove Steenee avrebbe preparato una delle sue specialità.

Il mattino seguente, dopo il discorso mattuttino Pikachu e Popplio si videro fermare dal capitano che voleva parlargli: “Voi due…Steenee mi ha parlato dei fatti di ieri!” – iniziò Decidueye – “Devo dire che dal racconto, non mi immaginavo una coppia così affiatata come la vostra!”
“Davvero?” – domandò Popplio.
“Già…e per questo motivo ho una proposta da farvi: che ne dite di fermare una squadra?”
“COSA?” – gridarono i due pokémon all’unisono.
“Beh, siete sorpresi?”
“Ma capitano…ne è proprio sicuro?” – disse Pikachu.
“Certamente! Allora…accettate la mia proposta?”
Pikachu e Popplio rimasero a guardarsi negli occhi per qualche minuto non sapendo cosa rispondere, ma alla fine entrambi risposero con un “SÌ!”
“Molto bene!” – disse Rimbobee – “Visto che adesso siete una squadra, che nome scegliete?”
“Mmm…in effetti, questa richiesta è stata così improvvisa che non ci abbiamo pensato…tu Pikachu cosa scegli!”
“Ehm…allora…che ne dici di Thunder Pop?”
“Thunder Pop…thunder pop…è un nome un po’ strano, ma mi piace!”
“Bene, team Thunder Pop!” – disse il capitano – “E ora ecco la vostra missione: ad ovest di qui ci sono le Cascate Desiderio; il vostro compito è quello di esplorare il dungeon e recuperare eventuali tesori!”
“Sì, signore!”
Finito di parlare, i due pokémon dopo essersi preparati partirono alla volta delle cascate.

Ci volle mezza giornata, per arrivare alle Cascate Desiderio e dopo aver mangiato due mele prese da un albero nelle vicinanze, poterono entrare alla volta del dungeon composto da 10 piani. La prima metà del dungeon fu abbastanza facile e, i pokémon Erba e Acqua della zona, non crearono grossi problemi; ma la seconda metà fu molto più complessa a causa delle varie trappole presenti nei vari piani. Una volta giunti al 10° piano, i due pokémon arrivarono a un’ampia grotta ricoperta da Stalattiti, notando al suo centro una specie di altare, con sopra uno strano cerchio con incastonato un cristallo e una tavola con su scritti caratteri Unown.
“Popplio, riesci per caso a leggerle la tavola?” – domandò Pikachu.
“Vediamo…la tavola dice: “Or dunque, tu che sei giunto fin qui tocca il cerchio sopra l’altare se vuoi scoprire un nuovo potere!” Così c’è scritto!”
“Secondo te è una trappola?”
“Non lo so…perché non lo tocchi?”
Pikachu, ancora perplesso per quella fase toccò il cerchio, riuscendo a prenderlo senza fatica: “Non è successo niente…per fortu…”
Non finì la frase, che all’improvviso il pokémon Topo svenne sotto gli occhi attoniti di Popplio, il quale cercò di farlo svegliare, ma senza risultato.
Pikachu, che nel frattempo era svenuto, vide seppur in maniera sfocata la figura di un pokémon, e udì seppur debolmente qualche parola: “Figlio…ora...questo cerchio…male…!”
“No, aspetta! Chi sei tu? Io devo…sapere…”

Note dell’autore: Eccoci giunti alla fine di un nuovo capitolo. Perché Pikachu è svenuto nel prendere il cerchio? E perché Mimikyu vuol far fuori il nostro eroe? Chissà cosa riserverà il destino per Pikachu! Il viaggio continua…

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Capitolo 6
*** Capitolo 5: Il mistero del cerchio ***


Capitolo 5: Il mistero del cerchio

Capitolo 5: Il mistero del cerchio

 

Erano passati due giorni dall’esplorazione del team Thunder Pop alle Cascate Desiderio. Pikachu, che in quell’occasione era svenuto mentre stava prendendo un cerchio misterioso, è stato aiutato da Popplio a riprendere i sensi ed entrambi sono ritornati a Dream Town sani e salvi. Tuttavia, da quel momento il Pokémon Topo aveva cominciato a essere più silenzioso rispetto a prima, quasi come se la spedizione gli avesse cancellato tutte le emozioni. In questo modo, fece preoccupare la sua compagna di squadra, il quale lo vedeva in un angolo della gilda sorto nei suoi pensieri.

“Buongiorno, Popplio!” – disse uno dei membri della gilda.

“Ciao Rockruff! Come stai?” – domandò il Pokémon Otaria.

“Bene, grazie! Vedo che continui a osservare Pikachu, è per i fatti di 2 giorni fa?”

“Sì, è per quello! Non riesco a trovare un modo per risollevargli l’umore!”

“Capisco… Hai provato a chiedere aiuto al capitano?”

“L’ho fatto, ma il risultato è stato il medesimo!”

“Allora non so proprio come aiutarti!”

“Ti ringrazio comunque! Almeno ci hai provato!”

Il discorso tra i due Pokémon venne interrotto dall’assistente del capitano, che gli invitò a tornare ad occuparsi delle missioni senza perdere altro tempo.

 

Nel frattempo, Pikachu non accorgendosi della scena alle sue spalle, continuò a fissare con insistenza il cerchio recuperato, anche perché quando si è ripreso dallo svenimento se l’ho era ritrovato inserito in una delle sue zampe.

Da quando sono arrivato qui ne sono successe di cose, e l’altro ieri mi è capitato questo!” – disse tra se e se mentre guardava il cerchio.

Quando sono svenuto ho visto qualcuno parlare, ma non sono riuscito a capire le sue parole!”

I suoi continui pensieri si bloccarono quando udì una voce familiare: “Ciao Pikachu, come stai?”

Il Pokémon Topo girandosi, osservò il volto di Primarina, la madre di Popplio: “Salve signora! Che cosa ci fa qui?”

“Ero venuta a salutare mia figlia! Tu invece, non sei andato in missione?

“Ho altre cose a cui pensare!”

“Va bene! Senti posso stare vicino a te?”

“D’accordo!”

Così, il Pokémon Solista si mise a fianco di Pikachu e i due restarono in silenzio per qualche minuto, fino a quando Primarina non prese la parola: “Sai, Popplio mi ha parlato di quello che è successo alle Cascate! E per questo, non riesci a trovare una risposta, dico bene?

“E allora?”

“Vuoi raccontarmi le tue preoccupazioni?”

Il Pokémon Topo era un po’ perplesso ma alla fine raccontò come erano andate le cose.

“Quindi… quando sei svenuto hai sognato questa figura con il cerchio che ora tu stai indossando, dico bene?”

“Esattamente! Non so cosa significhi, ma non riesco a trovare una risposta al dilemma!”

“E se tutti questi avvenimenti, fossero legati alla tua memoria?” – domandò Primarina.

“Che vuoi dire?” – domandò Pikachu, estremamente confuso.

Ma quando il Pokémon Solista stava per dargli una risposta, vennero fermati da Decidueye: “Scusami Primarina! Posso parlarti un momento?”

“D’accordo! Scusami Pikachu, ma parlerò con te un’altra volta! Ci vediamo!”

I due si scambiarono i saluti e Pikachu accorgendosi che si era fatta sera, decise di andare a dormire.

 

Tuttavia, la notte non fu molto piacevole con lui: tra i suoi pensieri e il discorso avuto con Primarina, il nostro amico era più confuso di prima, ma il fatto che gli era stato domandato se questi eventi avessero a fare con la sua perdita di memoria, gli iniziarono a fiorire sulla sua testa.

Quando ormai era notte fonda e chiuse gli occhi per cercare di riposarsi un po’, sentì una strana voce: “Pikachu…”

“Mmmh… chi ha parlato?”

Pikachu…”

“Che strano… sento parlare, eppure non vedo nessuno! Sarà la mia immaginazione?”

Sto usando la telepatia per comunicare con te!”

“Sì, certo! La telepati… cosa? TELEPATIA?”

“Esatto! Sono in grado di parlare con chiunque anche se è distante migliaia di chilometri!”

“M-M-Ma chi sei? E come fai a conoscermi!”

“In questo momento, non posso dire chi sono, però ho un suggerimento da darti!” – disse il Pokémon misterioso.

“Un suggerimento! E quale sarebbe?”

Se vuoi delle risposte alle tue domande, recati al TEMPIO DEL TUONO domani! Per il momento, non posso dire altro, quindi ci vediamo!”

“No, aspetta! Io… voglio sapere chi sei!”; ma il Pokémon si era già dileguato e Pikachu si ritrovò con un mal di testa dovuto al fatto di non essere abituato a parlare tramite Telepatia. In seguito, cercò di addormentarsi, ma ormai l’alba incombeva su Dream Town.

 

“COSAAAAAAAA!? Hai parlato con qualcuno tramite telepatia?” – disse il capitano Decidueye rimasto sbalordito dal racconto.

“Già! Stento ancora a crederci!” – fu la risposta di Pikachu.

“Capisco… E questo Pokémon ti ha detto di recarti al Tempio del Tuono, dico bene?”

“Sì! Ma voi conoscete questo posto?”

“Io sì!” – rispose Popplio – “È un posto situato all’estremo est di Shinkiro, circondato da un fiume che lo attraversa! In molti hanno cercato di arrivarci, ma nessuno ha fatto ritorno!”

Da come l’hai descritto, sembra impossibile arrivarci!”

“E infatti è così! Ma se quel Pokémon ti hanno di andare in un posto del genere; allora sarà meglio muoverci! Capitano, lei è d’accordo?”

“Ummm… Il tempio è un luogo impervio, ma se volete andarci avrete bisogno di aiuto!”

“L’ha ringrazio capitano!” – disse Pikachu – “Se non ci fosse lei…”

“Ba-basta con i complimenti! Adesso andate!”

“Sì, signore!”

Così, oltre al team Thunder Pop si unì il team Fire Rock composto da Litten e Rockruff e, insieme a loro partirono alla volta del Tempio del Tuono, decisi a trovare delle risposte.

 

Il viaggio per arrivare al tempio fu molto tranquillo: i quattro chiacchierarono molto allegramente rivedendo i dettagli della missione in corso. Procedettero ancora per un po’ di tempo, finché essi non arrivarono alla loro destinazione: l’entrata del Tempio del Tuono.

“Finalmente, siamo arrivati.” – disse Litten – “Mangiamo qualcosa prima di entrare?”

“D’accordo!” – rispose Pikachu.

Il gruppo si fermò davanti all’entrata del Tempio e presero dai loro sacchi 4 Mele succose che iniziarono immediatamente a mangiare.

“Sapete ragazzi, Popplio mi racconta spesso di voi due.” – disse Pikachu rivolgendosi a Litten e Rockruff.

“Davvero!? E cosa dice su di noi?” – domandò Litten.

“Che siete una squadra eccezionale! Le vostre missioni sono sempre molto apprezzate dal capitano. Quanto mi piacerebbe essere come voi!”

“Beh, ti ringraziamo per il complimento.” – rispose Rockruff.

“Non c’è di che! Comunque… ritornando a noi, Popplio hai raccolto le informazioni sul Tempio del Tuono?”

“Sì, le ho trovate! Secondo i documenti, il Tempio sarebbe composto da 20 piani ma nessuno sa con certezza effettiva quanti siano!”

“OK! E sai cosa si trova in cima?” – domandò Rockruff.

“Purtroppo non c’era molto nei documenti, quindi dovremmo andare alla cieca.”

“Va bene ragazzi, entriamo e cerchiamo di stare attenti!”

Il team Thunder Pop e il team Fire Rock entrarono dentro il dungeon del Tempio non sapendo cosa avrebbero trovato. All’inizio la scalata fu abbastanza semplice, ma nei piani successivi incontrarono molte più difficoltà, a causa di trappole e Pokémon del posto molto aggressivi. Dopo aver riposato brevemente tra il decimo e l’undicesimo piano, i quattro proseguirono notando però che si era fatto un silenzio talmente cupo, da poter tagliare la tensione con un coltello. Alla fine, giunsero al 20° piano ritrovandosi in una stanza molto grande, adornata da statue di altri Pokémon ai lati, con al centro un grosso lampadario a forma di Chandelure.

“Dunque… siamo arrivati finalmente, ma cosa cerchiamo?” – domandò Litten.

“Non lo so! Ma è meglio dare un’occhiata in ogni caso, potremmo trovare qualcosa!”

Così, il gruppo si divise e cercò in ogni angolo della stanza, ma senza risultati.

“Qui non c’è niente, Pikachu. Cosa facciamo?” – disse Popplio.

“Dannazione… speravo di trovare qualcosa, ma è meglio andarcene da questo posto!”

Ma mentre si diressero verso l’uscita del dungeon, vennero bloccati da una strana voce: “Fermi…”

“Eh… Rockruff, hai parlato?” – domandò Pikachu.

“Io non ho detto niente!” – rispose il Pokémon Cagnolino.

“Ma allora, chi…”

Ditemi subito i vostri nomi!”

“Io sono Pikachu e, questi sono i miei compagni della gilda di Decidueye. Chiunque tu sia, fatti vedere!”

All’improvviso, davanti a loro comparve un Pokémon alto, con il corpo nero con delle linee biance e una cresta arancione sulla testa. Le sue braccia erano gialle e arancioni con una sorta di becco all’estremità.

“Chi sei tu?” – domandò Popplio.

“Io sono Tapu Koko e sono il guardiano di questo tempio. Chiunque minaccia questo luogo, dovrà vedersela con me!”

Dal nulla, il Pokémon Nume Locale generò una sorta di campo elettrico ed era pronto a una lotta.

“Bene! Se la lotta che vuoi, ti acconteremo. Ragazzi, all’attacco!”

I quattro attaccarono rispettivamente con Pistolacqua, Braciere, Fulmine e Pietrataglio, ma Tapu Koko li schivò tutti abbastanza facilmente, sorprendendo i quatto per la sua velocità. In seguito, il Pokémon attacco con Magibrillio facendo danni abbastanza ingenti a tutti.

“Arrendetevi! Non avete alcuna speranza di battermi!” – disse Tapu Koko.

“Te lo puoi scordare!” – rispose Pikachu – “Noi non ci arrenderemo mai!”

“Come volete. Vorrà dire che vi farò fuori uno alla volta e, pensò che inizierò da quel Pokémon azzurro!”

Il Pokémon Nume Locale si preparò ad utilizzare un attacco Scarica su Popplio e lo lanciò con molta forza, ma l’attacco venne deviato da un Codacciaio di Pikachu, che si frappose tra il Pokémon Otaria e il Tapu.

“Sei riuscito a deviare il mio attacco a quanto pare. Forse… ti ho sottovalutato!”

“Evidentemente, non mi conosci per niente.” – rispose Pikachu – “Non ti lascerò far del male ai miei amici!”

“E va bene… se vuoi sacrificarti ti accontenterò. Preparati!”

Tapu Koko si preparò a sferrare un nuovo attacco più potente rispetto a quelli precedenti, ma all’improvviso il cristallo inserito nel cerchio di Pikachu iniziò ad emanare una strana luce.

“Ma cosa…”

“Preparati!”

Pikachu iniziò a fare dei strani movimenti con le sue zampe anteriori, finché non si mise in una strana posa dalla quale venne emanata una strana aura di colore giallo.

“Ma… ma questo… non può essere…” – esclamò Popplio.

“Non sarà mica…” – aggiunse Rockruff.

“Quella mossa…” – concluse Litten.

Ad un tratto, una palla di pura elettricità iniziò a formarsi davanti a Pikachu, il quale gridò in tutta la sala: “Questa è tutta la mia potenza! GIGASCARICA FOLGORANTE!”; un raggio luminoso scaturito da quella sfera partì ad una velocità tale da sorprendere il Pokémon Nume Locale che venne avvolto da una densa nuvola di fumo.

“Ce… ce l’ho fatta?” – si domandò Pikachu, ma al diradarsi della nuvola vide ancora che il Tapu non aveva subito danni particolari.

N-no… non può essere vero! Eppure l’avevo colpito!” – pensò tra se il Pokémon Topo.

Nel frattempo, i suoi compagni erano arrivati vicini al loro amico e tutti rimasero in silenzio non sapendo cosa dirgli.

“Tu… hai detto di chiamarti Pikachu, non è così?”

“S-Sì!”

“Come fai a conoscere la mossa Z, Gigascarica Folgorante! Ci vogliono mesi per impararla!”

È vero! Ora che ci penso, ho usato una mossa di cui non sapevo nulla.”

“Non hai ancora risposto alla mia domanda!”

“M-M-M-Mi scusi! Ma non lo so come ho fatto, pensò che sia opera di questo cerchio che ho indosso!”

Tapu Koko fissò attentamente quel cerchio, poi aggiunse: “Ma quello… è il cerchio delle Cascate Desiderio!”

“E lei come fa a saperlo?”

“Se sai usare quella mossa, allora tu sei…”

“Io sono, cosa?”

“Il figlio di Lord Raichu?”

Tutti quanti rimasero in silenzio, sconvolti nel sentire la domanda posta da Tapu Koko a Pikachu e lo stesso Pokémon restò di pietra.

 

Note dell’autore: E così, si conclude un altro capitolo di questa storia! La domanda posta da Tapu Koko, fa pensare a i suoi compagni: Chi era Pikachu, esattamente?  E come faceva Tapu Koko a sapere di lui? Chissà cosa avrà in serbo, il destino per il nostro eroe! Il viaggio continua…

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Capitolo 7
*** Capitolo 6: Una triste verità ***


Capitolo 6: Una triste verità

Capitolo 6: Una triste verità

 

“Se sai usare quella mossa, allora tu sei…”

“Io sono, cosa?

“Il figlio di Lord Raichu?”

Tutti quanti rimasero in silenzio, sconvolti nel sentire la domanda posta da Tapu Koko a Pikachu e lo stesso Pokémon restò di pietra.

“Cosa c’è! Sembra che qualcuno ti abbia mangiato la lingua!” – disse Tapu Koko.

“M-Mi scusi, ma non saprei cosa rispondere alla domanda.”

“Strano… eppure sono sicuro che tu sia il figlio del capo del Villaggio Pika.”

“Il Villaggio Pika!? Se ricordo bene, si trova non molto distante da qui!” – disse Litten – “Ma questo cosa centra con Pikachu?”

“Un attimo! Fate rispondere al vostro amico!”

“Bè… ecco… non mi ricordo molto. Purtruppo ho perso la memoria e da quel momento non mi ricordo nulla né del mio passato, né da dove provengo.”

“Mi dispiace per te, ma fosse ho una soluzione. Se mi volete seguire…”

“Un’attimo! Chi ci dice che non stai tramando qualcosa per liberarci di noi?” – domandò Popplio, il quale si mise in stato di allerta.

“Tranquilli! Vi spiegherò tutto con calma.”

Il gruppo anche se riluttante, decise di seguire il Pokémon Nume Locale senza sapere dove stessero andando.

 

Dopo qualche minuto raggiunsero una stanza, dove su una delle pareti vi era un quadro raffigurante vari Pokémon intenti a fare una sorta di festa intorno ad un fuoco.

“Eccoci arrivati! Questa è la mia stanza; che ne dite, vi piace?” – domandò Tapu Koko.

“Un po’ spoglia… ma questo cosa centra con il mio problema!” – rispose Pikachu.

“Vedete quel dipinto attaccato alla parete?”

“Lo stavo notando prima, ma cosa rappresenta?”

“Racconta della festa in onore del nuovo Capovillaggio del Villaggio Pika!”

“Una… festa!? In che senso!?” – disse Rockruff un po’ confuso.

“Penso che sia meglio raccontarvi una storia. È il modo migliore per affrontare un problema. Allora, volete sentirla?”

Il gruppo di amici si riunì in un cerchio confabulando qualcosa tra di loro e, dopo qualche istante decisero di ascoltare il racconto del Pokémon Nume Locale.

 

“Bene, allora possiamo iniziare!” – disse Tapu Koko – “Dunque… come aveva detto il vostro amico, il Villaggio Pika si trova non molto distante da qui, precisamente a nordest rispetto al Tempio. In quel Villaggio ogni anno viene organizzata una cerimonia particolare.”

“Che genere di cerimonia?” – domandò Pikachu.

“Si tratta, come avevo detto in precedenza, di una cerimonia in cui avviene l’incoronazione di un nuovo Capo. Tuttavia, per poter ereditare quel  titolo era necessaria superare una prova.”

“E quale sarebbe?”

“Il Capo soprannominato Lord consegnava al candidato della prova un cerchio come quello che sta indossando Pikachu, con incastonata una pietra al suo interno!”

“Un attimo! Vuoi forse dire che la prova era…”

“Esattamente! Il candidato doveva con quel cerchio saper padroneggiare la Mossa Z scaturita dal Cristallo Z entro 1 Settimana!”

“1 Settimana!?” – disse Popplio – “Ma è un tempo molto corto. Non aveva detto che ci volevano mesi per imparare una Mossa Z?

“Quello che ho detto è vero, ma c’è un’altra cosa da spiegare. La prova era riservata solo ai membri della famiglia reale!

“COSAAAAA!” – gridarono i quattro Pokémon all’unisono.

Il Tapu si stupì vedendo le facce dei presenti, ma continuò il discorso come se niente fosse.

“Vedete… io conoscevo bene il Capo del Villaggio.”

“Mi scusi, ma prima aveva detto Lord. In che senso?” – domandò Pikachu.

“Lord è un titolo conferito solo ai capi di quel luogo e, io conoscevo l’ultimo capo di quel villaggio!”

“E come lo ha conosciuto?” – disse Popplio.

“Tutto è iniziato qualche anno fa; allora, era già un Raichu e tutto il villaggio lo apprezzava per la sua generosità. Un giorno conobbe un Raichu femmina diverso da lui.”

“In che senso?” – domandò il Pokémon Otaria.

“Lei era in grado di utilizzare la sua coda come una tavola da surf e grazie a questo sistema, poteva fluttuare a mezz’aria.”

“Incredibile! Quindi aveva poteri psichici se riusciva a librarsi in aria.”

“Esattamente, era di tipo Elettro e Psico; comunque, i due si amavano intensamente e nel giro di qualche mese decisero di sposarsi e, chiesero a me di fargli da padrino per le nozze.”

“Come è romantico!” – disse Popplio con le guance che gli diventarono rosse.

“In seguito, lui divenne Lord e salì al comando regnando in pace e armonia. Dopo qualche tempo, lui e la moglie diedero alla luce un baby Pokémon, il quale iniziò a crescere con la cura di entrambi i genitori.”

“E poi cosa è successo?”

“Passò qualche anno e, quel cucciolo divenne un Pikachu forte e sano, iniziò a seguire gli interessi dei genitori e quando fu pronto decise di affrontare la prova che vi ho spiegato in precedenza: l’inizio fu difficile ma nell’ultimo giorno riuscì ad eseguire la mossa Z Gigascarica Folgorante di tipo Elettro!”

Popplio era talmente immersa nel racconto di Tapu Koko, da non accorgersi che Litten e Rockruff osservarono Pikachu in uno stato di incoscienza: era sveglio ma sembrava perso nel vuoto.

“Ehi, piccolo! Stai bene?” – domandò il Pokémon Nume Locale al Pokémon Topo.

“Eh!? Oh… scusami! Ti prego, continua per favore!”

“D’accordo! Dopo qualche mese dal superamento della prova, Pikachu era pronto ad ereditare il comando del Villaggio Pika al posto del padre, ma proprio il giorno dell’incoronazione accadde la tragedia!”

“Cioè!?”

“Un gruppo di Pokémon iniziò ad attaccare il Villaggio lasciando tutti gli abitanti alla sprovvista di fronte a quell’attacco lanciato senza preavviso. In poco tempo, distrussero tutto e se ne andarono soddisfatti del loro lavoro.”

“E come mai lei non intervenne?” – disse Popplio.

“Erano in troppi e da solo non ce l’avrei fatta! Quando giunsi al Villaggio Pika cercai eventuali superstiti, ma non riuscii a trovare nulla, fino a che non vidi una sagoma sotto ad un’abitazione: era il mio amico Raichu, al quale non rimase molto tempo!”

“Le disse qualcosa?”

“Sì! Mi disse: “Tapu Koko vorrei chiederti un favore! Prendi questo cerchio e portarlo alle Cascate Desiderio! Mio figlio è ancora vivo e quando sarà il momento verrà a riprenderselo!”; dopo quelle parole scomparve da sotto i miei occhi ma gli giurai di ritrovare suo figlio.”

“Quindi… se ho capito bene... Pikachu sarebbe…”

“Esatto! Qualche tempo dopo, venni a sapere di un Pikachu entrato nella vostra gilda, così chiesi al vostro capitano Decidueye, di far esplorare a lui ed a un suo compagno le Cascate. Il resto lo sapete!”

Finito il racconto, tutti rimasero in silenzio; non pensavano che il loro amico avesse vissuto un’esperienza così terrificante. Lo stesso Pikachu rimase in stato di shock per tutta la durata, finché non disse: “Tapu Koko! Se quello che dici è vero, conosci chi ha fatto una cosa del genere? Putroppo… non ricordo molto dei fatti di quel giorno!

“Non sono riuscito a scoprire molto, mi dispiace!” – fu la risposta del Pokémon Nume Locale.

“Un’ultima cosa! Che fine ha fatto la moglie di quel Raichu?”

“Non ne sono sicuro, ma penso che sia ancora viva!”

“D’accordo, la ringrazio infinitamente!”

“Non c’è di che!”

I quattro iniziarono il loro viaggio di ritorno verso Dream Town salutando il Pokémon Nume Locale. Pikachu non riuscì a credere a quel racconto, ma una cosa era sicura: per qualunque problema avrebbe avuto i suoi amici pronti ad aiutarlo.

 

Note dell’autore: E così finisce un altro capitolo della storia! Il racconto di Tapu Koko era stato terrificante, ma perché qualcuno ha attaccato il Villaggio Pika? E Pikachu riuscirà a scoprire qualcosa in più sul suo passato? Chissà cosa gli riserverà il destino; il viaggio continua…

 

“Dimmi cara, cosa c’è che ti preoccupa? Ti vedo molto agitata!”

“Non lo so, ma percepisco qualcosa!”

“Che cosa?”

“Mio figlio… è ancora vivo!”

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Capitolo 8
*** Capitolo 7: Incontro e Salvezza ***


Capitolo 7: Incontro e Salvezza

Capitolo 7: Incontro e Salvezza

 

Erano passate poche ore da quando il nostro gruppo di amici aveva incontrato Tapu Koko. Immediatamente dopo che si erano lasciati, il Pokémon Nume Locale rientrò nella stanza dove c’era il dipinto da cui premette su un punto ben preciso. In un istante, si aprì una sorta di portale al centro della camera e il Pokémon senza esitazioni entrò in quel fascio di luce. Il viaggio fu molto breve e il Tapu si ritrovò in una sorta di spazio vuoto immerso nel nulla, dove al centro c’erano quattro colonne disposte in modo da formare una sorta di croce vista dall’alto. Quando arrivò vicino al bordo della colonna, comparirono altri tre Pokémon da altrettanti fasci di luci, il quale erano molto simili a lui: il primo era di colore rosa con i capelli ricci dello stesso colore e una fascia bianca nella zona pettorale; il secondo era di colore verde con delle corna appuntite alla testa e un anello intorno al naso; il terzo era di colore azzurro come il mare, con dei lunghi capelli lisci azzurri e dei braccioli intorno alle braccia. I tre raggiunsero Tapu Koko vicino al bordo delle colonne, dopodiché il Tapu di colore rosa non iniziò a parlare: “Yawn… Tapu Koko come mai ci hai chiamato a quest’ora! Io stavo quasi per mettermi a dormire!”

“Non mi sorprende Tapu Lele. Per te, ogni momento è buono per dormire.”

“Cosa hai detto? Vieni qui a ripeterlo sei hai coraggio!”

“Calmatevi voi due!” – disse il Tapu di colore azzurro – “Non sapete far altro che litigare!”

“Lo so, Tapu Fini. Ma se è lei che non sta mai attenta hai nostri discorsi.”

“Ehi! Tapu Bulu è venuto per sentire il discorso di Tapu Koko. Allora, sentiamo cosa deve dirci!”

“D’accordo! Sapete tutti di quello che è successo al Tempio del Tuono, giusto?”

“Ti riferisci alla visita di quel gruppo di Pokémon?” – domandò Tapu Lele.

“Esattamente! Come sapete, in quel gruppo c’era un Pokémon che assomigliava incredibilmente a voi sapete chi!”

“Ma nei sei sicuro!? Non è possibile una cosa del genere. Forse ti sarai sbagliato!” – disse Fini.

“Sai che sono sempre sicuro delle mie impressioni. Dovevate vederlo quando mi ha usato Gigascarica Folgorante su di me!”

“In effetti… Tapu Bulu ha percepito qualcosa, ma che sia una mossa Z era altamente improvabile.”

“L’abbiamo percepita tutti.” – rispose Lele all’affermazione di Bulu – “Ma dimmi Koko… gli hai raccontato tutta la storia del Villaggio?”

“Sì, ma non sono sicuro se ha capito bene. Penso abbia perso la memoria in qualche modo, ma non so come!”

“Non gli avrai mica detto dell’autore dell’attacco. Sai cosa succederebbe se lo venisse a sapere?” – domandò Tapu Fini.

“Stai tranquilla! Gli ho parlato dell’attacco, ma non di chi lo ha eseguito.” – rispose Tapu Koko.

“Perfetto! E ora come intendiamo procedere con questa storia?” – domandò Tapu Bulu.

“Dobbiamo aspettare… se Mimikyu si accorge dei nostri movimenti, per noi sarebbe la fine!”

Tutti e 4 i Pokémon Nume Locale si accordarono sulla decisione presa in quel momento, ma prima di andarsene Tapu Koko pose un’ultima domanda a Tapu Lele: “Dimmi Lele, come sta la nostra ospite?”

“Bene, ma devo tenerla sottocchio! Ha percepito che suo figlio è ancora vivo e devo evitare che faccia qualche sciocchezza!”

“D’accordo! Tienimi informato con la Telepatia di qualunque cosa faccia!”

“OK!”

 

Nel frattempo, il nostro gruppo di eroi era appena tornato alla Gilda e, immediatamente decisero di raccontare al capitano Decidueye la loro avventura.

“Sì, quello che vi ha detto Tapu Koko è vero. Sapevo fin dal primo incontro con Pikachu chi era in verità.”

“Ma capitano… perché non ci ha raccontato subito questa storia fin dall’inizio?” – domandò Popplio.

“Avevo intenzione di dirvelo fin dal primo momento, ma ho preferito non raccontarvi niente per non destabilizzarvi  durante le missoni.” – rispose il Pokémon Alifreccia.

“Quindi… Pikachu sarebbe l’erede naturale di quel villaggio distrutto poco tempo fa; ma allora perché non si ricorda niente di quello che è successo?”

“A questo non so darvi una risposta, mi dispiace!”

“Senta capitano!” – disse Litten – “Almeno si sa chi ha attaccato quella località?”

“Purtroppo no! Comunque Koko sta cercando ancora informazioni, appena saprà qualcosa ve lo dirò immediatamente!”

Tutti i presenti in quella stanza si convissero delle parole del capitano, ma Pikachu rimasto in silenzio per tutto il tempo decise di pronunciare qualche parola come se fosse stato chiamato in causa: “Capitano… posso parlare un momento davanti agli altri?”

“Permesso concesso!” – rispose Decidueye.

“Grazie! Amici… come di certo sapete non ricordo nulla di quello che è successo. Anche durante l’incontro con Tapu Koko non ho scoperto molto sul mio passato, però dopo questa esperienza sono diventato consapevole di una cosa.”

“Di cosa, Pikachu?” – domandò Rockruff.

“Io… sono molto felice di essere qui con voi, ho capito l’importanza del lavoro di squadra e, ho deciso che da questo momento in avanti, non mi nasconderò più di fronte alle apparenze.”

“Che cosa intendi!?” – disse il Pokémon Cagnolino un po’ confuso.

“Che da oggi, io Pikachu mi assumerò l’incarico di essere d’aiuto qui alla gilda! So che vi ho fatto preoccupare ma è giunto il momento di cambiare il mio atteggiamento; non mi butterò più giù di morale ma dimostrerò che posso reagire a qualunque situazione dovesse capitarmi.”

Tutti quanti all’inizio rimasero in silenzio, ma successivamente un po’ alla volta iniziarono a congratularsi con il Pokémon Topo della sua scelta, ricevendo i consensi anche della sua compagna di squadra e del capitano.

“Bene, ragazzi! Si è fatto tardi, meglio andare a dormire. Domani ci aspetta un’altra giornata di duro lavoro, quindi… tutti a nanna!” – disse il capitano.

“Sì, signore!” – risposero tutti all’unisono.

Così, tutti i membri della gilda si avviarono nelle rispettive stanze per andare a dormire.

 

Tuttavia, nella stanza del team Thunder Pop: “Pikachu… hai un momento?”

“Sì, Popplio! Cosa c’è?”

“Ecco… io… ti volevo ringraziare!” – rispose il Pokémon Otaria.

“Ringraziarmi!? E per cosa?” – domandò il Pokémon Topo.

“Non te lo detto prima… ma se non fossi intervenuto durante l’attacco di Tapu Koko, a quest’ora avrei sicuramente fatto una brutta fine.”

“Nah… non ti devi scusare. Se non aiuto la mia compagna di squadra non sarei un buon membro della gilda, giusto?”

“Giusto!”

I due continuarono a chiacchierare ancora per qualche minuto, ma poi Pikachu si accorse che si era fatta tardi: “Guarda, ormai è notte passata. Meglio dormire se non vogliamo fare una brutta figura davanti al capitano domani.”

“D’accordo!”; così Pikachu e Popplio si misero nei rispettivi letti, ma prima che potessero chiudere gli occhi il Pokémon Otaria diede un bacio al suo compagno di squadra dicendogli: “Grazie! Sei un vero amico!”

 

 

Il mattino seguente dopo il solito discorso mattutino, Pikachu era ancora molto sonnolente per via del “bacio” che Popplio gli aveva dato; era riuscito a nascondere la sua faccia con le guance rosse ma non riuscì a trattenersi. Per fortuna, sia lui che la compagna di squadra vennero chiamati per partecipare ad una nuova missione: “Team Thunder Pop, oggi vi affido un compito molto delicato.”

“Delicato!?” – disse Popplio con aria incuriosità.

“Vedete, non molto lontano da qui è avvenuto un rapimento di un Pokémon; il vostro compito sarà quello di salvare questo Pokémon e riportarlo alla sua famiglia.”

“Capisco… ma perché questo incarico sarebbe delicato?”

“Il Pokémon in questione è la figlia del sindaco di Air Town, la città dei Pokémon Volante. Ma per maggiori dettagli, chiedete direttamente al sindaco.”

“D’accordo! Pikachu, sei pronto?” – domandò il Pokémon Otaria.

“Sì, sono pronto! Possiamo andare!” – rispose il Pokémon Topo.

 

I due Pokémon, dopo essersi preparati a dovere non ci misero molto ad arrivare ad Air Town dove vennero accolti da una folla desiderosa di conoscerli. Ci volle molto tempo, prima che riuscissero ad arrivare alla casa del sindaco, ma alla fine ce la fecero.

“Ohohoh… Benvenuti, cari amici! Che ve ne pare della nostra accoglienza?” – domandò il sindaco che si rivelò un Charizard imponente come una montagna.

“È stata molto… calorosa! Non ce l’aspettavamo!” – rispose Pikachu.

“Beh, non mi sorpende! Non sono molti i visitatori di questa località!”

“OK… ma ci parli del rapimento!”

“Giusto… me ne stavo scordando!”; all’improvviso il volto del Pokémon Fiamma da sorridente divenne più triste e maliconico.

“È successo tutto 2 giorni fa! Io e mia figlia stavamo giocando all’aria aperta nel campo che ho dietro casa. Tutto era tranquillo, ma all’improvviso un gruppo di Pokémon mai visti prima presero la mia Charmander minacciandomi di non intervenire, altrimenti gli avrebbero fatto male.”

“Mi dispiace per sua figlia!” – disse Popplio – “Ma hanno chiesto qualcosa in cambio? Di solito nei rapimenti è così che succede!”

“Hanno chiesto solamente di portargli il tesoro di questa città tramandato di generazione in generazione!”

“E quale sarebbe?” – domandò Pikachu.

“Questo che vedete qui di fronte: un cerchio Z con incastonato un Idrium Z!”

“Ma… è uguale a quello indossato da me!”

“Sì, ma vedi questo qui è stato affidato dai miei antenati e da allora lo abbiamo sempre conservato!”

“Capisco! A che ora è previsto lo scambio?”

“Questa sera verso le 22 alla Piazza Centrale della città!”

“Perfetto! Lei faccia come dicono e stia tranquillo, col tempo che ci rimane io e Popplio elaboreremo un piano!”

“D’accordo! Affido a voi mia figlia!”

Dopo essersi salutati il team Thunder Pop pensò ad un piano per salvare la figlia e mantenere il cerchio Z senza ricevere alcun danno.

 

Passarono le ore e quella sera Charizard si presentò nel punto stabilito per lo scambio, mentre Pikachu e Popplio si nascosero dietro ad una casa per osservare la scena. Passarono pochi minuti, e dal nulla sbucò un Pokémon molto familiare ai nostri due eroi.

Ma quello non è Krokorok? Cosa ci fa qui?” – domandò Popplio.

“Forse sarà lui il rapinatore. Aspettiamo e vediamo!” – rispose Pikachu.

“Bene, bene, bene! Hai portato quello che ti ho chiesto?”

“Sì, ma prima voglio vedere mia figlia!”

“D’accordo! Ehi ragazzi, portatela qui!”

Nel punto in cui il Pokémon Sabbiadrillo osservava, sbucarono i suoi scagnozzi il quale stavano tenendo sotto sorveglianza la figlia del sindaco.

“Papa!” – disse la Charmander.

“Bene, ora dammi quel cerchio e non fare scherzi, altrimenti tua figlia si farà molto male!”

I due Pokémon si avvicinarono al centro della Piazza è in un attimo lo scambio fu eseguito in maniera rapida.

“Vi ho dato quello che volete! Adesso liberate mia figlia!”

“Eheheh… penso che tua figlia ce la terremo con noi, vero raga…”

Non fini la frase che i suoi scagnozzi erano finiti KO, come se qualcuno li avessi colti di sorpresa non permetendogli di agire.

“Chi è stato a fare questo? Vieni fuori se avete il coraggio!” – disse Krokorok ormai su tutte le furie.

In un lampo sia Charmander che il cerchio Z, vennero sottratti alla vista del Pokémon, il quale si girò vedendo  in Pikachu e Popplio gli autori di questo gesto.

“Cosa!? Ancora voi due?”

“Sì, Krokorok! E come vedi siamo stati noi a far fuori i tuoi scagnozzi!” – rispose Pikachu

“Arrenditi subito, senza peggiorare le cose!” – aggiunse Popplio alla risposta di Pikachu.

“Maledetti! Non la passerete liscia!”

Krokorok si preparò a lanciare un potente PIETRATAGLIO, ma prima che potesse eseguire la mossa, il cerchio finito tra le zampe di Popplio iniziò ad emanare una strana luce proveniente dal cristallo. Senza pensarci due volte, il Pokèmon Otaria fece come Pikachu al Tempio del Tuono, solo che mosse le zampe come se fossero delle piccole onde: “Prenditi questo: IDROVORTICE ABBISALE!

In un attimo, il Pokémon Sabbiadrillo si ritrovò in un gigantesco mulinello dalla quale ne uscì KO.

“Ahi… che male! Presto ragazzi, ritirata!”

Krokorok e i suoi scagnozzi si volatilizzarono in un istante, ma giurò di vendicarsi da un giorno all’altro.

Al centro della Piazza, i nostri due eroi videro Charmander abbracciare Charizard: “Tesoro, stai bene?”

“Papà… mi dispiace per quello che è successo! Se solo… se solo fossi stata più forte!” – disse la figlia mentre piangeva disperatamente.

“Tranquilla! Ora è tutto posto!” – disse il Pokémon Fiamma – “Grazie a voi, mia figlia è salva! Come ricompensa potete tenervi quel cerchio Z. Ve lo siete meritato!”

“Ma signore, ne è sicuro? Questo è il tesoro di Air Town!” – disse Popplio rimasta perplessa dall’offerta.

“Stai tranquilla! E poi visto come lo hai usato, sarà in buone mani.”

“OK… allora va bene!”

E così il team Thunder Pop ha recuperato un altro cerchio Z ma vista l’ora, si fermarono a dormire a casa del sindaco, pronti a ripartire il giorno seguente.

                                         

Note dell’autore: Finisce un nuovo capitolo di questa avventura. Pikachu ora è più consapevole dei suoi mezzi; ma Popplio riuscirà a padroneggiare la mossa Z? E Pikachu come interpreterà il bacio che la sua compagna di squadra, gli ha dato? Chissà cosa riserverà il destino per il nostro eroe; il viaggio continua…

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Capitolo 9
*** Capitolo 8: Fate Letali ***


Capitolo 8: Fate Letali Capitolo 8: Fate letali

Erano passati diversi giorni da quando i Tapu avevano avuto il loro incontro. Da quel momento, ognuno era impegnato nella propria missione cercando di non farsi scoprire da eventuali nemici. Tapu Lele che tra i quattro era quella più indaffarata con la sua missione; infatti, essa si recò in una parte della regione di Shinkiro facendo attenzione a non essere scoperta. Dopo qualche ora di viaggio, aveva raggiunto la sua destinazione: una cascata alta diversi metri dove a una prima occhiata non c’era niente di strano. Ma Tapu Lele riuscì ad attraversare la cascata come se niente fosse, merito anche dei suoi poteri psichici il quale le fecero aprire un varco in mezzo all’acqua che cadeva ad una velocità molto alta. Quando attraverso la cascata il passaggio mostro quella che era una sorta di grotta molto alta, da dove non si riusciva ad intravedere il fondo. Tuttavia, il Pokémon Nume Locale dopo aver percorso circa 500 metri, arrivò sul fondo della grotta, dove ad attenderla c’era un Pokémon dall’aria piuttosto amichevole, il quale riusciva a rimanere in aria, grazie alla sua coda simile ad una tavola da surf.
“Salve, Tapu Lele!” – disse il Pokémon.
“Salve, anche a lei mia cara!” – rispose il Pokémon Nume Locale – “Come si sente oggi?”
“Bene, grazie! Come mai si trova qui? Oggi, non doveva venirmi a trovare. E fosse successo qualcosa!?”
“No, tutto bene. Ho solo avuto un incontro con i miei fratelli, tutto qua!”
“E di cosa avete parlato?”
Il Tapu era molto turbata, anche perché se parlava della riunione avuta qualche giorno prima, non poteva sapere quali erano gli effetti; ma dopo un po’ decise di parlarne: “Sai, mio fratello Tapu Lele ha ricevuto la visita da parte di alcuni membri della gilda di Decidueye!”
“La gilda di Decidueye? Non è quella della città di Dream Town” – si domandò il Pokémon – “E cosa volevano da tuo fratello?”
“Cercavano informazioni su quello che è successo al Villaggio Pika!”
Dopo aver sentito quel nome, era l’altro Pokémon a rimanere in silenzio per qualche istante, poi disse: “Dimmi… tra quei Pokémon, c’era qualcuno di particolare?”
“Sì! Anche se Tapu Koko non è sicuro al 100%, in quel gruppo c’era un Pikachu e, lui pensa che possa essere il figlio del capo del Villaggio!”
“Co…Co…Cosa!? Nei sei sicura?”
“Sì, ne sono sicura Raichu! E c’è di più! Pare che abbia con se un cerchio Z donatogli da mio fratello!”
A quelle parole, Raichu non sapeva se dire qualcosa o restare in silenzio ad ascoltare Tapu Lele, ma fu il Pokémon Nume Locale a parlare per primo: “Allora… vuoi raccontarmi quello che è successo?”
“Sì, è giusto che tu sappia! Vedi, 3 mesi fa il nostro villaggio era in festa per l’incoronazione di mio figlio!”
“Era il periodo successivo alla prova, dico bene?”
“Già, ed eravamo tutti molto felici. Sai, padroneggiare una mossa Z in una sola settimana non è cosa da tutti; solo in pochi sono riusciti a farcela.”
“OK, e cosa accadde dopo?” – domandò Tapu Lele.
“Il giorno della cerimonia, Pikachu si presentò all’altare dove eravamo io e mio marito e, tutto sembrò volgere per il meglio.”
“Ma poi ci fu l’attacco!”
“Dal nulla, sbucarono fuori dei Pokémon mai visti prima, il quale ci attaccarono cogliendoci di sorpresa. Erano molto superiori rispetto a noi e in breve ci sconfissero uno ad uno!”
“E tu... cosa avevi fatto?”
“Io, mio marito e Pikachu, cercammo di scappare più in fretta ma gli assalitori ci raggiunsero in pochi istanti; così, decidemmo di lottare con loro e di far guadagnare tempo a nostro figlio per mettersi a riparo!”
“Fammi indovinare… si rifiutò perché voleva combattere con voi?”
“Sì! Voleva combattere, ma mio marito lo convisse a scappare, dicendogli: “Ascolta, figlio mio! Un giorno noi tre ci rincontreremo e, quando questo accadrà torneremo ad essere quello che eravamo: una famiglia felice!”; furono queste le sue parole che infusero coraggio a nostro figlio e lui se ne andò piangendo dalla disperazione.”
“Ora è tutto chiaro! Ma, cosa successe nel combattimento?”
“Purtroppo i nostri avversari erano superiori di numero e, in poco tempo ci fecero abbastanza danni. Ma, mentre stavano per sferrare l’attacco decisivo, con un cenno d’intesa tra me e mio marito mi teletrasportai in tempo, lasciando che lui si sacrificò nel nome del Villaggio Pika.”
“Capisco… Tapu Koko mi aveva accennato a questo, però non riuscivo a crederci all’inizio. Mi devo scusare con te, se non ti avevo riconosciuto durante il nostro primo incontro!”
“Non ti devi scusare!” – disse Raichu – “Quando sono finita in questo posto ero ferita, senza nessuno che mi soccorresse e stavo per svenire… ma all’improvviso vidi una figura rosa molto sbiadita, fluttuare verso di me, solo dopo che mi portasti qui ti riconobbi.”
All’improvviso, il dialogo tra le due venne interrotto da un rumore molto forte, il quale venne percepito dal Pokémon Topo: “Hai sentito anche tu?” – domandò Raichu a Tapu Lele.
“Sì, ho sentito una cosa! Ma non so se… ehi, aspetta un attimo!”
Raichu si diresse a tutta velocità verso il rumore lasciando il Pokémon Nume Locale sbalordito, che per poco non la perse di vista.
“Anf…Anf… Si può… sapere… cosa ti è preso?”
“Mio figlio… è molto vicino!”

In tanto, sempre in quella mattinata a Dream Town, Pikachu si era appena svegliato, pronto per affrontare un’altra missione.
“Buongiorno a tutti!” – disse Pikachu.
“Buongiorno, Pikachu!” – rispose Litten – “Non vedo Popplio con te. È forse successo qualcosa tra voi due?”
“Non è successo niente! Popplio è andata da sua madre ad esercitarsi nell’utilizzo della mossa Z e io gli ho detto che andava bene!”
“Già! Quando ci avete raccontato quello che è successo Ieri, non riuscivamo a crederci. Adesso siete solo voi due a saper utilizzare una mossa Z; chissà se ci riusciremo anche noi!”
“A questo non saprei come rispondervi. Ma sono sicuro di una cosa: un giorno anche voi saprete utilizzare una mossa Z e quando arriverà sarete soddisfatti!”
“Ti ringrazio, Pikachu!” – disse Rockruff – “Ma per oggi, come intendi fare?”
“Nessun problema! Se ci sarà bisogno di me e Popplio per qualche missione, andrò a chiamarla!”
“Infatti… ho bisogno di voi due proprio adesso!”
All’improvviso, il capitano Decidueye comparì di fronte alle sue reclute sorprendendoli tutti, Pikachu compreso.
“Woh… ca-ca-capitano; ma le sembra questo il modo di comparire di fronte a noi?” – domandò il Pokémon Topo.
“Cosa ci posso fare… dopo tutto è la mia specialità!”
“O-OK! Comunque… stava dicendo che c’era una missione per me e Popplio, giusto?”
“Esattamente! Hai presente Air Town, la città dove siete stati Ieri? A nord c’è un luogo chiamato Valle dei Draghi; lì un gruppo di Pokémon di tipo Folletto sta recando problemi e, voglio che risolviate il problema.
“Sì, signore!”
Così, Pikachu lasciò la gilda e si recò a casa della sua compagna di squadra, pronto per andare ancora una volta in missione.

L’abitazione si trovava vicino all’incrocio che portava alla gilda ed era abbastanza grande rispetto alle case della zona. Una volta giunto vicino alla porta d’ingresso il Pokémon Topo poté udire un rumore molto forte provenire dal retro della casa, il quale era piuttosto famigliare per il nostro amico. Quando raggiunse il retro vide Popplio con sua madre, impegnata ad esercitarsi con Idrovortice Abissale, la mossa Z di tipo Acqua. Restò ad osservare con molta attenzione anche perché non voleva disturbare l’amica durante il suo allenamento.
“OK, Popplio!” – disse Primarina – “Prova un’ultima volta!”
“D’accordo, mamma!” – rispose il Pokémon Otaria.
Popplio allora fece come quando Pikachu utilizza la sua mossa Z, ma rispetto a lui muove le zampe anteriori in modo da sembrare delle onde del mare e, dopo essersi caricata di energia esclamò: “IDROVORTICE ABISSALE!”, così generò un gran vortice d’acqua, il quale si scagliò contro il bersaglio posto a 50 metri da dove il Pokémon Otaria stava. In un attimo, il bersaglio venne avvolto da questo vortice e finì per sbriciolarsi in piccoli frammenti.
“Ottimo lavoro, figlia mia! Continua così, e la mossa Z non avrà più segreti per te!”
“Grazie mamma!”
“Incredibile…” – disse Pikachu rimasto ad osservare tutto il tempo – “Sapevo che ti stavi allenando… ma non immaginavo che ti eri già migliorata!”
“Pi-Pi-Pikachu! Da quanto tempo eri qui?” – domandò Popplio sorpresa nel vedere l’amico.
“Veramente sono arrivato da poco. Scusami, se non ti ho chiamato!” – rispose il Pokémon Topo.
“Non ti devi scusare!” – disse Primarina – “Sei qui perché tu e Popplio avete una missione?”
“Sì, signora! Dobbiamo andare nella Valle dei Draghi per un’emergenza!”
“La Valle dei Draghi, dici!? Ci sono stata qualche volta e, i suoi abitanti sono molto gentili!”
“OK, lo terrò a mente. Forza Popplio, andiamo!”
“Arrivo subito! Allora io vado mamma, a stasera!”
“OK, Popplio! A stasera!”
E fu così, che il team Thunder Pop partì alla volta della Valle dei Draghi pronto a svolgere ancora una volta il loro compito.

Il viaggio fu diviso in due parti: nella prima parte, i due visitarono brevemente Air Town salutati dal sindaco Charizard e da sua figlia Charmander, il quale gli indicarono la strada per arrivare alla Valle dei Draghi dove Charizard era molto conosciuto. Tuttavia, la seconda parte fu molto più ostica della precedente: tra i Pokémon che abitarono quelle zone e le varie trappole disseminate lungo il cammino, alla fine riuscirono a raggiungere la loro destinazione: la Valle dei Draghi. Essi trovarono un paesaggio molto diverso rispetto a Dream Town: la Valle era percorsa da un fiume che divideva in due la città e, le poche casette poste vicine al fiume facevano da contorno ad un paesaggio tra i più verdi della regione di Shinkiro.
“Incredibile!” – esclamò Pikachu – “Non immaginavo che esistessero luoghi di questo genere.”
“Hai ragione!” – rispose Popplio – “Devi sapere una cosa: all’inizio gli abitanti di questo posto non erano amichevoli.”
“Davvero!? E come mai?”
“Le varie frazioni in cui era divisa la Valle, entrarono quasi sempre in lotta per il predominio del territorio e, nessuno aveva intenzioni di cedere. Fino a quando…”
“Fino a quando?”
“All’improvviso, dal nulla comparì un drago di colore verde come lo smeraldo; esso, grazie ad un suo potente ruggito fece cessare tutte le varie lotte, dopodiché ordinò agli abitanti di unirsi in un unico posto e vivere in pace e armonia con la natura. Per questo motivo, questo posto si chiama Valle dei Draghi!”
“Un racconto davvero incredibile. Ma questo drago disse come si chiamava?”
“Pare la gente lo chiami “colui che domina i cieli furiosi”, ma nessuno sa il suo nome preciso.”
“D’accordo! Comunque siamo arrivati!”
In effetti, i due mentre parlarono non si resero conto di quanto il tempo fosse passato, che erano arrivati all’ingresso della Valle prima del previsto.

Una volta varcato l’ingresso, i due si trovarono di fronte ad una strana situazione; sembrava tutto tranquillo quasi come se non ci fosse nessuno. I Pokémon stavano svolgendo le loro funzioni e, niente sembrava turbarli. Ad un tratto, però un Pokémon molto piccolo di colore blu con il petto bianco gli si avvicinò a loro con molto timore, forse non era abituato a vedere dei Pokémon non del suo stesso tipo.
“Ehm… salve! Siete voi… il team Thunder Pop?” – disse il Pokémon.
“Salve piccolo! Io sono Popplio e questo qui è il mio compagno Pikachu. Sì, siamo noi il team Thunder Pop!”
“Meno male… che siete arrivati. Io… iniziavo a preoccuparmi.”
“Ma adesso siamo qui! Senti, come ti chiami piccolo?”
“Mi chiamo Dratini e, sono stato a chiedere il vostro aiuto.”
“Tu ci hai chiamato!?” – disse Pikachu – “Scusami, ma dove sarebbe l’emergenza? Qui non trovo niente di strano.”
“Se volete seguirmi, vi indicherò quale è il problema!”
Pikachu e Popplio si guardarono per un istante, mentre il Pokémon Drago li accompagnava nel luogo dove c’era il problema da risolvere.
“Siamo arrivati!” – disse Dratini.
All’improvviso sentirono uno strano rumore provenire da distanza ravvicinata e, i tre si nascosero in un cespuglio quando comparì un gruppo di Pokémon guidati da un altro Pokémon più grande di loro.
“mmm…. Dimmi Dratini, sono loro quelli che creano problemi?” – disse Pikachu in sottovoce.
“Sì, sono loro!” – rispose Dratini.
Ad un certo punto, il pokémon più grande iniziò a parlare agli altri: “Bene ragazzi! Siete pronti a spaventare uno di quei piccoli draghi fastidiosi?”
“Sì, grande Granbull! – rispose uno di loro.
“Bene, muoviamoci!”
“Pikachu, quegli si stanno muovendo. Cosa facciamo adesso?” – domandò Popplio.
“Dobbiamo fermarli! Non possiamo lascargli arrivare alla Valle!” – rispose il Pokémon Topo – “Dratini, tu resta qui e non fare rumore è chiaro?”
“D’accordo!”
Così, i due amici uscirono dal loro nascondiglio e, si misero davanti alla banda di Granbull il quale fu sorpreso nel vederli.

“Dannazione!” – gridò Granbull – “E voi chi diavolo siete?”
“Noi siamo il team Thunder Pop e, vi impediremo di compiere le vostre malefatte!”
“Pensi davvero di spaventarci! Ascoltami bene: o voi mocciosi ci lasciate andare con le buone o saremo costretti a farvi molto ma…”; dal nulla, Pikachu fece partire un Codacciaio che colpì il Pokémon Fata di sorpresa.
“EHI! Questo non è corretto; forza Snubull all’attacco!”
Gli Snubull attaccarono i due Pokémon con Gelodenti e Fulmindenti, ma i nostri due amici schivarono senza difficoltà; tuttavia, i Snubull non si arresero e in poco tempo, anche grazie al loro capo riuscirono a chiudergli in un angolo senza possibilità di scappare. Così, i due Pokémon cercarono di lanciare i loro attacchi venendo bloccati dalle mosse dei loro avversari, il quale gli impedirono di trovare una soluzione.
“Anf… anf… sono degli ossi duri non c’è che dire!” – disse Pikachu affaticato per il combattimento.
“Hai ragione, ma non possiamo arrenderci!”
“Bene ragazzi, adesso lasciate a me il compito di finirli!”
Tutti i Snubull si levarono di mezzo e, il loro capo si preparò a colpire con un attacco Morso molto potente: “Prendi questo, piccolo topo insignificante!”
“Pikachu, stai attento!”; Popplio si mise in mezzo e la mossa scaraventò il Pokémon nel fiume sottostante al ponte dove erano situati.
“Così impara la tua amichetta ad intromettersi!”
Il Pokémon Fata caricò un altro attacco, ma Pikachu era infuriato col Pokémon: “Tu! Come hai osato farle del male. Adesso te ne pentirai!”
Pikachu si preparò a sferrare la sua mossa Z tra lo stupore dei presenti: “Beccati questo: GICASCARICA FOLGORANTE!”; l’attacco lanciato dal Pokémon Topo fu potente, ma al dissolversi della nuvola di polvere scaturita dalla mossa, vide il Pokémon Fata ancora in piedi, nonostante i danni ricevuti fossero abbastanza.
“Devo dire che la tua mossa Z non era male, ma come vedi sono ancora di fronte a te.” – disse Granbull – “Hai un ultimo desiderio da esprimere?”
“Certo che c’è l’ho! Fatti un buon bagno!”
“Eh, ma cosa…!”; all’improvviso, Popplio salto fuori dal fiume e lanciò il suo IDROVORTICE ABBISALE, il quale colpì i Pokémon in pieno e mandandoli tutti KO.
“Ma come… avete fatto a colpirci?”
“Semplice: quando ci avete chiuso nel ponte, già sapevamo il piano in mente!”
“Quindi… quando la tua amichetta si è buttata…”
“Esatto! Faceva parte del nostro piano. Adesso andatevene altrimenti…”
“Giuro che ve la faremo pagare. Non finisce qui!”; in breve, Granbull e i suoi scagnozzi se ne andarono via di fretta e, Dratini poté uscire dal cespuglio.
“Vi ringrazio tanto!” – disse Dratini con aria felice – “Penso che non torneranno qui per un po’ di tempo!”
“Non devi ringraziarci!” – rispose Pikachu – “Abbiamo fatto il nostro dovere!”
“Posso dirvelo? Siete davvero la coppia più meravigliosa di questo mondo.”
“Da-Davvero!?” – disse Popplio arrosendo.
“Penso sia ora di tornare a casa e fare rapporto al capitano!”
I tre si diressero in direzione della Valle, non accorgendosi di essere osservati da distanza: “Allora… adesso ne sei convinta?”
“Sì! Quello… è mio figlio!”

Note dell’autore: Finisce un altro capitolo di questa storia. Raichu, il quale pensava che suo figlio era scomparso, ora si è ricreduta: ma come finirà questa vicenda? E i due si ricongiungeranno? Chissà cosa riserveràò il destino per il nostro eroe; il viaggio continua…

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Capitolo 10
*** Capitolo 9: Una voce da salvare ***


Capitolo 9: Una voce da salvare Capitolo 9: Una voce da salvare

Era passato un altro giorno a Dream Town e, alla gilda di Decidueye la giornata stava iniziando nel solito modo… o quasi.
“Yawn… Buongiorno a tutti!” – disse Pikachu, non ricevendo tuttavia risposta da nessuno.
“Buongiorno a tutti!” – ripeté il Pokémon, ma anche in questo caso non ricevette risposta.
“Che strano… ero sicuro che fossero tutti qui presenti, ma cosa sta succedendo Oggi!”
La riflessione su quanto stava accadendo venne interrotta da Popplio, il quale si era svegliata un attimo dopo di Pikachu.
“Buongiorno Pikachu! Tutto bene?” – domandò il Pokémon Otaria.
“Sì, io sto bene! Ma piuttosto… dove sono finiti gli altri?”
“Che intendi!?”
“Ho provato a chiamarli, ma nessuno mi risponde. Non è che c’era un’escursione da fare e, ci siamo svegliati tardi?”
“Non penso, altrimenti ce l’ho avrebbero detto sicuramente quando siamo tornati dalla Valle dei Draghi.”
“Comunque… è meglio controllare tutta la gilda! Forse si sono nascosti per farci uno scherzo.”
Il team Thunder Pop perlustrò tutta la gilda da cima in fondo cercando di chiamare tutti i loro compagni, ma non ottennero nessun risultato.
“Niente, non ci sono da nessuna parte.” – disse Pikachu – “Tu hai ottenuto qualche risultato?”
“Purtroppo no, ma forse ritorneranno prima di pranzo.” – rispose Popplio.
Dopo qualche minuto, in cui discutevano della missione compiuta ieri, si sentì un rumore provenire dalla Piazza Centrale di Dream Town, il quale fu così forte che l’intera struttura della gilda si mise a vibrare come se qualcuno avesse usato un potente Boato.
“Ha-Ha-Hai sentito a-anche tu, vero Popplio?” – domandò Pikachu.
“S-S-sì! H-Ho sentito b-benissimo, ma c-c-cosa era quel rumore?”
“Andiamo a controllare!”
I due attesero un attimo prima di muoversi, visto che erano ancora scossi per il rumore sentito in precedenza; passata questa fase poterono procedere verso l’uscita della gilda e, da lì andare verso l’origine di quel forte rumore.

Appena arrivati nella Piazza Centrale, Pikachu e Popplio videro davanti a loro una marea immensa di Pokémon tutti intorno ad un cartello delle informazioni, non riuscendo a trovare una spiegazione. Ad un certo punto in mezzo alla folla di Pokémon riuscirono a scorgere le sagome di Litten e Rockruff, il quale cercarono disperatamente di passare.
“Ragazzi, allora era qui che stavate!” – disse Pikachu rivolgendosi al duo.
“Oh, salve Pikachu! Buongiorno Popplio! Scusate se non vi abbiamo notato prima!” – rispose Litten.
“Notato prima!? E come facevano con tutta quella gente intorno?” – si domandò Popplio tra i suoi pensieri.
“Comunque… come mai siete qui? Vi abbiamo cercato in tutta la gilda senza riuscire a trovarvi!”
“Davvero!?” – disse Rockruff – “Scusateci, ma abbiamo preferito non svegliarvi; dopotutto, ieri eravate stanchi come uno Snorlax dopo essere tornati dalla Valle dei Draghi e, dopo cena siete subito andati a letto!”
“Ops… in effetti, ce lo siamo dimenticati completante!” – rispose il Pokémon Topo.
“Ha proposito… volete sapere il perché di tutta questa folla?” – domandò il Pokémon Cagnolino.
“Sì, Rockruff!”
“Beh… ecco… perché non leggete direttamente questo articolo pubblicato sulla rivista locale?”
Anche se ancora perplessi, Pikachu prese in mano il foglio di giornale e, insieme a Popplio lesse l’articolo in prima pagina: “Dunque… l’articolo dice: “La famosa cantante Meloetta ha annunciato nella giornata di ieri che terrà un concerto a Dream Town durante il suo tour musicale per la regione di Shinkiro, sorprendendo i giornalisti. Durante l’intervista, ella stessa ha ammesso di essere felice della scelta e non vede l’ora di incontrare i suoi fan. L’appuntamento con il concerto sarà tra 3 giorni, non mancate!”; l’articolo finisce qui, ma non conosco questa Meloetta.”
“Dovete sapere che Meloetta è molto famosa qui a Dream Town. Il suo primo concetto l’ho tenne proprio in questa piazza!” – disse Litten.
“Davvero!?” – disse Pikachu – “Beh, se è così… non vedo l’ora di sentirla.”
“Vedrete, sarà un’esperienza che non dimenticherete.”
“Popplio, che ne dici se andiamo insieme?”
A questa domanda, Popplio arrossì di colpo; è vero loro due erano amici, ma la richiesta di uscire insieme anche dopo il lavoro alla gilda non se lo poteva aspettare. Resto così per qualche minuto, ma alla fine decise di rispondere al Pokémon Topo: “Se ti fa… piacere… per me, va bene!”
“Allora siamo d’accordo! Bene ragazzi, adesso torniamo alla gilda ci vediamo più tardi, OK?”
“D’accordo! A più tardi!” – rispose Rockruff.
Il resto della giornata venne trascorso in maniera molto rilassata, anche perché non c’erano incarichi disponibili, così decisero di tenersi allenati esercitandosi sulle mosse Z e, quando venne sera tutti i membri della gilda compreso il capitano tornarono per la cena.

Ormai si era fatto tardi e tutti quanti andarono a dormire, in attesa che una nuova alba sorgesse su Dream Town, ma ad un certo punto ci fu un rumore: “Toc Toc!”
Pikachu, il quale udì in maniera lieve il rumore, osservò brevemente con gli occhi leggermente socchiusi la stanza, ma l’unica cosa che vide fu Popplio così si rimise a dormire come se niente fosse. Dopo qualche istante si senti ancora un rumore, ma questa volta era accompagnato da una voce: “Toc Toc! Pikachu… sei sveglio?”
Il Pokémon Topo non poté far altro che alzarsi e dirigersi verso la finestra, facendo nel frattempo svegliare anche la sua compagna di squadra: “Pikachu… che succede?”
“Non lo so Popplio! Ho sentito uno strano rumore provenire da fuori. Verifico la fonte del rumore cosa e mi rimetto a dormire.”
“D’accordo!”
Pikachu aprì la finestra e girando con la testa non riuscì a vedere nessuno, ma proprio quando cercò di richiuderla vide una sagoma sfocata avvicinarsi verso di lui. Ovviamente, si mise in posa d’attacco pensando che fosse qualche nemico; per fortuna, venne fermato dalla voce di questa figura il quale fu familiare al nostro eroe.
“Fermati Pikachu! Sono io, Primarina!”
“Ehh… è lei signora? Ma cosa ci fa a quest’ora da queste parti? Io e Popplio stavamo dormendo!”
“Lo so, Pikachu!” – rispose il Pokémon Solista – “Non ho molto tempo per cui devo dirti una cosa importante!”
“Una cosa importante!?” – domando il Pokémon Topo.
“Domani, tu e mia figlia potete venire a casa mia? Ho una missione da farvi svolgere, ma non posso parlarne qui!”
“Come mai?”
“Voi cercate di venire. Adesso devo andare, a domani!”
Primarina se andò lasciando Pikachu piuttosto perplesso e senza una idea chiara su quale sia questa missione.

Il mattino seguente, Pikachu e Popplio si diressero a casa di quest’ultima e, durante il cammino il Pokémon Topo racconto all’amica di quello che era successo la notte precedente.
“E così, mia madre ti ha chiesto di incontrarci a casa, dico bene?”
Esatto! Quando me l’ha chiesto ho cercato di farmi spiegare il motivo della richiesta ma non l’ha voluto dirmelo.”
“Non mi sorprende! Devi sapere che mia madre quando si mette in testa di fare qualcosa, non lo dice ha nessuno. Nemmeno se sono io a chiederglielo!”
“E c’è dell’altro! Osservandola con molta attenzione il suo volto sembrava preoccupato, quasi come se fosse inseguita da qualcuno.”
“Beh, adesso glielo chiederai, visto che siamo arrivati!”
In effetti, il cammino che portava alla casa del Pokémon Otaria fu abbastanza breve e una volta giunti sulla soglia d’ingresso, Popplio bussò alla porta: “Mamma, sono io. Possiamo entrare?”
“Prego, accomodatevi pure!”
Una volta entrati, Pikachu poté notare la casa dove abitava l’amica. Essa era abbastanza grande formata da due piani: in quello principale c’era un salone che dava al campo di battaglia visto il giorno precedente; mentre al piano superiore erano presenti le camere da letto di Popplio e di sua madre.
“Scusami Popplio, ma da quando sono qui non riesco a vedere tuo padre. Sai dove si trova adesso?” – domandò Pikachu.
“Beh, ecco… preferirei non parlarne!” – rispose il Pokémon Otaria.
“E come mai?”
“Se proprio vuoi saperlo…”; il dialogo venne interrotto dall’arrivo di Primarina, la quale invitò Pikachu e sua figlia ad entrare nel salone principale.
“Bene! Di cosa voleva parlar…”; non fece in tempo a finire che davanti ai suoi occhi un Pokémon mai visto in precedenze. Questo Pokémon era alto quasi quanto lui, con un corpo snello di colore nero fino alla vita a formare una sorta di abitato legato alla vita da una fascia gialla, dei capelli lunghi raccolti in un fermaglio e di un diadema posto sulla fronte. Osservando con più attenzione, Pikachu poté notare che il Pokémon in questione l’ho aveva già visto da qualche parte. Alla fine, fu Popplio a ricordarsi chi era: “Un attimo! Tu sei…”
“Ne possiamo parlare con calma?” – disse Primarina – “Adesso preparo qualcosa da bere, così potremmo parlare senza metterle pressione.”
Dopo che il Pokémon Solista preparò delle bevande fatte con Baccarancia e Baccapesca, tutti i presenti si misero al proprio posto facendo in modo che il Pokémon potesse parlare per primo.

“Bene! Adesso possiamo parlare liberamente. Prego Meloetta, inizia tu!”
“D’accordo! Come sicuramente sapete il mio nome è Meloetta e tra pochi giorni farò un concerto qui a Dream Town.”
“Sì, questo l’ho abbiamo saputo ieri dai nostri amici.” – disse Popplio – “Ma come mai ti trovi qui a casa mia?”
“Vedete ragazzi, io e Meloetta siamo amiche fin dai tempi in cui frequentavamo il corso di canto che si tiene ogni anno qui in città.”
“Quindi… anche lei è una cantante?” – domandò Pikachu incuriosito dall’affermazione.
“So che non può sembrare, ma quando avevo la vostra età anche io cantavo. Ah, che bei tempi!”
“Me lo posso immaginare! Ma quale è il problema?”
“Il giorno in cui sono arrivata, avevo prenotato una stanza alla pensione qui in città senza dirlo a nessuno. Non volevo che gli altri Pokémon mi stessero giorno e notte sotto la finestra della camera.”
“Capisco! E dopo cosa è successo?” – domandò Popplio.
“Quando si fece mattina, mi esercitavo nell’eseguire qualche canto per il concerto e, tutto sembrò andare come al solito, quando…”
“Quando?”
“Ad un tratto non riuscivo più a cantare. Non so il perché, ma sembrava che il mondo mi fosse crollato addosso.” – disse Meloetta.
“Adesso capiamo tutto!” – disse Pikachu – “Scommetto che in seguito, abbia provato e riprovato a cantare… ma senza risultati.”
“Giusto! Mi misi a piangere per questo e la proprietaria della pensione cercò in qualche modo di consolarmi.”
“E qui entro in scena io!” – disse Primarina – “Vedete, la sera in cui vi ho chiesto di venire qui, Meloetta si presentò all’improvviso con il volto piangente per la perdita del canto e mi chiese aiuto per recuperarlo!”
“Quindi ha deciso di chiedere il nostro aiuto, giusto?” – domandò il Pokémon Topo.
“Esattamente! Scusatemi se non ve lo detto prima, ma era per la sua sicurezza!” – rispose il Pokémon Solista.
“Non dovete scusarvi. Avete fatto bene a chiamarci, vi aiuteremo senz’altro!”
“Io… non so come ringraziarvi!” – disse il Pokémon Melodia.
“Ringraziaci dopo il concerto!” – disse Pikachu – “Ora, avete qualche idea su come far ritornare il canto?”
“No, putroppo! E non sappiamo a chi chiedere consiglio.” – disse Primarina.
“Un momento!” – disse Popplio – “E se provassimo con le bacche?”
“Con le bacche!?” – disse Meloetta un po’ confusa.
“Vedete, tutte le bacche esistenti nel mondo hanno delle proprietà particolari. Fosse ce né una che potrebbe fare a caso nostro.”
“In effetti, non ci avevamo pensato. Ottimo lavoro figlia mia!”
“Giusto! Forse Steenee saprà aiutarci. Dopotutto, lavora in una locanda e le bacche le usa tutti i giorni.”
“Ottima idea, Pikachu. Adesso noi andiamo mamma. Vedrai che troveremo la bacca giusta.” – disse il Pokémon Otaria.
“D’accordo, figlia mia! Ma ricordatevi, il concerto sarà tra due sere e non avete molto tempo!”
“OK, mamma! Allora ci vediamo tra due giorni!”
Così, il team Thunder Pop si avviò verso la locanda dove lavorava Steenee iniziando una corsa contro il tempo per evitare che il concerto di Meloetta fosse cancellato.

Gli ci volle poco tempo per arrivare alla locanda, anche perché avevano corso veloci come un fulmine. Dopodiché i due amici entrarono trovando la proprietaria del posto Tsareena intenta a servire i propri clienti.
“Buongiorno! Benvenuti alla locan… oh, siete voi ragazzi! Vi vedo abbastanza sudati; è forse successo qualcosa?” – domando Tsareena.
“Anf… anf… ci scusi… per l’intrusione.” – disse Pikachu.
“Stavamo… cercando… Steenee! Sa dove possiamo trovarla?” – domandò Popplio.
“Se cercate mia figlia l’ha trovate nel retro a preparare le pietanze!”
“L’ha ringraziamo!”
Pikachu e Popplio si diressero verso la cucina lasciando perplessa e non poco il Pokémon Frutto.
“Steenee, ci sei?”
“Ciao ragazzi! Posso fare qualcosa per voi?” – domandò il Pokémon.
“Avremo bisogno di un favore!” – disse Pikachu.
“E di cosa si tratta esattamente?”
Pikachu spiegò così i dettagli della missione, conscio che non c’era tempo da perdere.
“Cosaaaa? Meloetta ha perso la voce?” – urlò Steenee.
“Shhh… fai piano! Nessuno deve sapere che lei si trovi qui!” – disse Popplio.
“D’accordo! E siete venuti da me, perché sapete la mia conoscenza sulle bacche, giusto?”
“Esatto! Quindi se sai qualcosa diccelo. Anche perché non abbiamo molto tempo!”
“Capisco! Dunque… se Meloetta ha perso l’utilizzo della propria voce per il canto, l’unica bacca utilizzabile è la Baccaciofo!”
“La… baccaciofo!?” – domandò Pikachu incuriosito.
“La baccaciofo è una bacca usata prevalentemente in cucina per preparare dolci, ma se mangiata in modo naturale pare abbia la proprietà di far rigenerare anche il canto di un Pokémon!”
“OK… ma pensi possa funzionare?”
“Purtroppo sono solo delle voci ma se questo è l’unico modo possibile, allora bisogna rischiare!”
“D’accordo! Ma dove si può trovare questa bacca?”
“L’unico posto che mi viene in mente è la Costa Desiderio situata a sud di Dream Town. Se ci volete andare fate molta attenzione: in questo periodo ci sono gruppi di Toucannon intenti a procacciarsi cibo e, se vi vedono come una minaccia non esitano ad attaccarvi.”
Va bene! Ti ringraziamo Steenee e mi raccomando, non dire della missione a tua madre o a chiunque altro, intesi?” – disse Pikachu.
“OK! Ci vediamo, allora!” – disse Steenee.
Fu così che Pikachu e Popplio salutarono la loro compagna della gilda e si diressero verso la Costa Desiderio per eseguire la missione.

Durante il viaggio, i due Pokémon incontrano parecchie difficoltà dovute al fatto che i Pokémon della zona erano intenti a procurarsi cibo e, alla vista dei nostri eroi li attaccarono senza esitazione facendo perdere tempo prezioso. Alla fine, per raggiungere la Costa gli ci volle un’intera giornata, ma essi non si potevano fermare: sapevano che la loro destinazione era vicina e avrebbero dovuto sopportare fatiche immense.
Dopo circa 1 ora, il duo raggiunse finalmente la Costa Desiderio trovando un panorama tra i più meravigliosi della regione di Shinkiro: gli alberi contenenti le bacche erano posizionati verso il mare e da lì un gruppo di Pokémon Uccello erano al lavoro per raccoglierle.
“Finalmente, siamo arrivati!” – disse Pikachu – “Avrei preferito che ci mettessimo meno tempo!”
“Lo so, Pikachu! Ma i Pokémon che abbiamo incontrato erano estremamente forti!” – rispose Popplio.
“Ma adesso abbiamo un problema: come facciamo a trovare l’albero giusto dove trovare la baccaciofo?”
“Proviamo a chiedere in giro!”
“OK!”
In questo modo, iniziò una lunga raccolta di informazioni su dove trovare la bacca, ma purtroppo senza ottenere risultati.
“Niente da fare, sembra che nessuno sappia dove si trovi la bacca.”
“Già! E ci restano 24 ore prima del concerto: ma cosa possiamo fare?”
“Se volete posso darvi una mano!”
All’improvviso, dal nulla sbucò un Pokémon simile ad un pallone di colore verde con una sorta di papillon verde al collo, il quale colse di sorpresa il team Thunder Pop: “Ma come... hai fatto?”
“Sorpresi!?” – disse il Pokémon misterioso – “E questa è solo una piccola parte di quello che riesco a fare!”
“Davvero!?” – domandò Popplio incuriosita.
“Eh, già! Se voglio, grazie all’Herbium Z posso utilizzare una mossa potentissima!”
In effetti, osservano meglio una delle zampe del Pokémon si notava un cerchio Z come il loro con incastonato il cristallo di tipo Erba.
“È incredibile! Quasi non ci facevamo caso!” – disse Pikachu.
“Ma ditemi… cosa siete venuti a fare in un posto del genere?” – domandò il Pokémon.
“Siamo venuti qui alla ricerca di una baccaciofo. Sai dove possiamo trovarla?”
“Ma certamente! Se volete posso indicarvi il luogo!”
“D’accordo! Ha proposito, come ti chiami?”
“Mi chiamo Rowlet. E voi siete…”
“Io sono Pikachu! E questa qui è la mia amica Popplio!”
“Piacere di conoscervi! Adesso possiamo andare?”
Il team Thunder Pop iniziò a seguire il Pokèmon Aliderba verso il luogo dove era situata la bacca, ma subito si accorsero di un piccolo problema: “Scusa Rowlet!” – disse Pikachu – “Ma quelli che Pokémon sono?”
“Quelli che vedete sono Toucannon! Ma non preoccupatevi!”
“Se lo dici tu!” – concluse il Pokémon Topo.

Dopo pochi minuti, essi raggiunsero una radura circolare e Rowlet si avviò verso un albero situato al centro, da dove potevano scorgere uno dei Toucannon della zona.
“Grande capo della radura!” – disse il Pokémon Aliderba – “I miei più sentiti ringraziamenti!”
“Rowlet!” – disse il Pokémon Cannone – “Cosa ti porta oggi, davanti al mio cospetto?”
“Questi Pokémon hanno bisogno del vostro aiuto!”
“Davvero!?”; il Pokémon compì un gesto e si librò in volo per atterrare davanti ai due amici.
“Mmmhhh… Tu, essere giallo come ti chiami?” – domandò Toucannon.
“Mi chiamo Pikachu, grande capo!”
All’improvviso, tutti i Pokémon di quella radura rimasero a bocca aperta al solo pronunciare quel nome
“C-C-C-COSAAAA HAI DETTO?” – urlò il Pokémon Cannone.
“Ho detto di chiamarmi Pikachu. Ma cosa c’è di strano nel mio nome?” – disse il Pokémon Topo.
“Non è possibile! Pensavo che eri scomparso insiemi ai tuoi genitori!”
“Lei… ha conosciuto i miei genitori?”
“Sì! Io ero un loro amico, ma tu dovresti ricordare di me, giusto?”
Ma Pikachu, il quale soffriva ancora di amnesia rispose in maniera negativa alla domanda di Toucannon.
“Ci sono problemi?” – domandò il Pokémon Cannone.
“Vede, grande capo purtroppo Pikachu non ricorda nulla dei suoi genitori e non sa quasi nulla di loro!” – disse Popplio.
“Capisco… adesso è tutto chiaro! Scusami per il mio comportamento!
“Non fa niente!” – disse Pikachu – “Ma lei ha detto di conoscere i miei genitori, giusto?”
“Giusto! Li conobbi non molto tempo fa, anche loro quando serviva venivano da me a rifornirsi di bacche e ci fermavamo a parlare. Anche tu sei qui per quel motivo?”
“Sì! Stiamo cercando delle Baccaciofo per aiutare un’amica. Lei sa dove possiamo trovarle?”
“Certamente! Qualunque cosa pur di aiutare il figlio di un mio caro amico. Pikipek! Trumbeak! Prendete quello che gli serve!”
“Sì, grande capo!”; così il gruppo dei due Pokémon raccolse una notevole quantità di bacche, grande abbastanza da sorprendere Pikachu e Popplio.
“Incredibile! Ma quante sono?” – dissero i due Pokémon all’unisono.
“Beh, non sono abbastanza!?” – disse Toucannon.
“No, no! Vanno bene, ma come facciamo a portarle a Dream Town?” – domandò Pikachu.
“Vi aiuteremo noi! Ragazzi, siete pronti?”
“Sì, grande capo!” – disse uno dei Trumbeak.
“Bene, adesso andiamo! Venite con noi?”
“Cer… certamente!”
E fu così, che le bacche furono consegnate in tempo alla casa di Popplio lasciando sorprese sia Primarina che Meloetta, il quale ringraziarono il gruppo di Pokémon Volante. Dopodiché Meloetta mangiò una delle Baccaciofo e in un attimo la sua voce tornò come era prima.
“Vi ringrazio, ragazzi! Senza di voi, non so come avrei fatto!” – disse Meloetta.
“Non deve ringraziarci! E stato un piacere aiutarla!” – disse Popplio.
“Sapete, voi due formate una coppia formidabile. Spero che vi continuerete a sostenere a vicenda!”
“L’ha ringraziamo! Ma adesso a un concerto da svolgere!”
“Giusto! E per ringraziarvi, potete assisterlo direttamente da sotto il palco!”
“D-Davvero!?” – dissero i due.
“Certamente! Allora, siete pronti?”
Pikachu e Popplio si diressero entrambi al concerto che fu un successo per il pubblico. Il canto del Pokémon Melodia fu piacevole da sentire e alla fine salutò tutti, ringraziando i fan e dando appuntamento per il prossimo concerto.

Note dell’autore: E così, finisce un altro capitolo di questa emozionante storia. Grazie al recupero di quella Baccaciofo, il concerto fu un successo e i due alla fine salutarono i Toucannon per l’aiuto dato. Ma cosa succederà adesso hai nostri due eroi? Chissà cosa gli riserverà il destino ai due! Il viaggio continua…

“Ehi, ragazzi!”
“Rowlet, sei tu? Non eri partito con gli altri?” – domandò Pikachu.
“Ecco… veramente gli ho chiesto una cosa… e hanno accettato!”
“Accettato!? Che cosa di preciso?”
“Ho deciso di unirvi alla vostra squadra!”

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Capitolo 11
*** Capitolo 10: Il Festival della luna ***


Capitolo 10: Il Festival della luna Capitolo 10: Il festival della luna

Erano passati diversi giorni dal concerto di Meloetta a Dream Town e il mattino seguente nella gilda di Decidueye, Pikachu e Popplio presentarono il nuovo arrivato Rowlet al capitano spiegando quello che era successo nella serata di Ieri.
“Dunque… fatemi capire bene. Ieri, finito il concerto, mentre stavate tornando alla gilda il Pokémon qui presente vi ha chiesto di unirvi alla vostra squadra, dico bene?”
“Sì, signore!” – disse Pikachu – “Quando ci ha raccontato della sua richiesta io e Popplio non sapevamo cosa rispondere ed, è per questo che vi stiamo chiedendo se possiamo inserirlo nel nostro team. Sempre che non ci siano problemi, ovviamente!”
“Uhm… in effetti, è un bel problema! Di solito, le squadre sono formate da 2 Pokémon ma raramente si sono viste squadre composte da 3 membri!”
“Allora, cosa possiamo fare?” – domandò Popplio – “Possiamo prendere Rowlet con noi?”
“La p-prego signor capitano!” – disse Rowlet – “Ho sentito tanto parlare di lei da Toucannon e sarebbe un onore per me, far parte del team Thunder Pop! Per favore, mi dica che posso entrare!”
Il capitano guardò intensamente il Pokémon Aliderba, il quale cercò di restare calmo anche se era evidente il tremolio che scaturiva dal suo corpo. Passarono dei minuti intensi, che per i presenti sembravano interminabili.
“Dunque… alla fine ho deciso! In base, alla fiducia che voi riponete in Rowlet, lo nomino ufficialmente nuovo membro della gilda nonché un’aggiunta per il team Thunder Pop!”
“Da-Davvero!? Io… non so cosa dirle!”
“Non devi dire niente piccolo! Il tuo entusiasmo mi ha fatto ritornare dei bei ricordi di quando ero come te. Per questo, ho deciso che puoi unirti a noi!”
“La ringrazio!” – disse Rowlet il quale aveva le lacrime agli occhi.
“Suvvia! Non devi piangere; è il minimo che io potessi fare per esaudire i tuoi desideri. Ma adesso presentati come si deve al tuo nuovo team!”
Senza pensarci due volte, Rowlet si girò in direzione di Pikachu e Popplio, il quale erano felici di avere un nuovo membro nella loro squadra: “Pikachu… Popplio… Anzi, piacere di conoscervi team Thunder Pop. Il mio nome è Rowlet e, da questo momento sarò il vostro nuovo compagno d’avventura. Spero che possiamo diventare amici!”
Pikachu, il quale era diventato il capitano del team accolse calorosamente Rowlet e, in seguito gli disse: “Rowlet! Spero che la nostra collaborazione possa durare per molto tempo! Mi aspetto da te tutto l’aiuto possibile per le missioni!”

Finito di fare il discorso di presentazione, il capitano annunciò al team Thunder Pop la nuova missione: “Bene, ragazzi! Questa volta non c’è bisogno che andiate a salvare qualcuno, ma si tratta di un invito dal sindaco di Air Town!”
“Vuole dire quel Charizard a cui abbiamo salvato sua figlia?” – domandò Pikachu.
“Esattamente! In questi giorni si sta svolgendo il Festival della Luna, un evento seguito da un sacco di Pokémon di Shinkiro.”
“Davvero!? E in cosa consiste l’evento?”
“L’evento è suddiviso in 2 parti: nella prima parte ci saranno dei giochi aperti a tutti dove si potranno vincere dei premi. La seconda parte, invece, consiste in una lotta a coppie il cui scopo è quello di rinsaldare il legame tra i Pokémon!”
“Capisco! Ma si sa chi sarò una delle coppie?” – domandò Popplio.
“E questo il punto!” – disse Decidueye – “Nessuno sa le coppie fino a quando non verranno annunciate!”
“OK! Allora sarà meglio che iniziamo ad avviarci!” – disse il Pokémon Otaria.
A questo punto, i tre si congedarono dal capitano e uscendo dalla gilda iniziarono la loro marcia verso Air Town, non vedendo l’ora di divertirsi e di assistere al match che chiuderà il Festival della Luna.

Ma mentre il team Thunder Pop si avviò, da un’altra parte della regione di Shinkiro, qualcuno era molto teso e agitato.
“Dannazione! Possibile che voi scagnozzi non sappiate fare i compiti assegnati?” – gridò Mimikyu rivolgendosi minaccioso a Salazzle.
“Ma c-capo, cerchi di capire! Non è facile per noi trovare il momento adatto per far fuori quel Pikachu.”
“Non voglio sentire ragioni! Ascoltami attentamente, il mio ordine è cambiato. Appena i tuoi sgherri avranno un’opportunità di attaccare, devi eliminare quella piccola pesta gialla; altrimenti sai cosa ti potrà succedere!”
“S-Signor sì, signore!” – disse il Pokémon Lucertossina il quale corse più in fretta che può, lasciando il Pokémon Fantasmanto sorto nei suoi pensieri.
“Accidenti! Quel Pikachu inizia a seccarmi di brutto. Fortunatamente ancora non ha recuperato la memoria, ma se dovesse accadere…”; ad un tratto, all’udire del rumore di un tuono nelle vicinanze gli venne in mente un’idea.
“Ma certo! Ho trovato la soluzione a questo problema!” – disse Mimikyu.
In un attimo, si diresse verso una porta situata sul fondo del tavolo del suo laboratorio e vi entrò senza la minima esitazione.

Dopo aver percorso un cunicolo lungo il quale sembrava non terminare mai, il Pokémon Fantasmanto arrivò in quello che era una sorta di laboratorio più piccolo del suo, ma sembrava come quello di un meccanico. Infatti, da una parte c’erano vari strumenti metallici di colore grigio tendente allo scuro; mentre dall’altra c’era un tavolo dove vi era appoggiato uno strano aggeggio. Lo sguardo di Mimikyu tuttavia venne focalizzato su di un Pokémon che era intento ad usare uno degli strumenti presenti su di un altro tavolo situato sul fondo della stanza. Il Pokémon era molto più alto del Pokémon Fantasmanto e presentava una specie di armatura formata da conchiglie sulle zampe e sulla testa, con dei baffi bianchi presenti sul muso.
“Sapevo che saresti venuto qui!” – disse il Pokémon.
“Ma davvero!? Pensavo che tu non gradissi molto la mia presenza.”- rispose Mimikyu.
“Ed infatti è così! Dimmi… cosa ti porta qui da me?”
“Suvvia… dovresti saperlo il motivo per cui sono venuto da te. È pronto quello che ti ho chiesto?”
Il Pokémon spense lo strumento che stava utilizzando e andò verso una specie di cofanetto, il quale racchiuse un minuscolo accessorio.
“Quello che mi hai chiesto è pronto. Eccolo!”
“Tutto qui?” – gridò Mimikyu – “Vuoi forsi prendermi in giro?”
“Certo che no! Tu mi hai chiesto un dispositivo ed io l’ho ultimato.”
“Tsk… Almeno dimmi come funziona!”
“Il suo meccanismo è simile alla mossa Tuono. Soltanto che i suoi effetti sono amplificati. Colpisci qualcuno e il suo corpo resterrà paralizzato per un tempo non meglio precisato.”
“È perfetto! Questo strumento mi farà diventare invincibile!”; disse il Pokémon Fantasmanto.
“Che cosa vuole farci… è pericoloso utilizzarlo. Ancora non ho avuto modo di farci qualche test!” – disse il Pokémon rimanendo sbalordito.
“Non importa! Verrà utilizzato comunque! E adesso, se vuole scusarmi…”
Mimikyu lasciò immediatamente la stanza con l’oggetto appena acquisito, lasciando il Pokémon da solo.
“Dannazione! Per che cosa lo vorrà utilizzare!” – disse il Pokémon guardando in direzione di una foto che aveva messo e nel quale erano raffigurati altri due Pokémon molto familiari.
“Primarina… Popplio… spero che possiate perdonarmi. Io, Samurott ho costruito qualcosa di terribile!

Nel frattempo, i nostri giovani amici erano giunti ad Air Town e già dall’ingresso della città, potevano vedere molti più Pokémon in strada rispetto alla volta scorsa.
“Quindi, questa è Air Town!?” – domandò Rowlet – “Me la immaginavo più diversa!”
“Beh, il fatto è che tutti questi Pokémon sono venuti per il Festival. Penso sia abbastanza normale per una città riempirsi in una ricorrenza come questa.” – disse Pikachu.
“Effettivamente, non hai tutti i torti! Ma adesso, cosa facciamo?”
“Perché non andiamo dal sindaco e porgergli i nostri saluti?” – domandò Popplio.
“Ottima idea!” – rispose Pikachu.
“V-Voi conoscete il sindaco?” – disse Rowlet rimasto a bocca aperta.
“Certamente! Gli abbiamo salvato sua figlia e, inoltre è grazie a lui che ho ottenuto il mio cristallo Z!” – disse Popplio mostrando agli altri il suo cerchio Z.
“Davvero incredibile!”
“Eh, già!” – affermò il Pokémon Otaria – “Ma adesso pensa sia meglio andare dal sindaco, altrimenti non riusciremo a goderci il Festival!”
Così il trio si avviò verso la casa del sindaco cercando di districarsi tra la folla intenta a visionare le varie bancarelle presenti per la strada. Questo non fu un problema per Rowlet in quanto Pokémon Volante, ma per Pikachu e Popplio era un’impresa, anche per via dei vari Pokémon il quale gli riconoscevano dal salvataggio della volta scorsa.

Finalmente, dopo un’ora di estrema fatica, i tre raggiunsero la casa del sindaco e, una volta bussata la porta ad aprirgli ci fu Charmander, il quale aveva un aspetto diverso rispetto all’ultima volta.
“Buonasera ragazzi! È un piacere rivedervi.” – disse il Pokémon – “Siete venuti qui per il Festival?”
“Sì, ti ringraziamo Charma… aspetta un attimo!” – disse Pikachu – “Ti vedo… un po’ diversa!”
“Vedo che hai notato il cambiamento Pikachu. Come potete vedere, mi sono evoluta!”
“Evoluta!?” – domandò il Pokémon Topo.
“Che c’è… non sai cosa sono le evoluzioni?”
“No, mi dispiace!”
“Non ti devi scusare. Comunque se vuoi posso spiegarti cosa è l’evoluzione!”
“Se è per questo, lascia che glielo dica io.” – disse Popplio.
“Vedi Pikachu, l’evoluzione è un processo durante la quale un Pokémon subisce una trasformazione il quale gli consente di diventare più forte di come era prima.”
“Davvero!?”
“Sì! Hai presente mia madre?” – domandò il Pokémon Otaria – “Attualmente, la conosci così ma quando era giovane lei era esattamente come me.”
“Incredibile! Quindi… quando tu ti evolverai, sarai come tua madre?”
“Non esattamente!” – disse Rowlet – “Alcune specie di Pokémon posseggono durante la fase di crescita, possono evolversi  anche più di una volta. Ma non tutte sono in grado di farlo!”
“Capisco! Quindi adesso Charmander in cosa si è evoluta?” – domandò Pikachu.
“Adesso sono diventata un Charmeleon.” – disse il Pokémon Fiamma – “E quando mi evolverò ancora, sarò esattamente come mio padre: un Charizard!”
“Oh… adesso che ci penso, eravamo venuti per salutare tuo padre. Dove lo possiamo trovare?”
“Stavo giusto andando da lui. Se volete, vi ci posso partare… ma chi è quel Pokémon Volante?”
“Io sono Rowlet. Piacere di conoscerti!”
“Il piacere è tutto mio! Adesso se vogliamo andare…”
Il quartetto di Pokémon si avviò verso il centro della città da dove potevano osservare un campo di battaglia; evidentemente, serviva per il grande evento: l’incontro di lotta in doppio che chiuderà l’evento.

“Cittadini di Air Town! Posso avere la vostra attenzione, per favore?” – disse Charizard – “Tra poco, avrà inizio l’incontro di lotta tra le due squadre di Pokémon scelte per questa occasione. Appena dirò i nomi presentatevi immediatamente sul campo di battaglia!”
“Mi chiedo chi saranno le squadre quest’anno!” – disse uno dei Pokémon.
“La prima squadra sul campo sarà composta dai fratelli Vulpix. Per favore, fate un passo avanti!”
Sul palco salirono due esemplari del Pokémon Volpe ma erano completamenti diversi: uno era di colore rosso, mentre l’altro era di colore di bianco.
“Incredibile! Sono uguali ma cosa hanno diverso?” – disse Pikachu.
“Vedi, anche se sono identici tra di loro i loro tipi sono completamente diversi. Esattamente, sono di tipo Fuoco e Ghiaccio!” – rispose Popplio.
“Capisco… non sarà una sfida facile comunque. Entrambi sembrano essere decisi a prima vista, il che presuppone il fatto di conoscere molto bene questo tipo di lotta.” – rispose il Pokémon Topo.
“E ora, la seconda squadra!” – annunciò Charizard – “Direttamente da Dream Town e, più precisamente dalla gilda di Decidueye, il team Thunder Pop!”
Al solo sentir pronunciare il nome della loro squadra, Pikachu e Popplio vennero circondati dall’immensa folla di Pokémon assepiata intorno al campo di lotta e, tutti volevano vedere il duo come se la cavassero nella lotta.
“Cosa facciamo Pikachu!” – disse Popplio – “Hai qualche idea?”
“L’unica cosa da fare è presentarci. Anche perché non possiamo rifiutare una sfida!” – rispose Pikachu.
“Aspettate! Ed io?” – domandò Rowlet.
“Tu resta a guardare. Sei nuovo con noi e non possiamo certo rischiare che ti mandino KO!”
“D’Accordo!”; così mentre il Pokémon Aliderba cercò un posto abbastanza in alto da cui assistere alla lotta; i nostri amici andarono verso il campo e si sistemarono entrambi al rispettivo lato.
“Perfetto! Adesso spiego brevemente le regole: la lotta sarà un due contro due e terminerà quando una squadra non sarà più in grado di combattere. Quando siete pronti possiamo cominciare!”
Le due squadre fecero un cenno di affermazione con la testa e Charizard disse: “Bene! Che la lotta abbia inizio!”

Il primo ad attaccare fu il Vulpix bianco il quale lanciò un Ventogelato su Pikachu, abile a schivare l’attacco. Il Pokémon Topo decise di utilizzare il suo Fulmine per attaccare, ma venne bloccato dal Turbofuoco dell’altro Pokémon Volpe. Popplio decise di approfittarne per lanciare una Pistolacqua, ma l’attacco fu reso vano da un altro Ventogelato.
“Però… devo dire che quei due Vulpix sono bravi!” – affermò Pikachu.
“Già! Hanno bloccato i nostri attacchi come se niente fosse!” – rispose Popplio.
“Anche voi non siete male!” – rispose il Vulpix Rosso.
“Dici sul serio?”
“Certo! Io Glacy e mio fratello Pyro aspettavamo avversari come voi.”
“M-Ma dai… così ci imbarazzi!”
“Ma adesso basta parlare! Fratello, sei pronto per la nostra combo?”
“Certamente, sorellina! Andiamo!”
I due si lanciarono a tutta velocità sul team Thunder Pop, il quale rimase sorpreso della cosa. Purtroppo non fecero in tempo a prepare delle contro misure che vennero colpiti da un Ventogelato e da un Turbofuoco, causando ad entrambi abbastanza danni. Tuttavia, i due fratelli continuarono la loro serie di attacchi lasciando a Pikachu e Popplio nessun margine di difesa.
“Incredibile!” – pensò Rowlet mentre assisteva al match – “La velocità di quei due è sorprendente. Non so per quanto tempo resisteranno.”
“Stai tranquillo! Vedrai che se la caveranno!”
“C-Charmeleon? Come sei salita fin qui?” – domandò il Pokémon Aliderba.
“È una mia specialità! So a cosa stai pensando, ma non preoccuparti. Sono sicuro che quei due si inventeranno qualcosa!”

Nel frattempo, il team Thunder Pop era ormai allo stremo delle forze ed erano sul punto di cedere.
“Popplio, ce l’hai fai ancora?” – domandò Pikachu.
“Sì, ma non so per quanto posso resistere.”
“Tutto qui, quello che sapete fare?” – disse Glacy – “Mi aspettavo di più da voi. Ma adesso è arrivato il momento di finirla. Pyro, pronto per la nostra mossa combinata?”
Il Pokémon annuì con la testa e, i due si preparano a lanciare la loro mossa finale: “Beccativi questo: “VENTO DI FUOCO!”
“Qu-Quell’attacco sembra essere potente! Pikachu e Popplio spostatevi da lì!”
Tutto ad un tratto si sollevò una nuvola di vapore che oscurò la vista del pubblico per un breve periodo. Quando gli occhi si riaprono poterono vedere qualcosa di incredibile: non solo l’attacco venne bloccato ma sembrava quasi che le mosse fossero immobilizzate da una forza misteriosa.
“Ma cosa…” – disse Pyro, il quale notò uno sguardo sbalordito in sua sorella – “Cosa ti succede?”
“Fratello! Guarda quel Pikachu!”
In effetti, osservando il Pokémon Topo, i due notarono che aveva una delle zampe messe all’altezza dell’attacco e che i suoi occhi gli si erano illuminati diventando bianchi come la neve.
“Non è possibile. Ma quello è…”; non fece in tempo a finire Glacy la frase, che Pikachu rispedì al mittente il loro attacco combinato.
Anche in questo caso, si sollevò un gran polverone che svanì in un istante e, il pubblico notò i due Vulpix stesi a terra. Charizard si avvicinò ai due Pokémon inermi per poi dire: “I due Vulpix non possono più lottare. Si aggiudica questo incontro il team…”; non finì la frase che vide Pikachu cadere a terra apparentemente privo di sensi.
“Pikachu! Pikachu, cosa ti prende!” – disse Popplio rimasta in silenzio per quel tempo, ma il suo amico restò immobile.
“Per favore, qualcuno mi aiuti!” – gridò il Pokémon Otaria.
Per fortuna, all’incontro c’era anche un Chansey, il quale ordinò di portare il Pokémon Topo in una struttura medica al più presto, nella speranza di capire cosa gli fosse accaduto.

Note dell’autore: Finisce un nuovo capitolo di quest’avventura. Pikachu dopo un incontro estenuante cadde a terra svenuto. Tutti i presenti(compresi i due Vulpix che si erano ripresi leggermente) non poterono che trattenere il respiro per quanto possibile. Ma quell’attacco eseguito: possibile si trattasse di PSICHICO? Chissà cosa accadrà al nostro eroe; il viaggio continua…

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Capitolo 12
*** Capitolo 11: Mondo Sconosciuto ***


Capitolo 11: Mondo Sconosciuto Capitolo 11: Mondo sconosciuto

Era passato qualche giorno dal Festival della Luna svolto ad Air Town e, in quei giorni tutti non fecero altro che parlare dell’incontro di lotta in doppio. Tutti non riuscivano a credere a cosa avevano visto: il Team Thunder Pop era riuscito a sconfiggere i fratelli Vulpix, ma Pikachu era svenuto a match concluso per il fatto di aver utilizzato una mossa potente, il quale l’aveva lasciato privo di energie. Popplio accorgendosi dell’amico che non si svegliava urlò ad alta voce, cercando di chiedere aiuto. Fortunatamente, un Chansey presente ai lati del ring gli prestò i primi soccorsi, ma vedendo lo stato del Pokémon Topo, decise di portarlo in una struttura medica dove potesse ricevere le cure necessarie.

“Perché non ci dicono niente?” – disse Popplio con aria preoccupata – “Pikachu è lì dentro da un’ora ormai!”
“Popplio calmati!” – rispose Charizard – “Anche noi siamo preoccupati, ma non possiamo far altro che aspettare!”
“Lo so… ma non riesco a resistere senza far nulla.”
Passarono dei minuti ma ancora non ci fu una risposta, fino a quando dalla stanza dove Pikachu era ricoverato, non uscì Chansey. Popplio appena la vide corse subito da lei, in cerca di risposte.
“Chansey, dimmi. Come sta Pikachu?” – domandò il Pokémon Otaria.
“Il tuo amico sta bene, non devi preoccuparti. Purtroppo, ancora non ha ripreso conoscenza e non so quando si risveglierà.”
“Capisco… speravo di potergli parlare ancora qualche minuto.”
“Comunque… c’è una domanda che vorrei porti: quella mossa che Pikachu ha usato, sapresti dirmi di cosa si tratta?”
“Non lo so… finora delle mosse di Pikachu, conoscevo solamente FULMINE e CODACCIAIO ma quella mossa non l’aveva mai usata finora.”
“Uhm… evidentemente, è questa la causa.”
“In che senso?” – domandò Rowlet il quale stava sentendo il discorso.
“Vedete… quando un Pokémon usa una mossa consuma una determinata energia. Evidentemente, Pikachu deve aver usato tutta l’energia rimasta per poter contrastare il VENTO DI FUOCO dei fratelli Vulpix. È per questo motivo, adesso si trova in questo stato!”
“Ho capito! La ringrazio Chansey!” – disse il Pokémon Aliderba.
“Non c’è problema! Ora, scusatemi ma ho altri pazienti in attesa!”

Il Pokémon Uovo si allontanò da quella zona, lasciando il resto del gruppo a discutere tra di loro.
“Adesso, cosa facciamo?” – disse Charmeleon – “Non possiamo lasciarlo qui da solo!”
“Hai ragione! E poi, come avvertiremo Decidueye su quanto è accaduto.” – rispose Rowlet.
“State tranquilli. Ho già provveduto ad avvertire il vostro capitano; per questa notte, potete restare qui da me.”
“L’ha ringrazio, infinitamente signor sindaco.”
“Suvvia… non c’è bisogno di essere così informali. In fondo, volete solo che il vostro amico si rimetta presto in forma.”
“Eh, già!”
“Adesso, è meglio se venite a casa mia. Ormai si è fatta notte fonda!”
“D’accordo!” – rispose il Pokémon Aliderba – “Popplio, su andiamo!”
Purtroppo il Pokémon Otaria non rispose alla domanda del suo compagno di team, il quale cercò in tutti i modi di chiamare l’amica ma senza successo.
“Rowlet… penso sia meglio lasciarla qui.” – disse Charmeleon.
“Ma… ma io non posso lasciarla sola!”
“Lo so… ma vedi, quei due sono insieme da molto tempo. Tu sei con loro da poco, quindi devi cercare di comprendere il suo stato d’animo!”
“Uhm… e va bene. Popplio, noi andiamo. Ci vediamo, domani!”

Tutti quanti uscirono dal Centro Medico lasciando Popplio davanti al capezzale di Pikachu. Lei cercò di dormire un po’ ma non ci riuscì per poter osservare l’amico. Dopo un po’ di tempo vedendo che non c’era nessun altro approfittò per entrare nella stanza e si avvicinò il più possibile a Pikachu.
“Pikachu… sono io, Popplio. Riesci a sentirmi?” – disse il Pokémon Otaria, senza ricevere risposta.
“Ascoltami, io ti devo ringraziare. Senza quella mossa non riuscivamo a vincere il match e questo mi rende felice. Ma… adesso che sei in queste condizioni, non so come posso fare senza te.”
Resto in silenzio per qualche minuto, ma poi Popplio disse: “Pikachu… c’è una cosa che volevo dirti. Io… io… io… ti amo!”

Popplio, non poteva di certo sapere che mentre lei diceva quelle parole, nella mente del Pokémon Topo stava succedendo qualcosa.
“Yawn… ho dormito come un sasso!” – disse Pikachu – “Ragazzi sono sveglio. Raga…”; tuttavia, si guardò intorno e non riuscì a vedere nessuno: “Che strano! Non c’è nessuno qui… forse devo gridare più forte!”
Tuttavia, anche in questo modo non venne sentito e il Pokémon Topo iniziò a pensare: “Come mai nessuno riesce a sentirmi! Eppure ho urlato come un Loudred! Ma… se così fosse… questo vuol dire… che sono ancora svenuto?”
Al solo sentire quella domanda, il Pokémon inziò ad agitarsi terribilmente, segno evidente che questo era un fatto inaspettato. Il senso di agitamento durò qualche minuto e solo in seguito, riuscì a calmarsi un pochino.
“Ora devo calmarmi e ragionare! Dunque… l’ultima cosa che ricordo è stato l’utilizzo di quella strana mossa grazie alla quale ho rispedito indietro il VENTO DI FUOCO dei fratelli Vulpix. A match concluso sono svenuto e, non so come mi ritrovo qui adesso. In conclusione, penso sia meglio trovare una via d’uscita e cercare aiuto; sempre se riesco a capire dove mi trovo!”
Così, per Pikachu iniziò una lunga camminata in quello spazio vuoto e, cercò di prestare attenzione anche alla presenza di eventuali Pokémon nativi del posto, il quale potevano essere ostili nei suoi confronti.

“Uffa… da quanto tempo è che sto camminando? Non lo so, ma questo luogo mi sembra tutto uguale e non riesco a trovare un’anima viva. Spero di avere un po’ di fortuna!”
Ad un tratto, mentre Pikachu stava per deprimersi, notò qualcosa non molto distante da lui.
“E quello… cosa è?” – si domandò – “Da qui non riesco a vedere bene. Sarà il caso di avvicinarmi!”
In effetti, più si avvicinava e più riusciva a vedere nitidamente la figura davanti a lui: “Ma… è un Pokémon, quello? Forse lui potrà aiutarmi!”
All’improvviso, la misteriosa figura davanti a lui gli si avvicinò senza alcun preavviso, facendo trovare Pikachu impreparato. Ma mentre cercava di proteggersi in qualche modo, la figura si fermo e gli disse: “Oh, chi abbiamo qui. Un visitatore?”
“Ma tu… tu parli!”
“Certamente! Cosa pensavi che fossi io?”
“Non lo so… hai corso verso di me e, questo mi ha spaventato!”
“Scusami… non era mia intenzione! Comunque mi presento, mi chiamo Gardevoir e sono la guida aurea di questo mondo!”
“Io sono Pikachu! Piacere di conoscerti! Scusa se te lo chiedo, ma cosa è una guida aurea?”
“Bella domanda! Sarò felice di poterti rispondere!” – disse il Pokémon Abbraccio – “Ma che ne dici di parlare in un luogo un po’ più consono a questo discorso?”
“Va bene! Ti seguo!”
I due Pokémon iniziarono a vagare per quello spazio fino a quando non arrivarono a quella che era una specie di porta.

Una volta entrati, Pikachu dovette chiudere gli occhi a causa dell’intesa luce che impediva di vedere davanti a lui; ma quando la luce scomparì il Pokémon vide una spiaggia piena di Pokémon, il quale erano tutti intenti a giocare e a divertirsi. La spiaggia era abbastanza lunga e il mare era di un colore blu splendente come lo zaffiro e inoltre c’erano degli stand lungo la spiaggia da dove si potevano prendere varie pietanze.
“Uao! È incredibile… ma cosa è questo posto?” – domandò Pikachu.
“Questo posto è la casa di tutti coloro che sono esattamente nelle tue condizioni: l’abbiamo chiamato Isola Paradiso!”
“Isola Paradiso!? In effetti, è un nome piuttosto azzeccato. Non pensavo potesse esistere un posto del genere!”
“Sono contenta che ti piaccia!” – disse Gardevoir – “Ma la nostra destinazione è appena oltrepassata la spiagga!”
Lungo il cammino, tutti i Pokémon corsero verso Gardevoir il quale salutò tutti affettuosamente. Questo fatto sorprese Pikachu, anche perché non sapeva il motivo di tutto questo affetto. Ma i suoi pensieri svanirono quando arrivarono finalmente in un’abitazione da cui si poteva osservare la spiaggia.
“Eccoci arrivati!” – disse Gardevoir – “Quest’abitazione è la mia casa!”
“Tu abiti qui!? Non è un po’ isolato dalla spiaggia?”
“Non preoccuparti. I Pokémon della spiagga quando hanno bisogno di qualcosa, vengono qui a contattarmi.”
“D’Accordo!”
Gardevoir aprì la porta della casa, il quale era un po’ piccola ma sufficientemente grande per lei. La casa era su un unico piano divisa in 3 stanze: una era la cucina, un’altra era la camera da letto, l’ultima era un salone con un tavolo in mezzo e, il Pokémon Abbraccio invitò Pikachu a sedersi su una delle sedie.

“Allora… prima mi hai chiesto cosa è una guida aurea, giusto?”
“Giusto!”
“Vedi… il luogo in cui ci troviamo è molto diverso dal mondo in cui provieni. In questo luogo, i Pokémon del mondo reale si trovano in una sorta di sogno da cui difficilmente si risvegliano. Il mio compito come guida aurea consiste nell’aiutare questi Pokémon a ritornare nel loro mondo senza recar loro dei danni psichici.”
“Beh… sempra tutto molto complicato!” – disse Pikachu un po’ perplesso dalla cosa.
“Non è complicato! Ci vuole solo un po’ di pratica. Ma dimmi… come ti sei ritrovato in questo luogo aureo?”
“Ero impegnato in una lotta e due Pokémon stavano per sferrarci il colpo di grazia. Mentre stavano per colpirci mi sono messo davanti alla mia amica e, all’improvviso gli occhi mi si sono illuminati di bianco. Questo mi ha fatto bloccare l’attacco e rispedirglielo indietro; dopodiché sono svenuto, il resto lo sai.”
“Cosa!? Come fai a conoscere PSICHICO?” – domandò Gardevoir sorpresa da tutto ciò.
PSICHICO!?”
“Se tu sai usare questa mossa, tu sei… Pikachu, il principe del Villaggio Pika?”
“Co… cosa hai detto?” – disse il Pokémon Topo, il quale vide Gardevoir inginocchiarsi davanti a lui.
“Non ci posso credere. È un onore per me conoscerti!”
“Scusami, ma come sai del Villaggio Pika? Vuoi forse dirmi… che hai conosciuto i miei genitori?”
“Certamente! E sò anche che hai perso la memoria!”
“Dimmi… cosa sai su di loro? Io purtroppo non ricordo molto!”
“D’Accordo!”; all’improvviso la stanza divento quasi del tutto buia con solo una candela ad illuminarla.

“Tutto ebbe inizio prima ancora che tu nascessi. Hai quei tempi, i tuoi genitori stavano per sposarsi e tua madre mi chiese di essere la sua testimone. Ovviamente, io accettai senza esitazione e tutto si svolse in un clima di felicità.”
“OK! Tu eri la testimone di mia madre, ma mio padre?”
“La tradizione voleva che lo sposo scegliesse un testimone dal suo Villaggio, ma lui scelse uno dei suoi amici: il suo amico era un Lucario, compagno di tante avventure di tuo padre.”
“Quindi… tu e Lucario siete stati scelti dai miei genitori e, il matrimonio era andato bene. Ma poi cosa accadde?”
“Dopo qualche tempo, tua madre ti diede alla luce, ma tu eri completamente diverso da tutti gli altri.”
“Diverso?”
“Già! Tu possedevi sia le capacità di tuo padre che quelle da tua madre. Ovviamente, col passare dei mesi i tuoi poteri crebbero sempre di più!
“E poi! Sai qualcos’altro?”
“Purtroppo no! Il mio ruolo di guida aurea mi impedisce di stare a lungo nel mondo terrestre. Posso farlo solo in determinate circostanze e in vari periodi di l’anno!”
“Capisco… beh, ti ringrazio per avermi detto qualcosa sui miei genitori. Non sarà molto, ma è il mini…”; ad un certo punto Pikachu sentì una voce provenire dalla sua testa: “Pikachu… sono io Popplio. Riesci a sentirmi?”
Il sentire la voce della sua amica fece sentire Pikachu molto diverso: “Ma… cosa mi succede?” – domandò il Pokémon Topo.
“Ti stai per risvegliare! Ma prima di farlo ti do un consiglio: dirigiti verso la Valle dei Draghi. Lì troverai qualcuno nell’apprendere meglio PSICHICO!”
“Pikachu… io… io… io ti amo!”; all’udire quella parola, il Pokémon salutò Gardevoir e nel giro di pochi minuti si risvegliò nel suo letto aprendo lentamente gli occhi.

“Yawn… ma quanto ho dormito!” – disse appena si svegliò, ma nel svegliarsi vide Popplio il quale non poté trattenere le lacrime per la gioia.
“Pikachu, finalmente! Ero davvero preoccupata! – disse il Pokémon Otaria.
“E perché mai! Lo sai che sono duro da buttar giù! E comunque… volevo dirti una cosa!”
Ma purtroppo, non riuscì a dire nulla, in quanto Popplio crollò dalla stanchezza e si mise a dormire.
“Pazienza! Vorrà dirgli che glielo dirò un’altra volta!”

Note dell’autore: Finisce un altro capitolo di questa storia. Gardevoir rivelò a Pikachu qualche dettaglio sui suoi genitori anche se non fu molto; ma come si svilupperà adesso la faccenda? E il “ti amo” che sentì da Popplio, come lo dovrà interpretare! Tante altre avventure attendono il nosto eroe; il viaggio continua…

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Capitolo 13
*** Capitolo 12: Controllare il proprio potere ***


Capitolo 12: Controllare il proprio potere Capitolo 12: Controllare il proprio potere

Erano passati diversi giorni dai fatti di Air Town. Pikachu si era ripreso perfettamente, dopo che nelle lotta in doppio con i fratelli Vulpix era riuscito a utilizzare PSICHICO, una mossa molto potente il quale gli causò uno svenimento a match concluso. Ora lui, insieme ai suoi compagni Popplio e Rowlet erano ritornati a Dream Town e stavano discutendo con il capitano Decidueye di quei fatti.
“Pikachu, vedo che finalmente stai bene. Dimmi… come ti senti adesso?” – domandò il capitano.
“Sto bene, capitano! Mi dispiace di avervi fatto preoccupare.” – rispose il Pokémon Topo.
“Non devi scusarti. Quando sono stato informato di quanto successo, sapevo già da prima che eri un tipo molto tosto!”
“L’ho pensa davvero?”
“Certamente! Ad ogni modo… sei sicuro di voler già rientrare in servizio? Dopotutto, sono passati solo pochi giorni dal tuo ricovero e, non è detto che tu possa sopportare tanto stress!”
“Stia tranquillo! Ormai mi sento al 100% e sono pronto per tutto!”
“D’accordo! Mai i tuoi compagni… cosa dicono?”
“Per noi va tutto bene! Dopotutto, senza Pikachu non avremmo accettato una missione!” – disse Popplio.
“Ovviamente, anch’io sono d’accordo!” – disse Rowlet.
“Solo un’ultima domanda: quanto sei svenuto ti è ritornato in mente qualcosa del tuo passato?”
“No! Però… ho fatto uno strano sogno! Ero in luogo mai visto prima e, all’improvviso una Gardevoir mi ha portato nell’Isola Paradiso!”

Ad un tratto, nella stanza calò un silenzio assordante e Pikachu si guardò intorno osservando come il volto degli altri diventi molto sbalorditivo, ma il Pokémon alla fine domandò: “Che succede!? Ho forse detto qualcosa di strano?”
“Ho sentito bene? Hai detto “Isola Paradiso”?” – disse il capitano.
“Sì!” – rispose il Pokémon Topo.
“Beh… ecco… l’isola di cui hai appena detto il nome… non esiste!”
“Eh!? Non capisco… che cosa intende esattamente.”
“Vedi, Pikachu!” – disse Popplio – “L’Isola Paradiso è un luogo sacro per noi abitanti di Shinkiro. Secondo la leggenda, nessuno può entrarci senza l’autorizzazione di tutti i Tapu!”
“Tutti i Tapu!?” – disse il Pokémon Topo con curiosità.
“Esattamente! Tuttavia, alcune voci dicono di Pokémon che siano arrivati in quell’isola, semplicemente sognando! E, fino a oggi, non c’era nessuna prova a sostegno di questa tesi!”
“Ma voi mi credete, giusto?”
“Beh… non proprio!” – disse Decidueye – “Comunque… non è da escludere che tu abbia fatto questo tipo di esperienza!”
Pikachu divenne silenzioso come un gufo per qualche istante, ma poi si convinse di dare fiducia al capitano: “Non ho capito bene, ma voglio scoprire qualcosa in più su questo luogo!”
“Ottimo!”
“Ma aspettate… quella Gardevoir di prima mi anche detto di dirigermi verso la Valle dei Draghi. Voi sapete per caso, il perché?”
“La Valle dei Draghi, dici? Uhm… in effetti, si dice che lì ci viva un Pokémon di tipo Psico molto potente.”
“E… questo Pokémon, potrebbe aiutarmi con l’apprendimento di PSICHICO?”
“Giusto!” – aggiunse Rowlet – “In questo modo, potresti avere una mossa utile per le missioni più importanti!”
“Allora capitano, cosa ne pensa? Va bene se noi del Team Thunder Pop andiamo a verificare quest’informazione?”
“D’accordo! Ma appena succede qualche pericolo, contattatemi immediatamente. Sono stato chiaro?”
“Sì, signor capitano!”
Fu così, che il trio di amici dopo gli opportuni preparativi iniziarono il viaggio verso la Valle dei Draghi, mentre il capitano rimasto da solo pensò al dialogo appena avuto: “Incredibile! Pensavo che l’Isola Paradiso fosse solo una leggenda, ma Pikachu l’ha addirittura visitata in sogno. Comunque, è meglio che io contatti Tapu Koko, questa faccenda potrebbe prendere una piega del tutto inattesa!”

Ma mentre, Decidueye corse ad avvertire il Pokémon Nume Locale, qualcuno stava per dare un’importante ordine ad uno della sua truppa.
“Mio signore Mimikyu! Qui Salazzle ha rapporto!”
“Ottimo Salazzle! La tua puntualità è sorprendente. Dimmi ci sono notizie provenienti dalle tue spie?”
“Certamente! A quanto pare, Pikachu e la sua banda si stanno dirigendo verso la Valle dei Draghi.”
“La Valle dei Draghi, dici?” – domandò il Pokémon Fantasmanto.
“Sì! Le mie spie dicono che in quel luogo, possa risiedere un Pokémon di Tipo Psico estremamente potente!”
“Mmh… un Tipo Psico, eh? Si tratta sicuramente di Tapu Lele! Quel Pokémon è molto forte e, anche se tu andassi contro non vinceresti! Almeno, sai il motivo del viaggio di quella peste gialla?”
“A quanto pare, ad Air Town abbia appreso PSICHICO, mio signore! Evidentemente, i suoi poteri stanno aumentando in fretta e, nel giro di qualche giorno potrebbe recuperare la memoria!” – disse il Pokémon Lucertossina.
“Ed è per questo motivo, che dobbiamo fermarlo. Salazzle prendi questo oggetto!”
“Vedo che l’ingegnere si è dato da fare! Cosa devo fare?”
“Appena vedi il nostro obbiettivo, prendi la mira e sparagli. In questo modo, dovremmo metterlo fuori gioco una volta per tutte. Ed ora, vai!”
“Sì, mio signore!”; Salazzle lasciò il laboratorio del suo padrone, mentre il Pokémon Fantasmanto inizialmente calmo, iniziò ad agitarsi come un Tauros.
“Dannazione! Quell’inutile Pokémon osa mettersi di nuovo in mezzo? Ma questa volta, ho trovato il modo di eliminarlo definitavemente. Nessuno può riprendersi dopo un colpo di quell’arma! Adesso è meglio che torni al mio lavoro, altrimenti il mio piano non potrà avere inizio!”

Intanto, Pikachu, Popplio e Rowlet dopo un bel viaggio avevano raggiunto la Valle del Drago notando che il paesaggio era sempre quello visto la prima volta.
“Quindi, questa è la Valle dei Draghi!” – disse Rowlet – “Siete già venuti qui, dico bene?”
“Sì, Rowlet!” – rispose Pikachu – “Accadde dopo l’ottenimento di Popplio del Cerchio Z con l’Idrium Z ad Air Town!”
“Ad Air Town!? Ma non doveva avercelo un Pokémon avente un forte legame con l’acqua?”
“Sì, ma il sindaco ci ha raccontato dei suoi antenati, il quale lo custodivano da generazioni!” – rispose Popplio.
“Capisco… se dovessi fare un’ipotesi, evidentemente qualche Pokémon di Tipo Acqua arrivò in quella città e per ringraziare dell’ospitalità gli cedette il suo Cerchio Z!”
“In effetti, anch’io avevo pensato a quest’eventualità!”
Il discorso venne tuttavia interrotto da un Pokémon di colore azzurro, il quale venne riconosciuto immediatamente da Pikachu.
“Pikachu, Popplio, è bello rivedervi!” – disse il Pokémon.
“Dratini, sei tu? Ne è passato di tempo dall’ultima volta.”
“Eh, già! Sono proprio felice che siate qui. Ma ditemi chi è il vostro nuovo amico?”
“Sono Rowlet. Sono il loro nuovo compagno di squadra!”
“Davvero!?” – disse il Pokémon Drago – “Quindi una squadra può essere composta anche da più di un Pokémon? Questa non la sapevo!”
“Anche noi non lo sapevamo!” – disse Pikachu – “Evidentemente, ogni squadra può essere composta da un minino di 2 e, non so quale possa essere il limite massimo.”
“OK! Ma ditemi, cosa vi porta qui alla Valle?”
“Siamo venuti a cercare un Pokémon di Tipo Psico, il quale si dice sia molto potente. Tu ne sai qualcosa?”
“Mmh… non ho mai sentito di un Pokémon del genere, ma forse so chi potrebbe aiutarvi!”
“E ci porteresti da lui?” – domandò Popplio.
“Certamente! Ma vi avverto, non fatelo arrabbiare. È un po’ burbero come un Mankey e non ci pensa due volte ad attaccarvi se non gli piacete.
“D’accordo! Messaggio ricevuto!”
“Bene! Adesso se volete seguirmi…”; così Dratini fece da accompagnatore al nostro terzetto di amici e li diresse verso una grande tenda circolare posta al centro di una via di comunicazione. In seguito, tutti e quattro entrarono nella struttura dove ad attenderli c’era un enorme Pokémon di colore scuro con ali grandi e quelle che sembravano teste nelle sue zampe anteriori.

“Grande patriarca!” – disse Dratini – “Grazie per avermi ricevuto!”
“Dratini, come mai ti trovi qui? Non ti avevo chiesto di sorvegliare l’entrata della Valle?”
“Sì! Ma questi Pokémon sono venuti a parlare con lei!”
Il Pokémon lì osservò per un attimo, poi esclamò: “Sono questi i Pokémon che ti hanno aiutato l’altra volta?”
“Esatto!”
“Molto bene! Adesso escì fuori dalla tenda e lasciami da solo con loro!”
“Come lei desidera, grande patriarca!”; il Pokémon Drago uscì dalla tenda lasciando che il Team Thunder Pop se la sbrigasse da solo.
“Ora ditemi: come vi chiamate?”
“Io sono Pikachu, capitano della squadra. E questi qui sono i miei amici Popplio e Rowlet! È un piacere conoscerla grande patriarca!”
“Il piacere è mio! Io sono Dragonite e sono la guida della Valle dei Draghi. Ditemi, cosa siete venuti a fare in questo posto?”
“Ci hanno raccontato di un Pokémon di Tipo Psico estremamente potente, il quale si troverebbe proprio qui. Lei sa dirci dove trovarlo?”
“Un Pokémon di Tipo Psico, dici?” – disse il Pokémon Drago – “In effetti… forse c’è un Pokémon che potrebbe fare al caso vostro!”
“Davvero!?” – disse il PokémonTopo.
“Certamente! Uscendo da qui proseguite verso la foresta che si trova a nord. Una volta usciti dovreste scorgere una cascata. Secondo alcuni, il Pokémon si trovebbe in quel posto!”
“OK! Non so come ringraziarla!”
“Non c’è di che! E se lo incontrate ditegli che sono io a mandarvi!”
“Bene! Ci vediamo grande patriarca!”; il terzetto uscì dalla tenda e salutato Dratini si diresse nel luogo indicato da Dragonite per scoprire se le voci erano vere o no.

Il viaggio, tuttavia fu caratterizzato dalle difficoltà incontrate nell’attraversamento della foresta, il quale conteneva diversi Pokémon di Tipo Drago molto ostili nei loro confronti. Per affrontarli, il trio dovette ricorrere a tutte le mosse a loro disposizione, tranne Pikachu che evidentemente dopo l’esperienza di Air Town, ancora non se la sentiva di usare PSICHICO. Alla fine, usciti dalla foresta trovarono immediatamente la cascata indicata da Dragonite e prima di iniziare a cercare il Pokémon misterioso si fermarono a mangiare.
“Meno male, che siamo riusciti ad uscire da questa foresta!” – disse Pikachu.
“Già!” – rispose Popplio – “Sembrava una foresta tranquilla, ma quanti draghi c’erano!”
“Senza contare quel covo trovato a causa di una strada sbagliata!” – aggiunse Rowlet.
“Pazienza! Il pericolo è anche il nostro mestiere. Siamo noi a dover stare attenti e cercare di ritornare a casa sani e salvi.”
“Sì, ma cosa ne dici se d’ora in poi cerchiamo di stare più attenti?” – domandò il Pokémon Aliderba.
“Hai ragione!” – rispose il Pokémon Topo – “Adesso è meglio cominciare a cercare, altrimenti non riusciremo a tornare a casa prima di sera.”
Purtroppo le loro ricerche dovettero stopparsi prima ancora di cominciare, perché Popplio era rimasta indietro rispetto agli altri due.
“Popplio, stai bene?”
“Non proprio!” – disse il Pokémon Otaria mentre osservava il fianco.
“Dannazione! Questa è una ferita molto serie vediamo se…”
“Fermo! Me la sono già toccata e mi fa un male che soffro più di uno Snorlax senza cibo!”
“E adesso, cosa facciamo?” – domandò Rowlet.
“Dobbiamo cercare di restare calmi e vedere se possiamo fare qualcosa!” – rispose Pikachu.

Ma mentre i nostri amici cercarono di curare la ferita di Popplio, dall’alto scese una strana polvere colorata il quale si depositò sulla ferita di Popplio che si rimarginò completamente.
“Ma… è incredibile!” – esclamò Rowlet con stupore.
“Da dove viene questa polvere?” – domandò Pikachu – “Sembra essere… magica!”
“Pikachu! Guarda… la mia ferita è guarita!”
“C-C-Cosa!? È vero! Non c’è alcun segno sul tuo fianco”
“Ma la cosa più strana è: chi ha generato questa polvere?”
“Sono stata io!” – disse una voce misteriosa.

Alzando lo sguardo verso il cielo, il trio vide un Pokémon di colore rosa fluttuare verso di loro. Questo Pokémon sembrava avesse una specie di capelli rosa, con dei braccialetti sulle braccia e dei segni tribali sulla parte inferiore del corpo racchiusa in una specie di guscio.
“Sei arrivato finalmente! Ti stavo aspettando, Pikachu!”
“Come fai a sapere il mio nome?” – domandò il Pokémon Topo.
“Beh… devo ringraziare mio fratello se sono stata avvisata che un Pokémon di colore giallo stava venendo a visitarmi!”
“Tuo fratello!?”
“Esattamente! Io sono Tapu Lele e sono il Pokémon che stavate cercando!”
“Tapu Lele!?” – disse Popplio – “Vuol dire che tu sei la sorella di…”
“Avete indovinato! Sono la sorella di Tapu Koko e una dei guardiani della regione di Shinkiro.”
“Una dei guardiani!?”
“Vedete, noi Tapu abbiamo il compito di proteggere i Pokémon che hanno bisogno di aiutato ma la regione è talmente grande per cui ci fidiamo anche delle varie gilde sparse per le regione. Per questo motivo, interveniamo solo in casi di emergenza estrema.”
“Davvero notevole!” – disse Rowlet – “Non pensavo minimamente che aveste un compito del genere!”
“È normale! Non tutti sanno della nostra esistenza e questo, c’è di grande aiuto!” – disse il Pokémon Nume Locale – “Comunque… cosa vi porta qui, davanti al mio cospetto?”
“Vedi… qualche giorno fa mentre eravamo impegnati in una lotta, all’improvviso mi sono illuminati gli occhi e in qualche modo ho respinto la mossa dei nostri avversari. Dopodiché sono svenuto!”
“Ho capito! Hai imparato PSICHICO, non è così?”
“Esatto!” – esclamò Pikachu.
“Non mi sorprende! Quella mossa è molto potente e, se l’utilizzatore non è del tipo della mossa può rischiare di svenire se non ha il pieno controllo!”
“È per questo, che siamo venuti qui. Vorrei imparare a sfruttare questa mossa, in modo di dare più aiuto durante le missioni della squadra. Mi potresti dare una mano?”
Tapu Lele ci pensò qualche minuto, ma alla fine diede la risposta: “Mi dispiace, ma non posso!”
“Cosa!? E perché non puoi?”
“Non posso insegnare una mossa al primo Pokémon che passa. Inoltre, dal tuo racconto è evidente che non possiedi l’energie mentali per controllare PSICHICO. Quindi se non c’è altro, ritornerei ai miei affari. Vi saluto!”

Il Pokémon Nume Locale saluto il trio e se andò fluttuando verso il cielo o almeno così sembrava: “Ma cosa…” – disse Tapu Lele con stupore – “È molto strano… dovrei riuscire a muovermi ma chi…”
All’improvviso, girò la testa per vedere cosa succedeva e non poteva credere ai suoi occhi: vide Pikachu con una zampa rivolta verso di lei e gli occhi illuminati di colore bianco. Era chiaro cosa ha fatto e questo aveva sorpreso anche Popplio e Rowlet, il quale non si aspettavano una mossa del genere.
“Ora capisco!” – disse Tapu Lele – “È per questo motivo che mio fratello ti tiene in considerazione!”
“Allora?”
“E va bene, adesso mantieni lo sguardo fisso verso di me!”
“D’accordo!” – disse Pikachu.
“Molto bene! Ora concentra le tue energie su un unico punto poi chiudi gli occhi e cerca di sentire solo la forza che ti sale dal tuo corpo!”
Incredibilmente, Pikachu era riuscito in un attimo a trovare il giusto equilibrio tra forza fisica e mentale del suo corpo, lasciando il Pokémon Nume Locale molto soddisfatto.
“OK! E adesso, l’ultima fase: apri di scatto gli occhi e libera l’energia immagazzinata indirizzandola verso di me!”
Il Pokémon Topo eseguì alla perfezione il comando e la mossa si scagliò diretta verso Tapu Lele, il quale dopo essere uscita da una nube per via del colpo, aveva comunque subito non pochi danni.
“Incredibile! Mi devo scusare con te, Pikachu. Non pensavo potessi controllare una mossa nel giro di pochi minuti!”
“Ti… ringrazio…” – disse Pikachu con aria affannata.
“Non c’è di che! Comunque prima che tu vada continua a fare pratica con la mossa, vedrai i risultati ottenuti nel giro di qualche giorno!”
“OK!”
“E voi due, Popplio e Rowlet. Mi raccomando continuate a incoraggiare il vostro amico! Se a tutta questa forza di volontà, il merito è anche il vostro!”
“Va bene!” – dissero i due Pokémon all’unisono.
I nostri eroi salutata Tapu Lele iniziarono la loro marcia verso casa con Pikachu che diventa più forte ogni giorno, divenne sicuro sull’utilizzo della sua nuova mossa.

Note dell’autore: Finisce un altro entusiasmante capitolo di questa storia. La forza di volontà di Pikachu, gli ha consentito di ottenere l’approvazione di Tapu Lele e, i suoi compagni di squadra erano contenti. Ma cosa succederà adesso, con Mimikyu che trama alle sue spalle cercando un modo di eliminarlo? Il viaggio continua…

“Signora! Sono io, Tapu Lele. Va tutto…” – il Pokémon Nume Locale vide che all’interno della grotta la sua ospite era scomparsa senza lasciare tracce.
“No… non è possibile… non mi dire… devo assolutamente fermarla ad ogni costo!

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Capitolo 14
*** Capitolo 13: Il sacrifico del tempo ***


Capitolo 13: Il sacrificio di Popplio Capitolo 13: Il sacrificio di Popplio

Qualche giorno dopo l’insegnamento della mossa PSICHICO di Tapu Lele a Pikachu, per il Pokémon Nume Locale si prospettava una discussione piuttosto animata con i suoi fratelli nel loro luogo di ritrovo, a causa di un piccolo problema.
“Cosa!? Raichu è scomparsa?” – gridò Tapu Koko in preda a tutte le furie.
“Sì, fratello!” – disse Tapu Lele.
“E mi spieghi come è stato possibile tutto ciò? Ti ricordo, che avevo fidato a te il compito di sorvegliarla e di proteggerla da eventuali pericoli.”
“Ecco… non so come sia potuto accadere. Gli avevo detto di rimanere nascosta sapendo che Pikachu stava venendo a trovarmi, ma poi durante il dialogo deve essere uscita dal nascondiglio”
“Ma questo non giustifica il fatto di averla lasciata da sola con la possibilità di agire indisturbata!”
“E allora spiegami cosa dovevo fare. Lei negli ultimi giorni si sentiva soppressa dal nascondiglio e mi ha chiesto diversi volte di stare fuori all’aria aperta e, quindi…”
“Basta parlare! Ti consiglio di ritrovarla al più presto se non vogliamo finire in guai peggiori!”
“D’accordo, Tapu Koko!”; Tapu Lele lascio il luogo dell’incontro ma era evidente sia a Tapu Fini che a Tapu Bulu le lacrime uscire dal suo viso.
“Questa volta hai esagerato, fratello!” – disse Tapu Fini.
“E cosa dovevo fare! Non potevo lasciare impunito un fatto del genere!”
“Tapu Bulu è d’accordo con sua sorella. Tu avere esagerato con comportamento su Lele e lei ha reagito così.” – disse il Pokémon.
“Pensate sul serio che io abbia esagerato con il mio comportamento troppo ostile nei suoi confronti?”
“Certamente! La cosa migliore da fare è che tu vada a scusarti con lei e facciate pace al più presto.”
Tapu Koko restò in silenzio per qualche istante, poi esclamò: “E va bene, mi avete convito. Le chiederò scusa non appena la rivedrò!”
“Bravo Koko! Hai capito sbaglio e ora tu rimediare a comportamento!” – disse Tapu Bulu.
“OK! Ma adesso è meglio che ci mettiamo a cercare Raichu. Io controllerò la zona nord di Shinkiro, Tapu Fini controllerà la zona ovest e Tapu Bulu la zona est. Se incontrate Tapu Lele ditegli di ispezionare la zona sud. Tutto chiaro?”
“Sì!”; e fu così che Tapu Fini e Tapu Bulu lasciarono Tapu Koko da solo iniziando le loro ricerche sul ritrovamento del Pokémon Topo ma ad un tratto una voce misteriosa si sentì provenire dalla stanza.

“Cosa c’è che non va Tapu Koko. Non dovreste litigare voi Tapu per questioni così inutili!”
“Sei venuto a farmi la predica per caso?”
“Chi, io!? Non mi permetterei mai di offendere uno dei protettori di Shinkiro! Anche se Tapu Fini ha ragione: non dovevi comportarti in quel modo con tua sorella.”
“Lo so… ma vedi, lei è la più giovane tra noi e ogni tanto commette qualche eroe! Io cerco di essere compressivo ma è testarda come un Musdale!”
“Beh… adesso basta parlare di questo, altrimenti rischio di annoiarmi. Vi portò delle interessanti novità su Mimikyu!”
“Ottimo! Sapevo di poter contare su di te!” – disse il Pokémon Nume Locale – “Cosa hai scoperto?”
“A quanto pare, uno dei suoi scienziati ha creato un congegno attraverso la quale intende far fuori quel Pikachu una volta per tutte!”
“Un congegno!? E sai la sua funzione?”
“Purtroppo no! Lo sai anche tu che non posso espormi più di tanto, nonostante la mia abilità di muovermi tra le ombre. Però di una cosa sono sicuro; se Pikachu venisse colpito da quell’arma gli effetti potrebbero essere devastanti!”
“Capisco… penserò ad un piano per salvargli la vita. Tu, intanto continua a sorvegliare Mimikyu!”
“Come desideri, Tapu Koko!”
Il Pokémon misterioso se ne andò, lasciando questa volta il Pokémon Nume Locale effettivamente da solo immerso nei suoi pensieri: “Questa non ci voleva! Sapevo che Mimikyu mirava a far fuori Pikachu, ma non pensavo si sarebbe mosso così in fretta. Oltretutto… Raichu è scomparsa e questo ci costringe a cambiare i nostri piani! Spero solo che Marshadow riesca a capire le reali intenzioni del Pokémon Fantasmanto!”

Nel frattempo, mentre Tapu Koko pensa ad un piano per salvare la vita di Pikachu, il Pokémon Topo si trovava a casa della sua amica Popplio e con l’aiuto di sua madre continuò ad esercitarsi con PSICHICO.
“Molto bene, Pikachu!” – disse Primarina – “Vuoi continuare l’allenamento?”
“Sì… per favore… un’ultima volta!” – rispose il Pokémon, il quale si vedeva la stanchezza sul suo corpo.
“D’accordo! Preparati sto per lanciarti la mia mossa speciale: CANTO EFFIMERO!”
“Sei sicura, mamma?” – domandò Popplio – “È una mossa potente, non so se Pikachu sia in grado di contrastarla!”
“Se non riesce con questa mossa, non ci riuscirà con le altre. Preparati, ecco che arriva!”
Il Pokémon Solista, iniziò ad intonare una specie di canto e allo stesso tempo creò dei palloncini d’acqua il quale erano pronti a colpire il Pokémon Topo: “Bene, ecco che arrivano!”.
“OK! Adesso devo concentrarmi! Devo chiudere gli occhi e canalizzare le mie energie su un singolo punto!” – disse il Pokémon – “Poi devo aprire gli occhi nel momento esatto in cui la mossa si avvicina su di me!”
“Incredibile!” – disse Rowlet – “La sua concentrazione è sensibilmente aumentata rispetto alla volta scorsa, ma riuscirà a contrastare CANTO EFFIMERO di tua madre!”
“Non lo so!” – rispose il Pokémon Otaria – “Dobbiamo dargli la nostra massima fiducia!”
Ormai l’attacco di Primarina stava raggiungendo Pikachu, il quale percepì le bolle lanciategli dall’attacco del Pokémon Solista.
“Bene! Adesso devo aspettare… Ora: Attacco PSICHICO!”
L’attacco fu molto potente e il Pokémon riuscì a bloccare quasi tutte le bolle tranne una che lo colpì in pieno mandandolo KO.
“Dannazione! Questa ero vicino ma non è bastato!”
“Però mi complimento con te. Ormai hai il quasi pieno controllo della mossa, devi solo avere pazienza!” – disse Primarina al nostro amico.
“Già! Beh, adesso si è fatto tardi. Sarà meglio che io e gli altri torniamo alla gilda per la cena!”
“D’accordo! Sei ha bisogno di esercitarti ulteriormente non esitare a venire da me!”
“Va bene! Ci vediamo!”
E così il Team Thunder Pop salutata Primarina mentre discutevano dell’allenamento di Oggi, ritornarono verso la gilda giusto in tempo per la cena.

Più tardi, quando i nostri eroi stavano già dormendo da un pezzo: “Eh… cosa… è stato?” – disse Pikachu.
Ad un tratto, vide davanti a se seppur in maniera sfocata, una specie di pallina bianca e la cosa lo incuriosì molto. Una volta che la prese la srotolò e vide una scritta e non ci pensò due volte a leggerla: “Recati all’uscita della gilda! Tutto qua!? Ma perché devo uscire!?” – si domandò il Pokémon Topo – “Comunque sarà meglio controllare, non si sa mai!”

Pikachu facendo il minimo rumore possibile per evitare di svegliare gli altri, uscì dalla gilda e guardando intorno vide per la strada un Pokémon dall’aria famigliare: “Ma quella… non è Tapu Lele!? Cosa ci farà qui a quest’ora della notte! Sarà meglio andare a chiederglielo!”
Il Pokémon Topo si avvicinò al Tapu senza che essa si accorgesse della sua presenza.
“Ciao, Tapu Lele! Come mai trovi qui?”
“Pi- Pikachu!? Che spavento mi hai fatto prendere; ma cosa ci fai fuori a quest’ora della notte?”
“Ho ricevuto un messaggio. Mi diceva di uscire fuori dalla gilda e pensavo che fossi stata tu a scriverlo?”
“Mmm… Non ho mai scritto un messaggio del genere!”
“E se non sei stata tu, allora chi è stato?”
“Non lo so… ma adesso non ho tempo per pensare a questo.”
“C’è fosse qualcosa che non va!? Quando ti ho vista mi sei sembrata calma e tranquilla, ma oggi sembri tesa e agitata come quando stai congelando!”
“Beh… in effetti, hai ragione. Forse è meglio che ti spieghi tutto dall’inizio!”

Tapu Lele raccontò a Pikachu di cosa era accaduto dopo che la sua squadra se ne andò e, del litigio avuto con Tapu Koko.
“Capisco… quindi stavi proteggendo un Pokémon per conto di tuo fratello e durante il nostro incontro è scappato!” – disse Pikachu.
“Esattamente! Tapu Koko si è arrabbiato con me per questo. Ho cercato di dirgli che non era stata colpa mia, ma lui non mi ha voluto stare ad ascoltare.”
“Beh… da una parte è comprensibile il suo atteggiamento. Ma questo fatto è stata anche colpa nostra; non dovevamo venire mentre eri impegnata in un compito del genere!”
“Non ti devi scusare! Dovevo rassicurarmi che il Pokémon fosse al sicuro ma non ho fatto molta attenzione.”
I due Pokémon restarono in silenzio per qualche minuto, poi fu Pikachu ad assumere la parola: “Sai, penso proprio di doverti aiutare!”
“Eh… e come potresti aiutarmi? Non capisco!?” – disse il Pokémon Nume Locale un po’ confuso.
“Ti aiuterò a cercare quel Pokémon. In questo modo, Tapu Koko ti ringrazierà e voi due potrete tornare ad essere uniti come prima!”
“Da-davvero!? Io non so cosa dire…” – disse Tapu Lele in procinto di piangere.
“Non devi piangere! È nostro dovere in qualità di squadra d’esplorazione aiutare chi si trova in difficoltà! Dopotutto, voi lo fate nei casi più gravi!”
“Hai ragione! Quindi accetteresti il mio incarico di cercare questo Pokémon?”
“Certamente! Ma prima, vorrei presentarmi come si deve!” – disse il Pokémon Topo – “Mi presento, il mio nome è Pikachu e, sono un membro della gilda di Decidueye.”
“Piacere di conoscerti Pikachu. Mi chiamo Tapu Lele e ho un incarico da affidarti!”
Mentre i due discutevano sul caso in questione, da una certa distanza nascosto in un angolo c’era Tapu Koko, il quale sembrò soddisfatto della scena alla quale aveva assistito.
“Ti ringrazio, Pikachu. Sapevo di contare su di te! Il messaggio che ti ho lasciato mi è stato utile, dopotutto se ci aiuti a cercare il Pokémon scomparso ti sarà molto utile per recuperare la memoria!”

Il mattino seguente, Pikachu informò tutti gli altri membri della gilda della missione affidategli da Tapu Lele e, nella stanza si poteva percepire un’aura di felicità.
“Non… ci posso… credere!” – disse Litten.
“Tapu Lele ti ha davvero affidatò una missione?” – domandò un incredulo Rockruff.
“Eh, già!” – rispose Pikachu – “Questa missione è della massima importanza ed è per questo che ne ho voluto parlare prima con voi!”
“Allora, Pikachu… di cosa si tratta?” – domandò il capitano.
“Giusto! Dalle informazioni che mi ha dato Tapu Lele, lei e gli altri Tapu stanno cercando un Pokémon di altezza simile alla mia e di colore arancione. Inoltre, ha aggiunto che qualcuno potrebbe cercare di fargli del male ed è un nostro dovere evitare questa eventualità.”
“Una domanda: Tapu Lele ti ha detto dove cercare questo Pokémon?” – disse Popplio.
“Purtroppo no. Sembra si sia volatilizzata nel nulla e anche se sfruttasse i suoi poteri, Tapu Lele non riuscirebbe a capire dove cercarla!” – rispose il Pokémon Topo.
“Beh… le informazioni non sono molte ma sarà meglio iniziare le ricerche!” – disse Decidueye a conclusione del discorso di Pikachu – “Ecco come ci divideremo: i team Thunder Pop e Fire Rock controlleranno la  Costiera Desiderio; mentre io, Steenee, Togedemaru e Tortunator controlleremo la zona di Air Town. È tutto chiaro?”
“Solo una cosa… chi sono Togedemaru e Tortunator!? Non li ho mai sentiti!” – disse Pikachu un po’ incuriosito.
“Loro due sono due formidabili cacciatori di tesori e, per questo non stanno quasi mai qui alla gilda!” – disse Popplio.
“Ma come faremo a contattarli!?”
“Per questo ho già mandato Rimbombee ad informarli. Ed ora, tutti al lavoro!”
“Sìììì!”
Dopo che tutti si salutarono, iniziarono immediatamente le ricerche del Pokémon scomparso, sperando di riuscire a trovarlo giusto in tempo.

Tuttavia, le ricerche si rivelarono molte più difficili del previsto. Infatti, nonostante i loro sforzi nel perlustrare in lungo e in largo sia Air Town che la Costa Desiderio, il risultato fu un dispendio di energie davvero notevole da parte di entrambe le squadre.
“Uffa!” – esclamò Rowlet – “Saranno passate diverse ore e ancora non troviamo nessuna traccia di quel Pokémon.
“Non possiamo arrenderci!” – rispose Pikachu – “Dobbiamo insistere, non possiamo arrenderci proprio adesso!”
“Già… ma non sarà il caso di fermarci un attimo. Siamo stanchi e affamati!” – disse Popplio.
“In effetti… anch’io sono stanco. E va bene, ragazzi facciamo una pausa!” – disse il Pokémon Topo.

Così, il quintetto di amici dopo essersi riposati avendo mangiato qualche bacca, ripresero le ricerche ma come prima l’esito fu assolutamente negativo. Fino a quando, addentrandosi nella foresta Pikachu non si fermo colpo.
“Pikachu!” – disse Rowlet – “Come mai ti sei fermato?”
“Non lo so! E come se avessi percepito qualcosa, ma non so da dove proviene!”
“Chissà… se forse restiamo fermi riusciamo a sentire qualcosa!” – suggerì Popplio.
Pikachu annuì affermativamente con la testa e tutti e cinque restarono immobili come statue percependo al tempo stesso delle strane sensazioni di paura. Poco dopo, il suggerimento del Pokémon Otaria ottenne i suoi frutti: “L’ho sentito ancora!”
“Davvero!? Sai da dove proviene questa volta!?” – domandò Litten a Pikachu.
“Credo di sì!” – rispose il Pokémon Topo – “Penso dovremmo andare a sinistra. La cosa che ho sentito proveniva da lì!”
Tutti furono d’accordo e si diressero verso sinistra, nel bel mezzo della foresta fino a raggiungere uno spazio illuminato da dove videro un Pokémon stare al sole ad assaporare il vento.
“OK, ragazzi! Riuscite a vedere qualcosa?” – domandò Pikachu.
“Solo una cosa: perché ci nascondiamo?” – chiese Rockruff.
“Non dobbiamo spaventarlo! Se si accorgesse di noi potrebbe scappare e dopo ritrovarlo diventerebbe più difficile!”
“Quindi… come procediamo?”
“Da quel che vedo, il Pokémon è arancione. Potrebbe essere lui ma aspettiamo un attimo e poi vediamo!”

Il gruppo attese per qualche minuto, ma poi sentirono qualcosa: “Eccola lì! Prendiamola!”
Ad un tratto, un gruppo di Pokémon saltò verso il Pokémon il quale si avvide del loro arrivo riuscendo ad evitarli per un soffio. Dopodiché dal nulla sbucò un Pokémon più alto di colore nero e viola con qualche parte del corpo colorata di rosa scuro. Esso si avvicinò al Pokémon, mentre i nostri amici cercarono di capire le loro intenzioni.
“Bene, bene, bene! Guarda chi abbiamo qui: non pensavo di riverderti qui mia cara!”
“Cosa vuoi, Salazzle? Lasciami in pace!”
“Ma che modi sono! E così che mi saluti dopo tanto tempo!”
“Tu hai distrutto il mio villaggio e io dovrei ringraziarti!? Sai che non ti perdonerò ne te e ne il tuo capo!”
“Era necessario farlo. Dopotutto, voi potevate essere un grosso problema per il mio padrone!”
“Necessario!? Ho perso mio marito e mio figlio in quell’attacco e per quanto mi riguarda non paura di morire!”
“Ma cosa… la mia testa!”
“Pikachu! Stai bene!?” – domandò Popplio.
“Io… credo di conoscere quel Pokémon, ma come… certo, adesso ricordo!”
“Cosa!? Sai di chi si tratta?”
“Forse! Ricordo di essere vicino a un dirupo ero circondato da dei Pokémon poi uno di loro si avvicinò e… ne sono sicuro, era lei quel giorno!”
“Allora, mia cara Raichu! Hai due opzioni: o vieni con me senza fare storie oppure saremo costretti ad usare la forza! Cosa mi rispondi?”
“No! Non verrò mai con voi!”
“OK! Non dirmi che ti avevo avvisato! Salandit, attaccate!”

I Pokémon Lucertossina si scagliarono contro Raichu, ma all’improvviso un FULMINE li colpì senza che essi se ne accorgessero e subendo abbastanza danni.
“Cosa… e quello da dove proviene!?” – si domandò Salazzle.
“Sono stato io!” – rispose Pikachu il quale era uscito con i suoi amici dal nascondiglio dietro agli alberi.
“E tu chi diavolo saresti?”
“Sono Pikachu e sono un membro della gilda di Decidueye. Allontanati immediatamente da quel Pokémon o dovrai vedertela con me!”
“Hai detto Pikachu, eh!? Quindi saresti tu il Pokémon che il mio capo vuole eliminare!”
Ma il Pokémon Topo sferrò un potente Attacco Rapido il quale colse alla sprovvista Salazzle.
“Ora ti è chiaro che non devi sottovalutarmi!”
“Tu, piccolo guastafeste. Adesso ti faccio vedere io!”
“OK, ragazzi! Io mi occupo di lei, mente voi dei suoi sgherri!”

In questo modo, iniziò una lotta tra le due squadre opposte: Salazzle fu la prima ad attaccare sferrando un potente LANCIAFIAMME, prontamente evitato da Pikachu il quale sferrò un FULMINE che colpi il Pokémon Lucertossina causandogli non pochi danni. Tuttavia Salazzle in quel momento uso una PANTANOBOMBA che centrò in pieno il Pokémon scagliando vicino alla Raichu con ingenti danni.
“Va tutto, bene?” – disse il Pokémon Topo.
“Sto bene, non devi preoccuparti per me!” – rispose Pikachu – “Sarebbe il caso che ti nascondessi. In questo modo, eviti di farti del male!”
“Uhm… d’accordo!”
Raichu ascoltò Pikachu e si nascose, ma Salazzle non si lasciò impietosire da quella scena e cominciò una serie di PANTANOBOMBA che Pikachu riuscì ad evitare con fatica.
“Sai, ti ho sottovalutato! Ma adesso, è giunto il momento di finirla!” – disse il Pokémon Lucertossina mostrando a Pikachu un cerchio Z come il suo con un cristallo di colore Viola.
“Quindi, anche tu…”
“Esatto! È adesso preparati alla mia mossa Z: ACIDILUVIO CORROSIVO!”
Il Pokémon fece uno strano gesto con una delle sue “mani”, poi divaricò le sue zampe assumendo un atteggiamento aggressivo e dal suo corpo fuoriuscì una sostanza violacea molto tossica, il quale si diresse verso Pikachu a grande velocità. Salazzle era sicura di aver centrato in pieno il Pokémon Topo, ma poi si dovette ricredere nel vedere che nonostante la mossa subita era ancora in grado di reggersersi sulle zampe.
“Cosa!?” – disse il Pokémon Lucertossina – “Quella era la mia mossa più potente, eppure sei riuscito a reggere il colpo?”
“Sorpresa!?” – rispose Pikachu – “Ho la pellaccia molto dura e per te, sarà difficile farmi fuori!”
“Comunque hai subito troppi danni! Arrenditi subito!”
“Io arrendermi!? Non conosco il significato di quella parola! Ma adesso, è tempo di concludere il nostro incontro!” – disse il Pokémon Topo mostrando il cerchio Z a Salazzle.
Il Pokémon Lucertossina restò a bocca aperta nel vedere Pikachu lanciare la sua mossa Z GIGASCARICA FOLGORANTE, e prima che se ne possa rendere conto venne colpita in pieno. La mossa fu potente da scaraventare il Pokémon di nuovo nella foresta rendendo Pikachu molto soddisfatto del suo lavoro.
“Fiuuuu… meno male! E anche questa storia è andata! Ragazzi, voi avete finito?”
Nel frattempo, Popplio, Rowlet, Litten e Rockruff erano riusciti a fare piazza pulita dei Salandit, il quale corsero immediatamente via da loro: “Sì, Pikachu! Anche noi abbiamo finito! – disse Popplio.
“Molto bene! Adesso puoi uscire!” – disse Pikachu rivolgendosi a Raichu.

Il Pokémon si presentò d’innanzi a loro con un atteggiamento più rilassato di prima; evidentemente, era contenta che dei Pokémon così piccoli erano riusciti a sconfiggere un gruppo di Pokémon piuttosto in fretta.
“Io… vi ringrazio per avermi salvato. Senza di voi, a quest’ora chissà cosa mi avrebbero fatto!” – disse Raichu.
“Non è un problema! Questo è il nostro lavoro!” – rispose Pikachu.
“Immagino che sia stata Tapu Lele a chiedervi di cercarvi!”
“Esattamente!”
“Mi dovrò scusare con lei. Sarà molto preoccupata non avendomi più vista al rifugio!”
Ma mentre il gruppo discuteva, Salazzle era ritornata con evidenti segni dell’attacco subito da Pikachu, il quale si rimise in assetto da battaglia.
“Ora… mi ricordo chi sei! Tu… sei quel Pokémon… che dovevo portare al capo!”
“Finalmente, mi hai riconosciuto! Questo è per tutto quello che avete combinato al mio villaggio!”
“Lo pensi davvero? Beh… adesso preparati a sparire!”; dal nulla, Salazzle tirò fuori uno strano dispositivo e puntò il mirino sul Pokémon Topo.
“Cos’è quell’affare?” – domandò Pikachu.
Ma il Pokémon Lucertossina non rispose e dal dispositivo fece partire un raggio di luce indirizzato verso il gruppo e, dalla quale si generò un’intensa nuvola di polvere, il quale si divaricò dopo qualche attimo di attesa.
“Molto bene! Il mio lavoro qui è finito. Adesso posso andarmene!” – disse Salazzle con un aria soddisfatta.

Note dell’autore: Finisce un altro capitolo di questa storia. Pikachu è riuscito a salvare Raichu da Salazzle, ma quest’ultima era riuscita a usare il dispositivo donategli da Mimikyu. Ma Pikachu sarà riuscito a salvarsi in qualche modo? Il viaggio continua…

“Ragazzi, state tutti bene?”
“Sì… noi stiamo bene!” – disse Litten – “Ma dov’è Popplio?”
Pikachu si girò verso sinistra e non poté credere ai suoi occhi: Popplio era distesa a terra svenuta.
“Popplio, ci sei?” – domandò Pikachu senza ottenere risposta.
“Popplio, alzati per favore!”; ma anche in questo caso nessuna risposta.
“Pikachu, controlla il suo battito cardiaco!” – disse Rockruff.
Il Pokémon Topo fece come disse il Pokémon Cagnolino, e dopo qualche istante divenne bianco come un fantasma.
“Beh, allora cosa ti prende?”
“Il suo battito… non riesco a sentirlo!”

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Capitolo 15
*** Capitolo 14: Il viaggiatore del tempo ***


Capitolo 14: Il viaggiatore del tempo Capitolo 14: Il viaggiatore del tempo

Un altro giorno era sorto nella regione di Shinkiro e, tutto sembrava essere come al solito… o quasi. Infatti, in un certo luogo un Pokémon era estremamente felice delle notizie appena ricevute.
“Ahahah…. Finalmente, quella piccola peste gialla è uscita di scena una volta per tutte. Ottimo lavoro, Salazzle!”
“L’ha ringrazio, capo!” – disse il Pokémon Lucertossina.
“Adesso… non c’è più nessuno che mi possa fermare dal conquistare Shinkiro una volta per tutte!”
“Sono contenta per lei!”
“Ti ringrazio! Ma adesso è giunto il momento di mostrarti il mio piano di come intendo conquistare la regione!”
“Quindi, il suo piano è finalmente pronto?” – domandò Salazzle.
“Esattamente! Ora ascoltami con attenzione: vedi la mappa posizionata su quel tavolo?”
“La vedo chiaramente… ma cosa ha questa carta geografica di particolare?”
“Vedi quel punto cerchiato di rosso?” – disse Mimikyu – “A prima vista non c’è nulla; ma lì si verifica un fenomeno molto raro!”
“Un fenomeno molto raro!? Non vorrà dire…”
“Esatto! In quel luogo, c’è l’accesso per l’isola Paradiso. All’interno di quell’isola è nascosto un particolare cristallo Z, il quale se dovesse cadere nelle mani sbagliate porterebbe scompiglio non solo su Shinkiro, ma anche in tutto il nostro mondo!”
“Incredibile! Non pensavo che il Cristallo Iride avesse un potere così potente. Ma come faremo a raggiungere l’isola? In molti, pensano che l’unico modo per raggiungere il posto è attraverso il mondo dei sogni!”
“Beh… quello che dici è vero, ma io Mimikyu ho scoperto un altro modo per arrivarci! Vedi, quell’oggetto sul tavolo? Apparteneva al capo del Villaggio Pika e, se le mie supposizioni sono esatte ci aprirà la via d’accesso all’Isola Paradiso. Ma ora, basta parlare; Salazze comunica alle truppe di prepararsi a partire al mio ordine! Io finisco gli ultimi dettagli!”
“Sì, signore!”: il Pokémon Lucertossina uscì dal laboratorio e iniziò ad avvertire le truppe, ma i due non sapevano che qualcuno nascosto in un vicolo buio della stanza aveva sentito tutto.
“Quindi… questo è il vero piano di Mimikyu! Molto bene, adesso è il momento che mi muova. Devo avvertire Tapu Koko!”

Se la situazione nel Vulcano Konsui era molto tranquilla, a Dream Town, invece è molto più seria. Infatti, all’interno della struttura ospedaliera della città, qualcuno non riusciva a contenersi dall’agitazione.
“Oh, Popplio! La mia Popplio!”
“Suvvia, Primarina! Vedrai che andrà tutto bene!”
“Come puoi essere così tranquillo Decidueye. La vita di mia figlia è in pericolo ed è già dura senza mio marito!” – disse il Pokèmon Solista.
“Lo so come ti senti! Ma non devi lasciarti abbattere da questo!”
Il dialogo tra i due Pokémon venne interotto da Chansey, il quale uscì dalla stanza dove si trovava il Pokémon Otaria.
“Allora, Chansey!” – disse Primarina – “Come sta mia figlia?”
“Ecco… io… non lo so!”
“Non lo sai!? Vuoi forsi dirmi che…”
“Non è questo che intendevo! Le sue condizioni sono stabili, ma è come se tutto il suo corpo fosse bloccato, paralizzato… ma molto diverso dalla normale paralisi!”
“E in questa condizione, si può curare?” – domandò Decidueye.
“È difficile da dirsi! Non mi sono mai ritrovata in una situazione del genere, è impossibile stabilire se ci sia una cura o meno! Ora se volete scusarmi…”; il Pokémon Uovo lasciò tutto il gruppo mentre sopraggiungeva Tapu Lele con Raichu.

“Salve a tutti!” – disse il Pokémon Nume Locale – “Ci sono novità sullo stato di Popplio?”
“Purtroppo no!” – rispose Rowlet – “Neanche Chansey riesce a dare una spiegazione logica a questo caso.”
“Capisco! L’unica cosa da fare e aspettare qualche segnale di miglioramento!”
“Mi dispiace molto!” – disse Raichu – “È colpa mia, se quel Pokémon si trova in una condizione del genere!”
“Non devi scusarti! Nessuno si aspettava che Salazzle utilizzase quell’aggeggio contro di voi!”
“Già!” – disse Decidueye – “Adesso, la cosa che mi preoccupa di più e Pikachu.”
“Ha proposito di Pikachu: dov’è finito?” – domandò Raichu.
“È rimasto alla gilda! Il dolore per lui deve essere insopportabile. Dopotutto, loro due sono compagni di squadra!”
“Immagino!”
“Comunque… puoi andarlo a trovare se vuoi. Gli devi spiegare un sacco di cose e, Tapu Koko mi ha informato della situazione!” – disse il Pokémon Alifreccia.
“L’ha ringrazio, capitano!” – rispose il Pokémon Topo – “Tapu Lele, vuoi accompagnarmi?”
“D’accordo!”; così le due si diressero verso la gilda, mentre Decidueye cercò di rassicurare Primarina, il quale continuava a piangere dalla disperazione.

Una volta che i due Pokémon arrivarono alla gilda, trovarono Litten e Rockruff a fare la guardia all’ingresso della gilda. I due erano stati lasciati da Decidueye per poter osservare Pikachu, il quale era da diverse ore nella sua stanza.
“Buongiorno ragazzi! Tutto bene?” – disse Tapu Lele.
“Noi stiamo bene!” – rispose Litten.
“Siamo qui per parlare con Pikachu. Possiamo entrare?”
“Se vi manda il capitano, non c’è problema.” – disse Rockruff – “Ma cercate di stare il meno possibile!”
“Va bene!”
Dopo questa breve discussione, Tapu Lele e Raichu entrarono nella struttura e si diressero verso la stanza di Pikachu, il quale poterono notare la sua posizione distesa sul pavimento.
“Pikachu si è messo a dormire!” – disse Raichu – “Cosa facciamo, adesso?”
“Uhm… svegliarlo adesso sarebbe un errore. Lui potrebbe vederci e attaccarci senza esitazione!” – rispose Tapu Lele – “Sarà meglio tornare qui quando si sarà alzato. Probabilmente, ora si sta riposando dopo essersi sfogato per tutto il giorno!”
“Ma perché non è venuto a trovare Popplio nell’ospedale?”
“Sicuramente Pikachu si sarà sentito in colpa per quello che è successo.”
“Già! Ma se c’è qualcuno responsabile dell’accaduto sono io. Se non fossi scappata dal rifugio, a quest’ora Popplio starebbe in missione con i suoi compagni!”
“Non è del tutto colpa tua! Quando mi hai detto della reazione di Salazzle, era chiaro il suo obbiettivo. Lei mirava a Pikachu, ma Popplio si è messa nella traiettoria del colpo e questo è stato il risultato!”
“Beh, sarà meglio tornare dagli altri!” – disse Raichu.
I due Pokémon lasciarono Pikachu da solo e uscirono dalla gilda, ma esse erano ignare del fatto che il Pokémon Topo faceva finta di riposarsi, quando invece aveva ascoltato il loro discorso fin dall’inizio.

“Finalmente, se ne sono andate!” – disse il Pokémon Topo parlando tra se e se – “Se ripenso a quel momento, il colpo sparato da Salazzle era diretto a me, al 100%. Eppure… Popplio, perché ti sei messa in mezzo?”
Pikachu continuava ad addossarsi la colpa di quello che era successo e, subito dopo riniziò a piangere senza riuscire a fermarsi: “Popplio, perdonami! Se solo, sniff… se solo io avessi saputo delle conseguenze di quell’arma, a quest’ora non saresti così male. Sono stato un pessimo leader di squadra!”
“Non disperarti! C’è una speranza di salvare la tua amica!”
“Eh… ma chi è!? Gardevoir… sei tu?”
“No, non sono Gardevoir! Ti sto parlando tramite telepatia, Pikachu!”
“Come fai a conoscere il mio nome?”
“Amico mio, io so tutto o  forse non so niente. Chi lo sa!” – disse la voce misteriosa con un tono amichevole.
“Basta con questi giochetti! Dimmi cosa vuoi da me!”
“Ehi, diamoci una calmata. Voglio solo interagire un po’ con te; è forse sbagliato?”
Il Pokémon Topo non riuscì a dare una risposta alla strana voce e, rimase ad ascoltare quello che aveva da dire: “Prima di presentarti la mia offerta, c’è una domanda che vorrei farti: Secondo te, perché Popplio si è sacrificata per salvarti?”
La domanda posta in questione suscitò moltissimo lo stato d’animo di Pikachu, il quale non riuscì a trovare un senso logico a quanto detto: “Allora, qual è la tua risposta? Non ho tutta la sera, io?”
“Popplio… Popplio… l’ha fatto per Ra… aspetta, non l’ha fatto per Raichu. Popplio, ha fatto questo per me!” – disse Pikachu.
“L’ha fatto per te!? Spiegati meglio!”
“Vedi… quando ho imparato ad usare PSICHICO ero svenuto. In quell’occasione, lei mi ha detto che mi amava e, io non l’ho mai ricambiato quella frase!”
“Bravo! Vedo che finalmente, hai compreso il gesto della tua amica. Adesso, è arrivato il momento di spiegarti come salvarla!”
“Parla pure! Ti ascolto attentamente!”

Il mattino seguente, quando su Dream Town si era già alzato il sole al cielo, alla gilda tutti erano in stato di agitazione: “Volete dirmi che Pikachu è scomparso!?” – disse Decidueye al team Fire Rock.
“Glielo giuro, capitano!” – rispose Litten – “Non so come spiegarglielo! Questa mattina ero sceso per dargli qualche bacca da mangiare, ma quando sono giunto nella sua stanza mi sono accorto che era scomparso.”
“È andata così, capitano!” – aggiunse Rockruff – “Io e Litten l’ho abbiamo cercato per tutta la gilda, ma non siamo riusciti a trovarlo!”
“Capisco! E da quanto mi avete detto, non ha lasciato neanché un biglietto!”
“Cosa dobbiamo fare?” – domandò Rowlet, il quale aveva accompagnato il Pokémon Alifreccia.
“Litten, ordina a tutti i membri della gilda di cercare Pikachu. Io e Rowlet cercheremo dall’alto! Mi raccomando, questa ha la priorità assoluta su qualsiasi altra operazione. Avete capito tutti?”
“Sì, signore!”

Fu così, che ebbe inizio una ricerca destinata durare tanto. Tutta la gilda era impegnata da Rowlet fino al capitano Decidueye, ma l’inizio fu dei più complicati. Chiedendo in giro ai vari Pokémon di Dream Town, essi non riuscirono ad essere d’aiuto in nessun modo: ci provarono, ma Pikachu si era volatilizzato come una fantasma.
“Avete trovato qualcosa?” – domandò Decidueye al rientro alla gilda.
“Niente da fare, signore!” – rispose Litten.
“Eppure… non può essere svanito senza lasciare tracce!” – aggiunse Rowlet.
“A questo punto, la cosa migliore da fare è aspettare qualche sua notizia!”
“Io so dove è finito il vostro amico!”
“Eh… Litten hai sentito qualcosa?” – domandò Rowlet, ricevendo tuttavia un no dal Pokémon Pirofelino.
“Voi non potete vedermi, ma io posso vedere voi!”
“C-Cosa!? Ma questo è assurdo!” – disse il capitano.
“Assurdo!? Non ci trovo niente d’assurdo, solo che io sono fatto così!”
“Ritornando a noi… hai detto che sai dove è andato Pikachu; dicci esaltamente dove?”
“Uffa… mai voi siete sempre così sbrigativi?” – domandò la strana voce.
“Senti un po’, abbiamo fin troppi problemi. Quindi hai due opzioni: o ce lo dici oppure te ne vai via di qui!” – disse Rowlet con un tono molto aggressivo.
“Eh, va bene! Il vostro amico si è diretto verso la Dream Forest a cercare Celebi!”
“Celebi!? E chi sarebbe?”
“Un Pokémon molto misterioso! Si dice abiti nella foresta anche se non si conosce la sua esatta ubicazione!”
“Ma tu… come sai tutte queste cose?”
“Semplice! Sono stato io a dirgli di andare lì!”
“E perché avresti fatto una cosa del genere?” – domandò Litten.
“Ascoltatemi: il vostro amico e il Pokémon in cura presso la struttura ospedaliera, sono gli unici che possono interferire i piani di Mimikyu?”
“Mimikyu!? Mai sentito questa nome!”
“Non mi sorprende!” – disse Tapu Koko, il quale aveva sentito tutto il discorso – “Lui è un Pokémon molto diffidente ed, è per questo che ho mandato una spia a controllarlo!”
“Esatto! E questa spia, sono io!” – disse il Pokémon il quale uscì fuori dalle ombre.
“Non è possibile! Ma tu sei…” – aggiunse Decidueye, che non riuscì a terminare la frase.
“Marshadow, il Pokémon che vive nelle ombre!” – rispose il Pokémon Nume Locale.
“Le lusinghe non servono! Ma ora… è necessario che voi sappiate tutte le cose scoperte da me!”

Ma mentre il Pokémon Vivinonbra spiegava quello che aveva scoperto dei piani del Pokémon Fantasmanto, Pikachu stava cercando Celebi nella Dream Forest, quando sopraggiunse nel laghetto da cui si era risvegliato.
“Incredibile!” – disse il Pokémon Topo – “Saranno ore che sto cercando quel Pokémon e ancora non sono riuscito a trovarlo! Comunque… era come mi aveva detto Marshadow: Celebi non è facile da trovare e ora me ne sto accorgendo!”
Il Pokémon decise quindi di rinfrescarsi un po’ la faccia nell’acqua di quel laghetto e, subito dopo, gli tornò in mente la prima volta in cui si trovava qui: “Non posso crederci! Da quando mi sono risvegliato in questo punto ne ho fatta parecchia di strada. Da qui raggiunsi Dream Town dove sono diventato un membro della gilda di Decidueye e, penso che a quest’ora mi staranno già cercando non avendomi trovato!”
Dopo aver mangiato una Baccacedro per recuperare le energie, Pikachu riprese la sua ricerca del Pokémon Tempovia: “Spero di riuscire a trovarlo! Dal racconto di Marshadow, Celebi al potere di ripristinare le condizioni di un Pokémon, ma è anche in grado di viaggiare nel tempo e, questo potrebbe essere un problema se rifiutasse la mia richiesta. Ma adesso, è meglio rimettermi in marcia!

La ricerca del Pokémon Tempovia fu molto complicata per il Pokémon Topo, il quale si ritrovò a girovagare per la foresta per diverse ore, fino a quando: “Uhm… laggiù vedo una specie di altare. Meglio dare un’occhiata!”
In effetti, Pikachu vide una specie di altare fatto di pietra, con al centro la figura di un Pokémon. Esso aveva il profilo della testa rivolto verso l’alto a formare una specie di goccia con delle piccole antenne sopra i suoi occhi; le braccia sembravano essere più grandi rispetto al corpo, mentre la parte inferiore era di colore verde chiaro.
“Quel Pokémon è molto simile alla descrizione di Marshadow, forse… ho raggiunto il luogo dove trovarlo?”
Quasi immediatamente, diede un’occhiata intorno all’altare, ma senza risultati.
“Non ho trovato niente! Forse è meglio tornare indietro a chiedere aiuto agli altri!”

Pikachu deluso dal risultato ottenuto, iniziò i preparati per ritornare a Dream Town, quando all’improvviso si bloccò di colpo. Il Pokémon Topo non riusciva a spiegarsi il perché, ma restava immobile come una statua e dal nulla, sentì una voce che riecchegiava nella foresta.
“Tu sei Pikachu?”
“C-C-C-Chi è!?” – disse il Pokémon con aria spaventata.
“Rispondi alla mia domanda: tu sei Pikachu?”
“I-I-I-In persona!”
“Uhm… mi sembra di averti già visto da queste parti… ma non ricordo dove…”
“I-Invece di p-parlare, perché n-non ti mostri?” – domandò il Pokémon Topo.
“Perché dovrei mostarmi a te, se neanche ti conosco. Almeno che… tu non vuoi sfidarmi, dico bene?”
“Sfidarti, io!? Ma no, non so qui per questo. Io sono venuto qui per cercare aiuto!”
“E sei venuto da Dream Town, solo per chiedere aiuto? Devo ammetere che hai avuto del coraggio, non è da tutti avventurarsi fino a qui per questo. E dimmi, per quale motivo saresti giunto nel cuore della foresta?”
“La mia amica Popplio si trova in una situazione difficile. Ho sentito dire che c’è un Pokémon in grado di farla guarire!”
“E io dovrei crederti?” – disse la voce.
“Certo! Senti, io non posso vivere senza lei! Per me… lei è tutta la mia vita e, sarei disposto ad arrivare fino in capo al mondo per salvarla!”
“Oh… vedo che sei innamorato di questo Pokémon?”
“Già! E vorrei confessarle i miei sentimenti, ma allo stato in cui si trova adesso… io…”
“Calma, calma, non devi piangere! Eh, va bene! Ti aiuterò!”

Da dietro all’altare, sbucò un Pokémon piuttosto basso, ma molto simile a quello nella figura sopra all’altare.
“Quindi… tu sei Celebi, giusto?”
“Ma certo che ero io!” – rispose il Pokémon Tempovia – “Scusami se non mi sono presentato prima, ma volevo verificare se eri degno di vedermi!”
“Accetto con immensa gioia le tue scuse!” – disse Pikachu.
“Comunque, raccontami tutto quanto dall’inizio!”; il Pokémon annuì di sì con la testa e disse a Celebi tutti gil avvenimenti che erano avvenuti.
“Ah… non pensavo fosse così grave! Però posso risolvere questo problema!”
“Dici davvero!?” – domandò il Pokémon Topo.
“Certo! Adesso, dammi una tua zampa!”
“Eh!? E per quale motivo?”
“Aspetta e vedrai!”
Il Pokémon Tempovia utilizzò Teletrasporto e, in un attimo i due si ritrovarono nella stanza dove c’era Popplio avvolti dalla luce della mossa.

“Eccoci arrivati!”
“Ma… questa… è la stanza di Popplio! Ma come…”
“Ora, osserva con attenzione!”
Celebi si avvicinò al Pokémon Otaria e unì le braccia canalizzando le energie in un solo punto. Una volta che raggiunse la massima concentrazione, rilasciò un fascio di energia luminosa che investì Popplio. Questo procedimento durò qualche minuto e, alla fine il Pokémon Tempovia esclamo: “Fatto! Ci vorrà qualche minuto, ma adesso la tua amica ritornerà in forma in men che non si dica!”
“Non so come ringraziarti!”
“Non serve ringraziarmi! Piuttosto… adesso mi ricordo dove ti ho vi…”; non finì la frase che Popplio iniziò a muoversi, segno evidente che si stava svegliando.
“Questa non ci voleva! Ora devo andare, ma promettimi che parleremo un altro giorno!”
“D’accordo!”

Il Pokémon Tempovia riutilizzò Teletrasporto, giusto un attimo prima che Popplio aprì gli occhi, vedendo Pikachu da solo nella stanza: “Ohi, la mia testa! Ma… Pikachu!? Cosa ci fai tu qui?”
Il Pokémon non riuscì a proferire parola e si gettò sulla sua amica abracciandola intensamente e con le lacrime agli occhi.
“Popplio! Finalmente non sai quando ti aspettavo!”
“Anch’io sono contenta di vederti! Ma… cosa ci faccio qui!?”
“Come!? Non ti ricordi!?”
“Ricordo solo che...”; mentre stava pronunciando quella frase, si girò e riconobbe la madre, il quale era entrata sentendo tutto il trambusto.
“Mamma! Sei qui?”
“Ma… ma… non è possibile! Cosa è successo?”
“Salve signora!” – disse Pikachu – “Come può vedere, sua figlia è guarita!”
“Come è… successo? Io… non riesco a capire!”
“Le spiegazioni a dopo! Ora, penso sia meglio che informi il capitano della mia presenza!”
“Ci penso io!” – disse Tapu Lele, il quale si trovava insieme a Primarina- “Lei resti pure qui!”
Ed è così, che il Pokémon Solista strinse forte sua figlia e Pikachu. Il tutto svoltosi in un pianto di felicità, mentre il Pokémon Nume Locale andò ad informare gli altri.

Note dell’autore: Finisce un altro capitolo di quest’avventura. Pikachu era riuscito a salvare Popplio, il tutto mentre Mimikyu si stava preparando ad invadere l’Isola Paradiso, con Marshadow ad informare Tapu Koko e Decidueye.  Cosa accadrà adesso alla tranquilla regione di Shinikiro? Chissà quante altre avventure attendono i nostri eroi, il viaggio continua…

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Capitolo 16
*** Capitolo 15: Lotta per il Cristallo Iride(parte 1) ***


Capitolo 15: Lotta per il Cristallo Iride(parte 1) Capitolo 15: Lotta per il Cristallo Iride(parte 1)

Era trascorso qualche minuto, da quando Pikachu era riuscito a salvare la sua mia amica Popplio dallo stato in cui si trovava. Grazie ai poteri curativi di Celebi, il Pokémon Otaria era ritornato esattamente com’era prima che il colpo sparato dall’arma utilizzata da Salazzle l’ha rendesse inerme. Primarina, una volta sentito tutto il trambusto provenire della stanza in cui la figlia era ricoverata e, vedendola abbracciata a Pikachu, strinse i due Pokémon a se e tutti insieme piansero dalla gioia.
“Capisco… quindi il merito è tutto di questo Celebi!” – disse Primarina.
“Esattamente!” – rispose Pikachu.
“D’accordo! Ma come sei riuscito a convincerlo ad aiutarti?” – domandò Popplio.
“In tutta onestà, è stato abbastanza complicato. All’inizio, è stato difficile trovare persino il luogo dove era situato e, una volta trovato il suo altare ho iniziato a guardare ma senza risultati.”
“OK! Ma in seguito, lui ti avrà parlato!”
“Certamente! Me ne stavo per ritornare a Dream Town ormai rassegnato dal non riuscire a trovarlo. Però all’improvviso mi sono fermato e, ho sentito la sua voce.”
“Non mi sorpende!” – affermò Primarina – “Avevo sentito che Celebi era chiamato la voce della foresta e, penso voleva metterti alla prova, dico bene?”
“Già! Pensate che mi ha chiesto se volevo fare una lotta e, ovviamente non ero lì per quel motivo. Poi, sono arrivato addirittura ad implorarlo e incredibilmente sono riuscito a convincerlo. Il resto l’ho sapete!”
“Pikachu, io e mia madre non sappaimo come ringraziarti!” – disse Popplio
“Non dovete ringraziarmi!” – rispose il Pokémon Topo – “Dopotutto, senza di te avrei rinunciato persino al mio posto alla gilda!”
“Ha proposito di questo!” – disse Primarina – “Ora, Tapu Lele è data lì, ma prima tutti i vostri compagni erano impegnati nelle tue ricerche!”
“Cavolo! Me ne sono completamente scordato! Ma come fai a saperlo?”
“È stato Decidueye ad informarmi! Però, penso che tu debba andare alla gilda!”
“Va bene! Popplio, tu resta qui! Per il momento, cerca di vedere se hai recuperato mobilità!”
Il Pokémon Otaria annuì di sì con la testa e, Pikachu poté andare alla gilda a chiarirsi con il suo capitano.

Tuttavia, una volta che Pikachu si preparò a varcare l’ingresso della struttura, venne fermato da Tapu Lele il quale aveva un’aria molto strana, come se avesse perso qualcosa.
“Tapu Lele!? Che cosa ci fai ancora qui fuori?” – domandò il Pokémon Topo.
“Oh, Pikachu! Scusami non ti avevo notato!” – rispose il Pokémon Nume Locale.
“Stai tranquilla! Ma dimmi… come mai ti trovi ancora all’ingresso?”
“Beh… ecco… in effetti, ero entrata nella gilda per parlare con Decidueye, ma non c’era nessuno!”
“Ne sei sicura!? Forse non hai controllato bene!”
“Ti dico che è vero! Ho cercato in tutta la struttura, ma è vuota!” – disse Tapu Lele con un tono molto agitato.
“OK! Adesso calmati! Ora entriamo dento e, cerchiamo meglio. Forse il capitano, ha lasciato una traccia su dove è andato!”

I due, quindi entrarono alla gilda e si divisero un piano a testa, alla caccia di qualche indizio utile. Cercarono per diversi minuti scrutando attentamente ogni angolo e, alla fine il risultato fu un nulla di fatto.
“Allora, hai forse trovato qualcosa?”
“Io niente! E a te come andata?”
“Stesso risultato! Non ha lasciato un indizio!"
“E adesso, cosa si fa?”
“Uhm… in effetti, c’è un luogo che non abbiamo controllato: la mia stanza!”
“Dici, che il capitano ti abbia lasciato un biglietto?”
“C’è solo un modo per scoprirlo!”
Pikachu e Tapu Lele andarono nella stanza dove il Pokémon Topo alloggiava e, in effetti, videro un biglietto lasciato su uno dei letti.
“Bingo!” – disse Pikachu – “Siamo stati fortunati!”
“Un biglietto… chissa cosa ci sarà scritto!”
“Beh, non resta che leggerlo! Dunque il messaggio recita: “Caro Pikachu! Se stai leggendo questo messaggio significa che sono partito per una missione!”; una missione!?”
“Non so a cosa si riferisca, ma continua a leggere!”
“Abbiamo saputo da Marshadow, il motivo del tuo allontanamento e, sei perdonato. Ma adesso, non possiamo parlarne, c’è un Pokémon che sta andando verso l’Isola Paradiso alla ricerca del Cristallo Iride. Non conosciamo il motivo, ma sono sicuro che non sia nulla di buono, per cui insieme a Tapu Koko sono partito con tutti gli altri per cercare di fermarlo. Quindi, ti ordino di non seguirci per evitare di finire nei guai! Il tuo capitano, Decidueye”

In quell’istante, il Pokémon restò in silenzio per qualche istante, conscio del messaggio appena letto. Poi, si rivolse a Tapu Lele e disse: “Cristallo Iride!? Non ne ho mai sentito parlare! Tu ne sai qualcosa?”
“Ne ho sentito parlare! Si dice che quel cristallo abbia dei poteri particolari da usare solo a scopi benefici!”
“E se cadesse nelle mani sbagliate?”
“Se la cosa dovesse accadere, tutta la regione di Shinkiro verrebbe spazzata via!
“Davvero!? Non pensavo avesse dei poteri così terribili!”
“Ed è il minino dei mali! Ho sentito che in tempi antichi, qualcuno sia riuscito ad amplificare i poteri del Cristallo Iride, arrivando quasi alla totale distruzione di tutto il nostro mondo!”
“Penso di aver capito, ma c’è una cosa che non mi è chiara. Cosa c’entra l’Isola Paradiso con quel cristallo?”
“La leggenda vuole che un Pokémon prese con se il cristallo e, arrivato in un luogo molto lontano utilizzò uno strano amuleto, il quale gli aprì l’accesso per un luogo mistico!”
“Ti riferisci all’isola?” – domandò Pikachu.
“Esattamente! Il Pokémon venne accolto da una custode, il quale prese in custodia il cristallo e lo portò con se!”
“E scometto che gli ha chiesto di custodirlo dove non potesse essere trovato, giusto?”
“Giusto! Per migliaia di anni, tutto fu tranquillo, ma adesso se questo Pokémon riuscisse ad impadronirsene… le conseguenze sarebbero disastrose!”
“E allora, non c’è tempo da perdere! Dobbiamo andare anche noi!”
“Ma il tuo capitano ha detto di restare qui!” – disse il Pokémon Nume Locale.
“Lo so, cosa ha detto! Ma io conosco quel luogo e, farò tutto il possibile per impedire una cosa del genere!”
“Se la pensi, così… allora non ti fermerò! Comunque… come l’ho dirai a Popplio?”
“Popplio non deve saperlo! Non voglio che si metta in pericolo ancora una volta!”
“D’accordo! Se non sbaglio, il racconto narra della Pianura Arcobaleno, come luogo dove è situata l’Isola Paradiso!”

Mentre Pikachu e Tapu Lele discutevano sul da farsi, molto distante da Dream Town Decidueye insieme a Tapu Koko e agli altri membri della gilda si stavano dirigendo verso la Pianura Arcobaleno per cercare di fermare Mimikyu nel rubare il Cristallo Iride.
“Anf… anf… per favore… possiamo ralentare… un attimo?” – disse Turtunator con aria affannata.
“Non è colpa nostra!” – rispose Litten – “Se non fossi così pesante, a quest’ora potremmo essere arrivati!”
“E con questo, cosa intendi dire?”
“Ragazzi, smettetela di litigare!” – disse Decidueye – “Altrimenti vi rispedisco immediatamente alla gilda. Avete capito bene?”
“Sì, capitano!” – dissero i due Pokémon all’unisono.
Ovviamente, Tapu Koko procedeva in maniera molto spediva non sentendo il discorso alle sue spalle, un segno evidente della sua incredibile velocità, ma ad un tratto si fermò di colpo e questo fece in modo che Turtonator arrivato di slancio crollò adosso ai poveri Litten e Rockruff, il quale rischiarono di rimanere soffocati.
“Potresti levarti di dosso?” – urlò il Pokémon Pirofelino.
“Pesi più di una tonnellata!” – aggiunse il Pokémon Cagnolino.
“Ops… scusatemi!” – disse il Pokémon Tartabomba.
Il capitano avendo visto Tapu Koko fermarsi all’improvviso gli chiese: “Come mai ti sei fermato? Hai sentito qualcosa?”
“No, non è niente! Comunque, eccoci arrivati: questa è la Pianura Arcobaleno!”

In effetti, indirizzando lo sguardo davanti a loro, il gruppo poté notare un’enorme distesa verde che si espandeva verso l’orizzonte e l’aria intorno era molto fresca, facendo di quel luogo un posto molto rilassante.
“Incredibile! Ma quanto è vasta questa pianura!” – disse Rowlet – “Mi dispiace che Pikachu e Popplio non siano potuti venire!”
“Lo so, che volevi i tuoi compagni con te!” – disse il capitano – “Ma non possiamo farci niente: Popplio è ancora all’ospedale e Pikachu è alla ricerca di Celebi. L’unica cosa da fare è cercare di impedire a Mimikyu di rubare il cristallo!”
“D’accordo!” – disse il Pokémon Aliderba con aria rassegnata.
“Ma ora che siamo qui, come procediamo?” – domandò Togedemaru.
“Uhm… questa pianura è molto vasta e, non ci sono dei ripari naturali!” – disse Tapu Koko – “Per il momento, continuiamo a muoverci vicino al limite della foresta. Se qualcuno di voi nota qualcosa, avvisi immediatamente!”
Tutti quanti furono d’accordo con il Pokémon Nume Locale e, il gruppo continuò verso ovest restando però per quanto possibile nascosti nella foresta.

Tuttavia, il risultato fu molto deludente anche perché non riuscirono a trovare nessuna traccia del Pokémon Fantasmanto, quando all’improvviso Rowlet girando la testa verso destra non vide qualcosa di strano verso il cielo.
“Rowlet, cosa c’è?” – disse Litten notando il suo amico fermo.
“Forse ho trovato qualcosa! Giratevi tutti verso destra!”
“Ma cos’è quella luce!?” – domandò Rockruff.
“Deve essere il varco per accedere all’Isola Paradiso!” – disse Decidueye – “ Il che significa…”
“Che Mimikyu sta riuscendo nel suo intendo!” – aggiunse Tapu Koko.
“Quindi… cosa facciamo capitano?”
“Mmh… da laggiù vedo delle pareti di rocce molto grandi. Potremmo ripararci lì e, osservare la situazione prima di formulare un piano d’attacco!”
“Per me è azzardo!” – disse il Pokémon Nume Locale – “E se poi ci dovessero scoprire?”
“In quel caso, dovremmo lottare! Non c’è altra soluzione. Quindi, procediamo così?”
Tutto il gruppo annuì affermativamente con la testa e si diressero verso quelle pareti di rocce, anche se non sapevano come li avrebbe accolti Mimikyu.
 
Una volta raggiunto i ripari rocciosi si divisero in piccoli gruppetti con Litten, Rockruff e Rowlet da una parte, Togedemaru e Turtunator da un’altra, con Tapu Koko e Decidueye nella parete più grande. Essi si nascosero con molta cura e, cercando di non farsi scoprire, udirono il dialogo tra Mimikyu, Salazzle e un Pokémon alto molto simile ad un orso.
“Bene! Molto bene!” – disse il Pokémon Fantasmanto – “Ci vorrà ancora un po’, ma il passaggio per l’Isola Paradiso è quasi aperto!”
“Il suo sogno si sta per avverare capo!” – esclamò un’esaltante Salazzle.
“Sì, questo è vero! Ma non dobbiamo abbassare la guardia. Non vorrei che qualcuno ci avesse seguito fin qui!”
“Però c’è una cosa che non capisco: perché ci siamo portati pure lui?”
“Lui!? Sai a chi si riferisse Tapu Koko?” – domandò il capitano.
“Non lo so! Continuiamo ad ascoltare, fosse scopriamo qualche cosa in più!” – rispose il Pokémon Nume Locale.
“Vedi Salazzle, non devi lasciarti ingannare dal suo aspetto! Potrà sembrare pacifico, ma in quanto a forza ce ne sono pochi come lui!”
"È davvero così forte!?”
“Esattamente! E ora lasciami fare; devo continuare a concentrarmi come si deve!”
“mmm… hai notato quella specie di amuleto che ha sul collo?” – domandò Decidueye a Tapu Koko.
“Sì! E mi sembra di averlo già visto, però non so dove!”
“Comunque, dobbiamo stare attenti! A quanto pare, nelle sue schiere a un Pokémon molto potente, però c’è qualcusa che non mi convince.”
“Che cosa, esattamente?”
“Non ti sembra strano che abbia solo un Pokémon a proteggerlo?”
“In effetti, è vero! Quindi… dove sono tutti i suoi sgherri!”
“Non lo so! Ma penso sia arrivato il momento di agire!” – disse il Pokémon Aliderba – “OK, ragazzi! Siete pronti?”
Ma il Pokémon non ricevette nessuna risposta e, girando la testa da entrambe le parti, notò subito l’assenza delle sue reclute.
“Ma dove sono finiti!?”
“Non ne ho idea! – rispose Tapu Koko – “E quel che è peggio, sento qualcosa di estremamente potente, ma non so da dove proviene!”
“Però sarà meglio cercarli, altrimenti saremo in grossi guai!”
“Io so dove sono e, vi conviene non muovermi se non volete che i vostri piccoli amici finiscano in guai ben peggiori!”

Note dell’autore: Prima parte di questo capitolo. Tapu Koko, Decidueye e i membri della sua gilda mentre elaborano un piano per impedire a Mimikyu di aprire il portale per l’Isola Paradiso, vengono beccati da Salazzle, il quale sa dove sono finita gli altri Pokémon. Che cosa faranno i due per uscire da questa situazione? E Pikachu, cosa avrà deciso di fare? Chissà cosa riserverà il futuro per i nostri eroi, il viaggio continua…

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Capitolo 17
*** Capitolo 15: Lotta per il Cristallo Iride(parte 2) ***


Capitolo 15: Lotta per il Cristallo Iride(parte 2) Capitolo 15: Lotta per il Cristallo Iride(parte 2)

“Io so dove sono e, vi conviene non muovermi se non volete che i vostri piccoli amici finiscano in guai ben peggiori!”
I due Pokémon non poterono far altro che seguire le indicazioni della voce dietro di loro, quindi si diressero verso Mimikyu, il quale era ancora impegnato nell’apertura del varco per l’Isola Paradiso.
“Grande capo, Mimikyu! Ho trovato degli intrusi!”
“Eccellente, Salazzle!” – disse il Pokémon Fantasmanto.
“A-Aspetta un momento! Ma se Salazzle era con te un attimo fa, come è possibile che…”; ad un tratto, le parole di Decidueye venero interotte da una specie di luce. Quella che i due credevano fosse il Pokémon Lucertossina, era in realtà uno Zoroark.
“Uno Zoroark, ma certo!” – esclamò Tapu Koko – “E per questo che siamo stati ingannati!”
“Vedete, Zoroark ha l’abilità di diventare qualunque Pokémon che voglia. Difficilmente qualcuno se ne sarebbe accorto!” – disse Mimikyu.
“Dimmi, dove sono gli altri!” – disse il capitano.
“Ah già, stavo quasi per dimenticarmene. Bewear, vuoi avere l’onore?”
Il Pokémon Fortebraccio si avvicinò al suo capo e, tra le sue possenti zampe aveva tutti i Pokémon, compreso Turtunator, il quale seppur pesante veniva sollevato senza problemi.
“Ca-Capitano!” – disse Rowlet.
“Ragazzi, state calmi! Adesso vi tireremo fuori di qui!”
“Non osate avvicinarvi! Un solo passo e, Bewear li stritolerà sempre più forte. Quindi se volete salvarli state dove siete, altrimenti di loro rimaranno solo ossa!”
“Devo ammeterlo; sei malvagio come dicono!” – disse Tapu Koko – “Abbiamo notato quell’amuleto che hai al collo: dove l’hai preso?”
“Strano! Tu più di tutti dovresti sapere cos’è, eppure il tuo caro capo villaggio non ti ha detto niente?”
“Cosa!?” – rispose il Pokémon Nume Locale con la faccia sbalordita – “Non vorrai dirmi, che quello è…”
“Esatto! Si tratta proprio di quell’amuleto: l’Amuleto Saetta!”
“L’Amuleto Saetta!? Non l’ho mai sentito nominare!” – disse Decidueye incuriosito.
“Non mi sorprende che tu non lo sappia!” – disse Mimikyu – “Del resto, solo pochi Pokémon ne sono a conoscenza e, uno di questi è il tuo caro amico Tapu Koko!”
Il Tapu restò in silenzio per qualche istante; non poteva immaginare che il Pokémon Fantasmanto sapesse di questa cosa. Tuttavia, questo stato di isolamento venne interrotto da Decidueye, il quale domandò al Pokémon Nume Locale: “È vero quello che dice?”
“Ha ragione! Sì, io conosco quell’oggetto!”
“E allora, di cosa si tratta?”
“Si tratta di un oggetto molto prezioso! Esso è in grado di aprire un portale per accedere all’Isola Paradiso, come sta facendo adesso Mimikyu. La leggenda vuole che siano soltano gli abitanti del Villaggio Pika a poterlo utilizzare!”
“OK, ma… perché?”
“In esso, è intriso dell’anima di un Pokémon molto forte, il quale donò al villaggio quell’amuleto e, si fece promettere che nessuno ne avesse fatto parola!”
“Mantenerlo segreto!? E perché? Ma poi, tu come lo sai?”
“Molto semplice: il Pokémon che aveva donato quest’oggetto, era un mio antenato!”
“Hai indovinato, mio caro! Ma ora basta parlare; è tempo di farla finita! Salazzle, vai!”
“Con immenso, piacere!”

Il Pokémon Lucertossina si preparò ad usare l’arma utlizzata contro Pikachu e, con molta cura prese la mira:
“Bene! Pronti a dire, addio?”
Ma ad un certo punto, qualcosa sembrò bloccare Salazze, il quale aveva il corpo immobilizzato: “Ma cosa… mi sta succedendo?”
Non fece in tempo a capire la situazione, che l’arma gli venne sotratta dalle mani e con il poco movimento rimasto girò la testa e vide due Pokémon: uno era di colore giallo e l’altro era di colore rosa.
“Non è… possibile! Voi… voi siete…”
Il Pokémon Giallo spiccò un gran balzo e con un CODACCIAIO distrusse il dispositivo, il quale esplose in aria. Alla fine vedendo Salazzle, egli disse: “Hai indovinato! Sono io Pikachu. E un piacere rincontrarti!”
“Come è possibile! Ti avevo colpito in quella foresta… come sei riuscito a sopravvivere!”
“Il fatto è che in quell’occasione non hai colpito me, ma una mia compagna di squadra. Ed è per questo che mi sono vendicato distruggendo quel dispositivo!”
“Da non credere! Ecco come sei sopravvissuto!”
“Già! E adesso preparati ad essere sconfitta!”; il Pokémon Topo utilizzò PSICHICO e la mossa fu utilizzata al meglio riuscendo a mandare KO il Pokémon Lucertossina e impressionando Tapu Koko e Decidueye.
“Incredibile!” – disse il capitano – “Ma tu cosa ci fai qui? Non ti avevo detto di restare a Dream Town.
“Beh… ho pensato che un piccolo aiuto sarebbe stato gradito da parte vostra, dico bene?” – domandò Pikachu.
“In effetti… se non fosse stato per te, a quest’ora saremmo immobilizzati!”
“Comunque… come avete fatto tu e mia sorella a trovarci fino a qui?” – domandò Tapu Koko.
“Dobbiamo ringraziare Celebi per tutto questo! Quando stavamo venendo da voi, lui si trovava all’ingresso della gilda. Gli abbiamo spiegato la situazione è lui ci ha teletrasportati fino alla Pianura Arcobaleno. Dopodiché siamo arrivati dove eravate, evitando di farci scoprire. Il resto lo sapete!”
“Molto bene!” – rispose Decidueye – “Ma Popplio, come sta?”
“Sta molto meglio adesso! Non gli ho detto niente, per evitarle un ulteriore sforzo. Ma adesso dobbiamo occuparci di Mimikyu e salvare i nostri amici!”
Tutti quanti furono d’accordo con il Pokémon Topo e, si prepararono per affrontare il Pokémon Fantasmanto, il quale aveva quasi ultimato l’apertura del varco per l’Isola Paradiso.

“Bene! Quindi… sei tu, il  Pokémon di cui tutti parlano!” – disse Pikachu.
“Finalmente ci incontriamo!” – rispose Mimikyu – “Sai, non vedevo l’ora di conoscerti di persona!”
“Ma davvero? Non avevi mandato Salazzle a farmi fuori!?”
“Sì, questo è vero! Però da come ti vedo, si vede che deve aver sbagliato qualche calcolo!”
“Eccome se l’ha sbagliato! Invece di colpire me, ha colpito la mia amica. E questo non lo posso accettare!”
“Calma, calma! Non c’è ragione di agitarsi così tanto! E comunque, presto sarà tutto finito!”
“Che intendi dire?”
“Osserva tu stesso! Come puoi vedere, il portale è finalmente aperto ed io prenderò quello che mi serve per completare il mio piano!”
“Non se riuscirò a sconfiggerti prima che tu lo faccia!”
“Vedo che sei convinto delle tue scelte!” – disse il Pokémon Fantasmanto – “Molto bene! Se ne sei convinto, perché non vieni a prendermi!”
Mimikyu si gettò all’interno del portale e Pikachu lo inseguì subito dopo; mentre gli altri erano rimasti fuori bloccati da Zoroark, il quale disse: “Mi dispiace per voi! Ma non andate da nessuna parte! Truppe a rapporto!”
In breve tempo, tutti i Pokémon al servizio di Mimikyu circondarono Tapu Koko e gli altri, mentre Bewear continuava a stringere nella sua morsa gli altri Pokémon.
“Molto bene! E adesso che si fa?” – domandò Tapu Koko a Tapu Lele.
“Non preoccuparti! Ho un piano, ma dovete reggere il più possibile; siete pronti?”
“Era ora! Non combatto più da un po’ di tempo e, questo sarà un ottimo esercizio!” – disse Decidueye-
“D’Accordo! E allora… combattiamo!”

Così, mentre i due Tapu insieme a Decidueye combatterono contro l’esercito di Mimikyu; Pikachu entrò nel varco lasciato aperto dal Pokémon Fantasmanto e, approdò sull’Isola Paradiso. Tuttavia, dando una prima occhiata in giro non ne noto l’ombra e, iniziò a pensare dove sarebbe potuto finire.
“Eccomi arrivato! Devo dire che dopo averla vista in sogno, l’isola è come l’avevo lasciata. Non è cambiato niente!” – disse Pikachu – “Mmm… di Mimikyu non ce n’è l’ombra, forse si è già incamminato verso il luogo dove è situato il cristallo!
Il Pokémon Topo ragionò per qualche minuto, ma poi sentì un odore provenire verso destra: “Sniff… sniff… questo odore… è salsedine! Devo essere vicino alla spiaggia, forse se ci vado posso riuscire a parlare con Gardevoir e fammi aiutare. Anche perché questa faccenda deve finire al più presto!”
Così Pikachu si diresse verso la spiaggia e notò subito che tutto sembrava normale come sempre. In seguito, seguì la linea lungo la costa e si diresse verso la casetta dove era stato ospitato da Gardevoir, la volta precedente.

“Gardevoir, ci sei?” – domandò Pikachu senza ottenere risposta.
“Che strano… la porta è aperta, forse si è scordata di chiuderla. In ogni caso, sarà meglio controllare!”
Il Pokémon Topo entrò nell’abitazione del Pokémon Abbraccio e diede una rapida occhiata in giro, ma non ottenne alcun risultato. Tuttavia, mentre si preparava ad uscire notò in un angoletto un foglio bianco, il quale incuriosì molto Pikachu, che senza pensarci due volte lo prese e lo inizio a leggere.
“Cari amici Pokémon della spiaggia, in questo momento non sono presente in casa! Se volete cercarmi venite verso il punto che ho indicato sul retro di questo foglio. Con affetto, Gardevoir!”
“Ora che osservo meglio il foglio, effettivamente sul retro c’è una mappa!” – disse Pikachu – “Dunque… il punto mi indica un posto situato a nord di qui. E sembra anche esserci scritto qualcosa… però è troppo sbiadito per capire cosa c’è scritto! Comunque… meglio andare a controllare questo punto!”
Pikachu seguendo le indicazioni trovate, arrivò presso quello che era un tempio molto rovinato, il quale sembrava essere così da moltissimi anni. Osservando il tempio, il Pokémon trovò Gardevoir il quale stava aspettando qualcuno.
“Ehi, Gardevoir!”
“Pikachu!? Cosa ci fai tu qui?”
“Ho seguito le indicazioni che hai scritto sul foglio!”
“OK, ma... come hai fatto a raggiungere l’Isola Paradiso?”
“È una lunga storia! Però ora non c’è tempo di raccontartela! Dimmi, sai per caso dove si trova il Cristallo Iride?”
“Il Cristallo Iride!? Si trova dentro il tempio, dove è entrato un Pokémon uguale a te. Sembrava che volesse vederlo!”
“Oh-oh… questa non è una bella notizia! Presto, corriamo dentro!”
“Ma cosa ti prende?”
“Te lo spiego, mentre entriamo dentro! E adesso, muoviamoci!”

Pikachu entrò di corsa dentro il tempio inseguito da Gardevoir, il quale non riusciva a capire il comportamento del Pokémon Topo. Poco dopo, i due Pokémon entrarono in una stanza illuminata da delle torce lungo il muro, con alcune statue di Pokémon ad adonarla. Sul fondo, si poteva notare una specie di altare sacro con sospeso a mezz’aria un cristallo dai colori dell’arcobaleno e, lì vicino, un Pokémon familiare.
“Bene, bene, bene! Vedo che qualcuno è arrivato troppo tardi!”
“Mimikyu!”
“Sai, pensavo che non avessi il coraggio di seguirmi, ma a quanto pare hai molto fegato. E questo te lo concedo!”
“Beh, adesso voglio che tu ti allontani da quel cristallo, altrimenti dovrai vedervela con me!”
“Tu osi affrontarmi? Ma fammi il piacere! Mi basterà solamente 1 minuto per sconfiggerti!”
“Questo è da vedere!”; Pikachu senza esitare due volte si lanciò all’attacco di Mimikyu usando CODACCIAIO, il quale venne schivato prontamente dal Pokémon Fantasmanto. In seguito, lanciò un attacco FULMINE ma come prima non riuscì a colpire Mimikyu.
“Beh, è tutto qui quello che sai fare? Mi aspettavo molto di più da te!”
“Incredibile! Riesce a schivare tutte le mie mosse! Però non devo arrendermi!”
“Ma ora, è giunto il momento di mostarti tutta la mia forza!”; il Pokémon Fantasmanto lanciò un’OMBRARTIGLI, il quale colpì Pikachu senza che il Pokémon potesse fare qualcosa. Subito dopo, si lanciò a tutta velocità e arrivando a distanza ravvicinata lo colpì con una CARINERIA, che gli causò parecchi danni.
Tuttavia, il Pokémon Topo seppur a fatica si rialzò da terra ed era pronto a continuare la lotta.
“Devo ammetterlo! Riesci a reggere bene i colpi, ma adesso è ora di finirla!”
Il Pokémon Fantasmanto sorprese il nostro eroe e, raggiunse l’altare da dove prese il Cristallo Iride. Questo fece scaturire un’onda di luce per tutto il tempio, il quale acceccò sia Pikachu che Gardevoir, il quale rimasta in disparte, ne approffitò per soccorrere il Pokémon Topo.

“Finalmente!” – disse Mimikyu – “Dopo tutto questo tempo, finalmente adesso è mio!”
“Dannazione!”
“Bene! Adesso ho quello che mi serve per conquistare Shinkiro! E prima che ciò accadda, questo oggetto non mi servirà più!”
Il Pokémon lanciò l’amuleto che aveva indossitato verso Pikachu, per poi concludere: “Addio Pikachu! Ringrazia tuo padre da parte mia!”
“C-Cosa!? Tu conosci mio padre?”
Pikachu non ricevette alcuna risposta e Mimikyu svanì nel nulla lasciando sia lui che Gardevoir sbalorditi per qualche minuto.
“Pikachu, io… non so cosa dirti!” – disse il Pokémon Abbraccio.
“Lui… conosceva mio padre! Io… devo scoprire come!”

Note dell’autore: Finisce questo capitolo della storia. Mimikyu alla fine è riuscito nel suo piano di prendere il Cristallo Iride da utilizzare nella macchina che sta costruendo. Riuscirà nel suo intento di conquistare la regione di Shinkiro? E Pikachu, come reagirà sapendo che il Pokémon Fantasmanto conosce suo padre? Chissà quali avventure attendono il nostro eroe, il viaggio continua…

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Capitolo 18
*** Capitolo 16: Il segreto di Tapu Koko ***


Capitolo 16: Il segreto di Tapu Koko Capitolo 16: Il segreto di Tapu Koko

Il tentativo di Pikachu di fermare Mimikyu dal rubare il Cristallo Iride era fallito. Il Pokémon Fantasmanto felice del risultato ottenuto, scompari davanti agli occhi sia del Pokémon Topo che di Gardevoir, il quale erano rimasti increduli, dei fatti appena avvenuti. Una volta che la luce fu scomparsa, Pikachu restò ad osservare il misterioso ciondolo che Mimikyu gli aveva lanciato e, dal quale non riusciva a distogliere lo sguardo.
“Pikachu, va tutto bene?” – domandò Gardevoir.
“Lui… conosceva mio padre. Io… devo scoprire come!” – rispose il Pokémon Topo
“So come ti senti, anch’io mi sono lasciata ingannare da lui come una stupida. Però, quello che ti ha detto potrebbe non essere vero!”
“Che intendi dire?”
“Beh, lui ti ha detto così per guadagnare tempo per prelevare il cristallo!”
“Non lo so! E poi, questo ciondolo che mi ha lanciato, cosa rappresenta?”
“Purtroppo, neanch’io so cosa è!” – rispose il Pokémon Abbraccio – “Ma forse Tapu Koko potrebbe dirtelo!”
“Ora che mi ci fai pensare; chissà cosa starà accadendo alla Pianura Arcobaleno!”

La risposta non tardò ad arrivare che Pikachu venne contattato telepaticamente da Tapu Koko.
“Pikachu, sono io! Mi ricevi?”
“Sì, ti sento bene Tapu Koko!
“Come procedono le cose sull’isola?”
“Putroppo Mimikyu ha rubato il Cristallo Iride ed è riuscito a sconfiggermi facilmente!”
“Capisco! Beh, quaggiù siamo riusciti ad arginare il suo esercito. Ti stiamo aspettando per tornare a Dream Town!”
“D’accordo! Aspettami che adesso arrivo!”
Il discorso telepatico tra i due Pokémon si fermò e Pikachu venne accompagnato da Gardevoir, nel luogo dove il Pokémon Fantasmanto aveva aperto il portale.
“Gardevoir, non vieni con me?”
“Non posso, devo occuparmi dell’isola e accettarmi che tutto sia in ordine! Anche perché se iniziasse a circolare la voce del furto del Cristallo Iride, tutta la responsabilità cadrebbe su di me!”
“Capisco!”
“Pikachu, mi prometti che recupererai il cristallo?”
“Certamente! Anche se sarà molto difficile!”
“Questo è lo spirito giusto!”
Pikachu dopo aver salutato Gardevoir saltò nel portale lasciato aperto da Mimikyu e si ricongiunse con il resto del gruppo, il quale erano felici di vedere il loro amico sano e salvo.

Una volta ritornati a Dream Town, il Pokémon Topo raccontò a tutti di quello che era successo alla gilda.
“Incredibile!” – disse Rowlet – “Quel Pokémon è riuscito a sconfiggerti in un batter d’occhio!”
“Già! Mi aspettavo che fosse così forte, ma non fino a questo punto!”
“Non mi sorprende!” – disse Tapu Koko – “Mimikyu è un Pokémon estremamente pericoloso! Mi meraviglio di come ti abbia risparmiato la vita!”
“In effetti, me lo stavo chiedendo anch’io! Ma comunque… come siete riusciti a sconfiggere il suo esercito?”
“È stato Marshadow, ad aiutarci!” – rispose Tapu Lele – “Vedi, essendo un Pokémon che vive principalmente tra le ombre, ha acquisito l’abilità di controllare gli altri Pokémon! E grazie a questo se siamo riusciti a sconfiggere la maggior parte dell’esercito!”
“Davvero notevole!” – disse il Pokémon Topo – “Non pensavo esistessero Pokémon con abilità del genere!”
“Tu essere sorpreso da questo?”
“E voi… chi siete?”
“Io sono Tapu Bulu e lei è Tapu Fini. Siamo gli altri due guardiani della regione di Shinkiro!” – rispose il Pokémon Nume Locale.
“Capisco! È un piacere conoscervi!”
“Il piacere è tutto nostro!”

Mentre Pikachu stava parlando con gli altri due Pokémon Nume Locale, Decidueye interruppe il discorso e rivolse il suo sguardo in direzione di Tapu Koko.
“Cosa c’è!?” – disse il Tapu incuriosito dall’atteggiamento del Pokémon Aliderba.
“È da un po’ che ti volevo fare una domanda: come faceva Mimikyu a sapere dell’Amuleto Saetta?”
“Non so di cosa parli!”
“Lo sai benissimo, invece! Ho osservato l’espressione nei tuoi occhi alla vista di quell’oggetto che ha usato per aprire il portale dell’Isola Paradiso!”
“Amuleto Saetta!? Intendente dire questo?” – disse Pikachu mostrandolo il ciondolo a tutto il gruppo.
“Come… come l’ho hai ottenuto?” – domandò il capitano.
“Me l’ha dato lui, non appena ha preso il cristallo! E c’è dell’altro; prima di scomparire mi ha detto questa frase: “Ringrazia tuo padre da parte mia”; allora mi sono domandato una cosa: come conosceva mio padre?”
“Beh, c’è solo un Pokémon in grado di risponderti!”

Fu chiaro a tutti, che Tapu Koko aveva le risposte che Pikachu cercava, ma il Pokémon era restio su questo argomento.
“Mi dispiace, ma non posso dirti niente!” – disse il Pokémon Nume Locale.
“Fratello, non fare così!” – aggiunse Tapu Lele – “Pikachu deve sapere la verità!”
“Ho detto no! Io… ho fatto una promessa e intendo mantenerla!”
“Una promessa!? A chi?”
“Non intendo dirvi nulla!”
Il Tapu era convinto della sua decisione, quando ad un tratto un CODACCIAIO sferrato da Pikachu gli causò dei danni, tra lo stupore degli altri Tapu e del resto della gilda.
“Ascoltami attentamente!” – disse il Pokémon Topo – “Se sai qualcosa devi dirmela!”
“E che cosa ci guadagneresti?”
“Non lo so, ma se tu mi dicessi quello che sai, forse la mia memoria potrebbe ritornare!”
“Sei sicuro di quello che dici Pikachu?” – domandò Tapu Lele.
“Sì! Penso che ormai il puzzle sulla mia mente è quasi completo! Ma ancora mi manca qualcosa; quindi ti prego, dimmi quello che sai!”
Lo sguardo fisso di Pikachu sul Tapu fu molto influente e, alla fine il Pokémon Nume Locale cedette alla pressione.

“Devo riconoscerlo… da quando ci siamo incontrati per la prima volta al Tempio del Tuono, sei diventato molto più forte. Inoltre, riesci ad eseguire la mossa Z con molta più efficcacia!”
“Ti ringrazio per queste parole. Ma ora… dimmi quello che sai!”
“Certamente!” – disse il Pokémon Nume Locale – “Come di certo saprai già, ti ho raccontato di come tuo padre mi ha detto il Cerchio Z che stai indossando adesso. Giusto?”
“Sì!” – rispose il Pokémon Topo.
“In realtà… poco prima di scomparire, mi disse un’altra cosa e solo io ne sono a conoscenza!”
“Ascoltami, Tapu Koko! Prima che tu vada, avrei bisogno di un favore!”
“Dimmi, di cosa si tratta?”
“Fai perdere la memoria a Pikachu. Non voglio che si ricordi di quanto è successo quest’oggi!”
“Cosa!? Ma-Ma perché devo fare una cosa del genere?”
“Vedi… qualche anno fa, mia moglie diede alla luce un Pichu a cui venne insegnato come guidare il suo vilaggio quando avrebbe preso il mio posto come capo!”
“OK! Ma questo cosa c’entra?”
“Il giorno in cui ha sostenuto la prova, tutto il Villaggio Pika si aspettava grandi cose da lui. Tutti erano convinti che ce l’avrebbe fatta senza problemi, ma durante quella settimana… accade il fatto conosciuto come La settimana dell’ombra!”
La settimana dell’ombra!?” – disse il Tapu, il quale era confuso da quanto detto.
“Qualche giorno prima dell’inizio della prova, percepivo in mio figlio uno stato di malessere non dal punto di vista fisico, ma dal suo cuore!”
“Il suo… cuore!?”
“Esatto! Sentivo qualcosa di malvagio provenire da lui e questa sensazione cresceva di giorno in giorno. Per questo motivo, gli diedi l’Amuleto Saetta proprio per riuscire a controllare questa cosa!”
“Fammi indovinare… immagino che l’Amuleto non abbia funzionato con lui e durante la prova, stava accumulando sempre più energia malvagia!”
“Indovinato! E nell’ultimo giorno, questa forza oscura si è manifestata e ad iniziato ad attaccare tutti gli abitanti del villaggio!”
“Tu cosa facesti per risolvere la situazione?”
“Mi accorsi che l’Amuleto si era staccato e allora l’ho usato per scacciare via quell’ombra! Tuttavia, dentro di me sapevo che sarebbe stata una soluzione temporanea. Così insieme ai miei consiglieri, decidemmo di nasconderlo fino a quando non fosse riuscito a controllare l’oscurità dentro di se!”
“Un attimo solo! Quindi… sei hai nascosto tuo figlio, il Pikachu di adesso è…”
“…l’altro mio figlio! Ovvero, loro due sono fratelli!”

Al solo sentir pronunciare quella parola, tutti nella stanza restarono in fragoroso silenzio. Evidentemente, nessuno si aspettava che Tapu Koko dicesse questo neanche i suoi fratelli, il quale erano rimasti all’oscuro di tutto per così tanto tempo. Questo silenzo durò per diversi minuti; alla fine fu Pikachu ad aprire bocca e fece una domanda al Pokémon Nume Locale: “Quindi… Mimikyu sarebbe… mio fratello?”
“L’ho so che per te possa suonare strano, ma questo è quanto tuo padre mi disse prima di scomparire!”
“Ed io posso confermare!” – disse Raichu.
“Cosa!? Tu saresti… mia madre?”
“Sì, è così!”
“No, non ci credo! È impossibile, tu non puoi essere mia madre!”
“Guarda, non ti sto mentendo!     Ti giuro che le cose stanno come ha detto Tapu Koko!”
“Io non… capisco!”
“Vedi, l’Amuleto Saetta che ora stai indossando e lo stesso di tuo padre. Lui si sentì in colpa per quanto accaduto e voleva rimediare in qualche modo!”
“Una cosa… perché decise di farmi perdere la memoria! Cosa voleva che facessi in una situazione come quella!”
“Intendi dire, quando hanno attaccato il Villaggio Pika?”
“Non solo questo! Ora vorrei che mi rispondeste sinceramente: quanti giorni sono passati da quando ho perso la memoria?”
“Pikachu, perché questa domanda?” – domandò Decidueye.
“Se Mimikyu avesse voluto, avrebbe già distrutto Shinkiro! Perché non l’ha fatto quando sapeva di avere l’opportunità?”
“Non lo so!” – rispose Tapu Koko – “Adesso la cosa migliore da fare è di prepararci a lottare contro la minaccia incombente!”
“Ora basta! Dobbiamo prepararci a lottare senza una soluzione? E cosa facciamo se “mio fratello” attaccasse già ora? Non c’è qualcosa per contrastare il Cristallo Iride?” – disse Pikachu urlando con tale rabbia da stordire tutti i presenti nella gilda.

“Qualcosa per contrastare il Cristallo Iride, dici!?” – rispose Tapu Lele – “Mi chiedo se il Cristallo Anima potesse essere una soluzione!”
“Il Cristallo… Anima!?” – domandò Pikachu incuriosito.
“Tu essere sicura di quello che dici!” – disse Tapu Bulu.
“Non siamo neache sicuri dell’esistenza di quel cristallo!” – aggiunse Tapu Fini.
“Beh… voi avete alternative?”
“Scusate, ma ci potete dire cos’è questo Cristallo Anima?” – domandò il Capitano.
“Subito! Dovete sapere che tanto tempo fa, la regione di Shinkiro venne sconvolta dall’attacco di un essere malvagio, il quale portò distruzione su larga scala!”
“Ho capito! Ti stai riferendo alla leggenda degli antichi eroi, giusto?”
“Esatto! Quando tutto sembrava volgere al peggio, un gruppo di Pokémon comparì dal nulla. Essi dichiarono battaglia all’entità malvagia, il quale accettò sapendo di essere molto più forte di loro!”
“E poi cosa accadde?”
“La battaglia durò per diverso tempo e alla fine un Pokémon del gruppo ribelle, decise di utilizzare un particolare cristallo di colore bianco, il quale riuscì a contrastare il Cristallo Iride dell’avversario e a cacciarlo via da Shinkiro. Le leggende dicono che utilizzò tutta l’energia della sua anima per poter riuscire nell’impresa, e fu così che quel cristallo prese il nome di Cristallo Anima!”
“E allora!? Basta cercarlo e abbiamo risolto il problema, dico bene?” – domandò Pikachu.
“Non è così semplice come sembra! Chiunque utilizzerà il Cristallo Anima è destinato a scomparire; per questo motivo, il cristallo viene utilizzato solo nei casi di estrema emergenza!”
Il Pokémon Topo non sapendo cosa rispondere restò in silenzio pensando a quanto appena detto. Il suo modo di restare muto, venne interroto da Decidueye: “Ascoltatemi! Questa è stata una giornata piuttosto pesante. Penso che una notte di meritato riposo possa far bene a tutti!”
Nessuno obbiettò alla frase del Pokémon Alifreccia e uno alla volta, si diresserò alla pensione per schiacciare un pisolino.

Quella notte, mentre tutta Dream Town era andata a dormire, Pikachu non riuscì a chiudere occhio per tutto quello che era successo nella giornata. Il Pokémon Topo era visibilmente agitato e osservando l’Amuleto Saetta cercò di capire quale fosse il modo migliore di agire. Trascorse circa un’ora e il Pokémon decise di andare fuori e di prendere un po’ di aria fresca nella speranza che i suoi pensieri fossero più lucidi e li vi trovò Tapu Lele intenta ad osservare una casa.
“Tapu Lele!?”
“Pikachu, cosa ci fai tu qui?”
“Non riuscivo a dormire, così ho pensato di fare una passeggiata al chiaro di luna!”
“Capisco!”
“Comunque… come mai stai osservando questa casa? Vuoi forse trasferirti in città?”
“Mi piacerebbe, ma purtroppo il mio ruolo di guardiana non mi consente di farlo!”
“Questo è un bel problema!” – disse Pikachu.
“Ascolta! Io so come ti senti adesso e per me, sapere che Tapu Koko ha tenuto nascosto questa cosa per tutto il tempo, è incredibile!”
“Già! Non riesco a credere che Mimikyu in verità sia mio fratello e, che mio padre ordinò a Tapu Koko di cancellarmi la memoria! Per quale motivo, avrebbe fatto una cosa del genere?”
“Il mio pensiero è che lui ti voleva impedire di vendicarti di lui per il disastro del Villaggio Pika. E che voleva rimediare agli errori commessi con il primo figlio!”
“Vendicarmi!? Ma se l’ho conosciuto solo quando ha preso il Cristallo Iride!”
A questa affermazione, il Pokémon Nume Locale non sapeva cosa dire, ma poi fece una domanda al Pokémon Topo: “Ora, cosa intendi fare?”
“Ci stavo pensando… anzi, non serve che ci pensi! Andrò alla ricerca del Cristallo Anima e risolverò questa faccenda una volta per tutte!”
“Sei sicuro di tutto ciò? Ricorda, se prendi quel cristallo tu rischi di scomparire!”
“Lo so, ma è mio compito come membro della gilda, risolvere tutte le situazioni più complesse anche quando sembrano impossibile!”
“Beh… se la metti così… allora lascia che ti aiuti!”
“Tapu Lele, tu mi aiuterai?”
“E non ci sarà solo lei ad aiutarti!”
Pikachu udita quella voce sì giro e vide un Pokémon molto familiare: era Popplio, il quale si era ripresa completamente ed era pronta per andare in missione.

Note dell’autore: Finisce un altro capitolo di questa storia. Le rivelazioni di Tapu Koko furono sconcertanti; Pikachu ha scoperto che Mimikyu era suo fratello e Raichu sua madre. Inoltre, viene a conoscenza del Cristallo Anima, l’unico oggetto in grado di contrastare il Cristallo Iride. Pikachu con tutte queste rivelazioni, sarebbe riuscito a trovare il Cristallo Anima? Il viaggio continua…

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Capitolo 19
*** Capitolo 17: Il viaggio dello spirito ***


Capitolo 17: Il viaggio dello spirito Capitolo 17: Il viaggio dello spirito

“E non ci sarà solo lei ad aiutarti!”
Pikachu udita quella voce sì giro e vide un Pokémon molto familiare: era Popplio, il quale si era ripresa completamente ed era pronta per andare in missione.
“Popplio… sei davvero tu?”
“Certo che sono io! Sono giorni che non ci vediamo!”
“Ah, per quello ti chiedo scusa. Sai, ho avuto tanti pensieri per la testa in questo periodo, che mi sono completamente scordato di te!”
“Tranquillo! Non c’è bisogno di scusarsi. Tapu Lele mi ha raccontato tutto!” – disse il Pokémon Otaria – “E così Mimikyu sarebbe tuo fratello?”
“Così mi ha detto Tapu Koko!”
“E tu gli credi?”
“Beh… lui era amico di mio padre e dal suo racconto mi è sembrato forse sincero. Però è così strano: prima penso di essere senza genitori e, ora scopro che ho una madre e un fratello!”
“Ti capisco! Io sono dovuta crescere con soltanto mia madre, da quando mio padre è stato rapito!”
“Già! L’altra volta quando abbiamo salvato Meloetta mi stavi raccontando qualcosa su di lui, ma tua madre ti ha interrotta prima che potessi parlare di lui!”
“Quindi… vuoi che ti racconti la storia del rapimento?”
Il Pokémon Topo annui di sì con la testa e Tapu Lele, il quale si trovava vicino ai due, si mise ad ascoltare il racconto del Pokémon Otaria.

“Tutto ebbe inizio 1 anno fa! Era il giorno del mio compleanno e a quei tempi ero già un membro della gilda di Decidueye. Per festeggiare l’evento, mia madre invitò tutti i miei compagni e insieme a mio padre cercanoro di organizzare la festa nel miglior modo possibile!”
“È una cosa davvero ammirevole!” – disse Pikachu.
“Quando arrivò il giorno, tutti erano felici e la festa si svolse nei migliori dei modi, fino alla consegna del mio regalo!”
“Immagino la sorpresa nel scoprire di quale regalo si trattasse!”
“Quando l’ho aprii vidi che era un fiocco di colore rosso splendente. Non avevo mai ricevuto un regalo così bello ma proprio mentre stavo per indossarlo, accadde il rapimento!”
“E come è successo?” – domandò Tapu Lele.
“Un gruppo di Pokémon sbucò fuori dal nulla e uno di loro mi prese con se, mentre gli altri tenevano lo sguardo sui miei amici. Non riuscivo a capire cosa stesse accadendo, ma all’improvviso uno di loro si rivolse a mio padre e gli disse: “Tu sei il professore Samurott, giusto? Il mio signore vuole vederti e ti conviene obbedire se non vuoi che succedda qualcosa a questi Pokémon!”; questo gli disse!”
“Che essere spregevole!” – gridò Pikachu dalla rabbia.
“Purtroppo, mio padre cedette alla richiesta e se ne andò con il gruppo lasciando così me e mia madre a piangere per quanto successo!”

Finito di terminare il racconto, Popplio iniziò a piangere lacrime dovute alla tristezza dell’evento ma Pikachu, il quale aveva capito il dolore della sua amica, gli si avvicinò e con un gesto inaspettato abbracciò il Pokémon Otaria dicendogli all’orecchio: “Ascolta… una volta terminata questa storia, ti prometto che cercheremo tuo padre. Ti va bene?”
“Sei sicuro di questo?” – domandò Popplio.
“Certamente! E poi… mi piacerebbe conoscerlo!”
“Scusate se vi interrompo!” – disse Tapu Lele – “Dobbiamo trovare il Cristallo Anima per sconfiggere Mimikyu!”
“Da dove pensi di iniziare a cercare?”
“Mmm… essendo un cristallo difficile da trovare, dovremo cercarlo in un posto in cui nessuno ha mai guardato!”
“Chissà se esiste un posto del genere!” – disse Popplio.
“E se… andassimo al Villaggio Pika?” – domandò Pikachu.
“Ne sei sicuro? E cosa ti fa credere di trovare il Cristallo Anima in quel posto?”
“Beh… l’esercito di Mimikyu ha attaccato il mio villaggio! Forse dietro a quell’attacco, si potrebbe nascondere il tentativo di cercare il Cristallo Anima per distruggerlo!”
“In effetti, potrebbe essere!” – aggiunse il Pokémon Nume Locale – “Evidentemente sapendo che l’altro cristallo sarebbe stato un’ostacolo per la riuscita del suo piano, ha senso aver attaccato il Villaggio Pika!”
“Già! Ed è per questo che…”
Ad un tratto, Pikachu si fermò nel formulare la frase lasciando Popplio e Tapu Lele un po’ confuse da quel gesto.

“Pikachu, va tutto bene?” – domandò Popplio.
“Scusami, ma stavo pensando ad una cosa!”
“Che cosa di preciso?”
“E se… l’attacco al Villaggio Pika e il rapimento di tuo padre fossero collegati?”
“Cosa ti fa pensare una cosa del genere?” – aggiunse Tapu Lele.
“Avete presente quando alla gilda dissi: “Se Mimikyu avesse voluto, avrebbe già distrutto Shinkiro! Perché non l’ha fatto quando sapeva di avere l’opportunità?”; forse, a qualcos’altro in mente?”
“E secondo te, cosa potrebbe essere?”
“Quello che sto per dire non vi piacerà!” – disse il Pokémon Topo – “Io penso che Mimikyu non voglia solo distruggere Shinikiro, ma tutto il mondo Pokémon!"
“D-Distruggere… Shinkiro?” – domandò il Pokémon Nume Locale con aria spaventata.
“Pensateci: prima attacca il Villaggio Pika e ottiene l’Amuleto Saetta. In teoria, lui sarebbe potuto andare immediatamente all’Isola Paradiso e prendere il Cristallo Iride, ma non lo fa. Allora avrà pensato: come posso sfruttare in pieno il potere del cristallo?”
“Con uno strumento adeguato?”- disse Popplio.
“Esatto! Tuttavia, non ha i strumenti adeguati e allora cerca qualcuno che lo aiuti nell’opera. Quindi rapisce tuo padre, il quale credo sia un esperto inventore. Dico bene?”
“Giusto!”
“Penso che una volta finito il congegno, lui ha rubato il Cristallo Iride per poter amplificarne i poteri. Quindi, non vuole solo colpire Shinkiro, ma anche tutto il nostro mondo!”
“Sì! Abbiamo capito il tuo punto di vista. Quindi il tuo intento è cercare il Cristallo Anima e, con quello, fermare il Cristallo Iride!” – aggiunse Tapu Lele.
“Ma anche se lo trovassimo, come pensiamo di utilizzarlo?” – domandò il Pokémon Otaria.
“E questo il punto! Finché non lo troviamo non potremo saperlo!”
“E dove pensi di cercarlo?”
“Direi nell’unico posto dove uno non penserebbe di cercarlo! Andiamo a casa mia, al Villaggio Pika!”
I due Pokémon si guardano per un istante, evidentemente non volevano far vedere a Pikachu il suo luogo d’origine distrutto; ma lo sguardo del Pokémon Topo riusci a convincerla e i tre dopo aver ultimato i preparativi, partirono alla volta del Villaggio Pika per cercare il Cristallo Anima senza che gli altri sapessero della loro assenza.

Il viaggio per arrivare al Villaggio Pika fu molto semplice, anche perché la strada era quella per il Tempio del Tuono, ma la principale differenza era dettata dal fatto che bisognava aggirare il tempio proseguendo verso il lato sinistro. Ci vollero diverse ore di viaggio per poter raggiungere il villaggio, però tutto il gruppo notò che lo splendido cielo azzurro fece spazio ad una densa serie di nubi scure, il quale non permettevano ai raggi del sole di filtrare nell’atmosfera. In questo modo, i tre intuirono che erano vicini alla loro metà.
“Mi sto sbagliando io, ho l’aria da queste parti si è fatta più pesante?” – disse Pikachu.
“Non mi sorprende!” – rispose Tapu Lele – “È passato solo un anno dal giorno dell’attacco e sembra che il tempo in questo posto si sia fermato!”
“Ad ogni modo, quando manca per la destinazione finale?”
“Se procediamo con questo ritmo, dovremmo arrivare tra poco!”
“Perfetto!” – esclamò il Pokémon Topo.
“Una volta arrivati lì, come pensi di procedere?” – domandò Popplio.
“Deciderò quando avremo valutato la situazione!”
“Bravo! Vedo che stai diventato sempre più saggio, Pikachu!” – aggiunse Tapu Lele.
“Beh… penso che lo considererò come un complimento!”
“Ma ora basta parlare! Eccoci siamo arrivati al Villaggio Pika!”

Lo scenario che si presentava davanti al terzetto fu agghiacciante: tutte le abitazioni erano state distrutte durante l’attacco e non c’erano più alberi ricolmi di foglie, un segno evidente di come gli autori di questo gesto volessero lasciare un monito anche alle altre città di Shinkiro.
“Qui, è tutto distrutto! – disse Popplio.
“Non mi sorprende!” – rispose Pikachu – “Sapevo dell’attacco al mio villaggio, ma non immaginavo che il risultato fosse questo!”
“Ora capisco cosa deve aver provato Tapu Koko. Mi dispiace di non aver fatto nulla per lui!”
“Cosa vuoi dire, Tapu Lele?”
“Vedete, qualche giorno dopo l’attacco al Villaggio Pika, io durante una riunione di tutti noi Tapu notai Tapu Koko pensieroso e angosciato. All’inizio pensavo perché non fosse stato in grado di salvare qualcuno; ma dopo il racconto dell’altro giorno posso capirlo come si deve essere sentito di fronte a questo scenario.”
“Ora che hai detto il suo nome, mi dovrò scusare con lui. Il mio comportamento nei suoi confronti non è stato dei più belli!”
“Non c’è problema!” – disse il Pokémon Nume Locale – “Mio fratello avrà sicuramente capito il tuo stato d’animo ed è per questo che non ha reagito quando lo hai colpito!”
“Scusate se interrompo la vostra conversazione; ma come intediamo procedere con la ricerca del Cristallo Anima?” – domandò Popplio.
“Giusto! Me lo stavo scordano!” – rispose il Pokémon Topo – “Tapu Lele, quanto è grande il Villaggio Pika?”
“Da quello che mi ricordo, il villaggio non è molto grande ma è diviso in 3 parti diverse: la Piazza Centrale, il Borgo Fulminante e la Via Tempestosa!”
“Ho capito! Quindi ci divideremo in questo modo: Popplio, tu cercherai nel Borgo Fulminante; Tapu Lele, tu andrai nella Via Tempestosa; io invece guarderò la Piazza Centrale. E tutto chiaro?”
“OK… ma dove ci ricontriamo?” – chiese il Pokémon Otaria.
“Ci ricontremo qui! E se qualcuno di noi scopre qualcosa, lo faccia sapere agli altri. Siete pronti, team Thunder Pop?”
“Aspetta… hai incluso anche me?” – domandò Tapu Lele.
“Certo! Allora, possiamo iniziare?”

Dopo aver affrontato la questione su dove cercare il Cristallo Anima; il trio si divise le zone di ricerca. Essi cercarono sotto ogni singola pietra presente ma dopo quasi un’ora dall’inizio,  il risultato fu un nulla di fatto.
“Allora, ha voi come è andata?” – domandò Pikachu.
“Niente da segnalare nel Borgo Fulminante!” – rispose Popplio.
“Niente nemmeno nella Via Tempestosa!” – aggiunse Tapu Lele.
“Strano! Abbiamo cercato dappertutto, però ci sta sfuggendo qualcosa!”
“Che cosa di preciso?”
“Non lo so… però sembra che questo Cristallo Anima non intende comparire!”
“Temi forse che il suo racconto sia una leggenda?”
“A questo punto, continuiamo con le ricerche e se non troviamo niente torniamo a Dream Town. Penso che in questo momento abbiano notato la nostra assenza e ci stiano cercando!”
Se io fossi in voi, cercherei nel posto meno impensabile di tutti!”
“Già! Come se non l’avessimo fa… un attimo, ma chi ha parlato?” – disse il Pokémon Topo.
“Io! Colui che può controllare le ombre!”

Senza alcun preavviso dall’ombra di Pikachu uscì Marshadow, il quale aveva seguito i nostri eroi per tutto questo tempo.
“Marshadow!?”
“Ehilà, Pikachu! E da molto che non ci vediamo, vero?” – disse il Pokémon Vivinombra.
“Come hai fatto a seguirci! Durante il viaggio non mi sono accorto di niente!”
“Beh, come di certo saprai sono un Pokémon che vive principalmente nell’ombra e raramente mi faccio vedere da qualcuno. Quando ho ascoltato il discorso di Tapu Koko avevo già intuito che volevi fare qualcosa, quindi ho deciso di stabilirmi nella tua ombra!”
“Quindi, ecco come hai fatto a non farti tornare! Mi devo ancora congratulare con te per le tue capacità!”
“Ti ringrazio! Ma ora basta parlare di questo. Come ho detto poco fa, io so dove poter cercare il Cristallo Anima!”
“E come sei riuscito a capire dove trovarlo?” – domandò Tapu Lele.
“Semplice! Io sono il custode di quel cristallo!”
“C-Cosa!? Tu sei… il custode?” – disse Pikachu sbalordito dall’affermazione.
“Certo! E di questa cosa nessuno la sa!” – aggiunse Marshadow – “Nemmeno voi Tapu ne seite a conoscenza!”
“Quello che dice, è vero!” – disse il Pokémon Nume Locale – “Finora lo conoscevo solo per il suo lavoro come spia!”
“C’è una cosa che non capisco: perché non ci hai detto subito questa cosa? Avremo potuto risparmiare tempo prezioso!” – disse Popplio.
“Sapete, come sono: mi piace osservare le persone senza fare niente!”
“D’accordo! Ma adesso, dicci dove trovare il Cristallo Anima!” – disse Pikachu.
“Come vuoi, Pikachu! Seguitemi da questa parte!

I nostri amici accompagnati dal Pokémon Vivinomba uscirono fuori dal Villaggio Pika e si diressero su un promontorio situato a nord. Lo spostamento fu molto breve e per arrivarci ci vollero circa 10 minuti, dopodiché videro una piccola abitazione, il quale aveva qualcosa di strano rispetto alle altre del villaggio.
“Bene! Eccoci arrivati alla nostra destinazione!” – disse Marshadow.
“Sbaglio o c’è qualcosa di strano in questa casa?” – domandò Pikachu.
“Vedo che hai già capito, amico mio. Sì, questa casa è stata l’unica ad essere risparmiata dalla distruzione!”
“Ma come è possibile!? Perché l’esercito di Mimikyu avrebbe lasciato questa in piedi? Non ha alcun senso!”
“Ora te lo spiego: quando è avvenuto l’attacco tutti erano concentrati nella parte bassa del villaggio e non avevano notato questa abitazione!”
“D’accordo! E se invece se ne fossero accorti?” – disse Popplio.
“In questo caso, come guardiano ho il dovere di bloccare ogni invasore. Fortunatamente, non c’è ne è stato bisogno!”
“Ma il Cristallo Anima… dove si troverebbe?”
“È situato all’interno dell’edificio. Tuttavia… solo un membro della famiglia reale ha il permesso di entrarci!”
“Come sarebbe a dire!?” – chiese Tapu Lele.
“Il Cristallo Anima ha una forza paragonabile a quella del Cristallo Iride, per controllarlo è necessario che il Pokémon in questione abbia il sangue dell’eroe della leggenda. Pikachu, hai già capito che mi sto riferendo a te, quindi devi scegliere: sei pronto ad affrontare la sfida più grande della tua vita?”

Il Pokémon Topo restò in silenzio per qualche minuto. Sapeva dentro di se che affrontare la sfida del Cristallo Anima poteva essere potenzialmente fatale per lui, ma sapeva anche che quello era l’unico modo per ottenerlo.
“Se devo affrontare questa cosa per ottenere il cristallo, allora accetto!”
“Aspetta, Pikachu!” – disse Popplio – “E se qualcosa dovesse andare male?”
“Non ti preoccupare! Fino ad ora, voi tutti vi siete preoccupati per me. È arrivato il momento per me di ricambiare questo favore!”
“Se è così… allora vai!” – rispose il Pokémon Otaria – “Io e Tapu Lele staremo qui fuori e aspetteremo che tu finisca la prova!”
“Marshadow, a te sta bene?” – domandò Pikachu.
“Per me, non c’è problema!” – disse il Pokémon Vivinombra – “Pikachu, se sei pronto possiamo andare!”
“Sono pronto! Possiamo entrare!”
I due Pokémon entrarono all’interno dell’abitazione, lasciando Popplio e Tapu Lele all’esterno.
“Pensi, sia stata la scelta giusta lasciar andare Pikachu da solo?” – domandò Tapu Lele.
“Io… ho fiducia in lui! Ha rischiato la sua stessa vita per salvarmi e, ora vuole solo impedire a Mimikyu di portare a termine i suoi piani malvagi!”
“Capisco! Beh, aspettiamo e vediamo cosa succede!”

Nel frattempo, all’interno della struttura, Pikachu e Marshadow percossero un lungo corridoio, il quale li portò all’interno di una stanza buia illuminata soltanto da delle fiaccole poste ai lati. Sul fondo della stanza, Pikachu notò un piedistallo fatto di pietra e dentro la quale vi era un cristallo trasparente su cui ci si poteva specchiare.
“Questo… è il Cristallo Anima?” – domandò Pikachu.
“Hai indovinato!” – rispose Marshadow – “Quell’oggetto trasparente è il Cristallo Anima!”
“Ma… come mai è così trasparente?”
“Nessuno lo sa! La leggenda dice che il cristallo utilizzato per cacciare via l’essere malvagio, era di un colore bianco talmente splendente da non riuscire a vederlo a occhio nudo!”
“In poche parole, il colore bianco era per via della bontà del Pokémon, dico bene?”
“Più o meno è così!”
“D’accordo!” – disse il Pokémon Topo – “Allora, cosa devo fare per ottenerlo?”
“È molto semplice: attraverso il cristallo, dovrai affrontare un viaggio dello spirito!”
“Un viaggio… dello spirito!?”
“Esattamente! Il cristallo riesce a vedere attraverso la tua anima. Non so come faccia, ma è così!”
“OK! Credo di aver capito!”
“Quello che devi fare è inginocchiarti e chiudere gli occhi! Devi lasciare libera la mente e non pensare a nient’altro!”
“C’è qualcos’altro che devo sapere?” – domandò Pikachu.
“Si dice che alcuni abbiano parlato con qualche loro parente, ma non sono sicuro su questo!”
“Va bene! Allora cominciamo!”

Pikachu, come suggerito da Marshadow, si inginocchiò davanti al piedistallo e facendo un bel respiro chiuse gli occhi. Il Pokémon cercò di sgombrare la mente arrivando ad uno stato di meditazione totale. Ma chissà cosa starà accadendo dentro la sua testa?
“Che strano… è tutto buio qui!” – disse il Pokémon Topo – “Non si riesce a vedere niente, forse se cammino un po’ succederà qualcosa!”
Il Pokémon percorse quello spazio deserto per un po’ e, alla fine trovò una porta di colore bianco.
“Come mai c’è una porta bianca, in mezzo a tutto questo nero?” – pensò Pikachu – “Forse… dovrei entrarci!?”
Restò ad osservare la porta per qualche istante per poi esclamare: “Se resto qui, non ne verrò a capo. Quindi penso che sia meglio entrare in questa porta e vedere cosa succede!”
Una volta entrato, dopo che si dovette proteggere gli occhi dalla luce, notò un Pokémon intento a giocare con una sorta di pallone e avvicinandosi pian piano si accorse che si trattava di un Pichu. Pikachu non sapeva come comportarsi, ma alla fine decise di parlare con quel Pokémon.

“E-E-Ehilà! Ciao piccolo!”
“Uhm… chi… chi sei tu?” – disse Pichu.
“Io!? Mi chiamo Pikachu e sono la tua evoluzione!” – rispose il Pokémon Topo.
“La mia… evoluzione? Cosa è un’evoluzione?”
“C-Cosa!? Non sai cos’è un’evoluzione? È il processo grazie alla quale un Pokémon diventa più grande e acquisisce una potenza maggiore!”
“Davvero!? Allora questa evoluzione è qualcosa… di sorprendente?”
“Certo!”
“Sai… è da quando sono qui, che non ho contatti con nessuno!”
“Perché, da quanto tempo sei qui!?”
“Più o meno da un anno!”
“E dimmi, ti ricordi cosa è successo?”
“Stavo svolgendo la prova del Villaggio Pika per diventare il nuovo Lord, ma all’improvviso un’ombra di pura malvagità si avvolse verso di me.”
“A-Aspetta un attimo!” – esclamò Pikachu – “Hai detto… la prova del Villaggio Pika?”
“Sì!” – rispose Pichu – “Ma l’ombra prendendo il controllo su di me, fece in modo che distrussi parte del villaggio! Fortunatamente, mio padre intervenne ma a quel punto aveva deciso di rinchiudermi in un posto dove potessi controllare l’ombra!”
“Fammi indovinare: non ci riuscisti vero?”
“Esatto! Però non mi arresi e trovai rifugio dentro l’ombra stessa, attraverso quella porta!”
“Per caso… l’ombra si chiama Mimikyu?”
“Proprio lei! E tu come lo sai?”
“Beh… è necessario che tu sappia una cosa!”
Pikachu decise di raccontare a Pichu tutto quello che era successo e, quando gli raccontò del fatto che loro due fossero fratelli, il Pokémon Topino vi restò di stucco al sentire quella parola.

“Non… ci posso credere!” – disse Pichu – “Sicuro che questa è la verità?”
“Puoi giurarci!” – rispose PIkachu – “All’inizio, anch’io ero rimasto scioccato da questo, però più vado avanti e più mi convinco che questa sia la verità!”
“Capisco! Ascolta, probabilmentente non potrò capire appieno il tuo stato emotivo, ma posso assicurarti che io ti sosterrò anche se dovessi scomparire!”
“Scomparire!? Perché dovresti andartene?”
“Dimmi… scometto che stai cercando di ottenere il Cristallo Anima, dico bene?”
“Come fai a saperlo?”
“Vedi, il viaggio dello spirito che hai appena fatto ti ha portato non nel tuo spirito, ma dentro a quello di Mimikyu!”
“C-C-Cosa!? Non è possibile una cosa del genere!”
“Hai presente quando poco fa ti ho parlato del modo in cui mi sono rifugiato? Bene, quella porta bianca è in realtà l’ultimo barlume di bontà che mi è rimasto!”
“Incredibile! E c’è un modo per farti…”
Non fece in tempo a finire la frase, che il Pokémon Topo vide una luce abbagliante provenire dal pallone con cui stava giocando Pichu e gli si diresse incontro divenendo alla fine un cristallo come quello che aveva nel suo cerchio Z.
“E questo… cosa significa?” – domandò Pikachu.
“Complimenti! Hai superato la prova del cristallo. Mi congratulo con te!” – rispose il Pokémon Topino.
“Prima che vado, ti prometto di trovare un metodo per farti tornare come eri prima!”
“Io… lo spero! Quindi addio, Pikachu!”
“Addio, Pichu!”

Dopo qualche minuto, Pikachu riaprì gli occhi davanti al piedistallo e vi trovò Marshadow, il quale era rimasto ad aspettare tutto il tempo.
“Allora, Pikachu! Come è andata la prova?” – disse il Pokémon Vivinombra.
“Molto bene! Sono riuscito a recuperare il Cristallo Anima!”
“Mi fa molto piacere! Adesso è meglio se torniamo da Tapu Lele e da Popplio!”
I due si incamminarono verso l’uscita e vennero accolti calorosamente dalle due rimaste fuori dall’abitazione.
“Pikachu!” – esclamò Popplio – “Come è andata?”
“Alla grande! Ho recuperato il cristallo come puoi vedere!”
“Perfetto!” – disse Tapu Lele – “Ora è meglio tornare a Dream Town, non trovate?”
Ma prima che il quartetto potesse procedere, una strana voce sì senti parlare attraverso la testa.
Ascoltatemi, cittadini della regione di Shinkiro. Io sono Mimikyu e da oggi sarò il vostro nuovo capo!”

Note dell’autore: Finisce un altro capitolo di questa storia. Pikachu è riuscito a recuperare il Cristallo Anima, ma prima di tornare a casa Mimikyu, il suo acerrimo nemico, tramite telepatia riesce a contattare tutta la regione di Shinkiro. Che cosa vorrà da loro? E Pikachu come reagirà a questa situazione? Il viaggio continua…

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Capitolo 20
*** Capitolo 18: Ricordi d'infanzia ***


Capitolo 18: Ricordi d'infanzia Capitolo 18: Ricordi d’infanzia

“Ascoltatemi, cittadini della regione di Shinkiro. Io sono Mimikyu e da oggi sarò il vostro nuovo capo!”
“Come è possibile!?” – disse Popplio – “Non pensavo che anche lui conosce la telepatia!”
“Anch’io ne sono sorpresa!” – aggiunse Tapu Lele – “Pensavo che questa particolare abilità ce l’avessimo quasi tutti i Pokémon Leggendari!”
“Beh… vediamo cosa vuole dire!” – concluse Marshadow, mentre Pikachu rimase in silenzio.
“So che molti di voi staranno pensando su come io possa usare la telepatia, ma non è questo il punto. Finalmente, dopo tanto tempo, sono riuscito a completare il macchinario che mi consentirà di governare tutta Shinkiro!”
“Come sospettavo…  è il macchinario costruito con l’aiuto del prof.Samurott!” – disse Pikachu.
“Tuttavia, esso aveva bisogno di una fonte di energia per poter funzionare correttamente e, quella fonte di energia è in mio possesso. In questo momento, io potrei azionare il macchinario e per voi non ci sarebbe alcun scampo!”
“Dannazione! Non avevamo considerato questa opzione!” – esclamò il Pokémon Topo.
“Lo so, Pikachu! Tra tutte le ipotesi non avevamo considerato questa!” – rispose Tapu Lele.
“Però… non ho ancora intenzione di farlo! Se lo facessi ora, non sarebbe divertente. Però mi sento… generoso e voglio darvi una possibile scelta: se non volete che io distrugga Shinkiro unitevi a me e vi sarà risparmiata la vita! E ora… addio!”

Il discorso del Pokémon Fantasmanto si interruppe e lasciò i nostri eroi alle prese con un serissimo problema. Infatti, sembrava che tutti i sforzi fatti finora per cercare una soluzione sembravano essere svaniti nel nulla.
“E ora!? Cosa avete intenzione di fare?” – domandò Marshadow.
“Non riesco a comprendere il suo comportamento. Perché ci ha contattati sapendo che così il suo piano sarebbe stato scoperto?” – aggiunse Popplio.
“Era esattamente quello che voleva!” – disse Tapu Lele.
“Cosa vuoi dire?”
“Mimikyu sapeva fin dall’inizio del nostro tentativo di recuperare il Cristallo Anima. Contattandoci telepaticamente e comunicando a tutti la realizzazione della sua macchina, avrà incuso timore negli altri Pokémon e in questo modo, ha il controllo totale della situazione!”
“Adesso ho capito! Lui vuole impedire agli altri di avvicinarsi al suo nascondiglio. Dico bene?”
“Più o meno, il raggionamento è quello!”
“Ma noi sappiamo che adesso andremo da lui. Dico bene, Pikachu?”

Ma il Pokémon Topo era distratto dal notare un’abitazione distrutta sul cui però aveva notato uno strano simbolo di colore giallo.
“Pikachu, va tutto bene?” – domandò Popplio.
“Oh, scusatemi! Ma ero concentrato su quella casa lì.” – rispose il Pokémon – “Comunque, ho capito il vostro punto di vista!”
“D’accordo! Ma cosa ha di particolare quella casa!? È distrutta come tutte le altre!”
“Non lo so… è come se avesse qualcosa di familiare!”
“Finalmente!” – esclamò Marshadow – “Ti sei accorto di quel simbolo giallo, non è vero?”
“Tu sai cosa è, giusto?”
“Forse è meglio verificare di persona. Non credi?”
Il Pokémon Topo annuì di sì con la testa, mentre Tapu Lele e Popplio non erano sicure di andare a controllare, ma alla fine Pikachu disse a loro: “Tranquille! Se non c’è nulla ce ne torniamo a Dream Town. Va bene?”
Le due si guardarono e dopo aver risposto affermativamente seguirono Marshadow e Pikachu verso quella casetta.

“Eccoci arrivati!” – disse Marshadow.
“Vediamo… il simbolo giallo dovette trovarsi… eccolo qua!”
Pikachu spostò una roccia da quel punto e la cosa che vide, fu il disegno di un fulmine giallo sopra un foglio bianco.
“Siamo venuti qua… per un foglio!?” – disse Tapu Lele.
“No! Penso che questo non sia un semplice foglio! Però…”; la frase del Pokémon Topo si interruppe e all’improvviso portò una delle sue zampe sopra la testa.
“Pikachu, cosa ti succede?” – domandò Popplio preoccupata.
“Io… vedo qualcosa!”
“Cosa vedi?”
“Vedo… mia madre, mio padre e un altro Pokémon! Però l’immagine è sfocata!”
Ad un tratto, Marshadow mise una delle sue mani sulla schiena di Pikachu e, i suoi occhi color rosso fiammante divennero neri.
“Marshadow, cosa stai faccendo!?” – disse Tapu Lele.
“Tranquille! L’ho sto aiutando a concentrarsi!”
Ed infatti, come aveva previsto il Pokémon Vivinombra, Pikachu si era calmato ed ora i suoi pensieri erano più limpidi.
“Dimmi, Pikachu!” – disse Marshadow – “Cosa vedi, esattamente?”
“Vedo… sentir un dialogo tra di loro e, forse riesco a capire anche cosa dicono!”

“Mamma mamma!  Guarda il disegno che ho fatto!”
“Complimenti, Pichu! È davvero un bel disegno. Sono sicura che a tuo fratello piacera molto!”
“Dov’è che si trova?” – domandò il Pokémon Topino.
“Penso sia ad esercitarsi nell’usare la mossa Z!” – rispose il padre.
“Ancora!? L’ultima volta è quasi svenuto! Menomale che c’ero io ad aiutarlo!”
“Ma io non ti avevo detto di non intervenire?”
“Finalmente! Ecco il nostro piccolo eroe!” – disse il padre – “Allora, sei pronto ad affrontare la prova?”
“Assolutamente sì! Sono un tantino agitato, ma sono carico e determinato nel riuscire a superare la prova!”
“Ottimo! Ma ricorda una cosa: la potenza non è tutto in una mossa. Bisogna saper usare i propri sentimenti per poter essere in grado di sprigionare tutto il potere ha disposizione!”
“Che intendi dire!?” – disse il Pokémon incuriosito.
“Lo capirai durante la prova!”
“Fratellone! Guarda cosa ti ho fatto!” – disse Pichu mostrando il disegno appena effettuato.
“L’ho… hai fatto per me? Grazie fratellino!”
“Ehi, voi due! Basta parlare è ora di cena!” – disse Raichu.
“D’accordo! Adesso arriviamo!” – dissero i due Pokémon all’unisono.

Ad un tratto, la visione di Pikachu si interruppe di colpo e Marshadow poté ritornare come era prima.
“Dimmi, Pikachu! Sei riuscito a capire cosa fosse quell’immagine sfocata?” – domandò Popplio.
“Sono sicuro che quell’immagine sfocata rappresentava mio fratello! Però c’è qualcosa che non riesco a capire!”
“Che cosa non conprendi?” – disse Tapu Lele.
“Durante la visione, ho avuto impressione che quel Pikachu fossi io!”
“Tu!? Per quale motivo, quel Pikachu doveva essere te?”
“A questo, non riesco a trovare una risposta!”
“Se Tapu Koko fosse qui, potrebbe saperti dire il perché di tutto questo!”
“Tu, Marshadow. Cosa puoi dirmi in proposito?” – domandò Pikachu al Pokémon Vivinombra.
“In quei tempi, ero impegnato da un’altra parte. Quindi, qualunque cosa sia successa in quel periodo, non so come sia andata!”
“Comunque… c’è un’altra cosa che ho sentito in questa visione!”
“Cioè!?”
“Durante il discorso mio padre disse che in una mossa la potenza non è tutto, ma è quando si uniscono i propri sentimenti che essa diventa più efficace! A cosa si riferiva con quest’affermazione?”
“In questo caso, ti posso rispondere io!” – rispose Tapu Lele – “Quando esegui una mossa normale o Z, consumi una precisa quantità di energia. Però, il controllo di essa è difficile se usi solo la tua forza; è per questo che i sentimenti derivanti dal nostro cuore sono necessari per il controllo della potenza!”
“I sentimenti… del nostro cuore!?” – domandò Pikachu.
“Può sembrare una cosa un po’ complicata, ma con il tempo lo capirai!” – rispose il Pokémon Nume Locale.
“Scusate se vi interrompo!” – esclamò Popplio – “Ma non sarebbe il caso di ritornare a Dream Town?”
“Giusto! È ora di andare!”

Il quartetto si avviò verso la strada di ritorno per casa, ma all’improvviso essi vennero fermati da uno strano rumore.
“Pikachu… cosa c’è?” – domandò Popplio.
“Mi è sembrato di sentire qualcosa!”
“Sei sicuro!? Io non ho sentito niente!”
“Eppure… sono sicuro della mia affermazione!”
“Vedrai che te lo sarai immaginato! Forza, adesso proseguiamo!”
Il Pokémon Topo anche se non era sicuro, prosegui la sua marcia per tornare a casa, ma dopo un po’ di tempo tornò a sentire quel rumore e voltandosi di colpo urlò: “Ehi, tu! Chiunque tu sia, fatti vedere! Se non lo farai… non avrò altra scelta che considerarti un nemico!”
Tutti quanti rimasero in silenzio e l’aria era carica di tensione. Nessuno del gruppo si aspettava che Pikachu avesse una reazione del genere, però era anche vero che questa volta anche loro avevano sentito il rumore.
“O-O-OK! A-A-Adesso sto uscendo, non c-c-colpirmi per favore!”
E fu così, che da dietro un muretto uscì fuori un Pokémon di colore blu come la sua coda; mentre il resto del suo corpo è nero con una striscia gialla sul collo e, delle protuberanze bianche su entrambe le mani. Il muso aveva invece una sorta di maschera simile a quella di un ladro.

Questo Pokémon era molto spaventato da Pikachu, fosse non si aspettava una reazione del genere dal Pokémon Topo, ma Tapu Lele si avvicinò con calma e disse: “Puoi stare tranquillo, piccolo! Noi non siamo nemici!”
“N-N-No!? E allora, chi siete?”
“Io sono Tapu Lele, una dei guardiani di Shinkiro. Loro sono Pikachu, Popplio e Marshadow!”
“È un piacere conoscerti!” – disse Popplio sorridendo.
“Il p-p-piacere è tutto m-m-mio!”
“Che c’è? Sei ancora spaventato dal mio amico?”
“C-C-Certo!”
“Dai Pikachu, scusati con questo Pokémon!”
“Ti chiedo scusa!” – disse il Pokémon Topo -  “Mi ero accorto di te già da prima e la mia reazione deve averti causato problemi!”
“Tranquillo! Posso percepire dalla tua aura che mi posso fidare di te!”
“Dalla mia… aura!?”
“Certamente! Anche se non controllo ancora pienamente tutti i miei poteri!”
“Capisco! Comunque… ancora non ci hai detto come ti chiami!”
“Mi chiamo Riolu!”
“Tu hai detto di essere Pikachu, giusto? Sei per caso il figlio di Lord e Lady Raichu?”
“Come fai a conoscere i miei genitori?”
“Avevo ragione! Tu sei il Pokémon che sto cercando!”
“Tu… cercavi me?”
“Per essere più precisi e, mio padre che conosce i tuoi genitori. Mi ha detto che se ti avessi trovato, dovevo portarti nella sua abitazione!”
“E se questa fosse una trappola?” – domandò il Pokémon Topo.
“Non ti preoccupare! Fidati di me!”

Pikachu a questo punto era indeciso se seguire il Pokémon Emanazione oppure tornare a Dream Town. In que preciso istante si girò verso i suoi compagni e, osservando i loro volti, sembrava dicessero che la scelta doveva compierla lui. Il Pokémon Topo ci pensò su per qualche secondo per poi rispondere: “Per favore, Riolu; ci puoi fare strada?”
“Con molto piacere! Forza, seguitemi!”

Il quartetto seguì il giovane Pokémon in direzione est facendo molta attenzione all’ambiente che li circondava; infatti, essi non sapevano se durante il tragitto qualche Pokémon della zona avesse cercato di attaccarli, ma fortunatamente non ci furono scontri anche se l’aria non era molto cambiata rispetta a quella del Villaggio Pika.
“Riolu, siamo arrivati?” – domandò Pikachu.
“Ci siamo quasi!” – rispose Riolu – “Resistete ancora un po’!”
“Dimmi… percorri questa strada tutti i giorni?” – disse Popplio.
“Ormai, mi sono abituato! Inoltre… questo è un ottimo esercizio per mantenermi in forma, al contrario di mio padre!”
“Perché, cosa gli è successo?”
“Da quando il Villaggio Pika è stato attaccato, non vuole più saperne di uscire. Per questo, manda sempre me per cercare il cibo!”
“Mi dispiace per lui!” – disse Tapu Lele.
“Non fa niente! Però ora basta parlare; siamo finalmente giunti a destinazione!”

Il quartetto di Pokémon si ritrovò di fronte a qualcosa di incredibile: tutto il paesaggio circostante era uguale a quello del Villaggio Pika, ma essi notarono un albero rigogliosamente pieno di foglie. Tutto questo lì lascio senza parole: come era possibile che in mezzo al caos, c’era un posto dove regnava la pace?
“Quello… sarebbe casa tua!?” – domandò Pikachu molto perplesso.
“Esattamente! Dovete sapere che quell’albero è chiamato Albero dell’Inizio!”
“L’Albero dell'Inizio!?” – esclamò Popplio.
“Io lo conosco!” – rispose Marshadow – “Si tratta di un albero piuttosto raro, in grado di proteggere chiunque vi sia al suo interno!”
“E come fa a svolgere un compito così importante?”
“Si dice che al suo interno ci sia un cristallo con il compito di fornigli energia vitale!”
“Quindi… se è ancora rigoglioso, è per via di quel cristallo. Giusto?” – domandò Tapu Lele.
“Giusto! Inoltre, se dovesse trovarsi in pericolo può creare una bolla protetiva capace di renderlo immune a qualsiasi attacco!”
“Davvero stupefacente!”
Ma mentre erano intenti a parlare tutti insieme, raggiunsero finamente il luogo dove abitava Riolu: una piccola casetta posta ai piedi dell’albero. Subito dopo, il Pokémon Emanazione bussò alla porta e una voce si udì al suo interno: “Riolu… sei tu?”
“Sono io, papà! Ho trovarto il Pokémon che cercavi!”
“Davvero!? Allora fai entrare lui e i suoi amici!”

Immediatamente la porta si aprì e seduto su un letto di paglia vi era il padre di Riolu, il quale era come lui, soltanto che era più alto e con dei spunzoni sulle braccia.
“Benvenuti, nella mia umile dimora. Immagino tu debba essere Pikachu, giusto?”
“Esatto, signore! Ma lei chi è?”
“Io sono Lucario, il guardiano dell’Albero dell’Inizio e padre di questa piccola peste che vi ha accompagnato!”
“Non sono una piccola peste!” – disse il Pokémon Emanazione.
“Comunque… immagino che tu abbia affrontato la prova del Cristallo Anima!”
“E lei come fa a saperlo?” – domandò il Pokémon Topo.
“Devi sapere che io e mio figlio possediamo la particolare abilità di percepire l’aura!”
“L’aura!?”
“Esatto! Si tratta dell’essenza vitale che ogni essere vivente emana dal proprio corpo. Essa è invisibile ad occhio nudo e solo quelli della nostra specie possono vedere!”
“Quindi… è stato in grado di percepire la mia aura anche se eravamo distanti?”
“Precisamente!”
“Incredibile! Più vado avanti con l’avventura e, più scopro cose interessanti!”
“Penso che tu voglia sapere cosa ti sta succedendo adesso. Non è vero?”
“Si riferisce alla mia visione?”
“Proprio a quella!” – disse Riolu – “Durante i miei viaggi, ho scoperto quel foglio con un fulmine disegnato sopra. All’inizio non sapevo cosa fosse, ma quando ti ho visto comportati in modo strano ho capito che c’era qualcosa di strano!”
“D’accordo! Può dirmi di cosa si tratta?”

Il Pokémon Aura con molta calma si alzò dal suo letto di paglia e il quartetto poté notare uno strano fiore blu, diverso da tutti quelli visti finora.
“È… un fiore, giusto?” – domandò Popplio.
“Non è un fiore qualsiasi; questo è un Fiore del tempo!” – rispose Lucario.
“Ne ho sentito parlare! – disse Tapu Lele – “Sono dei fiori capaci di vedere il passato di una determinata epoca!”
“Vedo che ne sei informata, mia cara!”
“Il mio ruolo di guardiana mi ha fatto girare tutta la regione e, di questi fiori ne ho visti!”
“Pikachu… sei vuoi conoscere la verità, tocca questo fiore e vedi cosa ti riserva il passato per te!”
Il Pokémon Topo restò in silenzio per qualche secondo. Dentro di se, sapeva che quella era la cosa giusta da fare, ma sapeva anche che  vedendo il passato avrebbe scoperto qualcosa di estremamente terribile. Alla fine, dopo averci pensato andò verso il fiore e appena lo sfiorò si aprì e subito apparve una scena che tra i presenti destò scalpore.

“Vattene… per favore, vattene!”
“Fratellone, non posso lasciarti qui! Io voglio aiutarti!”
“Fai come ti dico; l’ombra oscura si è quasi impossessata di me. Non voglio che tu rischi la tua vita per salvarmi!”
“Invece, devo!” – gridò il Pokémon – “Una volta mi hai detto: “Ascoltami fratellino, un giorno… quando sarai cresciuto, governeremo insieme. In questo modo, il Villaggio Pika con noi due al comando, vivrà per sempre felice!”; io… intendo mantenere fede a queste parole e la stessa cosa farai anche tu!”
“Aspetta un secondo! Non intenderai usare…”
“Hai indovinato! E ora… Cristallo Anima prendi la malvagità e trasferiscila tutta a me!”
Immediatamente, il cristallo si illuminò e tutta l’energia oscura andò al giovane Pokémon. Il tutto avvolto da una luce intensa e brillante, il quale fece in modo che il Fiore del Tempo si chiuse lasciando in silenzio tutta la stanza in cui erano.

“Allora… hai capito chi erano quei due Pokémon?” – domandò Lucario.
“Quel Pikachu… ero io e… l’altro era… Pichu!?”
“Adesso lo conosci come Mimikyu, ma quello era tuo fratello Pichu!”
“E dopo… cosa è successo?”
“Poco dopo, tuo padre intuì cosa era successo. Insieme a me, prendemmo una decisione drastica: decidemmo di nascondere Pichu in una caverna e, a te di cancellarti la memoria per dimenticare quanto accaduto. Se ora sei qui, lo devi a tuo fratello!”

Il Pokémon Topo restò scioccato da quelle parole e nessuno dei suoi amici profilò parola. Dopo qualche minuto di silenzio assoluto, Popplio si avvicinò a Pikachu e con molta calma gli disse: “Pikachu… mi dispiace per quello che ti è successo. Io stessa… non so cosa dire. Però… una cosa è certa: nessuno di noi è artefice del proprio destino, ma è solo il dono della vita stabilisce chi sei veramente. Quindi ti domando: tu chi sei veramente?”
La domanda fatta dal Pokémon Otaria fece effetto: ad un tratto, nella mente di Pikachu rifiorirono i ricordi di tutte le sue avventure trascorse fino ad ora e, di come adesso si senta un Pokémon migliore. All’improvviso e sotto l’occhio di tutti, si girò in direzione dell’amica e gli diede un bacio, il quale fecero diventare le guancie del Pokémon color cremisi. Era felice ma al contempo confusa, perché una cosa così improvvisa?

“Pikachu… ma cosa…”
“Ascoltami Popplio!” – disse il Pokémon Topo – “In questo periodo, non ho fatto altro che pensare alla missione senza rendermi conto di una cosa: tu, i compagni della gilda, i Tapu e tutti gli altri, mi avete fatto comprendere meglio il significato della mia vita!”
“E questo cosa c’entra?”
“Quando mi hai detto chi sono veramente, ho trovato la risposta: io sono Pikachu, ultimo discendente dei Pika. Il mio compito è quello di portare la pace su Shinkiro e, sconfiggere l’ombra oscura che minaccia di distruggere tutto. Ma non solo… ora voglio anche salvare mio fratello dal suo controllo, quindi ti domandò: Popplio, vuoi salvare la regione insieme a me?”
“Certamente!” – rispose il Pokémon Otaria senza pensarci due volte.
“Ti faccio i miei complimenti, Pikachu!” – disse Tapu Lele.
“Sei più forte di quanto pensassi!” – esclamò Marshadow.
“Dimmi, Pikachu!” – aggiunse Lucario – “Hai già in mente un piano per realizzare il tuo progetto?”
“Certo! Ma per riuscirci ho bisogno di quanto più aiuto possibile! Allora… siete pronti?”
Tutti gridarono di sì e così, inizio la preparazione alla più grande battaglia che i Pokémon avessero mai visto.

Note dell’autore: Finisce un altro capitolo di questa storia. Finalmente, Pikachu ha riacquistato tutti i ricordi e ora è più determinato che mai a sconfiggere Mimikyu. La battaglia finale tra bene e il male sta per avere inizio.

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Capitolo 21
*** Capitolo 19: Attacco al potere ***


Capitolo 19: Attacco al potere Capitolo 19: Attacco al potere

Era trascorso un giorno come un altro nella regione di Shinkiro. Tuttavia, l’aria che si resprirava in quella mattina fu molto diversa rispetto al solito. Una buona parte fu dovuta al messaggio che Mimikyu aveva lasciato in ogni Pokémon della regione. Di certo in molti pensavano se non era il caso di obbedirgli, ma sui loro volti all’apparrenza normali, in realtà c’era molta preoccupazione: tutti, avrebbero accettato il Pokémon Fantasmanto come loro nuovo capo?

“Ne sei proprio convinta, Salazzle?” – domandò Mimikyu al suo comandante.
“Sicurissima, mio signore!” – rispose il Pokémon Lucertossina – “Ormai, tutti gli abitanti di Shinkiro si sono accorti che con lei non si scherza ed è solo questione di tempo, prima che vi possano giurare obbedienza!”
“Eccellente! Il messaggio che ho lanciato dovrebbe scoraggiare chiunque nel cercare di attaccarmi, compresa quella piccola peste gialla.”
“Già! Molto probabilmente sarà rimasto molto scosso dalle sue parole, che deciderà di restarsene in quella patetica città.”
“Dimmi Salazzle, i tuoi uomini sono riusciti a localizzarlo?”
“Purtroppo no! Sembra sia svanito nel nulla a Dream Town e, per questo motivo, non riusciamo a localizzarlo!”
“Questo è un problema!”
“A questo proposito, quali sono i vostri nuovi ordini, mio signore?”
“Per il momento, continuate a cercare. Se lo trovate, fatelo fuori!”
“Come lei desidera!”

Ma proprio quando il Pokémon Lucertossina si stava preparando a lasciare la stanza, in essa vi entrò Zoroark, la quale era molto affaticata.
“Co… comandante Salazzle! Final… finalmente vi ho trovato!”
“Che cosa ti è successo, Zoroark? Sembra quasi che tu abbia corso come una matta!”
“Infatti… è così! Ho corso… più in… fretta che… ho potuto!”
“Beh, adesso calmati. E dimmi, per quale motivo sei venuta qui!”
“Mia comandante, una delle guardie dice di aver visto Pikachu!”
“Dove!?” – disse Mimikyu.
“Si sta dirigendo verso il vulcano. E pare che sia da solo!”
“Cosa hai detto!?” – gridò il Pokémon Lucertossina – “Lui, da solo, si sta recando al vulcano Konsui!”
“Sì! E a quanto pare, punta direttamente alla residenza del signore!”
“Incocepibile!” – esclamò il Pokémon Fantasmanto – “Ma è anche uno stupido! Pensa di venire da me e sconfiggermi da solo!? Se è così, ha firmato la sua condanna!”

E proprio durante il discorso tra i 3 Pokémon, fuori dalla residenza si sentiva una voce familiare: “Mimikyu! Ci sei?”
“Qu-Quella voce…”
“È Pikachu, mio signore!” – disse Salazzle.
“Per caso sei li dentro! Ti stai nascondendo da me!?”
“Come si permette di prendersi gioco di me!”
“Guarda, che io riesco a sentirti! So quello che stai pensando, ma ti posso dare la mia parola che non è così!”
“Non mi fido di lui! Salazzle, ordina alle truppe di attacca…”
“Non vuoi uscire!? Ho un affare da proporti e mi piacerebbe discutere con te, ma se non ti interessa farò questa proposta a qualcun altro!”
“Cosa volete che facciamo, signore?” – domandò Zoroark.
“Sicuramente, Pikachu ha in mente qualcosa!” – rispose Mimikyu – “Ma se vuole propormi qualcosa, non sono il tipo da rifiutare. Salazzle ordina alle guardie di farlo entrare e dirgli di sorvegliarlo costantemente!”
“E io, signore?”
“Tu Zoroark recati al laboratorio. E ora andate!”
“Sì, signore!” – gridarono i due Pokémon all’unisono.

E così, mentre le guardie facevano entrare il nostro amico dentro la residenza di Mimikyu, altri due Pokémon si stavano annoiando del loro compito di sorvegliare il laboratorio.
“Che noia! Ma siamo sicuri che tutto questo sia necessario?” – disse uno dei Pokémon.
“Certamente! E non abbassare lo sguardo, non siamo sicuri di chi possa arrivare!” – rispose l’altro.
“Ma chi vuoi che ci venga a trovare? A parte il nostro signore e il comandante Salazzle, nessuno entra in questa porta!”
“Non dimenticare del nostro ospite situato qui dentro!”
“Hai ragione! Ma cosa possiamo… aspetta, c’è qualcuno che si sta avvicinando! Tu vedi chi!?”
“Sembra essere, Zoroark! Ma cosa ci fa lei qui?”
Non ci volle molto prima che il Pokémon Mutevolpe si palesò davanti ai due.
“Salve, ragazzi!”
“Salve anche lei! Ma cosa ci fa qui!?”
“È stato Mimikyu in persona, a dirmi di venire qui. Allora, come procedono le cose?”
“Niente da segnalare!” – rispose la guardia.
“Bene! Vi dispiace se vi unisco a voi?”
“C-Certo! Non ci sono problemi!”
“Vi ringrazio!”

Zoroark si unì alle due guardie e, con il passare dei minuti, una delle due guardie fece una domanda al Pokémon Mutevolpe.
“Mi dica: come sta suo figlio?”
“Bene! Ma perché fai questa domanda?”
“E che sono preoccupato delle parole del nostro signore! Davvero intende distruggere Shinkiro?”
“Questi sono i suoi scopi!”
“Vedete… il fatto è che io voglio continuare a vivere qui: ho una casa, un lavoro, degli amici. Non sono pronto a separarmi da loro!”
“Posso capirti, ma purtroppo non abbiamo altra scelta!”
“E a tuo figlio, non pensi? Una volta l’ho incontrato e sa cosa mi ha detto: “Ho sentito che in un'altra regione, c’è una squadra di Poké Football famosa. Il mio sogno è giocare con quella squadra!”; non pensate ai sogni di vostro figlio?”
“Io… io…”

All’improvviso, i tre Pokémon vennero bloccati da qualcosa e, iniziarono a fluttuare in aria.
“Ma cosa succede?”
“Si tratta di MALOSGUARDO, mia cara!” – disse un Pokémon di nostra conoscenza.
“Ma tu sei…”
“Tranquilla! Non vogliamo farti del male! Vogliamo solo aiutarti!”
“Dice sul serio?” – domandò Zoroark.
“Certamente! Parola di Tapu!”
“Ditemi… cosa volete che faccia?”
“Facci entrare nel laboratorio!”
“D’accordo! Farò come volete. Ma prima liberateci!”
Fu così, che Zoroark una volta liberata dalla mossa, aprì la porta del laboratorio.
“Fatto! Ora potete andare e mi raccomando, mantente fede alla promessa!”
“Sicuro! Forza, è ora di entrare!”
Da dietro una roccia, uscì fuori un gruppo di Pokémon in cui c’erano anche Popplio e Marshadow, il quale senza profilare parola entrarono senza esitazioni.

“Che emozione! Non posso crederci che sto partecipando ad una missione per salvare il nostro modo!”
“Frena l’entusiamo Riolu!” – disse Tapu Lele – “Se sei qua con noi e, solo perché tuo padre ti ha accontentato!”
“Cosa volete farci!” – rispose il Pokémon Emanazione – “Io sono fatto così!”
“Ti devo ricordare che questa è una missione molto pericolosa. Se ci scoprissero adesso, il piano di Pikachu andrà in fumo!”
“OK! Cercherò di contenermi dalla gioia!”
“Devo dire che questo laboratorio è molto ben fornito!”
“Altroché!” – esclamò Popplio – “Però non siamo venuti per osservare, ma per cercare qualunque cosa utile per la missione. Marshadow, tu sai dove Mimikyu tiene le cose più importanti?”
“Quando l’ho spiavo stava quasi sempre in questo laboratorio, raramente andava nella sua dimora.”
“In pratica, è un no?”
“Purtroppo, è così!”
“Quindi… da dove cominciamo le ricerche?”
“mmm… se non ricordo male, da qualche parte ci dovrebbe essere una porta che conduce ad un’altra stanza.”
“Dici davvero!?” – chiese il Pokémon Otaria.
“Sì! Però l’ha usata una volta sola, quindi non mi ricordo dove si trova!”
“Beh, dividiamoci e cerchiamo qualche indizio!” – disse Tapu Lele.

In questo modo, ognuno del gruppo iniziò a perlustrare il laboratorio cercando il minimo indizio, ma il risultato fu un nulla di fatto. Fino a quando…
“Uffa!” – esclamò Riolu – “Sarà un’ora che cerchiamo questa porta, ma ancora niente!”
“Strano! Eppure l’ho visto Mimikyu entrare!”
“Forse… ci sarà qualche meccanismo da attivare, per fare in modo che la porta si apra!” – disse Popplio.
“Comunque… non c’è niente qui! E adesso cosa facciamo?” – domandò Tapu Lele.

Tutti cercarono una soluzione al problema, quando Popplio dirigendosi verso il fondo quasi senza accorgesene sentì un rumore e in breve, la porta misteriosa indicata da Marshadow venne aperta.
“Incredibile! Ce l’hai fatta Popplio!” – disse Riolu.
“Ma come… come ho fatto!?” – domandò il Pokémon Otaria con aria incredula.
“Un meccanismo a pressione!” – rispose Tapu Lele.
“Un… cosa!?”
“Un meccanismo a pressione è un dispositivo che si attiva quando un determinato peso ci finisce sopra.”
“Vuoi dire… che il mio peso l’ha fatto attivare?”
“Esattamente!”
“Però è strano!” – aggiunse Marshadow – “Mimikyu quando è uscito dalla porta, aveva con se quella strana arma paralizzante. Quindi…”
“Può darsi che il meccanismo riveli il peso del Pokémon in uscita e, per rientrare ha bisogno dello stesso identico peso!
“Molto ingenioso!” – disse Riolu – “Ma ora come facciamo a sapere se c’è un pericolo?”
“Riolu, puoi usare la tua aura per captare qualche presenza?”
“La mia au… ma certo, come ho fatto a pensarci prima!

Il Pokémon Emanazione si mise davanti alla porta e mettendosi una mano sul petto esclamò: “Il potere dell’aura è con me!”
In breve, dalla sua mente apparve un’immagine del percorso e alla fine vide una strana figura sdriata sul pavimento. Essa sembrava respirare ancora, anche se stava piuttosto male.
 “Allora!? Che cosa hai visto?” – domandò Tapu Lele.
“Percepisco una presenza alla fine di questo tunnel.” – rispose Riolu - “Però è debole!”
“Può essere colui che ha aiutato Mimikyu a progettare l’arma?”
“Marshadow, come fai ad esserne così sicuro?”
Ma il volto del Pokémon Vivinombra si girò verso sinistra e, osservò il volto di Popplio, il quale ebbe gli si sbarrarono gli occhi a seguito dell’affermazione appena citata.
“Popplio, va tutto bene?”
“Non è possibile! Quindi, qui si trova…”
Senza attendere altro tempo, il Pokémon Otaria iniziò a correre lungo quel tunnel sorprendo tutti gli altri per quel gesto.
“Popplio, aspetta!” – gridò Tapu Lele.
“Che è successo?” – disse un incredulo Riolu – “Ho forse detto qualcosa di male!?”
“Ragazzi inseguiamo Popplio. Non vorrei che si cacciase in qualche guaio!”

In breve, anche il resto del gruppo inseguì il Pokémon giungendo all’interno di un’altra stanza, simile a quella precedente ma molto più piccola. Osservndo davanti a loro videro il Pokémon Otaria, il quale guardò cosa c’era davanti a se.
“Chi… siete…?” – disse il Pokémon con una voce affannosa.
“Papà… sei tu!?” – rispose Popplio.
“Questa voce… non è… possibile…”
“Sei… proprio tu?”
“Figlia mia… sei davvero tu?”

Il Pokémon Otaria si avvicinò lentamente all’altro Pokémon e, una volta osservato ebbe la conferma definitiva: si trattava di suo padre, ovvero il professor Samurott.
“Papà, papà!” – gridò Popplio con le lacrime agli occhi.
“Popplio… che piacere vederti!” – disse il Pokémon Dignità.
“Non sai da quanto tempo ti aspettavo!”
“Mi dispiace… per tutti i… problemi che… ho creato… a te… e a tua madre!”
“Non ti devi scusare di nulla!”
“Ma dimmi… chi sono… questi Pokémon… con te?”
“È un onore per me conoscerla. Io sono Tapu Lele, una dei guardiani di Shinkiro!”
“Io sono Riolu e il tipo silenzioso di fianco a me è Marshadow!”
“Non sono silenzioso!” – disse il Pokémon Vivinombra – “Parlo solo quando è necessario!”
“Vedo che è ferito. Lascia che usi il mio potere per curarla!”

In un istante, il Pokémon Nume Locale guarì Samurott ed esso ringraziò tutti per l’aiuto ricevuto.
“Allora, come si sente?”
“Bene, grazie! Non sono ancora a posto, ma ora riesco a muovermi con calma.”
“Sono felice di questo!”
“Ma ditemi… come mai vi trovate qui?”
“Abbiamo organizzato un piano per fermare Mimikyu dall’utilizzare l’arma!” – rispose Popplio.
“Pensavamo che lei potesse darci una mano! – aggiunse Marshadow.
“Capisco! In questo caso, vi dirò tutto quello che so!”
“La ringraziamo per la sua gentilezza!”
“Il giorno in cui gli sgherri di Mimikyu mi hanno rapito, essi mi portarono da lui. All’inizio, era gentile con me e faceva apprezzamenti sul lavoro che svolgevo. Però io sapevo che non era così!”
“In poche parole... l’ha costretta a costruire l’arma per conquistare Shinkiro, altrimenti lui avrebbe fatto del male a me e alla mamma. Dico bene?” – disse Popplio.
“Certamente! Iniziai subito a costruirla e, lui mi aiutò con il progetto. L’ho terminata giusto qualche giorno fa e, da allora non ho avuto più notizie fino ad oggi!”
“C’è un modo per fermarla?”
“Ovviamente! Serve l’azione combinata del Cristallo Iride e del Cristallo Anima per annullare la potenza dell’arma!
“Quindi… se Pikachu venisse a sapere di questo, potrebbe cercare di strappare a Mimikyu il Cristallo Iride…”
“…e utilizzandolo, impedirgli di sprigionare la potenza dell’arma!” – aggiunse Marshadow.
“Pikachu!? E chi sarebbe?”
“Te lo spiegherò dopo! Adesso dobbiamo uscire di qui!”

Ma proprio nel momento in cui stavano per uscire si sentì un forte rumore far tremare tutto.
“C-Cosa è stato?” – domandò Riolu spaventato.
“È l’arma!” – rispose Samurott.
“Vuoi dire… che è stata attivata?”
“Sì, è così!”
“Ma come… come è possibile?” – disse Popplio.
“Penso che il vostro amico, sia stato sconfitto!”
Tutti osservandosi con estrema attenzione, si posero la stessa identica domanda: Ma cosa era successo a Pikachu, nel tempo che loro avevano trascorso al laboratorio?

Dopo che Pikachu fu fatto entrare nella residenza di Mimikyu, tutte le sue guardie gli stavano vicino per timore di un suo attacco improvviso. Fortunatamente, il Pokémon non li attaccò e una volta entrati nella stanza dove c’era il Pokémon Fantasmanto con Salazzle, essi poterono uscire lasciando da soli i 3 Pokémon.
“Benvenuto, nella mia umile dimora!” – disse Mimikyu – “A cosa devo l’onore di questa visita?”
“È inutile che tu parli in questo modo!” – rispose Pikachu – “Sai bene, per cosa sono venuto!”
“Calma, calma! Non avere tutta questa fretta. Prima, ti ho sentito urlare che avevi un affarre da propormi: di cosa si tratta?”
“Parleremo di affarri, solo quando lei se ne sarà andata da questa stanza.”
“Non ti permetto di insultarmi in questo modo!” – gridò il Pokémon Lucertossina.
“Salazzle, calmati! Esci da questa stanza, è un ordine!”
“D’accordo! Farò come lei desidera!”

Il Pokémon non poté far altro che uscire dalla stanza, lasciando Pikachu e Mimikyu discutere da soli.
“Bene!” – esclamò Mimikyu – “Ho fatto come volevi tu. Adesso, è meglio discutere di questo affarre!”
“Con molto piacere! Sai, ti ho sentito mentre dicevi quel messaggio su tutta Shinkiro.”
“Ihih… lo hai sentito pure tu? Questo mi rende molto felice! E dimmi… da dove l’hai sentito?”
“Dalla nostra casa: al Villaggio Pika!”
“Dal Villaggio Pika!? Questa proprio non me l’aspettavo. Sei tornato, nel luogo che ho distrutto durante il mio attacco.”
“Già! E ho trovato un posto desolato e colmo di tristezza. Non immaginavo che il tuo potere, fosse così potente. Però… c’è una cosa che voglio sapere: perché hai distrutto la nostra città? E perché te la vuoi prendere anche con tutto il resto!”
“Ma come… non ci sei ancora arrivato? Tutto è nato a causa tua!”

Il Pokémon Topo restò sorpreso dall’affermazione; non sapeva il motivo per cui il Pokémon Fantasmanto disse quella frase, ma dopo qualche secondo di silenzio domandò: “Che cosa vuoi dire!? Perché sarebbe stata causa mia?”
“Vedi… quando sono uscito da quella caverna, ero confuso. Non ricordavo chi ero ne da dove provenissi e, senza sapere cosa fare, decisi di fare un giro di perlustrazione.”
“E poi, sei arrivato fino al Villaggio Pika!”
“La prima cosa che ho visto, era il volto di tutti quei Pokémon sorridenti. Non capivo il motivo, però osservando verso sinistra, vidi un Pichu giocare felicemente con i suoi genitori.”
“Non mi dirai che…”
“Esatto! In quel momento, mi ricordai chi ero e cosa avessi fatto. Però qualcosa dentro di me fece scattare qualcosa: provai una forte rabbia e decisi di vendicarmi chi mi aveva ridotto in questo stato!”
“Quindi… ti sei creato il tuo esercito e poi hai attaccato il Villaggio Pika?”
“Hai indovinato! Ma a quei tempi non sapevo che eri sopravvissuto e, solo quando hai sconfitto per la prima volta Krokorok, ho risentito il tuo nome dopo tutto questo tempo. L’unica cosa che mi turbava, era il tuo recupero della memoria!”
“Beh… come vedi ora l’ho recuperata. Adesso, so come sono andate le cose quel giorno!”
“Sì, lo vedo! Però sai… ogni volta che sapevo di una tua impresa, la rabbia dentro di me cresceva. Tutti ti apprezzavano mentre io non venivo considerato. Per questo, odio tutti quelli come te!

Pikachu non sapeva come controbattere a quest’affermazione del Pokémon Fantasmanto, però a questo punto fece una domanda: “Dimmi una cosa… se davvero intendi distruggere Shinkiro, che ne sarà dei tuoi sgherri!”
“Sono solo delle pedine sacrificabili per il mio piano di conquista!” – rispose Mimikyu.
“Ti stai sbagliando!”
“Cosa!?”
“Durante il mio periodo a Dream Town, ho imparato cosa vuol dire essere un compagno di squadra. Tutti, dal capitano ai Tapu, perfino da mia madre ho capito tanto. Questo sentimento di benessere che provo ora, sono stato in grado di trasmetterlo a tutti gli altri e, la stessa cosa hai fatto tu con i tuoi sgherri.”
“Di cosa diavolo stai parlando!”
“Poco fa, hai detto che non ti sentivi apprezzato. Ma in realtà, il tuo esercito si fida ciecamente di te e, sarebbe disposto a seguirti ovunque, pur di raggiungere il tuo scopo!”
“E con questo!? Non cambia nulla!”
“Ti sbagli ed, è per questo che ti faccio quest’offerta: se tu non userai l’arma, io ti insegnerò cosa vuol dire essere amati da qualcuno. Allora, cosa ne dici?”
“Sai cosa ti dico: addio, piccola peste gialla!”
“Ma cos… cosa mi sta succedendo! Perché mi sento così strano!?”
“Sai… quando ho mandato via Salazzle, hai notato che ti si avvicinava: dico bene?”
“E questo cosa c’entra?”
“Vedi: grazie alle mie conoscenze, ho creato una sostanza che simula l’effetto dell’abilità di Salazzle!”
“L’abilità… di Salazze?”
“Esatto! La sua abilità Corrosione, è in grado di avvelenare qualunque tipo di Pokémon, anche il tipo Acciaio e il tipo Veleno subiscono questi effetti!”
“Male… det… to!”; il Pokémon Topo cadde a terra privo di forze, mentre Mimikyu si avvicinava al macchinario per attivarlo!”
“Molto bene! Ora con quella piccola peste gialla fuori dai piedi, posso attivare la macchina!”

Subito dopo, attivò una leva posta al lato del macchinario ed egli prendendo il Cristallo Iride, disse: “Potenza del cristallo, fai in modo di spazzare via ogni cosa! E dai inizio, ad un nuovo regno del male!”
Dalla macchina si sentì partire un forte boato simile ad una scossa di terremoto, il quale venne percepitata dai Pokémon delle varie città di Shinkiro. Essi iniziarono a tremare, sapendo che la fine era ormai prossima.

Note dell’autore: Finisce un altro capitolo della storia. Purtroppo, Pikachu è stato avvelenato ed ora giace a terra privo di sensi; mentre la sua compagna Popplio ha finalmente ritrovato suo padre. Purtroppo, Mimikyu ha attivato il macchinario e, tutti quanti si posero una domanda: Sarebbero riusciti a fermare il nuovo padrone dell’oscurità e salvare la loro ragione e tutto il mondo, da una fine ormai certa?

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Capitolo 22
*** Capitolo 20: Il sacrificio di Pikachu ***


Capitolo 20: Il sacrificio di Pikachu Capitolo 20: Il sacrificio di Pikachu

Il piano di Pikachu per fermare Mimikyu dall’utilizzare l’arma è fallito. Il Pokémon Fantasmanto ha rifiutato la proposta del Pokémon Topo e, ora ha utilizzato il suo macchinario come aveva promesso di fare, lasciando i vari Pokémon di Shinkiro terrorizzati dalla paura. Nessuno ebbe idea di quello che stava per accadere se non Pikachu e i suoi amici, i quali si trovavano alle pendici del vulcano Konsui e da quella posizione sentirono la terra tremare tutta davanti a loro. A quel punto, si domandarono: Come avrebbero fermato Mimikyu?

“Allora, Tapu Lele!” – disse Popplio – “Notizie da Pikachu?”
“Purtroppo no!” – rispose il Pokémon Nume Locale – “Per quanto io tenti di utilizzare Telepatia, ancora non riesco a ricevere alcuna risposta!”
“Strano… eppure a quest’ora dovrebbe essersi riunito a noi!” – disse Riolu.
“Non potresti usare la tua aura per percepire la presenza di Pikachu?”
“Potrei anche farlo, ma i miei poteri non sono ancora sviluppati al massimo e, la distanza è troppo grande per percepire qualche presenza!”
“Eppure… non riesco a stare calma! Per quanto mi sforzi, non ci riesco.”
“Dimmi, Popplio! Questo Pikachu… è così importante per te?”
“Sì, papà!” – rispose il Pokémon Otaria – “Dopotutto, lui è il mio compagno di squadra e, perderlo per me sarebbe troppo!”
“Capisco!” – esclamò Samurott.
“Andiamo! Dopo quello che abbiamo visto a casa mia, siete più di due semplici compagni di squadra!”
“M-ma cosa dici!?”
“Scusate se interrompo la vostra conversazione!” – disse Marshadow – “Ma percepisco qualcosa avvicinarsi verso di noi!”

Le sensazioni del Pokémon Vivinombra erano fondate: infatti, dalla foresta situata davanti a loro uscì fuori Tapu Koko, il quale era leggermente alterato.
“Oh, finalmente vi ho trovati!” – disse il Pokémon Nume Locale.
“Fratello!? Cosa ci fai tu qui?” – domandò Tapu Lele.
“Che cosa ci faccio qui!? Sono 4 giorni che mancate da casa: lo sapete quanto ci siamo preoccupati?”
“Mi… mi dispiace! Non volevamo farvi preoccupare più di tanto!”
“Sai, dovrei arrabbiarmi molto con te; però questo non è il momento adatto. L’importante è che voi siate sani e salvi!”
“Sempre con quel tuo tono prepotente, eh!?”
“Prof.Samurott! Da quanto tempo!”
“Quante volte te lo devo ripetere: tua sorella è come uno spirito libero. Devi lasciarla fare come vuole!”
“Con questa frase, mi ricordi Pikachu! Ha proposito, dove si trova?”
“Stavo cercando di contattarlo, ma senza risultati! Temo che possa trovarsi ancora dentro la dimora di Mimikyu!”
“E che cosa credeva di fare: sconfiggerlo?”
“Cercava di salvarci, tutti!” – rispose Popplio.
“Salvarci!? Grazie a lui, tra poco rischiamo di scomparire… e per sempre!”
“È stato lui a ideare questo piano. Pensava che sarebbe riuscito a convincere Mimikyu, ma a quanto pare ha fallito!”
“Non devi dire così!” – disse Samurott – “Sono sicura che il tuo amico sta bene. Devi avere fiducia in lui!”

Nel momento in cui il Pokémon Dignità concluse quella frase, un Pokémon di colore verde volava verso di loro e tra le sue zampe teneva Pikachu.
“Rowlet… sei tu?” – domandò Popplio.
“Presto! Pikachu ha bisogno di cure urgenti!” – rispose il Pokémon Aliderba.
“Cosa gli è successo?”
“È stato avvelenato da qualcosa! È ancora vivo, ma respira a fatica!”
“Tapu Lele, puoi occupartene immediatamente?”
“Non posso! Purtroppo il mio potere di guarigione non si è ancora ristabilito e, ci vorrà ancora un po’ di tempo prima di usarlo di nuovo.”
“Quindi… cosa possiamo fare?”
“Se solo avessimo delle Baccapesca potremmo fargliele mangiare, ma le abbiamo mangiate tutte prima e non ci rimane più niente!”
“Mi stai dicendo che non possiamo salvarlo in alcun modo!?”
“Sfortunatamente, è così. Mi dispiace, Popplio!”
“No! Io non intendo arrendermi!”
“Figlia mia, hai sentito Tapu Lele, giusto?” – domandò Samurott – “Come pensi di riuscire a curare il suo avvelenamento? Mica puoi cantare in modo da far sparire il veleno!”

In quel momento, al Pokémon Otaria gli venne in mente qualcosa, però riflettendo pensava se fosse il caso di tentare di farlo oppure no, ma alla fine decise di provarci.
“Papà! Grazie per il suggerimento!”
“Cosa vuoi dire!? Non intenderai sul serio cantare!”
“Esattamente!” – rispose Popplio – “Userò il Canto della guarigione per togliere il veleno!”
“Popplio, pensaci bene!” – disse Tapu Lele – “Lo sai cosa comporta usare quel canto, se non interpretato in maniera corretta?”
“Lo so, benissimo! Ma questo è l’unico modo di salvarlo da questa situazione!”
“Non è questo! Tu sei giovane e hai ancora tutta la vita davanti, ti va bene rischiarla per salvare chi ami?”
“Mi sta bene! E poi… so che posso farcela! Pikachu ha fiducia in me e, io ho fiducia in lui. Vedrai, andrà tutto bene!”
“D’accordo! Ma se vedi che è pericoloso, interrompi immediatamente!”

Il Pokémon Otaria annuì affermativamente con la testa e si diresse verso Pikachu, il quale era ancora sofferente per l’avvelenamento subito. Dopo qualche secondo, in cui il Pokémon guardò il suo amico pensò: “Pikachu! Ti prometto che ti salverò, quindi cerca di avere un po’ pazienza!”; subito dopo, mettendosi in piedi sulla coda e mettendo le sue zampe anteriori come un aeroplano, aveva formato una specie di croce. Poi, dopo qualche secondo iniziò a cantare una melodia soave e leggiadra e, tutti gli altri stavano a guardare in silenzio.
“Scusami, Tapu Lele!” – disse Riolu – “Prima hai detto che questo canto è pericoloso. Qual è questo motivo dietro tutto questo?”
“Vedi, il Canto della guarigione è un tipo di musica che in pochi riescono a fare. In pratica, consiste nel richiamare le energie di essere vivente e di trasferirle nel corpo di un Pokémon particolarmente malato, al scopo di guarirle!”
“Ed è così pericoloso!? A me, non sembra!”
“In un certo senso, hai ragione. Tuttavia, esiste un effetto collaterale dietro a questo canto: se il Pokémon non ha una forza spirituale elevata, questo rischia di prosciugare ogni energia.”
“In pratica… vuoi dire che può scomparire!?”
“Esattamente!” – esclamò il Pokémon Nume Locale.
“Guardate!” – disse Marshadow – “Sembra che Popplio abbia già finito!”

In effetti, il Pokémon Otaria aveva finito di cantare la melodia e fatto ciò restò immobile in quella posa per qualche secondo. Dopodiché aprì gli occhi e ritornò alla sua forma normale e Tapu Lele, preoccupata più degli altri disse: “Popplio… va tutto bene?”
“Non lo so! Ora dobbiamo solo aspettare e sperare che il canto abbia avuto effetto!”
“E… se così non dovesse essere?”
“Allora, non abbiamo nessuna speranza di battere Mimikyu!”

Passarono diversi minuti, ma ancora non c’era nessun segnale di ripresa; fino a quando…
“Po… pplio!”
“Pikachu, stai bene?”
“La… mia testa! Cosa… mi è successo?”
“Sei stavo avvelenato per diverse ore, fortunatamente stai bene!”
“Già! Mi dispiace per avervi fatto preoccupare, ma ora sto molto meglio.”
“Sono molto contenta di questo!”
“E voi… cosa fate qui!?”
“Sei stato tu a contattarmi, non ti ricordi?” – disse Tapu Koko.
“Tapu Koko! Vedo che sei arrivato finalmente!”
“Tranquillo! Sono già informato di quanto è successo fino ad ora!”
“Mi dispiace! Forse dovevo dirtelo prima delle mie intenzioni!”
“Non fa niente! L’importante è che ho portato tutto il necessario per il tuo vero piano!”
“Vero… piano!?” – disse Riolu confuso dall’affermazione.
“In realtà… questo piano serviva solo a liberare il padre di Popplio! E… a quanto pare, è riuscito!”
“A-Aspetta! Vuoi dire che…”
“Esatto! L’attivazione della macchina era prevista, perché ho capito come distruggerla!”
“E come dovremmo fare, esattamente?” – domandò Popplio.
“Con quello che mi ha portato Tapu Koko, abbiamo tutto il necessario. Però il piano è molto rischioso e, la riuscita dipende da tutti noi. Allora, siete d’accordo con me?”
Tutti quanti si guardarono un po’ perplessi non sapendo cosa fare, a parte Tapu Koko, il quale conosceva il piano di Pikachu. Alla fine tutti furono d’accordo e, Pikachu spiegò a loro cosa dovevano fare.

Nel frattempo, Mimikyu era rimasto da solo davanti al suo macchinario e, insieme a Salazzle, era pronto a festeggiare la sua imminente vittoria.
“Molto bene! Il livello della macchina sta salendo molto velocemente. Presto, sarò in grado di scatenare tutta la sua potenza!”
“Finalmente! – esclamò Salazzle – “Il suo sogno si sta realizzando!”
“Sì, è così! Però sono sicuro che quella piccola peste gialla ha resistito al veleno e, ora voglia fermarmi definitivamente!”
“Di questo, non dovete preoccuparvi. Ho già allertato tutte le guardie di attaccare chiunque si avvicini alla vostra residenza!”
“Ottimo lavoro, Salazzle! Sapevo di poter contare su di te!”
“L’ha ringrazio, capo!”
Ma proprio in quel momento, una guardia entrò di tutta fretta nella stanza e il suo volto era molto preoccupante.
“Co… Comandate Salazzle!”
“Calmati, soldato! Perché sei tutto così agitato?”
“Tru… Truppe nemiche si stanno dirigendo verso di noi!”
“Cosa hai detto? E chi sarebbe a capo di questo gruppo!”
“Si tratta di Pikachu, mio comandante!”
“No! Non di nuovo!” – disse Mimikyu – “Questa volta non deve esserci nessuno ad ostacolarmi! Salazzle ordina alle truppe di attaccarre Pikachu e, dirgli di catturarlo. Lo voglio finire con le mie stesse mani!”
“Sì, mio signore!” – rispose il Pokémon Lucertossina che uscì di corsa dalla stanza lasciando la guardia da sola con il Pokémon Fantasmanto.
“E tu… cosa aspetti ad andartene!?” – domandò Mimikyu – “Vuoi forse farmi perdere la pazienza?”
“I-Io… non so cosa risponderle!” – disse la guardia.
“Aspetta un attimo… non ti ho mai visto prima d’ora. Sei una nuova recluta?”
“E-Esattamente, mio signore!”
“E allora, perché non hai seguito il tuo comandante?”
“Perché c’era una cosa che volevo dirle, ma senza il comandante tra i piedi!”
“Una cosa!? E cosa sarebbe?”
“Preparati… ad essere sconfitto!”

Dal travestimento, spuntarono fuori Pikachu e Tapu Koko, i quali erano riusciti ad intrufolarsi dentro la residenza di Mimikyu e ad arrivare fino alla stanza dove c’era il congegno.
“Ancora tu!? Perché devi mettermi sempre i bastoni tra le ruote?” – domandò Mimikyu inferocito.
“Lo dovresti sapere anche tu il motivo: quando vado in missione è mio compito in qualità di membro di una gilda, fare in modo che la missione abbia successo. E, se non sbaglio, questa missione non è ancora completata: dico bene, Tapu Koko?”
“Esatto!” – rispose il Pokémon Nume Locale – “Ed io, come guardiano della regione di Shinkiro, è mio preciso dovere fermare chiunque minacci la pace di questo posto!”
“Maledetti! Ma ditemi, come se siete riusciti ad entrare qua dentro, nonostante la sorveglianza?”
“Non ce l’avremo mai fatta senza i nostri amici!” – rispose Pikachu – “Loro mi hanno sempre sostenuto, anche nei momenti più difficili. Senza di essi, probabilmente io non sarei diventato il Pokémon che sono adesso!”
“È davvero lodevole quello che dici!” – esclamò Mimikyu – “Peccato che siete arrivati troppo tardi: ormai, la macchina ha quasi raggiunto la sua massima potenza e, presto tutta questa regione sarà cancellata dalle cartine geografiche!”
“Non prima, se siamo noi due a sconfiggerti!” – disse Tapu Koko.
“E se pensi che Salazzle venga ad aiutarti, ti sbagli.” – aggiunse il Pokémon Topo.
“Scometto che l’avete tenuta impegnata con i vostri patetici amici. Indovinato?”
“Indovinato! Ed ora, basta parlare: io Pikachu, ultimo discendente della tribu dei Pika e membro della gilda di Decidueye, ti impedirò di attivare il tuo piano di conquista!”

Iniziata la battaglia, Tapu Koko utilizzò la sua abilità Elettrogenesi per creare un campo elettrico con cui aumentare la potenza delle sue mosse e quella di Pikachu. Tuttavia, Mimikyu non era preoccupato da questa situazione decidendo di attaccare per primo utilizzando Palla Omba, il quale venne prontamente schivata dal Pokémon Topo. Il Pokémon decise di contrattaccarre con Fulmine, ma la velocità del Pokémon Fantasmanto gli consentì di schivare la mossa e di colpire il nostro eroe con Ombrartigli. Tapu Koko cercò di approffitarne e di utilizzare Scarica, ma Mimikyu schivò all’ultimo secondo. Le mosse si susseguirono una dopo l’altra, ma colpire il Pokémon Fantasmanto si rivelò un’impresa molto ardua, mentre le sue mosse furono abbastanza pesanti per i nostri due amici.
“Ma guardatevi, siete già stanchi!?” – disse Mimikyu con tono sarcastico – “Ve l’ho già detto, nessuno di voi mi può battere!”
“Detesto ammeterlo, ma ha ragione!” – aggiunse Tapu Koko.
“Non dobbiamo arrenderci!” – replicò Pikachu – “Se lo facciamo, ammetteremo la nostra sconfitta. E questo per me, è inaccettabile!”
“Ma come possiamo colpirlo! Sfrutta al massimo la sua velocità e, come se non bastasse, le sue mosse sono molto forti. Persino io, ho subito danni da questi attacchi!”
“Eppure… ci deve essere il modo per colpirlo! Finora abbiamo sempre attaccato singolarmente e, lui ha avuto tutto il tempo per schiv… aspetta, forse ci sono!”
“Mi state facendo perdere troppo tempo!” – disse il Pokémon Fantasmanto – “E ora che io vi finisca una volta per tutte!”
“Pikachu, sei hai in mente qualche piano e, ora che me lo dicessi!”
“Forse una soluzione c’è, Tapu Koko. Però dobbiamo essere coordinati alla perfezione per riuscirci. Sei pronto?”
“Ovviamente! Non sono il tipo che si tira indietro!”

Mimikyu si preparò per colpire Pikachu e Tapu Koko con Palla Ombra, ma i due restavano immobili in attesa che la mossa si avvicinò. Quando l’attacco arrivò a circa 10 metri da loro, Pikachu fece uno scatto portentoso e rispedì la mossa al mittente con un potente Codacciaio. Il Pokémon Fantasmo schivò il suo stesso attacco, ma non si accorse che Tapu Koko si era avvicinato abbastanza e con un Ira della Natura, centrò in pieno il Pokémon facendolo sbattere contro la parete di roccia. Ma la conseguenza fu ancora peggio: infatti, il manto che lo ricopriva si era piegato e, il Pokémon fu molto arrabiato per questo fatto.
“Voi… come avete osato colpirmi!” – gridò Mimikyu.
“È esattamente quello che volevo!” – rispose Pikachu.
“Spiegati, meglio!”
“Sai, ero molto frustato dal fatto che riuscivi a schivare le mosse. Poi ho riflettuto un attimo e allora ho pensato: come mai schivavi tutti i nostri attacchi?”
“Che domanda stupida! Era per evitare di essere colpito!”
“All’inizio, lo credevo anch’io. Però in realtà la questione è diversa: per caso, centra la tua abilità?”
“La sua… abilità!?” – disse Tapu Koko incuriosito.
“Proprio così! Penso che Mimikyu abbia l’abilità di non subire danni, ma se viene colpito solo una volta questa abilità scompare. Non è forse così, caro fratello?”
“Incredibile! Non avrei mai pensato che qualcuno scoprisse questa cosa! Peccato che non ti servira a niente!”
“Non capisco… a cosa ti vuoi riferire?”
“Guarda la macchina: ormai, ha raggiunto la massima potenza è ora niente e nessuno può fermarmi!”
“Dannazione! Devo sbrigarmi ad usare la mossa Z!”
Tuttavia, Pikachu non fece in tempo: il Pokèmon Fantasmanto attivò una leva posta al lato del congegno e, in un istante, rilasciò una potenza talmente potente da essere percepita anche all’esterno. E, mentre Pikachu non poté far nulla, penso: “Spero solo che gli altri scappino in tempo!”

Le parole che Pikachu disse tra se e se erano comprensibili. Infatti, mentre lui e Tapu Koko erano impegnati nella lotta contro Mimikyu, Popplio e il resto del gruppo stavano cercando di tenere a bada l’esercito del Pokémon Fantasmanto, in attesta dell’esito dello scontro dei primi due. Tuttavia, Salazzle aveva organizzato la difesa della fortezza e attendeva con molta agitazione.
“Soldato, vieni da me!” – disse Salazzle.
“Sì, comandante! Ha vostra disposizione!”
“Notizie sul gruppo di Pikachu?”
“Ancora niente!” – rispose la guardia.
“Eppure, il soldato con cui ho parlato poco fa mi ha detto di averli avvistati poco lontano da qui!”
“Non so cosa dirle, mio comandante!”
“Tu continua a guardare: al minimo segnale, preparatevi a combattere!”
“Sì, signora!”

Il soldato lasciò il Pokémon Lucertossina, il quale era molto perplessa sul fatto che non c’era nessun segnale di un possibile attacco.
“Questa situazione è davvero molto strana: il soldato di prima mi ha detto che c’era un attacco imminente, ma questo di poco fa l’ha smentito. Sento che c’è un inghippo da qualche parte, ma dove potrebbe essere?”
Ma dopo qualche minuto, un rumore fece tremare la sua postazione.
“Co… cosa è stato?” – si domandò Salazzle un po’ perplessa.
“Comandante Salazzle!” – gridò il soldato – “Truppe nemiche in avvicinamento!”
“Un attacco a sorpresa, eh!? Soldato, da ordine alle truppe di mettersi in assetto da combattimento!”
“Sì, signora!”
“Bene… voglio proprio vedere, come faranno a superare la nostra difesa. Non ci riuscirebbero neanché se fossero in 1000!”
“Sai… a volte, è sufficiente una sola persona per riuscirci!”
“Chi ha parlato!? Chiunque tu sia, vieni fuori subito!”
“Perché non me lo dici più gentilmente?”
“Mi vuoi forse prendere in giro!? Se non esci, giuro che butto giù tutto!”
“E va bene! Visto che insisti…”

Da uno spiraglio che c’era nella fessura, partì un potente Acquagetto, il quale colpì Salazzle con molta efficcacia.
“Quest’acqua… da dove proviene!?”
“Da me, ovviamente!”
“Tu… tu sei il Pokémon che ho colpito quella volta!”
“Hai indovinato!” – disse Popplio – “E sono venuta qui apposta per vendicarmi!”
“Voresti vendicarmi di me!? E a il tuo povero paparino, non ci pensi?”
“Voglio che tu sappia una cosa: mio padre è stato liberato e, ora aiuto Pikachu tenendoti a bada!”
“E come pensi di fare? Ho ancora il mio esercito qua davanti: un ordine… e per te non ci sono speranze!”
“Giusto… il tuo esercito! Sai penso che non interverranno!”
“Che cosa intendi dire?” – domandò il Pokémon Lucertossina.
“Marshadow ha utilizzato la sua abilità per controllare il tuo esercito. Ora, risponderanno solamente al suo comando!”
“Quindi, avete previsto tutto! Beh, peccato per una cosa: io Salazzle sarò l’ultima cosa che tu vedrai!”

Salazzle si preparò a colpire con Lanciafiamme, ma poco prima di sferrare il colpo, sentì il suo corpo come se fosse immobilizzato da qualcosa.
“Ma co… cosa mi sta succedendo!? – disse Salazzle.
“Ottimo lavoro, Tapu Lele! Vedo che il piano ha avuto successo!”
“Ti ringazio per il complimento, Popplio!” – esclamò il Pokémon Nume Locale.
“E tu… da dove salti fuori?”
“Faceva tutto parte del piano di Pikachu: mentre Marshadow teneva occupato il tuo esercito, io ne ho approfittato per scappare. Sapendo che ti saresti concentrata su di me, Tapu Lele ne approfittato per passarti alle spalle e colpirti nel momento più opportuno!”
“Devo riconoscerlo… quel Pokémon è spettacolare!”
“Hai perfettamente, ragione! E ora… è arrivato il momento di finirla!”

Il Pokémon Otaria utilizzò la sua mossa Z Idrovortice Abbisale e, il colpo fu così potente, da mandare KO il Pokémon Lucertossina, grazie anche allo Psichico di Tapu Lele.
“Finalmente!” – esclamò Popplio – “Sono riuscita a vendicarmi di quanto mi ha fatto!”
“Sono molto contenta per te!” – disse Tapu Lele – “Ora, dobbiamo solo aspettare che Pikachu e mio fratello, sconfiggano Mimikyu!”
“Cerca di stare tranquilla! Pikachu ha in mente un piano per riuscire a batterlo!”
“Hai ragione, però non l’ha detto a nessuno!”
“Immagino che sia la sua arma segreta, da usare in caso di necessità!”
“Sarà come dici tu!”

Le due continuarono a discutere per qualche minuto in attesa di eventuali sviluppi, quando ad un certo punto, Tapu Lele non fece una domanda a Popplio.
“Scusami, Popplio! Posso farti una domanda?”
“Certamente! Cosa vuoi sapere?”
“Tu… come hai reagito al bacio che hai ricevuto da Pikachu?”
“Perché mi fai una domanda del genere?”
“Vedi, viaggiando con voi ho potuto accorgermi di varie cose.”
“Che cosa ti sei accorta?”
“Quando Pikachu ti ha dato quel bacio, ho realizzato quando lui ci tiene a te. Inoltre, penso che la liberazione di tuo padre sia il regalo migliore da farti.”
“Dici… sul serio?”
“Certo! Sai… prima di attaccare la fortezza, Pikachu mi ha detto una cosa: “Ascoltami, Tapu Lele! Una volta che questa vicenda sarà finita, chiedero a Popplio se vuole stare per sempre con me. Io la amo e, per lei farei qualunque cosa per renderla felice!”; ho un po’ accorciato perché il discorso era lungo, però il senso è quello!”
“Lui… ti ha detto veramente questo!” – disse Popplio con le guancie diventate rosse.
“Sì! Ma forse… non è stato il momento più proprizio per dirtelo!”
“Non ti devi preoccupare! Hai fatto bene a dirmi questa cosa; almeno, abbiamo sdrammatizzato un po’ la tensione!”

Tuttavia, il discorso tra le due venne interrotto da una forte tremore che si percepiva nella stanza.
“Co… cosa è stato!?” – domandò Popplio.
“Quello… che avete fatto… è stato inutile!” – rispose Salazzle, il quale si stava lentamente riprendendo.
“Che intendi di preciso?”
“La macchina! Questo rumore… si verifica quando raggiunge la potenza massima e, una volta attivata, non può essere fermata!”
“Non è vero! Quindi… staremo per…”
“Esatto! Una volta che essa si attiva, non avrete la minima possibilità di scappare. Quindi… rassegnatevi, perché la vostra ora è vicina!”

Il Pokémon Lucertossina era sicura delle sue affermazioni, lasciando senza parole sia Popplio che Tapu Lele, il quale non avevano idea sul da farsi. Tuttavia, il tempo passava e il rumore rimaneva, ma non era ancora successo niente.
“Ma cosa sta succedendo?” – domandò Tapu Lele.
“Tapu Lele, ci sei?”
“Questo, è Pikachu!” – esclamò Popplio – “Sta comunicando tramite Telepatia!”
“Ascoltatemi, Tapu Koko sta usando i suoi poteri nel tentativo di contenere la potenza della macchina. Voglio che tu lo vada ad aiutare insieme a Tapu Bulu e Tapu Fini!”
“E io, cosa devo fare?”
“Torna con gli altri, Popplio. Dovete mettervi al riparo, mentre io mi occuperò di Mimikyu!”
“Un attimo… cosa hai intenzione di fare! Non posso lasciarti qui!”
“Fai, come ti dico! Ci rivedremo quando sarò riuscito a compiere la missione!”
“Se è così… allora ti ascolto! Mi raccomando: fai attenzione!”

Il discorso si interruppe e, mentre Tapu Lele corre in aiuto di suo fratello, Popplio uscì fuori dalla stanza e tornò con il resto del gruppo. Pikachu rimasto da solo con Mimikyu, sapeva dentro di se che c’era un’unica soluzione possibile.
“Sai, Pikachu… mi hai davvero sorpreso!” – disse il Pokémon Fantasmanto – “Non pensavo che tu, corressi un pericolo del genere!”
“Io faccio quanto è in mio potere per cercare di fermarti!”
“Ma scometto che c’è qualcos’altro, dico bene?”
“Ascoltami, in verità io voglio sconfiggerti, ma voglio anche salvarti da questa entità malvagia, fratello!”
“Te l’ho già detto: quella parte di me è scomparsa! Adesso ci sono solo io e, tu non puoi far niente per fermarmi!”
“Ma davvero!? Non mi resta altra scelta che utilizzare tutta la mia potenza e, dimostrarti il contrario!”
“Se è così, anch’io non mi tiro certo indietro!”

I due Pokémon si preparono ha utilizzare le rispettive mosse Z e, dentro di loro, sapevano che quello sarebbe stato l’atto decisivo del loro scontro. Entrambi, accumulavano energia e al raggiungimento del limite massimo lanciarono rispettivamente Abbraccio Spettrale e Gigascarica Folgorante. Le due mosse si scontrarono esattamente al centro della stanza e, l’energia sprigionata fu talmente grande, da distruggere la parete che li circondava. Tutto questo accaddeva, mentre la macchina cercava di sprigionare tutto il suo potere, con i Tapu che cercavano di arginarne il più possibile. Dopo una situazione di sostanziale parità, la mossa Z di Mimikyu iniziò ad avanzare lentamente verso Pikachu, il quale non riusciva a contenerne tutta la forza.
“Dannazione!” – pensò Pikachu – “Nonostante i miei sforzi, la mossa Z di mio fratello è molto più forte.”
“Immagino, la tua sorpresa!” – disse Mimikyu – “Puoi constatare tu stesso, che la differenza di livello è a mio favore. Presto… la mia mossa arriverà a te e, dubito che tu possa riprenderti da un colpo del genere.”
“Per quanto non voglio credergli, ha assolutamente ragione. C’è qualcosa che posso fare, per fermarlo?”
Pikachu pensò a cosa potesse fare, quando guardando dentro un fazzoletto che aveva indossato, gli venne in mente un colpo di genio.
“Cosa sta accadendo?” – domandò il Pokémon Fantasmanto – “Perché la mia mossa non ti sta sopraffando?”
“Vedi… nel nostro scontro, ti sei dimenticato di un elemento fondamentale.”
“E quale sarebbe, questo elemento?”
“Questo cristallo che ho in mano!” – disse Pikachu, il quale mostrava il Cristallo Anima.
“Tutto qui!? E come pensi di utilizzarlo?”
“Adesso lo scoprirai.”

Il Pokémon Topo con uno scambio repentino, sostituì l’Electrium Z con il Cristallo Anima senza perdere l’efficacia della mossa Z. Dopodiché Pikachu esclamò queste parole: “Cristallo Anima, tu che rifletti nella luce dell’oscurità, dammi tutta la tua forza e realizza il mio desiderio!”
Quasi come se fosse un effetto eco, il Cerchio Z di Pikachu divenne di un bianco splendente. In questo modo, la potenza della mossa Z aumentò esponenzialmente, tanto che il Pokémon Topo arrivò vicino al bordo pur di sprigionare il massimo della sua forza. Mimikyu, dal canto suo resistete, ma la mossa di Pikachu si avvicinava sempre di più.
“Non posso mollare!” – disse il Pokémon Fantasmanto – “Perché mi fai questo? Io dovrei essere più forte di te. Allora, perché non riesco a sbarazzarmi di te?”
“Lo vuoi proprio sapere?” – rispose Pikachu – “Perché io e te siamo fratelli e, i fratelli restano sempre insieme. Quindi, io voglio riavere mio fratello!”
Ormai, la mossa aveva raggiunto Mimikyu, il quale sembrava impotente di fronte alla scena a cui stava per assistere.
“Ora, capisco! Quindi… è questo che significa la parola sconfitta. Alla fine, non sono riuscito a conquistare quello che volevo; però sono felice… perché ho ritrovato, una persona a me cara. Spero che un giorno, possiamo tornare a giocare insieme, come hai bei vecchi tempi!”

Ad un tratto, la luce si era fatta acceccante e tutti quelli che erano nel suo raggio, ebbero la vista annebbiata per quanto forse forte. Ci volle qualche minuto prima che la luce scomparisse del tutto e, dove si trovava la residenza di Mimikyu, adesso c’erano solo macerie. In tutto quel scenario, Pikachu dove era finito?
“Ehi, ragazzi! Tutto bene?” – domandò Marshadow.
“Sì, stiamo bene!” – rispose Popplio – “Qualcuno ha un’idea di cosa sia successo?”
“Non lo so!” – esclamò Riolu – “Ma osservate il cielo: non vi sembra tornato di colore azzurro!”
“Adesso che ci penso, in effetti è così. Che Pikachu sia riuscito a sconfiggere Mimikyu e a fermare il macchinario?”
“Ehilà!” – esclamò Tapu Koko – “Tutto bene, da quelle parti?”
“Qua è tutto a posto!” – disse il Pokémon Vivinombra – “Ma voi, state bene?”
“Più o meno! Ma è Pikachu che mi preoccupa: ho fatto un giro di perlustrazione, ma di lui nessuna traccia.”
“Eppure, non può essere svanito nel nulla!”
“Ehi, guardate là! Quella non è la sua figura?” – disse Riolu puntanto lo sguardo verso nord.
“Non lo so, ma andiamo a controllare!”

Immediatamente, tutti corsero a vedere cos’era quella figura vista da Riolu e, in effetti era Pikachu. Ma… c’era qualcosa di strano in lui. Il suo corpo da giallo era diventato quasi trasparene e nessuno si spiegava il motivo. Popplio preoccupata alla vista dell’amico si portò vicina e, a stento riusciva a trattenere le lacrime.
“Pikachu… stai bene?” – domandò il Pokémon Otaria.
“Mi dispiace, Popplio! Purtroppo… non potrò tornare a casa con te!”
“Ma perché dici, questo? Sei riuscito a sconfiggere Mimikyu, giusto?”
“Sì, l’ho sconfitto e la macchina è stata distrutta. Però per poterlo fare, ho dovuto utilizzare il Cristallo Anima, il quale ha prosciugato tutta la mia energia!”
“Quindi… era questa la tua arma segreta!”
“Scusami, se non te l’ho detto prima. Io non volevo che tu ti preoccupassi troppo, quindi ho nascosto a te e a tutti quanti, le mie reali intenzioni!”
“Però… perché il tuo corpo è quasi trasparente?”
“È l’effetto del Cristallo Anima!” – disse Tapu Lele – “Quando viene utilizzato alla sua massima potenza, l’anima dell’utilizzatore si esaurisce.”
“Esatto! Senza il mio sacrifico, a quest’ora non ci sarebbe più nulla!”

Ad un certo punto, intorno a Pikachu si formarono delle luci di color giallo. Questo era il segno che Pikachu stava lasciando questo mondo.
“Pikachu, cosa sta succedendo?”
“Ormai… non mi resta molto tempo. Popplio voglio che tu esaudisca un mio desiderio: recati in ogni parte di Shinkiro e racconta a tutti la mia storia. Questo… deve essere il segnale di un nuovo inizio: per il nostro Team Thunder Pop, per il capitano e per tutti i compagni!”
“Ma… ma io…”
“Voglio ringraziare tutti voi, Tapu! Per me… è stato un onore conoscervi!”
“Il piacere è nostro!” – disse Tapu Koko.
“Marshadow, se mai un giorno dovessimo ricontrarci, mi piacerebbe affrontarti in una lotta!”
“Contaci!” – rispose il Pokémon Vivinombra.
“Amici… vi ringrazio con tutto il cuore, per il sostegno che mi avete dato! Addio, è grazie di tutto!”
Il Pokémon Topo scomparì del tutto, quando le lucine gialle avvolserò tutto il corpo. L’unica cosa che rimase fu la lacrima che versò finendo a dosso a Popplio, il quale rimasta sconvolta da tutto ciò, si mise a piangere a dirotto e, anche tutti gli altri non riuscirano a trattenere le lacrime.

Note dell’autore: Finisce questo capitolo della storia. Pikachu era riuscito a sconfiggere Mimikyu, ma ha dovuto sacrificare se stesso per riuscirci. Popplio aveva perso il compagno di squadra, ma soprattutto l’amore della sua vita. Cosa sarebbe successo, ora che la pace era tornata a Shinkiro?

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