L'Altra Faccia della Medaglia

di Shiho93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 39: *** Capitolo 38 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 41: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 42: *** Capitolo 41 ***
Capitolo 43: *** Capitolo 42 ***
Capitolo 44: *** Capitolo 43 ***
Capitolo 45: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Introduzione: Immaginate che Lord Voldemort riesca a vedere vent'anni nel futuro.
Che cosa farebbe per impedire che accadano gli avvenimenti descritti nei libri?
Non tiene conto degli avvenimenti del settimo libro.

Prologo

Harry Potter ormai ventenne, aveva passato gli ultimi tre anni in giro per il mondo a cercare e distruggere gli Horcrux di Voldemort con Ron ed Hermione mentre il Lord Oscuro piano, piano prendeva il controllo del Mondo Magico.
Ma l’attesa era finita, Harry, Ron ed Hermione avevano fatto ritorno ed avevano organizzato un esercito con quello che restava dell’Ordine della Fenice e delle persone che avevano conosciuto a scuola che a loro volta avevano ’arruolato’ altre persone.
Ormai la battaglia finale era agli sgoccioli e il Bambino-Sopravvissuto stava duellando con Lord Voldemort già da diverso tempo mentre intorno a loro i Mangiamorte e quello che era stato definito comunemente l’esercito di Potter stavano combattendo senza posa e lo scontro stava volgendo decisamente per i buoni.
Sia Harry che il Lord erano stanchi e malconci, ma nessuno dei due voleva cedere.
–Sai Harry avresti potuto essere grande al mio fianco se tu avessi deciso di stare dalla mia parte, ma ormai è troppo tardi, la tua fine è segnata!- Esclamo il Lord Oscuro ghignando sinistramente.
-Sai forse hai ragione, se fossi passato dalla tua parte forse ora sarei molto più potente…- Gli rispose a sorpresa Harry lasciandolo sbigottito per un attimo che quasi gli costo di essere colpito mentre il moretto sorrideva stancamente -…Ma il mio destino è segnato da molto più tempo di quanto tu possa pensare, fin da quando tu uccidesti i miei genitori designandomi così come tuo eguale…-
Harry sorrideva in modo strano, mentre diceva queste cose e lo scontro continuava, un sorriso che sapeva di rimpianto e rassegnazione ad un destino impostogli da qualcun altro con due semplici parole... -Addio Tom Riddle- …Due parole che ora aleggiavano sulle sue stesse labbra…-Avada Kedavra!- L’ultima cosa che Tom Riddle, il signore oscuro più potente di tutti i tempi, vide fu un raggio verde come gli occhi di chi lo aveva scagliato.


= * = * = * = * = * = * = * = * = * = * = * = * = * =

-NOO!- Urlo Lord Voldemort mentre spalancava gli occhi e si metteva seduto sul suo letto nella sua camera al Serpeverde Manor.
Il suo respiro era affannoso e mentre piano, piano rilassava i muscoli tesi comincio a ragionare sul sogno che aveva appena fatto e di cui molti elementi gli risultavano troppo strani perché si trattasse di un semplice sogno, e lesto afferrò la bacchetta per poi recitare alcune parole in serpentese, il responso dell’incantesimo era sconvolgente: aveva appena avuto una premonizione molto dettagliata sulla sua vita nei prossimi venti anni.
-“Occorre prendere seri provvedimenti se voglio evitare che quello che ho sognato si realizzi, per prima cosa non ucciderò Lily e James Potter, e poi devo trovare la maniera di far passare Harry dalla mia parte, ricordo molto bene che mentre guardavo nella sua mente ho notato quando lui fosse simile a me, però prima devo trasmettergli parte dei miei poteri e ricreare il nostro legame.
Poi mentre aspetto che lui arrivi ad un età in cui posso manipolarlo devo depistare Silente che anche se non sa che adesso conosco per intero la profezia terrà lo stesso d’occhio Harry perché rientra nella sua descrizione.
Dannazione a Sibilla Cooman! Non poteva fare una profezia che coinvolgesse un numero maggiore di persone? Il lato positivo è che mi posso sempre servire di quel Paciock, sarà facile far credere a quel vecchiaccio che lui in quanto purosangue è la persona da me scelta come mio egguale”-
Mentre faceva tutto questo ragionamento l’oscuro signore si alzò, prese un libricino vuoto e ci scrisse dettagliatamente tutti i punti salienti della visione e quello che si apprestava a fare, più o meno nell’ordine in cui avrebbe dovuto svolgerlo.
Chiunque altro sarebbe rimasto sconvolto dalla quantità e dalla complessità dell’impresa in cui si stava per imbarcare, ma lui era Lord Voldemort, il mago oscuro più potente che fosse mai esistito, e quindi aveva tutta la pazienza e il potere necessario per farlo.

Nota dell'autrice:
Ciao a tutti! Questa è una storia che ho cominciato ha pensare un bel pò di tempo fa.
Però mi servirebbe un Beta per evitare tutti gli stupidi errori che facevo nell'altra, chi è interessato mi può lasciare una recensione o schiacciare il bottoncino [Contatta] nel mio account?
Grazie della vostra attenzione, sarò felice di accoglire qualsiasi critica mi vogliate fare, sia buona che cattiva.
(P.s. la storia parte dal presupposto che Voldemort sappia la maggior parte delle cose che sono capitate ad Harry, anche mentre lui non era presente e che le abbia apprese durante una delle sue incursioni nella mente di Harry)

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Capitolo 2
*** capitolo 1 ***


L'Altra Faccia della Medaglia

Ringrazio la mia Beta Princess Oscure per aver corretto questo capitolo.

Capitolo 1


Finalmente era giunto il momento, era arrivato il fatidico 31 ottobre in cui Lord Voldemort sarebbe dovuto scomparire.
Ma evidentemente, questa volta il destino aveva altri piani.
Il Lord Oscuro aveva passato l’ultimo anno dalla nascita del piccolo Harry a mettere a punto l’incantesimo che l’avrebbe reso il suo eguale e il piano per depistare Silente.
Per farlo aveva modificato astutamente l’incantesimo per creare gli Horcrux in modo che così, invece di usare un omicidio per strappare la sua anima, avrebbe usato un Horcrux pre-esistente per convogliare alcuni dei suoi poteri e delle sue capacità dentro il bersaglio designato e al tempo stesso avrebbe creato la connessione fra le loro due menti.
Contemporaneamente, aveva riassorbito la sua anima da due dei suoi Horcrux riassumendo così aspetto umano per poi rafforzare le difese intorno ai due rimanenti.
In quel momento, il Lord diede il via ad un attacco verso casa Paciock, dove quella sera erano riuniti molti componenti dell’Ordine della Fenice, poi si smaterializzò a Godric’s Hollow, a casa Potter, nella stanza del piccolo Harry.
La stanza aveva le pareti dipinte di un bel azzurro pastello, accanto alla porta c’era un armadio di legno, sotto la finestra c’era un baule aperto pieno di giocattoli, sullo scaffale li a fianco c’erano allineati una mezza dozzina di pupazzi e al centro della stanza stava la culla dove giaceva addormentato il piccolo Harry.
Voldemort si avvicinò alla culla e all’improvviso il bambino aprì i suoi grandi occhioni verde smeraldo e vide l’uomo avvolto in un mantello nero che sostava a poca distanza da lui.
Il Lord Oscuro porto una mano davanti alla bocca facendo segno al bambino di stare in silenzio, poi estrasse la bacchetta e pronunciò l’incantesimo.
Un lampo di luce incolore colpi la fronte del piccolo Harry procurandogli una cicatrice a forma di saetta, nel frattempo il bambino aveva continuato a fissare lo sconosciuto in silenzio per poi grattarsi la sua nuova cicatrice come unica reazione.
V –Ciao Harry, ci rivedremo quando sarai più grande- lo salutò ghignando per poi smaterializzarsi.
Voldemort ricomparve nel pieno dello scontro a casa Paciock e face in modo di farsi notare dal maggior numero di persone possibili senza darlo a vedere mentre si dirigeva verso la stanza in cui stava il piccolo Neville insieme ai suoi genitori.
Quando ebbe raggiunto la stanza uccise Alice e Frank Paciock, mandò un Avada Kedavra contro un pupazzo del bimbo e poi sposta Neville in modo da far sembrare che l’incantesimo fosse stato deviato per miracolo da qualcosa.
Poi mandò un segnale verso i suoi Mangiamorte attraverso il marchio nero e scomparvero tutti nel nulla contemporaneamente interrompendo l’attacco.
Il mattino dopo fu un giorno di interrogativi, solo Silente sembrava capirci qualcosa di più dell’attacco che aveva lasciato orfano il piccolo Neville.
Per quanto riguarda la cicatrice di Harry, tutti credettero che se la fosse fatta giocando con qualcosa di pericoloso, anche se Lily e James avevano qualche dubbio, e tutti ritennero che fosse stato il piccolo Neville a deviare l’Avada dell’Oscuro Signore.
Non si seppe mai come successe, ma la stampa venne a sapere che Lord Voldemort in persona aveva ucciso i coniugi Paciock, e che il loro bambino di appena un anno e quattro mesi era scampato all’attacco perché il Lord non era riuscito ad ucciderlo, gli abitanti del Mondo Magico non fecero altro che discuterne per anni.

Nota dell’autrice:
Ciao a tutti! Prima di tutto ringrazio i 4 che hanno aggiunto questa storia hai preferiti e i 5 che l’hanno aggiunta alle seguite.
Mi devo scusare per la lunghezza assurdamente corta di questo capitolo, nei prossimi cercherò di fare meglio.
Risposte alle recensioni:
kokylinda: Sono contenta che la mia storia ti interessi. La storia è un po’ più complicata di così, per il momento Harry crescerà con i suoi genitori e poi… beh, per scoprirlo non ti resta altrò che continuare a leggere! Baci.
princess oscure: Ciao Princess e grazie per aver betato il capitolo. La storia è un po’ più complicata di così, dopo che avrà raggiunto una certa età (una a caso: 16 o 17 anni) Harry camminerà sulla linea di demarcazione tra il bene e il male con da una parte i suoi genitori e dall’altra Voldemort, e lui dovrà decidere se restare con i suoi genitori o passare dall’altra parte della barricata. Ti ho incuriosità? Spero di si! (Così si capisce meglio?) Baci e a presto.
emogirl in pink: Ciao Avril. Sono content ache ti piaccia l’inizio di questa fic. Sono curiosa di sapere cosa pensi di questo capitolo. Baci by Sil.
sssweety: Ciao gemellina mia! Grazie per i complimenti ^///^. Che ne dici di questo capitolo? Bacioni by Fiore
hermione616: Ciao, grazie della recensione. Che ne pensi di questo capitolo?
Soul: Ti ringrazio per la recensione assolutamente sincera che mi hai scritto, la risposta credo di avertela già inviata via mail, però non mi ricordo bene… comunque se non lo ho fatto avvertimi che rimedio subito.

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio la mia Beta: Princess Oscure per aver corretto questo capitolo.

Capitolo 2
Harry entrò con calma nella sua stanza, a casa Potter, a Godric’s Hollow.
Guardò lo stendardo di Serpeverde che aveva appeso sei anni prima alla fine del suo primo anno a Hogwarts, poi con estrema calma, prese un cuscino nero da sopra il suo copriletto verde smeraldo bordato d’argento e lo scaglio più forte che poteva contro il muro.
Erano passate due settimane dal rientrò del suo sesto anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, e oggi, non era un gran giorno per il principe di smeraldo di Serpeverde.
I suoi genitori lo avevano appena informato che per ragioni di sicurezza si sarebbero dovuti trasferire tutti e tre alla sede dell’Ordine della Fenice, che altro non era che la casa del suo padrino, insieme ad un sacco di altra gente tra cui i Weasley, e Hermione Granger, tutta gente che normalmente non sopportava.
Ma non poteva di certo farne una colpa ai suoi genitori visto che loro non lo sapevano.
E poi c’erano i Paciock.
Neville e sua nonna vivevano alla sede dell’Ordine sin dal giorno in cui 16 anni prima Lord Voldemort aveva ucciso i genitori di Neville per poi essere respinto da lui.
Dopo quel fatto molta gente aveva cominciato a pensare che fosse destinato a sconfiggere il Lord Oscuro, il preside Silente in modo particolare sembrava il più convinto.
Harry pensava che Neville fosse un po’ troppo imbranato per aver respinto, quando aveva solo un anno, il più potente mago oscuro mai esistito.
Harry prese il suo baule magico a sette serrature che gli avevano regalato i suoi due migliori amici, Draco Malfoy e Blaise Zabini, per il suo tredicesimo compleanno, questo baule aveva la particolarità di essere molto più spazioso di quanto sembrasse, perché era come avere sette bauli in uno, ognuno aperto da una chiave diversa.
Prese il mazzo delle chiavi da uno scomparto segreto nella scrivania e aprì con la prima chiave la prima serratura, quello scomparto era vuoto e così ci mise dentro tutti i suoi vestiti, da quelli che usava di solito per andare in giro, alle divise di scuola.
Poi chiuse bene e aprì con la seconda chiave nella seconda serratura; li mise tutta la sua roba per il Quidditch.
Quando aprì con la terza, mise via tutto il suo materiale scolastico.
Nel quarto scomparto mise gli altri suoi libri.
Poi, invece di proseguire con la quinta chiave, prese la settima e aprì la settima serratura pronunciando a bassa voce una strana formula, lo scomparto si aprì da solo rivelando un ambiente grande il doppio degli altri contenente tutta una serie di libri di magia, da quella convenzionale a quella oscura, da quella semplice che insegnavano a scuola a quella di alto livello.
Harry recuperò una mezza dozzina di libri da una mezza dozzina di nascondigli diversi e ve li ripose con cura.
Si guardò intorno per controllare se aveva preso tutto quello che gli sarebbe potuto servire e in un angolo vide un libricino verde smeraldo completamente coperto di polvere, lo prese e lo ripulì, il libricino era chiuso da una serratura magica incantata per riconoscere la magia del proprietario: era il diario che Sirius gli aveva regalato per il suo undicesimo compleanno, lo aprì e lesse la dedica sulla copertina:
Al mio figlioccio Harry,
per il tuo undicesimo compleanno.
Perché tu possa annotare le tue
future malefatte in un diario a
prova di mamma.
Sirius

Harry sfogliò il diario per qualche secondo, poi lo richiuse e lo mise nel quinto scomparto del baule insieme ad un cofanetto intarsiato di legno molto pregiato che al posto della serratura aveva una rientranza con la forma della metà sinistra di un cuore.
Aveva appena chiuso il baule che entrò sua madre.
L –Ti serve una mano Harry?-
H –Ho finito- rispose lui calmo sedendosi sul baule dopo essersi messo le chiavi in tasca.
L –Come?- disse sbalordita –Come hai fatto in due ore ad impacchettare tutto il necessario?- Lily si guardo in torno e notò che in effetti la stanza era praticamente vuota, ma Harry era minorenne, quindi non si spiegava come potesse essere possibile.
H –Magia- disse lui sorridendo, Lily stava per replicare ma lui si affrettò a interromperla –Scherzo mamma, è tutta questione di organizzazione. Pura e semplice organizzazione Serpeverde- la stuzzicò lui continuando a sorridere.
L –Molto spiritoso. Piuttosto, sei sicuro di non aver dimenticato niente?- disse mentre controllava nell’armadio che però trovò vuoto.
H –Si, se devo fare per forza qualcosa almeno la faccio bene- rispose col suo miglior tono da secchione.
L –Credimi, io e tuo padre lo sappiamo che non ti piace l’idea di trasferirti a Grimmauld Place, ma è più sicuro-
H –Mamma, guarda che non mi sto mica lamentando- disse sorridendo con la faccia da angioletto che aveva preso da suo padre e dal suo padrino.
L –Se hai finito, infilati le scarpe che ti aiuto a portare il baule di sotto-
Harry si chinò per afferrare le scarpe e dal colletto della sua camicia bianca con le maniche corte uscì una catenina d’argento con appeso un ciondolo a forma di mezzo cuore con incisa una lettera.
L –Oh, a quanto pare il mio bambino è innamorato. Su, di alla tua mamma chi è la ragazza che ti fa battere il cuore- disse allegramente.
H –Mamma!- Lui arrossi e infilò la catenina di nuovo sotto la camicia.
L –stavo solo scherzando-
Era da quando era tornato da scuola che Lily cercava di scoprire chi era la ragazza di Harry, da quando Sirius si era lasciato sfuggire che gli sarebbe piaciuto sapere chi fosse.
Ma Harry non si era lasciato sfuggire neanche una parola.
Lily incantò il baule in modo da farlo levitare, e poi lo trasportò al piano di sotto dove li attendeva James con le valigie, pronto a partire per il quartier generale dell’Ordine della Fenice.

Nota dell’autrice:
Salve gente! Ringrazio le 11 magnifiche persone che hanno inserito la mia storia fra le preferite e le 10 (sempre magnifiche) persone che l’hanno inserita tra le seguite.
Che altro dire? Sperò che questo capitolo vi sia piaciuto, sarò contenta di leggere qualsiasi vostro parere su di esso.

Risposte alle recensioni:
princess oscure: Ciao princess, grazie per la recensione. Dipende dal tipo di male XD. Baci.
sssweety: Ciao sorellina! Grazie per la recensione. Sono contenta che il capitolo ti abbia trasmesso sensazioni positive. Cerca di rispondere alla mail che ti ho mandato il prima possibile, ok? Bacioni by Fiore.
kokylinda: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che la fic ti piaccia. Mi dispiace ma questo Harry non crescerà dal lato oscuro come in "THE DARKNESS WITHIN" (che però è una bellissima fic che io adoro) ma come ho già detto a non so chi, lui camminerà per un po’ sulla linea di demarcazione tra il bene e il male finche io non deciderò di farlo andare da una parte o dall’altra.
hermione616: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che la storia ti incuriosisca. Certo che mostrerà il suo lato Serpeverde! Ho dei piani in proposito che non vedo l’ora di mettere in pratica.
MatyXV: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che ti siano piaciuti i primi due capitoli, cosa ne pensi del terzo?

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio la mia Beta: Princess Oscure per aver corretto questo capitolo.

Capitolo 3
Erano le 6 del pomeriggio quando la famiglia Potter suonò il campanello del numero 12 di Grimmauld Place.
Ad aprire la porta fu Molly Weasley, che come prima cosa strinse Harry in uno dei suoi abbracci stritolatori (certe cose non cambiano mai… NdA XD).
M –Harry caro, sono contenta di vederti. Su Lily, James entrate- li condusse silenziosamente nell’ingresso, ma James fece inavvertitamente sbattere la porta svegliando così il ritratto della vecchia signora Black.
Mrs B -COME OSATE VOI, TRADITORI DEL VOSTRO SANGUE INSUDICIARE LA CASA DEI MIEI PADRI!...- gli adulti cercarono di richiudere le tende sul quadro, ma questo continuava a strillare.
Allora Harry sospirò per poi entrare nel campo visivo della signora Black.
H –Buon pomeriggio signora- esordi in tono gentile, appena Mrs Black lo riconobbe smise di urlare.
Mrs B –Oh, il giovane Harry. Cosa ci fai da queste parti?- nessuno sapeva perché, ma Harry era l’unico che la madre di Sirius sembrava apprezzare e l’unico a cui si rivolgesse gentilmente.
H –Mi sto trasferendo nella sua casa, insieme ai miei genitori, per un paio di mesi, se per lei va bene, perché è il posto più sicuro dove stare visto la guerra in corso- le rispose affabile come solo un Serpeverde può essere.
Mrs B –Perché non me l’hai detto subito? Certo che tu… e i tuoi genitori potete vivere qui per un po’! Non sopporterei che potesse accedere qualcosa ad un giovane cortese come te- detto questo le tende si richiusero da sole sopra il quadro.
? –Sai una cosa Harry? Non mi abituerò mai a vederti parlare con mia madre, non l’ho mai vista così gentile con nessuno- a parlare era stato Sirius che aveva assistito alla scena appoggiato al muro di fianco alle scale.
H –Guarda che non è poi così difficile, bisogna solo sapere come prenderla- il moretto attraverso tranquillamente l’ingresso senza preoccuparsi di poter svegliare di nuovo il quadro per andare a salutare il suo padrino.
Si –Ed un giorno ci dirai come fai?- chiese curioso.
H –Solo se riuscirete a comportarvi da veri Serpeverde- rispose assumendo un’espressione malandrina.
Si –Cioè lo dirai al massimo a Piton- concluse mentre James e Lily lo raggiungevano.
H –Chi ti dice che lui non lo sappia già?- rispose con aria furba prima di avviarsi su per le scale con il suo baule.
Harry entrò nella camera che Sirius gli aveva riservato fin dalla prima volta che era stato a dormire li per qualche giorno, e deposito il baule ai piedi del letto.
Ad aspettarlo fuori dalla porta c’era Sirius che sbuffando lo condusse in cucina dove erano riuniti tutti gli altri.
Una volta arrivati vicino alla cucina sentirono delle voci che discutevano che si rivelarono essere di Ronald Weasley e Hermione Granger che litigavano come al solito.
La cosa insolita era il tema della discussione.
R -…è assurdo! Non puoi sostenere una cosa del genere!-
Hm –E invece si! Ti ricordi la canzone del Cappello Parlante al primo anno? Il pezzo che diceva ‘O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
voi troverete gli amici migliori,
quei tipi astuti e affatto babbei
che qui raggiungono fini ed onori’
- citò la riccia calcando il tono sulle ultime parole della seconda riga della strofa.
R –Come fai a ricordarti quella canzone parola per parola?- chiese il rosso basito –Non importa, non lo voglio sapere. Comunque non hai prove che i Serpeverde siano diversi da quello che sembrano- concluse convinto di aver vinto la discussione nonostante le resistenze della sua migliore amica.
Harry era rimasto scioccato da quel frammento di conversazione.
Non appena si fu ripreso notò che ad assistere alla discussione c’erano sia i signori Weasley che i gemelli Fred e George e una sognante Luna Lovegood.
I primi quattro erano divertiti e l’altra non dava neanche segno di star ascoltando.
L –Se è tanto importante perché non chiedete un parere ad un Serpeverde?- chiese con il tono di chi parla del tempo.
R –E dove la troviamo una serpe disposta a parlare con noi di una cosa del genere?- le rispose lui con aria di sufficienza.
L –Potreste chiedere a Harry. È appena arrivato- tutti si voltarono verso l’entrata dove Harry era ancora fermo con sul viso un’espressione impassibile e fissava Hermione come se la stesse rivalutando.
H –Cosa volete sapere esattamente?- nel frattempo erano arrivati anche Lily e James, quando guardarono il loro figlio, che al momento aveva l’espressione fredda ed impassibile tipica dei Serpeverde, rabbrividirono, anche perché al contrario degli studenti li presenti non l’avevano mai visto comportarsi così tanto da Serpeverde.
R –Ma Hermione l’hai visto? È più gelido di un ghiacciolo. E anche se di solito quando siamo qui non si comporta molto come tutti quelli della sua Casa, non puoi essere seria quando sostieni che Loro, sono diversi da come sembrano! Lui è un po’ diverso solo perché è nato in una famiglia in cui sono Grifondoro da generazioni!- quando si rese conto di ciò che aveva detto si volto verso la serpe in questione e deglutì mentre un rivolo freddo gli scendeva lungo la schiena.
Harry sembrava la calma fatta persona, ma i suoi occhi erano così gelidi da sembrare lame molto affilate fatte della pietra preziosa da cui prendevano il colore.
H –Weasley, sei fortunato che non siamo a scuola, perché se fossimo li me l’avresti pagata cara- il moretto aveva sibilato queste parole a voce tanto bassa che solo il suo interlocutore aveva sentito.
R –Scusa Potter-
H –Di niente Weasley, d’altro canto sono abituato a sentire certe cose. I Serpeverde sono arroganti, altezzosi, provocatori, prepotenti, gelidi, indifferenti a qualunque cosa non li riguardi in prima persona, codardi, i Serpeverde non provano sentimenti positivi, i Serpeverde sono quasi tutti malvagi e se non lo sono adesso lo diventeranno…- elencò apparentemente annoiato facendo sentire in colpa tutti i presenti perché era evidente che avessero almeno pensato la maggior parte di quelle cose minimo una volta –...e che altro? Beh, penso che sia sufficiente visto che i luoghi comuni su noi Serpeverde vengono imparati ancor prima di cominciare a leggere- finì, leggermente velenoso.
Hm –Allora ho ragione io. È vero che i Serpeverde non sono tutti come sembrano…- la riccia non aveva potuto fare a meno di dirlo.
H –Cosa te lo ha fatto supporre?- il moretto aveva ripreso a squadrarla attentamente.
Hm –In primo luogo siete come isolati dal resto della scuola da tempo immemore, e questo lascia presupporre che siate molto uniti e che il vostro comportamento sprezzate sia una specie di difesa dal mondo esterno. Ma il primo dubbio me lo hai dato tu quando abbiamo cominciato a passare entrambi dei periodi d’estate in questa casa. Vedevo che qui sei un po’ diverso anche se sempre molto riservato. E poi quest’anno, ho visto uno di voi aiutare una ragazzina del primo anno di Serpeverde in un momento in cui pensava di non essere osservato, quando invece se mi avesse vista si sarebbe limitato a lanciarle uno sguardo altezzoso, soprattutto perché so per certo che il padre di lei è un babbano- aveva fatto tutto questo discorso tutto d’un fiato e adesso aspettava con impazienza la risposta di Harry.
H –Sai Granger, credo che tu sia la prima a formulare un ipotesi del genere, ma…-
L –Hermione, non lo sai che certe risposte non escono dalla Sala Comune di Serpeverde?- ad interromperlo era stata Luna facendo sobbalzare tutti i presenti che erano stati così presi dalla conversazione da dimenticarsi di lei.
H –Luna, potresti non interrompermi quando parlo?- le chiese gentilmente lui sorprendendo tutti.
L –Ok, Harry. Ma tanto le avresti detto la stessa cosa- rispose col suo solito tono sognante.
H –è vero…-
Hm –Vuol dire che non mi darai una vera risposta?- la Grifondoro sembrava delusa.
H –Solo se ti trasferisci nei sotterranei del castello-
Hm –Cioè no-
Dopo di ciò la Signora Weasley li spedì tutti di sopra mentre lei preparava la cena.
Quando fu tutto pronto Luna venne mandata a chiamare Harry.
Lei busso alla porta della stanza, ma non ricevendo risposta entrò e subito sentì il rumore dell’acqua che scorre provenire dal bagno.
Mentre aspettava si guardò in torno notando un diario verde aperto sul pavimento, che aveva l’aria di essere caduto da una pila di libri li di fianco.
Lo raccolse e l’occhio le cadde su quello che c’era scritto alla pagina in cui era rimasto aperto:

Ho finito da poco il mio primo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, e onestamente non so se definirlo l’hanno migliore o peggiore della mia vita.
Il primo giorno sono stato smistato a Serpeverde, e durante l’anno ho fatto amicizia con Draco Malfoy e Blaise Zabini che adesso sono i miei migliori amici.
Durante le lezioni di volo sono stato così bravo che il professor Piton (il Capo della Casa Serpeverde) mi ha ammesso nella squadra di Quidditch della mia casa.
Tutte cose per cui io ero felicissimo.
I problemi sono venuti da mamma e papà, entrambi sono stati Grifondoro e quindi si aspettavano che io andassi nella stessa Casa, ma io sono finito a Serpeverde e questo non va bene perché era la Casa di Tu sai chi e li ci vanno solo i maghi malvagi (io ho 11 anni e ho già capito che è uno stupido pregiudizio), i genitori di Draco e Blaise sono presunti Mangiamorte e quindi non vanno bene come amici e per di più ho anche fatto vincere il campionato alla squadra di Serpeverde.
A vedere l’espressione di mamma e papà quando abbiamo parlato di tutte queste cose ho sentito un dolore al petto che non riesco a identificare.

In quel momento Luna sentì che Harry stava per aprire la porta e quindi mise giù il diario per poi tornare velocemente vicino alla porta.
In quel momento Harry uscì dalla porta vestito di tutto punto e con i capelli leggermente umidi.
L –è pronta la cena, sbrigati a venire- Harry aveva notato che il diario non era più dove era caduto prima che entrasse in bagno e si maledì per aver dimenticato di chiuderlo.
H –Luna, per favore non dire niente di quello che hai letto-
L –Te lo prometto Harry, non lo dirò a nessuno- detto questo si avvio saltellando verso le scale mentre Harry la seguiva per andare a cena.

Nota dell'autrice:
Salve gente! Eccomi qua con un altro capitolo. Ringrazio i 13 che hanno inserito la mia fic tra i preferiti e i 13 che l’hanno inserita tra le seguite.
Allora, che ne pensate dell’arrivo a Grimmauld Place?
Sono le vostre opinioni che mi danno la carica per scrivere meglio e in meno tempo.

Risposte alle recensioni:
emogirl in pink: Ciao Avril, grazie per la recensione. Sono contenta che la storia ti piaccia. In effetti non è semplice, ma può consolarsi col pensiero 9 mesi su 12 li passa circondato da serpi come lui. Che te ne è parso di questo capitolo? Un bacio by Sil
GinnyPotter93: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che la mia storia ti affascini. La pagina del vecchio diario di Harry dovrebbe aver spiegato a dovere la reazione dei suoi genitori alla notizia dell’entrata di Harry tra le serpi. Per la ragazza/ragazzo dovrete attendere ancora qualche capitolo. Alla tua prossima recensione by shiho93.
sssweety: Ciao tesoro! Grazie per la recensione. Per quanto riguarda Neville, almeno questa volta avrà molta più gente che lo tratta bene (unico vantaggio del polverone). Che ne dici di quello che ti ha combinato la tua sorellina in questo capitolo? Bacioni by fiore
Lunastorta_: Ciao Lunastorta_, grazie per la recensione. Sono contenta che la storia sia venuta bene. Secondo te come è venuto questo capitolo? Saluti by shiho93.
princess oscure: Ciao princess cara, grazie per la recensione. Già, però almeno non è costretto a starci tutto l’anno. Non ti preoccupare, in fondo le serpi sono famose per i loro scherzetti o no? E comunque sto già scrivendo il prossimo capitolo. Baci by shiho93
MatyXV: ciao, grazie per la recensione. E grazie anche per i complimenti ^///^. In effetti quel baule è il sogno di chiunque voglia tenere i ficcanaso alla larga. Anche a me piace parecchio l’Harry Serpeverde.

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Capitolo 5
*** capitolo 4 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio la mia Beta: Princess Oscure per aver corretto questo capitolo.

Capitolo 4
Luna mantenne la parola e non accennò a quello che aveva letto nemmeno con Harry stesso.
Passò qualche giorno, la sede dell’Ordine era sempre un via vai continuo di gente, in pochi restavano per più di qualche ora o si fermavano a cena.
L’unico ospite fissa della casa, a parte i ragazzi, era Molly Weasley in quanto unica casalinga tra i membri dell’ordine della Fenice.
Lily, James e Sirius erano spesso assenti per qualche incarico da Auror, e se non dovevano effettuare una missione per il Ministero, erano in missione per l’Ordine.
Quando Molly non lo metteva a pulire quell’enorme casa, Harry se ne stava in camera sua a leggere qualche libro di magia di alto livello, spesso oscura, anche se lui aveva capito già da tempo che l’etichettatura del Ministero non era sempre giusta e che spesso un incantesimo considerato oscuro, di diverso aveva solo la quantità di potere necessaria alla sua esecuzione e il grado di difficoltà.
Un giorno, il professor Silente venne alla sede dell’Ordine per parlare con i ragazzi.
Sl –Visto i tempi bui in cui viviamo ho deciso che d’ora in poi prenderete delle lezioni extra di duello per prepararvi meglio ad affrontare la situazione e per darvi i mezzi per difendervi in caso di bisogno. Ho fatto attrezzare una stanza di questa casa apposta per queste lezioni che vi verranno date a turno da diversi dei vostri insegnanti e dagli Auror che fanno parte dell’Ordine- mentre parlava guardava i ragazzi davanti a lui: Neville, Hermione, Ron, Fred e George, Ginny, Luna, Cedric Diggory ed Harry.
Tutti avevano in volto delle espressioni determinate, tutti tranne Harry che sembrava annoiato.
R –Vuole farci fare delle lezioni di duello come a scuola?- chiese incredulo il rosso.
In effetti da qualche anno a quella parte, il preside aveva indetto un Club dei Duellanti per preparare i suoi studenti ai pericoli della guerra.
E per invogliarli ad impegnarsi per davvero aveva anche messo dei livelli di competenza che una volta raggiunti assegnavano punti alla Casa di appartenenza dell’alunno in proporzione alla bravura dimostrata nella prova per salire di livello.
I livelli erano: Principiante, Praticante Debole, Praticante Medio, Praticante Forte, Professionista e Maestro di Duello.
I ragazzi li presenti avevano attenuto il livello di: Praticante Medio per Hermione, Ron, Luna, Ginny e Neville (quanto ci scommettete che non l’hanno promosso per la bravura? NdA XD), Praticante Forte per Harry.
Cedric, Fred e Geoge erano arrivati allo stesso livello di Harry prima di diplomarsi.
Sl –Si, più o meno come a scuola…- li condusse su per le scale fino alla soffitta della casa.
I ragazzi si guardarono l’un l’altro perplessi, poi Silente aprì la porta e i nove ragazzi rimasero a bocca aperta di fronte alla gigantesca sala da duello super attrezzata che era diventata la polverosa soffitta di Grimmauld Place.
In particolare, a Harry brillavano gli occhi, perché lui semplicemente adorava duellare, era l’unico momento in cui si permetteva di lasciarsi andare completamente senza nessuna maschera tra lui e il mondo.
Anche quando le regole del duello gli imponevano di non usare niente di più potente di uno schiantesimo, se il suo avversario era in grado di tenergli testa si sentiva libero.
Mentre loro erano distratti il Professor Piton e l’ex Auror Malocchio Moody erano entrati nella stanza.
Sl –Sono contento che la Sala d’Allenamento vi piaccia. Per la vostra prima lezione, come insegnanti avrete il professor Piton e Alastor Moody. Divertitevi- detto questo, il preside lasciò la stanza mentre Piton e Harry ghignavano da perfetti Serpeverde quali erano sicuri che di li a poco ci sarebbe stato davvero da divertirsi.
I Grifondoro erano un filino spaventati dagli inquietanti ghigni delle due serpi a cui si era unito anche Malocchio aumentando la loro paura di finire a pezzettini.
Luna come al solito era persa in un mondo tutto suo e non sembrava minimamente preoccupata.
Piton e Malocchio si misero a confabulare tra di loro e ad un certo punto Harry si inserì nella conversazione con il risultato che sui volti dei due insegnanti comparve un ghigno perfido imitato dopo pochi secondi dallo studente accanto a loro.
P –Bene, iniziamo- disse l’arcigno professore mentre Harry assentiva per poi sistemarsi in mezzo alla stanza.
Tre ore dopo 8 ragazzi doloranti e uno molto stanco si accasciarono sulle poltrone del salotto di casa Black.
Era stata la sessione di allenamento più dura che ognuno di loro avesse mai sostenuto.
Mezz’ora dopo:
M –Ragazzi! La cena è pronta. Scendete che gli altri stanno aspettando solo voi- si voltò e tornò in cucina senza dare il tempo di rispondere a nessuno.
Lu –Forza ragazzi. È meglio che andiamo- disse la biondina alzandosi dalla poltrona su cui era sprofondata.
Si alzarono tutti di malavoglia e scesero le scale brontolando fino ad arrivare in cucina dove li aspettavano Molly e Arthur Weasley, Sirius e Lily e James Potter.
A vedere l’aspetto distrutto e malconcio della maggior parte dei ragazzi gli adulti ridacchiarono.
Sr –Cos’è successo ragazzi? Mocciosus ci è andato con la mano pesante?-
R –Puoi dirlo forte! Mi fanno male posti che non sapevo neanche di avere- rispose il rosso mentre si sedeva su di una sedia in maniera piuttosto impacciata perché ancora dolorante e quasi tutti assentirono imitandolo.
H –tutt’altro, per i suoi standard ci è andato anche leggero. Non è colpa sua se avete i riflessi di una statua- lo contraddisse sedendosi normalmente.
R –Cosa? E quella secondo te sarebbe andarci leggero?- chiese allucinato.
H –Sennò come te lo spieghi che io sono solo un po’ stanco e che nessun incantesimo mi ha colpito direttamente?- chiese beffardo.
P –La verità è che siete pericolosamente sotto preparati. Da Paciock, Lovegood, Granger e i due Weasley minori me lo aspettavo, ma da voi tre ex frequentatori del livello Praticante Forte del corso scolastico mi aspettavo di meglio…- disse Piton perfidamente mentre entrava nella stanza per salutare prima di andarsene –e tu Harry- disse raggelando il diretto interessato col solo tono della voce –non hai fatto un allenamento così scarso da quando eri al livello Praticante Debole. D’ora in poi ti allenerai per un’ora tutte le mattine fino a che non tornerai ad un livello più consono alle tue capacità-
H –Si signore. Le assicuro che mi impegnerò di più- il moretto seppur raggelato rimase impassibile senza mostrare alcun segno esteriore di disagio.
P –E un'altra cosa, me ne sono accorto che sei giù di tono. È inutile che cerchi di darla a bere a tutti. Prendi un po’ di questa pozione ogni giorno e tornerai come nuovo in una settimana- mentre diceva questo gli lanciò una boccetta di pozione che Harry afferrò quasi meccanicamente.
H –Si signore- “accidenti! Sono queste le occasioni in cui detesto che il mio Capo Casa sia un Serpeverde! Lo ha fatto apposta a dirlo davanti a tutti sia per assicurarsi che prenda la sua stramaledetta pozione sia per gettare un po’ di scompiglio perché è certo che gli altri non se ne erano accorti…” mentre pensava questo Harry non aveva fatto una piega.
Il professor Piton salutò tutti e se ne andò.
Harry mise ha tacere i presenti dicendo che Piton si era solo preso gioco di loro e tutti tornarono alla squisita cena che Molly aveva appena messo in tavola.
Nonostante quello che aveva detto agli altri, Harry prese ad allenarsi per un’ora tutte le mattine e un paio di volte Luna lo vide prendere la pozione del professor Piton.
A una settimana dall’inizio del corso supplementare avevano avuto lezione con una mezza dozzina di professori e di Auror diversi, e tutti i ragazzi riscontarono dei miglioramenti, non che gli insegnanti improvvisati facessero grandi complimenti o si sbilanciassero più di tanto.
Ma quando una sera i ragazzi si accorsero di essere meno doloranti del solito compresero che forse stavano migliorando un pochino, nel frattempo Harry aveva cominciato ad impegnarsi un po’ di più, almeno quando la lezione era tenuta da Piton.
Ad un mese dall’inizio del corso persino Piton dovette ammettere che erano migliorati.
Un giorno entrando nella stanza d’allenamento trovarono ad attenderli Lily e James Potter.
H –Mamma, Papà, che ci fate qui?-
J –avevamo un po’ di tempo libero, e così abbiamo deciso di venire a vedere a che livello siete e magari strapazzarvi un po’- disse l’uomo con sorriso malandrino mentre i ragazzi deglutivano e Harry sbuffava.
Li –James!- lo rimprovero la moglie.
H –Molto divertente papà, vuoi spaventare ‘sti ragazzini ancora per molto o vuoi metterci alla prova?- chiese con uno sguardo a metà tra il malandrino e uno sguardo di sfida.
I ‘ragazzini’ guardarono male prima James e poi Harry.
J -Se siete pronti allora cominciamo! Però prima voglio vedere come siete messi. Chi è il primo a farsi avanti? Harry? Vieni tu?- chiese allegramente col tono che si usa quando si sta andando a una festa.
H –Va bene- si mise al centro della stanza dei duelli subito seguito dal padre.
Fecero l’inchino, e una frazione di secondo dopo un raggio di luce rosso si diresse verso Harry che lo schivo agilmente.
Padre e figlio si misero a lanciarsi addosso i più sparuti incantesimi e a saltare e a gettarsi a terra per schivarli.
Dopo cinque minuti Harry fece una finta per poi usare un incantesimo non verbale.
H –“Levicorpus” con i complimenti del professor Piton- disse ghignando mentre suo padre lo guardava stando a testa in giù appeso per le caviglie.
L –Bene, complimenti Harry. Su forza, chi è il prossimo?-
J –Hei! Tiratemi subito giù di qui!- disse lui mentre tutti gli altri sghignazzavano.
H –Perché? Non stai comodo?- chiese con aria innocente suo figlio mentre raccoglieva la bacchetta del padre.
J –No! E adesso fammi scendere o finche siamo qua ti proibisco di mettere qualsiasi cosa che non sia rosso-oro! Anche per uscire!- la risposta a questa minaccia fu istantanea.
H –“Liberacorpus”- e James cadde sul pavimento tra le risate dei presenti.
J –Molto divertente! E si può sapere dove ti è venuta l’idea di usare quel vecchio incantesimo?- chiese rivolto a suo figlio.
H –Il mese scorso il professor Piton mi ha fatto promettere di usare questo incantesimo con te al primo allenamento- ghignò il moretto –e poi tu glielo hai fatto tante di quelle volte che non hai il motivo di arrabbiarti. E poi…-
J –E poi cosa? Cosa si è inventato Mocciosus per convincerti a farmi uno scherzetto simile?-
H –Diciamo solo che mi ha assicurato che per l’inizio della scuola avrò un’altra spilletta…- fece lui vago.
J –Una spilletta? I Serpeverde, chi li capisce è bravo- detto ciò, ridendo e scherzando ripresero ad allenarsi.

Nota dell'autrice:
Ciao a tutti gente! Ringrazio di cuore i 17 che hanno inserito la mia storia nei preferiti e i 19 che l’hanno aggiunta tra le seguite.
Che ve ne pare del Club dei Duellanti? E secondo voi di quale spilletta stava parlando Harry?
Nel prossimo capitolo si va a Diagon Alley, ed inoltre vi sarà presentato un nuovo personaggio del lato bianco della barricata.
Avete qualche richiesta particolare per un’incontro ho una situazione che potrebbe venirsi a creare?
Che altro dire? Un bacio a tutti voi!

Risposte alle recensioni:
kokylinda: ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che per il momento la storia ti piaccia. Per il primo incontro con Voldemort ho già in mente una mezza idea di come farlo avvenire. E se dovessi scrivere qualcosa che a parere tuo indica un calo di qualità della storia sei liberissima di farmelo notare in modo che io possa porvi rimedio. Alla prossima by shiho93
GinnyPotter93: Ciao, grazie per la recensione. Anche a me dispiace, ma le cose vanno così, e nessuno ci può fare niente. Su Luna la penso anch’io come te, è anche per questo che mi piace tanto il suo personaggio. Come ti è sembrato questo capitolo? Alla prossima by shiho93
princess oscure: Ciao princess cara, grazie per la recensione. Non ti devi scusare se ti ci è voluto un po’ per recensire. Sono contenta che ti piaccia questo capitolo ^///^. Il prossimo lo sai che ce lo hai tu. Intanto che aspetto che me lo correggi cominciò a scrivere quello dopo. Bacioni by shiho93
Lunastorta_: Ciao lunastorta, grazie per la recensione. In effetti la parte del diario non è male. Secondo te dovrei metterne altre? Che te ne è parso di questo capitolo? Bacioni by shiho93
xevel: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che la storia ti piaccia. Io Tom l’ho sempre visto provvisto di una forte intelligenza marca Serpeverde (non che gli altri non siano intelligenti. Ma i Serpeverde sono particolari). L’Harry in versione Serpeverde è un po’ il mio preferito, devo dire che è un vero peccato che dopo il secondo libro la Rowling abbia messo da parte la storia del lato Serpeverde. Aveva il potenziale per rendere la serie dei libri ancora più bella e avvincente. Alla prossimo by shiho93

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Capitolo 5
Senza che neanche se ne accorgessero arrivo la fine di luglio, e con essa anche il compleanno di Harry.
In onore dell’evento, e con estremo disgusto dei grifoni presenti, quella sera la sala da pranzo della grande casa venne decorata in verde e argento.
La festa inizio verso le sette di sera con le musiche preferite del Serpeverde, e come partecipanti vi erano, oltre ai suoi genitori, gli insegnanti di Hogwarts e i membri dell’Ordine che lo conoscevano più da vicino, oltre agli amici più intimi dei genitori: Sirius, Remus e Peter Minus.
Ovviamente non sarebbe stata una festa organizzata da dei Grifondoro se non fosse stata una festa a sorpresa. Quando Harry si era visto accendere le luci all’improvviso e saltare fuori da ogni nascondiglio possibile ed immaginabile la maggior parte dei membri dell’Ordine che conosceva era rimasto sconcertato per diversi secondi, mentre quei Malandrini che erano suo padre e i suoi amici si sfregavano le mani soddisfatti.
Se c’era una cosa difficile da fare era prendere di sorpresa Harry, perché sembrava che sapesse sempre tutto prima di chiunque altro, neanche avesse attaccato microspie magiche ovunque.
Ma la sorpresa non durò a lungo, entrò una manciata di secondi, Harry si era ripreso e guardava tutta quella gente con un sopracciglio inarcato e lo sguardo interrogativo.
H –Si può sapere cosa sta succedendo?- chiese ignorando lo striscione grigio con su scritto a lettere cubitali verde smeraldo ‘Buon compleanno Harry!’.
Lu –Ti hanno organizzato una festa di compleanno a sorpresa- rispose la biondina con il suo solito sguardo perso.
H –Ok. Però non ho mai visto una festa più silenziosa. Lo sapevo io che voi grifoni non sapete come divertirvi- mentre tutti stavano in silenzio ad aspettare la sua reazione.
Sr –Hei! Come ti permetti razza di moccioso…- scoppiò Sirius mentre Harry sorrideva malandrino perché li aveva giocati tutti in colpo solo.
E da quel momento la festa iniziò.
Harry si stava divertendo tantissimo, ed era felice perché i suoi impegnatissimi genitori avevano preso un permesso al Ministero solo per essere alla sua festa di compleanno.
Ma ancora non sapeva che le sorprese per quella serata non erano ancora finite.
Verso le 9, senza che Harry se ne accorgesse, Lily e James sparirono dalla sala da pranzo per alcuni minuti per poi ricomparire vicino alla porta.
Li –Harry, abbiamo una sorpresa per te. Indovina chi è tornato per il tuo compleanno?- la rossa si spostò, e da dietro di lei usci un ragazzino che doveva avere un anno o due meno di Harry, il ragazzo aveva i capelli rosso scuro come quelli della madre e gli occhi nocciola come quelli del padre mentre il viso era un misto tra i due.
Era Joshua Rey Potter, il fratello minore di Harry.
Js –Ciao fratellone! Buon compleanno- disse allegramente il più giovane fra i Potter.
H –Come stai Josh? È dalle vacanze di natale che non ti vedevo- in quel momento gli altri ragazzi si accorsero di lui e Ron ed Hermione corsero subito a salutarlo col risultato che si ritrovò travolto.
Js –Herm, Ron mi state soffocando- scherzo lui.
Hm –Josh, quando sei tornato? Come ti vanno le cose alla scuola babbana?- cominciò a bombardarlo la riccia.
Js –Bene, ma quest’anno ho deciso che verrò ad Hogwarts con voi e il mio fratellone. Non siete contenti?- disse sfoderando un sorriso a 32 denti invidiabile.
Subito i ragazzi cominciarono ad esultare, tutti tranne Harry che era più contenuto nelle sue reazioni.
Dopo qualche minuto la festa riprese come e anche meglio di prima, e Joshua ne approfitto per prendere da parte il festeggiato.
Js –Senti Harry, come mai hai smesso di chiamarmi JR? mi hai sempre chiamato così fin da quando la mamma ci ha iscritto a quella scuola babbana a sei anni. Però hai smesso da un giorno all’altro, anche se non ricordo precisamente quando…- gli chiese sottovoce.
H –Davvero? Devo essermene dimenticato. Sai, non ci vediamo per quasi 9 mesi l’anno, dei nomignoli ci si dimentica- disse indifferente –piuttosto, come mai hai deciso all’improvviso di venire a Hogwarts?- disse alzando la voce.
Js –A parte il fatto che papà insiste da cinque anni…-cominciò a spiegare lanciando un’occhiata a suo padre che improvvisamente aveva assunto un’aria da angioletto niente affatto convincente -…ho deciso che voglio provare ad andare a scuola con ragazzi come me e ha cui non devo mentire sul lavoro dei miei genitori, o su dove va a scuola mio fratello o a cui non devo nascondere i libri di magia- finì malinconicamente.
Pochi secondo dopo, Hermione prese a cercare di distrarlo parlando a raffica di Hogwarts, degli insegnanti e di tutto il resto.
Il resto della serata passo in maniera abbastanza tranquilla e serena.
Il giorno dopo arrivarono le lettere da Hogwarts per Ron, Hermione, Luna, Neville, Harry e Joshua.
Da quelle di Harry ed Hermione uscirono le spille da Caposcuola.
Appena vide la sua, la riccia comincio ad esultare e quando chiese ad Harry perché lui non sembrasse contento rispose:
H –Ma io sono contento, solo che non lo do a vedere. Ed inoltre lo sapevo già da un pezzo- mentre guardava in modo strano suo padre, a cui venne un’illuminazione improvvisa.
Jm –Ho capito! È quella la spilletta che ti ha promesso Mocciosus se tu fossi riuscito ad usare il Levicorpus su di me-
H –Si papà-
Li –E smettila con questa storia James! Piuttosto, oggi andremo a Diagon Alley per andare a comprare tutto il materiale per i ragazzi. E visto che Josh ha bisogno di fare il giro completo, visto che gli manca tutto tranne la bacchetta, ti ci faccio andare te da solo se non la smetti- lo minaccio la moglie facendolo diventare un agnellino sotto gli occhi divertiti dei figli.
Così in un ora era tutto pronto per andare a Diagon Alley, ai Potter si unirono i Weasley, Luna, Neville e il professor Silente, che veniva più che per accompagnare il suo pupillo ed assicurarsi che non gli succedesse niente (sfido io, quello è un pericolo anche per se stesso NdA).
Stavano uscendo dal Ghirigoro chiacchierando allegramente quando sentirono delle voci chiamare poco distante:
? –Harry!- le voci proveniva da un ragazzo biondo e uno moro che si precipitarono subito dal moretto abbracciandolo.
H –Dra, Blay, sono felice di rivedervi- disse salutandoli contento mentre il resto della comitiva li osservava ostile –siete qui da soli? Dra come hai fatto a convincere tua madre?- chiese sbalordito per la mancanza dei genitori dell’amico biondo e ignorando l’ostilità dei suoi.
D –Non l’ho fatto. Lo sai com’è fatta. sta arrivando insieme a mio padre. A proposito, i miei volevano invitarti qualche giorno da noi, ma gli ho detto che non era il caso. Non mi sembrava il caso di fargli leggere una risposta da parte dei tuoi genitori visto che so benissimo come la pensano- frecciò verso gli adulti in questione che si erano spostati a portata di udito.
James e Lily accentuarono l’espressione ostile.
H –Mi dispiace Draco- rispose ferito dall’atteggiamento dei suoi genitori ma senza darlo a vedere.
D –Lo sai che non fa niente- disse muovendo la mano come per scacciare una mosca –piuttosto come stai?- chiese abbassando la voce con un filo di preoccupazione nella voce.
H –Benissimo- rispose con un sorriso tirato -Avete notizie di Row e Cass?- cambiò argomento.
B –Si, le gemelle sono andate in vacanza in Italia, nelle loro lettere si alternavano a dire quando si stessero divertendo e di quanto adorano la cucina del posto- disse divertito dall’entusiasmo delle sue amiche.
D –Mentre Pansy è andata in Francia a fare strage di vestiti, come se non ne avesse già abbastanza. E sapessi le lettere melense che mi manda!- aggiunse disgustato.
H –Dracuccio a quanto pare la cara Pansy non demorde- lo prese in giro divertito.
D –Non fai per niente ridere Sfre, guarda che ci metto un secondo a dire alla cara Dafne che hai una cotta per lei e che non ti fai avanti solo perché sei timido- ribatte perfidamente facendo sbiancare Harry.
H –No, la Greengrass no! Tutte ma non lei! Se lo fai dico a tua madre quello che ha fatto il suo Dracuccio alla festa di fine anno quest’anno- lo minacciò sotto gli occhi sbalorditi ma compiaciuti dei suoi genitori e a quelli confusi di suo fratello.
B –questo è davvero un colpo basso- commento l’altro moretto mentre Draco riduceva gli occhi a due fessure.
D –Decisamente… Mi sei mancato Harry!- disse a sorpresa facendo uno dei suoi rari e calorosi sorrisi e dando una pacca sulla spalla di Harry insieme a Blaise.
H –Anche voi- disse per nulla sorpreso sorridendo allo stesso modo ai suoi migliori amici.
In quel momento, da dietro un angolo sbucarono i signori Malfoy che raggiunsero il figlio.
N –Harry, che piacere vederti! È un mese che dico a quell’antipatico di mio figlio di invitarti da noi e lui non mi da ascolto- lo saluto cordiale.
Lc –Harry- l’uomo si limito ad un cenno del capo mentre la moglie abbracciava calorosamente uno dei più cari amici di suo figlio.
H –Signori Malfoy…- inizio arrossendo, ma venne subito interrotto.
N –Harry, quante volte te lo dobbiamo dire di darci del tu e di chiamarci per nome?- lo rimproverò affettuosamente sotto gli sguardi disgustati dei grifoni e a quello infuriato di Lily.
H –Va bene Narcissa- le rispose sorridendo –comunque sono spiacente ma non posso accettare il vostro invito, è appena tornato mio fratello e voglio passare un po’ di tempo con lui- disse declinando gentilmente l’invito.
D –Vuoi dire che…?- si voltò e individuò Joshua che al momento era parecchio confuso per essere stato tirato dentro alla conversazione.
H –Si, quest’anno verrà a Hogwarts- disse senza nessun apparente nesso logico.
Lc –Non sapevo che tu avessi un fratello. Vuol dire ci sarà un nuovo Serpeverde quest’anno?- chiese interessato.
H –No, mio fratello è molto diverso da me. Sarà un perfetto Grifondoro-
Lc –Capisco. Come mai non è mai venuto a scuola con voi?-
H –Essendo una nata babbana, mia madre ci ha iscritti entrambi ad una scuola babbana non appena abbiamo compiuto 6 anni. Quando è arrivato il momento di andare a Hogwarts, Josh ha preferito continuare la scuola babbana e studiare la magia a casa- spiegò velocemente scambiando uno sguardo con gli altri Serpeverde che risultò incomprensibile al gruppo di grifoni.
Jm –Andiamo Harry! Abbiamo un sacco di commissioni da fare, coi tuoi ‘amici’ ci parlerai un’altra volta- lo richiamò calcando sulla parola amici come se fosse un insulto, ferendo e deludendo Harry senza accorgersene.
H –Scusate, ci rivedremo il primo settembre. Lucius, Narcissa, Blaise, Draco- salutò scusandosi per suo padre sembrando così indifferente da sbalordire James e rendere orgogliosi i Malfoy per un così magistrale usò di una delle principali caratteristiche della Casa di Salazar.
A quel punto i grifoni trascinarono via Harry con Lily, James e Sirius che sembravano molto arrabbiati e Remus che aveva la sua solita aria pacifica anche se sembrava turbato.
H –“Perché sono arrabbiati adesso? Se è per Draco e Blaise giuro che stavolta mi arrabbio sul serio”-pensò mentre metà di loro si dirigeva verso Madama McLan per comprare le divise nuove e l’altra metà andava alla farmacia magica per prendere il necessario per le pozioni.
Harry, Josh, i loro genitori e i loro padrini (perché Remus è padrino di Joshua) andarono a prendere le divise.
Visto che Josh era l’unico a non essere mai venuto per la divisa, Madama McLan lo prese da parte per prendergli le misure e accorciare la divisa mentre gli altri ne approfittavano per dare un’occhiata agli ultimi arrivi nel negozio, ad un certo punto:
Jm –Harry, dobbiamo parlare-

Nota dell'autrice:
Salve gente, ringrazio i 18 che hanno aggiunto questa storia ai preferiti e i 20 che l’hanno aggiunta alle seguite, un ringraziamento speciale a Alexandraleon per avermi aggiunto tra i suoi autori preferiti.
Chiedo scusa per il ritardo, ma non riuscivo, e non riesco tutt’ora ha trovare la beta (si princess, sto parlando di te) e alla fine ho deciso di chiedere ad un’amica di betarmelo al posto suo e di questo la ringrazio molto.
Che ne pensate di questo capitolo?

Risposte alle recensioni:
Lunastorta_: Ciao Lunastorta! Grazie per la recensione. Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo. Cercherò di inserire qualche pagina di diario ogni tanto. Sono sollevata dal fatto che il comportamento da serpe di Harry sia convincente, perché temevo di averlo reso poco credibile. Alla prossima by shiho93
Kokylinda: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo. Per l’azione so che ci sarà, ma non ho ancora deciso dove metterla, spero di avere un tuo parere anche su questo capitolo. Alla prossima by shiho93
Xevel: Ciao, grazie per la recensione. Sono d’accordo con te. Questa è una di quelle cose che dovrai scoprire andando avanti con la lettura. Non ti preoccupare per il commento, anche a me succede di non sapere cosa scrivere. Alla prossima by shiho93
sssweety: Ciao tesoro! Grazie per la recensione. Non ti preoccupare, sei perdonata ;-)
Sono contenta che il capitolo ti piaccia. Per gli amici del nostro moretto preferito dovrai aspettare. E la spilletta era semplicemente la spilla da Caposcuola. Tvb, bacioni by fiore

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

Capitolo 6 - Discussioni, sogni e risate


Jm –Harry, dobbiamo parlare-
Harry annuì e seguì gli adulti su un divano che Madama McLan aveva messo nel suo negozio per creare una specie di sala d’attesa dove gli accompagnatori potessero aspettare comodamente la fine della prova dell’abito.
Harry si sedette al centro del divano con Lily alla sua sinistra e Remus alla sua destra, mentre gli altri due uomini restarono in piedi di fronte a lui.
Tutti e quattro gli adulti avevano in volto un espressione scura, persino Remus che in genere era il più calmo e accomodante.
Lily fece comparire 5 burrobirre e le offrì agli altri mentre lei e i 3 uomini raccoglievano le idee.
A un tratto, James si mise dritto davanti al figlio e cominciò:
Jm –Harry, stammi bene a sentire. Non voglio che tu abbia più niente a che fare con quei due ragazzi e le loro famiglie- disse serio.
H –Ma papà, ne abbiamo già parlato altre volte. Draco e Blaise sono i miei migliori amici!- protesto calmo il moretto.
Li –Ascolta tuo padre, Harry!-
Sr –I Malfoy e gli Zabini sono tutti dei Mangiamorte al servizio di tu sai chi. Ti rendi conto che potrebbero manipolarti?-
H –Mamma! Sirius! Vi ci mettete anche voi adesso? Sono consapevole che c’è chi li sospetta di questo, ma se ci fossero delle prove, adesso loro sarebbero ad Azkaban, e non a fare compere coi figli! E a me non interessa se sono accusati di fare parte dei seguaci di Voldemort!- il ragazzo stava cominciando a scaldarsi come non gli succedeva da molto tempo: da quella volta che aveva aizzato un Boa Constrictor contro il suo cugino babbano a dieci anni.
Jm –Come non ti interessa? Quelli si divertono a torturare i babbani e i maghi che ne hanno in famiglia e non ti interessa?- era incredulo che suo figlio potesse dire una cosa del genere pensandola davvero.
Rm –Calmiamoci tutti un momento! Aggredirci a vicenda non porterà a niente di positivo-
H –No! Adesso basta! Ma vi sentite quando parlate? Voi che siete Auror dovreste essere le ultime persone ad accusare qualcuno solo per dei vaghi sospetti! E poi io frequento Draco e Blaise da sei anni e in tutte le volte che ho incontrato i loro genitori non mi hanno mai detto una sola parola a favore di Voldemort o contro Silente, ne hanno cercato di convincermi che i loro ideali sono migliori dei vostri perché loro rispettano che abbiate delle convinzioni diverse, al contrario di voi che non fate altro che vomitare insulti su di loro!- il ragazzo era furioso, furioso come non lo avevano mai visto.
I suoi occhi ardevano di un fuoco sconosciuto e la sua voce era dura e gelida come non l’avevano mai sentita e come mai avrebbero pensato che potesse appartenergli.
Sembrava un'altra persona, non più il solito ragazzo riservato ma allegro, taciturno e un po’ secchione, era determinato ad andare contro tutto e tutti indipendentemente da quanto gli sarebbe costato.
Prima che qualcuno potesse dire qualcosa, lui si era già alzato ed era uscito di corsa dal negozio.
Lo ritrovarono mezz’ora dopo seduto ad uno dei tavolini fuori dalla gelateria di Florian Fortebraccio che mangiava una gigantesca coppa di gelato mentre leggeva un libro.
La cosa fece capire agli adulti quanto fosse turbato il ragazzo, perché in genere Harry evitava i dolci tranne che in occasioni particolari.
Joshua, che non sapeva niente del litigio, si avvicinò tranquillamente al fratello e si sedette sulla sedia vicino a lui.
Js –Ehi, fratellone! Come mai sei sparito così all’improvviso?- chiese allegramente dissimulando la curiosità per la stranezza di veder Harry mangiare qualcosa di dolce come un gelato.
H –Niente di particolare. Avevo solo bisogno di starmene per un po’ da solo- rispose chiudendo il libro che stava leggendo.
Js –Senti, ti dispiace se ti aiuto a mangiare quel gelato gigantesco?- chiese lui che, al pari di Ron, era molto goloso.
H –No, anzi. Finiscilo pure tutto, io non ne ho più voglia- disse, cosa che fece tirare un sospiro di sollievo agli adulti perché stava a significare che non era poi così arrabbiato con loro.
Con le borse contenenti delle divise nuove si diressero ad incontrare gli altri, Josh era corso avanti per parlare con Ron.
Harry, mentre camminava tranquillamente insieme ai suoi genitori, il suo padrino e Remus, era più silenzioso del solito e sembrava perso nei suoi pensieri.
Il ragazzo rimase in quello stato per tutto il giorno anche dopo che furono tornati a Grimmauld Place e la sera andò a letto presto.
Dopo che si fu addormentato si ritrovò in piedi in un elegante stanza a metà tra una biblioteca e un confortevole salotto.
Lo percorse tranquillamente come se lo conoscesse a menadito e si avvicinò ad una poltrona davanti al camino occupata da un uomo moro di circa 35 anni intento a leggere un grosso tomo.
Non appena Harry arrivò ad un metro da lui, l'uomo, sollevò lo sguardo posando i suoi occhi color onice sul ragazzo e gli sorrise indicandogli di accomodarsi sulla poltrona di fronte a lui.
Harry sorrise per poi fare quanto suggeritogli.
? –Ciao Harry, come è andata la giornata?-
H –Bene, Tom…- disse con sarcasmo –…ho litigato coi miei genitori e il mio padrino-
T –Posso chiederti il motivo della discussione? Deve essere una cosa seria visto quanto ti ha turbato-
H –Niente di nuovo, semplicemente non gli vanno a genio i miei amici e le loro famiglie- minimizzo.
T –Capisco, loro pensano che i genitori dei tuoi amici non siano brave persone, e hanno paura che frequentando persone del genere ti possa succedere qualcosa di spiacevole o che ti allontanino da loro-
H –Si, immagino che sia così…- rispose stancamente il moretto –…senti Tom, mi insegneresti quell’incantesimo di cui mi hai parlato ieri poco prima che mi svegliassi?- cambiò argomento e Tom lo assecondò iniziando a spiegare l’incantesimo che interessava a Harry.
Qualche ora dopo, erano entrambi seduti su di una delle poltrone davanti al camino mentre sorseggiavano una tazza di thè.
T –A cosa stai pensando?-chiese l’uomo vedendolo assorto nei suoi pensieri.
H –Stavo pensando alla prima volta che mi sono ritrovato qui, ti ricordi?-

*Inizio Flash-Back*
Quel giorno Harry aveva compiuto 11 anni ed aveva passato la giornata a Diagon Alley a prendere le cose per il suo primo anno ad Hogwarts coi suoi genitori, quella sera, dopo che si fu addormentato, si ritrovò in una stanza piuttosto elegante che da un lato era occupata da delle librerie colme di libri che sembravano non finire mai, nell’altro angolo c’era un confortevole salotto: un bel caminetto di pietra con la facciata in marmo nero delicatamente scolpita in un ramo fiorito stava al centro della parete, davanti c’era un tavolino con ai lati due poltrone imbottite di colori diversi, una rossa e una verde scuro, sul pavimento c’era un bel tappeto dal disegno orientale.
Sulla poltrona rossa era seduto un’affascinante uomo dalla pelle pallida coi capelli neri come l’inchiostro e gli occhi color onice.
Quando lo vide l’uomo sorrise e lo invitò a sedersi sulla poltrona verde ed Harry lo fece.
? –Ciao Harry, io sono Tom. È un piacere conoscerti- esordì in tono gentile.
H –Ciao, ma come fai a sapere il mio nome? Siamo in un sogno?- chiese spaesato il bambino.
T –Diciamo che era tanto che volevo conoscerti. La risposta alla tua seconda domanda è si e no, è vero che tu stai dormendo, ma questo non è propriamente un sogno, è più che altro un modo di comunicare-
H –E come è possibile?- chiese ancora sgranando gli occhi.
T –Se tu vorrai continuare ad incontrarmi, quando sarai più grande te lo spiegherò. Ma adesso dimmi, ti è successo qualcosa che ti va di raccontarmi oggi?-
H –Beh, oggi è il mio compleanno, e mamma e papà mi hanno portato a comprare le cose per la scuola e io mi sono divertito tantissimo. Però quando siamo stati da Olivander…-
T –Cosa Harry? A me puoi dirlo, non lo dirò a nessuno-
H -…mi ha scelto la bacchetta gemella di quella di Voldemort e mamma e papà hanno avuto un mezzo collasso quando Olivander glielo ha detto-
T –E tu? Non ti ha sconvolto avere la bacchetta gemella del mago più malvagio mai esistito?- chiese piacevolmente sorpreso che un bambino avesse il coraggio di pronunciare quel nome.
H –E perché avrebbe dovuto? Secondo me non è una tragedia. Ma i miei genitori ne hanno fatto un affare di stato e mi hanno fatto provare tutte le bacchette del negozio prima di arrendersi- rispose divertito.
T –In effetti deve essere stato piuttosto buffo, ma lo fanno perché ti vogliono bene. Senti, ti farebbe piacere se io ti insegnassi degli incantesimi? Con me potresti imparare cose che ad Hogwarts non si sognano nemmeno. Ed inoltre in questo luogo il ministero non può rintracciare la magia minorile-
H –Davvero?- chiese stupito.
T –Certo, ed inoltre ti insegnerò una tecnica chiamata Occlumanzia che se vorrai ti permetterà di interrompere questi incontri-
H –Va bene. Quando cominciamo?- chiese entusiasta.
T –Anche subito, se vuoi- rispose ghignando.

*Fine Flash-Back*

H –A pensarci adesso non ci credo che ero io quel bambino…-
T –In effetti da allora sei molto cambiato-
H –Ora che ci penso, poi mi sono sempre scordato di chiederti come è possibile che due persone in due luoghi diversi e molto lontani riescano a comunicare in questo modo-
T –Ascolta attentamente, non è una cosa che tutti riescono a comprendere fino in fondo, fra me e te esiste una connessione data dalla tua cicatrice…- cominciò a spiegare con voce pacata.
H –La mia cicatrice?- chiese portandosi la mano alla saetta che aveva sulla fronte da quando aveva poco più di un anno.
T –Si, devi sapere che cicatrici come quella si formano quando particolari persone vengono colpite da un incantesimo molto potente, in questo modo una parte del potere di colui che ha scagliato l’incantesimo viene duplicato e dato alla persona che subisce l’incantesimo. Questa procedura oltre ad aumentare il potere potenziale dell’individuo colpito lo rende particolarmente ricettivo a livello mentale rendendolo un ottimo Legilimens ed inoltre all’individuo in questione sarà particolarmente facile decifrare gli stati d’animo delle persone che lo circondano. Come tu sai io sono un mago molto potente. Quando sette anni fa ho cercato di contattarti ho sfruttato questa particolare ricettività della tua mente per poterti conoscere, e le nostre menti hanno creato un ambiente che andasse a genio a tutti e due, e questo è il risultato- finì facendo un gesto con la mano indicando la grande stanza.
Harry riflette per alcuni minuti su tutte le informazioni ricevute.
H –Penso di aver capito. Non è un concetto facile da capire, molti fraintenderebbero. Adesso mi spiego come mai ho imparato la legimanzia così presto e in così poco tempo e perché mi hai fatto imparare subito l’occlumanzia…- disse concentrato.
T –Ormai è ora di alzarsi, continueremo il discorso domani-
H –Ok, a domani- lo salutò per poi sparire.
Il giorno dopo, Harry si comportava come se il litigio non fosse mai avvenuto.
Gli impegni degli abitanti di Grimmauld Place ripresero seguendo la routine che si era formata nel corso dell’estate con l’unica novità dell’aggiunta di Josh alle lezioni.
Il quindicenne era un po’ indietro con il programma scolastico, ma con la supervisione di Harry, che quando voleva era veramente bravo a spiegare, arrivò presto al livello degli altri ragazzi che al momento abitavano la casa.
Tra una cosa e l’altra l’estate finì e arrivò all’ultimo giorno di vacanza.
Quella mattina i ragazzi stavano facendo colazione insieme ai loro e genitori e al professor Silente.
In quel momento Fred e Geoge si stavano alternando a raccontare una delle loro ‘prodezze’ ai danni di Gazza mentre gli ex malandrini ascoltavano divertiti.
F -…e così abbiamo mezzo un incantesimo per ritardare lo scoppio…-
G –…dieci minuti dopo Gazza entra nel suo ufficio e si sente uno scoppio…-
F –…andiamo a vedere fingendo di essere passati di li per sbaglio e vediamo…-
G -…l’intero ufficio e il suo proprietario tutti inzaccherati di caccabombe…-
F –…e mou masticate ed appiccicose- i quattro ex malandrini scoppiarono a ridere mentre Silente sorrideva indulgente.
Sl –Credo che i vostri sette anni a Hogwarts siano stati i peggiori per il povero Gazza. Ormai sarebbe ora di lasciarlo stare ma chissà come mai da decenni è il bersaglio preferito degli studenti. Anche se non tutti gli scherzi sono a suo danno…- disse guardando nella direzione di Harry che stava bevendo tranquillamente il suo caffé.
Jm –Perché? Cosa ha combinato mio figlio?- tutti guardavano alternativamente Harry e Silente anche perché il moretto si comportava quasi sempre come il classico secchione.
H –Niente- disse impassibile.
Sl –Sarà così, ma negli ultimi sei anni sono successe molte cose strane: eruzioni cutanee inspiegabili e stranissime illusioni che appaiono all’improvviso nei corridoi, porte che scompaiono, quadri che erano sempre stati vicino alla Sala Grande all’improvviso si ritrovano spostati dall’altra parte del castello, studenti terrorizzati che scappano al passaggio di Harry e dei suoi amici, e come dimenticare di quella volta in cui Ron è sceso in Sala Grande e misteriosamente la sua divisa è diventata rosa confetto… e la lista è ancora lunga…- tutti scoppiarono a ridere, soprattutto quelli presenti alla scena, tranne il diretto interessato che era diventato rosso di imbarazzo.
Harry cercava di nascondere il sorriso malandrino che gli stava spuntando in viso, per quanto tutti quegli scherzi fossero opera sua e dei suoi compagni non c’era mai stata una prova o una testimonianza che lo provasse, tanto che nello schedario di Gazza, negli ultimi sei anni, non c’era stato annotato un singolo appartenente alla Casata verde-argento.
G –Harry, d-dimmi che hai una f-foto, ti p-prego...- disse mentre lui e il gemello erano ancora scossi dalle risate, tanto che Harry non resistette e mostrò il suo miglior sorriso malandrino mentre correva di sopra per poi tornare giù dopo una manciata di minuti con una mezza dozzina di foto che passo ai gemelli.
F&G –Grazie amico, ti dobbiamo un favore!- dissero all’unisono.
H –Non c’è di che- disse facendo un ironico ed aggraziato inchino.
Jm –Meno male, ero terrorizzato dall’idea che uno dei miei figli fosse un perfettino- disse sospirando di sollievo con ancora qualche strascico della risata.
Li –James Potter!-
Jm –Si, cara?- con la faccia da angioletto.
Li –Tu non farai dei nostri figli dei delinquenti. Sono stata chiara?!- disse mentre i suoi occhi dello stesso bel color smeraldo del figlio si accendevano di rabbia.
Jm –Cristallina- assicurò mentre i suoi amici si sganasciavano dalle risate.


Nota dell'autrice:
Salve gente! Ringrazio i 21 che hanno la mia storia tra le preferite e i 22 che l’hanno inserita tre le seguite.
Allora, che ve ne pare di questo capitolo?

Risposte alle recensioni:
Alexandraleon: Ciao, grazie per la recensione. Non ti preoccupare, capita a tutti di non avere tempo di recensire. Sono contenta che la mia fic ti piaccia tanto ^///^. Anch’io adoro questo genere di fic (ma che scoperta! Altrimenti non l’avresti scritta! NdTutti). Sono contenta che ti piaccia il mio modo di scrivere ^///^. Che te ne pare di questo capitolo? Alla prossima by shiho93

era87: Ciao eri! Grazie per la recensione. Sono contenta che la storia ti piaccia. Non ti preoccupare se non ce la fai sempre a recensire, l’importante è che ti fai sentire ogni tanto e che non mi sparisci nel nulla. Che ne pensi di questo capitolo? Un bacio by Sil

kokylinda: Ciao, grazie per la recensione! E grazie anche per i complimenti ^///^. Come vedi questo capitolo è stato un pochino più lungo degli altri. Ci vorrà un po’ prima che lo scopra, al momento non sa neanche della sua esistenza. Se i suoi genitori non ti stavano simpatici prima figuriamoci adesso! Comunque Lily e James lo scopriranno insieme a tutti gli altri, per la rivelazione ho pensato una scena che mi piace un sacco. Alla prossima by shiho93

xevel: Ciao Ile! Grazie per la recensione! (e per le correzioni). Piace molto anche a me l’Harry serpe (che scoperta! NdTutti), cosa ne pensi del discorso dei 4 adulti con Harry? Davvero il piccolo Josh ti incuriosisce? Sono curiosa di sapere che impressione ti ha dato questo capitolo. Baci by Sil

sssweety: Ciao gemella mia! Grazie per la recensione. Sono contenta che la storia ti interessi tanto. Per rivedere Blaise e Draco credo che dovrai aspettare solo fino al prossimo capitolo. Per l’incontro in carne e ossa tra il nostro Harry e Tom ci vorrà ancora un po’. Un bacione by Fiore

GinnyPotter93: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che la storia ti piaccia tanto. In effetti l’Harry Serpeverde è il migliore. Cosa pensi del discorso che gli adulti hanno fatto a Harry? Alla prossima by shiho93

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

Capitolo 7 – GF e il treno per Hogwarts


Quella sera, come in molte altre, alle 18 iniziò una riunione dell’Ordine della Fenice, e come al solito Fred e Gorge fecero i diavoli a quattro perché nonostante i loro 18 anni non gli permettevano ancora di far parte dell’Ordine.
Fra i membri che di solito prendevano parte alle riunioni mancavano Lily e James, che erano usciti per portare Joshua al Serraglio Stregato perché gli avevano promesso che se avesse recuperato in tutte le materie prima dell’inizio delle lezioni gli avrebbero preso un animaletto da compagnia.
Come ogni altra sera, Molly cacciò di sopra Fred e George insieme agli altri ragazzi per poi mettere sulla stanza della riunione ogni genere di incantesimo imperturbabile per impedire eventuali (eventuali… si si come no… NdLettori) origliamenti da parte dei gemelli per mezzo delle loro orecchie oblunghe.
Ma, stranamente, quella sera, un’ora dopo l’inizio della riunione, Molly venne mandata a chiamare i ragazzi.
Una volta arrivati in cucina vennero fatti sedere da un lato del tavolo mentre i membri dell’Ordine sedevano dall’altro.
Sl –Neville, Harry, Hermione, Ron, Cedric, Ginny, Fred, George, Luna, vi abbiamo fatti chiamare perchè dobbiamo dirvi una cosa molto importante. La riunione di oggi, cosa insolita ha avuto come argomento le continue insistenze di alcuni di voi per entrare nell’Ordine…- sette teste si girarono verso i gemelli -…non sto qui a dirvi cosa i vari membri abbiano detto perché ci vorrebbe troppo tempo, ed inoltre non sareste contenti di alcuni commenti che sono stati fatti al vostro indirizzo…- disse birichino guardando gli uomini e le donne seduti ai suoi lati, alcuni dei quali guardarono da un’altra parte con noncuranza -…vi basti sapere che alla fine abbiamo deciso di creare una nuova sezione dell’Ordine che chiameremo GF: Giovani Fenici, di cui faranno parte tutti i ragazzi che vogliono prendere parte alla lotta contro Lord Voldemort e che verranno ritenuti pronti, visto che vi abbiamo convocato immagino che abbiate capito che siete stati tutti ritenuti degni di far parte di questo nuovo progetto…- fece a mala pena in tempo a finire che subito i ragazzi Weasley cominciarono ad esultare seguiti un istante dopo dagli altri.
H –“Grande!”- pensò ironicamente fingendo di sorridere entusiasta –“certo che questi qua sono proprio dei babbei. Come fanno ha non capire che questo e solo un contentino per impedire che i più scatenati di noi facciano di testa propria? Già che ce lo abbiano detto proprio il giorno prima del rientro a Hogwarts è dovuto al fatto che così noi che andiamo ancora a scuola non potremo pretendere in alcun modo di essere mandati in missione. Come se mi potesse mai passare un pensiero simile per la testa… e comunque, sarà già tanto se Cedric e i gemelli verranno mandati nelle missioni più semplici…”- i pensieri del giovane Serpeverde continuarono su questo binario mentre i vari membri si congratulavano con tutti loro, naturalmente Joshua era l’unico del loro ‘gruppo’ a non essere presente perché ancora troppo piccolo per entrare nell’Ordine.
Dopo un paio di minuti il preside chiese il silenzio per poi prendere in mano quello che sembrava un astuccio da gioielleria basso e lungo color porpora senza scritte di sorta.
Lo aprì, e i ragazzi videro che all’interno c’erano una decina di squisiti ciondoli a forma di fenice grandi il doppio di un pollice infilati ognuno in una catenina d’argento, negli occhi di ogni fenice erano incastonate due minuscole pietre preziose.
Sl –Quando qualcuno viene ammesso nell’Ordine, è diventata usanza che gli venga consegnato un segno di riconoscimento, visto che la vostra è una sezione nuova, ne abbiamo fatti fare di nuovi leggermente diversi, su alzatevi- dopo che si furono alzati il preside mise personalmente al collo di ognuno di loro uno dei ciondoli.
A Harry diede quello con gli Smeraldi, a Neville con i Rubini, a Hermione con il Quarzo, a Ron coi Lapislazzuli, a Ginny con gli Opali, a Luna con la Pietra di Luna, a Cedric col Topazio, a Fred con l’Ambra e a George con l’Agata.
Sl –Questi ciondoli hanno delle particolarità, in primo luogo, una volta indossati possono essere visti solo da chi ne porta uno a sua volta, come potete vedere, quelli dei membri dell’Ordine sono un po’ più grandi e hanno un aspetto meno delicato, ma hanno le stesse identiche funzioni, inoltre invece delle pietre incastonate hanno incise le iniziali del proprietario. I vostri in più si scaldano quando ho bisogno di parlarvi, ma la proprietà più interessante di essi è che sono delle passaporte, in caso di emergenza li potrete attivare e vi porteranno in un posto sicuro prestabilito- finì di spiegare il preside mentre i ragazzi ammiravano la propria piccola fenice.
Sl –Direi che adesso rimane da dire solamente due cose: la prima è che Neville sarà il vostro capitano e l’altra benvenuti nell’Ordine- disse col suo solito sorriso sereno mentre Molly metteva sul tavolo il cibo e le bevande per la cena.
Dopo pochi minuti arrivarono anche James, Lily e Josh che reggeva una gabbia contenente un cucciolo di beagle che le ragazze presero subito d’assalto per coccolarlo e distraendo inavvertitamente il ragazzo dando così modo ai signori Potter di prendere da parte il figlio primogenito.
Jm –Harry, facci vedere la tua fenice- il moretto tirò fuori il ciondolo da sotto la maglia mentre i suoi genitori facevano lo stesso.
Notò così che la sua era davvero differente da quella dei genitori, le loro oltre ad essere più grandi avevano una forma leggermente più rozza, e le fenici erano rappresentate come se fossero appollaiate sul loro trespolo, mentre la sua era immobile nell’atto di spiccare il volo.
Li –Sono così orgogliosa del mio bambino- disse con gli occhi lucidi.
Jm –Congratulazioni figliolo!- anche lui aveva gli occhi lucidi come la moglie ma cercava di nasconderli.
La cena procedette tra congratulazioni e risate e i borbottii di Josh che voleva far parte anche lui del GF.

Il mattino dopo, al numero 12 di Grimmauld Place c’era un gran casino tra gente che correva su e giù per recuperare le ultime cose da mettere nei bauli e preparativi dell’ultimo minuto.
In mezzo a tutto quel caos, Harry scese tranquillamente le scale col baule che gli levitava davanti, attento a non colpire nessuno.
Una volta che il baule fu posizionato davanti all’entrata Harry si mise ad aspettare pazientemente come ogni anno che tutti fossero pronti per andare alla stazione, e nel frattempo chiacchierava amichevolmente col quadro della vecchia signora Black.
Ad un certo punto, quando ormai tutti erano quasi pronti, Lily scese le scale ed individuato Harry, lo raggiunse.
Li –Harry, ti devo chiedere una cosa, con la signora Black ci parlerai dopo-
H –Ok, va bene. Signora Black, se mi vuole scusare qualche minuto finiremo più tardi- le disse cortesemente.
Mrs B –Ma certo caro, non c’è bisogno che ti scusi, sei un giovane così educato…- disse fulminando Lily con lo sguardo per poi farsi richiudere le tende da Harry.
La rossa non fece commenti e condusse Harry su un divano per poi sedersi accanto a lui.
Li –Harry, volevo chiederti di passare un po’ di tempo con Ron, Ginny, Neville e Luna quest’anno. In fondo siete una squadra adesso, e essere separati per tanto tempo di certo non aiuta l’affiatamento tra i componenti-
H –Con Luna e Neville non ho problemi, ma con la donnola e la piattola non esiste nella maniera più assoluta- disse con tono deciso e un lampo di qualcosa nello sguardo che quando si era riferito a Ginny era sembrato a Lily che fosse una via di mezzo tra il dolore e la collera, ma era passato così velocemente che la donna pensò di esserselo immaginato.
Li –Sapevo che avresti risposto così. Ma dovevo fare un tentativo, e pensare che quando eravate piccoli andavate tutti così d’accordo…-
H –Beh, è passato. Ed adesso muoviamoci a caricare i bauli che finalmente sono tutti pronti- si alzò e tornò dal quadro della signora Black e le scosto le tende.
H –Mi dispiace signora, adesso debbiando andare altrimenti perdiamo il treno-
Mrs B –Non fa niente Harry, parleremo dell’incanto barputus la prossima volta che mi vieni a trovare-
H –Va bene signora Black- la salutò e richiuse le tende per poi dirigersi fuori dove stavano ad attenderli due macchine del ministero.
H –“Fortuna che le macchine dei maghi sono molto più spaziose e capienti di quelle dei babbani, sennò col cavolo che ci saremmo stati tutti su di una macchina!”- caricò il baule nella seconda per poi salire e sedersi di fianco a Luna.

Arrivarono alla stazione alle 10:30, mezz’ora prima della partenza del treno.
Attraversarono la barriera due per volta, e una volta dentro si ritrovarono nel caos creato da un centinaio di ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ammassati sul binario insieme hai genitori.
Il moretto stava parlando con il signor Weasley quando si senti chiamare:
? –Harry!- si volto e vide quattro persone che si stavano avvicinando velocemente a lui, uno era un ragazzo biondo dalla pelle candida e gli occhi argentei, indossava una camicia bianca con i primi bottoni lasciati slacciati sopra dei jeans scuri molto aderenti, l’altro era un ragazzo moro leggermente abbronzato con gli occhi di un profondo color zaffiro che indossava una maglia con le maniche a tre quarti blu sopra dei jeans chiari, le ultime due erano ragazze, la prima aveva un fisico snello e slanciato, era alta poco più di un metro e 60 cm, la sua pelle era chiara, i suoi bellissimi capelli erano castano scuro e le arrivavano lisci fino quasi alla vita, i suoi occhi erano particolari: di un bel marrone chiaro striato di verde, indossava una maglia a maniche lunghe verde scuro leggermente scollata e un’aderente gonna nera che le arrivava appena sopra al ginocchio, ai piedi calzava un paio di eleganti stivaletti neri coi bordi verde scuro e con qualche cm di tacco, l’atra ragazza era praticamente identica a lei, l’unica differenza erano i capelli acconciati in morbidi boccoli, indossava una camicetta viola e una gonna come quella della sorella, ai piedi calzava anche lei degli stivaletti ma di foggia diversa.
Quando i quattro lo raggiunsero, Harry si ritrovo travolto da due masse di capelli castano scuro sotto gli sguardi diffidenti del gruppo.
H –Hei! Row, Cass, mi state soffocando! E poi se non mi mollate come saluto quei due stoccafissi alle vostre spalle?- disse con il sorriso sulle labbra, i genitori erano sconcertati, in genere, se qualcuno provava ad abbracciarlo, lui si irrigidiva come un’asse di legno, a meno quel qualcuno non fossero loro due o al massimo Sirius e Remus, ma invece adesso, mentre veniva abbracciato da quelle due ragazze che non conoscevano Harry sembrava perfettamente rilassato.
Un’ondata di gelosia materna spinse Lily ad interrompere i saluti.
Li –Harry, ci presenteresti le tue amiche?- i presenti la guardarono con tanto d’occhi visto che quelle due ragazze sembrava che avessero scritto Serpeverde in fronte a caratteri cubitali.
H –Certo mamma, nessun problema. Queste sono Rowena e Cassandra Butterbeer, sono mie compagne d’anno a Serpeverde- le presentò senza fare una piega, indicando prima quella col maglioncino verde e poi quella con la camicetta viola.
Lily prese un attimo da parte il figlio maggiore per poi dirgli:
Li –Harry, io e tuo padre te lo avevamo già detto, non vogliamo che tu frequenti dei figli di Mangiamorte, neanche se sono ragazze- a quelle parole il viso di Harry si indurì.
H –Non ci posso credere mamma, credevo che almeno tu che quando andavi ad Hogwarts consideravi Severus il tuo migliore amico avresti capito. E trovo ironico che tu pensi che sono figlie di Mangiamorte solo perché stanno a Serpeverde, secondo questa logica anche io dovrei esserlo…- le disse gelido mentre tutti erano in ascolto, persino i Serpeverde –…e poi, se proprio vuoi saperlo, la loro madre è morta durante uno scontro di questa guerra maledetta anni fa- disse dirigendosi a passo svelto dai suoi amici per poi andare verso il treno fermandosi a mala pena per fare un gesto al gruppo, che adesso sembrava mortificato.
I Serpeverde andarono a sistemarsi in uno scompartimento, non appena ebbero sistemato i bagagli Harry si accascio stancamente sul suo sedile mettendosi un braccio sugli occhi.
H –Scusate ragazze, lo so che non avrei dovuto dire i fatti vostri senza chiedervelo, ma è tutta l’estate che mi pressano con questa storia e non ce l’ho più fatta– si scusò mentre le ragazze gli si sedevano ai lati con Draco e Blaise di fronte.
C –Non fa niente Harry, anzi, Draco e Blaise ci avevano raccontato ‘dell’incontro’ avvenuto quest’estate e ci chiedevamo tutti quando saresti scoppiato-
R –Si, lo sai che ti fa male tenerti tutto dentro. Almeno con noi ti devi sfogare un po’. E non tollero obbiezioni!- disse con tono severo.
H –Dra, Blay, voi non dite niente?-
B –E cosa dovremmo dire?-
D –Siamo d’accordo con loro, quindi adesso rilassati e raccontaci tutto, dopo ti sentirai meglio-
H –Ok ok, mi arrendo! Però vi annoierete a morte vi avverto- sorrise grato il moretto.
R&C –Correremo il rischio- risposero decise mentre il moro cominciava a raccontare.


Nota dell'autrice:
Salve a tutti gente! Ringrazio i 22 che hanno aggiunto la mia storia ai preferiti, i 24 che l’hanno aggiunta alle seguite e quelle persone che capitolo per capitolo la seguono in silenzio.
Dunque, in questo capitolo abbiamo visto una nuova sezione dell’Ordine, abbiamo saputo che una volta Harry e Ron andavano d’accordo e abbiamo visto due nuovi personaggi.
Che ne pensate?
Un bacio by shiho93

Risposte alle recensioni:
xevel: Ciao Ile, grazie per la recensione. Sono contenta che la storia ti piaccia. È vero, loro non se ne accorgono ma è proprio quello che stanno facendo. Si, in effetti, col tempo hanno sviluppato un bel rapporto. Il rapporto tra Harry e Josh te lo ho già spiegato. Che ne pensi questo capitolo? Un bacio by Sil

princess oscure: Ciao princess! Grazie per la recensione. Sono contenta che ti piaccia il capitolo. No, Ron non aveva la gonna a pieghe (XD). Si, in effetti la reazione di Harry è piuttosto naturale, se i tuoi genitori ti dicono così e tu sei disposto ad abbandonare i tuoi amici senza neanche protestare allora non li consideri veramente tuoi amici e non li meriti. O almeno io la penso così. Se te la senti e hai tempo, se vuoi il prox capitolo lo mando a te invece che a Xevel. Rispondimi via mail o per recensione per favore. Bacioni by shiho93

Lunastorta_: Ciao Lunastorta! Grazie per la recensione. Eccoti qua l’aggiornamento puntualissimo. Per sapere cosa succederà nei prossimi capitoli devi solo leggerli (anche perché nello specifico non lo so neppure io che sono l’autrice). Alla prossima by shiho93

Kokylinda: Ciao, grazie per la recensione. Non lo ho ancora deciso se Harry sa già che Tom è Voldemort. Spessa cosa vale per la faccenda del prescelto. Ma comunque Silente, Lily e James non sapranno na mazza finché non sarà arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola. Alla prossima by shiho93

GinnyPotter93: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che il capitolo ti piaccia. È vero, così non fanno altro che rendere le cose più difficili. per la tua domanda su se Harry sa o no chi è Tom in realtà vedi la risposta che ho dato a Kokylinda perché lei mi ha fatto la stessa domanda. Al prossimo capitolo by shiho93

sssweety: Ciao gemellina mia! Grazie per la recensione. È passato un casino di tempo dall’ultima volta che ti sei fatta sentire. Non ho potuto raccontarti niente perché non ti ho trovato. Si, mi avevi già detto cosa pensavi di del capitolo precendente. Visto chi è entrata in scena? E sorpresa il personaggio di cui avevamo parlato ha anche una gemella, chissà da dove mi è spuntata fuori? ;) Un bacione by Fiore


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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

Capitolo 8 – Pranzo e profezia


H –…e con questo ho finito- concluse mentre Rowena gli prendeva un mano tra le sue.
R –Oh Harry. Mi dispiace che tu abbia dovuto sopportare tanto per causa nostra- disse serrando la presa sulla mano di lui.
C –Comunque guai a te se provi, di nuovo, a scusarti per l’atteggiamento dei tuoi genitori nei nostri confronti. Lo sai benissimo che il loro giudizio negativo non ci tocca minimamente- disse mentre si alzava per frugare nel suo baule alla ricerca di qualcosa.
B –Che ne dite se adesso mettiamo da parte certi argomenti e pranziamo? A furia di parlare si è fatto mezzogiorno- cambiò argomento pregustando le prelibatezze che avrebbero gustato entro poco.
D –Ottima idea- disse concordando col moretto dagli occhi di zaffiro.
C –Row mi devi un libro- affermò sorridendo mentre tirava fuori un cestino di vimini.
R –Ok Cass, avevi ragione tu- rispose scocciata imitando la sorella.
D –Ci spiegate di cosa state parlando?- chiese alzando un sopracciglio.
H –Te lo dico io. La nostra Cassie aveva scommesso con Row che neanche due minuti dopo che io avessi finito di parlare della mia estate voi due avreste voluto mangiare- spiegò divertito.
B –E tu come facevi a saperlo?- chiese senza riflettere.
H –Nel solito modo- rispose toccandosi la fronte.
B –Me ne ero scordato di quello- disse imbarazzato mentre tre paia di occhi lo guardavano increduli e il quarto assisteva alla scena noncurante.
D –Blaise, sei un caso disperato. Piuttosto, ci dobbiamo aspettare qualche sorpresa da parte del vecchiaccio quest’anno?- chiese guardando Harry.
Lo sguardo del moretto si appannò per qualche secondo per poi tornare limpido.
H –Si, e non sarà per niente divertente- rispose sicuro.
R –Che scherzetto ci ha preparato per quest’anno?- mentre parlava aveva tirato fuori dal cestino diversi pacchetti che distribuì ai ragazzi.
H –Non lo so, lo sapete che questo metodo non è sempre preciso. Per questa volta vi dovrete accontentare- disse prendendo quanto portogli dalla ragazza e distribuendo a sua volta delle bibite e dei bicchieri.
C –Uffa,non mi piace essere impreparata alle pensate del vecchiaccio, l’ultima volta ci ha incastrati col dare ripetizioni ai Tassorosso- disse scocciata mentre distribuiva delle posate avvolte in dei tovaglioli.
D –neanche io sono entusiasta della cosa, ma ormai dovresti esserti rassegnata anche tu al fatto che Silente è assolutamente imprevedibile nonostante il piccolo vantaggio di Harry- disse aprendo il suo pacchetto che rivelo essere uno strano piatto contenente della pasta e un incantesimo per mantenere le vivande come appena cotte.
B –E questa che roba è?-chiese guardando il suo pacchetto che conteneva la stessa cosa di quello di Draco.
C –Sono fusilli al ragù, vi assicuro che sono buonissimi-
R –Abbiamo imparato la ricetta quest’estate in Italia-
C –E poi conoscete le regole, noi portiamo il primo, Harry porta da bere, mentre voi due portate il secondo e il dolce. Ed è vietato far preparare qualcosa dai propri elfi domestici. Quindi mangia e chiudi il becco- gli ricordo la ragazza.
Harry e Draco, avevano cominciato a mangiare con gusto il piatto preparato dalle bravissime gemelle, mantenendo la classe che un Serpeverde deve avere in qualsiasi momento, mentre nel frattempo, assistevano divertititi a come Cassandra rimetteva a posto quel pignolo di Blaise.
Dopo che tutti ebbero finito, Cassandra fece evanescere i piatti sporchi mentre Draco tirava fuori dei pacchetti dal suo baule per poi distribuirli come avevano fatto le gemelle. I suoi pacchetti si rivelarono contenere delle bistecche dall’aria gustosa.
D –Lo sapete che non sono capace di cucinare, da parte mia questo è il massimo- si giustificò l’erede della casata Malfoy.
H –Certo che lo sappiamo, e in previsione di questo mi sono preso la liberta di portare il contorno- aggiunse prendendo dal suo baule una scatola contenente un gigantesco piatto di patate arrosto fumanti con tanto di clips per servirsi.
D –Sei davvero molto gentile Harry- disse fulminandolo con un occhiata.
H –Lo so, comunque non ho barato, io neanche li ho gli elfi domestici- gli rispose impassibile mentre si serviva una generosa porzione di patate.
Quando si arrivò al momento del dolce, Blaise tirò fuori una vaschetta di gelato, delle coppette e dei cucchiaini mentre Draco fulminava anche lui con un’occhiata.
B –Che c’è? Non l’hanno fatto gli elfi domestici. Oggi prima di venire alla stazione sono passato da Florian Fortebraccio e ho comprato personalmente questo gelato- gli disse con un ghigno perfido sul viso.
Draco sbuffo borbottando di amici imbroglioni mentre cominciava a mangiare la sua porzione di gelato.
H –Io passo- rifiutò il moretto mentre tirava fuori dal baule un termos per il caffé, delle tazzine e dello zucchero.
R –Come sempre. Non ho mai capito questa tua fissazione nel non mangiare i dolci, di certo non è perché non ti piacciano visto che le poche volte che ti ho visto mangiarne non sembravano dispiacerti più di tanto…- riflette ad alta voce mentre Harry si stringeva nelle spalle.
Finito il gelato Harry servì il caffé agli altri già con la giusta quantità di zucchero dentro e tutti insieme lo sorbirono in silenzio.
Una volta finito fecero evanescere anche le tazzine e tutto quello che era rimasto del loro pranzo.
D –Ehi, che ne dite di fare un salutino a lenticchia e co.?- propose mentre si alzava subito seguito dagli amici.
R –Solo un secondo- si avvicinò a Harry e gli tolse il nastro verde scuro dai capelli neri come l’inchiostro sciogliendoli per poi passarci in mezzo una mano per sistemarli e fargli perdere la forma precedente –adesso possiamo andare-
Uscirono dallo scompartimento e cominciarono il solito giro di sbeffeggiamenti fino a che non arrivarono nel vagone occupato da Neville, Ron, Hermione, Joshua, Luna e Ginny. Entrarono rumorosamente per poi squadrare tutti dall’alto in basso.
Lu –Harry, Rowena, Draco, Cassandra, Blaise è un piacere rivedervi tutti insieme- disse con suo solito tono sognante sconcertando quattro serpi su cinque (indovinate chi è quello che non fa una piega alla strana uscita di Luna? NdA) e guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Ron.
Rn –Per noi più che altro è un dispiacere-
D –Neanche noi siamo contenti di vedere la tua brutta faccia Weasel*- rispose il biondino con tono velenoso (*significa donnola ndA).
Hm –Ragazzi! Non cominciate a litigare!-
C –Giusto, è troppo presto anche per voi- disse guadagnandosi gli sguardi scioccati dei grifoni e gli sbuffi seccati dei suoi amici.
G –Perché non andate a dar fastidio a qualcun altro?- chiese la rossa fissando Rowena con sguardo truce.
H –Non siamo venuti qui per litigare, volevo solo presentare Josh ai miei amici- disse come se Ginny non avesse parlato, esortando il fratello ad avvicinarsi.
Josh non era abituato al modo di interagire che avevano i suoi amici grifoni con suo fratello e questi ragazzi di cui sapeva solo che cosa erano i genitori.
Joshua si avvicinò incerto, frenato da tutto quello che gli avevano detto i suoi genitori e i suoi amici sul conto degli amici di suo fratello, che nonostante tutto continuava a frequentarli.
H –Ragazzi, vi presento l’ultima recluta del quinto di Grifondoro, mio fratello Joshua Rey Potter. Josh, ti presento l’elite della Casa di Serpeverde, i miei amici: Draco Lucius Malfoy, Blaise Astor Zabini e Rowena e Cassandra Butterbeer- presentò in tono formale mentre i suoi amici mantenevano l’aria altera e distante che li caratterizzava quando non erano tra di loro e Josh guardava il fratello con la fronte corrucciata perché in quel modo di comportarsi, suo fratello gli sembrava diverso ma pur sempre uguale, come se quello fosse il suo comportamento normale e quello rilassato a Grimmaund Place fosse stata una finta.
E questo lui non se lo spiegava, era come quando si vede o si sente una cosa che ti fa ricordare qualcosa dimenticata da lungo tempo.
Js –Piacere di conoscervi- rispose automaticamente, ancora frastornato dall’impressione avuta poco prima –Harry, guarda che non è detto che finisca a Grifondoro, magari finisco nella tua stessa casa- a quell’uscita, successe una cosa che, dal punto di vista dei grifoni presenti, non aveva precedenti: Harry cominciò a ridere di gusto, dapprima piano, poi sempre più forte, illuminandosi in viso, finche non gli uscirono alcune lacrime dagli occhi.
H –Sei davvero gentile fratellino, ma se anche tu finissi a Serpeverde i nostri genitori non reggerebbero il colpo, una pecora nera in famiglia basta e avanza. E poi sei troppo buono per finire insieme a noi terribili serpi. Dai retta a me, sarai un perfetto grifone, sono pronto scommetterci qualsiasi cosa- disse mentre la risata scemava fino a lasciarlo calmo e composto come era prima ma con gli occhi che ancora brillavano.
R –Adesso però è meglio che ce andiamo prima che a lenticchia venga in mente di provare a fare a botte con Harry- disse con tono ironico facendo sghignazzare gli amici come se trovasserò molto divertente un'idea simile.
N –Aspetta Harry, puoi rimanere qui per qualche minuto? Ti devo dire una cosa- disse parlando per la prima volta da che le serpi erano entrate mentre tirava senza farsi notare la catenella della sua fenice in un chiaro segno sull'argomento della conversazione.
H –Va bene, intanto che ne dite ragazzi di far fare a Josh il giro del treno?- rispose sbigottendo i presenti.
B –Cosa?-
H –Fate fare a Josh il giro del treno- ripete scandendo bene le parole mentre mandava un chiaro messaggio con lo sguardo: fatelo e basta.
I Serpeverde se ne andarono portandosi dietro Josh senza ulteriori discussioni.
Harry si accomodò nel posto lasciato libero dal fratello per poi rivolgersi a Neville.
H –Bene, cosa mi devi dire?- disse distaccato.
N –A dire il vero è una cosa che voglio raccontare a tutti voi, dato che siete la mia squadra. Vi siete mai chiesti come mai voi sapete chi uccise i miei genitori 16 anni fa e perché mi chiamano il Prescelto?- cominciò con un tono serio e deciso che raramente gli avevano sentito.
Hm –Beh, ti chiamano il Prescelto perché tu sai chi ha tentato di ucciderti ma non ci è riuscito. Però le motivazioni di quell’attacco non si sono mai sapute…- cominciò a parlare a razzo la riccia, che però venne prontamente interrotta da Ron.
Rn –Dai Herm, fallo parlare-
N –Grazie Ron. Quel giorno attaccò con l’obbiettivo di uccidermi a causa di una profezia… Herm non interrompermi, lo so che non ci credi a queste cose ma le vere profezie esistono e si compiono…- la fermò appena prima che cominciasse a protestare -…Diciotto anni fa, durante il suo colloquio per ottenere la cattedra di Divinazione, la professoressa Cooman pronunciò la sua prima e unica vera profezia. È per questo che il professor Silente l’ha assunta. La profezia dice così: Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore... nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese... l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto... e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive... me lo ha detto il professor Silente alla fine dell’anno scorso, e visto che adesso siamo una squadra ho pensato che fosse giusto che voi lo sappiate- raccontò.
Hm –Oh Neville- disse la riccia con le lacrime agli occhi.
Lu –Lo sapete che c’è un altro bambino che corrispondeva alla descrizione?- disse la biondina con il suo solito tono sognante dimostrando ancora una volta il motivo del suo smistamento a Corvonero.
Rn –Davvero? E chi è?- disse Ron confuso mentre Harry sbuffava.
N –Si, c’era un altro bambino che poteva finire al mio posto. Ed era…- il ragazzo non aveva il coraggio di dirlo ad alta voce.
H –Forza Paciock, dillo. Se ci sono arrivato io ci saranno arrivate anche la Granger e la Lovergood- lo esortò impassibile.
G –Allora, chi è?- chiese impaziente la rossa mentre a Hermione si accendeva la lampadina.
N –era…-
Rn –Insomma Neville, ce lo vuoi dire, si o no?-
Lu –Ma ancora non ci siete arrivati? È così semplice- disse da dietro un numero del Cavillo –l’altro bambino è…-
H –Io-


Nota dell'autrice:
Salve gente! Ringrazio i 27 che hanno aggiunto questa storia ai preferiti e i 27 che l’hanno aggiunta alle seguite. Un ringraziamento particolare ai 5 che mi hanno aggiunta tra le autrici preferite. Grazie!
Scusate il capitolo piuttosto corto ma questa settimana avevo meno tempo del solito perché domani affronterò l’esame scritto di riparazione di francese. Fatemi gli auguri, perché se non lo passo ho la sensazione che il periodo d’attesa tra un capitolo e l’altro aumenterà considerevolmente.
Dunque, in questo capitolo abbiamo visto le capacità culinarie dei Serpeverde, a quando pare Harry a un vantaggio che gli fa sapere in anticipo certe cose, cosa sarà? Sta a voi scoprirlo (Xevel, guai a te se suggerisci! è_é). Neville ha rivelato ha rivelato la profezia ai suoi amici, chissà come l’avranno presa?
Adesso smetto di scrivere prima che qualcuno tiri fuori la bacchetta per cruciarmi per come ho terminato il capitolo.

Risposte alle recensioni:
en86: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che ti piaccia. Quello che non hai capito non è una cosa molto semplice, vedi Harry vuole bene sia alla sua famiglia che ai suoi amici, lui ha il vantaggio di essere cresciuto per metà in mezzo ai ‘buoni’ e per metà in mezzo ai figli dei ‘cattivi’ e quindi ha un punto di vista piuttosto obbiettivo su tutta la faccenda anche grazie a Tom che gli ha insegnato la vera differenza tra la ‘magia nera’ e la ‘magia bianca’. Tutti questi fattori hanno fatto in modo che lui avesse un’opinione tutta sua su entrambi gli schieramenti. Non gli vanno ha genio certi metodi di Silente e non gli sta molto simpatico il preside pur rispettandolo come mago, ma allo stesso modo non gli piace l’uccisone indiscriminata di maghi e babbani innocenti di cui si macchiano i Mangiamorte. In sostanza si può dire che sta nel mezzo aspettando che un peso si appoggi su un piatto della bilancia per fargli decidere da che parte stare, o almeno e questa l’impressione che mi da al momento (sei messa bene… ndLettori). Spero di aver chiarito tutto, in caso contrario non farti problemi a chiedermi ulteriori delucidazioni perché io sarò felice di rispondere alle tue domande. Alla prossima by shiho93

xevel: Ciao Ile! Grazie per la recensione. Ti ho già risposto su questo punto. È vero, lo penso anch’io, ma loro non se ne accorgono. Certo che non lo tratta così, lui non rischierebbe mica di perdere qualcuno con le potenzialità di Harry… baci by Sil

sssweety: Ciao sorellina, grazie per la recensione. Beh, per capire certe cose bisogna proprio essere dei Serpeverde, non c’è storia. Grazie per i complimenti ^///^. Bacioni by Fiore

Lunastorta_: Ciao Lunastorta! Grazie per la recensione. Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo. Alla prossima by shiho93


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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

Capitolo 9 – Vice Comandante, svenimento & annunci a sorpresa


Tre dei quattro grifoni erano ammutoliti ed increduli, anche Hermione, che era arrivata alla stessa conclusione pochi secondi prima che Harry lo confermasse ad alta voce.
Neville guardava di sottecchi le reazioni dei suoi compagni, Luna continuava a leggere la sua rivista come se niente fosse mentre Harry rimaneva impassibile, come se la notizia non lo riguardasse.
Sorprendentemente, il primo a riscuotersi fu Ron.
Rn –C-come è possibile?- chiese incredulo.
Hm –Pensaci un attimo Ron. Dai racconti dei signori Potter si capisce che prima della nascita del loro primo figlio avevano già sfidato tu sai chi tre volte. In più, sia Neville che Harry sono nati alla fine di luglio…- Harry inarco un sopracciglio sentendo Hermione che lo chiamava per nome, ma mise da parte la cosa perché sicuramente lei non se ne era neanche accorta, tanto era presa dal suo ragionamento -…è ovvio che con l’attacco alla famiglia di Neville lo ha designato come suo eguale, ma non capisco quale possa essere il potere sconosciuto a voi sapete chi…- la riccia era talmente agitata che aveva cominciato a blaterare.
Lu –Sai Mione, se continui a parlare in questo modo i Citrilli verranno a prenderti le corde vocali- la interruppe col suo solito tono sognante, facendola ritornare alla realtà.
G –I cosa?-
Lu –I Citrilli. A loro piace rubare le corde vocali delle persone che parlano troppo in preda all’agitazione. Lo considerano divertente-
Rn –Come mai a te la notizia non ha destato nessuna reazione?- chiese con sguardo duro e sospettoso il rosso, guardano il Serpeverde di fronte a lui.
H –E che cosa avrei dovuto fare? Imbambolarmi come voi? No, grazie. A me sapere che rientravo nella rosa delle possibilità di quella profezia non mi fa ne caldo ne freddo…- disse per poi venire interrotto da un adirato Ron.
Rn –Cos’è, Potter, pensi che Neville stia mentendo? Oppure non credi che le profezie si possano avverare?- disse mentre il moretto lo guardava come se avesse detto la cosa più stupida mai sentita.
H –No, Weasley, non penso che Paciock stia mentendo… e comunque, lo so che per te non è facile, ma fai uno sforzo e metti in moto il cervello. Chi è il miglior alunno di Divinazione?-
Rn -…- era diventato tutto rosso di rabbia per gli insulti rivoltigli dal compagno Serpeverde.
H –Se non ci arrivi ti rinfrescherò la memoria. Sono io. E se proprio lo vuoi sapere non mi fa ne caldo ne freddo quello che ha detto Paciock, per quanto mi riguarda Lord Voldemort ha fatto la scelta migliore 16 anni fa quando ha deciso chi avrebbe dovuto essere il suo eguale…- (sfido io, ha scelto te NdA) quell’affermazione aveva lasciato tutti di sasso, persino Luna aveva sgranato leggermente gli occhi.
Il rosso non fece in tempo a rispondergli che la porta si riaprì facendo passare un gruppo di Serpeverde del sesto anno.
I ragazzi si arrestarono alla vista di Harry insieme a quei grifoni mentre il moretto li squadrava coi suoi occhi freddi come il ghiaccio.
Il Serpeverde che apparentemente comandava il gruppetto si fece avanti.
? –Scusaci Harry, non pensavamo di trovarti con… questi- disse parlando con rispetto allo studente più grande e sputando l’ultima parola come se fosse un insulto.
H –Non ti preoccupare Edmund, ritornate più tardi- disse con tono che poteva sembrare una richiesta, ma che se guardavi negli occhi il mittente, capivi essere un ordine.
E –Sì, Harry- i ragazzi di Serpeverde se ne andarono all’istante senza neanche la protesta che i grifoni si sarebbero aspettati.
N –Pot… Harry, il professor Silente mi ha chiesto di scegliere uno di voi che sarà il secondo in comando, visto che tra di noi sei il più bravo a duello, ho pensato di chiederlo a te. Se accetti, stasera lo dirò al preside, se la tua risposta invece è no, non gli dirò niente- Harry, anche se non lo dava a vedere, era rimasto colpito da quest’ultima uscita di Neville.
Non era da tutti ingoiare l’orgoglio della propria Casa e chiedere, per il bene della propria squadra, ad un supposto nemico una cosa simile.
Neanche se non è un vero e proprio nemico in quando membro della squadra di cui si è al comando.
Anche se non se ne rendeva conto, con quella semplice richiesta Neville aveva guadagnato qualche punto gli occhi di Harry che gli sorrise accettando.
Non un ghigno o una delle sue solite espressioni da serpe, un vero sorriso, per quanto piccolo.
A quel punto gli choc per Ron erano stati troppi.
Il rosso si accascio svenuto sul pavimento.
Mentre Ron si riprendeva, Harry disse:
H –Direi che è arrivato il momento di tornare nel mio scompartimento. Non preoccupatevi per Josh, sarà qui tra un secondo- disse mentre si alzava e si avvicinava alla porta, quando l’aprì, dietro trovò suo fratello col braccio sollevato per aprirla.
Josh e gli amici di Harry entrarono di nuovo nello scompartimento.
Hm –Come facevi a saperlo?-
Js –Sapere cosa?-
Rn –Come faceva tuo fratello a sapere che eri fuori dalla porta-
Js –Ah, quello- disse ridacchiando -non fateci caso, lo fa sin da quando eravamo piccoli perché lo diverte l’espressione che fanno i presenti quando ci azzecca-
D –Il piccoletto ha ragione. Possibile che nessuno di voi se ne sia mai accorto?- disse con tono beffardo.
Lu –Io lo sapevo- mentre chiudeva il suo numero del Cavillo e posava i suoi occhi vacui su di Harry che non sembrava per niente stupito.
C –Adesso però è veramente il momento di andare. Tra non molto arriveremo in vista della stazione di Hogsmeade e quando saremo arrivati li dovremo esserci già cambiati- disse sospingendo i compagni con un’occhiata a dirigersi verso la porta.
I Serpeverde si concessero qualche battuta ai danni dei grifoni per poi uscire ed incamminarsi con calma verso il loro scompartimento dove prima si cambiarono le gemelle e poi i ragazzi.
Quando scesero sul binario del treno lo trovarono caotico come sempre, pieno di ragazzi in divisa che si trascinavano dietro bauli e gabbie contenenti gufi di ogni specie.
Come ogni anno sentirono un’imponente e poderosa voce gridare:
Hg –Primo anno! Primo anno da questa parte!- era il mezzo gigante Rubeus Hagrid che raccoglieva i primini per la tradizionale attraversata del lago.
I Serpeverde non lo degnarono di un’occhiata, e mentre Neville e la sua banda lo salutavano, salirono su una delle carrozze, che tutti loro sapevano, erano trainate dagli invisibili thestral.
Una volta arrivati ad Hogwarts, si sottoposero pazientemente ai controlli di routine, che Gazza era stato incaricato di fare per controllare che gli studenti non portassero a scuola nessun manufatto oscuro, naturalmente il custode se la godeva un mondo ad indispettire gli studenti, soprattutto quelli che in genere gli giocavano qualche scherzo, per i quali i controlli stranamente erano molto più lunghi e fastidiosi del normale.
Harry, Rowena, Draco, Cassandra e Blaise sedettero al loro tavolo nei posti che occupavano da ormai ben sette anni, al centro con le spalle al muro, con le gemelle ai lati di Harry e Draco e Blaise ai lati delle gemelle.
Mentre salutano i compagni che non avevano sentito per un’estate intera e chiacchieravano a bassa voce, il Cappello Parlante si esibì nell’ennesima canzone sulle qualità delle quattro case e sull’importanza di rimanere uniti con una guerra in corso.
Poi ebbe luogo lo smistamento e Silente si alzo per fare il suo tradizionale discorso di inizio anno.
Sl –Ai nostri vecchi studenti bentornati, a quelli nuovi benvenuti. Eccoci qui per un nuovo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Solo poche cose prima che il nostro delizioso banchetto ci offuschi la mente. Ricordo agli studenti dei primi anni e anche ad alcuni di quelli degli ultimi che l’accesso alla foresta nel territorio della scuola è proibito. Diversi genitori hanno espresso preoccupazione così col consiglio della scuola, si è deciso che le famiglie, potranno venire a trovare i figli una volta al mese. A questo proposito consiglierei a coloro a cui piace infrangere le regole della scuola di fare più attenzione del solito, se non vogliono che gli insegnanti riferiscano mensilmente le loro malefatte- disse divertito mentre molti Grifondoro sbiancavano e i Serpeverde ridacchiavano, tutti tranne uno –come ultima cosa, informo gli studenti del settimo anno che quest’anno verranno degli esperti dei vari settori per tenere delle conferenze sui loro lavori in modo che i nostri studenti possano scegliere meglio i loro futuri impieghi. È tutto, buon appetito- finì risedendosi mentre le portate del banchetto apparivano sui 5 tavoli.
Mentre si servivano delle deliziose pietanze cucinate dagli elfi domestici, i ragazzi chiacchieravano delle novità.
Alla fine della cena, Silente congedò gli studenti, e mentre i prefetti del quinto anno radunavano i primini, Harry e il suo gruppo si diressero verso la loro sala comune.
B –Ehi ragazzi, che ne pensate dell’ultima trovata del vecchiaccio? Personalmente la ritengo una scocciatura, è già dura con tutti quei mezzo-sangue e babbanofili senza che i miei genitori vengono a controllare che tenga alto il nome della casata-
D –Io non credo che avrò problemi, infondo io sono un Malfoy, e i Malfoy sono sempre perfetti in ogni circostanza- affermò con superbia.
C –Anche per noi non sarà un problema- disse mentre scendevano le scale che portano ai sotterranei.
R –Sì, nostro padre è un uomo molto impegnato, non credo che avrà tempo di venirci a trovare prima delle vacanze di natale-
H –La fate facile voi, io invece durante le ‘visite’ dei miei, dovrò fare attenzione a come mi comporto se non voglio fargli predere un infarto o pensare che sono posseduto-
D –Cos’è, per loro sarebbe troppo affrontare il principe di smeraldo di Serpeverde?-
H –Non lo so Draco, ma immagino che lo scopriremo presto- mentre arrivavano di fronte alla parete di pietra che nascondeva la loro sala comune.
R –Infatti, Serpente di lava!- e la parete si aprì facendoli entrare.


Nota della Beta:
Note di xevel alle 0.17 del 2/08: chiedo umilmente perdono. Questo capitolo sarebbe dovuto essere pubblicato martedì. Martedì non sono riuscita a finire di betarlo. Mercoledì mi sono ritrovata, scusate la parola, nella merda fino al collo tra un po' troppa roba che ha detto “io non m'accendo, arrangiati”. Quindi se ci sono errori, e per il ritardo è tutta colpa mia. Quasi tutta. Ma succede a chiunque un blocco dello scrittore, no?


Nota dell'autrice:
Salve gente! Ringrazio le 30 persone che hanno aggiunto questa storia alle preferite e i 29 che l’hanno aggiunta alle seguite e chi la legge e basta.
Chiedo scusa per il ritardo, ma, tra lo stress degli esami di riparazione e i ripassi dell’ultimo minuto non sono riuscita a fare prima. Comunque sono molto contenta, perché, per fortuna, sono riuscita a passarli senza traumi.
Che ve ne pare di questo capitolo?

Risposte alle recensioni:
en86: Ciao, grazie per la recensione. In mi riservavo di farlo di dire/pensare ad Harry più avanti. Per sapere quale sarà il ruolo di Joshua dovrai aspettare un po’… alla prossima by shiho93

Lunastorta_: Ciao Lunastorta! Grazie per la recensione. D’ora in avanti potrai assistere alla vita ad Hogwarts, che ne pensi di questo capitolo? Alla prossima by shiho93

xevel: Ciao Ile! Grazie per la recensione. Si, in effetti i fusilli e le patate sono molto buoni… perché sarebbe scorretto un suggerimento da parte della Beta. Ma lo sai che una vena sadica (per quanto piccola) ce l’ho anch’io. Che ne pensi di questo chap? Baci by Sil

GinnyPotter93: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Piace molto anche a me il personaggio di Luna. Per vedere come vanno le cose a Hogwarts non ti resta che continuare a seguire la fic. Alla prossima by shiho93

sssweety: Ciao gemellina mia! Lo so che non si fa, :P ma lo sai… quando Serpeverde prende il sopravvento… sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Sono contenta che il modo di pranzare delle serpi ti sia piaciuto. Bacioni by Fiore

stellina_pensierosa: Ciao, grazie per la recensione, fa sempre piacere leggere il parere di gente nuova. Sono contenta che la fic ti piaccia, in effetti l’Harry serpe è il mio preferito (ma tanto ormai l’avrà capito da sola! NdTutti) non è che li ha tolti, (lo sai che i Grifondoro son testoni) li ho soltanto usati per far fare a chi dico io un bel esamino di coscienza. Che ne pensi di questo capitolo? Alla prossima by shiho93

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio princess oscure per aver betato questo capitolo.

Dedico questo capitolo alla mia sorellina sssweety.
Tvb gemellina mia, tu sei speciale, non lasciarti abbattere da nessuno.



Capitolo 10 – Regole, compagne moleste e lezioni


I 5 si disposero al centro della loro elegante Sala Comune mentre ragazzi di vari anni incominciavano ad arrivare.
Pochi minuti dopo, arrivarono i Prefetti del quinto con i primini al seguito.
I nuovi Serpeverde si guardavano attorno con discrezione, anche se non riuscivano a nascondere la meraviglia per quel luogo, nel quale molti di loro, sapevano sarebbero arrivati, fin da quando i loro genitori avevano cominciato a raccogli le favole.
Harry attirò la loro attenzione facendo un passo in avanti per poi squadrare attentamente la decina di undicenni.
H –Ascoltatemi bene, se voi foste stati indirizzati in qualsiasi altra Casa, in questo momento stareste entrante nei vostri dormitori, ma voi siete stati destinati alla nobile Casata di Salazar Serpeverde, e noi abbiamo delle regole…- mentre parlava i prefetti avevano distribuito dei libri di piccolo spessore ai primini -…la più importante è che le faccende di Serpeverde non escono da questo sotterraneo-
B –Se avete bisogno di aiuto rivolgetevi ad un compagno più grande o ad un Prefetto o ad un Caposcuola di Serpeverde, se il problema dovesse essere particolarmente complicato da risolvere potete anche chiedere al professor Piton, il nostro Capocasa-
H –Il motivo è che tutto non è come alcuni dei vostri genitori vi hanno raccontato. Così come il Mondo Magico è diviso tra gente che pratica la magia bianca e gente che pratica la magia oscura così Hogwarts è divisa tra Serpeverde e tutti gli altri-
R –Non cercheremo di indorarvi la pillola, se dovesse succedere qualcosa come uno scherzo o un incidente, è sicuro che la maggior parte delle persone presenti che non appartengono alla vostra Casa vi indicheranno come probabili colpevoli solo perché siete Serpeverde e non perché sono invidiosi della nostra superiorità, ma perché una cosa che Loro imparano insieme a cos’è la magia è che noi siamo infidi e sleali e capaci di ogni scorrettezza e bassezza per ottenere quello che vogliamo- disse con tono estremamente serio.
H –Io, in qualità di Caposcuola di Serpeverde, mi aspetto che voi teniate alto il nome della nostra casata e quando le circostanze lo permettono, che vi aiutate tra di voi. I libri che vi hanno distribuito pochi minuti fa sono una raccolta completa delle regole della nostra Casa con annesse le punizioni nel caso voi le infrangiate, studiatele per bene o incorrerete in una punizione particolarmente severa. È tutto, potete andare nei vostri dormitori- li congedò, quando se ne furono andati:
B –Certo che i primini li fanno sempre più piccoli...- commentò.
D –No, sei tu che diventi sempre più grosso. Buona notte ragazzi- disse per poi dirigersi verso la sua stanza seguito a ruota da Blaise.
C –Buona notte- salutò dirigendosi verso l’ala femminile del dormitorio.
R –Buona notte- disse posando un bacio sulla guancia di Harry prima di seguire la sorella.

La mattina del suo primo giorno di scuola, Harry si svegliò fresco e riposato nella sua lussuosa camera da Caposcuola.
Si alzò stiracchiandosi come un gatto nel suo leggero pigiama di seta nera semi trasparente, per poi dirigersi verso l’armadio per prendere un cambio di biancheria da indossare dopo aver fatto la doccia come ogni mattina.
H -Daphne, esci subito da lì, e togliti l’incantesimo di disillusione- ingiunse in tono casuale, mentre apriva un cassetto, pochi secondi dopo, una ragazza bionda dall’aria sofisticata uscì dalla porta del bagno privato con aria contrariata.
Da -Come facevi a sapere che ero li dentro?- Harry si appoggio alla parete con le braccia incrociate e un sopraciglio inarcato, il suo viso impassibile non dava altri appigli per determinare la sua reazione a quell’intrusione improvvisa.
H -La domanda giusta sarebbe, che cosa ci fai tu nel mio bagno all'ora in cui di solito mi faccio la doccia?-
Da -…-
H –Cos’è questa? La quinta volta in sei mesi? Sto per perdere la pazienza Daphne, la prossima volta che ti pesco nei miei alloggi senza un mio esplicito invito dovrai passare qualche ora nella Stanza- Daphne sbianco per poi dirigersi velocemente verso la porta.
Da –Non succederà più- disse uscendo e chiudendosi dietro la porta con discrezione.
H –“Mi domando cosa abbia nella testa quella ragazza, se non fosse che appartiene a un’antica famiglia purosangue, in momenti come questi potrei scommettere che sia una Grifondoro. Una ragazza di Serpeverde non dovrebbe introdursi negli alloggi di un ragazzo per spiarlo mentre fa la doccia…”- penso contrariato mentre entrava in bagno.

Quando arrivò in Sala Comune vestito di tutto punto, trovò Draco e Blaise già lì ad aspettarlo, pochi secondi dopo arrivarono anche le gemelle.
H –Ok, possiamo andare- disse scoccando un bacio a stampo a Rowena per poi dirigersi verso l’uscita della Sala Comune.
Chiacchierando a bassa voce, arrivarono all'ingresso della Sala Grande.
Di fianco all'entrata, era ferma Ginny Weasley che sembrava aspettare qualcuno.
Appena li vide, Ginny si diresse verso di loro con passo sensuale.
La ragazza non fece in tempo ad arrivare a più di un paio di passi di distanza dai Serpeverde, che Vincent Tiger e Gregory Goyle si interposero tra lei e loro impedendole di avvicinarsi di più.
D –Cosa vuoi Weasley?- chiese sputando l’ultima parola a mo’ di insulto, puntando lo sguardo, che alla vista della ragazza si era indurito così come quello dei compagni, sulla rossa.
Lei non si fece scoraggiare dagli sguardi più che gelidi dei Serpeverde.
Gi -Hei Harry, che ne dici se più tardi ci vediamo in riva al lago?- chiese facendo le fusa come una gatta con un sorriso sensuale sulle labbra.
Harry strinse un pugno talmente forte da piantarsi le unghie nel palmo e far sbiancare le nocche, ma non ebbe altre reazioni visibili.
Un cenno di Draco e Blaise fu tutto quello di cui ebbero bisogno Tiger e Goyle per prendere la rossa di peso e scaricarla il più lontano possibile da loro.
Il resto del percorso verso il tavolo di Serpeverde venne percorso in silenzio.
Troppe orecchie indiscrete avevano assistito all’episodio per poterne parlare come si deve.
Si sedettero ai loro soliti posti e cominciarono a servirsi la colazione.
D –Certo che quella puttanella, ha proprio una bella faccia tosta a chiederti una cosa del genere con quello che ha osato farti-
B –Draco ha ragione. Se solo penso a quel periodo del quinto anno mi viene ancora su una rabbia…- disse rimanendo imperscrutabile come al solito.
In quel momento, passò il professor Piton a distribuire gli orari agli studenti.
Harry guardò il suo: due ore di Pozioni, una di Antiche Rune, due di Trasfigurazione e una di Difesa contro le Arti Oscure.
H –Sentite, non ne voglio nemmeno sentire parlare, quindi dateci un taglio- disse con tono piatto, mentre gli altri si zittivano.
Ad un tratto si senti un miagolio provenire dalla zona dove era seduta Cassandra.
La ragazza si chinò, infilò una mano nella borsa e ne tirò fuori una gattina tanto piccola da poter stare su una mano, il suo pelo era bianco con una striscia dorata che partiva da un paio di centimetri dietro il capo del gatto e terminava alla fine della coda, i suoi occhi erano azzurri, si aveva l’impressione che capisse tutto quello che succedeva, al suo collo era legato un collarino di velluto verde scuro con attaccata una medaglietta d’argento.
C –Scusami Diana, eravamo così presi dalla conversazione che mi ero dimenticata di tirarti fuori di li- disse accarezzando la gattina che emise un miagolio comprensivo in risposta per poi saltare sulla spalla di Harry e strusciarsi contro di lui.
H –Sto bene piccola, non ti preoccupare- disse lasciandosi scappare un piccolo sorriso affettuoso all’indirizzo della gattina, che fece sospirare più di una ragazza.
Il moretto prese delicatamente Diana con una mano e le offrì delle sardine affumicate che la gattina mangiò di gusto.
Subito dopo la ripasso alla sua padrona che la coccolo con affetto, ben attenta a non farsi vedere dai membri delle altre Case.
B –Meglio se ci avviamo per andare a lezione ragazzi- consigliò mentre si alzava in piedi seguito subito dopo da tutti gli altri.
Arrivarono nei sotterranei poco dopo e si sistemarono in prima fila come al solito.
Appena il professor Piton entrò in aula le chiacchiere smisero all’improvviso, il professore fece hai ragazzi un discorso sui MAGO che somigliava sospettosamente a quello sui GUFO che aveva fatto loro quando erano al quinto anno.
Con un colpo di bacchetta fece apparire delle istruzioni sulla lavagna e mise al lavoro i ragazzi.
Harry gli diede a mala pena un’occhiata per vedere di che pozione si trattava, poi abbozzo un sorrisino e si mise al lavoro senza guardare più la lavagna.
Un’ora e mezza dopo appoggio gli strumenti sul banco e si mise ad aspettare comodamente che anche gli altri finissero di preparare la pozione Deleo costantia.
Questa particolare pozione, annientava la forza di volontà di chi la beveva, era una pozione molto difficile da preparare, il più piccolo errore significava il fallimento della pozione.
Notando che aveva smesso di lavorare, il professor Piton si diresse verso di lui.
P –Ha finito, signor Potter?- anche se nei primi anni era stato molto ostile verso quel particolare alunno, tenendolo d’occhio, aveva capito che il suo atteggiamento non era minimamente paragonabile a quello del padre, e con il tempo, aveva cominciato ad apprezzare il Serpeverde pieno di talento che era il ragazzo.
H –Si signore- da parte sua, il moretto rispettava profondamente il suo Capo Casa.
P –Bene, 20 punti a Serpeverde- disse dopo aver constatato che la pozione era perfetta.
Il professore ricominciò a girare tra i banchi assegnando e togliendo punti a seconda di chi si ritrovava davanti.
Mezz’ora dopo, gli studenti si alzarono per andare alla prossima lezione.
Durante il percorso per l’aula di Antiche Rune, i ragazzi ripresero a chiacchierare.
B –Secondo voi Severus ha fatto apposta a farci fare quella pozione proprio il primo giorno di lezione?-
D –Scherzi? Ormai dovresti essere abituato al suo senso dell’umorismo-
R –È vero, Harry è la persona con la più grande forza di volontà che io conosca-
C –E quindi lui ci ha fatto preparare, alla prima occasione, una pozione per annientare la forza di volontà-
H –Che ne dite di continuare di parlare di me dopo Antiche Rune? Sta per iniziare la lezione- disse mentre la professoressa entrava nell’aula.

Dopo la fine della lezione avevano un’ora buca, quindi si avviarono con calma verso la Sala Comune.
Sulla strada si scontrarono con Josh, che stava andando verso la sua prossima lezione.
Js –Hei Harry! Mi accompagni all’aula di Trasfigurazione? Mi sono attardato a lezione di Difesa e ho perso i miei compagni-
H –Va bene. Però cerca di imparare in fretta la collocazione delle aule, non ti chiedo di imparare la planimetria della scuola perché è un’impresa impossibile. Non puoi sempre chiedere a qualcuno di accompagnarti dove devi andare come un primino- lo sgridò bonariamente mentre si avviavano verso l’aula della professoressa McGranitt.
Js –Si signore! Si sa mai che infanghi la reputazione del mio fratellone- lo prese in giro allegramente.
Gli studenti a portata di orecchio trattennero il respiro, da anni, anche nelle altre Case, nessuno osava prendersi gioco del Principe di smeraldo di Serpeverde, pena, una visitina a Madama Chips.
H –Ti consiglio di abbassare la cresta ragazzino- gli disse tirandogli uno scappellotto, sotto gli occhi increduli degli altri ragazzi, che subito tornarono a farsi gli affari propri, in fondo, la famiglia è la famiglia! –piuttosto, come sta andando il tuo primo giorno? Qualcuno ti sta infastidendo?- disse abbassando il tono di voce per non farsi sentire.
Js –No, tutto a posto. Ne riparliamo stasera, ok?- chiese quando erano ormai sulla porta dell’aula.
H –Ok Josh. A stasera- detto questo se ne andò verso la sua Sala Comune.


Nota dell'autrice:
Salve gente! Ringrazio i 31 che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite, i 29 l’hanno messa tra le seguite e le persone che seguono la mia storia in silenzio.
Mi scuso per il ritardo, ma gli esami di riparazione mi hanno scombinato tutti i ritmi, adesso è ricominciata pure la scuola ed io e princess ci troviamo ad arrancare per riabituarci. Cercherò di riprendere la regolarità che avevo prima nella pubblicazione.
Che ne pensate di questo capitolo?

Risposte alle recensioni:
stellina_pensierosa: Come mai hai cancellato la recensione?

en86: Ciao, grazie per la recensione. Cercherò, ma non ti prometto nulla per Neville. Il questo capitolo se hai letto bene noterai con chi è che ho sistemato il nostro moretto preferito. Alla prossima by shiho93

princess oscure: Ciao Beta cara, grazie per la recensione. Non ti preoccupare, capisco benissimo cosa vuol dire essere impegnati. Per veder ecosa faranno i genitori di Harry dovrai aspettare almeno finche non lo scrivo, tanto come Beta sai sempre le cose in anticipo ;). Baci by shiho93

kokylinda: Ciao, grazie per la recensione. Non fa niente se la volta scorsa non sei riuscita a commentare. È vero che non è successo niente di troppo importante, ma devi perdonarmi, sono principiante nello scrivere fic, e non vorrei fare un pasticcio per la fretta, quindi piuttosto vado piano. Baci by shiho93

GinnyPotter93: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che per il momento la storia ti piaccia. Non ti preoccupare, non dovrai attendere troppo per vedere cosa faranno Lily e James. Certo che Josh è finito a Grifondoro. Alla prossima by shiho93

fra ro: Ciao Fra! Grazie per la recensione. Non ti preoccupare, l’iportante e che non ti sei dimenticata di me ;) . Oh si, l’incontro sarà piuttosto interessante… baci by Sil

xevel: Ciao Ile! Grazie per la recensione. No che non è un problema se sbavi ancora un po’. A quanto pare i miei lettori sono tutti molto curiosi di vedere l’incontro tra Harry e i suoi genitori… non posso che essere d’accordo ;) . Non lo so, come mai li vuoi far svenire? (facci da angioletto). Baci by Sil

Lunastorta_: Ciao Lunastorta! Grazie per la recensione. Sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto. Alla prossima by shiho93

sssweety: Ciao tesoro! Grazie per la recensione. Ecco il capitolo 10, che te ne pare? In effetti è una faccia che in molti desiderano vedere, tra un po’ mi metto a vendere i biglietti col numerino XD. Alla prossima, bacioni dalla tua gemella Fiore

Azzalea: Ciao, grazie per la recensione. Bellissimo il tuo nick. È una Harry/nuovo personaggio (si, l’hai scritto giusto pairing). Non è una cosa molto bella, mi sa che quando vuoterò il sacco mi ritroverò tutti voi lettori fuori casi con le fiaccole e i forconi. Cosa ne pensi di questo capitolo? Alla prossima by shiho93


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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio princess oscure per aver betato questo capitolo.

Capitolo 11 – Annuncio e il Club dei Duellanti


Quella sera, a cena, il preside si alzò per fare degli annunci.
Sl -In questo anno pieno di sorprese mi ritrovo a dover fare degli ulteriori annunci. Fra un paio di settimane, arriverà uno psicomago del San Mungo che terrà una conferenza per gli studenti del settimo anno e dietro autorizzazione, potranno partecipare anche un certo numero di studenti del quinto anno, in modo che possano scegliere meglio che materie seguire l'anno prossimo. Ricordo agli studenti dal secondo al settimo anno che stasera riprenderà il Club dei Duellanti. É tutto- disse agli eccitati ragazzi, che non vedevano l'ora sia di poter assistere all'interessante conferenza, sia di tornare a frequentare il loro Club preferito.
Anche Harry era molto curioso di assistere alla conferenza, la psicomagia lo aveva sempre affascinato, e duellare gli piaceva parecchio, anche se raramente riusciva a trovare qualcuno che gli desse del filo da torcere.
Alla fine della cena si diressero tutti nei loro dormitori per mettersi le loro divise da duello, che per i Serpeverde consisteva in: aderenti pantaloni sportivi a tre quarti grigi bordati di verde, maglietta verde scuro con il simbolo della loro casata ricamato sul davanti, giacchetta grigia con ricamato un serpente verde attorno al nome dello studente.
Quando era arrivato il momento di decidere come sarebbero dovute essere le divise da duello, il preside aveva concesso che gli studenti di ogni Casa le scegliesse in autonomia con il proprio Capocasa.
I Grifondoro avevano optato per un informe tuta rosso pomodoro con un leone color senape sulla schiena.
E per la serie originalità zero, i Corvonero e i Tassorosso li avevano seguiti a ruota cambiando solo i colori e il simbolo della Casa.
Naturalmente, quando avevano visto le uniformi di Serpeverde, gli studenti delle altre Case erano arrossiti tutti di vergogna ed invidia.
Inutile dire che le serpi ancora li sfottevano.
Come al solito, Harry fu il primo ad arrivare nella sala comune ad aspettare gli altri.
Pochi minuti dopo, si unirono a lui anche Draco e Blaise seguiti a pochi secondi di distanza dalle gemelle che avevano legato i loro lunghi capelli in una treccia.
In quel momento con la divisa e la stessa pettinatura erano identiche fino all'ultimo capello.
Insieme ai loro compagni, andarono nell'aula di duello dove li attendevano gli insegnanti insieme a qualche membro delle altre Case.
Piano, piano, arrivarono tutti.
L’aula che il preside aveva allestito e riservato per questo Club era divisa in 7 stanze, quella principale che assomigliava molto ad una Sala Comune, e quelle delle varie sezioni, che contenevano i testi contenenti gli incantesimi e gli strumenti che sarebbero serviti per i duelli veri e propri.
MG –Siamo contenti di vedervi così numerosi anche quest’anno al nostro Club dei Duellanti. Come avrete notato, un nuovo studente si è aggiunto al quinto anno- le teste di tutti si voltarono verso Josh -pertanto, dovrà sostenere una prova per individuare il livello più consono alle sue capacità. Nel frattempo, c’è qualcuno che vuole provare a sostenere la prova per salire di livello?- chiese alla fine del discorso che faceva ogni anno da quando il preside aveva introdotto il Club.
H –Noi- disse mentre lui e i suoi amici si facevano avanti sotto gli occhi sorpresi degli altri studenti e di alcuni degli insegnanti, non era mai successo che tanti studenti dichiarassero contemporaneamente di essere pronti per il livello Professionista.
MG –Se ne siete sicuri, fra un momento il professor Piton vi sottoporrà alla prova- i ragazzi assentirono.
P –Bene, ci vorranno solo pochi minuti. Gli altri studenti sono pregati di mettersi a ridosso dei muri se non vogliono essere coinvolti accidentalmente- disse con il sul miglior ghigno a sott’intendere che non gli sarebbe dispiaciuto che qualche studente venisse ‘accidentalmente’ colpito da un incantesimo.
Gli studenti di Grifondoro, Tassorosso e Corvonero sbiancarono tutti d’un colpo mentre i Serpeverde impallidirono leggermente per poi allinearsi contro il muro in linee ordinate seguiti a ruota dal resto della scuola che però si limitò ad avvicinarsi al muro.
Quando si trattava di esaminare dei gruppi, ormai la procedura la conoscevano tutti.
I cinque ragazzi si tolsero le giacchette della tuta e la affidarono ad alcuni compagni, poi si allinearono di fronte al professore e si esibirono nel tradizionale inchino di apertura.
Si posizionarono pronti a scattare da un momento all’altro pur rimando in apparenza calmi e rilassati con le bacchette strette in pugno.
Il professore attacco senza il minimo preavviso, un secondo prima stava squadrando i suoi studenti, un secondo dopo stava scagliando in rapida successione una serie di incantesimi al limite del livello Praticante Forte.
Harry parò gli incantesimi che andavano nella sua direzione senza aprire bocca, Draco, Cass e Row schivarono spostandosi di lato, formando un semicerchio, e Blaise venne colpito di striscio, perché anche se era veloce, l’incantesimo era stato più veloce di lui.
Da quel momento gli incantesimi e le fatture si susseguirono in una pioggia sempre più fitta, fino a quando i ragazzi non riuscirono a circondare e disarmare il professore.
Alla fine, Draco e Blaise avevano riportato vari lividi ed escoriazioni per gli incantesimi da cui erano stati colpiti, Row e Cass erano solo leggermente sudate, invece Harry era quello che ne era uscito meglio, sebbene fosse stato colpito da qualche incantesimo piuttosto forte, dal suo aspetto sembrava che il duello dovesse ancora iniziare.
P –Vi potete considerare ammessi a pieni voti al livello Professionista del Club dei Duellanti- annunciò con ironia mentre recuperava la sua bacchetta e la stanza esplodeva in applausi fragorosi.
A confronto della prova dei 5 Serpeverde, quella di Joshua risulto quasi banale.
Il ragazzo venne ammesso direttamente al livello Praticante Medio.
Mentre si dirigevano verso la stanza del livello Professionista, i ragazzi presero a conversare sottovoce.
H –Non so voi ragazzi, ma erano anni che volevo poter sostenere la prova per il livello Professionista senza che alunni e professori mi guardassero come un marziano-
R –In effetti, gli incantesimi fino Praticante Forte non sono molto difficili-
C –E se per noi non sono molto difficili per il nostro principe di smeraldo saranno stati una bazzecola-
D –Certo ragazze che il vostro talento per sottolineare l’ovvio è così incredibile che forse riesciuscite a battere anche qualche Grifondoro- frecciò irritato per la poca considerazione data alle sue capacità.
C –Guarda che non c’è nessun bisogno di essere volgari- disse con espressione schifata.
B –Scusatelo ragazze, lo sapete che al nostro principe d’argento rode essere il numero due- disse con aria saggia mentre si accomodavano nella nuova aula pronti per la prossima sfida alla continua ricerca dei limiti delle proprie capacità.
Due settimane dopo
Li -Muoviti James! Silente ci aspetta nel suo ufficio entro due minuti. Non vorrai fare tardi proprio oggi che dobbiamo andare a trovare i nostri figli!- disse mentre aspettava insieme a Sirius e Remus che suo marito fosse pronto.
Jm -Arrivo tesoro!- disse mentre entrava in salotto in scivolata per poi fermarsi davanti a sua moglie.
Sr –Esibizionista di un cervo- borbotto.
Jm –Hai detto qualcosa Felpato?-
Sr –Cosa? Ramoso, te lo sarai immaginato- rispose con espressione angelica.
Rm –Discuterete più tardi. Su che Silente ci aspetta- li rimprovero pacatamente.
Jm –Ok Lunastorta, a dopo- detto questo afferrò una manciata di Polvere Volante e sparì nel camino seguito a ruota da Sirius.
Li –Bambini. Sono circondata da bambini- borbotto sconsolata mentre seguiva quella pesti di suo marito e del suo amico insieme a Remus che era l’unico ad avere un po’ di buon senso in quel gruppo di ragazzini troppo cresciuti.


Nota dell'autrice:
Ringrazio i 34 che hanno inserito la mia storia tra i preferiti, i 28 che l’hanno aggiunta tra le seguite e coloro che la seguono in silenzio.
Chiedo scusa per il ritardo, la colpa è tanto mia quanto della beta, anche se andando a scuola il tempo che abbiamo a disposizione è piuttosto limitato.
Mi scuso anche per il capitolo più corto del solito, ma non temete, il prossimo nel quale ci saranno i signori Potter a Hogwarts) è già arrivato a buon punto, e sicuramente riuscirò a postare prima.
Alla prossima by shiho93

P.s. Spazio pubblicitario
Due mie amiche (Xevel e fra ro) hanno da poco aperto un forum molto carino sul mondo di HP.
È ancora un po’ spoglio, ma col vostro contributo sono convinta che si riempirebbe in fretta.
Se per caso vi vien voglia di darci un’occhiatina lo trovate all’indirizzo: http://dark-angel.forumcommunity.net/
Non è che ci date un’occhiatina anche solo per pietà della poveretta che quelle due hanno convinto a fare da moderatrice? (io)



Risposte alle recensioni:
GinnyPotter93: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che ti piaccia il capitolo (lo so, sono ripetitiva) meglio che tu non sappia molto presto qual è la colpa di Ginny, perché se da come intuisco dal tuo nick ti piace molto il personaggio mi sa che affili i forconi e accenti le torce se capisci cosa intendo, non è una bella cosa… esatto, è Rowena la ragazza di Harry, ho fatto apposta a farlo comportare così. In effetti piace anche a me Harry nei panni del fratello maggiore. Piaciuto il capitolo? Alla prossima by shiho93

en86: Ciao En, grazie per la recensione. Diciamo che non ha fatto una cosa molto bella. No, non ti sei perso niente, fra non molto sarà svelato l’arcano (anche i veri arcani sono i misteri delle tue fic XD). Si, le gemelle sono personaggi originali, come Josh. Piaciuto il capitolo? Alla prossima by shiho93

Pecky: Ciao, grazie per la recensione. Grazie per i complimenti ^///^. I genitori cominceranno ha vederlo nel prossimo capitolo. Alla prossima by shiho93

Azzalea: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Non ti preoccupare, centra, centra… beh, non sono proprio migliori amici (per quello ha Braco e Blaise) il loro rapporto è un po’ come fra allievo e mentore e porse anche fra qualcos’altro, ma questo lo scoprirete in seguito. Meno male, pericolo scampato, meno male che non ti piace nessuno dei due, fra un po’ scoprirete che razza di cattiverie hanno combinato tutti e due. Che te ne pare del capitolo? Alla prossima by shiho93

fra ro: Ciao Fra, grazie per la recensione. Grazie per i complimenti. Piaxe un sacco anche a me Diana, anche se forse non è una gattina normale… beh, adesso non esageriamo, un bel colpo è più che sufficiente (non parlo in senso fisico). Quella più che gli affari suoi dovrebbe andare a farsi quelli della piovra gigante se hai capito cosa intendo… alla prossima, baci by Sil

xevel: Bon jour ma capitan, grazie per la recensione. E da quando è tua prerogativa? Comunque, mi sa che il pg ve lo lascio massacrare, forse… in effetti si poteva fare di meglio, ma è carino anche così. Beh, il mio Harry ha una pazienza invidiabile. Che ne pensi di questo capitolo? (a proposito, grazie per l’aiuto) baci by Sil

Sssweety: Ciao sorellina mia! Grazie per la recensione. Non ti preoccupare per il ritardo, l’importante è che c’è l’hai fatta. Di niente ^///^, anch’io ti voglio bene. Forse te la faccio massacrare sai? Solo forse però… XD. sono contenta che ti sia piaciuto, e di questo che ne pensi? Anche tu mi manchi. Bacioni, alla prossima, la tua gemellina

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

Capitolo 12 – Visite e Quidditch


Due settimane dopo
Li –Muoviti, James! Silente ci aspetta nel suo ufficio entro due minuti. Non vorrai fare tardi proprio oggi che dobbiamo andare a trovare i nostri figli!- disse mentre aspettava che suo marito fosse pronto insieme a Sirius e Remus.
Jm –Arrivo, tesoro!- disse mentre entrava in salotto in scivolata per poi fermarsi davanti a sua moglie.
Sr –Esibizionista di un cervo- borbotto.
Jm –Hai detto qualcosa Felpato?-
Sr –Cosa? Ramoso, te lo sarai immaginato- rispose con espressione angelica.
Rm –Discuterete più tardi. Su che Silente ci aspetta- li rimprovero pacatamente.
Jm –Ok Lunastorta, a dopo- detto questo afferrò una manciata di Polvere Volante e sparì nel camino seguito a ruota da Sirius.
Li –Bambini. Sono circondata da bambini- borbotto sconsolata mentre seguiva quella pesti di suo marito e del suo amico insieme a Remus che era l’unico ad avere un po’ di buon senso in quel gruppo di ragazzini troppo cresciuti.
Uscirono dal camino mentre la pendola del preside batteva le 10 del mattino.
Sl -Benvenuti, non siete mai stati così puntuali nemmeno per gli esami dei MAGO- osservò.
Jm -Tutta colpa di Lily- assicurò mentre sua moglie lo fulminava con lo sguardo.
Rm -Merito di Lily che li tiene a stecchetto- disse guadagnandosi due occhiatacce dai suoi amici.
Sl –Bene, Josh dovrebbe essere nella sua Sala Comune, mentre Harry, al momento si trova sul campo da Quidditch. Vi consiglio di andare ad assistere all’allenamento, credo che lo troverete molto interessante- disse mentre gli occhi dei due uomini mori si illuminavano per poi rivolgersi con espressione implorante verso Lily che acconsentì, impaziente di vedere i suoi figli.
Durante la strada per il Campo da Quidditch di Hogwarts, James non faceva altro che straparlare delle sue doti di cercatore e di come suo figlio fosse il migliore per merito suo mentre Sirius lo prendeva in giro e si vantava delle mosse vincenti che sosteneva di aver insegnato al figlioccio.
Quando i quattro Auror arrivarono al campo restarono ammutoliti.
Sul campo c’erano quattordici ragazzi con la divisa verde-argento: due stavano alle porte, sei si contendevano a mezz’aria la pluffa in quella che era evidentemente una partita di allenamento, quttro erano a terra con le scope di fianco e le mazze davanti e facevano delle flessioni, uno inseguiva un boccino e l’ultimo dirigeva l’allenamento stando seduto a mezz’aria sulla sua scopa con voce forte e limpida.
H -...state facendo delle flessioni o prendendo il thè? Metteteci più grinta! Squadra T più precisione nei passaggi! Squadra R li avete studiati gli schemi che vi ho assegnato la settimana scorsa? Cercate di metterli in pratica con precisione e velocità senza variarli troppo! Benissimo Greengrass, (tranquilli, non è Daphne, è sua sorella minore AstoriaNdA) continua a seguire quel boccino, non lasciartelo sfuggire. McNiccol, e poi ti chiedi perché sei ancora una riserva? Quel tiro l’avrebbe parato persino Weasley!...- con precisione, correggeva i giocatori anche criticandoli più o meno pesantemente a seconda dei bisogni di ognuno di loro o elogiandoli quando se lo meritavano.
Lily aveva l’impressione di assistere ad un addestramento militare con suo figlio come generale.
James, Sirius, Remus e Lily erano disorientati da quell’aspetto del carattere di Harry che non conoscevano.
Nel frattempo, il moretto era perfettamente cosciente degli spettatori all’allenamento della sua squadra, ma aveva deliberatamente deciso di fare finta di niente per non variare i ritmi di gioco ed evitare che i ragazzi pensassero di prendersela comoda.
H –Pausa! Scendete sul campo e fate stretching. Il boccino lo recupero io- disse per poi partire velocissimo, dieci secondo dopo aveva acchiappato la sfuggente pallina dorata.
A quel punto, James non poté evitare di farsi un esame di coscienza ed ammettere, almeno con se stesso, che a confronto con il figlio lui era stato un cercatore alquanto mediocre: lui non aveva mai preso un boccino con così tanta disarmante facilità e velocità.
Sembrava che Harry e la sua scopa fossero due elementi dello stesso essere.
Il moretto scese al suolo e mise via il boccino mentre i giocatori della sua squadra stavano cominciando a fare gli esercizi.
H –Piaciuto lo spettacolo?- per un attimo sembrò che si stesse riferendo ai quattro Auror, ma da dietro ad un angolo venne fuori un uomo che riconobbero subito: Ludovic Bagman, ex battitore di successo ed ex impiegato del Ministero al dipartimento per gli sport magici.
Ludo sorrise e si avvicinò a Harry.
Ld –È incredibile come voi ragazzi vi accorgiate sempre di me, i giocatori delle altre squadre non mi notano mai-
H –Aspetta un secondo, Ludo. Mamma, papà, Sirius, Remus, potete anche unirvi a noi, non mordiamo mica- chiamò divertito il diciassettenne.
I quattro Auror si avvicinarono, a metà strada, Lily si riprese, e corse ad abbracciare il figlio in stile Molly Weasley.
Li -Oh Harry, come stai?-
H -Piano mamma, non ci vediamo da due settimane, non da due mesi- disse divertito, un occhio ai suoi interlocutori e uno a controllare i ragazzi.
Appena arrivato, James batte una mano sulla spalla del figlio.
Jm -Che ci fai qui, Ludo? E come mai sei così in confidenza con mio figlio?-
Ld -Non lo sai? Adesso faccio lo scopritore di talenti per la lega del Quidditch. Ogni anno vengo qui ad Hogwarts ad osservare gli allenamenti e le partite, e do i nomi dei giocatori migliori dell'ultimo anno alla lega con tutti le informazione sulle loro prestazioni. Poi, a maggio, le squadre spediscono delle lettere dove invitano i giocatori per dei colloqui e dei provini. Per quanto riguarda Harry... È Capitano da quando aveva quattordici anni, e ogni anno, immancabilmente mi scopre...-
Sr –Dicci, Ludo- chiese in tono cospiratore -ci sono buone prospettive per il nostro Harry?-
Loro avevano sempre dato per scontato che Harry, dopo essersi diplomato, avrebbe fatto l'Auror come loro, ma la prospettiva che facesse il giocare di Quidditch professionista li entusiasmava.
Ld -Come, non ve l'ha detto?- chiese stupito.
Rm -Detto cosa?- Confuso.
Ld -Vostro figlio è il giocare più promettente degli ultimi cinquant’anni, le squadre migliori del mondo gli fanno la corte da parecchio. Ha attirato la nostra attenzione sin da quando è diventato il giocatore più giovane del secolo. A me è bastata una partita per decidere che aveva la stoffa per diventare un campione. Sono anni che le varie squadre cercano di strappargli l'esclusiva per il primo ingaggio- spiegò.
Jm&Sr -Cosa?! E perché non ce l'hai detto?- esclamarono quasi urlando mentre i ragazzi sul campo si fermavano per assistere allo spettacolo ridendosela silenziosamente.
H -Siete ancora in vacanza? Chi vi ha detto di fermarvi?- ripresero tutti all'istante gli esercizi come se li avessero fulminati mentre Harry si girava verso i suoi interlocutori sollevando un sopracciglio -a cosa sarebbe servito? Tutte le volte che le parole: Serpeverde, io, Quidditch, e squadra stavano nella stessa frase, papà e Sir digrignavano i denti, e poi... Volevo vedere le vostre facce quando le lettere avessero cominciato ad arrivare, soprattutto quelle dove diranno che vogliono essere i primi con i quali io sostenga un colloquio...-
Ld - A proposito, non è che ripenseresti a quell'offerta?...- chiese speranzoso.
H -No Ludo, non firmerò niente prima di esserne totalmente sicuro. Neanche se ti hanno promesso tutti quei galeoni per farmi firmare con loro- disse mentre genitori e padrini digerivano le sue parole.
Ld –E tu come lo sai?- chiese stralunato.
H –Ormai dovresti saperlo che ho le mie fonti- disse beffardo facendo trasparire il divertimento dal tono della voce per poi girarsi verso la squadra –si preparino i battitori!- non fece in tempo a chiudere la bocca che i quattro giocatori avevano cominciato a fare esercizi specifici per le braccia –scusatemi qualche minuto- disse ai suoi interlocutori, per poi tornare in campo.
Con un colpo di bacchetta fece apparire dei bersagli a mezz’aria e per poi incantarli in modo che si muovessero di continuo.
Diede indicazioni ai battitori per poi incantare i bolidi –tutti gli altri facciano cinque giri di campo di corsa e poi abbiamo finito- disse mentre i ragazzi andavano a fare l’ultimo esercizio della giornata.
Harry tornò dagli adulti, Ludo ormai era abituato al suo stile di allenamento e non fece commenti, degli altri il primo a parlare fu Remus.
Rm –Non ti sembra di aver esagerato? Quei poveri ragazzi saranno distrutti- disse pacatamente.
H -A dire il vero no. È stato un allenamento abbastanza leggero, dopo tre mesi di inattività devo dargli il tempo di riprendere i vecchi ritmi. Ma penso che già dalla prossima settimana potremmo cominciare a fare sul serio. Con solo quattro ore di allenamento non saremo mai pronti per la prima partita...- disse pensieroso.
Pochi minuti dopo, i ragazzi si diressero verso gli spogliatoi.
H –Scusate, ma adesso devo andare a cambiarmi- disse seguendoli.
Dopo che Harry si fu allontanato, Ludo salutò e se ne andò.
I quattro Auror erano ancora confusi, e mentre aspettavano che Harry uscisse dagli spogliatoi, discutevano di quello che avevano appena visto e sentito.
Quindici minuti dopo assistettero allo spettacolo della squadra di Serpeverde perfettamente cambiata ed in ordine con la sacca da Quidditch in spalla, che sfilava davanti a loro senza degnarli di un’occhiata, finché non rimasero solo Harry, Draco, Blaise, Cassandra e Rowena.
Jm –Fate tutti parte della squadra?- chiese prima di potersi trattenere mentre i ragazzi lo guardavano neutri.
H –Si, sono tutti giocatori titolari, Draco, Cass e Crow sono i Cacciatori e Blaise il Portiere. Che ne dite di avviarci verso il castello?- disse avviandosi insieme ai ragazzi e subito seguito dagli adulti.
Mentre tornarono al castello, gli Auror presero coraggio e provarono a fare conversazione con gli amici del figlio.
Rm -Harry è sempre così severo durante gli allenamenti?-
B –Certo che no, oggi è stato così perché la squadra si era un po’ infiacchita e doveva riscaldarsi i muscoli per poter fare un allenamento decente. Però ho la sensazione che dalla settimana prossima potremo ricominciare a lavorare sul serio. Normalmente tanti errori non vengono lasciati impuniti- rispose con tono di fredda cortesia.
Mentre Blaise rispondeva al maldestro tentativo di Remus di fare conversazione, Rowena si era avvicinata ad Harry per dirgli una cosa senza farsi sentire dagli elementi estranei al loro gruppo.
R –Stamattina mi è arrivata una lettera da mio padre. Vuole conoscerti, mi ha chiesto di invitarti a casa nostra per natale, non è fantastico?- sussurrò entusiasta.
H –Certo che è fantastico... solo che non credo che i miei genitori mi lasceranno venire- disse mentre Rowena abbassava lo sguardo e Draco alle sue spalle scuoteva la testa esasperato.
D –Row, ti dispiace se te lo rubo per un secondo? Devo discutere con lui di una faccenda molto importante- disse assottigliando lo sguardo.
R –Certo che no, vado ad aiutare Blaise- disse rimanendo indietro mentre Harry e Draco cominciavano a scendere le scale per i sotterranei.
D –Harry, prima o poi dovrai affrontarla questa cosa. Sai benissimo che adesso che sei maggiorenne potresti infischiartene di quello che pensano i tuoi genitori ed andare a passare il natale addirittura a casa mia senza chiedergli il permesso. È vero, il modo e il motivo per cui tu e la piattola vi siete lasciti lascerebbe il segno a chiunque, ma tu devi capire che se continui così perderai Row-
H –Non capisco di cosa stai parlando- disse con espressione di impassibile noncuranza.
D –Puoi darla a bere a chiunque ma non a me. Sei il fratello che non ho mai avuto e nonostante sia una cosa troppo sentimentale da dire per i miei gusti, non posso sopportare che mio fratello si rovini così perché quella cosa ha osato...-
H –Apprezzo quello che stai cercando di dire Draco, ma un’altra parola e passerai un’ora nella Stanza dell’Oblio- disse freddo mentre si fermava davanti al muro che nascondeva l’ingresso della Comune per aspettare gli altri.
H –Dominor Serpens!-


Nota dell'autrice:
Salve gente! Ringrazio i 36 che hanno messo la mia storia tra i preferiti e i 31 che l’hanno aggiunta tra le seguite e chi segue pazientemente in silenzio.
Per scusarmi del ritardo della volta scorsa ho scritto un capitolo più lungo del solito ed ho praticamente obbligato la mia amica Xevel a betarmelo a tempo di record.
Quindi se siete contenti che abbia aggiornato in tempi ragionevoli vi consiglio di ringraziarla.(se non sapete come fare, un messaggio sul forum su HP che a fondato sarebbe l'ideale, il forum si trova qui.)
Cosa ne pensate del primo impatto del carattere Serpeverde di Harry con i suoi genitori?

Risposte alle recensioni:
en86: Ciao En, grazie per la recensione. Stavolta va meglio la lunghezza? Per la descrizione particolareggiata mi sa che dovrai aspettare un po’, a meno che tu non voglia che faccia un pasticcio con tutta la storia. È vero, non succederà, non perché abbia qualcosa contro Hermione, ma perché i serve così. Anch’io provo lo stesso per la piattola, per quanto riguarda Ron… credo che dopo che avrai scoperto cos’ha combinato ti farà un po’ meno pena. Sono contenta che la fic stia venendo bene. Me n’ero accorta che hai la fissa per i duelli, però non sono il mio forte, per scrivere quello confesso che ho dovuto chiedere un aiuto esterno. Cosa pensi di questo capitolo? Alla prossima by shiho93

acdcman: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che trovi interessante. Sai che non l’ho fatto neanche apposta a bilanciarli così bene? Non me n’ero proprio accorta a dire il vero ^///^. Ti ringrazio per i complimenti. Cosa pensi di questo capitolo? Alla prossima by shiho93

xevel: Ciao Ile, grazie per la recensione. Sono contenta che ti piaccia la divisa da duello di Harry. Trovi? in effetti ho avuto un'aiuto deccezzione per scriverlo, credo che tu conosca chi me l'ha dato XD. Per la psicomagia credo che dovrai aspettare il prossimo capitolo, o al massimo quello dopo. cosa pensi del primo impatto tra Harry versione serpeverde con i genitori? Alla prossima, baci by Sil

GinnyPotter93: Ciao, grazie per la recensione. Condivido la tua opinione su Harry, e poi... se si deve farlo forte tanto vale farlo essere il migliore non trovi? XD Sono contenta che Ginny non rientri nella rosa dei tuoi preferiti (per me è la stessa cosa, anchio prima di efp non avevo idea di cosa fossero le ff). Che ne pensi di questo primo capitolo in cui Lily e James a contatto con l'altro lato della personalità di Harry? Non ti preoccupare per Harry e Row, sto progettando una bella scenetta tutta per loro. Alla prossima by shiho93

MissyMary: Ciao, grazie per la recensione. (complimenti per il nick) I nuovi lettori sono sempre i benvenuti, non ti devi scusare, sono felice che la mia fic ti sia piaciuta a tal punto da leggerla tutta d'un fiato dal cell (so per esperienza personale che non è molto comodo). Sono contenta che trovi il mio Harry così perfetto, confesso che certe volte ho dei dubbi su qualcosima che penso sia di troppo o non resa bene, ma le recesioni come la tua me li fanno passare il uno schiocco di dita. Povero Nev, Silente gli ha fatto il lavaggio del cervello, non è colpa sua, lui fa quello che può per cercare di non deludere nessuno. Condivido pienamente la tua opinione sulla piattola e sul rosso malefico immeritavole di avere qualcuno come Harry come amico (basti vedere come l'ha mollato nel quarto libro, c'è voluto un Ungaro Spinato per farlo tornare sui suoi passi). In effetti quando legge quegli articoli ridacchia parecchio alla faccia di Silente e di tutto l'Ordine della Fenice. Che te pare come primo contantto con la sua versione scolastica? Ti dirò, il meglio deve ancora venire XD. Non ti preoccupare, anchio mi faccio un sacco di voli di immaginazione quando leggo una storia ch mi piace. ora sarà meglio che smetta perchè ti ho scritto un papiro! Alla prossima prossima by shiho93

sssweety: Ciao tesoro! Grazier per la recensione. Grazie per i complimenti ^///^. In questo capitolo c'è stato un'inizio, per il vero colpo aspetto il prossimo. Se vuoi delle anticipazioni, devi farti trovare online più spesso! Un pò direi di si, ma non lo ammetterà mai, l'invidia è un sentimento così poco Grifondoro XD. Alla prossima, bacioni dalla tua gemella Fiore

Uff, Finito! Ciao a tutti, alla prossima by shiho93

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

Capitolo 13 - Guardiana e la Sala Comune di Serpeverde


Quando, nonostante Harry avesse detto la parola d'ordine il muro non si aprì, il ragazzo e il suo amico biondo si scambiarono un’occhiata mentre arrivavano gli altri.
Sr –Cosa succede? Avete dimenticato la vostra parola d’ordine?- chiese malandrino.
H –Certo che no Sir, la parola d’ordine è giusta, il problema è un altro-
Rm –E quale sarebbe?- chiese curioso.
B –Sarebbe che il Guardiano si rifiuta di far entrare tanti ex Grifondoro-
Jm –Come si rifiuta? Non si è mai sentito che il guardiano di una Sala Comune non facesse entrare qualcuno che ha la parola d’ordine-
D –In questo caso il Guardiano è una donna, e lei non gradisce che passino membri di altre Case, nemmeno se sono anni che non frequentano più Hogwarts- spiegò con il suo solito tono strascicato.
Li –E allora come entriamo?-
H –Dovremo convincerla a farvi passare. Lasciate fare a me, e cercate di farvi notare il meno possibile. La potreste insultare senza neanche accorgervene, e in quel caso, se la prende male, nemmeno Silente in persona potrebbe convincerla a lasciarvi passare- una volta che i quattro Auror ebbero assentito, Harry e Draco posarono il palmo della mano sinistra su due punti specifici del muro di pietra che chiudeva l’entrata della Casa di Salazar.
Una luce si sprigionò dalla parete alla loro destra, in quel punto si aprì un’apertura dentro la quale videro la statua di una donna bellissima.
All’improvviso la statua prese vita e uscì con un portamento altero e fiero che gridava Serpeverde.
Gu –Chi osa disturbare la Guardiana della nobile Casa di Salazar Serpeverde?- disse regale mentre scrutava le persone di fronte a lei –Smeraldo, Argento- disse facendo una riverenza ad Harry e Draco.
H&D –Guardiana- risposero facendole un profondo inchino.
H -Ci dispiace doverti disturbare, ma è importante che tu faccia passare queste persone- chiese educatamente.
Gu -E per quale motivo dovrei far passare dei Grifoni?- domandò riducendo gli occhi a due fessure.
H -Ti ricordi che il preside ha acconsentito a far venire in visita periodicamente i familiari degli studenti?-
Gu -Si, non mi sarei aspettata che acconsentisse ad una cosa del genere senza consultarmi- disse storcendo il naso indispettita.
H –Hai assolutamente ragione, ma però adesso potresti far passare queste persone, per piacere? Fanno parte della mia famiglia, e vorrebbero visitare il posto dove passo 10 mesi l’anno- chiese garbato con espressione seria.
Lei li scruto tutti attentamente, poi si voltò e tornò al suo posto.
Gu –Lascio al vostro giudizio il compito di decidere- disse prima di che il muro si richiudesse sulla statua ora immobile.
Gli Auror stavano già per proporre al figlio di andare a cercare Josh alla torre di Grifondoro, quando improvvisamente l’entrata della Sala Comune di Serpeverde si aprì.
H -Vi do il benvenuto a Serpeverde- disse facendosi da parte per far passare gli altri.
La Sala Comune di Serpeverde era un elegante armonia di verde, argento e nero.
Lily, James, Sirius e Remus erano abituati a considerare una Sala Comune come un ambiente caldo, caotico, chiassoso e pieno di disordine, e quindi l’ordinata ed elegante Stanza che si trovavano davanti occupata da tanti ragazzi impegnati a parlare tra loro sommessamente, gli sembrava un ambiente molto freddo e triste.
Avevano appena avuto il tempo di giudicare la Sala Comune, che l’ingresso poco distante dal punto in cui si erano fermati si aprì, e ne entrò una ragazzina del primo anno in lacrime.
H –Ci penso io, tu intrattienili- disse al suo secondo mentre raggiungeva la ragazzina.
D –Ricevuto- disse serio.
Rm –Cosa succede?-
D –Niente di importante, succede piuttosto spesso in questo periodo dell’anno. Mentre aspettiamo che abbia finito, volete visitare la stanza degli annuari?- li distrasse.
Li –Cos’è la stanza degli annuari?-
B –Fin dai tempi di Salazar in persona, ogni anno facciamo un annuario con tutti i componenti della nostra casa. L’annuario è diviso in 10 sezioni, le prime sette sono per gli studenti, una per anno, poi ce ne è una per la squadra di Quidditch e una per la classifica dei più meritevoli- disse sorvolando volontariamente sull’ultima -prima che inventassero la macchina fotografica commissionavamo dei piccoli ritratti che poi venivano inseriti insieme ai dati dello studente- disse con fredda cortesia aprendo una porta che non avevano notato.
Quella stanza era piena di alti scaffali colmi di volumi con le copertine verde scuro con l’anno scritto sul dorso in argento.
Cassandra si diresse con sicurezza verso uno scaffale e prese il sesto volumetto dal lato destro dello scaffale, poi lo aprì e lo sfogliò fino ad arrivare ad una pagina in particolare per poi passarlo agli Auror.
Quando Lily vide il suo primogenito sulla pagina a cui era aperto si mise ad esaminare l’annuario con maggiore attenzione, nella pagina in cui c’era Harry, in alto a sinistra, c’era la scritta: Primo anno, di fianco alla foto c’era scritto:

Harry James Potter
Età: 11 anni
Data di nascita: 31 Luglio
Meriti scolastici: Da O a E in tutte le materie
Meriti sportivi: È il cercatore più giovane dell’ultimo secolo
Elementi del gruppo: Draco Malfoy, Blaise Zabini e Cassandra e Rowena Butterbeer
Punizioni speciali: Una per scherzo azzardato di livello 3


Jm –Cosa significa Punizioni Speciali? E cosa vuol dire scherzo azzardato di livello tre?- disse dimentico di con chi stava parlando perché interessato alle malandrinate del figlio.
D –Vede signor Potter, noi abbiamo delle regole, chi le infrange, a maggior ragione se ne è consapevole, va incontro ad una punizione speciale decisa da chi è al comando in quell’anno nella nostra Casa. Uno scherzo azzardato di livello tre ha un alta probabilità di essere scoperto durante la sua esecuzione, non è pericoloso come uno di quelli che architettano i Grifondoro, ma per i nostri standard è anche troppo- spiegò.
Sr –Pericoloso? E da quando qualcuno di voi Serpi farebbe qualcosa di pericoloso?- li derise dimentico di trovarsi in pieno territorio Serpeverde.
C –Qui si parla del pericolo di essere beccati e di far perdere punti alla nostra Casa, noi disapproviamo certi rischi senza un motivo che possiamo giudicare compensi i rischi, ma Harry si rifiutò di dare spiegazioni, e quindi dovette prendere la punizione- disse con tono di voce che a Sirius ricordava molto sua cugina Bellatrix.
Sr –Non è che nel tuo albero genealogico ci sono dei Black? Quel tono mi ricorda molto un membro della mia famiglia- disse con disgusto malcelato.
Rw –Signor Black lei ci sorprende!- disse con lo stesso tono della sorella.
C –È vero, non sa che nostra madre era Kendra Black?-
Sr –Cosa? Kendra? La gemella di Bellatrix?- chiese sconvolto, lui era molto affezionato a sua cugina Kendra, ma quando lei aveva rifiutato di venire con lui la notte che era scappato di casa avevano perso i contatti.
In quel momento Harry li raggiunse seguito dalla ragazzina di poco prima, che sembrava non fosse mai scoppiata a piangere.
D –Tutto a posto?- chiese con noncuranza, come se non fosse nulla di più di una domanda di routine.
Harry passo hai suoi amici un pezzo di pergamena che loro lessero con sguardo imperscrutabile.
B –L’organizzo subito- disse uscendo velocemente dalla stanza seguito dalla primina.
H –Bene, cosa stavate facendo prima che il mio arrivo vi interrompesse?-
Rm –Ci stavano mostrando l’annuario del vostro primo anno-
H –Perché invece non date un’occhiata a quello dell’anno scorso?- disse prendendo l’ultimo volumetto a destra dallo scaffale da cui poco prima Cassandra aveva estratto quello del primo anno e passandolo a Lily mentre Rowena metteva a posto l’altro.
Gli Auror lo sfogliarono interessati fino a che non arrivarono nella pagina dove c’era Harry, nella sezione del sesto anno.
In quella pagina c’erano solo Harry e il suo gruppo, tutti in espressioni e pose degne di Salazar Serpeverde.
Stavolta la parte scritta di fianco alla foto del moretto recitava:

Harry James Potter
Età: 16 anni
Data di nascita: 31 luglio
Meriti scolastici: E in tutte le materie
Meriti sportivi: Capitano e cercatore più giovane del secolo
Elementi del gruppo: Draco Malfoy, Blaise Zabini e Cassandra e Rowena Butterbeer
Punizioni speciali: Nessuna
Posizione sociale: Principe di smeraldo e Guida riconosciuta


Rm –Cosa vuol dire principe...?- non fece in tempo a finire che, dalla porta, entrò un ragazzo con la spilla da Prefetto appuntata sulla divisa.
Senza una parola, il ragazzo consegno una pergamena ad Harry per poi andarsene.
Il moro principe delle serpi lesse velocemente la pergamena per poi passarla a Draco.
D –Me ne devo occupare io?-
H –No, è compito mio. Scusatemi, c’è bisogno di me in un altro posto- disse andandosene di nuovo.
Rm –Che cosa vuol dire principe di smeraldo e Guida riconosciuta?- completò la domanda che prima era stata interrotta.
I tre ragazzi si scambiarono un’occhiata.
Rw –Se Harry non avesse voluto che glielo spiegassimo non avrebbe permesso loro di vederlo- disse interpretando i pensieri nella testa del suo cugino biondo.
D –Hai ragione- riconobbe per poi girarsi verso i quattro adulti impazienti –vedete, noi Serpeverde abbiamo delle regole diverse da quelle in vigore nelle altre Case, fin da quando Salazar lasciò la scuola, una di esse prevede che all’interno degli studenti ce ne sia uno, che in genere è tra i più responsabili, che guidi tutti gli altri, la storia che c’è dietro a questa cosa è molto lunga, e scommetto che ci sono per voi molte attività più interessanti di una lezione di storia Serpeverde. Comunque sia, quando la Guida di turno raggiunge la fine del settimo anno nomina fra gli studenti degli anni inferiori la prossima Guida che deve ottenere di farsi accettare da tutta la Casa. Principe è il titolo che diamo a chi raggiunge i massimi gradini della nostra scala sociale. Io e Harry siamo principi dal nostro quarto anno e Harry è diventato la nostra Guida all’inizio del quinto- spiegò stringatamente guadagnandosi due identiche occhiate di disapprovazione dalle cugine.
C –Come pretendi che capiscano se la spiegazione è degna di una di quelle di Hagrid?-
Rw –Ha ragione Cass, se Harry fosse qui ti metterebbe in punizione speciale-
Li –Ragazzi? Potete dirci cosa comporta essere la Guida?- chiese curiosa dato che non ci aveva capito molto.
L’unica cosa che aveva capito era che era una posizione di responsabilità.
C –Si signora. Essere la Guida procura molte responsabilità, spesso noi altri, quando abbiamo un problema serio che non riusciamo a risolvere per conto nostro, andiamo da Harry, tutti quanti. Lui arbitra le discussioni e i litigi, trova soluzioni per i compiti che non si riesce a svolgere o alle ansie da esame dei più nervosi, rimprovera chi si comporta male e punisce chi infrange le regole. C’è chi va da lui anche per i piccoli problemi, come quando un ragazzino non sa come chiedere ad un ragazza di uscire o una coppia litiga. Credo Che questo sia tutto quello di cui abbiate bisogno per capire-
Jm –Ma come può un ragazzo farsi carico di tante responsabilità? La maggior parte di queste mansioni non spetterebbero al vostro Capo Casa?-
Rw –Può darsi, il professor Piton capisce le nostre necessità come Casa, ma Harry è uno di noi e può capire le nostre necessità come individui. Una cosa che non vi abbiamo detto è che per avere questo ruolo bisogna essere dei perfetti Serpeverde- alle sue parole i due uomini mori cominciarono boccheggiare increduli, ma quando Harry entrò con passo elegante e un’espressione fredda ed imperscrutabile in viso non ce la fecero più e svennero sul freddo pavimento dei sotterranei.


Nota dell'autrice:
Salve gente! Ringrazio i 39 che hanno messo questo storia nei preferiti, i 33 che l’hanno aggiunta alle seguite e chi segue in silenzio senza lasciare traccia della sua presenza.
Allora, Come vi è sembrato questo capitolo? Nel prossimo vi anticipo che ci sarà qualche piccolo chiarimento tra Harry e la sua famiglia allargata.
Scusate se ci ho messo tanto, ma il prossimo capitolo è quasi finito, quindi non dovrete preoccuparvi che faccia ritardo anche la prossima volta.

Risposte alle recensioni:
en86: Ciao En! Grazie per la recensione. La risposta alla tua prima domanda l’avrai nel prossimo capitolo, promesso ;). Anch’io non vedo l’ora di svelarvi tutti i misteri di questa fic, ma pazienta, l’attesa a volte e la parte migliore. Per le altre tue domande… sono i vantaggi di essere Auror e di far parte dell’Ordine, si può chiedere al preside qualche favoruccio (favoritismo grifondoro NdA tossendo per non farsi sentire). A dire il vero non so se hanno una vita loro, Rem sta con Tonks (Dio scampi alle povere serpi di averla nella loro Sala Comune, la distruggerebbe inavvertitamente XD), ma Sirius non so, credo che sia il classico Don Giovanni che ci prova con tutte ma che non rimane a lungo con nessuna. Alla prossima by shiho93

MissyMary: Ciao, grazie per la recensione. Non mi devi ringraziare, sono io che devo ringraziare te perché segui la mia storia e poi lasci un parere. In effetti un po’ traumatizzati lo sono, ma comunque che si aspettavano? Harry è Harry XD. Non ti preoccupare cosa ha combinato la piattola si scoprirà tra non troppo, ed allora i fan di Ginny vorranno scannarmi, ma tutti gli altri credo che organizzeranno una caccia alla piattola con tanto di fiaccole e forconi. Naturale che è stato comprensivo, Harry e praticamente suo fratello. Credo che ormai si sia capito che Harry è fuori dal comune, chi è che non si farebbe un bel esamino di coscienza confrontandosi con lui? Anch’io tifo per gli amici attuali di Harry. Alla prossima by shiho93

GinnyPotter93: Ciao, grazie per la recensione. Ovvio che Harry è il migliore! Quando si saprà, se vuoi ti tengo un posto per la caccia alla piattola. In effetti per lui sarebbe una prospettiva interessante, peccato che non potrà farlo subito, ho altri piani per la fine della scuola XD. I consigli sono sempre ben accetti, è così che le fic carine diventano belle. Alla prossima by shiho93

acdcman: Ciao, grazie per la recensione. Scusa la mia ignoranza, ma chi è il Sergente Maggiore Hartman? Alla prossima by shiho93

fra ro: Ciao Socia! Grazie per la recensione, e grazie anche per i complimenti ^///^. Anch’io adoro questo Harry. Domanda, cosa intendi con: le lettere? Alla prossima, un bacio by Sil

sssweety: Ciao tesoro! Grazie per la recensione. Sono contenta che la storia ti piaccia. Lo so che è triste pensare quanto poco lo conoscono, ma nel prossimo cap ci sarà un chiarimento in proposito. Credo che molti lettori si unirebbero alla caccia. Alla prossima, bacioni dalla tua gemella Fiore

princess oscure: Ciao Princess! Grazie per la recensione. In effetti ha un talento naturale. Certo che si faticherà di più, sai, per vincere un bel faccino non basta, ci vuole anche la fatica. Grazie per i complimenti. Alla prossima, baci by shiho93

xevel: Ciao Socia! Grazie per la recensione. Non ti preoccupare per il ritardo, l’importante è che hai comunque recensito. In effetti il sale in zucca non può averlo preso da James… in effetti credo che quella scena sarà interessante. Sai, le tue improvvise doti medianiche suonano sospette… Alla prossima, un bacio by Sil

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

Capitolo 14 - Chiarimenti e punizioni


Quando Harry vide il padre e il padrino accasciarsi al suolo scoccò un’occhiata interrogativa ai 3 ragazzi.
H –Cos’è successo?- chiese, mentre Lily si precipitava preoccupata verso il marito.
C –Forse abbiamo esagerato con le informazioni-
H –Forse…- tirò fuori da una tasca una scatola di pelle che una volta aperta rivelò tutta una serie di fialette senza etichetta contenti liquidi di vari colori e sfumature.
Ne prese una e la osservò il contro luce, poi fece cadere alcune gocce del suo contenuto su un fazzoletto e lo mise sotto il naso dei due svenuti che ripresero conoscenza entro qualche secondo.
Mentre si riprendevano, Harry mise via fazzoletto e fialette.
Jm –Lily? Credo di aver appena avuto un incubo. C’era Harry ed era la reincarnazione di Salazar Serpeverde- disse ancora intontito.
Sr –Allora Ramoso, credo abbiamo fatto lo stesso sogno- disse nello stesso stato dell’amico mentre si teneva la testa.
Quando ripresero contatto con la realtà sgranarono gli occhi e si affrettarono a chiedere scusa ad Harry, convinti di averlo ferito, ed avevano anche ragione, ma non per il motivo che credevano loro.
H –Non c’è bisogno che vi scusiate. Anche se avete definisco un incubo quello che avete scoperto, considero un complimento che mi definiate la reincarnazione del fondatore della mia Casa- disse con un sorriso strano –Ragazzi, perché non andate a vedere perché Blaise ci sta mettendo tanto?- disse rivolgendo loro un’occhiata significativa.
Sr –Contento che tu sia contento- borbotto.
Rw –Ok Harry, torniamo fra poco- disse fermandosi un secondo per stringergli brevemente la mano per poi guidando la sorella e il cugino fuori dalla stanza.
H –State bene?-
Sr –Credo di si-
Li –Harry, come mai sei così diverso? È da quando siamo arrivati che ti comporti in modo strano- chiese preoccupata.
H –È per parlarvi di questo che ho mandato via i miei amici- disse serio –la verità è che vi ho nascosto una parte di me per troppo tempo, non mi sto comportando in maniera strana adesso, mi comporto in maniera strana quando sono a casa o a Grimmauld Place- ammise.
Rm –Perché Harry? Sembra quasi che tu abbia una doppia personalità-
H –Credete che sia facile essere la pecora nera di famiglia? Anche se in questo caso sarebbe meglio dire il serpente… Credete che mi sia piaciuto decidere alla veneranda età di 11 anni di nascondere una grossa parte di me alla mi famiglia?- disse con rabbia mentre per un attimo la sua maschera cadeva e lasciava trasparire il dolore.
Jm –Perché figlio mio? Perché ti sei voluto nascondere da noi?- chiese, mentre sua moglie con le lacrime agli occhi abbracciava Harry.
H –Per non perdervi- ammise con un filo di voce –Avevo paura che tutti voi non avreste accettato che ho un diverso modo di pensare e vedere le cose, e così, mano a mano che il mio essere Serpeverde diventava più pronunciato, quando non ero qui ho cominciato a reprimere una parte sempre più grande di me stesso- disse rispondendo all’abbraccio della madre.
Li –Oh Harry, come hai potuto pensare una cosa del genere? E come mai tutto ad un tratto hai deciso smettere?-
H –Non ce la facevo più a nascondermi, le mie uniche alternative a questo punto erano dirvi tutto o scappare a casa di Draco. E di certo le qualità della mia Casa non mi hanno aiutato a fare la scelta più coraggiosa- scherzò facendo un piccolo sorriso.
Jm –Figliolo, sei così maturo che a volte ti dimentichi tu stesso di essere solo un ragazzo di diciassette anni. E noi col nostro lavoro siamo sempre stati troppo occupati per accorgerci che ti stavi allontanando da noi- disse abbracciandolo a sua volta.
Sr –Ehi! Voglio partecipare anch’io a questo abbraccio di famiglia!- disse trascinandosi dietro Remus –sai Harry, capisco come ti sei sentito, anch’io a mio tempo sono stato la pecora nera di famiglia- disse accantonando la sua facciata da malandrino per un secondo -ma non ero maturo ne coraggioso quanto te, e così ho preferito scappare a casa di James- ridacchio.
Jm –È vero, tu sei stato molto coraggioso a scegliere di mostrarti e di parlare con noi. Dentro di te hai più qualità Grifondoro di quanto pensi- disse battendo una mano sulla spalla del figlio –Sai, sono molto contento che tu non abbia deciso di scappare a casa del piccolo Malfoy come fece Sirius a suo tempo-
Rm –Si, ci hai evitato di mobilitare tutto il dipartimento Auror e tutto l’Ordine per fare irruzione a palazzo Malfoy come avrebbero certamente cercato di fare questi due- disse tirando fuori il suo lato malandrino.
Jm&Sr –Lunastorta!- esclamarono fintamente indignati –come puoi dire una cosa del genere?-
Li –Perché vi conosce cari i miei sbruffoni- li prese in giro ridacchiando.
In quel momento tornarono Rowena, Cassandra e Draco.
H –Credo che per oggi abbiate esplorato anche troppo. Che ne dite di andare a trovare Josh, adesso? Ci rivedremo a pranzo- propose.
Li –Non vieni con noi?- chiese delusa.
H –Certo che no- disse risoluto –dovreste saperlo che noi serpi non siamo gradite in territorio rosso-oro- finì con ironia.
D –Forse solo Prescelto Paciock potrebbe far entrare una serpe in quel dormitorio senza che i grifoni insorgano, e quella serpe comunque non potrebbe essere una di noi. È impossibile che accettino uno qualunque di noi anche se fosse solo di passaggio-
Rw –Questo sempre se trovate un Serpeverde disposto a venirci-
C –E poi dobbiamo metterci avanti con lo studio visto che oggi pomeriggio vogliamo andare a quella conferenza-
Jm –Va bene, andiamo a cercare la McGranitt per farci dire la parola d’ordine di Grifondoro- disse felice di uscire dai sotterranei.
Dopo che ebbero accompagnato i familiari di Harry fuori dai sotterranei, i ragazzi tornarono in Sala Comune dove si sedettero su un divano.
H –Allora, quanto gli avete raccontato?-
D –Niente di che. Abbiamo fatto un accenno al fatto che abbiamo regole diverse e a quali sono alcuni dei doveri di una Guida-
H –ottimo lavoro- disse soddisfatto.
C –Come è andata a te?-
H –Una meraviglia… hanno detto che ho più qualità Grifondoro di quanto penso- rispose disgustato.
Rw –Non te la prendere, probabilmente non ricordano che per noi quello equivale ad un insulto. In fondo hanno lasciato Hogwarts da quasi vent’anni- lo consolo dandogli un bacio.
Quando Harry si stacco, Row mise su un’espressione contrariata.
Rw –Non avevo ancora finito- disse riprendendo a baciarlo, stavolta più profondamente.
Quando si stacco di sua iniziativa qualche minuto minuto più tardi Harry le sorrise.
H –I Serpeverde si prendono sempre quello che vogliono, eh?-
Rw –Esatto- confermò sorridendo maliziosa.
C –Che problema c’era prima?-
H –Vincent e Gregory facevano a botte, di nuovo-
D –Un’altra volta? Possibile che non possano fare a meno di darsele minimo una volta alla settimana?-
C –Sembrerebbe di no…-
H –Direi che hanno bisogno di un aiuto per smettere- disse con sguardo pericoloso –Tiger! Goyle!- chiamo ad alta voce facendo scendere il silenzio in Sala Comune.
I due grossi ragazzi vennero fuori dal corridoio in cui stavano aspettando e camminarono a testa basta fino a trovarsi di fronte al divano dove i principi stavano seduti.
H –Sapete perché siete qui?- chiese gelido come il ghiaccio.
V –Sì, mio principe, perché oggi ci siamo picchiati-
H –Non è esatto, siete qui perché vi siete picchiati una o più volte alla settimana da quando la scuola è ricominciata. Ne io ne gli altri può e deve farvi da balia continuamente. Quindi ho deciso che passerete due ore nella Stanza del Nulla Assoluto- sentenziò con tono che non ammetteva repliche sotto gli occhi concordi di tutta la casata.
Harry si alzò, andò davanti ad un grande arazzo nero su cui era rappresentato un serpente verde-argento, appoggiò il palmo di una mano sul capo del serpente che sibilò per poi scostarsi mentre sull’arazzo compariva una porta che si aprì rivelando il nulla, anche se qualcuno avesse provato a guardarci dentro, avrebbe visto un vuoto assoluto e senza fine.
G –Ricorriamo al diritto di accompagnamento-
H –Avete guadagnato questo diritto. Concesso. Seguitemi- disse precedendoli nella stanza senza fare una piega.
Nel frattempo era arrivato Blaise con la ragazzina del primo anno che chiese:
? –Scusatemi per il disturbo. È permesso chiedere cosa sia il diritto di accompagnamento?-
D –Sì, Illionor, ti è permesso. Come tu sai, o dovresti sapere, la Stanza dell’Oblio o del Nulla Assoluto, venne creata da Salazar Serpeverde in persona per punire le infrazioni alle nostre regole. In quella Stanza, le leggi del tempo e dello spazio non valgono, puoi entrarci con una decina di persone e vagare per giorni senza intravederne neanche una per poi scoprire che sono passate solo poche ore. Il diritto a cui hanno fatto ricorso Vincent e Gregory consiste nel chiedere alla Guida, l’unica persona che possa assegnarti una punizione lì dentro, di accompagnarti in quanto essa, essendo legata alla stanza dal suo ruolo, non può perdersi nell’Oblio e sarà sempre un punto di riferimento per lo sfortunato. Questa non è una cosa a cui tutti possono ricorrere, è un diritto che bisogna guadagnare. E ti garantisco che non è affatto facile- spiegò pacatamente.
I –Ti ringrazio mio principe per aver risposto alle mia domanda-
D –Non c’è problema, ricorda che però non bisogna attenersi alle regole solo per paura di finire nella Stanza, bisogna farlo perché quelle regole sono importanti per il nostro stile di vita e la nostra cultura-
I –Sì mio principe, ho capito- disse la ragazzina per poi salutare cortesemente ed andarsene.
Nelle due ore successive, i ragazzi aggiornarono Blaise su quanto accaduto in sua assenza e poi si misero a studiare lì, sui divani.
Quando Harry uscì dalla Stanza seguito da Tiger e Goyle, si diresse tranquillamente verso i suoi amici per poi risedersi al fianco della sua ragazza mentre i due ragazzi andarono nella loro stanza.
H –Allora, Blaise? A chi hai affidato la spedizione punitiva contro quei Tassorosso?-
B -Ho pensato che fosse l’occasione giusta per battezzare quelli del terzo anno-
H –Va bene, ottimo lavoro. Adesso sarà meglio andare a pranzo- disse porgendo la mano a Rowena per aiutarla ad alzarsi dal divano subito imitato da Blaise con Cassandra.
Si incamminarono fuori dalla loro Sala Comune, per una strana coincidenza, appena ebbero salito la scalinata che porta fuori dai sotterranei, videro la famiglia di Harry scendere la scalinata che portava al primo piano.
Camminando raggiunsero le porte della Sala Grande, subito raggiunti di corsa dagli ex Grifondoro con Josh al seguito.
Js –Ciao Harry, non so te ma io ho una fame da lupi- disse allegro come al solito.
H –Ciao Josh, anche noi abbiamo un discreto appetito. Giusto ragazzi?-
B –Giusto. Che ne dite di invitare la famiglia di Harry al nostro tavolo?- domandò divertito.
Li –Direi che non è il caso. Ci rivediamo alla fine del pranzo per la conferenza?-
H –Ok mamma, a dopo- disse salutando per poi andare al suo tavolo.


Nota dell'autrice:
Salve gente! Ringrazio i 40 che hanno aggiunto la mia storia alle preferite, i 35 che l’hanno messa tra le seguite echi la segue in silenzio capitolo dopo capitolo. Come promesso eccomi puntuale con l’aggiornamento della settimana. Ecco la cattiva notizia, forse la settimana prossima non sarò così puntuale. Passando ad altro, vi sembra che la storia sia scesa di qualità? Lo chiedo perché ho notato che le recensioni si sono quasi dimezzate. Se avete qualche critica costruttiva sono dispostissima a prenderla seriamente in considerazione. Nel prossimo capitolo si assisterà finalmente alla conferenza. Che ci sia qualche sorpresa in agguato?


Risposte alle recensioni:
MissyMary: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che ti sia piaciuto il precedente capitolo. Anch’io non ci perderò il sonno se rimarranno traumatizzati XD. Harry deve essere impeccabile, in fondo succede continuamente. Naturale che ha suo tempo Tom è stato una guida! Ma il parentato xenofobo non lo scoprirà. In effetti non era mai successo che scegliessero un ragazzo così giovane, se non hai tempi di Tom XD. Si, solo loro, anche se Blaise lo si può considerare un principe aggiunto. È possibile, in fondo non potevano avere guida migliore. Se vuoi ti aiuto ad affilare la spada XD. Alla prossima by shiho93

Sssweety: Ciao gemellina mia! Grazie per la recensione. Concordo in pieno con te. Ovvio che lo è stato anche Tom! È discendente di Salazar Serpeverde, figurati se non lo facevano guida! Non hanno proprio tutti paura di Harry (sennò se ne sarebbe accorto persino Hagrid che Harry non è proprio quello che sembra) ti ringrazio molto per i complimenti. (attendo il prossimo aggiornamento per ricambiare). Tvb, bacioni by Fiore

en86: Ciao En, grazie per la recensione. Più o meno si. In effetti ho un po’ esagerato, ma mi è parsa una scena un po’ comica (lo so, il mio senso dell’umorismo non è dei migliori). Per i Grifoni (Ron in particolare) ti toccherà aspettare il prossimo capitolo. Per i rapporti con Tom non ho ancora deciso con precisione. Alla prossima by shiho93

Xevel: Ciao socia! Grazie per la recensione. Lo chiedi anche? Se provi ha leggere sotto il titolo i ringraziameti per il beta forse si capisce perché trovo le tue doti medianiche sospette XD. Tvb anch’io Ile. Baci by Sil

(recensioni inserite il 01/11/09 alle 20:13)

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

Questo capitolo è dedicato alle mie Socie dell'Adsa (Associazione a Delinquere Slasher Anonime) Xevel e Fra ro.
Perché siamo uguali, tre pazze con la Potter Mania ed un pairing impossibile nel cuore.
V.v.b. :*
Sil

Capitolo 15 - La conferenza


Alle 3 di quel pomeriggio ebbe inizio la conferenza sulla Psicomagia.
Il preside l’aveva organizzata in modo che nella prima metà del pomeriggio gli studenti partecipanti sarebbero stati quelli di Grifondoro e Serpeverde, e nella seconda quelli di Corvonero e Tassorosso.
Erano presenti tutti gli studenti del settimo anno di entrambe le Case e la maggior parte di quelli del quinto anno di Serpeverde, del quinto anno di Grifondoro invece, c’erano solo una manciata di ragazzi, tra cui Joshua.
Lungo i muri della Sala Grande erano state posizionate diverse file di banchi nei quali si posizionarono gli studenti, Grifondoro da una parte e Serpeverde dall’altra.
I due Psicomaghi erano un uomo ed una donna di pari statura.
La donna, era mora, aveva I capelli lunghi legati dietro il capo in un chignon stretto quasi quanto quello della professoressa McGranitt, l'uomo era castano ed aveva i capelli corti.
Per circa mezz'ora, i due spiegarono i concetti base della Psicomagia proiettando nell'aria tramite un apposito incantesimo i concetti principali e degli schemi.
M1 -...Ora passiamo alla risoluzione di conflitti interpersonali. E visto che la metà di voi si sta addormentando, che ne dite di una dimostrazione pratica?- chiese la donna guardando divertita alcuni studenti semi appisolati che si raddrizzavano di scatto con aria imbarazzata.
M2 -Volete proporci due studenti con un rapporto particolarmente burrascoso?- alla sua domanda, una mano dal lato Grifondoro della Sala si alzò.
M2 -Signorina...?-
G -Weasley, signore. Vorrei proporvi di risolvere il conflitto tra mio fratello Ron- disse indicando il rosso affianco a lei -e Harry Potter- indicando il moro dall'altra parte della stanza in tempo per ricevere un'occhiata talmente gelida da far rabbrividire i ragazzi intorno a lei -sono convinta che questo conflitto sia solo un malinteso. Soprattutto perché erano molto amici quando erano piccoli- finì alzando coraggiosamente il capo e fissando negli occhi Harry.
Rn –Neanche per idea! Noi ci detestiamo e basta!- ribatte con rabbia ed indignazione.
H -"Coraggiosa e stupida"- pensò abbassando ancora di più la temperatura del suo sguardo finché la rossa non distolse il suo –cos’è Weasley, hai paura?- lo derise ad alta voce –oppure hai la coda di paglia?- gli chiese guardandolo negli occhi.
Rn –Certo che no! E te lo dimostro subito!- mentre le orecchie gli diventavano rosse.
C -Lei sa- affermò a bassa voce scrutando la rossa di fianco a Ron.
B -Come è possibile?- chiese accigliandosi.
H -Glielo dissi io quando stavamo insieme- li interruppe in un sussurro.
D -Questo dimostra ancora una volta quanto i Grifondoro siano poco degli di fiducia-
H -Concordo- mormorò mentre raggiungeva il palco rialzato dove stavano gli Psicomaghi insieme al sesto figlio di casa Weasley.
La donna fece apparire due sedie e ci fece accomodare i ragazzi.
M1 -Sapete, i casi come il vostro, dove un forte legame d'affetto si trasforma in continui scontri, sono quelli che preferisco. È interessante come reagisce la psiche umana a quello che ritiene essere un grave torto nei suoi confronti- disse mentre preparava due bicchieri in cui versò alcune gocce di due pozioni differenti –ecco, bevete questo- porse i bicchieri ai ragazzi che ne bevvero il contenuto.
I due Psicomaghi mormorarono un incantesimo che fece apparire una sfera sulla testa di entrambi i ragazzi, ed al loro interno, cominciarono a pulsare macchie di colori che passavano tutti gradi e le sfumature possibili ed immaginabili.
In quella di Ron, i colori erano caotici, ingarbugliati e pulsavano violentemente, mentre in quella di Harry erano più ordinati e sembravano seguire un percorso preciso anche se pulsavano in modo altrettanto violento.
M2 -Come potete vedere, in queste sfere al di sopra della testa dei vostri compagni sono rappresentate le loro emozioni. A livello emozionale, la violenza della pulsazione dei colori ci dice che conoscendosi bene andrebbero molto d’accordo anche perché tendenzialmente avrebbero le stesse reazioni. Solo che il signor Potter è in grado di controllare le sue reazioni e le sue emozioni quasi alla perfezione- disse osservando le sfere sotto gli occhi metà sorpresi e metà indifferenti degli studenti.
Rn -Come è possibile?- proruppe incredulo mentre Harry storceva le labbra.
M1 -Imponendosi una certa disciplina e conoscendo sufficientemente se stessi e le proprie emozioni. Si può dire, signor Weasley che il suo compagno non mente mai a se stesso- sorrise.
M2 –Andiamo avanti, concentratevi intensamente sul periodo in cui eravate amici. Se vi concentrate a sufficienza, i colori nelle sfere cominceranno a vorticare velocemente-
Quando i ragazzi eseguirono, i colori nelle sfere cominciarono a vorticare, poi le sfere si unirono e mostrarono un filmato, un ricordo, non era come quando si vedeva un ricordo in un pensatoio, le immagini dei due protagonisti erano circondate dai colori delle emozioni provate in quei momenti.

Un bambino moro di non più di 10 anni stava correndo inseguito da un bambino coi capelli rossi.
Il rosso spiccò un salto e placcò il moro, una volta toccato il terreno, i due bambini cominciarono a rotolare ridendo finché non si fermarono col moretto seduto sul rossino.
H -Ho vinto io!- si vantò con gli occhi che brillavano.
Rn -Solo fortuna, se non fossimo stati in pendenza non avremmo rotolato e avrei vinto io- borbottò imbronciato.
H - Si, certo- lo assecondò ridacchiando mentre si alzava -Ron?- chiese con una certa esitazione mentre si stendeva accanto all'amico.
Rn -Cosa c'è?-
H -Domani vengono i miei per portarmi a comprare la roba per Hogwarts-
Rn -Fantastico vero? Non vedo l'ora di poter fare una vera magia!-
Entusiasmo.
H -Si, anch’io. Però...- esitazione.
Rn -Cosa c'è fratello? E non dire niente, so che c'è qualcosa, ci giri intorno da una settimana-
H -è che... ho paura- ammise.
Preoccupazione.
Rn -Di cosa?- chiese aggrottando le sopracciglia.
H -Di andare a Hogwarts, ho paura che cambieranno troppe cose, che ti farai amici più interessanti e non sarai più il mio migliore amico- rispose guardando dall’altra parte.
Vergogna.
Rn –Questo non succederà!- affermò il rossino deciso mentre Harry si girava verso di lui.
H -Anche se finiremo in Case diverse?-
Rn –Anche se finiremo in Case diverse. Amici per sempre. Ricordi?- disse sorridendo mentre si alzava una manica per mettere in mostra un braccialetto.
H –Per sempre- confermò mettendo in mostra un braccialetto identico a quello dell’amico.


I presenti non ebbero nemmeno il tempo di metabolizzare quello che avevano visto che il filmato cambiò.
Erano passanti uno o due mesi al massimo dal precedente ricordo.

Ron indossava la divisa di Grifondoro e camminava in uno dei corridoi di Hogwarts con la fronte corrucciata.
H -Ron!- disse mentre correva verso il rosso, che si fermò al richiamo.
Harry si fermò con il fiatone di fianco all'amico allentandosi con una mano la cravatta verde-argento.
H -Dov'eri finito? È tutta la mattina che ti cerco, come ti sei trovato ieri sera nel dormitorio di Grifondoro?- chiese -Ron?- ritentò vedendo che l'amico non rispondeva.
Rn -I Serpeverde sono cattivi- cominciò ignorando i tentativi di Harry di interromperlo -se il Cappello Parlante ti ha messo ha Serpeverde significa che ha visto in te qualcosa che non va-
dispiacere.
H -Questo cosa vuol dire?- Paura.
Rn -La nostra amicizia finisce qui- Dispiacere.
H -Ma avevi detto...- Dolore.
Rn -Non importa cosa avevo detto! Non posso essere amico di uno sporco Serpeverde!- disse voltando letteralmente le spalle al suo ex migliore amico. Rabbia.
H -Bene- disse con voce tanto atona da indurre Ron a girarsi.
Sul suo viso il rosso scorse il gelo e nei suoi occhi la rabbia.
H -se le cose stanno così allora non ho più bisogno di questo- disse sfilandosi dal braccio il braccialetto e buttandolo ai piedi del rosso come se fosse spazzatura, ma era cenere.
La cenere di un'amicizia distrutta senza un vero perché.
H -Addio Weasley- disse andandosene.

Le sfere si divisero, quella di Ron ricominciò a mostrare le sue vorticanti emozioni mentre quella di Harry andava avanti.
Appena ebbe girato l'angolo il moretto cominciò a correre velocemente verso la Sala Comune della sua Casa.
H -"Non piangere, non piangere, non piangere..."- si ripeteva come un mantra mentre il dolore lo torturava.
Disprezzo per se stesso. Disprezzo per Ron. Disprezzo per il destino che gli aveva tolto il suo migliore amico.
Nell'attraversare a razzo la Sala Comune, travolse Draco Malfoy, uno dei suoi nuovi compagni di stanza, che stava parlando con le cugine Rowena e Cassandra Butterbeer.
Arrivato nel dormitorio dei ragazzi del primo anno, si buttò sul suo letto senza neanche accorgersi che Blaise Zabini, un altro dei suoi compagni era nella stanza.
D -Potter, che ti succede?-il ragazzino l’aveva seguito dopo essersi rialzato.
H -Niente- disse rimanendo girato dall'altra parte.
Rw -E allora, perché stai piangendo?-
H -Non sto piangendo- disse, ma portandosi una mano agli occhi, capì che aveva ragione la ragazza, stava davvero piangendo.
B –Invece si. Ci racconti perché?-
H –Non ho niente- insistette –semplicemente ho appena scoperto che i veri stronzi sono i Grifondoro-
C –Questa è una lezione che prima o poi va imparata- commentò porgendogli un fazzoletto.
D –Vero, che ne dici di allearci per fargliela pagare?-
H –Va bene- sorridendo –però ad una condizione: diventate miei amici?- propose.
Rw –Certo, è anche quello che ti volevamo chiedere noi in cambio dell’aiuto. Vero ragazzi?-
B –Si-


La sfera tornò al suo flusso ordinato di emozioni.
I due Medimaghi non sembravano far caso all’atmosfera sbalordita che si era creata.
M1 –Gli amici del signor Potter e del signor Weasley vogliono raggiungerli, prego?-
Immediatamente Draco, Rowena, Blaise e Cassandra camminarono compatti fino ad arrivare al fianco di Harry, mentre con esitazione, Hermione, Ginny, Neville, Joshua e Luna - che era venuta nonostante la sua Casa non dovesse partecipare – andavano da Ron anche se Joshua continuò a camminare fino ad arrivare dal fratello.
Js –Spiacente Ron, la famiglia viene prima-
Anche Luna andò da Harry con la sua solita aria svagata.
Lu –Harry mi piace di più- si limitò a dire sorridendo al moretto.
Hm –Ron, come hai potuto fare una cosa del genere ad un amico? E per un motivo così stupido oltretutto. Scommetto che non gli hai neanche mai chiesto scusa...- disse con una posa che ricordava quella di Molly Weasley mentre sgrida i figli.
H –Calmati Granger. Ormai, dopo tutto questo tempo le scuse sono inutili. Anche perché non potremo mai più essere amici- la interruppe.
N –Ma adesso potete chiarire tutto...- obbiettò.
B –Il punto Paciock, è che per Harry non c’è niente da chiarire. Un tipo così è meglio perderlo che trovarlo- spiega indicando Ron con un cenno del capo.
Rw -Sai, Weasley? Devo ringraziarti. Se tu non avessi allontanato Harry, noi non saremmo mai diventati amici, “noi non ci saremmo mai fidanzati e i Serpeverde avrebbero perso il loro principe e la loro Guida”-
C –E questo è l’unico motivo per cui lui non è mai finito in infermeria a causa nostra- disse indicando il rosso con un cenno.
M2 –Direi che adesso la conferenza può andare avanti. Potete tornare ai vostri posti- disse lo Psicomago congedandoli.


Nota dell'autrice:
Ringrazio i 43 angeli che hanno aggiunto questa fic tra le preferite, i 37 che l’hanno messa tra le seguite e chi la segue in silenzio.
Salve gente! Scusate per il ritardo, ma un po’ per colpa del mio palmare che mi ha tradito cancellando la prima stesura del capitolo un po’ per la scuola un po’ per la beta che si sa ha anche lei una vita non ho potuto fare prima.
Finalmente avete assistito alla famosa conferenza e scoperto cosa ha combinato Ron, che ne pensate? Voglio un parere sincero.
Nel prossimo capitolo ritornerà in scena Tom, non vedete l’ora, eh? ;)
Un bacio a tutti voi by shiho93

Risposte alle recensioni:
MissyMary: Ciao, grazie per la recensione, e complimenti per essere stata la prima di questo capitolo. Dovere. Non vorrei mai che la Piattola sopravviva per sbaglio… XD. Row ed Harry insieme piacciono un sacco anche a me. Era d’obbligo che i principi fossero loro, se ci hai fatto caso coi loro occhi fanno i colori della loro Casa. Per quanto riguarda San Salazar… Amen! Come ti è sembrato questo capitolo? Alla prossima by shiho93

xevel: Ciao socia, grazie per la recensione. Piaciuta la dedica? Comunque ti ricordo che stai parlando di Sirius e James, non c’è molto da stupirsi XD. Per quanto riguarda l’estorsione delle informazioni… (è_é) acqua in bocca! Baci by Sil

GinnyPotter93: Ciao, grazie per la recensione. Fa niente, capita a tutti che internet faccia le bizze. Grazie per i complimenti ^///^, io non mi sento così brava. A chi non piacerebbe essere al posto di Row? XD Per sapere anche cosa ha combinato la Piattola dovrai aspettare ancora un po’. Tom rispunterà nel prossimo capitolo, però devi capirlo se non si fa vedere spesso, non è mica semplice il mestiere di signore oscuro! Alla prossima by shiho93

sssweety: Ciao gemellina mia! Grazie per la recensione. Grazie per i complimenti ^///^. Certo, essere una Guida non è un compito leggero, ma qualcuno dovrà pur farlo! E chi meglio di lui? Tom farà presto la sua comparsa. Mi raccomando, non farla troppo lunga la lista, sennò va ha finire che non decidi mai più! XD Alla prossima, baci by Sil

giaminoco: Ciao, grazie per la recensione. Grazie per i complimenti, sono sempre contenta quando ho un nuovo recensitore, spero che mi lascerai un parere anche su questo capitolo. Per sapere cosa ha combinato Ginny temo che dovrai aspettare un po’. Alla prossima by shiho93

en86: Ciao En! Grazie per la recensione. Perché tu non sei una Serpe. Comunque hai ragione un mix fra le due Case è il massimo. Per Harry direi che mi sono lasciata un po’ prendere la mano. Ma si sa, i personaggi delle storie hanno vita propria. Alla prossima by shiho93

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

Capitolo 16 - Stress & l'ora del thé


Il resto della conferenza scorse senza intoppi, anche perché i due Psicomaghi trattarono argomenti che affascinarono la maggior parte dei ragazzi, e nessuno che non era direttamente coinvolto parlò di quello che quel pomeriggio avevano scoperto sui rapporti tra Harry e Ron.
Nessuno voleva rischiare di finire in infermeria perché non era stato capace di trattenersi dal discutere qualcosa che non lo riguardava.
Quella sera, all’ora di cena, prima che i Potter se ne andassero, sull’edizione serale della Gazzetta del Profeta uscì la notizia di un attacco dei Mangiamorte ai danni di una cittadina nei pressi di Londra, prontamente sventato da una squadra di Auror.
Al tavolo di Grifondoro, quando qualcuno diffuse la notizia, scoppiarono decine di discussioni molto accese, che furono sedate prontamente dagli Auror al tavolo sotto gli occhi sospettosi dei ragazzi al tavolo dei Serpeverde che, dalla loro posizione all’altro capo della sala, non riuscivano a sentire cosa stessero dicendo Lily, James, Remus e Sirius.
Quella notte, dopo essere andato a letto, Harry apparve come tutte le notti nella stanza in cui era solito incontrarsi con Tom.
Appena arrivato andò a sedersi sulla sua solita poltrona.
H –Ciao Tom- salutò pulendosi gli occhiali su un fazzoletto.
T –Ciao Harry, è successo qualcosa di particolare oggi? Ti sento turbato- disse posando un libro sul tavolino accanto a se.
H –I miei genitori sono venuti a farmi visita con Remus e Sirius- rispose sfogliando l’ultimo volume su cui aveva studiato la sera prima.
T –Capisco. Com’è andata la conferenza?- scrutandolo.
H –Bene, se non si considera la parte in cui la Piattola ha incastrato me e il fratello perché i due Psicomaghi risolvessero il ‘malinteso’ che ci ha divisi sei anni fa- disse con espressione disgustata.
T –Quella ragazza non ti vuole proprio lasciare in pace, eh?- chiese divertito.
H –Non me ne parlare. L’altro giorno ha avuto persino la faccia tosta di propormi di tornare insieme-
T -E tu cosa le hai risposto?- gli domandò curioso.
H -Tralasciando il fatto che io una ragazza ce l'ho già, l'ho incenerita con un'occhiata- trovando la pagina che cercava.
T -Non è solo questo che ti turba. Hai qualche problema con Rowena?- incrociando lo sguardo del più giovane.
H –Sai che mi sembra ancora strano, anche dopo tutti questi anni, parlare in questo modo con te? Ti conosco da quasi metà della mia vita, ed è come avere un secondo padre in testa che ti legge come un libro aperto- ridacchiò.
T –Piantala con le sviolinate e non cercare di cambiare discorso- lo rimproverò bonariamente con un sorrisetto stampato sulle labbra.
H –Ok, Row mi ha invitato a casa sua per natale- spiegò –e io le ho risposto che i miei genitori non mi avrebbero mai lasciato andare-
T –La frequenti da quasi un anno quella ragazza, cosa provi per lei?-
H –Io...- iniziò a rispondere arrossendo leggermente -...credo di esserne innamorato- ammise infine.
T –E allora dove sta il problema?- domandò alzando un sopracciglio.
H –Il problema è- rispose lentamente rinunciando a leggere il testo appena trovato –che con Ginny mi sono lasciato andare e lei in risposta mi ha tradito e usato per poi gettarmi via alla prima occasione- si sfogò appoggiando stancamente il capo sullo schienale della poltrona e coprendosi gli occhi con un braccio –so che di questo passo Row mi lascerà per qualcuno che riesca a trattarla come merita veramente, ma è estremamente difficile lasciarsi andare di nuovo. Ormai mi resta da scegliere se lasciare che mi lasci, o proporle il Rito per dimostrarle cosa provo-
T –Io non ho consigli da darti su questo. Sta solo a te decidere se lottare o lasciare che lei ti scivoli tra le dita-
H –Lo so, Tom, lo so- sussurrò aprendo gli occhi e ricomponendosi, il momento delle confidenza era finito, era ora di tornare al lavoro.

Nei giorni seguenti Harry non ebbe un attimo di riposo, l’attacco sommato a qualunque cosa avessero detto Lily, James, Remus e Sirius ai grifoni aveva dato come risultato che le altre Case si fossero unite nel tormentare i Serpeverde.
Ogni studente della casa verde-argento dal quarto anno in giù veniva costantemente intimidito, mentre quelli dal quinto in su erano quotidianamente coinvolti in accese discussioni che occasionalmente sfociavano in risse.
Harry in qualità di Guida di Serpeverde era costretto a correre da una parte all’altra del costello varie volte al giorno, ma il tempo non era mai abbastanza, sempre più spesso era costretto a delegare alcuni dei propri compiti ai suoi amici.
Rowena, Cassandra, Draco e Blaise cercavano di aiutarlo come potevano, ma c’erano cose che solo la Guida in carica poteva fare.
Il moro Serpeverde era così impegnato che spesso poteva concedersi a malapena un paio d’ore di sonno a notte per riuscire anche a fare i sempre maggiori compiti che i professori assegnavano ai ragazzi dell’ultimo anno in vista dei MAGO.
Dopo un po’, le cose si calmarono a sufficienza da consentire ad Harry di prendersi il primo pomeriggio libero in tre settimane delegando i problemi minori ai Prefetti.
Draco, Rowena, Harry, Cassandra e Blaise stavano oziando sul divano della loro Sala Comune, davanti al camino, quando un primino entrò e porse ad Harry un foglio di pergamena su cui spiccava il suo nome, scritto con una familiare grafia obliqua.
H –È del preside- informò dopo che si fu allontanato il primino.
D –Cosa vuole?-
H –Vuole che noi ci troviamo tra 20 minuti al settimo piano davanti all’arazzo di Barnaba il Babbeo. Come se non sapessimo che li c’è la Stanza delle Necessità- commentò leggendo il messaggio.
B –Ci vuoi andare?-
H –Dobbiamo. C’è scritto che ci dobbiamo essere tutti e cinque-
C –Non mi sento tranquilla, secondo me è il caso di arrivare in anticipo. Harry, ci vogliono fare un qualche brutto tiro?- chiese.
Harry si concentrò e la sua vista si appannò per un istante.
H –Cass ha ragione, meglio che ci prepariamo a quello che hanno in serbo per noi-
R –Allora è meglio andare- disse alzandosi dal divano, seguita dagli altri.
Grazie agli innumerevoli passaggi segreti di Hogwarts, arrivarono al settimo piano in pochi minuti, la porta della Stanza delle Necessità era socchiusa, i Serpeverde si avvicinarono per sentire cosa dicevano all’interno.
Rn -...ma professor Silente! è impossibile che quelli passino dalla nostra parte-
Sl –Che abbiano legato tanto con Harry è la prova che in loro c’è del buono. E sono convinto che tu, Neville, riuscirai a farlo emergere e a fargli aprire gli occhi sui loro genitori. Come vi ho già spiegato, come ogni figlio, sono troppo accecati dall’amore per i loro genitori per vedere il male che fanno, o in alternativa, non sanno come fare a sottrarsi al mondo in cui sono cresciuti...- dice in uno dei suoi soliti sermoni, ora lo scopo di quell’invito sembrava evidente a tutti e cinque i Serpeverde.
Si scambiarono un’occhiata e poi bussarono alla porta, immediatamente la conversazione all’interno della stanza si zitti.
Sl –Venite ragazzi- li invitò.
La stanza assomigliava molto alla Sala Comune di Grifondoro, solo che aveva colori più neutri, nella stanza c’erano cinque poltrone rosse e una blu occupate da Ron, Ginny, Neville, Hermione, Joshua e Luna, una poltrona viola occupata dal preside e cinque poltrone verdi vuote.
Le poltrone erano posizionate a semicerchio intorno ad un caminetto acceso, ed al centro c’era un tavolino con sopra un vassoio da thé completo di teiera fumante, zuccheriera, tazzine, piatto dei biscotti e caraffa del latte.
I cinque Serpeverde entrarono senza che le loro espressioni mostrassero che avevano sentito l’intento del preside.
D –Buona sera professor Silente, a cosa dobbiamo questo invito inaspettato?-
Sl –Ho pensato di invitarvi per una tazza di thé- risponde sereno –accomodatevi- indicando le cinque poltrone verdi, libere davanti a lui.
I ragazzi si accomodarono con eleganza senza commentare, mentre il preside versava il thé nelle tazze per poi chiedere ai grifoni di portargliele.
Ginny ne portò una a Harry, Hermione a Cassandra, Neville a Blaise, Josh a Rowena e Ron a Draco.
D –Trovato la tua vocazione Weasel?- lo sbeffeggiò ricevendo in cambio un’occhiataccia.
Sl -Scusate ragazzi, mi sono appena ricordato che c'è una faccenda di cui mi devo assolutamente occupare. Tornerò entro un'ora- disse alzandosi ed uscendo dalla porta prima che uno qualsiasi dei ragazzi potesse dire qualcosa.
Non appena il preside ebbe chiuso la porta, essa scomparve.
B -A quanto pare, siamo bloccati tutti qui dentro per la prossima ora- commentò.
In attesa che i grifoni dicessero qualcosa, i Serpeverde sorseggiarono i loro thé in silenzio.
Dopo un paio di sorsi, Harry si accorse che in quel thé c'era qualcosa che non andava.
La sua espressione si fece concentrata, ed all'improvviso sbarrò gli occhi.
Lu -Harry ha capito- commentò.
H -Smettete di bere, hanno aggiunto qualche goccia di Deleo Costantia al thé!- ma ormai era troppo tardi, la maggior parte dell'autocontrollo dei cinque Serpeverde era stato momentaneamente soppresso dalla pozione, le loro espressioni si erano fatte più aperte e le emozioni erano diventate leggibili sui loro visi.
Rn -Adesso siamo ad armi pari-
H -Complimenti Weasel, una mossa decisamente Serpeverde- disse con astio.
Le orecchie di Ron diventarono rosse di rabbia in seguito all'insulto.
Hm -Calmatevi ragazzi, non cominciate- disse trattenendo il rosso per un braccio -perché, già che siamo bloccati qui non cerchiamo di conoscerci meglio?- propose, ad Harry non era sfuggito che non aveva obbiettato sulla scorrettezza di usare una pozione del genere.
Rw -Perché dovremmo fare una cosa del genere Granger?- chiese mentre si alzava dalla poltrona per poi andarsi a sedere in braccio al suo ragazzo.
H -Stavi scomoda per caso?- le chiese a bassa voce alzando ironicamente un sopracciglio mentre un piccolo sorriso si forma sulle sue labbra.
Rw -Indovinato- gli sussurra mentre Hermione risponde.
Hm -Conoscendoci meglio, magari potremmo smettere di litigare. Potremmo fare il gioco della verità, per esempio-
C -E perché no? Però dovete tenere conto che in questo momento non siamo in grado di trattenere insulti e reazioni rabbiose di qualsiasi genere. Quindi si può giocare a vostro rischio e pericolo- si intromise all'improvviso con un luccichio pericoloso negli occhi.
Rn –Correremo il rischio- ribatté, sicuro di avere l’occasione per prendersi una rivincita.
H –“Povero idiota” e allora giochiamo-


Nota dell'autrice:
Salve, ringrazio i 45 che hanno messo la mia fic tra le preferite, i 39 che l’hanno aggiunta tra le seguite e quelli che la seguono in silenzio senza lasciare traccia del loro passaggio.
Scusate! Chiedo umilmente perdono per questo abominevole ritardo, ma questo capitolo proprio non si voleva far scrivere!
Per farmi perdonare, il lettore che mi lascerà la centesima recensione potrà chiedermi di far succedere qualcosa nella fic e io l’accontenterò al meglio delle mie capacità!

Risposte alle recensioni:
xevel: Ciao Socia! Grazie per la recensione. Chi è tanto pazzo da minacciarti? Io di certo no. Cosa pensi di questo capitolo? Baci by Sil

sssweety: Ciao sorellina! Grazie per la recensione. Mi sa che allora mi tocca fare delle audizioni doppie XD. Grazie per i complimenti ^///^ sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Che ne pensi di questo? Anche tu mi manchi, bacioni by Sil

giaminoco: Ciao, grazie per la recensione. Mi dispiace, ma Ron ancora non muore. Vero che segui la fic lo stesso, vero? Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Mi dispiace di averci messo tanto ad aggiornare. Alla prossima by shiho93

fra ro: Ciao Socia! Grazie per la recensione. Non so darti una spiegazione, forse non controlli bene i nuovi aggiornamenti. Già, ci credi che ormai tra i miei lettori xi si può organizzare una battuta di caccia alla Donnola? Tvtb by Sil

MissyMary: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Certo che non voleva che diventasse di dominio pubblico, tutta colpa della Piattola. È vero, i Serpeverde sono grandi! Per i grifoni invece direi che dipende da chi ha sotto mano la tastiera. In effetti credo che nessuno ne sappia più di lui su questo argomento. Per il momento direi di si. Draco e Blaise non so con chi accoppiarli, mentre Cassandra… diciamo che per lei ho altri piani. Alla prossima by shiho93


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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

Capitolo 17 - Il gioco della verità


C -Solo un secondo- disse tirando fuori la bacchetta, senza far caso a Ron che si era irrigidito, spostò le due poltrone vuote dal cerchio e fece apparire un vassoio d'argento carico di biscotti sul tavolino -non ho intenzione di mangiare o bere più niente in vostra compagnia, dopo lo scherzetto della Deleo Costantia, nei biscotti potrebbe esserci del veritaserum- disse guardando sospettosa i Grifondoro.
D -Ottima idea cugina- approvò prendendo uno dei biscotti appena apparsi per poi mangiarlo con gusto -sono quei biscotti che avete fatto ieri?-
Rw –Sì, ne sono avanzati tanti-
H -Ragazzi! Si può cominciare o volete continuare a far salotto?- li richiamò alzando gli occhi al cielo e facendoli zittire -bene, Granger, cos'hai in mente?-
Lo scambio aveva lasciato perplessa la grifondoro, ma al richiamo di Harry si riscosse.
Hm –Potremmo sederci in cerchio alternando uno di voi a uno di noi...-
Rw –Non se ne parla proprio, per quanto mi riguarda non ho la minima intenzione di sedermi da qualche altra parte- disse prima di potersi trattenere.
Sui visi delle gemelle apparvero due identiche espressioni stupefatte.
B –Quella pozione funziona davvero, erano anni che non sbottavi in questo modo- osservò ridacchiando.
H –Dai, Row, comportati bene- le sussurrò ad un orecchio.
Rw –E va bene, su, Granger, continua- sbuffò.
Hm –Stavo dicendo: dopo esserci messi in cerchio, uno di noi parte a fare una domanda a cui dobbiamo rispondere tutti o una persona nello specifico, chi non vuole rispondere si prende una penitenza decisa dagli altri-
H –Ok, però per scegliere chi comincia il giro delle domande, facciamo così, mettiamo dei biglietti con i nostri nomi dentro un contenitore, e sorteggiamo il nome di chi fa la prima domanda- propose.
Il suo gruppo assentì immediatamente, mentre quello dei grifoni lo fece di malavoglia.
La Stanza fece apparire dei fogli di pergamena, delle penne, dell’inchiostro e un piccolo vaso.
Harry divise le pergamene in undici pezzi tutti uguali e ci scrisse i nomi dei ragazzi presenti, li piegò e li infilò dentro al vaso per poi mescolarli e passare il vaso ad Hermione.
H –Vuoi pescarlo tu il biglietto? “Così almeno non potranno accusarci di aver barato”- chiese cortese sorprendendo i grifoni che tutto si aspettavano, tranne che fosse gentile con una nata babbana.
Hm –Certo- rispose con un sorriso, infilò la mano nel vaso e tirò fuori un biglietto –Il primo è... Blaise Zabini- annunciò.
Lu –Aspettate- li bloccò per poi tirare fuori la bacchetta e trasfigurare le poltrone in dei grossi cuscini che spostò fino a che tutti non furono in posizione –ecco fatto-
C –Un momento! Come possiamo essere sicuri che se qualcuno- disse guardando i grifoni –non se la sente di rispondere non menta e basta?- a rispondere all’obbiezione della ragazza ci pensò la Stanza delle Necessità.
In mezzo ai ragazzi apparve un basso bacile d’argento pieno di uno strano liquido opaco con sul bordo esattamente undici placche delle dimensioni di una mano messe parallele al liquido.
H –interessante- commentò il moro principe delle serpi con uno strano luccichio negli occhi.
Rn –Che roba è?- domandò dando voce all’interrogativo di parte dei presenti.
Hm –Ron! Ma è possibile che tu non apra mai un libro?- lo rimproverò la riccia.
D –Sono costernato. Weasley, mi meraviglio di te! Come può un Purosangue, per quando indegno come te, saperne meno di una nata babbana sulle antiche tradizioni del mondo magico?- disse beffardo.
H –È un Mendacium Aperio, un rivelatore di menzogne, veniva usato anticamente durante i processi per le testimonianze rese da accusati e persone che volevano discolpare o accusare qualcuno- li interruppe, annoiato dai loro battibecchi –basta posizionare la mano su una di quelle piastre– spiegò mentre faceva quello che aveva appena detto –se dici una cosa vera come ad esempio: penso che Ronald Weasley dovrebbe darsi una svegliata, il liquido si colora di verde –mentre parlava, la pozione all’interno del bacile si colorò di un bel verde smeraldo –se però si dice una menzogna come ad esempio: sono innamorato di Ginevra Weasley, la pozione diventa rossa e comincia a sobbollire finche non si dice la verità: detesto Ginevra Weasley- i presenti videro il liquido fare esattamente quello che aveva detto il moro.
B –Ok, cominciamo con qualcosa di facile. Dite quante relazioni avete avuto, di qualsiasi genere- disse guardando la piccola di casa Weasley.
N –Solo quella con Ginny, stiamo insieme da due settimane- rispose arrossendo appoggiando la mano sulla placca davanti a lui, insieme agli altri, mentre il liquido diventava verde.
D –Circa una mezza dozzina, ma niente di serio. Attualmente non ho nessuna ragazza-
Hm –Due, una al quarto anno e l’altra l’anno scorso, entrambe concluse-
C –Solo una quest’estate-
Rn –Ho avuto una relazione l’anno scorso con Lavanda Brown-
Rw –La mia unica relazione è ancora in corso. Sto con Harry da circa undici mesi-
Js –Ho avuto un paio di ragazze quando andavo alla scuola babbana, ma niente di che-
H –Come ha detto Rowena, sto con lei da undici mesi, prima di lei ho avuto un'unica relazione, al quinto anno, la ragazza si è rivelata indegna anche solo di essere nominata- disse fissando Ginny senza farsi notare mentre il liquido diventava verde per l’ennesima volta.
Rn –Cos’ha fatto? Ha difeso un nato babbano?- chiese beffardo.
H –No Weasley, qualcosa di molto peggio. Solo che non sono affari tuoi- lo rimbeccò.
Lu –Nessun ragazzo ha mai voluto stare con me-
G –Io faccio penitenza- disse la rossa staccando velocemente la mano dalla sua placca e sorprendendo il suo gruppo.
D –Abbiamo la coda di paglia a quanto vedo. Se è vero che Paciock sta con te, di sicuro non avrà problemi a farsi baciare dalla sua ragazza-
N –Non ho nessun problema infatti- disse arrossendo mentre Ginny gli si avvicinava –ma che senso ha una penitenza del genere?-
H –Semplice, ci riesce difficile credere che tu stia con lei “ma a quanto pare sei più ingenuo di quanto pensassimo”-
Neville corrugò la fronte perplesso per poi lasciarsi baciare dalla sua ragazza.
B –Per quanto mi riguarda, la risposta che ha dato Draco vale anche per me-
N –Tocca a me fare una domanda. Harry, davvero non vorresti tornare amico di Ron anche se ti chiedesse scusa?- chiese curioso corrugando la fronte.
H –“ingenuo ma non stupido, anch’io avrei usato il condizionale” No, certo che no. Perché dovrei? Se avesse voluto salvare la nostra amicizia mi avrebbe chiesto scusa entro la fine di quell’anno o al massimo all’inizio di quello dopo. Ma non è successo, sono stato male all’inizio, ma l’ho superato. Come ho già detto, adesso Weasley non mi fa ne caldo ne freddo- affermò risoluto e a testa alta mentre la sua ragazza lo guardava con orgoglio.
D –Tocca a me- disse con un ghigno bastardo stampato in faccia –Chi di voi è ancora vergine?- alla domanda il suo gruppo sbuffò divertito –che c’è?-
B –Solo tu puoi fare una domanda del genere in una situazione come questa- commentò scuotendo la testa.
D –Per quanto mi riguarda, solo un bigotto imbranato ha paura di rispondere ad una domanda del genere con a portata di orecchio solo dei suoi coetanei- liquidò la faccenda con una scrollata di spalle –allora?-
Hm –Si, lo sono- rispose arrossendo e distogliendo lo sguardo.
C –Per quanto mi riguarda non lo sono più da agosto- disse con uno strano sguardo.
Rn –Come Herm- il suo sguardo era puntato sul pavimento e le sue orecchie erano diventate di un rosso così intenso da eguagliare quello dei suoi capelli.
Rw –No, non lo sono più dall’anno scorso- ridacchiò senza la minima traccia di imbarazzo.
Js –Non guardate me. Sono il più piccolo della compagnia, il mio massimo è stato qualche bacio-
H –Ho avuto la mia prima volta quando avevo l’età di Josh con una ragazza molto più esperta di me-
Lu –Come l’altra domanda- rispose svagata come se parlasse del tempo.
G –Ho avuto qualche esperienza- ammise senza guardare il fratello che di sicuro le avrebbe fatto una scenata entro breve.
B –Diciamo che ho fatto le mie esperienze- con un ghigno malizioso.
N –Come Herm e Ron- rispose con lo sguardo basso.
D –Non lo sono più da tempo- chiuse il giro il biondo.
I Serpeverde non avevano commentato le risposte dei Grifoni, cosa di cui i ragazzi rosso-oro erano sia grati che sorpresi.
Hm –Direi di passare a qualcosa di più serio. Quali sono i valori in cui credete?- chiese seria, cominciando ad attuare quello che Harry immaginava essere il piano del vecchio.
In fondo, come avrebbe potuto quel manipolo di Grifoni a farli ‘rinsavire’ se non avevano un’idea precisa in quello in cui le Serpi credevano?
C –“Ma questi Grifoni hanno una vaga idea di cosa voglia dire il termine astuzia?” Nei valori dei Purosangue e nella famiglia, questo credo. Tutto il resto è spazzatura- sentenziò, spiazzando il gruppo avversario con la sua risolutezza.
Rn –Io credo nel bene, nella causa di Silente. L’anno prossimo frequenterò il corso per diventare Auror- ribatté.
Rw –“E poi accusano noi di ripete a pappagallo i credo dei nostri genitori?” I valori di mia sorella sono anche i miei- rispose battendo il cinque a Cassandra.
Js –Io... credo in ciò che è giusto. Ma non credo che possa essere altrimenti con degli Auror sia come genitori che come padrini- ridacchiò guardando il fratello che in risposta gli diede un leggero scappellotto sotto gli occhi confusi dei presenti.
H –Scusate, è un nostro vecchio scherzo di quando eravamo piccoli. Io personalmente credo nella mia famiglia, nei miei amici e in quello che io decido essere giusto dopo averci riflettuto su attentamente- i Grifoni, che si aspettavano una risposta simile a quella di Joshua sembravano sconcertati.
Lu –Io credo nel Prescelto “quello vero”- rispose semplicemente con una breve occhiata ad Harry.
G –Io credo nelle stesse cose di mio fratello- disse facendo il verso a Rowena.
B –A questo punto, si può dire che noi Serpeverde crediamo tutti nella stessa cosa- commentò sorridendo.
N –Io credo che il preside rappresenti il leader delle forze del bene e che voi sapete chi comandi quelle del male e che è importante contribuire alla sua sconfitta- rispose timido ma determinato.
D –“Gli hanno fatto il lavaggio del cervello completo per fargli dire una cosa simile in modo così sicuro...” quello che ha detto Blaise- disse distrattamente ad evidenziare quanto quella domanda gli sembrasse stupida.
Hm –Io credo nel professor Silente e che non c’è risposta che non si possa trovare in un libro-
C –Granger, non ti senti mai un po’ a disagio? Paciock, gli Weasley e la Lovegood sono tutti dei Purosangue, il piccolo Potter come il nostro Harry, ha solo la madre che è cresciuta tra i babbani, mentre tu sei una nata babbana- domandò sinceramente curiosa.
Hm –No- rispose senza esitazioni mentre il liquido del bacile si colorava di rosso e cominciava a sobbollire –forse un po’ quando parlano delle loro famiglie o raccontano qualche aneddoto interessante- ammise infine arrossendo mentre il liquido si colorava nuovamente di verde per poi tornare al suo normale colore opaco e semitrasparente.
Rn –Adesso tocca a me!- esclamò con aria trionfale –Potter! Per quale motivo detesti tanto mia sorella? Lei non ti ha mai fatto niente di male-
H –“Oh Weasley... non sai quanto la tua affermazione sia sbagliata...”-


Nota dell'autrice:
Salve gente! Ringrazio i 52 che hanno la mia storia tra le loro preferite, i 40 che l’hanno messa tra le seguite e le persone che la seguono in silenzio senza lasciare traccia del loro passaggio.
Mi scuso umilmente per il ritardo ma (escludendo qualche piccolo problema tecnico che ho avuto) questo capitolo è stato un parto, proprio non si voleva far scrivere, ma non preoccupatevi, il prossimo è già in fase di scrittura.
Passando ad altro, l’autore della centesima recensione è: Deidaraforever, quindi, non appena lei mi contatterà con una recensione o tramite l’apposito bottoncino nel mio account esaudirò il suo desiderio riguardo questa fic (si accettano anche richieste di aniticipazione).

Risposte alle recensioni:
kokylinda2: Ciao, grazie per la recensione. Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Non ti preoccupare se non hai tempo di recensire, basta che ogni tanto fai sapere che continui a seguire per farmi contenta. Per avere la risposta alla tua domanda dovrai continuare a seguire la storia. Per quanto riguarda se Harry sa che Tom è Voldemort… ti dirò, non l’ho ancora deciso. Mi scuso ancora per il ritardo. A presto by shiho93

sssweety: Ciao gemellina mia! Grazie per la recensione. Lo sai vero che per scucirmi informazioni devi farti viva? Perché è da un po’ che non ti fai sentire… ma Harry sa che Row non è la piattola e che è completamente diversa, ma questo non rende le cose meno difficili. Baci by Sil

giaminoco: Ciao, grazie per la recensione. Non proprio tutti, qualcuno si può anche salvare, basta che non sia ne la donnola ne la piattola XD. Cosa pensi di questo capitolo? Alla prossima by shiho93
p.s. ti ringrazio di avermi aggiunta tra le autrici preferite.

Deidaraforever: Ciao! Grazie per la recensione. Ti invito a contattarmi non appena hai un momento di modo da poter avere il tuo premio. Sono felice che ti piaccia questa fic ^///^. Non è che hai capacità medianiche? Dopo che nel prossimo capitolo si scoprirà cosa ha combinato la piattola sicuramente lei avrà finito di vivere. Mi è piaciuta molto la tua recensione. Alla prossima by shiho93

MissyMary: Ciao, grazie per la recensione. XD in effetti è possibile che finisca così. Mi fa piacere che tu abbia capito il problema, concordo, ma lo supereranno fidati ;) . Per quanto riguarda il vecchiaccio… pardon, Silente, ho cercato di fare qualcosa che lui avrebbe potuto pensare. Comunque le serpi sono esperte nel mascherare i sentimenti e approfittarsi di quanto scoperto per avere un vantaggio e vanificare gli sforzi del nemico. In fondo, Neville è Neville, non è cattivo, solo ingenuo e credulone. In effetti, quella minaccia di essere una scena piuttosto interessante… non ti preoccupare, non corre il pericolo di contrarre una malattia rosso-dorata. Alla prossima by shihoo93

xevel: Ciao socia! Grazie per la recensione. In effetti su Ron siamo d’accordo. Hermione è abbastanza intelligente ma troppo onesta per fare una cosa del genere, e Luna… è Luna! In effetti dal vecchiaccio ci si può aspettare di tutto… si, sei stata brava. Per la prossima volta vedremo. Tvb by Sil

en86: Ciao En! Grazie per la recensione. Mi dispiace ma i motivi saranno spiegati nel prossimo capitolo come prima cosa. Non sono molto brava nel rendere chiari i rapporti, vero? XD. Alla prossima by shiho93

isabella 5: Ciao, grazie per la recensione. Chissà… ma certo che non cederanno, a meno che i tranelli di Silente non migliorino di qualità è impossibile che succeda. Sono contenta che ti piaccia il mio Harry. Mi dispiace di non essere riuscita a farvi il regalino di fine anno, ma come ho già detto questo capitolo è stato un parto! Alla prossima by shiho93


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Capitolo 19
*** capitolo 18 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

Capitolo dedicato a me (che compio gli anni oggi) e a Xevel (che li ha compiuti ieri).
Auguri socia! Cento di questi giorni.

Capitolo 18 - La cattiveria di Ginny & Sorpresa


Rn –Adesso tocca a me!- esclamò con aria trionfale –Potter! Per quale motivo detesti tanto mia sorella? Lei non ti ha mai fatto niente di male-
H –“Oh Weasley... non sai quanto la tua affermazione sia sbagliata…”-


Rn –Potter? Allora, rispondi o ti prendi una penitenza?-
H –Sta calmo Weasley, sto solo pensando a come risponderti- lo liquidò distrattamente, mentre una serie di immagini affollavano la sua mente, alcune bella altre brutte.
Rn –È una domanda semplicissima, non capisco cosa ci sia da pensare...- borbottò il rosso venendo ignorato da tutti.
H –A quanto pare è arrivato il momento che la verità venga a galla, non è vero Ginevra?- domandò ironico puntando lo sguardo verso la piccola di casa Weasley -È cominciato tutto circa due anni fa, quando frequentavo il quinto anno, per farla breve, io e la piccola Ginny siamo stati insieme qualche mese-
Rn –Cosa? Come hai osato anche solo sfiorare mia sorella! Brutto…- iniziò balzando in piedi col volto rosso di rabbia.
G –Ron! Io sono libera di fare quello che voglio e di stare con chi più mi aggrada! Non tollero che tu ti impicci degli affari miei-
N –Ehm… ragazzi? Potete lasciar finire Harry? Non credo che questo discorso gli piaccia molto, quindi potreste almeno lasciarlo finire senza interromperlo- li interruppe timidamente.
H –Ben detto Paciock. Weasley prendi appunti, quelle erano buone maniere. Comunque, stavo dicendo…- disse facendo finta di aver perso il filo del discorso –Ah, sì, la mia relazione con la piccola Weasley. È stata lei a farsi avanti all’inizio, io ho pensato: perché no? Mia madre sarebbe stata contenta di sapere una cosa del genere, e come bonus c’era che avrei potuto far imbestialire Weasley senza che lui ci potesse fare niente- inizio ha raccontare senza guardare nessuno in particolare -Ammetto che in quel periodo la Weasley mi piaceva, era decisa, tenace, allegra e onesta…- l’ultima parola venne detta con amarezza -o almeno così credevo. Ci eravamo messi insieme a settembre, a dicembre stavo per chiederle se a natale le andava che dicessimo alle nostre famiglie della nostra relazione…- adesso aveva il tono e l’espressione di chi non credeva di aver pensato una cosa tanto stupida -…quando l’ho beccata che si sbaciucchiava e si strusciava contro Zacharias Smith di Tassorosso. L’ho affrontata quella sera stessa, e sapete cosa mi ha risposto la vostra amichetta quando le ho chiesto spiegazioni?- chiese retoricamente mentre le sue iridi color smeraldo si infiammavano di rabbia –Uno, mi ha chiesto come mi permettevo di spiarla, due, che non erano affari miei e tre, che essendo un Serpeverde non doveva importarmi, perché nella mia Casa sicuramente non c’è una coppia in cui i partner siano fedeli l’uno con l’altro. Inutile dire che se non fossi dotato di un autocontrollo più che eccezionale lei sarebbe finita al San Mungo- continuò dominando la rabbia -e Zacharias… beh… lui in infermeria ce l’ho mandato davvero…- aggiunse come in un ripensamento.
Ora, nella stanza regnava un silenzio assoluto, rotto solo dai Serpeverde che sgranocchiavano i biscotti delle gemelle composti come sempre, loro quella storia già la conoscevano, ma siccome riguardava solo la loro Guida e Ginny, loro non si potevano intromettere.
Rn –Non ci credo! Tu, viscida serpe! Non puoi venire qui a raccontare certe menzogne su mia sorella pretendendo che ti crediamo! Sicuramente lei ti ha mollato perché si era accorta che errore madornale avesse fatto a mettersi con uno come te. Vero Ginny?-
H –Sì, Ginevra, visto che il tuo beneamato fratello non crede al responso del Mendacium Aperio, dicci tu se è vero quello che ho raccontato- disse beffardo inchiodando la rossa con un’occhiata che imponeva sincerità.
Il silenzio di Ginny fu molto eloquente.
Hm –C…come puoi aver fatto una cosa del genere, Ginny? Lo conosci da una vita, praticamente tu, lui, tuo fratello e Josh siete cresciuti insieme. Come possiamo noi Grifondoro pretendere di essere meglio di loro se poi ci comportiamo in una maniera simile? Ci credo che Harry a momenti si rifiuta di avere a che fare con noi in qualunque modo se viene trattato in questo modo da persone a cui ha voluto bene...- disse rimproverando la sua amica rossa e un po’ anche il fratello di lei.
Le cinque serpi nel frattempo si godevano lo spettacolo della Granger che ne diceva di tutti i colori ai due Weasley senza dar loro il tempo di controbattere a neanche una delle sue asserzioni.
D –Direi che è ora di darci un taglio- la interruppe dopo diversi minuti.
B –È vero Granger, Harry non è un delicato Grifondoro. Ha superato la storia con la Weasley-
N –E allora perché sembra che lui ce l’abbia ancora con lei?-
Lu –Perché i Serpeverde non perdonano un comportamento così basso a nessuno. Vero?- disse con ovvietà mentre guardava un punto imprecisato della stanza.
H –Giusto- concordo il moro.
Rw –Direi che per stasera è meglio finirla qui prima che scoppi la rissa- osservò.
Hm –Ma non abbiamo finito il giro…-
D –Granger dacci un taglio, sappiamo bene quanto te che è stata tutta un’idea del preside questo patetico tentativo di avvicinarci a voi. All’inizio vi abbiamo assecondati perché ci divertiva l’idea, ma adesso ne abbiamo abbastanza…- l’invettiva del biondo venne interrotta da un colpo di tosse simultaneo dei suoi due amici mori.
B –Dra, possibile che non riesci mai a mettere un freno a quel tuo caratteraccio?- gli chiese esasperato.
Rw&C –È vero, sei sempre stato tu il più impulsivo tra noi- commentarono all’unisono le gemelle mentre i grifoni le fissavano stralunati, un pensiero comune: Malfoy il più impulsivo?
H –E su questa nota pietosa direi che è arrivato il momento per noi di andare prima che ci possa sfuggire qualcos'altro che vi sconvolga più di quanto non abbiamo già fatto fin’ora- osservò alzandosi e dirigendosi con decisione verso la porta. Una volta arrivato davanti ad essa si concentro ma il muro rimase ostinatamente privo di uscite.
H –A quanto pare il caro preside ha pensato bene di dire alla stanza di non far ricomparire la porta fino al suo ritorno…- commentò dirigendosi verso il muro opposto -…non ci resta che usare l’uscita posteriore- disse concentrandosi -andiamo ragazzi, dovrei avere una quantità sufficiente di antidoto per tutti noi giù nei sotterranei- mentre parlava, un apertura si aprì sul muro della Stanza delle Necessità mostrando uno scivolo che scendeva a spirale verso i sotterranei del castello.
I ragazzi di Serpeverde ci saltarono dentro con eleganza uno alla volta sotto gli occhi sbalorditi di quattro Grifondoro. Harry scese per ultimo facendo un cenno di saluto mentre un sorriso beffardo ornava le sue labbra.

Dopo quel pomeriggio, il trio dorato di Grifondoro sembrò seriamente turbato, Ginny cercava di mostrarsi mortificata per quello che era successo due anni prima con il suo ex ragazzo, mentre Josh e Luna continuarono a comportarsi come al solito sebbene Harry avesse notato come il fratello avesse preso le distanze dalla perfida rossa e cercasse di ignorarla il più possibile.
Per i cinque Serpeverde la vita era continuata come se nulla fosse successo. L’unica cosa strana sembrava il numero dei misteriosi scherzi a Ron e Ginny che pareva aumentato visibilmente, sebbene nessuno fu mai ritenuto colpevole di tali atti.
Le cose cambiarono un sabato durante una partita di Quidditch Grifondoro-Serpeverde.
Le due squadre erano in gioco da circa un’ora, come sempre, i Serpeverde, capitanati da Harry, davano prova di tutta la loro abilità contro il loro eterno avversario.
Harry sorvolava pigramente il campo alla ricerca della pallina dorata da 150 punti mentre Cassandra, Draco e Rowena si passavano la pluffa dando mostra di tutta la loro abilità e superiorità come cacciatori titolari della Casa di Salazar quando all’improvviso, Cassandra impallidì e mancò di poco un passaggio subito intercettato dai loro antichi rivali. I grifoni partirono immediatamente all’attacco degli anelli difesi da Blaise. Rowena e Draco si fermarono un secondo a guardare Cass, ma ripartirono non appena lei ebbe fatto loro cenno di stare bene. Harry, che aveva visto tutto, si avvicinò alla sua cacciatrice lasciando perdere temporaneamente la ricerca del boccino.
H –Cass che succede?-
C –Niente capitano- rispose ancora pallida.
H –Non mentire-
C –Davvero, non è niente. Probabilmente mi sto solo prendendo l’influenza-
H –Ho capito. Se non ce la fai dimmelo che ti sostituisco. Non vale la pena di prendersi qualcosa di serio per una partita del genere- le disse guardandola negli occhi.
C –Lo so Harry. Non ti preoccupare, ce la faccio- lo rassicurò.
Harry fece un cenno di assenso e torno alla ricerca del boccino, deciso a mettere fine alla partita il più presto possibile, era arrivato il momento di smettere di giocare.
Qualche minuto dopo, aveva individuato il boccino e si stava per gettare all’inseguimento quando per un presentimento, si girò verso il punto in cui il gioco si concentrava in tempo per vedere Cassandra scivolare dalla scopa e precipitare nel vuoto.
-Cass!- esclamarono allarmate quattro voci da differenti punti del campo una frazione di secondo prima che tutti e quattro si precipitassero in soccorso dell’amica priva di sensi afferrandola al volo per poi posarla delicatamente al suolo.
Subito si fece avanti Madama Chips allontanando i preoccupati amici della ragazza per fare un esame preliminare delle sue condizioni, dopo un paio di incantesimi di controllo, l’infermiera fece apparire una barella, ci caricò su la studentessa e si diresse verso l’infermeria. Harry, con espressione impassibile, fece un gesto secco con il braccio in risposta al quale cinque riserve della squadra di Serpeverde entrarono in campo sostituendo i ragazzi mentre loro seguivano a poca distanza Madama Chips.
Quando arrivarono davanti all’infermeria, trovarono le porte chiuse, segno che l’infermiera stava visitando la sua paziente. Draco, Blaise, Rowena ed Harry si disposero ad aspettare.
Dopo circa una mezz’ora, che ai ragazzi parve un’eternità, Madama Chips aprì le porte facendo entrare gli amici della sua paziente, che irrequieti andarono subito a circondare il letto di Cassandra, pur rimanendo perfettamente composti d’aspetto.
Cass era sveglia, aveva un aspetto sano e l’aria serena.
C –Vada pure, Madama Chips, voglio informarli io- disse cortese all’infermiera.
MC –Come preferisci. Se hai bisogno di me sono nel mio studio- le rispose gentile l’infermiera.
Rw –Cos'è successo Cassie?- chiese preoccupata alla sua gemella.
C –Non ti preoccupare sorellina, sto bene-
D –Non tenerci sulla spine. Dicci la verità-
C –Sono incinta-

Continua...


Nota dell'autrice:
Salve gente! Ringrazio i 57 che hanno la mia storia tra le loro preferite, i 46 che l’hanno messa tra le seguite e le persone che la seguono in silenzio senza lasciare traccia del loro passaggio.
Chiedo umilmente perdono per l’abominevole ritardo dell’aggiornamento, il capitolo era pronto già da un po’, ma per tutta una serie di problemi di probabilmente non vi interessa sapere niente (tra cui l’innaccendibilità del mio amato pc ç_ç) non ho potuto fare prima. Però oggi è il mio compleanno, e non potevo l’asciarlo passare senza pubblicare un capitolo! Vero che come regalo mi lasciate un po’ di recensioni, vero? (shiho fa la faccia da cucciolo)

Risposte alle recensioni:
MissyMary: Bonjour Missy, grazie per la recensione. Contenta che ti sia piaciuta la sorpresa^^. Si vede che non ci hanno pensato, in fondo quelli furbi sono le serpi, o no? ;) hihihi, che ne pensi di quello che ha combinato la "casta e pura" sorellina adorata di lenticchia? Bella idea Missy! Peccato che non sia praticabile ( :'-( ) Ma Luna è Luna, nessuno sa come sa quello che sa, a mio parere il suo modo particolare di vedere il mondo le fa percepire più di chiunque altro. Ma non è colpa di Nev però... adesso sai chi è lo stupido masochista che ha osato aiutare la piattola a tradire Harry che, a mio parere, è stato fin troppo buono. I piani del lord sono segreti mia cara, non vorrai che il "caro" Silente ne venga a conoscenza con una delle sue diavolerie? (shiho fa la faccia da angioletto biricchino). Che te ne pare della mia piccola sorpresa di fine capitolo? Alla prossima by shiho93

Xevel: Ma ciao Socia! Grazie per la recensione. COntenta che ti ho dedicato il capitolo come regalo congiunto per me e per te? Mi raccomando, attenta a non lasciare troppi indizi ai lettori, non vorrai prepararli alle sorprese che ho in serbo per loro? Cosa pensi del racconto di Harry? Alla prossima, baci by Sil

GinnyPotter93: Ciao, grazie per la recensione. Non dispiacerti, l'importante è che ogni tanto ti fai sentire (tranne in questo caso in cui lo voglio assolutamente, ma il compleanno è un evento a parte). Sono felice che trovi fantastica la mia fic ^///^. Come ho gia detto a MissyMary: Luna è Luna, nessuno sa come sa quello che sa, a mio parere il suo modo particolare di vedere il mondo le fa percepire più di chiunque altro. Ora che hai letto il crimine della perfida rossa pensi? Hai assolutamente ragione, nonostante Harry non abbia bisogno di protezione da parte nostra, con un maestro come Tom. guai a chi si mette sulla sua strada! (Muahahaha) La tua è una bella domanda... peccato che da perfida serpe quale sono non abbia alcuna intenzione di risponderti, almeno non per il momento. Alla prossima by shiho93

isabella 5: Ciao, grazie per la recensione. Cosa pensi di quello che ha combinato Ginny? Contenta della figura che ha fatto? Succederà tra non molto, non appena decido se fare la cosa ho in testa o una più semplice (ed a mio parere, molto più banale). Spero il mio ultimo capitolo ti sia piaciuto. Alla prossima by shiho93

Kokylinda2: Ciao, grazie per la recensione. Grazie mille per i bei complimenti ^///^. Sono mortificata di averci messo tanto ad aggiornare, ma proprio non ce l'ho fatta a farlo prima! Comunque confesso di farlo apposta ad interrompere sempre sul più bello, ma in fondo sono una serpe pure io^^. Per ora non posso ne confermare ne smentire la tua ipotesi. Alla prossima by shiho93

giaminoco: Ciao, grazie per la recensione. Adesso sai la ragione della morte della "cara" piattola. Sono lusingata che tu mi abbia messo tra i tuoi autori preferiti (non so se te l'ho già detto), ed inoltre sono contenta che abbiamo gusti simili, prendi pure tutti i titoli che vuoi. Alla prossima by shiho93

Mark Bargnani: Ciao, grazie per la recensione. Ti ringrazio per i complimenti. Per me in realtà è più facile scrivere AU, perché quando provo a scrivere una fic nel mondo della Row mi vien la paranoia di andare fuori personaggio soprattutto perché caratteriamente non sono molto sicura di me e torturo la mia beta così tanto che quasi mi invia una cruciatus tramite internet^^. Sono contenta che il mio Harry ti piaccia. A Ron non sono esplose le coronarie unicamente perché ho avuto pietà di lui, con una sorella così... comunque, cosa pensi di questo capitolo? Alla prossima by shiho93

sssweety: Ma ciao gemellina mia! Grazie per la recensione. E un secolo che non ti fai sentire, stai bene? Mi manchi. Non ti preoccupare per il ritardo, l'importante è che prima o poi mi dai notizie^^. Sono contenta che aprezzi i pg di questa mia storia. Ma lo sai che sono una serpe, cosa ti aspetti? (faccia da angioletto) XD. Alla prossima, baci e abbracci by Sil

Mandy Romance: Ciao, grazie per la recensione. Lo so che tu questo l'hai già letto sul forum, ma mi fai una piccola recensione anche qui? Per favooore. Grazie^^. Alla prossima by Sil

ron1111: Ciao, grazie per la recensione. Ti ringrazio per i complimenti ^///^, sapere che la mia storia piace mi rende sempre felice. Mi dispiace, ma non per il momento non posso rispondere alla tua domanda, non vorrai rovinarti la sorpresa? Cosa pensi di questo capitolo? Alla prossima by shiho93


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Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Fra ro per aver betato questo capitolo.

Capitolo 19 - Racconti & decisioni


D -Incinta?- ripeté stralunato.
B -Come? Quando?- chiese anche lui nelle stesse condizioni dell'amico.
C -Non dirmi che avete davvero bisogno di spiegazioni sul come? Succede quando un uomo ed una donna...-
Rw -La vuoi smettere di prenderti gioco di noi? Ora andiamo con ordine, da quanto tempo aspetti un bambino?-
C -Da tre mesi, ma ne sono a conoscenza da due e mezzo-
H -Perché non ci hai detto niente in tutto questo tempo?-
Rw -Aspetta un secondo Cass. Tre mesi. Non mi dirai che...?- chiede con uno sguardo significativo.
C -Si-
Rw -Con...?-
C -Proprio lui-
Rw -Lui...?-
C -No-
D -Ragazze? La volete smettere? Lo sapete che quando parlate gemellese noi non capiamo niente- disse interrompendo lo scambio con tono leggermente irritato.
C -Ok, vi ricordate che quest'estate siamo state in vacanza in Italia?-
D -Certo-
C -Bene, lì ho conosciuto un giovane mago Purosangue con un paio d'anni più di me. Si chiamava Andrea. Poco dopo esserci conosciuti, Andrea ha cominciato a corteggiarmi. Fiori, cioccolatini, regali, il solito. Ho accettato di uscire con lui. Era affascinante, particolare e spiritoso. Una sera, qualche giorno prima del nostro rientro in Inghilterra, ha organizzato una cena romantica nella mia Suite. Fuori pioveva, il caminetto era acceso, candele accese e petali di rose spandevano il loro profumo per tutta la stanza. Dopo cena ci siamo seduti nel salottino a parlare. Sapete come vanno queste cose, una tira l'altra e ci siamo ritrovati a fare l'amore. Il giorno dopo, accanto a me, al posto di Andrea c'era un bigliettino con scritto che era stato richiamato al maniero di famiglia per un'emergenza e che non sapeva quando sarebbe potuto tornare. Non ho più avuto sue notizie...-
Mentre Cass parlava a bassa voce, Madama Chips era uscita dal suo studio ed era andata ad un armadietto per prendere delle pozioni.
MC -Vista la situazione, ho detto al preside e al vostro Capocasa di venire qui, arriveranno a momenti- li informò l'infermiera.
C -Ottima idea Madama Chips, non è una cosa su cui è il caso di tenerli all'oscuro- rispose con un sorriso ampio quanto falso sulle labbra.
Non notando quando poco in realtà fosse piaciuta la sua iniziativa, la donna rispose al sorriso. Pochi minuti dopo, le porte si aprirono per lasciar passare Severus Piton ed Albus Silente, nessuno dei due sembrava essere già informato dell'accaduto.
I due professori si avvicinarono al letto circondato dai giovani Serpeverde.
Sl -Poppy, qual è il motivo che ti ha spinto a convocarci qui entrambi? La caduta ha provocato conseguenze gravi nella signorina Butterbeer?- chiese serenamente.
MC -No, il malore della pazienza è stato causato dalla combinazione dello stress scolastico-sportivo a cui è sottoposta con la sua gravidanza- alle sue parole l'espressione neutra del professore di pozioni mutò in una di fredda delusione mentre il vecchio preside era imperturbabile come al solito.
Sv -Signorina Butterbeer, sono costernato dal fatto che una ragazza intelligente e giudiziosa come lei sia stata tanto sciocca da finire in una simile situazione. Per sua fortuna esistono pozioni che garantiscono l'interruzione di gravidanze indesiderate estremamente sicure che non le faranno correre alcun rischio. Adesso lei ci dirà il nome dello studente...- mentre il professore la rimproverava, Cassandra sedeva pazientemente aspettando che finisse la tirata.
MC -Professor Piton, è troppo tardi per usare una di quelle pozioni. La ragazza è al terzo mese di gravidanza, il periodo in cui si assestano i flussi magici del bambino, è come lei sa, l'aborto a questo punto, per motivi non naturali, è illegale ed è considerato omicidio- lo interruppe professionale l'infermiera.
Sl -Non credete che ha questo punto dovremmo sentire cosa pensa la signorina Butterbeer di tutta questa faccenda?-
C -Grazie professor Silente, ora se permettete, vorrei mettere in chiaro alcune cose: non era mia intenzione rimanere incinta, ma adesso che lo sono non ho alcuna intenzione di rinunciare al mio bambino...-
Sl -Signorina Butterbeer, sia ragionevole. È troppo giovane per prendersi una simile responsabilità-
C -Sono maggiorenne ed ho tutto il diritto di farlo. E non sono poi così giovane, molte ragazze Purosangue si sposano appena finita la scuola per poi avere un figlio nel giro di pochi mesi. Io ho solo anticipato le mie compagne di un anno-
Sv -Da quello che dice Madama Chips il bambino dovrebbe nascere a maggio. Come pensa di poter affrontare i suoi MAGO?-
C -Dopo che ho scoperto di essere incinta ho scritto una lettera a mio padre, sta preparando i documenti per ritirarmi da scuola prima del parto in modo da poter sostenere i MAGO da privatista dopo di esso-
Sv -Ciò non toglie che lei ci deve dire quale studente è il padre-
C -No, non devo. Il padre non è uno studente di questa scuola e non ho alcuna intenzione di dirvi chi sia-
Il professor Piton dava l’impressione di voler dire qualcosa di caustico ad uno studente della sua Casa per la prima volta a memoria d’uomo, ma venne fermato dal preside che prese la parola.
Sl -Da quanto tempo sa della sua condizione?-
C -Più di due mesi- rispose pacata.
Sl -Perché non ha informato nessuno?-
C -Avevo bisogno di tempo per riflettere sulla cosa. Ho scritto sia a mio padre sia a quello del bambino pensando di informare voi e i miei amici dopo le loro risposte. Ma il padre di mio figlio non ha mai risposto e nel frattempo sono passati i mesi...- chiunque al suo posto sarebbe stata come minimo seccata ma lei rimaneva serena ed imperturbabile nonostante tutto.
Sl –Molto bene signorina Butterbeer, dovrà venire qui in infermeria una volta al mese per fare dei controlli- anche se il preside aveva usato il suo solito tono gentile, guardandolo negli occhi si capiva che il suo era un ordine, e che non avrebbe accettato obbiezioni.
C –Certo professor Silente, non potrei fare altrimenti-

Passò una settimana, nessuno al di fuori delle mura del dormitorio dei Serpeverde aveva saputo niente sullo stato di Cass, anche se parte degli studenti aveva capito che era successo qualcosa di speciale.
Per festeggiare l’evento, Rowena, con l’assistenza delle ragazze del suo anno, aveva organizzato una festa, molto esclusiva, in onore della sorella.
Essendo quasi impossibile mantenere un segreto a Hogwarts, presto, la voce della festa si diffuse tra gli studenti, anche se nessuno ne conosceva il motivo.
Cominciò così la caccia all’invito, poiché era risaputo che quando i Serpeverde organizzavano feste a numero chiuso, c’era davvero da divertirsi. Persino i Grifondoro erano ansiosi di procurarsi l’invito contenente il luogo della festa, la data, l’ora e il tipo di abbigliamento richiesto. Più di una volta vennero visti membri delle varie Case avvicinare dei ragazzi di Serpeverde a cui solo la settimana prima avrebbero mandato volentieri un malocchio, con lo scopo di scoprire come procurarsi uno dei tanto desiderati inviti. (Ipocriti NdMe)
La sera della festa arrivò in un lampo. La maggior parte delle ragazze dell’ultimo anno erano già andate al luogo designato per controllare che le ultime cose fossero a posto mentre l’ospite d’onore e i suoi amici finivano di prepararsi.
Per l’occasione, Draco aveva messo un completa giacca-pantalone grigio fumo con una camicia di seta azzurra di cui erano lasciati slacciati alcuni bottoni, il completo di Blaise era blu notte con una cravatta appena più chiara lasciata lenta intorno al collo, mentre Harry aveva optato per un paio di pantaloni neri ed una camicia del colore dei suoi occhi, Rowena sfoggiava un lungo vestito verde come la camicia del suo cavaliere con una profonda scollatura sulla schiena ed un ampio spacco laterale per agevolare la camminata, Cassandra portava un delizioso vestito nero con in vita una cinta tempestata di brillanti.
Stavano per uscire dalla Sala Comune quando Cassandra li fermò.
C –Harry, Row, aspettate un momento, vi devo chiedere una cosa- disse con serietà.
H –Dicci-
C –Ho riflettuto a lungo negli ultimi mesi, e visto l’epoca di guerra in cui viviamo ho deciso che voglio che nel caso mi succeda qualcosa voi siate i tutori del mio bambino- disse seria facendo apparire dei documenti con un colpo di bacchetta –li ho fatti preparare da papà. Lo sto chiedendo a voi perché tu, Row sei mia sorella ed Harry in quanto tuo ragazzo fa praticamente parte della famiglia-
Rw –Ne sei sicura Cass? Mancano ancora molti mesi al parto, e non è detto che ti debba succedere qualcosa-
C –Sì, ne ho bisogno almeno per sentirmi tranquilla sul futuro di mio figlio- rispose quietamente accarezzandosi il ventre.
H –Va bene, puoi contare su di me-
Rw –Ci mancherebbe altro che non mi prendessi cura di mio nipote!-
C –Grazie ragazzi-

<< Povera piccola, dolce Cassandra, tu che sei fredda eppure calorosa, tu che ci sei sempre per coloro a cui vuoi bene e non ti lamenti mai, tu che sai essere dolce come lo zucchero filato e dura come il diamante. Davvero sei così serena o ti tieni tutto dentro da troppo tempo? >>


Nota dell'autrice:
Salve gente! Ringrazio i 55 che hanno la mia storia tra le loro preferite, i 53 che l’hanno messa tra le seguite e le persone che la seguono in silenzio senza lasciare traccia del loro passaggio.
Saltando le ormai consuete scuse per il mio abominevole ritardo, passo direttamente a mettere in chiaro un paio di cosette per chiarire alcuni malintesi: Harry è il ragazzo di Rowena, Draco e Blaise sono entrambi single, la madre di Cass e Row era la sorella gemella di Bellatrix, e questo rende le due gemelle cugine di Draco. Per favore, evitate di farmi venire in mente scene ambigue con loro come protagonisti. >.<
P.s. la frase tra “<<” e “>>” è mia, non è pronunciata da nessun personaggio.

Risposte alle recensioni:
Mandy Romance: Ciao Viv, grazie per la recensione. Ora sai più o meno chi sia il padre del bambino di Cass. Sono contenta di essere riuscita a atupire te e tutti gli altri miei lettori^^. Spero che anche questo cap ti sia piaciuto. Alla prossima by Sil

kokylinda2: Ciao! Grazie per la recensione e per gli auguri^^. Sono contetna la fic ti piaccia tanto. Ma come, anche tu come Blaise hai bisogno di spiegazioni su come si fa a rimanere incinte? :P scherzo. Ti si sono chiarite le idee? Mi dispiace di averti fatto aspettare (di nuovo) più di un mese, ma il capitolo venti è già quasi finito, quindi la prossima settimana sono sicura di poter essere puntuale. Scusa, ma se rispondo a tutte le tue domande, come faccio poi a farti rimanere col fiato sospeso? (shiho fa un ghigno made in slyterin) Alla prossima by shiho93

giaminoco: Ciao! Grazie per la recensione. Cosa avrebbe potuto fare di più grave? Avvelenarlo? Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e ti sia stato utile. Alla prossima by shiho93

MissyMary: Ciao! Grazie per la recensione. In effetti quella dello scherzo a tutta Hogwarts è una cosa alla quale anche i gemelli Weasley e i malandrini dovrebbero inchinarsi. Da Ron non ci si poteva aspettare niente di diverso. Beh, non esagerare, mi sembra che quelli da trucidare siano solo Ginny, Ron e Persy, gli altri non sono così male, e anche se fosse, i gemelli sono un caso a parte. Chi mai potrebbe prendersela con loro? Sono troppo simpatici! è si, su Tom e su i Serpeverde si può sempre fare affidamento, senza Harry dalla loro gli altri sono tutti belli che sepolti, in tutti i campi. Piaciuta la sorpresa, eh? Ehmmm... lo sai vero che è Row a stare con Harry e che lui non potrebbe mai tradire la sua ragazza con la sorella di lei, vero? ç_ç Perché se la storia fa capire qualcosa di diverso mi sa che devo andare a prendere il muro a testate... Il sesso del bambino non è ancora stato stabilito, ma ho già una vaga idea in proposito... sperando che la mia idiozia non ti abbia fatto desistere dal lasciarmi recensioni in futuro: alla prossima by shiho93

GinnyPotter93: Ciao! Grazie per la recensione. Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Non sei l'unica a provare simili sentimenti per la piattola rossa, fidati. No, mi dispiace, ma Blaise e Cass non stanno insieme. Cosa vuoi sapere delle cose tra Harry e Row? Alla prossima by shiho93

ron1111: ciao, grazie per la recensione. Sono pienamente daccordo con te su Ginny. (Grazie per gli auguri) Sono contenta che ti sia piaciuto il colpo di scena finale. In realtà è una cosa che sto progettando da parecchio. Alla prossimo by shiho93

Phoenix8710: ciao, grazie per la recensione. Sono daccordissimo con la tua opinione sulla piattola. Riguardo alla paternita del bambino... non è che andresti a rileggerti la nota dell'autrice là sopra? Sai aver spiegato le cose tanto male da far capire la cosa sbagliata a quasi tutti i miei recensitori mi sta deprimendo un po'... alla prossima by shiho93

sssweety: Ma ciao gemellina mia! Grazie per la recensione. Non ti preoccupare, puoi collaudare il tuo nuovo arsenale tranquillamente, se al limite mi dovesse servire di nuovo, ti chiederò una piattola in prestito ;) ehmmm... sorellina... ma dove diavolo hai preso l'idea che il bambino sia di Draco? Lui è il cugino di Cass! Scusa, non ce l'ho con te. Sono solo un pò frustrata perché ho spiegato talmente male che nessuno ha capito come stanno davvero le cose (me sbatte la testa sul muro per mia incapacita di spiegare come si deve). Tesoro! Io non potrei mai essere stufa di te! Anche tu mi manchi. Bacioni by Sil

xevel: Ciao socia! grazie per la recensione. Direi che questa recensione non ha neanche bisogno di una risposta... giusto socia? Alla prossima, baci by Sil

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

Capitolo - Libro, firme e visite 2


Uno dei motivi per cui i ragazzi ad Hogwarts, in genere, cercavano di non andarci troppo pesante coi Serpeverde è che, da decenni, loro organizzavano le feste migliori di tutta Hogwarts. E in un'era di guerra come quella in cui vivevano, in cui ogni giorno si poteva scoprire morto un proprio caro, ogni distrazione era importante.
Le feste dei Serpeverde, oltre ad essere le migliori, erano anche le più esclusive.
Coloro che si dovevano occupare della lista degli invitati lo facevano usando il segreto meglio custodito dagli studenti da sempre: il Libro della Popolarità, frutto del lavoro di generazioni di brillanti studenti, il Libro si auto aggiornava continuamente dando modo a coloro che arrivavano a conquistarsi l’occasione di usarlo di poter lavorare al meglio.
Al pari della Camera dei Segreti, il Libro della Popolarità era considerato una leggenda.
Originariamente era tenuto in una stanza segreta cui potevano accedere solamente un numero molto limitato di studenti con la parola d’ordine, ma poi, in un epoca in cui i Grifondoro erano, per dirla alla Serpeverde, una razza di cavalieri tutto muscoli e onesta ma senza un grammo di cervello, ad Hogwarts si formarono diverse fazioni con linee di pensiero ben distinte sull’uso del Libro. Una fazione sosteneva che mantenere quel segreto con professori, genitori, ecc. fosse sbagliato e che bisognasse confessare tutto, la seconda sosteneva che fosse ingiusto che solo una manciata di persone potesse accedere al Libro, e che la cosa giusta da fare era duplicare l’incantesimo del Libro in modo che almeno in ogni Sala Comune ce ne fosse uno, la terza ed ultima fazione, invece, sosteneva che le cose andavano bene così com’erano e che non ci fosse bisogno di nessun cambiamento.
La lotta interna tra gli studenti assunse dimensioni titaniche, fu in quel periodo che il conflitto tra Grifondoro, a capo della fazione che voleva dire tutto, e Serpeverde, a capo di quella più conservatrice, si rese più pronunciato, come non ce ne furono di eguali ne in passato, ne in futuro ad Hogwarts. Il conflitto si concluse per un soffio a favore della fazione più conservatrice. Da allora i Serpeverde, di fatto, avevano la principale custodia del Libro, pur lasciando che anche alcuni membri delle altre Case ci potessero accedere.
Per chi non aveva idea di come funzionasse, il Libro era vuoto, bianco, ma i pochi che potevano usarlo sapevano come bisognava fare: lo studente si sedeva davanti al libro e lo apriva, poi scriveva con la sua penna il genere di invitati di cui aveva bisogno più una parola di controllo, escogitata nel caso un qualche studente distratto avesse fatto finire il Libro nelle mani di un’insegnante, se la parola era giusta rispetto alla richiesta, il testo scritto dallo studente scompariva ed al suo posto appariva, in ordine di popolarità, una lista di studenti di base che veniva copiata e poi sfoltita o ampliata a seconda della necessità del momento.
E così avevano fatto anche quella volta per selezionare i pochi fortunati appartenenti alle altre tre Case che avrebbero partecipato alla festa di quella sera.
Inutile dire che la festa fu un successo tale che gli studenti più festaioli presenti dichiararono che era la festa migliore mai organizzata quell’anno.

H –Dove dobbiamo firmare?-
C –Qui, qui… e qui- indicò.
Rw –Ok, fatto- disse posando la penna.
C –Bene, siete ufficialmente i tutori di mio figlio- annunciò sorridendo mentre prendeva i documenti appena firmati –non resta altro da fare che spedirli a papà perché li inoltri al Ministero-
H –Bene. Sentite ragazze, visto che ormai faccio parte della famiglia, non credete che sia arrivato il momento per me, di conoscerlo vostro padre?-
Rw –Vuoi dire che…?-
H –Sì, Row, verrò a casa vostra per Natale. Ho deciso di accettare l’invito, a meno che non sia più valido, ovviamente-
C –Ma certo che è ancora valido! Piuttosto, ai tuoi che dirai?-
H –Si arrangeranno, sono abbastanza grandi per fare a meno della balia. Adesso io sono maggiorenne. Posso fare quello che voglio. Se non lo accettano… vorrà dire che finalmente potrò accettare l’invito dei signori Malfoy a passare parte dell’estate a casa loro- rispose scuotendo le spalle.
Rw –Sono contenta. Quasi non ci speravo più. Cosa ti ha fatto cambiare idea?-
H –Il DNA Grifondoro che mi scorre nelle vene immagino. Una volta ogni tanto deve pur servire a qualcosa, o no?- scherzò con mezzo sorriso mentre Rowena gli si sedeva a cavalcioni.
Rw –Già, in questo caso è stato utilissimo- sussurrò baciandolo.

Harry era sul divano della Sala Comune seduto tra Cassandra e Rowena, Draco e Blaise erano sul divano di fronte con a dividerli un tavolino coperto di libri e pergamene.
I ragazzi stavano sfruttando la momentanea quiete post festa per finire i compiti ad un orario decente quando il personaggio di uno dei quadri richiamò la loro attenzione.
? –Scusatemi cortesi signori e gentili dame, l’attuale Capocasa ha mandato a dire che quattro grifoni adulti e un cucciolo parente vostro chiedon di poter umilmente entrare nella sacra dimora dei discepoli di Salazar- riferì con un inchino.
H –Se sono i grifoni che penso io, umilmente non è la parola adatta. Grazie Dichter, ci pensiamo noi-
Rw –A quanto pare sono tornati. Secondo voi, stavolta forniranno qualche pozione per metterci in difficoltà alle altre Case o si accontenteranno di aizzarli contro di noi come l’altra volta?-
C –Row non essere acida, ricordati che stai parlando dei tuoi quasi-suoceri- ricordò alla sorella.
H –Via il dente, via il dolore- commentò passandosi stancamente una mano sugli occhi al di sotto degli occhiali -Guardiana- dopo aver chiamato con voce cortese, una statua della Sala Comune si animò per poi voltarsi verso di loro.
Gu –Smeraldo, perché mi hai svegliata?-
H –Ti prego di scusarmi per il disturbo, ma stanno arrivando dei grifoni per vedermi, e vorrei chiederti di farli entrare-
Gu –E sia. Ricorda però che così ti rendi responsabile per loro- la statua tornò immobile al suo posto.
Pochi secondi dopo, l’entrata si aprì facendo entrare Severus Piton seguito da Lily, James, Remus, Sirius e Josh. Harry posò sul tavolino il libro che aveva in mano, si alzò, ed andò incontro ai visitatori, seguito a pochi secondi distanza dai suoi amici.
H –Mamma, papà, Sir, Rem, Josh, sono contento di vedervi, ma… che ci fate qui?-
Js –Io volevo vedere la tua Sala Comune, nessuno dei miei amici era in grado di dirmi anche solo dov’era-
Sv –Gli adulti sono qui per la loro visita mensile, e a quanto ho capito hanno voluto portarsi dietro anche il cucciolo-
Jm –Ehy Mocciosus, non azzardarti mai più a dire qualcosa su mio figlio!- sbottò l’ex Grifondoro scaldandosi subito.
Prima che il professore di pozioni potesse stuzzicare James ulteriormente, Harry si inserì nella discussione.
H –Ok, abbiamo capito tutti che vi detestate. Posso osare chiedervi di scannarvi in privato?-
Jm –Come mai così scorbutico oggi? Notte in bianco?- chiese con fare malizioso l’ex malandrino.
H –Quasi- ignorando la battuta.
Sr –Come mai?-
H –Perché, la notte, è quasi l’unico momento in cui posso fare i compiti visto che qualche genio a avuto la brillante idea di aizzare la scuola contro di noi- leggermente acido.
L’entrata si aprì facendo passare un ragazzino del secondo anno e un ragazzo del sesto che si diressero senza esitazione verso Harry.
H –Scusatemi un minuto- disse facendo segno ai due di seguirlo mentre si allontanava fuori portata uditiva.
Li –Che succede?- domandò preoccupata.
Rw –Ricordate che il mese scorso vi abbiamo accennato alle responsabilità di Harry?- chiese mentre la sorella prendeva un sorso da una fialetta di pozione.
Rm –Si, ma cosa centra…?-
Sv –Cosa avete fatto?- chiese in tono pacato fulminando i ragazzi con un’occhiata.
Li –Severus, che problema c’è? I ragazzi ci hanno solamente spiegato qualcosa sul loro mondo… il vostro mondo-
C –È stata una decisione di Harry- si intromise chiedendo con lo sguardo al professore di parlarne in seguito.
Nel frattempo, Harry aveva parlato con i due ragazzi, poi aveva tirato fuori un blocchetto di fogli verde smeraldo, aveva recuperato una penna dal tavolino dove poco prima stava facendo i compiti con i suoi amici e aveva scritto qualcosa sul primo foglio per poi staccarlo dal blocchetto e consegnarlo al ragazzo più grande. Si avvicinò al gruppo appena in tempo per notare lo sguardo di Cass e sentire l’ultima frase da lei pronunciata.
Js –Ehy fratellone, cosa intendevi prima dicendo che la notte è praticamente l’unico momento in cui puoi fare i compiti?-
Jm –Giusto, cosa volevi dire?-
H –Vi ricordate quali sono i compiti di una Guida?- domandò pazientemente.
Li –Certo, è un mare di responsabilità per un ragazzo giovane come te-
H –Bene, tenendo a mente i miei compiti, chi credete che venga chiamato quando all’improvviso i ragazzi degli anni inferiori cominciano a diventare vittime di bullismo da parte di ragazzi di altre Case? Oppure quando i ragazzi degli anni superiori vengono coinvolti in risse in cui non hanno alte probabilità di uscire vincitori?- domandò ancora con l’aria di uno che cerca di insegnare che l’acqua è bagnata.
Li –Severus?-
Jm&Sr –Mocciosus?-
Rm –Il preside?-
H –Sbagliato. Devo risolvere io. Organizzo spedizioni punitive per i bulli, preparo pozioni curative e molto altro ancora. Anche con l’aiuto dei miei amici e dei prefetti non faccio in tempo a stare dietro a tutto. Per fortuna nella settimana seguente ad una festa organizzata da noi quelli là si danno una calmata-
Js –Ultimamente me ne sono accorto anch’io che i miei compagni stavano esagerando… però non credevo che la cosa avesse ripercussioni su di te. Mi dispiace Harry-
D –Hai partecipato alla cosa?-
Js –No…-
B –Allora non hai nulla di cui scusarti-
Js –Avrei almeno dovuto dirgli di smetterla- obbiettò.
H –I Grifondoro e le loro paranoie- disse colpendo il fratello sul coppino –tu non centri. Caso chiuso. Se proprio vuoi alleviarti un senso di colpa che non ha motivo di esistere, puoi strappare ai terribili quattro- propose indicando Lily, James, Remus e Sirius – durante le vacanze di natale, la promessa di tenere la bocca chiusa con i tuoi compagni durante la loro prossima visita-
Sr –Perché non ci provi tu?-
H –Perché io durante queste vacanze non sarò con voi. Ho deciso di andare a casa delle gemelle. Il padre di Row le ha giustamente detto di voler conoscere il suo ragazzo, e io ho accettato l’invito a trascorrere da loro le vacanze-
Jm –Come hai accettato? Senza neanche dirci niente? Se Sirius non ti avesse fatto quella domanda avremmo dovuto scoprirlo alla stazione vedendoti andare via con degli sconosciuti?-
H –Ve lo sto dicendo adesso. E se non vi sta bene, farò quello che ha fatto Sir a 16: andrò a stare a casa del mio migliore amico. I signori Malfoy saranno felici che accetti il loro invito dopo tanti rifiuti non dipesi da me...-
Li –Come puoi farci questo?-
H –Non vi sto chiedendo niente. È davvero così difficile per voi capire che una volta nella vita desideri passare le vacanze circondato da amici?-


Nota dell'autrice:
Salve gente! Ringrazio i 56 che hanno messo la mia ff tra le loro preferite, i 51 che l’hanno aggiunta tra le seguite, i 2 che l’hanno messa tra le ricordate e coloro che la seguono in silenzio senza lasciare traccia del loro passaggio.
Finalmente sono riuscita ad essere puntuale con l’aggiornamento, spero che voi siate contenti quanto me. Ok, alzi la mano chi ha intuito uno dei tanti fini reconditi per cui ci si potrebbe servire del Libro (shiho alza la mano).
Non so se anche la settimana prossima riuscirò a postare un capitolo, già per questo è stato un miracolo (prendetevela con la beta, io questo glielo ho dato una settimana fa), ma io (e la beta) cercherò di fare del mio meglio.
Oggi non rispondo alle recensioni perché sennò dovrei postare domani, e ho fatto abbastanza ritardi nell’ultimo mese.

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

Capitolo 21 – La crepa, l’anniversario & la rivelazione


Li –Come puoi farci questo?-
H –Non vi sto facendo niente. È davvero così difficile per voi capire che una volta nella vita desideri passare le vacanze circondato da amici?-


H –Che per una volta voglio essere l’adolescente e non l’adulto?-
Rm –Di quest’ultima domanda non ho capito il senso. E non credo di essere l’unico- commentò vedendo le espressioni perplesse sui visi degli Auror presenti mentre su quello di Joshua affiorava la comprensione.
H –Significa, che è una vita che cammino sul filo del rasoio tra il desiderio di rendervi fieri di me e quello di essere me stesso, e significa anche che sono stanco di essere l’unico a fare uno sforzo per tenere insieme questa famiglia. E pensare che dopo tutti questi anni mi sono scoperto ancora tanto ingenuo da credere che facendovi sapere qualcosa del mio mondo avreste capito…- spiegò piatto, la voce pervasa da una traccia di amarezza tale da colpire al cuore -quando vi sentirete pronti a cercare di accettare che il mio mondo è questo mandatemi un gufo. Spero che qualunque cosa decidiate non sia la stessa scelta che ha portato mamma ad escludere il professor Piton dalla sua vita- detto questo, il moro si girò e, seguito dai suoi amici, tornò a fare i compiti come se James, Lily, Sirius e Remus non fossero mai passati.

Harry aveva quasi sempre dato mostra di accettare, anche se con qualche protesta, l’atteggiamento della sua famiglia nei confronti dei suoi amici sebbene non lo digerisse. Ma prima o poi la speranza svanisce e la pazienza si esaurisce, dopo di che tocca agli altri fare una mossa per risolvere la situazione. Quello che aveva detto ad alcune delle persone a cui voleva più bene al mondo, quel pomeriggio, faceva soffrire Harry, ma lo faceva sentire anche più leggero.
La famiglia Potter di questa generazione era sempre rimasta unita nonostante gli ovvi sentimenti di ostilità dei genitori riguardo alla Casa del figlio maggiore e il senso di solitudine di esso provocato da quell’ostilità. Il loro equilibrio familiare era da anni paragonabile ad una passerella di cristallo tra due mondi opposti, ma la decisione di Harry aveva provocato una crepa, una crepa piccola e sottile ma chiaramente percepibile.
Con l’approssimarsi di dicembre, lo stato di Cassandra cominciò a farsi evidente, almeno tra i Serpeverde. Un pomeriggio lei e la sorella se ne stavano nella loro camera a chiacchierare quando di punto in bianco Cassandra chiese:
C –Allora, come festeggerete l’evento?-
Rw –Di cosa parli sorella?- domandò aggrottando la fronte.
C –Ma del vostro anniversario, ovvio. Domani è un anno che state insieme, giusto?- chiese a sua volta alzando un sopracciglio.
Rw –Certo, però non so niente. Harry ha detto di volermi fare una sorpresa-
C –Vedrò di estorcergli qualche dettaglio. Nell’ultima settimana è stato piuttosto misterioso…-
Rw –…e tu adori svelare i misteri- concluse al posto della gemella con un mezzo sorriso.
C –Secondo te centra qualcosa la festa di domani sera? È in programma da mesi ed inoltre mi è stato detto che non ci saranno invitati esterni- ipotizzò pensierosa.
Rw –Lo conosci, una cosa del genere lo porterebbe a stare al centro dell’attenzione per tutto il corso della festa e non è una cosa che Harry ama granché…-
In quel momento qualcuno bussò discretamente alla porta.
Rw –Avanti- la porta si aprì e da essa entrò il moro principe di smeraldo di Serpeverde –si parla del diavolo…-
C -…e spuntano le corna- completò diventando seria all’improvviso.
H –Stavate per caso parlando di me?-
Rw –Certo, ci chiedevamo cosa stai preparando per domani-
C –Harry, posso chiederti una cosa?- l’espressione della ragazza era indecifrabile, fissava il volto dell’amico e contemporaneamente si accarezzava con delicatezza il ventre leggermente gonfio, segno dell’avanzare della gravidanza.
H –Certo Cass, lo sai che puoi chiedermi qualsiasi cosa- rispose facendosi attento allo strano comportamento dell’amica.
C –Puoi vedere se tra cinque mesi starà ancora bene?- chiese indicandosi il ventre.
H –Ci posso provare, ma lo sai che questa mia capacità è molto approssimativa, raramente vedo qualcosa di chiaro o di così distante e spesso sono più sensazioni che altro- detto questo, gli occhi del ragazzo si velarono come se una patina bianca li ricoprisse, lo sguardo era lontano, assente, come concentrato su qualcosa di troppo distante per le sue due coetanee e la sua fronte si imperlò di minuscole gocce di sudore. Dopo alcuni interminabili minuti, la patina si dissolse ed Harry tornò al presente.
H –Nascerà, sarà sano- alle parole del ragazzo la maschera indecifrabile di Cassandra si frantumo e lei getto le braccia al collo dell’amico con le lacrime che le rigavano le pallide guance.
C –Grazie Harry. Non sai quanto è stressante e difficile per me tutta questa situazione. Passo dal desiderare che Andrea sia qui per aiutarmi e sostenermi al darmi dell’idiota per essermi fidata così tanto di qualcuno che è sparito senza darmi più notizie. Mi sento così sola- confessò mentre le forti braccia di Harry si stringevano intorno al suo corpo.
H –Tu non sarai mai sola, mi hai capito? Noi ci saremo sempre per te, per te e per il piccolo. È una promessa- promise, serio come non mai.
C –Perché Harry? Perché tutto questo non poteva succedermi con un ragazzo come te?-
Rw –Perché lui è unico ed è mio. Qualcosa in contrario?- chiese strappando una risatina alla sorella che si stacco da Harry e si asciugò le lacrime con un fazzoletto.
C –Scusatemi ragazzi, è colpa della gravidanza che mi scombina tutti gli ormoni e le emozioni-
Rw –Nessun problema Cass, non c’è nessun problema-

Rw – Cass, hai visto il mio ciondolo?-
C –Se parli di quel ciondolo non l’ho visto da nessuna parte oggi. Sicura di non averlo lasciato nella camera del tuo ragazzo stanotte?-
Rw –è possibile, vado a chiedere ad Harry se l’ha visto- disse uscendo.
Arrivata davanti alla porta di Harry bussò senza ottenere però alcuna risposta.
In seguito Harry fu molto sfuggente, entrava in aula all’ultimo istante, si sedeva leggermente discostato dai suoi amici, e non appena la campanella suonava, spariva fuori dall’aula per poi ricomparire all’ultimo istante alla lezione successiva, senza neanche presentarsi ai pasti. Incuriositi, dopo il termine delle lezioni, Rowena, Draco, Cassandra e Blaise andarono in camera sua per individuarlo sulla Mappa del Malandrino, ma Harry era stato più furbo di loro e se la era portata dietro insieme col Mantello dell’Invisibilità. Blaise ipotizzò che Joshua, in quanto fratello di Harry, potesse sapere qualcosa. Seguendo l'intuizione del moro, intercettarono il Grifondoro mentre rientrava da una lezione di Erbologia e lo presero da parte chiedendogli notizie del fratello.
Js -Mi dispiace ragazzi, e da oggi a pranzo che non ho notizie di mio fratello-
D -È già qualcosa, noi è da ieri sera che non riusciamo a parlargli. Per caso ti ha detto qualcosa?- Chiese.
L'espressione malandrina del ragazzo di quinta era più esplicativa di mille parole.
Js -Harry ha detto che se foste venuti a chiedermi di lui avrei dovuto dirvi: 'Bel tentativo. Non preoccupatevi. Verrò a prendere Row stasera.' È tutto-
Rw -Tu sai dov'è e cosa sta facendo, vero?- chiese sospettosa.
Js -Non sono autorizzato a divulgare questa informazione- di nuovo, l'espressione del ragazzo valeva mille parole.
B - I Grifondoro e la loro mania per le sorprese- imprecò -senza offesa-
Js -Nessuna offesa. Alla prossima ragazzi- rispose tornando dai suoi amici impassibile al disappunto dei Serpeverde.
C –Torniamo in Sala Comune-
D –Ma Cass…-
C –L’hai sentito il messaggio, non c’è bisogno di continuare questo inutile nascondino- sentenziò avviandosi verso i sotterranei.

La festa stava avendo successo.
Per tutta la Sala Comune di Serpeverde c'erano adolescenti in abiti da discoteca impegnati a ballare al ritmo dell'ultimo successo delle Sorelle Stravagarie o a bere Burrobirra in compagnia. Tra questi ultimi c'erano anche Draco, Row, Blaise e Cass, i quattro erano seduti su un divanetto ed ascoltavano la musica parlando quietamente tra loro.
Ad un tratto i ragazzi si accorsero che, musica a parte, era calato il silenzio sulla sala, e che tutti i ragazzi avevano lo sguardo puntato sull’entrata. Voltandosi verso di essa, ne videro il motivo: Harry, fermo sull’entrata, avvolto in un mantello nero, che guardava intensamente la sua ragazza. Il ragazzo tese una mano verso di lei. Rowena si alzò, lo raggiunse e congiunse la sua mano a quella di lui che se la portò alle labbra per posarvi un bacio leggero.
H –Vieni con me- mormorò suadente il bel moretto.
Rowena annuì e si fece condurre fuori dalla Sala Comune.
Poco dopo, mentre la festa riprendeva, Cass si alzò.
C –Muovetevi, alzatevi da quel divano- disse impaziente.
D –Perché dovremmo?- chiese perplesso.
C –Perché dobbiamo raggiungerli razza di idioti. Ad Harry serviremo tra poco-
B –Tu sai dove è sparito tutto il giorno e perché- affermò senza traccia di incertezza.
C –Certo. Mia sorella sarà anche la principessa qua dentro, ma c’è un motivo se sono io la regina, e bambino o no sono ancora in grado di scoprire la maggior parte della cose che succedono in questo castello “soprattutto se il nostro caro re si prende la briga di lasciarmi una traccia da seguire”-
D –Dimmi mia regale cugina, dove dobbiamo andare?- chiese alzandosi insieme all’amico e facendole un ironico inchino.
C –Non c’è tempo, seguitemi, dobbiamo muoverci in fredda se vogliamo arrivare al momento giusto- disse uscendo.

Appena usciti dalla Sala Comune, invece di proseguire verso la loro meta come Rowena si era immaginata, Harry si fermò e tirò fuori una striscia di seta nera.
H –Prima di proseguire ti devo bendare. Non vorrai che la strada che stiamo per fare ti rovini la sorpresa?-
Rw –Va bene, ma se ci becchiamo una punizione o mi fai andare a sbattere da qualche parte te ne farò pentire- lo avvertì scherzando.
H –Ma certo mia signora, da lei non mi potrei aspettare mai niente di meno- rispose in tono finto solenne mentre le legava la benda sugli occhi per poi prenderla per mano e guidarla per i corridoi e per le rampe di scale di Hogwarts. Arrivati al settimo piano Harry aprì una porta situata di fronte all’arazzo di Barnaba il Babbeo e guidò Rowena all’interno della Stanza delle Necessità.

Nel frattempo dall’altra parte del castello, in un aula vuota vicino alla Sala Comune di Grifondoro…
Rn -Perché è stata convocata una riunione? -
Nv -Ho parlato con il preside a proposito del nostro gruppo, e siamo giunti alla conclusione che se vogliamo avere successo come squadra operativa dobbiamo riuscire a creare un'intesa tra tutti i G.F.- disse serio.
G –Mi sembra che tra di noi ci sia sempre stata un’ottima intesa- obbiettò confusa mentre Joshua sbuffava.
Hm –Non è propriamente vero, anche se molto spesso ci fa comodo dimenticarcelo oltre a noi e a Fred, George e Cedric c’è un altro membro nella nostra squadra. E io credo che quello che il preside intendeva dire è che per mandare in porto le missioni che ci assegneranno dovremo essere in grado di lavora come una squadra anche con lui-
Rn –Io mi chiedo come mai Potter faccia parte dei G.F. È uno sporco Serpeverde, ed oltre tutto non si lascia scappare un’occasione per insultarci. Lo sappiamo tutti che il ruolo di vice comandante gli è stato assegnato come contentino per renderlo più collaborativo con noi…- le parole del rosso vennero fermate da Joshua che arrabbiato per gli insulti verso il fratello maggiore gli aveva tirato un pugno nello stomaco facendolo piegare in due dal dolore.
Js –Non ti permetto di parlare di mio fratello in questo modo. Anzi, non lo permetto a nessuno. Harry è vice comandante perché tra di noi è il migliore nel combattimento. Anche di Fred, George e Cedric che pure sono più grandi di tutti noi. Quindi se sperate che io vi aiuti a tenere buono mio fratello solo perché ci assegnino una missione di modo che voi possiate mettervi in mostra e far fare brutta figura a lui perché non ha una buona opinione di voi scordatevelo! Anzi, se è così che stanno le cose ditemelo subito che vado da Silente a dire che me ne lavo le mani di questa squadra!- per tutto il tempo della sfuriata del ragazzo di quinta Hermione, Neville e Ginny erano rimasti ammutoliti mentre Ron era ancora a terra a stringersi lo stomaco dolorante e Luna era intenta a leggere l’ultimo numero del Cavillo.
Hm –Calmati Joshua! È vero, Ron ha esagerato però non c’è motivo di reagire così- lo rimproverò assumendo una posa che la faceva assomigliare in maniera inquietante alla signora Weasley.
Nv –Invece ha ragione Herm. Noi tutti continuiamo a trattare suo fratello come un nemico, e sai bene quanto per i Potter sia importante la famiglia. Francamente mi meraviglio che Josh non sia esploso prima col carattere che si ritrova- obbiettò sorridendo al compagno dai capelli rosso scuro.
Lu –Finalmente qualcuno che dice qualcosa di sensato- cantilenò la biondina con suo solito sorriso sognante alzando gli occhi dal Cavillo.
L’uscita della Corvonero alleggerì la tensione e permise ai ragazzi di concentrarsi sull’argomento principale della loro riunione: come fare perché la squadra funzioni?

Il mattino dopo vide Harry e Rowena entrare in Sala Grande mano nella mano seguiti e affiancati dai loro amici. I cinque Serpeverde sedettero come ogni giorno al loro a tavolo ed iniziarono a fare colazione chiacchierando sommessamente. Con la posta arrivò anche la Gazzetta del Profeta. Cassandra fece appena in tempo a darci un’occhiata che impallidì e il giornale le scivolò di mano.
Rw –Cosa succede Cass?- chiese preoccupata mentre Harry raccoglieva il giornale per vedere cosa aveva turbato tanto la sua amica. In prima pagina c’era una foto di Silente con un ragazzo che a occhio e croce doveva avere poco meno di vent’anni. Sotto di essa l’articolo recitava: Andrew Silente, nipote del preside di Hogwarts, Auror appena diplomato conduce alla vittoria la sua squadra in un combattimento contro i Mangiamorte.
C –A…Andrea…- balbettò la ragazza sotto choc.
H –Cosa centra lui Cass?- chiese confuso.
C –Andrew Silente… è Andrea-


Nota dell'autrice:
Ringrazio i 59 che hanno aggiunto questa storia alle preferite, i 57 che l’hanno messa tra le seguite, colui che la messa tra le ricordate e coloro che la seguono in silenzio senza lasciare segno del loro passaggio.
Ringrazio tutti voi per non aver abbandonato la lettura di questa fic nonostante i mesi in cui non ho aggiornato a causa di fattori non dipendenti da me per la maggior parte. Immagino che coloro che frequentano ancora la scuola sappiano quanto le lezioni, gli stage e soprattutto gli esami siano utili nel trovare il tempo e l’ispirazione per scrivere testi degni di nota.
Per farmi perdonare ho realizzato degli avatar per mostrarvi come è che vedo io Harry, Cass e Row.
Cass
Harry
Row
Ricordo a tutti che in caso abbiano bisogno di contattarmi potete farlo tramite il mio account od andando sul forum Potteriano di cui sono moderatrice A Crazy World.

Risposte alle recensioni:
giaminoco: Ciao^^, grazie per la recensione. Sono felice che la storia stia continuando a piacerti tanto. Sono mortificata di non aver prestato la dovuta attenzione ha Josh ma cercherò di rimediare. Come ti è sembrato in questo capitolo? Alla prossima by shiho93

Elle Potter: Ciao, grazie per la recensione. Mi fa molto piacere che tu pensi questo del mio Harry. In effetti non sarebbe proprio malvagia come idea, però ormai Harry è maggiorenne, e visto che legalmente potrebbe anche andare a vivere da solo sarebbe infantile da parte sua come gesto, una sorta di ripicca verso i suoi, ed il mio Harry è troppo maturo per una cosa del genere. Sono contenta di aver dissipato qualcuno dei tuoi dubbi. A dire il vero Tom era in programma che si facesse vivo alla fine di questo capitolo ma tra una cosa e l’altra non sono proprio riuscita ad infilarcelo. Perdono! (fra parentesi anch’io amo le Harry/Tom, come la maggior parte delle slasher che si rispettino, ma in questa storia non sarebbe adatto come rapporto) Alla prossima by shiho93

Mandy Romance: Ciao Viv, grazie per la recensione. Grazie mille per i complimenti. È vero, meno male che per lui c’è Row (Sil manda a Viv un’occhiata maliziosa –so benissimo a cosa hai pesato). Alla prossima by Sil

morosa90: Ciao, grazie per la recensione. Shiho si guarda intorno –Qualcuno a visto il mio salvagente? Sto annegando in un mare di complimenti ^///^- Sono felice che la fic ti piaccia tanto. Alla prossima by shiho93

Lil Romantic Girl: Ciao, grazie per la recensione. ^///^ Ma quanti complimenti. *_* Grazie! Scusa se ci ho messo tanto ad aggiornare ma prima non ce l’ho proprio fatta! Alla prossima by shiho93

kokylinda2: Ciao^^, grazie per la recensione. Sono felice che questa sia una delle tue storie preferite. Continuerò ad impegnarmi perché rimanga tale. Non ti preoccupare, non ho la minima intenzione di interrompere la storia. Alla prossima by shiho93

Xevel: Ciao socia cara, grazie per le recensioni. Lo sai che anch’io ogni tanto parto di testa e mi vengono fuori delle idee strane che mi martellano finché non le inserisco! Il Libro è una di quelle^^. Si vede bene, sarebbe più difficile se fosse verde fosforescente^^. È vero, il razzismo è brutto, ce ne è già tanto nel mondo senza che ci so mettano anche st’imbeciccili di auror. Ti Assicuro che non è stata assolutamente una cosa voluta. (Draco e Blaise) Però è vero, questi ragazzi sono molto legati. xoxo by Sil

Marepotter: Ciao, grazie per la recensione. Non so se lo sai ma lasciare recensioni di questo tipo è contro il regolamento di Efp, quindi la prossima volta cerca di stare più attenta ok? Alla prossima by shiho93

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 ***




Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

Capitolo 22 - Malori, nervosismo & scoperte scioccanti


C –A…Andrea…- balbettò la ragazza sotto choc.
H –Cosa centra lui Cass?- chiese confuso.
C –Andrew Silente… è Andrea-


I ragazzi non avevano neanche avuto il tempo di metabolizzare la notizia che Cassandra aveva perso i sensi per lo choc. Draco scattò dalla cugina e la sorresse di modo che lei non potesse farsi male cadendo.
B –Dobbiamo portarla in infermeria ed in fretta- mentre parlava Draco prese in braccio la ragazza priva di sensi.
Rw –Draco stai attento a non farla scuotere troppo. Nelle sue condizioni non sappiamo cosa potrebbe succedere- si raccomandò preoccupata per la sorella.
Harry impartì alcuni secchi ordini ai Prefetti di quell’anno per poi seguire velocemente gli amici diretti in infermeria.
Un’ora e una decina di raccomandazione di Madama Chips dopo, i cinque Serpeverde si stavano dirigendo verso i loro sotterranei.
Rw –Per fortuna che stai bene. Quando ho visto che avevi perso conoscenza mi sono spaventata a morte- disse alla sorella.
C –Mi dispiace Row, ma lo choc è stato troppo forte per me-
D –Lo sapevi che Lui è il nipote del vecchiaccio?- chiese sputando il pronome quasi fosse una parolaccia impronunciabile.
C –No, credevo fosse un mago italiano. Chissà perché mi ha mentito…- disse incupendosi leggermente.
B –Ragazzi, la faccenda è grave. Che al ministero sospettino di vostro padre e abbiano mandato quel tizio sotto copertura per carpirvi informazioni? – ipotizzò il moretto concentrato.
D –Non essere ridicolo, è una cosa troppo scaltra per quei babbei- obbiettò.
H –Ed oltretutto se fosse stato veramente così non sarebbe sparito, come minimo avrebbe cercato il modo di avere accesso alla vostra casa per poterla setacciare- concordò il moro.
C –Non ne ho idea. Anzi, a questo punto non mi importa più. Fra pochi mesi sarò madre e non voglio che mio figlio cresca a contatto con un uomo capace di portarsi a letto una ragazza e metterla incinta per poi disinteressarsene. Certo, se mi capita sotto le grinfie avrà poco di cui non lamentarsi, ma per il momento la cosa più importante e non far sapere la cosa a papà- concluse.
Rw –Perché non vuoi che papà lo scopra?- domandò mentre entravano nella loro Sala Comune.
C –Lo conosci, smuoverebbe mari e monti per fargliela pagare, ed al momento è l’ultima cosa che mi serve. A proposito, sarà meglio andare a preparare i bagagli, domani iniziano le vacanze natalizie-
H –Visto che ne stiamo parlando, qualche consiglio su come rapportarsi con vostro padre?-
Rw –Non ti preoccupare Harry, non devi fare altro che essere te stesso. Ti adorerà. Ne sono sicura-
H –Se lo dite voi…- borbottò a mezza voce dubbioso -già mi pento di aver accettato. Magari durante il viaggio per Londra il treno esplode ed io muoio. Rapido e quasi indolore- meditò ad alta voce facendo sorridere i suoi amici.
Rw -Ok, chi sei tu, e cosa hai fatto al mio ragazzo?- chiese divertita.
H –Ridi, ridi. Ma se io fossi una ragazza ed un giorno presentassi a mio padre il mio ragazzo, lui lo sbatterebbe ad Azkaban nel giro di 24 ore con chissà quale improbabile accusa, 12 se con lui c’è anche zio Sir-
Rw –Per nostra fortuna, tuo padre non è il mio- rispose ridendo dirigendosi verso il dormitorio femminile con la sorella.

Quella notte, poco prima dell’orario a cui solitamente Harry si sveglia…
T –Basta così Harry, per stanotte direi che hai studiato a sufficienza-
H –Aspetta Tom, vorrei finire di leggere questo testo- obbiettò il ragazzo senza staccare gli occhi dal libro che aveva in mano, mordicchiandosi il labbro inferiore.
T –Si può sapere che cosa è successo? È da quando sei arrivato che sei nervoso-
H –è che oggi devo incontrare il padre di Row per la prima volta, e la cosa mi fa agitare un po’- ammise.
T –Tutto qui? Vedrai che non succederà niente di drammatico. E al limite ti ho insegnato a difenderti egregiamente-
H -Speriamo bene. Passando ad altro, qualche tempo fa mi avevi accennato ad un nostro incontro nel mondo reale fra non molto-
T -Non ti preoccupare, ho la sensazione che ci ritroveremo faccia a faccia prima di quanto tu possa immaginare- rispose con un mezzo sorriso che sembrava tanto un sogghigno.

Il giorno dopo, il binario 9 e ¾, in mezzo ai genitori che ogni anno andavano a prendere i propri figli per passare insieme le vacanze di natale ospitava due particolari gruppi l’uno ben distante dall’altro. Il primo era formato dai signori Malfoy e dalla signora Zabini, il secondo invece comprendeva i signori Granger, gli Weasley, i Potter, Sirius e Remus.
I Serpeverde chiacchieravano tranquillamente tra di loro mentre i Grifondoro sembravano impegnati in quella che può essere definita la discussione più temuta da ogni genitore Grifondoro: Cosa-fare-se-tuo-figlio-oltre-a-non-rivolgerti-la-parola-va-a-passare-le-vacanze-a-casa-della-sua-fidanzata-Serpeverde? Inutile dire che le soluzioni pratiche scarseggiavano…
Mentre gli adulti erano ancora impegnati nelle loro discussioni, un rumore piuttosto forte annunciò loro l’imminente arrivo del treno coi loro figli.
Dopo pochi minuti un fiume di adolescenti ciarlieri si riversò sul binario, ognuno diretto verso la propria famiglia. In mezzo a loro vi erano anche Ron, Ginny, Josh ed Hermione che correvano dai loro genitori seguiti a breve distanza da Luna che camminava con calma come se non avesse un problema al mondo ne mete da raggiungere.
Poco distante, Harry, Rowena, Draco, Cassandra e Blaise stavano scendendo con calma dal treno per poi camminare verso i signori Malfoy e la signora Zabini.
C -…papà non è potuto venire ad accoglierci, ha avuto delle complicazioni al lavoro. Quindi lo conoscerai stasera a cena-
H –Bene, così avrò tempo di sistemare le mie cose e di prepararmi psicologicamente-
Lc –Salve ragazzi, avete fato un buon viaggio?-
H –Sì, signor Malfoy-
D –Certo padre. Madre, signora Zabini, siete splendide oggi-
N –Cosa hai combinato?- chiese inaspettatamente la donna senza scomporsi.
D –Come?- chiese il ragazzo mentre i suoi amici osservano in silenzio nascondendo il loro divertimento.
N –Tu fai complimenti solo quando fai qualcosa che non dovresti o quando devi chiederci qualcosa e non sei sicuro che ti daremo una risposta affermativa. Quindi, cosa hai combinato?-
D –Niente, madre, davvero. Mi chiedevo solo se voi mi avreste dato il permesso di trascorrere il Natale con le mie cugine e Harry-
Lc –Vedremo. Ora sarà meglio avviarci, il signor Butterbeer si irrita quando lo si fa aspettare troppo- disse conducendo il gruppo verso la zona Passaporte del binario 9 e ¾.
Da sempre, visto le riserve dei nobili Purosangue a mescolarsi ai babbani, sul binario del treno per Hogwarts è presente la Zona Passaporte presidiata da un impiegato del ministero e da un giovane auror di modo che nessuno si possa appropriare delle Passaporte ed usarle per irrompere nelle case di coloro che usano abitualmente questo mezzo perché tanto ricchi da poterselo permettere.
Le Passaporte prelevate dalle apposite cassette di sicurezza riproducevano gli stemmi delle famiglie appartenenti. Il gruppo si divise, e dopo che i Malfoy e i due Zabini furono spariti, la familiare sensazione di essere strattonati al livello dell’ombelico portò via anche le due ragazze Butterbeer e Harry, che si ritrovarono ad atterrare nell’ingresso di un elegante maniero.
Rw –Benvenuto a casa nostra Harry, finalmente- disse la ragazza felice di poter accogliere il suo ragazzo.
C –Ora, se volete scusarmi io mi ritirerei nel bagno più vicino: viaggiare via Passaporta non è l’ideale quando il tuo organismo è incline a nausee e sbalzi d’umore- commentò camminando a passo veloce verso un corridoio alla loro sinistra.
Rw –Porta i bauli nelle nostre stanze- ordinò all’elfa domestica che, paziente, attendeva ordini poco distante.
ED –Si padroncina Rowena- rispose lei con un inchino.
La piccola elfa schiocco le dita ed con un sommesso ‘pop’ i bauli scomparvero, sicuramente apparsi ai loro posti nelle stanze del maniero.
Nell’ora seguente Rowena fece fare al suo ragazzo un veloce giro del maniero in seguito al quale lo condusse alla stanza che avrebbe occupato durante quelle due settimane.
Rw –Questa è la tua stanza, la mia è quella affianco mentre quella di Cassandra è di fronte alla mia. Mia sorella a quest’ora sarà sicuramente li dentro a leggere un libro- disse sorridendo.
Harry aprì la porta della sua stanza ed entrò seguito da Rowena per poi dare un’occhiata all’elegante arredamento prima di voltarsi nuovamente verso la ragazza.
H –A che ora è la cena?- chiese attirando la ragazza fra le sue braccia.
Rw –Abbiamo ancora un’ora prima che ci chiamino per quella. Hai qualche idea per occupare questo tempo?- domandò maliziosa avvolgendo le braccia al collo del moro.
H –In effetti si- rispose con lo stesso tono della ragazza mentre la tirava più vicina per coinvolgerla in un bacio.

Harry uscì dalla porta del bagno con i capelli umidi e addosso solo un asciugamano bianco legato in vita. Rowena lo aveva lasciato un quarto d’ora prima per andare a rinfrescarsi nella sua stanza e prepararsi per la cena. Il moretto aprì il suo baule e tirò fuori i vestiti che aveva scelto per la serata: un pantalone nero di taglio elegante, la sua cintura di pelle nera con una testa di serpente argentea come fibbia ed un maglione verde perfettamente intonato al colore dei suoi occhi.
Dieci minuti dopo sentì bussare alla porta, che una volta aperta rivelò Rowena, deliziosa in un sobrio abito blu notte e Cassandra che aveva optato per una semplice gonna marrone ed un raffinato maglioncino di cashmere nero impreziosito da ricami argentei che davano luce all’intera figura della ragazza. I due capi sembravano evidenziare il ventre gonfio di Cassandra che esponeva con orgoglio il suo bambino non ancora nato quasi fosse un trofeo.
H –Ragazze, siete splendide- commentò galante.
Rw –Sì, sì certo. Per te siamo sempre splendide-
C –Naturale sorellina. Lo sai che una donna offesa è peggio di qualsiasi cosa, e visto che siamo quasi due gocce d’acqua se facesse un commento non positivo su una se ne ritroverebbe due di ragazze offese e vendicative con cui destreggiarsi- ridacchiò.
Rw –In effetti è puro istinto di auto conservazione- disse avviandosi versa il luogo in cui sarebbe stata servita la cena.
H –Il fatto che io vi trovi sempre bellissime non è considerato tra le opzioni vero?-
Rw –Vedremo, vado avanti per vedere se nostro padre è già arrivato- disse aumentando il passo e sparendo lungo il corridoio.
H –Lo so che mi avete detto che basterà essere me stesso, ma devo chiedertelo: che tipo è vostro padre?-
C –Come te- rispose la ragazza dopo averci riflettuto alcuni secondi –Ha un gran senso del dovere, è rigido ed autoritario quando serve. È testardo e quando si mette un’idea in testa è molto difficile fargli cambiare idea anche se non impossibile. Come te farebbe qualsiasi cosa per proteggere la sua famiglia e se lo si fa arrabbiare seriamente non si ferma finché non considera colui che gli ha fatto il torto punito a sufficienza. Sì, credo che questo sia tutto quello che ti serve-
H –Non so perché, ma al di la delle qualità che tu dici che abbiamo in comune mi sembra la descrizione di una persona che conosco- disse pensieroso.
C –Ci siamo- disse vedendo la sorella uscire da una porta poco distante.
Rowena aprì la porta e mentre rientrava al fianco di Harry e di Cassandra disse:
Rw –Harry ti presento padre. Padre ti presento Harry, il mio ragazzo- presentò avvicinandosi ad un uomo moro che ha giudicare d’aspetto doveva avere circa 35 anni.
? –Ciao Harry-
Il ragazzo alla vista dell’uomo che evidentemente era il padre delle sue amiche aveva sgranato gli occhi incredulo.
C –Che succede, Harry? Ti senti male?-
H –Tom…-


Nota dell'autrice:
Ringrazio i 61 che hanno aggiunto questa storia alle preferite, gli altrettanti che l’hanno messa tra le seguite, i due che l’hanno tra le ricordate e coloro che la seguono in silenzio senza lasciare segno del loro passaggio.
Un ringraziamento speciale a Malika, Hermione616, potter99, animemanga e kokylinda2 per aver risposto al sondaggio di ieri. Le vostre risposte hanno fatto sentire in colpa Xevel quel tanto che basta a farle finire di betare entro oggi.
Dunque, che ne pensate del capitolo 22? La super rivelazione finale di questo capitolo è una delle parti più importi della storia fino a questo punto, da questo momento potrebbe succedere qualsiasi cosa. Muahahahah!
P.s. state tranquilli, il capitolo 23 è già a buon punto

Buon Halloween da shiho93 e xevel




Risposte alle recensioni:
Mandy Romance: Ciao Viv, grazie per la recensione. Certo che Harry con la sua Row è romantico *_* bisogna tenere alto l’onore del ragazzo dei nostro sogni ^_^. Per Andrew… che dire, tale nonno tale nipote. u.u Ed eccoti Tom, contenta? Nel prossimo capitolo sarà molto più presente. Alla prossima by shiho93

Lil Romantic Girl: Ciao, grazie per la recensione. Hihihi mi sa che so a chi ti riferisci per un’eventuale sostituzione di Row… sono contenta che trovi i geniali i miei finali choc ;P Alla prossima by shihoo93

Giaminoco: Ciao, grazie per la recensione. Sono felice che tu abbia gradito la scena con Josh e Ron. Confesso di essermi divertita ad immaginarla. Francamente, nonostante sia un mio personaggio il caro Andrew mi sta altamente sui cosiddetti… e quindi quando si incontreranno ci sarà da ridere (per noi). Sono contenta che tu apprezzi la mia Cass, è un personaggio cui sono molto affezionata. ^_^ Alla prossima by shiho93

sssweety: Ciao tesoro! Grazie per la recensione ed i bei complimenti. Sono contenta che Josh ti piaccia tanto. Kathleen! Mi meraviglio di te! Come osi definire Andrew come l’innamorato di Cass dopo quello che ha fatto? Mi deludi proprio sorellina… ma Ron non era una donnola? XD che te ne è parso di questo capitolo? Un bacione, spero che ci sentiremo presto.

Phoenix8710: Ciao, grazie per la recensione. Non avendo mai visto una puntata di Lost in vita mia lo prendo come un complimento. Però sii sincero: la mia trama è troppo complicata? O_o Alla prossima by shiho93

kokylinda2: Ciao Koky, grazie per la recensione. Non ti scusare, sono io a doverlo fare per avervi fatto aspettare tanto. Più che visioni le sue sono sensazioni, raramente può dire di “vedere” qualcosa. Per Ron e Ginny so io che categoria spetta ad entrambi, e non è niente di carino. Per Hermione, mia mancanza, la poveretta mi era completamente passata di mente. Scusa. In effetti il vecchiaccio dimostra sempre più la sua età. Da adesso in poi Tom dovrebbe avere un ruolo più importante. Sono contenta che tu mi consideri un’eccellente scrittrice, spero di non fare troppi scivoli altrimenti potresti ricrederti XD. Alla prossima by shiho93

terry93: ciao, grazie per la tua recensione. Sei uno nuovo vero? Amo i nuovi recensitori *_*. Beh, di certo stavolta ti ho dato un sacco di tempo per recensire XD. Comunque, ti ringrazio del complimento ma l’idea di mandare Harry a Serpeverde non è poi così inedita, se cerchi bene ne troverai un buon numero. Sono felice che questa fic ti coinvolga tanto. Alla prossima by shiho93


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Capitolo 24
*** Capitolo 23 ***




edit 28/01/11: Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo (anche se con un pò di ritardo ;P)

Capitolo 23 – Conoscenze, Riflessione & Decisione


Il ragazzo alla vista dell’uomo che evidentemente era il padre delle sue amiche aveva sgranato gli occhi incredulo.
C –Che succede Harry? Ti senti male?-
H –Tom…-


Le gemelle si scambiarono uno sguardo confuso.
Rw –Vi conoscete già?- domandò curiosa: raramente Harry si sorprendeva tanto per qualcosa e il ghigno che era spuntato sulle labbra di suo padre non prometteva niente di buono.
T –Più o meno- rispose criptico –ne discuteremo più tardi. Ora è meglio sedersi a tavola prima che la cena si raffreddi- disse l’uomo avviandosi verso il posto a capotavola del grande tavolo imbandito ignorato fino a quel momento.
Le ragazze senza commentare si sedettero ognuna ad un lato del padre seguite poco dopo da Harry che prese posto accanto a Rowena, la sua espressione era nuovamente imperscrutabile mentre la sua mente lavorava a ritmi serrati per capire cosa stesse succedendo.
L’uomo seduto a poca distanza da lui era Tom, il suo mentore, quello che notte dopo notte per lui era stato un po’ come una seconda figura paterna, ma era anche il padre di Rowena e Cassandra, la sua ragazza e la sua amica. Come era possibile?
Aveva sempre saputo che quello che il mentore gli raccontava della sua vita non era tutto, che c’erano dei buchi neri tra una cosa e l’altra ma non aveva mai insistito, sicuro che prima o poi le cose che non gli quadravano sarebbero andate a posto. Ma ora?
Improvvisamente le riserve dei suoi genitori non gli sembravano più tanto assurde.
H –“Però io mi fido ciecamente di Draco, Blaise e Cass e amo Row. Devo dare un taglio alla paranoia e sospendere ogni forma di giudizio finché non avrò avuto la possibilità di chiedere spiegazioni”- e con questa decisione ben salda in mente prese parte alla sua prima cena di famiglia in casa Butterbeer inconsapevole che le tanto agognate spiegazioni sarebbero state molto più scioccanti di quanto lui potesse immaginare.

La cena era stata piuttosto tranquilla, e la conversazione si era mantenuta leggera nonostante il velo di tensione sembrava aleggiare sulle loro teste. Alla fine della cena, Tom condusse i ragazzi in un confortevole quanto elegante salotto. Harry e Rowena si sedettero l’uno accanto all’altra sul divano, Cassandra si accomodò su di una poltrona dall’aria comoda e Tom prese un’altra poltrona.
T- Credo che sia arrivato il momento di dare qualche spiegazione-
* = * = * = * = * = * = * = * = *
Quel giorno l'alba vide un diciassettenne moro di nostra conoscenza ancora seduto sul divano, lo sguardo perso nel vuoto, la mente ancora ferma al discorso della sera prima mentre frammenti delle parole di Tom gli balenavano in testa senza alcun ordine.
Lord Voldemort... Un'altra linea temporale... Il bambino sopravvissuto... Ho fatto del mio eguale il mio erede... Il mio vero scopo... Tutte quelle informazioni avevano scombussolato Harry, la prospettiva di una linea temporale in cui suo fratello Josh non solo non esisteva, ma in cui lui era il Grifondoro per eccellenza era inconcepibile. Tutta la faccenda lo faceva sentire in qualche modo manipolato, ma non era un Serpeverde per niente, e d’altronde che cos'era qualche disaccordo con la sua famiglia rispetto all'idea di crescere da soli o quasi in una vita di sofferenza combattendo sempre per strappare alla morte un altro giorno? Sì, alla fine poteva dire di essere grato al suo maestro.
Riscuotendosi dalle sue riflessioni vide che appoggiato al camino acceso c'era Tom Riddle che lo fissava inespressivo.
T -Ancora qui, Harry? Le ragazze sono andate a letto ore fa-
H -Avevo bisogno di riflettere- rispose mite il ragazzo.
T –Ti lascio ai tuoi pensieri- disse l’uomo dirigendosi verso l’uscita della stanza.
H –Tom?- lo fermò alzando la mano destra il cui anulare era ornato da un pesante *anello d’oro con lo stemma della famiglia Potter, una testa di leone con un rubino tra le fauci,* fissandolo come a volerne memorizzare ogni millimetro.
T –Sì?-
H –Perché mi hai raccontato tutta questa storia? Avresti potuto inventarti dieci, cento, mille storie assolutamente credibili ed infinitamente meno complesse di quanto sia questa verità ed io ci avrei creduto. Merlino! Già solo il tuo vero obbiettivo da solo basta quasi a convincermi ad accettare la tua proposta- chiese puntando gli occhi sul viso dell’uomo.
T –Perché, Harry, a prescindere da quanto un certo tipo di educazione possa rendere diversa una persona da come sarebbe se gliene fosse stata impartita un’altra, ci sono cose che fanno parte di noi nel profondo, come la lealtà e la volontà di proteggere i propri cari… o l’odio per i segreti e le menzogne su cose che ci riguardano. Ti conosco. Prima o poi avresti scoperto la verità per conto tuo in qualche modo, ed allora non solo ti saresti rivoltato contro di me a prescindere da quelle che sarebbero state le mie intenzioni nel nascondertelo, ma torneresti sulla vecchia strada nonostante tutti i miei sforzi per spingerti su quella nuova. E di certo non rischierei di rovinare un piano lungo diciassette anni per un’inezia del genere- rispose ghignando una luce calcolatrice nello sguardo.
H –Ti rendi conto vero che una persona normale a questo punto non solo si sentirebbe terribilmente usata, ma metterebbe in discussione tutta la propria vita per poi tornare con la coda tra le gambe dalla fazione dei buoni?- osservò il ragazzo alzando un sopracciglio.
T –E tu?-
H –Nonostante la mia attuale natura Serpeverde mi faccia sentire lusingato che il grande Lord Voldemort abbia deciso di imbarcarsi in un piano diciassettennale piuttosto che distruggermi e basta, devo ricordarti che io sono un Potter, ed i Potter sono Grifondoro da generazioni, in più è difficile non sentirsi usati nella mia situazione…-
T –Ho capito Harry, però mi devi dare una risposta entro la fine delle vacanze. Se non puoi accettare la mia proposta dovrò obliviarti. Non posso permettere che le mie figlie siano in pericolo ne che il mio obbiettivo si dissolva in una bolla di sapone- detto questo l’uomo lasciò Harry solo coi suoi pensieri.

Alcune ore dopo, infagottato in un pesante cappotto, Harry uscì dalla villa incamminandosi nel parco coperto di neve. Col sole che si rifletteva sui cristalli di neve il giardino aveva un’atmosfera magica. Camminando immerso nei suoi pensieri, il ragazzo uscì dalla proprietà dei Butterbeer senza accorgersene, almeno finché non sentì una voce chiamarlo.
? –Ciao Harry-
H –Luna? Che ci fai qui?- chiese sorpreso. All’improvviso la sedicenne era spuntata da dietro un albero, originale come sempre con indosso stivali da neve di colori diversi, cappotto a pois e sciarpa a righe.
Lu –Dopo quella fila di alberi c’è un lago sulle cui rive vivono i Gorgosprizzi. Quest’anno io e mio padre ci accampiamo qui a raccogliere materiale per il Cavillo- rispose con aria contenta.
H –Di certo non è il Natale tipo di molta gente…- commentò.
Lu –A noi piace andare insieme ad investigare. È un po’ come avere un mondo tutto nostro- rispose infilandosi una stramba cuffia di lana sui capelli biondo cenere.
H –Ma in questo modo non è come se vi lasciaste alle spalle il mondo in cui vivono tutti gli altri?-
Lu –Certo- sorrise la ragazza –viviamo in un mondo diverso da quello in cui vive la maggior parte della gente. E chi non lo capisce pensa che siamo fuori di testa, ma è meglio così. È più facile riconoscere i veri amici e coloro che lo potrebbero diventare. Quando tutti gli altri ti guardano male vedi subito chi non lo fa-
H –E cosa fai quando all’improvviso ti trovi a dover decidere tra il mondo in cui sei cresciuto e quello a cui vorresti appartenere?-
Lu –Capisco cosa vuoi dire. Mia madre si è trovata davanti un problema come quello. Lei era una così detta ‘persona normale’, un giorno incontrò mio padre, e al contrario di quanto ci si sarebbe aspettato non le dispiacevano tutte le sue ‘stranezze’, anzi, le trovava divertenti. Cominciarono ad uscire insieme. I miei nonni materni e gli amici di mia madre tentarono di farla desistere in ogni modo da quella follia, ma lei era testarda e molto intelligente ed alla fine sposò mio padre. Aveva deciso di non scegliere. Quello stesso anno nacqui io. Noi tre insieme eravamo felici, la mamma si divideva tra il suo lavoro di sperimentazione delle pozioni, i suoi amici e casa nostra dove aiutava mio padre con il suo giornale. Non sembra una bella favola?- mentre raccontava quella storia lo sguardo sognante della ragazza non la faceva più sembrare strana, anzi, sembrava stranamente appropriato –però anche se non lo dava a vedere vivere a metà le sue due vite la stava lacerando, tanto che un giorno commise un errore. Avevo nove anni. La mamma mi aveva portato con se nel suo laboratorio, si dimenticò di lanciare alcuni incantesimi di sicurezza. Un paio d’ore dopo la pozione su cui stava lavorando esplose e lei morì-
H –Mi dispiace tanto Luna-
Lu –Non devi dispiacerti Harry. Non ti ho raccontato questa storia per avere la tua compassione.- rispose seria come il moro non l’aveva mai vista -anche se non sembra io non presto attenzione solo al mio mondo ma anche a quello esterno, ed anche se ho scelto di non viverci so ancora osservare le persone e voglio dirti una cosa. Io vedo le due facce della medaglia della tua vita e so che sei giunto ad un punto di svolta. Pur sapendo molto poco dell’altra faccia conosco molto bene quella che ci vede entrambi membri dei GF e so che se qual’ora tu decidessi di viverci rinunciando per sempre all’altra faccia non saresti mai felice- detto questo così com’era venuta se ne andò lasciando Harry solo a riflettere sulle sue parole e sui suoi due mondi.

Quella sera Harry si presentò nella Sala della sera prima finalmente sereno. Dopo ore di riflessione ed attente valutazioni aveva finalmente risolto il suo dilemma. Aveva scelto la faccia della medaglia a cui sarebbe appartenuto d’ora in avanti.
H –Tom, ho preso la mia decisione. Accetto la tua proposta. Sarò il tuo erede e ti aiuterò a distruggere Silente con tutti i mezzi a mia disposizione- disse, la decisione che gli brillava nello sguardo.
T –Ti rendi conto che per evitare di essere scoperto dovrai prendere le distanze dalla tua famiglia, vero?- chiese inespressivo.
H –Perfettamente. Ma per quanto sia difficile non posso che fare ciò che ritengo giusto-
T –Ben venuto in famiglia Harry- un sorriso orgoglioso ornava adesso il viso dell’uomo mentre Rowena, felice, gettava le braccia al collo del suo ragazzo.

*


Nota dell'autrice:
Ringrazio i 62 che hanno aggiunto questa storia alle preferite, i 61 che l’hanno messa tra le seguite, i 3 che l’hanno tra le ricordate e coloro che la seguono in silenzio senza lasciare segno del loro passaggio.
Visto? Stavolta ce l’ho fatta a postare in tempi ragionevoli^^. Per non rischiare di farvi aspettare troppo ho deciso di non aspettare la correzione della Beta. Non appena lei avrà finito apporterò le dovute correzioni al capitolo.
Appena sopra le note dell’autore ho messo un’immagine di come immagino l’anello della famiglia Potter che Harry porta al dito.

Risposte alle recensioni:
fay90: Ciao, grazie per la recensione. A dire la verità la paternità delle gemelle è una delle prime cose che ho deciso a riguardo di questa fic. Felice che il colpo di scena ti sia piaciuto, ma sono ancora più felice che la coppia Harry/Row ti piaccia più di quella originale^^. Tu non lo sai ma mi hai fatto un bellissimo complimento con quest’affermazione*_*. A me non piace molto Ginny, quindi credo che se tu avessi detto il contrario mi sarei dovuta andare a nascondere dalla vergogna. Alla prossima by shiho93

kokylinda2: Ciao Koky, grazie per la recensione. Visto che ho aggiornato presto? ;) Felice che la mia super rivelazione ti abbia sorpreso così tanto. Era tantissimo che non vedevo l’ora di farlo venire fuori. Hihihi, a dire il vero non che ci ho pensato molto alla loro reazione ma è chiaro che non sarà molto positiva. L’unica cosa che mi dispiace è che nonostante tutto Harry ci soffrirà. Alla prossima, baci by shiho93

Mandy Romance: Ciao Viv, grazie per la recensione. Felice di averti scioccato ;P Beh, non credo che Blaise si sentirà molto donna, ma non ti preoccupare, ho ancora diversi assi nella manica. ;) Alla prossima by shiho93

Mena89: Ciao, grazie per la recensione. Le facce nuove sono sempre ben accette^^. Sono felice che la mia fic ti piaccia tanto. Alla prossima by shiho93

Malika: Ciao, grazie per la recensione. Felice che la mia sorpresina ti sia piaciuta tanto. Beh, anche se inconsapevolmente sono contenta di aver esaudito una tua speranza. Che te ne pare di questo capitolo? Ti dirò, per la faccenda di Andrew sarebbe interessante come svolta. Solo che se lo faccio mi ritrovò sotto casa una folla armata di torce e forconi quindi preferisco evitare^^. Alla prossima by shiho93

Lil Romantic Girl: Ciao, grazie per la recensione. Certo che tu e Mandy fate proprio una bella coppia! XD Fra tutte e due non so chi sia la più scioccata. Anche se forse se leggi il suo commento concorderai che la gara la vince Viv. Ho pensato che il fatto che Harry fosse agitato fosse più naturale del farlo rimanere lì rigido ed ingessato. Alla prossima by shiho93

giaminoco: Ciao, grazie per la recensione. *_* Sono felicissima che il capitolo ti sia piaciuto tanto (a te e a tutti gli altri^^). Visto che stavolta ho fatto più in fretta? Per Andrew ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma ci arriveremo. Alla prossima by shiho93

Pecky: Ciao, grazie per la recensione. La risposta credo tu l’abbia avuta nel capitolo^^. Alla prossima by shiho93

Phoenix8710: Ciao, grazie per la recensione. Ti ringrazio per il complimento. Ho notato che è una qualità che possiedi anche tu^^. Veramente grazie di cuore per l’incoraggiamento. Alla prossima, baci by shiho93

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Capitolo 25
*** Capitolo 24 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo. (Anche se ci ha messo un pò troppo :-P)

Capitolo 24 - Natale & Capodanno


Dopo la conversazione avuta la sera prima col padre e con Harry entrambe le gemelle erano rimaste frastornate. Sapevano delle attività segrete del padre, e un poco avevano anche iniziato a parteciparvi, ma mai avrebbero immaginato che escogitasse per poi mettere in pratica un piano tanto lungo e complesso, consapevoli che se nel corso degli anni qualcosa fosse andato storto si sarebbe trovato punto e a capo.
Ma la cosa che alle due ragazze premeva di più in quel momento era Harry. Mai il moro principe delle serpi si era trovato davanti una scelta così difficile. Nessuno dovrebbe mai trovarsi a dover scegliere tra la propria famiglia ed i propri ideali personali.
Tra le persone che, nonostante odiassero la sua Casa e qualunque cosa la riguardasse l’avevano cresciuto con amore e l’uomo a capo della fazione opposta che nel tempo per lui era diventato un po’ come un secondo genitore.
Cassandra e Rowena erano terrorizzate dalla prospettiva che avrebbero potuto perdere l’una il suo migliore amico e l’altra il ragazzo che amava.
Avevano varcato le porte del Manor insieme ad Harry il 23 dicembre. Il giorno della vigilia per loro stava diventando il giorno dell’ansia, mentre terminavano i preparativi per la cena di quella sera non potevano smettere di pensare al ragazzo che non avevano visto per tutta la giornata.
Grande infine era stata la loro gioia sentendo la decisione presa dal moretto durante quella lunga giornata; ora sì che quello che si apprestavano a festeggiare era diventato il Natale perfetto.
Quella sera stessa, furono spediti in segreto degli inviti a molti membri del cerchio interno per la sera del 31 dicembre affinché il nuovo anno cominciasse nel migliore dei modi.

Quel giorno, la mattina di Natale aveva qualcosa di magico nell’aria. I ragazzi si svegliarono presto e dopo aver fatto colazione andarono nel salotto preferito delle gemelle dove sotto l’albero li attendeva un non indifferente numero di regali. Tom si sistemò sul comodo divano delle stanza fingendosi immerso nella lettura di un libro mentre osservava di sottecchi i tre adolescenti sedersi sul prezioso tappeto per esaminare i pacchetti colorati con serena allegria. La prima ad aprire i suoi pacchetti fu Cassandra, il primo regalo era da parte di Blaise, un abito pre-maman invernale con le maniche lunghe su toni di grigio e rosa con un bel motivo floreale e un orso di peluche con un grosso fiocco verde smeraldo al collo.
C –Sicuramente qui c’è lo zampino della signora Zabini. Non esiste che Blaise abbia tanto buon gusto nella scelta di un abito femminile- commentò accarezzando il soffice e caldo tessuto.
Rw –Concordo. Però l’orsacchiotto è stato un bel pensiero. Il primo giocattolo del mio nipotino…- sorrise mentre prendeva il suo regalo contrassegnato dallo stemma degli Zabini.
Aprì il biglietto e lesse:
A Rowena,
perché nonostante io sia un disastro con l’abbigliamento femminile
voi possiate continuare ad essere le nostre gemelle identiche.
Blaise

La ragazza alzò un sopracciglio per poi aprire il pacchetto; conteneva un vestito identico a quello che aveva ricevuto Cassandra con l’unica differenza che non era pre-maman.
H -Stavolta ve l'ha fatta- commentò divertito mentre le ragazze assentivano sorridendo all'unisono.
Draco invece aveva puntato sui libri; Cassandra ne aveva ricevuto uno dal titolo: Tutto sulle prime fasi della crescita del vostro bambino. Rowena si era trovata tra le mani un volume intitolato Diventare zie: 100 modi per viziare i propri nipotini. Quello di Harry invece recitava: Cosa fare quando la tua donna si innamora dei bambini e medita di averne uno tutto vostro. Inutile dire che Harry dovette usare ogni briciolo di autocontrollo in suo possesso per evitare di scoppiare a ridere.
Una decina di minuti dopo tutti i regali erano stati scartati e rigorosamente commentati.
Mentre le ragazze chiamavano gli elfi domestici per farli portare in camera e per ripulire il salotto, Tom mise via il suo libro ed infilò una mano in tasca.
T –Harry vieni qui un momento- il ragazzo ubbidì al richiamo. Quando il moretto fu davanti a lui, l’uomo tirò fuori dalla tasca una scatoletta di velluto, molto simile a quelle che usano le gioiellerie per confezionare i loro articoli.
T -Questo oggetto è molto antico. Dato che ormai fai parte della famiglia ora è tuo. Lo metterai l’ultimo dell’anno per l'incontro- mentre parlava vide il giovane aprire la scatola ed osservare l’oggetto al suo interno con una punta di stupore appena percepibile nel suo sguardo.
H –Grazie Tom, lo farò sicuramente- rispose ghignando.

~ 31 Dicembre ~
Gli abitanti del Manor si risvegliarono freschi e riposati per la giornata che li attendeva.
Harry e Rowena passarono la giornata in camera assieme, facendosi portare i pasti dagli elfi domestici e chiacchierando e ridendo piano, almeno finche verso le 10 di sera non arrivò Cassandra che dopo aver velocemente scambiato poche frasi in gemello fitto, fitto con la sorella caccio il ragazzo dalla stanza.
C –Dobbiamo prepararci per stasera. Se tu o nostro padre avrete l’ardire di venire a disturbarci prima delle ventitré e cinquanta ve ne farò pentire amaramente. Chiaro?- minacciò con un sorriso tutto zucchero sulle labbra ed un luccichio pericoloso negli occhi che fece improvvisamente ricordare ad Harry perché si temesse anche solo di pronunciare il nome del padre della dolce fanciulla di fronte a lui.
H –Va bene “già normalmente è stupido cercare di contraddirla, figurati adesso col pargolo in arrivo. Solo un amante del San Mungo ci proverebbe”- pensò prima di salutare le ragazze ed andarsene, avvertì Tom che le gemelle erano Off limits fino a 10 minuti prima di mezzanotte e poi si ritirò nella sua stanza a leggere un libro nell’attesa che arrivasse anche per lui l'ora di prepararsi.
Alle undici, cinquanta minuti e dieci secondi Harry andò a bussare alla porta della camera delle gemelle, quando le ragazze vennero ad aprirgli rimase abbagliato.
Rowena indossava un magnifico vestito viola di alta sartoria fatto su misura tutto ricamato, ai piedi sandali viola con tacco vertiginoso, al polso un braccialetto d’oro con incastonate decine di pietre preziose color pastello a formare dei fiori, ai lobi orecchini pendenti di ametista. I suoi capelli erano stati raccolti in una coda alta il tutto impreziosito dal sorriso della ragazza. Cassandra aveva optato per un abito pre-maman elegante blu notte a manica corta anch’esso d’alta sartoria, un paio di ballerine nere basse impreziosite da decori di diamanti, un bracciale semplice di pietre bianche e azzurre alternate, degli orecchini a bottone di zaffiro e diamanti, al collo un fiore di zaffiro inscritto in una stella di diamanti. I capelli raccolti in un morbido chignon. Entrambe le ragazze erano splendide ed emanavano ricchezza ed eleganza da ogni poro.
H –Mie signore, il vostro umile servo è giunto per scortarvi alla festa dove vi attendono tutti col fiato sospeso al solo pensiero di poter ammirare cotanta bellezza- disse solenne inchinandosi elegantemente davanti alle due ragazze che non poterono fare a meno di ridacchiare.
Rw –Adulatore- disse all’unisono con la sorella prendendo ognuna un braccio del giovane che le scortò fino al salone delle grandi occasioni davanti alla cui porta li attendeva Tom Riddle in una ricca veste da mago nera con cappuccio.
T –Siete pronti?- chiese ai ragazzi passando loro dei mantelli neri che loro prontamente indossarono calandosi poi i cappucci sul viso. Harry fece attenzione a chiuderlo perfettamente mentre le gemelle lo lasciarono aperto sul davanti. I ragazzi assentirono mentre Cassandra si metteva al braccio del padre –bene, andiamo- e le porte della sala si spalancarono verso l’interno.
All'interno della stanza erano già radunate una ventina di persone. Tutte rigorosamente avvolte nei loro mantelli neri e con le maschere sul viso. All'entrata dei quattro i Mangiamorte si inchinarono profondamente.
T -Signori, l'anno che viene segna un nuovo inizio in questa guerra. E Lui- esordì indicando Harry -ne è la chiave. Da oggi, la Luce può ritenersi sconfitta. Miei Mangiamorte vi presento il mio erede e vicecomandante dell'esercito oscuro: Lord Bargund*. Chi dovesse contestare la sua presenza al mio fianco potrà chiarirsi direttamente con lui e la sua bacchetta- i Mangiamorte si inchinarono anche al nuovo venuto seppur con circospezione ed una punta di diffidenza, d'altronde quello accanto al loro signore era uno sconosciuto.
H –Per il momento non pretendo la vostra lealtà. Voi non mi conoscete così come io non conosco voi, ma credo nel nostro obbiettivo e sono determinato a fare in modo che si realizzi. Signori, il futuro ha inizio-

~ Fine prima parte ~



- Rowena: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=25510825&.locale=it
- Cassandra: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=25511229&.locale=it


Nota dell'autrice:
*Bargund : Principe della Casata
Da bar =”casa, dimora” e gund (da cund) =”principe” (S)
Ringrazio i 69 che hanno aggiunto questa storia alle preferite, i 67 che l’hanno messa tra le seguite, i 8 che l’hanno tra le ricordate e coloro che la seguono in silenzio senza lasciare segno del loro passaggio.
Detto questo. Chiedo scusa per il ritardo. Lo so che è assurdamente tanto che vi faccio aspettare, ma sono successe una marea di cose (tra cui il mio primo tatuaggio, una gita di 5 giorni a Londra ed uno stage di 2 settimane) e per un lungo periodo non ho potuto usare il pc.
Per farmi perdonare vi ho preparato una sorpresina:

Ora; con questo capitolo si conclude la prima parte della fic. Dal prossimo capitolo comincerà la seconda che, vi anticipo, sarà ambientata 3 anni dopo questi avvenimenti. Il capitolo è quasi finito, quindi non dovreste aspettare tanto per leggerlo. Per perplessità, chiarimenti (e lamentele) mandatemi pure un MP e io vi risponderò.
Altrimenti mi trovate nel mio forum: In Cassandra's Mind.
Alla prossima by shiho93

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Capitolo 26
*** Capitolo 25 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

~ Seconda Parte ~

Capitolo 25 - 3 anni dopo


Jm –Quando dovrebbe arrivare Harry?-
Js –Tra dieci minuti, più o meno- rispose giocherellando con le dita della mano di Hermione che stringeva tra le sue.
Sr –Ancora non capisco perché gli hai detto di portarsi dietro quelle…- brontolò seduto sul divano del salotto di casa Potter insieme a Remus e Tonks che tenevano in braccio il piccolo Teddy.
Js –Non sono quelle. Harry e Rowena stanno insieme da più di quattro anni e in tutto questo tempo voi non avete fatto altro che remargli contro- lo rimproverò il diciottenne lasciando andare la mano della ragazza più grande.
Jm –Per quanto mi riguarda è lui che ha deciso di non voler più far parte di questa famiglia…- borbottò corrucciato.
Li –James!-
Js –Non dirmi che ce l’hai ancora con lui perché vi ha restituito questo?- chiese esasperato alzando la mano destra su cui spiccava l’anello con lo stemma di famiglia che il fratello maggiore aveva portato fino a qualche anno prima –Papà, solo Merlino sa quanto ha provato a coinvolgervi nella sua vita. Non avete alcun diritto di lamentarvi solo perché alla fine ci ha rinunciato. Per la vostra considerazione dei Serpeverde ha provato anche troppo-
Rm –Non ha fatto lo stesso anche con te?- chiese pacatamente distogliendo per un attimo l’attenzione dal figlio.
Js –Remus hai frainteso. Io sono presente nella vita di mio fratello. Adesso voglio che anche lui sia presente nella mia. Questo è il primo compleanno che festeggio da quando ho lasciato Hogwarts e Harry e la sua compagna ci saranno- concluse drizzandosi a sedere mentre la madre lo guardava orgogliosa.
Sr –E perché hai invitato anche l’altra?- chiese ora curioso.
Js –Non vorrai che la lasciassero sola con due bambine piccole? E poi anche Cassandra è importante per Harry- spiegò il ragazzo.
In quel momento sentirono il campanello suonare.
Li –Vado io-
Js –Una cosa. Harry ha promesso di essere gentile e di comportarsi bene. Cercate di fare lo stesso per favore- disse prima che la madre aprisse la porta.
Harry portava una camicia candida su un pantalone nero di taglio elegante ed una cravatta . Al dito medio della mano destra era ben visibile un anello nero che rappresentava un teschio stilizzato con due pietre semilavorate a riempire i bulbi oculari, i capelli tagliati corti davano un’aria più matura al suo viso da ventenne e gli occhi verdi spiccavano come sempre.
Rowena indossava un vestito rosso lungo fino alle ginocchia stretto in vita da una cintura nera con un serpente argenteo come fibbia, al braccio sinistro spiccavano una serie di bracciali rossi e argentei, i suoi lunghi capelli scuri erano raccolti in una coda alta con un fermaglio a forma di fiore rosso e nero decorato con pietruzze semi-preziose, ai lobi davano bella mostra degli orecchini pendenti d’argento con pietre rosse e al collo si notava un raffinato girocollo in oro bianco con un piccolo rubino al centro.
La ragazza al braccio di Harry sorrideva con gentilezza e compostezza alla quasi suocera mentre questa si scostava per farli entrare subito dopo aver salutato il figlio.
Js –Harry! Sono felice di vederti- sorrise abbracciando il fratello –Cassandra non è venuta?- domandò dispiaciuto.
H –Tranquillo, le bambine facevano i capricci e lei ci ha chiesto di andare avanti. Dovrebbe essere qui all’incirca…- controllò l’orologio –adesso- subito il suono del campanello si levò di nuovo –eccole qui- sorrise alle occhiate stupite dei presenti.
Js –Come lo sapevi?- chiese curioso.
H –Segreto- Sorrise il ragazzo scompigliando i capelli rosso scuro del fratello minore.
In quel momento Lily aprì nuovamente la porta e due bambine sui tre anni corsero subito dentro.
M&A –Zio Harry!- esclamarono saltando al collo del ventenne che si era prontamente abbassato su un ginocchio.
Le bambine, gemelle come la madre e la zia, avevano corti capelli castano scuro, pelle molto chiara e occhi grandi e azzurri. Indossavano una un vestitino rosa e l’altra un vestitino verde.
Am –mamma ha detto che se oggi non siamo tanto, tanto brave non ci porta più a giocare con te- disse imbronciata la bambina vestita di rosa.
M&A –E noi non vogliamo- piagnucolarono insieme mettendo su due musetti adorabili.
H –Su, non è successo niente. Voi sarete bravissime, vero?-
M&A –Sì, zio Harry- promisero.
H –Quindi via quei musetti, non c’è niente di cui preoccuparsi. Ora andate a chiedere scusa alla mamma. Le avete fatto fare brutta figura- le rimproverò gentilmente.
M –Andiamo subito zio Harry- le bambine si staccarono dal collo del moretto e tornarono di corsa verso la madre ancora sulla soglia della porta che le aspettava paziente –scusa mamma-
Am –Non lo faremo mai più-
C –è tutto a posto piccole mie- sorrise tranquillizzante mentre le prendeva in braccio.
Lily si avvicinò in silenzio al marito per poi dargli una lieve spinta insieme ad un'occhiata eloquente prima di tornare in cucina per finire di preparare la cena.
Jm -Figliolo, non ci presenti le tue ospiti?- chiese con un sorriso lievemente forzato.
H –Certamente. Come già sapete loro sono Rowena e Cassandra Butterbeer mentre queste due signorine sono le figlie di Cassandra- presentò per poi spingere avanti le piccole che gli sorrisero prima di presentarsi da sole.
Am –Io mi chiamo Amelia Butterbeer- disse senza nemmeno un errore di pronuncia.
M –E io sono Melany Butterbeer- mentre si presentavano le bambine si erano inchinate a turno come due piccole Lady facendo sorridere la mamma e la zia.
C –Siete state molto brave piccole mie. I miei complimenti-
H –Bene. Bambine, questo è mio fratello Josh, quella di oggi è la sua cena di compleanno- spiegò indicando il ragazzo dai capelli rosso scuro.
Am –Zio Josh- ripeté concentrata mentre lo osservava con curiosità insieme alla sorella.
Js –Zio…?- chiese confuso.
M –Se sei il fratello di zio Harry allora sei anche tu nostro zio- spiegò la piccola tutta seria.
Am –Non vuoi essere nostro zio?- domandò diventando triste.
Js –Non ho detto questo- si affrettò a correggersi, se avesse fatto piangere le bambine Harry lo avrebbe schiantato senza pensarci su due volte poco ma sicuro –è solo che non ci avevo mai pensato. Continua pure Harry- sorrise passandosi nervosamente una mano in mezzo ai capelli in un gesto caratteristico della famiglia Potter.
H –Lei invece è la fidanzata dello zio Josh, Hermione Granger-
M –Possiamo chiamarti Mione?-
Am –Il tuo nome è troppo difficile per noi-
Hm –Non c’è problema- acconsentì sorridendo.
H –Loro sono i genitori miei e di Josh, Lily e James Potter mentre lui è vostro cugino Sirius- continuò.
M –Oh, zia Cissa ci ha parlato del cugino Sirius- ricordò contenta battendo le manine.
Sr –Spero che non vi abbia raccontato cose brutte-
Am –Mmm… secondo te?- chiese cercando di fare la misteriosa.
Sr –Non lo voglio sapere- rinunciò, le occhiate di quelle due mocciose non gli erano piaciute neanche un po’.
H –Loro invece sono Remus Lupin, vostra cugina Tonks e loro figlio Teddy- disse concludendo le presentazioni. Quando era arrivato il turno di Teddy, le bambine si erano semi nascoste dietro i pantaloni di Harry osservandolo fisso con espressioni curiose sui visini. Il piccolo Teddy sentendosi osservato ricambio lo sguardo delle cugine.
Te –Ciao!- salutò cambiando il colore degli occhi nell’esatta tonalità di quelli delle gemelle e i capelli dal rosa cicca adorato dalla madre al castano scuro di Melany e Amelia.
Vedendo per la prima volta un Metamorfumagus cambiare aspetto in vita loro le gemelline lanciarono degli urletti eccitati, afferrarono Teddy una per ogni braccio e lo trascinarono dall’altro lato della stanza dimentiche degli adulti.
H –Visto Cass? Lo dicevo che avrebbero adorato Teddy- disse rivolta all’amica.
C –Oh, ma io non scommetto mai contro di te Harry-
Tn –Di cosa state parlando?- chiese curiosa la metamorfumagus osservando i tre bambini che facevano amicizia con la spensieratezza e l’innocenza tipica dell’infanzia.
Rw –Vedi Dora, Amelia e Melany sono molto selettive quando si tratta di scegliere con chi giocare. Se gli vai a genio è tutto a posto, ma se invece non gli piaci puoi essere il figlio del Ministro della Magia quanto un babbano che ti ignorano completamente. Io e Cass eravamo preoccupate che venendo qui in mezzo a tanti adulti che non conoscono si sarebbero sentite spaventate o fuori posto-
C –Ma come al solito Harry aveva ragione. Mi scuso fin da ora per tutto il tempo in cui te lo ‘rapiranno’. Non credo che si stancheranno tanto presto di giocare con lui-
Li –È pronto. Tutti a tavola- sorrise la signora Potter tornando dalla cucina.
La cena trascorse serenamente con gli adulti che parlavano del più e del meno ed i bambini che rallegravano l’atmosfera con le loro voci argentine. Quando anche il momento del dessert passò, si spostarono tutti in salotto per chiacchierare.
Jm –Dimmi figliolo, come va il lavoro?- chiese dopo che sua moglie, non vista, gli ebbe dato una gomitata nel fianco.
H –Piuttosto bene direi… giusto stamattina mi hanno promosso. E a voi? Ho saputo che ci sono stati molti scontri di recente-
Rm –È vero. Ma forse sarebbe meglio evitare di parlare della guerra. Dopo tutto questa dovrebbe essere un’occasione allegra- rispose saggiamente l’uomo.
Tn –Concordo con Remus. Parlare di certe cose deprime e basta-
Li –Tu di cosa ti occupi Cassandra?- chiese gentilmente mentre con una mano pizzicava il fianco del marito per prevenire eventuali battutine causando però un’occhiataccia dallo stesso.
C –Io? Sono un’artista. O almeno così mi piace definirmi. Dipingo, suono, scolpisco… l’anello di Harry è una mia creazione- rispose con un sorriso gentile mentre usava il suo tovagliolo per pulire la bocca di una delle figlie –è un occupazione che mi permette sia di esprimermi che di occuparmi delle mie figlie-.
Js –Davvero? Mi piacerebbe vedere uno dei tuoi quadri-
C –Detto fatto- rispose la giovane. Tirò fuori la bacchetta ed evocò un pacco spesso meno di 5 cm ma alto e di forma rettangolare –È il tuo regalo di compleanno- spiegò passandogli il pacco avvolto da una bella carta lucida.
Js –Non dovevi disturbarti tanto- disse con gli occhi che brillano per il gesto inaspettato –grazie mille Cassandra-
C –Per così poco?- domandò agitando la mano come a voler scacciare una mosca fastidiosa –Ormai fai parte della famiglia. E questa è solo una piccola cosa-
Hm –E gli altri? Che fine hanno fatto Malfoy e Zabini?- chiese giocherellando con la mano di Josh stretta nella sua.
Rw –Blaise si è dato agli affari. Giusto la settimana scorsa si è sposato con Daphne Greengrass…- raccontò mentre osservava i bambini che giocavano beati sul tappeto in mezzo a loro.
Li –In effetti se non ricordo male credo di aver visto un articolo sul loro matrimonio sulla pagina Gossip della Gazzetta del Profeta…- ricordò pensierosa.
C –Bene, se hai letto la pagina Gossip devi aver trovato anche un certo numero di articoli su nostro cugino. Da quando Draco ha intrapreso la strada della musica è diventato persino più popolare delle Sorelle Stravagarie- sorrise orgogliosa.
Tn –Rowena quello al tuo dito è davvero un magnifico anello. A quando le nozze?- chiese adocchiando il brillante a forma di cuore al dito della ventenne.
Li –Quando vi siete fidanzati?- chiese infastidita squadrando prima l’anello e poi la ragazza che pretendeva di entrare nella sua famiglia. Gelosa come sarebbe ogni madre con suo figlio.
A quelle domande il viso di Rowena sembrò illuminarsi anche se rimase comunque composta.
Rw –Me lo ha chiesto tre giorni fa dopo avermi portato a cena fuori- era evidente persino a loro la sua felicità, per quanto molto contenuta e discreta.
Hm –Posso vedere l’anello?- chiese la ragazza curiosa.
Rw –Ma certo- rispose allungando la mano sui piccava un anello d’argento con un grosso brillante a forma di cuore al centro e due diamanti più piccoli per lato.
Subito tutte le donne della stanza fecero capannello attorno a Rowena, dimentiche per quel momento degli attriti tra di loro.
Harry sospirò grattandosi distrattamente la piccola cicatrice sulla fronte. A sorpresa Joshua lo abbraccio forte –congratulazioni fratellone!-
H –Scusa Josh, l’avevo avvertita che mettendosi l’anello avrebbe monopolizzato l’attenzione alla tua festa ma non ha voluto sentir ragioni- il ragazzo sorrise scuotendo il capo come a dire che non ce n'era bisogno, un sorriso felice sul volto.
Js –È questo che intendeva Cassandra quando ha detto che ormai sono parte della famiglia?-
H –Sì, io avevo programmato di informarvi nei prossimi giorni, prima che il pettegolezzo si diffondesse nell’alta società magica, ma non si può avere tutto- rivelò stringendosi nelle spalle-
Js –Comunque io sono contento di averlo saputo subito-
H –Ti voglio bene fratellino. Non lasciare che nessuno ti cambi- gli sussurrò nell’orecchio di modo che gli altri non potessero sentire.
Js –Te lo prometto Harry- gli rispose lui con la voce piena di affetto.


Harry: http://www.polyvore.com/harry_lafdm_capitolo_25/set?id=29451292
Rowena: http://www.polyvore.com/rowena_lafdm_capitolo_25/set?id=29135714
Cassandra: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=29451702&.locale=it
Lily e Tonks: http://www.polyvore.com/lily_tonks_lafdm_capitolo_25/set?id=32667263


Nota dell'autrice:
Ringrazio i 75 che hanno aggiunto questa storia alle preferite, i 70 che l’hanno messa tra le seguite, i 9 che l’hanno tra le ricordate e coloro che la seguono in silenzio senza lasciare segno del loro passaggio.
Ed eccomi di nuovo qui. Stavolta non vi ho fatto aspettare poi così tanto, no? Comunque sia sappiate che il capitolo 26 è pronto. Deve solo essere betato.
Capitolo di transizione per vedere dove sono finiti i nostri eroi in questi tre anni. Nel prossimo capitolo per lo stato della guerra avremo una riunione dell’Ordine dei pol... della Fenice (scusate ma ultimamente passo un po’ troppo tempo nel gruppo di daphne 92 su FB: “The diaries of Daphne”).
Alla prossima by shiho93

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Capitolo 27
*** Capitolo 26 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Xevel per aver betato questo capitolo.

Capitolo 26 – Allenamento & riunioni


Lampi multicolori illuminavano l'ambiente. Dean si abbassò di scatto per evitare la maledizione diretta contro di lui prima di contrattaccare. Il nemico era di poco numericamente superiore a loro ma riuscivano egregiamente a tener loro testa.
Finalmente riuscì a schiantare la figura incappucciata contro cui era stato impegnato a duellare fino a quel momento e si prese un momento per riprendere fiato e guardarsi attorno. Lo scontro sembrava procedere ad armi pari. Nessuna delle due parti riusciva ad imporsi sull'altra. Vicino a lui Seamus e Ron stavano duellando con altrettante figure incappucciate e più in là Colin stava dando man forte al fratello Dennis. All'improvviso gli occhi di Dean furono calamitati dalla fiammeggiante capigliatura di Ginny appena in tempo per vedere un incantesimo dirigersi verso di lei. Non pensò, agì d'istinto. Spinse da parte la ragazza non curandosi che agendo in quella maniera si sarebbe trovato lui stesso sulla traiettoria dell'incantesimo. Ce l'aveva fatta. Ginny era fuori dalla traiettoria della maledizione. Non c'era tempo di spostarsi, chiuse gli occhi in attesa di essere colpito.
H -Basta così- la voce aspra del Vice Comandante delle Giovani Fenici, la sottosezione dell'Ordine della Fenice li riportò alla realtà mettendo fine all'allenamento.
Col tempo l'Ordine aveva cominciato a considerare ufficiosamente il G.F. come una specie di "gavetta" in cui i giovani desiderosi di entrare nell’Ordine avrebbero potuto dare prova di sé e del loro valore.
L'unità dei G.F era sempre sotto il comando diretto di Neville. Ed Harry contrariamente alle aspettative, nonostante fosse da tempo passato di diritto nel corpo principale continuava ad assisterlo come Vice Comandante. "Fino a che non riuscirai a trovare qualcuno che possa sostituirmi" aveva altezzosamente detto al coetaneo quando esso gliene aveva chiesto il motivo.
Quel giorno Neville era occupato con il vecchio preside e gli aveva chiesto di dirigere l'allenamento del gruppo.
Il moro ex principe delle Serpi guardo quel gruppo di ragazzi poco più che reclute volontarie in quella guerra e ne ebbe pietà. La maggior parte di loro non si era mai trovato in un vero scontro con autentici Mangiamorte. Al posto di Neville non avrebbe mai accettato il comando di un simile gruppo di bestie da macello. Ma era pur vero che quando aveva deciso di mantenere il ruolo di secondo del "Bambino Sopravvissuto" non lo aveva fatto per pura bontà d'animo, ed il suo personale tornacconto valeva lo strazio di dover rendere combattenti accettabili quei ragazzini incoscienti.
H –Statemi bene a sentire- disse attirando l’attenzione di tutti i presenti che gli si radunavano intorno. Molti di loro erano esausti ma qualcuno sembrava ancora in buone condizioni –alcuni di voi sono migliorati molto mentre altri per niente. C’è ancora molto lavoro da fare, se vi foste trovati nel mezzo di uno scontro con un gruppo di Mangiamorte la metà di voi sarebbe stata spazzata via in men che non si dica e i restanti sarebbero stati schiacciati dalla semplice forza numerica. Detto questo, Dean Thomas, cosa credevi di fare frapponendoti fra quell’incantesimo e la Weasley?- domandò freddo.
De –Ehm…- incespicò imbarazzato –ero così preso dall’allenamento da dimenticarmi che non era un vero scontro ed ho agito d’istinto- spiegò intimidito da tante paia d’occhi puntati su di lui.
H –Grifondoro. Così sono, così rimangono- borbottò disgustato.
Rn –Che c’è Potter, nel tuo sofisticatissimo manuale di duello contro i Mangiamorte non è contemplato un sacrificio per salvare una persona cara?- chiese derisorio.
H –Certo che no, Weasley. È bello morire per qualcun altro? Vieni ricordato da eroe, le tue cavolate dimenticate, niente più battaglie, niente dolore… davvero comodo. Te ne freghi delle persone che hai lasciato e del dolore che provano per la tua morte o del senso di colpo di coloro per cui ti sei così nobilmente ‘sacrificato’. Mettersi tra qualcuno ed un incantesimo mortale detto a parole sembra tanto altruista e nobile ma la verità è che non esiste gesto più egoista di quello, perché mio caro eroe lasci il tuo fardello sulle spalle di qualcun altro. È la scappatoia del codardo. A mio parere il vero eroe è quello che si rimbocca le maniche e suda sette camice per far arrivare tutti vivi alla fine di ogni battaglia senza ottenere un riconoscimento per il suo lavoro. Non me ne faccio niente di una persona che si mette tra me ed un Avada…- i ragazzi furono molto colpiti dal discorso di Harry che appena finito di parlare si diresse verso l’uscita dove vide Neville, il preside Silente ed Andrew Silente, suo nipote.
Andrew era un giovane uomo di ventitre anni alto sul metro e ottanta coi capelli castani e gli occhi dello stesso azzurro del nonno, aveva spalle larghe e muscoli sviluppati per mezzo di duri allenamenti e battaglie.
N –Problemi, Harry?- gli chiese il coetaneo osservando i ragazzi mogi che uscivano dalla stanza.
H –Nessuno, Paciock. Ho solo dato loro una lezione che non dimenticheranno tanto presto-
An –Non credi di essere un po’ troppo duro?- domandò dubbioso il giovane uomo passandosi la mano sul mento coperto da un filo di barba.
H –Non se vogliono essere qualcosa di più che carne da macello- rispose neutro ed inespressivo il vent’enne.
Sl –Fra cinque minuti inizierà una riunione dell’Ordine- lo informò non appena i membri del GF si furono allontanati a sufficienza.
H –Vengo subito- annuì.
Svogliatamente Harry prese la sua sacca di allenamento e si andò a cambiare con i suoi abiti quotidiani. Dopo di che scese le scale e varcò la soglia della cucina di Grimmauld Place dove il resto dell’Ordine era già presente.
Raramente alle riunioni erano presenti tutti i membri, quindi deve trattarsi di qualcosa di grosso, ragionò Harry sedendosi tra Luna e Hermione mentre giocherellava col suo anello nero rappresentante un teschio.
Jm –Figliolo, devi proprio portarlo sempre quell’anello?-
H –Cosa vuoi dire, padre? È un regalo di una mia cara amica e mi piace molto, perché non dovrei indossarlo?- rispose con diplomazia per niente intenzionato a lasciarsi coinvolgere in una discussione.
Jm –Harry… rappresenta un teschio…- gli fece notare lui messo leggermente in difficoltà dalla tranquillità del figlio.
H –E qual è il problema?- disse lui fingendo di non capire le ragioni del genitore.
Fortunatamente per James, il preside scelse quell’istante per dare inizio alla riunione.
Sl –Benvenuti. Nella riunione di oggi vi metterò al corrente di alcune importanti informazioni della massima importanza riportate da alcuni nostri informatori all’interno dei Mangiamorte a rischio delle loro vite- esordì col solito scintillio negli occhi –siamo stati davvero molto fortunati, ragazzi miei. I nostri informatori si sono imbattuti per puro caso in una conversazione di due membri del circolo interno- al sentire quest’informazione persino il vecchio Moody si era fatto attento –pare che Voldemort negli ultimi anni abbia istruito qualcuno per farne il suo erede- rivelò serio stupendo i presenti che come sempre rabbrividivano ogni volta che il vecchio preside pronunciava il nome del Lord –visto che noi abbiamo Neville deve aver pensato che in questo modo non solo avrebbe riequilibrato le parti ma che si sarebbe anche conquistato un vantaggio visto che fino a poco fa la notizia era segreta. Non conosciamo la sua identità ma i nostri informatori hanno sentito quei due Mangiamorte chiamarlo Lord Bargund-
Hm –Signor Preside, ma Bargund non è la parola elfica per Principe della Casata?- domandò la ragazza con espressione accigliata.
Sl –è proprio così. Da questo si può dedurre che loro, con tutta probabilità, lo intendano più come un titolo che come un vero e proprio nome. Probabilmente Voldemort vuole dare ai suoi Mangiamorte un’illusione di continuità per la loro missione-
H –Signore, è sicuro che questi informatori siano attendibili? Non potrebbe essere una notizia falsa escogita da lei sa chi per distrarci?- domandò dando mostra di diffidenza.
Sl –Una domanda sensata, ma vi posso assicurare che l’informazione è sicura-
An –Non è possibile che questa persona sia un suo discendente visto il nome che gli hanno dato?- chiese al nonno.
Sl –Io non lo credo Andrew. Non rientra nel suo carattere una cosa del genere. Inoltre Voldemort non è molto giovane, se avesse avuto un figlio ne avremmo avuto notizia tempo fa- nega convinto guardando il nipote.
H –“Vecchio superbo bigotto figlio di puttana”- lo insultò mentalmente il moro -“vedrai che con questo tuo modo di pensare perderai la guerra”- forte del suo scudo occlumantico il giovane formulò questo pensiero guardando direttamente verso il vecchio preside –ci sono indizi sulla sua identità?- domandò serio.
Sl –Purtroppo no, Harry. Nemmeno Severus ha saputo dirmi niente a riguardo- rispose guardando l’insegnate di pozioni.
H –A proposito del professor Piton, Preside, ritiene saggio informare lei sa chi che siamo al corrente di questa informazione?- la domanda del ragazzo sorprese più di una persona che evidentemente non si era posta il problema.
Sl –Davvero molto acuto, Harry- si complimentò il vecchio preside sorridendo –è un quesito davvero complesso. Da una parte Voldemort si aspetterebbe di venire informato che abbiamo un’informazione simile, dall’altra a noi gioverebbe mantenerlo disinformato. Però lui è fin troppo sospettoso e paranoico e potrebbe aver piazzato a insaputa di Severus delle Spie in mezzo a noi- quest’ultima affermazione provocò borbottii e occhiate sospettose tra i presenti –in tal caso se Severus non riportasse l’informazione la sua copertura salterebbe e lui sarebbe di sicuro ucciso. È questo il tuo ragionamento, vero?- spiegò acutamente mostrandosi tranquillo.
H –Sì, signore- confermò il giovane.
Sl –Davvero encomiabile ragazzo. Severus ti ha insegnato bene. In questo particolare circostanza non abbiamo altra scelta che lasciare che lui riporti l’informazione a Voldemort. Un piccolo vantaggio non vale la sua vita-
L’Ordine discusse ancora per diversi minuti prima di accantonare questo argomento e passare al successivo. Harry rimase in disparte per il resto della riunione osservando ed ascoltando in silenzio ed intervenendo solo se necessario. Esauriti gli argomenti la riunione ebbe termine e le persone cominciarono ad andarsene.
Harry si smaterializzò nell’appartamento che aveva preso quando aveva lasciato la casa dei genitori, si cambiò con una tunica nera ed attaccò un sacchetto di stoffa alla cintura. Prese un mantello nero dal fondo del suo guardaroba, evocò una maschera con la bacchetta, li indossò e si smaterializzò nuovamente.
Un paio di minuti dopo in un palazzo molto distante fece il suo ingresso una figura ammantata di nero che avanzava con portamento altero e fiero, quasi regale. Tutti i presenti erano ammantati di nero ma ugualmente qualcuno lo riconobbe e lo salutò con rispetto. La figura percorse i corridoi e le stanze con assoluta sicurezza fino ad arrivare ad una porta in legno scuro sulla quale bussò una singola volta prima di aprirla ed entrare.
All’interno, un uomo se ne stava seduto dietro una scrivania ingombra di scartoffie.br> T –A cosa devo questa visita improvvisa… Harry?- domandò al giovane ammantato davanti a lui.
H –Hanno scoperto l’esistenza di Lord Bargund… della mia esistenza- annunciò sfilandosi la maschera e fissando l’uomo di fronte a lui.
T –Allora, ora che mantenere il segreto è diventato superfluo direi che è arrivato il momento di farlo debuttare al fianco di Lord Voldemort- ghignò lui con un luccichio strano negli occhi scuri.
H –Se ritieni che sia opportuno io non mi opporrò-


Nota dell'autrice:
Ringrazio i 76 che hanno aggiunto questa storia alle preferite, i 72 che l’hanno messa tra le seguite, i 9 che l’hanno tra le ricordate e coloro che la seguono in silenzio senza lasciare segno del loro passaggio.
Allora gente. Non avete dovuto aspettare tanto, no? Sentitevi liberi di ringraziare la mia beta che da brava Serpeverde doc me l’ha finito stamattina dietro promessa di un po’ di pubblicità :P

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Già, per chi non lo sapesse io e le mie socie Xevel e fra ro abbiano un forum che modestamente è uno spettacolo (ma forse io sono di parte ;P) A crazy World dove ogni cosa diventa realtà.



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Capitolo 28
*** Capitolo 27 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Ieahleen per aver betato questo capitolo. (Non ho cambiato Beta. Xevel ha cambiato nick)

Capitolo 27 - Attacco al Ministero della Magia: Il debutto di Lord Bargund


Luogo imprecisato
? –Rapporto-
? –Procede tutto come previsto, mio signore Lord Bargund- riferì una figura ammantata inchinandosi profondamente.
LB –Molto bene. Che notizie ci sono dal mio vice?-
? –Da quando la stampa ha ‘inavvertitamente’ scoperto che già da ragazzino era sospettato di essere uno di noi la sua popolarità è aumentata del 20%. Come bonus, proprio a causa di questi sospetti, venuti alla luce di recente, gli Auror si sono convinti di aver fatto un passo avanti-
LB –Tutto come da programma, quindi?-
? –Sì, mio signore. Il terreno è maturo per portare a termine il piano dell’Oscuro Signore-
LB –Perfetto-

Atrio del Ministero della Magia
Rufus Scrimgeour, il Ministro della Magia, aveva appena terminato una conferenza stampa e stava camminando verso gli ascensori per tornare nel suo studio quando James Potter e Remus Lupin si avvicinarono a lui per parlargli.
Rm –Signor Ministro, ha un minuto? Dovremmo parlarle di una faccenda importante- chiese con la sua solita pacatezza il lupo mannaro.
Ru –In questo momento sono molto occupato. Prendete un appuntamento dal mio assistente- rispose l’uomo guardandosi per un attimo attorno alla ricerca del fantomatico assistente –eccolo lì. Potter!- James scambiò uno sguardo confuso con Remus prima di vedere Harry spuntare tra la folla di giornalisti ed avvicinarsi a loro.
H –Mi ha chiamato, signor Ministro?-
Ru –Sì. Controlla la mia agenda e trova un buco per gli Auror Lupin e Potter- gli ordinò il ministro.
Jm –Harry?- domandò sorpreso l’Auror –da quando sei l’assistente del Ministro?-
Ru –Ho scelto personalmente Potter come mio assistente circa tre settimane fa- rispose scocciato per tagliare corto.
H –Al più breve vi sarà recapitato un promemoria con l’orario dell’appuntamento. Signor Ministro, Rita Skeeter insiste ancora per avere un’intervista con lei e la sua famiglia-
Ru –Sai cosa fare, Potter-
H –Sì, signore- rispose il giovane con efficienza prima di sparire di nuovo tra la folla.
I due Auror si guardavano confusi per quanto era appena successo quando la loro attenzione e quella del Ministro vennero calamitate dalla confusione che aveva da poco preso a regnare nell’atrio del Ministero.
Luci multicolore schizzavano da un lato all’altro della stanza mentre decine e decine di Mangiamorte si facevano strada in quella che ai due sembrava una ben strana formazione. Dalla loro posizione potevano vedere Hermione, Neville e Ron appena scesi dal piano dove si svolgeva il corso Auror.
James e Remus avevano estratto le bacchette e si erano messi a correre in direzione della mischia. Stavano per cominciare a combattere quando un luminoso quanto rumoroso lampo di luce verde salì fin quasi al soffitto per poi esplodere come un fuoco d’artificio attirando l’attenzione di tutti i presenti. Quasi fosse un segnale concordato la maggior parte dei Mangiamorte si fece indietro di alcuni metri lasciando uno spiazzo libero tra loro e la gente che malauguratamente si era trovato nell’atrio al loro arrivo.
Alcuni Mangiamorte invece di farsi indietro come i loro compagni avevano approfittato della confusione per far prigioniere alcune persone ed ora se ne stavano immobili con le bacchette puntate sui loro ostaggi in attesa di ordini.
Jm –Hanno preso Lily e Josh!- esclamò l’uomo con sommo orrore vedendo la donna che amava e il più giovane dei suoi figli ben stretti nella presa di due Mangiamorte. Immediatamente l’amico gli afferrò un braccio per impedirgli di compiere una sciocchezza.
Quando un silenzio assoluto e colmo di terrore scese nel grande atrio si voltarono nella direzione in cui puntavano tutti i volti impauriti dei presenti e subito ne capirono il motivo: Lord Voldemort in persona aveva fatto la sua comparsa.
Identificato da una spessa catena d’argento intorno al collo da cui pendeva una riproduzione del marchio nero, avanzò coperto da capo a piedi dal mantello nero fino a che non fu distante alcuni passi dai suoi seguaci.
LV –Fate come vi viene detto e può darsi che quest’oggi la nera signora non mieterà molte vittime- la sua voce, magicamente amplificata raggiunse ogni angolo della stanza.
Immediatamente gli Auror che stavano per attaccare si bloccarono.
Sl –Tom, non credi che prendere delle persone innocenti in ostaggio sia un po’ troppo anche per te? possiamo cercare di risolvere la faccenda in un altro modo - esordì il vecchio preside facendosi largo tra la gente seguito da Neville, Hermione e Ron.
Sotto il cappuccio gli occhi del Lord Oscuro si strinsero a due fessure mentre sulla sua bocca spuntava un ghigno inquietante.
LV –Spiacente Vecchio. Oggi sei ben lontano dai miei interessi- sibilò mellifluo il Lord provocando intensi brividi di paura in molti dei suoi ascoltatori –vedo che hai il tuo bamboccio ben stretto alle tue gonne- disse con tono di scherno al quale i Mangiamorte risposero con risate di derisione a spese di Silente e di Paciock –Bene. Direi allora che questa è l’occasione più adatta per far debuttare il mio Erede. Vieni avanti Lord Bargund!- al suono delle parole del loro signore i Mangiamorte si spostarono come un sol uomo creando un passaggio per una figura incappucciata che al contrario dei comuni Mangiamorte aveva il mantello tenuto fermo da alamari d’argento rappresentanti il marchio nero, aperto sul davanti a mettere in mostra un completo da combattimento nero inchiostro ed un sacchetto di stoffa appeso alla cintura. Persino la sua maschera era differente. Era bianca e liscia, sul lato sinistro aveva rappresentata una saetta viola e in basso era disegnata una bocca che le dava un’espressione inquietante.
Tra i presenti coloro che facevano parte dell’Ordine della Fenice si scambiarono sguardi sorpresi. Non si aspettavano che il Lord esponesse il suo Erede dopo averlo tenuto segreto per tanto tempo.
Lord Bargund si fece avanti fermandosi un istante ad inchinarsi di fronte a Lord Voldemort prima di voltarsi verso le persone che non facevano parte del suo schieramento.
LB –Buonasera a tutti voi. Vi ringrazio per essere intervenuti spontaneamente così numerosi al mio debutto- annunciò con tono di scherno e voce profonda leggermente roca. Un attento ascoltatore poteva accorgersi che la voce che usciva dalla maschera era contraffatta –avete capito bene. Le schiere oscure sono qui solo per assicurare collaborazione da parte vostra- sottolineo divertito ai cittadini sbigottiti –fatevi avanti signori. Chi riuscirà a colpirmi direttamente avrà come premio la liberazione di un ostaggio di sua scelta-
Un giovane Auror si fece avanti lanciando un ‘occhiata preoccupata ad uno degli ostaggi.
LB -Molto bene giovane Auror. Il tuo coraggio ti fa onore. Però il coraggio da sé non è sufficiente- detto questo lo "scontro" ebbe inizio.
Non fu un gran spettacolo, in principio l'uomo mascherato si limitò a schivare i colpi dell'avversario con beffarda semplicità. Come se non stesse neanche combattendo, poi in un istante passò all’attacco e tutto finì. In seguito quando gli Auror interrogarono i testimoni nessuno seppe spiegare cosa fosse successo. Semplicemente un istante prima stavano combattendo e quello dopo il giovane Auror era a terra con Lord Bargund che torreggiava su di lui.
LB –Patetico- sentenziò l’uomo mascherato –hai sprecato la tua unica possibilità- detto questo infilò la mano guantata nel sacchetto che aveva appeso alla cintura e ne trasse una manciata di una strana polvere argentea che sparse nell’aria di fronte al suo contendente.
La polvere rimase fluttuante in aria per un lungo istante in cui parve solo una nuvoletta scintillante, poi la polvere si mosse dividendosi e dirigendosi ai polsi del giovane Auror circondandoli per poi solidificarsi in due sottili bracciali coperti di rune.
Incurante dell’ultima mossa dell’erede di colui che non deve essere nominato il giovane Auror, preda in un impeto di disperazione causato dalla convinzione che la persona che gli è cara stia per essere uccisa, afferrò la bacchetta e cercò nuovamente di colpire Lord Bargund.
Senza esito.
Perplesso si guardò la mano con la bacchetta chiedendosi per quale ragione l’incantesimo fosse fallito. Riprovò una, due, tre volte variando anche incantesimo ma il risultato non mutò. Con suo sommo orrore si rese conto di non riuscire più ad eseguire alcun incantesimo.
La sua magia era svanita.
LB –Allora, chi vuole essere il prossimo?-


Nota dell'autrice:
No non sono morta, sì non è un miraggio e no non potete mettermi al rogo per i tempi scandalosi che ho nell'ultimo anno perché altrimenti la conclusione non arriverà mai.
Detto questo vorrei ringraziare i 77 che hanno la mia storia tra le loro preferite, gli 93 che la seguono, i 21 che la ricordano e coloro che si limitano a leggere in silenzio senza lasciare traccia del loro passaggio.
Un piccolo appunto. Durante questo lungo periodo di blocco che ho avuto il mio stile di scrittura si è evoluto ed uno dei fattori che hanno contribuito a questo lungo silenzio è che tentavo di andare avanti mantenendo quello vecchio in attesa di finire questa fic ma non ha funzionato gran che così sono giunta ad un compromesso con me stessa (lo so non è molto normale ma non posso farci niente). Dal prossimo capitolo (che ho già completato per non rischiare di lasciarvi di nuovo a lungo a bocca asciutta) noterete già qualche differenza che spero apprezzerete.



Pubblicità:
Ieahleen (colei che garantisce che i capitoli che leggete contengano meno strafalcioni possibili) ha tradotto una shot molto carina a cui io vi consiglio vivamente di dare un'occhiata.
Join Me ~ Voldemort and Harry di Batsutousai
Fandom: Harry Potter
Trama: Il grande piano di Voldemort per prendere il Ministero ha funzionato anche troppo bene, e Harry e i suoi amici stanno lottando per sopravvivere in un mondo governato dal Signore Oscuro in incognito.
Ambientazione: futuro alternativo post-war.
Note: Per una volta, Voldemort si è dimostrato più intelligente di quel sembra. E volendo può essere considerata una Pre-Slash, oppure no, infondo tutte le mie speculazioni sulla coppia si basano su una sola unica misera frase, e sulla costanza di Tom.

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Capitolo 29
*** Capitolo 28 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Ieahleen per aver betato questo capitolo.
Attenzione: Come già detto nelle note alla fine dello scorso capitolo (pubblicato un paio di settimane fa) da questo momento in poi lo stile di scrittura della storia cambierà sensibilmente per adattarsi a quella che è sta la mia crescita durante questo lungo periodo di blocco. Attendo con ansia le vostre impressioni e le vostre critiche sia positive che negative.


Capitolo 28 – Attacco al Ministero della Magia: Il debutto di Lord Bargund. Parte 2


Nessuno dei presenti avrebbe mai potuto dimenticare quel giorno. I Mangiamorte avevano invaso l’atrio del Ministero della Magia e se ne stavano dritti e impassibili dietro le loro maschere, del tutto indifferenti al terrore degli ostaggi ed alla disperazione dei loro cari. Lord Voldemort in mezzo a loro osservava compiaciuto il suo erede sovrastare il giovane Auror che aveva avuto l’impudenza di credere di poterlo anche solo sfiorare.
In tutto questo Lord Bargund se ne stava eretto perfettamente a suo agio e il sorriso inquietante dipinto sulla sua maschera sembrava prendersi gioco di tutti i presenti. Un veloce movimento della mano guantata su cui spiccava un anello con l’effige del marchio nero e il giovane Auror fu scaraventato privo di sensi in mezzo alla folla prima che chiunque potesse rendersi conto che non era più in grado di usare la sua magia.
-Ci sono altri volontari?- domandò beffardo l’erede di Lord Voldemort con quella sua voce profonda ma leggermente roca. Era evidente che non si aspettava niente di particolarmente impegnativo da quella massa di gente spaurita che rimaneva morbosamente a guardare il debutto di Lord Bargund.
-Mi offro io- la voce era quella di James Potter che non poteva sopportare più a lungo di vedere in pericolo la sua amata Lily e il loro piccolo non più così piccolo. Si fece avanti guardando con astio la figura in nero di fronte a lui. Tutto quello che sapeva di lui era che Lord Voldemort in persona l’aveva addestrato per molti anni e poco altro, ma non gli importava. La sua famiglia era in pericolo e nient’altro aveva veramente importanza. La sua unica consolazione era che almeno Harry era al sicuro.

Se solo avesse saputo come stavano le cose in realtà…


Da parte sua l’uomo dietro la maschera non visto guardava con rassegnazione il nuovo sfidante. Quando aveva sentito la sua voce farsi largo nel silenzio per lui il mondo si era come cristallizzato. Per un istante tutto si era fermato e lui aveva contemplato le possibili conseguenze di quel duello. Sapeva ormai da anni che prima o poi sarebbe arrivato questo momento, che sarebbe stata durissima e si era preparato con cura.

Si poteva mai essere veramente pronti a combattere col proprio padre?
Si poteva essere pronti all’eventualità di ferire o di essere ferito dall’uomo che ti ha messo al mondo?


Domande che rimanevano senza risposta, almeno per il momento.
-Dimmi un po’, Auror… chi sceglierai?- domandò Lord Bargund piazzandosi tra i due mangiamorte che tenevano in ostaggio i cari del suo avversario, e l'ironia della sorte volle che fossero anche i suoi. –ammesso e non concesso che tu riesca a colpirmi… chi salverai?- continuò con fare canzonatorio –la tua adorata mogliettina… o il tuo figlioletto prediletto?- finì prima toccando con fin troppa confidenza la spalla della donna e poi scompigliando i capelli del ragazzo. Non toccarli!- scattò James con gli occhi fiammeggianti e la bacchetta ben stretta in mano. Sapeva che lo stava provocando di proposito ma non poteva farci niente. Per lui la famiglia era sacra e non sopportava che gliela si toccasse. Dentro di se però il dilemma postogli da Lord Bargund cominciava ad erodere la sua decisione. Come poteva chiedergli di scegliere tra la donna della sua vita e uno dei suoi figli? Il suo turbamento era tale che non si accorse nemmeno di come avesse definito Josh.
Remus che non poteva rimanere impassibile andò ad affiancare l’amico.
-In due, eh? Coraggioso da parte vostra…- commentò ironico –ma va bene… se riuscirete a colpirmi libererò entrambi, ma se non ci riuscirete…- lasciò sfumare la voce. I due uomini non poterono impedire che nella loro mente si formassero le immagini più catastrofiche.
L’uomo mascherato mostrava un estrema sicurezza in se stesso e nelle sue capacità. L’essere da solo contro due uomini che probabilmente avevano molta più esperienza di lui non sembrava toccarlo. Se ne stava lì fermo in tutta la sua arroganza come in attesa di qualcosa.
Dopo un attimo di silenzio James partì all’attacco seguito a ruota dall’amico. I due uomini combattevano insieme da anni ed insieme a Sirius formavano una vera e propria macchina da combattimento virtualmente imbattibile. Sfortunatamente la pecora nera dei Black non era con loro quel giorno ma anche senza di lui sembravano cavarsela egregiamente.
Lampi di luce si susseguivano a velocità serrata dalle bacchette dei due uomini e Lord Bargund era costretto a muoversi a una velocità molto maggiore a quella usata del precedente scontro. Era evidente che questo combattimento si trovasse su tutto un altro livello rispetto a quello contro il giovane Auror di poco prima.
Senza bisogno di parlare James e Remus riuscivano a coordinare alla perfezione i loro attacchi scambiandosi appena uno sguardo. La maniera in cui tenevano testa all’erede di Lord Voldemort era qualcosa di più della sola esperienza… era qualcosa che non si può acquisire con la pratica… era abilità. La stessa che il figlio di Ramoso aveva ereditato e affinato sotto la guida del Mago Oscuro più potente di tutti i tempi fin da bambino.
Quello che avrebbe dovuto essere il contrattacco cominciò dopo appena qualche minuto. Avrebbe dovuto ma non lo fu dato che Lord Bargund aveva appena avuto il tempo di scagliare un paio di incantesimi oscuri verso i suoi sfidanti quando un gruppo di uomini l’aveva attaccato nel tentativo di catturarlo incuranti degli ostaggi. Mentre una moltitudine di incantesimi si dirigeva verso di lui, prima ancora che riuscisse a fare altro a parte erigere uno scudo quattro mangiamorte si materializzarono intorno al giovane Lord bloccando gli incantesimi diretti contro di lui.
-Non dovreste essere qui- sibilò l’uomo al centro del cerchio ai quattro che gli coprivano efficientemente le spalle senza smettere di destreggiarsi con gli incantesimi.
–Lo sappiamo- disse una voce di donna a lui ben nota proveniente dalle sue spalle.
–mio signore, con tutto il rispetto ma sono dieci anni che ti guardiamo le spalle e non intendiamo smettere adesso- aggiunse una seconda voce femminile come a voler completare l’affermazione dell’altra. Era impossibile per lui non riconoscere la pura determinazione di quelle due voci familiari.
La baruffa non durò a lungo in realtà… giusto il tempo necessario a far si che un incantesimo vagante facesse esplodere la fontana dei magici fratelli. Con mano ferma il giovane Lord in pochi minuti (e con l’assistenza della sua appena autoproclamata guardia) riporto l’ordine nell’atrio del Ministero e catturò i responsabili di quell’inutile gesto. Un po’ malridotti ma coscienti.
Anche se tecnicamente non aveva nessuna vera autorità sulle due donne corse in suo aiuto diede comunque a tutti e quattro un ordine ben preciso -Facciamo i conti dopo. Adesso andate in mezzo agli altri- lo scambio era stato veloce e silenzioso. Troppo perché i maghi terrorizzati presenti nell’atrio si accorgessero che c’era qualcosa di strano. I quattro mangiamorte si smaterializzarono da intorno a Lord Bargund e per poi riapparire in mezzo alla massa di incappucciati.
Li osservò con fare strafottente da dietro la sua maschera bianca mentre la gente rimaneva ferma ed immobile come un gregge di pecore. Quello che erano in realtà. –Se voi branco di codardi volevate attaccarmi in gruppo non avevate che da chiedere… oppure avevate troppa fretta per aspettare che finissi con questi due?- domanda beffardo indicando James e Remus. Sulla sua mano brillava sotto la luce dell’atrio l’argento di cui era composto l’anello che indossava. Un anello non dissimile da quelli che tutte le famiglie nobili tramandavano di generazione in generazione ai propri eredi. Era evidente che fosse sicuro che i due uomini ne sarebbero usciti sconfitti.
Apparentemente la sua arroganza non aveva limiti.
Poco distante, Albus Silente stava immobile circondato dal suo protetto e dalla sua squadra. Gli occhi azzurri erano fissi sulla figura del nuovo giovane Lord Oscuro e dall’alto dei suoi ormai troppi anni di esperienza ne esaminava stile, capacità e potenziale. Non era ancora in grado di stabilirne l’età ma quel che vedeva gli parlava di un guerriero addestrato sin dall’infanzia che pur senza rivelare molto sulle sue reali abilità faceva capire molto chiaramente che non era una persona con cui scherzare. Il familiare scintillio nelle iridi del vecchio era completamente assente mentre nella sua mente paragonava il suo pupillo con l’erede di Tom Riddle.
Il giovane Lord portò per la seconda volta la mano alla sacca che teneva alla cintura e lanciò distrattamente una manciava della sua polverina argentea sugli aggressori resi innocui dall’efficienza di quelli che ormai erano a tutti gli effetti i suoi uomini. La polverina ancora una volta si divise e andò a cingere i polsi degli uomini che avevano osato tentare di colpire alle spalle l’Erede del Lord Oscuro.
Lord Bargund si era girato con decisione di nuovo verso James e Remus pronto a tornare a fronteggiarli quando inaspettatamente attraverso il collegamento mentale attivo col suo mentore senti qualcosa di simile ad un toc-toc sui suoi scudi mentali. Riconoscendo la mente che cercava di contattare la sua aprì una fessura da cui passò il messaggio.
-…ferita… Terminare-
Immediatamente il suo umore cambiò ed al posto della strafottente superiorità esibita fino a quel momento rimase unicamente gelida determinazione. Non poteva permettersi di elaborare veramente il contenuto del messaggio. Non in quel momento.
Senza una parola riprese lo scontro con i due Auror che notarono subito la differenza. Prima anche per via del suo atteggiamento sembrava che Lord Bargund non facesse altro che giocare con i due uomini esasperando i loro nervi schivando qualsiasi loro tentativo. Ora rispondeva colpo su colpo con efficienza. I ritmi dello scontro aumentarono progressivamente finché i due sfidanti non si ritrovarono sconfitti e privi di conoscenza.
-James! Remus!- Le esclamazioni di Lily vennero stoicamente ignorate dalla persona la cui identità era celata dalla maschera dell’Erede del Lord Oscuro mentre con estrema calma infilava ancora una volta la mano guantata nel sacchetto alla sua cintura e spargeva nell’aria la magica polverina argentea. Agli occhi del pubblico sembrava niente più che un vezzo. Ancora non conoscevano i suoi effetti.
–Basta così- annunciò Lord Voldemort inaspettatamente. E il fatto che nessuno se lo aspettasse probabilmente era l’unica ragione per cui a quella perentoria affermazione non era seguito niente a parte il silenzio più assoluto.
-Questi stolti sono più che sufficienti- sentenziò con fare enigmatico riferendosi a tutti coloro che erano stati sconfitti dal suo erede. Apparentemente non c’era alcun motivo per un ordine del genere. La situazione era in mano ai Mangiamorte e niente di quello che i buoni avevano tentato aveva avuto successo quindi perché si ritiravano dopo aver solamente messo fuori gioco un piccolo gruppo?
Il grande Albus Silente, Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Esorcista, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso e membro della Confederazione Internazionale Dei Maghi non ne aveva idea. Quello che stava succedendo trascendeva il solito comportamento del suo ex studente. Persino il suo pupillo aveva inspiegabilmente cambiato atteggiamento. Sicuramente c’era qualcosa sotto. Erano questi i pensieri del mago ultracentenario mentre il familiare scintillio attraversava nuovamente i suoi occhi.
In men che non si dica non c’era più una singola tunica nera. Come prova che l’esercito oscuro era stato lì solo una statua infranta, una decina di feriti ed una solitaria macchia di sangue sul lucido pavimento di marmo. Solo Joshua Potter notò che quella macchia era dove fino a poco prima erano schierati i mangiamorte e che quindi doveva essere per forza di uno di loro.


Nota dell'autrice:


Allora… com’è andata? Spero che il brusco cambiamento non sia stato troppo traumatico per voi anche perché arrendermi al mio stile attuale piuttosto che ostinarmi a mantenere quello vecchio è stato l’unico modo che ho trovato per continuare questa storia dopo che il blocco è passato. E cosa pensate degli sviluppi? Avete visto un primo confronto fra padre e figlio e qualcuno fra le fila dei mangiamorte è ferito. Chi sarà?
Detto questo per prima cosa vorrei ringraziare sentitamente Ely_Van Baust. L’unica anima pia che ha avuto il coraggio di recensire il primo aggiornamento dopo tanto (per dire veramente tantissimo) tempo. Spero che sarai così gentile da lasciarmi un parere a questa seconda parte e che la storia continui a piacerti quanto prima.
Infine come sempre ringrazio i 78 che hanno la mia storia tra le loro preferite, gli 94 che la seguono, i 21 che la ricordano e coloro che si limitano a leggere in silenzio senza lasciare traccia del loro passaggio.

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Capitolo 30
*** Capitolo 29 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Ieahleen per aver betato questo capitolo. Prossimo aggiornammento: 9 febbraio


Capitolo 29 - Medimaghi & Guaritori


Ospedale San Mungo per ferite e malattie magiche
Quarto piano:
Lesioni da incantesimo, fatture ineliminabili, maledizioni, applicazione errata di incantesimi, eccetera.
Urla... Confusione... Dopo l'attacco dei Mangiamorte il San Mungo era stato preso d'assalto da una massa di gente isterica. Sorprendentemente i Medimaghi si erano dimostrati alquanto efficienti nel gestire il Caos. L'atrio era un casino; ma se ci si fermava solo per un minuto, già si poteva cominciare a intuire un ordine in quel pandemonio. Anche solo superando l'accettazione e salendo al primo piano si poteva notare tutto quello scomparire.
Professionali ed efficienti, i Medimaghi gestivano tutto con disciplina marziale; cosa non semplice se si considerava che chi sceglie di lavorare in mezzo a malati e feriti di solito lo fa perché desidera aiutare le persone e non sempre questo è compatibile con la mano ferma necessaria in tempi di guerra come quello che stavano vivendo.
Fuori da una stanzetta del quarto piano si era radunata una piccola folla formata per la maggior parte da membri dell'Ordine della Fenice. Lily e Joshua erano stati rapidamente visitati insieme agli altri ostaggi e una volta accertato che stavano bene avevano raggiunto tutti gli altri che attendevano notizie di James e Remus. Sirius era il più irrequieto; non faceva altro che tormentarsi perché quando i suoi amici ne avevano avuto bisogno lui non c’era.
-Sirius, dacci un taglio,- Lily era preoccupata e nervosa e l’incessante avanti e indietro del migliore amico di suo marito non faceva che innervosirla ancora di più. Oltretutto Harry non si era ancora visto e lei aveva paura che gli fosse capitato qualcosa.
-Non ci riesco. Se solo ci fossi stato anch’io…-
-Cugino, anche se può sembrare strano, tu, James e Remus non siete una persona sola e non è poi così insolito pensare che qualche volta possiate non girare in gruppo- Tonks con la sua chioma colorata ed in braccio il suo piccolo Teddy non sembrava preoccupata quanto Lily, anzi, sembrava convinta che non fosse successo niente di grave e il suo ottimismo sembrava che in qualche modo aiutasse il resto del gruppo.
-Grazie, Ninfadora- rispose l’uomo ribattendo canzonatura per canzonatura. In tutta risposta lei fece la linguaccia al cugino provocando delle risate mal soffocate nei presenti.
-Qualcuno ha notizie di Harry?- Domandò Josh esternando quella che era anche la preoccupazione di sua madre. Alla domanda nessuno seppe cosa rispondere. Non facevano altro che guardarsi a vicenda come a vedere se qualcuno aveva qualcosa da dire. Il nucleo originario del GF era presente con l’unica eccezione del maggiore dei fratelli Potter. Ron stava per fare una battuta delle sue ma Hermione gli pestò un piede per zittirlo. In quel momento si sentirono dei passi veloci venire da dietro l'angolo. Dopo qualche istante da lì dietro sbucò Harry impeccabile come sempre nella sua veste da mago ma insolitamente pallido.
-Harry!- Sollevata Lily corse ad abbracciare il suo primogenito, il quale oltre alla madre si vide venire incontro anche il fratello. Per un minuto la spaccatura all'interno della famiglia Potter sembrò quasi non esserci mai stata. Persino Sirius sembrava sentirsi meglio mentre osservava il suo figlioccio stringere forte Lily e Joshua. Per un intero minuto la guerra... le diverse Case… i pregiudizi dell’una o dell’altra parte… tutto scomparso. Almeno per loro.
Dall’altra parte un ragazzo di vent’anni lottava col senso di colpa suscitato dall’affetto che sentiva trasparire da quell’abbraccio. Amava tantissimo la sua famiglia nonostante l’immensa frattura che si era aperta tra loro negli ultimi anni, però non poteva dimenticare le scelte che aveva fatto. Era stato consapevole delle conseguenze delle sue scelte ancor prima che esse si materializzassero davanti ai suoi occhi sotto forma di due bacchette puntate alla testa di sua madre e suo fratello e finché le sue convinzioni fossero rimaste salde non aveva il diritto di pretendere un posto nei loro cuori.
Ma allora perché stava stringendo a sé proprio loro, considerato che stavano bene, mentre a casa aveva persone di cui aveva ragione di preoccuparsi? Egoismo. Puro e semplice egoismo Serpeverde. Non importava che le scelte che aveva fatto fossero diametralmente opposte a quelle dei suoi familiari; anche se non poteva avere la loro accettazione lui voleva il loro affetto e non se ne sarebbe privato prima di quanto fosse strettamente necessario.
Ben presto il minuto finì e l’abbraccio si sciolse. -Ci sono notizie?- domandò il moretto in tono tranquillo, anche se la sua pelle non aveva ancora recuperato il colore perso.
-Non ancora, ma sono sicura che stanno bene,- le parole di Tonks non parvero ne sorprenderlo ne rassicurarlo. Harry si limitò ad annuire e ad appoggiarsi contro il muro in attesa mentre la sua mente tornava al momento del rientro dal debutto.

Non sapeva come fosse tornato al maniero che fungeva da roccaforte ai Mangiamorte. Doveva essersi materializzato, era chiaro, solo che non riusciva a ricordare di averlo fatto. C’erano solo due persone al mondo per cui il Lord avrebbe ordinato di ritirarsi… e quella parola… ferita… gli faceva gelare il sangue nelle vene.
Dopo che mentore e allievo avevano congedato i Mangiamorte, Harry si era affrettato a raggiungere le stanze di Cassandra e Rowena dove aveva trovato Draco e Blaise che si aggiravano pallidi e impotenti intorno al letto che ospitava una brunetta incosciente ancora avvolta in una veste nero pece la cui mano era stretta in quelle della gemella preoccupata. Uno dei loro Medimaghi si stava occupando della ragazza ferita senza commentare la presenza della sorella attaccata a lei. Evidentemente ella doveva aver già vinto le sue resistenze. Da quella posizione non era in grado di vedere in viso nessuna delle due ma non riusciva a costringersi ad avanzare.
Come richiamata dalla sua presenza la ragazza accanto al letto si girò e incontrò il suo sguardo. -Row…- Esalò Harry non poi così sollevato dal fatto che la sua fidanzata stesse bene. Amava Cassandra come una sorella e le sue figlie come se fossero proprie e la sola idea di perderla era intollerabile. Accecato da questa terribile possibilità, non vide nemmeno Rowena alzarsi e avvicinarglisi, però non appena essa gli gettò le braccia al collo la strinse a se accogliendo le sue lacrime.
-Dov’è papà?- solo quando Rowena pose la domanda, si accorse che Tom non era lì. Come richiamato dalla domanda della figlia il Lord era entrato nella stanza seguito a brevissima distanza da una donna anziana che senza far complimenti si accostò al letto e scacciò il Medimago. Harry era troppo distratto per prestare attenzione e del suo passaggio colse solo un lampo rosso scarlatto.
-Venite ragazzi.-
-Ma Cass…-
-È in ottime mani. Lasciatela lavorare.- Draco e Blaise obbedirono immediatamente ma Harry e Row indugiarono qualche altro attimo sulla porta prima di uscire.


Era stato difficile andarsene senza sapere come stesse Cassandra o se si sarebbe ripresa, ma alla fine Tom era riuscito a persuaderlo. In realtà era stata Rowena. Gli aveva ricordato quanto fosse importante che lui mantenesse la sua copertura e che Cassandra non avrebbe voluto che gettasse al vento quel che rimaneva del rapporto con la sua famiglia. La porta della stanza si aprì e da essa uscì un Medimago con una cartelletta in mano. La sua espressione era abbastanza neutra ma questo non diceva granché; con quello che vedevano ogni giorno, si poteva dire che ci fosse ben poco che poteva ancora impressionare un Medimago esperto. Però aveva un aria alquanto perplessa e questa non era una cosa che si vedeva molto spesso.
-Come stanno?- Domandò subito Lily avvicinandosi all'uomo. Pur essendo meno preoccupata di lei, Tonks si alzò e la raggiunse.
Il Medimago si sistemò gli occhiali sul naso, -Fisicamente stanno bene. Al signor Potter e il signor Lupin sono stati riscontrati ematomi e ferite superficiali che sono state subito curate, però...- s'interruppe per ponderare bene le sue parole, -durante successivi accertamenti gli esami hanno rivelato cospicue anomalie nei loro flussi magici.-
Le parole del Medimago erano state accolte con un misto di perplessità e preoccupazione dalla compagnia. -Che significa?- Harry era stato l’unico a rimanere abbastanza lucido da porre quella domanda sebbene ne conoscesse già la risposta.
-Forse è meglio che questo lo spieghi io.-
-Professor Silente?- Erano tutti sorpresi, ex serpeverde compreso. Cosa ci faceva lì il preside? Ora che i ragazzi si erano tutti diplomati nessuno di loro aveva molte occasioni di vedere il vecchio mago al di fuori delle riunioni dell’Ordine. La cosa non prometteva nulla di buono.
-Venite dentro.-
La stanza era uguale a qualsiasi altra riservata a pazienti a breve degenza. Bianca, fredda ed anonima, con due soli letti. In mezzo, attaccata a un supporto, c’era una tenda utile in caso servisse un po’ di privacy. Remus e James erano seduti sui letti con aria tutt’altro che allegra. Albus Silente era in piedi in mezzo a loro. Il suo anziano viso era quello di sempre ma dietro gli occhialetti a mezzaluna era assente lo scintillio che tanto spesso animava quei saggi occhi azzurri.
Vedendo il suo uomo Tonks sorrise, si sedette accanto a lui e gli strinse la mano mentre con l’altra continuava a reggere il piccolo Teddy. -Ciao, Rem.-
Se Ninfadora si era comportata come se tutto fosse normale Lily, al contrario, si era avvicinata al marito mantenendo un certo cipiglio inquieto. Nonostante avesse da poco superato la quarantina, cominciava già a sentirsi troppo vecchia per questo genere di cose. Per scelta era diventata Auror prima e membro dell’Ordine poi, però dopo più di vent’anni di lotta cominciava a essere stanca della guerra e dei combattimenti. Fin troppo spesso si trovava a doversi recare al San Mungo per far visita agli amici rimasti feriti durante i combattimenti. E adesso anche il minore dei suoi figli aveva intrapreso la stessa strada sua e di James. Tutto quello che Lily desiderava era un po' di pace... pace per sé e per i propri figli. Desiderava poter scegliere un regalo per il matrimonio di Harry senza doversi preoccupare che quel giorno possa essere rovinato da un attacco.
Mentre le due Auror si assicuravano di persona delle condizioni dei rispettivi mariti Joshua osservava Remus e James con aria perplessa. -Papà… perché tu e Remus avete dei braccialetti uguali? È una cosa tipo braccialetto dell’amicizia e avete escluso Sirius per fargli dispetto?- voleva essere una battuta quella del piccolo Potter ma a giudicare dallo sguardo che si scambiarono i due coinvolti col vecchio preside non doveva essere divertente come aveva pensato all’inizio.


Nota dell'autrice:


Questa volta mi ritrovo a pubblicare dal cellulare ragion per cui spero vogliate perdonare eventuali pasticci con l'html.
In questo capitolo si da un'occhiata alle conseguenze dell'attacco dei Mangiamorte al Ministero sia dal lato della Luce sia da quello dell'Oscuro. Ve lo aspettavate che fosse stata Cassandra ad essere colpita? Che cosa sarà capitato a Remus e James? Attendo con impazienza le vostre impressioni e le vostre ipotesi che leggo sempre con immenso piacere.

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Capitolo 31
*** Capitolo 30 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Ieahleen per aver betato questo capitolo.


Capitolo 30 – Passato & Futuro


Harry era stanco. Mantenersi lucido e concentrato sul qui e adesso l'aveva stremato molto più della battaglia-spettacolo che aveva orchestrato per il debutto della sua immagine pubblica. Anzi… forse riflettendoci meglio quella era stata la parte più semplice meno difficile della giornata.
Ora capiva la saggezza del suo ex Capo Casa nel distaccarsi emotivamente da qualsiasi cosa potesse interferire nel suo compito di spia. Certo, tecnicamente Harry era più un infiltrato che una spia ma il succo non cambiava. Avere degli affetti nella fazione opposta a quella in cui si riversa la propria fedeltà diventava fin troppo stressante in giorni come quelli. Era rimasto stupito dalla velocità con cui i Medimaghi (con l’aiuto del vecchio gufo) avevano capito esattamente cosa era successo a chi aveva sfidato l’erede di Lord Voldemort.
Comprendere che quella strana polverina che aveva gettato loro addosso centrava qualcosa era tanto semplice che persino Weasley doveva averlo intuito. Cos’era effettivamente successo molto meno.

-...purtroppo le analisi non hanno identificato i componenti dei bracciali,- ammise contrariato il medimago, -ma il professor Silente ha tradotto le rune che ci sono incise sopra.-

Mentre mettevano a punto quello stratagemma Harry e Tom avevano scommesso su quanto tempo sarebbe passato prima che il vecchio gufo mettesse il naso in quella faccenda. E da com’erano andate le cose, il ragazzo era sorpreso che avesse aspettato che i Medimaghi cominciassero a fare il loro lavoro prima di dare un'occhiata.

-Si tratta di inibitori magici,- sentenziò il vecchio mago accarezzandosi la barba, -studiando le rune sono giunto alla conclusione che siano stati creati con l’unico scopo di sopprimere i flussi magici delle loro vittime.- il familiare scintillio era completamente assente da quelle iridi cerulee.

C’era voluto un po’ perché tutti quanti comprendessero appieno le implicazioni del nuovo trucchetto dell’armata oscura. Quel giorno, un solo uomo per mezzo di una distratta spolverata di una sostanza sconosciuta aveva praticamente trasformato in maghinò una decina di persone. Poter perdere tutti i propri poteri per i maghi era una prospettiva spaventosa. Talmente spaventosa che se la notizia fosse diventata di dominio pubblico avrebbe significato il caos più completo nella comunità magica. Per l'Ordine in particolare avrebbe potuto significare la fine dei giochi.
Poco dopo erano rimaste solamente le famiglie dei due ricoverati. I Medimaghi avevano stabilito che James e Remus sarebbero dovuti rimanere al San Mungo sotto osservazione per un periodo. Fisicamente stavano entrambi bene, però essendoci di mezzo una magia sconosciuta, era impossibile dire se ci sarebbero stati effetti collaterali.
Remus fissava i suoi inibitori con sguardo meditabondo. In fondo alla sua anima si chiedeva se fossero sufficientemente potenti da bloccare anche il suo piccolo problema peloso; non era cosciente della piccola speranza che albergava nella profondità di quella parte di lui che non aveva mai accettato la licantropia. Prese in braccio il suo piccolo metamorfumagus e gli sorrise. Sapere di essere sopravvissuto ad un’altra battaglia per riabbracciare suo figlio e sua moglie lo rendeva sempre felice.
James seduto a gambe incrociate sul suo letto meditava su cosa avrebbe fatto d’ora in avanti. I Potter erano un’antichissima famiglia Purosangue della Luce e lui privato dei poteri non era poi molto diverso da un qualsiasi Purosangue nella medesima situazione dello schieramento opposto. Sussultò leggermente quando mettendogli una mano sulla spalla la sua Lily lo riscosse da quelle riflessioni.
-Hai visto chi è venuto a vedere come stai?- la donna gli sorrise facendo cenno al loro figlio maggiore che se ne stava in silenzio in un angolo. Osservandolo l’uomo non poté fare a meno di sorridere. Harry se ne era andato di casa da anni e ormai era completamente indipendente. Non c’era niente che lo obbligasse a venire ma lo aveva fatto. Incrociò il suo sguardo e gli fece cenno di avvicinarsi. Il ragazzo si accostò al letto in silenzio. James sapeva che non poteva aspettarsi niente di più. Se c’era qualcosa che suo figlio aveva ereditato da lui era l’orgoglio. Stava a lui in quanto genitore il compito di fare un passo nella sua direzione ora.
-Sono felice che tu stia bene.- disse posando una mano sulla spalla del proprio primogenito. Quel piccolo gesto non era neanche lontanamente sufficiente a colmare la voragine che si era creata tra loro negli anni, però era un buon inizio. Lily e Josh osservavano la scena, perplessi da quella che aveva tutta l’aria di essere una curiosa inversione di ruoli. Harry accennò un sorriso. Lord Bargund avrà anche vinto lo scontro al ministero ma in quella stanza a vincere era stato James.

Non appena aveva avuto l'occasione per defilarsi dalla sua prima famiglia senza destare sospetti Harry ne aveva approfittato per tornare nell'appartamento dove si era trasferito quando se ne era andato di casa. Da lì materializzarsi nell'ala privata del maniero del signore oscuro era stato un attimo. C’erano solo quattro persone in vita in grado di fare una cosa del genere e lui non era mai stato così felice di essere una di loro. Subito era andato alla ricerca di quella che era la sua seconda famiglia. Spesso quando si fermava a pensarci si stupiva un po' di queste definizioni: prima e seconda famiglia... Quella in cui si nasce e quella che ci si costruisce.
Dietro di se aveva due genitori un po' imbranati, un fratello minore e i migliori amici di suo padre che erano stati fin da subito degli zii acquisiti sia per lui che per Joshua. Davanti invece c'erano due amici che per lui erano dei fratelli, una fidanzata che presto sarebbe stata sua per sempre, una ragazza che era la sorella che non aveva mai avuto, due bambine per cui era quasi ufficialmente zio e che amava come se fossero sue e un uomo che stava per diventare suo suocero e che per lui era mentore e quasi un secondo padre.
Il passato e il futuro che convivevano su due piani diversi in un delicato equilibrio di non detti, menzogne e mezze verità. Un giorno i due piani si sarebbero incontrati ed allora avrebbe dovuto dare un taglio al passato e concentrarsi sul futuro. Ma in fondo era giusto così, no?
Arrivato nelle stanze delle gemelle subito incontrò Draco e Blaise seduti in attesa su due poltroncine, avevano un’aria abbastanza tranquilla ma per gente come loro non significava granché. Erano tutti addestrati a controllare le loro emozioni e se necessario erano perfettamente capaci di accogliere sia la più bella sia la più desolante tra le notizie con la medesima espressione.
-Come sta?- chiese l’ex principe di smeraldo a nessuno in particolare.
-Si riprenderà.-
La risposta gli era arrivata da una voce familiare di cui lì per lì non aveva visto la proprietaria. Gli bastò fare un paio di passi in avanti perché i suoi occhi verdi incontrassero quelli scuri della sua fidanzata. Sbatté le palpebre sorpreso. Pensava che non si sarebbe schiodata dalla stanza della sorella fino a che Cassandra non fosse stata in grado di uscirne insieme a lei. Evidentemente si era sbagliato.
Le parole di Rowena l'avevano sollevato da un grande peso e, non appena la paura prodotta dallo stato d'incertezza venne a mancare, il ragazzo si ritrovò a collassare su un divanetto situato vicino alle poltroncine occupate dai suoi amici. Era stata una dura giornata per Harry, e il suo carattere e la sua determinazione ne erano stati duramente messi alla prova. Spalancò le braccia in un silenzioso invito che la sua brunetta accettò di buon grado sedendosi accanto a lui sul divano. Il ventenne le avvolse le spalle con un braccio e la tirò a se per posare un bacio delicato sul suo capo. Lei come risposta prese la mano libera del suo fidanzato e ne baciò il dorso. Piccoli e semplici gesti d'affetto che di solito erano riservati ai momenti d'intimità di quella giovane coppia troppo presa dai doveri che quella guerra maledetta comportava.
Alzò lo sguardo sulla portafinestra, e oltre il vetro Harry scorse Tom che conversava con una donna i cui lunghi capelli grigi svelano l’età avanzata nonostante il suo viso non fosse visibile dal punto del salotto in cui sono riuniti i ragazzi. Indossava una tunica molto chiara; probabilmente beige o bianca. Da lì il ragazzo non vedeva bene, però poteva scorgere dei ricami carmini più o meno dello stesso colore del nastro che le legava i capelli.
-Si chiama Eva.- abbassò lo sguardo su Rowena che aveva appena risposto alla sua domanda inespressa e alzò un sopracciglio -È una vecchia amica di papà.- continuò la ragazza sicura. Per una qualche ragione la parola “amica” associata al signore oscuro non suonava in maniera molto realistica. Tom non era proprio il tipo da “stringere amicizia”. Ne era un indicatore il fatto che anche i più vicini tra i suoi subordinati rimanevano comunque dei seguaci; Bellatrix e Narcissa comprese. I Black (e per associazione anche i Malfoy e i Lestrange) avevano goduto di qualche favore finché Kendra Black in Riddle era stata viva ma, dopo la sua morte, era come se l’uomo avesse rimosso la famiglia della sua sposa dalla memoria. L’unica cosa che dava ad intendere che non fosse proprio così era che ad un certo punto avesse cominciato a mandare Cassandra e Rowena da Narcissa perché potessero avere qualcuno con cui giocare.
-Io credo di averla già vista.- Intervenne Draco corrugando la fronte.
-Probabilmente quando la mamma è morta. Si è occupata di me e Cass mentre papà pensava al resto.- spiegò sua cugina tranquilla.

Nel frattempo sul balcone un uomo molto importante stava discorrendo con una donna nient’affatto comune.
-...e così eccoci di nuovo qui.- constatò lui con divertimento e una punta di rassegnazione osservando un viso che il tempo aveva lentamente privato della bellezza di cui si vantava un tempo mentre la freschezza lasciava il posto alle rughe ed alla stanchezza. -È passato tanto tempo eppure mentre io invecchio tu rimani uguale a te stesso. Evidentemente la magia oscura paga più di quanto sembri.- ribatté ironica la donna con un sorriso. Nonostante i segni del tempo fossero così ben visibili sul suo viso gli occhi vivaci della donna esprimevano un vigore e una forza di carattere decisamente rari.
-Se ti unissi a noi ti potrei dimostrare quanto esattamente possa essere vantaggiosa.- offrì l’uomo sinceramente interessato. Eva era una delle ultime Sacerdotesse di una religione molto più antica di quanto si potrebbe mai immaginare e avere accesso ai suoi segreti sarebbe stato di enorme vantaggio per il suo schieramento. Questa era la ragione che l’aveva portato ad avvicinarla molti anni prima.
-Ti ringrazio per l’offerta, ma temo di essere troppo vecchia per i raid.- rifiutò pacatamente ella in tutta tranquillità senza paura per le ritorsioni e le torture che il nome di Lord Voldemort prometteva. Non era la prima volta che riceveva quell’offerta e il Lord non era mai riuscito a smuoverla di un centimetro. Quando era andato in cerca del potere che quella donna custodiva, da principio, dopo che “le buone” avevano fallito, lui aveva preso i rifiuti di quella che allora era quasi una ragazzina molto male. Certo, se si pensa a Lord Voldemort uno può facilmente immaginare che “molto male” sia un eufemismo. Fu in quel momento che Tom Riddle comprese quanto fosse stato sciocco l’uomo a lasciar che la religione di cui Eva era esponente venisse dimenticata. Lei non era una strega come lui aveva ipotizzato da principio. Quello a cui lei attingeva non era semplice magia ma il potere della terra stessa. Un potere di cui non ci si poteva appropriare con la forza ma che era liberamente concesso a pochi eletti dall’essenza stessa della natura.
Dopo tanti anni era grato che l’ordine di Eva fosse deciso a mantenere la neutralità perché se il potere che loro custodivano fosse finito nelle mani dei suoi nemici la fazione delle tenebre sarebbe stata spacciata.


Nota dell'autrice:


Happy Birthday to me! Happy Birthday dear Ieahleen! Happy Birthday to we!
Come avrete intuito oggi è il compleanno mio e della fantastica Ieahleen (tecnicamente il suo sarebbe ieri ma dettagli u.u) e ho voluto celebrare l’occasione dimezzando l’intervallo che sto tenendo ultimamente tra un aggiornamento e l’altro (ovvero due settimane). Non è che ci regalate qualche recensioncina extra? Se non per me almeno per la mia povera Beta che quest’anno ha la maturità ma trova lo stesso il tempo per riordinarmi le idee e correggere i miei pasticci con la pazienza di una santa. Ti voglio bene cherie <3
Passando al capitolo alzi la mano a chi altri oltre a me fa strano associare la parola “suocero” a Lord Voldemort. Lo so che la storia è mia ma trovo lo stesso che sia un concetto inquietante. Quando ci penso mi viene sempre in mente l’immagine del povero disgraziato che vorrebbe uscire con una delle sue figlie che si ritrova cruciato e sanguinante una frazione di secondo dopo essere entrato nell’orbita di quelle potere ragazze. Davvero spaventoso^^’ Fortuna che Harry stava inconsapevolmente sotto la sua ala già da sei anni quando si è messo con Row altrimenti credo che se la sarebbe vista molto, molto brutta persino lui.
A proposito. Ve lo ricordate il b****rdo che ha sedotto ed abbandonato Cassandra? Bene, tenetelo presente perché presto tornerà in scena e io e Ieahleen non vediamo l’ora di dargli una lezione *,...,*
Da questo momento dichiaro aperta la caccia a Andrew Silente. Niente è ancora deciso ragion per cui il lettore che proporrà la vendetta più soddisfacente (via recensione o come messaggio privato) potrebbe vederla compiersi. Fate largo alla vostra vena più sadicamente Serpeverde e fatevi sentire.
A presto *,...,*
La Beta dice: fate gli auguri anche a me, e curiosate nel mio profilo se vi piace lo slash, e se non vi piace andate a leggere il primo capitolo di "Royal" di batsutousai che sto traducendo.

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Capitolo 32
*** Capitolo 31 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Ieahleen per aver betato questo capitolo.


Capitolo 31 – Famiglia


Durante la convalescenza di Cassandra, sua sorella e Harry si erano incaricati di occuparsi di Amelia e Melany. Non appena la ragazza aveva ripreso conoscenza il suo primo pensiero era stato per le sue bambine. Non aveva un bell’aspetto e non voleva che si spaventassero vedendo la loro mamma in quello stato. Siccome Eva aveva pronosticato che in un paio di giorni sarebbe tornata come nuova, gli zii delle due piccole avevano impacchettato un po' delle loro cose e le avevano portate nell’appartamento del ragazzo. Amelia e Melany non avevano mai lasciato il maniero per più di qualche ora ed erano eccitatissime per quella piccola avventura. Le conseguenze di quell’eccitazione naturalmente si traduceva in un’estrema vivacità che mise a dura prova gli zii delle due discole gemelline.
Era cominciato come un normale e divertentissimo pomeriggio a casa dello zio Harry con tanti giochi e tanti colori per disegnare. Poi era arrivata l’ora in cui di solito tornavano al maniero per la cena. -Amy, guarda!- disse Mer>lany indicando l’orologio.
Amelia e Melany cominciarono a raccogliere i disegni che volevano portare a casa per farli vedere anche alla mamma e al nonno. Il loro zio preferito si abbassava fino ad arrivare alla loro altezza, pronto a proporre un fuori programma senza precedenti per le due piccole.
-E se stasera rimaneste a dormire qui con me e la zia Rowena?- propose Harry in tono cospiratorio cercando di allettare le due bambine. La sua fidanzata era sparita in cucina già da un po' e da lì provenivano rumori di stoviglie e invitanti profumini.
Le due gemelline si guardarono negli occhi sorprese per poi voltarsi all’unisono verso di lui -Possiamo?- domandarono all’unisono speranzose mentre una nuova possibilità si spalancava davanti ai loro visini innocenti. Harry sorrise intenerito. Quella manovra gli ricordava molto da vicino il modo di fare di Cassandra e Rowena quando le aveva conosciute.
-Certo. Ho già parlato con la mamma per chiederle il permesso- Confermò scompigliando i corti capelli scuri delle due ragazzine che saltellavano eccitate. Quando il campanello suonò, Harry si girò verso la porta sorpreso. Non aspettava nessuno. -Perché non andate in cucina ad aiutare la zia Rowena?-
-Ok!- rispondono insieme le piccole prima di correre nella stanza in questione.
Solo allora il padrone di casa si alzò e si avvicinò alla porta. -Chi è?- domandò cautamente. Le uniche persone che, di solito, venivano a trovarlo avevano i permessi per materializzarsi direttamente nell’ingresso. Per il resto era lui che si spostava per incontrare le altre persone.
-Harry, sono Josh. Hai un minuto?-
La risposta lo tranquillizzò. Lui stesso aveva detto a suo fratello minore che poteva venire quando voleva. Aprendo la porta non si aspettava che oltre al suo fratellino si sarebbe trovato davanti anche la madre, Tonks e il piccolo Teddy.
-Ciao Harry. Stavamo andando al San Mungo, volevamo sapere se volevi venire anche tu- chiese Lily mentre il suo sguardo vagava curioso lungo il salotto dell’appartamento di suo figlio. La stanza sarebbe stata fin troppo ordinata per un ragazzo che viveva da solo se non fosse stato per i disegni, i colori e i giocattoli sparsi in giro.
-Oggi non posso- rispose il moretto senza fare una piega. Dalla cucina giungeva un brusio allegro tra cui di tanto in tanto spiccavano rumori inconfondibili per qualcuno che passava abitualmente del tempo ai fornelli.
-Sarà per un'altra volta allora- Joshua aveva voluto fare quel tentativo sotto suggerimento della madre. Il fatto che Harry si fosse recato in ospedale di sua iniziativa per costatare le condizioni del padre aveva fatto sperare a Lily che le cose sarebbero potute tornare come prima, ma aveva corso troppo ed era rimasta delusa.
-Amore? Che stai facendo?- domandò Rowena poco prima di apparire sulla porta che collegava la cucina al salotto splendida nel suo completino firmato. Vedendo gli insoliti ospiti si bloccò. Non aveva mai avuto molti contatti con i parenti del suo fidanzato. L'unico che conosceva un po' era Joshua, quel ragazzino era troppo cocciuto perché permettesse che qualcosa lo allontanasse dal fratello. Harry compreso.
-Rowena. Scusa l'intrusione- abbozzò il ragazzo imbarazzato scompigliandosi i capelli rosso scuro. Da dietro le gambe della brunetta spuntarono due nanerottole che una volta riconosciuti gli ospiti si guardarono per un istante negli occhi con un sorriso per poi correre verso l'unico altro bambino della stanza.
-Teddy!- avevano esclamato contente afferrando il piccolo metamorfumagus ognuna per una mano -Zio, Teddy può restare?- implorò Amelia spalancando i grandi occhi azzurri.
-Non credete che dovreste chiederlo a Teddy se vuole rimanere a giocare? E poi lui deve andare a trovare il suo papà in ospedale. Non si può- spiegò loro il padrone di casa con gentilezza.
-Zio Harry… perché noi non abbiamo un papà?- domandò Melany mentre sia lei che la sorella si facevano tristi. Senza preavviso era arrivato il momento maggiormente temuto dalla famiglia di quelle due bambine. Fin da quanto le avevano prese in braccio per la prima volta, avevano sempre saputo che sarebbe arrivato il momento di rispondere a quella domanda. Solo che non avevano preventivato che Cassandra sarebbe stata assente in quel momento.
Tonks, Lily e Josh si sentivano a disagio per essere incappati in qualcosa di estremamente delicato in cui loro non centravano assolutamente niente. Teddy al contrario non capiva. Era stato cresciuto con amore da una coppia unita e nella sua giovanissima mente ogni bambino aveva una mamma e un papà che si amavano. Harry e Rowena si sentivano come se qualcuno li avesse colpiti con un incantesimo confundus. Non sapevano cosa dire né come. Erano due maghi di talento, con a disposizione un potere molto superiore a quello posseduto in genere da un ventenne medio, facevano parte dell’élite dell’esercito oscuro eppure una semplice piccola domanda era bastata ad annientare ogni loro sicurezza. Se solo ci fosse stata Cassandra con loro… non era solo in quanto madre delle bambine che desideravano la sua presenza. Era perché con quel suo misto unico di forza e dolcezza ella era l’unica che sarebbe stata capace di affrontare quel dilemma nella maniera migliore e meno traumatica per le piccole.
Dopo la gravidanza non aveva più versato una lacrima, mai. Non per quell’amore fittizio che le aveva regalato due frugoletti meravigliosi e nemmeno per la difficoltà di ritrovarsi ad essere una ragazza madre senza un compagno ad appena diciassette anni. Harry e Rowena sapevano che aver scoperto che il ragazzo cui aveva regalato la sua innocenza, in realtà, fosse il nipote dell’acerrimo nemico di suo padre l’aveva fatta soffrire molto. Eppure l’avevano vista andare avanti con determinazione adamantina giorno dopo giorno col sorriso sulle labbra senza cedere mai.
-Ehi, sentite… perché non lasciate Teddy a me e non andate a trovare Rem e papà da sole?- a rompere la tensione era stato Joshua con un’insolita proposta. Non sarebbe mai arrivato a dire che, visto quello che era successo, i due uomini avrebbero di sicuro gradito di poter stare un po' a tu per tu con le loro mogli (insomma si parlava dei suoi genitori e del suo padrino!) ma era un messaggio che tutti gli adulti nella stanza avevano di sicuro compreso. -Sarebbe un peccato deludere Amelia e Melany-
Distratte dalle parole di Josh, le gemelline si guardarono con gli occhi azzurri che brillavano, poi senza dire una parola si avvicinarono alle due Auror e cercarono di attirarne l’attenzione. -Teddy e lo zio Josh possono rimanere a cena?- le due piccole brunette erano praticamente irresistibili e negare loro qualcosa era impossibile. Fu così anche per Lily e Tonks che si ritrovarono ad acconsentire col cuore colmo di tenerezza per quelle adorabili bambine.
-Non ci sono problemi per voi se ci tratteniamo?- domandò Joshua al fratello giacché nessun altro si era preso la briga di farlo nonostante quella fosse casa sua.
-Nient’affatto. Almeno avremo qualcuno che ci aiuti a tenere d’occhio queste piccole pesti- rispose Rowena mentre guardava i tre bambini che in un lampo si erano dimenticati degli adulti e si erano messi a giocare insieme.
-Cassandra non c’è?- all’innocente domanda del fratello minore di Harry i due Serpeverde non avevano battuto ciglio. Rowena tirò su le maniche del corto cardigan verde e lisciò la gonna grigia del vestitino firmato.
-Veramente mia sorella è malata. Per questo Amelia e Melany sono qui- non era proprio una bugia quella di Rowena. In effetti, stavano lì in attesa che Cassandra si riprendesse del tutto.
-Dobbiamo andare- notò Tonks quando lo sguardo le cadde sull'orologio da polso della collega. Occhieggiò il figlio molto preso a giocare insieme alle sue cugine di secondo grado; si disse che andava bene così e che in fondo facevano anche loro parte della famiglia. Una constatazione che sarebbe parsa improbabile prima che due paia d’irresistibili occhi azzurri si facessero strada in mezzo ai pregiudizi. Difetto di cui quelle iridi innocenti erano prive.
Nel poco tempo che passò prima che le due donne si congedassero Harry non parlò molto. Per quanto lo riguardava, aveva già dato più che a sufficienza, così la sua fidanzata si ritrovò ad interagire al posto suo con la quasi suocera. Che il ventenne tendesse a mantenere la distanza che si era creata nel corso degli anni con la sua prima famiglia un po’ feriva Lily ma, la donna non poteva dolersene più di tanto. L’atteggiamento del figlio maggiore le aveva involontariamente dato l’opportunità di conoscere un po' meglio la sua futura nuora e, mentre si chiudeva la porta dell’appartamento alle spalle, non poté fare a meno di pensare che forse non era poi così male.
-Allora… che si fa?- domandò Joshua leggermene perplesso.
-Io me ne torno in cucina a preparare la cena. Voi invece rimanete qui a tenere d’occhio la banda di pigmei- stabilì Rowena senza chiedere niente a nessuno. Ai ragazzi stava bene. Era un po' che non si vedevano e quello sembrava il momento perfetto per chiacchierare.
-Rowena cucina?- domandò perplesso Josh aggrottando la fronte. Il fratello capì subito cosa intendeva. Le gemelle maggiori avevano proprio l’aria da ragazze ricche a cui non era richiesto di muovere un dito, mai. Ed in effetti spesso lo erano. Essenzialmente si muovevano solo se c’era in ballo qualcosa che interessava loro.
-Sia lei che Cassandra. Non che ne abbiano bisogno o lo facciano spesso ma entrambe sostengono che ogni tanto è divertente. Per cui…- spiegò il ragazzo stringendosi nelle spalle e lasciando l’ultima frase in sospeso. Il ragazzo più giovane aveva temuto che le parole del fratello significassero che avrebbero dovuto sforzarsi di mangiare qualcosa di orripilante col sorriso per non offendere la cuoca ma già dopo il primo boccone si era dovuto ricredere. Sebbene non fosse una chef eccelsa Rowena era brava ai fornelli.
Alla fine della serata, sfiniti dai tanti giochi, Amelia, Melany e Teddy si erano addormentati tutti insieme sotto il tavolo del salotto. Le bambine in particolare non si erano mai divertite tanto. Anche per i tre baby-sitter la serata non era stata male. Più tardi, dopo che Josh se ne era andato con Teddy in braccio, Harry e Rowena avevano trasportato le loro nipotine nella camera degli ospiti. Era tardi, così anche loro avevano deciso che era il momento di coricarsi.
-E così il primo giorno è andato- constatò stanca la ragazza seduta sul suo lato del letto matrimoniale. Al suo anulare brillava, come sempre da che le era stato dato, il suo anello di fidanzamento. Nonostante avesse la tendenza a non prestare eccessiva attenzione a determinati particolari, Harry aveva notato, con divertimento, che dal momento in cui lui ie lo aveva infilato al dito lei non l’aveva mai tolto neanche per un momento.
-Già… e domani sarà anche peggio visto la giornatina che abbiamo preparato per loro- rispose con ironia il moretto infilandosi sotto le coperte insieme a Rowena. -Ehi, Row… mi prometti una cosa?-
-Dipende da cosa vuoi che ti prometta, ovviamente- sorrise la brunetta facendogli l’occhiolino.
-Quando toccherà a noi… niente gemelli. Siamo intesi?- il ragazzo aveva un’aria talmente stravolta mentre pronunciava quelle parole che la sua fidanzata non poté fare a meno di scoppiare a ridere di cuore. Dopo un attimo Harry si unì alla risata di Rowena e la baciò. Per quanto in gamba, in fondo erano solo due ragazzi di vent’anni con ancora tutta una vita davanti. Non avevano mai parlato di avere figli loro. E in fondo perché avrebbero dovuto? Tra la gravidanza di Cass e la guerra che non accennava minimamente a concludersi chi al posto loro avrebbe preso la decisione consapevole di mettere su famiglia?
Il mattino dopo Amelia e Melany si erano svegliate piene di energia ed entusiasmo. Mentre la zia le aiutava a vestirsi il campanello suonò per la seconda volta in due giorni. Harry alzò un sopracciglio, perplesso da quell’anomalia. Non veniva mai nessuno a trovarlo. Come mai proprio quando aveva le bambine nel suo appartamento venivano tutti a cercarlo? Il brutto presentimento che il suono del campanello aveva dato a Harry si concretizzò quando egli vide chi era a bussare alla propria porta così di buon ora. Un ragazzo di poco più grande di lui che sfoggiava due caratteristici occhi azzurri.
-Potter, devo parlarti-.


Nota dell'autrice:


Poche cose.
Spero che aprezziate il capitolo un po' più lungo del consueto (colpa dei pg che non volevano mai farmi finire. Avevano sempre ancora una cosa da includere).
Ed infine ricordo a tutti che la caccia ad Andrew Silente è ancora aperta per cui sentitevi liberi di esprimere i vostri desideri e le vostre speranze in merito al suo ineluttabile destino. Chissà... potrebbero anche avverarsi!

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Capitolo 33
*** Capitolo 32 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Edit 06/04/14 Ringrazio Mia_Sev per aver betato questo capitolo.

Harry alzò un sopracciglio, perplesso da quell’anomalia. Non veniva mai nessuno a trovarlo. Come mai proprio quando aveva le bambine nel suo appartamento venivano tutti a cercarlo? Il brutto presentimento che il suono del campanello aveva dato a Harry si concretizzò quando egli vide chi era a bussare alla propria porta così di buon ora. Un ragazzo di poco più grande di lui che sfoggiava due caratteristici occhi azzurri.
-Potter, devo parlarti-.

Capitolo 32 – Un’assurda richiesta


-Cosa c’è?- domandò freddamente il padrone di casa , senza scortesia né gentilezza; era semplicemente freddo come il ghiaccio. Andrew Silente non se ne curò. Inconsapevole di essere una delle persone meno gradite dal ragazzo; e non avendoci mai parlato veramente, reputò fosse solo il normale atteggiamento di un Serpeverde verso qualcuno che conosceva appena.
Invece di rispondere alla domanda l’Auror sbirciò all’interno dell’appartamento oltre le spalle di Potter. -Hai ospiti?- il ventenne rispose alla domanda alzando un sopracciglio in un atteggiamento abbastanza esplicito. L’intruso poteva sentire chiaramente come se il più giovane l’avesse pronunciato un “E allora?” che di certo non agevolava il suo tentativo di conversazione.
-Disegni?- ritentò il nipote del preside di Hogwarts rimembrando dei fogli e delle matite colorate intraviste; era intenzionato a non farsi scoraggiare. Aveva un obiettivo in mente ed era ben deciso a raggiungerlo.
-Chissà…- il patetico tentativo del giovane Silente di dirigere la conversa sarebbe stato evidente persino ad un bambino e Harry, avendo subito intuito dove volesse andare a parare, era seriamente intenzionato a non dargli il minimo appiglio. Fino a quel momento avevano parlato sulla porta, uno dentro e l’altro fuori dall’appartamento ma visto che il padrone di casa sapeva che sbarazzarsi di quella scocciatura non sarebbe stata un’operazione rapida decise che era il caso di effettuare un piccolo cambiamento.
Uscì, chiuse la porta e ci si appoggiò. In questo modo non solo aveva posto una barriera tra Andrew e le persone dentro l’appartamento (la porta appunto) ma si era materialmente posto sulla sua strada. Stranamente invece di comprendere il sottile messaggio mandato dalle azioni del moretto, il giovane Silente le aveva interpretate come una sua predisposizione ad ascoltarlo.
-Come mai questa visita improvvisa? Non per essere scortese ma tra poco devo uscire per andare al lavoro quindi non ho molto tempo- disse Harry senza mostrare particolare interesse.
-Ieri sera si sono tirate le somme su quello che è successo al Ministero l’altro giorno. Mi sono accorto che non c’eri e ho pensato che fosse insolito. Tutto qui- rispose Andrew stringendosi nelle spalle. Era debole come scusa, ma andava bene come qualsiasi altra.
-Mancherò per un po'. Mia madre non ha informato il preside?- ribatté il ventenne alzando un sopracciglio.
-Come mai così all’improvviso? Fai parte di… lo sai… da anni e non ricordo che tu abbia mai saltato una riunione prima- Ribatté il Silente glissando sul quesito del suo interlocutore.
-Faccende personali- fu la laconica risposta al suo (ennesimo) tentativo di sondare il terreno.
-Niente di grave spero…- Ritentò cercando di sembrare noncurante mentre la frustrazione lo assaliva. Doveva assolutamente trovare la maniera di farlo sbottonare almeno un po' se voleva ottenere qualche risposta. C’erano tante cose che voleva sapere e la via meno problematica per arrivarci era domandarle all’unico Serpeverde della sua generazione che facesse parte dei buoni.
O almeno così pensava.
-Non credo che siano affari tuoi- La risposta del primogenito dei Potter lo gelò. All’Auror era quasi sembrato di sentire qualcosa di immensamente freddo scendergli lungo la spina dorsale e la cosa lo sorprese. In fondo ormai aveva fatto il callo alle situazioni di pericolo e raramente s’impressionava perciò quella strana reazione del suo corpo lo aveva confuso.
-Senti, devo parlarti di una cosa importante- sbottò infine Andrew scacciando la strana sensazione e lasciando perdere qualsiasi tentativo di arrivarci per gradi. La sottigliezza non era per lui e nemmeno tutti quei giochini per arrivare ad un argomento specifico tramite vie traverse.
-Con me?- alzò un sopracciglio incredulo. Non erano mai stati amici loro due. Harry aveva sempre fatto del suo meglio per evitare la tentazione di colpirlo “accidentalmente” con certi incantesimi oscuri particolarmente soddisfacenti, perciò lo evitava il più possibile. Il suo ruolo era troppo importante perché potesse permettersi di togliersi certi sfizi.
-Certo. Non saremo amici ma siamo pur sempre dalla stessa parte- Rispose il Silente convinto. Non per la prima volta Harry si chiese cosa ci avesse trovato in lui Cassandra. Non azzeccava qualcosa neanche a pagarla. In pratica era un'idiota. Che non potesse sapere che il moretto faceva il doppio gioco era un dettaglio. Che non avesse pensato che la sua migliore amica gli avrebbe raccontato tutto quello che era successo un po' meno.
-E quindi? Non ci sono almeno venti persone nel nostro piccolo club che conosci meglio e che sarebbero ben felici di aiutarti?- gli domandò freddo con giusto una punta di derisione. Parlare apertamente dell’Ordine della Fenice sarebbe stato sospetto sebbene nel raggio di molti metri da dove si trovavano loro ci fossero solo le figlie di Andrew a non sapere cosa fosse. Le sue figlie… Harry faticava ad ammetterlo anche solo con se stesso. James era un padre, Remus era un padre e persino il temibile Lord Voldemort lo era. Andrew Silente non era un padre. Se solo si fosse fatto vivo quando Cassandra gli aveva scritto per informarlo della gravidanza... o se almeno dopo il parto fosse andato da lei per spiegarsi… qualcuno che agiva come aveva fatto lui non era nemmeno un uomo. Per Harry non era altro che un verme e un codardo.
-Loro non potrebbero fare niente per il mio problema. Certo, cercherebbero di darmi dei consigli ma niente cui non potrei pensare da solo- rispose lui con arroganza. Già a metà della prima frase al suo interlocutore erano venuti in mente almeno cinque o sei modi per fargli abbassare la cresta.
-E cosa mai potrei fare io che il grande Andrew Silente non sia in grado di risolvere per conto suo?- sfotterlo così apertamente non era nei piani, però l’Auror se l’era proprio cercata. Per come la vedeva Harry, ogni sua frase era come se lo stesse implorando di deriderlo. Niente di sorprendente se alla fine lo aveva fatto davvero. Si era anche dovuto sforzare per evitare di tirare in ballo il suo simpaticissimo nonnino. Esternare cosa pensasse del grande capo gufo impagliato sarebbe stato un passo falso imperdonabile.
Andrew alzò le mani in segno di resa. -Ho capito, ho esagerato scusami. Ascolteresti cos’ho da dire per favore?-
Harry gli fece un segno d’assenso senza staccare quelle schegge di ghiaccio verde che erano i suoi occhi dal nemico che gli stava di fronte. Niente di lui rivelava cosa pensasse veramente. Dentro di se era proprio curioso di sentire cosa si sarebbe inventato quel verme. Dalle sue parole avrebbe deciso se il destino di quell’essere era di continuare a strisciare o se poteva già essere considerato un cadavere che camminava.
-Quattro anni fa…- cominciò lentamente l’Auror appoggiandosi al muro -...ero appena uscito dall’accademia e, per festeggiare la promozione, andai in vacanza in Italia. Là ho incontrato una ragazza inglese- sorrise per la coincidenza -circa due settimane dopo che sono entrato in servizio, ho ricevuto una lettera da questa ragazza. Diceva di essere incinta e mi pregava di contattarla al più presto- si interruppe. Era stato un resoconto alquanto sintetico il suo. Nonostante le omissioni (o forse proprio per quelle) per il momento sembrava che Andrew stesse dicendo la verità.
-E…?- Harry gli concesse quell’unica lettera come incoraggiamento. Sembrò bastare.
Andrew si strofinò il bracco sinistro con la mano destra a disagio -e... non ho risposto. Non ne vado fiero, però è così che è andata. Non ero pronto per fare il padre o per impegnarmi con una ragazza che conoscevo da appena un mese e mezzo. Oltretutto avevo appena cominciato a lavorare e la mia carriera non sarebbe mai decollata se avessi dovuto pensare anche a dei bambini- leggendo tra le righe non si faticava a capire che l’Auror avesse avuto paura eppure non c’era nemmeno un filo di comprensione per lui dentro Harry.
-E in tutto questo io cosa centro?-
-Beh… so che sposerai sua sorella perciò ho pensato che potessi darmi una mano.
-Perché?- disse solo senza nemmeno quell’istante di confusione su cui il Silente aveva contato per far breccia e sapere qualcosa sulle sue figlie.
-Cosa?- domandò preso in contropiede l’Auror.
-Perché dovrei darti una mano? Cosa sei tu per me rispetto a Lei?- articolò il ragazzo rendendo più esplicito il suo pensiero.
Andrew rimase interdetto. Mentre rifletteva su come ottenere l’aiuto del maggiore dei fratelli Potter, quella era forse una delle poche domande cui non aveva pensato. Aveva sempre creduto che i Serpeverde ragionassero più in termini di convenienza che altro; per questo motivo si era preparato più all’eventualità di ricevere uno sterile “ed io che ci guadagno?”. Facendogli notare i vantaggi derivati dall’unione della famiglia Silente con la famiglia Butterbier (e per associazione alla famiglia Potter) avrebbe risolto tutto ma non pensando ad un dettaglio fondamentale forse aveva rovinato tutto.
-Siamo compagni. Combattiamo fianco a fianco per la stessa causa- anche se stava improvvisando Andrew presumeva che fosse ragionevole come risposta -Ti chiedo solo di domandare a Cassandra di accettare di incontrarmi-
L’ex principe di smeraldo inarcò gli angoli della bocca ma il suo non era un vero sorriso. I suoi belli occhi verdi avevano uno sguardo crudele e privo di pietà. Solo la sua aura faceva accapponare la pelle. D’un tratto si mosse. Un attimo Harry era appoggiato alla porta del suo appartamento e quello dopo aveva immobilizzato l’Auror al muro così velocemente che esso non era neanche riuscito a seguirne i movimenti.
-Non farmi ridere!- esclamò con la bacchetta che premeva contro il corpo del suo prigioniero -Io dovrei intercedere per te con Cassandra dopo tutto quello che le hai fatto passare? Sei solo un codardo- pronunciò ogni parola con tono mortalmente basso. -Davvero credevi che non mi avesse detto tutto? Credimi, se tu avessi anche solo una vaga idea di quanto abbia dovuto trattenermi in questi anni per non farti fuori adesso non saresti qui. L’unico motivo per cui sei ancora vivo è che non spetta a me la tua punizione-
La parte peggiore non erano state le parole di Harry ma i suoi occhi. Occhi verdi come l’Avada Kedavra e altrettanto letali. Andrew aveva visto il lato più oscuro dell’animo dell’erede del Lord Oscuro in quegli occhi e ne era rimasto completamente terrorizzato.


Nota dell'autrice:


E dopo tre anni di latitanza eccovi qui Andrew. Cosa pensate della sua improvvisata a casa Potter? Ricordo che la caccia ad Andrew Silente è ancora aperta quindi se avete in mente qualche idea su quale sarebbe una degna punizione fatevi sentire; e anche se non l'avete fatevi sentire lo stesso perché sono sempre felice di leggere le vostre impressioni.
A presto
shiho93

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Capitolo 34
*** Capitolo 33 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Capitolo non betato. Visto che Ieahleen ultimamente non ha il tempo di correggere chiedo ai miei lettori un volontatio che abbia la voglia e il tempo di correggere i miei pastrocchi.


Capitolo 33 – Preparativi


-Sono tornato- annunciò con allegria un certo moretto dagli occhi blu entrando nell'ala privata del Riddle Manor dopo un periodo di lontananza. Non appena aveva concluso i suoi affari non aveva esitato a ripresentarsi nell'abituale posto di ritrovo del suo gruppo (le stanze delle gemelle che, per ovvi motivi, era il posto più sicuro del Mondo Magico).
-Bentornato Blaise- lo salutò distrattamente Cassandra con aria insolitamente cupa. Tra le mani reggeva un libro di magia oscura della biblioteca privata di suo padre e lo leggeva con un’intensità decisamente inquietante.
Cercando di non disturbarla, lo Zabini, si avvicinò a Draco che stava chiacchierando con l’altra cugina davanti al caminetto. Come c’era d’aspettarsi, disseminati intorno a loro, c’erano un certo numero di raccoglitori a tema nuziale. Quello che era insolito era che la sorella della sposa (nonché sua damigella d’onore) non se ne stesse occupando insieme a lei.
-Ehi ragazzi, mi sono perso qualcosa?- domandò perplesso a bassa voce osservando di sottecchi la gemella di cattivo umore -Cos’ha Cass?-
-Occhi blu si è fatto vivo- rispose semplicemente Draco senza distogliere lo sguardo dal raccoglitore che stavano esaminando. Occhi blu era il nome in codice che avevano dato ad Andrew per impedire che il Lord Oscuro scoprisse la sua identità. Certo, quel piccolo espediente non sarebbe stato sufficiente se le gemelle non avessero proibito al padre di sottoporre i ragazzi a coercizione (per non dire proprio tortura) mentale e/o fisica. E il fatto che nessuno di loro cinque si fosse disturbato a correggere l’errata convinzione di Tom che il balordo che aveva messo incinta la sua bambina fosse italiano di certo contribuiva a mantenere il segreto. Se Lord Voldemort avesse saputo, il vecchio gufo avrebbe dovuto usare il magiscotch per tenere insieme i pezzi del suo nipotino.
Che chi fosse venuto a conoscenza di questi fatti non commetta l’errore di pensare che Cassandra abbia voluto che le cose andassero in questo modo per il suo buon cuore. Mai considerazione potrebbe rivelarsi più fallace. Certo, la giovane madre poteva essere dolce quanto qualsiasi altra ragazza ma, se era stata l’invisibile regina, di una massa eterogenea come poteva essere solo la popolazione studentesca di Hogwarts, non era solo per la sua grande intelligenza ma anche per la mano ferma e la durezza che sapeva tirare fuori all’occorrenza. Se aveva voluto che Andrew Silente rimanesse al riparo dalla furia del Lord Oscuro e aveva ingiunto ai suoi amici di non ucciderlo era solo perché voleva essere lei a punirlo.
-Com’è successo?- domandò Blaise accomodandosi sulla poltrona acconto a quella dell’amico d’infanzia. Davanti al caminetto le gemelle avevano fatto sistemare un divanetto a due posti (per la coppietta del gruppo) e tre poltrone. Al momento due dei cinque posti erano vuoti.
-Quel verme ha avuto il coraggio di presentarsi a casa di Harry per chiedergli di aiutarlo- sibilò cupa la futura sposa. Dopo che avevano scoperto la vera identità di Andrea, era andata dritta, dritta da sua zia Bellatrix e le aveva chiesto di insegnarle ad usare bene la maledizione cruciatus. Il che la diceva lunga su cosa pensasse dell’intera faccenda.
-Ahi...- fu l'unico commento del ragazzo in seguito all'aggiornamento. Non aveva bisogno di sapere altro. Conosceva i suoi amici abbastanza da sapere senza bisogno di chiedere come aveva reagito quella che loro chiamavano ironicamente "la coppietta".
-Ehi Blaise, tu che ci sei già passato, dimmi cosa pensi di questi campioni. Quelli col segno rosso sono quelli che piacciono sia a me sia a Harry- chiese Rowena mettendo da parte la questione "occhi blu". La vita andava avanti e il suo matrimonio di certo non si organizzava da solo.
-Posso anche dirti che ne penso Row però sappi che non me ne intendo. In matrimoni come il mio è molto più facile lasciare tutto nelle mani di un wedding planner e pensare ad altro-
-Giusto. Dimenticavo che tra te e Daphne è solo convenienza- attestò con uno sbuffo. Non che quello fosse da interpretare come un commento al matrimonio del suo amico. Tutti e quattro avevano detto quello che avevano da dire prima della cerimonia. Rowena aveva sbuffato perché lo Zabini sarebbe stato di ben poco aiuto per l’organizzazione della sua di cerimonia.
Meno di un’ora dopo Harry fece ritorno e, una volta entrato nella stanza, diede appena un’occhiata alla situazione generale prima di sottrarre il libro a Cassandra e abbassarsi appena in tempo per scansare un incantesimo della quasi cognata. La ragazza però non si limitò a quello e, bacchetta alla mano, continuò a cercare di colpire colui che aveva osato interrompere la sua oscura lettura. Da parte sua Harry non sembrava intenzionato a tirarsi indietro. Schivava, parava e rispondeva al fuoco costringendo la contendente a spostarsi. Dopo alcuni minuti di combattimento furioso all’improvviso gli incantesimi smisero di volare. La giovane madre ansimava mentre alcuni rivoli di sudore le scendevano lungo il collo. Anche Harry stava sudando, però al contrario di quella dell’amica la sua respirazione era tornata subito regolare.
-Meglio?-
-Sì… grazie…- abbozzò un sorriso sempre prendendo grandi respiri per recuperare il fiato. Intanto dall’altra parte della stanza tre ragazzi si guardavano sconsolati.
-Voi due mi fate paura. Dico sul serio- commentò Draco per nulla sorpreso da quel putiferio improvviso. Ogni volta che Cassandra aveva la luna storta Harry andava lì, la faceva sfogare e lei tornava di buonumore come se non fosse successo niente.
-Tutta invidia- Ribatté lei dandosi scherzosamente arie di superiorità prima di andare a sedersi sulla sua poltrona.
-Vieni qui tu- ordinò Rowena toccando l'altro posto del divanetto. Harry obbedì senza protestare fermandosi appena un secondo per stampare un tenero bacio sulle labbra della sua fidanzata. -Ruffiano- lo canzonò lei con un sorriso perfido prima di piazzargli in grembo un gigantesco raccoglitore pieno zeppo di campioni d'inviti.
A vederla così non sembrava ma Rowena era gelosissima del suo fidanzato. Era stata lei la prima ad innamorarsi e più di una volta si era rosa l'anima con quel subdolo veleno che è la gelosia mentre Harry usciva con altre ragazze. Quando poi lui si era messo con quell'insulsa Grifondoro, una persona che la famiglia Potter avrebbe approvato, aveva temuto di perderlo. Ma poi loro si erano lasciati. Nel mentre lei aveva cominciato ad uscire con Theodore Nott per cercare di toglierselo dalla testa ed era stato allora che qualcosa era cambiato. Harry cominciò a cercare scuse per stare con lei ed era più freddo con l’altro Serpeverde. Poi mentre lei cominciava a pensare di lasciare Theodore per lui, ecco che il principe di smeraldo aveva preso a vedersi con una Corvonero dell'ultimo anno. Era stato allora che avevano cominciato a giocare a rimpiattino provocandosi e cercando d'ingelosirsi a vicenda. Il tutto sotto gli occhi prima divertiti e poi esasperati degli amici. Un bel giorno, infine, Cassandra sequestrò le loro bacchette e li rinchiuse in una classe in disuso, assicurando loro che non sarebbero usciti finché non l'avessero fatta finita. Era stanca di rimanere a guardare mentre si facevano del male. Harry aveva sempre avuto un rapporto speciale con Cassandra (l'unica donna di cui Rowena non sarebbe mai potuta essere gelosa) e sapeva meglio di chiunque altro di cosa ella fosse capace; ragion per cui non aveva dubitato nemmeno per un momento che li avrebbe tenuti lì dentro per tutto il fine settimana nel caso di fossero ostinati a "fare gli idioti". Alla fine era andato tutto bene senza che ci fosse bisogno che Cass sfoderasse le maniere forti.
-Com’è andata al lavoro?-
-Tsk- sbuffò Harry -Come vuoi che sia andata? Scartoffie, politica e ancora scartoffie. L’accesso privilegiato alle informazioni continua ad essere l’unico aspetto vagamente interessante di questa copertura- essere l’assistente del ministro della magia non era mai stata la sua massima ambizione ma avere uno dei loro nel suo ufficio era indispensabile e, all’occhio di una spia la posizione dell’assistente era perfetta perché permetteva di venire a sapere tutto senza che nessuno facesse veramente caso a te. Ancora una volta Harry si era ritrovato ad essere l’agente dell’Oscuro che avrebbe destato meno sospetti. A volte nascere da una famiglia della Luce aveva dei vantaggi, anche se le seccature rimanevano considerevoli.
-Row...-
-Dimmi Harry- rispose la ragazza distogliendo lo sguardo dal catalogo di servizi da tavola. I disegni in commercio non la convincevano. Era sempre più convinta che fosse il caso di farsene fare uno su misura apposta per il matrimonio.
-Usiamo questo- disse convinto indicandole un modello. Si trattava di una pergamena spessa, di finissima qualità con impressa nella filigrana un delicato motivo floreale con applicazioni in foglie d'oro. La chiusura era formata da due cuori a incastro anch'essi coperti da sottili foglie d'oro. Il raccoglitore conteneva migliaia di campioni che si adattavano anche ai gusti più esigenti e trai i tanti, Harry pensava di aver trovato quello che meglio avrebbe soddisfatto i gusti di quella che tra pochi mesi sarebbe stata sua moglie. Aveva fatto quella scelta perché per lui dettagli come gli inviti, le porcellane o il colore della tovaglia non erano veramente importanti. Per Rowena sì.
-Piace anche a me. Allora scegliamo i caratteri e li mandiamo subito in stampa- concordò contenta la sposa. Decidere, parlare di tutti quei dettagli, rendeva di volta in volta il suo matrimonio sempre un po' reale e un po' più vicino. La felicità che Harry vedeva negli occhi della sua fidanzata era l’unica ragione che gli serviva per accontentarla in ogni cosa.
All’improvviso sul viso del moretto dagli occhi verdi apparve un’espressione scocciata. Aveva percepito un segnale ben preciso da un oggetto che portava in tasca e non aveva molta voglia di adempiere al dovere che esso comportava. Preferiva di gran lunga rimanere lì a pensare a dettagli che non gli interessavano davvero.
-Devo andare- comunicò senza entusiasmo tirando fuori il ciondolo a forma di fenice dalla tasca della sua tunica. Era caldo e gli occhi di smeraldo emanavano un fioco bagliore. Non appena l’oggetto si era attivato il suo proprietario aveva avvertito una familiare vibrazione magica provenire dal luogo in cui l’aveva infilato quella mattina prima di uscire da casa.
-Uff… dirò a papà di stare più attento a quando organizza i raid. Non ci sposeremo mai se tutte le volte lui ci fa interrompere dall’Ordine dei Polli- brontolò Rowena chiudendo con stizza il raccoglitore che stava esaminando quando il fidanzato l’aveva interrotta.
-Si ragionevole Row. C’è una guerra la fuori e, non puoi pretendere che si fermi tutto finché non ci saremo sposati- tentò di rabbonirla l’erede di Lord Voldemort mentre si infilava intorno al collo l’artefatto dell’Ordine. Era l’unico modo perché potesse materializzarsi sul luogo.
-Sembra quasi che non mi voglia far sposare...- borbottò scocciata incrociando le braccia.
-Dici così perché tu non c'eri quando gli ho detto di essere incinta. Ho temuto che gli venisse un infarto- raccontò divertita Cassandra. Adesso che quella fase era passata poteva riderne. Allora era stata una tragedia. Sul momento, per un po' era stata in dubbio su quanto tempo sarebbe passato prima che esplodesse demolendo il maniero. Però, visto che la loro dimora non aveva riportato danni, probabilmente la sua ira aveva trovato un punto di sfogo sui prigionieri.
-Vado. Guai a voi se cambiate il posto senza di me- si congedò Harry prima di smaterializzarsi.


Nota dell'autrice:


State tranquilli, si scoprirà cos’è successo con Andrew all’appartamento di Harry. Nel mentre vi ricordo che il suo destino è ancora incerto e che sarò felice di leggere le vostre idee in merito.
Come già detto cerco qualcuno che sia disposto a Betare questa storia almeno fino a che Ieahleen non avrà finito con la maturità. Ringrazio in anticipo chiunque vorrà farsi avanti.

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Capitolo 35
*** Capitolo 34 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Capitolo non betato.


Capitolo 34 – Battaglia


Distaccarsi da un pomeriggio gradevole per andare su un campo di battaglia non è mai piacevole. Se poi in realtà ci si dovrebbe trovare dall'altra parte, si capisce come mai Harry avesse così poca voglia di darsi ad attività bellicose.
La magia dell'artefatto dell'Ordine lo aveva portato in una cittadina che non aveva mai visto. La maggior parte dei membri era già lì e si stava organizzando in gruppi. Harry non perse tempo con loro e con calma si diresse dove suo fratello e Paciock che lo stavano aspettando. Per una qualche oscura ragione quando si trattava di offensive su larga scala, il grande capo gufo impagliato preferiva che il nucleo originale delle Giovani Fenici rimanesse unito. Quasi quegli sfortunati cui era capitato in sorte di avere genitori nell'Ordine della Fenice dovessero per forza rimanere la squadra persona del suo pupillo. Da parte sua Harry sospettava che fosse tutta una manovra del vecchio per dare al suo ragazzo d'oro un'illusione di controllo oltre che maggior sicurezza.
-Harry- lo salutò Joshua con cipiglio risoluto. Spesso il maggiore dei fratelli Potter si domandava se anche lui avesse quell'espressione quando si preparava a combattere.
-Josh- si limitò a rispondere prima di rivolgere uno sguardo interrogativo al loro "capo squadra". Nel corso di quei tre anni Neville era molto cresciuto e maturato. In questo senso allontanarsi dall’ambiente scolastico lo aveva aiutato parecchio.
-Abbiamo avuto una soffiata poco più di un’ora fa. Sembra che i Mangiamorte abbiano intenzione di radere al suolo questa cittadina babbana. Alcuni di noi si stanno occupando di applicare delle barriere alle loro case- Allo stesso modo, avere a che fare spesso con Harry gli aveva permesso di decifrare in parte il suo modo di fare e di fidarsi di lui. In fondo nella fazione della luce niente stringe i rapporti come combattere fianco a fianco per un paio d’anni.
-Il segnale- fece notare Hermione indicando il punto in cui Moody e Kingsley stavano facendo segno ai vari gruppi. Neville guida la sua squadra verso la postazione loro assegnata e poi tutti insieme attendono in silenzio. Dover rimanere in silenzio, sempre concentrati, sempre pronti può essere sfibrante alla lunga. Fortunatamente quella volta l'appostamento non era destinato a durare a lungo. Ad un tratto dappertutto per la strada compaiono figure mascherate e ammantate di nero. I membri dell’Ordine li guardano dividersi per un momento che pare eterno… prima di attaccare.
In un attimo tra le strade di quell’anonima cittadina si era scatenato l’inferno. Oscure figure mascherate combattono contro maghi della luce ovunque. Harry vedeva lampi di luce di tutti i colori possibili ed immaginabili danzare intorno a lui mentre combatteva insieme alla sua squadra della Luce. La frenesia della battaglia li aveva fatti dividere ma a lui non importava granché. Attaccava e parava con abilità, lo sguardo ben fisso sui mangiamorte. Sapeva che Tom gli avrebbe chiesto com’erano andati i suoi uomini e quindi tanto valeva prestare attenzione non solo a quello con cui duellava ma anche agli altri nel suo campo visivo.
Si abbassò per evitare un Avada vagante e colpì il suo avversario con un incantesimo che l’avrebbe buttato a terra senza tramortirlo troppo. Aveva deciso già da tempo che il compromesso ideale era lasciar andare quelli forti e far catturare qualche mezza cartuccia. In questo modo il ministero aveva qualcuno da interrogare e loro si liberavano dei pesi morti. Tutti contenti insomma.
Un altro mangiamorte gli si piazzò davanti e il combattimento ricominciò. L'uomo mascherato lo bersagliava d’incantesimi senza dargli tregua costringendo il ventenne a indietreggiare. Harry raramente ricorreva a tutta la sua abilità. Non solo qualcuno avrebbe potuto fare il collegamento col modo di muoversi e combattere del suo alter ego ma avrebbe suscitato dei sospetti. Per questo stava sempre molto attento a cosa faceva e come. Quando giudicò che potesse essere il momento giusto aumentò impercettibilmente la velocità e attaccò con precisione creando uno spiraglio. Sfruttandolo il moretto passò dalla difesa all'attacco così da tenere più efficacemente testa al vampiro. Questi giochetti divertivano parecchio Harry. Lasciar credere all'avversario di essere superiore per poi recuperare lo svantaggio o, viceversa, mostrarsi più forti per poi lasciare che lui creda di essere riuscito a compensare con la propria abilità... Gli piaceva parecchio fare queste cose. Inutile negarlo.
Improvvisamente si bloccò. Una cruciatus gli passò a un centimetro scarso dall'orecchio ma lui non la vide nemmeno; lo sguardo perso in qualcosa che non era ancora accaduto. Chiara come il sole e potente come non era mai stata una visione oscurò la vista del giovane mago.
Un ragazzo dall'inconfondibile chioma di un rosso che non è quello fiammeggiante dei Weasley, ma uno più scuro eredità del ramo materno della famiglia, combatte con un Mangiamorte. Come al rallentatore Harry vede un lampo di luce verde uscire dalla bacchetta dell'uomo mascherato, correre verso il suo obiettivo e colpirlo. Il ragazzo cade a terra; gli occhi privi di vita.
"Joshua" pensò allarmato il moretto riavendosi dalla visione appena in tempo per schivare una maledizione alquanto truculenta.
Avere la certezza che tra poco il fratello, che aveva fatto così tanto per rimanere nella sua vita, non ci sarebbe stato più gli riempiva il cuore di angoscia. Senza più prestare la minima attenzione al suo avversario scandaglio i combattimenti che si svolgevano tutto intorno a lui alla ricerca del suo fratellino. Quando lo vide, si accorse che si era allontanato parecchio dal gruppo ma forse poteva ancora riuscire a sottrarlo all'invadente abbraccio della morte.
Prima della visione si era comportato di modo da dare l'impressione di essere in difficoltà ma all'improvviso il Mangiamorte con cui stava combattendo si ritrovò schiantato senza avere la minima idea di come ciò potesse essere accaduto. Senza perdere tempo Harry si fece largo in mezzo alla battaglia togliendo di mezzo chiunque provasse ad intralciare la sua strada.
Lily, che si stava dando da fare contro un nemico piuttosto ostico, non poté non vedere il suo figlio maggiore cambiare improvvisamente modo di fare. Il modo di muoversi e di combattere che senza preavviso alcuno aveva sostituito quello che era abituata ad associare al suo primogenito aveva qualcosa di famigliare, anche se non era sicura di cosa. Se avesse avuto il tempo di osservarlo forse avrebbe capito; ma l'abilità del suo avversario non le permetteva distrazioni.
Harry era quasi riuscito a raggiungere suo fratello. Mentre avanzava con la bacchetta ben stretta in pugno, poteva osservare i movimenti del mangiamorte che stava per ucciderlo. Prima che il moretto potesse capire chi fosse, un altro uomo mascherato gli si parò davanti ma, prima che esso potesse anche solo pensare ad un incantesimo, si ritrovò fuori gioco. Al ventenne era bastato muovere una volta la bacchetta per toglierselo dai piedi. C’era quasi. Sentiva di dover fare in fretta perché se non fosse riuscito a salvare Josh, non se lo sarebbe mai perdonato. Aveva già accettato che qualcuno dei suoi cari avrebbe potuto non farcela ma, un conto era concentrarsi sul combattimento e poi sapere alla fine della battaglia cosa era successo agli altri ed un altro era sapere con assoluta certezza che qualcuno che ami sta per essere ucciso.
Quando vide una luce verde formarsi sulla punta della bacchetta del Mangiamorte si sentì mancare. Joshua non era neanche lontanamente veloce a sufficienza per schivare la maledizione senza perdono ma Harry sì. Si sforzò al limite delle sue forze per raggiungere suo fratello in tempo. Il potere oscuro gli si agitava nelle vene cercando una via di fuga ma il limitatore che era costretto ad indossare perché nessuno dei "buoni" si insospettisse lo comprimeva intrappolandolo nel suo corpo. Allungò il braccio mentre continuava a muoversi in avanti e alla fine la sua mano si chiuse sulla stoffa della tunica di Josh. Senza concedersi nemmeno un secondo per esultare Harry si spinse indietro tirando il diciottenne con sé, appena in tempo per vedere un lampo dello stesso colore dei suoi occhi sfrecciare loro accanto ma, non era ancora finita. Il Mangiamorte era ancora lì, pronto a ritentare. Il moretto non l'aveva riconosciuto, quindi non faceva parte del circolo interno. Era un problema. Quelli del circolo interno sapevano chi era Harry e si sarebbero fatti da parte mentre questa persona avrebbe combattuto fino allo stremo per dimostrare il suo valore. Ironia della sorte l'incappucciato aveva scelto il momento sbagliato per provare le sue abilità ai suoi superiori.
Il Serpeverde stava elaborando un modo per toglierselo dai piedi senza compromettersi davanti a suo fratello quando uno schiantesimo sfrecciò accanto alla sua testa e colpì in pieno la figura mascherata. Si voltò e alle sue spalle vide Remus far loro un cenno che Joshua ricambiò per entrambi. La cosa lo inquietò. Il lupo mannaro aveva combattuto con l'alter ego di Harry e quindi c'era la possibilità che si fosse accorto che quei movimenti appartenevano ad uno dei suoi nemici.
Ora che l’emergenza era passata il giovane mago cominciava a sudare freddo. Normalmente sapeva tenere a bada il suo temperamento molto bene però la visione aveva preso il suo autocontrollo e l'aveva spinto di lato. Era la prima volta che aveva una visione così chiara e dettagliata e forse era per questo che aveva agito in maniera così avventata. Era abituato a ricevere nulla più che vaghe impressioni sul futuro. Niente che andasse gestito o che potesse sconvolgere. Per fortuna per le strade di quella cittadina c'erano così tanti Mangiamorte che pareva che Lord Voldermort avesse preso tutti i suoi seguaci e li avesse spediti lì; il che diede modo al moretto di dileguarsi con la scusa della battaglia. In ogni caso non più di una decina di minuti dopo gli incappucciati se ne andarono lasciando membri dell’Ordine e Auror stanchi e malconci a fare i conti con morti e feriti.


Nota dell'autrice:


Ok, è ufficiale. Non ci so fare con l’azione (o forse solo con le battaglie fra maghi). Lo dico perché sono riuscita a finire il capitolo solo… *guarda l’orologio* circa 10 minuti fa. Spero di non aver commesso troppi errori e che apprezziate i miei sforzi.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
A fra due settimane col prossimo capitolo :)

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Capitolo 36
*** Capitolo 35 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Buona pasqua gente :D
Ringrazio Mia_Sev per aver betato questo capitolo.


Capitolo 35 – inviti


Quando terminava una battaglia, c'era sempre qualcosa di strano nell'aria. Una sensazione dolce-amara che era sempre lì indipendentemente dal fatto che si fosse tra i vincitori o tra i perdenti. Quel giorno gli uomini della luce avevano impedito che i Mangiamorte trucidassero una cittadina babbana ma, troppe brave persone avevano perso la vita nel proteggerla.
Mentre una parte dei membri incolumi dell'Ordine della Fenice si occupava di soccorrere i feriti, e trasportarli al sicuro dove i Medimaghi si potessero occupare di loro, gli Auror radunavano i Mangiamorte che non erano riusciti a scappare. Con un sussulto Harry si accorse che in mezzo a loro figuravano individui che, anche se non erano i migliori tra le fila dell'Oscuro, avevano dimostrato in più di un'occasione di essere utili. Alcuni di loro si ritrovano in quella situazione per colpa della sua mancanza di esperienza con le conseguenze delle visioni premonitrici. Incrociò le braccia al petto mentre stava lì a guardare corrucciato quel che accadeva.
-Harry?- chiamò Lily mentre si muoveva verso di lui insieme all'altro suo figlio. Il moretto si volse verso di loro con studiata noncuranza.
-Hai bisogno di qualcosa?- domandò il ventenne fingendo di non sapere di cosa la donna intendesse parlare.
-Hai combattuto molto bene oggi- si congratulò lei con lo sguardo pieno d'amore e d'orgoglio fisso sul suo figlio maggiore. Non sapeva come meglio esprimere quel che provava in merito alle azioni di Harry. Dopo gli anni di lontananza l'avvicinamento che c'era stato nelle ultime settimane era ancora troppo cauto per permetterle di agire come vorrebbe.
-Hai sempre saputo che sono più abile della maggior parte dei maghi della mia età- replicò il moretto con sicurezza. Da parte sua Harry non era più abituato da molto tempo a sentirsi guardare così dai propri genitori e non poteva negare che la cosa gli facesse un certo effetto.
-Non intendevo questo, lo sai- ribatté la rossa ridendo sommessamente. Per la prima volta, da che la sua amicizia giovanile con Severus Piton si era conclusa, Lily Potter ricordò quando potesse essere divertente il senso di superiorità e l'arroganza dei Serpeverde quando essi non avevano intenti malevoli.
-Non ho fatto niente di cui ci sia bisogno di parlare- rispose calmo e deciso il ragazzo.
Joshua che fino a quel momento era rimasto in silenzio accanto alla madre sorrise al fratello, poi la prese sottobraccio e la condusse verso i loro colleghi dell'Ordine.
-Lasciamolo stare mamma. Ti spiego dopo- le disse. Fraintendendo il comportamento del fratello aveva supposto che il gesto così poco serpeverde lo facesse sentire a disagio. Pensava che Harry l’avesse salvato d’impulso senza pensare e, in effetti, era così, solo che le ragioni per cui quel gesto lo infastidiva erano altre.
A quel punto il ventenne si disse che non c'era più ragione di rimanere lì così se ne tornò al Riddle Manor. Solo che invece di dirigere i suoi passi di nuovo verso l'ala delle gemelle andò dal padrone di casa. Tom lo attendeva nel salone delle riunioni seduto sul suo trono. Harry s'inchinò al Lord e attese.
-Cos'è successo?-

Il giorno dopo Harry e Rowena si presentarono al San Mungo con una scatola in mano. Entrambi erano certi di trovare li, oltre la famiglia del ragazzo, anche il cerchio ristretto della luce che sarebbe stato invitato al loro matrimonio.
Infatti, nella stanza dove erano ancora ricoverati James e Remus c'era un discreto assembramento. Oltre ai due "malati" erano presenti le rispettive mogli con i figli al seguito. Oltre a Sirius ovviamente. Il quale doveva aver silenziato la stanza per impedire che le infermiere li buttassero fuori visto che come visitatore non erano di certo silenzioso.
Prima che entrassero nella stanza Rowena si fermò a scrutare il proprio riflesso in una vetrata, per assicurarsi di essere bene in ordine, sotto lo sguardo divertito del fidanzato. Era davvero commovente l'impegno che metteva per fare buona impressione con la famiglia di Harry.
-Ciao- salutò semplicemente il ragazzo con al fianco la sua fidanzata che sorrideva.
-Ciao figliolo. Sei venuto a trovare il tuo vecchio?- Nonostante nessuno avesse ancora scoperto come rimuovere gli inibitori magici che gli impedivano di usare i suoi poteri James sembrava accettare la cosa con filosofia. Il sorriso compiaciuto di sua madre rivelò ad Harry che c’era il suo zampino dietro all’insolito atteggiamento del marito.
-Veramente noi saremmo qui per una consegna- comunicò il ragazzo accennando alla scatola che Rowena teneva tra le mani. Era abbastanza piccola come scatola ma le esili mani della brunetta la facevano sembrare più grande. Per quanto fossero piccole le mani della fidanzata di Harry, il diamante a forma di cuore al suo anulare sinistro brillava sempre come una stella ogni volta che la luce lo colpiva. Non come un astro enorme ma sicuramente uno che si faceva notare.
-e io che pensavo che il fattorino fosse un lavoro troppo umile per...- la frase canzonatoria di Sirius venne troncata da una gomitata di Lily dritta nelle costole. Aveva l'intenzione di impedire che tutti quanti ricadessero nei vecchi battibecchi e se fosse stato necessario, avrebbe continuato a colpire tutti quanti fino ad incrinare loro le costole e rompere un po' di piedi. Tanto i Medimaghi erano ad un passo di distanza…
-Cosa ci avete portato ragazzi?- domandò l’Auror dai capelli rossi con curiosità mentre ammoniva gli uomini dietro di lei con lo sguardo. Tutti loro la conoscevano abbastanza da poter capire che se non si fossero comportati bene avrebbero subito ritorsioni. Degenti compresi. Harry doveva pur averla ereditata da qualcuno quella vena sadica che faceva di lui un perfetto Serpeverde, no?
Rowena aprì la scatola e il ragazzo accanto a lei ci infilò dentro la mano , pescò delle pergamene rigide color avorio con applicazioni in foglie d’oro zecchino sulla parte esterna. Porse la prima ai suoi genitori e mentre l’aprivano distribuì le altre.

Lily aveva gli occhi lucidi di commozione e un enorme sorriso si era aperto sul suo volto.
-Il mio bambino si sposa- trillò euforica saltando al collo di uno sconvolto moretto che la guardava come se fosse impazzita. Non che avesse tutti i torti visto che la reazione iniziale dei coniugi Potter al fidanzamento del loro primogenito era stata alquanto diversa.
-Tesoro lascialo andare su- la esortò James mettendole una mano sulla spalla. Quando finalmente la madre si fu ricomposta, Harry la scrutò per alcuni secondi con le sopracciglia aggrottate come a valutare un pensiero che gli attraversava la mente, ma alla fine lo scacciò e tornò a concentrarsi sul motivo di quell’anomala reazione.
-A questo punto faccio a meno di chiedervi se ci sarete- commentò ironico il ventenne osservando il viso della madre arrossire leggermente per l’imbarazzo.
-Dubitavi della presenza della tua famiglia al tuo matrimonio?- domandò in risposta James mostrandosi quasi offeso.
-Onestamente? Sì- rispose franco il ragazzo guardandolo dritto negli occhi. C'era tutta la loro storia in quello sguardo. Le incomprensioni, i non detti, le ferite reciproche, la lontananza... erano tutti lì.
-Beh... ti sbagliavi- borbottò l'uomo infrangendo il teso silenzio che era caduto dopo le parole di suo figlio.
-Rowena ci faresti vedere meglio l'anello?- prima di fare quella domanda Tonks aveva scambiato uno sguardo d’intesa con Lily. La ragazza che fino a quel momento era rimasta in silenzio accanto al fidanzato, sorrise, e si fece avanti tendendo la mano sinistra con orgoglio.
-È meraviglioso. Deve valere una fortuna- commentò Lily lanciando un'occhiata alquanto acida al proprio marito. Aveva appena ricordato che quando si erano sposati loro, James non le aveva regalato un anello così bello. E a giudicare dalla faccia della metamorfomagus, mentre si complimentavano con la giovane futura sposa, ella non doveva pensarla in maniera molto dissimile da lei.
James contemporaneamente aveva cominciato a sudare freddo sotto lo sguardo divertito di Sirius che sghignazzava senza ritegno sulle disgrazie del suo migliore amico. Anche Remus cominciava subodorare aria di guai sebbene non fosse abituato quanto l’amico Ramoso ad essere rimproverato dalla compagna.
-Che ne dici di andare al piano di sopra a prenderci un caffè? Voglio conoscere un po' meglio la mia futura nuora-.
-Mi farebbe piacere-
-Vengo anch’io. Sei molto carina, sai?- sorrise Tonks cambiando occhi e capelli per intonarli a quelli della ragazza. D’un tratto tutti si ricordarono che la metamorfomagus e Rowena erano cugine di primo grado. Con i capelli e gli occhi scuri dei Black Ninfadora assomigliava in maniera impressionante alla fidanzata di Harry.
-Grazie- sorrise la ragazza lisciando un’invisibile piega della sua lunga gonna nera. Guardò il suo fidanzato con un sorrisetto compiaciuto prima di avviarsi con le altre. Lui da parte sua si limitò ad alzare le mani in segno di resa.
-Figliolo… credo che tu ci abbia appena messo nei guai- commentò non appena fu sicuro che le signore si fossero allontanate a sufficienza.
-Non è mica colpa mia se mamma e Tonks non sanno che l’anello si sceglie in base alla fidanzata e non al portafoglio- ribatté il ragazzo stringendosi nelle spalle.
-In base alla fidanzata?- domandò Joshua perplesso.
-È vero- annuì Remus.
-Vedi, Tonks è un maschiaccio mentre mamma è una nata babbana e all'epoca non era per nulla abituata alla disponibilità di denaro che può avere una famiglia come la nostra. Logicamente un anello come quello che ho regalato a Rowena non sarebbe stato adatto ad una di loro- spiegò Harry con logica inattaccabile.
-E allora perché sono arrabbiate con papà e Remus adesso?-
-Sono donne- intervenne Sirius dall'alto della sua esperienza di scapolo seduttore -chi lo sa perché fanno qualcosa?-


Nota dell'autrice:


Grazie a chi continua a preferire, ricordare, seguire o anche solo leggere in silenzio questa storia.

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Capitolo 37
*** Capitolo 36 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Capitolo 36 – Il Voto Infrangibile


-...Josh, Sirius non dimenticate di confermare anche per eventuali accompagnatori- si raccomandò Harry.
Rowena, Lily e Tonks alla fine si erano assentate per circa mezz'ora e quando erano tornate sembravano andare d'amore e d'accordo. Era impossibile dire cosa fosse successo in quel breve intervallo ma, aveva trasformato lo sforzo delle due Auror di essere amichevoli in una simpatia sincera.
-Quindi posso portare Hermione?- domandò il fratello dello sposo arrossendo leggermente.
-Certo, se ci mandi la conferma per tempo, puoi portare anche la piovra gigante se vuoi. Basta che sia una persona sola però, sennò ci scombini tutti i tavoli- rispose perfettamente serio il moretto.
-La piovra gigante?-
-Certamente. In fondo i gusti sono gusti- Lo scintillio divertito nel verde dei suoi occhi suggeriva lo scherzo che stava dietro alle sue parole.
Ad un tratto un'infermiera aprì la porta e indicò l'orologio. Era finito l'orario di visita. James fece una smorfia contrariata, non ne poteva più di starsene in osservazione. Sembrava che ogni giorno i Medimaghi s'inventassero un nuovo esame da fare loro allo scopo di "capire meglio la loro condizione". La cosa peggiore era che non poteva nemmeno approfittare di quel congedo forzato per stare con sua moglie. Se avesse potuto farlo, almeno lei non gli avrebbe lasciato il tempo di riflettere sulla situazione in cui si trovava. Invece di tempo per riflettere ne aveva ben più di quanto ne avesse mai desiderato.
-Allora noi andiamo. Joshua, tu ed io ci vediamo fra un paio di giorno alla festa in maschera degli Zabini-
-Sicuro che io ed Hermione possiamo venire?- domandò incerto il ragazzo avvicinandosi al fratello per poter parlare con calma mentre gli altri si salutavano.
-Non te l’avremmo detto altrimenti- Constatò tranquilla Rowena.
-Se è la Granger che ti preoccupa credo che tu sappia che è benissimo in grado di difendersi da sola-
-Non è questo che mi preoccupa. Credo di essere un po' nervoso. È la prima volta che io e lei abbiamo un appuntamento ufficiale e ho paura di rendermi ridicolo-
-Non siete mai usciti insieme?-
-Beh, quello sì. Ma non è mai stata un’occasione elegante-
-Se vuoi fare colpo il mio consiglio è di andare in questo negozio e prenderle un bel vestito che s’intoni con la maschera che ha scelto. Se lei è indecisa, puoi prenderle anche quella- gli consigliò il fratello maggiore consegnandogli un pezzo di pergamena su cui aveva appuntato il nome del negozio cui si rivolgeva lui quando faceva regali simili alla sua promessa sposa.
-Stai attento però perché potrebbe essere un’arma a doppio taglio- lo mise in guardia Rowena -noi donne tendiamo a valutare questo genere di regali per capire quanto voi ci conoscete. Se sbagli la taglia, il colore, il modello o anche solo il tessuto potresti fare più danni che altro-
-Sul serio?- Il diciottenne aveva perso un po' di colore e si mordicchiava le labbra con nervosismo. Era chiaro che le raccomandazioni della ragazza stavano moltiplicando la sua ansia.
-Altro che. La prima volta che Harry mi ha regalato un vestito mia sorella l’ha cacciato con una scusa poi abbiamo passato l’ora successiva a valutare ogni suo aspetto. Per sua fortuna ha passato l’esame a pieni voti- confidò la brunetta rivolgendo un’occhiata ironica al suo fidanzato.
-Tu e Cassandra avete fatto cosa?- domandò sorpreso il ragazzo che evidentemente non conosceva quella storia. Invece di rispondergli Rowena si strinse nelle spalle mostrandosi divertita ma non pentita per quanto aveva appena rivelato.
-Hermione ha già il vestito… però non riesce a trovare una maschera che ci stia bene- rifletté ad alta voce Joshua. Era stato lui a suggerire alla ragazza quale sarebbe potuto essere il personaggio che più si adattava a lei ed era abbastanza orgoglioso del fatto di aver azzeccato una figura che le piacesse.
-Allora concentrati su quella- gli consigliò il fratello lasciando perdere gli strani comportamenti delle gemelle Riddle.
-Ok, grazie dei consigli- sorrise il ragazzo più giovane salutando i due ex Serpeverde mentre il resto del gruppo li raggiungeva accanto alla porta.

Alcune ore dopo un vento secco sferzava un vecchio parco giochi. Sarebbe stato deserto se non fosse per l’uomo che sostava accanto allo scivolo di legno con i colori sbiaditi dal tempo. Esso indossava una divisa da Auror e si guardava intorno guardingo con un paio d’inconfondibili occhi azzurri. Non ricordava perché avesse accettato d’incontrare la sua ex ragazza proprio in un posto lugubre come quello. A dire il vero non aveva ben chiaro nemmeno quanto successo il giorno in cui era andato a parlare con il maggiore dei fratelli Potter affinché intercedesse con lei per suo conto. Rammentava che era stato piuttosto difficile riuscire ad introdurre il discorso e che quando finalmente era riuscito a spiegare al ragazzo perché esattamente l’avesse cercato il moretto non era parso molto contento. La sua memoria successiva lo vedeva nell’ascensore del Ministero della Magia diretto al piano che ospitava il dipartimento Auror.
Stava ancora tentando di venire a capo di quel dilemma quando cinque figure ammantate si materializzarono a pochi metri da lui. Subito un brivido scese lungo la sua schiena. Con i Mangiamorte in circolazione l'entrata in scena di persone con i cappucci abbassati non era delle più rassicuranti. Stava quasi per tirare fuori la bacchetta quando i cappucci vennero abbassati rivelando i visi di Harry, Cassandra e il resto del loro gruppo.
Tirò un respiro di sollievo e sorrise. Il cuore gli batteva forte per l’aspettativa. Era la sua grande occasione e non l'avrebbe sprecata. O almeno era quello che pensava.
-Cass… ti trovo bene- lui sorrideva ma subito aveva notato che le persone che aveva davanti invece erano piuttosto cupe.
-Andrew Silente- fu tutto quello che disse in risposta la giovane madre con freddezza. I suoi occhi scuri erano duri come il diamante e affilati come lame. Al suo fianco gli amici parevano più essere degli spettatori che una scorta.
-Senti Cass, lo so che sei arrabbiata- iniziò lui col suo atteggiamento più accattivante -quel che ho fatto è orribile ed è più che giusto che tu ce l'abbia con me ma voglio che tu sappia che non ho mai voluto farti del male- gli occhi azzurri, eredità della famiglia Silente, non si poteva dire che non facessero la loro parte nel tentativo dell’Auror di mostrarsi sincero.
-Mi hai mentito, mi hai sedotta e poi non ti sei fatto più ne vedere ne sentire per quattro anni… - le labbra dell’ex Serpeverde avevano preso una piega amara mentre lei parlava con calma e decisione -ti ho scritto decine e decine di lettere senza mai ricevere risposta… e tu dici che non volevi farmi del male?- Cassandra appariva calma ma le sue parole sferzanti colpivano con mortale precisione nell’animo del suo interlocutore senza che esso riuscisse a schivarle o anche solo a celarne gli effetti. Andrew si era sempre visto come una brava persona con dei principi ben definiti e degna di onore. Considerava quanto successo quattro anni prima come un piccolo errore di gioventù cui poteva ancora rimediare, ma quella ragazza dall’aspetto tanto fragile stava scavando enormi buchi nelle sue convinzioni.
-Ti ricordi come ci siamo conosciuti?- domandò l’Auror tentando un’altra via -tu stavi passeggiando per le vie della Roma magica, il vento ti fece volare via il cappello e io lo presi e te lo riportai-
-Ricordo che ti presentassi come Andrea e che ti facesti passare per mago italiano-
-Non era una bugia. Sono cresciuto in Italia con mia madre e lei mi ha sempre chiamato Andrea. Non volevo ingannarti. Ogni istante che abbiamo passato insieme era vero, te lo giuro-
-Anche se fosse sei sparito e mi hai lasciata da sola a gestire le conseguenze di quell’ultima notte-
-Cassie io…-
-Non chiamarmi Cassie!- scattò la ragazza perdendo la pazienza -non ne hai alcun diritto. Non m’importa di che razza di scusa ti sei costruito per riuscire a convivere con te stesso. Dire che ti disprezzo è troppo poco… io ti odio e continuerò a farlo per tutto il resto della mia vita!- in quelle parole rabbiose ma al contempo fredde e sferzanti c’era riassunta tutta la sofferenza di una ragazza costretta ad affrontare troppe cose da sola… senza un compagno che la sostenesse. Ogni giorno ringraziava il cielo per aver avuto accanto Rowena, Harry, Draco e Blaise in quei momenti difficili.
-Se è vero che mi odi così tanto allora perché sei qui?-
-Per Amelia e Melany. Ecco perché. Hanno bisogno di un padre- Solo una cosa potente come l’amore che provava per le sue figlie poteva convincerla a tenere la punta della bacchetta lontana da quell’individuo.
-E io voglio esserlo- si affrettò a dire Andrew cercando di infondere in quelle parole tutta la sua convinzione. Aveva pensato tanto alle sue figlie in quegli anni, cercando il coraggio di andare da Cassandra per convincerla a fargliele conoscere.
-Bene- rispose la ventenne con sorprendente mitezza considerato com’era andata la loro conversazione fino a quel momento -Se le cose stanno così allora non ti dispiacerà stringere un voto infrangibile con me- propose tendendo la sua piccola mano delicata verso di lui. Lo sguardo affilato sempre fisso sull’Auror a scrutarne le mosse e le espressioni.
-Un voto infrangibile?- sbatté le palpebre lui spiazzato da quella proposta inaspettata. Era così preso dalla conversazione che quando una delle persone che aveva accompagnato la ragazza si mosse sussultò. Tanta era stata la forza con cui Cassandra l’aveva affrontato che si era completamente dimenticato di loro.
-Ci sono state numerose discussioni su cosa fare con te ma su una cosa ci siamo trovati tutti d’accordo: non possiamo permettere che tu ti avvicini alle bambine e poi ripeta il numero della sparizione- illustrò Rowena mentre Draco e Blaise prendevano posizione alle spalle dell’Auror senza fare il minimo rumore.
-Tanto più che in questo modo ci eviteremo il fastidio di darti la caccia nel caso tu decida che non hai poi tutta questa gran voglio di occuparti di due bambine piccole- aggiunge Harry serio e intimidatore.
Come avevano calcolato i ragazzi, Andrew cominciava a sentire il peso dei loro sguardi accusatori su di se. Era stato tutto calibrato affinché i sensi di colpa costringessero il Silente a collaborare. E così fu.
L’Auror pensava che fosse un’esagerazione chiedergli una cosa del genere ma se serviva a renderli più tranquilli (e a farli smettere di guardarlo a quel modo) poteva anche promettere di non sparire di nuovo. Anche perché non ne aveva alcuna intenzione. Strinse la piccola mano di Cassandra con la sua e Harry si avvicinò a loro due con la bacchetta in mano.
-Inginocchiati Silente, io sarò il vostro Suggello- ordinò il Potter mentre si toglieva il limitatore che tratteneva il suo potere e la sua aura oscura. Subito L’Auror sentì un brivido scendergli lungo la schiena sebbene non fosse in grado di stabilire da cosa dipendesse ma obbedì. Harry posò la bacchetta sulle loro mani intrecciate e aspettò.
-Andrew, vuoi tu prenderti cura e crescere al meglio delle tue capacità le nostre figlie Amelia e Melany fino a che loro stesse non riterranno di non aver più bisogno di te?-
-Lo voglio- Una lingua sottile di fiamma brillante scivolò dalla bacchetta e si avvolse attorno alle loro mani come un filo incandescente.
-E vuoi tu, accettare di mantenere nel massimo riserbo qualsiasi cosa apprenderai su di noi e i nostri alleati, nell’adempimento dei tuoi doveri di padre, con chi non ne fa parte?-
-Lo voglio- ripeté Andrew corrugando la fronte leggermente perplesso. Una seconda lingua di fiamma scaturì dalla bacchetta e s’intrecciò alla prima, formando una sottile catena ardente.
-E se fosse necessario… vuoi tu fare tutto quello che rientrerà nelle tue possibilità per proteggere e tenere al sicuro Melany e Amelia?-
-Lo voglio- la terza lingua di fiamma che esplose dalla bacchetta di Harry, non era rossa come le altre due ma nera e illuminava il viso del Suggello con un bagliore sinistro. Si aggiunse alle altre e si strinse attorno alle mani intrecciate di Cassandra ed Andrew come una fune. Mentre il fuoco nero scaturito in ultimo si mischiava all’altro pervadendolo del suo oscuro potere Andrew Silente si chiese per la prima volta chi fossero in realtà quei ragazzi e se avesse appena venduto la sua anima al diavolo.


Nota dell'autrice:
Cosa ne pensate?
Grazie a chi continua a preferire, ricordare, seguire o anche solo leggere in silenzio questa storia.

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Capitolo 38
*** Capitolo 37 ***


L'Altra Faccia della Medaglia




Capitolo 37 – Giochi e balli in maschera


Terminato il voto infrangibile, non ci avevano impiegato molto a congedare Andrew con la vaga assicurazione che sarebbe stato contattato in seguito per un primo incontro con le bambine. Non appena si era smaterializzato, Cassandra, che era rimasta risoluta e solida come una roccia per tutto il tempo, era corsa tra le braccia protettive della sorella. Era stata dura aver di nuovo a che fare con lui. Guardarlo... parlargli… trattenersi dal lanciargli qualche bella maledizione oscura dritta in mezzo ai denti…
Con il viso affondato nella spalla della gemella, la ragazza respirò a pieni polmoni un odore che le era più familiare di quanto lo fosse il proprio fino a che esso non la tranquillizzò completamente. Dopo che si furono staccate alle gemelle non occorse un genio per capire che i ragazzi erano preoccupati per loro. Bastava guardarli in faccia.
-Cass, vuoi che stasera rimaniamo al maniero?- invece di chiederle direttamente come stesse, Harry aveva scelto una via indiretta. Lui e Rowena avevano ormai da qualche tempo consolidato una routine in cui alternavano la casa dell’uno e la casa dell’altro. Non sarebbe stata la prima volta che soprassedevano questa consuetudine. Tanto più che visto il fatto che dormivano sempre insieme in senso stretto non faceva poi tutta questa differenza.
-Scherzi? Non voglio vedervi neanche da lontano fino a domani. Mi sono spiegata? Non sono una di quelle Lady delicate che si rovinano se solo le sfiori; posso reggere un colloquio con un ex- replicò lei indispettita battendo a terra un piede. Sembrava quasi offesa e il suo sguardo prometteva atroci sofferenze a chiunque si fosse azzardato a contraddirla o ad insistere sulla questione. Saggiamente i ragazzi sollevarono le mani in segno di resa.
Non si disobbedisce alla regina. Nemmeno se non si è più nel suo regno.
Quella sera l'atmosfera nella camera da letto di Harry era insolitamente pensosa. L'ambiente era fiocamente illuminato da delle candele nere fluttuanti e il padrone di casa stava indossando i pantaloni e la semplice maglietta blu che adoperava come pigiama con la mente rivolta agli avvenimenti della giornata. Dal bagno giungeva lo scroscio dell'acqua che scorreva nel lavandino. Harry poteva quasi vedere Rowena che prendeva lo spazzolino e si lavava con cura i denti davanti allo specchio come ogni giorno.
Presto il rumore cessò e il ragazzo automaticamente alzò gli occhi. Sulla porta era appena comparsa la figura della sua fidanzata avvolta in una vestaglia di pizzo nero semi trasparente che non faceva altro che sottolineare quando fosse femminile. Il moretto sorrise conquistato ancora una volta da quella visione di delicata e sensuale bellezza.
-Come sto?- domandò la brunetta piroettando su se stessa vanitosamente. Sotto la vestaglia s'intravedeva un babydoll nero la cui sola vista svuotò completamente la mente di Harry.
-Sei perfetta- rispose sincero il ragazzo lasciandole vedere cosa gli stesse suscitando dentro la sua sola vista.
-Sei carino a dirlo- ridacchiò compiaciuta la ragazza avvicinandosi al letto per premiare il suo fidanzato con un bacio. Lui stava per approfondire il contatto quando se la vide sgusciare tra le braccia e fare il giro del letto come se niente fosse. Harry corrugò la fronte interdetto e fece per dire qualcosa quando Rowena lasciò scivolare a terra la vestaglia e si mise in posa contro l'armadio riducendogli la saliva a zero.
-Non vieni a letto amore?- domandò innocentemente sensuale la brunetta accostandosi al letto matrimoniale.
-Come?- disse il padrone di casa riprendendosi dalla contemplazione della sua meravigliosa futura sposa -Ah, sì. Vengo- Rowena rise vedendo in difficoltà il temuto erede del Lord Oscuro; una risata profonda e femminile che ben poco aveva da spartire con immagini pubbliche e politica.
-Allora... di cosa vuoi parlare?- chiese la ragazza una volta che entrambi si furono accomodati sul morbido materasso.
-Rowena!- la rimproverò il suo fidanzato con aria sofferta provocandole un nuovo scoppio d’ilarità dopo di che lei, molto magnanimamente, decise che per quella sera aveva sofferto abbastanza.
-Parleremo dopo- e lo baciò.

La prima festa data da una coppia appena sposata aveva un’importanza tutta particolare nel mondo dei maghi Purosangue. Amici e nemici se ne stavano tutti lì in attesa di vedere se sarebbe stato un successo o un fallimento. La considerazione che la coppia avrebbe avuto nell’ambiente, il suo status, dipendeva completamente da quel primo decisivo party. Era questo il contesto in cui Daphne e Blaise Zabini avevano deciso di organizzare una festa in maschera. Una scelta di grande effetto che era stata accolta positivamente dall’alta società magica.
Al loro arrivo Cassandra e Rowena fecero la loro figura. La prima aveva una maschera dorata che rappresentava un sole e uno stupefacente vestito dei colori dell’alba che le fasciava il corpo. La seconda aveva una maschera argentata da luna e un ampio vestito di un cupo blu mezzanotte che sfumava verso uno più chiaro ma comunque molto intenso. Al fianco di Rowena, Harry indossava una veste di un blu scurissimo, quasi nero, decorata in argento e una maschera degli stessi colori che rappresentava un cielo stellato.
La sala da ballo in cui si svolgeva l'evento era elegantissima e il buffet offerto molto raffinato. La varietà dei colori degli abiti degli invitati faceva pensare ad un giardino fiorito o a un quadro astratto. La parte dorata del vestito di Cassandra riluceva sotto la luce delle candele mentre lei si guardava intorno con curiosità. Com’era inevitabile che accadesse in una comunità chiusa come quella dei Purosangue, conosceva almeno di vista tutti i presenti. Lo sguardo le cadde sul grande quadro astratto che lei stessa aveva realizzato come regalo di nozze per l’amico. I colori erano vivaci e molto brillanti. Solo poche persone sapevano che era la rappresentazione di un sogno. Cassandra non aveva mai mostrato di possedere un dono per la Divinazione ma Harry, che invece l’aveva (per quanto esso fosse debole) quando guardava quel dipinto aveva sempre la sensazione che in esso ci fosse qualcosa che la sua mente cercava di afferrare... senza successo. Era come se qualcosa dentro di lui s'inceppasse ogni volta. Come se il senso che gli dovrebbe permettere di mettere a fuoco il soggetto del quadro fosse addormentato.
Quando tra la folla vide una donna vestita da dea greca a braccetto con un guerriero con i capelli rosso scuro Harry subito capì di aver trovato suo fratello.
-Ciao Josh- lo salutò quando fu abbastanza vicino. Il diciottenne indossava tunica, corazza, sandali, schinieri e una corta spada appesa alla cintura. La sua maschera era modellata per sembrare il davanti di un elmo.
-Harry? Come hai fatto a riconoscermi?- domandò il Potter più giovane perplesso all’individuo mascherato che la voce identificava come suo fratello.
-Sono tuo fratello maggiore- Disse solo in risposta il moretto ammiccando per poi aggiungere -I capelli. Non mi risulta che nell’antica Grecia ci fossero molti guerrieri con quel colore- con tutti gli incantesimi in grado di modificare temporaneamente l’aspetto esistenti era stata una fortuna per Harry il fatto che Joshua non avesse pensato di usarne nessuno. In caso contrario sarebbe stato molto più difficile per lui trovarlo in mezzo a tutta quella gente.
Al contrario capire che la dama al suo braccio era Hermione Granger sarebbe stato quasi impossibile se il ventenne non avesse saputo in anticipo di chi si trattasse. Il suo abbigliamento suggeriva che fosse una divinità greca e da quello che negli anni era stato costretto ad apprendere su quella ragazza non avrebbe mai pensato che sarebbe ricaduta su un simile personaggio la sua scelta.
-Da cosa sei vestito tu Harry?- chiese con curiosità la giovane recluta Auror squadrando il fratello da cima a fondo.
-Sono il cielo notturno ovviamente-
-Il cielo notturno?-
-Certo. In quale altro modo avrei potuto accompagnare la luna e il sole?- domandò ironico accennando alle sue incantevoli accompagnatrici. Le gemelle fin da bambine avevano attraversato numerose fasi durante le quali avevano alternato periodi in cui si divertivano a vestirsi uguali fino all’ultimo dettaglio e altri in cui le loro scelte stilistiche rivelavano due caratteri molto diversi. La scelta di adottare quei particolari costumi per il ballo aveva anche lo scopo secondario di rappresentare quanto due persone esteriormente simili potessero essere diverse dentro.
-E la tua accompagnatrice invece è…?- Alla domanda la Granger arrossì.
-Athena , dea della saggezza e della sapienza-
-Un’idea di Josh- spiegò la giovane donna che indossava il costume in questione.
-Molto appropriata- commentò Cassandra annuendo. Nonostante i molteplici conflitti tra le loro Case nessuno di loro aveva mai messo in discussione l’intelligenza di Hermione.
Mentre erano intenti a parlare un giovane con una familiare chioma biondo platino affiancò i musicisti ingaggiati da Blaise per l’occasione ed eseguì un sonorus su se stesso. Era vestito molto bene e una maschera copriva in parte i lineamenti aristocratici ma nonostante questo non era poi così difficile indovinarne l’identità. Chiunque avesse mai almeno superficialmente frequentato i Malfoy sarebbe stato in grado di dire a che famiglia appartenesse.
-Col permesso del padrone di casa direi che è arrivato il momento di movimentare la festa gente- annunciò Draco facendo cenno ai musicisti di cominciare. Gli invitati avevano appena cominciato a pensare a ritornare alle loro conversazioni quando il giovane Malfoy fece una cosa che sorprese la maggior parte della sala; si mise a cantare.
Draco aveva veramente una bella voce oltre che una notevole presenza scenica e in pochi istanti era riuscito a conquistare tutti i presenti. All’improvviso una voce comparve alle spalle del piccolo gruppo facendoli sussultare. L’esibizione dell’ex Serpeverde li aveva presi un po' tutti.
-È stata una sua idea- Era il padrone di casa che era venuto a scambiare qualche parola con loro. Blaise aveva un’aria soddisfatta mentre osservava il suo amico biondo che dava mostra delle proprie doti.
-Draco è sempre stato una prima donna- commentò Rowena sorridendo al cugino che ricambiò strizzandole l’occhio inconsapevole del fatto che ella stesse parlando di lui.
-Malfoy è una prima donna?- ripeté in forma di domanda con divertimento Hermione.
-Oh, sì. Da sempre. Se ci fai caso, sono sicura che ricordi che lui era quello che si faceva più notare tra i nostri ad Hogwarts- le rispose Cassandra altrettanto divertita. Non era un vero e proprio segreto quello rivelato dalle gemelle. In fondo chiunque notando la frequente presenza di Draco su qualsiasi giornale non abbastanza serio da trattare della guerra avrebbe pensato la stessa cosa. Quasi nessuno sapeva che era parte di un accurato piano di controllo mediatico finalizzato a conquistare delle simpatie nella popolazione. Era un piano a lungo termine ma Draco non se ne preoccupava e si limitava a mettersi in luce il più possibile ogni volta che poteva. In fondo gli era sempre piaciuto essere in primo piano.

Cassandra & Rowena, L'AFdM, capitolo 37



Nota dell'autrice:


Grazie a chi continua a preferire, ricordare, seguire o anche solo leggere in silenzio questa storia.
Non in molti l'avranno notato ma questa storia sta per raggiungere quoto 200 recensioni e io sono così felice che ho deciso di festeggiare con uno spoiler a piacere all'autore della 200^ recensione (naturalmente in posta privata). Perciò rifletteteci bene perché è la vostra occasione per una risposta diretta a una delle tante domande rimaste in sospeso.

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Capitolo 39
*** Capitolo 38 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Capitolo 38 – Scambio di coppie


L'esibizione di Draco aveva dato una scossa alla festa di Blaise che si era vivacizzata. Si sentiva dal chiacchiericcio che circondava la pista da ballo e anche dall'energia che gli invitati riversano nelle danze. Draco stesso, dal momento in cui aveva lasciato il posto di cantante, era circondato di giovani donne entusiaste.
-Milady mi concede questo ballo?- domandò il padrone di casa inchinandosi formalmente alla donna mascherata da luna di fronte a lui -col permesso del suo promesso sposo, ovviamente- aggiunse divertito notando l’occhiata non proprio contenta del suo amico moro. Visto il ruolo che ricopriva (e quello di cui lo sapeva essere capace) se non fosse stato così certo della loro amicizia, avrebbe avuto paura di quell’occhiata. Ma visto che così non era, poteva tranquillamente permettersi di rubargli la dama per il tempo di un ballo.
-Certamente- rispose la gemella in questione altrettanto divertita prima di prendere la mano dell’amico e lasciarsi condurre sulla pista da ballo.
-Visto che mia sorella è impegnata credo che io scambierò due parole col nostro guerriero greco qui. Dopotutto il sole ha il diritto di conoscere meglio il fratello della notte- sentenziò Cassandra afferrando Joshua e trascinandolo a sua volta in mezzo a quel mare colorato di gente danzante senza lasciargli il tempo di ribattere.
-È sempre così?- Domandò Hermione osservando incuriosita le due nuove coppie di ballerini. Quell’ambiente così lussuoso era del tutto nuovo per lei e scoprire che stare in mezzo a tutti quei Purosangue non era poi così sgradevole come si era immaginata, l’aveva sorpresa molto.
-Solo quando chi organizza sa scegliere gli invitati. Molti eventi non hanno successo solo perché chi è incaricato degli inviti non tiene conto delle potenziali tensioni- la informò educatamente. A sentirlo esprimere in quel modo educato e formale la giovane vestita da dea greca si mise a ridere apparentemente senza motivo.
-Ho detto qualcosa di strano?-
-Mi dispiace…- si scusò l’ex Grifondoro ricomponendosi -È solo che… ci conosciamo da 10 anni, lavoriamo insieme da più di 3 e io esco con tuo fratello. Mi è solo sembrato buffo tutto questo distacco-
-In effetti, visto la gente che frequenta, poteva scegliere di peggio- anche se la frase pronunciata dal moretto poteva passare per un mezzo insulto Hermione dopo un istante capì che non si trattava di niente del genere.
-Mi pare che molta di quella gente la frequenti anche tu di tanto in tanto-
-Touché… però io rimango solo quanto serve mentre lui quando non lavora è spesso lì- puntualizzò il ragazzo con sicurezza. Detestava cordialmente il fatto di far parte dell’Ordine della Fenice. Se fosse stato per lui, gli sarebbe stato bene anche rimanere in disparte a guardare ma, siccome ormai era coinvolto, gli sarebbe piaciuto per lo meno delegare lo spionaggio a qualcun’altro.
-Siamo in guerra- Constatò con estrema serietà la ragazza giocherellando con uno degli alti bracciali dorati che aveva indossato per completare il suo costume.
-E allora?- replicò con disarmante semplicità il ragazzo -I nostri genitori avevano circa la nostra età quando la guerra è cominciata. Se avessero pensato sempre e solo a combattere entrando a Hogwarts non avresti avuto molti ragazzi nel tuo anno-
-Non ci avevo mai pensato-
-Perché mentre ci rifletti un po' non balli con me?- la invitò a sorpresa il moretto dagli occhi di smeraldo.
Quella richiesta aveva preso in contropiede Hermione e lei si ritrovò senza nemmeno sapere come ad essere trascinata sulla pista da ballo dal fratello del suo ragazzo.
-Perché?- gli domandò ancora confusa mentre lui la faceva volteggiare in mezzo agli altri ballerini.
-Perché ti ho invitata a ballare o perché sei invitata al mio matrimonio?-
-Entrambe- rispose l’ex Grifondoro dopo un’stante di riflessione. Erano davvero due ottime domande.
-Per Joshua- di nuovo, la semplicità della sua risposta la sorprese. Nemmeno con tutta il suo cervello riusciva a seguire i ragionamenti di quel ragazzo, però capiva per Josh nutrisse per lui tanto affetto.
-Gli vuoi molto bene, vero?- si azzardò a domandargli, anche se era convinta di conoscere già quello che lui avrebbe detto. Dopotutto in quegli anni aveva osservato a sufficienza i fratelli Potter da non aver veramente bisogno di chiederlo.
-Questa domanda non è degna del tuo cervello. Non ho mai fatto mistero circa quello che provo per mio fratello- la rimproverò pacatamente Harry che nonostante avesse deciso di parlare chiaro con lei non era tanto disponibile da prestarsi anche alle domande retoriche.
-Non l’hai mai nemmeno detto chiaramente, però-
-Di certo non davanti a persone che non hanno alcun diritto su quello che penso- ribatté asciutto accennando a tutti gli amici di famiglia e i conoscenti dei suoi genitori che non lo conoscevano affatto eppure si permetteva di giudicarlo ugualmente.
-Cosa intendi?-
-Perché mai dovrei dare l’opportunità di sputare sentenze su cose che non capiscono a persone di cui non mi importa niente?-
-Allora perché mi stai dicendo queste cose? In fondo faccio parte di tutta quella categoria di persone di cui non ti importa niente- Era perplessa. Quel ragazzo non era mai stato disponibile verso di lei o verso gli altri ragazzi che poi erano diventati loro compagni di lotta. Quando dava una mano a Neville con i GF, avevano tutti notato che nonostante la severità otteneva risultati eppure non era mai andato oltre a quello che comportavano i suoi compiti all’interno dell’Ordine. Eppure adesso era lì a parlare con lei e rispondeva alle sue domande senza arroganza.
-Ami Joshua?- le domandò a bruciapelo senza il minimo preavviso.
La ventenne arrossì fino alla punta dei capelli. Non era proprio da Harry prendersi tante confidenze. Non con chi non faceva parte dei suoi amici intimi. Annuì timidamente. All’improvviso si ritrovò ad apprezzare molto di più la maschera che le nascondeva in parte il viso.
-Questa è una ragione sufficiente. Oltretutto ho avuto a che fare con te abbastanza a lungo da poter rispettare la tua intelligenza e il tuo buon senso- e qui si spiegava come mai le avesse dato tanta corda.
Mentre andavano avanti a ballare Hermione rifletté seriamente sulle parole di quel ragazzo tanto strano quanto intelligente. Nonostante a scuola fosse sempre stato uno dei pochi studenti in grado di tenerle testa a livello scolastico, era la prima volta che aveva modo di toccare con mano quanto fosse intelligente. Era evidente che aveva un modo completamente diverso dal suo di ragionare con cui arrivava a conclusioni sì, diverse ma in qualche modo giuste.
-Ehi, fratello posso riavere la mia dama ora?- la richiesta la distrasse dai suoi pensieri e girandosi verso quella voce spontaneamente sorrise vedendo il suo ragazzo fermo accanto a loro con Cassandra accanto che sorrideva. Doveva ancora abituarsi a vedere i Serpeverde sorridere e non ghignare però doveva ammettere che quel sorriso aveva un che di soddisfatto che la insospettì.
-Certamente- acconsentì lasciando andare senza esitazione Hermione e prendendo Cassandra per mano prima di ricominciare a ballare.
-Perché quella faccia?-
-Niente… solo che tuo fratello ha detto delle cose…- s’interruppe meditabonda.
-No, no. È stato gentile- rispose manifestando la sua sorpresa.
-Indipendentemente da quello che possano pensare Ron e gli altri Harry È gentile. Solo che non gli piace farlo sapere in giro- le confidò in tono cospiratorio Josh facendole l’occhiolino.
-Cassandra Butterbeer che voleva?- gli domandò curiosa mentre osservava la ragazza mascherata da sole e il ragazzo mascherato da cielo notturno danzare accanto al padrone di casa.
-Quello che ha detto. È simpatica. Chiunque sia il ragazzo che l’ha abbandonata dovrebbe vergognarsi- era convinto di quelle parole. Gli amici di Harry l’avevano sempre trattato coi guanti e da bravo Grifondoro non accettava quell’ingiustizia commessa ai danni di una di loro.
-Calma Josh. A giudicare da come se la cavava a duello non credo che abbia bisogno di qualcuno che la difenda-
-Ben detto- approvò la diretta interessa facendoli sobbalzare. Girandosi dove l’avevano vista in compagnia di Harry fino a poco prima trovarono solo lui e la sua fidanzata che ballano. Cassandra e Blaise risero.
-Granger mi presteresti un po' del tuo buon senso? Magari mi aiuterà a far capire a certi soggetti che non sono fatta di cristallo- ironizzò la ragazza sforzandosi di non guardare il suo attuale cavaliere.
-Ehi!- protesto lo Zabini sentendosi tirato in causa.
-Che c’è Blaise? Coda di paglia?- lo sfotté innocentemente la ragazza. La maschera dorata da sole non nascondeva il suo divertimento.
-Visto che qui non sono apprezzato vado a cercare mia moglie- borbottò allontanandosi mentre Cassandra sghignazzava -tranquilli, ci vuole ben altro per offendere sul serio Blaise- li rassicurò dopo che ebbe notato le loro facce perplesse.

Alcune ore dopo, quando ormai la festa cominciava ad essere agli sgoccioli i ragazzi decisero di comune accordo che era ora di tornare a casa. Fu in quel momento che Hermione e Joshua ebbero l’occasione di vedere per la prima volta Daphne Greengrass in Zabini nei panni di moglie e padrona di casa. Ella indossava uno stupefacente abito da nobildonna medioevale candido come la neve. Le donava così tanto che non fu difficile immaginare che fosse fatto su misura per lei. I capelli biondi erano ornati da un diadema scintillante e la maschera che indossava era una vera opera d’arte.
-Per noi è arrivato il momento di congedarci. Complimenti per la meravigliosa festa- interloquì Harry a nome di tutti esibendosi in una perfetta riverenza a vantaggio della giovane signora; la quale si mostrò deliziata e oltremodo lusingata dalla miriade di complimenti ricevuti nel corso della serata.
-Com’è che tutti i complimenti vanno a Daphne? Sono forse diventato trasparente?- domandò ironico lo Zabini per nulla offeso per quel particolare.
-Non è ovvio? È perché tu ti occupi degli affari ed io delle pubbliche relazioni. È così che funziona il matrimonio. Quando ti darò un’erede parleremo del resto- Ribatté divertita Daphne passando le mani sul suo meraviglioso vestito.
I due ex Grifondoro erano un po' perplessi per quello scambio di battute ma prima che potessero aprire bocca Draco fece loro cenno di non dire niente. Qualche minuto dopo il gruppo si divise.
-Sai, credo di capirli un po' meglio adesso- confidò Hermione quand’era ormai sulla porta di casa al suo ragazzo.
-Chi?-
-I Purosangue. A volte hanno modi discutibili e danno un po' troppa importanza al denaro e al sangue ma hanno uno stile di vita affascinante-
-Mione hai battuto la testa per caso?- le domandò facendola scoppiare a ridere.
-Non fraintendere. Io non me ne farei niente di tutto quel denaro e di quelle ville esagerate, però ora capisco un po' meglio perché siano così gelosi del loro stile di vita-


Nota dell'autrice:


Grazie a chi continua a preferire, ricordare, seguire o anche solo leggere in silenzio questa storia.
Un grazie particolare a Claw che ha lasciato la 200^ recensione di questa storia.

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Capitolo 40
*** Capitolo 39 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Ieahleen per aver betato questo capitolo.


Capitolo 39 - Il matrimonio


Villa Aria era un posticino veramente suggestivo. Il parco intorno alla casa era un piccolo paradiso fiorito estremamente curato con una modesta macchia arborea e un bellissimo laghetto. La villa era uno splendido edificio ottocentesco perfettamente restaurato con sale spaziose ed arredate con gusto.
Non c'era da stupirsi che fosse stata scelta come location per il matrimonio di Harry e Rowena. Già molte ore prima che cominciassero ad arrivare gli invitati, sul posto si poteva notare un gran fermento. Tra camerieri e gente di servizio assoldata per l'evento si poteva contare una schiera ben più imponente è numerosa dell'esercito oscuro.
Il Lord stesso era impegnato a dirigere tutta quella marmaglia col pugno di ferro (la bacchetta aveva promesso di tirarla fuori solo se estremamente necessario). Le sue figlie erano chiuse in una stanza a prepararsi e avevano promesso ritorsioni a danno del primo essere di sesso maschile che si fosse avvicinato alle stanze che erano state allestite all’interno della villa per i loro preparativi. Solo il padre della sposa era autorizzato ad accedere ed era un fatto che lo riempiva di estrema soddisfazione.
Anche Draco, Blaise e Harry erano impegnati seppur in altre faccende.
Disposte ordinatamente sul prato, sostavano file e file di sedie argentee decorate con drappi di stoffa violacea strategicamente avvolti intorno alle gambe e infilati nel buco dello schienale. A dividerle in due un lungo tappetto che cominciava da un arco sotto il quale sarebbe comparsa la sposa e terminava davanti a un piccolo gazebo. Entrambi erano decorati con composizioni di fiori bianchi e viola con un tocco d’argento e rosso.
Sulla cima di una collinetta da dove il posto poteva essere ammirato in tutta la sua bellezza sostavano un gruppo di valletti forniti di cartine pronti ad accompagnare gli ospiti ai posti loro assegnati. Non era stato semplice organizzare gli invitati in modo da evitare che la famiglia di Harry si sentisse sopraffatta dal numero di ex Serpeverde che sarebbero stati presenti ma speravano di aver fatto un buon lavoro.
Una piccola orchestra in veste da cerimonia stava accordando gli strumenti poco lontano dal luogo della celebrazione sotto l'occhio vigile di Draco. I musicisti erano tra i migliori che potessero ingaggiare ma avevano già dato prova di essere un po' troppo indipendenti per i loro gusti. Per questo il giovane Malfoy li sorvegliava nascosto dietro ad un albero.
Quando giunse l’ora la famiglia Potter non fu la prima ad arrivare. Dall’alto della collinetta Lily, James, Sirius, Remus, Tonks, Joshua, Hermione e il piccolo Teddy potevano osservare, oltre all’incantevole paesaggio, molti maghi vestiti in maniera vivace che chiacchieravano tra di loro in attesa dell’inizio della cerimonia. Fiori esotici e animali incantati decoravano le loro tenute insieme a gemme preziose che brillavano sotto il sole.
-Cosa ve ne pare?- domandò una voce alle loro spalle facendoli sobbalzare. Era Harry che se ne stava fermo con un sorrisetto compiaciuto per le loro reazioni. Era molto elegante nella sua veste da cerimonia e, i sempre arruffati capelli marchio Potter erano sorprendentemente in ordine.
-Che ci fai qui?- domandò sorpreso il fratello senza riflettere.
-Che domande… aspettavo voi- rispose ironico lo sposo mentre osservava la sua famiglia di provenienza a pochi minuti da quando sarebbe stato ufficialmente parte di quella che si era scelto. Sua madre era sorprendentemente giovanile con indosso un abito verde perfettamente abbinato al colore dei suoi occhi. Accanto a lei i malandrini erano stati tirati a lucido e, per una volta, non sembrava che fosse poi così improbabile il fatto che James e Sirius fossero dei Purosangue. Tonks aveva reso i suoi capelli di un’improbabile verde muschio mentre il piccolo Teddy sembrava avesse intinto il capo in una tinozza piena di argento liquido. Inutile sottolineare che i due metamorfomagus avevano di proposito abbinato le loro chiome di modo da formare i colori di Serpeverde. Una dimostrazione che Harry apprezzo molto di più dei pacchetti incartati che avevano portato per lui e Rowena. Soprattutto dopo gli anni di incomprensioni che li avevano tenuti divisi così a lungo.
Lily aveva già gli occhi lucidi di commozione nonostante la cerimonia non fosse ancora cominciata e si vedeva che l'unica ragione per cui non aveva ancora abbracciato Harry era che non voleva rischiare di macchiargli il vestito con le lacrime che sicuramente le sarebbero scappate.
-Vi faccio strada- disse lo sposo alla sua famiglia avviandosi giù dalla collinetta verso il piccolo aperitivo che era stato organizzato per accogliere gli ospiti in attesa che la sposa mandasse a dire di essere pronta. A disposizione degli invitati erano bevande fresche (alcoliche o meno a discrezione dell’interessato), qualche stuzzichino e delle borse regalo come ricordo dell’evento.
Harry si comportò in maniera inappuntabile. Distribuì personalmente le borse regalo a ciascuno di loro, li incoraggiò a servirsi al tavolo dell'aperitivo e li intrattenne chiacchierando di tutto e niente in maniera molto più loquace di quanto si mostrasse solitamente. Ogni tanto i suoi genitori si scambiavano occhiate sapute circa questo particolare. Ricordavano molto bene il giorno del loro matrimonio e quanto fossero emozionati e nervosi prima della cerimonia.
Ad un certo punto la piccola Melany, adorabile nel suo vaporoso vestitino azzurro, fece la sua comparsa correndo con un paio di deliziose scarpette bianche ai piedi.
-Zio, zio! La zia è pronta!- si vedeva che era entusiasta e i suoi innocenti occhi azzurri brillavano di felicità. Nel complesso era così carina da poter riuscire a passare indenne nel bel mezzo di una gabbia di animali feroci ed incattiviti con estrema facilità.
-Ho capito. Grazie per avermi avvertito. Torna pure dalla mamma- rispose chinandosi a baciare la fronte della bimba prima di darle una spintarella verso la villa. La piccola trillò un saluto e tornò allegramente di corsa sulle sue gambette da dove era comparsa mentre Harry guidava la sua famiglia in direzione delle prime file di sedie che erano state magicamente riservate a loro. Ormai tutti gli ospiti erano ai loro posti e i Potter non poterono non notare, con un certo stupore, Luna Lovegood seduta in seconda fila con addosso un luminoso abito giallo canarino.
-Luna? Sei invitata anche tu al matrimonio?- erano tutti stupiti. Negli anni non avevano mai notato una particolare simpatia tra lei e lo sposo. Evidentemente si erano persi tutti qualcosa.
-Harry è mio amico- fu la semplice risposta dell'ex Corvonero che lasciò tutti senza parole.
Nel mentre Harry, Tom, Draco e Blaise si aggiravano nei dintorni controllando che fosse tutto a posto. Nel complesso dovevano esserci almeno un centinaio di sedie su quel prato. Tutte occupate. Rimanevano momentaneamente vuote solo le sedie riservate alla famiglia della sposa.
Poi Tom sparì e Harry si posizionò davanti al gazebo dove stava una figura, evidentemente in attesa di celebrare la cerimonia, il cui volto era nascosto da un mantello bianco opaco col bordo decorato di rosso. Al di sotto si intravedeva una tunica di un bel rosso intenso con alcuni tocchi di un elegante bianco perla. Draco e Blaise in qualità di testimoni erano in piedi a pochi passi dallo sposo. La musica si levò alta dal luogo dove era posizionata l’orchestra e l’attenzione generale si focalizzò sull’arco. Dapprima apparve Cassandra. La ragazza in qualità di damigella d’onore indossava un lungo abito color pesca perfettamente abbinato al colore delle scarpe e al fiore che spuntava in mezzo ai suoi lunghi capelli scuri. Dietro di lei venivano le sue figlie. Amelia e Melany (rispettivamente in verde e azzurro) indossavano le medesime scarpette bianche e portavano i corti capelli scuri acconciati allo stesso modo. Persino i vaporosi vestiti che indossavano erano completamente identici se non per il colore. La piccola in azzurro avanzava con un cestino pieno di petali che spargeva lungo il percorso ad ogni passo. La gemella in verde invece seguiva la sorella con grande serietà reggendo un cuscino su cui erano adagiate due bellissime fedi in platino che scintillavano luminose sotto il pallido sole inglese.
E dopo secondi di tensione ecco apparire Rowena, radiosa e bellissima come non mai, accompagnata dal padre. Indossava un'aderente abito di pizzo a sirena, con la scollatura a cuore e un diadema antico era ben visibile nell'elegante pettinatura in cui erano raccolti i suoi lunghi capelli scuri. Mentre avanzava mormorii ammirati serpeggiavano tra gli invitati; e quando i due sposi si ritrovarono entrambi davanti al gazebo Harry ebbe occhi solo per la donna che amava. Nemmeno si accorse che Tom era andato a sedersi insieme alle bambine. Ma forse questo era per via dell'incantesimo "non notarmi, non ricordarmi" che il Lord stava usando per evitare rogne durante il matrimonio di sua figlia.
-Signore e signori- esordì con voce forte e sicura Eva lasciando che il cappuccio le ricadesse sulle spalle -Siamo qui riuniti oggi per celebrare l’unione di due anime fedeli…- regnava il silenzio ora. Non una mosca disturbava l'anziana sacerdotessa mentre era intenta a suggellare l'unione di quei due giovani. Di norma era un impiegato del ministero a occuparsi di matrimoni e funerali ma loro avevano preferito una soluzione diversa. Dopotutto non erano quella che si poteva definire “un'onesta famiglia della luce sostenitrice del ministero”, anzi. E nonostante il ministro della magia in persona fosse stato invitato (in fondo era pur sempre il capo dello sposo per quel che ne sapeva lui) nessuno era più indicato di quella donna per quel compito.
Mentre parlava agli sposi e agli invitati un sorriso benevolo illuminava il viso non più giovane dell’officiante. L’energia che trasmetteva ai presenti era tale che la cerimonia sembrò durare appena una manciata di minuti. E quando Melany scese dalla sua sedia per porgere il cuscino con gli anelli ai due sposi fu quasi come se qualcuno avesse rotto un incantesimo. Tale era il potere della terra da permettere alla sua sacerdotessa di parlare direttamente al cuore di chi l’ascoltava indipendentemente dalla fede.
-Rowena, con questo anello simbolo del mio amore e della mia fedeltà, prometto di amarti ed onorarti tutti i giorni della mia vita- recitò solenne Harry infilando la fede al dito della donna di fronte a lui.
-Harry, con questo anello simbolo del mio amore e della mia fedeltà, prometto di amarti ed onorarti tutti i giorni della mia vita- recitò allo stesso modo Rowena con sul volto una gioia uguagliabile solo da quella che vedeva dentro gli occhi smeraldini del suo sposo. Una solitaria lacrima di felicità sfuggì al suo controllo scendendole lungo il viso ma quella piccola stilla salata non sarebbe stata considerata un segno di debolezza quel giorno.
Un istante dopo Eva alzò le mani sopra il capo dei due ragazzi e pronunciò una benedizione nell’antica lingua della sua religione prima di dichiararli uniti per la vita. Dalle sue mani scaturiva una luce gentile che li investi legandosi ai loro anelli e alcuni uccelli magici di una bellezza incredibile volarono in cerchio sopra le loro teste rilasciando un pulviscolo dorato.
Era fatta. Harry e Rowena finalmente erano sposati.


Nota dell'autrice:
Chiedo umilmente perdono per il ritardo. Avevo intenzione di essere sempre puntuale dopo che avevo ripreso ad aggiornare ma questo capitolo è stato un vero parto =_=’. Ho passato un sacco di tempo a ragionare sulle modalità del matrimonio di Harry e Rowena per decidere come si dovesse svolgere, chi dovesse essere dove e fare o dire cosa. Visto quante poche informazioni ci sono sulla versione magica di questa cerimonia (e che la mia memoria è degna di una groviera) alla fine ho dovuto andare a ripescare il capitolo 8 dei Doni della Morte per rinfrescarmi la memoria su come era andato il matrimonio di Bill e Fleur e farmi un’idea generale. Dopotutto la figlia del Lord Oscuro non poteva rischiare di avere una cerimonia inferiore a quella di un Weasley. Spero di aver raggiunto l'obbiettivo e che apprezzerete i miei sforzi.

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Capitolo 41
*** Capitolo 40 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Capitolo non betato



Capitolo 40 - La quiete prima della tempesta


Era un giorno di festa a casa Weasley. Il piccolo Teddy Lupin compiva quattro anni e Molly si era offerta di ospitare la festicciola in onore del piccolo usando come scusa il fatto che casa sua fosse quella che offriva lo spazio più ampio e protetto. Era sempre felice quando aveva la casa piena di bambini. Erano stati invitati tutti i membri dell'Ordine con figli piccoli (che non erano poi così tanti in realtà al momento). Nel tardo pomeriggio l'aria era piena delle urla e delle risate argentine dei bambini che giocavano. Sparsi un po' ovunque c'erano un numero spropositato di palloncini colorati da cui giungeva una musichetta allegra. I genitori erano riuniti in piccoli capannelli e chiacchieravano tranquillamente mentre la padrona di casa continuava a portare vassoi colmi di prelibatezze. James e Remus chiacchieravano mentre tenevano d'occhio i piccoli. Ormai erano passate diverse settimane da quando il San Mungo li aveva dimessi affidandoli alle famiglie ma niente era cambiato. Quegli strani bracciali erano indistruttibili e il loro effetto sembrava inaggirabile. Per entrambi era difficilissimo doversi adattare a fare a meno della magia. Tecnicamente, entrambi erano in congedo per invalidità magica ma gestivano la situazione in maniera diversa. Remus guardava il lato positivo della cosa passando molto più tempo con suo figlio e convogliando il tempo libero in una ricerca approfondita sugli inibitori magici per la quale lo assisteva Hermione. Nel complesso era troppo occupato per affliggersi. James invece se la vedeva peggio. La sua famiglia era spesso impegnata col lavoro e non avendo il cervello di Remus ed Hermione, i tentativi di dare una mano nelle ricerche non avevano granché successo.
All'improvviso nell'aria risuonarono sommessi i crack di diverse materializzazioni. L'attenzione di tutti i genitori si calamitò in un istante sulla sua fonte e diverse mani corsero istintivamente alle bacchette. Poi Neville, Ron, Hermione e Josh furono riconosciuti e tutti tornarono alle loro occupazioni. Erano tutti combattenti e questo faceva si che fossero un po' più nervosi e protettivi di quanto lo fossero normalmente dei genitori riuniti per festeggiare un compleanno.
-Siete in ritardo ragazzi- Li rimproverò la signora Weasley avvicinandosi al piccolo gruppo reggendo un vassoio in mano.
-Non è mica colpa nostra mamma. È il nostro capo squadra che ci trattiene sempre oltre l’orario- borbottò scontroso suo figlio adocchiando i manicaretti che facevano bella mostra sul vassoio.
-Ron!- Lo rimbrottò Hermione col suo solito cipiglio contrariato -Sei tu che hai voluto essere un Auror. Non puoi lamentarti ora solo perché c’è tanto da fare-.
I ragazzi erano appena usciti dal ministero. Hermione, Neville e Ron dal loro turno come Auror mentre il giovane Potter dall’addestramento. Era molto avanti rispetto ai ragazzi che avevano cominciato con lui. Joshua non lo so sapeva ma avere entrambi i genitori Auror l'aveva molto agevolato. Gli Auror che si occupavano dell'addestramento avevano testato le sue capacità e l'avevano inserito nel corso avanzato. Camuffamento, pozioni e il resto li frequentava con i ragazzi della sua età mentre l'addestramento vero e proprio con quelli più grandi. Lui pensava che fosse merito della pratica che faceva ogni giorno tramite l'Ordine della Fenice ad avergli fatto meritare quel trattamento ma la verità era un'altra.
-Ci sono problemi?- domandò serio James adombrandosi. Starsene con le mani in mano e lasciare la lotta sulle spalle di qualcun altro lo faceva sentire terribilmente frustrato.
-In realtà no- gli rispose Neville perplesso -Il preside aveva detto che con l’entrata in scena dell’erede di voi sapete chi la situazione sarebbe peggiorata in fretta invece sembra che non sia cambiato niente. Non mi piace questa calma- pur non avendo mai manifestato abilità superiori alla media, ormai l’ex Grifondoro aveva affrontato abbastanza battaglie da poter dire che lo strano comportamento del nemico non prometteva niente di nuovo.
Un paio di mestoli volanti andarono a colpire James e Neville sulla testa. -Insomma! Questa è una festa di compleanno, non una riunione dell’Ordine- li rimproverò arrabbiata la signora Weasley con la bacchetta ben stretta nella mano non occupata a reggere il vassoio da cui il suo sesto figlio era impegnatissimo a servirsi. Neville assunse un’espressione spiacente mentre James si mise a borbottare qualcosa sulle donne manesche che si divertivano a prenderlo di mira.
-Hai detto qualcosa caro?- chiese Lily avvicinandosi con un sopracciglio alzato.
-Niente tesoro-
Le risate dei bambini attirarono la loro attenzione. Era impossibile non individuare a colpo d’occhio il festeggiato. Quel giorno i capelli di Teddy erano di venti colori diversi e insieme facevano un effetto tale da rendere veramente difficile staccargli gli occhi di dosso. Nemmeno la piccola Victoire Weasley, di due anni appena, ci riusciva. Victoire era, al momento, l’unica figlia di Fleur e Bill ma i due avevano già comunicato in famiglia che intendevano cambiare al più presto la situazione.
-C’è lo zio Josh!- a fare questa esclamazione era stata una di due bimbette brune dai meravigliosi occhi azzurri nel gruppo di vivaci bambini. Lei e la sorella indossavano due magliette con stampata sul davanti una cravattina dei colori di Serpeverde. Di modello erano identiche ma opposte nel colore. L’una era bianca e l’altra nera. Sotto portavano entrambe dei comodi pantaloni azzurri perfetti per correre e giocare senza il timore di sporcarsi. Tempo un minuto entrambe le gemelline gli saltellavano intorno felici e contente.
-Vi state divertendo?- domandò loro il ragazzo dai capelli rosso scuro chinandosi alla loro altezza come aveva visto fare tante volte al fratello.
-Tantissimissimo!- risposero all’unisono le piccole prima di correre verso Teddy che le stava chiamando a gran voce per continuare a giocare. La madre delle due in quel momento si avvicinò al gruppo di adulti con calma.
-Joshua, Granger, Weasley, Paciock…- lì salutò concedendo a tutti loro un lieve sorriso.
-Ciao Cassandra- rispose per tutti il più giovane dei Potter sorridendo sinceramente alla sorella di sua cognata. Gli animi si erano molto distesi nell’ultimo anno ma lo stesso aleggiava una certa cautela nei rapporti fra la famiglia di Harry e i suoi amici. Un po' perché nessuno voleva ferirlo scatenando nuovi conflitti e un po' perché entrambe le parti dovevano ancora abituarsi.
-Grazie di essere venute cugina. Teddy si è molto affezionato a Melany e Amelia- intervenne Tonks con un sorriso all’indirizzo dei bambini.
-Grazie a voi di averle invitate. Non hanno fatto altro che parlare del compleanno di Teddy nelle ultime settimane- li informò con un sorriso indulgente sulle labbra.
-Sai niente di Harry? È dal matrimonio che non abbiamo più sue notizie- le domandò Lily. La donna era molto più tranquilla di quanto si sarebbe dimostrata in passato nelle medesime circostanze. E questo grazie al fatto che si fosse presa la briga di conoscere almeno un po' sua nuora.
-Neanch’io ho più saputo niente da quando sono partiti per la luna di miele-, questo non era del tutto vero in realtà. Suo padre aveva contattato Harry un paio di giorni prima per informarlo delle ultime novità per quanto riguardava la guerra ma, per ovvi motivi, non poteva parlarne. -Però ho la sensazione che riappariranno presto- aggiunse poi come in un ripensamento.
Un nuovo crack e una nuova materializzazione. Quella volta ad apparire sul prato dei Weasley fu Andrew Silente. Cassandra assottigliò lo sguardo celandone il gelo assoluto e strinse le labbra ma non ebbe altre reazioni. Nessuno faceva caso a lei in quel momento. Dopotutto l'antipatia che i Serpeverde covavano per il vecchio preside di Hogwarts era risaputa e poteva benissimo essere stata trasmessa a suo nipote.
-Come mai da queste parti?- gli chiese James con curiosità. Anche se gli era capitano di vedere spesso quel ragazzo alle riunioni dell'Ordine o per i corridoi del Ministero non era uno di quelli che frequentava abitualmente casa Weasley.
-Ho un messaggio per Neville da parte del nonno- fece in tempo a rispondere prima che il suo sguardo vagando sui presenti individuasse due piccole figure a lui famigliari. Immediatamente il suo sguardo cambiò. Strinse i pugni piantandosi le corte unghie nei palmi fino quasi a farsi sanguinare per riuscire a controllarsi. Si sforzò di sorridere e apparire naturale anche se sapeva benissimo di non essere all'altezza della sua ex e degli altri quando si parlava di dissimulazione.
-Di cosa si tratta?-
-Desidera vederti al più presto. Ha scoperto alcune cose e vuole parlartene prima- anche se il Silente aveva cercato di essere criptico tutti quanti avevano capito che si trattava dell'Ordine. Cassandra compresa. Era piuttosto ironico in verità che la sua presenza fosse stata l'unica ragione che avesse impedito al suo ex di dire chiaramente che il Preside desiderava parlare privatamente col suo protetto prima della prossima riunione quando in verità erano proprio loro a non possedere informazioni fondameli.
-Papà!- era stata un'esclamazione piena d'infantile entusiasmo ma sugli adulti aveva avuto un effetto raggelante. Già, perché nonostante i tentavi di nascondere quella verità era bastato che due paia di occhi cerulei di bambina si posassero su Andrew perché esso venisse alla luce. I Potter, Hermione, i Weasley, Neville, Tonks e Remus fissavano attoniti lo spettacolo offerto da quelle due bimbe che saltellavano intorno al nipote del loro leader con i loro occhi innocenti pieni di felicità e fiducia incondizionata. Tutti loro, non riuscivano a non guardare Cassandra e Andrew come se fosse appena spuntata loro una seconda testa. Probabilmente si sarebbero sorpresi di meno se avessero visto la giovane ragazza madre lanciare una profusione di Avada Kedavra con indosso la veste nera dei Mangiamorte.
-È vero?- a spezzare il silenzio era stata Tonks con in viso un'espressione insolitamente seria. Non pareva per nulla un'ex Tassorosso imbranata in quel momento. Captando l'insolita atmosfera Andrew rispedì le bambine a giocare con Teddy e gli altri bambini promettendo loro di passare del tempo assieme più tardi.
-abbiamo avuto una storiella- si limitò a replicare in modo molto asciutto l'ex Serpeverde.
-Uhm... - nessuno sapeva cosa dire. Di tutte le circostanze improbabili questa era forse la più grande. A superarla solo la consapevolezza, loro mancante, che il nipote di Albus Silente avesse generato una discendenza insieme con una figlia di Lord Voldemort.
-Come diavolo è stato possibile?- sbottò Ronald incredulo senza riuscire a trattarsi. Ancora uno scambio di sguardi e poi un verso di derisione. Il secondo da Cassandra il primo tra gli altri.
-È curioso-
-Cosa?-
-Quanto le persone siano prevedibili. Avevate bisogno di rassicurazione e subito i vostri occhi sono corsi verso chi ritenete più affidabile: il nipote del grande Albus Silente- la bruna ventenne appariva molto calma mentre pronunciava quelle parole ma lo stesso i presenti sentirono un alone di colpa aleggiare sopra le loro teste. Indubbiamente faceva loro onore sforzarsi di essere amichevoli con gli amici di Harry; ma l'aver automaticamente dubitato del fatto che Cassandra potesse fugare i loro dubbi con la verità non era altrettanto lodevole.
-Andrew sei pregato di non rigirare i fatti come tuo solito. Con permesso- furono le parole della ragazza congedandosi da loro prima di spostarsi verso il punto dove gli altri genitori se ne stavano sorseggiando burrobirra e smangiucchiando i manicaretti di Molly. Non avrebbe fatto un torto a Melany e Amelia trascinandole via solo perché non aveva più piacere di stare con quelle persone ma non era comunque obbligata a parlare con loro.

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Capitolo 42
*** Capitolo 41 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Capitolo non betato.

Capitolo 41 - Un ritorno burrascoso


La scoperta del fatto che il nipote del loro capo fosse padre non era stato un fatto poi così clamoroso all’interno dell’Ordine della Fenice. Buona parte dei loro membri era del tutto indifferente alla notizia così come lo sarebbe stato se la stessa cosa fosse capitata a qualsiasi altro. Dopotutto era una di quelle storie che si sentono comunemente quando si origliano le questioni altrui. Solo i ragazzi del G.F. sembrano considerarlo un succoso pettegolezzo e in mancanza di Harry a imporre la disciplina le chiacchiere in proposito si sprecavano. Le storie su questo fatto incredibile si moltiplicavano a vista d’occhio tra di loro e in poco tempo l’addestramento aveva cominciato a risentirne. Come sempre, in mezzo al caos solo Severus Piton sembrava in grado di intimorire i ragazzi abbastanza da carpire la loro completa attenzione. Peccato che il mastro di pozioni non fosse intenzionato a occuparsi di loro più di quanto già facesse. Troppi Grifondoro tutti insieme perché potesse sopportare di doverseli sorbire per più di qualche ora consecutiva senza spedirli tutti in infermeria.
Il vecchio preside aveva accolto la notizia con aria pensosa e il suo caratteristico scintillio vivace nello sguardo dietro agli occhiali a mezza luna. Aveva qualcosa in mente, era chiaro. E non appena fosse tornato, sarebbe stato compito di Harry capire cosa. C’era una riunione in programma quel giorno. Albus Silente era già seduto a capotavola e, mentre i membri dell’Ordine arrivavano e prendevano posto, lui discorreva a bassa voce con suo nipote.
L’ultimo a entrare nell’ampia cucina di Grimmauld Place fu Severus Piton. Era uno di quei rari momenti in cui all’interno dell’edificio non c’era nessuno a parte chi doveva partecipare alla riunione e nessuno fece troppo caso al fatto che il professore avesse lasciato la porta aperta.
-...la cosa che mi ha sorpreso di più è scoprire quanto siano diverse. Non avrei mai immagino che due gemelle potessero avere caratteri tanto distinti-.
-Quando me le farai conoscere?-
-Non lo so nonno. Devo prima parlarne con Cassandra- Andrew e Albus non parlavano così piano come credevano. Le loro parole arrivavano, seppur flebili, alle persone sedute nei posti vicini. La cosa divenne evidente anche a loro quando il professor Piton emise un verso tra lo scettico e il derisorio.
-Volevi dire qualcosa Severus?- domandò imperturbabile il vecchio preside mentre suo nipote prendeva posto al grande tavolo.
-Solo che trovo tuo nipote terribilmente ingenuo. Ho avuto quei ragazzi nella mia Casa per sette anni e nessuno di loro nutre nei tuoi confronti abbastanza simpatia da permettere che succeda qualcosa del genere-.
-Sono io il padre, non i suoi amici! È il mio parere quello che conta- insorse Andrew ad alta voce in un moto d'orgoglio. Le parole del mastro di pozioni l'avevano fatto sentire come se non avesse il minimo peso nella vita di Melany e Amelia.
-Ah, si? E dov'era signor Silente mentre la signorina Butterbeer si rifiutava di abortire (o anche solo di rivelare l'identità del padre del bambino) alla presenza mia, di Madama Chips e suo nonno? Un'azione che denota molto più coraggio di quello che si può attribuire a un ragazzo di vent'anni che mette incinta una diciassettenne e poi non ha nemmeno la buona grazia di farsi vedere durante i fine settimane a Hogsmeade- la caustica lingua del Capocasa di Serpeverde aveva appena colpito. Andrew non sapeva che dire e nemmeno i membri dell'Ordine che si erano trovati a essere, loro malgrado, testimoni della sua umiliazione. Severus da parte sua sapeva molto bene cosa stava dicendo. Dopo che aveva saputo dello stato della sua studentessa, aveva fatto del suo meglio per tenerla d'occhio e non aveva notato nessun ragazzo prestarle particolari attenzioni, o dare segnali di sapere, al di fuori del gruppo dei suoi amici. Era arrivato persino a seguirla durante le visite al villaggio per vedere se un fidanzato veniva a trovarla o a controllare le sue condizioni. Inutile sottolineare che l'unica cosa che aveva potuto notare o apprezzare era l'unità della sua Casa.
L'aveva molto deluso sapere quanto era stata incauta e sciocca una delle sue Serpeverde ma, aveva nutrito un rancore molto maggiore verso quel ragazzino codardo che l'aveva abbandonata, e non c'era limite al tempo per il quale Severus Piton poteva nutrire un rancore. I malandrini ne erano il chiaro esempio.
-Direi di finirla qui. Questa dovrebbe essere un'importante riunione dell'Ordine della Fenice e non un'occasione per far salotto- li interruppe burbero Alastor Moody. Il suo occhio magico girava nell'orbita guardando un po' ovunque ma immancabilmente tornare a dedicare anche solo una breve occhiata in direzione della porta aperta... O meglio; di quello che era oltre a essa.
-Ero qui a combattere con tutti voi. E in ogni caso non le devo alcuna spiegazione- rispose il giovane cercando di darsi un contegno e al contempo salvare la faccia. Era troppo impegnato per dare eccessiva attenzione al fatto che non era mai una buona idea irritare Malocchio -farò in modo che mio nonno possa conoscere le mie figlie e questo è quanto- concluse con decisione.
-Temo che Potter avrà da ridire su questo punto- rispose a sorpresa l’ex Auror cogliendo tutti di sorpresa mentre Joshua si domandava cosa c’entrasse lui. Tuttavia il minore dei Potter non ebbe il tempo di reagire o a fare altre considerazioni perché in quel momento Moody si voltò verso la porta -dico bene?-
La figura che era comparsa sull’uscio era familiare ai meglio informati sulla discussione che aveva appena avuto luogo. Una corta zazzera corvina ombreggiava occhi che parevano schegge di freddo smeraldo il cui sguardo glaciale era fisso su un giovane uomo le cui iridi cerulee ricordavano molto da vicino quelle del suo parente più anziano presente nella stanza. Un corpo reso atletico da anni di Quidditch e allenamenti estenuanti era nascosto da una veste da mago con tocchi che parlavano inconfondibilmente di orgoglio Serpeverde. Le mani abbronzate si notavano appena ma, nella penombra della stanza, ogni tanto una fede nuova di zecca rimandava il bagliore del fuoco.
-Harry!- il ventenne fermò con un gesto l’entusiasmo del fratello e della madre. I soli in quella stanza cui la sua vista aveva suscitato sincero e immediato piacere.
-Ti ringrazio di avermi permesso di ascoltare senza essere visto Moody. Non me ne dimenticherò- disse mentre senza distogliere lo sguardo avanzava verso il giovane uomo che disprezzava di più al mondo. -Non dimenticherò nemmeno le tue parole- aggiunse fermandosi davanti ad Andrew prima di proseguire verso il posto che occupava di solito. Una constatazione che aveva un vago sapore di minaccia.
-Bentornato signor Potter-
-Grazie Preside. Vogliamo cominciare? Come ha giustamente sottolineato Moody questa dovrebbe essere una riunione dell’Ordine-
-Naturalmente- Non appena l’attenzione generale fu passata al preside Harry incontrò lo sguardo consapevole del suo Capocasa e gli rivolse un'impercettibile cenno di ringraziamento.

Ore dopo Harry si materializzò nelle stanze riservate a lui e alla moglie all'interno del maniero del Lord Oscuro. Avevano anche un appartamento loro naturalmente, ma in pratica la loro routine era cambiata ben poco rispetto a quand'erano solo fidanzati giacché in pratica vivevano già insieme da un paio d'anni. Forse la differenza stava nel fatto che adesso era ufficiale.
-Amore sono a casa- si annunciò sgranchendosi le braccia. Riprendere con il lavoro, gli allenamenti e le riunioni dopo settimane in cui il suo mondo aveva compreso solo Rowena e l'isoletta dov'erano andati in luna di miele era stato a dir poco sfiancante ma, lui sapeva che una volta ripreso il ritmo sarebbe andata meglio.
Non sentendo alcuna risposta corrugò la fronte perplesso. Rowena avrebbe dovuto essere lì. Un presentimento si affacciò alla sua mente. Uscì e l'aura oscura del Lord, che normalmente era placidamente diffusa per i corridoi, sfrigolava iraconda. Svelto si diresse verso gli appartamenti padronali senza degnare di uno sguardo i Mangiamorte irrequieti che incrociava. A guardia delle porte stazionavano Draco e Blaise con indosso le nere vesti dei Mangiamorte.
-Che succede?- domandò loro mentre con la mente esaminava l'oscurità ribollente che fuoriusciva dalle stanze alle loro spalle. Percepiva tutta l'opprimente forza della magia del suo mentore e immaginava che per i suoi amici fosse molto peggio visto che non possedevano una forza in grado di opporvisi.
-Sa- fu la risposta semplice e diretta. Dopo che la verità era emersa alla festa di compleanno del piccolo Teddy Lupin avevano previsto che sarebbe accaduto. Dopotutto Harry non era l'unica fonte del Lord all'interno dell'Ordine. Solo l'unico che poteva permettersi di nascondergli informazioni senza rischiare una morte molto dolorosa.
Si sfilò dal dito l’anello nero con il teschio e lo consegnò a Draco. Per quando quell’oggetto fosse utile per celare le sue reali capacità allo schieramento della luce in quella situazione sarebbe stato solo un ostacolo. Se Tom era veramente furioso come sembrava, indossare un limitatore sarebbe potuta essere la causa della sua morte prematura.
Entrando negli appartamenti privati del Lord, la prima cosa che Harry notò fu la distruzione. Mobili ridotti a pozze acide e corrosive, pezzi di legno sparsi sul pavimento insieme a cocci di vasi schegge di vettro e frammenti di pietra. Alcuni attizzatoi erano annodati come se un gigante passando di li avesse voluto torcerli. Ovunque c’erano i segni dell’utilizzo di potenti magie oscure; ovunque tranne che nel punto dove stavano perfettamente in piedi ed erette le figlie di quella furia cieca e distruttiva che rispondeva al nome di Lord Voldemort. Le due ragazze osservavano il padre e gli effetti del suo sfogo con occhio clinico. Erano entrambe consapevoli che l’uomo non era nuovo a quelle che loro chiamavano “le piccole crisi di nervi di papà”. Draco e Blaise fuori dalla porta avevano la funzione di impedire che qualche sventurato Mangiamorte finisse torturato e ucciso dalla sua furia. Normalmente i ragazzi preferivano fargli portare qualche prigioniero e poi lasciarlo solo finché non si fosse calmato, ma la delicatezza della situazione impediva loro di disinteressarsene.
Harry raggiunse Rowena girando attorno ad un cuscino cui era spuntata una serie di tentacoli foruncolosi e le sfiorò appena la mano mentre il suo sguardo si puntava sull’ammasso di ribollente energia oscura che era al momento suo suocero. Tom non ci mise molto ad accorgersi della presenza del suo Erede. Giusto il tempo che digerisse la percezione della sua aura nella stanza ed ecco che il moretto si era ritrovato a dover fare i conti con la forza dirompente di uno dei maghi più potenti in vita. Non era uno scherzo. Per niente. C’era un motivo se la gente aveva paura di pronunciare anche solo il suo nome e l’essere suo allievo da dieci anni era probabilmente l’unica ragione per quale Harry non era ancora stato schiacciato da quell’incredibile potenza. Cassandra e Rowena erano meno forti di lui ma non avevano nulla da temere poiché il potere riconosceva il sangue che portavano e le escludeva dal raggio d’azione di quell’immensa rabbia.
-Tu!- ringhiò quasi il Lord con le iridi rese vermiglie dal potere -come hai osato... come avete osato!- un nuovo fiotto di forza spinse il ragazzo vittima della sua furia contro il muro con violenza. A non più di qualche millimetro dalle sue braccia, i frammenti di quella che una volta era stata una bottiglia di cristallo, erano conficcati nella parete affilati e minacciosi. Nonostante la potenza della botta Harry mantenne il sangue freddo per opporre potere sufficiente a non riportare troppi danni. Qualcuno non preparato quanto lui avrebbe potuto spezzarsi la schiena con quell’unico colpo. Nonostante questo sapeva di essere stato fortunato. Pochi centimetri più a destra avrebbero potuto rischiare di ucciderlo.
-Non potevamo fare altrimenti- rispose con calma convinzione il suo allievo nonostante il sudore freddo che gli scendeva lungo la schiena.
-Un Silente! Un Silente ha messo le mani su mia figlia- continuò senza un filo logico preciso il signore oscuro. Passava da un argomento all’altro e ognuno sembrava farlo arrabbiare sempre di più.
-Non lo sapevano. Lei non sapeva chi era lui e lui tuttora non sa chi è lei- Harry, così come le gemelle, sapeva che se anche sul momento Tom sembrava non sentirlo, una volta che si fosse calmato avrebbe analizzato quelle spiegazioni.
-Lo ucciderò!- era passato al serpentese ora. Un sibilo che era sinonimo di morte certa e imminente.
-Fallo. Le bambine ti odieranno-

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Capitolo 43
*** Capitolo 42 ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Dedico questo capitolo a Hono_Koori, perché a volte tutto quello di cui un autore ha bisogno per continuare è sapere che ne vale la pena.

Capitolo 42 - Allenatori demoniaci & errori fatali


Riportare Tom alla ragione senza che, contemporaneamente, il maniero esplodesse, era stata un'impresa titanica per Rowena, Cassandra e Harry. Tutti e tre avevano dovuto impegnarsi al massimo per contenerlo e, al contempo, impedirgli di uscire a sfogarsi contro il primo sfortunato seguace che gli fosse capitato sottomano. Alla fine avevano dovuto fare leva su cosa avrebbero pensato Melany e Amelia una volta che avessero scoperto chi aveva ucciso loro il padre. Ventilargli davanti agli occhi la possibilità che, una volta cresciute, decidessero di passare al nemico era stata la doccia fredda che gli serviva.
A quel punto un Harry un po' ammaccato si diresse verso le sue stanze al fianco della sua splendida moglie. Non essendovi più alcuna fretta se la presero con calma. Entrambi erano incappucciati ma le loro figure erano inconfondibili. I Mangiamorte al loro passaggio chinavano il capo in segno di rispetto e, se si trovano sulla loro strada, cedevano loro il passo.
Varcata la soglia della loro camera, il ventenne si sbarazzò del mantello e si sedette pesantemente sul letto per poi lasciarsi cadere di schiena sul materasso. -Lo sapevamo che sarebbe successo- borbottò strofinandosi gli occhi con le mani -lo sapevamo e comunque abbiamo messo in contatto le bambine con quel verme. Pensa te se devo fare i salti mortali per preservare intatto un simile soggetto-
-Su Harry, non farla tanto lunga. È andata. Ha dato fastidio a tutti noi ma alla lunga vedrai che questo sacrificio ci porterà qualcosa di buono- rispose Rowena con convinzione.
-Cos'è, sei diventata veggente adesso?- la battuta fece ridere la giovane donna. Rowena si lasciò cadere sul letto accanto al marito e gli fece una carezza sul lato del viso.
-Non temere amore. Quello rimarrà sempre un tuo dono. Nessuno di noi ci tiene a rubartelo- lo canzonò -adesso spogliati. Controlliamo i danni- aggiunse con un sorriso la brunetta baciandolo prima di alzarsi per prendere un po' di pomate curative.
-Come vanno i preparativi per quell’altra faccenda?- cambiò argomento cercando di rilassarsi.
-Siamo quasi pronti- gli rispose dall’altra stanza -l’altra volta abbiamo giocato con loro. Scopriranno presto cosa succede quando facciamo sul serio- continuò la figlia del Lord riapparendo sulla porta con cipiglio deciso.
-Quegli ipocriti non hanno la minima possibilità- concordò il moretto -che c’è?- chiese notando l’aria contrariata della moglie.
-Ti ho detto di spogliarti- gli ricordò lei battendo a terra il piede con impazienza.
-Agli ordini mia signora-

***

Nessuno era stato più scontento del ritorno di Harry dalla luna di miele dei ragazzi che allenava per il GF. La speranza che le fresche nozze l'avessero addolcito durò circa quindici secondi. Poi lui aveva preteso di vedere cosa avevano fatto in sua assenza. I ragazzi non si aspettavano né infamie ne lodi, ma andò diversamente. Harry aveva giudicato i loro progressi nulli e le loro capacità vergognose. I pochi a essere considerati appena decenti furono rimproverati perché facevano troppo affidamento sul loro talento e perché non si impegnavano abbastanza a imparare a proteggere le loro vite. Il resto dell’allenamento avrebbe fatto impallidire i giocatori della squadra di Quidditch che Harry capitanava a Hogwarts. Se solo avessero osato parlare, i ragazzi avrebbero concordato nell’affermare che si fosse risvegliato lo spirito più sadico (e Serpeverde) del loro vice comandante.
Verso la fine comparve alla porta la famiglia del demoniaco allenatore a interromperlo e a salvare le sue vittime. Non appena la sessione fu dichiarata conclusa i poveretti se ne scapparono alla massima velocità concessa ai loro corpi distrutti.
-Ciao Harry! Com’è andato l'allenamento?-
-Insomma... Si vede che senza di me non sapete proprio come fare per tenere in riga i pivelli- rispose con ironia il moretto mentre raccoglieva le sue cose con tranquillità. Il contrasto tra il suo atteggiamento pacato e la fretta con cui erano scappate i suddetti pivelli era alquanto sospetto, ma Harry in quel momento non aveva proprio l'aria di un sadico allenatore Serpeverde. Dopotutto era sempre stato bravo a tenere separati i diversi aspetti della sua personalità. Non per nulla, prima delle visite istituite durante il settimo anno di Harry, i suoi genitori non avevano mai saputo di aver generato un vero e proprio leader Serpeverde.
-Avevate bisogno di qualcosa?-
-Ma come, non ti ricordi? Eravamo d’accordo di passare il pomeriggio insieme. Per le prossime ore sei nostro- rispose vivacemente Joshua poggiandosi con una mano alla spalla del padre e con l'altra a quella del padrino.
-Certo che mi ricordo- ribatté con tranquillità il moretto senza smettere di raccattare la sua roba -prima mi è arrivato un messaggio di Draco. Non ci sono problemi vero se ci raggiunge a Diagon Alley?- Non stava chiedendo il permesso ai suoi genitori o a Remus, Sirius e Joshua. Lui non domandava mai il permesso. Non più. C’era stato un momento alcuni anni prima, quando i legami tra loro erano più rovinati e sfilacciati, in cui Harry se ne era andato per la sua strada reclamando la sua indipendenza e il diritto di essere quello che voleva senza sentirsi giudicato o disapprovato. Aveva spedito ai suoi genitori l’anello di famiglia dei Potter senza rimpianti. Consapevole di essere ormai parte di qualcosa di ben più grande delle loro aspettative. Questa cosa era l’esatto contrario di quello che Lily e James avevano sempre voluto per il loro primogenito e di conseguenza Harry non poteva più rimanere nella loro casa ad osservare l’inasprimento dei loro rapporti e a seguire passivamente le loro decisioni. Dare uno strappo netto gli era sembrata la cosa più logica e indolore da fare. Peccato che non avesse fatto i conti con l’affetto che nonostante tutto loro nutrivano ancora per lui. Era per tramite di quell’affetto e della tenacia del suo fratellino che ora erano di nuovo vicini. Harry sapeva che quando fosse giunto il dunque in questa guerra sarebbe stato doloroso per tutti loro. Lui in primis. La consapevolezza però non cambiava le cose.
-Nessun problema- gli assicurò Lily con un sorriso. In realtà, forse solo Joshua di tutto il gruppo non aveva nulla da ridire sulla presenza del migliore amico di Harry. Sirius, Remus, James e Lily avevano imparato a farsi andare bene i rapporti del ragazzo ma nessuno di loro aveva ancora cambiato opinione su Draco e la sua famiglia. Il loro istinto da Auror continuava a ripetere loro di stare in guardia ed erano tutti troppo esperti per poterlo ignorare a cuor leggero; però erano appena riusciti a ricucire i rapporti con Harry e non volevano rischiare di perderlo di nuovo.
-Sono felice di sentirlo. Possiamo andare- disse avviandosi verso la porta. Scesero le scale e sul percorso incontrarono più di uno dei ragazzi di cui si occupava Harry. Tutti quanti distolsero lo sguardo o cambiarono strada. Sarebbe stato difficile per gli Auror notarlo siccome volevano bene all’ex Serpeverde, ma lui provocava in tutti loro un certo timore.
A Diagon Alley trovarono Draco Malfoy che usciva da Madama McClan con alcune buste appese al braccio. Osservandolo Harry ancora una volta non poté non constatare che fosse il ragazzo più vanitoso che conoscesse. Solo lui poteva andarsene in giro a fare shopping con quell’aria snob e calamitare tanti sguardi interessati.
-Draco!- lo chiamò ad alta voce il moretto mentre camminava nella sua direzione. Sentendosi nominare il biondino si voltò verso la piccola comitiva e alzò una mano per far intendere all’amico che l’aveva sentito.
-Signori, Joshua, Harry- disse come saluto non appena lo raggiunsero.
-Allora, si può sapere cosa c’è che non potevi assolutamente fare da solo?-
-Hai dimenticato che tra poco è il compleanno di tua moglie?- domandò in tono ironico per poi aggiungere più seriamente -Mi fa ancora strano dire che sei sposato con mia cugina. Se penso quanto ci avete fatto penare prima di decidervi...-
-Grazie per il pensiero ma ho già preso i regali per lei e Cassandra- ribatté fingendo di non aver sentito l’ultima frase dell’amico biondo. Lo vide sbuffare e schiudere le labbra per replicare, ma non seppe mai cose stesse per dire. In quel momento numerosi uomini ammantati di nero e con le maschere da Mangiamorte si materializzarono in tutta la zona. Harry scambio uno sguardo con Draco che lo affiancò immediatamente. Nessuno dei due aveva pensato a informarsi su dove il Lord aveva deciso di attaccare quel giorno. Un errore che poteva costare loro caro.
-Papà, Remus state indietro- Ordinò subito il moretto sfoderando la bacchetta mentre lampi di luce cominciavano a volare sulle loro teste. Tutti gli altri avevano fatto lo stesso senza che gli si dicesse niente. James digrignò i denti. Si sentiva impotente e completamente inutile mentre osservava la sua famiglia che combatteva per difenderlo. Remus provava le stesse cose.
Attaccare, schivare o bloccare un incantesimo e attaccare ancora. In questo potevano essere riassunte le azioni in cui gli Auror impegnavano tutte le loro energie. Harry schiantò uno degli uomini incappucciati e poi guardò Draco. Al contrario di lui il biondo non era abituato a limitare le proprie capacità. In combattimento era solito dare il massimo e, difendersi utilizzando solo magie bianche, per lui era difficoltoso quanto per gli altri tenere i Mangiamorte alla larga da James e Remus. In quel momento l'individuo mascherato contro cui era impegnato il giovane Malfoy scagliò contro di lui un incantesimo lama tagliente. Draco esitò per un istante, ma fu un istante di troppo. La maledizione lo colpì al braccio destro procurandogli un brutto taglio. Immediatamente Harry intervenne con una sequenza velocissima d’incantesimi allontanando il tizio che aveva ferito il suo amico.
-Tutto ok?- gli domandò senza neanche guardarlo. Non ne aveva bisogno per sapere che sul volto di Draco si era dipinta una smorfia. Dopotutto il giovane Malfoy era notoriamente uno strazio quando si parlava di dolore.
-È solo un graffio- minimizzò il biondo passando la bacchetta dalla mano dominante all'altra. Solo l'orgoglio lo stava facendo stringere i denti. Non avrebbe mai accettato di farsi vedere debole da una manica di Grifondoro. Più tardi si sarebbe lamentato, avrebbe insultato il responsabile della sua ferita e si sarebbe sbizzarrito ad immaginare cosa gli avrebbe fatto se solo l'avesse preso. Adesso si stava solo mettendo in mostra a beneficio dei parenti Harry.
Con Diagon Alley sotto attacco non ci volle molto perché gli Auror e l'Ordine della Fenice intervenissero. Dopo di che lo scontrò non si prolungò troppo. Ai combattenti sembrò che passasse almeno un’ora prima che la battaglia terminasse ma in realtà non fu così. Dopo il ritiro dei Mangiamorte gli addetti ai soccorsi si trovarono davanti danni non indifferenti sia in termini di vite umane recise che di distruzione nuda e cruda. Gli unici rumori a turbare l’agghiacciante silenzio erano i lamenti dei feriti e il pianto di chi era sopravvissuto solo per scoprire che i propri cari non c’erano più.
Harry e Draco se ne stavano in disparte da tutto quello. Erano appoggiati al muro di un edificio e osservavano le persone muoversi attorno a loro con freddo distacco. Qualche metro più in là James, Sirius, Remus e Lily parlavano con Alastor Moody e Kingsley Shacklebolt.
-Come va?- domandò Joshua avvicinandosi ai due Serpeverde. Harry alzò un sopracciglio perplesso. Il ragazzo con i capelli rossi indicò il braccio di Draco.
-Non è niente- minimizzò il Malfoy stringendosi l’arto ferito. Era ancora più pallido di quanto fosse normalmente e provava parecchio dolore, ma non poteva di certo esibire il marchio nero in un luogo pieno di Auror. Nemmeno il più stupido dei Mangiamorte l’avrebbe mai fatto.
-Hai troppo sangue addosso perché quello possa essere definito “niente”- ribatté Lily mentre si avvicinava loro. Cercò di prendere il braccio del giovane Malfoy per controllarlo e contemporaneamente il ventenne cercò di ritrarlo. La manica si strappò... rivelando il marchio nero.


Nota dell'autrice:
Ebbene si, sono tornata e stavolta vi garantisco che non ci saranno più interruzioni giacché ho finito di scrivere: "L'Altra Faccia della Medaglia". Abbiate ancora un poco di pazienza perché siamo agli sgoccioli ;)

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Capitolo 44
*** Capitolo 43 ***


L'Altra Faccia della Medaglia


Capitolo 43 - La verità


Non appena l'incauta premura di Lily aveva rivelato il marchio nero di Draco, tutti gli Auror in grado di vederlo si erano mossi per prendere in custodia il giovane Malfoy. Era stata questione di un attimo. La manica si era strappata e Sirius, Lily, Kingsley e Moody avevano estratto le bacchette e gliele avevano puntate addosso. Persino Remus e James avevano avuto la stessa reazione istintiva. A fermarli a metà dell'azione, solo la consapevolezza di non poter fare materialmente niente. D'altronde era scontato che un Auror reagisse a quel modo. Di nuovo, incantesimi di tutte le colorazioni illuminarono la strada. L'imprevisto fu il primogenito dei Potter.
Harry si era piazzata tra l'amico e gli Auror ed aveva deviato tutte le maledizioni con una velocità e una noncuranza che aveva del sorprendente se si considerava le capacità che aveva dimostrato fino a quel momento. Solo Joshua era rimasto in disparte senza sapere cosa fare. Sapeva come comportarsi in combattimento, sapeva cosa fare nel caso in cui si fosse trovato davanti ad un Mangiamorte e conosceva quasi a menadito il manuale dell'Auror. Quello che non sapeva era come reagire se tuo fratello si mette a difendere a bacchetta sguainata un amico col marchio nero ben visibile sul braccio. La pioggia di luci si interruppe e Harry abbassò la bacchetta. Il braccio della mano che la impugnava era disteso lungo il suo fianco ma l'espressione del suo viso era tutt'altro che rilassata.
-Harry fatti da parte. È un Mangiamorte. Dobbiamo arrestarlo-
-Quattro contro un uomo ferito. Veramente molto nobile e coraggioso da parte vostra- sferzò ironico con un tono che fece venire i brividi lungo la spina dorsale a tutti loro, non tanto perché suonasse terrificante, non lo era, ma per la familiare nota beffarda che conteneva.
-Harry!- intervenne un pallidissimo Draco non appena percepì quel tono. Difficile dire se il pallore innaturale fosse dovuto alla perdita di sangue o qualche altra ragione. Ormai erano quasi undici anni che erano amici e la loro intesa era tale che grazie ad un indizio minimo erano sempre in grado di capire cosa passasse nelle rispettive menti. In pochi istanti Draco aveva capito le intenzioni dell’amico e gli aveva fatto intendere quanto fosse contrario all’idea. Il moretto in risposta fece un unico gesto tramite il quale gli comunicò la sua determinazione: dalla mano della bacchetta sfilò lentamente l’anello nero col teschio e lo lasciò cadere al suolo. Il giovane Malfoy abbassò il capo in un muto gesto di accettazione, ma non privo di dispiacere, fin troppo consapevole delle conseguenze che aspettavano il suo migliore amico.
-Fine del gioco- non appena il limitatore aveva toccato terra un’imponente aura oscura era fuoriuscita, intimidatoria, dal suo proprietario riversandosi sugli Auror stupefatti ed increduli. La famiglia di Harry era paralizzata dallo shock. Al contrario Alastor Moody e Shacklebolt risposero con la prontezza generata da una vita intera dedicata a dar la caccia ai maghi oscuri e si scagliarono contro il ragazzo. Entrambi, così come il resto dei presenti, erano convinti di conoscere piuttosto bene le sue capacità; scoprire che così non era fu la seconda amara sorpresa della giornata.
L’inquietante sorriso che affiorò sulle labbra del giovane mago oscuro mentre adoperava per la prima volta a viso aperto le sue reali capacità in loro presenza rispecchiava quasi alla perfezione quello dipinto sulla maschera di Lord Bargund. Senza perdere altro tempo in inutili esibizionismi afferrò l’amico e smateriallizzò entrambi lasciando gli Auror con l’amaro in bocca.
Quella stessa sera a Grimmauld Place n°12 l’atmosfera non era delle più piacevoli. A risentire del tradimento di Harry oltre alla sua famiglia furono anche i membri originali delle Giovani Fenici. Erano andati a scuola insieme e dopo avevano lavorato fianco a fianco per l’Ordine rischiando anche le loro vite; nonostante i contrasti interminabili nemmeno Ron aveva mai realmente creduto che potesse mettersi dalla parte dei Mangiamorte.
Al brusio persistente delle recriminazioni e nelle discussioni si sovrappose la voce di Lily Potter:
-Io non ci credo!- esclamò con veemenza -Deve esserci un’altra spiegazione. Mio figlio non è un Mangiamorte!- aveva gli occhi lucidi, ma non una lacrima scendeva sul suo viso. Era una leonessa che difendeva il suo cucciolo e non era disposta a sentirlo denigrare sulla base di un’azione che poteva avere mille spiegazioni diverse.
-Forse non avrà il marchio nero, ma ha protetto un Mangiamorte- la cinica affermazione di Moody colpì la donna come un pugno nello stomaco.
-Draco Malfoy è il suo migliore amico. Era ferito e solo contro un gruppo di Auror, chiunque in quella situazione avrebbe reagito allo stesso modo- cercò di difenderlo Joshua.
-Severus, ci sono notizie?- alla domanda del vecchio preside tutti si voltarono verso la porta. Il professore entrò e andò ad occupare il suo posto. Il suo viso era ancora più arcigno del solito.
-Il Lord stava ascoltando il rapporto sull’attacco a Diagon Alley quando i ragazzi si sono materializzati. Draco era privo di sensi. Io e Lucius abbiamo subito soccorso il ragazzo con il benestare del Signore Oscuro-.
-E Harry?- gli domandò speranzosa la madre del ragazzo.
Severus Piton si voltò verso Lily e si trovò ad esitare come non gli era mai capitato in vent’anni.
-Ci ha seguiti mentre trasportavamo Draco e ci ha aiutato a guarirlo-.
-Dobbiamo salvarlo-. Saltò su la rossa con la mente già proiettata sulla missione di recupero. Bruciare la copertura di Severus, il pericolo di attaccare la base dell’esercito oscuro… nulla aveva importanza per lei se non riavere suo figlio.
-Se il Lord avesse avuto intenzione di fargli del male vi avrei riportato il suo cadavere-. Le parole del professore aveva gelato tutti quanti intorno a quel tavolo. Tutti tranne Silente che era rimasto stranamente silenzioso ad osservare l’anello a forma di teschio recuperato da Kingsley. Quell’oggetto era un manufatto oscuro di elevatissimo livello. Il vecchio preside rimuginava su come fosse potuto sfuggire a tutti loro nonostante il ragazzo non avesse fatto altro che esibirlo sotto i loro nasi. Dalle prime osservazioni aveva dedotto che un mago normale con un simile manufatto addosso si sarebbe trovato ad essere quasi un magonò mentre il maggiore dei ragazzi Potter era sempre stato potente per la sua età. Quanto doveva essere grande in realtà il suo potere se un manufatto del genere gliene lasciava abbastanza da surclassare la metà dei membri veterani dell’Ordine?
-Cosa suggerisci?- a porgere quella domanda alla loro spia presso i Mangiamorte, tra lo sconcerto generale, fu James. Sapeva meglio di chiunque che Piton aveva moltissimi motivi per detestarlo. Tutti molto validi, però rappresentava la sua unica possibilità di riavere Harry e ingoiare il suo orgoglio era poca cosa rispetto all’angoscia di sapere suo figlio in mano a Voldemort.
Distratti dalla discussione, nessuno fece caso alla porta della cucina che si apriva finché una voce conosciuta non attirò la loro attenzione in quella direzione:
-Già, Severus... cosa suggerisci?- A parlare, l’oggetto della loro discussione comodamente appoggiato all’uscio con in viso un’espressione enigmatica.
Harry indossava un’aderente tuta nera con un sacchetto legato alla cintura, guanti di pelle e un mantello dello stesso colore con alamari d’argento gli pendeva dalle spalle. Al pollice sinistro, attirava l’attenzione il riflesso della luce su di uno strano anello. Molto simile a quelli che si tramandavano di padre in figlio nelle antiche famiglie Purosangue. Solo che, quello che James aveva dato ad Harry in occasione del suo diciassettesimo compleanno, era da anni in possesso di Joshua.
Per un istante, un unico euforico secondo, ai cari del ragazzo vederlo parve un miracolo, ma avevano appena avuto il tempo di realizzare che sì, era realmente lui che il sorriso gli si era congelato sulle labbra poiché alle spalle di Harry erano comparsi i Mangiamorte.
Raggelati dalla sorpresa e dal tradimento non reagirono mentre gli uomini mascherati entravano nella stanza e un’ondata di potere oscuro liberata dal giovane uomo riempiva l’ambiente ammonendo i membri dell’Ordine della Fenice.
-C-cosa...?-
-Signor Potter, credo che lei ci debba qualche spiegazione- constatò serio il vecchio preside. Il familiare scintillio dei suoi occhi del tutto assente.
Impassibile in viso, Harry si spostò e la migliore illuminazione rese evidente che gli alamari del suo mantello e l’anello che sfoggiava con grande disinvoltura rappresentavano il marchio nero. Aveva i capelli tirati indietro e sulla sua fronte era ben visibile la cicatrice a forma di saetta simbolo del suo legame con l’Oscuro Signore.
-Indubbiamente- ghignò senza degnare di uno sguardo i visi terrei dei suoi familiari.
Alcuni membri dell’Ordine tentarono di reagire, ma si ritrovarono le bacchette dei Mangiamorte premute minacciosamente sulla gola.
-Sono molto curioso signor Potter, come ha fatto a ingannare l’incanto fidelius presente su questa casa?-
Harry sfilo dalla manica un pezzo di pergamena su cui la grafia sbilenca del preside recitava:

Il quartier generale dell’Ordine della Fenice è al n°12 di Grimmaund Place

-Ha dimenticato che per la maggior parte le nuove leve del suo patetico Ordine erano affidate a me? Lo so che avrei dovuto bruciare questo pezzetto di carta subito dopo averlo usato, ma non ho saputo resistere. Trovavo enormemente irritante condurre per mano pivelli senza talento fino a questa “segretissima” base, ma come può ben vedere ho saputo trarre vantaggio anche da questo- sul suo viso comparve un ghigno maligno e freddo come il ghiaccio.
-Cosa ti è successo?- a porre quella domanda Joshua. Vicino a lui James e Lily erano pallidi come fantasmi.
Harry piegò la testa di lato e la sua espressione tornò ad essere enigmatica. -A me? Proprio niente. Mi sono semplicemente stancato dell’ipocrisia di voi tutti che vi ammantate di rettitudine e parole altisonanti su quanto è buono e giusto, ma poi siete i primi a infangare i vostri “ideali” col sospetto e il pregiudizio. Puntate il dito sulla corruzione delle istituzioni, ma non sapete fare altro che dare la colpa di tutto al Signore Oscuro e pestare i piedi come bambini-
-P-perché?- domandò Lily addolorata.
-Cosa madre? Perché non vi ho mai detto quanto la vostra patetica confraternita mi disgusti? Oppure quello che ti preme è sapere perché tradire proprio adesso che ci eravamo riconciliati?- gli occhi di madre e figlio s’incontrarono. Avevano sempre avuto gli stessi occhi, ma mai come in quel momento erano stati tanto diversi. Harry si sentiva insolitamente calmo. Erano anni che si preparava a quel momento, che si torturava pensando a cosa avrebbe provato la sua famiglia per quel tradimento. Aveva immaginato decine e decine di scenari, uno più straziante dell’altro, ma imprevedibilmente ora non sentiva che un grande vuoto nel cuore osservando il dolore e il tradimento dipinti sui loro visi.
-Avreste dovuto fare più attenzione non credete?- domandò ironico il giovane mago oscuro -chi di voi mi conosce da più di un paio d’anni ricorderà che non ho mai fatto mistero di quanto trovi patetici tutti voi. É colpa vostra se la convinzione che fossi solo un ragazzo difficile ha offuscato il giudizio dei “Salvatori del Mondo Magico”. É colpa vostra se avete scambiato il fatto che sia rimasto con un segno di fedeltà-.
-Di certo il fatto di aver costretto un ragazzo a rivolgersi a Lord Voldemort denota una grave mancanza da parte nostra- intervenne con gravità Silente -Ma mi dica signor Potter… Harry, che futuro pensi di avere nell’esercito oscuro? Vale la pena tradire coloro che ti amano per una vita di paura e dolore alla mercé di un tiranno?- Una domanda ad effetto, senza dubbio. E se ci fosse stato chiunque altro al posto del primogenito dei Potter probabilmente avrebbe provocato qualche dubbio, forse persino un ripensamento. Peccato che Harry avesse informazioni che al preside mancavano.
Sorrise con una luce negli occhi che fece venire i brividi a tutti i membri dell’Ordine. Infilò una mano sotto il mantello e ne trasse una maschera. Era bianca e lucida, percorsa da una saetta violacea e con disegnato un sorriso inquietante. A poco a poco la comprensione si fece strada nella stanza contemporaneamente un patronus piombò al centro di quell’insolita assemblea. Fu così veloce che nessuno fece caso a che tipo d’animale fosse. In seguito l’unica cosa che tutti avrebbero ricordato di quel patronus sarebbe stato il suo funereo messaggio, quattro parole che li avrebbero perseguitati per sempre:
“Il Ministero è caduto”



Nota dell'autrice:
Se ricordo bene, l’ultima frase, è l'esatto messaggio che giunge durante il ricevimento di nozze di Bill e Fleur in HP7. Oltre che una citazione, da parte mia vuole comunicare il senso di sconfitta dell'Ordine che, in un sol colpo, scopre che uno dei loro in realtà è il Lord Oscuro in secondo e che il Ministero è caduto nelle mani dei Mangiamorte. Spero di aver raggiunto lo scopo :)

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Capitolo 45
*** Epilogo ***


L'Altra Faccia della Medaglia



Ringrazio Ieahleen per l'assistenza.

Epilogo


7 anni dopo - 1 settembre
Erano più di trenta minuti che Amelia Riddle se ne stava seduta sul proprio baule, già pronto e chiuso con il lucchetto, a osservare sua sorella Melany che cercava il modo portarsi mezza biblioteca del maniero di famiglia nel suo.
-Uff!- Sbuffò Melany. -Voglio un baule magico a sette scomparti come quello dello zio Harry-.
-Mamma ha detto: forse quando saremo più grandi-. Le ricordò Amelia, annoiata. -Hai finito? Voglio salutare il nonno prima di andare e se non ti muovi manderanno gli elfi a prendere i nostri bauli così come sono, pronti o meno-.
Melany alzò gli occhi al cielo, si affrettò ad aggiungere un ultimo libro dentro al baule già straripante e lo chiuse con un colpo secco. -Andiamo, dai. Vorrei evitare i nostri cugini se posso-.
Amelia si alzò ridacchiando, prese la sorella per mano e la trascinò fuori dalla loro camera.
Quell’ala del maniero era sempre silenziosa e tranquilla, ma bastava superare la linea di barriere che divideva l’ala padronale dal resto dell’edificio e subito i corridoi si riempivano di vita. I seguaci del nonno, membri del circolo interno, erano sempre seriosi, indossavano solo tuniche nere e quando passavano loro due stavano attenti a farsi da parte. Amelia e Melany trovavano buffo il modo in cui tutti quei potenti maghi si muovessero in punta di piedi intorno a loro, quasi temessero cosa sarebbe successo se solo lo spostamento d’aria provocato dal loro passaggio avesse scompigliato i capelli delle amate nipoti del Lord.
Quello era il piano più bello del maniero e loro ne conoscevano tutti i nascondigli. Amelia si fermò ad osservare l’arazzo col grande drago addormentato coperto di spine. Ancora si pentiva della volta che, distrattamente, si era chiesta ad alta voce di che razza fosse, sua sorella era andata avanti a illustrare le caratteristiche e le peculiarità dell’ungaro spinato per ore. Si era fermata solo dopo che Amelia, stufa, aveva tossito apostrofandola: “Corvonero”.
-Amy, l’ho trovato!- La richiamò Melany dall’altro capo del corridoio. Accanto a lei la porta di una sala riunioni era socchiusa.

Si era appena conclusa la riunione settimanale coi membri del circolo ristretto insediati al Ministero della magia, alcuni rinfreschi avanzati aspettavano solo di essere ritirati dagli elfi domestici. Lord Voldemort, conquistatore del mondo magico inglese ed eminenza grigia del Ministero britannico rigirò la sua tazza di caffè e osservò il suo secondo in comando con attenzione.
-Cosa pensi del nuovo Ministro?-
-Adeguato, suppongo-. Harry arricciò il naso con fare pensoso. -Sta ancora imparando come muoversi, ma sembra voler seguire le nostre direttive-.
-Sa chi sei?- Indagò serio il signore oscuro.
Il Potter ghignò con un luccichio furbo negli occhi verdi. -Gli assistenti sono invisibili tanto per i politici quando per chiunque altro. Non capirebbe che gli ordini vengono da me nemmeno se tenessi la mia maschera sulla scrivania-.
-Le altre posizioni di potere sono tenute saldamente dai nostri uomini. Se questo Ministro dimostrerà più buon senso dell’ultimo potremo finalmente consolidare la nostra base di potere all’estero-.
-Una cosa da sottolineare è la scarsità di opposizione-. Sorrise Harry riempiendo la tazza del Lord. -La nostra politica per la preservazione delle linee di sangue magico ha ridotto quasi a zero le possibilità di reclutamento dei nostri nemici. Avevi ragione a pensare che i maghi, per quanto possano accettare di morire per un ideale, non sono altrettanto disposti a rischiare di vivere da maghinò-.
Il Lord sorseggiò la bevanda e assottigliò lo sguardo in direzione della porta socchiusa.
-Ci sono problemi, Tom?-
Lui posò la tazza, si alzò e spalancò la porta rivelando due ragazzine curiose. Tom Riddle incrociò le braccia al petto e strinse le labbra. Melany si arrotolò una ciocca di capelli bruni intorno al dito e lo guardò colpevole con i suoi grandi occhi azzurri, Amelia gli sorrise angelica. -Ciao, nonno-.
Harry lo affiancò con un lampo di divertimento nello sguardo. -A quanto pare qui c’è qualcuno che perde tempo a origliare conversazioni riservate piuttosto che finire il baule per il suo primo anno a Hogwarts-.
-Li abbiamo finiti i bauli-.
-Volevamo salutare il nonno prima di partire-.
Il cipiglio del Lord si fece meno severo, scambiò uno sguardo con Harry ed estrasse la bacchetta. -Già che siete qui...- Evocò un cofanetto di legno semplice, senza fronzoli o intagli, ma scrupolosamente lucidato. Al suo interno due serpenti d’argento perfetti fino all’ultima squama riposavano su un cuscino color porpora. -Una piccola precauzione visto che il castello ha un livello di protezione inferiore a quello del nostro maniero-.
Amelia piegò la testa di lato, sbirciando il contenuto del cofanetto. -Per questo mamma insegnerà a Hogwarts quest’anno?-
-Molto bene-, sorrise compiaciuto, -hai indovinato-. Era orgoglioso dell’arguzia della nipotina. Non c’era niente che gli facesse meglio sperare per il futuro delle figlie di Cassandra, l’astuzia di Amelia unita alla vivace intelligenza di Melany gli davano la visione di un impero forte e immune allo scorrere del tempo, come era giusto che fosse.
-Questi sono le vostre guardie del corpo. Il regolamento della scuola limita gli accessori perciò dovrete portarli sempre sotto la divisa-.
-Dobbiamo proprio?- Si imbronciò Melany.
-Non vi mentirò, ci sono molte persone a cui non piace quello che facciamo e i loro figli frequentano la scuola. Non diciamo che li istigheranno contro di voi, ma è pur sempre possibile che questi ragazzi, influenzati da quello che ascoltano a casa commettano qualche sciocchezza-.
-Lavoriamo molto perché nessuno possa risalire a voi attraverso di noi, ma abbiamo bisogno che ci aiutiate a proteggervi. Farete questo per noi?-
-Anche Teddy ne avrà uno?-
-Dipende dai genitori di Teddy-. Rispose Harry, senza sbilanciarsi.
-Zio Harry?-
-Dimmi-.
-Non potresti levare gli inibitori magici ai genitori di Teddy? Se non sono più arrabbiati con voi forse gli permetteranno di frequentarci a Hogwarts-.
Un’espressione grave si dipinse sul viso di Harry. -Non possiamo dare segni di debolezza, lo sapete-.
-Ma...-
-Niente ma-. Harry era pacato, ma deciso. -I genitori di Teddy sono sempre stati parte dei nostri più accaniti oppositori. Se pensassero di poter passare attraverso voi per riprendere a combattere tornerebbe la guerra e questa volta non basterebbe privarli della magia per mettervi fine e Teddy finirebbe per odiarci… dopotutto come dare torto a un orfano?-
-Harry!- Lo richiamò il Lord.
-Tom, ormai sono grandi abbastanza da capire che le buone intenzioni non impediscono che a un’azione non ben ponderata seguano conseguenze terribili-. Nel notare i visi pallidi e gli occhi umidi di lacrime delle bambine Harry si addolcì. -Mi dispiace se sono stato troppo brusco, ma le cose stanno così. Dovete accettarlo-.
Melany tirò su col naso. -Non saremo mai più amiche di Teddy, allora-.
-Questo dipende da voi tre-.
Il Lord prelevò il primo serpente d’argento dal cofanetto, gli sibilò il comando in serpentese: -Protego Melany-. Quello si animò e strisciò intorno al collo della ragazzina per poi immobilizzarsi con gli occhi di topazio aperti. Sistemò il colletto di Melany in modo da nascondere il serpente protettore, le baciò la fronte e ripeté il procedimento per Amelia.
-Buon viaggio, ragazze. Divertitevi a Hogwarts-.

Fine


Amelia & Melany, L'AFdM, Epilogo


Nota dell'autrice:
Angolo autrice: Questa storia mi ha tormentato per anni tra un blocco dello scrittore e un’idea bislacca. Sarò sincera, quando ho cominciato a scrivere pensavo di darle tutt’altra piega, ma lo sapete come sono i personaggi, fanno sempre di testa loro. Sono arrivata al punto di pensare che sarei andata avanti a scrivere questa storia a tempo indefinito tra una svolta di trama e l’ennessimo blocco, ma mi sono imposta di metterci un punto e questo è il risultato. Spero che chi mi ha seguito fino a qui sia soddisfatto... o quantomeno che non sia troppo deluso. Se avete domande, perplessità o altro fatemele, farò del mio meglio per rispondere.
~
Se non si è capito, Amelia sarà smistata a Serpeverde e Melany a Corvonero. Harry e Rowena hanno avuto tre figli: maggiore e minore sono maschi mentre la mediana è una femmina. Cassandra insegnerà trasfigurazione con la direttiva di osservare l’andamento delle nuove generazioni e proteggere la sua famiglia. I membri dell’ex-ordine della fenice vivono tutti sotto inibitori magici così come tutti i soggetti che il nuovo governo considera: “pericolosi”. Nei sette anni che sono passati dalla fine della guerra, chi ha dimostrato di essersi riabilitato ha riavuto il diritto di disporre della propria magia, sebbene sotto una traccia simile a quella messa sui minorenni. Blaise ha avuto una figlia per poi divorziare da Daphne pochi anni più tardi. Draco ha fatto lo scapolo impenitente per anni, poi da un giorno all’altro, ha riunito parenti e amici e si è sposato prendendo tutti quanti di sorpresa. Nonostante le previsioni catastrofiche il suo matrimonio procede a gonfie vele e lui sembra soddisfatto.

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