Il mio amico CR-0C

di Sir Joseph Conrard
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La fine di un'avventura ... o forse no ? ***
Capitolo 2: *** Il mostro del lago Landlake ***
Capitolo 3: *** La storia di Nick e Lungo Corno ***
Capitolo 4: *** Una sorpresa scioccante ***
Capitolo 5: *** La piccola Julia Hopps ***
Capitolo 6: *** In visita al lago Landlake ***
Capitolo 7: *** Un incontro molto ravvicinato ***
Capitolo 8: *** La storia della famiglia Darby ***
Capitolo 9: *** La taverna del vecchio Boe ***
Capitolo 10: *** Informazioni ***
Capitolo 11: *** CR-0C ***
Capitolo 12: *** Salvataggio ***
Capitolo 13: *** Tracce ***
Capitolo 14: *** La fuga ***
Capitolo 15: *** Lungo la strada di casa ***
Capitolo 16: *** Situazioni imbarazzanti ***
Capitolo 17: *** Un cinghiale di nome Sheldon ***
Capitolo 18: *** Mai giudicare un libro dalla copertina ***
Capitolo 19: *** La leggenda del Nailoticus ***
Capitolo 20: *** Arrivi e partenze ***
Capitolo 21: *** La carpenteria di Hector Barbossa ***
Capitolo 22: *** Quasi amici ***
Capitolo 23: *** Il racconto del signor Karp ***
Capitolo 24: *** La Vecchia Querciola ***
Capitolo 25: *** Caccia alla talpa (prima parte) ***
Capitolo 26: *** Caccia alla talpa (seconda parte) ***
Capitolo 27: *** Una cena … “tranquilla”: tra sorprese e ricordi ***
Capitolo 28: *** La fine di una LUNGA giornata ***
Capitolo 29: *** Un nuovo giorno (prima parte) ***
Capitolo 30: *** Un nuovo giorno (seconda parte) ***
Capitolo 31: *** Un nuovo giorno (terza parte) ***



Capitolo 1
*** La fine di un'avventura ... o forse no ? ***


Capitolo uno
La fine di un’avventura … o forse no?


Copertina-Croc

Era passato ormai un mese da quando, nella fiorente e immensa città di Zootropolis, l’agente Judy Hopps era riuscita ha risolvere in modo brillante e straordinario il caso Ululatori Notturni ristabilendo la pace e la tranquillità della città.
Tutto sembrava essere ritornato alla normalità e alla quotidianità. Nessuno si ricordava, o voleva ricordare, il periodo di crisi che la città aveva dovuto affrontare. Un periodo oscuro dove il terrore e la paura avevano dominato per molto tempo oltre a dividere in due la città. Ma poi tutto si era risolto, grazie a una piccola eroina con due lunghe orecchie e a una volpe.

Già … una volpe … nemica per natura dei conigli, Nick Wilde. Chi l’avrebbe mai detto ?

A volte ci dimentichiamo di come la paura possa annebbiare le menti, anche quelle più colte, cominciando ha dare importanza a concetti e pensieri che prima non si consideravano minimamente, facendoli diventare una realtà molto chiara e convincente. Una nemica molto pericolosa, sconfitta dalla collaborazione tra l’agente Hopps e Wilde che, con il loro coraggio, avevano dimostrato a tutti che prede e predatori potevano continuare a vivere in pace tra di loro e aiutarsi a vicenda.

Un ottimo monito per tutti. Questo voleva ricordare la targa di merito posta all'entrata del distretto di polizia di Dawntown, che con il suo splendore e i due soggetti raffigurati, una volpe e un coniglio, rassicuravano chi stava per varcare la soglia del distretto di polizia.

“La sai una cosa carotina ?”
“Cosa ?”
“Ho come l’impressione che nelle foto tu venga un po’ più bassa del solito”
“Ah si ? .. Beh … se non sbaglio, dopo aver ricordato il mio impegno e la mia dedizione nel risolvere il caso ULULATORI NOTTURNI, sulla targa c’è scritto: Vogliamo ricordare, inoltre, il coraggio dimostrato dall'agente Wilde che, con il suo contributo nelle indagini all'ospedale psichiatrico abbandonato Cliffside, ha permesso all'agente Hopps di ritrovare i 15 mammiferi scomparsi.
Coraggio ? Se non ricordo male quella che si è dimostrata coraggiosa e che ha dovuto risolvere la situazione, è stata la sottoscritta. Tu eri impegnato a piagnucolarti addosso. Te lo ricordi vero ?”
“Beh … sì, insomma … era tutta una tattica per …” provò a giustificarsi la volpe
“Non ho bisogno di sentire altro” disse Judy dirigendosi verso l’entrata.
“Almeno non puoi negare che sia un tipo fotogenico”
“Come dici ? Non riesco a sentirti. Avanti, muoviti !”
 
Varcata l’entrata, i due agenti stavano per dirigersi all’arena per ricevere uno dei tanti incarichi giornalieri, quando una voce familiare proveniente dalla reception, seppur con fatica, li chiamò alle spalle
“MMM .. ragafi … ragafi …”
I due interessati si girarono verso il proprietario di quella voce, scatenando la gioia della coniglietta e la stizza della volpe.
“Buongiorno a te a Clawhauser, è sempre un piacere rivederti” rispose Nick con un evidente nota sarcastica
“MMM … uffifo … cof … cof … urgent … MMM” provò ad articolare il ghepardo con la bocca piena di ciambelle
“Ti dispiacerebbe ingoiare e comporre una frase logica di senso compiuto ?”
Il ghepardo deglutì e disse: “Oh, scusami tanto Nick. Ma queste ciambelle sono la fine del mondo! Hanno la glassa al cioccolato e sono ricoperte di scaglie al cocco, le adoro! Poi ci sono queste che sono … “
“Ben, non divagare”
“Giusto giusto. Il capitano vi vuole immediatamente nel suo ufficio”
Judy e Nick si guardarono a vicenda perplessi
“Sei sicuro di aver capito bene ?” chiese Judy
“Sicuro ! Com’è vero che amo le ciambelle e le canzoni di Gazelle” disse il ghepardo addentando una ciambella
“Ok, andiamo subito. Buona giornata Ben” disse Judy salutando il mammifero a macchie, seguita da Nick che lo salutò con un cenno del capo
“Buona giornata” urlò Ben, tornando alla sua postazione “Speriamo non sia nulla di … UAHUUU ciambella alla crema di fragole ! Vieni qui birbantella” disse dando un morso al secondo o ventesimo dolce.
 
Intanto i nostri due eroi si stavano dirigendo verso la loro destinazione, un viaggio di sola andata verso l’ufficio del capitano. Raramente il loro superiore convocava i suoi agenti con così poco preavviso, salvo licenziamenti, o ancor più improbabile, accordare con i suoi dipendenti i tanto attesi e rari giorni di permesso, definiti comunemente FERIE. Arrivati davanti all’ufficio Judy bussò e attese pazientemente il permesso di entrare
“Avanti”
La porta si aprì e i due presero posto sulle due uniche sedie disponibili, mentre venivano scrutati dagli occhi del capitano che non lasciavano trasparire alcuna emozione. Calò un improvviso silenzio, rotto solo dal ticchettio prodotto dagli zoccoli del bufalo che tamburellavano sulla sua scrivania, delimitata da un mucchio di fascicoli impolverati, riguardanti diversi casi, da decidere se archiviare oppure no. Le tende rigorosamente abbassate, non permettevano ai raggi del sole di entrare nella stanza, conferendole così un aspetto lugubre e tetro.
“Bene, agenti Hopps e Wilde. Allora, come state ?”
Una domanda che spiazzò entrambi i presenti. Mai e poi mai, il capitano Bogo si era interessato dell’umore dei suoi dipendenti, MAI. O era un sosia oppure il loro capitano aveva sbattuto la testa o, cosa molto probabile, era in arrivo un licenziamento. Cosa che Nick decise di verificare
“Se devo essere sincero con lei, prima della sua chiamata nella sua selva oscura, che lei definisce ufficio, andava tutto a meraviglia”
Il capitano si girò verso di lui e con tono calmo e inquisitorio rispose
“Allora visto che i miei due migliori agenti stanno bene, non vedo perché dovrei dare loro due settimane di ferie, visto che hanno lavorato così duramente. Anzi, visto che oggi sono in forma smagliante, penso proprio che li rilegherò nella zona più fredda di Tundratown, in divisa estiva a smaltire gli ingorghi stradali per quattro settimane. E uno di loro, farà anche gli straordinari, per imparare a rispettare i suoi superiori. Ti piace come idea Wilde ?”
“Lo scusi capitano” provò a giustificarsi Judy “Le assicuro che non aveva nessuna intenzione di …”
“Sul serio ci da due settimane di ferie ?!” chiese Nick con tono incredulo
“Volevo darvi due settimane di ferie, ma ho cambiato idea e non m’interessa cosa avete da dire a riguardo. Potete andare”
“Capitano, con tutto il rispetto”
“NO, FINE – DELLA – DISCUSSIONE” detto questo ritornò a visionare uno dei tanti fascicoli
“Signore, se posso permettermi …” provò una seconda volta la coniglietta. Ma fu interrotta dalla zampa del capitano che indicò la porta, chiaro segno che non aveva intenzione di continuare la conversazione
“Signore, mi stia a sentire adesso” cominciò Judy con tono deciso e fermo “Da quando sono qui, non mi sono mai permessa di venirle a chiedere qualche giorno di ferie, perché sono dell’idea che bisogna meritarsi un premio per l’impegno che ognuno mette in quello che fa.  Non ho mai disubbidito a un suo ordine e ho fatto sempre quello che mi ha chiesto …”
“Davvero ? Non ricordo nulla del genere nel caso degli Ululatori Notturni” precisò il capitano continuando a visionare i fascicoli
“Questo è vero. Ma le ho dimostrato di avere a cuore il mio lavoro e di raggiungere sempre l’obiettivo nonostante le difficoltà, quanto grandi e difficili possano essere.
Ma adesso sono quasi due mesi che non abbraccio la mia famiglia. Sì, ci sentiamo per telefono, ma non è la stessa cosa … “ concluse con tono malinconico
Il bufalo alzò la testa e, dopo un lungo sospiro, accennò un piccolo sorriso e disse “È questo che mi piace di te Hopps, niente e nessuno ti può fermare, e in più occasioni lo hai dimostrato. Sei riuscita perfino a farmi cambiare idea su di te il primo giorno in cui hai messo zampa nel mio commissariato e difficilmente cambio idea su un animale.
Hai una grande forza d’animo, mentirei a me stesso se non fosse così … D’accordo, ti aspetto fra due settimane”
“Voleva dire ci aspetta fra due settimane” precisò Nick, sicuro di scamparla liscia
“No Wilde, la frase era al singolare”
“Ma … ma …”
“Però potrei ripensarci, in cambio del tuo aiuto a sostenere l’agente McHorn, nei suoi giri di ronda notturni per, diciamo un mese ? Non vede l’ora di passare un po’ di tempo con te, dopo la faccenda della rissa a Rain Forest”
“Ma … ma …”
“Inoltre ha avuto il permesso, dal sottoscritto, di tenerti sveglio durante il servizio con qualsiasi mezzo necessario”
“Ma … ma …”
“Prendere o lasciare. Allora Wilde ?”
“D’accordo ha vinto. Affare fatto”
“Bene, ha quanto pare ho fatto bene ha inserire il tuo nome nella lista delle pattuglie di ronda notturna. Così, se non ti presenti ho anche la scusa di licenziarti in tronco”
“Ma allora lei aveva già programmato tutto !”
“Diciamo solo che conosco bene il mio agente preferito, e poi volevo sentire dalla sua bocca che era d’accordo con me. Sai è un evento molto raro” disse con un sorriso sornione e facendo l’occhiolino “Potete andare, buone vacanze” terminò il capitano tornando ai suoi fascicoli
Mentre i due soggetti, uno al settimo cielo per la felicità e l’altro un po’ meno stavano per uscire dalla stanza, il capitano rivolse un ultimo sguardo a Nick
“Wilde, dovresti ringraziare l’agente Hopps, è sempre lei a tirarti fuori dai guai che combini. Si può dire che sia il tuo angelo custode”
“Ne sono consapevole capitano” disse Nick mentre stava per chiudere la porta
“Un’ultima cosa” disse il bufalo “Se dopo le ferie non ti presenti per i giri di ronda notturni, verrò personalmente a prenderti a casa e, fidati, non ti piacerà”
 
“Sono felicissima !” esclamò Judy saltellando per l'entusiasmo “Non vedo l’ora di farti conoscere i miei genitori, saranno contenti di conoscere il mio partner di lavoro. Inoltre questa settimana, sul lago Landlake c’è la fiera agricola di Bunny Burrow e delle province vicine e altro ancora. Vedrai, ti divertirai”
Nick non rispose, assorto nei suoi pensieri, quando Judy lo riportò con le zampe per terra
“Che cosa avete combinato tu e Mark ?"
“Io e McHorn ? Niente, poi te lo racconterò … un giorno”
“Va bene. Questa giornata si è conclusa proprio bene” disse la coniglietta “Non solo ho avuto due settimane di ferie, ma ho visto una volpe di mia conoscenza essere incastrata da un vecchio bufalo e poi salvata da una coniglietta ottusa. Stai cominciando a perdere colpi, lo sai ?” e scoppiò a ridere
“Non c’è nulla di divertente” disse Nick procedendo a passo svelto verso il parcheggio
 
Intanto in un luogo sconosciuto
 
Un ticchettio provenite dalla porta attirò la sua attenzione
“Avanti” disse con tono autoritario
Nella stanza entrò un dingo vestito di camice bianco “Signore, i preparativi sono stati ultimati. Il prototipo è pronto per essere collaudato. Aspettiamo solo un suo ordine”
“Molto bene. Rilasciatelo nel lago Landlake. Limitatevi ai comandi base e soprattutto, non attirate l’attenzione dei civili. Se tutto va bene, cambieremo il mondo”
“Sì signore” rispose il dingo uscendo dalla stanza e lasciando solo l’individuo con i suoi pensieri.





Lo studio dell'autore


Salve a tutti e se siete arrivati fin qui, vi ringrazio di cuore per aver dedicato 5 minuti del vostro tempo per leggere la mia storia, che preciso, è solo all'inizio. E ripreciso, è la prima che pubblico su questo fandom. E ripreciso, di nuovo, sono molto agitato, perchè non so quello che ne verrà fuori XD
Arriveranno tante di quelle sorprese che voi non avete idea
Se volete lasciare una recensione ne sarei veramente felice, anche per capire cosa non vi piace, che cosa dovrei sitemare, un po' tutto...
Detto questo vi saluto e ci vediamo al prossimo capitolo
Alla prossima

J. Conrard

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Capitolo 2
*** Il mostro del lago Landlake ***


Capitolo due
Il mostro del Lago Landlake

“Oh insomma ! Eppure ti ho chiamato 30 minuti fa e ho aspettato un’ora fuori da casa tua, per evitare di arrivare in ritardo, possibile che sia così ogni volta ?”
“Coniglietta ottusa, eppure dovresti conoscermi. Ho un orologio biologico troppo preciso, non puoi pretendere di cambiare il mio metabolismo da volpe”
La coniglietta non rispose, ma si limitò a concentrarsi sulla guida
“E come se non bastasse ci si è messo di mezzo pure il traffico” esclamò stizzita
“È inutile che continui a lamentarti carotina, finirai col farti venire il doppio delle rughe su quel tuo tenero visino” disse Nick in tono sarcastico
Judy si girò verso di lui e, con uno sguardo che avrebbe potuto polverizzarlo sul posto disse
“Giuro che se perdiamo il treno …”
“Che cosa ? Mi obbligherai a portarti in braccio fino a Bunny Burrow ?”
La coniglietta, colta di sprovvista e impreparata a quella risposta, cercò di articolare una frase: “Beh … io …”

Era troppo divertente vederla in quelle condizioni, tutta rossa e imbarazzata. Scena alla quale Nick non poté che ridere.
“Non ti preoccupare, vedrai che arriveremo puntuali. In caso contrario mi inventerò qualcosa” disse una volta finito di ridere
“Certo come no”
“Coniglietta di poca fede, quando mai ti ho deluso ?”
“Beh …”
“Che cosa vorresti dire ?”
 



Nel frattempo, nella Contea di Bunny Burrow ...

Il lago Landlake, un posto dove pace e tranquillità regnavano incontrastate, facendo di quel luogo un piccolo paradiso dove il tempo sembrava essersi fermato. Un grande lago di forma ovale, incastonato in una foresta di conifere e latifoglie, che abbellivano quel luogo, circondato da una catena montuosa dalla quale era possibile vedere il bianco candido della neve. Luogo dove sia prede che predatori, di città e di campagna, avevano l’opportunità di riunirsi e divertirsi insieme. Una specie di Zootropolis, senza edifici e strade, verde e al naturale, pura e incontaminata.

I preparativi procedevano a gonfie vele, diversi camion avevano preso posto in un pezzo di sterrato delimitato da delle apposite barriere. Mentre, pian piano secondo una schema preciso, venivano montati i vari stand e impalcature che avrebbero accolto i visitatori.
Tutti gli operai lavoravano con serenità, tranne due individui, vestititi con una divisa arancione, recitante la scritta Penitenziario di Zootropolis, intenti a raccogliere, armati di scopa e paletta, i vari rifiuti che qualche irresponsabile non aveva avuto la cura di buttare.

“Non potevo cadere più in basso di così. Una volta ero il miglior tiratore di Zootropolis e adesso mi sono ridotto a raccogliere lattine e cartacce” esclamò il grosso montone, raccogliendo con stizza un fazzoletto usato
“Uhè uaglione nun te lamentàr. Neanche a me piace questo lavoro. Ma almeno non siamo rinchiusi in una cella 2x2 al freddo e al buio” puntualizzò la donnola raccogliendo a sua volta una bottiglia di birra vuota
“Non dovrei lamentarmi ?
È per colpa di una coniglietta che siamo ridotti a fare i netturbini. Non dirmi che te lo sei dimenticato ... donnolino”
“Donnolisi, Duke Donnolisi. Non fare il tipo divertente con me Doug, nun te convièn” rispose la donnola, togliendosi lo stuzzicadenti dalla bocca, cercando di sembrare più minacciosa possibile
“Inoltre dovremmo ringraziare la coniglietta zampe bianche, è stata lei a mettere una buona parola per noi, visto che abbiamo contribuito nelle indagini. Alla fine ci hanno condannato a fare lavori di pubblica utilità”
“Questo è vero, ma mi brucia il fatto di essere stato incastrato da un animale più basso di me”
Donnolisi scoppiò in una fragorosa risata
“Ride quello che è stato minacciato da un animale più basso di un coniglio” disse Doug con una nota sarcastica
“Sì però, quello è un altro discorso … insomma … è nu’ tipò pericolòs” provò a giustificarsi Duke, ripensando all'incontro avuto con Mr. Big e al tuffo nell'acqua gelata che, fortunatamente, aveva evitato

Ad un certo punto una terza voce si intromise nella conversazione tra i due animali
“Se continuate a parlare significa che avete finito, molto bene. Cominciate pure a pulire il lago, la barca è lì che vi aspetta sul molo” disse una lince con la divisa verde e una stella posta all’altezza del cuore
“Non crede che ci meritiamo una pausa ? Stiamo lavorando da stamattina”
“Prima finite e prima andrete in pausa. Muovetevi !”
“Subito sceriffo”
 
I due animali si diressero subito verso il molo, dove ad aspettarli c’era una vecchia barchetta di colore verde scuro, i lati erano entrambi consumati dal tempo, la vernice si era scrostata impedendo di leggere il nome della bagnarola. Dentro vi era soltanto una piccola cassetta contenete una pistola di segnalazione e una torcia, il tutto appoggiato su un fondo ricoperto di toppe, segno di tanti anni di onorato servizio. Infine vi era un piccolo motore arrugginito che avrebbe potuto cadere a pezzi da un momento all’altro.

“E questa sarebbe una barca ? Non ne neanche una barca, è solo un pezzo di legno rattoppato con un piccolo motore, ma dico ..”
“Uhe … corna ricurve … ti hanno mai detto che sei un tipino un po’ nervoso ? Siedìt e beviamòc caccos” disse la donnola sedendosi sul bordo del molo
“ Sì, certo … cosa ci beviamo … quest’acqua putrida di lago ?”
“Guarda e impara” detto questo Duke tirò fuori dalla sua uniforme arancione due lattine di birra “Non fare i complimenti e soprattùtt nun chiedèr comm teng fatto a prendèrl”
“Grazie” disse il montone prendendo la lattina e sedendosi sul pontile.
“La sai una cosa ?” disse la donnola
“Che cosa ?”
“Una volta finita di scontare la mia pena, aprirò un negozio di noleggio per DVD … in modo legale, ovvio. Voglio proprio cambiare vita”
“Stai scherzando ?”
“No. Ci è stata data una seconda opportunità, perché sprecarla ? Se c’è la fatta o’ trafficànt e’giaccioli, o’ geniò ra’ truffa, chiamato Nick Wilde che è addirittura diventato uno sbirro possiamo farcela anche noi, non credi ?
“Penso di sì”
“Bene, allora nu’ brindisi … a una nuova vita”
“A una nuova vita”

Una volta finite di scolare le due lattine e averle rigorosamente buttate, i due si prepararono a salire sul loro mezzo di trasporto
“Si sicurò ca’ nun affondamo prima e’ arrivàr o’ centrò ro’ lago ?" chiese preoccupato Duke "Perchè me pare e salire su nu pezzo e groviera " disse indicando il fondo della barca tappezzato di toppe
“Tranquillo, se ha retto fino adesso ... al massimo ci faremo una nuotata” disse il montone dirigendosi verso il motore, tirandone la cordicella
Il ferro vecchio scoppiettò per 3 e 4 volte, poi si spense.
“Ehm … riprovo” e tiro una seconda volta, niente
“Accidenti, ma che …” e tirò una terza, poi una quarta, una quinta, ma nulla
“Accidenti a questo motore dell'800, facciamo prima ad andare a nuoto” disse Doug tutto affaticato
“Permetti” disse Duke tutto sicuro di se
“Umpf … accomodati”
La donnola si avvicinò al motore, prese la cordicella e tirò un colpo secco, dopo di che, quando il motore stava per spegnersi gli tirò un calcio e il motore si accese.
“Ma come ..” disse Doug incredulo
“Facevò sempe accussì ppe far partir a’ macchinètt ro’ cafè…”
“D’accordo, muoviamoci”

Detto questo la piccola imbarcazione raggiunse velocemente il centro del lago e i due animali cominciarono a raccogliere i rifiuti. Un vero peccato che degli irresponsabili avessero sporcato quel bel luogo, simbolo di divertimento e felicità. Ma sott’acqua, c’era qualcosa che aveva seguito la piccola imbarcazione e adesso stava osservando, a debita distanza, i due animali che si sporgevano per raccogliere qualcosa. In modo silenzioso e furtivo, la figura si avvicinò ancor di più, puntò lo strano oggetto che la zampa della donnola stava per prendere, tirandolo sott’acqua

“Ehi … ma che cavolo ... “disse Duke, quando vide una lattina sparire sott’acqua prima che potesse prenderla
“Che c’è ?” rispose allarmato Doug
“Niente, me lo sarò immaginato” detto questo continuarono il loro lavoro



Dopo neanche un minuto ...



“Ehi dov’è finita ?” esclamò il montone quando vide una bottiglia vuota sparire nel profondo del lago
“Che c’è ?”
“La bottiglia non c’è più”
“Si vede che qualche pesce voleva farsi nu goccet”
“No, qualcosa la presa dal di sotto e trascinata sul fondo”
“Andiamo, non crederai mica alle parole di quel vecchio al bar, sull’esistenza di un mostro in questo lago. Aveva bevuto qualche birra di troppo e poi me sa ca’ nun aveva tutte e rotell o’suo posto”
“Sarà … ma ti dico che qui sta succedendo qualcosa”
“Oh ... avanti
Stai diventando paranoico”
“Facciamo una prova” detto questo il montone prese una lattina e la lanciò poco più in la, circa tre metri, da dove si erano fermati. Quando la lattina toccò la superficie del lago, dopo neanche 5 secondi,  sparì sott’acqua
“Secondo te, questo è normale ?” disse Doug indicando il punto dove la lattina era sparita
“Questo non prova niente” disse la donnola. Concetto che fu smentito quando, da un punto imprecisato del lago, partì la lattina che il montone aveva lanciato e atterrò perfettamente nella loro imbarcazione. Entrambi si guardarono in modo stupito, mentre era cominciata a formarsi una sottile nebbia che conferì a quel luogo qualcosa di spettrale.
“Non so te, ma io me ne andrei alla svelta da qui”
“Concordo, accendi il motore”
Duke si precipitò e accese il motore e si diressero a gran velocità verso la riva del fiume

“Questo coso non può andare più veloce ?”
“Mi dispiace capitano, questa è la velocità massima”
“Ehi cos’è quello ?”
La barca si fermò e non poco distante, verso la prua della barca, a circa 2 metri,  i due riuscirono a scorgere, in una zona nella penombra del lago, qualcosa che usciva dall’acqua, in realtà c’era qualcosa che galleggiava.
“Sarà un qualche ramo, ci sono state delle tempeste ultimamente” disse in tono nervoso Doug
A un certo punto la sagoma si girò lentamente di 90 gradi cominciando ad assottigliarsi finché non rimase un semicerchio, che avrebbe potuto essere scambiato per uno scoglio. Se non per il semplice fatto che, una vicina all’altra vi erano due luci fosforescenti di color giallo ambra, il tutto contornato con un ringhio sommesso.
“ANDIAMOCENE DI QUI” urlò il montone “MUOVITI”

La barca riprese la sua corsa, intanto il cielo si era oscurato e stavano già cominciando a cadere le prime gocce d’acqua.
“Perfetto ! Abbiamo anche l’ambientazione da film horror ! Morirèm tutti e duje, e io ca avevo deciso e rigare dritto” piagnucolò la donnola
“Penso che l’abbiamo seminato, non vedo nu...” non riuscì a terminare la frase che la barca urtò violentemente contro un ostacolo che si trovava a prua, facendo impennare in avanti la bagnarola e spegnere il motore. Segno che avevano urtato qualcosa di veramente grosso.
Ancora dolorante, Doug cercò di capire dove si trovava, finché non incontrò lo sguardo pietrificato della donnola che guardava dietro di lui. Prese la torcia contenuta nella cassetta, si girò lentamente, puntando il fascio di luce davanti a loro e vide, colui dal quale stavano scappando.
“IL MOSTRO DEL LAGO !!” queste furono le ultime parole che riuscirono a pronunciare
 
Intanto sulla riva del lago, la lince si stava innervosendo “Accidenti, dove sono finiti quei due. Mi toccherà andare a riprenderli”
A un certo punto sentì dal lago provenire delle urla e un gran baccano, poi un ruggito che non apparteneva a nessun animale sulla faccia della terra, poi il silenzio.
 



Intanto in stazione a Zootropolis …

“Meno male, c’è l’abbiamo fatta” disse Judy accomodandosi sul sedile del treno
“Che ti avevo detto, era tutto calcolato”
“Certo come no”
“Non dovresti chiamare i tuoi genitori per avvisarli che stai arrivando ?”
“Non ci penso nemmeno, sarà una sorpresa. D’altronde che cosa mai potrebbe andare storto ?”
“Già hai ragione” disse Nick, sedendosi a sua volta, mentre il treno lasciava la stazione di Savana Centrale
“Cosa mai potrebbe andare storto ?”
 



Intanto in un certo di comando, in un luogo sconosciuto …

“Signore, abbiamo perso il segnale col prototipo” affermò allarmato un lupo, seduto su una sedia, mentre osservava diversi monitor
“Che cosa !?” esclamò il dingo vestito di camice bianco
“Aveva incontrato due civili e stava cercando di comunicare con loro. D’altronde è programmato per questo, apprendere e imparare”
“Riprova ancora, io andrò ad avvertire il Sig. Sailas” disse il canide dirigendosi verso l’uscita
“Se qualcuno dovesse vederlo, o peggio trovarlo, andrebbe tutto alle ortiche”





Lo studio dell'autore

Ed eccoci qua col secondo capitolo di questa storia, che mi ha fatto tribulare un botto XD
Sono tornati Doug e Duke, due personaggi che nel film hanno avuto la loro parte di storia, ma nella mia, fidatevi, li rivedrete presto ...
Prima di passare ai saluti, sono doverosi i ringraziamenti.
Allora ... voglio ringraziare di cuore Plando, Redferne e Stillmar che hanno lasciato una recensione, facendomi tanti complimenti per il primo capitolo, grazie di cuore ragazzi. Un ringraziamento speciale va anche ai 93 "lettori silenziosi", ossia i visatori, che hanno avuto il coraggio di leggere questa storia, grazie anche a voi XD
Se non dovessero esserci problemi, ogni Lundeì uscirà un nuovo capitolo, sempre che non ci siano problemi ...
Inoltre, mi scuso con gli eventuali napoletani che leggeranno questo capitolo, essendo calabrese o cercato di avvicinarmi al dielatto napoletano, ma non so se quello che ho scritto sia vero o baggianata ... chiedo venia XD
Intanto ringrazio chiunque lascerà una recensione e vi saluto
Alla prossima

J. Conrard

 

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Capitolo 3
*** La storia di Nick e Lungo Corno ***


Capitolo tre
La storia di Nick e Lungo Corno

Il treno aveva da poco lasciato la stazione, mentre tutti i passeggeri erano seduti comodamente sui loro posti. Il convoglio viaggiava attraverso i vari habitat di Zootropolis, dove il paesaggio e i colori cambiavano in continuazione. Uno spettacolo unico che aveva sempre il suo fascino e splendore.
 
Mentre Judy continuava a guardare fuori dal finestrino, meravigliata da quello spettacolo, come se fosse la prima volta che lo vedeva, venne riportata alla realtà dal suo collega
“Allora carotina, raccontami un po’ dei tuoi genitori”
“O beh … non che ci sia molto da dire …  sono dei bravi mammiferi, i migliori che potessi avere. Mi hanno sempre sostenuta e dato la forza di raggiungere i miei sogni” disse sorridendo e lasciandosi andare nei ricordi “Avresti dovuto vedere la loro faccia quando, a una recita scolastica, gli dissi che volevo diventare un agente di polizia”
“Saranno stati felicemente terrorizzati”
“Sì, infatti una volta terminata la recita, hanno cercato di riportarmi alla realtà, dicendo che non si era mai visto un coniglio poliziotto, ma sapevo che lo facevano solo per il mio bene. Anzi, il loro parere, seppur negativo mi ha spronato ad impegnarmi per raggiungere il mio obbiettivo” fece una piccola pausa “Avresti dovuto vedere il giorno in cui dovetti partire. Mio padre, anche se non lo da a vedere è un tipo molto emotivo …"
“Adesso capisco da chi hai preso la tua forte emotività da coniglietta ottusa”
“Stavo dicendo … erano molto nervosi e orgogliosi, un misto tra orgoglio e paura, ma hanno accettato la mia decisione e nei momenti più difficili, mi hanno sempre confortato come meglio potevano”
“WOW , sembrano dei mammiferi fantastici … e suppongo che tu gli abbia parlato del tuo collega di lavoro”
“Certo che sì ! Mia madre non vede l’ora di conoscerti e papà è felice che abbia stretto una forte amicizia con una volpe, visto la brutta esperienza che ho avuto a 8 anni ”
“Intendi la faccenda del …” disse Nick, indicando la guancia di Judy dove, nascosti dal folto pelo, vi erano quei tre segni invisibili all’apparenza, ma indelebili nella memoria della coniglietta
“Già, ma questo” disse indicandosi la guancia “non ha fatto che spronarmi ancora di più a raggiungere la mia meta. E poi con Gideon, abbiamo già fatto pace, pensa che collabora con i miei genitori. È diventato come uno di famiglia … e lo diventerai anche tu …. se non fai qualche idiozia”
“Non ti preoccupare, questa volpe ha molti assi nella manica”
“Certo …”

Calò un improvviso silenzio, quando ad un certo punto, la coniglietta si ricordò di una cosa molto importante
“Quasi dimenticavo … adesso hai tempo per raccontarmi che cosa avete combinato tu e McHorn”
“Di nuovo con questa storia ?!”
“Dai … per favoreeeee !!!” detto questo la coniglietta sbatté le palpebre, mettendo in vista i suoi grandi occhioni viola
“Noo, gli occhioni da cucciola no. È inutile, non riuscirai mai a farmi parlare” disse Nick incrociando le zampe e girandosi dall’altro lato
Judy continuò imperterrita, finché la volpe non cedette
“E va bene, va bene. Basta che la smetti”
“Ti ringrazio, sei molto gentile” disse la coniglietta in tono sarcastico
“Però dovrai promettermi che non lo andrai a raccontare a nessuno. Questo segreto lo sappiamo solo io, Lungo Corno e capitan Bufalo Muschiato. Se lo dovessero venire a sapere gli altri diventeremmo gli zimbelli del distretto”
“Lo giuro, avanti racconta”
“Allora, ci avevano chiamato per risolvere una rissa che era scoppiata in un locale a Rain Forest, una partita di poker dove qualcuno aveva fatto il furbetto, il solito trucco di avere qualche asso nella manica, letteralmente intendo. Fatto sta che questi due energumeni, un alce e un orso stavano per finire alla zampe.
Noi eravamo di pattuglia nella zona e riceviamo la chiamata d’intervenire. Era il primo giorno con Lungo Corno, un tipo simpatico e dolce, ma non farlo mai arrabbiare”

 
Flash Back


“Eccoci arrivati” disse McHorn, parcheggiando la vettura d’ordinanza fuori dal locale Juice Lucy “E a quanto pare siamo arrivati giusto in tempo” disse il rinoceronte quando vide, una sedia mandare in frantumi una finestra e finire in mezzo alla strada “Devono essere piuttosto arrabbiati”
“Si vede che era una mano importante a giudicare da quanta foga ci stanno mettendo” disse Nick ascoltando le urla che provenivano all’interno del bar
“Meglio intervenire subito, prima che radano al suolo l’intero quartiere. Chiama Delgato e Wolfard, forse ci servirà un aiutino” disse il rinoceronte scendendo dal veicolo, mentre la volpe aveva preso in mano la radio
 
“Bel lavoro ragazzi” disse Wolfard, spingendo il grosso alce ammanettato dentro la vettura “Adesso ci pensiamo noi a portrali al commissariato”
“Sicuri che non volete un passaggio ?” chiese Delgato mentre si sedeva al posto di guida
“Andate pure ragazzi io e Wilde, dobbiamo finire ancora il nostro giro di ronda notturna. Ci vediamo domani e grazie ancora dell’aiuto” disse McHorn salutando i due colleghi

Mentre i due agenti si stavano dirigendo verso la macchina, McHorn venne colto alla sprovvista da Nick, che urlò
“Ehi, Lungo Corno, al volo !” detto questo lanciò le chiavi del veicolo al rinoceronte che, un po’ per la sorpresa e un po’ per la scarsa illuminazione non riuscì a prendere, facendole finire in un tombino di scolo
“Come mi hai chiamato ?! E dove sono andate a finire le chiavi?” chiese Mark tutto allarmato
“Non dirmi che non le hai prese”
“Sei tu quello che ci vede al buio, quindi trovale”
La volpe si avvicinò al tombino e cominciò ad osservarlo per un paio di minuti, dopodiché si girò verso il mammifero e disse con una tranquillità fuori dal normale
“Eh già … sono cadute proprio qui” disse indicando il tombino
“Ma sei serio ?! Come ti è saltato in mente di …” la frase venne interrotta da una fragorosa risata di Nick che mostrò le chiavi sotto al muso del rinoceronte
“Ti stavo solo prendendo in giro, eccole qua”
“Ma come …”
“Pensavi veramente che avrei fatto una cosa simile ?” disse la volpe continuando a ridere, seguita a ruota dal rinoceronte che gli diede una fragorosa pacca sulla spalla. Talmente forte che, date le ridotte dimensioni della volpe, la fecero sobbalzare in avanti con l’effetto di far cadere le chiavi nel tombino di scolo della discordia, questa volta per davvero.

Calò un silenzio di tomba. Nick guardava la sua zampa ormai vuota, mentre il suo collega lo fissava a sua volta. Ad un certo punto la volpe si girò verso il rinoceronte aspettandosi il peggio, cosa che fu smentita quando il grosso mammifero riprese a ridere
“Non ti preoccupare, c’è la chiave di scorta in macchina”
“Perché non me l’hai detto prima ?”
“Per ricambiarti con la stessa moneta, così impari a scherzare col fuoco” disse il rinoceronte tirando la maniglia dell’autovettura che però non si aprì. Riprovò una seconda volta, ma niente da fare, la portiera era chiusa.
“Nick … hai chiuso tu la macchina ?”
“Si perché ?”
“Non dirmi che l’hai chiusa con le chiavi che sono appena cadute nel tombino “
“Beh …”
“E suppongo anche che tu abbia lasciato la seconda chiave in macchina”
“Ecco …” provò a dire la volpe, avendo già notato all’interno del veicolo, il secondo mazzo di chiavi appoggiato sul sedile del passeggero

Il grosso mammifero, avendo capito la situazione, appoggiò i gomiti sul cofano dell’autovettura e cominciò a massaggiarsi lentamente le tempie.
“Non ti preoccupare” disse  Nick ottimista “Peggio di così non può andare”
Ironia della sorte, cominciarono a cadere le prime gocce di pioggia, che presto si trasformarono in un violento acquazzone. Quella fu l’ultima goccia che fece esplodere il rinoceronte che tirò un urlo, talmente forte, da essere sentito fino al commissariato
“Giuro che se ne usciamo indenni, te la farò pagare con tutti gli interessi ! Anzi, penso proprio di cominciare a darti un anticipo” detto questo cominciò a rincorrere la volpe intorno al veicolo
“Su andiamo Lungo Corno, non serve fare così” disse la volpe cercando di scappare dal suo inseguitore
“ E non chiamarmi Lungo Corno !”

 
Fine Flash Back


“ Data la sua grossa mole, alla fine si è arreso e abbiamo aspettato tre ore sotto la pioggia finché un’automobilista non ci ha trovati e portati al commissariato, dove abbiamo spiegato a Capitan Muso Lungo quello che era successo. Fatto sta, che per punizione, ci ha mandati una settimana intera a dirigere il traffico a Sahara Square, nelle ore più calde. Una settimana indimenticabile ...”
Una volta terminata la storia Judy scoppiò in una fragorosa risata
“Ecco, così impari a scherzare con mammiferi più grandi di te” disse fra una risata e l’altra “E anche a scherzare sul lavoro”
“Sì sì … Ricorda la promessa, acqua in bocca”
“Non ti preoccupare il tuo segreto è al sicuro con me”
“Come mai non mi sento rassicurato da questa tua affermazione ?”


 
Avvisiamo i gentili passeggeri che il treno sta per arrivare alla stazione di Bunny Burrow. Vi preghiamo di rimanere seduti finché il convoglio non si fermerà del tutto. Grazie per la comprensione e buona giornata


 
“A quanto pare siamo arrivati”
“Già, finalmente a casa”
“Bene chi ci viene a prendere ?” chiese Nick scendendo dal vagone seguito a ruota da Judy
“Nessuno”  disse con calma la leporide
“E come pensi di arrivare dai tuoi genitori, volando ?”
“No, usando queste” disse la coniglietta indicando le zampe
“Aspetta …” disse la volpe alzando la zampa “Mi stai dicendo che dovremmo andare dai tuoi genitori a piedi ? “
“Certo, fa bene alla salute e poi la casa dei miei dista solo 1 km dalla stazione, in 30 minuti siamo lì”
“1 km ?! Carotina, hanno inventato apposta i veicoli, per spostarsi più velocemente e senza fatica. Mi farai consumare le zampe per 1 km ! ”
“Non vorrai mica che racconti a tutti i nostri colleghi, la storia di te e Lungo Corno … ”
“E tu pensi che ci crederanno ?” chiese con tono di sfida Nick
“Sì” rispose in tono vittorioso Judy “Appena ascolteranno questo”
Tirò fuori, dalla tasca dei pantaloni, l’oggetto che aveva cambiato la vita di Nick, la famigerata, quanto pericolosa, PENNA CAROTA – REGISTRATORE. Judy schiacciò il pulsante e fece partire la registrazione della storia raccontata dalla volpe

“Mi sembra di ricordare questa scena” disse appoggiando la penna sulle labbra con fare pensieroso “Oh sì, adesso ricordo … se non vuoi diventare lo zimbello del commissariato e beccarti una punizione da Mark e da Bogo, dovrai fare esattamente quello che ti dico, se sarò soddisfatta cancellerò la registrazione …. niente di personale tesoro” detto questo la coniglietta cominciò a dirigersi verso l’uscita della stazione, lasciando, alle sue spalle, un Nick rimasto di sasso e a bocca aperta
 “Quanto odio quella coniglietta acuta” disse seguendo la collega


 
Intanto in un ufficio …

Le zampe gli tremavano. Che cosa gli avrebbe detto? Come avrebbe reagito ? Erano queste le domande che assillavano la sua testa. Ad un certo punto, decise di bussare e di affrontare il pericolo

“Avanti”
Lo trovò immerso nei suoi pensieri mentre guardava la foto che aveva sulla sua scrivania
 
“O Fowler, eccoti qui, stavo giusto pensando te. Allora com’è andata la prova ?”
“Ecco signore …”
“Si ? Ha dato i risultati sperati ?”
“Certo ma, …”
“William … che è successo ?”
“Sign. Sailas, abbiamo perso il segale del prototipo. Stava osservando due animali intenti a raccogliere rifiuti su una barca, e ha cercato di imitare quello che stavano facendo, d’altronde è stato programmato per imparare e apprendere.  Ha attirato troppo l’attenzione  e alla fine si è fatto vedere dai due soggetti, dopo di che abbiamo perso il segnale.”

L’individuo non pronunciò una parola
“Sappiamo chi sono questi due individui ?”
“Ci stiamo lavorando”
“Bene occupatevi di loro e soprattutto recuperate 0C. Nessun altro lo dovrà vedere”
“Certo signore”
“Io adesso devo assentarmi per un po’” disse alzandosi dalla poltrona e dirigendosi verso l’uscita “Al mio ritorno voglio avere dei risultati, sono stato chiaro ? Abbiamo sacrificato molto per questo progetto, non  voglio che tutto vada a monte”
“Certo signore” disse il canide, mentre la porta si chiudeva alle sue spalle, lasciandolo solo nella stanaza


Lo studio dell'autore
Salve a tutti ! Eccoci qui con il terzo capitolo
La storia si sta facendo molto interessante, non è forse vero ?
Spero che la piccola avventura di Nick e Mark sia stata di vostro gradimento. Piccolo appunto; Mark è il vero nome dell'attore che ha dato la voce, nella versione originale del film, all'agente McHorn, un tributo a lui per ringraziarlo perchè, da quello che ho potuto leggere, ha conferamto che sarà presente nel seguito del film. Quindi c'è un seguito, ma bisognerà aspettare tanto tempo.  Faccio anche Gossip adesso XD
Riuscirà Nick ad arrivare tutto intero a casa Hopps ? Io questo lo so, ma voi dovrete aspettare settimana prossima XD
Prima di salutarvi, i ringraziamenti. Ringrazio Redferne e Plando per le recensioni nel secondo capitolo, un secondo ringraziamento per Plando per aver messo la storia tra le sue preferite e ringrazio anche Wildefox per averla messa tra le seguite. Grazie a  tutti, veramente !
Se volete, lasciate pure una recensione, per farmi notare tutto ;)
Un salutone e alla prossima

J. Conrard

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Capitolo 4
*** Una sorpresa scioccante ***


Capitolo 4
Una sorpresa scioccante
 
Stava camminando da quasi un’ora sotto il sole cocente, ormai non si sentiva più le zampe
“Carotina, potremmo fermarci un minuto ? Il tempo che le mie povere e delicate zampe riprendano la normale temperatura” disse Nick dirigendosi verso una zona all’ombra, al ciglio della strada e appoggiandosi a una recinzione in legno, che delimitava un campo di carote
“Di nuovo ?!” esclamò spazientita la coniglietta “D’accordo, ma solo un minuto” disse appoggiandosi a sua volta alla staccionata

Calò un silenzio di tomba, rotto solo dalle continue ansimazioni della povera volpe che cercava di riprendere fiato
“Ma dico … vuoi vedermi tirare le cuoia, prima del mio tempo ? Se vuoi vedermi morto, basta che investi con la macchina o che ingaggi un sicario, ma questa …” disse indicando prima la strada e poi le sue povere zampe “ questa è una vera e propria tortura. Si può sapere che cosa ho fatto per meritarmi questo ?”
Per tutta risposta la coniglietta si mise a ridere
“Almeno vedo che qualcuno è felice delle sofferenze che sta passando questa povera volpe, saperlo mi riempie il cuore di gioia”
“Oh andiamo Nick siamo quasi arrivati, non farne una tragedia”
“Avevi detto così anche 30 minuti fa …”
“Ho detto che in 30 minuti saremmo arrivati a casa” precisò Judy “ma visto che un animale di mia conoscenza continua a fermarsi ogni tre per due, ci stiamo mettendo il doppio del tempo” disse rivolgendo uno sguardo di rimprovero a Nick, che rimase in silenzio
“Comunque, superato il vecchio silos dei fratelli Scott e Lou” disse indicando un vecchio silos di colore rosso “c’è una curva che porta direttamente a casa mia”
“Spero di arrivarci tutto intero”
“Su, basta lamentarsi, rimettiamoci in marcia”
“Carotina, ammiro la tua energia e la tua vitalità, davvero … ma un tipo di città come me, non è abituato al clima della campagna, con questo caldo afoso e l’asfalto che raggiunge i 60 gradi. Ho bisogno di tempo per ambientarmi, quindi se aspettassimo ancora 10 minuti …”
“Assolutamente no ! Dobbiamo arrivare prima dei miei genitori, devo ancora incartare il loro regalo”
“Regalo ?! Quale regalo ?”
“Questo” disse la coniglietta tirando fuori dalla giacca viola, una fotografia raffigurante una volpe e una coniglietta che sorridevano. La cosa veramente bella, era la scritta di colore bianco, riportata in basso a destra che diceva: Non preoccupatevi, c’è già qualcuno che mi tiene d’occhio qui

“Allora, cosa ne pensi ?”
“Direi che è perfetta … d’altronde con tipo fotogenico come me”
“Uhmm … che modesto” disse la coniglietta sarcasticamente “Su, muoviamoci”
“Io non mi muovo da questa staccionata e NIENTE E NESSUNO mi farà cambiare idea” disse la volpe incrociando le zampe
“Ne sei sicuro ?” disse Judy giocherellando con la sua famigerate penna-carota
La volpe sgranò gli occhi “Questo è un colpo basso pure per te, e lo sai”
“Andiamo, l’ho già fatto una volta e se ricordo bene, hai collaborato senza battere ciglio”
“Sì, ma quello è un altro discorso …”

Mentre i due animali discutevano animatamente, un piccolo furgoncino, di colore rosa con una striscia bianca, si stava dirigendo nella loro direzione. Quando il conducente intravide i due animali, cominciò a rallentare fino ad accostarsi sul ciglio della strada
“Oh, c-c-ciao Judy”
Entrambi gli animali si girarono verso il proprietario della voce che era sceso dal suo mezzo di trasporto e stava fissando i due soggetti
“Gideon ?!” disse la coniglietta guardando perplessa la volpe con il grembiule da pasticcere “Ciao ! Da quanto tempo non ci vediamo, come stai ?” disse la leporide avvinghiandosi al collo della povera volpe
“Ehi, q-q-q-uanto affetto mi s-s-s-stai dimostrando, c-c-c-osì mi s-s-strozzi” disse Gideon cercando di liberarsi dalla presa della coniglietta

Nick intanto era rimasto immobile a fissare quella scena. Era incredibile  come Judy trattava quel Gideon, come uno di famiglia, come un suo parente. Si vede, che  l’aveva perdonato per come aveva agitato nei suoi confronti quando aveva 8 anni. D’altronde c’era da aspettarselo, lei aveva un cuore troppo grande e buono, un cuore che non poteva covare rancore o rabbia.

“O scusami tanto …” disse la leporide, lasciando la presa e permettendo alla volpe di riprendere fiato
“A proposito, Gideon, conosci il mio partner di lavoro ? Nick ti presento Gideon, Gideon ti presento Nick”
“P-P-Piacere di conoscerti N-N-Nick, J-J-Judy mi ha p-p-parlato molto di t-t-te” disse la volpe porgendo la zampa al suo simile
“Ah, davvero ? D’altronde c’era da aspettarselo, è una coniglietta chiacchierona, non riesce mai a stare con la bocca chiusa” disse Nick stringendo la zampa
Gideon scoppiò a ridere “G-G-Già … s-s-sempre a p-p-parlare e p-p-parlare”
“Per non parlare della sua mania di svegliarsi due ore prima la mattina e di costringere gli altri a fare quello che vuole, pensa che mi ha costretto a farmi il tragitto dalla stazione a casa dei suoi a piedi. Io, che non sono un tipo atletico, sto per tirare le cuoia, si vede proprio che mi vuole bene da morire” disse Nick accentuando l’ultima parola, per far capire la battuta e facendo l’occhiolino alla sua collega, mentre Gideon continuava a ridere
“E poi le sue espressioni facciali sono impagabili, come quella che sta facendo proprio ora, ci potresti fare un calendario” disse la volpe indicando il viso tutto imbronciato della collega e mettendosi a ridere insieme a Gideon

“ S-S-Sei sicuro che sei u-u-un poliziotto ? Perché s-s-secondo me s-s-saresti p-p-perfetto come c-c-cabarettista” disse Grey continuando a ridere
P-P-Penso che a-a-andremo d’accordo i-i-io e te Nick”
“Già lo penso anch’io”
“Bene … se voi due avete finito di prendere in giro un tutore della legge ...” disse la coniglietta dando una gomitata al fianco di Nick “Gideon, per caso hai visto i miei genitori ?”
“S-S-Sì, sono ancora alla b-b-bancarella, e n-n-ne avranno p-p-per un bel po’”
“Perfetto, forza Nick muoviamoci ! “ disse la coniglietta cominciando a correre “Grazie Gideon, ci vediamo alla fiera”
“Adesso pure a correre ?! Te l’avevo detto che era una cosa fuori dal comune” disse rivolgendosi a Gideon “ Ci vediamo” disse la volpe seguendo a ruota la coniglietta
“Dì, la verità l’hai fatto apposta !”
“Non ti sento, continua a correre”
Gideon rimase qualche minuto a guardare quei due animali, finchè non scomparvero dietro al silos dei fratelli Scott e Lou “S-S-Sono proprio una b-b-bella squadra” disse mentre rientrava nel suo furgoncino
 

E così i nostri due eroi arrivarono a destinazione, casa Hopps. Per la verità arrivò Judy, seguita subito dopo da un affaticato Nick, che crollò letteralmente a terra, cercando di riprendere fiato
“Se volevi vendicarti … anf … uff … avrei preferito … aff … preferito … una cinquantina delle tue gomitate micidiali … anf … invece … invece della corsa della morte”
“C’è qualcosa che non va” disse la leporide tutta pensierosa
“Cosa … uff … il fatto che sia … uff … ancora vivo?”
“No, ascolta”
Silenzio … a casa Hopps ? Mai era successo una cosa così. La grande casa a due piani di color arancione, risultava stranamente silenziosa. Non c’era nessuno, né in cortile, né fuori a giocare, né nel grande granaio.
Temendo il peggio Nick disse “È una cosa negativa ?”
“No, è perfetto, siamo arrivati giusto in tempo. I miei ancora non sono arrivati e i miei 275 fratelli e sorelle sono ancora a scuola, abbiamo tutto il tempo per organizzarci” disse Judy dirigendosi alla porta d’ingresso, collocata su un’enorme veranda con un dondolo situato sulla destra

“Non pensi che abbiano chiuso la porta a chiave ?” disse Nick, quando vide la coniglietta tirare la maniglia della porta che non si mosse
“Bene, mi sa che dovremmo aspettare”
“Invece io penso di no” disse la coniglietta tirando fuori dai suoi pantaloni una chiave “meno male che porto sempre con me la chiave di scorta”
Nick la guardò e scosse lentamente la testa
 “Che c’è … me la porto sempre dietro per situazioni di emergenza e per casi come questi. Forza entriamo” detto questo girò la chiave e la porta si aprì.
L’unica cosa che entrambi non avevano considerato, o meglio la coniglietta,  era che, nel gesto di aprire la porta era scattato l’allarme silenzioso che compose automaticamente il numero del padrone di casa
 

Intanto alla bancarella …

“Ascolta Mike, io e te ci conosciamo da una vita, ti faccio un prezzo onesto 20 dollari e non scendo più di così”
“Non fare il vecchio coniglio furbo con me Stu, lo sai anche tu che è un furto”
“È un prezzo da amico, fidati”

Ormai era da circa 10 minuti che stavano contrattando sul prezzo di quelle carote
“Amico sì … ma se scendessi ancora un po’ …”
“No, più in basso di così non scendo”
“Oh andiamo … e tu Bonnie non dici niente a questo zuccone di tuo marito ?” disse il vecchio furetto, con un paio di grossi occhiali da vista, rivolgendosi alla coniglia che li stava guardando con un sorriso stampato sul muso
“Ah no, è una faccenda che riguarda solo voi due …”

Ad un certo punto il telefono di Stu cominciò a squillare e, quando lo prese per leggere il messaggio, diventò bianco come la neve
“Mike dobbiamo rimandare la contrattazione, adesso ho un impegno molto urgente” disse il coniglio prendendo le chiavi e dirigendosi di corsa verso il furgoncino “Tesoro muoviti ! E intanto comincia a chiamare lo sceriffo Bishop”
“Ma che cosa … ?” dissero entrambi gli altri due animali
“Dai, Bonnie, veloce !”
La coniglia si diresse velocemente sul furgone e altrettanto velocemente salì a bordo allacciandosi la cintura
“Mi vuoi dire che sta succedendo e perché stai guidando come pazzo ?!” urlò Bonnie in prenda al panico
“Sapevo che installare quell’allarme silenzioso avrebbe funzionato, dopo i furti avvenuti giù al paese, sapevo che prima o poi avrebbero cambiato zona. Sono stato più furbo di loro, passerò alla storia come il coniglio che ha incastrato una banda di delinquenti”
“Vuoi dire che …”
“Si cara, qualcuno è entrato poco fa a casa nostra”
 

A casa Hopps …

“Allora sentiamo, che cosa avevi in mente ?”
“Non ne ho la più pallida idea”
“Quindi fammi capire, siamo entrati in casa dei tuoi senza avere un piano ?”
“Beh, prima di tutto dobbiamo incartare il regalo. Io vado in camera mia a prendere la carta da regalo, tu vai in cucina a prendere le forbici e poi raggiungimi”
“Aspetta un secondo” disse la volpe alzando una zampa ”qui ci sono 275 stanze, mi dici come faccio a sapere qual è la tua ? Tiro a indovinare o fermo un passante e chiedo indicazioni?”
”Andiamo, tu hai un ottimo fiuto”
“Beh … di questo ne ero consapevole, d’altronde …
Ma dov’è finita ?”
 

Intanto fuori …

Il piccolo furgoncino aveva parcheggiato fuori dalla proprietà, dietro a un albero per mimetizzarsi meglio
“Non sono venuti in macchina … forse sono già dentro …” disse Stu scendendo dal mezzo e dirigendosi verso l’entrata della proprietà
“Adesso gliela farò vedere io “ disse tirandosi su le maniche e dirigendosi verso la porta che era ancora semichiusa
“Tesoro fermati ! Vuoi farti ammazzare ?”
“Non ti preoccupare cara, ho con me l’arma segreta” disse facendo l’occhiolino “Tu aspetta lo sceriffo e controlla che non scappino” detto questo entrò in casa
 
Un gran silenzio regnava sovrano, un silenzio fuori da comune. Zitto zitto, Stu varcò l’uscio e, dopo aver superato un lungo corridoio, sbirciò dalla porta che dava sul salone, tenendosi pronto al peggio. Nessuno, eppure era in salotto che c’erano oggetti di valore da poter portare via, come mai non avevano puntato prima quelle. Controllò anche le scale che portavano al secondo piano, tutte le luci erano spente, quindi dovevano essere ancora al piano terra, ma dove cercare prima ?

Mentre era immerso nei suoi pensieri, uno strano rumore, proveniente dalla cucina, attirò la sua attenzione, seguita da un sussurro
“Accidenti a me, giuro che se la trovo, gliela faccio pagare cara stavolta”
Una voce che non aveva mai sentito. Stava parlando di qualcun’altro, possibile che avesse rapito una delle sue figlie per farle del male, forse stava cercando la più piccola che era scappata e si era nascosta chissà dove. Doveva intervenire all’istante.
Silenziosamente raggiunse la porta della cucina, passando per il salotto. La porta era socchiusa e dentro vide l’ombra di un’animale, di un predatore poco più alto di lui che, a giudicare dal rumore, stava rovistando un po’dappertutto.
“Ah, vi ho trovato finalmente !” esclamò la voce. Forse aveva trovato una delle sue piccole “Adesso facciamo quello che dev’essere fatto”
Doveva fermarlo,  ora o mai più.

Aprì la porta e in contemporanea accese la luce e fece partire il colpo del teaser che colpì il povero malcapitato che cadde a terra con un sonoro tonfo.
“AHA, l’ho preso. Bonnie vieni a vedere !” urlò Stu, tutto trionfante
Dopo neanche 10 secondi arrivò la coniglia accompagnata da una lince vestita di verde, lo sceriffo Bishop
“Caro stai bene ?”
“Certo, ho colpito questo furbastro prima che potesse fare del male a qualcuno” disse indicando la volpe con la camicia hawuaiana distesa sul pavimento, con in mano delle forbici “Sceriffo, è  tutto suo”
“Ottimo lavoro sign. Hopps, adesso ci penso io”
“Ma che sta succedendo qui ?” entrambi i presenti si girarono verso la nuova arrivata che continuava a guardare, con uno sguardo incredulo, la volpe che era per terra
“JUDY !”urlarono entrambi i genitori abbracciando la figlia
“Allora ecco chi stava cercando. Hai rapito mia figlia e sei venuto a casa nostra a chiedere un riscatto, beh ti è andata male, sappi che nostra figlia è il miglior agente di polizia al mondo e tu ti sei messo contro la famiglia sbagliata” disse Stu tutto orgoglioso di sé
“Tesoro stai bene ? Non ti ha fatto del male” chiese Bonnie tutta preoccupata
“Evidentemente è ancora sotto shock per quello che ha passato, ma non preoccuparti, questo tizio non la passerà liscia” disse lo sceriffo avvicinandosi verso la volpe, tirando fuori le manette

“Ma che state dicendo ?!” disse la coniglietta precipitandosi verso la volpe
“NICK, NICK ! Andiamo svegliati ! Giuro che se è un altro dei tuoi scherzi io …”
“Nick ?! Intendi dire …”
“Sì, papà il mio collega di lavoro”
Calò un improvviso silenzio
“O mamma mia ! Stu, che cosa hai fatto ?!”
“Beh … non mi aspettavo certo di trovarmelo a casa mia e poi non l’ho mai visto di persona,  scusa come facevo a saperlo ?”
“Avanti Nick, giuro che cancellerò quella registrazione, promesso …” disse Judy con le prime lacrime che cominciavano a rigarle il volto “Ti prego … non mi lasciare”

“Carotina, se continui a stritolarmi così ti lascio per davvero” disse la volpe sussurrando
“Nick ?” chiese incredula la leporide
“E chi sennò ?” disse la volpe con un piccolo sorriso
“Sei vivo !” disse la coniglietta continuando a stringere il partner
“Ma lo sarò ancora per poco se continui a stritolarmi …”
“Scusa, scusa …” disse la leporide, lasciando la presa e permettendo alla volpe di riprendere fiato
 

5 minuti dopo …

“Bene sono contento che sia stato solo un malinteso” disse lo sceriffo dirigendosi verso la sua vettura
“Non rimane a bere qualcosa, sceriffo ?”
“La ringrazio signora Hopps ma sono ancora in servizio, magari un’altra volta. Devo ancora occuparmi di un paio di faccende al Lago Landlake. Anzi, mi farebbe molto comodo se poi, sua figlia facesse un salto da me, perché ho due teste calde che non vogliono collaborare “detto questo la lince salutò con un cenno del cappello e salì a bordo della volante
“Glielo dirò senz’altro sceriffo” disse Bonnie salutandolo e dirigendosi verso la veranda, dove un povero e dispiaciuto Stu stava cercando di scusarsi in tutti i modi
“Figliolo, ascolta, mi dispiace di averti sparato”
“Non si preoccupi signor Hopps, è tutto a posto” disse la volpe massaggiandosi il punto in cui il teaser l’aveva colpito
“Sei sicuro di sentirti bene Nick ?”
“Tranquilla signora Hopps ho affrontato di peggio”
“Ah … quante formalità ! Chiamaci pure Stu e Bonnie e benvenuto a casa Hopps” disse Stu stringendo la mano di Nick “Judy ci ha parlato molto di te, non vediamo l’ora di conoscerti meglio”
“Vedrete,sarà un’esperienza elettrizzante
Stu cominciò a ridere di gusto seguito a ruota da sua moglie
“Sentì un po’, ma cosa ci facevate da soli in casa nostra ?” chiese il coniglio curioso
“Beh, ecco …” provò ad articolare Judy
“Voleva farvi una sorpresa scioccante
“Adoro già questo ragazzo” disse Stu, dando una pacca sulla spalla alla volpe, continuando a ridere
 


Lo studio dell’autore
Ed eccomi di nuovo qua, puntuale come sempre
Finalmente Nick a conosciuto i genitori di Judy, anche se per lui è stata un'esperienza elettrizzante XD
Spero che le battute finali siano state di vostro gradimento, in caso contrario mi flaggerò da solo XD
Prima di salutarvi, i ringraziamenti ai sempre presenti Plando e Redferne. Grazie per i vostri complimenti e per avermi segnalato eventuali errori.
Inoltre, un ringraziamento va anche a EnZo89 che ha inserito la mia storia tra le seguite, un grazie anche a te e a tutti gli altri che hanno letto la storia.
Come sempre, se volete lasciare una recensione, a me fa solo che piacere, ditemi TUTTO, non siate timidi ;)
Un salutone e alla prossima
 
J. Conrard

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Capitolo 5
*** La piccola Julia Hopps ***


Capitolo 5
La piccola Julia Hopps
 
La scuola di Bunny Burrow. Chiunque sarebbe venuto nella Tana dei Conigli, non avrebbe potuto fare a meno di notare quell’edificio dalla curiosa forma di carota.
Ebbene sì, l’ELEMENTARY SCHOOL di Bunny Burrow si distingueva dagli altri edifici scolastici per via della sua forma che ricordava tanto l’ortaggio preferito dei conigli.
 
L’edificio, di color arancio metallizzato, si ergeva in tutta la sua grandezza, aumentando di circonferenza man mano che si giungeva verso il tetto. Era circondato da un immenso cortile con un piccolo parco giochi per i più piccoli e un enorme area verde con vari alberi da frutto.
La scuola era strutturata in sette piani, ciascuno ospitava una fascia d’età di alunni ben precisa.
I primi due piani inferiori fungevano da scuola materna, una scelta molto logica per via del numero molto alto di piccoli scolari. Data la loro giovane età avevano bisogno di sfogarsi, ecco perché si trovavano vicino al piano terra, prima di tutto per una questione di sicurezza oltre ad avere acceso al cortile nelle giornate estive e per non disturbare gli alunni delle classi elementari, ai restanti cinque piani superiori.
 
Dalle varie finestre presenti ad ogni piano, si potevano notare i più piccoli, che giocano e ridevano ai primi due piani, mentre ai piani alti, gli alunni erano impegnati nelle normali attività scolastiche.
Tutto era tranquillo, finché non arrivò il momento tanto atteso da tutti i cuccioli: il suono della campanella che comunicava la fine delle lezioni
Dall’entrata cominciarono a uscire prima i più piccoli e poi gli altri alunni che venivano accolti calorosamente dai genitori. Pian piano il cortile cominciò a svuotarsi, finché non rimase fuori dal cancello della scuola una coniglietta di 8 anni, col pelo marroncino e due grandi occhioni azzurri
“Accidenti, mi sa che papà si è dimenticato un’altra volta di venirci a prendere Elodie” disse la leporide rivolgendosi a una cucciola di pantera con gli occhi color marrone nocciola
“D’altronde, c’era d’aspettarselo”
“Non è colpa sua, è solo un po’ smemorato”
Ed entrambe cominciarono a ridere
 
Era nata così l’amicizia tra Julia Hopps ed Elodie Darby. Tutto era iniziato l’anno scorso, un anno che Julia non dimenticò mai. Per lei fu una vera sorpresa quando nella loro classe, il primo giorno di scuola, arrivò una cucciola di pantera, animale insolito da trovare in una zona popolata da conigli e animali di piccola taglia, ma la cosa che la lasciò più sorpresa fu il fatto che Elodie si trovasse su una sedia a rotelle. Nonostante quella difficile situazione sprizzava gioia e aveva sempre un sorriso radioso, emanava una voglia di vivere fuori dal comune. Con questa sua energia riusciva ad affrontare le difficoltà che le si presentavano ogni giorno.
Julia decise di conoscerla meglio e strinsero subito amicizia, l’una completava l’altra: Julia intraprendente e avventata, come sua sorella Judy, Elodie più calma e riflessiva. In men che non si dica, diventarono amiche per la pelliccia.
 
“Ok, tornando serie. Cosa facciamo adesso ?” chiese Elodie
“Se fosse per me, me ne andrei a casa a piedi, ma non posso lasciarti da sola altrimenti combineresti qualche casino, e poi la colpa cadrebbe su di me” disse in tono sarcastico la coniglietta
“Vedo che qui, qualcuno a voglia di fare lo spiritoso. D’accordo, chissà se questo suo atteggiamento l’aiuterà a fare, da sola, i compiti di matematica per le vacanze”
“Eh, no, così non è giusto. Stavo solo scherzando !” esclamò la coniglietta
“Io invece no”
“Oh, avanti Elodie non fare la permalosa”
 
Intanto che le due amiche stavano discutendo, una macchina scura aveva posteggiato nel parcheggio della scuola e  un animale scese dall’autovettura dirigendosi verso i due animali
 
“Io non sono affatto permalosa”
“A me sembra il contrario”
“No, è vero”
“A me sembra invece di vedere due principesse che hanno perso la carrozza e non possono più tornare a casa”
Entrambe si girarono verso l’animale che era sceso dalla macchina e silenziosamente le stava guardando bisticciare. L’animale in questione, era una grossa pantera, con occhi verdi e un paio di occhiali da vista scuri
 
“Papà !”esclamò contentissima la cucciola
L’animale si diresse verso la piccola e la prese in braccio, sollevandola dalla sedia a rotelle
“Ecco qui la mia principessa” disse dandole un bacio sulla fronte “Allora, com’è andata oggi ?”
“Non mi aspettavo di vederti, pensavo fossi al lavoro”
“Beh … sorpresa ! Non posso venire a prendere la mia piccola gemma ?”
In risposta Elodie strinse il genitore, cominciando a piangere, segno che non lo vedeva da molto tempo
“Ehi, ehi” disse la pantera, asciugandole una lacrima “Non metterti a piangere, sennò mi commuovo anch' io” disse il mammifero cominciando a ridere, seguito subito dopo dalla figlia
 
Julia nel frattempo era rimasta in disparte a guardare quella scena d’affetto e quell’amore che un figlio e un genitore si dimostrano l’un l’altro. Poche volte aveva visto il signor Draby venire a prendere la figlia, lavorava sempre. Ma ogni volta cercava di essere presente come meglio poteva, e quelle poche volte, erano degli eventi veramente speciali.
 
“Oh, ciao Julia” disse il signor Draby notando la coniglietta “Anche oggi Elodie ti ha fatto arrabbiare?”
“Papà !” disse la diretta interessata mostrandosi offesa
“Non si preoccupi signor …”
“Ah … che cosa ti ho detto riguardo ai convenevoli ? Ormai ci conosciamo da molto io  e te” la canzonò la pantera
“Non ti preoccupare Victor, per oggi è stata brava”
“Bene, forza salite in macchina”
“Dove andiamo ?” chiesero in coro tutte e due
“Che domande ! Vi porto a casa”
 


Intanto a casa Hopps …
 
“Oh Judy ! Ma è una foto bellissima ! Come siete teneri tutti e due insieme” disse Bonnie tenendo in mano la foto raffigurante i due soggetti, provocando il repentino cambiamento di colore della coniglietta dal grigio al rosso
“Sono contenta che ti piaccia mamma” disse Judy, con un grande sorriso stampato sul muso,cercando di mascherare l’imbarazzo “scusa se non ho avuto il tempo di impacchettarlo”
“Sciocchezze ! Avresti potuto darcela anche così. È il pensiero quello che conta davvero” disse Stu continuando ad osservare la foto insieme alla moglie
“Già … avremmo potuto risparmiarci la fatica di impacchettarlo” disse Nick a bassa voce, rivolgendosi alla collega “così avremmo evitato che tuo padre mi teiserasse” disse indicando il punto in cui era stato colpito “mi sa che qualcuno mi deve delle scuse” terminò incrociando le zampe
“Beh … ecco … “ disse Judy grattandosi la testolina
“Prenditi tutto il tempo che ti serve. Voglio proprio godermi questo momento” disse la volpe con un sorriso sornione sul volto, vedendo la leporide tutta rossa nel tentativo di articolare qualche frase
 
Ad un certo punto tutti i presenti furono colti alla sprovvista dallo strombazzare, in lontananza, di un grosso veicolo di colore giallo
“Ecco lo scuolabus” disse Stu indicando il veicolo “i tuoi fratelli e sorelle saranno felici di vederti Judy”
“Anche perché” aggiunse Bonnie “in occasione della fiera al lago Landlake, potranno passare una settimana con te. Saranno felicissimi”
Il grosso veicolo accostò vicino al margine della strada, vicino all’entrata della proprietà. In men che non si dica, scesero, tutti in fretta e furia i 275 fratelli e sorelle di Judy che, come un onda si riversarono nel cortile, salutando i genitori. Ma, quando videro la loro sorellona, letteralmente la sommersero fin sopra le orecchie. Che bella dimostrazione di affetto … forse un po’ troppo eccessiva …
 
“Ok, ok, adesso diamoci una calmata” disse la coniglietta riemergendo dal mare di conigli “ Sono felice anch' io di rivedervi” disse Judy cercando, come meglio poteva, di salutare quell’esercito di lunghe orecchie.
Poi si ricordò di una cosa, anzi, di qualcuno molto importante
“Ragazzi voglio presentarvi il mio collega di lavoro” disse Judy indicando la volpe “questo è lo zio Nick”
Tutti gli sguardi dei coniglietti si concentrarono sul diretto interessato, che si sentì stranamente a disagio.
Nick cercò di rompere quel silenzio imbarazzante che si era creato “Ehm … ciao” disse alzando una zampa
Come unica risposta il silenzio
“Su avanti, non morde mica” disse la coniglietta cercando di incoraggiare i suoi fratelli
“Sei tu quella volpe che ha salvato nostra sorella maggiore dalle grinfie di quella pecora cattiva ?” chiese un piccolo coniglietto dal pelo grigio
“Beh … diciamo che è stato un lavoro di squadra. Vostra sorella è veramente un tipo tosto, il miglior agente di tutta Zootropolis e io sono onorato di  lavorare accanto a lei, come partner. Ma, soprattutto, sono felice di essere suo amico” fece una piccola pausa “Altrimenti, chi la terrebbe d’occhio?” disse lanciando un occhiolino a Judy che diventò rossa in viso
In meno di mezzo secondo, senza lasciare il tempo a Nick di capire cosa stava succedendo, i 275 coniglietti lo investirono. Il risultato fu che la povera volpe si ritrovò sommersa da un mare di lunghe orecchie “Aiuto, qui va a finire che affogo” disse cercando di trovare una via d’uscita
“Su ragazzi lasciatelo respirare” disse Bonnie
Subito, i coniglietti di diradarono, permettendo alla volpe di rivedere la luce del sole
“Grazie mille zio Nick, per prenderti cura di nostra sorella ogni giorno” dissero in coro tutti i coniglietti
 
 
Era una cosa veramente fantastica, in men che non si dica Nick era riuscito a farsi accettare da quella famiglia un po’allargata. Perfino i piccoli gli avevano dimostrato una grande riconoscenza e affetto. Era come se si sentisse parte di una vera famiglia, quella che forse da piccolo, non aveva avuto l’opportunità di avere, anche se la madre aveva cercato come meglio poteva di dimostrargli il suo affetto. Ma, purtroppo, quell’esperienza orribile avuta con gli Scout Ranger, aveva fatto in modo di chiudere il cuore di Nick, mascherando i suoi veri sentimenti dietro diverse maschere.
Poi tutto cambiò quando conobbe Judy. Una creatura straordinaria che riuscì a trovare la chiave per aprire le porte del suo cuore e  a guardare oltre la maschera di ironia, riuscendo a scorgere il vero Nick e i suoi veri sentimenti.
Ed ora con la sua famiglia, era riuscito a stringere subito amicizia, come se li conoscesse da tanto tempo. Di una cosa era certo, quella famiglia era STRAORDINARIA.
 

“Allora su, mettetevi in fila che devo contarvi” disse Stu cominciando a contare i figli
Neanche il tempo di arrivare a dieci, che Bonnie ricordò una cosa molto importante a suo marito “Tesoro, sei andato a prendere Julia ?”
Il coniglio si girò verso la moglie con gli occhi spalancati, diventando bianco in viso
“Non dirmi che te lo sei dimenticato un’altra volta” disse Bonnie alzando gli occhi al cielo
“O MAMMA MIA ! Mi starà aspettando e se le è successo qualcosa ? Gliel’avevo detto di non andare in quella scuola, lontano da casa, possibile che non mi ascolti mai. A quest’ora sarebbe tornata con tutti i suoi fratelli e sorelle
Maledizione, sto diventando vecchio, corro subito. Tesoro aspettami, papà sta arrivando” disse dirigendosi di corsa verso il furgoncino
 
Nel frattempo, una macchina scura era entrata nel cortile di casa e, quando il veicolo si fermò, scese dall’auto Julia.
“Tesoro, stai bene ? “ chiese il padre, correndo verso la figlia, abbracciandola
“Papà, non mi hanno mica rapita, sai”
“Scusa, mi sono dimenticato un’altra volta di venirvi a prendere. Sono proprio un tipo smemorato”
“Già è di questo che discutevano nel parcheggio. Stai cominciando a perdere colpi Stu”
Il coniglio si girò verso il proprietario di quella voce
 
“Oh ciao, Victor ! Grazie mille per avermela riportata a casa” disse il coniglio stringendo la zampa del grosso felino
“Ma ti pare ? Con tutte le volte che avete portato a casa Elodie ”
“Tesoro, indovina un po’ chi è venuta a trovarti” disse Bonnie, indicando Judy dietro al mare di coniglietti
Appena Julia la vide i suoi occhi si illuminarono “SORELLONA !” disse correndo verso Judy , abbracciandola forte “Che bella sorpresa”
“Anche per me è un piacere rivederti Julia” disse Judy abbracciando la sorellina
“A proposito, Julia, ti presento Nick” disse la leporide indicando il suo collega
La coniglietta guardò la volpe e disse “Tu sei Nick Wilde ? Quel Nick Wilde ?”
“Esatto in carne e ossa” disse la volpe con una punta d’orgoglio
“Chissà perché, ma ti immaginavo un po’ più alto” disse sincera Julia, facendo ridere Judy
“Beh … ti ringrazio per prenderti cura di questa smemorata di mia sorella” aggiunse con una risatina
“Ecco una che ha il senso dell’umorismo, già mi piace” disse la volpe vedendo Judy che aveva tirato un’occhiataccia alla sorellina
 
“Lei quindi dovrebbe essere l’agente Hopps” disse Victor avvicinandosi ai tre animali e porgendo la zampa alla coniglietta “Mi permetta di ringraziarla, di cuore per aver risolto il caso degli Ululatori Notturni. Sa io e la mia famiglia in quel periodo, abbiamo dovuto affrontare molte difficoltà”
“Ho fatto solo il mio dovere, signor …”
“Darby. Victor Darby” disse il grosso felino stringendo la zampina della leporide
“E mi permetta di ringraziare anche lei agente Wilde. Voi siete la prova vivente che prede e predatori, possono collaborare insieme”
“È molto gentile da parte sua” disse la volpe stringendo la zampa della pantera
“Davvero, avete fatto tanto per noi predatori e ci tengo a …” la pantera non riuscì a finire la frase che una voce lo chiamò alle sue spalle
“Papà andiamo ?” chiese Elodie abbassando il finestrino della macchina
“Beh … è ora che vada. La mia principessa mi sta aspettando” disse indicando la macchina “Forse avremo l’opportunità di stare insieme e parlare” affermò il grosso felino dirigendosi verso l’autovettura, dopo aver salutato i due agenti
 
“A proposito Victor, visto che sei di passaggio, potresti portare Judy e Nick, dallo sceriffo Bishop al lago Landlake ? Ha bisogno di loro per una faccenda molto seria” disse Bonnie, ricevendo uno sguardo entusiasta dalla coniglietta e uno sguardo di sorpresa dalla volpe.
La pantera rimase perplessa per un paio di secondi, dopodiché disse “Certo, come no, saltate in macchina”
“Posso venire anche io ? “ chiese Julia “Così faccio compagnia a Elodie”
“Nessun problema, anzi ne sarà felice” disse la pantera
“Mamma, papà, posso ?” disse la coniglietta rivolgendo uno sguardo supplichevole a entrambi i genitori
“D’accordo ma non far arrabbiare i grandi” le raccomandò sua madre
“Grazie grazie grazie” disse Julia precipitandosi verso la macchina
“Su, andiamo” disse Victor seguendo la piccola coniglietta
“Andiamo Nick, sarà divertente” disse Judy dirigendosi verso il veicolo, lasciando sola la povera volpe
“E anche in vacanza, mi tocca lavorare” si lamentò la volpe, alzando le zampe al cielo “mai una volta che possa riposarmi” disse seguendo a ruota il piccolo gruppo
 
 

“Speriamo non sia nulla di grave” disse Bonnie tutta pensierosa, vedendo la macchina uscire dal cortile e immettersi in strada
“Su tesoro, non ti preoccupare” disse tutto ottimista Stu “Non incontreranno mica il mostro del lago Landlake”
“Sì, forse hai ragione caro”
 
 
Studio dell’autore
Ed ecco qua, tutto per voi il quinto capitolo (applausi) XD
Avete avuto l’ opportunità di conoscere la piccola sorella di Judy, Julia. Che cosa ne dite ? Vi intriga, vi piace  ? E che dire di Elodie e Victor, che poi avrete l'opportunità di conoscere meglio ?
Apro una piccola parentesi, per quanto riguarda il personaggio di Elodie. Oltre ad avere uno scopo nella mia storia, che non starò a svelarvi, è un personaggio che mi ricorda tanto un mio vecchio compagno di classe. Si trovava su una sedia a rotelle, ma nonostante quella difficile situazione, emanava una felicità fuori dal comune, non so se io ne sarei stato capace. Quindi, questo personaggio femminile (scusami tanto Samuele XD ) mi ricorda tanto lui.
Bene … di corsa al lago Landlake. Cosa succederà ? Lo scoprirete settimana prossima
 
Intanto i ringraziamenti ai sempre presenti Plando e Redferne, grazie mille per i vostri complimenti. Ma un ringraziamento più grande va fatto EnZo89 che sta pian piano lasciando le sue recensioni ai capitoli precedenti (vai con calma, non ti preoccupare). Un grazie anche a coloro che hanno letto la mia storia e vorranno lasciare una recensione per dirmi TUTTO (anche errori)
Un salutone
 
J.Conrard

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Capitolo 6
*** In visita al lago Landlake ***


Capitolo 6
In visita al lago Landlake
 
“E alla fine siamo riusciti a far spifferare tutto a quella pecora vaporosa che si è incastrata con le sue proprie zampe” disse la coniglietta, seduta sul sedile del passeggero di fianco a Victor
“Già avresti dovuto vedere la sua faccia. Evidentemente non aveva fatto i conti con la mia intelligenza da volpe acuta” disse Nick, con una punta di orgoglio, seduto dietro,  tra Julia ed Elodie
“Certo ... volpe acuta” disse Judy alzando gli occhi al cielo
“WOW, davvero straordinario” esclamò Elodie con uno sguardo meravigliato “e alla fine che cosa è successo ? Avete mai affrontato animali più grossi di voi ? Com'è il vostro capo ? Burbero ? Simpatico ? Siete mai andati a cena solo voi due ? Siete solo amici oppure ...”
“Elodie ...” disse Victor, con un tono di rimprovero, guardando la figlia dallo specchietto retrovisore  “la vuoi smettere di stressare l'agente Hopps e Wilde?  Potrebbero arrestarti per disturbo a pubblico ufficiale” disse con una risatina, continuando a guidare, mentre la figlia aveva messo il broncio
 
Da quando erano entrati in macchina Judy e Nick,  Elodie aveva cominciato a fare domande e a farsi raccontare le loro avventure nella grande metropoli. Come rimanere calmi di fronte a due leggende come l'agente Hopps e Wilde ? I due poliziotti che avevano risolto un caso molto difficile quanto complesso. Erano i suoi due eroi preferiti, e adesso erano in macchina con lei.
Poi che sorpresa quando scoprì che Judy era la sorella di Julia "Come mai non me l'hai detto prima ?” le aveva chiesto un po’ arrabbiata
"Tu non me l'hai mai chiesto " le aveva semplicemente risposto la coniglietta scatenando le risa degli altri animali
 
“Non si preoccupi signor Darby” disse Judy con un grande sorriso” non ci sta dando nessun fastidio anzi, ci piace parlare con i più piccoli delle nostre avventure, anche di quelle più divertenti”
“Se poi non si usano per ricattare qualcuno” disse Nick rivolgendo uno sguardo molto loquace verso Judy, che prese a fischiettare come se niente fosse
“Comunque ... Elodie come hai conosciuto Julia ?” disse la coniglietta cercando di cambiare discorso
“In verità ... “disse la piccola pantera, un po' imbarazza “è stata lei ad avvicinarsi e ha stringere amicizia con me.
Ci eravamo da poco trasferiti da Zootropolis a Bunny Burrow, per esigenze di lavoro di papà e io sono stata costretta a cambiare scuola, dove avevo molti amici.
Il primo giorno ero nervosa, non saprei come avrebbero reagito gli altri animali a vedere un grande predatore come me e soprattutto a vederlo in queste condizioni” disse, con una voce triste, indicandosi le zampe posteriori. Quelle zampe che purtroppo non aveva più la possibilità di muovere
Calò un minuto di silenzio, dopo Elodie riprese “Ma erano solo delle paure infondate. Sono stata accolta in modo caloroso e ho avuto modo di stringere nuove amicizie, ma con Julia” disse rivolgendo uno sguardo alla coniglietta “ho avuto modo di stringere un legame molto più forte e speciale, la considero come una sorella. La sorella che non ho mai avuto”
"Oh Elodie” disse la coniglietta abbracciando la cucciola di pantera “anche per me tu sei veramente speciale. Tu e tuo papà ormai fate parte della nostra famiglia, e questo lo sapete benissimo entrambi”
 
I grandi erano rimasti in disparte ad assistere a quella scena di affetto, una scena molto toccante e affascinante. Che avrebbe potuto insegnare molto ai grandi, su come stringere amicizie che durano nel tempo e che non si spezzano mai 
Victor, seduto al posto di guida, notò vicino a lui, Judy i cui occhi avevano cominciato ad inumidirsi
“La prego agente Hopps non si metta a piangere altrimenti la seguo a ruota e finisce che è un disastro”
“Sì sì ha ragione, mi scusi” disse la coniglietta asciugandosi gli occhi
“Tutto questo è molto bello ma, ... “disse ad un certo punto la volpe “io mi sento un po' in imbarazzo”
 
Infatti i due piccoli animali, per abbracciarsi,  avevano incluso anche la volpe nella loro manifestazione di amore reciproco. A quella scena così buffa, la coniglietta non poté fare a meno di trattenere una risatina
 
“Comunque è vero quello che ha detto Elodie” disse Victor “abbiamo avuto il grande piacere di stringere con la famiglia Hopps una grande amicizia. Ci diamo una mano l'un l'altro e Bonnie non perde mai l'occasione di invitarci a pranzo o a cena ... “ non riuscì a terminare la frase che il telefono cominciò a squillare. La pantera lo prese e nel leggere il nome del mittente, si mise a ridere “parli di qualcuno ... “ disse schiacciando il pulsante che accettava la chiamata
 

Pronto ? Bonnie ? Dimmi
No, siamo ancora per strada, ma ormai dovremmo essere arrivati
Come ? Ma sei una cosa incredibile !
Non vorremmo dare disturbo
Così ci vizi a tutti e due
D'accordo, d'accordo. Ci vediamo dopo e grazie mille
Disse chiudendo la chiamata
 

“Cosa vi avevo detto ?”
“È successo qualcosa papà ?” chiese Elodie un po’ preoccupata
“Sì tesoro, siamo invitati a pranzo a casa Hopps. Bonnie ha insistito, come sempre ...”
“Che bello ! Così potremmo passare del tempo insieme” disse tutta eccitata Julia
“Porto Judy e Nick dallo sceriffo Bishop, così sbrigano le loro faccende e poi torniamo a casa tutti insieme” 
“Grazie mille Victor, ma credo che le dovrò dare una multa” disse improvvisamente seria Judy 
“Perché?  Che ho fatto ?” chiese allarmato il grosso predatore
“Non ha usato gli auricolari o messo in viva voce il telefono mentre era alla guida”
La pantera si tirò una pacca sulla fronte constatando quanto fossero vere le parole della coniglietta
“Suppongo che non stia scherzando”
“No, infatti ” disse Judy con un tono che non ammetteva repliche
 
 

Finalmente la macchina arrivò a destinazione, il Lago Landlake.
Judy rimase meravigliata da quello spettacolo. Era da tanto tempo che non andava in quel posto, dove da piccola giocava e si divertiva a fare la poliziotta insieme ai suoi genitori. Il tempo era volato così in fretta e quei ricordi erano ormai già lontani. Si diventa grandi in fretta, purtroppo.
Ma il paesaggio non era cambiato di una virgola, si poteva ancora percepire la magia e il senso di sicurezza che quel luogo conferiva.
La macchina superò il grande spazio sterrato, dove erano ancora visibili un paio di pozzanghere, segno che aveva smesso di piovere da poco. All’interno erano parcheggiati i mezzi di lavoro e gli operai stavano facendo la meritata pausa, per poi riprendere con i lavori di allestimento e montaggio degli stand.
Poco più avanti, la macchina della sceriffo era parcheggiata vicino a una casetta di legno, che fungeva  da taverna o tavola calda. Il piccolo locale si trovava vicino al lago, dove si poteva godere di una vista mozzafiato e, con il suo classico aspetto rustico in legno, s’intonava perfettamente con il resto del paesaggio.
 
Fuori, ad aspettarli c’era lo sceriffo Bishop, evidentemente Bonnie l’aveva avvertito del loro arrivo. L’autovettura parcheggiò vicino alla volante e, quando tutti gli animali scesero dal veicolo, vennero accolti calorosamente dalla lince
“Buongiorno a tutti !” esclamò con un grande sorriso “vedo che vi siete portati dietro anche altri curiosi” disse lanciando uno sguardo divertito alle due pantere e alla piccola coniglietta
“Buongiorno capitano” disse la lince, con tono scherzoso, salutando Victor. Tutti i presenti si girarono con uno sguardo perplesso verso la pantera, che scosse leggermente la testa
“Rafel, non farmi arrabbiare già di prima mattina. Ormai, capitano non lo sono da molto tempo” disse, lanciando uno sguardo molto loquace alla lince
“Lo so. Era solo per ricordare i cari bei vecchi tempi” disse la lince dirigendosi verso il grosso felino e abbracciandolo, come meglio poteva
“Mi fa piacere rivederti, vecchio amico. Era da tanto tempo che non ci vedavamo io e te”
“Avevo impegni di lavoro. Ma oggi ho lasciato tutto e sono venuto a prendere la mia piccola” disse indicando Elodie
“Oh, ma guarda un po’ chi si rivede. Ciao Elodie, come stai ?” disse la lince abbassandosi all’altezza della piccola
“Tutto bene Rafael, grazie” rispose Elodie con un grande sorriso
 
“Mi scusi sceriffo” disse Judy “ci aveva fatti chiamare a me e all’agente Wilde ?”
“Oh, certo” disse la lince rivolgendosi alla leporide “scusateci, ma è da tento che non vedevo questa furia nera” disse indicando il grosso predatore “sapete una volta, era il miglior capitano di polizia che si potesse avere”
“Lei era capitano di polizia ?!” esclamò incredula la coniglietta
“Sì, ma poi si sono verificati certi eventi che …” disse Victor con una voce triste “ma lasciamo stare, dopo ve lo racconterò.  Alla Rafael che è successo ?”
“È una bella domanda. Perché non lo chiedete ai quei due che sono dentro ?” disse la lince indicando l’entrata del locale
“E chi sarebbero questi due individui ?” chiese la volpe incuriosita
“Diciamo soltanto che vi conoscono molto bene. Ho cercato di parlarci, ma erano ancora terrorizzati. Dicono di aver visto il mostro del lago Landlake” disse la lince trattenendo una risatina “secondo me avevano bevuto un po’troppo”
“Possiamo parlarci ?” chiese la leporide
“Accomodatevi, forse vi diranno qualcosa di più. Io rimango qua fuori a parlare con un vecchio amico” disse rivolgendo uno sguardo a Victor “se avete bisogno, fate un fischio”
“Grazie sceriffo. Andiamo Nick” disse Judy salendo la piccola rampa di scale e varcando l’entrata del locale, seguita subito dopo dalla volpe
“Papà, noi intanto possiamo andare a giocare ?” chiese Elodie al genitore
“D’accordo, ma non combinate guai” li raccomandò il grosso felino mentre Julia ed Elodie si allontanavano “e restate a portata d’orecchio”
 
 
 

Intanto nel locale …
 
Una volta superata l’entrata, i due animali attraversarono un piccolo corridoio, per poi sbucare nella sala da pranzo, dove erano allineati verticalmente, in due file parallele i vari tavoli, mentre sulla sinistra vi era un grande bancone da bar-animal, con i vari sgabelli in legno.  Sul lato destro della stanza, vi era una grande vetrata che permetteva di ammirare lo spettacolo, oltre a fornire l’accesso su un grande balcone, dove erano sistemati altri tavoli.
 
I due agenti riuscirono a scorgere in fondo alla stanza due animali che parlottavano tra loro, forse erano i due individui di cui parlava lo sceriffo. Pian piano, cominciarono ad avvicinarsi ai due animali, finché non rimasero sorpresi di chi avevano di fronte
 
“Voi due !?” esclamarono in coro i quattro animali
 
 
 

Intanto fuori …
 
“Che ne dici di andare a fare una passeggiata sul Vecchio Ponte” chiese Julia tutta entusiasta
“Non credo sia una buona idea” disse la piccola pantera  un po’preoccupata “se poi ci succede qualcosa ?”
“Andiamo fifona. Non crederai mica che il mostro del lago ci  venga a prendere e a mangiare” disse la coniglietta in tono di sfida dirigendosi verso il sentiero che portava al ponte
“A chi hai dato della fifona ?” disse Elodie seguendo la piccola leporide
 
 
 

Nel frattempo, nel locale …
 
Tutti e quattro gli animali erano rimasti a bocca aperta
“Perfetto, ci mancavate solo voi due” esclamò il grosso montone stroppicciandosi gli occhi
“Ma guarda un po’ chi si rivede: il Principe del contrabbando e il Tiratore scelto, nonché bevitore di caffè latte” disse la volpe in tono sarcastico, incrociando le zampe
“Attento a come parli Wilde” disse il montone sembrando il più minaccioso possibile “o te ne pentirai amaramente. Ne abbiamo passate già tante per colpa vostra” affermò indicando i due agenti
“Smettetela voi due e diamoci una calmata” disse Judy, con tono di rimprovero
“La coniglietta zampe bianche a ragione” esclamò Duke “accussi nun risolviam nulla”
 
La volpe e il montone si lanciarono uno sguardo assassino, come a voler comunicare l’uno all’altro che la questione non era chiusa
“Allora, ci fa piacere rivedervi” cominciò la leporide “si può sapere che avete combinato?”
“Noi nulla, è stato o mostro ro lago a scatenar tutto chistu macello” esclamò la donnola
I due agenti si guardarono a vicenda perplessi
"Spiegati meglio" disse la volpe
"D'accordo" cominciò la donnola "so ca puo sembrarv caccos e strano, si nun addirittur inverosimile, ma chello ca sto ppe dirvi è tutto vero" Donnolisi lanciò uno sguardo al montone che gli fece segno di continuare
"Lo sceriffo Bishop, ci aveva ordinato di andare a pulire il lago, con una piccola barchetta. Se si può  chiamar barca, chella specie e relitt galleggiant ca ci ha rifilat ... comunque, abbiamo ubbidito e ci simme dirett verso o centro ro lago. Mentre stavamo raccogliendo i rifiuti però, si sono verificati degli eventi assaie strani"
"Che cosa intendi con molto strani ?" domandò incuriosita la coniglietta
"Mah ... non saprei" disse la donnola con tono sarcastico "rifiuti che spariscono sott'acqua prima che tu li putia piglià e munnezza ca viene lanciat dentro a barca, senza ca ci sia nisciuno intorno a te, ma solo acqua ? Tu come li chiameresti ?" chiese Duke alla coniglietta, togliendosi dalla bocca lo stuzzicadenti
"Comunque ..." riprese la donnola " appena ci simme resi conto ca caccos nun andava, avimm tagliat a corda. Mentre ci facevamo strada attraverso la nebbia, siamo riusciti a scorgerlo in lontananza, avimm cagnato subito direzione e ci simme diretti in fretta e furia verso a riva. Ma chillu mostro ci aveva già preceduto " fece una pausa per riprendere fiato
"L'ultima cosa che avimm visto, è stata a barca ca si è impennata di fronte all' enorme mole del mostro"
“Certo …” disse la volpe in modo sarcastico, annuendo lentamente “ e sapresti descrivercelo ?”
“Come no. Era alto quasi quattro metri e non aveva ne orecchie ne pelo, ma era ricoperto da una specie di corazza verdognola, tipo na cotta e maglia, ca usavan e cavalieri, formata da tanti rettangoli verdognoli che emanavano un terribile odore di palude e fango e aveva artigli che avrebbero potuto strapparti la faccia in un solo colpo.
Ppe fortuna, non sono riuscito a vedergli o muso, altriment me sarei pigliato nu infarto. Ma quegli occhi … occhi giallo ambra che non facevano trasparire nessuna emozione. Occhi che avrebbero potuto risucchiarti l’anima lasciando o toje povero e impaurit corpo ppe terra, senza vita ” esclamò la donnola cercando di dare enfasi alle sue stesse parole, gesticolando con le zampe
“Fortunatamente siamo tornati a riva” intervenne Doug “e cosa succede ? Lo sceriffo ci incolpa di disturbo alla quiete pubblica e per danni ai beni di proprietà  delle forze dell’ordine” terminò il montone tutto arrabbiato “una cosa da matti, abbiamo rischiato la vita noi due !”

Entrambi gli agenti erano rimasti ad ascoltare la descrizione di questo mostro, senza proferire parola
“Siete sicuri di non aver bevuto troppo ?” chiese Nick, alzando un sopraciglio
“Ma san Gennaro” esclamò la donnola “non ci siamo inventati nulla ! Sì, abbiamo bevuto qualcosa, ma cu moderazione. Riesco ancora a distinguere la destra dalla sinistra” disse Duke alzando entrambe le zampe “quest è la destra, quest’altr a sinistra” disse indicando le sue zampe
“In verità è il contrario” affermò Nick con un sorriso sul volto, indicando le zampe della donnola
Duke rimase per un paio di secondi in silenzio a riflettere su quello che aveva detto la volpe “che stai cercando di fare furbastro? Tenti di girare la frittata, facendomi passar ppe nu idiota ?” chiese in tono acido Donnolisi
“Non c’è ne bisogno” disse la volpe con tranquillità e con un sorriso sul muso
Prima che la donnola potesse rispondere intervenne Doug “Ascoltate è tutto vero, quando uscite fuori date un’occhiata alla barca sulla quale eravamo e vi accorgerete che sto dicendo la verità”
“E una cosa che controlleremo sicuramente” disse la coniglietta “ma ci serve qualcosa di più concreto per credervi”
“Vuoi qualcosa di concreto ? D’accordo, faglielo vedere compar !” disse la donnola al montone
Doug mostrò ai due agenti la sua spalla sinistra dove vi era un lungo graffio, molto profondo, lungo all'incirca 35 cm che arrivava fin sotto l'altezza del petto.
 
Entrambi gli agenti rimasero senza parole
“Non ho mai visto nulla di simile” sussurrò Judy “che razza di animale può aver fatto una cosa del genere ?”
“E chi ci assicura che questo non se lo sia procurato da solo ?” disse Nick rivolgendo un'occhiataccia al montone
“Ma sei una cosa incredibile !”  esclamò Doug sollevando le zampe, gesto che gli provocò una fitta alla spalla
“Non fare movimenti bruschi compar” lo rassicurò la donnola appoggiandogli una zampa sulla spalla
“Ascolta Wilde prima e salire in barca questi segni non c'è li aveva, chiedi pure allo sceriffo” disse indicando la porta “e io non mi sognerei mai di fare una cosa del genere a un mio amico. Me ha salvat a vita sparando a quel mostro, procurandosi quella brutta ferita e io nun permett o primo animal e dargli ro bugiardo, pecchè ppe me è nu eroe” disse risoluto Duke

Entrambi gli agenti rimasero colpiti dal comportamento della donnola, che sembrava essere un altro animale. Forse stava cercando davvero di cambiare vita e di condurne una normale.
“Lo hai visto in muso ?” chiese incredula Judy
“Certo che no, però gli ho dato una bella lezione” disse tutto orgoglioso il montone “ho visto soltanto quelle due luci che ci scrutavano nell'oscurità , per decidere che cosa ne sarebbe stato di noi. Sul pianale della barca, ho intravisto la cassetta di emergenza e mi sono ricordato della pistola di segnalazione. In fretta e furia l'ho aperta, l'ho presa e ho sparato il colpo dritto diritto nel suo occhio destro” fece una pausa per riprendere fiato, la spalla gli faceva ancora male
“Appena è stato colpito, quella bestia ha cominciato a dimenarsi, agitando le zampe a destra e a sinistra. Zampe grosse come tronchi d'albero, alle cui estremità c'erano artigli grossi come le zanne di un cucciolo di elefante, ed erano affilate come rasoi. Mentre si dimenava, quel mostro è riuscito a graffiarmi la spalla. Non sapete il dolore che ho provato, era come se qualcuno mi avesse passato un attizzatoio incandescente per tutta la lunghezza della spalla” disse dando un'occhiata alla ferita
“Per fortuna, non mi ha preso bene, altrimenti mi avrebbe trascinato sul fondo del lago e adesso non sarei qui a raccontarvi questa storia. Una volta finito di dimenarsi è sparito immergendosi nel lago” concluse rivolgendo uno sguardo ai due poliziotti
Calò un silenzio di tomba, dopodiché Doug riprese“Tu sei libero di non crederci Wilde” disse con una voce seria “Ma ti posso assicurare che in quel lago c'è qualcosa di grosso e pericoloso. E ti consiglio di stare attento, perché quelli che non credono nell'esistenza di un mostro, sono i primi che spariscono nel nulla”

La volpe rimase in silenzio senza dire una sola parola, dopodiché si voltò e si diresse verso l'uscita, continuando a scuotere la testa
“Nick aspetta” disse la leporide seguendo il suo collega. Ma venne fermata dalla donnola
“Ascolti agente Hopps” disse Duke un po'imbarazzato “colgo l'occasione per ringraziarla per aver miso na buona parola ppe nuj duje e ci scusiamo ppe chello ca avimm fatto in passat”  terminò dando una gomitata al suo distratto amico ovino
“Eh ... si, si , certo ... grazie anche da parte mia”
La coniglietta rimase sorpresa da quell'improvvisa dimostrazione di gratitudine e con un grande sorriso disse “Non c'è di che ragazzi e scusate Nick per il suo comportamento infantile. Vi saluto e vi auguro solo il meglio” disse dirigendosi verso l'uscita
“Agente Hopps” la richiamò Doug “non ci siamo inventati nulla è tutto vero. Stia attenta là fuori”
“Già non vorremo averla sulla coscienza” disse sinceramente preoccupata la donnola
“Non preoccupatevi” li rassicurò la coniglietta, salutandoli e varcando l'uscita

I due animali rimasero da soli, solo il silenzio era il loro unico compagno
“Ti ringrazio” disse ad un certo punto Doug rivolgendosi alla donnola
“Per cosa ?”
“Per essermi stato vicino per tutto questo tempo e per avermi difeso ... amico”
La donnola rimase per un momento in silenzio e dopo disse “Ormai siano come fratelli, siamo un dinamico duo, tu il braccio e io la mente, io il babà e tu il liquore” disse con un enorme sorriso “Comunque non c'è di che” disse Duke tirando una pacca sulla spalla ferita del montone che sobbalzò per il dolore
“Accidenti a te Duke” esclamò Doug
“Scusa, scusa” disse mortificato la donnola “comunque, non mi aspettavo fossi nu tipo così emotivo” disse Donnolisi trattenendo una risatina “alla fine non si così duro commo pari”
“Dillo a qualcuno è sei morto” lo avverti il montone con una voce minacciosa, facendo smettere di ridere la donnola
 
 

Intanto in un ufficio ...


Stava controllando dei grafici sul computer, quando venne interrotto da un ticchettio proveniente dalla porta, qualcuno stava bussando
“Avanti”
Nell'ufficio entrò un lupo vestito di camice bianco

“Signor Fowler, siamo riusciti a identificare i due animali che il prototipo ha visto, prima di perdere il segnale”
“Molto bene ! Ottimo lavoro” esclamò il dingo soddisfatto “e chi sarebbero ?”
“Un montone di nome Doug Hopkins e una donnola, Duke Donnolisi. Entrambi coinvolti nel caso Ululatori Notturni, arrestati dall'agente Hopps e condannati a lavori di pubblica utilità” disse il lupo, leggendo una cartella di colore giallo
“Siete sicuri che siano proprio loro ?” chiese preoccupato il dingo
“Il software di riconoscimento musale non sbaglia mai, signor Fowler. Sono proprio loro” lo rassicurò il lupo.

Il canide rimase in silenzio per un paio di minuti
“D'accordo, voglio il Team Bravo pronto a intervenire. Avvertirò il signor Sailas degli ultimi sviluppi. Ottimo lavoro” disse il dingo prendendo in zampa il telefono mentre il lupo usciva dalla stanza
 
 



Lo studio dell’autore


Ed eccoci qui, con il sesto capitolo di questa storia
Vi siete già fatti un’idea del mostro ? La descrizione di Duke ha aiutato oppure no ? Brancolate anora nel buio ?
Nick, non lo vedo tanto convinto … ma Judy, chissà. Potrebbero esserci risvolti molto interessanti ;)

Spero abbiate apprezzato i miei nuovi termini riguardanti il mondo di Zootropolis tra cui: il software di riconoscimento musale (invece di facciale, perché gli animali non hanno una faccia XD) e il bancone del bar-animal (invece di bar-man, perché gli umani non esistono XD)

Vedremo che cosa succederà ;)
Come sempre, ringrazio per le loro recensioni Redferne, Plando (anche del tuo parere, eh ;) ) EnZo89, che ha terminato di recensire i miei precedenti capitoli (grazie anche per aver messo la storia tra le tue preferite) e Lord Fener (non si preoccupi Milord, appena avrò tempo risponderò alla sua recensione, non voglio finire strangolato XD)

Inoltre, un ringraziamento speciale va anche a ShessomaruJunior che ha messo la mia storia tra le preferite, seguite e ricordate, hai fatto tripletta XD Grazie anche a te
Se avrete voglia di recensire ne sarei più che felice, facendomi notare TUTTO (mi ripeto ogni volta XD)
Un salutone e alla prossima
 
J. Conrard

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Capitolo 7
*** Un incontro molto ravvicinato ***


Capitolo 7
Un incontro molto ravvicinato
 
“Crescono così in fretta non è vero ?” chiese Rafael guardando il grosso felino osservare il punto in cui Elodie era sparita insieme a Julia
“Già, sembra ieri che era una tenera cucciola” disse Victor con un sorriso “con quei suoi occhioni … tutta sua madre” disse in tono più malinconico la pantera, guardando per terra
“Victor” lo richiamò la lince “non farti carico di colpe che non hai, non è stata colpa tua. Chi se lo poteva immaginare cosa sarebbe successo a Victoria” disse in tono triste la lince
“Avrei dovuto essere lì quel giorno Rafael” disse con tono risoluto il grosso felino “se fossi stato presente, tutto questo non sarebbe successo”
“Guarda il lato positivo Victor. Guarda a ciò che ti è rimasto, non a quello che hai perso” disse la lince appoggiando una zampa sulla spalla del grosso predatore
“Grazie mille ma …” continuò Victor “non posso farcela da solo. Se solo Victoria fosse ancora …” non riuscì a terminare la frase che la porta della tavola calda si aprì. Entrambi gli animali videro Nick e Judy parlottare tra loro, mentre scendevano la piccola scalinata
 
“Allora com’è andata ?” chiese la lince
“Vuole un mio parere ?” chiese la volpe “cominci a preparare le carte per l’ammissione a un ospedale psichiatrico. Perché quei due ne hanno veramente bisogno” disse indicando il locale dov’erano i due animali
“Io non la penso come te Nick” intervenne la coniglietta “per me erano sinceri e poi, scusa, ma come pensi si sia ferito Doug ? L’hai visto anche tu che quello era un bel grosso segno d’ artigli”
“Forse hai ragione, ma io continuo a non essere del tutto convinto”
“Ho un’idea” esclamò la coniglietta “Sceriffo, sa per caso dov’è la barca che Doug e Duke hanno utilizzato ? Forse riusciremo a trovare qualcosa” disse Judy rivolgendosi alla lince
“Mi faccia pensare” disse Rafael grattandosi il mento “Oh … certo, adesso ricordo.  È ancora al molo, nessuno l’ha toccata. Vuole che vi ci porti ?”
“Se per lei non è un problema”
“Nessun disturbo” disse la lince con un gran sorriso “Tu vieni Victor ?” disse rivolgendosi alla pantera
“Certo. Voglio proprio vedere se le tue capacità investigative sono migliorate oppure no. Perché, se non ricordo male, tanto tempo fa non eri un granché” disse il grosso felino con un gran sorriso
“Saresti sorpreso di vedere come sono migliorato” disse la lince tutta orgogliosa “da questa parte”  affermò, dirigendosi verso il molo seguita dagli altri animali
 
 


Intanto sul Vecchio Ponte …
 
“Sai Julia, penso che non dovresti sporgerti così tanto “disse Elodie un po’ preoccupata “non è molto alto, ma potresti cadere in acqua e ti ricordo che tu non sai nuotare”
“Oh, avanti Elodie” esclamò Julia “mi sembri mia madre” disse la coniglietta sporgendosi ancor di più dalla ringhiera in legno
 
Erano arrivate da poco al famoso ponte del lago Landlake, che collegava la terraferma a un piccolo isolotto  che si ergeva in mezzo al lago. Il Vecchio Ponte, lungo all’incirca 500 metri, nonostante fossero passati molti anni, si ergeva in tutta la sua bellezza, conservando quel fascino che non aveva mai perso.
Per questo gli abitanti di Bunny Burrow, lo avevano chiamato così, perché quel ponte aveva più di 100 anni, e per tutto questo tempo era rimasto stabile e in buone condizioni. Un vero miracolo !
La superficie della struttura era fatta interamente con tronchi di pino ricoperti di resina, per far in modo che, durante le intemperie, non cedesse. La ringhiera era composta da piccoli rami, appoggiati verticalmente uno vicino all’altro, mentre i corrizampe erano fatti con ramoscelli più piccoli, raffiguranti vari disegni, intagliati a zampa
 
I due piccoli animali si trovano esattamente a metà percorso, avevano deciso di andare a giocare sulla piccola isoletta. Niente di più facile, dovevano solo attraversare un ponte. Ma Julia, ad un certo punto, aveva cominciato a sporgersi pericolosamente dalla ringhiera, per guardare di sotto
“D’accordo, ma non continuare a sporgerti” la riprese ancora la piccola pantera
“Oh, avanti Elodie. Che cosa mai potrebbe andare storto ?”
“Non so” disse in tono sarcastico Elodie “il fatto che potresti cadere da un’altezza di due metri e ritrovarti in acqua, dove non toccheresti ?”
“Come sei paranoica” disse la coniglietta dondolandosi ancor di più dalla ringhiera, finché ….
 
 


Nel frattempo, sul molo …
 
I quattro animali arrivarono sul molo, dove ormeggiata, vi era la piccola imbarcazione usata dal montone e dalla donnola. I due agenti notarono immediatamente che la prua della barca era schiacciata su se stessa, come se avesse urtato un grosso scoglio
“Allora Doug, diceva la verità” disse la coniglietta avvicinandosi all’imbarcazione per esaminarla meglio
“Può darsi che abbiano preso uno scoglio” provò a formulare la volpe
“Su questo hai ragione Nick” affermò Judy “in questo lago ci sono molti scogli, ma nessuno di questi è così enorme da provocare questi danni. Sembra che abbiano sbattuto contro un muro di cemento bello alto. Sono fortunati che non sia affondata” disse la coniglietta continuando ad esaminare la bagnarola.
 
Sul pianale della barca, la leporide,  notò subito la cassetta di pronto soccorso aperta e, non poco distante, la pistola di segnalazione. Quindi Doug, non aveva mentito neanche su questo.
 
“Ehi guardate qui” disse improvvisamente Victor. Tutti i presenti guardarono la fiancata destra della barca, dove, quasi a livello dell’acqua vi era tre grossi segni d’artigli, identici a quello di Doug
“Comincio a pensare che abbiano detto il verità” disse lo sceriffo Bishop, alzando il cappello e grattandosi la testa.
Ad un certo punto, mentre stava esaminando ancora la prua, Nick notò qualcosa di verdognolo, incastrato tra i pezzi di lamiera. Lo prese e cominciò ad esaminare lo strano oggetto che aveva trovato. Era un piccolo rettangolino ruvido e sottile, ma molto resistente di colore misto tra il marrone e il verde scuro ed emanava un terribile odore di palude.
 
Quando la volpe l’annusò, subito si tappò il naso per il forte fetore “Ma che cos’è questa roba ?” disse, attirando l’attenzione degli altri animali
“Fammi un po’ vedere” disse la coniglietta, prendendo in mano lo strano oggetto
“Stai attenta, emana un odore terribile, forse è stata utilizzata in passato come arma chimica” disse la volpe allontanandosi per riprendere fiato
La coniglietta intanto era rimasta ad osservare lo strano rettangolino, finché non si ricordò delle parole della donnola
 


“Non aveva pelo, ma una specie di corazza verdognola, tipo na cotta e maglia, ca usavan e cavalieri, formata da tanti rettangoli che emanavano un terribile odore di palude e fango”
 


“Vuoi vedere che …” disse la coniglietta, continuando ad osservare lo starno oggetto
“Cosa ?” chiesero la lince e la pantera
“Duke aveva detto che il mostro non aveva pelo, ma era ricoperto da una specie di cotta di maglia formata da rettangoli puzzolenti, come questi” disse indicando il rettangolino “forse appartiene all’essere che ha aggredito Doug e Donnolisi. Dovrei saperne di più” disse la leporide appoggiando una zampina sotto il mento
“Forse conosco un animale che può aiutarvi” disse improvvisamente Rafael “non poco distante dal lago, vive un pescatore, un vecchio cinghiale di nome Sheldon, che sa tutto sul mostro che infesta questo lago. Ma devo avvertirvi, è un tipo molto burbero e parecchio strano. Ma se c’è qualcuno che può raccontavi per filo e per segno cosa infesta questo lago è proprio lui”
“Perfetto” disse Nick avvicinandosi agli altri animali, con il naso ancora tappato con le zampe “un altro stramboide” affermò,  fingendosi entusiasta
“E dove possiamo trovarlo ?” chiese la leporide
“Di solito si trova alla taverna di Boe. Passa molto tempo lì”
“Bene, ci andremo dopo pranzo”
“Neanche il tempo di fare la pennichella ?” chiese la volpe “Insomma io ho bisogno di …” non riuscì a terminare la frase che sentirono una voce chiamare Victor, e quella voce sembrava essere quella di Elodie
 

In meno di mezzo secondo Victor corse subito verso la voce della figlia, seguito a ruota dagli altri animali. La trovarono vicino alla macchina dello sceriffo, con le lacrime agli occhi. Poverina era veramente disperata
“PAPÁ, PAPÁ” continuava a urlare “PAPÁ DOVE SEI?”
“Eccomi Elodie” disse il genitore precipitandosi verso la figlia “Che succede ? Ti sei fatta male ?”
“Papà … Julia … “disse fra un singhiozzo e l’altro la cucciola
“Adesso calmati” la rassicurò il genitore “e dimmi che cosa è successo “
“Eravamo sul Vecchio Ponte, volevamo andare a giocare sull’isolotto in mezzo al lago” cominciò a raccontare la piccola “Julia si è sporta troppo ed è caduta in acqua e purtroppo lei non sa nuotare. Per fortuna vicino a lei c’era un grande tronco galleggiante e si è aggrappata. Mi ha detto di cercare aiuto e sono venuta a chiamarvi, ma non so se è ancora … ancora … e se dovesse essere …” le lacrime presero di nuovo il sopravvento e la piccola ricominciò a singhiozzare
“Non ti preoccupare, sei stata brava ad arrivare fin qui. Adesso vado a prenderla io “ la rassicurò il genitore
“Che succede ?” chiese Rafael, seguito subito dopo da Judy e Nick
“Julia è caduta in acqua” spiegò Victor
“CHE COSA ?!” esclamò la coniglietta “lei non sa nuotare !”
“Tranquilla si è aggrappata a un vecchio tronco galleggiante” disse Victor, cercando di rassicurare Judy
“Se la piccola non sa nuotare, ma è riuscita a trovare un appiglio è salva per ora” disse la lince con una voce seria
“COME PER ORA ?” chiese Judy con le prime lacrime che cominciavano a rigarle il volto
“Se non ci sbrighiamo andrà in ipotermia. La temperatura del lago, soprattutto quando piove scende molto velocemente sotto lo zero. Dobbiamo trovarla al più presto”
“Cosa stiamo aspettando allora ?” disse Victor “ muoviamoci !”
“D’accordo “ disse Rafel “voi tre rimanete qui. Noi torniamo presto” detto questo, i due predatori,  di diressero molto velocemente verso il Vecchio Ponte
 
 

Intanto in acqua …
 
Perché non l’aveva ascoltata ? Perché era così testona ? Se l’avesse ascoltata, ora non si sarebbe trovata in quella situazione
Erano questi i pensieri che continuavano a tormentare la mente di Julia. Si trovava in acqua ormai da quanto ? Neanche lei lo sapeva. Cominciava a sentire freddo, le zampe posteriori, immerse nell’acqua gelida, non le sentiva più e le zampine stavano cominciando a diventare blu, segno che il sangue non stava circolando correttamente. Per fortuna era ancora viva.
Aveva trovato quel grosso tronco galleggiante in acqua e in fretta e furia si era aggrappata con tutte le sue forze, ma adesso aveva tanto sonno, l’idea di chiudere gli occhi si fece sempre più forte finché la coniglietta non cedette a quel desiderio e chiuse le palpebre.
Dopo neanche un minuto il grosso tronco cominciò a dirigersi verso l’isolotto di sua spontanea volontà
Chi poteva immaginare che il grosso tronco galleggiante era, in realtà, colui che aveva spaventato Doug e Duke e che ora stava salvando la piccola Elodie ?
 
 


Intanto sopra il ponte …
 
“Maledizione non la vedo” disse Victor scrutando il punto in cui era caduta Julia
“È possibile che il tronco possa essere stato trasportato verso le sponde” disse la lince “Proviamo a controllarle, forse la troveremo. Io controllo le sponde della terraferma, tu vai  verso l’isolotto. Se la trovi, avvertimi con questo” disse la lince porgendo un walkie-tokie a Victor “intesi ?”
Il grosso predatore annuì, dopodiché i due mammiferi si separarono
 
 


Intanto sulla sponda del fiume …
 
Orami era distesa sulla riva da molto, l’aveva salvata giusto in tempo.
Se ne stava tranquillo in acqua, finché non sentì qualcosa aggrapparsi al suo muso e urlare qualcosa. Dopo un paio di minuti, aveva aperto lentamente l’occhio sinistro e aveva visto questa piccola coniglietta dal pelo marroncino aggrappata al suo muso, con gli occhi chiusi e uno strano colorito. Evidentemente, non era abituata a sopportare il freddo come lui, doveva fare qualcosa. Subito si era diretto verso l’isolotto e una volta raggiunta la riva, aveva cercato di riscaldare la piccola leporide come meglio poteva, stringendola delicatamente con la sua enorme zampa. Pian piano la piccola, aveva ripreso colore e adesso si trovava distesa al sole, ancora addormentata. Che fare ?
L’ultimo suo contatto con altri mammiferi non era andato granché, anzi lo avevano anche ferito. Che scenate !
Solo perché aveva cercato di aiutarli a raccogliere quei piccoli oggetti galleggianti
Mentre era immerso nei suoi pensieri, vide che il piccolo corpo aveva cominciato a muoversi. Incuriosito, si avvicinò pian piano , accostando il proprio muso vicino a quello della coniglietta
 
Julia aprì lentamente gli occhi e quello che vide la spaventò molto. Un occhio giallo ambra la stava osservando e una fila di lunghi denti scintillavano davanti ai suoi occhi. Ci mise 5 secondi a capire che quello non era un animale comune, ma il mostro del lago
Lanciò un urlo talmente forte che la creatura incespicò su stessa, inciampando sulla sua propria coda, sbattendo la testa contro un albero
 
 


Nel frattempo, non molto lontano da Julia …
 
Aveva sentito qualcuno urlare, possibile che fosse Julia ? Se fosse stata in pericolo ?
Doveva intervenire all’istante. Cominciò a correre in fretta e furia e intanto prese il walkie-tokie
“Rafael, penso di averla trovata, si trova sull’isolotto. Tu intanto raggiungimi” disse Victor continuando a correre
 
 


Intanto sulla riva …
 
Era rimasta pietrificata. Non aveva mai visto un animale così strano, senza pelo, senza orecchie e con un muso allungato in avanti, dal quale spuntavano diversi denti. Era veramente grande, aveva un colorito verdognolo tendente sullo scuro ed era ricoperto da una serie di rettangolini di vario colore: gli arti erano ricoperti da tanti quadratini scuri, mentre il busto era formato, anch’esso, da una serie ordinata di quadratini bianchi opachi 
Aveva una lunga coda senza pelo, ricoperta da tanti rettangolini scuri, alla cui sommità, vi era due strisce parallele formate da vari triangolini posti verticalmente, l’uno vicino all’altro, che si congiungevano verso la fine.
Il grosso animale, si alzò lentamente sulle zampe posteriori, massaggiandosi il cranio e cominciò a guardare la piccola leporide.
Calò un improvviso silenzio dove, entrambi gli animali si contemplavano a vicenda. Eppure Julia, aveva visto da qualche parte, quell’animale nei suoi libri scolastici … ma dove ?
 
Inoltre, adesso che ci pensava bene, come aveva fatto a tornare a riva ? Se non ricordava male, si trovava ancora in acqua ed era aggrappata ad un … no, non poteva essere, possibile che …
“Tu mi hai salvata” disse con un filo di voce la coniglietta. Il grosso animale, inclinò la testa cercando di comprendere quello che il piccolo mammifero gli aveva appena detto
“Non capisci la mia lingua ?” chiese la coniglietta avvicinandosi al grosso essere. Impaurito l’animale indietreggiò e si nascose dietro un albero. Nonostante fosse grande e grosso, vedeva la piccola coniglietta come un qualcosa da cui stare alla larga
“Non ti farò del male” lo rassicurò la leporide “avanti” lo incoraggiò Julia
Il grosso animale, pian piano cominciò ad uscire dal suo nascondiglio e si avvicinò, ancor di più alla coniglietta. Mentre si avvicinava, Julia riuscì a vedere che il suo occhio destro era gravemente ferito
“Chi ti ha fatto questo ?” chiese la leporide indicando l'occhio del mostro
L’animale si appoggiò la grossa zampa sul suo occhio, ancora gli faceva male.
 
“JULIA, JULIA” era la voce di Victor che si stava avvicinando
Entrambi gli animali si girarono verso il suono di quella voce finché la coniglietta non intravide, attraverso i vari alberi,  il grosso felino che si stava dirigendo verso di lei
“Julia, per fortuna stai bene” disse Victor inginocchiandosi all’altezza della piccola “Come sei arrivata a riva ? Tu con l’acqua non vai molto d’accordo”
“Mi ha salvata lui” disse la coniglietta girandosi, convinta di trovare il suo salvatore. Che sorpresa quando vide che non c’era più, era sparito.
“Chi lui ?”chiese Victor perplesso “Qui non c’è nessuno”
“Sì, hai … ragione “affermò la coniglietta con un grande sorriso
“Bene, andiamo. Tutti gli altri saranno in pensiero” disse Victor prendendo in braccio Julia e coprendola con la sua giacca
 
Intanto che si allontanavano, Julia continuava a chiedersi come mai, quell’essere enorme e bizzarro se n’era andato via. Che avesse paura di esseri come loro ? Aveva paura delle prede o dei predatori ? Come mai gli sembrava di averlo già visto ? Di una cosa era certa però, domani mattina sarebbe ritornata al lago Landlake per far luce su questo mistero e per far meglio la conoscenza di quell’essere e niente e nessuno l’avrebbe fermata.
 
Intanto, una farfalla dai colori vivaci stava svolazzando tranquillamente nel cielo, finché non si appoggiò delicatamente sul nulla a un’altezza di quattro metri. Chiunque sarebbe passato di lì, sarebbe rimasto scioccato nel vedere questo piccolo insetto appoggiato sul nulla.
Ad un certo punto, apparve un occhio giallo che cominciò ad osservare il piccolo insetto che si era appoggiato sul suo muso, rimanendone affascinato. Pian piano cominciò a delinearsi la figura del mostro, che riprese i suoi normali colori. Non era andato da nessuna parte, si era solo mimetizzato con il resto del paesaggio e aveva assistito a tutta la scena, senza che i due animali si accorgessero di lui.
Quando i due mammiferi si furono allontanati, mormorò solo una parola, forse la prima di tutta la sua vita “J-U-L-I-A” disse con una voce grossa e profonda, mentre la farfalla volò via.
 
 


Nell’ufficio di Fowler …
 
“Accidenti” esclamò il dingo “Perché non mi risponde. Che sia successo qualcosa ?” disse fra se e se ascoltando la segreteria del telefono
Ad un certo punto nella stanza entrò una tigre, vestita con gli abiti dei reparti speciali
“Signore, il team Bravo è già sul posto. Io e Xever siamo pronti a muoverci ” disse stando sull’attenti, rivolgendosi al canide
“Molto bene, dobbiamo solo aspettare il via libera da parte del signor Sailas. Comunica al Team Bravo di mantenersi in posizione e voi due tenetevi pronti. Vi comunicherò io quando potrete muovervi” disse il dingo rivolgendosi al grosso predatore
“Sissignore ” disse il grosso felino uscendo dalla stanza, dopo aver salutato il canide
“Proviamo un’altra volta” disse il dingo ricomponendo il numero sul telefono
 
 


Lo studio dell’autore
Ed eccoci qui con il settimo capitolo, per farvi iniziare bene la giornata XD
Vi siete presi un bello spavento eh ?
Chi l’avrebbe mai detto che Julia avrebbe incontrato il mostro del lago ? Addirittura tentare di parlarci ?
Nuova descrizione, nuove idee o ancora buio pesto. Julia è convinta di averlo già visto da qualche parte … siete curiosi di scoprire dove ? Aspetterete settimana prossima XD
E inoltre farete la conoscenza del vecchio Boe, vi anticipo già che ci sarà da divertirsi.
 
Per quanto riguarda i personaggi di Victor e di Elodie nel prossimo capitolo (forse il più lungo scritto da me) conoscerete la loro storia. Preparatevi i fazzoletti ....
 
Come sempre, i ringraziamenti vanno ai sempre presenti Plando, EnZo89 e Redferne. Grazie mille per i vostri complimenti. Un grazie speciale va anche a chi a letto, e sta continuando ha leggere, la mia storia, grazie anche a voi
Se desiderate lasciare una recensione, siete i benvenuti ;)
Un salutone
 
J. Conrard

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Capitolo 8
*** La storia della famiglia Darby ***


Capitolo 8
La storia della famiglia Darby
 
Stavano aspettando ormai da quasi un’ora. L’avevano trovata ? Stava bene ?
Queste erano le domande che assillavano la mente di Judy, che nervosamente tamburellava la zampa sul terreno. Intanto, non molto distante, Nick era seduto sulle scale della tavola calda a far compagnia a Elodie. Infatti, dopo che Victor era partito, la cucciola di pantera non aveva proferito parola.
“Avanti Elodie !” la rassicurò Nick “vedrai che l’avranno trovata sicuramente. Tuo papà e Rafael sono una bella squadra”
La piccola continuò a guardare per terra, rimanendo in silenzio per un paio di minuti
“Ne sei sicuro ?” disse ad un certo punto, cogliendo impreparata la volpe
“Certo che sì !” esclamò con un gran sorriso Nick “dobbiamo solo avere pazienza”
“Speriamo che tu abbia ragione” disse Elodie, accennando un sorriso
 
Ad un certo punto entrambi gli animali, vennero colti alla sprovvista da un’esuberante e gioiosa Judy che urlò
“Victor, l’hai trovata !” disse la coniglietta correndo verso il grosso predatore
“Certamente eccola qui !” disse la pantera, appoggiando la piccola leporide a terra. Quando vide sua sorella maggiore, Julia le corse incontro e l’abbracciò forte, cominciando a piangere, seguita a ruota da Judy
“Per fortuna stai bene. Non ti azzardare a fare una cosa del genere di nuovo” disse Judy tra un singhiozzo e l’altro
“Mi dispiace di averti fatto preoccupare sorellona. Non lo farò più, promesso”
“Vedo che l’hai trovata” disse ad un certo punto una terza voce, era lo sceriffo Bishop “meno male !” esclamò con un sorriso
“Già” si limitò a dire il grosso felino
“Julia …” disse improvvisamente una piccola voce, strozzata dalle lacrime, dietro Judy “allora stai … bene ?” chiese sinceramente preoccupata Elodie
La piccola leporide, quando vide la piccola cucciola di pantera con le lacrime agli occhi, non poté fare a meno di correre ad abbracciarla
“Sì, sto bene. Grazie a te” la rassicurò Julia “scusa se non ti ho ascoltato” disse sinceramente pentita
“Non ti preoccupare, l’importante è che tu stia bene” disse Elodie, asciugandosi gli occhi con una zampa “ma la prossima volta che non mi ascolti, io ti …”
“Tu … cosa ?” disse la coniglietta in tono di sfida
“Io … io … ah … lasciamo perdere” disse Elodie cominciando a ridere, seguita dagli altri animali




5 minuti dopo …

“Grazie mille dell’aiuto Rafel” disse Victor stringendo la zampa della lince
“Grazie a voi” disse la lince con un grande sorriso “Sai, c’è ancora un posto libero se vuoi …”
“Rafael … ne abbiamo già parlato molte volte. Non intendo rientrare in polizia” disse la pantera alzando gli occhi al cielo “quella vita ha troppi brutti ricordi per me. Ricordi che sto cercando di cancellare”
“Capisco” disse la lince annuendo lentamente
“Di che state parlando voi due ?” chiese improvvisamente Judy, seguita a ruota da Nick “Le cucciole sono già in macchina. Stiamo aspettando solo te” disse la coniglietta indicando la pantera
“Certo … andiamo” disse la pantera dirigendosi verso la macchina “ci vediamo Rafel” disse il grosso predatore salutando la lince che ricambiò con un cenno del capo
“Sceriffo, grazie mille del suo aiuto” disse la leporide stringendo la zampa di Rafel “le sono debitore”
“Non ringrazi me. Ringrazi Victor, era il migliore a cercare le tracce di animali scomparsi, prima di lasciare la polizia” disse la lince indicando la macchina
“Che ne sarà di quei due ?” chiese ad un certo punto la volpe indicando la tavola calda, dove c’erano ancora Doug e Duke
“Non si preoccupi agente Wilde. Mi hanno telefonato dal penitenziario di Zootropolis, li vengono a prendere in giornata, forse verso le otto di stasera” lo rassicurò lo sceriffo Bishop “Almeno, in prigione staranno al sicuro”
“Certo. Piacere di averla conosciuta, arrivederci e grazie” disse la volpe stringendo la zampa della lince e dirigendosi verso la macchina
“Sai Judy …” disse la lince, dopo che Nick fu salito in macchina “mi piace il tuo partner, lo trovo un tipo simpatico”
“Si vede che lo conosci poco” disse Judy, scuotendo lentamente la testolina
“Sarà …”
“Ascolta Rafel” disse improvvisamente seria la coniglietta “è vero che Victor, una volta era capitano di polizia ?”
“Sì” rispose semplicemente la lince
“E poi che è successo ? Perché ha dato le dimissioni ?” chiese curiosa la coniglietta
“Perché non lo chiedi a lui ? Mi sembra più logico” disse la lince con un sorriso sul muso
“Allora Judy !” esclamò la volpe, mettendo la testa fuori dal finestrino della macchina “andiamo o visto che hai voglia di camminare, te ne torni a piedi ?”
“Sì sì, arrivo” disse la coniglietta dirigendosi verso la macchina “grazie ancora di tutto sceriffo”




Durante il viaggio di ritorno, Julia raccontò per filo e per segno quello che era successo dopo che era caduta in acqua. Cioè che il tronco, spinto dalle forti correnti, si era avvicinato abbastanza alla riva, per permetterle di raggiungere la terraferma.
Una spiegazione che aveva un senso logico. Anche se la piccola leporide aveva tralasciato un elemento fondamentale:  il suo incontro con quell’essere enorme e bizzarro. Non poteva certo dirglielo, chi le avrebbe creduto ? Avrebbe fatto luce su questo mistero, da sola. Avrebbe scoperto cos’era quel mostro, da dove veniva e perché l’aveva salvata.
“Sei stata molto fortunata” disse Nick
“Già, molto fortunata” aggiunse Judy “però mi raccomando. Non fatene parola con i miei. Bocca chiusa altrimenti sono guai”




Intanto a casa Hopps …
 
“Ma perché ci mettono così tanto ?” chiese una Bonnie spazientita e preoccupata allo stesso tempo, mentre guardava la strada principale, seduta sulla veranda di casa
“Non ti preoccupare tesoro” la rassicuró Stu “ho chiamato Rafael 10 minuti fa e mi ha detto che erano partiti. Dovrebbero arrivare a momenti”
Quando il coniglio terminò la frase, una macchina scura entrò nella proprietà Hopps e, una volta parcheggiata, scese il piccolo gruppetto di animali
“Cosa ti avevo detto ?”
“Finalmente” esclamò Bonnie “vi davamo per dispersi”
“Scusaci tanto mamma, abbiamo avuto qualche piccolo ... contrattempo” disse Judy con un grande sorriso
“Ci racconterete tutto a pranzo. Forza entrate” li incoraggiò Stu
 

Chi ha avuto l'opportunità di fermarsi a casa Hopps per pranzo o cena, nel descrivere il clima che aleggiava, avrebbe utilizzato una semplice parola: UNICA
Infatti, tutta la famiglia era concentrata nella sala da pranzo. Dove, al centro della stanza, vi era un lunghissimo tavolo di legno che aveva il compito di ospitare un numero esagerato di conigli. Bonnie aveva preparato un pranzo con fiocchi e controfiocchi, dove l'elemento predominante erano le verdure, apprezzate non solo dai conigli, ma anche dai tre predatori.
 

Ad un certo punto Stu, seduto a capotavola, chiese a un'affamata Judy "Allora, com’è andata con lo sceriffo ?"
La coniglietta, colta alla sprovvista da quella domanda, cercò di articolare una frase di senso compiuto “Ehm .... sí ... tutto bene”
“Davvero ?” intervenne Bonnie
“Oh sì” esclamò entusiasta la coniglietta “abbiamo già per le zampe un caso molto intrigante”
“Se definisci intrigante, il fatto di indagare sull'esistenza di una creatura fantastica” aggiunse Nick, seduto di fianco alla partner
“Ecco perché dobbiamo raccogliere più informazioni possibili, per capire se è un mito o realtà”
“Aspettate un momento” intervenne Stu, cercando di riordinare le idee “mi state dicendo che un possibile mostro, infesta le acque del lago Landlake ?” chiese con tono incredulo
“Non le sembra una cosa inverosimile?” chiese la volpe al coniglio
“No ! Anzi, è una cosa fantastica” esclamò Stu “fantastica e pericolosa, soprattutto pericolosa ... molto pericolosa”
Il coniglio rimase in silenzio per un paio di secondi, dopodiché gli balenò un' idea “Non è che avreste bisogno di qualche strumento anti-mostro, sapete, per sicurezza. Se volete vado a ...”
“Quello che tuo padre sta cercando di dire” intervenne Bonnie bloccando suo marito “è che dovreste stare molto attenti”
“Come sempre mamma” la rassicurò Judy
 
“E di altro cosa avete scoperto” ? chiese incuriosita Bonnie, mentre stava servendo il caffè
“Niente di così eclatante” intervenne Nick “se non sul fatto che consiglierei, ai due individui che dicono di aver avuto un primo contatto con questo fantomatico mostro, di prenotare un appuntamento per una visita psicologica. Perché secondo me ...”
La volpe venne interrotta da una gomitata della leporide “Quello che Nick voleva dire” disse la coniglietta lanciando un'occhiataccia alla volpe “è che abbiamo scoperto, con nostra grande sorpresa, che Victor era un ex-capitano di polizia” disse la leporide indicando il grosso felino, intento a sorseggiare il suo caffè
Tutti gli sguardi si concentrarono sulla pantera
“Veramente ?!” chiese incredulo Stu
“Beh ... si” disse semplicemente il grosso predatore
“Immagino che tua moglie non l'abbia presa molto bene” intervenne la volpe “voglio dire, abbandonare una posizione così privilegiata. Sei fortunato che non ti abbia fatto dormire fuori” terminò con una piccola risatina
Victor, non rispose ma appoggiò la piccola tazza di caffè sul tavolo “Avrebbe dovuto farlo” disse con un piccolo sorriso che poi svanì ”ma purtroppo la mia cara Victoria, non c'è più da due mesi ormai”
Tutti i presenti nella stanza si zittirono. Elodie, avendo capito il tasto dolente che si era toccato chiese a Julia "Perché non andiamo a giocare fuori insieme ai tuoi fratelli e sorelle ?"
La piccola leporide comprendendo che quello era un discorso da grandi, annuì lentamente e invitò i suoi fratelli e sorelle a seguirla, finché nella stanza non rimasero che i due coniugi Hopps, Judy, Nick e Victor
 
Il silenzio regnava padrone, nessuno aveva il coraggio di aprir bocca. Finché la volpe non disse con tono dispiaciuto, abbassando le orecchie “Mi dispiace Victor, scusa se non ho avuto tatto, ha volte sono un vero idiota”
“Non ti preoccupare” disse la pantera, continuando a fissare il tavolo “non potevi sapere”
“No, Victor” disse Judy “sono stata io a tirare in ballo questo argomento molto delicato, scusami”
“Victor caro” disse Bonnie avvicinandosi al grosso predatore e appoggiandogli una zampa sulla spalla “mi dispiace tanto. Come mai non ce l’hai mai detto ?” chiese sinceramente preoccupata la coniglia
“Cercavo di eliminare il senso di vuoto che provo ogni mattina quando mi sveglio e non c’è nessuno vicino a me” disse Victor con una voce strozzata, quando le prime lacrime cominciarono a rigargli il volto
“Ecco lo sapevo” disse con un piccolo sorriso “adesso comincio …”
Bonnie gli porse un fazzoletto e il grosso predatore si soffiò il naso “Scusate” disse mentre si asciugava gli occhi
“Forse parlarne con qualcuno ti aiuterà a svuotarti, anche in piccola parte” disse Stu, ricevendo un’occhiataccia da sua moglie
“STU !” esclamò la coniglia “sono argomenti delicati”
“Si .. si … hai ragione … scusa Victor”
“No, anzi penso che mi farà bene. Avete fatto tanto per me e per Elodie, quindi penso sia il momento che sappiate la verità” disse in tono deciso il felino
“Sei sicuro ?” chiese preoccupata Judy “se non te la senti …”
“No, è tutto ok” la rassicurò la pantera, prendendo un grande respiro “Mia moglie, Victoria Darby è stata una dei 14 mammiferi scomparsi durante il caso Ululatori Notturni”
“Intendi dire, quella femmina di pantera, scomparsa nel distretto di Savana Centrale ?” chiese Judy
La pantera annuì lentamente e disse “Adesso vi racconterò cosa successe quel maledetto giorno …”




Flash Back
 
2 mesi prima, in una piccola casa, situata nel distretto di Savana Centrale …
 
“Elodie, allora sei pronta oppure no ?” chiese spazientita una femmina di pantera intenta a preparare la colazione “finirai col fare tardi, di nuovo”
Dalle scale si precipitò, alla velocità della luce, una piccola di pantera, con in zampa la sua cartella “Ero già pronta da 10 minuti stavolta” disse azzannando la montagna di pancake che la madre le aveva preparato
“Papà non è ancora arrivato ?” chiese ad un certo punto la piccola con la bocca piena “ieri sera mi ha detto, che non avrebbe lavorato e che mi avrebbe portato a scuola” disse tutta entusiasta
“Vedi Elodie” disse Victoria “papà ha avuto un piccolo contrattempo. Purtroppo deve presenziare a una cerimonia della polizia e dev' essere assolutamente presente essendo il capitano” cercò di spiegare la pantera
“Capisco” disse mortificata la piccolina
“Ma mi ha detto che settimana prossima, costi quel che costi, si prenderà una settimana di ferie e ci porterà tutte e due a fare un viaggio indimenticabile” la rassicurò la mamma
“Davvero ?!” chiese tutta eccitata la piccola
“Certo che si, papà mantiene sempre le promesse” disse con un grande sorriso Victoria “in caso contrario lo farò dormire fuori” disse scoppiando a ridere seguita a ruota dalla figlia
“Ok, basta scherzare, muoviamoci altrimenti arriverai in ritardo a scuola”
 
I due predatori uscirono di casa e si diressero velocemente a scuola. Quel giorno pioveva e raramente a Savana Centrale vi erano delle precipitazioni. Tutti gli animali erano intenti ad aprire ombrelli, di svariate dimensioni, mentre passeggiavano per la città. Quel giorno però, per evitare il traffico cittadino, che soprattutto quando pioveva era molto congestionato, Victoria ed Elodie decisero di tagliare per il parco, dove non c’era anima viva. In pochi minuti sarebbero arrivati a scuola, visto che il Savana Park, era di fronte alla scuola.
Quella mattina il parco era deserto, le panchine non ospitavano nessuno e non si sentivano le grida o il rumore degli altri animali, il silenzio era il solo padrone, a parte i rumori e i clacson di sottofondo delle macchine. Solo due figure, armate di ombrello, stavano percorrendo il grande viale alberato, quando ad un certo punto il telefono di Victoria squillò.
La pantera lo prese e nel leggere il nome del mittente sorrise e accettò la chiamata
 
“Pronto ? Victor ?“
“Ciao amore mio !” esclamò una voce dall’altro capo del telefono “Allora come state tu e la mia principessa ?”
“Bene, stiamo andando a scuola. Tu invece, com’è andata la premiazione ?” chiese la pantera
“Come al solito, tutto così noioso. Ma i ragazzi erano veramente felici, pensa che a Rafael l’hanno assegnato come sceriffo nella contea di Bunny Burrow” disse tutto entusiasta Victor
“Che bella notizia !” esclamò la pantera “dopotutto è stato istruito dal migliore, dal mio pasticcino”
“Tesoro, così mi fai arrossire, ci sono altri miei colleghi qui” disse imbarazzato Victor, infatti si sentirono delle risatine di sottofondo “e comunque, è mio dovere addestrare nuove reclute e farle diventare ottimi poliziotti o tutori della legge, d’altronde sono capitano” disse tutto orgoglioso il felino
“A proposito, qui c’è qualcuno che ti vuole salutare” disse Victoria notando Elodie che, avendo capito chi era al telefono,  si stava sbracciando per prenderlo
“Allora passamela. Che stai aspettando ? Un permesso ?“ disse Victor con una risatina
 
Victoria, alzò gli occhi al cielo e diede il telefono alla figlia
“Pronto ? Papà ?” chiese tutta entusiasta Elodie
“Ciao piccola mia. Scusa se non sono venuto a prenderti, impegni di lavoro” cercò di scusarsi il genitore
“Non ti preoccupare papà” lo rassicurò Elodie “è vero che prenderai due settimane di ferie e ci porterai a fare un viaggio indimenticabile ? Ti prego …”
“Beh … ecco …”
“Altrimenti mamma ha detto che ti fa dormire fuori” disse la piccola di pantera, scatenando le risa della madre
“Se la metti in questi termini … d’accordo. Costi quel che costi, passeremo due settimane in famiglia, te l’ho prometto” disse Victor
“Davvero ?” chiese entusiasta la piccola
“Certo. Adesso passami la mamma che la saluto”
“Ok. Mamma, papà ti vuole … tutto bene mamma ?”
“Elodie, che succede ?” chiese preoccupato Victor
“Non lo so, la mamma si è accasciata a terra e respira con fatica” disse Elodie tutta preoccupata e con voce strozzata
“Adesso calmati” la rassicurò il papà “Ascolta, devi …”
 
Non riuscì a terminare la frase che, dall’altro capo del telefono cominciarono a sentirsi delle urla e dei ruggiti
“Elodie, ELODIE !” urlò il genitore “MI SENTI ? ELODIE ?”
“PAPÁ, PAPÁ. No, mamma che stai facendo … no aspetta … sono io, Elodie … NO, NOO !!   PAPÁÁÁ !!!”
“ELODIE, ELODIE ? PRONTO ? CHE STA SUCEDENDO ?” urlò il genitore in preda al panico



Ci scusiamo per il disagio, il numero con il quale stava conversando è attualmente irraggiungibile, la preghiamo di chiamare più tardi



“Ma che …” disse Victor
“È successo qualcosa ?” chiese ad un certo punto una lince in divisa, avendo sentito le urla del suo capitano
“Non lo so Rafael” disse preoccupato la pantera “Stavo parlando con mia figlia, ma è caduta la linea. Provo a richiamare, spero non sia successo nulla di grave” detto questo ricompose l’ultimo numero che aveva chiamato e rimase in attesa



Ci scusiamo per il disagio, il numero chiamato non è attualmente raggiungibile, la preghiamo di chiamare più tardi



“Maledizione” disse Victor chiudendo la chiamata “dev’essere successo qualcosa”
“Forse stanno facendo dei lavori alla rete telefonica” provò a formulare la lince “sono sicuro che non sia successo nulla di grave”
“Sì, forse hai ragione, però …”
“Ascolta, lascia passare un paio di minuti, poi richiami, ok ?”
La pantera rimase in silenzio per un paio di secondi, dopo disse “Sì, forse hai ragione …”



5 minuti dopo …
 
Era seduto comodamente sulla sua poltrona, ad osservare l’orologio. Quanto tempo era passato ? Troppo per i suoi gusti, DOVEVA SAPERE cos’era successo
Mentre si accingeva a prendere il telefono per richiamare la sua famiglia, qualcuno bussò alla porta del suo ufficio
“Avanti”
Davanti a lui si palesò Rafael con uno sguardo tutt’altro che rassicurante
“Che cos’è successo Rafel ?” chiese preoccupato Victor, avendo notato l’espressione della lince
“Victor … ascolta … Elodie …” provò a formulare la lince
La pantera si alzò dalla poltrona e disse “Elodie … cosa ?”
“Ecco …”
“PER L’AMOR DEL CIELO RAFAEL ! CHE È SUCCESSO ?”urlò il felino, attirando l’attenzione e gli sguardi degli altri agenti, che erano riamasti fuori dal suo ufficio, con uno sguardo triste
“Forse è meglio che risponda al telefono, la vogliono …” disse la lince indicando l’apparecchio posto sulla scrivania del suo capitano “la stanno aspettando in linea”
Victor prese il telefono, ma prima che potesse portarlo all’altezza dell’orecchio, venne colpito da una frase della lince
“Ci dispiace tanto signore, a nome di tutti noi”
Un terribile dubbio si insinuò nella mente della pantera, sperava con tutto se stesso che non fosse successo qualcosa di brutto
“Pronto ?”
“Il signor Darby suppongo” disse una grossa voce, dall’altro capo del telefono
“Posso sapere con chi sto parlando ?”
“Sono il Dottor Richard Roxton e la chiamo dal GENERAL HOSPITAL di Zootropolis. Mi dispiace darle questa brutta notizia, ma sua figlia Elodie …”
 
Dopo neanche cinque minuti dall’ufficio del capitano Darby si sentì un urlo, seguito da singhiozzi




Fine Flash back




“Arrivai dopo due ore in ospedale. Entrai di corsa, senza chiedere a nessuno informazioni, ero certo che l’avrei trovata. Mentre vagavo per le varie stanze,un orso bruno, vestito con un camice bianco, mi fermò e mi raccontò che cos’era successo, era il dottor Roxton. Avevano trovato mia figlia, per la verità era stata trovata da un netturbino che era andato a pulire il parco. L’aveva trovata distesa per terra, sola e al freddo, in una pozza di sangue. Aveva chiamato subito un’ambulanza e l’avevano trasportata d’urgenza in sala operatoria. Avevano … avevano …” cercò di dire la pantera, mentre le lacrime premevano per uscire dagli occhi
 
Bonnie, gli appoggiò una zampa sulla spalla, per confortarlo “Caro se non te la senti …”
“No … sto bene” la rassicurò la pantera, schiarendosi la voce “avevano riscontrato che aveva subito un forte trauma sulla spina dorsale, che le aveva danneggiato le ultime due vertebre. In poche parole mi dissero che non sapevano se la mia piccola avrebbe più camminato o no. Mi crollò il mondo addosso, mia figlia ridotta in quelle condizioni e mia moglie, che era sparita nel nulla.
Stetti vicino a mia figlia per due lunghe settimane, sperando e pregando che si svegliasse dal coma farmacologico, le mie preghiere furono esaudite. Una mattina, mentre sonnecchiavo sulla sedia, una vocina mi chiamò, era Elodie che mi guardava con quei suoi grandi occhioni. Fu una vera gioia per me, che purtroppo durò poco …” Victor si fermò per un minuto osservando, fuori dalla finestra, la figlia che giocava insieme agli altri cuccioli, poi riprese il racconto “ una mattina Elodie cercò di alzarsi dal suo letto d’ospedale. Sapete, non è una che sta a poltrire tutto il giorno, voleva alzarsi e correre. Purtroppo le sue zampe non risposero, rimasero ferme al loro posto. Mi guardò con uno sguardo perso e con le lacrime agli occhi, avendo capito la sua nuova situazione, mi abbracciò forte” la pantera si fermò nuovamente per ricordare quel triste momento
 
“Ma non finì qui. Un giorno Elodie, mi raccontò cosa successe quella mattina. Mentre stava parlando con me al telefono, Victoria si era accasciata a terra e aveva cominciato a respirare in modo affannato. Quando Elodie si avvicinò per assicurarsi che stesse bene, Victoria l’aggredì, mordendole la schiena, provocandeole quel brutto trauma. Mi spiegò che non sembrava più la mamma, aveva uno sguardo diverso negli occhi, uno sguardo selvaggio, primitivo e che, una volta finito, scappò via a quattro zampe”
“Era stata colpita dal siero degli Ululatori Notturni, non è vero ?” chiese Judy
Victor annuì lentamente

“Mi dispiace Victor, avrei dovuto risolvere prima quel maledetto caso” disse la coniglietta sbattendo le zampe sul tavolo “a quest’ora Elodie non si troverebbe in queste condizioni. È tutta colpa mia”
“Non darti colpe che non hai Judy” la rassicurò la pantera “io ti sono molto grato. Mi hai reso felice ritrovando mia moglie, quella notte al Cliffside e trovando la cura agli Ululatori Notturni, una volta risolto il caso. Quindi, non hai nessuna colpa”
“Ma avevi detto che tua moglie …” disse Nick
“Quando i medici trovarono la cura ero al settimo cielo, finalmente saremo tornati a essere una famiglia, recuperando il tempo perso. Mi ricordo ancora il giorno in cui Victoria tornò alla normalità. Mi abbracciò forte e si mise a piangere dalla gioia. Ma quando vide Elodie, su una sedie a rotelle, capì quello che aveva fatto
Da quel giorno, non fu più la stessa, si lasciò andare pian piano, finché il dolore e la consapevolezza di aver aggredito nostra figlia la consumò. Così una mattina la trovai …”

Calò un minuto di silenzio e, durante tutto quel tempo, a nessuno venne in mente di rompere quel lamento silenzioso
“Prima di abbandonare la polizia minacciai i giornalisti, dicendo loro di non raccontare a nessuno quello che era successo a Elodie, altrimenti li avrei sbattuti in prigione di persona. Mantennero la parola, tralasciando quello che era successo alla mia piccola.
Dopodiché, decisi di abbandonare la polizia. Se quel giorno fossi stato presente, tutto questo non sarebbe accaduto.
Ci trasferimmo nella Contea dei Cervi e poi ci stabilimmo a Bunny Burrow, cercando di ricominciare una nuova vita, consapevoli che non avremmo più visto Victoria. Però siamo felici lo stesso, perché abbiamo trovato una nuova famiglia, per così dire” disse rivolgendo uno sguardo a Bonnie e poi a Stu, che si mise a piangere a dirotto, abbracciando il grosso felino
 
“Oh, Victor … se avete bisogno … non avete che da chiedere …” disse fra un singhiozzo e l’altro
“O Stu” disse la pantera scuotendo la testa “tu e la tua emotività”
“Stu ha ragione caro. Se avete bisogno di qualcosa non avete che da chiedere” aggiunse Bonnie, cercando di calmare suo marito, che non aveva intenzione di staccarsi dal grosso predatore
“Lo so” disse il felino con un grande sorriso “Bene sarà ora che vada. Mi dispiace avervi fatto perdere tempo, mi sa che non c’è la farete ad andare al bar del vecchio Boe” aggiunse guardando l’orologio e poi fuori dalla finestra, stava già cominciando a scurirsi “A quest’ora avrà già chiuso” affermò il felino, riuscendo a staccare la sanguisuga pelosa chiamata Stu, dal suo arto
“Non ti preoccupare Victor e scusami se sono stata insistente nel sapere del tuo passato” disse Judy abbracciando la pantera, come meglio poteva
“Tale e quale ai tuoi genitori” disse la pantera ricambiando l’abbraccio “Non ti preoccupare è tutto a posto”
"Victor ..." disse Nick, avvicinandosi alla pantera "ecco ...." provò a dire la volpe, grattandosi la testa "mi dispiace per ... sì, insomma ... essere stato così privo di tatto"
"Non ti preoccupare Nick, è tutto a posto" disse la pantera con un grande sorriso tirando una pacca sulla schiena della volpe, talmente forte da sbalzarlo in avanti




5 minuti dopo ...

"Grazie ancora di tutto Bonnie" disse Victor, seduto al posto di guida dell' autovettura scura
"Non ti preoccupare caro" lo rassicurò la coniglia con un grande sorriso "se avete bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa ..."
"È molto gentile da parte vostra" disse la pantera "ma ci arrangeremo, come abbiamo sempre fatto. Grazie ancora di tutto e buona serata" disse Victor salutando la famiglia Hopps, mentre la macchina lasciava la proprietà immettendosi in strada
"È un animale veramente forte" disse la coniglietta, osservando il veicolo che si allontanava "non so se al suo posto c'è l'avrei fatta "
"Già" intervenne Nick "forte davvero. Credo di aver perso un polmone, quando mi ha tirato quella fucilata dietro la schiena" disse massaggiandosi le spalle
La coniglietta si mise a ridere, mentre la volpe continuava a massaggiarsi la parte dolorante

"Spero riuscirai a dormire stanotte. Perché domani ci aspetta una giornata impegnativa. Dobbiamo far visita al vecchio Boe, è da tanto tempo che non lo vedo. Chissà se sta bene quel vecchio alce brontolone “ disse la leporide con una risatina “è un tipo veramente simpatico, vedrai ti piacerà "
"Non vedo l'ora di incontrarlo. Sarà un esperienza indimenticabile" disse Nick in tono sarcastico, entrando in casa, seguito dalla coniglietta e dai coniugi Hopps
“Alla taverna del vecchio Boe ?!” esclamò Stu, fermandosi sull’uscio di casa “State scherzando ? Ci si sono animali ben poco rassicuranti lì dentro. Forse vi servirebbe qualche strumento anti – ubriacone …” provò a dire Stu
“Caro non ricominciare” lo ammonì sua moglie, spingendolo in casa e chiudendo la porta



Intanto, in macchina, la piccola Elodie si era addormentata e Victor era immerso nei suoi pensieri. Erano stati veramente fortunati ad aver incontrato la famiglia Hopps, una famiglia che elargiva solo amore. Victoria e Bonnie sarebbero andate d'accordo, avevano lo stesso carattere dolce e sensibile.
Non si accorse di essere già arrivato a casa. Una casetta a due piani fatta interamente di legno, situata vicino a un boschetto e lontano dal rumore delle macchine che passavano sulla strada principale, un piccolo paradiso. La macchina entrò in una stradina secondaria, superando la cassetta delle lettere, recitante la scritta DARBY e parcheggiò non molto lontano dall'entrata. Quando il veicolo si fu fermato, il grosso felino si girò verso la piccola addormenta, sarebbe stato un peccato svegliarla. Delicatamente Victor la prese in braccio e, una volta aperta la porta e varcata l'entrata, l'appoggiò sul piccolo divano in salotto e la coprì con una grande coperta. All'ora di cena l'avrebbe svegliata.

Nel frattempo, si avvicinò vicino al caminetto e, dopo aver sistemato la legna, lo accese. Mentre la piccola fiammella si propagava, all'interno del camino, qualcosa nella stanza cominciò a vibrare. Era il cellulare da lavoro utilizzato dalla pantera, che stava vibrando, appoggiato sul tavolino in salotto. Victor lo prese e nel leggere il nome del mittente, la pantera alzò gli occhi al cielo: LAVORO
Anche a quell’ora avevano bisogno di lui … per fortuna l’aveva lasciato a casa. Altrimenti l’avrebbero disturbato tutto il giorno e non avrebbe potuto godere della compagnia della famiglia Hopps
Era tentato a non rispondere, ma ha giudicare da quante volte l’avevano chiamato, doveva essere qualcosa di veramente importante
Prima di rispondere, diede un ultimo sguardo alla foto di una giovane femmina di pantera, posta sul camino
“Mi manchi ogni giorno tesoro” disse accettando la chiamata




Nell'ufficio di Fowler …

"Pronto ?"
"Signor Sailas, finalmente !" esclamò il dingo "Ho cercato di chiamarla ma ..."
"William, che cosa ho detto riguardo alle telefonate fuori dall'orario lavorativo ?"
"Certo signore ... ma vede ..."provò a giustificarsi il canide
"Fowler si muova ..."
"Certo signore. Siamo riusciti a identificare i due animali che il prototipo ha visto prima di perdere il segnale"
"Ottimo lavoro Fowler. E chi sarebbero ?"
"Doug Hopkins e Duke Donnolisi, un montone e una donnola coinvolti nel caso Ululatori Notturni e condannati a lavori di pubblica utilità. Arrestati dall’ agente ..."
"Judy Hopps con la collaborazione di Nicholas Piberius Wilde" terminò la voce, dall'altro capo del telefono
 
Il dingo rimase spiazzato da quella risposta "Sì è... esatto. Ma lei come fa a ... ?
"Non si distragga"
"Sì. Inoltre, un’ora fa,abbiamo intercettato una chiamata dal penitenziario di Zootropolis"
"È con ciò ? "
"Si sono accordati con lo sceriffo Bishop per il trasferimento dei due detenuti che dovrebbe verificarsi verso le otto di stasera"
"Molto bene, sfrutteremo quest'occasione per prelevare i due soggetti e farci dire quello che sanno. Il team Bravo è già sul posto ?"
"Aspettavamo solo un suo ordine signore"
"Bene. Avete il via libera e mi raccomando, massima discrezione. Gli agenti Hopps e Wilde stanno già indagando su questo caso e hanno già parlato con i due soggetti. Se dovessero arrivare a noi, sarebbe la fine"
“Come sarebbe a dire che gli agenti Hopps e Wilde stanno indagando ?” chiese perplesso il canide, controllando il suo computer “le telecamere nascoste non hanno … ” subito si fermò quando sul computer comparve un video che mostrava due animali, una volpe e un coniglio, salire le scale della tavola calda, posta vicino al lago Landlake e un altro dove, dentro il locale, parlavano con la donnola e il montone
“Adesso che ha controllato … dubita ancora di me, signor Fowler ?”
“No … non intendevo dire questo, signore” provò a giustificarsi il dingo
“Bene. Allora muovetivi”
"Certamente signore"
"E quando l'operazione sarà finita voglio essere informato immediatamente. Sono stato chiaro ?"
"Certo signore" dopodiché la chiamata terminò


Fowler rimase in silenzio per un paio di minuti, se quello che aveva detto il signor Sailas era vero, dovevano prestare la massima attenzione. Così, prese in zampa il telefono, posto sulla sua scrivania e compose un numero
"Sì, signor Fowler? "
"Bradford tu e Xever avete il permesso di muovervi, avvisa gli altri che state arrivando. Mi raccomando, massima discrezione. Sappiamo che gli agenti Judy Hopps e Nicholas Wilde, sono a Bunny Burrow, niente deve andare storto"
“Gli agenti Hopps e Wilde ?!” esclamò la voce dall’altro capo del telefono “intende QUEL coniglio e QUELLA volpe ?” chiese perplessa la tigre
“Proprio loro. Quindi, massima attenzione”
"Non si preoccupi signor Fowler. Siamo i migliori in questo campo" affermò Bradford chiudendo la chiamata




Intanto a casa Hopps , verso l’ora di cena...

"Ma dove l'avrò messo" parlottova tra se e se Julia, mentre frugava nella sua stanza, alla ricerca del libro di storia
"Ah ecco dov'eri" esclamò la coniglietta, quando intravide la copertina del libro scolastico
"Mi sembra di aver già visto quell'animale da qualche parte ..." disse mentre sfogliava le varie pagine del libro, finché non trovò quello che stava cercando
"Eccolo qua, ma possibile che ..."
"JULIA ! È pronta la cena" urlò Bonnie dal piano terra "Avanti muoviti! "
"Arrivo mamma" disse la piccola leporide appoggiando il libro sul letto e precipitandosi giù per le scale
Adesso aveva un altro valido motivo per andare alla ricerca della creatura del lago Landlake




Intanto al Lago Landlake ...

Si era già fatta sera, il tempo era volato via in fretta. Tutti gli operai erano tornati a casa, adesso c'era solo silenzio, un religioso silenzio, che venne interrotto da un rumore in lontananza
"Di già? " disse lo sceriffo Bishop, guardando il suo orologio, le otto in punto "che puntualità! "
 
Un piccolo furgone nero e bianco, recitante la scritta Penitenziario di Zootropolis, aveva parcheggiato vicino alla volante di servizio
"Buona sera sceriffo" disse una tigre, scendendo dal furgone, vestita in divisa da polizia penitenziaria e mostrando due cartellini di riconoscimento alla lince “Siamo venuti a prendere i detenuti 47-86 e 50-87”
"Avete fatto in fretta" disse Rafael controllando i tesserini "pensavo che avrei dovuto aspettare un'ora in più”
"Siamo stati fortunati, non c'era molto traffico " disse tranquillamente un lupo grigio abbassando il finestrino del veicolo “Sono un pilota provetto io” affermò con un grande sorriso
“Questo non lo metto in dubbio” disse la lince mentre controllava i tesserini "Bene, tutto in regola. Vado a prendervi i due ospiti d'onore" disse Rafael riconsegnando i documenti ai legittimi proprietari. Subito dopo si diresse verso la tavola calda ed entrò nel locale.
 
Dopo pochi minuti, uscirono Doug e Duke scortati dalla lince
"Eccoli qua" disse Rafael indicando i due animali "vi ringrazio per la permanenza al lago Landlake. È stato un vero piacere conoscervi" affermò la lince stringendo le zampe dei due detenuti
"Grazie a lei sceriffo" risposero in coro i due animali, salendo sulla parte posteriore furgone
"Bene" disse la tigre, chiudendo le portiere "Buona serata sceriffo e grazie mille per la collaborazione"
"Grazie a voi" disse la lince stringendo la zampa del grosso predatore che salì a bordo del furgone “Mi raccomando lei, vada piano” disse Rafel con un grande sorriso salutando il lupo grigio che ricambiò il saluto, con un cenno del capo.
"Che giornata" esclamò la lince, mentre il piccolo furgone spariva all'orizzonte "da ricordare nei secoli dei secoli ... E adesso che altro c'è? " disse Rafael prendendo dalle tasche dei pantaloni il suo cellulare
 

Bishop
Come ? Penitenziario di Zootropolis ?

Avete voglia di scherzare, vi ho consegnato i detenuti 2 minuti fa
Come sarebbe a dire che siete imbottigliati nel traffico e fra un'ora arrivate ?
Ma allora ...
Maledizione, vi richiamo io


Detto questo lo sceriffo chiuse la chiamata e si precipitò alla sua autovettura, sperando di raggiungere il furgone




A bordo del furgone ...

La tigre prese, da una tasca della sua divisa, un cellulare e compose un numero
"Qui Bradford. L’operazione è andata a buon fine, abbiamo recuperato i due soggetti, signor Fowler. Rientriamo alla base"
"Nessuno vi ha visto ?” chiese preoccupato il dingo
“È andato tutto liscio come l’olio. Nessuno a visto nulla” lo rassicurò la tigre
“Bene, informerò immediatamente  il signor Sailas. Ottimo lavoro" disse il canide chiudendo la chiamata
 
"Chiedo scusa" disse improvvisamente la donnola, affacciandosi allo sportellino che permetteva ai detenuti, seduti dietro,  di comunicare con le guardie "nun teng potuto fa a meno e ascoltar a vostra discussione. Ppe caso chistu Fowler è o nuovo cuoco ra mensa ? Pecchè chello e prima nun era granchè "
"Adesso che ci penso" intervenne Doug "non vi ho mai visti prima" disse avvicinandosi, a sua volta,  alla finestrella “Siete nuovi per caso ?”
Per tutta risposta, la tigre chiuse bruscamente lo sportellino e in contemporanea schiacciò un pulsante rosso sul cruscotto
 
"Mamma mia ! Che caratterino. Permalos l'amic" disse la donnola accomodandosi sul sedile
"Già. È veramente un tipo ..." il montone non riuscì a terminare la frase, che un piccolo vapore verdognolo cominciò ad entrare, nel retro del furgone
"Ma che roba è ? "
“Non lo so ma .... yeawh ...” disse Duke sbadigliando “me faccio nu riposin e poi ti dico" affermò la donnola, accasciandosi sul sedile e chiudendo gli occhi
“Maledizione, ma questo è …” disse Doug in preda al panico, cominciando a sbattere le zampe sulla parte in metallo che delimitava la parte posteriore del furgone dall’abitacolo “Accidenti ! Ehi, Ehi … guardie, guardie …. guardie … guard …” non riuscì a finire la frase che il grosso montone, cadde a terra narcotizzato
 
“Non mi sono mai piaciuti i tipi ficcanaso” disse la tigre in tono serio “e a te Xever ?” chiese rivolgendosi al lupo, cominciando a ridere di gusto
 
 
 


Lo studio dell’autore
Ed ecco qui IL CAPITOLO PIÙ LUNGO CHE ABBIA MAI SCRITTO FINO AD ORA ! (applausi) XD
Eccovi accontentati. Adesso conoscete la storia della famiglia Darby. Infatti la nostra cara Victoria è la pantera che, nella scena del film, dove Bogo presenta il caso ai suoi agenti, si trova nella parte di Savana Centrale, in basso a  sinistra, quando la telecamera inquadra la cartina di Zootropolis.
 
Nel prossimo capitolo andrete alla taverna di Boe, dove succederà l’inverosimile XD
E intanto i nostri due soggetti, sono stati prelevati da Bradford e Xever e dal Team Bravo. Che ne sarà di loro ?
Nel prossimo capitolo lo scoprirete XD
 
Per finire, ringrazio i sempre presenti EnZo89, Plando e Redferne per le loro recensioni e, un ringraziamento speciale va anche a hola1994, che ha messo la mia storia tra le seguite, grazie anche a te ;)
E a tutti quelli che stanno continuando a leggere la mia storia ;)
 
Alla prossima
 
J. Conrard

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Capitolo 9
*** La taverna del vecchio Boe ***


Sull’uscio dello studio dell’autore
Scusate la mia piccola introduzione … tranquilli, non è successo niente ;)
Prima di passare alla lettura del capitolo, 2 informazioni veloci:
  1. In questo capitolo, come in altri che ho già in mente, accompagnerò il mio racconto con diverse musiche di sottofondo. Mi sembrava brutto farvi leggere tutto il capitolo, per poi dirvi alla fine di tornare su per ascoltarvi un pezzo di storia con la colonna sonora appropriata … non sono così cattivo XD Perciò, ho deciso di scrivere la colonna sonora, che potrete ascoltare (sempre che vi vada) prima di leggere il pezzo della storia dove la utilizzo. Vi dirò io fino a dove ;)
  2. Ultimamente mi stanno uscendo dei capitoli piuttosto lunghi, quindi vi chiedo … per voi lettori è un problema ? Comunque io cercherò, nel mio piccolo di suddividere i capitoli in due o più parti.
Detto questo vi lascio alla storia. Ci vediamo alla fine del capitolo ;)



Capitolo 9
La taverna del vecchio Boe


Il furgone carcerario percorse, in velocità la strada principale di Bunny Burrow. Era l'unico mezzo in giro a quell'ora di notte.
In lontananza, non si sentivano più le sirene della macchina dello sceriffo Bishop, evidentemente erano riusciti a far perdere le loro tracce ... come previsto.
Nell'abitacolo regnava un silenzio di tomba, Xever era concentrato sulla guida e, ogni tanto, adocchiava lo specchietto retrovisore, per assicurarsi di non essere seguito da nessun veicolo sospetto. Al suo fianco, Bradford stava leggendo tranquillamente il suo giornale. Mostrava una tranquillità fuori dal comune, quasi anormale, cosa che il lupo non riuscì a capire
"Come fai a rimanere così calmo in una situazione del genere ?" chiese improvvisamente il canide al grosso felino
"Ah, Xever Xever Xever ...." disse la tigre, scuotendo lentamente la testa, mentre continuava a leggere "sempre così paranoico. Non cambierai mai"
"Non sono paranoico" disse il lupo grigio, mostrandosi offeso "diciamo solo che sono un tipo previdente. Non sai mai che cosa potrebbe andare storto. Soprattutto in missioni di una certa importanza e delicatezza ... come questa" affermò dando un'altra occhiata agli specchietti
"L'ho sempre detto che ti fai troppi problemi. Se a quest'ora fossimo stati in pericolo, i ragazzi ci avrebbero subito avvertito e poi siamo arrivati" disse la tigre piegando il giornale e riponendolo nel vano porta oggetti

Infatti il furgone si stava avvicinando molto velocemente a un incrocio a T
Il mezzo non rallentò minimamente, anzi continuò con la sua andatura di crociera. Ignorò completamente il segnale di STOP, non girando ne a destra né a sinistra, uscì fuori dalla strada e si diresse verso un enorme masso di roccia.
Mentre il furgone si stava avvicinando, a gran velocità, verso l'enorme ostacolo, cominciò a comparire in mezzo al masso, una sottile striscia bianca luminosa. Ad un certo punto la roccia cominciò ad aprirsi in due, come le porte automatiche di un supermercato, rivelando un'entrata segreta ben nascosta. Il veicolo entrò dentro e percorse una lunga discesa che lo portò in un parcheggio sotterraneo, dov'erano parcheggiati altri mezzi di trasporto, mentre le porte in superficie si richiusero, nascondendo di nuovo l'entrata.
 
Dopo che il furgone si fu fermato, Bradford prese la ricetrasmittente e disse "A tutto il resto della squadra, il pacco è arrivato a destinazione, ripeto il pacco è arrivato a destinazione. Rientrate alla base immediatamente"
"Ricevuto capitano"
"Ottimo lavoro ragazzi. Domani offro io" disse il grosso felino, spegnendo la ricetrasmittente.
Subito dopo i due animali scesero dal veicolo e si diressero verso le portiere posteriori per recuperare i due soggetti narcotizzati.
Quando le portiere si aprirono, si presentò ai due predatori una scena molto divertente: la donnola, era rimasta seduta al proprio posto e, mentre dormiva con la bocca aperta, qualche gocciolina di bava cadeva sul muso del suo amico, disteso per terra a pancia in su, proprio sotto il sedile della donnola. Una cosa era certa, quel montone avrebbe avuto un brusco risveglio
 
"E questi sarebbero i due animali in grado di dirci dove si trova il prototipo ?" chiese Xever rivolgendo uno sguardo perplesso al suo collega
"Beh ... gli ordini sono ordini. Di sicuro il signor Sailas li farà parlare. Io prendo il montone, tu pensa alla donnola" disse la tigre caricandosi il montone in spalla, mentre il lupo prendeva per la collottola la donnola
"Una cosa è certa" disse il grosso felino mentre varcava l'entrata dell'edificio sotterraneo, seguita dal lupo "non vorrei essere al loro posto



Nel frattempo nell'ufficio di Fowler ...
 
"Signore, Xever e Bradford hanno recuperato i due soggetti e il Team Bravo sta rientrando in questo momento. La missione è stata un successo" disse il dingo tutto soddisfatto, comunicando la notizia al suo superiore
"Ottimo lavoro" disse semplicemente il signor Sailas
"Bene ... vuole che procediamo con l'interrogatorio ?"
"Sì, preparate i due soggetti e sistemate la sala interrogatori, io arriverò a breve. Mi occuperò di loro PERSONALMENTE"
Il dingo deglutì lentamente. Poche volte il signor Sailas si era occupato ,DI PERSONA, di faccende di una certa importanza. E quelle poche volte, per i poveri malcapitati, era stata un'esperienza terribile e indimenticabile
"Certo signore" disse il dingo chiudendo la chiamata



A casa Hopps, ore 7:00 ...
 
"Nick ?" qualcuno stava sussurrando il suo nome "Nick, mi senti ?"
"No, mamma oggi non ho voglia di andare a scuola" disse la volpe girandosi dall'altra parte del letto
"Andiamo, non costringermi ad usare le maniere forti"
La volpe, per tutta risposta continuò a ronfare tranquillamente. Fino a che una secchiata d'acqua gelida non la colpì in pieno muso.
Nick, colto alla sprovvista da quella reazione, cadde giù dal letto sbattendo la testa al piccolo comodino ,posto vicino al letto. Inoltre, le vibrazioni provocate dall'urto, fecero cadere la vecchia e pesante lampada, sistemata sul comodino, sulla zampa della povera volpe, che aprì la bocca per gridare. Fortunatamente due piccole zampe grigie, chiusero immediatamente le fauci della volpe, per evitare di svegliare il resto della famiglia Hopps
 
"Ma sei impazzito ?! Così sveglierai tutti" disse a bassa voce Judy, ammonendo la volpe
Per tutta risposta Nick tolse nervosamente le zampine della partner dalla bocca "Se avessi cercato di svegliarmi dolcemente ... invece di tentare d'uccidermi"
"Oh avanti, come sei delicato" lo canzonò la coniglietta "su, alzati. Mettiti qualcosa addosso e muoviti" disse Judy dirigendosi verso la porta "io ti aspetto giù"
La volpe ancora intontita e dolorante, si alzò a fatica. Guardò la grossa e vecchia radiosveglia, appoggiata su un'enorme cassettiera in legno, le sette di mattina.
 
"Ma dico ..." disse la volpe, alzando un po' il tono della voce
"Shhhh !" lo ammonì la coniglietta "vuoi svegliare il resto della mia famiglia ?"
"Beh ... mi sorprende il fatto che, dopo tutto il trambusto che hai fatto TU" disse la volpe a bassa voce, indicando la partner e rimarcando il pronome personale "non si siano ancora svegliati"
Calò un minuto di silenzio, dove entrambi gli animali cercarono di ascoltare se, in casa, qualcuno si era svegliato. Silenzio di tomba
"Bene" disse ad un certo punto la leporide "se hai finito di lamentarti ... mettiti qualcosa addosso e muoviti"
"Perché ? Dove andiamo ? E soprattutto perché a quest'ora mentre il resto del mondo dorme " chiese innervosito Nick
"Che domande !" esclamò Judy "Andiamo alla taverna di Boe, fra un'ora apre bottega"
"Scusa la domanda ... ma perché non andavamo più presto, tipo alle quattro di mattina …" chiese in tono sarcastico la volpe "Non scappa mica sai"
La coniglietta scosse leggermente la testa “Non cominciare già di prima mattina” disse dirigendosi verso la porta "su, muoviti. Ti aspetto di sotto" aggiunse Judy chiudendo delicatamente la porta della stanza di Nick
 
La volpe rimase interdetta per un paio di secondi, dopodiché disse con tono rassegnato "Io non la capirò mai quella coniglietta ottusa"
"Muoviti e non borbottare" disse improvvisamente Judy, riaprendo la porta "guarda che ti sento e poi ..."
"E poi cosa ... ?" chiese Nick con tono di sfida
"Niente" disse tranquillamente la coniglietta "stavo solo pensando che quei boxer che indossi sono molto carini" aggiunse Judy indicando l'indumento della volpe "Dei boxer con sopra disegnati dei piccoli ghiaccioli a forma di zampa di animale ... ma davvero ??" concluse la leporide, trattenendo una risatina
"Beh ... e allora ? Me li ha regalati Finnick, il giorno in cui mi sono arruolato in polizia. Me li dati per non dimenticare i bei vecchi tempi passati insieme" disse Nick con un certo imbarazzo, mentre Judy era rimasta a fissarlo, divertita, sull'uscio della stanza
"Allora ancora qui ? Possibile che una povera volpe non possa avere un momento di privacy ?" disse Nick, coprendosi con il lenzuolo del letto
"D'accordo, d'accordo" disse Judy con un sorriso mentre chiudeva la porta
Rimasto da solo nella stanza, Nick alzò gli occhi al cielo "Maledizione a te Finnick" disse mentre si metteva i suoi pantaloni beige



Intanto nella struttura sotterranea e precisamente nella sala interrogatori ...
 
Doug aprì lentamente gli occhi, la testa gli faceva ancora male per via del gas soporifero che aveva respirato. Cercò di capire dove si trovava. Era seduto su una sedia in metallo, con i polsi e le zampe posteriori legate e si trovava in una stanza spoglia e poco illuminata, dove un vecchio orologio, appeso alla parete, scandiva lo scorrere del tempo. Davanti a lui vi era un vecchio tavolo in metallo tutto arrugginito e una sedia identica a quella dov'era legato. Poco più in là vi era una porta in metallo che permetteva l'entrata e l'uscita in quella stanza.
 
Di fianco a lui si trovava Duke, ancora addormentato e ,anche lui, era legato ad una sedia.
"Duke Duke" disse il montone cercando di svegliare l'amico "svegliati"
La donnola cominciò a muoversi e pian piano cominciò ad aprire gli occhi
"Yeawn ... che bella dormita" disse Donnolisi sbadigliando, finché non si rese conto di una cosa molto importante "aspett nu moment .. pecchè sono legato a na seggia … e pecchè ci si pure tu corna ricurve?" affermò la donnola guardando in quale situazione si trovavano lui e il montone
"Ti ho già detto di non chiamarmi corna ricurve" disse spazientito il montone, guardandosi intorno "Dove siamo ? Perché ci hanno narcotizzati ? E soprattutto, come mai mi sento il muso tutto bagnato ?"
 
"Oh, beh … a chistu pozzo rispondert io" disse la donnola con una nota di imbarazzo"Quann dormo teng cacc piccirillo problema è … sbavatura. Te ricordi ppe caso dove si caduto, prima e i into o munno dei sogni ?
"Stavo sbattendo contro la parte in metallo che separava la parte posteriore del furgone dall'abitacolo, poi sono caduto ..." il montone non riuscì a terminare la frase che si ricordò ogni cosa. Era caduto esattamente ai piedi del sedile, dov'era seduto Duke. Avendo compreso al volo cos'era la sostanza sul suo muso esclamò "Che schifo ! Duke giuro che se ne usciamo vivi te la faccio pagare" disse il montone scuotendo il muso, per cercare di togliere quanta più bava possibile
"Non è colpa mia sai ... le ho provate tutte, ma niente da fare" disse in tono sincero la donnola
"Ah non ti preoccupare" disse Doug in tono minaccioso "quando avrò finito con te, non avrai più questo problema"
La donnola stava per rispondere, quando improvvisamente la grande porta in metallo si aprì. Entrò così nella stanza un terzo animale.
 
Era un mammifero non molto grande, con una corporatura snella e robusta. Era difficile capire che tipo di animale era, perché il montone non riuscì a intravedere ne la coda del mammifero ne le sue orecchie. Comunque poteva trattarsi di un predatore di media – grossa taglia. Era un tipo veramente strano, come lo era il suo abbigliamento.
Indossava un completo elegante di colore bianco, con piccole strisce sottili verticali nere e, sotto il vestito, un gilet elegante di lana bianco, con una camicia color nero, abbinata a una cravatta dello stesso colore del completo. Aveva un paio di guanti neri che coprivano le zampe e che si abbinavano perfettamente con quello che aveva sul muso. Infatti l'animale indossava una maschera nera, raffigurante le fattezze di un teschio, per la precisione il teschio di un grosso felino, che nascondeva le vere caratteristiche del suo muso. Dalla maschera due occhi rosso acceso scrutavano i due soggetti. Sembrava essere il Diavolo in persona.
 
L'individuo si accomodò sulla terza sedia e poggiò sul tavolo un paio di fascicoli. Calò un minuto di silenzio, rotto solo dal ticchettio dell'orologio presente nella stanza
"Buon giorno signor Hopkins e Donnolisi. Chiedo scusa per il brusco trasporto, a volte i miei uomini tendono a lasciarsi andare" disse l'animale con una voce cupa e soffocata dalla maschera
"Putimme sape chi è lei e pecchè ci troviamo qui ?" chiese timidamente la donnola
"Ogni cosa al suo tempo signor Donnolisi" disse l'animale prendendo in mano uno dei due fascicoli "siete qui per un semplice motivo: dirmi esattamente quello che avete visto ieri mattina al lago Landlake"
"Ma abbiamo già detto tutto ai suoi colleghi, agli agenti Hopps e Wilde" provò a dire il montone
"Vede signor Hopkins noi non siamo la polizia, ne il governo, ne i servizi segreti, ne la malavita, ne terroristi ... non siamo nulla di tutto questo" disse tranquillamente l'animale
"E allora chi siete ?" chiese il montone
 
"Signor Hopkins ..." continuò l'animale ignorando la domanda del montone "le farò una semplice domanda e lei dovrà rispondermi sinceramente. Se farà il bravo, ce ne andremo tutti felici e contenti, in caso contrario ...." disse l'animale poggiando sul tavolo una pistola spara dardi e vicino ad essa una piccolissima pallina marrone scuro "penso avremo qualche piccolo problema"
"Abbiamo già detto tutto chello che sappiamo alla polizia" piagnucolò la donnola
"Allora non avrete problemi a dire anche a me, quello che avete detto a loro"
"Lei vuole sapere del mostro del lago ... non è vero? " disse ad un certo punto il montone “Perché scomodarsi tanto altrimenti ?”
Nella stanza calò di nuovo il silenzio, dopodiché l'animale riprese "Devo dire che sono colpito signor Hopkins. Non la facevo così intelligente"
"Pecchè vuole sapere del mostro ?" chiese incuriosita la donnola
"BASTA CON LE DOMANDE !" urlò l'animale alzandosi e scaraventando via la sedia "ADESSO MI DIRETE TUTTO QUELLO CHE SAPETE !" disse continuando a urlare
"Noi non le diremo un bel niente finché non sapremo di più sul suo conto" disse risoluto il montone
"Già non ci fa mica paura" aggiunse la donnola in tono di sfida
"Ah no ?" chiese l'animale stupito da quelle risposte "Bene" disse spostando il tavolo vicino alla parete destra della stanza e spingendo le due sedie al centro "vedrò di farvi cambiare idea" disse scrocchiandosi le nocche delle zampe e togliendosi la giacca, rimanendo col gilet bianco "ho paura che mi sporcherò il vestito nuovo "



Intanto, sulla strada per la taverna di Boe …
 
Avevano lasciato casa Hopps, senza fare colazione naturalmente e la stanchezza cominciava a farsi sentire … di nuovo. Nick, sonnecchiava tranquillamente sul sedile, col muso appoggiato sul finestrino, finalmente un po’ di pace. Pace che durò pochi secondi. Improvvisamente la volpe venne catapultata in avanti sbattendo il muso contro il cruscotto, segno che il furgoncino aveva tirato un’inchiodata pazzesca.
“Ahia … ma che succede ?” disse Nick massaggiandosi la fronte e guardandosi attorno “è già ora di alzarsi ?” chiese con sguardo perso
“Siamo arrivati dormiglione” lo informò la coniglietta spegnendo il furgoncino di famiglia e scendendo dal veicolo, seguita a ruota dalla volpe che continuava a massaggiarsi la parte dolorante
“Certo che avresti potuto svegliarmi in un modo più dolce” disse Nick rivolgendo uno sguardo severo a Judy “invece di tentare d’uccidermi  … per la seconda volta”
La coniglietta per tutta risposta alzò gli occhi al cielo e si diresse verso un piccolo locale situato sulla strada principale. Evidentemente erano arrivati a destinazione
 
Era un piccolo locale piuttosto trasandato e sporco, pitturato con un tipo di vernice tendente sull’arancione scuro, munito di ampie vetrate a rombi verdi e arancioni. Sulla parte sinistra del locale, vi era un piccolo parcheggio, rigorosamente vuoto e una porta a spinta di color viola scuro, alla cui sommità vi era una specie di oblò, permetteva l’ingresso nella taverna. Sopra il bar troneggiava una grande scritta ai neon, recitante la parola: MOE’S
“Non badare alla scritta” disse la coniglietta indicando l’insegna “Boe ha avuto qualche piccola … incomprensione con i tecnici” aggiunse la coniglietta, trattenendo una risatina
“Speriamo sia un tipo amichevole” aggiunse la volpe sinceramente preoccupata
“Vedrai, ti piacerà Boe. È un tipo simpatico, pensa che ci conosciamo da quando avevo otto anni. È sempre stato gentile con me” disse la coniglietta con un sorriso, lasciandosi andare nei ricordi, finchè il suo telefono non cominciò a squillare. La leporide lo prese e nel leggere il nome del mittente alzò gli occhi al cielo
“Tu intanto entra e non fare nulla di stupido e avventato. Mantieni un basso profilo. Io ne avrò per molto”
“Non ti preoccupare carotina” la rassicurò Nick “a Zootropolis sono entrato in locali peggiori di questo” disse la volpe tutta sicura di se
La coniglietta scosse leggermente la testa e, nel frattempo, accettò la chiamata “Pronto ? Papà ?” disse mentre la volpe entrava nel locale
 
 

(Colonna sonora, fino a che non entra un nuovo cliente nel bar: The Entertainer piano di Scott Joplin)

Appena varcata l’entrata la volpe rimase a bocca aperta. L’interno del locale era praticamente vuoto.
Sulla parte sinistra, vi erano soltanto due tavoli. Uno era occupato da tre animali che giocavano a poker: un furetto, con dei grossi occhiali da vista e due conigli, uno bianco e l’altro marrone. In fondo alla stanza vi era un vecchio e polveroso jukebox, dal quale usciva una motivetto vecchio di molti anni.
Sulla destra, vi era un grande bancone in legno di quercia e un paio di sgabelli rossi. Solo uno di questi, era occupato da un grosso tasso ubriaco che ronfava sulla superficie in legno del tavolo, uno dei tanti clienti abituali. Dietro il bancone, vi era un grande specchio, incorniciato da diversi scaffali, sui quali erano appoggiati i vari tipi di alcolici. Di fianco al bancone vi era una vecchia macchina da gioco, la famosa macchina per il Test dell' Amore e in fondo alla stanza, vicino al jukebox, vi era la porta del bagno per i SOLI animali maschi
 
Oltre il bancone vi era un enorme alce intento ad asciugare, con un vecchio strofinaccio logoro e sporco, i vari boccali di birra vuoti. Era vestito con una camicia grigia a maniche corte, con indosso un grembiule con pettorina blu scuro e un papillon dello stesso colore del grembiule. Evidentemente era il proprietario del locale, il famigerato Boe
 
 

Chissà se è un tipo simpatico ... carotina ne ha parlato così bene ...
 
 

La risposta al pensiero della volpe arrivò in un millisecondo. Ad un certo punto cominciò a squillare un vecchio telefono a cornetta rosso, posto sopra il bancone. Il vecchio alce posò il boccale pulito sopra una mensola e prese la cornetta dell'apparecchio
 
 

Pronto ? Bar Boe
Aspetti un secondo che chiedo...
È qui Gina Score, Score Gina ?! Ehi gente, vogliono una certa Score Gina al telefono
 
 

Per tutta risposta, i vari clienti del bar rimasero in silenzio per un paio di secondi, osservando il vecchio alce con in mano la cornetta
"Allora questa Score Gina è qui o no ?" chiese l'animale, squadrando i suoi clienti che scoppiarono a ridere a crepa pelliccia.
Il vecchio Boe rimase imbambolato per un secondo, dopodiché rendendosi conto di quello che aveva detto, per tutta risposta urlò dentro la cornetta "Ah, sei tu … già di prima mattina cominci a farmi arrabbiare ? Senti piccolo topo di fogna, coniglio somaro, se riesco a scoprire chi sei, ti ammazzo !!!" detto questo riagganciò con forza la cornetta e rivolse uno sguardo assassino a tutti gli animali presenti nella stanza che smisero immediatamente di ridere.
 
 

Ok, forse è meglio aspettare carotina. Altro che tipo simpatico ... pensò Nick, girando i tacchi, dirigendosi silenziosamente verso l'uscita
 
 

"Ehi volpe !" disse ad un certo punto una voce dietro le spalle di Nick
La volpe si girò lentamente, sudando freddo. Era stato il vecchio Boe a chiamarlo
"Vieni qui"

Che fare ? Obbedire o scappare a zampe levate ?
Se avesse scelto la seconda opzione avrebbe fatto venire numerosi sospetti non solo ai clienti, ma anche al barista. Decise perciò a malincuore di dirigersi verso il bancone. Per tutto il tragitto nessuno dei presenti disse una parola, tutti gli sguardi erano concentrati sulla volpe che si stava dirigendo lentamente verso il bancone.
Una volta arrivato a destinazione, il vecchio alce squadrò l’animale e rimase in silenzio per un paio di minuti
“Bene” disse ad un certo punto “tu sei nuovo di qui, non è vero ?”
“Beh … sì” disse Nick, accennando un nervoso sorriso
“Come immaginavo” disse Boe, chinandosi per prendere qualcosa da sotto il bancone “e tu, sai per caso cosa succede ai nuovi che mettono piede nel mio locale?”
“Se si riferisce alla telefonata di prima, non mi sono messo a ridere, giuro” disse la volpe in prenda al panico
“Ormai è troppo tardi” disse l’alce tirando da sotto il bancone il misterioso oggetto. Nick chiuse istintivamente gli occhi preparandosi al peggio “Non puoi rifiutare un bel boccale di birra fatta in casa da me. Avanti provola, offre la casa … solo per questa volta, sia chiaro” disse l’alce riempiendo il boccale del suo liquido giallo fatto in casa
Nick, rimasto spiazzato da quella reazione, cercò di articolare una frase logica “Ecco io …”
“Su non farti pregare ! Siediti e butta giù” disse Boe, avvicinando il boccale alla volpe
“OK … grazie” disse Nick scolandosi un quarto del boccale, lasciando che il liquido conquistasse le papille gustative della sua gola “WOW, è davvero ottima. Complimenti” disse appoggiando il boccale sul bancone
“Eh gia …” disse Boe tornando ad asciugare un altro boccale “la prima birra bevuta da Boe non si scorda mai” disse tutto orgoglioso “Allora posso sapere il tuo nome Rosso ?”
“Beh … ecco io mi chiamo …” la volpe non riuscì a finire la frase che nel locale entrò in fretta e furia un vecchio maiale pelato, solo due ciuffi di peluria, piegati ad arco, erano sopravissuti al passare del tempo. Ere vestito con una maglietta a maniche corte bianca e dei Jeans
 
“Oh, guarda un po’ chi si vede” disse Boe, appoggiando il boccale sul bancone
“Ciao Homer”
Il maiale si precipitò in fretta e furia sul bancone. Era veramente disperato
“Boe mi devi aiutare” disse sinceramente preoccupato
“Ok, dì tutto al vecchio zio Boe” disse l’alce riprendendo in zampa lo strofinaccio e un ‘altro boccale bagnato
“Boe la mia famiglia mi odia, la macchina è sparita e non riesco più a trovare le chiavi di casa e non mi ricordo più che cosa è successo ieri sera. Sono stato qui ?”
“Altroché. Sei arrivato dicendo che dovevi proprio dimenticare una cosa, così ti ho preparato il drink più potente che ho, il BEVI E AUTOSCORDATI” disse l’alce continuando ad asciugare il boccale
“Il BEVI E AUTOSCORDATI ? Mai sentito”
“E vuol dire che ha funzionato, nessuno ricorda mai niente. Ecco perché ho girato questo video per spiegare il processo” detto questo il vecchio alce prese una videocassetta e la inserì nel piccolo televisore rosa appeso alla destra del bancone
In pochi secondi comparve sullo schermo Boe, dietro al bancone, pronto a spiegare il processo di preparazione del BEVI E AUTOSCORDATI



Si comincia con una goccia di centerbe, poi l’acqua lite di prugna, il triple sec, il quadruple sec, le caccole degli occhi di Barney, la Absolute Cetriolino, la striscia rossa del dentifricio Acquafresh e, infine l’ingrediente più strano: il veleno della labotomorfa della Louisiana

Detto questo, nel video, il vecchio alce prese un barattolo di vetro contente, una soluzione marrone e ne inserì una piccola goccia nel bicchiere. Il colore del liquido cambiò repentinamente dal marrone chiaro al verde scuro con delle piccole bollicine frizzanti
Dopodiché l’alce prese una specie di termometro e cominciò a girare il composto

Si gira con un test di gravidanza finché non diventa positivo
Ed ecco qui il BEVI E … E … ACQUA … SEC … SCORDATI …
 
 

La tv cominciò a fare le bizze, finché la videocassetta non venne sparata fuori dal videoregistratore, colpendo in pieno il tasso, appoggiato a sonnecchiare, sul lato opposto del bancone, che cadde a terra con un sonoro tonfo.
“Maledizione a quei tecnici !” esclamò Boe, lanciando a terra il telecomando della tv “eppure dicevano che sapevano fare bene il loro lavoro. Tutto bene Barney !” chiese l’alce al tasso che era rimasto a terra. Per tutta risposta l’animale non disse nulla, ma continuò a russare
“Sta bene” disse Boe rivolgendosi di nuovo verso il maiale “il punto è che questo drink è il miglior rimedio per il cervello. Una sola goccia e dimentichi l’ultimo giorno della tua vita”

Sia la volpe che il maiale erano rimasti a bocca aperta
“Davvero hai usato tutti quegli ingredienti per un drink ?” chiese incredulo Nick “addirittura un test …”
“Assolutamente Rosso ! Quel test ha girato tanti di quei BEVI E AUOSCORDATI che tu non hai idea”esclamò tutto orgoglioso Boe
“Bene. Credo di aver bisogno del bagno” disse la volpe alzandosi e dirigendosi di corsa verso la porta dei servizi igienici, cercando di non far tornare su la cena di ieri sera
“Mi raccomando. Una volta che hai finito, alza la tavoletta” gli urlò dietro l’alce
“E questo come mi aiuta a me Boe ? Che cosa dovrei fare adesso” chiese Homer in preda la panico
“Ah non lo so” disse Boe continuando ad asciugare un altro boccale
“DOH !” disse il maiale accasciandosi sul bancone
“Adesso che mi ci fai pensare …” disse ad un certo punto l’alce posando il boccale e lo strofinaccio “C’è qualcosa che potresti fare”
“Davvero ?” esclamò incredulo il maiale
“Perché non cominci a pagare al caro vecchio zio Boe, tutti le birre che ti sei tracannato questa settimana. Che ne dici ?" chiese il vecchio alce mettendosi dei piccoli occhiali da lettura e tirando fuori da una tasca del suo grembiule un foglio arrotolato che srotolò in tutto la sua lunghezza
"Allora ... tra birre, whiskey, snack, salatini e uso improprio del bagno per questioni igieniche ... sono 250 dollari" concluse Boe mettendo via i suoi occhiali da lettura e rivolgendo un sorriso al maiale

"Oh sì ... ecco ... penso proprio che me la caverò da solo per quella faccenda" disse Homer alzandosi dal bancone e dirigendosi pian piano verso l'uscita
"Ah, ma non ti preoccupare Boe ti pagherò tutto quello che ti devo. Tu sei il mio migliore amico" concluse il maiale con un finto sorriso
Boe rimase in silenzio per alcuni minuti squadrando il suino, dopodiché con un gran sorriso disse " Oh Homer, saperlo mi riempie di gioia. Vieni qui, ho un giusto giusto un regalo per te. Vieni che te lo mostro" concluse l'alce incoraggiando il maiale ad avvicinarsi al bancone
"Davvero ?!" esclamò Homer, avvicinandosi al bancone "Oh Boe, sei il miglior amico del mondo. Sai per un momento pensavo che ti saresti arrabbiato DE HIHIHI"
"Ma come ti vengono in mente certe cose" disse l'alce chinandosi a prendere il fantomatico regalo "Allora, sei pronto ?"
"Sono pronto. Allora cos'è ? È una bella confezione di ciambelle glassate al cioccolato ... uhmm ... ciambeeeellaaa al ciccolaaaato .... ahhhhh" concluse il maiale aprendo la bocca e cominciando a sbavare
"Oh no, non è un dolce. È qualcosa di salato ... molto salato" disse l'alce tirando fuori da sotto il bancone una doppietta di grosso calibro caricata a pallettoni di sale. Il maiale rimase pietrificato sul posto senza muovere un muscolo

"Hai due possibilità" disse l'alce caricando il colpo in canna e non smettendo di puntare il suino
"Ho mi paghi tutto e subito o giuro che ti farò correre fino a casa, facendoti perdere 180 chili e 10 anni della tua inutile vita. Ti do tre secondi … uno …”
Il maiale avendo capito in che guaio si trovava cercò di trovare una scappatoia "Oh, avanti Boe, tu e i tuoi scherzi ..." disse Homer ridendo nervosamente
L'alce rimase immobile e con uno sguardo tutt'altro che rassicurante continuò il conto “due …” disse prendendo bene la mira
"Ok ... " disse infine il maiale "prima che tu prema il grilletto c'è una cosa che devi sapere"
"Oh ... ultimo desiderio ? Rivelazioni misteriose ? Va bene, dai sbrigati"
"Noi quando veniamo alla tua taverna ci sentiamo a casa. Ci hai sempre accolto a zampe aperte e qui possiamo fare quello che vogliamo ... si, insomma ... nei limiti dell'accettabile"
"Non tirarla per le lunghe ...." l'ammonì l'alce
"Il fatto è Boe ..." disse il maiale avvicinandosi "che qui con te abbiamo condiviso ricordi, sia quelli belli che brutti. Ne abbiamo passate tante. io, te, Mike, Lenny, Carl, Barnery” continuò il maiale indicando gli altri animali nella stanza “non rovinare tutto quello che abbiamo costruito insieme" terminò Homer posando una zampa sulla spalla di Boe
 
L'alce rimase in silenzio per un paio di secondi per decidere che cosa avrebbe fatto.
"Sono parole molto belle e toccanti" disse abbassando apparentemente il fucile
"Ma non mi interessa !" affermò il barista puntando di nuovo l'arma contro il suino
"COMINCIA A CORRERE PANZONE! " urlò Boe, premendo in contemporanea il grilletto dell'arma che non sparò
"Ma che ..." disse l'alce incredulo premendo una seconda volta il grilletto dell'arma ... nulla
"Accidenti a questo ferro vecchio" disse il mammifero cornuto, continuando a premere più volte il grilletto
"Ok Homer, per stavolta te la cavi ... ma la prossima volta, tutto dovrà essere saldato o ti verrò a prendere a casa" affermò l’alce rivolgendo uno sguardo tutt’altro che rassicurante al maiale
"Oh Boe !" esclamò il grosso suino abbracciando l'alce "sapevo che non mi avresti sparato"
"Ti sbagli. Era tutta mia intenzione" disse l'alce staccandosi il maiale di dosso
"Per tua fortuna questo ferro vecchio non ha sparato" affermò Boe, appoggiando l'arma sul bancone
Ironia della sorte, non appena l'alce posò la doppietta, quest'ultima sparò, facendo rimbalzare il grosso pallettone di sale da ogni parte della stanza
"Tutti a terra" urlò Boe gettandosi sul pavimento, seguito dagli altri animali
 
"Ehi Boe" disse ad un certo punto una voce
"Comunque avrei qualche piccolo consiglio igienico da darti per quanto riguarda il bagno. E poi dovresti spiegarmi come hai fatto ha superare l’ispezione sanitaria" affermò Nick uscendo dai bagni
"Rosso a terra" urlò Boe
"Ma che ..."
La volpe non riuscì a finire la frase che venne colpita dal pallettone, cadendo a terra con un sonoro tonfo




Lo studio dell’autore
Ed eccoici qui, di nuovo XD
 
Allora, piaciuta la colonna sonora ? Ho preferite che ve la scriva in fondo al capitolo ?
 
Doug e Duke hanno conosciuto questo fantomatico animale mascherato, che come avrete senz’altro capito, è il signor Sailas.Vi piace come cattivo ?
Piccola curiosità. Mi sono scervellato tanto di quel tempo per decidere il suo aspetto … e infine l’idea è arrivata … una maschera nera, come il cattivo di Batman, Roman Sionis. Non pensavate mica che vi dicessi che tipo di animale è, vi avrei rovinato la sorpresa XD
Riusciranno D&D ad uscirne vivi ? Lo scoprirete settimana prossima.
 
E poi … il caro vecchio zio Boe. Allora, che ne pensate ? Vi piace il suo carattere ? Con il suo BEVI E AUTOSCORDATI, fedele all'originale XD
Fidatevi non avete ancora visto nulla di quello che farà nel prossimo capitolo, insieme alla combriccola del bar
 
Per finire i ringraziamenti. Grazie a Mr Creepy 17, Redferne, Plando e EnZo 89 per le loro recensioni e i loro complimenti. Un ringraziamento speciale va anche a gallade01, che ha messo la mia storia tra le preferite, grazie anche a te. E a tutti quelli che leggeranno e vorranno lasciare una recensione
Un salutone
Alla prossima
 
J. Conrard

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Capitolo 10
*** Informazioni ***


Capitolo 10
Informazioni


Tutti gli animali nel locale erano rimasti pietrificati. Il silenzio regnava sovrano
La volpe giaceva immobile sul pavimento in legno della taverna. Possibile che fosse ...
Pian piano tutti i presenti si alzarono lentamente da terra e si avvicinarono verso il corpo di Nick
 
"Pensate sia morto ?" chiese un vecchio furetto con un grande paio di occhiali da vista
"Ah non lo so Mike " disse Boe, avvicinandosi verso la volpe con una scopa in zampa "Ma fra poco lo scopriremo" detto questo l'alce cominciò a punzecchiare, con il manico della ramazza, il corpo della volpe: nessuna reazione
"Boe l'hai ucciso !" disse Homer in preda al panico "Adesso ci verranno a cercare e ci arresteranno per animalicidio" piagnucolò il maiale “Sono troppo carino per finire in prigione”
"Su avanti ! Non dire sciocchezze" l'ammonì l'alce "il tizio era da solo e poi ... se facciamo sparire il corpo nessuno saprà niente" disse Boe con un sorriso tutt'altro che rassicurante
"Forza Homer ! Aiutami a trascinarlo nel magazzino, al resto ci penso io. Nessuno saprà niente" concluse l'alce mentre prendeva le zampe posteriori della volpe e Homer quelle anteriori
"E se la polizia sapesse già tutto ?" provò a formulare il suino
"Certo" disse in tono sarcastico l'alce "adesso da quella porta" affermò Boe indicando l’entrata del locale "entra un agente di polizia e ci ordina di non muoverci .... ma non farmi ridere"
Erano quasi arrivati vicino all'entrata del magazzino, quando la porta del locale si aprì di colpo, seguita da una voce che urlò
"NESSUNO SI MUOVA POLIZIA ! ZAMPE IN VISTA"
 
Il tempo dentro la taverna sembrò fermarsi di colpo. Tutti gli animali alzarono le zampe in alto, inclusi l’alce e il maiale che fecero cadere la volpe sul pavimento come un sacco di patate Tutti gli sguardi dei presenti erano concentrati sull'agente di polizia che era entrato nel locale, con spara - dardi spianata a portata di zampa.
Alla paura seguì lo stupore quando tutti gli animali si accorsero che l'agente di polizia, era una coniglietta con dei grandi occhioni indaco
"Sono l'agente Judy Hoops. State tutti calmi e nessuno si farà male” disse la coniglietta entrando nel locale, chiudendo la porta d’ingresso e continuando a guardare tutti i presenti “Qualcuno di voi è ferito ? Ho sentito uno sparo e ..."
"Judy ? " chiese incredulo Boe interrompendo la coniglietta "sei proprio tu ?" disse l’alce, abbassando le zampe
La leporide per tutta risposta, abbassò l'arma e cominciò a squadrare il vecchio alce "Boe ?" chiese perplessa Judy
"Quanto tempo è passato !" esclamò l'alce "Vieni qui ad abbracciare il caro vecchio zio Boe" concluse l'animale dirigendosi a zampe aperte verso la coniglietta
"Boe !" urlò la leporide correndo verso l'alce e saltandogli in braccio "Da quanto tempo ! Come stai ? Tutto bene ?"
"Non sei cambiata di una virgola” disse l’alce squadrando la coniglietta fra le sue zampe ”Alla fine sei riuscita ad entrare in polizia. Ero sicuro che ce l’avresti fatta" concluse Boe abbracciando la leporide
 
Gli altri clienti erano rimasti perplessi e in silenzio avevano assistito a quello strano spettacolo
"Ehm ... Boe ?" chiese perplesso Homer "Possiamo abbassare le zampe o no ? E chi sarebbe questa coniglietta ?" chiese il suino indicando Judy
"Come ? Non te la ricordi ?" chiese stupito Boe "Lei è la piccola Judy Hopps, la figlia di Stu. La coniglietta che voleva diventare un agente di polizia ..."
Il maiale rimase in silenzio per un paio di minuti grattandosi il mento "Intendi dire quella coniglietta che mi ha aiutato a ritrovare il mio portafoglio 15 anni fa ?" chiese il suino perplesso
"Proprio lei !" esclamò l'alce "Questa coniglietta” disse Boe indicando la diretta interessata, che arrossì in volto
“ha aiutato ognuno di voi ubriaconi tanti anni fa.
Lenny, chi ti ha aiutato a cercare le chiavi di casa che non riuscivi più a trovare ? E, tu Carl, per la faccenda col tuo vicino, chi ha risolto la situazione ? Oppure, secondo voi, chi ha aiutato Barney a entrare di nascosto nel mio locale di notte, senza farsi scoprire ?” detto questo l’alce si rivolse a Judy e con uno sguardo molto loquace aggiunse “Non mi sono dimenticato ancora di quella volta sai” disse il barista squadrando prima la coniglietta e poi il tasso
 
"Ciao Homer ... Mike ... Lenny ... Carl" disse Judy salutando i vari animali "N' è passato di tempo. Vedo che c’è anche Barney" concluse la leporide, guardando il tasso disteso per terra
Quando la coniglietta terminò i saluti nel locale scoppiò il putiferio. Tutti i presenti si avvicinarono alla leporide per salutarla e chiedere di lei. Oltre a ringraziarla per averli aiutati quand’era piccola.
 
"Ok ok" disse l'alce "diamoci una calmata. Siamo tutti felici che Judy sia passata a trovarci. Ma adesso diamoci un contegno" concluse Boe posando delicatamente a terra la leporide
"Allora cosa ti posso offrire ?" disse Boe rivolgendosi a Judy
"In verità ..." cominciò la coniglietta "vorrei sapere cos'è successo qui dentro. Perché ho sentito uno sparo ? Problemi con i pagamenti ?" concluse Judy rivolgendo uno sguardo divertito verso l'alce
"Beh ... se qui QUALCUNO ..." disse Boe guardando il grosso suino "si ricordasse di portarsi dietro il portafogli, non dovrei utilizzare i vecchi metodi"
"Quel ferro vecchio si è inceppato un'altra volta, non è vero ?" chiese Judy, trattenendo una risatina
"Già" disse semplicemente Boe " purtroppo è partito un colpo che ha beccato in pieno quella povera volpe" disse l'alce indicando Nick, disteso ancora per terra
 
Appena gli occhi di Judy videro il partner disteso sul pavimento, la coniglietta si precipitò verso la volpe "Oh mio dio ! Nick, stai bene ?" chiese la coniglietta con gli occhi che cominciavano a inumidirsi "Dimmi qualcosa, qualsiasi cosa"
Per tutta risposta la volpe mugugnò qualcosa che la coniglietta non capì
"Come hai detto ?" chiese Judy con voce strozzata
"Lo conosci ?" chiese incredulo Boe
"Certo è il mio partner di lavoro. Ma che gli è successo ?" chiese preoccupata Judy
"Io e Homer lo stavamo giusto giusto trasportando in magazzino per accertarci delle sue condizioni" disse l'alce riprendendo la volpe per le zampe posteriori
"Davvero ?" chiese il suino "io pensavo che dovevamo farlo sparire" disse Homer prendendo le zampe anteriori di Nick
"Ah ah ah ... Homer tu e le tue battute. Dovevamo far sparire il dolore" disse l'alce rivolgendo uno sguardo assassino al maiale che si zittì di colpo "Forza portiamolo di là e stendiamolo sulla mia branda"
 
Così i due animali portarono la volpe nel magazzino - appartamento di Boe. Infatti al vecchio alce non era passato neanche per l'anticamera del cervello di affittarsi un appartamento in paese. Troppo spreco di soldi e di tempo diceva lui. E poi, se qualche furbastro avesse avuto la brillante idea di venire a rubare nel suo locale di notte, avrebbe trovato una bella sorpresa ad aspettarlo: lui ed il suo fucile.
Sulla parte sinistra del magazzino vi era una piccola branda verde con sopra delle coperte e un cuscino. Di fianco al letto la rumorosa e vecchia caldaia e, sulla parte destra, i vari fusti di birra accatastati l'uno sopra l'altro. E per finire in bellezza, accanto ai fusti, vi era una porticina che permetteva l'ingresso in un piccolo bagno, forse un po' troppo piccolo per un alce.
 
I due infermieri posarono delicatamente Nick sulla brandina e Boe cominciò a visitarlo sotto l'attento e preoccupato sguardo di Judy
"Allora Boe è grave ?" chiese sinceramente preoccupata la coniglietta
"Devo dire che questa volpe è veramente fortunata" esclamò l'alce "è solo una ferita superficiale" disse Boe indicando lo zigomo destro di Nick, dove vi era un piccolo taglietto vicino al suo occhio "ancora qualche millimetro e avrei dovuto cavargli via l'occhio" concluse l'alce con una sonora risata
"Cavargli via un occhio ?!" chiese incredula la coniglietta
"Oh certo che si" disse tranquillamente Boe "e senza anestesia per giunta. Ma gli è andata proprio bene. Vediamo se ho qualche cerotto" detto questo, l'alce si alzò e rovistò in una vecchia cassetta di pronto soccorso, finché non trovò quello che stava cercando: un vecchio e grande cerotto viola
"Ecco fatto" disse applicando la medicazione "come nuovo"

Ad un certo punto, Nick mugugnò qualcosa
"Che hai detto figliolo ?" chiese l'alce avvicinandosi al muso della volpe per capire meglio
“Mi sa che è ancora sotto shock. Dobbiamo farlo rinvenire” disse l’alce allontanandosi dal muso della volpe
"E come facciamo a svegliarlo ?" chiese Judy preoccupata "altrimenti lo porto in ospedale"
"Lascia stare quei posti dimenticati da tutti, dove regna una felicità fuori dal comune" disse Boe in tono sarcastico "non capiscono nulla. È meglio fare da se"
"Per questo sei stato radiato dall'albo dei chirurghi ?" chiese incuriosito Homer
"No" rispose imbarazzato Boe "perché, facendo il doppio lavoro di dottore - oste, a volte, avevo la pessima abitudine di operare da ubriaco"
La coniglietta e il maiale rimasero in silenzio per un paio di minuti, squadrando l'alce
"Ora capisco molte cose" disse ad un certo punto Homer, rompendo quello strano silenzio
"Ok, tralasciando questo piccolo particolare" aggiunse la coniglietta stropicciandosi gli occhi "c'è un modo per svegliarlo ?"
"Oh certo che c'è !" esclamò Boe "lo uso sempre per svegliare Barney" concluse l'alce alzandosi e prendendo, sopra una mensola, un vaso di vetro contenete delle uova in salamoia
"Ecco qui !" disse l'alce indicando il vaso, come fosse un trofeo
 
La coniglietta rimase perplessa per un paio di secondi
"Sul serio? Delle uova?!" esclamò incredula Judy
"Non sono delle semplici uova in salamoia" precisò Boe "sono LE uova in salamoia. L’ultima volta che qualcuno ha osato assaggiarne una,ha girato 10 diversi ospedali a Zootropolis, sottoponendosi a vari trattamenti che non sto qui a spiegarvi, in quanto complessi e macabri da descrivere. Per non parlare di quella volta, dove un ispettore sanitario ci è quasi rimasto secco. Voleva controllare che fossero igienicamente conservate … beh non era così” disse l’alce accennando una risata nervosa “Bisogna far assaggiare alla vittim … voglio dire al paziente, una sola goccia della salamoia e il successo è garantito"
“Ma è solo uno stupido barattolo di uova !” esclamò Judy indicando il contenitore di vetro
“Non è vero !” disse Boe, mostrandosi offeso “nei momenti più difficili mi è sempre stato di conforto” concluse accarezzando il vaso, come fosse il muso di qualcuno.
Judy rivolse uno sguardo perplesso verso Homer che, in risposta, picchiettò l’indice della sua zampa sulla tempia, a voler indicare lo stato di sanità mentale dell’alce. Dopodiché, a bassa voce, disse rivolgendosi a Judy “Ha sempre avuto un rapporto morboso e sconfinate nella pazzia con quel vaso di uova. Non farglielo mai notare però. Non ti piacerebbe la sua reazione”
La coniglietta annuì lentamente, voltandosi verso l’alce che, una volta finito di accarezzare il vaso, disse ai due animali "Volete una prova ... e l'avrete" disse Boe dirigendosi nella sala dov'erano rimasti gli altri animali, portando fra le zampe il vaso
“Attenzione ! Sveglia in salamoia" urlò Boe avvicinandosi al tasso che era rimasto per terra a ronfare
 
Gli altri animali non furono colpiti minimamente dall’annuncio dell’alce. Anzi si avvicinarono meglio per godersi lo spettacolo. Evidentemente non era la prima volta che Boe utilizzava quel metodo.
Nella sala calò un improvviso silenzio, tutti gli occhi erano puntati sull’alce. Dopo un paio di secondi Boe prese un contagocce da una tasca del suo grembiule. Aspirò una considerevole parte di liquido, dopodiché aprì la bocca del tasso, facendone cadere UNA goccia. Poi attese la reazione.
Dopo neanche un minuto il tasso aprì di colpo gli occhi, si tappò il naso e cominciò a tossire con forza, muovendo velocemente le zampe posteriori e cominciando a girare come una trottola sul pavimento. Il tutto contornato dalle risate degli altri clienti.
"Va bene Boe. Sono sveglio, sono sveglio" disse Barney, continuando a tossire e alzandosi lentamente da terra, una volta smesso di girare "non c'era bisogno di utilizzare IL BARATTOLO" affermò una volta finito di tossire "già che ci sei ... non è che mi daresti da bere una birra?" aggiunse il tasso accomodandosi sul suo sgabello rosso
"Non ora Barney" disse Boe dirigendosi nel magazzino "devo ancora occuparmi di una cosa"
Nel frattempo Judy ,rimasta nello sgabuzzino con Homer, era sconvolta. Cibo conservato igienicamente … come no
"Beh che c'è ?" chiese l'alce, fingendosi sorpreso "avevo detto che avrebbe funzionato. E ora Judy, è meglio che esci. Questi non sono spettacoli che si addicono a una tenera e dolce coniglietta" disse Boe in tono sarcastico, rimarcando gli ultimi due aggettivi
“Che cosa vorresti dire ?” disse la coniglietta, mostrandosi offesa, mentre veniva accompagnata fuori da Homer
“Nulla” concluse Boe con un sorriso mentre chiudeva la porta
"Una cosa è certa Rosso" disse l’alce, una volta rimasto solo con la volpe "se è la tua prima volta ... ci sarà da ridere" detto questo fece cadere una piccola goccia nella bocca della volpe



Nel frattempo, nella sala interrogatori ...
 
Era stanco e affaticato. Le zampe gli facevano male, forse era arrivato il momento di prendersi una pausa.
Il mammifero con la maschera nera si appoggiò sulla parete, vicino alla porta e osservò i due animali, coperti di lividi,  con i quali stava giocando amichevolmente da due ore ormai
 
"Signori ... ho una buona notizia e una cattiva. Quale volete sentire prima ?" chiese ad un certo punto l'animale, cogliendo impreparati il montone e la donnola che rimasero in silenzio
"D'accordo. Non siete in vena di parlare" disse l'animale staccandosi dalla parete e dirigendosi verso il tavolo di ferro, appoggiato sulla parete destra della stanza
"La buona notizia è che non mi sono sporcato il vestito nuovo. Devo ammettere che siete due tipi molto resistenti" concluse una volta raggiunto il tavolo
"E la cattiva notizia qual è ?" chiese ad un certo punto Doug
 
L'animale prese la pistola spara dardi e la piccola pallina marrone scuro e si diresse verso i due soggetti
"La cattiva notizia è che, nonostante vi abbia preso a pugni come due sacchi da boxe per due ore intere, non mi avete ancora detto quello che voglio sapere. E a essere onesto ..." disse giocherellando con la piccola sfera marrone "mi sono stancato di perdere tempo" concluse caricando il colpo in canna
"Adesso ve lo chiederò per l'ultima volta" disse togliendo la sicura dell'arma "ditemi cosa avete visto al Lago Landlake"
"Altrimenti cosa farà ?" chiese in tono di sfida la donnola
"Mi fa piacere che me l'abbia chiesto signor Donnolisi. Ora le darò la risposta" detto questo l'animale premette il grilletto dell'arma che sparò.
La piccola pallina scura si disintegrò sul collo della donnola e, in pochi secondi, il liquido marrone venne assorbito dalla pelle del piccolo mammifero
 
"Che cosa mi fatto ?" chiese allarmata la donnola “Mi ha sparato il serio degli Ululatori Notturni ?"
Per tutta risposta l'animale mascherato si mise a ridere istericamente, dirigendosi verso il tavolo in ferro
"Ululatori Notturni ? No ... no ... signor Donnolisi" disse il mammifero posando sul tavolo la pistola spara - dardi "non mi abbasso al livello di quella piccola e insignificante pecora" aggiunse l’animale in tono acido "io ho in mente qualcosa di più raffinato e ... mortale"
 
Nella stanza calò un improvviso silenzio, dopodiché l'animale riprese "Quello che le ho sparato e un nuovo tipo di tossina. Colpisce prima l'apparato nervoso, poi quello respiratorio e infine quello circolatorio. Il tutto in due minuti" disse il mammifero voltandosi e dirigendosi verso la donnola "e sa qual è la cosa più divertente ?" chiese con un filo di voce, avvicinandosi all'orecchio della donnola "è che il povero malcapitato si rende conto di morire lentamente" aggiunse sussurrando quelle parole
Detto questo l'animale mascherato si rivolse verso Doug "Signor Hopkins ha due minuti di tempo" disse il mammifero indicando l'orologio "se non vuole avere un morto sulla coscienza, farà bene a cominciare a dirmi quello che avete visto"
"E chi mi dice che lei non sta mentendo ?" chiese il montone con aria di sfida "potrebbe non essere veleno quello che ha sparato, ma qualcos'altro"
L' animale rimase in silenzio a guardare il montone, dopodiché disse "Beh ... a giudicare dal colorito che ha il suo amico" disse il mammifero indicando la donnola "mi pare che non abbia bleffato"
Detto questo, il montone si girò verso la donnola e vide che stava respirando affannosamente e stava cominciando a cambiare colore. Stava diventando bianco !
"Ma che disse ..." disse incredulo Doug
"Strano ..." aggiunse l'animale "non avrebbe dovuto fare subito questo effetto. Oh ... giusto" disse tirandosi una pacca sulla fronte "non ho calibrato bene le dosi" concluse cominciando a ridere lentamente
"Mi correggo ha UN minuto di tempo per dirmi quello che è successo … e 15 secondi" disse indicando l'orologio "sono già passati e il suo amico sta peggiorando visibilmente" infatti la donnola aveva cominciato a muoversi in preda a spasmi nervosi e a pronunciare frasi senza senso, mentre della bava cominciava a cadergli da un lato della bocca
 
"Duke, Duke cosa ti sta succedendo amico ?" chiese il montone in preda al panico
"Che domande !" esclamò l'animale con la maschera che intanto era andato a prendere la sedia in metallo "sta morendo. È ovvio" disse con una tranquillità fuori dal comune, trascinando la sedia ed accomodandosi di fronte al montone
"Che peccato" disse il mammifero scuotendo lentamente la testa "così giovane .... ma lei può salvarlo signor Hopkins" aggiunse tirando fuori dalla giacca del vestito, una siringa contenente un liquido blu "deve solo dirmi quello che voglio sapere e il signor Donnolisi sarà salvo" concluse giocherellando con la siringa.
Il montone rimase in silenzio a riflettere sul da farsi
"TIC TAC, signor Hopkins TIC TAC" gli ricordò il mammifero
 
Ad un certo punto la donnola cominciò a urlare in preda al dolore "Oh già ... mi ero scordato di dirglielo" disse l'animale fingendosi sorpreso e scuotendo la testa "i soggetti colpiti dal siero tendono a urlare e a dimenarsi quando stanno per ... tirare le cuoia. Un piccolo effetto del siero, che bisogna migliorare" concluse con una risatina "Il tempo sta per scadere. Allora ?"
Doug doveva fare una scelta: salvare se stesso o salvare entrambi. Purtroppo, con il suo oscuro passato da canaglia, era tentato a scegliere la prima opzione. Poi però, si ricordò del legame speciale che aveva stretto con Duke. Ricordò il primo giorno, in prigione, quando i secondini gli assegnarono un nuovo compagno di cella. All'inizio lo trovava un tipo bizzarro, invadente e rompiscatole. Ma dopo quello che avevano passato al lago, tutto era cambiato, aveva trovato finalmente qualcuno da poter chiamare amico PER DAVVERO
 
"D'accordo, d'accordo" urlò il montone "le dirò tutto, ma la prego ..." disse con sguardo supplichevole "lo salvi"
L'animale rimase in silenzio per un paio di minuti, dopodiché si avvicinò alla donnola e, con forza, somministrò metà dose dell'antidoto. La donnola, in un primo momento urlò per il dolore, poi, pian piano smise di agitarsi convulsamente e di urlare come un matto, riacquistando un po’ di colorito
"Gli ho somministrato metà dose. Adesso è fuori pericolo ... per ora" disse sedendosi di fronte al montone "Se vuole che sopravviva dipende solo da lei. La ascolto signor Hopkins"



Intanto al locale di Boe ...
 
"Ecco, bravo figliolo. Butta tutto fuori" disse Boe, poggiando una zampa sopra la spalla di Nick. Quest'ultimo era inginocchiato verso il water e respirava affannosamente, cercando di non far risalire quello che aveva mangiato la sera precedente ... di nuovo
"Scusami ancora Rosso" disse dispiaciuto Boe "È sempre così per tutti la prima volta. Non ti dico quello che è successo a Barney la prima volta che ho usato questo metodo con lui. Un giorno da dimenticare" concluse l'alce guardando il famigerato vaso di uova in salamoia


10 minuti dopo ...
 
"Eccovi finalmente !" esclamò la coniglietta, quando la porta del magazzino si aprì e fecero capolino Nick e Boe
"Sì ecco ..." disse l'alce grattandosi la testa "abbiamo avuto qualche piccolo ... problema" concluse Boe dirigendosi dietro il bancone
"Legato al mio apparato digerente" precisò Nick massaggiandosi la pancia ed accomodandosi su uno sgabello, vicino a Judy. Era ancora un po' verdognolo in muso, poverino !
"Stai meglio ?" chiese sinceramente preoccupata la coniglietta
"Beh ... il mio stomaco è ancora un po' sotto sopra, ma sì, sto meglio"
"Mi fa piacere" esclamò la leporide scoccando un piccolo bacio sulla guancia della volpe che rimase interdetta per il gesto fatto dalla coniglietta
 
"E questo cosa starebbe a significare ?" chiese Nick indicandosi la guancia
"Che domande !" esclamò Judy "è la mia dimostrazione di affetto. Non potendoti abbracciare per via del tuo piccolo problema alla stomaco. Ti da fastidio ?" chiese Judy con uno sguardo curioso
"No no ... affatto ..." disse Nick tutto imbarazzato
"Hey piccioncini" disse ad un certo punto Boe, intromettendosi nella conversazione, schioccando le zampe "che vi do da bere ?"
"Per me una bella birra Boe" disse Barney alzando una zampa
"Non stavo parlando con te, vecchio ubriacone" lo rimproverò l'alce
"Grazie mille Boe" disse Judy "Magari un’altra volta. Dobbiamo chiederti una cosa. Sai per caso, dove possiamo trovare ..." la coniglietta venne interrotta dallo squillo del telefono rosso appoggiato sopra il bancone
"Scusa un secondo" disse Boe prendendo in mano l'apparecchio



Pronto ? Taverna di Boe
Un momento, controllo... P.P. Faccio è qui? Faccio P.P. qui c'è? Faccio P.P.
disse ad alta voce l'alce, rivolgendosi verso i suoi clienti



"Se ti scappa vai in bagno" disse Barney scatenando le risa degli altri animali, inclusi Judy e Nick
"Brutto piccolo ... " disse l'alce, sbattendo una zampa sul bancone "sei di nuovo tu, non è vero ? Se mai scoprirò chi sei, ti caccio una salsiccia giù per la gola e ti piazzo un branco di lupi affamati nel didietro !!!" concluse Boe agganciando con forza la cornetta
"Ancora lui non è vero ?" disse Judy tra una risata e l’altra
"Già lui ..." disse l'alce rassegnato "non ne posso più di questi scherzi. Ma se un giorno scoprirò chi è gli inciderò il mio nome sulla schiena con una piccozza. Così imparerà che non si scherza con Boe"
"Certo certo ..." disse la coniglietta scuotendo lentamente la testa
"A proposito, cosa mi stavi dicendo ?" chiese Boe, ricordando la frase della coniglietta
"Oh sì ... potremmo parlarne fuori ?" chiese Judy
"Certo che sì" esclamò Boe con un sorriso "dopo di voi"
 
La coniglietta e la volpe scesero dai loro sgabelli e si diressero verso l'uscita
"Ciao ragazzi ! Mi ha fatto piacere rivedervi" disse Judy salutando gli altri animali "non cacciatevi nei guai" concluse la leporide varcata l'uscita seguita da Nick e da Boe
"Mi raccomando Barney, non scolarti i fusti di birra mentre sono via" disse l'alce rivolgendo uno sguardo poco rassicurante al tasso
"Oh avanti Boe. Per che razza di ubriacone patetico mi hai preso ? Vai tranquillo " lo rassicurò Barney
L’alce'rivolse un ultimo sguardo al tasso, dopodiché chiuse la porta



Nel frattempo nella sala interrogatori ...
 
"E questo è tutto" disse Doug guardando negli occhi il suo ascoltatore
"Bene era così difficile ?" disse l'animale alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la porta. Ma prima che potesse uscire, venne fermato dal montone, che gli ricordò una cosa molto importante
"Aspetti un momento ! Noi due avevamo un accordo, non si ricorda ?"
Il mammifero rimase in silenzio, fermo davanti alla porta in metallo
"Aveva detto che avrebbe dato il resto dell'antidoto a Duke ... me l'aveva promesso ..." disse il montone con voce triste "la prego ..."
 
Nella stanza calò un improvviso silenzio
“Ha ragione signor Hopkins" disse l'animale mascherato, voltandosi e dirigendosi verso la donnola, ancora addormentata "sono un animale di parola" aggiunse iniettando il resto dell’ antidoto sul collo di Duke
"Bene, siamo pari" disse il mammifero dirigendosi verso la porta
"Grazie" disse Doug in tono sincero
L'animale, colpito dalle parole del montone, si girò verso l'ovino e lo guardò in modo strano, per alcuni minuti senza proferir parola.
Dopodiché si girò e aprì la porta. Prima di uscire dalla stanza disse "L'avverto signor Hopkins. Se quello che mi ha raccontato non è vero, farò in modo di farle provare PERSONALMENTE quello che ha provato il signor Donnolisi. Così non si sentirà escluso" concluse chiudendo la porta, mentre il montone deglutì lentamente.
 
"Signor Sailas !" esclamò il dingo, quando l'animale uscì dalla sala interrogatori "finalmente. Allora ? Che cosa le hanno detto ?"
L'animale, per tutta risposta, lo ignorò e continuò a percorrere il lungo corridoio, assorto nei suoi pensieri
"Signor Sailas !" lo richiamò Fowler seguendo l'animale "Cosa le hanno detto ?"
"Faccia venire Bradford nel mio ufficio, Fowler. Devo parlargli" disse semplicemente il mammifero mascherato continuando a camminare con le zampe dietro la schiena
Il dingo si fermò lungo il corridoio, e con uno sguardo perplesso disse "Certo signore"



A casa Hopps ...
 
Torcia, libro di storia, macchina fotografica, cellulare, cibo e bevande, qualche spicciolo, cassetta del pronto soccorso, spray al peperoncino ...
C'era tutto quello che le serviva, anche se aveva voluto evitare di portare con se lo spray, ma papà aveva insistito ...
Era pronta ad andare all'avventura. Scese di corsa le scale e si precipitò fuori di casa, dove ad aspettarla, c'erano i suoi genitori
 
"Allora Julia !" disse Stu un po' in angoscia "sei sicura di voler andare da sola al lago Landlake per la tua ricerca di scienze ? E se ti succedesse qualcosa ?"
"Papà non ho più tre anni" disse Julia alzando gli occhi al cielo
"Dai Stu !" lo canzonò Bonnie "Julia ha ragione. Non è più una bambina. Lascia che si prenda le sue responsabilità" concluse la coniglia con un enorme sorriso
"Mi sono anche portata dietro lo spray al peperoncino" disse Julia guardando supplichevole il genitore
"Ma ... e va bene" disse sconfitto Stu "ma per qualsiasi problema non esitare a chiamarmi. Intesi ?" aggiunse il coniglio abbracciando la piccola leporide
"Mi raccomando, non cacciarti nei guai. Buona fortuna per la tua ricerca di scienze " disse Bonnie baciando Julia che si diresse velocemente verso la sua bicicletta.
"Vi voglio bene ! Ciao !" urlò la piccola coniglietta mentre usciva fuori dalla proprietà
 
Mentre si allontanava pian piano da casa, sul volto di Julia si dipinse un sorriso
"Sarà una bella ricerca di scienze" disse tra se e se, mentre pedalava verso il lago Landlake



Nell'ufficio di Sailas ...
 
"Signore voleva vedermi ?" chiese Bradford entrando nell'ufficio del suo superiore e salutandolo stando sull'attenti
"Capitano Bradford !" esclamò il mammifero mascherato "Prego, si sieda" disse il signor Sailas, indicando una sedia, posta davanti alla sua scrivania
"L'ho chiamata per assegnarle una nuova missione" cominciò l'animale mentre la tigre si accomodava sulla seggiola "voglio lei e il suo team al lago Landlake. Dovete controllare tutte le coste del lago, incluso il piccolo isolotto"
"Certo signore. Posso sapere il perché? " chiese la tigre con uno sguardo perplesso
"Dalle informazioni che il signor Hopkins mi ha gentilmente offerto, so che il prototipo è ancora al lago Landlake. È il posto perfetto per nascondersi e rimanere invisibili. Non è ancora in grado di sostenere un incontro con esseri viventi. Com’è successo nel caso dei signori Hopkins e Donnolisi"
 
"Scusi la domanda ... ma come fa a esserne sicuro ?"
"È la mia creazione e so come pensa. Diciamo che ho un sesto senso" disse tranquillamente l'animale "Preparatevi al peggio. Se è spaventato ed è ferito, è un'animale molto pericoloso. Voi dovrete catturarlo ed immobilizzarlo. È tutto" concluse Sailas
La tigre si alzò e si diresse verso la porta "Bradford" lo richiamò l'animale "nessun testimone. Sono stato chiaro ?" disse Sailas rimarcando le ultime parole
"Certo signore" disse la tigre salutando il suo superiore e uscendo dall'ufficio




Lo studio dell’autore
 Ed eccoci qui con un nuovo capitolo.
Vi siete presi un bello spavento è ? Lo so, sono un tipo birichino XD
V’è l’avevo detto che a Nick, ci avrebbe pensato Boe … con il suo fidato barattolo di uova in salamoia, come poteva mancare XD
 
Alla fine il signor Sailas ha scoperto quello che voleva sapere, usando le cattive …
Una vostra prima impressione sul suo conto ? Ha le carte in regola per mettere in difficoltà i nostri due eroi ? È da considerare un animale MOLTO pericoloso ?
 
Intanto Julia si prepara ad andare al lago Landlake, il brutto è che anche gli animali di Sailas stanno andando lì …
E se finissero per incontrarsi ? Che succederà ?
Lo scoprirete settimana prossima. E vi anticipo già che farete la conoscenza di un trio fuori dal comune, addirittura peggio di Doug e Duke XD
 
Ringrazio, come sempre: Redferne, EnZo89, Mr. Creepy e Plando per le loro recensioni e complimenti. Grazie di cuore ;)
Come ringrazio anche coloro che stanno continuando a leggere la mia storia. Se volete lasciare una recensione, siete i benvenuti
 
Sperando che Barney non si scoli la birra mentre Boe è fuori … vi saluto
Alla prossima
 
J. Conrard

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Capitolo 11
*** CR-0C ***


Capitolo 11
CR-0C


Finalmente, dopo una lunga pedalata, era arrivata a destinazione: il lago Landlake. Uno strano silenzio regnava in quel posto. Gli operai non si erano ancora messi al lavoro, evidentemente stavano facendo ancora colazione. Meglio così, non l’avrebbero vista.
Julia, superò così il cantiere dove gli operai erano intenti a fare colazione e parcheggiò la sua bicicletta vicino alla tavola calda. La macchina dello sceriffo non c’era ancora, evidentemente aveva fatto tardi pure lui. Un altro animale in meno a cui dare delle spiegazioni
La coniglietta posò la bicicletta vicino alle scale della tavola calda e si diresse verso il Vecchio Ponte, che l’avrebbe portata alla sua destinazione finale: il piccolo isolotto dove aveva incontrato la strana creatura.
Era sicura di trovarla ancora lì, se lo sentiva. Così, messo in spalla il suo zainetto, cominciò a incamminarsi lungo il sentiero.



Intanto non molto lontano dal cantiere …

Lungo la strada principale che portava alla tavola calda, un piccolo furgoncino nero era parcheggiato dall'altro lato della strda, in uno spazio di terra, di fronte all’ingresso del cantiere, nascosto dalla fitta vegetazione. Chiunque sarebbe passato di lì, non avrebbe notato lo strano veicolo e tantomeno, la strana conversazione che si stava verificando sul retro del furgone
 
“Bene signori” disse Bradford rivolgendosi al suo team “il signor Sailas ci ha ordinato di controllare le coste del lago Landlake, incluso il piccolo isolotto. L’obbiettivo è trovare il prototipo, immobilizzarlo e trasferirlo nella struttura. Ognuno di voi ha a disposizione un sofisticato rilevatore portatile, che è in grado di rilevare la traccia genetica del prototipo. Potrete perciò scannerizzare l’ambiente circostante e forme di vita per capire se il prototipo ha avuto qualche contatto con essi” aggiunse la tigre, indicando quello che, a prima vista, sembrava un piccolo orologio rettangolare, sul suo polso. Dopodiché indicò delle X rosse segnate su una mappa, appesa sulla parete in metallo del furgone
“Il soggetto è ferito e quindi molto pericoloso. Per evitare perdite ci organizzeremo in due squadre: Alfa e Beta.
Io guiderò la squadra Alfa composta da Black e Xever e controlleremo le coste del lago” disse la tigre indicando un orso polare e il lupo grigio “mentre la squadra Beta controllerà l’isolotto” si fermò facendo un profondo respiro “Eddy, Edd e Ed a voi questo compito. Mi raccomando …” disse Bradford rivolgendosi a un trio di iene “non fate macelli”
“Non si preoccupi signore. Quando si tratta di mimetismo e silenzio, siamo i migliori” lo rassicurò Eddy, la iena più sveglia del gruppo
“Davvero ?! Pensavo fossimo una frana !” disse sinceramente sorpreso Edd (chiamato anche Doppia D)
Per tutta risposta, Eddy tirò uno scappellotto sulla testa del suo compare “Non dire sciocchezze Doppia D. Siamo i migliori, non è vero Ed ?” chiese la iena rivolgendosi al terzo predatore
 
Quest’ultimo era rimasto in disparte e stranamente in silenzio. Ed non era un animale di molte parole e quando si comportava così, qualcosa non andava
“Ed ? Hai sentito Eddy, si o no ?” chiese Doppia D, avvicinandosi alla iena e toccandole la spalla
In meno di mezzo secondo Ed balzò in avanti e azzannò la zampa posteriore destra della iena, all’altezza dello stinco, cogliendola di sorpresa
“Maledizione Ed ! Di nuovo ? Le mie zampe non sono dei bastoncini di pesce” disse Edd, cercando di togliersi il predatore, che stava continuando a rosicchiare la sua zampa, imbevendo la sua uniforme di saliva “Fortunatamente mi sono messo i para-stinchi, sono stato previdente stavolta”
Nel frattempo Eddy aveva cominciato a ridere di gusto … tipico delle iene
“Invece di ridere Eddy, levamelo di dosso !” disse Edd, continuando a scuotere la zampa per staccarsi la sanguisuga pelosa
“Non ci penso nemmeno. È una scena troppo divertente !” disse Eddy continuando a ridere a crepa pelliccia
“Ah sì ?” rispose l’altro “vedremo quando toccherà a te. Allora sarò io a farmi quattro risate. Ma guarda te …”
 
“ADESSO BASTA !” tuonò la tigre “siete dei soldati, non dei comici. Un po’ di contegno e serietà” disse Bradford staccando Ed dalla zampa di Doppia D e tenendolo per la collottola “Si può sapere perché fa così ?” chiese il predatore rivolgendosi agli altri due
“Beh … mamma dice che quando era cucciolo, cadde dal seggiolino …” spiegò Edd. Per confermare la sua affermazione Ed cominciò a ridere senza un preciso motivo. Sembrava che gli avessero raccontato la barzelletta più divertente del mondo. Una volta terminato di ridere la iena tirò fuori la lingua, tendo gli occhi costantemente sbarrati, con uno sguardo strabico. Finalmente era tornato il vecchio Ed !
“Ecco,visto ?” continuò Doppia D “diciamo che è rimasto a uno stadio tra il primitivo e il civilizzato” concluse la iena rivolgendo uno sguardo a Eddy che affermò con un cenno del capo quello che l’altro aveva detto
 
Bradford si stropicciò gli occhi “Perché proprio a me dovevano capitarmi un trio di idioti al completo. Uno più stupido dell’altro” concluse il predatore posando a terra la iena
“Cercate di non combinare guai. Se avvistate il prototipo, chiamate subito gli altri. Intesi ?” disse Bradford prendendo in mano un fucile spara – dardi. Gli altri animali lo imitarono e annuirono tutti quanti
“Bene. Se siete pronti andiamo e ricordate … nessun testimone”



Intanto sul piccolo isolotto...
 
Era arrivata a destinazione, finalmente
Bene ... dove cominciare a cercare ? Poteva essere ovunque.
Ma, se era proprio l'animale illustrato nel suo libro, sapeva dove poteva trovarsi. Era una giornata molto calda e, da quanto diceva il libro scolastico, avrebbe dovuto trovarlo vicino alla riva del lago, in un posto all'ombra. Doveva solo cominciare a cercare.
 
Così Julia cominciò a costeggiare la riva dell'isolotto, partendo dal punto in cui l'ultima volta l'aveva incontrato. Mentre camminava sulla riva del lago, le varie ombre degli alberi sembravano delineare la figura della strana creatura. Non c'era da sorprendersi se, ogni due per tre, la coniglietta si voltava verso la zona boschiva, pensando di averlo visto e, subito dopo, essere delusa dal fatto che non si trattava del mostro, ma di un vecchio albero con i rami strani o una roccia a forma di animale che l'avevano illusa.
Nonostante tutto, era decisa ad arrivare fino in fondo. L'avrebbe trovato, ne era certa. Se lo sentiva fin sopra la pelliccia.
 
Camminò per quasi un'ora, sotto al sole. Finché non decise di fermarsi a mangiare qualcosa, non aveva fatto neanche colazione. Così si fermò vicino a lunga serie di scogli, ordinati in modo crescente, che partivano dal lago fino ad arrivare alla riva, formando una linea retta, che si allargava man mano che arriva verso la terraferma.
Erano delle rocce veramente strane ma la natura, si sa, a volte ha la capacità di creare dei paesaggi e degli elementi naturali veramente fantastici.
La leporide si sedette verso la fine degli scogli, su una roccia liscia a forma di parabola. Sembrava fatta apposta per sedersi. Si accomodò sulla superficie ruvida ed estrasse dal suo zainetto un pacchetto di biscotti alle carote. Li aprì e cominciò a mangiarli con gusto. Finalmente aveva da mettere qualcosa sotto i denti !
Mentre era intenta ad azzannare un altro biscotto, il suo telefono cominciò a squillare.
La coniglietta, sapendo già chi era, posò a terra sia lo zaino che il pacchetto di biscotti e accettò la chiamata


Pronto ? Papà?
Come ? Non riesco a sentirti. Aspetta che mi sposto


Detto questo Julia si alzò dalla superficie rocciosa e si diresse verso la riva del lago


Papà dimmi. Sí, ora ti sento meglio.
No, tutto a posto. Non ti preoccupare.
Si certo ... certo ... ok
Vi voglio bene. Ci vediamo stasera
Ciao


Terminata la conversazione, la coniglietta si diresse verso la roccia e si riaccomodò. Dopodiché si chinò per prendere la scatola dei biscotti ... che non riuscì più a trovare
"Ma che ?" disse Julia sorpresa "Dove sono finiti ?" concluse alzandosi e cominciando a cercare ovunque, nelle vicinanze. Due erano le possibilità, anzi adesso che ci pensava poteva essercene sola una: QUALCUNO li aveva mangiati. E lei sapeva perfettamente chi era quel qualcuno
Si guardò intorno sospettosa. Possibile che fosse lui ?
Decise di provare una seconda volta. Prese dal suo zainetto una seconda confezione di biscotti e li rimise nello stesso identico posto del primo pacchetto. Dopodiché si allontanò di un paio di metri verso la riva, voltandosi ad osservare il paesaggio. Dopo un minuto si voltò e ritornò verso la roccia, i biscotti non c'erano più. Eppure, avendo un udito molto fine, non aveva sentito nulla
 
"Bene. Qui qualcuno mi vuole far passare per un idiota" disse ad alta voce la coniglietta, in modo da farsi sentire dal ladruncolo "Ora ti sistemo io" detto questo la leporide prese dal suo zaino una busta di patatine piccanti "vediamo se ti piacciono pure queste" disse sistemando il pacchetto vicino alla roccia
Dopodiché ripeté lo stesso procedimento. Dopo un minuto ritornò alla fila di scogli e del sacchetto di patatine, nessuna traccia. Bene, adesso doveva solo aspettare.
Infatti, da un punto imprecisato della foresta, cominciò a sentirsi uno strano rumore, come se qualcuno stesse per starnutire. Julia si voltò verso la boscaglia, mentre il rumore aumentava d’intensità. Il mostro avrebbe starnutito, rivelando la sua posizione e subito dopo, sarebbe corso ad abbeverarsi.
 
Mentre era immersa nei suoi pensieri, dietro di lei si sollevò un' ombra gigantesca. Julia si girò lentamente e vide che la striscia di scogli, non era in realtà che il mostro del lago. Era stato tutto quel tempo fermo e immobile e lei addirittura ci si era seduta sopra … per la seconda volta ! Sulla punta del muso !
L' eccitazione lasciò lo spazio allo sgomento, quando la coniglietta si rese conto di quello che stava per succedere. Il mostro era a pochi centimetri dal suo muso e stava per tirare uno starnuto devastante.
Lascio immaginare al lettore quello che successe dopo ...
 
Nell'aria si levò un forte rumore, come il rombo di un tuono mentre la coniglietta veniva sbalzata indietro dallo starnuto tirato dal mostro, circondata dai cartoni dei biscotti e dal sacchetto di patatine. Il tutto condito con un po’ di muco



Intanto sull'isolotto, dalla parte opposta ...
 
"Fermi tutti" disse Eddy fermandosi di colpo, facendo sbattere le altre due iene una addosso all'altra "Avete sentito ? Non era il rumore di un tuono ?"
"Ma dai Eddy" disse Doppia D "la pioggia con questo tempo ? Ci saranno minimo 30 gradi all'ombra" concluse Edd guardando il cielo sereno
"Se non era un tuono …" disse Eddy poggiandosi una zampa sotto il mento "possibile che Ed abbia tirato una delle sue arme micidiali ?" concluse la iena rivolgendo uno sguardo indagatore sul diretto interessato "Ed non avrai mica ...?"
Per tutta risposta la iena scosse velocemente la testa, sbavando un po' dappertutto
"Se non era un tuono e se non è stato Ed, questo può significare una cosa sola" disse Doppia D
"Abbiamo trovato il prototipo !" esclamò Eddy "siamo i migliori !" disse cominciando a saltellare seguito a ruota da Ed, che cominciò a ridere
 
"Shhhh ! Volete stare zitti tutti e due ?" li rimproverò Doppia D "se è veramente il prototipo, significa che si trova nelle vicinanze. Chiamo subito il capitano" concluse la iena prendendo in zampa la ricetrasmittente
"Lascia stare !" esclamò Eddy prendendo l'apparecchio dalle zampe del suo simile "faremo tutto da soli. Pensate alla gloria ! Se riusciremo a catturarlo da soli, avremo finalmente il rispetto che ci meritiamo. Non saremo più gli zimbelli della squadra. Saremo degli eroi ! Allora chi è con me ?" chiese Eddy rivolgendosi alle altre due iene
"Eddy il tuo piano è folle. Solo un idiota senza cervello, ti seguirebbe" disse Doppia D
A confermare la teoria della iena, Ed cominciò ad applaudire e a ridere istericamente
"Ecco appunto" disse Doppia D indicando la iena
"Dai Edd senza di te non possiamo farlo" lo incoraggiò Eddy
 
Doppia D rimase un paio di minuti in silenzio per decidere il da farsi "E va bene" disse alla fine sconfitto, scuotendo lentamente la testa "Suppongo che tu abbia già in mente un piano" disse la iena rivolgendosi al suo simile
"Certo che sì" esclamò Eddy "Ed e tu siete una parte fondamentale del mio piano" disse la iena con un sorriso stampato sul muso
Le due iene si guardarono a vicenda perplesse "Cosa significa che abbiamo una parte importante ? E perché hai quel sorrisetto che non mi piace ?"



Intanto dalla riva opposta ...
 
Julia aprì gli occhi. Si trovava per terra a guardare il cielo azzurro. Come c'era finita li ?
Aspetta un momento … era riuscita a trovare il mostro con il suo geniale espediente, peccato che non avesse previsto gli effetti secondari.
Sì alzò a fatica e guardò lo stato in cui era ridotta: era ricoperta di muco dalla punta delle lunghe orecchie, fino alle zampe. Addirittura c'era qualche biscotto intero e diversi mucchi di patatine, sparsi qua e la, attaccati ai suoi vestiti. Una scena disgustosa ed esilarante allo stesso tempo.
Ad un certo punto, la coniglietta sentì uno strano rumore, sembrava il verso di un animale che si era fatto male e, subito dopo, una gran quantità d'acqua che veniva smossa. Doveva muoversi o sarebbe scappato, di nuovo
 
Uscì dalla piccola boscaglia, dov'era stata sbalzata e si diresse velocemente verso la riva. Lo trovò chinato su due zampe, intento a ingoiare quanta più acqua possibile, per cancellare il cattivo sapore che aveva in bocca.
La leporide si avvicinò pian piano, cercando di non fare rumore. A meno di 50 metri però, la strana creatura smise di abbeverarsi di colpo e alzò la testa, segno che aveva sentito qualcosa o qualcuno, avvicinarsi di soppiatto dietro alle sue spalle. Julia si pietrificò sul posto, mentre il mostro si girava lentamente, incrociando per la seconda volta, gli occhioni azzurri della piccola leporide.
Calò un minuto di silenzio. Nessuno dei due animali osò proferire parola, finché Julia non si decise a rompere quello strano mutismo che si era creato
 
"Ehm ... ciao ... ti ricordi di me ?" chiese la coniglietta, un po' impaurita, alzando la zampina in segno di saluto
Per tutta risposta, il mostro cominciò ad osservare la coniglietta, inclinando la testa a destra e a sinistra, sembrava un cucciolo che vedeva per la prima volta qualcosa di nuovo.
"Scusa per prima" continuò imbarazzata la leporide "non sapevo che il peperoncino ti facessero quello strano effetto. Ma era l'unico modo per farti uscire allo scoperto, sono sicura che tu ..." Julia non riuscì a terminare la frase che si ritrovò a quattro metri di altezza, stretta nell'enorme zampa del mostro, mentre quest'ultimo era intento ad osservare la leporide con uno strano sguardo
"Ehi ma che stai facendo ?" chiese impaurita la coniglietta "mettiti subito giù ! Altrimenti io ..." le parole gli morirono in bocca quando, il mostro spalancò le fauci.
"No no, aspetta non avrai intenzione di ..." disse Julia in preda al panico mentre si avvicinava sempre di più alla bocca del mostro, contornata da denti aguzzi
"Scusa scusa, non avrei dovuto farlo" continuò terrorizzata la coniglietta "Ma ti prego, non farlo ! Ho un sapore orribile ! Ho tutta la vita davanti ! Non posso finire così i miei giorni" concluse la coniglietta urlando come un' ossessa. Ormai era vicinissima alla bocca del mostro.
Dunque sarebbe finita così ? Avrebbe dovuto lasciar perdere questa faccenda e continuare con la sua vita. Che cosa aveva visto in quella creatura di tanto speciale ? Chiuse gli occhi preparandosi al peggio. L'unico suo rimpianto fu quello di non aver potuto salutare per l'ultima volta la sua famiglia
 
Rimase con gli occhi chiusi per un paio di secondi. Come mai ci stava mettendo così tanto ?
Aprì lentamente un occhio e vide che il mostro l'aveva fermata a pochi centimetri dalla sua bocca, ancora aperta, continuando ad osservarla
"Allora ?" chiese Julia con un filo di voce " che intenzioni hai ?"
La risposta da parte della creatura non si fece attendere oltre. In pochi secondi la coniglietta venne avvolta, per tutto il corpo, da qualcosa di viscido e umido. Ci mise pochi istanti a capire cosa fosse: la lingua del mostro !
La strana creatura la stava leccando dalla testa ai piedi, togliendole il muco e il cibo che le era rimasto attaccato
"No ! Smettila, smettila !" disse Julia cercando di dimenarsi, ma niente da fare. Una volta che il mostro ebbe finito, allontanò Julia dal suo muso e la guardò. Aveva uno sguardo misto tra il sorpreso, il disgusto e l'arrabbiato. Di fronte a quella scena, la creatura, non poté fare a meno di emettere un ringhio sommesso, che avrebbe potuto assomigliare a una risata
"Ti spiace mettermi giù ?" chiese la coniglietta, togliendosi una quantità considerevole di bava dal muso
Il mostro obbedì e la posò dolcemente a terra.
 
Una volta con le zampe sulla terraferma, Julia guardò in che stato si trovava. Aveva tutto il pelo scompigliato, impregnato di saliva, ma almeno non era ricoperta da muco e biscotti con contorno di patatine.
Alzò lo sguardo verso la creatura e disse "Grazie"
Dopodiché cominciò a scuotere il pelo, per togliere quanta più saliva possibile dal resto del corpo "anche se una sciacquata nel lago, sarebbe stata meglio"
Il mostro restò in silenzio e continuò ad osservare la piccola leporide
"Comunque ..." disse Julia, cercando di cambiare discorso "non sapevo potessi mimetizzarti. Sul mio libro di storia non c'era scritto nulla del genere" aggiunse la leporide, prendendo il suo libro dallo zaino e cominciando a sfogliarlo, sedendosi su un masso di roccia, vero questa volta.
Il mostro, incuriosito dallo strano oggetto che la coniglietta teneva in zampa, si avvicinò verso di lei.
 
"Tu dovresti essere estinto da oltre 65 milioni di anni. Come fai ad essere ancora vivo ? E soprattutto, dove hai imparato a mimetizzarti ?" chiese la coniglietta continuando a sfogliare il suo libro
"Eccoti qua !" esclamò ad un certo punto la leporide, mostrando al mostro una pagina del suo libro, raffigurante l'illustrazione di un animale identico a lui
La creatura si avvicinò col muso per osservare meglio la figura
"Vedi. Questo sei tu" disse Julia mostrando la figura alla creatura
Il mostro rimase in silenzio per un paio di secondi, dopodiché azzannò il libro della coniglietta strappando molte pagine del volume, cominciando a masticarle. Finché alla coniglietta non rimasero in zampa solo la copertina e dieci pagine.
 
Julia rimase spiazzata osservando quello che rimaneva del suo libro. Dopodiché rivolse uno sguardo tutt'altro che rassicurante alla creatura
"Ma dico !" esclamò "non tutto quello che ti mostro si può mangiare ! Si può sapere cos' hai nel cervello ? Segatura ?" continuò la coniglietta urlando "prima mi starnuti sul muso, poi mi lecchi come fossi un ghiacciolo e adesso questo !" disse indicando il libro
"E nonostante tutto, tu questo lo trovi molto divertente. Non è così? " affermò Julia vedendo che il mostro stava ridendo ... alla sua maniera ovviamente. Per lui, quel piccolo mammifero era uno spettacolo
"Venirti a cercare è stato un errore" concluse la coniglietta voltandogli le spalle, con un muso che arrivava fino alle zampe posteriori. Si era offesa


(Colonna sonora, fino a che Julia non gli dice come si chiama:             Mi oh My di Matoma)

Il mostro avendo capito la situazione, cercò di farsi perdonare. Così, silenziosamente fece scivolare la sua lunga coda, dietro la coniglietta, toccandole leggermente la spalla, per poi posare la coda subito dopo.
La leporide si girò di scatto verso la creatura "Smettila" disse voltandosi nuovamente
Il mostro ripeté la stessa azione di prima
"Ti ho detto di smetterla. Basta !" disse Julia voltandosi di nuovo e lanciando un' occhiataccia alla creatura "Basta" ripeté la coniglietta dando le spalle al mostro
Il mostro ripeté di nuovo la stessa azione, ma questa volta non nascose la coda. Quando la leporide si girò per la terza volta, la creatura cominciò a farle il solletico con la coda.
La coniglietta cominciò a ridere a crepa pelliccia cercando di allontanare l'appendice del mostro che, per tutta risposta, continuò imperterrito a solleticare il piccolo mammifero.
"Va bene. Ti perdono. Basta, smettila" disse Julia tra una risata e l'altra.
La creatura, rassicurata da quella risposta smise di torturare la coniglietta. Quello che non aveva previsto era che, una volta terminata di muovere la coda, il piccolo mammifero si aggrappasse a quest'ultima.
 
Il mostro con uno sguardo perplesso alzò la coda con aggrappata sopra la leporide e cominciò a muovere l'appendice, cercando di staccare il piccolo parassita
"È inutile che fai così. Non mollo la presa. Mi piace la tua coda, è tutta così ruvida e umida" disse la coniglietta cominciando a ridere
Così il mostro, la portò vicino al suo muso per esaminarla meglio. Era una cosa veramente fuori dal normale quel piccolo mammifero
"È inutile che mi guardi così " disse Julia continuando a ridere, finché non si rese conto di una cosa. Il suo sguardo cadde sull' occhio ferito del mostro
"Non ti sei ancora curato l'occhio ?" chiese sinceramente preoccupata e sorpresa la coniglietta
Il mostro abbassò lo sguardo per terra
"Non ti preoccupare" lo rassicurò la leporide "te lo medico io" concluse la piccola con un grande sorriso "prima però, dovresti mettermi giù"
 
La creatura obbedì e abbassò la coda, permettendo a Julia di scendere e prendere dal suo zaino, la cassetta del pronto soccorso che si era portata dietro.
"Su vieni" disse la coniglietta incoraggiando il mostro
Quest'ultimo obbedì e si avvicinò al piccolo mammifero, dopodiché si abbassò alla sua altezza per permetterle di medicare la sua brutta ferita.
 
Julia fu colpita da quanta fiducia quell'animale le aveva mostrato. Si conoscevano da poco, ma sembrava che tra loro due ci fosse un legame speciale. Decise di non deludere la fiducia che quella creatura aveva riposto in lei e cominciò a medicargli la ferita.
Aveva un grande e profondo buco, grosso come una pallina da tennis, situato sulla fronte, a pochi centimetri dal suo occhio destro. Il contorno della ferita era tutto bruciacchiato, si vedeva ancora la carne viva. Fortunatamente non era stato colpito sull'occhio, altrimenti l'avrebbe sicuramente perso.
Con calma e attenzione la piccola infermiera cominciò a medicare la ferita e, una volta finito, mise un grande cerotto azzurro sul buco.
 
"Ecco fatto. Come nuovo !" esclamò una volta terminato di apporre la medicazione
L'animale si alzò lentamente e, sentendo che qualcosa era appiccicato sulla sua fronte, si diresse verso la riva del lago, cercando di specchiarsi.
Una volta arrivato, notò subito lo strano oggetto rettangolare azzurro che la coniglietta gli aveva messo e cominciò ad osservarlo incuriosito.
"Non ti piace il colore ?" chiese ad un certo punto la leporide "se vuoi lo cambio"
L'animale rimase in silenzio osservando la medicazione.
Quel colore gli ricordava gli occhi della sua nuova amica. Ma poteva davvero chiamarla così ? ...
Sì, ne era certo. Dopo tutto quello che aveva fatto per lui
 
Così si diresse verso Julia. Una volta arrivato la prese con delicatezza in una zampa e l'avvicinò al lato sinistro del suo muso. Dopodiché si avvicinò al musetto della leporide e cominciò a strofinare delicatamente, facendo attenzione a non ferire il piccolo mammifero, un lato del suo muso con quello della coniglietta.
Julia rimase scioccata, in senso positivo ovviamente, da quella reazione
"Beh ... non c'è di ... che" disse la coniglietta sorridendo. Il mostro, rassicurato da quella reazione positiva da parte del piccolo mammifero, passò al punto successivo: diede una sonora leccata alla coniglietta, ricoprendola di bava per la seconda volta
Una volta finito, Julia rivolse uno sguardo loquace alla creatura "Ok, io e te dobbiamo chiarire questo fatto della leccata. Non puoi ricoprirmi di bava quando ti pare e piace" disse togliendosi la bava in eccesso che le ricopriva il muso … di nuovo.
 
Finché la leporide, non si ricordò di una cosa molto importante "A proposito, non ci siamo ancora presentati. Io mi chiamo ...."
"J-U-L-I-A" disse il mostro con una voce grossa e profonda
La coniglietta rimase spiazzata da quella risposta "Come ?" chiese incredula "Come hai detto ?"
"J-U-L-I-A" ripeté semplicemente la creatura
La coniglietta rimase in silenzio, cercando di elaborare un pensiero logico
"Questo è ... una cosa .... FANTASTICA !" esclamò euforica Julia "tu sai parlare" disse continuando ad alzare e abbassare le zampe, mentre il mostro la teneva saldamente nella zampa
"E tu c'è l'hai un nome ?" chiese la leporide, quando si fu calmata
"J-U-L-I-A" ripeté il mostro
"No, quello è il mio nome. Il tuo qual' è ?"
"J-U-L-I-A"
"No. Quello è il mio di nome" disse la coniglietta indicando se stessa, stropicciandosi gli occhi
"IL - TUO - NOME" ripeté la leporide scandendo bene le parole
Il mostro rimase in silenzio per un paio di minuti, pensando a una risposta. Dopodiché disse
"J-U-L-I-A"
A quella risposta la coniglietta espirò profondamente passandosi una zampa sul muso
"Vuol dire che te lo darò io allora" disse la leporide "fammi pensare" aggiunse mettendosi una zampa sotto il mento.
 
Mentre era immersa nei suoi pensieri, la coniglietta venne attirata da una strana scritta bianca verticale posta sul collo della creatura, sul lato sinistro. Il carattere era piuttosto grosso e raffigurava tre lettere e un numero: CR -0C
"CR -0C ... CR-0C ... CROC ... sì … ti piace ?" chiese la leporide alla creatura che annuì velocemente
"Bene allora è deciso" disse la leporide sorridendo "Come ti chiami tu ?"
"J-U-L-I-A"
"Ah ... lasciamo perdere ..." disse la coniglietta alzando gli occhi al cielo "Piuttosto, hai un posto ..." Julia non riuscì a terminare la frase che il mostro alzò lo sguardo, segno che aveva sentito qualcosa o qualcuno. Posò a terra Julia e cominciò ad addentrarsi dentro la foresta a passo spedito
"CROC aspetta ! Dove stai andando ?" chiese la coniglietta, prendendo il suo zaino e seguendo il mostro che era sparito nel folto della boscaglia



Qualche ora prima, nella fitta boscaglia ...
 
"Allora avete capito il piano ?" chiese Eddy rivolgendosi alle due iene
"Oh avanti Eddy" esclamò Doppia D "non siamo ... anzi, mi correggo, non sono un idiota"
"Ed tu hai capito quello che devi fare. È molto semplice, giusto ?" disse Eddy rivolgendosi al diretto interessato che, per tutta risposta, cominciò a ridere istericamente
"Shhhh" lo ammonì Eddy "Bene, ricapitolando. Io mi nasconderò in quei cespugli" disse la iena indicando un paio di arbusti "voi dovrete solo attirare l’attenzione del prototipo. Non vi preoccupate. Ci sono io a coprirvi le spalle"
"È questo quello che mi preoccupa di più" disse sarcasticamente Doppia D
Per tutta risposta Eddy tirò uno scappellotto al suo simile
 
"Stavo dicendo ... vi coprirò le spalle. Voi dovete solo attirarlo qui" disse la iena indicando una piccola radura circolare, dove, esattamente al centro, vi era il vecchio ceppo di un albero abbattuto "in modo che io abbia una buona linea di tiro"
"E come dovremmo attirare la sua attenzione ? Vuoi farci indossare un gonnellino e ballare la Hula ?" chiese sarcasticamente Doppia D mentre Ed cominciava a ridere. Tuttavia il sorriso che si dipinse sul volto di Eddy, cancellò le espressioni divertite sul muso delle due iene


5 minuti dopo ...
 
"Guarda che non dicevo sul serio" disse Edd, rivolgendo uno sguardo molto loquace al suo simile
"Oh avanti. Siete bellissimi tutti e due" disse Eddy trattenendo una risatina nell'osservare i suoi due fratelli
Infatti Doppia D indossava un gonnellino hawaiano e una collana di fiori. Mentre Ed, disteso per terra, era travestito da maiale, con una mela in bocca
 
"Ah davvero ? A me sembra che siamo ... no, anzi, sono un idiota" disse infastidito Doppia D
"Su avanti non fare storie e procedi col diversivo" disse Eddy dirigendosi verso i cespugli, caricando un fucile a sedativi per animali di grossa taglia
“Almeno puoi spiegarmi perché siamo vesti così ?” chiese Doppia D indicando il suo travestimento e quello di Ed
“Semplice. Se io fossi un mostro affamato, vorrei mangiarmi un bel maiale, con sottofondo una bella musichetta. A chi non piacerebbe ? Rende il pasto più gradito e … divertente” disse la iena raggiungendo il cespuglio. Dopodiché fece cenno a Doppia D di cominciare
La iena con indosso il gonnellino hawaiano alzò gli occhi al cielo, mormorando qualcosa. Dopodiché cominciò a muovere le zampe, compiendo dei movimenti ondulati e cantando un motivetto a bassa voce.
"Più forte. Non ti sentirebbe neanche nostra nonna" lo incoraggiò Eddy a bassa voce
"No, sai ... è una cosa umiliante. Prima il vestito e adesso, come se non bastasse, mi costringi cantare una stupida canzone" disse Doppia D, rivolgendosi al fratello
"Andiamo ! Dove sono le tue tante decantate abilità canore di cui ti vanti ogni volta" disse Eddy cercando di ferire nell'orgoglio il suo simile
 
La sua provocazione ebbe successo
"Ah sì ? Ti faccio vedere io" disse Doppia D, mostrandosi offeso "Sei pronto Ed ?" disse Doppia D rivolgendosi alla iena travestita da maiale che annuì velocemente.
Doppia D si mise in posizione e cominciò a scuotere con energia il bacino, facendo ondulare le zampe


Se tu vuoi mangiare un po' di ciccia vieni qua
mangia questo amico che è proprio una bontà
buoni come lui proprio non ce n'è
se ti metti in fila tocca a te
Hai fame ?
dì pancetta
è un maiale


Arrivato a questa battuta Ed cominciò a ridere
"E piantala Ed !" esclamò Doppia D, tirando uno scapaccione al suino "ricorda che sei un maiale e poi mi hai fatto perdere il filo. Dov'ero arrivato ? Ah ... sì"


è un maiale
puoi mangiarlo anche tu
PUUH !


Terminata la canzoncina Doppia D, tirò in avanti il bacino e poi fece un inchino, accompagnato dagli applausi di Ed
“Hai visto ?” chiese Edd rivolgendosi a Eddy con tono di superiorità
"Un altra volta. Lo deve sentire" gli disse la iena a bassa voce, nascosta nel cespuglio
"Di nuovo ?"
"Su avanti non sei stato così male. Forse arriverà subito"



30 minuti dopo ...
 
"Anche tu ... anf anf ... PUUUUUH ...." concluse Doppia D accasciandosi a terra sfinito, a pancia all'aria. Mentre Ed si era addormentato
"Ancora una volta, su. Ci vuole pazienza e perseveranza in queste cose" lo incoraggiò Eddy
"Non sei tu quello mezzo nudo e che ha le corde vocali a pezzi" puntualizzò Doppia D alzando una zampa verso l'alto, mentre era per terra a prendere fiato
"Su, avanti. Non fare ..." la iena non riuscì a terminare la frase che un fruscio proveniente dalla boscaglia attirò l’attenzione dei tre predatori
“Forse è lui. Aspettate qui vado a controllare” disse Eddy dirigendosi verso la foresta, allontanandosi dai suoi due fratelli




Lo studio dell’autore
 
Ed ecco a voi il … a che capitolo siamo ? XD
Comunque, il capitolo del secondo incontro tra Julia e CROC (vi piace come nome ?)
Spero che l’incontro tra questi due vi abbia fatto sorridere, accompaganto dalla colonna sonora. Non dimentichiamoci che stiamo parlando dell’incontro tra un tenera e dolce coniglietta e una creatura mostruosa mai vista prima
 
E poi … il dinamico trio: EDDY, EDD e ED
Come vi sembrano come personaggi ? Uno più idiota dell’altro XD
 
Piccola curiosità: per questi 3 personaggi, mi sono ispirato alle tre iene che comparivano nel cartone animato Disney IL RE LEONE. Però si chiamavano Shenzi, Banzai e Ed, che nella mia storia sono diventati Eddy, Edd e Ed. Quest’ultimo, se avete avuto l’opportunità di vederlo nel RE LEONE è tale e quale alla mia storia. Non parla e ride come un pazzo. Perciò ho preferito mantenerlo così XD
Ho voluto utilizzarli perché, prima di tutto mi serviva un trio di idioti al completo e secondo mi servivano anche per la “canzoncina”, sempre utilizzata nel cartone animato, cantata però da Timon e Puumba
Spero che vi siano piaciuti. In caso contrario … boh, non so … XD
 
Piccola comunicazione: visto che le vacanze si stanno avvicinando e TUTTI abbiamo bisogno di ricaricarci, ho deciso che riprenderò con la storia l’8 di gennaio. Non mi volete male, ma sono distrutto e ho bisogno di riprendere fiato e riordinare le idee. Anche perchè da dicembre sto frequentando un corso post - diploma e ne avrò fino a luglio dell'anno prossimo.
Ma non vi preoccupate ... i capitoli usciranno sempre il lunedì POMERIGGIO, salvo imprevisti XD (dopo l' 8 gennaio. Così rimarrete con una suspence tale da farvi morire XD)

I ringraziamenti vanno a Mr Creepy, Plando, Redferne e EnZo89. Grazie per le vostre recensioni lasciate nel capitolo precedente e un grande grazie va anche a coloro che stanno continuando a leggere la mia storia
Buone vacanze e un salutone
Alla prossima

J. Conrard

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Capitolo 12
*** Salvataggio ***


Capitolo 12
Salvataggio


Julia procedeva tra la fitta boscaglia, cercando di raggiungere CROC. Era sparito nel nulla quel grosso bestione.
Che cosa aveva sentito di così importante da lasciarla indietro. Tutta sola per giunta
Ad un certo punto, un fruscio proveniente da un cespuglio, attirò l’attenzione della coniglietta che si fermò di colpo.
Sul suo muso si dipinse un sorrisetto tutt’altro che dolce.
 

Eccolo li. Adesso gliela faccio pagare cara per avermi lasciato sola come un’idiota
Pensò la coniglietta dirigendosi silenziosamente verso l’arbusto, strofinandosi le zampine, pregustando già la sua dolce vendetta
 

Una volta arrivata davanti al cespuglio, Julia si fermò. Voleva gustarsi quel momento. Aspettò un paio di secondi, dopodiché, con entrambe le zampe aprì un varco nell'arbusto, accompagnando questo gesto con un sonoro BUH !
Subito dopo seguì un urlo … un urlo di un animale spaventato, non il ruggito di un mostro.
La sorpresa lasciò spazio al dubbio, quando la coniglietta vide l'animale che aveva spaventato. Era un predatore di media taglia, per la precisione una iena, vestita con abiti dei reparti speciali e, appuntato all'altezza del cuore, aveva un distintivo.
Aveva spaventato un poliziotto ?! Adesso si che era veramente nei guai
 
Nel frattempo, la iena, tenendo fra le zampe tremolanti il fucile spara dardi, si era accasciata lentamente per terra, per poi appoggiarsi una zampa sul cuore cercando di riprendere fiato
"Mi - mi - mi scusi agente ... non pensavo che ..." provò a dire Julia, sinceramente dispiaciuta
La iena, per tutta risposta, non disse nulla, passandosi una zampa sulla fronte tutta sudata e appoggiando il fucile sul terreno
"Sta ... bene ? Agente ?" chiese la leporide, avvicinandosi al predatore, che solo in quel momento notò la piccola coniglietta
"Ma dico ? Cosa diavolo ti è saltato in testa ?" urlò esasperato il predatore "mi hai fatto quasi venire un infarto" concluse mettendosi, di nuovo, la zampa sulla parte sinistra del torace
“Chi sei tu e cosa ci fai qui ?” continuò la iena, squadrando la piccola leporide con uno sguardo tutt’altro che amichevole
"Beh ... ecco … agente" provò a dire Julia, cercando di articolare una frase
"Agente ?! Polizia ?! Dove ?!" chiese in preda al panico la iena, alzandosi di scatto e guardandosi intorno nervosamente
Julia rimase in silenzio per un paio di secondi, dopodiché trattenendo una risatina disse "Certo che devo averle fatto prendere un bello spavento agente".
La iena, per tutta risposta, guardò con uno sguardo strano il piccolo mammifero, finché non gli si accese la lampadina
 
 
Un momento, vuoi vedere che questa coniglietta pensa che io sia ...
Sul volto della iena si dipinse un sorriso, dopodiché cominciò a ridere nervosamente
 
 
"Mi sa che hai ragione. Sì, perché io sono un agente di polizia ... già" disse annuendo velocemente, grattandosi la testa
Dopodiché, il predatore cambiò espressione e guardò con uno sguardo severo e indagatore la piccola leporide
"Non hai risposto alla mia domanda. Chi sei tu e cosa ci fai qui ? Sei una delinquente ? Una ladra ? Una trafficante di ghiaccioli senza licenza ?”
"Beh ... ecco ... io stavo … facendo una ricerca di scienze" disse Julia cercando di sembrare il più convincente possibile
"Ah sì ?" chiese incuriosita la iena "e la tua ricerca prevede di scoprire in quanto tempo un predatore di media taglia, rischia di morire in seguito a un infarto ?" concluse ironicamente il predatore, per poi continuare “Tu non me la racconti giusta. Chi mi dice che tu non sia un animale ben poco raccomandato, eh ?”
“Ma ha voglia di scherzare ?” esclamò Julia stupefatta “ho solo otto anni e poi, io sono la sorella del famosissimo agente di polizia di Zootropolis: Judy Hopps” concluse orgogliosamente la piccola leporide
"Hopps ?! Intendi dire quella Hopps ?!" chiese stupito il predatore, cercando di nascondere la sorpresa ... e la paura in seguito a quella notizia
"Certo che sì. Io sono Julia Hopps, la sorella più piccola dell’agente Hopps" esclamò la coniglietta con un enorme sorriso, porgendo la zampina alla iena che, dopo un paio di secondi d’esitazione, la strinse delicatamente sorridendo nervosamente
 
 
Accidenti ... qui si mette male. Perché proprio a me doveva succedere una cosa del genere ?
Non solo mi sono fatto scoprire, ma ho anche avuto la sfortuna di incontrare un parente del più famoso agente di polizia di Zootropolis
Meglio avvisare il resto della squadra. Con l'agente Hopps non si scherza
Devo liberarmi al più presto di questa coniglietta, prima che mandi tutto a monte ...
pensò la iena, cercando di mascherare la sua preoccupazione con un sorriso
Detto fatto
 
 
"WOW !" esclamò con falso entusiasmo, ad un certo punto, il predatore "Ma cosa c'è lì ?" aggiunse indicando un punto imprecisato dietro le spalle di Julia che si voltò a guardare
C'era cascata in pieno
“Cosa ? Dove ?” chiese preoccupata la piccola leporide.
Forse il poliziotto aveva intravisto CROC e allora lì si, che sarebbero stati guai seri. Che cosa gli avrebbe detto ?
La iena nel frattempo, raccolse il suo fucile togliendo la sicura e cominciò a puntare lentamente l’arma, verso la testolina della leporide
 
 
Mi dispiace piccola, non uscirai viva da qui
Ma non ti preoccupare, non sentirai nulla
La dose contenuta in questi proiettili sedativi ti farà dormire … per sempre
Niente testimoni
pensò tra se il predatore
 
 
Stava per premere il grilletto, quando il suo rilevatore da polso, cominciò a vibrare. Lo guardò e rimase sorpreso nel constatare che l'aggeggio aveva rilevato una traccia del prototipo … proprio di fronte a lui. La iena guardò prima l'apparecchio e poi la coniglietta, che era sempre voltata.
Possibile che ci fosse stato un contatto ?
Avrebbe dovuto verificare
Abbassò l'arma e rivolgendosi alla leporide disse"Scusami Julia, potresti avvicinarti un momento ?"
"Certo" disse la coniglietta voltandosi, inconscia del pericolo che aveva corso "Scusi la domanda, ma che cosa aveva visto ?" chiese la leporide avvicinandosi al predatore
"Nulla. Sarà stato un albero. Adesso stai ferma qui" disse la iena indicando un punto imprecisato sul terreno. Dopodiché rivolse il rilevatore, che aveva sulla zampa destra, sulla coniglietta e cominciò a muoverlo verticalmente verso il basso.
Julia venne così scannerizzata dallo strano apparecchio.
Una volta terminata l'operazione, il predatore guardò il dispositivo e attese l'esito finale dell'analisi.
"Che cos'era ?" chiese incuriosita la coniglietta
"Niente" disse la iena, non staccando gli occhi dal piccolo schermo "Quello che ho usato è ... un nuovo tipo di ... metal detector. Noi forze dell'ordine, lo stiamo collaudando per vedere se funziona correttamente. Grazie a questo piccolo aggeggio, possiamo controllare che animali sospetti non portino con se armi pericolose. E tu sei stata la prima a provarlo" spiegò la iena, sperando che la coniglietta si bevesse questa storiella, inventata sul momento
 
Alla leporide le si illuminarono gli occhi "WOW ! È una cosa veramente fantastica !"
"Puoi dirlo forte" disse il predatore guardando l'apparecchio che aveva terminato l'analisi "e non sbaglia mai" concluse rivolgendo un sorriso strano alla coniglietta
"Bene a quanto pare non trasporti armi pericolose. Il collaudo è stato un successo” aggiunse la iena abbassando la zampa destra “Sei qui da sola ? Ah … non rispondere. Sarà meglio che ti accompagni sul sentiero principale così poi ti affiderò allo sceriffo Bishop. Non voglio che incontri animali ben poco raccomandati qui intorno … sono ancora in servizio" disse il predatore sorridendo e cominciando ad incamminarsi "Allora Julia vieni o no ?"
La coniglietta era combattuta: seguire l'agente o no ? Se avesse rifiutato avrebbe fatto venire qualche dubbio alla polizia. Meglio non correre rischi. Sarebbe tornata più tardi a cercare CROC
"Certo. Arrivo" disse sistemandosi lo zainetto rosa e superando il suo accompagnatore, che era stranamente di buon umore.
Infatti sul suo polso, il dispositivo era illuminato da una luce verde, che contornava una parola, scritta in grassetto: CONFERMATA TRACCIA GENETICA



Nel frattempo, fuori dal locale di Boe ...
 
"Eccoci qui" disse l'alce rivolgendo un sorriso alla coniglietta e alla volpe, dopo aver chiuso la porta "Cosa volevate chiedermi ?"
"Ecco, Boe ..." cominciò Judy "sappiamo che abitualmente, nella tua taverna, viene un vecchio pescatore ... un cinghiale, di nome Sheldon. Lo conosci per caso ?"
"Il vecchio Sheldon ?!" esclamò l'alce sorpreso "certo che lo conosco. Siamo amici da una vita !" disse tutto euforico, per poi rivolgere uno sguardo perplesso verso la leporide "Perché mi chiedi di lui ? Che ha combinato stavolta ..."
"Beh ... ecco ..." provò a dire la coniglietta, venendo interrotta dall'alce
"Spero non abbia avuto un altro diverbio con uno di quegli agenti immobiliari ..." concluse Boe mettendosi una zampa sulla fronte e scuotendo lentamente la testa
"In verità volevamo sapere dove potevamo trovarlo per discutere con lui di ... ecco ... alcune ..." disse la coniglietta gesticolando con le zampe
"Dei racconti e delle tradizioni fantastiche sul lago Landlake riguardanti un caso molto importante" completò la volpe
"Esattamente" disse Judy annuendo
 
Boe rimase in silenzio per un paio di secondi
"Volete parlare con lui del mostro, non è vero ?"
Entrambi gli agenti rimasero spiazzati
"Non fate quei musi. Due tipi di animali possono andare da Sheldon: gli agenti immobiliari o coloro che vogliono farsi raccontare del mostro del lago Landlake. Di solito sono sempre i primi" disse Boe squadrando i due agenti "Comunque lo trovate a casa sua. Abita su una palafitta non molto distante dalla mia taverna. Seguite la strada principale per 2 chilometri e, al primo incrocio, svoltate a destra"
"Bene. Grazie mille Boe" disse la coniglietta abbracciando l'alce "Adesso scusaci, ma abbiamo fretta. Ci vediamo alla fiera" concluse la leporide dirigendosi verso il furgoncino di famiglia, lasciando da soli l'alce e la volpe
 
"Sai Rosso" disse ad un certo punto Boe, rompendo il silenzio "pensavo fossi un tipo più romantico"
"Come scusa ?" chiese la volpe stupita
"Sì, voglio dire ... portare una dolce coniglietta da un tipo strano come Sheldon, non è una mossa intelligente per il primo appuntamento"
"Boe ... hai frainteso. Io e lei non siamo ..." provò a dire la volpe
"Certo, come no ! Si vede lontano un miglio che lei ti adora e tu te la mangi con gli occhi. Scusa la frase, ma è la verità. Ho una certa esperienza sai"
"Siamo solo amici" disse la volpe, cercando di trovare una scappatoia
"Io credo di no" disse Boe con uno sguardo divertito
Prima che la volpe potesse ribattere, si udirono delle voci indistinte provenire dalla taverna, seguite da un baccano infernale
"Ma che sta succedendo là dentro ?" chiese preoccupato Nick, voltandosi verso la porta d’ingresso
"Oh no. L'ha rifatto un'altra volta" disse Boe alzando gli occhi al cielo
 
A voler confermare la teoria dell'alce, dal locale si sentì una voce urlare "Ah ... il mio cuore si è fermato", poi il silenzio.
La volpe rivolse uno sguardo di sorpresa verso Boe, che alzando una zampa, gli fece segno di aspettare. Infatti, dopo neanche un minuto, la stessa voce disse "Ah ... è ripartito. Dammene un'altra". E ricominciarono le urla e gli schiamazzi
Nick guardò per la seconda volta Boe che aveva chiuso gli occhi, cominciando a scuotere lentamente la testa
"Barney .... stavolta non la passa liscia" affermò risoluto l'animale dirigendosi lentamente verso l'entrata.
Una volta arrivato davanti alla porta, l'alce si voltò verso la volpe, e con un grande sorriso disse "Mi raccomando Rosso. Cerca di coltivare un po' di romanticismo, perché ne sei carente"
"Romanticismo ?! Io ?!" esclamò incredulo Nick "Senti Boe, con tutto il rispetto ..." la volpe venne interrotta da una strombazzata che la fece saltare sul posto.
"Allora Nick, ti muovi o no ?" chiese Judy, abbassando il finestrino del furgoncino
"Meglio non far aspettare la tua Bella" disse Boe indicando il veicolo alla volpe
"Bella ?! Ti ho già detto che noi ... ah, lasciamo perdere" disse Nick alzando gli occhi al cielo "ne riparliamo un'altra volta. Ciao Boe" concluse la volpe dirigendosi verso il furgoncino, dopo aver salutato l'alce.
Mentre il veicolo si allontanava lungo la strada principale, Boe non poté fare a meno di sorridere. Dopodiché entrò nel locale, brandendo una mazza di legno che aveva preso dal portaombrelli.



Nel frattempo, sul piccolo isolotto ...
 
Julia procedeva a passo spedito, stando dietro all'agente. Stavano camminando da un po' di tempo. Avrebbero dovuto raggiungere il sentiero principale già da un po'. Qualcosa non andava ...
"Scusi agente, ma quanto tempo ci vuole ?" chiese sospettosa la coniglietta
"Siamo quasi arrivati" la rassicurò la iena "Devo prima passare a prendere il resto della mia squadra" aggiunse il predatore continuando a camminare
Julia rimase in silenzio per un paio di secondi
Squadra ? Non aveva accennato a nulla del genere durante il loro primo incontro
 
"Non era venuto da solo ?" chiese la coniglietta, continuando a camminare
"Beh ... sì ... cioè no. Ero venuto con i miei compagni" provò a dire la iena
“Ah … capisco” disse la leporide con tono calmo e sguardo diffidente “Posso sapere perché la polizia è venuta al lago Landlake ?” continuò Julia, cercando di essere il più cauta possibile
“Beh … ecco siamo venuti a …” disse il predatore pensando a una bugia credibile, prima che la coniglietta aggiungesse
“Ha fare dei controlli edilizi e di sicurezza nel piccolo cantiere, vicino alla tavola calda, per verificare che tutto sia a norma ?”
“Sì … è esatto” affermò la iena annuendo velocemente
“Strano, perché questi controlli li hanno fatti giusto giusto due giorni fa ed è risultato tutto regolare” disse la leporide continuando il suo piccolo interrogatorio
“Beh … certo, ma non si è mai troppo sicuri …” disse il predatore ridendo nervosamente
"A quale corpo di polizia della provincia appartiene lei ?" aggiunse la leporide fermandosi, non poco lontano dalla iena, cominciando a indietreggiare lentamente.
La risposta finale che avrebbe confermato o smentito le sue teorie, non si fece attendere
"Ecco ... sì, insomma ..." provò a dire la iena, voltandosi e constatando che la piccola leporide aveva cominciato a correre, ma nella direzione opposta
 
L'animale non sembrò colpito minimamente dalla reazione della coniglietta e cominciò a incamminarsi lentamente nella direzione dov'era scappata Julia
 
La prossima volta mi preparò un discorso scritto
pensò Eddy scuotendo lentamente la testa
 

Correva, correva, non doveva voltarsi. Ma dove andare. Aveva perso il senso dell'orientamento. Era già passata di lì o no ? Quell'albero non l'aveva già visto ?
Non le importava, continuava a correre, con le lacrime agli occhi e il respiro affaticato, addentrandosi sempre di più dentro la foresta, che cambiò aspetto, diventando oscura e lugubre.
"Julia, dove sei ? Perché stai scappando ?" la voce della iena riecheggiava nella foresta, spettrale e profonda "Non ti farò del male. Vuoi giocare a nascondino con me ?" chiese il predatore cominciando a ridere
La testa di Julia cominciò a girare. Si voltava ad ogni angolo, col terrore di trovare il muso di colui dal quale stava scappando.
Le sembrava di essere tornata agli albori, dove le prede scappavano dai predatori per salvarsi la vita. Doveva fare affidamento a tutte le sue capacità, non avrebbe commesso errori.
Purtroppo per lei, il destino non era d'accordo. Infatti, durante la sua corsa, inciampò su una radice sporgente di un albero e batté la testa su una roccia. Dopodiché tutto divenne buio


Diversi minuti dopo ...
 
La testa le faceva ancora male per la botta che aveva preso, inoltre non sentiva la terra sotto le zampe.
Stava forse volando ? No, era solo la botta che aveva preso, ma tutto sembrava così reale. Non riuscendo ad aprire gli occhi, la coniglietta decise di rimanere in ascolto
Per qualche minuto seguì il silenzio, ma poi, intorno a lei, sentì degli strani suoni, sembravano delle voci
 
"Ma che cosa hai fatto Eddy ! Lei chi è ?" esclamò una voce
"Non ti preoccupare Doppia D. Tutto avrà un senso" era stato il finto agente a parlare "Già che ci sei, passami la bottiglia d'acqua. Dobbiamo far rinvenire la nostra piccola ospite"
"Sei sicuro di quello che fai ?"
"Non ti preoccupare e fidati di me"
 
Julia venne così investita da una secchiata d'acqua che la svegliò bruscamente. Era ancora intontita, ma riuscì a distinguere il paesaggio che la circondava: era una piccola radura circolare, con un soffice manto erboso e, non molto lontano da lei, vi era il ceppo di un vecchio albero che era stato tagliato.
Purtroppo per lei, a imbruttire quel meraviglioso paesaggio, furono i musi di due animali sconosciuti che la fissavano con uno sguardo non molto amichevole.
Erano due iene: una vestita con un gonnellino hawaiano e l'altra da maiale. Quest'ultima la spaventò molto, per via del suo sguardo strabico e la lingua pendente su un lato della bocca. Se la stava mangiando letteralmente con gli occhi !
 
Il suo compare, avendo intuito la paura dipinta sul muso della coniglietta, cercò di farle ulteriore paura
"No Ed. Questa tenera coniglietta, non puoi mangiarla ... forse dopo" disse la iena, rivolgendo uno sguardo per niente rassicurante alla leporide
Per tutta risposta, la iena/maiale si avvicinò al musetto tremante della leporide. Che intenzioni aveva ?
Julia cercò di sottrarsi a quel contatto, cercando di indietreggiare, ma solo in quel momento si rese conto della sua situazione: si trovava sollevata da terra. Guardò in basso e poi in alto, incrociando lo sguardo divertito del falso agente che la teneva saldamente stretta per le lunghe orecchie, come fosse un trofeo.
Non riuscì a proferir parola. Era spaventata, terrorizzata, indifesa e da sola.
 
Nel frattempo la iena travestita da maiale, si era fermata a pochi centimetri dal musetto di Julia. Rimase in silenzio a fissarla con QUELLO sguardo, col SUO sguardo, quello di un predatore ritornato alle origini.
Il cuore di Julia perse un battito quando Ed, a sorpresa, la spaventò ringhiandole contro. Alla coniglietta per la paura scappò un piccolo gridolino stridulo e gli occhi cominciarono a inumidirsi, mentre i tre predatori erano scoppiati a ridere.
"Ah ah ah ... guarda il suo muso. Adesso si mette a piangere" disse Doppia D, mentre Ed, allontanandosi dal musetto della leporide, sghignazzava a crepa pelliccia insieme a suo fratello
Julia non disse nulla. Era ancora scossa e sconvolta. Che cosa le avrebbero fatto quei tre ?
Ad un certo punto, la coniglietta venne girata di 180 gradi, incontrando lo sguardo divertito di Eddy
"Mi dispiace" disse in tono sarcastico "quella brutta iena ti ha spaventato ?"
Vedendo che la coniglietta non proferiva parola, la iena si avvicinò ulteriormente alla leporide
"Cosa succede ? Te la sei fatta addosso ?" chiese cominciando a ridere, seguito a ruota dagli altri due
 
Quello che la iena non si aspettava, fu la reazione di Julia che, non appena il predatore fu a portata, con un potente calcio lo colpì in pieno muso. Gli altri due smisero immediatamente di ridere
Quella coniglietta aveva fegato per fare una cosa del genere
Eddy si girò lentamente, massaggiandosi il mento, dopodiché guardò con un sorriso divertito la piccola leporide
"Bene" disse continuando a guardare Julia "Abbiamo una combattente qui. Mi piace"
"Chi siete e cosa volete da me ?" chiese la coniglietta a bassa voce, trovando uno sprazzo di coraggio
"Le domande le faccio io" disse minaccioso Eddy "Dov'è il prototipo ? Dove l'hai nascosto ?"
Alla coniglietta le si dilatarono gli occhi.
Quegli animali stavano cercando CROC. Ma perché ? Gli avrebbero fatto del male ?
Doveva proteggerlo a tutti i costi. Era il minimo che potesse fare, dopo tutto quello che aveva fatto per lei
 
"Prototipo ? Quale prototipo ?" chiese la coniglietta, fingendo di non sapere a cosa si stesse riferendo il predatore
"NON FARE LA FURBA CON ME !" tuonò Eddy "Ho rilevato la sua traccia genetica su di te. Devi aver avuto un contatto molto ravvicinato con lui, perché i valori erano fuori scala !" concluse la iena continuando a urlare
"Ha avuto un contatto diretto col prototipo ?!" chiese stupefatto Doppia D "È impossibile"
"Anch'io pensavo fosse un'assurdità. Ma mi sono dovuto ricredere" disse Eddy rivolgendo uno sguardo a Edd, per poi squadrare di nuovo la leporide "Quindi non tentare di fare la furba con me" concluse in tono minaccioso la iena
Per tutta risposta, la coniglietta non disse nulla, era ancora sconvolta
 
“Doppia D, prendi” disse, ad un certo punto, Eddy lanciando lo zainetto rosa di Julia, che teneva nell’altra zampa, a suo fratello che lo prese al volo “Controlla e vedi cosa riesci a trovare”
Edd cominciò così a rovistare nello zainetto di Julia, buttando tutto quello che aveva esaminato per terra, vicino al vecchio ceppo
“Libri, una macchina fotografica, qualche spicciolo … che è mio” disse la iena intascandosi il piccolo malloppo e continuando l’ispezione “una cassetta del pronto soccorso e addirittura uno spray al peperoncino. Previdente la piccola” aggiunse il predatore continuando a rovistare “Tutta spazzatura. Oh aspetta un attimo !” esclamò ad un certo punto Edd, attirando l’attenzione di suo fratello
“Che c’è ? Che hai trovato ?” chiese preoccupato Eddy “Qualcosa di grosso ?”
“Ho trovato qualcosa di meglio” disse la iena tirando fuori dallo zainetto l’oggetto misterioso “un sacchetto EXTRA LARGE di patatine” aggiunse Edd tutto euforico,cominciandone a mangiare una gran quantità
Eddy si passò una zampa sul muso ed espirò profondamente. Stava per dire qualcosa di molto offensivo verso suo fratello, quando partì una piccola musichetta di un cellulare.
Tutti gli sguardi si concentrarono sulla piccola leporide che sbiancò in muso
Maledizione papà ! Proprio adesso dovevi telefonare ? Tu e il tuo tempismo
 
Intanto Eddy allungò una zampa e prese l’apparecchio da una tasca dei pantaloni di Julia e, nel leggere il nome del mittente, sul suo muso si formò un piccolo sorriso
“Mamma e papà” disse a bassa voce il predatore rivolgendo uno sguardo divertito verso Julia “Devono volerti molto bene, vero ?” chiese la iena, attendendo una risposta da parte della coniglietta che non arrivò
“Ascolta Julia, noi tre vogliamo solo sapere dov’è il prototipo. Non farci diventare degli animali cattivi …” disse Eddy lasciando cadere il telefono, che continuava a squillare per terra. Per poi schiacciarlo con il calcio del suo fucile, che era appeso a tracolla sulla sua spalla, facendo cessare la suoneria “Non ti piaceremmo per niente” concluse il predatore, appoggiando l’arma al vecchio ceppo e rivolgendo uno sguardo tutt’altro che rassicurante verso la coniglietta che era rimasta pietrificata e impaurita
“Allora Julia, che vogliamo fare ?” chiese la iena continuando a squadrare il piccolo mammifero che continuava a fare scena muta
"Bene, come vuoi. Vuol dire che dovrò usare le maniere forti"
"Oh sì ! Adesso sì che ci divertiamo" disse euforico Doppia D,con la bocca piena di patatine, mentre Ed cominciò a ridere in modo fastidioso
 
Nel frattempo Eddy aveva appoggiato la testolina della leporide alla base del vecchio ceppo
"Ultima possibilità" disse la iena squadrando la coniglietta "o non ti piacerà quello che verrà dopo"
"Io non vi dirò niente" disse risoluta Julia
"Quanta nobiltà d'animo e fedeltà ..." disse sarcasticamente la iena, in modo teatrale "Doppia D vieni a darmi una zampa" aggiunse rivolgendosi a suo fratello
"Facciamo quella cosa che mi piace tanto ?" chiese euforico Edd. Per tutta risposta Eddy sorrise
"Che cosa avete intenzione di farmi ?" chiese preoccupata Julia
"Oh, lo vedrai" disse Doppia D, appoggiando il pacchetto di snack per terra e tenendo ferma la testolina della leporide, mentre Eddy aveva disteso le due grandi orecchie marroni della coniglietta
"Ma che belle orecchie ..." disse il predatore accarezzandole "Sai, mi sarebbe piaciuto nascere coniglio e averne due belle lunghe, simili alle tue" concluse smettendo di accarezzarle e tirando fuori da un fodero, un lungo coltello che mostrò alla coniglietta
 
Julia sbiancò in muso. Non aveva intenzione di ...
"Ragazzi, che dite, spediamo alla sua famiglia la destra o la sinistra" disse Eddy indicando una delle due orecchie, mentre giocherellava con il coltello "O entrambe ?" aggiunse con un sorriso malvagio
"Non saprei" disse Doppia D "Ed e io avremmo un certo languorino allo stomaco" concluse la iena cominciando a ridere, seguita a ruota dal maiale
"Ora che mi ci fai pensare ..." disse Eddy, appoggiandosi la punta del coltello sotto il mento "non abbiamo fatto colazione questa mattina. Ce la dividiamo una ?"
Detto questo avvicinò pericolosamente la lama del coltello al punto dove la base delle orecchie si congiungeva con la testolina della coniglietta
"Julia, c'è niente che vorresti dirci ?" disse la iena fermandosi a pochi centimetri dalla pelliccia della leporide "Pensaci bene"
Julia rimase in silenzio e chiuse gli occhi.
Doveva prendere una decisione: tradire la fiducia di colui che le aveva salvato la vita o stare zitta
Che cos'avrebbe fatto sua sorella Judy, in una situazione simile ?
 
"Io non vi dirò nulla. Lui è mio amico" disse risoluta la coniglietta, aprendo gli occhi
La iena rimase in silenzio. Dopodiché appoggiò la lama fredda sulla giuntura che collegava le orecchie al cranio e si avvicinò al muso della coniglietta
"Pensi che stia scherzando ?" le chiese sussurandole lentamente, per poi urlare "BEH ... TI SBAGLI DI GROSSO ! LUI NON È TUO AMICO, È SOLO UNA CREATURA PROGETTATA PER OBBEDIRE, NON PER PROVARE EMOZIONI. NON TI VERRÀ A SALVARE !"
"Questo non è vero. Tu non lo consci" ribatté la coniglietta "Verrà a salvarmi e vi darà una bella lezione a tutti e tre"
Per tutta risposta le iene scoppiarono in una fragorosa risata
 
"Ah ah ah ... certo, voglio proprio vedere" disse Doppia D, tra una risata e l'altra, mentre continuava a tenere saldamente la testa della coniglietta
"Aspetta, ho un'idea" disse Eddy, allontanando il coltello dalla testolina di Julia "Hey mostro, noi stiamo per mangiarci la tua amichetta. Perché non vieni qui a sculacciarci ?" aggiunse la iena gridando al cielo, per farsi sentire dalla creatura.
Quando ebbe finito di pronunciare queste parole, qualcosa si mosse in un cespuglio, al margine della boscaglia, seguito da un ringhio sommesso. A Julia le si illuminarono gli occhi. Era venuto veramente a salvarla
"È lui !" esclamò tutta entusiasta "Adesso per voi sono guai" disse la coniglietta, mentre guardava lo sguardo delle due iene cambiare espressione, dal felice allo spaventato
 
Purtroppo le sue speranze finirono in frantumi, quando dal cespuglio non sbucò CROC, bensì Ed, che silenziosamente si era nascosto dietro all’arbusto, attendendo il momento opportuno per spaventare i suoi fratelli.
"Maledizione a te Ed. Mi hai fatto prendere un colpo" disse Eddy, mettendosi una zampa sul cuore mentre l'altro era scoppiato a ridere
"Sei veramente un idiota" aggiunse Doppia D tirando un sospiro di sollievo
"E non è il solo di idiota qui" aggiunse Julia con uno sguardo di sfida
Tutti e tre i predatori rimasero in silenzio ad osservare colei che AVEVA OSATO dargli degli idioti. Aveva bisogno di una lezione, cosa che Eddy decise di fare.
Infatti, spostò Doppia D e prese per la gola la coniglietta, sollevandola con forza
"Penso che qualcuno ti debba insegnare le buone maniere" disse Eddy mostrando il coltello alla leporide "Ho deciso di non tagliarti le orecchie, perché voglio che senti le tue stessa urla, mentre ti cavo via un occhio" concluse il predatore, avvicinando la lama all'occhio della leporide, cominciando a ridere
"Sì ! Bravo Eddy ! Insegnali il rispetto" lo incitò Doppia D
"No, aspetta, ti prego. No no no" disse la coniglietta in preda al panico, mentre vedeva la lama avvicinarsi al suo occhio
"NOOOOO !" urlò Julia preparandosi al peggio
 
Ad un certo punto nell'aria si udì un urlo. Entrambi gli animali, fecero appena in tempo a voltarsi per vedere Ed trascinato dentro il cespuglio dal quale era sbucato, urlando in preda al panico. Poi il silenzio
"Ed ?" domandò Doppia D "Ed ? Se è un altro dei tuoi scherzi ..." la iena non riuscì a terminare la frase che dalla fitta boscaglia partì qualcosa che atterrò a pochi centimetri dalla iena: la testa del travestimento di Ed.
Entrambi i predatori si guardarono a vicenda perplessi, finché i loro rilevatori portatili non si misero a vibrare. Li guardarono e sbiancarono in muso. TRACCIA GENETICA RILEVATA
"Bene" disse Eddy allontanando il coltello dall'occhio di Julia "È qui" concluse guardandosi nervosamente attorno
"Cosa facciamo ?" chiese Doppia D in preda al panico, prendendo in zampa il fucile spara dardi appoggiato al vecchio ceppo
"Ok. Cerchiamo di mantenere la calma" disse Eddy cercando di rassicurare suo fratello
"Calmarmi ?! Quel mostro ha appena mangiato Ed e noi due saremo i prossimi" esclamò Doppia D "Io chiamo il capitano" disse la iena prendendo in zampa la ricetrasmittente.
 
"Capitano Bradford, sono Edd. Abbiamo trovato il prototipo. Ci troviamo sull’isolotto, in una piccola radura circolare con un vecchio ceppo al centro. Abbiamo bisogno di..." la iena non riuscì a finire la frase che la terra sotto le zampe dei due predatori cominciò a vibrare, aumentando man mano d'intensità.
"Ma che ... ?" disse Eddy, venendo interrotto da un boato assordante e da un urlo. Riuscì a vedere Edd circondato da un gran polverone e venire inghiottito dal terreno, come se stesse sprofondando nelle sabbie mobili.
"Aiuto Eddy ! Aitu ..." urlò la iena in preda al panico, dimenandosi finché non scomparve sotto terra



Intanto sul Vecchio Ponte, pochi secondi prima ...
 
"Edd ... Edd ... vieni avanti, passo" disse Bradford con la ricetrasmittente in zampa, attendendo una risposta
"Maledizione" disse la tigre, vedendo che nessuno rispondeva
"Capitano, cosa facciamo ?" chiese il lupo grigio avvicinandosi alla tigre
"Non lo so Xever" disse il grosso felino scuotendo la testa "Ma se davvero l'hanno trovato ..." la tigre non riuscì a terminare la frase che dall'isolotto si sentì un urlo
Entrambi gli animali si guardarono a vicenda
"Xever, corri a chiamare Black. Io intanto vado a vedere cosa succede. MUOVERSI !" urlò la tigre dirigendosi velocemente verso l’isolotto, mentre il lupo si dirigeva dalla parte opposta a chiamare l'orso polare



Intanto sull'isolotto ...
 
Prima Ed e adesso Doppia D. Il prossimo sarebbe stato lui, ne era più che sicuro. Ma avrebbe preso delle precauzioni. Così Eddy, cominciò ad allontanarsi lentamente dal ceppo, dirigendosi dal lato opposto della boscaglia tenendo ben stretta la coniglietta per la collottola
"Ascoltami mostro" disse urlando per farsi sentire "Io adesso me ne vado. Non osare seguirmi, altrimenti alla piccola Julia succederà qualcosa di spiacevole"
Dopodiché si voltò e cominciò a correre verso la foresta, senza voltarsi indietro, finché non si fermò dietro un albero per riprendere fiato. Forse l'aveva seminato
 
"Sono qui CROC" urlò la coniglietta cercando di farsi sentire dalla creatura
"Stai zitta. Ho giuro che ti strapperò quei due grandi incisivi che ti ritrovi" disse il predatore con tono minaccioso, tappando la bocca della leporide. Dopodiché sporse la testa oltre il tronco dell'albero per controllare che non ci fosse nessuno dietro di lui. Solo altri alberi e cespugli. Bene, non l'aveva sentita. Meglio muoversi.
 
La iena si voltò e, prima che potesse fare un solo passo, dai rami dell’albero, sotto il quale si era nascosto, penzolò qualcosa che la spaventò a morte. Appesi a un ramo, a testa in giù e intrappolati in una specie di guscio fatto di resina, vi erano i suoi due fratelli privi di sensi. Solo la testa dei due predatori era libera.
Eddy indietreggiò e forse, per la prima volta nella sua vita, cominciò ad avere paura
Era stata quella creatura a ridurli così ? Avrebbe fatto la stessa fine anche lui ?
Mentre era immerso nei suoi pensieri, qualcosa cadde sulla sua zampa. Si fermò a osservare cosa l'aveva colpito. Acqua ?
No, era un qualcosa di viscido, puzzolente e marrone.
 
Un' altra goccia lo colpì sulla testa e un'altra ancora sulla zampa che teneva stretta la coniglietta. Inoltre vi era una specie fischio continuo che assomigliava a un ringhio. Un terribile presentimento si fece strada attraverso la mente della iena che alzò lentamente lo sguardo in alto, incontrando colui che aveva ridotto i suoi fratelli in quello stato e dal quale stava scappando.
Il mostro era in piedi su due zampe e con i suoi occhi giallo ambra, stava squadrando l'animale che teneva in zampa la sua amica.
La bocca era aperta in un ringhio continuo e dalle estremità, cadevano delle piccole goccioline marroni, identiche a quelle che l'avevano colpito.
Eddy indietreggiò ancora una volta, mentre la paura stava prendendo il sopravvento
Come mai il suo rilevatore non l’aveva avvertito sulla posizione del mostro. Diede un’occhiata veloce all’apparecchio. Funzionava perfettamente. Allora come mai non riusciva a rilevare la traccia genetica del prototipo, visto che si trovava di fronte a lui ?
Mentre era immerso nei suoi pensieri, toccò con la schiena il bozzolo, dov’erano imprigionati i suoi fratelli.
Fine della corsa, ma aveva ancora un asso da giocare
"Fermo dove sei o qui finisce male" disse il predatore, rivolgendo uno sguardo minaccioso alla creatura. Il mostro, non sembrò curarsi dell'avvertimento della iena e cominciò ad avanzare lentamente
"Ti ho detto di stare fermo !" urlò la iena "oppure alla piccola Julia succederà qualcosa di molto spiacevole" aggiunse la iena puntando la lama del coltello sulla gola della coniglietta
La creatura si fermò
Bene, ha quanto pare la minaccia aveva funzionato
 
"Adesso ascoltami bene" continuò Eddy "voglio che tu venga con me senza far resistenza. Però prima, libera i miei fratelli" disse la iena indicando con il coltello il bozzolo dov'erano rinchiusi Doppia D e Ed, tenendo Julia per la collottola
La creatura ignorò quell'ordine e riprese ad avanzare
"Ehi ! Che cosa ti ho detto ? Non fare scherzi altrimenti ... ma che ?" disse la iena quando constatò che non riusciva più a muovere la zampa che brandiva il coltello
"Perché non riesco a muovermi ? Che cosa mi hai fatto ?" chiese in preda al panico Eddy mentre sentiva un formicolio che, dalla zampa, si stava propagando per tutto il resto del corpo. In pochi minuti la iena rimase bloccata, senza riuscire a muovere un muscolo
 
CROC, nel frattempo, si era fermato a pochi passi dal predatore. Si accovacciò e protese una zampa verso Julia. Era come se la stesse invitando a venire verso di lui.
Julia rimase perplessa per un paio di minuti. Che fare ? Dare retta e fidarsi del suo amicone ?
Decise di seguire il suo cuore. Di sicuro CROC aveva tutto sotto controllo.
 
Pian piano, la leporide, riuscì a liberarsi dalla zampa della iena, senza nessuno sforzo. Allentò, una per una le dita del predatore che le tenevano la collottola, finché, una volta libera atterrò per terra, sorprendendosi della facilità con cui si era liberata, sotto lo sguardo scioccato e sorpreso della iena.
Dopodiché Julia guardò la creatura che, avendo intuito i pensieri della coniglietta, le sorrise, aprendo entrambe le zampe, pronto a ricevere la gioia e la felicità della sua amica.
La risposta da parte della leporide non si fece attendere. Julia cominciò a correre e si attaccò sul busto del suo amico, cominciando a piangere dalla gioia.
 
La creatura, per rassicurarla, la prese delicatamente con l’enorme zampa e le diede una sonora leccata ... per la terza volta
"Oh CROC !" esclamò la coniglietta "un altra volta no" disse togliendosi la bava dal muso per poi aggiungere "Sapevo che saresti venuto" disse Julia con una voce strozzata e felice allo stesso tempo
CROC sorrise. Finché ci sarebbe stato lui, Julia non avrebbe dovuto temere nulla e nessuno. A questo proposito ...
La creatura rivolse uno sguardo tutt'altro che rassicurante verso la iena, che era rimasta letteralmente immobile ad osservare quella scena.
 
Il mostro posò la coniglietta per terra e, avvicinandosi al predatore lo prese per la coda, sollevandolo a testa in giù
"No no. Ti prego. Che cosa hai intenzione di fare ?" esclamò Eddy in preda al panico
"Sai ... penso che voglia mangiarti" disse tranquillamente la coniglietta, mentre CROC sorrise malvagiamente, facendo preoccupare ancor di più il predatore
"Se ti riferisci a prima ... non avrei fatto del male a Julia ... non è come pensi. Stavo solo scherzando" disse la iena con un sorriso nervoso "Dai Julia, diglielo anche tu" continuò il predatore rivolgendo uno sguardo supplichevole alla leporide
Julia rimase in silenzio per un paio di minuti, appoggiandosi la zampa sotto il mento "Dammi solo un motivo per cui dovrei dire a CROC di non mangiarti" disse divertita e allo stesso tempo seria la coniglietta “Mi avete distrutto lo zaino, rotto il telefono e minacciata di morte. Perché dovrei farlo ?”
 
"Brutta piccola ... " disse la iena, venendo interrotta dal mostro che cominciò a scuoterla
"Va bene, va bene. Scusa, scusa" esclamò Eddy con una vocetta stridula, cercando di non far risalire la colazione. Julia, di fronte a quella scena non poté fare a meno di ridere. Rassicurato dalla reazione della leporide, la creatura smise di scuotere il suo improvvisato sonaglio, lasciando il predatore un po' verdognolo in muso, mentre la coniglietta continuava a ridere.
"Ridi pure ... per ora" disse Eddy rivolgendosi alla leporide "Ti ricordo che io e i miei fratelli sappiamo come ti chiami. E se decidessimo di fare un salutino ai tuoi genitori ? O magari a tua sorella Judy ?" chiese il predatore con uno sguardo di sfida, gustandosi come l'espressione della coniglietta era cambiata.
 
Julia non disse nulla, sguardo fisso per terra. Era vero. Sapevano come si chiamava. E se avessero fatto del male alla sua famiglia ? Era stata una stupida a spifferare tutto al loro primo incontro. Come avrebbe risolto il problema ?
La soluzione arrivò subito e in modo del tutto imprevisto
CROC avvicinò il predatore al proprio muso e cominciò a fissarlo con uno sguardo molto concentrato.
La leporide venne colpita da un particolare che la lasciò a bocca aperta: gli occhi del suo amicone avevano cambiato colore, dal giallo ambra all'arancione scuro. E la cosa più strana, era che anche il colore degli occhi della iena avevano cambiato colore: arancione scuro, identici a quelli della creatura. Inoltre la iena aveva uno sguardo perso, la bocca aperta e la testa inclinata a destra. Era come se qualcuno gli stesse facendo il lavaggio del cervello o lo stesse ipnotizzando.
 
Improvvisamente la iena perse i sensi di colpo. Dopodiché CROC aprì la bocca e cominciò secernere una strana sostanza appiccicosa, la stessa sostanza che teneva imprigionate le altre due iene, e a rivestire il predatore. Una volta formato il bozzolo, la creatura appese la iena insieme alle altre due, dopodiché rivolse uno sguardo alla piccola leporide che era rimasta stupefatta.
 
Calò un minuto di silenzio. Julia guardava stupita quello che era appena successo. Stava per dire qualcosa, quando una voce in lontananza la fece voltare e drizzare le orecchie.
"EDDY ! EDD ! ED ! Dove siete ? Sono Bradford. Volete rispondermi ?"
Qualcuno stava cercando le tre iene. Forse erano i rinforzi. Dovevano andarsene via e alla svelta
"CROC, dobbiamo andarcene da qui" sussurrò Julia al suo amicone che, presa in una zampa la piccola coniglietta, cominciò ad allontanarsi a gran velocità





Lo studio dell'autore

Finalmente sono arrivato alla fine ... ci ho messo un'ora per ricontrollare TUTTO. E dire che mi ero promesso di non scrivere capitoli così lunghi ... XD
Ciao a tutti e buon 2018 ! Sono tornato in pista, più cattivo che mai. Spero che questo capitoletto bello lungo sia stato di vostro gradimento ;)

Avete visto come CROC ha risolto la situazione ? Ma i nostri due amici, non sono ancora fuori pericolo. C'è Bradford che gli è dietro la coda ;)
Li prenderà oppure no ? Vedremo ...

Come sempre, ringrazio: EnZo89, Redferne  e Plando per le loro recensioni e tutti coloro che stanno continuando a leggre la mia storia
Ci vediamo settimana prossima
Un salutone

J. Conrard

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Capitolo 13
*** Tracce ***


Capitolo 13
Tracce


“EDDY ? EDD ? ED ? Dove siete ?" la voce di Bradford rimbalzava da una parte all'altra della foresta, senza ricevere nessuna risposta. Cominciava a preoccuparsi. Se a quei tre idioti gli fosse successo qualcosa ?
Non se lo sarebbe mai perdonato
La tigre continuava ad avanzare nella fitta boscaglia, con il fucile spara dardi sempre puntato davanti a se, carico e pronto per qualsiasi evenienza.
Ad un certo punto il grosso felino si rese conto che il paesaggio stava lentamente cambiando. Infatti la vegetazione cominciò a diminuire e, non molto lontano, Bradford riuscì a intravedere davanti a sé, i raggi del sole.
Sicuramente sarebbe sbucato in una piccola radura.

Infatti la tigre arrivò al margine di un grande spiazzo circolare erboso, dove l'unico elemento presente era un ceppo di un albero abbattuto, posto al centro della radura. Senza ombra di dubbio, era il posto che gli aveva descritto Doppia D prima di perdere il segnale
Ma le tre iene dov'erano ? Aveva sentito delle urla dopo che era terminata la conversazione radio con Edd
Era successo qualcosa. Doveva solo capire cosa.

Così il grosso felino superò con un balzo il cespuglio davanti a sé. La sua attenzione e il suo sguardo attento e addestrato, vennero subito catturati da una serie d'impronte che uscivano dal margine della boscaglia, poco più in là da dove era uscito lui. Dopo aver superato un piccolo spiazzo di terreno fangoso, le tracce si dirigevano verso il centro della radura. La tigre si accovacciò per esaminare meglio le orme: tracce di predatori di media taglia e l’odore nell’aria confermava che si trattava del trio di iene, oltre ai numerosi fili d’erba calpestati che formavano una scia che si dirigeva verso il vecchio ceppo.
Ad un certo punto, l’interesse del felino si concentrò su un’altra serie di tracce, molto più strane delle prime. Non molto distante dalle impronte che Bradford aveva trovato, partivano una serie di tre solchi perpendicolari che percorrevano orizzontalmente un metro e mezzo, per poi finire in un grande cespuglio, dove vi erano numerosi ramoscelli spezzati alla base dell’arbusto. Senza ombra di dubbio erano segni d'artigli.

Qualcuno aveva cercato, con tutte le sue forze, di non farsi trascinare oltre l'arbusto ... ma da cosa o da chi ?
Il grosso predatore riuscì solo a fiutare una traccia olfattiva. Sicuramente era l’odore di una delle tre iene, ma c’era un altro profumo, molto forte di fango e di palude, che non gli permetteva di capire chi fosse il povero malcapitato che era sparito oltre l’arbusto.
La tigre si alzò lentamente e cominciò a seguire i segni d'artigli, fino ad arrivare al grosso cespuglio. Dopodiché, aprì un varco con le zampe e quello che trovò la sorprese molto. Nascosto dall’arbusto vi era una grossa buca, larga all'incirca due metri. Troppo grossa per essere stata scavata da qualcuno e troppo strana per essere di origini naturali. Il predatore prese la torcia portatile appesa alla sua cintura, l'accese e la puntò dentro la voragine. Lo stesso identico odore di fango e palude gli investì il naso. La cosa si faceva molto interessante.
La fossa non era molto profonda, sarà stata a occhio e croce bassa un metro e mezzo
 
Doveva arrivare in fondo al mistero. Così, dopo un profondo respiro, il predatore saltò dentro la voragine.
Una volta raggiunto il fondo, Bradford rimase colpito nello scoprire che quella buca, in realtà, era un tunnel. Infatti, raggiunta la base della fossa, vi era un secondo varco che permetteva di proseguire sotto tutta la radura, arrivando dall'altro lato della boscaglia. Inoltre quel terribile fetore di fanghiglia era molto più forte e pungente là sotto. Il che costrinse la tigre a tapparsi il naso con una zampa, mentre con l’altra puntò il fascio di luce dentro il tunnel.
La fine non si vedeva e lui non aveva nessuna intenzione di avventurarsi DA SOLO lì dentro con quella puzza tremenda che non gli permetteva di pensare lucidamente. Decise perciò di risalire in superficie.
 
Dopo un paio di minuti Bradford uscì dalla fossa, si pulì l'uniforme e, mentre cercava di respirare aria pulita, guardò davanti a sé. Il tunnel sotterraneo proseguiva esattamente lungo tutta la radura, fino ad arrivare al margine opposto dello spiazzo erboso . Perciò qualcosa, che proveniva dall'altro lato della boscaglia, aveva scavato il tunnel sotterraneo, sbucando dietro il cespuglio, afferrando e trascinando via con se una delle tre iene. Ecco spiegati i segni d'artigli.
Mentre era immerso nei suoi pensieri, il rilevatore posto sulla zampa sinistra della tigre emise un suono. Bradford alzò la zampa e lo controllò: TRACCIA GENETICA RILEVATA
 
Bene … era stato lui. Molto furbo per essere una creatura primitiva
Pensò Bradford mentre si dirigeva verso il vecchio ceppo, finché le sue zampe posteriori non urtarono qualcosa. Il predatore guardò in basso osservando quello che aveva calciato. In un primo momento, sgranò gli occhi e fece un balzo indietro. Sul terreno c'era la testa di un maiale !
Ma poi, osservando con attenzione, si rese conto che si trattava di una testa finta, fatta di pezza. Evidentemente era la parte di un costume
Bradford la sollevò da terra e cominciò ad esaminarla: era stata strappata di netto dalla giuntura che collegava la testa al resto del corpo e, cosa ancor più strana, gli angoli della bocca erano bagnati
 
“E tu cosa ci fai qui ?” chiese la tigre ad alta voce, sperando di ricevere una risposta dall’oggetto inanimato che, naturalmente, non arrivò.
Così il predatore, tenendo la testa dagli angoli bagnati della bocca, l’avvicinò al suo muso e diede un’annusata, sgranando subito dopo gli occhi. La testa emanava lo stesso identico odore che la tigre aveva fiutato vicino al cespuglio dov’era stata trascinata una delle tre iene e dentro al tunnel sotterraneo.
Soltanto in quel momento capì chi era il povero malcapitato che era stato strascicato oltre l’arbusto: Ed
Il profumo che impregnava la testa era il suo, contornato da quella puzza di fango e palude. Inoltre il rilevatore portatile, con un piccolo suono confermò che era stata rilevata la traccia genetica del prototipo.
Ma se la testa del maiale l’aveva indossata Ed, questo voleva dire che quella agli angoli della bocca, non era acqua, bensì …
Conoscendo già la risposta al suo quesito, la tigre, con una smorfia schifata, lasciò cadere la testa a terra, per poi pulirsi le zampe sull’uniforme
Qualcuno l’avrebbe pagata cara per questo, poco ma sicuro
 
Mentre pensava a una punizione adeguata per quello che gli stavano facendo passare quei tre idioti, il predatore notò, non molto distante da dove aveva lasciato cadere la testa, una montagnetta di terra alla cui sommità vi era una piccola striscia nera tridimensionale lunga all'incirca 15 cm e alla base del piccolo monte, spostato leggermente a destra, vi era una ricetrasmittente nera. Il felino la prese e cominciò a ruotarla tra le zampe finché non notò, dietro all’apparecchio, due lettere bianche scritte in grassetto, in alto a destra: DD
Era la ricetrasmittente di Doppia D. Impossibile non riconoscerla … e quella strisciolina nera ?
La tigre si avvicinò per esaminare meglio quello strano oggetto. Cosa diamine era ?
Così, spinto dalla curiosità, Bradford cominciò a smuovere un po' di terra intorno alla strisciolina notando che l'oggetto proseguiva sottoterra
Il mistero si infittiva sempre di più
La tigre continuò a togliere la terra in eccesso intorno al manufatto, finché riuscì a leggere una piccola sigla verticale posta sul lato destro della figura: C.P.A Armory. Bradford si fermò di colpo per riflettere un minuto
 
C.P.A Armory ? Vuoi vedere che ...
Per confermare la sua ipotesi, il predatore si accovacciò, afferrando saldamente l'oggetto per poi tirarlo su con forza. Finché non rimase, nella sua zampa, quello che si aspettava di trovare: un fucile spara dardi per animali di grossa taglia. Lo stesso modello di arma non letale che era appeso, a tracolla sulla sua spalla
 
"Ma come diamine ..." Bradford non riuscì a terminare la frase che il terreno cominciò a tremare e, alla sommità della montagnetta dove aveva tolto il fucile, si aprì un piccolo buco che cominciò ad allargarsi molto velocemente. Il grosso felino, colto alla sprovvista dall'evolversi della situazione si allontanò immediatamente, afferrando la ricetrasmittente di Doppia D. Nel frattempo, il buco cominciò ad allargarsi di circonferenza, finché non si fermò da solo, raggiungendo la larghezza di 50 cm
Una volta accertatosi che tutto fosse finito, la tigre si avvicinò con cautela alla voragine, mentre un odore a lui familiare si insinuava attraverso le sue narici, aumentando d’intensità man mano che l’animale si dirigeva verso la buca.
 
Una volta arrivato davanti alla voragine, Bradford si tappò nuovamente il naso. Quel fetore di fango e di palude sembrava seguirlo ovunque. Dovette perciò allontanarsi per riprendere fiato. A volte avere un olfatto molto sviluppato può creare dei problemi. Soprattutto se si è costretti ad annusare un odore molto forte e pungente.
Nonostante questo, Bradford era consapevole che avrebbe dovuto controllare anche la seconda buca, per verificare se era comunicante con il tunnel sotterraneo che aveva trovato precedentemente.
Così, dopo un profondo respiro, il felino si diresse verso la fossa. Una volta arrivato al margine, si accovacciò e, facendo attenzione a non cadere dentro, accese la torcia e infilò la testa dentro la voragine.
Una volta dentro, la tigre puntò il fascio di luce verso sinistra e quello che vide confermò la sua ipotesi. Infatti il predatore notò i raggi del sole che illuminavano il fondo della buca dalla quale era precedentemente entrato.
 
Il predatore tirò fuori la testa cercando di riordinare le idee. La seconda buca comunicava con il tunnel sotterraneo
Ma perché scavare una seconda buca se si poteva utilizzare la prima, che era ben nascosta ? E perché utilizzare il fucile come tappo ? Già … il fucile
La tigre perciò prese l’arma che aveva trovato e cominciò ad esaminarla. Era uno dei fucili spara dardi che aveva consegnato al suo Team prima della missione. La sigla che aveva letto precedentemente confermava che si trattava di un’arma dell’organizzazione. Ma come diavolo aveva fatto a finire sottoterra ?
 
La tigre tolse il caricatore del fucile e con sua grande sorpresa, scoprì che c'erano soltanto due proiettili sedativi. Gli altri tre evidentemente erano stati utilizzati. Dopodiché, il predatore diede un'occhiata dentro la canna dell'arma, non riuscendo a vedere il buco d'uscita.
Il grosso felino, con uno sguardo perplesso, ruotò il fucile e controllò la bocca dell'arma e quello che trovò, non fece altro che aumentare i suoi dubbi: un piccolo rettangolino verde scuro, tendente al marrone copriva interamente il foro d'uscita del proiettile. La tigre, incuriosita da quello strano oggetto, lo prese con una zampa e lo tirò con forza. Era come se fosse stato appiccicato con del collante al metallo.
Dopo uno sforzo immane, il grosso felino riuscì a liberare la bocca dell'arma e, con sua grande sorpresa, notò uno strano oggetto sottile e allungato, attaccato alla superficie del piccolo rettangolino: un proiettile tranquillante
 
Sul muso della tigre si dipinse uno sguardo perplesso, mentre staccava, con non poca facilità, il proiettile dal rettangolino. Il liquido tranquillante, di un colore viola scuro, era ancora all'interno del proiettile e la punta del sedativo era leggermente piegata.
 
Ma che diavolo è ?
Pensò Braford, gettando via il proiettile ed esaminando con attenzione lo strano rettangolino, facendolo roteare tra le dita della zampa destra. Era un quadratino molto piccolo, sottile e straordinariamente resistente, tendente al marrone scuro e, sorprese delle sorprese, emanava un odore di fango e palude
“Devo mettermi questa nuova fragranza come deodorante per la mia macchina. Sembra che tutti ne vadano matti” disse in tono sarcastico la tigre, allontanando il rettangolino dal muso
Ad un certo punto, il suo rilevatore da polso emise un suono. Bradford alzò così la zampa sinistra e diede un’occhiata all’apparecchio, leggendo una scritta molto curiosa
 


RILEVATO CAMPIONE SCONOSCIUTO DNA. PREGO, SCANNERIZZARE PER MAGGIORI INFORMAZIONI …
 


Campione DNA sconosciuto ?! Di cosa o di chi ?
Pensò la tigre con uno sguardo dubbioso, mentre avvicinava il rilevatore che scannerizzò immediatamente l’oggetto
 


RILEVATA SECONDA TRACCIA GENETICA SCONOSCIUTA. INIZIO SCANNERIZZAZIONE AREA E AGGIORNAMENTO …
 


Nuova traccia genetica ?!
No … non era possibile
I rilevatori erano stati programmati per individuare una SOLA e UNICA traccia genetica: quella del prototipo CR-0C
Non erano stati creati due prototipi differenti … almeno era quello che gli avevano detto
I dubbi aumentarono a dismisura nella testa di Bradford quando, una volta che l’apparecchio terminò la scannerizzazione, sul monitor comparve che in tutta l’area intorno al predatore era stata rilevata la nuova traccia genetica sconosciuta. Mentre ai margini della radura, dove aveva trovato la prima buca, la traccia del prototipo CR-0C
Infatti la tigre non si era neanche accorta che, dopo aver analizzato la testa finta del maiale, il suo rilevatore non aveva più individuato la traccia genetica del prototipo vicino alla seconda buca. Eppure c’era lo stesso identico odore di fango e di palude che si trovava nel tunnel sotterraneo e che impregnava la testa del costume di Ed
 
A questo punto tutti i tasselli del puzzle che si stavano incastrando tra di loro, si tolsero immediatamente
Era convinto che fosse stato il prototipo CR-0C ad aggredire le tre iene. Quello che non aveva calcolato era che quest’ultimo avesse ricevuto un piccolo aiuto …
Due buche scavate in due posti differenti e due tracce genetiche diverse tra loro …
Possibile che il prototipo si fosse riprodotto o clonato in così breve tempo ?
Non gli avevano mai detto com’era stato creato e solo quel pazzo di Fowler lo sapeva.
Ma se veramente le cose stavano così … lui e gli altri erano in grave pericolo. Non era neanche più sicuro di riuscire a trovare vive le tre iene
 
 
Badford scosse la testa. Ancora non ci credeva: avevano elaborato un piano ben congeniato quei due mostri
 

Avevano seguito silenziosamente i tre predatori, che si erano fermati nella radura. Non potendo uscire allo scoperto, avevano optato per un'altra via: un tunnel sotterraneo che percorreva tutta la radura.
Dopodiché si erano divisi: CR-0C era sbucato dietro il cespuglio afferrando Ed e trascinandolo via. Poi, aveva staccato la testa del costume della iena e l'aveva lanciata non molto lontano dal ceppo, esattamente a pochi metri da dove il secondo prototipo era pronto in agguato sottoterra
Quando la seconda vittima, presumibilmente Doppia D, visto che aveva trovato la sua ricetrasmittente, si era avvicinato all'esca con in zampa il fucile spara dardi, la seconda creatura non doveva far altro che trascinare sottoterra il povero malcapitato, non facendo rimanere alcuna traccia, utilizzando il fucile come tappo per non far collassare la buca. Dopodiché rimaneva da prendere soltanto l’ultima iena: Eddy
 
Già … Eddy ? Che fine aveva fatto ?
Bradford accerchiando la seconda voragine, si avvicinò al ceppo e trovò un'ultima serie d'impronte che dal vecchio tronco reciso, si dirigevano a destra, verso la boscaglia. Quindi era riuscito a scappare. Ma era ancora vivo ?
 
Mentre era immerso nei suoi pensieri, l'attenzione della tigre venne catturata da un qualcosa di rosa appoggiato alla base del ceppo Si avvicinò meglio per esaminare lo strano oggetto: uno zainetto rosa ?!
Che cosa ci faceva lì un oggetto così strano come quello ?
Inoltre il predatore notò che non molto distante dallo zaino, vi erano numerose cianfrusaglie sparpagliate per terra: libri, delle buste di patatine aperte, una cassetta del pronto soccorso, una macchina fotografica ... tutta robaccia, inutile per i suoi gusti
 
Il grosso predatore prese lo zaino e l’avvicinò al muso, cominciando ad annusarlo ... nessun odore che avrebbe potuto aiutarlo. Infatti l'oggetto non apparteneva al trio di iene, non c'era il loro odore, era l'odore di un mammifero sconosciuto. Bradford annusò l'aria per cercare delle tracce, finché non trovò una scia che emanava l'odore di una delle iene, insieme all'odore dell'animale sconosciuto, che si dirigeva verso un lato della boscaglia, lo stesso lato dove si addentravano le orme di Eddy.
Quindi la iena era scappata con l'animale misterioso, ma perché ? Cosa c'entrava in tutta questa storia ? Era un amico o un nemico ? Come mai si trovava al lago Landlake ? E, soprattutto, chi era ?
 
Bradford guardò per terra dove, ancora sparsi, vi erano i vari oggetti contenuti presumibilmente nello zaino. C'era qualcosa che poteva tornargli utile, ne era certo.
Infatti il suo sguardo cadde su un piccolo oggetto rettangolare nero, nascosto sotto tutto quel ciarpame
 
Come aveva fatto a non notarlo prima ?
Il predatore lo prese e l'esaminò con attenzione: era un cellulare con il vetro rotto, probabilmente apparteneva al mammifero misterioso, visto che ne lui ne i suoi animali portavano con se i propri dispositivi elettronici, inoltre riusciva a fiutare l'odore del mammifero misterioso. Ma perché era rotto ?
Aprì il retro dell'apparecchio e sul suo muso si formò un sorriso: la scheda SIM era ancora inserita e i circuiti elettrici sembravano non essere danneggiati.
Bene ... l'avrebbe esaminato una volta ritornato sul furgone
Adesso doveva avvertire Xever e Black su quello che aveva scoperto, oltre a dar loro la brutta notizia riguardo alla seconda traccia genetica
 
"Signore ... anf ... anf ... abbiamo fatto il più in fretta possibile ..." disse Xever con il fiato corto, sbucando dal margine della boscaglia, seguito a ruota dall'orso polare, interrompendo i pensieri della tigre
"Li ha trovati ?" chiese in seguito il lupo grigio, mentre cercava di riprendere fiato
Bradford non rispose, assorto nei suoi pensieri, mentre metteva in una tasca della sua uniforme il telefono dell’animale misterioso e il piccolo rettangolino del secondo prototipo
"Signore, tutto bene ?" chiese Black, preoccupato per il mutismo del suo superiore che, dopo un paio di minuti si decise a parlare
“Signori non voglio mettervi ansia e paura, ma credo che la situazione si sia complicata” disse la tigre alzandosi e guardando negli occhi i due animali
“Cosa intende dire ?” chiese con uno sguardo perplesso il lupo grigio
“La missione è sospesa. Troviamo Eddy, Edd e Ed e leviamo le tende” terminò la tigre dirigendosi velocemente verso il margine della boscaglia dove si convogliavano le orme di Eddy
"In formazione. Ci addentriamo dentro la foresta. Armi cariche e pronte"
 
"Ma il signor Sailas ..." provò a dire Black, guardando con uno sguardo perplesso il lupo grigio
"Il signor Sailas non sarà un problema” disse la tigre voltandosi e guardando in tono cagnesco l’orso “Ho già perso tre animali e intendo ritrovarli. Non metterò a rischio le vite dei miei soldati per dar la caccia a qualcosa di molto pericoloso e di cui non so nulla” terminò la tigre riprendendo a dirigersi verso la boscaglia
Il lupo e l'orso si guardarono a vicenda perplessi e si incamminarono lentamente verso il loro capitano
 
“Ehi Xever” sussurrò ad un certo punto Black, mentre camminava “non ti è sembrato preoccupato il capitano Bradford ? Aveva un muso che non faceva presagire nulla di buono”
“Ah … è tutta finta” rispose sottovoce il lupo grigio “secondo me ha tutto sotto controllo. E poi, se qualcosa dovesse andare storto, ci sono io a risolvere la situazione” disse orgogliosamente il canide “Sono troppo sveglio, nulla può cogliermi di sorpre …” il canide non riuscì a terminare la frase per un semplice motivo
Mentre era impegnato a decantare le sue qualità, Xever non si rese conto che vi era un piccolo ostacolo lungo la sua strada: la buca scavata vicino al vecchio ceppo. Se non fosse stato per Black, che lo accalappiò per la collottola, avrebbe fatto un bel volo
“Nulla ti può cogliere di sorpresa eh ?” chiese ironicamente l’orso, guardando divertito il lupo grigio
“Beh … ero distratto e ora, ti spiacerebbe mettermi giù ?”
“Voi due ! Smette di giocare e datevi una mossa !” li rimproverò la tigre “Ah … già che ci sei, Xever mettiti in spalla quello zainetto rosa. Aiuterà nelle indagini”
Il lupo grigio stava per dire qualcosa, ma lo sguardo che gli rivolse il suo capitano lo fece zittire immediatamente e ubbidì



Intanto all' inizio del Vecchio Ponte ...
 
CROC sbucò fuori dalla boscaglia, con in zampa Julia.
Aveva il fiatone corto, poverino. Non era stato creato per percorrere lunghe distanze e la sua grossa mole non lo aiutava di certo.
Così, posò delicatamente la piccola leporide per terra e cercò di riprendere fiato
"Ok CROC" disse Julia guardando verso la foresta "Penso che li abbiamo seminati" aggiunse la coniglietta voltandosi per constatare le condizioni del suo amicone
Quest'ultimo si era seduto pesantemente per terra, con la lingua di fuori e ansimava rumorosamente
"CROC, va tutto bene ?" chiese preoccupato il piccolo mammifero, avvicinandosi alla creatura e appoggiandogli una zampina sulla superficie ruvida e umida che ricopriva la sua zampa anteriore destra
La creatura, rendendosi conto della preoccupazione dipinta negli occhi della sua piccola amica, la guardò negli occhi e cercò di abbozzare un mezzo sorriso ... cosa che ovviamente, non gli riuscì
 
"Cos'era quello ? Un sorriso ?" chiese la leporide alzando un sopracciglio
Per tutta risposta, la creatura dondolò la testa a destra e a sinistra, come a voler confermare l'affermazione della coniglietta che, di fronte a quella scena, non poté far a meno di ridere
"Allora mi sa che dovrai lavorarci ancora su" disse Julia tra una risata e l'altra
La creatura cambiò espressione e ridusse gli occhi a due piccole fessure. La vendetta stava per arrivare
 
Così fece scivolare silenziosamente la coda alle spalle della coniglietta, dopodiché attorcigliò quest'ultima intorno alla zampa posteriore sinistra della leporide e aspettò che il piccolo mammifero finisse di ridere
"Oh avanti ! Non dirmi che te la sei presa" disse la coniglietta, notando l'espressione del suo amicone e smettendo di ridere. Tuttavia lo strano sorriso che si dipinse sul muso di CROC, fece rimanere Julia perplessa.
Neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo, che la coniglietta si ritrovò sospesa a due metri d'altezza, a testa in giù, con il mostro che la osservava con uno sguardo divertito
"Eddai CROC !" gridò la leporide, dopo aver lanciato un piccolo gridolino "non è per niente divertente. Mettimi subito giù !"disse Julia con una vocetta stridula
 
CROC, di fronte a quella scena, non poté fare a meno di ridere. Alla fine i ruoli si erano invertiti
"D'accordo. Non ti prenderò più in giro, promesso. Adesso mettimi giù, prima che mi ritorni su la colazione" disse la coniglietta, diventando un po' verdognola in muso
La creatura obbedì e, dopo averla girata, la posò dolcemente a terra
"Non ti facevo un tipo così permaloso sai. Sei addirittura peggio di quelle tre iene" disse il piccolo mammifero, guardando con uno sguardo torvo la creatura. Finché non si ricordò di una cosa
"Già ... a proposito di quei tre" disse la coniglietta improvvisamente seria "che cosa volevano da te e sopratutto, perché ti stanno cercando" concluse la leporide con fare pensieroso, cominciando a camminare avanti e indietro, per poi aggiungere "Inoltre hanno scoperto che ho avuto un contatto diretto con te. Se non erro, avevano detto che su di me, avevano rilevato la tua traccia genetica e, quando sei arrivato per salvarmi, i loro rilevatori hanno cominciato a suonare, perché avevano rilevato la tua traccia di DNA" disse Julia continuando a camminare, sotto lo sguardo curioso di CROC che la seguiva muovendo la testa a destra e sinistra
 
"Ma non capisco una cosa" affermò la coniglietta fermandosi di colpo e rivolgendo uno sguardo al suo amicone "Come mai nella foresta, il falso agente sembrava essere stupito dal fatto che ti trovavi dietro di lui. Possibile che il suo rilevatore si fosse rotto ? O forse ..."
"TRACCIA GENETICA ... IO … CAMBIARE" disse improvvisamente CROC, lasciando stupita la piccola leporide
Calò un minuto di silenzio, dove la coniglietta cercò di elaborare un pensiero logico
Quella strana creatura era una sorpresa continua
 
La coniglietta scosse leggermente la testa, come per svegliarsi dalla trance in cui era caduta
"Fammi capire bene" disse la leporide gesticolando con le zampe "Mi vuoi forse dire che hai cambiato la traccia genetica del tuo DNA, in modo tale da non farti più individuare ?" chiese Julia rivolgendo uno sguardo confuso al suo amicone che annuì velocemente
Calò un minuto di silenzio, dopodiché la piccola leporide rivolse uno sguardo molto loquace verso la creatura
"Mi stai prendendo in giro vero ? Lo sai che è scientificamente impossibile"
Per tutta risposta CROC scosse la testa a destra e sinistra.
 
Il muso della coniglietta cambiò repentinamente espressione: gli occhi si spalancarono e la bocca, aperta in un sorriso, faceva presagire che di lì a poco, la coniglietta avrebbe tirato un urletto stridulo di quelli carichi di emozione e soprattutto ... devastanti.
Avendo capito quello che di lì a poco sarebbe successo, CROC mise le enormi zampe ai lati della sua testa per cercare di ovattare quello che, di lì a poco, sarebbe uscito dalla bocca della sua piccola amica, sfondandogli i timpani. L'aveva provato la prima volta quando l'aveva salvata dalle acque gelide del lago ed era rimasto con un ronzio nel cranio fino al giorno dopo.
 
Per fortuna o sfortuna di CROC, lascio scegliere al lettore la risposta, la leporide venne anticipata da urlo proveniente dalla boscaglia



All'interno della foresta, qualche minuto prima ...

Stavano avanzando nella foresta, silenziosa e spettrale. Ad ogni passo avevano il timore di trovarsi di fronte il prototipo o quello che rimaneva dei loro tre compagni.
 
Il piccolo gruppo avanzava formando un triangolo: Bradford procedeva al centro mentre, poco più indietro, vi erano gli altri due animali, rispettivamente alla destra e alla sinistra della tigre.
Nessuno dei presenti osava proferire parola, erano tutti e tre concentrati: sguardo fisso davanti a loro e orecchie ben rizzate
Xever, con in spalla lo zainetto rosa, era immerso nei suoi pensieri
Aveva paura, glielo si leggeva sul muso. Paura di quella foresta. Paura di sparire nel nulla come i suoi tre compagni. Paura di trovarsi muso a muso con quell'orribile creatura. Paura di morire
 
Scosse la testa per scacciare quegli orribili pensieri. Non c'era nulla di cui preoccuparsi, c'era il capitano Bradford con loro. Un animale che si era distinto per il suo coraggio e la sua astuzia. Diverse volte aveva dato prova delle sue qualità, tirando fuori da guai peggiori i suoi soldati. Non c'era nulla di cui aver paura
 
Così, mentre cercava di auto-rassicurarsi, il lupo grigio aggirò il tronco di un grande albero e sbatté il muso contro qualcosa di duro che non era il tronco della pianta. Il canide si mise una zampa sul naso dolorante e guardò che cosa aveva urtato. Quello che vide lo fece diventare bianco, sgranò gli occhi e tirò un urlo talmente alto da attirare l'attenzione degli altri due animali che accorsero verso la sua direzione
 
"Xever, Xever ! Che è successo ?" disse Bradford, precipitandosi verso la direzione da dove aveva urlato il lupo. Una volta arrivato trovò il canide seduto per terra e ancora tremante. Aveva preso un bello spavento
"Xever, vecchio lupo rognoso. Che cosa è successo ?" chiese Black, arrivando di corsa dietro le spalle della tigre. Nessuna risposta da parte del lupo che continuava a guardare per terra
"Xever ... li hai trovati ?" chiese Bradford al lupo che annuì lentamente
"Beh ... dove sono ?" chiese l'orso polare cominciando a guardarsi attorno
Xever si voltò lentamente verso di loro e indicò, con la zampa ancora tremante, in alto. Quando i due animali guardarono verso la direzione indicata dal lupo, rimasero di sasso.
Appesi a un ramo, a testa in giù, dentro 3 specie di bozzoli, vi erano le 3 iene che stavano cercando.
 
La tigre, dopo un primo momento di sgomento, superò il lupo grigio che veniva aiutato a rialzarsi dall'orso polare e si avvicinò, con una calma fuori dal comune, vicino a uno dei 3 contenitori per verificare le condizioni dei suoi soldati.
Arrivato al primo bozzolo, il grosso felino controllò le condizioni della iena che, a giudicare dal muso sembrava essere Eddy, mettendogli due dita sul collo per controllare il battito cardiaco: il cuore batteva ancora. Finalmente una buona notizia
Controllò gli altri due … il battito c’era ancora. Erano arrivati giusto in tempo
Purtroppo il sollievo lasciò spazio alla paura, quando la tigre notò per terra, non molto lontano dai 3 bozzoli, una serie di strane impronte che proseguivano dentro la boscaglia. Il grosso felino si fermò ad esaminare le tracce che aveva trovato: erano grosse, lunghe e con 4 dita. Troppo strane per appartenere a un comune animale civilizzato. Inoltre vi era una lunga linea retta che proseguiva verticalmente, dividendo le impronte di destra con quelle di sinistra.
 
Uno di loro era andato verso la boscaglia. Ma l’altro ?
Se li avessero attaccati sarebbero stati in guai seri
Erano numericamente inferiori. Gli serviva il SUO aiuto
Bradford rimase in silenzio a fissare le tracce per un paio di minuti, finché non si decise a rompere quel silenzio, rivolgendosi all'orso polare e al lupo
"Tirateli giù e liberateli. Io devo fare una telefonata" detto questo si allontanò prendendo da una tasca della sua uniforme il cellulare, componendo un numero



Intanto nell'edificio sotterraneo, precisamente in una stanza ...
 
Era immerso nei suoi pensieri, appoggiato al muro della stanza con gli occhi chiusi, ad aspettare. Il tempo sembrava scorrere troppo lentamente per i suoi gusti, voleva entrare subito in azione
Come mai non l'aveva ancora chiamato ?
 
Venne bruscamente riportato alla realtà, da una voce, molto arrabbiata nella stanza che esclamò "Nain ! Nain ! Hai baracto un'altra volta"
"Oh ... mi hermano. Non es cupla mia se tu no sabes jugar" disse un'altra voce, con tono più calmo
"Io non sa giocare ?! Cvesta è un ofesa alla mia persona. Tu sei un baro"
Ecco che ricominciavano
Perché gli avevano accalappiato un duo di idioti e non degli animali seri, con un po' di cervello ?
Beh ... almeno non gli avevano affidato quel trio di iene che invece, era toccato a suo fratello. Questa piccola consolazione lo fece sorridere
 
"Yo soy un tramposo ?! Un baro ?! Como te permetti ?! Vuoi che ti dia una lezione ?"
"Ya ! Cvieni che la risolviamo ala vecchia maniera"
Forse era meglio intervenire prima che si scannassero a vicenda ...
 
"Rolf ... Ralf ... per favore ... non ricominciamo" disse l'animale espirando profondamente, tenendo gli occhi sempre chiusi
"È solo stupida partita a carte" concluse aprendo l'occhio destro e rivolgendo uno sguardo ai due animali presenti nella stanza: due coyote vestiti con una divisa nera dei reparti speciali
 
"Ma tenente ..." provò a dire Rolf, un coyote con l'accento tedesco "cvesto sacco di pulci non sapere giocare onestamente. Fare sempre furbo" concluse il canide rivolgendosi a Ralf che, per tutta risposta, con la sua parlantina spagnola, rispose "No es vero ! Esto cabron non ha mai saputo accettare la sconfitta"
"Come hai chiamato me ?" chiese con tono acido Rolf, alzandosi dalla sedia, e rivolgendo uno sguardo di sfida al suo simile che si alzò a sua volta
 
"Signori signori ..." disse l'animale staccandosi dal muro e dirigendosi verso i due coyote
"Perché litigare per stupida partita a carte, quando esserci cose peggiori di queste... dah ?" chiese l'animale col suo accento russo, fermandosi di fronte ai due canidi, squadrandoli con uno sguardo strano
"Come questo … " disse il mammifero indicandosi l'occhio sinistro, coperto da una benda nera
I due animali si guardano perplessi a vicenda e, prima che potessero rispondere qualcosa, il loro superiore afferrò le loro teste, facendole cozzare l'una contro l'altra
"Sono stato chiaro ... dah ?" chiese tranquillamente il mammifero, mentre i due coyote si tenevano la testa dolorante fra le zampe
"Sì señor ... por la miseria ! Che dolor !" disse Ralf massaggiandosi la fronte e accomodandosi sulla sedia, seguito dall'altro coyote che piagnucolò "Era daffero necesario fare cvesto tenente ?"
"SILENZIO !" tuonò il mammifero "o la prossima volta vi spiezzo in due. Chiaro ?" chiese l'animale squadrando i due coyote che annuirono velocemente
Calò un minuto di silenzio, dopodiché l'animale si voltò e si diresse verso la parete, scuotendo lentamente la testa e mormorando una sola parola "Idioti"
 
Ad un certo punto, il mammifero si fermò a metà strada e prese qualcosa da una tasca della sua uniforme: il cellulare. Qualcuno lo stava chiamando, e lui sapeva chi era.
Così accettò la chiamata e si portò l'apparecchio all'orecchio
 
 

Dah ?
Si, essere ancora qui
Come ? Subito ?
Capisco ...
Come ?! Sei sicuro ?
Il signor Sailas no sarà contento di questo
D’accordo. Fra 5 minuti arriviamo
Do svidaniya
 
 

Una volta terminata la chiamata l'animale ripose l'apparecchio in una tasca dei suoi pantaloni, dopodiché guardò i due coyote e disse "Signori, abbiamo lavoro da fare. Muoversi"
In seguito a quella notizia, sul muso dei canidi si dipinse un sorriso
"Ya ! Era ora. Andiamo a divertirci" disse Rolf tutto euforico, alzandosi dalla sedia
"Per una volta sono d'accordo con ti, mi hermano" disse Ralf, alzandosi a sua volta
"Dove andiamo di bello señor ?" chiese poi il canide, rivolgendosi al suo superiore che, nel frattempo aveva aperto la porta
"Andiamo a fare escursione a lago Landlake" disse il mammifero rivolgendo un sorriso ai due coyote "A quanto pare a mio fratello serve zampa. Muoversi" concluse uscendo dalla porta
"Sì tenente Boris" risposero in coro i due canidi seguendo il mammifero
 
 
 
 

Lo studio dell’autore
 
Ciao a tutti !
Ecco qui il tredicesimo capitolo dei questa FANTASTICA storia
 
Vi confesso che mi ha fatto tribulare parecchio …
Soprattutto la parte dove entra in scena il nostro detective Bradford, che ha formulato la sua teoria ….
Voi che ne dite ? Avete capito la dinamica dei fatti ? (Spero di essere stato il più chiaro possibile) Siete d’accordo con Bradford oppure avete qualche tarlo che vi rosica in testa ?
 
Nel frattempo i nostri tre dell’AVE MARIA sono stati ritrovati ed entra in scena un nuovo trio al completo
Che ne pensate ?
E Julia e CROC riusciranno a scappare oppure no ?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo
 
Intanto, un ringraziamento a Plando, Redferne e EnZo per le loro recensioni nei capitoli precedenti.
Un grazie anche a Freezshad che ha cominciato a recensire i capitoli precedenti, fai pure con calma ;)
Grazie anche a te e anche agli altri lettori che stanno continuando a leggere la mia storia
 
Do svidaniya XD
 
J. Conrard
 

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Capitolo 14
*** La fuga ***


Capitolo 14
La fuga


“Hai sentito anche tu, vero ?" chiese Julia rivolgendo uno sguardo preoccupato al suo amico che confermò con un cenno del capo
"Li hanno già ritrovati" disse la leporide voltandosi a guardare verso la foresta "non ci metteranno molto a trovare anche noi ... e a farcela pagare cara per quello che abbiamo fatto ai loro compagni"
 
C'era paura e preoccupazione in quella frase
Se quei 3 buffoni erano riusciti a spaventarla a sufficienza e a minacciarla di morte, nonostante fossero un branco di idioti, la piccola leporide non poteva far a meno di pensare al trattamento che gli altri compagni delle tre iene le avrebbero riservato
Che cosa le avrebbero fatto ? Che cosa avrebbero fatto a CROC ? L'avrebbero dissezionato o peggio ?
 
La coniglietta si voltò nuovamente verso la creatura, con uno sguardo pensieroso e preoccupato
Non poteva certo lasciarlo al lago Landlake. Anche se sapeva cavarsela da solo, prima o poi quel gruppo di animali avrebbe trovato un modo per catturarlo. Doveva portarlo in un posto sicuro e l'idea arrivò in un baleno
"Vieni CROC. È meglio muoversi. Ti porto a casa mia, lì sarai al sicuro" disse Julia cominciando a incamminarsi sul Vecchio Ponte, per poi rendersi conto che CROC era rimasto fermo, seduto al suo posto a fissarla con uno strano sguardo
"Avanti CROC" lo incitò la coniglietta con un gesto della zampa
La creatura, senza rispondere, guardò prima la foresta e poi la coniglietta, dopodiché mosse lentamente il capo a destra e sinistra
 
Dire che Julia rimase sorpresa da quella risposta è dir poco
Il piccolo mammifero inclinò il capo e, con un espressione dubbiosa, si diresse verso la creatura
"Come sarebbe a dire no ..." disse Julia poggiando la zampina su quella enorme del mostro che la guardò con uno sguardo triste. Rimasero così per un paio di minuti, finché il mostro non scosse la testa e allontanò delicatamente, con il dorso della zampa, la piccola leporide di un paio di metri
 
"CROC che stai facendo ? Non vorrai mica affrontare da solo quei brutti ceffi !" disse Julia sorpresa dalla reazione del mostro, cercando di impuntare le zampe posteriori nel terreno, senza successo. Per tutta risposta la creatura, dopo che Julia si fu girata a guardarla, mosse la testa in avanti, come a voler incitare la coniglietta ad andare via e a lasciarla indietro
"Io non ti lascio da solo. Non ho paura di quegli animali" disse risoluta la leporide, sbattendo una zampa per terra
"Ascolta, so che ti preoccupi per la mia incolumità e di questo te ne sono grata" disse Julia riavvicinandosi lentamente a CROC
"Ma non permetterò che quegli animali ti catturino e ti facciano del male" continuò la coniglietta poggiando la zampina sul dorso della zampa ruvida della creatura
"Mi hai salvato due volte la vita. Permettimi di ricambiare" concluse il piccolo mammifero incrociando gli occhi giallo ambra del suo amicone
"Fidati di me. Io non ti lascio da solo. Puoi far tutto quello che vuoi, non ti libererai tanto facilmente di me" concluse Julia rivolgendo un sorriso al suo amicone
 
CROC nel frattempo era rimasto esterrefatto dalla reazione di quel piccolo mammifero che il destino aveva deciso di fargli incontrare. Era un baule pieno di sorprese che non smetteva mai di stupirlo
La sua amica era decisa ad arrivare fino in fondo ad ogni costo e questo, purtroppo, la portava a non considerare alcuni particolari molto importanti .... particolari che CROC decise di ricordarle
 
Così alzò la zampa e si auto-indicò, spiccicando alcune parole
"IO ... PAURA" continuò poi indicando la sua amica "PAPÀ E MAMMA"
La leporide rivolse uno sguardo stupito verso CROC, rimanendo in silenzio per alcuni minuti
"Già ... hai ragione. Se i miei genitori o altri animali dovessero vederti, scoppierebbe il putiferio" disse Julia mordendosi il labbro inferiore
 
Come avrebbe fatto a portarlo a casa e, sopratutto, a nasconderlo. Un animale verdognolo alto quattro metri, non sarebbe passato di certo inosservato
Ma non poteva nemmeno lasciarlo al lago Landlake. Quegli animali l'avrebbero catturato sicuramente o addirittura ucciso
La leporide scosse la testa per scacciare quel brutto pensiero
No. Avrebbe trovato una soluzione. Non poteva e non VOLEVA abbandonarlo.
Così si mise a riflettere per riuscire a trovare una soluzione al problema e, in men che non si dica, la soluzione arrivò
 
La coniglietta schioccò le dita e rivolse un sorriso al suo amicone
"Ti puoi ancora mimetizzare, vero ?" chiese speranzosa la leporide
La creatura non rispose. Decise che una lezione pratica sarebbe stata più che sufficiente. Così, pian piano il colore della sua pelle cominciò a sbiadirsi, passando dal verdognolo scuro al bianco che poi man mano divenne sempre più trasparente, finché la figura del mostro non sparì nel nulla
Julia nel frattempo, era rimasta di sasso
Vedere di persona le FANTASTICHE capacità del suo amico era qualcosa di ... di ... non riusciva nemmeno a trovare la parola
 
Così, dopo essersi ripresa dallo stupore, la coniglietta chiese "CROC ? Sei ancora lì ?"
Per un minuto calò il silenzio. Soltanto le foglie degli alberi mosse dal vento e il rumore delle onde del lago che si infrangevano sulle rive dell'isolotto davano voce al paesaggio
Possibile che se ne fosse andato ?
"CROC ? Se è un altro dei tuoi scherzi, giuro che mi arrabbio sul serio stavolta" disse la leporide avvicinandosi al luogo in cui precedentemente si era seduto il mostro, sperando che fosse rimasto lì immobile
Che sorpresa, quando si rese conto che, tastando l'area dove pensava si trovasse ancora CROC, non sentì nulla al tatto
 
Non vi nascondo lo stupore della leporide che, partendo dal luogo in cui la creatura era sparita, cominciò a girovagare con cautela, protendendo le zampe in avanti per riuscire a individuare il mostro che, nel frattempo, invisibile agli occhi della coniglietta, si era seduto silenziosamente alle spalle di Julia, mentre quest’ultima era impegnata a sondare il terreno davanti a lei
Una volta accomodatosi, non molto lontano dal secondo pilastro del ponte, la creatura distese per terra il muso di profilo orizzontalmente, per tutta la lunghezza dell’ingresso che permetteva di salire sul Vecchio Ponte e attese pazientemente
 
Ad un certo punto, mentre si stava dirigendo verso l'entrata del Vecchio Ponte, le zampe della coniglietta tastarono qualcosa ... qualcosa di invisibile Sembrava un oggetto ruvido molto lungo, appoggiato per terra
Inoltre, verso la fine, si sentiva dell'aria che usciva ed entrava: sembrava un respiro regolare
Sul volto della coniglietta si dipinse un sorriso
Alla fine l'aveva trovato e a confermare la sua risposta, la leporide udì una piccola risata profonda
"WOW" riuscì solo a dire Julia, mentre continuava a tastare l'oggetto, che probabilmente era il muso della creatura
"CROC, questa è una cosa fantastica" affermò la coniglietta cominciando a punzecchiare con il dito la superficie dura e invisibile del mostro
Finché non toccò qualcosa di più molle e, subito dopo si sentì un gemito di dolore
 
La coniglietta, colta alla sprovvista da quella reazione, indietreggiò velocemente. Infatti, dopo pochi secondi, riapparve la figura di CROC, con il suo solito colorito verdognolo, mentre si teneva con una zampa l’occhio sinistro ancora dolorante
Solo in quel momento Julia capì che cosa aveva fatto. Il piccolo mammifero diventò subito rosso per l’imbarazzo e cercò di articolare una frase logica
“Oh … per tutti i cracker al formaggio. CROC, scusami tanto” disse la leporide avvicinandosi al suo amicone per verificare le sue condizioni
“Ti ho rovinato anche l’occhio buono. Ma anche tu ! Perché non te ne stavi fermo e immobile dove ti avevo visto l’ultima volta ?” continuò la leporide passando da preoccupata ad arrabbiata “Questa te la sei cercata ! Non ti azzardare a rifarlo mai più” concluse la coniglietta rivolgendo uno sguardo severo verso la creatura
 
CROC nel frattempo, tenendosi la zampa sull’occhio dolente, ascoltò la coniglietta senza proferire parola. Una volta che la sua amica terminò la sfuriata, cominciò a ridere sommessamente
La coniglietta rimase basita per alcuni secondi per poi seguire a ruota il suo amicone
Solo in quel momento Julia si rese conto dello straordinario legame che c’era tra lei e CROC. Sembrava che si conoscessero da una vita e nonostante fossero così diversi, entrambi erano sicuri che NIENTE e NESSUNO li avrebbe mai divisi. Ma si sa, l’ultima parola spetta al DESTINO, le cui vie sono incomprensibili e, a volte, inaspettate oltre che dolorose
 
Una volta finito di ridere, la coniglietta rivolse uno sguardo divertito alla creatura, per poi scuotere la testa
“Avanti. Sarà meglio muoversi. Alza quel tuo sederone verdognolo da terra e seguimi” disse la leporide trattenendo una risatina e cominciando ad avviarsi lungo il Vecchio Ponte
Nel frattempo CROC si era alzato lentamente, rivolgendo uno sguardo infastidito verso la sua amica
Non gli era piaciuto come aveva chiamato il suo didietro … insomma non era tanto grosso
Così, mentre si stava incamminando anche lui verso il ponte, CROC si voltò per l’ultima volta dietro di se, ammirando quella che era stata la sua casa (se così si poteva chiamare un luogo di solitudine e tristezza) prima di incontrare Julia. Dopo pochi secondi scosse la testa e, voltatosi raggiunse velocemente la sua amica che l’avrebbe portato in un posto sicuro. Un posto che avrebbe potuto chiamare CASA … per davvero stavolta



Intanto nella foresta …
 
“Niente da fare, non si stacca”
“Beh … se provassi a fare leva”
“Non sono un’idiota Black. Ti ricordo che ho imparato come si fa a smontare una bomba al buio usando solamente una spilla da balia e una caramella. Credo di poter riuscire a liberarli senza problemi”
“Certo … questo non lo metto in dubbio”
“A me sembrava il contrario”
“Invece di parlare e di fare l’offeso, perché non pensi a una soluzione ? Mi cominciano a far male le spalle sai”
“Se qualcuno la smettesse di distrarmi ogni volta, avrei già risolto il problema …”
"D'accordo. Ma sbrigati ... sai non è che le tue zampe profumino proprio di rose"
"Oh poverino ... ha il naso delicato lui"
 
Chiunque si sarebbe addentrato nella foresta, avrebbe assistito a una scena davvero esilarante che aveva come protagonisti due animali, per la precisione, un lupo grigio e un orso polare
Xever era seduto a cavalcioni sulle spalle di Black, mentre cercava con il suo coltello di tagliare la base dei bozzoli che erano collegati al ramo dell'albero
"Niente da fare. Qualunque cosa sia è davvero resistente" disse il lupo grigio allontanando la lama e constatando che non aveva nemmeno scalfito la superficie del contenitore
"Ci manca solo da provare il C4" concluse Xever riponendo il coltello nel fodero
 
"Allora signori .... vedo che non avete risolto nulla" disse improvvisamente una voce, cogliendo di sorpresa i due animali
"Capitano Bradford" disse l'orso polare voltandosi di 180 gradi facendo sbattere la testa del lupo contro un ramo sporgente
"Ouch ... e stai attento !" rispose il lupo tenendosi una zampa sulla fronte e calciando con il tallone, la spalla dell'orso per poi rivolgersi alla tigre
"Signore, le ho provate proprio tutte. Ma questi cosi non vogliono saperne di venire giù. L'unica soluzione rimasta sarebbe l'esplosivo"
La tigre non disse nulla e avanzò lentamente verso l'orso polare con in spalla il lupo grigio, per poi superarli
"Signori devo comunicarvi una cosa" disse improvvisamente serio il grosso felino, dietro le spalle dei suoi soldati
"Credo che il prototipo si sia clonato o riprodotto e adesso abbiamo a che fare con un secondo essere non identificato oltre al prototipo CR-0C"
"Che cosa ?!" esclamò Black voltandosi verso il capitano, facendo sbattere per la seconda volta, la testa di Xever contro un altro ramo
"Ouch ... ho detto di fare attenzione" disse il canide calciando di nuovo la spalla dell'orso, per poi chiedere alla tigre "È sicuro di quello che dice signore ?"
 
"Se devo essere sincero ...." affermò il grosso felino guardando per terra "non del tutto. Ci sono ancora parecchi tarli che mi rodono in testa. L'unica certezza che ho è che quello zainetto rosa e questo cellulare" disse tirando fuori da una tasca della sua uniforme l'apparecchio "sono la chiave di tutto"
I due animali non dissero nulla mentre Bradford si diresse nuovamente verso i suoi soldati, per poi superarli una seconda volta
"Comunque Fowler mi dovrà delle spiegazioni. Questo è poco ma sicuro. Inoltre sta arrivando il tenente Boris a darci una zampa"
"Il tenente Boris ?!" esclamò esterrefatto l'orso polare voltandosi per la seconda volta verso la tigre
Xever per non farsi cogliere impreparato per la terza volta, abbassò la testa schivando il ramo della discordia
 
"Ah ... mi freghi due volte, ma non tre" disse il lupo tutto vittorioso. Peccato per lui che un terzo ramo nascosto decise di puntare un altra parte del suo corpo Infatti due piccoli ramoscelli accecarono il povero lupo
"Ouch ... Mettimi giù. Mettimi giù prima che mi ammazzi" disse il lupo dimenandosi come un matto
Ordine che l'orso decise di eseguire, posando il canide a terra
"Mentre lo aspettiamo, tenete gli occhi aperti … sopratutto tu Xever" disse la tigre trattenendo una risatina per la battuta, mentre il lupo continuava a massaggiarsi gli occhi
"Molto divertente ... apprezzo la battuta signore"
"I due prototipi potrebbero essere ancora in giro e soprattutto, smettete di comportarvi da idioti" disse Bradford allontanandosi di un paio di metri mentre l'orso polare, con uno sguardo dispiaciuto, si accertava delle condizioni del suo compagno mettendogli una zampa sulla spalla
 
"Toglimi le zampe di dosso Morte Bianca !" sbraitò il canide, scostando nervosamente la zampa del predatore
"Hai già fatto abbastanza" concluse il lupo dirigendosi verso una meta non precisa, continuando a massaggiarsi gli occhi chiusi con movimenti circolari
"Aspetta Xever non andare da quella parte, c'è ..." provò a dire l'orso venendo interrotto dal collega
"Non mi serve che mi fai da cane per ciechi. Anche se non ci vedo ho un ottimo senso dell'orientamen ..." il canide si bloccò di colpo, piegando il busto leggermente in avanti, mentre l'orso assunse sul muso un'aria di dolore, riducendo la bocca a una piccola O circolare
"C'era ... un masso .... da quella parte" disse semplicemente Black, indicando l'ostacolo contro il quale aveva sbattuto il canide: un sasso non molto grande che aveva impattato contro le parti basse del lupo
Xever rimase in silenzio per alcuni secondi, dopodiché con una vocina stridula riuscì a dire "No ... ora non c'è più" affermò il canide aggirando l'ostacolo e accasciandosi contro il tronco di un albero lì vicino



Nel frattempo alla fine del Vecchio Ponte ...
 
"Bene CROC, adesso ascoltami attentamente ...." disse Julia fermandosi lungo il sentiero che portava alla tavola calda e poi al cantiere, voltandosi verso la creatura
"Più avanti ci sono molti animali. Per non far scoppiare il caos, ti mimetizzerai e mi seguirai lentamente, senza far rumore. Prendiamo la mia bicicletta e ce la svigniamo. Capito ?"
Il mostro annuì velocemente e subito dopo scomparve nel nulla
"Ok ... speriamo che vada tutto bene" disse la coniglietta deglutendo rumorosamente, voltandosi e incamminandosi lungo il sentiero, seguita silenziosamente e invisibilmente da CROC



Sulla strada principale, non molto lontano dal lago Landlake ...
 
Una macchina scura stava viaggiando ben oltre il limite di velocità consentito
Se un agente in servizio, avesse fermato l'autovettura, oltre a una multa per eccesso di velocità, avrebbe fatto anche un controllo dell'alcol test
In quanto, dentro al veicolo, un coyote alla guida, vestito con abiti dei reparti speciali, stava cantando a squarciagola una canzone spagnola, tamburellando le zampe sul volante per tenere il tempo



Mira, Sofía,
sin tu mirada sigo,
sin tu mirada sigo.
 
Dime, Sofía-ah-ah,
cómo te mira, dime
cómo te mira, dime
 
Sé que no, sé que no
Sé que sólo
Sé que ya no soy-oy-oy-oy
 
Mira, Sofía,
sin tu mirada sigo,
sin tu mirada, Sofía.
 
Ba-Ba-Ba-Ba
Ba-Ba-Ba-Ba
Ba-Ba-Ba-Ba



Dietro al canide, seduto sui sedili posteriori, vi era un altro suo simile che, dallo sguardo che aveva sul muso, sembrava averne fin sopra le orecchie di quella canzone
"Ralf ... giuro che se non smetti di cantaren, mi lancio fuori da macchina. Cvesta è una tortura" disse Rolf tappandosi le orecchie, mentre il suo simile continuava imperterrito lo show
"Oh avanti Rolf. Smettila di frignare" disse il tenente Boris, seduto sul sedile del passeggero
"No essere così male questa canzone e poi essere arrivati" concluse il mammifero voltandosi lentamente verso il coyote
"Ya ... ma ci sentiranno arrivaren. Vacendoci saltare la copertura"
"Se proprio da fastidio a te, posso sempre strapparti orecchie ... dah ?" disse l'animale rivolgendo uno sguardo ben poco rassicurante verso il canide che si zittì immediatamente mentre Ralf continuava a cantare a squarcia gola



Mira, Sofía,
sin tu mirada sigo,
sin tu mirada
 
Dime, Sofía,
cómo te mira, dime
cómo te mira, dime
 
Sé que no, sé que no
Sé que sólo
Sé que ya no soy-oy-oy-oy
 
 
“Adelante terminamos en belleza. Todos juntos”
 
 
Mira, Sofía,
sin tu mirada sigo,
sin tu mirada, Sofía



concluse Ralf mollando il volante e voltandosi a guardare gli altri due animali, agitando le zampe per concludere in bellezza la canzone
 
“Como amo esta canción. Vedete parla di una certa Sofia che è una …” cominciò il canide gesticolando con le zampe, mentre la macchina procedeva senza che nessuno la pilotasse
Rolf scosse lentamente la testa stropicciandosi gli occhi, quando il suo sguardo venne catturato da qualcosa
Il canide socchiuse gli occhi e, dopo neanche cinque secondi, sul suo muso si dipinse il terrore
“CONIGLIETTA !!!!” urlò in preda al panico il coyote
“Conejita? No ... la canción parla de Sofía, que es una vecchia fiamma d’amor. Ma nonostante esto el cantante continua ad amarla, porque por lui ella è...” continuò Ralf, venendo interrotto per la seconda volta dal suo simile che indicò qualcosa oltre il parabrezza
“CONIGLIETTA … STRADAAAAAAAAA !!! FRENAAAAAA !!!!”
 
I due mammiferi si guardarono a vicenda perplessi, dopodiché si voltarono verso la direzione indicata dal coyote sbiancando in muso
Mentre la macchina si stava dirigendo a gran velocità, verso l'uscita della stradina che permetteva di raggiungere il lago Landlake, una piccola coniglietta dal pelo marroncino, a bordo della sua bicicletta, era uscita dalla viuzza secondaria per immettersi sull'altro lato della carreggiata. Proprio in quel momento stava sopraggiungendo la macchina con a bordo i tre animali che, rendendosi conto che di lì a poco avrebbero fatto strike, urlarono in preda al panico, mentre Ralf pigiò a fondo la tavoletta del freno e della frizione



Pochi minuti prima ....
 
Aveva il cuore che le batteva all'impazzata
Se qualcosa fosse andata storto ? Se l'avessero scoperto ? Cosa sarebbe successo ?
Scosse la testa per scacciare quei brutti pensieri. Doveva mantenere la calma e sarebbe andato tutto liscio ... almeno era quello che cercava di dirsi
 
Julia uscì dal sentiero che conduceva al Vecchio Ponte dirigendosi verso la tavola calda. La macchina dello sceriffo Bishop non c'era ancora e la sua bicicletta era dove l'aveva lasciata
Con un'ansia che la stava divorando interiormente, la coniglietta prese la sua bici sentendo delle urla e degli schiamazzi provenire dall'interno della tavola calda: probabilmente erano gli operai che avevano deciso di pranzare lì, per poi riprendere subito dopo il lavoro
Julia tirò un sospiro di sollievo. Avrebbe superato il cantiere senza essere osservata da sguardi indiscreti
 
Così, presa in zampa il suo mezzo di trasporto e salita a bordo, cominciò a pedalare allontanandosi dalla tavola calda e superando il cantiere
Giunta in prossimità dell'uscita della stradina, Julia rallentò l'andatura e voltandosi chiese preoccupata
"CROC, ci sei ?"
 
La prima regola che ci insegnano quando si attraversa la strada è quella di guardare SEMPRE a destra e a sinistra
È la regola d'oro
MAI e poi MAI distrarsi. Bisogna mantenere gli occhi sulla strada
Non sai mai che cosa ti potrebbe colpire senza nessun preavviso
 
Cosa che Julia ignorò completamente, continuando a pedalare, con la testa girata nella direzione opposta per controllare se il suo amicone la stesse seguendo, immettendosi in strada
Solo quando la leporide sentì un rumore di freni stridere e, voltandosi scorse una macchina scura che si stava dirigendo verso di lei a gran velocità, capì in che guaio si era cacciata
 
Il veicolo, nonostante stesse frenando energicamente, non accennava a diminuire la velocità e Julia non avrebbe avuto il tempo di scansarsi per evitare il colpo
Era immobilizzata. Non riusciva a fare un passo. In quel momento tutta la sua vita le passò davanti agli occhi ...
Possibile che il destino c'è l'avesse così tanto con lei ?
 
L'autovettura era ormai a pochi metri da lei e si stava avvicinando sempre di più ... sempre di più ... sempre di più ...
Finché il muso del veicolo non si fermò a pochi centimetri dal musetto della coniglietta
Una frenata da manuale. Complimenti al conducente



All'interno della macchina ...
 
I tre animali erano ancora ammutoliti e spaventati ... ma erano riusciti a evitare il peggio
Il primo a parlare fu Ralf che, cercando di mascherare la paura disse
"Beh amigos .... stavamo por commeter un animalicidio involontario. Por fortuna ho i riflessi pronti"
Nel frattempo Rolf era svenuto crollando sui sedili posteriori, mentre Boris si girò lentamente verso il canide lanciandogli uno sguardo assassino
"La prossima volta guido io e tu stare in bagagliaio legato e imbavagliato" disse scendendo dal veicolo per accertarsi delle condizioni della coniglietta, sbattendo con forza la portiera
 
La trovò ferma e immobile, a pochi centimetri dal muso della macchina
Sembrava che fosse morta. Ma come dargli torto, si era vista la morte in muso
 
"Ehi piccola ! Stare bene ?" le chiese il mammifero con un tono che sembrava più seccato che dispiaciuto
Julia si risvegliò dalla trance in cui era caduta e si voltò verso il proprietario della voce
Era una tigre siberiana grande e grossa, con una benda sull'occhio sinistro e vestiva con gli stessi abiti delle tre iene con appuntato all'altezza del cuore, un distintivo recitante tre lettere: C.P.A
 
 
Altri rinforzi ?! Bene
Dalla padella alla brace
Ma questa volta sarebbe stata più cauta
 
 
"Sì ... bene. Ci è mancato veramente poco" disse la leporide sorridendo nervosamente
"Tuoi genitori non ti avere insegnato a guardare prima di attraversare .... dah ?" le chiese il felino con uno sguardo che non lasciava trasparire nessuna emozione … metteva i brividi
"Ha - ha ragione. È stata colpa mia. Mi scusi" disse Julia cercando di sembrare il più dispiaciuta possibile
Il grosso felino rimase in silenzio per un paio di secondi
"Dah ... per fortuna no ti sei fatta male. Altrimenti avremmo dovuto usare cucchiaino per raccoglierti" disse il predatore con una leggera risatina
"Ma per tua fortuna noi avere autista molto esperto. Prossima volta, però, tieni occhi aperti"
"Certamente. Ora mi scusi ma devo proprio andare" disse la leporide, prendendo la bicicletta e avviandosi lungo la strada
"Arrivederci" concluse voltandosi a salutare il predatore che ricambiò con un cenno del capo
 
Una volta che la coniglietta si fu allontanata abbastanza, la tigre ridusse l'occhio destro a una piccola fessura
Quel piccolo mammifero non lo convinceva per niente. Nascondeva qualcosa ... o forse era la sua impressione
"Stupida mocciosetta" disse Boris aprendo la portiera dell'auto e accomodandosi sul sedile del passeggero
"Allora señor, nulla di grave ?" chiese Ralf al suo superiore, mentre cercava di far rinvenire Rolf che era ancora svenuto
 
"Dah ... nulla di grave. Ma piccola coniglietta avere qualcosa di strano e difficilmente io sbagliare prima impressione" affermò il predatore con uno sguardo perplesso guardando lo specchietto retrovisore, dove il piccolo mammifero era ormai sparito
"Secondo mi, era solo spaventata, dopo aver visto la morte in muso …
Avanti mi hermano. Sveglia !” disse Ralf mollando un ceffone sul muso del suo simile che non sortì l'effetto sperato
"El peggio è passato"
"Lascia stare Rolf. Pensare dopo a lui, ora muoviamoci. Mio fratello ha bisogno di noi"
"D'accordo señor" disse il canide sistemandosi al posto di guida e accendendo la macchina
 
"Ah ... ultima cosa" affermò la tigre rivolgendo uno sguardo ben poco rassicurante verso il canide
"Se prossima volta ti azzardi a mettere di nuova canzone io ti ..."
"Spezzo in due" completò il canide alzando gli occhi al cielo
"No. Ti faccio ingoiare CD e poi ti spiezzo in due" preciso il felino mentre il furgone si immetteva nella stradina, dirigendosi verso la tavola calda
 
I tre animali, però, non si erano resi conto che vicino all'uscita della stradina secondaria, sul margine della strada, qualcuno aveva assistito a tutta la scena. E a voler confermare questo, comparvero due spie color giallo ambra a 4 metri d'altezza
 
Che spavento gli aveva fatto prendere quella smemorata di Julia. Per fortuna non era dovuto intervenire a salvarla una terza volta
Inoltre, aveva ascoltato con interesse la conversazione tra la sua piccola amica e quella tigre siberiana ... che non gli piaceva per niente
Quel grosso felino aveva lo stesso identico odore delle tre iene che aveva sistemato nella foresta. E lui aveva imparato benissimo che gli animali che emanavano QUEL TIPO di odore lavoravano per un animale che conosceva fin troppo bene
 
IL MOSTRO CON LA MASCHERA NERA lo stava cercando ... ma questa volta le cose sarebbero andate diversamente
Non gli avrebbe più permesso di fargli del male
Ora era LIBERO e aveva trovato un AMICA e LUI non gli avrebbe portato via tutto una seconda volta
Avrebbe combattuto per difendere ciò che gli era più caro
 
A proposito di amica ...
CROC si voltò verso la direzione in cui si era allontanata Julia
Riusciva a sentire il suo odore e, purtroppo per lui, doveva raggiungerla ... e di corsa
Così, dopo un profondo respiro, la creatura si mise in marcia




Lo studio dell’autore
 
Ecco a voi il 14 esimo capitolo della storia … che stranamente non mi ha fatto tribulare XD
Julia ha avuto veramente un’idea geniale
Portiamo a casa un mostro alto 4 metri e a cui un’organizzazione segreta sta dando la caccia. Che cosa mai potrebbe andare storto ? XD
A parte Ralf che canta SOFIA XD
 
Lo scopriremo nel prossimo capitolo, dove assisteremo all’Esodo di CROC verso CASA HOPPS … e poi vedremo anche come se la caveranno Judy e Nick con Sheldon (risate garantite)
 
Prima di salutare un ringraziamento a Mr. Creepy, Plando, EnZo e Redferne per le loro recensioni nel capitolo precedente e un grazie anche a chi sta continuando a leggere la mia storia
Un salutone
 
J. Conrard

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Capitolo 15
*** Lungo la strada di casa ***


Capitolo 15
Lungo la strada di casa
 
 
 
Si voltò per vedere che fine aveva fatto quella macchina scura. Riuscì a scorgerla mentre svoltava nella stradina che permetteva di raggiungere il lago Landlake
Non si era sbagliata. Quegli animali erano senza ombra di dubbio altri rinforzi
Non solo indossavano la stessa divisa delle tre iene, ma quella tigre siberiana metteva una paura e un timore fuori dal comune
Le era rimasto impresso il suo sguardo. Uno sguardo glaciale, che non lasciava trasparire nessuna emozione. Uno sguardo che solo un cattivo senza scrupoli poteva avere
 
Per fortuna, questa volta era riuscita a gestire meglio la situazione … anche se con molta fatica
Aveva paura di ripetere gli stessi errori che aveva commesso con le tre iene per poi ritrovarsi di nuovo in pericolo
Ma grazie a un autocontrollo di ferro, che neanche lei sapeva di avere, era riuscita a non far trasparire nulla e a non fornire indicazioni rilevanti sul suo conto
 
Così, mentre pedalava, sul muso di Julia si formò un sorriso. Era fiera di sé stessa e anche CROC sarebbe stato orgoglioso di lei
 
 
Già … CROC …
Aspetta un momento
Lui dov’era finito ?
Pensò la coniglietta in preda al panico, fermandosi in spazio sterrato al margine della strada principale, che fungeva da piazzola di sosta e voltandosi indietro
 
 
Possibile che fosse stato catturato ?
No … sicuramente avrebbe sentito un gran trambusto, contornato da urla di terrore e di panico
La soluzione più logica era che fosse rimasto indietro ad aspettare che le acque si calmassero per poi mettersi in marcia. Sicuramente era per strada. Ma ci avrebbe messo un bel po’ di tempo a raggiungerla, data la sua enorme mole e la lunga distanza che la coniglietta aveva percorso
Infatti la piccola leporide, mentre era immersa nei suoi pensieri, non si era resa conto di quanta strada avesse fatto
L’unica soluzione era fermarsi e aspettarlo pazientemente
 
“Scusami tanto CROC” disse Julia appoggiando la bicicletta sulla staccionata in legno, che delimitava un capo di carote, per poi appoggiarsi alla recinzione in legno
 
 

Intanto sulla strada, sotto il sole cocente …
(Colonna sonora, fino a che CROC non si accascia a terra:                           Ice Age – Opening Travel Music)


Basta. Non ce la faceva più. Aveva il fiato corto e inoltre c’era un caldo pazzesco. L’asfalto gli stava letteralmente cuocendo le zampe posteriori. Era veramente una sfortuna non avere quei rettangolini sotto le piante dei piedi, almeno l’avrebbero protetto, in parte, dal calore rovente
 
Ma perché non era rimasto su quell’isolotto bello umido e all’ombra ?
Oh … certo. Gli animali del MOSTRO CON LA MASCHERA NERA … quanto potevano essere fastidiosi e insistenti …
Non come la sua piccola amica. Quando si metteva in testa qualcosa niente e nessuno la poteva fermare
Se era veramente preoccupata per lui e per la sua incolumità, avrebbe potuto portarlo a casa sua in un’ora meno calda
Non quando c’erano 35 gradi all’ombra
Ombra …
Quanto avrebbe voluto trovare uno spiazzo al fresco sul quale riposarsi. Non era mai andato d’accordo col caldo
 
Così, con la lingua a penzoli e le zampe ormai cotte al punto giusto, CROC stava cercando di non crollare a terra, in mezzo alla strada … anche perché se fosse svenuto sulla via principale, nessuno l’avrebbe visto
Avrebbe fatto quattro chiacchiere con Julia dopo … sempre se l’avesse raggiunta …
 
Era sul punto di gettare la spugna, quando in lontananza intravide un piccolo mammifero, dentro una piazzola di sosta, appoggiato a una staccionata. Aguzzò meglio la vista per assicurarsi che il caldo non gli avesse annebbiato quella parte di cervello ancora funzionante e quello che vide lo riempì di felicità come non mai
Così, con le ultime energie che gli rimanevano in corpo, si diresse velocemente verso la piccola figura, per poi accasciarsi a terra, sulla piazzola di sosta, con sonoro tonfo
 
 

Nella piazzola di sosta, pochi secondi prima …
 
Era impegnata ad osservare la strada principale, guardando continuamente a destra e a sinistra. Nessun veicolo all’orizzonte
Non c’era da stupirsi. Era quasi ora di pranzo
Quanto avrebbe voluto mettere sotto i denti qualcosa di commestibile. Purtroppo il vecchio ricordo del suo zainetto contenente viveri e bevande, sfiorò la mente della coniglietta che sospirò profondamente mentre il suo stomaco reclamava la fame
 
Quanto avrebbe voluto mangiarsi un bel pasticcio di carote bello fumante preparato da sua madre o una bella lasagna alle verdure con contorno di patate lesse e bersi un rinfrescante succo di carota
L’immagine di quei succulenti piatti si palesarono di fronte agli occhi della coniglietta che, senza accorgersene, cominciò a sbavare lentamente, per poi scuotere velocemente la testa
Ma quanto ci stava mettendo ad arrivare ? Stava diventando vecchia …
 
Ad un certo punto, non molto lontano dalla leporide, si sentì una specie di tonfo e subito dopo si sollevò un gran polverone, come se qualcosa di grosso fosse stato lanciato per terra. La coniglietta si voltò verso la direzione del rumore venendo investita da una coltre di polvere marrone. Mosse velocemente a mo di tergicristallo, la zampa destra per cercare di scorgere la figura o l’oggetto che aveva causato tutta quella confusione … non trovando però nulla
 
Julia assunse uno sguardo perplesso, grattandosi la testolina. Nel frattempo, la nube si andava pian piano dissolvendo e i minuscoli frammenti di sterrato cominciarono a posarsi sul terreno definendo una strana forma. Non era lineare ma sembrava essere la figura di una specie di animale con una lunga coda e un muso molto allungato puntato verso la direzione della coniglietta
Possibile che fosse lui ?
 
“CROC ? Sei tu ?” chiese timidamente il piccolo mammifero
Dopo neanche 5 secondi, comparvero due occhi giallo ambra, non molto distanti dal suolo per poi essere seguiti da uno sbuffo molto rumoroso
Sul muso della coniglietta si dipinse un sorriso “Alla fine ce l’hai fatta ! Ma perché ci hai messo così tanto ?”
I due occhi giallo ambra si ridussero a due fessure, seguiti da un paio di parole sommesse
“IO … GROSSO … CALDO … FATICA … MOLTA”
La coniglietta rimase in silenzio per un paio di minuti per poi scoppiare a ridere
Di fronte a quella reazione della sua amica che dimostrava di non tenere affatto alla sua incolumità e alla sua salute, comparve, a mostrare tutto il suo disappunto, solo la testa della creatura
“NIENTE … RIDERE” disse CROC cercando di essere il più minaccioso possibile
 
“Sì sì. Hai ragione, scusa … è solo che …” disse la leporide rivolgendo uno sguardo al suo amicone per poi sbiancare in muso
“Ma sei impazzito CROC !” disse Julia dirigendosi a gran velocità verso il suo amicone, cercando di coprire con il suo corpicino l’enorme muso della creatura “diventa di nuovo invisibile. Altrimenti qualcuno ti vedrà”
Ordine che il mostro eseguì prontamente, facendo rimanere visibili soltanto gli occhi
“SCUSA” disse in seguito CROC abbassando gli occhi per terra
La coniglietta si voltò verso la creatura e per tranquillizzarla le accarezzò la parte invisibile vicino all’occhio destro
“Non ti preoccupare … è tutto a posto” disse con un gran sorriso Julia “Avevo paura che quegli animali ti avessero catturato” aggiunse sinceramente preoccupata la leporide
L’occhio destro del mostro si alzò, incrociando gli occhi azzurro chiaro della sua piccola amica
Era spaventata e impaurita, così decise di tranquillizzarla
“IO NO PAURA … DI ANIMALI … MA DI MOSTRO … CON MASCHERA NERA”
“Un mostro con una maschera nera ?” chiese dubbiosa Julia “Intendi dire che c’è lui dietro a tutto questo ?”
“SÍ” rispose semplicemente CROC
“E tu non sai chi sia questo animale ?”
“ANIMALE … PERICOLOSO”
 
Julia si morse il labbro inferiore. Doveva portarlo al più presto a casa e, una volta lì, avrebbe scoperto chi era questo fantomatico animale
“Non ti preoccupare. Andrà tutto bene” affermò la coniglietta accarezzando una seconda volta il suo amicone, per poi allontanarsi
“Forza ! Casa mia non è molto distante. Mettiamoci in marcia !”
“CALDO …” piagnucolò il mostro
“E va bene … ci riposiamo 5 minuti e poi ripartiamo. Sei contento ?”
Una risata profonda confermò la risposta alla domanda della coniglietta che alzò gli occhi al cielo
 
 

Intanto al lago Landlake …

La macchina scura parcheggiò non molto lontano dalla tavola calda per poi arrestarsi del tutto
“Bene señor “ disse Ralf togliendo le chiavi dal cruscotto del veicolo “Ahora che facciamo ? Vamos a prender un caffè ?” concluse il lupo indicando la tavola calda. Boris si girò lentamente verso il coyote lanciandogli uno sguardo ben poco rassicurante

“Forse dopo …” affermò il canide, abbassano lo sguardo e facendo finta di tossire per cambiare argomento
“Allora … immagino che abbia un piano”
“Dah” rispose solamente il grosso felino
“E sarebbe così gentile da dirlo anche a nosotros ?” chiese Ralf indicando prima lui e poi il suo simile
“Magari glielo dico dopo a lui …” affermò il canide rivolgendo uno sguardo a Rolf che era ancora svenuto sui sedili posteriori
 
La tigre si voltò a guardare il canide privo di sensi per un paio di secondi. Dopodiché, senza nessun preavviso, lo accalappiò per la collottola e gli girò la testa di profilo. Mentre con la zampa sinistra teneva ferma la testa del coyote, il grosso felino lubrificò l’indice della zampa destra con la propria saliva. Il passo successivo, forse quello più disgustoso, fu inserire il dito bagnato dentro l’orecchio del coyote, compiendo movimenti circolari e attendere la sua reazione
 
Dopo neanche un minuto, Rolf spalancò di colpo gli occhi, staccando la testa dalla presa della tigre e cominciando a urlare in preda al panico
“Für das Elend. Che schifo ! Il lecco-orecchio no !” urlò il canide inclinando la testa di lato colpendo, a intervalli regolari, il lato opposto del cranio, per tentar di far uscire la bava che gli era entrata nell’orecchio. Mentre un brivido gli percorreva tutta la colonna vertebrale fino alla punta della coda
 
“Bene. Ora che Rolf è sveglio, ecco mio piano” disse tranquillamente il grosso felino voltandosi a guardare Ralf che nel frattempo aveva una smorfia schifata e terrorizzata sul muso
“Mio fratello si trova su isolotto e ha bisogno di nostro aiuto. Portate armi piccole e non letali, così no attireremo attenzione. Li troviamo e vediamo che succede. Muoversi” terminò la tigre aprendo la portiera e scendendo dal veicolo, lasciando da soli i due coyote
 
“Beh … quando dicevano che era un tipo de pocas parole, non scherzavano” disse Ralf voltandosi a guardare l’altro canide,ancora scioccato in muso, per poi scoppiare a ridere
“Comunque mi hermano … avresti dovuto vedere il tuo muso. Qualcosa de maravillioso”
Per tutta risposta il secondo coyote, guardò con uno sguardo furente il suo simile per poi acchiapparlo per il collo, con entrambe le zampe, cominciando a strangolarlo
“Hässliche Tasche von spanischen Flöhen. Io ammazzare te. Cvesta tutta colpa tua !” urlò in preda alla rabbia Rolf
“Mi hermano ragiona … como faresti senza di mi ? Sono pur sempre ton hermano. Mamma non sarebbe contenta di questo” riuscì a dire Ralf cercando di allentare la presa del suo simile, per poi aggiungere
“E poi te despiacerebbe repeter la prima parte della frase … lo sai che non capisco il tedesco”
“AAAAAAAAAAHHHH !” esclamò Rolf in preda alla rabbia stringendo ancor di più la presa e sballottando più violentemente il suo simile
 
La piccola rissa venne interrotta fortunatamente, da un ticchettio provenite dal vetro oscurato anteriore, di fianco al sedile del conducente. I due coyote si guardarono perplessi a vicenda, finché Ralf non si decise ad abbassare il finestrino con Rolf che continuava a tenerlo saldamente per il collo
Davanti ai due coyote si palesò il muso, tutt’altro che felice e rassicurante, del tenente Boris che guardò con uno sguardo seccato i due predatori
“Si ?” chiesero in coro i due canidi con un sorriso
“Se avete finito di fare idioti, scendete immediatamente da macchina o giuro che strozzo tutti e due … dah ?”
“Arriviamo subito” disse Ralf rialzando il finestrino per poi scendere, pochi secondi dopo, insieme a Rolf
“Bene. In marcia” affermò il tenente Boris dirigendosi verso il sentiero che portava al Vecchio Ponte seguito silenziosamente, a ruota, dai due canidi
 
 

Intanto sulla strada principale …
 
Sulla via principale, al margine della strada, un piccolo animale stava pedalando a bordo della sua bicicletta. Il mammifero in questione, era una coniglietta dal pelo marroncino. Sembrava tutto normale …
 
Ma chiunque avesse incrociato quella piccola leporide si sarebbe reso conto che sul suo muso vi era dipinto uno sguardo preoccupato e ansioso. Infatti la coniglietta, durante la sua marcia, continuava a guardarsi indietro nervosamente come se qualche animale con cattive intenzioni, la stesse seguendo silenziosamente e a distanza
 
Era questa la situazione che stava vivendo Julia in quel preciso momento
Mentre continuava a pedalare, si voltava bruscamente indietro per ascoltare se il suo amicone la stesse seguendo. Infatti dietro alla coniglietta, si sentiva uno strano rumore: un suono regolare, come se un intero esercito stesse marciando compatto e sincronizzato. Il tutto era contornato da una specie di sbuffo, come se qualcuno stesse cercando di riprendere fiato
CROC si trovava esattamente in quello stato
 
Non era servito a nulla lamentarsi. Dopo che erano passati 5 minuti precisi la sua amica l’aveva COSTRETTO ad alzarsi da terra e a riprendere la marcia … sotto quel sole cocente e in più a stomaco vuoto
Adesso che ci pensava bene … da quando aveva incontrato quei due animali sulla barca, intenti a raccogliere quegli strani oggetti galleggianti, non aveva messo niente sotto ai denti
E un brontolio proveniente dal suo stomaco gli ricordò quanto fossero vere quelle parole
Anche se lungo la strada si fosse fermato per cercare qualcosa da mangiare … quella piccola volpe, travestita da coniglio, se ne sarebbe subito accorta e gli avrebbe fatto una bella lavata di capo. Doveva stringere i denti e continuare a seguire Julia. Una volta arrivato a destinazione avrebbe messo sotto i denti qualcosa … o qualcuno
Questo era l’obbiettivo che si era preposto la creatura … peccato per lui che di lì a poco avrebbe subito cambiato idea
 
 
(Colonna sonora, fino al cambio di paesaggio:                  Send me on my way di Rusted Root)


Infatti i due animali passarono lungo una recinzione in legno che delimitava un gigantesco frutteto, dove vi erano degli enormi alberi da frutto di ogni tipo. Julia continuò per la sua strada, tagliando avanti, mentre CROC cominciò a rallentare il passo per poi fermarsi del tutto vicino alla staccionata, osservando il meraviglioso e succulento paesaggio di fronte a lui, mentre il suo stomaco brontolò rumorosamente
Un’idea gli balenò per la testa … un idea folle ma che poteva funzionare
Si voltò a guardare Julia, che nel frattempo continuava a pedalare e poi guardò, per un paio di secondi, quello che sarebbe stato il suo buffet
Mah sì … se avesse fatto in fretta e in silenzio, la sua piccola amica non si sarebbe accorta di nulla
Così, facendo attenzione, scavalcò con facilità la recinzione in legno per poi dirigersi, a gran velocità, verso i primi alberi da frutto
 
Sulla strada, nel frattempo, Julia era immersa nei suoi pensieri
Una volta arrivata a casa avrebbe dovuto nascondere il suo amicone. Ma dove ?
Non poteva certo presentarlo alla sua famiglia
Come avrebbero reagito ? Si sarebbero spaventati ? Papà avrebbe chiamato la polizia o peggio l’esercito ?
Era queste le domande che la preoccupavano e che la spaventavano
Scosse energicamente il capo per scacciare tutti quei brutti pensieri
Era inutile fasciarsi la testa ancor prima di cadere. Era molto intelligente, avrebbe trovato senza dubbio una soluzione
 
Ad un certo punto la piccola leporide venne riportata alla realtà, quando sentì dietro di lei un forte fruscio e il rumore di rami che si rompevano. Julia si fermò al margine della strada e si voltò dietro di lei
Vento non ce n’era … e allora quel rumore di rami mossi da una forte brezza ? Stava forse per arrivare un tornado ?
Cominciò a guardarsi intorno in cerca di indizi finché non notò qualcosa di molto curioso. Il suo sguardo venne catturato da alcuni alberi da frutto che oscillavano violentemente nel frutteto del vecchio Greg
 
“Strano …” disse Julia tutta pensierosa continuando ad osservare il campo “Greg non ha mai utilizzato una scuotitrice per raccogliere i frutti. Diceva sempre che quelle trappole mortali rovinavano i suoi prodotti” affermò la coniglietta avvicinandosi alla recinzione in legno
Improvvisamente lo sguardo della piccola leporide venne catturato da una serie di trecce non molto distanti da lei
Una grande scia di fili d’erba calpestati si faceva strada fino al frutteto, e a giudicare dalla larghezza della pista, sembrava essere un animale bello grande
Un terribile pensiero si insinuò nella mente della coniglietta
 
“CROC ?” chiese la leporide ad alta voce sperando di ricevere una risposta da parte della creatura
“Ci sei ?”
Silenzio assoluto
Proprio la risposta che non voleva sentire
Julia guardò verso il frutteto e con fare impanicato appoggiò la bicicletta alla recinzione e, dopo aver superato la staccionata con un balzo, si diresse a gran velocità verso gli alberi da frutto
“Giuro che questa non glielo faccio passare liscia. Speriamo che non lo veda nessuno”
 
La coniglietta raggiunse rapidamente il frutteto, che si disponeva in file verticali. Ogni linea era formata da una decina di alberi da frutto, molto alti e con un grande tronco curato, bello lucido e senza nessun graffio. Il vecchio Greg trattava quegli alberi come fossero tutti figli suoi e guai se beccava qualche animale non autorizzato a girovagare nella sua proprietà e a disturbare i suoi piccoli
Chi osava attraversare la recinzione senza il suo esplicito consenso, avrebbe fatto i conti con il suo fucile. Non era un animale con il quale si doveva scherzare
Dopo aver superato una serie di ciliegi molto alti, spogliati dei loro preziosi frutti e con molti rami rotti oltre a numerosi graffi sui tronchi, Julia lo trovò disteso a pancia in su, alla base di due grossi peschi, mentre con la coda scuoteva energicamente i tronchi degli alberi
In questo modo, le forti vibrazioni facevano cadere i preziosi frutti che poi venivano raccolti nella bocca della creatura
Adesso sì che l’avrebbe sentito …
 
“CROC !!” urlò la leporide con quanto fiato gli rimaneva in corpo. Era veramente arrabbiata
Il mostro si fermò di colpo e si girò lentamente verso la proprietaria di quella voce, con la bocca ancora aperta, straripante di pesche
La coniglietta rimase in silenzio per un paio di minuti, dopodiché disse
“CROC … mi vuoi spiegare che cosa ci fai qui ?”
“MMM … ARRR … MMM” disse la creatura alzandosi lentamente da terra, cercando di non perdere il prezioso carico, con la bocca aperta e gesticolando con le zampe
“Ti dispiacerebbe ingoiare e poi parlare ?” chiese Julia rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la creatura che obbedì prontamente ingoiando una quantità anormale di pesche in un solo colpo, per poi aggiungere
“CIBO …” disse CROC indicando gli altri alberi ancora intatti
La leporide rimase in silenzio per un paio di minuti annuendo lentamente per poi urlare
“Ma che ti salta in mente ?! Lasciarmi sola in mezzo alla strada e scappare via senza dirmi nulla. Se ti avesse visto il vecchio Greg, sai che macello sarebbe scoppiato? Quante volte ti ho detto di …”
 
CROC alzò gli occhi al cielo e cominciò a sbuffare. Non era dell’umore giusto per sentire un’altra ramanzina da parte della sua amica, anche se sapeva che lo stava rimproverando perché gli voleva bene
Così si voltò verso un pesco, prendendo un frutto per poi piazzarlo con estrema precisione dentro la bocca della coniglietta
Colta alla sprovvista da quella reazione, la leporide si tolse la pesca di bocca, mordendone un pezzo
“Oh … ma sei impazzito ? Ma che cosa ti salta in … MMM … quanto è buona questa pesca … MMM” disse la leporide mordendo una seconda volta il frutto
“Veramente buona” affermò la leporide divorando in un batter d’occhio il frutto arancione, lasciando solo il nocciolo
“Non è che me ne daresti un altro ?”
CROC di fronte a quella richiesta sorrise divertito, così allungò una seconda volta la zampa prendendo un altro frutto e porgendolo alla sua amica che cominciò a divorarlo con gusto
“SCUSA … ESSERE … SCAPPATO” disse la creatura sinceramente pentita
“Oh … non fa niente. Se non altro sono io a dovermi scusare con te” disse la coniglietta terminando il secondo frutto in un batter d’occhio “Ho reagito un po’troppo violentemente e questo … grazie” affermò la leporide prendendo un’altra pesca offertale dal suo amico, per poi continuare
“Insomma sei grande e grosso e sai badare a te stesso. Ma nonostante questo ho paura che quegli animali che abbiamo incontrato al lago Landlake ti facciano del male. Quindi, la prossima volta che ti vuoi allontanare per QUALSIASI cosa, anche per fare pipì, ci terrei che tu me lo dicessi. Così evito di preoccuparmi” concluse la leporide rivolgendo un sorriso alla creatura
“Ah … ci voleva proprio. Almeno abbiamo messo qualcosa sotto i denti. Forza rimettiamoci in marcia” disse Julia alzandosi in piedi e dirigendosi verso l’uscita del frutteto
“Su, muoviti. Prima il vecchio Greg ci scopra. Non sarà molto contento per come hai conciato i suoi piccoli tesori. Si arrabbierà moltissimo”
CROC si avviò lentamente verso la direzione in cui era andata la sua amica … ma prima
La creatura mise una zampa alla base di un tronco di albicocco e cominciò a scuotere violentemente l’albero, raccogliendo con la lunga lingua tutti i frutti che cadevano. Una volta raccolta una quantità sufficiente di cibo, la creatura arrotolò su stesso l’organo del gusto per poi ingoiare in un solo colpo l’intero carico
Adesso sì che si sentiva un po’ meglio. Così dopo aver fatto un ruttino, il mostro si diresse a gran velocità verso la strada principale
 
 

Intanto al lago Landlake, nella foresta …
 
"Allora ... vedo qualcosa di ... verde"
"Fammi un po' pensare ...
Ma cosa mai potrebbe essere ? Un altro albero forse ?"
"Incredibile ! Hai indovinato un'altra volta Xever ! Ma come fai ?"
"Mah ... non so ... sarà intuito o fortuna" rispose ironicamente il lupo grigio, guardando con uno sguardo molto loquace l'orso polare
 
Entrambi gli animali erano seduti ai piedi dell'albero sul quale erano imprigionate le tre iene e per passare il tempo avevano deciso, a dirla tutta era stato Black a decidere nonostante le proteste del lupo grigio, di distrarsi con il gioco DEL VEDO QUALCOSA DI ...
Peccato che intorno a loro ci fosse solo un unico colore che dominava il paesaggio: verde
Quindi, risultava molto facile e noioso per Xever, indovinare la risposta al quesito che ogni volta gli poneva il suo compagno
A dirla tutta cominciava ad innervosirsi ...
 
"Ok ok. Questa non la indovinerai mai. Vedo qualcosa di ..."
Basta. Non ne poteva più
"Nero" disse Xever, rivolgendo uno strano sguardo all'orso polare
"Nero ?" chiese perplesso Black
"Già ..."
Così l'orso polare cominciò a guardarsi intorno, per alcuni minuti, cercando d'individuare l'oggetto corrispondente al colore indicato dal lupo ... senza però trovarlo
"Ok Xever. Mi arrendo. Mi dici cos'è ?" chiese curioso l'orso polare
"E va bene amico mio. Avvicinati ..." lo incoraggiò il lupo
Il predatore bianco si avvicinò al suo compare che si accostò al suo orecchio sussurrando
 
"Vuoi sapere veramente cos'è ? ..
È IL TUO OCCHIO CHE ASSUMERÀ QUEL COLORE SE NON LA SMETTI CON QUESTA STUPIDAGGINE !" urlò il lupo in preda alla rabbia, cogliendo di sorpresa l'orso polare che si allontanò di colpo, tappandosi l'orecchio
"Bene .... vuoi continuare ?" chiese calmo Xever, rivolgendo un sorriso al suo compagno che scosse velocemente la testa a destra e sinistra
"Ne ero certo. Vedi che con la gentilezza e la diplomazia si ..." il lupo non riuscì a terminare la frase che un fruscio proveniente dal folto della boscaglia, attirò il suo udito molto sensibile
 
Il canide si alzò molto lentamente, impugnando il fucile spara dardi e caricando il colpo
"Xever, ma che ..." provò a dire l'orso polare preoccupato, alzandosi a sua volta
"Silenzio Black. Si metta in posizione. Abbiamo ospiti" disse una terza voce dietro le spalle del predatore bianco
"Capitano Bradford. Che cosa intende dire ?" chiese ancora più confuso l'orso
"Si prepari e, al mio segnale, aprite il fuoco" disse la tigre puntando il fucile verso la boscaglia seguita a ruota dal lupo grigio e dall'orso
 
Il gruppetto di animali rimase in attesa, mentre il fruscio si faceva sempre più vicino
Cos'era ? Chi o cosa stava arrivando ? Era pericoloso o no ?
Queste domande si riversarono nella mente dei 3 predatori, come un fiume in piena, mentre la paura si insinuava nei loro pensieri ... a dir la verità, solo nei pensieri di Black e Xever. Bradford era piuttosto tranquillo e, con sguardo fisso, guardava verso la foresta
D'altronde, se si fosse fatto prendere dall'ansia e dalla paura, come l'avrebbero considerato i suoi soldati ? Lui che doveva l'esempio …
 
Ad un certo punto il fruscio proveniente dalla boscaglia si fermò. Silenzio assoluto ...
Si potevano sentire solo i respiri regolari dei tre animali
Stava per succederà qualcosa di lì a poco
E a confermare questa teoria, dentro la boscaglia, si sentì un urlo di dolore seguito da una voce
"Por la miseria ! Accidenti a esti rovi. Me sono trafitto un dito. Ma proprio aqui dovevano venir gli altri ?"
"Oh ... su afanti canide fifonen è solo piccola spina"
"Como piccola ? Guarda aqui, es la punta de una lancia"
 
Xever e Black abbassarono le armi e si guardarono con uno sguardo perplesso, mentre Bradford scosse lentamente la testa, trattenendo una risatina, abbassando a sua volta il fucile
"Bene ... sono arrivati"
A confermare la sua affermazione, dal folto della boscaglia sbucarono fuori due coyote vestiti con abiti dei reparti speciali che, non appena videro la tigre, si misero subito sull'attenti
"Salve capitano Bradford" dissero all'unisono i due canidi
"Ralf ... Rolf ... riposo. Dov'è il tenente ?”
“Essere qui” disse una terza voce proveniente dalla boscaglia
Infatti, subito dopo, sbucò dalla foresta una grossa tigre siberiana bianca con una benda sull'occhio sinistro e uno sguardo alquanto infastidito
 
Questa volta furono l'orso polare e il lupo grigio a mettersi sull'attenti. Il grosso felino bianco superò i due coyote e con un cenno della zampa, fece capire a Xever e Black di mettersi a riposo. Dopodiché rivolse uno sguardo verso l'altra tigre che aveva superato, a sua volta, i suoi soldati
I due grossi felini rimasero a fissarsi in silenzio per un paio di minuti
L'atmosfera si fece tesa. Sembrava di essere ritornati nel Vecchio West, a un tipico duello da Mezzogiorno di Fuoco, dove due animali si affrontavano e solo uno ne usciva da vincitore.
Finché Bradford non si decise a rompere quel silenzio
 
"Boris ..." disse salutando con un cenno del capo il suo simile
"Bradford ..." rispose la tigre siberiana con un tono che non lasciava trasparire nessuna emozione
Poi di nuovo il silenzio ...
Certo che per essere fratelli, non è che si mostrassero l'un l'altro molto affetto reciproco. Neanche un abbraccio, un bacio, una stretta di zampa, un batti - pugno ... nulla di tutto questo
Forse era il loro modo di salutarsi o forse il fatto di non sembrare agli occhi dei loro soldati, degli animali smielati o forse c'era qualcosa che aveva creato divisioni fra i due felini nel passato ...
Solo loro sapevano la risposta
 
"Allora ... volevi mio aiuto ?" riprese a parlare Boris
"Se non avessi avuto bisogno del tuo aiuto, pensi ti avrei chiamato ?"
"No, effettivamente no. E tu sapere bene che io non sono animale molto paziente. Perciò cosa servire a te ?"
Bradford non disse nulla. Si limitò a girarsi di profilo e a indicare l'albero dietro le sue spalle, con una zampa rivolta verso l'alto
 
Non appena lo sguardo dei nuovi arrivati si concentrò verso la direzione indicata dalla tigre, dubbi e paure cominciarono silenziosamente a insinuarsi nelle menti dei tre predatori
Calò un silenzio di tomba
Solo il rumore di una leggera brezza che muoveva lentamente i rami degli alberi, incorniciata dal rumore in lontananza, delle onde del lago che si infrangevano sulle rive dell'isolotto, davano voce al paesaggio
I nuovi arrivati erano rimasti ammutoliti. Era una scena al dir poco sconvolgente e terrificante
 
"Santa madre de Dios" riuscì solo a proferire Ralf facendosi sul petto il segno della croce
"Essere stato il prototipo ... dah ?" aggiunse Boris con tono freddo e indifferente, rivolgendosi a suo fratello che annuì lentamente, per poi aggiungere "questo essere molto interessante" concluse la tigre siberiana dirigendosi verso i tre bozzoli contenenti le iene, superando Bradford senza degnarlo di uno sguardo
Una volta arrivato ai piedi dei contenitori, cominciò a picchiettare le nocche della zampa destra sulla superficie dell'involucro
"Essere materiale molto resistente. Provate tutte ?"
"Sì tenente. Ne ho provate di cotte e di crude ... non ne hanno voluto sapere di venire giù. Mi manca solo da provare il C4" disse Xever con un tono sconsolato

Boris non disse nulla. Era chiaro che stesse pensando a qualcosa ...
"A volte soluzione si trova non usando forza bruta ma cervello" disse il grosso felino continuando ad esaminare i contenitori "se bozzoli non vengono da noi, saremo noi ad andare da bozzoli" concluse il felino tirando fuori da un fodero un lungo machete definito comunemente da lui coltellino
"Con tutto il rispetto tenente ... non credo funzionerà" provò a dire Black "ci ha già provato Xever e non è servito a nulla"
"Ascolta plantigrade bianco, io sapere quello che fa. Usare cervello a differenza tua. Tu deve solo tenere bocca chiusa" disse Boris con tono seccato, rivolgendosi all’orso polare che non proferì parola
 
"Non ti permetto di rivolgerti ai miei soldati con quel tono Boris. Sono sotto il mio comando e come io rispetto i tuoi animali, voglio che anche tu faccia lo stesso con i miei" disse improvvisamente Bradford voltandosi e avvicinandosi verso la tigre siberiana
“Anche se sono sottoposti, questo non significa che puoi trattarli come vecchi stracci. Non sai mai come reagirebbero e credo che tu ne abbia avuto un assaggio vero ?” concluse la tigre fermandosi a pochi centimetri dal muso del suo simile che ridusse l’occhio destro a una piccola fessura.
Bradford aveva toccato un punto dolente del suo orgoglio e avrebbe preferito dargli una bella lezione … ma non era il caso
"Sono stato chiaro .... tenente ?”
"Dah ... capitano" rispose semplicemente Boris, sostenendo lo sguardo del fratello
 
Nessuno dei presenti osò proferire parola, in quanto nell'aria vi era un' elettricità tale da fulminare chiunque avesse pensato anche solo di dire qualcosa
"Bene ... saresti così gentile da spiegare a tutti noi cosa intendi fare con quello ?" chiese Bradford indicando con lo sguardo, il machete nella zampa della tigre siberiana
"Semplice ... visto che bozzoli sono duri e non esserci modo di scalfirli, taglio ramo dove sono appese iene e dopo le portiamo via" disse Boris indicando il punto in cui il ramo, dove erano appese le tre iene, si congiungeva con il tronco della pianta
“Essere soluzione più semplice … dah ?”
“Giusto ! Come mai non ci ho pensato prima !” esclamò Xever tirandosi una zampata sulla fronte
"Scusi la domanda señor. Ma una volta tirati giù con anche el supporto... como li trasportiamo fino a la macchina ?" aggiunse Ralf grattandosi la testa
 
"In spalla. D’altronde siamo venuti a dare zampa" rispose semplicemente il grosso felino, saltando con facilità sull'albero e posizionandosi a cavalcioni sulla base del ramo
"Sempre se capitano essere d'accordo" disse Boris rivolgendo uno sguardo a sua fratello che non rispose
"Immagino essere sì" affermò la tigre siberiana cominciando a colpire con forza la base del ramo
 
 

Intanto sulla strada principale …
 
Il piccolo furgone procedeva rumorosamente e lentamente lungo la via principale
Dentro al veicolo aleggiava uno strano silenzio. La coniglietta era concentrata sulla guida, mentre Nick era assorto nei suoi pensieri, col gomito appoggiato sul bordo della portiera, ripensando alle parole del vecchio alce
 
Ormai erano quasi 10 minuti che si trovavano in quella strana situazione, finché la leporide non decise di romperlo, riportando la volpe con le zampe per terra
"Nick. Tutto bene ?"
"Eh ... cosa ?" disse sorpreso la volpe
"Mi stavi ascoltando o no ?"
"Sì ... cioè no ... domanda di riserva ?" le chiese Nick, rivolgendo alla partner uno sguardo divertito
La leporide alzò gli occhi al cielo
 
"Fai l'animale serio per una buona volta"
"Oh ... io lo faccio sempre carotina e ogni volta ne rimani sorpresa"
"Nick ..." disse Judy rivolgendo uno sguardo molto loquace e spazientito verso la volpe, per poi ritornare a guardare la strada
"Lo sai che con me puoi parlare di tutto. Non devi nascondere i tuoi veri sentimenti e ciò che pensi ..." cominciò la coniglietta con un tono dolce
"Carotina, ascolta ..."
"Altrimenti ti consumeranno lentamente. Devi parlarne con un animale fidato ..."
"Questo lo so carotina, ma vedi ..."
"Come quando mi hai raccontato della tua infanzia sulla funivia. Lì ho avuto l'occasione di scorgere il vero Nicholas Wilde e capire le sue emozioni, i suoi dubbi, le sue paure ... quindi non hai nulla da temere" concluse la leporide con un sorriso
 
Era incredibile come quella piccola creatura riuscisse, ogni volta, a toccare il suo cuore
Nonostante apprezzasse il suo interessamento e la sua preoccupazione nei suoi confronti, Nick si rendeva conto che non avrebbe potuto dirle quello che Boe pensava di loro due
Come avrebbe reagito Judy ? L'avrebbe visto sotto una luce differente ? Avrebbe cominciato ad odiarlo ?
Troppi rischi
Non le avrebbe rivelato nulla ... almeno non ora. Glielo avrebbe detto in un momento più opportuno
Così decise di cambiare discorso
 
"Carotina, ascolta, ti ringrazio per il tuo interessamento verso il sottoscritto. Ma non ti devi preoccupare di nulla. Davvero, va tutto alla grande. Sarà solo la stanchezza per essermi svegliato presto la mattina, il pallettone di sale che mi sono preso da Boe, oltre a essere stato sottoposto al suo metodo per farmi rinvenire e quest' aria di campagna che ha scombussolato il mio sistema biologico di città. Va tutto alla grande" disse la volpe rivolgendo un sorriso alla sua partner, per poi aggiungere
"Ma se proprio vuoi sapere cosa mi turba ..." disse Nick rivolgendo un sorriso sornione alla coniglietta
"Cosa ? Dai ... dimmelo dimmelo" disse Judy tutta entusiasta
"Beh ... mi turba il fatto che, all'incrocio che abbiamo passato pochi secondi fa" affermò la volpe indicando con il pollice della zampa la rotonda che il veicolo aveva superato poco prima "non hai svoltato a destra, imboccando la stradina che ci avrebbe portato dal nostro caro amico Sheldon"
 
La reazione di Judy fu qualcosa di MERAVIGLIOSO
Il piccolo mammifero spalancò gli occhi e guardò, prima la volpe che aveva stampato sul muso uno sguardo divertito e poi lo specchietto retrovisore, un paio di volte
"Nick ... perché non me l'hai detto prima ?" chiese Judy con un tono di rimprovero rivolgendosi verso il suo partner, mentre effettuava un'inversione a U da manuale
 
"Che domande ..." rispose tranquillamente la volpe, voltandosi e mettendosi comodo sul sedile del passeggero
"Primo: pensavo che conoscessi perfettamente la strada essendo nata e cresciuta a Bunny Barrow. Secondo: non me l'hai chiesto e terzo..." disse lanciando uno sguardo divertito verso la leporide "non volevi ascoltare i miei sentimenti e pensieri che turbavano il mio povero IO interiore ?"
La leporide non disse nulla e, con uno sguardo scocciato e un piccolo sbuffo, imboccò la stradina secondaria che li avrebbe portati verso la palafitta del vecchio Sheldon
“E poi mi sa, cara la mia signorina Hopps, che dovrò farle una bella contravvenzione. Non ha messo la freccia mentre effettuava l’inversione e all’incrocio, non ha utilizzato l’indicatore direzionale per segnalare la svolta”
“Chiudi la bocca, prima che ti faccia scendere”




Lo studio dell’autore
 
Ed ecco qua un LUNGHISSIMO … che LUNGHISSIMO … KILOMETRICO capitolo 15 (per la gioia di qualcuno XD)
 
Avevo detto che in questo capitolo avremmo rincontrato lo sceriffo Bishop … beh … ha avuto qualche piccolo contrattempo XD
Se inserivo anche la sua parte, finivo col fare un capitolo di un’epopea incredibile … e non mi sembrava il caso
Lo incontreremo nel prossimo. PROMESSO !
Con il vecchio Sheldon, che sarà qualcosa di … DI. Basta. Non trovo neanche io le parole
 
CROC, durante la “migrazione” (a proposito, piaciute le canzoni di sottofondo ?) ha deciso di farsi un “piccolo” spuntino lungo la strada XD
Nel frattempo avete avuto l’opportunità di conoscere meglio i fratelli Bradford e Boris
Hanno un carattere MOLTO diverso, ne vero ? Ma perché, vi starete chiedendo …
Più avanti lo scoprirete
 
Bene … siamo arrivati all’angolo dei ringraziamenti …
Un grazie a Plando, Mr Creepy 17, EnZo89, Redferne e Bloody_Mary_25 per le loro recensioni nei capitoli precedenti
Un ringraziamento speciale va anche a Freez shad che sta recuperando, pian piano, i precedenti capitoli … fai pure con calma
 
Da parte mia un GRAZIE enorme a TUTTI VOI LETTORI
Siamo arrivati a 53 recensioni … e per me è qualcosa di veramente FANTASTICO
Davvero ! Non so come ringraziarvi
Come autore si prova una felicità e soddisfazione incredibili. Non ci sono parole per descrivere quello che sto provando …
Questo SOLO e ripeto SOLO grazie a voi lettori ;)
 
Grazie ancora a tutti (anche a quelli che continuano a leggere la storia. Anche voi avete dato e state continuando a dare il vostro bel contributo)
Un salutone
 
J. Conrard

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Capitolo 16
*** Situazioni imbarazzanti ***


Capitolo 16
Situazioni imbarazzanti
 
 
In tutta Bunny Burrow, vi era una casa che si distingueva dalle altre abitazioni. Non solo per costruzione e ubicazione che avrebbero potuto far ingelosire chiunque, ma il proprietario della casa era un animale UNICO nel suo genere
 
Chi aveva avuto la fortuna o la sfortuna d’incontrare il vecchio Sheldon, difficilmente si sarebbe dimenticato di un animale che alcuni definivano pazzo, eccentrico, strano e dal carattere difficile
Infatti, il cinghiale, era l'unico animale in tutta la Tana dei Conigli a credere sull'esistenza di un mostro che infestava le acque del lago Landlake, con il quale diceva di aver avuto un incontro molto ravvicinato tanti anni fa
Aveva addirittura allestito, sulla sua palafitta, un negozio di souvenir incentrato sulla creatura misteriosa del lago ... e gli affari andavano a gonfie vele
 
Si vede che c'erano ancora dei sempliciotti che credevano a queste leggende fantastiche e oltretutto, la parlantina del vecchio pescatore lo aiutava molto a vendere la sua mercanzia ... soprattutto ai turisti
Perciò, se c'era qualcuno che sapeva TUTTO su una possibile creatura mostruosa che era responsabile di aver aggredito due animali in cammino sulla via del pentimento, era proprio lui
 
Il piccolo furgoncino, dopo aver percorso un tratto di strada, arrivò in prossimità di un ponticello in legno che permetteva di raggiungere la palafitta del vecchio pescatore. Una lunga catena, collegata ai vertici dei due pilastri,sorreggeva l’ insegna del locale, fatta dello stesso materiale del ponte
Incinse sul legno, a caratteri cubitali, in stampatello rosso, vi era intagliato il nome del negozio con relativo slogan
 
 
 
 
SHELDON'S BULEVARD
L'unico posto dove la leggenda del Nailoticus non muore mai
 
 
 
 
Il veicolo parcheggiò in uno spiazzo di terra, sulla sinistra del ponticello, arrestandosi del tutto
 
"Bene ... credo sia il posto giusto" disse la coniglietta scendendo dal mezzo di trasporto
"Ah ... davvero ?" chiese sorpresa la volpe, scendendo a sua volta dal furgoncino
"Da cosa l'hai capito ? Dall'insegna o dalla nebbia che infesta questo posto ?" domandò ironicamente la volpe guardando il paesaggio intorno a sé
 
La palafitta si ergeva lungo la costa del lago dove un ponticello, posto vicino alla riva, permetteva di raggiungere l'ingresso del locale proseguendo dritto per un paio di metri per poi svoltare a sinistra. L'abitazione era fatta interamente di legno che, a giudicare dallo stato in cui era, avrebbe dovuto essere sostituito
Infatti vi erano numerosi buchi qua e là, rattoppati con qualche asse di legno. Addirittura sul tetto si riuscivano a intravedere alcuni fori, diversi molto grossi ... chissà quante pentole e pentolini utilizzava il vecchio pescatore quando pioveva
 
A mettere un certo timore non era di per sé l'abitazione, ma l'ambientazione
Infatti non vi era nessun raggio di sole che illuminava quella parte di lago. C'era solo una nebbia molto fitta contornata da un gran silenzio
L'unico rumore che si udiva era il cigolio della catena che sorreggeva l’insegna in legno che veniva mossa da una leggera brezza
 
"Al muso della felicità e della spensieratezza ! Ma in che razza di posto siamo finiti ?"
"Non dirmi che hai paura"
"Paura ?! Io ?! Una volpe coraggiosa come me ? Ma non farmi ridere carotina"
La coniglietta rimase in silenzio per un paio di secondi, squadrando con uno sguardo divertito la volpe che continuava a guardarsi nervosamente intorno
"Se lo dici tu ... allora andiamo ?" disse Judy trattenendo una risatina e dirigendosi verso il ponticello, lasciando indietro il suo partner
"Ehi carotina ! Aspettami !" affermò la volpe affrettandosi a raggiungere la leporide
 
I due animali giunsero così all'ingresso del ponticello e, una volta superata l'insegna, cominciarono a camminare lentamente sulla superficie in legno
Ad ogni passo, le tavole del pavimento emettevano uno scricchiolio. Come se da un momento all'altro avessero potuto rompersi, catapultando il povero malcapitato che aveva avuto la sfortuna di poggiare le zampe nel posto sbagliato, nelle acque gelide del lago
 
Nick continuava a guardarsi nervosamente intorno. Quel posto metteva un timore e una soggezione veramente incredibile
Era l'ambientazione perfetta per un film horror. Ci mancava solo la mostruosa creatura con il compito di spaventare se non addirittura banchettare con i poveri sventurati che si erano spinti in quella parte remota e spettrale del lago
 
Judy notò, con la coda nell'occhio, la paura che pian piano si andava a dipingere sul muso della volpe. Avrebbe tanto voluto prenderlo in giro per il suo comportamento infantile, ma il suo grande cuore decise di optare per un approccio diverso
 
"Sei sicuro di star bene Nick ?" chiese preoccupata Judy
"S-sì carotina ... va tutto ...alla grande"
"A me sembra il contrario" disse la coniglietta svoltando a destra e dirigendosi verso l'entrata dell'abitazione formata da un’enorme vetrata e da un’antica porta in vetro, seguita a ruota dalla volpe
"Ti ho già detto che va tutto alla .... AHHHHH ! IL MOSTRO !" urlò in preda al panico Nick facendo un balzo indietro, quando il suo muso incontrò delle fauci aperte, contornate da denti aguzzi
"Calma fifone ... è solo un vecchio poster" lo rassicurò la leporide mostrando al canide l'oggetto che l'aveva spaventato: un grosso manifesto che ricopriva tutta la lunghezza della porta in vetro, raffigurante il muso di una creatura mostruosa con le fauci aperte e recitante una dicitura
 
 
 
THE MONSTER: NAILOTICUS
 
 
 
La volpe rimase in silenzio per un paio di secondi cercando di riordinare le idee, guardando prima la coniglietta e poi il poster mostruoso per un paio di volte
 
"S-sì. Certo ... lo ... sapevo. Volevo vedere se eri attenta e pronta ad affrontare una situazione di ... pericolo ... per ... difendere il tuo partner" disse Nick sorridendo nervosamente e incrociando le zampe
Judy rivolse uno sguardo molto loquace verso la volpe, per poi aggiungere
"Perché non dici che hai un po' di paura, invece di accampare scuse ?"
"Ancora con questa storia ?! IO - NON - HO - PAURA" disse la volpe scandendo bene le parole
Si stava comportando come un cucciolo, cercando di negare quello che invece era palesemente ovvio e scontato
"D'accordo, d'accordo. Quanto sei permaloso" affermò la leporide alzando gli occhi al cielo e pigiando il campanello posto alla destra della porta d'ingresso
"Io non sono permaloso. Ma conosco qualcuno che ..." Nick non riuscì a terminare la frase che due altoparlanti, posti agli angoli superiori sulla facciata dell'edificio, trasmisero quella che a tutti gli effetti sembrava essere una sorte di segreteria telefonica
 
 
 
 
BENVENUTI A SHELDON'S BULEVARD
L’UNICO POSTO DOVE LA LEGGENDA DEL NAILOTICUS NON MUORE MAI
DI PROPRIETÀ DEL CAPITANO SHELDON SPARROW
 
IN QUESTO MOMENTO MI SONO ASSENTATO DAL NEGOZIO PER MOTIVI CHE A VOI NON DOVREBBERO INTERESSARE
 
A MENO CHE NON SIATE VENUTI A COMPRARE QUALCHE SOUVENIR ... IN QUESTO CASO SIETE PREGATI DI ASPETTARE IL MIO RITORNO …
VI INVITO CALDAMENTE A NON SUONARE UNA SECONDA VOLTA IL CAMPANELLO
SE NON VOLETE SUBIRE DELLE TRISTI CONSEGUENZE
 
 
 
 
La coniglietta e la volpe si guardarono a vicenda perplessi per qualche secondo. Dopodiché Judy alzò le spalle e avvicinò una seconda volta, l'indice alla superficie del campanello. Prima che potesse pigiare il pulsante, la stessa voce proveniente dalle casse acustiche l’avvertì con un tono minaccioso
 
 
 
 
DICO SUL SERIO
QUALUNQUE ANIMALE TU SIA, UTILIZZA QUEL POCO CERVELLO CHE HAI
NON - PREMERE - QUEL – CAMPANELLO
ALTRIMENTI SUBIRAI DELLE SPIACEVOLI E TERRIBILI CONSEGUENZE
 
 
 
 
"Carotina, non credo sia una buona idea. Hai sentito quello che ha detto ? Terribili conseguenze"
"Oh Nick ! Sto solo suonando un campanello. Cosa mai potrebbe succedere ?" disse la coniglietta premendo il pulsante
Senza lasciare il tempo ai due animali di capire cosa stesse succedendo, si udì un rumore metallico e, con grande sorpresa dei due agenti, sotto le loro zampe si aprì una botola segreta che li fece cadere in una rete da pesca disposta sotto la superficie del pavimento
 
Una volta ricevuto il carico, la rete si staccò dai suoi quattro supporti, collocati su due travi portanti poste sotto la palafitta, per poi chiudersi come una pianta carnivora, intrappolando al suo interno la volpe e la coniglietta
Il primo a cadere pesantemente e in modo doloroso fu Nick seguito a ruota da Judy che atterrò sulla schiena del povero canide. Nel frattempo la botola si richiuse lasciando i due agenti, intrappolati come due stoccafissi, in una rete da pesca, a pochi centimetri dalle acque gelide del lago
Per finire in bellezza al piano superiore gli altoparlanti trasmisero la voce di pochi secondi fa
 
 
 
 
NON DITE CHE NON VI AVEVO AVVERTITO
NON APPENA RITORNERÒ AL NEGOZIO VI LIBERERÒ E FAREMO QUATTRO CHIACCHIERE INSIEME ... E NON SARÀ UNA CONVERSAZIONE PIACEVOLE
VI CONVERRÀ ESSERE CONVINCENTI
poi il silenzio
 
 
 
 
"Ecco cosa succede a suonare un campanello quando il proprietario ti dice chiaramente di non farlo. Succede questo carotina" si lamentò la volpe, mentre si trovava a pancia in giù, con la leporide sopra le spalle e il muso premuto contro la superficie della rete
"E ti dispiacerebbe toglierti di dosso ? Mi stai spezzando la mia povera schiena"
 
La coniglietta non rispose. Era ancora impegnata a riprendersi e a elaborare in che situazione si trovavano lei e il suo partner
"Carotina ? Mi hai sentito ?"
La voce di Nick la riportò alla realtà
"Eh ? Oh ... certo scusa .." provò a dire la leporide cercando di togliersi dalla schiena del suo partner
Ma nel fare questo gesto, la coniglietta non aveva preso in considerazione un fattore molto importante ... anzi due: la forza di gravità e il fatto di ritrovarsi in uno spazio molto ristretto
Infatti non appena Judy si spostò leggermente dal baricentro, Nick venne catapultato in avanti, mentre la leporide dalla parte opposta. Adesso i ruoli si erano invertiti
Ora era la volpe, girata di schiena, che stava soffocando la coniglietta che cominciò a muovere convulsamente le zampe anteriori per cercare di spostare l’enorme peso
 
Avendo capito la situazione, Nick si apprestò molto velocemente a togliersi di dosso, ottenendo un nuovo effetto
La volpe venne spostata in avanti per poi girarsi a pancia in su, mentre Judy venne sbalzata sul ventre del predatore, a pochi centimetri dal suo muso
Rimasero in silenzio per un paio di secondi, finché Nick non si decise a parlare
“Bene credo che così possa andare” disse la volpe schiarendosi la voce, per poi continuare “Certo che è una situazione molto …”
“Imbarazzante” completò Judy rosso in muso
“Già”
“Sempre che a te non dia fastidio”
“No … assolutamente. Evita solo di muoverti in modo brusco se non vuoi che mi ritorni su la colazione e tu non venga investita da …”
“Ok Nick. Hai reso l’idea” disse la coniglietta fermando con un gesto della zampa il partner
“Sì, ecco … siccome siamo quasi muso a muso, non vorrei …”
“Ho capito. Non serve che continui”
Poi di nuovo il silenzio
“Beh … alla fine siamo stati colti con le zampe nel sacco. Anzi nella rete. L’hai capita ?”
“Nick … sta zitto per favore”
 
 
 
 
Intanto sulla strada principale
 
"Avanti CROC ! Siamo quasi arrivati"
"DETTO ... QUESTO ... ANCHE ... PRIMA"
"Questa volta dico sul serio. Lo vedi quel grosso cartellone pubblicitario ?" chiese la coniglietta indicando con la zampa una grossa insegna pubblicitaria, posta al margine destro della strada, mentre continuava a pedalare
"Superata quella c'è il silos dei fratelli Scott e Lou e poi casa mia. Non manca molto. Un ultimo sforzo !" disse Julia voltandosi e sorridendo al suo amicone che continuava a seguirla rimanendo invisibile
 
CROC sbuffò sonoramente
La temperatura si era un po' abbassata ma nonostante questo, le sue zampe posteriori erano ridotte a due toast
Non aveva idea da quanto tempo stava camminando. Di una cosa però, era sicuro: la casa della sua piccola amica era veramente distante. Ma dove abitava ? Dall’altre parte del mondo ?
L’immagine di un posto all'ombra dove potersi riposare e riprendere fiato, si dipinse nella mente della creatura
Quanto avrebbe voluto distendersi e sonnecchiare in un grande spazio al fresco e non sotto quel sole cocente … peccato che la sua piccola amica non glielo avrebbe permesso … dopo lo spaventato che le aveva fatto prendere nel frutteto del vecchio Greg
 
Doveva pensare a qualcos’altro per distrarsi e per far passare il tempo. Così lo sguardo della creatura cadde sull'enorme cartellone pubblicitario posto davanti a lui
L'intera struttura era un enorme quadrato, che partiva dal terreno fino ad arrivare a un'altezza di circa 5 metri
La figura rappresentata fece inclinare la testa al mostro: una coniglia di mezza età, con un sorriso stampato sul muso, teneva in zampa una torta di carote
Il tutto era contornato da una scritta recitante
 
 
 
 
VENITE A PROVARE LA NUOVA TORTA ALLE CAROTE DI NONNA PACKET
LA TROVATE IN TUTTI I SUPERMERCATI CARROTFOUR A UN PREZZO DA FAR SCHIZZARE VIA GLI OCCHI
 
 
 
 
Uno sguardo perplesso si dipinse sul muso di CROC. Non riusciva a capire bene il messaggio di quel cartellone
Perché intrappolare una dolce e gentile vecchietta in un rettangolo, ingigantirla e costringerla a mostrare a tutti una torta che avrebbe potuto far schizzare via gli occhi ? Quel dolce era un’arma a tutti gli effetti. Così veniva incoraggiata la violenza. Non aveva alcun senso
Mah .. questi mammiferi
 
Nel frattempo Julia cominciò a rallentare, per poi fermarsi del tutto vicino ai piedi dell'enorme cartellone, appoggiando la bicicletta sulla superficie di quest'ultimo
 
CROC notò il gesto della coniglietta
Possibile che si fosse sentita male ?
La creatura accelerò il passo, raggiungendo velocemente la piccola leporide
"JULIA ... TUTTO ... BENE ?" chiese preoccupato il mostro
Julia alzò lo sguardo, incrociando gli occhi giallo ambra che erano comparsi a quattro metri d’altezza, del suo amicone
Era preoccupato, glielo leggeva negli occhi
Ma d'altronde come dargli torto ? Dopo tutti gli spaventi che le aveva fatto prendere ...
Nonostante tutto però, la piccola leporide si sentiva in dovere di tranquillizzarlo
 
"Sto bene CROC. Stai tranquillo, niente di grave. Devo andare solo a fare pipì" disse Julia sorridendo e dirigendosi verso il lato della boscaglia per poi voltarsi a guardare il suo amicone
"Ti ritrovo qua al mio ritorno ? Non è che mi fai girare come una matta in mezzo ai campi per cercarti vero ?"
"NO ... STARE QUA"
"Bene. Mi raccomando. Non ti muovere" concluse la coniglietta voltandosi e addentrandosi nella vegetazione
 
Dopo che la sua piccola amica fu sparita nel folto della boscaglia, CROC rimase in silenzio a fissare la strada principale per un paio di minuti, cominciando a tamburellare nervosamente la coda per terra
Finché uno strano rumore, proveniente dal retro del cartellone, attirò l'attenzione della creatura
 
Si trattava di uno strano suono: come se qualcosa stesse sfregando contro una superficie ruvida seguita subito dopo da una profonda espirazione ... tutto questo a intervalli regolari
La curiosità incominciò a farsi strada nella mente di CROC che, attirato da quello strano rumore, si diresse verso la fine del cartellone pubblicitario, vicino al margine della strada
Attese alcuni secondi per assicurarsi che quel suono fosse ancora presente, cosa che fu confermata dopo neanche 5 secondi
 
Doveva sapere assolutamente cos'era che provocava quello strano frastuono
Così, lentamente, la testa del mostro fece capolino sul retro del grosso manifesto e quello che vide non fece altro che aumentare la sua curiosità
Ai piedi del cartellone vi era parcheggiato verticalmente un veicolo tutto bianco con sopra una strana strisciolina rossa e blu.
Sulle fiancate dell'autovettura vi era disegnata una stella dorata con scritto al suo interno una parola: SHERIFF
 
CROC inclinò la testa di lato. Cosa diamine era quello strano oggetto ?
La faccenda cominciava a farsi molto interessante. Ancor di più quando la creatura si rese conto che quello strano rumore che aveva sentito poco prima, proveniva dall'intero della macchina
Silenziosamente, il mostro fece scivolare il resto del corpo dalla parte opposta del cartellone pubblicitario e si chinò a quattro zampe per vedere la sorpresa contenuta nel suo uovo di cioccolato bianco
 
Appoggiato al sedile del guidatore vi era quella che a prima vista, sembrava essere una lince, vestita con abiti verdi e con un cappello che le copriva l'intero muso
E, sorprese delle sorprese, era proprio lei la fonte di quello strano rumore ... sembrava che stesse dormendo
Ma CROC non riusciva proprio a capire perché facesse quello strano rumore. Cosa si era mangiata prima di crollare nel mondo dei sogni ? Un nuovo tipo di bacche velenose che intaccavano il sistema respiratorio ?
 
CROC si avvicinò ancor di più vicino al finestrino mentre il suo occhio cominciò a girovagare all'interno dell'abitacolo per esaminare i vari oggetti contenuti in quella scatola magica su quattro ruote ... come la chiamava lui
Vi era proprio di tutto ... ma uno strano oggetto posto sul sedile anteriore del passeggero, attirò lo sguardo della creatura
 
Appoggiati sullo schienale del sedile in pelle, vi erano quelli che sembravano essere i resti di un lauto e abbondante pranzo. Infatti c’era un grande vassoio contenete i resti di un sacchetto di patatine fritte e un grande hamburger mezzo mangiato … cibo che CROC non aveva mai visto in vita sua
L’odore del panino cominciò a farsi strada tra le narici del mostro, solleticando le sue papille gustative. Doveva assolutamente assaggiarlo … peccato che ci fosse di guarda quella lince. Non doveva assolutamente svegliarla
Ma come faceva a raggiungere il suo bottino ? Non poteva certo aprire la macchina come una scatoletta di tonno svegliando il felino
 
Mentre era immerso nei suoi pensieri, lo sguardo di CROC si concentrò sul finestrino del veicolo. Il vetro era stato abbassato di circa 15 cm, per far in modo che la lince non morisse asfissiata dentro all’abitacolo
Un’idea folle fece capolino nella mente della creatura … come idea era stupida, ma poteva funzionare
Il mostro si girò di profilo e nel frattempo aprì la bocca, cominciando a inserire la lingua all’interno del veicolo, facendo attenzione a non svegliare il mammifero
Una volta superato il vetro e il felino addormentato, l’organo del gusto si diresse silenziosamente, muovendosi come un serpente, verso il panino. La prima fase era stata portata a termine. Ora bisognava procedere con il secondo punto, quello più impegnativo e rischioso: il trasporto del bottino verso l’uscita
 
CROC arrotolò la lingua intorno all’hamburger, cominciandone a gustare i primi sapori … sapori a lui sconosciuti. Doveva assolutamente mangiarlo
Una volta arrotolato il prezioso pacco, il serpente rosa cominciò a fare marcia indietro. Un solo passo falso e tutto sarebbe andato a monte
Il mostro stava già pregustando il sapore del suo meritato e squisito pranzo, quando, una volta arrivato vicino al finestrino la lingua del mostro venne colpita da uno spasmo involontario della lince che fece cadere l’hamburger ai piedi del sedile del guidatore
 
La creatura rimase ferma e immobile mentre il felino, dopo essersi stiracchiato, si sistemò in una posizione più comoda. Una volta che il mammifero terminò di muoversi, CROC tirò un sospiro di sollievo. Per fortuna non si era svegliato. Forse era meglio lasciar perdere e andarsene via, prima di superare il punto di non ritorno
No. Solo i codardi battevano in ritirata e lui non era uno di quelli. Avrebbe portato a termine la sua missione, a qualsiasi costo
 
Così il mostro, aiutandosi con l’occhio, cominciò a dirigere la lingua sotto al sedile del guidatore, dove si trovava il panino. Non c’era niente di più facile. Doveva solo ripetere lo stesso procedimento fatto in precedenza. Peccato per lui che il destino, di lì a poco, gli avrebbe giocato un brutto scherzo
Mentre l’organo del gusto stava per superare il volante dell’autovettura, la lince afferrò d’istinto la lingua del mostro, stringendola a sé come fosse un orsacchiotto
Dire che CROC rimase sorpreso, se non addirittura scioccato da quella situazione, è dir poco
Doveva assolutamente liberarsi prima che la lince si svegliasse. Purtroppo per lui, il predatore non ne voleva sapere di mollare la presa. Poteva andar peggio di così ?
 
“Oh Anne … amore mio … quanto ti amo” cominciò a dire la lince, continuando a dormire
“So che mi ami anche tu … avanti … fatti baciare” detto questo il felino prese la lingua di CROC posando le sue labbra sulla superficie umida e bavosa dell’organo del gusto
La stava baciando appassionatamente ! E continuava imperterrito !
CROC dovette far affidamento a tutto il suo autocontrollo per non urlare dalla disperazione e dal disgusto, mentre cercava di liberare la lingua dalla presa della lince che continuava il suo corteggiamento
“Anne … ormai ci conosciamo da molto tempo. Vorresti sposarmi ?” chiese la lince avvicinando al suo muso la lingua della creatura. Stava per arrivare l’ultimo bacio,quello più lungo e carico d’amore che si potesse mai immaginare
No. Basta. Era arrivato al limite della sopportazione
“NO” disse con voce grossa CROC, nonostante avesse la bocca aperta
 
Lo sguardo della lince si fece perplesso e, una volta aperti lentamente gli occhi, il felino notò che cosa aveva tra le zampe: si trattava di una cosa viscida e di colore rosa scuro. Sembrava un enorme verme e cosa ancor più strana, sembrava vivo, in quanto continuava a dimenarsi tra le zampe del felino
Un terribile dubbio si fece strada nella mente dello sceriffo Bishop
Aveva baciato un enorme verme ?
Ancora intontito e schifato da quella visione la lince lasciò la presa, permettendo al lombrico di uscire fuori dal finestrino della sua volante. Dopodiché, il felino girò lo sguardo verso il vetro e quello che vide lo riempì di terrore: lo strano muso di una creatura che non aveva mai visto, lo stava fissando a sua volta . La lince non mosse un muscolo, mentre il suo respiro cominciò ad accelerare.
L’occhio giallo ambra della creatura lo stava fissando con fare indagatore, penetrandogli l’anima
Nel frattempo, la lince notò che lo strano essere aveva la bocca aperta e il lombrico non era altro che la lingua della creatura che nel frattempo era ritornata al suo posto
 
Non aveva baciato un verme. Peggio … aveva baciato la lingua di un MOSTRO !
“PERVERTITO”
Rafael sbiancò in muso. Era stata la creatura a parlare
ERA UN INCUBO ORRENDO ! Doveva svegliarsi !
Così il felino tirò giù un urlo seguito a ruota da CROC
 
 
 
 
Nel frattempo dall’altro lato del cartellone, pochi secondi prima …
 
Julia uscì dalla boscaglia, dirigendosi verso la sua bicicletta. Ci aveva messo un po’ più del previsto. Ma d’altronde non era il bagno di casa
Neanche il tempo di chiamare il suo amicone che la leporide sentì delle urla provenire dal retro del cartellone pubblicitario
Un terribile dubbio s’insinuò nella mente della coniglietta che corse immediatamente a vedere cosa stesse succedendo
Una volta raggiunto il lato opposto dell’enorme manifesto Julia notò subito la macchina della sceriffo Bishop
Possibile che avesse incontrato CROC ?
 
La leporide si diresse lentamente verso il finestrino del guidatore e spiò dentro l’abitacolo. Quello che vide la lasciò parecchio perplessa
Disteso su entrambi i sedili a pancia in giù, ancora tremolante, c’era la lince
 
Oh no ! Non dirmi che ti ha visto CROC
Ora cosa gli racconto a Rafael … se non è morto prima di paura
Pensò mentalmente la coniglietta, bussando al finestrino della macchina e preparandosi mentalmente una bugia credibile per spiegare la presenza di una creatura mostruosa alta 4 metri
 
Il felino, girò lentamente lo sguardo verso il vetro della sua vettura e sul suo muso si dipinse uno sguardo perplesso
“Julia ?” chiese Rafael mentre si alzava pian piano dai sedili
“Sei proprio tu ?” domandò il felino abbassando completamente il finestrino
La coniglietta rimase spiazzata per un paio di minuti, cercando di elaborare un pensiero logico. Le parole non ne volevano sapere di uscire dalla sua bocca, così si limitò ad annuire lentamente
 
Lo sceriffo Bishop, non soddisfatto da quella affermazione, allungò la zampa destra cominciando a tastare il muso della coniglietta. Sembrava vera pelliccia … ma se fosse stato un sogno ? Dopo quello che aveva passato pochi secondi prima …
Decise di trovare la risposta alla sua domanda, afferrando un ciuffetto di pelliccia marroncina, posta sul musetto della leporide , strappandone pochi peli
“AHIA ! Ma che sei ? Impazzito ?” esclamò Julia allontanando la zampa del predatore e cominciando a massaggiarsi la zona del muso dove Rafael aveva strappato la prova
Sul muso della lince si dipinse un sorriso di sollievo
“Meno male. Era solo un brutto incubo”
 
La leporide nel frattempo, continuava a rimanere in silenzio, massaggiandosi la parte dolorante
Incubo ? Forse la situazione era meno grave del previsto
 
“Scusami per prima Julia … ma ho avuto una giornataccia. Allora, cosa ci fai da queste parti ?” il piccolo mammifero venne riportato alla realtà dalla domanda postale dalla lince
“Beh … sono stata al lago Landlake e stavo tornando a casa in bicicletta. Tu piuttosto, sei sicuro di sentirti bene ? Hai due occhiaie” disse la leporide cercando di deviare il discorso, notando gli occhi rossi della lince
“Ah … lascia perdere. È da ieri sera che sono in giro. Non ho chiuso occhio. Sono distrutto. Mi ero fermato qualche minuto a riposarmi, ma si vede che la stanchezza mi ha annebbiato il cervello. Mi sogno addirittura i mostri” concluse la lince ridendo
 
Julia tirò un sospiro di sollievo
Le era andata bene anche questa volta
 
“Rafael … Rafel … mi ricevi”
A parlare fu la radio della macchina
“Sì, ti ricevo Anne. Vieni vanti passo …” disse Bishop prendendo in zampa la ricetrasmittente
“Ascolta, ha chiamato Stu Hopps dicendo che sua figlia più piccola Julia non risponde al telefono. Era andata al Lago Landlake per una ricerca di scienze. L’avrà chiamata almeno un paio di volte e sta cominciando a preoccuparsi. Cosa devo fare ? Inviare un mandato di ricerca ?”
La lince rivolse uno sguardo verso la leporide che sorrise innocentemente
“Non c’è ne sarà bisogno Anne. È qui davanti a me. Avverti Stu che la sto riportando a casa”
"Ah ... d'accordo. Salutamela. Ascolta, per stasera ..." disse la voce nella radio con una nota imbarazzata
"Sì ... ti passo a prendere stasera verso … verso … verso le otto" rispose Rafael, cercando di articolare una frase logica, diventando rosso in muso
"Ok Rafael. Allora a stasera"
Dopodiché la chiamata terminò
 
La lince rimise la ricetrasmittente al suo posto
Quella sera sarebbe stata indimenticabile ... e non vedeva l'ora. Dopo tanti tentativi finalmente era riuscito nella sua impresa: quella d'invitare a cena Anne Snow. Sperava solo che la sua goffaggine e timidezza, non gli avrebbero giocato un brutto tiro
Scosse la testa per ritornare con le zampe per terra. Adesso si trovava in servizio e doveva fare il suo lavoro di sceriffo. Così la lince guardò Julia che, nel frattempo, aveva smesso di sorridere
 
"Forza ! Salta in macchina ! Ti porto a casa"
"Ma ... sono in bici ... davvero Rafael ... non serve che ti disturbi" provò a dire la coniglietta
"Sciocchezze! Sono ancora in servizio e se poi non ti riporto a casa, tuo padre mi scuoierà vivo. La bici la mettiamo nel porta bagagli. Vai pure a prenderla" disse la lince mentre apriva il baule posteriore del veicolo
Julia non poté far a meno di ubbidire e assecondare la richiesta della lince
 
Così, dopo aver superato il cartellone pubblicitario, la coniglietta prese in zampa la sua bici. Ma prima …
“CROC” chiamò a bassa voce la coniglietta
Immediatamente comparvero davanti a lei i due occhi giallo ambra del suo amicone
“Ma mi vuoi spiegare che cavolo è successo con Rafael ? Che cosa gli hai fatto ? Quante volte ti ho detto di …”
“Julia che fai ? Parli con la bicicletta ? Guarda che ti sento. Avanti. Muoviti !” la richiamò la lince dall’altro lato del cartellone
“Arrivo !” esclamò il piccolo mammifero, per poi rivolgere uno sguardo alla creatura
“Ascoltami, io devo andare per forza con lo sceriffo Bishop. Tu continua da solo. Quando vedi un grande silos rosso, svolta a destra. Io ti aspetterò fuori sull’uscio di casa”affermò la coniglietta allontanandosi con in zampa la bicicletta
“Mi raccomando. Stai attento. Ti voglio bene” concluse la coniglietta voltandosi un’ultima volta a guardare gli occhi gialli del suo amicone per poi sparire dietro al cartellone
 
L’ultima cosa che CROC sentì fu il rombo della macchina che diminuiva pian piano d’intensità, fino a che non rimase solo il silenzio
La creatura rimase ferma e immobile. Ripensando alle ultime parole della coniglietta: ti voglio bene
Nessuno gli aveva mai detto una cosa del genere. E ricevere tanto affetto e amore da un piccolo mammifero che era riuscito a guardare oltre il suo aspetto esteriore, era qualcosa di meraviglioso … meraviglioso e RARO
Questo non fece altro che confermare la sua teoria: aveva trovato una VERA amica. Un animale che non l’avrebbe mai abbandonato. Perché tra di loro, era nata un’amicizia fantastica e forte
 
Il mostro sorrise
Cosa sarebbe successo se non avesse incontrato quel piccolo animaletto dalle lunghe orecchie il giorno prima, salvandolo dalle acque gelide del lago Landlake ?
Sicuramente sarebbe rimasto nell’ombra. Da solo. Per tutta la vita
Ma il destino era stato benevolo con lui
 
CROC tirò un sospiro di sollievo. Era meglio mettersi in marcia … camminando con calma
La sua amica non aveva specificato in quanto tempo avrebbe dovuto raggiungere casa sua. Era stata piuttosto generica … meglio per lui
Prima di mettersi in cammino però, la creatura aprì la bocca e cominciò a strofinarsi la lingua con le zampe. Gli era ancora rimasto quel terribile sapore di pesce andato a male. Tutto questo grazie a quella lince
Era stata un’esperienza terrificante e imbarazzante allo stesso tempo
“JULIA … NO … DOVRÁ SAPERE” disse ad alta voce la creatura incamminandosi lungo la strada principale, continuandosi a pulire la lingua
 
 
 
 
 
Lo studio dell’autore
 
Ed ecco a voi il 16 esimo capitolo … un capitolo piuttosto imbarazzante. Mi sono divertito un mondo a scriverlo XD
Mettevi nei panni dello sceriffo Bishop … come avreste reagito ? Io avrei vomitato XD
 
Quindi … Julia si è separata da CROC che pian piano si sta mettendo in cammino verso la casa della sua piccola amica
Nel frattempo Judy e Nick rimangono intrappolati in attesa che il capitano SHELDON SPARROW li venga a liberare
Lo so … vi aspettavate di incontrarlo … beh, nel prossimo capitolo lo conoscerete meglio (un incrocio tra Sheldon e Jack Sparrow … ne verrà fuori un mostro XD )
 
Ringraziando Plando, EnZo89 e Redferne per le loro recensioni nel capitolo precedente e tutti coloro che stanno continuando a leggere la mia storia, vi saluto
 
Un salutone (di nuovo XD)
 
J. Conrard

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Capitolo 17
*** Un cinghiale di nome Sheldon ***


Capitolo 17
Un cinghiale di nome Sheldon
 
 
Aveva gli occhi fissi sul computer. Stava ricontrollando dei dati molto vecchi, di circa due mesi fa. Dati che per lui avevano un significato molto importante. Dati che avevano permesso di riportare in vita una creatura ormai estinta da milioni di anni
Quel giorno fu qualcosa di indimenticabile … un giorno di gloria. L’alba di una nuova era
Era felice nel sapere che la sua creazione sarebbe stata utilizzata per scopi nobili e giusti. Sarebbe stata usata per dar voce a tutti quegli ideali in cui credeva
Chiuse gli occhi per un momento, lasciandosi andare nei ricordi
Avevano tentato più volte di raggiungere il loro risultato … ma senza successo. Ma non per questo si erano arresi. Avevano continuato imperterriti a provare e provare e provare … finché una sera, QUELLA sera, i loro sforzi vennero ripagati. QUELLA sera riuscirono a compiere un miracolo che altri ritenevano impossibile
 
I suoi pensieri vennero interrotti dal telefono, appoggiato sulla sua scrivania, che cominciò a squillare
Forse l’avevano trovato
In fretta e furia prese la cornetta e rispose
 
 
 
 
Bradford ! Grazie al cielo ! L’avete trovato ?
Come sarebbe a dire che state tornando alla base senza il prototipo ?!
Aveva degli ordini precisi e doveva seguirli !
Come ? Davvero ?
Io non sono tenuto a dirle nulla sulla creazione del prototipo CR-0C
Come si permette ?
Mi stia a sentire Bradford … lei non ritorna alla base finché non avrà catturato e riportato al quartier generale il prototipo. Sono stato chiaro ?
Non mi interessa in che condizioni sono i suoi soldati. Ha un ordine preciso ? Lo esegua
Come ?! Lo sa che sta disubbidendo a un ordine di un suo superiore ?
Bradford ? Bradford ?
Pronto …
 
 
 
 
Il dingo allontanò la cornetta dall’orecchio. Gli aveva riattaccato in muso il telefono. Come si permetteva ?
Ma se quello che aveva detto era vero, la situazione era piuttosto grave
Che cosa avrebbe dovuto fare ? Spiegare per filo e per segno com’era venuto all’esistenza il prototipo CR-0C ?
 
Fowler rimase in silenzio per un paio di secondi. Riflettendo attentamente sul da farsi. Alla fine compose un numero e, portatosi la cornetta all’orecchio, aspettò che il destinatario rispondesse
“Signor Sailas. Abbiamo un problema”
 
 
 
 
Intanto sul Vecchio Ponte …
 
“Stupido canide. Gli strapperei la lingua … se solo potessi” disse Bradford con un tono seccato e nervoso, riponendo il suo telefono in una tasca dell’uniforme, per poi rivolgersi al quartetto davanti a lui
“Mi raccomando signori. Con calma e delicatezza. Non ci corre dietro nessuno”
 
Infatti molto più avanti al grosso felino, vi era una scena che alcuni avrebbero definito strana e comica allo stesso tempo
Un quartetto di animali, composto da: un lupo grigio, due coyote e un orso polare, stavano trasportando quello che a prima vista, sembrava essere un grosso ramo con sopra appiccicate 3 enormi pigne
Un animale qualsiasi avrebbe potuto facilmente scambiare il tutto per una decorazione riguardante la fiera che tra qualche giorno si sarebbe tenuta al lago Landlake … quanto si sarebbe sbagliato
 
I quattro animali stavano trasportando, facendo molta attenzione, il ramo sul quale si trovavano i 3 bozzoli contenenti le iene. Alla fine Boris era riuscito, con non molta facilità, a tagliare la base del ramo dal tronco dell’albero. Dopodiché i quattro predatori si erano caricati in spalla l’enorme peso, incamminandosi a passo di bradipo, verso il Vecchio Ponte, seguiti a ruota dal capitano Bradford e dal tenente Boris
 
“Non so vostros, mis amigos. Ma yo, dopo esta fatica, vado da un masajista o mi prendo una bella fiesta, una vacanza. Ho le spalle ha pezzi” disse ad un certo punto Ralf, che era il primo della fila
“Sempre a lamentarsi il signorotto spagnolo” affermò in tono ironico Xever che era l’ultimo della coda “Guarda che non sei l’unico che non si sente più la schiena”
“Smettetela di frignare voi due. È colpa di cvesti tre idioti che si sono fatti catturaren così facilmente” aggiunse Rolf che si trovava davanti al lupo grigio
“Non sono degli idioti. Diciamo solo che sono … degli animali … lunatici” disse Black che era posizionato in mezzo ai due coyote, sorreggendo sottozampa l’enorme tronco
“Lunatici ? Stare prendendo in giro me ? Plantigrade bianco” aggiunse con tono acido Rolf rivolgendosi all’orso polare davanti a lui
“Oh … questa non glielo dovevi dire” esclamò Xever, intuendo quello che di lì a poco sarebbe successo
Infatti Black si fermò di colpo, costringendo gli altri tre animali ad arrestarsi vicino alla ringhiera in legno del Vecchio Ponte
Dopodiché il predatore bianco mollò il ramo e si girò a guardare il coyote con uno sguardo tutt’altro che dolce, incrociando le zampe
“Senti un po’ mangia Brezel … vuoi che ti tiri uno schiaffo talmente forte da farti volare sulle ali delle valchirie ?”
“Come osi ? Vuoi che io dare lezione a te ?” chiese acidamente Rolf, lasciando anche lui la presa del grosso ramo e sostenendo la sguardo di Black che, senza nessun preavviso, lo afferrò per la collottola alzandolo da terra
“Ohi … mettimi giù” squittì il canide colto alla sprovvista da quella reazione da parte dell’orso, cominciando a sventolare le zampe a destra e a sinistra “Altrimenti …”
“Altrimenti … cosa ?” disse l’orso polare trattenendo una risatina
Mentre i due animali erano impegnati nella loro piccola conversazione, non si erano per nulla accorti che gli altri loro due compagni erano diventati rossi in muso. Avevano assunto quel colore non per le risate trattenute che quella situazione poteva creare, bensì per lo sforzo titanico che stavano compiendo, sostenendo un peso ben oltre la loro portata
Non ce la potevano fare da soli. Cosa che Ralf decise di ricordare ai due litiganti
 
“Amigos … ci servirebbe una zampa”
Niente. Le sue parole non vennero udite dai due mammiferi
A questo punto dovevano cavarsela da soli. Ma come ?
Il tronco stava pian piano scivolando via dalla spalla sinistra di Ralf. Doveva muoversi a trovare una soluzione
Anche Xever era nella stessa situazione del coyote
Possibile che quei due idioti avessero scelto un momento meno opportuno per mettersi a litigare ?
Mentre era immerso nei suoi pensieri e a maledire mentalmente i suoi compagni, una mosca cominciò a svolazzare vicino al muso del lupo grigio che la scacciò via con una zampa
Peccato per lui che quel piccolo insetto fastidioso avesse deciso di continuare a disturbarlo, volendo aggravare di più la situazione. Così ritornò a svolazzare vicino al muso del canide per poi posarsi sulla punta del naso
Gli occhi di Xever convergerono sul piccolo intruso, mentre le zampe del canide si avvicinarono silenziosamente al loro bersaglio
Non poteva mancarlo. Era a portata
Così, con un gesto fulmineo, il lupo portò entrambe le zampe sul muso, per tentare di stordire la mosca. Cosa che non gli riuscì. Perché il piccolo insetto schivò l’attacco e svolazzò via, avendo raggiunto il suo scopo
 
Infatti il canide, non si era reso conto di una cosa molto importante: nel tentativo di accalappiare il minuscolo disturbatore, aveva mosso entrambe le spalle, inclusa quella che sorreggeva il tronco che, non avendo più un appoggio stabile cadde rovinosamente a terra, per poi rotolare e sbattere contro la ringhiera in legno
Di conseguenza, per effetto della rotazione di un corpo, Ralf venne spinto leggermente verso le spalle dell’orso polare che, nel tentativo di incutere timore all’altro coyote, allungò indietro la zampa libera per simulare un ceffone
Il predatore bianco non si rese conto di urtare il canide spagnolo all’altezza del busto che venne spinto una seconda volta indietro, verso la ringhiera in legno
Durante questo tragitto il tronco cadde dalla spalla di Ralf, posizionandosi dietro le zampe posteriori del coyote che incespicò sull’ostacolo, appoggiando la schiena contro la ringhiera e catapultandosi di sotto
Ralf lanciò un urlo preparandosi al tuffo che, fortunatamente, non arrivò
 
Infatti Xever con uno scatto degno della sua specie, si era precipitato verso il coyote afferrandolo saldamente per la coda
“Non mollare la presa mi amigo” urlò Ralf mentre si trovava a testa in giù
“Meno male che c’eri tu. Altrimenti averi fatto una bella inmersion en piscina” continuò il canide agitando le zampe come un matto e rivolgendo un sorriso al suo salvatore
“La vuoi smettere di muoverti ? Così non fai altro che peggiorare la situazione” disse Xever con un tono irritato per poi rivolgersi agli altri due animali
“Se avete finito di bisticciare come due femminucce, che ne direste di darmi una zampa a tirare su quest imbecille ?”
I due interessati si voltarono immediatamente verso la direzione del lupo rendendosi conto di quello che era successo mentre erano impegnati a parlare civilmente e amichevolmente
Il primo ad accorrere in soccorso fu Black che liberò la presa da Rolf dirigendosi verso il lupo grigio per dargli zampa forte
“Tienilo tu Black. Io non c’è la faccio più” disse il lupo grigio passando al suo compare la coda del coyote. L’orso polare l’afferrò saldamente con la zampa destra, cominciando a recuperare il canide spagnolo
“Ehi … piano con la mercanzia. Quella coda è l’unica che ho e me serve per far colpo sulle chicas”
“Ma piantala di frignare. Ancora qualche secondo e …” Black non riuscì a terminare la frase che una voce colse di sorpresa tutti e tre i presenti
“Ma che succedendo qui ?”
Entrambi gli animali si voltarono verso la direzione della voce e sbiancarono in muso. Davanti a loro si trovava il capitano Bradford che aveva dipinto sul muso, uno sguardo tutt’altro che amichevole
 
Tutti gli animali si misero sull’attenti appoggiando la zampa destra all’altezza della fronte in segno di saluto, incluso l’orso polare che mollò la presa che sorreggeva il povero Ralf
Un urlo seguito da un tuffo riecheggiarono intorno al Vecchio Ponte. I tre animali, avendo capito quello che era successo, spalancarono gli occhi e si precipitarono sulla ringhiera per constatare le condizioni del loro compare che, dopo pochi minuti, ritornò in superficie urlando qualcosa di incomprensibile. Dopodiché gli sguardi si concentrarono sul capitano Bradford che espirò profondamente, stropicciandosi gli occhi
“Facciamo così. Non voglio sapere nulla. Andate a ripescarlo e poi ritornate qua immediatamente. Sono stato chiaro ?”
I predatori annuirono e dopodiché, si diressero a gran velocità verso la fine del Vecchio Ponte per recuperare il povero canide
 
“Queste cose no succederebbero se tu no fossi più autoritario”
Bradford si girò lentamente dietro di sé
“Ne abbiamo già parlato Boris. Io ho il mio metodo di apportarmi con le reclute. Tu hai il tuo”
La tigre siberiana avanzò lentamente verso il suo simile, per poi superarlo e guardare con uno sguardo divertito il tronco con i tre bozzoli che si trovava per terra
“Dah … infatti risultati si vedono. Tre imbecilli impacchettati e un lupo e un orso uno più stupido di altro”
“Hanno i loro difetti e fanno i loro errori Boris. Non sono macchine che eseguono tutto alla perfezione”
“Sarà” disse la tigre riavvicinandosi a suo fratello
“Ah … ultima cosa” affermò fermandosi a pochi centimetri dal muso di Bradford
“Non ti azzardare più a fare riferimento a mio piccolo problema. Soprattutto in presenza di altri. Mai scherzare con fuoco … dah ?” disse Boris indicandosi la benda sull’occhio sinistro
“Ricorda a chi devi tua posizione e cosa ha sacrificato per te … capitano” concluse la tigre siberiana superando il suo simile e appoggiandosi alla ringhiera in legno, in attesa del ritorno del quartetto
 
 
 
 
Intanto alla palafitta del vecchio Sheldon ...
 
"Come sarebbe a dire che hai dimenticato il telefono sul furgone ?"
"Significa che l'ho dimenticato sul furgone carotina. D'altronde, come facevo a sapere che ci saremmo trovati in una situazione del genere ? Non ho la sfera di cristallo sai"
"Ah ... lasciamo perdere. Su di te non si può fare affidamento. Per fortuna ho portato con me il mio ... mio ..."
"Fammi indovinare ... hai dimenticato anche tu il telefono sul furgone ... tipico. Andando a esclusione e per logica, l'unica soluzione che ci rimane è quella di aspettare che il nostro caro amico pescatore ritorni a liberarci" disse la volpe sitiracchiandosi e sbadigliando a bocca aperta davanti alla leporide che diede un pugnetto sulla pancia del predatore
"Non ti hanno insegnato che quando si sbadiglia è buona educazione mettere una zampa davanti alla bocca ? Non ho voglia di vedere ..."
"La mia dentatura smagliante e ben curata. Oltre ad annusare il mio alito fresco alla menta ?" chiese la volpe sfoggiando uno dei suoi sorrisi sornioni
La coniglietta alzò gli occhi al cielo e prima che potesse rispondere qualcosa, un rumore di un veicolo in lontananza, attirò l'attenzione dei due agenti
 
 
 
 
Infatti, lungo la strada che portava alla palafitta ...
 
Un piccolo furgone arrugginito stava percorrendo la stradina verso la palafitta, continuando a sobbalzare non a causa delle buche, che oltretutto erano assenti sulla stradina, bensì per i continui scoppiettamenti che provenivano dalla marmitta. Chiaro segno che il motore aveva qualcosa che non andava
Oltre ai difetti meccanici anche l'aspetto esteriore del veicolo non era messo un granché bene
Il furgone si presentava sporco, pieno di fango e impolverato. Numerosi buchi scavati dalla ruggine erano presenti sulle fiancate laterali inferiori del veicolo, alcuni rattoppati in modo rudimentale
La cosa curiosa di quella carretta a quattro ruote o la sua peculiarità era il fatto che sulle fiancate laterali superiori vi era scritto lo stesso testo dell'insegna del locale con qualche piccola modifica
 
 
 
 
SHELDON'S BULEVARD MOBIL
L'UNICO NEGOZIO A QUATTRO RUOTE DOVE LA LEGGENDA DEL NAILOTICUS NON MUORE MAI
 
 
 
 
Bisognava ammettere che il vecchio pescatore sapeva il conto suo sul fatto di fare affari ... nulla da dire
Il vecchio catorcio parcheggiò di fianco al furgoncino blu dei due agenti, arrestandosi rumorosamente e con uno sbuffo finale. Dopo pochi istanti la portiera del guidatore si spalancò e dal veicolo scese un vecchio cinghiale vestito in maniera alquanto bizzarra che notò immediatamente il secondo veicolo, cominciando subito dopo a guardarsi intorno con fare interrogativo
Di chi era quello strano furgoncino ? Forse dei clienti ? Oppure, soluzione più plausibile, erano ancora quei seccatori insistenti ?
Il grosso suino sbuffò sonoramente, dopodiché si diresse verso il ponticello in legno, gesticolando con le zampe con fare teatrale
"Mai una buona volta che si possa bere una bottiglia di rum in santa pace. Gli animali d'oggi ... valli a capire"
 
Una volta superata l'insegna e aver percorso il breve tragitto in linea retta, il suino svoltò a sinistra, dove si trovava l'entrata del suo negozio, accorgendosi di un particolare che lo fece sorridere
Una piccola bandierina con disegnato sopra un teschio da pirata, annodata alle estremità a una fune che percorreva verticalmente tutta la lunghezza della porta in vetro per poi ancorarsi a un gancio posto sopra la fine della facciata principale, sventolava a metà lunghezza davanti al muso del cinghiale
Il suino guardò in basso verso la botola segreta, notando che la corda proseguiva sotto il pavimento passando per un foro centrale posto sul portello, che il mammifero aveva fatto tanto tempo fa
Questo voleva dire una cosa sola: la trappola era scattata e aveva ospiti con i quali parlare amichevolmente
Così, aperta la botola e presa la corda in zampa, Sheldon cominciò a tirare su i suoi visitatori che, sorprese delle sorprese, non erano altro che una volpe e una coniglietta
 
Judy e Nick guardarono con sguardo interrogativo l'animale che li aveva appena issati in superficie: si trattava di un grosso, grasso e vecchio cinghiale dalla pelliccia marrone scuro
Il suo aspetto era piuttosto trasandato, infatti aveva i peli della testa che gli scendevano oltre il collo, quest'ultimi erano legati a mo di treccine per permettere al suino di vedere meglio e per non creargli fastidio . Sulla fronte una bandana rosso cremisi conteneva la restante peluria in eccesso del cinghiale. Verso la punta del mento i peli erano stati raccolti fra di loro in modo da formare due specie di stalattiti pelose
Per finire in bellezza, il suino era vestito con degli abiti pirateschi con addirittura un vecchio cappello da pirata posto sopra la sua testa
Un animale che non si incontrava tutti i giorni ... poco ma sicuro
 
Il suino continuò a fissare i due animali con uno sguardo indagatore e perplesso, rimanendo colpito dalla posizione in cui si trovavano i due mammiferi: con la coniglietta appoggiata sopra il ventre della volpe
"Scusate ... ho interrotto qualcosa ?" chiese Sheldon squadrando i due agenti che non risposero
Calò un minuto di silenzio, finché Judy, tutta rossa in muso, non si decise a parlare
"Beh ... ecco ..." disse la coniglietta schiarendosi la voce, per poi continuare "Vede signor Sheldon ..." la leporide fu interrotta dal suino che alzò la zampa libera per bloccarla
"Capitano Sheldon Sparrow ... se permettete my lady"
Judy si zittì di colpo, rendendosi conto di avere davanti a lei un animale UNICO nel suo genere. Neanche il tempo di articolare una parola che il cinghiale riprese a parlare
 
"Posso sapere, per cortesia, chi siete vossignori ?"
"Beh ... ecco noi siamo ..."provò a dire la volpe venendo interrotta dal suino
"So benissimo chi siete. La mia era una domanda retorica" disse Sheldon rivolgendo uno sguardo molto loquace verso i due agenti, per poi continuare "Lei, signore, e la sua graziosa collega siete dei property founders. Animali senza un'anima, addetti alla ricerca e alla compravendita di fabbricati da adibire ad uso residenziale o da utilizzare per stipulare contratti di locazione. Tormentando dei poveri animali che più volte, vi hanno detto gentilmente di non essere interessati affatto alle vostre generose offerte. Ma voi niente. Avete continuato imperterriti la vostra guerra e purtroppo, mi avete costretto ad utilizzare questi metodi rozzi e rudimentali" concluse il cinghiale scuotendo lentamente la testa
La volpe e la coniglietta si guardarono a vicenda perplessi, rimanendo in silenzio
"Non avete capito niente, vero ?" aggiunse il cinghiale stropicciandosi gli occhi ed espirando rumorosamente
"Questi giovani d'oggi ... così poco istruiti. Va bene ... cercherò di spiegarvelo in parole spicciole ... siete due agenti immobiliari venuti a propormi una nuova offerta per acquistare la mia palafitta, per poi costruirci sopra un lussuoso hotel"
"In verità signor Sheldon ..." provò a dire la volpe
"Capitano" precisò il cinghiale
Nick rimase in silenzio per un paio di secondi, per poi continuare "Sì ... vede capitano Sheldon io e la mia collega non siamo agenti immobiliari"
"Se allora non siete agenti immobiliari, come mai avete suonato una seconda volta il campanello, nonostante il chiaro avvertimento ?"
"Già ... come mai abbiamo suonato una seconda volta quel maledetto campanello ?" chiese la volpe, rivolgendo uno sguardo accusatorio verso la coniglietta che rimase in silenzio
 
"Comunque, le posso assicurare che io e la mia collega, l'agente Hopps siamo ..."
"WOW WOW ... aspetta un secondo Rosso" lo interruppe il suino alzando una zampa
"Hai detto per caso Hopps ?"
La volpe rimase spiazzata da quella risposta, cercando di riordinare le idee
Nel frattempo Judy si risvegliò dalla trance e, sentendosi chiamata in causa, disse
"Sì ... sono ... io"
Il vecchio cinghiale ridusse gli occhi a due fessure, cominciando a squadrare il piccolo mammifero
"Dì un po’ ... non sarai mica parente di un vecchio coniglio brontolone di nome Otto Hopps ?"
"Otto Hoops ?" ripeté la coniglietta, convinta di non aver capito bene la domanda
Come faceva quel cinghiale a conoscere suo nonno ?
"Sì, Otto Hopps. Un coniglio con pelo grigio, due lunghe orecchie, una coda batuffolosa bianca, un animale a cui piacciono le carote ... insomma un coniglio" disse Sheldon gesticolando con la zampa libera, mentre con l'altra teneva saldamente la fune collegata alla rete nella quale erano intrappolati i due animali
"Ha fatto per molti anni il pescatore e aveva con sé un piccolo apprendista ... che si da il caso sia me medesimo. Mi ha insegnato tutto quello che so ... gli devo tutto"
 
Judy rimase in silenzio per qualche secondo
Suo nonno, soprattutto quand'era una cucciola, le aveva raccontato di quand’era giovane e faceva il duro mestiere del pescatore. Stava ore e ore a descrivere alla sua piccola nipotina, le giornate che trascorreva sulla sua barca aggiungendo qualche elemento fantastico data l'età della sua ascoltatrice, in compagnia di un giovane di cinghiale che considerava come un figlio
Ed ora quel cinghiale, diventato ormai adulto, si trovava di fronte a lei
"Io sono la nipote di Otto Hopps. Sono Judith Laverne Hopps, figlia di Stu e Bonnie Hopps. Ti ricorderai sicuramente di mia madre"
Gli occhi di Sheldon si spalancarono e per qualche minuto il suino rimase in silenzio, per poi spiccicare qualche parola
"Nipote ? ... Figlia di Bonnie ... chiamata Bon Bon ?"
La leporide annuì lentamente
Chissà se aveva capito chi era
"Ma questo è una cosa FANTASTICA !" esclamò il grosso suino aprendo entrambe le zampe, inclusa quella che teneva la fune della rete che, una volta liberata dalla presa del cinghiale, scivolò velocemente verso il basso, attraversando la botola ancora aperta, pronta a far fare ai due mammiferi un bagno nell'acqua gelata del lago ... che non arrivò
 
Infatti Sheldon per fortuna, riuscì a riacchiappare in tempo la fune fermando la rete a pochi millimetri dalla schiena della volpe
"Ops ... chiedo venia ... colpa mia" urlò il cinghiale dal piano superiore mentre rissava la rete in superficie
 
 
 
 
Nel frattempo, nel ufficio di Fowler ...
 
 
 
 
Signor Sailas, non ho mai messo in dubbio le sue decisioni ... ma non pensa che sia pericoloso parlare ad altri animali della creazione del prototipo CR-0C ?
Potrebbero esserci delle spie. Non possiamo rischiare di ...
No, non era mia intenzione ...
Stavo solo dicendo che dovremmo essere cauti nel rivelare ad altri, informazioni così delicate ...
D'accordo
Ai suoi ordini
Informerò immediatamente il capitano Bradford
 
 
 
 
Fowler allontanò la cornetta dall'orecchio, mentre sul suo muso si andava a dipingere uno sguardo dubbioso
Non era del tutto d'accordo con la decisione presa dal signor Sailas. Troppi rischi da correre. Non voleva che il suo duro lavoro e quello di altri animali venisse buttato alle ortiche
Ma il signor Sailas sembrava avere la situazione sotto controllo ...
Rimase in silenzio a riflettere per un paio di minuti, dopodiché digitò un numero e, riportatosi la cornetta all'orecchio attese la risposta
 
 
 
 
Capitano Bradford sono Fowler
A che punto siete ?
Avete appena raggiunto i veicoli ?
D'accordo
Non appena arriverete alla base io e il signor Sailas saremo felici di fornire a lei e al tenente Boris delle informazioni utili riguardanti il prototipo CR-0C
Solo a voi due. Sono stato chiaro ?
Bene
Vi aspettiamo
 
 
 
 
Una volta terminata la chiamata il dingo ripose la cornetta del telefono dando un'ultima occhiata ai dati statistici che stava visionando. Il canide sospirò profondamente, dopodiché, con un gesto della zampa chiuse la finestra sul monitor, si alzò e uscì dalla stanza
 
 
 
 
Nel frattempo, alla palafitta del vecchio Sheldon ...
 
"Bene ... direi che è tutto a posto
Spiritualmente ... ecumenicamente ... grammaticalmente" disse il cinghiale mentre riposizionava la trappola al suo posto, per poi richiudere subito dopo la botola segreta
"Sono veramente desolato per il piccolo inconveniente ... ma come vi ho già detto, io e gli agenti immobiliari non andiamo molto d'accordo" affermò il suino voltandosi verso i due agenti
"Mi sembra perciò doveroso ripetere le presentazioni" aggiunse il cinghiale levandosi il cappello e facendo un piccolo inchino verso la coniglietta "My lady Hopps, capitano Sheldon Sparrow. Al suo servizio"
"Oh ... beh ... il piacere è mio Shel ... volevo dire capitano Shel..." cercò di dire la leporide imbarazzata da così tanta galanteria
"Ah ... per gli Hopps e per i loro amici è solo Sheldon" precisò il cinghiale rimettendosi in posizione eretta e sistemandosi il cappello sulla testa
 
La coniglietta non poté far a meno di sorridere
In fondo non era poi così male questo Sheldon
"Quanto a voi ... signor ..." continuò il pescatore rivolgendosi alla volpe
"Wilde. Nick Wilde" disse la volpe porgendo la zampa verso il cinghiale
"Nick. Diminutivo di Nicholas. Un nome virile. Scommetto che l'hai preso da tuo nonno" affermò il cinghiale stringendo la zampa della volpe e scoppiando in una fragorosa risata, mentre sul muso del canide si andava formando uno sguardo interrogativo
"Bene. Terminate le presentazioni. Qual buon vento vi porta al mio negozio ? Il vecchio Otto ha deciso di far provare a una delle sue nipoti la dura vita del pescatore ?"
"In verità Sheldon, eravamo venuti per farti alcune domande su ..." Judy non riuscì a terminare la frase che un rombo di motore in avvicinamento attirò l'attenzione di tutti i presenti
 
Il primo a muoversi fu Sheldon che, dopo aver superato i due agenti, si posizionò in fondo al ponticello per vedere chi stava per arrivare
Il suino aguzzò meglio la vista, portandosi la zampa destra sulla fronte per scrutare meglio l'oggetto non identificato. Si trattava di un piccola macchina bianca, recitante sul cofano una scritta verde che il cinghiale riconobbe al volo
Il mammifero espirò profondamente
Ancora loro ? Possibile che non lo lasciassero mai in pace neanche un giorno ?
"Chiedo venia signori. Devo andare a occuparmi di un cliente molto speciale. Con permesso" disse il suino rivolgendosi ai due agenti, togliendosi il cappello per poi rimetterselo in testa e in seguito, incamminarsi verso il parcheggino
Nick e Judy si guardarono velocemente a vicenda e, spinti dalla curiosità, si sporsero oltre la facciata principale dell'abitazione per osservare la scena che di lì a poco, si sarebbe verificata
 
Nel frattempo, la piccola autovettura aveva preso posto vicino al catorcio del cinghiale. Una volta spento il motore, dal veicolo scese una lontra vestita con giacca e cravatta e con in zampa una ventiquattr ore
Il piccolo mammifero si sistemò gli occhiali da vista che aveva sul muso e incominciò a incamminarsi vero l’entrata del ponticello con sguardo basso
“Benvenuto a Sheldon’s Bulevard, di proprietà del capitano Sheldon Sparrow … che sarei io. Con chi ho il piacere di parlare ?”
La lontra alzò velocemente gli occhi, intravedendo un vecchio cinghiale che si stava dirigendo verso di lei
“Lei è il signor Sparrow ?” chiese timidamente il piccolo mammifero
“Capitano … se permette” disse il suino fermandosi a pochi passi dal predatore, per poi aggiungere “Comunque sì, sono io”
“Piacere di conoscerla signor Sheldon …” cominciò la lontra porgendo la zampa al cinghiale
“Capitano” ripeté il cinghiale con uno sguardo inquietante
“Ehm … certo … mi-mi-mi scusi …”provò a dire il piccolo predatore, ritirando lentamente la zampa che venne afferrata energicamente dal vecchio pescatore che cominciò a stringerla con forza e a scuoterla violentemente, facendo sobbalzare il mammifero
“Ah Ah Ah Ah … stavo solo scherzando. Piacere di conoscerla quattr occhi” disse il cinghiale fra una risata e l’altra
“Veramente …” disse la lontra riuscendo a liberare, con non poca facilità, la zampa dalla stretta del suino
“Mi chiamo Jeremy Karp e vengo per conto dell’agenzia immobiliare City Habitats” cominciò il mammifero sistemandosi gli occhiali “Saremo interessati ad acquistare la sua …” Jeremy si fermò un secondo a guardare le condizioni in cui versava la palafitta del vecchio pescatore “abitazione per una cospicua somma di denaro. Vede la sua casa sorge esattamente nel punto più perfetto di tutto il lago Landlake, dove si ha una vista mozzafiato e si è circondati dal verde. La mia agenzia ha intenzione di comprare la sua palafitta per conto di un’impresa edile molto importante a Zootropolis. L’affare va concluso a ogni costo, perciò è lei che dirige le redini del gioco … mi dica una cifra”
Sheldon rimase in silenzio per un paio di secondi. Dopodiché avvicinò il muso vicino a quello della lontra, sussurrando “Qualsiasi cifra ?”
“Esattamente” rispose con tono basso Jeremy, mentre sul suo muso si andava a formare un sorriso
Dopo tante fatiche e sacrifici, il vecchio babbeo aveva ceduto … ed era stato lui a portare a termine l’affare. Sentiva già l’odore di una promozione in arrivo
 
“D’accordo. Mi ha convinto. Perché non si accomoda in casa mia così …” disse il cinghiale con tono cordiale indicando casa sua
“Firmiamo i documenti necessari per la compravendita ?” completò Jeremy ricambiando il sorriso del pescatore
“No” rispose semplicemente il cinghiale per poi cambiare repentinamente espressione “COSÍ LE FACCIO VEDERE CHE FINE HANNO FATTO I SUOI COLLEGHI !” urlò Sheldon in preda alla rabbia, mostrando le lunghe zanne al piccolo mammifero che cominciò a indietreggiare verso la macchina
“VI AVEVO GIÁ DETTO DI NON ESSERE INTERESSATO ALLA VOSTRA OFFERTA ! MA VEDO CHE NON MI SONO SPIEGATO BENE” continuò il cinghiale, avanzando minaccioso verso il piccolo mammifero ”SIETE SOLO DEGLI SPREGEVOLI VERMICIATTOLI. ANIAMLI ESECRABILI. ESCHE DEFORMI PER SQUALI”
“Signor Sheldon … a-a-aspetti un m-m-momento … cerchiamo di ragionare” provò a dire la lontra continuando a retrocedere
“RAGIONARE ?! TU PENSI VERAMENTE DI RIUSCIRE A CAVARTELA COSÍ QUATTR'OCCHI ?” chiese il suino agitando minacciosamente le zampe al cielo “IN QUESTO MOMENTO HAI LE STESSE PROBABILITÁ CHE HA IL TELESCOPIO HUBBLE DI SCOPRIRE CHE AL CENTRO DI OGNI BUCO NERO C’È UN ANIMALETTO CON UNA TORCIA INTENTO A CERCARE IL CONTATORE !
CHE TRADOTTO IN PAROLE POVERE … SIGNIFICA CHE TU NON USCIRAI VIVO DA QUI !”
“M-m-m-a io non ho nessuna colpa. Ho solo eseguito gli ordini del mio capo !” disse Jeremy piagnucolando e impattando la schiena contro la portiera della sua macchina
 

“ALLORA, VISTO CHE È COSÍ BRAVO AD ESEGUIRE GLI ORDINI, NON LE SARÁ DIFFICILE ESEGUIRE QUESTO” disse Sheldon fermandosi a pochi passi dalla lontra e sfoderando, da sotto la sua giacca, una Widanimal modello antico, caricata a pallettoni di sale e puntandola contro il muso del povero agente immobiliare
“TI DO IL TEMPO DI CONTARE LENTAMENTE FINO A DIECI, PER FAR SPARIRE IL TUO BRUTTO MUSO GIALLO DALLA MIA PROPRIETÁ, PRIMA CHE TI RIEMPIA IL FONDOSCHIENA DI PALLETTONI DI SALE. UNO …”
Disse il cinghiale togliendo la sicura all’arma
“Signor Sheldon … v-v-v-volevo dire capitano … n-n-non mi sembra il caso di …” provò a dire Jeremy cercando di sorridere
“DUE”
“Non avrà i-i-i-intenzione di …”
“DIECI !” urlò il cinghiale premendo il grilletto e interrompendo la lontra che, con uno scatto fuori dal comune, salì in macchina e, dopo aver messo in moto il veicolo, si allontanò a gran velocità verso l’orizzonte, sollevando un gran polverone

 
Perfetto ! Il vecchio trucchetto aveva funzionato. Ci cascavano sempre quegli imbecilli
Merito delle sue qualità oratorie
pensò il vecchio pescatore mentre sul suo muso si andava a formare un sorriso guardando la sua fidata pistola. Infatti dalla bocca dell’arma spuntava fuori una piccola bandierina rossa recitante una scritta bianca: BANG
 
 
 
 
 
Lo studio dell'autore ...
 
Ecco a voi il 17 esemio capitolo ... ANIMALI ESECRABILI. ESCHE DEFORMI PER SQUALI XD (quanto mi diverto a parlare piratescamente XD)
 
Finalmente, avete avuto l'opportunità di fare la conoscenza del famosissimo Capitano Sheldon Sparrow XD
Allora ... che ve ne pare ? Vi piace come personaggio ?
Siete riusciti a scorgere, a parte l'abbigliamento e l'aspetto tutto e per tutto fedeli a Jack, i tratti caratteriali di Sheldon Cooper e del capitano Sparrow ?
Il nostro vecchio pescatore si presenta piuttosto trasandato, con un abbigliamento piratesco e i suoi metodi di parlare e di fare sono piuttosto ... UNICI. Oltre ad avere una Wildanimal, che sarebbe una Wildman (pistola da pirata antica)
Ne vero ???
 
E ... già che ci sono
Vi dirò un piccolo segreto
Un capitano non è nulla senza il suo fidato secondo in comando. Perciò nel prossimo capitolo conoscerete anche il vice - capitano o Mastro ... che, se ci pensate bene, sapete già chi è ;)
 
Ora, il vecchio pescatore, dovrà raccontare ai nostri due agenti della leggenda del Nailoticus e anche Fowler dovrà farlo con il capitano Bradford e il tenente Boris
Finalmente scoprirete (nel prossimo capitolo o nel prossimo ancora ... non so bene XD) le origini del nostro amicone verde
Una storia speciale ... che ricalca la trama di un film diventato LEGGENDA ...quale ?
Non vede lo dico XD
 
Per quanto riguarda il nonno di Judy ... non mi sono inventato nulla
Nelle scene eliminate del film (in particolare quella che racconta il ritorno a casa della coniglietta, dopo il suo primo disastroso giorno di lavoro e il suo primo incontro con Nick), c'è n'era una che, a detta del sottoscritto, era migliore di quella del film (che l'abbiano eliminata per un possibile seguito ??? ... speriamo)
Dopo essere stata liberata dalla lastra di cemento ed essere tornata a casa, la coniglietta riceve una videochiamata da parte di sua mamma con in braccio un cucciolo di coniglio
 
Ad un certo punto della conversazione, entra in scena questo coniglio (il nonno di Judy, nonché il papà di Bonnie) con un grosso paio di occhiali, seduto su una poltrona che fa una battuta troppo divertente
 
 
"È Judith al telefono ? Chiedi se l'hanno mangiata" chiede il nonno, rivolgendosi a Bonnie
"Ah ... papà ... non ricominciamo"
"Le volpi sono rosse perché le ha create il Diavolo" XD
 
 
Scena da farsi sbellicare dalle risate. Se avete l'opportunità, vi consiglio caldamente di vederla
Comunque hanno deciso di eliminarla e dare un ruolo minore al nonno
Infatti, nella scena dove Judy parte per Zootropolis, si vede di sfuggita, lo stesso coniglio, con lo stesso paio di occhiali, sullo sfondo della stazione insieme agli altri fratelli e sorelle di Judy
 
Per quanto riguarda il nome ...
Sono andato a spulciare nel fandom e ho trovato una One-shot di Plando (spero non ti dispiaccia, amico mio) intitolata "102 years old", che mi fornito una spiegazione dettagliata
Infatti, nel film dopo che Judy dà le dimissioni ed è alla bancarella dei genitori, la vediamo riporre delle carote su una pagina di giornale dove, per un istante si vede la foto di un vecchio coniglio con un paio di occhiali con scritto "Otto Hopps 101 years old" (anche se un coniglio, nella realtà non potrà mai raggiungere quell'età ... ma vabbè ... non fermiamo la fantasia)
 
Quindi ... grazie Plando, amico mio ;)
 
E ora ... l'angolo dei ringraziamenti. Un grazie a Mr Creepy, EnZo89, Redferne e Plando per le loro recensioni nei capitoli precedenti e un grazie anche a coloro che stanno continuando a leggere la mia storia
 
A settimana prossima
Un salutone
 
 
J. Conrard

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Capitolo 18
*** Mai giudicare un libro dalla copertina ***


Capitolo 18
Mai giudicare un libro dalla copertina
 
 
Nick e Judy erano rimasti a bocca aperta. Ancora non riuscivano a capacitarsi dello spettacolo a cui avevano assistito
Era meglio non far arrabbiare quel vecchio cinghiale ... con gli sbalzi d'umore che aveva
Al suo confronto, Boe sembrava un angioletto
 
Ce l'aveva veramente a morte con gli agenti immobiliari. Chissà se era solo il fatto di non vendere la sua abitazione per motivi di gelosia e mania di possesso, tipici della crisi di mezza età, oppure c'era qualcosa di più grosso che il suino nascondeva
Magari aveva scoperto un giacimento aurifero o petrolifero sotto la sua abitazione o forse, situazione alquanto improbabile ... ma forse non del tutto, era che il vecchio cinghiale volesse nascondere alle autorità e ad altri animali, i poveri colleghi di quella lontra, oltre ai precedenti agenti immobiliari che erano venuti a fargli visita. Forse si trovavano legati e imbavagliati, chiusi in uno sgabuzzino, senza acqua ne cibo ... chi lo sa
Una cosa era certa, Sheldon avrà avuto le sue motivazioni ... per quanto strane e fuori di testa potessero essere
 
Entrambi gli agenti si guardarono a vicenda perplessi, per poi essere colti di sorpresa dalla voce di Sheldon
"Eccomi qui. Vogliate scusarmi per la scenata di poco fa con quella sanguisuga pelosa, ma con questi tipi di animali bisogna avere il polso duro" disse il suino rivolgendo un sorriso alla volpe e alla coniglietta
"Sheldon ... non credi di aver un po' esagerato ?" chiese Judy riprendendosi dalla trance in cui era caduta
"Esagerato ?! Io ?!" esclamò il suino con fare teatrale, auto indicandosi
"Dici sul serio ?!" chiese ancora più incredulo il cinghiale
"Beh ... puntare una pistola caricata a pallettoni di sale, sul muso di un animale che sta solo facendo il suo lavoro e minacciare di sparargli ... tu come lo chiameresti ?" aggiunse Nick ironico
"Sparargli ?!" disse Sheldon, continuando a non capire
"Di un po' ... soffri di demenza senile ?" chiese il canide incrociando le zampe
"Per carità Rosso ! Il mio cervello funziona ancora a dovere"
La volpe rivolse uno sguardo molto loquace verso il cinghiale e, prima che potesse aggiungere qualcosa, Judy riprese la parola
"Ti abbiamo visto tirare fuori da sotto la giacca, una pistola di grosso calibro caricata a pallettoni di sale e puntarla contro quel povero animale indifeso. Lo sai che potremmo arrestarti per tentata aggressione oltre a possesso di armi senza licenza ?"
 
"Pistola di grosso calibro ?! Ma ragazzi ... avete bevuto o preso una botta in testa ?" chiese stupito Sheldon
La volpe e la coniglietta si guardarono per un secondo
"Sì ... mi sa che soffre di demenza senile" affermò Nick annuendo lentamente mentre la leporide espirò profondamente stropicciandosi gli occhi
Prima che la coniglietta potesse aggiungere qualcosa, gli occhi del vecchio pescatore si spalancarono, mentre la sua bocca si aprì lentamente
"Ahhhhh ... spettate un momento. Forse ho capito a cosa vi state riferendo" disse Sheldon tirando fuori dalla sua giacca l'arma bellica
"State parlando di questa ?" chiese il suino, mostrando la pistola ai due agenti
"No. Stavamo parlando di tutt'altra cosa ... di una mappa che conduce alla Fonte dell'Eterna Giovinezza" disse Nick in tono ironico, trattenendo una risatina che venne interrotta da una gomitata da parte della coniglietta
"Sì Sheldon, proprio quella" affermò la leporide indicando la spara pallettoni
"È di tua proprietà ? È regolarmente registrata ?"
Il cinghiale rimase in silenzio per un paio di secondi, osservando la coniglietta per poi scoppiare a ridere rumorosamente
 
I due agenti si guardarono a vicenda confusi, mentre il cinghiale continuava a sghignazzare sotto le zanne
"Ah ah ah ah ... voi pensate che questa qui sia ... ah ah ah ... questa è proprio bella ... ahahaha ..." disse Sheldon fra una risata e l'altra
"Non c'è nulla da ridere Sheldon" disse Judy con un tono seccato e arrabbiato
"Oh ... my lady Hopps" disse il suino una volta finito di ridere
"Conosco perfettamente le regole che vigono sul possesso di armi non letali, che comprendono sia quelle a sedativi che quelle a pallettoni di sale" iniziò il cinghiale, cominciando a giocherellare con la pistola "e ho sempre rispettato tali regole nell'osservanza e nella consapevolezza delle sanzioni che vigono su chi non rispetta tali norme. Ma vi sfugge un particolare che vorrei portare alla vostra attenzione ..." disse Sheldon smettendo di giocare con la spara pallettoni guardando negli occhi i due agenti con uno sguardo strano per poi, senza nessun preavviso, puntare la Widanimal a pochi centimetri dal muso della volpe che si pietrificò sul posto, mentre la coniglietta sbiancò in muso
 
Calò un minuto di silenzio. Un silenzio che non lasciava presagire nulla di buono
Dunque, era questo il vero carattere di Sheldon ?
Aveva dipinto sul muso uno sguardo freddo e glaciale. Uno sguardo che poteva avere solo un killer dal sangue freddo
"Ho deciso di prenderla come assistente signor Wilde, per spiegare a lei e alla signorina Hopps il particolare sul quale vorrei illuminarvi ..." disse il suino continuando a puntare la pistola sul muso di Nick
"Se non erro, la licenza per il possesso di un'arma non letale è obbligatoria quando si possiede effettivamente un'arma a sedativi o pallettoni di sale. Ma vedete, questa è un'arma veramente speciale che non ha bisogno di licenza … e sapete il perché  … " il cinghiale fece una breve pausa, continuando a fissare le iridi verdi della volpe, finché il suo dito non premette il grilletto dell'arma
 
Il cuore di Judy perse un battito
Già si immaginava il suo partner disteso supino per terra con un proiettile sedativo se non qualcosa di più letale, impiantato in mezzo agli occhi. Il tutto contornato dallo sguardo compiaciuto e soddisfatto del cinghiale mentre osservava la sua prossima vittima ... cioè lei
Fortunatamente, non successe nulla di tutto questo
Dalla bocca dell'arma spuntò fuori solo una bandierina rossa con una scritta bianca, che impattò debolmente sulla fronte della volpe, recitante una parola: BANG
 
Nick nel frattempo era stato vittima di un infarto verificatosi alla velocità della luce.
La volpe si portò lentamente una zampa sul cuore per verificare che quest ultimo battesse ancora, cosa che fu confermata subito dopo
Nel frattempo Sheldon scoppiò una seconda volta a ridere
"Ah ah ah ah ... avreste dovuto vedere i vostri musi, qualcosa di impagabile ... ah ah ah ... soprattutto il tuo Rosso ... ah ah ah ah" continuò il cinghiale piegato in due dalle risate
"Pensavi veramente che ti avrei sparato ? Anche se tecnicamente non avrei potuto farlo, dato che impugnavo un'arma giocattolo" disse Sheldon una volta finito di ridere, mostrando ai due poliziotti l'oggetto della discussione "Quindi, alla fine della fiera signori, non ho bisogno di una licenza per un'arma giocattolo che utilizzo solo per intimidire i visitatori non graditi. Il tutto sta nel fargli credere che sia vera ... comprendete ?" chiese il cinghiale rinfoderando l'arma al suo posto e sorridendo
 
I due agenti rimasero in silenzio per elaborare un pensiero logico
Ma che razza di animale avevano incontrato ?
 
Il primo a mostrare segni di ripresa celebrale fu la volpe che cominciò a ridere istericamente, facendo dei gesti convulsi con le zampe, per poi svenire di colpo, cadendo all'indietro sul pavimento in legno
"Oh ... questo non l'avevo calcolato" disse Sheldon sinceramente stupito, mettendosi una zampa sotto il mento, osservando il predatore svenuto
A quel punto Judy no c'è la fece più
"MA DICO SHELDON, SECONDO TE SONO COSE DA ..." sbraitò la coniglietta venendo però interrotta dal vecchio pescatore che alzò una zampa per bloccarla
"Sì sì sì lo so ... ho esagerato. Mi dispiace tanto. Sono veramente pentito per quello che ho fatto. A volte non utilizzo quel poco cervello che ho, ne sono pienamente consapevole. Ma, se non erro, siete stati voi a tirare in ballo l’argomento” affermò il cinghiale indicando la leporide
“Voi forze dell’ordine … sempre a controllare gli altri animali. Sembra che non si possa entrare in un supercomputer governativo e provare a compare dell’uranio senza che il Ministero della Difesa lo spifferi a tua madre” continuò il suino gesticolando con le zampe
“Oltretutto, urlare non aiuterà il signor Wilde a riprendersi. Anzi non farà altro che peggiorare la situazione" concluse il pescatore, chinandosi e caricandosi in spalla la volpe, per poi dirigersi verso la porta d'ingresso del suo locale
"Permettimi almeno, di rimediare alla mia idiozia" continuò il suino, tirando fuori da una tasca dei suoi pantaloni, un mazzo di chiavi che inserì nella serratura della porta facendola scattare
"Forza entra ! Faccio rinvenire Rosso e poi vi offro qualcosa da bere. Così poi, potrete dirmi perché siete venuti a farmi visita al mio negozio"
Judy rimase immobile a fissare quello strano animale
Certo che suo nonno aveva degli strani gusti
Ma dov'era andato a pescarlo un animale così ?
 
La leporide scosse energicamente la testa. Dopodiché entrò nel locale senza degnare di uno sguardo il suino
Una volta varcata l'entrata, Judy rimase letteralmente senza parole
Si trovò in un'enorme stanza ... stranamente pulita ed ordinata, rispetto al fuori del locale
Le due enormi vetrate permettevano alla poca luce presente all'esterno, d'illuminare il resto dell’ambiente, composto da tre file di lunghi scaffali posti orizzontalmente, contenenti ogni sorta di oggetti riguardanti il mostro del lago: dai poster alle palle di vetro con la neve, fino alle tazze per la colazione
Scritto a caratteri cubitali di un bianco opaco situato in alto, sulla facciata di legno posta di fronte alla coniglietta, veniva riportato il nome del locale del cinghiale: SHELDON’S BULEVARD
Sotto alla dicitura vi era disegnato quello che a tutti gli effetti, sembrava essere il muso allungato di una strana creatura del medesimo colore della didascalia
Sul lato destro della stanza vi era un lungo bancone, con appoggiati agli estremi dell'oggetto, una vecchia e grossa lampada ad olio e un antico registratore di cassa fatto interamente di ottone. Dietro al banco, un antico caminetto in legno aveva il compito di riscaldare l'ambiente nelle giornate più fredde, abbellito con un enorme e vecchio orologio da muro che scandiva il passare del tempo
 
La coniglietta, ancora stupita da quello spettacolo, venne superata dal cinghiale con in spalla la volpe. Il suino, dopo aver sorpassato la prima fila di scaffali, appoggiò il canide sul lungo bancone in legno
"Bene. Aspetti qua signor Wilde, vado a prendere gli attrezzi del mestiere. Mi raccomando, non scappi. Torno subito" disse il cinghiale, voltandosi e trattenendo una risatina per la battuta che aveva appena fatto
"Nel frattempo lei, my lady Hopps, può girovagare liberamente per il negozio" affermò il suino dirigendosi verso una porta in legno, non molto distante dal bancone su cui era adagiato Nick, con appeso un cartellino recitante la parola: PRIVATO - UFFICIO
"Non sia mai che trovi qualcosa che le interessa acquistare" disse Sheldon aprendo la porta e voltandosi a guardare la leporide per l'ultima volta "50% di sconto su tutti i poster e PRENDI DUE PAGHI UNO su tutte le tazze in esposizione" concluse Shedlon, sorridendo ed entrando nella stanza
 
Così la coniglietta rimase da sola in quello che lei avrebbe definito, un mondo magico
Appesi al muro, sotto la didascalia bianca, vi erano numerosi poster che raffiguravano una creatura mostruosa, con un muso molto allungato, contornato da denti aguzzi
Gli scaffali erano pieni di vari oggetti di ogni dimensione, forma e colore, tutti incentrati sul mostro del lago Landlake
Judy cominciò ad avanzare lentamente attraverso quel fantastico mondo
Chissà se esisteva veramente questa creatura misteriosa o era solo una leggenda metropolitana usata dal vecchio cinghiale per far affari
 
Certo che era un animale che aveva i suoi modi di fare e di parlare. Diversi ... molto diversi ... dai loro
A un primo impatto sembrava non avere tutte le rotelle al suo posto e lo scherzetto di poco fa ne era una chiara dimostrazione
Forse era il suo modo di relazionarsi con altri animali o forse, c'era qualcosa che l'aveva cambiato molto tempo fa, costringendolo ad indossare una maschera ... come Nick
Già ... Nick
 
La coniglietta infatti, non si rese conto di essere arrivata al bancone sul quale era adagiata la volpe addormentata
Judy si fermò al lato destro del banco e cominciò ad osservare il suo partner. Chissà perché, ma le venne in mente una favola che ascoltava quand' era una cucciola e che le piaceva un sacco: la favola della Bella addormentata nel bosco
Una bellissima principessa fu vittima di un terribile incantesimo che l'aveva fatta sprofondare in un sonno eterno. Solo il bacio del vero amore avrebbe potuto rompere l'incantesimo. Un bacio donatole da un coraggioso e nobile principe, innamorato della fanciulla
 
Peccato che in quella circostanza i ruoli erano invertiti: era la coniglietta, nei panni del principe che, seguendo il copione, avrebbe dovuto dare ... dare ... dare un ... sulla …
Judy diventò rossa in un batter d'occhio, mentre con le lunghe orecchie si coprì il muso
Perché aveva pensato proprio a quella favola ? E perché proprio a quella parte della storia ?
Se Nick l'avesse vista si sarebbe fatto quattro risate
Erano soltanto amici, partner di lavoro, nulla di più ...
 
La leporide scosse energicamente la testa, tentando di concentrarsi su qualcos'altro ... su qualsiasi altra cosa che non fosse pensare a quello che stava pensando
Così il piccolo mammifero si voltò verso il caminetto e i suoi occhi ametista caddero su un paio di foto appoggiate sulla parte superiore in legno del camino
Vi erano diverse fotografie che immortalavano due soggetti distinti: un giovane coniglio adulto dal pelo grigio e un cinghiale adolescente
La coniglietta cominciò a scorre con lo sguardo le varie fotografie finché non la colpì un’istantanea dove i soggetti raffigurati erano una famigliola molto consistente di conigli, oltre ai due soggetti che predominavano nelle altre foto: il coniglio e il cinghiale
Judy si avvicinò all’oggetto per capire chi fossero gli animali fotografati. Aveva come l’impressione di aver già visto quel coniglio da qualche parte. Che fosse …
 
“Sono belle vero ?”
La leporide balzò sul posto voltandosi verso il proprietario della voce. Era stato Sheldon a parlare. Infatti il cinghiale era uscito silenziosamente dalla stanza e con passo felpato, si era posizionato dietro le spalle della coniglietta
“Ognuna di quelle fotografie racconta un momento speciale della mia vita” disse il suino espirando profondamente
“Vuoi dire che …” provò a dire Judy venendo interrotta dal cinghiale
“La mia purtroppo, non è stata un’infanzia felice. Non ho mai conosciuto mio padre, tantomeno mia madre che pensò bene di lasciarmi in un orfanotrofio. Lì imparai già come funzionava il mondo. Dovevi essere il più forte per poter sopravvivere” disse il pescatore appoggiandosi di schiena, al bancone
“Pensavo che nella mia vita non avrei mai trovato qualcuno che mi volesse bene. Così, una volta raggiunta la maggiore età uscii dall’orfanotrofio e cominciai a girovagare per Bunny Burrow … combinandone di cotte e di crude” Sheldon si fermò un secondo mentre sul suo sguardo si andava a dipingere un sorriso
“Ero certo che non avrei mai trovato un lavoro … tantomeno una famiglia. Le cose però cambiarono quando ebbi la bella idea di combinare una delle mie marachelle a casa di Otto
Me le ricordo come se fosse ieri. Mi beccò in flagrante, nel pieno della notte, mentre tentavo di rubargli il furgoncino … ovviamente era in compagnia del suo fidato fucile caricato a pallettoni di sale” affermò il cinghiale trattenendo una risata
“Invece di chiamare lo sceriffo o premere il grilletto riempiendomi il fondoschiena di sale, fece una cosa che nessuno aveva mai fatto per me: mi diede un lavoro e, forse la cosa più bella che mi donò, fu una famiglia … una grande famiglia … letteralmente.” Sheldon si fermò un secondo a guardare la foto dov’erano raffigurati lui insieme alla famiglia di Otto
“Non so che cosa abbia spinto tuo nonno ad accogliermi in casa sua quel giorno. Ma se non l’avesse fatto … ora non sarei quello che sono. Gli devo tutto”
La coniglietta era rimasta senza parole
Suo nonno aveva veramente fatto tutto questo per quel cinghiale ?
 
“E ne abbiamo passate tante insieme. Era come se avessi trovato il papà che non avevo mai avuto. Addirittura mi costruì questa palafitta”
Judy si voltò verso il cinghiale con gli occhi spalancati
“Ho fatto anch’io quel muso quel giorno. Quel vecchio brontolone l’aveva costruita asse dopo asse e non mi aveva mai detto nulla. Quel giorno piansi … tanto … molto” disse il cinghiale annuendo
“Dentro qui sono custoditi tanti di quei ricordi che tu non hai idea e non permetterò che quelle sanguisughe pelose me la portino via. Dovranno passare sul mio cadavere” concluse risoluto il vecchio pescatore
Judy non disse nulla
Forse aveva sbagliato a giudicare quel cinghiale
Così la sua forte emotività da coniglietta e la sua onestissima coscienza la costrinsero a rimediare al suo errore
 
“Sheldon … io non credevo che … insomma …” cercò di articolare la leporide “non sapevo della tua difficile infanzia e di quello che mio nonno ha fatto per te … scusami per averti sbraitato addosso prima” disse sinceramente pentita la coniglietta
Il suino sorrise “Non serve che ti scusi Judy. A volte posso sembrare un animale fuori di testa, me ne rendo conto. Ma è il mio modo di fare. Tutto è perdonato. E poi come si dice, non si giudica mai un libro dalla copertina” concluse il suino scoppiando a ridere, seguito a ruota dalla coniglietta
 
Ad un certo punto, i due animali vennero colti alla sprovvista da uno strano rumore, che sembrava essere a tutti gli effetti uno sbadiglio. Sheldon e Judy si voltarono verso il bancone, constatando che il corpo di Nick si stava muovendo. Per fortuna il canide stava cominciando a riprendere i sensi
“Do … do … dove sono ?” riuscì a dire la volpe, spiccicando alcune parole e massaggiandosi la testa
“Cos’è successo ?” continuò Nick alzandosi lentamente dal bancone
“Per fortuna ti sei svegliato Rosso !” esclamò Sheldon tirando una pacca sulla schiena della volpe che si svegliò del tutto per poi rivolgere uno sguardo assassino verso il suino
“Tu … brutto …” provò a dire il canide venendo interrotta da un urlo di gioia
“NIIIICK !” urlò Judy superando con uno scatto il cinghiale e abbracciando il diretto interessato per il collo
La volpe, sorpresa da quella reazione, cercò di articolare alcune parole
“Carotina … non … respiro” disse Nick gesticolando con le zampe, mentre il suo muso diventava viola
“Oh … scusa .. scusa …” affermò la coniglietta mortificata liberando la presa dal collo della povera volpe che, dopo aver ripreso un po’ di colore disse
“Sta diventando un’abitudine troppo frequente questa” concluse Nick rivolgendo un sorriso sornione verso la coniglietta che diventò rossa in muso
 
Nel frattempo, Sheldon rivolse uno sguardo indagatore su entrambi gli animali. Erano veramente curiosi quei due mammiferi
Tra loro due c’era qualcosa di strano. Avevano un forte legame che li univa. Un legame veramente speciale e forse, non se ne rendevano conto neanche loro
 
“Bene Nick. Visto che ti sei ripreso di tua spontanea volontà, penso che questo non servirà più” disse il suino poggiando sul bancone un grosso martello in legno
“Altrimenti avrei dovuto usarlo e non sarebbe stato un dolce risveglio” concluse Sheldon scoppiando a ridere
 
Prima che la volpe potesse dire qualcosa, la porta a vetri del locale si spalancò di colpo, permettendo a un nuovo animale di fare capolino dentro la stanza
Tutti gli sguardi dei tre mammiferi si concentrarono sul nuovo arrivato: si trattava di uno stambecco sulla mezza età dal pelo grigio chiaro
Oltre alle due lunghe corna, tipiche della sua specie, il muso del caprino era contornato da una folta striscia di peli bianchi che scendevano lungo i lati del muso fermandosi agli angoli della bocca, lasciando scoperto la parte finale del mento. Sembrava che avesse due lunghi basettoni
 
Il suo abbigliamento ricordava molto quello di Sheldon. Infatti l'animale calzava una camicia da pirata bianca con sopra un gilet blu scuro
Il nuovo arrivato, dopo aver chiuso la porta, rivolse uno sguardo stupito e interrogativo verso la volpe, che era ancora seduta sul bancone, e alla coniglietta.
Dopodiché i suoi occhi incrociarono quelli di Sheldon, come a voler chiedere delle spiegazioni
 
"Ho .... interrotto qualcosa ?" chiese timidamente lo stambecco, continuando a fissare il cinghiale che, senza nessun preavviso esclamò
"GIBBS ! Tarda testuggine di mare... alla fine c'è l'hai fatta ad arrivare !" concluse Sheldon superando i due agenti e dirigendosi verso il caprino
"Pensavo ti avessero rapito" aggiunse il suino agguantando sottozampa il collo dello stambecco, stringendolo a sé
"Beh ... capitano ho avuto qualche piccolo ... contrattempo"
"Ah ! Li conosco perfettamente i tuoi contrattempi. La sera prima ti sarai tracannato 10 bottiglie di rum, se non di più, e stamattina, oltre ad esserti svegliato tardi, non riuscivi a trovare le chiavi di quel catorcio a quattro ruote che tu definisci auto" disse il cinghiale scoppiando a ridere
"Almeno il mio catorcio è meglio di quel rottame su ruote con cui va in giro lei" aggiunse il caprino, seguendo a ruota Sheldon
 
Nel frattempo, Judy e Nick erano rimasti in silenzio, ad assistere a quella scena, mentre sui loro musi si andava a formare un sorriso
"Senta un po' capitano ... ma loro due chi sono ?" chiese lo stambecco una volta finito di sghignazzare, indicando i due animali interessati
"Non saranno mica ..."
"Oh per l'amor del cielo Gibbs ! Il giorno in cui farò entrare degli agenti immobiliari in casa mia verrà la fine del mondo" affermò Sheldon mollando la presa dal collo del caprino e alzando le zampe al cielo
"E allora chi sono ?"
"Glieli faccio subito conoscere" disse il suino poggiando una zampa sulla spalla del caprino e incamminandosi, insieme a lui, verso i due agenti
 
"Signor Gibbs ... ho il piacere di presentarle, nientepopodimeno, che la signorina Judy Hopps. Una delle tante nipoti di Otto Hopps" concluse il vecchio pescatore indicando la coniglietta come se fosse un oggetto raro e prezioso
Gli occhi dello stambecco si spalancarono per lo stupore
"Davvero ?" chiese il caprino guardando velocemente prima Judy e poi Sheldon
"Giuro sul mio onore Gibbs. Dovessi crepare" affermò il cinghiale alzando la zampa destra in segno di giuramento
Lo stambecco rivolse lo sguardo verso la coniglietta, come a voler cercare una conferma
"Sul serio ?" domandò speranzoso
"Certo che sì ! Piacere di conoscerla signor ..." esclamò la coniglietta con un enorme sorriso, porgendo la zampina alla stambecco che la strinse delicatamente cominciando a scuoterla
"Joshamee Gibbs. Primo ufficiale di bordo, al servizio del celebre capitano Sheldon Sparrow
È un vero piacere conoscere una nipote del famosissimo lupo di mare Otto. A me, al capitano Sheldon e ad altri pescatori ha raccontato e insegnato ogni cosa del suo mestiere ... per noi è una vera leggenda"
 
La leporide non disse nulla
Non riusciva a credere che suo nonno avesse tutta quella stima e quel rispetto da quei due animali e da altri mammiferi del posto
Ma d'altronde non c'era da stupirsi. Suo nonno Otto era sempre pronto ad aiutare un animale in difficoltà come meglio poteva. Era veramente un coniglio fuori dal comune
 
"E dimmi ... come se la passa Otto ? Sta bene ?" la leporide venne riportata alla realtà dalla domanda postale da Gibbs
"Beh ... è invecchiato ma è rimasto lo stesso coniglio di sempre" affermò la coniglietta con un sorriso, lasciando la zampa dello stambecco
"Mi fa molto piacere. Ormai è da un po' di tempo che non andiamo a trovare quel vecchio brontolone. Ma vede ... abbiamo avuto dei piccoli problemi con la barca ..." disse Gibbs fermandosi di colpo e spalancando gli occhi, come se si fosse ricordato di una cosa molto importante
"Per tutte le palle di cannone con le corna ... a momenti mi dimenticavo" affermò lo stambecco tirandosi una zampata sulla fronte, per poi rivolgersi al cinghiale
"Capitano, ha chiamato Hector Rush e mi ha comunicato che ha avuto delle ... complicazioni ... durante la riparazione della White Pearl ..."
 
"Complicazioni ?! Che ha combinato quella testa di merluzzo alla mia nave ?" chiese innervosito Sheldon
"Beh ... non me l'ha detto. Mi ha comunicato solo che avrebbe dovuto chiamarlo per discutere con lui della faccenda"
Il suino espirò profondamente, stropicciandosi gli occhi
"Prima quella sanguisuga pelosa e ora questo ... d'accordo vado a fargli una telefonata. Vediamo che liete novelle ha da annunciarmi" concluse il pescatore dirigendosi verso la porta dell’ufficio
"Nel frattempo, Mastro Gibbs, offra da bere ai nostri due ospiti e li intrattenga un po'. Io vedrò di fare il più in fretta possibile. Con permesso" affermò Sheldon chiudendo la porta e lasciando i tre animali soli nella stanza in compagnia di un silenzio di tomba
 
"Alloooooora ... che le porto da bere signorina Hopps ? A lei e al suo ... amico ?" chiese Gibbs rivolgendo uno sguardo interrogativo verso la volpe che si sentì chiamata in causa
"Oh ... giusto. Mi scusi, ma stamattina ne ho passate di cotte e di crude. Ho avuto un brusco risveglio, sono stato rianimato con un metodo che definirei disgustoso e, per concludere in bellezza, Sheldon mi fatto provare sulla mia pelliccia che cosa significa avere un infarto. Considerando che sono in vacanza …" disse Nick con tono ironico, scendendo dal bancone e porgendo la zampa verso lo stambecco
"Piacere di conoscerla signor Gibbs. Mi chiamo Nick Wilde e, per mia sfortuna, sono il partner di lavoro di questa coniglietta attira guai" concluse la volpe con un sorriso sul muso
"Piacere di conoscerla signor Wilde" rispose il caprino stringendo la zampa del canide
"Ma permetta una domanda ... che genere di guai le ha fatto passare questa dolce coniglietta ?" chiese curioso Gibbs
"Vuole che glieli ordini dalla A alla Z o viceversa ?" domandò la volpe, rivolgendo uno sguardo divertito verso la partner che pensò bene di cambiare discorso
 
"Dica un po' Gibbs ... come vi siete conosciuti lei e Sheldon ?"
"Oh ... questa è una luuuuuunga storia. Se volete ve la racconto" disse entusiasta lo stambecco, mentre dallo studio si udivano delle urla "penso ne avrà per un bel po’” concluse il caprino indicando la stanza dov’era entrato il cinghiale
“Beh … ecco, veramente noi …” provò a dire Nick, tentando di dissuadere lo stambecco dal raccontare una storia di un’epopea incredibile. Peccato che la coniglietta non fosse del suo stesso parere
“Sì. Ci farebbe molto piacere” disse entusiasta la leporide cominciando a saltellare
La volpe rivolse uno sguardo tutt’altro che amichevole verso la coniglietta, per poi espirare profondamente
“Fantastico !” esclamò lo stambecco, dirigendosi verso una porta con scritto sopra STORAGE
“Ma prima che inizi a raccontarvi la nostra storia …” aggiunse Gibbs tirando fuori dal magazzino tre sgabelli e tre bottiglie contenenti un liquido giallo ambra “è opportuno accomodarsi” concluse il caprino posando i tre bottiglioni sul bancone e i tre sgabelli uno vicino all’altro
Judy e Nick si accomodarono sulle sedie mentre lo stambecco cominciò ad aprire una delle tre bottiglie
“Rum ?” chiese Gibbs, mostrando ai due agenti la bottiglia
“No … grazie. Davvero, come se avessi accettato” disse la coniglietta con un sorriso
“Io per oggi ho già bevuto abbastanza alcolici da Boe e ci terrei a tenermi il fegato sano … oltre a quei pochi neuroni che ho” aggiunse la volpe, trattenendo una risatina
“Oh beh … peggio per voi. Non sapete quello che vi perdete” affermò Gibbs stappando una bottiglia e bevendo un bel sorso del liquido giallo ambra
“Allora, miei piccoli amici, siete pronti ad ascoltare questa storia …” disse lo stambecco posando la bottiglia sul bancone e rivolgendo uno sguardo verso i due agenti che annuirono
“Bene. Tutto iniziò nel lontano …”
 
 
 
 
Intanto, al parcheggio della C.P.A …
 
Una macchina e un furgone presero posto nel grande parcheggio sotterraneo
Alla fine erano riusciti ad arrivare a destinazione … con molte difficoltà
Dall’autovettura scesero due grossi felini: una tigre siberiana bianca e una del bengala. Mentre dal furgone, un orso polare e un lupo grigio
 
“Bene Xever, tu e gli altri pensate a scaricare Eddy, Edd e Ed e portateli in infermeria. Io e il tenente andiamo a fare rapporto al sign. Sailas” disse Bradford avvicinandosi al canide
“Sissignore. Ci pensiamo noi” affermò il lupo grigio stando sull’attenti, seguito a ruota dall’orso polare
“D’accordo. Ci vediamo dopo” concluse la tigre avviandosi insieme al tenente Boris, verso la porta in vetri del centro
Ad un certo punto uno starnuto molto forte, proveniente dal retro del furgone, seguito da incomprensibili parole spagnole, fecero sobbalzare sul posto il lupo e l’orso polare che si voltarono verso le porte chiuse del veicolo
“Ah … dimenticavo. Già che ci siete portate anche Ralf in infermeria. Prima che starnutendo, gli esca fuori un polmone” aggiunse Bradford superando le porte a vetri scorrevoli della struttura, mentre sul muso di Boris si formava un sorriso divertito
 
 
 
 
 
Lo studio dell’autore
 
Ed eccoci qui con il 18 esemio capitolo
Dove, purtroppo, non viene ancora raccontata la storia del nostro amicone verde … sarà nel prossimo. Promesso XD
Dovrete aspettare ancora un po’
 
In compenso avete scoperto l’infanzia del nostro pescatore e conosciuto il secondo in comando o il Mastro e cioè … IL SIGNOR GIBBS !!!!
Non poteva di certo mancare questo personaggio a fianco del nostro capitano Sparrow
Che dite ? Sono riuscito a caratterizzarlo alla perfezione … o per lo meno, mi ci sono avvicinato ??
 
Bene. Il team Bravo è arrivato e sta andando dal signor Sailas e i nostri due agenti preferiti devono aspettare solo Sheldon, che sta avendo una “simpatica” discussione con Hector Rusch (detto fra me e voi … lui sarà un personaggio che ricalcherà un’icona dei Pirati dei Caraibi … no, non è Will Turner. Il povero Orlando Bloom è rimasto a casa con l’influenza e non è reperibile … chiedo scusa a tutto il pubblico femminile XD)
 
Vedremo che succederà nel prossimo capitolo
Nel frattempo, ringrazio: Palndo, Mr. Creepy, Redferne e EnZo89 per le loro recensioni nei capitoli precedenti
Oltre a coloro che stanno continuando a leggere la mia storia ;)
 
Un salutone
 
J. Conrard

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Capitolo 19
*** La leggenda del Nailoticus ***


Capitolo 19
La leggenda del Nailoticus
 
 
“A tre giorni dalla partenza, il primo ufficiale ci dice che va condiviso tutto equamente, il che comprende anche il luogo del tesoro, quindi Sheldon glielo rivela. Quella notte, quelle maledette canaglie senza spina dorsale, si sono ammutinate !
Abbandonarono me e il capitano su un’isola deserta in mezzo all’oceano, destinandoci a morire. Furono giorni difficili e, a volte, non potevamo far a meno di pensare che saremmo morti su quello sputo di terra
Ma a Sheldon, un giorno, gli venne in mente un’idea geniale. Però, avrebbe perso prima la mente per il caldo”
“Ah ! Ecco perché è sempre un po’ tutto …” disse la volpe imitando la strana gestualità del cinghiale
“No. Non c’entra niente” disse Gibbs scuotendo la testa
“E dall’isola come siete scappati ?” chiese Judy curiosa
Lo stambecco bevve un altro sorso di rum e, dopo aver appoggiato la seconda bottiglia vuota sul bancone, riprese a parlare
“Bene, te lo dirò. Avevo detto che al capitano gli venne in mente un’idea che, a primo acchito, poteva sembrare stupida e folle … ma non fu così” disse il caprino, avvicinandosi ai suoi due interlocutori
“Sheldon si acquattò sul basso fondale e attese lì per tre giorni e tre notti. Creature marine di ogni sorta si erano infine acclimatate alla sua presenza … finché il quarto giorno afferrò una coppia di tartarughe marine, le legò insieme e ci fabbricò una zattera con la quale scappammo da quel posto dimenticato da Dio”
“Legò una coppia di tartarughe marine ?” chiese Nick alzando un sopracciglio
“Sì ! Tartarughe marine !”
“E cosa usò per tenerle insieme ?” domandò la leporide, rapita dal racconto dello stambecco
“Peli di animale … che mi strappai”
 
Tutti gli sguardi si concentrarono verso il proprietario di quella voce che silenziosamente era uscito dal suo ufficio, dirigendosi verso le spalle del caprino
"Capitano Sheldon ! Non - non l'avevo sentita arrivare" disse sinceramente sorpreso lo stambecco, voltandosi e cercando di non cadere dallo sgabello su cui era seduto
"Ha risolto il piccolo problema con il signor Rush ?" concluse il mammifero cornuto, sorridendo nervosamente, sperando che il cinghiale non avesse capito di cosa stesse parlando con i due agenti
"Certo che sì. Alla fine siamo riusciti a trovare un accordo ... sul prezzo della zampa d'opera, s'intende
Mai in vita mia ho conosciuto un'animale così disonesto ..."
"Beh ... non c'è da sorprendersi. Essendo parenti ..." affermò lo stambecco, simulando un colpo di tosse
 
Il vecchio pescatore, colto alla sprovvista da quell'affermazione, cercò subito di cambiare discorso per evitare domande scomode da parte della coniglietta e della volpe che lo guardarono con uno sguardo interrogativo
Così, dopo essersi schiarito la voce, il suino disse
"Dica un po' Mastro Gibbs, stava raccontando ai nostri due ospiti della nostra eroica e ingegnosa fuga da quell'isoletta deserta ?
Fu un'esperienza davvero indimenticabile. Ne abbiamo passate tante: il sole che ci cuoceva la testa, la fame e la sete che ci perseguitavano, la sua intossicazione alimentare dovuta a dei funghi velenosi, le escoriazioni provocate dal caldo che le sono spuntate sul fondoschiena ...” cominciò a elencare Sheldon, guardando con uno sguardo divertito il caprino
“Oppure quella volta che ha dovuto recuperare i nostri vestiti che erano caduti in zampa a delle gigantesche piante carnivore che gliene hanno date di santa ragione"
"Beh ... in mia difesa capitano, vorrei dire che non è che fossero delle piccole pianticelle di quelle che si mettono sul davanzale di casa" disse Gibbs, cercando di non ricordare il dolore dovuto ai morsi di quei predatori vegetali
"Anche se non avevano occhi con cui vedere, sapevano esattamente dove mordere. In tutta la mia vita non ho mai incontrato creature subdole e perfide come quelle erbacce" concluse sconsolato lo stambecco
 
"Certo certo. È stato colpito nel suo orgoglio" disse il cinghiale, poggiando una zampa sulla spalla del caprino
"Non capita tutti i giorni di essere presi a morsi da delle Dionaea muscipula" concluse il suino scuotendo la testa, mentre la volpe e la coniglietta lo guardarono con uno sguardo perplesso
"Oh ... giusto. Per i meno colti, chiamate comunemente piante carnivore mangia mosche" aggiunse il pescatore, rivolgendosi ai due agenti che trattennero una risatina
Nel frattempo, lo stambecco ridusse gli occhi a due fessure, indirizzando uno sguardo tutt'altro che amichevole verso il suo capitano
"Bene. Chiuso l'argomento
Voi due di cosa dovevate parlarmi ?" chiese il cinghiale, rivolgendosi ai due agenti
 
"Sì ... ecco ... vedi Sheldon" cominciò Judy, scendendo dalla sgabello
"Stiamo seguendo un caso molto importante e ci servirebbe il tuo aiuto
Due animali sono stati aggrediti mentre svolgevano lavori di pubblica utilità al lago Landlake. Da una prima ricostruzione, questi due soggetti sostengono che una strana creatura, dalle fattezze mostruose, li abbia aggrediti e, visto che tu sei il più informato su questo genere di cose ... volevamo sapere un tuo parere" concluse la coniglietta, rivolgendo un sorriso verso il cinghiale che rimase stranamente in silenzio, mettendo a disagio la leporide
"È la verità Sheldon" aggiunse Nick, scendendo a sua volta dalla sedia, a dare zampa forte alla partner
"Abbiamo rinvenuto strani segni d’artigli sull'imbarcazione dove si trovavano i due animali e, cosa ancor più strana, uno di loro era ferito sulla spalla ... e non erano segni d'artigli normali"
Il pescatore rimase in silenzio per un paio di secondi per poi, finalmente, aprir bocca
"E questi due ... soggetti ... vi hanno detto qualcosa sulla creatura che li ha assaliti ?" chiese il suino cominciando a lisciarsi le due stalattiti pelose che aveva sotto il mento
 
"Beh ... hanno detto che questa misteriosa creatura aveva un muso allungato, contornato da denti aguzzi e che era ricoperta da una specie di cotta di maglia, formata da tanti rettangolini verde scuro" disse la leporide, prendendo da una tasca dei pantaloni, il suo fidato taccuino
"Ah sì ... hanno detto che emanava una puzza mista tra fango e palude e aveva un paio di occhi gialli color ambra" concluse la coniglietta una volta finito di leggere i suoi appunti
"Occhi giallo ambra che avrebbero potuto risucchiarti l'anima, lasciando il tuo povero corpo senza vita per terra ... hanno specificato" aggiunse la volpe con un sorriso
"Roba da matti" concluse Nick scuotendo la testa
"Tu cosa ne pensi Sheldon ?" chiese Judy, ignorando il commento del suo partner
 
Il pescatore rimase in silenzio per un paio di minuti, assorto nei suoi pensieri
"Credo sia opportuno parlare di quest'argomento nel mio ufficio. Vogliate seguirmi" disse ad un certo punto il cinghiale, smettendo di strofinarsi le due stalagmiti villose e dirigendosi verso la porta del suo ufficio
"Mi raccomando signor Gibbs, tenga d'occhio la baracca mentre sono impegnato con i nostri ospiti" affermò Sheldon aprendo la porta della stanza
"Prego. Accomodatevi" disse il pescatore levandosi il cappello e invitando, con un gesto teatrale, i due agenti a entrare
"Oh ... prima che mi dimentichi ..." aggiunse il suino rimettendosi il cappello e dirigendosi a gran velocità verso lo stambecco, rubandogli dalla zampa la terza bottiglia di rum ancora chiusa e ritornando di corsa, verso il suo ufficio
"Mio rum" disse Sheldon, scuotendo la bottiglia e chiudendo la porta, lasciando perplesso e allo stesso tempo sorpreso lo stambecco
 
 
 
 
Nel frattempo, nell'edificio della C.P.A ...
 
Ma quanto tempo ci stavano mettendo ?
Era da 30 minuti che li stava aspettando nel corridoio principale che, a detta sua, quel giorno sembrava una ghiacciaia
Forse erano solo l'ansia e la tensione a creargli quell'effetto o forse qualcos'altro ... non lo sapeva neanche lui
 
Fowler continuava a camminare nervosamente avanti e indietro dando, ogni tanto, un'occhiata veloce all'orologio digitale appeso sul lato destro del lungo corridoio
Il tempo sembrava scorrere più lentamente, come se volesse peggiorare la situazione emotiva in cui versava il dingo
Ad un certo punto, dei passi riecheggiarono nell’androne, attirando l'attenzione del canide che si voltò
Forse erano loro ...
 
La sua domanda trovò presto risposta, quando il dingo intravide in lontananza due grossi felini, e precisamente, una tigre del bengala e una siberiana bianca
Sul suo muso si dipinse un sorriso di sollievo che, subito dopo, lasciò spazio a una smorfia di stizza
"Finalmente !" esclamò il canide una volta che i due predatori lo raggiunsero "si può sapere perché c'avete messo così tanto ?"
A parlare fu Bradford che, dopo aver salutato il dingo, rispose
"Ci scusi per il ritardo signor Fowler. Abbiamo avuto qualche piccolo ... contrattempo" concluse con tono calmo la tigre, cercando di reprimere un ringhio
Non gli era andata giù la sfuriata che il suo superiore gli aveva fatto al telefono, al lago Landlake
Fece appello a tutto il suo autocontrollo per evitare di rispondergli in malo modo o, cosa che avrebbe potuto benissimo fare, strappargli quella lingua lunga che si ritrovava in bocca
Fortunatamente non successe nulla di tutto questo
 
“Ah … lasciate perdere. Ci spiegherete tutto una volta arrivati in ufficio” disse il dingo voltandosi e dirigendosi verso una meta ben precisa: l’ufficio del signor Sailas
“Forza ! Muoviamoci ! Ci starà già aspettando” concluse Fowler, incitando i due grossi felini a seguirlo con un gesto della zampa
 
 
 
 
Nel frattempo, nell’ufficio del signor Sailas, pochi secondi prima …
 
 
 
 
Grazie mille !
Anzi mi scuso per averti disturbato
Sì, lo so
Ma vedi, purtroppo ci sono stati degli imprevisti e stasera arriverò tardi
Ti sarei veramente grato se mi facessi questo piccolo favore
Certo
Mi raccomando sa …
 
 
 
 
Un ticchettio proveniente dalla porta attirò la sua attenzione
Erano già arrivati … proprio nel momento meno opportuno
 
 
 
 
Scusa, ma adesso devo proprio lasciarti
Grazie ancora
Ciao
 
 
 
 
Detto questo riagganciò la cornetta del telefono
Lo spettacolo stava per cominciare
“AVANTI !” rispose con un tono autoritario
 
La porta si aprì lentamente e fecero capolino, nel suo ufficio: un dingo vestito con un camice bianco, una tigre del bengala e una siberiana, entrambe vestite con abiti dei reparti speciali
“Bene. Vi stavo aspettando signori”
“Scusi il ritardo signor Sailas. Ma, come le avrà già comunicato il signor Fowler, ci sono stati dei risvolti … inaspettati” affermò il capitano Bradford stando sull’attenti
“Certo. Anzi, penso che PRIMA, avremmo fatto bene a informarvi su cosa stavate dando la caccia. È stato un nostro errore …” disse il mammifero con la maschera nera, rivolgendo uno sguardo verso il dingo che deglutì a fatica
“Ma ora, sarà nostra intenzione e premura, spiegarvi tutto quello che dovete sapere sul prototipo CR-0C. Prego …”
concluse l’animale, indicando due sedie ai grossi felini che si accomodarono, mentre il dingo prese posto alla destra del mammifero, stando in piedi
“Bene. Possiamo iniziare …” disse l’animale mascherato schiarendosi la voce
 
 
 
 
Intanto, nell’ufficio di Sheldon …
 
“Prego ragazzi, accomodatevi e non badate al disordine” disse il cinghiale mentre cercava di aprire la bottiglia di rum che aveva preso in prestito dallo stambecco
Nel frattempo, i due agenti erano rimasti a bocca aperta
L’ufficio, se così si poteva definire, era veramente enorme e, cosa che lo rendeva ancora più unico, sembrava la cambusa di una nave
 
Infatti, ai lati della stanza, vi erano numerosi tomi e libri, uno appoggiato sopra l’altro. Tutti i volumi trattavano di creature fantastiche che, secondo le leggende metropolitane, popolavano i mari e gli oceani, classificandole in base alle specie e al luogo d’appartenenza
In fondo alla stanza, una lunga e vecchia scrivania, aveva l’infausto compito di sostenere una gran quantità di ciarpame: dalle carte nautiche a un obsoleto telefono a cornetta che aveva visto giorni migliori
Dietro a una grande e antiquata poltrona da capitano color cremisi, e a un vecchio mappamondo rotante situato alla sua sinistra, vi era una finestra allungata che permetteva alla poca luce presente fuori, d’illuminare l’ufficio
 
“Su ! Non restate imbambolati in mezzo alla stanza come due stoccafissi. Sedetevi” affermò il cinghiale superando i due agenti e accomodandosi sulla sua poltrona, mentre la volpe e la coniglietta si sedettero sulle due uniche seggiole disponibili
Calò un minuto di silenzio, interrotto soltanto dai continui gemiti del cinghiale, dovuto allo sforzo immane che stava facendo per togliere il tappo della bottiglia contente il prezioso rum
“Maledizione ! Ma con cosa l’hanno chiuso ? Con la colla a caldo ?” si lamentò Sheldon provando a usare le zanne come apri bottiglie … senza però riuscirci
“Forse dovresti …” provò a dire Nick, tentando d’aiutare il suino che lo fermò con un gesto della zampa
“No. Ti ringrazio per il tuo interessamento Rosso. Ma questa è una faccenda tra me e questo maledetto fiasco” affermò il cinghiale, continuando con la sua impresa
La situazione si stava facendo alquanto imbarazzante, così Judy pensò bene di ricordare al pescatore il motivo della loro visita
 
“Bene. Ritornando al nostro argomento …” cercò di dire la coniglietta, venendo interrotta da uno sbuffo sonoro del cinghiale che appoggiò pesantemente il bottiglione sulla sua scrivania
“Ok. Sono stato abbastanza clemente e paziente con te. Perché non vuoi collaborare ? So che non sono un bel vedere e che ti preoccupi per me, ma ti prego. Non costringermi ad usare le maniere forti” affermò il suino con un tono malinconico, fissando la coniglietta
La leporide rimase in silenzio per un paio di secondi cercando di elaborare un pensiero logico
 
“Parli con me, Sheldon ?” chiese dubbiosa Judy, poggiandosi una zampina sul petto
“No !” esclamò sorpreso il cinghiale “io stavo parlando con lei” affermò il suino indicando la bottiglia
I due agenti si guardarono a vicenda per un momento, mentre il vecchio pescatore aveva ripreso in zampa il bottiglione di rum, ricominciando la lotta
“Certo …” disse la coniglietta simulando un colpo di tosse “ora potremmo concentrarci su …”
“BASTA ! NE HO ABBASTANZA DI TE ! MI COSTRINGI AD USARE I METODI DRASTICI !” urlò improvvisamente il cinghiale, alzandosi dalla sedia e piegando obliquamente di 45 gradi la bottiglia
Nel frattempo il suino, aprì un cassetto della sua scrivania cacciando fuori un coltellaccio. Dopodiché passò al punto successivo: con un colpo secco fece partire la bocca della bottiglia che atterrò perfettamente nel cestino posto alla sua destra, vicino a una catasta di libri, frantumandosi in mille pezzi …
Un colpo perfetto e senza nemmeno uno schizzo !
 
Soddisfatto del suo operato, Sheldon ripose il coltello nell’apposito cassetto e, dopo essersi seduto, bevve un bel sorso del liquido giallo ambra, mentre i due poliziotti lo fissavano con sguardo stupito
“È il metodo più veloce. Devo stare solo attento ai cocci … oh ! … eccone uno” affermò il suino, togliendosi dalla bocca un piccolo pezzettino di bottiglia per poi gettarlo, senza neanche guardare nel cestino … centro perfetto
“Allora … ritornando al vostro discorso” cominciò il suino, poggiando quello che rimaneva del bottiglione sulla sua scrivania
“Penso che i vostri due … testimoni … abbiano, senza ombra di dubbio, avuto un incontro molto ravvicinato col Nailoticus”
“Il che ?” chiese Judy, dopo essersi ripresa dalla trance in cui era caduta
“Il Nailoticus. La creatura che infestava e continua a infestare le acque del lago Landlake” disse il cinghiale, gesticolando con le zampe
“No. Non mi dice nulla” ammise sinceramente la coniglietta
Sheldon espirò profondamente
“Vogliate scusarmi” detto questo il suino si alzò dalla sua poltrona, dirigendosi verso una pigna di libri e prendendo quello che gli interessava: un grosso tomo con le rilegature in oro e la copertina di un verde scuro
Dopodiché ritornò alla sua scrivania, poggiando il volume davanti al muso dei due agenti che lessero
 
 
 
Crocodylus nailoticus
Il Più Grande Predatore di Tutti i Tempi
 
 
 
La coniglietta e la volpe rivolsero uno sguardo interrogativo verso il suino
“Se aprite il vostro libro alla pagina 173, sarò felice di spiegarvi ogni cosa” concluse il pescatore bevendo un altro sorso di rum, per poi gettare nel cestino altri due cocci di bottiglia
I due agenti obbedirono e aprirono il tomo alla pagina indicata dal cinghiale … rimanendone affascinati
 
Davanti a loro vi era una descrizione precisa e accurata di un animale che non avevano mai visto
Il titolo della facciata s’intitolava: BIOLOGIA E DESCRIZIONE COMPORTAMENTALE DEL NAILOTICUS
Sotto al titolo, vi era un disegno in 2D che rappresentava questa strana creatura a quattro zampe, con un muso allungato e una lunga coda vista da varie prospettive
Dopodiché il paragrafo cominciava a descriverne le caratteristiche fisiche e comportamentali
 
“Era il PIÙ EFFICIENTE PREDATORE mai esistito in tutta la storia del mondo animale” cominciò il cinghiale, poggiando il bottiglione sulla scrivania
“I soggetti maschi potevano arrivare addirittura a misurare sei metri di lunghezza. Oltre alla sua grossa mole, al posto della bocca si ritrovava una tagliola: 19 denti sul lato della mascella e 15 sulla mandibola. Ognuno di quei coltelli era progettato per strappare via grandi porzioni di carni, se non interi arti del povero malcapitato che aveva avuto la sfortuna di essere sul suo menù. La cosa curiosa è che non poteva masticare, ma s’ingoiava per intero quello che era riuscito a sbrindellare” disse il cinghiale continuando la descrizione di questo animale e osservando le espressioni dipinte sui musi dei suoi due ascoltatori: Judy era rapita e ascoltava con attenzione, mentre Nick deglutiva a fatica
 
“Era anche un eccellente nuotatore. Il muso allungato fungeva da galleggiante e, sulla punta, aveva due fori ricoperte da uno strato di pelle che impediva all’acqua di entrare nel muso ogni volta che s’immergeva. La sua lunga coda fungeva da timone oltre che da arma di difesa … avrebbe potuto azzoppare un cervo con un solo colpo. E il suo metodo di caccia era infallibile: si avvicinava di soppiatto alla prenda, rimanendo invisibile sott’acqua grazie alle SCAGLIE che gli ricoprivano il corpo … che sarebbero delle specie di rettangolini verdognoli, sottili ma molto resistenti. In poche parole, assomigliavano alla cotta di maglia descritta dai vostri testimoni”
I due agenti, in seguito a quell’informazione, si guardarono a vicenda ricordandosi di quel rettangolino che avevano trovato incastrato fra le lamiere della barca su cui erano saliti Doug e Duke
Possibile che fosse una …
Avrebbero dovuto chiedere
“Scusa Sheldon, ma noi …” provò a dire la coniglietta venendo stoppata dalla zampa del suino
“Le domande dopo. Altrimenti perdo il filo del discorso” e senza lasciare il tempo alla leporide di proferire parola, il cinghiale continuò
“Si avvicinava di soppiatto alla preda che andava ad abbeverarsi vicino a un corso d’acqua … per poi balzare fuori e afferrarla per il collo, trascinandola sul fondale in attesa che quest’ultima morisse affogata” concluse il pescatore bevendo un altro sorso di rum
 
“Ma … non hai detto che erano estinti ?” chiese timidamente la volpe
“Esatto. Purtroppo questi animali si sono estinti tanti milioni di anni fa. Con l’avvento dell’Era Glaciale e il calo improvviso delle temperature … scusa un momento …” disse Sheldon, gettando un altro frammento di bottiglia nel cestino
“Stavo dicendo ? Ah … sì. Alla fine, l’arrivo dell’ Era Glaciale e il calo improvviso delle temperature, ben oltre sotto lo zero, hanno provocato la morte di questi animali che avevano bisogno di passare diverse ore al sole per potersi riscaldare. Povere anime …” concluse Sheldon scuotendo lentamente la testa, mentre la volpe tirò un sospiro di sollievo
“E perché questo dovrebbe interessarci ?” chiese curiosa la coniglietta
“Perché, my lady Hopps, si da il caso che Bunny Burrow, e precisamente le zone che costeggiano il lago Lanlake, fossero popolate da una gran quantità di questi animali” disse Sheldon avvicinandosi alla leporide
“Io penso che uno di loro sia sopravvissuto alla catastrofe ambientale, rimanendo nascosto sul fondale del lago, in attesa di schiudersi. Quel giorno è arrivato ed ora sta girovagando liberamente nel lago Landlake. Ma, parola mia, lo catturerò e lo venderò al miglior offerente o collezionista, così mi sistemerò a vita … parola del capitano Sheldon Sparrow” concluse il cinghiale, alzando la zampa destra in segno di giuramento
 
“Hai mai trovato delle prove concrete che dimostrino l’effettiva esistenza di questa creatura ?” chiese Judy, avvinandosi al suino e rivolgendogli uno sguardo strano
Era arrivato il momento di mettere al corrente Sheldon di quello che avevano trovato lei e Nick il giorno prima, durante il loro sopraluogo al lago Landlake
“No. Finora non ho trovato uno straccio di prova. Ma sono sicuro che esista … al 100%” disse Sheldon, bevendo un sorso di un rum
“Ah, che peccato. Perché io e l’agente Wilde abbiamo trovato qualcosa che potrebbe interessarti …. UNA SCAGLIA DI NAILOTICUS … credo” affermò la coniglietta, lanciando l’esca e aspettando la reazione del cinghiale che non tardò ad arrivare
Infatti, mentre il suino era impegnato a tracannare il restante liquido della bottiglia, in seguito a quella notizia da parte della leporide, spalancò gli occhi sputando quello che aveva in bocca, a getto di fontana, addosso al muso della volpe
“CHE HAI DETTO ?!” esclamò Sheldon, convinto di non aver capito bene
“Sì … credo che abbiamo trovato una … come si chiama ? … scaglia?” disse Judy, gesticolando con le zampe
“È un piccolo rettangolino verde molto resistente che puzza di fango e di palude ?” chiese speranzoso il suino
“Sì … l’abbiamo trovata ieri, quando siamo andati al …” la coniglietta non riuscì a terminare la frase che si ritrovò caricata sulla spalla destra del cinghiale, mentre quest’ultimo aveva aperto di corsa la porta del suo ufficio, dirigendosi verso l’uscita del locale a gran velocità
Nel frattempo, rimasto da solo in ufficio, Nick si passò una zampa sul muso per togliere quanto più alcol, misto a saliva, possibile. Dopodiché espirò profondamente
“Era meglio se me ne stavo a casa” concluse sconsolata la volpe alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso l’uscita dell’ufficio
 
 
 
 
Intanto, nell'ufficio del signor Sailas ...
 
"Scusi la domanda signore" chiese Bradford, una volta che il mammifero con la maschera nera ebbe finito di parlare
"Ma perché ci ha raccontato di questo animale ... di questo Nailoticus ... se è estinto da milioni di anni ? Non capisco a cosa ci possa servire”
"Una domanda lecita capitano Bradford" cominciò l'animale, alzandosi dalla sua poltrona e cominciando a girovagare per la stanza
"Rifletta ... prima di noi ... predatori civilizzati … esistevano animali che potevano essere definiti a tutti gli effetti dei cacciatori ... dei carnivori ... dei mangia carne
Macchine create dalla natura per uccidere. Macchine indistruttibili e infallibili
Immagini se si potessero riportare in vita oggi" disse l'animale fermandosi dietro alle spalle della tigre, per poi sussurrare in un orecchio del grosso felino
"E utilizzarli per degli scopi precisi. Milioni di anni d'istinto racchiusi in un unico animale che, guidato con gli opportuni mezzi tecnologici disponibili oggi, può essere utilizzato per realizzare scopi utili e nobili per la nostra società, punendo coloro che meritano una condanna assai più grande e dolorosa" concluse il mammifero, allontanandosi dall'orecchio del capitano e tornando a sedersi sulla sua poltrona
 
"Essere qualcosa di fantastico ... e pericoloso, signore" disse il tenente Boris con un tono che non lasciava trasparire nessuna emozione
"Ha perfettamente ragione tenente ... qualcosa di ... meraviglioso" affermò il mammifero, trattenendo una risatina
I due felini si guardarono a vicenda perplessi
"Cosa intende dire ?" chiese Bradford confuso
Il signor Sailas sorrise
"Glielo vuole spiegare lei Fowler ?" disse l'animale, rivolgendosi al dingo che era rimasto in silenzio per tutto il tempo
 
Il canide era ancora combattuto. Non sapeva che fare
Spifferare a due animali che neanche conosceva, il frutto del suo duro lavoro ? Della sua creazione ? Quello di cui andava fiero ?
 
"Fowler ..."
Il canide venne riportato con le zampe per terra dal richiamo da parte del mammifero mascherato
"Ci farebbe il piacere di esporre il metodo di creazione del prototipo CR-0C ?" chiese il signor Sailas, rivolgendo uno sguardo severo verso il canide
 
Calò un minuto di silenzio rotto, infine, da un'espirazione profonda da parte del dingo
"Con profondo piacere" disse con un tono falso Fowler, cercando di mascherare il suo disappunto per quello che stava per fare
"Il signor Sailas vi ha esposto le caratteristiche e la storia di questo animale ... estinto da milioni di anni ... per un semplice motivo" affermò il canide aprendo la cartelletta gialla che aveva tra le zampe, prendendo un foglio e porgendolo ai due felini
"Perché il prototipo CR-0C, non è altro che quell'animale. Non è altro che un Crocodylus nailoticus vivo e vegeto”
Nella stanza calò un silenzio di tomba, mentre le due tigri cercavano di elaborare un pensiero logico
"Mi sta prendendo in giro ?" riuscì a chiedere Bradford, guardando con sguardo confuso il canide
"Le posso assicurare capitano, che è tutto vero. È un sogno che è diventato realtà" disse Sailas, incrociando le zampe e sprofondando nella sua poltrona
"Pensa che abbia assunto uno dei migliori team di genetica, solo per divertimento o passatempo ?"
Nessuna risposta da parte della tigre che ritornò a visionare il foglio
 
"Continui Fowler ..." aggiunse il mammifero, incitando il dingo con un gesto della zampa
"Ci dica com'è stato possibile riportare in vita un essere vivente morto da milioni di anni"
"Abbiamo utilizzato le zanzare" rispose semplicemente il canide
"Zanzare ?" chiese confuso Boris
"Cosa centrare quei piccoli insetti fastidiosi succhia sangue?"
"Ha detto bene tenente ... insetti fastidiosi succhia sangue, senza i quali, non saremmo riusciti a raggiungere il nostro scopo" continuò il dingo
"Vede tenente, una sola goccia di sangue contiene miliardi di filamenti di DNA, i mattoni con i quali è costruita la vita. Un filamento di DNA, costituisce il progetto di costruzione di un essere vivente ed è successo che animali estinti milioni di anni fa, come il Nailoticus, abbiano lasciato i loro progetti di costruzione perché noi li trovassimo. Ci bastava sapere dove cercarli” affermò Fowler, osservando lo sguardo perplesso dei due felini
 
“Vi spiego meglio
Milioni di anni fa, c’erano le zanzare esattamente come ai giorni nostri e, proprio come oggi, succhiavano il sangue ad ogni animale. A volte, dopo aver punto un essere vivente, la zanzara si posava su un ramo d’albero e restava invischiata in una goccia di resina. Col passare del tempo, la resina si induriva e fossilizza, conservando al suo interno la zanzara. Questa resina fossile, che si chiama ambra, ha atteso milioni di anni con la sua zanzara dentro, in attesa dell’arrivo di animali che sapessero utilizzarne le sue potenzialità. Servendoci di tecnologie all’avanguardia, abbiamo estratto il sangue conservato nelle zanzare e … TOMBOLA … DNA di un mammifero estinto”
“Basandoci su ricerche storiche, abbiamo individuato che nelle zone vicino al lago Landlake, milioni di anni fa, erano presenti molti Nailoticus. Non ci restava altro che trovare una zanzara conservata nell’ambra e seguire il procedimento che vi ha esposto il signor Fowler” aggiunse l’animale mascherato
“Esattamente. Purtroppo non avevamo preso in considerazione un fattore molto importante”
 
Fowler si fermò un momento per ricordare il giorno in cui aveva incontrato il signor Sailas
Quest animale sbucato dal nulla che, improvvisamente, aveva preso alle sue dipendenze lui e la sua squadra, promettendogli che avrebbero creato qualcosa di straordinario che avrebbe contribuito ad aiutare la società e che avrebbe cambiato il mondo
Peccato che quel qualcosa fosse riportare in vita un animale estinto da milioni di anni … una cosa ASSURDA !
Se uno sconosciuto si fosse presentato a casa vostra, a chiedere il vostro aiuto per riportare in vita un animale scomparso da tantissimi anni ... voi come avreste reagito ? E, soprattutto, cosa avreste fatto ?
 
 
 
 
Flash Back
 
 
 
Una sera di due mesi fa ...
 
Era notte tarda e stava controllando, per l'ennesima volta, una serie di dati statistici ... ma non riusciva a capire cosa non andasse
Sbuffò sonoramente. Le tempistiche erano strette e presto quell’animale ... quel Sailas ... avrebbe voluto delle risposte, ma erano ancora molto lontani dal raggiungere il traguardo finale
Sì lasciò sprofondare nella poltrona e la sua mente non poté far a meno di ripensare all'incontro avuto con quel mammifero una settimana fa
Un incontro a dir poco sorprendente e ... inquietante
 
L'aveva trovato nel soggiorno di casa sua, una sera, quand'era ritornato tardi dal lavoro
Appena varcata la porta di casa e accesa la luce del corridoio vide, voltato di spalle, un grosso animale vestito con un completo bianco e a righine sottili nere
Il mammifero stava osservand, sul caminetto orami spento, una fotografia dov'era raffigurata una felice famiglia di dingo ... la sua famiglia
Cosa voleva quell’animale da lui e, soprattutto, avrebbe fatto del male a sua moglie e sua figlia ?
 
"Bentornato a casa signor Fowler" disse ad un certo punto il mammifero, voltandosi lentamente verso il canide
Il dingo rimase sorpreso quando vide il muso dell’animale. Indossava una maschera nera dalle fattezze di un teschio e, precisamente, il teschio di un grosso felino
"Ha proprio una bella famiglia sa. Sua moglie e sua figlia sono veramente incantevoli, complimenti" affermò l'animale, dirigendosi verso la cucina open space e accomodandosi su una sedia posta a capo tavola
Fowler rimase in silenzio per un paio di minuti, finché non riuscì a formulare una frase
"Lei chi è e cosa ci fa in casa mia ?"
"Domande legittime signor Fowler, ma la prego ... si accomodi" disse il mammifero mascherato, indicando la sedia posta all'altro capo del tavolo
 
Il dingo rimase fermo sull'uscio di casa
"La prego ... insisto. Non vuole che alla sua Nicole e alla sua piccola July succeda qualcosa di spiacevole ... vero ?" concluse il mammifero, appoggiando le zampe conserte sul tavolo e indicando con la testa, le scale che portavano al piano di sopra
Il canide spalancò gli occhi e non poté far altro che obbedire, accomodandosi sulla sedia e incrociando gli occhi rosso fuoco del suo interlocutore
"Bene. Io sono Sailas, le basti sapere questo sul mio conto. Sono venuto a casa sua per parlarle di ... un'opportunità lavorativa"
"E a me perché dovrebbe interessare la sua proposta ?"
"Vede ... so che ha conseguito due lauree, con il massimo dei voti, in ingegneria genetica e in biotecnologia ... due rami molto difficili e complessi
Purtroppo, destino a voluto che trovasse un posto di lavoro presso una mediocre farmacia" disse l'animale con la maschera, osservando come sul muso del dingo si andasse a dipingere uno sguardo sorpreso e confuso
"È un vero peccato, per un animale del suo calibro, passare il resto della vita a riordinare e catalogare farmaci influenzali ... e so che quello che le danno non basta per pagare l'operazione di sua moglie"
 
Il canide boccheggiò
"Lei - lei come fa a - a ..." provò a dire il dingo, venendo interrotto dall'animale
"Signor Fowler, le sto per proporre un’offerta che non potrà rifiutare" disse Sailas, tirando fuori dalla sua giacca una cartelletta gialla
"Qui dentro c'è il mio sogno" concluse il mammifero, poggiando il fascicolo sul tavolo e facendolo scorre verso il dingo che l'afferrò, dandogli un'occhiata
"Progetto CR-0C ?" chiese perplesso il canide
"Lo apra e mi dica cosa ne pensa" lo incoraggiò il mammifero
Fowler esitò per qualche secondo, ma poi la curiosità lo costrinse ad aprire e a visionare i vari fogli
 
Dopo pochi minuti, rivolse uno sguardo confuso verso il mammifero
"È uno scherzo, vero ?"
"Niente affatto signor Fowler. Pensa che mi sarei disturbato così tanto a venire a casa sua per poi prenderla in giro ? So che ha le potenzialità per fare quello che c'è scritto su quei fogli"
"Quello che mi sta proponendo è un progetto enorme con delle incognite gigantesche. Anche se volessi non potrei farlo senza ..."
"Le attrezzature e i mezzi adeguati ? Un campione di ambra contenente quello che le serve ?" disse Sailas, prendendo qualcosa da una tasca interna della sua giacca
"Ho già tutto quello che le occorre" concluse il mammifero, mostrando al dingo un oggetto arancio-giallo, dalla forma ovale e allungata
"Aspetta solo il suo sì" aggiunse Sailas, presentando contro luce, quello che conteneva la piccola pastiglia ovale:un minuscolo insetto
"Quella non sarà mica ..." disse Fowler, indicando l'oggetto e spalancando gli occhi
"Questa che ho tra le zampe, è un campione di resina contenete una zanzara di circa 6 milioni di anni e sia lei che io sappiamo le grandi potenzialità che ha da offrirci questo piccolo parassita"
 
Nella stanza calò un minuto di silenzio, finché il dingo non si decise a parlare
"Se quello che mi dice è la verità, perché proprio a me e non a un altro ?"
"Prima di tutto, perché conosco le sue ottime conoscenze e competenze nel campo della genetica" disse Sailas, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso il canide
"Secondo … so che cosa significa veder soffrire l'animale che ami e non poter far nulla per aiutarlo ... soprattutto se è tua moglie o peggio, un tuo cucciolo
Se lavorerà per me e realizzerà il mio sogno, io farò in modo che sua moglie venga operata e si salvi, così potrete continuare a vivere insieme e felici" concluse l'animale, fermandosi di fronte al dingo che lo guardò con uno sguardo indagatore
"Perché fa tutto questo ?"
"Ho fatto una promessa che intendo mantenere. Ma per tener fede alla mia parola ho bisogno del suo aiuto. Perché in questo mondo, per ottenere giustizia, non si possono utilizzare i mezzi che questa società corrotta offre. Bisogna pensare fuori dagli schemi e utilizzare qualcosa di antico e PURO" affermò Sailas, mostrando al dingo il frammento di ambra contenete la zanzara
"Qualcosa d’incontaminato come questo" concluse il mammifero, riponendo l'oggetto nella sua giacca e avviandosi verso la porta d'uscita
 
"Io non sono come gli altri megalomani signor Fowler. Ho degli ideali giusti e nobili in cui credo fermamente
Lei è libero di non condividere quello che penso, ma prima di darmi una risposta, pensi a sua moglie ... lo faccia per lei" disse Sailas, aprendo la porta e fermandosi sull'uscio, in seguito a una domanda postagli dal dingo
"E chi mi dice che lei manterrà la promessa"
L'animale mascherato si girò lentamente verso il canide
"Io sono un animale di parola signor Fowler. Come le ho già detto, tutto questo lo faccio per tenere fede a una promessa. Rifletta bene sulla mia proposta e non parli a nessuno del nostro piccolo incontro di lavoro. Buona serata" concluse l'animale, uscendo dall'abitazione e lasciando il dingo solo con i suoi pensieri
 
E alla fine aveva accettato. Era stata una decisione presa non per dar voce a quegli ideali in cui credeva Sailas … almeno non per il momento … ma per salvare sua moglie da morte certa
La sua Nicole aveva un disperato bisogno di quell’intervento chirurgico e, al momento, Sailas era l’unica speranza che aveva
Doveva però fare prima la sua parte. Ma purtroppo … non era così semplice
 
Mentre era immerso nei suoi pensieri un ticchettio proveniente dalla porta, attirò la sua attenzione
Si rimise subito composto
“Avanti” disse schiarendosi la voce
Nel suo ufficio fece capolino un grosso wombat, vestito con un camice bianco e un paio di occhiali
“William, disturbo ?” chiese il mammifero, chiudendo la porta
“Ciao Logan. No, tranquillo. Come siamo messi ?” chiese il dingo, staccando gli occhi dal suo computer
Il marsupiale espirò profondamente
“Non bene. Non riusciamo a colmare le interruzioni genetiche. D’altronde è un filamento di DNA vecchio di 6 milioni di anni”
 
Fowler si accasciò sulla sua poltrona, stropicciandosi gli occhi
“Maledizione … cos’è che ci sfugge ?”
“Non ne ho idea. Lo sapevamo che sarebbe stata un’impresa ardua, William”
“Ne sono consapevole Logan e fidati, non avrei accettato … ma purtroppo, quell’animale è la sola speranza che ho per salvare mia moglie” affermò Fowler guardando la foto di una femmina di dingo, appoggiata sulla sua scrivania
Nella stanza calò un minuto di silenzio, finché il wombat non si decise a parlare
“Vedrai che troveremo una soluzione William … siamo i migliori” disse il marsupiale con un sorriso
Il canide rimase in silenzio per un paio di secondi, per poi dire
“Hai ragione. Troveremo una soluzione”
“Certo che ho ragione. Ora … se non ti dispiace, io andrei a casa. Mia moglie e i miei due piccoli mi stanno aspettando”
Certo. Vai pure … io farò un ultimo tentativo” disse il dingo, osservando la serie di dati sul suo computer
“D’accordo. Ci vediamo domani allora” disse Logan, voltandosi e aprendo la porta
“E quando esci copriti. Fuori fa un freddo … non vorrei che ti si gelasse il sangue … e non dalla paura” concluse il wombat trattenendo una ristata e chiudendo l’uscio dietro di sé
 
Il dingo scosse la testa sorridendo e tornò a visionare i dati statistici sul suo monitor
“Gelarmi il sangue … guarda te che battute mi tocca sentire …” confabulò il canide, continuando a visionare i risultati
“Non sono mica un animale a sangue freddo”
Dopo aver terminato di dire quelle parole, una lampadina si accese nella mente del dingo
“Sangue freddo …” ripeté a se stesso con un tono riflessivo, per poi esclamare
“MA CERTO ! COME HO FATTO NON PENSARCI PRIMA !”
 
 
 
(Colonna sonora: fino a che Sailas non dà il benvenuto                   non vi dico nulla, cliccate questo link e godetevela https://www.youtube.com/watch?v=D8zlUUrFK-M)
 
 
 
“Il Nailoticus era un animale ectotermo, doveva necessariamente passare diverse ore al sole per poter aumentare la propria temperatura corporea” cominciò Fowler, spiegando a se stesso il suo ragionamento mentre digitava dei numeri sulla tastiera
“Non ha senso riempire queste interruzioni genetiche con delle particelle e proteine che appartengono a un animale a sangue caldo che è endotermo. Finisco col tornare al punto di partenza. Se i miei calcoli sono esatti, basterà semplicemente invertire i segni + con – e forse, otterrò quello che sto cercando disperatamente” concluse il dingo premendo il pulsante INVIO e aspettando il risultato finale dell’analisi
 
“Ti prego. Ti prego. Fallo per mia moglie” disse sconsolato Fowler, chinando il capo e chiudendo gli occhi
Rimase in quella posizione per un paio di minuti … finché un suono proveniente dal monitor, non gli comunicò che il programma aveva finito di elaborare i dati
Il dingo non aveva né la forza né il coraggio di alzare lo sguardo per vedere l’esito finale dell’esame
Pregò soltanto che il suo ragionamento fosse giusto e, dopo aver preso un profondo respiro, i suoi occhi incrociarono i numeri scritti sul monitor
 
Il canide perse un battito quando vide, sullo schermo del computer, una finestra verde che s’illuminava ad intermittenza, contente una parola: SUCCES
Fowler rimase spiazzato da quella notizia
Stette per qualche secondo a fissare, con uno sguardo stupito il monitor, ragionando se fosse un sogno oppure no … per poi scoppiare in un urlo di gioia talmente forte che attirò l’attenzione di un’animale che stava passando proprio in quel momento, vicino al suo ufficio
“William !” esclamò il wombat, vestito con un lungo cappotto e un cappello, spalancando di colpo la porta della stanza
“Che succede ? Sei ferito ? Ti sei fatto male ?”
“Logan, c’è l’abbiamo fatta ! C’è l’abbiamo fatta !” continuò a gridare il dingo, alzandosi dalla sedia e correndo verso il marsupiale e abbracciandolo
“C’è l’abbiamo fatta !” continuò a ripetere il canide, scuotendo violentemente il suo collega, mentre sul suo muso una piccola lacrima di gioia scendeva silenziosa
 
 
Due giorni dopo …
 
“Signor Fowler, spero che abbia delle buone notizie”
“Beh … se devo essere sincero … l’incarico che ci aveva affidato non era dei più semplici e, a dirla tutta, stavamo perdendo le speranze” cominciò il dingo con un tono sconsolato mentre camminava a fianco del mammifero mascherato, attraverso il lungo corridoio della struttura
 
“Ma non ci siamo mai arresi e i nostri sforzi sono stati ripagati” affermò il canide, fermandosi davanti a una piccola porta in metallo
Sailas guardò il dingo con uno sguardo perplesso
“Che cosa sta cercando di dirmi Fowler ?”
William sorrise e nel frattempo, portò entrambe le zampe sulla maniglia della porta
“Quello che sto cercando di dirle … è che ci siamo riusciti
Signor Sailas, è per me un grande piacere e onore, presentarle il prototipo CR-0C” detto questo il dingo aprì la porta e davanti al mammifero mascherato si presentò uno spettacolo strano
 
La stanza era completamente al buio. Solo una piccola luce aveva il compito di smorzare quell’oscurità
L’animale con la maschera, come ipnotizzato da quella fiammella, cominciò a incamminarsi verso quella minuscola fonte di luce
Una volta raggiunta, Sailas rimase stupito
Si trattava di una lampada riscaldante, posta all’interno di una teca di medie dimensioni, appoggiata su un grande tavolo in metallo, che riproduceva l’ambiente di una palude, con tanto di stagno annesso
Sotto la lampada, disteso su una superficie sabbiosa, vi era un piccolo animaletto lungo all’incirca 30 cm
La bestiolina, era di un colore verdognolo tendente al scuro e aveva un musetto allungato, dove si poteva intravedere qualche piccolo dente
L’animale mascherato si avvicinò ancor di più al vetro
Nel frattempo, il piccolo animaletto si rese conto della presenza del nuovo mammifero e, velocemente, zampettò verso il muso di Sailas, osservandolo con i suoi occhietti color giallo ambra
Non poteva crederci. Ci erano riusciti sul serio
Sailas si voltò verso il dingo che era rimasto fermo sull’uscio della stanza e poi guardò una seconda volta la creaturina
“Benvenuto al mondo CR-0C” disse l’animale mascherato sorridendo
 
Dopo quel primo incontro con il Nailoticus, il signor Sailas mantenne la sua parola, finanziando l'operazione della moglie di Fowler
Da quel momento in avanti, il dingo cominciò a incuriosirsi sul carattere di quell'animale mascherato
Comprendendo gli ideali dai quali era guidato e solo in quel momento, si rese conto che il signor Sailas era un animale veramente speciale
 
 
 
Fine Flash Back
 
 
 
 
"Fowler. Tutto bene ?"
William venne riportato alla realtà dalla domanda postagli dal mammifero mascherato
"Sì ... scusate" provò a dire il dingo, scuotendo la testa
"Stavo dicendo ?"
"Che non avevate preso in considerazione un fattore molto importante" gli ricordò Bradford
"Esatto ... sì ..." disse il canide, schiarendosi la voce "un fattore che però, siamo riusciti a superare. Una volta ottenuto il campione di DNA completo non ci restava altro che creare il prototipo con il genoma base del Nailoticus e aggiungere qualche piccola dote in più, presa in prestito da altri animali ormai estinti"
"Aspetti un momento" disse Bradford, alzando una zampa
"Mi sta dicendo che questo ... Nailoticus ... ha delle abilità extra ? Avete creato ... un IBRIDO ?"
 
"Esattamente" rispose semplicemente Fowler
"Perfetto, siamo KAPUT ! Abbiamo a che fare con mostro non con animale" affermò Boris pensieroso, per poi aggiungere
"Ecco spiegata strana sostanza resistente di resina che intrappolato tre iene. Dovevo capire che no era qualcosa di normale"
"Oltre alla seconda traccia genetica" aggiunse Bradford a bassa voce
"Come sarebbe a dire seconda traccia genetica ?" chiese sorpreso il dingo
"Il prototipo CR-0C è stato creato con un unico campione di DNA che è stato caricato sui vostri rilevatori portatili"
"Le dico che la traccia che avete memorizzato sui nostri dispositivi di rilevazione non è esatta, perché ne ho rilevato una seconda"
 
"È impossibile. Capisco la bava di resina o la facoltà di mimetizzarsi, sono un'abilità che gli abbiamo inserito noi. Ma il cambio di DNA ... a meno che non stia sviluppando alcune capacità di cui noi siamo all'oscuro ... sarebbe un disastro" affermò il canide sinceramente preoccupato
"In questo caso è utile agire con prudenza. Non fasciamoci la testa prima di essercela rotta" intervenne Sailas, cercando di calmare il dingo
"Capitano, il suo dispositivo ha ancora in memoria la seconda traccia che ha rilevato ?" chiese il mammifero mascherato, rivolgendosi alla tigre
"Certamente signore"
"Bene. Allora dia il suo apparecchio di rilevazione al signor Fowler che provvederà immediatamente ad analizzare la seconda traccia genetica e a capire di cosa si tratta
Nel frattempo, noi tre ci facciamo una bella chiacchierata. Così mi spiegherete, per filo e per segno, quello che è successo al lago Landlake" affermò il mammifero con la maschera, appoggiando le zampe incrociate sul tavolo
 
Bradford ubbidì e, dopo essersi slacciato il rilevatore dal polso, lo porse al dingo
"Lei può andare Fowler. Non appena avrà finito con l'analisi ci comunichi i risultati ... e grazie mille per averci spiegato il procedimento di creazione del prototipo" disse Sailas, rivolgendo uno sguardo al canide che, dopo aver salutato con un cenno del capo i presenti, uscì dalla stanza, lasciando soli i tre mammiferi
"Bene. Noi abbiamo raccontato la nostra storia. Ora tocca a voi. Vi ascolto ..."
 
 
 
 
 
Lo studio dell’autore
 
PROFESSOR GRENT
MIA CARA PROFESSORESSA SATTLER
BENVENUTI AL JURASSIC PARK
 
TI-RI-RI-RI-RI
TI-RI-RI-RI-RI
TI-RI-RI-RI-RIII ….
 
Oh … era già finita …
 
 
Ehm … cof … cof …
Ecco a voi questo LUNGHISSIMO capitolo 19, composto esattamente da 7.335 parole … se volete contarle XD
Stavolta mi sono superato XD (non avete idea della fatica che si fa per ricontrollarlo tutto)
Ma so che a “qualcuno” piacciono i capitoli belli corposi … spero solo non siano noiosi
 
Allora, che dire ? Una storia FANTASTICA e SPECIALE, ne vero ?
Avevo detto che le origini sulla creazione di CROC avrebbero ricalcato un film che HA FATTO LA STORIA DEL CINEMA, appassionando grandi e piccini e occupando un posto importante nell’infanzia del sottoscritto … IL PRIMO JURASSIC PARK
Credo che ve ne siate resi conto leggendo il procedimento che spiega Fowler sulla creazione del prototipo
Non è altro che la stessa spiegazione che da MR. DNA nel primo film del lontano 1993, quando il grande Spielberg ci fece conoscere questo STRAORDINARIO parco di divertimenti
 
Ve la siete gustata la canzone del grande John Williams ? A me sono venuti i brividi dietro la schiena … giuro
E poi penso ci stia … DIVINAMENTE
 
Quindi, tornando alla nostra storia, il mistero è stato svelato
Con delle spiegazioni scientifiche (a mo di Superquark) e fantascientifiche
Ora vedremo l’evolversi della situazione
 
Come sempre, ringrazio: Plando, EnZo89 e Redferne per le loro recensioni nel capitolo precedente
Oltre a coloro che stanno continuando a leggere la mia storia
 
Un salutone
 
 
J. Conrard

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Capitolo 20
*** Arrivi e partenze ***


Capitolo 20
Arrivi e partenze
 
 
Continuava a voltarsi velocemente per controllare se qualcosa, o qualcuno, stesse seguendo l'autovettura che stava percorrendo la strada principale, per poi rivoltarsi a guardare davanti a sé
Chissà se gli aveva spiegato bene il percorso che doveva fare ...
E se si fosse perso ? Finendo in casa di qualche altro animale, scatenando il panico e il caos ?
Questo pensiero la portò, per l'ennesima volta, a girarsi per controllare il tragitto che la macchina dello sceriffo Bishop aveva appena percorso
Era veramente in ansia per lui
 
"Qualcosa non va, Julia ?"
La coniglietta si voltò di scatto verso il proprietario di quella voce che si era reso conto dello strano comportamento della leporide
"No Rafael. Tutto a posto" rispose il piccolo mammifero, sorridendo nervosamente
La lince la squadrò attraverso lo specchietto retrovisore
"Sei sicura ? Mi sembri particolarmente nervosa. Continui a voltarti a guardare la strada ogni tre per ... YAAAAWN ..." la frase dello sceriffo venne interrotta da un sonoro sbadiglio
Era la sua occasione per deviare l'argomento della conversazione
 
"Come sta Anne ?" chiese improvvisamente la leporide, cogliendo di sorpresa lo sceriffo che chiuse immediatamente la bocca, assumendo un espressione seria
"Sta bene" si limitò a dire la lince, ritornando a guardare la strada
"E ... nient altro ?" chiese Julia curiosa, sorridendo
"No. Tutto nella norma" rispose Rafael, continuando a guidare
"Sei sicuro ?" domandò la leporide, avvicinandosi al sedile del guidatore, non smettendo di sorridere
"Che cosa stai cercando di dirmi Julia ?" chiese la lince, guardando di sfuggita la piccola invadente che aveva appoggiato la testa sul lato del sedile del conducente
"Oh ... andiamo. Lo sai di cosa sto parlando" affermò la coniglietta facendo l'occhiolino, per poi continuare
"Davvero sei riuscito a invitare Anne a cena fuori ?!" chiese entusiasta Julia
"Ti hanno mai detto che sei una coniglietta un PO' TROPPO CURIOSA ?" affermò lo sceriffo, rimarcando le ultime parole
 
"Sì ... me lo dicono spesso" disse Julia, trattenendo una risatina
"Dai, su racconta ... TI PREGOOOOOOO !!" esclamò supplichevole la leporide
"E se non lo facessi ?" chiese la lince con un tono di sfida
"Potrei cominciare ad assillarti fino allo sfinimento"
"Ah ... fai del tuo peggio. Ogni giorno ho a che fare con animali stramboidi e fuori di testa che sono peggio di te"
"E se raccontarsi a Anne la fine che hai fatto fare a quel maglione che ti ha regalato un mese fa ?" domandò la coniglietta, mentre sul suo muso si andava a formare un sorriso, notando gli occhi spalancati della lince
"Tu come fai a ... " provò a dire Rafael, venendo interrotto da Julia
"Saperlo ? Semplice
Un mese fa, Anne ti ha regalato un maglione di lana, fatto da LEI, per festeggiare il quinto mese da quando lavorate insieme in polizia
Un maglione blu scuro, con una scritta rossa e bianca, recitante la parola SHERIFF
Mi sembra strano che il nostro spaventapasseri che sta nel campo di carote fuori da casa nostra, indossi un maglione identico a quello che ti ha fatto Anne. Non trovi ?"
 
La lince rimase in silenzio per un paio di secondi. Il tempo di elaborare un pensiero logico
"E come fai a essere sicura che quello, sia il maglione che mi ha regalato l'agente Snow ?" chiese Rafael sorridendo nervosamente
"Potrebbe essere benissimo un altro pull over. Di sicuro non quello dell'agente Snow"
"Io dico che è proprio quello e lo sai perché ?
Primo: mio padre mi ha detto che sei stato TU a dargli quel maglione, dicendo che non lo usavi e che non ti piaceva
Secondo: un giorno, quando Anne ha portato me ed Elodie a casa, ci ha mostrato il regalo che voleva farti e, visto che non soffro di demenza senile, mi ricordo benissimo che si trattava di quel golf blu scuro … e c’è anche Elodie come testimone
Terzo: hai chiamato per ben due volte di seguito, Anne con l'appellativo di agente Snow e questo lo fai solo quando stai mentendo o stai cercando di nascondere qualcosa" concluse vittoriosa la leporide, lasciandosi sprofondare nei sedili posteriori
"Non ho forse ragione ?" aggiunse Julia sorridendo
 
Rafael rimase senza parole
Anche se aveva solo otto anni, quella piccola coniglietta aveva delle doti investigative e un intuito davvero eccezionali per la sua età
"Hai mai preso in considerazione la possibilità di diventare un agente di polizia ? Non saresti affatto male, sai" affermò la lince, adocchiando la leporide attraverso lo specchietto retrovisore
"Io un agente di polizia ?! Dici davvero ?" esclamò Julia, spalancando gli occhi e staccandosi dai sedili posteriori
"Pensi che abbia le carte in regola per diventarlo ?"
"Perché no ? C'è già un coniglio poliziotto, non vedo che cosa ci sia di male a vederne un altro. Secondo me, potresti riuscirci" concluse Rafael, sorridendo
 
Julia rimase in silenzio
Lei, una piccola e tenera coniglietta ... un agente di polizia ?
Sembrava una cosa FUORI DAL COMUNE e … IMPOSSIBILE
Ma se c'era riuscita sua sorella ... poteva riuscirci anche lei
 
Nel frattempo Rafael tirò un sospiro di sollievo
Fortunatamente era riuscito a deviare l'argomento della discussione ... o almeno questo era quello che lui pensava
"Dove la porti a cena ?"
"Chi ?"
"Avanti Rafael. Non fare il furbo con me" disse la coniglietta, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la lince che, dopo pochi minuti di silenzio, espirò profondamente
"Non lo so ancora. Per me è già stato uno shock che abbia accettato il mio invito" affermò lo sceriffo un po' imbarazzato
"Spero solo di non rovinare tutto ... come al solito"
"Avanti Rafael ! Andrà tutto bene" lo incoraggiò Julia
"Anne ha un cuore grande e ti vuole un mondo di bene. Di sicuro apprezzerà il tuo sforzo. Poco ma sicuro" concluse la leporide sorridendo
 
Bishop osservò la coniglietta attraverso lo specchietto retrovisivo
"Ne sei sicura ?"
"Altro che sì" rispose la coniglietta con un sorriso
"Cerca solo di essere te stesso e vedrai che andrà tutto bene"
Rafael rimase in silenzio per qualche secondo, per poi rispondere al sorriso di Julia
"Speriamo che tu abbia ragione" affermò lo sceriffo mentre la sua autovettura svoltava a destra, superando un vecchio silos rosso
"Certo che ho ragione !" esclamò la leporide, avvicinandosi al sedile del conducente
"Ma, detto fra me e te, perché ti sei sbarazzato di quel maglione ? Era così carino !"
"Diciamo che Anne non è mai stata brava con i lavori maglia ... e, in particolar modo, non si sa regolare con le taglie" concluse lo sceriffo, ripensando al regalo fattogli dalla vice: per metà della sua misura e l'altra per un pachiderma
 
 
 
 
Intanto, a casa Hopps ...
 
"Speriamo che arrivino presto"
"Tesoro, camminare avanti e indietro, consumando le assi di legno della veranda ... non serve a nulla
Perché non ti siedi un momento ?"
"Non ci riesco. Devo smaltire tutta la preoccupazione che ho in corpo" disse il coniglio, continuando a camminare
"L'avevo detto che era una pessima idea mandarla da sola al lago Landlake. Ma qualcuno mi ha ascoltato ? No
Anzi, sono stato io ad ascoltare voi ... e guarda cos'è successo. Una delle mie figlie più piccole per quattro ore, e sottolineo QUATTRO ORE, non mi dà sue notizie e il suo telefono è morto
In un primo momento penso che sia impegnata con la sua ricerca, mi pare anche giusto. Ma poi, quando non mi risponde alla seconda, alla terza, alla quarta telefonata finisco per pensare al peggio
Mi agito, chiamo Anne per informarla della situazione e ..." cominciò a farfugliare il mammifero dalle lunghe orecchie, venendo stoppato da una femmina di coniglio, seduta tranquillamente su un dondolo in legno
 
"E adesso Rafael la sta portando a casa sana e salva. Una volta arrivata, ci spiegherà tutto
Adesso Stu, per l'amor del cielo, calmati. Mi stai facendo venire mal di testa"
"Calmarmi Bonnie ?!" esclamò stupefatto il coniglio, fermandosi e rivolgendo uno sguardo stupefatto verso la moglie
"Soltanto quando Julia sarà tornata a casa allora mi tranquillizzerò" concluse Stu, riprendendo il sua via vai sulla veranda, mentre la coniglia alzò gli occhi al cielo
Ad un certo punto, un rombo di motore di una macchina, attirò l'attenzione dei due conigli che si voltarono all'unisono verso l'entrata della loro proprietà
 
Un veicolo bianco, recitante sulle fiancate la parola SHERIFF, attraversò l’ingresso del cortile di casa Hopps, parcheggiando non molto lontano dalla veranda sulla quale si trovavano i due conigli
Una volta che l’autovettura si fu fermata, dallo sportello del guidatore scese una lice, vestita con abiti verdi e con un cappello del medesimo colore della divisa
Il felino rivolse uno sguardo divertito al coniglio, notando come quest’ultimo fosse particolarmente in ansia mentre si avvicinava ai gradini della balconata, tenendosi una zampa sul cuore come se avesse dovuto ascoltare, di lì a poco, una notizia terrificante, seguito a ruota da sua moglie
“Buongiorno Stu … Bonnie. Tranquilli, ve l’ho riportata sana e salva a casa” disse Rafael, picchiettando sul finestrino del passeggero con un dito, per poi dirigersi verso il bagagliaio dell’autovettura
 
Intanto, la portiera posteriore si aprì e fece la sua comparsa, una coniglietta dal pelo marroncino, con due grandi occhioni azzurri e le due lunghe orecchie abbassate sulla schiena
La piccola leporide guardò velocemente i suoi genitori che, nel frattempo, avevano sceso i tre gradini della veranda, fermandosi a pochi passi dal muso della macchina dello sceriffo Bishop
Avevano uno sguardo preoccupato, soprattutto suo padre. Li aveva fatti stare in ansia e col pensiero che le fosse successo qualcosa di brutto
Avrebbe potuto fargli almeno una telefonata,magari alla tavola calda, per rassicurarli che stava bene e che non dovevano preoccuparsi di nulla
Purtroppo, aveva avuto dei piccoli contrattempi … che implicavano il fatto di aver trovato e aiutato una creatura mai vista prima, diventata sua amica, a fuggire dal lago Landlake, braccata da animali ben poco raccomandabili che avevano tentato di farle del male
 
Non poteva certo raccontare a mamma e papà tutta la verità
Papi avrebbe preso un infarto istantaneo
Avrebbe detto una mezza verità … se i suoi genitori le avessero dato la possibilità di spiegare quello che era successo, prima di rilegarla in camera sua per tutte e due le settimane della fiera al lago Landlake, come punizione per averli fatti preoccupare così tanto
 
Mentre era immersa nei suoi pensieri, Julia si sentì appoggiare qualcosa sulla spalla
Alzò lo sguardo e incrociò gli occhi nocciola di Rafael
La lince le aveva posato una zampa sulla spalla destra, mentre con l’altra teneva la bicicletta della coniglietta, per incoraggiarla e tirarle su il morale
Julia si sentì rassicurata da quel gesto amorevole. D’altronde Rafael, quando aveva ricevuto l’incarico come sceriffo di Bunny Burrow, con il suo carattere dolce e premuroso e a volte, impacciato, si era fatto subito voler bene dai cittadini della Tana dei Conigli
Erano veramente fortunati ad avere un tutore della legge come lui
 
“Forza ! Ci sono io con te” sussurrò il felino in un orecchio della coniglietta, accompagnandola passo dopo passo, verso i suoi genitori, continuando a tenerle la zampa sulla spalla
Mentre si avvicinava verso mamma e papà, il cuore di Julia aumentava di velocità
Che cosa gli avrebbe detto ? E, soprattutto, erano arrabbiati con lei ?
La risposta non tardò ad arrivare
 
“Julia … dove sei stata tutto questo tempo ?” le chiese Bonnie con uno sguardo severo
La coniglietta, dopo aver deglutito, rispose con una vocina
“Al lago Landlake … per la mia ricerca di scienze”
“E perché non hai risposto alle nostre telefonate ? Io e la mamma eravamo molto in pensiero per te, sai? Pensavamo ti fosse successo qualcosa” affermò Stu, rivolgendo uno sguardo ben poco rassicurante verso la figlioletta
“Avete ragione …” cercò di dire la leporide, venendo interrotta da sua madre
“C’eravamo fidati di te, Julia. Pensavamo fossi abbastanza grande da assumerti le tue responsabilità … ma purtroppo ci siamo sbagliati” concluse Bonnie, scuotendo lentamente la testa
“No … un momento … ascoltatemi” provò ad affermare la leporide, con gli occhi che cominciavano ad inumidirsi
“Adesso basta signorinella ! Non voglio più sentire una parola !
Anche se sono felice che tu stia bene, una bella punizione non te la leva nessuno. Fila subito …” affermò Stu con un tono autoritario, indicando la casa dietro di se, venendo interretto dalla lince
 
“Se posso permettermi …” disse Rafael, appoggiando la bicicletta per terra
“Quello che Julia stava cercando di dirvi, era che, dopo aver finito la sua ricerca di scienze, mi ha fatto da assistente al lago Landlake, per i preparativi della fiera … è stata veramente brava. Vero Julia ?” affermò lo sceriffo, rivolgendo uno sguardo verso la coniglietta e fancendole l’occhiolino
Julia rimase in silenzio per paio di secondi, per poi aprire lentamente la bocca e asciugarsi velocemente gli occhi
“Sì … sì … certo. Ho … aiutato Rafael a svolgere un paio di lavoretti. Ecco perché ho fatto così tardi” affermò la leporide, sorridendo verso i suoi genitori che avevano dipinto sul muso uno sguardo confuso
“E perché non hai risposto al telefono ?” chiese Stu, rivolgendo un’occhiata indagatrice verso la figlia
“Ecco … vedi papà … mentre stavo aiutando Rafael, il telefono mi è scivolato dalla tasca dei pantaloni, cadendo per terra e rompendosi” disse la coniglietta, sperando che i suoi genitori si bevessero quella storiella
Non poteva certo dirgli che un animale con cattive intenzioni, glielo aveva rotto davanti agli occhi per intimidirla, così da costringerla a dirgli doveva si trovava uno strano animale, con il quale aveva fatto amicizia poco prima
 
“Rotto ?” domandò perplesso il coniglio
“Sì papà … si è rotto. Ma non è stata colpa mia. Ho provato subito dopo a chiamarvi col telefono della tavola calda, ma … il vecchio Raoul lo stava utilizzando per parlare con un suo … vecch … issimo zio … che … stava … per … morire
Quindi ho preferito lasciar perdere. Anche perché, ne aveva per molto … aveva le lacrime agli occhi … poverino”
I due coniugi Hopps rimasero in silenzio per un paio di minuti e, dopo essersi guardati a vicenda, rivolsero uno sguardo interrogativo verso la lince come a voler chiedere conferma
“È tutto vero. Avevo intenzione di portarla prima a casa ma … tra una cosa e l’altra abbiamo finito tardi” disse Rafael sorridendo, per poi aggiungere
“Vostra figlia è una coniglietta davvero in gamba. Sempre pronta ad aiutare gli altri e con una gentilezza fuori dal comune. Si vede che ha dei bravi genitori” concluse lo sceriffo, guardando la piccola leporide e poi Stu e Bonnie che erano rimasti letteralmente, senza parole
“Oh … beh … noi cerchiamo di educare i nostri figli nel migliore dei modi e quando si meritano una punizione, gliela diamo solo per il suo bene, in modo tale che impari dai suoi errori” disse il coniglio, sinceramente imbarazzato
“E sono sicuro che i vostri figli apprezzano lo sforzo che fate. Perché vi vogliono bene” disse Rafael con un sorriso
 
Dopo quel complimento da parte della lince, i coniugi Hopps rivolsero uno sguardo amorevole e dolce verso Julia che, pensò bene, fosse arrivato il momento delle scuse
“Mamma … papà … scusate se vi ho fatto preoccupare così tanto. Avete ragione, avrei dovuto chiamarvi … scusate ancora … vi voglio bene” concluse Julia, correndo ad abbracciare i suoi genitori che ricambiarono la dimostrazione d’affetto della figlia, prendendola tra le braccia
“Anche noi ti vogliamo bene Julia … e non sai quanto” disse Stu, strofinando il suo muso contro quello della coniglietta
“Punizione cancellata. Ma solo perché hai aiutato Rafael” concluse il coniglio, rivolgendo un sorriso verso la figlioletta
“Sono d’accordo con tuo padre. Ma non farci prendere mai più uno spavento come questo … intesi ?” aggiunse la madre, baciandole la fronte
“D’accordo. Vi chiedo ancora scusa” affermò la coniglietta con un sorriso, per poi essere posata a terra dai genitori
 
Nel frattempo, la lice era rimasta ad osservare quello spettacolo di una TENEREZZA UNICA
Il legame tra un figlio e i propri genitori è qualcosa che non si spezzerà mai … durerà per sempre nel tempo
E di una cosa potrai essere sicuro, nei momenti più difficili, potrai sempre contare su due amici che non ti abbandoneranno mai e ti consoleranno sempre: MAMMA E PAPÁ
Già … forse era arrivato il momento di togliere il disturbo
 
“Bene. Il mio lavoro qui è … YAAAAWN …” cercò di dire lo sceriffo, trattenendo uno sbadiglio
“Rafael, tutto a posto ?” chiese preoccupato Stu
“Sì … sì … tranquillo. È solo che ho passato una nottataccia di quelle …” disse la lince, strofinandosi gli occhi
“Povero caro ! Perché non entri dentro a prenderti un caffè e a riposarti un momento?
È il minimo che possiamo fare per ringraziarti di averci portato a casa Julia” affermò Bonnie con un sorriso
“Beh … ecco … sarei ancora in servizio” provò a dire Bishop
“Oh … sempre di corsa voi tutori della legge, mai che possiate prendervi un minuto di riposo. Avanti. Solo 5 minuti” lo incoraggiò la coniglia con uno sguardo dolce che non poteva ammettere repliche
 
La lince rimase in silenzio per qualche secondo, per poi espirare profondamente
“D’accordo. Ma solo 5 minuti” disse Rafael, posando la bicicletta sulla ringhiera in legno della veranda
“Perfetto. Allora vado a preparare il caffè” affermò Bonnie, dirigendosi verso la porta d’entrata
“Avanti Rafael. Accomodati” lo incoraggiò Stu, seguendo a ruota la moglie
La lince non poté far a meno che obbedire
Ma, mentre si stava dirigendo verso i gradini che portavano alla veranda, il felino venne accalappiato per la manica della sua divisa da qualcosa, o per meglio dire, da qualcuno
Bishop rivolse uno sguardo verso l’animale che l’aveva fermato … era Julia, che gli fece segno di abbassarsi alla sua altezza
Il felino rimase perplesso per un paio di secondi, per poi ubbidire
Non appena lo sceriffo si fu accovacciato, la coniglietta gli scoccò sulla guancia un bacio
“Grazie mille Rafael … di tutto. Anne è proprio fortunata ad avere al suo fianco, un animale come te” sussurrò Julia sorridendo
Bishop, dopo un primo momento di sbandataggine, ritornò con le zampe per terra
“Non c’è di che. Ma mi raccomando … non dirlo a nessuno, perché io negherò tutto” rispose la lince, trattenendo una risatina e accarezzando delicatamente la testolina della coniglietta, per poi rialzarsi e dirigersi verso l’entrata di casa Hopps, fermandosi sull’uscio
“Tu non vieni Julia ?” domandò lo sceriffo
“Sì … adesso arrivo” disse la leporide sorridendo
“D’accordo. Ma non sparire un’altra volta, mi raccomando. Altrimenti cosa racconto ai tuoi genitori ? Che sei stata rapita dagli alieni ?” chiese lo sceriffo ironicamente, per poi voltarsi ed entrare in casa, dopo essersi tolto il cappello
 
Nel frattempo, Julia si sedette sui gradini della veranda, continuando a fissare la strada che passava vicino a casa sua
“Chissà cosa starà combinando. Spero solo che arrivi presto”
 
 
 
 
Intanto, nell’ufficio del signor Sailas …
 
“E questo è tutto signor Salias. Capisce bene che, di fronte a queste circostanze che si sono verificate, non ho potuto far a meno di ritornare alla base per chiedere spiegazioni e per far medicare i miei 3 soldati” concluse Bradford, rivolgendo uno sguardo verso il suo superiore che era rimasto fermo e in silenzio ad ascoltare il rapporto della tigre
Dopo un minuto di quiete, il mammifero mascherato si decise a parlare
“Ha fatto la cosa giusta capitano Bradford. D’altronde, c’è stata una piccola incomprensione tra me e il signor Fowler. Avremmo dovuto prendere con più calma la decisione di mandare lei e il suo team al lago Landlake e prima, avremmo dovuto fornirvi le informazioni necessarie sul prototipo. Le chiedo ancora scusa” affermò l’animale, chinando lentamente la testa
 
Bradford rimase letteralmente senza parole
Il signor Sailas era un animale che non chiedeva scusa molto frequentemente e quelle poche volte in cui lo faceva, era un’occasione rara e unica
 
“Comunque, possiamo dire che la vostra missione non è stata del tutto un FALLIMENTO” continuò il mammifero, poggiando le zampe sulla sua scrivania e incrociando le dita, riportando la tigre sulla terra ferma
“Quei due indizi che ha trovato, oltre alla seconda traccia genetica, potrebbero aiutarci a far luce su parecchi problemi che ci assillano”
“Lei si riferisce al telefono rotto e allo zainetto rosa ?” chiese la tigre, tirando fuori da una tasca dei suoi pantaloni, il cellulare che aveva rinvenuto nella piccola radura al lago Landlake e poggiandolo sul tavolo del suo superiore
“Esattamente capitano Bradford” affermò Sailas, prendendo tra le zampe il telefono
“Dobbiamo assolutamente scoprire a quale animale appartiene questo smart phone. Se ha avuto qualche contatto con il prototipo e farci dire tutto quello che sa … con le buone o con le cattive”
“Potere darsi che animale misterioso si sia trovato in posto sbagliato a momento sbagliato, come montone e donnola. Chi dice a noi che prototipo non si è fatto spuntino con lui ?” chiese Boris, squadrando il mammifero con la maschera
“Boris potrebbe avere ragione. L’odore che ho fiutato nella piccola radura era lo stesso che impregnava lo zainetto rosa che ho trovato vicino al ceppo ed era anche l’unica traccia che, insieme a quella di Eddy, si dirigeva verso la boscaglia. Resta solo da capire se il telefono e lo zaino siano dello stesso animale oppure no. E se sia un amico o un nemico” disse Bradford, osservando il telefonino che Sailas teneva fra le zampe
“Dah … se polizia o peggio, federali scoprono tutto … siamo KAPUT. Purtroppo odore sarà già sparito da sacca rosa” affermò Boris, sprofondando nella seggiola su cui era seduto
“Anche questo è vero” disse Bradford, annuendo lentamente
“Però Eddy, Edd e Ed, sono gli unici animali che possono dirci quello che è successo al lago Landlake” aggiunse la tigre del bengala con un tono riflessivo
“Dah … se no erano impegnati a litigare fra di loro come idioti” disse Bradford, rivolgendo un sorriso di sfida verso suo fratello che gli lanciò uno sguardo ben poco rassicurante
Prima che potesse scoppiare un nuovo battibecco tra i due felini o peggio, arrivare alle zampe … intervenne Sailas
 
“Ottima osservazione capitano Bradford. Le tre iene, per ora, sono la nostra unica pista. Una volta che si saranno riprese, le convocherò nel mio ufficio e vedrò di farmi spiegare un paio di cose
Nel frattempo voi potete andare. Ci penserò io a consegnare al signor Fowler il telefono per la decriptazione” disse l’animale mascherato mentre le due tigri si alzarono
“Grazie mille per la vostra collaborazione signori. Non appena ci saranno nuovi sviluppi, sarà una mia priorità informarvi immediatamente”
 
I due felini, dopo aver salutato il loro superiore, si diressero verso la porta. Ma prima che la tigre del bengala potesse uscire, seguendo a ruota suo fratello, venne richiamata dal mammifero mascherato
“Bradford …”
Il capitano, dopo aver preso un profondo respiro, si voltò lentamente verso il signor Sailas
Non se n’era dimenticato … purtroppo …
 
“Si, signore ?”
“Sia chiaro, per questa volta lascerò correre la cosa, perché non c’è stata organizzazione da parte mia e da Fowler
Ma la prossima volta che non raggiungerà l’obbiettivo che le è stato ordinato, preoccuparsi delle condizioni dei suoi soldati, sarà il suo ultimo pensiero … mi creda
Sono stato chiaro ? Capitano Bradford ?” chiese il mammifero con un tono minaccioso che non ammetteva repliche
“S-s-sì signore” affermò la tigre dopo aver deglutito a fatica
“Bene. Ora può andare”
Il grosso felino annuì lentamente. Dopodiché uscì dalla stanza
 
Rimasto da solo nel suo ufficio, Sailas espirò profondamente, continuando a giocherellare con il telefono
La situazione si stava complicando … e non poco
Prima la sparizione del prototipo, poi quei due ficcanaso dell’agente Hopps e Wilde e ora, un misterioso animale che avrebbe potuto avere un contatto diretto con CR-0C
Perché raggiungere il suo obbiettivo finale, risultava così difficile ?
Perché il destino continuava a giocargli brutti scherzi ? Non gli era bastato quello che gli aveva fatto in passato ?
Era per colpa del fato che si ritrovava ad indossare quella maschera, trasformandosi in quello che era
Per non dimenticare quello che la sorte gli aveva strappato di più caro dalle zampe …
 
Con un gesto di stizza, il mammifero mascherato, lanciò sul tavolo il telefono rotto, per poi inspirare a fondo mentre si sosteneva il volto fra le zampe
Rimase in quella posizione per un paio di minuti, finché i suoi occhi rosso fuoco non incrociarono la foto dell’animale appoggiata sulla scrivania
Come spinto da uno stano richiamo o stimolo … non lo sapeva neanche lui, Sailas si portò le zampe dietro la maschera, azionando un piccolo pulsante posto sul retro del caschetto nero che si aprì verticalmente a metà, per tutta la lunghezza della norma posteriore del cranio
 
Dopodiché, il mammifero si tolse lentamente e delicatamente il teschio nero, poggiandolo sulla sua scrivania, vicino all’istantanea
L'animale, col muso scoperto, rimase a fissare per qualche secondo prima il ritratto e poi la maschera nera
Finché non inspirò intensamente
 
"Sono diventato quello che sono per te
Indosso, ogni singolo giorno, questa maschera che mi ricorda chi sono e perché sto facendo tutto questo
TI GIURO, nulla e nessuno m'impedirà di ripagare il torto che ti hanno fatto. Dovessi far fuori ogni animale che ostacola il raggiungimento del mio scopo" concluse il mammifero, accarezzando la cornice della fotografia
 
 
 
 
Intanto, fuori dalla palafitta del vecchio Sheldon ...
 
Stava percorrendo velocemente il ponticello che l'avrebbe portato al parcheggino sterrato
Doveva assolutamente verificare se quello che gli aveva detto la coniglietta era vero oppure no
Ma se avevano, per davvero, trovato una SCAGLIA di Nailoticus ...
Non sapeva se avrebbe retto l'entusiasmo oppure, situazione più plausibile, sarebbe svenuto come un sacco di patate
A proposito di sacco ...
 
"Sheldon ! Mettimi subito giù !"
La leporide continuava a dimenarsi, mentre si trovava adagiata sulla spalla del cinghiale, peggio di un'anguilla che non voleva saperne di essere servita al forno, con patate, su vassoio d'argento
Il vecchio pescatore la ignorò e, una volta arrivato vicino al furgoncino degli Hopps, appoggiò la coniglietta con le zampe per terra, non curandosi dello sguardo assassino rivoltogli dalla leporide
 
"Allora ? Dov'è ? Dov'è ?" chiese euforico Sheldon
Judy ignorò completamente la domanda del suino
"Ma ti sembra il modo di ..." urlò il piccolo mammifero con un tono furente, venendo interrotto dal pescatore
"Volete delle risposte o no sul caso che state seguendo ?" chiese il cinghiale, alzando un sopracciglio, zittendo la coniglietta
"Bene ... suppongo sia un sì. Quindi, tralasciando il metodo di trasporto ... che oltretutto, mi ha inccriccato la spalla e la schiena ... " disse il suino, massaggiandosi la spina dorsale
 
"WOW ... che dolore ! Accidenti a me !
Me l'aveva detto il dottore di non fare sforzi eccessivi ... peccato non avesse accennato anche al fatto di non trasportare un mammifero di piccola taglia che si dimenava come un pachiderma ..."
Judy spalancò gli occhi e aprì la bocca per dire qualcosa
Non le era piaciuto il paragone fatto dal suino
Insomma, lei che si dimenava come ... come ... un elefante ?! Sul serio ?!
 
Ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, la coniglietta venne stoppata da una sonora risata da parte del pescatore
"Ah ah ah ah ... stavo solo scherzando ! Mamma mia. Voi femmine ... tutte così permalose sulla questione del peso
Noi maschi non possiamo neanche accennare all'argomento per paura di ritrovarci un coltello piantato dietro la schiena ... ah ah ah ah ..."
Judy era rimasta senza parole
Ma di una cosa era certa: le ci sarebbe voluto MOOOOOLTO tempo per capire il carattere di Sheldon ... poco ma sicuro
 
"Allora ? Che sta aspettando ? Un mandato o un permesso ? Me la faccia vedere" disse il cinghiale, una volta finito di ridere, riportando la leporide con le zampe per terra
Judy guardò, per un paio di secondi, Sheldon per poi scuotere lentamente la testa
Dopodiché la coniglietta aprì la portiera del furgoncino, prendendo dal vano porta oggetti, l'articolo richiesto dal pescatore, racchiuso in una piccola bustina trasparente
"Ecco a te Sheldon" disse semplicemente Judy, porgendo il manufatto al cinghiale che l'afferrò subito, cominciando ad osservarlo scrupolosamente
 
Per alcuni minuti, Sheldon continuò a rigirare il piccolo rettangolino fra le zampe, esaminandolo con attenzione nei minimi particolari, finché ...
"Uhm ..."
"Cosa ?"
"Uhmmmmmm ..."
"Sheldon ?"
"Shhhhh ... sto pensando e scrutando" detto questo il cinghiale, tolse il rettangolino verde dalla busta trasparente, portandolo vicino al grugno e cominciando ad annusarlo ... per poi leccarlo lentamente per tutta la sua lunghezza
Judy, di fronte a quello spettacolo, assunse una smorfia schifata sul muso
 
Una volta finito di assaporare l'oggetto, il suino assunse uno sguardo pensieroso
"Uhm ... forse è meglio che ricontrolli"
Il rettangolino subì così, una seconda leccata da parte del pescatore
"Però ... per andare sul sicuro"
Sheldon aprì la bocca e vi inserì dentro l'articolo, per poi cominciare ad assaporarlo lentamente come fosse una caramella
 
La coniglietta dovette far appello a tutto il suo autocontrollo per cercare di non far risalire quello che aveva mangiato a colazione
Dopo pochi secondi, che parvero interminabili, il suino si tolse il rettangolino dalla bocca e squadrò la leporide con uno strano sguardo ... uno sguardo che non lasciava presagire nulla di buono ... almeno era quello che pensava Judy
 
"Allora ?" chiese speranzosa la leporide
Sheldon rimase in silenzio per un momento, per poi esplodere in un urlo di gioia che colse di sorpresa la coniglietta
"YAHOOOOOO !!! Sapevo che prima o poi la fortuna avrebbe girato dalla mia parte. Dovevo solo avere pazienza"
esclamò euforico il cinghiale, continuando a guardare il rettangolino verdognolo
"Questa è, senza ombra di dubbio, UNA SCAGLIA DI NAILOTICUS !"
 
"Sei sicuro di quello che dici ?" chiese Judy, alzando un sopracciglio
"Per tutte le palle di cannone con le zanne ... certo che sì. Ha un odore e, soprattutto, un sapore inconfondibile
Vuoi assaggiare ?" domandò il suino, avvicinando l'oggetto verso la coniglietta
"No. Ti ringrazio" rispose la leporide sorridendo
"Dove l'avete trovata ?"
"Al molo del lago Landlake, vicino alla tavola calda del vecchio Raoul"
"Bene. Allora è da li che inizieremo la NOSTRA ricerca"
"Nostra ?! Intendi tu e Gibbs ?"
"No, my lady Hopps. In questo momento mi ritrovo a corto di personale
Intendo me medesimo, Mastro Gibbs, lei e il Rosso. Un'impresa da quattro che avvantaggerà entrambi: voi avrete le risposte al vostro caso, io una creatura estinta da molti anni che mi farà diventare ricco
Allora ? Che ne dici Judy ? Affare fatto ?"
 
La coniglietta rimase, per un momento, a riflettere sulla proposta del cinghiale
Stava per rispondere affermativamente, quando si ricordò di un animale molto importante che non aveva interpellato ...
 
"Beh ... non so se Nick ..."
"Nick ... cosa ?"
Una nuova voce s'intromise nella conversazione tra i due animali
Peccato che il mammifero al quale apparteneva, si era avvicinato silenziosamente alle spalle del cinghiale non calcolando la sua reazione
 
Colto di sorpresa, Sheldon si girò di scatto verso il povero malcapitato, tirando un diretto sul muso dell’animale sconosciuto che urlò di dolore
“Ma che sei impazzito ?! No, aspetta … LO SEI GIÁ !” esclamò un mammifero di media taglia, con una lunga e vaporosa coda fulva
“Oh … sei tu Rosso. Scusa … riflesso condizionato” provò a giustificarsi Sheldon, notando chi aveva centrato
“Riflesso condizionato ?! Mi ha quasi rotto il naso … questo mi serve !” esclamò Nick, tenendosi fra le zampe il suo organo olfattivo mentre veniva soccorso dalla partner
“Prima di tutto … è stata colpa tua. Ma che ti salta in mente di piombare dietro le spalle di un povero vecchio cinghiale che soffre di cuore … mi vuoi forse morto ?” chiese Sheldon in modo teatrale, poggiandosi una zampa sul parte sinistra del petto
 
La volpe stava per dire qualcosa di veramente poco consono, ma venne interrotta da delle grida provenienti dalla palafitta
I tre animali si guardarono a vicenda perplessi e, dopo pochi secondi, comparve sul ponticello una figura che si stava dirigendo, a gran velocità, verso il trio di mammiferi: era il signor Gibbs
 
“GIBBS ! Per tutti i diavoli di mare. Ma che è successo ? Sembra che hai visto un fantasma” disse  Sheldon, superando i due agenti e dirigendosi verso lo stambecco che nel frattempo, aveva raggiunto il furgoncino della famiglia Hopps
“…. AEAAA … uff … EARRR … pant … uff … ECCCC …” provò a dire il caprino, cercando di riprendere fiato
“Quante volte le ho detto che non la capisco quando parla così. Respiri e formuli FRASI – LOGICHE – E – DI – SENSO – COMPIUTO” sillabò il pescatore, mentre teneva appoggiata una zampa sulla schiena dello stambecco, piegato a metà dalla fatica
“Hector … uff … problema …” riuscì a dire Gibbs, dopo pochi secondi
“Problema ? Che genere di problema ?” chiese il suino, rivolgendo uno sguardo interrogativo verso il caprino
“Ora … ora le spiego …”
 
 
 
 
Intanto, alla carpenteria navale di Hector Rush …
 
Erano ancora scossi per quello che era successo
Si era verificato tutto così velocemente che non avevano capito nulla
Avevano soltanto visto questa massa bianca planare sopra le loro teste, mentre erano impieganti con gli ultimi lavori di rifinitura alla nave del vecchio Sheldon, e poi … IL DISASTRO
Un grande botto e loro due che erano corsi via, a zampe levate, per non essere colpiti dai detriti e dalle lamiere
 
I due animali si guardarono a vicenda
Erano ancora impauriti, ma almeno erano ancora vivi
Nel frattempo, il loro capo stava urlando come un matto e, con in zampa una scala allungabile, si stava dirigendo verso il luogo della catastrofe: LA WHITE PEARL di Sheldon
 
“Mamma mia se ce la siamo vista brutta. Questo era il giorno buono per starsene a casa” disse il primo animale, un diavolo della Tasmania, basso e tarchiato
“Lo puoi dire forte amico … aspetta un momento … OH NO !
L’ho riperso un’altra volta” esclamò disperato il secondo mammifero, anch’esso un diavolo orsino, alto e magro
“Di nuovo ?! No … stavolta te lo cerchi da solo …” affermò risoluto il primo, incrociando le zampe
“Eh dai amico … lo sai che senza, non riesco a vedere niente” piagnucolò il secondo
“Guarda … hai l’altro che funziona perfettamente …”
 
Prima che il secondo mammifero potesse rispondere, una voce autoritaria s’intromise nella conversazione tra i due mammiferi
“SE AVETE FINITO DI PARLOTTARE … MUOVETE QUELLE VOSTRE CARCASSE PUZZOLENTI E VENITE A DARMI UNA ZAMPA A TIRARE GIÙ QUEST’IDIOTA ! PRIMA CHE ARRIVI SHELDON”
 
I due diavoli si girarono verso il proprietario di quella voce, mentre quest’ultimo si trovava in cima alla scala, cercando d’aiutare una lontra, vestita con giacca e cravatta
“Arriviamo subito signor Rush” affermarono in coro i due animali, dirigendosi verso il loro superiore
 
 
 
 
Nel frattempo, alla palafitta …
 
“CHE COSA ?!” esclamò il vecchio cinghiale
“Guardi capitano, non ci credevo neanch’io. È una cosa che non si verifica tutti …” provò a dire lo stambecco, venendo interrotto dal suino
“NON C’È UN SECONDO DA PERDERE. FORZA MUOVIAMCI. QUESTA È LA VOLTA BUONA CHE L’AMMAZZO” urlò il cinghiale, dirigendosi verso il suo furgone
Una volta raggiunto il mezzo di trasporto, il suino aprì in fretta e furia la portiera, si sedette sul sedile del conducente, inserendo la chiave d'avviamento nel quadro e chiuse lo sportello del veicolo, pronto a partire ... o almeno così pensava
Infatti, dopo pochi secondi, il catorcio a quattro ruote cominciò a scoppiettare ... per poi spegnersi del tutto
Si riaccese una seconda volta, ma il risultato fu lo stesso
Al terzo tentativo, uscì un gran nuvolone nero dalla marmitta e il motore cessò di vivere definitivamente ... poi il silenzio, rotto subito dopo, da delle urla ovattate provenienti dall'interno dell'abitacolo
Qualcuno non aveva gradito il comportamento ribelle del furgone
 
Infatti, qualche istante dopo, la portiera della trappola arrugginita si spalancò e fece la sua comparsa Sheldon che aveva dipinto sul muso uno sguardo tutt'altro che amichevole
"MALEDETTO FERROVECCHIO INSUBORDINATO !" esclamò il pescatore, tirando un calcio sulla ruota anteriore sinistra del veicolo
 
“GIBBS ! PRENDIAMO LA SUA” detto questo Sheldon di diresse verso l’autovettura del caprino, ma prima che potesse aprire lo sportello …
“Aspetti capitano. Faccia attenzione con la mani ..." lo stambecco non riuscì a terminare la frase che successe proprio quello che temeva
Infatti, nell'impeto della fretta, il cinghiale afferrò saldamente la maniglia della portiera, tirandola con forza
Sul muso di Sheldon si dipinse uno sguardo dubbioso, quando la manopola emise un sonoro CRACK
Gibbs si portò una zampa sul muso, stropicciandosi gli occhi
"Perfetto. Era l'unica che funzionava" disse lo stambecco, espirando profondamente
"Mi deve una maniglia nuova, capitano. Anzi, già che c'è …"
"Oh … non dica stupidaggini Gibbs. La pago già abbastanza. …"
"Lei NON mi paga affatto " affermò il caprino, rimarcando le ultime parole
 
Nel frattempo, Sheldon provò una seconda volta a tirare la portiera del veicolo, rendendosi conto di come la maniglia scattasse a vuoto ... evidentemente si era rotto qualcosa all'interno dell'ingranaggio
Grandioso, dalla padella alla brace ...
 
Di fronte a questa serie di sfortunati eventi, il cinghiale non poté far a meno di urlare
“AHHHHH … MA PERCHÉ PROPRIO A ME ? CHE HO FATTO DI MALE PER MERITARMI QUESTO !”
“Aspetti capitano, ho un’idea” esclamò lo stambecco, alzando una zampa
“Possiamo chiedere alla signorina Judy di darci un passaggio. Tanto la carpenteria del signor Rush si trova sulla strada per andare a casa Hopps” affermò il caprino, indicando la leporide che si sentì chiamata in causa
“Come ?” riuscì a dire Judy, rivolgendo uno sguardo interrogativo verso il caprino
“Ecco, vede, si è verificato un piccolissimo problema durante la riparazione della nostra nave e ora, dovremmo andare di corsa dal signor Rush per risolvere la faccenda. Sempre se per lei non è un …” Gibbs non riuscì a terminare la frase che venne colto di sorpresa, da una strombazzata
“AVANTI VOI TRE ! MUOVERSI !” urlò Shendon, seduto al posto di guida del furgoncino blu, della famiglia Hopps
“JUDY DAVANTI … VOI DUE DIETRO” continuò il suino indicando le posizioni ai tre animali che si guardarono a vicenda perplessi
 
Dopo pochi minuti, sullo stradone principale, s’immettè un furgone celeste che non rispettò il segnale di STOP, proseguendo la sua folle corsa, ben oltre i limiti di velocità, mentre due animali, per la precisione una volpe e uno stambecco che si trovavano sul cassone del veicolo, urlavano in preda al panico
 
 
 
 
 
Lo studio dell'autore

Ed eccoci qui, seppur a fatica (dopo DUE GIORNI da spalamento di neve …) , con il 20 esemio capitolo
Allora ... Julia è tornata a casa Hopps e, grazie all'aiuto di Rafael, è riuscita a scampare alla punizione dei suoi genitori ... non prima di aver fatto un po' di gossip con lo sceriffo, riguardo all'appuntamento con la vice ... coniglietta curiosa XD
Poi una parte cupa e riflessiva che vede come protagonista il nostro amico Sailas (sul quale, devo dire la verità, avete delle opinioni molto diverse ... forse questo capitolo, vi ha fornito qualche piccolo indizio in più sul suo conto)
E infine ...
Ma che sarà successo di così traumatico e devastante alla carpenteria del signor Rush ?
E chi sono questi due diavoli della Tasmania ?
Uno alto e magro, l'altro basso e tarchiato ?
 
...
 
Io lo so perfettamente
E voi ??
 
Vedremo cosa succederà nel prossimo capitolo
Scopriremo cos'è successo alla carpenteria di Hector e, soprattutto, cosa c'entra una lontra vestita in giacca e cravatta ...
Che sia coinvolto CROC ?
 
Come al solito, ringrazio i sempre presenti: EnZo89, Redferne, Mr Creepy e Plando per le loro recensioni nei capitoli precedenti e per la loro assiduità
Grazie mille ragazzi ;)
Un grazie anche a coloro che stanno continuando a seguire la mia storia
 
Un salutone
 
J. Conrard

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Capitolo 21
*** La carpenteria di Hector Barbossa ***


Capitolo 21
La carpenteria di Hector Barbossa
 
 
Era ancora lì … ad aspettare
Quanto tempo era passato ? Dieci, quindici, venti minuti ? Non lo sapeva neanche lei
Ma di una cosa era sicura: quell’attesa la stava facendo impazzire
A conferma di questo, continuava a tamburellare nervosamente la zampina per terra, mentre si trovava seduta sull’ultimo gradino in legno della veranda, continuando a fissare la strada che passava di fronte a casa sua per riuscire a cogliere ogni singolo rumore, dato che la vista non le sarebbe servita granché
 
Rimase in attesa per qualche secondo, con le orecchie ritte e scattanti, per riuscire a captare anche il più flebile dei suoni: magari qualche piccola quantità di terra che veniva smossa da passi pesanti o forse, cosa più plausibile, il rumore di un grosso animale che cercava di riprendere fiato
 
Ad un certo punto, le orecchie della leporide balzarono all'unisono verso l’alto, segno che aveva sentito qualcosa: dei rumori, simili a dei passi, dietro di sé
Possibile che fosse lui ?
Come aveva fatto a non sentirlo prima, nonostante la sua stazza ?
Mah ... l'importante è che fosse arrivato sano e salvo a destinazione … e che non avesse sbagliato casa
 
La coniglietta si voltò verso la direzione di quel suono, con stampato sul muso un enorme sorriso ... che subito dopo svanì
"Oh ... sei ancora qui Julia. Fortunatamente non sei scomparsa un'altra volta" disse ironicamente Rafael, varcando l'uscio di casa Hopps
La leporide non poté far a meno di sorridere, cercando di nascondere la propria delusione
Non si aspettava certo, di trovare una lince
 
"Hai visto che stavolta sono stata brava ?"
"Ah ... non avevo dubbi" rispose il felino, sorridendo a sua volta
"Di cosa state parlando voi due ?" chiese una voce, intromettendosi nella conversazione tra i due animali
"Di niente papà" rispose Julia, trattenendo una risatina, mentre sul muso di Stu si andava a dipingere uno sguardo perplesso
"Bene, sarà ora che vada" affermò lo sceriffo Bishop, schiarendosi la voce e dirigendosi verso i tre gradini della veranda
"Te ne vai di già, Rafael ? Non hai tempo per una fetta di torta alle carote ?" chiese Bonnie, raggiungendo suo marito sull'uscio di casa
"Ti ringrazio Bonnie ... davvero. Ma avevamo detto cinque minuti ... che sono già passati" affermò la lince, voltandosi verso la direzione della coniglia, rivolgendole uno sguardo molto loquace
"Oh, avanti. Una fetta piccola piccola ..." lo stuzzicò la leporide
 
Rafael rimase per un secondo, a riflettere
Era combattuto
Prima il dovere e poi il piace?
Il suo impegno come tutore della legge o una fetta di dolce ?
Le sue responsabilità e i suoi doveri verso la comunità o un bel pezzo di torta alle carote preparata da Bonnie Hopps ... ripeto BONNIE HOPPS
 
Il cervello della lince cominciò a calcolare e a considerare ogni possibile pro e contro, finché ... lo stomaco non ebbe la meglio sulla ragione
"D'accordo. Penso di meritarmela" disse Rafael, sorridendo e dirigendosi per la seconda volta, verso l'entrata di casa Hopps
"Tanto oggi è una giornata tranqui ..." il felino non riuscì a terminare la frase che partì la suoneria di un telefono ... il suo
Bishop alzò gli occhi al cielo e bofonchiò qualcosa, mentre estraeva il cellulare da una tasca dei suoi pantaloni
Dopo aver letto il nome del mittente, sul muso della lince si dipinse uno sguardo dubbioso, mentre premeva il pulsante che accettava la chiamata
 
 
 
 
Anne ?
Ciao ! Dimmi ...
Cosa ?
Dici sul serio ?!
E com'è successo ? Come ?!
E sta arrivando anche Sheldon ?
Ho capito
Sto arrivando
Ci vediamo dopo
 
 
 
 
Una volta terminata la telefonata, il felino rimise il cellulare al suo posto
"Mai una volta che possa trascorre una giornata tranquilla"
"Qualcosa non va Rafael ?" chiese Stu, notando lo sguardo preoccupato della lince
"Scusate, ma devo scappare. A quanto pare si è verificato un incidente alla carpenteria di Hector"
"O cielo ! Qualcuno è rimasto ferito ?" domandò Bonnie preoccupata
"No. Stanno tutti bene, per fortuna. Solo un po' scossi" disse lo sceriffo, cercando di tranquillizzare la coniglia
 
"Anne si trovava per strada e ha ricevuto la chiamata di Hector, chiedendole se poteva venire a risolvere la faccenda
Perché non si capisce bene come si sia verificato l'episodio. Il responsabile del disastro, un agente immobiliare della City Habitats, sostiene che stava ... stava ..." affermò Rafael, fermandosi un secondo a riflettere
"Stava ?" chiese Stu, curioso
Dopo aver espirato, il felino continuò
"Stava scappando da un mostro che aveva tentato d'aggredirlo"
 
Una volta che lo sceriffo terminò queste parole, Julia spalancò gli occhi e si alzò lentamente dai gradini della veranda
No
Era una coincidenza. Non poteva essere lui ... o forse sì …
 
"Un mostro ?" chiesero all'unisono i coniugi Hopps
Rafael annuì semplicemente
"Che genere di mostro ?" chiese Julia cauta, sperando che i suoi timori fossero infondati
"Una creatura verdognola, occhi giallo ambra e un muso allungato ... che fantasia ..."
Julia sbiancò in muso
Oh no !
Che cosa aveva combinato quello zuccone verde ?
 
"Davvero ?!" esclamò Stu, preoccupato
"In tal caso dobbiamo stare all'erta !
Bonnie, chiama i ragazzi ed entrate tutti in casa. Io, intanto, vado a prendere il fucile spara - sedativi e le trappole anti ..." affermò il coniglio, venendo interrotto da una gomitata da parte della moglie
"Oh Stu, non cominciamo ad allarmarci" affermò Rafael, alzando gli occhi al cielo
"Non sappiamo ancora quello che è successo. Ecco perché sto andando a controllare
L'ultima cosa che mi manca è avere un coniglio allarmato di mia conoscenza, che mette l'intero paese sulla zampa di guerra ...
Ricordi cos'è successo due settimane fa ? Uhm ? La famigerata tigre dalle nove code e tre teste ... " affermò la lince, scendendo i gradini della veranda e dirigendosi verso la sua autovettura
 
"Beh ... quello è stato un piccolo malinteso" provò a dire il coniglio, sinceramente imbarazzato
"Certo ... come no" disse il felino, scuotendo lentamente la testa, per poi continuare
"Una cosa è certa, qui a Bunny Burrow si stanno verificando degli eventi molto strani" concluse Bishop, voltandosi verso i tre componenti della famiglia Hopps
"Bene. Scappo. Prima che arrivi Sheldon. A quanto pare, è stata danneggiata la sua adorata bambina ... e non so come la prenderà. È la volta buona che scuoia vivo qualcuno" disse il felino, aprendo la portiera della macchina di servizio
"Grazie ancora per il caffè e per l'ospitalità Bonnie. Non so come farei senza di voi"
"Oh ... non dire sciocchezze Rafael. Noi saremmo persi di te, caro" rispose la coniglia con un enorme sorriso
"Beh ... questo lo sapevo già. Mi hanno assegnato a una cittadina piena di pazzoidi ... " affermò lo sceriffo, trattenendo una risatina
"Buona giornata ragazzi. Ci vediamo" concluse Bishop, salutando i presenti con un gesto del cappello e salendo in macchina
 
"Ogni giorno ne succede una nuova" affermò Stu, scuotendo la testa
"Sono cose che succedono Stu. L'importante è che nessuno si sia fatto male" disse Bonnie, dirigendosi verso l'entrata di casa, seguita da suo marito, mentre l’autovettura dello sceriffo usciva dalla proprietà, immettendosi sulla strada principale
Nel frattempo, Julia era rimasta da sola sulla veranda, in silenzio, assorta nei suoi pensieri e nei suoi dubbi
 
Lo sapeva che non doveva lasciarlo da solo
Ma perché non era capace di muoversi in silenzio e di non farsi vedere ?
Quante volte gliel'aveva detto ?
Capiva che per lui era tutto un mondo nuovo ...
Ma santo cielo !
Un po' di discrezione
 
Ad un certo punto, lo sguardo della coniglietta cadde sulla sua bicicletta, appoggiata alla ringhiera in legno della veranda
Gli balenò così, l'idea di andare a vedere cos'aveva combinato e soprattutto, scoprire che fine aveva fatto il suo amicone verde
Ma una vocina nella sua testolina, chiamata ragione o buon senso, le suggerì di non farlo
Se fosse sparita di nuovo, i suoi genitori si sarebbero arrabbiati un'altra volta e non ci sarebbe stato Rafael a tirarla fuori dai guai
 
"JULIAAA ? Potresti venire a darmi una zampa a preparare la cena ?"
La leporide venne riportata con le zampe per terra, dalla voce di sua madre
La coniglietta si voltò verso la porta ancora aperta di casa e diede un'occhiata rapida alla bicicletta
Si trovava di fronte a un bivio
Doveva scegliere solo la strada che voleva percorrere
"JULIAAA ? Hai sentito tua madre ?" era stato suo padre a parlare
La leporide rimase per qualche secondo a riflettere e poi prese, anche se a malincuore, la sua decisione
 
"Sì, ho sentito mamma. Arrivo !" urlò Julia, voltandosi e dirigendosi verso la porta di casa
Prima d'entrare, la leporide si fermò sull'uscio un'ultima volta e guardò dietro di sé, sperando d'intravedere i due occhi giallo ambra del suo amicone ... nulla
Solo il silenzio regnava sovrano
 
Julia sospirò e, mentre rientrava in casa, si fece una sola domanda
"Ma dove ti sei andato a cacciare CROC ?"
 
 
 
 
Intanto, nell' ufficio di Hector ...
 
"Bene. Lo sceriffo Bishop sta arrivando. Così risolveremo la questione. Dobbiamo avere solo un po' di pazienza"
"Per me non c'è nessun problema Anne. Basta che Rafael si sbrighi
Perché io non ho nessuna intenzione di spiegare a Sheldon quello che è successo
È stata colpa di QUATTR'OCCHI e ci parla lui"
"Per l'amor del cielo ! V-v-vi prego ...
Ho già avuto a che fare con quel p-p-pazzo di un cinghiale e ho quasi rischiato la pelliccia
Non ho intenzione di ripetere l'esperienza. Vi ho già detto quello che è successo"
 
"Capisco bene il suo stato d'animo signor Karp
Ma vede, mi risulta difficile credere alla sua storia. È sicuro di non aver avuto un colpo di sonno o magari un malfunzionamento al motore ..."
"Gliel'ho già detto agente Snow. È stato il mostro !”
“Certo ... è io sono un capitano pirata, oggetto di una maledizione da parte di dei aztechi, che mi rende un non – morto, incapace di provare sensazioni ed emozioni
Quando il mio corpo viene colpito da un fascio di luna, divento uno scheletro ambulante e insieme alla mia ciurma vaghiamo per i sette mari, cercando tutti i dobloni del tesoro maledetto, restituendoli alle divinità azteche con una goccia del nostro sangue per spezzare la dannazione eterna"
"È la verità ! Non sono un bugiardo"
"Ho i miei dubbi …"
“Che cosa sta insinuando lei ? Vuole guai ?”
“No, non li voglio. Me se li vuole venire a cercare …”
"Signori ... proviamo a risolvere la faccenda in modo civile"
 
Era da almeno dieci minuti che tre mammiferi si trovavano rinchiusi nell'ufficio di Hector, a discutere sulle dinamiche dell'incidente che si era verificato
Una cosa ... INCREDIBILE
E oltretutto INVEROSIMILE, era la spiegazione che forniva il conducente dell'autovettura: un aggressione da parte di una creatura mostruosa ... roba da matti
 
Nel frattempo, fuori nel cortile, appoggiati a una macchina di servizio bianca, recitante la parola SHERIFF lungo le fiancate laterali del veicolo, erano appoggiati due diavoli della Tasmania in compagnia di una cucciola di pantera su una sedia a rotelle
"Ed è così che ho conosciuto questo povero diavolo con un occhio di legno" disse il diavolo orsino basso e tarchiato, indicando il suo simile, che aveva una benda sull'occhio destro
"Già ... fu un incontro che non dimenticheremo così facilmente. Quel giorno ho incontrato un amico su cui fare affidamento nei momenti di difficoltà. Sempre pronto ad aiutarmi ... a volte" concluse il secondo, poggiando una zampa sulla spalla del primo
"Scusa ? Che cosa vorresti dire ?"
"Io ? Non ho detto niente"
"Non fare il furbo con me o giuro che ti cavo via anche l'altro occhio buono
"Ahahahah ... a volte fa delle battute incredibili"
"Non stavo scherzando"
 
Di fronte a quell'affermazione, il diavolo della Tasmania alto e magro, si zittì immediatamente, notando lo sguardo serio del primo
Cercò così, di cambiare discorso, dopo aver simulato un colpo di tosse
"Amh ... e ... umh ... Elodie, tu perché eri con Anne ?"
"Ecco ... mi stava portando a casa Hopps. Mio padre purtroppo, ha avuto degli imprevisti sul lavoro e dovrà rimanere in ufficio fino a tardi
Da quando non c'è più la mamma, è lui che si prende cura di me e si sforza di provvederci il necessario. Ma non è un robot e si stanca facilmente ... e io, anche se volessi, non posso neanche aiutarlo" disse la cucciola di pantera con un tono triste, abbassando lo sguardo sulle sue zampe posteriori
 
Calò un minuto di silenzio
I due diavoli si guardarono a vicenda velocemente ... forse avevano toccato un punto TROPPO delicato e doloroso
Dovevano assolutamente rimediare ... in realtà, DOVEVA rimediare al danno che aveva fatto
Infatti il diavolo orsino basso e robusto, diede una gomitata sulle costole del secondo, indicandogli, con un'occhiata rapida, la cucciola di pantera
Aveva tirato in ballo LUI l'argomento è LUI doveva sistemare la cosa
 
Il diavolo della Tasmania alto e smilzo, dopo aver rivolto uno sguardo assassino verso il primo, si rivolse alla piccola di pantera con un tono gentile e caldo
"Elodie ... ascolta ... non concentrarti su quello che non puoi fare, così farai del male solo a te stessa e a tuo papà
Pensa a quello che sei in grado di realizzare nel tuo piccolo, nonostante la tua situazione
Prendi me come esempio
Quando ho perso l'occhio destro, mi dicevano che non avrei combinato nulla per il resto della mia vita ... e invece, guardami ora
Sì, ho un occhio di legno e lo perdo spesso ... a volte mi cade mentre lavoro, a volte mentre mangio, altre volte quando starnuto mi schizza via come un proiettile sedativo e spera di non trovarti nella sua traiettoria, oppure, cosa che non ti auguro mai nella vita, quando vado in bagno mi casca nel ..."
 
"Ehrm ..." disse il diavolo orsino tozzo e corpulento, facendo finta di schiarirsi la voce
"Oh ... giusto sto divagando ...
Ritornando al nostro discorso, eccoti una perla di saggezza che ho sperimentato nella mia vita e che vorrei condividere con te
 
 
 
Qualunque fiore tu sia,
quando verrà il tuo tempo, sboccerai
Prima di allora
una lunga e fredda notte potrà passare
 
Anche dai sogni della notte trarrai forza e nutrimento
Perciò sii paziente verso quanto ti accade
e curati e amati
senza paragonarti
o voler essere un altro fiore,
perché non esiste fiore migliore di quello
che si apre nella pienezza di ciò che è
 
E quando ciò accadrà,
potrai scoprire ... mia cara Elodie ...
che andavi sognando
di essere un fiore
che aveva da fiorire”
 
 
 
I due animali rimasero in silenzio, colpiti dal pensiero profondo del diavolo col la benda, mentre quest ultimo rivolse un sorriso ai due mammiferi
"Beh ... che c'è ? Dietro quest'aria da idiota si nasconde una mente di un poeta. Che vi credavate …"
"Terry ... è un pensiero BELLISSIMO" disse Elodie, rivolgendo un sorriso al diavolo
"Già ... non avevo mai intravisto questo lato della tua personalità" aggiunse il suo simile
"Oh Abner ... si vede che non mi conosci bene allora" disse Terry, trattenendo una risatina, per poi rivolgersi verso Elodie
 
"NON TI ARRENDERE MAI. SCAVALCA I PROBLEMI E INSEGUI SEMPRE I TUOI SOGNI" concluse il predatore, posando una zampa sulla spalla della cucciola di pantera
La piccola predatrice rivolse uno sguardo verso il diavolo orsino ... uno sguardo di profonda gratitudine e comprensione
"Grazie mille Terry" affermò Elodie con un enorme sorriso
"Non c'è di che" rispose il diavolo, facendole l'occhiolino
“Sono sempre disponibile a dispensare consigli agli animali che ne hanno bisogno … e a proposito di bisogno …” disse Terry, sorridendo ai due mammiferi
“Non è che mi dareste una zampa a cercare il mio caro e preziosissimo occhio di legno ?”
Prima che Abner ed Elodie potessero rispondere, un rombo di un veicolo contornato da delle urla, provenienti dalla strada superiore, attirarono l’attenzione dei presenti
 
 
 
 
Intanto sulla strada principale, pochi secondi prima …
 
“PER L’AMOR DEL CIELO SHELDON ! RALLENTA !
STAI PRATICAMENTE VIOLANDO QUASI TUTTO IL CODICE STRADALE” urlò Judy in preda la panico, mentre si teneva saldamente attaccata al sedile del passeggero con le zampe
“NON ABBIAMO TEMPO !” rispose il cinghiale, mentre muoveva convulsamente il volante dell’autovettura a destra e sinistra, cercando di superare i vari veicoli che si trovavano sul suo cammino
“E POI SIAMO QUASI ARRIVATI !” aggiunse il suino, superando un trattore e dirigendosi, a gran velocità, verso una stradina secondaria dove, impianto al margine della strada, vi era un cartello in legno, con scritto:
 
 
 
CARPENTERIA DI HECTOR BARBOSSA
PROSEGUIRE DA QUESTA PARTE
 
 
 
“TENETEVI FORTE ! ADESSO SI COMINCERÁ A BALLARE” urlò Sheldon, immettendosi nella viuzza, mentre gli altri animali continuavano a gridare
 
 
 
 
Nel frattempo, nel cortile …
 
“Lo sentite anche voi ?” chiese preoccupata Elodie
“Già … sembrano delle grida” affermò pensieroso Terry, mettendosi una zampa dietro l’orecchio, cercando d’amplificare il suono
“Ehi … guardate lassù …” aggiunse Abner, indicando i curvoni della viuzza sterrata che, dalla strada principale, scendevano lungo il versante della collina, permettendo di raggiungere l’ingresso della carpenteria navale
 
Un piccolo veicolo, a giudicare dalle dimensioni, un furgoncino blu, stava percorrendo a una velocità spaventosa l’impervio tragitto
Il conducente doveva essere un pilota provetto, dato che il mezzo di trasporto derapava a pochi centimetri dai margini dei tornanti. Una sola mossa falsa e la piccola autovettura, sarebbe rotolata fino all’ingresso della falegnameria, riducendosi a una scatoletta di tonno … cosa che, fortunatamente, non successe
Il furgoncino affrontò i tre curvoni da manuale e infine, dopo aver superato l’enorme cancello in metallo, parcheggiò non molto distante dalla macchina di servizio dell’agente Snow, con un sonoro stridio di freni
 
I tre animali si guardarono a vicenda perplessi, mentre dal veicolo scendeva uno strano gruppetto di animali
I due diavoli della Tasmania riconobbero subito il vecchio cinghiale che, una volta chiusa violentemente la portiera del mezzo, si diresse verso di loro
Il suino era seguito da una coniglietta verdognola in muso, che i due orsini non avevano mai visto, e da una volpe, ridotta nelle stesse condizioni della leporide, sorretta dal signor Gibbs
 
“PINTEL ! RAGETTI !
COS’È SUCCESSO ? COME STA LA MIA BAMBINA ?” chiese preoccupato Sheldon, una volta raggiunti i due predatori che cercarono d’articolare una frase
“Beh … ecco …” provò a dire Pintel, venendo interrotto dalla coniglietta
“Sheldon … giuro che questa … te la faccio … pagare” cercò di dire la leporide, mentre cercava di non far risalire la colazione
“Sì sì sì … la tua vendetta può anche aspettare. Questo t’insegna a non lasciare le chiavi di un veicolo inserite nel quadro. Lasciando il tuo mezzo alla libera mercé di animali con cattive intenzioni. Non serve che mi ringrazi per la lezione di vita”
Prima che la coniglietta potesse aggiungere qualcosa, venne interrotta da un grido di gioia
“SALVE AGENTE HOPPS !”
Judy si voltò verso la direzione del suono e, una volta incrociato lo sguardo del proprietario di quella voce, la leporide non poté far a meno di sorridere
“Oh … ma ciao Elodie. Come stai ? Tutto bene ?” domandò affettuosamente la coniglietta, avvicinandosi alla cucciola di pantera e accarezzandole la testolina
“Sì. Tutto nella norma. Piuttosto, lei e l’agente Wilde, che cosa ci fate in compagnia di un animale pazzo e squinternato come questo …” affermò la predatrice, trattenendo una risatina, sapendo a chi era rivolta quella frase
 
“Chi è l’animale già morto che ha osato dire …” affermò Sheldon con un tono minaccioso, volgendo lo sguardo verso il mammifero che aveva avuto il coraggio fare quell’osservazione, per poi rimanere stupito e imbarazzato, notando la piccola di pantera
“Oh … sei tu Elodie … dovevo capirlo … scusa non ti avevo visto” disse sinceramente impicciato il cinghiale, prendendo e baciando, a mo di gentil animale, la zampina destra del felino
“Ciao a te Sheldon e anche a lei signor Gibbs” disse Elodie, rivolgendo un saluto allo stambecco che ricambiò con un cenno del capo, mentre era impegnato a sorreggere la povera volpe
 
Nel frattempo i due diavoli della Tasmania erano rimasti a bocca aperta ed avevano memorizzato una sola informazione …
“AGENTE HOPPS ?! QUELL’ HOPPS ?!” urlarono in coro i due orsini, rivolgendo uno sguardo stupefatto verso la coniglietta, che sorrise
“È un vero piacere conoscerla. Non sa quanto l’ammiriamo per quello che ha fatto e che continua a fare per il bene della comunità” affermarono i due predatori, stringendo le zampine della leporide
“Oh beh … faccio solo il mio dovere di poliziotto” rispose Judy un po’imbarazzata da così tante attenzioni
“Comunque grazie mille per i vostri complimenti . Signori …”
“Oh, giusto. Ci perdoni …
Io sono Terry Ragetti e quest’altro tappetto qui, è Abner Pintel. Al suo servizio”
Prima che la coniglietta potesse aggiungere qualcosa, venne bloccata, una seconda volta, dal suino
“Non vorrei disturbarvi … tutto questo è molto bello ma ... io vorrei sapere una cosa” disse Sheldon, rivolgendo un sorriso ai presenti
“COS’È SUCCESSO ALLA MIA PICCOLA ?” sbraitò il cinghiale in preda alla disperazione
“Beh … è piuttosto difficile da spiegare. Perfino Anne non ci credeva” affermò Ragetti, annuendo lentamente con la testa
“Già … una cosa INCREDIBILE” aggiunse Pintel
“Per poco non ci rimanevamo secchi …”
 
“Sono informazioni inutili !
Io VOGLIO – SAPERE – COSA – È – SUCCESSO – ALLA – MIA – BARCA e soprattutto, chi è il responsabile
E, visto che c’è già Anne, lo faccio subito arrestare … ma non prima di averlo strozzato con le mie zampe” continuò il cinghiale, rivolgendo uno sguardo ben poco rassicurante verso i due diavoli della Tasmania
“Forse è meglio che veni a vedere Sheldon. L’abbiamo portata dentro” disse Ragetti, indicando dietro di sé, un grosso capannone in lamiera con le enormi porte scorrevoli spalancate
“Bene. Che stiamo aspettando ? Un invito a cena ? Andiamo !” affermò il cinghiale, superando i due diavoli della Tasmania che sia guardarono a vicenda dubbiosi
“Voi … andate avanti … io … devo riprendere … fiato” disse Nick con una voce flebile, mentre veniva ancora assistito dal signor Gibbs
“Io starò con l’agente Wilde … così gli farò compagnia” aggiunse Elodie con un sorriso, apparentemente innocente
“E io terrò d’occhio lei” aggiunse Gibbs, trattenendo una risatina, notando l’occhiataccia rivoltagli dalla cucciola di pantera
 
“Bene. Allora signorina Hopps, voglia seguirci” affermò Pintel, dirigendosi verso il cantiere navale, seguito a ruota da Ragetti
Judy rimase immobile per qualche secondo, osservando con uno sguardo preoccupato la povera volpe
“Vai tranquilla Judy. Appena si riprende, vi raggiungiamo subito” disse lo stambecco, rivolgendo un sorriso alla leporide
“Questo è l’effetto che fa il primo giro a bordo di un veicolo con Sheldon alla guida” concluse il caprino, trattenendo una risata
“A saperlo … me ne … venivo a piedi …” riuscì a dire Nick, scatenando le risa degli altri animali
“D’accordo. Ci vediamo dopo” affermò Judy una volta finito di ridere, salutando i tre animali e incamminandosi nella direzione presa dai due diavoli della Tasmania
 
Dopo pochi passi, le zampine posteriori della coniglietta schiacciarono qualcosa dalla forma sferica, provocandole un certo dolore
Judy si fermò di colpo, alzando la zampa, per controllare quello che aveva calpestato: era una specie di pallina di legno un po’ impolverata
La coniglietta raccolse il curioso oggetto e cominciò a esaminarlo con attenzione
Sì … si trattava proprio di una biglia fatta di legno e, cosa ancor più insolita, su una facciata della sfera, c’era scritta una parola che fece alzare un sopracciglio alla leporide: TERRY R.
 
Terry R. ?
Che significato aveva quel termine ?
Poteva essere un nome … ma di chi ?
Non conosceva nessun animale che si chiamasse Terry … aspetta un momento …
Che fosse Terry Ragetti ?
A cosa gli serviva una pallina di legno ?
 
Judy rivolse un’occhiata all’animale sospettato che, insieme al suo simile, si stava avvicinando all’ingresso del capannone
Forse avrebbe fatto meglio a chiedergli delle spiegazioni
Così la leporide, dopo aver riposto lo strano oggetto in una tasca dei suoi pantaloni, si lanciò all’inseguimento dei due diavoli orsini
 
Una volta raggiunti i due predatori, Judy rimase colpita dalla struttura che si ergeva davanti a sé
Si trattava di un enorme capannone fatto interamente di metallo con il tetto spiovente
Lungo tutto il perimetro superiore della costruzione, vi erano delle lunghe finestre rettangolari che permettevano, nelle giornate più calde, di rinfrescare l’ambiente
L’entrata del complesso era enorme. Due gigantesche porte scorrevoli in metallo permettevano l’accesso dentro la struttura dove, adagiate su dei supporti in metallo, a varie distanze tra loro, vi erano numerose barche di molteplici forme e dimensioni
Una volta varcato l’ingresso, la coniglietta rimase ancora più stupefatta dall’interno dell’edificio, formato da un’ immensa stanza … avrebbe potuto starci dentro, senza nessun problema, un intero plotone di elefanti
 
Sul lato sinistro della struttura erano accatastate, una sopra l’altra, dentro a una specie di porta vino in metallo, varie imbarcazioni
Evidentemente erano le barche già riparate, in attesa dell’arrivo dei loro proprietari
Sulla destra vi era una colossale cabina di verniciatura, dove le varie parti delle barche venivano: lavorate, lubrificate e tinteggiate
Al lato sinistro della cabina, si ergeva una scala a chiocciola che permetteva di raggiungere una balconata in ferro dove vi era una porta bianca con scritto, sopra una targhetta in ottone, la parola: UFFICIO
Il centro della stanza che fungeva da officina, era occupato da un’imbarcazione da pesca di modeste dimensioni, fatta interamente di legno,appoggiata su un’impalcatura di sostegno a ruote, con la poppa rivolta verso l’entrata dello stabilimento
Il nome della bagnarola, scritto sulla poppa, con uno stile rustico nero, era: WHITE PEARL
 
A pochi passi dalla nave, vi era un animale, per la precisione un cinghiale, che era rimasto fermo e immobile ad osservare in che condizioni versava la sua adorata bambina
Una volta raggiunto dal resto del gruppo, il suino si voltò lentamente verso i due diavoli della Tasmania
 
Il silenzio regnava sovrano. Nessuno dei presenti osava proferire parola
Anche Judy era rimasta a bocca aperta, per lo spettacolo che le si presentava davanti agli occhi
A rompere quel mutismo fu, infine Sheldon
"Mi spiegate come c'è finita QUELLA sulla mia nave ?" chiese il cinghiale, indicando l'oggetto in questione
"Beh ... questo dovresti chiederlo all'animale che la guidava" affermò Pintel, annuendo velocemente
"Almeno guarda il lato positivo Sheldon. Adesso la tua nave ha un motivo per chiamarsi White Pearl
Non assomiglia a una conchiglia che contiene la preziosa perla ?" chiese Ragetti, tentando di sdrammatizzare la situazione ... cosa che ovviamente, non gli riuscì
"Hai voglia di scherzare ? Ma che cos'hai di legno ? Anche il cervello ? Questa è una situazione seria ... mi spieghi come faccio a togliere quel coso ?" domandò Sheldon, guardando con uno sguardo assassino il diavolo orsino alto e magro
"Ehrm ... non è poi così grave" tentò di dire Pintel, venendo nuovamente interrotto dal suino
"Niente di grave ?! La mia barca ha impiantato sul ponte UNA MACCHINA !
E per fortuna che è di piccole dimensioni
MI VOLETE SPIEGARE CHI ERA L'ANIMALE ALLA GUIDA DEL MEZZO ? UN CIECO FORSE?" domandò infuriato il pescatore
 
Proprio così, che ci crediate o no, la White Pearl del capitano Sheldon Sparrow aveva incorporato, nello spazio presente tra la prua della nave e la cabina di comando, una macchina ... sì, avete capito bene ... una macchina bianca che aveva sfondato, a mo di meteorite, il primo strato di legno, arrivando addirittura nella stiva di carico … per fortuna non aveva bucato anche il fondo dell’imbarcazione
Solo il muso dell'autovettura senza parafango e con i vetri rotti, oltre alle due gomme anteriori, erano ancora visibili
Il resto del veicolo spariva sotto la superficie in legno della barca
Uno spettacolo a dir poco SCONTERTANTE E UNICO
 
"Allora ? Qualcuno mi vuole dare una risposta ?" chiese il cinghiale, squadrando i due diavoli orsini
"Se vuoi te la do io la risposta Sheldon"
Tutti gli sguardi dei presenti si concentrarono verso la voce dell'animale che aveva parlato
Accostato alla ringhiera della balconata in ferro, con le zampe incrociate appoggiate sul corri zampa in metallo, con dietro la porta dell'ufficio spalancata, vi era un grosso e grasso potamochero, vestito con una tuta da lavoro blu e con una folta peluria rossa che gli contornava il muso a mo di barba
Sulla testa aveva un cappellino a visiera del medesimo colore della tuta che metteva in mostra le due lunghe orecchie a pennello apicale
 
Il cinghiale squadrò per un secondo il nuovo arrivato, per poi esclamare, con un gesto di stizza e ironia
"Oh ... ma guarda un po' chi ha deciso di farsi vivo ... Capitan Barbossa"
"Anche per me è un piacere rivederti ... vecchio pazzoide di mare" rispose il suino con un sorriso
"Lasciamo perdere i convenevoli Hector. Piuttosto spiegami come ci è finita un auto sulla mia nave" disse il suino indicando il veicolo
"Ci è forse volata ?"
"Beh ... in un certo senso è successo proprio così" affermò il potamochero, trattenendo una risata, mentre sul muso di Sheldon si andava a dipingere uno sguardo perplesso
"Perché non vieni su in ufficio a incontrare il fautore della tua sfortuna e a farti raccontare da lui come si sono svolti i fatti ?" chiese il carpentiere indicando, con una zampa, l'ufficio dietro di sé
 
Nessuna risposta da parte del cinghiale
"Su, non essere timido. Non morde mica" continuò il suino con un sorriso sul muso, per poi notare la coniglietta, nascosta dietro ai due diavoli della Tasmania
"Oh ... suppongo lei sia l'agente Hopps” affermò Hector con un enorme sorriso
Judy era rimasta sbalordita
Come aveva fatto quell’animale a capire chi era, se non l’aveva mai vista ?
 
“Esatto capo ! Ma come ha fatto a indovinare ?” chiese Terry basito
“Come ? Non lo sa signor Ragetti ? Io delle doti magiche che mi permettono di vedere il passato, il presente e il futuro” disse ironicamente il potamochero, convinto che il diavolo orsino avesse recepito il suo tono sarcastico … beh, non fu così
“Davvero ?! È come mai non c’è l’ha mai detto ? Quindi lei può prevedere tutto ?” chiese stupefatto il diavolo della Tasmania
Il potamochero sospirò silenziosamente, passandosi una zampa sul muso
Possibile che quella testa di legno, non riuscisse a capire un po’ di sana ironia ?
 
“Ma certo che sì” affermò con un sorriso Hector, alzando le zampe al cielo
“Vuole sapere che cosa le riserva il futuro signor Ragetti ?” domandò il suino, con un sorriso strano, mentre il diavolo orsino annuì velocemente
“Bene … vedo … vedo … “ disse il carpentiere, chiudendo gli occhi per concentrarsi, per poi riaprirli di colpo e urlare
“CHE LE ARRIVERÁ UNA CHIAVE INGLESE DI GROSSE DIMENSIONI SUL MUSO !!!
MA LE PARE CHE RIESCA A FARE UNA COSA DEL GENERE ?? ERA SARCASMO !!!
HO SENTITO LE VOSTRE URLA FIN SOPRA IN UFFICCIO !” urlò il suino, indicando la porta dietro di sé
“QUINDI SMETTETELA DI FARE DOMANDE IDIOTE E TAPPATEVI QUELLA FOGNA CHE VI RITROVATRE SUL MUSO !”
I due diavoli orsini si zittirono immediatamente, mentre il carpentiere si rivolse verso la coniglietta, rivolgendole un sorriso
 
“Perdoni il tono, agente Hopps. Ma quando si a che fare con certi animali … a volte si perde la pazienza” affermò il carpentiere, guardando velocemente i due diavoli della Tasmania, per poi continuare
“Comunque … è per me un vero onore darle il benvenuto nella umile e onesta carpenteria" disse il potamochero, levandosi il cappello e inchinandosi teatralmente
"Onesta mica tanto ... " disse Sheldon, facendo finta di schiarirsi la voce
"Ho imparato dal migliore ... non è forse vero ... cugino ... ?" chiese il suino, rivolgendo un sorriso di sfida al cinghiale
"Beh ... come dico sempre ... tra disonesti ci si può fidare che siano sempre disonesti … soprattutto in famiglia
Onestamente parlando, è dagli onesti che bisogna guardarsi, perché non puoi mai prevedere quando faranno qualcosa d'incredibilmente stupido" affermò il cinghiale, rivolgendo un ghigno verso il potamochero che scosse lentamente la testa
“A volte mi chiedo come facciamo a essere parenti io e te”
“Oh Hector … abbiamo più tratti in comune di quanto tu creda” rispose il pescatore sorridendo
 
Il carpentiere rimase in silenzio per un paio di secondi per poi ridere lentamente
“Avanti voi due, salite. Vi stiamo aspettando e Anne non vede l’ora di conoscerla agente Hopps” affermò il suino, indicando la scala a chiocciola
“Nel frattempo, signor Pintel e Ragetti …” disse il potamochero, guardando i due diavoli della Tasmania
“Vedete se riuscite a trovare un metodo per rimuovere … senza troppe complicazioni e in modo delicato … il veicolo dalla nave di Sheldon. Mi raccomando non fate danni” concluse il suino, entrando nel suo ufficio
“Forza Judy ! Muoviamoci ! Non ho tempo da perdere io. Spero solo che l’animale alla guida di quella macchina bianca, sia convincente” affermò il cinghiale, dirigendosi verso le scale a chiocciola
“Tu intanto comincia ad andare Sheldon, io devo parlare un attimo con il signor Ragetti” disse la leporide, rivolgendo uno sguardo al diretto interessato che guardò la leporide con uno sguardo dubbioso
“Terry ? Giusto ?” chiese Judy, avvicinandosi verso il diavolo orsino con la benda
“Si ? Qualcosa non va, agente Hopps ?” chiese preoccupato il predatore
“Dica un po’, questa è sua ?” domandò la la coniglietta, estraendo dai suoi pantaloni la pallina di legno che aveva trovato nel cortile
 
Non appena il diavolo vide l’oggetto, racchiuso nel palmo di Judy, tirò un urlo di gioia
“ECCOLO DOV’ERA FINITO !
Sapevo che scrivere dietro il mio nome non era un’idiozia … a differenza di qualcuno” affermò Terry, squadrando vittorioso il suo simile
“La ringrazio di cuore agente Hopps. Non so come avrei fatto senza di lei” continuò il diavolo orsino, prendendo tra le zampe, la biglia di legno
“Oh beh … non c’è di che” rispose Judy con un sorriso
“Ma, se posso chiedere … per cosa le serve ?”
“Oh beh … questa pallina sostituisce il mio occhio” spiegò semplicemente il predatore
Sullo sguardo di Judy si dipinse uno sguardo perplesso
“Aspetti, le faccio vedere” detto questo il diavolo orsino si tolse la benda dall’occhio destro, mostrando alla coniglietta uno spettacolo orrendo: il bulbo oculare del predatore era praticamente assente
Si riusciva a vedere la carne che era stata cauterizzata tanto tempo fa e, addirittura, si vedevano le vene pulsare all’interno del foro, profondo all’incirca 25 millimetri
 
“Non le sto a raccontare l’intera storia di come l’ho perso e tantomeno, come hanno fatto a togliermelo. Ma siccome non ho voglia di indossare una benda, perché sembro un’idiota, e non voglio andare in giro, mostrando agli altri animali, questo …” disse il diavolo della Tasmania, indicandosi il foro
“Ho deciso di optare per la soluzione più semplice, ovvero …”
Terry si fermò un secondo, avvicinando la piccola sfera di legno al buco oculare per poi, con un secco PUFF, inserire il piccolo oggetto all’interno della cavità orbitaria
“Così sembra che c’è l’ho ancora … l’unico difetto è che mi cade spesso” concluse il predatore, rivolgendo un sorriso alla leporide che aveva dipinto sul muso uno sguardo schifato
“Oh … mi scusi … non le ho chiesto se le faceva impressione vedere …” disse mortificato Ragetti, rendendosi conto dello sbaglio che aveva fatto
“Non fa nulla Terry. Ma ti prego … non farlo mai più” disse la leporide, alzando le zampine
“Promesso. Mi scusi ancora” disse il diavolo orsino, sinceramente imbarazzato
Prima che la coniglietta potesse aggiungere qualcosa, si sentirono delle urla provenire dall’ufficio di Hector, seguite da un gran trambusto
I tre animali si guardarono a vicenda confusi e, prima che qualcuno potesse proferire parola, la coniglietta scattò velocemente verso le scale a chiocciola, salendo di corsa i gradini. Schizzò per tutta la lunghezza della balconata in ferro, fiondandosi dentro l’ufficio del potamochero, lasciando da soli i due diavoli della Tasmania
 
“Abner …”
“Sì Terry …”
“Non pensi che avremmo dovuto dire a Sheldon di chi era l’auto che gli ha perforato la barca ? Lo sai che con gli agenti immobiliari non ci va particolarmente d’accordo”
“Erhm … non è stata colpa nostra. Gli … abbiamo fatto … una … sorpresa” provò a dire Pintel, mentre dall’ufficio si continuavano ad udire urla, del tipo
 
“MALEDIZIONE A TE QUATTR'OCCHI ! TI AVEVO DETTO DI SPARIRE DALLA MIA VITA E INVECE SCOPRO CHE MI HAI QUASI DISTRUTTO LA BARCA ! NON TI È BASTATA LA LEZIONE DI PRIMA A CASA MIA ?!
IO TI AMMAZZOOOOOOOOO !!!!”
 
 
 
 
 
Lo studio dell’autore
 
Ed eccoci qui con il 21 esemio capitolo di questa FANTASTICA STORIA
 
Avete capito cos’è successo alla barca del povero Sheldon ? E, soprattutto, chi è stato il responsabile dell’incidente ? XD
Ho preferito non esporre il racconto del signor Jeremy Karp perché, prima di tutto, sarebbe venuto un capitolo lunghissimo e, secondo, non ho avuto il tempo
Mio fratello mi ha fatto perdere un giorno intero per spostare i mobili della sua camera … peggio di quelle donne che lo fanno ogni mese XD
 
Allora, vi sono piaciuti i personaggi di Hector e dei suoi due aiutanti ?
Avevo messo Jack Sparrow, il signor Gibbs … non potevano di certo mancare il caro capitan Barbossa … oltre a Pintel e Regetti, col suo occhio di legno
 
E inoltre, è ricomparsa la nostra cara Elodie che non smette di auto commiserarsi (piange …)
E chi, meglio di Terry (piccola curiosità i nomi Terry e Abner, sono i veri nomi di Pintel e Regetti che nei film della saga non vengono mai utilizzati) poteva tirarle su il morale con un pensiero così profondo e VERO … a proposito, vi è piaciuto ?
Ho sempre pensato che Ragetti avesse potuto avere la stoffa del poeta, soprattutto nel capitolo della saga “Ai CONFINI DEL MONDO”, quando parla a Calipso con quella voce dolce e calda … XD
 
Bene …
Nel prossimo capitolo il nostro caro Jeremy ci racconterà (se prima non viene strozzato da Sheldon) come si sono svolti i fatti
Sarà implicato CROC ? E chi lo sa …
 
Intanto ringrazio I SEMPRE PRESENTISSIMI: EnZo89, Mr. Creepy, Plando e Redferne per le loro recensioni. Grazie di cuore per la vostra costanza ;)
E un ringraziamento anche a coloro che stanno continuando a leggere la mia storia e vorranno lasciare un loro parere
 
Un salutone
 
J. Conrard

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Capitolo 22
*** Quasi amici ***


Capitolo 22
Quasi amici
 

Stava percorrendo la strada principale a bordo della sua autovettura, fischiettando il motivetto iniziale della canzone trasmessa alla radio e tenendo il ritmo, battendo le zampe sul volante
La giornata non era iniziata nei migliori dei modi, ma il caffè che Bonnie gli aveva preparato, aveva riattivato quei pochi neuroni assopiti nel suo cervello
Si sentiva pronto ad affrontare un nuovo giorno di lavoro
E quella canzone che la sua stazione radio preferita stava trasmettendo, la sua fidata Radio Carrot One, gli stava facendo dimenticare la figura di quella strana creatura che si era sognato durante la sua piccola pausetta ...
 
Non sapeva il perché, ma la descrizione che Anne gli aveva fatto al telefono del misterioso animale che aveva aggredito l'agente immobiliare, gli aveva fatto ritornare alla mente il mammifero immaginario che gli aveva provocato quel brusco risveglio
Perché ?
Perché il suo istinto aveva fatto quel collegamento, se quella creatura non era reale ?
Ma, d'altra parte, era strano che un altro mammifero avesse incontrato o sognato lo stesso identico mostro del suo sogno ...
Troppe domande e dubbi
Avrebbe dovuto fare luce su quest argomento
Ma la lince era sicura di una cosa: a Bunny Burrow stava succedendo qualcosa di MOLTO strano
Se lo sentiva fin sopra la pelliccia
 
 
 
Living easy, living free
Season ticket on a one-way ride
Asking nothing, leave me be
Taking everything in my stride
 
 
 
Bishop venne riportato alla realtà, dalle parole della sua canzone favorita ... un pezzo insormontabile di quei caproni degli AC/DC che, a detta sua, avevano fatto la storia della musica rock
Avrebbe pensato dopo a trovare una soluzione a quella questione spinosa
Così Rafael chiuse gli occhi ... anche se non avrebbe dovuto farlo, visto che si trovava alla guida ... e, dopo qualche secondo, cominciò a cantare a squarciagola
 
 
 
Don't need reason, don't need rhyme
Ain't nothing I would rather do
Going down, party time
My friends are gonna be there too
 
 
 
Stava per partire il ritornello che gli piaceva tanto
 
 
 
I'm on the highway to ... to ... loving youuuu …
On the ... buzz ... high ...
to ... e ora ecco le ultime ... high ...way …
I'm ... stanco e assonnato ? ... highway to ...
 
 
 
"No ! Non adesso ! Maledetta scatola obsoleta anni 80 !" disse innervosito lo sceriffo, aprendo gli occhi e cominciando a trafficare con l'auto radio che non voleva saperne di funzionare a dovere
Gli stava rovinando la canzone !
 
La lince continuò a premere tasti a caso … ma niente da fare … oggi non era proprio giornata
Esasperato da quella serie di sfortunati eventi, Rafael tirò un pugno secco alla radio che reagì, a fronte di quella mancanza d’amore, producendo un lieve ronzio che poi diventò più forte
Sembrava che dentro l’abitacolo fosse esplosa una bomba, lasciando quel rumore fastidioso che ha il compito di farti accapponare la pelliccia, ovattandoti le orecchie
Se poi, sei un animale con un udito abbastanza fine e acuto … questo è uno di quei rumori che preferiresti evitare
 
Lo sceriffo, colto alla sprovvista da quel suono, si tappò le orecchie, cercando di attutire quel frastuono che gli stava perforando i timpani
Purtroppo, per farlo mollò la presa dal volante, lasciando che l’autovettura zigzagasse a destra e a sinistra sulla carreggiata
Prima di finire contro la staccionata in legno, che avrebbe dovuto assolvere il compito di guard rail, finendo per precipitare di sotto, il felino dovette riprendere il controllo del veicolo … nonostante quel fastidiosissimo rumore continuasse a trivellargli la scatola cranica
Doveva assolutamente fermarsi
 
Così, l'autovettura bianca, a metà del tornante, accostò vicino al margine sterrato della strada, arrestandosi a pochi centimetri dalla recinzione in legno
Un volta che il veicolo si fu fermato, Rafael rivolse uno sguardo assassino verso l’autoradio che continuava a fare le bizze, mollandole un pugno talmente forte da farla spegnare del tutto … finalmente !
Un po’ di pace e tranquillità
“Un giorno di questi devo ricordarmi di far sostituire questo pezzo d’antiquariato” disse lo sceriffo tra sé e sé, sprofondando sul sedile del guidatore, mentre teneva gli occhi chiusi e le zampe sulle orecchie che continuavano a fischiare
Bishop rimase in quella posizione per alcuni minuti, per poi scuotere la testa
Doveva assolutamente ripartire e arrivare alla carpenteria di Hector prima di Sheldon, altrimenti sarebbe scoppiato il finimondo … poco ma sicuro
 
Perciò la lince aprì gli occhi e, prima che potesse girare la chiave d’accensione, il suo sguardo venne catturato da alcuni particolari che si trovavano lungo la carreggiata … particolari alquanto insoliti
Rafael stette in silenzio per alcuni secondi, dopodiché aprì lentamente la portiera della macchina, continuando a osservare quello strano spettacolo
Lungo tutta la larghezza della strada, c'erano tanti minuscoli pezzettini di carbonio bianco mischiati con qualche rimasuglio di terra e parecchi ramoscelli d'albero
Inoltre, sul percorso erano presenti due segni di sgommate che partivano dal margine opposto della carreggiata, dove si trovava un piccolo boschetto, per poi proseguire obliquamente arrivando infine, a una parte della staccionata in legno sfondata da qualcosa che andava a una velocità elevata
 
Rafael, dopo aver chiuso la portiera, si diresse lentamente verso la zona della staccionata distrutta
Una volta arrivato al luogo dell'impatto, la lince esaminò la scena, osservando le due sgommate che partivano dal boschetto, fino ad arrivare al bordo del tornante, riflettendo attentamente sulle dinamiche dell'accaduto
Il conducente del veicolo aveva sicuramente parcheggiato vicino al margine opposto della carreggiata
Dopodiché, si era verificato qualcosa che aveva spinto il guidatore a inserire la retromarcia, senza però, controllare dove stava andando, segno che si trovava nel panico più assoluto
Dopo aver sfondato la staccionata, l’autovettura aveva planato lungo tutto il versante della collina, per poi finire chissà dove
Possibile che fosse la stessa macchina che aveva provocato l’incidente alla carpenteria di Hector
 
Mentre continuava a riflettere, il felino si sporse oltre la staccionata
La carpenteria si trovava esattamente sotto di lui … ms non c’era traccia di alcun veicolo
Quindi avrebbe potuto essere benissimo la macchina che aveva provocato l’incidente alla barca di Sheldon che gli aveva descritto Anne
Sì ora ne era sicuro: numerosi frammenti di carrozzeria bianchi, una parte della recinzione in legno distrutta e nessuna traccia del mezzo che aveva provocato tutto quella baraonda
Evidentemente si trovava ancora incorporato sull’imbarcazione del cinghiale
Rafael si voltò, appoggiandosi a una parte stabile della recensione in legno, incrociando le zampe
 
Perché l'agente immobiliare non aveva semplicemente invertito il senso di marcia ?
Perché aveva deciso di optare per la retromarcia ?
Che cosa aveva visto di così spaventoso da provocargli quella reazione ?
Avrebbe potuto verificarsi un guasto al motore o il conducente avrebbe potuto avere un colpo di sonno ...
Però, se si fosse verificata una delle due ipotesi che aveva pensato, ci sarebbero stati altri segni di frenatura che serpeggiavano a destra e sinistra
Ma sulla carreggiata non c'era nulla di tutto questo ...
Quelle due tracce di sgommate erano ben marcate e proseguivano solo in una direzione
 
Bishop rimase un secondo a riflettere, quando il suo sguardo si concentrò sul piccolo boschetto che si trovava sul margine dell’altra corsia
Rimase a fissare un punto imprecisato della boscaglia per un paio di minuti
Il suo istinto primordiale lo stava avvertendo di qualcosa ... di una ... presenza
Non sapeva il perché, ma aveva la strana sensazione che qualcuno lo stesse osservando dal folto della vegetazione
Forse era solo la sua immaginazione ... peccato che un rumore di fronde spezzate, contornato da numerosi fruscii, fece rizzare le orecchie del felino
 
Eh no ... non era la sua immaginazione
C'era qualcuno che si nascondeva all'interno della vegetazione
Che fosse il responsabile di tutto quel disastro ?
 
Rafael si staccò dalla staccionata, dirigendosi lentamente verso la boscaglia
Forse era uno di quei tanti piccoli teppistelli che, non avendo niente di meglio da fare quel giorno e per far passare il tempo, aveva avuto la brillante idea di giocare un brutto scherzo a qualcuno
Peccato che il povero animale, vittima dello scherzo, avesse reagito in modo esagerato
Gli avrebbe fatto una bella lavata di capo, poco ma sicuro
Quell'irresponsabile doveva capire quello che aveva fatto ... qualcuno avrebbe potuto farsi male
Perché certi animali non si assumevano la responsabilità delle proprie azioni ?
Oltretutto, questo mammifero non doveva essere un granché sveglio
Per quale motivo rimanere nascosto dentro al boschetto invece di darsela a zampe levate, dopo che aveva combinato la sua marachella ?
 
Rafael scosse lentamente la testa
Ah ... i giovani d'oggi ... sempre dietro a smanettare con quelle trappole digitali, chiamate comunemente cellulari che hanno il compito di fondergli quei pochi neuroni presenti nel loro cervello
"Sappi che sei in un mare di guai, chiunque tu sia" disse la lince, continuando ad avanzare verso il margine opposto della strada
"Spero che ti sia inventato una scusa credibile, perché ..." il felino si stoppò di colpo
A pochi passi, tra il ciglio della strada e quello dello sterrato, vi erano dei grossi segni d'artigli e, qualche metro più avanti, vicino a un cespuglio, un telefono con il vetro rotto
“Ma che …”
 
Rafael rimase a fissare per qualche secondo prima i segni sul terreno e poi lo smart phone, mentre la sua zampa si avvicinava lentamente alla fondina della pistola spara sedativi d'ordinanza
La situazione stava prendendo una brutta piega per i suoi gusti
Erano segni veri o solo una mera imitazione che faceva parte dello scherzo ?
La lince sorpassò le artigliate, dirigendosi verso il cellulare, con la pistola tranquillante puntata davanti a sé
"Ti avverto ... non fare brutti scherzi o ti farai un bel sonnellino fino a domani mattina" affermò il felino, avvicinandosi cautamente verso la base dell’arbusto dove si trovava il cellulare
Una volta arrivato, Rafael si chinò per prendere lo smart phone, mantenendo lo sguardo fisso sulla vegetazione
 
Ad un certo punto, la zampa libera del felino toccò qualcosa di viscido e bavoso
Sul muso di Bishop si dipinse uno sguardo interrogativo mentre i suoi occhi guardarono quello che aveva preso tra le zampe
Il telefono era imbrattato da una strana sostanza appiccicosa e bianca ... conosciuta anche come bava
La lince lasciò immediatamente lo smart phone, per poi pulirsi la zampa sulla sua uniforme
"Che schifo !" esclamò disgustato lo sceriffo
"Giuro che se becco quel piccolo ..." continuò il felino, guardando con uno sguardo assassino dentro alla fitta boscaglia per riuscire a scorgere il simpaticone che aveva avuto la brillante idea di fargli quello scherzetto
 
Improvvisamente, un rumore strano, proveniente dalla vegetazione, attirò l'attenzione di Rafael che alzò velocemente lo sguardo, puntando la pistola sedativi davanti a sé
Cos'era stato ?
Sembrava il rumore di un ringhio ovattato ...
Era così o era solo il suo cervello che doveva ancora assimilare le proprietà della caffeina ?
 
Bishop avanzò lentamente verso il cespuglio con l'arma d'ordinanza puntata davanti a sé, mentre il suo cuore cominciava a battere più velocemente ... la situazione cominciava a farsi un po' spettrale
C'era soltanto silenzio ... uno strano silenzio ... di quelli che si creano, soprattutto nei film dell'orrore, dove il povero malcapitato veniva trascinato nell'oscurità da una figura mostruosa che avrebbe banchettato con le sue povere membra
Il felino era talmente in ansia e con i nervi a fior di pelliccia che, una dolce suoneria, proveniente dai suoi pantaloni lo fece sobbalzare, facendogli cadere di zampa la pistola sedativi
Rafael si posò una zampa sul cuore, borbottando qualcosa ... era solo il suo cellulare
Lo sceriffo, dopo un primo momento di sgomento, fece scivolare la zampa libera all'interno dei pantaloni, mentre con l'altra cercava di non far uscire il cuore dal petto
Non guardò neppure chi fosse il mittente
 
 
 
Pronto ?
Anne ?
No ... no ... no ... tutto ... a posto
Ho ... solo ... schivato un … tronco … bah, lascia perdere
Ma che cos'è tutto questo baccano ?
Come ? Parla più forte che non sento nulla !
Ah ?
Sheldon ?
Strozzare ?! Agente immobiliare ?!
Sto arrivando !
Voi tentate di fermarlo ... con ogni mezzo necessario
 
 
 
Detto questo la lince chiuse la chiamata, raccolse la sua pistola sedativi d'ordinanza e, seppur con molta fatica e disgusto, il telefono bavoso, dopodiché si precipitò verso la sua volante
 
Mentre il veicolo si allontanava dal luogo dell'incidente, Bishop rivolse un ultimo sguardo verso la corsia antistante il suo senso di marcia e, in particolar modo, al piccolo boschetto
Il suo istinto era ancora in allarme
Aveva la sensazione che qualcosa lo stesse ancora osservando
Dopo un paio di secondi, Rafael scosse la testa ... forse stava cominciando a perdere colpi
Adesso aveva altro di cui preoccuparsi
Così si allontanò a bordo della sua autovettura
 
Se solo avesse aspetto 5 minuti, Bishop si sarebbe reso conto che il suo istinto non sbagliava affatto
Infatti, dal folto della boscaglia comparvero, a un'altezza di 6 metri, due piccolissime luci rosso fuoco che osservarono la macchina dello sceriffo mentre si allontanava
 
 
 
MINACCIA IN ALLONTANAMENTO ...
ANNULLARE OPERAZIONE DI SOPPRESSIONE ...
PROTOCOLLO 4V AL SICURO ...
 
 
 
Queste parole risuonarono nella testa della misteriosa creatura che rinfoderò gli artigli
Era pronta ad aggredire o, termine più corretto, ELIMINARE il povero Rafael
Fortuna che era stato salvato dalla chiamata di Anne
Ancora qualche secondo in più e per lui sarebbe stata la fine
 
 
 
PROTOCOLLO 4V NON COMPRESSO ...
ARMA IN ALLONTANAMENTO ...
RITORNO ... MODALITÀ NORMALE ...
 
 
 
Dopo qualche secondo, le due luci color fiamma cominciarono a sbiadirsi e a cambiare colore, finché non diventarono di un giallo color ambra
 
 
 
 
Intanto nel cortile della carpenteria di Hector …
 
“Così adottai la medesima manovra che io e Sheldon utilizzammo nelle Marshlands per sfuggire a un gruppo di contrabbandieri che ci beccarono in flagrante mentre … predavamo in prestito … qualche cassa, contente il miglior rum di tutta Zootropolis”
“Davvero ?! È alla fine com’è finita ?”
“Beh … mia cara Elodie
Con quei manigoldi funzionò a meraviglia. Addirittura la polizia riuscì ad arrestarli … grazie al nostro aiuto
Ma, da gentil animali quali siamo, non rivelammo né alla stampa né alle forze dell’ordine il nostro contributo nelle indagini …”
“Anche perché, avreste passato dei guai per occultamento di prove e favoreggiamento di criminali …”
“Ehrm … sono dettagli signor Wilde … dettagli … dettagli essenziali e necessari che ci permisero di raggiungere il nostro scopo e consegnare quei malfattori alla giustizia”
“Avanti signor Gibbs, finisca la storia”
“D’accordo mia piccola amica. Stavo dicendo che, purtroppo la tattica non ebbe successo”
“E quindi …”
“Mi fece la multa per eccesso di velocità” disse infine sconsolato lo stambecco, scuotendo lentamente la testa
 
La volpe e la pantera si guardarono velocemente a vicenda
“E alla fine che cosa ha fatto ?” chiese ancora più curiosa, la piccola predatrice
“Vuoi sapere veramente che cosa ho fatto ?” chiese il caprino, rivolgendo un sorriso alla pantera che annuì velocemente
Lo stambecco  aspettò qualche secondo … il tempo di far creare una suspense adeguata
“La pagai immediatamente e me ne andai a casa”
 
Calò un minuto di silenzio
La volpe scosse lentamente la testa, mentre sul muso della pantera si dipinse uno sguardo deluso
“WOW … una storia ricca di … tensione e azione … davvero” disse Nick con un tono sarcastico
“Beh … Elodie ti aveva chiesto come vi siete conosciuti tu e l’agente Hopps e, parlando di multe e contravvenzioni, mi è venuta in mente questa storia” disse Gibbs, gesticolando con le zampe, per poi aggiungere
“D’accordo, ammetto che non era un granché …”
“Decisamente” affermò la volpe, annuendo lentamente
“Allora, per farmi perdonare, permettetemi di raccontarvi quello che io e il capitano Sheldon affrontammo in mare aperto, una volta lasciata quell’isoletta in mezzo all’oceano” affermò lo stambecco, rivolgendo un sorriso verso la cucciola di pantera che ritornò improvvisamente ad essere interessata
“Sì … io la voglio sentire. Spero solo sia più emozionante della prima” affermò Elodie, squadrando il caprino, mentre Nick espirò profondamente
“Sicuro mia cara Elodie. Allora, tutto iniziò …” Gibbs non riuscì a terminare la frase che un rombo di un motore attirò l’attenzione dei tre mammiferi
 
Una seconda macchina bianca, identica a quella dell’agente Snow, varcò l’entrata della carpenteria, parcheggiando al lato del furgoncino blu della famiglia Hopps
La portiera del veicolo si aprì di colpo e fece la sua comparsa una lince, vestita con un uniforme verde e con cappello dello stesso colore della divisa
“Buongiorno sceriffo !” esclamò lo stambecco non appena vide il felino, per poi aggiungere
“Va di fretta ?” chiese il caprino, notando lo sguardo preoccupato e i modi di fare rapidi del predatore
“Oh … salve Gibbs” disse Rafael, notando solo in quel momento i tre animali
“Sì, vado veramente di …” Bishop si fermò un secondo non appena notò la piccola di pantera e la volpe
“E voi due cosa ci fate qui ?”
“Salve sceriffo !” disse Nick, alzando una zampa in segno di saluto
“Beh … è una storia MOOOOOLTO lunga
Le dico solo che nella nostra vita è entrato un tornado peloso con le zanne … comunemente conosciuto con il nome di SHELDON” disse il canide con un tono sconsolato
“Ah … questo spiega tutto …
Già è un animale un po’strano, lunatico, scontroso … e a volte c’è il rischio che ammazzi qualcuno …”
Non appena terminò di dire quelle parole, gli occhi di Bishop si spalancarono
Doveva muoversi !
 
“Chiedo scusa ma … devo proprio scappare … è una questione di vita o di morte …” affermò Rafael, mettendosi a correre verso il capannone in metallo, lasciando basiti e perplessi i tre mammiferi
“Mah … questi tutori della legge … sempre di corsa …” affermò Gibbs, scuotendo la testa
“Un giorno di questi gli verrà un infarto … allora ?
Dove eravamo rimasti … a sì … tutto iniziò … ”
“Gibbs, mio caro amico, perché non parliamo di altro ? Voglio che tenga in serbo questa storia per un momento speciale” disse Nick, rivolgendo un sorriso allo stambecco che rimase spiazzato dalla risposta della volpe
Non voleva assolutamente sorbirsi un'altra storia assurda e inverosimile di un epopea incredibile … peccato che il nostro caro canide, di lì a poco, avrebbe cambiato subito idea
 
“Ah … ok … e … di cosa vogliamo parlare ?”chiese il caprino, guardando gli altri due animali
“Parliamo di amori segreti” disse Elodie, mentre sul suo musino si dipingeva un sorrisetto perfido
“Voi ne avete signori ?” continuò la cucciola di pantera, adocchiando velocemente la volpe che deglutì a fatica, mentre lo stambecco spalancò gli occhi per la sorpresa
Dopo pochi secondi di silenzio, fu Nick ad aprire bocca
“Signor Gibbs … ci ho ripensato. Sarei felice se mi raccontasse della vostra Odissea verso il ritorno a casa”
“Ma Nick … avevi detto che ...” provò a dire il caprino, sinceramente confuso
“Che avrebbe dovuto tenerla in serbo per un occasione speciale … beh … eccola. L’ascolto” concluse la volpe con un sorriso, mentre Elodie ridusse gli occhi a due fessure, lanciando un’occhiataccia verso il canide
Prima o poi avrebbe scoperto la verità … poco ma sicuro …
 
Nel frattempo, Rafael aveva raggiunto il capannone e, dopo varcato l’ingresso, rimase colpito dallo spettacolo che si presentò davanti ai suoi occhi
In mezzo all’enorme stanza che fungeva da officina, c’era la White Pearl di Sheldon con la poppa rivolta verso l’entrata dello stabilimento e, incastonata davanti alla prua … c’era per davvero una macchina !
Allora era tutto vero …
 
“Mah … io direi di provare con questo …”
“Ma sei impazzito ? Se gli roviniamo la barca, Sheldon ci scuoia e utilizza la nostra pelliccia come spolverino
Posa quel flessibile prima che ti cavi via anche l’altro occhio buono o peggio, ti mozzi una zampa”
“D’accordo Mister SO TUTTO IO … tu cosa proponi …”
“Beh … potremmo utilizzare la fiamma ossidrica …”
“E dar fuco a tutta la barca e al capannone … ottimo direi …”
“Scusami tanto … ma, sai, non mi è mai capitato di dover togliere un veicolo da una barca
Non c’era nel corso di formazione”
 
Lo sguardo dello sceriffo si concentrò sui due animali, precisamente un duo di diavoli della Tasmania, che si trovavano sull’imbarcazione
I due mammiferi stavano discutendo su quale attrezzo utilizzare per rimuovere delicatamente e senza troppi danni, il veicolo dalla barca del cinghiale
Il primo, alto e magro, aveva in zampa un enorme flessibile, mentre il secondo, basso e tarchiato, una lunga lancia termica
Diciamo che quei due arnesi non li avrebbero aiutati un granché …
Anzi, avrebbero ottenuto l’effetto opposto
A volte si chiedeva dove Hector fosse andato a pescare due mammiferi così …
 
“Oh … buongiorno sceriffo” disse Regetti, notando il felino che era rimasto fermo e imbambolato a fissarli
Dopo un primo momento di ripresa mentale, la lince scosse velocemente la testa e, prima che potesse dire qualsiasi cosa, dall’ufficio di Hector si sentirono delle urla
Bishop, allarmato da quelle grida, rivolse uno sguardo al piano di sopra e poi, guardò velocemente i due diavoli orsini, come a voler cercare una spiegazione
“Oh non si preoccupi … è da quando è salito su Sheldon che continuano a sentirsi quelle urla …” affermò Pintel, indicando la porta dell’ufficio, dopo aver salutato con un cenno del capo la lince
“Non mi devo preoccupare ?! Ma state scherzando ?” chiese Rafael con un tono innervosito
“Anche voi … non vi è passato per l’anticamera del cervello, di andare a controllare cosa sta succedendo la dentro ?” continuò il felino, guardando con uno sguardo assassino i due diavoli orsini
“Ehm … beh … eravamo impegnati a …” provò a dire Regetti, venendo interrotto da un rumore di vetri infranti
Non doveva sentire altro
Rafael scattò velocemente verso le scale, salendo di corsa i gradini e fiondandosi in ufficio, lasciando soli soletti i due carpentieri
 
“Forse aveva ragione Abner. È se quel povero agente immobiliare stesse rischiando la vita ? Tu non sei preoccupato ?”
“Ma fammi il piacere Terry. Non hai ancora capito ?
È tutta una tattica che il capo ha attuato per vedere se riusciamo a portare a termine un lavoro senza distrazioni”
“E tutte quelle urla e rumori di cose che si infrangono sulla porta ?”
“È tutta scena ! Perché pensi che sia venuto Rafael ?”
“Ehm … per capire cosa sta succedendo ?”
“SBAGLIATO !
Si è messo d’accordo con Hector, Sheldon e con quel falso agente immobiliare, per mettere in scena tutta questa farsa”
“Come fai a dire che quella lontra è un impostore ?”
“Riflettici bene
Se fosse veramente un agente immobiliare, che motivo aveva di fiondarsi giù da una collina, danneggiando la barca di COLUI che è conosciuto come LO STERMINATORE DI PROPERTY FOUNDERS, rischiando la propria pelliccia ?
Sarebbe una cosa insensata che potrebbe fare solo un’idiota”
“Adesso che mi fai pensare …” disse Terry, grattandosi la testa
“Fidati, è così
È tutta una prova per vedere quanto siamo diligenti sul lavoro e per esaminare le nostre doti quando dobbiamo affrontare dei compiti molto difficili … come questo” concluse il diavolo orsino basso e robusto, indicando l’oggetto del loro esame
 
“Bene. Allora, diamoci da fare” affermò Ragetti, tirandosi su le maniche della tuta blu
“Ben detto ! Ti è venuta in mente qualche idea geniale ?”
“Beh … che ne dici di usare la vecchia Betsie ?” chiese il diavolo orsino alto e magro, rivolgendo un sorriso ad Abner
“No. Pessima idea” affermò Pintel, scuotendo la testa
“Già, hai ragione. Che cosa facciamo allora ?”
“Uhm … fammi un po’ pensare” affermò il diavolo orsino basso e robusto, mettendosi una zampa sotto il mento, in segno di riflessione, per poi esclamare
“Ho trovato ! Utilizziamo la vecchia Betsie”
“Abner … ma sei un genio. È un’idea fantastica !” esclamò Terry tutto euforico
“Lo so. A volte ho questi colpi di genio” disse orgogliosamente Pintel
“Avanti. Muoviamoci”
 
 
 
 
Intanto, nell’ufficio di Hector, pochi secondi prima …
 
“La prego signor Sheldon ! C-c-c-cerchiamo di ragionare ! È stato tutto uno spiacevole malinteso”
“NON MI INTERESSANO LE TUE SCUSE. SARESTI DOVUTO ANDARTENE QUANDO AVEVI TEMPO !”
“Sheldon ! Per l’amor del cielo
Lascia stare quel povero animale”
“L’agente Snow ha ragione. Cerchiamo di risolvere la faccenda in modo amichevole e civile”
“Oh … ma io la sto risolvendo in modo amichevole
Se mi lasciaste andare, io potrei mostrare al nostro caro agente immobiliare, l’affetto che provo per lui … STRINGENDOGLI FORTE IL COLLO IN MODO DA NON FARLO PIÙ RESPIRARE !”
“Hector, per tutti i cracker al formaggio, FA QUALCOSA !”
“Ah ah ah ah ah … mi dispiace agente Hopps …
Ma non sono incline a ottemperare alla vostra richiesta … che, tradotto in parole povere … significa NO
È una scena troppo divertente”
“Ci si mette anche lei adesso ?! N-n-non ho voglia di morire … sono troppo giovane”
“DOVEVI PENSARCI PRIMA DI FARE QUESTO LAVORO !
LASCIATEMI ANDARE !”
 
Chiunque sarebbe entrato nell’ufficio di Hector, in quel preciso momento, avrebbe assistito a una scena veramente strana e divertente allo stesso tempo
Sul palcoscenico erano presenti diversi animali, tra cui: una lontra che si trovava rintanata dietro a una sedia,oltre a una grossa scrivania; un cinghiale abbastanza furioso che tentava di colpire il primo mammifero con i vari oggetti che gli capitavano a portata di zampa; una coniglietta e una femmina di lince che tentavano di trattenere il suino dal compiere un animalicidio e per finire in bellezza, appoggiato a fianco dell’entrata dell’ufficio, con le zampe conserte, si trovava un potamochero che sghignazzava a crepa pelliccia
 
“Sheldon, cerchiamo di calmarci un secondo” provò a dire la femmina di lince, mentre tratteneva il cinghiale per una zampa anteriore
“Già … non c’è bisogno di alzare le zampe” aggiunse la leporide che teneva saldamente la coda del cinghiale, strattonandolo indietro
“Ma io non ho intenzione di alzarle” affermò tranquillamente Sheldon, per poi aggiungere
“VOGLIO SOLO STRINGERGLIELE ATTORNO ALLA GOLA !” concluse il pescatore, ritornando a dimenarsi
“Le ho già detto che mi dispiace … anche se non è stata colpa mia” piagnucolò la lontra, sporgendosi dal suo riparo improvvisato
“TU SEI L’ULTIMO CHE PUÒ PARLARE … ANZI, NON PARLARE AFFATTO!” affermò Sheldon, lanciando una bottiglia di vetro che si trovava sulla scrivania, verso l’agente immobiliare che la schivò magistralmente
“Ehi ! Quella era la mia ultima bottiglia di rum ! Ma che se sei ? Impazzito !” esclamò il potamochero, non appena vide il contenitore di vetro impattare contro il muro, rompendosi in mille pezzi
“QUESTO NON LO DOVEVI FARE ! MALEDETTA CAROGNA PUZZOLENTE SENZA SPINA DORSALE !” esclamò il carpentiere, staccandosi dal muro e serrando le sue zampe intorno al collo di suo cugino
Perfetto … la situazione era appena peggiorata
 
“NO HECTOR ! Non ti ci mettere anche tu !” esclamò la lince, mollando la zampa del cinghiale e cercando di staccare le dita del potamochero, che avvolgevano il collo di Sheldon … senza però riuscirci
Nel frattempo, la leporide, rendendosi conto di come si era evoluta la situazione, aveva cambiato appiglio, cominciando a tirare la coda del secondo suino
“MI DEVI UNA BOTTIGLIA DI RUM E GIÁ CHE CI SEI, MI DEVI ANCORA PAGARE TUTTI I LAVORI ARRETRATI CHE TI HO FATTO GRATIS !” continuò imperterrito il carpentiere, mentre il pescatore, seppur a fatica, continuava a lanciare oggetti verso il rifugio della lontra
Qualcuno doveva mettere fine a tutto quel trambusto …
 
“ADESSO BASTA !” ruggì una voce dietro le spalle dei presenti
Tutti i mammiferi nella stanza si bloccarono sul posto, rivolgendo uno sguardo all’animale che aveva aperto silenziosamente la porta dell’ufficio, per poi urlare quelle parole
 
Fermo sull’uscio della porta, con uno sguardo che non lasciava presagire nulla di buono, si trovava una lince con appuntato all’altezza del cuore, su una divisa verde, una stella a cinque punte
Il felino entrò lentamente nella stanza, continuando a squadrare con un’occhiata glaciale i presenti … per poi chiudere violentemente la porta della stanza, facendo tremare le pareti
Calò un minuto di silenzio
L’unico rumore che si sentiva era quello di un vecchio condizionatore collocato sul lato destro del locale, proprio sopra la finestra
 
“Rafael !” esclamò la lince, sorridendo e mollando la presa sulle zampe del potamochero
“Per fortuna sei arrivato”
“Qualcuno mi può dire … GETILMENTE E CON CALMA … cosa sta succedendo qui ?” chiese il felino, scandendo ogni parola e osservando gli altri animali presenti nel’ufficio
“Beh … se posso dire la mia sceriffo …” disse la lontra, sporgendo la testa oltre la sedia
“Tutto questo è frutto di un grosso malinteso …”
“MALINTESO UN CAVOLO !” esclamò il cinghiale, nonostante avesse le zampe del cugino, avvinghiate intorno al collo
“SHELDON ! CHIUDI – QUELLA – BOCCA O GIURO CHE TI SBATTO AL FRESCO PER UNA NOTTE INTERA
OGGI NON È PROPRIO GIORNATA” tuonò Bishop, guardando ferocemente il pescatore che si zittì di colpo
“Lei dev essere il signor Jeremy Karp. Giusto ?” aggiunse la lince, dirigendosi verso il nascondiglio dell’agente immobiliare, sorridendogli
 
Il piccolo predatore si sporse oltre lo schienale della sedia, annuendo lentamente
“Bene signor Karp. Le dispiacerebbe uscire dal suo riparo e raccontarci che cosa è successo ?
In modo che …” affermò lo sceriffo Bishop, venendo interrotto dal pescatore
“La possa strozzare ?” disse Sheldon rivolgendo un sorriso malvagio verso l’agente immobiliare che si rintanò di nuovo, dentro al suo rifugio
 
Rafael si girò lentamente verso il pescatore, lanciandogli uno sguardo omicida, per poi tornare a guardare l’agente immobiliare
“Non si preoccupi. Il signor Sparrow non le creerà alcun problema” aggiunse la lince, abbassandosi all’altezza del piccolo predatore, cercando di tranquillizzarlo … cosa che non riuscì a fare
Doveva cambiare approccio, altrimenti non avrebbe risolto nulla
 
“Ascolti, facciamo così
Se quel pazzoide di un cinghiale le crea qualche problema, anche solo guardandola male, ha il mio permesso di utilizzare questa” detto ciò, Bishop estrasse dalla fondina, attaccata alla cintura, la sua pistola spara sedativi d’ordinanza, porgendola verso il piccolo mammifero
 
Tutti nella stanza rimasero senza parole
“Rafael ma …” provò a dire la sua simile
“Anne … fidati … so quel che faccio” rispose lo sceriffo, rivolgendo alla sua vice un sorriso
“Coraggio signor Karp !
Non è difficile da usare. Prende la mira e spara al bersaglio che ha scelto” disse la lince, mostrando la procedura alla lontra
“Guardi, le tolgo anche la sicura” aggiunse Rafael, premendo un piccolo rettangolino posto sulla parte superiore del calcio dell’arma
“Non si preoccupi !
Se sarà costretto ad utilizzarla … ripeto COSTRETTO ad utilizzarla … non le succederà niente. Diremo che è stata semplicemente legittima difesa” concluse lo sceriffo, facendo l’occhiolino verso il piccolo predatore
 
Jeremy, dopo qualche secondo d’esitazione, uscì pian piano dal suo nascondiglio, prendendo tra le zampe l’arma non letale
“Allora mi dà il permesso di usarla ?” chiese dubbioso l’agente immobiliare
“Certo ! Ma ricordi .. solo …”
“Se sono COSTRETTO ad utilizzarla”
“Bene. Ora che ci siamo calmati … perché non ci mettiamo tutti seduti e tranquilli, mentre il signor Karp ci racconta quel che è successo ?” chiese Rafael, rivolgendo un sorriso verso gli altri mammiferi
“Ma, prima che mi dimentichi … Hector, ti dispiacerebbe mollare la presa dal collo di tuo cugino ?
Non vuoi passare anche tu dei guai, vero ?” aggiunse la lince, osservando con uno sguardo severo il diretto interessato che, dopo pochi secondi d’inattività, mollò la presa
“Ecco … bravi …
Felice di rivederla agente Hopps. Scusi per il tono di prima, ma con certi individui bisogna utilizzare le maniere forti “ affermò Bishop, sorridendo
“Vedo che ha già fatto la conoscenza della mia vice, l’agente Snow. Anne, ti presento Judy Hopps”
La coniglietta, dopo essere ritornata con le zampe per terra e, accertatasi che la situazione si fosse calmata, mollò la coda del potamochero, rivolgendo uno sguardo verso l’agente Snow
Adesso che ci pensava bene, non aveva neanche avuto il tempo di vedere che animale fosse, visto che, una volta entrata dentro l’ufficio, aveva dovuto darle una zampa a trattenere la furia omicida di Sheldon
 
“Piacere di conoscerla agente Hopps. È un vero onore. Quello che dicono su di lei è vero
Ha una determinazione e forza d’animo incredibili
La ringrazio per prima, non so se da sola c’è l’avrei fatta” affermò la predatrice, porgendo una zampa verso la leporide
Si trattava di una femmina di lince alta e slanciata, con indosso la stessa identica divisa verde del suo superiore. La cosa che di più colpì la coniglietta, furono gli occhi color ghiaccio del felino … Anne SNOW … nome più che azzeccato
Judy non poté far a meno di sorridere, stringendo la zampa della vice
“Oh … la ringrazio agente Snow ! Ma faccio solo il mio dovere
Scusi se prima non l’ho saluta ma …” provò a dire la coniglietta rossa in muso, grattandosi la testolina
“Non si preoccupi. Questo è soltanto uno dei tanti casi che succedono qui a Bunny Burrow
Abbiamo avuto di peggio, gliel’assicuro” disse Anne, trattenendo una risatina
"Già ... è veramente un ottimo esempio di giustizia, dedizione ... eccetera eccetera ...
Brava. Complimenti
Ti hanno già dato una medaglia ?
Ah ... non rispondere ... finiamo col perdere altro tempo prezioso" affermò Sheldon, gesticolando con le zampe e sistemandosi il cappello sulla testa
 
"Perché non cominci a raccontare la tua assurda e falsa storia, QUATTR'OCCHI ? Sono proprio curioso di sentirla" aggiunse il pescatore, rivolgendosi verso la lontra che era rimasta in piedi, ferma e immobile, con la spara dardi nella zampa destra
"Prima di tutto, io ho un nome ... signor Sheldon" disse Jeremy con uno sprazzo di coraggio, guardando dritto negli occhi il suino
"Ah sì ? Il tuo nome è Calamita e di cognome fai Attira Guai ?
Fra tutti gli agenti immobiliari che ho incontrato in vita mia, nessuno e ripeto NESSUNO, mi ha mai creato così tanti problemi in un mese, di quanto TU non me ne abbia combinato in un SOLO giorno
Ho già esaurito la poca pazienza per la quale non sono molto famoso, perciò ti converrà dirmi quello che è successo, altrimenti ..." disse minaccioso Sheldon, avanzando verso il piccolo predatore ... per poi fermarsi di colpo
"Non s-s-si muova. Stia fermò dov'è
Anch'io ne ho passate tante per colpa sua. Perché non comincia col chiedermi scusa" affermò Jeremy, puntando la pistola sedativi verso il suino
 
"Chiederti scusa ? CHIEDERTI SCUSA ?!
Senti Rango o Mister Grilletto Facile, pensi di fare paura a qualcuno ? Guardati ...
Stai tremando come una gelatina alle ciliegie
Posa quell'arma, prima che ti scheggi un unghia, ti accechi da solo o peggio ..." disse il suino, trattenendo una risatina, notando le zampe tremolanti dell'agente immobiliare che impugnavano la spara dardi
"Per poi ritrovarmi un pallettone di sale in mezzo agli occhi o le sue zampacce avvinghiate intorno al collo ?
N-n-non ci penso nemmeno" affermò deciso Jeremy, sostenendo, seppur a fatica, l’occhiata di sfida da parte del vecchio pescatore
 
Calò un minuto di silenzio
La classica calma prima della tempesta
"Finché lei non si scuserà, i-i-io non racconterò un bel n-n-nulla" aggiunse deciso il piccolo predatore, nonostante continuasse a tremare come una foglia
Il cinghiale spalancò gli occhi dallo stupore
"Ah, ho capito ... adesso mi stai ricattando QUATTR'OCCHI
Io non ti devo nessuna scusa
Anzi, dovresti farmele TU … con tutti i guai che mi stai facendo passare"
"Ma le ho già chiesto scusa ..."
"Ah ... davvero ? E quando l'avresti fatto ?" chiese ironico il suino
"Mentre si trovava rintanato dietro a quella sedia e tu gli lanciavi di tutto ... inclusa la mia ULTIMA BOTTIGLIA DI RUM " disse Hector mentre si sedeva comodamente sulla sua poltrona nera, sottolineando le ultime parole
 
"Hector ... per favore ... non ti ci mettere anche tu
Già è una situazione difficile ..." affermò Sheldon, alzando gli occhi al cielo e guardando velocemente il potamochero che aveva dipinto sul muso un sorriso
"Avanti Sheldon ! Che cosa ti costa chiedere scusa ?" domandò Anne, prendendo le parti della difesa dell'agente immobiliare
"Che cosa mi costa ?! Mi costa eccome" affermò il pescatore con un tono innervosito, rivolgendosi verso lo vice
"Avanti vecchio cinghiale rognoso ! Lascia perdere per una buona volta, il tuo stupido orgoglio e muoviti a chiedere scusa ...
Cosí ci diamo una mossa
Mi hai già rovinato la giornata" aggiunse il carpentiere, gesticolando con le zampe
"Prima di tutto, vado fiero del mio orgoglio
Secondo, anche se volessi, non ci riuscirei ... gli agenti immobiliari sono un groppone che non riesco a mandare giù e terzo ... FATTI GLI AFFARI TUOI" urlò il suino, lanciando uno sguardo assassino verso suo cugino
"Altrimenti cosa fai ?
VUOI CHE TI DIA UNA BELLA LEZIONE ?" chiese il potamochero, alzandosi dalla poltrona
"OHOH ... HO FORSE SENTITO UNA SFIDA ?
VUOI FARE UNA BRUTTA FIGURA DAVANTI A TUTTI ?" ribatté il pescatore, avvicinandosi pericolosamente al muso di Hector
 
"Ragazzi ... non ricominciamo. Ve lo chiedo con gentilezza" disse Judy con un tono supplichevole
"Sheldon ... vuoi fare questo sforzo per me ?
Tu non sei così. Sei di gran lunga migliore ...
Altrimenti mio nonno non si sarebbe scomodato a fare tanto per te”
 
Sheldon si girò lentamente verso la coniglietta, rivolgendole uno sguardo strano
Aveva ragione …
Lui, nonostante i suoi modi di fare, non era così. Ma, aver avuto un’infanzia difficile, di certo non aiutava
Tuttavia, se il suo caro papà Otto era riuscito a scorgere del buono in lui, forse significava che avrebbe dovuto impegnarsi a ripagare la fiducia e l’amore che gli era stato mostrato
 
Alla fine di questo ragionamento il cinghiale espirò profondamente
Stava per fare una cosa che MAI e POI MAI, in vita sua, si sarebbe sognato di fare: CHIDERE SCUSA A UN AGENTE IMMOBILIARE
Il pescatore si voltò lentamente verso la lontra che continuava a puntargli, in modo tremolante, la pistola spara sedativi
Dopo un profondo respiro, Sheldon cominciò a parlare
“Senta … QUATTR … erhm … signor Karp. Le chiedo … chiedo …” provò a dire il cinghiale, bofonchiando alcune parole
“Come ha detto ?” chiese perplesso la lontra
“Sì … cioè … le chiedo … chiedo … scusa ...” affermò il pescatore, simulando un colpo di tosse
“Sheldon, credo che il signor Karp, non abbia capito bene” aggiunse Hector, trattenendo una risata
Perfetto, ci si metteva anche quel barbone rosso, come se non fosse abbastanza difficile …
 
“Ecco … io vorrei … vorrei … per il mio comportamento … chiederle ...”
Niente da fare
Non ci riusciva
Era più forte di lui
 
“Coraggio Sheldon !
C’è la puoi fare. Io credo in te” affermò Judy, rivolgendo un sorriso verso il suino che fu colpito nel profondo da quelle parole
Le stesse parole che Otto gli disse quella sera, dove la sua vita cambiò per sempre …
Sul muso del cinghiale si dipinse un sorriso di gratitudine
C’È L’HA POTEVA E DOVEVA FARE
 
Così, dopo essersi schiarito la voce, il suino rivolse uno sguardo verso l’agente immobiliare
“Signor Karp, le chiedo umilmente scusa per il mio comportamento ineducato e aggressivo nei suoi confronti …”

 
Ma che cosa stava dicendo ?
 

“Prima non avrei dovuto reagire in modo esagerato, tirandole addosso ogni oggetto presente sulla scrivania del signor Rush”

 
Peccato che non l’avesse colpito almeno una volta …
 

“Quindi … quindi … io … le … chiedo scusa. Mi … dispiace” concluse il suino, abbassando gli occhi per terra


C’È L’AVEVA FATTA !
NON CI CREDEVA NEMMENO LUI
Ora bisognava vedere come avrebbe reagito il soggetto interessato
 
Tutti i presenti erano rimasti esterrefatti
Sheldon che chiedeva scusa a un AGENTE IMMOBILIARE !
Se l’avrebbero raccontato in giro, nessuno gli avrebbe creduto
 
La lontra abbassò lentamente la pistola sedativi, rivolgendo uno sguardo confuso verso il pescatore
Calò così un minuto di silenzio, dove nessuno osò proferire parola
Cosa che fece preoccupare non poco, il pescatore
“Beh … dica qualcosa
Lo sa che fatica ho fatto ? È stato come non toccare una bottiglia di rum PER UN GIORNO INTERO
Sa cosa significa ?” disse dopo qualche secondo il cinghiale, rivolgendosi all’agente immobiliare che non disse nulla
Il silenzio continuò, finché …
“Beh … la ringrazio signor Sheldon” disse Jeremy, ancora sbalordito da quello che era appena successo
“Anzi … mi sento in dovere di chiederle scusa anche da parte mia …” continuò il piccolo predatore, guardando il cinghiale
“Sa … ho letto i documenti relativi a quella palafitta … Otto Hopps ha fatto proprio un bel gesto nei suoi confronti”
Sheldon spalancò gli occhi per la sorpresa
“Ecco … se fosse stato per me, non sarei venuto a disturbarla … conoscendo il valore emotivo che quella casa rappresenta per lei …” continuò Jeremy, sinceramente dispiaciuto
“Ma … purtroppo, la prospettiva di una promozione e la minaccia di un licenziamento, mi hanno fatto perdere la testa” l’agente immobiliare si fermò un momento, grattandosi la testa
“E mi merito quello che mi è successo. Se fossi stato nei suoi panni, avrei fatto lo stesso … in maniera un po’meno esagerata … ma avrei reagito come lei
Insomma, strapparmi quello che di più mi è caro e che è un contenitore di così tanti bei ricordi … non è una cosa bella” affermò il piccolo predatore, guardando negli occhi il cinghiale
 
“E, mi creda, parlo per esperienza
Lo vede quel morso sulla mia ventiquattro ore ?” domandò Jeremy, indicando la sua valigetta appoggiata su una seconda sedia dove, in basso a destra, vicino all’angolo, vi erano i segni di un morso di medie dimensioni
Evidentemente qualcuno, aveva cercato d’assaporare la piccola valigia nera
“È stata la nostra cucciola a farlo” disse l’agente immobiliare trattenendo una risata
IMPOSSIBILE !
Non poteva essere il morso di una piccola lontra
I segni della morsicatura erano troppo grandi per un cucciolo di quella specie
 
“Ovviamente la nostra piccola non è una lontra … ma un’adorabile leoncina che io e mia moglie abbiamo deciso di adottare dallo stesso orfanotrofio in cui è cresciuto lei” disse l’agente immobiliare, indicando con lo sguardo il vecchio pescatore che aveva spalancato gli occhi per lo stupore
“Aveva bisogno di una famiglia e … ci siamo fatti avanti io e mia moglie
Il giorno in cui tornò a casa con noi, era veramente felice di aver trovato qualcuno che le volesse bene
Sa … è una cucciola piuttosto euforica e un giorno, mentre stavo lavorando al computer, mi morse la ventiquattro ore … piccola birbantella” affermò Jeremy, ridendo lentamente e scuotendo la testa
“Mia moglie mi disse subito di cambiarla e sostituirla con una nuova, ma non l’ho mai fatto … e lo sa perché ?
Quel morso per me, è l’unico ricordo che ho di mia figlia quando sono fuori al lavoro
Quel morso mi ricorda che, quando tornerò a casa dal lavoro, ci sarà una cucciola di leone, più alta e grossa di me … e ha solo 10 anni … che mi dimostrerà il suo affetto e amore, abbracciandomi e strapazzandomi come un peluche”
Jeremy si fermò un minuto, mentre sul suo muso si dipingeva un sorriso, immaginandosi la scena
 
“Mi creda, la capisco perfettamente …
E quello che è successo alla sua barca, non l’ho fatto di proposito o per farle un torto per avermi trattato come uno zerbino … me lo meritavo … però, avrebbe potuto evitare di puntarmi contro una pistola spara pallettoni di sale” concluse la lontra, trattenendo una risatina
“Quindi … accetto le sue scuse e, in cambio, voglia accettare le mie … sempre se vorrà” affermò Jeremy con un sorriso
 
Sheldon rimase in silenzio per un paio di secondi, colpito dalle parole del piccolo predatore, per poi scuotere lentamente la testa, mentre un angolo della sua bocca si alzava verso l'alto
"Sai QUATTR'OCCHI ... sei riuscito a stupirmi … dico davvero
Ho avuto a che fare con tanti PROPERTY FOUNDERS ... ma non mi è MAI successo che qualcuno di loro mi chiedesse scusa per aver cercato di strapparmi la COSA che ho di più caro al mondo ..." disse il cinghiale, fermandosi un momento, per poi continuare
"E soprattutto, che riuscisse a capire cosa rappresenta per me ... quali ricordi ed emozioni racchiude …
Nessuno, e ripeto NESSUNO, di loro mi ha mai raccontato un episodio della sua vita o parlato della sua famiglia ... mostrando nei miei confronti un'empatia come hai fatto tu" affermò il suino, con uno sguardo serio per poi sorridere
 
"Sai ... ho sempre pensato che tutti voi, agenti immobiliari, foste delle sanguisughe pelose senza un'anima, testardi, ipocriti, bugiardi, subdoli, egoisti, manipolatori di menti ... insomma, degli animali senza un cuore pulsante dentro al petto … ma ... mi sbagliavo. Non tutti sono così
È tu ne sei una chiara PROVA
Sei ... DIVERSO ... dagli altri
Al nostro primo incontro l'ho capito subito
In realtà, avevo compreso che mi avresti creato un sacco di guai ... avevo tralasciato l'altra metà" affermò il pescatore, squadrando il piccolo predatore e trattenendo una risatina
"Quindi ... non credo a quello che sto per dire ... accetto le tue scuse" concluse il suino, rivolgendo un sorriso verso la lontra
 
Quello era il colmo !
Prima Sheldon che chiedeva scusa, non a un animale qualsiasi, ma A UN AGENTE IMMOBILIARE e poi questo ...
Ma da lì a poco, sarebbe arrivato il colpo di grazia ...
"Beh ... la ringrazio molto
A volte, quando vuole, vede che può essere gentile senza strozzare gli altri ?" chiese Jeremy, trattenendo una risata
"Uhm ... forse hai ragione ..."
"Quindi ... seppelliamo l'ascia di guerra ?" chiese Jeremy, con uno sguardo dubbioso
Il pescatore rimase in silenzio per un paio di minuti, per poi pronunciare delle parole che non avrebbe MAI pensato di proferire
"Credo ... credo ... credo di sì"
"Bene
Anzi, per farmi perdonare, farò in modo che il mio principale sborsi un bel po' di verdoni per farle riparare la barca e m'inventerò qualcosa per far sì che altri scocciatori non la vengano a disturbare" concluse la lontra con un sorriso
 
Sheldon rimase senza parole
Davvero quell'animale avrebbe fatto tutto questo per lui ?
"Sa Jeremy ... penso che io e lei potremmo diventare quasi amici" affermò sinceramente il pescatore
"Lo credo anch'io ... e penso anche che questa non mi servirà più. Tenga sceriffo" concluse la lontra, porgendo alla lince che si trovava di fianco a lei, la pistola spara sedativi d'ordinanza, mentre continuava a guardare il vecchio pescatore con un sorriso
 
Nel frattempo il resto dei presenti era rimasto a bocca aperta
Non si sarebbero MAI aspettati una cosa del genere, neanche fra un milione di anni ... e i loro musi erano una chiara espressione del loro stupore
Hector si era riaccomodato sulla sua poltrona, trattenendo una piccola risata; Judy e Anne avevano gli occhi lucidi, non avevano potuto resistere a una scena con così tanta fiducia, amore e perdono; infine, Rafael, era rimasto imbambolato come una statua di marmo, incapace di muoversi ... cosa che provocò il disastro che di lì a poco, si sarebbe verificato
 
Infatti, l'agente immobiliare, convinto che il felino avesse allungato la zampa per prendere l'arma non letale, lasciò il calcio della pistola che però, non trovò nessuna superficie sulla quale appoggiarsi
L'ultimo rumore che si sentì fu quello della spara sedativi che impattò sul pavimento in legno dell'ufficio, seguito da un sonoro CLICK e da un sibilo che durò pochi secondi
Quei rumori riportarono Rafael sulla terraferma, mentre i suoi occhi convergerono, insieme a quelli della lontra, sulla superficie in legno dov'era adagiata la pistola non letale
Prima che lo sceriffo potesse abbassarsi per recuperare l'arma a sedativi, la voce di Sheldon interruppe il silenzio che si era creato
 
"Ragazzi ... penso che abbiamo un piccolo problema"
Tutti gli sguardi si concentrarono sul cinghiale che aveva conficcato all'altezza della giugulare, un qualcosa di sottile e allungato con l'estremità finale formata da un batuffolino verde
I presenti ci misero pochi secondi a capire di cosa si trattasse ... UN PROIETTILE SEDATIVO !
 
Jeremy spalancò gli occhi e rivolse uno sguardo stupito verso la lince
"Sceriffo ! Pensavo l'avesse presa !"
" Ehm ... ecco ..." provò a dire il felino mentre il suino si tolse la pallottola tranquillante dal collo
"Mi scusi signor Sheldon. Non si arrabbi
Non l'ho fatto apposta" affermò l'agente immobiliare, dirigendosi velocemente insieme alla coniglietta e alla lince, verso il vecchio pescatore a dargli zampa forte
"Oh ... non si preoccupi QUATTR'OCCHI
Lo so benissimo che è stato un incidente ... e poi, anche se volessi, non riuscirei a infuriarmi ... il liquido tranquillante sta già facendo effetto" affermò il cinghiale, cominciando a barcollare per poi poggiarsi con la schiena sul bordo della scrivania di Hector
“Se qualcuno mi … cercare … no … essere disponibile per … prossime 24 ore” disse Sheldon, voltandosi e appoggiando il cappello sul piano del tavolo, dopo esserselo tolto
“E ricorda … io no pagare niente a te” disse il suino, rivolgendosi al potamochero per poi voltarsi un’altra volta
“Signori … signore” concluse il cinghiale, facendo il saluto militare, per poi crollare narcotizzato in avanti, come un sacco di patate
 
Dopo quell’evento, il silenzio regnò sovrano
Soltanto il russare del vecchio pescatore, nonostante avesse il grugno premuto contro la superficie in legno del pavimento, intervallava quella silenziosità
“Oh … beh … sarà una giornata che si ricorderà sicuramente” disse, ad un certo punto Hector, cominciando a ridere a crepa pelliccia
Nel frattempo, Rafael aveva riposto la spara sedativi nell’apposita fondina
“Oh, per tutte le linci artiche …
Non mi aspettavo succedesse questo” ammise il felino, grattandosi la nuca
“QUESTO SUCCEDE QUANDO NON SEGUI IL PROTOCOLLO !” gli ricordò Anne con un tono abbastanza adirato
“Su Anne …
Non leggo mica il futuro. Non sapevo cosa sarebbe successo” provò a giustificarsi lo sceriffo
“Se avessi evitato di dare un arma appartenete alle forze dell’ordine, in zampa a un civile … questo non sarebbe successo” continuò la vice, indicando il corpo di Sheldon
“Ma perché sei così cocciuto ? Lo sai chi deve rispondere di queste tue continue insubordinazioni ? La sottoscritta” continuò Anne, auto indicandosi
“Oh … avanti Anne !
Avevano già risolto la faccenda. È stato solo un piccolo incidente” disse Rafael, rivolgendo un sorriso verso la femmina di lince, per poi aggiungere
“Comunque è vero. Sarei perso senza di TE” ammise lo sceriffo, facendo diventare rossa in muso la vice
 
Judy, di fronte a quella scena non poté far a meno di sorridere
Il piccolo siparietto a cui aveva appena assistito, le fece ritornare alla mente i classici batti becchi che aveva insieme a quella volpe ottusa …
Tra quei due felini c’era uno strano legame
Un legame che andava ben oltre il normale rapporto di lavoro e amicizia … sentiva che c’era qualcosa di più … come tra lei e Nick …
Ma le due linci appartenevano alla stessa specie …
Lo stesso rapporto, avrebbe potuto funzionare tra una coniglietta e una volpe ? Appartenenti a due specie differenti ?
 
“Adesso non cercare di accampare scuse”
“Non era una scusa era la verità”
La leporide venne riportata con le zampe per terra dalle voci dei due felini che stavano continuando il loro bisticcio
“Ascoltate un po’ piccioncini …
Invece di piangere e rimuginare su quello che è successo, perché non ci facciamo raccontare da QUATTR'OCCHI quello che è successo … COSÍ POI VI LEVATE TUTTI QUANTI DALLE ZAMPE ?” chiese il potamochero, rimarcando le ultime parole
“Ehm … sì … hai ragione Hector. Abbiamo perso abbastanza tempo” disse Rafael, voltandosi verso la lontra e rivolgendole un sorriso
“Signor Karp … se vuole raccontarci come c’è finita la sua macchina sulla barca di Sheldon … noi ne saremmo più che felici”
Il piccolo predatore, dopo essersi ripreso dalla trance in cui era caduto, annuì lentamente
“Bene. Allora si accomodi” continuò lo sceriffo, indicando con una zampa la sedia che era stata utilizzata precedentemente come rifugio, dall’agente immobiliare
Una volta che Jeremy si fu seduto, cominciò a parlare
“Allora, tutto è iniziato …”
 
RONF … CAUGH … RONF … SHHH
CAUGH … COF … COF … RONF
SHHH … RONF … CAUGH … CAUGH …
 
Tutti gli sguardi dei mammiferi presenti nella stanza convergerono sulla fonte di quei rumori: era il vecchio cinghiale che aveva problemi di respirazione, comunemente definito, RUSSARE
“Non vi preoccupate … so io dove mettere il mio caro cuginetto, in modo tale che non ci disturbi” affermò Hector con sorriso, indicando con lo sguardo, una porticina che si trovava in fondo al suo ufficio
 
 
 
 
 
Lo studio dell’autore
 
Ed eccoci qui con il 22 esemio capitolo … uff … mamma che fatica
Allora, vi piace come si sta evolvendo la vicenda ?
Sì, lo so, avrei dovuto raccontarvi la storia del signor Karp e del suo incontro con la "misteriosa creatura"… ma … lo sapete che possono verificarsi dei piccoli “problemi” …

Guardate il lato positivo, avete un capitolo composto da 8.754 parole (che si colloca la primo posto nella classifica dei capitoli più lunghi scritti da me XD) sul quale ci sono parecchie informazioni sulle quali potete riflettere …
Ad esempio, questo mammifero con gli occhi color fuoco che stava per farsi uno spuntino con il nostro caro sceriffo, chi è ?

Ah … pensateci su XD
 
Poi, la scena di riconciliazione tra Jeremy e Sheldon è qualcosa che mi ha fatto accapponare la pelle mentre la scrivevo … per via delle tematiche dolci e delicate che trattano i due
Vi sareste mai immaginati che la lontra avesse adottato una cucciola di leone ?
Bella come idea , non è vero ?
 
Sheldon ne è rimasto talmente colpito che i suoi bollenti spiriti si sono addormentati XD
Poveraccio XD
 
Vedremo che succederà nel prossimo capitolo
Intanto,ringrazio: Plando,EnZo89, Redferne e Mr. Creepy per le loro recensioni nel capitolo precedente (vogliate farmi notare anche eventuali errori ... non sono mica una macchina)
E un ringraziamento anche a coloro che stanno continuando a leggere la mia storia e vorranno lasciare un loro parere
 
Prima di salutarvi, piccola comunicazione di servizio: la prossima settimana, cause vacanze, non sarà pubblicato il capitolo 23. La pubblicazione slitterà a Lunedì 2 Aprile … non me ne volete, ma HO IL DIRITTO di riposarmi eh … XD
 
Un salutone
 
J. Conrard

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Capitolo 23
*** Il racconto del signor Karp ***


Capitolo 23
Il racconto del signor Karp
 
 
“Su avanti ! Continuate a spingere”
“È tutto inutile Hector”
“Rafael ha ragione. Non c’è un altro modo ?”
“Effettivamente potrebbe esserci … ma questo è quello più spassoso che mi è venuto in mente
Forza agente Snow, continui a pressare … ci siamo quasi”
“Siete sicuri di non volere una zampa, là in fondo ?”
“Oh … non si preoccupi agente Hopps … ormai dovremmo esserci …”
“Se lo dici tu Hector …”
 
Era da almeno dieci minuti che un trio di mammiferi, composto da due linci e un potamochero, stava cercando di rilegare dentro a un minuscolo sgabuzzino, un enorme e grasso cinghiale intento a russare che, a calcoli fatti, non avrebbe MAI e POI MAI potuto entrare in uno spazio così ristretto
I tre animali continuavano a spingere imperterriti, l’immensa mole del suino da ogni parte del corpo, mentre venivano osservati da una coniglietta e da una lontra, entrambi accomodati su due seggiole, poste di fronte a una scrivania
Avete presente quando si tenta inutilmente di sistemare una gigantesca trapunta invernale in una minuscola mensola del vostro armadio, già occupata da altre coperte e lenzuoli ?
Più tentate di far forza, più la fodera imbottita faticherà a entrare, finché non si fermerà a metà del ripiano, non avanzando di un millimetro
Dovrete così tirarla fuori, ripiegarla e tentare una seconda volta di sistemarla all’interno del vostro guardaroba … ma il risultato sarà sempre identico al primo tentativo che avete fatto e voi dovrete ripetere lo stesso identico procedimento fino a quando, stufi e innervositi dal continuo provare, non lancerete dentro al vostro armadio la coperta, per poi sbattere le ante e andarvene felici e contenti per aver vinto la battaglia … anche se non in modo così efficiente e professionale
 
Questo è proprio quello che stava succedendo nell’ufficio del signor Rush
“Quindi lei, sarebbe il famoso agente Hopps ?” chiese la lontra stupita, mentre gli altri animali tentavano d’infilare la trapunta pelosa dentro al ripostiglio
“Oh … giusto, non ci siamo ancora presentati … con tutto il trambusto che è successo” affermò la coniglietta, voltandosi verso l’agente immobiliare e sorridendogli
“Esatto, sono proprio io e lei dev’essere il signor Karp. Piacere di conoscerla” concluse Judy, porgendo la zampina verso il piccolo predatore che la strinse entusiasta
“Il piacere è tutto mio. Non sa quale onore significhi per me conoscere il più grande …” provò a dire Jeremy, venendo interrotto da una voce seccata
“Basta ! Io mi arrendo … è impossibile farcelo stare dentro” disse stizzita Anne, continuando a premere la voluminosa pancia del suino
“La smetta di frignare signorina Snow e continuai a spingere” la richiamò il potamochero, rivolgendo alla felina uno sguardo divertito
“Anne ha ragione Hector” aggiunse Rafael, mentre tentava d’infilare la testa del cinghiale dentro lo sgabuzzino
“Inoltre, le numerose cianfrusaglie presenti nel ripostiglio, avresti anche potuto toglierle …”
“Per poi rimetterle dentro una seconda volta ?! Giammai !
Non sono un animale che fa le cose a due volte
Le faccio solo una volta e le eseguo alla … ECCO CHE CI SIAMO ! VIE LE ZAMPE !” urlò il carpentiere, chiudendo violentemente l’uscio dello stanzino, una volta controllato che nessuna parte del corpo di Sheldon, avesse potuto ostacolare la chiusura della porta
Le due linci riuscirono per un soffio, a non farsi chiudere le zampe dentro al controtelaio dell’anta in legno
 
“Ecco fatto” disse il carpentiere, tutto orgoglioso, dirigendosi verso la sua poltrona
“Come stavo dicendo poco prima, le faccio una sola volta e le eseguo alla PERFEZIONE”
“Ehm … Hector” provò a dire Anne, richiamando l’attenzione del potamochero che si voltò verso la lince con uno sguardo annoiato
“Che c’è ?”
La risposta non tardò ad arrivare
Poco al di sotto della serratura in ottone e precisamente, dal bordo della porta, spuntava obliquamente, una specie di strisciolina pelosa di un colore marrone scuro, lunga all’incirca 10 cm
La strana righettina villosa, verso la fine, aveva diversi ciuffetti di peli un po’ allungati che la facevano assomigliare a una specie di spolverino
Il carpentiere assunse uno sguardo perplesso, mentre si avvicinava verso l’oggetto sconosciuto
Ma cosa caspita era ?
 
Una volta arrivato vicino alla porta, come spinto da uno strano stimolo, il potamochero tastò la strisciolina che, come se avesse avuto vita propria, reagì al tocco, muovendosi nervosamente a destra e a sinistra
Calò un minuto di silenzio, finché il suino non espirò profondamente, sussurrando
“Ma mi prendi in giro ?”
 
Sapeva esattamente cos’era quella cosa …
“Ma guarda te se …” continuò il carpentiere indicando lo spolverino
“Qualcosa non va Hector ?” chiese preoccupata la coniglietta, alzandosi dalla sedia
“Sì, qualcosa non va
Uno di voi due sveglioni …” cominciò il suino, indicando le due linci “non ha controllato accuratamente se TUTTE le parti del corpo di Sheldon, fossero all’interno del ripostiglio … e questo è il risultato” concluse il potamochero, guardando la strisciolina pelosa
“Vuoi dire che …” provò a dire Rafael
“Sì sceriffo, quella … cosa … è la coda di mio cugino che è rimasta incastrata all’interno del falso telaio della porta”
I due felini si guardarono velocemente a vicenda, mentre Judy si batté una zampa sulla fronte
 
“Beh … non è che abbiamo occhi dappertutto … voglio dire …” provò a dire Rafael, gesticolando con le zampe, per poi aggiungere sconsolato
“Che facciamo ? Dobbiamo ritirarlo fuori di nuovo ?”
“Ah no … non ci penso nemmeno
Utilizzerò un vecchio trucco che non fallisce mai …” disse Hector, trattenendo una risatina e sfregandosi le zampe anteriori
 
Così il suino, si accovacciò lentamente all’altezza della coda e poi, sotto lo sguardo attonito di tutti, cominciò a spingerla dentro la piccola fessura che si era formata tra il telaio fisso della porta e il bordo dell’anta, largo all’incirca 5 centimetri
Tutti i mammiferi presenti nella stanza si guardarono a vicenda attoniti e perplessi, per poi ritornare a osservare il carpentiere, impegnato a far rientrare l’appendice di suo cugino all’interno del ripostiglio, pressando con l’indice della zampa destra e poi … sorprese delle sorprese … con un cacciavite che tirò fuori dalla sua tuta blu, la parte finale del fondoschiena del suino
Dopo due minuti e un sonoro CRICK, il potamochero riuscì nella sua impresa
“Ecco fatto … è ci voleva tanto ?” disse Hector, alzandosi e dirigendosi, per la seconda volta, verso la sua poltrona nera
“Ma quel CRICK ? A me sembrava il rumore che fa un osso quando …” affermò preoccupata la leporide
“Non si preoccupi agente Hopps … nulla di grave” la rassicurò il suino, accomodandosi sulla sua sedia imbottita
“Se si sarà rotto qualcosa, quando si sveglierà se ne accorgerà subito. Anzi, dovrebbe ringraziarmi che non gliel’ho mozzata di netto … e mi creda, avrei potuto avere tutte le ragioni del mondo per farlo” concluse il carpentiere con un sorriso malvagio
“Ma ora …” disse Hector, osservando la lontra che era rimasta seduta al suo posto per tutto il tempo
“Signor Karp ha esattamente …” affermò il potamochero, osservando il suo orologio da polso, per poi continuare “30 minuti per raccontarci questa sua fantomatica storia che ha provocato tutto questo trambusto, prima che chiuda la baracca per l’ora di cena e vi sbatta fuori tutti quanti … tranne Sheldon … penso che lo lascerò là dentro … chiuso a chiave” concluse il suino, mentre sul suo muso si andava a formare un ghigno divertito
 
“Hector ha ragione … abbiamo già divagato abbastanza” aggiunse lo sceriffo, una volta che si fu ripreso dalla trance in cui era caduto
“Signor Karp … se non le dispiace” disse la lince appoggiandosi alla parete vicino alla finestra, seguito dalla sua vice
La lontra, dopo essersi schiarita la voce, cominciò a parlare
“Beh … premetto che forse potrà sembrarvi una storia assurda e inverosimile, ma quella che sto per raccontarvi è SOLO LA VERITÁ
Non è una bugia che mi sto inventando per …”
“QUATTR'OCCHI … taglia corto” lo interruppe il potamochero, picchiettando l’indice della zampa sul vetro dell’orologio da polso
“Oh … d’accordo !
Allora, tutto è iniziato …”
 
 
 
 
Flash Back
 
 
 
Si trovava a bordo della sua autovettura, rigorosamente con i finestrini aperti, cercando di riprendere fiato e tentando di calmare il suo povero cuore
Era ancora scosso e spaventato per l'esperienza avuta con quel pazzo di un cinghiale
I suoi colleghi gliel'avevano detto che era un animale col quale non si doveva scherzare, ma non pensava fino a che punto si sarebbe spinto quel pazzoide
Gli aveva puntato sul muso una pistola spara pallettoni di sale di grosso calibro !
Aveva rischiato la pelliccia !
 
Non gli era mai capitato una cosa del genere al lavoro ... MAI ... in tutti i 15 anni in cui aveva fatto l'agente immobiliare, non gli era MAI E POI MAI capitato di essere minacciato di morte da un animale
E pensare che due settimane fa era tutto felice e contento quando, la City Habitats, gli aveva offerto l'opportunità di trasferirsi da Zootropolis a Bunny Burrow
Un'occasione che aveva subito accettato
Era la sua opportunità per sfuggire dal caos e dallo smog cittadino per rintanarsi in un piccolo paradiso dove il tempo sembrava essersi fermato
Luogo tranquillo, vicini educati, gran bei paesaggi ... peccato non gli avessero comunicato della presenza di un vecchio cinghiale con qualche rotella fuori posto ...
Tutto colpa del suo capo ...
 
"Signor Karp, da quando si è trasferito qui a Bunny Burrow, ha dimostrato di saper fare in modo eccellente il suo lavoro
Ecco perché, mi sento in dovere di chiederle, se è disposto ad accettare un incarico dove molti, prima di lei, hanno fallito"
"La ringrazio per i complimenti signore, per me significa molto ... davvero
Credo … di essere abbastanza qualificato e preparato per assolvere il suo incarico … ne sono certo"
 
Abbastanza preparato e qualificato ?!
Ne era sicuro ?!
COL CAVOLO !
 
Appena sarebbe tornato in agenzia, avrebbe detto due paroline al suo principale, ringraziandolo per averlo mandato in una missione suicida ... poco ma sicuro ...
Gliele avrebbe dette mentalmente però
Altrimenti, se l'avesse fatto sul serio, sarebbe stato licenziato
 
Dopo aver superato la stradina che portava alla carpenteria di Hector e cominciando a percorrere il curvone, il suo cellulare cominciò a squillare
Ottimo ...
Chi era l'animale che voleva peggiorare la sua situazione emotiva ?
A metà del tornante, l’autovettura bianca dovette accostare al margine della strada, vicino a un piccolo boschetto
 
Dopo aver spento il motore, Jeremy espirò profondamente, cercando di dimenticare la sua sfortunata disavventura avuta con quel cinghiale
Dopodiché, tirò fuori il cellulare dai suoi pantaloni e, guardando il nome del mittente non poté far a meno di deglutire
Sullo schermo del suo smart phone, troneggiava una sola parola: Mr. Coleman
Bene ... adesso che cosa si sarebbe inventato ?
 
 
 
P-p-pronto ?
Salve Mr. Coleman
Com'è andata ? Beh ... ecco ... è stata un'esperienza davvero ...
Eh ?
Lei come fa a saperlo ?
Ah ... capisco ...
Ma se lei sapeva già come sarebbe andata a finire, perché mai mi ci ha fatto andare ?
Certo ... mi ricordo benissimo quello che le ho detto ...
Ma ... non pensavo certo d'incontrare un pazzoide
D'accordo
A dopo
 
 
 
Detto questo, la lontra chiuse la chiamata
Sul suo muso vi era dipinto uno sguardo di delusione e rabbia
Da una parte, gli dava fastidio il fatto di non essere riuscito a portare a termine il suo compito, dall'altra era furioso con il suo capo
Non era lui che aveva rischiato di beccarsi un pallettone di sale in pieno muso
Lui se ne stava al sicuro e comodo nel suo ufficio
 
"Ehi Salve, sono Mr. Coleman
Sono un vecchio cervo brontolone che non ha voglia di fare niente
Ho un paio di corna finte, comprate su Jumanji.com, che tento di far passare per vere
E mi piace mandare i miei dipendenti a rischiare la pelliccia, a casa di un vecchio cinghiale senza tutte le rotelle a posto
Tanto, se gli succede qualcosa, a me non interessa niente ... perché sono il capo e faccio quello che voglio"
Questa fu la piccola autopresentazione che Jeremy fornì del suo principale, imitandone il tono e il modo di parlare, oltre alla gestualità
Doveva trovare qualcosa o meglio, QUALCUNO, su cui sfogarsi ... che poi, quello che aveva detto, non era molto lontano dalla realtà
 
"Ho sempre ragione io e tu osi contraddirmi ? ... ti licenzio in tronco" continuò Jeremy, gesticolando con le zampe
"Ma magari gli cadesse un albero in testa
È soltanto un incompetente
È solo grazie a noi dipendenti che lui porta a casa lo stipendio
È questo il modo di trattare i suoi lavoratori ?"
Detto questo la lontra, per manifestare il suo disappunto, scaraventò fuori dal finestrino ancora aperto, il cellulare che aveva nella zampa
Adesso sì che si sentiva meglio …
Certo, c’erano buone possibilità che il suo smart phone non fosse sopravvissuto al volo ... ma ne era valsa la pena
 
D’altronde, come diceva sempre la sua maestra di yoga del club naturalista “L’Oasi della Fonte Mistica”, Nagghy
Trattenere la rabbia, il risentimento e le offese ti provoca solo muscoli tesi, un mal di testa e una mascella dolente causata dal digrignare dei denti. Perciò trova un canale per far uscire fuori tutti questi pensieri negativi
Purtroppo, ad assumere il ruolo di canale attraverso il quale far defluire la rabbia, era stato il telefono della lontra
 
 
 
 
Nel frattempo, all’interno della boscaglia …
 
Finalmente !
Ora si che si sentiva meglio
Non c’è la faceva proprio più a tenerla
Fortuna che aveva trovato quel piccolo tratto di vegetazione dove avrebbe potuto avere un po’ d’intimità e riservatezza
Non poteva certo farla in mezzo alla strada
Anche se era invisibile, un getto d’acqua gialla, a un'altezza di un metro e mezzo, che bagnava orizzontalmente tutta la carreggiata, non sarebbe passato inosservato
E cosa avrebbe dovuto fare ?
Trattenerla, rischiando di farsi esplodere la vescica ?
 
Stava cominciando a perdere le speranze quando, a metà del tornante che stava percorrendo, aveva intravisto quel piccolo boschetto molto invitante
Per lui era stato un segno
Così si era precipitato di corsa, all’interno della vegetazione
Dopodiché si era guardato intorno circospetto e, dopo aver scelto un albero, si era messo sulle quattro zampe, avvicinandosi alla base del tronco e, sollevando la zampa posteriore destra, aveva cominciato a … liberarsi …
 
Una volta terminato, lo strano animale aprì la bocca per manifestare tutto il suo sollievo … peccato che qualcosa, riuscì a passare attraverso le sue fauci, fiondandosi in fondo alla sua gola, cominciando a fargli mancare il respiro
 
 
 
 
Intanto, sul margine della strada, vicino alla vegetazione …
 
Uno strano rumore colse di sorpresa l’agente immobiliare
Sembrava che qualcuno si stesse … strozzando ?
Allarmato, Jeremy cominciò ad adocchiare ogni punto attorno al suo veicolo, per riuscire a individuare l'origine del suono ... ma non c'era nessuno nei paraggi
Era una cosa molto strana
Improvvisamente, il rumore si fece più acuto e violento, finché ...
 
 
 
CAUGH ... CAUGH …
COF … CAUGH …
PUUUUU !
 
 
 
Qualcosa di piccolo e bavoso, colpì il lato destro della testa della lontra, provocandole non poco dolore
Jeremy, colto di sorpresa, si portò una zampa sulla parte dolorante, cominciando a massaggiarsela e a guardarsi intorno velocemente
Cos’era stato e cosa diamine l'aveva colpito ?
La risposta non si fece attendere
 
Appoggiato sul sedile del passeggero, si trovava un piccolo oggetto rettangolare nero, coperto da una sostanza bianca e trasparente
Non poteva crederci ... era il suo cellulare
Come aveva fatto a tornare indietro ?
Non era mica un boomerang ...
 
La lontra, come spinta da uno strano istinto, prese l'oggetto tra le zampe, cominciando ad osservarlo con attenzione ... per poi rigettarlo velocemente sul sedile con una smorfia schifata sul muso
Il suo smart phone era ricoperto da uno strano liquido bianco e appiccicoso che sembrava, a tutti gli effetti ... bava
Sembrava che qualcuno avesse leccato il suo telefono come fosse un lecca - lecca, per poi risputarlo subito dopo
Evidentemente il sapore non era stato gradito
Ma quale mammifero evoluto, con un po' di cervello, avrebbe potuto fare una cosa del genere ?
 
Mentre era immerso nei suoi pensieri, degli altri rumori strani attirarono l'attenzione dell'agente immobiliare
Questa volta, sembravano dei respiri irregolari e affaticati
Sul muso del mammifero si dipinse una smorfia perplessa, mentre questi suoni continuavano a rimbombargli nella testa
Forse stava perdendo la ragione ...
O forse era ancora lo spavento dovuto all' incontro con quel cinghiale ...
Non lo sapeva nemmeno lui
 
Jeremy scosse violentemente la testa
"Oggi non è proprio giornata" disse tra sé e sé, trattenendo una risata
Peccato che quel sorrisetto svanì subito dopo
Infatti, fece la sua comparsa per la seconda volta, il rumore dello strozzamento ... ma questa volta, sembrava essere più vicino rispetto a prima … pareva venisse dal piccolo boschetto
La lontra si voltò lentamente verso la boscaglia e ... rimase di sasso
 
A pochi centimetri dal finestrino aperto della sua autovettura, vi era il muso di una strana creatura
Quest'essere aveva un muso allungato, contornato da numerosi denti affilati e due occhi color giallo ambra, erano fissi e fermi sul mammifero
Jeremy era rimasto immobile al posto di guida
No ... era solo il suo cervello che gli stava giocando qualche brutto scherzo
Peccato che quello non fosse un sogno, ma la pura e cruda realtà
Infatti, per confermare questa teoria, la creatura aveva la bocca spalancata, come se stesse cercando di rigurgitare qualcosa ... quindi era lei la fonte di quei suoni
 
 
 
CAUGH ... CAUGH ... CAUGH ...
CAUGH … COF … COF … CAUGH …
PUUUUU !
 
 
 
Lo strano animale, dopo uno sforzo immane, era riuscito a liberarsi dal secondo oggetto che lo stava soffocando, spuntandolo addosso alla lontra per la seconda volta, colpendola nuovamente in testa
Jeremy, dopo un primo momento di sgomento, si passò velocemente una zampa sul cranio per poi osservare velocemente il muso del mammifero misterioso
E no … quello non poteva certo essere un sogno
 
Nel frattempo la strana creatura, tirò un sospiro di sollievo
Stava rischiando di lasciarci le scaglie … fortuna che non era successo … ma, mamma mia, se c’era andata vicina
La gioia lasciò spazio al terrore, quando CROC si rese conto del piccolo spettatore che aveva assistito a tutta la scena
Perfetto … ora che fare ?
Ma perché aveva dovuto dirigersi verso il margine della strada, invece di rimanere nascosto all’interno della vegetazione ?
Si era fatto prendere dal panico e dalla paura e questo gli era costato caro
 
Calò un minuto di silenzio, dove nessuno dei due animali osò proferire parola
Continuavano a osservarsi a vicenda, cercando di scorgere qualcosa l’uno negli occhi dell’altro
Jeremy, diede un’occhiata veloce a quello che la creatura aveva vomitato … sul sedile del passeggero, accanto al suo smart phone, c’era la cover di plastica del suo telefono
Com’era ironica quella situazione … non è forse vero ?
La lontra, guardò un’altra volta l’animale che sembrava lo stesse scrutando con uno sguardo curioso e affascinato, finché non successe qualcosa che peggiorò la situazione in modo CATASTROFICO
 
“SALVE”
L’agente immobiliare spalancò gli occhi e la bocca per lo stupore
Quella creatura … l’aveva … l’aveva appena salutato ?
Ed ora perché lo stava fissando con uno sguardo strano ?
Perché aveva messo in mostra tutti quei denti che si ritrovava in bocca?
Non voleva mica …
 
Non appena lo strano essere allungò una zampa verso la sua direzione, nella mente di Jeremy scattò l’allarme di PERICOLO
“AHHHH … STAMMI LONTANO MOSTRO!” urlò in preda al panico l’agente immobiliare, prendendo istintivamente in zampa il telefono e lanciandolo verso la bestia
Dopodiché, il mammifero accese la sua autovettura e ingranò immediatamente la retromarcia senza guardare lo specchietto retrovisore
Nel frattempo, la creatura, dopo un primo momento di sorpresa, scosse energicamente la testa e, guardando in che direzione il veicolo si stesse dirigendo, spalancò subito gli occhi
OH NO ! DOVEVA SALVARLO !
 
Così,con uno scatto, tentò d’accalappiare l’autovettura per il paraurti … cosa che non gli riuscì
Graffiò solo l’asfalto
“NON MI MANGIARE ! SONO TUTTO PELLE E OSS … AHHHHHHHH”
Un rumore di legno spezzato e, infine, un fragoroso frastuono proveniente dal fondo della collina, riecheggiarono per tutto il paesaggio … poi il silenzio
 
CROC raggiunse immediatamente il margine del tornante per verificare le condizioni di quel piccolo mammifero
Possibile che non avesse visto la staccionata che delimitava il bordo della strada ?
E poi che scenate …
Aveva solo cercato di salutarlo educatamente, rivolgendogli un sorriso e una stretta di zampa … anche se non se lo meritava, visto che aveva cercato di soffocarlo con quel piccolo oggetto rettangolare
La creatura sporse il muso oltre il margine del curvone, tirando un sospiro di sollievo
Riusciva a intravedere la piccola macchina bianca che si era incastrata sopra uno strano oggetto e diversi animali che stavano urlando in preda al panico
CROC ritirò indietro lentamente la testa, per poi dirigersi nuovamente verso la boscaglia, mormorando una sola parola
“OPS …”
 
 
 
Fine Flash Back
 
 
 
 
"Alla fine, sono riuscito a scappare da quella mostruosa creatura, ma nel farlo, non ho tenuto conto della staccionata che delimitava il margine della strada ...
Così, dopo averla sfondata, sono precipitato giù per tutto il versante della collina, impiantandomi infine, sulla barca del signor Sheldon ...
Questa è tutto" concluse la lontra, rivolgendo uno sguardo verso i suoi ascoltatori che erano rimasti fermi e impassibili ad ascoltare il racconto dell'agente immobiliare
Calò un minuto di silenzio e durante tutto quel periodo, i presenti nella stanza si guardarono a vicenda perplessi, per poi rivolgere un'occhiata strana alla lontra ... lo stesso identico sguardo con cui si osserva un malato di mente
 
"Sul serio ?" chiese incredula Judy
"È la verità agente Hopps. Non mi sono inventato nulla"
"Questo non lo mettiamo in dubbio signor Karp, ma ... non le pare una storia un po' troppo inverosimile ?" domandò Anne, staccandosi dal muro e rivolgendo uno sguardo comprensivo verso la lontra
"Glielo giuro agente Snow
Secondo lei ero così idiota da lanciarmi giù da un versante di una collina, con una macchina, rischiando la vita ?" affermò Jeremy, alzandosi dalla sedia
"Effettivamente ..." disse la vice, grattandosi la testa, per poi rivolgersi verso il suo simile
"Tu cosa ne pensi Rafael ?"
 
Bishop era rimasto in silenzio, continuando a fissare il pavimento in legno dell'ufficio, assorto nei suoi pensieri
"Rafael ? Mi hai sentito ?" domandò una seconda volta Anne, toccando con una zampa, il gomito dello sceriffo che restò impassibile per un paio di secondi, finché
"Signor Karp ... tutto quello che ci ha raccontato ... è la verità ?" chiese la lince, staccandosi dalla parete e dirigendosi verso la scrivania di Hector
"Giuro ... sul bene che voglio alla mia famiglia, sceriffo ... è la verità" disse Jeremy, alzando la zampa destra in segno di giuramento
"Aspetta un momento" affermò Anne, raggiungendo Rafael e piazzandosi davanti a lui
"Non crederai mica ...
Lo sai anche tu che è una cosa impossibile ..." disse la vice, guardando dritto negli occhi il suo superiore
"Ne sei sicura Anne ?" chiese Bishop, tirando fuori da una tasca dei suoi pantaloni, il telefono nero che aveva trovato sul versante della collina e poggiandolo sulla scrivania del potamochero, dopo aver superato la femmina di lince
"IL MIO TELEFONO !" esclamò Jeremy, osservando il suo smart phone
"Ma come ..." continuò l'agente immobiliare, rivolgendo uno sguardo verso la lince
"L'ho trovato sopra al curvone che si affaccia esattamente sotto la carpenteria di Hector, al margine opposto di quello staccionata, adagiato vicino a un cespuglio che delimitava l’ingresso di un piccolo boschetto ... ed era ricoperto di bava" affermò la lince, squadrando i presenti nella stanza, per poi continuare
"Ho anche rinvenuto dei strani segni d'artigli presenti sull’asfalto ... in un primo momento, pensavo fosse uno scherzo ... ma se quello che mi ha racconto è vero ..." disse Bishop, rivolgendo un'occhiata verso l'agente immobiliare
 
"Rafael ..." provò a dire la vice, dubbiosa
"Anne ... ti posso assicurare che almeno una parte di quello che ci ha detto il signor Karp è vero
Sulla strada c'erano due segni di sgommate che proseguivano diagonalmente, fino ad arrivare a una parte della staccionata che era stata sfondata ... non penso che si sia fiondato giù per il versante della collina,così su due zampe ...
Resta solo da capire se questa creatura esiste veramente oppure no ... ma se così fosse ..." concluse lo sceriffo, tenendosi il mento con una zampa, in segno di riflessione
"MA TUTTO QUESTO È ASSURDO !" esclamò stizzita Anne
"AVETE VOGLIA DI SCHERZARE ?" disse la femmina di lince, osservando gli altri animali presenti nella stanza
"QUATTR'OCCHI ... hai detto che era un animale con un muso allungato, ricoperto da una specie di corazza verdognola e con due occhi giallo ambra ?" chiese il potamochero, con un tono pensieroso, mentre tamburella il manico del cacciavite sulla superficie in legno della sua scrivania
"Sì ... perché me lo chiede ?" domandò Jeremy, rivolgendo uno sguardo verso il carpentiere che rimase in silenzio per un paio di secondi
"Perché ... la descrizione che hai fatto, QUATTR'OCCHI, è la stessa che Sheldon racconta ogni santa volta, a quei creduloni che vanno alla sua palafitta per conoscere la leggenda del Nailoticus" disse il suino, continuando a giocherellare con il giravite
 
Nell'ufficio calò un silenzio di tomba
Tutti i presenti erano rimasti sbigottiti dall'affermazione del carpentiere
"In effetti ..." disse Judy, riprendendosi dalla trance in cui era scivolata
"La descrizione di Jeremy, assomiglia molto a quella ci ha fatto Sheldon, quando gli abbiamo mostrato una ... come l'aveva chiamata ? ... sca ... scal ... schi ..." affermò la coniglietta, stropicciandosi gli occhi nel tentativo di ricordare
"Beh ... insomma, questa cosa qui" concluse Judy, tirando fuori dai suoi pantaloni il piccolo rettangolino verdognolo, mostrandolo agli altri mammiferi presenti nella stanza
"Ma che diavolo …" disse la vice, avvicinandosi allo strano oggetto, toccandolo timorosamente con una zampa
"Ma che roba è ?"
"Una scaglia di Nailoticus" disse semplicemente il potamochero, lasciando tutti i presenti senza parole
"E tu come fai a ..." provò a dire la leporide, mentre il carpentiere prese tra le zampe l’oggetto in questione, cominciando a osservarlo attentamente
 
"Signorina Hopps, ho per parente un cinghiale ... che ha detta del sottoscritto, non ha tutte le rotelle che girano nel verso giusto ... che ogni giorno, racconta la stessa identica storia
Mi avrà mostrato tanti di quei libri sul Nailoticus ..." affermò Hector, cominciando a picchiettare l'indice della zampa destra sulla superficie del rettangolino
"Sheldon ha già fatto la prova ?"
"Sì ... ed è stata un'esperienza che preferirei dimenticare" disse Judy con una smorfia schifata sul muso
"Beh ... allora potrebbe, e dico POTREBBE, essere una scaglia autentica di un estinto Nailoticus" concluse il potamochero, riconsegnando l'oggetto alla coniglietta
"Un momento Hector ...
Mi stai forse dicendo che il signor Karp è stato aggredito da ... da ..." provò a dire Anne, sinceramente confusa
"Da un Nailoticus o, per amor di brevità, conosciuto anche come COCCODRILLO, appartenente alla specie dei RETTILI" spiegò il carpentiere, sprofondando nella sua poltrona
 
"Ma è impossibile ! Questi animali sono estinti da milioni di anni" esclamò Jeremy, alzandosi dalla sedia
"Prima hai detto potrebbe ...
Come mai Hector ?" chiese Rafael, con uno sguardo interrogativo
"Perché ci sono un mucchio di animali che ne producono a bizzeffe di quei rettangolini, facendoli passare per autentiche rarità, per poi venderle al miglior offerente" disse il suino, guardando negli occhi la lince che domandò
"E tu pensi sia vera ?"
"Uhm ... difficile da dirsi ..." affermò Hector, grattandosi il mento, per poi rivolgersi verso la leporide
"Sheldon che ha detto ?"
"Che è autentica. Al 100%" disse la coniglietta, mentre osservava lo strano oggetto
"Lui se ne intende di queste cose ... ma è meglio non prendere per oro colato tutto quello che dice ...
Diciamo che abbiamo un punto interrogativo" concluse il potamochero, indicando la scaglia
"Senza ombra di dubbio, è una questione che va approfondita" disse Bishop, con un tono serio
"Rafael ?
Cosa intendi dire ?
Non penserai davvero che un animale estinto da milioni di anni, sia ritornato magicamente in vita, e stia scorrazzando libero per le strade di Bunny Burrow" affermò la vice con un tono ironico
 
"Avanti Anne ...
Prima l'aggressione a quel montone e a quella donnola da parte di una creatura mostruosa; poi il ritrovamento da parte dell'agente Hopps e Wilde, di quella specie di rettangolo sul molo; di nuovo un'altra aggressione da parte dello stesso essere e, per finire in bellezza, dei grossi segni d'artigli sulla strada dov'è avvenuto l'incidente ...
Non può essere una coincidenza"
La femmina di lince aprì la bocca per dire qualcosa, ma il ragionamento del suo superiore, seppur inverosimile, la portò a richiuderla subito dopo
"Beh ... allora che facciamo ?" chiese la lontra, guardando lo sceriffo Bishop
"Pensiamo a risolvere un problema alla volta signor Karp
Per prima cosa, dovremo spiegare al suo capo come si sono svolte le dinamiche dell’incidente, costringendolo a sborsare un po’ di verdoni per le riparazioni alla barca di Sheldon e intimandogli di non mandare più agenti immobiliari a casa sua … altrimenti si beccherà una bella denuncia per disturbo alla quiete pubblica … oppure l’arresterò” concluse la lince sorridendo
“Bene, e poi ?” chiese Anne, dubbiosa
“Una volta chiarita questa questione, se ci rimane tempo, andremo a fare un ulteriore sopralluogo sopra al curvone dove si è verificata la presunta aggressione. Vediamo se riusciamo a trovare qualche piccolo indizio che mi è sfuggito. Ma, cosa più importante …” disse Rafael con un tono serio
“Se c’è anche una sola possibilità che questa creatura sia reale, NON DOBBIAMO ASSOLUTAMENTE RIFERIRLO ALLA POPOLAZIONE … scoppierebbe il caos
Quindi acqua in bocca. Sono stato chiaro ?” affermò lo sceriffo, rivolgendo uno sguardo grave verso i presenti che annuirono
 
“Bene … allora è meglio muoversi”
“Sono d’accordo con lei sceriffo !” esclamò il potamochero, alzandosi dalla poltrona e dirigendosi verso la porta del suo ufficio
“Mi avete disturbato fin troppo per oggi
Prendete il bello addormentato nel ripostiglio e levatevi dalle zampe
Io sono curioso di scoprire perché c’è così tanto silenzio in officina. Non vorrei che quei due idioti si fossero uccisi a vicenda” affermò il carpentiere, aprendo la porta della stanza
“Almeno potresti darci una zampa a tirare fuori Sheldon dallo sgabuzzino, tu che dici …” disse Anne con un tono seccato, facendo fermare il suino sull’uscio del suo ufficio
“Questi giovani … mai che riescano a risolvere un problema da soli …” disse Hector, sospirando e scuotendo lentamente la testa, per poi voltarsi e dirigersi verso la porta del ripostiglio
“Bene … come ci muoviamo ?” chiese Rafael perplesso
“Io lo prendo dalla testa, mentre Anne …”
La lince non riuscì a terminare la frase che il carpentiere, senza nessun preavviso, aprì velocemente la porta dello sgabuzzino, facendo crollare per la seconda volta sul pavimento, il corpo di suo cugino con il muso schiacciato contro la superficie in legno
“Ecco come lo togliamo … veloce e indolore …
Adesso occupatevene voi. Io devo andare a scoprire perché c’è così tanta pace e tranquillità in officina” affermò Hector, dirigendosi verso l’uscita del suo ufficio, lasciando dubbiosi e sbigottiti tutti i presenti
 
 
 
 
Nella boscaglia, sullo stradone principale …
 
Continuava a tenersi la testa fra le zampe e a scuoterla violentemente a destra e a sinistra
Qualcosa, all’interno del suo cranio, aveva cominciato a ronzare … e non voleva saperne di smettere
Non si ricordava nemmeno che cos’era successo dopo che quell’animale, a lui conosciuto, gli aveva puntato addosso quella … quella … cosa
L’ultima scena che si ricordava era quella dove stava cercando di trattenere le risate, quando la lince BACIA –LINGUA aveva preso tra le zampe quella curiosa scatoletta magica parlante, imbevuta della sua bava
Quello stesso oggetto che, non per causa sua, aveva scatenato tutta quella baraonda
Poi il buio … solo l’oscurità che l’avvolgeva tutto intorno … e una strana voce che parlava … la stessa voce che continuava a rumoreggiare e a rimbombargli nella testa …
 
Aveva pensato di rimanere nascosto nella vegetazione finché le acque non si fossero calmate, ma non aveva preso in considerazione l’arrivo dello sceriffo e, tantomeno, quello che il mammifero avrebbe fatto
A pensarci bene, sarebbe stato meglio andarsene via a zampe levate dopo che l’altro animale e la sua piccola scatola a quattro ruote erano volati giù dalla strada, precipitando di sotto
E pensare che aveva cercato di afferrare quella … come aveva detto che si chiamava Julia ? Macchina ? … macchina prima che ruzzolasse giù per il versante della collina
Peccato non ci fosse riuscito
 
Dopodiché era arrivata quella lince, corteggiatrice di lingue che, se ricordava bene era lo … sceriffo … sceriffo Bishop … che aveva cominciato a ispezionare l’area dove si era verificato l’incidente
Era rimasto fermo e in silenzio a osservare quello strano animale, mentre quest’ultimo era impegnato ad analizzare le strisce di frenatura sull’asfalto e a esaminare i vari elementi della scena del crimine, continuando a chinare la testa a destra e a sinistra
Infine, dopo essersi sporto oltre la recinzione in legno, il felino si era appoggiato alla staccionata, cominciando a fissarlo dritto negli occhi … fortuna che si era mimetizzato
Purtroppo, soprattutto quand’era particolarmente in ansia o si sentiva osservato, aveva la brutta abitudine di muovere nervosamente la coda … cosa che gli costò caro
Infatti, trovandosi in uno spazio ristretto, la sua appendice aveva finito con l’urtare il tronco di un albero, muovendone il fogliame
 
Sperava con tutto se stesso che il felino non avesse sentito tutto quel trambusto … ma non fu così
Il mammifero drizzò le orecchie e, dopo essersi scollato dallo steccato, cominciò ad avanzare verso la sua direzione
Man mano che lo sceriffo si avvicinava, il cuore di CROC aumentava di velocità
Se l’avesse scoperto che cosa avrebbe dovuto fare ?
Avrebbe dovuto salutarlo come aveva fatto con quel piccolo mammifero prima di lui ?
O forse … no … non poteva mangiarlo … Julia gli avrebbe fatto una di quelle ramanzine da primo premio
Doveva trovare un’altra soluzione
 
“Spero ti sia inventato una scusa credibile, perché …”
La voce dello sceriffo riportò CROC con le zampe per terra
“Ma che diavolo …”
La creatura cercò velocemente con lo sguardo il mammifero, trovandolo subito
La lince si era fermata a guardare i segni d’artigli sul terreno che aveva fatto, tentando d’agganciare la macchina per il paraurti
Bene, dalla padella alla brace
Poteva andare peggio di così ? … sfortunatamente sì
 
A conferma di questo, lo sguardo dello sceriffo venne catturato dal … dal … si chiamava telefono ? … che si trovava a pochi metri dal cespuglio dove si era nascosto
Bishop si avvicinò cauto all’apparecchio, prendendolo tra le zampe e, dopo la sua FANTASTICA reazione, CROC aveva cercato di trattenere a stento una risata, che assomigliava di più a un ringhio ovattato … che però, allarmò il felino che gli puntò sul muso quella .. quella …
 
 
 
PERICOLO … PERICOLO …
RILEVATA ARMA …
SOGGETTO PERICOLOSO … SOGGETTO PERICOLOSO …
 
 
 
Di nuovo quelle parole che gli stavano perforando la scatola cranica
CROC trattenne a fatica un urlo, accasciandosi per terra, continuando a tenersi la testa fra le zampe per il dolore
 
 
 
SITUAZIONE CRITICA …
ELIMINARE IL SOGGETTO … ELIMINARE IL SOGGETTO …
MAMMIFERO POTENZIALMENTE PERICOLOSO …
RILEVATA ARMA …
 
 
 
Basta !
Non c’è la faceva più !
Per la disperazione, la creatura tirò una testata contro il tronco di un albero, ma niente da fare
 
 
 
OSTACOLO PER IL RAGGIUNGIMENTO DEL PROTOCOLLO 4V …
ELIMINARE IL SOGGETTO …
ATTUARE MANOVRA DI SOPPRESSIONE …
INTRALCIO PER LA REALIZZAZIONE DEL PROTOCOLLO 4V…
ELIMINARE LA MINACCIA …
 
 
 
CROC continuò a sbattere violentemente la testa contro il fusto della pianta per cercare di far sparire quella voce
Difatti, gradualmente il ronzio cominciò a svanire … per poi arrestarsi definitivamente
La creatura continuò ad ansimare rumorosamente, mentre continuava a tenere premuta la fronte contro il tronco dell’albero
Mai in vita sua aveva provato un così forte dolore
Allontanò pian piano la testa dalla pianta ed espirò profondamente
 
Ma che cosa gli stava succedendo ?
Che cos’erano quelle strane voci ?
Che cos’era un arma ? Cos’era il protocollo 4V? Cosa significava eliminare la minaccia ?
 
Il mostro rimase a riflettere per un paio di secondi, per poi scuotere energicamente la testa
Avrebbe pensato dopo a questo problema
Ora, quello che gli premeva di più, era raggiungere la casa della sua piccola amica
Così, seppur a fatica, si rimise in piedi sulle zampe posteriori e cominciò a incamminarsi, barcollando, attraverso la vegetazione
 
 
 
 
Nel frattempo, fuori nel cortile della carpenteria …
 
“AHAHAH … è veramente una storia spassosa Gibbs. Ma l’avete fatto sul serio ?”
“Sicuro Abner”
“A me sembra un po’ difficile credere alla sua storia …”
“Oh … avanti agente Wilde. Non rovini questo momento”
“Mi creda signor Regetti. Non è mia intenzione. Ma non le pare un po’ inverosimile credere a quello che ci ha appena raccontato il signor Gibbs ?”
“Beh …”
“Senta agente Wilde, lei è libero di non crederci, ma è la verità
Quando lei mi ha raccontato di come la signorina Hopps è riuscita a ingannarla, costringendola a collaborare con lei per risolvere il caso Ululatori Notturni … secondo lei, io che cosa ho pensato in quel momento ?”
“Ehrm … questo è un argomento molto diverso …”
“Davvero una volpe come lei è riuscita a farsi incastrare da una tenera e dolce coniglietta ?”
“Incastrare è un grosso parolone, signor Pintel …”
“Non ci posso credere … AHAHAHAH …”
 
Perfetto … perché non imparava una buona volta, a tenere serrate quelle fauci che si ritrovava ?
Se l’avesse fatto, ora non si sarebbe trovato a fare la figura dello zimbello davanti ad altri animali
 
Erano questi i pensieri di una povera volpe, mentre veniva derisa da un gruppetto di mammiferi, formato da due diavoli della Tasmania e da uno stambecco, entrambi appoggiati di schiena, sul muso di una volante bianca della polizia
“Se posso permettermi, agente Wilde, deve ammettere che è una storia piuttosto divertente
Ma guardi il lato positivo, il suo contributo nelle indagini è stato veramente fondamentale e questo le ha permesso di diventare un ottimo poliziotto” disse una cucciola di pantera, accarezzando la zampa destra posteriore del canide che le rivolse un sorriso pieno di gratitudine
“Grazie Elodie. Sei veramente un tesoro”
“E lo è anche l’agente Hopps, per lei?” aggiunse la piccola predatrice, rivolgendo un sorrisetto maligno verso la volpe che alzò gli occhi al cielo, espirando profondamente
Ora ci si metteva anche lei … fortuna che di lì a poco, tutto quel trambusto sarebbe finito
 
“Bene bene bene … ecco perché c’era un po’ troppo silenzio in officina …”
Tutti i presenti si voltarono verso la direzione di quella voce e il ghigno presente sul muso dei due diavoli orsini, sparì immediatamente
“Signor Pintel e Regetti … cosa state facendo ?” chiese un potamochero, vestito con una tuta blu e con in testa un cappellino a visiera del medesimo colore della divisa da lavoro, squadrando i due predatori che deglutirono a fatica
“Beh … ecco … signor Barbossa … stavamo” provò a dire Abner, venendo interrotto dal carpentiere
“Stavate … cosa ? Prendendo un caffè ? Volete che vi porti una brioche ?”
“Sì. Io ne vorrei una alla marmellata, se non le … ouch” la frase di Terry, venne interrotta da una sonora gomitata da parte del suo simile
“Sapete perché vi pago ?” chiese Hector, continuando a squadrare i suoi due dipendenti, per poi urlare
“VI PAGO PER LAVORARE ! NON PER POLTRIRE !
ALTRIEMENTI A QUEST’ORA, SAREI IN MEZZO A UNA STRADA, A FURIA DI AUMENTARVI LO STIPENDIO PER IL VOSTRO BIGHELLONARE !”
“Erhm … ha ragione … ma, vede … stavamo andando a prendere la vecchia Betsie per rimuovere l’autovettura del signor Karp, quando siamo stati attratti dalla storia di Gibbs …” disse timidamente Regetti, indicando lo stambecco
“AH SÍ ? LO SAPETE COS’ALTRO ATTIRATE VOI ?
IL MIO ISTINTO OMICIDA CHE HO NEI VOSTRI CONFRONTI QUANDO FATE DELLE STUPIDAGGINI !
IO VI … VI …” tentò di dire il potamochero, per poi espirare profondamente
“Lasciamo stare … oggi è stata proprio una giornata no … non ho voglia di concluderla peggio di com’è iniziata” affermò il carpentiere, stropicciandosi gli occhi e lasciando perplessi i due diavoli orsini
 
Calò un minuto di silenzio, finché la volpe non decise di cambiare discorso
“Bene … ehm … sorvolando sull’efficienza del lavoro da parte dei suoi due dipendenti …
Sheldon è riuscito a risolvere, in modo pacifico, il suo piccolo problema ?”
Prima che Hector potesse dire anche solo una parola, una voce dietro le sue spalle, s’intromise nella conversazione
“Beh … diciamo che, seppur a fatica e con qualche difficoltà lungo il percorso, il grosso del problema è stato risolto”
Tutti i presenti si voltarono verso il proprietario della voce: era lo sceriffo Bishop che stava sorreggendo, con l’aiuto di una femmina di lince, un cinghiale mezzo addormentato
“Sceriffo … cosa …” provò a dire Gibbs, sinceramente sorpreso nell’osservare la situazione in cui versava il suo capitano
“Cosa gli è successo ?
Si è talmente innervosito che il cervello non ha potuto più ricevere ossigeno ed è svenuto ?
Oppure Hector, cosa più plausibile, gli ha mollato un cartone talmente forte da metterlo K.O, visto che continuava a sbraitare come un matto ?
O forse …” continuò il caprino, gesticolando con le zampe
“Oh … non si preoccupi Gibbs … nulla di tutto questo, sta bene
Ricorda le piccole difficoltà lungo il percorso ? Ecco, questa è una di quelle … per sbaglio … è stato … narcotizzato” affermò lo sceriffo sorridendo, mentre sul muso dello stambecco si andava a dipingere uno sguardo interrogativo
“Avanti ! Mi dia una zampa a caricarlo sulla volante” aggiunse il felino, dirigendosi verso una delle due autovetture bianche, aiutata dallo stambecco
Nel frattempo, gli altri mammiferi erano rimasti sbigottiti e senza parole
Ma cos’era successo in ufficio ?
 
“Bene, vedo che ti sei ripreso”
Una dolce voce, riportò la volpe con le zampe per terra
“Oh … ehm … ciao carotina … da quanto tempo non ci vediamo ?” chiese Nick, rivolgendo un sorrisetto verso la leporide
“Da un’eternità” rispose sarcasticamente Judy, alzando gli occhi al cielo
“Hai un’aria esausta … sembra che hai dovuto tenere a bada un branco di cuccioli indisciplinati e impazziti
Sai, non giova alla tua carnagione … finirai col diventare vecchia in pochi anni” aggiunse il canide, trattenendo una risatina, notando lo sguardo sfinito e affaticato della partner
“Beh … se QUALCUNO fosse venuto a darmi una zampa, invece di star fuori a non far nulla, non avrei avuto così tanti problemi” affermò la coniglietta, riducendo gli occhi a due fessure e guardando la volpe
Prima che Nick potesse aggiungere qualcosa, divertendosi ancor di più a stuzzicare la partner …
“Lei dev’essere l’agente Wilde”
La volpe si girò lentamente verso la voce dell’animale: una femmina di lince vestita con una divisa verde
“Ehm … sì … e lei è …” provò a dire Nick, perdendosi dentro allo spettacolo invernale che danzava dentro gli occhi del felino
“Oh … ha ragione … agente Anne Snow. La vice dello sceriffo Bishop” rispose la predatrice, porgendo la zampa alla volpe che non reagì, sembrava imbambolata … fortuna che una sonora gomitata da parte della leporide, la riportò con le zampe per terra
“Uh … sì, piacere di conoscerla” affermò Nick, stringendo la zampa della lince, per poi aggiungere
“Scusi per prima ma … lo sa che ha dei bellissimi occhi ?”
 
Di fronte a quel complimento Anne, diventò un pochino rossa in muso
“La … ringrazio …” provò a dire la vice, mollando la stretta di zampa e grattandosi la testa
Non si aspettava certo una lusinga da parte del famoso agente Wilde
“Quindi lei sarebbe il celebre partner dell’agente Hopps”
Una seconda voce s’intromise nella conversazione tra i tre mammiferi
“Oh … signor Karp” esclamò sorpresa la coniglietta, voltandosi verso il nuovo arrivato
“Per me è veramente un piacere conoscerla agente Wilde” affermò il piccolo predatore, porgendo la zampina verso la volpe che, dopo pochi secondi d’esitazione, la strinse delicatamente
“E io … suppongo che lei sia il povero agente immobiliare, responsabile di tutto questo trambusto … il signor Karp, giusto ?” chiese il canide, sorridendo verso la lontra, per poi continuare
“Felice di sapere che è ancora vivo
Dopo la scenata che Sheldon le ha fatto alla palafitta, pensavo che quel cinghiale l’avrebbe scuoiata viva”
“Beh … ci è andato maledettamente vicino …” disse Jeremy, ricambiando il sorriso
“Per fortuna tutto si è concluso per il meglio”
 
“Bene …
Vedo che tutti quanti avete fatto la conoscenza del partner dell’agente Hopps” affermò Rafael, sbucando dietro le spalle della vice e rivolgendo un sorriso verso la coniglietta e la volpe
“Sono proprio una bella …” tentò di dire Bishop, venendo interrotto da Hector
“Chiedo scusa signori, è stata una giornata abbastanza pesante e stressante, sono le 18:30 e io dovrei chiudere baracca, in modo che possa tornarmene a casa per recuperare le energie che mi avete fatto spendere
Perciò, senza troppi giri di parole, levatevi dalle zampe o giuro che vi chiudo dentro” affermò il potamochero, rivolgendo un sorriso malvagio verso tutti i presenti
 
“D’accordo Hector … c’è ne andiamo” disse Rafael, alzando gli occhi al cielo
Certe volte quel carpentiere si comportava proprio come Sheldon. Ma come dargli torto ?
Erano cugini dopotutto …
“Allora … Anne, tu riporti a casa Sheldon e il signor Gibbs
Io vado con il signor Karp, così spiego quello che è successo al suo capo
Elodie tu …” affermò la lince, rivolgendo uno sguardo verso la cucciola di pantera che rispose
“In verità, Anne mi stava portando a casa Hopps. Papà ha avuto, di nuovo, qualche piccolo contrattempo al lavoro”
“Bene ! Allora vieni con noi ! Julia sarà felicissima
Nick si metterà un’altra volta dietro al cassone” disse Judy, rivolgendo un sorrisetto verso la volpe
“D’accordo .Buona serata a tutti !”
 
Una volta che tutte le macchine furono uscite dal cortile, nel grande spiazzo sterrato rimasero soltanto due diavoli della Tasmania e un potamochero
“Alloooooora … che si fa ?”
“Guardi Pintel, se non fossi così stanco, lascerei lei e il signor Regetti a finire quello che avete interrotto … oltre a farvi pulire il pavimento dell’officina con due spazzolini da denti”
“Ma ha detto che è esausto … vero ?”
“Esattamente Terry
Quindi, prima che cambi idea, andatevene a casa …”
“Oh … grazie signor Rush … lei è veramente …”
“Vi aspetto domani mattina alle 4:00”
“COSA ?!
Ma l’orario d’apertura è alle 8:00 … non può …”
“Altrimenti vi licenzio” detto questo, il suino si diresse verso il capannone in lamiera, lasciando senza parole i due diavoli orsini che si guardarono a vicenda sconsolati, per poi sussurrare all’unisono
“CAROGNA”
“Guardate che vi ho sentito …”
 
 
 
 
Intanto, nell'ufficio del signor Sailas ...
 
Era rimasto fermo e immobile a osservare, in silenzio, lo spettacolo che si presentava davanti ai suoi occhi, mentre la rabbia e lo sdegno crescevano in lui
Sul monitor del suo computer troneggiava una finestra aperta, contenente un messaggio che aveva distrutto ogni sua speranza
 
 
 
IMPOSSIBILE ESEGUIRE LA SCANSIONE SUL DISPOSITIVO COLLEGATO
MANCANZA SCHEDA SIM
 
 
 
Perfetto !
Si ritrovava di nuovo, a un punto morto
Pensava che quel cellulare che il capitano Bradford aveva trovato al lago Landlake gli avrebbe fornito qualche informazione utile ... macché
Eppure, quando aveva collegato la porta USB dello smart phone a quella del suo computer, una piccola speranza si era accesa in lui
Sperava di riuscire a trovare anche solo un minuscolo particolare che lo avrebbe aiutato a scoprire a quale animale apparteneva quel telefono e, soprattutto, se quest ultimo avesse avuto un contatto diretto col prototipo
Una speranza che si spense bruscamente un minuto dopo
Il destino l'aveva preso in giro un'altra volta ...
 
Sailas, dopo un primo momento di ripresa celebrale, aprì velocemente il retro del telefono per controllare con i suoi occhi, l'ennesimo scherzo da parte del fato
Dopo aver tolto la back cover nera, il mammifero mascherato rimase di sasso
La batteria del cellulare era al suo posto e il resto dei circuiti elettrici sembravano ancora funzionare
Sarebbe stato tutto perfetto ... tranne per una cosa ... mancava l'elemento più importante ed essenziale ... a conferma di questo, la slot della scheda SIM era vuoto ...
 
No !
Non poteva essere !
Come mai Bradford non l'aveva controllato prima ?
E se l'aveva ispezionato, perché non gli aveva detto nulla ?
Si era forse dimenticato ?
Se l'avesse fatto, ora non si sarebbe ritrovato con una stupida e inutile scatoletta nera fra le zampe
Certe volte gli sembrava di aver a che fare con degli incompetenti
 
Frustrato da così tanta incapacità e ingenuità da parte di coloro che avrebbero dovuto essere dei mercenari professionisti, Sailas lanciò con forza il telefono verso la parete della stanza, contornando questo suo gesto con un ringhio abbastanza alto
Una volta che il cellulare impattò contro la dura superficie del muro, rompendosi definitivamente in mille pezzi, nella stanza calò il silenzio più totale
Silenzio che durò per alcuni minuti, finché il mammifero mascherato non espirò profondamente, sostenendosi il muso scoperto fra le zampe, scuotendo lentamente la testa
Arrabbiarsi in quel modo non avrebbe migliorato la situazione anzi, non avrebbe fatto altro che peggiorarla ulteriormente … e lui lo sapeva bene
 
Non si potevano cambiare gli eventi, per quanto negativi e frustranti potessero essere
Aveva bisogno di riordinare le idee
Lui era un animale che si faceva guidare dalla ragione e dall'istinto, non dalle emozioni
Sicuramente avrebbe trovato una soluzione al problema
 
Ad un certo punto, un ticchettio proveniente dalla porta del suo ufficio, attirò l'attenzione del mammifero mascherato
"Avanti" disse Sailas, mentre continuava a tenersi il muso fra le zampe
La porta della stanza si aprì e fece il suo ingresso un dingo vestito con un camice bianco, intento a visionare una cartella clinica
"Signor Sailas, ho eseguito la scansione sulla seconda traccia genetica e ..." cominciò a dire il canide, alzando lo sguardo verso il suo superiore, per poi spalancare gli occhi e sbiancare in muso
"Oh ... m-m-mi scusi ... non sapevo che non indossasse la ..." continuò Fowler, indicando la maschera nera che si trovava sulla scrivania del suo principale, per poi voltarsi verso la porta dell'ufficio
"M-m-mi perdoni ancora ..." continuò il dingo, voltato di spalle, deglutendo a fatica
 
Il mammifero alzò lentamente lo sguardo verso il canide. mentre sul suo muso si andava a dipingere uno sorriso
Ecco il risultato nell'utilizzare la ragione e il cervello al posto della forza bruta
Se utilizzate nel modo giusto, queste due qualità permettevano d'ottenere il rispetto e il timore di CHIUNQUE
E quella situazione che si stava verificando in quel momento, ne era una chiara prova
 
I dipendenti che lavoravano per lui dovevano solo seguire due semplici regole
La prima era quella di eseguire i suoi ordini senza nessuna obiezione e, se per caso, non veniva raggiunto l'obbiettivo o lo scopo prestabilito ... era meglio che il povero malcapitato non tornasse alle base, inventandosi scuse assurde o raccontando addirittura la verità
La seconda, non meno importante, NESSUN animale avrebbe dovuto vedere il suo muso scoperto ... NESSUNO
Perché per lui significava debolezza
 
Ogni volta che si specchiava senza la maschera, in quel muso riconosceva il fallimento e l'impotenza che aveva avuto quel MALEDETTO giorno dove il suo vecchio io morì per sempre, lasciando posto al Signor Sailas
E l'ultimo mammifero che aveva OSATO ... per sbaglio o no, non gli interessava ... guardarlo a muso scoperto, aveva ricevuto una punizione ESEMPLARE che servì di monito a tutti quanti gli altri
"Molto bene Fowler, vedo che l'esperienza del signor Baker è servita a qualcosa ... dopotutto" disse il mammifero mascherato, prendendo tra le zampe il caschetto nero, sistemandoselo dietro la nuca, per poi premere il pulsantino posto sul retro che sigillò le due estremità della maschera intorno alla testa di Sailas
 
Nel frattempo, il dingo stava sudando freddo
Altroché se si ricordava cos'era successo al povero James
Era stata un'esperienza davvero ... davvero ...
"Allora, cosa doveva dirmi di così importante, William ?"
La voce del mammifero mascherato lo riportò con le zampe per terra
"Ehrm ... sì, ecco ... allora ..." provò a dire il dingo, voltandosi verso la scrivania del suo superiore che lo stava osservando con le zampe anteriori poggiate sul tavolo
"Ecco ..." cominciò il canide, schiarendosi la voce
"Ho trovato dei riscontri molto interessanti che vorrei mostrarle ... se me lo permette" concluse Fowler, sistemando i fogli contenuti nella cartella clinica che aveva tra le zampe
 
Calò un minuto di silenzio, scandito solo dal ticchettio prodotto dalle dita del mammifero mascherato che tamburellavano regolarmente sulla superficie in legno del tavolo, finché ...
"Spero siano buone notizie" disse Sailas, squadrando il suo sottoposto
"Ehm ... non proprio" ammise il dingo un po'intimorito
L'animale con la maschera nera espirò profondamente
Altre cattive notizie ... ottimo
"Allora mi dica ..." affermò rassegnato il mammifero
"Bene. Ho scoperto che ..." il canide non riuscì a terminare la frase che il telefono del suo superiore, appoggiato sulla scrivania, cominciò a suonare
 
Sailas rivolse uno sguardo seccato verso l'apparecchio
Chi era l'animale che voleva aggravare ancora di più quel momento ?
Beh ... se non avesse risposto, non l'avrebbe mai scoperto
Così il mammifero mascherato sollevò la cornetta
 
 
 
Sì ?
Oh ... salve signor Kateb
Mi dica ...
Davvero ?
Ottimo
Sono già coscienti ?
Capisco ... non si preoccupi, risolveremo dopo questo piccolo problema
Sto arrivando
A dopo
 
 
 
Detto questo Sailas riagganciò il ricevitore dell’apparecchio, rivolgendo uno strano sguardo verso il dingo
"Per fortuna una buona notizia" disse il mammifero mascherato, alzandosi dalla sua poltrona e dirigendosi verso l’entrata del suo ufficio
"Cos'è successo signore ?" chiese allarmato il dingo
"Oh ... nulla di che
Le tre iene si sono riprese e sto andando in infermeria a farci quattro chiacchiere
Vuole venire con me Fowler ?
Così intanto mi spiega cos'ha scoperto e fa un salutino anche al signor Logan ?" domandò l'animale con la maschera, fermandosi a pochi metri dal canide, squadrandolo dall'alto in basso
 
Il dingo alzò lentamente lo sguardo, incrociando gli occhi rosso fuoco del suo superiore che gli stavano pian piano, perforando l'anima
Dopo qualche secondo d'esitazione, William rispose tremolante
"D'accordo ..."
“Bene. Allora vogliamo andare ?” chiese Sailas, superando il dingo e aprendo la porta della stanza
“Dopo di lei” aggiunse il mammifero fermandosi sull’uscio della camera e invitando il dingo a uscire con un gesto della zampa
Fowler rimase in silenzio per un paio di secondi, finché non si ricordò di una cosa molto importante
“Prima di andare, non dovrebbe prendere il telefono che le ha consegnato il capitano Bradford, in modo tale che possa analizzarlo e scoprire qualcosa ?”
Non avesse mai detto quelle parole …
 
L’animale con la maschera nera si voltò lentamente verso il suo sottoposto e, puntando un dito della zampa, indicò quello che rimaneva dello smart phone, facendo scolorire il dingo per la seconda volta
“Non c’è ne sarà bisogno, perché QUALCUNO non ha controllato se la scheda SIM era ancora inserita all’interno del telefono e questo QUALCUNO, dovrà rispondere di quello che ha fatto … e lo sa perché, signor Fowler ?”
Il dingo si girò verso il mammifero mascherato, trovandosi la superficie nera del caschetto e i due occhi rossi fuco del suo superiore, a pochi centimetri dal suo muso
William, colto alla sprovvista da quella reazione da parte del suo principale, rimase fermo e immobile a fissare quelle due fornaci ardenti che erano incastonate in uno sfondo scuro
“Allora ? Lo sa il perché ?” chiese Sailas, continuando a fissare le iridi verdi del suo interlocutore che, dopo aver deglutito a fatica, biascicò alcune parole
“Perché … lei vuole … solo … il meglio”
“Esattamente. SOLO – IL – MEGLIO” sillabò l’animale con la maschera nera, allontanandosi dal muso del canide
“Ma ultimamente, mi sembra di aver assunto degli IN-CA-PA-CI che non riescono a capire quanto sia IMPORTANTE per me questo progetto
Io e lei sappiamo la fatica che abbiamo fatto per raggiungere i risultati che possediamo ora e non HO NESSUNA INTENZIONE di gettare tutto alle ortiche
Anche perché, se avesse eseguito il mio ordine, abilitando TOTALMENTE il chip di controllo mentale e di combattimento del prototipo invece di attivarlo in modo parziale, e in particolar modo, solo quando viene rilevata un’arma o una minaccia pericolosa, tutto questo non sarebbe successo” affermò Sailas rimarcando le ultime parole, mentre il dingo spalancò gli occhi per lo stupore
Come faceva il suo superiore a sapere quello che aveva fatto ?
 
“Non faccia quel muso … lo sa che io ho orecchie dappertutto
Pensava veramente di riuscire a nascondermelo ?” disse il mammifero, avvicinandosi una seconda volta verso il muso di William
“Ho lasciato passare questa sua insubordinazione, perché per me, lei è stato una chiave nella realizzazione del mio sogno … e di questo gliene sono grato
Ma dopo tutto quello che ho fatto per te, William …
Senza di me, tua moglie non sarebbe viva” disse il mammifero mascherato, sussurrando l’ultima frase per poi continuare
“La prossima volta che non eseguirai alla lettera i miei ordini o non svolgerai con attenzione e diligenza i compiti che ti ho assegnato, che sia tu o chiunque altro, prevedo che ci saranno delle tristi conseguenze … e tu sai perfettamente cosa significa” concluse il signor Sailas, allontanandosi dal muso del dingo che non proferì parola
“Dopo di lei Fowler” continuò il mammifero mascherato, invitando il canide a uscire dal suo ufficio
Dopo qualche secondo d’esitazione, William sorpassò il suo superiore, uscendo dalla stanza, per poi essere seguito dal suo principale, subito dopo
 
 
 
 
Intanto, in un luogo sconosciuto ...
 
Stava visionando velocemente i vari dati che gli apparivano, a intermittenza, sullo schermo che illuminava l'oscurità della stanza in cui si trovava
Il suo portatile non aveva avuto alcun problema a leggere la scheda SIM che aveva inserito e, in men che non si dica, aveva cominciato a spulciare ogni singolo file e documento contenuto nella SIM card
Ad un certo punto, mentre osservava il monitor, qualcosa attirò l'attenzione del mammifero che, dopo pochi secondi, spalancò gli occhi dallo stupore
Forse aveva trovato quello che gli interessava
Così prese il suo cellulare e compose un numero, portandosi l'apparecchio vicino all'orecchio
 
 
 
Signore ?
Sono io
Credo di aver trovato qualcosa in grado di dare una svolta alla nostra indagine
Ho esaminato da cima a fondo la scheda SIM che ho rinvenuto al lago Landlake e ho trovato qualcosa di molto interessante che dovrebbe vedere
Le ho già inviato i documenti via e-mail
Lo so ... ha sorpreso anche me ...
Vuole che inizi a indagare ?
È solo un'ipotesi, ma non si può mai sapere ...
Perché mai avrebbe dovuto trovarsi lì ?
Non credo proprio per fare una ricerca di scienze, come ha scritto hai suoi genitori ...
D'accordo
Vedrò cosa riesco a scoprire e, se ci sono novità, la informerò immediatamente
No, il signor Sailas non sospetta ancora di nulla
Certo, mi muoverò con discrezione ... come sempre
Qui Barton ... chiudo
 
 
 
Una volta terminata la chiamata, il mammifero misterioso appoggiò lo smart phone sulla scrivania, dopodiché rivolse un'occhiata rapida verso lo schermo del portatile, dove troneggiava il selfie di una coniglietta dal pelo marroncino e con due occhioni azzurri, mentre abbracciava una seconda coniglia dal pelo grigio e con due occhi color ametista
L'animale misterioso rimase qualche secondo in silenzio, continuando a fissare, con uno sguardo riflessivo e pensieroso, la foto e in particolar modo, il muso della prima leporide
"Signorina Julia Hopps ..." disse tra sé e sé il mammifero, picchiettando regolarmente, l'indice della zampa sul tastierino sinistro del mouse
"Cosa ci faceva VERAMENTE al lago Landlake e soprattutto, ha incontrato lei il prototipo CR-0C ?"
 
 
 
 
 
Lo studio dell’autore
 
SONO TORNATOOOOOOO !!!!!
Con un capitolo molto, ma MOLTO, lungo per farmi perdonare della mia assenza … spero apprezziate
Allora come state ? Tutto bene ? Vi siete riposati in queste BREVI (purtroppo) vacanze ?
Io sì e ho avuto modo di riordinare le idee e pensare agli sviluppi della storia … e in questo capitolo ci sono stati MOLTI colpi di scena
 
Abbiamo capito (FINALMENTE) come diavolo c’è finita la macchina di Jeremy sulla barca di Sheldon …
D’altronde, quando scappa … scappa XD
Avete scoperto chi era il “misterioso” animale che, nel precedente capitolo, aveva osservato con due occhi rossi fuoco, lo sceriffo allontanarsi a bordo della sua autovettura e infine …
Un finale … STRANO … che solleva altri dubbi
 
Il nostro Sailas, prima della bella ramanzina a Fowler, ha scoperto che la scheda SIM del telefono che è stato trovato al lago Landlake non c’è …
Ma, se vi ricordate, il capitano Bradford quando si era recato al lago e aveva aperto il retro dello smart phone, aveva visto chiaramente che la SIM card era inserita … quindi, che fine ha fatto ?
Se ci pensate bene, due possono essere le possibilità …
C’è qualcun altro che sta cercando il prototipo CR-0C, all’insaputa del nostro amico mascherato
Saranno amici o nemici ?
Lo scoprite leggendo XD
 
Come sempre, ringrazio Plando, Mr Creepy, Redferne e EnZo89 per le loro recensioni nei capitoli precedenti e per la segnalazione di eventuali errori … meno male che ci siete voi (ultimante questo fandom ha perso un po’ di gente … ma gli audaci e i coraggiosi rimangono)
Un grazie anche a coloro che stanno continuando a leggere la mia story
 
Un salutone
 
J. Conrard

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Capitolo 24
*** La Vecchia Querciola ***


Capitolo 24
La Vecchia Querciola
 

“E con questo abbiamo finito. Ora dobbiamo solo aspettare che tornino Judy e Nicholas e poi potremo cenare tutti quanti insieme. Se solo sapessi che fine hanno fatto …”
“Non ti preoccupare cara. Vedrai che saranno per strada … se non gli è successo qualcosa durante il tragitto …
Sai cosa, la chiamo immediatamente. Dopo l’esperienza avuta con Julia, non voglio correre altri rischi”
“Tesoro … ha 23 anni ! Non è più una cucciola”
“Lo so. Lo so
Ma voglio essere sicuro. Altrimenti mi riprende il nervosismo e la tachicardia”
“E poi dovrei essere io quella a non preoccuparmi …”
 
Eh già … mamma e papà erano fatti così
Genitori amorevoli, che cercavano d’insegnare a lei e ai suoi fratelli e sorelle le buone maniere, comprensivi, pazienti … degli amici su cui contare nei momenti di difficoltà
L’unico problema era che forse erano un po’ troppo protettivi e ansiosi … in verità, solo papà lo era … in una maniera ESAGERATA
E come dargli torto ?
Aveva subito uno shock con sua sorella maggiore Judy
Prima la fissazione di diventare un agente di polizia … lavoro alquanto pericoloso e MORTALE … non adatto a uno della loro specie
Poi, come se non fosse stato già abbastanza, il trasferimento della sua cucciolina nell’enorme città di Zootropolis … posto non adatto a una tenera e dolce coniglietta
Ma nonostante tutto, era sopravvissuto … appoggiando e sostenendo la sua sorellona nei momenti di difficoltà e continuando a volerle bene
La paura comunque rimaneva … il coniglio perde il pelo ma non il vizio
Mentre la mamma riusciva a controllarsi meglio
E quel piccolo siparietto ne era una chiara prova, che fece comparire sul musetto di Julia un sorriso divertito
 
“NON MI RISPONDE ! VUOI VEDERE CHE È SUCCESSO QUALCOSA ANCHE A LEI ?”
“Stu, ti prego …
È un agente di polizia … la MIGLIORE
Sa badare a sé stessa … e poi, c’è Nicholas con lei
Lo sai anche tu che sono una coppia molto affiatata”
“Lo so perfettamente, cara
Ma se fossero stati aggrediti da quella creatura mostruosa che ha attaccato quell’agente immobiliare di cui ci parlava Rafael ?”
“Stu …”
“Magari li ha catturati e ora sta pensando a come cucinarli
Se al forno o allo spiedo … oppure li preferisce al sangue e ancora vivi, mentre urlano in preda alla disperazione man mano che vedono avvicinarsi la MORTE IN MUSO !”
“Adesso stai ESAGERANDO STU !
C’è l’ha detto anche Rafael che questa faccenda del mostro non era molto chiara e che avrebbe indagato ulteriormente su quest’argomento
Quindi, per favore … non fare queste ipotesi da film HORROR”
 
Nel frattempo, il ghigno divertito scomparve dal muso di Julia che si trovava seduta su una delle tante sedie ancora vuote, poste lungo tutto il perimetro del tavolo presente in sala da pranzo, mentre i suoi genitori parlavano in cucina
 
Già … quella creatura mostruosa che le aveva salvato la vita e con la quale aveva stretto una grande amicizia … il suo amicone verde … CROC …
Chissà che aveva combinato a quel povero PROPERTY FOUNDER …
Era stato un incontro casuale, come nel caso di Rafael, oppure no ?
L’avevano visto altri animali e, soprattutto, ora dove si trovava ?
Stava già cominciando a diventare buio … avrebbe trovato ugualmente casa sua ?
Oppure si sarebbe perso, scatenando il panico e il caos nella piccola cittadina di Bunny Burrow ?
 
Erano queste le domande che tormentavano la piccola leporide
Avrebbe dovuto prendere la bicicletta e andare a cercarlo … ma purtroppo, c’era il pericolo di beccarsi una bella punizione da mamma e papà, dopo lo spavento che gli aveva fatto prendere …
Julia si morse il labbro inferiore
Era con le spalle al muro … potevo solo aspettare e SPERARE
 
“Possono essere ipotesi vere, invece ...
Io chiamo lo sceriffo Bishop …”
“Non ti azzardare a disturbare ulteriormente quel povero mammifero! Per oggi ne ha avuto abbastanza”
“Ma è una questione di vita o di morte. Non voglio che …”
 
Ad un certo punto, un rombo di una macchina, proveniente da fuori, attirò l’attenzione di tutti e tre i mammiferi presenti in casa
“Hai visto che sono arrivati sani e salvi ? Non c’era nulla di cui preoccuparsi” disse Bonnie, mentre osservava dalla finestra del cucinotto, il piccolo furgoncino blu parcheggiarsi a pochi metri dai gradini che permettevano di salire sulla veranda
“SIA RINGRAZIATO IL CIELO !” esclamò Stu, tirando un sospiro di sollievo e poggiandosi una zampa sulla parte sinistra del petto
“JULIA !
Per favore, vai ad aprire la porta a tua sorella e a Nicholas, così poi andiamo a …
Oh … abbiamo anche un ospite a sorpresa” affermò la coniglia, trattenendo una risata
La coniglietta, incuriosita dalla reazione della madre, scese lentamente dalla sedia, per poi dirigersi verso la porta d’ingresso, mentre il campanello cominciò a suonare più volte
 
“Va bene ! Sto arrivando Judy. Non c’è bisogno di comportarsi come una cucciola di quattro anni” affermò la leporide, alzando gli occhi al cielo e scuotendo lentamente la testa per il comportamento infantile di sua sorella maggiore
Una volta arrivata davanti all’entrata, Julia fece girare il pomello della porta e, una volta che l’uscio si fu aperto totalmente, la coniglietta rimase di sasso nello scoprire quale animale si stava divertendo a scampanellare
 
“SORPRESA !” esclamò una cucciola di pantera su una sedie a rotelle, aprendo le zampe come se avesse appena compiuto un numero di magia e sorridendo verso la leporide che biascicò alcune parole sconnesse
“E-e-elodie ?”
“E chi sennò ? Smettila di fare quel muso da coniglietta ottusa e abbracciami” la canzonò la piccola predatrice con un ghigno sul muso
Julia, dopo qualche secondo di ripresa celebrale, si avvinghiò attorno al collo della sua migliore amica che ricambiò la dimostrazione d’affetto
“CHE BELLA SORPRESA !
Come mai sei tornata insieme a mia sorella ? Non ti avrà mica sequestrato …” affermò la coniglietta, trattenendo una risatina
“No, niente di tutto questo
Papà ha avuto qualche piccolo contrattempo al lavoro e, siccome sarebbe arrivato tardi per l’ora di cena, ha chiesto se potevo stare da voi fino a che non arrivava … sempre se non era un disturbo”
“Tuo papà ormai dovrebbe saperlo che per noi, TU NON SEI DI ALCUN PESO. Siamo sempre felici di poter dare una zampa quando c’è ne bisogno” disse Julia, sciogliendo quell’abbraccio e rivolgendo un sorriso verso la cucciola di pantera
“È vero, ma sai … non vorremo approfittare troppo della vostra gentilezza” ammise la pantera, grattandosi la testolina
“Oh Elodie … quanti problemi vi fate tu e Victor !
Ve l’avremo ripetuto almeno cento volte: voi NON SIETE DI NESSUN FASTIDIO” esclamò una voce, proveniente da dentro casa
“Questo è vero Bonnie, ma vedi …” tentò di dire la piccola predatrice, venendo interrotta una seconda volta
“Niente ma, signorinella
Adesso entrate dentro prima che vi chiuda fuori a tutte e due” disse un leporide con una salopette blu, spuntando dall’uscio della cucina, mentre abbracciava una femmina di coniglio, indirizzando uno sguardo divertito verso le due cucciole che, dopo essersi guardate a vicenda sorridendo, entrarono in casa Hopps
 
“Sono proprio due amiche inseparabili. Non è vero, tesoro ?” chiese a bassa voce la coniglia, rivolgendosi a suo marito, osservando come Julia ed Elodie ridevano e scherzavano mentre li sorpassavano, dirigendosi verso la sala da pranzo
“Già … fra quelle due c’è una strana alchimia. Hanno lo stesso identico rapporto che c’è tra Judy e Nick” affermò Stu, annuendo lentamente, per poi rendersi conto che mancava effettivamente qualcosa … o per meglio dire QUALCUNO
“Ma che fine hanno fatto quei due ?” chiese il coniglio, liberando Bonnie dall’abbraccio, per poi dirigersi verso l’uscita di casa, dov’era in atto una scenetta piuttosto comica
 
“Nick, come hai fatto a perderle ? In casa non ne abbiamo un paio di riserva”
“Beh … scusami tanto carotina. Ma sei stata TU a dirmi di lanciartele …”
“Io ti avevo detto di PASSARMELE. Non di GETTARLE a caso”
“Infatti non le ho lanciate a caso. Era un tiro millimetrico …”
“Ma guarda te …”
“La vuoi sapere una cosa curiosa ?”
“Uhm …”
“Ho la strana sensazione di déjà vu. Mi sembra di aver già vissuto questa situazione”
“Ed è così. O forse il ricordo di un rinoceronte infuriato che voleva scuoiarti vivo, è stato così scioccante che il tuo cervello ha deciso di cancellarlo dalla tua memoria ?”
“Oh … giusto … quella FANTASTICA serata passata insieme a Mark a Rain Forest
Guarda il lato positivo … almeno non sta piovendo … AHAHAHA”
“Sei veramente una cosa incredibile”
 
Stu rimase perplesso ad osservare lo spettacolo che aveva davanti agli occhi: accovacciati sulle quattro zampe, stavano gironzolando intorno al furgoncino di famiglia, una coniglietta e una volpe intenti a ispezionare il terreno alla ricerca di qualcosa
“Papà mi ucciderà se gli dico che le abbiamo perse” piagnucolò la lepordie, continuando a esaminare la superficie sterrata e a guardare in ogni angolo possibile, mentre si trovava sul lato sinistro del veicolo
“Avanti coniglietta di poca fede !
Non facciamone una tragedia” la rassicurò la volpe, intenta a controllare il lato destro dell’automezzo
“Vedrai che riusciremo a … aspetta un momento …” affermò il canide, dando un’occhiata sotto al furgone, notando qualcosa che luccicava a pochi centimetri dalla zampa posteriore della leporide
“Credo di averle trovate. Sono proprio dietro di te !” disse Nick tutto entusiasta, facendo il giro del camioncino e dirigendosi verso le spalle della coniglietta, che si trovava vicino alla ruota anteriore sinistra
“Dietro di me ? Oh … le ho TROVATE !” esclamò tutta eccitata Judy, voltandosi e avvicinandosi all’oggetto che stava disperatamente cercando da ben 3 minuti: una chiave d’avviamento di un veicolo, con allegato alla base, la figura di una carota
Purtroppo, durante la foga del momento, la leporide non si rese conto che anche Nick si stava dirigendo a gran velocità verso il piccolo arnese di metallo, senza guardare chi aveva davanti … e la collisione fu inevitabile
BONK
Questo fu il rumore sordo che produssero le teste dei due animali, una volta che impattarono l’una contro l’altra
 
“AHIA Nick ! Ma dico … guardi dove cammini ?” esclamò stizzita la coniglietta,sedendosi per terra e massaggiandosi la parte dolorante
“Beh … non ero il solo che aveva la testa fra le nuvole” provò a dire la volpe, anche lei accomodandosi sul terreno, mentre si strofinava il cranio
“Sapevo che avevi una testa dura … ma non pensavo fino a questo punto” continuò il canide, trattenendo una risatina
“Non è divertente” disse Judy, lanciando un’occhiataccia verso il suo partner, continuando a stropicciarsi la parte dolente
“Aspetta, fammi dare un’occhiata. Adesso ci pensa il Dottor Nick” disse la volpe, allungando le zampe verso la testolina della coniglietta, cominciando a esaminarla scrupolosamente
 
Judy rimase impassibile e ferma di fronte a quel gesto compiuto dal partner di lavoro
Mentre le zampe anteriori del canide, delicate e soffici, percorrevano tutto il suo piccolo cranio, il cuore della leporide aumentava sempre più di velocità
Non era la prima volta che Nick le accarezzava la testa
Lo faceva sempre: quando la prendeva in giro, quando la ringraziava per l’interesse e l’affetto che gli mostrava nei suoi confronti o quando riusciva puntualmente, a tirarlo fuori da guai … non era una cosa nuova …
E allora come mai, in quell’OCCASIONE, si sentiva così … STRANA ?
Perché stava sudando ?
E perché si sentiva le guance rosse ?
 
“Sì, c’è un piccolo bernoccolo vicino alla base dell’orecchio destro … ma niente di cui preoccuparsi … un po’ di ghiaccio e passa subito
Io invece, credo di aver avuto un trauma cranico … sembra che abbia sbattuto la testa contro un muro di cemento”
Le parole da parte della volpe, riportarono la leporide con le zampe per terra
“S-s-sì … g-g-grazie” provò a dire Judy, deglutendo a fatica
“Dì un po’, ma hai caldo ? Sei tutta rossa in muso” affermò Nick con un sorrisetto ironico, volendo peggiorare ulteriormente la situazione imbarazzante in cui si trovava la partner
“N-n-no … p-p-p-perché m-m-me lo …”
 
“ETCHÍ”
“Oh Stu !”
“Tesoro … scusa … non è colpa mia. Non posso farci niente. È l’allergia”
La coniglietta e la volpe si voltarono di scatto, verso la direzione dello starnuto, rimanendo di sasso
A fissarli, con uno sguardo intenerito e dolce, appoggiati agli stipiti dell’entrata di casa Hopps, c’erano una coppia di conigli
“MAMMA ! … PAPÁ ! …
Da quanto tempo eravate lì ?” chiese Judy, mentre diventava ancora più rossa in muso
“Beh … da parecchio …” disse sinceramente Bonnie, rivolgendo un sorriso verso la figlia
“Abbiamo interrotto qualcosa ?” chiese Stu, squadrando i due animali che si guardarono velocemente a vicenda, per poi rispondere all’unisono
“No. Niente”
“Ah ... d’accordo” disse la coniglia, osservando rapidamente suo marito che ricambiò lo sguardo complice
 
“Bene Judy. Allora, visto che hai ritrovato le chiavi del furgoncino, perché tu e Nicholas, non andate a prendere il nonno alla casa di riposo ?
Gli avevamo promesso che, non appena saresti arrivata, avrebbe passato una serata in nostra compagnia” affermò Bonnie con un sorriso
“Beh … ecco … io … n-n-non …” provò a dire la leporide, ancora confusa e frastornata per essere stata colta dai suoi genitori in una situazione alquanto imbarazzante
“Quello che Judy sta cercando di dire è che …” tentò di dire Nick, schiarendosi la voce e cercando di nascondere il disagio dovuto a quella circostanza spiacevole, che lui stesso aveva creato cinque secondi fa
“Ci andremo subito. Non vogliamo far aspettare il nonno. Non è forse vero ?” concluse il canide, picchiettando con il gomito, la spalla della leporide che si riprese dalla trance in cui era caduta, adocchiando velocemente la volpe
“S-s-sì … ci … ci andiamo subito” disse la coniglietta, annuendo lentamente, per poi rivolgersi verso mamma e papà
“Ok. Facciamo in fretta
A-a-andiamo Nick” affermò Judy, alzandosi e dirigendosi verso il posto di guida del veicolo, ancora un pochino rossa in muso e continuando a guardare per terra, seguita a ruota dalla volpe
 
“La sai una caso caro ?”
“Dimmi tesoro”
“Hai proprio ragione. Fra quei due c’è VERAMENTE UN LEGAME SPECIALE” disse Bonnie, mentre osservava il piccolo furgoncino blu uscire velocemente dal cortile di casa Hopps, immettendosi in strada
“Che ti avevo detto ? Io non sbaglio mai” concluse il coniglio sorridendo, per poi continuare
“Quei due si completano a vicenda. Non mi sorprende che siano LA MIGLIORE coppia d’agenti di polizia di Zootropolis”
“Hai proprio ragione
Eppure … ho come la sensazione che tra nostra figlia e Nicholas … ci sia qualcosa di più … non so come spiegarlo” affermò la coniglia, con un tono pensieroso
“Certe volte, ho come l’impressione che si comportino come due innamora …” tentò di dire Bonnie, venendo interrotto da una risata da parte del marito
“AHAHAHA … Bonnie, adesso non esagerare
È vero. Tra loro due c’è un BELLISSIMO rapporto e quella scenetta di poco fa ne è una chiara dimostrazione … ma andiamo …
Avere come genero UNA VOLPE … sarebbe una cosa …” provò a dire il coniglio, gesticolando con le zampe
“Ridicola” completò la moglie con un sorriso
“E assurda” aggiunse Stu
“Già … forse hai ragione” disse Bonnie, annuendo velocemente
 
 
 
 
Nel frattempo, alla casa di riposo di Bunny Burrow ...
 
L’alloggio per animali di terza età, Vecchia Querciola, era il secondo edificio che, insieme all’ELEMENTARY SCHOOL di Bunny Burrow, si distingueva dalle altre abitazioni presenti nella Tana dei Conigli
Prima di tutto, la sua ubicazione era UNICA
Infatti il complesso si trovava situato nel bel mezzo di un'enorme radura, dove la vegetazione, lussureggiante e rigogliosa, regnava sovrana, insieme alla pace e alla tranquillità che quel luogo conferiva
Inoltre, la costruzione s'intonava benissimo con il paesaggio, grazie alla sua particolare forma di tronco d'albero che si sviluppava orizzontalmente su tutta l'area dell'ospizio
In poche parole, se un qualsiasi animale avrebbe voluto andare a trovare il suo caro nonnino alla Vecchia Querciola, una volta varcato il cancello d'entrata, si sarebbe trovato davanti questo gigantesco albero di metallo adagiato in senso orizzontale sul terreno, rimanendone affascinato
 
Difatti, la struttura della casa di riposo era un'enorme cilindro orizzontale che aveva il compito di accogliere i numerosi animali in là con gli anni ... in attesa del loro riposo eterno
Nonostante questo, l'edificio era stato progettato per far trascorrere a questi ospiti MOLTO speciali, gli ultimi anni della loro vita in modo SPENSIERATO E FELICE
A conferma di questo, l'esterno della costruzione non era stato dipinto con il solito grigio scuro o con altri colori tristi e spenti
Bensì, dato il panorama verdeggiante, era stato tinteggiato con un marrone scuro, abbellito con numerose striature verdi che davano l'illusione d'essere dei rami d'edera che percorrevano l'intera superficie della struttura, facendola assomigliare a un vecchio tronco di un albero centenario … da qui, il nome Vecchia Querciola
Dall'esterno si poteva osservare un sentiero in ghiaia che permetteva di raggiungere l'entrata dello stabile, formata da una porta a vetri scorrevoli
Quest'ultima era situata su un’enorme veranda in stile rustico, fatta interamente in legno, che si sviluppava per tutta la lunghezza della costruzione
 
Un'altra caratterista che distingueva la Vecchia Querciola dalle altre case di riposo presenti a Bunny Burrow era che, oltre al suo SINGOLARE design, organizzava dei programmi giornalieri che non erano composti dalle solite attività noiose e ripetitive che si pensa che un'animale anziano debba fare raggiunto quel periodo della sua vita come: giocare a carte tutto il giorno o stare seduto su una sedia a dondolo a sferruzzare un qualche tipo di maglione che, una volta terminato, sarebbe stato un insulto alla moda e al buon gusto
Si cercava di coinvolgere i giovincelli in vari tipi d'attività che spezzavano la monotonia e che offrivano la possibilità di provare delle emozioni ... non troppo eccessive, s'intende ...
Altrimenti, il numero degli ospiti sarebbe diminuito drasticamente a causa dei numerosi arresti cardiaci
Insomma, era il posto ideale dove un mammifero di una certa età avrebbe voluto passare i suoi ultimi anni di vita
 
Il sole stava quasi tramontando e, con la precisione di un orologio svizzero, quasi tutti gli anziani erano rientrati dentro l'edificio, pronti per aver servita la cena
Soltanto tre mammiferi si trovavo sulla veranda in legno, mentre si godevano il paesaggio circostante e la tranquillità che regnava in quel momento
 
"YEAWN !
Ehi Jasper, cosa facciamo ? Jasper ? Oh, mi hai sentito ?"
"RONF .... CAUGH ... RONF... eh ?"
"Dico, mi hai sentito ? Che cosa facciamo ?"
"Eh ? Che cosa hai detto ? E tu chi sei ?"
"Oh … andiamo vecchio montone rincitrullito, ci conosciamo da una vita !
Sono Otto Hopps"
"Chi ?"
"Otto Hoops"
"Chi ????"
"OTTO HOOPS !"
"È non urli ... ma dico ...
Ci sento e ragiono ancora giovanotto ..."
"Certo ...
Secondo me vuoi sentire solo quello che ti fa comodo"
"Ah ... ecco dov’erano finiti i miei occhiali ...
Oh ... ciao Otto !
Quando sei arrivato ? La sai l'ultima ?
Prima c'era un animale che si chiamava proprio come te ma, non avendo gli occhiali, non ho visto bene chi era ... un tipo sgorbutico ..."
"Dici sul serio ?"
 
Era questo il piccolo siparietto comico che si stava verificando sulla balconata della casa di riposo, dove i protagonisti erano: un montone con un gigantesco paio di occhiali, seduto su una carrozzina e accanto a lui, accomodato su una vecchia poltrona verde, c'era un coniglio dal pelo grigio, munito anche lui di un paio d’occhiali da vista neri, mentre scuoteva lentamente la testa
 
"Lasciamo perdere ...
Allora cosa facciamo ?" chiese il coniglio, rivolgendosi all'ovino che, dopo un paio di secondi, chiese
“Che cosa hai detto ?”
Il mammifero dalle lunghe orecchie espirò profondamente
“COSA – FACCIAMO ?” ripeté il mammifero, alzando la voce e scandendo bene le parole
Gli sembrava di parlare a un cucciolo di due anni
Il montone, dopo qualche secondo di silenzio, aprì lentamente la bocca, come se avesse trovato la soluzione a un dilemma di vitale importanza, per poi aggiungere
"Non lo so Otto. Tu cosa vuoi fare ?"
"Ah ... non è ho idea ..."
"TRRRRRRRRRROVATO !
Che ne dite d'andare a farci una bella partitina a BINGO ? Uhm ?
C'è sempre un po' di vita, un po' di movimento ... d'accordo ?"
"Ah ... piantala Abraham !
È quasi ora di cena e poi, durante quelle partite, c'è sempre un mortorio ..." affermò Otto, squadrando il terzo animale che aveva parlato e che si trovava seduto dopo Jasper, su una sedia a dondolo: un vecchio maiale
"Beh ... tanto prima o poi ci arriveremo al mortorio ... AHAHAHA" disse il suino, cominciando a sghignazzare, per poi aggiungere
"L'avete capita ?"
"Spiritoso ..." disse Otto, riducendo gli occhi a due fessure e guardando, con uno sguardo poco amichevole il maiale
 
"Che cosa ha detto Abe?" domandò il montone, guardando prima il mammifero rosa e poi Otto, con un’occhiata interrogativa
"Lascia perdere Jasper ... è meglio" disse il coniglio, scuotendo la testa, per poi chiedere nuovamente
"Allora … cosa facciamo ?"
Prima che uno dei due mammiferi potesse dire qualcosa, dalla porta d'ingresso dell’ospizio si sentì qualcuno canticchiare una canzone
 
 
 
TARARA PUMBIDE
TARARA PUMBIDE
TA-RA-RA-RRARA TA-RA-RA-RRARA
TARARA PUMBIDE
TARARA PUMBIDE
 
 
 
Tutti e tre gli animali … a dire il vero solo due … alzarono gli occhi al cielo
Passare una giornata tranquilla senza di lui era chiedere troppo
Infatti, dall'ingresso dell'ostello fece la sua comparsa un lupo artico, con in testa un basco francese nero
 
"TARARA PUMBIDE
TARARA PUMBIDE
TARA ... WOUAH ..." disse il canide, incespicando sul grande zerbino d'entrata
Per fortuna che aveva il suo caro e fedele bastone da passeggio che gli impedì di fare un volo
 
"EHEHE ... maledetta trappola pelosa mortale ... ci hai provato ... mais con le vieux George Hautecourt non si scherza" affermò il canide, indicando il tappeto, per poi rivolgere lo sguardo verso i tre animali presenti sulla veranda
"Bonsoir ... Bonsoir ... mes amis" continuò il predatore, dirigendosi verso la sedia in legno libera, posizionata vicino al coniglio e facendo roteare il suo basco in una zampa, per poi lanciarlo sulla balconata
Il cappello planò lungo tutta la veranda atterrando, infine, sulla testa di Otto ... un tiro perfetto
"Ciao George ... è sempre un piacere rivederti" affermò Abraham, rivolgendo un sorriso verso il nuovo arrivato
"Bonsoir ... Bonsoir ... Abe
Je suis désolé pour le retard, ma ho avuto qualche piccolo problema con l'apparecchio adibito alla mastication" cominciò il canide, raggiungendo la sedia e cercando d’accomodarsi ... senza però riuscirci
Infatti le sue zampe posteriori non volevano saperne di piegarsi ad angolo retto per permettergli di sedersi sulla seggiola
 
"Fammi indovinare, non ti ricordavi dove l'avevi messa ?" chiese ironico Otto, togliendosi dalla testa il basco, per poi riconsegnarlo al legittimo proprietario
"No, niente di tutto questo ... c’est une longue historie" affermò il lupo artico, posizionando il manico del suo bastone dietro alle ginocchia per poi tirarlo con forza ... praticamente, si auto-sgambettò per adagiarsi pesantemente sulla seggiola
"Ah ... je ne suis pas plus agile come quando j’avais ottant'anni ... EHEHE" disse il canide trattenendo una risatina
"Donc ... prima de mon arrivée, stavate facendo o parlando di qualcosa o qualcuno d'interessante ?"
"Che cosa ha detto ?" chiese il montone, punzecchiando la spalla di Otto
"Ho detto se stavate facendo quelque chose d'INTERESSANTE" ripetè il lupo, scandendo bene le parole
"Vuoi una crema ABBRONZANTE?
Ma il sole è già tramontato da un pezzo George" rispose il montone con uno sguardo perplesso
"No. Ho detto quelque chose d'INTERESSANTE"
"A cosa ti serve un IDRANTE ?"
"No. Quelque chose d'INTERESSANTEEEEE"
"Un disco VOLANTE ?! Dove ?"
 
Intanto, gli altri due animali si stavano godendo quel piccolo momento d'ilarità ... per la verità, soltanto il vecchio maiale stava ridendo a crepa cotenna, mentre il coniglio, che si trovava in mezzo ai due mammiferi, alzò gli occhi al cielo, espirando profondamente
"No disco volante. Ho detto ..." provò a dire il lupo artico, venendo interrotto da Otto che, con un gesto fulmineo della zampa, gli chiuse le fauci
"Non dargli retta Jasper. Il vecchio George sta farneticando, mi sa che ha invertito le pastiglie" affermò il coniglio, rivolgendo un sorriso verso il montone che, dopo qualche secondo, annuì lentamente
Nel frattempo, il canide riuscì a liberarsi dalla presa d'acciaio del piccolo mammifero con le lunghe orecchie
"Ma dico Otto ... sei impazzito ?!
Stai tentando d'uccidermi ?! Io ti faccio causa" disse il lupo, con un tono minaccioso
"Ma non farmi ridere George
Già il vecchio Jasper non ci sente da vicino e quando gli parli, devi fare lo spelling alla velocità di un bradipo … figuriamoci da lontano" affermò il coniglio, squadrando il canide
"Eh sì ... ormai tutta quella lana gli avrà ovattato le orecchie
E poi George, sono passati tanti anni, non penso che tu ti ricorda come si cita in giudizio un altro animale per comportamenti o atti dolosi nei tuoi confronti ... anche se sei stato avvocato" aggiunse il maiale, trattenendo una risatina
 
"Che cosa ha detto Abe ?" domandò Jasper, punzecchiando il gomito di Otto che alzò nuovamente gli occhi al cielo
"Ohè ... vecchia pancetta ambulante ... comment oses-tu ?
Sappi che questo lupo artico è stato le plus grand avocat de tous les temps
Ho affrontato casi di una difficoltà estrema, come quella volta che ..." tentò di dire il predatore, venendo stoppato una seconda volta dal coniglio
"George ... non stiamo mettendo in dubbio le tue capacità giuridiche e professionali, ma stasera non siamo in vena di ascoltare un’altra storia riguardante la tua carriera lavorativa che hai avuto da giovane" affermò il mammifero dal pelo grigio, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il canide che si zittì di colpo, offeso nell'orgoglio
 
Calò un minuto di silenzio, dove la pace e la tranquillità ritornarono a dominare il paesaggio
Nessun rumore, nessun disturbo ... niente di niente ... solo calma
Era tutto così ... così … noioso
Estremamente noioso e il sospiro da parte di tutti e quattro i mammiferi in contemporanea, ne fu una chiara prova
"Allora ... cosa facciamo ?" chiese ancora Otto, rivolgendosi al montone
“Che hai detto ?”
Il coniglio si tirò una pacca sulla fronte, per poi ripetere lentamente
“COSA – FACCIAMO ?”
"Ahhhhhhh … non lo so. Tu cosa vuoi fare ?"
"Senti Jasper …
Io dico che cosa facciamo e allora tu mi dici, tu cosa vuoi fare e allora io dico che cosa facciamo e tu mi dici, tu cosa vuoi fare ?
Che cosa facciamo, che cosa vuoi fare, facciamo qualcosa" esclamò esasperato il vecchio coniglio
"Che cosa hai detto ?"
"Oh ... per la miseria" affermò sconsolato il vecchio mammifero dalle lunghe orecchie, stropicciandosi gli occhi dalla disperazione
 
"Io forse avrei un'idea" disse il maiale, alzandosi pesantemente dalla sedia a dondolo e dirigendosi, accompagnato dal suo fidato bastone, verso un vecchio mobiletto, che si trovava collocato nello spazio presente tra la poltrona verde dov’era seduto Otto e la sedia occupata da George
"Vediamo se c'è qualcosa d'interessante alla radio" continuò Abe raggiungendo l'oggetto in questione: una vecchia radio anni 50, cominciando a girare alcune manopole
L’apparecchio radiofonico fece un po' di bizze, ma poi finalmente, riuscì a trasmettere una vecchia canzone degli anni 90' che fece piombare nei ricordi il vecchio suino
 
 
 
(Colonna sonora, fino a che Otto non atterra, poi leggendo capirete: Only You dei Platters)
 
 
Quando la musichetta iniziale venne captata dalle orecchie del coniglio, quest'ultimo non poté far a meno di sbuffare sonoramente
Se non l’ascoltava per un giorno intero, si sentiva morire quella pancetta raggrinzita
Già era costretto ad ascoltarla ogni santo giorno, da quando si alzava fino a che andava a letto
Adesso doveva anche sorbirsela in quel momento ?
Ma perché come compagno di stanza gli era capitato un animale che manifestava un comportamento ossessivo verso un vecchio brano musicale ?
Lo sapeva perfettamente che lui detestava QUEL pezzo
A volte si chiedeva se lo faceva apposta per farlo arrabbiare oppure no
 
Così, mentre il maiale teneva gli occhi chiusi, dondolandosi a destra e a sinistra tenendo il tempo, il coniglio allungò una zampa verso l'apparecchio tentando di spegnerlo
Il suo tentativo però, venne stroncato sul nascere da una sonora bastonata che il suino gli mollò sulla zampa
"Anche se ho gli occhi chiusi e le orecchie non funzionano più come un tempo, il mio olfatto non sbaglia mai" disse Abe, aprendo l'occhio destro e rivolgendo uno sguardo divertito verso il coniglio, che nel frattempo si stava massaggiando il dorso della zampa colpita
"L'odore della tua acqua di colonia lo sento lontano un miglio" concluse il suino, trattenendo una risatina e tornando a ciondolarsi, seguendo il tempo della canzone
 
Nel frattempo, il lupo artico stava trattenendo a stento le risa, cosa che non passò inosservata al vecchio coniglio che gli lanciò uno sguardo assassino
"Non c'è niente da ridere George"
"Oh ... au contraire, mon ami
Tu le sais parfaitement che quando c'è QUESTA chanson, NIENTE E NESSUNO deve disturbare il caro vecchio Abe, mentre ricorda i bei tempi passati insieme alla sua cara e defunta Mona" concluse il canide con un tono triste, adocchiando velocemente il maiale
Di fronte a quelle parole, Otto non poté far a meno di abbassare lo sguardo, rimanendo in silenzio per un paio di minuti
"Già ... hai ragione
È l'unico ricordo che gli ... ci rimane di lei
Sempre così gentile nei nostri confronti
Abbiamo passato dei bei momenti quando Mona e Abe, insieme al piccolo Homer, ci invitavano a casa loro a prendere qualcosa o a passare una serata insieme
Poi la vecchiaia è avanzata ... e ora eccoci qui" concluse Otto aprendo le zampe, come a voler mostrare dov'erano finiti lui e i suoi compari … in una casa di riposo
"Beh ... almeno abbiamo passato dei bei momenti insieme
Ti ricordi quando Abe ti costringeva a danser con lui, ogni volta che trasmettevano questo brano ?" chiese George, trattenendo una risata, per poi aggiungere
“E Mona e Claire si mettevano a ridere a crepa pelliccia ?”
"Altroché se me lo ricordo ! Ecco perché lo odio !
Ogni santa volta mi obbligava a ..." il coniglio non riuscì a finire la frase che venne sollevato di peso dalla poltrona, ritrovandosi così avvinghiato fra le zampe del suino che scherzosamente, l'aveva scelto come suo compagno di ballo
"NO ABE !
TE L'AVRÒ DETTO UN MILIONE DI VOLTE !
C'HO L'ARTROSI !" esclamò Otto, mentre veniva dondolato lentamente a destra e a sinistra, abbracciato al maiale ... una situazione piuttosto imbarazzante
 
Ma Abe sembrò non curarsi dell'affermazione del coniglio, continuando il loro balletto improvvisato
"Oh ... avanti vecchio frignone
È da tanto tempo che non lo facevamo" affermò il suino, trattenendo una risata, per poi aggiungere
"Preparati per la giravolta"
"Che ? Cosa ?" chiese Otto confuso, prima di ritrovarsi a girare come una trottola sulla veranda in legno, mentre Abe continuava a farlo roteare come la centrifuga di una lavatrice, tenendolo per una zampa
Purtroppo, data l'età e i riflessi che non erano più come quelli di una volta, il maiale perse la presa del vecchio mammifero con le lunghe orecchie che continuò a girare come un giocattolo impazzito sulla balconata, mentre continuava a urlare
"ABE !
FA QUALCOSAAAAA !!!
PRIMA CHE ..."
Il coniglio non riuscì a terminare la frase che incespicò su un'asse sporgente della veranda
 
Intontito e disorientato, Otto barcollò indietro fino a centrare l'enorme vaso da decorazione che si trovava appoggiato vicino a uno dei due pilastri in legno posti all’inizio della piccola scalinata formata da quattro gradini, che permetteva di raggiungere il sentiero in ghiaia
Il vecchio mammifero si ritrovò così, con il didietro incastrato dentro alla bocca del contenitore di terra cotta e con le zampe posteriori all'aria
Una situazione veramente scomoda ...
 
"Oh ... per tutte le dentiere !
Otto, va tutto bene ?" chiese preoccupato il suino
"Non lo so ...
Tu come pensi che vada ?" domandò ironicamente il coniglio, mentre tentava di liberarsi ... ma senza riuscita
Nel frattempo, il lupo artico era scoppiato a ridere a crepa pelliccia
"AHAHAH ... juste comme au bon vieux temps" disse fra una risata e l'altra George, mentre Abe era accorso in aiuto di Otto
"Ma perché vi siete abbracciati come due innamorati e avete cominciato a dondolarvi a destra e a sinistra ?
Sembravate un duo di liceali dopo che si sono scolati 15 bottiglie di whisky la notte prima degli esami, per la disperazione e l’ansia da studio
Dovreste vergognarvi ... alla vostra età" affermò Jasper, scuotendo lentamente la testa
"E perché Otto si è lanciato in quel vaso ? Che voleva ? Piantarsi per crescere un po’ ?" concluse il montone, indicando il coniglio, mentre quest’ultimo tentava di essere stappato dalla bocca del vaso dal suino
"AHAHAH ... e il bello è che Jasper n’a RIEN compris ... AHAHAHA " continuò il canide, ridendo di gusto e combattendo per non far uscire la dentiera
 
"Allora ? Qualcuno può spiegarmi cos'è successo ?
Sono un po' sordo, ma ho ancora le rotelle che girano nel verso giusto" disse l'ovino, rivolgendo uno sguardo verso il lupo che, non appena riuscì a calmarsi, provò a dire
"Non ti preoccupare, mon ami. È stata tutta colpa della CANZONE"
"Come ? Vuoi imparare a suonare un TROMBONE ?"
"No ! C’était la CANZONE"
"Ti è venuto un GROPPONE ? Perché sei triste ?"
"No ! CANZONE"
"Vuoi che ti tiri un CEFFONE ? Non so a cosa ti possa servire … ma, d'accordo " affermò Jasper, allungando la zampa, pronto a tirare un cartone sul muso del canide ... che fortunatamente non arrivò
"Scusate se vi disturbo ... ma invece di stare lì a parlottare come due idioti ... PERCHÉ NON DATE UNA ZAMPA AD ABE ?" esclamò esasperato il coniglio, mentre il vecchio suino continuava a strattonarlo per un arto
"Che cosa ha detto ?" domandò confuso il montone guardando con uno sguardo perplesso Otto, mentre George ricominciò a ridere
"TIRATEMI FUORI DI QUIIIIIIII !" urlò il coniglio in preda alla rabbia, cominciando a dimenarsi
"Smettila di frignare come un cucciolo di due anni ... non migliori la situazione" affermò Abe, mentre cercava di liberare il mammifero dalle lunghe orecchie, usando il bastone come un piede di porco
"Senti chi parla ...
Se non ricordo male, È PER COLPA TUA CHE MI RITROVO IN QUESTA SITUAZIONE" rispose Otto, lanciando uno sguardo omicida verso il suino
 
"Niente da fare. Sei proprio bello che incastrato" disse il maiale, togliendo il bastone che aveva posizionato nello spazio presente tra il didietro del coniglio e il bordo della bocca del vaso, tentando di far leva
Poi, senza dir nulla, il suino zampettò a passo spedito, verso l'entrata della casa di riposo
"ABE ! ABE !
DOVE STAI ANDANDO ?
NON PUOI LASCIARMI QUI !" sbraitò il mammifero dalla pelliccia grigia, in preda al panico
"Non ti preoccupare Otto ... vado a chiamare l'infermiere
Tu non muoverti" affermò il maiale, varcando l'entrata dell'ostello, composta da due vetrate scorrevoli e scomparendo oltre le porte a vetri
"ABE ! ABE !
ASPETTA ! NON ANDARE A CHIAMARE NESSUNO !
NON VOGLIO DIVENTARE LO ZIMBELLO DELLA BARACCA
AAAAABE ..." urlò Otto, senza però essere ascoltato
 
Calò un minuto di silenzio, rotto solo dal rumore della radio anni 50 che era rimasta ancora accesa
 
 
 
È questo era il famoso pezzo dei THE PLATTERS, con la loto favolosa ONLY YOU
Un brano che fa girare ancora la testa ai più nostalgici
Siete su Radio Carrot One, dove i successi degli anni 80 - 90 – 2000, non muoiono mai
 
 
 
"Già ... il a raison
Fa girare la testa talmente tanto che, se non stai attento, ti ritrovi incastrato dentro a un vaso ... AHAHAHA" riprese a ridere George
"Tu sta zitto VECCHIO LUPO DELLA MALORA !" urlò Otto, rivolgendo uno sguardo poco amichevole verso il canide
 
"Ma dov'è andato Abe ?" chiese Jasper, rivolgendosi al lupo ... ancora non aveva capito quello che stava succedendo
"È andato ad appeler l'INFERMIERE" affermò George, una volta finito di sghignazzare
"Eh? È andato a chiamare il BERSAGLIERE ?
Ma il vecchio Monthy se n'è andato da due mesi ormai …" affermò sinceramente confuso il montone
"No ! Che c'entra il vecchio Montgomery ?
Pace all'anima sua ...
IN - FER - MIE -RE" disse George, cadenzando bene le parole
Prima che Jasper potesse dire qualsiasi cosa che non si avvicinava minimamente a quello che aveva detto il lupo, un urlo talmente forte fece sobbalzare il povero canide sulla sedia
"INVECE DI PARLARE … AIUTATEMI VOI DUE !" sbraitò Otto, mentre cercava invano, di auto-liberarsi dalla bocca del vaso ...
"Oh ... ma dico ... sei impazzito ? Prima tenti di soffocarmi e adesso questo …
Mi vuoi forse far venire une crise cardiaque ?!" chiese George, appoggiandosi una zampa sul cuore
"Ah ... magari ci rimanessi secco" affermò il coniglio, socchiudendo gli occhi
Prima che George potesse rispondere in maniera poco consona per un animale della sua età, ci pensò Jasper a calmare i bollenti spiriti dei due mammiferi, ponendo una sola domanda
"Che cosa avete detto ?"
Otto e Abe, guardarono il vecchio montone per un paio di secondi, per poi espirare profondamente
 
 
 
 
Intanto, a bordo del furgoncino …
 
“Non mi sono mai sentita così in imbarazzo in vita mia. È tutta colpa TUA”
“Colpa mia ?! È questa la gratitudine che mi merito per essermi preoccupato per il tuo stato di salute ?”
“TACI … prima che …”
“Prima che … cosa ?
La colpa è solo TUA. Se fossi stata ferma al tuo posto, io avrei preso le chiavi e non sarebbe successo nulla”
“Colpa mia ?! Se ricordo bene, è stata una certa volpe di nome Nicholas Piberius Wilde a lanciarmi le chiavi del furgone senza nessun preavviso. Lo conosci per caso ?”
“Certo che sì !
E posso dirti che è veramente una volpe con una personalità FANTASTICA e con un sorriso smagliante”
“Sei veramente una cosa incredibile …” concluse Judy, scuotendo lentamente la testa e tornando a concentrarsi sulla guida, mentre la volpe si stiracchiò sul sedile del passeggero con stampato in muso, un ghigno divertito
 
Era da almeno 10 minuti che stavano parlando di quel piccolo … episodio … che si era verificato a casa Hopps
Infatti, una volta varcata l’uscita della proprietà, la coniglietta non aveva pronunciato una sola parola
Era troppo impegnata a cercare di far sparire l’imbarazzo e il rossore che la stavano continuando a tormentare … sia esteriormente che interiormente
Quando pensava di aver ripreso il controllo di sé, l’immagine dei suoi genitori si presentava nuovamente davanti alla sua mente, facendola ripiombare nella situazione di disagio da cui stava cercando disperatamente di uscire
 
Che cosa avevano pensato mamma e papà in quel momento?
Pensavano che lei e Nick, fossero …
No … no no no no … sarebbe stata una cosa … INNATURALE … e poi lei, non pensava ancora a quelle cose …
Ma allora, come mai il suo cuore riprendeva a battere più velocemente ogni volta che ripensava a quella scena ?
Quella scena in cui Nick le accarezzava la testolina …
Forse perché aveva percepito in quel gesto, compiuto dal partner, qualcosa di … DIVERSO …
Non era come le altre volte
Non riusciva neanche lei a spiegarlo … ma sentiva nel suo profondo, che qualcosa … qualcosa … stava cambiando nel loro rapporto … o forse era solo l’ennesimo inganno che il suo cuore le stava giocando ?
 
“Carotina … volevo solo avvisarti che fra 150 metri c’è uno STOP
Io vorrei vivere ancora per un po’
Quindi, se non è un disturbo per te, ti dispiacerebbe … FRENARE ?”
Judy venne riportata con le zampe per terra dal gridolino della volpe che stava indicando l’avvicinarsi di un incrocio abbastanza trafficato, mentre sul suo muso si era dipinto uno sguardo terrorizzato
La leporide, rendendosi conto della situazione e senza farsi prendere dal panico, cominciò a rallentare gradualmente, finché il veicolo non si fermò dolcemente prima della linea d’arresto
“Oh …” affermò sorpreso Nick, cercando di calmarsi … senza darlo troppo a vedere
“Che c’è ? Non dirmi che avevi … paura ? Avevi forse dei dubbi sulle mie doti di guida ?” chiese Judy, alzando un sopracciglio e sogghignando
“Assolutamente no
Ma sai, certe volte mi ritorna in mente il mio primo giorno di servizio con te, quando ti venne in mente la bella idea di frenare di colpo, facendo attaccare il mio succulento ghiacciolo sul mio delicato occhio
Non sai il dolore che ho provato togliendomelo … e tutto quello solo per una battuta riferita alla guida di voi conigli” affermò la volpe scuotendo lentamente la testa, per poi continuare
“E ti dirò di più, a casa ho conservato quei bellissimi e sofficissimi peli della mia pelliccia che erano rimasti attaccati al mio gelato
Li ho messi in una bustina e li ho incorniciati, appendendoli al muro … dovresti vedere che meraviglia
Con la scritta … LA MIA PARTNER DI LAVORO È UNA CONIGLIETTA OTTUSA E PERMALOSA, OLTRE CHE UN PERICOLO ALLA GUIDA” concluse il canide, trattenendo una risata, mentre osservava la coniglietta alzare gli occhi al cielo, per poi aggiungere
“Allora … dove si va ?”
La leporide non disse nulla, si limitò a far ripartire il furgoncino, inserendosi nella rotonda, per poi svoltare a destra dell’incrocio, immettendosi subito dopo, in una stradina sterrata che, secondo il cartello informativo, li avrebbe portati alla casa di riposo Vecchia Querciola
 
Nell’abitacolo calò di nuovo il silenzio, finché Judy non parlò
“Comunque … grazie per prima”
Nick si voltò velocemente verso la sua partner, rimanendo sorpreso per qualche secondo, per poi affermare
“Oh … beh … ci tengo alla mia pelliccia
E poi, se si venisse a sapere che il MIGLIOR AGENTE DI POLIZIA di tutta Zootropolis, non rispetta la segnaletica stradale …”
“Non mi riferivo a quello, volpe ottusa” disse la coniglietta, alzando gli occhi al cielo
Il canide, dopo un minuto di elaborazione, aprì lentamente la bocca
“Ah … per quella cosa …
Mah … non c’è di che carotina
Quando vuoi, il TUO fidato Nick è sempre pronto a tirarti fuori da situazioni alquanto imbarazzanti
Certe volte, mi chiedo come faresti senza di me” concluse la volpe, rivolgendo un sorriso verso la partner
 
 
 
Già … come farei senza di te ?
Quando sono arrivata a Zootropolis, sei stato il primo animale che mi ha sbattuto in muso la verità, convincendomi che non sarei mai riuscita a diventare un VERO agente di polizia … ma non avevi fatto i conti con la mia tenacia e perseveranza … è questo ti è costato caro …
Sei stato il primo della tua specie ad essere stato ingannato da una tenera e dolce coniglietta … e questo non ti è andato giù
Così hai cercato di farmi rallentare nelle indagini
Ancora oggi ho gli incubi, se ripenso a quanto tempo abbiamo sprecato alla motorizzazione … insieme a Flash
Ma poi, qualcosa è cambiato …
Quando siamo stati aggrediti dal signor Manchas, ho intravisto un animale diverso
Quando mi hai difesa di fronte a Bogo che voleva licenziarmi, qualcosa si è acceso nei tuoi occhi …
Sulla funivia ti sei aperto, raccontandomi della tua difficile infanzia e ti sei FIDATO, per la prima volta in vita tua, di un animale che conoscevi da poco
E al museo di storia naturale, hai dimostrato di avermi a cuore … proteggendomi
Perché sì, mio caro Nick … sono stato il primo mammifero, una preda per giunta, a prenderti sotto la sua ala e a dimostrarti quello che nessun altro animale ti ha mostrato nei tuoi confronti … AMICIZIA, QUELLA VERA E AFFETTO
Sarei persa senza di te …
 
 
 
Questi pensieri risuonarono silenziosi nella mente di Judy, che non poté far a meno di sorridere
In fondo, quella era la verità … LA SEMPLICE E PURA VERITÁ
“Terra chiama carotina … Terra chiama carotina … rispondi … passo
OCCHIO ALLA STRADA !”
Il secondo urletto di Nick, riportò la leporide con le zampe per terra e soprattutto, con gli occhi sul percorso … dal quale stava pericolosamente uscendo fuori pista
“Va tutto bene ?
Con questi tuoi continui momenti di assenza, mi costringi a prendere la patente che non ho mai preso
Almeno non rischio per la mia incolumità” affermò la volpe, rivolgendo uno sguardo severo verso la partner
“No … no … tutto a posto
Stavo solo pensando a …” la coniglietta si stoppò un momento, mentre il furgoncino aveva superato un enorme cancello in ferro battuto, con a fianco un’insegna bianca recitante la scritta
 
 
 
BENVENUTI ALLA CASA DI RIPOSO VECCHIA QUERCIOLA
 
 
 
Non poteva dirgli certo la verità. Doveva inventarsi una scusa … e alla svelta
Così, mentre il veicolo prendeva posto nel parcheggio della struttura, Judy rispose
“Stavo pensando a nonno Otto. Chissà come sta …”
“Aspetta un momento … intendi dire quel coniglio che ha adottato quel pazzo di Sheldon ?” chiese confuso il canide
“Esattamente !
Vedrai, ti piacerà. È un animale veramente simpatico. Non vedo l’ora di poterlo riabbracciare” aggiunse Judy con un sorriso, spegnendo il furgone
“Ed eccoci arrivati
Benvenuto all’alloggio per anziani Vecchia Querciola” concluse la leporide con entusiasmo
“Ti ringrazio carotina … ma avevo già letto il cartello all’entrata” affermò Nick, voltandosi a guardare il paesaggio circostante fuori dal finestrino, per poi aggiungere
“Ho una domanda … tuo nonno è un coniglio dal pelo grigio e con un grande paio di occhiali neri ?” chiese il canide, voltandosi verso la partner
“Ehm … sì perché me lo chiedi ?” domandò dubbiosa Judy
La volpe indicò semplicemente con una zampa, la veranda della casa di riposo, mentre sul suo muso e su quello della coniglietta, si andava a dipingere un sguardo perplesso per via dello spettacolino che si stava verificando
 
Due mammiferi, e precisamente un cervo e un tasso del miele, entrambi vestiti con un'uniforme bianca, erano impegnati a strattonare un vecchio coniglio per le zampe anteriori, tentando di liberare il didietro dell'animale dalla morsa di un enorme vaso di terracotta
Il tutto era osservato da un modesto numero di mammiferi anziani che bisbigliavano e ridacchiavano a bassa voce
 
Judy, dopo un primo momento di sorpresa, sbatté velocemente due o tre volte le palpebre, mentre spalancava pian piano gli occhi
Quello era suo nonno ?!
Come cavolo aveva fatto a incastrarsi in un vaso ?
Qualcuno l'aveva spinto ? O forse era inciampato ?
Si era fatto male ? O peggio, si era rotto qualcosa ...
Oppure, situazione più plausibile, stava cominciando a perdere qualche colpo ?
Dopotutto, aveva i suoi anni ...
 
"Ehm ... cosa vogliamo fa ..." provò a dire la volpe, rompendo quel silenzio imbarazzante che si era creato, voltandosi verso la partner che nel frattempo aveva aperto la portiera del furgoncino, dirigendosi a gran velocità verso la veranda in legno, lasciando da solo Nick in macchina
"Oh ... beh ... io rimango qui
Ti ricordi che cosa è successo un mese fa con quella vecchietta di pangolino che è la proprietaria del … chiamiamolo appartamento … in cui abiti vero ? È stata un’esperienza che preferirei evitare
Con gli animali anziani non ci so proprio fare
Per te è un problema ?" chiese il canide, abbassando il finestrino del veicolo e rivolgendosi verso la leporide che stava percorrendo il lungo sentiero in ghiaia, senza degnarlo di una risposta
“Suppongo sia un no” affermò la volpe, sorridendo e sprofondando nel sedile del passeggero
 
 
 
 
Intanto, sulla veranda …
 
"Calmati Otto !
Così non riusciamo a toglierlo"
"Mi tranquillizzerò solo quando quei vecchi uccellacci del malaugurio se ne saranno andati
Non avete niente di meglio da fare, tutti quanti voi ?"
"Ok gente ... circolare
Non c'è nulla da vedere" disse il tasso del miele, lasciando l'arto del coniglio, voltandosi e rivolgendosi al gruppetto di mammiferi anziani, invitandoli con un gesto delle zampe, a rientrare dentro la casa di riposo
Peccato che ... i giovani spettatori ... non avessero alcuna intenzione d'abbandonare la balconata, dove si stava verificando quel piccolo sketch
Anzi, ignorarono completamente l'invito del mellivoro
 
"Ma come diavolo ci sei finito qua dentro Otto ?" chiese il cervo, intento a strattonare il coniglio per l’altro arto, mentre con la zampa posteriore teneva fermo il vaso
"Già ... sarei curioso di saperlo anch'io" aggiunse il tasso, voltandosi verso la direzione del coniglio, che tentò d'articolare qualche parola
"Oh ...ecco ... sono ... scivolato ... suuuu .... llo ... zerbino ... da solo ... mentre rientravo dentro" affermò il mammifero dalle lunghe orecchie, sorridendo nervosamente e sperando che i due infermieri si bevessero quella piccola storiella che aveva inventato sul momento
Non poteva di certo raccontargli la verità
Già era situazione piuttosto imbarazzante, se poi avesse raccontato come si erano svolti veramente i fatti ...
Tutti gli inquilini dell'alloggio per anziani lo avrebbero preso in giro fino alla sua morte
 
"Ah ... adesso capisco tutto" affermò il cervide, sorridendo e annuendo lentamente
"Non ti preoccupare. Sono cose che succedono
L'importante è che non ti sia fatto male
Forza Frank !
Vediamo se riusciamo a tirarlo fuori di qui
Io tengo il vaso per i manici tirandolo verso destra, mentre tu afferri il caro vecchio Otto per entrambe le zampe e lo tiri dalla parte opposta" concluse il cervo, rivolgendosi verso il suo collega, per poi afferrare saldamente le impugnature di terracotta del contenitore
“D’accordo, Francis” affermò il tasso, afferrando gli arti anteriori del coniglio, pronto a strattonare il mammifero anziano
Nel frattempo, Otto tirò un sospiro di sollievo, mentre sul suo muso si andava a formare un sorriso
Per fortuna se l'erano bevuta ... o almeno, questo era quello che lui credeva
 
"Io non ricordo nulla di tutto questo ...
Abe ti ha sollevato dalla sedia, PRENDENDOTI TRA LE ZAMPE
Poi avete cominciato a ondeggiare a destra e a sinistra come due liceali al ballo di fine anno, e infine Abraham ti ha fatto fare una giravolta talmente forte, che hai cominciato a roteare fuori controllo sulla veranda, atterrando alla fine, dentro al vaso
Sono quasi sordo, ma ci vedo ancora bene"
Sulla veranda in legno calò un silenzio di tomba
Nessuno osò proferire parola
Tutti i presenti guardarono con uno sguardo stupito l'animale che aveva parlato, incluso Otto, che lanciò un'occhiata assassina verso il mammifero che, in un secondo momento, avrebbe subito la sua ira funesta
Il primo a rompere quel mutismo fu il cervo che, dopo qualche secondo di riavvio celebrale, provò a mettere in fila due parole di senso compiuto
"Jasper ... ma che stai ..." provò a dire il cervide osservando rapidamente prima il coniglio e poi il suino, che era seduto vicino a un montone su una sedia a rotelle e con un grosso paio di occhiali
"Uhm ... situazione piuttosto ... imbarazzante ..." sbiascicò il maiale, grattandosi la testa, mentre cominciava a diventare rosso in muso
 
Il silenzio regnò di nuovo sovrano, fino a quando, da dietro le retrovie del gruppo di mammiferi anziani, qualcuno non iniziò a ridere seguito subito dopo, dal resto degli altri animali
Nel frattempo Otto si passò una zampa sul muso, mentre l'imbarazzo e la rabbia crescevano in lui
 
Ma perché quel maledetto ovino lanoso, combinava solo guai quando apriva la bocca per parlare ?
E perché mai quel vecchio suino, quando sentiva QUELLA CANZONE, gli veniva un'irrefrenabile voglia di ballare, coinvolgendo anche altri animali ... contro la loro volontà ?
Perché ci metteva così tanto a morire ?
Avrebbe finalmente riposato in pace e in tranquillità
Invece no ... era costretto a sorbirsi, tutti i giorni, quei due mammiferi ... senza dimenticare la presenza dell’ AVVOCATO DELLE CAUSE PERSE ...
A volte si chiedeva come aveva fatto in gioventù, a conoscere un trio di animali come loro
 
Intanto Frank si era girato nuovamente verso il gruppo di anziani, invitandoli a fare silenzio e cercando di non scoppiare a ridere anche lui ... ma senza riuscirci
Francis era rimasto imbambolato e immobile, con le zampe ben serrate ai manici dell'anfora che teneva ancora sollevata diagonalmente, continuando a fissare il coniglio
"Complimenti Abe ... grazie per avermi fatto concludere in bellezza questa giornata" disse sarcasticamente il coniglio, rivolgendosi al suino
"Beh ... ecco ..." provò a dire il maiale, cercando di trovare una scappatoia
"Que vous plaignez-vous Otto ? Di cosa ti lamenti ?
Non dicevi che volevi fare quelque chose d'intéressant ?" aggiunse il canide bianco, continuando a ridere a crepa pelliccia
Il coniglio socchiuse gli occhi, rivolgendo uno sguardo ben poco amichevole verso il lupo artico
Ma, prima che potesse aggiungere qualcosa di poco consono che non si addiceva a un animale della sua età, Abe pensò bene di peggiorare ulteriormente la situazione
"Comunque, per precisare, non ci stavamo ABBRACCIANDO ... stavamo solo BALLANDO un lento" affermò il suino, facendo aumentare le risate degli altri animali
 
"ABE !
CHIUDI QUELLA BOCCA O GIURO CHE TE LA TAPPO CON UNA MELA !" sbraitò Otto, lanciando un’occhiata assassina verso il suino, che provò a difendersi
"IO DOVREI STARE ZITTO ?!
E di Jasper che mi dici ? È stato lui a spifferare TUTTO" concluse il canide, indicando il montone
"Che cosa hai detto ?!
Io sarei BRUTTO ?! Ma ti sei visto allo specchio ?" domandò l’ovino con un tono offeso, indicando il muso del suo compagno
"Non ho detto brutto
Ho detto che sei un CHIACCHIERONE"
"Per cena servono il SALMONE ?
Oh ... ma è una cosa fantastica !
Finalmente qualcosa che si possa chiamare cibo"
Questo piccolo siparietto non fece altro che far amplificare ancor di più il volume delle risate, facendo raggiungere al mammifero dalle lunghe orecchie il limite massimo di sopportazione ... e il colorito rosso che stava prendendo il possesso delle sue guance, ne era una chiara dimostrazione
Un’attestazione che necessitava di uno sfogo ... altrimenti il cuore del coniglio non avrebbe retto ancora a lungo
Fortunatamente questo sfogo non arrivò mai
 
"Nonno ?"
Tutti i presenti smisero immediatamente di ridere, voltandosi verso la direzione di quella voce
Ai piedi della piccola scalinata, c'era una graziosa coniglietta dal pelo grigio e con due grandi occhioni color ametista, intenta a osservare il vecchio coniglio
"Nonno ?" ripeté la leporide, aspettando una risposta da parte del suo simile
Otto socchiuse leggermente gli occhi, concentrando lo sguardo sulla nuova arrivata
Il silenzio continuò a regnare sovrano, finché il coniglio non alzò il sopracciglio destro
"Trudy ?" chiese il mammifero anziano, con un tono confuso
Per tutta risposta la coniglietta alzò gli occhi al cielo
"No, nonno
Non sono Trudy, sono Judy
Ti ricordi ?" provò a dire la leporide, gesticolando con le zampe … nessuna reazione da parte del coniglio che alzò le spalle in segno di negazione
La coniglietta espirò profondamente, stropicciandosi gli occhi
Era meglio fare un altro tentativo
“Sono Judith … la tua adorabile nipotina che veniva sempre a trovarti” affermò la mammifera dalle lunghe orecchie, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suo simile che, dopo alcuni secondi, aprì lentamente la bocca, segno che forse, aveva conosciuto l’animale che aveva di fronte … e invece no
Otto la richiuse subito dopo, scuotendo la testa
La leporide rimase a fissare suo nonno per un paio di secondi, per poi annuire lentamente
Non le rimaneva che giocare un’ultima carta … quella che lei detestava di più: USARE IL SUO NOME COMPLETO
Così, dopo aver preso un profondo respiro, la coniglietta parlò
“Sono Judith Laverne Hopps, nonno
La tua nipotina che voleva diventare un agente di polizia” concluse rossa in muso il piccolo mammifero
 
Otto rimase in silenzio per alcuni secondi, per poi spalancare gli occhi e la bocca dallo stupore … forse FINALMENTE, aveva capito chi aveva di fronte
"JUDITH !!!! AMORE DI NONNO !!!!
MA ALLORA SEI VIVA !
NON TI HANNO MANGIATO IN QUELLA GRANDE METROPOLI PIENA DI PREDATORI FAMELICI !" esclamò il coniglio tutto entusiasta, saltando fuori dalla bocca del vaso con una facilità incredibile, per poi scendere di corsa i quattro gradini, abbracciando infine, la sua adorata nipotina
Nel frattempo, tutti gli altri animali erano rimasti con le fauci spalancate mentre il mammifero dalle lunghe orecchie continuava a sbaciucchiare il suo simile
Forse non si era nemmeno reso conto di essersi liberato dalla morsa del contenitore di terra cotta ... tutto da solo, per giunta
"OH … GIOIA MIA, che bella sorpresa che mi hai fatto !
Come stai ? Tutto bene ?" chiese Otto, continuando a manifestare la sua dimostrazione d'affetto nei confronti di sua nipote che, dopo un primo momento d'assenza, ritornò con le zampe sulla terra ferma
“Ehm … sono … felice anch’io di rivederti, nonno” affermò Judy, abbracciando affettuosamente il vecchio coniglio
 
Una scena veramente tenera
Dove si poteva percepire l’amore e l’affetto che c’era tra una nipote e suo nonno
Un legame molto forte e saldo, quasi quanto quello che c’era tra un figlio e i propri genitori
Judy AMAVA suo nonno OTTO
Fin da piccola aveva stretto con lui un rapporto molto forte … anche con la nonna che, si chiedeva più volte, come aveva fatto a sposare un tipo brontolone e testone come lui
Da cucciola, ogni volta che li andava a trovare, era felice di passare del tempo con loro
Con il nonno Otto che le raccontava le sue avventure marittime … a volte inverosimili … insieme a Sheldon, mentre la nonna Claire preparava una deliziosa torta alle carote … che una volta pronta, sarebbe stata divorata da Otty (nomignolo utilizzato dalla femmina di coniglio per chiamare suo marito)
Così la nonna era costretta a rimproverare quel golosone di un leporide e a ricordargli il livello del suo colesterolo, provocando le risate della nipotina
Poi tutto cambiò quando Claire si addormentò nella morte
Il nonno ne uscì … devastato … era come se una parte di lui, gli fosse stata strappata via con violenza … nel profondo dell’anima, lasciandolo a metà
E dire che si era preparato per quell’evento … ma quando si verifica, NON SEI MAI PRONTO ad affrontare tutta la tristezza, la solitudine e altre emozioni che quella situazione crea
Puoi decidere se lasciarti schiacciare e sopraffare da questi sentimenti negativi; oppure puoi scegliere di rialzarti e continuare il tuo percorso, finché anche tu non raggiungerai il sonno eterno
 
Purtroppo, Otto scelse la prima opzione
I primi mesi era costretto a convivere con la consapevolezza che quando si svegliava la mattina, di fianco a lui non c’era NESSUNO
E durante il corso della giornata, doveva sforzarsi di tenere sotto controllo tutti quei ricordi che lo portavano a rammentare che ora era DA SOLO
Soltanto la solitudine gli teneva compagnia durante quelle lunghe giornate
 
E dire che Judy aveva sempre cercato di far sorridere il nonno quando lo andava a trovare, ma vedeva e si rendeva conto che qualcosa in lui era cambiato
Si stava … lasciando andare … in tutti i sensi, sia fisicamente che emotivamente
Nonostante tutto, toccava il cuore vedere che quando lo veniva a trovare la sua nipotina, il vecchio mammifero cercava di non mostre alla piccola quanto stava male … lo faceva per non farla preoccupare
Alla fine, Bonnie e Stu decisero, per il suo bene, di farlo alloggiare nella casa di riposo Vecchia Querciola
 
Quando Otto lo venne a sapere andò su tutte le furie
 
 
 
Ah … è così che la mettiamo, eh ?
Volete sbarazzarvi del peso morto
Perché non mi sparate direttamente ? Così vi liberate del problema …
 
 
Papà … qui nessuno di noi ti vuole MORTO
Sei TU che ti stai uccidendo da solo
Non vedi come ti stai riducendo ?
Non mangi più, passi notti insonni … ti stai lasciando andare !
Secondo te, mamma voleva vederti ridotto in questo stato ?
 
 
 
Fortunatamente, dopo MOLTO TEMPO E PAZIENZA … soprattutto quella … i suoi familiari riuscirono a fargli capire che quella, per lui e per il suo bene, era la scelta più saggia e amorevole che potessero fare
E non si sbagliarono affatto !
 
Che sorpresa fu per Otto scoprire che nello stessa struttura, erano ospitati quei suoi tre vecchi compagni d’avventure in gioventù: Abraham (per amor di brevità, Abe) Zozzons, il papà di Homer, l’assiduo frequentatore del bar di Boe; Jasper Beardley, il vecchio montone sulla sedia a rotelle con l’udito ancora molto … fine … ; e infine il vecchio lupo artico francese, avvocato di grande fama passata, George Hautecourt
Grazie allo loro presenza, riuscirono a risollevare il morale del coniglio anziano e a tiralo fuori dalla fossa che lui stesso si era scavato con le sue proprie zampe
 
"Non sai quanto sono felice di rivederti Judith" affermò Otto, sciogliendo l'abbraccio e guardando negli occhi la sua nipotina che, per tutta risposta, alzò lo sguardo al cielo
"Nonno ..." disse la leporide con un tono infastidito
"Che c'è ?
Non è il tuo nome ? Judith Laverne Hopps ?
Vuoi togliere al tuo povero nonno anche questo piccolo sfizio ?" chiese il coniglio, rivolgendo un sorriso verso la coniglietta, che scosse lentamente la testa
"Andiamo !
È un bel nome ..." continuò Otto, trattenendo una risatina
Sapeva che sua nipote non gradiva quando gli altri la chiamavano con il suo nome completo ... ma si divertiva troppo a irritarla
 
 
 
Mi sembra di essere una di quelle vecchie dame dell' 800 che, prima del loro vero nome ... che poi non era un granché ... ne avevano altri, ereditati da bisnonni, trisavoli, eccetera, eccetera
Di chi è stata la brillante idea di chiamarmi così ?
 
 
 
Era questa la domanda che era stata rivolta al vecchio mammifero, tanti anni fa, da una Judy di appena otto anni abbastanza irritata
E di fronte a quella determinazione di sapere il perché, Otto non poté far a meno di raccontare alla sua piccola nipotina, l'arcana leggenda sulle origini del suo nome ... cosa che fece addormentare la cucciola di coniglio dopo i primi 3 minuti
 
Neanche al vostro fidato narratore è dato scoprire questo segreto
In quanto, devo ammetterlo, la mia capacità d'attenzione è venuta meno
L'unico mio motivo di vanto è che il mio acume è durato più di quello della piccola Judy ... anche se solo per alcuni minuti in più
Posso solo dirvi che, dopo quell'episodio e alla distanza di un mese, la nostra piccola coniglietta riuscì a convincere i suoi genitori a farle ... più che cambiare, accorciare ... il suo nome, anche se dovette fare i conti con suo nonno che non era molto d'accordo con questa decisione
Alla fine, si raggiunse un compresso: il nome Judith fu abbreviato a Judy con grande gioia della leporide; mentre, per la felicità di nonno Otto, il secondo nome Laverne ... che, se non ricordo male, era il nome della bisnonna materna ... o forse era paterna ... che aveva fatto ... qualcosa di ... ehm ... importante ... venne lasciato integro
 
Un compromesso equo, a detta del sottoscritto
Ma col passare del tempo, per la contentezza della coniglietta, questo accordo tra le parti non venne rispettato
Infatti il secondo nome della leporide cominciò a essere omesso, finché non cadde in disuso ... troppo lungo da pronunciare e inoltre, veniva puntualmente utilizzato per battute alquanto squallide
Un esempio ?
 
 
Durante l'appello a scuola
Hopps Laverne ?
E regolarmente saltava fuori il simpaticone della classe che chiedeva
L'-AVERNE DI COSA ?
 
 
Indipendentemente se avete capito la battuta o meno ... una vera tristezza per il mondo della comicità ...
Nonostante tutto, nonno Hopps non decise di seguire il branco
Continuò a chiamare la nipotina col suo nome completo e l'avrebbe fatto finché non sarebbe passato a miglior vita ... non le avrebbe dato questa soddisfazione, poco ma sicuro
Bene, ritornando alla nostra storia ...
 
 
 
"Non puoi proprio farne a meno, non è vero nonno ?" chiese Judy, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il coniglio anziano
"Oh ... andiamo !
Quando avevi otto anni, hai fatto una testa così ai tuoi genitori per fartelo cambiare, nonostante il mio disappunto
Ora mi vuoi togliere anche il divertimento di ricambiarti il favore, ricordandoti l'errore che hai fatto ?" concluse il mammifero dalle lunghe orecchie, sorridendo
La coniglietta non poté far a meno di espirare profondamente, ritornando ad abbracciare suo nonno e a sussurargli in un orecchio
"Sei veramente una cosa incredibile"
"Oh ... ti ringrazio
Ma questo già lo sapevo" affermò il mammifero anziano con un tono ironico, ricambiando la dimostrazione d'affetto della nipote
"Scusate ... non vorrei interrompere questo tenero momento, ma potrei sapere chi è lei ?
Gli orari per le viste sono già finiti da un pezzo, lo sa signorina ?"
 
Entrambi i conigli si voltarono verso l'animale che aveva parlato e che si trovava sulla veranda in legno, attorniato da un gruppo di mammiferi anziani che stavano osservando incuriositi, i due leporidi in questione
"Oh ... ecco ... non lo sapevo ... mi scusi. Ma ..." provò a dire la coniglietta, sinceramente imbarazzata, venendo stoppata da un tasso del miele
"Guardi ... non per essere il guastafeste o l'insensibile di turno ... per carità ...
Ma devo chiederle di tornare domani
Adesso è quasi ora di cena
Sono le regole. Spero che capisca" terminò il mellivoro, rivolgendosi verso la leporide con un sorriso
"Sì, ha perfettamente ragione
Ma vede, io sono venuta per ..." tentò una seconda volta la leporide, venendo però interrotta da suo nonno
"Uhè ... mangia miele !
Ma con chi credi di parlare ? Lo sai chi è lei ?" chiese il leporide con un tono infastidito misto a orgoglio, indicando la sua nipotina che, per manifestare il suo disappunto in seguito al comportamento del nonno, diede una leggera gomitata sul costato del mammifero anziano
 
"Beh ... di sicuro non è Bonnie
Se fosse stata lei, l'avremmo riconosciuta lontano un miglio ... e poi sarebbe venuta insieme a Stu
Quindi, per esclusione, suppongo sia una delle tue tanti nipoti che ti vengono a trovare" affermò il cervide, mentre riposizionava il vaso di terracotta vicino al pilastro della scalinata
"Grazie Sherlock, questo l'avevamo intuito" rispose in tono sarcastico il mellivoro, alzando gli occhi al cielo
"Davvero ... è molto bello vedere l'affetto che le tue nipoti mostrano nei tuoi confronti Otto" continuò Frank, rivolgendosi verso il duo di leporidi
"Ma le regole valgono per tutti
Sono veramente desolato signorina, ma le devo chiedere di ..."
"Però Frank ... mi sembra di aver già visto il suo muso da qualche parte ..." disse il cervo, riducendo gli occhi a due fessure e cominciando ad analizzare la diretta interessata
"Francis ...
Lavoriamo in un posto pieno zeppo di conigli ... tutti uguali fra loro, per giunta" affermò il tasso del miele, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il cervide, per poi aggiungere
"Magari la stai confondendo con un’altra leporide o con un altro animale … e non sarebbe la prima volta …
Ti ricordi la bellissima esperienza che abbiamo avuto una settimana fa con il povero Jason, vero ?" chiese il mellivoro, alzando un sopracciglio
 
Sulla veranda calò un silenzio di tomba
Il cervo diventò rosso in muso per l'imbarazzo, mentre con la zampa sinistra si grattò velocemente la nuca
"Ehm ... ecco ... è stato solo un piccolo ... fraintendimento ..." provò a dire il mammifero dalle corna ramificate, venendo interrotto da Frank
"Francis ...
Se non ricordo male, hai chiamato lo sceriffo Bishop, sostenendo che presso la nostra struttura si trovava, nientepopodimeno, che il serial killer JASON VOORHEES !" esclamò il tasso del miele, alzando le zampe al cielo
"Beh ... stavo controllando la lista dei nuovi arrivati e ... non è colpa mia se è nato lo stesso giorno e si chiama proprio come l'assassino di ..." cercò di difendersi il cervide, gesticolando convulsamente
"VENERDÌ 13
Un film, Francis ... un film ..."
"Hai dimenticato di specificare che fosse HORROR, Frank
Lo sai che non adoro quei generi, finisco col diventare paranoico
Ti avevo detto che non volevo guardarlo, ma tu no ..."
"Pensavo che scherzassi
Ma se avessi saputo quello che avresti fatto a Jason ..." disse il mellivoro, fermandosi un momento e scuotendo lentamente la testa, per poi aggiungere
"Imbavagliare e legare un povero ottantenne, chiudendolo dentro a un armadio ... UN OTTANTENNE !"
Dopo che il tasso del miele ebbe finito di pronunciare quelle parole, nelle retrovie del gruppo di mammiferi anziani, si sentì qualcuno pronunciare una sola parola che venne udita da tutti i presenti
"DISGRAZIATO"
 
Come spinti da uno strano stimolo o, molto probabilmente, dalla curiosità, il gruppo di animali di terza età si divise in due gruppi, rispettivamente uno a destra e l'altro a sinistra della balconata in legno
Si formò così un varco dove, nel bel mezzo, si trovava un vecchio lupo nero, accompagnato dal suo fidato deambulatore che guardava in modo .... CAGNESCO penso sia il termine corretto ... il cervide
"Oh ... avanti Jason !
Lo sai che non l'ho fatto apposta" provò a dire Francis, rivolgendosi verso il canide
"Era il tuo primo giorno alla Vecchia Querciola, non parlavi con nessuno e ... mi dispiace dirtelo, ma avevi e hai tutt'ora un muso che ... beh ... non ispira molta ... simpatia" concluse il cervo, gesticolando con le zampe, mentre il predatore nero ridusse gli occhi a due fessure
"M-m-ma questo solo in apparenza" si affrettò a rimediare Francis, sorridendo nervosamente ... nessuna reazione da parte del lupo
"Oh avanti ... mettiti nei miei panni
La sera prima ero reduce da un film dell'orrore, la mattina, mentre controllo la lista dei nuovi arrivati, mi salta subito all'occhio un animale che si chiama proprio come il serial killer del film, oltretutto nato lo stesso identico giorno
Mammifero appartenente alla medesima specie del Jason di VENERDÌ 13, con lo stesso identico sguardo e atteggiamento ...
In un primo momento pensavo che fosse solo una coincidenza
Insomma, eri appena arrivato e dovevi relazionarti con il nuovo ambiente
Ma quando sono venuto a spiarti in camera tua, e ci tengo a sottolineare che l'ho fatto SOLO per salvaguardare la mia incolumità e quella degli altri, e ti ho visto fra le zampe QUELLA MASCHERA e un machete ...
Secondo te, cos'avrei potuto pensare ?" chiese il mammifero dalle corna ramificate, guardando con uno sguardo interrogativo il lupo, per poi aggiungere
"Un po' di empatia ..."
 
Dopo alcuni secondi di silenzio, dove il tempo sembrava essersi fermato, il lupo nero parlò
"Empatia ?" chiese Jason, facendo finta di non aver capito bene quello che aveva detto il cervide, per poi scoppiare
"EMPATIA ?!
TU DOVRESTI MOSTRARE EMPATIA NEI MIEI CONFRONTI !
HAI IDEA DI COME CI SI SENTA AD ESSERE IMBAVAGLIATI E LEGATI COME UN SALAME AL PROPRIO DEAMBULATORE, PER POI ESSERE SBATTUTI DENTRO A UN ARMADIO POLVEROSO PER 40 MINUTI ?!" domandò furente il canide, diventando ... potete crederci o no ... rosso in muso
"E TUTTO QUESTO PER UN COSTUME !
PRIMA D'ANDARE IN PENSIONE E DI VENIRE QUA, ERO IL RESPONSABILE DEL REPARTO TRAVESTIMENTO E TRUCCO DI UNO DEI TANTI FAMOSI STUDI DI HOLLYWOOD
IL COSTUME DI JASON VOORHEES, DI VENERDÌ 13, ERA PER IL MIO NIPOTINO CHE SAREBBE DOVUTO VENIRE A PRENDERLO QUEL POMERIGGIO PER ANDARE A UNA FESTA ORGANIZZATA DA UN SUO COMPAGNO
E INVECE HA TROVATO SUO NONNO LEGATO E CHIUSO DENTRO A UN ARMADIO !
E LA COLPA ERA DI UN CERVO CHE L’AVEVA SCAMBIATO PER UN ANIMALE CHE NEANCHE ESISTE" concluse furente il canide, mentre gesticolava con le zampe e cercava di riprendere fiato
 
"Jason ... ricordati la pressione ...." gli rammentò il cervide, notando il muso paonazzo del predatore nero, mentre il tasso del miele si stropicciò gli occhi per la disperazione … forse non avrebbe dovuto tirare in ballo l’argomento
"Vado a prendere il defibrillatore ... per sicurezza" concluse Frank, espirando profondamente e dirigendosi verso l'entrata dello stabilimento, venendo però fermato dalla canide
"TU NON VAI DA NESSUNA PARTE MANGIA MIELE
ANZI, DOVRESTI STARE QUI PER ASCOLTARE E RIFLETTERE SU CHE TIPO DI ANIMALE HAI COME COMPAGNO DI LAVORO
E POI IL MIO CUORE VA ALLA GRANDE" concluse il canide orgoglioso, battendosi una zampa sulla parte sinistra del petto
"Certo ... come quella volta che pensavi di aver vinto alla lotteria e stavi rischiando di rimanerci secco" disse il tasso del miele, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il mammifero anziano
"Beh … non è stata colpa mia” affermò il canide, mentre cominciava a calmarsi e a riprendere il suo normale colorito
“È stata tutta colpa del presentatore che teneva il biglietto vincente girato al contrario
Che incompetente ..." terminò il lupo, scuotendo la testa
 
“Ehm … chiedo scusa
Ma io dovrei …” una vocina timida s’intromise nella conversazione tra i tre mammiferi che si voltarono contemporaneamente verso la direzione di quel suono
“Lei è ancora qui ?” esclamò stupito il mellivoro, osservando l’animale che aveva parlato: la giovane coniglietta dagli occhioni color ametista che era venuta a trovare Otto
“Le ho già detto che …” provò a dire Frank, venendo interrotto dal cervo che, con un tono meditativo, disse
“Eppure sono sicuro di aver già visto quegli occhi da qualche parte …” concluse Francis, appoggiandosi una zampa sotto il mento, in segno di riflessione
“Se per ogni volta che dicevi di ESSERE SICURO di qualcosa, io avrei scommesso il contrario, a quest’ora sarei milionario” affermò sarcasticamente il tasso del miele, alzando gli occhi al cielo
“Ma questa volta ne sono più che certo
Assomiglia a …” il mammifero dalle corna ramificate non riuscì a terminare la frase che un grido, proveniente dall’intero dell’edificio, attirò l’attenzione di tutti i presenti e in particolar modo, degli anziani
 
 
 
LA CENA È SERVITA !
 
 
 
In seguito a quell’annuncio, con una velocità fuori dal comune per la loro età, il gruppo di mammiferi di terza età si riversò dentro la casa di riposo, dirigendosi … chi con il bastone, chi con il deambulatore e chi cercava di sorpassare la marmaglia con la sedia a rotelle … verso un’unica destinazione: LA SALA MENSA, cercando di accaparrarsi i tavoli migliori e, soprattutto quelli che venivano serviti per primi
D’altronde, come dice quel vecchio proverbio: CHI ARRIVA PRIMO, MEGLIO ALLOGGIA
 
Così la balconata in legno si svuotò del tutto, finché non rimasero solo un gruppetto di mammiferi formati da: un duo di conigli, un tasso del miele e un cervo, un montone, un maiale e un lupo artico ... sembra l’inizio di una barzelletta, non è vero ?
 
Il silenzio regnò sovrano per un paio di minuti, finché la leporide non si decise a parlare
“Bene … visto che le acque si sono calmate, io sarei venuta a prendere mio nonno per fargli trascorrere la serata insieme a noi” affermò Judy, rivolgendo un sorriso verso i due infermieri che, dopo neanche tre secondi, si guardarono a vicenda, per poi esclamare all’unisono
“E perché non ce l’ha detto prima ?”
“Ci ha provato per almeno tre volte, ma voi eravate troppo occupati a bisticciare fra di voi come due cuccioli” disse Otto, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso i due infermieri
“Beh … ecco … lasciamo stare
Se sera venuta solo per questo … le chiedo scusa per il mio comportamento di prima e per averla fatta aspettare troppo
D’accordo … venga dentro a firmare i documenti, signorina …
Mi perdoni ancora una volta, ma non credo di aver capito bene il suo nome” affermò il mellivora sinceramente imbarazzato, grattandosi la testa
“Oh … Judy Hopps” disse semplicemente la coniglietta, sorridendo
 
I due infermieri, in seguito a quella notizia, sbarrano immediatamente gli occhi, sbattendo più volte le palpebre
“C-c-c-ome … prego ?” chiese Frank, convinto di non aver capito bene cos’avesse detto la coniglietta
“Ehm … Judy Hopps” ripeté semplicemente la leporide, dopo un primo momento di esitazione … nessuna reazione da parte dei due animali, finché …
“AH … te l’avevo detto che mi sembrava di averla già vista da qualche parte !” esclamò euforico il cervide, toccando con il gomito, la spalla del suo compagno
“PER TUTTA LE CORNA DEI MIEI ANTENATI !
IL FAMOSISSIMO AGENTE JUDY HOPPS È QUI DAVANTI A NOI ! IN CARNE E OSSA !
DITEMI CHE NON È UN SOGNO …” continuò eccitato Francis, cominciando a muovere velocemente le zampe, cercando di farsi aria
Nel frattempo il suo compare, dopo aver riattivato quei pochi neuroni che erano rimasti attivi nel suo cervello, cercò d’articolare due parole di senso compiuto
“Lei è … l’agente … che … Judy Hopps … la … insomma …?” riuscì a sbiascicare il tasso del miele
La coniglietta non poté far a meno di annuire semplicemente, divertita dalle espressioni meravigliate che si erano dipinte sui musi dei due infermieri che avevano perso momentaneamente la capacità di parlare, limitandosi a gesticolare con fare concitato
 
"Aspetta ... aspetta ... aspetta ...
Fermi tutti ... time out ... troppe informazioni in una volta sola ..." disse improvvisamente il maiale, alzandosi dalla sedia sulla quale si era accomodato, vicino al lato destro del montone
"Otto ... questa tua nipote ..." cominciò il suino, indicando la coniglietta
"Non sarà mica la piccola tenera, dolce, emotiva, altruista, gentile, col sorriso raggiante che t'illumina la giornata, determinata, decisa, coraggiosa, sempre pronta a difendere e ad aiutare gli altri, che voleva rendere il mondo un posto migliore e che veniva a trovarti ogni giorno ... ehm ... ho dimenticato cosa dovevo dire ..." affermò confuso Abe, grattandosi la testa
"Mais, non sarà mica la petite Judy Hopps ?" disse il lupo artico, alzandosi a sua volta dalla seggiola dove si era seduto, sulla sinistra del pecorone
"Ecco ... era proprio quello che volevo dire io ... " aggiunse il suino, annuendo velocemente e indicando il canide
 
Per tutta risposta, il mammifero anziano guardò con un sorrisetto strano i due animali, dopodiché si rivolse verso la coniglietta
"Judy, amore di nonno, ti ricordi … per caso … chi sono quelle due mummie decrepite sulla veranda ?" chiese Otto, indicando i diretti interessati che nel frattempo, dopo aver sentito il nome della leporide, si erano guardati velocemente a vicenda
"Beh ... ecco ... sinceramente ... no" affermò la leporide, dopo aver squadrato con attenzione i due mammiferi anziani
"Ma come Judy ? Non ti ricordi di noi due ?" domandò sorpreso Abe, dirigendosi verso la scalinata della veranda, seguito a ruota dal canide
"Guardi ... mi dispiace, ma onestamente … no" disse Judy con un tono dispiaciuto
"Ok ... vediamo se questo può aiutarti a ricordare" cominciò il maiale, dopo aver sceso i gradini della rampa e fermandosi a pochi metri dal duo di leporidi, insieme al lupo artico
"Ti ricordi chi è stato il primo animale a insegnarti ad andare in bicicletta senza rotelle ?" chiese il suino, gesticolando con le zampe
"Ehm ... mio nonno ?" affermò dubbiosa Judy, alzando un sopracciglio
Il maiale, dopo qualche secondo di riflessione, annuì rapidamente
"Beh ... effettivamente ...
Ma proprio il primo - primo, il primissimo mammifero che ti ha mostrato come si faceva ?" domandò nuovamente Abe, provocando un'espressione perplessa sul muso della leporide
"Oh ... avanti !
La prima volta che ci hai provato insieme a me, ti sei spelacchiata il ginocchio destro e tuo nonno mi ha fatto una testa così … mi avrebbe scuoiato vivo” disse il suino, guardando con uno sguardo poco rassicurante Otto che, nel frattempo, aveva cercato di trattenere una risatina, per poi continuare
“Ma non è stata colpa mia
Il merito è da attribuirsi al mio … adorato … nipotino
Era particolarmente geloso nei tuoi confronti
Quel brutto bagarospo ... quel giorno l'avrei strangolato ... più forte delle altre volte … se tu mi avessi detto di non farlo ... perché era stato solo un incidente … quando in realtà, sapevi che non era così" concluse il suino, rivolgendo un sorriso verso la leporide che, dopo qualche secondo, spalancò gli occhi e la bocca in contemporanea
 
“E se ti sei ricordata di questa vecchia pancetta ammuffita, tu ne peux pas ne te pas rappeler de moi” aggiunse il lupo artico, mettendosi di fianco al maiale
“Ti ricordi, casualmente, come si chiamava il tuo insegnate che ti faceva ripetizioni di français, quando andavi alle elementari ?
Quel bellissimo mammifère, avocat de grande réputation et avec un grand charme que, una volta terminée sa carrière,decise di stabilirsi dans ce petit paradis de campagne?” chiese George, rivolgendo un sorriso verso la coniglietta, che gli rivolse uno sguardo interrogativo, per poi scuotere lentamente la testa, lasciando il povero canide senza parole
“Sai … penso che tu le debba fornire qualcosa in più
Perché non le racconti della tua … avventura … al centro commerciale ?” disse Abe, trattenendo una risatina
Sapeva che per il vecchio lupo, parlare di quell’episodio gli creava non poco fastidio … ma era troppo divertente quando lo raccontava ogni volta
 
Per tutta risposta George rivolse uno sguardo assassino verso il suino
“Come vuoi … se vuoi vivere per sempre nell’anonimato …” affermò il maiale con un tono rassegnato e alzando le zampe
“Ah no ! Non ci penso nemmeno ….
Se lascio perdere, mi rinfaccerai il fatto che Judy ti ha riconosciuto e a me no … fino alla mia morte
E questa, mon ami, è una soddisfazione che non posso lasciarti” disse il lupo artico, indicando il diretto interessato, per poi rivolgersi verso la leporide, non prima di aver espirato profondamente
Quanto odiava raccontare quello che gli era successo a quel maledetto supermercato … 15 anni fa
Era quasi tento a non raccontare nulla per evitarsi l’imbarazzo, ma il suo orgoglio e la voglia di non darla vinta a quella pancetta ambulante, gli fece subito cambiare idea
 
“Judy … ehm … tanto tempo fa io e te, insieme a questo vecchio suino brontolone, eravamo andati al supermercato Carrotfour … il primo giorno d’apertura
Io e quest’individuo, avevamo deciso di andarti a comprare quel petit habillé par agent de police
Più volte ci avevi raccontato del tuo sogno … un sogno abbastanza inverosimile per un coniglio … ma come si dice, tout est possible … e noi avevamo deciso d’appoggiare quella tua decisione
Ricordo ancora il primo giorno in cui c’è l’hai detto. Non ti nascondo che nous étions …” affermò George, venendo interrotto da Abe, che gli ricordò una cosa molto importante
“Stai divagando”
“Ok … ok …” disse il lupo alzando gli occhi al cielo, per poi rivolgere uno sguardo infastidito verso il disturbatore rosa che scherzosamente, gli fece cenno di continuare
“Insomma, avevamo deciso d’andarti a comprare quella divisa, ma nous ne pouvions pas te laisser tout seul
Donc, ironie du sort, le devoir funeste d’aller à acheter cette coutume da poliziotto, nell’unico reparto disponibile, al quarto piano del supermarket, affrontando una mandria di animali indescrivibile … il toucha au soussigné
Così, dopo aver lasciato voi due alla gelateria che si trovava al piano terra, je m’aventurai à travers ce groupe d’animaux
Tra: spintoni, gomitate, sbuffi e odori alquanto indefinibili e disgustosi, arrivai al terzo piano … me ne mancava solo uno
L'ascenseur sur lequel étais monté s'était malheureusement rempli complètement et, pour éviter di diventare una sottiletta o peggio, finire schiacciato, decisi di fermarmi al terzo piano e di farmi l’ultimo salendo una lunga rampa di scale … un choix que je n'aurais jamais dû faire
Siccome avevo già i miei annetti, mi risultò alquanto difficile … infatti, a metà rampa, le mie povere zampe incespicarono tra di loro, il mio fidato bastone mi cadde dalle zampe e, à cause de la force de gravité, je fus catapulté vers l'animal qui se trouvait dietro di me: una graziosa lupacchiotta con occhi verde scuro, di appena 20 anni e vestita con un abito da sera piuttosto corto ed attillato … si j'avais encore été jeune,l’avrei sicuramente stregata avec mon charm” affermò orgogliosamente George, ripensando alla dolce creatura in questione, per poi continuare il racconto
 
“Insomma … ruzzolammo giù per l’intera rampa di scale, sotto le regard stupéfait et confus de tous les autres animaux
Arrivati alla fine della scalinata, après m'être repris des nombreuses cabrioles que j'avais fait, mi accertai delle condizioni della ragazza … che, cosa che provocò il disguido che sarebbe successo di lì a poco, si trovava esattamente sotto di moi e il suo muso il était à peu centimètres du mien
Je ne sais pas pourquoi, ma rimasi fermo e immobile finché la lupacchiotta non riprese anche lei i sensi
Il me regarda avec un regard confus et, après avoir compris en que situation se trouvait … plutôt embarrassant … tirò giù un urlo talmente forte che allertò la guardia del supermercato che si stava prendendo un caffè al bar del terzo piano
Quando l’animale in questione, un grosso bufalo, sentì la richiesta di aiuto che la ragazza lanciò subito dopo, si diresse a gran velocità verso la provenienza degli urli
Una volta arrivato e vedendo un lupo artico, ormai 65 enne, che si trovava sopra una femmina di lupo di appena 20 anni … con i musi quasi vicini … capite bene che il disguido fu inevitabile
Il me souleva de force et, dopo avermi dato del pervertito ed essermi beccato un ceffone da parte della lupacchiotta … qu’il s’appelait … Jacqueline … toh … je me le rappelle encore … ci dirigemmo vers la Direction” concluse George, diventando rosso in muso, mentre Abe era scoppiato a ridere a crepa cotenna
“AHAHAHAH …. ogni volta che lo racconta, mi fa sganasciare dalle risate …” disse il suino fra una risata e l’altra, ricevendo uno sguardo assassino da parte del canide
 
Nel frattempo, la mente di Judy stava elaborando le numerose informazioni che la coniglietta aveva appena sentito e, alla fine, solo due animali corrispondevano ai criteri di ricerca selezionati
“Abe ? … George ? …” chiese titubante Judy, avanzando lentamente verso i due mammiferi anziani che, in seguito a quel richiamo, si girarono verso la direzione della leporide
“Siete proprio voi ?” domandò la coniglietta, rivolgendo uno sguardo interrogativo verso il duo di animali che annuirono semplicemente
Di fronte a quella risposta silenziosa, gli occhi di Judy si spalancarono per la gioia e la coniglietta cominciò a tremare per l’emozione … sembrava che sarebbe esplosa di lì a poco
“Beh ? Che stai aspettando ?” chiese Abe, chinandosi all’altezza della leporide, spalancando le zampe, seguito a ruota dal lupo artico che disse con un sorriso
“Vieni ad abbracciare les tiens deux grands-parents adoptifs préférés”
Di fronte a quell’invito, la coniglietta si fiondò tra le zampe dei due mammiferi come una scheggia
“Scusate se non vi ho riconosciuto prima … ma è passato così tanto tempo” affermò sinceramente dispiaciuta la leporide
“Oh … non ti preoccupare” la rassicurò Abe, accarezzandole la testolina
“Già … l'important est que les beaux moments que nous avons passé, siano rimasti impressi nella tua memoria" disse George, accarezzando a sua volta il cranio della leporide
 
“Ma fatti un po’ guardare …” affermò il suino, allontanando la coniglietta, in modo da poterle vedere bene il muso
“Sei diventata più bella di prima” concluse il maiale sorridendo e facendo diventare rossa in muso Judy
“Mamma mia … comme tu es changée!
Quanti anni hai ora ?” chiese il lupo artico, accarezzandole una guancia
“Ventitré” rispose semplicemente la leporide
“Uff … ne è passato di tempo … sembrava ieri che eri una piccola …” cominciò Abe, venendo interrotto da qualcuno dietro alle sue spalle
“Ohè !
Se avete finito, anch’io vorrei strapazzare la mia coniglietta preferita”
Tutti e quattro gli animali si voltarono verso la direzione del mammifero che aveva parlato: un vecchio montone con un grosso paio di occhiali che silenziosamente, a bordo della sua sedia a rotelle, si era fermato sul bordo del primo gradino della rampa di scale
Judy rivolse uno sguardo verso il nuovo arrivato e il suo cervello ci mise due secondi a capire chi fosse quell’animale
“JASPER !” esclamò tutta sorridente la leporide, superando il maiale e il lupo e fiondandosi fra le soffici zampe del pecorone, che ricambiò la dimostrazione d’affetto della coniglietta
“Ed ecco qui il mio mammifero dalle lunghe orecchie preferito” disse l’ovino, sollevando Judy per poi adagiarla dolcemente sulle sue ginocchia
 
Nel frattempo Abe e George erano rimasti a bocca aperta
Cioè … loro due avevano dovuto sudare sette camicie per farsi riconoscere … e uno di loro aveva pure dovuto raccontare un’esperienza della sua vita che avrebbe preferito evitare … e a quel vecchio montone gli era bastato soltanto uno sguardo ? Davvero ?
“Ma come …” riuscirono a pronunciare i due mammiferi, guardandosi a vicenda
“Beh … dovevate saperlo che il suo preferito tra voi tre era, e SEMPRE SARÁ, Jasper” disse Otto, affiancandosi ai due animali
“È sempre andata pazza per la sua lana … così soffice e profumata … è così che è riuscito a conquistare il suo affetto” concluse il coniglio, trattenendo una risatina
Ma le sorprese non erano ancora finite …
 
“Allora ? Cosa sei venuta a fare qui ?” chiese Jasper, rivolgendo un sorriso verso la leporide
“Sono venuta a prendere il nonno per fargli trascorre una serata insieme a noi
Orami è da tanto che non passo un po’ di tempo insieme a lui” affermò Judy, sorridendo a sua volta
Ora, c’era solo da capire se il pecorone avesse capito bene la frase oppure, cosa più probabile, non avesse compreso nulla
“Davvero ? Vuoi passare una serata con quel vecchio brontolone dalle lunghe orecchie ?” chiese Jasper, guardando rapidamente Otto che, insieme ad Abe e a George, erano rimasti a fauci spalancate … una seconda volta
“Hai ragione … è un po’ brontolone … ma è pur sempre mio nonno … ed è l’unico della mia famiglia che mi è rimasto …” affermò la coniglietta, scoccando un bacio sulla guancia del montone, per poi scendere dalle sue ginocchia
“Ehm … chiedo scusa … io dovrei …” provò a dire la leporide, rivolgendosi verso i due infermieri che erano rimasti ad occhi spalancati, cercando di riordinare le idee
Il vecchio Jasper che aveva capito per filo e per segno quello che un altro animale gli aveva detto, senza ripeterlo due volte o alla velocità di un bradipo, oppure urlandoglielo ad alta voce dentro l’orecchio …
NON ERA MAI SUCCESSO UNA COSA DEL GENERE !
ERA UNA COSA …
 
“Scusate …” la voce della coniglietta li fece ritornare con le zampe per terra
Così, dopo aver scosso velocemente la testa, il primo a parlare fu il tasso del miele
“Uh … certo … mi … segua … e … anche tu … Otto” affermò Frank, voltandosi e dirigendosi verso l’entrata della casa di riposo, seguito a ruota dal cervo, da Judy e, dopo qualche secondo di riavvio celebrale, da Otto
Una volta che il gruppetto di mammiferi fu sparito oltre le porte a vetri scorrevoli, dopo qualche secondo di silenzio, Abe rivolse una sola domanda al montone
“Come ha fatto a riconoscerti subito ?”
Jasper, una volta che il suino terminò di parlare, lo guardò con uno sguardo interrogativo, per poi chiedere
“Che cosa hai detto ?”
 
 
 
 
Nel frattempo, nel quartier generale della C.P.A ...
 
Stava percorrendo il lungo corridoio in solitaria, con uno sguardo pensieroso
Nella sua testa riecheggiava solo un nome
 
 
JULIA HOPPS
 
 
Cosa c'entrava quella dolce e tenera coniglietta in tutta quella storia ?
Perché era andata su quell'isolotto, lontano da tutto e da tutti, a fare la sua fantomatica ricerca di scienze ?
Per giunta, lo stesso posto dov'era stata rilevata la prima traccia genetica del prototipo dalle tre iene
Non poteva essere certo una coincidenza
Cosa ci faceva il suo telefono al lago Landlake ?
Era suo anche quello zainetto rosa ?
Oppure si trattava di due animali completamente diversi ?
Purtroppo non aveva potuto estrapolare altro dalla scheda SIM che ... aveva preso in prestito ...
Si trovava solo con un nome e un sacco di dubbi e domande ... oltre che con un gran mal di testa
 
Mentre stava camminando, qualcosa cominciò a vibrare da una tasca dei suoi pantaloni
Con un sonoro sbuffo, il mammifero si fermò in mezzo al corridoio
Chi è lo stava chiamando proprio in quel momento ?
Infastidito e seccato, l'animale prese in zampa il suo telefono, adocchiando velocemente il nome del mittente con un'occhiata perplessa
Perché lo stava chiamando proprio in quel momento, senza nessun preavviso ?
Ma se lo conosceva bene, doveva essere successo qualcosa d’importante ... non c'era altra spiegazione
 
Perciò, dopo essersi guardato intorno con circospezione, il mammifero adocchiò la porta del deposito pulizie, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorriso
Era il luogo perfetto dove niente e nessuno avrebbe potuto vedere, ma soprattutto, ASCOLTARE la conversazione che avrebbe avuto da lì a poco
Così, l'animale si diresse a passo spedito verso l'entrata dello sgabuzzino, aprendo l'uscio senza neanche accendere la luce, e chiudendolo subito dopo
 
 
 
Pronto ?
Sì, signore ?
Sì, posso parlare
Mi dica
Come ?
Lo sa anche lei che per questo genere di cose, ci vuole calma e pru ...
Lo so anch'io che vogliono delle risposte signor Furry, ma bisogna muoversi con calma
Il signor Sailas non è affatto un animale stupido ...
 
No
Non ho ancora scoperto la sua vera identità e tanto meno cosa sia il protocollo 4V
È piuttosto riservato su questo argomento
Ma con un po' più di tempo, riuscirò a scoprirlo
Quindi, la prego di informare quei vecchi rincitrulliti scalda - poltrone, di chiudere quelle bocche larghe che si ritrovano e di lasciarmi fare il mio lavoro
Hanno aspettato due mesi, possono attendere ancora un po'
 
Dice davvero ?!
E quando l'hanno deciso ?
Si sono dimenticati dei miei sforzi e del tempo che c'ho messo per guadagnarmi la fiducia e il rispetto del signor Sailas e dei suoi sottoposti ?
Così rischiano di mandarmi tutto all'aria !
Quei maledetti ...
Sí sí ... mi scusi ...
Sono calmo .... sono calmo ...
 
Lo so che non è il suo primo rodeo, ma non crede che la loro decisione di velocizzare i tempi, possa compromettere l'esito dell'indagine ?
Il signor Sailas potrebbe cominciare a insospettirsi ...
Uhm ... vogliono SOLO delle risposte sul protocollo 4V ?
D'accordo ... vedrò cosa riesco a scoprire
Ma è consapevole che, dopo la mia ultima spulciatina nella loro rete, avranno rafforzato le misure di sicurezza ...
Ricevuto ... m'inventerò qualcosa e le farò sapere al più presto ...
 
E comunichi a quelle vecchie mummie che mi devono un aumento per questo
Le devo ancora comprare la benda per l'occhio con le paillettes ... EHEH ...
Lo so, ma mi piace troppo stuzzicarla
 
Un ultima cosa direttore Furry ... con la piccola Hopps ?
Non lo so signore
Mi sento fin dentro la pelliccia che quella coniglietta c'entra qualcosa in tutto questo
Felice di sapere che anche lei la pensa come me
Ottimo …
Con discrezione ... sì ...
D'accordo ...
Barton ... chiudo
 
 
 
Dopo alcuni secondi, l'entrata del ripostiglio si aprì lentamente, mentre dal suo interno sgusciò fuori un mammifero che tutti quanti, all'interno della C.P.A, rispettavano e conoscevano molto bene ... o almeno, questo era quello che pensavano
L'animale, dopo essersi guardato attorno con cautela, richiuse la porta del deposito pulizie
Dopodiché, riprese tranquillamente a camminare lungo il corridoio
 
 
 
 
Intanto alla casa di riposo, alla reception ….
 
“Bene signorina Hopps
Una firmetta qui e può portarsi via questo vecchio brontolone” affermò Frank, allungando verso la coniglietta una penna e un foglio da far firmare
“Guarda che ci sento ancora mangia miele” disse Otto, rivolgendo verso il mellivoro uno sguardo tutt’altro che rassicurante
“Lo so perfettamente” concluse il tasso, trattenendo una risatina e prendendo in zampa il documento firmato dalla giovane leporide
“Bene Otto … buona serata !
E mi raccomando, non bere troppo” aggiunse Francis, facendo l’occhiolino verso il coniglio anziano, che alzò gli occhi al cielo
“E dai Francis ! Smettila !
Non ha più 75 anni …” continuò il suo compagno con un tono ironico, punzecchiando il costato destro del cervo con il gomito, per poi rivolgersi verso Judy
“Agente Hopps, è stato veramente un piacere incontrarla
Scusi ancora se non l’ho riconosciuta prima, ma con tutti i conigli che vediamo ogni giorno …” affermò il tasso del miele, porgendo la zampa verso la coniglietta che la strinse sorridendo
“Oh … non si preoccupi
Il piacere è stato mio
E già che ci sono, mi sento in dovere di ringraziarvi per L’AMORE E LA CURA che mostrate, non solo a mio nonno, ma anche a tutti gli altri animali anziani che vengono qui alla Vecchia Querciola
Negli ultimi momenti della loro vita, hanno VERAMENTE BISOGNO DI TANTO AFFETTO … e, da quello che ho potuto vedere, qui non ne siete sprovvisti” concluse la leporide, mollando la zampa del mellivoro che, insieme al suo compagno, rimase sbigottito dalle parole sincere pronunciate dalla coniglietta
 
Nella Hall della casa di riposo, calò un silenzio di tomba
I due infermieri, che si trovavano dietro a un enorme bancone in legno ad angolo piatto, appoggiato contro il muro portante della struttura, continuavano a fissare Judy con uno sguardo meravigliato … era come se gli avessero appena comunicato che la Terra non era piatta, ma tonda
Soltanto il brusio proveniente dalla sala mensa, situata alla destra della reception e amplificata dal lungo corridoio, aveva il compito di colmare quella silenziosità che si era creata nell’atrio dell’edificio
 
“Ehm … ho detto qualcosa di sbagliato ?” chiese preoccupata Judy, notando la sorpresa che si era dipinta sui musi dei due animali che, dopo qualche secondo di silenzio, sorrisero
“Sa agente Hopps, quello che dicono i telegiornali è vero, lei è davvero … UNICA …” disse Frank, annuendo lentamente
“Come prego ?” domandò la leporide, cercando di capire a cosa si stesse riferendo il tasso del miele
“Concordo
In tutti questi anni di servizio presso la Vecchia Querciola, non mi ricordo NEMMENO UNA VOLTA di aver ricevuto dei ringraziamenti da parte di uno dei parenti di un nostro ospite … per il nostro lavoro” aggiunse Francis, rivolgendo uno sguardo dolce verso la coniglietta, per poi aggiungere
“Frank ha ragione, lei è VERAMENTE SPECIALE agente Hopps”
 
Judy, di fronte a quei complimenti da parte dei due infermieri, non poté far a meno di arrossire un poco in muso
“Beh … m-m-mi sembrava … d-d-dovero ringraziarvi
So che … n-n-non è facile” provò a dire la coniglietta, grattandosi la testolina e cercando di mettere in fila due parole di senso compiuto
“Sì, ha ragione
A volte non è così semplice …”provò a dire Francis, venendo interrotto dal tasso del miele
“Soprattutto se si incontrano anziani borbottoni, lagnosi, strani, con qualche rotella che non gira nel verso giusto …” cominciò ad elencare il mellivoro, venendo interrotto da un coppino mollatogli dal cervide, che lo guardò con uno sguardo poco amichevole
“Stavo dicendo … è complicato, a volte
Ma cerchiamo sempre di stringere con questi giovani mammiferi e mammifere un legame SPECIALE E UNICO …”
“Anche se QUALCUNO li imbavaglia e li lega, rilegandoli dentro a un armadio, pensando siano dei serial killer di una serie televisiva o di un film horror che … AHIA !” esclamò Frank, massaggiandosi una seconda volta il retro del collo, in seguito a un’altra cuticagna sganciatagli dal suo compagno, che continuò noncurante il discorso
“E una volta che questo rapporto si riesce a creare, finiamo col considerare questi … giovincelli … come i nostri nonni e le nostre nonne” concluse il cervo, rivolgendo un sorriso verso Otto che nel frattempo, si era tolto gli occhiali e si stava stronfiando velocemente gli occhi
“Guarda che ti ho visto …” disse Francis, trattenendo una risatina
“No no … mi è andato … qualcosa nell’occhio” affermò il mammifero anziano, tirando su con il naso
 
Mannaggia all’emotività di noi conigli …
 
“Oh … mon ami
Sono state veramente delle belle parole … BRAVO !!”
“Già … anche noi vi consideriamo come tanti nipoti e vi ringraziamo per prendervi cura di noi ogni giorno, nonostante le nostre lamentele
Ci fate sentire parte di una grande famiglia
Ci fate sentire ancora  … VIVI”
“Bien dit Abe … bien dit
Donc, MERCI … da parte di tutti noi …”
Tutti gli sguardi dei quattro animali si concentrarono sui mammiferi che aveva parlato e che si trovavano dietro le spalle dei due conigli: un vecchio lupo artico, con in testa un basco francese, intento a soffiarsi il naso; un suino in là con gli anni con gli occhi lucidi, che spingeva una carrozzina con a bordo un montone, con un grosso paio di occhiali
 
“Che c’è Otto ? Stavi forse piangendo ?” chiese l’ovino lanoso, rivolgendo uno sguardo perplesso verso il coniglio, notando i suoi occhi lucidi
“Fatti gli affari tuoi Jasper !
Pensavo che tu e quest’altri due vecchi spioni e origliatori, foste ancora fuori” disse il leporide, lanciando uno sguardo assassino verso il trio di mammiferi
“In verità ci stavamo ancora riprendendo dallo schock di pochi minuti fa” disse il suino guardando velocemente il montone, per poi scuotere velocemente la testa e borbottare un
“Ma guada te”
“E poi, se fossimo rimasti ancora fuori, non avremmo potuto ascoltare le beaux mots de cornes ramifiées … di corna ramificate” aggiunse il canide bianco, indicando il cervide
“Parole da poéte … mi sono commosso …” concluse George,soffiandosi una seconda volta il naso, mentre il leporide trattenne una risatina … cosa che non passò inosservata al vecchio avvocato
“Se non ricordo male, tu avais les yeux lucidi … non è forse vero Otto ?” affermò il lupo artico, rivolgendo un sorrisetto divertito verso il diretto interessato che saltò subito sulla difensiva
“Non è vero !
Mi è andata della polvere nell’occhio”
“Certo, come no … e io, je suis Napoleon” disse George con fare teatrale, mettendosi in posa e infilando la zampa destra dentro lo spazio presente tra il secondo e il terzo bottone della sua camicia
“Je peux perdre une bataille, mais je ne perde pas une minute” concluse il lupo artico, scatenando le risa degli altri animali … escluso Otto che si sentì ferito nell’orgoglio
“Che cos’avete detto ? E perché state ridendo ?” aggiunse il pecorone, mettendosi una zampa dietro all’orecchio, cercando di captare meglio i suoni che lo circondavano
Di fronte a quella scena, le risate aumentarono ulteriormente, mentre il montone aveva dipinto sul muso uno sguardo confuso
 
“Ottima imitazione George … e a proposito di tempo
Sarà meglio andare” affermò Judy, una volta finito di ridere
“A casa ci staranno già aspettando per la cena. E poi fuori, comincia a diventar buio …” concluse la leporide, guardando velocemente fuori dalla finestra, notando come il tempo stesse cominciando a imbrunirsi
“Giusto giusto … la cena !” esclamò Abe, battendosi una zampa sulla fronte
“Dobbiamo correre. Staranno già mangiando senza di noi … senza le ANIME DELLA FESTA !
ANDIAMO JASPER !” disse entusiasta il suino, cominciando a spingere rapidamente la sedia a rotelle, con a bordo l’ovino
“Ciao Otto ! Passa una buona serata !
Almeno stasera potrò dormire tranquillamente, senza sentire un animale di mia conoscenza russare” concluse il suino svoltando a destra e dirigendosi verso la sala mensa, mentre Jasper si sbracciava come un matto, in preda al panico
“E CIAO ANCHE A TE JUDY !” concluse il maiale, sparendo oltre le porte a vetri a spinta, lasciando perplessi e sbigottiti tutti quanti i presenti
“Beh … ce sera mieux si je vais aussi, prima che trovi tutto congelato” aggiunse il lupo artico, dirigendosi verso i due conigli
“Mademoiselle, c’était vraiment un plasir rincontrarla dopo così tanto tempo” disse il predatore bianco, prendo la zampina della leporide e baciandole il dorso
“Anche per me è stato un piacere rincontrarti George” affermò Judy, rivolgendo un sorriso verso l’avvocato
 
“E smettila di fare il casca morto con mia nipote, vecchio LUPO DELLA MALORA !
Ormai non hai più il tuo fascino di una volta” lo canzonò Otto, mentre tratteneva una risatina
Il lupo artico, si voltò lentamente verso l’animale che aveva OSATO proferire una tale calunnia e offesa nei suoi confronti
“Pour toi information, le mammifère devant toi, il a eu un sacco di lupachiotte che gli correvano dietro” dichiarò il canide, chinandosi e poggiando l’indice della zampa destra contro il petto del leporide
“Malheureusement, nessuna faceva al caso mio” concluse sconsolato il canide
“Forse avevi degli standard troppo alti … dopo l’episodio avuto con Jacqueline …” aggiunse Otto, cominciando a sghignazzare a crepa pelliccia, mentre il canide gli rivolse uno sguardo poco amichevole
 
“Eh … parla lui” affermò George, indicando il diretto interessato, per poi guardare la coniglietta
“Il ne t'a jamais dit comment il a rencontré ta grand-mère ?
Le mérite était tous de le soussignés
C'est moi qui a conseillé à ton grand-père ce qu'il devait faire pour gagner l'amour de ta grand-mère
Et il ne m'a jamais remercié"
“Davvero ?!” chiese incredula la coniglietta
“Judy … che ti sta raccontando L’AVVOCATO DELLE CAUSE PERSE
Quando parla solo in francese, significa che sta raccontando un mucchio di fandonie … poco ma sicuro” affermò Otto, interrompendo la risata e cercando di capire quello che il canide stava raccontando a sua nipote
“Oh … puoi dirlo forte !” esclamò il lupo, lanciando uno sguardo divertito verso il leporide
“Vous auriez dû le voir le premier rencard
Je devais lui dire tout à travers un émetteur-récepteur et je devais lui apprendre à danser
Cela ressemblait à une table de nuit" concluse George, muovendosi a scatti a destra e a sinistra, come a voler imitare le doti da ballerino di Otto, facendo ridere di gusto la leporide
“Perché stai ridendo ? Che gli hai detto ?” chiese il mammifero dalle lunghe orecchie, riducendo gli occhi a due fessure, mentre osserva il lupo artico che aveva stampato sul muso un sorriso
 
“Beh … nulla di che mon ami” disse l’avvocato, trattenendo una risata, per poi aggiungere
“Vedo che il tuo français è parecchio migliorato Judy … questo mi riempie di felicità … à la fin mes leçons sont servies à quelque chose” concluse il canide con tono orgoglioso
“Ora … sarà meglio che vada” affermò George, incamminandosi verso la sala mensa
“Spero solo che quelle trois canailles, mi abbiano tenuto il posto, altrimenti …” concluse il canide, fermandosi neanche a metà del corridoio, voltandosi verso i due conigli e levandosi il basco dalla testa
“Au revoir mes amis
Mi raccomando Otto, tieni d’occhio tua nipote
È proprio una … je ne peux pas dire ce mot … ehm … DOLCE E ADORABILE coniglietta
Sono certo che ti faranno tutti il filo” terminò il lupo, rivolgendo un sorriso verso la diretta interessata che smise immediatamente di ridere
“Oh … non ti preoccupare George. Non voglio che la mia nipotina prenda qualcuno che non la meriti
Dovranno passare prima sul mio cadavere” affermò deciso Otto, battendosi una zampa sul petto
“Si tu ne meurs pas en premier
In quel caso sarebbe abbastanza facile" affermò il canide scoppiando a ridere a crepa pelliccia, voltandosi e dirigendosi verso la sala mensa, canticchiando la sua canzone
 
 
 
TARARA PUMBIDE
TARARA PUMBIDE
TA-RA-RA-RRARA TA-RA-RA-RRARA
TARARA PUMBIDE
TARARA PUMBIDE
 
 
 
Una volta che il predatore bianco fu sparito oltre le porte a spinta, il coniglio anziano espirò profondamente
“Mi chiedo ancora come faccio a sopportarlo …” disse fra sé e sé Otto, scuotendo lentamente la testa
“A proposito Judy … che cosa ti ha raccontato ?” chiese il leporide, rivolgendosi verso la nipote che era TOTALMENTE ASSORTA nei suoi pensieri
 
 
 
È proprio una DOLCE coniglietta
Veramente adorabile
Sono certo che ti faranno tutti il filo
Non voglio che la mia nipotina prenda qualcuno che non la meriti
 
 
 
Perché queste frasi continuavano a riecheggiare nella sua testa ?
Avevano forse un significato per lei ?
Da quello che sapeva, NESSUNO sembrava interessato a lei, o almeno, non tanto da poter manifestare un sentimento amoroso nei suoi confronti
E se era lei … ad essere interessata a qualcuno ? A provare … qualcosa che ancora non conosceva …
Avrebbe potuto benissimo essere così
O forse no … no … no no no no …
Sapeva perfettamente che non era così
Ma si sa, il cuore è ingannevole … non è un alleato … anzi, in queste situazioni, è il tuo PEGGIOR NEMICO …
Ma lei aveva un autocontrollo di ferro
Ma allora, come mai, quando faceva questi ragionamenti, le compariva davanti alla mente il muso di una volpe di sua conoscenza ? Era forse Nick che la meritava ?
Che provasse qualcosa per lei ? Che fosse inn …
 
“Judy … Judy … mi senti ?”
Queste parole riportarono la coniglietta con le zampe per terra
“Ehm … sì ?“ provò a dire la leporide, cercando di riattivare il cervello
“Stai bene ? Eri caduta in trance …” affermò Otto, osservando con uno sguardo preoccupato la sua nipotina
“No … tranquillo … tutto bene” tentò di dire Judy, sorridendo nervosamente, sperando che suo nonno si bevesse quella piccola bugia
Il mammifero dalle lunghe orecchie, dopo un paio di secondi, sorrise a sua volta
“D’accordo … se lo dici tu, tesoro”
 
Fiuuu … meno male … c’aveva creduto
 
“Bene, sarà meglio andare” disse la coniglietta, prendendo a braccetto suo nonno
“Grazie ancora per il vostro aiuto ragazzi” concluse la leporide, rivolgendo un sorriso verso i due infermieri
“Oh … non si preoccupi. Sempre a disposizione” affermò il cervide con uno sguardo dolce
“Mi raccomando, ci saluti tanto il suo partner, l’agente Wilde” aggiunse il tasso il del miele, salutando il duo di conigli con una zampa
“Chi ?” chiese Otto, con uno sguardo confuso, mentre la coniglietta sgranò gli occhi dallo stupore
 
Oh no !
Si era dimenticata che il nonno non andava molto d’accordo con la specie alla quale apparteneva Nick
E lei se l’era pure portato dietro !
Come aveva fatto a dimenticarselo ?
Per tutti i cracker al formaggio …
Avrebbe affrontato dopo questo problema … con più calma … una volta arrivata al furgoncino
Ora, la cosa importante, era evitare al nonno il primo shock iniziale … altrimenti ci sarebbe rimasto secco
 
“Ma come Otto, non lo sai ?!
Tua nipote ha come compagno di lavoro una vol …” Francis non riuscì a terminare la frase che il mammifero dalle lunghe orecchie venne trascinato di forza, verso l’uscita della casa di riposo da un’esuberante Judy, mentre urlava come un pazzo
“PIANO JUDY ! C’HO L’ARTROSI !
CHE MI VUOI ? MORTO ?”
 
 
 
 
Intanto, al Quartier Generale della C.P.A …
 
“Perciò, facendo un’analisi incrociata tra la traccia genetica rinvenuta dal capitano Bradford e quella che il prototipo aveva quando lo abbiamo rilasciato nel lago Landlake, sono arrivato alla conclusione che si tratta della stessa impronta di DNA”
“Si spieghi meglio Fowler”
“Vede … esteriormente può sembrare che questi due segni genetici siano totalmente differenti … se ci si ferma solo a fare un’osservazione superficiale …
Scomponendo i vari elementi però, mi sono accorto che il genoma base è identico in entrambi i casi
In poche parole, il prototipo è in grado di … indossare … diverse maschere genetiche, se così vogliamo chiamarle”
“Mi sta dicendo che CR-0C è in grado di … camuffare … la sua impronta genetica quante volte vuole, senza che i nostri rilevatori riescano a capire quale sia la vera ?”
“Esattamente signore”
“E questo era previsto ?”
“Beh ... “
“Mi risponda Fowler, ERA - PREVISITO ?
SÍ O NO ?”
 
Il mammifero mascherato si fermò nel bel mezzo del corridoio che lui e il dingo stavano percorrendo, voltandosi lentamente verso il suo sottoposto che non aveva né la forza né il coraggio, di guardarlo dritto negli occhi
“Sto aspettando William” disse Sailas, con un tono che non lasciava trasparire nessuna emozione
Il canide, dopo qualche secondo d’esitazione, biascicò alcune parole
“Ehm … n-n-no signore …”
L’animale con la maschera espirò profondamente, chiudendo gli occhi rosso fuoco
“Sapevamo a cosa andavamo incontro
Gliel’avevo detto che mettersi a giocherellare con un campione di DNA vecchio di milioni di anni, aggiungendo alcune abilità – extra, avrebbe potuto portare a qualche … effetto indesiderato“ affermò Fowler con uno sprazzo di coraggio, rivolgendosi al mammifero mascherato che dopo alcuni secondi di silenzio, continuando a tenere gli occhi chiusi, rispose a bassa voce
“Sì … me l’aveva detto …”
Calò un minuto di silenzio, rotto soltanto dai respiri regolari prodotti dai due mammiferi, che riecheggiavano lungo tutto il corridoio
“Però … potremmo installare sui nostri dispositivi un programma di … riconoscimento del DNA, che ci permetta di capire quale sia la traccia genetica corretta e …” provò a dire Fowler, rompendo quella calma apparente che si era creata
“William … quanto tempo ci hai messo per analizzare DUE tracce genetiche ?” chiese Sailas, riaprendo lentamente gli occhi
“Ecco …”
“Glielo dico io
Esattamente due ore …
E lei pensa di riuscire in poco tempo, a elaborare un programma che ci dica PRECISAMENTE quale impronta genetica sia corretta ?” chiese il mammifero con la maschera nera, avvicinandosi al muso del dingo, sussurrando, per poi aggiungere
“NON ABBIAMO TUTTO QUESTO TEMPO FOWLER ! ANZI, STA PER FINIRE !
BISOGNA RECUPERARE AD OGNI COSTO IL PROTOTIPO CR-0C, IN MODO CHE POSSA DARE INIZIO AL PROTOCCOLO 4V
È PER QUESTO CHE L’ABBIAMO CREATO !” urlò l’animale mascherato, mentre i suoi occhi bruciavano dalla rabbia
“L-l-lo so perfettamente signore” farfugliò il canide, abbassando lo sguardo sul pavimento
 
Ripiombò il silenzio più assoluto, finché …
“Bene … allora, se è perfettamente cosciente di cosa c’è in ballo, sono sicuro che si darà da fare per rimediare al SUO errore dovuto al micro chip di controllo mentale e di combattimento
L’avevamo installato per controllare questi piccoli … imprevisti. Si ricorda ?” affermò Sailas, ritornando improvvisamente freddo e privo di emozioni, mentre si allontanava dal muso del suo sottoposto
“Insieme abbiamo creato qualcosa di MERAVIGLIOSO … che purtroppo ci sta sfuggendo dalle zampe
Ma, in un modo o nell’altro, sono certo che riusciremo a trovare una soluzione
Non sei d’accordo con me, William ?” chiese il mammifero mascherato, rivolgendosi verso il dingo che non disse nulla, continuando a guardare per terra
L’animale con la maschera nera, senza attendere una risposta da parte del suo sottoposto, si voltò, riprendendo a camminare lungo il corridoio
 
Mentre il suo principale si allontanava, Fowler tirò un sospiro di sollievo
Quando il signor Sailas si arrabbiava in quel modo … e succedeva MOLTO RARAMENTE … significava che era VERAMENTE FURIBONDO e quando questo si verificava, era meglio non contraddirlo … se non volevi essere il manichino di turno su cui avrebbe scaricato tutta la sua ira e frustrazione
Però, quello che il mammifero mascherato aveva detto era vero, era stata colpa sua
Il chip di controllo era stato ideato per controllare e monitorare le abilità … non previste … che il prototipo avrebbe potuto manifestare
D’altronde, era un animale che dentro di sé aveva numerosi genomi di altri mammiferi ormai estinti … non poteva certo aspettarsi che non sarebbe sorto qualche piccolo problema
E allora, come mai aveva impostato il microchip in modalità parziale e non in modo totale ?
Forse perché il suo principale non gli aveva mai spiegato cosa fosse REALMENTE il PROTOCOLLO 4V ?
O forse, perché provava una certa … pena … per quel povero animale ?
 
Mentre era immerso nei suoi pensieri, il suo cellulare cominciò a squillare
Il dingo lo prese rapidamente, non guardando neanche chi fosse il mittente
 
 
 
Pronto ?
Oh … ciao Baker, dimmi …
COSA ?!
Ne sei sicuro ?!
Ma è impossibile !
Pensavo avessimo risolto questo problema
Lo sai anche tu che l’unico modo per accedere alla nostra rete è …
Come ?!
Capisco …
D’accordo
Aggiorna i firewall e tieni sotto controllo tutte le videocamere di sicurezza
Niente e nessuno deve entrare o uscire dalla stanza SERVER
Io avverto il signor Sailas
 
 
 
Una volta chiusa la chiamata, William si lanciò all’inseguimento del mammifero mascherato che aveva raggiunto una porta bianca, situata alla destra del corridoio, recitante la scritta: INFERMERIA
“Signor Sailas !” urlò il dingo, facendo voltare il suo principale che stava per girare il pomello d’entrata
“Dica Fowler …” affermò semplicemente l’animale con la maschera nera, mentre il dingo tentava di riprendere fiato
“È tornato signore”
“Chi ?”
“HAWKEYE”
Di fronte a quella risposta, sul muso di Sailas, coperto dalla maschera, si formò un piccolo sorriso invisibile
“Ottimo” affermò semplicemente il mammifero mascherato, lasciando sorpreso e allo stesso tempo, perplesso il dingo
 
 
 
 
 
Lo studio dell’autore
 
Fiuuuu ... alla fine c'è l'ho fatta ...
Dopo tante sofferenze e lacrime, ecco a voi il LUNGHISSIMO capitolo 24 (così mi sono fatto perdonare per l'attesa ... spero … dai, vi ho aggiunto anche la colonna sonora XD)
 
Sono sicuro che nelle vostre testoline, vi starà frullando una domanda: COME MAI QUESTO MOSTRUOSO RITARDO, VISTA LA PRECISIONE DA OROLOGIO SVIZZERO NEGLI ALTRI CAPITOLI ?
Beh ... sedetevi (e se siete già seduti ... ehm ... ascoltate ... se avete voglia XD)
 
Prima di tutto, mi sento in dovere di ringraziare TUTTI COLORO che stanno continuando a seguire la mia storia (sia chi recensisce, che chi continua a leggere ... e che invito a commentare, per farmi sapere cosa ne pensa della storia. Non vi mangio mica sapete XD)
Davvero, un GRAZIE GIGANTESCO a tutti voi
Come già è stato detto da alcuni di voi, anche se non ci conosciamo di persona, in questo fandom mi sembra di aver trovato un bel gruppo di AMICI
 
Bene … dopo la parte strappa lacrime, passiamo avanti: LA RAGIONE DEL MIO RITARDO
Allora, vi avevo già comunicato che da Gennaio di quest'anno, avevo iniziato un corso post diploma e finché era al mattino, non c'era nessun problema
Passavo interi pomeriggi a scrivere e scrivere ... ah, che bei tempi ...
Tutto è cambiato dal fatidico 9 di Aprile
Il corso post diploma prevedeva uno stage che avrebbe dovuto iniziare a Giugno, ma il datore di lavoro dello studio finanziario e contabile dove sarei dovuto andare a fare il tirocinio, ha pensato bene di farmelo iniziare prima ... solo a me ... e oltretutto, la mattina devo continuare ad andare a scuola … :(
 
Per farvi capire: mi alzo alle 6:40, prendo il treno e vado al corso
Alle 14:00 torno a casa e poi, dalle 15:00 alle 19:00, sono in ufficio ... penso possiate immaginare la mia faccia quando torno a casa ...
Se provaste a chiedermi come mi chiamo, vi risponderei con un rantolo di disperazione, misto a stanchezza
Nonostante tutto, riesco a trovare 5 - 15 minuti di tempo per scrivere ...
 
Ho rallentato
NON INTENDO FERMARMI
POTETE STARNE PIÙ CHE CERTI
È UNA STORIA CHE MERITA DI ESSERE RACCONTATA
Se la interrompessi proprio sul più bello, sarei una persona senza cuore e oltretutto, mancherei di rispetto nei vostri confronti
Quindi, DON'T WORRY, ARRIVERÒ FINO ALLA FINE ... dovessero volerci due anni XD
 
Bene, passiamo al capitolo
Molto divertente, ne vero ?
Pieno zeppo di numerosi riferimenti e citazioni (spero non appesantiscano la lettura, in caso contrario ci terrei che me lo diceste)
Alla fine sono riuscito a dedicare una parte della mia storia a nonno Hopps e ai suoi compagni (e tutti e 3 sono dei chiari riferimenti a due film/telefilm)
E fidatevi, non è ancora finita ...
Non siamo arrivati a fine giornata
Non sia mai che CROC arrivi proprio nel momento meno opportuno XD
 
Un piccolo chiarimento che mi sento in dovere di fare per quanto riguarda la casa di riposo ...
La Vecchia Querciola è nata per un semplice motivo
Oggi purtroppo ho constatato, per esperienza personale, che ci sono pochissime case di riposo che trattano gli anziani come ... PERSONE ...
È questo non è UMANO ... per niente
Ho voluto perciò creare un posto dove L'AMORE E IL RISPETTO per chi ha i capelli grigi, REGNANO SOVRANI
 
E infine, la parte con il nostro "misterioso, ma conosciuto" agente Barton
In questo capitolo abbiamo scoperto che lavora per un certo DIRETTORE FURRY (anche questi personaggi sono delle chiare citazioni a un film)
Ma saranno buoni o cattivi ?
Possibile che quello che è successo pochi minuti dopo nella stanza server della C.P.A, sia opera di questo agente sotto copertura ?
E se ha veramente rubato altre informazioni, perché il signor Sailas non sembra preoccuparsene minimamente ?
Domande che senz'altro meritano una risposta ...che verranno date nel prossimo capitolo … che non so quando arriverà XD
 
Prima dei ringraziamenti, vorrei chiedervi un "piccolissimo" favore:
POPOLO DI EFP, E IN PARTICOLARE DEL FANDOM DI ZOOTROPOLIS, ASCOLTATEMI ...
No, torno serio XD
Per la mia storia, avevo in mente un progetto
Ma per attuarlo, mi serve qualcuno che sappia DISEGNARE IN MODO DECENTE ... O CHE SE LA SAPPIA CAVARE
Perciò, se qualcuno dei recensori assidui o anche coloro che leggono soltanto, è bravo a disegnare o conosce qualcuno ... potrebbe gentilmente scrivermi in privato ?
Grazie in anticipo a tutti voi :)
 
Infine, i RINGRAZIAMENTI per le recensioni nel capitolo precedente a: Plando, Redferne e a Enzo89 (a te un GRAZIE non solo per la recensione, amico mio ... ma per TUTTO)
E un grazie anche a coloro che continuano a seguire la mia storia … e a farmi notare eventuali errori grammaticali … ma soprattutto, A CREDERE IN ME
 
Alla fine è diventato uno “studio d'autore” SOLO di ringraziamenti XD
 
Un salutone
 
J. Conrard

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Capitolo 25
*** Caccia alla talpa (prima parte) ***


Capitolo 25
Caccia alla talpa (prima parte)
 
 
“O-o-ottimo ?” chiese Fowler perplesso, credendo di non aver capito bene la risposta del suo superiore
“Esattamente William” rispose semplicemente il mammifero mascherato con una tranquillità fuori dal comune, lasciando ancor più confuso il dingo, che tentò d’articolare alcune parole
“Ma … ma … credo che lei … non abbia capito la gravità della situazione, signore
Questo fantomatico hacker informatico, del quale pensavamo di esserci sbarazzati, è appena tornato a colpire !
Ha da poco rubato alcuni file molto importanti dalla nostra rete … PER LA SECONDA VOLTA !
E NON SAPPIAMO NEANCHE CHI SIA
SE LAVORI PER CONTO PROPRIO O PER QUALCUN ALTRO … MAGARI PER LA POLIZIA O PEGGIO, PER L’FBI !
COME FA A MANTENERE LA CALMA IN UNA SITUAZIONE DEL GENERE ?” esclamò il dingo isterico, alzando nervosamente le zampe al cielo
Forse il suo superiore non aveva capito la serietà di quella notizia
 
“Fowler … per favore, si calmi”
Questa risposta provocò definitivamente il crollo delle attività celebrali del dingo, che abbassò lentamente le zampe, mentre continuava a guardare con uno sguardo stralunato, il suo principale
“Io … non la capisco” affermò sinceramente William dopo qualche secondo di silenzio e scuotendo lentamente la testa
“Che cosa ha rubato il nostro … amico digitale ?” chiese Sailas apparentemente incuriosito, squadrando il suo sottoposto
“Beh … da quello che mi comunicato Baker … le cartelle contenenti le informazioni sul PROTOCOLLO 4V” disse Fowler, abbassando lo sguardo per terra e digrignando i denti, pronto ad aspettarsi una strapazzata esagerata da parte del suo principale, che gli avrebbe attribuito la colpa di quello che era successo
Stranamente non successe nulla, anzi …
“Le ha prese tutte ?”
“C-c-come, signore ?”
“Le cartelle … LE – HA – SCARICATE - TUTTE ?” ripeté il mammifero mascherato, scandendo bene le parole
Il canide, dopo qualche momento di pausa per elaborare una risposta logica, replicò titubante, alzando lo sguardo e incrociando gli occhi rosso fuoco del suo superiore
“Sì … dalla prima fino all’ultima”
“Perfetto. Semplicemente PERFETTO” affermò Sailas, incastrando le dita delle zampe, calzate dai suoi guanti neri, tra di loro, mentre Fowler cercava di capire il motivo del buon umore del suo capo
 
NO … NON ERA PERFETTO …
ERA UN PERFETTO DISASTRO !
Se quei file finivano nelle zampe di animali ben poco raccomandati o peggio, delle autorità, tutti i loro progetti, i loro sforzi, i loro motivi nobili in cui credevano, il prototipo CR-0C … sarebbero andati in fumo
NON POTEVANO PERMETTERSELO
Dopo tutto quello che avevano passato …
 
“Mi ricordi una cosa Fowler ...
Dopo la sua prima … spulciatina … nella nostra rete, avevamo preso delle misure di protezione ?”
La domanda rivoltagli dal suo superiore, riportò William con le zampe per terra
“Ehm … sì
La prima volta era entrato nel nostro server da remoto, ma eravamo riusciti a escluderlo in tempo prima che potesse rubare altre informazioni preziose
In seguito, per adeguarci a questo tipo di attacco e da quelli futuri, io e Baker abbiamo fatto in modo che L’UNICO SISTEMA per entrare nella rete della C.P.A, visionando i nostri vari documenti, inclusi quelli MOLTO DELICATI, sia direttamente dalla sala …” il dingo si fermò di colpo, sgranando gli occhi dallo stupore
“Server … dalla sala server
Con una tessera d’accesso che TUTTI i nostri dipendenti hanno” completò il mammifero mascherato, notando l’espressione che si era dipinta sul muso del suo sottoposto
Forse aveva capito il motivo della sua serenità
 
“Ma è IMPOSSIBILE !” esclamò Fowler stupefatto, venendo subito dopo zittito dal suo superiore, che gli fece cenno di fare silenzio e di abbassare la voce
“Sì … mi scusi … ma … lei crede che ci sia una …” tentò di dire il canide, avvicinandosi verso il mammifero mascherato e guardandosi intorno con circospezione
“Io GIÁ LO SAPEVO” affermò Sailas, chinandosi all’altezza del dingo, per poi sussurrare
“Avevo il sospetto che qua dentro, qualcuno non era l’animale che diceva di essere … ma SOLO ORA HO OTTENUTO LA CONFERMA”
“Ma … perché non mi ha avvertito prima ?” chiese confuso William, a bassa voce
“LUI l’avrebbe subito capito che qualcosa non andava e avrebbe fatto sparire le sue tracce … ma ora non si accorgerà nemmeno dello sbaglio che ha fatto” affermò Sailas, mettendo una zampa dietro alle spalle di Fowler e avvicinandolo ancor di più a se
“Le cartelle che ha rubato non contengono quello che lui crede
Sono piene zeppe di virus informatici di ultima generazione che, non appena verranno aperte o spedite a un ipotetico … cliente, distruggeranno da cima a fondo il PC sul quale sono state scaricate o inviate … non lasciando NULLA
E c’è un abilità extra che utilizzano mentre distruggono il computer ospitante …” disse il mammifero mascherato, tirando fuori dai suoi pantaloni un piccolo GPS e porgendolo al canide, che lo prese tra le zampe
“Una volta che sarò entrato in infermeria per fare quattro chiacchiere con le tre iene, voglio che lei prema il pulsante al centro” affermò Sailas, indicando un bottoncino posto centralmente e sull’estremità inferiore del dispositivo
“Azionandolo, i Malware invieranno un segnale GPS che comparirà sullo schermo, indicando la posizione ESATTA del computer dove i file sono stati aperti … senza che il proprietario se ne accorga
Inoltre, mi sono preso la briga d’inserire un piccolo messaggio … esplosivo … e personale, per il nostro … amico … che aiuterà ulteriormente a localizzarlo con facilità” affermò il signor Sailas, trattenendo una risatina, per poi continuare
“Prima di attivarlo, chiami il tenete Boris e gli spieghi la situazione
Per … lavoretti … di questo genere, non c’è animale migliore di lui … a differenza di suo fratello” concluse Sailas, alzandosi lentamente e voltandosi per aprire la porta dell’infermeria
“Avrei già dovuto affidargli questo … piccolo compito … due mesi fa, invece di scegliere il capitano Bradford” aggiunse il capo della C.P.A, con un tono pensieroso e riflessivo
“Come fa a essere sicuro che sia ancora qui ?” domandò il dingo, osservando prima il dispositivo e poi il mammifero mascherato
“Abbandonando la C.P.A avrebbe attirato su di sé delle attenzioni che avrebbe preferito evitare
Si sarà nascosto da qualche parte … lontano da occhi e orecchie …” affermò Sailas, girandosi a guardare il canide
“E questo per noi è un bene
Non capirà neanche cosa l’ha colpito
Ci sono alte domande ?”
“Se lo troviamo … cosa ne dobbiamo fare ?”
“Non m’importa sapere chi è
Tanto meno scoprire per chi lavora
Faccia in modo che NON – CI - CREI – PIÙ – NESSUN – FASTIDIO” affermò Sailas con un tono freddo, guardando dritto negli occhi il suo sottoposto che, dopo qualche secondo, annuì lentamente
“Bene e mi raccomando, con discrezione
L’elemento sorpresa è il nostro vantaggio … non sprechiamolo”
 
Detto questo il mammifero mascherato si voltò verso la porta, girò il pomello d’entrata e, prima di sparire all’interno della stanza, si voltò un’ultima volta verso il dingo
“Fowler … mi faccia anche il favore di raccogliere il maggior numero d’informazioni sui nostri dipendenti e di stamparmi tutti i loro fascicoli
Voglio sapere TUTTO di loro: dove abitano, se hanno famiglia o no, il loro passato … TUTTO
Se mai Boris dovesse fallire … il che lo reputo una cosa alquanto improbabile … vedremo di capire se c’è qualche discordanza o qualche elemento non coerente con i loro dossier …
E non provi compassione per lui” affermò Sailas, guardando negli occhi il canide, per poi continuare
“Doveva pensarci due volte prima di mettersi contro di me” concluse il mammifero mascherato, sorridendo malvagiamente sotto il caschetto nero ed entrando in infermeria, lasciando da solo il dingo che espirò profondamente, una volta che l’uscio si chiuse
 
Ma perché si doveva utilizzare proprio quel metodo per far star zitto un animale ?
E se quest’ultimo avesse avuto una famiglia ? Come la sua ?
Magari con una figlia o forse più cuccioli a cui mostrare tanto affetto ?
Aveva sempre odiato questa soluzione … ma se era l’unico modo per salvaguardare gli interessi dell’organizzazione e quello in cui credeva …
Non poteva disubbidire a un CHIARO ordine del signor Sailas … gliel’avrebbe fatta pagare cara …
E nel modo più doloroso: facendo del male agli animali che lui amava
 
Dopo qualche minuto di silenzio, il canide prese da una tasca del camice bianco il suo cellulare, componendo un numero, per poi portarsi l’apparecchio vicino all’orecchio
 
 
 
Tenente ?
Ho un lavoro per lei …
Mi aspetti all’entrata del mio ufficio … e faccia in fretta
A dopo
 
 
 
Una volta terminata la chiamata, il dingo si diresse a passo spedito verso il suo studio
 
 
 
 
Nell’infermeria, qualche minuto prima …
 
“Infine vi hanno portato da me, rinchiusi dentro queste specie di … capsule fatte di resina … molte curiose, aggiungerei … appioppandomi il compito di tirarvi fuori di qui, una volta che vi foste ripresi
E dire che le sto provando VERAMENTE TUTTE … è dir poco” affermò un grosso wombat, intento a battere con tanto di martello e scalpello, la superficie giallo – ambra del contenitore che teneva prigioniero un povero mammifero e, per la precisione, una iena
“Doc … potrebbe, gentilmente … SMETTERE DI PICCONARE SU QUEST’AFFARE ?
CON QUESTE CONTINUE VIBRAZIONI, MI SEMBRA DI STARE DENTRO A UN’ENORME LAVATRICE MENTRE STA FACENDO LA CENTRIFUGA A 1000 GIRI !
NEANCHE LA MIA LAVABIANCHERIA VIBRA COSÌ FORTE QUANDO DEVE STRIZZARE I PANNI”
“Perché ? Tu hai una lavatrice, Eddy ?!
E quando l’hai comprata ?
Da quello che so io, tu stai con un unico paio di mutande per quasi un mese inte …”
“Doppia D … per la tua sicurezza e incolumità, ti consiglio caldamente di non continuare la frase” affermò la iena, rivolgendo uno sguardo assassino verso un suo simile, che si trovava imprigionato dentro a un altro contenitore d’ambra, appoggiato su un secondo lungo tavolo di metallo, alla sua destra
“D’accordo … IO MI ARRENDO … GETTO LA SPUGNA” affermò il dottore, posando sopra a un carrellino in ferro, il martello e lo scalpello, in compagnia di altri attrezzi che aveva utilizzato precedentemente, tra cui: una sega circolare, un piccone, una motosega, un flessibile, una fiamma ossidrica portatile e altri strumenti vari … mancava solo l’esplosivo
“Aveva detto la stessa identica cosa tre minuti fa, prima di iniziare a utilizzare quel cannello su di me
E si fidi, non è stata un’esperienza piacevole” affermò Edd, guardando con sguardo molto loquace il medico e indicando con gli occhi, la fiamma ossidrica poggiata sul carrello in metallo
“Quale parte della frase: dottore, sento calore in prossimità … delle parti basse … si fermi, per favore … non ha capito ?
NOOOOOOO … è solo la tua immaginazione … diceva
Poi, quando ha cominciato a uscire fumo da questa specie di … bozzolo … e ho iniziato a urlare in preda al panico e al dolore … allora sì che si è bloccato
E meno male che ero sveglio …
Se fossi rimasto svenuto, a quest’ora mi sarei ritrovato con due caldarroste e avrei dovuto cambiare nome … utilizzandone uno da femmina”
 
“E non sarebbe stato male
Una presenza femminile è proprio ciò che ci vuole per il nostro trio
Avremmo dovuto lavorare un po’ sull’aspetto esteriore
Certo … non avremmo potuto fare dei miracoli, visto il tuo brutto muso … ma avremmo reso migliore … il migliorabile
E una volta finito, saresti stata BELLISSIMA
E avresti potuto chiamarti …” affermò Eddy con un tono beffardo, rivolgendosi verso il suo simile
“CHIUDI QUELLA BOCCA LARGA CHE TI RITROVI !
O GIURO CHE TI FACCIO PAGARE IL FATTO DI RITROVARMI IN QUESTA SITUAZIONE
SE AVESSIMO ASPETTATO GLI ALTRI … TUTTO QUESTO NON SAREBBE SUCCESSO
È STATA SOLO COLPA TUA !” sbraitò Doppia D, lanciando uno sguardo assassino verso suo fratello
"COLPA MIA ?!
Se non ricordo male, tutti e tre eravamo d'accordo sul fatto di dimostrare agli altri che non eravamo tre idioti, catturando il prototipo CR-0C"
"Io ricordo una versione ben diversa
Solo TU e ED vi siete fatti prendere dalla foga del momento ... io ho accettato d'aiutarvi solo per solidarietà
Ma se avessi saputo quello che PER COLPA TUA, avrei passato ..."
"E come potevo saperlo ?
Non leggo mica nel futuro !" esclamò Eddy esasperato
 
"NON CI VOLEVA MICA UNA SCIENZATO, EINSTEIN !
ABBIAMO CERCATO DI CATTURARE ... IN UN MODO PIUTTOSTO ASSURDO, AGGIUNGEREI ... UN PROTOTIPO SPERIMENTALE, CREATO PER QUALI SCOPI !
PENSAVI SAREBBE STATO COSÌ FACILE ?!"
"BEH ... È ANDATA COM'È ANDATA ...
PIANGERCI ADDOSSO NON RISOLVERÀ NULLA"
"FARESTI BENE A TAPPARTI QUELLA FOGNA, PRIMA CHE ..." affermò Doppia D con un tono minaccioso, rivolgendosi verso il suo simile, venendo interrotto dal wombat
"Signori ... per favore ...
Già è una situazione difficile di per sé ...
Non peggioriamola ulteriormente" disse il medico, espirando profondamente e stropicciandosi gli occhi, per poi aggiungere
"Perché non prendete esempio dal vostro amico ?
Da quando si è svegliato, non ha detto una parola" concluse il marsupiale, indicando un terzo tavolo di metallo, posizionato alla sinistra di Eddy, sul quale era adagiato un altro contenitore di resina che teneva intrappolato al suo interno una terza iena, che continuava a fissare, con gli occhi sbarrati, i tre mammiferi presenti nella stanza
"Già, Ed ... sei un po' troppo silenzioso ... e tu NON lo sei mai" affermarono in coro le due iene, rivolgendo uno sguardo perplesso verso il loro simile, che non mostrò alcun segno di reazione ... sembrava morto
 
"Ed ? Mi hai sentito ?" chiese preoccupato Eddy, rivolgendo uno sguardo pensieroso prima verso Doppia D e poi verso il diretto interessato
"Ed ... hai sentito ? Ed ?" aggiunse Edd, sperando che il fratello mostrasse qualche segno di attività ... tutte tranne quella celebrale, s'intende ...
 
NULLA
 
Adesso cominciavano veramente a preoccuparsi ... che fosse ...
"Beh ... Doc ... che sta aspettando ?
Che le porti una prescrizione medica ?
GLI DIA UN’OCCHIATA !" esclamò Eddy, facendo ritornare con le zampe per terra il medico che, dopo un primo momento di spaesamento, si avvicinò velocemente verso il tavolo in metallo, poggiando le due dita della zampa destra sul lato della trachea della iena, e precisamente sull’arteria carotide, per verificare il battito cardiaco del mammifero ... che risultò essere assente
 
No … non poteva essere …
Forse doveva aspettare ancora un po’
E così fece
Il wombat restò in quella posizione per almeno altri 10 secondi, sperando di sentire qualcosa ... ma NULLA
 
Logan tolse lentamente le due dita dal collo del predatore, espirando profondamente
Perché non aveva controllato le sue condizioni non appena si era svegliato ?
Avrebbe dovuto essere più concentrato su quello che faceva e invece, si era lasciato distrarre e questo era costato la vita a un animale che avrebbe potuto ... no, DOVUTO ... salvare
E ora, cosa avrebbe detto agli altri due ?
Come avrebbero reagito ?
E il signor Sailas ... quando lo sarebbe venuto a sapere ?
L'avrebbe punito
Ma non per il fatto che un animale della C.P.A era morto, per quali cause poi, al suo superiore non interessava minimamente, era SOLO UN NUMERO come tutti gli altri; ma perché non aveva assolto al MEGLIO il suo COMPITO E IL SUO DOVERE DA MEDICO
 
"Allora Doc ? Cos'è quel muso lungo ?"
La domanda postagli da Eddy, fece ritornare in sé il signor Kateb che si voltò lentamente verso la iena
"Ecco ... il ... vostro amico ... è ..." provò a dire il marsupiale, mentre un nodo alla gola gli impediva di pronunciare quella fatidica PAROLA
"È ... ?" chiesero in coro il duo di predatori
"Sì ... insomma ...
Non so come è successo, ma ..." tentò di dire il medico, venendo ... fortunatamente ... interrotto da uno strano rumore: sembrava che qualcuno stesse scartavetrando su una superficie in lamiera ... per giunta, tutta arrugginita
Il wombat si voltò verso la direzione di quel rumore, mentre sul suo muso si andava a formare uno sguardo interrogativo, per rimanere infine, sorpreso ... se non addirittura SCIOCCATO ... dallo spettacolo che gli si presentò davanti agli occhi
La fonte di quel suono proveniva, nientepopodimeno, dalla iena che il marsupiale credeva fosse passata a miglior vita
Quest'ultima aveva la bocca spalancata, mentre respirava rumorosamente con il naso, continuando a tenere gli occhi sbarrati
Sembrava stesse ... RUSSANDO ?! ... CON GLI OCCHI APERTI, PER GIUNTA ?!
 
Il dottore si avvicinò ancor di più, lentamente e cautamente, verso il tavolo in metallo sul quale era adagiato il bozzolo contenente quello strano ... essere ... che non si poteva definire né mammifero evoluto né animale, neppure ritornato allo stato primitivo
Una volta arrivato ai piedi del bancone in ferro, il wombat appoggiò una seconda volta le due dita della zampa destra sul lato del collo ... e quello che sentì, non fece altro che riempirgli la testa di ulteriori dubbi
 
C'era un battito ...
UN BATTITO !
MA COME ...
EPPURE, LA PRIMA VOLTA, NON SI SENTIVA NULLA !
Due erano le possibilità: o quella iena aveva la capacità di fermare e far ripartire il proprio cuore a piacimento, oppure era ritornato in vita sotto forma di zombie
 
"Ah ... ma sta solo dormendo !
EHEHEH ... ci ha fatto prendere un bello spavento" disse Doppia D, trattenendo una risatina
"Come ... sta SOLO dormendo ?
Fino a pochi minuti fa non c'era battito cardiaco !
NESSUN ANIMALE ESISTENTE È IN GRADO DI FERMARE IL PROPRIO CUORE PER DIECI SECONDI, PER POI FARLO RIPARTIRE !
È UNA COSA … IMPOSSIBILE !" esclamò esterrefatto il wombat, voltandosi verso la iena, mentre sul suo muso si andava a dipingere uno sguardo basito
"Oh ... non c’è bisogno di urlare così tanto Doc, lo fa sempre
Sembra che in un primo momento sia morto stecchito e che il suo cuore abbia smesso di battere, ma sta solo dormendo ... alla sua maniera ovviamente
Mamma non ha mai capito il perché faccia così...
La prima volta gli ha fatto quasi venire un infarto ..." affermò Eddy, annuendo velocemente e lasciando ancor di più sconvolto il marsupiale, che guardò rapidamente prima la iena e poi le altre due
"Uhm ... non ci crede, eh ..." affermò Doppia D, notando lo sguardo perso del medico
"Aspetti, adesso le faccio vedere" aggiunse Eddy, rivolgendo un sorriso verso il dottore, per poi girare la testa verso suo fratello
"Ehi ... Ed ... Ed ...
Andiamo svegliati
Fai vedere a Doc che quello che diciamo è vero"
 
 
 
RONF ... RONF ...
CAUGH
RONF ...
 
 
 
Niente da fare
"OH ... TI VUOI SVEGLIARE ..." esclamò stizzita la iena, cominciando a soffiare in direzione del muso del suo simile, dato che non poteva muoversi e che la testa era l'unica parte del corpo libera
Purtroppo, vista la distanza tra i tavoli di metallo di quasi due metri, il suo stratagemma non sortì l'effetto sperato
Ma questo non fermò Eddy che continuò imperterrito ad alitare, sperando che l'aria raggiungesse i bulbi oculari aperti di suo fratello, provocandogli quel fastidiosissimo bruciore e prurito che ti fa visita ogni volta che c’è una giornata ventosa
"Sai Eddy ... penso che non stia funzionando" affermò Doppia D, trattenendo una risatina e notando il muso del fratello che stava diventando viola ... causa: mancanza d'ossigeno
"Uff ... maledizione ... uff ... ma guarda te se ... uff ..." provò a dire la iena, cercando di riprendere fiato, per poi rivolgersi verso il wombat, facendogli una richiesta che lasciò il marsupiale senza parole
"Ehi ... Doc
Mi farebbe il piacere di tirargli un ceffone ?
Ma glielo molli bello forte"
 
Quella richiesta mise definitivamente fine alle attività celebrali del medico che, per dimostrare quanto quella richiesta l'avesse spiazzato, sbatté lentamente le palpebre, socchiudendo la bocca
In poche parole assunse la stessa identica espressione che uno studente manifesta quando il professore di aritmetica e algebra gli spiega velocemente e in modo alquanto complesso, utilizzando paroloni inverosimili, un procedimento matematico che potrebbe essere risolto semplicemente in due passaggi e utilizzando due parole messe in croce che anche un’idiota riuscirebbe a capire ... la classica espressione da ebete, insomma
 
MA CHE RAZZA DI ANIMALI ERANO QUEI TRE ?
C'ERANO O CI FACEVANO ?
IN TUTTI I SUOI ANNI DI FIDATO SERVIZIO COME DOTTORE, NON GLI ERA MAI CAPITATO UNA COSA DEL GENERE ... MAI
ALTRO CHE CURE MEDICHE ...
QUEI TRE AVEVANO BISOGNO DI NUMEROSE SEDUTE DA UNO STRIZZA CERVELLI ... O, PER ANDARE SUL SICURO, ESSERE OSPITATI IN UNA CLINICA PER PAZZI
 
"Sai Eddy ... penso che tu abbia messo fuori gioco anche Doc
È rimasto imbambolato a fissare il nulla"
"Umpf ... l'ho sempre detto io
Se vuoi una cosa fatta bene, DEVI FARTELA DA SOLO" affermò Eddy, sbuffando sonoramente
Era giunto il momento di passare al piano B e l'attuazione di questo stratagemma non fece altro che confermare la teoria del signor Kateb, seconda cui quei tre non avevano tutte le rotelle che giravano nel verso giusto e che i loro cervelli, messi insieme, non ne avrebbero formato UNO INTERO ... ANZI, NEANCHE MEZZO
 
"Oh ... Eddy ...
Non avrai intenzione di ...
È molto divertente ... ma lo sai che mi fa schifo ogni volta ... " disse Doppia D, storcendo il muso e assumendo una smorfia sdegnata, mentre suo fratello si stava preparando per attuare il suo espediente secondario per far svegliare Ed
Infatti, la iena aveva socchiuso leggermente la bocca, cominciando ad accumulare all'interno della cavità orale, una quantità considerevole del liquido prodotto dalle ghiandole salivari ... definito comunemente bava ... per poi espellere il contenuto, cercando di centrare, a una distanza di quasi due metri, tenendo conto della traiettoria e delle correnti ascendenti e discendenti presenti nella stanza, oltre a essere disteso orizzontalmente su un tavolo in metallo, il muso di suo fratello
In poche parole e detto rozzamente, il piano B di Eddy prevedeva lo SPUTARE sul grugno del bello addormentato per destarlo dal suo profondo sonno
Una cosa era certa: sarebbe stato un brusco ... e VISCIDO ... risveglio
 
Fortunatamente questa mossa astuta non venne mai attuata perché, mentre il signor Kateb era impegnato a far ripartire il cervello, che aveva subito un TRAUMA provocato dal comportamento di quei tre ... animali ... se così potevano chiamarsi ed Eddy si stava preparando a fare fuoco ... dopo aver preso le opportune misure e calcolato la giusta traiettoria, la porta dell'infermeria si aprì silenziosamente, chiudendosi subito dopo
Nessuno dei 4 animali ... anzi, per essere precisi ... nessuno dei 3 animali COSCIENTI, si rese conto che un mammifero era entrato nella stanza e stava osservando, in religioso silenzio, con le zampe conserte e con uno sguardo misto tra lo scocciato e l'esasperato, lo spettacolo che si presentava davanti ai suoi occhi, per poi scuotere la testa lentamente
 
A volte si chiedeva come aveva fatto a reclutare quei 3 imbecilli ... uno più stupido dell'altro
Il capitano Bradford doveva avere una pazienza FUORI DAL COMUNE per riuscire a sopportarli OGNI SANTO GIORNO
Se fosse stato per lui, gli avrebbe inculcato il rispetto e la disciplina in quelle loro zucche vuote ... magari appendendoli a testa in giù per un giorno intero ... chissà ... forse gli avrebbe fatto ripartire qualche neurone
 
“No Eddy !
Non lo fare … o almeno, aspetta finché non mi giro dall’altra parte” affermò Doppia D, voltandosi velocemente verso la direzione opposta a quella del fratello, che era pronto a … sparare
“CAUGHHHHH …”
ECCOLO CHE STAVA PER ARRIVARE !
 
Forse era giunto il momento d’intervenire, prima che la situazione diventasse ancor più imbarazzante di quanto già non lo fosse … e prima che perdesse del tutto la pazienza
“Chiedo scusa
Sto interrompendo qualcosa ?”
 
Tutti i presenti si voltarono verso la direzione di quella voce, rimanendo stupefatti e … IMPAURITI … allo stesso tempo
A pochi metri dal tavolo in metallo sul quale era adagiato Ed, illuminato per metà dalla luce dell’infermeria che lo faceva assomigliare a un fantasma … come se non fosse stato di per sé già TERRIFICANTE … con due occhi color rosso fuoco, incastonate all’interno di una maschera nera, vi era il Diavolo in persona, comunemente conosciuto come il signor Sailas che, a detta dei presenti e del sottoscritto, non doveva essere un granché felice
“SIGNOR SAILAS !” esclamò il wombat, ritornando bruscamente con le zampe per terra, mentre Doppia D si era voltato velocemente verso la direzione del suo superiore, sgranando gli occhi per la paura
Nel frattempo Eddy, dovette ritirare dentro il colpo in canna che stava per partire
Non voleva assolutamente sporcare il vestito bianco a righine sottili nere del suo superiore … altrimenti LUI avrebbe assunto quel colore … il classico colorito che ha un morto … BIANCO e senza linee scure
A conferma di questo, una lunga striscia di bava, che non aveva raggiunto in tempo il bersaglio, venne risucchiata all’interno della bocca del predatore come uno spaghetto, accompagnato da un piccolissimo sibilo
 
Nella stanza calò il silenzio più assoluto
Soltanto il rumore del russare regolare di Ed scandiva i secondi che passavano e per tutto quell’arco di tempo, tutti e tre i presenti si sentirono perforare l’anima dallo sguardo inespressivo del mammifero maschero che, dopo qualche minuto, prese la parola
“Bene … vedo che vi siete ripresi tutti e tre …” affermò il signor Sailas, rivolgendo uno sguardo alle due iene coscienti e terrorizzate dalla sua presenza e alla terza che continuava imperterrita a russare, per poi continuare
“Beh … non proprio tutti …” concluse l’animale con la maschera nera, trattenendo una risatina
“S-s-signor Sailas … non … l’aspettavamo” provò a dire Eddy, cercando di calmarsi … ma senza riuscirci
“Oh …
Il signor Kateb non vi ha avvertito che sarei venuto a farvi visita ?” chiese apparentemente sorpreso il mammifero mascherato, rivolgendo uno sguardo verso il wombat che, impaurito, cercò di trovare una scappatoia
“B-b-bhe … glielo stavo giusto per dire …
M-m-m-ma vede … stavo cercando di l-l-liberarli da quei bozzoli e … dev’essermi passato di mente” affermò il marsupiale, sorridendo nervosamente
“Logan … se non sbaglio … ti avevo comunicato che avremmo affrontato DOPO il problema di come liberarli …” disse il signor Sailas, avvicinandosi lentamente verso il medico
“S-s-sì … mi ricordo quello che … mi aveva detto” provò a dire il dottore, indietreggiando lentamente mentre il suo superiore si avvicinava, finché non urtò con la schiena uno dei tre pilastri centrali posti in mezzo alla stanza
“Bene … allora come mai su questo carrellino ci sono diversi arnesi che non si addicono a un medico ?” domandò il mammifero, fermandosi a pochi centimetri dal wombat e indicando il telaio su ruote, non molto lontano dalla colonna, che ospitava gli attrezzi che il dottore aveva precedentemente usato per tentare di liberare le tre iene
“Ecco … c-c-come le stavo dicendo … ho provato a tirarli fuori di lì … con ogni mezzo possibile” affermò il marsupiale, deglutendo a fatica
“Ah sì ? Utilizzando addirittura questa ?” chiese Sailas, prendendo la fiamma ossidrica portatile, appoggiata sul carrellino in metallo, per poi aggiungere
“Ammiro la sua determinazione e la sua volontà di aiutare degli animali in difficoltà, Logan” cominciò il mammifero mascherato, accendendo il cannello e cominciando a farlo ondeggiare a destra e a sinistra, con un movimento quasi ipnotico, per poi avvicinarlo pericolosamente al muso del wombat
“Ma quando le do un esplicito ordine, vorrei che ci si attenesse strettamente
O forse non si fida di me ?” chiese incuriosito Sailas, avvicinando il volto della maschera nera alla fiamma ossidrica, che gli diede un aspetto ancor più spettrale e diabolico
Il marsupiale, dopo aver deglutito rumorosamente, sbiascicò alcune parole
“N-n-no signore
L-l-le chiedo scusa”
“Bene
Per questa volta lascerò correre … si consideri fortunato … oggi sono di buon umore” concluse l’animale con la maschera nera, spegnendo il cannello e posandolo sul carrellino in ferro, per poi allontanarsi dal medico che tirò un sospiro di sollievo
 
“Per quanto riguarda voi, signori …” disse Sailas, rivolgendo uno sguardo alle due iene
“Ci terrei a fare quattro chiacchiere con voi per parlare di quello che è successo al lago Landlake …
Sempre che il signor Kateb ritenga che siate nelle condizioni di parlare” aggiunse il mammifero mascherato, rivolgendo un’occhiata veloce verso il dottore che, dopo essersi sistemato il camice, cercò d’articolare qualche parola
“C-c-certo … gli faccia pure tutte le domande che vuole
Io intanto, col suo permesso, sarò nel mio ufficio per analizzare i dati e i campioni che ho raccolto dai tre soggetti mentre erano addormentati” concluse il wombat, grattandosi nervosamente la testa
“D’accordo” affermò semplicemente Sailas, prendendo una sedia in metallo e accomodandosi nello spazio presente tra i due tavoli sui cui erano adagiati i bozzoli contenenti Eddy e Doppia D, a pochi centimetri dai loro musi
“Bene … allora io … vado” disse il dottore, voltandosi e avviandosi in fondo alla stanza, passando in mezzo ai tre pilastri di cemento e dirigendosi verso una parete lunga tutta la camera, formata da tante lastre di vetro oscurate che delimitavano la zona d’ufficio dall’infermeria
“Aspetti un secondo Doc … che cosa intendeva dire con campioni che ho raccolto dai tre soggetti ?
Non mi avrà mica fatto il prelievo del sangue
Lo sa che odio gli aghi !” esclamò stizzito Eddy, rivolgendosi verso il medico
“Lo so perfettamente … per questo l’ho fatto mentre dormivate” affermò il wombat divertito, una volta raggiunta una porta a vetri dove, a piccoli caratteri neri, era riportata la dicitura: Doctor L Kateb
“Dopo che avrò finito con loro, ci terrei a fare anche due chiacchiere con lei signor Kateb … se non è un disturbo …”
Il marsupiale si stoppò prima d’aprire l’entrata del suo ufficio, girandosi lentamente verso l’animale che aveva parlato
“C-c-certo, signor Sailas”
“Bene … a dopo allora” concluse il mammifero mascherato, indicando la porta a vetri dell’ufficio del medico che, dopo qualche secondo di silenzio, l’aprì, sparendo all’interno del suo studio
“Bene … ora che siamo rimasti soli …” affermò l’animale con la maschera nera, rivolgendosi alle due iene e avvicinandosi ancor di più ai loro musi
“Sono tutto orecchie signori …”
 
 
 
 
Nel frattempo, nel passaggio sotterraneo …
 
Stava percorrendo velocemente il lungo corridoio della C.P.A, mentre numerosi dubbi e perplessità gli ronzavano dentro la testa
Pensava che avessero risolto questo problema
Dopo il primo attacco e in seguito a numerose ricerche per individuare l'identità del misterioso hacker, il compito di ... occuparsi ... di questa faccenda, non era stato assegnato al capitano Bradford ?
Diceva di essersene occupato ...
E allora come mai erano ritornati al punto di partenza ?
Forse aveva ... zittito ... l'animale sbagliato
O forse, qualcun altro si era interessato a informazioni delicate e di una certa importanza, che gli avrebbero permesso di controllare un'arma in grado di cambiare il mondo
Che fosse un hacker differente dal primo ?
 
Uhm ... no
Le tecniche di decifrazione e il metodo d’inserimento all'interno della loro rete, oltre che il programma di decodificazione utilizzato e il tempo impiegato dall'utente per inserirsi nel sistema, erano identici al primo attacco che avevano subito
Inoltre, questo fantomatico pirata informatico, per dimostrare la sua superiorità e scaltrezza, si era firmato con quel suo ridicolo nome ... HAWKEYE
 
Fowler non poté far a meno di stringere le zampe e digrignare i denti, assumendo una smorfia infastidita sul muso
Chissà che tipo di mammifero doveva essere
Una cosa era certa: doveva essere STRAMALEDETTAMENTE in gamba
E ne aveva dato prova la prima volta, quando aveva cercato di rubare i file riguardanti la creazione del prototipo CR-0C ... e ci sarebbe anche riuscito, se non l'avessero escluso in tempo dalla rete
Chissà per quali loschi scopi avrebbe utilizzato il frutto delle sue dure ricerche ... del suo duro lavoro …
Cos’avrebbe fatto a CR-0C, che per lui era come un cucciolo che aveva bisogno di cure e attenzioni, in un mondo a lui sconosciuto e pieno di pericoli
 
E pensare che questo criminale informatico ERA UNO DI LORO !
Un animale col quale forse lui stesso aveva parlato o che lui e tutti, all'interno della C.P.A, conoscevano molto bene
Chi era che stava facendo il doppio gioco ?
Chi è che indossava una maschera, facendo finta di essere ciò che non era ?
Ora non poteva più fidarsi di nessuno ... neanche del tenente Boris ...
Ma allora, come mai il signor Sailas gli aveva detto di contattare lui per risolvere la faccenda ?
 
In più di un'occasione il mammifero mascherato aveva dato prova delle sue qualità e del fatto di non sbagliare mai
Riusciva a scorgere, attraverso gli occhi dei suoi sottoposti, quello che erano VERAMENTE: le loro paure, i loro dubbi, le loro debolezze, i loro segreti ... RIUSCIVA A LEGGERGLI FIN DENTRO L'ANIMA
Questo HAWKEYE doveva essere VERAMENTE BRAVO E BEN ADDESTRATO per riuscire a celare la sua vera identità agli occhi del suo superiore
Forse era stato il PRIMO mammifero ad ingannare il signor Sailas ... anche se solo per poco
A quanto pare, il suo superiore aveva percepito nell'aria qualcosa che non andava
Se n'era reso conto il giorno in cui ci fu il primo attacco digitale
 
Adesso che ci pensava bene, soltanto chi lavorava all'interno della C.P.A era a conoscenza di quello che stavano creando
Se fosse stato un mammifero proveniente dall'esterno, ci avrebbe messo dei MESI per capire a cosa stessero lavorando
Avevano praticamente isolato le intere linee telefoniche e la rete dell'organizzazione era praticamente IMPOSSIBILE DA CRACCARE
Eppure, questo HAWKEYE, collegandosi da remoto, in meno di 2 minuti era riuscito a superare il sistema di protezione, cominciando a curiosare tra i loro file
Dopo quella bellissima esperienza, non avevano avuto altra scelta che trasferire l'accesso diretto alla rete dalla sala server ... non prima di aver installato delle telecamere di sicurezza e aver fornito a tutti i dipendenti della C.P.A un badge che, una volta inserito all'interno di un video terminale, avrebbe comunicato al computer centrale: l'orario d'entrata nella stanza, il codice identificativo del mammifero che aveva effettuato l'accesso e soprattutto, quello che veniva visionato o scaricato
 
C'era solo una regola da rispettare: le zone off limits erano I FILE IN CODICE ROSSO, protetti da password, praticamente impossibili da decriptare
Se qualcuno avrebbe osato anche solo cliccarli per sbaglio, sarebbe subito arrivata una segnalazione al sistema di videosorveglianza e sicurezza che avrebbe attivato il blocco istantaneo dell’enorme porta blindata che permetteva d’entrate dentro la sala server, bloccando all'interno l'animale che ... involontariamente o no ... non aveva rispettato il protocollo
Purtroppo questo sistema non aveva funzionato ... beh, almeno non totalmente
Da quello che gli aveva comunicato Baker, il computer centrale aveva ricevuto la segnalazione d'allarme di qualcuno che stava curiosando in posti dove non avrebbe dovuto farlo
Stranamente però, il sistema di chiusura automatica non si era attivato e, cosa ancor più strana, il badge utilizzato per accedere alla stanza server non corrispondeva a NESSUN codice identificativo DI TUTTI i dipendenti che lavoravano all’interno della C.P.A … in poche parole, scoprire quale mammifero aveva effettuato l'accesso, era pressoché IMPOSSIBILE
Inoltre, per concludere in bellezza, le telecamere di sicurezza, nella fascia di tempo in cui era avvenuto il furto digitale, non avevano ripreso nulla ... il che era una cosa praticamente INFATTIBILE
 
Se fossero state oscurate, craccate o disattivate sarebbe entrato subito in funzione il generatore di emergenza e il guasto o l'anomalia sarebbe stato immediatamente comunicato al software, che avrebbe attivato il sistema d'allarme generale
Nulla di tutto questo AVEVA - FUNZIONATO
HAWKEYE era entrato indisturbato dentro la sala server, aveva scaricato quello che gli interessava e, una volta finito, era uscito tranquillamente dalla ROOM SERVER senza far scattare l'allarme o senza essere ripreso dalle telecamere di sicurezza ... anche se quest'ultime erano puntate sulla porta d'ingresso
Sicuramente aveva utilizzato un programma sconosciuto, non presente tra l'elenco dei Malawere, memorizzati all’interno del loro programma anti-virus
 
Si trovavano così a un punto morto
Fortuna che il signor Sailas, questa volta, era stato più furbo di HAWKEYE
Inserire delle cartelle esca contenenti dei virus che avrebbero distrutto il computer di quell'hacker da quattro soldi e quelli dei suoi possibili clienti, oltre che a comunicarne la posizione, era stata UN'IDEA GENIALE ... DA VERO STRATEGA
Questo dimostrava, SENZA OMBRA DI DUBBIO, perché il signor Sailas fosse il capo della C.P.A
Furbo, calcolatore, esperto militare, calmo, dal sangue freddo, privo di emozioni, capace di far mantenere l'ordine e il rispetto, un animale dalla zampa di ferro, capace di utilizzare le debolezze dei suoi avversari contro di loro ... insomma, un mammifero con quale non si doveva scherzare
 
Adesso che ci pensava, gli faceva quasi pena per HAWKEYE ... si era messo contro l'animale sbagliato e ne avrebbe pagato caro il prezzo ... nonostante lui non fosse molto d'accordo
Avrebbe preferito rinchiuderlo dentro a una cella per il resto della sua vita, interrogarlo per scoprire qualcosa in più sul suo conto e ... perché no ... riuscire a farlo diventare uno di loro ... PER DAVVERO
Sarebbe stato un peccato non poter usufruire delle sue ECCELLENTI doti informatiche
Purtroppo, il signor Sailas non la pensava allo stesso modo
E il mammifero che si sarebbe dovuto occupare di questa faccenda, ne sarebbe stato più che felice
 
"Dah ... finalmente
Stavano cominciando a crescere a me funghi"
 
Appunto ... parli di qualcuno ...
 
Fowler ritornò con le zampe per terra, alzando lo sguardo e incrociando una grossa tigre siberiana con una benda sull'occhio sinistro, appoggiata di schiena e con le zampe conserte, alla porta d'ingresso del suo ufficio
 
"Mi perdoni per l'attesa tenente ... stavo solo pensando" disse il dingo, una volta raggiunto il felino bianco
"Pensare no servire in battaglia
Anzi, potere essere causa di deconcentrazione e sconfitta" affermò Boris, squadrando dall'alto in basso il dingo, per poi aggiungere con tono freddo
"Voleva parlare con me ?"
"Sì ... si tratta di una questione molto delicata" disse Fowler, scandendo le ultime parole
La tigre siberiana rimase in silenzio per un paio di secondi
Aveva già capito di quale questione delicata doveva occuparsi
"Dah ... allora suppongo non ci sia tempo da perdere" aggiunse il felino, staccandosi dalla porta e permettendo a Fowler d'entrare
"No. Non c'è ne
Si accomodi" disse il canide, aprendo la porta del suo ufficio ed entrando dentro la stanza, seguito a ruota dal predatore bianco che la richiuse subito dopo
 
 
 
 
Intanto, alla casa di riposo Vecchia Querciola …
 
“Ancora non ci credo che sei venuta a trovarmi, Judith
Mi hai fatto proprio una bella sorpresa
Pensavo non ti avrei più rivisto fino al giorno della mia morte”
“Andiamo nonno !
Non esagerare
Lo sai che sei il mio preferito”
“Oh … cara
Di questo ne ero già al corrente” affermò un coniglio anziano, trattenendo una risatina, mentre veniva osservato, con uno sguardo molto loquace, da una leporide dai grandi occhioni color ametista che teneva a braccetto il suo simile
“E dai …
Non fare quel muso” aggiunse Otto, spintonando in modo scherzoso la coniglietta che non poté far a meno di sorridere
“A proposito …
Parlami un po’ di te
Come va il lavoro ?” chiese il leporide anziano, continuando a camminare a passo lento, insieme alla sua nipotina, sul sentiero in ghiaia che li avrebbe portati fino al parcheggio della casa di riposo
“Beh … di certo non ci si annoia mai …
Tra: inseguimenti, arresti, multe, ronde notturne, montagne di scartoffie da compilare, le lavate di capo del capitano Bogo …
Insomma … la solita routine”
“L’ho SEMPRE DETTO IO che questo lavoro non era adatto a una dolce e tenera coniglietta come te …
Ma, nonostante questo, tu eri determinata a raggiungere il tuo sogno, senza curarti di quello che gli altri pensavano o dicevano” disse Otto, scuotendo lentamente la testa, per poi fermarsi lungo il sentiero
“Sei stata LA PRIMA della nostra specie a diventare un poliziotto
LA PRIMA della nostra specie a lasciare Bunny Burrow per trasferirti in una grande metropoli come Zootropolis, piena di pericoli e insidie
LA PRIMA della nostra specie a trovare la soluzione a un caso che, a detta degli altri, era IMPOSSIBILE da risolvere
TU SEI UNICA JUDY E NESSUNO POTRÁ MAI NEGARLO” concluse il mammifero anziano, rivolgendo uno sguardo dolce verso la sua nipotina
 
La leporide rimase in silenzio per un paio di minuti, mentre le parole pronunciate da suo nonno le rimbombavano dentro la testa
Nonno Otto aveva ragione
ERA STATA LA PRIMA DELLA SUA SPECIE AD ANDARE CONTRO CORRENTE
A DIVENTARE QUALCUNO CHE GLI ALTRI NON SI SAREBBERO MAI SOGNATI DI ESSERE … UN AGENTE DI POLIZIA !
Certo, aveva dovuto affrontare non poche difficoltà, ma alla fine il suo sogno si era realizzato e di questo non poteva che esserne felice
AVEVA STRETTO NUMEROSE AMICIZIE
OTTENUTO IL RIPETTO E LA STIMA DI TUTTI I SUOI COLLEGHI, INCLUSO IL CAPITANO BOGO
E, INFINE, AVEVA TROVATO NICK … IL SUO PARTNER, AMICO FIDATO E COLLEGA
Già … a proposito di quella volpe …
 
“Tesoro ?
Tutto bene ?” la domanda postale da Otto, riportò la leporide con le zampe per terra
“Ehm … sì, nonno … tutto bene” rispose la coniglietta con un sorriso
“Ho detto qualcosa di sbagliato ?” chiese preoccupato il mammifero anziano, posando le zampe sulle spalle di Judy
“No … hai semplicemente detto la verità, nonno …
Ma vedi, io non sono UNICA
Tutti i mammiferi di questo mondo lo sono … a modo loro ovviamente …
Non voglio attirare su di me troppe attenzioni che non merito” disse la coniglietta, sorridendo
“Hai ragione Judy
TUTTI NASCIAMO UNICI … MA VEDI, SOLO ALCUNI CONTINUANO A ESSERLO” affermò Otto, sorridendo a sua volta
Judy non disse nulla
Si limitò ad abbracciare suo nonno … e quel gesto valeva più di mille parole
 
Rimasero avvinghiati l’uno all’altro per qualche minuto, finché …
“Tesoro, non per fare il guasta feste … ci mancherebbe
Ma non credi che dovremmo andare ?
Lo sai che questo fresco … come dite voi giovani venticello estivo non fa bene alle mie povere ossa … e oltretutto, ci si stanno mettendo di mezzo pure le zanzare” affermò Otto, sciogliendo l’abbraccio da sua nipote e cominciando a grattarsi il dorso superiore della zampa destra
“È incredibile come questi piccoli insetti fastidiosi riescano a raggiungere la carne viva, sotto tutto questo strato di pelliccia
Non ho mai capito come ci riescano” affermò il coniglio anziano, smettendo di grattarsi la parte superiore della zampa destra, per cominciare a fregare il dorso di quella sinistra
“MA CHE VOLETE DA ME ?!
VOLETE SUCCHIARMI VIA QUEL POCO DI SANGUE CHE MI RIMANE IN CORPO ?” urlò Otto, cominciando a muovere, a mo di ventaglio, l’arto sinistro davanti al muso, cercando di scacciare i suoi ... minuscoli assalitori e intenditori … che volevano provare ad assaggiare una goccia di sangue di mammifero omeotermo, lasciato riposare e invecchiare per MOLTO TEMPO
Di un colore rosso rubino con sfumature viola, dotato di una grande complessità aromatica, dalle eleganti note di medicinali, anti dolorifici e leggere sfumature di antibiotici, coronato con l’odore tipico delle case di riposo a Bunny Burrow
UN’AUTENTICA RARITÁ E UNA VERA DELIZIA
 
“Sai nonno … penso ti trovino … dolce” disse Judy, trattenendo una risatina, mentre osservava il coniglio anziano, intento ad agitare la zampa a destra e a sinistra
“Sì … davvero molto divertente” affermò sarcasticamente nonno Hopps, riducendo gli occhi a due fessure e guardando, con uno sguardo torvo, sua nipote
“Oh … avanti vecchio brontolone … stavo solo scherzando” lo canzonò la leporide, prendendo sotto zampa Otto, per poi ricominciare a dirigersi verso il parcheggino
Tutto proseguì tranquillo per un paio di minuti finché, una volta che i due conigli ebbero superato il cancelletto in legno che segnalava la fine del vialetto in ghiaia battuto e l’inizio del parcheggio, Otto non fece una domanda alla nipote, che le fece spalancare gli occhi dalla sorpresa
“Ascolta, tesoro … chi è questo Nick ?” chiese improvvisamente il vecchio mammifero dalle lunghe orecchie, adocchiando velocemente la coniglietta, che quasi inciampò per il quesito inatteso postale dal coniglio più anziano
Non si aspettava di certo una domanda del genere !
 
“Ehm … sì .. ecco …” provò a dire Judy, cercando di costruire una frase logica
“Mangia Miele e Corna Ramificate hanno detto che è il tuo partner di lavoro in polizia …
Perché non me ne hai mai parlato ?” domandò Otto ancor più curioso
“Beh … è … complicato da … ehm … spiegare”
“Complicato ?” ripeté il leporide anziano, convinto di non aver capito bene la risposta della coniglietta
“Sì … è un mammifero che … sì, insomma …” provò a dire Judy, venendo interrotta da suo nonno
“Oh … fanfaluche
Tu mi stai nascondendo qualcosa
Avanti, dimmelo, questo tipo è innamorato di te ? Ti fa gli occhi dolci ? Ti ha infastidito ?” chiese sospettoso il mammifero anziano, rivolgendo uno sguardo indagatore verso la nipote, che aprì ancor di più gli occhi dallo stupore
Suo nonno pensava che lei e Nick, fossero …
 
“Ah … allora è così
Non mi interessa niente se è un agente di polizia
Gli faccio vedere io che cosa significa mettersi contro un Hopps …
Lo faccio sbattere in una cella due metri per due e butto via la chiave … così rimpiangerà il giorno in cui lo hanno assegnato alla mia adorata nipotina” le parole minacciose di Otto, riportarono Judy con le zampe per terra
“Nonno … NO !
NON HAI CAPITO NULLA !” esclamò la leporide esasperata, fermandosi ai piedi della portiera del furgoncino di famiglia
“Allora spiegamelo tu” disse semplicemente Otto, lasciando la zampa di sua nipote e incrociando gli arti anteriori al petto
 
Judy espirò profondamente
Bene … era arrivato il momento di dire a suo nonno la verità
Chissà come l’avrebbe presa …
Sperava solo che il suo cuore avrebbe retto …
 
“Ehm … nonno, ti ricordi l’esperienza avuta con Gideon, quando avevo otto anni ?”
Il vecchio mammifero dalle lunghe orecchie, in un primo momento rimase spiazzato dalla domanda postale dalla coniglietta
 
Gideon ?
Cosa c’entrava quella volpe in quel discorso ?
Quella stessa volpe che AVEVA OSATO AGGREDIRE LA SUA PICCOLA JUDITH
E per cosa ?
Per dei biglietti … DEI BIGLIETTI !
NEANCHE FOSSERO STATI I SOLDI DELLA MERENDA !
 
“Altroché se me lo ricordo
Quel giorno avrei voluto prenderlo e tirargli tante di quelle bacchettate sul sedere da farglielo diventare piatto
Prendersela con una tenera e indifesa coniglietta come te
Deve ringraziare il cielo che quella mattina non ero potuto venire alla tua recita …
Ma non mi sono dimenticato di quello che ti ha fatto
No - signore
E nonostante lavori con tua mamma e tuo padre, IO NON MI FIDERÒ MAI DI LUI
UNA VOLPE È - E RIMARRÁ: SUBDOLA, MESCHINA E INGANNATRICE, FINCHÈ NON TIRERÁ LE CUOIA” affermò il coniglio anziano, sbattendo la zampa posteriore destra sull’asfalto del parcheggio, come a voler dimostrare che quello che aveva detto era la cruda e mera verità
Judy si morse il labbro inferiore
Quel vecchio brontolone era ancora rimasto attaccato a quelle antiche storie e a quell’antiquata mentalità, secondo cui le volpi erano degli animali dei quali non ci si poteva fidare … erano MALVAGIE
 
LE VOLPI SONO ROSSE PERCHÉ LE HA CREATE IL DIAVOLO !
 
Era questa la frase che nonno Otto utilizzava per spiegare il suo … non chiamiamolo odio … piuttosto, PREGIUDIZIO nei confronti di quella razza
Ma ormai erano MAMMIFERI EVOLUTI !
Avevano superato queste mentalità - retro
Che bisogno c’era di credere ancora a quelle vecchie storie ?
I VERI NEIMICI erano solo I PRECONCETTI E LA PAURA DELL’IGNOTO
Per riassumere il punto, si potrebbe utilizzare una frase MOLTO RIFLESSIVA E SAGGIA che un animale di piccola taglia, per la precisione una preda, disse
 
L’UNICA COSA DI CUI AVER PAURA È LA PAURA STESSA
 
E AVEVA PERFETTAMENTE RAGIONE
Se si riesce a sconfiggere quest’avversaria, ti si potranno aprire numerosi orizzonti e ti renderai conto che, oltre quella NUBE DI BUGIE, c’erano soltanto nuovi mondi da esplorare … nuove frontiere di una BELLEZZA INCREDIBILE CHE ATTENDEVANO SOLO DI ESSERE SCOPERTE
E Judy era uno di quei tanti mammiferi che erano riusciti a sgominarla
Era riuscita a superare i muri del pregiudizio e del terrore … e quello che aveva trovato al di là di quella barriera, era UN QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO, TOTALMENTE DIVERSO DA COME VENIVA RACCONTATO
Aveva scoperto che le volpi non erano quei tipi di animali … tralasciando la parte del suo primo incontro con Nick … anche loro avevano dei sentimenti, delle paure, dei sogni … erano dei mammiferi come gli altri
E lei era FIERA E ORGOGLIOSA di ESSERE STATO IL PRIMO ANIMALE A FIDARSI DI UNA VOLPE
IL PRIMO ANIMALE A COLLABORARCI … SEPPUR CON DIFFICOLTÁ, ALL’INIZIO
IL PRIMO ANIMALE A DIVENTARE SUO AMICO
IL PRIMO ANIMALE A STRINGERE CON QUEST’ULTIMA UN RAPPORTO UNICO E STRAORDINARIO
 
“Judith ?
Ci sei ?”
Le parole di Otto riportarono sulla terraferma la coniglietta che, dopo qualche secondo di silenzio, rivolse uno sguardo a suo nonno
Avrebbe fatto cambiare idea a quel vecchio testone … con le buone o con le cattive
“Basta fare la misteriosa
Vuoi dirimi perché hai tirato in ballo Gideon ?” chiese il coniglio anziano, rivolgendo uno sguardo interrogativo verso la nipotina
Bene … era arrivato il momento di presentare Nick
Così, dopo un profondo respiro, la leporide cominciò a parlare
 
“Nonno … ti ho voluto raccontare di Gideon … per un semplice motivo“
“Sarebbe a dire ?” domandò Otto, alzando un sopracciglio
“Ecco … Nick .. è il mio partner di lavoro in polizia …” cominciò a spiegare la leporide, mentre si avvicinava alla portiera del furgoncino di famiglia, e precisamente al lato del passeggero, seguita dallo sguardo interrogativo del mammifero anziano
“E NON SIAMO INNAMORATI !
SIAMO SOLO AMICI” aggiunse Judy, marcando le ultime parole e rivolgendo uno sguardo molto loquace verso Otto, per poi continuare
“Ho deciso di portarlo con me, per queste due settimane che starò a Bunny Burrow, per fargli conoscere un po’ il posto e la nostra famiglia …”
“Uhm …”
“E devo dire che è stato … molto contento di …” provò a dire la leporide, venendo interrotta dal coniglio anziano
“È dentro al furgoncino, vero ?” chiese Otto, indicando il veicolo e lasciando sua nipote senza parole, per poi aggiungere con tono sconsolato e rassegnato
“Beh … presentamelo …”
Judy, dopo qualche secondo di riavvio celebrarle, chiuse gli occhi e deglutì a fatica
“Okay …
Nonno … ti presento Nicholas … abbreviato Nick” detto questo la coniglietta aprì la portiera del camioncino di famiglia
Sperava solo che Nick li avesse sentiti arrivare e che nel frattempo, si fosse preparato per fare la conoscenza di nonno Otto
Con la sua parlantina non avrebbe avuto di certo problemi ad attirare su di sé ALMENO la simpatia del mammifero anziano
Sicuramente si era già preparato un bel discorso … oppure, cosa più probabile, avrebbe improvvisato, utilizzando le doti da attore consumato
DI SICURO non c’era niente di cui preoccuparsi
Quanto si sbagliava …
 
Quello che la leporide non aveva preso in considerazione, era che il suo partner di lavoro si era addormentato
E, dalle sue precedenti esperienze, sapeva benissimo che quando quella volpe ottusa dormiva, NON SENTIVA PIÙ NIENTE E NESSUNO
Sarebbe potuta scoppiare una bomba atomica … Nick avrebbe continuato a ronfare come se nulla fosse
A conferma di questo, quando la portiera del veicolo si spalancò, il corpo del canide addormentato cadde rovinosamente al suolo come un sacco di patate, complice il fatto che Nick si era sganciato la cintura di sicurezza, oltre ad essersi appoggiato al pannello interno del camioncino che, una volta spalancato,non aveva potuto più svolgere la funzione di supporto per la testa della volpe
Così, per effetto della forza di gravità, Nick venne catapultato fuori dall’abitacolo e, sfortunatamente per lui, sbatté il muso sull’asfalto del parcheggio della casa di riposo
Senza dubbio fu un brusco risveglio … e a confermalo furono i gemiti che il predatore rosso lanciò subito dopo
 
Nel frattempo, i due leporidi erano rimasti senza parole, ma per due differenti motivi
Judy era rimasta scioccata per quello che era successo nel giro di pochi secondi a Nick e, per manifestare tutta la sua preoccupazione, si era subito precipitata verso la volpe per verificare le sue condizioni
Otto, dal canto suo, era rimasto stupito nello scoprire a quale specie apparteneva il partner che affiancava, OGNI GIORNO, la sua adorata nipotina: UNA VOLPE !
“CAROTINA … MA DICO, SEI IMPAZZITA ?
TI HA DATO DI VOLTA IL CERVELLO ?” sbraitò Nick, girandosi a pancia in su, mentre continuava a tenersi il muso tra le zampe
“Oh, Nick … scusa … scusa … scusa …
Fammi dare un’occhiata” cominciò Judy, cercando di dare una zampa al suo collega di lavoro
“NO … NON GUARDARMI
SONO SFIGURATO
IL MIO BEL MUSO ORMAI È ROVINATO
MA PERCHÉ PROPRIO A ME ? CHE HO FATTO DI MALE PER MERITARMI QUESTO ?” continuò la volpe, rotolandosi teatralmente a destra e a sinistra
“Su, avanti !
Non fare queste scenate …
E FAMMI DARE UN’OCCHIATA !
PER TUTTI I CRACKER AL FORMAGGIO !”urlò la coniglietta, togliendo con forza le zampe del canide dal muso, per verificare le sue condizioni
“IL MIO POVERO NASO … ORA NON POTRÒ PIÙ ODORARE PER IL RESTO DELLA MIA VITA
E CREDO DI AVER PERSO DUE INCISIVI … PER CASO SONO LÍ PER TERRA ?”
“Uff … per fortuna non è niente di grave e non ci sono fratture” affermò la leporide, tirando un sospiro di sollievo, per poi continuare
“Non c’è nulla, frignone
Un po’ di ghiaccio e passa tutto” concluse Judy, rivolgendo un sorriso verso la volpe
“UN PO’ DI GHIACCIO E PASSA TUTTO ?!
MA SI PUÒ SAPERE PERCHÉ L’HAI FATTO ?
PER CASO, STARE A CONTATTO CON DEGLI ANZIANI RINCITRULLITI, TI HA FATTO DIVENTARE VECCHIA ANCHE A TE ? ” sbraitò la volpe, continuando a massaggiarsi il muso
“SE VOLEVI UCCIDER …” Nick non riuscì a terminare la frase per un semplice motivo: il canide venne catturato dallo sguardo di Judy che, con gli occhi spalancati, sembrava gli stesse facendo cenno di voltarsi
 
Nick, dopo qualche secondo di smarrimento, si girò lentamente dietro di sé, rimanendo sorpreso e perplesso
A pochi metri dal furgoncino della famiglia Hopps, c’era un coniglio anziano, con le zampe conserte, che LO STAVA SCRUTANDO DA CAPO A PEIDI … inclusa la punta della coda … con uno sguardo indagatore, inespressivo e … SBALORDITO … allo stesso tempo
La volpe si voltò velocemente verso Judy, come a voler cercare delle spiegazioni, ma la pacca che la coniglietta si tirò sulla fronte, valse più di mille parole
Vuoi vedere che quello era …
Non aveva mica assistito a tutta la sua SCENATA e non aveva neanche sentito il … complimento … che era stato rivolto non solo a lui, ma anche agli altri vecchietti che si trovavano all’interno della casa di riposo Vecchia Querciola … vero ?
 
Calò un silenzio di tomba, dove nessuno dei tre animali disse NULLA
Nick si girò nuovamente verso nonno Hopps, rivolgendogli un sorriso, cercando di rimediare al disastro che aveva combinato pochi secondi prima
Otto, da parte sua, manteneva uno sguardo fisso … sembrava fosse diventato un palo della luce piantato in mezzo al parcheggio e Judy … eh, Judy … era diventata rossa come un pomodoro
Perfetto … era partito ALLA GRANDE
Adesso toccava a lei cercare di rimediare al disastro che quella volpe ottusa aveva combinato
Così, dopo essersi schiarita la voce, la leporide parlò
“Nonno … ti presento Nick” concluse la coniglietta, indicando il suo partner che, rialzandosi a fatica e continuando a sorridere, cercò d’attaccare bottone col mammifero anziano, cercando di cancellare la prima impressione che quest’ultimo si era fatto sul predatore
La domanda è: CI SAREBBE RIUSCITO
“Ehm … piacere di conoscerla, signor …” provò a dire la volpe, stoppandosi subito dopo
NON SI RICORDAVA IL NOME DEL NONNO DI CAROTINA !
ANZI, NON GLIEL’AVEVA NEMMENO CHIESTO !
E ora, a rigor di logica e grammatica, doveva terminare la frase …
Quindi fece l’unica cosa CHE NON AVREBBE MAI dovuto fare in quella situazione: iniziò a elencare nomi a caso
 
“Ehrm … signor … Oliver ?”
Nessuna risposta da parte del coniglio
Fortuna che il finto colpo di tosse di Judy fece capire alla volpe che quello non era il nome giusto
Avrebbe potuto fermarsi lì, chiedendo gentilmente il nome … oltre a scusarsi per il suo comportamento di pochi minuti fa
Peccato che il cervello del canide non avesse preso in analisi questa opzione, con l’effetto di peggiorare ulteriormente la situazione
“No … mi scusi … volevo dire … Oscar”
SBAGLIATO
“Signor Osmond”
RIPROVA … SE NON ERRO DOVEVA ESSERCI UNA T DOPO LA O …
“Cioè … volevo dire … Otis”
FUOCHINO … VUOI COMPRARE UNA VOCALE ?
“Signor …” provò a dire nuovamente la volpe, venendo interrotto FORTUNATAMENTE dalla coniglietta, che gli si accostò di fianco
“OTTO, Nick … OTTO” affermò la leporide sorridendo e annuendo lentamente
“Giusto … Otto …
Piacere di conoscerla …” concluse il canide, sfoggiando il suo miglior sorriso e allungando la zampa verso il coniglio anziano che, per tutto il tempo, era rimasto immobile e in silenzio a osservare la scena
 
Dopo che furono passati alcuni minuti, che per la coniglietta e la volpe parvero un’eternità, nonno Hopps semplicemente si voltò, ripercorrendo a ritroso la strada che aveva fatto con la sua nipotina
Judy e Nick si guardarono velocemente a vicenda perplessi
“NONNO !
DOVE STAI ANDANDO ?” chiese ad un certo punto la leporide, ritornando con le zampe per terra
“Devo andare a chiedere a Corna Ramificate e a Mangia Miele se mi hanno invertito le pastiglie …
Perché, se non ricordo male, su alcune c’era scritto che potevano creare sonnolenza, oltre ad eventuali allucinazioni ...”
“E cosa c’entra questo ?”
“C’entra eccome !
Il partner di lavoro della mia nipotina preferita … UNA VOLPE !
Se questa non è allucinazione …” affermò il coniglio anziano, incamminandosi sul sentiero in ghiaia
“AH … UNA VOLPE !” aggiunse Otto, alzando le zampe al cielo e trattenendo una risatina, convinto che tutto quello che aveva visto non fosse vero ...
Quanto si sbagliava …
“NONNO ASPETTA !” urlò Judy, seguendo a ruota il mammifero anziano, non prima di aver rivolto uno sguardo poco amichevole verso il suo partner di lavoro, che rimase per la seconda volta, TUTTO DA SOLO, in mezzo al parcheggio, pronto a dispensare strette di zampa a qualsiasi animale … dato che aveva l’arto rivolto ancora in avanti, mentre osservava la leporide che si lanciava all’inseguimento di suo nonno
 
Qualcosa mi dice, mio caro Nicholas Piberius Wilde, che questa volta l’hai combinata bella grossa
 
“Grazie mille, mio caro subconscio …
Me ne sono reso conto anch’io” affermò sarcasticamente la volpe, espirando profondamente e alzando gli occhi al cielo
 
 
 
 
 
Nel frattempo, nell’'ufficio di Fowler ...
 
"E questo è tutto tenente" concluse il dingo, rivolgendo uno sguardo serio verso la tigre siberiana, che si trovava seduta di fronte a lui
"Uhm ... avere anch'io dei dubbi su questo hacker
Ma no pensava che era uno di noi" concluse Boris con un tono pensieroso, dopo qualche secondo di silenzio
"Già ...
Mi domando chi ha mai potuto fare una cosa del genere ...
Voglio dire ... credevo che facessimo parte di una grande famiglia ..." affermò il canide, scuotendo lentamente la testa
"Famiglia ?" chiese il felino, convinto di non aver capito
"Famiglia ... signor Fowler ... essere più grande campo minato di storia
Convinto di poterti fidare di animale più caro e vicino a te ... per poi scoprire che lui no ricambiava tuo affetto ... anzi pugnalato alle spalle ...
E prezzo da pagare ... a volte ... è molto di più che ferita sentimentale ..." concluse Boris, posandosi, come spinto da un riflesso condizionato, una zampa sulla benda nera, che aveva il compito di tenere celato agli altri animali, non tanto la cicatrice, bensì la ferita interiore che era ancora aperta nell'animo del felino
 
A NESSUNO aveva mai raccontato la storia che si celava dietro QUELLA benda ... A NESSUNO
Ma perché ?
Forse perché l'ultimo animale che ci aveva provato era finito dritto dritto in infermeria con un paio di denti rotti ...
Oppure non voleva parlarne per paura di apparire agli occhi degli altri un debole ...
Una cosa era certa: TUTTI si erano resi conto che in quella faccenda c'entrava il capitano Bradford
Lo vedevano nelle scintille che Boris gli lanciava ogni volta che lo incrociava per strada o quando erano costretti a collaborare insieme
Ma negli occhi del capitano non c'era quello stesso identico odio
C'era qualcosa di ... DIVERSO ...
Occhi pieni di ... tristezza, rammarico, colpevolezza ...
Di sicuro, quello che era successo tra quei due sarebbe rimasto un segreto
 
"Allora ... come procedere ?" affermò Boris, dopo qualche secondo di silenzio, abbassando la zampa dalla benda
"Beh ... il signor Sailas ha detto che la faccenda va risolta ... e al più presto" disse Fowler, abbassando lo sguardo
"Dah ... mi dia 5 minuti
Il tempo di prepararmi e di contattare Rolf e Ralf" affermò il felino, alzandosi dalla sedia e prendendo in zampa il GPS che il dingo aveva appoggiato sulla sua scrivania
"Quando saremo pronti la avvertirò con ricetrasmittente, così lei fornirà a noi supporto
Perché una volta stanato ci serviranno più occhi possibili" concluse Boris, dirigendosi verso la porta, per poi fermarsi in seguito a una domanda postagli dal dingo
"E se avesse già oscurato le telecamere di videosorveglianza ?"
"No ... no lo avrà fatto e no avrà tempo di farlo" affermò la tigre siberiana, voltandosi lentamente verso il canide
"Di sicuro no si aspetta quello che signor Sailas gli ha preparato ... e poi, quando si è in fuga, no esserci tempo per nascondersi o evitare telecamere di sicurezza ... si pensa a salvare solo pelliccia" concluse Boris con un tono freddo e
impassibile
 
"So che a lei no piacere questo tipo di cose
Ma, mi creda, a volte … per ZITTIRE DEFINITIVAMENTE ANIMALE … questo essere UNICO modo
E non si preoccupi ... cercheremo di no farlo soffrire" concluse il felino, sorridendo malvagiamente, per poi girarsi e aprire la porta della stanza, lasciando perplesso e impaurito il dingo, che deglutì a fatica una volta che fu rimasto solo nel suo ufficio
 
 
 
 
Intanto, in un luogo sconosciuto, all'interno della C.P.A ...
 
 
"E ... voilà ... i file sono stati inviati sul computer centrale, direttore Furry
Contengono tutto quello che c'è da sapere sul protocollo 4V ... non c'è di che" affermò un misterioso animale, rintanato all'interno di una stanza completamente al buio, trattenendo una risatina
Solo il suo muso era illuminato dallo schermo di un computer, sul quale era visualizzato il volto di un altro animale
"Ottimo lavoro Barton
Almeno adesso possiamo scoprire qualcosa in più su questo protocollo 4V ... così quelle vecchie mummie mi lasceranno respirare
È filato tutto liscio ?
Non ne hai combinata un'altra delle tue ?" chiese il mammifero sul monitor, alzando un sopracciglio e rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il secondo animale
"Oh ... andiamo direttore Furry
A volte, ho come la sensazione che lei mi consideri ancora una recluta alla prime armi
So fare bene il mio lavoro ...
Mi dica solo una volta dove non ho seguito ALLA LETTERA le procedure ..." affermò orgogliosamente e in tono di sfida, il mammifero nella stanza
"Preferisci che cominci a elencartele dalla A alla Z o viceversa ? Uhm ...
Per esempio quello che è successo durante la crisi degli Ululatori Notturni, dove un animale molto caro a te, ha rischiato la vita ?
Sono cose che non vanno prese alla leggera Barton !
Ci sono in gioco delle vite ..."
 
L'animale nella stanza non disse nulla
Si limitò ad abbassare lo sguardo per terra, rimanendo in silenzio, mentre sul suo muso si andava a formare un'espressione ... TRISTE
Purtroppo il suo superiore aveva toccato un argomento molto delicato, del quale preferiva non parlarne
Perché quella ferita era ancora aperta ... non era del tutto guarita ed era sempre lì, testimone dello sbaglio che aveva fatto tanto tempo fa
Il mammifero sul monitor, rendendosi conto del punto delicato che aveva toccato, cercò subito di rimediare
 
"Scusami Clint ... non avrei dovuto tirare in ballo ... ma capisci che si tratta di una questione MOLTO DELICATA ... ne va della sicurezza di tutta Zootropolis ... NON POSSIAMO PERMETTERCI errori ... " provò a dire l'animale sullo schermo del PC, venendo interrotto dal mammifero
"Non serve che si scusi, direttore
Ha perfettamente ragione ... un eccesso di spavalderia può compromettere l'intera operazione" affermò il mammifero, annuendo lentamente
"Ma, se mi permette, vorrei farle una domanda che mi ronza in testa da un po' di tempo ...
Perché quel giorno ha scelto me e non lui ?
Che cosa ha visto in me di così speciale ?
Io non meritavo questo posto ... dopo quello che ho fatto ..." disse Barton, alzando la testa e incontrando l'iride marrone scuro del suo superiore
"Sai Clint ... a volte, ci si sofferma IL PIÙ DEL DOVUTO a guardare l'aspetto esteriore degli animali ... e questo, il più delle volte, non permette di capire che tipo di mammifero si ha VERAMENTE davanti agli occhi" cominciò il direttore Furry, rivolgendo un sorriso verso Barton
"Bisogna cercare di leggere quello che gli occhi trasmettono
Bisogna tentare di capire che cos'ha nel cuore il mammifero di fronte a te
È vero ... quel giorno hai fatto una COSA VERAMENTE STUPIDA, mettendo a repentaglio non solo la tua vita, ma anche quella di altri" affermò il mammifero sul monitor con un tono serio, mentre Barton abbassò nuovamente lo sguardo
"Ma, il fatto che ancora oggi continui a pensare a quello che è accaduto e a ritenerti IL SOLO responsabile di ciò che è successo ... mi ha permesso di leggere nel tuo cuore
E quello che ho visto, è stato più che sufficiente per convincermi a prendere la decisione di farti arruolare nel R.O.A.R
Non so se tuo ..." provò a dire l'animale sullo schermo del PC, venendo interrotto da una voce allarmata, fuori dall'inquadratura del mammifero
 
"DIRETTORE FURRY !
ABBIAMO UN PROBLEMA !"
"Che genere di problema ?" chiese preoccupato e allo stesso tempo irritato l'animale, voltandosi velocemente verso destra, probabilmente rivolgendosi verso il mammifero che aveva parlato poco fa
"Beh ... ecco ... stavamo controllando i file che ci aveva appena inviato l’agente Barton … e, nel tentativo di superare la password di protezione …" il soggetto in questione non riuscì a terminare la frase che, all'interno della sala di comando, dove si trovava il direttore Furry, partì un allarme che fece gelare il sangue nelle vene a tutti i presenti
 
 
 
ATTENZIONE ...
PERICOLO ...
RILEVATE NUMEROSE ANOMALIE ALL'INTERNO DEL SISTEMA INFORMATICO ...
NUMEROSI MALWARE INDIVIDUATI ...
BLOCCO DEL SISTEMA IMMINENTE ...
SI CONSIGLIA DI RIAVV ...
 
 
 
La voce femminile che segnalava il pericolo del guasto al sistema, venne improvvisamente sostituita da un secondo allarme che, quasi con tono beffardo e canzonatorio, fece dipingere uno sguardo interrogativo sui musi dei presenti
 
 
 
AH ... AH ... AH ...
NON AVETE DETTO LA PAROLA MAGICA ...
 
AH ... AH ... AH ...
NON AVETE DETTO LA PAROLA MAGICA ...
 
 
 
"Barton ... CHE COSA SIGNIFICA ?" domandò il direttore Furry, voltandosi velocemente verso lo schermo dov'era proiettato il muso di Clint e rivolgendogli un'occhiata interrogativa e adirata allo stesso tempo
"Ecco ... io non capisco ... il mio sistema di analisi non aveva individuato nulla ..." provò a dire HAWKEYE, cominciando a digitare rapidamente sul suo portatile
"AVEVI DETTO CHE ERANO PULITE !
COME HAI FATTO A ..." affermò stizzito e al contempo seccato il boss del R.O.A.R, venendo stoppato dal ... messaggio d'allarme ...
 
 
 
AH ... AH ... AH ...
NON AVETE DETTO LA PAROLA MAGICA ...
 
AH ... AH ... AH ...
NON AVETE DETTO LA PAROLA MAGICA ...
 
 
 
"QUALCUNO PUÒ FAR QUALCOSA ?
ZITTITE QUESTA LAGNA !"
 
 
 
AH ... AH ... AH ...
NON AVETE DETTO LA PAROLA MAGICA ...
 
AH ... AH ... AH ...
NON AVETE DETTO LA PAROLA MAGICA ...
 
 
 
"MA GUARDA TE SE ..." il direttore Furry non riuscì a terminare la frase che un forte rombo fece tremare le pareti della sala di controllo dove si trovava il mammifero, seguite poi da alcuni violenti scossoni
"DIRETTORE !
I MOTORI SI SONO SPENTI
STIAMO PRECIPITANDO !"
A confermare l'affermazione di un dipendente del R.O.A.R, la figura trasmessa sul monitor del signor Furry cominciò a inclinarsi leggermente a sinistra
"A TUTTO IL PERSONALE
A TUTTO IL PERSONALE
ALLARME NOVE ALFA
QUESTA NON È UN'ESERCITAZIONE
RIPETO
QUESTA NON È UN'ESERCITAZIONE
TUTTI AI PROPRI POSTI" affermò il direttore, avvicinandosi, con non poca difficoltà, al computer e premendo un pulsante, posto a fianco del PC, che trasmise il suo annuncio all'interno della struttura
 
Nel frattempo, all'interno della sala di comando cominciarono a sentirsi delle urla, contornate da numerose sirene d'allarme che, probabilmente, segnalavano la situazione critica che si stava verificando in quel momento
"DIRETTORE FURRY !
CHE STA SUCCEDENDO ?" chiese allarmato Clint, alzandosi dalla sedia su cui si era seduto
"Non si preoccupi, Barton
Non è il mio primo rodeo" disse tranquillamente il mammifero trasmesso sul monitor, sparendo di colpo dalla visuale di HAWKEYE per evitare un oggetto di grosse dimensioni, che a tutti gli effetti sembrava essere una gigantesca scatola di metallo, che passò velocemente davanti alla telecamera del PC, dirigendosi verso la parte sinistra della stanza
Dopo pochi secondi, ricomparve il muso del direttore, mentre quest'ultimo dava l'impressione di essersi aggrappato con entrambe le zampe, ai lati del tavolo
 
Nel frattempo, alle spalle del mammifero, numerosi oggetti continuavano a ruzzolare violentemente verso sinistra, alcuni seguiti addirittura da quelli che sembravano essere degli animali, evidentemente erano dei dipendenti del R.O.A.R che non erano riusciti a trovare un appiglio sul quale tenersi
"AGGRAPPATEVI A QUALCOSA E PREPARATEVI ALL'IMPATTO" urlò il direttore Furry, guardandosi velocemente a destra e a sinistra, per poi rivolgersi verso il monitor
"BARTON
LEI DEVE ABBANDONARE IMMEDIATAMENTE LA STRUTTURA DELLA C.P.A
SE I FILE CHE CI HA SPEDITO ERANO PIENI DI VIRUS CHE HANNO PROVOCATO QUESTO MACELLO, È MOLTO PROBABILE CHE IL SUO COMPUTER FARÀ LA STESSA FINE ... SE NON ADDIRITTURA PEGGIO
SE NE VADA SUBITO PRIMA CHE LA SUA COPERTURA E L'INTERA OPERAZIONE VENGA COMPROMESSA" sbraitò il mammifero, cercando di sovrastare il rumore assordante delle sirene d'allarme
"E di lei ... cosa ne sarà ?" chiese preoccupato Clint, avvicinandosi allo schermo del PC
"NON SI PREOCCUPI PER ME
PENSI A USCIRE DI LÌ ... SUBITO !
PRIMA CHE ..." la frase del direttore venne bruscamente interrotta
Lo schermo del computer diventò improvvisamente nero, facendo piombare la stanza nell'oscurità e nel silenzio più totale
"DIRETTORE ?
DIRETTORE ?
MI SENTE ?" disse Barton, dopo qualche minuto di silenzio, cominciando a premere dei tasti nel tentativo di riaccendere il monitor del PC, che però sembrava non rispondere ai comandi
Frustrato, il mammifero trattenne a stento un ringhio sommesso
 
Come aveva fatto a essere così ingenuo ?
Avrebbe dovuto aspettarsi una cosa del genere
Si era fatto mettere nel sacco come un cucciolo di due anni
Non avrebbe dovuto abbassare la guardia ...
MALEDIZIONE A LUI, ALLA SUA SICUREZZA E ALLA SUA SPAVALDERIA !
 
Questi pensieri negativi non fecero altro che far salire la rabbia di Clint che, inconsapevolmente, strinse i palmi delle zampe anteriori talmente forte da conficcarsi gli artigli dentro la carne
Gli sembrava di aver commesso lo stesso identico errore che aveva fatto tanti anni fa dove, per colpa sua, ci era scappato quasi il morto
E ora, quelli che rischiavano la vita, erano il direttore Furry e i suoi colleghi del R.O.A.R
TUTTO QUESTO PER UNA SUA DISATTENZIONE !
 
 
 
Salve HAWKEYE
 
 
 
Queste parole riportarono il mammifero con le zampe per terra
Allarmato, Clint alzò velocemente lo sguardo, temendo di essere stato colto con le zampe in sacco e aspettandosi di trovarsi puntate sul muso un paio di spara - sonniferi ... se lo volevano VIVO
Che sorpresa fu per lui scoprire che nella stanza in cui si trovava, non c'era NESSUNO
Ma cosa ...
 
 
 
Sul monitor, signor HAWKEYE
 
 
 
Dopo un primo momento di spaesamento, Barton decise di seguire il consiglio di quella voce ... che gli risultava stranamente familiare
Così l'animale abbassò lo sguardo sul monitor del computer per rimanere, subito dopo, scioccato
Sullo schermo del suo PC, che pochi minuti fa era spento, era trasmessa l'immagine di un mammifero con una maschera nera, accomodato su una sedia, dietro a un'enorme scrivania
Sul muso di Barton si dipinse uno sguardo interrogativo
 
 
 
Bene
Se sta vedendo questo messaggio registrato, significa che ha trovato la mia ... piccola sorpresa
EHEHEH ...
 
 
 
Clint ridusse gli occhi a due fessure, riaccomodandosi sulla poltrona
Avrebbe dovuto seguire l'ordine del direttore Furry, abbandonando immediatamente la struttura della C.P.A; ma una parte di lui era curiosa di sapere cos'aveva da dire di così importante quell'animale
Lo stesso animale che l'aveva contatto, il giorno in cui creò la C.P.A, chiedendogli se volesse cambiare il mondo e di unirsi alla sua giusta e nobile causa
Lo stesso animale che, doveva ammetterlo, in più di un'occasione, aveva dimostrato le sue grandi doti da stratega e da comandante, ottenendo il rispetto ... con le buone o con le cattive ... da TUTTI i suoi sottoposti
Lo stesso animale, responsabile di quello che era successo ai suoi colleghi del R.O.A.R, qualche minuto fa
IL SIGNOR SAILAS
 
 
 
Sa HAWKEYE ... devo farle i complimenti
Nessun mammifero prima di lei, era riuscito a ingannarmi
A nascondere quello che era VERAMENTE
A recitare in MODO PERFETTO E IMPECCABILE una parte che, probabilmente, gli è stata assegnata da qualcuno o forse no ... poco importa
Questo glielo devo riconoscere
 
 
 
Cominciò il mammifero mascherato trasmesso sul monitor, annuendo lentamente, per poi aggiungere
 
 
 
Ma pensava veramente che mi sarei fatto prendere alla sprovvista una seconda volta ?
Io imparo dai miei sbagli signor HAWKEYE ... a differenza di lei ... che oggi ha commesso un errore che forse, avrà provocato molte sofferenze o ... chissà ... addirittura la morte di qualcuno
 
 
 
Le ultime parole dell'animale con la maschera nera, pronunciate con una nota di strafottenza, fecero dipingere sul muso di Barton uno sguardo misto tra l'infastidito e l'arrabbiato
A conferma di questo, Clint strinse nuovamente le zampe, per cercar di far sbollire la rabbia e i sensi di colpa che lo stavano pian piano divorando
 
 
 
Oh ... avanti ...
Non faccia quel muso
Lo sa che in fondo è la verità
Pensava che non avrei elaborato uno stratagemma per fargliela pagare ?
Credeva sul serio che avrei lasciato correre, dopo che ha cercato di strapparmi dalle zampe L'UNICO MIO MOTIVO DI VITA ?
 
 
 
Chiese Sailas, rimanendo un paio di secondi in silenzio, per poi urlare
 
 
 
LEI NON AVEVA E NON NE HA IL DIRITTO !
HO DEDICATO TUTTO ME STESSO A QUESTO PROGETTO
E NON PERMETTERÒ A NESSUNO DI OSTACOLARMI ... DOVESSI FARE FUORI UNO A UNO, CON LE MIE ZAMPE, COLORO CHE MI INTRALCIANO ... CHIUNQUE ESSI SIANO
LEI NON SA CHE COSA SIGNIFICA PERDERE TUTTO QUELLO CHE HAI DI PIÙ CARO
PER RITROVARTI ALLA FINE CON ... NULLA !
 
 
 
Concluse il mammifero con la maschera nera, tirando un pugno sulla superficie del tavolo, talmente forte che le vibrazioni fecero cadere QUEL PICCOLO OGGETTO A LUI CARO, SEMPRE presente sulla sua scrivania
Dopo quel gesto da parte dell'animale mascherato, calò un silenzio di tomba
Lo sguardo del signor Sailas si concentrò e rimase fisso per qualche secondo, su QUEL PICCOLO QUADRETTO, che ora si trovava col il vetro disteso sulla superficie in legno della sua scrivania
Sailas rimase fermo a osservarlo ancora per qualche istante, per poi tirarlo su e sistemarlo al suo posto
 
 
 
Non sa che cosa si prova quando ti strappano nel profondo dell'anima una parte di te, lasciandoti ... a metà
Lei non PUÒ CAPIRLO E NON LO CAPIRÀ MAI
 
 
 
Aggiunse il mammifero mascherato, cominciando ad accarezzare la cornice del ritratto con occhi pieni di: nostalgia, tristezza, rabbia e ... amore ?
Amore ?
Sul muso di Barton si dipinse uno sguardo interrogativo
No
Quella era una qualità che il signor Sailas non aveva MAI manifestato ... MAI
Ma allora, perché gli sembrava di riuscire a scorgere nei suoi occhi un sentimento simile ?
Un sentimento che NON SI ADDICEVA PER NIENTE alla figura autoritaria e pacata del mammifero mascherato
Una cosa era certa: il signor Sailas ERA UN ANIMALE MOLTO, MA MOLTO, COMPLESSO
E questo lo rendeva ESTREMAMENTE PERICOLOSO
 
 
 
Sa ... mi sarebbe piaciuto conoscerla di persona e fare quattro chiacchiere con lei ... in uno stanzino ... solo NOI DUE ...
Ascoltare e godermi le sue urla di dolore mentre la costringevo a spiegarmi il perché mi aveva tradito
E poi, divertirmi a farle il lavaggio del cervello, magari con qualche piccolo elettro-shock, aiutandola a vedere le cose dalla MIA PROSPETTIVA
Chissà ... forse avrebbe finito per far parte VERAMENTE della C.P.A.
La vuole sapere una cosa ... un po' mi dispiace che debba finire così
 
 
 
Affermò l'animale con la maschera, smettendo di accarezzare la cornice della fotografia e rivolgendo lo sguardo davanti a sé
 
 
 
Un vero peccato ...
Considerando le sue grandi doti e qualità, sarebbe stato una risorsa molto utile ... senza ombra di dubbio ...
Facciamo così ...
 
 
 
Continuò Sailas, chinandosi in avanti dalla poltrona sulla quale era seduto, mentre continuava a tenere le zampe conserte sulla sua scrivania
 
 
 
Se riuscirà a sopravvivere e a cavarsela anche questa volta, le prometto che ci faremo quella bella chiacchierata che le accennavo poco prima ... dove l'unico a divertirsi sarà il sottoscritto, s'intende ...
Riuscirò a scoprire CHI È e la VERRÒ A PRENDERE PERSONALMENTE
QUESTA È UNA PROMESSA
Non vedo l'ora d'incontrarla, signor HAWKEYE
Ci prenderemo TUTTO IL TEMPO DI CUI ABBIAMO BISOGNO
Oh ... e a proposito di TEMPO ...
 
 
 
Concluse il signor Sailas, trattenendo una risatina che fece scattare un campanello d'allarme nella mente di Barton
Qualcosa non quadrava ...
Quel mammifero mascherato aveva in mente qualcosa, ne era certo
O forse era solo il suo istinto che si stava sbagliando ?
Beh ... la risposta non sarebbe tardata ad arrivare
 
Infatti, l'immagine del muso del signor Sailas trasmessa sul monitor, scomparve immediatamente, facendo diventare lo schermo del PC nero … per la seconda volta
Clint alzò un sopracciglio, mentre sul suo muso si dipinse un’occhiata interrogativa, che lasciò subito dopo spazio a uno sguardo di puro terrore misto a sorpresa
La causa ?
 
Dopo pochi secondi, sul monitor del computer comparvero 4 numeri rossi, divisi a coppie da due puntini separatori del medesimo colore, con uno stile che ricordava vagamente l'ora che veniva segnata su quelle vecchissime radiosveglie degli anni 80
Queste quattro cifre in questione erano formate da: due zeri, come primi due numeri, seguiti dai due punti, che precedevano un terzo zero
Infine vi era l'ultimo numero: un cinque ...
No, aspetta, un quattro ...
No, un tre ...
Due ...
Uno ...
 
Clint ci mise due secondi a capire cosa sarebbe successo di lì a poco
Senza perdere tempo, Barton si gettò a terra sul pavimento della stanza, giusto in tempo per evitare l'esplosione che mandò in mille pezzi il suo computer
 
 
 
 
Nel corridoio della C.P.A, pochi minuti prima ...
 
"Allora señor, ce ripete el plano ?"
"Oh ... andiamo !
No essere difficile, Ralf
Troviamo hacker e chiudiamo bocca a lui ... no prima di esserci divertiti un po' ... EHEHEH"
"Grazie mi hermano
Questo l'avevo entendido
Yo volevo solo saber como ce dobbiamo muovere"
“Semplice …
In modo invisibile … come dei NINJA !“ affermò un coyote dall’accento tedesco, mentre camminava lungo il corridoio della C.P.A, in compagnia di un suo simile che alzò gli occhi al cielo, sospirando
“Rolf …”
“No ci sentirà nemmeno arrivare
Saremo killer taciturni e letali …
Saremo come quelle puzzette che animale tenta di nascondere una volta che lui avere tirate … mortali e silenziose”
Una volta che il canide terminò di parlare, il secondo coyote gli rivolse uno sguardo perplesso e interrogativo
 
Ma che razza di paragone era ?
Zitti e micidiali come …
Per quale ASSURDA RAGIONE gli era venuto in mente UN ESEMPIO DEL GENERE ?
Due erano le cose: o la poca aria presente all'interno della struttura, non stava rifornendo di ossigeno quei pochi neuroni sani presenti nel cervello di suo fratello oppure, ipotesi da non escludersi, quest’ultimo, per citare quella similitudine, doveva averne … mollata una
Non c’era altra spiegazione
 
Così, Ralf aprì la bocca nel tentativo di verificare se la sua ipotesi fosse corretta, ma il coyote tedesco lo precedette
“E quando noi avere trovato lui, gli faremo un … WAAAA – TÀ … e poi … YAAAA - TÈ …” affermò Rolf, cominciando a muovere a destra e a sinistra le zampe,nel vano tentativo di riprodurre quelle che AVREBBERO DOVUTO ESSERE delle mosse di arti marziali
Si muoveva con una leggendaria e con una tale leggerezza, mettendo in mostra certe movenze ... che AVREBBERO COSTRETTO un maestro shogun a ritirarsi in meditazione per 40 anni, senza cibo né acqua, per trovare la risposta a una sola domanda
 
COME MAI ESISTEVANO ANCORA ANIMALI DI QUEL TIPO, CHE RIDICOLIZZAVANO UNA DISCIPLINA SERIA E SACRA COME QUELLA ?
 
Un quesito che non avrebbe MAI trovato una risposta soddisfacente
 
“E infine faremo a lui uno … SCA – DUSH !” terminò il il canide tedesco, chiudendo il palmo della zampa destra e sollevando l’avamzampa ad angolo retto, facendo impattare le nocche contro il muso del povero animale che lo stava seguendo
Ralf, colto alla sprovvista dal gesto del fratello, si portò entrambe le zampe alla bocca, fermandosi in mezzo al corridoio … e il bello era che Rolf, non si era reso conto di nulla !
“Il mio corpo e la mia mente essere armi letali … sono meglio di Jackie Rat” continuò il canide, continuando a destreggiarsi, finché non sentì come un lamento provenire dalle sue spalle
Il coyote si voltò e scorse la figura accartocciata di un suo simile piegato in due,mentre si teneva il muso fra le zampe
“Ralf, cosa essere successo ?
Esserti pestato di nuovo coda ?” chiese il coyote, trattenendo una risatina
“No … no soy tan estúpido
A differenza di un animal di mia conoscenza” affermò dopo un paio di secondi il canide spagnolo, sollevando lentamente lo sguardo e continuando a massaggiarsi la parte colpita
“Ah sì ?
E chi sarebbe ?” domandò Rolf, ignaro dell’identità di questo mammifero
“Quieres saber quien es ?” affermò Ralf, rimettendosi lentamente in piedi, per poi urlare
“È LO STESSO ANIMALE CHE MI HA MOLLATO UN PUGNO SU MIS DIENTES MARAVILLOSOS !
QUESTI MI SERVONO ANCORA !” SBARITÒ IL CANIDE, INDICANDOSI LE FAUCI
“IL TUO CORPO SICURAMENTE È UN PERICOLO … LA TUA MENTE NO”
Il coyote tedesco rimase in silenzio per alcuni secondi … il tempo di connettere qualche neurone … per poi spalancare la bocca
“Cosa tu vorresti dire su mia intelligenza”
 
"No ... nada ..
Credevo che il più inteligente fra noi dos, fosse il sottoscritto" affermò il canide spagnolo in tono ironico, ritornando improvvisamente calmo
"Intelligente ?! Tu ?!
Ma non fare ridere me
Cvesta essere una bugia bella grande
Chi è che ha SEMPRE tirato fuori te da guai ? Uhm ?" domandò Rolf, incrociando le zampe al petto
"Quando mai ?
Hai bevuto troppo, mi hermano
E ti sei bruciato quei pochi neuroni che avevi ...
La situazion era siempre sotto controllo ..."
"Ya ... certo
Com’è successo a lago Landlake"
"Esto no fue culpa mía
Ma TUA !" affermò Ralf, indicando suo fratello
"Colpa mia ?" domandò Rolf, credendo di non aver capito bene
"Sì
Se non avessi infastidito Black, yo no me habría fatto un baño en el agua helada ... A MENO 20 GRADI !
A volte, hai la bocca troppo larga"
 
"Ah ... io avere bocca troppo larga" affermò il coyote, annuendo lentamente, per poi sbraitare a sua volta
"ALMENO IO NO GUIDO COME PAZZO, MENTRE ASCOLTO CANZONI DI QUEL CANTANTE DA DUE SOLDI
URLANDO A SQUARCIAGOLA FRASI SENZA SENSO !"
In seguito a quell'affermazione, Ralf spalancò le fauci inorridito
"COMO OSI ?
ALVARO TORER ES EL PIÙ GRANDE CANTANTE ISPANICO DE TODOS I TEMPI
E NON PERMETTO AL PRIMO ANIMALE CHE PASA D'INSULTARE I SUOI CAPOLAVORI !"
"CAPOLAVORI ?
TU CHIAMI CAPOLAVORO LA CANZONE DOVE UN ANIMALE URLA PER TRE MINUTI IL NOME DI QUALCUNO ?!
SOFIAAAAAA !!!
O, COME SUO ULTIMO COMPONIMENTO, CHE PARLA DELLA CINTURA ?!
E LE BRETELLE DOVE AVERLE MESSE ?"
"CINTURA IN SPAGNOLO, SIGNIFICA VITA
QUESTO DIMOSTRA CHE TU NON HAI CERVELLO, MA SOLO SEGATURA IN QUEL SECCHIO CHE TI RITROVI CHE CHIAMI CABEZA"
"STAI ATTENTO A COME PARLARE TU ..."affermò minaccioso Rolf, avvicinandosi al muso di suo fratello
 
Sarebbero arrivati ad alzare le zampe, se una profonda espirazione non gli avrebbe ricordato che lì con loro c'era un altro animale, costretto a sorbirsi quella bisticciata infantile tra due mammiferi adulti
Quanto avrebbe voluto strangolarli in quel momento
Sfortunatamente quel duo di idioti gli serviva per stanare e forse ... catturare ... HAWKEYE che, da quello che aveva potuto capire e vedere, non era una recluta alle prime armi
Ci sapeva fare e, doveva ammetterlo, da solo non sarebbe mai riuscito a prenderlo vivo ... o morto, poco importava
Aveva dovuto chiamare rinforzi
 
"ALTRIMENTI CHE FAI, EH ?
CABEZA DE CHORLITO ..."
"IO NON SAPERE COSA SIGNIFICA ULTIMO TERMINE CHE HAI DETTO, MA PENSO NON SIA NIENTE DI KARINO
NON METTERE ME ALLA PROVA, HOLZKOPF"
 
Se questi potevano chiamarsi rinforzi ..
 
Ma perché dovevano mettersi a bisticciare come due cuccioli, OGNI SANTA VOLTA !
PER COSE STUPIDE, POI
Questo non faceva altro che fargli perdere tempo prezioso ... e lui NON ERA UN TIPO PAZIENTE ... e di questo doveva ringraziare quei due imbecilli
 
"VUOI CHE TI DIA UNA LEZIONE ?"
"YA ... VOLERE PROPRIO VEDERE
MA PRIMA IO ESSERE CURIOSO DI SAPERE SE, QUANDO PRENDERÒ A PUGNI TUA ZUCCA VUOTA, SI SENTIRÀ QUALCOSA OPPURE NO"
"BEH ... QUI DENTRO C'È CERVELLO, A DIFFERENZA TUA ..."
"AH … SÌ ?"
 
BASTA !
ERA GIUNTO IL MOMENTO DI METTERE LA PAROLA FINE A QUELLA SCENA PATETICA
Così, il terzo animale si voltò lentamente verso la direzione dei due canidi, pronto a bruciarli vivi con lo sguardo, accompagnando quel suo gesto con parole VERAMENTE SPIACEVOLI
 
Una volta giratosi, il mammifero rimase a fissare i due canidi per qualche secondo, per poi simulare un colpo di tosse per concentrare su di sé la loro attenzione ... e per godersi i loro sguardi terrorizzati quando dalle parole, sarebbe passato ai fatti
I due coyote si voltarono contemporaneamente verso la sua direzione ... per poi fare qualcosa che il terzo animale non si sarebbe mai aspettato: dopo essersi guardati a vicenda, i due canidi sorrisero, rivolgendo uno sguardo che non faceva presagire nulla di buono, verso il loro superiore
"Tenente, secondo lei, tra noi due ... anche se la risposta è ovvia ... il più intelligente essere io, ya ?" chiese Rolf, auto indicandosi
"Ma non farmi ridere
Se tu sei inteligente, yo soy Ernesto Zeghevara" affermò sarcasticamente Ralf, dando una spintarella a suo fratello, per poi continuare
"Señor, siamo onesti, quello che ha più sale dentro la cabeza e che è il più affascinante, è il sottoscritto ..."
"Intelligente e affascinante ... tu ?
E allora io sono Michael Leonmacher
Tenente, facciamo i seri, il più vernünftig sono io"
 
Il mammifero in questione, una grande tigre siberiana con una benda sull'occhio sinistro, rimase fermo e immobile a fissare i due coyote, senza dire una parola
Alla fine gli era passata anche la voglia di dargli una lezione ... non che in passato non gliene avesse date a quei due imbecilli quando bisticciavano come due cuccioli per motivi futili e, a volte, privi di senso
Più volte pensava che, dopo una sua sonora strigliata, quei due secchi di segatura avrebbero cominciato a rigare diritto, a mettere la testa a posto ... ma OGNI VOLTA NON ERA COSÌ
 
"Bene
Io supporre che suo silenzio equivale a un sì, ya ?
D'altronde come dice vecchio proverbio, chi tace acconsente" affermò Rolf, rivolgendo un sorriso di vittoria verso suo fratello che stava per ribattere, venendo però anticipato dal grosso felino
"Chi tace no sempre acconsente. A volte no ha voglia di discutere con idioti"
In seguito a quell'affermazione da parte del loro superiore, sul muso dei due coyote si dipinse uno sguardo sorpreso misto a dubbio
 
Dopo alcuni secondi di silenzio, Rolf e Ralf si guardarono lentamente a vicenda, per poi voltarsi nuovamente verso la tigre bianca, aprendo, a una velocità bradipesca, la bocca nel tentativo di chiedere dei chiarimenti sulla frase che il grande felino aveva precedentemente detto ... senza però riuscirci
"Provare anche SOLO a dire altra parola e io giura che taglia a voi due quelle lingue lunghe che vi ritrovate, costringendo poi a mangiare l'uno quello dell'altro
E non sto scherzando ..." affermò in tono minaccioso il tenente Boris, portando la zampa sul fodero, attaccato alla cintura dell’uniforme, contente il suo fidato machete, rivolgendo uno sguardo assassino verso i due coyote che richiusero immediatamente le fauci, senza dire nulla
"Bene ..." disse la tigre, voltandosi e portandosi una zampa sull'orecchio destro, premendo il piccolo auricolare che si trovava all'interno della cavità uditiva
 
 
 
Signor Fowler
Essere in posizione
Faccio partire segnale
Lei si tenga pronto
 
 
 
Detto questo il grosso felino prese il piccolo GPS da una delle tante tasche della sua giacca, schiacciando, subito dopo, il pulsantino posto sulla parte inferiore e centrale del dispositivo, che si attivò …
"Bene ...
Ordini sapete quali sono ...
Muoviamoci in silenzio e chiudete bocca" affermò il grosso felino, voltandosi verso i due coyote e caricando il grosso fucile a tracolla che, fidatevi del vostro narratore, non era caricato né a salve né con proiettili sedativi
I due canidi seguirono l'esempio del loro superiore, caricando le loro rispettive armi
Ma prima di mettersi in marcia, Rolf ebbe la brillante idea di far luce su un punto riguardante l'affermazione precedente della tigre
 
"Un momento tenete ...
Cosa volere dire ?
No siamo reclute alle prime armi
Noi essere capaci di stare in sile ..." provò a dire il coyote tedesco, venendo pietrificato sul posto dallo sguardo assassino che Boris gli lanciò
Alla tigre siberiana non era ancora passato il nervoso e, soprattutto, il prurito alle zampe provocato dalla discussione intelligente e molto erudita che i due coyote avevano avuto qualche minuto fa
Forse era meglio non provocarlo
Così, il canide tedesco pensò bene di serrare le fauci, facendo finta di chiuderle con una cerniera immaginaria
"Perfetto ...
Ora, muoversi ..." aggiunse il tenente Boris, girandosi e cominciando a camminare lungo il corridoio della C.P.A, seguito a ruota dai due coyote
 
Mentre avanzavano con attenzione, la tigre buttava ogni tanto l'occhio sul GPS che teneva nella zampa destra, mentre l'altra aveva il compito di sorreggere il fucile e di tenerlo pronto all'utilizzo
Continuarono a muoversi silenziosamente, finché ...
"Señor, se puedo fare una domanda
Como mai non è venuto anche il capitano Bradford ?
Il suo aiuto ci avrebbe fatto comodo"
Boris si fermò di colpo lungo il corridoio
 
Bradford ... Bradford ... BRADFORD ...
Sempre quel nome che continuava a rimbombargli in testa
Non si faceva altro che parlare di lui
Bradford ha fatto questo ...
Bradford ha fatto quello ...
Il più bravo era sempre lui, vero ?
 
Era lui che si prendeva tutti i meriti, non lasciando nulla agli altri
Era lui l'animale che si doveva chiamare quando si era in difficoltà
ERA LUI L'ANIMALE CHE L'AVEVA SEMPRE MESSO IN SECONDO PIANO ...
ERA LUI L'ANIMALE RESPONSABILE DI QUELLO CHE GLI ERA ACCADUTO TANTO TEMPO FA
EPPURE, NONOSTANTE QUESTO, IL SIGNOR SAILAS L'AVEVA NOMINATO CAPITANO
INVECE LUI, NONOSTANTE LA SUA ESPERIENZA, SI ERA DOVUTO ACCONTENTARE DEL GRADO DI TENETE
LUI NON SI MERITAVA TUTTO QUELLO
 
La tigre siberiana serrò le zampe talmente forte che quasi non si conficcò gli artigli nei palmi
Ma gliel'avrebbe fatto vedere ... A TUTTI QUANTI
Avrebbe utilizzato gli errori di suo fratello a suo vantaggio
Avrebbe eliminato DEFINITIVAMENTE quell'hacker ... cosa che avrebbe dovuto fare Bradford
E AVREBBE FATTO RICREDERE IL SIGNOR SAILAS
 
"Señor ... tutto a posto ?"
La domanda postagli da Ralf, fece ritornare Boris con le zampe per terra
Così la tigre si girò lentamente verso il canide e, con uno sguardo glaciale misto a puro odio, disse
"Se Bradford no essere venuto con noi, significa che aveva altro da fare
Signor Sailas, per questo lavoro, avere incaricato ME, perché evidentemente capitano no essere stato in grado di portare a termine lavoro
Perché io, a differenza di mio fratello, no mi fa problemi a far fuori animale" concluse il grosso felino, puntando inaspettatamente la bocca della canna del fucile a pochi centimetri dal muso del coyote, togliendo la sicura
 
Calò un minuto di silenzio
Il tempo sembrava essersi fermato
Ralf continuava a guardare con gli occhi sbarrati la bocca dell'arma, sotto lo sguardo divertito di Boris
Avrebbe potuto facilmente premere il grilletto ...
Ma quel cervello di segatura, gli serviva ...
Oltre al fatto che poi,avrebbe dovuto spiegare al Signor Sailas il perché aveva fatto fuori un dipendente della C.P.A.
E, considerando il temperamento e il carattere del suo superiore, gli avrebbe cavato via, con le sue stesse zampe, l'altro occhio buono
 
"Sono stato chiaro ... dah ?" chiese semplicemente la tigre, dopo qualche secondo di silenzio
Il coyote annuì lentamente, così il grosso felino ritirò indietro il fucile, trattenendo un sorrisetto malvagio
"Ora che abbiamo chiarito punto ...
Muoviamo ... "
 
 
 
BIP ... BIP ...
BIP ... BIP ...
 
 
 
Sul muso di tutti e tre i mammiferi si dipinse uno sguardo perplesso
Che cos'era quel rumore ?
 
 
 
BIP ... BIP ...
BIP ... BIP ...
 
 
 
Vuoi vedere che ...
Boris abbassò velocemente gli occhi sul GPS, trattenendo, subito dopo, una risatina
"Tenente ?" chiese perplesso Rolf, non capendo il motivo del buon umore del suo superiore, mentre Ralf era impegnato a controllare se il suo cuore stesse ancora battendo, dopo la ... spiegazione ... fornitagli dalla tigre bianca sul perché non avevano coinvolto anche il capitano Bradford
Un semplice: CHIUDI BOCCA O SPIEZZO TE IN DUE, sarebbe bastato ...
PER LA MISERIA !
AVEVA PERSO 10 ANNI DELLA SUA VITA !
 
Nel frattempo, per rispondere alla domanda postagli dal canide tedesco, il grosso felino si limitò ad alzare lo sguardo dal dispositivo di localizzazione, per poi portarsi l'indice della zampa destra davanti alla bocca
"Io dovere fare silenzio ?" chiese Rolf ancora più confuso di prima
"Perché ? Che succ ... ouch" il coyote non riuscì a terminare la frase che Boris gli mollò uno scappellotto talmente forte che, il suono dell'impatto tra il palmo della zampa della tigre e la superficie della testa di Rolf, riecheggiò per l'intero corridoio
"Ma perché lei avere ..." piagnucolò lo sciacallo, cominciando a massaggiarsi la nuca, venendo stoppato una seconda volta dal tenente Boris che gli ordinò nuovamente di fare silenzio, poggiandosi l'indice sulle labbra
"Ma..." provò a dire il canide, serrando immediatamente le fauci e annuendo velocemente, vedendo la zampa del suo superiore sollevarsi pericolosamente, puntando nuovamente la zucca del coyote
Calò un minuto di silenzio, dopodiché Boris, accertatosi che nessuno di quei due idioti fiatasse, mostrò al duo di canidi il dispositivo GPS, svelando la ragione del suo buon umore
 
Lo schermo del dispositivo, illuminato interamente da una luce color verde muschio, era formato da un grande cerchio che occupava l’intero monitor dell’apparecchio, suddiviso a sua volta, in anelli concentrici di varie dimensioni che si restringevano man mano che si arriva verso il centro
All'origine c’era una linea obliqua che, muovendosi in senso orario, percorreva l’intera circonferenza più e più volte
Sembrava una specie di Target Face digitale … uno di quei bersagli che si utilizzano al tiro con l’arco
I due coyote continuavano a guardare, con uno sguardo interrogativo e confuso, quel cerchio verde … conosciuto comunemente o per amor di brevità, con il nome di RADAR
Continuando a chiedersi, e forse anche voi, a cos'era dovuto quel BIP
 
Beh … dovete sapere che un radiolocalizzatore, soprattutto se integrato con un segnale GPS, utilizza onde elettromagnetiche appartenenti allo spettro delle onde radio o microonde, per il rilevamento e la determinazione della posizione (coordinate in distanza, altezza) ed eventualmente della velocità di oggetti (bersagli) sia fissi che mobili, dotati di un microchip di segnalazione
Il suo funzionamento si basa sul fenomeno fisico della dispersione della radiazione elettromagnetica che si verifica quando questa colpisce un oggetto di dimensioni maggiori della lunghezza d'onda della radiazione incidente (in caso contrario si ha diffusione dell'onda in una qualsiasi direzione casuale oppure diffrazione)
Perciò …
Uhm … dal vostro sguardo perso e confuso e dalla goccia di bava che vi sta colando da un lato della bocca … deduco che mi abbiate seguito fino a: Dovete sapere
Errore mio … scusate ...
Vediamo se riesco a spiegarvelo MOLTO PIU' SEMPLICEMENTE
 
Le ode elettromagnetiche di localizzazione del dispositivo, avevano individuato il segnale GPS del computer sul quale erano stati scaricati o inviati i file sottratti dalla sala SERVER
Perciò le microonde, espandendosi nel loro raggio di azione e colpendo l’oggetto contente il chip di segnalazione, emanavo un segnale acustico (in questo caso il BIP) che aveva il compito di avvertire l’utilizzatore che il … bersaglio … era nelle vicinanze
A conferma di questo, sullo schermo del radar, poco più a destra del centro e precisamente, nello spazio presente tra il quinto e il sesto anello, ogni volta che la linea obliqua passava per quel punto, veniva indicato un piccolo cerchietto rosso che si illuminava ad intervalli frequenti, contornato dal BIP …
Molto più chiaro … no ?
Bene … dopo questa spiegazione, che avranno capito sicuramente anche Rolf e Ralf, ritorniamo alla nostra storia …
 
I due coyote si guardarono velocemente a vicenda per qualche secondo, per poi spalancare gli occhi
Forse avevano capito il motivo di tanta felicità del loro superiore, ma per essere sicuri …
Il duo di canidi si voltò verso la tigre siberiana che, senza dire nulla, annuì semplicemente, ritirando indietro il GPS e caricando il fucile
Dopodiché si voltò, premendo la ricetrasmittente che aveva nell’orecchio …
 
 
 
Signor Fowler
Forse averlo trovato …
Ci avviciniamo con cautela … distanza obbiettivo … 200 metri
Si tenga pronto …
 
 
 
Una volta chiusa la comunicazione, Boris fece cenno a Rolf e Ralf, di seguirlo
Il trio di mammiferi proseguì lungo il corridoio della C.P.A per un paio di metri, cercando di fare il meno rumore possibile … evitavano addirittura di respirare !
Era una situazione MOLTO DELICATA … e non potevano permettersi nessun errore
NESSUNO
Lo squadrone si era disposto con la classica formazione a Delta: il tenete Boris davanti e poco più indietro, rispettivamente a destra e a sinistra, a formare un triangolo, Ralf e Rolf che, oltre a sudare freddo, stavano tentando d’impedire ai loro poveri cuori di uscire dalle rispettive casse toraciche
L’aria era talmente carica di TENSIONE che si sarebbe potuta tagliare come il burro …
E cresceva man mano che la squadra avanzava attraverso l’androne bianco della struttura, mentre il segnale acustico aumentava di ritmo e intensità
 
 
 
BIP – BIP … BIP – BIP …
BIP – BIP … BIP – BIP …
150 metri dal bersaglio
 
 
 
L’unico a mantenere la calma e i nervi d’acciaio era la tigre siberiana, che continuava velocemente a spostare gli occhi dal piccolo schermo del GPS al corridoio davanti a sé, mentre nella sua testa continuavano a frullargli una miriade di pensieri e dubbi
E se HAWKEYE si era già reso conto del piccolo … scherzetto … che il signor Sailas gli aveva fatto ?
Se avesse già abbandonato la struttura, lasciando lui un piccolo … regalino ?
Forse stavano seguendo una pista falsa che li avrebbe condotti a un punto cieco …
Ma allora perché il loro superiore con la maschera nera, sembrava essere così tranquillo ?
Che avesse già previsto OGNI COSA ?
Beh … non si sarebbe di certo stupito
Quel mammifero mascherato sapeva il fatto suo …
E in più di un’occasione aveva dato prova delle sue doti e qualità, sottolineando il perché, all’interno della C.P.A, LUI FOSSE IL CAPO E IL DIRETTORE GENERALE
Quindi … non c’era niente di cui preoccuparsi …
 
Dovevano soltanto trovare HAWKEYE e zittirlo una VOLTA PER TUTTE
Ma, conoscendo il tipo di animale con cui avevano a che fare, non sarebbe stato così facile
Avrebbero avuto soltanto UNA POSSIBILITÀ di farlo fuori … NON NE AVREBBERO AVUTA UNA SECONDA
 
 
 
BIP – BIP - BIP … BIP – BIP - BIP…
BIP – BIP - BIP … BIP – BIP - BIP…
100 metri dall'obbiettivo
 
 
 
Il grosso felino alzò rapidamente lo sguardo, intravedendo, sulla destra del corridoio, una porta bianca, con alla sommità una lastra di vetro rifrangente
Era senza dubbio un ufficio di qualche dipendente della C.P.A
Un dipendente che preferiva rimanere isolato e tranquillo dal resto degli altri uffici, dato che quella porta era L’UNICA presente lungo tutto l’androne che stavano percorrendo i tre mammiferi … perciò … a rigor di logica
 
 
 
BIP – BIP – BIP – BIP … BIP – BIP – BIP – BIP
BIP – BIP – BIP – BIP … BIP – BIP – BIP – BIP
50 metri dal bersaglio
 
 
 
Il tenente si bloccò immediatamente, comunicando ai due coyote di fermarsi, alzando l’avamzampa ad angolo retto e chiudendo il palmo a pugno
Bene … forse l’avevano trovato
Era arrivato il momento di chiudere la faccenda ... UNA VOLTA PER TUTTE
 
Così, la tigre siberiana, spense il GPS e si voltò verso i due canidi, facendogli segno di posizionarsi … IN SILENZIO … vicino ai due stipiti della porta, rispettivamente uno a destra e uno a sinistra
Incredibilmente ... chissà cosa gli era preso e senza farselo ripetere duecento volte ... Rolf e Ralf capirono le istruzioni del loro superiore e si misero in posizione
Dopodiché toccò al tenente Boris
Una volta superato Rolf che si era piazzato sullo stipite destro, il grosso felino si avvicinò al pomello della porta, fermandosi un secondo a leggere il nome del proprietario della stanza dove si era rintanato HAWKEYE, scritto in grassetto nero sulla vetrata superiore dell'ingresso
 
CAP. BRADFORD
 
Oh … QUESTO ERA PROPRIO IL COLMO !
Avrebbe dovuto capirlo al volo che quello era il suo studio
D'altronde, il suo caro fratellino preferiva la tranquillità e la solitudine, altrimenti il troppo vociare degli altri animali lo avrebbe infastidito ... poverino ...
Non soltanto non era riuscito a far fuori quell'hacker, ma quest’ultimo … ironia della sorte … si era pure rifugiato nel suo ufficio
Non sapeva se questo pirata informatico avesse scelto A CASO, la prima porta isolata che aveva trovato lungo il suo cammino oppure se l’avesse fatto apposta
Avrebbe potuto avere FRETTA d’inviare i documenti che aveva rubato dalla sala server, il che l’aveva portato a non leggere il nome del proprietario dell’ufficio … oppure aveva scelto VOLONTARIAMENTE d’entrare in quella stanza come a voler prendere in giro l’animale che non era riuscito a catturarlo due mesi fa …
Entrambi le dinamiche potevano essere plausibili …
Ma restava il fatto che quella situazione era alquanto SARCASTICA … E DIVERTENTE
 
Boris trattenne una risatina
Se fossero riusciti a farlo fuori, avrebbe anche avuto lo sfizio di prendere in giro suo fratello per un po’ di tempo ... mettendolo sotto una cattiva luce
Chissà che il signor Sailas non avrebbe preso in considerazione la possibilità di nominare LUI capitano, al posto di quel BUFFONE ARANCIONE A STRISCE NERE
Mica male come consolazione …
 
Improvvisamente, la tigre siberiana venne riportata sulla terraferma da una forte detonazione che sembrava si fosse verificata all'interno dell’ufficio
A confermare questa ipotesi, oltre al bagliore di color giallo - arancio, che era stato riflesso attraverso il vetro due secondi prima, contornato dal rumore di qualcosa che era andato in mille pezzi, da sotto la porta cominciò a uscire del fumo nero
Senza perdere tempo, Boris sfondò l’entrata dell’ufficio con un sonoro calcio, fiondandosi all’interno della stanza ancora piena di fumo, seguito subito dopo dai due coyote
 
 
 
 
Intanto, all'interno dello studio, dopo l’esplosione …
 
 
Le orecchie continuavano a fischiargli per via della deflagrazione che aveva mandato in frantumi il suo PC
 
MALEDIZIONE A QUEL DIAVOLO MASCHERATO !
Alla fine aveva concluso il suo discorso COL BOTTO ... E PER POCO NON CI RIMANEVA SECCO !
Fortuna che aveva avuto i riflessi pronti …
 
Ancora intontito e disorientato, Barton si alzò lentamente da terra, appoggiando una zampa sulla sua scrivania per aiutarsi a rimettersi in piedi e facendo attenzione a non ferirsi con i detriti di quello che una volta era il suo computer, continuando a tossire ripetutamente per via del fumo che gli stava intasando i polmoni, mentre gli occhi continuavano a lacrimargli
 
QUESTA VOLTA CI ERA ANDATO STRAMALEDETTAMENTE VICINO ...
AVREBBE POTUTO LASCIARCI LA PELLICCIA ... E POI CHI L'AVREBBE SENTITA SUA MOGLIE
 
Sul muso di Clint si formò un sorriso
Certo, aveva perso tutti i dati che era riuscito a raccogliere in tre mesi di duro lavoro ... ma era VIVO
E questo era l'importante …
 
"FERMO DOVE SEI E ALZA ZAMPE !
HO IO GIURA CHE TI IMPIANTA PROIETTILE DENTRO TUA ZUCCA VUOTA"
 
Queste parole minacciose, che risuonarono all'interno dell'ufficio sotto forma di ordine, fecero spalancare gli occhi al mammifero
 
No ... non poteva essere
E invece, mio caro Clint, era proprio così
 
Dietro HAWKEYE, che era voltato di spalle, con il muso rivolto verso il muro, non appena il fumo presente nella stanza si dissolse, comparve, dall'altro capo della scrivania, la figura di una tigre siberiana con una benda sull'occhio sinistro e con in zampa un fucile di grosso calibro puntato, con l'aiuto di un mirino laser, sulla nuca del mammifero
 
Oggi dev'essere proprio una GIORNATA NO per me

Pensò ironico Barton, seguendo l'ordine del tenente Boris e sollevando le zampe al cielo
 
 
 
 
 
Lo studio dell’autore
 
AND AFTER CENTURIES OF LONG ABSENCE... FINALLY... HE HAS RETURNED
LADIES AND GENTLEMEN ... MR J. CONRARD
(musica epica contornata da applausi)
 
Ok .. ok … diamoci un taglio XD
Ed eccomi tornato … dopo quasi due mesi di assenza …
Poffarbacco … quanto corre veloce il tempo
 
Sono il primo a chiedervi scusa per questa LUNGHISSIMA ASSENZA … sono veramente dispiaciuto
Ma: tra il caldo, l’afa, gli impegni, la stanchezza e questo STRAMALEDETTISSIMO stage … capite bene che il tempo per dedicarsi alla scrittura era VERAMENTE POCO … se non addirittura INESISTENTE …
Però, dopo tante fatiche, lacrime e sudore … soprattutto quello XD … sono riuscito a scrivere UNA PARTE del capitolo 25
Sì … sì … lo so …
Ve l’ho interrotta proprio sul più bello … sono peggio della MEDIASET XD
 
Tuttavia capite bene che se avessi scritto anche il seguito, ne sarebbe uscito fuori un capitolo talmente lungo che, come minimo, ci sareste rimasti per due notti filate a leggerlo XD
E poi così, l’attesa di sapere come prosegue la storia diventa più ENTUSIASMANTE … oltre a farvi rodere il fegato per la suspense XD
 
Tornando alla storia …
A parte la FANTASTICA parte di “Nonno … ti presento Nick“ (chissà se la nostra volpe riuscirà a rimediare al disastro che ha fatto), capitolo incentrato interamente sui cattivoni … hanno diritto anche loro a una parte della storia … mica possiamo parlare sempre dei buoni, eh …
 
Vi siete già fatti un’idea su chi possa essere questo fantomatico agente CLINT BARTON ? (e non rispondetemi elencandomi i diversi nomi degli attori che hanno interpretato Occhi di Falco nella saga degli Avengers XD)
Abbiamo capito che si tratta di un animale: astuto e scaltro … ma impulsivo e troppo sicuro di sé
Cosa che è costata al Direttore Furry e ai dipendenti del R.O.A.R … chissà se sono ancora vivi …
L’unica cosa certa che sappiamo del suo passato è che gli è successo qualcosa di VERAMENTE BRUTTO … un episodio dove ci ha quasi rimesso la vita, non solo lui, ma anche qualcun altro di molto caro al nostro agente sotto copertura …
 
Dall’altro lato abbiamo Sailas e Boris
Sul primo non mi dilungo
Sul fatto che era un mammifero agli stessi livelli, se non addirittura superiori a quelli di Barton, si era già capito da un pezzo
È riuscito a fargliela sotto il muso, ripagandogli lo scherzetto che gli aveva fatto Clint tre mesi fa (e, piccola curiosità mia, quel: AHAH … NON AVETE DETTO LA PAROLA MAGICA …
Vi ricorda qualcosa ?)
 
NON VUOLE CHE IL SUO LAVORO VADA SPRECATO … PERCHÉ GLI ALTRI NON SANNO CHE COSA SIGNIFICHI PERDERE UNA PARTE DI SÉ … a cosa si riferisce ?
 
Poi, abbiamo avuto modo di conoscere meglio anche il tenente Boris, oscurato COSTANTEMENTE dall’ombra di suo fratello che lo ritiene IL SOLO RESPONSABILE di quello che gli accaduto al suo povero occhio …
A parte questo, è riuscito a compiere la sua missione
Con “l’aiuto” … se così si può chiamare … del duo RALF e ROLF (sottolineando anche il ritorno del trio EDDY, EDD e ED XD) è riuscito a stanare Barton …
 
Che cosa succederà ?
 
Lo scoprirete nella seconda parte XD … che dovrebbe arrivare un po’ prima
Visto che il 17 Luglio, IPOTETICAMENTE, dovrei finire lo stage, mi ridedicherò a quelle belle mattinate di scrittura con il silenzio e la tranquillità che ti accompagnano mentre digiti sulla tastiera … non vedo l’ora
 
Nel frattempo, i ringraziamenti per le recensioni nei capitoli precedenti vanno AI SEMPRE PRESENTI: Mr. Creepy, Redferne, EnZo89 e Plando … GRANDISSIMI AMICI ;)
Un grazie anche a coloro che vorranno lasciare una recensione (mettendo anche due parole in croce, eh ..) e che continueranno a seguire la mia story
 
Un salutone
 
J. Conrard

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Capitolo 26
*** Caccia alla talpa (seconda parte) ***


Capitolo 26
Caccia alla talpa (seconda parte)
 
 
“TIENI BENE ALZATE ZAMPE E NO FARE SCHERZI !”
 
Questo fu l’ordine che risuonò all’interno di un ufficio particolarmente isolato, situato lungo il corridoio principale della C.P.A
 
In quel preciso momento, se un qualunque animale, intento a passeggiare lungo l’androne, avesse udito quelle parole, si sarebbe fermato a pochi metri dall’entrata dello studio, mentre sul suo muso si sarebbe andato a dipingere uno sguardo perplesso
Perché quell’ordine ?
Cosa …
 
Il mammifero non sarebbe riuscito a terminare il pensiero che ulteriori domande, bisognose di una risposta, lo avrebbero confuso ancor di più
In particolar modo, quando l’animale si sarebbe accorto che dall’interno della stanza, continuava a uscire una specie di leggera foschia grigia – nera, accompagnata da un forte odore di bruciato
 
Ma … cos’era successo lì dentro ?
Per caso era esplosa una BOMBA ?
Qualcuno aveva bruciato qualcosa ?
O si era fumato qualcosa ?
 
Queste erano le ipotesi più plausibili che il nostro ipotetico mammifero avrebbe potuto pensare, visto i vari indizi a sua disposizione
Ma sembrava una cosa ASSURDA !
Andiamo … chi era così IDIOTA da mettersi a giocare con degli esplosivi o con dei fiammiferi all’interno di una stanza, rischiando di far saltare in aria o di bruciare l’intera struttura ?
Beh … se quell’animale avesse avuto la SFORTUNA di conoscere quel FAMOSO TRIO DI IENE, il suo quesito di pochi secondi fa avrebbe potuto facilmente trovare una risposta, identificando il deficiente … no, I DEFICENTI … responsabili di QUALSIASI COSA fosse successo lì dentro
D’altronde, quei tre erano capaci DI TUTTO
 
Ma … se fosse stato qualcosa di meno grave ?
Magari un corto – circuito o qualcos’altro ?
 
Questi continui dubbi, avrebbero spinto l’eventuale dipendente della C.P.A a raggiungere velocemente la porta d’ingresso, notando immediatamente come quest’ultima fosse spalancata e il vetro superiore dell’uscio ridotto in mille pezzi, segno che qualcuno aveva LETTERALMENTE SFONDATO l’entrata dello studio
Ulteriori perplessità avrebbero invaso la testa del mammifero che, per trovare una RISPOSTA DEFINITIVA alle sue domande, si sarebbe sporto oltre lo stipite destro dell’ingresso, lanciando un’occhiata veloce all'interno dell’ufficio, immerso quasi totalmente nell'oscurità, per capire cosa stesse succedendo all’interno
 
Non molto distante dalla porta, si trovavano, voltati di spalle e disposti a triangolo, un trio di mammiferi composto da: due coyote e una tigre siberiana, con in zampa dei fucili di grosso calibro puntati su un quarto animale, che si trovava oltre una lunga scrivania in legno, anch'esso voltato di spalle e con il muso rivolto verso il muro frontale della stanza
 
Solo il silenzio regnava nello studio
Un silenzio che non faceva presagire NULLA DI BUONO
La classica CALMA PRIMA DELLA TEMPESTA
 
“Rolf, Ralf … tenetelo sotto - tiro” affermò il grosso felino, rivolgendosi ai due canidi dietro alle sue spalle, per poi cominciare ad avanzare lentamente verso il quarto mammifero sconosciuto, continuando a tenere la sua arma puntata e pronta all'uso
“Io ha voglia di togliermi un piccolo sfizio …” continuò Boris, raggiungendo il bordo della scrivania e cominciando a costeggiarla, mentre continuava a esaminare l'animale che aveva di fronte
 
A una prima occhiata veloce, si trattava di un mammifero di media - grande taglia
Infatti, la sua stazza era piuttosto robusta ed era alto quasi quanto la tigre siberiana
Perciò, a rigor di logica, se quest'hacker era uno di loro, con cui forse lui stesso aveva parlato o che conosceva poco o più ... erano da escludersi TUTTI i canidi che lavoravano all'interno della C.P.A
Nessuno di loro, se ricordava bene, avevano una statura così massiccia ... doveva essere per forza un'animale più grande
Quindi, il cerchio si restringeva a pochi mammiferi che si potevano contare sulle dita di una zampa
 
Avrebbe potuto essere benissimo quel plantigrade bianco, quell'orso polare che faceva parte della squadra di suo fratello ... Black
O forse, quel leone di Baker ... colui che, per aver visto il volto scoperto del signor Sailas, era stato sottoposto a un ... trattamento speciale ... da parte del suo superiore
 
Si ricordava benissimo le urla che riecheggiavano lungo il corridoio della struttura, un mese fa, con quel povero disgraziato rinchiuso nell'ufficio del mammifero mascherato per DUE giorni interi, sottoposto chissà a quali torture da parte del capo della C.P.A
Passate le 48 ore, da quella camera ne uscì un mammifero … TOTALMENTE DIVERSO
Sembrava avesse fatto un viaggio di andata e ritorno per L’INFERNO
La sua pelliccia era tutta scompigliata, la sua folta criniera tutta spelacchiata, aveva gli occhi rossi a causa dei capillari che si erano rotti, le zanne tutte smussate e … difficile a credersi … la coda un po’mangiucchiata
Ma la cosa più strana, era che non aveva segni di percosse, arti rotti, tagli sul corpo o ferite di armi da fuco
E quando OSAVI chiedergli che cos’era successo dentro QUELLA STANZA … lui non ti rispondeva
Semplicemente ti GUARDAVA … con uno sguardo SPENTO E PRIVO DI VITA
Qualunque cosa gli avesse fatto il signor Silas, era stato qualcosa di ... TERRIFICANTE è dir poco … MOSTRUOSO, forse è il termine che ci si avvicina di più
 
Infine, gli ultimi due indiziati erano lui e suo fratello
Quattro ... no, anzi tre, escludendo lui ... possibili doppiogiochisti
 
Chi era il colpevole ?
 
Avrebbe potuto scoprirlo facilmente e subito, se luci dell'ufficio dove si era rintanato quell'hacker da strapazzo non si fossero distrutte in seguito all’esplosione che si era verificata pochi secondi fa
Anche voltato di spalle, avrebbe potuto, senza troppe difficoltà, identificare l’identità del pirata informatico dal colore della sua pelliccia
Niente di più facile ...
 
Bianco: plantigrade di Black
Giallo -  rosso vivace e bruno fulvo: il povero Baker
Arancione a strisce nere: quello spocchioso di suo fratello … anche se quest’ipotesi fosse stata del tutto IMPOSSIBLIE … conoscendolo, non avrebbe MAI tradito il signor Sailas … ma, mai dire mai
Colore diverso dai precedenti: beh … c’era da preoccuparsi
 
“Suppongo che tu essere HAWKEYE, dah ?” chiese il tenente, continuando ad avvicinarsi sempre di più alle spalle dell’animale in questione, che non rispose
“Sei tipo piuttosto silenzioso, sai …
Per caso gatto ti ha mangiato lingua ?” domandò la tigre siberiana, trattenendo una risatina e non aspettandosi quello che di lì a poco sarebbe successo
“Che io sappia no … a meno che non soffra di BREVE MEMORIA - A BREVE TERMINE … ma non mi risulta … no, sono sicuro di no
Non è che per caso, ti stai confondendo con qualcun altro, bel MICIONE bianco con un occhio solo ?” rispose improvvisamente il quarto mammifero voltato di spalle con tono sarcastico, sottolineando l’aggettivo con cui aveva appena chiamato il grosso predatore, provocando delle ristatine da parte dei due coyote
“MICIONE …” ripeté a bassa voce Rolf, continuando a sbellicarsi silenziosamente, seguito dal fratello
“O preferisci che ti chiami GATTONE BATUFFOLOSO ?” continuò imperterrito HAWKEYE, facendo aumentare il rumore degli sghignazzi da parte dei due canidi
“O magari … FIOCCO DI NEVE !
È piuttosto carino, sai …” concluse Barton, facendo esplodere definitivamente Rolf e Ralf che cominciarono a smascellarsi dalle risate
 
“Copo de nieve … AHAHAHAH” affermò il coyote spagnolo, abbassando l’arma, seguito dal suo simile
“Ya … cvesta era proprio buona … AHAHAHAH” disse il canide tedesco, asciugandosi le lacrime dagli occhi e appoggiando una zampa sulla spalla del fratello
Nel frattempo, il tenente Boris si girò lentamente verso quel duo di idioti con stampato in muso uno sguardo … arrabbiato è dir poco, credetemi …
Se non avesse avuto da fare, in quel preciso momento, li avrebbe strangolati a tutti e due o magari, visto che gli piaceva così tanto il soprannome che quell’hacker da strapazzo gli aveva affibbiato, li avrebbe rinchiusi NUDI nella cella frigorifera della cucina, a meno 40 gradi sotto lo zero, facendoli diventare due surgelati giganti
Mica male come idea …
Ma, adesso, aveva altro a cui pensare
 
“TAPPATEVI QUELLE FOGNE O IO GIURA CHE VE LE CUCE … LETTERALMENTE !” tuonò il tenente Boris, fulminando con lo sguardo Ralf e Rolf, che non accennavano a smettere di ridere
“Shhhh … ragazzi
Lo sapete che è un tipo che si SCALDA facilmente
Dai, smettetela …
Ascoltate FIOCCO DI NEVE
Altrimenti, se si arrabbia, finisce con lo SCIOGLIERSI” aggiunse HAWKEYE a bassa voce, sottolineando la battuta appena fatta, facendo aumentare il rumore degli sghignazzi da parte dei due canidi … e la rabbia della tigre siberiana
 
Bene …
Adesso che quei tre idioti erano distratti … tutto merito delle sue doti da cabarettista … avrebbe potuto prendere, senza farsi vedere, L’OGGETTO che gli avrebbero permesso di salvarsi la vita
Fortuna che lo portava sempre con sé
Sapeva che, prima o poi, gli sarebbe servito ...
Così, mentre il trio di mammiferi era occupato a bisticciare fra di loro, con Boris che tentava INUTILMENTE di riportare al silenzio e all’ordine il duo di coyote, Barton abbassò lentamente la zampa destra, facendola scivolare silenziosamente e invisibilmente in una tasca superiore della giacca dell’uniforme, prendendo qualcosa e tenendola saldamente nello spazio presente tra l’indice e il medio, per poi rialzare subito dopo l’arto
Il buio l’avrebbe nascosta finché non l’avesse attivata e poi, quei tre buffoni, non si erano nemmeno accorti di nulla
Ora doveva solo aspettare il momento opportuno per attuare il suo piano di fuga … che non tardò ad arrivare
 
Improvvisamente, nella stanza risuonarono tre colpi di un’arma da fuoco che fecero zittire tutti i presenti
A far partire quei tre colpi di avvertimento era stato, nientepopodimeno, che il tenente … alla fine si era stufato di utilizzare le buone maniere
“Quando io dice di fare silenzio … vuol dire che DOVETE FARE SILENZIO
Altrimenti, prossima volta, vi farò stare zitti … PER SEMPRE” concluse minacciosa la tigre siberiana, abbassando il fucile che aveva rivolto verso il soffitto della stanza dove ora, sopra la testa del grosso felino, vi erano tre fori di proiettile
"Essere stato chiaro, dah ?" chiese Boris, rivolgendo uno sguardo assassino e malefico verso i due coyote che annuirono velocemente
"Bene... dopo io e voi, facciamo conti ...
Tornando a noi ..." continuò Boris, voltandosi verso Barton e riprendendo a dirigersi verso di lui
"Sa, io aveva intenzione di scoprire chi era veramente, perché essere rimasto stupito da sue doti e abilità
NESSUNO era riuscito a ingannare signor Sailas prima di lei e a farlo passare per idiota, questo glielo devo riconoscere e..." provò a dire il grosso felino, venendo interrotto da Barton
"Oh ... ti ringrazio FIOCCO DI NEVE
Lo prendo come un complimento" affermò Clint con un tono dolce, provocando una risatina da parte del tenente che aggiunse, con nota sconsolata e ironica della sua voce
"Sai ... quasi mi dispiace piantarti proiettile in tua zucca vuota"
"Primo: la mia zucca, come la chiami tu, non è assolutamente vuota ... la reputo un'offesa
E, secondo: anche se lo fosse, preferirei non accettare il tuo gesto di gentilezza che prevede il piantarmi un bossolo in testa per appesantirmela" disse HAWKEYE, indicandosi il cranio
"Io pensa, invece ..." affermò Boris, fermandosi alle spalle del mammifero, per poi appoggiare la bocca dell'arma all'altezza della nuca dell'animale
"Che lo farò
Tanto vivo o morto, per signor Sailas non fa differenza" terminò la tigre siberiana, togliendo la sicura al fucile
“Quindi … suppongo che non riusciremo a trovare un compresso” disse l’hacker, con un finto tono sconsolato
“Dah … deduci bene
Tue ultime parole ?" chiese il grosso predatore, premendo ancor di più la bocca dell'arma contro la collottola di Clint
Era arrivato il momento di attuare il suo piano
ORA O MAI PIÙ
 
"In realtà avrei una domanda per te, FIOCCO DI NEVE
Non ti sei ancora comprato un paio di occhiali da sole ?" chiese Barton, facendo dipingere sul muso del tenente Boris uno sguardo perplesso
Ma ... che razza di domanda era quella ?
"Di un po', troppa paura ti ha bruciato quei pochi neuroni sani che tu avevi ?" domandò a sua volta la tigre siberiana, con tono ironico
"Assolutamente no !
Il mio cervello funziona ancora a dovere
Se non fosse così, le mie capacità celebrali sarebbero allo stesso livello di quelle del TRIO DELL'AVE MARIA e DI SCEMO E PIÙ SCEMO" concluse Clint, girando la zampa sinistra di 180 gradi e indicando, con l’indice, i due animali dietro alle sue spalle, che si guardarono velocemente a vicenda un paio di volte
 
"Scusate mia domanda ... ma, SCEMO E PIÙ SCEMO, non era titolo di un film, ya ?" chiese Rolf, con tono pensieroso
"Hai ragione, mi hermano
Se no sbaglio era quello con ... como se llamava quell'attore ..." affermò Ralf, grattandosi il mento con fare riflessivo
"JIM CURRY !" esclamò Rolf, schioccando le dita
"No ... c'era un JIM ... ma non CURRY
Quella es una spezia a cui tu sei allergico
Se la mangi, cominciano a spuntarti tanti di quei foruncoli sul ..." provò a dire il coyote spagnolo, venendo interrotto da suo fratello
"No esserci bisogno di specificare in minimi particolari, Ralf"
"D'accordo, d'accordo ... d'altronde es una cosa muy embarazosa" concluse il canide ispanico, trattenendo una risatina
"Che c'è ?
Tu trovarlo divertente ?" domandò Rolf, dando una spintarella al fratello
"No ... es solo che ...
Me acuerdo quello che te ti è successo hace dos semanas, con quell'hamburgher vegetariano ...
Ne avevano messo talmente tanto che te ne spuntarono un sacco …” cominciò Ralf, iniziando a ridere, per poi aggiungere
"Ma la parte più divertente è stata quando sei dovuto andare in infermeria
Le urla si sentivano per tutto il corridoio
Honestamente non sapevo se fossi tu a urlare per il dolore o fosse il signor Kateb, rimasto terrorizzato e scioccato dallo spettacolo che gli presentò davanti, quel dìa ... AHAHAHA" terminò il coyote spagnolo, scoppiando a ridere a crepa pelliccia
"Sai … essere molto contento di sapere che tu trova mie sventure e mia allergia molto divertenti" disse Rolf, annuendo lentamente e sorridendo, mentre si sistemava il fucile a tracolla dietro la schiena, per poi urlare
"VEDIAMO SE TI DIVERTE FATTO CHE TUO CERVELLO, FRA POCO, NON RICEVERÀ PIÙ OSSIGENO !" esclamò furente il canide, stringendo le zampe attorno al collo del fratello, che cominciò a dimenarsi in preda al panico
“Mi hermano … yo estaba bromeando … stavo solo scherzando …” cercò d’articolare Ralf, mentre muoveva nervosamente le zampe
“IO TI AMMAZZOOOOO !!!”
Fu la risposta compassionevole e secca da parte del suo simile
“NO ESTA VOLTA !” esclamò a sua volta il canide spagnolo, allungando l’arto destro verso il naso di Rolf e … cosa alquanto disgustosa … infilando l’indice e il medio dentro le due fessure della cavità olfattiva del coyote, per poi cominciare a spingere con forza, verso l’alto
 
“AHIAAAAAAA !!!
TU SMETTERE SUBITO !!!” guaì il canide tedesco, serrando ancor di più le zampe attorno alla gola del suo simile
“NO … SMETTI PRIMA TU …” affermò Ralf, mentre cominciava a diventare viola in muso per mancanza d’ossigeno, spingendo ancora più in dentro e in alto le due dita, ospitate all’interno del naso del suo simile
“NO PRIMA … AHIAAAAAAAAAAAAAAA !!!
BRUTTO …”
“COF … COF … PRIMA … COF … COF … TU … COF …”
“NO … PRI … AHIAAAAAAAA !!!
D’accordo … d’accordo …
Fare così, al mio tre, lasciamo entrambi”
“E chi … mi dice … che tu … COF … COF … non stai mentendo ?”
“Che c’è ?
Tu non ti fidi di me ?”
“Nemmeno un po’ … COF … COF”
 
Una scena piuttosto comica, non è vero ?
O tragica … dipende dai punti di vista
 
Boris espirò profondamente
Quanta pazienza doveva avere con quei due … e lui era già un tipo che di per sé, non ne aveva molta
Ma perché glieli avevano affidati proprio a lui ?
Sarebbe dovuto andare a venderli a un circo come fenomeni da baraccone
POSSIBILE CHE NON SI RENDESSERO CONTO DELLA SERIETÀ DI QUELLA SITUAZIONE ?
SE NON L’AVREBBERO FINITA SUBITO, CI AVREBBE PENSATO LUI A STRANGOLARLI E A STRAPPARGLI IL NASO … A ENTRAMBI
 
“Che cosa le avevo detto ?”
La domanda postagli da Clint, riportò Boris con le zampe per terra
Adesso ci si metteva anche lui …
 
“Tu faresti bene a tapparti bocca
Anzi, no ti sforzare
Ci pensa io a chiudertela” affermò Boris, spingendo la canna del fucile contro la nuca di Barton, pronto a fare fuoco
“Ah … prima che mi dimentica … per tua informazione, IO ODIO OCCHIALI DA SOLE” concluse la tigre siberiana, trattenendo una risatina
“Invece sono molto utili, FIOCCO DI NEVE
Soprattutto in quelle calde e afose giornate di sole, dove potresti essere … ACCECATO !” esclamò Clint, voltandosi repentinamente verso il tenente e tirando una zampata alla canna del fucile, spostandone la traiettoria verso il soffitto, dove, subito dopo, si impiantarono due proiettili esplosi dall’arma
Alla faccia del tempismo …
Dopodiché, il mammifero sconosciuto, prima che la tigre siberiana potesse aprire di nuovo il fuoco, tirò una testata sulla fronte del grosso felino che barcollò intontito all’indietro per un paio di metri, per poi cadere come un albero sul pavimento dell’ufficio
Era arrivato il momento d’utilizzare l’ARMA SEGRETA !
 
Così, senza perdere tempo, HAWKEYE rivelò quello che aveva preso pochi minuti prima nella zampa destra
Nello spazio tra l’indice e il medio, c’era una specie di piccola pallina lucida grigia, con in mezzo una specie di linea azzurra chiara che la percorreva per tutta la sua circonferenza … sembrava una di quelle tipiche caramelle o chewing gum sferici, che venivano erogate da quei vecchissimi distributori a lampade anni 70, con il loro classico colore rosso
Ma quello non era un comune e semplice zuccherino …
 
Senza perdere tempo, Clint prese lo strano oggetto, lanciandolo con forza sul pavimento dell’ufficio
Dopo che la piccola sferetta si fù disintegrata al suolo, una forte luce, come quella del sole, accecò tutti quanti i presenti … escluso Barton, che estrasse velocemente da una tasca dei suoi pantaloni, quelli che sembravano essere dei grossi occhiali da sole protettivi, mettendoseli sul muso
 
"NON VEDO PIÙ NIENTE !" esclamò Rolf, chiudendo gli occhi, ma continuando a tenere saldamente serrate le zampe attorno al collo di suo fratello ... d'altronde, era l'unico appiglio disponibile in quel momento, dato che la vista era momentaneamente fuori uso
Nel frattempo, il canide spagnolo si mise la zampa libera davanti al muso, cercando di coprire quella luce accecante, mentre l'altra era ancora ... inserita ... all'interno della cavità olfattiva del suo simile
Nella stessa identica situazione si trovava il tenente Boris
Accasciato sul pavimento, in seguito al K.O di HAWKEYE che l'aveva colto alla sprovvista ... altrimenti le cose sarebbero andate MOLTO DIVERSAMENTE … la tigre siberiana venne abbagliata dalla luce intensa che si era sprigionata da quella piccola pallina, che quell'hacker da strapazzo aveva tirato fuori pochi secondi fa
Evidentemente doveva trattarsi di una granata flash bang di minuscole dimensioni ... non c'era altra spiegazione
Ma ... che cavolo ...
Come aveva fatto un oggetto così microscopico a produrre tutta quella luce ?
Neanche le loro granate di stordimento di ultima generazione avrebbero prodotto tutto quel bagliore
Evidentemente HAWKEYE, tra le sue varie doti, non aveva solo un grande talento informatico ...
 
Ad un certo punto, mentre era immerso nei suoi pensieri, Boris riuscì a percepire uno spostamento d'aria a pochi metri dal suo muso, contornato da quelli che sembravano essere dei passi molto veloci
Fortuna che il suo udito funzionava ancora a dovere
A occhio e croce se le sue orecchie non l'ingannavano, sembrava che qualcuno si stesse dirigendo MOLTO VELOCEMENTE verso l'uscita dell'ufficio, ma non andando a tentoni, sbattendo contro tutto quello che trovava lungo il suo cammino
Era la camminata di qualcuno che sapeva ESATTAMENTE dove stava andando
E visto che sia lui che quel duo di idioti non si stava muovendo, dato che erano diventati praticamente ciechi ...
C'era solo un animale che mancava all'appello ...
 
Il grosso predatore bianco rimase fermo e immobile ancora per qualche secondo e poi, quando fu sufficientemente sicuro che il suo ... bersaglio ... fosse a portata, sfoderò gli artigli della zampa destra, tirando un fendente davanti a sé, sperando di colpire qualcosa
E a giudicare dal ringhio di dolore che seguì subito dopo, era riuscito a fare centro
 
Nel frattempo la piccola granata flash bang, esaurì la sua fonte di luce, facendo ripiombare la stanza nella quasi totale oscurità
Dopo alcuni secondi di ripresa, Boris riuscì ad aprire l'occhio sinistro, cercando di distinguere i vari suoni e le figure presenti intorno a lui
Notò immediatamente due animali vicino alla porta d’ingresso dell’ufficio: uno che si stava mettendo le dita nel naso e l’altro che … si stava strangolando da solo ?!
Bah … quelli erano senza ombra di dubbio Rolf e Ralf
Ma, la scena non era diversa ?
Non era il … mah … lasciamo perdere … era ancora frastornato
Infine, dietro alle spalle dei due coyote, vi era una terza figura che si era appoggiata con una zampa sullo stipite della porta, mentre con l'altra continuava a premersi il malleolo laterale della zampa posteriore sinistra che aveva sollevato da terra, mentre alcune goccioline di un colore rosso scarlatto scivolavano lungo il tallone dell'arto,
cadendo infine per terra a formare una piccola pozzanghera
Ora era vulnerabile … ERA UN’OCCASIONE CHE NON POTEVANO LASCIARSI SFUGGIRE !
 
"ROLF, RALF ... PRENDETELO !
È DIETRO DI VOI !" esclamò il tenente, rivolgendosi ai due canidi che, dopo aver aperto a fatica gli occhi, sbattendo più e più volte le palpebre, si voltarono lentamente alle loro spalle, incrociando gli occhi di Clint … fortunatamente coperti dai suoi occhiali da sole
I due coyote si riguardarono velocemente a vicenda e, avendo capito la situazione, si fiondarono verso HAWKEYE, liberandosi uno dalle zampe dell'altro
La reazione di Barton non si fece attendere
Il mammifero si fiondò, con non poca facilità, visto la ferita infertagli dal tenente, fuori dall'ufficio, chiudendo l'uscio dietro di sé, facendo sbattere il muso di Ralf e Rolf sulla superficie legnosa e dura della porta un attimo prima che quei due potessero agguantarlo
Dopo l'impatto, il duo di canidi cadde rovinosamente a terra, per poi portarsi, con una sincronia degna dei migliori tuffatori olimpionici, entrambe le zampe sui rispettivi nasi, contornando questo gesto con numerosi lamenti
 
"È stato veramente un piacere fare la vostra conoscenza, signori …
Anche se a dire il vero, ci conosciamo fin dal primo giorno in cui siamo stati reclutati dal signor Sailas” affermò Barton, trattenendo una risatina e affacciandosi alla parte superiore della porta dove un tempo, c'era quel vetro rifrangente, finito in mille pezzi grazie alla dolce apertura da parte del tenente Boris
"Ma ora devo proprio scappare
FIOCCO DI NEVE ...
SCEMO E PIÙ SCEMO ...
Statemi bene" concluse Clint, salutando i tre mammiferi per poi scomparire dalla loro visuale
"Beh ... che stare aspettando ?" chiese il tenente, alzandosi con molta fatica da terra, mentre continuava a scuotere la testa per riprendersi dallo stordimento dovuto alla piccola granata flash bang
"ALZATEVI E CORRIAMOGLI DIETRO !
ADESSO È FERITO !
NO DEVE SFUGGIRCI !" esclamò la tigre siberiana, raggiungendo Ralf e Rolf, afferrandoli per la collottola e alzandoli da terra come se fossero due sacchi di patate
"MUOVERSI !" terminò Boris, aprendo con la zampa posteriore la porta dello studio, per poi lanciare in avanti, a mo di buttafuori, i due coyote, seguendoli subito dopo a ruota
 
 
 
 
Nel frattempo, in infermeria …
 
 
“Perciò scappai nella foresta in preda al panico, pensando che lì dentro il prototipo non mi avrebbe mai trovato
Così, mi nascosi dietro a un tronco di un albero ad aspettare
Non si sentiva NULLA
C’era solo il SILENZIO … UN SILENZIO SPETTRALE, quello tipico dei film horror che in seguito, viene improvvisamente smorzato da un grido
Cominciai ad agitarmi e decisi di riprendere la mia fuga
Ma … lui mi aveva già trovato”
“Uhm … continui”
“Erhm … sì … mentre ero voltato di schiena, cercando di fare il meno rumore possibile … a dirle la verità, non respiravo nemmeno e stavo quasi per soff …”
“Sta divagando”
“Giusto … giusto … m-m-m-mi perdoni
Per farla breve, mentre indietreggiavo, qualcosa di liquido mi cadde sull’avamzampa destra e poi in testa
In un primo momento pensavo che si stesse mettendo a piovere,ma controllando meglio quello che mi era caduto addosso, mi resi conto che non era acqua … anche perché il cielo era limpido e senza nuvole
Era qualcosa di viscido, puzzolente e marrone … acqua di fogna o di palude, avrebbe potuto essere
In un primo momento non ci feci caso e, come spinto da uno strano stimolo, alzai lo sguardo verso l’alto … per poi incontrare due luci giallo ambra, sospese a sei metri d’altezza, che mi scrutavano dall’alto in basso … sembravano due fuochi fatui
Neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo che, nel giro di pochi minuti, cominciò a delinearsi la figura del prototipo, mentre quest’ultimo riprendeva i suoi normali colori
Eppure qualche secondo fa, era praticamente INVISIBILE !”
“Si era solo mimetizzato con la vegetazione circostante. Vada avanti”
“Ehm … ok …
Identificato il pericolo, allungai la zampa per prendere il fucile … non volevo fare la stessa identica fine dei miei fratelli … MA NON RIUSCII PIÙ A MUOVERLA !
E poi, senza accorgermene, inspiegabilmente mi ritrovai bloccato come una statua di sale
Per finire in bellezza, quel mostro mi prese e mi rinchiuse qua dentro”
 
Nell’infermeria calò un minuto di silenzio
Uno dei tre mammiferi presenti nella stanza, seduto su una sedia, espirò profondamente, scuotendo lentamente la testa; mentre gli altri due, rinchiusi rispettivamente in quelli che, a prima vista, sembravano essere delle specie di contenitori fatti di resina adagiati sopra due tavoli di metallo, se ne stavano in religioso silenzio
 
“Eddy … la sua patetica storiella, non mi sta fornendo nessuna informazione utile
Il meccanismo di mimetizzazione, quello della paralisi tramite la bava e quello di intrappolare dei soggetti dentro queste capsule di resina, sono delle abilità che noi stessi abbiamo inserito all’interno del prototipo CR-0C
Purtroppo, per nostra sfortuna, ha sviluppato delle capacità che non erano previste
E dobbiamo cercare di capire QUALI e soprattutto QUANTE ne abbia maturato
Mi servirebbe qualcosa di più … inusuale, strano … qualsiasi cosa” affermò l’animale con la maschera nera, rivolgendo uno sguardo verso la iena, che assunse un’aria pensierosa
Ma prima che quest’ultima potesse aggiungere qualcosa, l’altro suo simile pensò bene di aprir bocca
“È un particolare utile dirle che questa zucca vuota, per catturare il prototipo, ha travestito me e ED rispettivamente da ballerina hawaiana e da maiale arrosto, servito con patate ?” chiese Doppia D, venendo incenerito dallo sguardo che il fratello gli lanciò subito dopo
“Beh … che c’è ?
Ha detto qualsiasi cosa …” provò a giustificarsi Edd
“Signori … sto perdendo la pazienza
O vi spremete a fondo le meningi o qualsiasi altra cosa avete dentro quelle vostre teste o giuro che vi farò cento volte peggio di quello che vi ha fatto CR-0C … solo in modo più LENTO E DOLOROSO” affermò minaccioso il signor Sailas, avvicinandosi pericolosamente ai musi dei due predatori, scrutandoli fin dentro l’anima, con quelle due fornaci ardenti incastonate dentro la maschera
“Ricordate ancora quello che è successo al signor Baker, un mese fa, vero ?” chiese il mammifero mascherato, con finta sorpresa
“Avreste dovuto sentire le sue urla e il suo sguardo terrorizzato dipinto negli occhi … qualcosa di MERAVIGLIOSO” terminò sognante il capo della C.P.A, per poi riadagiarsi sullo schienale della sedia, godendosi le espressioni atterrite dei due predatori
 
Quanto gli piaceva incutere timore e terrore nei suoi sottoposti … era come un toccasana per lui
Alcuni avrebbero potuto dire che lo faceva solo per il gusto di veder soffrire gli altri animali
Di vedere dipinti nei loro occhi quello SGUARDO DI IMPOTENZA E SOTTOMISSIONE …
Da una parte era così
Ma un occhio più attento sarebbe riuscito a scorgere, nelle iridi rosso fuoco del mammifero mascherato, qualcosa di … diverso … di strano … che solo POCHISSIME VOLTE il signor Sailas manifestava
Tuttavia, questa sua volontà di camuffare quelli che avrebbero potuto essere i suoi VERI SENTIMENTI, certe volte veniva meno
In special modo quando guardava quella foto, adagiata sulla scrivania del suo ufficio
Nessuno dei dipendenti della C.P.A conosceva l’identità del mammifero che era rappresentato in quella fotografia … e NESSUNO AVEVA MAI AVUTO IL CORAGGIO di chiedere al loro superiore chi fosse
Però doveva essere qualcuno di importante e speciale per il signor Sailas
Lo si poteva capire da quei pochi, se non RARI, momenti dove l’animale con la maschera nera cominciava ad accarezzare, con un movimento lento e dolce la cornice del ritratto, guardandola con uno sguardo … pieno D’AMORE E AFFETTO
Un atteggiamento che non si addiceva per NULLA a un mammifero come lui
Una cosa era certa: la maschera nera che ricopriva il suo muso, non aveva soltanto il compito di celare la sua vera identità; forse aveva anche il compito di NASCONDERE, NEL PROFONDO DELLA SUA ANIMA, UNA FERITA ANCORA APERTA
Causata dall’animale della fotografia ?
O da qualcun altro che aveva fatto provare, in un passato non precisato, al signor Sailas, sulla sua pelliccia, il potere del TERRORE, DELLA PAURA E DELL’IMPOTENZA ?
Lo stesso potere che ora lui utilizzava sui suoi sottoposti, perché ne conosceva la forza e gli effetti devastanti …
Solo il mammifero mascherato conosceva la risposta
 
“Oltretutto il suo racconto è pieno di incongruenze rispetto alla versione che mi ha raccontato il capitano Bradford
È proprio sicuro che insieme a lei e agli altri due, non ci fosse qualcun’altro ?” chiese l’animale con la maschera, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso Eddy che, dopo aver racimolato un po’ di coraggio, rispose
“Beh … che io ricordi … NO”
“Ne è proprio sicuro ?”
“Signore … confermo quello che ha detto mio fratello, oltre a noi tre NON C’ERA NESSUN ALTRO su quella piccola isoletta al lago Landlake” affermò Doppia D, sentendosi tirato in causa
“Uhm … mi sembra strano” disse tra sé e sé il signor Sailas, con tono pensieroso, incrociando le zampe al petto
“Se posso chiedere, perché ci ha fatto questa domanda ?” chiese Edd, dopo aver guardato velocemente suo fratello
“È molto semplice …
Il capitano Bradford ha rinvenuto, sul luogo dell’accaduto, un cellulare e uno zainetto ROSA, appartenenti a un quarto mammifero sconosciuto che si trovava su quella piccola isola
Non sappiamo se prima o dopo il vostro arrivo e soprattutto, se si trattata di due animali differenti
L’unico indizio utile a nostra disposizione è che lo zaino emanava una traccia olfattiva che si dirigeva nella stessa identica direzione dov’era scappato lei, Eddy … quindi, le ipotesi sono due: o l’ha seguita un fantasma o c’è un particolare che le sta sfuggendo
CI DOVEVA ESSERE PER FORZA QUALCUN’ALTRO INISIEME A VOI” terminò Sailas, guardando le due iene
“Avete già provato a …” provò a dire Doppia D, venendo interrotto dal suo superiore
“Controllare il telefono ?
Sì …
Disgraziatamente la scheda SIM non c’era … altrimenti avremmo già risolto il problema
Perché pensate sia venuto a farvi visita ?” chiese il mammifero mascherato, con tono ironico
“Perché siamo i suoi agenti preferiti ?” affermò titubante Eddy, sorridendo e cercando di sdrammatizzare la situazione, visto che si stava facendo particolarmente carica di tensione
Ma l’occhiataccia che gli rivolse il mammifero mascherato, gli fece capire che avrebbe dovuto starsene zitto
“Mi ascolti signor Sailas, noi non abbiamo visto nessuno e non ci ricordiamo nemmeno di un cellulare e di uno zainetto ARANCIONE” disse Edd, cercando di rimediare al danno del fratello
 
“ARANCIONE ?” ripeté l’animale mascherato, credendo di non aver capito bene
“Sì … quello che ha trovato il capitano Bradford” continuò Doppia D, non capendo lo stupore del suo superiore che, dopo qualche secondo di silenzio, affermò
“Io vi ho detto che si trattava di uno zainetto ROSA”
“E mio fratello che cosa detto ?
Uno zainetto ARANCIONE” aggiunse Eddy, guardando prima il suo simile e poi il suo superiore
“Dite un po’ … avete voglia di scherzare ?” domandò il signor Sailas, con un tono misto tra il sorpreso e l’irritato
“Assolutamente no !” risposero in coro i due predatori, scuotendo all’unisono la testa a destra e a sinistra
 
Sul muso dell’animale con la maschera nera si dipinse uno sguardo perplesso
Quei due idioti avevano voglia di farlo arrabbiare ?
Sarebbe stato qualcosa di VERAMENTE SPIACEVOLE
E loro lo sapevano fin troppo bene
D’altronde … come diceva quel vecchio proverbio ?
Ah … sì
Non bisogna MAI giocare con il fuoco perché, prima o poi, ti bruci
Ma nel suo caso, se avevi la malaugurata idea di prenderlo in giro, non finivi bruciacchiato … finivi CARBONIZZATO … LETTERALMENTE
Ma … sembravano così sinceri …
Non sapeva cosa pensare …
ARANCIONE … perché proprio quel colore … quella parola …
Non aveva senso
A meno che …
 
Gli occhi del mammifero mascherato, improvvisamente, si spalancarono
Vuoi vedere …
Se era come pensava lui … da una parte aveva risolto un problema; ma dall’altro, questo non avrebbe fatto altro che peggiorare ulteriormente la situazione … come se quest’ultima non fosse stata già abbastanza critica
 
“La mia maschera … di che colore è ?” chiese all’improvviso il signor Sailas, indicandosi l’oggetto del suo quesito
“Come, prego ?” ripeterono le due iene, dopo essersi guardate a vicenda, con uno sguardo confuso
“Rispondete alla domanda” tagliò corto il loro superiore
“Ehm … d’accordo … se lo dice lei …
La sua maschera è …”
 
 
NERA
 
 
“ARANCIONE” affermarono in coro Eddy e EDD
“Il colore della pelliccia del tenete Boris …” continuò il capo della C.P.A
“Ma dove siamo ?
A un QUIZ SHOW ?” provò a dire Doppia D, venendo interrotto dall’animale mascherato che, a denti stretti, gli ordinò
“PIANTATELA E RISPONDETE”
 
 
BIANCA … d’altronde è una tigre siberiana …
 
 
“ARANCIONE”
“Un numero da 1 a 10”
 
 
Scelta libera … non leggo mica nel futuro
 
 
“ARANCIONE”
In seguito a quest’ultima risposta da parte dei due predatori, il signor Sailas espirò profondamente
Alla fine era come pensava lui … DANNAZIONE !
Un altro problema che si aggiungeva, insieme agli altri, alla lunga lista di disastri che quell’incompetente di Fowler aveva combinato
Se al primo collaudo del prototipo, quel cane spelacchiato avesse attivato TOTALMENTE il chip di controllo mentale, si sarebbero risparmiati tutta la fatica e gli inconvenienti che ora li stavano tartassando
Avrebbero potuto utilizzare le … nuove abilità non – previste … a loro vantaggio
E invece …
Beh … le cose erano andate così … non si poteva di certo cambiare il passato
Adesso aveva altro a cui pensare … ma, dopo aver ripreso il controllo della situazione, QUALCUNO avrebbe dovuto rispondere di tutto questo, poco ma sicuro
 
Così, senza dire nulla il mammifero mascherato si alzò dalla sedia, dirigendosi verso l’ufficio del signor Kateb, lasciando perplesse e stupite le due iene
“Almeno abbiamo vinto qualcosa ?” domandò Eddy, rivolgendosi verso il suo superiore che, una volta raggiunta la porta d’ingresso dello studio, l’aprì, chiudendola subito dopo
“Dici che abbiamo detto qualcosa di sbagliato ?” continuò la iena, rivolgendosi al suo simile
“Non ne ho idea …
Ma il BOSS mi è sembrato parecchio stupito dalle nostre risposte
Voglio dire … perché farci quelle domande ?
Sappiamo ancora distinguere i COLORI … non siamo mica daltonici …
Mah … vacci a capire qualcosa …”
“Guarda il lato positivo …
Almeno non ci ha punito per esserci fatti scappare il prototipo”
“Meno male !
Altrimenti ci avrebbe appeso sopra a un albero, a testa in giù, senza vestiti e in piena notte, per tre giorni o anche più
A volte, quell’animale mi sembra un vero … MOSTRO”
“Già …
Ci è andata bene …
Secondo te …” provò a dire Eddy, venendo interrotto da degli strani rumori, provenienti dalla sua sinistra
 
 
 
RONF ... RONF ...
CAUGH
RONF ...
 
 
 
Tutte e due le iene si voltarono verso la direzione di quei suoni
“Sta ancora dormendo ?!
Nonostante tutto quello che è successo ?” esclamò esterrefatto Doppia D, rivolgendo un’occhiata scioccata verso ED che, per tutto il tempo in cui il signor Sailas era strato presente, non aveva proferito una parola
Ma non per il rispetto e la paura nei confronti del mammifero mascherato … semplicemente, stava RONFANDO
“Allora, suppongo sia doveroso e amorevole nei suoi confronti, svegliarlo … visto che le acque si sono calmate …” affermò Eddy, trattenendo una risatina
“Sai, non penso sia una buona idea” disse Edd pensieroso
“Tu non fare il guasta feste … so quel che faccio
E poi, se non fosse arrivato il signor Sailas, avrei fatto centro” rispose orgogliosa la iena, mentre cominciava a caricare il colpo … costituito da saliva … dentro la sua bocca
“Non finirà bene” si limitò a bofonchiare Doppia D, scuotendo lentamente la testa
 
 
 
 
Intanto, nel corridoio della C.P.A …
 
 
La zampa gli faceva ancora male, ma adesso sanguinava in maniera meno copiosa
Maledizione a Boris !
Se fosse riuscito a salvarsi, gli avrebbe offerto una seduta da una zampicure !
Con quei pugnali che si ritrovava al posto degli artigli, avrebbe finito con l’accecarsi da solo … e chissà quando si doveva scaccolare …
Fortunatamente, l’aveva colpito solo di striscio … lasciandogli come ricordo tre linee oblique che, partendo dal tallone, si fermavano all’altezza del malleolo laterale
Ma cavoli … ragazzi, che dolore
 
Barton si accasciò di schiena, contro la parete bianca dell’androne
Sapeva perfettamente che le telecamere di sorveglianza lo stavano riprendendo mentre cercava di recuperare fiato
E già s’immaginava il signor Fowler che, davanti allo schermo del suo computer e approfittando del suo momento di pausa, era intento a pigiare pulsanti sulla tastiera, cercando di aumentare lo ZOOM delle videocamere, per riuscire a scoprire la sua vera identità
Purtroppo non ci sarebbe riuscito
Questo perché, poco prima di lanciare la piccola granata flash bang, Clint era riuscito a prendere da un cassetto inferiore della sua scrivania, il suo fidato passamontagna che, una volta allontanatosi dall’ufficio, si era messo in testa
Fortuna che sua moglie gli aveva fatto una testa tanto così, costringendolo a portarselo al lavoro … così non se lo sarebbe dimenticato a casa, visto che avrebbe dovuto utilizzarlo fra due giorni
Infatti, il misterioso mammifero si era preso una settimana di permesso per passare un po’ di tempo con la sua famiglia, in una delle più famose stazioni sciistiche di Tundra Town
Famiglia che nessuno dei suoi … colleghi … alla C.P.A sapeva dell’esistenza
 
Beh … le ferie avrebbero potuto aspettare
Anche se un po’ gli dispiaceva
Il signor Sailas in quanto a concedere vacanze, era un po’ cortino di zampa … con tutta la fatica che aveva fatto per ottenerle …
 
Clint espirò profondamente, scuotendo lentamente la testa, mentre quest’ultima era rivestita fino al collo dal copricapo nero, lasciando scoperti soltanto gli occhi, visto che aveva messo via i suoi fidati occhiali di sole
Adesso chi gliel’avrebbe detto a Kate ?
E ai cuccioli ?
L’avrebbero odiato per …
 
“FORZA !
CHE NOI PRENDERLO !”
Queste parole risuonarono lontane, ma perfettamente udibili, all’interno del corridoio, riportando Barton con le zampe per terra
L’animale si voltò lentamente verso la direzione opposta a quella dove stava scappando, per poi alzare gli occhi al cielo
 
Perfetto … pausa finita
Avrebbe fatto meglio a riprendere la sua corsa
Così, a denti stretti, dopo essersi staccato dal muro, si rimise a correre
 
 
 
 
Nel frattempo, nell’ufficio di Fowler …
 
 
 
Tenente … si è appena rimesso in marcia
Se accelerate il passo ... forse ... riuscite a prenderlo prima che raggiunga L'INCROCIO AOS
No ... ha il muso coperto da un passamontagna
Se ce l'avesse avuto scoperto, non pensa che l'avrei subito avvertita ?
Se falliamo entrambi, sappiamo benissimo quello che ci farà il signor Sailas
Lei pensi a fare il suo lavoro, che al mio CI PENSO IO
 
 
 
Detto questo, il dingo tolse l'indice della zampa, posto a lato della ricetrasmittente, mettendo fine alla conversazione avuta con quel MICIONE russo
 
Certo ... non si erano salutati nel migliore dei modi
Boris non gradiva che altri mammiferi, indipendentemente dal grado che rivestivano o dall'importanza che avevano, gli parlassero in maniera irrispettosa e acida ... come aveva fatto pochi secondi fa il canide
Era un tipo un po' ... ok, troppo ... orgoglioso e che aveva una concezione molto elevata di sé
Detto in parole povere ...
Era uno di quei tanti animali che non accettava le critiche ... nemmeno quelle costruttive ... e che era disposto, più che volentieri, a insegnare le buone maniere a coloro che gli si rivolgevano senza rispetto
E, mi sono dimenticato di dirvelo ... ma l'avrete già capito ... era un mammifero che non preferiva utilizzare le parole
 
Ma questo a Fowler non lo spaventava ... almeno non totalmente
Perché c'era un animale che William temeva MOLTO DI PIÙ del tenente Boris ... il signor Sailas
Era consapevole che, prima o poi, tutta la stima e il rispetto che si era guadagnato dal suo superiore per aver realizzato il suo sogno, a causa dei continui fallimenti che stava collezionando, non l'avrebbero protetto in eterno
 
Il dingo espirò profondamente e, senza accorgersene, il suo sguardo si posò sulla fotografia adagiata sulla sua scrivania, raffigurante due animali uguali a lui
Fowler sorrise
Il giorno in cui aveva incontrato Nicole, la sua vita era cambiata COMPLETAMENTE
Un animale dolce, gentile, altruista, compassionevole ... la dolce metà che il canide stava cercando disperatamente da tanto tempo
Il giorno del loro matrimonio era stato quello più felice della sua vita
Poi, quando nacque la piccola July ... furono entrambi al settimo cielo
Sembrava andare tutto bene ... finché non arrivò la brutta notizia della malattia di sua moglie
Per William fu un colpo al cuore
Ma i medici lo rassicurarono, dicendo che la sua dolce metà non era ancora in pericolo vita
Si sarebbe solo dovuta sottoporre, IL PIÙ PRESTO POSSIBILE, a un intervento chirurgico ... che purtroppo, risultò essere parecchio costoso
E con il suo magro stipendio ci avrebbe messo una vita a racimolare la somma che gli serviva
Ma a Niki … così gli piaceva chiamarla … non le rimaneva molto tempo
Ogni giorno che passava, si sentiva più debole, stanca, assonnata … MA MAI INFELICE O TRISTE … MAI
Nonostante la sua triste condizione, cercava sempre di strappare un sorriso a suo marito, mostrandogli tanto di quell’amore …
D’altronde stava tenendo fede al giuramento che aveva fatto
CONTINUARE AD AMARSI A VICENDA NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ E NEL LETTO DI MALATTIA
 
E Fowler, di fronte a queste dimostrazioni d’affetto della sua dolce metà, provava una pace interiore e una felicità INDESCRIVIBILI … ma che poi, si esaurivano subito
Era consapevole che a Nicole le sarebbe rimasto poco da vivere
Aveva perso le speranze … soltanto un miracolo la poteva salvare …
Ed è qui che entrò in scena il signor Sailas e la sua … proposta di lavoro
 
In un primo momento, quello che aveva intenzione di fare il mammifero mascherato poteva sembrare qualcosa di FOLLE … ma, davanti alla promessa che LUI avrebbe finanziato l’operazione di Niki, non sembrava più tanto squilibrata …
Al suo poso che cosa avreste fatto ?
Rassegnarvi e rifiutare … oppure COMBATTERE PER QUELLO IN CUI AMATE E IN CUI CREDETE E ACCETTARE ?
William scelse la seconda opzione e, dopo molte difficoltà, riuscì a dar vita al sogno del mammifero mascherato e, dal canto suo, Sailas mantenne la parola
 
E il canide, da parte sua, per dimostrare la sua gratitudine nei confronti del suo capo, continuò a lavorare per lui
Forse complice anche il fatto che si era lasciato … abbindolare non è il termine appropriato … INCURIOSIRE dagli ideali nei quali credeva l’animale con la maschera nera
 
 
Sai William … a volte, per ottenere giustizia, non possiamo affidarci ai mezzi che questa società corrotta ci offre
Serve qualcosa di puro, incontaminato, che messo nelle zampe di un animale che sappia sfruttarne appieno le possibilità, riesca a riportare in equilibrio la bilancia che regola ciò che è giusto e ciò che è sbagliato
 
 
Era questa la frase che il signor Sailas era solito ripetere
Ma, davanti a delle LEGITTIME E SPECIFICHE domande sul perché era stato creato il prototipo CR-0C, l’animale con la maschera nera non forniva risposta e preferiva cambiare argomento
Solo UNA VOLTA diede al dingo un piccolo indizio
 
 
Lei vuole molto bene a Nicole … non ho forse ragione Fowler ?
La considera una metà di se stesso
Vede … tutto questo lo sto facendo per tenere fede a una promessa che ho fatto tanto tempo fa …
Perché, mi corregga se sbaglio, non c’è al mondo cosa più DOLOROSA che perdere una parte di te … senza che NESSUNO faccia nulla per ripagare il torto che ti hanno fatto
 
 
Quindi … TUTTO quello che aveva creato il suo superiore, l’aveva fatto per QUALCUNO …
Ma per chi ?
Forse per quel mammifero raffigurato sulla foto … quella adagiata sulla sua scrivania ?
 
Improvvisamente uno strano suono, ridestò Fowler dai suoi pensieri
Il dingo spostò velocemente lo sguardo verso la provenienza di quel rumore, per poi sbuffare sonoramente
Adagiata sulla scrivania del canide, vicino al suo computer, c’era una stampante di ultima generazione che reclamava, attraverso una lucina lampeggiante di colore rosso, posta sotto il pulsante di accensione, degli altri fogli di carta
 
William allungò le zampe prendendo i documenti stampati, adagiandoli di fianco alla copiatrice, insieme ad altri fogli
Mentre stava aspettando la chiamata del tenete Boris, si era messo a stampare tutti i dossier relativi ai dipendenti che lavoravano all’interno della C.P.A; mentre un altro computer, deposto su una cassettiera in legno, al lato destro della stanza, era occupato a scaricare TUTTI I DATI E LE INFORMAZONI relativi ai dipendenti che operavano all’interno della struttura
Questi rapporti, una volta terminato il download, sarebbero stati caricati sopra una chiavetta USB e consegnati, insieme alle varie cartelle, divise per dipendente, al signor Sailas
 
Chissà se l’idea del suo superiore li avrebbe aiutati a scoprire l’identità di HAWKEYE
Sempre restando che il tenente Boris non l’avesse fatto già fuori
Ma nel caso non ci fosse riuscito, almeno avrebbero avuto una pista dalla quale ripartire
E avendo stampato tutto in forma cartacea e archiviato tutte le informazioni su una pen drive, il fantomatico hacker non avrebbe potuto far sparire gli indizi che lo riguardavano
Il tutto restava nel capire chi fosse VERAMENTE nel minor tempo possibile … altrimenti il pirata informatico sarebbe svanito senza lasciare traccia, lasciandoli in allerta per un ipotetico attacco futuro
E forse … avrebbe puntato ancora più in alto
 
Beh … non c’era niente di cui preoccuparsi
Il signor Sailas era un animale che sapeva il fatto suo
E in varie occasioni aveva dimostrato le sue abilità e le sue doti da stratega e comandante
Dovevano solo attenersi alle sue disposizioni
 
Così Fowler si alzò pesantemente dalla sua sedia girevole, dirigendosi verso il mobile dove si trovava il secondo PC, per recuperare un risma di carta, rilegato in un cassetto di legno leggermente deformato, che l’avrebbe fatto sudare e faticare non poco per aprirlo
Il povero William però, non poteva sapere che, nel momento preciso in cui si sollevò dalla seggiola, levando lo sguardo dal monitor del suo computer, dov’era trasmessa l’immagine che una telecamera dava sull’INCROCIO AOS, dirigendosi verso il mobile … chiamatela coincidenza, scherzo del destino, fortuna o sfortuna … la videocamera riprese la figura di un mammifero incappucciato che imboccò una delle tre uscite dell’androne
Se solo il dingo avesse aspettato qualche secondo in più …
 
 
 
 
Nello studio del Dottor Kateb …
 
 
“Aspetti un momento … mi faccia capire …” disse il wombat, credendo di non aver capito bene la richiesta fattagli dal suo superiore che si trovava a pochi metri da lui, voltandosi sulla sua sedia girevole
“Mi sta chiedendo di fare un elettroencefalogramma a quel trio, là fuori ?”
“Esattamente
Mi serve un esame che registri l’attività elettrica dei loro cervelli
Ho un dubbio sul quale devo fare un po’ di luce” rispose seccamente il mammifero con la maschera nera
“Oh … se è per questo, le possa già dare una mia prima diagnosi … quei tre NON C’È L’HANNO UN CERVELLO” disse il marsupiale, indicando la porta dell’ufficio, oltre la quale si trovano Eddy,Edd e ED
“Non glielo sto chiedendo, Logan … glielo STO ORDINANDO
E, francamente, non HO VOGLIA di sentire le sue lamentale
Sta forse mettendo in dubbio le mie decisioni ?
Vuole che continuiamo il discorsetto che abbiamo interrotto prima in infermeria ?” chiese Sailas, con tono minaccioso, avvicinandosi ancor di più alla sedia sulla quale era accomodato il dottore
“A-a-assolutamente no … n-n-non metto in dubbio i suoi ordini” si apprestò a dire Kateb, scuotendo velocemente la testa a destra e a sinistra
 
Non aveva voglia di ritrovarsi una seconda volta, una fiamma ossidrica portatile a pochi centimetri dal suo muso
Anche perché, qualcosa gli diceva che il suo superiore non l’avrebbe utilizzata per intimidirlo di nuovo … non so se mi spiego
“Bene … allora non perdiamo altro tempo
Prenda quello che le serve … l’aspetto fuori” detto questo il mammifero con la maschera nera aprì la porta dell’ufficio del wombat, per poi richiuderla subito dopo
Una volta rimasto solo, Logan deglutì a fatica e tirò un sospiro di sollievo
 
 
 
 
Intanto, nei pressi dell’incrocio AOS …
 
 
“Aspetti, tenente … uff … devo recuperar fiato … estoy muriendo” affermò un coyote dall’accento spagnolo, fermandosi in mezzo al corridoio, cercando di riprendere fiato
“Ya … no essere più agili e giofani come una folta … cof … uff …” aggiunse un secondo coyote, avvicinandosi alla parete destra dell’androne, accasciandosi di schiena contro il muro, per poi scivolare lentamente verso il basso, finché non si ritrovò seduto con le zampe posteriori stravaccate al suolo
“SMETTETELA DI FRIGNARE E TIRATEVI SU” tuonò una tigre siberiana, dietro alle spalle dei due canidi
“Per lei è facile parlare señor … cof .. uff …” provò a dire Ralf, con la lingua di fuori
“Ya … lo sa che noi, anche in addestramento, odiamo fare educazione fisica” disse Rolf, cercando di farsi aria con una zampa
“Hai ragione mi hermano …
Inventavamo ogni scusa possibile per non farla …”
“Ya … ti ricordi quando …”
“SMETTETELA !” urlò il tenete Boris, facendo zittire immediatamente i due coyote
“GIÀ SITUAZIONE ESSERE DIFFICILE E DISASTROSA
NO PEGGIORIAMOLA ULTERIORMENTE
AVETE FATTO ABBASTANZA DENTRO ALL’UFFICIO DEL CAPITANO BRADFORD
IO GIURA CHE SE NON LO PRENDIAMO …” provò a dire la tigre siberiana, digrignando i denti e rivolgendo uno sguardo assassino verso i due coyote
 
No … arrabbiarsi non avrebbe risolto nulla
Doveva calmarsi e cercare di riordinare le idee
 
Così, dopo aver espirato profondamente, il grosso felino si porto l’indice della zampa sull’orecchio destro, mettendo in funzione il piccolo auricolare che si trovava all’interno della cavità uditiva
 
 
 
Signor Fowler, essere arrivati a INCROCIO AOS …
Allora … dove essere andato …
Cosa significa: no ha visto nulla ?
SI È DISTRATTO ?
NO INTERESSA A ME !
MI DICA QUALE CORRIDOIO LUI AVERE IMBOCCATO …
AH … LASCI PERDERE …
E POI ESSERE IO QUELLO CHE NO SA FARE BENE MIO LAVORO
 
 
 
Detto questo, la tigre siberiana chiuse la chiamata, trattenendo a stento un ringhio
Perfetto !
Ci mancava soltanto che quello stupido cane rognoso, non avesse visto da che parte si era diretto quell’hacker da strapazzo
Quelle fotocopie o qualsiasi altra cosa stesse facendo, non potevano aspettare ?
Maledizione !
Che cosa avrebbe dovuto fare ora ?
Testa o croce ?
ALLA FACCIA DEL RIMANERE CALMO !
 
Boris alzò lentamente lo sguardo verso l’intersezione, espirando profondamente
Davanti a lui c’era L’INCROCIO AOS
Infatti, il lungo corridoio principale che stavano percorrendo lui e quei due imbecilli, a un certo punto si divideva in 3 direzioni e, ognuna di esse, conduceva a un luogo preciso all’interno della struttura
Disegnate con un carattere particolarmente grande e di un colore rosso acceso, partendo da sinistra verso destra, troneggiavano, sulla parte superiore delle tre diramazioni, un trio di lettere
Quest’ultime avevano il compito di comunicare a coloro che giungevano all’incrocio, le tre destinazioni disponibili
 
 
A: armoury – armeria o la sala d’armi: il posto nel quale venivano conservate ogni genere di arma da fuoco, da quelle non letali fino ad arrivare a quelle mortali
La destinazione perfetta per un animale dal grilletto facile
 
O: offices: IL TERRITORIO DELLA DANNAZIONE ETERNA E DELLA TORTURA PERENNE, dove povere anime disperate sono costrette a sopportare delle condizioni animalesche e primitive, oltre a fare i conti con le proprie debolezze e paure
Luogo conosciuto anche come … UFFICI CONDIVISI
 
S: storehouse – magazzino: chiamato il DIMENTICATOIO, il punto dove venivano rilegati o ammucchiati diversi oggetti che non erano più di alcuna utilità
Il posto perfetto in cui avrebbe potuto vivere un mammifero affetto da disturbo ossessivo – compulsivo
 
 
Località interessanti … ma la domanda rimaneva sempre la stessa: QUALI DEI TRE CORRIDOI AVEVA PRESO HAWKEYE ?
Se avesse avuto la capacità di tornare indietro nel tempo, Boris avrebbe già trovato la risposta
Purtroppo, non aveva ancora sviluppato delle capacità paranormali che gli permettessero di governare a suo piacimento le correnti temporali
Se ne fosse stato capace, avrebbe corretto TANTI di quegli errori che aveva fatto in passato
Quindi, sarebbe dovuto andare a ragionamento
 
Allora …
Gli uffici condivisi erano la via più veloce per la fuga
Una volta superati, si arrivava all’uscita principale e al parcheggio della struttura
Percorso più rapido, ma anche quello più pericoloso
C’erano ancora dei dipendenti della C.P.A che stavano lavorando alle loro postazioni e un animale col muso coperto da un passamontagna, che andava piuttosto di fretta e che sembrava essere ferito … visto che era riuscito a graffiarlo poco prima che scappasse dall’ufficio di suo fratello … non sarebbe passato inosservato
A meno che quel fantomatico hacker non avesse avuto la faccia tosta di levarsi il copricapo poco prima di entrare nella zona degli uffici, e poi attraversarla come se niente fosse, cercando di non zoppicare … d’altronde, era uno di loro e con il muso scoperto, non avrebbe attirato su di sé troppe attenzioni
 
L’armeria e il magazzino invece, erano delle vie secondarie
Molto lunghe rispetto a quelle degli uffici e soprattutto, poco trafficate
Inoltre presentavano diverse possibilità
La prima, il fatto che il misterioso mammifero avrebbe rimediato un’arma … anche perché conosceva già i codici d’acceso per entrare nel deposito
La seconda, un luogo perfetto per nascondersi … ma non molto efficace
 
C’era però un punto che associava quei due percorsi
Entrambi portavano alla sala del generatore
Una volta superata la stanza che alimentava l’intera struttura della C.P.A, si arrivava all’uscita secondaria che permetteva di sbucare direttamente in superficie
Il percorso ideale per un animale che era in fuga
Ma non era da escludersi anche la strada per gli uffici condivisi
 
“Ascoltate …” disse il grosso felino, rivolgendosi ai due coyote
“Visto che signor Fowler aveva altro da fare e, grazie a lui, ci ritroviamo in punto morto … fare così …
Ci dividiamo e ognuno prende un corridoio
Rolf … tu vai per il magazzino … ci incontriamo davanti a porta di generatore
Se tu non vedere me, aspettami” affermò Boris, guardando il canide tedesco, che nel frattempo si era rialzato
“Ralf … a te, uffici
Mi raccomando … tieni occhi aperti … forse essersi tolto passamontagna, per poi mischiarsi con nostri colleghi
No farti ingannare da apparenze …” affermò il predatore bianco, concentrandosi sul secondo coyote che intanto, si era rimesso ritto sulle due zampe
“Io vado per armeria … tutto chiaro ?” chiese il tenete, adocchiando i due diretti interessati che, dopo qualche secondo, annuirono velocemente
“Bene … intanto voi andate e restiamo in contatto
Io devo informare signor Fowler” terminò il predatore bianco, indicandosi l’auricolare che aveva nell’orecchio destro
Una volta che i due coyote si furono divisi, andando per le rispettive direzioni assegnategli dal loro superiore, la tigre siberiana premette la ricetrasmittente, posizionata all’interno della cavità uditiva
 
 
 
Signor Fowler, ha visuale su porta che permette d’entrare all’interno di Geysir ?
No faccia domande e controlli
D’accordo …
Ora mi ascolti … deve fare cosa per me
 
 
 
 
Nell’ufficio di Fowler …
 
 
 
D’accordo …
Farò come mi ha chiesto
Ma … è sicuro che funzionerà ?
Ok … l’avverto io
 
 
 
Il dingo posò il ricetrasmettitore sulla sua scrivania, chiudendo la chiamata
Perché il tenete Boris gli aveva chiesto di fare una cosa simile ?
Dunque, quell’hacker molto probabilmente si stava dirigendo verso l’uscita secondaria …
Ma, per farlo, avrebbe dovuto attraversare la sala di Geysir
Forse aveva intenzione di comprometterne la stabilità ?
Uhm … se era scaltro e intelligente come voleva far credere … c’avrebbe pensato due volte a farlo … anche perché lo sapeva benissimo quello che sarebbe successo se anche uno solo dei valori sarebbe oscillato oltre quello prestabilito …
Si sarebbe creata una CATASTROFE di proporzioni COLOSSALI e di …
 
Un suono, al canide molto familiare, lo riportò con le zampe per terra
William rivolse uno sguardo verso la fonte di quel rumore
“Ah no … questa volta puoi benissimo aspettare, brutto ferro vecchio” disse Fowler, rivolgendosi verso la stampante che aveva terminato i fogli, inseriti dal dingo pochi minuti fa
“Anche perché è stata tutta colpa TUA
Beh … diciamo anche mia … ma solo in minima parte
Proprio nel momento meno opportuno dovevi terminare i fogli … e destino ha voluto che, proprio nell’istante in cui mi sono alzato dalla sedia e ho levato gli occhi dal computer, HAWKEYE imboccasse uno dei tre corridoi senza che io lo vedessi” affermò il canide, annuendo lentamente e trattenendo una risatina d’irritazione, per poi ritornare con gli occhi incollati sullo schermo del suo PC
 
 
 
 
In infermeria …
 
 
“Doc … ma è proprio necessario che ci metta questi caschetti in stile Star Horse ?”
“Ed è sicuro che queste specie di dischietti attaccati alle cuffie, una volta attivati, non ci friggeranno il cervello ?”
“Già … io ci tengo ancora alla mia materia grigia”
“Per l’ennesima volta, non vi succederà niente e non sentirete nulla
Vi sto solo mettendo un copricapo elastico in testa, munito di elettrodi che avranno il compito di registrare l’attività elettrica dei vostri cervelli” esclamò esasperato il wombat, finendo di sistemare la cuffia sulla zucca di Eddy
“Elettro … cosa ?” chiesero in coro le due iene
“I dischetti menzionati da Edd …” affermò il marsupiale, alzando gli occhi al cielo, per poi continuare
“Chiamati elettrodi, annoteranno l’attività elettrica dei vostri encefali … sempre se ce ne sia … comunicandolo all‘ elettroencefalografo che creerà un tracciato dei vostri segnali encefalici registrati” concluse Logan, indicando un apparecchio elettronico collegato alle cuffie elastiche poste sulle teste di Eddy e Edd, adagiato sopra il carrellino in metallo, liberato dagli strumenti precedentemente usati dal dottore nel tentativo di liberare i tre predatori
“Eh … ?” riuscì a dire il duo di predatori, mentre una gocciolina di bava cominciava a cadere da un angolo della loro bocca
 
Non avevano capito un accidente di quello che aveva detto
 
“Ah … lasciate perdere !
Rilassatevi e rispondete alle domande del signor Sailas” disse semplicemente il signor Kateb, dirigendosi verso l’elettroencefalografo e accomodandosi su una sedia posta davanti allo strumento
 
“Ma perché ED non lo fa ?
Perché dobbiamo essere noi due le cavie da laboratorio ?” domandò, dopo qualche secondo di ripresa celebrale Doppia D, rivolgendo uno sguardo verso la terza iena ancora addormentata e adagiata su un tavolo in metallo, alla sinistra di Eddy
“Perché credo che vostro fratello non riuscirà a darmi una risposta logica di senso compiuto” disse ad un certo punto una voce che proveniva oltre le spalle del wombat
Dopo qualche secondo, comparve la figura di Sailas che, una volta superato il dottore, si diresse verso il duo di iene, riaccomodandosi sulla sedia, posta in mezzo ai due predatori
“Quindi … se non avete altre domande STUPIDE da fare e se il signor Kateb è pronto …” affermò il mammifero mascherato, adocchiando il marsupiale che annuì lentamente
“Possiamo anche iniziare …”
 
 
 
 
Nel frattempo, nel corridoio per il magazzino …
 
 
Stava avanzando lentamente lungo l’androne, tenendo sempre il fucile puntato davanti a sé
C’era solo il silenzio a fargli compagnia … TROPPO SILENZIO
Ma perché il tenente Boris non l’aveva mandato a controllare gli uffici condivisi al posto di suo fratello, invece di mandarlo in una missione suicida, SOLO – SOLETTO, in uno dei due corridoi poco trafficati di tutta la struttura ?
Se gli fosse successo qualcosa, NESSUNO avrebbe sentito nulla … a parte quel pirata informatico
Se avesse dovuto scontrarsi con lui, dopo aver visto quello di cui era capace, non era tanto sicuro che sarebbe riuscito a cavarsela
Chissà cosa gli avrebbe fatto …
Magari …
 
Rolf decise d’interrompere la frase e soprattutto, LA SCENA che si era andata a dipingere nella sua mente
Così non faceva altro che peggiorare la situazione
Doveva guardare i lati positivi …
Lui era armato e HAWKEYE invece no
Anche se sarebbe riuscito a metterlo fuori gioco, il mammifero misterioso avrebbe dovuto vedersela col tenente Boris, che era un osso duro
Avrebbe dovuto fare anche i conti con gli altri suoi colleghi della C.P.A, che erano numericamente maggiori rispetto a quell’hacker da quattro soldi
E, per finire in bellezza, c’era il signor Sailas
Se a questi fattori aggiungeva il fatto che il TRADITORE si trovava in una struttura altamente sorvegliata, con telecamere dappertutto …
NON SAREBBE RIUSCITO A SCAPPARE
L’AVREBBERO PRESO … E SE NON CI FOSSERO RIUSCITI, CI AVREBBERO PENSATO GLI ALTRI
 
Rassicurato da queste sue riflessioni, il coyote non si rese conto di aver raggiunto il magazzino
Infatti si stava avvicinando a un’enorme, se non MASTODONTICO PORTONE a saracinesca in metallo, alto almeno 3 metri
D’altronde, aveva il compito di ospitare al suo interno, tutto quello che all’interno della struttura non era più di alcuna utilità … vecchi computer obsoleti e danneggiati, tavoli e sedie per ufficio, apparecchiature mediche, miliardi e miliardi di scatoloni contenenti DI TUTTO, addirittura i veicoli danneggiati o non funzionanti in attesa di essere rottamati … era più grande all’interno, di quanto non apparisse all’esterno
 
Il canide tedesco si avvicinò ancor di più all’ingresso principale del magazzino e in particolar modo, a una porta di servizio, che si trovava alla base della saracinesca
Quest’ultima era utilizzata dai dipendenti della C.P.A quando dovevano depositare o prelevare oggetti di piccole dimensioni dal magazzino, senza dover aprire l’intero portone
Mentre continuava ad avanzare, a un certo punto Rolf sentì uno strano ticchettio provenire dall’entrata secondaria
Il coyote si fermò immediatamente, puntando il fucile tremolante contro la porta chiusa
Cos’era stato ?
Neanche il tempo di trovare risposta a questa domanda, che un secondo picchiettio si udì dall’interno del deposito e, subito dopo, un terzo … e poi un quarto …
Sembrava che qualcuno stesse bussando sulla superficie della porta di servizio … in maniera molto insistente, per giunta
 
Magari era HAWKEYE che era rimasto intrappolato all’interno della rimessa
Se quest’ultima ipotesi fosse stata vera … quell’imbecille si era intrappolato da solo con le sue zampe
 
Infatti, la seconda entrata aveva un piccolissimo difetto … che in quella situazione risultò essere l’elemento vincente
L’ingresso secondario, quando qualcuno entrava all’interno dello stock, se non veniva bloccato o se non c’era qualcuno che veniva con te, si chiudeva automaticamente da solo, per poi bloccarsi, lasciando chiusi … spesso e volentieri … alcuni mammiferi che si erano avventurati nei meandri del magazzino
Nessuno dei dipendenti della C.P.A aveva mai capito perché avessero installato un sistema d’apertura di quel tipo
Era parecchio scomodo !
Cioè … dovevi aprire la porta, fiondarti all’interno della stanza, cercare quello che ti serviva … se riuscivi a trovarlo … e, con altrettanto velocità, uscire in tempo dal deposito prima che l’uscita si chiudesse … e tutto questo in meno di dieci secondi … che, se ve lo state chiedendo, è il tempo che l’uscio ci metteva per chiudersi
Le soluzioni erano due: o bloccavi l’ingresso con un ferma porta o ti portavi qualcuno che ti faceva da portinaio
Quante volte era successo a lui di rimanere rilegato all’interno di quel magazzino polveroso per ore e ore
L’unico modo per uscire era quello di bussare sulla superficie in metallo dell’entrata come un forsennato … dato che dentro il cellulare non si poteva utilizzare, visto che non c’era campo … sperando che il rumore si amplificasse per tutto il corridoio, fino ad arrivare all’androne principale, e venisse captato dalle orecchie di qualche collega
 
“STAFOLTA AVERE FATTO BINGO !” esclamò Rolf tutto entusiasta, accennando qualche mossa di ballo tirolese
Alla fine HAWKEYE l’aveva catturato lui !
 
E indovinate un po’ a chi sarebbe andato tutto il merito ?
 
ANCORA A LUI
 
E chi avrebbe ricevuto un ringraziamento speciale dal signor Sailas ?
 
SEMPRE LUI
 
E chi avrebbe ottenuto un aumento ?
 
SEMPRE … NO
Adesso che ci pensava bene, il suo superiore aveva già messo le cose ben in chiaro, il giorno in cui aprì la C.P.A … STIPENDIO FISSO E NIENTE AUMENTI, ALTRIMENTI …
Oh beh … ne avrebbe fatto a meno
Per lui contava soltanto vedere il muso di suo fratello quando avrebbe scoperto che il pirata informatico era stato preso per merito SUO
 
“Chi è che no era inteligente ?” si chiese da solo Rolf in tono ironico, ricordando le parole che aveva pronunciato Ralf, per poi portarsi una zampa all’orecchio destro, dove si trovava l’auricolare per comunicare agli altri che l’aveva trovato
Stava per raggiungere la cavità uditiva, quando dall’interno del magazzino, si sentì una voce
“Rolf ?
Sei tu ?”
Il coyote si fermò sul posto, mentre sul suo muso si andava a dipingere un’espressione perplessa
Gli sembrava di aver già sentito quella voce
“Xever ?
Essere tu ?” chiese titubante il canide, abbassando lentamente la zampa
“E chi sennò ?
Meno male che sei passato da queste parti”
“Dire un po’ … come ci sei finito là dentro ?”
“Oh … beh … è una storia piuttosto lunga e divertente … che ORA non ho voglia di raccontarti
La prossima volta ci mando Black a prendere quello che gli serve … altro che fargli un favore” affermò il mammifero, trattenendo un ringhio di stizza, per poi aggiungere
“Beh … che stai aspettando ?
Mi tiri fuori di qui ?”
“Chi mi dice che tu no sia veramente Xever ?” domandò Rolf, socchiudendo gli occhi e avvicinandosi ancor di più alla porta
“MA CHE RAZZA DI DOMANDA È ?
MI STAI PRENDENDO IN GIRO ?
DEVO ANDARE A SPIFFERARE AL CAPITANO BRADFORD O MAGARI … NON SO … AL SIGNOR SAILAS, CHI È STATO L’ANIMALE RESPONSABILE DI AVER MESSO A SOQQUADRO L’INTERO UFFICIO E DI AVER RIVERNICIATO LE PARETI DEL BAGNO, TRE GIORNI FA?”
Il coyote sbiancò in muso
“Andiamo era solo una birretta” provò a dire il canide, venendo interrotto dal lupo grigio
“BIRRETTA ?!
QUELLO CHE HO TROVATO SULLA TUA SCRIVANIA ERA UN BOCCALE DA 5 LITRI !
E TU LA CHIAMI BIRRETTA ?!” esclamò esterrefatto Xever, per poi continuare
“Fortuna che ero rimasto a sbrigare alcune pratiche e non me n’ero andato come gli altri
Alla fine, il TUO turno di notte, l’ho fatto io
Sai quanto tempo ci ho messo per risistemare tutto e, soprattutto, a pulire quello che avevi fatto in bagno
Era uno SCHIFO !
Dappertutto c’era vom …”
“Ok … ok … no serve che tu aggiunga altro” disse Rolf, avvicinandosi alla maniglia della porta per aprirla
“E tutto questo, mentre tu parlavi in modo sconclusionato dei TELEFURRIES” affermò Xever, trattenendo una risatina, per poi canticchiare
“TELEFURRIES … TELEFURRIES …
TI - FA - NNO - CIAO … EHEHEHE”
“Ya … ya … essere tutto molto divertente” ribadì il coyote, annuendo lentamente e afferrando la maniglia della porta, abbassandola
“Ma ricorda, no dire a nessuno che tu …” il canide non riuscì a terminare la frase che, dopo aver spalancato l’entrata, gli arrivò in pieno muso un diretto che lo mandò K.O
 
Rolf cadde a terra come un sacco di patate e, dopo qualche secondo, venne trascinato per le zampe posteriori all’interno del magazzino
Dopodiché, dall’uscita del deposito comparve la figura di un grosso animale con in testa un passamontagna che, dopo essersi guardato intorno con circospezione, chiuse la porta dietro di sé
“Scusa, Rolf … fatti un bel sonnellino
E maledizione a questa dannata porta !
Guarda te, se proprio oggi dovevo rimanere chiuso dentro al deposito e per giunta, in una situazione del genere …” disse Barton, scuotendo lentamente la testa, per poi riprendere la sua corsa
 
 
 
 
Nell’ufficio di Fowler, qualche minuto prima …
 
 
Il dingo osservò esterrefatto il suo monitor
Ancora non riusciva a capacitarsi di quello che era appena successo nel corridoio S
Ma cosa gli era saltato in mente a Rolf ?
Perché aveva aperto la porta del magazzino ?
Era ovvio che HAWKEYE si fosse nascosto là dentro ?
Perché non aveva avvertito subito gli altri ?
Eppure gli era sembrato che lo stesse per fare
Aveva sollevato la zampa portandosela all’orecchio destro, dove c’era la ricetrasmittente e poi … si era fermato
Come mai ?
Se solo quelle maledette videocamere avessero avuto anche i microfoni incorporati …
 
Mah … sicuramente quell’hacker da strapazzo aveva utilizzato un altro dei suoi trucchetti
Non c’era altra spiegazione
Doveva subito avvertire il tenente Boris … e, anche se contro gli ordini del signor Sailas, anche un altro animale
Questo era l’unico modo se lo volevano prendere
Così il canide prese la ricetrasmittente, posta sul tavolo, e si mise subito in contatto con la tigre siberiana
 
 
 
Tenente … ha messo fuori gioco Rolf nel corridoio del magazzino
Come previsto, si sta dirigendo verso la stanza di Geysir
Come ?!
Lei aveva già previsto tutto ?!
D’accordo … farò come mi ha detto
 
 
 
Detto questo, William pose fine alla chiamata
Quindi, Boris sapeva già come sarebbero andate le cose
Ma non capiva di che utilità fosse stata la scelta del dividersi
Se fossero stati tutti e tre insieme, l’avrebbero già preso …
Qualcosa non andava …
Ma adesso aveva altro a cui pensare
Doveva chiamare i rinforzi prima che HAWKEYE raggiungesse la stanza del generatore
 
 
 
 
Nel frattempo, nel corridoio S …
 
 
Bene … uno era fuori gioco … anzi, a dire il vero due
Prima che Ralf si rendesse conto che negli uffici condivisi non c’era nessuno di sospetto, lui se ne sarebbe già andato da molto
L’unico punto di domanda era il tenente Boris
Se lo conosceva abbastanza bene, era più che certo che il predatore bianco avesse già attuato un PIANO B
Ne era più che sicuro …
 
 
Fortuna che aveva intuito bene le mosse della tigre siberiana
Era certo che avrebbe mandato uno dei due coyote a controllare gli uffici e il magazzino, mentre lui avrebbe controllato l’armeria
Era uno di quei mammiferi che andava pazzo per le armi … non ne poteva proprio fare a meno
 
Anzi, a pensarci bene, gli aveva fatto anche un favore
Se Rolf non fosse passato di lì, sarebbe rimasto chiuso dentro al deposito chissà per quanto tempo … e alla fine l’avrebbero preso
Ma era una tappa obbligatoria
Là dentro aveva nascosto alcuni piccoli gadget che, un giorno o l’altro, gli sarebbero stati utili in certe situazioni … come quella che stava vivendo ora
Li aveva depositati apposta nel magazzino
Chi mai avrebbe pensato che dentro a una stanza polverosa, piena di cianfrusaglie, si celassero degli oggetti piuttosto curiosi
Come una maschera respiratore, di quelle che si utilizzano per verniciare le carrozzerie delle auto, che ricopriva la bocca del misterioso animale
Secondo voi come aveva fatto a imitare la voce di Xever ?
Non grazie alle sue scarsissime doti da emulatore
Aveva avuto un piccolo aiuto … grazie a un sintetizzatore vocale
 
Da quando si era infiltrato tra le file del signor Sailas, aveva registrato le voci di tutti i dipendenti all’interno della C.P.A, certo che prima o poi, gli sarebbero state utili
E così era stato …
Fortuna che era venuto a conoscenza di quella piccola … avventura … di Rolf e Xever, due giorni fa
Oltre che molto divertente, gli aveva permesso di uscire da una situazione piuttosto scomoda
E c’erano altri gingilli che gli avrebbero dato una grande zampa
Non era impreparato … era il MIGLIORE
 
Certo … guarda cos’è successo per colpa TUA, al direttore Furry e ai tuoi colleghi del R.O.A.R, grazie a quelle cartelle che dicevi di aver controllato
 
Barton scosse energicamente la testa
Adesso non era il momento di piangersi addosso
Il direttore Furry era un animale che sapeva il fatto suo
D’altronde, com’è che diceva sempre ?
Questo non è il mio primo rodeo …
Non c’era nulla di cui preoccuparsi … o almeno, se c’era, avrebbe fatto meglio a pensarci dopo
 
Così, dopo aver superato l’ultima telecamera di sorveglianza, prima di raggiungere l’entrata del generatore, uno strano rumore costrinse Clint ad arrestarsi di colpo, in mezzo al corridoio
Cos’era quel rumore ?
Da dove proveniva ?
 
Che sollievo fu per lui constatare che quel suono, non era altro che la suoneria del suo cellulare
Ma chi lo stava chiamando in momento del genere ?
Che fosse il direttore Furry ?
Barton si avvicinò alla parete destra dell’androne, appoggiandosi di schiena, mentre fece scivolare la zampa nella tasca dei suoi pantaloni
Dopo aver guardato il nome del mittente, sul muso di HAWKEYE si dipinse uno sguardo perplesso
Ma che era ?
Uno scherzo ?
Così, dopo qualche secondo di riflessione, il mammifero spense il sintetizzatore vocale … altrimenti avrebbe risposto Xever … e accettò la chiamata
 
 
 
Sì …
Oh … salve, signor …
Sì …
Capisco … certo … ovviamente
Ok …
No … sono … piuttosto vicino
Gli vado a dare una zampa io …
Nessun disturbo … anzi, è un vero piacere
Non c’è problema … l’avviso io
 
 
 
Una volta chiusa la telefonata, sul muso di Clint si formò un sorriso
Non poteva credere alle sue orecchie !
Era un’occasione che non poteva lasciarsi scappare!
Adesso doveva solo elaborare un piano ben congeniato … e tutto sarebbe filato liscio come l’olio
 
 
 
 
Intanto, nella sala di Geysir …
 
 
Era da dieci minuti che lo stava aspettando lì dentro … sarebbe dovuto arrivare a breve
L’unico ostacolo che si contrapponeva tra HAWKEYE e la sua fuga … era LUI
Non l’avrebbe fatto passare per nulla al mondo
Aveva ancora un piccolo conto in sospeso con quel pirata informatico … non gliel’avrebbe fatta passare liscia
Un altro getto di vapore segnò che era passato un altro minuto
Doveva soltanto avere pazienza
 
Almeno c’era Geysir a fargli compagnia …
Oh … scusate … voi non sapete chi o cosa sia questo Geysir
Beh … diciamo che era colui che forniva energia all’intera struttura della C.P.A
Perché, se non ne siete a conoscenza, l’edifico sotterraneo non veniva alimentato dalla semplice energia elettrica o da qualche altra fonte rinnovabile o non
Il signor Sailas aveva trovato un'altra fonte di alimentazione
Non è che aveva costruito A CASO il suo quartier generale
No … non era nel suo stile
Durante le varie ricerche effettuate al lago Landlake e nei pressi di Bunny Burrow, per trovare dei campioni d’ambra ancora intatti e che contenessero quello che gli avrebbe permesso di realizzare il suo sogno, il mammifero mascherato si era imbattuto in qualcos’altro … di unico
 
Durante uno scavo, era riuscito a trovare un geyser preistorico dormiente … il più grande che avesse mai visto … che era sopravvissuto ai cambiamenti climatici e geologici che si erano susseguiti nel corso degli anni
Una volta scoperto che quella sorgente di acqua bollente si sarebbe potuta risvegliare dal suo profondo sonno, attraverso l’utilizzo di macchinari specifici e che si sarebbe potuto sfruttare tutta la sua potenza per alimentare un intero edificio … Sailas non ci pensò due volte a cogliere l’opportunità
Sai quanto avrebbe risparmio sulla bolletta della luce ?
 
Costruirono così un enorme imbuto di metallo al contrario, posizionando la parte larga alla base del cratere
Questa gigantesca struttura aveva il compito di contenere e convogliare il vapore e l’acqua della sorgente sotterranea fino a dei generatori, posti alla sommità del macchinario che la trasformavano in energia pura che poi veniva irradiata per tutto il palazzo, attraverso dei cavi elettrici
C’era soltanto una cosa da ricordare: NON SI DOVEVANO CAMBIARE I VALORI CHE VENIVANO IMPOSTATI AUTOMATICAMENTE, GIORNO DOPO GIORNO, DAL COMPUTER
Altrimenti, l’imbuto in lega metallica non sarebbe più riuscito a contenere la forza del geyser che sarebbe finito con l’implodere, distruggendo tutto quello che si trovava nel suo raggio d’azione
 
Ecco chi era Geysir
Nome piuttosto caruccio per un geyser primitivo che, se non stai attento, può mandarti all’altro mondo
Non credete ?
Chissà chi gli aveva affibbiato quel nomignolo
 
Al centro, l’intera stanza era occupata dall’enorme macchinario che, a intervalli costanti, canalizzava l’energia sprigionata dal geyser che, dalla base del cratere, saliva verso l’alto, accendendo una serie di luci poste a lato della macchina, fino a raggiungere la sommità dell’ apparecchiatura dove il gas in eccesso e i residui d’acqua, venivano espulsi tramite delle bocchette d’aria che scandivano il passare dei minuti
L’unico elemento presente all’interno della sala, posizionata a distanza di sicurezza dal macchinario in funzione, era una passerella in metallo, larga all’incirca un metro e mezzo che, costeggiando la parete destra della camera, formava una specie di arco che terminava dall’altro capo della stanza, dove vi era un enorme porta a chiusura elettronica, in lega metallica, con la scritta: EXIT
Questa passerella era utilizzata per due motivi
Il primo era quello di controllare che il computer stesse lavorando correttamente; infatti, a metà del percorso il ponticello si divideva in un secondo tragitto che si allontanava dalla parete, dirigendosi orizzontalmente, verso una cavità, posta all’interno dell’imbuto
Dentro questo incavo vi era l’unità di controllo formata da un display e da numerose manopole e pulsanti che avevano delle specifiche funzioni
Era un sistema molto complesso … non adatto a quegli animali che non sapevano nemmeno come sbloccare un cellulare … non so se mi spiego
Il secondo motivo, forse quello meno ricorrente, era quello di utilizzare, in caso d’emergenza, l’uscita secondaria che permetteva di raggiungere velocemente la superficie
Ma, da quello che mi pare di ricordare, non c’era nessuna disposizione che prevedesse di sorvegliare l’uscita di servizio …
E allora come mai c’era una grossa tigre siberiana, munita di fucile a tracolla, che se ne stava davanti alla porta a mo di butta fuori di un locale notturno ?
 
Un secondo getto di vapore comunicò all’unico animale presente nella stanza che un altro minuto era volato via
Dodici minuti
Cominciava a perdere la pazienza
Che quel pirata informatico da due soldi si fosse perso ?
 
Mentre era immerso nei suoi pensieri, la seconda porta elettronica, che permetteva di accedere alla sala di Geysir, si spalancò di colpo, per poi richiudersi subito dopo
Boris aprì lentamente l’occhio sinistro, mentre sul suo muso si andava a formare un sorriso
Alla fine c’è l’aveva fatta ad arrivare
Infatti, dall’altro capo della passerella, si trovava un mammifero dalla robusta corporatura, con il muso coperto da un passamontagna e da una maschera – respiratore che gli copriva la bocca, intento a riprendere fiato
“Era ora !
Io pensare che non arrivasse più” disse la tigre siberiana, attirando su di sé l’attenzione del secondo animale che, dopo averlo riconosciuto, trattenne una risatina
“Oh … uff… mi spiace, FIOCCO DI NEVE
Ho incontrato traffico” affermò Barton, togliendosi la maschera bianca dal muso e agganciandosela sulla cintura, per poi cominciare a dirigersi verso la sua direzione
“Davvero ?” chiese fintamente stupito il tenente, avanzando a sua volta verso HAWKEYE
“Già … era l’ora di punta
E ora, se non ti crea troppo fastidio …” disse Clint, fermandosi a metà del percorso, seguito a ruota dal grosso felino
“Ti dispiacerebbe spostarti ?
Ho una certa fretta” concluse l’animale, indicando la porta di servizio che si trovava oltre le spalle di Boris
“Io no ci pensa nemmeno
Soltanto uno di noi due uscirà vivo di qui” sentenziò la tigre siberiana, guardando con uno sguardo glaciale gli occhi del suo sfidante
E, a voler confermare ulteriormente la sua affermazione, la porta meccanizzata dalla quale HAWKEYE era appena entrato, emise un sonoro e metallico CLANK
Il mammifero col passamontagna si voltò lentamente dietro di sé
Sapeva perfettamente a cos’era dovuto quel rumore
“Suppongo che il signor Fowler mi abbia chiuso qui dentro con te, sbaglio ?” chiese Barton, girandosi verso Boris che, con un finto tono sconsolato disse
“Temo proprio di sì”
“E ipotizzo anche che dovrò metterti fuori gioco, per poter scappare …”
“Se tu riuscirci …”
“Ma, dobbiamo proprio ?” chiese Clint, dopo qualche minuto di silenzio ed espirando profondamente
La tigre siberiana si limitò ad annuire
“D’accordo … se ci tieni così tanto
Ma almeno togliti quello … sai, per un combattimento più equo” continuò il pirata informatico, indicando il fucile a tracolla, del tenete
 
“Uhm … forse tu avere ragione
Sembrare cosa giusta” affermò la tigre siberiana, prendendo l’arma da fuoco da dietro le sue spalle e afferrandola saldamente tra le zampe … per poi, senza alcun preavviso, puntarla verso il mammifero e poi sparare
Fortunatamente Clint fu lesto a schivare il colpo
D’altronde, conosceva PERFETTAMENTE il suo avversario … che era solito giocare sporco
L’animale incappucciato si scansò di lato, verso la parete destra della stanza, evitando i proiettili, e, utilizzando la ringhiera della passerella, spiccò un balzo, atterrando dietro le spalle di Boris
Dopodiché, gli bloccò il collo in una morsa con entrambe le zampe, e cominciò a tirare indietro
Il predatore bianco, colto alla sprovvista da quella reazione da parte del suo sfidante, mollò il fucile, iniziando a dimenarsi a destra e a sinistra, cercando di liberarsi dal suo parassita … ma senza alcun successo
Ad ogni suo movimento, HAWKEYE aumentava ancor di più la presa
“Rilassati, FIOCCO DI NEVE
Pensa al tuo posto felice” affermò Barton, continuando a strattonare il MICIONE
“Così rendi tutto molto più …” Clint non riuscì a terminare la frase che il tenente, in uno sforzo immane, lo scaraventò contro la ringhiera destra della passerella, facendogli sbattere la schiena sul corri – zampa
Il forte dolore costrinse Clint ad allentare un po’ la presa e Boris ne approfittò, protendendo indietro entrambe le zampe, accalappiando l’hacker per la collottola, per poi lanciarlo pesantemente davanti a sé, come un fuscello … nonostante l’enorme stazza
HAWKEYE impattò duramente contro la superficie in metallo, lasciandosi scappare un ringhio di dolore
 
Perfetto !
Era la sua occasione per farlo fuori
Gli avrebbe impianto un colpo dentro quella sua zucca vuota
“Bel tentativo … ma no è servito granché
Do svidaniya, signor HAWKEYE”
L’animale col passamontagna alzò lentamente lo sguardo, incontrando, a pochi metri da lui, il sorriso malvagio del tenente Boris … che subito dopo svanì, lasciando spazio a una smorfia di perplessità
Questo perché il predatore bianco si rese conto che non aveva più in zampa, né in spalla, il suo fidato fucile
Ma dov’era finito ?
“Forse stavi cercando questo ?” chiese Barton, alzandosi da terra e mostrando l’arma da fuoco al suo avversario
Infatti, prima di impattare contro la superficie in metallo, Clint era riuscito ad allentare la tracolla che sorreggeva la carabina e a sfilarla da sotto il naso del tenente che, utilizzando entrambe le zampe per afferrarlo, aveva lasciato la presa dall’arma da fuoco
Fortunatamente non si era sparato da solo una volta che era … atterrato dolcemente … sulla passerella metallica
“Bene … questo per il momento, lo lasciamo qua” disse HAWKEYE, posando dietro di sé lo schioppo
“Vediamo quello che sai fare, FIOCCO DI NEVE” continuò il mammifero misterioso, in tono di sfida, allungando una zampa e incitando la tigre siberiana a farsi sotto
 
Senza farselo ripetere due volte, Boris si fiondò contro il suo avversario ad artigli sfoderati, cominciando a tirare fendenti a destra e a sinistra … che però, venivano puntualmente schivati da Barton
Dopo l’ennesimo affondo andato a vuoto da parte della tigre siberiana, Clint iniziò il contrattacco, cominciando a mandare a segno ogni pugno che sferrava, facendo indietreggiare il suo avversario che, invano, tentava di difendersi
In seguito a un diretto sferrato in pieno muso al predatore bianco, il pirata informatico stava per sganciare un sinistro micidiale che avrebbe mandato K.O il grosso felino … se quest’ultimo non l’avesse bloccato con la zampa destra
Era un osso duro e non si sarebbe lasciato sconfiggere tanto facilmente
“OK … ADESSO BASTA GIOCARE … IO TI SPIEZZO IN DUE” disse Boris, sputando per terra una piccola quantità di sangue dalla bocca
Dopodiché, il tenente utilizzò l’altra zampa libera per sferrare un violento pugno sulle costole dell’animale col passamontagna che indietreggiò, tenendosi lo stomaco e boccheggiando
Ma la tigre non si fermò lì
Cominciò a mollare una serie di BOMBE MICIDIALI sul torso di Clint, finché non lo terminò con un diretto sul naso che lo fece cadere come un albero, sul pavimento della passerella
“Gioco finito” disse Boris, avanzando verso Barton e fermandosi a pochi passi da lui
“Di già ?” ribatté scherzosamente HAWKEYE, alzando lentamente la testa verso la direzione del tenente
“Ora ti schiaccerò testa come nocciolina” continuò il grosso felino, alzando la zampa posteriore destra, che si diresse velocemente sulla testa dell’hacker
“Ah sì ?
Beh … devi sapere una cosa … A ME NON PIACCIANO LE NOCCIOLINE !” esclamò HAWKEYE, tirando un calcio sul poplite sinistro (conosciuto anche come la parte posteriore del ginocchio) del predatore bianco che urlò per il dolore, inginocchiandosi a terra
Appena fu a portata, Clint piegò verticalmente la zampa, facendo impattare il medio e l’anulare contro l’istmo tiroide del felino, togliendogli il respiro per alcuni minuti, dopodiché gli sferrò un calcione in pieno muso che lo mandò al tappeto
“ADESSO il gioco è finito” disse Barton, alzandosi lentamente da terra, per poi aggiungere
“Ora, se non le dispiace io …”
 
BAM – BAM
 
Due colpi secchi risuonarono all’interno della sala del generatore
Ancora intontito e mentre cercava di riprendere fiato in seguito al colpo ricevuto alla tiroide, Boris alzò la testa da terra, giusto in tempo per vedere davanti a sé HAWKEYE con gli occhi spalancati … sembrava avesse visto un fantasma
Il mammifero col passamontagna si portò lentamente una zampa sul cuore, tastandone l’area, dopodiché tirò indietro la zampa, guardando qualcosa sul palmo
“Maledizione …” disse con un filo di voce Clint, mentre cominciava a barcollare a destra e a sinistra come un ubriaco
Finché, una volta raggiunta la ringhiera della passerella, sulla parte sinistra, non si catapultò oltre il parapetto, precipitando di sotto,nel baratro di Geysir
Sul muso del tenente si dipinse uno sguardo interrogativo
Ma che …
 
 
 
Signor Fowler, problema risolto
Quell’hacker da quattro soldi non ci darà più fastidio
Lo comunichi al signor Sailas
Nel frattempo, io porto Boris in infermeria
E la prossima volta si sbrighi ad aprire una porta
Non è così difficile, sa ?
Ci vediamo dopo
 
 
 
Gli sembrava di aver già sentito quella voce
O forse doveva ancora riprendersi dalle botte che aveva ricevuto
“Boris … tutto a posto ?”
 
No … no … conosceva perfettamente quella voce
 
Infatti, lo sguardo del tenente incrociò quello dell’animale che gli aveva appena salvato la vita
Perfetto …
Tra tutti i dipendenti della C.P.A, proprio lui era venuto a tirarlo fuori dai guai
“Sto bene … Bradford … cof … cof …
Non c’è bisogno che tu aiuti”
“Ah … davvero ?
E cosa ci fai disteso lì per terra ?
Ammiri il soffitto ?” domandò ironicamente la tigre del bengala, indicando il soffitto con il fucile e trattenendo una risatina, provocando un ringhio sommesso da parte del fratello
“Forza … ti do una zampa a rialzarti”
Detto questo il grosso predatore si chinò verso il felino bianco, allungandogli la zampa … che dopo qualche minuto Boris afferrò, sollevandosi in piedi
“Di un po’ … averlo fatto fuori … ?” chiese la tigre siberiana, poggiandosi di schiena, contro la ringhiera dalla parte destra della passerella, continuando a massaggiarsi il collo
“Beh … credo di sì … nessuno sopravvivrebbe a una caduta del genere” affermò il capitano Bradford, sporgendosi oltre il parapetto dalla parte sinistra, guardando in basso
“Dunque ... quello era l’animale che ci stava creando così tanto problemi ?
Non è stato molto intelligente da parte sua, lasciare incustodito il fucile che ti aveva sfilato di dosso” disse la tigre del bengala, lasciandosi scappare una risatina, per poi rivolgersi verso Boris
“E io essere sicuro che tu ti prenderai merito … come hai sempre fatto … cof … cof ...” ribatté Boris, trattenendo un ringhio di stizza
Tanto sapeva già come sarebbe andata a finire …
Gli altri facevano il duro lavoro e suo fratello si prendeva gli applausi e le lodi da tutti
ERA SEMPRE STATO COSÌ … E SEMPRE SARÀ STATO
 
“No … il merito è stato solo tuo, fratellino”
 
Forse non questa volta
 
Il predatore bianco rivolse un’occhiata stupita verso la tigre del bengala
Cosa aveva appena detto ?
Forse HAWKEYE l’aveva colpito troppo forte e ora non riusciva più a distinguere bene le parole
“Cosa avere detto ?” chiese incredulo Boris, credendo di non aver capito bene
“Ti sei preso TU pugni e calci … non io ...
TU hai sudato e hai sofferto …
Il signor Sailas ha affidato a TE questa missione … non a me …
Non sarebbe giusto nei tuoi confronti prendermi degli elogi per qualcosa che IO NON HO FATTO” terminò il capitano, rivolgendo un sorriso verso il suo simile che ancora non riusciva a capacitarsi di quello che stava succedendo
Stava per aggiungere qualcosa, ma una forte fitta al ginocchio, lo fece traballare, rischiando di farlo ricadere per terra
Fortuna che il predatore arancione e a strisce nere fu lesto ad aggrapparlo e a sollevarlo
“Non preoccuparti, ti tengo io
Forza … ti porto in infermeria” terminò Bradford, sorreggendo spalla a spalla suo fratello, mentre con l’altra zampa libera teneva il fucile, dirigendosi verso l’uscita della sala del generatore
 
 
 
 
Nel frattempo, in infermeria …
 
 
Ancora non riusciva a capacitarsi delle rispose che quei due avevano dato
Due erano le cose: o il prototipo gli aveva provocato dei SERI DANNI ai loro cervelli oppure … situazione alquanto più plausibile … si riconfermava la sua teoria che quel duo, MATERIA GRIGIA non ne aveva
Ma come si faceva a non riconoscere più i colori ?!
Per non parlare dei numeri …
Sono cose che si imparano fin dalla tenera età !
Roba da non crederci …
E poi, gli ronzava in testa sempre quella parola: ARANCIONE
Ad ogni domanda che il suo superiore gli aveva fatto, quelle due iene avevano dato quella risposta
Ma non l’avevano fatto per prendere in giro il mammifero mascherato … non sarebbe stata una cosa molto intelligente
E la cosa che l’aveva lasciato più sbigottito era che i due canidi l’avevano data con FERMEZZA E CERTEZZA … come se per loro, fosse la risposta giusta … SENZA NEANCHE RENDERSENE CONTO !
 
“Signor Kateb ?”
Queste parole lo riportarono sulla terra ferma
Il wombat, scosse velocemente la testa e guardò l’animale che l’aveva chiamato
“Ehm … sì … signor Sailas ?”
“Il computer ha terminato l’analisi ?” chiese il mammifero mascherato, costeggiando il tavolino sul quale si trovava l’elettroencefalografo, per poi posizionarsi di fianco al marsupiale
“Sì … eccole qui” disse il medico, mostrando all’animale con la maschera nera, un foglio elettronico dove venivano rappresentate una serie di rette che oscillavano dall’alto verso il basso
“Sono i tracciati delle attività celebrali dei due soggetti” aggiunse Logan, indicando il monitor dell’apparecchio
“Mi faccia vedere il primo tracciato, riguardo al primo quesito che gli ho fatto”
“Subito” disse il medico, facendo scorrere il foglio digitale verso destra, mentre il signor Sailas osservava scrupoloso i risultati, finché …
“Si fermi un momento, Logan
Guardi qui …” disse il mammifero mascherato indicando un tratto che, dopo aver zigzagato su e giù, procedeva in linea retta, occupando due celle del tracciato, per poi riprendere a salire e scendere
“Quelle due celle vuote, rappresentano l’attività elettrica dei loro encefali, nel momento preciso in cui mi hanno dato la risposta ?” domandò Sailas, rivolgendosi al marsupiale che, dopo qualche secondo, annuì velocemente
“Uhm … vada al tracciato relativo alla seconda domanda”
Stesso identico risultato: su e giù … due celle vuote … su e giù
E lo stesso fu per la terza domanda … la quarta … eccetera … eccetera …
 
Dopo averle visionate tutte, Sailas non poté far meno che sospirare
“Come pensavo …”
“Mi scusi, ma non riesco a seguirla” disse sincerante il wombat, guardando prima il suo superiore e poi lo schermo del dispositivo
“La situazione è molto semplice, Logan …
Nel genoma base del prototipo avevamo inserito un’abilità che avrebbe dovuto permettere a CR-0C di cancellare un determinato ricordo di un soggetto, sostituendo questo vuoto con qualcos’altro
Se lo ricorda vero ?” chiese il mammifero mascherato, adocchiando il medico
“Certo e mi ricordo anche che, purtroppo, non era riuscito a svilupparla”
“Beh … ci sbagliavamo di grosso
A quanto pare è affiorata come le altre” disse Sailas trattenendo un ringhio di stizza
“Davvero ?!
Ma lo sa anche lei che è una cosa impossibile !
Come fa a esserne certo ?” domandò ancor più confuso il medico
“Da come abbiamo visto, l’attività elettrica di Eddy ed Edd era … normale … se si può usare questo termine per dei mammiferi come loro due … ma, a OGNI SINGOLA RISPOSTA che mi hanno dato, è come se il loro cervello andasse in stand by, facendo partire un messaggio registrato, come la segreteria di un telefono
E questa pausa celebrare … se così vogliamo chiamarla … è rappresentata da quelle due celle vuote che il computer ha registrato” concluse Sailas, indicando il monitor dell’elettroencefalografo
“Quindi … lei mi sta dicendo che …” provò a dire il signor Kateb, venendo anticipato dal suo superiore
“Che il prototipo ha compresso le facoltà mnemoniche e cognitive dei cervelli di Eddy ed Edd, cancellando un DETERMINATO RICORDO e sostituendolo con la segreteria … in questo caso, la parola ARANCIONE
Ecco perché, come di fronte a domande semplici, ad esempio il riconoscere un colore o un numero, i loro cervelli non riescano più a funzionare per conto proprio
Semplicemente, fanno partire la registrazione che è stata inserita nella loro memoria, senza che loro due se ne rendano conto” terminò l’animale mascherato, con un tono rassegnato
“E, non c’è modo di recuperare questi … ricordi ?” chiese titubante Logan, rivolgendo uno sguardo al suo superiore
“Temo proprio di no …
Forzare la memoria sarebbe del tutto inutile
Ritorneranno da soli, col tempo …
E purtroppo noi non ne abbiamo così tanto …”
“Quindi … cosa facciamo ?”
“Per ora niente
Ci penserò con calma
La saluto, Logan
Ci vediamo domani” affermò il signor Sailas, salutando con un cenno del capo il dottore e dirigendosi verso la porta d’uscita dell’infermeria, sorpassando i tre tavoli dov’erano adagiate le tre iene
 
“Un momento capo !
E noi che facciamo”
Il mammifero mascherato si voltò lentamente verso l’animale che gli aveva posto quella domanda e che per tutto il tempo non aveva fatto altro che litigare con un suo simile, di qualcosa che non aveva capito bene di cosa si trattasse … sicuramente qualcosa di STUPIDO
“Beh … per quel che mi riguarda …
Penso abbiate bisogno di una punizione esemplare per: esservi fatti scappare il prototipo, fatti cancellare la memoria e fatti intrappolare in quelle capsule di resina … ma ora ho altro a cui pensare” affermò Sailas, voltandosi verso Eddy che nel frattempo, dopo aver sentito la parola PUNZIONE, seguita dall’aggettivo ESEMPLARE, aveva cominciato a sbiancare in muso
“Ma penso che lasciarvi l’intera notte dentro quei contenitori possa essere sufficiente
Mi raccomando Logan, quando torna a casa, spenga le luci e li lasci lì dove sono” concluse l’animale mascherato, trattenendo una risatina e rivolgendosi verso il dottore che annuì velocemente
“Bene … vi auguro una buona serata” terminò Sailas, voltandosi per aprire la porta dell’astanteria
“Ma …” provò a dire Doppia D
“Pensandoci bene, ci sono tre modi per recuperare i vostri ricordi” incalzò il capo della C.P.A, interrompendo il canide
“Uno è quello di sottoporvi a dei dolorosissimi elettroshock che, nel peggiore dei casi, vi friggeranno quella poca materia grigia che avete dentro alle vostre teste
Il secondo, quello che personalmente preferisco di più, è quello di aprirvi il cranio e staccarvi di netto il cervello, così potremmo esaminarlo più attentamente e fare le opportune analisi
Il terzo, quello che non mi piace un granché, è quello di aspettare che i ricordi tornino da soli
Che dite ?” domandò il signor Sailas, voltandosi verso i due canidi
“Abbiamo tre metodi … voi siete tre …
Li proviamo tutti quanti a giro, così nessuno di voi si sentirà escluso
E, se permettete, preferirei iniziare con il secondo …
Sono proprio curioso di scoprire chi voi ha il cervello più grande
Avete altre domande ?” chiese il mammifero con la maschera nera, trattenendo una risatina
Il duo di iene, scosse velocemente la testa a destra e a sinistra
“Bene …
Allora TAPPATEVI QUELLE FOGNE !
E non costringetemi a cambiare idea
Non fatemi concludere male la serata” concluse Sailas, aprendo la porta dell’infermeria e uscendo dalla stanza
 
Dopo che la porta si chiuse, all’interno della camera ci fu solo silenzio, finché …
“Comunque penso che il cervello più grande c’è l’abbia io” affermò orgogliosamente Eddy
“Ma non farmi ridere
Ancora oggi, per fare due più due, conti sulle dita delle zampe” disse a sua volta Doppia D, con tono canzonatorio
“RIMANGIATI SUBITO QUELLO CHE HAI DETTO !”
“ALTIMENTI ?”
 
Ecco che ricominciavano
Logan alzò gli occhi al cielo
Invece di concentrarsi sul perché il signor Sailas avesse parlato di come recuperare i loro ricordi, quei due si erano concentrati su altro
Non avevano nemmeno ascoltato la conversazione che lui aveva avuto con il mammifero mascherato
Forse non avevano neanche minimamente capito in che situazione si trovavano
Due domande avrebbero potuto farsele del tipo:
 
Cosa significa che ci ha cancellato un ricordo ?
Perché rispondiamo ARANCIONE a ogni domanda ?
Il nostro cervello ne risentirà ?
Beh … quest’ultima avrebbero potuto anche risparmiarsela
I loro encefali erano già partiti da molto tempo, ormai
 
Prima avrebbe sistemato tutto e prima se ne sarebbe andato, lasciando che quei due si scannassero a vicenda
 
 
 
 
Nel corridoio della C.P.A …
 
 
Una volta chiusa la porta dietro di sé, Sailas espirò profondamente, trattenendo un ringhio di stizza
A quanto pare il destino c'è l'aveva proprio con lui
Alla fine, il prototipo CR-0C aveva ... ancora una volta ... sviluppato un'abilità che non avrebbe dovuto avere
Da un lato era fiero e orgoglioso nel riconoscere che la sua creazione si stesse dimostrando superiore, rispetto agli standard che avevano programmato
Ma dall'altro si sentiva frustrato nel constatare che stava, pian piano, perdendo il controllo sul mezzo che gli avrebbe permesso di raggiungere il suo obbiettivo
 
L'animale mascherato cominciò a incamminarsi lungo il corridoio bianco, con entrambe le zampe dietro la schiena
Non solo quei tre idioti si erano fatti scappare il prototipo CR-0C, ma quest’ultimo gli aveva fatto anche il lavaggio del cervello ... se ne avevano ancora, in quelle loro zucche vuote
Ma perché la sua creazione aveva agito così ?
Quale parte dei loro ricordi aveva cancellato ?
Qualcosa gli stava sfuggendo ...
Forse un piccolo particolare che gli avrebbe fornito la soluzione ai suoi problemi ...
 
Improvvisamente gli si accese una lampadina ...
C'entrava forse l'animale misterioso, proprietario di quello zaino rosa e forse, anche di quel cellulare ?
E se il prototipo non l'avesse aggredito, cercando di comunicare con lui, come aveva fatto con i signori Hopkins e Donnolisi ?
Se, cosa alquanto improbabile ... ma non IMPOSSIBILE ... il prototipo avesse avuto un contatto diretto con l'animale che si trovava su quell'isoletta al lago Landlake ?
Se avessero stretto un legame o ... un'amicizia ?
 
No ... era una cosa ASSURDA
Ma, come gli aveva già detto Fowler, era stato progettato per apprendere e relazionarsi con altri mammiferi
Era una pista piuttosto inverosimile, ma indagare non costava nulla ...
Ma come avrebbe fatto a scoprire le informazioni che gli interessavano, se gli unici testimoni presenti su quella piccola isola si ritrovavano con il cervello più sconquassato di prima ?
 
Ad un certo punto, qualcosa vibrò all'interno della sua giacca bianca e a righine sottili nere ... era il suo cellulare
Sailas si fermò lungo l'androne, prendendo in zampa l'apparecchio e, nel leggere il nome del mittente, sul suo muso coperto dalla maschera, si dipinse un sorriso
Forse aveva buone notizie
Così, l'animale mascherato accettò la chiamata
 
 
 
Signor Fowler ... spero abbia delle liete novelle da annunciarmi
Davvero ?
Ottimo lavoro
Mandate qualcuno a controllare che sia morto
 
Sì, William ...
Lo so che è precipitato di sotto, fino alla base del cratere di Geysir, ma non si è mai troppo sicuri
So che questa piccola verifica richiederà tempo ed energie, ma le tute protettive e il montacarichi non li abbiamo comprati per bellezza
Voglio che qualcuno scenda lì sotto per controllare
 
Non mi interessa se lo trovano tutto intero, spiaccicato, a pezzi o in una pozza di acqua bollente, tutto carbonizzato o liquefatto ... mi basti sapere che è MORTO
Sono stato chiaro ?
Bene ...
 
Ottimo ...
Ha già stampato tutto ?
Sia i loro dossier che le informazioni che li riguardano ?
Perfetto ... sa a chi inviarle
 
Non si preoccupi ... possiamo fidarci di LUI
Come faccio a saperlo ?
Diciamo solo che io e il signor VICTOR DARBY siamo molto simili
E poi, lui farebbe di tutto per sua figlia
Sono stato abbastanza chiaro o devo venire a spiegarglielo di persona ?
L’avverto, non sono dell’umore giusto
Felice di sentirglielo dire
 
Oh ... un'ultima cosa
Le auguro una buona serata
Ci vediamo domani, William
 
 
 
Detto questo Sailas chiuse la chiamata e riprese a incamminarsi lungo il corridoio che lo avrebbe portato al parcheggio della C.P.A
Almeno, la giornata non si era conclusa nel peggiore dei modi
Una buona notizia gliel'avevano data
Ora doveva solo pensare a come far luce sul mammifero misterioso al lago Landlake
Era certo che lui fosse la CHIAVE DI TUTTO
 
 
 
 
 
Lo studio dell'autore
 
 
Uff ... alla fine c'è l'ho fatta a pubblicare questa seconda parte
Non ci credo nemmeno io ...
E non sapete che fatica ...
Tra la stanchezza e l'afa che contribuiva a bruciarti quei pochi neuroni sani che erano riusciti a sopravvivere durante la giornata, arrivavo la sera che mi si chiudevano gli occhi da soli ... nonostante avessi puntato addosso il ventilatore XD
Vabbè ... TEMPO PAZZERELLO ... l'importante è che sia riuscito nell'impresa ... per la vostra felicità
 
Passando al capitolo ...
Allora, che ve ne pare ?
Nonostante la lunghezza che, come ho sempre ribadito, spero non sia un problema e che non annoi durante la lettura, siete rimasti stupiti dall' INASPETTATO COLPO DI SCENA che vi ho profilato ?
 
Il signor Sailas e il papà di Elodie, Victor, sono due ANIMALI DIFFERENTI
Non sono lo stesso mammifero, come alcuni di voi pensavano ...
Già ...
D'altronde, se ci pensate bene, Victor potrebbe avere delle valide ragioni per poter dare una zampa al mammifero mascherato ...
Ma è proprio così oppure vi sto giocando un tranello ?
Boh ... chi lo sa ...
Rimarrete col dubbio fino a quando non ritornerò dalle vacanze XD
 
Passiamo a Barton ...
A dato filo da torcere a Boris (apro una piccola parentesi, siccome è la prima volta che ho scritto una scena di ROYALE RUMBLE, con azioni di combattimento a tutto spiano, spero di avervi fatto immaginare bene la scena ... oltre all'ambiente della sala generatore con Geysir che, piccola curiosità, esiste veramente ed è il geyser più anticamente conosciuto al mondo ... spero di essere riuscito a farvi vivere questa lotta), ma alla fine, è passato a miglior vita per merito del capitano Bradford che, diversamente da come pensava il fratello, decide di non prendersi il merito per aver portato a termine il compito, anzi si complimenta con la nostra tigre siberiana e, sorreggendolo spalla a spalla, lo porta in infermeria ... nonostante le sue lamentale
Che esempio di amore fraterno ...
Chissà come mai Boris c'è l'ha così a morte con lui
 
Per quanto riguarda Clint, suppongo che a un determinato punto della storia, avrete pensato
"Vuoi vedere che HAWKEYE in realtà è ..."
E una volta arrivati alla sua morte e avendo scoperto da parte di CHI, vi siete detti
"COSA ?!
MA È IMPOSSIBILE !!"
Sapete ... forse avete ragione ... FORSE ...
Clint è un animale troppo in zampa per farsi sconfiggere così ...
 
Quindi, PER ORA, "IL PROBLEMA BARTON" è stato risolto e Sailas ha capito come mai Eddy e Edd non riuscivano più a distinguere i colori ... non perché sono daltonici ... CROC gli ha fatto solo il lavaggio del cervello, eliminando un determinato ricordo o informazione (che noi conosciamo bene) e sostituendo questo "vuoto" con un'unica informazione ... ARANCIONE XD
Vedremo che succederà nel prossimo capitolo ... al mio ritorno dalle ferie
 
Amici miei, "IL MIO AMICO CR-0C" se ne va in vacanza ... d'altronde penso di MERITARMELE, voi che dite ?
 
Come sempre, ringrazio di cuore coloro che stanno continuando a seguire la mia storia
In particolar modo, ringrazio Redferne e Plando per le recensioni nei capitoli precedenti
Un grazie anche a coloro che hanno messo la mia long tra le loro preferite: Plando, EnZo89 (mi raccomando, fai con calma e prenditi tutto il tempo che ti serve per recensire, amico mio), Lord Fener e Gallade01
 
E dei ringraziamenti anche a quelli che l'hanno messa tra le seguite: il caro vecchio Freez shad, hola 1994, Mr Creepy 17, EnZo89 ... di nuovo ... e il nuovo arrivato, ivan_occa
 
GRAZIE A TUTTI VOI … e anche hai visitatori o LETTORI SILENZIOSI … non abbiate paura a lasciare una recensione (sempre se volete, eh)
Aver raggiunto le quasi 100 recensioni, per la mia prima storia, è qualcosa di ... MERAVIGLIOSO
GRAZIE ANCORA, AMICI MIEI
 
Un salutone e un augurio di buone vacanze a TODOS
 
Oh … un’ultima cosa … se notate errori ortografici, non esitate a farmeli notare ;)
 
 
J. Conrard

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Capitolo 27
*** Una cena … “tranquilla”: tra sorprese e ricordi ***


Capitolo 27
Una cena … “tranquilla”: tra sorprese e ricordi
 
 
"Sai, Bonnie ... comincio a pensare che non sia stata una buona idea mandare Nick insieme a ...
PAUL !
SCENDI SUBITO DA LÌ, PRIMA CHE TI ROMPI L'OSSO DEL COLLO !" esclamò un coniglio con una salopette blu e con in testa un cappellino a visiera verde, con disegnato sopra l'immagine di una carota, dirigendosi molto velocemente verso il frigorifero della cucina e accalappiando, per la collottola, un cucciolo di leporide, che si stava arrampicando sulla parete frontale liscia dell'elettrodomestico, cercando di raggiungere la vetta del refrigeratore
A quanto pare, il piccolo, si era calato nei panni di un famoso e provetto scalatore, non tenendo conto dei pericoli che avrebbe potuto correre ... tipico dei cuccioli ... si lanciano all'avventura SEMPRE A TESTA BASSA
"Oh ... avanti Stu !
I tempi sono cambiati
Quei nostri vecchi timori e paure nei confronti dei predatori, soprattutto delle volpi, siamo riusciti a superarle ... con un po' di fatica e di tempo ... ma siamo riusciti a superarle
È il merito è stato anche della nostra Judy
Sono sicura che papà capirà ..." affermò una coniglia, intenta a lavare e a sbucciare un paio di carote dentro al lavabo
"Beh ... cara
Senza offesa
Ma tuo padre è uno di quei mammiferi che quando si impunta su una cosa, difficilmente cambia idea" disse Stu, poggiando a terra il piccolo di coniglio, che sfrecciò subito dopo in salotto, raggiungendo i suoi fratellini e sorelline
"Ti ricordi, quand'eravamo fidanzati ...
MARY !
JAMES !
JENNY !
ROBERT !
SMETTETELA DI SALTARE SUL DIVANO !
NON È UN TAPPETO ELASTICO !" urlò papà Hopps, adocchiando, dalla porta aperta della cucina, che dava sul soggiorno, quattro coniglietti intenti a saltare come matti su e giù, sul povero vecchio sofà del salotto
"Mi ricordo benissimo cos'è successo ai primi anni del nostro fidanzamento ...
Ma, se non sbaglio, una volta che papà comprese che tu mi amavi VERAMENTE, cambiò subito atteggiamento nei tuoi confronti" affermò Bonnie, voltandosi verso il marito, sorridendogli
"Lo so benissimo, cara
Ma dopo QUANTO si rese conto che il nostro era VERO AMORE, uhm ?" chiese Stu, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la moglie, che cercò subito una scusa
"Beh ... aveva bisogno di tempo"
"Certo ... tempo ...
Come ...
JANE !
SILVY !
IL CORRIZAMPA DELLA SCALA, NON È UNO SCIVOLO !" esclamò nuovamente il coniglio, lanciando un'occhiata severa verso due conigliette, che continuavano a salire e a scendere sulla ringhiera in legno della rampa, a mo di slittino
 
"Perché ?
Che cos'ha fatto il nonno quand'eravate fidanzati ?" chiese curiosa una leporide dal pelo marroncino e con due occhioni color azzurro, seduta su una delle tante sedie che si trovavano in cucina, in compagnia di una cucciola di pantera su una carrozzina
"Oh ... è una lunga storia ..." provò a dire la coniglia, venendo interrotta dal marito
"Che preferirei non ricordare" concluse Stu, scuotendo lentamente la testa e, prima che quest'ultimo potesse aggiungere qualcos'altro, nel cucinotto arrivò una piccola leporide dal pelo grigio e con due occhi verde chiaro ... avrebbe potuto avere sì e no, cinque anni
"Papà ... Adam ha provato un'altra volta a utilizzare la macchina del tempo … e si bloccato come l’ultima volta" disse con un'ingenuità tipica dei cuccioli a quell'età
Una volta che la piccola terminò quella frase, il coniglio si passò una zampa sul muso, espirando profondamente
"L'ha fatto un'altra volta ..." affermò sconsolato Stu, cominciando a incamminarsi verso il salotto, e precisamente, verso la rampa di scale, che l'avrebbe portato al piano superiore
"ADAM !
QUANTE VOLTE TI HO DETTO CHE IL WATER NON È UN CONGEGNO CHE PERMETTE DI VIAGGIARE NEL TEMPO !
LA DEVI SMETTERE DI LEGGERE TUTTI QUEI LIBRI DI FANTASCIENZA !" esclamò esasperato papà Hopps, cominciando a salire i gradini, seguito a ruota dalla figlioletta che gli aveva annunciato la lieta novella, per poi sparire dalla visuale della moglie che trattenne una risatina, ritornando a lavare le carote
"Sono stata proprio fortunata a incontrare e a sposare un coniglio come tuo padre" disse la leporide, rivolgendosi verso la figlia e alla cucciola di pantera, per poi continuare
"E pensare che, il primo giorno in cui lo portai a casa per fargli conoscere la famiglia, il nonno gli lanciò una di quelle occhiate ...
Lo scannerizzò dalle zampe fino alla punta delle orecchie
D'altronde, è sempre stato un animale MOLTO GELOSO E PROTETTIVO nei confronti di noi figlie femmine ... non voleva che ci sposassimo con conigli poco raccomandabili e buoni a nulla ... voleva solo IL MEGLIO per noi" Bonnie si fece scappare una piccola risatina, per poi riprendere il racconto
"Mi ricordo ancora quello che successe al povero zio Arthur ...
Era riuscito a farsi dare dal nonno, il permesso di portare zia Gwen a cena fuori ... era il loro primo appuntamento insieme ... DA SOLI
Sfortuna volle che, quando ritornarono a casa, neanche il tempo di suonare il campanello per comunicare che erano tornati, che nel cortile piombò la macchina dello sceriffo a sirene spiegate
Sentendo quel rumore, il nonno si precipitò di corsa fuori di casa, pensando al peggio, seguito a ruota dalla nonna
Entrambi raggiunsero lo zio e la zia che, nel frattempo, si erano guardati a vicenda perplessi, cercando di capire il perché di quella vista
Non avevano superato il limite di velocità, non avevano guidato in maniera spericolata, non erano ubriachi e non avevano fatto niente d'illegale, perseguibile penalmente e civilmente
Un vero mistero ...
Insomma, tutti rivolsero lo sguardo verso l'enorme orso Grizzly che uscì dall'autovettura ... era il vecchio Buddy ... un animale dall'aspetto minaccioso, ma con un gran cuore" la coniglia si fermò qualche secondo, ripensando a quel grosso orsacchiotto di peluche, conosciuto con il diminutivo di Bud ... il tutore della legge a Bunny Burrow, prima che venisse sostituito da Rafael
 
Penso possiate immaginare lo stupore che i cittadini della Tana dei Conigli provarono il giorno in cui il sindaco gli presentò COLUI che avrebbe dovuto mantenere l'ordine nella loro piccola cittadina, abitata per la stragrande maggioranza da prede e da qualche predatore di media - piccola taglia
Avranno pensato
 
 
Il nostro sceriffo è ... un Grizzly ?!
 
 
Questo ci mangia a tutti quanti in un sol boccone !
 
 
Per lui siamo un buffet !
 
 
Forse bisognerebbe far cambiare idea al sindaco
 
 
Al sindaco ?!
È solo uno scalda poltrone
 
 
Rivolgiamoci al giudice !
 
 
La criminalità è già un pericolo, e ora, come se non bastasse, quel cialtrone c'è ne ha aggiunto un altro che, secondo carta, dovrebbe proteggerci ?
Ma non farmi ridere ... io trasloco
 
 
Questi furono i pensieri che quel giorno, si fecero strada nelle menti degli abitanti di Bunny Burrow
Pensieri dettati dalla PAURA E DAL TIMORE ... che poi, col passare del tempo vennero FORTUNATAMENTE smentiti ... o, termine più appropriato ... CANCELLATI
D'altronde, come recita quel vecchio proverbio ?
NON SI GIUDICA UN LIBRO DALLA COPERTINA
 
Bud dimostrò d'essere uno sceriffo: responsabile, che si preoccupava di TUTTI e che faceva rispettare la legge a suon di SBERLONI
Già ... avete capito bene ... a suon di MAZZATE
Era l'animale giusto che dovevi chiamare quando nel tuo locale o nel tuo negozio scoppiava una rissa
Potevano essere anche una ventina, tempo una decina di minuti e, se erano fortunati, i teppistelli se ne uscivano con le proprie zampe dal posto dove stavano ... festeggiando ... con qualche dente in meno e qualche occhio nero
Nei casi più gravi, dove forse Buddy si era lasciato un po' andare, i manigoldi venivano trasportati come sacchi di patate dallo sceriffo, fino ai sedili posteriori della sua autovettura di servizio o ... se i posti erano esauriti ... nel portabagagli
 
Un animale con un grande zelo nel servire e proteggere i suoi concittadini e dalla battuta facile ... che non sapeva dire di no a un bel bicchiere di whisky
Infatti, quando glielo offrivano e scherzosamente lo prendevano in giro, chiedendo se era in grado di reggere un bicchierino, lui la buttava sul ridere
 
 
Beh ... i primi due galloni sì ... al terzo divento nostalgico e ci può scappare la lite ... e tu lo reggi ?
 
 
Un mammifero che imparò a farsi voler bene da tutti
Un mammifero che lasciò un ENORME VUOTO nei cuori dei cittadini di Bunny Burrow, quando il TEMPO decise che era arrivato il suo momento
Ma fu grazie al suo contributo che la maggior parte della popolazione nella Tana dei Conigli riuscì ad adattarsi alla convivenza con animali molto più grandi di loro e per giunta, predatori ... come ad esempio, nel caso di Victor ed Elodie
Anche se rimanevano alcuni individui, che facevano ancora molta fatica a fidarsi di coloro che un tempo, avrebbero potuto mangiarli arrosto con contorno di patate
D'altronde, non si possono sopprimere DEL TUTTO quelle paure, rintanate nel profondo dell'anima ... quelle PAURE PRIMORDIALI
 
Quanto gli mancava ...
 
"Mamma ? Ci sei ?" la domanda postale da Julia riportò Bonnie con le zampe per terra
"Oh ... scusa tesoro ... dov'ero arrivata ?" chiese la coniglia confusa, provocando una risatina da parte della figlia
"All'arrivo dello sceriffo Buddy" le ricordò la cucciola di pantera con un sorriso
"Ecco !
Brava Elodie !" affermò entusiasta mamma Hopps, rivolgendo un sorriso verso la predatrice, per poi continuare
"Allora ... nel momento preciso in cui Bud scese dalla sua macchina di servizio, il nonno lanciò un’occhiataccia verso zio Arthur, che avrebbe potuto incenerirlo sul posto e, prima di passare allo step successivo, che prevedeva l'avvinghiare le sue zampe attorno al collo del fidanzato di zia Gwen, il nonno chiese a Buddy cosa fosse successo
Magari era soltanto una visita di cortesia ... anche se aveva i suoi dubbi
Bud ci spiegò che, non molto lontano dal ristorante dove lo zio e la zia avevano cenato, c'era stato un furto e, guarda caso, per il colpo, il rapinatore, un misterioso mammifero vestito con ... ancora oggi, se ci penso, mi fa sorridere" disse mamma Hopps, alzando gli occhi al cielo, per poi continuare
"Questo misterioso animale aveva effettuato la rapina, indossando una maschera con una protuberanza a forma di becco e con un cappello a tesa larga
In poche parole, il negoziante era stato rapinato da un soggetto, travestito con l'uniforme che indossavano i medici ai tempi della rabbia ... chissà perché scelse quel travestimento" affermò la coniglia pensierosa, per poi continuare
"Ci informò anche che un passante, aveva visto un modello d'autovettura simile a quella di zio Arthur, allontanarsi dal luogo del furto e ... cosa alquanto curiosa e che provocò il disguido che si sarebbe verificato da lì a poco ... la targa di questo veicolo era stata fotografata qualche chilometro più avanti, dall'unico autovelox presente sulla strada provinciale"
"E perché lo sceriffo venne a casa vostra ?" chiese curiosa Elodie, venendo zittita, subito dopo, da Julia
"Beh ... perché la targa che il rilevatore di velocità aveva fotografato, apparteneva all'auto di zio Arthur" affermò Bonnie, trattenendo una risatina, mentre le due cucciole si guardarono a vicenda confuse
 
"Arthur in un primo momento rimase senza parole e, in seguito alla richiesta da parte di Bud di seguirlo in centrale per alcuni accertamenti, spalancò la bocca per lo stupore, cominciando a dire che doveva trattarsi di uno scherzo di cattivo gusto e che lui non c'entrava nulla in quella storia
Avrebbe dovuto chiudere la bocca e seguirlo in caserma ..." disse Bonnie, iniziando a tagliare le carote, dopo aver finito di lavarle e sbucciarle
"Così Buddy gli chiese di mostrargli la sua macchina, cosa che lo zio fece molto volentieri ... ma si rese conto troppo tardi, di una cosa che neanche lui aveva notato ... LE TARGHE IDENTIFICATIVE DEL VEICOLO NON C'ERANO PIÙ
Eppure, quand'era venuto a prendere zia Gwen per portarla a cena, erano al loro posto
Quella fu l'ultima goccia che fece traboccare il vaso
Il nonno, senza aspettare oltre e credendo che il presunto fidanzato di sua figlia l'avesse cacciata nei guai con la legge, mise in atto il secondo step: avvinghiò le zampe attorno al collo di zio Arthur, cominciando a strozzarlo" affermò Bonnie, sorridendo e cominciando ad affettare un'altra carota
"Vi lascio immaginare lo scompiglio che si venne a creare
Il nonno che urlava come un matto, dicendo allo zio che aveva tradito la sua fiducia e che aveva macchiato l'onore della famiglia; Arty che si sbracciava come un matto, cercando di riportare tuo nonno alla ragione e, per finire in bellezza, zia Gwen che cercava di scollare nonno Otto dal suo fidanzato, aiutata dalla nonna
Una scena piuttosto divertente
Fortuna che c'era Bud !
Accalappiò il nonno per la collottola, sollevandolo da terra e staccandolo dalla gola dello zio ... se non erro, minacciò di sbatterlo in cella per una notte intera ..." disse Bonnie pensierosa, mentre metteva i dischetti di carota che aveva tagliato, dentro a una ciotola, per poi continuare il racconto
"Alla fine, la faccenda si risolse nel migliore dei modi
Mentre Buddy era occupato a intimidire il nonno, nel nostro cortile arrivò una seconda macchina della polizia
Ma non era quella del vice sceriffo Driscoll ... era di un colore diverso da quella di Buddy ... tutta nera e con una striscia gialla ,che la percorreva su entrambe le fiancate ,nel mezzo, e che incorniciavano la scritta SHERIFF ... era quella dello sceriffo della vicina Contea dei Cervi ... Terence ..."
 
 
 
Inizio Flash Back ...
 
 
 
"Chiedo scusa per l'intrusione, signori ..." disse un lupo bianco, scendendo dalla sua vettura di servizio e cominciando a dirigersi verso il quintetto di mammiferi
"Buona sera, signori Hopps !
Perdonate l'ora tarda" continuò il canide, togliendosi il cappello in gesto di saluto
"Ma, forse voi potete darmi una zampa ...
Mica avete visto un bestione, che sembra un armadio, vestito da sceriffo, come il sottoscritto ?
Vi do un piccolo aiuto … è un Grizzly … a volte è un tipo burbero e scontroso … e se ne va in giro, passeggiando così … a mo di papera" affermò Terence,apparentemente sincero e simulando una camminata goffa, facendo dipingere sul muso dei quattro leporidi uno sguardo perplesso
 
Possibile che si stesse riferendo a Buddy ?
Come faceva a non vederlo ?
Stava tenendo sollevato Otto a mezz'aria … a pochi metri da lui … e per giunta gli era di fianco … alla sua destra !
 
I loro dubbi sparirono subito dopo, quando il lupo scoppiò in una fragorosa risata, in seguito a un ringhio di stizza sommesso da parte dell'orso
"Stavo solo scherzando !
Ciao Bud !
Come ti butta ?" chiese il predatore bianco, continuando a ridere e tirando una pacca sulla zampa del plantigrade, e precisamente, sull'arto che teneva sollevato in aria Otto
"Beh ... se devo essere sincero, andava tutto a meraviglia prima del tuo arrivo ..." cominciò Buddy, infastidito ... per poi scoppiare a ridere anche lui
"Ma non mi aspettavo certo di vederti da queste parti, vecchio cane donnaiolo rognoso" affermò il grosso predatore, tirando una zampata amichevole e scherzosa sulle spalle del lupo, che venne catapultato in avanti ... fortuna che non cadde per terra
 
"Allora ... che sei venuto a fare nella zona di mia giurisdizione ?" domandò l'orso con tono curioso
"A dire il vero, sono venuto a portarti qualcosa che ti appartiene" cominciò Terence, sorridendo, per poi continuare
"Un uccellino mi ha detto che stavi indagando su una rapina, avvenuta nel Jet Market di Apu ... come se non fosse la prima volta ...
Povero disgraziato, vanno sempre da lui ... forse perché il suo negozio è in fondo alla strada ed è privo di sorveglianza ...” affermò il canide con fare pensieroso, per poi riprendere a parlare
“Vabbè, ritornando a noi ...
La rapina è stata effettuata da ... leggo testuali parole" continuò il lupo, tirando fuori da una tasca della sua divisa, un vecchio taccuino, aprendolo a un determinato punto e cominciando a leggere quello che c’era scritto sopra
"Da un soggetto con indosso una maschera, con una protuberanza a forma di becco e con un cappello a tesa larga ... in parole spicciole, un soggetto vestito da medico nei tempi della rabbia
Eppure credevo che avessero debellato quella brutta malattia ... che ti faceva venire la schiuma alla bocca e faceva diventare gli occhi rossi, come il sangue, e che invogliavano a ucc ..." disse Terence, venendo interrotto da un colpo di tosse da parte di Bud
"Giusto
Sto divagando ...
Quello che ho letto è forse sbagliato ?" chiese il lupo, lanciando un'occhiata verso il Grizzly, che mosse la testa a destra e a sinistra
 
"Bene ... continuando la lettura ....
Questo ... dottore ... è scappato a bordo di una macchina, dirigendosi sulla provinciale ma, non tenendo conto del limite di velocità, è stata fotografata la targa del veicolo sul quale era alla guida, dall'unico autovelox presente sulla strada … e dicevano che non sarebbe servito a niente …"
"Taglia corto, Sherlock
Altrimenti, qui facciamo mattina" affermò Buddy, alzando gli occhi al cielo
"E fammi finire, Watson !
Sto leggendo !
Un po' di rispetto … my dear" esclamò fintamente irritato il canide, con accento inglese, lanciando un'occhiataccia divertita verso il grande predatore, per poi continuare
"La fotografia della targa, essendo stata scattata su una strada provinciale, è arrivata a tutti gli sceriffi della contea ... incluso me medesimo
Fortuna che mi ero appostato qualche chilometro più avanti e guarda caso, sulla stessa strada dov'era partita la segnalazione
Così, una volta identificata l'autovettura e controllato che corrispondesse all'annuncio, l'ho fermata e ho arrestato il conducente
Fin qui tutto bene ...
Bravo, Terence ... bravo !
Ma poi mi è sorto un piccolo dubbio …" concluse il lupo pensieroso, scollando gli occhi dal taccuino e rivolgendo uno sguardo verso Arthur
 
"Sarebbe a dire ?" chiese il plantigrade, dando una spintarella al canide, ridestandolo dalla trance in cui era caduto
"Uh ? ... sì
Prima di lanciarmi all’inseguimento della macchina sulla quale era alla guida il rapinatore, quando il veicolo mi passò davanti … mentre mi ero appostato in posizione strategica, dietro al cartellone del nuovo supermercato CARROTFOUR … che nome bizzarro … il bagliore prodotto dalla luna, mi fece intravedere, per qualche secondo, la carrozzeria del veicolo e lì, mi scattò il mio sesto senso
Mi sembrava di aver già visto quel modello di autovettura da qualche
Però, in un primo momento, non ci feci caso e gli corsi subito dietro … una volta controllato che corrispondesse tutto
D’altronde, siamo nel mezzo della notte e su quella strada non c’è nemmeno un lampione … e, nonostante abbia una buona vista notturna, l’età si fa sentire … sfido chiunque a leggere una targa di un’autovettura che viaggia a 150 km/h ... e per lo più, mentre quest’ultima ti passa di profilo” affermò Terence, fermandosi un momento, per poi continuare il racconto
 
“Comunque, prima di bloccarla, avevo inserito il codice della targa dentro al computer di ricerca, a bordo della mia auto di servizio, per scoprire a chi appartenesse il veicolo
L’unico problema è che quel ferro vecchio và lento peggio di un bradipo … così, una volta fermato il mezzo di trasporto, prima ho arrestato il guidatore … anche perché, animali che sfrecciano in strada, ben oltre il limite di velocità, travestiti in QUEL MODO, non se ne incontrano tutti i giorni
Pensavo fosse un ubriaco … anche se dopo mi sono dovuto ricredere … nessun senza tetto si porta dietro DIECIMILA dollari, in una sacca nera, in compagnia di una pistola sedativi” affermò il canide, scuotendo lentamente la testa
“Aspetta un momento !
Era anche armato ?!” chiese esterrefatto Bud, muovendo nervosamente la zampa con cui teneva Otto, dondolandolo a destra e a sinistra, mentre rivolgeva uno sguardo sorpreso verso il lupo
“Altroché …”
“E, scusami, non ha cercato di opporre resistenza ?” domandò nuovamente l’orso, facendo aprire lentamente la bocca al predatore bianco, come se quest’ultimo si fosse appena ricordato di qualcosa di VITALE IMPORTANZA
“Oh … giusto !
Mi ero dimenticato di raccontarvelo … sarà l’età
Comunque, non appena ho acceso i lampeggianti e le sirene, il medico ha aumentato la velocità
Abbiamo zigzagato a destra e a sinistra per qualche chilometro, ma alla fine, grazie alle mie doti di guidatore professionista, sono riuscito a farlo impattare … in modo non LETALE … contro un albero
Dopodiché, mi sono fiondato giù dall’autovettura, intimandogli di non muoversi … ma avevo dimenticato la mia pistola sedativi d’ordinanza sul retro dei sedili passeggeri … immaginatevi la scena, quando gli ho detto di stare fermo, puntandogli contro il NULLA” disse il lupo, scoppiando a ridere
 
“Te l’avrò detto mille volte che l’arma di servizio va tenuta SEMPRE nella propria fondina, attaccata alla cintura …” affermò il Grizzly, alzando gli occhi al cielo
“Beh … mi dà fastidio … non riesco a respirare …
Non capisco come tu ci riesca, con tutto quella …” Terence si stoppò di colpo, indicando la voluminosa pancia dell’orso, che si sentì offeso nell’orgoglio
“È SOLTANTO LA PELLICCIA CHE MI FA SEMBRARE PIÙ ROTONDO”
“Certo … certo …
Comunque, ritornando a noi …
Non appena mi accorsi di non avere niente in zampa, guardai velocemente il rapinatore che, nel frattempo, rendendosi conto anche lui della mia situazione e delle circostanze a lui favorevoli, si allungò all’indietro per prendere qualcosa, adagiato sui sedili posteriori … in questo caso, la sua pistola sedativi
E ci sarebbe anche riuscito se, con un mio grande gesto atletico, non gli avessi afferrato il muso della maschera, alla punta del becco, tirandola all’indietro, per poi lasciarla di colpo, a mo di fionda
Fortuna che si trattava di una di quelle maschere, munite di elastico, che si usano per Carnevale … sono perfette per fare questo genere di scherzetti … gli è arrivata in muso una FUCILATA
Così, mentre era ancora intontito e dolorante, ho aperto la portiera dell’auto, trascinandolo fuori e, dopo una breve azzuffata, l’ho ammanettato
Mi ha fatto sudare sette camicie …” concluse il lupo, voltandosi verso la sua auto di servizio, per poi aggiungere
 
“Una volta fatto accomodare il dottore sui sedili posteriori della mia macchina, ho controllato i risultati del PC …” disse Terence, fermandosi nuovamente, stavolta sul più bello
“E … ?” domandarono tutti i presenti all’unisono, curiosi di sapere come’era andata a finire la storia
“Lo scopriremo dopo la pubblicità” aggiunse il lupo, trattenendo una risatina, che sparì subito dopo, in seguito allo sguardo poco amichevole che il Grizzly gli lanciò
“Va bene … va bene … al muso dell’umorismo …” affermò il canide, schiarendosi la voce, per poi continuare
“Insomma, il computer aveva terminato la ricerca e, con mio grande stupore, la targa del veicolo che avevo fermato e la macchina in questione, una volta esaminatala con attenzione, corrispondevano a quella di Arty, ma alla guida ... NON C'ERA LUI !
D’altronde il mio sesto senso non fallisce mai" concluse orgogliosamente, Terence, facendo dipingere degli sguardi increduli sui musi degli altri mammiferi
 
"Quello che mi stai dicendo è la verità ?
Guarda che se è un altro dei tuoi scherzi ..." disse Bud con un tono poco rassicurante
"Oh ... andiamo, vecchio brontolone
Sono un tipo che scherza, ma fino a un certo punto
Pensi sia venuto FIN QUI, solo per prenderti in giro ?
Ero solo venuto a chiedere ad Arthur se gli avessero rubato la macchina
Perché, a parte lui, nessun altro ,in tutta la contea, ha un CASSONETTO A ROTELLE uguale al suo" concluse lo sceriffo della Contea dei Cervi, indicando il coniglio in questione, che stava per aprire la bocca per dire qualcosa a proposito dell'appellativo con cui era stata chiamata LA SUA BAMBINA, venendo però, preceduto dal Grizzly
"Forse ho capito cos'è successo, sai ..." affermò Buddy, posando lentamente a terra Otto, che di rimando rispose
"Ah sì ?
Beh ... mi piacerebbe tanto sentire la sua spiegazione, sceriffo
Perché, se non c'è l'ha, io ritorno a strozzare quel manigoldo" concluse il leporide, indicando il fidanzato ... meglio dire … ex - fidanzato di Gwen
"Signor Hopps, per favore ...
Allora, Terence ... ti posso assicurare che ad Arthur non hanno rubato la macchina
È appena tornato con la sua e ,oltretutto, era in compagnia di Gwen" affermò Bud, indicando il veicolo, parcheggiato vicino alla sua auto di servizio, per poi aggiungere
 
"Sfortunatamente abbiamo scoperto, qualche minuto fa, che le targhe identificative non ci sono
Quindi, se quello che mi stai dicendo è la verità, quella che hai fermato tu, è UN'ALTRA MACCHINA … uguale a quella di Arty
Una volta effettuato il furto, al rapinatore, se mai avesse abbandonato il mezzo o altri avessero fotografato il veicolo o la targa, serviva un capo espiatorio da utilizzare per far perdere le sue tracce
Gli occorreva soltanto, la targa di un'autovettura dello stesso modello e colore della sua
Non poteva certo prenderne una a caso
Perché, se il codice di riconoscimento della piastra sarebbe stato inserito all'interno del motore di ricerca utilizzato da noi forze dell'ordine, la foto del mezzo non avrebbe trovato riscontro con quella dell'ipotetica fotografia scattata ,durante la rapina, da ... mettiamo un passante, dallo stesso Apu o dall'autovelox sulla strada provinciale
Gli occorreva una targa di UN VEICOLO UGUALE AL SUO ... così, semmai fosse stato emanato un mandato di ricerca con la foto della macchina utilizzata per la rapina, nessuno avrebbe notato la differenza
E, purtroppo, ha trovato te, Arthur ..." concluse lo sceriffo, rivolgendo uno sguardo verso il coniglio, per poi continuare
"Non c'è che dire ...
Un piano ben strutturato e congeniato ...
Io sarei venuto a prendere Arthur e l’avrei portato in caserma per fargli delle domande, avendo come unica pista la testimonianza di un passante, che aveva visto l’auto di Arty allontanarsi dal luogo del furto, mentre il ladro avrebbe avuto tutto il tempo per sparire dalla circolazione" concluse il Grizzly, annuendo
"Effettivamente, ora tutto ha un senso … neanche Arsenio Wolfpen si sarebbe inventato un furto così … però, c’è da dire che lui era un ladro gentil animale, il dottore non lo è stato nei miei confronti" aggiunse il lupo, massaggiandosi la mascella, ricordando l’amichevole chiacchierata avuta con il rapinatore, sulla provinciale
 
"Quindi non passerò nessun guaio ? Non mi arrestate ?" domandò Arthur, guardando negli occhi i due tutori della legge
"Assolutamente no !
Sei stato solo una vittima !
La tua fedina penale rimarrà senza macchie” disse Bud, rivolgendo un sorriso verso Arty, per poi guardare Otto
“Alla fine, hai visto che non c'entrava nulla il tuo futuro genero in tutta questa storia ?"
"Vorrei proprio sapere chi è stato il coniglio così tanto meschino da fare questo al mio povero Arty" affermò infastidita Gwen, abbracciando e baciando il suo fidanzato
"Oh ... se proprio ci tieni a saperlo, cara ... si tratta di una volpe
Ecco perché indossava quella maschera con una protuberanza a forma di becco e quel cappello a tesa larga, per nascondere la differenza anatomica del suo muso e della sua testa, da quelli dei conigli
Così nessuno si sarebbe accorto a quale specie appartenesse" disse Terence, indicando con il pollice della zampa, la sua macchina di servizio
 
"Ah ... dovevo saperlo !
Soltanto quel TIPO DI ANIMALE è in grado di fare una cosa del genere
Se dipendesse da me, li rinchiuderei tutti quanti in una gabbia due metri per due, e butterei via la chiave" affermò deciso Otto, che fino a quel momento era rimasto in assoluto silenzio
"Per favore, Otto ...
Non ricominciamo con questi tuoi discorsi
Sono dei mammiferi come noi e non meritano questo carico di odio e pregiudizio nei loro confronti
Quella volpe risponderà delle CATTIVE AZIONI CHE LEI STESSA HA FATTO
Ma questo non significa che TUTTI GLI ALTRI DELLA SUA SPECIE SIANO ESSERE MALVAGI E MESCHINI
In quanto tutore della legge, ho il dovere e il compito d'essere IMPARZIALE
E se hai qualcosa da ridire ... ti prego di dirmelo, Otto ..." disse risoluto Bud, incrociando le zampe al petto e rivolgendo uno sguardo verso il papà di Gwen, che non disse una parola
 
"Bene ...
Ora che abbiamo risolto il problema ... noi toglieremmo il disturbo
Io e Terence abbiamo una montagna di scartoffie da compilare
Perciò, con permesso ..." concluse il plantigrade, abbassando il cappello in gesto di commiato, per poi rivolgersi verso il lupo, che nel frattempo, aveva salutato, a sua volta, il gruppo di conigli
"Avanti, vecchio cane rognoso !
Ci aspettano tante di quelle cartacce ..." continuò Buddy, dirigendosi verso la sua vettura, seguito dal canide
"Hai ragione, amico mio
Ma ... suppongo che una capatina veloce veloce a un bar, per un bel bicchiere di whisky non c'è la leva nessuno
Tanto il mio passeggero può anche aspettare" affermò il predatore bianco, sorridendo e adocchiando il Grizzly, che ricambiò il sorriso
"Se proprio ci tieni a offrirmi un bicchierino …"
"Ehi ... ehi ... un momento
Chi ha detto che devo pagare io ?
Tu sei lo sceriffo di questa contea, quindi gli onori di casa spettano a te" disse Terence, fermandosi a pochi passi dalla vettura di servizio di Buddy
"Con tutte le volte che ho offerto io ?
Non ci penso nemmeno !” rispose Bud, incrociando le zampe al petto
"E se ce la giochiamo a carte ?"
"No"
"Vuoi forse dire che sono un baro ?"
"Eh ... proprio così"
"Ah !"
"Perché non facciamo a zampa di ferro ?"
"No"
"Ah ... sono troppo forte per te, eh ?"
"Eh ... proprio così !" disse Terence, annuendo lentamente, per poi schioccare le dita ... forse aveva avuto un'idea
"Senti, allora giochiamocela a birra e salsicce vegetariane e facciamola finita"
"Sarebbe ?"
"Una birra e una salsiccia, una birra e una salsiccia ... il primo di noi che scoppia paga il conto"
"Ok, vecchio cane spelacchiato … fai strada" disse Bud, dopo qualche secondo di silenzio, salendo a bordo della sua autovettura, mettendola in moto e aspettando che il lupo bianco facesse altrettanto
 
Così, dopo che la macchina dello sceriffo della Contea dei Cervi uscì dal cortile di casa Hopps, seguì quella di Buddy che nel frattempo, aveva fatto partire la sua canzone preferita
Un singolo che i cittadini e i criminali a Bunny Burrow, avevano associato ad ogni suo arrivo in città
 
 
 
Come with me for fun in my buggy
BAM - BAMBAM – BAM
 
Come along let's go for the hell of it
BAM - BAMBAM – BAM
See the faces round they're all looking
BAM - BAMBAM – BAM
 
Wonder if they'd like to come for a ride
BAM - BAMBAM – BAM
 
I'll bet you anything now she's with me, there'll be no trouble
Troubles around
Bet you'll never ever get away
BOM – BOM
 
Never ever get away
BOM – BOM
Dune buggy
 
 
 
Fine Flashback
 
 
 
"E alla fine chi di loro due vinse ?" chiese curiosa Elodie
"Beh ... cara
NESSUNO DEI DUE
Li portarono entrambi al pronto soccorso
Alla fine si erano beccati un'indigestione da salsicce vegetariane e un'intossicazione acuta da alcool" terminò Bonnie, trattenendo una risatina
"Quei due erano veramente il massimo" continuò la leporide, scuotendo la testa
"E quella volpe, che fine ha fatto ?" domandò a sua volta Julia
"Oh ... tesoro
Siccome Bud e Terence si ubriacarono e finirono all'ospedale, il vice sceriffo Driscoll lo portò in cella e lì ci rimase per l'intera notte, fino al mattino seguente, dove venne trasferito nel penitenziario più vicino
Povero, caro ..."
"E il nonno ?" chiese nuovamente la leporide
"Il nonno ?
Alla fine dovette chiedere scusa a zio Arthur; ma anche dopo quell'episodio, continuò a tenerlo d'occhio ... fino al giorno in cui lui e zia Gwen si sposarono
E lo stesso fece con me e con vostro padre" disse Bonnie, prendendo una grossa lattuga e cominciando a tagliarla
"Ed è per questo che il nonno c'è l'ha tanto con le volpi ?"
 
La nuova domanda postale da sua figlia, fece fermare mamma Hopps per alcuni secondi
Doveva valutare bene il peso delle parole che avrebbe detto da lì a poco
Non voleva insegnare alla sua piccola, e tanto meno agli altri suoi cuccioli, a sviluppare sentimenti e comportamenti negativi e discriminatori … conosciuti anche con il nome di PREGIUDIZI … nei confronti di un'altra specie che non fosse la loro
Voleva che i suoi tesori crescessero con dei sani principi, che li avrebbero aiutati a vivere in pace e in armonia con TUTTI GLI ALTRI ANIMALI
 
"Beh ... il nonno non è che l'ha con le volpi, tesoro
È solo che, essendo vissuto in un'epoca diversa dalla nostra, non si fida totalmente di loro" affermò la coniglia, dopo qualche minuto di silenzio, riprendendo a sminuzzare la lattuga, per poi aggiungere
"I tempi sono cambiati
Ed è giunto il momento che quel vecchio zuccone si adatti
Le volpi non sono malvagie
Prendi il caso di Gideon ...
Da cucciolo aggredì Judy, ma col passare del tempo è cambiato ... è diventato più maturo e responsabile
Ha chiesto pure scusa a tua sorella maggiore per il graffio che le fece a otto anni !
E ora, la nostra Judy non deludi, ha come partner di lavoro in polizia … UNA VOLPE !
Della quale si fida ciecamente e che considera un grande amico
Se il nonno non riesce a notare questi cambiamenti ..." concluse Bonnie, prendendo le striscioline di lattuga e unendole alle carote tagliate, dentro a un enorme contenitore
"Ecco fatto ... la centesima insalata è pronta ... stasera ci manteniamo tutti quanti leggeri
Spero che a Nicholas non dispiaccia ...
Ora dobbiamo solo aspettare che arrivi tua sorella e poi ..." la coniglia non riuscì a terminare la frase che il rumore di un veicolo, che sembrava essere entrato nel cortile di casa Hopps, le fece drizzare le orecchie
"Oh ... a quanto pare sono tornati !" esclamò entusiasta la leporide, dirigendosi verso il salotto di casa
"AVANTI, CUCCIOLI !
SEDETIVI CHE È ARRIVATO IL NONNO !
STUUUU !
SONO ARRIVATI !
TI MUOVI A SCENDERE ?
CI SEI CADUTO ANCHE TU DENTRO ?" urlò mamma Hopps, superando la marmaglia di piccoli coniglietti, che non ascoltarono minimamente le parole della madre, arrivando davanti alla porta di casa e aprendola subito dopo ... impedendo al mammifero dietro di essa, di bussarci sopra
"Ciao papà !
Ben arrivato a casa" affermò Bonnie, abbracciando un coniglio anziano, con un grosso paio di occhiali neri e con la zampa destra alzata e chiusa a pugno, come se stesse per bussare a una porta invisibile
"Allora, come stai ? Tutto bene ?" continuò la coniglia, continuando a stringere a sé il suo simile più anziano che, dopo qualche secondo di ripresa, ricambiò la dimostrazione d'affetto della leporide
"Ciao, tesoro !
Sì ... un po' acciaccato e con i miei dolori ... ma sono ancora in piedi
Tu, invece ?"
"Stiamo tutti bene
E hai visto chi è venuto a trovarti ?
La tua nipotina preferita ... Judy
Ed è anche venuta a prenderti con il suo partner di lavoro in polizia, a Zootropolis
L'hai conosciuto ?" chiese curiosa Bonnie, sciogliendo l'abbraccio e guardando negli occhi nonno Hopps
"Sì" rispose atono Otto, senza alcun tono d'entusiasmo o di felicità
"E ?" continuò speranzosa la coniglia
"E ... cosa ?"
"Come ti sembra ?"
 
Il leporide anziano rimase in silenzio per un paio di secondi, per poi rispondere con un finto sorriso
"Beh ... non posso dire di non essere rimasto stupito
Mi è quasi venuto un infarto dalla sorpresa e dalla gioia ... fortuna che ho un cuore forte
A parte questo, mi sembra un mammifero a posto
Non vedo l'ora di conoscerlo meglio a cena
Ora scusami tesoro, ma devo andare a salutare gli altri miei 275 nipotini e nipotine" affermò il mammifero dalle lunghe orecchie, baciando mamma Hoops e superandola, dirigendosi verso il salotto, seguito dallo sguardo sorpreso di Bonnie
"HEY, GENTE !
GUARDATE CHI È ARRIVATO"
In seguito a quell'annuncio, dentro casa Hopps si sentirono tante di quelle urla acute … che i cuccioli sono soliti lanciare … che avrebbero potuto mandare in frantumi tutti i vetri dell'abitazione, seguiti ,subito dopo, da una richiesta d'aiuto
"CUCCIOLI, FATE PIANO !
CHE C'HO L'ARTROSI !
AIUTO !
NON VOGLIO MORIRE PRIMA DEI MIEI GIORNI !"
 
Sul muso di Bonnie si dipinse un sorriso, per poi lasciare spazio a uno sguardo perplesso
Davvero nonno Otto non aveva avuto niente da dire sul fatto che il partner di lavoro della sua nipotina preferita fosse una VOLPE ?
Cosa alquanto strana ...
 
"Ciao, mamma !
Scusa il ritardo, ma abbiamo avuto qualche piccolo contrattempo col nonno ..."
Una voce dietro le sue spalle, la riportò con le zampe per terra
"Oh ... ciao, tesoro
Cosa significa che avete avuto qualche piccolo contrattempo ?" chiese la coniglia, voltandosi dietro di sé e incrociando gli occhi color ametista di Judy che, in quattro e quattr'otto, la raggiunse sulla veranda di casa, scoccandole un bacio sulla guancia
"Beh ... il nonno non l'ha presa molto bene" disse sinceramente dispiaciuta la coniglietta, abbassando lo sguardo e facendo intendere tutto alla madre, che sospirò a sua volta
"Lo sapevo"
"Se posso intromettermi nella discussione, forse è stata anche un po' colpa mia
Non è che abbia fatto una granché bella prima impressione" affermò sinceramente dispiaciuta una voce, che attirò l'attenzione di entrambe le coniglie
"Oh ... Nicholas ...
Non preoccuparti
Non è stata colpa tua" affermò Bonnie, rivolgendo uno sguardo dolce verso una volpe che, una volta scesa dal furgoncino di famiglia e chiusa la portiera, si diresse verso di loro
"Mamma ha ragione
Vedrai che risolveremo tutto" aggiunse Judy, sorridendo verso Nick, che si fermò a pochi passi dal primo gradino della scala, che permetteva di salire sulla veranda
"Lo spero proprio, carotina" rispose la volpe sorridendo ... e non rendendosi conto dell'argomento che avrebbe tirato in ballo di lì a poco
 
"Carotina ?" ripeté mamma Hopps, credendo di non aver capito bene quello che il canide dalla pelliccia fulva aveva detto qualche secondo fa
Dopodiché, Bonnie rivolse uno sguardo prima verso sua figlia, che nel frattempo era diventata rossa in muso, e poi verso la volpe che, rendendosi conto della situazione imbarazzante in cui, sia lui che la sua partner, si erano appena cacciati, cercò di trovare una scappatoia
"Beh ... ehm ... ecco ... vede ... signora Hopps ... è un ... soprannome ? ... che ... Bufalo Musc .... volevo dire, il nostro capitano ci ha assegnato in situazioni che .... richiedono l'utilizzo di ... un'identità ... sotto copertura" provò a dire Nick, sperando che Bonnie si bevesse quella storiella, mentre Judy utilizzò le sue lunghe orecchie per nascondere il rossore che le stava divorando le guance
La coniglia rimase in silenzio per un paio di secondi, per poi trattenere una risatina
"Oh ... Nicholas
Non c'è bisogno che tu mi dia una spiegazione
Tra colleghi di lavoro, quando si instaura un bel rapporto, è normale utilizzare dei nomignoli affettivi
Pensa che a me mi chiamavano BON - BON ... soprannome piuttosto caruccio, non trovate ?" chiese la leporide rivolgendo un sorriso verso la volpe, che era rimasta basita dalle parole di mamma Hopps
"La trovo una cosa molto dolce e tenera
Ma adesso, tutti e due dentro !
Altrimenti la cena si raffredda ...
Anche tu … carotina" terminò mamma Hopps, lanciando un'occhiata divertita verso la figlia, nascosta ancora sotto le orecchie e sottolineando l'ultima parola che aveva detto, per poi voltarsi e rientrare in casa
 
"Beh ... non è andata poi così male" affermò Nick, dopo qualche minuto di silenzio
"Tu che dici, carotina ?" concluse la volpe, rivolgendosi verso la partner, che si limitò a scuotere velocemente la testa a destra e a sinistra, con fare disperato
"Oh ... andiamo, coniglietta timidona
Ci siamo ritrovati in situazioni ben più imbarazzanti di questa ..." continuò Nick, cominciando a salire lentamente i tre gradini della scala, che l'avrebbe portato sulla balconata in legno e precisamente, vicino alla porta d'ingresso dove si trovava Judy
"E, se non ricordo male, ne siamo sempre usciti a testa alta ..." disse il canide, fermandosi a pochi passi dalla coniglietta e iniziando a togliere delicatamente le due lunghe orecchie che ricoprivano il musetto della leporide, riportando alle luce quegli occhioni color ametista
"Aiutandoci a vicenda ... come una squadra
E stai pur certa che IL SOTTOSCRITTO ti starà SEMPRE vicino nei momenti in cui ti sembrerà di stare da sola ... parola di SCOUT" terminò la volpe, sorridendo
 
Judy rimase senza parole, mentre quella sensazione di rossore le raggiunse nuovamente le guance
Ma questa ... era DIVERSA
Non era per l'impaccio dovuto a quella situazione imbarazzante che si era verificata con sua madre, qualche minuto fa
Era la stessa sensazione che aveva provato quando Nick le aveva controllato la testolina in seguito al loro scontro testa a testa, per trovare le chiavi del furgoncino di famiglia, che credeva di aver perso
Forse, si stava rendendo conto ... come se non fosse stata la prima volta ... che tra lei e Nick doveva esserci qualcosa che andava ben oltre il loro normale rapporto lavorativo
Che fosse AMO ...
 
"Anche perché, senza le mie ottime doti da detective e la mia ... direi strepitosa ... parlantina, non andresti molto lontano" affermò sornione la volpe, facendo sparire il sorriso che si stava per formare sul musetto della leporide, che venne sostituita da uno sguardo molto loquace
Il canide trattenne una risatina e, prima di rincarare la dose, ricevette una ... gomitata amorevole ... sul costato destro, da parte della coniglietta, che gli tolse il respiro per qualche secondo
E, prima che la volpe potesse chiedere il perché di quel gesto, una voce proveniente da dentro casa, attirò l’attenzione del duo di mammiferi
 
HEY !
VOI DUE LA FUORI !
STIAMO ASPETTANDO SOLO VOI !
 
"Arriviamo mamma !" esclamò Judy, per rivolgersi verso il partner
"Se te lo stai chiedendo, la gomitata è perché hai sminuito le mie abilità e doti da poliziotta
Mentre questo ..." disse la leporide, avvicinandosi al canide e scoccandogli un bacio sulla guancia
"È per ringraziarti per TUTTO QUELLO CHE HAI FATTO E CHE STAI FACENDO PER ME" concluse la coniglietta, voltandosi ed entrando in casa, lasciando interdetta la volpe
"Te l'hanno mai detto che soffri di FORTI DISTURBI DI PERSONALITÀ, carotina ?" riuscì a dire dopo qualche secondo Nick, rimettendosi in posizione eretta e continuando a massaggiarsi la parte dolorante
 
Quella coniglietta non finiva mai di stupirlo
Era una vera e propria forza della natura
A volte, gli sembrava di aver a che fare con un suo simile travestito da coniglio
Adesso che ci pensava ...
Chissà ... se la sua partner fosse stata una della sua specie, sarebbe stata una bella femmina di volpe ... anche se con un caratterino un po' difficile
Avrebbero subito legato e, chi può dirlo, forse si sarebbero innamorati e avrebbero messo su famiglia
E se lui fosse stato un coniglio ... beh ... nessuna delle tante conigliette presenti a Bunny Burrow avrebbero potuto resistergli ... sarebbe stato un MR. CASANOVA
 
"NICK !
STIAMO ASPETTANDO SOLO TE"
La voce della sua partner lo riportò con le zampe per terra, costringendolo a interrompere le sue fantasticherie ... dettate da un unico motivo
 
Anche lui si era reso conto che c'era un QUALCOSA di più, nel rapporto tra lui e la sua partner
L'aveva notato, non poche volte, negli occhioni color ametista di lei
E nei nodi alla gola che gli si formavano ogni volta che quell'adorabile coniglietta, gli rivolgeva un sorriso o gli dava un bacio … anche per scherzo
Forse, tutti e due si stavano rendendo conto di provare, l'uno nei confronti dell'altro ...
 
No ...
Non avrebbe potuto funzionare ...
Sarebbe stata una cosa ASSURDA
Lui era una volpe e lei una coniglietta
Ma ... chi poteva dirlo ?
Magari …
 
 
Ma cosa stai pensando !
Tu sei un predatore, caro
Te lo sei forse scordato ?
Un tempo, i tipi come te, ci cenano con tipi come lei … e lei non era l’ospite d’onore … ma la PORTATA PRINCIPALE
D’accordo … i tempi sono cambiati … ma siamo realistici
TU E LEI … INSIEME ?
No … fidati, lascia perdere
Ti faresti solo del male … hai già avuto una delusione nella tua vita, vogliamo aggiungercene un’altra ?
Io dico di no …
E ora, se permetti, hai altro di cui occuparti
Penseremo dopo a trovare una soluzione a queste tue strane fantasticherie
 
 
"D'accordo, mio caro subconscio
E di cosa dovrei occuparmi ?" chiese la volpe in tono ironico
Alla fine si era ritrovato col parlare da solo
Ma la risposta non tardò ad arrivare
Infatti, da dentro casa, si udì una voce molto familiare al canide
"PER ME LA SEDIA A CAPOTAVOLA !
MI SERVE UN POSTO ABBASTANZA LONTANO PER ... OSSERVARE UN ANIMALE APPARTENENTE A UNA DETERMINATA SPECIE"
"Oh ... già ... LUI" concluse Nick, espirando profondamente, per poi entrare in casa
 
 
 
Nel frattempo, nella struttura della C.P.A, e precisamente, in infermeria ...
 
 
"Senti ... la stiamo tirando avanti da 10 minuti, ormai
Ammetti che quello più intelligente sono io e finiamola qui" affermò una iena, distesa sopra a un lungo tavolo di metallo e rinchiusa dentro a quello che, a prima vista, sembrava essere un bozzolo fatto di resina, che le lasciava libera soltanto la testa, rivolgendosi verso un suo simile, che si trovava alla sua destra, ridotto nelle sue stesse condizioni
"No ... no ... no ...
Te lo puoi scordare
Definiresti INTELLIGENTE un animale che ha COSTRETTO i suoi fratelli a indossare dei travestimenti RIDICOLI per poter catturare un prototipo sperimentale, ideato chissà per quali scopi ?" chiese il secondo predatore, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suo interlocutore, che rispose orgogliosamente
"Infatti, è stata un'idea GENIALE !
A uno di voi due gli sarebbe mai venuto in mente un piano così ?"
"Escludiamo a priori ED ...
A me non sarebbe MAI PASSATO per l'anticamera del cervello !
E LO SAI PERCHÉ, EDDY ?
PERCHÉ ERA UN PIANO STUPIDO"
"LA TUA È SOLO INVIDIA, DOPPIA D !"
"SOLO INVIDIA ?" ripeté Edd, credendo di non aver capito bene quello che suo fratello aveva appena detto
"Chi ti ha aiutato durante il test logico-matematico d'ammissione alla C.P.A, uhm ?
IL SOTTOSCRITTO !
Che ti ha suggerito le risposte a quasi tutte le domande
E fidati, INTELLIGENTE non è un animale che, alla domanda 2+2, invece di scrivere quattro a lettere o in cifre, fa il disegnino di una zampa con alzate quattro dita !"
"Oh ... andiamo
L'ultimo episodio è successo alle elementari ... avevo otto anni ... e poi è stata anche colpa tua
Sussurrarmi direttamente QUATTRO, invece di mostrarmelo con le dita delle zampe, non sarebbe stato più semplice ?"
"Un mammifero con un po' di sale in zucca avrebbe capito al volo la risposta !
Quindi, dopo aver esaminato questi episodi, il più dotato è, senza ombra di dubbio, ME MEDESIMO !" concluse Edd, annuendo deciso
"MA NON FARMI RIDERE !"
"SEI TU QUELLO CHE FA RIDERE !"
"AH ... LA METTIAMO SU QUESTI TONI, EH ?"
 
Mentre i due predatori erano occupati a bisticciare fra di loro, per trovare una base di comune accordo che prevedeva lo scoprire chi di loro due fosse quello più SVEGLIO, la porta dello studio del medico si aprì e si richiuse subito dopo
L'animale che era appena uscito dall'ufficio, spegnendone le luci, si diresse verso tre tavoli in metallo, posti al centro della stanza, sui quali erano adagiati tre bozzoli fatti di resina, contenenti un trio iene
"Bene, signori ...
Io me ne torno a casa
Vi lascio continuare la vostra discussione in santa pace
Ci vediamo domani mattina
Passate una buona serata ... e salutatemi vostro fratello ... non appena si sveglia" disse il mammifero, alzando una zampa in gesto di saluto e sorpassando il trio di carrelli in lega metallica, dirigendosi verso la porta d'uscita dell'infermeria
In seguito a quell'avviso, entrambi i predatori smisero immediatamente di discutere fra di loro, girandosi verso l'animale che li aveva appena salutati
"HEY ... un momento DOC !
Dove sta andando ?" chiese Eddy, rivolgendosi verso il medico
"Che domande !
Me ne torno a casa" disse semplicemente il wombat, appendendo il suo camice bianco a un vecchio attaccapanni, non molto distante dalla porta d'uscita, per poi continuare
"E quasi ora di cena, sapete ?"
"Ma ... non può lasciarci QUI ... in queste condizioni !" esclamò Edd, guardando prima il contenitore giallo ambra, nel quale era rinchiuso, e poi il dottore
"Mi dispiace ragazzi ...
Ma, vi ricordate cos'ha detto il signor Sailas ?
La vostra punizione per esservi fatti scappare il prototipo CR-0C, è quella di farvi passare un'intera notte dentro alle ... vostre nuove casette, con le luci della stanza spente" concluse il medico, trattenendo una risatina, per poi aggiungere
"Credetemi, se dipendesse DA ME vi avrei già tirato fuori da lì ...
Ma gli ordini vengono dai piani ... anzi, dal PIANO ALTO ... e francamente, non voglio passare dei guai per colpa vostra
Quindi, per quanto la cosa mi rattristi ..." disse Logan, aprendo la finestrella in plastica del quadro elettrico, posizionato a destra, a fianco dell'appendiabiti e cominciando ad abbassare, uno ad uno, gli interruttori che controllavano l'impianto d'illuminazione dell'infermeria
 
"NO ... NO ... NO ...
ASPETTI, DOC !
IO HO PAURA DEL BUIO !" urlò terrorizzato Eddy, mentre le varie luci presenti nella stanza si spegnevano una dopo l'altra
"Avanti, DOC !
La smetta di scherzare ...
Pensi alla nostra incolumità
Se dovesse scoppiare un incendio ?
Non avremmo nessuna possibilità di fuga ... moriremmo carbonizzati dentro a questi cosi !" affermò Edd, cercando di fare gli occhi dolci, per guadagnarsi la compassione e la tenerezza da parte del wombat ... che però, non sortirono l'effetto sperato
"Non avete nulla di cui preoccuparvi
La stanza, come il resto della struttura, è munita di soffisticatissimi rilevatori di fumo che, in caso di pericolo, faranno scattare l'allarme anti-incendio" disse tranquillamente il marsupiale, abbassando l'ultimo interruttore e facendo piombare la stanza nella totale oscurità, con Eddy che aumentò il volume delle urla
Dopodiché, il dottore appoggiò una zampa alla maniglia della porta, cominciando ad aprirla lentamente, mentre le luci del corridoio si infiltravano dentro la stanza, attraverso lo spiraglio che si stava aprendo, conferendo all'infermeria un aspetto lugubre
"NO, DOC !
NON SE NE VADA !
LUI MI STA SPIANDO NEL BUIO E APPENA SE NE ANDRÀ VIA, MI VERRÀ A PRENDERE !" continuò a sbraitare Eddy, per poi aggiungere
"Il BOOGEYANIMAL È LÌ, NASCOSTO NEL BUIO !"
Logan si fermò un momento, per poi voltarsi verso la iena impaurita
 
BOOGEYANIMAL ?
L'ANIMALE NERO ?
Seriamente ?
Quella iena grande e grossa credeva ancora all'esistenza di quella creatura fantastica che, se non ti addormentavi la notte, ti trascinava nell'oscurità, insieme a lei ?
È una favoletta che si racconta ai cuccioli di otto anni, quando non vogliono dormire ... CUCCIOLI DI OTTO ANNI !
 
"E SMETTILA DI URLARE, EDDY !
TI HO GIÀ DETTO CHE L'ANIMALE NERO NON ESISTE !
È STATO SOLO UNO SCHERZO CHE TI HO FATTO QUAND'ERAVAMO DUE CUCCIOLI" urlò Doppia D, cercando di far calmare suo fratello ... ottenendo, però, l'effetto opposto
"Non vorrà mica lasciarmi con questo tipo qua, TUTTA LA NOTTE" affermò Edd, rivolgendosi verso il medico e indicando, con lo sguardo, il ... cucciolo impaurito
Il dottore, dopo qualche secondo di ripresa celebrale, rivolse uno sguardo sconsolato verso il predatore
"Temo proprio di sì" disse il signor Kateb, annuendo lentamente, riprendendo ad aprire la porta
"Ma ... ma ... ma ...
Allora pensi ai nostri bisogni fisiologici
Se dovessimo andare URGENTEMENTE in bagno ?
Non possiamo mica tenercela, rischiando di farci esplodere la vescica !" tentò nuovamente Doppia D, attirando su di sé gli sguardi perplessi e stupiti del medico e di suo fratello, che smise improvvisamente di urlare in preda al panico
"Perché ?
Tu devi andare in bagno ?" domandò Eddy, dopo qualche secondo di silenzio, rivolgendo uno sguardo interrogativo verso il suo simile
"Beh ... è da quando siamo andati al lago Landlake che non abbiamo fatto una capatina dentro ai nostri ... uffici" affermò Edd, sottolineando l'ultima parola che, nel gergo più comune e rozzo, stava a indicare: I BAGNI ... per poi continuare
"Io non c'è la sto facendo più a tenerla" concluse il predatore, scuotendo lentamente la testa
"Se ti può consolare ...
Io mi sono liberato due minuti fa" disse Eddy, sorridendo e facendo dipingere sul muso del suo simile, un'occhiata perplessa
"Ma ... se siamo sempre stati chiusi dentro a questi ...
Come hai fatto a ..." Doppia D non riuscì a terminare la frase, che sul suo volto si formò una smorfia di disgusto
 
Da quello che gli era sembrato di capire, lui e i suoi due fratelli, si trovavano prigionieri dentro a quei contenitori, fin dal loro ritorno al quartier generale della C.P.A
E questo gli era stato confermato da DOC, che inoltre, gli aveva comunicato che non c'era stato verso di tirarli fuori da lì e NESSUN ALTRO prima del wombat aveva tentato di liberarli ...
Perciò, se due minuti fa, sia lui che Eddy si trovavano ancora rinchiusi dentro a quelle capsule ... a meno che suo fratello non fosse MAGICAMENTE sgusciato fuori da quel contenitore, mentre lui era distratto, per fare una capatina veloce al bagno, magari aiutato dal BOOGEYANIMAL ... l'unico posto dove Eddy avrebbe potuto fare i suoi bisogni, era ...
 
"EDDY !
CHE SCHIFO !
MA PROPRIO LÌ DENTRO LA DOVEVI FARE ?" esclamò Edd, voltandosi dall'altra parte del tavolo
"Che c'è ?
D'altronde, quando ti scappa ti scappa
E devo dire che anche la paura ha fatto la sua parte ..." cercò di dire il suo simile
Nel frattempo, Logan era rimasto, per l'ennesima volta, SCIOCCATO da quella scena ... e soprattutto, da quella notizia
Prima l'animale nero e ora questo ...
A volte si chiedeva come quei tre fossero riusciti a superare il test d'ammissione, considerando le loro ... facoltà mentali
Era tentato di chiederglielo, ma fortunatamente si fermò
Perché doveva ancora rimanere lì, a perdere tempo con dei CASI PERSI come quei due ?
Doveva essersene già tornato a casa da un bel pezzo
Aveva visto e sentito troppe stramberie e idiozie per quella giornata
Una cosa era certa: il bozzolo di Eddy non l'avrebbe aperto lui, poco ma sicuro ...
Così, dopo aver scosso energicamente la testa e aver espirato profondamente, il wombat aprì del tutto la porta dell'infermeria, felice d'abbandonare quella stanza di matti ... ma, sfortunatamente non fu così
 
"Buona sera, signor Kateb
Perdoni l'ora
Ma avrei bisogno del suo aiuto"
Fuori dall'astanteria, una volta spalancata l'entrata, il marsupiale si trovò davanti due grossi mammiferi, per la precisione: una tigre del bengala, che sorreggeva a spalla, un suo simile dalla pelliccia bianca e a strisce nere ... e quest'ultimo sembrava piuttosto malconcio
"Capitano Bradford ...
Ma ... cosa ..." tentò di dire Logan, guardando prima il predatore arancione e a righe scure e poi il secondo felino bianco
"È una lunga storia ...
Possiamo entrare ?
A Boris servono delle cure mediche urgenti" continuò Bradford, indicando con gli occhi, suo fratello
"No fare mammina ...
A me no servire nessuna medicazio ..." il predatore bianco non riuscì a terminare la frase, che una nuova fitta al ginocchio lo costrinse a trattenere un ringhio di dolore
Il tenente fu costretto ad alzare, a pochi centimetri da terra, la zampa sinistra, che quell'hacker da strapazzo, ormai DEFUNTO, gli aveva colpito, mentre un fastidiosissimo formicolio gli percorreva l'intero ginocchio, bloccandogli l'arto
"Risparmia le forze
Adesso ci penserà Logan a rimetterti in sesto" lo incoraggiò Bradford, rivolgendo verso la tigre siberiana un sorriso ... che quest'ultima non ricambiò
 
Ancora non riusciva a capire perché quel grosso felino arancione e a strisce nere non volesse prendersi il merito per aver fatto fuori quel TRADITORE
Sicuramente stava tramando qualcosa ...
 
 
Il merito è solo tuo, fratellino
 
 
Certo ... come no ...
Voleva offrirgli quella piccola soddisfazione, per poi pugnalarlo alle spalle
Sicuramente avrebbe criticato o raccontato agli altri mammiferi che lavoravano all'interno della C.P.A, come si era fatto pestare, in stile sacco da boxe, da un animale DISARMATO, per poi decantare il suo provvidenziale intervento col quale, non solo gli aveva salvato la vita, ma l'aveva anche portato in infermeria a farsi medicare
E l'eroe sarebbe stato ... BRADFORD
SEMPRE E SOLO LUI
 
Eppure, sembrava così sincero ...
Ma non voleva farsi ingannare dalle apparenze
L'aveva imparato a sue spese, tanto tempo fa
E l'unica ricompensa che aveva ricevuto in cambio, per essersi fidato, era stata quella di ritrovarsi con un occhio in meno
 
Questi pensieri lo costrinsero a trattenere un ringhio silenzioso
La rabbia era talmente tanta che, in quel momento, avrebbe potuto, senza troppi problemi, scansare il suo soccorritore, dicendo che stava perfettamente bene, per poi allontanarsi dall'infermeria ... cercando di non zoppicare e di non cadere per terra, nonostante il dolore ... almeno se ne sarebbe andato con un briciolo di dignità
Purtroppo, c'era lì con loro il dottor Kateb
E se avesse attuato quello che aveva pensato qualche secondo fa, avrebbe peggiorato ulteriormente la situazione
Non solo il suo adorato fratellino avrebbe raccontato del suo fallimento, ma avrebbe anche sottolineato la sua mancanza d'amore e affetto nei suoi confronti
 
Tanto valeva stare al gioco ...
Ma, prima o poi, il vento avrebbe cambiato direzione ... ne era più che certo
Un giorno o l'altro, l'eroe sarebbe stato ... BORIS
Nessuno si sarebbe più ricordato di Bradford
 
"Su ... avanti ... entrate"
Le parole del wombat riportarono la tigre siberiana con le zampe per terra e quest'ultima, sorreggendosi al fratello, entrò dentro la stanza
 
 
 
Nel frattempo, sulla strada provinciale di Bunny Burrow ...
 
 
Alla fine si era fatta sera
Maledizione !
Forse si era appisolato un po' troppo
Ma non aveva resisto alla tentazione di schiacciare un bel pisolino, all'ombra di un gigantesco albero, che aveva trovato per puro caso, mentre si stava avventurando nella boscaglia
Gli serviva un posto tranquillo per riposarsi e per far calmare quel violento mal di testa che l'aveva continuato a tartassare per il resto della giornata
Ancora non riusciva a capire come mai gli era venuto quel ronzio, ma di una cosa era sicuro ... quel rumore, quella voce, erano partiti nel momento preciso in cui quella lince bacia - lingua gli aveva puntato addosso quell'arnese
Poi solo il buio, contornato da quella voce, che gli ordinava di ELIMINARE LA MINACCIA
 
 
ELIMINARE ... UCCIDERE ...
 
 
Forse, c'era qualcosa nella sua testa che non andava ... ormai se n'era reso conto pure lui
E ora, mentre stava percorrendo velocemente la provinciale, nel buio della sera, un terribile pensiero si fece strada nella sua mente
E se QUELLA VOCE fosse partita mentre Julia si trovava accanto a lui
Che cosa le avrebbe fatto ?
 
 
ELIMINARE LA MINACCIA ... UCCIDERE JULIA
 
 
CROC si fermò immediatamente in mezzo alla strada
Tanto nessuno avrebbe notato un animale STRANO E A PRIMA VISTA, MOSTRUOSO, alto quasi 6 metri e impalato in mezzo alla provinciale ... anche perché, sulla carreggiata, non si sarebbe visto NULLA
Infatti, il misterioso mammifero si era mimetizzato con l'ambiente circostante per non farsi vedere dai possibili automobilisti ,che percorrevano la statale, o da qualche altro mammifero di passaggio
Nessuno si sarebbe accorto della sua presenza
 
No ... non poteva andare a casa della sua amica
Non con il timore e la paura di farle del male
Non se lo sarebbe mai perdonato
Sarebbe MORTO per il dolore e la consapevolezza di aver ucciso la sua piccola amichetta o coloro che le erano vicini, mentre lui non era in grado di controllare le proprie azioni
Se fosse partita quella voce, avrebbe rivisto solo il buio e poi, una volta finito e dopo aver ripreso il controllo di sé, avrebbe raccolto quello che rimaneva di Julia fra le sue zampe macchiate di rosso, mentre le lacrime gli scendevano dagli occhi
 
 
Lui era solo un PERICOLO ... UNA MINACCIA
 
 
Non avrebbe neanche dovuto salvare Julia, al loro primo incontro e non avrebbe dovuto farsi vedere da lei
L'avrebbe dovuta solo portare a riva e poi andarsene, ritornando a vivere NELL'OMBRA E NELL'OSCURITÀ ... PER TUTTO IL RESTO DELLA SUA VITA
Ma allora, che cosa l'aveva spinto a soccorrere quella leporide dal pelo marroncino ?
Perché l'aveva portata a riva e aveva aspettato che si svegliasse ?
 
Forse perché aveva visto nei suoi OCCHI color azzurro, una grande quantità: d'affetto, amore, curiosità, sicurezza ...
Al loro primo incontro, Julia non l'aveva guardato con ribrezzo, paura e odio come avevano fatto quei due animali sulla barca
L'aveva addirittura ringraziato e, il giorno seguente, era andata a cercarlo per scoprire qualcos'altro su di lui
Con quella coniglietta aveva stretto UN LEGAME UNICO E INDISSOLUBILE ... UN'AMICIZIA DI QUELLE CHE NON MUOIONO MAI
Se la sua amica fosse stata lì con lui, in quel momento, l'avrebbe rassicurato, magari sorridendogli o posando la sua minuscola zampina sul dorso della sua
 
 
Vedrai che risolveremo tutto, CROC ... INSIEME
IO NON TI ABBANDONO
 
 
Gli avrebbe detto sicuramente queste parole
E lui NON POTEVA DELUDERLA
Se l’avesse abbandonata, da chi altro sarebbe andato ?
Sarebbe tornato dal mostro con la maschera nera ?
 
CROC rimase in silenzio per un paio di minuti, per poi alzare lo sguardo davanti a sé
Qualche metro più avanti si ergeva di fronte a lui, un enorme silos e, poco più in là, mentre la strada proseguiva dritta, vi era una svolta che permetteva di girare a destra
 
Bene ... se non ricordava male, Julia gli aveva detto che, una volta trovato il silos rosso, non avrebbe dovuto fare altro che svoltare a destra e proseguire dritto, finché non avrebbe incontrato una casa
Lei lo stava aspettando ... forse era un po' preoccupata ... e arrabbiata ... e avrebbe voluto anche delle spiegazioni per il suo ritardo ... che lui si sarebbe dovuto inventare
Ma c'avrebbe pensato dopo ... il tempo di mettere qualcos’altro sotto ai denti
D'altronde, con lo stomaco pieno è più facile ragionare o per meglio dire, MENTIRE
 
Così, il misterioso animale invisibile, dopo essersi voltato a guardare la strada che aveva percorso, si voltò nuovamente, superando l'enorme magazzino verticale e imboccando la viuzza sulla destra
 
 
 
Intanto, a casa Hopps ...
 
 
"E così, quando Judy si avvicinò all'autovettura rossa fiammante, chiedendo al conducente una valida motivazione per viaggiare a 185 km/h in pieno centro abitato, trovammo nientepopodimeno che Flash al volante" affermò una volpe rossa, accomodata su una sedia, accanto a un lunghissimo tavolo in legno, attorniato da un numero imprecisato di conigli, intenti a mangiare
"Flash ?
Intendi il tuo amico della motorizzazione ?" chiese un leporide vestito con una salopette blu, seduto a capotavola, rivolgendo uno sguardo interrogativo verso l'unico predatore presente in casa, mentre quest'ultimo si trovava all'ultimo posto della lunga fila destra del tavolo
"Esattamente, papà
È stata proprio una ... sorpresa che non mi aspettavo
Conoscendo la sua andatura al lavoro ...
E pensare che all'ufficio della DMV ci ha fatto perdere non so quante ore
Chissà come mai ..." affermò una coniglietta dal pelo grigio e con due occhi color ametista, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la volpe, che si trovava seduta a destra, di fianco a lei
"Beh ... quel giorno avevano molto lavoro da sbrigare e poi c'erano un sacco di mammiferi che ..." provò a dire Nick, simulando un colpo di tosse e capendo a cosa la sua partner si stesse riferendo
"E dopo cos'è successo ?" domandò curiosa una cucciola di pantera, seduta di fronte a Nick e dall'altro lato del tavolo, attirando l'attenzione della leporide
"Oh ... Elodie
Gli ho fatto una multa bella salata e gli chiesto di mostrarmi patente e libretto
C'avrà messo sì e no ... 30 minuti a darmele" affermò la coniglietta, sbuffando sonoramente, ripensando a quella scena
"Già ... avreste dovuto vederla
Tamburellava nervosamente la zampa destra per terra, mentre Flash ..." disse la volpe, allungando lentamente l'arto sinistro davanti a sé, come se avesse dovuto porgere qualcosa a un mammifero invisibile davanti a lui, scatenando le risate di tutti i conigli presenti al tavolo ... beh, quasi tutti
 
Seduto dall'altro capo della tavola, si trovava un leporide anziano e con un grosso paio di occhiali neri che, dall'inizio della cena, fino a quel momento, era rimasto ad osservare, con uno sguardo torvo e indagatore, la volpe, che la sua nipotina preferita aveva avuto la brillante idea di fargli conoscere
E pensare che, non appena aveva messo zampa dentro casa, si era IMPOSTO di stare il più lontano possibile da quel seccatore rosso
Almeno voleva trascorre il resto della serata e la cena in santa pace
Chiedeva troppo ?
Purtroppo, destino o sfortuna ... dipende dai punti di vista ... volle che L'UNICO ANIMALE DAL QUALE AVREBBE VOLUTO STARE DISTANTE ALMENO UN MIGLIO, si sedesse vicino a lui ... per giunta, di fianco alla sua Judith
 
Già era stato difficile di per sé accettare che quello era un animale vero, in carne e ossa e non un'allucinazione dovuta a una dose errata di farmaci, che gli avevano somministrato alla casa di riposo
Una volta che Judy era andata a recuperalo, riportandolo al parcheggio e spiegandogli che QUELLO era il suo partner di lavoro in polizia ... nonché suo migliore AMICO, il suo cervello andò in BLACK OUT TOTALE
E, mentre era occupato ad elaborare queste nuove notizie, a peggiorare ulteriormente la situazione, ci fu IL FATIDICO VIAGGIO DI RITORNO ... durante il quale nonno Otto, rigorosamente appiccicato alla portiera destra del lato passeggero, non aveva proferito neanche una parola
Si era limitato, di tanto in tanto, a lanciare qualche occhiata verso la volpe, che si era seduta nel mezzo, tra lui e la sua nipotina
E, durante il tragitto, il leporide anziano aveva notato una cosa che l'aveva inquietato e non poco ... e anche adesso se ne stava rendendo conto, mentre stava cenando
Più lo osservava e più si stava accorgendo di come quel canide e la sua Judith fossero … legati
Sicuramente li univa un FORTE LEGAME e tra di loro si era instaurata UN'ENORME AMICIZIA
Ma, in alcune occasioni, aveva avvertito che tra quei due, c'era qualcosa di più del semplice affetto tra amici
L'aveva notato negli sguardi persi che la sua adorabile nipotina lanciava a quella volpe, di tanto in tanto ... e a come quel predatore rispondesse ... in maniera meno evidente ... come a volerlo nascondere
Ma non al suo occhio esperto
Ne aveva visti tanti di quegli sguardi ...
C'era da giurare che, se quella volpe fosse nata coniglio, lui e Judy si sarebbero innamorati immediatamente
Fortunatamente non era così
Ma NON BISOGNA MAI ABBASARE la guardia … il pericolo arriva quando meno te lo aspetti
 
"Siete entrambi fidanzati ?"
 
Come si voleva dimostrare ...
 
La domanda posta dalla cucciola di pantera, amica di Julia, riportò nonno Otto con le zampe per terra
"Elodie ... ti sembrano domande da fare queste ?
Così li metti in imbarazzo ..." la rimproverò Bonnie, lanciando un'occhiata severa verso la piccola predatrice, che provò a giustificarsi
"Ma volevo solo sapere se ..."
"Tranquilla mamma, tutto a posto" affermò Judy, rivolgendo un sorriso, prima verso la madre e poi alla piccola felina
"No ... Elodie
Stiamo ancora ... ehm ... aspettando l'anima ... gemella ... e poi ... siamo molto ... impegnati col lavoro ... e non abbiamo tempo per ... pensare ... a certe ... cose" cercò di dire la coniglietta, cercando di non diventare rossa in muso, per via dell'imbarazzo che quella domanda le stava creando
 
Ma perché aveva dovuto rispondere ?
Perché non se ne stava zitta una buona volta ?
Mannaggia alla sua gentilezza e cortesia nei confronti di TUTTI I MAMMIFERI, specialmente dei cuccioli ...
 
"Perciò ..." continuò Judy ... non sapendo però, cos'altro aggiungere o inventarsi
Gli serviva un piccolo aiuto
Così, la coniglietta diede una leggera gomitata sul costato della volpe, come a volerla incitare a darle zampa forte, interrompendo la trance in cui il predatore era caduto, a causa del quesito posto da Elodie
"Uh ?
Sì ... certo ...
Il lavoro !
Ne abbiamo ... tanto ... molto
Inoltre, abbiamo degli standard troppo alti ... soprattutto lei ...
Non è vero, carotina ?" concluse la volpe, trattenendo una risatina ... per poi spalancare gli occhi subito dopo
 
 
Maledizione !
L'aveva fatto un'altra volta
 
 
"CAROTINA ?" chiesero all'unisono, tutti i conigli presenti nella stanza ... tutti tranne due leporidi
Il primo era nonno Otto che, spiazzato e allo stesso tempo preoccupato dalla precedente domanda fatta da Elodie, si era messo a bere un bicchiere d'acqua, cercando di calmarsi e di reidratare la gola, che si era seccata improvvisamente ... forse, non aveva nemmeno sentito l'ultima frase pronunciata dalla volpe
La seconda era Bonnie, che si mise a ridere
"Sì ...
Ha detto carotina ...
Vedete, è un soprannome affettivo che Nicholas ha affibbiato a Judy
Devo dire che suona bene
È molto carino"
 
Dopo che la coniglia terminò quella frase, un sorso d'acqua andò di traverso nel gargarozzo di nonno Hopps, che, per evitare di soffocarsi, fu costretto a sputare, a mo di getto a rosa, la parte restante del liquido che era rimasto all'interno della sua bocca, all'esterno
Peccato che, oltre all'acqua, dalla bocca del mammifero anziano, uscì qualcos'altro ... la dentiera mobile dell'arcata superiore del leporide, che schizzò fuori dalla cavità orale di Otto, andando a depositarsi dentro al piatto ancora pieno di Nick
"Oh ... per tutti i cracker al formaggio !
Papà !
Stai bene ?" chiese allarmata Bonnie, alzandosi di scatto dalla sedia, seguita a ruota dal marito
"Tranbilla ... sto ... bbene ... cof ... cof ..." affermò nonno Hopps, mentre continuava a tossire
"Sei sicuro, papà ?" domandò ancora una volta la coniglia, preoccupata
"Tranbilla ... besoro ... cof ... cof ... boltanto abua di traberso ... cof ... cof ..." continuò il leporide anziano, alzando il pollice della zampa destra, comunicando che era tutto OK, mentre continuava a tossire
"Che coba sibibica sobbanobe abbettibo ... cof ... cof ... ?" chiese subito dopo Otto, rivolgendo un'occhiataccia verso la figlia
 
Aveva la sua età e non ci sentiva più come una volta ... ma aveva capito PERFETTAMENTE le ultime parole di Bonnie ... e non gli erano PIACIUTE PER NIENTE
 
"Che cosa hai detto, papà ?" domandò Stu, mentre sul suo muso si andava a dipingere uno sguardo perplesso
"Ho bebbo ... cof ... che coba sibibica sobbanobe abbettibo ?" ripeté il coniglio anziano, cercando di scandire bene le parole ... tra uno sputo e l'altro ... non riuscendo a farsi capire ugualmente
"Ehm ... credo che questa possa aiutare"
 
Il leporide con gli occhiali neri, si girò verso il suono di quella voce, alla sua sinistra, incrociando una smorfia di disgusto, disegnata sul volto di QUELLA VOLPE DELLA MALORA, mentre quest'ultima teneva perfettamente in equilibrio sulla sua forchetta, l'apparecchio adibito all'aiuto - masticazione ... cioè la protesi dentaria del coniglio
"Immagino ne volesse ancora un po' della mia ... EHEHEH" provò a dire Nick, indicando con l'altra zampa libera, l'insalata ancora presente nel suo piatto, sperando di sdrammatizzare un po' quella situazione imbarazzante che si era creata
Otto non disse nulla ... muso inespressivo
Il mammifero dalle lunghe orecchie, dopo aver guardato velocemente la volpe con sguardo indifferente, si limitò ad afferrare la dentiera, rimettendosela in bocca
"Maledizione a quel dentista !
E diceva di saper fare bene il suo lavoro" mormorò il coniglio, mentre continuava a muovere in ogni direzione il muso, cercando d'incastrare bene la protesi dentaria
 
Quella fu l'occasione perfetta per Nick, d'attaccare discorso, per due importanti ragioni:
Il primo, era quello di conquistare la simpatia di Mr. Dentiera ... e non sarebbe stato per NULLA FACILE
Aveva già inquadrato che tipo d'animale doveva essere
Uno di quelli che era ancora rimasto attaccato a quelle vecchie dicerie e timori che ronzavano intorno alle volpi
E solo queste, erano di per sé, un ostacolo difficile da abbattere
Se poi aggiungiamo la fantastica scenata che lui aveva fatto alla casa di riposo ....
Sarebbe stata un'impresa ardua, ma non IMPOSSIBILE
 
Il secondo, ma non per questo meno importante, consisteva nel cercare di deviare il punto focale del discorso, che si era concentrato sul soprannome di carotina ... a dire il vero, solo sul nome CAROTINA ... verso qualcos'altro ... e alla svelta
Altrimenti, la sua partner sarebbe ridiventata di nuovo rossa in muso, come un pomodoro ... e poi, alla prima occasione buona, gliel'avrebbe fatta pagare cara per TUTTO L'IMBARAZZO che le aveva fatto provare
 
"Dentista
Un prestigiatore che, dopo aver messo del metallo o qualsiasi altra sostanza otturante o una protesi dentaria nella tua bocca, tira magicamente fuori monete dalle tue tasche" affermò il canide, scuotendo lentamente la testa e attirando su di sé, l'attenzione di nonno Hopps che, dopo qualche secondo di silenzio, disse con finto tono sorpreso
"Non sapevo che voi volpi aveste esperienza nel campo ...
Pensavo vi dedicaste ad altri lavoretti non molto ... LEGALI " disse Otto pensieroso, sottolineando l'ultima parola e rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il canide
 
Mr. Dentiera aveva appena tirato una frecciatina
A quanto pare, vista l'esperienza che aveva avuto con sua figlia Gwen e condizionato dalle voci che giravano attorno a quella specie, ERA CONVINTO che le volpi vivessero in maniera disonesta, estorcendo denaro e informazioni con l'inganno
Solo in QUESTO MODO, quegli animali campavano ...
E, da una parte aveva ragione
Prima di conoscere Judy, Nick si dedicava a questi LAVORETTI NON MOLTO LEGALI
Ma quello che al leporide anziano sfuggiva era che un animale, quindi anche una volpe, PUÒ CAMBIARE
Bastava prendere ad esempio lui, che da truffatore era diventato poliziotto ... chi l'avrebbe mai detto ... oppure l'amico di Judy ... come si chiamava ? ... Gideon, che ora lavorava a stretto contatto con i suoi genitori
Però, se anche di fronte a queste evidenze, quel vecchio brontolone rimaneva radicato alle sue convinzioni, stava a significare che era proprio COCCIUTO
 
"A dire il vero, avrei voluto fare tanto il dentista ... purtroppo capii che non era il lavoro che faceva per me ... sono un po' troppo schizzinoso" cominciò il canide, precedendo la sua partner, che aveva aperto la bocca per rispondere all'insinuazione che aveva lanciato suo nonno
 
Carotina non si doveva intromettere
Era una faccenda tra lui e nonno Hopps
Non voleva trascinarla nei guai, insieme a lui
Doveva cavarsela da solo e valutare molto attentamente ogni singola parola che avrebbe detto
Se non prestava attenzione, avrebbe potuto peggiorare ulteriormente e in modo irrecuperabile, la situazione
 
"Così, cercai un qualcosa di più abbordabile, tenendo conto delle mie capacità" affermò Nick, venendo interrotto da Bonnie
"Papà, devi sapere che Nicholas, prima di conoscere Judy e di entrare in polizia, si occupava delle vendita di prodotti surgelati, in particolare dei ghiaccioli" terminò la coniglia con un enorme sorriso
"Ah ... davvero ?
Suppongo che vendevi prodotti scadenti e di seconda qualità, che avevi comprato a un cifra stracciata o addirittura regalata ... magari raggirando qualche mammifero poco sveglio ... per poi rivenderli a un prezzo conveniente per le tue tasche
E qualcosa mi dice anche che, per ottenere un bel guadagno tondo tondo, vendevi anche i bastoncini come materiale edile ai roditori ...
Ma, ovviamente, queste sono solo mie supposizioni
Dico bene ?" affermò Otto, rivolgendo uno sguardo beffardo verso il canide, che cercò di mascherare lo stupore che si era dipinto sul suo volto
 
Seconda frecciatina lanciata
A quanto pare, Mr. Dentiera possedeva delle doti mistiche che gli permettevano di leggere il passato degli altri animali ... forse non ne era a conoscenza nemmeno lui ... o magari, ipotesi più plausibile, aveva già avuto un'esperienza di questo genere, tanto tempo fa
Nick non poteva certo dirgli che quella era la mera e cruda verità
Tanto meno raccontargli il ... chiamiamolo, contributo ... che gli aveva dato il mammifero poco sveglio ... cioè carotina, il giorno del loro primo incontro, comprandogli quel ghiacciolo JUMBO
Se avesse confermato quello che aveva detto Otto, sarebbe stato GAME OVER
Forse gliel'avrebbe detto più avanti ... quando sarebbero stati un po' più in confidenza ...
Se ... come no ...
Che cosa s'inventava adesso ?
 
Improvvisamente gli si accese una lampadina
Avrebbe parlato di un avvenimento PARTICOLARE, accaduto durante la sua vita, che non aveva nemmeno raccontato a Judy
Già ... chissà perché non ne aveva fatto parola con carotina
Voglio dire ...
Le aveva raccontato quello che gli era capitato con gli scout ranger ... un episodio che gli aveva segnato la vita ... e di questo no ?
Bah ... forse perché non lo riteneva degno d'importanza o perché, motivo più ragionevole e scontato, se l'era dimenticato ...
No ... adesso che ci pensava bene, il motivo era un altro
Quell'episodio NON GLI AVEVA FATTO GUADAGNARE IL BUCO DI UN CENTESIMO BUCATO
E dire che era una bella idea ...
 
"Beh ... prima di vendere ghiaccioli ... avevo in mente d'aprire un parco di divertimenti" affermò la volpe, con tono orgoglioso, facendo spalancare gli occhi a tutti i presenti
"Davvero ?
Non me ne avevi mai parlato" disse Judy, dopo qualche secondo di silenzio, rivolgendo uno sguardo sorpreso verso il partner
"Oh ... beh ...
Non sono vincolato a raccontarti OGNI EPISODIO che è successo nella mia vita ... si chiama PRIVACY, se non conoscessi il termine" affermò Nick, con tono beffardo e ironico, facendo disegnare sul volto della coniglietta un piccolo broncio, per poi aggiungere
"Comunque, sì
Volevo aprire un luna park" concluse il canide, prendendo il portafogli, da una tasca dei suoi pantaloni
Dopodiché aprì il portamonete, estraendo da un piccolo scomparto, un foglietto piegato più e più volte su stesso
La volpe lo prese e, dopo aver ricollocato il portadocumenti al suo posto, cominciò a dispiegare il minuscolo pezzo di carta ... finché non comparve l'immagine di un volantino, dove troneggiava una scritta di colore rosso fulvo, con relativo slogan, su uno sfondo nero, raffigurante una ruota panoramica con varie luci colorate accese
 
 
 
WILD TIMES
L'IMPRESA MOMENTI SELVAGGI
MORDI LO SPASSO E IL DIVERTIMENTO
 
 
 
"Era una gran bella idea ...
Ci sarebbero state un sacco di attrazioni ... come l'Ottoruggente: un ottovolante dove poter ruggire in libertà, seguendo il richiamo della natura ..." disse Nick sognate, poggiando il volantino sul tavolo, per mostrarlo ai vari conigli presenti nel salotto, per poi continuare
"Purtroppo, dato che si trattava di un progetto che richiedeva delle ingenti spese, avevo bisogno di un piccolo ... prestito" concluse la volpe, pronunciando l'ultima parola a denti stretti
 
 
 
Flash Back, qualche anno prima dell'arrivo di Judy ...
 
 
 
La neve continuava a cadere copiosa sul manto stradale e sul paesaggio di Tundratown
Era uno spettacolo MERAVIGLIOSO E MAGICO ... che non finiva mai di stupire
Anche se l'aveva visto un sacco di volte, ogni volta gli sembrava la prima
Non c'era nulla da fare
 
Ma non era arrivato fin lì per ammirare il paesaggio innevato
Si trovava là per una ragione ben precisa: CHIEDERE UN FINANZIAMENTO PER POTER REALIZZARE IL SUO SOGNO
E sapeva che non sarebbe stato per nulla facile
Prima di tutto, perché il suo era un progetto ENORME, con un'infinità di incognite e pericoli che avrebbero potuto spaventare ogni singolo finanziatore
Poi, c'era da considerare la sua capacità e la sua affidabilità a restituire il patrimonio che gli sarebbe stato concesso, con l'aggiunta degli interessi ... e a prima vista, lui non è che ispirava molta fiducia
E terzo, collegato strettamente al secondo, per i possibili creditori sarebbe stato molto arduo fidarsi di una ... VOLPE
Ma, dopotutto tentar non costava nulla
Magari con la sua abile parlantina, sarebbe riuscito a ottenere un finanziamento
Chi poteva dirlo ?
Così Nick, dopo aver espirato profondamente, cominciò ad avviarsi verso l'entrata dell'edificio che si ergeva di fronte a lui: la banca più importante di tutta Tundratown ... IL BANCO DI NEVE
Sarebbe riuscito a ottenere quel prestito ... ne era certo ...
 
"La felicità, dicono, non ha prezzo
Io dico che c'è l'ha ... BANG" disse una volpe dalla pelliccia fulva, attaccando a un modellino in plastica, raffigurante un parco di divertimenti, un piccolo post it giallo, con sopra segnati dei numeri
"Eccolo: 19 dollari e 95 a biglietto
Ho già: la struttura, i progetti, lo staff e un sogno
L'unica cosa che non ho, è un prestito per concretizzarlo
Mi aiuterà a realizzarlo ?" chiese il canide, allungando l'arto destro verso l'animale di fronte a lui: un lemmo vestito in giacca e cravatta, con un paio di minuscoli occhiali da vista
Il roditore artico rimase in silenzio per un paio di secondi
Dopodiché, invece di stringere la zampa di Nick, il piccolo mammifero cancellò il sorriso che si era formato sul muso della volpe, applicando sulla pila di documenti, con sopra scritto PRESTITO RICHIESTO, un timbro riportante una sola parola: RESPINTO
 
 
Vabbè ... era un tipo piuttosto silenzioso e, a dirla tutta, nemmeno simpatico
C'erano altre banche a Zootropolis in cui provare
 
 
JUMBO PRESTITI
"Mi aiuterà a realizzarlo ?"
L'enorme elefante di fronte a Nick, applicò, con un mastodontico timbrone, la stessa identica parola
RESPINTO
 
 
PRESTITI A LUNGO TERMINE
"Mi aiuterà a realizzarlo ?" chiese il canide, con le zampe anteriori posizionate a mo di imbuto davanti alla bocca, per amplificare il suono della sua voce, in modo tale da farsi sentire dal finanziatore seduto di fronte a lui: una giraffa
Il risultato fu lo stesso
Il mammifero dal lungo collo, servendosi di un'asta, dato che non poteva chinarsi verso il tavolo, applicò sulla richiesta di prestito, la parola
RESPINTO
 
 
Niente da fare ...
Proviamo con animali più emotivi ... che, alla prima storia triste o davanti a un paio di occhioni dolci, non sanno dirti di no
 
 
TANA PRESTITI
"Metto subito le cose in chiaro: a voi non piaccio io e a me non piacete voi, ma cosa piace a tutti ?
I SOLDI
Voi li avete, me li prestate e ci guadagniamo tutti" concluse Nick, sorridendo vittorioso e allungando la zampa verso i suoi interlocutori: 5 emotive e tenere conigliette ... che non gli avrebbero certo negato il prestito
Le femmine di quella specie, in quanto a emotività erano le migliori ...
Almeno questo era quello che lui pensava
Entrambe le leporidi, dopo essersi guardate a vicenda, applicarono sul foglio della RICHIESTA PRESTITO, 5 timbri dal colore rosa, riportanti la parola: RESPINTO
 
 
Altro che animali emotivi ... spero di non incontrare più un coniglio in vita mia
 
 
Ma forse, non era colpa loro
Magari gli negavano il prestito perché aveva il muso di un mammifero dall'espressione disperata
La classica espressione di un animale che si renderà conto, una volta ricevuto il prestito, di non riuscire a restituirlo
Meglio non darlo a vedere
Con le sue doti da attore, sarebbe stato un gioco da ragazzi
 
 
"Disperato ?
Non sono disperato"
RESPINTO
 
 
Ok ... meglio essere sinceri
D'altronde, l'onestà viene sempre premiata
 
 
 
"Sono disperato"
RESPINTO
 
 
PICCOLISSIMA IMPRESA
"Ascolti, so che i soldi non sono SPAZZATURA ..." provò a dire Nick, stoppandosi subito dopo e tirandosi una pacca sulla fronte, per poi rivolgere uno sguardo verso il suo ... ormai aveva perso il conto ... possibile creditore: un minuscolo topolino che, inseguito all'affermazione del canide, socchiuse gli occhi, riducendoli a due fessure
 
C'è una regola che tutti i mammiferi a Zootropolis conoscono
Mai pronunciare il termine SPAZZATURA quando parli con un RODITORE, perché finisci con il ricordagli in che posto ADORAVANO vivere, prima dell'avvento della civilizzazione, lui e i suoi simili
"Senza offesa !" cercò di rimediare il mammifero dalla pelliccia fulva ... RESPINTO
 
 
"La felicità, dicono, non ha prezzo
Ma io dico che è una PORCATA, che ..." la volpe si fermò nuovamente
L'aveva fatto di nuovo ...
"Era inappropriato" affermò Nick, sorridendo e sperando di guadagnarsi la simpatia dell'ennesimo creditore: un grasso maiale ... ma non fu così
Anche la BANCA PORCELLINO gli negò il prestito
 
 
Doveva finirla col fare osservazioni e commenti inappropriati
 
 
BANCA GIUMENTA
"A cavallo donato non si guarda in bocca ..."
 
 
Come non detto ...
 
 
"Me ne vado. Di nuovo" disse sconsolata la volpe, rivolgendo un sorriso triste verso la cavalla, dietro al bancone dei prestiti, sperando di farle tenerezza
RESPINTO
 
 
E così fu per le altre banche, dove ricevette un'unica risposta
 
RESPINTO
RESPINTO
RESPINTO
RESPINTO
RESPINTO
RESPINTO
RESPINTO
RESPINTO
 
 
E per finire in bellezza, dai lentissimi
FRATELLI BRADIPO
Dopo aver spiegato in cinque minuti, il suo progetto e soprattutto QUANTO gli serviva, la volpe dovette aspettare ben 30 minuti per capire se l'espressione, che si andava a formare, a una velocità a rallentatore, sul muso del bradipo, fosse affermativa o no ... sfortunatamente fu la seconda
E altrettanto tempo ci avrebbe messo il mammifero dalla zampa veloce, per apporre il timbro RESPINTO sulle carte della richiesta del prestito, se Nick non avesse preso dalle zampe dell'animale il timbro, mettendolo più e più volte sulle sue stesse carte, in un gesto di stizza
 
Forse conveniva rifiondarsi nella vendita quasi illegale di ghiaccioli
Chissà perché aveva mollato tutto per catapultarsi in quel progetto che, alla fin della fiera, non gli aveva cavato fuori un ragno dal buco
Beh ... almeno non poteva dire di non averci provato
Ma la domanda era un'altra: Finnick era ancora arrabbiato con lui ?
 
Non l'aveva presa molto bene il giorno in cui il suo socio gli aveva detto che, invece di dedicarsi alle loro normali attività, si sarebbero dedicati ad altro ... alla costruzione di un parco di divertimenti
Alla fine, anche se controvoglia, il fennec aveva appoggiato l'idea del suo compare ... anche se in cuor suo sperava che NESSUNO gli concedesse un prestito
Voglio dire ... avete idea di quanta fatica, sforzo, tempo, pazienza per sorbirsi le lamentele dei clienti, pulizia per rimediare ai danni dei cuccioli più piccoli ... soprattutto in bagno ... e altro, ci vogliono per mantenere in buono stato e in modo efficiente un luna park ?
No no no ... meglio i loro vecchi lavoretti ...
MASSIMO RISULTATO COL MINIMO SFORZO
 
Se poi ci si aggiungevano anche i pregiudizi che la maggior parte degli animali aveva nei confronti di loro volpi ...
Quell'impresa era finita ancor prima di cominciare
E così fu ...
 
Infatti, quando il fennec andò a trovare Nick, nel suo piccolo appartamento sotto al ponte e quest'ultimo gli comunicò che non era riuscito nella sua impresa e che forse era meglio ritornare ai loro vecchi lavoretti, sul muso di Finn si dipinse un sorrisetto di vittoria
Non solo aveva avuto SEMPRE ragione, ma ora avrebbe avuto anche la soddisfazione di dire tre famose paroline al suo socio
 
"Avanti, Finn
Sto aspettando ..."
"Che cosa, mi compare ?" chiese la volpe del deserto, facendo finta di niente
"Lo sai benissimo
D'altronde me lo merito ..." affermò la volpe, rivolgendo verso il piccolo mammifero, uno sguardo molto loquace
"Oh ... bien
Se proprio c'è tieni" disse Finnick, trattenendo una risatina
Voleva godersi appieno quel momento
Così, dopo aver espirato profondamente, sillabò quelle tre fatidiche parole che un qualsiasi animale, pieno di buoni propositi che poi non è riuscito a realizzare, non voleva sentirsi dire
"TE - L'AVEVO - DIETTO" concluse Finn, scoppiando in una fragorosa risata, per poi aggiungere
"E già che ci sei, sarebbe carino da parte toja, aumentare un po' la percentuale che spetterebbe al caro vecchio zio Finn ... dopotutto, è il minimo che tu possa fare, per farti perdonare" concluse il fennec, sorridendo malvagiamente verso la volpe, che provò a dire qualcosa ... stoppandosi subito dopo, in seguito allo sguardo poco amichevole che il suo compare gli lanciò
 
Meglio starsene zitti e assecondare la richiesta del suo socio
Non aveva nessuna intenzione di farlo arrabbiare perché quella volta FORSE, a differenza delle altre, avrebbe potuto strappargli VERAMENTE il muso a morsi
Ma, più avanti si sarebbe preso una piccola vendetta ... che avrebbe avuto la forma di un costume da elefantino
 
 
 
Fine Flashback
 
 
 
"E alla fine, lasciai perdere
Ma era proprio una bella idea" concluse Nick, annuendo lentamente, una volta finito di raccontare la sua storia ... ovviamente, tralasciando l'incontro che aveva avuto con quelle 5 conigliette creditrici
"Beh ... devo dire che tu sei veramente un animale pieno di sorprese, Nicholas" disse Bonnie, dopo qualche secondo di silenzio, mentre gli altri conigli erano rimasti ancora rapiti dal racconto della volpe ... incluso nonno Otto
"Già ... ma questo non spiega perché non mi hai mai raccontato questa storia" affermò Judy, rivolgendo uno sguardo sospettoso verso il canide, seduto vicino a lei
"Beh ... avrà avuto le sue ragioni, CAROTINA"
 
La leporide, in seguito a quella frase, spalancò gli occhi dallo stupore, voltandosi lentamente verso l'animale che l'aveva chiamata con quel soprannome ... e non era stato Nick, dato che il mammifero dalla pelliccia fulva non aveva fatto in tempo ad aprire bocca, per rispondere
La coniglietta, una volta giratasi, incontrò davanti a sé e dall'altro lato del tavolo, lo sguardo divertito di una piccola leporide dal pelo marroncino e con due occhi azzurro, seduta a fianco di una pantera su una carrozzina, mentre quest'ultime erano impegnate a trattenere una risatina
"Julia ... NON - È - DIVERTENTE" affermò Judy, squittendo, mentre cominciava a diventare rossa in muso
"E allora come mai quando Nick ti chiama così, tu non dici nulla ... CAROTINA ?" aggiunse la piccola di pantera, con un ghigno divertito
"Elodie ..." disse la coniglietta poliziotta, a denti stretti, guardando l'amica della sua sorellina, mentre continuava a diventare ancora più rossa per l'imbarazzo
 
Nel frattempo, a peggiorare ulteriormente la situazione, anche gli altri piccoli leporidi cominciarono a sghignazzare silenziosamente
In quel momento, Judy avrebbe voluto sparire sotto terra ... ma non prima di aver strozzato quella volpe ottusa, ringraziandola per tutto quello che le stava facendo passare
Per fortuna ci pensò Bonnie a intervenire
 
"Ok, signorine ... basta così
Lasciatela in pace
Altrimenti, niente dolce" le minacciò la coniglia, zittendo le due pestifere
"Julia ... saresti così gentile d'andare a prendere i piattini per il dessert in cucina ?
Sono sul tavolo
E già che ci sei, perché non ti fai dare una zampa da Elodie" aggiunse mamma Hopps, rivolgendo un sorriso verso la figlia e la sua amichetta, che, in seguito a quella richiesta, cambiarono umore repentinamente, provando a dire qualcosa
"Ma ..."
"Niente ma ...
Filate subito
Sennò, niente torta alle carote
"Ma ... perché proprio io ?" chiese Julia con un tono sconsolato, auto indicandosi
"Lo sai benissimo il perché
Veloce ..." la incitò la madre
"E io cosa c'entro ?" domandò subito dopo Elodie, con fare innocente
"Forza ..."
 
Mentre la coniglietta si alzava controvoglia dalla sedia, sbuffando sonoramente, per poi cominciare a spingere la carrozzina della cucciola di pantera, Judy lanciò a entrambe uno sguardo divertito e canzonatorio
Così le due, dopo aver superato la sedia di nonno Otto che, nel frattempo, stava cercando di metabolizzare la storia … a parer suo INVEROSIMILE … di QUELLA volpe, si diressero verso la cucina, accendendo, una volta arrivate, la luce della stanza
Sul tavolo del cucinotto, le stavano aspettando due belle pile di piattini di plastica ... in totale 281, suddivise in due gruppi da 140 e 141
Julia si avvicinò verso il tavolo, prendendo la prima fila e porgendola alla sua amica, che se l'appoggiò sulle zampe posteriori, avvicinandosele al petto; dopodiché la leporide ritornò a prendere il secondo plico
Una volta prese le stoviglie di plastica, la coniglietta si voltò, dirigendosi verso Elodie ... ma si fermò subito dopo, drizzando le orecchie
 
Questo perché, grazie al suo udito molto sensibile, aveva percepito il rumore di qualcosa che era caduto da un'altezza notevole, finendo nei cespugli che davano sulla porta di servizio
Julia si voltò repentinamente dietro di sé, lanciando un'occhiata verso l'entrata di servizio e alla seconda finestra, collocata vicino alla porta, spalancando gli occhi, mentre la sua gola cominciava a seccarsi
 
Forse era stato CROC ?
Alla fine era arrivato ?
Era ferito ?
Si era fatto vedere da qualcuno ?
 
La leporide, senza accorgersene, mosse qualche piccolo passo verso la finestra, raggiungendo nuovamente il tavolo ... per poi fermarsi
Uhm ... avrebbe potuto essere lui, ma conoscendolo, avrebbe attirato la sua attenzione in un altro modo ... magari scuotendo qualche arbusto o forse, cosa alquanto improbabile, ma non impossibile, si sarebbe affacciato a una delle tante finestre presenti al pian terreno, chiamandola per nome
D'altronde, in certe occasioni, si comportava proprio come un cucciolo ...
Forse avrebbe dovuto controllare ... ma c’era lì con lei Elodie, che si sarebbe subito insospettita
Non poteva certo raccontarle di aver trovato, al lago Landlake, un animale preistorico, che si credeva estinto da milioni di anni e con il quale aveva stretto una GRANDE AMICIZIA; oltretutto, braccato da un gruppo di mammiferi poco raccomandabili, che avevano tentato di farla fuori
Non poteva mettere a raschio la vita e l’incolumità di chi le stava vicino …
Che cosa doveva fare ?
 
"Julia ... tutto bene ?"
La domanda postale dalla felina, la riportò sulla terra ferma
"Ehm ... sì ... tranquilla" cercò di dire la leporide, voltandosi e sorridendo, per poi dirigersi verso la piccola di pantera, porgendole la seconda torre di piatti
 
Forse aveva avuto un’idea …
 
"Sei sicura ?
Sembra che hai visto un fantasma ..." chiese ancora più preoccupata Elodie, dopo essersi sistemata l'altra fila di stoviglie di plastica sulle zampe posteriori
"Ma non dire sciocchezze ... non vedo l'ora di mangiare il DOLCE" affermò Julia, marcando l'ultima parola e aspettando qualche secondo, per poi sorridere e cominciare a spingere la carrozzina ,con a bordo la sua migliore amica, fuori dalla cucina, spegnendo la luce subito dopo
 
Sicuramente quello non era CROC
Prima di tutto, perché dopo quel rumore, non si era sentito più NULLA
Se fosse stato il suo amicone, avrebbe trovato un altro modo per farsi notare ... sicuramente FACENDO ALTRO RUMORE ... ma dopo quel suono ,che Julia aveva sentito, non si era captato più nulla
In secondo luogo, la piccola leporide aveva pronunciato la parola DOLCE per unico motivo: se CROC avesse avuto ancora fame, nonostante la spazzolata che si era fatto nel frutteto del vecchio Greg, si sarebbe sentito un brontolio di stomaco ... simile a un rombo di tuono ... provenire da fuori ... ma nulla
Inoltre, come prova finale, prima di andare via dal cucinotto, Julia aveva lanciato un'occhiata veloce, senza farsi vedere da Elodie ,che era voltata di spalle, fuori dalla finestra, per vedere se fosse riuscita a scorgere qualcosa ... magari CROC si sarebbe fatto vedere da lei solo per un momento ... il tempo di farle osservare che era arrivato e che stava bene ... per riscomparire subito dopo, aspettando che la coniglietta uscisse in un secondo momento e che gli trovasse una sistemazione per la notte
Niente di tutto questo era successo
Sarà stata una delle tante tegole del tetto che, col passare del tempo, stavano cominciando a cedere e molto spesso e volentieri, qualcuna finiva con lo scivolare di sotto, atterrando fra i cespugli ... rischiando di colpire qualcuno
Chissà quando papà si sarebbe deciso a sistemarlo
 
Dopo che le due cucciole ritornarono in sala da pranzo, dopo qualche secondo di silenzio, dalla porta di servizio e precisamente, dove Julia aveva sentito il rumore, si sentirono dei suoni
"Hey ... Harry ... tutto a posto ?"
 
Sembrava una voce di un animale, che stava sussurrando
 
"Per fortuna che quelle due non ci hanno visto ... altrimenti sai che casino ?
Ma tu stai bene ?" continuò la voce
"Ahhhhhhhhh ...." si lamentò silenziosamente una seconda
"Devo prenderlo come un no ?
Eppure sei atterrato sul morbido
Pensa se non ci fossero stati questi cespugli"
"Marv ...
Quando un animale si mette a fare il palo, significa che quel mammifero HA IL COMPITO di controllare che non arrivi nessuno
Ha la PARTE PIÙ IMPORTANTE che, se non la svolge a dovere, potrebbe mandare a monte anche il più redditizio dei colpi
E se qualcuno dovesse arrivare, il palo deve dare un allarme silenzioso … e BASTA
Non deve muovere in modo isterico la scala su cui il suo compagno sta salendo per intrufolarsi in casa, rischiando di farlo cade ... ahhhhhhhhh .... la mia povera schiena"
"Oh ... d'accordo ... ho capito
La prossima volta me lo ricorderò ... ma, tu pensi che ci lasceranno una fetta di torta alle carote ?"
 
 
 
 
Lo studio dell’autore
 
E RIECCOMI TORNATO IN PISTA !!!
 
Allora, amici mie, come ve la passate ?
Tutto bene ?
 
Io ho FINALMENTE terminato quel corso post diploma e ora … finché il tempo me lo permetterà … posso rimedicarmi alla scrittura della mia long
Chissà se riuscirò mai a finirla XD
 
Allora … passando al capitolo …
Siamo finalmente tornati a casa Hopps e alla FATIDICA CENA … fra ricordi e imbarazzi
Siamo partiti dall’avventura di BUD E TERENCE (chi non li consce questi due ?) e della “volpe medico” (così abbiamo conosciuto anche un episodio legato alla vita di Otto e al rapporto con le volpi), fino ad arrivare all’impresa MOMENTI SELVAGGI di Nick (scena oltretutto, eliminata durante la produzione del film … ma che ho deciso di utilizzare per creare una storia divertente e spassosa, nel passato di Nick … dite che è stata una buona idea ?)
Se vi va di vederla, vi lascio il link in descrizione https://www.youtube.com/watch?v=l64RHSnt6cA
 
Dicevamo … ricordi e situazioni imbarazzanti … legate, soprattutto, al soprannome di Judy
Maledizione a te Nick … e alla tua boccaccia XD
Con il trio di iene che dà sempre il giusto apporto comico alla storia XD
 
Ma, in tutto questo, nonno Otto è un tipo tosto … nonostante gli evidenti cambiamenti, non si smuove dalle sue idee
È riuscito addirittura, a leggere il passato di Nick … o forse aveva già sperimentato l’esperienza, quand’era giovane … chi lo sa … piuttosto inquietante
Riuscirà la nostra volpe a far ricredere nonno Hopps ?
 
La cena, è ancora lunga …
Deve ancora arrivare UN OSPITE MOLTO SPECIALE … ma non preoccupatevi, mentre lo aspettiamo, ci sono HARRY E MARV a farci compagnia …
 
Nel frattempo, un ringraziamento a coloro che stanno seguendo la mia storia … nonostante non pubblichi più settimanalmente, come una volta … quei tempi, purtroppo, sono passati
Un plauso a Plando, Redferne e EnZo89 per le loro recensioni nel capitolo precedente e un GRAZIE anche ai lettori silenziosi o di passaggio
Se ci sono errori, vi chiedo gentilmente di farmeli notare … sapete, ricontrollare 200 volte un testo lungo 33 pagine, non è cosa poco ;)
 
Un salutone
 
J. Conrard

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Capitolo 28
*** La fine di una LUNGA giornata ***


Capitolo 28
La fine di una LUNGA giornata
 
 
All'interno della C.P.A, e precisamente, in infermeria ...
 
 
"Ecco fatto, tenente
Per fortuna non è nulla di grave e non c'è niente di rotto, altrimenti sarebbero stati guai seri … soltanto una semplice distorsione" affermò un wombat, vestito con un camice bianco e seduto sopra a uno sgabello, terminando di fasciare il ginocchio sinistro di una tigre siberiana, accomodata su un lettino medico, di fronte al marsupiale
"Una notte di riposo e un paio di antidolorifici e poi potrà tornare a tirare calci nel sedere a chi le pare e piace" concluse il dottore, trattenendo una risatina; mentre il grosso felino si limitò a bloccare un ringhio silenzioso, rivolgendo uno sguardo poco amichevole verso il medico
 
Già era frustrato, per non dire INCAVOLATO NERO, con sé stesso ... bisognava ulteriormente girare il coltello nella piaga ?
Se ripensava agli avvenimenti che l'avevano costretto a ritrovarsi in infermeria, piuttosto malconcio, con l'effetto di apparire agli occhi degli altri come un novellino alle prime armi, che si era fatto suonare come un punch-ball da un animale DISARMATO, nonostante i suoi molti anni di esperienza nei corpi speciali ... gli ribolliva il sangue
Se poi aggiungiamo anche la consapevolezza nel sapere CHI gli aveva salvato la pelliccia e portato a farsi medicare ... otteniamo UNA BOMBA A OROLOGERIA PRONTA A ESPLODERE A OGNI MINIMO CONTATTO
Si sentiva un vero e proprio IDIOTA
E ora, che voleva starsene tranquillo e in silenzio, tentando di sbollire la rabbia e cercando di trarre una lezione dai suoi stessi errori, ci si doveva mettere di mezzo pure quel grosso canguro senza coda e il suo pessimo umorismo, a peggiorare la situazione ?
Avrebbe fatto meglio a tenere la bocca chiusa … altrimenti c’avrebbe pensato lui a tappargliela … e in un modo NON MOLTO GENTILE
 
"Grazie, signor Kateb"
Una voce lo distolse dai suoi pensieri, facendolo ritornare sulla terra ferma
Boris adocchiò l’animale che aveva parlato e che si trovava dietro alle spalle del dottore, mentre quest’ultimo lo guardava con uno sguardo … affettuoso e fraterno ?
 
NO … AFFETTUOSO E FRATERNO, UN CORNO !
 
Era solo apparenza
QUEL MAMMIFERO che aveva appena aperto bocca, di quelle due qualità, NON NE CONOSCEVA NEMMENO IL SIGNIFICATO
Non l’aveva capito allora e non l’avrebbe capito MAI
 
APPROFITTATORE ED EGOCENTRICO … questi erano gli AGGETTIVI APPROPRIATI per descrivere QUELL’ANIMALE
 
Lo stesso animale che gli aveva fatto perdere un occhio
Lo stesso animale che l’aveva costretto ad accontentarsi di un grado inferiore a differenza del suo, che non se l’era PER NULLA MERITATO
Lo stesso animale che continuava a rilegarlo al secondo PERENNE gradino del podio
Lo stesso animale che si sarebbe preso il merito per aver fatto fuori quel traditore … come se non fosse stata la prima volta
Lo stesso animale che l’aveva fatto passare SEMPRE per un IDIOTA, agli occhi degli altri
LO STESSO ANIMALE CHE NON GLI AVEVA MAI MOSTRATO AMORE E RISPETTO … MAI !
 
“Non di c’è di che, capitano Bradford
D’altronde, è il mio lavoro” affermò Logan, alzandosi dallo sgabello e voltandosi verso la tigre del bengala, sorridendo
“Sì … ma vede, a quest’ora avrebbe già dovuto essere a casa …
Sua moglie e i suoi due piccoli saranno sicuramente in pensiero per lei” disse il felino arancione e a strisce nere, ricambiando il sorriso del wombat
 
 
Uhm … aggiungi ad APPROFITTATORE ED EGOCENTRICO, ANCHE LECCA – ZAMPE
 
 
“Oh … beh … ormai sono arrivato talmente tante volte in ritardo a casa, che c’avranno fatto l’abitudine
Dopotutto, il lavoro di un medico PORTA VIA TANTO TEMPO ED ENERGIE … soprattutto se hai a che fare con dei soggetti … piuttosto curiosi” disse il marsupiale, simulando un colpo di tosse e indicando, con lo sguardo, dietro le spalle del capitano, tre tavoli in metallo, sui quali erano adagiati tre bozzoli di resina, contenenti un trio di iene
Bradford si voltò velocemente verso la direzione indicata dal dottore, per poi girarsi nuovamente, trattenendo una risatina
“Sono animali piuttosto … UNICI” sussurrò il capitano, rivolgendosi verso il wombat
“Già, veramente singolari … non sa che cosa mi hanno fatto passare e, soprattutto, cos’ho dovuto VEDERE E SENTIRE” affermò il signor Kateb, passandosi una zampa sul muso, ripensando alle discussioni molto erudite dei suoi tre pazienti
“Oh … le posso assicurare che ho sentito DI PEGGIO” continuò il felino, scuotendo lentamente la testa, per poi aggiungere, con tono preoccupato
“E … come stanno ? Nulla di grave, spero …”
“A livello fisico, nulla da segnalare … è a quello mentale che avrei qualche piccolo dubbio, ma …” disse Logan con tono pensieroso, squadrando i soggetti interessati, per poi continuare
“A parte questo, col signor Sailas, abbiamo scoperto, DISGRAZIATAMENTE, che la loro memoria è stata …” il dottore non riuscì a terminare la frase, che una voce, proveniente da dietro la tigre del bengala, lo interruppe proprio sul più bello
 
“Hey … voi due … che cosa c’avete da spettegolezzare ?”
“Niente che ti riguardi, Eddy” affermò il capitano, voltandosi verso la iena che aveva parlato, rivolgendole uno sguardo tutt’altro che rassicurante, per poi aggiungere
“Stavo solo spiegando al signor Kateb la punizione che vi avrei dato, a tutti e tre, per esservi fatti ridurre in queste condizioni RIDICOLE … e per aver costretto il nostro dottore ad ascoltare i vostri STUPIDI discorsi, mentre vi visitava e medicava
Ma, siccome sono talmente arrabbiato da non riuscire trovare un castigo adeguato, penso che lascerò l’onore al signor Sailas, visto che lui è un vero e proprio ESPERTO in questo genere di cose” concluse Bradford, mentre sul suo muso si andava a dipingere un ghigno malefico, che fece sbiancare il predatore
“N-n-on dirà sul serio ?
Per favore … ci faccia tutto q-q-quello che vuole, ma la prego … non coinvolga il signor …” provò a dire una seconda iena terrorizzata, che si trovava distesa sul tavolino posto sulla destra di Eddy, venendo interrotto da una grassa risata da parte del suo superiore
“Stavo solo scherzando Edd … AHAHAHAH … dovreste guardarvi a uno specchio … AHAHAHAH … siete sbiancati come un lenzuolo, nel giro di tre secondi … AHAHAHAH” continuò a sghignazzare il felino, per poi aggiungere, una volta finito di ridere
“Tranquilli … niente punizioni … stavo solo chiedendo a Logan, come vi sentivate” affermò Bradford, dirigendosi verso i suoi soldati, che avevano tirato un sospiro di sollievo, in seguito a quella notizia
 
 
Prendi nota … aggiungi ad APPROFITTATORE, EGOCENTRICO E LECCA – ZAMPE, anche CABARETTISTA DA QUATTRO SOLDI e ATTORE CONSUMATO
 
 
“Beh … capitano, stiamo … alla grande ?” chiese confuso Edd, dopo aver guardato prima suo fratello, alla sua sinistra, e poi il suo superiore, che si stava avvicinando verso di loro
“Siete sicuri ?” domandò preoccupato il felino, una volta raggiunto il tavolo in lega metallica dov’era disteso Doppia D, per poi aggiungere
“Non vi sentite un po’ stretti dentro a questi … cosi ?” concluse la tigre, picchiettando, con l’indice, la superficie giallo ambra del contenitore
“A dire il vero, una volta che ci fai l’abitudine, ti sembrano addirittura comodi e morbidi … “ affermò Eddy, annuendo velocemente
“Parla per te … a me sembra di stare dentro a un blocco di cemento o peggio, su un letto di chiodi” disse Doppia D, facendo scrocchiare il collo
“Davvero ? E allora come mai il mio è così soffice ?” chiese pensieroso Eddy, guardando suo fratello
“Lo so io il perché …” rispose Edd, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suo simile, ricordando dove quest’ultimo, aveva fatto i suoi … bisogni fisiologici
“Ah … davvero ? E allora cosi aspetti a dirmelo ?”
“Parli sul serio ? Non te lo ricordi ?”
“E di cosa dovrei ricordarmi ?”
“Del mio compleanno” disse sarcasticamente Doppia D, sperando che il fratello capisse la nota ironica contenuta in quella frase
“Davvero ? Ma sei sicuro ? Sei certo di non aver guardato male il calendario ?
Perché io, in agenda, non ho segnato nulla …
Non è che facciamo come quella volta che avevi scambiato il 6 per il 9, giorno del tuo compleanno
Hai presente ?
Tenesti, per tutta la giornata, un muso lungo fino ai piedi che sembrava fosse morto qualcuno” ribatté Eddy, trattenendo un ghigno, ripensando a quella scena
“Beh … voi due potevate anche dirmelo” affermò Edd, con tono offeso
“Dirtelo ?!” domandò Eddy, credendo di non aver capito bene le parole del fratello
“DIRTI COSA !
Ti sei solo limitato a tenere il broncio e noi, credendo fosse qualcosa di importante, ma non sapendo cosa, abbiamo cercato di rimediare … andando sul vago … poteva essere anche l’anniversario di una tragedia, che io ed ED ci eravamo dimenticati !
Così ti abbiamo organizzato una festa a sorpresa … se così si poteva chiamare
Ti ricordi i palloncini beige, che implicavano un sottofondo visivo meno impegnativo, neutrale ?
Il biglietto d’auguri di Ed, con disegnata sopra una faccina triste e allegra allo stesso tempo, con la dedica: CON I SENTIMENTI PIÙ PROFONDI IN QUESTA CRUCIALE OCCASIONE ?
Lo striscione con scritto: OGGI È IL GRANDE GIORNO ?
La torta bianca, con alla sommità un mammifero di marzapane, con le spalle alzate in segno interrogativo ?
Oppure la canzoncina multiuso che ti avevamo preparato ….” affermò Eddy, prendendo un profondo respiro
“Non ti azzardare a …” provò a ribattere suo fratello, non riuscendo a fermare l’esibizione canora che stava per iniziare
 
 
 
(Fidatevi, ascoltatevela direttamente dal video … rende il tutto più epico e ringrazio il mio cuginetto per avermela consigliata:                                                                                    https://www.youtube.com/watch?v=fTFMtiIXJOU)
 
Perché è un giorno importante
Non capita mai di frequente
Tu non ti aspettavi un bel niente
Felice sei quindi di più
 
Che bella giornata è
Che bella giornata è ….
 
 
Questo giorno è per te
Questo giorno è per te
È un bel giorno per EDD …
 
Non esser triste però ….
 
 
Bello per te
Ma anche bello un po’ per me
Allegro ancora non sei, ma presto lo diventerai …
 
 
Di più io non c’è la faccio
Natale è passato da un po’
Per cui mettici del tuo
Vuoi ridere o no ?
 
 
 
Concluse Eddy, cantando l’ultima strofa, con tono grave … per poi abbassare e alzare la testa un paio di volte, come se stesse ringraziando il pubblico invisibile, che aveva ascoltato la sua performance e che ora, lo stava applaudendo
“C’è voluto più tempo per scrivere la canzone, che per prepararti quella … festa a sorpresa … che tu non hai nemmeno apprezzato … INGRATO” aggiunse la iena, scuotendo lentamente la testa a destra e a sinistra, rivolgendosi verso il suo simile
 
Nel frattempo, il capitano Bradford, dopo aver assisto a une di quelle tante scene, che non sapeva se definire comiche o tragiche … penso dipenda dai punti di vista … che le due iene erano solite fare e a cui si era abituato, col passare del tempo, si passò una zampa sul muso … e per fortuna che il terzo era ancora nel mondo dei sogni, sennò la cosa sarebbe stata DRAMMATICA
“Che cosa le avevo detto ?
Soggetti piuttosto curiosi … o per meglio dire, dei MENTECATTI” disse il signor Kateb, una volta raggiunto il felino e posizionandosi di fianco a lui, sulla sua destra, sottolineando l’ultima parola
“Lo so … sfortunatamente me li hanno affidati a me e non posso farci niente … purtroppo …” affermò sconsolato il capitano, scuotendo la testa, per poi aggiungere
“Piuttosto … non c’è stato verso di tirarli fuori di qui ?” chiese la tigre, rivolgendosi verso il medico e indicando i contenitori di resina, che tenevano prigionieri il trio di predatori
“Mi creda, capitano
C’ho provato in tutti i modi a tirarli fuori da quei bozzoli … ma niente da fare …
L’unica soluzione che mi era rimasta era la dinamite, ma non mi sembrava il caso … avrei finito con il constatare il decesso di tre nostri dipendenti della C.P.A
Sa cosa ?
Ho come la sensazione che solo il signor Sailas sappia come liberarli” concluse il marsupiale, annuendo
“E … gliel’ha forse detto ?” chiese nuovamente Bradford, con tono speranzoso
“Purtroppo no
Mi ha solo detto che questi tre, come punizione per aver fallito la missione, avrebbero dovuto rimanere per l’intera notte dentro alle loro casette, fino a domani mattina” concluse il dottore, guardando le due iene
“Con le luci spente … LUCI SPENTE … E IL SIGNOR SAILAS LO SA BENISSIMO CHE IO HO PAURA DEL BUIO !” esclamò Eddy, marcando le ultime parole, mentre la tigre del bengala espirò profondamente
 
Alla fine, il capo della C.P.A aveva VERAMENTE punito i suoi soldati … e lui non poteva farci NULLA …
La parola del signor Sailas era LEGGE e se qualcuno osava controbattere, beh … meglio che non vi dica che cosa gli capitava … vi basti solo sapere che SPARIVA NEL NULLA, LETTERALMENTE
Se non altro, l’unico fatto positivo che lo consolava era il constatare che questa punizione fosse molto meno DOLOROSA E TERRIFICANTE, rispetto ad altri castighi che il mammifero mascherato aveva riservato a diversi dipenditi della sua organizzazione, che avevano fallito o non avevano svolto al meglio i compiti che gli erano stati assegnati
Erano stati MOLTO FORTUNATI
Ma … di una cosa la tigre del bengala non si capacitava …
 
“Non ho mai capito i metodi del signor Sailas
Se una missione fallisce, LA COLPA È SOLO DI CHI AVEVA IL COMANDO, non dei soldati … loro hanno solo eseguito gli ordini … non c’entrano nulla … LA COLPA È STATA SOLO MIA ... AVREBBE DOVUTO PUNIRE SOLO ME”
“Oh … che nobiltà d’animo …
Eppure, tanto tempo fa, tu no hai dimostrato questo atteggiamento …
Dah … capitano ?”
 
Bradford si voltò lentamente dietro di sé, incrociando lo sguardo duro di suo fratello
“Boris … ORA non è il momento … quella è acqua passata” disse semplicemente la tigre del bengala, dopo aver squadrato per qualche secondo, il suo simile
“Acqua passata dici ?” chiese il tenente, credendo di non aver capito bene quello che aveva detto il felino, per poi urlare
“PER TE ESSERE ACQUA PASSATA ... PER ME NO !
NESSUNO RESTITUIRÀ A ME OCCHIO CHE HO PERSO … NESSUNO !
E SAI COLPA DI CHI È ?
TUA … SOLO TUA !
AVERE APPROFITTATO DELLE MIE DISGRAZIE PER FARTI NOME … DOPO TUTTO QUELLO CHE IO AVERE FATTO PER TE !” sbraitò, Boris, battendo la zampa sinistra sopra al lettino in spugna, fiondandoci dentro gli artigli, come a voler cercare una via di sfogo per la rabbia che lo stava divorando in quel momento, per poi aggiungere
“IO E TE, NO ESSERE FRATELLI
UN FRATELLO NO AVREBBE FATTO A ME, QUELLO CHE HAI FATTO TU !
QUEL GIORNO NO AVREI DOVUTO SALVARTI PELLICCIA … AVREI DOVUTO LASCIARTI A TUO DESTINO … SAREBBE STATO MOLTO MEGLIO !” concluse la tigre siberiana, rivolgendo uno sguardo assassino verso il suo simile, che era rimasto in assoluto silenzio per tutto il tempo
 
Dopodiché, Bradford, senza nessun preavviso, afferrò il fucile a tracolla che aveva dietro la schiena, sganciandolo dalla cintura di supporto, per poi lanciare l’arma da fuoco verso suo fratello che, nonostante un primo momento di sorpresa, l’afferrò al volo con la zampa destra
“Se mi odi così tanto e c’è l’hai a morte con me …
Prego, rimedia allo sbaglio che hai fatto tanto tempo fa … SPARAMI” concluse la tigre del bengala, rivolgendo uno sguardo freddo verso il tenente che, in seguito a quella richiesta inaspettata da parte del suo simile, assunse un’espressione confusa e stupita allo stesso tempo
 
Nella stanza calò un silenzio di tomba
Nessuno osò proferire una parola
Nessuno ebbe il coraggio di intromettersi in quella discussione carica di TENSIONE
 
“Che c’è Boris ? C’hai ripensato tutto a un tratto ?” domandò apparentemente sorpreso il capitano, dopo qualche minuto di silenzio, per poi aggiungere
“Non avevi detto che QUEL GIORNO non avresti dovuto salvarmi ?
Ti avrei risparmiato tante sofferenze …
Beh … ora hai una possibilità, Boris
Non c’è ne sarà un’altra”
Nel frattempo, il tenente, continuava a osservare, con uno sguardo confuso, prima l’arma che aveva fra le zampe e poi suo fratello
 
Davvero ?
Era un’opportunità che doveva cogliere al volo !
Aveva finalmente l’occasione di far fuori COLUI che l’aveva sempre messo in secondo piano !
 
Aspetta …
E se questa era solo una delle tante tattiche subdole che suo fratello era solito utilizzare, per farlo apparire sotto a una luce negativa ?
Avrebbe potuto essere così …
D’altronde, c’erano anche dei testimoni lì presenti … e se avesse premuto il grilletto, che cosa avrebbero pensato di lui ?
Che trattamento gli avrebbe riservato il signor Sailas, quando gli avrebbero comunicato quello che aveva fatto ?
Uccidere il capitano Bradford … un mammifero rispettato da tutti lì dentro
Lui sarebbe passato per il cattivo e suo fratello, benché morto, sarebbe rimasto UN EROE
Forse era meglio lasciar perdere …
 
“Cosa ti succede GATTO FIFONE ? Non ti ricordi come si usa un’arma da fuoco ?” chiese in tono canzonatorio il capitano, riportando sulla terra ferma la tigre del bengala, per poi urlare
“NON ERI ARRABBIATO CON ME FINO A QUALCHE SECONDO FA ?
NON DICEVI CHE TI AVEVO ROVINATO LA CARRIERA, METTENDOTI IN SECONDO PIANO ?
NON SEI STUFO CHE IO CONTINUI A PRENDERMI IL MERITO ?” continuò a sbraitare Bradford, cominciando ad avvicinarsi verso il fratello
“IO TI HO SEMPRE MOSTRATO AMORE … COME A UN VERO FRATELLO … COME SE FOSSI SANGUE DEL MIO SANGUE
MA POI … QUEL MALEDETTO GIORNO … TUTTO È CAMBIATO
HAI INDURITO IL TUO CUORE E TI SEI CHIUSO IN TE STESSO
CREDI CHE NON RIPENSI A QUELLA NOTTE ?
CI PENSO OGNI SINGOLO GIORNO !
E DA ALLORA CHE STO CERCANDO DI RIMEDIARE ALLO SBAGLIO CHE HO FATTO
MA TU, SEI RIMASTO CONFINATO DENTRO AL TUO PICCOLO MONDO DOVE IO SONO IL CATTIVO !” terminò la tigre del bengala, fermandosi a pochi passi dal muso del suo simile, per poi avvicinarsi all’orecchio destro di Boris, sussurrando, a bassa voce, delle parole che gli altri animali, presenti nella stanza, non riuscirono a sentire
“Se mamma e papà fossero qui, sarebbero MOLTO DELUSI di te”
 
Dopo aver pronunciato questa frase, gli occhi del tenente si accesero di rabbia
Quel micione arancione e a strisce nere non avrebbe dovuto proferire quelle parole
Al diavolo se c’erano gli altri, lì presenti
Aveva superato il limite
 
Così, senza dare il tempo al fratello di capire cosa sarebbe successo di lì a poco, Boris mollò, con la zampa sinistra, una volta retratti gli artigli che la tenevano ancorata al lettino medico, un destro micidiale sullo zigomo sinistro del suo simile che, in seguito al colpo ricevuto, cadde a terra come un sacco di patate
Dopodiché, in modo fulmineo, Boris si alzò dalla branda medica, bloccando a terra il capitano, schiacciandogli la zampa posteriore destra sulla giugulare, mentre l’altra era premuta contro il petto della tigre del bengala
 
"Non osare tirare in ballo loro DUE" disse Boris a denti stretti, marcando l'ultima parola e rivolgendo uno sguardo assassino verso suo fratello, mentre continuava a premere sulla gola del felino
"Loro non ... cof ... vorrebbero vederci ... cof ... ridotti così ... cof ..."provò a dire Bradford, mentre cercava di togliere la zampa posteriore della tigre siberiana dal suo collo ... senza però riuscirci
"È solo colpa tua e del tuo ... cof ... stupido orgoglio ... se ... cof ... sono …"
"CHIUDI BOCCA !" sbraitò il tenente, lanciando un ringhio di rabbia e spingendo ancora di più la zampa sulla gola del fratello, che continuò imperterrito
"Se ... cof ... avessimo risolto la cosa ... cof ... non li avremmo fatti ... mori ..." la tigre del bengala venne stoppata nuovamente, ma questa volta, non per la pressione esercitata dalla zampa del tenente sul suo collo e che gli stava togliendo il respiro, bensì, dalla bocca del fucile che si era posizionata in mezzo alla sua fronte
 
La situazione stava prendendo una BRUTTA piega
E di questo passo, tutti sapevano come sarebbe andata a finire
Ci sarebbe scappato il MORTO …
 
"Non fare così ... cof ... sappiamo entrambi che è vero" disse Bradford, rivolgendo uno sguardo comprensivo verso il fratello, che, nel frattempo, aveva tolto la sicura all'arma
"Boris ... cof ... prima di fare quello che stai pensando ... cof … rifletti …
Se ci fossero LORO, in questo preciso momento ... cosa ci direbbero a entrambi ... cof ... e soprattutto, sotto che luce ci vedrebbero ?" concluse il capitano, continuando a guardare il suo simile, i cui occhi cominciarono a farsi meno duri, anzi, quasi lucidi
"Ci siamo ... cof ... ridotti a questo ..." continuò la tigre del bengala, mentre la zampa del tenente, e per la precisione, quella che sorreggeva il fucile, cominciò a tremare
"Io sto ... cof ... cercando di ricucire ... cof ... il gigantesco baratro che ci sta dividendo ..." aggiunse Bradford, mentre sentiva la pressione sulla sua gola diminuire
"Ma non posso riuscirci se tu e il tuo STUPIDO ORGOGLIO E RISENTIMENTO, continuate a intralciarmi" concluse il capitano, cercando di rialzarsi
 
Intanto, Boris era rimasto senza parole ... sconvolto da quella serie di avvenimenti
Davvero suo fratello si era pentito e stava cercando di rimediare allo sbaglio che aveva fatto tanto tempo fa ?
Non sapeva cosa pensare …
Eppure, sembrava così sincero …
Forse era meglio parlarne con calma e risolvere questa faccenda … UNA VOLTA PER TUTTE
 
 
 
No ... non farti ingannare
Ha fatto, senza ombra di dubbio, un bel discorso strappa lacrime ... a pure citato i vostri genitori
Che bravo attore !
Ma secondo te, perché l'ha fatto ?
Vuole solo farti sentire in colpa ...
Lo sai benissimo che quello che è successo ,QUELLA NOTTE, è stata solo colpa sua
Colpa sua se hai perso l'occhio
Colpa sua se hai perso il tuo grado
Colpa sua se, a causa dei vostri battibecchi, in seguito a quel piccolo incidente, i vostri genitori sono ... beh ... lo sai
Rifletti ...
Se avesse ammesso, SENZA TROPPI GIRI DI PAROLE E SENZA CERCARE SCUSANTI STUPIDE, che, EFFETTIVAMENTE, il torto era suo, le cose sarebbero andate molto diversamente ... non credi ?
 
 
 
In seguito a questi pensieri, dettati dal lato malvagio della sua coscienza, il muso di Boris si indurì nuovamente e Bradford venne schiacciato nuovamente a terra, con la zampa sulla gola
 
 
 
Sta solo cercando di scaricare la colpa su di te ...
IL TUO ORGOGLIO E TUOI RISENTIMENTI, sono entrambi LEGITTIMI
Solo che lui, non lo vuole ammettere
Che senso ha risparmiare la vita all’animale CHE TI HA PROVOCATO E CHE TI STA PROVOCANDO un sacco si sofferenze ?
PREMI QUEL GRILLETTO !
 
 
 
Seguendo il parere che il suo subconscio gli aveva consigliato, Boris abbassò lentamente l'indice sul grilletto ... senza però riuscire ad arrivare alla fine
 
"Boris ... cof ... ti prego … cof … pensaci bene"
 
Che cosa gli stava succedendo ?
Lo sguardo supplichevole e la voce di suo fratello lo stavano bloccando ?
No … non si sarebbe lasciato impietosire così facilmente da quel bel musetto, come quand’erano cuccioli
E allora cos’è che lo stava bloccando ?
Forse la stretta al cuore che si era manifestata all’improvviso e che gli stava provocando un gran dolore ?
Un qualcosa, nel profondo della sua anima, a cui il felino non sapeva dare una spiegazione logica … TALMENTE FORTE, che gli stava impedendo di fare fuoco ?
 
 
 
CHE STAI ASPETTANDO ?
È LA TUA OCCASIONE !
FALLO !!!
 
 
 
"Fratellino ... cof ... lo so che c'è ... cof ... del buono ancora in te ..."
 
 
 
NON LO VEDI ?
STA CERCANDO DI CONFODERTI LE IDEE
NON FARTI PRENDERE DAL SENTIMENTALISMO
FALLO !
 
 
 
La zampa di Boris che sorreggeva il fucile, riprese a tremare e il respiro del felino si fece sempre più rapido; mentre dei ricordi legati alla sua infanzia, passata con l’animale che ora si trovava sotto di lui e che voleva far fuori, gli scorrevano velocemente nelle mente
Tutto questo, mentre il muso di due mammiferi cari al predatore bianco e che avevano portato tanta gioia e felicità nella sua vita, gli sorridevano dolcemente e in modo amorevole … mamma e papà
Eppure, tanto tempo fa, andavano d’amore e d’accordo … erano una FAMIGLIA FELICE
"Come vuoi tu ..." disse il capitano sorridendo e chiudendo gli occhi
 
 
 
FALLO !
FALLOOOOOO !!!
 
 
 
BAM
 
 
 
Un colpo secco risuonò nell'infermeria, facendo gelare il sangue agli altri tre animali presenti nella stanza che, fino a quel momento, erano rimasti in silenzio, osservando quella scena piena di TENSIONE E DI FORTI EMOZIONI
 
Bradford riaprì lentamente gli occhi e, con sua grande sorpresa, sopra di lui, vi era suo fratello, con il fucile alzato verso il soffitto
Neanche il tempo di elaborare una frase logica o di capire cosa fosse successo, che la tigre siberiana tolse la zampa che gli bloccava il collo e quella sul petto; dopodiché, Boris appoggiò il fucile sul lettino e poi, una volta posata l'arma, si diresse, zoppicando, verso l'uscita dell'astanteria, fissato dagli sguardi stupiti di tutti i mammiferi lì presenti
Soltanto quando la porta si aprì e si richiuse subito dopo, il capitano Bradford si alzò lentamente da terra, osservando il soffitto dove, in corrispondenza del lettino, vi era il foro di un proiettile
 
Beh ... era già qualcosa ... almeno non l'aveva fatto fuori
Questo significava che ci teneva ancora a lui ... o forse, ipotesi più plausibile, mamma e papà avevano fatto qualche piccolo miracolo da lassù
Almeno era riuscito a capire la causa dell'odio nei suoi confronti ... anche se l’aveva intuito da molto tempo … ma voleva sentirselo dire direttamente da lui
Inoltre, da parte sua, gli aveva detto la verità: stava cercando, IN TUTTI I MODI, di rimediare all'errore che aveva fatto QUELLA MALEDETTA NOTTE
Ma non sarebbe stato così semplice ... la strada per ricucire il loro rapporto era ancora MOLTO LUNGA E PIENA DI OSTACOLI
 
"Beh ... vi chiedo scusa per la piccola sceneggiata, signori ...
Io e Boris abbiamo un piccolo problema che ci stiamo portando dietro da tanto tempo, ormai" disse in tono dispiaciuto il felino, dopo aver inspirato profondamente, voltandosi verso il trio di mammiferi, che era rimasto a bocca aperta
"Signor Kateb ... mi stava dicendo qualcosa a proposito di una scoperta che avete fatto lei e il signor Sailas … potrei sapere di cosa si tratta, se non sono troppo indiscreto ?" chiese tranquillamente il capitano, riportando il medico con le zampe per terra
"Ehm ... uhm ... c-c-erto" affermò Logan, dopo qualche secondo di silenzio
 
 
 
 
Intanto, nel cortile di casa Hopps …
 
 
“Dai … ti do una zampa a rialzarti”
“Non mi toccare, IDIOTA !
Hai già combinato abbastanza guai !”
“Oh … andiamo, Harry !
Non è successo nulla di grave”
“Nulla di grave ?!
Prova a cadere dal primo piano di un’abitazione … e poi ne riparliamo”
"Dai ... forza
Non fare il cucciolo piagnone" disse un mammifero piuttosto alto, con i peli della testa tutti arricciati, chinandosi verso terra, per aiutare a rimettersi in piedi un secondo mammifero, basso e con un berretto invernale grigio sulla capoccia, che si trovava, con la parte superiore del corpo, immersa dentro a dei cespugli
"Ahhhhhhhhh ... fai piano, Marv
Credo di essermi giocato le ultime due vertebre della spina dorsale" si lamentò l'animale disteso per terra, mentre afferrava la zampa del suo soccorritore, che la buttò sul ridere
"Davvero ? Te le sei giocate a Poker o a Balckjack ?
Perché, in entrambi, sei veramente scarso" affermò il mammifero alto, trattenendo una risatina ... che sparì subito dopo, in seguito allo sguardo poco amichevole che l'altro animale gli lanciò
 
Una volta ritornato con le zampe per terra ... LETTERALMENTE ... l'individuo bassino cominciò a massaggiarsi la schiena, in particolare la zona lombare, mentre continuava a guardare una scala a pioli in legno che, appoggiata al muro, alla sinistra di una porta di servizio … che avevano scoperto essere quella della cucina … al piano terra, permetteva di raggiungere una finestra aperta, situata sulla stessa facciata della porta secondaria, al primo piano dell'abitazione che si ergeva di fronte al duo di mammiferi
 
Dopo aver rimirato, per un paio di secondi, la rampa in legno, l'animale col cappello, rivolse uno sguardo tutt'altro che amichevole, verso il suo compare
"Che c'è ? Ho ... qualcosa nel naso ?" chiese ingenuamente il ricciolino, cominciando a mettersi le dita nella cavità olfattiva, nel tentativo di togliere qualcosa che, secondo il suo parere, aveva attirato l'attenzione del suo socio ... che si passò la zampa destra sul muso, mentre con l’altra continuava a massaggiarsi la schiena, espirando profondamente
"Devo prenderlo come un sì ?" proseguì l'animale alto, continuando a scapperarsi con più forza ... per poi venire stoppato, FORTUNATAMENTE, dal suo compare, che gli fece cenno di fermarsi, alzando la zampa sinistra
"Marv ... fammi un favore: CHIUDI LA BOCCA E TIENEMI LA SCALA ... PER DAVVERO, STAVOLTA
Sei capace di fare una cosa così semplice o è troppo complicato per te ?" chiese ironicamente l'animale col berretto, dirigendosi verso la rampa in legno, cominciando a salire i primi gradini
"Cioè ... mi stai dicendo che non c'è niente, qui dentro ?" domandò confuso e sorpreso il ricciolino, togliendosi le dita dalla cavità olfattiva e indicandosela, costringendo il suo socio a fermarsi, dopo aver salito neanche due asticciole, e a voltarsi dietro di sé
"Per adesso no ...
Ma se non la smetti di fare l'idiota, GIURO CHE TI INFICCO UN PIOLO DI QUESTA SCALA SGANGHERATA DENTRO AL NASO, FINCHÉ NON TI RAGGIUNGE IL CERVELLO ... se c'è ne ancora, dentro quella tua zucca vuota
Allora sì che avrai qualcosa dentro al TARTUFO
Hai altre domande stupide da farmi ?" chiese infastidito l’animale col berretto, rivolgendo uno sguardo seccato verso il suo socio, che, dopo un paio di secondi di silenzio, rispose
“ADORO IL TARTUFO !
Soprattutto quello BIANCO … una vera DELIZIA
E tu Harry ?”
 
In seguito a quella domanda, il bassino si mise una zampa sotto al mento, mentre con l’altra libera si teneva stretto alla scala … non voleva nuovamente cascare per terra … assumendo un’aria riflessiva
Rimase in quella posizione per qualche secondo, finché …
“Uhm … a me piacciono i tartufi che hanno lo stesso COLORE del tuo occhio destro” affermò Harry, sorridendo, indicando il bulbo oculare del suo socio, che rimase perplesso e confuso per qualche secondo
“Sai Harry … non credo esistano tartufi azzurri” affermò insicuro Marv, cominciando a grattarsi la testa, per poi aggiungere
“E perché proprio il mio occhio destro ?
Anche il sinistro ha lo stesso colore
Non capisco perché tu abbia …” provò a dire il mammifero ricciolino, venendo interrotto dal suo compare
“Oh … ma io non mi riferivo a QUEL colore” disse Harry, sorridendo
“Ah … no ?
E allora cosa …” provò a dire Marv, non riuscendo a terminare la frase
Il motivo ?
Mentre era occupato a riflettere sulla risposta datagli dal suo simile e a trovare che rapporto ci fosse tra il colore dei suoi occhi e quello dei tartufi, non si accorse che il suo compare, mentre lui era immerso nei suoi pensieri, aveva tirato fuori, da una tasca interna del suo lungo cappotto, un PIEDE DI PORCO
Dopodiché, il bassino l’aveva tirato … con non troppa forza, fortunatamente … verso la direzione del ricciolino, che si rese conto, troppo tardi, del pericolo
Con una precisione disarmante, lo strumento per lo scassinamento, colpì l’occhio destro di Marv, che, in seguito alla botta ricevuta, cadde a terra, con un sonoro tonfo
 
“AHIA !
Harry, perché l’hai fatto ?
Era il mio occhio buono” si lamentò il mammifero, rotolandosi a destra e a sinistra, mentre si massaggiava la parte colpita
“Come ? Non l’hai ancora capito ?” chiese fintamente sorpreso l’altro
“Ho risposto alla tua domanda
A me piacciono i tartufi che hanno il colore del tuo occhio … che in questo momento è NERO
Capito la battuta ?” concluse Harry, trattenendo una risatina, per poi cambiare umore repentinamente, urlando a bassa voce
“ORA SMETTI DI FARE IL CUCCIOLO E VIENI A TENERMI LA SCALA
O GIURO, CHE SE MI FAI CADERE UN’ALTRA VOLTA, TI COLPISCO ANCHE L’ALTRO BUONO CHE TI È RIMASTO” concluse minaccioso il mammifero col berretto, voltandosi e continuando a salire i pioli della scala
 
Nel frattempo, ancora dolorante, Marv si alzò da terra e, barcollando, si diresse verso il vetro della finestra del cucinotto, che si trovava vicino alla porta di servizio, specchiandosi e constatando le condizioni del suo occhio
Intorno al bulbo oculare, con la palpebra superiore e inferiore che si erano gonfiate notevolmente, si era formata un’enorme chiazza nera, a forma circolare, che contrastava il marrone chiaro della pelliccia del mammifero
“OH, MIO DIO !
COSÌ SEMBRA CHE SONO MACULATO !
O PEGGIO, SEMBRA CHE MI HANNO ASSALITO UNO SCIAME DI API ASSASSINE E CHE UNA LORO MI ABBIA PUNTO SULL’OCCHIO !
È TALMENTE GONFIO CHE SEMBRA UNA NOCE !
E questo non giova alla mia immagine !
Che penseranno le signorine su cui voglio fare colpo, vedendo questa oscenità ?
Ci vorrà almeno una settimana perché si sgonfi e riprenda il suo normale colore
Dovrò mettermi una benda per nascondere questo obbrobrio” piagnucolò il mammifero alto, continuando a rimirarsi allo specchio, per poi aggiungere
“Anche se, le femmine hanno un debole per gli animali con cicatrici e bende … secondo loro, nascondono un passato pieno di segreti” continuò la faina, con fare riflessivo
“TI FARÒ DIVENTARE IO STORIA PASSATA, SE NON VIENI SUBITO A TENERMI QUESTA MALEDETTA SCALA !” urlò nuovamente, Harry, a bassa voce
 
Prima di andare avanti, dai vostri sguardi curiosi e perplessi allo stesso tempo, emerge una domanda molto legittima, alla quale volete che il vostro fedele narratore vi dia una risposta soddisfacente ed esauriente
Chi sono questi due soggetti che, come avrete già capito, si stanno intrufolando ... in un modo non molto legale ... dentro casa Hopps ?
Beh ... la vostra curiosità sarà soddisfatta, non preoccupatevi
Torniamo indietro di una trentina di minuti e tutto vi sarà più chiaro ...
 
 
 
 
30 minuti prima, fuori dalla proprietà degli Hopps ...
 
 
Uno strano furgoncino imboccò la stradina secondaria, dopo aver superato il silos dei fratelli Scott e Lou, cominciando a percorrerla con un'andatura molto lenta
Era l'unico veicolo che stava circolando a quell'ora ... e la cosa risultava ALQUANTO STRANA
 
Dato che non si trattava della strada provinciale, soltanto pochi mezzi percorrevano quella via ... via conosciuta da TUTTI, lì a Bunny Burrow, perché ospitava SOLTANTO UNA CASA, quest’ultima, circondata da numerosissimi campi di carote e granoturco
Oltretutto, l'aspetto del mezzo di trasporto, avrebbe suscitato ulteriori dubbi e perplessità
Chiunque l'avrebbe osservato passare, in quel preciso momento, avrebbe sicuramente visto un macinino su quattro ruote, che aveva visto giorni migliori, con una carrozzeria di un colore grigio sbiadito e ammaccata in più punti ... tutto ciò, contornato da un fastidiosissimo scoppiettio, prodotto dalla marmitta del mezzo
 
Si sarebbe potuto facilmente confondere o scambiare per il furgone di Sheldon ... tanto non vi erano enormi differenze … se non per il fatto che sulle fiancate del furgone non c'era nessuna scritta pubblicitaria che invogliava e consigliava alla gente di visitare il negozio di souvenir del cinghiale
Non era la SHELDON'S BULEVARD MOBIL
 
A sostegno di questa ulteriore ipotesi vi era anche il fatto che, a quell'ora, il capitano Sparrow se ne stava rintanato dentro al suo ufficio, situato sulla sua palafitta in riva al lago Landlake, a suonare il suo adorato Hurdy - Gurdy (conosciuto comunemente con il nome di Ghironda … per i meno colti)
Componendo brani pirateschi di sua invenzione e bevendo fiumi di rum in quantità, finché il suo cervello sarebbe stato in grado di comandare le dita che suonavano lo strumento
E non chiedetemi come faccio a saperlo … non vi piacerebbe la risposta …
 
Non rientrava nemmeno nella piccola cerchia di automezzi che viaggiavano su quella strada, percorsa per lo più da macchine agricole che lavoravano i campi ... e a quell'ora, difficilmente circolavano quei tipi di mezzi
Non era nemmeno lo scuolabus dell’ELEMENTARY SCHOOL di Bunny Burrow ... a meno che non ci fossero state delle lezioni serali a sorpresa per gli alunni
 
Perciò, escludendo le prime due categorie, doveva trattarsi di qualcuno che era venuto a far visita ALL'UNICA FAMIGLIA che abitava su quella via
Magari era un conoscente, che stava andando a fare un saluto alla famiglia Hopps o forse, erano dei lontani parenti che erano stati invitati a cena da Stu e da Bonnie
Avrebbe potuto facilmente essere così ...
 
Ma il catorcio, man mano che si avvicinava verso l'abitazione, rallentava sempre di più la sua marcia, finché non si fermò del tutto, appostandosi dietro a un albero, al margine destro della strada, 500 metri prima di raggiungere l'ingresso del cortile
 
"Eccola lì, Marv
La nostra gallinella dalle uova d'oro"
"Ma, Harry ... quella è una casa"
"Credi che non lo sappia ?
È solo un modo di dire, idiota !"
"Oh ... e perché non me l'hai detto prima ?"
"Lasciamo perdere e ascolta ..."
 
Era questa la discussione che stava avvenendo all'interno dell'abitacolo del veicolo, tra due animali, mentre quest’ultimi continuavano ad adocchiare la casa di fronte a loro e a guardarsi intorno con circospezione, temendo che qualcuno li sentisse o li vedesse
 
"Allora ... ci avviciniamo di soppiatto sul retro e, aiutandoci con la scala che ... abbiamo preso gentilmente in prestito ... entriamo dalla finestra, al primo piano ... la solita che lasciano aperta ogni sera
Hai capito ?" chiese il primo mammifero, basso e con un cappello invernale grigio in testa, rivolgendosi verso il secondo, che aveva i peli della testa tutti arricciati e che, dopo qualche istante, annuì
 
"Bene ... allora scendiamo" concluse il bassino, voltandosi per aprire la portiera del furgone, venendo fermato però, dal suo compare
"Harry ... ma se dovessero sentirci o vederci ?" chiese preoccupato il ricciolino, indicando il piano terra della casa, dov'erano accese quasi tutte le luci
"Marv ... ne abbiamo già parlato
Ormai sono MESI che li stiamo osservando
Quando hanno ospiti, NESSUNO di loro sale al piano di sopra, se non per motivi di NECESSITÀ O EMERGENZA
Inoltre, i mocciosetti piscia sotto vanno a letto alle 21:30 precise ... perciò, abbiamo tutto il tempo del mondo
Non si accorgeranno nemmeno di noi" affermò l'animale col cappello, sorridendo malvagiamente, per poi aggiungere
"Bene
Adesso ... muoviti" terminò il mammifero, voltandosi nuovamente per aprire la portiera
"Adesso ?" chiese perplesso il secondo, credendo di non aver capito bene le parole del suo compare
 
Harry si girò per la terza volta verso Marv, rimanendo per alcuni secondi in silenzio e poi, pensando di essere preso in giro, esclamò, con tono ironico
"No, domani, cretino ... ADESSO !" concluse il bassino, tirando uno scappellotto al secondo animale
"Ouch ... va bene ... ho capito ... non c'è bisogno di fare così" piagnucolò il ricciolino, scendendo dal furgone, seguito a ruota dal suo compare
 
Fu così che dal mezzo di trasporto scesero due faine: la prima, con un lungo cappotto, un paio di guanti e un berretto invernale grigio sopra la testa, era il capo del duo, Harry Lime ... quello più sveglio
Il suo compare, vestito con il medesimo abbigliamento del suo simile, con l'unica differenza di non aver nulla a coprirgli i peli della testa tutti arricciati e vaporosi, si chiamava Marv Merchants ... ed era quello un po' meno sveglio
Insomma, era una coppia alquanto strana, se non addirittura BIZZARRA ... a vederla a prima vista
Ma, una cosa era certa: si trattava di due mammiferi non molto raccomandabili ...
 
Così, mentre Marv si era diretto sul retro del veicolo, per prendere una scala di legno a pioli, che si trovava sul tetto del mezzo, Harry si avvicinò alla staccionata che delimitava l'intera proprietà degli Hopps, adocchiando la casa che si ergeva in lontananza
Se tutto fosse filato liscio, avrebbero fatto un bel colpaccio
 
Dalle voci che aveva sentito girare nei diversi bar presenti a Bunny Burrow, era riuscito a scoprire, con sua grande sorpresa, che la famigliola Hopps era considerata la MIGLIORE nel campo della coltivazione di carote e di altri vari ortaggi ... addirittura di tutta la contea
Avevano perfino una piccola bancarella, situata sulla provinciale, dove vendevano verdure di ogni tipo ... ma la cosa che gli aveva solleticato e non poco le orecchie era stato lo scoprire che gli AFFARI ANDAVANO A GONFIE VELE
E si accertò se quell'affermazione fosse vera oppure no
 
Ci credete se vi dico che, un giorno, Harry andò sotto copertura, direttamente alla bancarella degli Hopps, cercando di estorcere il maggior numero di informazioni, senza che i due coniugi se ne accorgessero ?
Beh ... successe proprio questo
Grazie alla sua parlantina e simpatia, era riuscito a farsi dire di TUTTO
È vero, gli affari andavano bene e, cosa gli fece dipingere sul muso un sorriso a trentadue denti, fu lo scoprire che il signor Stu nascondeva i soldi, guadagnati alla rivendita ambulante durante la giornata lavorativa, nella stanza matrimoniale, per poi, il giorno dopo, depositarli in banca ...
Che ingenuo … gli mancava soltanto che gli dicesse dov’era questo nascondiglio
Poteva chiedere di meglio ?
 
Per finire, era bastato osservare, con discrezione, le abitudini degli Hopps: a che ora mangiavano, quando andavano a letto, com'era strutturata la casa ... e il gioco era fatto
Bisognava solo seguire alla lettera il piano e non si dovevano fare passi falsi ... altrimenti sarebbe stato, GAME OVER
 
 
 
(Per rendere tutto il più losco e più da MISSION IMPOSSIBLE, ascoltatevi … finché non si ritorna al presente … questo soundtrack:                                                       https://www.youtube.com/watch?v=9OPc7MRm4Y8)
 
 
 
"Io sono pronto, Harry"
Una voce, alle sue spalle, lo distolse dai suoi pensieri, costringendo la faina a voltarsi dietro di sé, dove, a pochi metri da lui, vi era un suo simile, con appoggiata sulla spalla destra, in senso orizzontale, una lunga scala in legno a pioli
"Ok, Marv ... allora, andiamo
Passeremo per l'entrata principale" affermò il bassino, cominciando a dirigersi verso l'entrata del cortile di casa Hopps, venendo subito dopo, stoppato dal suo compare
"DALL'ENTRATA PRINCIPALE ?!" esclamò sorpresa la faina ricciolina, indicando l'ingresso della proprietà
"No … per le fogne” affermò sarcastico il mammifero col cappello, per poi aggiungere
“Non farmi ridere …
Sì ... passeremo per il cortile principale" concluse Harry, voltandosi verso il suo socio e rivolgendogli uno sguardo seccato
"Ah ... ma, io pensavo che avremmo fatto qualcosa di più silenzioso … di top secret ... un qualcosa tipo da Agente 007" affermò Marv, sinceramente dispiaciuto
"Del tipo ?" chiese il suo compagno, incrociando le zampe anteriori al petto, mentre alzava un sopracciglio con fare interrogativo, curioso di scoprire fino a che punto si sarebbe spinta l'idiozia del suo socio
"Non so ... magari, invece di passare dall’entrata principale, rischiando di farci vedere, potremmo scavalcare la staccionata in quel punto là" disse Marv, voltandosi dietro di sé e indicando, non molto lontano da dove avevano parcheggiato il furgone, una parte della recinzione in legno che si era affossata nel terreno, permettendo d'entrare dentro la proprietà degli Hopps, senza essere visti da nessuno
 
Peccato che il ricciolino, nel gesto di voltarsi per illustrare la sua ipotetica via d'accesso al suo compagno, non aveva tenuto conto della lunghezza della scala che teneva in spalla
Infatti, la rampa, seguendo un arco di 180 gradi verso sinistra, colpì in pieno muso Harry con la parte posteriore, facendo cadere a terra la povera faina, con un sonoro tonfo ... senza che Marv si rendesse conto di nulla
 
"Beh ... sai ... adesso che lo guardo con attenzione, quel posto pullula di ortiche e francamente, non voglio rovinarmi la mia curata e delicata pelliccia
D'accordo ... vada per la porta principale
Sei tu il capo" concluse la faina, girandosi nuovamente, questa volta verso destra ... prendendo per la seconda volta, con la parte anteriore della scala, il bassino, che si stava alzando a fatica da terra, ancora intontito in seguito alla prima legnata ricevuta
La scala impattò nuovamente contro il muso di Harry, che cadde un'altra volta a terra ... tutto questo, sotto lo sguardo stupito di Marv
 
"Oh ... scusa, Harry" disse dopo qualche secondo il ricciolino, sorridendo innocentemente, mentre la faina col cappello si rimetteva in piedi, ancora stordita, massaggiandosi la testa
Dopo essersi ripreso dalle due stangate ricevute, ritornando a capire dov'era il sopra e dov'era il sotto, il bassino rivolse uno sguardo assassino verso il suo simile, digrignando i denti dalla rabbia
"Beh ... intanto che tu ti ... ehm ... riprendi, io vado in ... avanscoperta" provò a dire il ricciolino, facendo sparire il sorriso che si era dipinto sul suo muso, superando cautamente il suo socio e cominciando a dirigersi verso l'entrata della proprietà ... per poi ricordarsi di una cosa molto importante
"Oh ... prima che me ne dimentichi ...
Harry, ti sei ricordato di portare i piedi di porco ?" chiese preoccupato Marv, voltandosi dietro di sé e assestando al suo socio una terza legnata sul muso, con la parte anteriore della rampa, mandandolo nuovamente al tappeto
"Erhm … sai che c'è, sicuramente li avrai portati ... io vado ..." si affrettò a dire Marv, vedendo un'altra volta l’errore che aveva fatto, girandosi di nuovo davanti a sé ... e colpendo, con la parte posteriore della rampa, il suo compare per la quarta volta che, nel frattempo, si era alzato velocemente in preda alla rabbia e con le zampe che gli prudevano
 
Oh … se avesse aspettato qualche secondo in più a rialzarsi ...
 
Così, mentre Marv si era diretto verso l'entrata principale ... con lo scopo di sfuggire dalla vendetta e dalla rabbia del suo compagno ... Harry rimase a terra dolorante, ancora per qualche secondo
Dopodiché, il mammifero guardò, con fare riflessivo, il cielo stellato, mettendo le zampe anteriori conserte al petto
"Ma cosa ho fatto di sbagliato nella mia vita, per meritarmi questo ? Cosa ?" domandò la faina, rivolgendosi verso i corpi celesti, sperando che quest'ultimi gli dessero una risposta ... che però non arrivò
Il bassino rimase a terra ancora per qualche minuto, per poi alzarsi con fatica da terra, posando lo sguardo sul suo compare che, nel frattempo, era entrato dentro la proprietà degli Hopps, fermandosi in mezzo al cortile, mentre lo salutava con una zampa alzata al cielo
"Io giuro che l'ammazzo, un giorno di questi ..." affermò Harry, dopo aver espirato profondamente, dirigendosi verso l'entrata principale
 
 
 
 
Tornando al presente, sulla strada che portava a casa Hopps ...
 
 
Lo stomaco gli continuava a borbottare per la fame
Ormai non c'è la faceva più e, a conferma di questo, oltre al brontolio, gli facevano male anche le zampe posteriori
E come dargli torto ?
Aveva camminato, per tutto il giorno, sopra quella piastra rovente ... denominata dagli altri mammiferi STRADA ... che, alla fine, si era cotto le zampe ... povero
Ma la meta era ormai vicina ... ancora un piccolo sforzo e sarebbe arrivato a destinazione
 
Una cosa era certa: non aveva compiuto un semplice viaggio
Bensì UN'ODISSEA, che sarebbe stata raccontata alle generazioni future, per i secoli dei secoli
Dove si sarebbero decantate: le difficoltà che aveva affrontato, i pericoli che aveva corso ... anche se, a dire il vero, non ne aveva incontrati lungo il tragitto … il caldo afoso che gli aveva martellato la testa e che gli aveva cotto le zampe e, per finire in bellezza, la fame che lo stava tartassando senza sosta da quando si era svegliato dal suo pisolino sotto quel gigantesco albero, trovato nella boscaglia
Ma presto, la sua tenacia e suoi sforzi sarebbero stati ripagati
Già intravedeva, in lontananza, la sagoma di un'abitazione che, man mano che si avvicinava, cominciava a delinearsi sempre di più
Quella doveva essere sicuramente la casa di Julia
Anche perché, in lontananza, non ne scorgeva delle altre ... e poi, a giudicare dalle luci accese al piano terra e dal profumino che il suo naso aveva subito percepito, era arrivato nel bel mezzo della cena
E questa constatazione non fece altro che far aumentare ancor di più il brontolio del suo stomaco
Avrebbe fatto meglio a muoversi ... forse avrebbe trovato ancora qualcosina da mangiare
 
Così, la misteriosa creatura ... che nessuno avrebbe visto, dato che si era mimetizzata con il paesaggio circostante ... aumentò la sua andatura ... per poi rallentarla subito dopo, non appena i suoi occhi scorsero, al margine destro della strada e a una distanza di 500 metri dall'ingresso principale, una di quelle scatolette a quattro ruote, parcheggiata dietro a un albero
 
Avrebbe potuto benissimo proseguire avanti, senza farsi distrarre da quell'oggetto ... vista la sua precedente esperienza avuta con quella lince bacia lingua e con il suo diretto interessato organo del gusto, dentro a una di quelle ... macchine ? ... si chiamavano così, no ?
Se ci ripensava, gli venivano i brividi dietro la schiena e gli si gelava il sangue
Aveva ancora in bocca quell'odore di alito .... bleah ... meglio lasciar perdere ...
 
Era tentato di proseguire oltre, ma la curiosità lo costrinse a rallentare ancor di più il passo, finché non si fermò vicino alla portiera del lato guidatore
Voleva capire perché quello strano oggetto si trovasse proprio lì e, sopratutto, se i mammiferi all'interno di quella scatoletta di metallo fossero innocui oppure no
E se quest'ultima ipotesi fosse stata vera ... beh ... se li sarebbe mangiati ... tanto Julia non era lì con lui
 
CROC trattenne una risatina, pensando a quest'ultima eventualità
Non sarebbe stata mica male come idea ...
Ma il musetto della sua piccola amica, che si era dipinto istantaneamente nella sua mente, mentre lo guardava con uno sguardo poco amichevole e autoritario, lo costrinse a scartare quell'evenienza
Bisognava pensare positivo !
Forse, questa volta, avrebbe incontrato dei mammiferi che non l'avrebbero subito aggredito, sparandogli dritto in muso o peggio, tentato di baciargli un'altra parte del corpo ... di questo, aveva avuto già un'esperienza TRAUMATICA
D'altronde, non sono tutti uguali ... ma la prudenza non è mai troppa
 
Così, rimanendo invisibile, CROC abbassò il muso, fino ad arrivare all’altezza del finestrino del mezzo
 
Dentro l'abitacolo non c'era nessuno ... uhm ... cosa alquanto strana ... e, purtroppo, con suo enorme dispiacere, non aveva adocchiato nemmeno degli avanzi commestibili ... che cosa triste
Ma quello che colpì e non poco la creatura, mentre era intenta a ispezionare l'interno del veicolo, e in particolare il suo olfatto, fu la puzza micidiale che, dai finestrini per metà aperti del furgone, raggiunse la sua cavità olfattiva, costringendo l'animale a tirare immediatamente su la testa e a scuoterla violentemente a destra e a sinistra, mentre tentava di non far risalire quel poco che si era mangiato durante il tragitto
 
Ecco ... lo sapeva che non avrebbe dovuto perdere tempo con quella scatoletta mobile
La curiosità, a volte, UCCIDE ... e lui c'era andato maledettamente vicino
Ma che cosa avevano fatto là dentro ... c'avevano fatto i loro bisogni ?
Che incivili ... e non avevano nemmeno tirato l'acqua
A confronto, il lago Landlake profumava di rose ... che schifo !
 
Mentre occupato a riprendersi da ciò che, involontariamente, aveva annusato, auto maledicendosi per ciò che aveva fatto, il suo naso fremette nuovamente, captando lo stesso odore nauseabondo di prima, ma quest'ultimo non proveniva dall'abitacolo del mezzo, dov'era concentrata la maggior parte della puzza
Si sentiva, in misura minore, fuori da quella scatoletta su ruote ... tutt'intorno al veicolo ... per poi convogliarsi in un'unica scia olfattiva che si dirigeva, proseguendo sul margine destro della carreggiata, dov'era parcheggiata la bombetta di metallo puzzolente e costeggiando la staccionata in legno, verso la casa della sua piccola amica
CROC rimase per qualche secondo a fissare prima quel secchio dell'immondizia ambulante e poi l'abitazione davanti a sé
 
Perché delle forme di vita puzzolenti erano andate a casa di Julia ?
Forse, come lui, venivano considerati dei mostri dagli altri mammiferi e la sua piccola amica, quando li aveva incontrati lungo la strada, li aveva rassicurati, stringendo subito amicizia con loro, per poi nasconderli dentro casa, come stava facendo con lui ?
Una cosa era certa: se fosse stato così, lui non avrebbe né dormito né mangiato accanto a loro, se quest'ultimi non si fossero fatti prima un bagno, poco ma sicuro
E se invece, fossero stati degli individui pericolosi ?
Avrebbero fatto del male a Julia ...
 
Mentre era immerso nei suoi pensieri, degli strani e flebili rumori ... impercettibili anche per gli animali dotati di un udito molto fine, ma non per LUI ... provenienti dal retro dell'abitazione, attirarono la sua attenzione
 
Cos'era stato quel suono ?
Sembravano delle voci ...
Forse doveva andare a controllare ... sempre con discrezione e senza farsi vedere
 
Così, dopo aver aspettato ancora qualche secondo, CROC si diresse verso l'entrata principale di casa Hopps, deciso a far luce su questo mistero
 
 
 
 
Nel frattempo, alla C.P.A, di preciso, in infermeria ...
 
 
"Aspetti un momento, signor Kateb
Mi sta dicendo che gli è stata CANCELLATA la memoria ?" chiese stupita una tigre del bengala, rivolgendosi verso un wombat, vestito con un camice bianco
"Esattamente, capitano Bradford" rispose semplicemente il marsupiale, lasciando interdetto il felino
"Cioè ... sta sostenendo che il prototipo ci ha DEPENNATO la memoria ?" domandò, dopo qualche secondo di silenzio, una iena, distesa sopra a un tavolo in metallo e rinchiusa dentro a una specie di bozzolo fatto di resina, che le lasciava libera soltanto la testa
"Beh ... ehm ... se vogliamo essere precisi …" provò a dire il medico, venendo interrotto dal predatore
"Oh ... ma è una cosa FANTASTICA
Adesso Edd non sopra mai che, in realtà, sono stato io a mangiare il suo adorato sandwich, la settimana scorsa" terminò Eddy trionfante e soddisfatto ... per poi spalancare gli occhi subito dopo
 
Un momento ...
Se il prototipo gli aveva cancellato la memoria, come mai si ricordava ancora di aver mangiato il panino di suo fratello ?
 
"TU HAI FATTO COSA ?!" esclamò Doppia D, voltandosi verso sinistra e rivolgendo uno sguardo furente verso suo fratello, mentre quest’ultimo lanciò un’occhiata veloce verso il wombat, come a voler cercare una spiegazione
"Ma DOC, lei non aveva detto che ..." tentò di dire Eddy, venendo stoppato dal dottore
"Se mi avessi lasciato finire ...
Il prototipo non vi ha cancellato TUTTA LA MEMORIA ... altrimenti non vi ricordereste nemmeno il vostro nome o come si respira ... vi ha semplicemente rimosso UN DETERMIANTO RICORDO, in questo caso quello che è successo su quell'isoletta al lago Landlake" concluse Logan, rivolgendo un sorriso verso la iena, che digrignò i denti per la disperazione, chiudendo gli occhi e rendendosi conto del guaio in cui si era cacciato
"ALLORA SEI STATO TU, MALEDETTO LADRO DI SANDWICH !
E HAI AVUTO ANCHE LA FACCIA TOSTA DI DARE LA COLPA A ED ...
ASPETTA CHE USCIAMO DA QUESTI COSI E VEDI COSA TI COMBINO, BRUTTO ..." sbraitò Edd, venendo fortunatamente interrotto dalla tigre del bengala, che si trovava di fianco al predatore furibondo, sulla sua destra
"Edd ... per favore
È tardi ... possiamo concludere la serata senza scannarci a vicenda, UNA BUONA VOLTA ?
Ne abbiamo già passate abbastanza, TU NON CREDI ?" domandò sconsolato Bradford, per poi rivolgersi verso il wombat
"Non c'è un modo o un sistema per recuperare QUEL ricordo ?"
"Purtroppo no ... dovranno recuperarlo da soli" affermò rassegnato il medico
 
"IO TI STRAPPO LA FACCIA A MORSI !
NON HAI NEMMENO AVUTO IL FEGATO DI DIRMI LA VERITÀ
SEI UN ANIMALE SENZA SPINA DORSALE !" continuò a urlare Doppia D, in preda alla rabbia
"Oh ... andiamo Edd, ero solo un sandwich …” provò a dire Eddy, venendo interrotto dal suo simile
“SOLO UN SANDWICH ?!
HO MESSO ANIMA E CORPO DENTRO A QUEL PANINO … ERA LA MIA CREAZIONE FINALE .. ERA COME UN CUCCIOLO PER ME … E TU ME L’HAI PORTATA VIA … PUGNALANDOMI ALLE SPALLE !
COME HAI POTUTO FAR QUESTO A TUO FRATELLO … SANGUE DEL TUO SANGUE
BRUTTO CANE ROGNOSO CHE NON SEI ALTRO !” continuò la iena, furibonda
“Beh … in mia difesa vorrei dire che era veramente ottimo e gustoso … se questo ti può consolare”
“IO TI AMMAZZOOOOOOO !” sbraitò Doppia D, continuando a dimenarsi dentro al contenitore giallo ambra, mentre seguitava a maledire il suo simile … tutto questo sotto gli sguardi sconsolati del medico e del capitano
 
"Sempre che i loro cervelli siano in grado di farlo" disse Logan, dopo qualche secondo di silenzio, guardando la tigre del bengala, che si passò una zampa sul muso, scuotendo lentamente la testa a destra e a sinistra
 
A un certo punto, la porta dell'infermeria si spalancò di colpo, attirando l'attenzione di tutti i mammiferi presenti nella stanza e ponendo fine, fortunatamente, alla FAIDA DEL SANDWICH
Due mammiferi entrarono nell'astanteria, per poi chiudere, subito dopo, la porta
Il duo di animali in questione era composto da due coyote, che si sorreggevano a spalla l'un l'altro
Il primo aveva un bell'occhio nero, mentre il secondo ... quello con l’aspetto più curioso ... aveva tutta la testa bagnata, fino all'altezza delle spalle, e quello che sembrava essere un pezzo di carta igienica, attorcigliato alla base dell’orecchio sinistro
 
Gli altri mammiferi rimasero in silenzio ancora per qualche minuto, finché il dottor Kateb non si decise a parlare
"Rolf ... Ralf ... ma che cosa vi è successo ?" domandò il marsupiale, avvicinandosi verso i canidi
"COSA NON ESSERCI SUCCESSO" affermò il canide tedesco, indicandosi l'occhio nero, per poi aggiungere, con tono sconsolato
"Meglio lasciaren perdere"
"Sì ... mi hermano ... meglio sorvolar sobre la questione" affermò Ralf, annuendo lentamente
"Ralf ... ma tu, perché hai ..." provò a dire il capitano, indicando la testa del canide
"Beh ... capitano
Solo puedo dirle dos cosas
Uno: bisognerebbe far riparare una puerta del bagno dei servizi igienici, negli uffici condivisi … fila destra, l’ultimo appiccicato al muro
Così non si rischia più che un pobre mamifero, al quale gli escapa urgentemente, nel tentativo di abrir la puerta, se ve obligado a prendere una rincorsa per sfondare l'entrada, non ricordandosi del dislivello superiore tra il pavimento y el area donde està el wc, inciampando su quel maldido gradino, per poi finire con la cabeza dentro ... bueno ... avete entendido" affermò Ralf, sconsolato, per poi continuare
"Segundo, urge una manutenzione più accurata dei water" detto questo, il coyote sputò dalla bocca un piccolo pezzetto bianco, lungo all'incirca 3 centimetri
"C'è parecchio calcare là dentro”
 
In seguito a quella spiegazione da parte del canide, gli altri animali rimasero interdetti per qualche secondo
“Cioè … fammi capire … sei finto con la testa, dentro al …” provò a dire Bradford, mentre il canide spagnolo si limitò ad annuire, per poi aggiungere
“D’altronde, quanto te scappa … te scappa
Avrei preferido un pugno dritto in muso, invece di questo
È stato terrible … è partido anche lo sciacquone” concluse Ralf, con fare sconsolato
“Parla per te …
Rimanere chiusi dentro a cvel polveroso magazzino, dopo esserti beccato diretto in pieno muso … no essere molto piacevole, sai …
Guarda che cosa avere lasciato a me, quel maledetto disgraziato … sembro un mostro” disse Rolf, indicandosi l’occhio nero … piccolo ricordino lasciatogli da quel traditore da strapazzo, che l’aveva ingannato come un cucciolo di quattro anni, imprigionandolo dentro al deposito
“Ti posso assicurare, mi hermano … che esto no es nada, comparado a quello che ho passato
Fortuna che era l’ora di punta … e i bagni erano pieni
No sabes che fatica hanno fatto per tirarmi fuori di lì …” replicò Ralf, ripesando a quella disgustosa situazione
 
“Quindi, se ho capito bene … tu hai rimedito un bell’occhio nero e poi ti hanno rinchiuso dentro al magazzino, mentre tu ti sei fatto una toelettatura di ultima generazione … sbaglio forse ?” chiese Eddy, rivolgendo un sorriso verso i due coyote, che annuirono
In seguito a quella risposta, il duo di iene scoppiò a ridere a crepa pelliccia
“Ridono cvelli che si sono fatti rinchiuderen dentro a bozzoli giganti, passando per idioti” disse Rolf, rivolgendo uno sguardo poco amichevole verso Eddy ed Edd, che non accennavano a smettere di ridere
“VOLETE TAPPARVI QUELLE FOGNE, CEREBROS DE GALLINA ?” sbraitò Ralf, senza però essere udito dal duo di predatori
 
Ah … ma allora dobbiamo passare alle maniere forti …
 
“Mi hermano … dame qualcosa da lanciargli … qualsiasi cosa … preferibilmente il più pesante possibile” continuò il canide spagnolo, mentre il suo simile si era messo a cercare un oggetto da frombolare addosso a quelle due iene insolenti, che si trovasse nelle immediate vicinanze … finché non lo trovò
Il suo sguardo venne catturato da un carrellino in metallo, non molto distante da un vecchio appendiabiti in legno e appoggiato vicino al muro della stanza … a pochi metri dalla porta d’ingresso … sul quale si trovavano diversi attrezzi e, per la precisione, quelli che il signor Kateb aveva precedentemente usato nel vano tentativo di liberare i soldati del capitano Bradford da quelle prigioni di color giallo ambra
Gli occhi del coyote adocchiarono immediatamente un grosso mazzotto, che svettava sopra a tutti gli altri strumenti
 
Perfetto …
 
Così Rolf lo prese e lo porse al suo simile che, senza neanche guardare che cosa gli avesse dato il fratello, lo lanciò verso la direzione delle due iene
Il martello, seguendo una traiettoria degna di un ottimo tiratore, colpì prima la testa di Eddy, sul lato destro, per poi rimbalzare nella stessa direzione, colpendo, a sua volta, il lato opposto della zucca di Edd … mandando entrambe le iene K.O, in un sol colpo
Un tiro da vero maestro
 
“Para que aprendas a no respetar dei mammiferi più vecchi di voi !
GOLPEAR Y HUNDIR … COLPITI E AFFONDATI ... BUM” affermò Ralf, porgendo il cinque a suo fratello che, dopo averlo battuto rispose
“Ben detto !
Prendete e porctate a casa !
Chi essere i migliori ?” domandò Rolf, rivolgendosi verso il suo simile
“Oh … mi hermano, somos TU y YO” disse Ralf, con un enorme sorriso, come se fosse la cosa più ovvia del mondo
“No avere capito … CHI ESSERE I MIGLIORI ?” continuò il canide tedesco, mettendo più enfasi nella domanda e poggiando una zampa dietro l’orecchio destro, in modo da captare meglio le parole del suo simile
“TU y YO” ripeté lo spagnolo, con ancor più esaltazione
“CHI ?”
“TU y YO”
“CHI ?”
“TU …” affermò Ralf, indicando il fratello
“Y YO” disse, a sua volta, Rolf, con accento spagnolo tedeschizzato, auto indicandosi, per poi, insieme al suo simile, improvvisare un balletto di vittoria, mentre si sorreggevano a vicenda l’un l’altro … tutto questo sotto gli sguardi esterrefatti del signor Kateb e del capitano Bradford
 
Fortunatamente per loro, quello spettacolo comico o tragico … decidete voi lettori … sarebbe finito di lì a poco
Nuovamente, la porta dell’infermeria si aprì e un nuovo mammifero entrò dentro la stanza: si trattava di un dingo, vestito con un camice bianco, identico a quello del wombat
Quando quest’ultimo si trovò davanti due coyote: uno con un occhio nero e l’altro con la testa tutta bagnata e un pezzo di carta igienica attaccato all’orecchio sinistro, mentre erano intenti a saltellare a destra e a sinistra, nel vano tentativo di simulare una danza della vittoria, sul suo muso si dipinse uno sguardo interrogativo
“Ehm … ho … interrotto qualcosa ?” chiese timidamente il canide, facendo notare la sua presenza al duo di coyote, che smisero immediatamente di esibirsi, per poi simulare dei colpi di tosse … consapevoli della figuraccia che entrambi, avevano appena fatto
 
Nella stanza calò un minuto di silenzio, finché il capitano Bradford non si decise a prendere la parola
“Signor Fowler … come mai da queste parti ?” chiese il felino, rivolgendo un sorriso verso il dingo, che continuava imperterrito a guardare, con uno sguardo curioso, Rolf e Ralf … in particolare quest’ultimo
“Ero solo venuto a comunicarvi un’informazione veloce che mi ha … ma cosa ti è successo Ralf ?” chiese William, non potendo far a meno di notare il pezzo di carta da toilette, attorcigliato intorno alla base dell’orecchio del coyote
“Una lunga historia, señor” rispose semplicemente il canide spagnolo, mentre il dingo aveva preso tra le zampe, il pezzetto di carta ancorato all’orecchio del predatore, osservandolo per qualche secondo … per poi buttarlo a terra
“Oh … beh … lasciamo perdere …” disse Fowler, scuotendo velocemente la testa, per poi aggiungere
“Allora … come prima cosa, sarete felici di sapere che il problema HAWKEYE è stato risolto, grazie all’aiuto da parte del capitano Bradford
Il suo occhio nero non è stato vano, Rolf” affermò William, indicando prima la tigre del bengala, per poi rivolgere un sorriso verso il canide tedesco, che esclamò stupefatto
“Daffero ?
Oh … siano lodate le valchirie !
Crazie per averlo fatto fuori, capitano Bardford
Sempre il MIGLIORE” affermò il coyote, sorridendo e alzando il pollice della zampa destra
“Beh … a dire il vero, la missione era stata affidata al tenente Boris … non a me
È stato LUI ha tenere occupato il pirata informatico, dentro alla sala di Geysir, quel tanto che bastava per permettermi di arrivare a dargli zampa forte
IL MERTITO È STATO SOLO SUO” disse deciso il felino, sottolineando l’ultima frase
 
Già … era stato solo grazie a Boris, se erano riusciti a eliminare la minaccia che rappresentava quell’hacker da strapazzo … INSIEME
Da soli non ci sarebbero MAI RIUSCITI
E lo sapete perché ?
Perché avrebbero continuato a combattere l’uno vicino all’altro … a guardarsi e a proteggersi a vicenda ... anche se adesso stavano affrontando un periodo piuttosto difficile
Ma questo non avrebbe impedito di spezzare quel LEGAME FRATERNO CHE LI UNIVA
E una chiara dimostrazione, entrambi l’avevano avuta qualche minuto fa
Se a suo fratello non gli fosse importato nulla di lui, avrebbe premuto il grilletto e l’avrebbe spedito all’altro mondo, senza farsi troppi problemi … e invece, non l’aveva fatto
C’era ancora del buono in quel FIOCCO DI NEVE, burbero e scontroso all’esterno … doveva solo rendersi conto che, in fondo, lui non era così … e Bradford l’avrebbe aiutato ad aprire gli occhi
 
“Oh … non sia troppo modesto, capitano Bradford
È vero, il tenente Boris ha fatto sicuramente la sua parte nella missione … ma, alla fine, è stato lei a sbrigare la faccenda … questo è ciò che conta” affermò il dingo, sorridendo verso il felino
“NO … si sbaglia, signor Fowler
E ci terrei che comunicasse al signor Sailas che il merito di questo successo, è di Boris … se lo merita” disse la tigre del bengala, annuendo rapidamente e lasciando perplesso il canide che, dopo qualche secondo di silenzio, riprese a parlare
“D’accordo … se ci tiene così tanto, comunicherò al signor Sailas quello che mi ha detto
E … a proposito …” esordì William, rivolgendo uno sguardo verso tutti i presenti
“Bisogna URGENTEMENTE controllare la base di Geysir per verificare che il problema HAWKEYE sia stato DEFINITIVAMENTE RISOLTO
Perciò, se QUALCUNO è così gentile da offrirsi volontario …” concluse apparentemente Fowler, sottolineando le ultime parole e rivolgendo uno sguardo molto loquace verso i due coyote, che rimasero a fissare il dingo come due stoccafissi
 
A quanto pare, non avevano colto l’affermazione abbastanza ovvia del canide, che si celava dietro la sua stessa frase
 
“Porque sta continuando a mirarce, señor Fowler ?” chiese, dopo qualche secondo, Ralf, con fare interrogativo, per poi aggiungere
“Si se refieres a por qué mi cabeza está baganda, ya lo dije, es una lunga historia ...” provò a dire il coyote, mentre William continuava imperterrito a fissarlo, con uno sguardo privo di emozione
“Sì … insomma … ecco …” tentò di proferire il canide, mentre continuava a essere osservato dal dingo
“Oh … y eso está bien … va bene” sbottò alla fine il predatore, non riuscendo più a sopportare lo sguardo del signor Fowler
“Sono caduto con la cabeza adentro al cess …” affermò Ralf, venendo fortunatamente interrotto dal capitano Bradford
“Ralf … il signor Fowler vuole solo sapere se tu e tuo fratello siete QUEI VOLONTARI che dovrebbero andare a controllare se il problema è stato risolto, visto che siete gli unici due soldati ancora in piedi” disse la tigre del bengala, dopo aver espirato profondamente, facendo aprire lentamente la bocca al duo di coyote che, dopo essersi guardati a vicenda, scossero velocemente la testa a destra e a sinistra
“No … per oggi, avere già facto e averne passate abbastanza
E poi, nostro turno essere già finito da un pezzo” affermò risoluto Rolf
“Già, mi hermano … perciò, con permiso” aggiunse Ralf, voltandosi insieme al fratello e dirigendosi verso la porta d’uscita dell’infermeria, l’uno appoggiato alla spalla dell’altro
“Noi andare … ero fenuto per medicare occhio … ma no importa
Ricorrerò a fecchio metodo … pezzo di ghiaccio e via … defo solo stare attento a meningi
Buona serata … Auf Wiedersehen” disse il canide tedesco, alzando la zampa, dietro di sé, in gesto di saluto
“Adios … ci vediamo domani, señores
Ahora quiero solo de farme una doccia” aggiunse Ralf, aprendo la porta dell’astanteria
“Ya … puzzi daffero tanto … sei, per caso, caduto in un water ?” chiese ironico il suo simile, trattenendo una risatina, sapendo che quella era la mera e cruda verità
“Habla quello che tiene una BERENJENA, al posto dell’occhio …” ribatté a sua volta il coyote spagnolo, mentre sul suo muso si andava a formare un ghigno
“Perché stare ridendo ?
Che cosa significare parola che hai detto ?” chiese perplesso il suo simile
“No … nada …”
“No … tu ora me lo dire …”
“Altrimenti ?”
“Altrimenti …”
La frase venne interrotta dalla porta dell’infermeria che si chiuse subito dopo, lasciando sbigottiti e interdetti gli animali ancora presenti all’interno della stanza
 
“D’accordo … la prossima volta che chiederete delle ore di permesso, ne riparleremo” affermò ad alta voce il dingo, dopo qualche minuto di silenzio, sperando che i due coyote avessero sentito quello che aveva appena detto … anche se era un po’ improbabile
“Ma guarda te …” aggiunse William, scuotendo lentamente la testa
“Non si preoccupi, signor Fowler
Se vuole, posso contattare Black e Xever e chiedere a loro due di fare una capatina veloce fino alla base di Geysir
Se non erro … mi sembra di averli intravisti negli uffici condivisi … forse sono ancora lì” disse il capitano Bradford, sorridendo e attirando su di sé l’attenzione del canide, che sorrise a sua volta
“Oh … la ringrazio, capitano
Per fortuna che c’è lei …
Veda se sono disponibili e poi, una volta che hanno finito, gli dica di farmi sapere se hanno trovato qualcosa
Così poi, lo comunicherò immediatamente al signor Sailas
Buona serata a tutti e due” concluse William, voltandosi e dirigendosi verso l’uscita della stanza, dopo aver salutato la tigre del bengala e il wombat, aprendo la porta e chiudendola subito dopo
 
“Bene … allora levo anch’io le tende
Vedo se riesco a trovare quei due scansafatiche di un orso polare e di un lupo grigio, e poi me ne torno a casa
È stata una giornata PIUTTOSTO IMPEGNATIVA … da DIMENTICARE …” aggiunse il felino, dopo qualche secondo, rivolgendo uno sguardo verso il medico
“Lei che fa DOC ?
Viene oppure …” provò a chiedere Bradford, venendo interrotto dal medico che, senza nessun preavviso, cominciò a spingere il grosso predatore verso la porta
“Shhhh … faccia silenzio … vengo con lei
Ma la prego … non fiati
È un’occasione che non ricapiterà più” sussurrò il marsupiale, voltandosi dietro di sé e osservando tre tavoli in metallo, posti al centro della stanza, sui quali giacevano, dentro a quei bozzoli fatti di resina, COLORO che l’avevano fatto ricredere sul fatto che TUTTI i mammiferi si fossero EVOLUTI E CIVILIZZATI
 
Il felino non poté far a meno che trattenere una risatina
 
“D’accordo … d’accordo …
Ma, guardi che so ancora camminare” si lamentò scherzosamente il predatore arancione e a strisce nere, mentre apriva la porta dell’astanteria, non venendo però udito dal medico, che affermò sconsolato
“Già … una giornata da dimenticare” concluse il marsupiale, spingendo fuori il capitano, per poi appendere il suo camice sul vecchio appendiabiti
Dopodiché, Logan spense le luci della stanza e, in seguito, chiuse la porta dell’infermeria, non prima di aver dato un’ultima occhiata a quelle tre iene da strapazzo … che non avrebbe più voluto né vedere né medicare per il RESTO DELLA SUA VITA, poco ma sicuro
 
 
 
 
Intanto, a casa Hopps, e precisamente sul retro …
 
 
“Dai Harry
Che sei quasi arrivato in cima …”
“Questo lo so, Marv
Chiudi la bocca e continua a tenermi la scala”
“Va bene … va bene … non c’è bisogno di scaldarsi così tanto, sai …” affermò una faina con i peli della testa un po’arricciolati, mentre sorreggeva una scala in legno, sulla quale stava salendo un suo simile, con un cappello invernale grigio che gli copriva la zucca
 
Ormai era quasi arrivato
Ancora pochi gradini e avrebbe raggiunto quella tanto agognata finestra al primo piano … il suo biglietto d’entrata, che gli avrebbe permesso d’intrufolarsi dentro l’abitazione di quegli stupidi conigli, per fare piazza pulita di tutti gli oggetti di valore e dei contanti che riusciva a trovare, senza che quei mangia - carote se ne accorgessero
 
Se le informazioni che era riuscito a raccogliere erano corrette … avrebbero fatto JACKPOT
 
Così, mentre Harry si apprestava a salire gli ultimi pioli della rampa, mentre sul suo muso si andava a dipingere un ghigno di vittoria, sotto di lui, Marv non era dello stesso identico suo umore
Era da circa cinque minuti, da quando il suo socio era risalito, per la seconda volta, sopra la rampa, che si sentiva … strano
 
Intendiamoci, non aveva paura di essere scoperto o arrestato dalla polizia … col lavoro che faceva, se così possiamo chiamarlo, ormai c’aveva fatto l’abitudine … era qualcos’altro
Era come se si sentisse … OSSERVATO
 
In un primo momento non ci aveva fatto caso
Forse, la legnata ricevuta sull’occhio da parte di Harry, gli aveva scombussolato il cervello
Ma, man mano che i minuti passavano, quella sensazione rimaneva
Era come se una PRESENZA lo stesse scrutando a sua insaputa … come facevano, tanto tempo fa, i predatori … quando si acquattavano dentro la fitta vegetazione, diventando un tutt’uno col terreno, mentre strisciavano in silenzio, avvicinandosi sempre di più all’ignara preda … per poi balzarle addosso e sbranarla
Ma, lui era un predatore … uno di quegli assassini primitivi che poi, col passare del tempo, si erano evoluti
Questa, definiamola paura … non avrebbe dovuto avercela
Eppure …
E non poche volte si era voltato dietro di sé, per controllare se ci fosse qualcuno
Forse avrebbe dovuto chiedere al suo socio se anche lui aveva questa percezione
 
“Harry … tu non hai come la sensazione di sentirti osservato ?” chiese a bassa voce Marv, rivolgendosi verso il suo compare che, nel frattempo, aveva raggiunto la finestra
“No, Marv … non c’è l’ho
E ora, chiudi quella bocca
Io entro … tu aspettami … e CONTINUA a tenere la scala” affermò seccata la faina bassina, senza neanche voltarsi a guardare il suo simile, scavalcando il davanzale in legno dell’infisso e fiondandosi dentro casa
 
Bah … forse era solo un calo di zuccheri e, adesso che ci pensava bene, non aveva neanche cenato … fortuna che si era portato dietro uno di quegli snack che gli piacevano tanto
 
Così Marv estrasse, da una tasca interna del suo lungo cappotto, aiutandosi con la zampa sinistra, mentre con l’altra teneva saldamente la scala, quella che, a prima vista, sembrava essere una piccola barretta, impacchettata dentro a una busta color marrone scuro, che incorniciava una scritta blu: SNICKERS
 
Oh … il suo preferito: cioccolato al latte, ripieno con caramella mou e arachidi tostate
Una vera DELIZIA … ancora non riusciva a capire perché a Harry non piacessero
 
Sono solo barrette assassine … con quelle arachidi che ti si attaccano sul palato o ti vanno di traverso, rischi di soffocarti da solo
 
Macché …
Erano qualcosa di meraviglioso … anzi, di DIVINO
Il suo compare non sapeva minimamente cosa si perdeva
 
Perciò, la faina aprì il pacchetto alla sommità della confezione, mentre un delizioso odore di cacao e noccioline gli investì in pieno il naso
Stava per dare il primo morso, quando uno strano rumore attirò la sua attenzione
Era come il rombo di un tuono in lontananza
 
Stava per mettersi a piovere ?
 
Perplesso, Marv alzò lo sguardo verso il cielo stellato, non notando nessuna nuvola
Strano … e allora cosa …
Il mammifero non riuscì a terminare il pensiero, che captò lo stesso identico suono, una seconda volta … questa volta MOLTO più vicino
 
Ok … qui c’era qualcosa che non andava
 
E, a conferma di questo, quella sensazione di essere scrutato senza che lui se ne accorgesse, tornò a fargli visita
La situazione stava cominciando a farsi tetra e paurosa
 
Il mammifero cominciò a guardarsi nervosamente intorno, mentre il panico cominciava a farsi strada dentro di lui
Era SICURO che lì fuori ci fosse QUALCUNO … a meno che questo QUALCUNO, non fosse un fantasma che infestava quella casa
 
 
Andiamo … i fantasmi non esistono … ti stai comportando come un cucciolo di quattro anni
 
Ok … e allora come mai continuo a sentire rumori strani e ho come la sensazione di essere osservato a mia insaputa ?
 
Sarà il calo di zuccheri …
 
Non ne sono molto convinto
 
Allora … facciamo così … ci voltiamo un’ultima volta a guardare, questa volta in tutte le direzioni e, se non vediamo niente, vuol dire che non c’è nulla di cui preoccuparsi … ok ?
 
D’accordo cervello, sei tu il capo
 
 
Seguendo il suggerimento del suo subconscio, la faina si voltò a guardare dietro si sé … nulla
Sopra di lei … nulla da segnalare
Sotto … solo erba
Alla sua destra … niente
Alla sua sinistra … nu …
 
Marv si pietrificò sul posto, mentre il suo battito cardiaco accelerò improvvisamente
 
Cos’erano quelle due luci dorate luminescenti che lo stavano osservando, all’altezza del muso, a pochi metri da lui ?
Doveva essere per forza un fantasma … anzi, DUE !
Se lo sentiva che c’erano delle presenze paranormali in quella casa
E ora, che cosa doveva fare ?
Non riusciva nemmeno a muoversi …
Beh … avrebbe potuto almeno gridare … se la sua gola non si fosse seccata all'improvviso
 
Ok … niente panico
Basta indietreggiare con calma e …
 
Marv non riuscì a terminare il pensiero che, i due globi luminosi, cominciarono a diminuire d’intensità, finché non rimasero solo quelli che, a prima vista, sembravano essere due occhi, sospesi nel nulla, di colore giallo ambra … che lo stavano continuando a fissare
 
La faina non poté far altro che aprire lentamente la bocca, come unica reazione a quell’evento che si stava verificando davanti ai suoi occhi
I due bulbi oculari, rimasero a fissare l’animale ancora per qualche secondo, per poi posarsi sull’oggetto che il mammifero teneva nella zampa sinistra: la barretta alle noccioline
Il predatore se ne rese subito conto e guardò velocemente, prima gli occhi e poi il suo snack
 
Aspetta … vuoi vedere che …
 
Il ricciolino, dopo un attimo d’esitazione, mosse leggermente la zampa, che teneva lo spuntino, verso destra e, per tutto il percorso, i due bulbi oculari la seguirono, finché il predatore non si fermò
Dopodiché, il mammifero la spostò verso sinistra e i due occhi fecero altrettanto
A quanto pare, la presenza paranormale era attratta dal suo stuzzichino
Forse, se gliel’avrebbe dato, se ne sarebbe andata via … senza prendergli l’anima
 
Così, seguendo il ragionamento che aveva appena fatto, la faina avvicinò, con la zampa che gli tremava come una foglia, lo snack verso gli occhi giallo ambra, fermandosi a pochi metri da quest’ultimi
I bulbi oculari rimasero a fissare, per qualche secondo la barretta e poi, con grande sorpresa e disgusto di Marv, un lungo lombrico rosa e viscido, spuntò dal nulla, qualche metro più avanti rispetto agli occhi
 
Come se fosse stato dotato di vita propria, il verme si diresse verso la zampa della faina e, dopo qualche secondo d’esitazione, l’avvolse interamente
 
Un brivido, lungo tutta la spina dorsale, si propagò nel corpo del mammifero che fu costretto a mollare la presa dallo spuntino, per poi pulirsi velocemente la zampa, aiutandosi con l’altra, sul suo lungo cappotto
 
Che schifo … tutto viscido … bleah !
 
Nel frattempo, il verme, una volta preso il prezioso carico, indietreggiò rapidamente, sparendo dalla vista dell’animale, così com’era apparso
 
Ma come …
 
“Marv, io sto scendendo”
Queste parole, riportarono il predatore sulla terra ferma
 
La faina alzò velocemente lo sguardo sopra di sé e, per la precisione, verso la finestra aperta del primo piano, dalla quale era uscito un suo simile, con in spalla un grosso sacco di juta, a prima vista, MOLTO PESANTE
“No, Harry !
Aspe …” provò a dire il ricciolino, tentando di afferrare nuovamente la scala … ma ormai, era troppo tardi
Infatti, il suo socio, aveva già poggiato la zampa sul primo piolo della rampa che, non essendo tenuta saldamente alla base, per via del carico sulle spalle dell’animale bassino e della forza di gravità, si inclinò pericolosamente all’indietro
E Marv non poté fare nulla
Complice il fatto che era stato distratto da quei due occhi luminescenti … che non sapeva se erano ancora lì o erano spariti … e, in aggiunta, le zampe viscide che si ritrovava, non lo aiutarono di certo
Fu così che la scala, con sopra Harry, cadde all’indietro, come un albero che viene abbattuto
 
 
BOM
 
 
Fortunatamente, il ricciolino riuscì a scansarsi in tempo e a non farsi travolgere dalla rampa, gettandosi sul terreno, verso destra
La stessa cosa non si poté dire del suo compare che, ancora attaccato alla scalinata, si ritrovò, per la seconda volta per terra
 
“O mio dio, Harry !
Stai bene ?” chiese preoccupato il suo socio, alzandosi e dirigendosi verso il suo compare, togliendogli di dosso la scala e constatando le sue condizioni
“Harry … Harry … mi senti ? Quanto ne vedi ?” chiese il ricciolino, scuotendo energicamente il suo simile, per poi mostrargli, davanti al muso, tre dita alzate
Il bassino, ancora intontito per la caduta, guardò, con gli occhi stralunati, la zampa del compare
“Otto ?” chiese Harry, perplesso, mentre Marv osservava, con sguardo preoccupato prima la sua zampa e poi il suo amico
“Avanti … ti aiuto a rialzarti” continuò il ricciolino, sollevando di peso il suo simile
 
Purtroppo, una volta che il suo soccorritore lo rimise in piedi, si sentì un sonoro e violento CRACK che, a giudicare dalla provenienza, era stato emesso dalla schiena della povera faina col cappello
“Ahhhhh … ecco, lo sapevo
Mi sono giocato le ultime vertebre della spina dorsale” si lamentò Harry, poggiandosi una zampa dietro la schiena, non prima di essersi tolto il sacco con la refurtiva che, potete immaginare, durante la caduta non era stato granché utile per attutire il capitombolo
“MA PERCHÉ NON MI HAI TENUTO LA SCALA, RAZZA DI IDIOTA ?” chiese la faina, urlando a bassa voce, scansando il suo simile, per poi mollargli uno scappellotto
“Beh … c’era un … anzi, DUE … fantasmi … che volevano … il mio snack” provò a giustificarsi il ricciolino
“Mi prendi in giro ?
Si vede che la botta che ti ho dato con quel piede di porco ti ha scombussolato quei pochi neuroni sani che avevi” continuò il predatore basso, continuando a massaggiarsi la parte che aveva sbattuto
“Harry … ti dico che è la verità”
“SILENZIO !
NON VOGLIO SENTIRE UN’ALTRA PAROLA USCIRE DA QUELLA FOGNA CHE TI RITROVI !
GIURO CHE SE USCIAMO VIVI DA QUI, TI FACCIO PAGARE TUTTO QUELLO CHE MI HAI …”
 
“Stare … bene ?”
 
L’ultima frase fece dipingere sul muso del bassino uno sguardo perplesso, non tanto per la frase in sé … ma per il fatto che non era stato il suo socio a pronunciarla
Entrambi i mammiferi si guardarono a vicenda confusi, per poi voltarsi, tutti e due, alle loro spalle … rimanendo sbigottiti
A pochi metri da loro, vi erano due occhi giallo ambra … ma quest’ultimi, a differenza di quelli che aveva visto Marv, erano incastonati dentro a quella che, a prima vista, sembrava essere la testa di un MOSTRO FLUTTUANTE !
Tutta verde, con un muso allungato dal quale si intravedevano numerosi denti, disposti a formare un sorriso MALEFICO, mentre quegli occhi ti perforavano l’anima
 
Le due faine, rimasero in silenzio ancora per qualche secondo e poi, dopo essersi lanciate un’occhiata a vicenda, si misero a ridere nervosamente
“EHEHEHE … una testa che vola
Devo aver preso proprio una bella botta …” disse Harry, massaggiandosi il cranio
“Ma, scusami … perché la sto vedendo anch’io ?” chiese il ricciolino, smettendo di ridacchiare e rivolgendo uno sguardo confuso verso il suo simile che cessò, anche lui, di sorridere
“Come ? La vedi anche tu ?” chiese sorpresa la faina col berretto, guardando velocemente prima la testa del mostro … che continuava a guardarli con uno sguardo curioso … e poi il suo compare, che annuì velocemente
“Ma, allora …” provò a dire Harry, venendo interrotto dal mostro che aprì la bocca, irta di denti aguzzi, facendo uscire da essa una specie di verme rosa che, in seguito, si capì essere la lingua
 
L’organo del gusto, muovendosi come un serpente, depositò ai piedi di Marv, nientepopodimeno che la confezione del suo snack vuota
Dopodiché, la creatura rimise al suo posto l’organo del gusto, rivolgendo un sorriso … a prima vista, MALVAGIO … verso i due predatori; mentre quest’ultimi avevano dipinto sui musi uno sguardo di TERRORE PURO … e anche di DISGUSTO, soprattutto Marv, che aveva appena capito COSA gli aveva avvolto la zampa … e non si trattava di un lombrico
 
I due rapinatori si guardarono velocemente a vicenda per l’ennesima volta
In seguito, constatando che quella non era un’allucinazione, ma un MOSTRO che avrebbe potuto DIVORARLI VIVI, Marv e Harry non poterono far a meno di strillare come due femminucce, seguiti a ruota dalla creatura
 
 
 
 
Nel frattempo, dentro casa Hopps, qualche minuto prima …
 
 
“Davvero ottima questa torte alle carote, Bonnie
Veramente squisita”
“Oh … Nicholas, ti ringrazio
Purtroppo l’ho fatta velocemente e non ho avuto nemmeno il tempo di decorarla come si deve”
“Non ti preoccupare, Bonnie
Le cose semplici sono sempre quelle più buone” affermò una volpe, intenta a spazzolarsi la seconda … se non terza … fetta di gateau, mentre veniva osservata, con uno sguardo dolce, da una coniglia, che si trovava in piedi, di fianco al predatore, con in zampa la confezione contenente il dolce … o quello che ne rimaneva
“Povero caro
Sembra che non assaggi una torta, da tanto di quel tempo …” disse la leporide, trattenendo una risatina
“Ed è proprio così” sottolineò il canide, continuando a spolverare il piatto
“Ma cosa stai dicendo, Nick ?
Non ti ricordi che due settimane fa, te ne ho fatta una come regalo per esserti impegnato al lavoro ?” domandò infastidita una coniglietta, con due occhioni color ametista, seduta vicino al predatore
“Senza offesa, carot … ehm … Judy
Ma chiamare torta un blocco di pasta che sembrava un mattone, non mi sembra proprio il caso
E fortuna che non sono a dieta” affermò Nick, una volta pulita la stoviglia
“E ora cosa c’entra la cura dimagrante ?” domandò stizzita la leporide, mentre sul muso del canide si andava a formare un sorriso sornione
“Sai cosa dice la prima legge della dietetica ?
SE HA UN BUON SAPORE, NON È PER TE
Frase vera … al 100 %
E io non corro questo rischio quando cucini tu e lo sai perché ?” domandò il predatore rivolgendo un sorrisetto verso la partner che, dopo qualche secondo di riflessione, aprì la bocca, sentendosi offesa nell’orgoglio
“Esattamente” concluse Nick, scoppiando in una fragorosa risata
“CIOÈ, MI STAI DICENDO CHE LA MIA CUCINA FA SCHIFO? È QUESTO CHE MI STAI DICENDO ?” domandò offesa Judy, mentre rivolgeva uno sguardo poco amichevole verso il partner
“Ah … io non ho detto niente
Sei tu che lo stai dicendo” continuò il canide, continuando a sghignazzare
 
E, prima che la leporide, potesse aggiungere qualcos’altro, venne interrotta da Bonnie
“Beh … tesoro, Nicholas non ha tutti i torti … ti ricordi il dolce che preparasti per papà, quando avevi nove anni ?” domandò mamma Hopps, rivolgendo uno sguardo divertito verso la figlia che, nel frattempo, aveva messo il broncio
“C’avevo messo tanta passione e amore in quel dolce” bofonchiò la coniglietta
“Già … talmente tanta che mi hanno fatto fare avanti e indietro dal bagno per tutta la notte” aggiunse Stu con tono sconsolato, annuendo lentamente, mentre il resto della famigliola era scoppiata a ridere, ricordando quell’episodio
 
Ma, a un tratto l’allegria e la spensieratezza che aleggiavano dentro la sala da pranzo, svanirono subito dopo quando, fuori da casa, si sentirono delle urla terrorizzate
Tutti i presenti si zittirono di colpo
 
Ma cosa …
 
Neanche il tempo di poter far qualcosa, che un secondo rumore seguì subito dopo: sembrava il rombo di un motore … che pareva provenire dall’esterno della cucina e precisamente, sul lato dove vi era la finestra che dava sulla veranda
“Judy … hai preso le chiavi del furgoncino ?” chiese allarmato Stu, guardando velocemente sua figlia che, in seguito alla domanda postale dal padre, sbiancò in muso
“No” disse dopo qualche secondo di silenzio la leporide, portandosi una zampa davanti alla bocca e spalancando gli occhi
In seguito a quella risposta, papà Hopps si alzò repentinamente dalla sedia su cui si era accomodato, cominciando a urlare
“MI STANNO A RUBARE IL FURGONE !” sbraitò Stu, dirigendosi verso l’uscita del salotto
“Caro … dove stai andando ? E se fossero armati ?” esclamò Bonnie, poggiando sul tavolo la scatola del dolce e mettendosi davanti all’uscio della sala da pranzo, bloccando il passaggio al marito
“Ma cosa stai facendo, tesoro ?” esclamò il leporide stupefatto, cercando di spostare la moglie
“Sto cercando di salvarti la vita, brutto zuccone !” affermò mamma Hopps, non muovendosi di un millimetro
 
Nel frattempo, il rumore del motore era aumentato d’intensità, segno che i possibili rapinatori erano prossimi alla partenza
“TESORO DEVI FARMI PASSARE !” urlò allarmato Stu, cercando di smuovere quel muro di mattoni che si era eretto davanti all’uscita del salotto … non riuscendoci
“CI PENSO IO, MAMMA !
TU, PAPÀ E GLI ALTRI NON USCITE DI CASA !” esclamò prontamente una leporide, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la cucina
“JUDY !
DOVE STAI ANDANDO ?
TI FARAI AMMAZZARE !” gridarono all’unisono i coniugi Hopps, vedendo la figlia sparire in cucina
“NON VI PREOCCUPATE
LE VADO DIETRO IO
VOI INTANTO CHIAMATE LO SCERIFFO BISHOP … NOI CERCHEREMO DI FERMARLI” urlò a sua volta una volpe, alzandosi dalla seggiola e correndo dietro alla leporide, che aveva abbandonato la stanza
“NICHOLAS !” strillarono Stu e Bonnie, mentre osservavano il canide entrare in cucina
 
Anche il lavoro ci insegue in vacanza
Mai una buona volta che si possa rimanere tranquilli e in pace
Ma guarda te …
 
Pensò Nick, mentre scuoteva lentamente la testa, fiondandosi nel cucinotto
 
 
 
 
Nel cortile di casa Hopps, qualche minuto prima …
 
 
“CORRI, MARV … CORRI !”
“NON VOGLIO ESSERE MANGIATO !”
“E ALLORA MUOVI LE CHIAPPE !” sbraitò una faina, con in spalla un grosso sacco di juta, spuntando dal retro, nel bel mezzo del cortile di casa Hopps, seguita a ruota da un altro suo simile
 
Sembravano entrambi terrorizzati …
 
“Lo vedi ?“ chiese preoccupato Harry, cominciando a guardarsi nervosamente intorno
“NO … NO … È SPARITO UN’ALTRA VOLTA
CI PRENDERÀ L’ANIMA
AL FURGONE !” continuò, spaventato, Marv, facendo per dirigersi verso l’uscita principale della proprietà, venendo accalappiato per una zampa dal suo simile
“NO, IDIOTA !
È TROPPO LONTANO
PRENDIAMO QUELLO” affermò il bassino, indicando un furgoncino blu, parcheggiato davanti alla veranda dell’abitazione
“QUELLO ?
MA … È UN TRABICCOLO SU QUATTRO RUOTE”
“Come vuoi … se vuoi rimanere qua fuori a farti …” la faina col cappello non riuscì a terminare la frase che un rimbombo, simile a quello di un tuono, attirò la loro attenzione … facendo sbiancare Marv in muso
“È LUI … È LUI … STA ARRIVANDO !
MUOVIAMOCI !” esclamò il predatore alto, dirigendosi verso il furgone, seguito a ruota dal suo compare
 
Entrambi i predatori raggiunsero velocemente le portiere del mezzo, aprendole contemporaneamente: Harry quella del lato guidatore e Marv quella del lato passeggero
“TIENI MARV … VELOCE !” esclamò il bassino, prima di mettersi al voltante, togliendosi il sacco di juta dalla schiena, per poi lanciarlo verso il suo socio che, nel frattempo, si era accomodato sul sedile, chiudendo subito dopo lo sportello
Purtroppo, il ricciolino, colto alla sprovvista dall’avvertimento del suo compare, non riuscì a prendere in tempo il sacco con la refurtiva; infatti, quest’ultimo, lo colpì in pieno muso, facendogli sbattere la testa contro il finestrino della portiera … e tutto questo, senza che il suo simile, una volta salito a bordo pure lui, se ne accorgesse
“Ah … sciocchi !
Hanno dimenticato la chiave d’avviamento inserita nel quadro … che ingenui
Niente di più facile …” disse Harry, trattenendo una risatina e osservando la chiave d’accensione del veicolo
Nel frattempo, ancora intontito per la botta presa, il ricciolino si tolse di dosso il sacco con la refurtiva, poggiandoselo vicino al petto; dopodiché, massaggiandosi il cranio, guardò fuori dal finestrino … sbiancando subito dopo
 
No … non poteva essere vero
 
“H-H-H-H-HARR … H-H-H-HARR …” provò a dire la faina, cercando di chiamare per nome il suo socio, non riuscendoci
“H-H-H-H-HARR …” continuò il predatore, cominciando a toccare nervosamente e ripetutamente la spalla del suo simile, con la zampa sinistra
“CHE C’È ?” sbottò infine quest’ultimo, guardando il suo compare che indicava, con l’indice della zampa destra, il vetro del finestrino di fianco a lui … dove, fuori dal mezzo, c’era un occhio giallo ambra, intento a fissarli dentro l’abitacolo
E loro conoscevano PERFETTAMENTE a chi apparteneva quel bulbo oculare
 
Dentro al posto di guida, calò un silenzio di tomba
Nessuno dei due predatori mosse un muscolo
“Marv … rimani immobile … forse, al buio, vede solo quello che si muove” disse Harry, sussurrando e cercando di non muovere la bocca, rivolgendosi verso il ricciolino
“Harry … questo non è un film … non siamo in quel parco di divertimenti, dove avevano riportato in vita creature estinte da milioni di anni … e tanto meno non funziona come in quella scena, dove quell’essere mostruoso si avvinca al protagonista e lui, rimanendo fermo se la cava” mugolò Marv, mentre continuava a fissare la pupilla nera, incastonata dentro a quello sfondo giallo ambra
“Tu rimani fermo”
“Così facciamo la fine di quello che si era chiuso nel bagno ?” continuò la faina alta, pensando alla scena di quel lungometraggio … di cui ora, non si ricordava il nome
“NON TI MUOVERE” gli intimò a bassa voce, il suo compare
 
Nell’abitacolo, ripiombò di nuovo il silenzio, finché …
“IO … vi vede … sa ?” affermò una voce mostruosa e tenebrosa, proveniente da fuori, mentre l’occhio si spostò, prima su Marv e poi su Harry
 
“Possiamo andare adesso ?” chiese il ricciolino, guardando il suo compare che, senza farselo ripetere due volte, mise in moto il mezzo, inserendo la retromarcia
“VAI HARRY … VAI !” lo incoraggiò il suo socio, mentre il veicolo, una volta inserita la prima, si diresse molto velocemente verso l’uscita della proprietà, sgommando
“CI STA SEGUENDO ?” domandò Harry, mentre continuava a tenere schiacciato il piede sull’acceleratore
“NO … NON LO VEDO …” affermò Marv, voltandosi a guardare dietro di sé, per poi girarsi nuovamente
“SI VEDE CHE L’ABBIMAO SEMINA … AHHHHHHHH !!!!!!” urlò la faina alta, indicando la strada davanti a sé dove, qualche metro prima di raggiungere l’uscita principale, che li avrebbe condotti sulla strada, comparve la testa della MOSTRUOSA creatura, appoggiata al terreno, a bloccargli la via di fuga
“HARRY !!!” urlò Marv, mentre il furgoncino si avvicinava sempre di più verso il cranio volante
“TIENITI FORTE !!!” gridò il bassino, sterzando bruscamente a destra, dirigendosi sul retro della casa
 
 
 
(E, per questo piccolo inseguimento … ringraziamo sempre il mio cuginetto, ascoltatevela finché il furgone non si schianta:                                                                              https://www.youtube.com/watch?v=nDUWFxGxwpg)
 
 
 
“HARRY … COSÌ MORIREMO TUTTI E DUE !
OCCHIO AGLI ALBERI !” urlò terrorizzato Marv, indicando un paio di arbusti lungo la strada che, fortunatamente, vennero evitati dal suo simile
“PANNI STESI … CAPANNO DEGLI ATTREZZI … ORTICELLO CON CAROTE” continuò a strillare il ricciolino, indicando i vari ostacoli che il mezzo incontrava lungo il cammino e che venivano, puntualmente, schivati dal furgone
“LA VUOI SMETTERE, MARV ?
PIUTTOSTO … CI STA ANCORA SEGUENDO ?” chiese il bassino, mentre era impegnato alla guida, sterzando a destra, e percorrendo il retro della casa
 
La faina si voltò a guardare dietro di sé, constatando che … purtroppo … la testa volante li stava ancora inseguendo, ma, questa volta, a un altezza di sei metri
Terrorizzato, Marv si girò nuovamente, guardando Harry negli occhi
“CI È ANCORA DIETRO … STA VOLANDO … E STA GUADAGNANDO TERRENO !”
“Ok, mister lenzuolo … vediamo se ti piace giocare
Nessuno stupido fantasma mi prenderà l’anima, oggi” affermò Harry deciso, aumentando la velocità del mezzo
“HARRY … RALLENTA … DEVI SVOLTARE !!!!!” esclamò il suo compare, aggrappandosi al sedile e indicando la staccionata davanti a loro
“FIDATI DI ME !” esclamò il predatore con il cappello invernale, accelerando ancor di più
“MORRIREMO TUTTI !!”
 
Per fortuna, questo non successe
Infatti, poco prima di raggiungere la recinzione in legno, Harry sterzò bruscamente a destra e poi subito dopo a sinistra, mentre continuava a tenere premuto il pedale del freno
Così facendo, eseguì alla PERFEZIONE una derapata da VERO MAESTRO
Dopo quella manovra da PAURA e dopo aver controllato che il suo cuore stesse ancora battendo, Marv si girò a guardare dietro di sé … non vedendo più nulla
“Harry … c’è l’hai fatta … l’abbiamo seminato” esclamò entusiasta il ricciolino
 
“Che ti avevo detto … e adesso, c’è la filiamo” affermò orgogliosamente il bassino, svoltando a destra e percorrendo la facciata principale dell’abitazione, mentre il suo socio si voltò nuovamente … per gridare
“HARRY … CONIGLIETTA … IN MEZZO ALLA STRADA !” strillò la faina, indicando una leporide dagli occhioni color ametista, che era improvvisamente sbucata dall’uscita sul retro, piazzandosi in mezzo al cortile … proprio davanti all’ingresso della proprietà
Avendo capito al volo la situazione, Harry pigiò a fondo il freno, non tenendo conto, però, della velocità del veicolo e della distanza che lo separava dal bersaglio … l’avrebbe presa in pieno
 
Nel frattempo, la coniglietta, si rese conto anche lei del pericolo … ma era troppo tardi
Non avrebbe fatto in tempo a schivare il furgone … che la stava per investire
 
Il mezzo l’avrebbe messo sotto … se un altro mammifero dalla pelliccia fulva, e precisamente una volpe, non l’avesse atterrata, spingendola verso destra, salvandole la vita, mentre il veicolo procedette la sua folle corsa: superando l’entrata principale di casa Hopps e immettendosi in strada
Purtroppo, visto che le pastiglie dei freni erano un po’usurate … mi raccomando, fate sempre la manutenzione ordinaria della vostra auto … il mezzo proseguì diritto, sfondando una recinzione in legno e fiondandosi dentro al campo di granoturco che si trovava lungo la strada
 
 
 
 
30 minuti dopo ...
 
 
"Avete il diritto di rimanere in silenzio
Qualsiasi cosa direte potrà e sarà usata contro di voi in tribunale
Avete diritto a un avvocato durante l'interrogatorio e se non potrete permettervelo, ve ne sarà assegnato uno d'ufficio" affermò una femmina di lince, vestita con un abito da sera, corto e attillato, di un colore marroncino chiaro, mentre faceva accomodare dentro a una volante della polizia, una coppia di faine ammanettate
"Abbiamo diritto anche a delle cure mediche ?
Perché mi sento la testa un po' vuota" affermò una di esse, alta e con i peli della testa tutti arricciati
"Oh ... Marv, non ti preoccupare
È normale
Tu un cervello non c'è l'hai mai avuto, ecco perché la tua zucca è leggera ... perché non c'è NULLA lì dentro" disse l’altra faina, bassa e con un cappello invernale grigio sulla testa, già accomodata sui sedili posteriori del veicolo
"Era un'offesa, Harry ?
Perché sai, a volte ho come la sensazione che tu non mi rispetti" aggiunse dubbioso il ricciolino, mentre la femmina di lince, gli abbassò la testa, permettendo all'animale di accomodarsi dentro all'autovettura di servizio, insieme al suo compare
"È TUTTA COLPA TUA, IDIOTA !” gli urlò contro il bassino
“STAI ZITTO, ALTRIMENTI …” la frase del predatore venne interrotta dall'agente Snow, che chiuse la portiera del mezzo, prima di udire un gergo molto forbito da parte della faina, nei confronti del suo socio
 
"Oh ... Rafael caro
Ci dispiace tanto per aver interrotto l'appuntamento tra te e Anne"
"Ok ... primo: NON È UN APPUNTAMENTO, MA UNA CENA FRA COLLEGHI
Secondo: non avete nulla di cui preoccuparvi ... sono cose che capitano" disse una lince, vestita con un completo elegante nero, rivolgendosi verso una coppia di conigli, per poi aggiungere
"L'importante è che nessuno si sia fatto male"
"Beh ... questo è vero
Ma, la mia piccola chi me la recupera …" piagnucolò il leporide, indicando un campo di granoturco, situato sul lato della strada, la cui staccionata, che ne delimitava il perimetro sulla parte sinistra, era stata sfondata, in corrispondenza dell’uscita principale di casa Hopps, creando un percorso fra il mais
"Non ti preoccupare, Stu
L'assicurazione pagherà tutti i danni causati da quei due … te lo garantisco
E poi, ho già sentito il vecchio Greg, te la tirerà fuori domani mattina" affermò lo sceriffo Bishop, rivolgendo uno sguardo rassicurante verso il leporide e facendogli l'occhiolino
 
"Raf ... i nostri ospiti sono sistemati e pronti per il viaggio" disse la femmina di lince, raggiungendo il terzetto di mammiferi
"Ok, Anne ... bel lavoro" replicò il suo simile, sorridendole
"Cara, vi chiediamo ancora scusa
Vi abbiamo rovinato la serata" aggiunse mamma Hopps, con tono dispiaciuto, rivolgendosi verso la felina
"Oh ... Bonnie
Non ti devi sentire in colpa
D'altronde, questa è una nostra responsabilità e un nostro dovere" la rassicurò l'agente Snow
"Almeno avete capito chi sono quei due ?" domandò una pantera, unendosi al quartetto di animali e indicando il veicolo dello sceriffo, sul quale si trovavano i due mammiferi interessati
"Eccome, Victor
Si tratta di Marv Merchants e Harry Lime
I due ladruncoli che avevano tentato d'entrare dentro la casa dei McCallister, tre settimane fa e che, dopo quel furto andato a male, hanno messo a segno un paio di colpi in diversi abitazioni a Bunny Burrow
Ma ora non dovete preoccuparvi, non daranno più fastidio a nessuno" spiegò Rafael, guardando tutti i presenti
"Meno male che nessuno è rimasto ferito
Se fosse capitato qualcosa a Elodie ..." disse il felino nero, con un tono disperato, misto a rabbia
"Oppure a Judy !
Quei due pazzi la stavano per mettere sotto, fortuna che c'era Nicholas" aggiunse Bonnie, guardando verso la veranda in legno dove, sui primi gradini della piccola rampa, si trovavano una coniglietta e una volpe, quest'ultima con una borsa di ghiaccio sulla testa
 
"Beh ... nulla di tutto questo è successo
Ora, con permesso, noi due dovremmo andare
Devo prima portare a casa Anne, poi fare un salto in ufficio per far accomodare i due signorotti dentro ai loro nuovi alloggi e poi dovrò compilare, in tempo record, un mucchio di scartoffie da consegnare alla polizia penitenziaria della provincia, quando li verrà a prelevare domani mattina …
Mi sa che farò notte bianca" concluse la lince, trattenendo una risatina
"Se vuoi ti do una zampa ..." provò a dire la felina, venendo interrotta dal suo simile
"No no no no ... la serata è stata già un disastro ... non voglio fartela concludere in bellezza
Non sarebbe carino e mi sentirei in colpa
Tranquilla ... ci penso io" disse lo sceriffo Bishop, sorridendo alla sua vice, per poi rivolgersi verso la coppia di conigli e alla pantera
"Bene ... vi saluto, signori
Stu, Bonnie ... il sacco con la refurtiva, Anne ve l'ha portato dentro casa e ha già controllato che non manchi nulla
Buona notte a tutti" concluse Rafael, salutando il trio di mammiferi, per poi dirigersi verso la sua vettura di servizio, seguito a ruota dall'agente Snow, dopo che quest'ultima salutò, a sua volta, i presenti
 
I tre mammiferi rimasero a guardare la macchina dello sceriffo che si dirigeva verso l'uscita della proprietà, per poi svoltare a sinistra, dirigendosi verso la strada provinciale
"Beh ... vado anch'io
Ormai è tardi e devo mettere a letto la mia principessa" disse, dopo qualche secondo di silenzio Victor, voltandosi a guardare la sua macchina nera, parcheggiata orizzontalmente, ai piedi della rampa che permetteva di raggiungere la veranda
"Stu ... Bonnie ... per quanto riguarda Elodie, grazie di TUTTO" concluse la pantera, girandosi verso la coppia di conigli, chinandosi alla loro altezza e allungando la zampa
"Oh ... Victor
Non c'è di che" affermò il leporide, stringendo energicamente la grossa zampa del predatore
"Quando possiamo essere d'aiuto ... ci fa SEMPRE piacere" aggiunse la moglie, avvicinandosi al felino e scoccandogli un bacio sulla guancia
"Bene ...
Grazie ancora e buona botte" affermò Victor, rialzandosi in piedi e dirigendosi verso la sua autovettura, dopo aver salutato i due conigli
"Buona serata anche a voi" aggiunse la pantera, una volta arrivata alla portiera del lato guidatore, salutando il duo di animali seduti sui primi gradini della rampa, che consentiva di salire sulla balconata, che ricambiarono il gesto
Dopodiché, la pantera salì sul mezzo, chiudendo lo sportello
 
"Sai ... ancora non ti ho ringraziato" disse timidamente Judy, accomodata sul primo gradino della piccola scala, mentre osservava la macchina di Victor varcare l'entrata principale
"E di cosa dovresti ringraziarmi, carotina ?" le chiese una volpe, seduta di fianco a lei, mentre agitava una borsa contenente del ghiaccio, per poi posarsela nuovamente sulla testa
"Beh ... per avermi ..." provò a dire la coniglietta, non riuscendo a terminare la frase per via dell'imbarazzo che stava provando in quel momento, attirando l'attenzione del canide
"Oh ... non c'è di che
D'altronde, se non ti avessi salvato la vita, i tuoi mi avrebbero scuoiato vivo ... specialmente tuo nonno ..." affermò la volpe, trattenendo una risatina, per poi aggiungere, con tono solenne
"E poi, come diceva un vecchio saggio:
METTERSI INSIEME È UN INIZIO
RIMANERE INSIEME È UN PROGRESSO
LAVORARE INSIEME È UN SUCCESSO" concluse la volpe, alzando l'indice della zampa destra, come a voler avvalorare le proprie parole, ricevendo uno sguardo molto loquace dalla coniglietta
 
"Già ... belle parole
Peccato che furono pronunciate dal signor Henry Ferret nel 1902, quando fondò la famosa casa automobilistica che ancora oggi, porta il suo nome
Quando andavo a scuola, l'ho studiata la sua biografia e me la ricordo perfettamente quella frase
Con quell'espressione, voleva spiegare che, il solo fatto di mettere dei mammiferi nello stesso gruppo non li porta automaticamente a raggiungere risultati soddisfacenti: per riuscire in questo, è necessario che gli stessi si prestino a collaborare in modo reciproco per inseguire degli obiettivi comuni" affermò Judy, sorridendo vittoriosa, lasciando basito il predatore dalla pelliccia fulva che, dopo qualche secondo di silenzio, rispose, scuotendo lentamente la testa
"Coniglietta acuta"
"Volpe ottusa"
 
Dopo quello scambio di stuzzicatine, entrambi i mammiferi si guardarono a vicenda, per poi trattenere una risatina
"Ok ... forse ti ho sottovalutata" affermò Nick, annuendo
"Non sarebbe la prima volta ..." gli fece eco la coniglietta, per poi aggiungere
"Comunque, ti ringrazio" concluse Judy, con tono tenero, poggiando la sua zampina sulla spalla sinistra della volpe
"Beh ... è il minimo che potessi fare per sdebitarmi
Se ripenso a TUTTO QUELLO CHE TU HAI FATTO PER ME ... E CHE STAI CONTINUANDO A FARE …
TE L'HO GIÀ DETTO ... IO TI STARÒ SEMPRE VICINO
QUANDO TU SARAI IN PERICOLO O AVRAI BISOGNO DI AIUTO ... IO CI SARÒ, CAROTINA
SARÒ IL TUO ANGELO CUSTODE
D'altronde, siamo partner ... non solo al lavoro … ma anche nella VITA" disse Nick, sorridendo, per poi ... come al suo solito ... aggiungere qualcosa che fece sparire il sorriso di gratitudine che si era formato sul musetto della leporide
"Comunque ... a parte queste belle parole ... ricorda che mi devi un favore, per averti salvato la vita"
"Cosa ?!" chiese stupefatta Judy
"Sì ... i calcoli quadrano
Tu mi hai salvato la pelliccia quand’eravamo inseguiti da Manchas, a Rain Forest
Poi, io ho ricambiato salvandotela al museo di storia naturale da quella piccola palla di lana lanuginosa malvagia, conosciuta come Bellwetther
E ora, te l'ho risalvata un'altra volta
Quindi, se la matematica non è un'opinione, siamo 2 a 1 per me" concluse Nick, sorridendo sornione
"E tutte le volte che ti HO SALVATO dalle sfuriate del capitano Bogo ?" domandò esterrefatta la coniglietta, togliendo la zampina dalla spalla del predatore
"Io parlavo di PERICOLO MORTALE" precisò il canide, non facendo in tempo ad aggiungere altro che Judy, nel gesto di manifestare la sua stizza, gli mollò una gomitata amorevole sul costato, togliendogli il respiro
"A volte sei una cosa veramente incredibile" mormorò la leporide, scuotendo la testa a destra e a sinistra
"Lo so ... ma è per questo che tu mi ADORI" piagnucolò il predatore dalla pelliccia fulva, ritornando a respirare e cominciando a massaggiarsi la parte colpita, rivolgendo un sorriso beffardo verso la partner, che sbuffò sonoramente
 
"Abbiamo interrotto qualcosa ?"
Entrambi i mammiferi, seduti sulla scalinata, si voltarono verso l'animale che aveva posto quella domanda
"No ... mamma, niente di che" si affrettò a dire Judy, sorridendo verso sua mamma che si stava dirigendo, insieme a un altro coniglio, verso di loro
"Oh ... Nicholas !
Ancora non ti ho ringraziato per aver salvato la nostra Judy non deludi
Vieni qui ragazzo !" esclamò Stu, sorpassando la moglie e raggiungendo il predatore, per poi abbracciarlo a sé
"Ehm ... non ... c'è di che, signor Hopps" provò a dire Nick, imbarazzato da quella situazione assurda, dove lui era il protagonista
"Caro, te l'abbiamo già detto, chiamaci pure Stu e Bonnie
Ormai sei diventato COME un membro della nostra famigliola un po' allargata" aggiunse mamma Hopps, raggiungendo il predatore, avvinghiato fra le zampe di suo marito che, dopo qualche secondo, si scrollò dalla volpe
"No ... per quanto mi riguarda
Tu SEI un membro della nostra famiglia
Al diavolo se sei un predatore !
A mia figlia non potevano assegnarle un partner migliore di te
Questa sera mi ... no, anzi ... CI hai dato la prova che tu tieni molto alla nostra Judy e noi SIANO FELICI E, SOPRATTUTTO, TRANQUILLI nel sapere che a Zootropolis ci sei TU al suo fianco, per proteggerla e aiutarla" concluse deciso Stu, lasciando basito e stupefatto Nick
"Stu ha ragione
Grazie, caro" aggiunse Bonnie, avvicinandosi al predatore dalla pelliccia fulva, accarezzandogli il muso, per poi scoccargli un bacio sulla guancia
 
La volpe rimase in silenzio ancora per qualche minuto
Era rimasto letteralmente SENZA PAROLE
Adesso capiva da chi aveva preso tanta gentilezza e amore carotina
Una cosa era certa: quella famiglia era qualcosa di STRAORDINARIO
 
"Vi ... ringrazio" riuscì a dire il canide, guardando i due coniugi, con uno sguardo riconoscente
"Non c’è di che ...
Vi aspettiamo dentro" concluse papà Hopps, tirando una pacca sulla spalla al predatore, per poi superarlo, salendo i gradini della piccola rampa, che permetteva di raggiungere la veranda
"Forza cuccioli
Non è successo niente
Tutti a letto ... veloci" disse Stu, raggiungendo la porta d'ingresso di casa, invitando i piccoli leporidi, che per tutto il tempo erano rimasti dentro l'abitazione ... per volontà dei genitori e lasciati sotto la supervisione del nonno ... ad osservare quello che era successo fuori
"Io vado a dare una zampa a tuo padre
Non ti preoccupare, Nicholas
Troveremo un letto anche per te" affermò Bonnie, sorridendo verso il predatore, per poi raggiungere l'ingresso dell'abitazione, varcando la soglia ed entrando in casa, seguita dallo sguardo dei due mammiferi
 
"I tuoi genitori sono veramente qualcosa di ... STRAORDINARIO, carotina" disse sinceramente Nick, dopo qualche minuto di silenzio, rivolgendo uno sguardo verso la coniglietta, che sorrise
"Hai ragione
Sono degli animali ECCEZIONALI
Non avrei potuto desiderare di meglio come genitori che, non solo capiscono i propri figli, ma anche gli animali che hanno di fronte
E tu, mia cara volpe ottusa, hai fatto centro" concluse Judy, dando un leggero pugnettino sulla spalla sinistra del canide
"Beh ... in realtà, il centro lo stavi per fare tu ... con il furgoncino di famiglia
Sempre a lanciarti a testa bassa nell'azione e poi, a chi tocca sistemare tutto, salvandoti addirittura la vita ?
Al sottoscritto che, precisiamo, è molto più acuto di te
Ti rendi conto del pericolo che hai corso ?
Se non ci fossi stato io, a quest'ora, ti ritroveresti spiaccicata contro il parabrezza del furgone
E c'ho pure rimediato un bel bernoccolo ..." disse Nick, con tono di rimprovero, massaggiandosi la testa, mentre Judy aveva abbassato le orecchie dietro la schiena, rivolgendo lo sguardo per terra
 
 
Eh già ... hai corso un bel pericolo, cara
E la parte divertente è che solo ora te ne rendi conto
Se non ci fosse stato Nick ... come sarebbe finita la storia
Te lo dico io ...
Quei due ladruncoli se sarebbero andati indisturbati e tu ti saresti ritrovata in una bara ... belle ferie, non credi ?
E chi c’ha rimesso ?
Il povero Nick che, OGNI GIORNO, deve fare i conti con la tua esuberanza
Dovresti vergognarti ...
 
 
"E non fare quel musetto triste, carotina
Tu sei fatta così ... e io non posso farci niente
Ma, devi capire, che io non potrò esserci in OGNI momento a salvarti la pelliccia
Devi imparare a fermarti un attimo e a riflettere
Se ti accadesse qualcosa, mentre io non sono lì con te, non me lo perdonerei MAI" le parole pronunciate dalla volpe, fecero alzare lentamente lo sguardo della coniglietta, mentre quest'ultima si voltava verso il canide
"Io ci TENGO MOLTO a te, Judy ... più di quanto tu creda
Non sei solo: un'amica, la mia partner di lavoro, quella che mi salva dalle sfuriate di Bufalo Muschiato, quella che tenta di uccidermi con la sua cucina o quella che mi dice di aggiornare il mio guardaroba ... che, apro piccola parentesi, è PERFETTO così com'è
SEI ANCHE UNA PARTE DELLA MIA FAMIGLIA ... beh, a pensarci bene ... SEI TU LA MIA FAMIGLIA" concluse il predatore, rivolgendo un sorriso verso la leporide che, nel frattempo, stava combattendo per non fare uscire le lacrime
 
 
Oh ... mi rimangio quello che ho detto prima
Davvero delle belle parole ... si vede che ci tiene a te, carotina
Beh ... che stai aspettando ?
Dimostragli il tuo affetto
 
 
Seguendo il consiglio del suo subconscio Judy, senza nessun preavviso, abbracciò teneramente il mammifero dalla pelliccia fulva che, dopo un primo momento di spaesamento, ricambiò quel gesto affettuoso
 
 
Awww ... come sete dolci, insieme
Lo sai, sembrate quasi due innamora ...
 
 
"Judith ?
Sto interrompendo qualcosa ?"
Dopo aver captato quella domanda, la volpe e la coniglietta si voltarono repentinamente alle loro spalle, per scoprire quale animale aveva parlato
Sulla veranda in legno, c'era un leporide anziano, con un grosso paio di occhiali neri, intento a osservare i due mammiferi … ancora abbracciati l'uno all'altro !
"Nonno !" esclamò sorpresa Judy, sciogliendo velocemente l'abbraccio
“Ecco … posso … io e Nick … stavamo … ehm …” tentò di dire la coniglietta, nel tentativo di trovare una storiella credibile che spiegasse perché, qualche secondo fa, si trovava stretta tra le zampe del suo partner
 
Mannaggia a lei !
Ma suo nonno quand’era arrivato e soprattutto, DA QUANTO tempo li stava osservando ?
Già non gli andava a genio Nick … se poi ci si mettevano di mezzo anche lei, insieme alla sua emotività e al suo affetto, che le facevano compiere dei gesti avventati e dolci allo stesso tempo, come quello di poco fa …
Si gettava ulteriore benzina sul fuoco … e in questo modo, non faceva altro che peggiorare ancor di più la situazione
E adesso … cosa si sarebbe inventata ?
 
"Tranquilla tesoro ... non mi devi dare spiegazioni
Piuttosto, ti dispiace se ti rubo, per qualche minuto, questo giovanotto ?
Io e lui dobbiamo fare … un discorsetto" disse Otto, dopo un paio di secondi, squadrando la volpe, con uno sguardo poco amichevole
 
Cosa ?
Era sicura di aver capito bene ?
Un discorsetto ?
Lui e Nick ?!
DA SOLI ?!?!
Oh … per tutti i cracker al formaggio !
Questa volta, l’aveva combinata davvero grossa
 
“Judith … tesoro …”
Le parole di nonno Hopps la riportarono con le zampe per terra
“Ho il tuo permesso oppure no ?” chiese scherzosamente il leporide, rivolgendo uno sguardo dolce verso la sua nipotina
 
E ora … che cosa doveva fare ?
Non poteva certo dirgli di no … ma non poteva nemmeno lasciare Nick da solo, in compagnia di suo nonno … non se la sentiva di abbandonarlo
 
La leporide, nel tentativo di trovare una risposta a questo difficile quesito che la stava attanagliando, guardò velocemente il canide, come a voler cercare un piccolo aiuto da quest’ultimo
E la risposta non si fece attendere
Nick, sorridendole, le porse semplicemente la borsa del ghiaccio, per poi farle l'occhiolino … segno che non doveva preoccuparsi … se la sarebbe cavata benissimo anche da solo
 
D’altronde, era bravo con le parole, no ?
Ma, avrebbe avuto a che fare con SUO NONNO, un mammifero che quando s’impuntava qualcosa in testa, NIENTE E NESSUNO riusciva a fargli cambiare idea … un po’ come lei … il che rendeva più complicata la situazione
Forse avrebbe fatto meglio a restare e a dargli zampa forte …
 
“Judy … scusa se interrompo la tua trance meditativa … ma, io e il signor Otto, dovremmo parlare
Non l’hai sentito ?”
Le parole del suo partner, fecero dipingere uno sguardo confuso sul muso della leporide, mentre quest’ultima continuava a guardare con uno sguardo stupito il canide dalla pelliccia fulva, che gli fece segno con gli occhi d’entrare in casa, per poi farle un secondo occhiolino
 
 
Va bene, Nick … mi FIDO di te
Buona fortuna, MIA VOLPE OTTUSA
E ricorda, se dovessi mettermi in ridicolo di fronte a mio nonno, stai pur certo che te la faccio pagare
 
 
Pensò la coniglietta, accennando un mezzo sorriso, mentre prendeva la borsa contenente il ghiaccio, che il canide gli aveva teso
Dopodiché, Judy si alzò e salì i tre gradini della scala che dava sulla balconata, raggiungendo il leporide anziano
"Grazie, tesoro
E non ti preoccupare ... non te lo mangio mica" disse scherzosamente nonno Hopps, mentre la nipote gli passava di fianco, per poi entrare dentro casa
 
Rimasti soli, Otto, dopo qualche minuto di silenzio, cominciò a dirigersi lentamente verso il canide, fermandosi, successivamente, a pochi metri da Nick che, nel frattempo, si era alzato dal gradino della piccola rampa, guardando negli occhi il mammifero dalle lunghe orecchie
"Nicholas ... giusto ?" chiese il leporide, rivolgendo uno sguardo indifferente verso il suo interlocutore che, semplice annuì
"Bene ... Nicholas
Voglio essere sincero con te
Dal primo momento che ci siamo incontrati, NON MI SEI PIACIUTO PER NIENTE
E, durante la cena, nonostante i tuoi discorsetti, non mi hai fatto cambiare idea
Ti dico la verità, non vedevo l'ora che arrivasse domani mattina
Così sarei ritornato alla Vecchia Querciola e non avrei più rivisto quel tuo muso da schiaffi ..." cominciò il coniglio, mentre il predatore ascoltava in silenzio
"Pensavo fossi un buono a nulla, un delinquente travestito da poliziotto, un animale subdolo, imbroglione e perfido e altri termini che ora non mi ricordo ...
Per via del mio passato con animali della TUA specie, non mi sono MAI fidato di voi
Pensavo vi piacesse far soffrire gli altri animali, a godere delle loro sofferenze … e sono andato avanti per anni a credere a queste dicerie” affermò Otto, fermandosi un momento, per poi riprendere il discorso
“Ma, forse … e dico FORSE … mi sono sbagliato” disse nonno Hopps, guardando negli occhi il predatore che, nel frattempo, era rimasto colpito dalle parole del leporide, senza darlo a vedere
“Sai … Judith è la cosa più bella che mi sia mai capitata
Ogni volta che la vedo sorridere, mi sembra di vedere la mia cara Claire … che ora non c’è più
È una coniglietta VERAMENTE UNICA, tutta sua nonna
E, mentre cresceva, ho sempre cercato di proteggerla dai pericoli che infestano questo mondo
Non ti nascondo la sorpresa che provai quando mi disse che voleva diventare un agente di polizia … IL LAVORO PIÙ PERICOLOSO SULLA FACCIA DELLA TERRA
Mi chiedevo come avrei fatto a difenderla ancora, visto che l’età … purtroppo … avanzava
Da sola non ci sarebbe MAI riuscita” continuò Otto, togliendosi gli occhiali, appoggiandoli sul corri zampa della staccionata che delimitava la veranda in legno, per poi asciugarsi gli occhi che, nel frattempo, si erano inumiditi
 
“Non sai quante volte ho pregato che cambiasse idea … ovviamente, non successe … testarda fino alla fine
Quando mi dissero che era diventata un agente di polizia e che l’avrebbero trasferita a Zootropolis, poi … mi venne quasi un infarto
Ma, vedere il muso sorridente di mia nipote che non vedeva l’ora di trasferirsi in quella città piena di pericoli, con l’intento di rendere il mondo un posto migliore, fece sparire quella tristezza e quella paura che provai il girono della sua partenza
Sai che cosa chiesi il giorno in cui se ne andò da Bunny Burrow ?
Che trovasse un partner che LE VOLESSE BENE E CHE LE FOSSE STATO SEMPRE VICINO … NON UN SEMPLICE COLLEGA DI LAVORO … MA UN AMICO
E credo che l’abbia trovato …” concluse nonno Hopps, rimettendosi gli occhiali, per poi rivolgere uno sguardo verso il canide
“Certo … uno scherzo meschino del destino …
Una VOLPE, partner di lavoro della mia nipotina preferita …
Ma, lei si FIDA di te
Ti vuole un mondo di bene e tu lo ricambi in larga misura quest’affetto, altrimenti non avresti rischiato la vita per salvarla
Perciò … non credo a quello che sto per fare …” affermò il coniglio, scuotendo lentamente la testa, per poi allungare una zampa verso il predatore
“Mi dispiace per essere stato così duro e meschino nei tuoi confronti, Nicholas
Ma, se mia nipote dice che tu sei un tipo a posto … io mi voglio FIDARE
Nessun rancore ?” concluse il leporide, sorridendo
 
Nel frattempo, la volpe era rimasta senza parole
Con tutta la fatica e i discorsi che aveva fatto per conquistare la simpatia di Mister Dentiera …
Aveva dovuto rischiare la VITA per guadagnarsi la sua amicizia ?
Perché non c’aveva pensato prima ?
 
A parte gli scherzi, era stato carino da parte sua chiedergli scusa … l’aveva STUPITO
Alla fine, con MOLTA FATICA, dopo una partenza DISASTROSA, aveva raggiunto il suo obbiettivo … ALLA FACCIA DI QUELLI CHE DICEVANO CHE NON CI SAREBBE MAI RIUSCITO !
Ora, doveva solo stare attento a non rovinare tutto, come al solito
 
“Oh … ecco … la ringrazio
E le chiedo scusa anch’io
Sicuramente, la prima impressione che le ho fatto, non è stata un granché” affermò, dopo qualche minuto di silenzio il predatore, stringendo la zampa del coniglio anziano
“No … infatti” ribatté Otto, trattenendo una risatina
“Beh … mi sa che ha ragione
Spero solo che avremo altre occasioni per conoscerci meglio” terminò la volpe, sorridendo
“Tranquillo … c’è ne saranno e, un’ultima cosa … prima che me ne dimentichi …” disse Otto sogghignando, mentre continuava a stringere la zampa di Nick, per poi diventare subito serio, avvicinando di peso il predatore, a pochi centimetri dal suo muso
“Se verrò a sapere che hai fatto soffrire mia nipote … io ti verrò a cercare
E quando ti troverò … e stai pur certo che non riuscirai a sfuggirmi … rimpiangerai di averla ferita emotivamente o anche fisicamente
Perché ti farò tanto di quel MALE che, una volta che avrò finito con te, il solo sentir pronunciare quella PAROLA ti farà accapponare tutti i peli della pelliccia che ti ritrovi
E se questo non dovesse bastare, userò il tuo pelame come zerbino e la tua coda come spolverino
Mi sono spiegato ?” concluse minaccioso nonno Hopps, a bassa voce, rivolgendo uno sguardo assassino verso la volpe che, dopo aver deglutito velocemente, annuì
“Bene … bravo ragazzo !” esclamò il leporide, cambiando repentinamente umore, sorridendo raggiante, per poi mollare la zampa del canide
“Allora, andiamo … dopo di te, Nicholas” disse Otto, invitando la volpe a entrare in casa
“G-g-g-grazie” affermò il mammifero dalla pelliccia fulva, dopo qualche secondo d’esitazione, superando il leporide e dirigendosi verso l’entrata di casa Hopps, per poi essere seguito a ruota dal coniglio anziano, che chiuse, subito dopo, la porta
 
 
 
 
Nel frattempo, a casa Darby ...
 
 
Victor terminò di rimboccare le coperte alla sua bella addormentata, per poi scoccarle un bacio sulla fronte
La piccola felina, in seguito a quel contatto, arricciò il nasino con fare infastidito, per poi ritornare a dormire
La pantera non poté far a meno di trattenere una piccola risatina ...
Ancora si chiedeva come facesse Victoria a darle il bacio della buona notte senza che la loro piccola se ne accorgesse
 
Già ... la sua dolce metà ... che, purtroppo, non c'era più … da quasi tre mesi, ormai
 
Il signor Darby espirò profondamente, mentre uno sguardo triste e malinconico si andava a dipingere sul suo muso
 
Il destino, a volte, dicono sia STRANO ...
Certe volte ti regala qualcosa di MERAVIGLIOSO, in modo inaspettato, che ti porta tanta gioia nella tua vita ... per poi strapparti tutto dalle zampe, lasciandoti con un'enorme cicatrice dentro l'anima
 
E in queste occasioni non è BIZZARRO ... è semplicemente CRUDELE
Il fato gli aveva fatto conoscere una mammifera meravigliosa e SPECIALE, la sua Victoria, che aveva portato tanta felicità nella sua vita ... per poi portargliela via, insieme a una parte di sé
Ma almeno, gli era rimasta la loro piccola principessa che, con tutte le sue forze, era riuscita a sfuggire dalle grinfie del destino, che per lei aveva altri piani ... anche se questo suo ammutinamento, alla sorte non era piaciuto un granché e quest’ultima, pensò bene di regalarle, come punizione, quella MALEDETTA sedia a rotelle
 
NESSUNO PUÒ CAMBIARE IL SUO DESTINO
 
Questa è la legge che il fato, nei secoli dei secoli, ha scolpito e CONTINUA A SCOLPIRE nelle vite dei vari esseri viventi
Non puoi cambiare quello che è stato già scritto … perché è stato steso con un INCHIOSTRO INDELEBILE … che non si può cancellare
E se qualcuno ha IL CORAGGIO E L’ARDORE di essere ciò che non è o di fare ciò che non può … per così dire, vuole tirare una riga su quello che la sorte ha già scritto, beh … le conseguenze sono terribili e, a volte, dolorose
E la loro piccola Elodie, faceva parte di quel piccolissimo gruppo di mammiferi che si era ribellato al destino … per poi subirne le conseguenze
 
Ma questo non l'aveva fermata
Aveva continuato a essere sé stessa, senza badare alla sua nuova condizione
Era una cucciola davvero in zampa ... tutta sua madre
 
Victor, guardò velocemente Elodie, per poi sorridere nuovamente, facendo sparire quella tristezza e quella depressione che, di tanto in tanto, gli venivano a fare vista, con l'intento di scoraggiarlo ulteriormente e di costringerlo a gettare la spugna, ricordandogli che, per porre fine a quella tortura emotiva, se proprio ci teneva così tanto a rincontrare la sua anima gemella, c'era SOLO UN MODO PER FARLO ...
Il felino, dopo aver guardato un'ultima volta sua figlia, si voltò e uscì silenziosamente dalla stanza, chiudendo subito dopo la porta
 
No ... non si sarebbe fatto ingannare dal fato ... non un'altra volta
Non si sarebbe ricongiunto con Victoria … non se il prezzo da pagare era quello di lasciare da sola la loro principessa
Vicky non gliel’avrebbe mai perdonato
 
AVREBBE CONTINUATO A COMBATTERE
PER LEI E PER LA LORO CUCCIOLA
NON SI SAREBBE ARRESO COSÌ FACILMENTE
 
Così, mentre la pantera si dirigeva verso le scale, uno strano rumore, proveniente da una tasca dei suoi pantaloni, attirò la sua attenzione
 
Perfetto …
Chi è che lo stava chiamando a quell’ora ?
 
Il felino si fermò davanti alla rampa di scale, estraendo il dispositivo elettronico, per poi leggere il nome del mittente
Sul suo muso si formò uno sguardo sorpreso
 
Oh … che cosa inaspettata !
Guarda chi si era deciso a farsi vivo …
Sicuramente era successo qualcosa d'importante ...
Meglio sentire che cos’aveva da dire ...
 
Così, la pantera accettò la chiamata, mentre cominciava a scendere i gradini della scala in legno
 
 
 
Pronto ?
Buonasera, signor Fowler
A cosa devo il piacere ...
 
Capisco ...
Sí ...
Ok ... vedrò di fare del mio meglio
 
Ma, si ricordi una cosa: TUTTO questo lo sto facendo per una NOBILE e GIUSTA causa
Non voglio avere niente a che fare con i suoi piani o con quelli del suo capo
Ve l’avevo già detto il primo giorno in cui mi contattaste …
 
D'accordo ... appena scoprirò qualcosa glielo comunicherò immediatamente
La saluto
 
 
 
Detto questo, Victor pose fine alla chiamata, raggiungendo il piano inferiore dell'abitazione
 
A quanto pare era successo qualcosa di molto grave ... qualcosa di GROSSO
Ma, in fondo, a lui gli interessava qualcosa ?
Era entrato in contatto con quei mammiferi ... a dire il vero, LORO l'avevano contatto ... di cui non sapeva assolutamente nulla, solo PER UNO SCOPO ... PER UNA PROMESSA CHE GLI ERA STATA FATTA
 
 
Signor Darby, sappiamo ENTRAMBI, che cosa significhi perdere una parte di sé, senza poter far nulla per impedirlo
Le prometto che, se lavorerà per me, io farò in modo di aiutarla e ripagherò il torto che le hanno fatto
Questa è una promessa
Parola di Sailas ...
 
 
 
 
Intanto, sulla strada provinciale ...
 
 
"Anne ... ti chiedo ancora scusa"
"E di cosa dovresti scusarti, Rafael ?"
"Beh ... per questo ... inconveniente ..."
“Oh ... non ti preoccupare
D'altronde, fa parte del nostro lavoro ..."
"Certo ... ma, come nostro primo appuntt ... ehm ... v-v-volevo dire, cena tra colleghi di lavoro, non è stata un granché ..."
 
Era questa la conversazione che stava avvenendo dentro l'abitacolo di un'autovettura bianca, con sulle fiancate disegnata una stella dorata, contenente, al suo interno, una parola: SHERIFF; mentre quest'ultima stava percorrendo la strada principale di Bunny Burrow
"Ho sentito bene ?
Hai detto primo appuntamento ?"
"N-n-no ... ma cosa vai a pensare ... avrai s-s-sicuramente sentito male ...
Ehm ... comincia a far caldo qui dentro, forse è meglio aprire i ..."
 
 
 
She was a fast machine
She kept her motor clean
She was the best damn woman I had ever seen
She had the sightless eyes
Telling me no lies
Knockin' me out with those American thighs
 
 
 
Una canzone rock partì immediatamente dentro la cabina del mezzo, alzata al massimo volume, spaventando e stordendo l'autista che, nel tentativo di trovare il pulsante per abbassare i finestrini, posti sul cruscotto del veicolo, aveva accesso inavvertitamente la radio, facendo partire il CD, che era rimasto inserito all'interno del lettore
 
Domanda da un milione di dollari ...
Se a un qualunque burlone, gli venisse in mente la brillante idea di spaventare un altro animale, che potrebbe essere: un suo conoscente, un amico, un familiare, un altro mammifero che non gli va molto a genio, ad esempio la suocera ... a chi non stanno simpatiche …
Possiamo immaginare come reagirà quest'ultimo
Nella maggior parte dei casi, si accartoccerà su sé stesso, per poi lanciare un urlo poco mascolino ... a meno che non si tratti di una mammifera ... dopodiché, ringrazierà colui che gli ha giocato quel divertente tiro mancino, SCAGLIANDOGLI contro parole poco piacevoli ... e, in alcune rare occasioni, anche qualcos'altro ... del tipo piatti o altri oggetti relativamente pesanti
 
Ma, ora, proviamo a riflettere su quest'altra ipotesi ..
Se lo stesso mammifero burlone, decidesse di spaventare un altro animale, specifichiamo ... con un udito molto sensibile, mentre quest'ultimo sta guidando tranquillamente la sua auto … secondo voi, quale sarà la sua reazione ?
Sterzare improvvisamente a sinistra, rischiando di fare un testa coda, vi basta come risposta ?
Beh ... è proprio quello che successe al nostro Rafael
 
Spaventato e intontito dalla intro della canzone rock, partita senza nessun preavviso e alzata alla massima potenza, il felino fece la prima cosa istintiva che gli passò per la mente ... virare bruscamente verso sinistra
 
"RAFAEEEEEEL !" urlò il secondo mammifero, al lato del guidatore, mentre, dai sedili posteriori dell'autovettura, si sentirono altre grida impaurite, lanciate da altri due mammiferi che, in seguito alla svolta improvvisa, vennero catapultati verso destra, sbattendo i musi contro il finestrino dell'auto ... eh, quando non si allacciano le cinture di sicurezza
 
 
 
Taking more than her share
Had me fighting for air
She told me to come but I was already there
Cause the walls start shaking
 
 
 
Mentre la canzone proseguiva, la macchina, in seguito alla brusca sterzata, cominciò a girare su sé stessa, come una trottola impazzita ... tutto questo contornato dalle grida di terrore provenienti dall'interno del veicolo
 
"RAFAEEEEEEL !"
 
 
 
The earth was quaking
My mind was aching
And we were making it and you
 
 
 
Prima che la situazione degenerasse … e che ci scappasse il morto, ovviamente … la lince, con una bravura degna dei migliori piloti degli anni passati e di quelli futuri, riuscì a riprendere il controllo del mezzo che, ironia della sorte, dopo l’ennesima giravolta, si parcheggiò orizzontalmente e con il muso rivolto verso destra, dentro a una piazzola di sosta, sul lato sinistro della strada, terminando la sua folle corsa
 
 
 
SHOOK ME ALL NIGHT LONG
YEAH YOU SHOOK ME ALL NIGHT LONG
 
 
 
Giusto in tempo per il ritornello ...
 
"STUPIDO FERRO VECCHIO
FUNZIONI SOLO QUANDO NON DOVRESTI FUNZIONARE !" sbottò Rafael, tirando un pugno sulla radio, che si spense immediatamente
Dopodiché, dopo qualche secondo di silenzio, il mammifero si girò lentamente verso destra
"Allora ... state tutti bene ?" chiese timidamente lo sceriffo, osservando, prima una lince femmina seduta sul lato del passeggero, che era diventata bianca come un cadavere; e poi due faine, ammanettate sui sedili posteriori e che si trovavano con entrambi i musi appiccicati al finestrino
"Beh ... s-s-suppongo sia un sì" affermò Rafael sorridendo nervosamente, per poi rendersi conto di una cosa
"Oh ... e siamo già arrivati a casa tua, Anne" concluse la lince, trattenendo una risatina, cercando di sdrammatizzare la situazione e indicando, sulla sinistra della piazzola di sosta, dove si trovava il veicolo e precisamente, vicino al finestrino del lato guidatore, una cassette delle lettere
"C'è mancato poco che te la distruggessi ..." continuò Bishop, abbassando il vetro del mezzo, per poi aprire la portalettere, estraendo la posta della sua vice
"Ecco a te, agente Snow" concluse Rafael, rivolgendo un sorriso verso Anne e porgendole la corrispondenza
 
Quest'ultima, dopo qualche secondo di ripresa celebrale, si voltò lentamente verso il suo simile, guardandolo con uno sguardo che non faceva presagire nulla di buono
Infatti, la lince strappò dalle zampe del suo superiore le lettere, dopodiché aprì la portiera dell’autovettura … non prima di aver preso la sua fidata borsetta … per poi sbatterla violentemente
In seguito, si allontanò dal veicolo, dirigendosi verso la parte finale della piazzola di sosta
 
No … proprio nulla di buono
 
Nel frattempo, Bishop si morse la lingua, auto – maledicendosi
 
Quella era stata proprio una serata MALEDETTA ... una di quelle che se la sarebbe ricordata per tutta la vita
 
Prima, i suoi venti minuti di ritardo per passare a prendere Anne
Il motivo ?
Non sapeva cosa indossare per quella loro prima USCITA TRA COLLEGHI DI LAVORO … se così la vogliamo chiamare, capite a me ... era troppo agitato ...
Se poi aggiungiamo il fatto che il nostro sceriffo non s'intendeva per niente di moda ... TOMBOLA !
Poi, una volta arrivato a casa dell'agente Snow ed essersi scusato per averla fatta aspettare ... inventando ovviamente una scusa fasulla ... l'aveva portata a cena nel miglior ristorante di Bunny Burrow, convinto che la serata, nonostante la brutta piega che aveva preso inizialmente, si sarebbe conclusa nel migliore dei modi
E che, soprattutto, sarebbe FINALMENTE riuscito a dire alla sua collega, quello che PROVAVA VERAMENTE PER LEI
Almeno, questo era il piano ...
 
Neanche il tempo di accomodarsi al tavolo che l’aveva chiamato Stu, comunicandogli che due faine, le stesse che ora si trovavano ammanettate sui sedili posteriori del mezzo, avevano cercato d'intrufolarsi in casa sua, tentando di derubarlo
Che dovevi fare ?
Molla tutto e corri a casa Hopps, arresta i criminali, portali in centrale e poi mettiti sotto a compilare un mucchio di scartoffie burocratiche ...
A che ora avrebbero cenato ?
Semmai avrebbero fatto colazione per la mattina seguente
La cena era così saltata e, alla fine, era quasi terminata col BOTTO ... letteralmente
 
No ... almeno doveva dirle che cosa provava REALMENTE per lei
Anche se forse, QUELLO non era il momento più adatto … ma vabbè, dettagli
Qui stiamo parlando di un innamorato, signori
Sapete cosa dice un vecchio detto ?
 
INNAMORARSI È UN GROSSO RISCHIO
NON FARLO È UN GIGANTESCO ERRORE
 
Errore che la nostra lince non voleva assolutamente commettere
Gliel’avrebbe detto … a QUALSIASI COSTO
 
Così, Bishop aprì la portiera della sua auto di servizio e, dopo essere sceso dal mezzo, si lanciò all'inseguimento del vice sceriffo Snow
"Anne ... Anne ... aspetta un momento !" urlò Rafael, raggiungendo la lince che, nel frattempo, era arrivata davanti a un cancelletto in legno, incastonato dentro a una lunga siepe, che percorreva l'intera lunghezza della piazzola di sosta, dov'era parcheggiato il veicolo
 
La lince femmina si fermò un attimo prima di aprire l'entrata, che dava su un grazioso vialetto e che consentiva di raggiungere una casetta in legno, situata sulla sommità della collina, che si affacciava sulla provinciale
Si trattava di una piccola abitazione a due piani, fatta interamente di legno, che s’intonava perfettamente col verde dell'altura sulla quale si ergeva, permettendo alla casa di rimanere isolata dal rumore dei mezzi di trasporto che percorrevano la strada, alle pendici del colle
Un posto piuttosto incantevole e tranquillo
 
"Che cosa vuoi Rafael ?" chiese stizzita e infastidita Anne, voltandosi verso il suo simile, che provò ad articolare una frase
"Ascolta ... so che ... non è stata .... una ... serata piuttosto piacevole" provò a dire Bishop, venendo subito interrotto dalla sua collega
"NO ... NON LO È STATO AFFATTO !
PRIMA, MI HAI FATTO ASPETTARE, PER 20 MINUTI, AL FREDDO E IMPALATA AL MARGINE DELLA STRADA
HAI IDEA DI COSA PENSASSERO GLI ANIMALI CHE NON ERANO DI QUESTE PARTI, NEL VEDERE UNA FEMMINA DI LINCE, VESTITA CON UN ABITO DA SERA CORTO E ATTILLATO, AL BORDO DELLA PROVINCIALE, ALLE OTTO DI SERA ?" chiese la vice, rivolgendo un'occhiata furente verso il suo superiore, che biascicò alcune parole
"Beh ... s-s-suppongo non fosse nulla di buono..." provò a dire il mammifero, grattandosi la nuca
"ESATTAMENTE
E UN CAMIONISTA CI HA PURE PROVATO
FORTUNA CHE PORTO SEMPRE CON ME IL DISTINTIVO E IL TASER PER ANIMALI DI TUTTE LE TAGLIE, DA USARE IN CASO DI EMERGENZA" affermò l'agente Snow, indicando la sua borsetta e fermandosi un momento, ricordando le smancerie di quel grasso maiale di un autotrasportatore e COSA, quest’ultimo, aveva cercato di sfiorarle
Non si era pentita di averlo teiserato sulle parti basse e avrebbe dovuto pure arrestarlo per molestia a pubblico ufficiale … ma, alla fine, si era concluso tutto per il meglio
"Poi c'è stato l'episodio di Stu ... e di questo non te ne do una colpa ..." disse tranquillamente la lince, per poi tornare a urlare
"COSA ALQUANTO DIVERSA PER QUELLO CHE È SUCCESSO 5 MINUTI FA
MA CHE MI VOLEVI, AMMAZZARE ?
È STATA PROPRIO UNA SERATA DA DIMENTICARE
E ORA, SCUSAMI .. MA DEVO ANDARE" concluse la felina, facendo per aprire il cancelletto
"Anne ... scusa …" provò a dire Rafael ... erano le uniche parole che gli erano venute in mente
"Le scuse non bastano Raf ... non questa volta" disse l'agente Snow, con tono grave, non degnando di uno sguardo il suo superiore, mentre apriva lentamente il piccolo cancello in legno
 
"Hai ragione ...
È stato un APPUNTAMENTO da dimenticare" affermò sconsolato lo sceriffo, per poi rendersi conto, subito dopo, di quello che aveva appena detto
"APPUNTAMENTO ?!" domandò perplessa Anne, fermandosi e voltandosi verso Rafael che, nel frattempo, era diventato rosso in muso
 
Bene ... la frittata era fatta
 
"Beh ... e-e-ecco ... sì, insomma ..." tentò di dire Bishop, cercando di comporre una frase logica di senso compiuto, mentre la vergogna gli peggiorava ulteriormente le cose ...
Mannaggia a lui !
 
 
Ok .... calma
Respira, fai appello a tutto il tuo coraggio e dille la verità
Se non dovesse andare bene, al massimo, non ti rivolgerà più la parola
 
 
Così, dopo essersi fermato ed aver preso un profondo respiro, Rafael incominciò a parlare
"Sì, Anne
Era un … appuntamento
L'ho fatto passare per una cena fra colleghi di lavoro, perché non avevo il coraggio di dirti … una … cosa
Ma, mi ero imposto di farlo, una volta arrivati al ristorante
Purtroppo, è successo quel che è successo e non ne ho avuto l'occasione" iniziò Bishop, non riuscendo a guardare negli occhi la sua vice, che gli chiese curiosa
"E che cosa avresti dovuto dirmi ?"
 
Momento della verità ... poteva farcela
 
"Che ... tu ... mi ..." provò a dire il felino, fermandosi subito dopo e deglutendo rumorosamente
"Che ?" gli fece eco Anne
"Che ... tu ... mi ... mi..."
 
 
Niente ... non ci riusciva
 
 
"Che ti … ?"
"Che ... mi ... mi ... mi ..."
"Sì ?"
"Che ... mi ... mi ... mi ... mi ... mi ..."
 
 
E sputa il rospo !
 
 
"CHE MI PIACI !" esclamò con uno sforzo immane lo sceriffo, rosso in muso, per poi aggiungere timidamente, dopo qualche secondo
"Dal primo giorno che hai messo zampa nel mio ufficio, ho subito sentito che fra noi due ci sarebbe stata un'enorme sintonia
E più il tempo passava, più mi rendevo conto che fra noi si stava instaurando un forte legame che, missione dopo missione, si consolidava sempre di più, non soltanto al lavoro, ma anche quando non eravamo in servizio
Poi, quella sera del mio compleanno, quando mi regalasti quel maglione di lana che avevi fatto con le tue zampe e mi baciasti sulla guancia ... lì capii che non si trattava più di una semplice amicizia
E ti giuro, ho tentato tante volte di dirti quello che provavo VERAMENTE per te, ma non sapevo tu come avresti reagito
La verità, Anne, è che ... IO TI AMO E VORREI, SE TU ME LO PERMETTI, PASSARE IL RESTO DELLA MIA VITA INSIEME A TE" concluse Rafael, espirando profondamente, come se si fosse tolto un enorme peso dallo stomaco, che si stava portando dietro da tanto tempo
 
Alla fine c'è l'aveva fatta
Ma, Anne la pensava come lui ?
 
Il lungo silenzio che seguì subito dopo, una volta che la lince terminò di parlare, non fece presagire nulla di buono
 
Perfetto ... aveva rovinato tutto
Forse era meglio andarsene ... prima che si mettesse ancor di più in ridicolo
 
"Bene ... allora ... io ... vado
Scusa ancora per la serata movimentata" affermò Rafael, voltandosi, senza neanche guardare negli occhi la sua simile, dirigendosi verso la sua vettura di servizio
"Anche tu mi piaci, Raf"
In seguito a quella frase, Bishop si bloccò immediatamente sul posto, mentre la gola gli si seccò all’istante
 
No ... forse non aveva capito bene
 
"C-c-cos'hai detto, Anne ?" domandò lo sceriffo, voltandosi lentamente dietro di sé, rivolgendo uno sguardo stupefatto verso la sua simile che, nel frattempo, era diventata rossa in muso pure lei
"Sì ... insomma ... ti trovo carino" affermò l'agente Snow, grattandosi la testa, mentre Rafael spalancò gli occhi per la sorpresa
 
Davvero stava succedendo tutto questo ?
Non era un sogno ?
 
"E tu ... mi trovi carina ?"
La domanda postale dalla lince, riportò Rafael con le zampe per terra
 
No ... doveva trattarsi un sogno
 
"Allora ?
Che cosa ti piace di me ?" domandò curiosa la felina
 
 
Ok ... mi raccomando Raf ... occhio a come ti muovi e, mi raccomando, non fare osservazioni sul suo peso e tantomeno, sulla forma del corpo
Le femmine sono molto permalose su questo argomento
Ricorda, se ti chiede se la trovi grassa ...
  1. Non rispondere sì, altrimenti te ne dirà tre sacchi e una sporta e poi, forse, tenterà di fartela pagare cara
  2. Non dire di no, altrimenti pensa che sei un bugiardo
  3. E non stare nemmeno in silenzio, perché, come recita un vecchio proverbio, chi TACE ... ACCONSENTE
La soluzione ?
Fingiti morto e fai prima
 
 
"Beh ... i ... tuoi occhi sono la prima cosa che mi hanno colpito
Color del ghiaccio ... due bellissimi fiocchi di neve che l'inverno a deciso di regalarti
E, oltre a questo, mi piace il tuo carattere, sei: dolce, comprensibile, affettuosa, forse un po' troppo emotiva, ti impegni al massimo nel lavoro che fai, ti preoccupi dei nostri concittadini e ..." Rafael non riuscì a terminare la frase, per un semplice motivo
Mentre era impegnato a elencare le diverse qualità della sua vice, non si era reso conto che quest'ultima si era avvicinata a lui, per poi posare le sue labbra sulle sue
 
Che scena tenera !
 
Rimasero in quella posizione per qualche minuto, finché Anne non decise di sciogliere quel contatto tra loro, per osservare lo sguardo meravigliato che si era dipinto sul muso del suo superiore, per poi trattenere una risatina
"E ... questo, cosa significa ?" domandò, dopo qualche secondo di silenzio, Bishop ... il tempo di metabolizzare quello che era appena successo
"Beh ... prima di tutto, è un modo per farmi perdonare per alzato la voce ed essermi arrabbiata con te ... anche se ho tutte le ragioni del mondo per esserlo e ... in secondo luogo, è un ringraziamento per le belle parole che hai detto
Nessuno, prima di te, mi aveva fatto dei così bei complimenti ..." disse la felina, arrossendo un po' in muso
"Oh ... ti ... ringrazio
Quindi, pensi che io e te ... potremmo ?" tentò di dire Rafael, venendo interrotto dalla sua vice
"Sì ... se tu sei d'accordo" aggiunse la felina, prendendo la zampa del suo superiore, stringendola dolcemente nella sua
"Beh ... io non ho nessuna obiezione
E tu ?" chiese Bishop, avvicinandosi lentamente alle labbra della sua simile, mentre quest'ultima faceva lo stesso
"Neanche io, capitano" affermò Anne, trattenendo una risatina, per poi baciare, una seconda volta, il suo superiore … questa volta più a lungo della prima
 
"Bene ... allora, ci vediamo domani mattina in ufficio" affermò la felina, sorridendo, staccandosi dalla bocca del suo simile, per poi voltarsi e dirigersi verso il cancelletto in legno
"Buona notte, Raf" affermò l'agente Snow, girandosi un'ultima volta verso il suo superiore, regalandogli un meraviglioso sorriso, per poi aggiungere
"Comunque ... non pensavo ti piacessero quei vecchi caproni degli AC – DC
Credevo fossi l'unica a cui piacesse quel genere" affermò la felina, per poi trattenere una risatina, osservando l'espressione stupita che si era dipinta sul muso del suo superiore
"B-bhe ... hanno il loro fascino" tentò di dire la lince, cercando di mascherare la sua sorpresa
 
Non credeva che a Anne piacesse quel genere di musica ... Hard Rock ... mah ... una mammifera piena di sorprese
 
"Chissà, forse, potremmo andare a vedere una loro rimpatriata ... un giorno"
"Oh ... sarebbe qualcosa di ... STUPENDO ... COME LO SEI TU" concluse Bishop, facendo l'occhiolino verso la sua vice, che diventò rossa in muso
"Beh ... grazie
Notte Raf"
"Buona notte, Anne" ricambiò la lince, agitando la zampa in gesto di saluto, mentre la sua simile, aveva aperto il piccolo cancello, chiudendolo subito dopo e sparendo dalla vista del felino
 
Bishop rimase in silenzio e fermo, per alcuni minuti, e poi, quando fu certo che Anne fosse abbastanza lontana da non vederlo e sentirlo, improvvisò quello che avrebbe dovuto essere un balletto della vittoria
 
Non ci poteva credere !
Alla fine, ERA SUCCESSO
Era talmente felice che avrebbe potuto esplodere per la gioia
Ancora non ci credeva
Lui e Anne si erano MESSI INSIEME !
Alla fine, quella serata non era stata un totale disastro
 
Felice come non mai, Bishop si diresse verso la sua autovettura di servizio, dopodiché aprì la portiera ed entrò dentro al veicolo, ancora tutto euforico
 
"Beh ... complimenti, sceriffo
Alla fine ha fatto faville"
Una voce, proveniente dai sedili posteriori, attirò la sua attenzione
Dopo aver chiuso lo sportello dell'auto, il felino si voltò dietro di sé
"Oh ... ti ringrazio
È una gioia veramente indescrivibile quella che sto provando
È la stessa felicità che uno prova quando …” tentò di dire Rafael, venendo interrotto dal suo interlocutore: una faina alta e con i peli della testa tutti arricciati
“Cerca di estorcere con la forza, la combinazione della cassaforte da un mammifero, sotterrando vivi sia lui che sua moglie, fino all’altezza della gola ?” domandò il ricciolino, sorridendo e attirando su di sé uno sguardo interrogativo da parte dello sceriffo
“STA ZITTO, MARV !” mugugnò un suo simile, seduto accanto a lui, con un cappello invernale grigio sulla zucca, tirando un calcetto di stizza sullo stinco del compare, che si lamentò silenziosamente per il dolore
“Lo lasci perdere … non ha tutte le rotelle che girano nel verso giusto” aggiunse, il bassino, rivolgendo un sorriso innocente verso Rafael che, dopo qualche minuto di silenzio e dopo aver squadrato il duo di mammiferi, si voltò nuovamente davanti a sé, per poi mettere in moto il mezzo
 
“Sapete … sono talmente felice, che potrei addirittura, pensare di lasciarvi andare" aggiunse Bishop, con tono apparentemente sincero, guardando i due animali attraverso lo specchietto retrovisore
"Davvero ?!" chiese speranzoso Marv
"Certo che no, idiota
Era sarcasmo il suo ..." affermò Harry, con un tono seccato
"Ah ... sarebbe stato bello, però" disse tristemente il ricciolino, abbassando lo sguardo
“Comunque … toglietemi una curiosità ..." aggiunse Rafael, svoltando verso destra e immettendosi sulla carreggiata, per percorrere a ritroso, la strada che aveva fatto
"Gira voce che il più piccolo di casa McCallister ve ne abbia combinate di tutti i colori, quando avete tentato di svaligiare casa sua, tre settimane fa ...
Non ditemi che vi siete fatti conciare per le feste, da un cucciolo di 10 anni …"
 
 
 
 
Nel frattempo, in un luogo sconosciuto …
 
 
Girò lentamente la chiave che aveva inserito all’interno della serratura, cercando di non fare il minimo rumore
A quest’ora i piccoli avrebbero dovuto già essere a letto
Non doveva assolutamente svegliarli, altrimenti era FINITA … e ci sarebbe voluto un sacco di tempo per farli addormentare di nuovo … oltretutto, quella era stata una giornata DEVASTANTE per lui
 
Così, il mammifero aprì lentamente la porta, per poi sgusciare silenziosamente dentro al piccolo appartamento, chiudendo l’uscio, subito dopo
Neanche il tempo di girarsi che …
 
“Bentornato a casa, Clint
Felice di sapere che sei ancora vivo”
 
In seguito a quel benvenuto non previsto e inaspettato, l’animale saltò sul posto, voltandosi di scatto verso colui che aveva parlato e che si trovava seduto sulla sua poltrona preferita, in salotto, con il riflesso della luna che, passando attraverso la veneziana abbassata della sala da pranzo, conferiva all’ospite un aspetto lugubre e spaventoso
Barton rimase a guardare il visitatore a sorpresa, per un paio di secondi, per poi tirare un sospiro di sollievo
“Direttore Furry … è lei … la deve smettere di fare queste entrate a effetto
Un giorno o l’altro ci rimarrò secco ... SUL SERIO” disse HAWKEYE, mettendosi una zampa sul cuore, per poi aggiungere
“Ma … lei da quanto tempo è … e perché è seduto sulla mia …” provò a dire Clint, venendo interrotto dal mammifero, che si portò l’indice davanti alle labbra
“Shhhh … Kate e i piccoli stanno dormendo
Volevano aspettarti fino a tardi, ma gli ho detto che c’avrei pensato io ad accoglierti … così avremo avuto anche il tempo per parlare di un paio di … cosette” disse l’animale, sottolineando l’ultima parola
“Ok … se si riferisce al fatto delle cartelle killer, FORSE è stata un po’ colpa mia …” tentò di dire Barton, ricevendo uno sguardo molto loquace da parte del suo interlocutore
“D’accordo … è STATA SOLO colpa mia … avrei dovuto controllare meglio ...
Ho rischiato di mandarvi tutti all’altro mondo …” affermò Clint, con tono dispiaciuto, abbassando lo sguardo per terra
“Beh … questo non è successo, FORTUNATAMENTE
Te l’avevo detto che non era il mio primo rodeo
E non ti preoccupare, Clint … a tutti capita di fare errori nella vita … certo, non errori che possono mettere a repentaglio la vita di altri animali … ma, beh … hai capito il concetto
Sei un OTTIMO agente, con delle qualità MERAVIGLIOSE e RARE” disse il mammifero, rivolgendo un sorriso verso Barton, che alzò lentamente lo sguardo da terra, per poi aggiungere
“Avanti, siediti !
Ho da comunicarti delle importanti novità” lo incoraggiò il direttore, invitando HAWKEYE a sedersi sul divano, posto a fianco della poltrona
 
Clint, rimase fermo e immobile per un paio di minuti, per poi seguire il consiglio del suo superiore
“Novità ?” chiese HAWKEYE, sedendosi al centro del sofà e rivolgendo uno sguardo interrogativo verso il suo interlocutore, che annuì velocemente
“Le vecchie mummie mi hanno dato il via libera per indagare sulla piccola Julia Hopps
Una coniglietta di otto anni che va, DA SOLA, al lago Landlake per fare una ricerca di scienze, su un isolotto dove non c’è nessuno che possa aiutarla in caso di pericolo … suona molto strano … lo capirebbe anche un idiota
E, arrivati a questo punto, abbiamo avanzato due ipotesi … anzi, a dire il vero solo UNA”affermò il direttore Furry, guardando negli occhi Clint, per poi iniziare a parlare
“Pensavamo che la piccola Julia fosse stata mangiata dal prototipo CR -0C … anche se poi, come ipotesi, ci siamo resi conto che era alquanto improbabile, visto che, prima dell’arrivo di quelle tre iene, c’era solo UNA TRACCIA olfattiva in quella radura
È stata tutta colpa di quel maledetto zainetto rosa che ci ha portato a pensare che ci fosse stato un altro mammifero prima dell’arrivo della piccola Hopps
Avrebbe potuto benissimo essere quello che rimaneva di un altro animale che aveva incontrato, per caso, il prototipo CR -0C ... per poi essere divorato da quest’ultimo
Ma, questa eventualità è stata smentita dalla scheda SIM che ci ha consegnato, e che ha confermato, tramite un messaggio mandato dal papà, che quello zaino era di Julia
Inoltre, da quello che mi ha detto, quando lei è arrivato sul posto, c’erano DUE scie olfattive: una apparteneva a una delle tre iene e l’altra alla piccola Hopps, cosa che poi è stata confermata dalla sua cartella, che aveva il suo stesso identico odore
Inoltre, quando è stato rinvenuto il trio di iene, l’odore di una di esse, si era fermato nel punto di ritrovo di quest’ultime, mentre quello della coniglietta, proseguiva oltre, inoltrandosi dentro la boscaglia
È esatto ?” chiese il mammifero, chiedendo conferma a Clint, che annuì subito dopo
“Bene … quindi ci rimane solo UN’IPOTESI … quella più veritiera” continuò il direttore, dopo qualche secondo di pausa
“La piccola Julia ha incontrato il prototipo … e ha stretto amicizia con lui
Il che è una cosa possibile, dato che, come le aveva detto Fowler una volta, questo … essere … parte con la mentalità di un cucciolo, che deve apprendere e imparare il più possibile, cercando di relazionarsi con altri mammiferi
Sarà pure grande e grosso, ma se si comporta come un cucciolo … avrà cercato di fare amicizia con la coniglietta, riscontrando che quest’ultima non era pericolosa
Dopodiché, se Julia ha avuto l’incontro con quelle tre iene ed è venuta a conoscenza che volevano catturare il prototipo per chissà quali scopi, ha fatto la prima cosa naturale e spontanea che le è venuta in mente per proteggere il suo nuovo amico, una volta fuggiti da quel trio …” affermò il mammifero, fermandosi un momento e venendo interrotto da Clint che, spalancò gli occhi per la sorpresa
 
“Non l’avrà mica …” provò a dire il mammifero, intuendo quello che aveva pensato il suo superiore
“Temo proprio di sì
Se tutte le femmine di quella famiglia hanno preso dall’agente Judy Hopps … c’è poco da fare
E, se è come penso che sia … l’intera famiglia Hopps diventa automaticamente un bersaglio, non tanto per il prototipo, ma per il signor Sailas
Fortunatamente sta ancora brancolando nel buio
Non è riuscito a mettere le zampe sulla scheda SIM del telefono di Julia ed è ancora convinto che, su quell’isoletta al lago Landlake ci fossero altri mammiferi, di cui non sa bene il numero … e CR- 0C ha fatto anche la sua parte, cancellando la memoria di quelle tre iene
Purtroppo, questo non lo fermerà a lungo … non si arrenderà finché non scoprirà la verità
E, se dovesse venire a sapere che il prototipo non si trova più al lago Landlake … non si farebbe troppi problemi ad andare a casa di Julia a riprendersi ciò che suo … con le buone o con le cattive
Siamo un passo avanti a lui, Clint … dobbiamo sfruttare questo vantaggio che abbiamo” affermò il direttore Furry, guardando negli occhi il suo interlocutore, che chiese dubbioso
“E allora … come ci muoviamo ?”
“Noi al R.O.A.R cercheremo di capire cosa sia il protocollo 4V e cosa prevede
Lei, nel frattempo, dovrà andare a casa Hopps e verificare se quello che abbiamo ipotizzato è vero … anche se sono abbastanza sicuro che sia così” disse il mammifero, mentre si alzava dalla poltrona
“D’accordo … vedo cosa riesco a inventarmi
Le ricordo che ho DUE lavori e non posso sdoppiarmi
Perciò ci vorrà un po’ prima che possa andare a casa di Julia per controllare se il prototipo è lì
Non posso mica andarci mentre sono in servizio alla C.P.A, attirerei solo l’attenzione del signor Sailas” affermò Barton, alzandosi a sua volta dal divano
“Ok … veda solo di sbrigarsi, prima che Sailas scopra dove si nasconde CR -0C”
“E se il prototipo si nasconde proprio a casa degli Hopps ... che dovrei dirgli:
 
Piacere, mi chiamo Clint Barton e lavoro per un’organizzazione per la sicurezza mondiale
L’essere che state nascondendo è stato creato da un mammifero mascherato con intenzioni ben poco chiare, ma sicuramente malvagie, che potrebbero minacciare non solo la città di Zootropolis, ma anche il mondo intero
Per la vostra sicurezza e incolumità, dovete consegnarmi il prototipo
 
E poi gli mostro il distintivo ?” chiese ironico HAWKEYE, trattenendo una risatina
“Sì … buona idea
Gli dica semplicemente la verità” rispose tranquillamente il direttore Furry, superando il suo interlocutore e dirigendosi verso la porta d’uscita di casa, per poi voltarsi verso Clint, che aveva dipinto sul muso uno sguardo esterrefatto
“Non abbiamo tempo per inventarci scuse o storielle credibili
E poi, Judy Hopps è un agente di polizia … quindi è come se fossimo colleghi
Sono sicuro che se la saprà cavare” concluse il mammifero, trattenendo una risatina, per poi aggiungere, con tono serio
“Per quanto riguarda il problema HAWKEYE, alla C.P.A … è stato risolto ?
Non ha lasciato tracce ?”
“Sì, signore
Per la C.P.A, HAKEYE è morto è sepolto … o, per meglio dire, morto e bruciato
E per le prove, non si preoccupi …
Il signor Sailas ha spedito una squadra a controllare il fondo del cratere di Geysir, ma anche se dovessero trovare qualcosa, non gli servirebbe granché … una volta utilizzati, i nostri gingilli si autodistruggono da soli … perciò, tutto OK” disse Barton, annuendo deciso
“Alla fine ti sono stati utili … e dicevi che occupavano solo spazio” aggiunse il direttore del R.O.A.R, alzando l’occhio destro al cielo
“Già … sono stati ESSENZIALI … lo ammetto
Appena lo vede, ringrazi lIspettore Gadget, da parte mia …” concluse Clint, trattenendo un ghigno
“Uhm … di sicuro, sarà contento nel sapere che il suo duro lavoro è stato apprezzato
Piuttosto … LUI come l’ha presa ?” chiese incuriosito il mammifero, alzando il sopracciglio destro e lasciando sorpreso Barton
“Oh … non faccia quel muso
Avrò pure un solo occhio … ma entrambe le orecchie funzionano ancora a dovere … e non c’è nulla che io non sappia” affermò l’animale con la benda sull’occhio sinistro
 
HAWKEYE rimase in silenzio per alcuni secondi …
Nonostante si conoscessero da molto tempo, ormai … OGNI VOLTA il suo superiore lo lasciava senza parole
Era un animale veramente STRAORDINARIO
 
“Beh … penso che forse, oggi, ci sia stata una svolta” disse Clint, guardando negli occhi il suo interlocutore, che sorrise
“Sono felice per te
Chissà, magari QUESTA è la volta buona …”
“Lo spero
Certo, se io mi mettessi nei suoi panni, sarei ancora titubante e, soprattutto, arrabbiato per quello che è successo quella … beh … lo sa …” disse HAWKEYE, espirando profondamente
“Gli animali cambiano, Clint
Ma ci vuole TEMPO E PAZIENZA … ognuno ha i suoi tempi
Le ferite, in particolare quelle inflitte nel profondo dell’anima, ci mettono molto a rimarginarsi
Bisogna solo non arrendersi” lo rassicurò il suo superiore
“Spero che lei abbia ragione” concluse Barton, sorridendo
“Perciò, tornando a noi … non ho nulla di cui preoccuparmi ?” domandò il mammifero con la benda sull’occhio, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suo sottoposto che, con un enorme sorriso, alzò il pollice della zampa destra, come a voler comunicare che era tutto OK
 
Il direttore Furry rimase in silenzio per un paio di minuti, per poi annuire lentamente
“D’accordo … se lo dici tu … io vado, Barton
All’eliveivolo abbiamo ancora un po’ di cose da sistemare, computer da riparare, acqua da drenare …” affermò l’animale, voltandosi per aprire la porta
“Acqua ?!” domandò confuso Clint, credendo di non aver capito bene
“Sì, Barton … acqua … e, per la precisione, acqua d’oceano
Grazie alle cartelle pulite che ci hai inviato, abbiamo dovuto effettuare un atterraggio d’emergenza nell’oceano … oltre i confini di Zootropolis … fortuna che lo stavamo sorvolando
Oh … e a proposito … tutti i tuoi colleghi non vedono l’ora di poterti riabbracciare talmente forte da toglierti il respiro, per la bella sorpresa che gli hai fatto” disse l’animale, ridendo a bassa voce, per poi aprire la porta d’uscita
“Buona notte, Clint
Salutami Kate e i piccoli, ci sentiamo” concluse il direttore, uscendo dal salotto e chiudendo la porta … per riaprirla subito dopo, facendo capolino con la testa
“E non credere che questa te la faccia passare liscia
Quando questa missione sarà finita, ti aspettano tutti i bagni dell’eliveivolo da pulire e lucidare … CON UNO SPAZZOLINO” terminò il mammifero, richiudendo la porta
 
Dopo quell’ultima frase da parte del suo capo, Clint scosse lentamente la testa, mentre tratteneva una risatina
 
Beh … alla fine se l’era cercata … ed era giusto
Lui aveva combinato quel casino e lui avrebbe dovuto pagarne le conseguenze
Ma, sapere che nessuno dei suoi colleghi era morto PER CAUSA sua, lo rincuorò molto, riempiendolo di gioia come non mai …
Anche se quest’ultima durò poco
Il pensiero di pulire un centinaio, se non un migliaio di water pieni di calcare e sporcizia, con un minuscolo spazzolino da denti, gli fece sparire il ghigno che si era formato sul suo muso, facendo posto a una smorfia di disgusto
 
Così, Barton si diresse verso la camera da letto, dove stava dormendo la sua dolce metà: Kate … insieme ai suoi due piccoli tesori
Ora voleva soltanto stendersi e dormire
Avrebbe pensato al resto domani
 
“E pensare che gli avevo comprato quella famosa benda per l’occhio con le paillettes …” concluse Clint, aprendo la porta della camera da letto, per poi entrare dentro la stanza, richiudendo l’uscio dietro di sé
 
 
 
 
Intanto, alla C.P.A, in particolare, dentro alla sala di Geysir …
 
 
Un rumore metallico continuava a risuonare regolare all’interno della stanza del generatore
Ma non era il classico suono prodotto dalle valvole che espellevano il gas in eccesso e che erano poste sulla sommità dell’enorme macchinario a forma di imbuto, che controllava la pressione del geyser
Sembrava il rumore di un argano … e, in effetti, lo era
 
Infatti, posto vicino all’uscita della stanza … nonché via di fuga secondaria per abbandonare la struttura in caso di d’emergenza … al lato sinistro della passerella in metallo che costeggiava la parete destra della sala di Geysir, vi era quella che, a prima vista, sembrava essere una specie di enorme cestello rettangolare, in metallo … talmente grande da contenere due animali di grossa taglia … con una piccola porticina posta sul lato destro della gabbia, che permetteva d’entrare al suo interno
Quest’ultima era collegata, alla sommità, a un gigantesco argano che, una volta azionato, permetteva di raggiungere la base del geyser, che forniva energia all’intera struttura della C.P.A
 
Quel montacarichi era stato installato per una semplice ragione: per operazioni di manutenzione che venivano effettuate in fono al cratere di Geysir e in particolare, alle basi del gigantesco imbuto che copriva la bocca del geyser, controllando che non ci fossero crepe sul macchinario o peggio, fuoruscite di gas e acqua bollente che avrebbero potuto far saltare in aria l’edifico al quale forniva energia
Gli addetti dovevano solo indossare, per la loro sicurezza, un’ingombrante tuta protettiva, di un colore giallo senape … a mio modesto parere ORRIBILE … con appoggiata dietro alle spalle, una bombola d’ossigeno … sapete, là sotto fa piuttosto caldo e, respirare senza l’ausilio del contenitore, può bruciarvi i polmoni, LETTERALMENTE … un gigantesco paio di guanti, con dei mastodontici stivali, e un casco ovale, a mo di boccia per pesci, che calzava la testa dell’utilizzatore
In pratica, la divisa di protezione, assomigliava a una di quelle tante tute indossate dagli astronauti che partivano alla ricerca di pianeti e nuove forme di vita sconosciuti, nell’immenso cosmo
 
 
 
(E, visto che ho citato di viaggi nello spazio e di astronauti … un soundtrack degno di questa scena, finché la gabbia non tocca terra:                                                                               https://www.youtube.com/watch?v=iTjrgfKS7GE)
 
 
 
Ma, a differenza dei cosmonauti, i due mammiferi presenti all’interno della gabbia rettangolare, non stavano andando a esplorare universi e galassie sconosciute, si stavano addentrando fino nei meandri più reconditi della terra … quelle zone PRIMORDIALI, NON CONTAMINATE dalla civilizzazione, PURE, la cui ESISTENZA racconta una storia lunga milioni, se non MILIARDI, di anni
Mentre l’enorme cestello scendeva sempre più in profondità, abbandonando la luce della superficie, il paesaggio cominciava a mutare: enormi spuntoni di roccia si sviluppavano lungo le pareti laterali, mentre un rumore di sbuffi di vapore, contornava quel silenzio che regnava laggiù
Una striscia di piccole lucine rosse verticali, situate sulla parte centrale del macchinario, poste a una distanza di un metro l’una dall’altra, avevano il compito di segnalare agli eventuali addetti, quanto mancava per raggiungere la base del geyser
 
Uno dei due mammiferi, quello più basso rispetto al suo compare, si sporse, con molta attenzione, oltre il corrizampa della gabbia, guardando di sotto … una sola lucina era accesa, poi … buio totale
Mancava solo un metro e poi erano arrivati
Meglio accendere le due lampadine poste sul lato del casco e prepararsi a scendere
 
Così, l’animale ritirò la testa all’interno del cestello in metallo, per poi premere un pulsantino, posto sul retro del copricapo protettivo, che aveva il compito di azionare una coppia di faretti molto potenti posti sul lato dell’elmetto, che avrebbero permesso ai due mammiferi di vedere dove poggiavano le zampe, una volta toccata terra
Una volte accese le luci, l’animale bassino, si voltò verso il suo collega che, per tutto il tempo, si era tenuto occupato, canticchiando una colonna sonora di un vecchio film, che, secondo la sua umile opinione, avrebbe fornito un’ ulteriore epicità a quel momento
Il mammifero, con i faretti attivati, rimase a guardare il suo compagno per un paio di secondi, con le zampe anteriori incrociate al petto, per poi tirare, in un gesto di stizza, uno schiaffetto sulla pancia un po’voluminosa dell’altro che smise immediatamente di canterellare, per poi rivolgere lo sguardo verso chi l’aveva colpito
Così, l’animale slanciato, abbassò lo sguardo verso il suo collega, che si auto indicò i due fanalini accesi ai lati del suo casco
Il secondo mammifero altino rimase a fissarlo per qualche minuto … per poi annuire velocemente, accendo anche le sue luci
Tutto questo quando la gabbia toccò terra, fermandosi del tutto e facendo piombare nel silenzio più totale, il luogo in cui i due astronauti erano atterrati
 
Il duo di animali rimase in silenzio per alcuni minuti, dopodiché, entrambi uscirono dalla porticina posta al lato del cestello, poggiando le zampe posteriori sulla superficie
“Ancora non riesco a capire perché, OGNI VOLTA che scendiamo qua sotto, ti devi mettere a canticchiare quel motivetto di quel vecchio film su un’odissea spaziale, Black …” disse il mammifero bassino, voltandosi a guardare il suo compare che, per tutta risposta, seguendo la melodia della canzonetta, affermò, allargando le zampe
“PERCHÉ, XEVER …
PIA- CE A - MEEEEEEEE
BON – BON – BON”
 
In seguito a quella spiegazione, il lupo grigio espirò profondamente
 
Oh … quanto avrebbe voluto, in quel momento, tirargli un calcio talmente forte, da spedirlo direttamente nello spazio … in quelle zone più recondite e sconosciute
Visto che gli piaceva così tanto quel film, avrebbe sperimentato di persona, un vero e proprio viaggio spaziale
No …
Arrabbiarsi non sarebbe servito a nulla … e poi, era stanco
Non voleva mettersi a discutere con quel grosso fiocco di neve per una cosa stupida come quella
Ne avevano passate abbastanza per quel giorno e non voleva concludere in bellezza la serata
Meglio rimanere calmi e sopportare IN SILENZIO …
 
“Va bene …
Vediamo di darci una mossa
Prima finiamo e prima c’è ne torniamo a casa” affermò il canide, scuotendo lentamente la testa, per poi aggiungere, in tono ironico
“Grazie mille, capitano Bradford … per questo COMPITO A SORPRESA che ci ha affidato ALL’ULTIMO MOMENTO … proprio una bel regalo”
“Xever … lo sai che il capitano non è qui, vero ?” chiese innocentemente l’altro mammifero, ricevendo un’occhiata assassina da parte del lupo, che a denti stretti sillabò
“Black … prova a dire solo UN’ALTRA PAROLA e ti giuro che qui finisce male
Sono stato chiaro ?” concluse il predatore grigio, continuando a guardare in cagnesco il suo compare: un grosso orso polare che, dopo qualche secondo di silenzio, annuì velocemente
“Bene … ricapitolando
La nostra missione è quella di cercare tracce … o per meglio dire … il corpo senza vita del traditore che, a nostra insaputa, si è infiltrato dentro la nostra struttura, cercando di rubare delle preziose informazioni … il famoso, quanto famigerato HAWKEYE” cominciò Xever, continuando a guardare il suo compare, che sussultò leggermente dopo aver sentito QUEL NOME
“Già … chi se lo sarebbe mai aspettato, eh ?
Pensavamo che HAWKEYE fosse un mammifero che agiva dall’esterno e invece, era più vicino di quanto pensassimo
Era sicuro di farla franca … di riuscire a passare inosservato … ma si sbagliava di grosso
MAI METTERSI CONTRO LA C.P.A
Tantomeno contro il capitano Bradford … e non parliamo del signor Sailas” affermò il canide, fermandosi un attimo, pensando all’animale che dirigeva l’intera struttura e a quanto quest’ultimo, potesse essere MOLTO PERICOLOSO
 
“Scusa la domanda, Xever … ma, tu come fai a sapere tutto questo ?” chiese pensieroso l’orso polare, rivolgendo uno sguardo interrogativo verso il suo compare, che, dopo averlo guardato per qualche secondo, si passò una zampa sul vetro del casco
“L’ho letto dentro a un biscotto della fortuna …” affermò ironicamente il lupo, sperando che il suo compagno cogliesse al volo il sarcasmo contenuto nella frase
“Davvero ? Hai ordinato cibo cinese ? E quando l’avresti fatto ?
Senza dirmi nulla poi … lo sai che io ADORO il cibo orientale … soprattutto i ravioli alla zucca …” disse Black, tutto euforico, mentre una gocciolina di bava cominciava a scendergli dall’angolo destro della bocca
 
No … a quanto pare non aveva afferrato il concetto
E, in aggiunta, aveva scoperto, con sua grande sorpresa, che il suo collega soffriva di Alzheimer
Non c’era altra spiegazione …
Altrimenti si sarebbe ricordato perfettamente il discorso che il capitano Bradford aveva fatto a entrambi, qualche minuto fa, spiegandogli quello che dovevano fare, oltre a comunicargli le importanti novità che erano successe quel giorno …
A volte si chiedeva se avesse veramente un cervello, oppure un raviolo al suo posto … visto che gli piacevano così tanto … un raviolo CRUDO E PER NIENTE RIPIENO
 
Xever, dopo un paio di minuti, non poté far a meno che espirare profondamente
“Ecco perché, tra noi due, io sono quello più sveglio” affermò il canide, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, facendo dipingere uno sguardo confuso sul muso del predatore bianco, per poi continuare
“Comunque … tornando a noi … ora scandaglieremo il fondo di Geysir per trovare HAWKEYE … o quello che ne resta
L’importante è che SIA MORTO
Quindi, controlla ogni pozzanghera e ogni centimetro del terreno … se è qui, lo troveremo
Tu vai a destra e io vado a sinistra” concluse il lupo, facendo per voltarsi, venendo, però, preceduto dal plantigrade
“E se invece non fosse morto ?”
“E tu pensi che un qualsiasi mammifero, sopravvivrebbe a una caduta del genere, atterrando su un terreno pieno di stalagmiti appuntite e pozzanghere bollenti ?” domandò di rimando, il canide, girandosi verso il suo interlocutore che, dopo qualche minuto di riflessione, scosse velocemente la testa a destra e a sinistra
“Bene … adesso tappati quella bocca … E DATTI DA FARE !” esclamò stizzito Xever, tentando di girarsi nuovamente … non riuscendoci
“A proposito si stalagmiti … davanti a te …” tentò di dire l’orso polare, venendo interrotto dal predatore grigio
“NO … NON VOGLIO SENTIRE UN’ALTRA DELLE TUE IDIOZIE
SONO STATO CHIARO ?
NON FARMI CONCLUDERE MALE LA SERATA !” affermò furente il lupo, voltandosi rapidamente verso il plantigrade bianco, intimandogli di fare silenzio, avvicinandosi l’indice della zampa destra al caso, per poi girarsi nuovamente, facendo il primo passo … e in seguito, fermarsi
Ma non perché il suo compare l’aveva interrotto un’altra volta
La ragione era assai più semplice
Xever si era fermato perché una formazione calcarea colonnare, che si sviluppa dal pavimento verso l’alto … conosciuta con il nome di stalagmite … aveva impattato, a un’altezza perfetta, contro i suoi … gioielli di famiglia
 
Il canide si chinò leggermente in avanti, mentre emetteva quello che avrebbe potuto somigliare a un gridolino sommesso, mentre Black si era portato una zampa davanti al caso, coprendosi la bocca
“Io ho provato ad avvertirti …” affermò, dopo qualche secondo di silenzio, l’orso polare, avvicinandosi verso il canide che, disse con una vocina stridula
“Già era stato sufficiente … la prima volta … al Lago Landlake, con quel maledetto masso … e ora … QUESTO” concluse Xever, continuando a rimare curvato in avanti
“Beh … guarda il lato positivo, la maggior parte degli animali affronta DI PETTO le difficoltà della vita … tu le affronti di … ehm … poteva andarti peggio, sai …” aggiunse Black, poggiando una zampa sulla spalle del lupo, trattenendo una risatina e cercando di sdrammatizzare quel momento
“Del tipo ?” chiese il canide, in tono ironico, guardando velocemente il suo compare
“Beh … ecco …” provò a dire Black, cercando di prendere tempo per inventarsi una scusa credibile
 
Così, mentre era impegnato a trovare un’attenuante verosimile, il suo sguardo si posò su una pozzanghera, non molto distante dalla stalagmite assassina che aveva colpito il lupo grigio, a 50 metri di distanza
Si trattava di una pozza ovale, di medie dimensioni che, a intervalli regolari, faceva apparire sulla superficie, delle piccole bollicine che poi esplodevano … segno che quel guazzo stava raggiungendo, MOLTO LENTAMENTE, un certo grado di calore ed ebollizione
Però, quello che colpì l’orso non fu la pozzanghera in sé … c’erano molte altre simili a quella sulla superficie del cratere di Geysir
Il motivo era un altro …
Quando il predatore bianco si era voltato a guardare quello specchio d’acqua ovale, tentando di trovare ispirazione per ricercare una scusante accettabile per poter confortare il suo compagno, i due faretti posti sul suo casco, nel momento preciso in cui avevano illuminato quella pozza, avevano fatto luccicare qualcosa
 
Attirato come da una specie di calamita, l’orso polare superò il compare che, nel frattempo si trovava ancora abbassato in avanti, raggiungendo la pozzanghera, dopodiché si chinò verso di essa e quello che vide, una volta illuminato lo specchio d’acqua, gli fece dipingere uno sguardo interrogativo sul muso
 
Dentro alla pozza, neanche molto profonda … saranno stati sì e no, 30 centimetri … il plantigrade riuscì a intravedere, attraverso l’acqua limpida, non molto distate dalla riva, due specie di minuscole palline in acciaio e, non molto lontano da esse, sul bordo della pozzanghera, immersa per metà dentro al guazzo, vi era quella che a prima vista, sembrava essere una maschera respiratore bianca, che aveva il compito di coprire solo la bocca
E in particolare, quest’ultima parte pareva avere, al suo interno, dei piccoli pulsanti e dei … circuiti elettrici ?
 
Oggetti piuttosto STRANI per trovarsi là sotto …
E poi, come c’erano arrivati ?
Che appartenessero a …
 
Black si alzò lentamente da terra
 
Sì … avrebbe potuto benissimo essere così
D’altronde, da quello che si ricordava, le squadre di manutenzione non avevano in dotazione quei tipi di strumenti … e nessuno metteva piede sulla base di Geysir da più di due settimane
Inoltre, gli oggetti erano ancora intatti
Se dei tecnici li avessero persi durante l’ultimo turno di controllo del macchinario a imbuto, a quest’ora avrebbero dovuto liquefarsi
Quelli che aveva trovato invece … erano ancora integri
 
Inoltre, c’era da considerare il fatto che erano atterrati dentro a una pozza piuttosto grande e un po’ profonda, se fossero caduti dentro a una più piccola, con meno acqua, a quest’ora non sarebbe rimasto nulla … dato che le pozzanghere di minuscole dimensioni raggiungevano più velocemente un’elevata temperatura e un certo livello di ebollizione; invece quelle grandi ci impiegavano MOLTO più tempo
 
Forse la fortuna cominciava a girare dalla loro parte
Avrebbe fatto meglio a raccogliere quelle prove che aveva trovato, per poi consegnarle al signor Fowler
 
Così, il predatore bianco si voltò dietro di sé, dirigendosi verso la gabbia in metallo con la quale erano scesi
 
“Xever, forse ho trovato qualcosa di molto interessante … tu non ti muovere … io vado a prendere il contenitore dentro al cestello” affermò l’orso polare, superando il lupo grigio, che riuscì a sbiascicare alcune parole
“E chi … si muove …” disse il canide, continuando a rimanere chinato in avanti, per poi abbassare lo sguardo verso la piccola stalagmite omicida e, in seguito, tirarle un calcio di stizza, convinto di poterla rompere … cosa che ovviamente non riuscì, facendosi solo dell’altro male
 
 
 
 
Nel frattempo, a casa Hopps, in piena notte …
 
 
Con gli occhi che le si chiudevano da soli, insieme alla stanchezza e al sonno che si facevano sentire, stava cercando di non cadere dal water su cui si era seduta e sul quale stava pericolosamente dondolando verso tutte le direzioni possibili e immaginabili, mentre era impegnata a fare i suoi bisognini
 
Eh … d’altronde, quando ti scappa, ti scappa …
E pensare che erano soltanto le due notte
Aveva bisogno di riposarsi e di dormire dopo la ROCAMBOLESCA E FRENETICA giornata che aveva appena trascorso
 
Aveva quasi rischiato la vita, incontrando quelle tre iene che le volevano fare la festa; dopodiché era stata salvata da CROC, col quale aveva deciso d’imbarcarsi in un’avventura STRAORDINARIA: ossia portare il suo nuovo amicone a casa sua, per poi nasconderlo dentro al fienile, sperando che i suoi genitori e gli altri suoi fratelli e sorelle non lo vedessero … altrimenti sarebbe scoppiato il finimondo …
 
Ma perché le era venuta in mente quell’idea che ora, adesso che ci pensava bene, era FOLLE ?
 
Però, se pensava a tutto quello che CROC aveva fatto per lei …
Quello era il minimo che potesse fare per poter ricambiare il favore
E poi, se dopo averla salvata ed essersi fatto vedere, lei non fosse tornata al lago Landlake a cercarlo, il giorno dopo … ora in che situazione si troverebbe ?
 
Solo … abbandonato … impaurito … IN PERICOLO … PREDA DEI MAMMIFERI CHE LO STAVANO BRACCANDO
 
Quell’improvviso pensiero, detestò immediatamente Julia dal dormi – veglia
 
No … non l’avrebbe lasciato da solo
Ormai fra loro due, si era creato un legame così FORTE, UNICO E … SPECIALE
LUI era diventato suo AMICO … forse anche di più
Orami lo considerava come un COMPONENTE della sua famiglia … come un suo fratellino … certo, un po’ meno adorabile e coccoloso di un coniglio, ma il concetto era sempre lo stesso
E il fatto che CROC non fosse ancora arrivato a casa sua … adesso che ci rifletteva con calma … le face spalancare gli occhi, per poi tirarsi una pacca sulla fronte
 
Ma come aveva fatto a dimenticarselo ?
Colpa di quei due ladruncoli da strapazzo che avevano mandato a monte la serata, rischiando pure di investire sua sorella maggiore Judy … se non ci fosse stato Nick …
 
Già, Nick …
Chissà come mai, ma aveva la netta sensazione che tra quella volpe e sua sorella, ci fosse qualcosa di più della semplice amicizia
Se n’era accorta durante la cena, chiamandola con quel soprannome carino con cui la chiamava quella volpe … com’era ? … oh, sì … carotina … un nomignolo piuttosto adorabile e affettivo
E si era divertita un mondo a vedere la reazione di Judy, mentre diventava rossa in muso, cercando di sgridarla con quella vocina stridula che le veniva ogni volta che era in imbarazzo
E poi, quando Nick l’aveva salvata, impedendole di venire investita dal furgoncino di famiglia, facendole da scudo con il suo proprio corpo, mentre impattava sul suolo, proteggendole la testolina, intanto che il mezzo proseguiva la sua folle corsa, atterrando di schiena per terra …
Che brivido le aveva percorso la spina dorsale nel vedere quella scena
 
Dopo qualche secondo, per fortuna, aveva visto la volpe muoversi … e lì, aveva tirato un sospiro di sollievo
E poi, era rimasta a fissare, con uno sguardo curioso, il canide che, in fretta e furia, si accingeva a controllare le condizioni della partner, che aveva stretto a sé, mentre quest’ultima si era avvinghiata sulla sua … non ditelo a nessuno, tantomeno al diretto interessato … ORRIBILE camicia hawaiana verde, stringendola forte, come se fosse l’unica cosa a cui teneva di più al mondo, per poi aprire gli occhi, incontrando le iridi verdi del suo collega
Infine, dopo qualche minuto, dov’erano rimasti a guardarsi a vicenda come due stoccafissi, Judy aveva abbracciato teneramente la volpe, cominciando a piangere … di gioia, felicità, del fatto di aver rischiato la vita, esponendo pure il suo partner a morte certa, chi lo sa … mentre Nick le accarezzava lentamente la testolina, rassicurandola che tutto era finito
 
Voi questo come lo definireste ?
Un normale rapporto LAVORATIVO tra colleghi di lavoro oppure quello tra due inna …
 
 
Julia … non per fare il guasta feste, ma tu non ti stavi chiedendo come mai CROC non è ancora arrivato a casa ?
È fuori da oggi pomeriggio … magari gli è successo qualcosa e tu che fai ?
Fantastichi sul rapporto sentimentale tra tua sorella e Nick …
Queste sono faccende che possono aspettare …
Stai divagando, cara
 
 
In seguito a quel consiglio da parte del suo subconscio, la coniglietta si alzò immediatamente dal water, per poi tirarsi su i pantaloncini del piagimino rosa
 
Giusto … CROC
 
Avrebbe potuto pensare benissimo a quei due, in un altro momento
Anche perché, un coniglio e una volpe che SI AMANO, è una cosa piuttosto …
No … no … stava divagando un’altra volta
Il problema era capire che fine avesse fatto CROC … magari era nei guai e aveva bisogno del suo aiuto; oppure si era perso per strada, continuando a vagare per Bunny Burrow senza una meta precisa, rischiando di farsi vedere e di scatenare il panico o, opzione più plausibile, si era addormentato …
 
Non c’era un minuto da perdere
Doveva andare a cercarlo, col rischio di beccarsi una punizione a vita da parte di mamma e papà … non c’era altra soluzione
Quando lei si era ritrovata alla mercé di quel trio di iene, lui era accorso a salvarla … era il momento di ricambiare il favore
E poi, se fosse riuscita a sgattaiolare fuori di casa senza farsi sentire, nessuno si sarebbe accorto della sua … uscita notturna
Doveva solo cercare di non svegliare, al primo piano, un’intera famigliola di conigli, animali dotati di un udito molto sensibile … oltretutto una era anche una poliziotta … e dirigersi silenziosamente al piano terra, dove l’avrebbe aspetta una volpe, intenta a dormire sul divano del salotto
Più facile a dirsi che a farsi …
Ma doveva pur tentare … nel caso l’avessero scoperta avrebbe potuto utilizzare la classica scusa del sonnambulismo o del bicchiere d’acqua
 
Decisa a portare a termine la missione che si era preposta, la leporide si diresse verso il lavabo del bagno
 
Doveva pur darsi una rinfrescata e svegliarsi …
 
Così, aprì il rubinetto e si fregò velocemente le zampe; dopodiché si sciacquò il muso e, una volta finito, chiuse l’interruttore, asciugandosi con un panno di cotone, appeso a un gancetto, sulla sua sinistra e vicino alla finestra
Una volta finito, Julia fece per rimettere a posto l’asciugazampa, quando qualcosa, fuori dalla finestra, attirò la sua attenzione, facendole quasi spalancare del tutto la bocca e facendole cadere di zampa l’asciugatoio
La ragione ?
Oltre il vetro dell’infisso del bagno, comparve una specie di occhio gialla ambra … che la coniglietta aveva imparato ad associare a un animale che lei conosceva benissimo … che cominciò a vagare impazzito per la stanza, osservando tutti gli oggetti al suo interno, finché non si posò sull’unico mammifero presente nel bagno
 
“CROC ?” chiese incredula e a bassa voce la leporide, avvicinandosi alla finestra
 
Forse era il sonno che le stava giocando qualche piccolo scherzetto
 
“Sei tu ?” aggiunse Julia, fermandosi davanti al vetro, continuando ad osservare l’iride giallo ambra che, per tutto il tragitto che la coniglietta aveva fatto, l’aveva seguita lentamente
L’occhio rimase immobile ancora per qualche minuto, dopodiché sparì e ricomparve, subito dopo
“Cos’era quello ? Un occhiolino ?” chiese perplessa Julia, trattenendo una risatina, facendo socchiudere il bulbo oculare a metà che, in seguito, si allontanò dall’infisso, scomparendo dalla vista della coniglietta
“Oh, avanti … stavo solo scherzando !” affermò il piccolo mammifero, aprendo del tutto la finestra del bagno, mentre sul suo muso si andava a formare un sorriso nel constatare che fuori da casa sua, nel suo giardino, vi erano due occhi giallo ambra fluttuanti che la stavano osservando all’altezza dell’infisso
Ulteriore gioia provò il piccolo mammifero nell’appurare che, partendo dai due bulbi oculari sospesi nel nulla, si andò a delineare una figura che, man mano, acquistava colore, in questo caso: un colorito verdognolo
 
In quel momento, se un qualunque mammifero fosse passato nei pressi di casa Hopps, avrebbe notato che nel giardino sul retro, vi era una strana creatura alta quasi 6 metri, con una lunga coda e un muso allungato, dove spuntava qua e là, qualche dente affilato, mentre quest’ultima era intenta a osservare una coniglietta affacciata a una finestra del primo piano dell’abitazione
Scena piuttosto curiosa, non trovate ?
 
“Finalmente sei arrivato e stai bene !
Mi hai fatto preoccupare tantissimo !
Si può sapere che fine avevi fatto ?” domandò felice e allo stesso tempo irritata Julia, rivolgendo uno sguardo poco amichevole verso la creatura che provò a dire qualcosa, venendo interrotta dalla coniglietta
“SHHHHH … parla piano
Altrimenti rischi di svegliare tutti”
CROC, dopo un primo momento di spaesamento, chinò la testa verso destra, cercando di capire quello che gli aveva appena detto la sua amichetta … per poi annuire rapidamente
Dopodiché, dopo essersi guardato intorno con circospezione, cercando di controllare il volume della sua voce, disse, mostrando tutti i denti, nel tentativo di fare un sorriso
“DORMIRE”
 
In seguito a quella risposta, la coniglietta rivolse uno sguardo molto loquace verso il suo amicone
“Sul serio ?” chiese incredula Julia, credendo di non aver capito bene quello che le aveva detto la creatura
“CROC … ERA … STANCO … MOLTO” aggiunse il rettilone, continuando a sorridere
La leporide rimase in silenzio per un paio di secondi, mentre continuava a squadrare, con uno sguardo indagatore, CROC
 
C’era qualcosa che non le tornava …
Per quanto tempo aveva dormito ? Per 10 ore filate ?
No … c’era qualcosa che non andava … ne era sicura
Possibile che le stesse dicendo una bugia ?
Magari era andato a combinare qualche guaio a sua insaputa …
No … forse c’aveva messo così tanto perché era stato cauto e attento a non farsi vedere da altri mammiferi
Perché doveva andare a pensare certe cose ?
L’importante era che fosse arrivato sano e salvo a casa, giusto ?
Ora bisognava soltanto sistemarlo dentro al fienile per la notte e poi … si sarebbe inventata qualcosa
Ma come ci arriva all’uscita di casa, senza svegliare gli altri e la volpe di guardia giù al piano terra ?
 
Mentre era impegnata a trovare una soluzione a questo suo dilemma, gli occhi color azzurro di Julia, si posarono sull’animale che aveva di fronte, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorriso
Forse gli era venuta un’idea …
 
“D’accordo, dormiglione
Ascolta, io dovrei uscire di casa per mostrarti dove dormirai stanotte
Ma ho paura di svegliare gli altri che, se ti vedessero, manderebbero all’aria tutto quanto … specialmente mio padre
Perciò, ti dispiace prendermi delicatamente e poggiarmi a terra ?
Così non si renderanno conto di nulla” disse Julia, indicando la finestra e aspettando una risposta dal suo amicone che nel frattempo, aveva tirato un sospiro di sollievo
 
Meno male che se l’era bevuta
Se le avesse detto la verità, si sarebbe arrabbiata molto … e preoccupata al tempo stesso
 
Non sapeva che quel piccolo trambusto, verificatosi qualche ora fa, con protagonisti quei mammiferi che aveva incontrato fuori di casa e chi gli avevano offerto gentilmente da mangiare, era stata anche, in parte, colpa sua
Certo … rincorrerli intorno a tutta l’abitazione, lasciando visibile solo la testa, non aveva fatto altro che provocare ancor più trambusto … forse non era stata una mossa geniale
Oltretutto, durante l’inseguimento … che lui aveva associato a un gioco … quei due animali, a bordo di quella scatoletta in metallo blu … gli mancava davvero poco per raggiungerli, così poi, avrebbero fatto cambio e cioè loro avrebbero inseguito lui … avevano improvvisamente sterzato verso destra
Colto alla sprovvista da quella manovra, era finito con il proseguire diritto dirigendosi verso la staccionata in legno che delimitava la proprietà della sua amichetta
Fortunatamente aveva evitato di distruggere la recinzione, saltandola
Purtroppo, durante la fase di atterraggio, aveva poggiato male le zampe posteriori
Il risultato ?
Era atterrato pesantemente dentro al campo di granoturco a fianco della proprietà, incespicandosi le zampe con la propria coda, per poi cominciare a rotolare sul terreno, aprendo un bel varco nel mais, finché non si era fermato
Dopo essersi ripreso … e aver mangiato anche qualche pannocchia … aveva aspettato che le acque si calmassero e poi, consapevole del guaio che aveva appena combinato, aveva atteso che tutte le luci di casa si spegnessero e che non ci fosse più nessuno nei paraggi
Così, una volta accertatosi che la zona fosse libera, ne aveva approfittato per cercare Julia … finché non l’aveva trovata in bagno
 
Secondo voi, se gli avesse raccontato QUESTA storia … che poi era la VERITÀ … secondo voi, come avrebbe reagito Julia ?
Meglio la vecchia scusa dell’essersi addormentato per strada
 
“Allora ?”
La domanda postagli dalla sua amichetta, lo riportò con le zampe per terra
 
CROC guardò velocemente la sua amichetta che, nel frattempo, aveva già messo la zampa posteriore destra fuori dalla finestra del bagno, dopo aver spento la luce della stanza, ovviamente
In questo modo non avrebbe destato sospetti e non avrebbe svegliato gli altri
Inoltre non avrebbe sprecato inutilmente elettricità … ALLA FACCIA DEL CONSUMO, VIA IL RISPARMIO !
 
La creatura annuì velocemente, dopodiché allungò la zampona sinistra verso la piccola coniglietta, che, dopo aver scavalcato completamente l’infisso, si catapultò dentro al palmo aperto del rettilone, che l’afferrò delicatamente al volo
Dopodiché, CROC appoggiò a terra la sua piccola amica che, una volta raggiunto il suolo, in un batter d’occhio, schizzò fuori dalla sua zampa, dirigendosi molto velocemente verso una meta precisa, lasciando la creatura basita e senza parole
“Avanti, CROC ! Muoviti !” affermò Julia, facendo cenno al suo amico di seguirlo
 
 
 
 
Intanto, a casa Darby ...
 
 
Ormai era da quasi più di due ore che stava smanettando sul suo portatile, seduto sul tavolo del cucinotto, mentre visionava diverse finestre aperte sullo schermo del suo PC, prendendo, di tanto in tanto, qualche appunto sull'enorme block notes, che si trovava alla sua destra
Aveva riempito così tante pagine di note, che, a furia di scrivere, gli faceva male la zampa
Ma d'altronde, quello che stava facendo, era un lavoro IMMANE
 
Dopo aver chiuso la chiamata col signor Fowler, quest'ultimo gli aveva spedito, sulla sua posta elettronica, un file, contenente i dossier dei dipendenti che facevano parte di quell'organizzazione misteriosa, con a capo quel mammifero mascherato che, solo a guardarlo, ti si gelava il sangue nelle vene: la C.P.A
 
Nell'e-mail gli si chiedeva di visionare i vari profili dei lavoratori e di controllarli con le informazioni generali inviategli in una seconda lettera elettronica, per vedere se riusciva a trovare una qualche discordanza o incongruenza tra i dossier e i dati reperiti ... secondo lui, raccolti all'insaputa dei lavoratori
 
Ma perché la C.P.A stava facendo dei controlli sui suoi dipendenti ?
Forse qualcuno di loro stava facendo il doppio gioco ?
 
 
Un momento ...
Victor, a te cosa interessa ?
Il giorno del tuo primo incontro con questi animali, hai detto chiaramente che non volevi immischiarti nei loro affari, giusto ?
E loro ti hanno detto forse qualcosa ?
No ...
Perciò, fatti gli affari tuoi e continua a cercare
Lo sai benissimo che cosa c'è in ballo
 
 
Seguendo il consiglio del suo subconscio, la pantera tornò a visionare il profilo che stava esaminando
Anche questo, non aveva nulla di strano ... così come gli altri che aveva controllato fino a quel momento
Eppure c'era qualcosa che non gli quadrava ... ne era certo
Doveva solo ricontrollare con più attenzione
D'altronde, in quanto a informatica e a investigazione ... era sempre stato il MIGLIORE
Si ricordava, quand'era ancora in polizia, gli sguardi stupiti che si dipingevano sui musi dei suoi agenti che, dopo aver perso intere notti a cercare indizi o una possibile traccia su un caso molto difficile, andavano a chiedergli aiuto e consiglio, e lui, in quattro e quattr'otto, riusciva a trovare una pista che, il più delle volte, era quella corretta
Già ... bei tempi quelli ...
 
Ma non poteva arrendersi ... la soluzione era lì, nascosta da qualche parte ... doveva solo trovarla
E poi, come gli aveva ricordato il suo inconscio, in ballo c'era QUALCOSA DI MOLTO IMPORTANTE ... QUALCOSA CHE NESSUN ALTRO ANIMALE AVREBBE POTUTO DARGLI
 
Mentre era immerso nei suoi pensieri, i suoi occhi si posarono su un altro profilo, proiettato sullo schermo del suo PC
Lo visionò velocemente ... nulla di che, tutto nella norma
Passò ai dati raccolti che lo riguardavano ... niente neanc ... aspetta un momento ...
Victor si allontanò dallo schermo, stropicciandosi gli occhi
Forse, la stanchezza gli stava giocando un tiro mancino ...
Il felino rimase con gli occhi chiusi ancora per un paio di secondi, per poi riaprirli e rileggere quello che aveva appena letto e, in seguito, ricontrollò il dossier dell'animale
 
Molto interessante ... ma vediamo se ...
 
La pantera, aiutandosi con la rotella del mouse, tornò indietro di qualche profilo, finché non trovò quello gli interessava
Controllò anche questo e fece un check up delle informazioni generali, aiutandosi con gli appunti che aveva preso ...
 
TOMBOLA !
 
Era sicuro che avrebbe trovato qualcosa
Non aveva perso ancora le sue doti
 
Così, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorriso vittorioso, Victor prese il telefono, componendo l'ultimo numero che lo aveva chiamato; dopodiché si portò l'apparecchio all'orecchio e attese una risposta
 
 
 
Signor Fowler ?
Perdoni l'ora ...
Ma credo di aver trovato qualcosa di MOLTO INTRIGANTE che potrebbe interessare al signor Sailas ...
 
 
 
Affermò Victor, sorridendo in un modo che, con l’aggiunta della luce riflessa dallo schermo del suo PC, gli conferiva un aspetto ... MALVAGIO ?
 
 
 
 
Intanto, a casa Hopps, nel cuore della notte ...
 
 
Un mammifero di piccola taglia raggiunse l'enorme portone del fienile che si ergeva al margine sinistro della recinzione in legno della proprietà, situato a 500 metri da dove sorgeva l'abitazione principale, in corrispondenza di quest'ultima
Si trattava di uno quei classici e mastodontici fienili rossi e a strisce bianche, molto comuni nelle zone di campagna ... e Bunny Burrow ne era piena
 
A tal proposito ... vi siete mai chiesti perché questi giganteschi depositi siano proprio rossi e non di un altro colore ?
Non certo perché è quella tinta preferita e che va di moda fra i mammiferi più raffinati e aristocratici di città, neanche il fatto che serve per eseguire qualche rito scaramantico ... del tipo: BEL ROSSO DI SERA, BEL TEMPO SI SPERA, non so se avete afferrato il concetto ... e neanche per incutere terrore o paura nei confronti di malintenzionati che vogliono derubare le case degli abitanti della Tana dei Conigli, facendo passare quel rosso per il sangue di ladri e scassinatori che hanno tentato d'entrare dentro le abitazioni dei leporidi
Quest'ultima ipotesi era piuttosto inverosimile quanto bizzarra ... soprattutto se a pronunciare quelle parole era un coniglio, animale conosciuto da tutti per essere un gran fifone e che, alla prima goccia di sangue, sveniva
 
La ragione è molto più semplice di quanto crediate ...
Dovete sapere che in origine i fienili, come le case, non erano colorati: erano tutti del colore naturale del legno
Ma il legno, si sa, è il nutrimento di quei piccoli e fastidiosi insetti che se lo mangiano pian piano, gustandoselo pezzettino dopo pezzettino ... LE TERMITI
Perciò, per contrastare questo problema, un contadino ... del quale ora, il vostro fedele narratore non ricorda il nome ... creò una vernice SPECIALE in grado di far sloggiare questi inquilini abusivi e ghiottoni, mischiando: latte scremato, con olio di semi di lino e polvere di ossido di ferro, conosciuto per il suo colorito rosso
 
Nessuno ha mai capito se ebbe un colpo di genio o fu fortuna, oppure, ipotesi più plausibile, fosse ubriaco ... chi lo sa ...
Fatto sta che questo campagnolo, una volta resosi conto di quello che aveva creato, condivise la sua scoperta con gli altri suoi colleghi contadini che ne rimasero affascinati
Ed ecco spiegato perché, quasi tutti i fienili di campagna, sono rossi di colore
 
Bene ... dopo questo piccolo momento didattico e culturale, torniamo alla nostra storia
 
"Avanti, CROC !
Datti una mossa !
Il meteo diceva che si sarebbe messo a piovere stanotte … anche se di solito non ci azzeccano neanche una volta … ma meglio muoversi lo stesso" disse una coniglietta, armeggiando davanti a una delle due ante del portone del fienile, alta all'incirca tre metri, cercando di aprirla
"COSA … ESSERE … PIOGGIA ?" domandò una voce cupa e alla stesso tempo curiosa, proveniente da dietro le spalle del piccolo mammifero
"Beh ... ecco ... è acqua ... che ... cade dal cielo" affermò la leporide, colta alla sprovvista da quella domanda, continuando a trafficare davanti al portone
"IN CIELO ... ESSERCI CASCATA ?" chiese nuovamente la voce
"No, CROC
In cielo non c'è nessuna cascata
Perché mi fai questa domanda ?" continuò la coniglietta, cercando di spalancare l'entrata del fienile
"ACQUA CADE ... SOLO SE SE ESSERCI CASCATA ...
PRIMA, RUSCELLO O FIUME ... E POI CASCATA ... DOVE ACQUA CADE SOTTO"
"CROC, ascolta ..." il mammifero dalle lunghe orecchie non fece in tempo a finire la frase che un rombo di tuono in lontananza, riecheggiò nell'ambiente circostante
 
A quanto pare, stava per arrivare un bel temporale … come preannunciato dalle previsioni che, di solito, non ci indovinavano MAI
Qualcuno lassù voleva proprio farle concludere in bellezza la serata …
 
"CHI AVERE LANCIATO ... GROSSO SASSO DENTRO A FIUME ?"
"CROC, quello non era il tonfo di un masso che viene lanciato dentro a un fiume
Ma il rombo di tuono e, se non ci sbrighiamo, il temporale arriverà molto presto" disse la coniglietta, cercando di smuovere la porta del fienile ... ma senza successo
"COSA … ESSERE TUONO … E TEMPORALE ?"
"CROC !" esclamò stizzita Julia, voltandosi dietro di sé e incontrando lo sguardo di una strana creatura verdognola, alta sei metri e con un muso allungato, dove spuntava qualche dente affilato, zittendola di colpo
Il piccolo mammifero rimase in silenzio per un paio di secondi, per poi espiare profondamente, passandosi una zampa sul muso
"JULIA ESSERE ARRABBIATA ... PERCHÉ QUALCHE ANIMALE HA TIRATO SASSO ... IN FIUME ?" chiese innocentemente la creatura, alzando il dito della zampona destra al cielo
 
Di fronte a quel comportamento e a quell'innocenza, tipici dei cuccioli, Julia non poté far a meno che scuotere lentamente la testa
 
Come faceva ad arrabbiarsi con un cucciolone così ?
Per lui, TUTTO IL MONDO era qualcosa di nuovo da scoprire: nuovi suoni, nuovi odori, nuovi gusti, nuove cose da vedere, ascoltare, provare ...
Aveva solo bisogno di … UNA MAMMA
Che lo aiutasse a capire cosa lo circondava e, soprattutto, come doveva comportarsi in determinate situazioni e nei confronti di altri mammiferi
E a chi era stato affidato, per esplicita richiesta ... volontaria o no, dipende dai punti di vista ... il compito di insegnargli tutto ciò ?
A lei ... già
Come se nascondere un animale preistorico, alto sei metri e che avrebbe potuto scatenare il panico e il caos, non solo a casa sua, ma anche nell'intera cittadina di Bunny Burrow, non fosse già abbastanza difficile ...
 
Ma non avrebbe gettato la spugna ... nossignore
Aveva stretto un LEGAME SPECIALE con quella creatura ... un LEGAME UNICO
Lui si FIDAVA di LEI ... e lei si FIDAVA di LUI
Avevano iniziato INSIEME quell' avventura ... e INISIEME l'avrebbero finita
Non importa che difficoltà avrebbero incontrato lungo il cammino o CHI si sarebbero trovati di fronte ... INSIEME ne sarebbero usciti vincitori
L'AMICIZIA È IN GRADO DI SUPERARE QUALSIASI OSTACOLO
E, se si parla di un'amicizia UNICA NEL SUO GENERE ... come diceva quel vecchio detto ?
 
"JULIA ... STARE BENE ?"
La domanda postale dal suo amicone verde, fece ritornare la coniglietta con le zampe per terra
 
"Sì ... CROC ... sto ... bene" provò a dire la leporide, cercando di costruire una frase logica di senso compiuto, rivolgendo lo sguardo verso il suo interlocutore e sorridendogli, per poi aggiungere
"Ascolta ... ti dispiacerebbe aprire la porta del fienile ?
Altrimenti qui facciamo mattina ...
Sai, non posso mica andare a svegliare mio padre e i miei fratelli e sorelle, chiedendogli di darmi una zampa ad aprire il portone, nel bel mezzo della notte" concluse Julia, indicando il l'abitazione dietro le spalle del suo amicone verde
"PERCHÉ ?" chiese CROC, con aria innocente, chinando la testa a destra
"Perché stanno dormendo e, cosa più importante, si spaventerebbero vedendoti" affermò la coniglietta, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suo amicone
"PERCHÉ ?"
"Beh ... perché ... sei un ... animale che non ... si vede tutti i giorni e ... che, a prima vista, metti ... paura ?" cercò di dire la leporide, gesticolando con le zampe
"PERCHÉ ?"
"Forse è ... per via ... della stazza gigantesca e per i denti che ti spuntano ..." articolò Julia, indicando il muso del diretto interessato, che si sentì offeso nell'orgoglio
"ANCHE JULIA HA ... DUE GROSSI DENTI … CHE SPORGONO
PERCHÉ LEI NO FA PAURA ?" concluse la creatura, indicando i due grossi incisivi del piccolo animale
"Perché questi, per un coniglio o per altri mammiferi sono normali
I tuoi, non che siano brutti, ma vedi sono ... ehm ... inusuali ... e perciò ..." cercò di dire la leporide, non sapendo che termine utilizzare
"FARE PAURA
ESSERE SOLO MOSTRO … AVERE CAPITO" affermò CROC tristemente, sedendosi pesantemente sul suolo, a zampe incrociate, e rivolgendo lo sguardo per terra
 
Julia si auto maledì da sola, mordendosi il labbro inferiore
Maledizione a lei e alla sua boccaccia
Per il suo amicone era già difficile integrarsi e relazionarsi con altri animali … e il suo aspetto così DIVERSO, non aiutava di certo
Se poi ci si metteva anche lei che invece di incoraggiarlo e rassicurarlo, lo demoralizzava ancora di più, facendogli pesare questa sua DIVERSITÀ ...
 
"CROC ... nessuno qua pensa che tu sia un mostro" affermò la leporide, con tono dispiaciuto
"NON ESSERE VERO ... ALTRI ANIMALI CHE HO INCONTRATO … HANNO DETTO … CHE CROC ESSERE MOSTRO" disse tristemente la creatura, prendendosi la lunga coda e mettendosela in bocca, cominciando a succhiarla nervosamente a mo di ciuccio, mentre i suoi occhioni color giallo ambra cominciavano a farsi lucidi
 
Perfetto ...
Adesso si stava mettendo pure a piangere e la colpa era solo SUA
Complimenti, Julia ...
 
"Hey hey hey ... va tutto bene" disse la coniglietta, avvicinandosi velocemente verso il suo amicone, posandogli una zampina sull'arto inferiore destro
"CROC ... io non ti considero un mostro
Anzi, per me sei un EROE" affermò il mammifero dalle lunghe orecchie, con tono caldo e rassicurante, per poi aggiungere
"Mi hai salvato per ben due volte la vita, tirandomi fuori dalle acque gelide del lago Landlake e salvandomi dalle grinfie di quelle tre iene da strapazzo
E ti dirò di più ...
IO SONO TUA AMICA E NON PERMETTERÒ A NIENTE E A NESSUNO DI FARTI DEL MALE
TI AIUTERÒ NEI LIMITI DELLE MIE POSSIBILITÀ E STAI PUR CERTO CHE NON TI ABBANDONERÒ
NULLA POTRÀ SEPARARCI" concluse decisa Julia, sorridendo verso il suo amicone che, dopo aver tirato su con il naso, si tolse la coda dalla bocca, mormorando qualcosa
"DAVVERO ?"
"Certo che sì !
Siamo o non siamo migliori amici ?" domandò la piccola Hopps, continuando a sorridere
 
Quel piccolo mammifero era qualcosa di ... UNICO
Ormai se l'era ripetuto un migliaio di volte
SOLO LEI riusciva a trasmettergli quel senso di pace, felicità e sicurezza
 
Amici ... loro due ... uno TOTALMENTE DIVERSO DALL'ALTRO
 
Era stato proprio fortunato a incontrare Julia
LEI aveva tutte quelle belle caratteristiche che la distinguevano dagli altri mammiferi: la capacità di andare OLTRE LE APPARENZE, riuscendo a vedere il CUORE E I VERI SENTIMENTI degli animali che le stavano di fronte
Questo era quello che la rendeva UNICA
 
CROC rimase a fissare, ancora per qualche secondo, la sua piccola amichetta ... per poi mollare la coda e prendere delicatamente la coniglietta nella sua zampona destra, portandosela vicino al muso
La leporide, avendo intuito quello che stava per fare il suo amicone verde, si mise immediatamente le zampine davanti al muso, pronta a ricevere una sonora e bavosa leccata da parte della creatura ... che stranamente non arrivò
 
Julia rimase in quella posizione difensiva ancora per un paio di minuti, dopodiché la coniglietta abbassò lentamente gli arti, guardando, con uno sguardo interrogativo, il suo amicone che, dopo qualche istante, l'avvicinò al lato sinistro del suo muso
 
Ah ... questo è molto meglio della solita leccata affettuosa ... PER FORTUNA ...
 
Avendo capito le nuove intenzioni della creatura ... dopo aver tirato un sospiro di sollievo ... Julia aprì entrambe le zampe anteriori, cose se stesse per dare un grosso abbraccio a un animale a lei caro e che non vedeva da tanto tempo
Rassicurato da quel gesto da parte della sua amichetta, CROC l'avvicinò ancor di più vicino al lato sinistro del suo muso, fino a farla arrivare all'altezza della guancia
Dopodiché accostò il suo muso ancor più vicino alla coniglietta, finché quest'ultima non lo toccò con entrambe le zampe, posando la sua gote pelosa destra, sulla superficie ruvida del suo amicone, abbracciandolo come meglio poteva
 
Una scena veramente tenera ... non è forse vero ?
 
Rimasero in quella posizione per qualche minuto, finché la creatura non allontanò la coniglietta dal suo muso, per poi postarla delicatamente a terra
"GRAZIE ... JULIA" affermò infine CROC, rivolgendo un sorriso ... che sarebbe potuto passare benissimo per un ghigno malefico ... verso la sua amichetta
"Non c'è di che
Ora potresti gentilmente aprire il portone del fienile ... con delicatezza, grazie" disse la coniglietta, indicando l'entrata della struttura davanti a sé, mentre il suo amicone si rialzava da terra, mettendosi sulle due zampe
 
 
 
 
Nel frattempo, sulla base del cratere di Geysir ...
 
 
 
Signor Fowler ...
Nessuna traccia del corpo di HAWKEYE
Evidentemente dev’essere caduto in un delle tante pozzanghere bollenti presenti sulla superficie del cratere oppure, col caldo che fa qua sotto, non ha fatto in tempo ad arrivare a toccare terra che si è carbonizzato lungo il tragitto
Comunque, alla base di Geysir NON C'È NULLA DI VIVO
Abbiamo soltanto trovato degli strani oggetti che pensiamo possano appartenere alla talpa
 
Oh ... niente di che ...
Solo due minuscole palline che sembrano fatte di metallo e una maschera respiratore bianca, che copre soltanto la bocca e il naso ... quelle che utilizzano i verniciatori, in pratica ... ma, al suo interno, si intravedono diversi pulsanti e circuiti elettronici
 
D'accordo ...
Appena torniamo in superficie, veniamo subito nel suo ufficio a consegnarle il tutto
Black ... chiudo
 
 
 
Affermò un grosso orso polare, vestito con una tuta protettiva di un color giallo senape, che assomigliava a una di quelle tante uniformi che indossavano gli astronauti, per poi voltarsi verso il suo compagno: un lupo grigio, con addosso lo stesso suo indumento
"Bene, Xever ... possiamo levare le tende
Dopo di lei, MADAME ..." affermò il plantigrade con tono ironico, sottolineando l'ultima parola, facendo un piccolo inchino e invitando il canide a salire dentro all'enorme gabbia in metallo, che si trovava davanti a loro
"Molto divertente, Black ... molto divertente ..." disse il lupo grigio, tirando una gomitata di stizza sul costato destro del suo compagno, per poi superarlo, dirigendosi verso il cestello in acciaio, continuando a massaggiarsi i gioielli di famiglia con la zampa destra ... ancora gli facevano male per la botta presa precedentemente, poverino ... mentre con l'altra teneva la maniglia superiore di un piccolo contenitore cilindrico giallo, dov'erano custoditi gli oggetti che avevano trovato sulla base di Geysir e che avrebbero dovuto consegnare al signor Fowler, prima di tornarsene a casa
 
"Ouch ...
Oh ... avanti
Non fare il permaloso ..." affermò il predatore bianco, rimettendosi ritto e cominciando a massaggiarsi la parte colpita, per poi aggiungere
"Lo sai che scherzavo e che ci tengo a te ...
Ma se proprio sei stufo di essere un maschio, ci sono altri modi per diventare una signorina ... metodi molto più efficaci e INDOLORI e non ROZZI E PRIMITIVI ..." concluse Black, trattenendo una risatina, ripensando alla scena comica del suo compare che aveva impattato contro una piccola stalagmite, alta al punto giusto da colpirgli le parti basse
 
Una scena piuttosto DOLOROSA ... ma comica allo stesso tempo
 
Nel frattempo, Xever entrò dentro alla gabbia, chiudendo rapidamente lo sportellino che permetteva d'entrare dentro al contenitore
Dopodiché premette un pulsante rosso, con sopra disegnato una freccetta che puntava verso l'alto, posto sul lato destro del cestello e collocato vicino a un altro bottone del medesimo colore del primo, con l'unica differenza che sopra vi era illustrato un indicatore di direzione che puntava verso il basso
Una volta premuto il pulsante, il contenitore rettangolare in acciaio cominciò a sollevarsi da terra, iniziando la sua risalita verso la superficie
 
"Xever ?
Aspetta un momento !
Dove stai andando ?" chiese allarmato Black, dirigendosi molto velocemente verso la gabbia che, nel frattempo, continuava imperterrita a salire
"XEVER !
NON AVRAI INTENZIONE DI LASCIARMI QUI ?" urlò il plantigrade, saltando e cercando di afferrare il bordo della base inferiore del cestello in metallo ... non riuscendoci, purtroppo
Il contenitore in acciaio ormai era troppo in alto e l'orso polare riuscì soltanto a sfiorarlo, per poi cadere di schiena, con l’aggiunta della bombola d'ossigeno, sul suolo del geyser ... tutto questo sotto lo sguardo divertito del canide che, dopo aver trattenuto una risatina, si sporse oltre il davanzale della gabbia, gridando
"Vediamo se ti diverte questo !
Per raggiungere la superficie, ti dovrai arrampicare a zampe nude, perché IO NON HO NESSUNA INTENZIONE DI VENIRTI A RIPRENDERE ... COSÌ IMPARI A RIDERE DELLE DISGRAZIE ALTRUI !" affermò Xever, facendo per rientrare dentro al cestello, per poi fermarsi e aggiungere
"E, se fossi in te, mi sbrigherei ... non sembra esserci rimasto molto ossigeno in quella bombola" concluse il lupo, per poi ritirare la testa dentro al cestello, non prima di aver salutato il suo compare che, ancora intontito dalla botta presa, non poté far a meno di dire una sola parola, mentre si trovava ancora disteso per terra
 
"XEEEEEEEEEVEEEEEEER !!!!!!"
 
 
 
 
Nel frattempo, nell'ufficio di Fowler, qualche attimo dopo ...
 
 
Ancora non riusciva a credere a quello che gli aveva detto il signor Darby, pochi minuti prima che ricevesse la chiamata da parte di Black
Come avevano fatto a non accorgersi PRIMA di questo particolare ?
 
Certo ... da una parte era stato ben nascosto
A quanto pare, qualcuno non voleva che quell'informazione, o per meglio dire QUEL PASSATO, venisse a galla
Ma se le cose stavano davvero così ...
Oltre a HAWKEYE, poteva esserci anche qualcun'altro dentro alla C.P.A che faceva finta di essere ciò che non era
Un socio di quel pirata informatico ormai DEFUNTO o un altro ficcanaso appartenente a un'altra organizzazione ?
Una cosa era certa: bisognava indagare a fondo sulla questione
 
Fowler non poté far a meno che battere una zampa sulla sua scrivania in un gesto di stizza
 
Eppure, il primo giorno in cui QUESTO MAMMIFERO entrò a far parte della C.P.A, qualcosa in quell'animale non l’aveva convinto, dal primo momento in cui l’aveva visto
Ma non c'aveva mai dato troppa importanza, forse era solo la sua immaginazione ... e invece ...
Avrebbe dovuto già indagare da allora, piuttosto che lasciar correre la cosa
Se ora si trovavano in questo nuovo guaio, una parte di colpa era anche sua … come se di errori non ne avesse già fatto abbastanza …
Prima la fuga del prototipo CR-0C e il fatto di non avergli attivato completamente il chip di controllo mentale … e adesso … questo
 
Ok … ora non bisognava farsi prendere dal panico
Avevano sistemato il primo, no ?
Avrebbe potuto sistemare anche il secondo senza troppi problemi
D’altronde era inutile fasciarsi la testa prima ancora di essersela rotta, giusto ?
Per prima cosa, doveva avvertire immediatamente il signor Sailas degli sviluppi e della notizia
Sicuramente lui sapeva come bisognava muoversi
 
Così, il dingo fece per alzare nuovamente la cornetta del telefono ... ma un ticchettio, proveniente dalla porta del suo ufficio, lo costrinse a fermarsi
 
A quanto pare stavano bussando
Dovevano essere per forza quei due
Chi altro era rimasto alla C.P.A se non loro tre ?
 
"Avanti" disse il canide, alzandosi dalla sedia, mentre l'entrata del suo ufficio si spalancava ... finché non entrarono dentro la stanza un duo di animali: un lupo grigio, con in zampa un contenitore cilindrico giallo, in compagnia di un orso polare
"XEVER ... BLACK ... FINALMENTE !
Come mai c'avete messo così tanto ?" chiese William, costeggiando la sua scrivania e dirigendosi verso i due animali
"Beh ... signor Fowler ... abbiamo avuto qualche piccolo ... problema ... a risalire in superficie" disse semplicemente il plantigrade bianco, rivolgendo uno sguardo assassino verso il suo simile che, per tutta risposta, trattenne una risatina, ripensando a come il suo compare si era messo a piangere come un cucciolo, supplicando di non lasciarlo alla base di Geysir e di scendere a riprenderlo ... una scena che gli fece dimenticare la botta che aveva preso sui gioielli di famiglia
 
Il dingo, dal canto suo, rimase per qualche secondo a fissare il duo di mammiferi, per poi adocchiare il cilindro giallo, sorretto dal lupo
"Sono là dentro ?" chiese Fowler, indicando l'oggetto in questione
"Ehm ... sì ... li abbiamo recuperati dentro a una pozzanghera bollente ... ma, a quanto pare, sembrano inutilizzabili" affermò Xever, porgendo il contenitore al canide, che lo prese tra le zampe
"Verificheremo col il Signor Sailas
Nel frattempo, voi potete andare
Ottimo lavoro" disse il dingo, voltandosi e dirigendosi verso la sua scrivania, mentre il duo di mammiferi si guardò velocemente a vicenda
"Sì ... ecco ... volevamo chiederle ... prima di andare ... se, insomma ... questo nostro straordinario ci farà avere ... un piccolo ... extra" provò a dire Black, mentre William si era riaccomodato sulla sedia, poggiando il cilindro sul tavolo
 
"Oh ... capisco
Beh, vedete ... io non mi occupo di queste ... cose
Dovreste chiedere al signor Sailas, ma, considerando cos’è successo all'ultimo animale che HA OSATO chiedergli delle ferie ..." affermò sconsolato il dingo, mentre i due animali si guardarono velocemente a vicenda, una seconda volta
"Ehm … se possiamo chiedere, che gli è capitato ?" domandò Xever preoccupato
"Beh ... da quello che so io
Le ferie gliele concesse ... insieme a un riposo ETERNO" concluse il canide, sottolineando l'ultima parola e facendo deglutire rumorosamente i due mammiferi, per poi aggiungere
"Purtroppo, il signor Sailas è un animale che al lavoro esige il MASSIMO IMPEGNO da TUTTI
Non vuole perditempo e scansafatiche
E se ne fiuta anche solo la traccia ... li fa sparire ... letteralmente
 
“TUTTO QUESTO ..." disse il dingo, allargando le zampe anteriori, come a voler dare enfasi alle sue stesse parole
"PER LUI È IMPORTANTE ... HA UN VALORE INESTIMABILE
La C.P.A, voi e gli altri mammiferi, io, il prototipo CR - 0C ... non siamo stati reclutati da lui A CASO
Abbiamo tutti quanti una parte, in questo suo progetto ... un progetto a cui lui DAREBBE LA VITA" affermò William, fermandosi un secondo e ripensando a una frase che il suo superiore gli aveva detto e che l’aveva colpito
 
 
 
Tutto questo, lo sto facendo per tener fede a una promessa che ho fatto tanto tempo fa, William
Perché, per farti giustizia, non puoi affidarti ai mezzi corrotti che questo sistema offre ... devi FARTELA DA SOLO
 
 
 
Giustizia ... per chi ?
 
Forse c'entrava quel quadretto, SEMPRE PRESENTE sulla scrivania del suo superiore e del quale NESSUNO, all'interno della C.P.A, sapeva cosa raffigurasse ?
Avrebbe potuto essere benissimo così ...
Altrimenti, se il signor Sailas fosse stato interessato ad ALTRO ... beh ... gliel'avrebbe fatto senz'altro capire o gliel'avrebbe detto senza troppi problemi
No ... era qualcosa di più ... PROFONDO ... qualcosa che riusciva a toccare i sentimenti più reconditi del mammifero mascherato
E poi, quelle parole ...
 
 
 
William, sappiamo perfettamente che cosa significhi veder soffrire un animale caro a te, senza poter far nulla per aiutarlo
 
 
 
Animale caro ...
Uhm ...
Che tutto questo, il suo superiore lo stesse facendo per qualcuno MOLTO VICINO a lui che, in passato, forse non aveva potuto aiutare ?
Che si trattasse del mammifero della fotografia che, in quelle poche volte in cui era entrato dentro all'ufficio del suo superiore, senza che quest'ultimo se ne accorgesse, aveva visto accarezzarne la cornice del quadretto ... come se stesse coccolando il muso di qualcuno ?
 
E se fosse stato così ...
CHI ERA QUELL'ANIMALE E COSA GLI ERA SUCCESSO DI TANTO GRAVE da far nascere la C.P.A e il prototipo CR - 0C ?
Che il PROTOCOLLO 4V fosse collegato a questo mammifero ?
 
Queste domande, desiderose di una risposta, continuavano a ronzare dentro la mente di Fowler
 
In effetti ... avrebbe potuto avere un senso
Bisognava solo chiedere conferma al signor Sailas
Ma ... CHI gliel'avrebbe chiesto ... e, soprattutto, COME avrebbe reagito il mammifero mascherato ?
 
Vi erano due strade: chiedere dei chiarimenti, forse di natura PERSONALE, collegati STRETTAMENTE al capo della C.P.A e SPERARE che quest’ultimo non interpretasse la cosa come una mancanza di fiducia nei suoi confronti da PUNIRE SEVERAMENTE oppure ... strada più facile ... lasciar perdere e andare avanti come se niente fosse
 
"Signor ... Fowler ... tutto ... bene ?"
La domanda postagli da Xever riportò il dingo con le zampe per terra
"Ehm ... sì ... potete ... andare" affermò il canide, dopo qualche secondo di silenzio, cercando di riordinare le idee e facendo segno con una zampa, al duo di mammiferi, di lasciarlo da solo
 
Il lupo e l'orso si guardarono velocemente l’un l’altro
"E ... quindi ... per questo extra ..." provò a dire l'orso polare, ricevendo una gomitata sul costato destro, da parte del suo compagno, che scosse lentamente la testa a destra e a sinistra, facendo intuire al plantigrade che era meglio lasciar perdere e levare le tende
 
Tanto, il signor Fowler non poteva fare nulla e loro non avrebbero MAI avuto il coraggio di andare a parlare col signor Sailas di questa ... faccenda
Meglio lasciar correre
 
Così, il predatore bianco rimase, per qualche secondo, a fissare il canide grigio che gli indicò, con lo sguardo, la porta dell'ufficio alle sue spalle
Black si girò velocemente a guardare, prima l'uscita della stanza e poi di nuovo il lupo
Dopodiché, entrambi seguirono l'ordine del dingo, voltandosi e dirigendosi verso l'uscita
"Buona notte, signor Fowler" dissero i due mammiferi, aprendo la porta e richiudendola subito dopo, lasciando William solo con i suoi pensieri
 
Nella stanza calò un silenzio di tomba che veniva sancito dal ticchettio dell'orologio a muro, appeso dietro la parete che dava sulle spalle del dingo
 
Cos'è che stava tramando VERAMENTE il suo superiore ?
Perché era così reticente a raccontargli la VERITÀ ?
Non aveva dimostrato di essere un animale affidabile e riconoscente, dopo tutto quello che aveva fatto per lui ?
Voglio dire ... aveva salvato la vita di sua moglie e lui si era dimostrato grato per il gesto che il signor Sailas aveva fatto nei suoi confronti, dedicando anima e corpo al suo progetto ... non riusciva proprio a capire
Una cosa era certa: il suo superiore aveva in mente qualcosa ... QUALCOSA CHE AVREBBE CAMBIATO IL MONDO INTERO ... in BENE O IN MALE, questo non poteva saperlo
 
Ma prima o poi, gliel'avrebbe chiesto ...poco ma sicuro
Non perché non si fidasse o non avesse fiducia nel suo superiore ... LUI era DIVERSO da altri mammiferi che avevano in mente piani FOLLI E MALVAGI come ad esempio, la conquista del mondo intero
Il loro superiore, in quello che faceva ... ci metteva un’ETICA ... tutta SUA ma che non era ne troppo buona, ne troppo malvagia ... si trovava perfettamente in equilibrio fra queste due sfere e questo permetteva di ottenere un certo grado di ordine e collaborazione
 
Perciò, per una questione di RISPETTO e di CORRETTEZZA non solo nei suoi confronti, ma anche in quello degli altri mammiferi che lavoravano all'interno della C.P.A, gli avrebbe chiesto dei chiarimenti
 
BASTA LAVORARE PER CHISSÀ QUALE MISTERO O VERITÀ NASCOSTA
 
Nel frattempo, sarebbe stato meglio comunicare al signor Sailas cos'avevano trovato Black e Xever sulla superficie di Geysir
 
 
 
 
Intanto, a casa Hopps ...
 
 
"Bene, CROC
Ecco la tua nuova … tana
Allora ... cosa ne pensi ?" disse una coniglietta dal pelo marroncino, allargando le zampe, come a voler mettere in mostra l'ambiente che la circondava, a mo di agente immobiliare, in questo caso, l'interno di un vecchio fienile
"ESSERE ... BASSA" disse una voce cupa, appartenente a uno STRANO, QUANTO UNICO animale: enorme, verdognolo e con un muso allungato
Quest'ultimo si trovava sulle quattro zampe, mentre, con fatica, tentava d'entrare dentro al fienile, cercando di non urtare nulla ... e la lunga coda che si ritrovava, non aiutava di certo
 
"Sì, lo so ... per te è un po' basso, d’altronde sono solo quattro metri
Ma c'è un sacco di spazio in larghezza ... ne hai il doppio !
Dovresti starci senza problemi
Avanti, seguimi e quando sei dentro, socchiudi la porta … grazie" affermò la leporide, avanzando al centro del gigantesco fienile, mentre la strana creatura, con cautela e con uno sforzo immane, riuscì a superare l’entrata
 
Dopodiché, utilizzando la sua coda come un uncino, l'animale agganciò la maniglia del portone che aveva spalancato, per poi socchiudere l’anta quel tanto che bastava per permettere alla sua amica di uscire senza problemi
Una volta effettuata l'operazione, CROC s’incamminò verso la direzione presa dalla coniglietta che, nel frattempo, aveva raggiunto la parete finale della struttura, superando le due travi di sostegno dell’edificio che si distanziavano l’una dall’altra di cinque metri
 
La facciata che si ergeva di fronte alla leporide, infatti, era suddivisa nel seguente modo: la gran parte del muro era occupata da numerose balle di fieno, accatastate ordinatamente l'una sull'altra, in file da quattro, fino a raggiungere l'altezza di tre metri … in poche parole, era il deposito per il foraggio; infine, sulla destra, vi era una lunghissimo pannello di legno, alto fino al soffitto, che, oltre a fungere da divisore, impediva ai fagotti di paglia di riversarsi dentro al piccolo spazio adibito a garage per il vecchio e arrugginito trattorino di famiglia
 
“Vediamo se riesco a prepararti un giaciglio bello comodo …” disse Julia, dirigendosi verso lo scompartimento del fieno, per poi prendendone una bella manciata
“Nel frattempo, tu …” provò a dire la coniglietta, voltandosi a guardare il suo amicone verde che durante il tragitto, si era fermato a osservare gli innumerevoli oggetti, che si trovavano dentro al fienile
 
Adesso era troppo occupato a osservare un vecchio bancone da lavoro, con sopra appoggiata una scatola polverosa, contenete diverse cianfrusaglie
Dopodiché, passò a una delle due lanterne d'epoca che illuminavano l'ambiente e poi, a tre grossi botti di legno, impilate una sopra l'altra, a formare una piramide
Quest'ultime lo attirarono particolarmente
Infatti, riusciva a percepire uno strano odore, che sembrava provenire da quelle botti ... un odore mai sentito prima e che scatenò la sua curiosità
 
Infatti, la creatura si avvicinò ancor di più vicino ai barili e qualcosa attirò la sua attenzione
Da uno di essi, l’ultimo della pila … e precisamente quello a destra … verso la parte inferiore centrale del contenitore, in corrispondenza del buco della botte, proprio vicino al bordo, scendevano, a intervalli regolari, delle piccole goccioline di un color viola scuro
 
E quello cos'era ?
 
CROC si avvicinò ancor di più e, dopo un’annusata veloce, scoprì, con sua grande sorpresa, che erano quelle gocce la fonte dello strano odore che aveva captato qualche secondo fa
Gli occhi gli si illuminarono e il rettilone, spinto dal desiderio di assaggiare quelle gocciole violette, aprì la bocca, allungando la lingua verso la botte
Niente e nessuno gli avrebbe impedito di gustare quella scoperta gastronomica
 
"No no no no ... non è roba per te !
L'unica cosa che ci manca è averti ubriaco" affermò Julia, rendendosi conto di quello che stava per fare il suo amicone, gettando velocemente la paglia che aveva in zampa per terra, per poi raggiungere, con uno scatto degno dei migliori velocisti, la creatura, spingendole via l'organo del gusto, prima che quest’ultimo potesse assaporare il sapore di quelle goccioline … che altro non era che VINO
 
Beh … a quanto pare non aveva preso in considerazione il fatto di scontrarsi contro una leporide piuttosto agguerrita, che quando s’impuntava su qualcosa, difficilmente cambiava idea
 
In seguito a quel gesto, da parte della coniglietta, sul muso di CROC si dipinse uno sguardo interrogativo
"NO !
NON - SI - TOCCA" sillabò Julia, puntando l'indice della zampa destra, davanti al muso della creatura, come a volerla rimproverare, come fa una mamma con il proprio cucciolo, quando quest’ultimo ha combinato qualche disastro
Il rettilone rimase a fissare la lepordie per un paio di secondi, dopodiché ignorò l'ordine del mammifero dalle lunghe orecchie, cercando di assaggiare nuovamente quelle goccioline viola
 
Dolente o nolente l’avrebbe spuntata lui … e Julia non sarebbe riuscita a fermarlo
 
"Hey ... cosa ti ho detto ?" domandò Julia autoritaria, bloccando la lingua del suo amicone, per poi spingerla via
"NO" affermò decisa la leporide, indicando, di nuovo, il muso del suo amicone, per poi aggiungere
"CROC, NON FARE IL CATTIVO
NO !
NON SI ASSAGGIA !"
 
La creatura rimase perplessa e ferma per qualche minuto, continuando a fissare il piccolo mammifero
 
Ah … allora voleva fare il gioco duro, eh …
Adesso non le faceva schifo la bava …
Stava letteralmente spingendo via il suo organo del gusto, inzuppandosi le zampe di saliva … e non diceva nulla !
Invece, quando le dimostrava il suo affetto, LECCANDOLA TENERAMENTE … aveva da ridire !
Che mammifero ipocrita !
Tanto, alla fine, l’avrebbe vinta lui, con le buone o con le cattive
 
Così, CROC tentò nuovamente di allungare la lingua ...
 
"NO !
TI HO DETTO DI NO !
SITZ ... SEDUTO ... BUONO"
 
In seguito a quel nuovo ordine da parte di Julia e di fronte all’insistenza e alla tenacia della sua amichetta, la creatura dovette … a malincuore … ritirare la lingua dentro la bocca, mentre riduceva gli occhi a due fessure
 
Alla fine aveva lasciato perdere
Ma non per paura o per codardia
Semplicemente per il fatto che, se avessero continuato, sarebbero andati avanti TUTTA LA NOTTE
Julia non avrebbe indietreggiato di un millimetro e così pure lui …
Aveva gettato la spugna soltanto perché era stanco e affaticato per il lungo tragitto che aveva dovuto percorrere sotto quel sole cocente e ora, quello che desiderava ARDENTEMENTE, era solo un posto su cui distendersi e dormire
 
Però, alla prima occasione buona, ci avrebbe riprovato … poco ma sicuro
Il fatto che Julia gli avesse impedito di assaggiare quelle goccioline stava a significare solo una cosa
Erano talmente buone che la sua amichetta voleva tenersele solo per sé … che egoista !
 
"Bravo, cucciolone" affermò Julia, sorridendo vittoriosa, mentre scuoteva velocemente le zampe anteriori, togliendo i rimasugli di bava che le erano rimasti attaccati … sapete com’è, aveva appena bloccato una lingua gigantesca, intrisa di saliva, dal tentativo di assaggiare … e successivamente scolarsi … quelle tre botti di vino, che papà aveva deciso di lasciare dentro al fienile, a invecchiare
L’unica cosa che le mancava era il ritrovarsi con una creatura preistorica sbronza che avrebbe combinato sicuramente dei disastri, mettendola nei guai
 
“Adesso … potresti darmi una zampa a preparare il tuo letto, prima che si metta a piov …” provò a dire la coniglietta, finendo di pulirsi le zampe, venendo interrotta da un piccolo picchiettio che sembra provenire dal tetto del fienile
Questo strano rumore, man mano che passavano i secondi, cominciò ad aumentare d’intensità …. sempre più forte e più veloce … sembrava quasi pioggia
Improvvisamente, un sonoro rombo, fece tremare le pareti del fienile, seguito subito dopo da un boato assordante che altri non era che il suono di un tuono … che fece intuire alla leporide che il tanto atteso temporale era arrivato prima del previsto
“ACQUA … STARE CADENDO DAL CIELO … SIGNIFICA CHE CORSO D’ACQUA … HA TROVATO CASCATA” affermò il rettilone, alzando gli occhi verso il soffitto, mentre la pioggia continuava a cadere copiosa fuori dalla struttura
Nel frattempo, Julia si passò una zampa sul muso, espirando profondamente
 
Perfetto … adesso ci si metteva di mezzo pure il meteo … quella giornata doveva proprio concludersi in bellezza
Ma due goccioline non l’avrebbero fermata di certo … quel giorno aveva affrontato DI PEGGIO
Adesso, la cosa importante, era costruire un giaciglio per CROC
Prima avrebbe finito e prima se ne sarebbe tornata a casa … e chissà, magari, quando avrebbe terminato il lavoro, avrebbe smesso di piovere
Bisogna sempre guardare il lato positivo delle cose, no ?
 
“Ok … vediamo di darci una mossa” affermò la leporide sconsolata, dopo qualche secondo di silenzio, voltandosi e dirigendosi verso lo scompartimento dov’erano accatastate le balle di fieno, seguita a ruota dal suo amicone
 
 
 
 
Nel frattempo, in un luogo sconosciuto ...
 
 
Era da parecchio che stava osservando la tempesta che imperversava fuori dalla finestra
Se ne stava lì ... in silenzio ... ad osservare
Chissà se quel suo mutismo era dovuto al fatto che stava cercando di trovare un attimo di pace e tranquillità, dopo la
rocambolesca giornata che aveva appena trascorso, oppure stava riflettendo sulla prossima mossa da fare
 
Il misterioso mammifero spostò leggermente lo sguardo su quello che teneva nella zampa destra: una maschera nera, con le fattezze di un teschio appartenente a un felino
Rimase a fissare quell'oggetto, ormai diventato PARTE DI SÉ, per qualche secondo, per poi rialzare nuovamente lo sguardo verso il vetro della finestra
 
Perché il destino si stava frapponendo tra lui e il raggiungimento del suo scopo ?
Non aveva forse il diritto di vendicarsi del torto che gli era stato fatto ?
Era diventato QUEL GENERE di mammifero PER LEI
Portava, sul suo muso, l'oggetto che rappresentava il senso di colpa e la consapevolezza di non esser riuscito a SALVARLA quel MALEDETTO giorno
Ma ... non avrebbe permesso che il fato lo intralciasse di nuovo ... non questa volta
Gliel'avrebbe fatta pagare
 
LE avrebbe fatto provare sulla sua pelliccia il dolore che lui stesso aveva provato quel giorno ... solo CENTO VOLTE MAGGIORE
Li aveva definiti degli emarginati, animali dai quali non ci si poteva fidare ... DEI MOSTRI
 
BUGIARDA E SUBDOLA !
PARASSITA INFIDO E MESCHINO !
GLI AVEVA ROVINATO LA VITA E NESSUNO SI ERA PRODIGATO PER DARLE UNA PUNIZIONE ESEMPLARE !
 
Ma ci avrebbe pensato lui
Voleva un mostro ?
Quando sarebbe arrivato il momento, gliene avrebbe fatto conoscere uno VERO
E lui, da parte sua, si sarebbe seduto, godendosi e assaporando la paura che LE avrebbe investito il corpo e poi, come gran finale ... beh ... avrebbe assistito alla SUA DIPARTITA FINALE IN DIRETTA
 
Un fulmine illuminò la stanza, nella quale si trovava il signor Sailas, illuminandogli il muso scoperto
 
Oh ... non vedeva l'ora che arrivasse quel momento
Doveva solo recuperare CR - 0C e tutto il suo duro lavoro, sarebbe stato ripagato
 
Improvvisamente, qualcosa vibrò nella tasca dei suoi pantaloni
Sailas, dopo aver espirato profondamente, allungò una zampa dentro al taschino sinistro, estraendo il suo cellulare e, nel leggere il nome del mittente, sul suo muso si dipinse uno sguardo interrogativo
 
Molto curioso …
Vediamo cos’aveva di così importante da dirgli
 
 
 
Pronto ?
Signor Fowler !
No, si figuri, non riuscivo a prendere sonno ... mi dica
Ottimo direi
Il signor Darby ha fatto proprio un bel lavoro e sta dimostrando di tenere fede all’accordo che ha fatto con noi
 
Mi convochi questo soggetto, domani mattina nel mio ufficio
Sì ... so quel faccio, William
 
Davvero ?
Uhm ... hanno controllato bene ?
Due sferette e una maschera respiratore tecnologica ?
Li voglio al più presto sulla mia scrivania...
 
Bel lavoro, comunque ... bel lavoro
Sento che la fortuna sta girando dalla nostra parte
 
Buona notte, William
 
 
 
Sailas chiuse la chiamata, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorriso
 
Ma che belle notizie !
 
Certo, la prima l'aveva sconvolto e non poco ... una SCOPERTA SENSAZIONALE
E chi se lo immaginava ?
 
Mentre la seconda era alquanto ... INASPETTATA
Quei misteriosi gadget potevano benissimo appartenere al DEFUNTO HAWKEYE ... ma erano sicuri che quella seccatura pelosa fosse passata a miglior vita ?
Il corpo di quel traditore non era stato ritrovato … ma c'era da prendere in considerazione diversi fattori
Forse era atterrato e poi affondato dentro a una delle tante pozzanghere presenti sulla superficie del cratere ... e alcune erano profonde un centinaio, se non un migliaio di metri ... oppure, durante la caduta si era carbonizzato e disintegrato, complici la forza di gravità e il calore eccessivo del geyser
 
Possibile che fosse sopravvissuto ?
Improbabile ... ma non IMPOSSIBILE
Avrebbe fatto meglio a tenere gli occhi aperti … la sicurezza d’altronde, non è MAI troppa
 
Una cosa era certa: domani mattina si sarebbe divertito un MONDO
 
E mentre pensava questo, un altro fulmine illuminò la stanza nella quale si trovava Sailas, conferendogli un aspetto ancor più TETRO E MOSTRUOSO
 
 
 
 
Intanto, nel fienile degli Hopps ...
 
 
"Ecco fatto
Certo, non è il massimo, ma penso che per questa notte, possa andare
Spero tu ci stia" affermò Julia, asciugandosi la fronte dal sudore, mentre continuava a osservare il bel lavoro che aveva fatto
 
Infatti, la leporide, utilizzando un bel po' di fieno, aveva ricoperto uno spiazzo di terreno, formando un gigantesco ... in realtà non era nemmeno sicura se per il suo amicone fosse stato sufficientemente grande ... giaciglio di paglia, non molto distante dallo scompartimento dov'erano accatastate le balle di foraggio
Il pagliericcio si trovava esattamente nello spazio compreso tra i due pilastri, partendo dal vecchio tavolo da lavoro, con sopra la cassetta contente le diverse cianfrusaglie, fino ad arrivare a quelle famose tre botti di vino che il suo amicone verde voleva assaggiare
 
La ragione per cui la coniglietta lo fece proprio lì ?
Molto semplice ... era l'unico punto ben illuminato da una delle due lampade vintage, presenti all'interno del fienile
 
Aveva fatto un bel lavoraccio la povera Julia
 
Prendi, vai, metti e ritorna
Prendi, vai, metti e ritorna
Prendi, vai, metti e ritorna
 
Le zampe posteriori non se le sentiva più per via degli innumerevoli avanti e indietro che aveva fatto
Oltretutto, CROC non le aveva dato nemmeno una zampa
Durante tutto l’arco del lavoro, era rimasto semplicemente a osservare, in silenzio, la sua amichetta ...
 
Bello vedere gli altri che lavorano e faticano, senza che tu muovi un muscolo, né vero ?
 
Certo, bisognava tenere presente, che il nostro amicone verde era costretto, per forza di volontà e date le circostanze, a stare sulle quattro zampe e non su due, dato che avrebbe sbattuto, se non addirittura SFONDATO il tetto del fienile se si fosse alzato in piedi ad aiutarla
Ma un piccolo aiutino da parte sua, non sarebbe guastato...
 
"Su ... avanti ... provalo" affermò Julia, voltandosi dietro di sé e guardando il suo amicone, sorridendogli, per poi indicargli il nuovo letto
CROC rimase fermo e in silenzio per un paio di secondi, dopodiché osservò prima la sua amichetta e poi il giaciglio di paglia
In seguito, si avvicinò vicino al pagliericcio con estrema cautela, fermandosi a pochi centimetri dal bordo del paglione
Dopo alcuni secondi, avvicinò il muso vicino al fieno, cominciando ad annusarlo e poi, una volta finito, entrò dentro al giaciglio, cominciando a fare una specie di girotondo, mentre con tutte e quattro le zampe, schiacciava determinati punti all'interno del suo nuovo letto
Una volta terminato il lavoro, dopo l'ennesima trottolata, lo strano animale si accasciò pesantemente sullo strato di fieno, formando un arco curvo, per poi spalancare la bocca e sbadigliare sonoramente
 
"Beh ... dalla tua reazione, deduco che ti piaccia ... e che ci stai perfettamente dentro
A quanto pare ho preso bene le misure" disse Julia orgogliosa, incrociando le zampe al petto
"Comunque, grazie dell'aiuto, eh ...
Senza di te non c'è l'avrei mai fatta" aggiunse la leporide in tono ironico, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la creatura che, nel frattempo, aveva appoggiato il muso sulla paglia, cominciando a muoverlo a destra e a sinistra ... forse non aveva nemmeno sentito cos'aveva detto la coniglietta
 
Julia rimase in silenzio, osservando quel cucciolone che, come un mammifero di tenera età, si stava rimboccando sotto le coperte ... quant'era tenero !
Avrebbe voluto tanto pizzicargli quelle guanciotte …
 
Improvvisamente un altro tuono riecheggiò fuori dal fienile, riportando sulla terra ferma la leporide
 
A quanto pare fuori stava ancora piovendo … e non accennava a diminuire
Eppure, mentre stava preparando il letto per il suo amicone, non aveva sentito nulla ... nemmeno la pioggia battente che in quel momento stava martellando il soffitto del fienile
Sarà stato uno di quei tanti temporali meteorologicamente strani e bizzarri che, per i primi dieci minuti, butta giù tanta di quell'acqua che sembra possa sommerge nuovamente l'intero globo terrestre, dando inizio a un secondo Diluvio ... per poi calmarsi o smettere di colpo ... e in seguito, ricominciare di nuovo
 
Ah ... il meteo ... chi lo può prevedere e controllare ?
 
Comunque, ora aveva riniziato a piovere davvero forte e la mente di Julia doveva decidersi sul da farsi: aspettare che il tempo si calmasse, rischiando che i genitori si rendessero conto che non c'era più in casa, dando il via a un allarme generale nel pieno della notte, oltre al fatto che, quando l'avrebbero trovata dentro al fienile sola soletta avrebbero preteso delle spiegazioni ... e lei, che si sarebbe inventata ?
Oppure, correre sotto al Diluvio, rischiando di ammalarsi e di ritrovarsi rilegata dentro a un letto, chiusa in casa, senza potersi godere le vacanze ... oltre al fatto che non avrebbe potuto tenere d'occhio CROC, controllando che non si cacciasse nei guai
 
Scelta molto difficile ...
 
"PERCHÉ JULIA ... NON STARE QUA ... FINCHÉ NON SMETTE ... DI CADERE ... ACQUA DAL CIELO ?"
 
La domanda postale dal suo amicone, interruppe il procedimento logico e riflessivo che il cervello della coniglietta stava elaborando, esaminando i pro e i contro delle due scelte a disposizione, per trovare una risposta al suo dilemma di vitale importanza
 
"Beh ... mi piacerebbe ma ... devo ... tornare a ..." provò a dire la coniglietta, guardando il suo amicone e indicando con la zampa destra, la porta del fienile socchiusa, che si trovava alle sue spalle
"MA IO ... HA PAURA" affermò la creatura con tono supplichevole, alzando la testa da terra
"Oh, andiamo !
Sei grande e grosso
Semmai quello che dovrebbe mettere paura dovresti essere tu
Sono sicura che ..." la leporide non riuscì a terminare la frase in tempo che i suoi occhioni color azzurro, incontrarono quelli giallo ambra del suo amicone che si erano improvvisamente inumiditi, facendo assumere alla creatura, quella classica espressione da cucciolo impaurito e che ti fa gli occhi dolci ... alla quale non riesci a dire di no
 
La leporide si morse il labbro inferiore, mentre quegli occhioni ambra la stavano facendo intenerire in maniera disarmante
 
Si rendeva conto che sarebbe dovuta tornare a casa, altrimenti sarebbero stati guai seri ... ma non riusciva a muovere un passo e a staccare lo sguardo da quegli occhi da cucciolo ... era come ipnotizzata
 
Quando lei si era trovata in difficoltà e in pericolo, LUI era accorso a salvarla e le era stato vicino per tutto il tempo
E ora che lui aveva bisogno di LEI ...
 
Oh ... cavolo ... adesso ci si mettevano di mezzo pure la coscienza e il senso di colpa
Come se quegli occhioni non fossero già abbastanza
Ma, in fondo, sapeva qual'era la cosa giusta da fare
 
Julia, dopo qualche secondo di silenzio, espirò profondamente, stropicciandosi gli occhi
"D'accordo, CROC ... hai vinto
Resterò con te finché non ti sarai addormentato, dopodiché me ne tornerò a casa, va bene ?" affermò la coniglietta, guardando il suo amicone che, in seguito a quella notizia, fece scomparire quello sguardo da cucciolo, sorridendo vittorioso
 
Nel frattempo, la piccola Hopps, di fronte a quella scena, non poté far a meno che scuotere lentamente la testa a destra e sinistra
 
Era veramente un animale INCREDIBILE ... non solo per la sua fisionomia UNICA, ma anche per il carattere che quest'ultimo dimostrava ... così INFANTILE, INNOCENTE E DOLCE allo stesso tempo ... sembrava un cucciolo
Una cosa era certa: CROC ERA VERAMENTE ... STRAORDINARIO
 
"Ok ... allora, dove dovrei mettermi ?
Senza corre il rischio di essere schiacciata dalla tua mole mentre dormi ?" domandò la leporide, avvicinandosi al giaciglio del suo amicone che prontamente, picchiettò con la zampa destra, il suo lungo muso e precisamente, la parte iniziale, quella che si trovava vicino ai suoi occhi, mentre la coniglietta aveva posato le zampe dentro al pagliericcio
"Sicuro ?
Non è che poi, se sbadigli durante la notte, mi inghiotti per sbaglio ..." affermò preoccupata Julia, indicando il muso del suo amicone
"CROC ... NO FAREBBE MAI ... MALE A JULIA" disse il rettile, guardando velocemente la leporide che, dopo qualche secondo d'esitazione, si decise a sdraiarsi sul suo nuovo letto improvvisato, poggiando la testa sul muso della creatura, a mo di cuscino
 
Sì ... in fondo, di cosa doveva aver paura ?
CROC non l'avrebbe mai aggredita
Ne era più che certa
Fra loro due si era instaurato un legame VERAMENTE SPECIALE ... dove l'uno si fidava CIECAMENTE dell'altro
 
"CROC ... posso chiederti una cosa ?" domandò la leporide, dopo qualche secondo di silenzio, girandosi con la testa verso destra, a guardare l'occhio giallo ambra del suo amicone
"Fra tutti i mammiferi presenti a Bunny Burrow, perché hai deciso di farti vedere PROPRIO DA ME quel giorno ?" chiese la coniglietta, guardando fisso il rettilone, che rispose semplicemente
"JULIA ... ISPIRAVA SICUREZZA ... È ... DIVERSA DA ... ALTRI ... GENTILE ... DOLCE ... AFFETUOSA ... AMICA"
 
La piccola Hopps non disse nulla, si limitò a sorridere per poi alzare lo sguardo verso il soffitto, rimanendo ad osservarlo per alcuni minuti
"Anche tu sei molto diverso, CROC
Per me non sei un most ... ehm ... strano animale
Sei solo un essere vivente UNICO che si ritrova in un mondo tutto nuovo per lui" disse la leporide, per poi aggiungere
"Comunque, non ti preoccupare
Io ti starò SEMPRE VICINO
Ormai sei diventato come uno della famiglia ... della MIA famiglia
Lo sai che ti voglio bene, vero ?" domandò il mammifero dalle lunghe orecchie, voltandosi nuovamente a guardare l'occhio ambra del suo amicone che, per tutta risposta, aprì lentamente e impercettibilmente la bocca, facendo fuoriuscire la lingua che, silenziosa come un serpente, si avvicinò alle spalle della coniglietta ... per poi cominciarla a leccare sonoramente
 
"No, CROC !
Smettila - smettila !
Così mi fai il solletico" affermò Julia, cominciando a dimenarsi e a ridere a crepa pelliccia, cercando di allontanare l'organo del gusto
"Dai ... basta ... basta ...
Va bene ... va bene ... ho capito la risposta ..." aggiunse la leporide, continuando a sbellicarsi dalle risate
Di fronte a quella scena, CROC non poté far a meno che trattenere una risata
 
Ok ... si era divertito abbastanza ... forse era meglio darci un taglio
 
Così, la creatura smise di punzecchiare la sua amica, ritirando la lingua dentro la bocca, mentre la coniglietta riprendeva affannosamente e rumorosamente fiato
"Uff ... molto ... uff ... divertente, CROC" provò a dire Julia, mentre si toglieva dal muso una considerevole quantità di bava ... alla fine si era imbrattata tutta, pure il pigiamino nuovo ... per poi, senza nessun preavviso, tirarla molto vicino all'occhio del suo amicone che, colto alla sprovvista dal gesto del piccolo mammifero, chiuse per metà la palpebra, assumendo uno sguardo schifato sul muso e scatenando le risa della leporide
 
"Adesso hai capito come ci sente, eh ?" affermò la coniglietta, iniziando a ridere a crepa pelliccia, mentre il rettilone riaprì lentamente l'occhio, rivolgendo un'occhiata molto loquace verso la sua amichetta
"Va bene ... dai ... stavo scherzando … quanto sei permaloso !" disse Julia, smettendo di ridacchiare, per poi togliere con il palmo della zampina, la piccola quantità di bava che si trovava vicino all’occhio del suo amicone
"Va bene ... direi che così può bastare
E penso che potremmo anche ... YAWN ... andare a letto
È stata una giornata piuttosto pesante e frenetica … per tutti e due
Buona notte, CROC ... fai sogni d'oro" disse la piccola Hopps, sorridendo, per poi scoccare un bacio vicino all'occhio del suo amicone; dopodiché la leporide si girò di profilo, dandogli le spalle, mentre continuava a tenere la testa appoggiata sul suo muso a mo di cuscino
 
CROC rimase fermo e in silenzio per un paio di minuti, mentre continuava ad osservare quel piccolo animale che aveva avuto la fortuna di conoscere e con il quale aveva stretto una GRANDE AMICIZIA
Alla fine, era riuscito a trovare qualcuno che gli volesse bene ... PER DAVVERO ... e che non l'avrebbe mai lasciato da solo ... MAI ... qualunque cosa sarebbe successa, si sarebbero aiutati l'uno l'altro
 
Così, mentre il sonno lo invitava a chiudere gli occhi e a rifugiarsi nel mondo dei sogni, il rettilone allungò la zampa destra verso il corpicino della sua amichetta, coprendola delicatamente fino all'altezza del collo, a mo di coperta … come se la volesse proteggere non solo dal freddo, ma da TUTTO E DA TUTTI
Come se per lui fosse la COSA PIÙ PREZIOSA DEL MONDO E ALLA QUALE AVREBBE DATO LA VITA
 
Dopodiché, CROC chiuse gli occhi, sorridendo
 
Sì ... aveva trovato UN AMICA DAVVERO SPECIALE
 
E a tal proposito, vi ricordate che cosa vi dissi delle AMICIZIE ... soprattutto di quelle UNICHE nel loro genere ?
Beh ... un vecchio detto ... recita così ...
 
 
 
LE AMICIZIE NON SONO SPIEGABILI … E NON BISOGNA SPIEGARLE SE NON SI VUOLE DISTRUGGERLE
 
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Lo studio dell’autore
 
 
Uff ... alla fine c'è l'ho fatta ... è stata una faticaccia, ma n'è valsa la pena
E dico anche: ERA ORA !
 
SALVE A TUTTI, AMICI MIEI !
VI SONO MANCATO ?
 
Allora ... cosa ne pensate ?
Un capitolo VERAMENTE lungo, ne vero ?
Beh ... forse avete ragione ... ma, da una parte, dovevo pur farmi perdonare per questi due mesi di ritardo ... e poi, volevo chiudere una volta per tutte, questa MALEDETTISSIMA GIORNATA XD
 
Bene ... allora ... un capitolo pieno zeppo di RISATE, MOMENTI TENERI e ... NOVITÀ ... oltre che MISTERI SU MISTERI
Ma andiamo con ordine ...
 
Partiamo da Boris e Bradford
Che questi due avessero qualcosa che si stanno portando dietro da MOLTO TEMPO, si era già capito
Bradford, da una parte, sta cercando di ricucire lo strappo che si è creato QUELLA NOTTE ... ma, Boris è restio ... non sa se il comportamento di suo fratello sia sincero oppure gli stia giocando un altro tiro mancino
È la situazione, alla fine, è ESPLOSA
Complice anche la provocazione di Bradford e la sua citazione ai genitori dei due felini ... se l'è vista brutta ... ma, Boris, alla fine, ha evitato di impiantargli un bossolo in mezzo agli occhi, per poi andarsene ...
 
Che cosa l'ha fatto desistere dal togliere di mezzo COLUI che l'ha SEMPRE ECLISSATO E CHE GLI HA PROVOCATO SOLO DOLORE, SPECIALMENTE QUELLA NOTTE ?
 
Lo scopriremo più avanti
 
Passiamo a casa Hopps e, in particolare, a Harry e Marv ... veramente spassosi quei due ... e spero apprezziate la citazione ai loro omonimi nei due film di MAMMA HO PERSO L'AEREO (incarnavano la comicità e la goffaggine di tutti i ladruncoli da quattro soldi, che oggi ci sono in giro, facendoti sganasciare dalle risate)
 
Non si può dire che il loro colpo sia stato uno dei più redditizi della loro carriera
Alla fine: dopo essere riusciti a entrare dentro la proprietà ... in stile PANTERA ROSA ... dopo aver fatto i conti con quella scala sgangherata e assassina in legno (e in particolare Harry XD) ed essersi finalmente intrufolati di nascosto in casa, per poi, una volta finito, darsi alla fuga ... chi incontrano NEL MOMENTO SBAGLIATO E NEL POSTO SBAGLIATO ?
 
Già ... CROC ... arrivato finalmente a casa dopo tante peripezie ... e con la voglia di farsi uno spuntino XD
 
Viene così scoperto dalle due faine che, scambiandolo per una presenza paranormale, si danno alla fuga
 
Inizia così, dopo un primo momento "NON TI MUOVERE, VEDE SOLO CIÒ CHE SI MUOVE", un inseguimento in stile SCOOBY - DOO (a proposito, vorrei ringraziare il mio cuginetto per avermi dato l'idea di utilizzare questo soundtrack e quello per la "canzoncina multiuso" di Eddy ed ED per la mia long ... fare da baby sitter a un bambino di 6 anni, può essere molto utile a volte XD) che, alla fine, termina con un quasi investimento della nostra Judy ... se non ci fosse stato Nick ... con la conseguente FINE DELLA CORSA del veicolo dentro al campo di granoturco, situato lungo la strada secondaria
 
Arrivano così Rafael e Anne, impegnati nel loro "appuntamento sotto copertura", a prendere in custodia i due ladruncoli
E a proposito di quelle due linci ... certo, la canzone al massimo volume degli AC - DC (You Shook Me All Night Long) ... ha provocato letteralmente uno SHOCK ... c'è scappato quasi il morto XD
Ma poi, si è conclusa nel modo più TENERO E COCCOLOSO che potessi inventarmi ...
 
Alla fine, mio caro Raf, c'è l'hai fatta !
Certo, in un modo non molto romantico, ma hai fatto TOMBOLA !
 
E, insieme ai due tutori della legge, arriva pure Victor che poi, nel corso del capitolo, si scopre collaborare direttamente con Sailas … ma che sorpresa …
Ma perché, vi starete chiedendo ?
Per una PROMESSA che gli è stata fatta
Ricordate le parole del mammifero mascherato ?
 
SAPPIAMO ENTRAMBI CHE COSA SIGNIFICHI VEDER SOFFRIRE UN ANIMALE CARO A TE, SENZA POTER FAR NULLA PER AIUTARLO
 
Eh ... pensiero piuttosto contorto ... sbizzarritevi XD
 
Ma, questa promessa è talmente importante per Victor che la pantera ci mette tutto se stessa per soddisfare le richieste del signor Sailas
D'altronde, è un animale del quale ci si può fidare, giusto ?
 
La cosa interessante è che Victor ha scoperto qualcosa di MOLTO INTRIGANTE sul passato di uno dei dipendenti della C.P.A ... ma di chi ?
 
Non vedo lo dico XD
 
Passiamo a Nick ...
A quanto pare, ha fatto colpo su nonno Hopps ... per davvero, stavolta
Alla fine, il coniglio anziano si è scusato e ha capito che la nostra volpe tiene davvero alla sua nipotina
Che dolce ...
Anche se, con la minaccia di trovarlo e fargliela pagare se farà soffrire Judy, non lo è più così tanto XD
 
Passiamo poi alla C.P.A
Alla fine, l'infausto compito di controllare la base del cratere di Geysir è toccato a Black e a Xever che, una volta indossata la tuta protettiva, si sono calati fino a raggiungere la superficie del Geyser ... in stile ODISSEA SPAZIALE
E hanno trovato qualcosa di molto curioso …
Da parte sua, Xever ha rimediato l'ennesima botta sui gioielli di famiglia, dall'altra Black ha rinvenuto due palline di metallo e una maschera respiratore bianca “tecnologica”
 
Che siano di HAWKEYE ?
Ma se è morto ...
E invece ...
 
Alcuni di voi, ma penso tutti, l'avevano intuito
Non potevo togliere dai giochi un personaggio così
Alla fine, Clint è tornato a casa ... dalla sua famiglia ... e, ad aspettarlo, c'era il direttore Furry (apro questa piccola parentesi ... come molti di voi hanno capito, Furry e HAWKEYE, sono ispirati ai loro omonimi nei film MARVEL ... ci tenevo a RINGRAZIARE E A RICORDARE COLUI CHE LI HA INVENTATI E RESI QUELLO CHE SONO, NON SOLO LORO, MA ANCHE GLI ALTRI PERSONAGGI DI QUESTO UNIVERSO ... RIPOSA IN PACE STAN LEE ... CI MANCHERAI ... TU, IL TUO CARATTERE ESUBERANTE E SCHERZOSO E, SOPRATTUTTO, I TUOI FANTASTICI CAMEO) anch'egli sano e salvo, come il resto dell'equipaggio del R.O.A.R
 
E il direttore affida a Barton un incarico MOLTO SPECIALE: andare a fare un sopralluogo a casa Hopps per verificare se il prototipo CR - 0C è veramente lì oppure no
A proposito del R.O.A.R ... vi siete fatti un'idea di questa organizzazione ?
 
Passiamo a Sailas ... assorto nei suoi pensieri
Il destino sta cercando di ostacolarlo ... ma lui non vuole darsi per vinto
Raggiungerà il suo obbiettivo per LEI ... e poi, una volta che l'avrà presa, LE farà pagare caro quello che gli ha fatto tanto tempo fa
 
LE ... una signorina ?
Due mammifere differenti o la stessa ?
Pensateci su e scrivete ... scrivete ... che so curioso XD
 
Terminiamo con Julia e CROC
Beh ... non che ci sia molto da dire ...
Tra questi due soggetti così DIVERSI, è nata un'amica STRAORDINARIA, dove l'uno si fida CIECAMENTE dell'altro
Riuscirà questo legame a far fronte alle difficoltà che presto questo FANTASTICO DUO, dovrà affrontare ?
 
Un animale grande e grosso, alto sei metri, non passa di certo inosservato ... vedremo che succederà
Nel frattempo, lasciamoli dormire ... se lo meritano, dopotutto
 
Bene ... che dire ?
Questa LONG è stata pubblicata esattamente il 18 settembre dell'anno scorso ... e ha già fatto un anno ... come vola il tempo !
E abbiamo quasi raggiunto le 100 recensioni ...WOW ... per la mia prima storia !
Io non so come ringraziarvi non solo per: i vostri pareri, le vostre segnalazioni, il vostro tempo (nonostante scriva capitoli lunghi ... molto lunghi, sperando che il mio stile di scrittura non annoi XD), il vostro interesse ... ma per TUTTO
 
SIETE VOI CHE FATE LA DIFFERENZA E CHE MI SPRONATE A NON ARRENDERMI E AD ANDARE AVANTI
NON VI RINGRAZIERÒ MAI ABBASTANZA ... GRAZIE, AMICI MIEI ... DAL PROFONDO DEL CUORE
 
E un GRAZIE SPECIALE va alla mia "amica - collaboratrice" MaNhImOcHi ... fattami conoscere da Plando, grazie amico mio ... una persona veramente FANTASTICA !
E la ringrazio di CUORE per aver realizzato la “chicca” alla fine del capitolo ... sulla quale ci abbiamo lavorato da Agosto, sapete
Allora, che ve ne pare ?
Sicuramente le farà molto piacere ricevere i vostri complimenti ... ha affrontato non molte difficoltà per riuscire in questa IMPRESA
 
E non VEDIAMO l'ora di mostrarvi gli altri nostri disegni che stiamo elaborando INSIEME
Spero che vi piaceranno
Nel frattempo, un grosso applauso a LEI
 
In conclusione … una piccola notizia di gossip XD
 
Sapete che in America è già uscito Ralph Spaccatutto 2, giusto ?
Bene … la volete sapere una cosa curiosa ?
 
RICH MOORE HA LANCIATO IL SASSO SU TWITTER !
 
In risposta a un utente che lamentava la carenza di easter egg dedicati a Zootropolis (se ricorderete, vi è soltanto una scena dove Nick fa un cameo) il regista ha annunciato che PRESTO VEDREMO QUALCOSA DI NUOVO RIGUARDO I NOSTRI AMICI PELOSI
 
Ha detto, codeste parole:
 
Questi giorni appartengono a Ralph e Vanellope, ma vedremo presto qualcosa di nuovo dei nostri amici pelosi preferiti
 
Quindi … che ne pensate ?
DAI … LO SANNO CHE ZOOTROPOLIS È STATO UN SUCCESSO !
Ma, se faranno un sequel, devono solo stare molto attenti … come dice sempre il buon Redferne … ha non rovinare tutto … speriamo !
 
Bene … in conclusione … ringrazio: Redferne, Plando e EnZo89 per le loro recensioni nei capitoli precedenti
Oltre a coloro che, in silenzio, stanno continuando a seguire la mia long
GRAZIE ANCORA DI TUTTO, AMICI MIEI … e, prima che me dimentichi, se notate errori … non esitate a segnalarmeli … sapete, controllare 41.602 parole non è un giochetto da ragazzi XD
 
E, visto che non penso aggiornerò nel mese di Dicembre … a meno che non sia “Flash il velocista della DC Comics”… e non lo sono XD … vi auguro delle buone ferie anticipate ;)
 
Un salutone
 
 
J. Conrard

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Capitolo 29
*** Un nuovo giorno (prima parte) ***


Capitolo 29
Un nuovo giorno (prima parte)
 
 
Fuori dalla proprietà di casa Hopps … pochi minuti alle 8:00 …
 
 
Finalmente era riuscito a tirare fuori quella vecchia carretta arrugginita che il buon vecchio Stu osava chiamare furgone
L’aveva fatto patire e non poco … ma, alla fine … c’è l’aveva fatta
Una vera IMPRESA … che sarebbe stata ricordata nei secoli dei secoli … con tanto di GLORIA E ONORE PER LUI
Ma, come in tutte le battaglie che si rispettino, aveva dovuto pagare un CARO PREZZO per ottenere la vittoria … un costo che adesso, lo stava ancora facendo soffrire e non poco …
Non era tanto il fatto di aver causato qualche altra piccola ammaccatura al mezzo … almeno così credeva, visti gli stridii e i numerosi CRACK e CRIK che aveva sentito mentre lo stava tirando fuori dal suo campo di granoturco … ma lo infastidiva il fatto …
Il fatto CHE AVEVA DOVUTO ROMPERE O ROVINARE ALTRI STELI DI MAIS, BELLI CARICHI DI PANNOCCHIE per liberare quel trabiccolo
 
Non erano bastati quelli che quei ladruncoli da strapazzo avevano investito e abbattuto la sera prima, cercando di darsela a zampe levate da casa Hopps, formando un bel percorso in linea retta perpendicolare, in mezzo al suo campo ?
Demolendo pure la sua staccionata ?
 
No … a quanto pare, il destino aveva deciso che, come ulteriore scherzetto … oltre alla strage compiuta nel suo frutteto … ci sarebbe dovuto andare anche di mezzo il suo adorato mais … coltivato con tanta fatica e sudore … ma, soprattutto AMORE
 
Chi aveva avuto la brillante idea di dare la patente a quelle due faine ?
 
Una cosa era certa: qualcuno avrebbe dovuto pagare tutti i danni … non solo quelli materiali, ma anche quelli emotivi … poco ma sicuro
Perché quelle pannocchie, così come quei suoi adorati e bellissimi frutti … che ora non c’erano più … per lui erano come dei cuccioli
E, vederli ridotti in: poltiglia, purè, marmellata, schiacciati, mangiucchiati, ammaccati … lo faceva soffrire … soffrire interiormente … perché vedeva racchiusi al loro interno, tutto il tempo e l’affetto che gli aveva dedicato
 
Sì … so a cosa state pensando …
Effettivamente potrebbe sembrare un comportamento piuttosto strano … anzi, MOLTO STRANO … sviluppare una sorta di amore morboso, sconfinante nella FOLLIA, nei confronti di qualcosa che è inanimato
Ma, come vostro fedele narratore, vi posso assicurare che quell’animale … che si trovava vicino al margine destro della strada e della recinzione che delimitava la proprietà di casa Hopps, mentre era intento a sganciare il gancio di traino dal muso anteriore del suo fedelissimo e vecchissimo trattore … non era PAZZO
Diciamo solo che, come la maggior parte dei mammiferi che avete avuto il piacere … o no, dipende dai punti di vista … d’incontrare e di conoscere nel corso di questa storia ... era semplicemente UNICO … ma non PAZZO
 
PAZZO O MATTO è definito un mammifero che è affetto da malattie mentali … e quell’animale, non lo era
Questo suo attaccamento esagerato nei confronti di alberi da frutto o di ortaggi, forse … come la maggior parte dei casi … era utilizzato da quest’ultimo per cercare di nascondere o di colmare una ferita emotiva DEVASTANTE ancora aperta nella sua anima e nel suo cuore
D’altronde, chi di noi, dopo aver passato una bruttissima esperienza o affrontato una prova MOLTO DIFFICILE nel corso della propria vita, non sviluppa un certo tipo di comportamento o atteggiamento ?
Una sorta di … ARMATURA, con la quale non vuole più ferirsi o soffrire come prima ?
 
È INSITO NELLA VITA E IN OGNUNO DI NOI
 
Allora, si ritorna inevitabilmente, al concetto che vi ho detto poc’anzi … NON SIAMO PAZZI … OGNUNO DI NOI È UNICO
 
E scopriremo più avanti che cosa rendeva UNICO quest’animale … non vi preoccupate … se mi ricordo di raccontarvelo …
Ma ora, ritorniamo alla nostra storia …
 
Beh … almeno il grosso del lavoro l’aveva fatto
Ed era sicuro che Bonnie, per ricompensarlo della sua gentilezza e generosità, gli avrebbe offerto una colazione coi fiocchi e controfiocchi
Anche se non si poteva trattenere troppo …
 
Doveva ancora andare alla fiera del lago Landlake per montare il suo stand e, se si fosse fermato troppo a lungo a casa Hopps, avrebbe finito con l’arrivare in ritardo …
Di conseguenza, visto che la stragrande maggioranza dei suoi compaesani e turisti preferiva parcheggiare molto vicino all’ingresso della discesa che permetteva di raggiungere il lago … perché non volevano camminare troppo, poverini … lui avrebbe dovuto lasciare il suo trattore, con annesso rimorchio, contenente il necessario per montare la sua bancarella, molto ma MOOOOLTO lontano
Di seguito, avrebbe dovuto farsi a piedi l’intera strada provinciale, con il grosso carico in spalla … e soffriva anche di cuore e mal di schiena … fino a che non avrebbe raggiunto l’entrata del lago
Dopodiché, avrebbe dovuto farsi spazio tra la folla di animali, nel tentativo di cercare il posto che gli avevano assegnato … cosa che avrebbe richiesto non poco tempo … da aggiungere a quello che ci avrebbe impiegato per montare lo stand …
Non se la sarebbe più cavata …
Forse era meglio controllare che ore fossero … così … per sicurezza … per definire meglio i piani …
 
Così, il mammifero in questione appoggiò delicatamente a terra il gancio da traino
In seguito, tirò fuori, da una tasca dei suoi pantaloni da lavoro il suo smartphone, lanciando un’occhiata rapida verso l’orario
 
 
7:58
 
 
Bene … era perfettamente in linea con la tabella di marcia
Si sarebbero svegliati a breve …
 
Infatti, l’animale sconosciuto spostò velocemente lo sguardo verso l’abitazione che sorgeva davanti a lui
Sembrava stessero dormendo, a giudicare dalle persiane chiuse e dal silenzio che regnava … silenzio che venne improvvisamente interrotto da uno strano suono
 
 
 
(E il suono in questione è questo qua XD:                                           https://www.youtube.com/watch?v=TAcutt8FOaE)
 
 
 
Oh … eccola lì … puntuale come sempre … la PRIMA SVEGLIA
E, come tutte le volte, dopo la prima … visto che nessuno aveva intenzione o voglia di alzarsi perché non voleva abbandonare il suo mondo dei sogni, utilizzando perciò, la classica scusa nel dire che non l’aveva sentita … di lì a poco, sarebbe arrivata la SECONDA … molto PIÙ CATTIVA E TENACE
La classica sveglia che, se non ti decidi ad alzarti dal letto, continuerà a martellarti finché non ti deciderai a scendere dal materasso
 
Per spiegarvi meglio il concetto …
Avete presente il classico BIP che … una volta che siete saliti in macchina e avete accesso il quadro di controllo … inizia a suonare ?
Ebbene, quel fastidiosissimo effetto acustico ha un semplice compito … anzi, DOVERE … avvertirvi che non avete allacciato le cinture di sicurezza e che … minaccia velata … se vi siete resi conto di questa vostra mancanza e non provvederete subito a porvi rimedio, allacciandovele immediatamente, lui, di conseguenza, inizierà ad aumentare d’insistenza e d’intensità, finché non comincerà a venirvi un forte mal di testa o cominceranno a sanguinarvi le orecchie
 
Ora … c’è da fare una piccola precisazione …
L’allarme per la cintura di sicurezza è stato inventato e creato per SALVARE delle vite … e su questo, siamo tutti d’accordo …
Ma le sveglie … le sveglie …
Nella maggior parte dei casi, la vita te la METTONO IN PERICOLO
 
Chi di noi il Lunedì … anzi, OGNI LUNEDÌ … fa i salti di gioia, sapendo che lo aspetterà una giornata di duro lavoro ?
 
NESSUNO
 
Tutti preferiremmo rimanercene belli comodi e al caldo nei nostri letti … cosa che non sarà possibile … a meno che non siate in ferie o in malattia
 
Perché, vi starete chiedendo …
Il motivo è molto semplice …
Perché ci sarà SEMPRE IL MALVAGIO E MALEDETTO DISPOSITIVO ELETTRONICO … conosciuto comunemente con il nome di SVEGLIA … che avrà, finché avremo vita, l’ingrato e infausto compito di svegliarci dai nostri sogni più cari e piacevoli, per riportarci alla cruda e dura realtà … OGNI – SINGOLO – GIORNO
 
Una cosa abbastanza triste … già …
 
Beh … ora non era il momento di divagare o di pensare alle sveglie … ora era il momento di muoversi
 
Doveva solo sganciare l’altro capo del gancio da traino, posizionato sul muso anteriore del furgoncino degli Hopps … che, dopo averlo tirato fuori dal campo di granoturco … aveva posizionato al margine sinistro della strada … quello che delimitava l’intero suo terreno
 
Fortuna che le chiavi erano ancora inserite e che lo sterzo, insieme alle altri parti meccaniche, non si era danneggiato durante l’impatto …
Non aveva fatto la benché minima fatica a parcheggiarlo al bordo della carreggiata, in senso orizzontale
Almeno quello …
 
Dopodiché, sarebbe andato da Stu a consegnargli le chiavi … oltre che a fare colazione, visto che se l’era meritata … e, una volta finito, avrebbe riagganciato il rimorchio … che aveva posizionato poco più indietro rispetto a dove si trovava il suo trattore, sul lato destro della strada … al veicolo agricolo e poi, per finire in bellezza, sarebbe partito alla volta del lago Landlake per montare il suo stand
 
Bene … le idee c’è le aveva ben chiare in mente … ora doveva solo sbrigarsi
 
Così, mentre i primi raggi di sole cominciavano ad illuminare il paesaggio circostante, il mammifero misterioso rimise il suo cellulare all’interno dei pantaloni; dopodiché, estrasse dal taschino della sua camicia, un paio di piccoli tappi, per poi metterseli dentro le orecchie
 
Una volta terminato il tutto, si diresse verso il furgoncino di Stu per sganciare il gancio da traino, mentre in casa Hopps … di lì a poco, sarebbe partita LA FAMIGERATA SECONDA SVEGLIA
 
 
 
 
Nel frattempo, all’interno di casa Hopps … al piano terra … un minuto allo scoccare della SECONDA SEVEGLIA …
 
 
Oh … finalmente quel fastidiosissimo rumore di tromba, in stile sveglia militare, aveva finito di suonare
Ma a chi gli era venuta in mente la brillante idea di mettere come sveglia mattutina quella roba ?
 
Il destino non era ancora soddisfatto e non si era divertito abbastanza per come gli stava facendo trascorrere quelle MERITATE ferie, che si era guadagnato con tanto sudore ?
A quanto pare no … visto che gliene erano capitate di tutti i colori …
Vogliamo andare con ordine ?
Via … ALL’ANGOLO DELLE DISAVVENTURE DI NICHOLAS PIBERIUS WILDE
 
Prima, colpito da un pallettone di sale vagante partito da un antiquato fucile, appartenente a un vecchio e scorbutico alce, lo stesso mammifero che in seguito, per farlo rinvenire, aveva utilizzato il liquido contenuto in un barattolo di uova in salamoia, la cui conservazione igienica e a norma di legge era piuttosto dubbia
Poi aveva avuto a che fare con un cinghiale fuori di testa che si credeva un capitano pirata che non solo gli aveva mollato un cartone dritto in muso, ma l’aveva fatto anche svenire puntandogli contro una pistola pirata giocattolo che quel maledetto suino era solito utilizzare per spaventare gli agenti immobiliari, intenzionati a comprare quella sua sgangherata palafitta sul lago per costruirci sopra un lussuoso albergo
Dopodiché, aveva dovuto fare i conti con il nonno di carotina … Mr. Dentiera … che, aveva come la netta sensazione, di non piacergli minimamente
Senza dimenticare la piccola Elodie e le sue curiose quanto imbarazzanti domande sul rapporto tra lui e la sua partner e, per finire in bellezza, su tutti questi personaggi, troneggiava la figura di Judy che, da quando erano arrivati a Bunny Burrow, non aveva fatto altro che creargli guai con la sua esuberanza … come se non fosse già difficile sopportarla e tenerla d’occhio a Zootropolis OGNI SINGOLO GIORNO
 
E, come se non bastasse … a rincarare la dose … gli avevano affibbiato, per la notte, il divano letto del soggiorno … se divano letto si poteva chiamare quel trabiccolo sul quale si trovava disteso
Non poteva fare neanche un piccolo movimento, senza che l’intera struttura iniziasse a cigolare e ad emettere rumori fastidiosissimi che gli facevano accapponare tutti i peli della pelliccia
In poche parole … non aveva passato una granché bella nottata di riposo … avrebbe preferito dormire per terra, piuttosto che su quella trappola ambulante
 
E ora, che voleva recuperare quelle piccole ore di sonno che aveva perso … ci si doveva mettere di mezzo pure la sveglia militare !
Ma perché non se n’era rimasto a casa …
 
Mentre Nick era assorto in questi suoi pensieri, steso sul divano letto a pancia in su e con il cuscino poggiato sopra la testa, nel tentativo di ovattare tutti i suoni che lo circondavano e cercando di riprendere sonno, successe qualcosa che gli avrebbe fatto rimpiangere ulteriormente il fatto di non essere rimasto a Zootropolis
 
 
 
(Ecco il qualcosa … mi raccomando, se volete ascoltarlo con le cuffie, e meglio che ve le togliete, prima di diventare completamente sordi XD:                                                                          https://www.youtube.com/watch?v=Zr6PJQ9yXd8)
 
 
 
In seguito a quel suono assordante, Nick cadde letteralmente giù dal divano letto, sbattendo il muso sul pavimento del soggiorno … come se non fosse stata la prima volta
Rimase a terra per qualche secondo, dopodiché, mormorando qualcosa di incomprensibile a bassa voce, si alzò pesantemente da terra, massaggiandosi il naso dolorante, mentre le orecchie continuavano a fischiargli
 
Ma … cosa … PERCHÉ ?
 
Una volta scoperto chi, all’interno della famiglia di carotina, aveva avuto la brillante idea di installare queste due … sveglie … che non lo erano per niente … anzi, un povero animale debole di cuore ci sarebbe rimasto secco e, per fortuna, lui non lo era (ma di questo passo lo sarebbe diventato ben presto) … gli avrebbe fatto un bel discorsetto …
E si sarebbe concentrato e soffermato molto sul fatto che per una volpe, oltre alla coda bella candida e morbida, il muso rientrava negli elementi di vanto per la sua specie …
Non poteva mica rovinarselo a furia di cadere di muso, ogni volta … e tantomeno a ricevere pugni a sorpresa da qualche mammifero strambo … come Sheldon …
 
Voglio dire … non si può …
 
La volpe non riuscì a terminare il pensiero che, all'improvviso, avvertì il pavimento tremare … come se una mandria fuori controllo si stesse avvicinando molto rapidamente verso di lui
Sul muso del canide si dipinse uno sguardo perplesso, mentre le vibrazioni continuavano a farsi sempre più forti
 
Ma cosa …
 
Nick, cominciò a guardarsi intorno con perplessità, per poi muovere qualche piccolo passo verso il corridoio che dava sulla scala che permetteva di raggiungere il primo piano, visto che il rumore sembrava provenire da lì
Una volta raggiunta l’uscita del soggiorno, fece capolino con la testa fuori dalla stanza, rivolgendo lo sguardo verso il piano superiore … scoprendo l’origine di quel tremolio che si era fatto più insistente
 
Improvvisamente, dalla scala, si precipitarono giù all’impazzata e velocemente, l’intera marea di conigli e conigliette, pronti per fare colazione
Peccato fossero talmente concentrati sul cibo e mezzi addormentati che non riuscirono a vedere la volpe …
 
Il canide non fece neanche in tempo a spostarsi o a rientrare dentro il soggiorno per mettersi al sicuro che venne investito in pieno dall’ondata di piccoli leporidi che lo misero letteralmente sotto, camminandogli sopra, addirittura
Una volta passati sopra Nick, i coniglietti e le conigliette, presero posto al lungo tavolo da pranzo che si trovava dentro la stanza, non accorgendosi minimamente di cosa avevano fatto, iniziando a reclamare la colazione
 
Il canide dalla pelliccia fulva, col muso nuovamente appoggiato sul pavimento in legno di casa Hopps, rimase ancora a terra per qualche secondo, per poi espirare profondamente e mugugnare una sola frase
 
“Sì … era meglio se me ne restavo a casa …”
 
 
 
 
Intanto, nel fienile degli Hopps, qualche minuto prima ...
 
 
Un rumore di sirena d'allarme per un imminente bombardamento fece rizzare immediatamente le orecchie di una coniglietta dal pelo marroncino, mentre quest'ultima si trovava accoccolata e coperta da un’enorme zampa di un strano animale MAI VISTO PRIMA ... che sarebbe potuto passare benissimo per un MOSTRO ... solo all'apparenza ... perché il cuore di quell'essere vivente era: buono, puro e innocente ... come quello di un cucciolo, pronto a scoprire un nuovo mondo
E di questo se n'era resa conto la piccola leporide che si trovava, ancora addormenta, con la testolina poggiata, a mo di cuscino, sul suo lungo muso
 
Era stata l'unica mammifera che era riuscita a guardare OLTRE LE APPARENZE e a stringere con quella creatura un'amicizia SENZA PARI ... DI QUELLE CHE NON MUOIONO MAI
 
Il problema era aiutare gli abitanti di Bunny Burrow a guardare oltre quello strato di scaglie verdognole, oltre quel muso tutto irto di denti aguzzi e dall'aspetto minaccioso e oltre a quelle gigantesche zampe munite di artigli molto affilati che quell'essere si ritrovava ... non per scelta sua, s'intende ...
Forse, nel profondo del suo cuore, quell’essere vivente UNICO, si rendeva conto di essere DIVERSO dagli altri ... di avere qualcosa che non andava ... di mettere PAURA
Ma questo, come già ribadito, era solo colpa dell'aspetto esteriore ... dell'apparenza ... che il più delle volte, come recita un vecchio proverbio, INGANNA
Ma vaglielo a far capire agli altri ...
Sarebbe stato molto difficile ... ma non IMPOSSIBILE
 
Le orecchie di Julia scattarono sull'attenti e, dopo qualche secondo, anche la piccola leporide aprì lentamente gli occhi, tutti assonnati, alzandosi lentamente dal suo cuscino improvvisato
Rimase ancora qualche minuto ad ascoltare quell'assordante sirena d'allarme che, nonostante provenisse dall'interno di casa sua ... a giudicare dal rumore ... sembrava essere molto vicino ... addirittura fuori dalla porta del fienile
Le leporide si stropicciò pian piano gli occhi e, dopo aver sbadigliato ... sgranò gli occhi color azzurro ... come se si fosse appena ricordata di una cosa di VITALE IMPORTANZA
 
Quella era la SECONDA SVEGLIA DI CASA !
E LEI ERA ANCORA FUORI !
 
Cosa sarebbe successo se i suoi genitori si fossero resi conto, durante la colazione, che lei non c'era ?
Sarebbe scoppiato un finimondo ...
 
E se poi l'avessero trovata ? In compagnia di CROC, per giunta ?
 
Non c'era un minuto da perdere !
Doveva sbrigarsi e rientrare subito in casa
Ma come avrebbe fatto se la porta d'ingresso era chiusa a chiave ?
Un momento ... la finestra del bagno del primo piano ...
Ma certo ... quella non l'aveva chiusa del tutto ieri sera ...
 
Poteva entrare benissimo da lì, senza il rischio d'incontrare qualcuno, visto che i suoi fratelli e le sue sorelle ... com'erano soliti fare ... si fiondavano direttamente, una volta sentita la seconda sveglia, in cucina, pronti a spazzolarsi tutto quello che la loro mamma gli avrebbe preparato
E poi, una volta finito, avrebbero utilizzato tutti insieme, l'unico bagno presente in casa
Ogni mattina, a casa Hopps, succedeva proprio questo ...
Doveva solo arrivare fin sopra lì ...
 
Una volta terminato questo suo pensiero lo sguardo di Julia scivolò su CROC che, nonostante tutto il baccano che c'era fuori, continuava a dormire come un angioletto
 
Ma certo ... CROC ...
Lui era la soluzione ... doveva solo svegliarlo
 
“CROC ... avanti svegliati ...” cominciò la leporide, sgusciando da sotto la zampa del suo amicone, che aveva utilizzato come lenzuolo per coprirsi, per poi avvicinarsi all'occhio ancora chiuso del rettilone
“CROC ... abbiamo un problema ... un GROSSISSIMO PROBLEMA ... UN'EMERGENZA
AVANTI ... ALZATI !” esclamò la leporide, iniziando a picchiettare la palpebra chiusa del suo amicone, sperando che quest'ultimo si svegliasse ... ma senza successo
“Avanti, dormiglione ... qui va a finire che ci scoprono” continuò la coniglietta, cercando di smuovere l'enorme testa di CROC ... niente da fare ... doveva inventarsi qualcosa ... ma cosa ?
 
Mentre era assorta in questo contorto dilemma, Julia scese dalla zampa del suo amicone, poggiando gli arti inferiori sul pavimento del fienile, posizionandosi proprio dietro al muso di CROC
 
Già ... date le sue dimensioni molto ridotte ... che cosa poteva fare o utilizzare per svegliare il bello addormentato ?
La risposta sarebbe arrivata di lì a poco in una maniera alquanto ... inaspettata
 
Perché ... vi starete chiedendo
Beh ... fra poco lo scoprirete
 
Nel frattempo che Julia era assorta nei suoi pensieri, al rettilone gli venne in mente la brillante idea di sbadigliare, allungando la testa leggermente in avanti ... peccato che, nel gesto di aprire completamente le fauci, non si rese conto della presenza della sua amichetta, che si trovava proprio di fronte a lui
L'ultima cosa che la leporide riuscì a vedere, voltandosi lentamente dietro di sé ... in stile film horror, quando la povera vittima si rende conto di avere l'assassino proprio dietro le sue spalle ... fu l'enorme bocca del suo amicone che stava per inghiottirla ... dopodiché, buio assoluto
 
 
 
Momento di suspance per far restare sulle spine il lettore ... lo so, sono crudele …
 
 
 
Passò qualche minuto di silenzio e poi, ironia della sorte o scherzo del destino, CROC aprì lentamente gli occhi ... svegliato da una strana sensazione che si sentiva in bocca
Ancora mezzo addormentato, la creatura buttò un occhio alla sua sinistra, dove, la sera scorsa, aveva visto la sua piccola amica addormentarsi sul suo muso ... che ora non c'era più
Il rettile sgranò l'occhio giallo ambra; dopodiché, in fretta e furia, alzò la zampa che aveva utilizzato per coprire Julia per controllare che non l'avesse schiacciata mentre dormiva ... fortunatamente non fu così
 
E allora, dove caspita si era andata a cacciare ?
Che si fosse alzata prima di lui, senza svegliarlo o dirgli nulla ?
E che cos'era quel rumore assordante di sirena d'allarme spiegata alla massima potenza che gli stava trapanando i timpani ?
 
 
“CROC !”
 
 
E quello cos'era ?
 
 
“CROOOOC !!!!!”
 
 
Sembrava che qualcuno lo stesse chiamando ... e quella voce gli sembrava più che familiare
 
 
“CROOOOOOOOOOOC !!!!!!!!!!!”
 
 
Sembrava Julia ... ma ... la sua voce sembrava ovattata ... come se l'avessero rilegata dentro a un baule e ...
 
Oh ... di nuovo quella strana sensazione in bocca ... come se qualcosa di VIVO si stesse muovendo all'interno della sua cavità orale ... una cosa molto strana ... a meno che ...
Se Julia non era uscita dal fienile ... e ora che annusava bene l'aria, l'odore della sua amichetta era ancora all'interno del magazzino ... sentiva la sua voce soffocata, come se l’avessero chiusa dentro a qualcosa, e aveva quella bislacca percezione di un qualche cosa che si muoveva in bocca ...
 
Il rettilone spalancò gli occhi, mentre quell'ipotesi si faceva strada nella sua mente
 
Oh no ... no ... no no no no no
E come ci era finita lì dentro ?
 
 
“CROC ... FAMMI USCIRE DA QUI !”
 
 
L'ennesimo urlo terrorizzato da parte della coniglietta, costrinse la creatura a sputare con forza quel qualcosa ... o per meglio dire ... qualcuno che, non si sa per quali arcani misteri, si era ritrovato all'interno della sua bocca
La leporide schizzò fuori dalla cavità orale di CROC, come un proiettile sparato ad alta velocità da un mitragliatore
La piccola Hopps, fortunatamente per lei, atterrò su una considerevole quantità di paglia, la stessa che la coniglietta aveva utilizzato la sera prima per costruire l'enorme giaciglio sul quale si era addormentata la creatura che aveva cercato di mangiarla ... inconsapevolmente ... vogliamo essere precisi e onesti
 
Peccato che ne uscì completamente ricoperta di bava molto appiccicosa ... una cosa veramente disgustosa ... ma non finì lì ...
Per concludere il tutto in bellezza, la saliva estremamente collosa catturò, per tutta la durata dell'atterraggio da parte della leporide, numerosi fili di paglia, che finirono con l'attaccarsi e l'accumularsi su tutta la superficie del corpo di Julia fino a formare un nuovo strato di pelliccia per la coniglietta che, dopo un paio di capitomboli e ruzzoloni, si fermò con la pancia rivolta verso il soffitto del fienile
 
All'interno del magazzino calò un minuti di silenzio, mentre fuori continuava a rimbombare la sirena d'allarme
 
CROC, con il terrore dipinto sul muso, provò a proferire una sola parola
“JULIA ?” chiese timidamente il rettile, sperando di ricevere una risposta da parte della diretta interessata ... che non arrivò
 
Oh cielo ... che cosa aveva combinato ?
Aveva appena ...
 
La paura di aver fatto del male all'unico mammifero che si era avvicinato a lui, che aveva finito con il volergli VERAMENTE bene e che avrebbe fatto di tutto per proteggerlo, scomparve dal volto della creatura quando, davanti a lei ... qualche metro più in là ... si alzò qualcosa dal pavimento di fieno ... a guardarla bene, sembrava una specie di protuberanza che, partendo dal terreno, si sviluppava verso l'alto
 
CROC piegò leggermente la testa verso destra, come incuriosito da quello strano oggetto che improvvisamente, cominciò a divincolarsi a destra e a sinistra, iniziando a far cadere una grande quantità di paglia … finché non comparve e venne alla luce un musetto piuttosto imbronciato di una coniglietta dal pelo marroncino, contornato da una cornice di foraggio, mentre quest'ultima stava osservando, con un'espressione arrabbiata, il rettilone davanti a lei che, non riuscendo a trovare le parole per spiegare quello che era appena successo, si limitò a sorridere imbarazzato
 
Julia rimase a fissarlo imperterrita e impassibile ancora per qualche secondo; dopodiché sorrise di gusto, per poi scoppiare a ridere a crepa pelliccia
 
Va bene che si era presa un bello spavento e aveva rischiato la vita ... ma come faceva ad arrabbiarsi con un animale come CROC ?
Così: grosso, terrificante e spaventoso fuori ... ma allo stesso tempo, ingenuo e innocente come un cucciolo dentro
Non le avrebbe MAI fatto del male ... nemmeno tra un milione di anni ... e poi, a voler essere sinceri e onesti, la colpa era stata anche sua ... senza dimenticare il tempismo del suo amicone nello spalancare le fauci ... 50 e 50
 
La coniglietta, una volta finito di ridere, si alzò lentamente da terra, continuando a togliersi lo strato di paglia e bava appiccicato sul resto del suo piccolo corpicino
“Che schifo !
Preferivo quando era solo saliva e basta” commentò la leporide, seguitando a ripulirsi
“JULIA ... TU ... STARE ... BENE ?” chiese sinceramente preoccupato il rettilone, avvicinandosi sulle quattro zampe, vicino alla coniglietta
“Beh ... stare bene è un parolone
È stata un'esperienza piuttosto terrificante sai ...
Credo di aver perso dieci anni della mia vita ... se non di più” continuò la piccola Hopps, mente si toglieva un grosso cumulo di bava e foraggio da dentro l'orecchio destro
“CROC ... CHIEDE SCUSA ... JULIA ESSERE ARRABBIATA ... CON CROC ?” domandò la creatura, raggiungendo la sua amichetta e fermandosi a pochi centimetri da lei
“No, CROC ... non sono arrabbiata con te ... tranquillo
Diciamo che è stata anche colpa mia ...
La prossima volta ci penserò 2 volte prima di rimettermi davanti al tuo muso ... specialmente quando ... DORMI !” esclamò Julia, mentre diceva l'ultima parola, sorridendo e lanciando verso il suo amicone la considerevole palla di bava e fieno che si era tolta dal padiglione auricolare destro, colpendolo all'altezza dell'occhio sinistro ... per poi scoppiare a ridere a crepa pelliccia nel vedere lo sguardo di disgusto che si era dipinto sul muso del suo amicone
 
“Ecco ... considerala come una sorta di piccola vendetta per quello che mi hai fatto passare
E meno male che non hai il vizio di masticare nel sonno ... altrimenti, non sarei nemmeno qui” continuò Julia, mentre un brivido le percorreva tutta la spina dorsale, nel pensare a quell'ipotesi che aveva appena detto
“Comunque ... sarà meglio darsi ...” continuò la leporide, dopo essersi ricomposta, lanciando un'occhiata verso il suo amico che, nel frattempo, aveva tirato fuori la lingua dalla bocca, per poi passarsela vicino al punto dove si trovava il proiettile di fieno e bava, leccandolo via con un colpo di lingua secco, rimettendo, una volta finito, il tutto dentro alla cavità orale
 
“CROC ... MA CHE SCHIFO !” esclamò disgustata Julia mentre il rettilone, dopo aver assaporato quella piccola polpetta, la ingoiò in un batter d'occhio
“UHM ... BUONA POLPETTA ... SA ANCHE ... UN PO' DI ... JULIA … JULIA ... VOLERE CHE CROC ... LE PASSA LINGUA ADDOSSO ... PER TOGLIERE ... DOLCE SPUNTINO ?
A CROC ... PIACE … VOLERNE ANCORA ...” affermò il rettile, tirando fuori nuovamente l'organo del gusto, pronto a leccarsi per bene la sua amichetta che, avendo capito la situazione, iniziò pian piano ad indietreggiare
“Beh ... a dire il vero ...” tentò di dire Julia, cercando una scusa o una motivazione valida/fasulla che la tirasse fuori dalla situazione di pericolo in cui si era appena cacciata
 
Le serviva soltanto uno spunto ...
 
“COSA ESSERE ... RUMORE DI SIRENA ... A CROC ... STA VENENDO ... MAL DI TESTA” disse il rettile, mettendosi una zampa sulla tempia destra, rimettendo la lingua al suo posto
 
Perfetto ... eccolo qua il segnale
Sia ringraziato il cielo ...
 
“Questa che stai sentendo, non è altro che la seconda sveglia che siamo soliti utilizzare a casa Hopps, ogni mattina” ribatté la coniglietta, indicando la porta scorrevole del fienile, chiusa dietro di sé
“COSA ESSERE ... SVEGLIA ?” domandò la creatura incuriosita
“È ... una cosa ... che ha il compito di svegliare ... i mammiferi ... a volte, anche in modo molto brusco, come sta succedendo ora” disse la leporide, gesticolando con le zampe
“PERCHÉ ... MAMMIFERI ... DOVERE SVEGLIARSI COSÌ ?
NO ... POTERE ... SVEGLIARSI DA SOLI ?
COSÌ ... ESSERE BRUTTO” ribatté CROC, annuendo lentamente
“A chi lo dici ...
Sai che felicità e gioia nel sentire, OGNI MATTINA, questo allarme assordante che fa tremare tutti i vetri di casa ?” affermò Julia, alzando gli occhi al cielo
“SVEGLIA ... NO ESSERE BUONA ... ESSERE MOLTO PERICOLOSA
JULIA VOLERE CHE CROC ... SISTEMI TUTTO ?” domandò innocentemente il rettilone, facendo scappare una risatina divertita alla coniglietta … che svanì subito dopo quando, fuori dal fienile, non di sentì più nulla
“OH ... A QUANTO PARE ... QUALCUNO ... AVERE GIÀ FATTO ... PRIMA DI CROC
NO ... ESSERE GIUSTO” affermò sconsolata la creatura
 
Accidenti ...
A quanto pare ... qualcuno ... aveva già freddato la SVEGLIA, rubandogli tutto il divertimento
Che ingiustizia ...
 
“CROC ... DOBBIAMO MUOVERCI ... E ALLA SVELTA ANCHE !” esclamò improvvisamente Julia, dirigendosi molto velocemente verso l'uscita del fienile
“PERCHÉ ?
JULIA ... SAPERE CHI ... HA ... FATTO DEL MALE ... A SVEGLIA ?” domandò CROC, non capendo il motivo di tanta agitazione della sua amichetta
“Sì ... è stato mio papà
Dobbiamo muoverci” ribatté la leporide, raggiungendo la maniglia della porta scorrevole e iniziando a tirare
“PAPÀ DI JULIA ... AVERE FATTO BENE ...
COSÍ … TORNARE TUTTI A DORMIRE” disse il rettilone, sorridendo innocentemente
“No, CROC ... tu non hai capito la gravità della situazione
Mio padre ha appena staccato la sveglia, il che significa che è sveglio ... come mia madre e i miei fratelli e sorelle
Ora stanno andando a fare colazione e, se non rientro subito a casa e non mi vedono seduta a tavola insieme a loro, finiranno con il preoccuparsi e con lo scoprire tutto ... e allora saremo entrambi nei guai ... IN GUAI GROSSI E SERI
Aiutami ad aprire il portone e poi, portami DI CORSA alla finestra del bagno, al primo piano ... dove mi hai presso ieri sera ... mimetizzandoti ... subito !” esclamò la leporide, voltandosi verso il suo amicone che, in seguito a quell'enorme quantità di informazioni, assunse un'espressione perplessa ... fece per aprire la bocca per dire qualcosa, ma venne anticipato dalla sua amichetta
“SUBITO !” gridò Julia, indicando la maniglia della porta scorrevole, facendo scattare immediatamente il rettilone
 
 
 
 
 
Nel frattempo, nell’appartamento di Barton …
 
 
 
Ancora con gli occhi che gli si chiudevano da soli, si versò il caffè che grossolanamente aveva preparato, dentro a una grossa tazza bianca
La riempì fino all’orlo; dopodiché, posò la caffettiera sul piccolo fornello a gas e prese la chicchera dal manico, posto sul lato destro
Prima di bere il liquido al suo interno che, tecnicamente, avrebbe dovuto aiutarlo ad affrontare l’ennesima giornata d’Inferno alla C.P.A … oltre al fatto che, da oggi in poi, avrebbe dovuto prestare ancora più attenzione a non destare sospetti, altrimenti, l’intera operazione che stavano portando avanti da mesi sarebbe saltata e i piani per riuscire a mettere le zampe sul prototipo CR-0C e a catturare il signor Sailas, sarebbero andati in fumo con essa … lo sguardo di Clint si concertò sulla frase multicolore, che appariva in bella vista, davanti al suo muso: AL MIGLIOR PAPÀ DEL MONDO
 
Dopo aver letto quelle parole, Barton non poté far a meno che sorridere
 
Aveva due cucciole veramente straordinarie … anche se TOTALMENTE DIVERSE l’una diversa dall’altra … ma, quando si rendevano conto di avere un obbiettivo comune, che avrebbe avvantaggiato entrambe … niente e nessuno riusciva a fermarle … diventavano DUE VERE E PROPRIE PESTI … che però, per quei pochi momenti in cui riusciva a staccarsi dal suo VERO LAVORO e a tornare a casa … lo tempestavano di baci e abbracci, come se non lo vedessero da tanto tempo … e in effetti, era così
Il rapporto tra un genitore e il proprio figlio … in questo caso figlie, e pensare che avrebbe voluto tanto averne ALMENO uno, purtroppo, il destino non l’aveva pensata come lui … in balie delle donne … e non in fatto positivo, fidatevi …
Già è difficile sopportarne una sola … con i suoi pregi e i suoi difetti … figuriamoci tre …
Soprattutto quando s’impuntano su una cosa e la vogliono a tutti i costi
 
Questo pensiero fece dipingere sul muso di Barton, un sorriso
Aveva proprio una bella famiglia e ringraziava ogni giorno il destino per avergli regalato due cucciole meravigliose, come Mia e Tia … e per avergli fatto conoscere una mammifera straordinaria come Kate
 
“Già in piedi, tesoro ?”
 
Quest’improvvisa domanda, riportò Clint con le zampe per terra
Il mammifero si girò dietro di sé, incontrando una femmina di tigre del bengala, vestita con un corto pigiama rosa, appoggiata alla parete destra dell’appartamento che delimitava la zona open space, formata dal piccolo salotto e dalla ancor più minuscola cucina, dall’unica camera da letto presente all’interno del monolocale
“Buon giorno, amore !” esclamò, dopo qualche secondo di silenzio Clint, sorridendo verso la felina che, nel frattempo, si era diretta verso di lui
“Dormito bene ?” le chiese Hawekeye, avvicinandola a sé con la zampa libera, per poi scoccare un bacio sulle labbra della predatrice
“Sei arrivato tardi ieri sera …
Il direttore Furry deve proprio averti fatto una bella lavata di capo” affermò Kate, trattenendo una risatina
“Ma cosa vai a pensare, tesoro !
Ci siamo solo fatti quattro chiacchiere!” ribatté Clint, guardo negli occhi sua moglie che scosse lentamente la testa
“Non sei MAI stato bravo a mentire, caro
Anche sulle cose più semplici …” disse la felina, scollandosi dall’abbraccio del marito, per poi superarlo, dirigendosi verso la credenza, situata sopra al piccolo fornello a gas
“D’accordo … su questo ti do ragione
Ma a RECITARE, sono veramente bravo
Tu che dici ?” chiese Barton, sorridendo, mentre Kate era voltata di spalle, intenta ad aprire l’anta della dispensa per prendere una tazza per la colazione
“Se per te, recitare significa FAR FINTA DI ESSERE CIÒ CHE NON SEI, RISCHIANDO DI FARTI AMMZZARE … allora non sei bravo, sei uno STUPIDO” affermò la femmina di tigre, voltandosi repentinamente verso suo marito
“Io e le cucciole, Clint … ci preoccupiamo per te … e non sai quanto
Ogni sera, abbiamo paura che tu, ogni volta che esci da quella porta, non ritorni più a casa
Come farei senza di te ? E alle piccole, non c’hai pensato ?
Il direttore non poteva affidare a qualcun altro questo compito suicida ?” domandò sinceramente preoccupata Kate, abbassando lo sguardo per terra e reclinando all’indietro le orecchie
“Tesoro … mi conosci …
Riesco sempre a cavarmela … anche se il più delle volte, in calcio d’angolo
Sono il RE DEI PRUDENTI” ribatté il mammifero, posando la tazza sul tavolo della cucina; dopodiché, si avvicinò verso la moglie, per poi riabbracciarla
“Lo sapete che non vi abbandonerei mai” concluse Clint, baciando la felina sulla testa, mentre quest’ultima appoggiò la testa sul petto del mammifero
“Cerca solo di fare attenzione” mormorò la predatrice
 
“Lo farò, amore … come sempre, del resto
E poi, la sai una cosa … credo che con LUI ci sia stata la svolta ieri sera” disse Barton, attirando su di sé l’attenzione della moglie che alzò repentinamente la testa dal torace del coniuge
“Davvero ?” chiese incredula la felina, ottenendo un cenno d’assenso da parte di Hawkeye
“Ma … è una cosa … FANTASTICA !” esclamò entusiasta, Kate
“Era ora !
Sono veramente felice !
Speriamo che la cosa continui nel verso giusto … e che riusciate a recuperare il tempo perso
Sai che faccia farà quando verrà a sapere che ha due nipo …” provò a dire la felina, venendo interrotta da Barton
“Tesoro … QUESTO è ancora un po’ troppo presto per dirglielo
Ma … penso che stiamo facendo dei bei progressi …
Dopo quello che è successo tra noi … credevo non mi avrebbe MAI perdonato
E come dargli torto ?
È stata tutta colpa mia … sono IO IL RESPONSABILE di questo casino” affermò tristemente il mammifero, continuando ad abbracciare la moglie che gli rivolse un sorriso dolce
“Amore … quello fa parte del passato …
Adesso devi guardare al presente … e non ti devi dare delle colpe
È vero … hai fatto un piccolo errore quel giorno … ma, questo non significa che tu non abbia imparato nulla da quello sbaglio
Sei cambiato da quella notte
Tutti commettono errori. È per questo che c’è una gomma per ogni matita” disse Kate, accarezzando il muso del marito, per poi aggiungere
“Sei un bravo mammifero, Clint … per questo ti ho sposato” concluse la tigre, posando le sue labbra su quelle di Barton
 
Rimasero in quella posizione per alcuni minuti, finché Hawkeye non si decise a sciogliere … seppur molto a malincuore … quel bacio … simbolo dell’amore e dell’affetto che c’era fra loro due
Un bacio, insomma … che cosa mai può essere un bacio?
Un apostrofo rosa fra le parole t’amo …
 
“Grazie, amore
Ma ora … dovrei andare al lavoro …” affermò Clint, rivolgendo uno sguardo, prima verso la moglie e poi verso la porta d’uscita del piccolo appartamento
“Va bene, MIO AGENTE 007
Ma cerca di stare attento … ok ?” domandò la felina, baciando nuovamente il marito
“Come sempre …” ribatté Barton, sciogliendo l’abbraccio, per poi dirigersi verso la porta d’uscita dell’appartamento
“Salutami Mia e Tia” aggiunse Hawkeye, una volta raggiunta l’uscita dell’appartamento, voltandosi un ‘ultima volta verso l’amore della sua vita
“Certo … ti amo” disse la predatrice, alzando la zampa destra a metà altezza, in gesto di saluto
“Ti amo anch’io …
E non preoccuparti, quando tutto questo sarà finito, c’è ne torneremo a casa nostra … dove ci sono gli spazi adatti per mammiferi della nostra taglia, invece di questa cella quattro per quattro” affermò ironicamente Clint, sorridendo verso Kate, per poi voltarsi nuovamente verso la porta, uscendo dall’appartamento
 
 
 
 
Intanto, fuori da casa Hopps ...
 
 
“Bene … alzami ancora un po’ …
Perfetto, CROC …
Grazie mille … da qui in avanti ci penso io” affermò Julia, aprendo la finestra del bagno, mentre si trovava all’interno del palmo del rettilone, per poi aprire l’infisso ed entrare dentro alla stanza … la stessa stanza dalla quale, la sera scorsa, si era lanciata letteralmente fra le zampe del suo amicone, non appena era arrivato a casa sua
“Ora, tu vedi di rientrare SUBITO nel fienile, prima che qualcuno ti veda, intesi ?” chiese subito dopo la coniglietta, voltandosi a guardare il suo amicone verde, che annuì velocemente
“Bravo …
Io ora mi faccio una rinfrescata … anche perché, credo che mi sia rimasto qualche rimasuglio di paglia e bava dentro alle orecchie …
Poi, vado a fare colazione e, una volta finito, appena avrò un minuto libero, sarò subito da te
Non fare stupidaggini mentre non ci sono … del tipo, tentare di mangiare qualcun altro come hai fatto con me … e ora, VAI … DI CORSA !” concluse la leporide, chiudendo la finestra del bagno, per poi scomparire dalla vista di CROC
 
Il rettilone rimase fermo ancora per qualche minuto; dopodiché, fece una cosa abbastanza strana: cominciò a guardarsi intorno con circospezione
Come se stesse per fare qualcosa di losco e illegale da un momento all’altro …
Ma il motivo era molto più semplice ed elementare di quanto possiate immaginare … anche un po’ divertente, se preso dalla giusta prospettiva
 
ACCIDENTI SE GLI STAVA SCAPPANDO … ED ERA ANCHE URGENTE !
 
Non aveva voluto dirglielo a Julia per non farla preoccupare
Ma ora aveva un disperato bisogno di liberarsi dai liquidi in eccesso … se avete capito a cosa mi riferisco
Però dove lo trovava un posto tranquillo, appartato … altrimenti non riusciva a farla, come tutti noi del resto … e soprattutto, dove nessuno lo vedesse ?
 
Voglio dire … era pur sempre invisibile … ma nessun mammifero non avrebbe potuto fare a meno di notare un getto giallo che sgorgava a tre metri dal cielo …
E poi … anche se nessuno l’avesse visto mentre la faceva … l’attenzione di chiunque, in seguito, si sarebbe concentrata sull’enorme pozzanghera ocra che si sarebbe formata, se avesse deciso di farla in un posto all’aperto e in bella vista
 
Doveva trovare un posto isolato … uhm … e forse aveva appena avuto un’idea
 
Così, la creatura invisibile, si diresse molto velocemente verso il fienile … in particolar modo, sul retro
 
 
 
 
Nel frattempo, al pieno terra di casa Hopps …
 
 
“Scusa per il brusco risveglio Nicholas
Forse avremo dovuto avvertirti delle due … sveglie … che siamo soliti utilizzare qui a casa ...” affermò dispiaciuta una coniglia dagli occhi color ametista, mentre poggiava sotto al naso di una volpe, un piatto contenente una bella quantità di pancake
“Povero caro ... chissà lo spavento che ti sei preso” continuò la leporide, rivolgendo uno sguardo dolce verso il predatore dalla pelliccia fulva
“Oh ... non ti preoccupare, Bonnie
In accademia si divertivano un sacco a farci saltare giù dai letti, la mattina ... letteralmente
A ogni nuova alba, mi immaginavo il muso divertito e compiaciuto dell'animale che aveva il compito di controllare l'impianto acustico dell'intera struttura ...
Penso si divertisse un mondo quando alzava al massimo il volume degli altoparlanti nei dormitori, destando … in un modo alquanto brusco e poco carino … noi poveri cadetti dai nostri sogni
E, oltre a questo, ricordo con molto affetto un'orsa polare, istruttrice d'accademia, che per ... incitarci e spronarci, se così vogliamo dire ... a dare il meglio, soprattutto durante le esercitazioni e le prove sul campo, a ogni minimo errore che qualche cadetto commetteva, mettendoci pathos e tanta passione ... avrebbe dovuto fare l'attrice, l'ho sempre detto io ... ci diceva, trasmettendoci una forte carica motivazionale ... SAPETE COSA È SUCCESSO ? NO ?
BEH ... VE LO DICO IO ... SIETE MORTI !” esclamò la volpe, cercando di imitare, nell'ultima parte della frase, la voce dell'insegnante artica, per poi puntare il dito della zampa destra verso un punto non precisato all'interno della sala da pranzo
 
“E Judy ne sa qualcosa ... non è vero ?” chiese in seguito Nick, rivolgendo uno sguardo divertito verso la diretta interessata, seduta di fianco a lui, sulla sua sinistra che, per tutta risposta, alzò gli occhi al cielo
“Però, se posso dire la mia, è una sveglia piuttosto ... efficace
Sicuramente molto meglio della mia” continuò la volpe, trattenendo una risatina
“Su questo non ci sono dubbi, mia cara volpe ottusa
Eppure te l'avrò detto un migliaio di volte di cambiare quel vecchio mattone, che hai l'ardore di chiamare RADIOSVEGLIA” affermò a un certo punto Judy, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il partner
“Ok ... mettiamo subito in chiaro due punti
Primo ... il mattone come l'hai chiamato tu, è un prezioso pezzo d'antiquariato del quale non voglio liberarmi, visto che funziona ancora a dovere
Secondo ... siccome svolge EGREGIAMENTE il suo compito, il sottoscritto, ogni mattina la sente perfettamente, è solo che il mio cervello si rifiuta di iniziare a lavorare a un certo orario ... che posso farci è un sindacalista
Ma penso che anche altri mammiferi avrebbero il mio stesso identico problema se qualcuno li venisse a svegliare un'ora prima che il dipartimento di polizia apra i battenti” ribatté la volpe, lanciando un sorriso beffardo verso la leporide
“Tutto questo non succederebbe se quel qualcuno si decidesse a fare la patente o, ancora meglio, a farsi una bella passeggiata mattutina, visto che l'esercizio fisico non fa male e tenendo presente che dal suo nuovo appartamento ... che qualcuno gli ha trovato ... ad arrivare in centrale, ci metterebbe molto meno, evitando il traffico cittadino” replicò Judy, rispondendo al sorriso beffardo del partner che, dopo qualche secondo di silenzio, annuì lentamente, per poi mormorare qualcosa
 
“Touché
Stai imparando alla svelta a rigirare la frittata dalla tua parte ... dopotutto, hai avuto come maestro, IL MIGLIORE
Coniglietta acuta ...”
“Volpe ottusa” affermò Judy, lanciando in ridolino divertito
“Scusate se mi intrometto nella discussione, ma quindi, chi di voi due è quello acuto e chi quello ottuso ?”
 
La domanda posta da Stu, fece girare contemporaneamente le teste dei due agenti, mentre sui loro musi si andava a dipingere un leggero velo di imbarazzo e sorpresa
 
“Da quello che mi è parso di capire ... l'ottuso dovrebbe essere Nicholas” affermò nonno Otto, intento a girare il suo caffè e attirando su di sé l'attenzione di Judy e Nick, i cui sguardi si spostarono da Stu verso il coniglio anziano
“Papà !” esclamò Bonnie, tirando un leggero buffettino sulla spalla di nonno Hopps, seduto a capotavola, vicino alla volpe
“Che c'è ?
Lo so che non è carino ... ma non posso dare dell'ottusa alla mia nipotina preferita
E poi, l'ha detto lei stessa ... VOLPE OTTUSA ... e ci sento ancora bene” concluse il vecchio leporide, sollevando il cucchiaino dalla tazza, per poi puntarlo verso il mammifero dalla pelliccia fulva
 
Maledizione !
Senza volerlo, avevano tirato in ballo un altro argomento che si era instaurato e che conoscevano SOLO LORO DUE … che ora avrebbero dovuto spiegare a tutti i mammiferi lì presenti, cercando d'impedire all'imbarazzo di non peggiorare ulteriormente la situazione
 
Entrambi i poliziotti si guardarono velocemente a vicenda, cercando di trovare una soluzione l'uno negli occhi dell'altro ... che purtroppo, non riuscirono a vedere
 
Ma qual era il problema ?
Se l'erano cavata con il soprannome di Judy ...
 
Ma come fare ?
Eh ... bella domanda
Fortunatamente la risposta non si fece attendere
 
Improvvisamente, dal corridoio, e per la precisione dalla zona della scala che permetteva di raggiungere il piano superiore, si udì il rumore di qualcuno che, a giudicare dalla velocità e dal ritmo con cui stava scendendo i gradini, doveva avere una certa fretta
Tutti i mammiferi presenti nel soggiorno spostarono contemporaneamente lo sguardo verso l'entrata che permetteva di raggiungere la sala da pranzo dove, pochi istanti dopo, comparve una coniglietta dal pelo marroncino e con due occhi color azzurro che piombò nel soggiorno, mentre quest'ultima cercava di riprendere fiato
 
“Julia ... tesoro ... buon giorno !” esclamò dopo qualche secondo di silenzio Bonnie, rivolgendo un sorriso dolce verso la figlia
“A quanto vedo, ti sei fatta una bella dormita ...
Questa è la prima volta che ti alzi per ultima ... ieri sera dovevi essere molto stanca ...” aggiunse Stu, trattenendo una risatina
“Sì ... uff ... ero ... ehm ... uff ...” provò a dire la piccola, mentre cercava di riprendere fiato
“Avanti ... siediti e mangia qualcosa
Ti ricordo che oggi inizia la fiera al lago Landlake e dobbiamo essere lì al lago prima che i cittadini arrivino
Dobbiamo ancora allestire lo stand ... preparare tutto ... e oltretutto, dobbiamo trovare qualcuno che ci porti fin lì
Stu ... Rafael non ti aveva detto che il vecchio Greg ci avrebbe tirato fuori il furgoncino, entro stamattina ?” chiese Bonnie, lanciando uno sguardo perplesso verso il marito
“Beh ... da quello che ricordo, mi sembra abbia detto così” ribatté il coniglio, annuendo lentamente
“Non è che se ne sarà dimenticato ?” disse mamma Hopps, mettendosi una zampa davanti alla bocca
“Oh, tesoro ... per favore
Quel vecchio muflone sardo, amante dei frutteti in una maniera quasi maniacale e ossessiva, può avere i suoi difetti e i suoi modi di fare, ma fidati ... ha una memoria di ferro e mantiene sempre la parola data e l'impegno preso ... SEMPRE” affermò sicuro di sé Stu e, prima che la sua dolce metà potesse aggiungere qualcosa, si udì un picchiettio provenire dalla porta d'ingresso, seguito subito dopo da una voce di una certa età
 
“AYHÒ !
NESSUNO IN CASA C'È ?
IL VECCHIO GREG SONO
TIRATO FUORI DAL CAMPO DI GRANOTURCO IL FURGONCINO DI FAMIGLIA VI HO”
 
“Visto ? Che ti avevo detto ?” disse, dopo qualche secondo di silenzio, Stu rivolgendo un sorriso verso la moglie, per poi alzarsi dalla sedia, dirigendosi verso l'uscita della sala da pranzo
 
 
 
 
Nel frattempo, dietro al granaio della famiglia Hopps ....
 
 
Ahhhhhhhhh ... ora sì che si sentiva meglio
D'altronde, quando ti scappa, ti scappa
Sperava solo che nessuno notasse quell'enorme pozzanghera gialla che si era formata dietro al fienile dove aveva passato la notte insieme alla sua piccola amica
Forse, più che dell'impatto visivo, adesso che ci pensava bene, avrebbe dovuto preoccuparsi dell'odore ... piuttosto pungente, anche per il suo olfatto molto sviluppato
 
E se gli altri mammiferi presenti dentro la casa della sua amichetta l’avessero fiutata ?
Avrebbe messo in pericolo sia lui che Julia … e questo non poteva permetterselo
Per eliminare ogni traccia che avrebbe potuto condurlo a lui, allora, non gli rimaneva che una sola cosa da fare
 
No, miei cari amici lettori
Non è quello che state pensando
Anche perché, oltre a essere alquanto disgustoso … soprattutto per me che dovrei raccontarvelo … non è nemmeno IGIENICO
 
La soluzione è molto più semplice di quanto possiate immaginare
Lo possiamo definire come un espediente piuttosto rozzo e primitivo, ma molto efficace ...
 
Il rettile, utilizzando l'estremità appuntita dell'indice della zampa destra, tracciò, visto che il terreno non riusciva ad assorbire e a nascondere i suoi liquidi in eccesso … la colpa era pure sua che non voleva collaborare … un piccolo solco decrescente, facendolo partire esattamente dalla metà del bordo che limitava la pozzanghera giallognola, fino a farlo arrivare oltre la recinzione in legno che delimitava la proprietà degli Hopps, sul lato sinistra e per essere precisi, CROC terminò il suo scavo ... se così vogliamo chiamarlo ... nel campo di granoturco adiacente, arrestandosi a pochi centimetri dalla prima fila dove spuntavano gli steli di mais, ormai maturi
Una volta terminata questa operazione, il liquido contenuto all'interno della pozza, seguendo il canale che il rettile aveva realizzato, defluì all'interno del campo di granoturco, svuotando completamente la pozzanghera che c'era un attimo prima dietro al fienile
 
Il liquido, una volta trasferitosi all'interno del campo, venne immediatamente assorbito dal terreno; tutto questo mentre sul muso di CROC si andava a dipingere un sorriso di vittoria nell'aver risolto in maniera così semplice il problema
 
Peccato che quel sorrisetto non durò a lungo
 
Infatti, dopo pochi attimi, gli steli di granoturco cominciarono ad afflosciarsi verso il terreno, iniziando addirittura a diventare gialli ... per poi, sorpresa delle sorprese, addirittura seccarsi ... e tutto questo a una velocità sensazionale ...
 
Ok ... forse non era stata una così grande idea, ma come faceva a sapere che sarebbe successa una cosa del genere ?
Forse al granoturco non era piaciuta la bevuta ... e come dargli torto
Lui, al suo posto, avrebbe fatto la stessa identica cosa ... se non peggio
E ora ? Cosa avrebbe dovuto fare ?
Magari ... era meglio ... ehm ... andare a cercare Julia prima che la situazione degenerasse ?
E se quest'ultima si fosse arrabbiata con lui, magari mettendosi a urlare, chiedendogli il perché non fosse rientrato subito dentro al fienile, rischiando di farsi scoprire da qualcuno ?
 
Beh ... quella era ... UN'EMERGENZA ... UN'EMERGENZA MOLTO EMERGENTE E URGENTE, tanto per fare una battuta per sdrammatizzare la situazione
Avrebbe pensato lungo il tragitto a inventarsi una scusa o una storiella credibile per spiegare quell'assurda situazione di cui lui era il diretto artefice
Ma ... una cosa era certa: LA COLPA NON ERA SUA
E non osate dire il contrario
 
Così, mentre sempre più numerosi steli di mais continuavano inesorabilmente a seccarsi, il rettilone si mise ritto sulle zampe posteriori per poi mimetizzarsi con il resto del paesaggio
Dopodiché, sbucò dal retro del fienile, dirigendosi verso la casa della sua amichetta
 
 
 
 
Intanto, dentro casa Hopps …
 
 
“E questa la tecnica è stata di come tirato fuori il furgone vi ho” affermò un vecchio muflone, vestito con indosso una camicia rossa e a quadri neri … la classica blusa che sono soliti indossare i boscaioli … e un paio di logori e sporchi jeans, in tono sardo, rivolgendosi verso un gran numero di conigli, mentre quest’ultimo stava sorseggiando una tazza contenete del caffè
“Grazie mille del tuo aiuto Greg … non so come avremmo fatto senza di te” affermò una femmina di leporide sulla quarantina e con due grandi occhioni viola, sorridendo dolcemente verso il bovide
“Ringraziare non mi devi, Bonnie
Un piacere è stato” ribatté il muflone, poggiando la tazzina sul tavolo della sala da pranzo
“Già, Greg … grazie infinite
Spero solo che tu non me l’abbia conciato peggio di quanto non lo sia adesso …
Sta facendo tanti anni di onorato servizio presso la nostra famiglia …” aggiunse un coniglio, con indosso una salopette blu, annuendo lentamente
“AYHÒ … delicato sono stato
Come una dolce signorina trattato lo ho
Comunque, troppi graffi e ammaccature ci sono …
Forse giunto il momento di cambiare quel macinino da caffè su ruote arrivato è” disse il vecchio Greg, scoppiando a ridere e, prima che il proprietario del trabiccolo potesse dire qualcosa in merito sull’appellativo con il quale era stato chiamato il fedele mezzo di trasporto della sua famiglia, il bovide, una volta finito di ridere, si rivolse verso una coniglietta dal pelo grigio, che aveva seduta di fianco a lei, una volpe dalla pelliccia fulva
“Comunque, molto felice di averti rivisto Judy, sono
Vedo che diventata grande sei … e anche piuttosto carina, se permetti
Trovato un fidanzato ancora non hai ?”chiese il muflone, lanciando un occhiolino verso la diretta interessata, che diventò rossa in muso per l’imbarazzo che quel piccolo complimento le aveva provocato
“Lasciala perdere, vecchio caprone con le corna ricurve
La mia nipotina preferita non fa per te …
E poi, se te ne fossi dimenticato, tra voi due c’è una bella differenza di età … e tu non sei il suo tipo
Non voglio che la mia Judith sposi un montone decrepito e che ha una fissa, quasi ossessiva e maniacale, verso degli alberi da frutto, arrivando addirittura a trattarli come dei cuccioli” affermò un leporide anziano, rivolgendo un sorrisetto ironico verso il muflone che, per tutta risposta, trattenne una risatina divertita
“Prima di tutto, un muflone sono … AYHÒ
E non un montone … una gran bella differenza c’è
Secondo, vero non è che una fissa quasi morbosa verso i miei frutteti ho
Semplicemente, ci tengo … come se fossero le cose più care che al mondo ho
Anzi, beccare ancora devo quei teppistelli che rovinati me li hanno, lungo la strada provinciale … poco ci mancava che me li sradicassero … tutti i frutti portati via si sono … risultato di mesi di dura fatica, buttati al vento … ma se li becco … contro il vecchio Greg rimpiangeranno di essersi messi
Terzo, vecchio non sono
Anzi, ancora giovane mi sento … problemi di artrosi e di vista ancora non ho … a differenza di qualcuno” concluse il bovide, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso Otto, per poi scoppiare a ridere insieme al leporide anziano
 
“A volte mi chiedo, come abbiamo fatto a conoscerci io e te …” affermò, dopo aver finito di sghignazzare nonno Hopps, scuotendo lentamente la testa
“Una storia molto lunga è
Ma credo che i tuoi nipotini ascoltarla non vorranno … e poi, in ritardo per la fiera sono” aggiunse Greg, lanciando un’occhiata veloce verso l’orologio a muro appeso nella sala da pranzo
“Almeno, hai il tempo per una fetta di torta alle carote che è avanzata da ieri sera ?
L’ho fatta io con le mie zampe … mi sembra un peccato buttarla” disse Bonnie, facendo un occhiolino verso il muflone che stava per alzarsi dalla sedia
Quest’ultimo, dopo qualche secondo di silenzio, riguardò prima l’orologio e poi rivolse uno sguardo verso la femmina di coniglio
“Beh … problemi se in ritardo arrivo, non ci saranno
Va bene … vada per una fetta … ma solo una, AYHÒ
Intanto, ringraziarti per la gentilezza e l’ospitalità devo, Bonnie” disse infine il vecchio Greg, riaccomodandosi sulla sedia e rivolgendo un sorriso verso la leporide
“Caro, non devi ringraziarmi di nulla
Anzi, è un piacere
Dopo il favore che ci hai fatto, togliendo il nostro furgoncino da quel campo di granoturco, questo è il minimo che possiamo fare” ribatté mamma Hopps, voltandosi e dirigendosi verso l’entrata della cucina per andare a prendere una fetta di torta al bovide
“Il piacere mio è stato
Ma trattenermi oltre non posso
Altrimenti in ritardo alla fiera arriverò … ancora montare il mio stand, devo” affermò il muflone, lanciando una terza occhiata all’orologio
“Oh … a proposito di stand, anche noi dobbiamo ancora allestire il nostro
Adesso mi è venuto in mente” esclamò a un certo punto Stu, tirandosi una pacca sulla fronte, per poi alzarsi repentinamente dalla sedia sulla quale si trovava accomodato, vicino a Greg
“Cuccioli … andate subito a darvi una rinfrescata e a cambiarvi
Così, quando Greg avrà finito, partiremo subito anche noi … prima partiamo e prima ci sbrighiamo
FORZA … DI CORSA !” affermò il leporide, rivolgendosi verso una moltitudine imprecisata di piccoli coniglietti e conigliette che, non appena il loro papà ebbe finito di parlare, schizzarono all’unisono … come una mandria impazzita … fuori dalla sala da pranzo, precipitandosi sulle scale
“MI RACCOMANDO … NON SPORCATE IL BAGNO
E SOPRRATTUTO, TENETE ADAM ALLA LARGA DAL WATER !” urlò Stu, mentre la marea di coniglietti era già arrivata la piano di sopra
 
“Julia !
E tu che fai ancora qui ? Non vai a cambiarti ?
Arriveremo in ritardo …
E così dovrò parcheggiare il furgoncino lontano un miglio dall’ingresso del lago, per poi camminare tutti quanti sotto al sole cocente per raggiungere il lago Landlake … quando la fiera sarà sicuramente iniziata
E indovina chi guarderanno i visitatori mentre gireranno per i vari stand ?
Un povero coniglio di mezza età che disperatamente tenta di montare un tendone, mentre i suoi vari cuccioli e cucciole: urlano, schiamazzano, combinano guai a destra e a sinistra e …” cominciò papà Hopps, iniziando a gesticolare con le zampe, per poi venire interrotto dalla piccola leporide dal pelo marroncino
“Papà … non diventare melodrammatico
Finisco i pancake e poi vado di corsa a cambiarmi … così, evito l’ora di punta” affermò Julia, addentando un pezzo di frittella, per poi alzare l’indice della zampa sinistra verso il piano superiore, dove si potevano udire varie urla, frastuoni e roba che cadeva per terra
“L’ho sempre detto che avremmo dovuto costruire un secondo bagno …” ribatté sconsolato Stu, scuotendo lentamente la testa
 
“Ecco perché cuccioli e cucciole avere non ho voluto … problemi di questo tipo, pazzo mi avrebbero fatto diventare” aggiunse il muflone, scoppiando a ridere
“Certo … solo per questo …” disse nonno Hopps con tono malizioso, mentre sul suo muso si andava a formare un sorrisetto
“AYHÒ … che cosa vorresti dire ?” affermò il bovide, smettendo immediatamente di ridere, per poi lanciare un’occhiataccia verso il coniglio anziano
“Su … voi due brontoloni, smettetela di bisticciare
Non costringetemi a mettervi in punizione” intervenne Bonnie, uscendo dalla cucina con in zampa un piattino, contenente una fetta di torta alle carote, che poggiò sotto al muso del muflone
“Ma Bonnie … cominciato lui ha” ribatté il bovide, indicando il leporide anziano
“Non mi interessa chi dei due ha iniziato, Greg
Smettetela o vi caccio fuori … a tutti e due” continuò la leporide con fare scherzoso, rimproverando i due anziani, che si lanciarono un ultimo sguardo di sfida
 
“Comunque … Judy … presentato il tuo amico non mi hai” affermò, dopo qualche secondo di silenzio, Greg, indicando la volpe rossa che si trovava seduta vicino alla coniglietta, attirando l’attenzione di entrambi i mammiferi
“Oh … sì … ehm … hai ragione
Greg … lui … è l’agente Wilde … cioè … Nick … che altri non è che …” provò a dire la coniglietta, cercando di articolare una frase, colta alla sprovvista da quella domanda da parte del muflone
“Sono l’agente Nick Wilde … colui che ha dato un contributo essenziale nel risolvere il caso degli Ululatori Notturni
Nonché, partner di lavoro dell’agente Hopps qui presente
Piacere di conoscerla, Greg” si affrettò a dire Nick con tono pacato e con un sorriso stampato sul muso, togliendo … nuovamente (oh … che novità) … fuori dai guai la leporide
“Ah … ora ricordato mi sono
Sì … la prima volpe agente di polizia … ho capito chi sei … AYHÒ
E devo dire che stupito sono …” ribatté il bovide, annuendo velocemente
“Beh … la ringrazio molto … si vede che lei ha un buon occhio per certe cose
Diciamo che tengo molto all’aspetto della mia persona e ci tengo ad apparire …” iniziò il canide tutto euforico per il complimento che il contadino dalle corna a spirale gli aveva fatto
 
Finalmente qualcuno si era reso conto delle sue qualità e del suo bell’aspetto
 
“No … riferendo a quello non mi stavo”
 
La frase di Greg, interruppe immediatamente la volpe, mentre sul suo muso si andava a formare uno sguardo interrogativo e allo stesso tempo stupito
 
Ma cosa …
 
“Stupido e sorpreso del fatto che Otto ancora non ti abbia scuoiato vivo sono
Lui e le volpi andare d’accordo molto non vanno
Soprattutto, dopo l’esperienza avuta con sua figlia Gwen e quel … dottore
Ragione ho, Otto ?” chiese il muflone, rivolgendosi verso il coniglio, scoppiando a ridere sonoramente
Nel frattempo, Nick aprì leggermente la bocca, stupito dalla risposta del bovide, mentre Judy, seduta di fianco di lui, trattenne una risatina divertita
 
“Beh … diciamo che Nick è … ancora in prova” affermò Otto, seduto a capotavola, lanciando uno sguardo indecifrabile verso la volpe, accomodata sulla sua sinistra
“Ancora in prova, eh ?
Beh … figliolo … stare molto attento devi
Perché, se sbagliare dovessi, Otto non ti perdonerà” aggiunse Greg, continuando a ridere a crepa pelliccia
“Oh … voi due … insomma
Siete una cosa tremenda !
Smettetela di spaventare e di far sentire sotto osservazione e giudizio, il povero Nicholas” affermò seccata Bonnie, raggiungendo il canide dalla pelliccia fulva, per poi posargli entrambe le zampe sulle spalle con fare affettivo
“Tranquilla Bonnie … tutto a posto
Anzi, devo dire che ci stanno riuscendo alla grande …” ribatté Nick, trattenendo una risatina e cercando di sdrammatizzare quella situazione, buttandola sul ridere
 
“Oh … Julia, tesoro … visto che ti sei alzata e stai per andare di sopra …” aggiunse mamma Hopps, adocchiando la figlioletta che nel frattempo, una volta finiti i pancake, si era alzata dalla sedia per dirigersi al piano superiore, dato che le urla e gli schiamazzi erano finiti
“Ti dispiacerebbe aprire la persiana che si trovava dietro le spalle di Greg ?” chiese dolcemente Bonnie, indicando le tapparelle dietro al muflone
“Ma quello più vicino è papà …” provò a dire la coniglietta, indicando il diretto interessato, seduto alla sinistra del bovide
“Sì … è vero … ma in questo momento papà sta parlando con Greg e alzarsi per fare qualcosa, mentre un animale ti parla … soprattutto se è un ospite … è segno di sgarbataggine” ribatté Bonnie, annuendo lentamente
“Ma papà non ci sta neanche parlando …” disse Julia, continuando a indicare il padre
“E anche disubbidire a un ordine del genitore … soprattutto quando ci sono ospiti … è segno di maleducazione” continuò imperterrita la coniglia
“Ma …” provò a dire la coniglietta, venendo interrotta dalla madre
“Julia …” affermò mamma Hopps, rivolgendo uno sguardo molto loquace e allo stesso tempo molto severo verso la figlia che, dopo qualche secondo di silenzio, alzò gli occhi al cielo sbuffando sonoramente, dirigendosi verso le persiane
 
Una volta arrivata ai piedi del mobile con il lavello, la coniglietta, utilizzando una sedia della sala da pranzo che era lì vicino, raggiunse il piano del lavandino in acciaio inox; dopodiché, aprì le finestre e a sua volta, spalancò le tapparelle in legno … per poi, dopo qualche secondo, richiuderle violentemente subito dopo, spaventando tutti i mammiferi presenti nella sala da pranzo
 
“JULIA !” esclamarono all’unisono i genitori, rivolgendo uno sguardo severo verso la coniglietta che si girò velocemente verso di loro
“Oh … ehm … s-s-s-scusate … ma ecco …” provò a dire la leporide dal pelo marroncino, cercando di articolare una frase
“Tesoro … stai bene ?
Sembra che hai visto un fantasma …” chiese preoccupata Bonnie, notando lo strano comportamento della figlia che era cambiato così repentinamente rispetto a qualche secondo fa
“No … n-n-no … è solo che … a-a-a-aprendo … ho visto un … enorme … calabrone” ribatté Julia, sorridendo nervosamente
“Un calabrone ?!
Santo cielo … non ti avrà mica punto !
Altrimenti vado di corsa a prendere i 275 diversi kit per punture di calabroni e vespe che ho …” esclamò preoccupato Stu, alzandosi immediatamente dalla sedia
“No … no … tranquillo papà
Anzi, sai cosa, penso che andrò fuori a controllare se … c’è ancora” aggiunse Julia, saltando giù dal mobile e dirigendosi, di corsa, verso l’uscita della sala da pranzo
“AYHÒ … Julia … aspetta che con te vengo
Esperto di calabroni sono … combattuti tanti nel mio frutteto ne ho … e ancora faida aperta è con quelle bestiacce
A quanto pare, i miei frutti … che con tanta fatica e sudore il sottoscritto coltiva … piacergli molto devono e se tu contrario sei al fatto che loro mangino gratis, a suon di punture capirtelo te lo fanno … maledette api troppo cresciute
E poi, andare da soli prudente non è” affermò Greg, tentando di alzarsi dalla sedia
“NO !” affermò quasi urlando Julia, voltandosi di scatto verso il muflone, che si bloccò di colpo … stupito dalla risposta della leporide che si affrettò subito a continuare, sorridendo
 
“No … non c’è bisogno che ti disturbi, Greg
Non voglio farti correre pericoli … perché … era … veramente … enorme
E … da una ricerca che ho fatto … ehm … i calabroni molto … grossi … tendono a … sentirsi minacciati se … percepiscono la presenza di un mammifero … piuttosto … grande
È più facile che rimangano … tranquilli con … animali … più … piccoli” provò a dire Julia, cercando di essere convincente e di far credere al muflone quella storiella, inventata sul momento
“Perfettamente ragione hai …
Come fatto a pensarci prima non ho …
Del tutto logico il tuo ragionamento è” ribatté il bovide, rimettendosi seduto sulla sedia
 
Fiu … era andata bene
 
“Allora vengo io con te, sorellina …” disse Judy sorridendo, facendo per alzarsi
“NO !
Devono … proprio … essere … mammiferi molto piccoli … nel senso di … cuccioli
Sì … perché … hanno … degli speciali … recettori … posti sulle … antenne … con le quali riescono a capire o a distinguere … gli animali adulti … dai cuccioli
Eh … i miracoli dell’evoluzione” si affrettò a dire Julia, gesticolando con le zampe, per poi continuare
“Io … allora … vado … e … se è tutto a posto … rientro” concluse la coniglietta, voltandosi davanti a sé … per poi rigirarsi nuovamente
“Mi raccomando … QUALSIASI COSA SUCCEDA … NON – USCITE – DA – QUI
Altrimenti vi attaccheranno in gruppo, capito ?” chiese la leporide e solo dopo che tutti i mammiferi presenti nella sala da pranzo annuirono, si rigirò e uscì dal salotto
 
“Stu … tua figlia molto sveglia è … nonostante la sua età … complimenti
Si vede che preso non ha da quella testa di legno, incolto e zotico di suo nonno …” affermò Greg, rivolgendo uno sguardo verso papà Hopps che non poté far a meno di sorridere imbarazzato e orgoglioso allo stesso tempo, mentre Otto lanciò un’occhiataccia verso il muflone
 
“Carotina … qualcosa non va ?” sussurrò nel frattempo Nick, notando lo sguardo sospettoso che si era dipinto sul musetto della partner di lavoro, intanto che quest’ultima si riaccomodava lentamente sulla sedia
“Non lo so Nick … ma ho come la sensazione che la mia sorellina mi nasconda qualcosa …” affermò pensierosa la leporide, continuando a fissare il punto in cui Julia era sparita
“Ma no … sarà solo la tua immaginazione
A volte sai essere così paranoica … povero me che ti devo sopportare ogni giorno” ribatté sconsolato Nick, alzando gli occhi al cielo
“Uhm … non so come spiegartelo, ma me lo sento fin dentro la pelliccia …
Sono SICURISSIMA che sta succedendo qualcosa di molto strano qui …” concluse Judy, mentre dal corridoio di casa si sentì la porta d’ingresso aprirsi e chiudersi subito dopo
 
 
 
 
Nel frattempo, a casa Darby ...
 
 
“Ma ... papà
Avevi detto che nei giorni in cui ci sarebbe stata la fiera al lago Landlake saresti stato a casa
Il tuo datore di lavoro non può cercarsi qualcun altro, invece di venire a disturbare te ?” chiese spazientita una cucciola di pantera su una sedia a rotelle, rivolgendo uno sguardo seccato verso un suo simile ... un po' più adulto, mentre quest'ultimo stava armeggiando con una padella, davanti ai fornelli della cucina, voltato di spalle
“A quanto pare, qualcuno, stamattina, si è svegliato dalla parte sbagliata del letto ...” affermò il felino, trattenendo una risatina, per poi, con un gesto fulmineo, far saltare a mezz'aria il pancake contenuto nel tegame, facendolo atterrare sull'altro lato
“Papà ...” disse la piccola predatrice, alzando gli occhi al cielo e sbuffando sonoramente
 
Quanto le dava sui nervi quando suo padre faceva così ...
 
“Sì, tesoro ?
Dimmi ...” continuò imperterrita e con nonchalance la pantera, facendo scivolare la frittella, contenuta nella padella, dentro a un piatto, depositandola sopra a una piccola pila di altre cinque pastelle fritte, per poi aggiungere
“Sciroppo d'acero o preferisci quello ai mirtilli ?" domandò il mammifero dalla pelliccia nera, osservando e indicando una coppia di confezioni di plastica, posti sulla sinistra dei fornelli a gas: una dal colorito marrone chiaro e l'altra di un viola scuro, contenenti i due diversi tipi di liquido zuccherino che, di solito, si usano per guarnire i pancake, attendendo una risposta da parte della sua piccola cliente che, dopo aver espirato profondamente, disse a bassa voce e mugugnando
“Tanto la sai già la risposta ...”
“Sì ... hai ragione, principessa … la so
Volevo solo sapere se oggi ti era finalmente stufata dello sciroppo alle fragole
Mi chiedo come tu faccia a digerirlo ...tutto così zuccheroso ...” affermò Victor, trattenendo una risatina, per poi aprire l'anta superiore della credenza, posta sulla sinistra della cappa del cucinotto, afferrando una terza confezione di sciroppo zuccherino dal colore rosso accesso
Dopodiché, dopo aver chiuso lo sportello, la pantera prese il piatto contenente i pancake, mentre con l'altra teneva saldamente il contenitore di sciroppo alle fragole, dirigendosi, in seguito, verso il tavolo della cucina, apparecchiato per la colazione
“Et voilà, mademoiselle ... la cena è servita” disse il predatore, cercando di simulare la parlata che caratterizza quei raffinati maggiordomi francesi, appoggiando la stoviglia sotto al muso della cucciola, che gli rivolse uno sguardo molto loquace
“Papà ... non sei mai stato bravo in francese
Ti ricordi quanta fatica facevi per aiutarmi a fare i compiti e, soprattutto, quanto tempo ci mettevamo ?
E dicevi che avevi un master in lingue straniere ...” affermò Elodie, trattenendo una risatina, mentre la pantera, si sedette dall'altro lato del tavolo, di fronte alla cucciola, facendo finta di essere rimasta offesa dall'affermazione della figlia
 
“Per tua informazione, signorinella, il sottoscritto il master c'è l'ha
È solo che l'ho fatto più di 15 anni fa ... e non tenendomi allenato, oltre all'età che avanza ... insomma ... è normale che uno si arrugginisca dopo un po' …”provò a dire Victor, gesticolando con le zampe
“Papà ... ne cherche pas d'excuses
Mamma non HA MAI AVUTO un master in francese, eppure, non avendolo MAI studiato, riusciva a capire tutto” affermò Elodie, continuando a sghignazzare silenziosamente, per poi avvicinare a sé il piatto di pancake, mentre sul muso del predatore adulto si formò uno sguardo perplesso, segno che non aveva capito la prima frase detta dalla figlia
“Io non ... ehm ...
Tua madre è UN CASO A SÉ
Aveva il nonno ... o forse era il bis nonno ... oppure trisavolo, ora non ricordo ... che lo sapeva parlare benissimo
Forse le ha trasmesso il gene ..." concluse la pantera, trattenendo una risatina, per poi aggiungere
“E comunque ... d'accordo, non sarò un asso nelle lingue
Ma, come cuoco penso di essere migliorato” terminò il predatore, rivolgendo uno sguardo orgoglioso verso la figlia che, di rimando, lanciò un'occhiata di sfida verso la pantera adulta
“Sul serio ?” domandò scettica Elodie, osservando prima il suo piatto di pancake e poi suo padre
“Provare per credere” affermò fiero e sicuro di sé Victor, mentre sua figlia continuava a guardarlo, per poi, subito dopo, alzare il sopracciglio destro
“Che c'è ? Non ti fidi di tuo padre ?” domandò scherzosamente la pantera, per poi aggiungere
“Coraggio ... non mordono mica sai” concluse il predatore, trattenendo una risatina e indicando le pastelle
 
Elodie rimase a fissare suo padre ancora per qualche secondo
 
Lui ... un cuoco ?
Certo, come no
E la Luna era fatta di formaggio
Non che non apprezzasse quello che faceva suo papà ... per l'amor del cielo ...
Da quando ... non c'era più mamma, era Victor che si occupava di lei e che si impegnava OGNI GIORNO per non farle mancare MAI NULLA ... sia in senso materiale che in quello affettivo, s'intende
Era veramente un papà ECCEZIONALE
Eppure, da quando si erano trasferiti a Bunny Burrow e aveva iniziato a lavorare per questo fantomatico e misterioso datore di lavoro ... di cui non le aveva MAI detto il nome ... qualcosa era cambiato in suo papà ... non in modo EVIDENTE, ma in un modo molto più sottile e impercettibile
E non sapeva se questo suo atteggiamento fosse dovuto al fatto che la voleva proteggere da qualcosa oppure, ipotesi più plausibile, che le stesse nascondendo qualcosa di GROSSO
 
“Allora ?”
La domanda postale da suo papà, la riportò sulla terra ferma
Elodie guardò velocemente suo padre per qualche secondo, per poi sorridergli
 
Dopodiché, la cucciola di pantera prese la forchetta, appoggiata alla destra del piatto, e staccò una porzione abbondante dal primo pancake della pila, per poi mettersela in bocca
Non passarono neanche cinque secondi, che sul muso tutto gioioso e allegro di Elodie, si dipinse una smorfia di disgusto mentre la cucciola continuava ad assaporare il boccone
“Tesoro ? Qualcosa non va ?” chiese preoccupato Victor, alzandosi repentinamente dalla sedia
La piccola predatrice si limitò ad annuire lentamente, per poi allontanare il piatto contenente i pancake verso suo padre, che rimase a fissare perplesso la figlia per qualche istante
La cucciola di pantera, dopo aver deglutito a fatica, fece cenno, con la testa, al mammifero adulto di assaggiare quello che lui stesso aveva preparato, porgendogli la forchetta
Il signor Darby restò a guardare la figlia ancora per qualche minuto, dopodiché prese la posata dalla zampina di Elodie e, dopo aver tagliato una parte del primo pancake, se la mise in bocca
Tempo di un millisecondo che Victor assunse la stessa identica smorfia di disgusto di sua figlia
La ragione ?
 
Beh ... è alquanto divertente la cosa
 
“Papà ... credo che tu abbia confuso lo zucchero con il SALE ... di nuovo” disse la piccola predatrice, mentre si metteva dentro al cucchiaio, una piccola quantità di sciroppo alle fragole per togliere quel saporaccio di pastella salata che aveva in bocca
Victor rimase in silenzio ancora per qualche secondo, per poi annuire lentamente
“E dicevi che eri migliorato, eh ...” affermò Elodie, in tono canzonatorio, mentre porgeva lo sciroppo alle fragole a suo papà che, nel frattempo, dopo aver deglutito, aveva preso anche lui il cucchiaio
“Beh ... non è colpa mia
I contenitori sono identici ...” provò a dire la pantera, prendendo la confezione di sciroppo zuccherino, per poi versarsene una piccola quantità dentro alla posata
“Papà ... c'è scritto sui barattoli se è sale o zucchero
A meno che tu non li abbia riempiti a casaccio, senza guardare cosa c’era scritto sopra ... come fai di solito” concluse Elodie, trattenendo una risatina, per poi aggiungere, con tono dolce e comprensivo
“Oppure, ipotesi più plausibile … dì la verità, hai lavorato per tutta la notte, vero ?” domandò la pantera, guardando negli occhi il felino adulto che, nel gesto di imboccarsi da solo, si era fermato sul posto
 
Victor rimase in quella posizione ancora per qualche minuto, per poi sbloccarsi, infilandosi il cucchiaio con lo sciroppo alle fragole in bocca; dopodiché, appoggiò la posata sul tavolo e poi, una volta deglutito, espirò profondamente, abbassando lo sguardo sulla superficie del tavolo in legno
 
“Papà ... TU NON PUOI CONTINUARE COSÌ
Da quando stai facendo questo lavoro ... NON SEI PIÙ TU ... SEMBRI DIVERSO
Sei sempre fuori, sempre impegnato e quando sei a casa è come se non ci fossi
Mi sto preoccupando seriamente per te, per la tua salute ... PER NOI DUE
Perché non ti licenzi e ti cerchi un altro lavoro ?” disse Elodie, sinceramente turbata, rivolgendo uno sguardo dolce verso il padre che, dopo qualche secondo di silenzio, mugugnò qualcosa
“Tesoro ... non è così facile” affermò Victor, continuando a guardare il tavolo
“Ti sbagli, papà
Vai dal tuo capo e gli dici di cercarsi un altro mammifero da spremere fino all'ultima goccia” ribatté la cucciola di pantera, decisa
“Elodie ... io ... tu ...” cercò di dire il felino, passandosi una zampa sul muso
“Eri meno impegnato quand'eri in polizia ... eppure, una volta che è successo il fatto di mamma, non hai avuto troppe difficoltà a dare le dimissioni
Perché adesso, con questo lavoro, sembra tutto più difficile ?
Io mi sto preoccupando per TE
Mamma avrebbe voluto che passassimo più tempo insieme
Mamma non avrebbe voluto che ti riducessi così
Lei ...” provò a dire la piccola di pantera, venendo interrotta dal padre ... ma non a parole
 
Infatti, la pantera in un gesto di ...
Stizza ? Rabbia ? Tristezza ? Nostalgia ? Consapevolezza che quello che aveva appena detto la figlia fosse vero ? O altro ?
Non lo sa nemmeno il vostro narratore che cosa gli prese a Victor in quel momento ...
Fatto sta che il predatore, con una mossa fulminea, prese il piatto contenente i pancake, dal tavolo, per poi scaraventarlo sulla parate della stanza
La stoviglia, una volta raggiunto il muro, si sgretolò in mille pezzi, mentre il suo contenuto venne sbalzato in ogni direzione all'interno della cucina, lasciando sbigottita e senza parole la povera cucciola di pantera che MAI aveva visto il padre perdere la pazienza in quel modo ... MAI
 
“TUA MADRE NON C'È PIÙ ELODIE !
ME L'HANNO PORTATA VIA … PER SEMPRE !” sbraitò Victor, alzandosi dalla sedia, con gli occhi accessi di rabbia ... non sembrava più nemmeno lui ... per poi continuare a urlare
“E SAI QUAL'È LA COSA DIVERTENTE ?
NON HANNO NEMMENO ALZATO UN DITO PER FAR IN MODO CHE QUELLA MALEDETTA MAMMIFERA VENISSE PUNITA IN MODO ADEGUATO PER AVER ROVINATO LA NOSTRA FAMIGLIA !
LEI MI HA PORTATO VIA TUTTO, LASCIANDOMI UN VUOTO NELL'ANIMA CHE NON RIUSCIRÒ MAI A RIEMPIRE DI NUOVO !
E ADESSO IO DEVO ... DEVO ...” provò a dire il signor Darby, fermandosi un momento ad osservare lo sguardo di TERRORE che si era dipinto sul muso di sua figlia
Forse, solo in quel momento si rese conto di quello che aveva fatto
Il predatore rimase ancora per qualche secondo in silenzio, dopodiché fissò il punto dove aveva lanciato la stoviglia e poi, di nuovo la sua cucciola
 
Ma … che diavolo stava facendo ?
Che cosa gli era preso ?
Perché aveva reagito in quel modo di fronte alla sua principessa ?
E lei soprattutto, che cosa avrebbe pensato di lui, dopo quello che aveva fatto ?
 
Mentre queste domande gli frullavano dentro la testa, Victor si risedette pesantemente sulla sedia
E il suo cervello, non riuscendo a trovare una risposta logica e sensata a quei quattro quesiti citati precedentemente, gli consigliò l'unica opzione più ragionevole e razionale che poteva fare in quel momento: PIANGERE E INCOLPARSI PER QUELLO CHE AVEVA FATTO … come per la morte di Victoria
 
Così, seguendo il ragionamento del suo subconscio, la pantera si mise il muso fra le zampe, cominciando a singhiozzare silenziosamente
Nel frattempo, ancora scossa per quello che era appena successo, Elodie si ricompose velocemente e notando in che DIFFICILE situazione emotiva si trovava suo padre, decise di correre in suo aiuto
 
Tutte le volte che lei si era trovata in momenti di sconforto o di difficoltà, suo papà c'era SEMPRE stato ... non l'aveva MAI abbandonata
Era giunto il momento che i ruoli si invertissero ... per una volta sarebbe stata lei a consolarlo e a stargli vicino
 
Così, la cucciola di pantera andò leggermente indietro con la sedia a rotelle, dopodiché costeggiò il tavolo del cucinotto sul lato destro, raggiungendo infine, suo padre
La piccola predatrice rimase in silenzio per qualche secondo, dopodiché poggiò la sua zampina sulla spalla destra di Victor
“Papà ...” mormorò la felina a bassa voce, per poi aggiungere
“Ascolta ... mi dispiace ... se ho detto qualcosa di sbagliato ...” cominciò Elodie, mentre Victor cominciò a scuotere lentamente la testa a destra e a sinistra
“So che, forse, non avrei dovuto tirare in ballo la mamma, visto ...” tentò di dire la pantera, venendo stoppata dal padre, che si tolse le zampe che gli coprivano il volto, dal muso, per poi voltarsi verso la figlia con gli occhi verdi ancora lucidi e le lacrime che gli rigavano le guance
“No ... tesoro ... sono io che ...” cercò di proferire il felino, togliendosi gli occhiali da vista e poggiandoli sul tavolo, per poi chinarsi verso la figlia e continuare
“Ho ... reagito ... sono stato un ...”
La pantera non riuscì a finire la frase che ricominciò a piangere e, fra un singhiozzo e l'altro, riuscì a mormorare solo una parola
“Sono un MOSTRO”
 
Di fronte a quell'affermazione, il cuore di Elodie perse un battito
In quel momento suo padre aveva appena toccato IL FONDO e se non l'avesse aiutato a risalire ... si sarebbe lasciato andare e forse avrebbe commesso qualche idiozia
Ma cosa gli poteva dire per consolarlo ? Cosa ?
 
Non riuscendo a trovare una risposta a questa domanda, Elodie semplicemente abbracciò teneramente suo papà ... e fidatevi, quel gesto valse più di mille parole
 
Dopo un primo momento di spaesamento e colpito dal comportamento della figlia, Victor l'abbracciò ancora più forte a sé, per poi sollevarla delicatamente dalla sedia a rotelle, facendola accomodare sulle sue ginocchia
“Mi dispiace, tesoro ... mi dispiace tanto ...” affermò il felino, continuando a tenere stretto a sé la cucciola ancora per qualche secondo
“Non avrei ... è solo che ...” provò a dire il signor Darby, sciogliendo l'abbraccio e guardando Elodie negli occhi, mentre quest'ultima gli rivolse uno sguardo dolce
“Non ti preoccupare, papà … tutto a posto” rispose la cucciola, accarezzando la guancia destra del predatore adulto che, subito dopo, strinse la zampina della cucciola forte nella sua
“E solo che ... se do le dimissioni, come faremo ?
Ho promesso a tua madre che non ti avrei fatto mai mancare nulla” concluse Victor, accarezzando la guancia della figlia con l'altra zampa libera
“Papà ... mamma vorrebbe che io e te passassimo più tempo INSIEME
Perché UNO NON PUÒ FAR A MENO DELL'ALTRO
Il lavoro non è la cosa più importante ... è la FAMIGLIA e i mammiferi che ti vogliono bene” disse Elodie, continuando a guardare, con uno sguardo tenero, suo padre
 
A volte si chiedeva come sua figlia, nonostante la sua giovane età fosse così saggia
Aveva ragione ... AVEVA SEMPLICEMENTE RAGIONE
Questo dannato lavoro ... questo PATTO, stipulato con quell'animale che sembrava essere il Diavolo in persona, non stava facendo altro che spezzare il loro rapporto padre - figlia
Ma ... cosa doveva fare ?
 
Una parte di sé era d'accordo con Elodie ... l'altra, invece ...
 
 
 
Signor Darby, io posso offrirle quello che gli altri non hanno potuto ... o meglio, VOLUTO DARLE
Si FIDI ... capisco PERFETTAMENTE cosa si prova ... che cosa ti assale e ti fa soffrire al tempo stesso
Certo, dovrà fare dei SACRIFICI ... NULLA SI RAGGIUNGE SENZA SOFFERANZA
Ma, guardi già al risultato finale
 
ENTRAMBI OTTERREMO GIUSTIZIA
ENTRAMBI AVREMO LA NOSTRA VENDETTA
NON SI FACCIA PRENDERE DAL SENTIMENTALISMO
 
TUTTO QUESTO LO STA FACENDO PER SUA FIGLIA, GIUSTO ?
FACCIA LA SUA SCELTA ... E SCELGA CON CURA, PERCHÉ POI NON POTRÀ PIÙ TORNARE INDIETRO, VICTOR
 
 
 
Eh ... già
La pantera aveva davanti a sé un bivio: continuare a lavorare per questo fantomatico e misterioso datore di lavoro che gli aveva promesso, vista la sua precedente esperienza avuta con LEI, di ripagare il torto che aveva fatto a lui e alla sua famiglia
Oppure, tagliare i rapporti con il signor Sailas, per il BENE di sua figlia, e far finta che non fosse successo niente ... con il rischio che il mammifero mascherato, non gradendo questo suo improvviso ripensamento, o per meglio dire AMMUTINAMENTO, si vendicasse sulla sua principessa ... anche se ...
Non sapeva spiegare il perché, ma, dal primo giorno in cui aveva incontrato quell'animale con quella maschera nera, aveva subito percepito che era ... DIVERSO e, in un certo senso … UNICO
Aveva una, chiamiamola POLITICA TUTTA SUA
In quello che faceva, sembrava metterci IL CUORE ...
E poi, l'aveva subito colpito il caschetto nero, con le fattezze di un teschio di un felino, che gli calzava la testa
Non tanto perché era piuttosto inusuale, ma perché aveva percepito un significato emotivo MOLTO PROFONDO dietro quella maschera ... un tormento ... un dolore ... una colpa ... uno SCOPO PER CUI VIVERE E DARE LA VITA
Una cosa era certa: il signor Sailas era un mammifero molto CURIOSO E SINGOLARE
 
“Papà ?”
Il richiamo da parte di sua figlia, riportò Victor con le zampe per terra
 
La pantera rivolse uno sguardo veloce verso la cucciola che, nel frattempo, aveva dipinto sul muso uno sguardo perplesso
“Tutto bene ?” chiese Elodie, squadrando suo padre che, dopo un paio di secondi, annuì velocemente
“Allora ... hai deciso ?” domandò speranzosa la piccola felina, guardando negli occhi il papà
 
 
 
Bene, signor Darby
Faccia la sua scelta
 
 
 
Victor, dopo qualche istante, espirò profondamente
Sapeva benissimo quello che doveva fare ... PER IL BENE DI SUA FIGLIA
 
“D'accordo, tesoro
Hai ragione
Questo lavoro mi sta solo sottraendo del tempo prezioso che dovrei passare con la cosa più bella e importante della mia vita ... TU, PRINCIPESSA” affermò Victor, accarezzando la guancia di sua figlia, che, dopo un paio di secondi di silenzio, chiese
“Allora ...”
"Sì, tesoro
Darò le dimissioni
Così sarò TUTTO PER TE” concluse la pantera sorridendo, per poi ricevere un forte e affettuoso abbraccio da parte della figlia che, tutta euforica, si lasciò scappare anche un gridolino di gioia
“D'accordo, tesoro
Allenta un presa ... sennò mi strozzi” disse il signor Darby in tono ironico, scollandosi la figlia dal collo, per rimetterla delicatamente sulla sedia a rotelle
“E quindi ... cosa facciamo stamattina ?” chiese in seguito Elodie, osservando suo padre, mentre quest'ultimo si rimetteva gli occhiali da vista
“Allora ... prima di tutto, direi di andare a fare colazione ... visto che non abbiamo messo niente sotto ai denti ... ma da chi ?” affermò Victor, grattandosi il mento con fare riflessivo, per poi schioccare le dita
“Boe !
È da tanto che non vedo quel vecchio pazzoide di un alce e poi, fa dei pancake da paura ... molto meglio dei miei
Così ne approfittiamo anche per salutarlo
Poi ti do in custodia alla famiglia Hopps … che saranno sicuramente al lago Landlake per la fiera, mentre io vado dal mio datore di lavoro a spiegargli la situazione
Che ne dici ?” domandò il felino, guardando Elodie che, dopo qualche istante, annuì decisa
“Bene ... vado a darmi una sciacquata e torno subito
Tu intanto, preparati ... penseremo dopo a pulire il disastro che HO COMBINATO” concluse il signor Darby alzandosi dalla sedia, accarezzando la testolina della figlia
Dopodiché la superò e si diresse verso l'uscita del cucinotto, fermandosi, subito dopo, vicino all'entrata che dava sul soggiorno
 
“Tesoro ... per quello che è successo prima ...” provò a dire il predatore nero, voltandosi verso la figlia che semplicemente gli sorrise
“Tranquillo, papà
L'importante è che abbiamo affrontato il problema INSIEME
TI VOGLIO BENE” disse Elodie, guardando con uno sguardo dolce suo padre che, dopo qualche secondo di silenzio, ricambiò il sorriso della sua principessa
“TE NE VOGLIO ANCH'IO TESORO ... PIÙ DI QUANTO TU IMMAGINI” concluse Victor, voltandosi nuovamente davanti a sé, per poi entrare nella sala da pranzo, dirigendosi verso le scale che l'avrebbero portato al primo piano dell'abitazione, tutto felice in muso
 
Quello che però, la piccola Elodie non riuscì a vedere fu il sorriso del padre che, dopo aver raggiunto la rampa, iniziando a salire i primi gradini, scomparve lentamente, lasciando il posto a uno sguardo serio e triste
 
 
ED È PER QUESTO CHE NON POSSO MOLLARE TUTTO
IL SIGNOR SAILAS CI DARÀ QUELLO CHE GLI ALTRI MAMMIFERI NON HANNO VOLUTO DARCI
RIPAGHERÀ, UNA VOLTA PER TUTTE, IL TORTO CHE È STATO FATTO ALLA NOSTRA FAMIGLIA
 
 
 
Ottima scelta, signor Darby ... non se ne pentirà ... perché io mantengo SEMPRE le promesse ... parola di Sailas
 
 
 
 
Nel frattempo, fuori da casa Hopps …
 
 
La porta d’ingresso dell’abitazione si spalancò di colpo e si richiuse subito dopo
 
Da lontano, chiunque sarebbe passato in quel preciso momento nei pressi di casa Hopps, avrebbe potuto scorgere una piccola figura, che in fretta e furia, scese i tre gradini della veranda, per poi cominciare a ispezionare il cortile dell’abitazione … come se stesse cercando disperatamente qualcosa che aveva perso
 
Peccato che il mammifero in questione … una coniglietta dal pelo marroncino … non stesse cercando qualcosa … ma QUALCUNO
 
QUALCUNO che aveva avuto la brillante idea, IN PIENO GIORNO E CON LA CASA PIENA DI ALTRI MAMMIFERI … animali che, se l’avessero visto, sarebbero svenuti sul colpo o peggio … DI APPOSTARSI FUORI DALLA FINESTRA DELLA SALA DA PRANZO, FACENDOLE PRENDERE UN COLPO … TUTTO QUESTO, MENTRE C’ERANO ALTRI MAMMIFERI PRESENTI NELLA STANZA
 
Ma cosa diavolo gli era saltato in mente ?
Quante volte gliel’aveva detto e gliel’aveva raccomandato ?
 
Va bene che per lui quello era un mondo tutto da scoprire … però … un po’ di attenzione
Almeno si sarebbe potuto mimetizzare … e invece …
 
E se qualcuno l’avesse visto mentre passava vicino a casa sua ?
 
Ok che quella strada non fosse molto trafficata … ma la prudenza non è mai troppa
Se qualche mammifero gli avesse fatto una foto per poi postarla su Internet ?
Sarebbe successo il finimondo …
 
E quegli animali senza scrupoli che gli stavano dando la caccia, di cui facevano parte quelle simpatiche tre iene che aveva conosciuto al lago Landlake, avrebbero avuto una pista da seguire … un indizio d’oro, essenziale … proprio su un piatto d’argento … una manna dal cielo
Ci avrebbero messo poco a rintracciare chi aveva scattato la foto e ancor meno tempo a farsi dire da quel povero malcapitato dove l’aveva scattata e poi, una volta ottenute tutte le informazioni necessarie, toglierlo di mezzo, senza lasciare testimoni
 
E quando sarebbero arrivati a casa sua ?
Che cosa le avrebbero fatto ?
A lei ? Alla sua famiglia ? A CROC ?
 
Julia scosse energicamente la testa
 
Calma …
Una cosa alla volta … inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta, giusto ?
 
Adesso, la cosa più importante era trovarlo … e poi, una volta fatto questo … GLI AVREBBE FATTO UNA BELLA LAVATA DI CAPO, poco ma sicuro
 
“CROC … sono io
Dove ti sei cacciato … per tutti i cracker al formaggio ?” sussurrò la coniglietta, mentre continuava a guardarsi intorno con circospezione, finché, una volta superato lo spiazzo che dava sull’entrata principale, non sbatté contro qualcosa
 
Ma non contro un ostacolo ben visibile … e no, se qualcuno se lo sta chiedendo, la piccola Julia non urtò contro nessuna roccia ben nascosta ed elevata all’altezza delle parti basse, com’è già successo più di una volta a un lupo grigio di nostra conoscenza (anche perché il sesso femminile non ha questo genere di problemi … fortunate loro) … ma contro qualcosa che era … INVISIBILE
 
La piccola leporide, dopo un primo momento di spaesamento, iniziò a tastare con le zampine lo spazio davanti a sé, per capire con che cosa avesse a che fare
 
L’oggetto in questione, contro il quale aveva sbattuto non era molto alto, anzi … arrivava quasi alla sua altezza … sembrava lungo … e dalla punta … arrotondata … somigliava quasi a un … muso ? … da come risultava ruvido al tatto
Aspetta … e che cos’era questa cosa appuntita che aveva appena toccato ? Un dente ?
 
Uhm …
TROVATO
 
Julia, allontanò le zampe dall’ostacolo invisibile e, dopo qualche secondo … sorpresa delle sorprese … comparvero, sollevati a mezz’aria dal terreno e all’altezza della coniglietta, proprio di fronte a lei, due occhioni color ambra … che la leporide sapeva benissimo a chi appartenevano … il tutto contornato da quello che sembrava essere un risata sommessa e cavernosa
 
Sul musetto della piccola Hopps comparve uno sguardo corrucciato … per non dire … ARRABBIATO
E, prima che la coniglietta potesse dire anche solo una parola, qualcosa di viscido e rosa spuntò proprio davanti a lei, cominciando a ricoprirla di bava dalle punte delle orecchie ai piedi, inzuppandola tutta … insieme al pigiamino che indossava
 
“CROC ! NO ! NON DI NUOVO !” esclamò Julia, colta alla sprovvista dalla mossa del suo amicone verde, cercando di allontanare la lingua del rettilone, mentre quest’ultimo continuava imperterrito a leccarla
 
“Va bene … va bene … se questo è un modo per farti perdonare per avermi quasi mangiata involontariamente, all’interno del fienile e per avermi fatto prendere un mezzo colpo, pochi secondi fa … ok … accetto le tue scuse
Ma adesso smettila … mi stai facendo il … solletico …” aggiunse la coniglietta, iniziando a ridere a crepa pelliccia
 
“JULIA … TESORO … TUTTO BENE ?
PERCHÉ STAI RIDENDO ?”
 
La voce preoccupata di sua madre, proveniente da dentro casa, la riportò con le zampe sulla terraferma
 
Meglio fermarsi prima di destare sospetti … non sia mai che i suoi genitori, continuandola a sentirla ridere, non si fossero preoccupati
Cosa sarebbe successo se fossero usciti fuori di casa per controllare cosa stesse succedendo alla loro piccola ?
 
Penso che a qualsiasi genitore gli verrebbe un colpo nel vedere la propria figlia assalita da quello che sembra essere un gigantesco lombrico rosa … per poi scoprire, malauguratamente, che si tratta solo di una lingua … appartenente a un’enorme e terrificante creatura
 
Immediatamente la coniglietta smise di ridere; dopodiché, nel tentativo di fermare il suo amicone verde, fece l’unica cosa che la sua minuscola statura le permettesse di fare: abbracciò la lingua di CROC, saltandole letteralmente addosso
 
Il rettilone, colto di sorpresa dal gesto della sua amichetta, smise immediatamente di agitare la lingua a destra e a sinistra, fermandola a mezz’aria, con la leporide aggrappata saldamente verso la parte finale
 
Ma cosa stava facendo Julia ?
Era forse un nuovo gioco ?
Perché … se fosse stato così … lui non aveva ancora capito bene le regole
 
CROC rivolse uno sguardo perplesso verso la coniglietta che si portò l’indice della zampa destra davanti alle labbra … chiaro segno che doveva fare silenzio
 
“Sì, mamma … tranquilla … tutto bene
È solo una … tattica … che serve … per avvicinarsi ai calabroni senza … destare minacce e in tutta sicurezza … perché … ehm … la risata trasmette delle … particolari onde sonore … che questi insetti captano come innocue e amichevoli
Lo sto ancora cercando … voi … comunque … rimanete dentro, eh …
Io … faccio subito” si affrettò a dire, voltandosi leggermente dietro di sé, in direzione dell’entrata di casa Hopps
 
Santo cielo … quante assurdità stava dicendo …
Se l’avesse sentita la sua professoressa di scienze le avrebbe tolto all’istante la A+ che aveva preso nel test a sorpresa della settimana scorsa sugli insetti … guarda caso …
Eh … le coincidenze
 
“Va bene, tesoro
Sei tu l’esperta, ma vedi di sbrigarti … e fai attenzione” ribatté Bonnie, dopo qualche secondo di silenzio
“Ok … mi sbrigo e arrivo … il tempo di vedere e controllare se quel calabrone è tornato nel suo NIDO” concluse la coniglietta, rimarcando l’ultima parola, per poi voltarsi e rivolgere uno sguardo molto loquace verso il rettile
 
Rimasero a fissarsi, l’uno negli occhi dell’atro, per qualche minuto … finché Julia non si decise a parlare
“Ti dispiacerebbe spiegarmi perché non sei tornato dentro al fienile, dopo avermi riaccompagnato alla finestra del bagno … oltre a dirmi perché ti sei messo sulle quattro zampe, stendendoti proprio in mezzo al cortile …” chiese la leporide, continuando a fissare il rettilone che non fece in tempo nemmeno ad aprire bocca per rispondere, venendo stoppato dalla coniglietta
“Te l’avrò detto un milione di volte di stare attento a non farti vedere da NESSUNO
E se non fossi stata io ad aprire la persiana ma qualcun altro … tipo mio padre o mia madre ?
Gli avresti fatto prendere un colpo e uno spavento incredibile …
E non perché tu sia un mostro … ma perché i miei genitori, così come i cittadini di Bunny Burrow, non sarebbero pronti per vedere un animale come te … non riuscirebbero a guardare oltre le apparenze, come ho fatto io” iniziò Julia, dapprima con un tono severo che poi, pian piano, si fece sempre più dolce
“Tu lo sai che ti rimarrò vicino e che cercherò SEMPRE di proteggerti … perché ti voglio bene … e tu questo, lo sai
Ma … se tu non collabori, facendo quello che io ti dico di fare … e non lo faccio per il tuo male … e come se mi impedissi di proteggerti
Lo capisci, vero ?” chiese affettuosamente la coniglietta, rivolgendo uno sguardo tenero verso il suo amicone che, dopo quel discorsetto da parte della leporide, abbassò lentamente gli occhi per terra … con fare dispiaciuto
“Lo so che ci tieni a me … e io tengo moltissimo a te
Ma tu, mi devi aiutare CROC … devi COLLABORARE
Solo così riusciremo a cavarcela … INSIEME” aggiunse Julia, sorridendo dolcemente, mentre il rettilone aveva rialzato leggermente gli occhi dal suolo
 
Ripetere che aveva trovato un’amica UNICA come Julia era ormai risaputo giusto ?
 
Anche perché, il vostro fedele narratore, a furia di ridirlo, si è anche un po’ stufato … nel senso buono del termine, ovviamente
 
È vero aveva trovato una piccola mammifera dal cuore d’oro … di quelle che sono molto RARE da trovare
Doveva tenersela ben stretta … proteggendola da tutto e da tutti
Ma … il fatto era che anche lei voleva proteggerlo e tenerselo ben stretto … però, se lui avesse continuato a non darle retta e a fare di testa sua, non le avrebbe permesso di farlo
È questa era una mancanza di fiducia
Si fidava di Julia, vero ?
E allora perché si stava comportando in quel modo ?
Facendo così, le dimostrava che le voleva bene ?
 
Dopo questo attento autoesame, CROC abbassò la lingua, con ancora attaccata Julia verso il suolo, permettendole di toccare il terreno
Una volta ritornata con le zampe per terra, Julia lasciò la lingua del suo amicone, cominciando a scuotere velocemente le zampine nel tentativo di togliersi quanta più bava possibile e, mentre era impegnata in questa operazione, la leporide lanciò uno sguardo verso il rettilone che, dopo aver rimesso la lingua al suo posto all’interno della sua bocca … che era ancora invisibile … biascicò solo una parola
“SCUSA” affermò CROC abbassando nuovamente gli occhi per terra, cosa che fece intenerire Julia
“Non ti devi scusare, CROC
L’importante è che hai capito il concetto
Quindi … da ora in poi, mi ascolterai ?” domandò la coniglietta, mentre il rettile alzò leggermente gli occhi
“Sì … JULIA … VUOLE SOLO BENE … PER CROC … E CROC … VUOLE BENE A … JULIA … E CHIEDE ANCORA SCUSA” disse CROC con tono dispiaciuto, riabbassando lo sguardo con fare infelice
“Oh … avanti … non fare quel musetto triste, che poi mi intenerisci e mi fai sentire in colpa” affermò la leporide, sorridendo e iniziando ad accarezzare, con fare dolce, la punta del muso invisibile di CROC
“Lo so che mi vuoi bene … e anche io te ne voglio
Ma non farmi più prendere spaventi del genere … intesi ?
Niente più uscite o comparse a sorpresa davanti alle persiane e soprattutto, mentre ci sono altri mammiferi presenti in casa, va bene ?” domandò Julia, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suo amicone che, dopo qualche secondo di silenzio, sollevò gli occhi dal suolo, per poi fissare la cucciola di coniglio
“VA BENE” disse il rettilone, per poi fare un occhiolino verso la sua amichetta
 
“Bravo cucciolone
Oh … a proposito … mi ero dimenticata di dirti una cosa molto importante …” ribatté Julia, accarezzando la punta invisibile del muso di CROC
“Oggi inizia la fiera al lago Landlake … e io devo andare laggiù, con la mia famiglia per preparare tutto il necessario
E tu … dovrai rimanertene nascosto qui … a casa … finché io non ritorno
E non è perché non ti voglio bene o che non tenga a te … e questo lo sai benissimo … ma il fatto è che …” provò a dire la coniglietta, mentre continuava a coccolare il muso del suo amicone
“TROPPI MAMMIFERI … CHE … SE VEDERE … CROC … LORO … SPAVENTARSI” affermò semplicemente il rettilone, espirando lentamente
“CROC … ascolta …
TU … NON SEI UN MOSTRO …
Ed è normale che i cittadini di Bunny Burrow, in un primo momento, abbiano paura di te … ma perché guardano solo l’aspetto ESTERIORE
Dovrebbero conoscerti meglio … COME HO FATTO IO
Ma ora … è ancora troppo presto” disse Julia, rivolgendo un sorriso dolce verso quegli occhi giallo ambra che seguitavano a fluttuare nel cielo, per poi aggiungere
“Non ti preoccupare … NON DOVRAI PER SEMPRE VIVERE NELL’OMBRA
C’è SOLO BISOGNO DI TEMPO
E mentre aspetteremo … CI SARÒ IO VICINO A TE” terminò la piccola Hopps, abbracciando la punta invisibile della creatura che, davanti a quella dimostrazione di affettò e lealtà, non poté far a meno che dire una sola parola … che racchiudeva al suo interno, tutti i sentimenti e le emozioni che stava provando in quel momento
 
“GRAZIE”
 
“E di cosa, CROC ?
Siamo o non siamo migliori amici ?” domandò Julia, staccandosi dal muso del rettile, per poi sorridere
“La nostra è un’amicizia che durerà PER SEMPRE … ne sono sicura
Io continuerò a volerti sempre bene, CROC … anche se, a volte, combini qualche pasticcio” concluse la coniglietta, trattenendo una risatina, mentre la creatura spalancò di colpo gli occhi
 
Pasticci ? Guai?
 
Improvvisamente il rettilone, al suono di quella parola, si ricordò di una cosa molto importante … il motivo della sua visita e comparsa ad effetto davanti alla persiana della sala da pranzo
 
“CROC … DEVE DIRE … UNA COSA … A JULIA” disse il mostro, alludendo al piccolo problema con il campo di granoturco dietro al fienile, che delimitava la proprietà degli Hopps … ennesimo guaio che aveva combinato
“Ah, sì ?” domandò stupita la leporide, per poi ridurre gli occhi a due fessure
“Che cosa hai combinato ?” concluse con fare indagatorio la coniglietta e, prima che CROC potesse aprire bocca per rispondere …
 
“Tesoro … con chi stai parlando ?”
 
Colta alla sorpresa e alla sprovvista, Julia si voltò velocemente dietro di sé, incontrando lo sguardo preoccupato della madre e di sua sorella maggiore Judy che, silenziosamente, erano uscite di casa e avevano raggiunto la piccola leporide senza che quest’ultima se ne accorgesse
 
“Ehm … ecco … io” cercò di dire Julia, spiazzata
“E come mai sei bagnata dalle punte delle orecchie fino ai piedi ?” aggiunse Judy, osservando in che stato versava la sorellina
 
Ok … calma … una cosa alla volta
Prima di tutto, bisognava verificare se gli occhi giallo ambra di CROC erano ancora sospesi nel vuoto, dietro di lei
 
Seguendo il ragionamento che il suo cervellino le aveva consigliato, la coniglietta si voltò leggermente dietro di sé … non trovando nulla …
 
Bene … CROC era ritornato invisibile …
Anche se non sapeva con certezza se quest’ultimo si trovava ancora dietro di lei o se, vista la presenza di sua madre e di sua sorella, si era diretto, sgattaiolando silenziosamente, verso il fienile … ma, poco importava
L’importante è che non si fosse fatto vedere da NESSUNO … specialmente da sua mamma o da Judy
 
Ora … passiamo al punto due
 
“Ehm … sono bagnata perché … ho preso … un’ulteriore … precauzione conto i calabroni ...
Si sa che la famiglia delle Vespidi, alla quale appartengono questi insetti, detestano l’acqua e quindi … mi sono regolata … di conseguenza …
Comunque, tranquille … quell’insettaccio se n’è andato … tutto a posto” concluse la leporide, deglutendo a fatica e sorridendo nervosamente, mentre le due coniglie si guardarono velocemente a vicenda
 
“Ah … ok … brava, tesoro
Ora vai ad asciugarti e a cambiarti
C’è stato un piccolo cambio di programma
Io, te, papà e i tuoi fratelli e sorelle andiamo alla fiera del lago Landlake insieme al vecchio Greg ... ci caricherà tutti sul cassone del suo trattore
Tua sorella maggiore, Nicholas e il nonno ci raggiungeranno dopo con il furgoncino di famiglia” affermò Bonnie, sorridendo verso la figlioletta
“Ah … sì
È perché loro tre vengono dopo ?” domandò Julia, cercando di cambiare discorso e indicando Judy che, nel frattempo, stava continuando a fissare sua sorella minore, con gli occhi socchiusi
 
Da brava e ottima poliziotta quale era … la storia di quella piccola peste di Julia non l’aveva convinta per niente
Le stava nascondendo qualcosa … QUALCOSA DI GROSSO
 
“Julia … ultimamente sembri piuttosto strana …
Non è che ci stai nascondendo qualcosa ?” chiese la leporide dagli occhioni color ametista, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la diretta interessata che, in un primo momento, spalancò gli occhi … come se quella domanda l’avesse colta alla sprovvista … per poi sorridere nervosamente
“Non capisco a cosa tu ti stia riferendo, sorellona …” affermò Julia, facendo spallucce
“Davvero ?
Perché io ho come la sensazione che qui, qualcosa di grosso … MOLTO GROSSO … stia bollendo in pentola” continuò la poliziotta, incrociando le zampe al petto
“Oh … andiamo Judy … sei in vacanza …
Lascia riposare anche il tuo istinto e sesto senso per le indagini
Non vi sto nascondendo nulla … e poi, lo sai che non sono brava a mentire … coniglietta ottusa” ribatté Julia, rimarcando l’ultima parola e facendo spalancare gli occhi a sua sorella maggiore, mentre Bonnie trattenne una risatina divertita
 
“Ehm … tu … come …” provò a dire Judy, mentre quest’ultima cominciava a diventare rossa in muso
“Noi conigli non è che abbiamo queste lunghe orecchie solo per bellezza … non pensare che su, al primo piano, non abbia sentito tutta quanta la conversazione …
Ma, su una cosa devo correggere Nick … secondo me, quello più acuto e sveglio è lui … a differenza di qualcuno
E dopo questa … col vostro permesso … io andrei a cambiarmi
Ci vediamo dopo, carotina” concluse Julia, sottolineando l’ultimo soprannome con cui aveva chiamato sua sorella, per poi iniziare a dirigersi verso l’entrata di casa Hopps, superando, nel mezzo, le due coniglie
 
“Ma dico … l’hai sentita ?” domandò esterrefatta Judy, voltandosi a guardare quella piccola peste di sua sorella mentre quest’ultima stava salendo i tre gradini della veranda di casa Hopps
“Oh … tesoro … su … non prendertela
Lo sai che ti vuole bene … lo fa solo per prenderti in giro e per metterti in imbarazzo” disse Bonnie, sorridendo verso la figlia
“E direi che ci riesce anche piuttosto bene …” concluse la poliziotta, osservando la sua sorellina entrare in casa
“Uhm … non sapevo fossi così permalosa, sai” ribatté scherzosamente mamma Hopps sorridendo, per poi voltarsi e dirigersi verso l’entrata di casa, lasciando sbigottita e sorpresa la figlia, per quello che aveva appena detto
“Come sarebbe a dire permalosa ?” esclamò Judy, dopo qualche secondo di silenzio, ritornando sulla terraferma, mentre si affrettava a raggiungere Bonnie
 
Una volta che le due coniglie entrarono in casa, nel punto preciso in cui avevano avuto la discussione con la piccola Julia ... perciò, abbastanza lontano dalla veranda e dalla porta d'ingresso ... quindi, senza il pericolo che ci fosse qualcuno a vedere quello che sarebbe apparso di lì a poco ... comparvero, a pochi metri dalla superficie del suolo, gli occhi giallo ambra di CROC che, per tutto il tempo era rimasto invisibile, sulle quattro zampe e dietro le spalle della sua amichetta, ad ascoltare la conversazione che quest'ultima aveva avuto con le due sue simili molto più grandi di lei
 
Del discorso non aveva capito un granché, ma gli era rimasto impresso nella mente un NOME che stava, tutt'ora, rimbombando dentro al suo cervello: JUDY ... JUDY ... JUDY
 
Perché quel nome gli era così familiare ?
Perché gli sembrava di averlo già sentito da qualche parte ?
 
Improvvisamente, un forte mal di testa colpì il rettilone provocandogli un dolore talmente forte che ritornò subito visibile per poi sedersi con le zampe posteriori incrociate sul suolo e portandosi quelle anteriori sulle tempie, nel tentativo di ovattare quello stesso ronzio che l'aveva colpito sulla strada provinciale, quando quella lince bacia - lingua gli aveva puntato contro quella ... cosa
 
Ma questa volta ... era diverso
Non era un ronzio penetrante e assordante come il primo ... era diverso
 
 
CR-0C ...
 
 
E quella cos'era ?
Sembrava una ... voce ... diversa da quella ripetitiva e robotica che aveva sentito la prima volta
 
 
CR-0C ...
 
 
Anzi, gli sembrava familiare ... MOLTO FAMILIARE
 
 
CR-0C ...
TU ... SEI STATO CREATO PER UNO SCOPO BEN PRECISO
TU ... SEI IL MEZZO ATTRAVERSO IL QUALE AVRÒ LA VENDETTA E LA GIUSTIZIA CHE MI SPETTANO DI DIRITTO
TU ... SEI IL MIO CAPOLAVORO ... LA MIA CREAZIONE ... DOTATA DI COSÌ TANTE MERAVIGLIE CHE TU NON HAI IDEA
 
ABILITÀ CHE DOVRAI UTILIZZARE PER REALIZZARE IL MIO SOGNO
NON IMPORTA CHI O COSA SI METTERÀ CONTRO DI TE: I SERVIZI SEGRETI, L'FBI, LA CIA, LA POLIZIA DI ZOOTROPOLIS ... PERFINO L'AGENTE JUDY HOPPS, CONOSCIUTA DA TUTTI PER ESSERE UNA MAMMIFERA DEDITA AL DOVERE E AL SERVIZIO DELLA CITTADINANZA
PECCATO C'È NE SIANO POCHI COME LEI ... COSÍ PIENA DI BUONI PROPOSITI ...
 
CHE NON REALIZZERÀ MAI O ATTUERÀ FINO IN FONDO PER COLPA DEI SUOI SUPERIORI ... MAMMIFERI EGOISTI E PARZIALI !
 
TU ... CR-0C ... SEI STATO CREATO PER COLMARE QUESTA LACUNA ... LA PIÙ GRANDE E LA PIÙ DOLOROSA ... IL MIO FARDELLO ... LA MIA SPINA NELLA CARNE
 
CIÒ CHE INTENDO REALIZZARE E COMPIERE È UN QUALCOSA CHE AGLI OCCHI DEGLI ALTRI MAMMIFERI POTRÀ SEMBRARE ... SBAGLIATO ... DRASTICO ...
MA QUESTO È QUELLO CHE PENSEREBBERO COLORO CHE FANNO GIÀ PARTE DI QUEL SISTEMA CORROTTO FINO AL MIDOLLO, CHE IO CERCO DI CORREGGERE ... O QUEL GRUPPO DI ANIMALI CHE NON RIESCE A CAPIRE QUANTO QUESTA AZIONE POSSA ESSERE NOBILE E GIUSTA, PERCHÉ NON SANNO GUARDARE OLTRE I LIMITI E L'ORIZZONTE
 
SCIOCCHI !
 
ASCOLTA, CR-0C ... QUANDO SARÀ IL MOMENTO
DOVRAI PORTARE A TERMINE LA TUA MISSIONE ... COSTI QUEL CHE COSTI
 
E SE, DISGRAZIATAMENTE, PERFINO JUDY NON DOVESSE CAPIRLO ... SE ANCHE LEI NON DOVESSE COMPRENDERE QUANTO QUELLO CHE FARAI SARÀ NECESSARIO E CORRETTO PER TUTTI COLORO CHE HANNO SOFFERTO PER COLPA DI QUELLA MALEDETTA ... BEH ... ANDRÀ INCONTRO ALLA STESSA FINE CHE FARAI FARE A TUTTI COLORO CHE SI METTERANNO SULLA TUA STRADA
 
LA UCCIDE ...
 
 
CROC scosse violentemente la testa, interrompendo l'ultima frase
 
NON VOLEVA SENTIRLA
NO ... LUI NON ERA UN ANIMALE PERICOLOSO
 
Come avrebbe mai potuto fare del male alla sorella della sua amichetta ?
Lei non glielo avrebbe mai perdonato
 
NO ... NON ERA UNA PEDINA E UN BURATTINO PER QUEL MAMMIFERO CON LA MASCHERA NERA ... NO
LUI ERA ... VIVO ... E LIBERO DI FARE CIÒ CHE VOLEVA
 
Se quel brutto animale ... detto ovviamente in senso dispregiativo per avvalorare il termine ... aveva intenzione di venirlo a prendere o peggio, di fare del male a Julia o a tutta la sua famiglia, se la sarebbe vista con lui
 
NON GLI AVREBBE PERMESSO DI TORCERGLI NEMMENO UN PELO DI PELLICCIA
 
Il rettilone scosse energicamente la testa per la seconda volta, facendo scomparire definitivamente quel fastidioso ronzio
Ora, doveva tenere fede alla promessa che aveva fatto pochi minuti fa a Julia: ritornare dentro il fienile e aspettare ... attendere ... cosa piuttosto noiosa lo so ...
 
A tal proposito, piccola curiosità
Vi siete mai chiesti quanto tempo un essere vivente passa ad aspettare, soprattutto mentre è in fila ?
Beh ... la risposta potrebbe non piacervi, ma ve lo dico lo stesso ... 400 ore l'anno
Cioè ... è un sacco di tempo ... in pratica, si passa una vita in coda ... metaforicamente parlando s'intende, eh ...
Bene ... chiusa parentesi, prima che sprofondiamo nella negatività, arrivando a criticare vari elementi della Pubblica Amministrazione per la loro efficienza ...
 
Se voleva veramente bene a Julia, avrebbe dovuto farlo ... solo collaborando e ascoltandosi a vicenda, sarebbero riusciti a cavarsela
 
Così, il rettilone si mise ritto sulle due zampe posteriori, mimetizzandosi con l'ambiente circostante ... dopodiché, si diresse verso il fienile
 
E per quel problema con il campo di granoturco ... beh ... aveva cercato di dirglielo, sfortunatamente Julia non l'aveva ascoltato
Beh ... a essere sinceri e onesti, lui era stato interrotto dall'arrivo di quelle due coniglie che non gli avevano permesso di continuare la frase ... ma ... dettagli
Non aveva cercato di tenerglielo nascosto, né tantomeno le aveva detto una bugia ... perciò, la sua coscienza era pulita
 
 
 
 
5 minuti dopo, sempre a casa Hopps …
 
 
“AYHÒ, forza
Uno alla volta salire dovete e mi raccomando … per tutta la durata del viaggio, tranquilli e seduti dovete stare
Inoltre, vi ricordo che un volo di prima classe, questo non è
Perciò se cadete o male vi fatte, colpa mia non è … ma vostra che ascoltato non avete” affermò Greg, intento a caricare, all’interno del cortile di casa Hopps, uno a uno, aiutato da Stu, sul cassone del suo trattore, l’enorme marmaglia di coniglietti e conigliette, che non vedevano l’ora di provare quell’originalissimo mezzo di trasporto pubblico
“Greg … sei sicuro che per te non è un disturbo ?
Altrimenti troviamo un’altra soluzione …” disse Bonnie, sinceramente preoccupata, mentre osservava il marito e il muflone che caricavano i vari passeggeri a bordo del cassone
“Tranquilla, Bonnie
Se fastidio mi dava, neanche chiesto ve l’avrei
E poi, meschino sarei se non vi dessi una zampa nel momento del bisogno” ribatté il bovide, rivolgendo un sorriso verso la coniglia, che si trovava sulla veranda di casa, in compagnia di altri tre mammiferi: due leporidi … e per la precisione, una coniglietta dagli occhioni color ametista e un coniglio piuttosto anziano, con un grosso paio di occhiali da vista neri … e una volpe dalla pelliccia fulva
“Sei sicuro che tutti i miei nipotini e le mie nipotine ci staranno dentro a quel tuo rimorchio tutto arrugginito e puzzolente ?
Non vorrei che prendano qualche malattia …” affermò sarcasticamente nonno Hopps, lanciando un’occhiata divertita verso il muflone
“Sicurissimo sono
E, a differenza di qualcuno che conosco … anzi, al diavolo la privacy … a differenza tua, questo trattore un gioiellino è
Mai problemi mi ha dato e soprattutto, a differenza tua, durato molto più a lungo di tutti quei furgoncini che tu hai cambiato è … quelli sì che macinini e trabiccoli erano” ribatté divertito Greg, mentre prendeva delicatamente un altro coniglietto, per poi caricarlo sul rimorchio
 
E, prima che Otto potesse rispondere a rime, intervenne nuovamente Bonnie
“Anche se questo improvviso cambio di programma l’hai causato tu, papà …
Per forza oggi, devi passare a SALUTARLO ? Non puoi passare un altro giorno ?” chiese mamma Hopps, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il leporide anziano
“ASSOLUTAMENTE NO
Chi mi dice che il mese prossimo … incrociando le dita delle zampe che questo non succeda … non mi venga un infarto e ci lasci la pelliccia ?
Dovrò vivere per sempre con il rimorso che, mentre ero in vita, non sono andato a SALUTARLO quando ne avevo la possibilità ?
Giammai … non me lo perdonerei mai” ribatté nonno Hopps, alzando l’indice della zampa destra, mentre Bonnie alzò gli occhi al cielo, scuotendo lentamente la testa
 
“AYHÒ … finito di caricare abbiamo
Salta su, Bonnie … e muoviamoci a partire, prima che in ritardo arriviamo
Un mucchio di cose abbiamo da preparare e da fare …
Ma, prima di tutto, trovare un parcheggio vicino all’entrata del lago Landlake dobbiamo … sempre che ce ne siano … altrimenti fregati siamo … e con qualcuno per forza, prendermela dovrò …” esclamò improvvisamente Greg, salendo al posto di guida del suo trattore e attirando l’attenzione della coniglia, che si voltò a guardare il mezzo pubblico di trasporto carico di molti piccoli passeggeri
“Avanti, tesoro … muoviti !
Judy, Nick e papà ci raggiungono dopo … non preoccuparti, se la caveranno
Cuccioli … cucciole … mi raccomando … ognuno stia seduto al suo proprio posto … non sporgetevi oltre il bordo del rimorchio, che rischiate di cascare di sotto e l’ultima cosa che mi manca è fare una corsa folle all’ospedale che metterà a dura prova il mio povero cuore …
Ciao Judy, ci vediamo dopo …” aggiunse Stu, alzando la zampa destra in gesto di saluto verso la figlia, per poi salire a bordo del cassone, in compagnia della marea di coniglietti e conigliette
 
Mamma Hopps, dopo qualche secondo di silenzio, espirò profondamente, dopodiché si rivolse verso i tre mammiferi
“Mi raccomando … non cacciatevi nei guai e soprattutto, vedi di non bere niente papà … l’unica cosa che mi manca, oltre ad averti brontolone, è anche ubriaco” affermò Bonnie, trattenendo una risatina, per scoccare un bacio sulla fronte del coniglio anziano e poi sulla guancia di Judy; dopodiché la coniglia scese velocemente i tre gradini della veranda, dirigendosi verso il trattore di Greg
 
“Bonnie … io non sono brontolone
E ricorda che sono pur sempre tuo padre !” disse, dopo qualche secondo di ripresa celebrale, nonno Hopps, rivolgendosi verso la figlia
“Sì che lo sei …” ribatté mamma Hopps, salendo sul rimorchio pieno di piccoli conigli, aiutata da Stu
“Vai Greg … noi siamo pronti
E Nicholas … mi raccomando, tieni d’occhio quella coniglietta ottusa di mia figlia” concluse Bonnie, trattenendo una risatina, nell’osservare l’espressione stupita che si era dipinta sul muso di Judy nel sentire quel soprannome
“Non si preoccupi, Bonnie … ci penso io” rispose di rimando la volpe, sorridendo e alzando una zampa in gesto di saluto
“La sai una cosa, carotina ?
Tua madre mi sta sempre più simpatica …
Ha capito subito chi tra noi due è quello più acuto e sveglio
Anche se, detto in tutta onestà e pacatezza, non ci vuole uno studioso o una scienza per trovare la risposta a questo dilemma di vitale importanza …” aggiunse sornione il canide a bassa voce, rivolgendosi verso la partner che, dopo essersi ripresa dallo shock iniziale, gli fece capire quanto non fosse d’accordo con quell’affermazione
 
E quale gesto migliore esiste di una gomitata amorevole tirata, con una precisione disarmante, sul costato destro ?
Nessuno …
 
“Bene … sarà meglio che ci muoviamo anche noi
Vado a farmi una rinfrescata e arrivo” concluse con un sorrisetto divertito Judy, notando l’espressione di dolore che si era dipinta sul muso di Nick, per poi voltarsi ed entrare dentro casa … non prima di aver salutato la sua famiglia a bordo del trattore del vecchio Greg che, dopo uno scoppiettio rumoroso si era messo in moto, dirigendosi verso l’uscita del cortile di casa Hopps
 
E, mentre tutti i piccoli passeggeri a bordo erano entusiasti di quell’insolito viaggio che stavano per fare, una coniglietta in particolare, seduta nell’ultima fila, proprio vicino al bordo del cassone, quello posteriore, si voltò a guardare dietro di sé
Il suo sguardo si concentrò sul fienile di casa Hopps e rimase a fissarlo per qualche secondo … come se si aspettasse che dall’entrata dell’edifico, sbucasse qualcuno che la volesse salutare … cosa che ovviamente, non successe
 
Julia si rivoltò a guardare davanti a sé, sospirando profondamente
 
Sperava solo con tutta sé stessa che CROC non ci cacciasse nei guai … di nuovo … altrimenti sarebbe scoppiato il finimondo
 
Oh … giusto … che sbadato che sono …
Dai vostri sguardi curiosi, sono sicuro che vi starete chiedendo chi sia, il mammifero che nonno Otto deve passare ASSOLUTAMENTE a salutare
Beh … è un animale che abbiamo già avuto la fortuna (o sfortuna, dipende dai punti di vista) di conoscere … e no … non stiamo parlando di Sheldon …
Ma sono sicuro che non vedete l’ora di rincontrarlo e di riaverci a che fare … specialmente, Nick
 
 
 
 
Nel frattempo, nella taverna di Boe …
 
 
“Sono veramente contento che vi siate messi insieme !
Alla fine, ve ne siete resi conto … alla buon’ora” affermò ironicamente un vecchio alce, con un grembiule blu da barista, mentre era intento a versare, dentro due bicchieri, quello che, a detta del cervide, doveva essere succo di mirtillo, di un colore viola scuro … ma, scuro – scuro e di una consistenza talmente viscosa e fangosa, che sarebbe potuto passare benissimo per pece
“Infatti … tutti noi, qua dentro, già dal primo giorno, ci eravamo resi conto che eravate fatti l’uno per l’altra
È una cosa così tenera vedervi INSIEME, felici e sorridenti …” aggiunse con fare dolce, un maiale dal colorito roseo e con solo due ciuffi di peluria, piegati ad arco, che si trovavano sulla sommità della sua testa
“Esatto, Homer … una scena talmente smielata che mi spingerebbe a dirvi che quello che avete appena bevuto è succo di mirtillo vecchio di non so quanti anni
Oppure mi sono confuso con la mia miscela fatta in casa che utilizzo per sturare il WC, quando è intasato … d’altronde hanno lo stesso identico colore …
Mica me lo ricordo, sapete …” affermò il barista, rivolgendo un sorrisetto malvagio verso i due animali che si trovavano davanti a lui e che avevano appena bevuto un sorso del suddetto succo di mirtilli: un duo di linci, un maschio e una femmina, entrambi vestiti con una divisa verde, con affrancata, altezza del cuore, una stella d’oro
 
I due felini, in seguito alla rivelazione … ormai troppo tarda … da parte del cervide, si guardarono velocemente a vicenda, per poi lanciare uno sguardo stupito e allo stesso tempo preoccupato e interrogativo, verso il barista che, osservando quelle due espressioni scioccate dipinte sui musi delle due linci, scoppiò a ridere a crepa pelliccia
“AHAHAHAH … stavo solo scherzando, ragazzi
Tranquilli … è succo di mirtilli, 100 % al naturale, fatto in casa dal sottoscritto
Avreste dovuto vedere i vostri musi … qualcosa di spettacolare !” continuò Boe, seguitando a sghignazzare a più non posso, per poi aggiungere, una volta terminato di ridere
“Anzi, mi congratulo con voi per aver mantenuto il sangue freddo
Beh … in effetti, siete poliziotti e penso che in accademia, abbiate imparato a mantenere la calma in situazioni stressanti e che potrebbero diventare pericolose da un momento all’altro
Certo … avrei sperato in qualcosa di più, tipo: urli terrorizzati, pianti di disperazione, minacce di uccidermi o altro …
Sapete, quando feci questo piccolo scherzetto a Homer e a Barney … beh … meglio che non vi dica che cosa successe quel giorno” disse l’alce, incrociando le zampe anteriori al petto e alzando gli occhi verso il soffitto, pensando a quell’episodio
“Già … fu un’esperienza veramente traumatica che mi fece perdere 20 anni della mia vita … come se non me ne fossero rimasti pochi da vivere” affermò sconsolato il maiale, scuotendo lentamente la testa a destra e a sinistra
“Almeno tu, quando ti ho detto che ormai il tuo destino era segnato, ti sei accasciato sul pavimento, cominciando a piangere come un cucciolo disperato
Ma Barney, invece …” aggiunse il cervide, lanciando un’occhiata fugace verso il diretto interessato, intento a russare sonoramente sulla superficie del banco, qualche sgabello più in là verso sinistra, rispetto a dove si trovava il quartetto di mammiferi
“Lui fece tutt’altro
Per cacciare fuori quello che aveva appena bevuto, credendo fosse qualcosa di tossico e letale, rigurgitò tutto quello che aveva bevuto e mangiato, con una velocità impressionante … e io che credevo fosse solo veloce a mandar giù una quantità impressionante di boccali di birra … eh … quante cose nuove si scoprono
Comunque … non fu una bella esperienza, fidatevi
Ho tirato su tanto di quel vomito, quel giorno, che voi non avete idea
E la cosa interessante, era che non era solo liquido !
Infatti, al suo interno, c’erano addirittura delle piccolissimi rimasugli di …” tentò di dire l’alce, venendo interrotto, FORTUNATAMENTE, dal suo fidato telefono rosso a cornetta, che si trovava vicino al bordo sinistro del bancone, che cominciò a squillare
L’alce, dopo aver sbuffato sonoramente, sollevò la cornetta … proprio sul più bello lo dovevano chiamare …
 
 
 
Sì, Osteria Boe … è Boe che parla
Chi ?
Ehm... solo un momento
 
 
 
Detto questo, l’alce allontanò il ricevitore dall’orecchio, per poi rivolgersi verso i tre animali che si trovavano davanti a lui
“Ehi, ragazzi …
C’è un tizio al telefono … chiama da Zootoprolis e sta cercando una certa sua zia ... Dina Mutan, mi pare abbia detto …
Dice che si è trasferita da poco a Bunny Burrow …
Ma, da quando è partita … circa due giorni fa … non l’ha più chiamato per fargli sapere come sta … e lui ha il dubbio che le possa essere successo qualcosa
Perciò, ha chiamato la MIGLIOR TAVERNA DI TUTTA LA TANA DEI CONIGLI … era ora che qualcuno se ne rendesse conto … per chiedere informazioni
Sapete per caso, dove abita questa signora ? Dina Mutan … Mutan Dina ?” chiese Boe, con fare pensieroso
Dopo che il barista terminò la frase, il trio di mammiferi rimase in silenzio per qualche secondo … per scoppiare a ridere sonoramente
In seguito a quella reazione, il cervide rimase perplesso per un istante … dopodiché, rendendosi conto di quello che aveva appena detto, si riportò velocemente il ricevitore all’orecchio
“OH … MUTANDINA !
SEI TU, VERO ?!
RAZZA DI PICCOLO VERME CODARDO, SE TI METTO LE ZAMPE ADDOSSO TI SBUDELLO COME UN PESCE E MI BEVO IL TUO SANGUE !!!
ME LA PAGHERAI !” sbraitò Boe, per poi riagganciare con forza la cornetta, mentre i tre mammiferi seguitavano a sbellicarsi dalle risate
 
“Sta diventando più bravo e subdolo quella piccola peste
Ma se un giorno scoprirò chi è GIURO, sulle corna di quel grande mammifero di mio padre, che lo scuoio vivo e che utilizzerò la sua pelliccia come strofinaccio per lavare i pavimenti” affermò l’alce, scuotendo lentamente la testa a destra e a sinistra
“Oh … avanti, Boe !
Quanto sei permaloso !
È stato solo uno stupido scherzo telefonico … non capisco perché ti arrabbi così tanto” disse il maschio di lince, asciugandosi gli occhi, una volta finito di ridere
“Oh … ma certo, sceriffo … solo uno stupido scherzo telefonico …
Peccato che abbia dimenticato un piccolo particolare
È da quando ho aperto la mia taverna qui a Bunny Burrow, che quella piccola canaglia, OGNI SANTO GIORNO, continua a chiamarmi e a farmi questi stupidi scherzi, facendomi passare per un emerito idiota
Ma, ovviamente, voi rispettabilissimi e vigilantissimi tutori della legge avete altro a cui pensare
Certo … lasciamo che quel povero vecchio alce, tutto solo e con problemi di cuore, se la cavi da solo
Io, con le tasse che pago, pago anche il vostro stipendio … lo sapete vero ?” chiese il cervide, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il felino
“Eddai, Boe … Raf, stava solo scherzando
Però, mi sembra strano che questo mammifero continui a farti questi scherzi … così … senza un’apparente motivo o una giustificazione valida …” aggiunse la femmina di lince, con fare pensieroso
“Perché non c’è un motivo, agente Snow
LO FA SOLTANTO PER DIVERTIRSI … PER DIVERTIRSI !” ribatté l’alce, alzando le zampe anteriori al cielo, come a voler dare enfasi all’ultima frase che aveva detto
“Sicuro ?
Non è che hai fatto qualcosa che ha ferito qualche mammifero, senza che tu te ne rendessi conto ?” domandò la felina, incrociando le zampe al petto
“Beh … in effetti, Anne non ha tutti i torti … con il carattere che ti ritrovi …” disse lo sceriffo Bishop, annuendo lentamente
“Oh, andiamo ragazzi … non dite sciocchezze
Va bene che posso sembrare un tipo: arrogante, scontroso, non curante delle basilari norme di igiene e sicurezza, avido e spilorcio, che sa essere un tipo molto vendicativo, pericoloso e che non si farebbe nessun problema a torturare un mammifero, magari appendendolo per … ok … sto divagando …
Il punto è: TUTTO QUESTO È SOLO APPARENZA
E, per chi mi conosce bene, io sono un animale totalmente differente !” affermò Boe, allargando le zampe, nel tentativo di mettere in risalto la sua affermazione … cosa che fece dipingere sui musi dei tre mammiferi lì presenti, uno sguardo molto loquace … segno che stavano mettendo in dubbio l’affermazione del barista
“Che cosa vorreste insinuare, eh ?
È la verità …” cercò di dire il cervide, lanciando un’occhiata seria verso il suo trio di clienti, venendo interrotto nuovamente dal telefono a cornetta rosso, che si rimise a suonare
Alzando gli occhi al cielo, l’alce sollevò il ricevitore, avvicinandoselo all’orecchio
 
 
 
Bar Boe?!
Come ?!
Quanto ha detto ?!
Davvero ?!
Ma è una cosa … FANTASTICA !
Ok … ok … aspetti solo un momento
 
 
 
Detto questo, il cervide, tutto euforico, poggiò la cornetta sul bancone, per poi tirare fuori, da una tasca del suo grembiule, un piccolo taccuino e una penna
Nel frattempo, i tre mammiferi, notando la felicità del cervide, si guardarono velocemente a vicenda
 
Ma cos’era successo di così eclatante ?
 
Intanto, il barista aveva ripreso in mano la cornetta, appoggiando il piccolo block notes sulla superfice del banco, per poi aprirlo … evidentemente doveva scrivere qualcosa
 
 
 
Ok … ci sono … mi dica …
Per ritirare il premio di … se non ho capito male, di 20.000 dollari … mi conferma ?
 
 
 
Una volta terminata questa frase, l’alce lanciò una rapida occhiata verso il trio di clienti, alzando la zampa che aveva il compito di tenere la penna, al cielo … come se avesse conseguito una grande vittoria … e spalancando la bocca, urlando silenziosamente per la gioia
 
Finalmente avrebbe potuto dare una rinfrescata a quella baracca che stava cadendo letteralmente a pezzi
 
Prima di tutto, avrebbe comprato una VERA tavoletta per il water … così avrebbe buttato via quella trappola per orsi, fatta di legno, che per tanto tempo aveva assolto l’infausto compito di sedile per WC
Povera … quanto ne aveva passate e, soprattutto, VISTO …
Ormai era arrivata al limite … e una come lei, non l’avrebbe più trovata da nessuna parte
Quale altra tavoletta per il water aveva incorporato, seguendo la circonferenza del cerchio interno, equidistanti l’uno dall’altro in senso orizzontale, dei piccoli chiodi che, come tanti minuscole borchie a punta, le conferivano un aspetto metal, dark e punk ?
Nessuna
 
Ma la domanda che vi starete facendo è: perché dei chiodi su una tavoletta ?
Beh … partiamo col presupposto, che non sai mai che cosa passa per la testa di un ubriaco, quando quest’ultima non è in grado di ragionare … meno del solito s’intende
Posso solo dirvi che un paio di volte, quando andava a pulire i servizi igienici … e Dio solo sa che cosa trovava là dentro il cervide, dopo una serata di sbronzate … puntualmente Boe trovava sradicata la tavoletta dal suo appoggio e buttata in un angolo remoto, all’interno della stanza
Una volta ci avevano giocato addirittura, in stile ferro di cavallo, dove la funzione di palo da centrare, l’aveva assunta lo spazzolone per pulire il gabinetto … liberi di non crederci
E, siccome si era stufato di questa situazione, aveva pensato a quell’originalissimo sistema di sicurezza a prova di ubriaco
Avreste dovuto sentire le urla che quegli idioti sbronzi tiravano la sera, quando tentavano di estrarre il sedile del WC prendendolo dall’interno … una cosa veramente magnifica … soprattutto, se continuavano a provarci imperterriti
Ora che ci pensava bene … l’avrebbe tenuta … sì … ormai ci si era affezionato
E poi, se ne avesse comprata una nuova, avrebbe dovuto rifare quella piccola modifica che aveva fatto alla prima … e, a dirla tutta, non ne aveva voglia … meglio lasciar perdere
 
Piuttosto, avrebbe dovuto concentrarsi su altri lavoretti
Come ad esempio: il pollo di gomma giocattolo incastrato nel dosatore del sapone … e quando avrebbe scoperto il simpaticone che c’è l’aveva messo, gliel’avrebbe fatto ingoiare; sistemare l’insegna al neon che si trovava fuori dalla sua taverna; installare un vero sistema di sicurezza antincendio con tanto di pulsante d’allarme manuale VERO, invece della copia che aveva rozzamente disegnato sul muro e precisamente nello spazio presente tra il suo bancone e quella vecchia macchina del Test dell’Amore … che oltretutto, avrebbe dovuto riparare; senza parlare del tetto che faceva acqua da tutte le parti … letteralmente; insieme alle travi di sostegno, rose dalle termiti … ancora si chiedeva come facevano quelle vecchie assi tutte mangiucchiate a sostenere il peso dell’intero edificio … insomma, era una lunga lista
Ma … con 20.000 dollari poteva dormire a sonni tranquilli
Finalmente, la fortuna aveva deciso di rivolgere il suo sguardo benevolo e compassionevole verso quel povero e disperato mammifero che aveva dovuto sopportare un’infinità di disgrazie, una dietro l’altra
 
Alla faccia tua … cattiva sorte !
Becca e porta a casa
 
 
 
Perfetto … la ringrazio
Ok … e devo dire che mi manda la signora ?
Miss K. Lorina … Miss K. Lorina … sì … ho scritto
Miss K. Lorina … sì
No … ho scritto giusto … Miss K. Lorina … con la K …
Sì … Miss …
 
 
 
L’alce non riuscì a terminare la frase che i suoi tre clienti, seduti davanti a lui, si misero a sghignazzare silenziosamente, facendo dipingere sul muso del cervide uno sguardo confuso
 
Ma che c’avevano da ridere ?
 
 
No … sono ancora in linea
Sì … Miss K. Lorina … non con la C, con la K …
Scusi un momento …
 
 
 
Detto questo, l’alce allontanò il ricevitore dall’orecchio, per poi rivolgersi verso il trio di animali che a stento, stava cercando di trattenere le risate
“La volete smettere ?
Sto parlando di una cosa molto importante con la signora Miss K. Lorina” affermò Boe con tono serio, facendo esplodere definitivamente dalle risate i tre animali … non riuscendo ancora a capire il perché si comportassero in quel modo … finché, dopo neanche cinque secondi, tutto gli fu chiaro e limpido
In fretta e furia, Boe si riportò la cornetta vicino all’orecchio, giusto in tempo per sentire quelle se sembravano essere delle grasse risate, provenienti dall’altro capo del telefono
A quanto pare, non soltanto i suoi tre clienti avevano trovato quella piccola messinscena divertente … ma anche colui che l’aveva inventata sul momento
 
Come si voleva dimostrare …
 
“OH, NO ... DI NUOVO TU !
BRUTTO TEPPISTA, SE TI METTO LE ZAMPE ADDOSSO AFFONDO I MIEI DENTI NELLA TUA GUANCIA E POI TI STRAPPO VIA IL MUSO !!!” sbraitò per la seconda volta il barista, per poi riagganciare con forza il ricevitore
“VEDETE ?
ECCO PERCHÉ LA GENTE MI VEDE COME UN PERICOLO AMBULANTE … QUANDO IN REALTÀ, NON LO SONO !
LA COLPA È DI QUESTI MAMMIFERI !” urlò Boe, indicando il telefono rosso, mentre rimetteva al suo posto il taccuino e la penna
“ANIMALI: PIGRI, NULLAFACENTI, PERDIGIORNO, IDIOTI, RIFIUTI DELLA SOCIETÀ E ROMPI …” il cervide non riuscì a terminare la frase che la porta del suo locale si spalancò, attirando l’attenzione di tutti i mammiferi presenti nella stanza, che rivolsero lo sguardo verso i nuovi arrivati: una coppia di conigli, con alle loro spalle, una volpe dalla pelliccia fulva
 
L’alce, dopo un primo momento di spaesamento, scosse energicamente la testa; dopodiché, sorrise
“Oh … ma guarda un po’ chi vede … BUON GIORNO !
Ciao, Judy … e vedo che c’è anche Rosso con te !” esclamò Boe, alzando una zampa in gesto di saluto verso i due mammiferi in questione, per poi notare il coniglio anziano che si trova vicino alla piccola Judith, alla sua sinistra
“Oh … e guarda un po’ chi è tornato dal regno dei morti !
Il caro vecchio Otto Hopps … un mammifero dal cuore d’oro … ma talmente brontolone e musone che nemmeno la Morte l’ha voluto … altrimenti, sarebbe uscita pazza” concluse il cervide in tono ironico, per poi scoppiare a ridere, mentre il mammifero anziano dalle lunghe orecchie aveva ridotto gli occhi a due fessure
“Coraggio … entrate !
Ma prima …” affermò il barista, costeggiando il bancone verso destra, fino a raggiungere la piccola uscita dell’angolo bar, situata di fronte alla porta che permetteva d’accedere al … ehm, chiamiamolo … MONOLOCALE dell’alce, per poi coprire la distanza che lo separava dai tre nuovi arrivati e, una volta raggiunti, accalappiare dolcemente la testa del coniglio anziano, bloccandogliela all’interno dell’incavo del gomito della zampa anteriore destra, sollevandolo un po’ da terra
“Fatemi salutare come si deve un carissimo e vecchio … nel vero senso della parola … amico con il quale ci conosciamo da tanto di quel tempo …” affermò il cervide, sorridendo verso Otto che, dopo aver scosso lentamente la testa a destra e sinistra, ricambiò il sorriso del barista
“Sono felice anch’io di rivederti, Boe ...
Come te la passi ?” domandò nonno Hopps, allungando la zampina destra, chiusa a pugno verso il muso di Boe
“Beh … non me la passo poi così male
Ci sono sempre gli alti e i bassi
Tra mammiferi … e due di essi sono presenti all’interno di questo locale … che si dimenticano di pagare, chiedendo che gli si faccia credito, la cui lista ha superato i due metri e più; il locale che sta cadendo letteralmente a pezzi; senza scordare IL SIMPATICONE DEL TELEFONO ROSSO … e altri problemi che ora non ricordo … diciamo che va tutto bene e nulla è a posto” concluse il cervide, chiudendo a pugno la zampa sinistra, per poi sbatterla dolcemente contro quella chiusa del leporide
 
Già … Otto e Boe si conoscevano da una vita e, nonostante la differenza d’età, ne avevano passate tante insieme
 
Piano con le domande e le occhiate confuse … accelerate solo il processo d’invecchiamento con quegli sguardi corrucciati
Il vostro fedele narratore vi spiegherà tutto
 
Dovete sapere, che la storia che aleggia intorno alla figura di quest’alce UNICO è piuttosto curiosa quanto divertente … partiamo dall’inizio
 
Boe aveva sempre sognato, in dalla tenera età, di fare il barista … era l’UNICO obbiettivo che si era proposto di raggiungere nel corso della sua vita
Si era così iscritto alla scuola più prestigiosa di Zootropolis che gli avrebbe permesso di coronare il suo sogno … ma, verso l’ultimo anno decise di abbandonare gli studi
Come mai vi starete chiedendo …
Beh … sarà che con l’avvicinarsi del periodo dell’adolescenza molti giovani decidono di andare controcorrente … dove il loro spirito ribelle gli consiglia di non diventare un numero fra i tanti, ma di … DISTINGUERSI
Fatto sta che la VERA ragione non la volle mai dire a NESSUNO
Decise, da un giorno all’altro, di lasciare il nido materno - paterno con un unico obbiettivo: TROVARE UNO SCOPO NELLA SUA VITA, CHE LO RENDESSE QUALCUNO
Peccato che, nel suo girovagare di paese in paese, la fortuna non fu tanto benevola con lui, non concedendogli nessuna opportunità … forse era anche per il suo comportamento un po’: scontroso, scorbutico e irascibile che quasi il più delle volte lo metteva nei guai, costringendolo a darsi alla fuga … ma vabbè, dettagli … sto divagando
Fatto sta che questo cervide, come ennesima tappa di questo suo lungo pellegrinaggio, arrivò Bunny Burrow e qualcosa, in quel posto abitato per lo più da conigli, lo colpì … lo colpì così tanto che decise di non andarsene più
 
E nemmeno lui riusciva a spiegarsi il perché non se n’era andato … magari l’aveva colpito l’ospitalità e la gentilezza dei cittadini della Tana dei Conigli, di come quest’ultimi non avessero pregiudizi (nei confronti dei non predatori, s’intende) e di quanto fossero innocenti; o di come difficilmente, di fronte a una delle sue tante sfuriate, avrebbero potuto fargliela pagare cara, oppure erano tutti questi motivi messi insieme …
 
Il risultato però, lasciando perdere la ragione della sua permanenza, non cambiò
 
Tuttavia, se da una parte era riuscito a trovare un posto a detta sua PERFETTO E VIVIBILE, dall’altro lato non era ancora riuscito a individuare uno scopo nella sua vita
E, di fronte a questo suo ennesimo problema, si aggiunse anche il fatto che, per poter vivere a Bunny Burrow, avrebbe dovuto affittarsi un appartamento adatto a lui … ma con quali soldi ?
Avrebbe dovuto trovarsi un lavoro … un lavoro: non impegnativo, non monotono e che desse libero sfogo alle sue abilità … cosa che ovviamente non trovò
 
Dovette accontentarsi di vivere, finché non avrebbe trovato una sistemazione adeguata, nella sua fidata e sgualcita tenda da campeggio, compagna delle numerosi notti che avevano passato insieme durante il loro viaggio … sotto le forti piogge, il freddo glaciale, il caldo afoso … senza dimenticare la faida che OGNI SERA, l’alce era costretto ad affrontare, combattendo con tutte le sue forze, per cercare di non far entrare all’interno del tendone, quei piccoli e fastidiosi nemici che avrebbero brindato alla loro vittoria con il sangue del cervide, se fossero riusciti a espugnare la sua fortezza: le ZANZARE … oh … quanti ricordi
 
Quindi, ritornando alla nostra storia, questo girovago continuò ad abitare in quella … chiamiamola casa … per un po’ di tempo
Finché, un giorno, la fortuna … colei che l’alce aveva cercato disperatamente per tutto il suo viaggio … non decise di bussare alla sua porta … anche se, figurativamente e tecnicamente parlando, di porte una tenda non è che ne sia provvista … ma, vabbè, penso abbiate afferrato il concetto
Ve lo riassumo in breve
 
Una mattina, e precisamente fuori dal Jet Market di Apu, mentre il cervide era occupato a rovistare nei vari scaffali … e con scaffali non intendo dire quelli classici che ci sono in un supermarket … no ... intendo dire i bidoni dell’immondizia, situati, se non ricordo male, nel vicolo a sinistra, appena fuori l’entrata del supermercato … la classica viuzza senza uscita, utilizzata dai camion dei rifiuti per prendere la spazzatura
Nel frattempo che l’alce era intento a scartare ciò che era commestibile, da ciò che non lo era … e i vari sacchi per l’immondizia non rendevano il tutto più facile … le sue orecchie captarono, non appena si aprirono le porte scorrevoli del Jet Market, uno strano suono … sembrava che un’intera scolaresca INDISCIPLINATA E CONFUSIONARIA (a giudicare dalle urla) fosse andata a fare la spesa
Incuriosito da quel gran baccano, Boe richiuse il bidone dell’immondizia e incominciò a incamminarsi fuori dal vicoletto, giusto in tempo per vedere allontanarsi dall’uscita dell’ipermercato una mamma coniglio, con due carrelli strapieni di spesa, mentre quest’ultima era accerchiata da una quantità sproporzionata di piccoli coniglietti
Non ne aveva mai visti così tanti in vita sua
A volte si chiedeva come facessero le mamme ad accudire e a badare a tutti quei piccoli terremoti in miniatura
Senza dubbio, richiedeva un grande sforzo e impegno per entrambi i genitori … ecco perché ci teneva a rimanere single
 
Seguì con lo sguardo la coniglia, per tutto il parcheggio, finché quest’ultima non sparì dalla sua vista
 
Ah … roba da matti
I conigli e il loro innato e irrefrenabile istinto di procreare e procreare
 
Meglio riprendere a fare la spesa
Era certo di aver intravisto un tramezzino non del tutto ammuffito e mangiucchiato dentro a un bidone dell’immondizia
Così, l’alce fece per voltarsi in direzione del vicoletto, quando le porte scorrevoli del supermercato si riaprirono, facendo comparire, davanti all’ingresso del Jet Market una cucciola di coniglio di cinque anni, con gli occhioni peni di lacrime e uno sguardo perso impaurito
“Mamma ? … dove sei ? … m – m – m – amma ?
Mamma !” cominciò a singhiozzare la piccola, iniziando a guardarsi velocemente intorno, per ricercare la figura materna … che disgraziatamente non trovò
La piccola coniglietta perciò, fece l’unica cosa che poteva fare in quella circostanza: cominciare a piangere ininterrottamente
 
Boe rimase fermo qualche secondo a osservare quello spettacolo …
 
 
Povera cucciola … non trovava più la sua mamma
Aspetta un momento … che sua madre fosse …
 
No … Boe, non sono affari tuoi
Gira i tacchi … anche se non li porti … e vattene
 
Ma … è così sola e indifesa
E se dovesse incontrare un mammifero poco raccomandabile ?
 
Beh … tu non è che sia questo gran esempio
Ma, a parte questo … sai quante rogne ti creerà se deciderai di aiutarla ?
 
Tu non dovresti essere la mia BUONA coscienza ?
 
E lo sono, infatti
Lasciala perdere … non sono affari tuoi
 
Ma …
 
NIENTE MA !
 
Oh … cos’è questo tono ? Hai voglia di attaccare briga ?
 
Tecnicamente non posso attaccare briga con te, perché sono il tuo subconscio e non posso materializzarmi in una forma fisica … SCIOCCO !
 
Ah … ora fai anche il saputello, eh ?
 
Sì … perché se l’avessi dimenticato, il sapientone qui presente, ti aveva consigliato di finire gli studi per diventare barista, invece di cimentarti in questo tuo FOLLE viaggio … dove TU mi hai trascinato
A quest’ora avresti un locale tutto tuo
 
Come ?!
Brutto …
 
 
“Perché sta parlando da solo, signore ?”
La domanda postale dalla piccola coniglietta, lo riportò con le zampe per terra
Il cervide abbassò subito lo sguardo, incontrando la cucciola di coniglio che, fino a pochi minuti fa, se ne stava a singhiozzare davanti all’entrata del Jet Market, mentre quest’ultima, con gli occhioni viola ancora umidi, lo stava osservando con un’occhiata confusa e curiosa al tempo stesso
 
 
Bene … ricorda quello che ti ho detto
LIBERATENE
 
Intendi dire …
 
Non in quel senso !
 
Ah … infatti mi sembrava un po’ drastica la cosa
Ma …
 
NIENTE MA
 
La sai una cosa ?
Sono stufo di te
E farò come ho pensato, che tu sia d’accordo oppure no … tanto non mi importa
 
Boe … non ti azzardare a …
 
 
E così, zittendo per l’ennesima volta il suo subconscio, il cervide, cercando di sembrare il più amichevole e sano di mente … anche se nella realtà non lo era nemmeno un po’ … iniziò a conversare con la piccola leporide che scoprì: chiamarsi Bonnie; di essere venuta a fare la spesa con sua mamma e gli altri suoi fratelli e sorelle … che ora non riusciva più a trovare; di avere cinque anni ormai compiuti; di far parte di una famigliola piuttosto numerosa (e il PIUTTOSTO è molto riduttivo), con il papà che di lavoro faceva il pescatore e di avere una cotta per un coniglio della sua età di nome Stu … una coniglietta piuttosto graziosa e che aveva pure una bella parlantina
 
Dopo aver lasciato perdere i convenevoli … incluso il perché stesse parlando da solo, pochi minuti prima … e prima che la cucciola iniziasse un’altra volta a piangere a dirotto, Boe si propose di darle una zampa per ritrovare sua mamma … anche se una mezza idea su chi fosse, già c’è l’aveva
Neanche il tempo di prendere la zampina di Bonnie, che dal parcheggiò si udì un urlo terrorizzato, per poi essere seguito da un altro grido
 
“METTA GIÙ LE ZAMPE DA MIA FIGLIAAAAAAAAAAAA !”
 
L’alce non fece nemmeno in tempo a voltarsi verso la direzione di quello strillo che, la coniglia che aveva visto in precedenza … che altri non era la mamma della piccola Bonnie … dopo aver individuato la figlia che aveva perso, mentre quest’ultima era in compagnia di uno sconosciuto … UN GRANDE E LOSCO SCONOSCIUTO … era schizzata fuori dal parcheggio, raggiungendo in pochi secondi i due animali
Dopodiché, senza dare il tempo all’alce di dire una sola parola, la leporide aveva estratto dalla sua borsetta a tracolla, un piccolo flaconcino a spray, spruzzandolo negli occhi dell’ipotetico aggressore
Purtroppo per Boe, quello non era un semplice profumo … quel piccolo contenitore conteneva una soluzione al peperoncino da utilizzare in caso di aggressione da parte di malviventi
L’alce si portò immediatamente le zampe agli occhi, lanciando un urlo di dolore, e cominciando a fregarsi i bulbi oculari
Nel frattempo, la mamma di Bonnie, prese di peso la figlia, mettendosela dietro di sé … per poi finire definitivamente il cervide
Prima con un calcione ben assestato nelle parti bassi e in seguito, una volta che l’alce si fu accasciato e fu a portata di colpo, la leporide estrasse un teaser dalla borsetta degli orrori, colpendo in pieno petto Boe che, dopo essere stato teaserato, cadde a terra con un sonoro tonfo
 
Beh … uno dei tanti modi che ha la fortuna di bussare alla porta di ciascun mammifero …
In questo caso, di BUSSARTI PESANTEMENTE ADDOSSO, avvalendosi di una mamma iperprotettiva che ti acceca con dello spray al peperoncino, assestandoti una botta ai gioielli di famiglia e poi, come colpo finale, ti elettrifica con un teaser
 
Lasciando perdere quello che successe dopo … con l’arrivo da parte dello sceriffo Buddy, le false accuse lanciate dalla mamma di Bonnie e quest’ultima che cercava di dire che era tutto un malinteso … alla fine le cose si conclusero per il meglio
 
Claire, cioè la mamma di Bonnie, chiese scusa al povero Boe per tutto quello che gli aveva fatto e il cervide, da parte sua, da quel giorno in avanti, si dovette ricredere sulla leggenda o sulle dicerie che tutti i conigli fossero dei fifoni o dei codardi
Per farsi perdonare per il suo comportamento poco garbato e gentile, Claire invitò a pranzo l’alce … dove quest’ultimo conobbe il resto della famigliola e il papà di Bonnie, Otto, che non finì mai di ringraziarlo abbastanza per aver cercato di aiutare la sua cucciola
E quello fu la prima di una delle tante occasioni in cui Boe si ritrovò a stare in compagnia di quella FAMIGLIA … che, col tempo, diventò anche la sua
Alla fine, Otto venne a conoscenza del sogno nel cassetto che aveva l’alce: quello di aprire una taverna
E, così come aveva fatto per Sheldon, gliela costruì con le proprie zampe
 
È vero, a volte, la sorte a un modo tutto suo di cambiare la vita di un mammifero
Ma, il più delle volte, con quegli animali che hanno lottato per tanto tempo contro difficoltà e problemi, sa premiare e ripagare gli sforzi … SEMPRE
 
DONANDOTI, NON CIÒ CHE VOLEVI, MA QUELLO DI CUI NON TI ERI RESO CONTO DI AVERE UN DISPERATO BISOGNO
 
“Sedetevi … avanti !
Non mordo mica … di solito” affermò Boe, ridacchiando e lasciando libero Otto, per poi ridirigersi verso il suo bancone, mentre il trio di mammiferi si diresse verso gli unici tre sgabelli liberi che erano rimasti
“Bene … bene … buon giorno a tutti !” esclamò allegro lo sceriffo Bishop, sorridendo raggiante verso i nuovi arrivati, seguito a ruota dalla sua vice e dal suino rosa, che sollevarono la zampa destra, per poi agitarla, in gesto di saluto
“Buon giorno … Rafael … Anne … ciao anche a te Homer !” rispose Judy con un sorriso, accomodandosi vicino alla lince
“Tutto bene ?” chiese la coniglietta, rivolgendosi verso il felino che … non fece nemmeno in tempo ad aprire bocca … che venne preceduto dall’agente Snow
“Altroché …
Lo sapete che ieri sera, dopo aver arrestato quei due furfanti a casa vostra, Raf ha deciso di dichiararsi ?
Avreste dovuto vederlo … era tutto rosso in muso, mentre cercava di dirmi che cosa provava veramente per me … ma è stato così dolce …
E ora … stiamo insieme” affermò tutta euforica Anne, prendendo a braccetto il suo superiore, cominciando a saltellare per la gioia e lasciando a bocca aperta i tre mammiferi
 
“Beh … ma questa … è una cosa … fantastica !” esclamò, dopo qualche secondo di silenzio, Judy, riprendendosi dalla trance in cui era caduta
“Sono felice per voi
Siete veramente una bellissima coppia” concluse la coniglietta, sorridendo
“Oh … ti ringrazio, Judy
Alla fine, sono riuscito a superare la mia paura e dirle quello che provavo realmente per lei … e sono felice di averlo fatto
Se avessi aspettato ancora … forse l’avrei persa … e, non ne avrei trovata un’altra come lei” affermò Rafael, in tono dolce, voltandosi verso la sua vice, per poi scoccarle un tenero e veloce bacio sulla labbra … ricambiato amorevolmente da quella che ora, era la sua fidanzata
 
E, nel vedere quella scena così carica d’amore e di emotività … Judy sospirò
Ma non era un sospiro dovuto alla tristezza o alla malinconia … no
Era il sospiro di un mammifero che stava sognando ad occhi aperti, sperando che qualcosa di impossibile … sempre presente nella sua mente … si realizzasse
In quel veloce bacio che si erano scambiati Rafael e Anne … la mente della coniglietta aveva sostituito, al posto dei due felini, lei e Nick ... che, come due piccioncini, si erano appena scambiati un piccolo bacio di affetto e amore …
 

 
LEI E NICK ?!
UN PICCOLO BACIO DI AFFETTO E AMORE ?!
 
La leporide dagli occhioni color ametista, scosse velocemente la testa, per poi diventare leggermente rossa per l’imbarazzo dovuto a quell’ASSURDO pensiero
 
No … no … no
Ne aveva già parlato più volte con sé stessa … no
Ma perché le venivano in mente quelle … quelle … cose ?
D’accordo che il suo cervello le stesse consigliando di trovarsi qualcuno con cui passare il resto della sua vita … ma tirare sempre in ballo Nick … un mammifero di una specie differente … ora stava diventando una fissazione
Oppure … il suo cuore stava cercando di farle capire qualcosa …
Qualcosa che persino lei si ostinava a riconoscere ?
 
“E sei stato molto fortunato, Rafael
Almeno, Anne, non ha per nonno un mammifero GELOSO E IPERPROTETTIVO come Otto
Guai se qualcuno osava avvicinarsi alle sue figlie … l’avrebbe incenerito vivo con lo sguardo …” affermo l’alce, entrando dentro l’angolo da bar-animal, riportando la coniglietta con le zampe per terra
“Ma non è vero !
Vecchio imbroglione cornuto che non sei altro !
Quando mai sono stato DIFFIDENTE E IPERPROTETTIVO nei confronti delle mie figlie ?” chiese in tono offeso il leporide anziano, attirando su di sé uno sguardo molto loquace da parte del cervide
“Mh … mi sa che questi sono i primi sintomi dell’Alzheimer …
Devo forse ricordarti, l’episodio di Arthur e di Gwen, durante il loro primo appuntamento ?
Dove hai quasi rischiato di fare la pelliccia a quel povero coniglio, strozzandolo con le tue stesse zampe, pensando che fosse un criminale, quando in realtà non lo era ?
Perfino Barney, che in quella sua testa vuota ha solo due neuroni, sopravvissuti alla furia distruttiva dell’alcol e che, oltretutto, non funzionano tanto bene, se lo ricorda” affermò il barista, indicando, verso destra, il diretto interessato, intento a russare sulla superficie del tavolo, verso la fine del bancone
“Beh … lì è stato solo uno spiacevole malinteso
D’altronde, come potevo sapere che tutto quello faceva parte di un piano malvagio, architettato da una: PERFIDA, SUBDOLA, INSENSIBILE E MALVAGIA VOL …” il coniglio, interruppe la frase che stava per dire, voltandosi lentamente verso la sua destra, dove si trovava un mammifero, appartenente a quella determinata specie alla quale il leporide anziano aveva affibbiato tutti quei bellissimi aggettivi
“Ehm … scusa, Nicholas
Non intendevo … insomma … è un ricordo abbastanza … ehm …” cercò di proferire, Otto, rendendosi conto dell’errore che aveva appena fatto, per poi aggiungere, dopo aver espirato profondamente
“È vero
Il responsabile di tutto quel casino fu una volpe
Ma, non per questo, devo etichettare ogni individuo di quella specie come un delinquente … e tu, mio caro giovanotto non lo sei … a detta di quello che dice mia nipote” affermò il leporide anziano, sorridendo e lasciando tutti i presenti basiti
 
Che cosa aveva appena detto il varo vecchio Otto Hopps riguardo alle volpi ?
Forse gli avevano invertito le pastiglie alla casa di riposo o aveva sbattuto la testa …
Altrimenti, come si sarebbe potuto spiegare quello che aveva appena proferito ?
 
“Non si preoccupi, signor Otto
Pensi che i mammiferi di Zootropolis devono ancora farci l’abitudine a vedere una volpe poliziotto … un tutore della legge … quando in realtà, io e quelli della mia specie, siamo conosciuti soltanto per la nostra disonestà … cosa non assolutamente vera … per alcuni soggetti, s’intende
Divertente, non trova ?” chiese Nick, rivolgendo uno sguardo divertito verso il leporide
“Fortuna che ho trovato una piccola e adorabile mammifera dalle lunghe orecchie che ha creduto in me … anche se un po’ ottusa” affermò in seguito il canide, lanciando un’occhiata veloce verso Judy che, dopo il complimento che il suo partner le aveva fatto, ridusse gli occhi due fessure
“E aggiungo, anche un po’ permalosa” concluse la volpe, trattenendo una risatina, nel notare come la coniglietta, in seguito a quella osservazione finale da parte sua, aveva aperto la bocca nel tentativo di dire qualcosa … venendo però, preceduta dall’alce
 
“Ah … quindi hai avuto la possibilità di conoscere Rosso, Otto ?
E … ti sembra un tipo a posto ?” domandò Boe, curioso
 
Nonno Hopps, prima di proferire parola, lanciò un ultimo sguardo verso Nick, squadrandolo dalla punta della orecchie, fino alla coda; dopodiché, si girò verso il barista
“Beh … mia nipote si fida di lui … non penso perché non dovrei farlo anch’io
E poi … le ha salvato la vita, ieri sera
Perciò … è come se fossi in debito con lui” concluse il leporide, annuendo lentamente
“Le ha salvato la vita ?! Ieri sera ?!” esclamarono in coro, il cervide e il suino
“Già … vi ricordate di quei due ladruncoli che stavano mettendo a soqquadro mezza Bunny Burrow con quei loro furtarelli ?
Beh … si dà il caso che ieri sera fossero andati a casa Hopps per uno dei loro soliti colpi … ovviamente andato a male
Infatti, quando si resero conto di essere stati scoperti, rubarono il camioncino di Stu, nel tentativo di darsi alla fuga e hanno quasi rischiato di mettere sotto Judy, se Nick non l’avesse salvata in tempo
È stato davvero coraggioso …” disse la lince, lanciando un rapido sguardo verso la coniglietta e poi, verso la volpe, per poi continuare il suo racconto, assumendo un’aria pensierosa
“L’unica cosa che non riesco a capire, è perché abbiano fatto l’intero giro della casa, invece di puntare direttamente all’uscita del cortile … perché fare qualcosa che avrebbe attirato ancor di più l’attenzione
Dev’esserci qualcosa che mi sfugge …” concluse Rafael, con fare riflessivo
“Non starai ancora pensando a quella loro storiella, inventata sul momento …” aggiunse Anne, sbuffando sonoramente
“Quale storia ?” domandò Boe, incuriosito dal comportamento dello sceriffo Bishop
“Oh … niente di che
Quelle due faine, stando alle loro testimonianze, sostenevano di essere state inseguite da un mostro, con muso allungato, tutto irto di denti aguzzi e con due occhi giallo ambra che ti perforavano l’anima … in poche parole, da quello che abbiamo scoperto essere il Nailoticus che, stando alle vecchie storie, dovrebbe ancora trovarsi da qualche parte, nelle fredde e gelide acque del lago Landlake” affermò sarcasticamente la felina, incrociando le zampe al petto
“È un’assurdità, Raf … e lo sai anche tu” aggiunse l’agente Snow, rivolgendo uno sguardo scocciato verso il suo superiore
“Potrebbe essere così …
Ma, se ci pensi bene, il montone e la donnola che hanno interrogato Judy e Nick, hanno detto la stessa identica cosa … così come il signor Karp
Non può essere una coincidenza
Che cosa si sono sognati, entrambi lo stesso animale ?” ripose Rafael, scuotendo lentamente la testa a destra e sinistra
“Lo sai meglio di me che senza prove concrete, non possiamo fare nulla
Abbiamo solo il racconto di un agente immobiliare che ha fatto un volo giù da una collina, cercando di sfuggire dalle grinfie di una mostruosa creatura, e quello di due ex-detenuti, attaccati da un mostro nel bel mezzo del lago Landlake … e che, oltretutto, sono stati rapiti già da due giorni” ribatté la femmina di lince, attirando l’attenzione della coniglietta
“Duke e Doug sono stati rapiti ?!” domandò esterrefatta la leporide
“Già … da una tigre del bengala e da un lupo grigio
Ovviamente, ho già avvertito il penitenziario di Zootropolis … e se ne stanno già occupando … nulla di cui preoccuparsi, mi hanno detto
Mi chiedo solo che cosa volessero quei due tipi da quella coppia di stramboidi” affermò lo sceriffo Bishop, ripensando al modo in cui si era fatto fregare come un cucciolo di due anni, da quel duo di guardie carcerarie fasulle
 
“Comunque, sta succedendo qualcosa di strano qui a Bunny Burrow … me lo sento
Non vorrei che il Nailoticus esistesse veramente …” concluse la lince, con fare pensieroso
“Oh … Raf … andiamo
Ti stai lasciando influenzare dalle storie di Sheldon …
È impossibile che un animale estinto da milioni di anni, sia sopravvissuto per così tanto tempo” disse l’agente Snow, alzando le zampe al cielo con fare esasperato
“Io sono d’accordo con Rafael
Qui sta succedendo qualcosa di grosso, del quale non ci siamo ancora accorti” aggiunse Judy, attirando su di sé, gli sguardi degli animali presenti nella taverna
“Carotina … anche tu adesso ?!
Sei troppo intelligente per credere a una storiella del genere
Non confermiamo la mia teoria, secondo la quale tu saresti ottusa” affermò Nick, con fare ironico, scuotendo lentamente la testa a destra e a sinistra e trattenendo una risatina
“Io non sono OTTUSA !” replicò subito la leporide, con fare offeso, riducendo gli occhi a due fessure e lanciando uno sguardo assassino verso il canide
“Disse colei che, durante il suo primo giorno di lavoro a Zootropolis come agente di polizia, credette a una storiella molto convincente e strappa lacrime, inventata sul momento da un mammifero … secondo il mio umile e modesto parere … molto intelligente e affascinante” affermò la volpe, sorridendo e osservando con fare divertito la sua partner, alludendo al loro primo incontro in quella famosa gelateria dove l’aveva aggirata e ingannata con vera maestria … toh … ho fatto anche la rima
 
“Carotina, eh … molto carino come soprannome, Rosso” disse a un certo punto, Boe sorridendo e attirando l’attenzione dei due agenti di polizia, in particolare del predatore dalla pelliccia fulva che, soltanto dopo essersi reso conto di quello che aveva detto, si diede una sonora pacca sulla fronte
 
Maledizione a questa sua abitudine di chiamarla così !
Se avesse continuato di questo passo, l’intera cittadina della Tana dei Conigli, avrebbe chiamato Judy con quel soprannome
 
“Carotina ?
Oh … è così adorabile” aggiunse Anne, con fare dolce, lanciando uno sguardo tenero verso la coniglietta che, nel frattempo, stava cercando di nascondere l’imbarazzo dovuta a quell’ennesima situazione che aveva come protagonista il soprannome che le aveva affibbiato Nick
“Già … e a tal proposito
Sono proprio curioso di sapere il perché di questo soprannome che hai affibbiato alla mia nipotina preferita … Nicholas” affermò Otto, girandosi lentamente verso la volpe, pronunciando lentamente il nome del canide … a mo di professore quando estrae, A SORTE, il bigliettino del povero malcapitato che dovrà essere interrogato … e puntualmente, usciva quello che pregava con tutto sé stesso di non essere estratto e che, ovviamente, non aveva studiato nulla
“Sì … ecco … ehm … è una storia piuttosto buffa” provò a dire Nick, lanciando una piccola risatina isterica e cominciando a grattarsi velocemente la nuca
 
E ora che s’inventava ?
Doveva dirgli la verità, rischiando di far cadere ancor più nell’imbarazzo Judy … che poi gliel’avrebbe fatta pagare cara, scuoiandolo vivo ?
Oppure tentare di svicolare l’argomento del discorso su un altro punto ?
Uhm … sì … avrebbe scelto la seconda opzione
Ci teneva ancora alla sua pelliccia … e poi, era ancora troppo giovane per morire
Ma come spostare, con nonchalance, l’attenzione e l’interesse di un gruppo di mammiferi su un determinato punto, all’interno di una conversazione già avviata, senza fargli percepire e capire che quell’argomento ti crea un certo e non poco imbarazzo ?
Serviva un diversivo …
 
“Scusate se mi intrometto …
Il soprannome tenero e dolce con cui Rosso ha chiamato Judy è … CIAMBELLINA ?
Sapete, sono seduto vicino a un tasso che sta a russare talmente forte che sembra si sia ingoiato una piallatrice elettrica … per giunta, difettosa … come quella che ho preso in prestito da Flanders …” affermò Homer, con fare perplesso, rivolgendosi verso l’alce, che sbuffò sonoramente
 
Oh … eccolo qui
D’altronde, come dice quel vecchio proverbio ?
Continuate e chiedere e vi sarà dato
 
“No, Homer
Ha detto CAROTINA” affermò l’alce, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suino
“CAROTINA ?
Uhm … non so … non mi trasmette niente
Sarà perché fa riferimento a un ortaggio … con i quali sono in faida da quando avevo cinque anni, quando un broccolo maligno tentò di soffocarmi … o forse erano sei anni” cominciò il maiale, grattandosi il mento con fare pensieroso, per poi continuare
“Comunque … fu un’esperienza davvero terribile
E ci avrei lasciato sicuramente le cotenne … come se non fosse la prima volta che rischio la vita … se, con uno sforzo immane, non l’avessi ricacciato fuori … centrando in pieno mio padre sul grugno … dehihiho” continuò Homer, trattenendo una risatina, ripensando a quell’episodio
“Quasi mi dispiace averlo rilegato in quella casa di riposo … ma, dov’ero rimasto ?
Oh ... sì
CIAMBELLINA, secondo me, era MOLTO MEGLIO
Cioè, se uno utilizza gli aggettivi TENERO E DOLCE per un soprannome … o per altro … a me vengono in mente le ciambelle
Perché trasmettono un significato intrinseco molto profondo … cioè, fai capire a un mammifero al quale gli vuoi molto bene, che per te, lui è: PREZIOSO, DELIZIOSO E MORBIDO
Come una bella ciambella al cioccolato, glassata con crema di fragole e … ahhhhh” disse il maiale, interrompendo a metà il paragone, incominciando a sbavare dall’angolo destro della bocca e alzando gli occhi al cielo, pensando ai quei piccoli dolcetti a forma toroidale di cui andava particolarmente matto
“Eccolo lì che è partito per il suo paese dei sogni tutto zuccherato e glassato
Bah … meglio così
Tanto, prima o poi, ritornerà fra noi” affermò Boe, facendo spallucce, per poi rivolgersi verso il trio di mammiferi
 
“Oh … Judy, non fare così
Considera questo soprannome come una prova del fatto che Rosso ti vuole bene e che ci tiene a te
Sai, esistono nomignoli buoni e cattivi
Sapessi quanti me ne hanno affibbiati a me … potrei stilarti una lista intera
E fidati, parlo per un’infiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii …” affermò il barista, semi-aprendo la bocca, alzando gli occhi al cielo, marcando e allungando l’aggettivo che, di lì a poco, avrebbe utilizzato
“… iiiiiiiiiiita esperienza” concluse l’alce, sorridendo verso la coniglietta, che si era coperta il musetto con entrambe le zampe, mentre la volpe aveva tirato un sospiro di sollievo
 
Percolo scampato … per fortuna
Qualcuno lassù lo AMAVA ancora
 
“Già, Boe
Sono s’accordo con tutto quello che hai detto tu … ma penso che a Nicholas non dispiacerà se mi racconta il motivo o la storia che aleggiano intorno a questo soprannome” aggiunse Otto, non scollando gli occhi, ridotti a due fessure, dal canide dalla pelliccia fulva
 
Oh … alla faccia del diversivo provvidenziale usato da Homer !
Mr. Dentiera non si era dimenticato quello che gli interessava sapere
Testardo e cocciuto come sua nipote …
Una coniglietta poliziotto dagli occhioni color ametista che, pur di risolvere un caso a TUTTI I COSTI, aveva COSTRETTO CON L’INGANNO una povera volpe ad aiutarla, mentre quest’ultima era occupata a condurre la sua monotona e corretta … ehm, corretta … sotto un punto di vista COMPORTAMENTALE verso gli altri mammiferi e non verso la legge, intendiamoci … vita
E poi dicono che, con l’avanzare dell’età, le cose si dimenticano …
 
Adesso aveva capito da chi carotina, aveva preso la sua ostinazione e la sua tenacia al lavoro e nella vita
 
Rettifica: qualcuno lassù NON LO AMAVA
 
“Sì … sarei curiosa di sapere anch’io il perché” affermò Anne, lanciando uno sguardo dolce e allo stesso tempo curioso verso Nick
 
Bene … adesso ci si metteva di mezzo pure la vice sceriffo
E tutto questo perché non aveva tenuto le fauci serrate
 
Qualcuno lassù lo ODIAVA proprio
Già si immaginava una qualche entità, mentre quest’ultima si sganasciava dalle risate nell’osservare come avrebbe fatto, quella povera volpe in questione, a svicolare l’argomento e a cavarsela ancora una volta
 
“Anne, tesoro … non pensi che questi non siano affari nostri, ma fatti personali tra Judy e Nick ?
Che cosa proveresti se qualcuno ti chiedesse con ostinazione e insistenza qualcosa che per te ha un grande significato emotivo e che non vorresti spiegare a nessuno, uhm ?” chiese lo sceriffo Bishop, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la sua vice, che in seguito a quell’osservazione da parte del suo superiore, reclinò le orecchie all’indietro
 
No no no … rettifica un’altra volta … qualcuno lassù, lo AMAVA ancora
 
“Già … Raf ha perfettamente ragione
Il confine tra curiosità e invasione della sfera personale e privata della vita di un mammifero è molto sottile
E bisogna stare attenti a non tirare troppo la corda … a meno che non la si utilizzi per legare o meglio, per impiccare quell’animale o individuo che voleva fare un po’ troppo il curiosone” aggiunse Boe, attirando su di sé gli sguardi stupiti e confusi dei suoi clienti, in merito alle ultime parole che aveva detto
“Beh ? Che avete da guardare ?
Non penserete veramente che abbia fatto la pelliccia a un mammifero solo perché ha fatto delle domande che non doveva fare ?” domandò ironicamente il cervide, alzando un sopracciglio, come a voler dimostrare che quell’ipotesi appena formulata era UN’ASSURDITÀ
 
Ma, prima che qualcuno dei presenti potesse proferire parola, in merito alla questione alquanto discutibile sollevata dal barista, la porta a spinta del locale si spalancò nuovamente, facendo spostare l’attenzione di tutti i mammiferi presenti all’interno della taverna, dal cervide, verso i nuovi arrivati … per la precisione, una coppia di predatori, appartenenti entrambi a una stessa specie … nello specifico, un adulto e un cucciolo … ops … ehm … cucciola, pardon … e, se proprio vogliamo mettere i puntini sulle i, tutti e due erano delle pantere, per giunta, ben conosciute a Bunny Burrow
 
“Oh … vedo che, eccezionalmente, stamattina c’è il pienone dentro a questa gabbia di matti e ubriaconi
E, altra cosa strana e scioccante al tempo stesso, noto che Boe non ha già pronto sul bancone, il suo fidato ferrovecchio arrugginito adibito a recupero crediti … a quanto pare, oggi si è alzato di buon umore” disse il felino adulto, con fare fintamente sorpreso, per poi lasciarsi scappare una risatina divertita, notando l’espressione perplessa che si era dipinta sui musi degli altri animali, e in particolare, su quello dell’alce che, dopo qualche secondo di ripresa celebrale, scosse velocemente la testa … come a volersi riprendere dalla trance in cui era caduto
“Ma guarda un po’ chi ha deciso di farsi vivo … nientepopodimeno che NERO: minatore Romulano e capitano del vascello minerario Narada, in cerca di vendetta per la distruzione del suo piante natale
Evento che lo costrinse, in cerca di vendetta, a viaggiare avanti e indietro nel tempo, provocando degli strappi e dei cambiamenti sostanziali nel continuum spazio temporale, che hanno portato …” cominciò il barista, con fare teatrale, per poi venir stoppato dalla pantera
“Boe … dacci un taglio
Nessuno ha voglia di ascoltare la tua conoscenza da nerd, riguardo ai film di Star Trek per giunta, registrati su delle videocassette in VHS … cose che, da un punto di vista tecnologico, sono ALTAMENTE SUPERATE
Ti preferisco quando cerchi di impiantare un pallettone di sale nel didietro di uno dei tuoi tanti clienti … almeno non diventi noioso” affermò il predatore, sbuffando sonoramente e rivolgendo uno sguardo molto loquace e allo stesso tempo divertito, verso l’alce
“Oh, avanti … lo sai che non resisto a chiamarti con quel soprannome … mi diverto ogni volta
E poi, per tua informazione, il VHS È E RIMARRÀ SEMPRE E COMUNQUE il sistema di videoregistrazione standard di tutti i tempi !
Al diavolo quelle trappole digitali dei DVD e dei Blue-ray !” affermò deciso Boe, per poi rivolgersi verso i due mammiferi
“E vedo anche che c’è la piccola Elodie … ma che bella sorpresa !
Come stai ?
È da tanto che non ci vediamo !
Avanti ! Entrate !
E non badate a quei due ubriaconi e cervelli di gallina in fondo alla stanza” concluse il cervide, incitando le due pantere ad accomodarsi dentro al locale, non prima di aver indicato, con un cenno della testa, alle sue spalle, un tasso addormentato sulla superficie del bancone e, non molto distante da quest’ultimo, seduto sopra a uno sgabello, un maiale dal colorito rosa con la bocca semi-aperta … dove si poteva notare qualche gocciolina di bava cadere, a ritmo regolare, dall’angolo destro della bocca … mentre il suino aveva uno sguardo perso, rivolto verso il soffitto della taverna
 
“Buon giorno, capitano … e buon giorno anche a te, Elodie !” affermò raggiante Rafael, alzando una zampa in gesto di saluto, seguito a ruota dalla sua vice, che rivolse un dolce sorriso verso i due nuovi arrivati
“Rafael, te l’ho già detto mille volte … capitano non lo sono più da tanto tempo ormai” ribatté Victor, spingendo la carrozzina con sopra sua figlia, accostandola vicino a Nick che abbozzò un mezzo sorriso alla cucciola di pantera
“Bene bene bene … buon giorno Elodie !
Dormito bene dopo la serata movimentata di ieri ?
Hai fatto prendere un colpo a tuo padre, signorinella
Lo sai questo, vero ?” affermò ironicamente la volpe, accarezzando la testolina della piccola predatrice, scompigliandole tutti i ciuffi di pelliccia che si era ordinatamente pettinata
“Tecnicamente, IO NON HO CORSO NESSUN PERICOLO … a differenza TUA
Perché, se non sbaglio, quello che ha fatto prendere un colpo, non solo a un singolo mammifero, ma a un gruppo molto contingente di animali … sei stato TU, mia cara volpe ottusa” ribatté la felina, risistemandosi i ciuffi della testa, per poi rivolgere un sorrisetto beffardo verso Nick che, di fronte a quella spiegazione CHIARA E TONDA fornitagli dalla piccola Elodie, non poté far a meno che nascondere un’espressione stupita
 
Touché
Hai capito la cucciola ...
 
“Beh … l’importante è che nessuno si sia fatto male
Ne tu, Nick … ne tantomeno Ju …” provò a dire Victor, interrompendo a metà la frase quando i suoi occhi scorsero la figura dell’ultimo soggetto che stava per menzionare nel suo pensiero, mentre quest’ultimo si trovava con il muso rinchiuso dentro alle sue lunghe orecchie … come se si stesse nascondendo dai mammiferi presenti all’interno del locale
 
Ma perché ? Cos’era successo ?
 
La pantera rimase in silenzio per alcuni secondi; dopodiché, si rivolse verso la diretta interessata
 
Forse era successo qualcosa di grave … oppure no … e conoscendo la particolare emotività dei conigli …
Se poteva aiutare, doveva scoprire perché l’agente Judy Hopps si trovasse in quella situazione
 
“Judy … ehm … se posso chiedere … perché sei … insomma …” cercò di dire il felino, cominciando a gesticolare con le zampe, per poi essere stoppato da un coniglio anziano … che forse non aveva nemmeno notato … e che si trovava seduto vicino alla leporide più giovane
“Ah … lascia perdere, Victor … lunga storia” affermò il mammifero dalle lunghe orecchie, guardando negli occhi il predatore che, dopo qualche istante di smarrimento, riconobbe al volo chi gli aveva parlato
“Signor Otto !
Ma da quanto tempo non ci vediamo io e lei !
Come sta ?” chiese la pantera, avvicinandosi verso il leporide anziano, per poi allungargli la zampa
“Non c’è male … non c’è male
Sono ancora vivo … per la gioia di qualcuno e la disperazione di un altro
Tu come stai ? E la piccola ?” ribatté Otto, stringendo, come meglio poteva, la zampona del predatore, sorridendogli dolcemente
“Beh … abbiamo i nostri alti e bassi, ma andiamo avanti lo stesso
Tesoro, vieni a salutare il nonno di Julia” disse Victor, lasciando la piccola zampa del leporide, per poi rivolgersi verso la figlia che, nel frattempo, aveva raggiunto i due mammiferi
“Salve, signor Otto” affermò la cucciola di pantera, fermandosi a pochi metri dallo sgabello sul quale era accomodato il coniglio, rivolgendogli un sorriso
“Elodie … te l’ho già detto un milione di volte, chiamami solo Otto
Darmi del signore, mi fa sentire ancora più vecchio di quanto già non lo sia” rispose in tono ironico nonno Hopps, scendendo giù dallo sgabello e scoccando un bacio amorevole sulla fronte della felina
“Julia è proprio fortunata ad avere un’amica SPECIALE come te …” aggiunse il leoride, accarezzando la guancia di Elodie, per poi rivolgersi verso Victor
“E la mia famiglia è stata ancora più fortunata ad incontrare un mammifero come tuo padre” concluse Otto, annuendo lentamente
“Beh … se devo essere sincero con lei, signor Otto, siamo stati noi i FORTUNATI ad aver incontrato una FAMIGLIA SPECIALE E UNICA come la sua … e di questo, non finiremo mai di ringraziarvi” ribatté Victor, appoggiando la zampa destra sulla spalla di sua figlia, come a voler entrambi esprimere la loro gratitudine e riconoscenza nei confronti della famiglia Hopps
“Ne avete passate tante e avete passato momenti molto tristi … non dovete preoccuparvi di nulla
Orami fate parte della famiglia” aggiunse il coniglio anziano, sorridendo verso i due predatori
 
Si ricordava ancora la prima volta che Julia gli aveva presentato la sua AMICHETTA DEL CUORE
Dovette fare un notevole sforzo per non svenire quando, invece di una dolce e tenera coniglietta, appartenente alla stessa specie della sua nipotina, gli si presentò davanti agli occhi, nientepopodimeno che … UNA CUCCIOLA DI PANTERA … DI PANTERA … UN PREDATORE !
 
Ma cosa le era saltato in mente a Julia ? Fidarsi di un predatore ?
Di quegli stessi mammiferi che, tanto tempo fa, prima della loro civilizzazione, MANGIAVANO tipi come loro ?
No … giammai !
Chissà che cosa ci aveva trovato di così SPECIALE Julia, in quella piccola macchina di morte
 
Giustamente, furono questi i pensieri che attraversarono la mente di nonno Otto, quel giorno
Pensieri dettati, non dalla paura … o perlomeno, non da quella paura intesa come TERRORE PURO … ma, dal timore che alla sua nipotina potesse succederle qualcosa di brutto, dove l’unica responsabile sarebbe stata la sua amica
 
Uhm … il vostro sguardo non mi convince …
Forse so a cosa state pensando, sapete … e, in parte, avete ragione
Non si trattava di paura o timore, bensì di PREGIUDIZIO … il preconcetto ERRATO che nonno Hopps aveva sui predatori, e in particolare sulle volpi
 
La volete sapere una cosa curiosa ?
Queste, chiamiamole, superstizioni o false credenze … sono MALEDETTAMENTE difficili da estirpare dalla mentalità di un qualsiasi individuo
Sono come l’edera … si arrampica e avvolge tutto, fino a soffocare e a deformare, i pensieri di un mammifero … costringendolo a vedere, l’oggetto del suo pregiudizio, SOLO SOTTO A UNA LUCE NEGATIVA
E non basta spuntare o tagliare i rampicanti per potersi liberare di questa erbaccia … si deve agire alla RADICE … e non è sempre facile
Perché il punto vitale di un certo modo di pensare errato e di mentalità molto ristretta, è sempre quello PIÙ PROTETTO E DIFFICILE DA RAGGIUNGERE … bisogna sforzarsi per scavare e farsi strada, attraverso i rampicanti, fino a raggiungere la radice madre e poi SRADICARLA … non TAGLIARLA alla base, perché ricrescerebbe subito … ma ESTIRPARLA TOTALMENTE
 
Ora, il caso di Otto è uno di quei tanti che richiedono un certo periodo di tempo e sforzo per riuscire a cambiare mentalità o pregiudizio su un certo argomento
Ma, come giustamente vi starete chiedendo, cosa fece cambiare idea a nonno Hopps sul conto di Elodie ?
La risposta è molto più semplice di quanto possiate immaginare … sono solo cinque parole
 
NON – GIUDICARE – MAI – DALLE – APPARENZE
 
E la prima cosa che colpì Otto, dopo il primo momento di spaesamento, sapete quale fu ?
Il fatto di rendersi conto che una cucciola, anche se di una specie differente, si trovasse su una sedia a rotelle … era pur sempre una bambina, che aveva di fronte a sé un’intera vita da vivere, ma che l’avrebbe interamente vissuta seduta … senza potersi mai alzare …
 
Sfido chiunque a non provare empatia per un mammifero che si ritrova a vivere in una situazione così …
E se uno non prova NULLA, significa che ha un cuore di pietra e che della vita non ha capito un bel NIENTE
 
E quando venne a conoscenza del perché Elodie si trovasse in quella situazione, con la conseguente storia di lei e suo padre …
 
Come poteva mostrare pregiudizi e paura verso una famiglia che aveva dovuto affrontare una simile disgrazia ?
Come poteva rimanere indifferente di fronte a quello sguardo triste e malinconico che si dipingeva sul muso di Victor e della sua bambina, ogni volta che ripensavano a colei che non c’era più nelle loro vite ?
Riusciva a capire perfettamente che cosa significava perdere un mammifero che ormai era diventato una parte di te … e sapeva anche il dolore e lo strazio che si prova quando il destino decide di portartela via, strappandotela nel profondo, mentre tu ne sei pienamente consapevole e cosciente
Come poteva …
 
Se Julia aveva scelto di fidarsi e di diventare amica di Elodie, perché aveva letto nel profondo dei suoi occhi la disperata richiesta di trovare, non un amica, ma una SORELLA che le volesse bene come sangue del suo sangue ... i suoi pregiudizi e le sue paure nei confronti dei predatori, avevano forse una qualche importanza o motivazione valida in quella situazione ?
 
No … non c’è l’avevano
 
“Scusate se interrompo una così tenera scena strappa lacrime, ma … che vi porto ?”
Sia il leporide anziano che i due felini dalla pelliccia nera, si voltarono in contemporanea, verso il mammifero che aveva appena parlato
“Sì … ehm … scusaci Boe
Ma sai, era da tanto tempo che non ci vedevamo …
Comunque … sì … io e Elodie prendiamo due piatti belli abbondanti dei tuoi PANCAKE fatti in casa” affermò sorridente Victor, rivolgendosi verso l’alce che cominciò a grattarsi la testa con fare pensieroso
“Pan … cosa ?” chiese il barista, rivolgendosi vero la pantera
“Le tue frittelle a forma di cerchio saltate in padella, Boe” precisò la piccola Elodie, mentre il cervide, una volta che la cucciola ebbe terminato la frase, si tirò una pacca sulla fronte
“Ahhhhhhhhhhhhh … è perché non l’averte detto subito, invece di utilizzare paroloni in inglese ?
Pan … pan … non mi ricordo nemmeno come li hai chiamati, Nero
Pan … il flauto del Dio Pan
Mica siamo andati tutti a scuola, sapete … a ricevere un’istruzione accademica
Quando andavo a scuola io, non c’era bisogno di studiare lingue … ti facevi capire a gesti
Eh … oggi, il sistema di istruzione è diventato così complesso …” affermò Boe, scuotendo lentamente la testa, rivolgendosi verso Victor che aveva stampato in muso uno sguardo scioccato
“Ok … nessun problema
Due piatti di frittelle a forma di cerchio saltate in padella, in arrivo
Devo solo trovare quel piccolo ferro vecchio di un fornetto a gas arrugginito …
Il problema è: dove l’avrò messo ?” affermò pensieroso Boe, cominciando a guardarsi velocemente intorno, per poi chinarsi sotto al bancone, cominciando a rovistare nei vari scompartimenti
“Papà, non fare quel muso …
È successo così anche la prima volta … ma, come al solito, te ne sei dimenticato
Con certi mammiferi devi utilizzare un linguaggio terra terra … che riescano a capire al volo” disse Elodie, trattenendo una risatina, nell’osservare lo sguardo ancora sconcertato di suo padre
 
“No … qui non c’è
L’avrò messo da qualche parte nel mio monolocale/magazzino” affermò il cervide, riemergendo da sotto il bancone
“Ormai sto cominciando a diventare vecchio … questi sono i primi sintomi di Alzheimer, sapete ?
O forse, cosa più probabile, è il mio cervello che, ha furia di vedere e sentire certe cose … quando qua dentro si raggiunge un determinato livello di stupidità e ubriachezza, ha finito con l’adeguarsi alle funzionalità celebrali di alcuni mammiferi … di cui non farò nomi
Vabbè … mi lascio il beneficio del dubbio
Perciò, concludendo qua la frase, vado a cercarlo … con permesso” concluse il barista, voltandosi e dirigendosi verso la porta del suo mini-appartamento, se così vogliamo chiamarlo, seguito dallo sguardo dei suoi clienti … finché quest’ultimo non raggiunse l’entrata della stanza, aprendo e chiudendo subito la porta, dietro di sé
 
“Bene … ehm … mentre aspettiamo che torni, Boe
Si può sapere che cos’avevi prima, Judy ?
Se posso chiedere … mi hai fatto prendere un colpo, sai …” domandò, dopo qualche secondo di silenzio, Victor, rivolgendo uno sguardo veloce verso la diretta interessata che, nel frattempo, con una grande forza di volontà, si era tolta le orecchie dal muso, cercando di riprendere un certo grado di compostezza e serietà, cercando di non dare a vedere il rossore per l’imbarazzo, dovuto al soprannome affettivo che Nick gli aveva affibbiato, e che le stava ancora divorando le guance
“Oh … ehm … ciao, Victor
Scusa se non ti ho salutato prima …
Erhm … tranquillo … non è successo nulla” si affrettò a rispondere la leporide, sorridendo nervosamente, mentre quest’ultima aveva lanciato un’occhiataccia verso Nick che, avendo percepito il messaggio della partner, trattenne a stento una risatina silenziosa
 
Ma quanto era adorabile quando cercava di mascherare l’imbarazzo ?
Si divertiva ogni volta …
Va bene, la colpa, in parte, era anche sua … ma adesso, almeno, quel circolo vizioso che ruotava intorno al soprannome di Judy, era finito
 
“Sei sicura, CAROTINA ?”
 
Come non detto …
Adesso bisognava un’altra volta iniziare tutto da capo
Rettifica una terza volta … qualcuno, lassù lo odiava
Però, che si decidesse … non poteva amarlo e odiarlo allo stesso tempo
 
Sia la volpe che la diretta interessata, lanciarono un’occhiata fugace verso colei che aveva appena pronunciato QUELLA PAROLA: una cucciola di pantera su una sedia a rotelle che, nel vedere la reazione dei due agenti, non poté far a meno che lasciarsi scappare un piccolo risolino
“Carotina ?” ripeté perplesso il signor Darby, credendo di non aver capito bene quello che aveva detto sua figlia, mentre Anne, trattene una risata divertita
“Sì, Victor
È il soprannome che Nick ha affibbiato a Judy e che sta attirato l’attenzione e la curiosità di QUASI tutti i mammiferi presenti qua dentro …” affermò Rafael, lanciando uno sguardo molto loquace verso la sua vice che, non poté far a meno di rispondere stizzita
“Dai, Raf … è così tenero e dolce
Sai, adesso che ci penso, visto che stiamo insieme, sarebbe molto carino da parte tua, scegliere un soprannome per la tua dolce metà” affermò Anne, stringendo ancor più forte a sé il suo fidanzato che, in seguito a quella proposta da parte della sua compagna, non poté far a meno che scuotere lentamente la testa divertito
“Un momento !” esclamò la piccola Elodie, attirando su di sé gli sguardi delle due linci, per poi continuare
“Vi siete fidanzati ?” chiese tutta gioiosa la cucciola di pantera, con gli occhi che le brillavano per la felicità
“Sì, tesoro
Alla fine, questo zuccone, ieri sera, dopo aver arrestato quelle due faine, mi ha portata a casa e mi ha detto che cosa provava veramente per me …
È stato così tenero” affermò l’agente Snow, scoccando un bacio sulla guancia del suo superiore che, dopo averlo ricevuto, si girò di profilo verso il muso della lince, per ricambiare quel suo gesto di affetto e amore, posando le sue labbra su quelle di lei
 
Oh … modifica un’altra volta … e speriamo che sia l’ultima
Qualcuno lassù lo amava … altrimenti non gli avrebbe fornito quella via d’uscita per svicolare l’argomento che era stato tirato nuovamente in ballo da Elodie
 
“Ah … vecchio furbone di un Don Giovanni !
Alla fine c’è l’hai fatta a sputare il rospo !” esclamò tutto entusiasta e felice la pantera, tirando una pacca dietro la schiena allo sceriffo Bishop che venne sbalzato un po’ in avanti
“Ti ringrazio, Victor
Sono sicuro di aver scelto la MIGLIOR compagna con la quale passare INSIEME il resto della mia vita” concluse Rafael, scoccando un altro bacio sulle labbra di Anne
“Bene … e … allora ? Quando si gongola a nozze ?” chiese curiosa Elodie, attirando su di sé, l’attenzione di entrambi le linci, che si girarono contemporaneamente verso la piccola felina
“Piano – piano – piano, principessa
È un passo MOLTO IMPORTANTE … sul quale bisogna rifletterci MOLTO
Non bisogna prenderlo così alla leggera
E poi, sono sicuro che, se prenderanno ALL’UNANIMITÀ, questa BELLISSIMA DECISIONE, avranno molto da preparare e da organizzare
Proprio come abbiamo fatto io e tua madre per il nostro matrimonio …” disse Victor, accarezzando dolcemente la testolina della figlia, per poi aggiungere
“Anche se tua madre, QUEL GIORNO, voleva puntare alla PERFEZIONE … anche la canzone doveva essere PERFETTA …” concluse il signor Darby, trattenendo una risatina, per poi espirare lentamente, mentre i ricordi di quel giorno ormai lontano, gli passavano velocemente davanti agli occhi
 
Quanto le mancava …
 
“Ecco !
Sono d’accordo con tutto quello che ha detto, Victor
È una decisione che va ponderata con cura, certo …
Ma, il giorno in cui ci sposeremo, voglio anch’io che sia TUTTO PERFETTO !
Gli inviti, il buffet, il ristorante, l’abito da sposa, i regali … pure la canzone !
Voglio che sia il giorno più bello della mia vita … anzi, della NOSTRA VITA !” esclamò euforica e sorridente Anne, abbracciando Rafael che, di fronte a quella dimostrazione di effetto ed entusiasmo da parte della sua vice, non poté far a meno che scuotere lentamente la testa, sorridendo
 
Mph …
Tutta quella gioia ed euforia …
Quanto gli ricordava la sua Victoria …
Anche lei, nel parlare e nel raccontare di come avrebbe organizzato il suo … IL LORO … matrimonio sprizzava energia e felicità da tutti i pori, proprio come stava facendo l’agente Snow, in quel momento
Peccato che l’unica cosa che gli rimanevano di lei, fossero I RICORDI … solo quelli … e nient’altro
 
“Anne … la PERFEZIONE non esiste, tesoro” affermò Rafael, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la femmina di lince che, per tutta risposta, mise improvvisamente un finto broncio
“È la verità … non fare la cucciola …
Alcuni invitati arriveranno in ritardo, il ristorante non avrà posto, alcuni inviti saranno spediti e gli altri no, dovrai riprovare e risistemare l’abito da sposa almeno un centinaio di volte e non parliamo dei regali …” cominciò lo sceriffo, venendo interrotto da Anne
“Non riesci proprio a vedere il lato positivo delle cose, eh ?” chiese ironica la vice, scuotendo lentamente la testa
“Non sono PESSIMISTA, se è quello che stai pensando … sono solo REALISTA
E c’è una bella differenza tra le due cose” ribatté Raf, annuendo lentamente, mentre la pantera, di fronte a questo nuovo cambio di scena tra le due linci, sorrise impercettibilmente
 
La stessa identica discussione che avevano avuto lui e Victoria
 
Oggi, il destino … colui che gliel’aveva portata via quel MALEDETTO GIORNO … a quanto pare, stava rigirando, per l’ennesima volta, il coltello nella piaga, facendolo assistere, come spettatore IMPOTENTE, seduto in tribuna, a quegli spezzoni che erano stati un pezzo della sua vita vissuta insieme alla sua dolce metà … prima che il sipario calasse e che il fato gliela strappasse via dalle zampe, lasciandogli un cratere nel profondo dell’anima
 
In quel momento, avrebbe dovuto cadere nello sconforto ?
Nella tristezza ? Nella depressione ? Nella malinconia nel ricordare i giorni passati insieme a Victoria ?
Avrebbe dovuto, addirittura arrabbiarsi ?
Darsi la colpa per tutto quello che era successo, ritenendosi l’unico responsabile ?
Responsabile per non essere stato lì quel giorno ?
Responsabile per non aver potuto salvare sua moglie ?
Responsabile per aver fatto finire sua figlia su una sedia a rotelle per il resto della sua vita ?
 
Voi cosa avreste fatto al posto suo, uhm ?
 
Beh … se il destino quel giorno aveva deciso di martellarlo in quel modo, di farlo soffrire con quel nuovo metodo che si era appena inventato … si sbagliava di grosso
Non avrebbe accontento la sorte … no … non davanti a Elodie e agli altri
Voleva giocare duro ?
Bene … avrebbe fatto qualcosa di INATTESO che la sorte non si sarebbe MAI ASPETTATA da lui
 
“No, tesoro
Ti sto solo dicendo che la parola PERFETTO, in generale e nella realtà, non esiste
Non sono un tipo catastrofico” affermò per l’ennesima volta Rafael, alzando gli occhi al cielo
“A me sembra il contrario …” ribatté l’agente Snow, incrociando le zampe al petto
“Anne … da una parte, Raf ha ragione
Oggi, la perfezione non c’è … ci sarà SEMPRE qualche evento inatteso che manderà a monte i tuoi piani, sconvolgendo quello che ti eri preposta di fare e catapultandoti in una situazione TOTALMENTE diversa da come te l’eri immaginata” iniziò Victor, attirando su di sé l’attenzione di entrambe le linci e degli altri presenti all’interno del locale
“Prendi me, per esempio
Il nostro è stato un matrimonio … non dico perfetto … ma un giorno che mi ricorderò per il resto della mia vita
Eppure, quando tutto sembrava andare per il meglio …”
La pantera si stoppò un momento, espirando profondamente e chiudendo gli occhi, lasciandosi andare ai ricordi e cercando di districare quel magone alla gola, che gli si era improvvisamente formato, pensando a quello che avevano passato lui e Victoria
 
“Papà …”
 
Una voce dolce e familiare lo riportò con le zampe per terra
Il predatore sollevò lentamente le palpebre, fino a incontrare lo sguardo dolce e allo stesso tempo preoccupato di sua figlia, mentre quest’ultima gli aveva allungato la zampina verso la sua, molto più grande, aspettando che il padre gliela stringesse delicatamente nella sua, come a volerla rassicurare che stava bene
 
Di fronte a quella reazione da parte della sua principessa, Victor non poté far a meno che accontentare quella richiesta, rinchiudendo dolcemente, all’interno della sua zampa, quella della sua cucciola
 
“Tranquilla, tesoro … sto bene” disse la pantera, sorridendo verso la piccola
“Victor … ascolta, non devi per forza …” provò a dire Rafael, venendo stoppato dal felino dalla pelliccia nera
“No, Raf … fammi finire” lo implorò il signor Darby, per poi continuare
“Anne … nel corso della mia … NOSTRA vita si è verificato questo piccolo incidente di percorso che nessuno di noi tre si era immaginato
A quanto pare, la VITA PERFETTA che ci eravamo immaginati, era soltanto un SOGNO” concluse Victor, annuendo lentamente
“Victor … non volevo toccare quell’argomento, davvero … e ti chiedo scusa …” cercò di biascicare Anne, reclinando all’indietro le orecchie
 
Raf le aveva raccontato che cosa aveva dovuto passare il suo ex-capitano di polizia … una storia veramente triste … che lei, come il resto degli altri mammiferi che conoscevano Victor, non sarebbe MAI riusciti a capire fino in fondo finché non l’avesse provata sulla sua pelliccia
Eppure, nonostante tutto, Victor era SEMPRE col sorriso … si era rialzato e, seppur con fatica, aveva ripreso a vivere la sua vita
Ma quella ferita ERA SEMPRE APERTA
E ora, grazie a lei e ai suoi sciocchi discorsi sul suo futuro matrimonio insieme a Rafael, aveva toccato nuovamente quel punto dolente
Che stupida che era stata !
 
“Anne … stai tranquilla e lasciami finire” la rassicurò il felino, sorridendole, per poi aggiungere
“È vero … ne abbiamo passate tante, ma abbiamo trovato degli amici meravigliosi, che sono diventati come una grande famiglia per noi
E in questa famigliola, rientrate pure voi due … e io ed Elodie, vogliamo solo il meglio per voi …
Perciò … ehm … voglio farvi un regalo … proprio ora” concluse il signor Darby, guardando prima la figlia e poi le due linci, che avevano dipinto in muso uno sguardo perplesso
“Rafael … Anne … vi andrebbe di cantare la canzone, mia e di Victoria, al vostro futuro matrimonio ?” chiese il felino, rivolgendo uno sguardo dolce verso la coppietta, che si lanciò un’occhiata veloce a vicenda
 
Ed ecco qui la cosa INASPETTATA che il destino non aveva previsto
Lo voleva far soffrire con i ricordi legati al suo matrimonio, utilizzando l’amore che c’era tra Rafael e Anne ?
Benissimo … non gli avrebbe lasciato la soddisfazione di infliggergli il colpo finale, legato alla LORO canzone, che avrebbe fatto riaffiorare ulteriori ricordi e gli avrebbe provocato ancora più dolore
Anzi, avrebbe sfruttato quest’opportunità a suo vantaggio, utilizzandola in un modo del tutto inatteso
Quel giorno, il fato e i sensi di colpa, avevano finito con il tormentarlo … che si scervellassero per trovare nuovi metodi su come farlo stare male per domani … ma oggi, BASTA COSÌ
 
“Vicotr … ehm … non possiamo … è … la VOSTRA CANZONE” affermò, dopo qualche secondo di silenzio lo sceriffo Bishop, scuotendo la testa a destra e a sinistra
“Raf ha ragione … è una cosa VOSTRA … non …” cercò di dire Anne, iniziando a gesticolare con le zampe
“Ascoltate … non accetto scuse o rifiuti
È un regalo che vi voglio fare … e sarebbe scortese rifiutare
Tu che dici, principessa ?” chiese la pantera, guardando Elodie che, dopo un primo momento di sorpresa rispose sorridente
“Penso che mamma sarebbe d’accordo con te, papà” disse la cucciola di pantera, annuendo lentamente
“Victor … no … non posso … NON VOGLIO” aggiunse risoluto Rafael, guardando dritto negli occhi il suo ex-capitano che, dopo qualche secondo di silenzio, fece sprofondare la zampa libera in una tasca dei suoi pantaloni, per poi tirare fuori il suo cellulare, sbloccandolo, mentre veniva osservato dal resto dei presenti all’interno della taverna
“Victor, mi hai …” cercò di dire lo sceriffo, venendo interrotto da una musichetta, proveniente dal cellulare del felino … in realtà, era una melodia fischiettata … sembrava più una … registrazione, che un brano musicale
 
 
 
(Da qui fino alla fine della canzone, è vero che dovrete stopparla un paio di volte, seguendo il testo scritto … ed è anche vero che è in inglese … ma, fidatevi, ne vale VERAMENTE la pena:                                         https://www.youtube.com/watch?v=sLcrxhE_xQw)
 
 
Le varie note fischiettate cominciarono a diffondersi dentro la stanza della taverna, attirando l’attenzione di TUTTI i presenti … beh … diciamo QUASI TUTTI, dato che un maiale rosa e un vecchio tasso erano troppo indaffarati e occupati a divertirsi o a fare altro nei propri rispettivi mondi immaginari: il primo quello del cibo e il secondo quello dei sogni … accoppiata vincente
 
La melodia fischiata continuò ancora per qualche minuto, mentre Victor teneva saldamente e in bella vista il cellulare in zampa, con gli occhi chiusi, assaporando e, soprattutto, RICORDANDO che cosa quella musica rappresentava per lui
La risposta non era difficile …
IL GIORNO IN CUI INIZIÒ LA SUA NUOVA VITA INSIEME A COLEI CHE, ORMAI, NON C’ERA PIÙ … MA IL CUI RICORDO CONTINUAVA A VIVERE NELLA SUA MENTE E NEL SUO CUORE … OGNI GIORNO E PER SEMPRE
 
 
 
I'll swim and sail on savage seas
With never a fear of drowning
And gladly ride the waves of life
If you would marry me
 
 
 
Improvvisamene la melodia venne accompagnata da una voce … una voce intonata e dolce … di un mammifero
Un animale che, con la prima strofa di quella canzone, aveva fatto percepire ai presenti, i suoi sentimenti di: gioia, felicità e, in particolare, AMORE
 
Ma, chi era colui che la stava cantando ?
Che fosse …
 
Tutti i mammiferi presenti nella stanza, rivolsero un’occhiata veloce, prima verso il signor Darby e poi verso lo sceriffo Bishop che stava scuotendo lentamente la testa, tenendo lo sguardo basso … rivolto verso la superficie del bancone
 
 
 
No scorching sun nor freezing cold
Will stop …
 
 
 
Il cantante non riuscì a finire la frase che improvvisamente, una seconda voce, meno intonata della prima, la sovrastò, cominciando ad esibirsi in un A SOLO che, diciamoci la verità, avrebbe potuto benissimo evitare, dato che i clienti presenti nella taverna, in seguito all’urlaccio … e chiamarlo così era piuttosto riduttivo … che sentirono, balzarono letteralmente sul posto
 
 
 
WILL STOP ME, ON MY JOUR ……. NEY !
Scusa, Victor
 
 
 
Dopo aver sentito quella frase, il diretto interessato e colui che si era esibito da solo, sostituendo per un attimo il cantante principale, trattennero una risatina
“Ogni volta che lo sento, mi fa sempre ridere …” affermò il signor Darby, continuando a tenere gli occhi chiusi
“Ah … ah … ah … molto spiritoso
Per tua informazione sappi che, dopo quella figuraccia, non mi hanno fatto MAI PIÙ cantare o avvicinare a QUALSIASI karaoke
A quanto pare, sono stato condannato a vita …” rispose di rimando il corista misterioso e solitario … che altri non era che Rafael
“Al momento della canzone, se avessi saputo quello che avresti fatto, ti avrei: imbavagliato, chiuso dentro a un baule e ti avrei rilegato dentro al bagagliaio di una macchina … parcheggiata lontana un kilometro dal municipio dove ci si siamo sposati
Almeno ti avrei risparmiato questa maledizione …” aggiunse la pantera, sorridendo
“Guarda il lato positivo, con quel mio A SOLO, svegliai la metà degli invitati che si era addormentata durante la cerimonia … gli occhi sbarrati dalla paura e lo spavento che si presero …” concluse la lince, lasciandosi scappare una risata, tutto questo mentre veniva osservata da uno sguardo confuso e curioso da parte della sua vice
 
 
 
If you will promise me your heart
And love …
 
 
 
Il cantante principale, che ormai TUTTI avevano capito essere Victor, riprese a cantare, per poi interrompersi per la seconda volta e, temendo di sentire un’altra esibizione in solitaria poco intonata … e, soprattutto, FUORI DALLA SCALA DEI DECIBEL … da parte di Rafael, i presenti si peparono al peggio, chiudendo gli occhi e, quelli con l’udito più sensibile, si tapparono addirittura le orecchie
 
Mamma mia … quante scenate !
Sapete, il vostro narratore ne ha sentiti di individui che, invece di CANTARE, STARNAZZANO … e ne è sempre uscito incolume … illeso dal di fuori, ma morto e devastato da dentro
Certe persone non dovrebbero proprio mettersi a cantare, ma neanche a PENSARCI … si sprecherebbero solo degli ottimi ortaggi, frutto di tanti sacrifici, lacrime e sudore, solo per lanciarglieli contro
Beh … forse è meglio ritornare alla nostra storia, prima di aprire una parentesi che poi, difficilmente riusciremo a richiudere
 
 
 
And love me for eternity
 
 
 
Una nuova voce … questa volta di una mammifera … perfettamente intonata con la prima … dolce, calda e piena d’amore
Victor, dopo aver sentito QUELLA VOCE, che lui conosceva benissimo, espirò profondamente, cercando di reprimere e di trattenere tutti quei sentimenti che premevano per uscire … ormai, ci aveva fatto l’abitudine
In quel momento non avrebbe mostrato cosa provava e come si sentiva in QUEL PRECISO ISTANTE … dopo aver ascoltato la voce della cara e dolce Victoria
 
NON ORA
NON LÌ
PIÙ TARDI … LONTANO DA TUTTO … DA TUTTI … DA OCCHI INDISCRETI
SOLO LUI E IL SUO ETERNO E PROFONDO DOLORE
 
Dall’altra parte, invece, Rafael non riuscì a reprimere le emozioni che stava provando nel sentire QUELLA VOCE … non aveva la stessa forza di volontà e d’animo del suo ex-capitano
Aveva ripetuto più volte a sé stesso che, se avesse dovuto affrontare lui quello che aveva passato Victor … non avrebbe retto … non c’è l’avrebbe fatta … avrebbe mollato … lasciandosi andare, finché tutto non sarebbe finito
Infatti, gli occhi della lince si inumidirono all’improvviso, mentre lo sceriffo si portò una zampa davanti alla bocca, come a voler tappare gli urli di dolore che avrebbe potuto lanciare da un momento all’altro
 
 
 
My dearest one, my darling dear
Your mighty words astound me
But I've no need for mighty deeds
When I feel your paws around me
 
 
 
La voce femminile continuò a seguire le note della melodia, mentre Victor si morse il labbro inferiore, cominciando a tremare impercettibilmente
 
Quanto faceva male …
Era come se si stesse riaprendo una ferita che si era da poco cicatrizzata … e non con un gesto veloce e indolore … no … LENTO E DOLOROSO … mentre profonde fitte gli attraversavano per interno, la sua anima … aggredendola, graffiandola, pugnalandola senza pietà
 
Era quasi tentato di stoppare quella registrazione, quando qualcosa gli strinse delicatamente e dolcemente la zampa, come a volerlo rassicurare che tutto sarebbe finito al più presto
Il felino aprì lentamente gli occhi, incrociando quelli nocciola di sua figlia, mentre quest’ultima gli sorrideva affettuosamente
 
Era come se gli stesse dicendo
 
CI SONO IO CON TE, PAPÀ … NON SEI DA SOLO … ANCHE IN QUESTO MOMENTO DIFFICILE, IO SONO QUI … CON TE … NON TI ABBANDONERÒ MAI … PER TUTTO IL RESTO DELLA MIA VITA, IO SARÒ QUI … A SOSTENERTI E A PIANGERE CON TE
 
Victor non poté fare a meno che sorridere di fronte a quel gesto da parte della sua principessa
Tutto questo, mentre la canzone continuava
 
 
 
But I would bring you rings of gold
I'd even sing you poetry
And I would keep you from all harm
If you would stay beside me
 
 
 
Proseguì la voce maschile, mentre la melodia aveva cambiato tono, diventando più allegra e scandita
 
 
 
I have no use for rings of gold
I care not for your poetry
I only want your paws to hold
I only want you near me
 
 
 
Apostrofò la cantante femminile, unendosi alla prima e iniziando un armonioso e PERFETTO duetto
 
 
 
To love and kiss to sweetly hold
For the dancing and the dreaming
Through all life's sorrows
And delights
I'll keep your laugh inside me
 
 
 
Erano così PERFETTI E UNITI INSIEME … sembravano un tutt’uno
Non solo sotto l’aspetto della voce … che erano perfettamente intonate e bilanciate, tenendo presente i due differenti timbri e tonalità dei due cantanti … ma trasmettevano, a chi li ascoltava, una sensazione di PACE E AMORE
 
E, prima che iniziasse l’ultima strofa … quella che avrebbe coronato e concluso il tutto … quella che conteneva il messaggio principale di tutta quanta la canzone … DELLA LORO CANZONE … e quella che, purtroppo, racchiudeva tutti quei bellissimi e cari ricordi, che sfortunatamente rimanevano solo tali … Victor appoggiò velocemente il telefono sul bancone del bar, rivolgendo uno sguardo veloce verso sua figlia
Dopodiché la prese delicatamente in braccio, portandosela vicino al muso; in seguito, si diresse verso il centro della taverna, improvvisando, con sua figlia, quello che sarebbe potuto passare per un ballo … se si può chiamare ballo il fatto di cominciare a girare come una trottola sul posto
 
Ma, vabbè … chi sono io per giudicare ?
D’altronde, conta sempre il SIGNIFICATO e lo SPIRITO con cui uno fa una cosa e non il modo in cui la fa, vero ?
E posso assicurarvi che, quella specie di girotondo per Victor VALEVA MOLTO … perché era l’unica cosa … l’unico di quei tanti ricordi, che gli era rimasto di Victoria
 
 
 
I'll swim and sail a savage seas
With never a fear of drowning
I'd gladly ride the waves so white
And you will marry me !
 
 
 
Conclusero in coro le due voci, allungando l’ultima strofa … per poi essere nuovamente surclassate e superate dalla voce stridula e stonata dello sceriffo, che lanciò un altro dei suoi acuti, facendo rizzare a tutti i presenti, i peli della spina dorsale
 
 
 
MEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE !
STO CANTANDOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !
Raf …
D’accordo … basta
 
 
 
E, una volta conclusa l’ennesima esibizione da parte dello sceriffo, la registrazione terminò
 
“Beh … ti ringrazio per aver fatto ascoltare a tutti i presenti, qui dentro … le mie grandi doti di cantante
Non avresti dovuto, sai …” affermò dopo qualche secondo di silenzio Rafael, asciugandosi le lacrime dagli occhi e trattenendo una risatina, rivolgendosi verso la pantera che, con ancora in braccio sua figlia, una volta terminata la canzone, aveva smesso di girare in tondo, fermandosi al centro della taverna
“Oh … quando vuoi, mio caro solista incompreso
È già tanto se il giorno del matrimonio non ti tirammo dietro tutto quello che avevamo sotto zampa” rispose di rimando Victor, voltandosi a guardare lo sceriffo, sorridendogli scherzosamente
“Se non erro, a Vicky la cosa divertì e non poco …” aggiunse con una nota di malinconia la lince, cancellando il sorrisetto che si era dipinto precedentemente sul suo muso
“Diciamo solo che si mise a ridere per non piangere …” concluse il signor Darby con lo stesso tono, espirando profondamente
“Ma è stato bello ricordare quei momenti … soprattutto questo …
Anche perché …” affermò, dopo qualche secondo di silenzio Victor, guardando negli occhi la figlia
“Ho avuto l’onore di ballare con una principessa, tale e quale alla mia cara e dolce Victoria” concluse il predatore, accarezzando il muso di Elodie, per poi scoccarle un bacio sulla fronte
“Allora, siamo d’accordo …
Il giorno in cui vi sposerete voglio che cantiate QUESTA CANZONE … e non accetto un rifiuto
E non è necessario che vi mettiate pure a ballare … anche perché Raf, oltre che a cantare male, balla pure male … quando tenta di fare qualche passo di danza, sembra un comodino” terminò il mammifero dalla pelliccia nera, cominciando a dirigersi verso il bancone della taverna, mentre la lince, in seguito a quell’affermazione da parte del suo ex capitano, scosse lentamente la testa a destra e a sinistra
 
E, prima che qualcun altro dei presenti potesse aprire bocca per proferire parola, la porta del monolocale - magazzino si aprì violentemente; dopodiché, dall’interno della stanza ne uscì un vecchio alce, con il muso quasi tutto bruciacchiato … si poteva addirittura intravedere una piccola fiammellina che scoppiettava graziosamente in cima alla testa del barista, esattamente nel piccolo spazio presente tra le basi delle due enormi corna … e con in zampa un piatto sul quale era adagiata una torre di pancake ancora bella fumante e calda
Il cervide, senza dire una parola, richiuse l’uscio del magazzino, per poi dirigersi verso il lungo tavolo da bar, osservato dallo sguardo stupito e curioso da parte dei clienti
“Ecco qui le frittelle saltate in padella, ragazzi
Scusate, se ve le ho messe in un unico piatto, ma è l’unico integro … e non sporco … che sono riuscito a trovare e che mi è rimasto” affermò il barista, entrando all’interno dello spazio adibito a bancone e poggiando la stoviglia davanti alle due pantere
“E non sapete quali guai mi ha fatto passare quel vecchio macinino da caffè a gas …
A quanto pare, dopo tanto tempo che non lo utilizzavo, ha deciso di manifestare il suo affetto e il suo amore che prova nei miei confronti, dandomi un bacio CALOROSO … letteralmente” aggiunse l’alce, inumidendosi i due zoccoli della zampa destra con la lingua, per poi spegnere la piccola fiamma sulla sommità della sua testa
“Spero solo che siano di vostro …” provò a dire il cervide, venendo interrotto da Homer, che venne improvvisamente riportato sulla terra ferma dal dolce e invitante sapore dei pancake, che gli solleticarono il naso
 
“CHI HA FATTO I PANCAKE ?
LASCIATEMENE UNO !” esclamò il suino, saltando sulla sedia, come se qualcuno l’avesse spaventato da dietro le spalle, iniziando a girovagare con lo sguardo per tutto il bar … finché i suoi occhi non localizzarono quello che il suo grugno aveva fiutato pochi minuti fa
“Oh … guarda un po’ chi è ritornato tra noi !” affermò fintamente sorpreso Boe, rivolgendo un’occhiata molto loquace verso Homer
“Ciao Homer !
Ben tornato dal tuo mondo di zucchero e caramello !” esclamò divertita Elodie, trattenendo una risatina e attirando su di sé l’attenzione da parte del suino
“Oh … ciao Elodie … e ci sei anche tu Victor !
È da un po’ che non ci vediamo
Come state ? E quando siete arrivati ?
Mica vi ho sentito o visto entrare, sapete …” affermò confuso il maiale, sorridendo verso le due pantere, per poi grattarsi il mento con fare pensieroso, scatenando le risate generali da parte di tutti i presenti
“E che c’avete da ridere ?” domandò confuso il suino, guardando tutti gli altri clienti con fare confuso
“Niente … così” affermò l’alce, facendo spallucce, per poi rivolgersi verso Victor ed Elodie
“Forza !
Assaggiateli e ditemi un po’ come sono
Perché ho paura di aver perso un po’ la zampa e lo smalto nel farli
Ma, sapete … non è che ne faccia ogni giorno, visto che la maggior parte dei mammiferi che entra qui dentro predilige affogare i dispiaceri della loro miserabile e inutile vita nell’alcol o preferisce bruciarsi quei pochi neuroni sani che gli rimangono …
E ne ho qualche esempio … uno … e due” concluse Boe, indicando con il pollice della zoccolo sinistro, prima il maiale che si trovava di fianco a lui, dall’altro lato del bancone, e poi il tasso mezzo addormentato che si trovava alle sue spalle
“Elodie … perché non fai assaggiare un pancake al caro vecchio zio Homer ?” disse nel frattempo il suino, non curandosi di ciò che aveva detto il cervide, avvicinandosi verso la cucciola di pantera, mentre una gocciolina di bava cominciava a scivolargli dall’angolo destro della bocca
“NON CI PENSARE NEMMENO, PALLA DI LARDO !
O giuro che questa volta, invece di utilizzare il ferro vecchio, che tengo sotto al bancone, utilizzo il suo SOSTITUTO che è molto più affidabile e che non si inceppa mai … E TU SAI A CHI MI RIFERISCO” affermò in tono minaccioso Boe, rivolgendosi Homer
“Ma …” provò a dire il maiale, venendo zittito dallo sguardo assassino che il cervide gli lanciò
 
“Ti ringrazio, Boe
Ma … penso che non faremo in tempo a mangiarli tutti
È già tardissimo e io devo passare a parlare URGENTEMENTE con il mio datore di lavoro, prima che se ne vada” disse Victor, dopo aver trattenuto una risatina, osservando il siparietto comico tra l’alce e quell’ingordo di un suino, prendendo il suo cellulare dalla superficie del bancone e guardando l’ora sul display
“Oh … che disgrazia !
Allora suppongo che qualcuno li dovrà mangiare prima che si raffreddino …” ribatté fintamente desolato il maiale, facendo nuovamente per avvinarsi verso il piatto contenente i pancake, venendo fermato di nuovo dall’alce
“Nessun problema … vi prendo un sacchetto e ve li portate dietro !
Prima di tutto, perché ho dovuto sudare sette camice per cucinarli, rischiando addirittura di sfigurare il mio bel musino
In secondo luogo … è un regalo che vi voglio fare, visto che non ci vediamo da tanto tempo … e offre pure la casa” affermò il barista con un enorme sorriso, chinandosi sotto al bancone per prendere qualcosa
“Ma … ma …” provò a dire Homer, osservando prima la stoviglia contenente le frittelle e poi, il cervide che, nel frattempo, aveva preso una busta di cartone, iniziando a impilare con molta calma e delicatezza i pancake
“Perché tu non sei mai gentile con noi ?
Clienti fedeli e affezionati …” affermò il suino, venendo interrotto dal barista
“La risposta è molto semplice quanto OVVIA,amico mio … PERCHÉ NON VE LO MERITATE, ecco il punto
Siete solo una banda di povere anime depresse senza cervello e senza un soldo … SOPRATTUTTO, SENZA UN SOLDO … che il povero sottoscritto si deve sorbire OGNI - SANTO - GIORNO” ribatté Boe, marcando l’ultima frase, mentre chiudeva la busta di cartone con dentro i pancake, per poi metterla dentro a un sacchetto di plastica
“Ok … va bene che mi si dia della povera anima depressa senza un soldo
Ma senza cervello, lo reputo come un’offesa” ribatté con fare offeso il maiale, incrociando le zampe anteriori al petto
“Il tuo è un caso a parte Homer …
Non solo non c’è l’hai un cervello, ma ci metti delle epopee incredibili per trovare la risposta a un quesito, la cui soluzione ti è proprio sotto al grugno, senza che tu te ne renda conto … in poche parole … sei LENTO !” affermò l’alce, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suino
“Ma non è vero !”protestò il porcello, insultato nell’orgoglio
“Va bene
Visto che ci tieni così tanto a renderti ridicolo davanti a tutti …
Trovami una seconda coppia di fidanzati che è qui presente, a parte Rafael e Anne” affermò il cervide, ricevendo un’occhiata sorpresa da tutti gli animali presenti all’interno della sua taverna
“Ma …” tentò di dire Homer, venendo interrotto da Boe
“Se indovini avrai qualche pancake …” concluse l’alce, sorridendo
 
“Oh … allora, d’accordo
Vediamo un po’ …” cominciò il maiale tutto euforico, lanciando un’occhiata veloce a tutti gli altri clienti
“Uhm … allora … e se … no …
Dunque … insomma … eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee …” disse il suino, iniziando a diventare rosso in muso da quanto si stava spremendo le meningi, per poi bloccarsi come un disco, continuando a ripetere l’ultima vocale del suo ragionamento, aprendo a metà la bocca e iniziando a sbavare
“Ecco fatto ...
Ora dovrebbe rimanere fuori uso per una decina di minuti o anche più
Se entro l’orario di chiusura non si sarà sbloccato, lo farò rinvenire con il SOSTITUITO del ferro vecchio
Almeno avrò la magra e dolce consolazione di colpirlo con quella vecchia mazza da baseball …
Comunque, ecco a voi ragazzi … mi ha fatto veramente piacere rivedervi” concluse il barista, osservando prima il maiale e poi la coppia di pantere, porgendo a Victor il sacchetto contenente i pancake
“Grazie mille, Boe … di tutto
E, prima che me ne dimentichi, Judy …” affermò la pantera, rimettendo il suo smartphone nella tasca dei suoi pantaloni, per poi rivolgersi verso la coniglietta, riportandola alla realtà, visto che quest’ultima si era lasciata distrarre dalla domanda che Boe aveva posto a Homer qualche secondo fa
 
Un’altra coppia a parte Rafael e Anne, presenti all’interno della taverna ?
Che Boe si riferisse a …
No … no … andiamo
Non era …
Ma era così evidente ?
 
“Judith, tesoro, ci sei ?”
 
La domanda postale da nonno Otto, le diede un’ulteriore scossone ricordandole che, al di fuori della sua mente, qualcuno la stava cercando
 
“Eh ?
Sì … ehm … tutto bene
Dimmi Victor …” affermò la coniglietta, ancora confusa, rivolgendo un sorriso prima verso suo nonno e poi verso il predatore dalla pelliccia scura
“Ascolta … ehm … mi vergogno a chiedertelo … ma io dovrei passare URGENTEMENTE dal mio datore di lavoro per parlargli di una cosa … MOLTO SERIA … e Elodie … non può venire con me
Sono già le 9:15 … e in quanto a orari di lavoro e ad appuntamenti, il mio capo è piuttosto … PIGNOLO ED ESIGENTE … e preferisce non aver a che fare con cuccioli che gli gironzolano per la ditta o per il suo ufficio, toccando tutto quello che gli capitano a tiro … senza offesa, principessa” affermò la pantera, rivolgendo un sorriso imbarazzato verso la figlia, per poi continuare
“Vi creerebbe fastidio se la lasciassi in vostra compagnia, alla fiera del lago Landlake, finche non ritorno ?” chiese timidamente il signor Darby
“NIENTE AFFATTO !
Non ti preoccupare, Victor … nessun disturbo … per te ed Elodie, questo e altro
Anzi, sai cosa,la portiamo direttamente con noi giù alla fiera … così tu vai direttamente dal tuo datore di lavoro” concluse raggiante la leporide
“Ma … non avete spazio nel furgoncino … siete già in tre …” ribatté il predatore, indicando i due conigli e la volpe
“Non vedo dove sia il problema
La carrozzina la carichiamo dietro al cassone ed Elodie starà in braccio a Nick” disse Judy, rivolgendo uno sguardo divertito verso la volpe che, solo dopo qualche secondo si rese conto di quello che aveva detto la partner
“Cosa ?!” esclamò stupito il canide, lanciando un’occhiata stupita verso la coniglietta
“Sì, mio caro e dolce Nick
Io ho le zampe occupate a guidare e quelle del nonno non sono più forti come quelle di una volta … perciò, andando ad esclusione, e tenendo conto del fatto che tu sei l’unico mammifero giovane che ha le zampe libere …
Penso che non ci saranno problemi per te … o sbaglio ?” domandò ironica la leporide, continuando a sorridere beffarda verso la volpe, che stava per aprire la bocca, cercando di uscire dal guaio in cui quella coniglietta ottusa … e pestifera, aggiungerei … l’aveva cacciato
“Perfetto … ti ringrazio per la tua disponibilità” lo anticipò Judy, facendo richiudere lentamente le fauci al suo partner che si limitò a socchiudere gli occhi
“E, mentre siamo in viaggio, potrò fargli tutte le domande che voglio ?” domandò a un certo Elodie, attirando l’attenzione da parte dei due agenti di polizia
“Certo, Elodie
E penso che l’agente Wilde, sarà ben felice di risponderti … non è vero, collega ?” chiese nuovamente la leporide, trattenendo una risatina, nell’osservare l’espressione stupita e allo stesso rassegnata da parte della volpe che, dopo qualche secondo di silenzio, annuì con fare arrendevole
“Perfetto … allora è deciso” affermò la coniglietta, sorridendo verso la pantera
“Grazie mille, Judy” ribatté il predatore, rivolgendo un sorriso di gratitudine verso la poliziotta
“E di cosa ?
Avanti … sarà meglio muoversi …
Eravamo passati per un saluto veloce, visto che il nonno non vedeva da tanto tempo Boe … e ci siamo trattenuti più del previsto” continuò la coniglietta, indicando con un cenno della testa, il parente anziano che si trovava alla sua sinistra
 
“Beh … a me non avete dato nessun fastidio, anzi … è bello poter chiacchierare con dei mammiferi che un cervello sano e funzionante c’è l’hanno ancora
A parte te, Otto … perché sai, man mano che l’età avanza … si finisce con il perdere prima la memoria e poi la ragione” affermò l’alce, rivolgendosi verso nonno Hopps, per poi trattenere una risatina
“Per tua informazione, vecchio spelacchiato e pulcioso di un daino con le corna attaccate
La materia grigia del qui presente, funziona ancora a dovere … a differenza della tua” ribatté il coniglio anziano, con fare offeso … per poi trattenere un risolino pure lui, scambiando uno sguardo d’intesa con il cervide
“Bene … allora, visto che ve ne andate tutti, togliamo il disturbo pure noi
Forza, tesoro … ti ricordo che dobbiamo ancora iniziare la nostra ronda giornaliera … senza dimenticare il mucchio di scartoffie che dobbiamo finire di compilare in ufficio … e di questo dobbiamo ringraziare quel duo di ladruncoli da strapazzo … e a questa interminabile lista dobbiamo anche aggiungere la fiera al lago Landlake” affermò lo sceriffo Bishop, alzandosi dallo sgabello, il tutto accompagnato con un CRACK sonoro della sua povera schiena
“E, per finire in bellezza, oggi ci si doveva mettere di mezzo pure il mal di schiena” aggiunse la lince, cominciando a massaggiarsi la spina dorsale
“Oh … povero il mio soldatino preferito” disse la vice sceriffo, alzandosi anche lei dallo sgabello, per poi scoccare un bacio sulle labbra del suo simile … e poi tirargli un pugno sulla spalla sinistra
“Ouch … ma che cosa ho fatto ?” domandò la lince, cominciando a massaggiarsi la parte colpita
“Questo è per ricordarti che non puoi fare tutto da solo
E non uscirtene fuori con la classica scusa che mi avresti creato solo fastidio
SIAMO UNA SQUADRA … ORA NON SOLO NEL LAVORO … MA ANCHE NELLA VITA
Perciò … ricordatelo, vecchio testone” affermò risoluta l’agente Snow, accarezzando dolcemente la guancia del suo fidanzato, che ricambiò quel gesto di amore e affetto, prendendo dolcemente la zampa di Anne nella sua
“Come farei senza di te … mia dolce snow-flake” ribatté Rafael, marcando l’ultima parola e facendo alzare un sopracciglio alla compagna
Snow-flake ?” chiese Anne, come se non avesse capito bene, ciò che aveva detto la lince
“Ehm … sì … volevi che ti trovassi un soprannome come quello di Judy e …” provò a dire Bishop, mentre veniva osservato da uno sguardo inespressivo da parte della vice sceriffo
“Non … ti piace ?
Significa fiocco di neve … ed è formato dal tuo cognome più flake che vuol dire fiocco” concluse infine Raf, sorridendo nervosamente
 
Anne rimase in silenzio ancora per qualche istante
Tant’è che fece temere al povero sceriffo di aver detto una gran stupidaggine per la quale non l’avrebbe MAI PERDONATO … fortunatamente non successe
 
“Awwww … ma è così dolce, amore !” esclamò la vice sceriffo, abbracciando il suo simile, che, silenziosamente, tirò un sospiro di sollievo
 
Per fortuna … gli era andata bene
 
“I miei complimenti, sceriffo
Nemmeno quel vecchio catorcio della macchina per il Test dell’Amore avrebbe tirato fuori un nomignolo così smielato
Bene …
Lasciando perdere questa scena così carica di tenerezza e amore … prima che il mio duro e freddo cuore da mammifero rude, inizi a battere di nuovo, ricordandomi che cosa significhi AMARE … è buona abitudine, per ogni padrone di casa che si rispetti, accompagnare gli ospiti alla porta” affermò l’alce, uscendo dall’area riservata al bancone da baranimal, per poi dirigersi verso i suoi clienti
“SU … AVANTI … SLOGGIARE … ARIA !
Vi ho sopportato troppo … e anche oltre” continuò Boe, iniziando a spintonare scherzosamente lo sceriffo e la sua vice in direzione della porta d’uscita
“E va bene, Boe … c’è ne andiamo
A volte sai essere così assillante e irritante …
Ma, se mi permetti, vorrei darti un consiglio …
Dovresti trovarti un’anima gemella con la quale condividere il resto della tua vita … non sia mai che ti faccia cambiare questo tuo caratteraccio che ti ritrovi” ribatté Rafael, prendendo a braccetto Anne e rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il cervide
“No … no … no … no
Non ci tengo proprio
IL MATRIMONIO È UNA GALERA … come diceva il mio caro e vecchio bis – bisnonno … pace all’anima sua” disse il barista, alzando gli occhi al cielo, mentre si faceva il segno della croce sul petto
“Comunque … dico davvero … grazie per la visita e per la compagnia
E, solo per oggi, offre la casa … PER TUTTI
Ma non prendetela come un’abitudine, sono stato chiaro ?” aggiunse l’alce, nascondendo all’interno della sua frase, un sottile velo di minaccia
“Va bene, se lo dici tu …
Grazie di tutto Boe … sei un tesoro
Ci vediamo” affermò raggiante Elodie, salutando il mammifero dalle grandi corna, mentre veniva spinta da Victor verso la porta d’uscita della taverna
“Hai sentito ? Vecchio daino troppo cresciuto ?
Ti ha dato del tesoro” affermò Nonno Hopps, trattenendo una risatina divertita, mentre le due pantere gli passavano di fianco, per poi rivolgere uno sguardo divertito verso l’alce che, nel frattempo, l’aveva raggiunto
“Già … nessuno me l’aveva mai detto
Devo dire che è una cosa piuttosto piacevole sentirsi APPREZZATI” ribatté Boe, con fare pensieroso, fermandosi di fronte al leporide anziano, mentre le due linci li superarono raggiungendo Victor ed Elodie
“Comunque, Otto
Grazie per esser passato … grazie di tutto” aggiunse l’alce con fare improvvisamente dolce, abbassandosi all’altezza del mammifero dalle lunghe orecchie, per poi abbracciarlo delicatamente
“Non mi devi ringraziare di nulla, Boe
E lo sai meglio di me che tu, per me, rimarrai sempre come un figlio” disse nonno Hopps, ricambiando l’abbraccio
 
I due mammiferi rimasero in quella posizione per qualche secondo, facendo intenerire e non poco Judy … mentre Nick le rivolse un’occhiata divertita
 
Oh … l’emotività dei conigli
 
“Quindi … mi lascerai qualcosa nel tuo testamento, quando tirerai le cuoia ?” chiese improvvisamente Boe, mentre continuava a tenere stretto a sé nonno Hopps
“Non ti lascerò nemmeno il buco di un centesimo bucato” ribatté il coniglio anziano, con fare tranquillo
“D’accordo, vecchio spilorcio
L’unica consolazione che mi rimane, sarà quella di ballare sulla tua tomba” rispose di rimando il barista, trattenendo una risatina
“Non ci contare troppo … perché sarò io a ballare sulla tua” ribatté il vecchio leporide … per poi scoppiare a ridere insieme al cervide
“Si vede proprio che io e te ci vogliamo bene … DA MORIRE” concluse l’alce, sottolineando l’ultima frase, per mettere meglio in risalto la battuta che aveva appena fatto, sciogliendo l’abbraccio e rialzandosi in piedi
“Questa potevi anche risparmiartela” aggiunse Otto, lanciando un’occhiata molto loquace verso il barista che fece spallucce
“Spero di rivederti, amico mio” concluse Boe, allungando la zampa destra, chiusa a pugno, verso Otto che, dopo aver rivolto un sorriso verso l’alce, batté con la sua
 
“Beh … ora è meglio che andiate
La fiera sta per iniziare …” aggiunse Boe, indicando l’uscita della sua taverna, dove si trovavano: Victor, Elodie, Rafael e Anne
“Sì … sì … hai ragione” affermò nonno Hopps, voltandosi e dirigendosi verso il quartetto di predatori, dopo aver superato la volpe
“Mi raccomando, non versare troppe lacrime di gioia e commozione per aver rivisto il sottoscritto …” lo canzonò il barista, trattenendo una risatina
“In quanto a voi due …” continuò il cervide, rivolgendosi verso Nick e Judy, che si stavano per dirigere verso l’uscio
“Voglio essere sincero con voi, la domanda che ho fatto a Homer, per quanto riguarda il trovare la seconda coppia che era presente qua dentro … escludendo Rafael e Anne, ovviamente … non è stata inventata di sana pianta
E sapete a cosa mi riferisco …” sussurrò l’alce, facendo l’occhiolino ai due agenti che, nel frattempo, si guardarono velocemente a vicenda
“Sì – sì – sì … non fate i finti tonti con me
Conosco da lontano un miglio quegli sguardi
E fidatevi, parlo per un’infiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiita esperienza” affermò il barista, lanciando un’occhiata molto loquace verso i due agenti, per poi chinarsi alla loro altezza … tutto questo mentre il duo di poliziotti stava tentando di combattere l’imbarazzo che quell’osservazione aveva creato in loro … in particolare, in una coniglietta dagli occhioni color ametista, le cui guance stavano cominciando a diventare rosse
 
E ora ?
Cosa gli avrebbero risposto ?
Ma perché, da quando era arrivata a Bunny Burrow, tutti quanti si erano messi in testa di vederli come una … COPPIA ?
Una volpe … è un coniglio …
ASSURDO !
 
O forse …
 
“Oh … ma guarda un po’ che ora si è fatta …
Il tempo vola via, quando si sta in piacevole compagnia … e ho fatto pure la rima …
Vorremmo ancora beneficiare della tua calorosa e gentile ospitalità, Boe … ma, ho come l’impressione che sarà una giornata piuttosto lunga e impegnativa … senza contare il fatto che siamo in tremendo ritardo
Sai, non ho mai assisto a una fiera campagnola …
Sono tutto in fibrillazione !
Non vedo l’ora di vedere in cosa consiste
Judy me ne ha talmente parlato che ha finito con l’attaccarmi la sua esuberanza
Perciò, grazie ancora di tutto e … con il tuo permesso e, senza offenderti … noi andremmo” affermò il canide dalla pelliccia fulva, riportando sulla terraferma la sua partner che, dopo qualche secondo di smarrimento e ripresa celebrale, si rese conto di essere trascinata a forza … A BRACCETTO … dalla volpe, verso l’uscita della taverna
 
“Ciao, Boe !
Grazie di tutto e buona giornata !” affermò Victor, spalancando la porta d’entrata del locale, per poi uscire dalla stanza, seguito a ruota dagli altri animali che, prima di varcare la soglia, salutarono il barista
 
Una volta che l’uscio si chiuse, l’alce rimase da solo e in silenzio per qualche secondo … per poi rialzarsi in piedi
“Ah … questi giovani d’oggi
A volte hanno sotto al muso delle prove e dei fatti così evidenti, che tutti gli altri se ne accorgono, tranne loro” concluse il cervide, scuotendo lentamente la testa
 
“CI SONO !”
 
L’urlò di gioia che lanciò improvvisamente Homer, destatosi dalla trance meditativa in cui era caduto, lo fece letteralmente saltare sul posto
 
Il barista si voltò velocemente verso il suino, lanciandogli un’occhiataccia furente che avrebbe potuto arrostirlo vivo sul posto
“CI SONO … CI SONO …
BOE, HO TROVATO LA SECONDA COPPIA CHE MI AVEVI CHIESTO DI INDIVIDUARE, OLTRE A ANNE E A RAFAEL
QUEI PANCAKE SONO GIÀ MIEI … RIESCO A GUSTARNE IL SAPORE IN BOCCA …
SONO JUD …” affermò vittorioso il maiale rosa, venendo interrotto dal cervide
“Troppo tardi Homer, se ne sono già andati … incluso il sacchetto contenente il tuo premio
E io non ho nessuna intenzione di fartene degli altri
Anche perché, in tutta onestà, credo che non sopravvivrò ad un altro abbraccio caloroso da parte di quel fornetto a gas della malora” disse in tono serio Boe, annuendo lentamente … per poi trattenere una risatina
 
Che cosa aveva detto ?
Talmente evidente che anche un mammifero lento come Homer … con i suoi tempi … se n’era accorto
Anzi … la cosa lo stupiva, considerando le capacità intellettive e celebrali del suino
 
“DOH !” affermò il porcello, tirandosi una pacca sulla fronte, per poi accasciarsi sul bancone con fare sconsolato
“Comunque … mi sento in dovere di ripagare il tuo sforzo
Una birra la offre la casa … MA SOLO UNA E SOLO PER OGGI” disse l’alce, marcando l’ultima frase
“MITICO !” esclamò il suino, cambiando repentinamente umore, per poi alzare le zampe al cielo in segno di vittoria
 
 
 
 
Intanto, all’interno della C.P.A … ore 10:00 …
 
 
La porta della stanza si aprì silenziosamente e altrettanto in silenzio una figura entrò dentro l’ufficio, per poi chiudere la porta subito dopo
Il misterioso mammifero che si era appena introdotto all’interno del locale, dopo qualche secondo di silenzio e attesa, si diresse, con passo felpato, verso l’unica scrivania presente nella stanza, occupata da un dingo, vestito con un camice bianco, con la testa appoggiata sopra a entrambe le zampe anteriori … a mo di cuscino … profondamente addormentato sulla superficie del tavolo
 
Si vede che era rimasto sveglio tutta la notte, cercando di scoprire qualcosa sugli strani oggetti che erano stati ritrovati sulla superficie di Geysir
E, a conferma di questa sua ipotesi, quando l’animale sconosciuto raggiunse la scrivania dove giaceva il bello addormentato notò subito, sopra al tavolo, non molto distanti dalla tastiera del computer, quella che sembrava essere una specie di maschera respiratore di colore bianco, che copriva soltanto il muso, e due piccolissime palline, a prima vista, fatte di metallo
 
Uhm … a quanto pare, il caro William aveva fatto notte bianca e, da quei pochi appunti abbozzati barbaramente su un foglio di carta, rilegato al margine sinistro della scrivania … lo stesso lato dove si era fermato il visitatore a sorpresa … doveva dedurre che non aveva scoperto un granché
E, a conferma di questa sua ulteriore ipotesi, quando il mammifero misterioso girò verso di sé, il pezzo di carta in questione, non poté far a meno di leggere su di esso: frasi senza senso, parecchi TRIS fatti da solo … evidentemente per passare il tempo … appunti senza un filo di logica, disegni caricaturali e, per finire in bellezza …
 
L’animale rimase fermo e immobile a fissare quello che c’era scritto, in piccolo, vicino all’angolo desto superiore del foglio … due semplici parole … due nomi, che lui sapeva benissimo a chi appartenevano: NICOLE E JULY
 
L’individuò restò ancora per qualche istante, a osservare quello che aveva appena letto … per poi spostare lo sguardo verso una fotografia, appoggiata sulla scrivania del canide, vicino al lato sinistro del monitor del PC
Il mammifero misterioso allungò una zampa verso l’istantanea, prendendola DOLCEMENTE tra le zampe, continuando a rimirare quello che vi era raffigurato: una femmina di dingo sorridente, che teneva in braccio, una cucciola della stessa specie, con un sorriso a trentadue denti
 
Il visitatore a sorpresa … spinto da QUALCOSA che si era mosso all’interno della sua anima, non poté far a meno di accarezzare DELICATAMENTE E AMOREVOLMENTE, con la superficie dei guanti neri che gli calzavano le zampe anteriori, la parte di vetro in corrispondenza del muso della femmina di dingo e poi della cucciola
 
Sembravano così felici INSIEME …
Anche lui, tanto tempo fa, si ricordava quei sorrisi di spensieratezza e gioia, dipinti sui musi di quello che, un tempo, era stata la sua famiglia
Allora, pensava che NULLA avrebbe potuto cancellare quell’allegria … quanto si sbagliava
Come un fulmine a ciel sereno, TUTTO CROLLÒ
Quello che aveva … AVEVANO COSTRUITO INSIEME venne demolito bruscamente
Quel giorno, quello che aveva DI PIÙ CARO AL MONDO gli venne strappato via dalle zampe in modo brutale, lasciandolo PER SEMPRE A METÀ … quel giorno, il mammifero che era morì … e al suo posto, nacque Sailas
 
Mentre quei dolorosi ricordi scorrevano nella sua mente, il capo della C.P.A non poté far a meno di espirare profondamente, destando dal suo profondo sonno il dingo che, grazie al suo udito particolarmente sensibile, riuscì a captare il sospiro da parte del suo superiore
Infatti, le orecchie di Fowler si drizzarono prontamente e rapidamente; dopodiché, avendo capito in che stato lo aveva trovato il suo superiore … che al lavoro, dai suoi sottoposti esigeva il massimo impegno … guai se ti beccava a fare altro o peggio, a dormire … anche solo per sbaglio … e si ricordava perfettamente cos’era successo all’ultimo povero mammifero che era stato sorpreso a bighellonare … si sollevò repentinamente dalla superficie della scrivania, che aveva assunto la funzione di letto sostitutivo, per poi appoggiare la schiena contro lo schienale della sua sedia
“Ehmr … signor Sailas … non sapevo che lei … ecco … posso spiegare” tentò di dire il canide terrorizzato e ancora mezzo addormentato, deglutendo a fatica
 
Adesso chissà che lavata di capo gli avrebbe fatto …
 
“Mi scusi se lo svegliata, William … stavo solo … pensando” affermò il mammifero mascherato, con tono dispiaciuto e dolce, continuando a fissare la fotografia, per poi aggiungere
“Suppongo non sia tornato a casa, ieri sera …” disse il capo della C.P.A, seguitando a osservare l’istantanea
“Nicole e July saranno stati molto in pensiero per lei …” terminò il signor Sailas, poggiando la fotografia sulla scrivania del suo sottoposto che, nel frattempo era rimasto senza parole
 
Eh ?
Che … cosa aveva detto il suo superiore ?
No … forse stava ancora sognando …
 
“Le ho già detto che ha una moglie veramente graziosa, William ?” chiese il mammifero mascherato, osservando il canide … che adesso era più confuso di prima
 
Sì … era ancora nel mondo dei sogni
Non c’era altra spiegazione
 
“E la vostra piccola, poi … qualcosa di MERAVIGLIOSO
Siete così felici INSIEME … proprio una BELLA FAMIGLIA” affermò Sailas, lanciando un ultimo sguardo malinconico e allo stesso tempo dolce, verso QUELLA fotografia … che aveva scatenato in lui, tanti di quei ricordi … sia belli, che dolorosi
Intanto, William aveva dipinto in muso uno sguardo sconcertato
 
Era proprio sicuro che quello non fosse un sogno ?
C’era solo un modo per scoprilo … utilizzare un VECCHIO E INFALLIBILE metodo
 
Così, il canide, per trovare la risposta a questa sua domanda, senza farsi vedere dal suo superiore, si pizzicò la coscia della zampa posteriore destra … constatando che, con sua grande sorpresa, era BELLO CHE SVEGLIO
E ora che aveva appurato questa faccenda, poteva concentrarsi sull’animale che si trovava nel suo ufficio, insieme a lui …
Un mammifero che aveva le sembianze e l’aspetto del signor Sailas … ma, CHE NON ERA LUI
O, se vogliamo essere più precisi, ERA UNA PARTE DEL SUO SUPERIORE … quella che, di tanto in tanto … o per meglio dire MOLTO RARAMENTE … la figura imponente e predominante di Sailas lasciava libera per qualche minuto, per poi rinchiuderla nuovamente in una parte recondita del cervello del capo della C.P.A
Una parte … DOLCE, INSICURA E FRAGILE, avrebbe potuto affermare … l’esatto opposto di quella: FREDDA, SICURA E AUTORITARIA, che lui e gli altri mammiferi avevano imparato a conoscere
 
Forse era ciò che rimaneva del vecchio mammifero, prima che quest’ultimo venisse SMANTELLATO, DISTRUTTO E SOSTITUITO dalla nuova figura del signor Sailas … ma non completamente e in modo definito
Era sopravvissuta e, anche se imprigionata … ogni tanto, quando la parte PREDOMINANTE era distratta o aveva abbassato la guardia … cercava di riemergere … di fuggire dalla sua prigione … e, ogni volta, le mancava soltanto un passo per fuggire verso la libertà … un passo che non riusciva MAI a compiere, perché PUNTUALMENTE, la parte DOMINANTE se ne accorgeva e la risbatteva in cella
 
Doveva sfruttare quest’occasione … non ne avrebbe avuta un’altra così tanto presto
Doveva approfittare della fuga di questa seconda e piccola personalità del suo superiore, per chiedergli dei chiarimenti sul tanto AGOGNATO E MISTERIOSO Protocollo 4V, prima che quest’ultima venisse catturata
Ora o mai più … ma avrebbe dovuto utilizzare le giuste parole ed essere molto cauto
 
“Beh … la ringrazio molto, signore
Sono stato proprio fortunato ad incontrare una mammifera splendida come Nicole e ad aver avuto una cucciola strepitosa come July
E non avremmo potuto continuare a essere una famiglia felice se LEI non avesse finanziato l’operazione di mia moglie, salvandola da morte certa
E di questo le sarò … SAREMO sempre grati” cominciò il dingo con tono dolce, mentre si trovava ancora accomodato sulla sua sedia, osservando, insieme al suo superiore, la fotografia della sua famiglia, per poi aggiunge
“Sa … è da un po’ di tempo che Nicole vorrebbe ringraziarla di persona, per quello che ha fatto” affermò il canide, attirando su di sé uno sguardo sorpreso da parte del mammifero mascherato
“Davvero ?” chiese, con un filo velato d’incredulità, il signor Sailas … cercando di controllare le sue emozioni
“Certo che sì !
Per mia moglie e per mia figlia lei è un eroe, lo sa ?
Ormai … è come se facesse parte della nostra famiglia” affermò con un’enorme sorriso William, mentre l’animale con la maschera nera, abbassò impercettibilmente gli occhi per terra
 
Perfetto … ORA era il momento giusto
 
“Lei ne ha mai avuta una ? Di … famiglia, signor Sailas ?” chiese William, pronto ad aspettare una risposta da parte del suo superiore che, oltre a confermare una delle sue tante ipotesi, gli avrebbe permesso di arrivare al nocciolo della discussione
 
Il mammifero mascherato rimase in silenzio per alcuni minuti
 
“Sa, William … se non la conoscessi così bene, direi che non mi ha fatto questa domanda semplicemente per iniziare una piacevole chiacchierata tra amici, sbaglio ?” domandò a sua volta Sailas, guardando dritto negli occhi il suo sottoposto che si auto-maledì in silenzio, mordendosi il labbro inferiore
 
Tempo scaduto
La seconda personalità del suo superiore era stata catturata e risbattuta in cella … e al suo posto, era tornato a comandare il signor Sailas
 
Maledizione !
Si era dilungato troppo !
Ora che cosa si doveva inventare ?
Doveva lasciar perdere ?
No … si era ripromesso che sarebbe arrivato fino in fondo, A QUALSIASI COSTO … e così avrebbe fatto
 
“No … non sbaglia, signore” affermò Fowler, dopo aver deglutito a fatica
“E allora perché non arrivi al punto, William ? Cosa ti preoccupa ? DI COSA HAI PAURA ?” chiese Sailas, avvicinando pericolosamente il muso vicino a quello del dingo, fermandosi a pochi centimetri da quest’ultimo
“Io … ecco … non è che abbia paura di qualcosa … volevo solo … sapere …” cercò di dire il dingo, tentando di non farsi divorare l’anima da quelle due fornaci ardenti, incastonate in quello sfondo nero, che lo stavano continuando a fissare
 
Ok … momento della verità
Poteva farcela … DOVEVA FARCELA
 
“Signor Sailas … non è che non mi fidi di lei, anzi, le sarò per sempre debitore per aver salvato la vita di mia moglie
È solo che non capisco quest’aura di mistero che avvolge il Protocollo 4V
Non riesco a comprendere che cos’abbia di così tanto SPECIALE da non poterlo dire … non a tutti i mammiferi che lavorano all’interno della C.P.A … ma, almeno a ME
Non le ho dimostrato di essere un animale affidabile e riconoscente ?” domandò William, guardando dritto negli occhi il suo superiore, per poi aggiungere
“Lei si fida di me, signore ?”
 
Il mammifero mascherato rimase in silenzio per qualche secondo, continuando a guardare dritto negli occhi il suo sottoposto; dopodiché, si allontanò dal muso del canide
“Fowler … io non dubito di lei
Altrimenti non l’avrei neanche scelta per realizzare il mio sogno
Inoltre, una volta creato CR-0C lei non era tenuto a rimanere qui, alla C.P.A, a lavorare per me … non mi ricordo di averla OBBLIGATA a trattenersi
Avrebbe potuto benissimo, una volta che sua moglie era stata operata e quindi non più in pericolo di vita, sparire e … perché no … avvertire la polizia o i servizi segreti di quello che aveva appena fatto e di segnalarmi come un mammifero pericoloso … EPPURE, NON L’HA FATTO” affermò il signor Sailas, seguitando a fissare il dingo
“Ma non perché si rendeva conto che nessuno l’avrebbe creduta, se avesse raccontato in giro che aveva riportato in vita un animale preistorico estinto da milioni di anni o sul fatto che avrei potuto punire il suo possibile tradimento vendicandomi su sua moglie e sua figlia
Ricordo bene la minaccia velata di far del male alla sua famiglia, che le lanciai al nostro primo incontro, William … se non avesse realizzato il mio sogno
Ma, mi creda, non gli avrei torto nemmeno un pelo di pelliccia … e lo sa perfettamente … ormai dovrebbe conoscermi abbastanza bene
NON SONO UN BARBARO E UN MAMMIFERO SENZA SCRUPOLI … RISPETTO LA VITA DI COLORO CHE MERITANO DI VIVERLA … MA CON QUEI MAMMIFERI CHE NON LO MERITANO … BEH … È TUTTA UN’ALTRA STORIA
Quindi, la domanda è: PERCHÉ SEI RIMASTO ?” concluse il mammifero mascherato, indicando il diretto interessato, che rimase in religioso silenzio
 
Ancora una volta il suo superiore l’aveva messo con le spalle al muro
Aveva ragione … SU TUTTO
Ancora oggi si chiedeva perché, una volta che Nicole aveva effettuato l’operazione, non se n’era andato a zampe levate dalla C.P.A, scappando da quello strano mammifero, che ora si trovava di fronte a lui
Perché non l’aveva fatto ? Perché …
 
“Non voglio sapere che cosa l’ha trattenuta, William … forse non lo sa nemmeno lei il motivo o magari, semplicemente non me lo vuole dire
Le dico solo che la ringrazio per l’enorme contributo che sta offrendo per la mia causa … e di questo, io le sarò eternamente grato” affermò l’animale con la maschera nera, mettendosi la zampa destra sul cuore, in gesto di profondo ringraziamento, lasciando ancor più esterrefatto Fowler
 
Ora, finalmente, si ricordava il perché era rimasto alla C.P.A e non se n’era andato
È vero, a volte il signor Sailas, poteva diventare molto pericoloso … se non LETALE … ma, se diventava quel tipo di animale, non lo faceva per il gusto di far soffrire gli altri mammiferi … no, tutt’altro … lo faceva perché voleva far comprendere a tutti, all’interno della C.P.A, che quello a cui stava lavorando … IL PROGETTO DELLA SUA VITA … era MOLTO IMPORTANTE PER LUI … e non avrebbe permesso a niente e a nessuno, di ostacolarlo
Per dirla in parole povere: PUNIVA E METTEVA IN RIGA i suoi dipendenti che non seguivano alla lettera gli ordini e non rispettavano le regole … ma non lo faceva per cattiveria … no, lui era DIVERSO
Bastava guardare: il suo atteggiamento, le sue doti, il suo carattere …
Quest’ultimo particolarmente interessante, perché in quel mammifero con la maschera nera, convivevano due personalità differenti: una proveniente dal passato … quella del vecchio animale, che in seguito diventò il signor Sailas … e l’altra quella del capo della C.P.A, che tutti avevano imparato a conoscere
E la cosa degna di nota è che quelle due personalità, anche se era la SECONDA A COMANDARE E A RILEGARE LA PRIMA in un angolo remoto della mente del suo superiore … è che collaboravano tra di loro … SI AIUTAVANO A VICENDA … UNA SENZA L’ALTRA NON POTEVA ESISTERE … ENTRAMBE AVEVANO CREATO IL SIGNOR SAILAS
 
Ed era per questo motivo che lui non se n’era andato
Perché quel mammifero, dal passato oscuro e misterioso, lo AFFASCINAVA … e sentiva che, in fondo, non erano poi così diversi
 
“William … io non le posso dire in cosa consiste il Protocollo 4V … NON ANCORA … e non perché non mi fidi di lei
DEVE - SOLO - AVERE - FIDUCIA - IN - ME” affermò Sailas, sillabando l’ultima frase e riportando il dingo con le zampe per terra
 
Ok … non aveva ottenuto quello che voleva sapere, ma una cosa gliel’avrebbe chiesta lo stesso
 
“Lei sta facendo tutto questo per quel mammifero ritratto in quella fotografia sulla sua scrivania, non è forse vero … signore ?” chiese Fowler, guardando negli occhi il suo superiore, che trattene una risatina
“Beh … non le racconterò certo la storia della mia vita, ma è abbastanza intelligente da arrivarci da solo, William …
Però, le posso dire una cosa: io e lei siamo molto simili … ENTRAMBI FAREMMO DI TUTTO PER LA FAMIGLIA” concluse il mammifero mascherato, adocchiando per l‘ultima volta la fotografia posta sulla scrivania del dingo, raffigurante la famiglia del suo sottoposto
 
Beh … non era andata come si aspettava, ma almeno, ora una cosa la sapeva … tutto quello che il suo superiore stava facendo era per LA FAMIGLIA … PER LA SUA FAMIGLIA
E non gli interessava sapere nient’altro a proposito dei parenti del suo superiore … perché aveva come la netta sensazione che quello era un argomento molto delicato … una ZONA OFF LIMITS, che aveva lasciato una cicatrice molto profonda, ancora aperta nell’anima del capo della C.P.A e di cui non voleva assolutamente parlarne
La domanda era un’altra: il Protocollo 4V era strettamente collegato con i parenti, forse defunti oppure no … non aveva mai avuto il coraggio di domandarglielo … del signor Sailas ? E se sì, che cosa prevedeva ?
 
Una cosa era certa: ormai si era giocato la possibilità di chiedergli ulteriori chiarimenti … non gli restava altro che aspettare il momento in cui il capo della C.P.A gli avrebbe detto in cosa consisteva VERAMENTE il Protocollo 4V
 
“Bene … tornando a noi …
Che cosa ha scoperto a proposito degli oggetti che Xever e Black hanno trovato ieri sera, sulla superficie di Geysir ?” domandò il signor Sailas, riportando alla realtà il dingo, che scosse velocemente la testa a destra e a sinistra, come se si stesse svegliando da un sogno che stava facendo ad occhi aperti
“Sì … ehm … ora … le … mostro” disse William, voltandosi verso il monitor del suo PC, accendendolo, mentre il signor Sailas si era avvicinato ancor di più alla sua sinistra
 
 
 
 
Nel frattempo, sulla strada che porta al lago Landlake …
 
 
“E questa è la storia di come: io, quella vecchia pancetta ambulante di Abe, quel lupo francese spelacchiato di un avvocato di George e quel gigantesco cotton fioc … specifico, sordo come una campana … di Jasper, ci siamo conosciuti
Certo, destino volle che incontrassi dei mentecatti … dei mammiferi le cui rotelle non girano nel verso giusto …
Ma, a parte questi piccoli e insignificanti dettagli, non mi posso lamentare
Sono degli animali MERAVIGLIOSI … anzi, degli amici su cui puoi SEMPRE CONTARE … dei compagni con i quali affrontare le difficoltà e i problemi che ogni giorno ti si presenteranno … NON SIAMO NATI PER VIVERE OGNI GIORNO DELLA NOSTRA VITA SENZA QUALCUNO ACCANTO, mia cara Elodie” affermò un coniglio anziano, con un grosso paio di occhiali da vista neri, rivolgendo uno sguardo dolce verso una cucciola di pantera, seduta comodamente sulle zampe posteriori di una volpe dalla pelliccia fulva
“Il nonno ha perfettamente ragione, Elodie
Da sola, non puoi farcela contro questo mondo
Hai bisogno di qualcuno di fidato, che ti stia vicino nei momenti di difficoltà … soprattutto, quelli in cui sei più triste …
Un amico fedele … su cui puoi sempre contare e che sai che, per nulla al mondo, ti abbandonerà o ti lascerà da sola … MAI
E, credimi, quando trovi un mammifero con queste qualità, si creerà un rapporto e un legame che durerà per L’ETERNITÀ … un po’ come te e Julia” aggiunse una coniglietta dal pelo grigio e con due occhioni color ametista, mentre era impegnata a guidare un furgoncino blu, sulla strada provinciale che portava al lago Landlake
“Già … già … tutto quello che hanno detto loro due è corretto
Ma, ascolta il consiglio che ti dà una povera e vecchia volpe ottusa …” affermò a un certo punto il canide, attirando l’attenzione di tutti e tre i mammiferi presenti all’interno dell’abitacolo
“Guardati bene da quei mammiferi che si fanno chiamare AMICI, quando in realtà non lo sono” disse in tono serio la volpe, venendo interrotta dalla coniglietta
“Esatto … stai attenta a COLORO CHE FANNO FINTA DI ESSERE CIÒ CHE NON SONO
Prima che ti feriscano e …” Judy si stoppò immediatamente, mordendosi il labbro inferiore
 
Ora, avrebbe dovuto valutare bene le parole che avrebbe usato da lì a poco, visto che quell’argomento era particolarmente delicato per Nick
Chi più di lui sapeva che cosa significava venir traditi e UMILIATI da coloro che reputavi amici ?
Anzi, non sapeva nemmeno perché il suo partner avesse tirato in ballo quell’argomento …
Voglio dire, era un episodio della sua vita che aveva lasciato una cicatrice molto profonda nella sua anima, che lui aveva imparato a MASCHERARE ALLA PERFEZIONE
 
E, anche se … con tutte le migliori intenzioni … voleva dare un consiglio a Elodie, forse era meglio cambiare argomento prima che LEI dicesse o facesse qualcosa di sbagliato … e l’esperienza che aveva avuto a quella famosa conferenza stampa, durante il caso degli Ululatori Notturni le era già bastata una volta e non voleva ripetere di certo l’esperienza
 
Così, prima che le leporide potesse aprire bocca per proferir parola, venne preceduta dalla volpe
Ferire … è un parolone, Judy … non entriamo nel tragico
Non voglio che questa povera cucciola rimanga da sola per il resto della sua vista o che sviluppi una forma di antropofobia acuta … che, per amor di brevità … è la paura degli altri mammiferi e dei contatti sociali” affermò con fare teatrale Nick, rivolgendo un’occhiata molto loquace verso la coniglietta
“Il mio era solo un consiglio saggio e amorevole sullo scegliere gli amici con MOLTO CURA …
E, soprattutto, guardati da quei mammiferi che portano sempre con sé un registratore … non importa di che forma o dimensioni … non sai mai come lo potrebbero usare per ricattarti
E hai capito benissimo a cosa e soprattutto a CHI mi riferisco, Elodie …” concluse Nick, rivolgendo un sorriso verso la felina che trattenne una risatina, per poi annuire velocemente, nel ricordarsi di come la volpe era stata gentilmente invitata da una coniglietta con gli occhioni color ametista, a unirsi a lei nel risolvere il caso degli Ululatori Notturni … mentre, la diretta interessata a cui era riferita la frase, sbuffò sonoramente, scuotendo lentamente la testa
 
“Signor Otto, le posso fare una domanda ?” chiese la piccola di pantera, rivolgendosi verso il coniglio anziano che, nel frattempo, in seguito a quell’affermazione da parte del canide dalla pelliccia fulva, trovandosi nel mezzo, aveva rivolto uno sguardo rapido prima verso la volpe e poi verso la sua nipotina preferita
 
Uhm … che cosa gli stavano nascondendo quei due ?
 
Purtroppo, questa sua domanda, avrebbe trovato più tardi una risposta … non troppo tardi però, eh
Ora doveva concentrarsi su un’adorabile cucciola di pantera che gli aveva rivolto un quesito
 
“Sì, Elodie … dimmi” disse, dopo qualche secondo di silenzio nonno Hopps, sorridendo verso la felina
“Lei ha detto che non siamo fatti per vivere da soli, ma che abbiamo bisogno di qualcuno che ci stia vicino nei momenti più bui e duri della nostra vita” cominciò Elodie, mentre sul suo muso si andava a formare un piccolo sorrisetto
“Sì … è quello che ho detto
Da soli, per quanto forti si possa essere, non si potranno MAI SCONFIGGERE i problemi e le difficoltà che ci si presentano davanti” ribatté Otto, annuendo lentamente
“Ed è per questo che abbiamo bisogno di AMICI FIDATI e sui quali poter contare sempre
Ma, non pensa sia altrettanto importante avere vicino a noi qualcuno che è diventato più di un semplice amico ?
Non so … UN FIDANZATO O UNA FIDANZATA ?” domandò con fare innocente la piccola, attirando su di sé gli sguardi allarmati dei due agenti
“Oh … Elodie
Ricorda che l’amicizia è il primo passo che lega e crea un legame forte e duraturo tra due mammiferi
Se questo rapporto poi, col passare del tempo diventa sempre più solido … è tutto questo può succedere solo se entrambi gli animali affrontano: difficoltà, problemi, ma anche gioie e momenti tristi ... INSIEME … solo allora nascerà qualcosa di più della semplice amicizia … nascerà L’AMORE
Quindi … è importante avere qualcuno molto vicino a te e del quale ti fidi ciecamente … ancora meglio se questo è qualcosa di più di un semplice amico” concluse il leporide anziano, alzando l’indice della zampa destra a mezz’aria, come a voler avvalorare la perla di saggezza che aveva appena detto alla cucciola di pantera
“Anche se il fidanzato o la fidanzata è di una SPECIE DIVERSA ?” domandò la piccola predatrice, facendo alzare un sopracciglio a nonno Hopps che, dopo qualche secondo si silenzio, socchiuse leggermente gli occhi, mentre un piccolo tarlo cominciava a farsi strada nella sua mente
 
Perché Elodie gli aveva fatto quella domanda ?
Qualcosa bolliva in pentola … ne era più che certo
Già si era messo in allarme il suo sesto senso … che di solito, non sbagliava mai
 
“Elodie, tesoro … potresti essere un po’ più chiara ?” chiese Otto, cancellando quell’espressione perplessa dal suo muso, rivolgendo un finto sorriso verso la cucciola di pantera
“Sì … insomma … come ha detto lei, l’amicizia non è altro che il PRIMO PASSO, poi … se i sentimenti vengono ricambiati da entrambi i mammiferi … può sbocciare L’AMORE
E … l’amore non guarda in muso alle differenze … non ha età … non ha colore … non ha generi … è semplicemente, LIBERTÀ … LIBERTÀ DI AMARE E DI ESSERE AMATI
Perché non potrebbe esserci anche questa libertà tra due mammiferi DI SPECIE DIVERSA ?
Soprattutto se quest’ultimi hanno affrontato una prova talmente difficile che li ha fatti avvicinare ancor di più e ha consolidato in misura maggiore il loro rapporto ?
E sa quale sarebbe la cosa divertente ?
Se questi due animali non si rendessero conto o facessero finta di non sapere che tra loro c’è amore
Quando gli altri che gli stanno intorno, l’hanno già capito e intuito da un pezzo” concluse la cucciola di pantera, sorridendo innocentemente, lanciando una rapida occhiata verso la coppia di poliziotti che, in seguito a quell’affermazione da parte della piccola predatrice, spalancarono impercettibilmente gli occhi
“Davvero delle belle parole, Elodie … davvero delle belle parole … molto saggia, nonostante la tua tenera età
E, dimmi tesoro …” affermò nonno Otto, continuando a sorridere, mentre nella sua mente cominciava a prendere forma un’ipotesi che, sperava con TUTTO SÉ STESSO, fosse sbagliata
“Quando intendi, MAMMIFERI DI SPECIE DIVERSA … a cosa ti riferisci ?” chiese con nonchalance nonno Hopps, posando lo sguardo sulla figura della volpe, che teneva sulle sue ginocchia la felina dalla pelliccia nera
 
Rosso … che sia chiaro …
Non farmi scherzi … sennò qui finisce male … MOLTO MALE
 
Queste erano le parole che il leporide anziano avrebbe probabilmente rivolto al canide …
 
Ma come aveva fatto a essere così cieco, nonostante portasse un bel paio di occhiali da vista ?
Già qualcosa non gli era quadrato durante la cena di ieri sera … quegli sguardi, quelle battutine … tra quella volpe e la sua nipotina preferita …
Credeva di aver intuito che tra quei due doveva esserci un forte legame che li univa, talmente potente che uno non poteva fare a meno dell’altro … si completavano a vicenda … era come se fossero un tutt’uno …
E il gesto compiuto da parte di Rosso, salvando la vita di Judith … che, per inciso … stava per essere investita da quei due ladruncoli da strapazzo ieri sera, non aveva fatto altro che avvalorare questa sua tesi … anche se quel piccolo dubbio, che aveva rilegato in un angolo della sua mente era rimasto
E ora, in seguito a quell’affermazione da parte della piccola Eloide, quel tarlo stava nuovamente calcando le scene, mettendosi in bella mostra, pronto ad attirare su di sé l’attenzione del suo cervello
 
Che quei due … oltre che semplici amici, fossero addirittura …
No … sarebbe morto prima dei suoi giorni, certo ... ma prima, si sarebbe tolto lo sfizio di strozzare quel maledetto mammifero … figlio del Diavolo !
 
No … no … no
Diamoci una calmata
Questi sono pensieri che erano ormai … superati … il mondo cambia
Se Judith si fidava di lui, perché non avrebbe dovuto farlo pure lui ?
 
Anzi … l’aveva già fatto … ieri sera e poi, aveva avuto pure modo di rimarcare questo punto alla taverna di Boe
Doveva smetterla con questo atteggiamento ANTIQUATO … doveva essere di vedute un po’ più aperte
Anche se, la possibilità di avere una volpe come stretto familiare … non lo entusiasmava così tanto
 
Ok … non corriamo
Vediamo cosa gli avrebbe detto Elodie di lì a poco …
D’altronde, dalla bocca dei cuccioli esce SOLO LA VERITÀ
 
“Cosa intendo quando dico mammiferi di specie diversa ?
Beh … intendo due animali che appartengono a FAMIGLIE BIOLOGICHE TOTALMENTE DIVERSE … che non hanno NULLA IN COMUNE
Ad esempio una preda e un predatore … un giaguaro e una zebra … un leone e una gazzella … una volpe e una coni …” provò a dire la piccola di pantera, venendo interrotta prontamente da Judy
“Oh .... guardate … siamo arrivati” esclamò la coniglietta, interrompendo sul più bello Elodie, indicando, con una zampina, il panorama che, man mano, si avvicinava verso di loro
 
Il paesaggio del lago Landlake era rimasto invariato: uno specchio d’acqua, incastonato dentro a una conca naturale, delimitata da un gruppo di montagne, i cui colori spaziavano dalle varie tonalità di verde esistente
Si poteva già intravedere la baita di legno, adibita a ristorante e il piccolo molo dove, qualche giorno prima, era attraccata la piccola bagnarola sulla quale Doug e Duke erano stati aggrediti … fatto che aveva dato inizio a quella loro nuova indagine … così piena di mistero
 
L’unica cosa … nuova … che si era aggiunta a quel meraviglioso spettacolo naturale erano i diversi e numerosi stand, di varie: forme, dimensioni e colori, che erano stati posizionati tutto intorno alla tavola calda
Oltre a questi, era stata anche allestita una gigantesca ruota panoramica, in prossimità della riva del lago, che permetteva ai vari visitatori che vi salivano sopra, di godersi e assaporare ancora meglio quello STRAORDINARIO panorama
 
Quest’anno si erano proprio superati
 
“A quanto pare, siamo arrivati piuttosto presto … meglio così … non dovremo parcheggiare lontano e poi farci tutta la strada a piedi” affermò la leporide, rivolgendo un sorriso verso agli altri animali presenti all’interno dell’abitacolo; per poi accostarsi, col furgoncino di famiglia, vicino al margine destro della strada, proprio in prossimità della discesa che permetteva di raggiungere le prime bancarelle
“Forza … su … scendiamo” esclamò tutta euforica Judy, aprendo la portiera del mezzo
“Ascolta, Judy … apprezzo questa tua euforia … con la quale ho a che fare ogni giorno a Zootropolis, aggiungo
Ma, è mia intenzione rammentarti un piccolo particolare del quale FORSE … anzi, MOLTO PROBABILMENTE … potresti esserti scordata” disse Nick, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la coniglietta
“Siamo in vacanza … VA-CAN-ZA … e, se non è un termine presente nel tuo vocabolario, sarò ben lieto e felice di dartene una definizione ben più che adeguata, con tanto di sinonimi e contrari” concluse il canide trattenendo una risatina
“Ah … ah … ah … ah … molto spiritoso
Invece di fare così tanto il simpaticone e il cabarettista da quattro soldi … cosa che non ti riesce neanche tanto bene, per giunta … prendi la sedia a rotelle sul cassone, va … renditi utile” ribatté ironicamente la coniglietta, alzando gli occhi al cielo, scendendo dal mezzo e chiudendo la portiera del lato guidatore
“Io … un cabarettista da quattro soldi ?!
Le mie battute sono inventate dal sottoscritto di sana pianta … sul momento, per giunta …
Sai quanto tempo e soprattutto SFORZO MENTALE, mi occorre per elaborarle ?
Per poi scoprire, con mio grande rammarico, che non vengono per niente apprezzate ?
Mi sento offeso nell’orgoglio … e pretendo … SODDISFAZIONE !” esclamò con tono teatrale il predatore dalla pelliccia fulva, per poi puntare l’indice della zampa destra verso la portiera sulla sua sinistra, dietro la quale si trovava la coniglietta, che aveva socchiusi leggermente gli occhi … come a voler far intendere che quel piccolo teatrino la stava annoiando e innervosendo e non poco … cosa che non passò inosservata agli occhi della volpe
“E va bene … va bene … quanto siamo permalosi … l’ho già detto che sei permalosa, vero ?” continuò imperterrito Nick, aprendo la portiera dal suo lato, per poi poggiare le zampe posteriori sul terreno, mentre continuava a tenere in braccio la cucciola di pantera
“Bene, Elodie … aspetta un secondo qui … a quanto pare, qualcuno di mia conoscenza, vuole che si faccia tutto e subito
TUTTO DI FRETTA, TUTTO DI CORSA, TUTTO URGENTE
E TUTTI CHE CORRONO E TUTTI CHE ARRIVANO COMUNQUE IN RITARDO
Parole vere … al 100%” affermò il canide, annuendo lentamente, mentre posava la piccola predatrice sul sedile del veicolo, vicino a nonno Hopps
“Già … soprattutto se ci si riferisce a un mammifero il cui termine PUNTUALITÀ, NON ESISTE nel suo dizionario
Non è forse vero, Nick ?” affermò Judy, dall’altro lato del mezzo, trattenendo una risatina divertita
“TOUCHÈ … sta impartendo alla svelta” mugugnò la volpe, per poi rivolgersi verso il coniglio anziano e la cucciola di pantera
“Non ditele che l’ho detto … per la seconda volta, poi
Sennò me lo rinfaccerà per un MESE INTERO” concluse il canide, alzando gli occhi al cielo
Dopodiché, si diresse sul retro del furgone per recuperare la sedia a rotelle di Elodie
 
“Allora nonno, che te ne pare ?
Direi che quest’anno si sono proprio superati” disse Judy, indicando, con lo sguardo, i diversi stand e la ruota panoramica
“Sì … hanno fatto proprio un bel lavoro … non c’è che dire
Sono sicuro che sarà una delle fieri MIGLIORI che si sono celebrate qui al lago Landlake e che nessuno si dimenticherà …
A parte quella dove caddero chicchi di grandine grossi come mele … quella dove ci fu una rissa fra un pagliaccio e un tizio ubriaco, in seguito al classico scherzo del fiore che spruzza l’acqua … e quella dove a un mammifero, durante l’intramontabile esibizione al karaoke, gli caddero i pantaloni davanti a tutti i presenti … e non portava nemmeno le mutande … uno spettacolo davvero orribile” affermò il coniglio anziano, scuotendo lentamente la testa
“Beh … da come ne parlate, sono sicuro che non ci si annoierà di certo … mi divertirò un sacco” intervenne Nick, sbucando dal lato passeggero di destra, quello con ancora aperta la portiera, mentre spingeva la sedia a rotelle della cucciola di pantera
“Bene, Elodie … tutti a bordo
Spero che tu abbia montato le gomme da fuoristrada, perché là sotto ci sarà da ballare parecchio … e non mi riferisco a un Valzer o a un Tango … perciò, allacciati bene le cinture” continuò scherzosamente la volpe, prendendo in braccio la predatrice dalla pelliccia scura, per poi poggiarla sulla sedia a rotelle; mentre nonno Hopps era sceso anche lui dal mezzo, chiudendo lo sportello
“Perfetto … ora che siamo tutti pronti, possiamo andare” affermò elettrizzata la coniglietta dirigendosi, insieme agli altri mammiferi verso la discesa che li avrebbe portati al lago Landlake
 
Continuarono a camminare per un paio di metri in totale silenzio, finché Otto non aprì bocca, tirando nuovamente in ballo un argomento MOLTO INTERESSANTE che era stato interrotto … il cui responso gli serviva per trovare la risposta a un dilemma, che per lui era diventato di FONDAMENTALE IMPORTANZA
Non poteva di certo portarselo dietro per il resto dei suoi giorni …
 
“Elodie, ritornando all’argomento di poco fa … non che me ne importi un granché, figuriamoci … ormai sono troppo vecchio per certe cose … è solo per pura curiosità …
Qual’era l’ultimo esempio che stavi facendo di una possibile coppia fra specie diverse ?
Tenendo sempre conto che l’amore è qualcosa di meraviglioso e che non tiene conto di nessuna differenza … eccetera … eccetera” chiese con nonchalance il leporide anziano, facendo dipingere un sorrisetto … a prima vista malefico … sul muso della piccola felina e uno sguardo sconcertato e stupito sui musi dei due agenti di polizia, mentre il quartetto aveva raggiunto la fine della discesina dove, da lì, iniziavano a diramarsi i vari stand e bancarelle, nel frattempo che quest’ultimi venivano montati e sistemati dai vari partecipanti della fiera
 
Oh no …
Ecco che si ritornava a parlare di quell’argomento … alquanto imbarazzante e insistente, per giunta
Ma perché, gira che ti rigira, si finiva sempre per toccare quel punto
Come se non ci fosse stato al mondo nulla di più interessate che QUELLO
Meglio tagliare la corda o, termine che avrebbe utilizzato una volpe dalla pelliccia fulva di nostra conoscenza, SVICOLARE DAL DISCORSO CON STILE
 
“Nonno, ascolta
Potresti accompagnare Elodie al nostro stand ?
Sono certa che Julia sarà felicissima di vederla … di sicuro non se l’aspetta
Io, nel frattempo, faccio fare un giro a Nick
Ci vediamo dopo … grazie” affermò velocemente Judy, strappando la carrozzina dalle zampe della volpe, che nel frattempo era rimasta ancora imbambolata, per poi consegnarla a nonno Hopps
Dopodiché, la coniglietta scoccò un bacio veloce sulla guancia del leporide più anziano, in seguito, accalappiò Nick per l’avazampa destra, iniziando a trascinarlo di forza, all’interno delle bancarelle
“Carotina, ma cosa stai …” provò a dire il predatore dalla pelliccia fulva, mentre il suo cervello aveva ripreso a funzionare, mettendolo al corrente di quello che stava succedendo in quel momento
“Silenzio … dopo mi ringrazierai” sussurrò a bassa voce la leporide, continuando a strattonare il predatore, non udendo … anzi, NON VOLENDO UDIRE … le lamentele di quest’ultimo
 
Nel frattempo, Otto e la piccola Elodie erano rimasti a fissare quella coppia di agenti UNICI nel suo genere, finché quest’ultimi non scomparvero tra la folla di mammiferi
Fu a quel punto che il coniglio anziano espirò profondamente, togliendosi gli occhiali e cominciando a massaggiarsi lentamente gli occhi
 
Perfetto … aveva trovato DA SOLO la risposta alla sua domanda
Altri dieci anni di vita che se n’erano andati in un colpo solo … come se non gli rimanesse poco da vivere
Ma … perché … cosa aveva fatto di male per …
 
Beh … lamentarsi non sarebbe servito a niente
La piccola Elodie gliel’aveva detto: L’AMORE SA GUARDARE OLTRE LE DIFFERENZE
 
D’accordo … se il destino aveva deciso così … che così fosse
Ormai la sua nipotina preferita era diventata grande … era lei la padrona della sua vita
Lui le poteva solo dare un consiglio … non poteva PRETENDERE di controllare la sua esistenza
E se aveva deciso di: fidarsi di una volpe, di collaborarci, di farlo diventare suo partner di polizia, di permette che fosse suo AMICO … e forse, anche qualcosa di più … perché non doveva farlo pure lui ?
Judith era sempre stata molto selettiva per quanto riguarda le amicizie … e se aveva intravisto qualcosa di buono in quel predatore dalla pelliccia fulva, chi era lui per dirle che si sbagliava ?
 
E poi, se quel Nick l’avesse fatta soffrire … l’invito caloroso che gli aveva fatto la sera prima era ancora valido
 
“Signor Otto, vuole che le dica l’ultimo paragone ?”
 
La domanda postale dalla piccola Elodie lo fece ritornare con le zampe per terra
Otto riaprì velocemente gli occhi, incontrando uno sguardo divertito dipinto sul muso della cucciola di pantera
 
Vuoi vedere che lei l’aveva già capito da un pezzo ?
 
“No, Elodie … credo di aver afferrato il concetto” affermò, dopo qualche secondo di silenzio il leporide anziano, rimettendosi gli occhiali da vista neri
“È PIUTTOSTO EVIDENTE … non è vero ?” chiese la felina, rivolgendo un sorriso verso il coniglio
“È MOLTO EVIDENTE … ora che me l’hai fatto notare … MOLTO EVIDENTE E MASCHERATO BENE” ribatté nonno Hopps, sorridendo a sua volta
“E … lei cosa ne pensa ?” continuò curiosa Elodie, mentre Otto si era posizionato dietro la sedia a rotelle della cucciola di pantera, iniziando a spingerla
“Cosa ne penso ?
Credo che, dopo questa, morirò prima dei miei giorni” concluse nonno Hopps, scuotendo lentamente la testa e addentrandosi tra la folla di animali; mentre la cucciola di pantera, in seguito all’ultima affermazione da parte del leporide, non poté far a meno che trattenere una risatina
 
 
 
 
Intanto, nella zona delle bancarelle …
 
 
“Carotina, non sapevo che ti piacesse così tanto la mia zampa anteriore destra
Si vede che quel nuovo balsamo per la pelliccia alla carota che ho comprato due settimane fa, ha fatto centro … quando dicevano che rendeva il pelame bello soffice e profumato, mica scherzavano
Peccato abbiano dimenticato di inserire nelle avvertenze che l’aroma può attirare alcuni ospiti indesiderati … per amor di brevità … CONIGLI, che si attaccano con molta insistenza a uno dei quattro arti del corpo, iniziando a strattonartelo
Se ti fermi un momento, me lo strappo a morsi e te lo dono
Così non avrò il problema di ricordarmi di farti un regalo il giorno del tuo prossimo compleanno … perché te lo faccio già adesso … con un anno di anticipo” esclamò ironica una volpe dalla pellaccia fulva, mentre quest’ultima veniva trascinata, con una forza straordinaria, da una coniglietta dal pelo grigio e con due grandi occhioni color ametista che, dopo ancora qualche metro di marcia, facendosi strada tra i vari mammiferi presenti intorno alle bancarelle, inchiodò di colpo, fermandosi al centro della strada
“Bene … ora che siamo arrivati a destinazione, ti dispiacerebbe mollarmi la zampa ?
Sai … credo che non stia più circolando sangue …” continuò sarcastico il predatore
“Ok … dovremmo essere abbastanza lontani …” mugugnò tra sé e sé la leporide, forse non aveva nemmeno sentito cosa aveva detto il suo partner
“Carotina … la zampa … sai, mi serve ancora” continuò la volpe, punzecchiando la spalla sinistra del mammifero dalle lunghe orecchie, riportandolo sulla terraferma
 
“Ehm … oh … sì … sì - sì … scusami, Nick
Hai ragione” affermò imbarazzata e mortificata Judy, mollando la presa ferrea dall’arto della volpe
“Bene … ora … mi potresti gentilmente spiegare il perché di questa uscita di scena con stile … per non dire fuga ?” domandò Nick, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la partner, mentre si massaggiava la zampa
“Sì … beh … ecco …” tentò di dire la coniglietta iniziando a grattarsi la testolina e cercando di articolare una frase di senso logico compiuto
“Insomma … lo sai …” affermò Judy, gesticolando con le zampe
“No … carotina … non lo so
Se lo sapessi, non te l’avrei chiesto … tu non credi ?” rispose seccamente e seria la volpe, scuotendo lentamente la testa
“Ma sì che lo sai … ecco … come faccio a …” continuò la leporide, mentre quest’ultima cominciava a diventare rossa in muso per l’imbarazzo
“Carotina, ascolta … se stiamo giocando a Taboo, ti comunico già che non sono mai stato bravo a quel gioco” ribatté Nick, trattenendo una risatina nell’osservare come la sua partner, tutta imbarazzata, stava cercando di dirgli quello che lui GIÀ sapeva
 
Sì … da una parte era una cosa alquanto crudele … ma era troppo divertente
 
“Ecco …” continuò con difficoltà la coniglietta
 
Per tutti i cracker al formaggio …
Ma come faceva a dirglielo …
Non lo sapeva quella volpe ottusa che a lei, questo genere di discorsi e argomenti, la imbarazzava e non poco ?
 
“Tranquilla, carotina …
Ti stavo solo prendendo giro … non serve che continui a diventare più rossa di quanto tu non lo sia già ora” affermò infine, dopo qualche secondo di silenzio, Nick, scoppiando a ridere
“Tu … lo sapevi ?!” esclamò stizzita e sorpresa Judy, diventando ancora più rossa
“Certo che lo so, mia cara e dolce coniglietta ottusa …
E lo sai perché ?
Perché, da quando siamo arrivati qui a Bunny Burrow, gli altri non fanno altro che parlarne” ribatté il predatore dalla pelliccia fulva, una volta finito di ridere
“E … la cosa, non ti crea un po’ di imbarazzo ?
Anzi, non ti senti un po’ in colpa per avermelo provocato tu ? Chiedendomi di spiegarti una cosa che GIÀ SAPEVI ?” domandò allibita la leporide, tirando un pugnetto di stizza sulla spalla destra del canide
“Ouch … e non c’è bisogno di ricorrere sempre alla violenza …
Sai, a volte mi chiedo cosa sarebbe successo se mi avessero affidato, come partner di lavoro, un mammifero più grande di te, carotina
Se tu, già di per sé, tiri questi pugnetti … dolci e carichi di un così tanto forte sentimento di affetto e amicizia da farmi indolenzire ogni volta i legamenti di una delle due spalle …
Se mi fosse capitato un elefante o una tigre, a quest’ora mi ritroverei con i due arti anteriori da una sola parte del corpo” affermò sarcasticamente Nick, cominciando a massaggiarsi la parte colpita, per poi continuare
“E poi, non è colpa mia … dovresti conoscermi abbastanza bene …
Sei tu che sei voluta andare avanti, tentando di spiegarmi l’argomento
Per utilizzare un modo di dire che si addice a voi conigli, TI SEI SCAVATA LA FOSSA DA SOLA” concluse la volpe, rivolgendo un sorrisetto beffardo verso la partner
“A volte mi chiedo come faccio a sopportarti ogni singolo giorno …” ribatté Judy, espirando profondamente
 
“Dai,carotina … non fare la melodrammatica …
Lo sai che mi adori …” disse la volpe, facendo l’occhiolino verso la partner che, dopo qualche secondo di silenzio, trattenne una risatina
“Comunque … ritornando seri …
Per quanto riguarda QUEL discorso …” continuò la coniglietta, diventando improvvisamente posata
“Ascolta …
Sono solo fantasticherie che gli altri animali si inventano
Forse, scambiano il nostro rapporto di amicizia per qualcosa di più, dato che non ci sono abituati come i nostri colleghi giù a Zootropolis …” affermò Nick, alzando le spalle
“Tu dici ?” chiese la leporide con fare perplesso
“Diciamo che questo è quello che io penso …
Ma potrei anche sbagliarmi …” ribatté il canide, grattandosi la nuca, non rendendosi conto delle ultime parole che aveva detto
“Aspetta … tu mi stai dicendo che IO potrei … PIACERTI ?” domandò Judy, con fare malizioso
“SÌ” affermò seccamente Nick, per poi spalancare gli occhi, rendendosi conto di ciò che aveva appena detto
“Anzi … no … no … no …
Almeno, non in quel senso … nel senso … mi piaci … COME AMICA” tentò di dire il canide, mentre veniva osservato da uno sguardo incuriosito da parte della sua partner
“Ah … allora ti PIACCIO …” continuò imperterrita Judy
“No … ho detto COME AMICA
Non tentare di rigirare la frittata, carotina
Insomma … tu sei un’adorabile e dolce coniglietta e io … una volpe … anch’essa affascinate e con il suo charme, intendiamoci
Ma … capisci che … tra di noi … insomma … non può esserci … QUELLO
È una cosa …
Cavolo, hai ragione, è piuttosto imbarazzante da spiegare, sai” concluse Nick, passandosi una zampa sul muso, mentre la leporide era scoppiata a ridere
 
Già … era una cosa piuttosto divertente …
AMORE … tra … loro due …
Animali di due specie diverse …
Andiamo, non avrebbe mai potuto funzionare …
 
Giusto ?
 
“Oh ... l'amore !
Qualcosa di tremendamente MERAVIGLIOSO, eppure così terribilmente COMPLICATO al tempo stesso”
 
Entrambi i mammiferi si voltarono alle loro spalle per scoprire quale mammifero aveva parlato
 
“Sapete ... è come un fuoco all’aperto
Può essere appiccato rapidamente, e appena acceso emette un sacco di calore, ma si consuma rapidamente
Perché dia un calore durevole e stabile, con deliziose fiammate di calore intenso di tanto in tanto ... non so se mi spiego … devi curare il fuoco con attenzione” continuò l'animale misterioso, mentre quest'ultimo veniva osservato, con uno sguardo perplesso e basito, dalla coppia di poliziotti, che stavano continuando a scannerizzare, da capo a piedi, colui che si era intromesso in quella conversazione privata tra loro due
 
Un mammifero dall'aria alquanta BIZZARRA … incluso il suo vestiario
 
Si trattava, infatti, di un grosso e grasso facocero vestito con un frac (per i meno afferrati in fatto di moda, si tratta del classico vestito elegante caratterizzato, sul retro, dalla famosa coda di rondine) di un colore viola scuro, abbinato a un piccolo gilet dello stesso colore del completo ... solo un po' più chiaro ... che non era stato progettato per contenere il voluminoso addome del suino che, per metà, sporgeva all'infuori
Infine, il misterioso mammifero aveva intorno al collo una collana, abbellita da due lunghe e sottili zanne ... di dubbia provenienza ... e, per concludere in bellezza, sopra la testa dell'animale, calzava un lungo cilindro nero, con sopra disegnato un teschio con le ossa incrociate ... tipico simbolo che si trovava sulle bandiere dei pirati ... con alla base una fascia rossa, che aveva il compito non solo di ricoprire la circonferenza superiore del cappello, dandogli un aspetto più trendy, ma anche di tenere ferma, sul lato destro, una lunga piuma viola chiara
 
A quanto pare, andava matto per il colore viola …
 
Judy e Nick rimasero a fissare, ancora per qualche minuto, questo stravagante soggetto, mentre quest'ultimo aveva appoggiato i gomiti su un tavolo in legno sgangherato, che si trovava davanti a lui, sorreggendosi il muso fra le zampe, assumendo un'espressione dolce e sognante, mentre continuava ad osservare i due animali di fronte a lui
 
Il trio di mammiferi rimase in quella posizione ancora per qualche secondo ... che per i due agenti parvero delle ore
 
La cosa stava cominciando a diventare piuttosto imbarazzante, soprattutto per la volpe e per la coniglietta, che non sapevano come comportarsi in quella situazione
Insomma, cosa voleva da loro quel grasso suino origliatore con le zanne all'insù ?
E perché nessuno di loro due gli aveva detto qualcosa, invece di rintanarsi in uno strano mutismo ?
Forse, l'argomento che aveva tirato in ballo quel facocero li aveva spiazzati ?
Un argomento SULL'AMORE ?
DAVVERO ?!
 
“Oh ... perdonate l'intrusione
Non volevo mettervi a disagio
Ma non ho potuto fare a meno di ascoltare la vostra, direi curiosa quanto affascinante discussione
Anche perché, vi siete fermati proprio qui, di fronte al mio stand … che coincidenza, vero ?” chiese il suino, rompendo ... FORTUNATAMENTE ... quello strano silenzio, togliendo i gomiti dal tavolo, per poi togliersi il cappello dalla testa
“Vogliate perdonarmi, agente Hopps e agente Wilde … a volte, tendo ad allargare e allungare un po’ le orecchie …” concluse il mammifero, facendo un mezzo inchino col cilindro in zampa, per poi rimetterselo sulla zucca, mentre sul muso dei due agenti si dipinse uno sguardo sorpreso
 
E lui come faceva a sapere ...
 
“O forse è meglio che lasci perdere i convenevoli e che vi chiami Judy e Nick” affermò il facocero, sorridendo maliziosamente verso i due agenti, per poi fargli un occhiolino
 
Ok ... questo tizio come faceva a sapere i loro NOMI, se, fin dal loro arrivo a Bunny Burrow, non l’avevano MAI visito o incontrato prima d’ora ?
Il tutto suonava così sinistro e spettrale …
Forse era meglio vederci chiaro ...
 
Così, dopo essersi ripresi dallo shock iniziale, Judy aprì la bocca per dire qualcosa, ma venne preceduta dal suino
 
“Ovviamente vorrete sapere come faccio a sapere ... certe cose ... più che legittimo
Ma prima, permettetemi di presentarmi ...” disse il suino, estraendo da una tasca interna del suo frac, un bigliettino da visita viola chiaro, per poi porgerlo verso la leporide che, dopo qualche istante d'esitazione, lo prese fra le zampe, leggendo quello che c'era scritto sopra
 
 
 
DOCTOR FACILIER
LETTURA DEI TAROCCHI – MAGIE - POZIONI
COLUI CHE REALIZZA I VOSTRI DESIDERI E SOGNI PIÙ CARI
 
 
 
“Enchantè … al vostro servizio” terminò il facocero con accento alla francese e con un enorme sorriso
 
Un veggente ? Cartomante ? Indovino ?
O per meglio dire, uno di quei tanti animali che fanno finta di leggere nel futuro, per poi intascarsi i soldi di quei poveri fessacchiotti che vanno da loro per farsi dire i numeri fortunati del superenalotto, sperando di vincere il ricco montepremi, col quale cambieranno la loro vita ?
Oppure, per aiutarli a prendere una decisione che determinerà l'avvenire della loro esistenza, basandosi su delle carte ?
Sul serio ?
 
La leporide, spostò lentamente lo sguardo dal biglietto verso il mammifero in questione, rivolgendogli un'occhiata molto loquace
 
“Oh ... lo so cosa stai pensando, Judy
È solo un imbroglione
Sai, a volte mi chiedo perché tu e altri animali di mentalità e vedute così strette, etichettiate noi poveri e semplici IMPRENDITORI come dei CIARLATANI E DEI BUFFONI
Offriamo un servizio molto importante alla comunità, sai ?
Che fa girare e olia alquanto bene gli ingranaggi dell’economia …
Ad esempio, non vorresti sapere ... ritornando all'argomento di prima ... se troverai il vero amore ?
Sai, il tuo futuro è piuttosto … UNICO” concluse il facocero, sottolineando l'ultimo aggettivo mentre l'espressione sul muso della coniglietta cambiò repentinamente da diffidente a nuovamente sorpresa
 
Ok ... la cosa stava cominciando a farsi ancora più strana ... oppure era diventata improvvisamente curiosa ?
 
“Ah ... vedo che ho fatto centro …
Avanti, Judy … non sei curiosa di scoprirlo” continuò imperterrito il suino, costeggiando il tavolo in legno, per poi fermarsi a pochi metri dal duo di mammiferi
“Il Dottor Facilier lo sa ... lo sa eccome … oh, se lo sa …
Perché non entri dentro così te lo dico, uhm ?” concluse il facocero con tono invitante indicando, con un bastone da passeggio, con alla sommità una piccola sfera di cristallo, un enorme tendone viola scuro a forma pentagonale, che si trovava oltre il bancone in legno
 
Judy rimase in silenzio per un paio di secondi
Se prima non voleva avere niente a che fare con quell'animale, che lei aveva già etichettato, a prima vista, come un imbroglione e un ciarlatano … ora ne era attratta magneticamente
E il bello, è che non sapeva nemmeno lei il perché
Forse perché quest'ultimo avrebbe potuto darle una risposta a quei pensieri che, di tanto, le venivano in mente a proposito del suo rapporto con Nick
Semplice amicizia oppure … eh, bel dilemma
 
Una parte di sé le diceva di lasciar perdere e che era soltanto la sua immaginazione a farle quegli scherzetti; l'altra le consigliava di risolvere questo tarlo che la stava assillando, visto che le si era presentata un’opportunità
Il fatto è che il suo subconscio non le aveva suggerito COME sbrigarlo
Due erano le opzioni: parlare con il diretto interessato di queste sue … chiamiamole, fantasticherie … tra loro due e, a priori, non avrebbe scelto questa possibilità ... troppo IMBARAZZANTE e poi, che cosa avrebbe pensato di lei il suo partner ? ... oppure, soluzione più semplice e con meno pericoli, cercare un'altra soluzione
E forse, l'aveva trovata
 
“Beh ... io ...” cercò di dire la leporide, venendo interrotta dal suino che si chinò alla sua altezza, per poi avvicinarsi al suo muso, fermandosi a pochi centimetri
“Stai tranquilla
Niente e nessuno saprà quello che succederà là dentro … PRIVACY PIÙ ASSOLUTA
Anche perché, con le nuove leggi in materia di Trattamento dei Dati Personali, mi spelerebbero vivo …” affermò il facocero a bassa voce, per poi aggiungere
“Sono una garanzia
Soddisfatti o rimborsati
E posso farti anche un ottimo prezzo
Che ne dici di ...” tentò di concludere il mammifero dalle zanne all'insù, venendo stoppato dall'intervento della volpe che prese per una zampa Judy, cominciando a trascinarla via di forza
 
“Nick !
Che stai facendo ?
Fermati un secondo !” esclamò stizzita la leporide, impuntandosi a metà percorso, per poi scrollarsi la zampa del partner di dosso
“Ma dico, sei impazzito ?” continuò irritata la coniglietta
“No, carotina
Per fortuna ho salvato quei pochi neuroni sani che mi sono rimasti nella zucca e, per tua informazione e se non te ne fossi resa conto, sto cercando di salvare te e il tuo portafogli
Oltre a vendicarmi per avermi strattonato come un’ossessa fino a quella bancarella, s’intende …” rispose tranquillamente la volpe, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la partner
“E da cosa, sentiamo ...” rispose la coniglietta, incrociando le zampe al petto
 
“Sto parlando di Mr. Zanne all'insù” disse Nick a bassa voce, indicando, con lo sguardo, il diretto interessato che li stava osservando da lontano
“E allora ? Cos'ha che non va ?” continuò la leporide, con aria indifferente
“Cos'ha che non va ? Mi stai prendendo in giro ?
Non dirmi che ti sei bevuta tutte quelle sciocchezze che ti ha detto a proposito del tuo futuro …” affermò Nick esterrefatto
“Certo che no ... mi ha solo ... incuriosita” ribatté Judy, sorridendo
“È per quanto riguarda il VERO AMORE, giusto ?” domandò la volpe, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, facendo spalancare gli occhi alla partner, mentre quest'ultima'ultima cominciava a diventare rossa in muso
 
Beccata ...
 
“Carotina, il futuro NON È SCRITTO
OGNUNO SE LO CREA DA SÉ
QUESTI CIARLATANI SONO DEI VERI MAESTRI A RAGGIRARE I MAMMIFERI
Sai quanto ne ho conosciuto a Zootropolis ?
Un migliaio ... se non di più ... di ogni taglia e dimensione ... predatori e non …
E avevano tutti una cosa in comune: INGANNAVANO I PIÙ CREDULONI CON LA LORO PARLANTINA, DOPODICHÉ ...” la volpe non riuscì a terminare la frase che una voce, alle spalle della coniglietta, colse di sorpresa il duo di animali
 
 
 
(Da qui in avanti, seguendo il testo scritto in corsivo, ascoltatevi questa canzone, stoppandola e seguendo il racconto … purtroppo ho dovuto prendere quella con l’intera traccia audio … quando me ne serviva solo un pezzo … vabbè … voi seguite il maestro Luca Ward e vedete che sarà una cosa pazzesca:                                      https://www.youtube.com/watch?v=ZpFKE9sYoEM)
 
 
 
Non mi insultare, amico mio
Non parlare male
Non si fa ...
 
 
 
E poi, da che pulpito viene la predica, il tuo passato non è tanto rose e fiori”
Judy si voltò velocemente dietro di sé, incontrando le iridi viola del facocero che la stavano osservando, in compagnia di un sorriso che, a prima vista, sembrava essere malvagio
Spaventata da come il suino si era avvicinato alle sue spalle silenziosamente, nonostante la sua mole, e per l'espressione che aveva dipinto in muso, la coniglietta indietreggiò rapidamente, fino a sbattere contro l'addome della volpe
“Non sono un ciarlatano e sai perché, amico mio ?” domandò il mammifero dalle zanne all'insù, avvicinandosi verso la volpe e la leporide, per poi allungare il bastone verso il canide, fermandolo a pochi centimetri dal suo muso
 
 
 
“C'è qualcosa che tu non sai ... io ho gli amici nell'aldilà” affermò il facocero canticchiando
 
 
 
Dopodiché, il suino allontanò il bastone dal naso della volpe, indirizzandolo verso il tendone viola alle sue spalle, dove, stranamente, si era aperto un varco per entrare al suo interno ... eppure, prima era tutto chiuso
E come se questo non bastasse, dall'interno della tenda si udì un flebile suono ... sembravano dei sussurri in lontananza, dai toni spettrali, e parevano dire anche qualcosa che entrambi i mammiferi riuscirono a udire perfettamente
 
 
 
Ha gli amici nell'aldilà
 
 
 
Ma cosa ? Chi ...
Judy e Nick si guardarono velocemente a vicenda terrorizzati
Avevano sentito bene ?
Forse era solo il rumore del vento ...
 
E mentre i due agenti erano occupati a trovare una risposta logica a quello che avevano appena sentito, oltre a cercare di auto rassicurarsi, il facocero si spostò dietro le spalle della volpe, cominciandola a spingere, insieme alla coniglietta, che si trovava davanti al predatore dalla pelliccia fulva, verso il tendone spettrale
 
 
 
È un eco, amici miei
È solo un trucchetto vecchio come mia nonna
Roba da quattro soldi, tranquilli
 
 
 
Aggiunse il suino, raggiungendo velocemente lo stand, per poi quasi lanciare dentro Judy e Nick
Una volta che i due agenti si ritrovarono all’interno del tendone, davanti a loro gli si presentò uno spettacolo piuttosto UNICO … come il mammifero che li aveva calorosamente e gentilmente invitati ad entrare
Al centro dello stand, si trovava soltanto un piccolo tavolino rotondo, sul quale era appoggiata una sfera di cristallo, in compagnia di tre sedie imbottite ... il tutto, avvolto da una strana luce di una tonalità bianco cadaverico e da una sottile nebbia che attribuivano a quel posto una nota di mortorio e di cimitero
 
Il resto dell'ambiente era abbellito da numerosi e strani oggetti, ammucchiati ai lati del tendone
Oggetti più che disparati … che andavano da strani bauli, di tutte le forme e dimensioni, fino ad arrivare a quelli che sembravano essere ... teschi di animali e bambole Voodoo ?
E come se questo non fosse stato abbastanza, vi erano anche delle mostruose maschere appese alle pareti della tenda che ti facevano gelare il sangue nelle vene soltanto a guardarle, e che conferivano a quel luogo un aspetto ancora più tetro e pauroso di quanto già non lo fosse
 
Scioccati nel vedere quello che li circondava, la volpe e la coniglietta tentarono di indietreggiare
Volevano assolutamente uscire di lì
Purtroppo, il Dottore non era dello stesso parere
 
Infatti, dopo aver chiuso l'entrata del telone, riprese a spingere i due agenti verso il centro dello stand, dove si trovava il piccolo tavolo
E, mentre continuava a incitare la volpe e la coniglietta ad avanzare, si riuscì a percepire una sorta di musica jazz ... molto fievole, quasi bisbigliata ... che riecheggiò all'interno del tendone, tutto questo mentre il facocero riprese a canticchiare, seguendo il ritmo della musica
 
 
 
State lì seduti
Non badate a me
Un po' di quiete mi aiuterà
E io ... vi dirò il perché
 
 
 
Cominciò il Dottore, raggiungendo, insieme ai suoi ospiti, il piccolo tavolo e facendoli accomodare sulle due sedie ... quasi costringendoli a sedersi
Dopodiché, il suino si diresse moto lentamente verso l'ultima sedia libera, posta davanti alla sfera di cristallo, continuando a canterellare ... addirittura, facendo qualche passo di danza
 
 
 
Leggo nel futuro
E conosco la magia
Guardo nella vostra anima
 
 
 
Dopo aver terminato la frase, il facocero si voltò repentinamente dietro di sé, come se si fosse ricordato di una cosa molto importante, puntando, per la seconda volta, il suo bastone molto vicino al muso di Nick
“A proposito di anima ...
Voi ne avete una, non è vero Wilde ?” chiese il suino, sorridendo maliziosamente, mentre si gustava l'espressione stupita e terrorizzata che si era dipinta sul muso del canide, per poi, senza nessun preavviso, saltare sul tavolino, con una facilità incredibile ... nonostante la sua mole ... continuando a ballare e facendo attenzione a non urtare la sfera di cristallo
 
 
 
Sono una garanzia
Dai tarocchi
Ai malocchi
A me gli occhi
Che abilità
 
 
 
Canticchiò il Dottore, dopodiché, facendo una capriola all'indietro, degna di uno migliori ginnasti, atterrò perfettamente vicino al lato destro della sua sedia vuota, per poi accomodarsi su quest'ultima, mentre pronunciava un'altra frase
 
 
 
E ho gli amici nell'aldilà
 
 
 
E, dopo aver concluso la strofa di quella sua canzone improvvisata, si risentì quella specie di eco – sussurro
 
 
 
Ha gli amici nell'aldilà
 
 
 
E, per qualche istante, alla volpe e alla coniglietta sembrò che a pronunciare quelle parole fossero state le numerose maschere appese ai lati del tendone
 
Ma andiamo ... come fanno degli oggetti inanimati a parlare ?
Forse si stavano facendo un po' troppo suggestionare dall'atmosfera
 
Nel frattempo, il suino aveva tirato fuori da una tasca interna del suo frac, un mazzo di carte ... quelle che sono soliti utilizzare i cartomanti ... per poi iniziare a mischiarle fra di loro, continuando la sua esibizione
 
 
 
Le carte ... le carte
Dalle carte saprete: passato, presente e futuro che avrete
 
 
 
Affermò il facocero, cominciando a giocherellare e fare numeri con i tarocchi, facendoli saltare da una zampa all'altra
 
 
 
Le carte ... le carte
Prendetene tre
Fate un dolce viaggio nel futuro con me
 
 
 
Concluse il mammifero, sorridendo, per poi aprire a ventaglio le carte, porgendole ai due mammiferi che si guardarono velocemente a vicenda
 
Forse era meglio lasciare perdere e andarsene
Quella farsa era durata anche fin troppo e quell'animale era veramente strano ... TERRIBILMENTE E SPAVENTOSAMENTE STRANO
 
“Coraggio, ragazzi ...
Non c'è nulla di cui aver paura
Sono soltanto un povero peccatore” disse il Dottore, sorridendo maliziosamente, per poi aggiungere
“Avanti, Judy
Non volevi sapere come sarebbe stato il tuo futuro ? E se troverai il VERO AMORE ?” terminò il facocero, guardando la coniglietta, che si morse il labbro inferiore
 
Che fare ?
Andarsene via oppure restare e tentare di trovare una risposta a una domanda alla quale nessun altro mammifero NORMALE ... e nemmeno lei ... sapeva trovare una risposta ?
Era un tarlo che si stava portando dietro da quando Nick era entrato in polizia e nella SUA VITA e che, man mano che passavano i giorni, diventava sempre più persistente
Una parte di lei le consigliava di lasciar perdere e alzare le zampe, ma l'altra desiderava DISPERATAMENTE una risposta
Chi delle due avrebbe vinto ?
 
La leporide, dopo qualche secondo d'esitazione, fece per allungare la zampina verso il ventaglio di tarocchi che si trovava di fronte a lei, mentre sul muso del dottore si andava pian piano a formare un sorriso di vittoria
Mancavano pochi centimetri ...
 
“FACILIERRRR !!!”
 
Un improvviso grido, proveniente dal di fuori del tendone, fece saltare i tre mammiferi sul posto, incluso il facocero che, per lo spavento, lanciò in aria le carte facendole volare di qua e di là
 
Maledizione a lui !
Ma proprio nel momento meno opportuno doveva venire a disturbarlo ?
Quella vecchia zucca vuota piena di acqua di lago !
 
“FACILIERRRR !!!”
Continuò la voce ... che per la coniglietta e la volpe risultò stranamente familiare
 
Improvvisamente la porta del telo di aprì di colpo e all'interno dello stand entrò un mammifero che venne illuminato dalla luce del sole che cancellò quell'atmosfera cupa e lugubre che aleggiava all'interno del tendone
“Oh ... per tutte le palle di cannone con le corna !
Ecco dov'eri finito !
Hector ... l'ho trovato !
Si era rinchiuso all'interno del suo teatrino paranormale per estorcere denaro ad altri due poveri fessacchiotti !” urlò il mammifero, non curandosi dell'appellativo con cui aveva chiamato i due mammiferi presenti nella stanza insieme al facocero, per poi cominciare ad avanzare verso il trio di animali
 
“Scusate per l'intrusione, signori ... non vi preoccupate … non siamo malviventi, ne tantomeno sicari su professione o altri mammiferi con cattive intenzioni
Dovremmo parlare un attimo col Dottore … e no, non siamo qui per usufruire delle sue … chiamiamole, abilità
E, a tal proposito, perdonate la domanda ma, come avete fatto a farvi abbindolare da ...” tentò di dire il misterioso arrivato, per poi fermarsi di colpo, osservando i due sempliciotti che si trovano seduti di fronte al facocero, spalancando gli occhi per la sorpresa
“Judy ? Rosso ?” chiese incredulo l'animale: un grasso cinghiale, vestito con abiti pirateschi, con annesso cappello da pirata sulla zucca e due stalattiti pelose che gli scendevano dal mento
“Sheldon ?!” domandarono in coro i due agenti, una volta visto in muso il mammifero che aveva interrotto così bruscamente lo spettacolo del Dottore
“Che alla mia povera e cara nonna le venisse un secondo infarto !
Ma voi due che cosa ci fate qui ?
Soprattutto, in compagnia di un animale come mio cugino ...” affermò il cinghiale esterrefatto, indicando il diretto interessato
“CUGINO ?!” esclamarono in contemporanea la volpe e la coniglietta, voltandosi a guardare il facocero, che espirò profondamente
“Cugino di secondo grado ...” precisò il suino, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il pescatore, che iniziò a ridacchiare
“Oh ... ragazzi
Non ditemi che vi siete fatti incantare dalle sue storielle ... sapete, è un ottimo attore e showanimal” disse il cinghiale, continuando a sghignazzare silenziosamente
“Hey ... io non ho ingannato nessuno
Semmai è stata la mia abilità nel parlare che li ha attirati a me” cercò di difendersi il suino
“Oh ... avanti, Dottore dei miei stivali che ho lasciato a casa a lavare perché erano da due settimane o più ... ora non ricordo ... che non li pulivo
Sei sempre stato molto bravo a recitare ... e a tirare a indovinare” continuò Sheldon, incrociando le zampe al petto
“Tirare a indovinare ?!
Giammai ...
Io predico sempre e solo il giusto, grazie ai miei ...” cercò di dire il mammifero dalle zanne all'insù, venendo interrotto dal pescatore
“Amici nell'aldilà
Certo ... come no
Se per amici intendi soggetti come il sottoscritto, insieme a Boe e ai sui fidati clienti che ti spettegolano e ti forniscono informazioni ... alcune molto imbarazzanti, se posso dire la mia ... su alcuni abitanti di Bunny Burrow che poi TU utilizzi per arricchirti
Allora sì che siamo tuoi amici, con un'unica differenza ... NON SIAMO ANCORA PASSATI A MIGLIOR VITA” concluse il cinghiale, spiazzando il Dottore, che si morse il labbro inferiore, per essere stato colto con le zampe nel sacco
 
“Ma io dico ... non potevi cercarti un lavoro NORMALE ?
Invece di cimentarti in queste tue esibizioni canore, pieni di balli e di effetti speciali ?” domandò il pescatore, scuotendo lentamente la testa
“Parla l'animale che: per tutta la vita sta facendo il pescatore, che ha una faida aperta con gli agenti immobiliari e che sta continuando a dare la caccia a una creatura preistorica morta milioni di anni” affermò sarcasticamente il suino, alzandosi pesantemente dalla sedia, per poi aggiungere
“E poi, non è così male
È il mestiere giusto per me: non è faticoso, non è impegnativo, niente responsabilità, molto remunerativo e, soprattutto, LEGALE
Offro solo un servizio che per alcuni mammiferi è ESSENZIALE e per il quale pagherebbero QUALSIASI CIFRA per poterne usufruire” concluse orgoglioso il facocero
“Senti un po' mago Casanova, ti dico solo due cose ... prima che me ne dimentichi ...” ribatté Sheldon, alzando l'indice della zampa destra
“Primo: il mio è un lavoro ONESTO E CHE PUZZA ... e sul quale spesso, ci fanno battute divertenti e freddure che, una volta che le hai sentite, vorresti solo sparire sotto terra ... non prima di aver strozzato chi l'ha raccontata
Per esempio ...” iniziò il cinghiale, non rendendosi conto che stava deviando dal discorso che il suo cervello si era imposto
“Il colmo per un pescatore: avere una moglie sarda, che si chiama Alice
Ma io dico, a quale mammifero evoluto e con un po' di cervello in zucca gli verrebbe in mente di dire una cosa del genere ?
Da: fustigare, frustare, cavargli gli occhi, tagliargli la lingua e poi fargliela mangiare, farlo camminare su una passerella di legno, legato come un salame, per poi gettarlo in mare e vedere come cercare disperatamente di annaspare ...”
“Stai deviando dal discorso, genio ... e poi, stai cominciando a diventare macabro” affermò in tono sarcastico il facocero, interrompendo il cinghiale che, dopo essersi fermato per un paio di secondi, spalancò la bocca, annuendo deciso; dopodiché riprese a parlare
“Giusto, non sprofondiamo nel raccapricciante ... c'è pur sempre una signorina qui presente” disse Sheldon, lanciando un occhiolino fugace verso Judy che, nel frattempo, si trovava ancora in uno stato di shock
“Comunque ...stavo dicendo ?
Ah ... sì
Il mio è un lavoro ONESTO perché non utilizzo informazioni personali di mammiferi sulle quali poi, creo delle storielle che riguardano il loro futuro decantandogliele con balletti di musica jazz, con l'aggiunta di effetti speciali da cinema da quattro soldi per rendere il tutto più paranormale” disse risoluto il cinghiale, per poi alzare, insieme all’indice, il medio della zampa
“Secondo: per tua informazione, l'ascia di guerra con gli agenti immobiliari è stata seppellita e forse ... chi l'avrebbe mai detto ... con uno di loro siamo diventati addirittura QUASI AMICI ... un bravo mammifero … e chi se lo sarebbe mai aspettato ?” affermò sorpreso il suino, dopodiché continuò
“E c'è ne anche una terza ... che si è aggiunta solo in questo momento” aggiunse il pescatore, alzando l'anulare
“Il Nailoticus ESISTE e quando lo troverò e lo catturerò e diventerà un'attrazione turistica per tutto il mondo, ti verrò a trovare ... dovunque tu sia … per gongolarmi davanti ai tuoi occhi marrone chiaro che sono stati camuffati con delle lenti a contatto viola e davanti a quelle tue zanne che non sono nemmeno tue” terminò risoluto il pescatore, mentre il Dottore spalancò la bocca inorridito
Il facocero stava per aggiungere qualcosa di non molto carino, quando venne interrotto da un’altra voce proveniente dalle spalle del cinghiale
 
“Invece di stare lì a blaterare come un idiota, cercando di decantare le qualità del tuo MEDIOCRE E INSIGNIFICANTE LAVORO, a un altro ebete come te, Sheldon
Perché non spieghi al nostro cuginetto che gioca a fare il maghetto e lo stregone Voodoo, il motivo della nostra visita, uhm ?”
 
Tutti i mammiferi presenti nel tendone si voltarono verso l’entrata del tendone, per scoprire quale animale aveva parlato
 
“Prima di tutto, Hector, il mio non è un mediocre e insignificante lavoro, come dici tu ... è UN'ARTE CHE SOLI IN POCHI RIESCONO A CAPIRE ... e, mi dispiace, TU non sei tra questi
Secondo, ci stavo per arrivare ... se TU non mi avessi interrotto con la tua entrata ad effetto” disse stizzito il cinghiale, rivolgendosi verso a un potamochero, vestito con il suo stesso abbigliamento piratesco, mentre quest'ultimo si stava dirigendo verso il quartetto di mammiferi
“Tu dovresti solo cucirti la bocca
È già tanto che non ti abbia chiuso dentro al portabagagli di quel tuo trabiccolo su ruote, legato e imbavagliato come uno stoccafisso
Perché QUESTA ... giuro che te la faccia pagare cara o non mi chiamo Hector Barbossa !” affermò sconsolato e allo stesso tempo irritato il potamochero, fermandosi e indicandosi gli indumenti che aveva addosso
“Ok ... prima di tutto, lo stoccafisso è un pesce e tecnicamente non potresti legarlo visto che è sprovvisto di arti ... perciò, la tua similitudine è priva di un fondamento logico” cominciò Sheldon, gesticolando con le zampe, per poi aggiungere
“Secondo ... per quanto riguarda IL MOTIVO per cui ti ritrovi in questa situazione ... ricorda, le lavatrici sono macchinari subdoli e infidi; che se le lasci da sole, in compagnia di un fazzoletto o di una sfilza di questi ultimi nascosti dentro a una delle tasche più recondite dei pantaloni e della giacca, ti creeranno soltanto problemi, sfuggiranno al tuo controllo e ti ritroverai, quando li scuoterai energicamente, una volta finito il lavaggio, con una nevicata abbondante dentro casa … peggio delle bufere che si scatenano a Tundratown
Per non parlare di quando parte la centrifuga ... sembra che in bagno stia atterrando un Boing 747” disse pensieroso Sheldon, annuendo lentamente, per poi continuare
“Sfortunatamente, nel tuo caso, pezzi di carta sporchi e intrisi di olio per motori di barche non vanno molto d'accordo con acqua e detersivo
Si è così formata una di quelle viscide e collose poltiglie nere ... peggio del petrolio quando si riversa nell'oceano, dopo che una petroliera è affondata
Ma non potevi controllare le tasche prima di far partire il lavaggio ?” domandò il pescatore, rivolgendosi verso il potamochero che, per tutta risposta, socchiuse gli occhi
“Eh ... noi mammiferi maschi e le lavatrici non andremo MAI d'accordo ... rimarremo NEMICI PER NATURA” affermò il Dottor Facilier, con tono sconsolato
“Parole sagge, cugino ... parole sagge ...
Per fortuna che porto sempre con me un secondo paio di ricambio nella SHELDON'S BULEVARD MOBIL, in caso di emergenze di qualunque tipo ... non si sa mai
Altrimenti saresti dovuto venire in mutande e allora sì che avresti fatto una bella figuraccia” aggiunse il pescatore, guardando velocemente Hector, che sbuffò sonoramente
“Beh ... avrei preferito venire NUDO, piuttosto di venire conciato così
Sembro un idiota !
Cosa penseranno i miei clienti ... e gli altri mammiferi ...” affermò seccato Hector, indicando nuovamente il suo vestiario
“Ricorda …
Il problema non è il problema
Il problema è il tuo atteggiamento RISPETTO al problema
Comprendi, cugino ?
Perciò … non fare il melodrammatico e smettila di preoccuparti … stai benissimo ... ti manca giusto giusto una zampa di legno per calarti meglio nella parte” disse Sheldon, cominciando a rimirare suo cugino, assumendo il classico sguardo che ha uno stilista, quando osserva il modello o la modella con addosso la sua ultima creazione di cui va tanto fiero
 
“Oh ... hai ragione !
Ma come ho fatto a non pensarci prima ?” esclamò Hector in tono ironico, per poi riprendere ad avanzare verso il pescatore
“Lo sai cosa ?
Ma tu sei un genio ... non ti sfugge mai niente ... dico davvero” proseguì il potamochero, continuando ad avvicinarsi sempre di più verso suo cugino
“Sul serio ?” chiese incredulo Sheldon, alzando un sopracciglio
“Ma ceeeeeeerto ...
Sono talmente felice che tu mi abbia fatto notare questo particolare ESSENZIALE che ...” disse il carpentiere, fermandosi a pochi metri dal cinghiale, alzando l'indice della zampa destra, per poi urlare
“TI MOZZEREI TUTTE E QUATTRO LE ZAMPE, FACENDOTI DIVENTARE UN FERMA PORTA !
BRUTTO ...” urlò Hector, scattando improvvisamente verso il cinghiale, coprendo la distanza che lo separava dal suo bersaglio ... alla fine aveva raggiunto il limite di sopportazione
Nel frattempo, colto alla sprovvista dal gesto di suo cugino, il pescatore lanciò un urletto di terrore poco mascolino, mentre il potamochero l'aveva raggiunto, allungando le zampe verso il collo del cinghiale, pronto a serrare la presa
 
“Io non lo farei se fossi in te Hecty”
 
Il suino si fermò di colpo ... prima che le sue zampe avessero raggiunto la gola del cinghiale
Dopodiché, il potamochero rivolse lentamente lo sguardo verso l'animale che aveva parlato e che si trovava dietro le spalle del pescatore
 
“Altrimenti cosa farai Mister Farlocco ? I tuoi amici dell'aldilà mi puniranno ?” chiese ironicamente il carpentiere, mentre sul grugno di suo cugino si dipinse un sorrisetto
“Oh … no ... non saranno loro a farlo
Saranno loro due” terminò Facilier, indicando, con la punta del bastone, il duo di animali che si trovavano seduti sulle due uniche sedie disponibili, poste davanti alla postazione del facocero, mentre quest'ultimi avevano disegnato sui musi degli sguardi spaesati e persi ... la stessa espressione che ha uno studente quando si ritrova davanti una verifica scritta a sorpresa di matematica per la quale non ha studiato ... PANICO TOTALE E VOGLIA DI MORIRE ALL'ENNESIMA POTENZA O, PER RESTARE IN TEMA, AL QUADRATO
 
Il trio di suini si voltò a guardare i due agenti, mentre quest'ultimi avevano uno sguardo spento ... quasi MORTO ... per poi osservarsi a vicenda l'un l'altro
 
“Agente Hopps ? Rosso ?” chiese perplesso e allo stesso tempo stupito Hector, che fino a quel momento non si era reso conto della presenza della volpe e della coniglietta, concentrato com'era sul suo vestiario e sul responsabile ... o per meglio dire FUTURA VITTIMA ... di quella sua situazione assurda e imbarazzante
Il potamochero allontanò le zampe dal collo del cinghiale, per poi rimirare, per qualche secondo, quelle che sembravano essere diventate due bambole di pezza adagiate sulle rispettive seggiole
“Judy ?” domandò preoccupato Sheldon, avvicinandosi e chinandosi verso la coniglietta, per poi sventolarle a pochi metri dal muso, la zampa
“Oh ... per tutte le spingarde !
Riconoscerei quello sguardo ovunque !
Manifestano dei CHIARISSIMI sintomi di coloro che hanno subito uno shock emotivo devastante ... e non chiedetemi come faccio a saperlo, non vi piacerebbe la risposta !” esclamò il pescatore, allontanando la zampa dal musetto della leporide, per poi aggiungere
“Judy ... dimmi qualcosa ... qualsiasi cosa !” affermò il pescatore, rivolgendosi verso la coniglietta, che rimase in silenzio, continuando a fissare un punto imprecisato all'interno del tendone
 
“Domani voleranno capre” tentò nuovamente il cinghiale
 
NULLA
 
“Ci sarà la fine del mondo per voi conigli e morirete tutti atrocemente e in modo agonizzante”
 
Zero
 
“NON PORTO LE MUTANDE SOTTO I PANTALONI !”
 
Niente
 
“Visto ?
Sguardo perso ... è come se i loro cervelli fossero morti cerebralmente !” concluse il cinghiale, voltandosi verso i suoi cugini
“E tu come fai a saperlo ?
Non sei mica un dottore ...” provò a dire il facocero, avvicinandosi verso Sheldon che, con tono ironico, ribatté
“Disse colui che fingeva di essere uno stregone Voodoo, indovino, chiromante e non ricordo cos'altro”
“Almeno io le porto le mutande ...”
“Volete tapparvi la bocca tutti e due ?
Dobbiamo trovare un modo per farli rinvenire, altrimenti ci verranno a cercare e ci sbatteranno entrambi in prigione !
È stata tutta colpa vostra e delle vostre stupide idiozie, se si sono ridotti in questo stato !
Hanno visto così tante stupidaggini in così poco tempo che, non essendoci abituati … come il sottoscritto … non hanno retto !” esclamò esasperato Hector, indicando i due diretti interessati e scuotendo lentamente la testa
“Colpa nostra ?!
Se non sbaglio eri tu quello che pochi secondi fa stava tentando di uccidermi, a meno che non soffra di memoria a breve termine ... e non è così !” ribatté il cinghiale, alzandosi in piedi
“In realtà è stata colpa tua e di mastro Geppetto
Se mi avreste lasciato fare il mio lavoro, tutto questo non sarebbe successo” affermò il fecero, additando, col bastone quelli che, secondo lui, erano i responsabili di quello che era successo
“Nostra ?! Dico ... hai voglia di scherzare ?” esclamarono all'unisono i due suini
“Niente affatto
Mi ero preparato un numero con i fiocchi e contro fiocchi ... e la parte migliore me l'ero riservata per parlare del futuro di Judy e del suo AMORE” affermò orgogliosamente il facocero, facendo scomparire lo sguardo di disappunto dipinto sul muso di Sheldon, che esclamò sorpreso e sognante
“Oh ... ho capito cosa vuoi dire
Intendi dire lei e Ro ...”
“AMORE ? QUALE AMORE ? IO NON SONO INNAMORATO ! NON C'È NESSUN AMORE !” esclamarono all'unisono i due mammiferi, saltando, con una sincronia perfetta, giù dalla sedia, per poi essere osservati dai tre suini, che avevano disegnato in muso uno sguardo sorpreso
“Bene ... problema risolto ...” affermò orgogliosamente, dopo qualche secondo di silenzio, il cinghiale, per poi aggiungere
“Alla fine è risultato meno complicato del previsto” concluse il pescatore, scoppiando in una grassa risata, mentre i due agenti, dopo qualche minuto, si guardarono velocemente a vicenda, entrambi imbarazzati
 
A quanto pare i loro cervelli erano andati in stand - by da ... se devo essere sincero, nemmeno il vostro fedele narratore s’è n’era reso conto ... evidentemente quel trio di suini ha distratto pure me
Comunque, fatto sta che alla magica parola pronunciata dal Dottore, entrambi gli encefali di Judy e Nick si erano repentinamente svegliati dal sonno profondo
 
Ma perché, proprio nell’udire la parola AMORE, si erano ridestati dalla stasi celebrale ?
Perché, nel sentire pronunciare quel vocabolo entrambi diventavano rossi in muso per l'imbarazzo, specialmente la coniglietta dato che la volpe riusciva meglio a mascherare il rosso che le divorava le guance, grazie alla sua pelliccia fulva ...
Non era qualcosa di brutto ...
Anzi, è la cosa più BELLA DEL MONDO: puro, istintivo, il sentimento attorno al quale ruotano la nostra felicità e le nostre principali soddisfazioni
Eppure, insieme a questo impulso vi è SEMPRE un altro sentimento: il TIMORE ... IL TIMORE DI AMARE E DI NON ESSERE RICAMBIATI E DI FERIRSI ... ma è perfettamente comprensibile
Tutti abbiamo paura d'amare, anche chi non lo ammette
Non è l'amore in sé a creare il panico, ma la sensazione di costante incertezza che accompagna fin dai primi momenti, chi cade preda di questa malattia
 
Quindi, la domanda che sarebbe potuta sorgere spontanea in quella situazione, era: gli agenti Judy Hopps e Nick Wilde, AVEVANO PAURA DELL'AMORE (in questo caso avrebbero potuto soffrire entrambi di philofobia: una fobia attraverso la quale un animale percepisce l'amore come una minaccia ... così apriamo una piccola parentesi di medicina ... ma, da quello che loro sapevano e da quello che io ricordo, non soffrivano di questa patologia) oppure AVEVANO PAURA AD AMARE ... IN QUESTO CASO DI PROVARE AD AMARE UN MAMMIFERO DI UNA SPECIE DIVERSA ?
 
Eh ... bel dilemma, vero ?
 
Nick e Judy si guardarono di nuovo a vicenda; dopodiché, entrambi abbozzarono un mezzo sorriso, per poi distogliere velocemente lo sguardo l'uno dall'altro imbarazzati ... e questo loro atteggiamento non sfuggì all'occhio molto attento e allenato di Facilier
 
Vuoi vedere che quella testa di legno di suo cugino Sheldon non aveva tutti i torti ...
 
Eppure, ieri sera, quand'era andato a trovare quel grasso di un cinghiale alla sua palafitta ... stranamente sobrio, considerando in che condizioni l'aveva trovato l'ultima volta ... e quest'ultimo, dopo averlo salutato alla SUA MANIERA, gli aveva comunicato che, in occasione della fiera al lago Landlake, la piccola Judy Laverne Hopps, la famosa agente di polizia, era tornata a Bunny Burrow, in compagnia di una volpe che non era Gideon Gray e che FORSE tra questi ultimi due c'era un certo feeling che andava oltre il semplice rapporto di lavoro e amicizia ... sul muso del facocero si dipinse uno sguardo stupito e interdetto
 
Si ricordava eccome della piccola Judy Hopps ... colei che voleva diventare il PRIMO AGENTE CONIGLIO ...
 
A dir la verità, non l'aveva conosciuta di persona
Diciamo soltanto che due mammiferi molto preoccupati per lei ... mamma e papà ... si erano rivolti a lui per conoscere il futuro della loro cucciola: se avrebbe cambiato idea oppure no sul fatto di diventare un agente di polizia, cosa le sarebbe successo, come sarebbe morta ... e via discorrendo
L'avevano anche pregato di dargli qualche amuleto fortunato che la proteggesse o che, situazione più drastica, che utilizzasse una bambolina Voodoo per farle il lavaggio del cervello ... ovviamente fu ben felice di accontentare entrambe le richieste dei coniugi Hopps, con garanzia SODDISFATTI O RIMBORSATI ... certo, come no
Quel giorno guadagnò un bel gruzzoletto e poi, quando i conigli tornarono a cercarlo per informarlo che i suoi metodi non avevano funzionato e che rivolevano indietro i loro soldi ... lui si era bello che volatilizzato
 
Ancora oggi si dava delle colpe per il fatto di essere ... scappato ... in quel modo ... ma, hey ... non aveva specificato quanto tempo sarebbe rimasto a Bunny Burrow e poi, si era dimenticato pure di dirglielo
 
Insomma, era alquanto scettico che quella tenera e dolce leporide potesse realizzare il suo sogno ... voglio dire, era pur sempre un coniglio … animale conosciuto da tutti per essere un gran fifone e che, alla prima situazione di pericolo, tagliava la corda
Eppure, ancora oggi non riusciva a capacitarsi che quella coniglietta, col passare del tempo, non solo era diventata un agente di polizia, ma aveva anche risolto un caso sul quale la polizia di Zootropolis indagava da molto tempo, diventando ben presto famosa ... e chi l'avrebbe mai detto ?
Ma quello che l'aveva colpito maggiormente, non era il fatto che la piccola Judy avesse coronato il suo sogno, bensì il fatto che si fosse INNAMORATA ... parole di Sheldon ... di una VOLPE ... MAMMIFERO DI UN'ALTRA SPECIE... PREDATORE PER NATURA
 
Una cosa ... beh ... è pur sempre amore, ma come avrebbero fatto a ... insomma, non era biologicamente possibile e forse Sheldon, da tipo romantico com'era, aveva frainteso oppure, opzione più plausibile, a furia di bere, si era bruciato quei due neuroni sani che gli erano rimasti
Una cosa era certa: avrebbe sfruttato quest'informazione a suo vantaggio
Una volta arrivato alla fiera del lago Landlake, non avrebbe dovuto far altro che cercare una coniglietta dagli occhioni color ametista, in costante compagnia di una volpe dalle iridi verde smeraldo, e poi, una volta individuati, iniziare il suo spettacolino sulla base della notizia di gossip fasulla carpita da Sheldon
 
Ma ... adesso che aveva visto QUELLA SCENA E QUEGLI SGUARDI, forse non era più così tanto fasulla
Uhm ... forse era meglio tastare ancor un po' il terreno ...
Quella volpe e quella coniglietta l'avevano affascinato e al contempo gli stavano pure simpatici ... vediamo se riusciva a dargli una zampa a entrambi
E, se le cose stavano veramente come diceva suo cugino ... perché temporeggiavano e cercavano di negare e nascondere ciò che provavano l'uno per l'altra ?
Forse era giunto il momento che il buon vecchio e magnanimo Dottor Facilier, prendesse il posto della sua nemesi senza scrupoli e dedita solo al guadagno e aiutasse quei due ... ma, sì ... è una cosa troppo carina ... INNAMORATI SOTTO COPERTURA a rivelare i loro veri sentimenti a vicenda
Ma prima ...
 
“Bene ... visto che la questione si è risolta ... chi vuole del Tè ?” domandò improvvisamente il facocero, attirando su di sé gli sguardi stupiti di tutti i mammiferi presenti nel tendone
“No ?
Va bene ... vuol dire che lo farò solo per me
Ho bisogno di qualcosa che mi rilassi e che mi aiuti a pensare
Avete alterato la mia pace interiore, sapete ...” affermò Facilier, dopo qualche secondo di silenzio, attendendo una risposta da parte degli altri animali ... che non arrivò
Così, il facocero si voltò e cominciò a dirigersi verso una meta precisa all'interno del tendone
“Io, se possibile, vorrei ...” provò a dire Sheldon a un certo punto, venendo interrotto dal suino con le zanne all'insù
“NIENTE RUM
Però apprezzo che tu voglia prendere del Tè insieme a me ... davvero ... mi hai sorpreso, sai ?” concluse beffardo il Dottore, mentre il cinghiale alle sue spalle, tentò d'aprire bocca
“La sai una cosa divertente, Sheldon ?
Bere rende gli animali così stupidi, e alcuni di essi sono già talmente stupidi prima di cominciare a bere, che è come aggravare un delitto” aggiunse con tono mellifluo il facocero, facendo dipingere uno sguardo perplesso sul muso del pescatore che, dopo qualche secondo di riflessione, riaprì lentamente la bocca, con fare offeso
“Aspetta un momento ... mi stai dicendo che IO sarei uno stupido ?”
“Oh, amico mio ... io non ho detto NULLA
Sei tu che te lo stai dicendo da solo ... anche se la cosa è ormai risaputa da molto tempo” terminò Facilier, trattenendo una risatina
 
 
 
 
Intanto, nell'ufficio di Fowler ...
 
 
“Quindi, detto in parole povere e spicciole, questa maschera respiratore bianca, che copre soltanto la parte del muso ... solitamente utilizzata dai verniciatori ... è un sintetizzatore vocale di ultimissima generazione e, come può vedere dall'elenco presente qui sul monitor ...” affermò un dingo, indicando lo schermo del suo PC
“Sono state registrate TUTTE le impronte vocali dei dipendenti che lavorano all'interno della C.P.A
Ovviamente, tutte tranne la sua … signore” disse il canide, voltandosi a guardare, alla sua sinistra, un mammifero, con indosso una maschera nera a coprirgli la testa, mentre quest'ultimo teneva le zampe anteriori conserte al petto
“Per raccoglierle non avrà fatto nessuna fatica e naturalmente, non avrà attirato troppo l'attenzione
Le avrà registrate su un dispositivo elettronico, senza scheda SIM, in modo da non essere rilevato dalla nostra rete di sicurezza, e poi le avrà caricate sul sintetizzatore in un secondo momento, nascondendolo nel Dimenticatoio ... ovvero il magazzino che si trovava nel corridoio S
Ecco perché, quando è stato scoperto, ha scelto quella corsia e non le altre due
Doveva recuperare prima la sua attrezzatura
Inoltre, questo spiega come mai Rolf gli abbia aperto la porta del deposito senza pensarci due volte
Se guarda l'ultima voce selezionata da quella dell'elenco, risulta l'impronta vocale di Xever” concluse il dingo, indicando con il cursore del mouse, la prima voce dell'elenco, regolato in base all'utilizzo più recente
 
Il mammifero mascherato rimase in silenzio per un paio di secondi ancora, finché i suoi occhi rosso fuoco non caddero su quelle due specie di palline fatte di metallo
“E ... di queste che mi dice ?” chiese il capo della C.P.A, indicando con l'indice della zampa destra, la coppia di sferette
“Queste ?” domandò William, staccando una delle due periferiche di un cavo, e precisamente, quella che era inserita all'interno di una piccola porta USB, situata all'interno della maschera - sintetizzatore, per poi lanciare uno sguardo, prima verso il suo superiore e poi verso i due oggetti in questione
“Beh ... se devo essere sincero con lei, signore ...
Queste sono quelle che mi hanno fatto passare l'intera notte in bianco
Lo scanner del computer ha individuato del materiale digitale all'interno di queste sferette: piccoli micro-processori, scheda video, memoria interna, alimentatori, e addirittura, due minuscole schede madri ... in poche parole, due SUPER PC in formato sferico ... che però, in questo momento risultano spenti ... morti
Complice anche il fatto che l'acqua bollente potrebbe aver danneggiato il sistema operativo
Comunque, a parte questo, non dovevo far altro che operare un hackeraggio, in modo tale da verificare le condizioni del software e poi, una volta accese, raggiungere le PREZIOSE INFORMAZIONI contenute al loro interno
Purtroppo, con mio sommo dispiacere, questi cosi hanno dei sistemi di protezione firewall e virus di ultima generazione, che funzionano anche quando il sistema operativo è spento
Oltretutto, è anche INTELLIGENTE
Infatti, è in grado di adattarsi a ogni tipo di attacco dall'esterno ... cosa che, oltre a essere stupito per la complessità e l'ingegno di chi l'ha inventato, ha reso ogni mio tentativo INUTILE
Poi ho pensato che forse, avrei potuto smontare l'involucro esterno, in modo tale da poter raggiungere una qualche porta USB per poter operare un'infiltrazione in modo più efficiente e diretto … come ho fatto per la maschera – sintetizzatore … oltre che a trovare un pulsante di accensione ...
Purtroppo, non sono riuscito nel mio intento ... nemmeno scaraventandole contro il muro, una volta esaurita la pazienza
Sono veramente desolato per questa mia incapacità ... le chiedo scusa, signore
Lei si aspettava dei risultati che purtroppo, non sono riuscito a darle” affermò sinceramente dispiaciuto il dingo, abbassando lo sguardo per terra, pronto a prendersi una sonora lavata di capo, da parte del suo superiore ... sperando che quest'ultimo si fosse fermato SOLO alle parole
 
Il signor Sailas rimase in religioso silenzio ancora per qualche secondo; dopodiché, espirò profondamente e poi cominciò a parlare con tono tranquillo e pacato
“William ... come lei ben sa ... purtroppo ... in questi ultimi giorni, si sono verificati una serie di, chiamiamoli incidenti di percorso, che non avevamo previsto
Prima, la perdita del prototipo CR-0C ... che ORA, non si sa dove sia finito e del quale abbiamo perso le tracce ... poi, la scoperta SENSAZIONALE E ALLO STESSO TEMPO INASPETTATA delle NUOVE abilità sviluppate dal prototipo, che avremo potuto benissimo evitare se LEI avesse attivato totalmente il chip di controllo mentale durante la prima prova sul campo ... e ora, una spia appartenente a chissà quale organizzazione, che FORSE non è MORTA VERAMENTE e che sta cercando, per la SECONDA VOLTA, di mandare a monte il lavoro di una vita intera, per la quale ho fatto MOLTI SACRIFICI
Ho dimenticato forse qualcosa ?” chiese retoricamente il mammifero mascherato, rivolgendosi verso il suo sottoposto che rimase in silenzio, deglutendo a fatica
 
“Ma, a un certo punto, la fortuna ha deciso di girare dalla nostra parte, permettendoci di vedere la luce in fondo a questo tunnel oscuro, nel quale ci siamo introdotti e dal quale facevamo fatica a uscirne
Grazie al signor Darby, abbiamo scoperto un piccolo particolare che, guarda caso, ci era sfuggito durante la selezione del personale della C.P.A
Particolare che FORSE potrebbe aiutarci a sistemare una VOLTA PER TUTTE IL PROBLEMA HAWKEYE
Ennesimo scherzo del destino vuole, però, che a pochi centimetri dall'uscita di questo tunnel, qualcosa ci blocchi ... ci tenga incollati saldamente al suolo, non permettendoci di fare quel piccolo passo verso la luce” affermò il capo della C.P.A, fermandosi un secondo ad osservare il dingo e di come la paura e il timore si stessero pian piano impossessando di lui, mentre quest'ultimo continuava a tenere lo sguardo fisso per terra ... poteva addirittura sentirne l'odore
 
Oh ... quanto gli piaceva quell'espressione di terrore ... di PURO TERRORE dipinta sul muso degli altri mammiferi
Lo faceva sentire così bene
D'altronde, LA PAURA È UNA FORZA MOLTO POTENTE E DISTRUTTIVA MA CHE, SE USATA NEL MODO CORRETTO, TI PERMETTE DI OTTENERE IL CONTROLLO SU TUTTI E SU TUTTO E DI OTTENERE CIÒ CHE VUOI ... E LUI AVEVA IMPARATO A USARE QUESTA FORZA CON VERA MAESTRIA E ABILITÀ
 
“E sa qual è questo qualcosa che ci tiene bloccati e incollati al pavimento, William, uhm ?” domandò il mammifero mascherato, chinandosi all'altezza del canide
“Abbiamo trovato questi oggetti alla base del cratere di Geysir, che possono permetterci di uscire da questo circolo vizioso di disgrazie, dandoci una spinta per ripartire
Ma, disgraziatamente, abbiamo solo preso per metà questo spintone
E lo sa il perché ?
Il motivo è che LEI mi ha fornito la spiegazione di un solo oggetto che a me ...” disse il signor Sailas, avvicinandosi all'orecchio sinistro del canide, per poi sussurrare
“Non interessa minimamente
Perché la chiave di tutto è contenuta in quelle due piccole sferette ... e anche lei lo sa bene” concluse l'animale con la maschera nera, allontanandosi dal padiglione auricolare del dingo
“E sa anche che io, SPECIALMENTE quando ho ricevuto una sfilza di cattive notizie, esigo IL MASSIMO IMPEGNO dai miei dipendenti ... e se non sono soddisfatto del loro operato ... cosa che ultimamente è successa ... sa bene che cosa riservo loro” affermò il capo della C.P.A, cominciando a tamburellare lentamente le dita della zampa destra, calzata dalla coppia di guanti neri, sulla scrivania del signor Fowler
“Perciò, William ...
Secondo lei, io cosa dovrei farle ... uhm ?
Per farle pagare questo suo ENNESIMO fallimento che è andato ad aggiungersi alla pila che ha collezionato da quando lavora per me e di cui comincio a essere stanco
Sottoporla a un'ora di seduta di elettroshock per scoprire fino a che punto il suo corpo è in grado di resistere ?
Mozzarle un dito di una delle sue zampe, magari quello su cui ha la fede nuziale ?
Strapparle di netto un incisivo ?
Oppure cavarle via un occhio ?
Pensa siano adeguate ?” domandò il mammifero mascherato, continuando a picchiettare le dita della zampa destra sulla superficie del tavolo, mentre William continuava a rimanere in religioso silenzio
 
E ora che cosa gli avrebbe fatto il suo superiore ?
Una delle cose che aveva appena menzionato ? O che non aveva elencato ?
Oppure tutte quante insieme ?
 
Il signor Sailas aveva ragione ... aveva MALEDETTAMENTE ragione
Da quando avevano rilasciato il prototipo CR-0C nel lago Landlake per il primo test di prova, aveva commesso un errore dietro l'altro
E forse, il più grande, era stato quello di non attivare totalmente il chip di controllo mentale di CR-0C
Se l'avesse fatto, a quest'ora non l'avrebbero perso e avrebbero tenuto sotto controllo le sue abilità, non permettendo che ne sviluppasse altre che NON ERANO STATE INSERITE all'interno del suo D.N.A
 
Ma perché, il primo giorno di prova non l'aveva attivato totalmente ... perché ?
 
Forse perché così facendo, non gli avrebbe permesso di vivere una vita PIENA E LIBERA
Magari aveva avuto COMPASSIONE per quella creatura, estinta da milioni di anni che lui aveva provveduto a riportare in vita e a crescerla ?
In effetti, lui avrebbe potuto benissimo assumere la vesta di PAPÀ per CR-0C
Avrebbe potuto avere senso ... aveva passato tanto di quel tempo insieme a quello straordinario essere vivente, che aveva finito col l’affezionarcisi ... aveva finito con il volergli bene ... aveva finito con il considerarlo come un SUO cucciolo ...
E quale padre vorrebbe riservare a suo figlio un futuro e una vita infelice ?
 
NESSUNO ... ecco perché l'aveva fatto
 
Ma ora, da questo suo atto di benignità, il signor Sailas gli avrebbe chiesto conto ... oltre a tutti gli altri errori che aveva commesso
E sapeva che un giorno o l'altro, gli avrebbe fatto pagare i suoi fallimenti, riservandogli una punizione che non avrebbe dimenticato così facilmente
 
“Sa, William ... molti alla C.P.A credono che io le riserva un trattamento ... SPECIALE” affermò Sailas, riportando con le zampe per terra il dingo
“Che chiuda un occhio di fronte agli errori ... anche quelli più EVIDENTI E OVVI ... che commette, lasciando correre la cosa
Beh ...voglio che sappia la verità …” cominciò il mammifero mascherato, seguitando a picchiettare le dita della zampa destra sulla scrivania del canide, creando ulteriore suspense e tensione
“Io ... NON HO PREFERENZE
PER ME SIETE TUTTI UGUALI ... SIETE SOLO NUMERI ... E DA TUTTI, ESIGO IL MASSIMO IMPEGNO IN QUESTO PROGETTO E SE NON È COSÌ ... BEH ... LA RISPOSTA LA SA PERFETTAMENTE
Diciamo che, nel suo caso, apprezzo la sua intelligenza e la sua umiltà ... doti che la maggior parte dei mammiferi che lavorano qua dentro non ha
Perciò, IO L'APPREZZO PER QUESTO ... NON È CHE LA PREFERISCO, L'APPREZZO ... SONO DUE COSE DIVERSE” affermò Sailas, smettendo di tamburellare le dita sulla superficie del tavolo, per poi avvicinarsi nuovamente all'orecchio sinistro di Fowler, sussurrando
“Quindi, questo non la rende immune dagli sbagli e dagli errori che fa
Se lo ricordi bene” disse il capo della C.P.A, marcando ogni singola parola della frase che aveva appena pronunciato
Dopodiché, si riallontanò dal padiglione auricolare del dingo
 
“Ma oggi, sono di buon umore ... perciò, lascerò correre la cosa ... solo per oggi
Però, al prossimo sbaglio che farà ... non sarò così tanto clemente
Non mi costringa a dare una brutta notizia a Nicole e a July ... le farebbe soffrire molto ...
E lei non vuole questo, vero ?
Quindi ... mi guardi negli occhi, William ... sono stato chiaro ? Ci siamo capiti ?” domandò il signor Sailas, appoggiando una zampa sullo schienale della sedia girevole sulla quale si trovava accomodato il canide, girandola di 90 gradi verso di sé, in modo tale da incontrare lo sguardo del suo sottoposto che, dopo aver alzato timidamente gli occhi, incontrò quelli rosso fuoco del suo superiore
“CI – SIAMO – CAPITI ?” ripeté il mammifero mascherato, sillabando la frase e continuando a fissare il dingo che, dopo aver deglutito a fatica, annuì lentamente
 
Alla fine gli era andata bene anche questa volta ...
Ma era anche consapevole del fatto che, da ora in poi, avrebbe dovuto prestare la massima attenzione a quello che faceva
Perché se avesse sbagliato ... non riusciva nemmeno lui a immaginarsi che cosa gli avrebbe riservato il suo superiore
 
“Bene ... ora vediamo di scoprire che cos'hanno da offrirci queste due sferette di metallo
Di tempo ne abbiamo già perso abbastanza” affermò l'animale con la maschera nera, girando nuovamente di 90 gradi la sedia girevole con sopra il canide, verso lo schermo del suo PC
“Forza ... mettiamoci al lavoro” concluse Sailas, incoraggiando Fowler a iniziare a digitare sulla tastiera ... cosa che, dopo qualche secondo di silenzio, il dingo iniziò a fare
 
 
 
 
Nel frattempo, nel tendone del Dottor Facilier …
 
 
“E questa, amici miei, è la storia del perché ho scelto di fare questo, chiamiamolo lavoro ...” concluse un facocero, vestito con un frac viola, seduto sopra a una sedia imbottita, versando un po’ di tè, contenuto dentro a una teiera di porcellana bianca, all’interno di una tazzina del medesimo colore, che si trovava adagiata su un piccolo tavolino rotondo in legno, dove, nel bel mezzo, vi era una sfera di cristallo
“Già … una ragione piuttosto stupida e infondata … quanto curiosa, allo stesso tempo, che ti ha fatto abbondare il liceo artistico …” affermò con nonchalance un cinghiale, vestito con abiti pirateschi, intento a sorseggiare la sua tazzina di tè, attirando l’attenzione del mammifero con le zanne all’insù che si girò lentamente verso destra, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso l’animale che aveva parlato e che si trovava sulle due zampe, a pochi metri dal tavolino
“Per tua informazione, l’esame l’ho fatto … superandolo egregiamente
Diciamo solo che l’idea di esibirmi … quasi tutte le sere, in teatri super lussuosi, davanti a un centinaio, se non a un migliaio, gruppo di mammiferi aristocratici, che non capiscono un bel niente di musica e arte … oltre a dover seguire un copione di opere vecchie di un MILIONE DI ANNI … non mi andava granché a genio
Volevo qualcosa di … TUTTO MIO da poter condividere con animali … DI MENTALITÀ E VEDUTE SEMPLICI” affermò Facilier, continuando a versare il tè dentro la sua tazzina
“Uhm … MAMMIFERI DI MENTALITÀ E VEDUTE SEMPLICI … intendi dire animali CREDULONI E MOLTO FACILI DA ABBINDOLARE con le tue sceneggiate e opere da quattro soldi ?” domandò il cinghiale, sorridendo verso il cugino, che non si scompose affatto
“Ah … io non ho detto nulla di tutto questo
E poi … in fatto di mammiferi ingenui e sprovveduti … Sheldon, tu sei l’ultimo che può parlare
Vuoi che racconti ai nostri due ospiti le condizioni pietose in cui ti trovammo due settimane fa, all’interno della tua palafitta ?
Tu e un paio di sassi bianchi, che non voglio sapere minimamente come te li sei procurati e del perché li portasti dentro casa tua, e che credevi fossero dei granchi, provenienti dallo scrigno di Davy Jones, che ti spiavano … pronti a portare a termine il nefasto compito che il capitano dell’Olandese Volante gli aveva affidato ?” chiese il Dottor Facilier, terminando di versare l’infuso dentro alla sua tazza, per poi portarsela vicino al muso mentre sorrideva divertito
 
Dopo che il facocero terminò quella frase, il pescatore, colto di sorpresa per le parole che suo cugino aveva appena pronunciato e soprattutto, nel ricordare in che CONDIZIONI IMBARAZZANTI era stato ritrovato … per poco non si strozzò con la piccola quantità di tè che aveva ingerito e che gli andò improvvisamente di traverso
 
“COFF … CAUGH …COFF … CAUGH …” cominciò il suino, lasciando cadere la tazzina da tè che aveva in zampa e che finì in mille pezzi, una volta toccata terra … peccato, era un pezzo d’antiquariato d’inestimabile valore
Dopodiché, il suino cominciò a battersi il torace, cercando di liberare il gargarozzo dalla quantità di liquido che lo stava soffocando
“SHELDON !
FACEVA PARTE DI UN SET UNICO !
ERA UN REGALO DI NONNA !” esclamò il facocero, alzandosi in piedi dalla sedia, per poi dirigersi verso il cinghiale, mentre quest’ultimo stava continuando la sua battaglia tra la vita e la morte
“ADESSO DOVE LO VADO A RIMEDIARE IL PEZZO CHE TU HAI …” continuò imperterrito il Dottore, non curandosi minimamente della situazione CRITICA in cui versava il cugino
“CAUGH … PUUUU !!!”
Con uno sforzo immane Sheldon riuscì a liberarsi del groppone che gli stava impedendo di respirare, espellendolo sotto forma di sputo … un GROSSO E VISCIDO SPUTO
Peccato che il pescatore non avesse calcolato la traiettoria balistica e l’unico bersaglio che si trovava davanti a sé: FACILIER
Infatti, lo sputacchio colpì perfettamente e in pieno il grugno del facocero, proprio in mezzo agli occhi
 
“Uff … uff … uff … e anche questa volta … sono scampato alla morte
Alla faccia tua Davy Jones … non mi avrai mai !” esclamò trionfante il cinghiale, alzando la testa e la zampa anteriore destra, in contemporanea, verso il cielo … come se da lassù, il capitano dell’Olandese Volante lo stesse sentendo e si stesse mangiando le zampe per non essere riuscito a portare a termine il piano che … ormai, da tanto tempo … aveva in mente per quel mammifero un po’ pazzerello, conosciuto con il nome di Sheldon Sparrow
 
Nel frattempo, in seguito a quella scena … all’apparenza comica o tragica, dipende dai punti di vista … Hector, che si trovava in piedi, vicino alla sedia sulla quale era seduta la coniglietta, non poté far a meno che espirare profondamente, passandosi una zampa sul muso; mentre il cinghiale abbassò lo sguardo, incontrando la smorfia schifata che si era dipinta sul muso del facocero, per poi spalancare lentamente la bocca, formando una piccola O
 
“Oh … ehm … scusa Facilier … ma …” provò a dire il pescatore, cominciando a gesticolare con le zampe, rivolgendosi verso il Dottore, per poi aggiungere
“È stata tutta colpa tua che hai tirato in ballo l’argomento … mai scherzare con Davy Jones … MAI
I tuoi amici dell’aldilà non te l’hanno mai detto ?” concluse ironicamente Sheldon, trattenendo una risatina, osservando il cugino che, aiutandosi con il palmo della zampa destra, tolse una considerevole quantità di bava che si era depositata in mezzo ai suoi occhi, per poi gettarla a terra
“Molto divertente … mi sto sbellicando dalle risate” rispose sarcasticamente il facocero, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il pescatore
“Scusate se vi interrompo … ma c’è una cosa che mi sta attanagliando il cervello da un po’ di tempo”
 
Entrambi i suini si voltarono verso l’animale che aveva parlato: un potamochero vestito con abiti pirateschi
 
“È possibile che IO sia imparentato con tipi come VOI ? Non è che … non so … PER CASO, c’è stato un errore ?
Alimenti, non mi spiegherei una cosa … COME DIAMINE FACCIO AD AVERE PER CUGINI DUE MERITI IDIOTI: UNO CHE CREDE ALL’ESISTENZA DI UNA CREATURA PREISTORICA MORTA DA CHISSÀ QUANTI ANNI E A DAVY JONES, IL FANTOMATICO SPIRITO, ASSOCIATO ALLA MORTE PER ANNEGAMENTO DEI MARINAI E DEI PESCATORI IN MARE … E UN ALTRO CHE HA DECISO D’IMPROVVISARSI CABARETTISTA DI MAGIA E STREGONERIA DA QUATTRO SOLDI, FACENDOSI AIUTARE DAI SUOI FANTASMAGORICI AMICI NELL’ALDILÀ … FASULLI, COME LUI !” urlò Hector, avendo raggiunto il limite della sopportazione possibile e immaginabile, indicando i due diretti interessati che, dopo essersi guardati velocemente a vicenda, annuirono decisi, confermando quello che aveva appena detto il suino dal pelo fulvo acceso che, in seguito a quella risposta, si stropicciò gli occhi per la disperazione e l’esasperazione
 
“Un momento … amici nell’aldilà fasulli ?
Vuoi dire che lui non riesce a …” provò a dire Judy, avendo evidenziato, di tutto il discorso del carpentiere, soltanto una parte, che per lei era VERAMENTE importante
“Esattamente, agente Hopps
Il qui presente Dottor Facilier non è in grado di leggere il futuro e non è nemmeno uno stregone … oltre a non essere nemmeno tanto intonato anzi, non lo è per niente
Si tratta soltanto di un ciarlatano che, utilizzando i gossip che riesce a reperire da zucche vuote come quella di mio cugino Sheldon e dalla cricca di clienti che sono soliti andare al bar dal vecchio Boe, realizza numeri canori e scenici che fa passare per gli avvenimenti futuri che succederanno a un determinato mammifero
In poche parole … pettegolezzi sotto forma di musical” affermò Hector, guardando negli occhi la coniglietta che fece una strana smorfia … era come se fosse felice e triste allo tempo
 
Perché, vi starete chiedendo ?
Beh … la risposta è alquanto ovvia
 
Da una parte era contenta nello scoprire che quell’animale, di tutto quello che le aveva detto, non era vero NULLA
D’altra era triste perché, il constatare questo fatto l’aveva riportata, per così dire, alla cruda realtà
Sapete, non è che aveva accettato di seguire … ovviamente non volontariamente … quel facocero, così … senza un motivo preciso e valido
Ma perché le avevano stuzzicato e solleticato le lunghe orecchie le parole: FUTURO e AMORE … forse l’aveva attirata più quest’ultimo termine
Le serviva qualcuno di UNICO, come lo era Facilier, che … nonostante avesse intuito che era un imbroglione … le spiegasse il perché, quando pensava a quell’emozione, le si dipingesse ALL'ISTANTE, nella sua mente, la figura di Nick
 
Perché si era resa conto che QUALCOSA tra loro due era cambiato … già da un po’ di tempo … ma non riusciva a interpretare questo segnale come qualcosa di STRANO o di … POSITIVO ?
Cioè, intendiamoci, provare affetto per un animale di un’altra specie è una cosa … ma AMORE …
È una cosa … neanche io saprei come definirla … se DOLCE O STRANA … oppure entrambi … fatto sta che ormai perfino i sassi si erano resi conto che tra quei due c’era QUALCOSA
La domanda era: loro due lo SAPEVANO o FACEVANO FINTA di non saperlo ?
 
“Protesto, ripeto, protesto deliberatamente per aver definito le mie doti canore non intonate
È vero, non riuscirò a leggere nel futuro e nemmeno a fare strani numeri di magia, ma non permetto a NESSUNO di darmi dello stonato, nossignore
Ho una dignità da cantante e ballerino da rispettare” affermò il facocero, rivolgendo uno sguardo serio verso il potamochero, che trattenne una risatina
“La dignità l’hai già persa il giorno in cui decidesti di fare questo stupido lavoro … per giunta, indossando quel ridicolo abito che hai addosso” terminò il carpentiere, indicando l’indumento di Facilier
“Per tua informazione, caro cugino … abbastanza ottuso in fatto di moda … questo è un frac
E non è ridicolo, sappi che ha un grande valore sentimentale e affettivo per il sottoscritto” disse deciso il mammifero con le zanne all’insù, cominciando ad accarezzarsi la giacca dell’abito che aveva addosso, con fare affettivo
“Oh … Facilier !
Non dimmi che quello era un regalo di …” provò a dire Sheldon, avvicinandosi verso il cugino i cui occhi stavano cominciando a farsi lucidi
“Sì …” disse semplicemente, il facocero … per poi, tutto a un tratto, scoppiare a piangere, abbracciando il pescatore
“CHE COSA HO FATTO DI MALE, SHELDON ? DOV’È CHE HO SBAGLIATO ?
IO L’AMAVO TROPPO E … HO ROVINATO TUTTO” affermò tra un singhiozzo e l’altro il Dottore, mentre il cinghiale, accalappiato nella morsa del cugino, alzò su gli occhi al cielo, per poi cominciare a dargli delle piccole pacche sulle spalle
“Su … avanti, vecchio mio … è storia passata … da 10 anni, ormai” cercò di consolarlo il cinghiale … non ottenendo, però, l’effetto sperato
Infatti, Facilier, continuò a singhiozzare con più forza
 
Sheldon non poté far a meno che espirare profondamente, per poi voltarsi verso la volpe e la coniglietta, che avevano dipinto in muso uno sguardo perplesso
“Lasciate perdere … lunga storia
Sappiate solo che si tratta di una QUESTIONE D’AMORE” affermò Sheldon, annuendo lentamente
“Oh … intendi dire la cara Evangeline ?” chiese con nonchalance Hector, mentre il facocero, a sentire pronunciare QUEL NOME FEMMINILE, si mise a piangere ancora più forte
“Eddai, Hector … lo sai che non ha ancora superato la cosa !
Di un po’ … l’hai fatto apposta …” disse il pescatore, rivolgendo uno sguardo poco amichevole verso il potamochero che trattenne una risatina, per poi aggiungere
“Sai una cosa … tu e il Romeo fallito avete una cosa in comune … adesso l’ho notato …
IN AMORE NON SIETE IL MASSIMO … ANZI, A DIRLA TUTTA, SIETE PROPRIO NEGATI”
“Parla il … non posso dire lupo, perché biologicamente non lo sei … l’eremita solitario e bisbetico, che sta tutto il giorno in una puzzolente … e non conforme alle norme di sicurezza basilari … carpenteria da quattro soldi, tutto SOLO
Ci credo che hai un cuore di pietra
Non hai mai provato a cercarti un’anima gemella?” domandò Sheldon irritato
“Non ho tempo per pensare a queste sciocchezze da cuccioli di quattro anni … e poi, non voglio lasciare dietro di me una scia di cuore infranti come te, cuginetto
Ricordi … così, per puro caso … Scarlet, Gisel, Anamaria ?
O forse, opzione più plausibile e ovvia, ti ricordi delle sberle che ti hanno tirato su quel tuo muso da schiaffi, dopo quello che gli hai fatto ?” concluse il carpentiere scoppiando a ridere, mentre il cinghiale provò a giustificarsi
“Beh … alcuni li meritavo … gli altri, non so … non poteva funzionare con loro”
“Comunque … Sheldon ha ragione
L’amore è qualcosa di così TREMENDAMENTE MERAVIGLIOSO e al tempo stesso TERRIBILMENTE PERICOLOSO E DISTRUTTIVO
E … a proposito di amore …” affermò Facilier, smettendo improvvisamente di piangere, per poi scollarsi velocemente dal pescatore, rivolgendo uno sguardo curioso verso i due agenti che per tutto il tempo erano rimasti zitti e imbambolati a guardare l’ennesima scenetta tragicomica, che i tre suini avevano messo in scena
“Siete mai stati fidanzati voi due ?” domandò il facocero, sorridendo maliziosamente, mentre Judy e Nick spalancarono gli occhi per la sorpresa che quel quesito aveva creato in loro … come una secchiata d’acqua fredda in pieno muso
Ma, poi, perché proprio quella domanda ?
Fra le innumerevoli e le migliaia che poteva fare, proprio quella ?
 
“Già … mi ero dimenticato di chiedervelo al nostro primo incontro
Siete entrambi così TENERI E COCCOLOSI …
Mi sembra strano che non abbiate ancora trovato qualcuno da amare” disse a sua volta il pescatore, interessato e incuriosito dall’argomento che aveva tirato in ballo suo cugino
“Beh … ecco …” provò a dire, dopo qualche minuto di silenzio la coniglietta, rossa in muso per l’imbarazzo, per poi voltarsi verso il suo partner e fargli cenno con quegli occhioni color ametista, di dire qualcosa
Dopotutto, non era lui quello che, con la sua abile parlantina, riusciva sempre a cacciarli fuori dai guai ?
 
La volpe, dopo aver fatto ripartire il cervello, tentò di mettere insieme un discorso logico di senso compiuto
“Ehm … noi … io … insomma … entrambi … abbiamo delle esigenze un po’troppo elevate riguardo … ehm … all’anima gemella delle nostre rispettive specie” concluse Nick, gesticolando con le zampe
“Capisco … ma, sapete … non è detto che debba essere per forza della vostra stessa specie
D’altronde, parliamo sempre di amore … è L’AMORE NON SI SOFFERMA SULLE DIVERSITÀ” disse Facilier, sorridendo furbamente, facendo intendere ai due agenti il significato nascosto dietro alle sue parole
 
Judy e Nick, dopo che il facocero terminò la frase, si riguardarono velocemente e vicenda
 
Un momento …
Loro … pensavano che loro due fossero …
 
Era un punto che questa mattina, quasi tutti gli stavano facendo notare … le coincidenze, eh …
 
No … andiamo … avevano frainteso …
Forse, il LORO modo in cui si trattavano a vicenda tutti i giorni a Zootropolis ... COME PARTNER E AMICI … lì a Bunny Burrow aveva creato quella finta sensazione e quel piccolo fraintendimento
Non erano … avevano soltanto instaurato un LORO FORTE E UNICO RAPPORTO DI AMICIZIA che avrebbe potuto facilmente essere scambiato per quello, insomma …
 
Ma, adesso che ci pensavano bene, quei tre suini fuori di testa, anzi due … l’unico che si salvava era Hector … non erano stati i primi a fargli quella domanda, facendo trapelare quel SIGNIFICATO NASCOSTO che a loro due sembrava sfuggire … o forse al quale non volevano dare retta
Andiamo … loro due …
 
Era così evidente ?
Che il loro destino fosse di …
 
Judy e Nick si guardarono per la terza volta a vicenda, specchiandosi l’uno negli occhi dell’altro, rimanendo a fissarsi a vicenda per qualche minuto
 
Ma … era davvero possibile che loro due …
Beh … ne avevano passate tante insieme, perché non cimentarsi anche in questa … nuova avventura ?
 
E gli altri che cosa avrebbero pensato ?
Come li avrebbero considerati ?
Mostri ? Scherzi della natura ? DIVERSI ? Soggetti da emarginare ?
Domande più che legittime da farsi …
Ma, vivere con la PERENNE paura e il timore di fare qualcosa, che non sai se andrà bene oppure no … non aiuterà di certo
Come fai a saperlo se non provi ?
Perché tentenni e rimandi, per poi arrivare al punto in cui ti renderai conto che avresti potuto farcela … che avrebbe potuto funzionare …
Quando arriverai a pensare questo … sarà ORMAI troppo tardi
 
LA VITA È SOLO UNA … ED È TUTTA UN BUONA LA PRIMA
NON C’È IL TASTO PAUSA E NEMMENO IL TASTO REWIND
 
LA VIVI SOLO UNA VOLTA E NON AVRAI UNA SECONDA POSSIBILITÀ
PERCIÒ … BUTTATI, PROVACI E SE ANCHE DOVESSI CADERE, RIALZATI SORRIDENDO, CONSAPEVOLE CHE C’HAI PROVATO … ANCHE SE NON È ANDATA BENE … RIMETTITI IN PIEDI E CONTINUA LA TUA CORSA FINO A CHE NON RAGGIUNGERAI IL TUO TRAGUARDO … DA SOLO O CON LA PERSONA CHE HAI AMATO E CHE HAI FATTO DIVENTARE PARTE DELLA TUA VITA
 
“Io …” dissero contemporaneamente i due agenti, continuando a guardarsi negli occhi, per poi, senza accorgersene, avvicinarsi lentamente l’uno all’altro
 
Eccolo che stava per succedere … mancavano solo pochi centimetri …
 
Un improvviso squillo di telefono, proveniente da una tasca dei pantaloni della leporide, ruppe istantaneamente la magia e l’atmosfera che si era creata all’interno del tendone, riportando con le zampe per terra i due agenti che, rendendosi conto di quello che stavano per fare, si allontanarono repentinamente a vicenda, diventando rossi in muso, mentre Facilier e Sheldon si mangiarono le zampe, maledicendo in silenzio l’animale che aveva interretto quel bellissimo e unico momento … doveva avere proprio un ottimo tempismo
 
Nel frattempo, Judy, dopo essersi ricomposta … almeno in parte … allungò la zampa verso la tasca, prendendo il suo cellulare e nel leggere il nome del mittente, la leporide trattenne una risatina; dopodiché, accettò la chiamata
 
 
 
Papà ?
Sì … no non hai disturbato, tranquillo … dimmi
Davvero ?!
Sta per iniziare ?!
Arriviamo subito
 
 
 
Detto questo, la leporide chiuse la chiamata, per poi risistemare il telefono al suo posto, sorridendo
 
Papà e il suo tempismo ...
Non poteva chiamare qualche minuto più tardi ?
 
La stessa identica sensazione di felicità e tristezza avvolse nuovamente Judy
Da una parte era felice che la chiamata di suo padre avesse tirato fuori sia lei che Nick da una situazione piuttosto imbarazzante; dall’altra era scontenta perché era curiosa di scoprire fino a che punto si sarebbero spinti sia lei che quella volpe ottusa
Forse avrebbero finito con il … BACIARSI ?
 
Questo improvviso pensiero fece ridiventare Judy rossa in muso
 
Ma cosa andava a pensare ?
Coniglietta ottusa che non era altro …
E se invece fosse successo veramente ?
Aveva percepito che, prima della chiamata di papà, si era creata una strana … chiamiamola magia tra loro due
Che fossero destinati a stare … INSIEME ?
Non sapeva nemmeno lei cosa pensare …
 
“Ehm … carotina ? Ci sei ?”
La domanda postale dal partner la riportò sulla terra ferma
“Uh … sì ?
C-c-ci sono …” provò a dire la coniglietta, cercando di articolare una frase di senso compiuto e cercando di nascondere il rossore che le stava divorando le guance
“Ok … ma, ascolta, stai bene ?
Sei tutta rossa …” affermò il canide, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorriso beffardo
“Io ?! No, non è vero !” squittì Judy, consapevole di essere stata colta con le zampe nel sacco … accidenti a lei … doveva assolutamente deviare l’argomento del discorso
“Era soltanto papà
Mi ha chiamato per dirmi che sta per iniziare …” affermò la coniglietta con fare misterioso, scendendo dalla sedia imbottita, seguita a ruota dal collega
“Sta per iniziare … cosa ?” chiese Nick, alzando un sopracciglio
“Lo vedrai !
Sarà una cosa meravigliosa !
Forza ! Muoviamoci !” disse la leporide tutta entusiasta, per poi voltarsi verso il facocero e il cinghiale
“È stato veramente un piacere conoscerti, Facilier
Ma ora dobbiamo proprio andare
Sheldon, Hector … ci si vede in giro
Buona fiera !” affermò sorridente la coniglietta, salutando i tre suini con la zampina, per poi voltarsi, afferrare per un arto Nick e trascinarlo di peso verso l’uscita del tendone, senza che quest’ultimo potesse aprire bocca per porgere i suoi saluti e i suoi ossequi a quel trio di animali che gli avevano regalato un’altra esperienza indimenticabile da aggiungere al suo baglio di ricordi de LE MIE VACANZE AL LAGO LANDLAKE, CON CAROTINA … DA DIMENTICARE
 
Nel frattempo, i tre suini … e in particolare il facocero e il cinghiale … erano rimasti interdetti e senza parole
 
E pensare che mancava così poco …
Sarebbe stata una scena veramente tenera … maledizione a quel coniglio e al suo tempismo !
Ora, non sarebbero più riusciti a ricreare quell’atmosfera … o almeno non così presto …
Ma … non potevano lasciarli andare così … non sarebbe stato per nulla carino
Dovevano spronarli e fargli aprire veramente gli occhi …
Si vedeva lontano un miglio che qui due erano FATTI PER STARE INSIEME … solo che non l’avevano ancora capito
Bisognava solo aiutarli …
E chi meglio di loro tre … anzi, due, tralasciando il carpentiere burbero e irritabile, col cuore di pietra … poteva farlo ?
 
Ma come fare ?
 
Mentre erano intenti a trovare una risposta a questo loro dilemma, gli occhi di Facilier, caddero sulla volpe
 
IDEA !
 
Rispetto a Judy, Rosso era quello che mascherava meglio le emozioni e l’imbarazzo …
Aveva già inquadrato che tipo di mammifero era …
Un tipetto veramente furbo, un attore consumato, un animale che aveva imparato a nascondere le sue debolezze, indossando diverse maschere … evidentemente aveva avuto un’infanzia difficile, ma questo non significava che, per forza di cose, non avrebbe dovuto essere felice
Era già stato molto fortunato ad incontrare l’agente Hopps che l’aveva salvato dalla fossa che lui stesso si era scavato
E ora, se lui si era reso conto di provare qualcosa di più per quella coniglietta … perché esitava ?
Forse aveva paura di essere deluso un’altra volta … comprensibile … ma doveva superare questo muro, altrimenti l’avrebbe persa per SEMPRE
L’aveva subito notato dagli sguardi che gli rivolgeva e che magistralmente cercava di nascondere agli occhi degli altri … ERA INNAMORATO PAZZO DI LEI
 
E lui l’avrebbe aiutato … doveva solo dagli una spintarella
 
 
 
 
Nel frattempo, nell'ufficio di Fowler ...
 
 
“No ... niente da fare signore
Ennesimo tentativo di hacking da remoto fallito
Gliel'avevo detto che questi cosi hanno un sistema antivirus intelligente, in grado di adattarsi a ogni tipo di attacco dall'esterno
Mi sa che non ne verremo MAI a capo ...” affermò esasperato un dingo, vestito con un camice bianco, passandosi una zampa sul muso
“Suvvia, William
La calma e la pazienza sono la virtù dei forti
E poi, credo che ci stiamo avvicinando alla soluzione ...” affermò con fare pensieroso, un mammifero con indosso una maschera nera a forma di teschio di felino, con le zampe anteriori incrociate al petto, mentre quest'ultimo si trovava alla sinistra del dingo
“Lo sta dicendo solo per incoraggiare entrambi, vero ?” chiese con fare ironico il canide, voltandosi a guardare il suo superiore
“No, William
Sono serio ... e poi, io non sono un tipo che scherza ... e questo lei lo sa bene” ribatté freddamente il capo della C.P.A, facendo deglutire a fatica il suo sottoposto
 
Già ... in quanto a senso dell'umorismo, il signor Sailas non era uno dei massimi esperti … anzi, non lo era per niente
E non starò qui a raccontarvi che cosa successe all'ultimo mammifero che, per sdrammatizzare una situazione particolarmente critica, nella quale quest'ultimo si era cacciato, provò a raccontare una freddura al suo superiore, sperando di cavarsela
Beh ... sappiate solo che, una volta terminata la conversazione, dall'ufficio del capo della C.P.A ne uscì un ghiacciolo gigante, con al suo interno il povero e sfortunato comico
Almeno il signor Sailas era rimasto in tema ...
 
Non so se avete afferrato il concetto ... freddura ... freddo … ghiacciolo ... no ?
Meglio continuare con la nostra storia, va …
 
“Quindi, ricapitolando, che cosa abbiamo davanti a noi, William ?” chiese il mammifero mascherato, rivolgendosi verso il suo sottoposto che, in seguito a quella domanda postagli dal suo superiore, alzò un sopracciglio con fare interrogativo
“Signore ... ma cosa ...” provò a dire il dingo, venendo interrotto dall'animale mascherato
“Risponda alla domanda” lo incitò il suo capo, indicandogli, con un cenno della testa le due sferette, che si trovavano sulla scrivania del canide
Fowler rimase in silenzio ancora per qualche minuto, guardando prima gli oggetti in questione e poi il mammifero con la maschera nera
 
Ma perché gli stava facendo quella domanda, se lui gli aveva già fornito una spiegazione completa e dettagliata che riguardavano quei due cosi, non appena era arrivato nel suo ufficio ?
Qual'era il senso ?
Beh ... tanto valeva rispondere al quesito postogli dal signor Sailas
Evidentemente, aveva notato qualcosa che a lui era sfuggito
Ma cosa ?
 
“Ehm ... d'accordo
Allora ... abbiamo a che fare con due sferette che sembrano fatte di metallo, il cui interno, da una prima scansione effettuata, sembra essere composto da materiali digitali e tecnologici che ricondurrebbero a etichettare questi due oggetti come una sorta di due mini super computer; protetti sia all'interno, da un sistema antivirus intelligente ... che si adatta a ogni attacco di hacking da remoto ... e sia dall'esterno, da quello che sembra essere un guscio protettivo molto resistente e non scomponibile
In conclusione, abbiamo due casseforti in miniatura … in stile caveau di banca … che non riusciremo MAI ad aprire” concluse il dingo, guardando negli occhi il suo superiore che, dopo qualche secondo di silenzio, prese la parola
“Queste sono solo informazioni ... SUPERFICIALI E INUTILI
Vede, Fowler ...
Lei, dal momento in cui Xever e Black le hanno consegnato queste sferette, si è talmente concentrato sul capire cosa fossero, che, una volta scoperta tutta la BARCA DI CHIACCHIERE che mi ha appena elencato poco fa, non si è posto UNA SOLA E SEMPLICE DOMANDA ...” cominciò con tono fermo e pacato il signor Sailas, continuando a fissare il dingo, per poi alzare l'indice della zampa destra verso il cielo, come se avesse trovato la risposta a un dilemma di vitale importanza
“Perché DUE sferette e non UNA ?” domandò il mammifero mascherato, con fare fintamente confuso, indicando gli oggetti in questione, poggiati sulla scrivania del dingo che, in seguito a quell'affermazione da parte del suo superiore, rimase in silenzio per alcuni secondi
 
Evidentemente, l'affermazione del signor Sailas l'aveva spiazzato
 
“Ehm ... signore ... credo di non ... capire ...” provò a dire William, dopo aver lanciato un'occhiata fugace, prima verso quel duo di piccoli marchingegni diabolici e poi verso il suo capo
“Uhm ... vediamo se riesco a spiegarglielo in parole povere ...
D'altronde, mi sembra un concetto abbastanza semplice ...” iniziò il signor Sailas, cominciando a grattarsi il mento della maschera, con fare riflessivo
“Lei mi ha detto che queste due sferette sono dei super computer in formato ridotto, giusto ?” domandò il capo della C.P.A, rivolgendosi verso il suo sottoposto, che annuì lentamente
“Bene ...
Come lei sa, un computer può essere utilizzato in vari modi: da un uso personale e lavorativo, fino ad arrivare alla protezione di dati molto importanti e VITALI che, se finiti in zampe a mammiferi sbagliati, creerebbero CAOS E DEVASTAZIONE
Se entriamo nell'ottica di quest'ultima ipotesi, per prevenire e, qualora si verificasse, arginare il problema dovuto al furto di materiale informatico molto ... delicato ... si potrebbe optare sul trasferire la metà, o una certa quantità di informazioni, su altri dispositivi elettronici, in modo tale da rendere il tutto più sicuro e più ostico per colui che intende rubare le informazioni che gli interessano
Fino a qui mi segue ?” domandò Sailas, lanciando un'occhiata veloce verso il suo dipendente, che annuì velocemente
 
“Perfetto ...
Ora le faccio un esempio ...
Ha presente quando, durante le esercitazioni per i test missilistici, prima della sequenza di lancio, due addetti estraggono una coppia identiche di chiavi, inserendole all'interno di una console, per poi girarle contemporaneamente per dare inizio al count down ?
Se uno dei due addetti non porta con sé una delle due chiavi, il lancio non ha inizio
E per queste due sferette, penso valga lo stesso identico procedimento
Entrambe, al loro interno, hanno una determinata quantità d'informazioni che, in seguito, una volta unite, ne sveleranno una più grande e completa” disse Sailas, indicando i due oggetti sferici
“È come se entrambe contenessero una numerazione ordinata ... questa i numeri pari; mentre quest'altra, i numeri dispari” continuò il capo della C.P.A, prendendo rispettivamente, prima una pallina con una zampa e poi, la seconda con l'altra, per poi continuare
“Tutte e due hanno un senso logico e un ordine ben preciso ... MA SEGUONO DUE ORDINAMENTI DIVERSI
Ma cosa succede se li uniamo ?” chiese l'animale con la maschera nera, avvicinando i due piccoli globi davanti ai suoi occhi rosso fuoco, fino a farli toccare
“Otteniamo una numerazione ANCOR PIÙ PRECISA E VASTA che va dal numero 0 fino all'infinito
Quindi, arrivando alla conclusione di questo breve discorso che le ho fatto, non ci serve altro che la chiave per poter sbloccare la ... console” terminò il signor Sailas, allontanando le due sferette, per poi rivolgere un'occhiata rapida verso Fowler, mentre quest'ultimo era rimasto stupito dalla spiegazione del suo superiore
 
Ma come aveva fatto a non pensarci prima ?
Era così semplice !
E pensare che ci aveva perso un'intera notte, mentre il signor Sailas aveva capito PERFETTAMENTE con che cosa avevano a che fare dopo nemmeno 30 minuti
Questa era solo una delle tante prove lampanti che spiegavano perché quell'animale ... UNICO NEL SUO GENERE ... con quell'altrettanta INEGUAGLIABILE maschera nera, con le fattezze di un felino volta a coprirgli l'intera testa, fosse il capo lì dentro
Non era solo: freddo, calcolatore, dal polso fermo, inquietante e temibile ... ma anche: sveglio, intelligente e con un acume senza pari
NON SOLO MUSCOLI, MA ANCHE TANTO CERVELLO
Ecco cosa lo distingueva dagli altri megalomani
 
“La vedo un po' spaesata, William ... il che mi sorprende
Un concetto così SEMPLICE E INFANTILE, avrebbe dovuto capirlo subito al volo” affermò il mammifero mascherato, riportando il canide sulla terra ferma
“Ma capisco anche il fatto che aveva mille e più pensieri per la testa: le numerose responsabilità che le ho affidato; il fatto di metabolizzare e di rendersi conto che il prototipo CR-0C è scappato SOLO PER COLPA SUA, con tutti i problemi che ne stanno venendo a galla ... gran brutta cosa i sensi di colpa e la consapevolezza nel sapere di essere IL SOLO E UNICO RESPONSABILE DI UN'ENORME DISASTRO ... oltre al fatto che avrà cercato di esaminare queste due sferette nel minor tempo possibile, per poter tornare a casa ad abbracciare la sua famiglia ... che è una cosa GIUSTISSIMA
Questi sono solo alcuni fattori che non le hanno permesso di osservare e riflettere in modo lucido, su quello che aveva davanti ...
Ma non rimuginiamo sul passato, concentriamoci sul presente
Lei cosa ne pensa ?” chiese l'animale con la maschera nera, soffermandosi a guardare il muso di William per alcuni secondi, mentre quest'ultimo rimase in un religioso silenzio, rendendosi effettivamente conto di quanto fossero vere le parole che aveva appena detto il signor Sailas
 
Già ... era stata solo colpa sua se ...
Bah ... ora era inutile pensare al passato ... ai SE e ai MA
 
Il prototipo CR-0C era sparito per colpa sua e per la sua negligenza nel non aver seguito alla lettera le disposizioni precise e chiare del suo superiore, che gli aveva ordinato di attivare TOTALMENTE il chip di controllo mentale ... e di questo ne era PIENAMENTE CONSAPEVOLE
Ma, adesso doveva concentrarsi su altro ... sul PRESENTE ... avrebbe pensato al passato e ALLE SUE CONSEGUENZE una volta che tutto questo sarebbe finito
 
“Beh ... penso che abbia ragione, signore
E ... ecco ... le chiedo ancora scusa per questa mia mancanza” affermò, dopo qualche secondo di silenzio Fowler, abbassando lo sguardo per terra
“Tutti noi commentiamo errori, William
Non si avvilisca ...
Provi a vederla così ...
L’errore ci dona semplicemente l’opportunità di migliorarci … di prevenire … DI DIVENTARE MIGLIORI DI QUELLO CHE ERAVAMO
Perciò, non si preoccupi ... PER ORA” disse il mammifero mascherato, marcando le ultime due parole, come a voler far intendere al suo sottoposto che si stava avvicinando PERICOLOSAMENTE al limite della sua sopportazione e pazienza e che non avrebbe tollerato altri sbagli in futuro
 
“Sì ... signore” ribatté semplicemente il canide, alzando lo sguardo verso il signor Sailas, dopo aver deglutito a fatica
“E, se posso chiedere, la … chiave … che bisogna utilizzare per sbloccare queste due sferette, dove la troviamo ?” chiese successivamente Fowler, con fare perplesso
“Io non le ho mai parlato di una chiave LETTERALE, William ... altrimenti, a quest'ora avremmo già risolto il problema ...” affermò pensieroso l'animale con la maschera nera, posando lo sguardo sulle due minuscole palline che teneva ancora nelle rispettive zampe: una nella destra e l'altra nella sinistra
“Se non sbaglio, lei mi ha detto che queste due specie di mini super computer, in questo momento, risultano spente
In poche parole, sono senza elettricità ... cosa che, in caso contrario, permetterebbe loro di funzionare in maniera normale ed efficiente” continuò il signor Sailas, seguitando a fissare il duo di globi
“E, se ricordo bene, mi ha anche detto che al loro interno, lo scanner ha individuato dei piccoli alimentatori che, guarda caso, sono dispositivi che vengono utilizzati PER ALIMENTARE O PER FORNIRE ENERGIA ELETTRICA a un qualunque apparecchio alimentato a corrente” concluse il capo della C.P.A, alzando lentamente gli occhi rosso fuoco dai due oggetti, per poi posarli sul suo sottoposto, che aveva assunto un'espressione confusa
 
ADESSO AVEVA CAPITO TUTTO
ERA COSÌ LOGICO E SEMPLICE … DANNATAMENTE SEMPLICE
D’ALTRONDE, SI SA CHE LE COSE PIÙ INFANTILI SONO SEMPRE QUELLE PIÙ COMPLESSE, VERO ?
 
“Lo sa quali altri metodi ci sono per produrre energia elettrica, senza attaccare un apparecchio a una comune presa, William ?” domandò il signor Sailas, confondendo ancor di più il dingo, che inclinò leggermente la testa a destra
“Beh ... non starò qui ad elencarglieli tutti, ma c'è ne uno che mi piace particolarmente, tant'è che è semplice” iniziò il mammifero mascherato, allontanandosi dalla sedia dove si trovava accomodato il suo sottoposto, fino a raggiungere l'estremo sinistro della scrivania
“Ha mai sentito parlare dell'energia di rotolamento ?” chiese l'animale con la maschera nera, cominciando a giocare con le due sferette
“Prendiamo come esempio un oggetto ... preferibilmente sferico ... di massa totale M
Se quest'ultimo comincia a rotolare, cioè subisce un movimento di rototraslazione con velocità lineare e velocità angolare, durante la rotazione … che cosa produce ?” domandò il signor Sailas, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorriso, in contemporanea agli occhi di William che si spalancarono pian piano
“Ah ... vede che ci è arrivato, William ? Perciò, cosa si produce ?” chiese nuovamente l'animale con la maschera, depositando il duo di piccoli globi all'interno della sua zampa destra, calzata dal guanto nero
“Energia cinetica ... che è data dalla somma dell'energia di traslazione e di quella di rotazione” disse Fowler, tirandosi una pacca sulla fronte
“Bene ...
Quindi, si produce energia che poi, a sua volta, verrà assorbita e adattata, attraverso l'utilizzo di un ADATTATORE … per l’appunto … contenuto in qualsiasi apparecchio elettrico, in modo che quest’ultimo possa funzionare in maniera efficiente
In poche parole ...” affermò il capo della C.P.A, chinandosi lentamente verso terra, mentre sul suo muso, coperto dalla maschera nera, si andava a dipingere un sorriso di vittoria
 
Alla fine, ORA, tutto aveva un senso
Sì ... ci avevano messo un po' a capirlo, ma, alla fine, c'è l'avevano fatta
Era così semplice la soluzione ...
Ma, una cosa la doveva ammettere ... chiunque avesse costruito quelle due sferette così complesse e allo stesso tempo meravigliose, doveva essere un GENIO
Gli avrebbe fatto comodo avere alle sue dipendenze un animale di questo calibro
Chissà … se fosse riuscito a scoprire chi era, la proposta di un'opportunità lavorativa alle sue dipendenze gliel'avrebbe fatta più che volentieri
Se accettava, bene ... altrimenti, in caso contrario ... beh ... NON SAREBBE PIÙ STATO ALLE DIPENDENZE DI NESSUNO
Inutile sprecare un'intelligenza e un intelletto di quel livello per realizzare piani e conseguire OBBIETTIVI FRIVOLI E INSIGNIFICANTI per uno di quei tanti megalomani che ci sono in giro
Lui avrebbe saputo sfruttare appieno le sue potenzialità per UNO SCOPO NOBILE E GIUSTO, a differenza degli altri
Anche se, la scelta finale sarebbe spettata al diretto interessato ...
 
Dopo essersi piegato sulle ginocchia, Sailas lanciò delicatamente le due sferette, contenute all'interno della sua zampa destra sul pavimento della stanza, verso la porta d'ingresso dell'ufficio del suo sottoposto, facendole rotolare l'una vicina all'altra
 
I due piccoli oggetti sferici percorsero un paio di metri senza che succedesse nulla di così eclatante, sensazionale o addirittura STRANO ... tutto nella norma, insomma ...
Ma poi, prima di raggiungere l’uscita del locale, le due sferette si illuminarono all'improvviso, emettendo, a intervalli regolari, una luce blu elettrica, che diventò sempre più veloce e intermittente
Dopodiché, i globi si arrestarono improvvisamente da soli, nel mezzo dell’ufficio, mentre continuavano a lampeggiare in modo alternato, come se fossero due insegne al neon in miniatura
 
Poi, tutto ad un tratto, qualcosa di lungo e molto sottile, sbucò dal lato destro della prima sferetta, incontrandosi e collegandosi a metà strada con un secondo oggetto, anch'esso lungo e sottile, comparso dal lato sinistro della seconda pallina
 
Sembrava una specie di piccolo cilindro allungato ... una sorta di bastoncino metallico, come quelli che si utilizzano per grigliare le verdure, impalandole l’una sull'altra
 
I due mammiferi si lanciarono un'occhiata veloce a vicenda e, prima che uno dei due potesse pronunciare anche solo una parola, dal mezzo del lungo bastoncino, esattamente dal punto di giuntura fra i due pezzi, si accese una piccola lucina rossa che incominciò a lampeggiare ... per poi, man mano, aumentare di velocità; finché, una volta raggiunta la massima accelerazione, non rimase accesa fissa
 
Passò ancora qualche secondo, senza che succedesse nulla ... dopodiché, tutto a un tratto, dalla lucina rossa partì un fascio di luce, diretto verso l'alto
Quest'ultimo si fermò a un'altezza di due metri, per poi ripiombare verso il basso ma, a differenza dell'andata, il fascio di luce si divise in due direzioni: una verso destra e una verso sinistra, finché entrambi non raggiunsero la parte superiore delle due sferette corrispondenti, formando un triangolo
 
In seguito, all'interno del trilatero, cominciò a delinearsi qualcosa ... sembrava una forma tridimensionale, ad altezza naturale di ... un mammifero ?
 
Il duo di animali socchiuse leggermente gli occhi, per riuscire a capire cosa stava prendendo forma all'interno del triangolo
Nel frattempo, la sagoma continuò a delinearsi e, addirittura, a riempirsi di colore sempre di più; finché, una volta completata e definita ... tanto da sembrare REALE ... il bordo rosso del triangolo, che aveva assunto la funzione di cornice per il quadro che si era dipinto, sparì … lasciando in tutta la sua bellezza, il soggetto del ritratto ... che, dopo qualche istante ... INIZIÒ A MUOVERSI DA SOLO, RIPETENDO UNA SOLA E SINGOLA AZIONE ... COME SE FOSSE INTRAPPOLATO IN UNA SPECIE DI LOOP TEMPORALE
 
Il gesto in questione ?
 
Il mammifero faceva qualche piccolo passo all'indietro, barcollando ... come se fosse ubriaco ... per poi fermarsi sul posto per qualche secondo, concludendo il tutto con una capriola all'indietro ... ma, che non sembrava intenzionale ... sembrava più un qualcosa di ... ACCIDENTALE
E l'espressione raffigurata sul muso dell'animale in questione ... con uno sguardo: perso, spento, come se gli avessero sparato in pieno petto e si stesse rendendo conto, solo in quel momento, di morire lentamente ... confermavano questa ... chiamiamola strana teoria
 
I due mammiferi presenti all'interno della stanza, rimasero in silenzio ancora per qualche secondo, finché uno dei due non si decise a parlare
“Mph ... proiettori olografici di OTTIMA, e oserei dire, IMPECCABILE QUALITÀ
Qui stiamo parlando di modelli UNICI ... di ultima generazione ... forse nemmeno brevettata … roba che non tutti hanno o si possono permettere
Davvero ingegnoso ... e CURIOSO” affermò il signor Sailas, cominciando ad avvicinarsi verso il mammifero proiettato
 
Fowler, nel frattempo, si era alzato lentamente dalla sua sedia, mentre aveva dipinto in muso uno sguardo SCONCERTATO, non tanto per l'aver scoperto cosa fossero quelle due palline metallizzate che l'avevano fatto diventare pazzo e tenuto sveglio tutto la notte ... no ... i suoi occhi erano fermi e fissi sull'animale digitale
 
No ... ma come poteva essere ?
Non aveva senso ...
Era una cosa illogica ... IMPOSSIBILE
 
“Invece, per quanto riguarda LUI …”
Le parole del suo superiore lo riportano con le zampe per terra, mentre quest'ultimo aveva raggiunto il mammifero olografico
“Beh ... è una cosa ... INASPETTATA” affermò il capo della C.P.A, fermandosi a pochi metri dai videoproiettori sferici
“Ma come ... è ... possibile ...” provò a dire Fowler, raggiungendo il suo superiore, e posizionandosi sulla sua destra
“In verità, William ... è abbastanza semplice
Il nostro Hawkeye … qui presente … aveva registrato anticipatamente questa scena, per poi salvarla su questi piccoli videoproiettori
Sapeva che gli sarebbero tornati utili ... e così è stato
Una volta scoperto, ha recitato alla grande il suo ruolo ... per poi uscire di scena col BOTTO” continuò Sailas, trattenendo una risatina
“Ma ... lui ... era ... mi ha …” tentò di formulare il dingo, venendo stoppato nuovamente dal mammifero mascherato
“Aveva oscurato precedentemente QUELLA TELECAMERA, William
Le ha fatto vedere quello che lui VOLEVA che lei vedesse ... ERA GIÀ LÌ DENTRO INSIEME A LUI
Poi, una volta che lei era cascato nella sua trappola, facendo il suo gioco ... ha invertito i ruoli e ha lasciato che una CONTROPARTE IDENTICA A LUI recitasse l'atto finale
Gli bastava solo tramortire e stordire il mammifero che era insieme a lui e poi lanciare le due sferette, che avrebbero completato il tutto
E, per eliminare le tracce e prove bastava buttare tutto di sotto, alla base del cratere di Geysir... dove nessuno le avrebbe trovate
Davvero intelligente ...” concluse l'animale con la maschera, incrociando le zampe anteriori al petto
“E bravo il nostro Hawkeye ...
Hai recitato ALLA GRANDE la tua parte ... i miei più sinceri e sentiti complimenti
Ma, ora che i miei dubbi hanno trovato una conferma DEFINITIVA ...” affermò, dopo qualche secondo di silenzio, il capo della C.P.A, avvicinandosi ancor di più vicino all'ologramma ... come se l'animale digitale potesse sentirlo per davvero
 
“SAPPI CHE TI DISTRUGGERÒ ... PEZZO DOPO PEZZO ... IN MODO LENTO E DOLOROSO
MI HAI CREATO FIN TROPPI PROBLEMI E QUESTA VOLTA NON RIUSCIRAI PIÙ A FERMARE IL MIO SOGNO
INOLTRE, MI ASSICURERÒ CHE A FARTI SOFFRIRE SIA IL MAMMIFERO PIÙ VICINO A TE ... L'ULTIMO ANIMALE CHE TI ASPETTI POSSA FARTI DEL MALE
E SARÀ QUALCOSA DI ... MERAVIGLIOSO” aggiunse il signor Sailas in tono minaccioso, continuando a fissare gli occhi dell'Hawkeye computerizzato, per poi voltarsi verso il dingo
“Però, è un vero peccato che debba finire così
Un soldato come lui, difficilmente lo troverò da qualche altra parte ... un tipo veramente UNICO E SPECIALE
Vabbè ... se il destino ha deciso che le cose devono andare così ... che così sia” concluse il capo della C.P.A, scuotendo lentamente la testa, per poi rivolgere uno sguardo verso Fowler, che era ancora visibilmente scioccato
 
“Non riesce a metabolizzare ancora il tutto ... non è vero, William ?” domandò divertito l'animale mascherato, attirando su di sé l'attenzione del suo sottoposto
“Io ... non ...” provò a dire il canide, non riuscendo a staccare lo sguardo DALL’OLOGRAMMA, RAFFIGURANTE QUELL'ANIMALE CHE NON AVREBBE MAI PENSATO POTESSE ESSERE COLUI CHE AVEVA TENTATO DI MANDARE ALL'ARIA I LORO PIANI ... MAI E POI MAI ... NEMMENO FRA UN MILIONE DI ANNI
 
Pensava che ...
E invece ...
Ma come aveva fatto a recitare il suo ruolo alla PERFEZIONE, senza destare il minimo dubbio ... non in lui ... ma nel signor Sailas ... conosciuto da tutti, all'interno della C.P.A, per le sue doti e capacità di leggere nel profondo dell'anima di un mammifero, riuscendo a capire chi fosse veramente o se stesse mentendo
 
Il suo superiore aveva ragione ... era un mammifero veramente in gamba
 
Mentre questi dubbi e queste domande, desiderose di una risposta, si facevano strada nella mente di Fowler, confondendolo e provocandogli un gran mal di testa, quest'ultimo spostò lentamente lo sguardo verso il suo superiore, ponendogli una sola domanda
 
“Signore ... ORA cosa facciamo ?”
 
Il mammifero con la maschera nera si limitò ad osservare per qualche secondo il dingo, senza dire una parola; dopodiché, cominciò ad avanzare lentamente verso la scrivania di Fowler, con le zampe dietro lo schiena
“La risposta è molto semplice, William
Continueremo a recitare la nostra parte, facendo credere a Hawkeye che vada tutto bene ... e poi, quando meno se l'aspetta, lo pugnaleremo alle spalle
Tutto sotto controllo ... niente di cui preoccuparsi” disse l'animale mascherato, superando il suo dipendente, che continuava a guardarlo con uno sguardo sconcertato
“Ma ... signore, con tutto il dovuto rispetto
IO NON SONO BRAVO A MENTIRE ... se me lo incontrassi davanti, LUI capirebbe subito che qualcosa non va soltanto guardandomi negli occhi” affermò esasperato William, voltandosi a guardare le spalle del signor Sailas
“Io non le ho detto che deve MENTIRE, Fowler
Io le ho detto semplicemente che deve continuare a RECITARE IL SUO RUOLO
Sono due cose MOLTO DIVERSE” ribatté tranquillamente il capo della C.P.A, raggiungendo la scrivania del dingo
“Ma, se proprio non riesce nemmeno a fare questo ... si barrichi in ufficio e non esca più ... anche se non potrà rimanere rilegato nel suo studio PER SEMPRE
Oppure, potrei darle in zampa una pistola a dardi veleniferi, in modo tale che, alla prima occasione buona in cui si troverà insieme a LUI, da soli, possa mettere la parola FINE a questa storia ... anche se dubito fortemente che riesca a fare una cosa del genere
Lei non è quel tipo di mammifero” continuò l'animale con la maschera nera, accomodandosi pesantemente sulla poltrona di William
“Uhm … mi sa che le conviene continuare a interpretare il ruolo del sottoposto che non si è ancora reso conto di nulla
Lei che ne dice ?” chiese il capo della C.P.A, con fare fintamente riflessivo, aspettando una risposta da parte del suo sottoposto, che aveva dipinto in muso uno sguardo perso
 
“Beh ... mentre lei sarà occupato a trovare la risposta a questo dilemma di vitale importanza, io penserò al nostro ... ospite
Dovrebbe essere già arrivato, no ?” domandò Sailas, riportando sulla terraferma William
“Intende dire ...” cercò di dire il dingo, venendo interrotto dal mammifero mascherato
“Esattamente, William” ribatté l'animale con la maschera nera, annuendo lentamente
“Ma ... signore ... e se LUI sapesse di suo ...” abbozzò Fowler, indicando l'ologramma dietro di sé
“Non si preoccupi
LUI NON SA NULLA ... altrimenti avrebbe fatto già qualcosa per occultare le prove, in modo da coprirgli le spalle
Anzi, dalle informazioni che il signor Darby è riuscito a raccogliere, la SUA storia si incastra perfettamente con quella di Hawkeye … come se avessimo finalmente trovato i pezzi mancanti di questo intrigato e complesso puzzle
Una storia molto curiosa, sa ?
Non vedo l'ora di potergliela raccontare
E credo che, una volta finito, sarà ben felice di darci una zampa per mettere la parola FINE a questo mammifero fastidioso” concluse Sailas, alzandosi dalla sedia, per poi dirigersi verso la porta d'uscita dell'ufficio
“Lei pensa che lo farà ?
Voglio dire, Hawkeye è pur sempre suo ...” tentò di dire il dingo, mentre il suo superiore gli passava per la seconda volta di fianco
“Sa, William …
Le ferite, sopratutto quelle MOLTO PROFONDE, ci mettono MOLTO a rimarginarsi
È un processo che richiede MOLTA PAZIENZA E TANTE ATTENZIONI” iniziò l’animale con la maschera nera, fermandosi di fronte all’ologramma di Hawkeye
“Ma, se per una cosa o per un'altra, si fa un movimento brusco ... la ferita si riapre e bisogna cominciare di nuovo da zero, SOFFRENDO ANCOR DI PIÙ
LUI sta cercando di guarire da una ferita che l'ha segnato fin nel profondo della sua anima ... un taglio … sia letterale che metaforico … che per rimarginarsi ci sta mettendo molto tempo
Oggi, gli faremo fare un movimento brusco e riapriremo quella BELLISSIMA FERITA ... CARICA DI ODIO, RISENTIMENTO E VENDETTA
E LO AIUTEREMO A CONVOGLIARE TUTTI QUESTI SENTIMENTI VERSO L'ANIMALE CHE GLIEL'HA PROCURATA ALL'INIZIO ... non verso quello che gliel'ha riaperta, perché quest'ultimo l'ha solo aiutato a ricordare chi è il mammifero responsabile delle sue sofferenze ... chi è colui che l’ha fatto entrare in quel circolo vizioso pieno di afflizioni e di dolori” affermò il signor Sailas, chinandosi verso le due sferette di metallo, prendendo, con le rispettive zampe, una e l'altra sfera, allontanandole
 
E, nel compiere questo gesto, il piccolo pezzo di metallo che univa i due di globi, si staccò automaticamente, dividendosi in due parti e rientrando ognuna, nei due piccoli proiettori olografici
Interrotto il collegamento e la fonte di energia che trasmetteva l'Hawkeye digitalizzato, quest'ultimo scomparve immediatamente e le due sferette si spensero
Dopodiché, una volta accertatosi che tutto fosse finito, il signor Sailas si rialzò in piedi, mettendosi il duo di proiettori dentro la tasca destra della sua giacca bianca e a righine sottili nere
 
“Sono sicuro che ci divertiremo un mondo, io e LUI
Lo faccia venire nel mio ufficio, William
E, mi raccomando ...” affermò il mammifero mascherato, voltandosi a guardare il suo sottoposto
“Per quanto riguarda Hawkeye, cerchi di mantenere i nervi saldi
Veda di non rovinare tutto, come ha fatto con CR-0C, provocandoci ulteriori problemi” aggiunse il capo della C.P.A, girandosi e raggiungendo l'uscita dell'ufficio
“Altrimenti, se la cosa la rassicura, l'alternativa della pistola a dardi veleniferi è sempre valida
La saluto, William ... e la ringrazio per il suo aiuto
Io e lei formiamo proprio un bel duo, sa ?
Poi le farò sapere com'è andata” concluse l'animale con la maschera nera, aprendo la porta e uscendo dalla stanza, per poi richiudere l'uscio, lasciando Fowler solo con i suoi pensieri e dubbi
 
 
 
 
Intanto, nel tendone del Dottor Facilier …
 
 
Doveva fermarlo assolutamente
Non avrebbe avuto un’altra opportunità per aiutarlo
Anzi … PER AIUTARLI … AIUTARLI A DICHIARARSI A VICENDA
No … non se lo sarebbe MAI PERDONATO
 
“Ehm … agente Hopps, prima che me ne dimentichi …” affermò improvvisamente un facocero, vestito con un frac viola, inseguendo due agenti di polizia … rispettivamente, una volpe dalla pelliccia fulva e una coniglietta dal pelo grigio … che, in seguito al richiamo da parte del suino, si fermarono a pochi metri dall’uscita di un tendone viola, dove quest’ultimi si trovavano, voltandosi verso il maiale con le zanne all’insù
“Mi ha fatto molto piacere conoscervi … a entrambi
Siate davvero dei soggetti piuttosto … CURIOSI … oserei direi
E vi chiedo scusa se ho cercato di … per dirlo in maniera carina … estorcervi denaro tramite una prestazione di un servizio basato su dicerie e prove non veritiere” disse il Dottore, sorridendo innocentemente
“Oh … ti non preoccupare Facilier
Tutto a posto …” cominciò Judy, rivolgendo un sorriso verso il suino, per poi diventare improvvisamente seria
“Ma sappi che, se ti becco un’altra volta in giro, cercando di togliere con l’inganno denaro a poveri mammiferi innocenti, che equivale ai reati di furto e raggira … io ti arresto
E finirai col il fare i tuoi numeri da cabarettista in una cella due metri per due o nella mensa di una pigione” terminò la leporide, guardando negli occhi il facocero che, dopo qualche secondo, disse
“Cristallino …” concluse il suino con le zanne all’insù, sorridendo nervosamente
 
Uhm … non sapeva perché, ma il suo sesto senso, gli aveva appena comunicato che forse era meglio non fare arrabbiare quella piccola e tenera palla di pelo
Se lo avesse fatto, gli avrebbe creato non pochi problemi …
 
“Comunque … avrei bisogno di qualche minuto per parlare con Rosso, di cose … da maschi, insomma …
Glielo posso rubare un secondo oppure mi arresta lo stesso per sequestro di mammifero ?” chiese Facilier, trattenendo una risatina, indicando, con la punta del bastone, il canide
La coniglietta alzò un sopracciglio con fare incuriosito, per poi guardare velocemente prima Nick e poi il Dottore
 
Cose da maschi, eh ?
Uhm … non la convinceva per niente la cosa
Ma non aveva tempo da perdere …
Si era ripromessa che avrebbe fatto trascorre a quella volpe ottusa un’esperienza indimenticabile a Bunny Burrow
 
Ma, finora, il suo povero partner aveva vissuto esperienze che avrebbe preferito dimenticare: la teiserata da parte di suo padre, il metodo disgustoso che Boe aveva utilizzato per farlo rinvenire nella sua taverna, la situazione imbarazzante avuta con lei sulla palafitta di Sheldon … dentro a quella rudimentale trappola, appiccicati l’uno vicino all’altro … eccetera eccetera
Insomma, episodi che non facevano pensare minimamente a una vacanza rilassante, all’insegna del divertimento … per nulla, proprio
 
“E va bene
Ma fate in fretta, altrimenti arriveremo tardi” affermò, dopo qualche minuto di riflessione la leporide, liberando l’arto di Nick dalla sua stritolante morsa
“Ti aspetto fuori … e mi raccomando, non far danni” aggiunse Judy, sorridendo verso il partner, che di rimando, rispose
“Oh … carotina, mi conosci
Sono il RE dei prudenti … a differenza di qualcuno di mia conoscenza che ha un paio di orecchie molto lunghe con le quali non è in grado di ascoltare i consigli di un mammifero con più esperienza di LEI” concluse orgogliosa la volpe, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorriso sornione, nel notare come la sua partner avesse alzato gli occhi al cielo
“D’accordo, Mr. Modestia
Ti aspetto fuori … occhio a non inciampare sul tuo ego” affermò sarcastica la coniglietta, voltandosi e uscendo dal tendone, non prima di aver lanciato un’occhiata dolce verso il canide, che ricambiò il gesto della collega, facendole l’occhiolino
 
Una volta che Judy se ne fu andata, Facilier rivolse uno sguardo dolce verso la volpe, intenta ad osservare il punto dov’era sparita la leporide
“Carotina … un bel soprannome, se posso dire la mia … così tenero …” disse il facocero con nonchalance, facendo voltare repentinamente il canide verso di sé, con gli occhi spalancati
 
Accidenti a lui … e al suo vizio di chiamarla così in presenza degli altri
E non era la prima volta …
 
“Non fare quel muso, Rosso
È una cosa molto tenera … sta a significare che vi volete molto bene a vicenda” cominciò il suino con le zanne all’insù, avvicinandosi verso la volpe
“Sai, voglio essere sincero con te, quando vi comportate così, date l’impressione di essere due …” tentò di dire il Dottore, venendo interrotto dal canide
“Hai ragione, DIAMO L’IMPRESSIONE … MA NON LO SIAMO, CHIARO ?” affermò Nick, con tono deciso per poi aggiungere
“Io sono una volpe e lei è un coniglio … non potrà MAI funzionare
Insomma, non si sono mai visti due mammiferi di una specie diversa innamorarsi e mettere su famiglia” disse la volpe, cominciando a gesticolare con le zampe, per poi continuare, con tono malinconico
“E poi … anche se io provassi realmente qualcosa per lei, e non è detto che sia così … non mi sentirei all’altezza
Ogni giorno riesce a sopportarmi e a farmi sentire parte della sua vita, nonostante: il mio passato, il mio carattere, il mio modo di fare, e continua … continua …
NON LA MERITO … NON NE SONO DEGNO
IO NON VALGO LA METÀ DI QUELLO CHE VALE LEI” terminò il mammifero dalla pelliccia fulva, abbassando le zampe anteriori lungo i fianchi e guardando per terra
“Oh … amico mio
Queste sono solo paure … paure più che fondate … ma che, allo stesso tempo, sono auto distruttive” iniziò Facilier con tono dolce e comprensivo, appoggiando una zampa sulla spalla destra di Nick, per poi accostarsi vicino al suo muso
“Permettimi una domanda, amico mio
Se tu provi qualcosa per lei che va oltre la semplice amicizia, perché non provi a dirglielo ?
Magari lei si ritrova nella tua stessa identica situazione
Uno di voi due deve pur fare il primo passo” concluse Facilier, sorridendo
 
“Confermo”
 
Entrambi i mammiferi si voltarono alle loro spalle, per scoprire quale animale aveva parlato: un grasso cinghiale, vestito con abiti pirateschi che, nel pronunciare la frase, aveva alzato l’arto desto al cielo, come a voler dare enfasi alla sua precedente affermazione
 
“Beh … non è così semplice” ribatté il predatore, continuando a fissare il pavimento
“Andiamo … sei un tipo che ha un’ottima parlantina, giusto ?
Basta solo che vai da lei, vi mettete in un posto tranquillo e appartato e gli dici semplicemente: JUDY, IO TI AMO … se poi hai anche un mazzo di fiori a portata di zampa, ancora meglio
Certo, resterà un po’ basita e disorientata … com’è giusto che sia … ma se lei ricambia il tuo amore … hai fatto BINGO
Ma non lo saprai mai se non ci provi TU per primo, perché lei mi ha dato l’impressione di essere un po’ timida e impacciata quando ci si ritrova a parlare di queste cose, sbaglio ?
Perciò Rosso, il primo a staccarsi dal palo, devi essere tu …” concluse il facocero, scuotendo energicamente il canide, come a volerlo spronare
 
“Confermo” affermò una seconda volta il cinghiale, dietro le spalle del cugino
 
“Beh … forse hai …” cercò di dire la volpe, per poi interrompersi … rendendosi conto di che piega stava prendendo il discorso … rivolgendo uno sguardo sorpreso verso il suino con le zanne all’insù
“Un momento … perché mi sto ritrovando a parlare con TE di questo genere di cose che non c’entrano nulla ?” chiese stupito Nick, togliendosi l’arto del Dottore dalla spalla
“Oh … prima di tutto, se ne hai parlato, vuol dire che per te hanno un significato molto importante e secondo, si vede che dovevi aprirti con qualcuno di fidato … e sono felice e lusingato che tu abbia scelto proprio me
D’altronde, ho anche un laurea in psicologia, sai ?
Inoltre sono particolarmente bravo ad ascoltare, non so se mi spiego …” affermò orgogliosamente Facilier, trattenendo una risatina
“Comunque … sai quello che devi fare …” concluse il Dottore, facendo l’occhiolino al mammifero dalla pelliccia fulva che aprì la bocca per dire qualcosa
“Lo so … lo so … LA PAURA DI NON MERITARLA …
Ma fidati, siete fatti l’uno per l’altra
Ormai TUTTI se ne sono accorti” disse il facocero, sorridendo
 
“Confermo” affermò nuovamente Sheldon
 
“Ma io non sono …” tentò di proferire Nick … ma ormai il danno era fatto
“Shhhh … permettimi di dirti una cosa, amico mio” affermò il Dottore, sorridendo, pronto a fare un bel discorsetto sull’amore al canide dalla pelliccia fulva
 
 
 
 
Intanto, nell'ufficio del signor Sailas ...
 
 
Se ne stava seduto lì ... immerso nell'oscurità della stanza, tamburellando, in modo ordinato e ripetitivo, ogni singolo dito della sua zampa destra sulla superficie della sua scrivania
Soltanto la sola luce emanata dal monitor del suo PC gli illuminava il muso, coperto da QUELLA maschera nera, che ormai era diventata una parte di sé
Quel caschetto era talmente magnetico che il mammifero mascherato non riusciva a distogliere lo sguardo dalla sua immagine riflessa sullo schermo del computer ... era più forte di lui
Considerava quella maschera, che OGNI SINGOLO GIORNO gli calzava la testa, non solo come il SIMBOLO DELLA DEBOLEZZA E DELL'IMPOTENZA DELL'ANIMALE CHE ERA STATO IN PASSATO ... e al quale attribuiva la PERENNE colpa per non essere riuscito a SALVARLA, quel maledetto giorno ... ma, la reputava come il segno della sua RINASCITA
Come una fenice, animali mitologici di una bellezza e grazia infinita, che risorgevano dalle loro ceneri, ancor più maestose e impavide ... pronte a riaffrontare il pericolo che le aveva portate alla morte la prima volta
 
E poi, bisogna sempre guardare il lato positivo delle cose, giusto ?
Beh ... nonostante la disgrazia che aveva dovuto affrontare, per colpa di QUELLA LÌ, nel corso del tempo si era reso conto dell'aspetto vantaggioso che quella tragedia gli aveva provocato
È vero, aveva sofferto e non poco ... e tutt'ora continuava a soffrire ... ma se non fosse stato per LEI, non sarebbe diventato l'animale che era oggi ... un mammifero TOTALMENTE DIVERSO
E l'avrebbe RINGRAZIATA per questo ... oh ... sì che l'avrebbe fatto
Ma non si sarebbe fermato solo alle parole di gratitudine ... le avrebbe fatto provare sulla sua pelle che cosa significava avere PAURA ... VERA PAURA
 
E quando avrebbe concluso quello che aveva iniziato PER LEI, QUEST'ULTIMA ... da lassù ... ne sarebbe stata più che felice ... avrebbe ottenuto finalmente giustizia
 
Dopo aver terminato questo pensiero, lo sguardo di Sailas, dallo schermo del suo PC, scivolò magneticamente su quella foto ... sempre presente sulla sua scrivania
Il mammifero mascherato rimase a fissarla per qualche secondo, per poi prenderla delicatamente e dolcemente con la zampa sinistra, mentre la destra continuava il suo imperterrito e ordinato tamburellare
 
Quanto gli mancava ...
OGNI - SINGOLO – GIORNO
Quando guardava quegli occhi, così pieni di vita e felicità, gli tornavano alla mente i bei momenti passati insieme a LEI ... solo quelli gli erano rimasti e nient'altro
 
E, mentre era immerso nei suoi pensieri ... forse non se ne rese conto nemmeno lui ... iniziò a canticchiare a bassa voce, una melodia, tenendo il tempo con le dita della zampa destra, che smise immediatamente di tamburellare in modo ordinato e conciso, cominciando a seguire il ritmo della canzoncina
Una canzoncina che per lui aveva un grande valore emotivo, piena di ricordi e attimi UNICI che, purtroppo, non avrebbe più potuto rivivere
 
 
 
I'll swim and sail on savage sea
With never a fear of drowning
 
 
 
Cominciò il signor Sailas, canticchiando la prima strofa della canzone, mentre continuava a guardare l'animale ritratto nella fotografia, per poi accarezzare dolcemente e con fare amorevole, il vetro del quadrettino, all'altezza della guancia del mammifero ritratto
 
 
 
And gladly ride the waves of life
If you will marry me
 
 
 
Concluse il capo della C.P.A, sospirando profondamente
 
La LORO canzone ...
 
L'avevano cantata tutti e due insieme, nel giorno più BELLO DELLA LORO VITA ... giorno che sembrava essere passato da tanto tempo, ormai ... da un'eternità
 
Mentre era immerso nei suoi ricordi però, un ticchettio, proveniente dalla porta del suo ufficio, attirò la sua attenzione, facendolo ritornare con le zampe per terra
A quanto pare, doveva essere arrivato
 
“Avanti !” disse il signor Sailas ad alta voce, rimettendo a posto il quadretto sulla sua scrivania, mentre l'uscio della stanza si aprì e richiuse subiti dopo
“Ah ... è LEI !
La stavo aspettando
Prego ... si accomodi” affermò il capo della C.P.A, indicando una delle due sedie vuote davanti a sé, facendo cenno al misterioso mammifero di accomodarsi su una di esse
“Mi perdoni se l'ho fatta chiamare proprio nel suo giorno libero
Mi creda, ne sono profondamente desolato ... ma vede, non l'avrei fatto senza un valido motivo
A proposito ... come sta ? Si è ripreso con il ginocchio ?” chiese con nonchalance il signor Sailas, mentre l'animale, colto alla sprovvista dalla domanda del suo superiore, senza darlo a vedere, rimase in silenzio, dirigendosi e accomodandosi su una seggiola e precisamente, quella alla destra del mammifero mascherato
“Mph ... capisco ...
Non le va di parlarne
Ma, d'altronde, non la biasimo ... con l'orgoglio che si ritrova ... detto in senso buono, ovviamente” affermò il capo della C.P.A, trattenendo una risatina divertita e inclinandosi con il busto verso sinistra, aprendo il primo cassetto della sua scrivania, mentre continuava a guardare il suo dipendente
“Comunque, non si preoccupi, non l'ho convocata per parlare della sua piccola avventura notturna di ieri sera” continuò il mammifero mascherato, fermandosi qualche secondo a fissare il suo sottoposto
“No no no ... stia tranquillo
Parleremo di tutt'altro ... glielo posso assicurare
Ma, prima di iniziare, perché non prende un profondo respiro e ...” disse l'animale con la maschera, interrompendo a metà la frase, per poi continuare
“NON SI RILASSA ?” domandò Sailas, facendo dipingere uno sguardo perplesso sul muso del suo sottoposto, che non fece in tempo ad aprir bocca per chiedere il motivo di quel quesito da parte del suo superiore
 
Il motivo ?
Abbastanza semplice
 
Una volta terminata la frase, il capo della C.P.A chiuse il cassetto del suo bureau, che aveva aperto in precedenza; dopodiché, con uno scatto fulmineo, si raddrizzò sulla sua sedia, per poi puntare una pistola sedativi contro il secondo mammifero presente nella stanza e infine, far fuoco
 
All'interno dell'ufficio si udì un flebile fischio mentre il proiettile sedativo si conficcò all'altezza della giugulare del povero malcapitato che, colto alla sprovvista dal gesto del suo superiore, rimase spaesato per qualche secondo
In seguito, il mammifero si tolse la piccola siringa dal collo, per poi cominciare a osservarla, mentre la sua vista cominciava a offuscarsi
Il dipendente della C.P.A rivolse un ultimo sguardo verso il suo superiore, come a voler cercare una motivazione per quello che aveva appena fatto
Il signor Sailas si limitò ad appoggiare la pistola sedativi sulla sua scrivania; dopodiché, rivolse uno sguardo molto loquace verso il suo sottoposto
“Oh ... non faccia quel muso
Tra poco, tutto le sarà più chiaro
Nel frattempo ...” affermò il mammifero con la maschera nera, chinandosi in avanti con il busto, fino a raggiungere il muso del secondo animale
“Si rilassi e cerchi di fare sogni d'oro perché, quando si sveglierà, dovrà fare i conti con le sue PEGGIORI PAURE
Ci vediamo fra cinque minuti” concluse il capo della C.P.A, trattenendo una risatina, mentre il secondo mammifero perse definitivamente i sensi, accasciandosi sulla scrivania del suo superiore
 
 
 
 
Intanto, nel tendone del Dottor Facilier …
 
 
“Davvero Facilier … non penso sia il caso di …” provò a dire una volpe dalla pelliccia fulva, rivolgendosi verso un facocero vestito con un frac viola che interruppe a metà la frase del canide, posandogli l’indice dello zoccolo destro sulle labbra
“Shhhh … e lascia che il caro e vecchio Facilier, ti spieghi due cosine sull’amore” concluse il suino con le zanne all’insù, sorridendo divertito
 
 
 
(E se anche voi avete voglia di ascoltare cosa dice il Dottore a proposito dell’amore, ascoltatevi questa canzone INSORMONTABILE … ovviamente, seguendo e stoppando la musica, in base alle parole scritte:                              https://www.youtube.com/watch?v=o47pqePFCtA)
 
 
 
Paris
La via degli amanti è già accesa stasera
 
 
 
Cominciò a canticchiare Facilier, allontanandosi da Nick e portandosi verso il centro del tendone
 
 
 
Tu ... dici che è colpa del fuoco
Ma è … che L'AMOUR
Forse anche a lei stanotte
Il cuore batte forte
E forse io so per chi batte il cuore suo
 
 
 
Concluse il facocero, facendo l'occhiolino verso la volpe, per poi avvicinarsi verso il canide a suon di musica francese, che improvvisamente stava cominciando a riecheggiare all'interno dello stand
 
 
 
Lei … sa … che … TU
Sei senza pari
Che come te, non se ne incontran
Molti sai
Sei molto chic
Sei un personaggio
Senza di te ... io non potrei ...
 
 
 
Affermò il suino con le zanne all'insù, fermandosi a pochi centimetri dal muso di Nick, che provò a dire qualcosa
“Complimenti ... davvero bravo ... io lavorerei un po' sulla dizione ... ma per me è un SÌ ... e ora, ascoltiamo il parere degli altri giudici ... nel frattempo, con permesso ..." cercò di dire il canide voltandosi dietro di sé, con la speranza di fuggire via da quella gabbia di pazzi ... cosa che non gli riuscì, ovviamente
Infatti, con un incredibile scatto, che la sua mole sembrava non fornirgli all'apparenza, il Dottore si mise davanti a Nick, bloccandolo
Dopodiché, lo girò nuovamente verso il centro del tendone, per poi superarlo, riprendendo la sua esibizione canora
 
 
 
E gli altri che
Le stanno intorno
Son tutti uguali o sono buffi per lo più
Tu invece sei
Sempre diverso
E lei lo sa
Se vuole un tipo
Ci sei tu
 
 
 
Concluse il facocero, indicando col bastone la volpe che, nel frattempo, si era messa a scuotere lentamente la testa a destra e a sinistra
 
Ma perché proprio a lui dovevano capitargli quel genere di situazioni imbarazzanti dove lui era il protagonista ?
Se poi ci aggiungiamo la fortuna che aveva nel conoscere mammiferi UNICI ... per non dire STRAMBI
 
“Dai, Hector ... continua tu” affermò improvvisamente Facilier, rivolgendosi verso il potamochero che fino a quel momento era rimasto in silenzio e in disparte, al margine destro del tendone, a guardare in che modo suo cugino si stava mettendo in ridicolo per l'ennesima volta
“No ... grazie” rispose seccamente il carpentiere, voltandosi e dirigendosi verso l'uscita del tendone
“Oh ... avanti !
Stiamo parlando di una cosa seria ... ci sono due PICCIONCINI che hanno paura di esprimere l'uno all'altro i loro veri sentimenti” cercò di convincerlo il facocero
“PICCIONCINI ?!” esclamò esterrefatta la volpe, mentre il suino dal pelo rossiccio gli era passato di fianco
“Silenzio tu, Romeo ...” lo ammonì Facilier, per poi rivolgersi nuovamente verso il cugino
“Eddai, Hecty !
Non lo possiamo fare senza di te” concluse il Dottore, fermando suo cugino, prima che quest'ultimo raggiungesse l'uscita dello stand
“POSSIAMO ?
Ma cosa stai ...” provò a dire il potamochero, voltandosi dietro di sé e notando, sfortunatamente, che al centro del tendone ora c'erano due animali
Infatti, insieme al facocero, si era aggregato un grasso cinghiale vestito con abiti pirateschi, con tanto di cappello
“Eddai, Barbossa ! Sarà divertente !” affermò Sheldon, trattenendo una risatina
Il potamochero rimase in silenzio ancora per qualche minuto, per poi enunciare la sua risposta ... un secco, irremovibile e convintissimo ...
 
“No”
 
Dopodiché il suino dal pelo rossiccio, si voltò nuovamente per uscire
 
“Beh ... dicevi che le mie doti canore non erano un granché
Perché non mi fai vedere come si canta ... oppure hai PAURA ... FIFONE ?” domandò in tono di sfida Facilier, bloccando nuovamente il cugino che, dopo qualche istante, espirò profondamente
“Darmi del vigliacco non servirà a nulla ... perché tecnicamente, non lo sono
Secondo, non mi faccio abbindolare da due smidollati come voi
Perciò ... vi saluto” disse il potamochero, allungando la zampa per sollevare una parte del telone che, insieme a un'altra, componeva la porta che permetteva di uscire dal tendone ... peccato che il suino dal pelo rossiccio non riuscì nella sua impresa
Infatti, il dorso della sua zampa venne prontamente colpito da qualcosa di sferico
Sorpreso per l'inaspettata botta ricevuta, Hector ritrasse immediatamente la zampa, per poi cominciare subito dopo a massaggiarsela
Dopodiché rivolse velocemente lo sguardo alla sua destra, direzione dalla quale era partito l'attacco a sorpresa, incrociando due iridi viola e un sorrisetto divertito, dipinto sul muso di Facilier che ... nemmeno il vostro fidato narratore sa come ... non appena suo cugino si era voltato per uscire dallo stand, aveva fatto un incredibile scatto, nonostante la sua mole, portandosi alla destra del carpentiere, per poi colpirlo sonoramente con la piccola sfera di cristallo posta al centro del suo fidato bastone da passeggio
 
Hector rimase per qualche secondo a fissare, prima il facocero e poi il centro del tendone, dov'era rimasto soltanto Sheldon ... per poi, infine, guardare di nuovo il Dottore
“Tu come hai ...
Perché sai, non è che tu abbia un fisico da ...” provò a dire il potamochero, venendo interrotto da Facilier, che si portò l'indice della zampa destra davanti al grugno
“Shhhh ... tu ora starai qui e finirai quello che abbiamo iniziato” affermò risoluto il facocero
“ABBIAMO ?! HAI ...” ribatté il carpentiere, indicando suo cugino, per poi aggiungere
“IO ME NE VADO” concluse il potamochero, allungando nuovamente la zampa ... che venne, per la seconda volta, colpita dalla sferetta di cristallo posta sopra il bastone del Dottore
“Non ci provare nemmeno, sai ...” disse il facocero, rivolgendo uno sguardo serio verso Hector, che tirò nuovamente indietro la zampa
 
“Ah ... la vogliamo mettere su questi toni, eh ?" chiese il suino dal pelo rossiccio, lanciando una sguardo di sfida verso il cugino ... per poi riallungare la zampa ... che venne nuovamente ricolpita, subito dopo
“Se a te piace che utilizzi le maniere forti ...” affermò ironicamente il Dottore, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorrisetto, nel gustarsi l'espressione dolorante disegnata sul grugno di suo cugino ... che non si diede per vinto
Infatti, il carpentiere riallungò velocemente la zampa verso l'uscita, sperando di cogliere di sorpresa il facocero ... peccato non fu così; infatti, il suo tentativo venne stroncato dall'ennesima legnata da parte del Dottore
E il bello è che Hector non demorse ...
Di fatti, ci provò per una quarta, quinta, sesta ... decima volta ... senza alcun successo
 
“VIVO O MORTO TU RESTERAI QUI CON ME” sentenziò Facilier con tono grave, attirando l'attenzione da parte del cinghiale
“Quella citazione non è mica tua, sai ...
Che fai ? Atti di pirateria ?
Non quella letterale, s'intende ... dato che quell'epoca è terminata nel XVII secolo, se non erro ... chiusa la parentesi da documentario storico ... ma cinematografica ?
Che è PEGGIORE della prima ?
Ci sono giovani mammiferi che, per guadagnarsi la paga nel mondo del cinema e del teatro, stanno svegli notti intere, bruciandosi tutti i neuroni che hanno dentro la loro capoccia da teenager e andando in assuefazione da caffeina, per inventarsi frasi che hanno fatto la storia del cinema
Per poi sapere che, individui come te, le hanno ROZZAMENTE storpiate” affermò Sheldon, dietro le spalle di Hector
“Infatti, è per il profondo rispetto che ho nei confronti di questi giovani mammiferi che ho ADATTATO la frase al contesto della situazione, e se hai notato ho cambiato alcune parole ...
E poi ... non corro il rischio del copyright, a meno che non stia producendo un film o che lo stia piratando ... cose che non sto facendo in questo momento” disse Facilier, voltandosi e rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il pescatore, per poi aggiungere
“Inoltre, non era mia intenzione ..." cominciò Facilier, mentre il potamochero, approfittò della situazione e dell'attimo di distrazione del cugino, per tentare nuovamente di svignarsela dal tendone
 
Mica poteva avere anche occhi dietro la testa
Quanto si sbagliava ...
 
Infatti, senza che il potamochero potesse reagire, lesto e rapido, il facocero gli assestò l'ennesimo colpo, con la sfera di cristallo, posta sulla sommità del suo bastone, sulla parte PIÙ SENSIBILE E DELICATA che tutti i suini e i membri più stretti della loro famiglia hanno: il grugno
 
Gli tirò una legnata talmente forte che il potamochero, dopo il colpo ricevuto, fu costretto a indietreggiare di qualche passo, per poi tenersi il grifo fra le zampe
 
“Stavo dicendo … inoltre, non era mia intenzione farti questo, Hecty
Lo sai che non mi piace usare questo tipo di maniere” concluse Facilier, rivolgendo uno sguardo comprensivo verso il carpentiere, per poi aggiungere
“Ascolta, non è una cosa così difficile ... sarà veloce e indolore ... e lo stiamo facendo per una giusta causa
Come ai vecchi tempi ... che ne dici ?” chiese il Dottore, sorridendo verso il potamochero che, dopo aver continuato a massaggiarsi per un paio di volte il grugno, lanciò un'occhiataccia furente verso quel medico da strapazzo ... pronto a togliergli il respiro ... letteralmente
 
Ma, prima che potesse mettere in atto il suo piano, partendo alla carica e coprendo la poca distanza che lo separava dal facocero, quest'ultimo lo interruppe nuovamente
“A meno che tu non abbia voglia di inseguirmi, avanti e indietro per il mio stand, cercando di farmela pagare per quello che ti ho fatto poco prima ...
Ovviamente, da parte mia, sappi che cercherò di non farmi prendere in ogni modo ...
Sarò più scivoloso come la saponetta al profumo di Marsiglia che Sheldon sta usando da più di cinque mesi ... e a ogni tuo tentativo di farmi del male, corrisponderà una reazione uguale e contraria dal sottoscritto
Ricordandoti, inoltre, che questo giochetto alla Guardia e Ladro, ti porterà via un SACCO DI TEMPO ... che potresti benissimo dedicare ad altro
Oltre ad aggiungere che, quando m'impunto su una cosa, DIFFICILMENTE DEMORDO
Perciò ...” affermò Facilier, alzando l'indice della zampa destra
“La possiamo risolvere in modo veloce e indolore ... oppure ... beh ...” aggiunse il Dottore, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il cugino dalla pelliccia rossa che, dopo aver ascoltato il discorso del suino con le zanne all'insù, abbassò lentamente le zampe, per poi mordersi il labbro inferiore
 
Quel prestigiatore da quattro soldi, purtroppo, aveva ragione ... AVEVA MALEDETTAMENTE RAGIONE
Avrebbe potuto benissimo lasciar perdere l'avvertimento di suo cugino, incominciando a rincorrerlo per lo stand, cercando di dargli un abbraccio talmente forte da togliergli il respiro ... LETTERALMENTE
Ma sarebbe stata un'impresa ardua
Non tanto per il fatto di non riuscire ad accalappiare quel Mago Casanova ... perché, sarebbe potuto scappare anche in capo al mondo, ma non sarebbe riuscito a sfuggirgli ... l'avrebbe preso e gli avrebbe insegnato il rispetto a suon di sberle in muso
Il suo problema principale era IL TEMPO che c'avrebbe impiegato per fare tutto ciò
Tempo che lui non aveva da perdere
 
Lui e Sheldon erano venuti per parlare con il Dottore di una cosa MOLTO IMPORTANTE ... a detta di Capitan Pazzerello, che non aveva voluto dirgli di cosa si trattasse
Quindi, in conclusione, per riguadagnare la sua libertà ... c'era solo un modo per farlo ... un modo che gli avrebbe creato non poco imbarazzo
 
 
 
E solo tu
Puoi prender tutto
 
 
 
Cominciò il potamochero, iniziando a canticchiare a bassa voce e controvoglia … per poi ricevere un altro … questa volta più leggero, rispetto ai precedenti … colpo sulla testa da parte del facocero col suo bastone, come a voler incitare il cugino a metterci più energia
Dopo aver ricevuto questo incoraggiamento da parte del Dottore, Hector espirò profondamente
 
Se voleva andarsene da lì … c’era un SOLO modo per farlo
Un modo RIDICOLO E MOLTO – MOLTO SPIACEVOLE, a suo umile parere … ma non aveva altre alternative
Perché, quando Facilier si metteva in testa una cosa … come aveva detto lui stesso … NIENTE E NESSUNO riusciva a farlo demordere … tale e quale a Sheldon
Mannaggia a lui !
Una volta finito quel piccolo teatrino, allestito sul momento per quella volpe e per Judy, che STRANAMENTE tutti quanti a Bunny Burrow credevano fossero innamorati … anche se, a detta sua, non avevano poi così torto … ma a lui interessava qualcosa ? … suo cugino sarebbe dovuto sparire dalla faccia della terra, altrimenti avrebbe fatto visita ai suoi Amici nell’Aldilà … per davvero, stavolta
 
“Avanti, Hecty … sennò qui facciamo sera … un po’ più di vitalità e ritmo”
 
Lo sprono da parte della sua futura vittima, costrinse il suino dal pelo rossiccio a tornare con le zampe terra
 
Il carpentiere lanciò uno sguardo fugace verso Facilier, dopodiché … con un‘incredibile forza di volontà e autocontrollo, consapevole che per lui sarebbe stato un qualcosa di ESTREMAMENTE IMBARAZZANTE … Hector riprese a canticchiare, mentre la musica francese aveva ripreso a diffondersi nel tendone
 
 
 
Perché sei tu il più strano
Sei la novità
 
 
 
Concluse, Barbossa, indicando la volpe, mentre sul grugno del suino con le zanne all’insù si andò a formare un sorriso di vittoria
“Bene … toccate a te, Sheldon” affermò il Dottore, guardando il cinghiale che, senza farselo ripetere due volte, si lanciò nella mischia, dirigendosi velocemente verso il canide, a passo di danza
 
 
 
Dai retta a noi
Vedrai che faccia
Ed anche tu
Ti stu - pi – rai
 
 
 
Canticchiò il pescatore, raggiungendo Nick, per poi piazzargli sulla sommità della testa, una di quelle voluminose parrucche che erano soliti utilizzare nell’antichità, i mammiferi più raffinati e aristocratici
 
E quella da dove diamine l’aveva tirata fuori ?
 
“E questa … dove l’hai …” provò a chiedere la volpe, sorpresa da che cosa il suino le aveva piazzato sulla zucca, non riuscendo, però, a terminare la frase
Infatti, Sheldon, tirò fuori da una tasca interna del suo cappotto da pirata, un piccolo specchio, provvisto di manico, per poi puntarlo verso il canide, in modo tale che quest’ultimo osservasse il suo riflesso
 
 
 
Fa effetto quasi
L’adone piace
 
 
 
Affermò il cinghiale, sorridendo, mentre il predatore gli rivolse uno sguardo molto loquace
Nick non fece nemmeno in tempo, ad aprir bocca che, dietro le sue spalle, l’aveva raggiunto silenziosamente Hector che … per FORTUNA … gli tolse dalla zucca quel moccio per pavimenti ambulante, rilanciandolo con forza, verso il suo legittimo proprietario, beccandolo dritto dritto in muso
 
 
 
Ma poi ti viene voglia di qualcosa in più !
 
 
 
Affermò il carpentiere, con una nota acuta, per poi sparire dalla vista del canide, lasciando così spazio a Facilier che sbucò da dietro le spalle del potamochero
 
 
 
Come una carota
E tu sei uguale
Tranquillo che
Lei cerca un tipo e ci sei tu
 
 
 
Concluse il facocero, mettendo una zampa sulla spalla destra della volpe, che, indispettita e stufa di quello spettacolo, la tolse immediatamente
“Ok … prima di tutto … che cosa avrebbe in comune un mammifero: ELEGANTE, RAFFINATO, BELLISSIMO E SANO DI MENTE … soprattutto quello … come me, con una carota ?
Che razza di paragone è … insomma …” cercò nuovamente di dire il predatore, venendo interrotto dal suino con le zanne all’insù, che gli rivolse uno sguardo molto loquace
“È un paragone che ci sta benissimo, invece
Perché, prima di tutto, il colore della tua pelliccia è molto simile a quello di una carota e poi, i conigli vanno matti per questi ortaggi … alcuni ne sono INNAMORATI
Perciò, non mettere più in dubbio le scelte e le parole di un testo di una canzone inventata sul momento da un EGREGIO DIRETTORE ARTISTICO E MUSICALE, come il sottoscritto” terminò il Dottore, con fare orgoglioso
E, prima che il predatore potesse aggiungere qualcos’altro, venne bloccato da un suono di un pianoforte, proveniente dalle sua spalle
Interdetto e sorpreso allo stesso tempo, il predatore si girò repentinamente dietro di sé dove, ad aspettarlo al centro del tendone, vi era un classico pianoforte a coda … suonato, per giunta, da Hector … con Sheldon disteso a pancia in giù, per tutta la lunghezza della coda dello strumento, in una posa abbastanza … provocante … scena piuttosto imbarazzante … da far venire i brividi lungo tutta la spina dorsale … brrrrr !
 
Ma come facevano quei tre … dire grassi è abbastanza offensivo, soprattutto per chi lo è … robusti suini a muoversi così velocemente da una parte all’altra dello stand senza far rumore e senza che lui li vedesse ?
 
 
 
Dimmi che sono un po’matto
Ma quasi mi sembra …
 
 
 
Canticchiò il pescatore, con fare sensuale
“Non sei un po’ matto, Sheldon … LO SEI COMPLETAMENTE !” affermò Nick, come se fosse la cosa più ovvia del mondo … non venendo però udito dal cinghiale
 
 
 
Possa apparire qua dentro e fuggire con te !
 
 
 
Affermò Hector, mentre continuava a suonare il piano, per poi fare cenno al mammifero dalla pelliccia fulva, con l’indice della zampa destra, di voltarsi alle sue spalle
Nick rimase in silenzio per un paio di secondi; dopodiché, aprì la bocca per dire qualcosa … ma il suo tentativo venne interrotto
Infatti, la volpe venne girata bruscamente per le spalle da parte del facocero che gli urlò, a pochi centimetri dal muso
 
 
 
Seeeeeeei …
 
 
 
Sbraitò stonatamente il suino dalle zanne all’insù, per poi prendere in spalla Nick come un sacco di patate … mentre quest’ultimo era ancora stordito dall’urlo del Dottore, che gli aveva distrutto COMPLETAMENTE i timpani … dirigendosi al centro della stanza, raggiungendo così i suoi due cugini che, nel frattempo, avevano abbandonato il pianoforte
 
 
 
Sei solo tu
E solo tu
Che le puoi dare
Un mondo nuovo di emozioni e tu lo sai
 
 
 
Iniziarono a canterellare i tre suini
Dopodiché, senza nessun preavviso, il trio cominciò a lanciare in aria il canide, come se quest’ultimo fosse lo sposo a una festa di matrimonio, per poi prenderlo al volo, subito dopo … se gli fosse sfuggito di zampa, il fondoschiena di Nick, e in particolar modo il suo osso sacro, avrebbe fatto la conoscenza del terreno sul quale poggiava la superficie del tendone … e mi sa, che non sarebbero andati d’amore e d’accordo … anzi, avrebbero fatto il BOTTO
“EHY … MA COSA STATE ?” provò a dire la volpe, lasciandosi scappare un gridolino di paura, mentre veniva rilanciata in aria dai tre improvvisati cantanti, nel frattempo che quest’ultimi continuavano a cantare
 
 
 
Suona per lei le tue campane
E lei non amerà
Nessuno solo te
E questo perché sei
Il massimo che c’è
 
 
 
Affermarono in coro i suini, riprendendo per l’ennesima volta Nick al volo, per poi poggiarlo a terra … e meno male, visto il muso della volpe che era diventato verdognolo a furia di fare su e giù, peggio delle montagne russe
Ancora un HIP – HIP – URRÀ e ci sarebbe stata una bella chiazza sul pavimento … non so se mi spiego … poi sai che fatica toglierla … senza dimenticare la puzza ...
Fortunatamente nulla di tutto questo successe
 
A parte che, se fosse accaduto veramente, il vostro fedele narratore non sarebbe riuscito a scrivere nemmeno una parola … sono così delicato di stomaco
 
Comunque, ritornando alla nostra storia …
 
Il predatore dalla pelliccia fulva, venne così poggiato al centro del tendone
Dopodiché, venne accalappiato per il collo dal facocero, che lo sollevò un pochino da terra, portandoselo vicino al lato destro del suo grugno
 
 
 
Nel mondo ci sei solo … TU
Credi a noi, e vedrai
Nel suo cuore ci sei tu
 
 
 
Concluse Facilier, mettendosi in posa insieme alla volpe, rimanendo immobili per alcuni secondi, finché sul muso del facocero non si dipinse uno sguardo perplesso
 
 
 
Facilier  
 
 
Uhm … qualcosa non quadrava …
 
Infatti, il Dottore, insieme al canide, si voltarono alle loro spalle e quello che il predatore dalla pelliccia fulva vide non fece altro che lasciarlo ulteriormente senza parole … perché, diciamoci la verità, dopo quella piccola esibizione canora da parte dei tre suini, pensava di averne viste abbastanza … talmente tante da convincerlo che quel trio avesse bisogno di cure psichiatriche urgenti … MOLTO URGENTI … specialmente Sheldon e Facilier … forse, l’unico che si salvava era Hector
 
“Oh … i petali di rosa … muoviti con quella ciotola !”
 
Le parole del facocero riportarono il canide con le zampe per terra
 
“Te l’avevo detto che lui avrebbe dovuto tenere l’arpa … che poi, apro piccola parentesi, è fatta di cartone e non si può nemmeno suonare
Così reprimi le mie abilità da musicista incompreso” affermò il pescatore, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suino con le zanne all’insù
“Beh … forse hai ragione … abbiamo toppato sul finale per colpa di QUALCUNO” disse Facilier, marcando l’ultima frase, mentre continuava a tenere Nick stretto a sé
“Per tua informazione, questo QUALCUNO vorrebbe scendere da quassù … in modo tale da strozzarti con le sue stesse zampe” ribatté Hector, lasciando cadere per terra una ciotola di plastica con dentro dei petali di rosa … quelli che tecnicamente e secondo programma, avrebbe dovuto lanciare per dare una nota di amore e romanticismo al finale della loro esibizione
“A parte questo … devo ammettere che te la sei cavata alla grande !
Ottima coreografia ! Allora ti eri veramente preparato tutto !” aggiunse il cinghiale, tutto entusiasta, indicando il gigantesco cuore di cartone, posto al centro del tendone e posizionato dietro alle spalle dei quattro mammiferi, decorato, alla base, con diversi cesti pieni di petali di rose e vasi pieni di fiori
“Oh … ti ringrazio, Sheldy
Niente che un po’ di: forbici, colla, colori e un gigantesco pezzo di cartone, reperito in discarica, non possano fare … oltre al desiderio di aiutare due giovani innamorati che non hanno il coraggio di dichiararsi a vicenda
Inoltre vi devo anche ringraziare per la vostra collaborazione … sapevo che quelle due funi, mi sarebbero tornate utili” affermò orgoglioso il facocero, indicando due corde, egualmente distanziate tra di loro che, partendo dal telaio superiore della struttura, scendevano a metà altezza del cuore di cartone, sorreggendo a sinistra il potamochero e a destra il cinghiale
 
E la spiegazione di come quei due mammiferi fossero riusciti a imbracarsi, sistemare le decorazioni finali, e poi, una volta finito, sollevarsi da terra, in un lasso di tempo così breve, aspettando di entrare in scena alla conclusione della canzone, rimase un mistero
Un mistero al quale Nick non seppe dare una risposta … e il vostro fedele narratore si aggiunge alla nostra volpe
 
Il canide rimase per qualche secondo imbambolato
In pratica, quei tre suini avevano fatto tutta quella sceneggiata perché credevano che lui e Judy fossero …
Ma perché si era lascito trascinare in quell’assurda situazione ?
Sperava soltanto che carotina non avesse sentito o peggio, visto, quello che era successo all’interno dello stand per tutta la durata dell’esibizione … altrimenti, gliel’avrebbe rinfacciato e l’avrebbe preso in giro per tutto il resto della sua vita
O peggio, ora che ci pensava bene, l’avrebbe ricattato, costringendolo a fare TUTTO QUELLA CHE LEI VOLEVA … com’era successo la prima volta, quando aveva registrato la sua confessione riguardante la situazione fiscale o l’avventura avuta con McHorn a Rain Forest, prima di partire
No … non aveva nessuna intenzione di ripetere quell’esperienza
Meglio tagliare la corda … prima che la situazione peggiorasse
 
“Molto bravi … davvero molto bravi …
Formate veramente un ottimo trio canterino … io mi chiedo perché non siete ancora andati a fare i provini per ZOOTROPOLIS’S GOT TALENT
Vorrei rimanere ancora un po’ qui con voi, in modo tale da poter ascoltare un’altra vostra esibizione …
Ma credo di aver sentito Judy chiamarmi, perciò, con permesso …” affermò Nick, riuscendo a liberarsi dalla presa del facocero che, ribatté
“Ah … carotina ti sta chiamando ?
Eppure non l’ho sentita …”
“Carot … ehm … ok
Statemi bene a sentire …” disse Nick, stropicciandosi gli occhi ed espirando profondamente
“Tra me e Judy non c’è … NULLA” concluse il canide dalla pelliccia fulva, scandendo bene le parole
“Certo … non ti preoccupare” rispose, dopo qualche secondo di silenzio Facilier, avvicinandosi verso il predatore, facendogli l’occhiolino
“Già, Rosso, non ti preoccupare
Noi terremo le fauci serrate … dalla nostra bocca non uscirà MAI una parola
Siamo animali d’onore, noi … specialmente quando si tratta di queste cose” aggiunse Sheldon, mentre continuava a trovarsi sollevato da terra, imbracato alla fune
“Ora sarò meglio che tu vada
Carotina ti sta aspettando” disse il suino con le zanne all’insù, facendo nuovamente l’occhiolino verso la volpe che rimase interdetta per alcuni secondi … per poi scuotere la testa, voltarsi e dirigersi verso l’uscita del tendone, senza degnare di uno sguardo i tre suini e, prima che potesse scostare la tenda dello stand, che l’avrebbe condotto fuori da quello che per lui era stato un VERO E PROPRIO INCUBO, il canide venne richiamato per l’ultima volta dal facocero
 
“Nick …”
 
Il diretto interessato, nel sentir pronunciare il suo nome, si fermò sul posto; dopodiché si voltò lentamente dietro di sé
 
“Non aspettare troppo, ragazzo
Lei ti vuole un mondo di bene e sarebbe pronta a morire per te … ma, suppongo che questo tu già lo sappia
Quindi … se sei convinto o ti sei reso conto che qualcosa nel vostro rapporto è cambiato, non tenere la bocca chiusa
Potresti non avere altre opportunità in futuro …” concluse Facilier, sorridendo dolcemente verso il canide, che rimase a guardare il facocero ancora per qualche secondo
 
Già …
Judy gli voleva un mondo di bene …
Lo considerava come un fratello …
Di cosa doveva aver paura ?
Entrambi si erano resi conto che qualcosa stava cambiando tra loro … si riusciva a percepire, in certi momenti, un qualcosa che andava oltre la semplice amicizia
E lui l’aveva avvertito, in maniera molto più marcata, quando l’altra sera, le aveva salvato la vita, impedendo che quei ladruncoli da strapazzo la investissero
E poi, mentre si trovava seduto con lei, sui gradini della piccola scaletta che permetteva di raggiungere la veranda di casa Hopps, aveva notato che, negli occhi della sua partner, quando i loro sguardi si erano incrociati, si era intravisto non solo la gratitudine per averla salvata … ma anche qualcos’altro … che ultimamente, di tanto in tanto, aveva percepito pure in lui, anche se non l’avrebbe mai ammesso … ormai era diventato bravo a nascondere le sue vere emozioni
 
Che fosse … AMORE ?
WOW … beh … non sapeva nemmeno lui cosa pensare
Ma, non poteva andare avanti così …
Facilier aveva ragione … doveva dirle che cosa prova, altrimenti sarebbe andato avanti con questo dubbio per tutta la vita e poi, quando avrebbe trovato finalmente la risposta, forse l’avrebbe persa per sempre
E poi non sarebbe stato difficile … le aveva parlato di quello che gli era capitato da cucciolo, con gli Scout Ranger … episodio doloroso che aveva segnato la sua infanzia … poteva farcela
Era stata COMPRENSIBILE E DOLCE allora, lo sarebbe stato anche quando le avrebbe parlato di questa cosa
 
Così, Nick, dopo aver terminato questi pensieri, guardò nuovamente il facocero, per poi sorridergli … ma non era un sorriso beffardo o ironico … no, amici miei … era un sorriso sincero e pieno di gratitudine
Dopodiché, il predatore si voltò e uscì dallo stand, lasciando da soli i tre suini
 
“Bene … signori
A quanto pare abbiamo fatto una buona azione
Dovremmo essere fieri di noi stessi … abbiamo aiutato due innamorati” affermò, dopo qualche minuto di silenzio il Dottore, dopo aver osservato il punto in cui la volpe era uscita, per poi voltarsi, dietro di sé, verso i suoi due cugini, ancora imbracati con le funi
“Speriamo solo che segua il nostro consiglio
Sai, ora che ci penso bene … non credo che la canzone abbia fatto molto effetto … c’è ne voleva una più … come dire …” disse Sheldon, con fare pensieroso
“Ascolta, non sei tu quello che ha il diploma artistico … anche perché tu, di arte, sia di quella applicata che di visiva, non ci capiresti un buco di un centesimo bucato
Fidati di me … penso proprio che abbiamo fatto centro” ribatté orgogliosamente il suino con le zanne all’insù
“Oh … mio dolce e caro Facilier
Non era mia intenzione mettere in DUBBIO le tue DUBBIE … gioco di parole … doti artistiche e scenografiche
Ma avrei preferito una canzone più …
Hecty, ti ricordi, per caso, la canzone finale, contenuta in quel cartone animato … quello nuovo, che in realtà, è il seguito del primo … che è uscito da poco … quel brano degli anni 80 … per le corna di Gibbs !
C’è l’ho sulla punta della lingua …
Tu te lo ricordi ?” domandò il pescatore, rivolgendosi verso il potamochero che, nel frattempo, stava armeggiando con la corda che lo sorreggeva, nel vano tentativo di liberarsi … visto che aveva raggiunto la soglia della sopportazione
“FATEMI SCENDERE !
SONO STUFO DI ASCOLTARE LE VOSTRE STUPIDAGGINI !
TALMENTE STUFO CHE POTREI … SPACCO TUTTO !!!!” urlò esasperato il pescatore, mentre continuava a strattonare la corda, cercando di sciogliere il doppio nodo a fiocco, dietro la sua schiena, che di sbrogliarsi … proprio non ne voleva sapere …
A quanto pare, il destino voleva divertirsi a vederlo soffrire ancora un po’, lasciandolo in balia di quei due matti dei suoi cugini
 
“RHINO SPACCA INTERNET … il seguito di RHINO SPACCATUTTO !!!
Bravo, Hecty !
Vedi che te lo ricordavi ?” esclamò il cinghiale, sorridendo verso il carpentiere
“Nei titoli di coda … c’era una bella chicca … una canzone di Rick Roarstley …
Come faceva ?
Gonna … up … o era … never gonna …” affermò pensieroso Sheldon, grattandosi le due stalattiti pelose sotto al mento
“Frena – frena – frena … un momento !
Hai detto, Rick Roarstley ?” domandò il facocero, credendo di non aver capito bene le ultime parole del pescatore che, in seguito a quel quesito, annuì lentamente
“Uhm … canzone anni 80 … Rick Roarstley … parole come: gonna, up, never … uhm” bofonchiò tra sé il Dottore, con fare pensieroso … per poi schioccare gli zoccoli, subito dopo
“Forse ho capito cosa intendi, Sheldy
E, sono d’accordo con te … devo dire, che come canzone non ci stava granché male … ai quei tempi fece la storia, non c’è che dire …
Ma … vedi … preferisco, le MIE produzioni … scritte da MIO pugno …” affermò Facilier, estraendo da una tasca interna del suo frac viola, il suo cellulare, per poi cominciare a smanettarci sopra
“Sai, non per fare il diffidente nei tuoi confronti … anche se farei bene a esserlo … e criticare le TUE OPERE … anche se farei bene a farlo
Ma mi sembra di aver già sentito, da qualche parte, la canzone che abbiamo cantato per incoraggiare Rosso …
Non so perché, ma ho come l’impressione di …” provò a dire il pescatore, venendo interrotto da una musica pop, alzata alla massima potenza, proveniente dal dispositivo elettronico del facocero, che si propagò all’interno della stand, interrompendo … fortunatamente … delle domande e osservazioni scomode da parte del cinghiale
 
Beh … forse si era lasciato un po’ andare … e fortuna che aveva stoppato quel curiosone di suo cugino in tempo
Forse, chiamare SUE … SCRITTE DI SUO PUGNO, le canzoni che decantava e metteva in scena quando si esibiva davanti ai suoi vari e PAGANTI clienti, non era stata una mossa geniale
Effettivamente le cose non stavano proprio così … diciamo che le aveva … non rubate … ma, ARRANGIATE MUSICALMENTE E SCENOGRAFICAMENTE PER LE SUE ESIGENZE
E poi, a quella grande multinazionale, produttrice di cartoni animati per cuccioli, non sarebbe dispiaciuto se avesse preso in prestito alcuni dei suoi componimenti per i suoi spettacoli
Anzi, li avrebbe tramandati alle generazioni future, finché non fosse giunta la sua ora … così non sarebbero cadute nel dimenticatoio
In pratica, la sua era soltanto semplice e pura pubblicità informativa e commerciale dove metteva in risalto il nome di questo ENORME E FAMOSO STUDIOS CINEMATOGRAFICO … non stava commettendo nessun crimine
Piuttosto, gli stava facendo un favore … GRATIS, per giunta … se poi aggiungiamo senza il loro permesso e senza delega commerciale … ma vabbè, meri e puri dettagli … che avrebbero potuto spedirlo direttamente in prigione …
 
 
 
(E per concludere in bellezza, ascoltatevi questo piccolo straccio di canzone, direttamente dai titoli di Ralph Spacca Internet … nella nostra versione animale: RHINO SPACCA INTERNET XD:                               https://www.youtube.com/watch?v=9NMxTgpHA8Q)
 
 
 
“Sì … questa !
Segui il ritmo, Facilier !” esclamò Sheldon, cominciando a muoversi a ritmo di musica, mentre continuava ad essere sospeso nel nulla, iniziando a cantare a squarciagola, seguito a ruota dal facocero … e da un disperato Hector che, avendo capito quello che stavano per fare … DI NUOVO … quei due idioti, non poté far a meno che urlare per la disperazione
 
 
 
Never gonna give you up
Never gonna let you down
Never gonna run around and desert you
Never gonna make you cry
Never gonna say goodbye
Never gonna tell a lie and hurt you
 
 
 
 
Nell'ufficio di Sailas ...
 
 
(Vi consiglio di ascoltare questo soundtrack fino alla fine, per rendere il tutto più … più … non mi viene la parola XD:                    https://www.youtube.com/watch?v=C1AHec7sfZ8)
 
 
Un leggero ronzio venne captato dalle sue orecchie molto sensibili che scattarono rapidamente entrambe all'insù
 
Ma ... che cos'era quella specie di brusio ?
Sembrava musica degli anni 50, trasmessa da un grammofono ...
No ... forse era solo il suo cervello che gli stava giocando qualche brutto scherzo
Infatti, si sentiva intontito, con un gran mal di testa e assonnato ... aspetta un momento
Perché l'ultima cosa che si ricordava era una scena in cui il suo superiore lo aveva addormentato, sparandogli un proiettile sedativo ?
 
Il mammifero aprì lentamente gli occhi, sbattendo un paio di volte le palpebre, cercando di capire dove si trovava
 
La prima cosa che i suoi occhi riuscirono a mettere a fuoco, fu la scrivania del suo capo, con la lampada professionale da ufficio al led accesa e, al di là del tavolo, la poltrona ... VUOTA ... del signor Sailas
A parte quella zona di luce, il resto della stanza era COMPLETAMENTE al buio, mentre quella musica anni 50 continuava a riecheggiare all'interno dell'ufficio
 
Uhm ... a quanto pare si trovava ancora all'interno dell'ufficio del suo superiore
Ma ... lui dov'era ?
E, soprattutto, perché l'aveva tramortito ?
E poi ... di che cosa dovevano parlare ?
 
Mentre queste domande si facevano spazio attraverso la sua mente, il dipendente della C.P.A provò ad alzarsi dalla sedia sulla quale si era accomodato in precedenza ... senza però riuscirci
Sul muso dell'animale si dipinse uno sguardo perplesso ... che subito dopo si tramutò in un'occhiata sorpresa e scioccata quando il mammifero si rese conto, abbassando gli occhi in corrispondenza delle sue zampe anteriori, di avere i polsi saldamente legati, con due fascette di plastica ben strette, ai braccioli della sedia
E fu ancora più stupito nel constatare che anche le zampe posteriori erano saldamente legate, all'altezza delle caviglie e con lo stesso metodo, alle due gambe anteriori della seggiola
 
Cosa ...
Ma ... che razza di scherzo era mai questo ?
Perché mai il suo superiore ...
 
“Oh ... vedo che si è svegliato ... e anche in anticipo ...
A quanto pare non vedeva l'ora che io e lei facessimo questa bella chiacchierata”
 
Ecco, appunto ... parli del Diavolo
 
Il dipendente della C.P.A, cominciò a vagare con lo sguardo per la stanza, cercando di capire da dove provenisse la voce del suo superiore
Ma la zona di buio che circondava il resto della stanza, a parte l'area illuminata della scrivania, rendeva il tutto più difficile ... senza dimenticare il fatto che si trovava legato come un salame su una sedia, cosa che gli impediva o limitava certi movimenti
 
“Se mi sta cercando ... sono sulla sua destra ... vicino alla parete della stanza”
 
In seguito a quell'indicazione da parte del signor Sailas, il secondo mammifero si voltò verso la direzione indicata, intravedendo, a pochi metri da dove si trovava, due luci rosso fuoco accese che fluttuavano nel buio della stanza, intente a osservarlo
 
Sembravano due fiammelle derivate dalla combustione del metano e del fosfano dovuta alla decomposizione di resti organici ... o, per amor di brevità e semplicità, FUOCHI FATUI
 
Il dipendente della C.P.A, deglutì silenziosamente, cercando di mantenere uno sguardo calmo e indifferente ... anche se sapeva DI CERTO, che il suo superiore avrebbe captato quel filo di ... chiamiamolo TIMORE, che l'animale cercava di nascondere
 
Non si riteneva un codardo, tantomeno un mammifero che non affrontava di muso il pericolo ... voglio dire, ne aveva passate nella sua vita
Però, doveva ammettere che, il suo superiore, in quanto a incutere SOGGEZIONE E PAURA ERA VERAMENTE UN MAESTRO ... E UNO DEI MIGLIORI
Con tutti quegli spettacolini e atmosfere piene di suspense che organizzava di proposito, quando doveva discutere a quattr'occhi con uno dei suoi dipendenti, poi ...
NESSUNO LO BATTEVA IN QUESTO CAMPO
 
“Spero che non le dispiaccia se ho messo un po' di musica ...
Sa, mi aiuta a non rendere il tutto ... MONOTONO E NOIOSO
Questa, poi, mi piace un sacco ...” affermò il capo della C.P.A, riportando con le zampe per terra il mammifero
“I've got you under my skin ... famosissimo capolavoro del 1956 ... del grande Frank Tigrata
Versione originale in vinile ... al 100% autentica
Certo, mi è costata un occhio della testa ... ma penso ne sia valsa la pena
Lei che ne dice ?” chiese il signor Sailas, aspettando una risposta da parte del suo sottoposto ... che non arrivò
“Oh ... beh ... ognuno ha i suoi gusti
Però, le devo confessare una cosa ...
Non l'ho comprato per la melodia e per l'arrangiamento musicale ...” continuò il capo della C.P.A, iniziando ad avvicinarsi verso il secondo animale
“No ... no ... no
Niente di tutto questo
Lo sa che cosa mi ha colpito ?” chiese il signor Sailas, uscendo dalla zona buia della stanza, illuminato dalla lampada posta sulla sua scrivania che gli conferì un aspetto ancora più terrificante
 
“Il testo della canzone
Ogni SINGOLA PAROLA mi ha fatto riflettere su una VERITÀ ... UNA MERA, CRUDA E SEMPLICE VERITÀ” affermò il mammifero mascherato, fermandosi a pochi centimetri dal suo sottoposto, sulla sua destra, mentre il mammifero legato alla sedia continuava a fissarlo
“Vede, nel corso della nostra vita, conosciamo e veniamo a contatto con ogni sorta di mammifero: dal più piccolo, al più grande ... dal più buono, al più cattivo ... da quello che per noi è un buon esempio, fino a quello che non lo è ... da chi è conosciuto per aver compiuto azioni onorevoli, a chi si è macchiato di gesta deplorevoli ... e via discorrendo
Però, arriva SEMPRE il momento in cui un animale SPECIALE entra nella nostra vita e ... non ne esce più
Cominciamo a passare talmente tanto tempo con lui che, alla fine, adottiamo il suo modo di: parlare, vestire e comportarsi ... arrivando al punto da dimenticare CHI SIAMO VERAMENTE ... CHI ERAVAMO IN ORIGINE
Ma ... questa è una falsa illusione
Sia che c'è ne rendiamo conto o no ... sotto la nostra pelliccia, sotto la nostra pelle, nel profondo della nostra anima ... IL MAMMIFERO CHE SIAMO SEMPRE STATI, prima di conoscere questo animale, CI SARÀ SEMPRE” affermò l’animale con la maschera nera, avvicinandosi all’orecchio destro del suo dipendente, per poi sussurrare
 
“STA A NOI DECIDERE SE SVEGLIARLO DI NOSTRA SPONTANEA VOLONTÀ
ASPETTARE CHE SI SVEGLI DA SOLO, LIBERANDOSI DALLA PRIGIONE IN CUI L'ABBIAMO RILEGATO OPPURE, CHE QUALCUNO CI AIUTI A RICORDARCI O, NEL SUO CASO, A RISCOPRIRE CHI SIAMO VERAMENTE ... ANCHE QUANDO C'È NE SIAMO DIMENTICATI TOTALMENTE” concluse l'animale mascherato, allontanandosi dall'orecchio del dipendente della C.P.A, per poi costeggiare la sua scrivania, fino a riaccomodarsi sulla sua poltrona, mentre il mammifero legato, in seguito a quel discorso da parte del suo superiore, aveva dipinto in muso uno sguardo confuso
 
“Oh ... non si preoccupi
Non c'è niente di cui aver paura, nel ricordare o nel riscoprire chi siamo in realtà ... anzi, si potrebbero capire molte cose che prima non avevano un senso logico
Lo consideri come una sorta di viaggio senza meta, ma dal quale, alla fine, imparerà o scoprirà qualcosa di UNICO E NUOVO della vita” affermò il capo della C.P.A, chinandosi in avanti col busto
“Sarà soltanto una PIACEVOLE CHIACCHIERATA tra due vecchi amici e nulla di quello che verrà detto qua dentro uscirà fuori da queste quattro mura, glielo assicuro” continuò Sailas, annuendo lentamente, mentre sul muso del suo sottoposto continuava a esserci stampato un'occhiata interrogativa
“Facciamo così ... io ora, le dirò qualcosa di MOLTO INTERESSANTE RIGUARDO: AL SUO PASSATO, ALLA SUA INFANZIA, AI SUOI VERI GENITORI, ALLA FAMIGLIA CHE L'HA ADOTTATA E SU CHI SIA LEI VERAMENTE ... È UNA STORIA PIUTTOSTO CURIOSA, SA ?
Ricca di colpi di scena e di suspense ... molto meglio di una qualsiasi trama di un film
E, se farà il bravo e ascolterà con attenzione senza interrompermi ... io le rivelerò un MIO PICCOLO SEGRETO ... UN SEGRETO CHE NON HO MAI DETTO A NESSUNO
Mi sembra un accordo equo ...
Lei cosa ne pensa ... TENENTE BORIS ?” concluse il capo della C.P.A, sorridendo malvagiamente sotto la maschera, rivolgendosi verso la tigre siberiana, mentre nella stanza risuonarono le ultime note della canzone
 
 
 
 
 
Lo studio dell'autore (anche se un po' impolverato XD)
 
 
(soffia una grande quantità di polvere dal tavolo, sollevando un nuvolone immenso di pulviscolo, per poi iniziare a starnutire ... dopodiché, si accomoda sulla sua poltrona)
 
 
Beh ... che dire ... era da un po' di tempo che non ci sentivamo, vero ?
Un grande e caloroso salutone a tutti, amici miei
 
Sì ... lo so ... vorreste sapere il perché di questa mia lunga assenza durata ben OTTO mesi
 
Allora ... ehm ... prima di tutto ... non ho abbandonato la MIA storia, tutt'altro, sono deciso a finirla (finché avrò le forze)
Perché, come ho già avuto modo di ribadire a diversi di voi, È UNA STORIA CHE MERITA DI ESSERE RACCONTATA
Purtroppo, nell'arco di questi otto mesi sono successi un po' di imprevisti ... le classiche sorprese, BELLE E BRUTTE, che la vita ti mette davanti al tuo cammino
Nonostante tutto, ho approfittato di quei fugaci e liberi attimi di tempo per continuare a buttare giù il capitolo in questione che (sorpresa delle sorprese) è venuto PARECCHIO LUNGO XD
 
Spero solo che la lunghezza non sia un problema ...
Ho cercato di mischiare attimi di gioia, con quelli teneri e carichi di suspense (aggiungendo anche qualche piccolo elemento canoro ... e poi, su questo punto ci ritorneremo) non scordando qualche piccolo pizzico di colpi di scena
E poi ... mi sembrava il MINIMO per ringraziarvi della vostra ENORME PAZIENZA che avete mostrato nei miei confronti
 
GRAZIE ... GRAZIE DI CUORE :3
 
Allora ... passiamo al capitolo e andiamo con ordine ...
 
Di certo, Nick non dimenticherà facilmente le FAMIGERATE DUE SVEGLIE di casa Hopps (una in stile sveglia militare americana e una in stile sirena di imminente bombardamento aereo XD) che, non solo l'hanno buttato letteralmente giù da quel divano letto tutto sgangherato, ma hanno anche contributo a farlo mettere sotto da una mandria di coniglietti e conigliette desiderosi di fare colazione ... a differenza nostra che, per alzarci la mattina, ci devono tirare a forza giù dal letto XD
 
Ma non è l'unico che ha avuto questo brusco risveglio ...
Provate voi a ritrovarvi dentro la bocca di una gigantesca creatura che ... per sbaglio ... mentre sbadigliava, vi ha trovato nel suo "raggio di azione" XD
Fortuna che si è concluso tutto per il meglio e, sia Julia che CROC, l'hanno buttata sul ridere
 
La piccola Hopps ormai è CERTA che il suo amicone non potrebbe MAI farle del male
Ormai ha stretto un'amicizia talmente FORTE con quell'essere unico nel suo genere, che è SICURA che NIENTE E NESSUNO potrà mettersi tra loro due ... ma ne siamo veramente, sicuri ?
Penso che il signor Sailas, con il proseguire della storia, vorrà dire anche la sua in tal proposito ...
 
Fortuna che, per smorzare questo clima di tensione (sopratutto per la povera Julia, che sta cercando in tutti i modi di nascondere una creatura ... che di starsene nascosta proprio non ne vuole sapere XD) entra in scena il muflone sardo (e spero di essermi avvicinato alla classica versione del sardo italianizzato, in stile giardiniere Willy dei Simpson XD) con un attaccamento morboso verso gli alberi da frutto e ortaggi ... GREG
Un tipo veramente spasso che ha deciso di dare un passaggio alla famiglia Hopps per portarla al lago Landlake
Speriamo solo che CROC, mentre non c'è nessuno a casa, non combini guai ... tralasciando la storia della sua sosta in bagno dietro al fienile, e della "bevuta" che ha dato al campo di granoturco
 
Senza dimenticare l'entrata ad affetto davanti alla persiana della cucina di casa Hopps
La povera Julia si è presa un bello spavento e, utilizzando la scusa dei calabroni (con annessa sua spiegazione scientifica su come approcciarsi con tali insetti XD) è riuscita a far capire al suo amicone che lei gli rimarrà SEMPRE accanto ... ma, se entrambi vogliono cavarsela e non farsi scoprire ... c'è bisogno di COLLABORAZIONE
E questo CROC pare che lo abbia FINALMENTE capito
Speriamo solo non combini altri guai ...
 
Ritornano, sulle luci della ribalta, il vecchio Boe con i suoi inseparabili clienti (senza dimenticare il simpaticone del telefono rosso XD) e le due linci, tutori della legge a Bunny Burrow ... che, a quanto pare, sembra si siano messi insieme ... che cosa tenera
A questo gruppetto sgangherato si aggiuge il terzetto: Judy, Otto (e abbiamo scoperto come ha conosciuto il vecchio Boe) e Nick
 
Oh ... giusto ... dimenticavo Victor e la piccola Elodie
 
A proposito di questi due ...
Elodie si sta rendendo conto che suo padre non è più quello di una volta ... lavorare per questo fantomatico e misterioso datore di lavoro (che sembra gli abbia promesso qualcosa in cambio) lo sta CAMBIANDO ... basti guardare la scenata che è successa in cucina
Ma, davanti alla richiesta di sua figlia di licenziarsi per salvaguardare il benessere della loro famiglia, Victor le mente ... bugia detta a fin di bene o no ?
A voi la scelta ...
 
Ma tutti quanti noi sappiamo che si sta cacciando in un bel guaio a collaborare con un mammifero complicato e UNICO come Sailas
Speriamo non faccia stupidaggini ...
A differenza di Nick … che, chiamando per l’ennesima volta Judy con quel maledetto nomignolo, ha scatenato il caos e l’imbarazzo più completo
È riuscito perfino a s spingere Anne a chiedere a Rafael di trovargliene uno e a programmare il matrimonio PERFETTO … roba da matti ... XD
 
E Victor, forse per rimediare alla brutta scena fatta in cucina, davanti agli occhi di sua figlia, condivide con tutti gli animali presenti nella taverna di Boe, un pezzo del suo passato ... un pezzo del suo CUORE ... UN PEZZO DELLA SUA ANIMA
La canzone che sia lui che Victoria cantarono al loro matrimonio ... e questa canzone altri non è che la canzone d'amore cantata da Stoick e Valka quando si incontrarono per la prima volta in Dragon Trainer 2
Diciamo che mi sembrava appropriata, visto le somiglianze con i due vichinghi del mondo DreamWorks ... con l'unica differenza che qui, Victor e Victoria non è che si siano rincontrati dopo chissà quanto tempo ... uno è rimasto, l'altra non c'è più ... che cosa triste
Inoltre, era un piccolo omaggio che ho voluto dare a una saga MERAVIGLIOSA ... finita, purtroppo, con l'ultimo Dragon Trainer a Febbraio ... mi mancheranno quei due ...
 
Così, Victor lascia sua figlia Elodie nelle amorevoli zampe del trio e corre dal suo datore di lavoro per licenziarsi ... certo ... come no ...
In compenso, la piccola Elodie (come tutti gli altri clienti nella taverna di Boe) ha capito che Judy e Nick sono fatti per stare insieme ... e se ne rende conto pure nonno Otto che, purtroppo, deve accettarlo come dato di fatto
 
Gli unici a non averlo ancora capito sono i due interessati, a quanto pare ...
 
Fortuna che ci penserà il Dottor Facilier a ricordarglielo XD
 
E eccolo qua ... l'ennesima new entry
Con tutti i personaggi che sto inserendo, mi sto ammazzando da solo XD
 
Allora ... cosa ve ne pare ?
 
Cosa mi dite di questo facocero canterino vestito di frac viola, stregone Voodoo e avente per amici quelli dell'Aldilà ? XD
Ovviamente, da come avete potuto notare ... anche la sua canzone è di aiuto ... questo personaggio unico è venuto fuori direttamente dal suo omonimo personaggio umano nella “Principessa e il Ranocchio” ... poi, con la voce di Luca Ward che canta ... vengono giù i muri XD
 
Ma perché  proprio un facocero vi starete chiedendo ?
E voi mi spiegate come, in linea di parentela di specie, lo affibbiavo con quei due grandissimi simpaticoni ... ritornati anche loro col botto ... di Sheldon e Hector ? XD
 
L'ennesimo trio esplosivo XD
Che ha provveduto, sotto l'attenta direzione del maestro Facilier a far comprendere a Nick che lui è il tipo perfetto per Judy ... facendosi aiutare, ovviamente da: Victor, Hugo e Laverne del “Gobbo di Notre Dame” che gli hanno fornito l'ispirazione per quella canzoncina, inventata (anzi, RUBATA XD) sul momento XD
Saranno riusciti a smuovere gli animi e i sentimenti di Nick o ci voleva una canzone più alla Rick Astley (nella nostra versione animale Rick Roarstley XD) contenuta nelle scene finali di “Ralph Spacca Internet” ?
 
E dopo questo momenti divertenti e spassosi, passiamo alla parte seria ... quella con Sailas e Fowler ...
 
A quanto pare, hanno scoperto qualcosa di grosso ... di MOLTO GROSSO
Hanno scoperto cos'erano quelle due palline che sembrava fatte di acciaio ... ne hanno capito la funzione ... e, momento SHOCK, hanno scoperto CHI è l'animale contenuto nell'ologramma
E, dalle loro reazioni, specialmente quelle di Fowler, penso lo conoscano bene ... voi che dite ?
 
E della motivazione che il capo della C.P.A dà a Fowler sul perché stia facendo tutto quello che finora ha fatto e sul fatto che se abbia mai avuto una famiglia o no ?
Vi ha convinto oppure no ?
 
Sotto con le vostre teorie ... che so curioso XD
 
Fatto sta ... che ora Sailas ha il quadro generale della situazione e sa PERFETTAMENTE quello che deve fare
Ma, prima di tutto, si occuperà del TENENTE BORIS e di una parte oscura del suo passato (con in sottofondo la celebre e insormontabile canzone di Frank Sinitra: I've got you under my skin" ... brano non scelto a caso per questa situazione)
E, fidatevi, se vi dico che gli rivelerà una ... BOMBA che capovolgerà COMPLETAMENTE la storia
 
Barton (che abbiamo scoperto essere vivo e vegeto) pensa che il signor Sailas brancoli ancora nel buio ?
Si sbaglia ... e di grosso anche
Pensava veramente che lo scherzo delle cartelle con i file e il computer bomba fosse tutto ?
Allora non ha proprio la minima idea di cosa sappia fare il signor Sailas ...
 
Bene ... vedremo che succederà nel prossimo capitolo ... che non so quando arriverà XD
Ve l'ho già detto ... impegni e contrattempi non mancano mai
Vedremo che ne uscirà fuori ... in caso contrario, vi chiederò ancora di aspettare pazientemente
 
Nel frattempo ... un GRAZIE ENORME per essere passati ... per aver letto questo LUNGHISSIMO capitolo (se avete trovato errori, vi chiedo gentilmente di comunicarmeli) e, soprattutto, PER L'ENORME PAZIENZA
 
Un ringraziamento va anche ai sempre presenti: EnZo89, Plando e Redferne per le recensioni nel capitolo precedente
Così come ringrazio di cuore anche zamy88, Mr Creepy 17 (sempre per le recensioni nell’ultimo capitolo) e la mia dolcissima e carinissima amica amy_lee91 per la recensione al capitolo 7… senza dimenticare i numerosi lettori silenziosi che leggono silenziosamente (gioco di parole XD) la mia storia
 
GRAZIE A TUTTI :3
 
E un RINGRAZIAMENTO SPECIALE va alla mia amica/collaboratrice per aver realizzato la scena finale del piccolo spettacolino del Dottor Facilier e la copertina della mia storia che si trova al primo capitolo :3
Non vi nascondo che è stata una faticaccia, ma speriamo che il risultato possa esservi piaciuto
 
Tant’è che, per ripagare la mia collaboratrice per il lavoro che sta facendo e per quello che farà, vi metto direttamente i suoi vari recapiti in modo tale da guardare altri suoi disegni e … se vi è possibile e avete voglia … farle i complimenti per lo sforzo e soprattutto L’AMORE che mette in quello che fa
 
Indirizzo di posta elettronica:                                  martamarchio2006@gmail.com
Instagram:                                                                 @marta_marchio2006
Facebook:                                                                  facebook.com/Marta-1520616144851416
Sito di suoi disegni:                                                  TaRaBaRaLLa.it
 
 
Bon ... non credo di dimenticarmi nulla ...
 
Un salutone, amici miei
 
J. Conrard

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Capitolo 30
*** Un nuovo giorno (seconda parte) ***


Capitolo 30
Un nuovo giorno (seconda parte)
 
 
All’interno dell’ufficio di Sailas …
 
 
Era da alcuni minuti che, all’interno dell’ufficio del capo della C.P.A, immerso nella quasi totale oscurità, aleggiava uno STRANO SILENZIO … silenzio scandito solo dal regolare ticchettio di un orologio appeso alla parete
 
L’aria era talmente carica di tensione che si sarebbe potuta tagliare come il burro
La classica quiete prima della tempesta, avete presente ?
 
Entrambi i mammiferi presenti nella stanza non osavano proferire parola
Sia la grossa tigre siberiana, legata come un salame a una sedia; sia il misterioso animale con indosso una maschera nera, avente le fattezze di un teschio di un felino, che, al di là di un’enorme scrivania in legno, stava continuando a fissare, con uno sguardo inespressivo, il grosso felino che aveva davanti a sé
 
Passarono ancora alcuni secondi … che parvero INTERMINABILI … finché il mammifero mascherato non si decise a sciogliere quella silenziosità
 
“Beh … a quanto pare … deduco che lei sia rimasto … SORPRESO … dall’evolversi dei fatti
E, non la biasimo … anch’io avrei stampato in muso la sua stessa identica espressione, se mi ritrovassi nella sua medesima situazione” affermò il signor Sailas, indicando il diretto interessato
“Meravigliato … stupito … confuso …
Sa, a dirla tutta, proverei anche un po’ di … PAURA” continuò il capo della C.P.A, sottolineando l’ultima parola e fermandosi un momento ad osservare il muso serio del felino dalla pelliccia bianca, per poi continuare
“Anche se … devo ammettere … che lei è veramente un MAESTRO a fare in modo di trasmettere quella sensazione o quell’idea di non provarla, agli altri mammiferi che la circondano … anche quando è GIUSTO avercela” disse il mammifero mascherato, avvicinandosi alla lampada posta sulla sua scrivania, assumendo un’espressione ancor più terrificante
“Ha visto di PEGGIO nella sua vita … e quella cicatrice che ha sull’occhio ne è una chiara prova, sbaglio ?” domandò, l’animale con la maschera nera, indicando la benda del felino … che non proferì parola
“Uhm … suppongo sia un sì … d’altronde, come recita quel vecchio proverbio, chi tace acconsente
Però, vede … anche se un mammifero, per quanto ne abbia vissute e passate nel corso della sua vita … e in particolar modo mi riferisco a quelle esperienze DOLOROSE E PIENE DI TERRORE che gli hanno provocato non poche cicatrici nel profondo dell’anima … arriva al punto di pensare o di credere che NON PROVERÀ PIÙ PAURA per il resto dei suoi giorni, perché ne ha affrontate di peggiori … beh … si sbaglia … È UN POVERO ILLUSO
SI PROVERÀ SEMPRE PAURA … NESSUNO NE È IMMUNE
Sa quando un essere vivente non prova più paura ?” chiese nuovamente il signor Sailas, lanciando uno sguardo curioso verso il suo sottoposto
 
“QUANDO MUORE” affermò in tono serio e freddo il capo della C.P.A, continuando a guardare la tigre siberiana, per poi continuare
“E LO SA COSA HO SCOPERTO ?
ANCHE SE È SEMPLICE ATTIZZARLA, NON SI PUÒ SFUGGIRE ALLA PAURA
LA PAURA NON È UN'ILLUSIONE
TU SEI UN MORTALE, SENZIENTE ... DESTINATO A MORIRE
E IL TEMPO È CONTRO DI TE
E UN GIORNO, SARAI COSTRETTO AD ABBRACCIARE LA PAURA, PER LA COSA SILENZIOSA E SENZA SIGNIFICATO CHE È” concluse il mammifero con la maschera nera, allontanandosi dalla lampada da ufficio e facendo ripiombare la stanza nel silenzio
 
“Lei, stare dicendo a me queste cose per … mettere a me paura ?” domandò a un certo punto il tenente Boris, trattenendo una risatina isterica, cercando di non dare a vedere quello che stava veramente provando
“Lei dice ?” chiese di rimando il signor Sailas, lasciandosi scappare un sogghigno divertito, facendo scomparire il sorriso stampato sul muso della tigre siberiana, per poi aggiungere
“La sa una cosa tenente Boris … A VOLTE SONO PROPRIO LE NOSTRE PAURE A RENDERCI TRADITORI
NESSUNA PASSIONE PRIVA LA MENTE COSÌ COMPLETAMENTE DELLE SUE CAPACITÀ DI AGIRE E RAGIONARE, QUANTO LA PAURA
Una frase vera … al 100% … che racchiude, al suo interno, una mera e cruda verità
D’altronde, è proprio quello che successe quella notte … sbaglio ?” affermò il capo della C.P.A, aprendo il primo cassetto della sua scrivania, sul lato destro, tirando fuori una cartella gialla, contenente numerosi fogli; mentre il felino aveva sgranato gli occhi, in seguito all’ultima affermazione da parte del suo superiore
 
“Sa … è un vero peccato che la sua precedente … carriera … sia dovuta finire per colpa … SUA” continuò l’animale con la maschera nera, aprendo il dossier e iniziando a sfogliare un paio di documenti
“Quella notte, purtroppo, ha agito in modo stupido e avventato
Ma è stata tutta colpa della PAURA che non gli ha permesso di ragionare e di vedere in modo chiaro e lucido i pericoli e come stavano veramente le cose … nonostante i suoi chiari avvertimenti e ordini
E cosa ha ottenuto lei, in cambio, cercando di salvarlo dalla fossa che lui stesso si era scavato ?
Disonore … mancanza di rispetto … umiliazione … prese in giro … addirittura, ha perso un occhio PER LUI
E sa qual è la cosa divertente ?
Non l’ha trascinata sul fondo insieme a lui … no
Perché lui non ha subito le stesse conseguenze a cui lei è andato incontro, tenente Boris
Semplicemente, una volta uscito dal baratro, ci ha spinto LEI dentro … al suo posto
Non mi sorprende se, da quella notte in avanti, il vostro rapporto si è … come dire … INCRINATO” continuò con nonchalance il signor Sailas, seguitando a scorrere i vari fogli … per poi, a un certo punto, fermarsi
“Boris … posso farle una domanda ?
E voglio che mi risponda in modo sincero
LEI SI FIDA DI LUI ? È SICURO DI CONOSCERLO VERAMENTE ?” domandò a un certo punto il capo della C.P.A, alzando lo sguardo verso il felino, che aveva dipinto in muso uno sguardo perplesso e confuso
 
Ma cosa …
Perché aveva tirato in ballo proprio suo …
Non aveva senso …
Sì … c’era stato quel piccolo incidente quella maledetta notte … ma …
Perché quella domanda ?
 
«È SICURO DI CONOSCERLO VERAMENTE ?»
 
No … non riusciva a trovare il nesso …
 
“Però, prima che mi dia una risposta …”
 
La voce del signor Sailas lo riportò con le zampe per terra
 
“Ci terrei che lei vedesse questa …” continuò il mammifero con la maschera nera, prendendo un foglio dal plico, per poi girarlo e posarlo sotto al muso della tigre siberiana che, dopo alcuni secondi, spalancò gli occhi e aprì leggermente la bocca
“Già … anch’io ho reagito così, la prima volta che l’ho vista …
Chi se lo aspettava, eh ?
D’altra parte … TUTTA LA VITA NON È SE NON UNA COMMEDIA, IN CUI OGNUNO RECITA CON UNA MASCHERA DIVERSA, E CONTINUA NELLA PARTE, FINCHÉ IL GRAN DIRETTORE DI SCENA GLI FA LASCIARE IL PALCOSCENICO
E ALCUNE MASCHERE, POSSONO ESSERE MOLTO PERICOLOSE
TUTTI DIVENTIAMO QUELLO CHE FACCIAMO FINTA DI ESSERE
PIUTTOSTO CURIOSA LA COSA, NON TROVA ?” domandò l’animale mascherato, osservando incuriosito il suo sottoposto per alcuni istanti, godendosi l’espressione perplessa stampata sul muso del felino
 
Bene … ora che aveva preparato il terreno e piantato il piccolo seme della discordia e del dubbio … non gli restava altro che innaffiarlo e, con le dovute cure, farlo crescere fino a farlo diventare un albero forte e rigoglioso
E, una volta fatto tutto ciò, l’avrebbe utilizzato per raggiungere il suo scopo … QUEL FINE NOBILE E GIUSTO che si era imposto di raggiungere quando il mammifero che era un tempo, morì … lasciando spazio al signor Sailas
 
Avrebbe aiutato il tenente, ad ottenere giustizia per ciò che gli era capitato … così come aveva fatto per William e così come stava facendo per il signor Darby
E avrebbe esteso questo privilegio anche a quei poveri mammiferi che, per colpa di QUELLA MALEDETTA, non avevano ottenuto la giustizia che gli spettava di diritto
 
“Bene … ora ha molto a cui pensare
Perciò, mentre lei metabolizza il tutto e rimugina alla risposta che mi deve dare, alla luce di quanto abbiamo visto finora … e, si fidi che non è finita qui … col suo permesso, io dovrei fare una piccola telefonata al signor Kateb
A quest’ora, penso sia già in infermeria e c’è ancora una piccola cosa della quale si deve occupare …” concluse il mammifero mascherato, alzando la cornetta del telefono, posto sulla sua scrivania e componendo un numero; mentre il tenente Boris, dopo aver lanciato una rapida occhiata al suo superiore, aveva ripreso a fissare il foglio che il capo della C.P.A gli aveva messo sotto il muso
 
A voler essere precisi e puntigliosi, si trattava … nello specifico … di una fotografia … raffigurante UNA LAPIDE
 
 
 
 
Intanto, in infermeria, qualche minuto prima …
 
 
Girò lentamente la chiave, per poi aprire la porta della stanza, stiracchiandosi con la schiena
 
Ed ecco che iniziava un’altra giornata di duro lavoro
 
Che felicità … detto in senso ironico, ovviamente
Cielo … quanto gli mancava ancora alla pensione ?
Non se lo ricordava nemmeno lui
E non poteva di certo aspettarsi che il signor Sailas gli versasse i contributi, visto il lavoro … poco ordinario che, sia lui che gli altri dipendenti della C.P.A, facevano
 
Penso che non rientri nel lungo elenco di mansioni o professioni, la voce: ADDETTO NEL RIPORTARE IN VITA SPECIE ESTINTE DA MILIONI DI ANNI, PER POI UTILIZZARLE PER CHISSÀ PER QUALI SCOPI
 
Vabbè … tralasciando questo insignificante dettaglio e visto che era stato tirato in ballo l’argomento su CR-0C …
 
A voler essere sinceri, una volta che avevano riportato in vita quella creatura STRAORDINARIA … la stessa che stava creando non pochi guai a tutti loro … nessuno li aveva obbligati a rimanere a lavorare per quel mammifero con la maschera nera, avente le fattezza di un teschio di un felino
 
Più volte, infatti, si chiedeva perché era rimasto …
Già … perché non se n’era andato ?
Perché aveva deciso di restare insieme a William ?
 
Forse perché aveva capito che, in quell’animale così MISTERIOSO E COMPLESSO, vi erano delle VIRTÙ E QUALITÀ CHE GLI ALTRI NON AVEVANO
 
Certo … in molte occasioni … utilizzava metodi e punizioni piuttosto duri con chi non eseguiva alla lettera i suoi ordini
A volte, infliggeva pure dolore … sia fisico che psicologico … ma … non lo faceva per divertimento o per gustarsi la sofferenza dipinta negli occhi dei suoi dipendenti … no
 
IN TUTTO QUELLO CHE IL SIGNOR SAILAS FACEVA, C’ERA UNA LOGICA BEN PRECISA E UN PERCHÉ
 
E poi, l’aveva colpito ciò che gli disse, quella volta …
Se ricordava bene, doveva esserci anche William … una volta che entrambi erano riusciti a riportare in vita CR-0C
 
 
WILLIAM … LOGAN … VI RINGRAZIO
VI RINGRAZIO PER AVER RESO POSSIBILE IL MIO SOGNO
VI RINGRAZIO PER AVER CREATO LO STRUMENTO COL QUALE POTRÒ … POTREMO … OTTENERE CIÒ CHE NON CI È STATO RICONOSCIUTO DI DIRITTO
 
IL MIO OBBIETTIVO, NON È LA CONQUISTA DEL MONDO O GOVERNARE CON LA ZAMPA DI FERRO … NO
MI METTEREI ALLO STESSO LIVELLO DI QUEI MEGALOMANI CHE HANNO SEGATURA AL POSTO DEL CERVELLO
IL MIO OBBIETTIVO NON È ROVESCIARE O STRAVOLGERE IL SISTEMA GOVERNATIVO E GIUDIZIARIO DI UNA CITTÀ … COME, AD ESEMPIO, ZOOTROPOLIS
VOGLIO SOLO RADDRIZZARE … ANZI, ESTIRPARE QUELLA PARTE DEL SISTEMA CHE NON FUNZIONA COME DOVREBBE
QUELLA PARTE DEL SISTEMA: CORROTTA, EGOISTA E INSENSIBILE ALLE SOFFERENZE E AI BISOGNI DI COLORO CHE HANNO SUBITO UN’INGIUSTIZIA
 
SRADICANDO QUELLA PARTE, DARÒ UNA SCOSSA ALL’INTERO SISTEMA GOVERNATIVO, CHE SI RENDERÀ CONTO DI QUANTO SIA STATO IPOCRITA E INGIUSTO CON TUTTI !
DOVRÀ PERCIÒ RIMEDIARE E RISPONDERE DEI SUI SBAGLI E SE NON APPORRÀ CAMBIAMENTI CONCRETI, SARÀ IL POPOLO A FARLO
 
IO POTRÒ FINALMENTE OTTENERE … COME LE ALTRE VITTIME … LA GIUSTIZIA CHE MI SPETTA E AVERE UN POSTO IN PRIMA FILA A COME IL SISTEMA AFFRONTERÀ LA MERA E CRUDA VERITÀ
 
IN QUESTO MONDO, A VOLTE, NON SERVE FAR AFFIDAMENTO SU UNA GIUSTIZIA DETTATA DA NOSTRI SIMILI … MAMMIFERI IMPERFETTI COME NOI E CORROTTI FINO AL MIDOLLO, CHE PENSANO SOLO AL LORO INTERESSE E CHE PRETENDONO DI STABILIRE CIÒ CHE È GIUSTO E CIÒ CHE È SBAGLIATO
 
COLUI CHE HA IL SOLO DIRITTO DI STABILIRE CIÒ CHE È GIUSTO E CIÒ CHE È SBAGLIATO, IN MANIERA PERFETTA E INCORROTTA … È SOLO DIO
 
PURTROPPO, LA MAGGIOR PARTE DEI MAMMIFERI, NON RICONOBBE QUESTO SUO DIRITTO … RIFIUTÒ QUESTO SUO DONO
MODIFICANDO LA SUA LEGGE E ADATTANDOLA A LORO PIACIMENTO … PER I LORO: INTERESSI, GUSTI E CAPRICCI
ADDIRITTURA, L’HANNO MESSA AL DI SOPRA DEL BENE DEGLI ALTRI
 
CHE INGRATITUDINE !
 
MA ORA … ABBIAMO CR-0C
UN GIUDICE: IMPARZIALE, NATURALE, CREATO DA DIO STESSO E IN QUANTO TALE, SUA CREATURA … AL DI SOPRA DI TUTTO E DI TUTTI … SUO PORTAVOCE
 
TUTTI NOI, MAMMIFERI CIVILIZZATI E MODERNI … NON SIAMO NULLA AL SUO CONFRONTO !
 
PERCHÉ, NEL CORSO DEL TEMPO, MOLTI DI NOI HANNO DECISO DI NON RICERCARE PIÙ LA GUIDA DI DIO E DELLE SUE LEGGI, PENSANDO E CREDENDO DI POTER FARE TUTTO DA SOLI … IL CHE SI PUÒ RIASSUMERE IN UNA SOLA PAROLA: EVOLUZIONE
MA CHE, ALLA FIN FINE, NON HA PRODOTTO NULLA … ANZI, HA PEGGIORATO INGIUSTAMENTE LA VITA DI MOLTI
 
E QUESTO DIO LO SAPEVA …
OH … SE LO SAPEVA
SAPEVA COME SI SAREBBERO COMPORTATI MOLTI DI NOI … IN MODO: EGOISTA, PARZIALE E MALVAGIO
ED È PER QUESTO CHE HA CANCELLATO DALLA FACCIA DELLA TERRA ESSERI COME CR-0C E I SUOI SIMILI … PERCHÉ NON VOLEVA CHE ALCUNI DI NOI S’È NE APPROPRIASSERO PER UTILIZZARLI PER I LORO SCOPI
 
COME PREMIO DI CONSOLAZIONE, CI HA LASCIATO SOLO … OSSA
 
MA SAPEVA ANCHE CHE MAMMIFERI CON UNO SCOPO NOBILE, SAREBBERO RIUSCITI … NON IN MANIERA PERFETTA E ARMONIOSA, COME FECE LUI … A RIPORTARE IN VITA UNO DEI SUOI PORTAVOCE … PER FARE IN MODO CHE QUEST’ULTIMO VENISSE UTILIZZATO PER RIPAGARE UN SOLO TORTO … UNO SOLO, MA CHE AVREBBE PORTATO GIOIA E FELICITÀ A UN GRAN NUMERO DI MAMMIFERI
 
ED È QUI CHE CI HA PRESTATO CR-0C … UN GIUDICE CHE NON STA NÉ DA UNA PARTE, NÉ DALL’ALTRA
PERCHÉ CR-0C ALTRI NON È CHE UNO DEI RAPPRESENTANTI DI DIO … RAFFIGURA, NEI MASSIMI TERMINI, L’ESSERE PIÙ POTENTE DELL’INTERO UNIVERSO
IN GRADO DI GIUDICARE, CON LA MASSIMA SEVERITÀ, COLORO CHE HANNO COMMESSO CRIMINI PER I QUALI NON C’È PERDONO
SOLO IN QUESTO MODO SI OTTIENE GIUSTIZIA … VERA GIUSTIZA
 
IN QUANTO A VOI …
NESSUNO VI OBBLIGA A RIMANERE …
AVETE FATTO CIÒ CHE VI HO CHIESTO
PERCIÒ SIETE LIBERI DI FARE CIÒ CHE VOLETE
 
POTETE ANCHE TENTARE DI FERMARMI, ANDANDO A RACCONTARE CIÒ CHE AVETE VISTO O FATTO, MA SAPPIATE CHE IL PROTOCOLLO 4V ANDRÀ COMUNQUE AVANTI E NESSUNO RIUSCIRÀ A FERMARLO
 
PERÒ, SONO SICURO CHE, NEL PROFONDO DEL VOSTRO CUORE, ANCHE VOI PENSATE CHE CIÒ CHE HO DETTO SIA VERO
 
BASTA IMBROGLI … BASTA CORRUZIONI … SOLO - VERA - GIUSTIZIA
 
 
Sì … è per questo che erano rimasti … giustizia … VERA GIUSTIZIA
Perché sapevano … anzi, erano CERTI che ciò che gli aveva detto il loro superiore era vero
 
Questo sistema giudiziario era fin TROPPO CORROTTO … anche loro se ne rendevano conto
Bisognava solo estirparlo in modo tale che TUTTI vedessero l’ipocrisia e l’ingiustizia che per anni e decenni i governi avevano mascherato e nascosto
 
Quell’animale era davvero INCREDIBILE
 
Così, con questa convinzione in mente, Logan accese le luci dell’infermeria
 
“AHHHHH … SPEGNI QUELLA LUCE !” urlò una voce stizzita all’interno del locale, facendo sobbalzare il povero medico che, colto alla sprovvista da quell’evento inatteso, ubbidì al comando che gli era stato impartito, spegnendo le luci della stanza
 
Ma cosa … ma chi …
 
Sul muso del wombat si dipinse uno sguardo perplesso, ripensando a quello che era accaduto pochi secondi prima
 
No …
Aveva sentito male … ed era ancora mezzo addormentato
Si era sicuramente immaginato tutto …
 
Il dottore, dopo aver scosso energicamente la testa, premette nuovamente l’interruttore per accendere le luci dell’infermeria
 
“AHHHH … TI HO DETTO DI SPEGNERE QUELLA LUCE !” strillò un'altra volta la stessa voce di prima, spaventando per la seconda volta Kateb che rispense l’illuminazione della stanza
 
No … qui c’era qualcosa che non quadrava
Ma come …
 
Chi è che si stava divertendo, già di prima mattina a fargli questi scherzetti
Era lì per LAVORARE, non per GIOCARE !
 
Maledizione, un po’ di SERIETÀ !
 
Anche se questa caratteristica, la maggior parte dei mammiferi che lavoravano all’interno della C.P.A, ne era PARTICOLARMENTE sprovvista
E non se la sarebbe MAI aspettata da NESSUNO … nemmeno tra un milione di anni
 
Ma chi caspita si era intrufolato in infermeria se, la sera prima, aveva lasciato dentro solo …
 
Oh … già … loro tre
 
Come aveva fatto a dimenticarsi di un trio di mammiferi più UNICO che RARO ?
Beh, forse perché il suo cervello, dato il livello di stupidità che i loro tre encefali raggiungevano insieme, per poter salvaguardare la sua sanità mentale, aveva provveduto con il rimuovere i ricordi e l’esperienza avuta con quei tre
Purtroppo per lui, avrebbe dovuto riaverci a che fare … PER UN ALTRO GIORNO INTERO
D’altronde, era il suo dovere di medico e non poteva sottrarsi a questo suo obbligo … quindi, avrebbe stretto i denti e sopportato in silenzio
 
Adesso che ci pensava bene … chissà se, la mattina presto, visto che è stato dimostrato scientificamente che il sonno RICARICA il cervello, quei tre gli avrebbero fatto un discorso di senso logico e compiuto …
 
Dopo aver espirato profondamente, Logan riaccese per l’ennesima volta le luci dell’infermeria e, come per le altre due volte precedenti, si udì la stessa voce di prima, questa volta più arrabbiata e stizzita dell’ultima volta, che urlò
 
“MA PER L’AMOR DELLA NOSTRA MAMMINA !
TI MANCA QUALCHE VENERDÌ ?
TI HO DETTO DI SPEGNERE QUELLA LUCE, BRUTTO …” affermò la voce, venendo interrotta fortunatamente dal medico
 
“Buon giorno a tutti e tre !” affermò ad alta voce Logan, chiudendo tranquillamente la porta dell’infermeria, mentre nella stanza calò il silenzio … che durò giusto cinque secondi
 
“Oh, DOC !
Ma è lei
Perché non l’ha detto subito ?” chiese sorpresa la stessa voce, mentre il wombat alzò lo sguardo al cielo, scuotendo lentamente la testa
“Mi scuso se mi sono rivolto a lei in maniera poco consona e carina
Ma, avendo a che fare ogni santo giorno con un fratello che viene a svegliarti trenta minuti prima … e ripeto, TRENTA MINUITI PRIMA che inizi il nostro turno di lavoro qui, alla C.P.A, accendendoti la luce della camera e intimandoti di scendere giù dal letto, che è tardi … ribadisco, con un anticipo di TRENTA MINUTI … e l’unica soluzione, visto che non hai né la voglia né la forza di alzarti dal materasso, e quella di intimargli di spegnere la luce, altrimenti solo il cielo sa cosa potresti fargli, ci fai l’abitudine
In poche parole … RIFLESSO CONDIZIONATO
Le chiedo ancora scusa” affermò dispiaciuta una delle tre iene, imprigionata dentro a uno dei tre contenitori di resina, appoggiati su un trio di carrelli in acciaio
E, prima che il dottore potesse aggiungere qualcosa, venne bloccato da un’altra voce, che riecheggiò all’interno dell’infermeria
 
“Invece di ringraziare tuo fratello per quello che fa per te, mi tratti in questo modo … bravo … complimenti … veramente
SEI SOLO UN INGRATO !” esclamò innervosita la seconda voce
“Doppia D, ma tu mi dici in quale Universo conosciuto e non un mammifero va a svegliarne un altro trenta minuti prima … TRENTA MINUTI PRIMA … che inizi il loro turno di lavoro ?
SANTO CIELO … HO IL SACROSANTO DIRITTO DI DORMIRE FINO A QUANTO PIÙ POSSO
MI SPACCO LA SCHIENA OGNI SINGOLO GIORNO IO …” affermò irritata la prima voce
“Beh … se dovessi associare il termine LAVORARE a te … mi verrebbe quasi da ridere
È come dividere per zero … o affermare che i maiali hanno imparato a volare … praticamente è … IMPOSSIBILE
E il giorno che succederà, arriverà la FINE DEL MONDO” affermò Edd, in tono pensieroso, per poi continuare subito dopo, non lasciando il tempo al fratello per rispondere
“Comunque … chiusa parentesi … no, Eddy
Il sacrosanto diritto non c’è l’hai … non con il signor Sailas
Ricordi l’ultima volta che abbiamo fatto tardi al lavoro, che cosa ci ha fatto?
O ti devo rammentare i numeri che ci ha marchiato con quel ferro rovente sul fondoschiena, a ognuno di noi tre, per fare in modo che ci ricordassimo: l’ora, i minuti e i secondi di ritardo, uhm ?” chiese Doppia D, riportando alla memoria di suo fratello, quella terribile esperienza che avevano passato
 
Eccome se si ricordava … era stato TERRIBILE
E, come testimonianza di quello che gli era successo, avrebbero portato, fino al termine dei loro giorni, quei numeri marchiati a fuoco sui loro sederini
 
ED l’ora, Doppia D i minuti e lui i secondi
 
Proprio un bel regalo da parte del loro superiore
 
Sapete la fatica per le prime settimane a dormire a pancia in giù e a non potersi praticamente sedere ?
 
Beh … d’altronde dovevano aspettarselo
 
Il loro superiore esigeva la MASSIMA SERIETÀ sul lavoro perché, come aveva avuto modo di dire il primo giorno in cui creò la C.P.A, convocando tutti coloro che ci avrebbero lavorato al suo interno, avrebbe fatto qualcosa di UNICO e di IRRIPETIBILE
Un qualcosa di VERAMENTE SPECIALE, che avrebbe avvantaggiato TUTTI: non solo lui, ma anche quei mammiferi che non avevano ottenuto VERA GIUSTIZIA per colpa di un sistema giuridico, che lui stesso giudicava CORROTTO FINO AL MIDOLLO
 
E, nel suo discorso di inaugurazione era stato particolarmente BRAVO E CONVINCENTE
 
Avrebbe ricompensato in modo ADEGUATO … e L’ADEGUATO non prevedeva denaro contante … tutti coloro che si fossero dimostrati: ubbidienti, leali e disposti ad innalzare e a dare voce a un nuovo vento di RIVOLUZIONE
 
E se qualche mammifero non condivideva la SUA VISIONE … la sua MISSIONE … e in questo gruppo di animali rientravano coloro che, durante la loro carriera professionale e lavorativa, erano stati alle dipendenze di vari soggetti poco raccomandabili, sia nel mondo del crimine che non, il cui unico pensiero non era tanto quello che facevano o il PERCHÉ lo dovevano fare, ma il fatto che venissero PAGATI … gli avrebbe permesso di lavorare lo stesso per lui e di prendersi del tempo per decidere se rimanere o no
 
Voleva fargli capire che sarebbero stati alle dipendenze di un mammifero che non si avvicinava MINIMAMENTE agli altri megalomani per cui avevano lavorato
Voleva dimostrargli che era … DIVERSO … in TUTTO
 
E questo, le tre iene l’avevano constatato di persona
 
Avevano lavorato per così tanti mammiferi e ne avevano viste di TUTTI I COLORI … ma MAI, ne avevano incontrato uno come il signor Sailas … MAI
 
In un primo momento, a entrambi, non gli interessava un granché il sogno del loro superiore … e quando gli comunicarono che non avrebbero ricevuto nessun compenso per i loro servigi, furono sul punto di trovarsi una nuova occupazione
 
Tuttavia decisero di rimanere … così … per vedere cos’avesse di così SPECIALE questo mammifero ben vestito con indosso una maschera nera con le fattezze di un teschio di un felino a calzargli il capo
 
Piuttosto INUSUALE come abbigliamento, n’è vero ?
 
Ma, tralasciando questo piccolo particolare e senza divagare ulteriormente …
 
Rimasero letteralmente STUPITI dal comportamento del signor Sailas
Non sapevano neanche loro che cosa li impressionò del mammifero mascherato
Forse il fatto che quest’ultimo riuscisse a guardare OLTRE le apparenze, scorgendo quel PICCOLO E INSIGNIFICANTE LATO DI BUONE QUALITÀ E ABILITÀ dei mammiferi che aveva di fronte, nonostante tutti gli altri vedessero solo una MONTAGNA DI ENORMI DIFETTI
 
E loro tre … oh … se ne avevano di difetti
 
Beh … come vostro fedele narratore sono sicuro che ormai vi siete fatti un quadro generale di questo trio
Voglio dire, avete visto in che genere di guai e situazioni ASSURDE si vanno a cacciare, no ?
Difficilmente riuscireste a immaginare che questi tre, nella loro carriera lavorativa, abbiano lavorato e sbrigato faccende per OGNI - GENERE - DI - MAMMIFERO … disposto a pagarli, ovviamente
In breve … che facessero I MERCENARI
 
Vi posso assicurare che è la semplice e mera verità
 
Queste tre iene sanno fare in maniera EGREGIA … non prima di aver combinato qualcosa di IMBARAZZANTE che li veda come PROTAGONISTI … il loro lavoro
Anche se, per colpa della loro … INVOLONTARIA tendenza a cacciarsi in situazioni dove gli viene assegnato il ruolo di IDIOTI, i loro clienti … quasi tutte le volte … abbassavano la retribuzione per i loro servigi
 
Ma, con il signor Sailas era stato DIVERSO
Quel mammifero era riuscito a scorgere i loro pregi e aveva deciso si farli entrare nella C.P.A
 
Si ricordavano ancora quello che gli aveva detto a entrambi, il giorno della loro assunzione
 
 
ALLORA … SIGNORI … EDDY, EDD E ED
SARÒ SINCERO CON VOI … IL TEST DI AMMISSIONE È STATO UN DISASTRO ... LETTERALMENTE
E, QUINDI, SEGUENDO LA PRASSI, NON SARESTE IDONEI PER ENTRARE A FAR PARTE DELLA C.P.A
 
MA VOGLIO SVELARVI UN PICCOLO SEGRETO
TUTTI I … CHIAMIAMOLI CANDIDATI CHE SONO QUI, OGGI … NON SONO STATI CHIAMATI PER ESSERE SELEZIONATI IN BASE A UNA PROVA SCRITTA
LA SELEZIONE È GIÀ STATA FATTA DA MOLTO TEMPO E L’HA FATTA IL SOTTOSCRITTO CHE SI È PRESO LA BRIGA E IL TEMPO DI STUDIARE OGNUNO DI VOI, SIA DA UN PUNTO DI VISTA FISICO CHE PSICOLOGICO
QUINDI, ALLA LUCE DI QUESTE NUOVE INFORMAZIONI, QUESTO TEST, TECNICAMENTE NON HA NESSUN VALORE
 
LO SO … LO SO
E ALLORA PERCHÉ FARVELO FARE ?
 
SEMPLICE … HO VOLUTO APPROFONDIRE … SE COSÌ SI PUÒ DIRE … LE VOSTRE QUALITÀ
 
CERTO, VOI TRE NON È CHE SIATE MOLTO … ERUDITI, PER DIRLO IN MANIERA CARINA
MA DAI VOSTRI TEST … SCRITTI PRATICAMENTE TUTTI UGUALI … TRANNE IL SUO ED, PERCHÉ ME N’È ARRIVATO SOLO METÀ … IL RESTO SUPPONGO SE LO SIA MANGIATO … TRASPARE UN GRANDE LEGAME DI FRATELLANZA E UNITÀ
MOLTO RARO TRA FRATELLI, VISTO CHE OGNUNO TENDE A ESSERE SUPERIORE ALL’ALTRO
 
AVETE PROPRIO UNA BELLA QUALITÀ NON C’È CHE DIRE …
 
PERCIÒ … VI FARÒ ENTRARE ALL’INTERNO DELLA C.P.A … COME AVEVO GIÀ DECISO PRECEDENTEMENTE
 
PERÒ, PRIMA DI DIRMI DI NO, VISTO CHE SO CHE LAVORATE SEMPRE DIETRO COMPENSO E MAI GRATIS … VORREI CHE RIFLETTESTE ATTENTAMENTE SU UNA COSA …
 
NELLE VOSTRE … PRECEDENTI ESPERIENZE LAVORATIVE, C’È STATO ALMENO UNO DEI VOSTRI CLIENTI CHE VI HA APPREZZATO E DETTO GRAZIE PER QUELLO CHE AVETE FATTO … E NON MI INTERESSA SAPERE COSA … O LA MAGGIOR PARTE DI LORO SI È CONCENTRATA SUL FATTO CHE, DA COME VEDO DAI VOSTRI PROFILI, AVETE LA TENDENZAINVOLONTARIA, S’INTENDE … A CACCIARVI IN SITUAZIONI PIUTTOSTO ASSURDE E IMBARAZZANTI ?
 
PER CITARNE UNA DELLE TANTE …
 
COME QUELLA VOLTA CHE, PER FAR SPARIRE UN CERTO MAMMIFERO … CHE IL VOSTRO COMMITTENTE DI TURNO VI AVEVA CHIESTO GENTILMENTE DI TOGLIERE DALLE ZAMPE … AVETE PENSATO BENE DI SBRIGARE LA PRATICA IN UNA FORESTA AI MARGINI DI ZOOTROPOLIS
PECCATO CHE, UNA VOLTA FATTO IL LAVORO … VI SIATE PERSI, PERCHÉ NON AVEVATE PORTATO DIETRO CON VOI, UNA MAPPA … E OLTRE A QUESTO, ED SI ERA ANCHE INGOIATO L’UNICO TELEFONO CHE AVEVATE, PERCHÉ L’AVEVA SCAMBIATO PER UNA … BARRETTA DI CIOCCOLATO
AVETE COSÌ GIROVAGATO, PER UNA SETTIMANA, AL FREDDO E SENZA CIBO, TENTANDO DI FAR ESPELLERE A VOSTRO FRATELLO IL CELLULARE … MA SENZA SUCCESSO, FINCHÉ NON SIETE STATI SOCCORSI DA DALLE GUARDIE FORESTALI CHE VI HANNO TROVATO NUDI, PERCHÉ PER SOPRAVVIVERE VI ERAVATE MANGIATI I VESTITI CHE AVEVATE ADDOSSO
 
PIUTTOSTO IMBARAZZANTE COME SITUAZIONE … NON AVREI VOLUTO ESSERE NEI VOSTRI PANNI
 
MA, GUARDIAMO IL LATO POSITIVO: AVETE AFFRONTATO QUELL’EPISODIO UNITI
 
E IO HO BISOGNO DI QUESTO ALL’INTERNO DELLA MIA ORGANIZZAZIONE: UNITÀ
 
NON ESISTE NULLA CHE ABBIA VALORE SENZA ESSERE UN OGGETTO D’UTILITÀ
 
E LA VOSTRA VIRTÙ … È LA FRATELLANZA
UNA QUALITÀ CHE OGGI È MOLTO SINGOLARE E CHE MI TORNERÀ SICURAMENTE UTILE
 
PERCIÒ … BENVENUTI ALLA C.P.A, SIGNORI
 
SONO SICURO CHE INSIEME FAREMO GRANDI COSE
 
UN’ULTIMA COSA … PRIMA DI LASCIARVI ANDARE
 
IO PRETENDO IL MASSIMO DAI MIEI DIPENDENTI, PERCHÉ IL PROGETTO SUL QUALE LAVOREREMO È DI UN’IMPORTANZA VITALE PER IL SOTTOSCRITTO
OGNUNO DI VOI HA LA SUA PARTE IN QUESTO GRANDE PROGETTO PERCIÒ, DESIDERIO E VOGLIO CHE I MIEI SOTTOPOSTI RISPETTINO E SEGUANO ALLA LETTERA CIÒ CHE DICO E FACCIO
 
E, SE DISGRAZIATAMENTE, QUESTO NON DOVESSE SUCCEDERE … BEH … LO VEDRETE
 
 
Già … l’avevano non solo visto … ma anche provato sulla loro pelliccia
 
Su una cosa però entrambi erano d’accordo: sul fatto che il signor Sailas fosse un animale PIÙ UNICO CHE RARO
 
“Terra chiama, Eddy … Terra chiama, Eddy … passo … mi ricevi ?”
 
La domanda postagli da suo fratello lo riportò sulla terraferma
 
“Eh ? Sì ? Che c’è ? Chi è ?
Qualsiasi cosa abbia fatto, non sono stato io … è stata colpa di ED” affermò la iena, cercando di comporre una frase logica di senso compiuto
“Tutto bene ?
Sei rimasto per cinque minuti a fissare il soffitto, come un emerito idiota …” continuò Edd, in tono pensieroso
“Ehm … io … ecco …” provò a dire la iena, cominciando a guardarsi intorno come a voler cercare una fonte d’ispirazione che lo aiutasse a trovare una risposta
Peccato che, mentre era impegnato in questa sua ricerca, il suo cervello portò alla sua attenzione quello che suo fratello gli aveva detto pochi istanti prima …
 
Era rimasto a fissare il soffitto come ?
 
Il predatore spalancò subito gli occhi e aprì la bocca con fare offeso, con per poi rivolgere un’occhiata assassina verso suo fratello
 
“Aspetta … mi hai appena dato dell’idiota ?” chiese Eddy, fulminando con lo sguardo suo fratello
“Beh … d’altronde, non penso sia una novità” ribatté tranquillamente Doppia D, trattenendo una risatina divertita e, prima che il suo simile potesse rispondergli a pan per focaccia, proferendo parole e ingiurie non molto educate e PRIVE di amore fraterno, nella stanza si udì un urlo improvviso, per poi essere seguito da un sonoro tonfo
 
A quanto pare, qualcuno si era fatto parecchio male, a giudicare dai gemiti di dolore che seguirono subito dopo
 
Entrambi i predatori si guardarono con uno sguardo perplesso
Rimasero fermi e in silenzio per alcuni secondi; finché, all’interno dell’infermeria, non si udì una voce
 
“Ah … la mia povera schiena … che dolore … mamma mia !”
 
Era la voce del dottor Kateb
 
“DOC … è lei ? Che è successo ?” domandò Edd, non riuscendo a vedere in che condizioni versava il medico dato che sia lui, che gli altri suoi due fratelli, si trovavano ancora imprigionati dentro a quei contenitori fatti di resina, adagiati su tre carrellini di metallo differenti
E, a giudicare dal suono della voce del wombat, quest’ultimo doveva trovarsi proprio davanti a loro … in corrispondenza delle loro zampe posteriori
Peccato che, dato il volume eccessivo del bozzolo e il cranio bloccato, non riuscissero a vedere nulla
 
Il marsupiale giaceva disteso a terra, continuando a massaggiarsi la spina dorsale
 
Non gli riusciva proprio di alzarsi … anche perché, se l’avesse fatto avrebbe peggiorato ulteriormente la situazione … con l’età che si ritrovava poi …
 
Non riusciva ancora a capacitarsi di quello che era appena successo
 
Mentre le due iene ancora sveglie, avevano ripreso a bisticciare tra di loro come due cuccioli, il dottore aveva preferito non intervenire nella discussione … tanto sapeva che sarebbe stato SOLO tempo perso e poi, aveva altro di più importante a cui pensare … così, dopo aver preso il suo camice bianco ed esserselo messo, si era diretto verso il suo ufficio, passando davanti ai tavolini di acciaio, sui quali erano adagiati i tre contenitori giallo ambra
Era arrivato in prossimità del primo carrellino, quello dove si trovava ED, che improvvisamente aveva sentito qualcosa di scivoloso e viscoso sotto le zampe posteriori
Non aveva fatto neanche in tempo a fare qualcosa che si era ritrovato a zampa all’aria, per poi sbattere violentemente il dorso sul pavimento … e che bella botta che aveva preso
 
Si vede che la squadra di pulizie era arrivata tardi e, per finire in fretta il lavoro, avevano lasciato bagnato il pavimento dell’infermeria
 
Possibile che non avevano avuto nemmeno il tempo e soprattutto la briga di mettere un cartello con su scritto ATTENZIONE: PAVIEMNTO BAGNATO ?
L’avevano inventato apposta quel segnale e avviso per evitare simili incidenti … dannazione !
 
Appena li avrebbe incontrati gliene avrebbe detto quattro … poco ma sicuro
 
“DOC … sta bene ?”
 
La domanda postagli nuovamente da Edd lo riportò sulla terraferma
 
“Beh … dire che sto BENE dopo uno scivolone talmente doloroso che me lo ricorderò per i prossimi trent’anni … se non mi sono incrinato qualche vertebra … è un PAROLONE
Ma quelli delle pulizie mi sentiranno … oh, se mi sentiranno
Hanno avuto proprio una bella idea a lasciare il pavimento bagnato senza neanche mettere un cartello che lo segnalasse” affermò il dottore, continuando a rimarsene steso per terra
“Strano … stamattina non ho sentito entrare nessuno ...
Con l’udito abbastanza fine che mi ritrovo, se qualcuno fosse entrato, me ne sarei accorto” affermò pensieroso Doppia D, assumendo uno sguardo pensieroso
“Sul fatto che tu abbia un udito abbastanza FINE … come l’hai chiamato tu … avrei qualcosa da ridire
Ma, tralasciando questo particolare, sì … stamattina non è venuto NESSUNO prima di lei, DOC
Altrimenti, oltre al rumore che avrebbe fatto, aprendo la porta … e del quale Doppia D, non avrebbe sentito NULLA … avrebbe anche acceso le luci dell’infermeria … e questo non è successo
Non vorrei che forse …” aggiunse Eddy, fermandosi un momento, per poi continuare
“DOC … dov’è che è scivolato, di preciso ?” domandò il canide, facendo dipingere uno sguardo confuso sul muso del wombat
“Ecco … ehm … vicino al tavolino dov’è seduto vostro fratello … ED, si chiama, giusto ?” disse il marsupiale, attendo una risposta da parte del predatore … che non tardò ad arrivare … e non gli piacque per nulla
“Oh … cielo !” esclamò Eddy, sospirando profondamente
 
“Ok ... DOC
Ascolti attentamente e cerchi di restare calmo …
Vede … nostro fratello ED, oltre ad avere quel piccolo problema del dormire con gli occhi aperti ... senza dimenticare il cuore che smette di battere per alcuni secondi, per poi riprendere … ha un'altra minuscola disfunzione … se così vogliamo chiamarla
Quando dorme ha un leggerissimo problema di ECCESSIVA SALIVAZIONE NOTTURNA” affermò Doppia D, cercando di dire in modo carino e non rozzo quello che subito dopo, espresse suo fratello
“In parole povere, DOC e senza troppi giri di parole
SBAVA MOLTO QUANDO DORME
Perciò credo che lei …” affermò Eddy, facendo dipingere uno sguardo schifato sul muso del wombat
 
No … non poteva essere … era uno scherzo, vero ?
 
Kateb alzò lentamente la testa in direzione del tavolino in metallo sul quale era adagiata quella iena FUORI … MA PROPRIO FUORI … DAL NORMALE
E i suoi dubbi trovarono la risposta che avrebbe tanto voluto non fosse vera
 
Infatti, in corrispondenza della testa della iena … e nello specifico, dalla bocca … scendeva, molto rapidamente e con una continuità IMPRESSIONANTE, una specie di piccola cascatina che, dopo aver percorso la gamba in acciaio del tavolino, raggiungeva il pavimento dell’infermeria dove si era formata un’enorme pozza di BAVA che, non solo aveva praticamente circondato il tavolino in metallo sul quale era adagiato il bozzolo del predatore, ma aveva cominciato a camminare lungo tutta la pavimentazione della stanza … e, disgraziatamente, il medico non solo ci era scivolato sopra, ma ora si ritrovava nel mezzo del canale, steso orizzontalmente, mentre la saliva continuava imperterrita a scorrere
 
Logan riabbassò la testa con fare sconsolato, immergendo il retro del cranio in quei pochi centimetri di bava, mentre quest’ultima gli inumidiva la pelliccia e i vestiti
 
Se il buon giorno si vede dal mattino, non aveva proprio idea di cosa gli avrebbe riservato la giornata … dopo un inizio così
 
Così, mentre il wombat era impegnato a scuotere lentamente la testa, chiedendosi cosa avesse fatto di male per meritarsi quello che gli stava succedendo … il suo cellulare, contenuto in una tasca del suo camice … entrambe immerse dentro al fiume di bava … iniziò a squillare
 
Bene … di male in peggio
 
Sconsolato, il marsupiale, allungò la zampa destra verso il taschino del suo grembiule, quello che conteneva il suo telefonino
Dopo averlo tirato fuori, il dottore lo scosse violentemente per togliere la saliva che l’aveva impregnato e poi, senza neanche guardare chi fosse il mittente, rispose, mentre si trovava ancora disteso per terra
 
 
Pronto ?
Oh … buon giorno, signor Sailas
Sì … sono arrivato pochi minuti fa
 
No … non sto facendo niente di che, a dire il vero
Stavo solo pensando …
 
Sì …
 
Ma certo !
Come ho fatto a non pensarci prima !
Ha PERFETTAMENTE ragione !
 
Ok … sì … ci penso io
 
D’accordo … sarà fatto
Buona giornata, signore
 
 
Detto questo il wombat chiuse la chiamata e sul suo muso si andò a dipingere un sorriso
 
Oh … ringraziando il cielo, era arrivata una buona notizia
Si sarebbe liberato UNA VOLTA PER TUTTE di quelle tre calamite attira-guai
 
ED ERA ANCHE ORA !
 
“Signori, HO UNA LIETA NOVELLA da comunicarvi
Il signor Sailas mi ha appena spiegato come liberarvi dai quei gusci di resina … e la soluzione era TALMENTE SEMPLICE
Ma come ho fatto a non rendermene conto !” affermò il marsupiale, facendo dipingere un sorriso sul muso dei due predatori svegli … che, di lì a poco, sarebbero stati FINALMENTE LIBERI
“Non vi preoccupate, sarete fuori da quei contenitori in men che non si dica … e potrete andare dove vi pare e piace …” continuò Logan, facendo aumentare la felicità del duo di iene
“Appena riuscirò a rialzarmi da terra
Ah … la mia povera schiena” concluse il wombat dolorante, massaggiandosi la spina dorsale e facendo scomparire il sorriso dipinto sui musi di Eddy ed Edd
 
 
 
 
Nell'ufficio di Sailas ...
 
 
“Bene, un altro problema in meno di cui preoccuparsi
Spero solo che quei tre imbecilli abbiano imparato la lezione
Se così non fosse ... beh ... sarò ben felice e lieto di dargliene una più esemplare e DOLOROSA ... fatta apposta per loro” affermò fra sé e sé, un mammifero con indosso una maschera nera, avente le fattezze di un teschio di un felino, riagganciando la cornetta di un telefono, posto sulla sua scrivania
“Sì ... mi divertirò a pensare ad una punizione che riesca a infliggere il MAGGIOR DOLORE POSSIBILE ... più che fisico, PSICOLOGICO
Ma non voglio che considerino questo castigo come un sorta di ... DIVERTIMENTO O SVAGO PERSONALE DEL SOTTOSCRITTO ... NO ... NON SONO QUEL GENERE DI MAMMIFERO
La sa una cosa, tenente Boris ?
Dopo un po’ di tempo ed esperienza inizi a capire uno dei tanti aspetti piuttosto curiosi della vita ... sa qual è ?
Cominci a comprendere che: i dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, MA PER MATURARCI
È questo quello che io mi aspetto, non solo da lei, ma anche dagli altri dipendenti che lavorano all'interno della C.P.A ... MATURITÀ
E quale modo migliore c'è per ottenerla se non attraverso i dolori e le sofferenze ?" chiese l'animale mascherato rivolgendosi verso una tigre siberiana, legata all'altezza dei polsi e delle caviglie, su una sedia, posta davanti alla scrivania del primo mammifero
 
“Lei ... con: DOLORI, DELUSIONI E MALINCONIE ci ha convissuto talmente tanto di quel tempo che alla fine, SONO DIVENTATI PARTE DI LEI
Soprattutto, da quando successe QUEL FATTO … QUELLA NOTTE ... non è forse vero, Boris ?” domandò il capo della C.P.A, continuando a fissare il felino, mentre quest'ultimo aveva ancora lo sguardo incollato su quella fotografia, che qualche minuto prima, il mammifero con la maschera nera gli aveva messo davanti al muso
 
Era talmente concentrato che forse non aveva neanche sentito quello che il suo superiore gli aveva detto
 
“Con tutta la sofferenza e il male che ha passato, avrebbe dovuto possedere una maturità piuttosto CONSISTENTE ... e invece, sorprese delle sorprese, non è così ...” affermò il signor Sailas, attirando l'attenzione del predatore bianco, che alzò lentamente il muso dalla fotografia verso il suo superiore
 
“Che cosa avere detto lei ?” domandò la tigre siberiana, credendo di non aver capito bene quello che il capo della C.P.A aveva detto poco fa
“CHE MANCA DI MATURITÀ, BORIS” ribatté seccamente il mammifero con la maschera nera, incrociando le zampe al petto
 
Il felino rimase in silenzio per qualche secondo; dopodiché, la supposizione ... o per meglio dire, L'OFFESA ... lanciata dal suo principale fu la goccia che fece traboccare il vaso
 
Infatti, tutte le emozioni e i dubbi che il tenente aveva cercato di trattenere fino a quel momento, di fronte alle innumerevoli e SENSAZIONALI rivelazioni che il signor Sailas gli aveva detto e che avevano fatto crollare quello in cui PER ANNI aveva creduto, esplosero definitivamente
 
E Boris fece una cosa che NESSUN DIPENDENTE DELLA C.P.A AVEVA MAI OSATO FARE, SOPRATTUTTO IN PRESENZA DEL SIGNOR SAILAS
 
“IO MANCARE DI MATURITÀ ?” ripeté il predatore bianco, con una nota di disprezzo
“IO MANCARE DI MATURITÀ ?!
LEI NO SAPERE UN BEL NULLA DI ME !
HO SOPPORTATO MOLTO PER TUTTA MIA VITA
NE AVERE PASSATE TALMENTE TANTE CHE LEI NO POTRÀ MAI CAPIRE COSA SIGNIFICA PERDERE TUTTO
MIA MATURITÀ ESSERE STATA SCREDITATA ... CHE ESSERE COSA BEN DIVERSA
E NO PERMETTO A PRIMO MAMMIFERO CHE PASSA DI DARMI DELL'IMMATURO
SOPRATTUTTO A UNO CHE INDOSSA STUPIDA MASCHERA DI CARNEVALE E CHE HA PAURA DI FAR VEDERE AGLI ALTRI CIÒ CHE LUI ESSERE PER DAVVERO !” sbottò furioso il tenente Boris
 
Il signor Sailas, dopo la sfuriata del suo sottoposto, rimase in silenzio per alcuni secondi; dopodiché, iniziò ad applaudire lentamente, come se lo spettacolo da parte della tigre siberiana, fosse stato di suo gradimento
 
“E bravo, Boris ... complimenti” affermò soddisfatto il mammifero mascherato, mentre continuava a battere le zampe, calzate dai guanti neri
“Ecco una delle molte qualità che tanto mi piacciono di te: LA RABBIA E LA GRINTA
Una coppia che vanno perfettamente a braccetto e che, se usate in modo adeguato e con maestria, posso farti ottenere tutto ciò che più desideri
SEI TALE E QUALE AL TUO PADRE BIOLOGICO
Peccato che col passare del tempo la sua determinazione e aggressività si siano pian piano esaurite ...
Povero ... si sarebbe potuto risparmiare tanti anni di carcere
Oltre a ... quella brutta fine ...” continuò con nonchalance il signor Sailas, smettendo di applaudire e lanciando uno sguardo verso il suo sottoposto che, al sentir pronunciare le parole PADRE e BIOLOGICO, cambiò repentinamente espressione, dall'infuriata alla sorpresa
 
“E ... cosa c'entrare mio padre e quello che essergli successo ?” domandò subito il felino, mentre il signor Sailas, in seguito a quel quesito, trattenne una risatina divertita
“Lei, al termine PADRE, quale figura associa ?
Quella del suo BIOLOGICO o di quello ADOTTIVO ?” domandò il capo della C.P.A, riprendendo a sfogliare i vari fogli, contenuti nel fascicolo giallo
 
“Prima che mi dia una risposta, che si andrà a sommare alla prima che mi deve dare sul fatto o meno se si fida di LUI ... le voglio chiedere: i suoi genitori adottivi, le hanno mai raccontato un piccolo segreto che aleggia intorno alla figura del suo padre biologico e del suo piccolo ... incidente e di cosa quest’ultimo ha provocato ?” chiese nuovamente il capo della C.P.A, per poi continuare subito dopo, non lasciando il tempo al tenente Boris di rispondere
“Perché c'è una storia piuttosto curiosa e avvincente che vorrei raccontarle e il tutto è documentato, da come può ben vedere
Però, prima, ci tenevo a ribadire un concetto che per me è ESSENZIALE” affermò il signor Sailas, smettendo di sfogliare i diversi documenti, per poi rivolgersi verso la tigre siberiana
 
“Questa MASCHERA DI CARNEVALE, come l'ha chiamata lei, ha un valore TALMENTE IMPORTANTE E AFFETTIVO, che lei non lo immagina MINIMAMENTE
È talmente PREZIOSA per il sottoscritto, quasi quanto l’occhio buono che le è rimasto
Rappresenta tutto quello che mi è stato tolto e che nessuno mi ridarà più indietro ... NESSUNO
Ed è anche la motivazione per cui io sto facendo tutto - questo
Per adesso, lascerò correre la cosa visto che è stata il trampolino di lancio che mi ha permesso di arrivare a una parte CRUCIALE E DI SVOLTA che riguarda il discorso che le sto facendo e che riguarda la sua vita ...” disse il signor Sailas, indicando il caschetto nero che aveva in testa, per poi chinarsi in avanti con il busto, verso il felino
“Ma la prossima volta che si azzarderà a screditarne il valore ... in mia presenza e non ... sappia che non mi limiterò a cavarle l'occhio sano che ancora ha
LE STRAPPERÒ DIRETTAMENTE VIA IL MUSO DALLA TESTA CON LE MIE STESSE ZAMPE, IN MODO LENTO E DOLOROSO, E POI GLIELO INFICCHERÒ GIÙ PER LA GOLA FINCHÉ NON SI STROZZERÀ DA SOLO, NON PRIMA DI AVERLE STACCATO LA LINGUA
SONO - STATO - CHIARO ?
Non mi costringa a essere così volgare e soprattutto, VIOLENTO
Non le piacerei per nulla ...” concluse il capo della C.P.A, con quel suo tipico tono freddo e ponderato, che faceva gelare la spina dorsale a tutti coloro che avevano la SFORTUNA di parlare con lui
 
Perché tutti i mammiferi che lavoravano all'interno della C.P.A, sapevano perfettamente che quello che il signor Sailas diceva ... LO MANTENEVA
 
“Sì ... le ... chiedo scusa” affermò, dopo qualche secondo di silenzio il tenente Boris, deglutendo a fatica
 
Perfino la sua rabbia e il suo orgoglio, che l'avevano spinto impetuosamente a dire ciò che aveva detto senza fermarsi neanche un secondo a pensare, di fronte a quella reazione da parte del suo superiore, erano scomparsi all'istante
 
“Scuse accettate, tenente
Anzi, ci tengo a darle un piccolo consiglio spassionato ...
Cerchi di tenere a bada il suo orgoglio e soprattutto, la lingua … se non vuole che qualcuno gliela mozzi
Perché se non lo fa, un giorno di questi, finirà con il pestare le zampe a un mammifero PIÙ GROSSO e PIÙ CATTIVO di lei, che le farà rimpiangere AMARAMENTE quello che ha detto o fatto ...” aggiunse l'animale con la maschera nera, facendo ben intendere al tenente Boris, chi sarebbe stato quel mammifero PIÙ GROSSO E PIÙ CATTIVO di lui
 
“Bene ... allora ... cominciamo ...” concluse il mammifero mascherato, lanciando un ultimo sguardo verso il suo sottoposto … che deglutì a fatica … per poi posare gli occhi sul documento che aveva di fronte
 
 
 
 
Nel frattempo, in una delle tante celle di detenzione della C.P.A …
 
 
 
Ogni città
qualch guaio ha
m ca’ e là … c’è serenità
m nun a …
 
 
 
“SILENZIO ! BASTA CON QUESTA LAGNA !”
 
Esclamò irritata una voce, appartenente a un orso polare bianco, stravaccato su una scricchiolante sedia in legno e con i talloni delle zampe posteriori appoggiati su una vecchissima e ammuffita scrivania, interrompendo quella malinconica melodia cantata, che risuonava all’interno della zona di detenzione, composta da un lungo corridoio dove, su entrambi i lati, vi erano le numerose celle … pronte ad accogliere degli ipotetici prigionieri
 
“Guarda te se dovevano assegnarmi proprio il turno mattutino in compagnia di questi due imbecilli
Dopo quello che io e Xever abbiamo fatto ieri notte …
È proprio vero che oggi la parola RICONOSCENZA non esiste più …” mormorò tra sé e sé il grosso predatore polare, per poi sbadigliare e risistemarsi sulla sediolina, cercando di addormentarsi e tentando di recuperare quelle poche ore di sonno che aveva perso
 
“Sbaglio … o ci ha dato degli imbecill ?” domandò sussurrando, una voce napoletana
“No … hai sentito male
TI HA DATO DELL’IMBECILLE … e come dargli torto ?
Senti qualche altro idiota che sta cantando, oltre a te ?” rispose di rimando un’altra voce, per poi sbuffare sonoramente
“Uhè … corna ricurve … a saje na’ cosa ?
A vote teng comm l’impression ca tu me manchi e rispetto …” ribatté con fare perplesso la prima voce
“Ah … ma non mi dire …” affermò ironicamente la seconda, trattenendo una risatina divertita
 
Calò nuovamente il silenzio, mentre il ticchettio regolare delle lancette di un vecchissimo e logoro orologio a muro … che non segnava nemmeno l’ora giusta … scandiva lentamente il passare dei secondi
 
E, a proposito di tempo …
 
Da quanto si trovavano prigionieri di quegli strani mammiferi, rinchiusi in quella piccola e sudicia cella ?
L’organizzazione alla quale appartenevano questi strani animali che obbiettivo aveva ?
Avevano creato loro quell’essere mostruoso che avevano incontrato al lago Landlake ?
Se sì … perché l’avevano fatto ? Per la conquista del mondo ? Oppure avevano altro in mente ?
E quel mammifero con la maschera nera con le fattezze di un teschio di un felino, che avevano avuto la sfortuna di incontrare … IL DIAVOLO IN PERSONA … che cosa ne avrebbe fatto di loro due, una volta che sarebbe riuscito a recuperare quel mostro ?
 
Sono queste le domande che continuavano a frullare nella testa dei due prigionieri, mentre quest’ultimi si trovavano accomodati rispettivamente su due lunghe e larghe assi di legno, sollevate da terra e ancorate al muro … una a destra e una a sinistra … che avrebbero dovuto assolvere la funzione di letto
 
“Cosa piens ne farann e’ nuje duje, Doug ?” chiese a un certo punto una donnola, accomodata sul letto di destra, con indosso una divisa arancione sporca, recitante la scritta Penitenziario di Zootropolis
“Non ne ho proprio idea, Duke
Una cosa è certa … non si faranno tanti problemi a eliminarci a entrambi, una volta che non gli serviremo più …” rispose pensieroso un montone, vestito con il medesimo abbigliamento del mustelide, accomodato sulla tavola di sinistra, per poi aggiungere
“Questi sono tizi che non scherzano … soprattutto quel mammifero mascherato” concluse il bovide, lanciando un’occhiata veloce al suo compagno di cella
“Già … aie ragione
Quell è o’ Diavol in persona
Non sul ci ha pigliato a pugni comm duje sacchi ra boxe ppe duje ore intere, ma ha quasi cercat e’ farmi fori pur e’ sape ca’ cosa avevam visto o’ lago Landlake” affermò Duke, mente un brivido gli percorse l’intera colonna vertebrale, pensando all’interrogatorio avuto con quell’animale con la maschera nera
“Per fortuna sei ancora qui
Ma ci sei andato maledettamente vicino … tu e la tua boccaccia …” ribatté il montone, scuotendo lentamente la testa
“Beh … pure su chistu aie ragione …” ripose imbarazzato il mustelide, per poi grattarsi la testa e aggiungere
“Ascolt … nun te teng nata vota ringraziat …” cominciò la donnola con fare impacciato
“Per cosa ?” domandò il montone, non capendo a cosa si stesse riferendo il suo compagno di cella
“Ppe avermi salvat a vita
Si nun fosse stato ppe te, a quest’or … insomm … nun sarei qui” disse Duke, rivolgendo un sorriso di gratitudine verso il bovide
“Beh … almeno ti saresti risparmiato l’esperienza di trovarti rinchiuso in questa: piccola, sudicia e buia cella, sprovvista di water, tutta piena di muffa e con due tavole di legno che fungono da letti, in compagnia di un montone scorbutico come me …” rispose il montone, trattenendo una risatina
“Si ppe chistu, me sarei pure evitat o cibo ca’ ci danno ra magnà a pranzo e cena
Si accussì si può chiamar chella roba: bianca, pastosa e inodore
Però, aropp e prime cucchiaiate, cominc a prenderc gusto, saje …” ribatté la donnola, lasciandosi scappare un ridolino
 
“A parte e’ scherz … grazie, Doug” aggiunse Duke, rivolgendo uno sguardo serio verso il montone, una volta finito di ridere
“Per un amico, questo e altro Duke …
Anche perché, non avevo la benché minima intenzione di rimanere da solo
Con chi avrei condiviso questa bellissima esperienza e soprattutto, con chi mi sarei lamentato ?” chiese ironicamente il bovide, sorridendo
“Ah … ah … ah … assaie spiritos” ribatté il mustelide, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso Doug, per poi aggiungere a bassa voce, non prima di essersi guardato intorno con circospezione e chinandosi con il busto verso il montone
 
“Tu pensi che la coniglietta zampe bbianche ci troverà ?” domandò la donnola, cogliendo alla sprovvista il suo compagno di cella
“La tenera e dolce coniglietta poliziotta, dici ? La stessa che ha arrestato entrambi ?” chiese Doug, alzando un sopracciglio con fare perplesso
“No … à fatina dei denti” affermò Duke in tono ironico, tirandosi una pacca sulla fronte
“Esistono altri conigli poliziotto, sicond te ?
È ovvio cà me riferisc a lei …” concluse esasperato il mustelide
“Questo l’avevo capito, genio …
Non capisco cosa c’entri lei in tutto questo …” ribatté il bovide, gesticolando con le zampe
“Come cosa c’entra ?
Lei ci può salvar
È na poliziotta in zampa e potrebb trovare alcuni indizi ca a aiutin a trovarci
Ed entrambi sappiam assaie bbene quanto sia determinat e insistent quann si mette in capa na cosa
Non voglio furnì e mie iuorni rinchius ca’ rinto … o peggio” aggiunse la donnola, passandosi il pollice della zampa destra per tutta la larghezza del collo, come a voler sottolineare quale altra possibilità c’era oltre al rimanere per tutta la vita rilegato in una gabbia
“Anche se riuscisse a trovarci, si metterebbe contro mammiferi che sono MOLTO PERICOLOSI e che non scherzano per niente
E tutti e due ne abbiamo avuto una piccola dimostrazione …” ribatté Doug, alludendo al loro incontro con quel mammifero mascherato, per poi aggiungere
“Sono dei mammiferi addestrati … dei soldati … che sono molto bravi a nascondersi e sanno quello che fanno
Ho come la netta sensazione che ci siamo cacciati in una faccenda di proporzioni COLOSSALI … dove abbiamo visto cose che non avremmo dovuto vedere
E temo … mio caro, Duke … che non finirà bene per entrambi
Nessuno ci salverà … neanche l’agente Hopps
Siamo destinati a marcire qui dentro … ” concluse tristemente il montone, accasciandosi con la schiena, contro la parete sinistra
“Maronna ro’ Carmine !
Quant simme positivi !
Grazie mille ppe l’incoraggiamento, eh …” affermò sarcasticamente il mustelide, alzando gli occhi al cielo
“Avanti, Doug … cumpagn mie
Bisogn sempe guardar o’ lato positiv re cose, giusto ?
Si nun fosse stato ppe a coniglietta zampe bbianche e ppe e sue buone parole sul o’ nostro conto, a quest’ora ci ritroveremm nata vota in prigione a scontar chi o’ssape quanti anni …” aggiunse la donnola, tirando un calcetto sullo stinco della zampa posteriore sinistra del bovide, come a volerlo incoraggiare
 
“Beh … non mi pare che in questo momento c’è la stiamo spassando, divertendoci come dei pazzi festaioli …
Anzi, tutto il contrario, siamo caduti dalla padella alla brace …” rispose Doug, sospirando profondamente
“Io teng fiducia in chella coniglietta, Doug
Son sicuro ca’ ci truvarrà e ci tirerà fori e’ qui … amma soltant avè pazienza
Io aprirò o’ mie negozio e’ noleggio DVD … in modo legale, ovviament … e tu …
Aspett nu moment … tu nun me aie nata vota ritt quel è o’ toje sogno into o’ casset …” ribatté Duke, lanciando uno sguardo curioso verso il suo compagno di cella
“Il mio sogno nel cassetto ?” ripeté il montone, credendo di non aver capito bene cosa aveva appena detto la donnola
“Sì … ca’ te piacerebb fa’ na’ vota ca’ tutto chistu sarà finito ?” domandò nuovamente il mustelide, chinandosi col busto leggermente in avanti
 
Il montone rimase in silenzio per alcuni secondi, come se la domanda che gli aveva appena posto il suo amico, l’avesse completamente disorientato
 
Il suo sogno ?
Non sapeva neanche se fossero usciti vivi da quella situazione …
Perché una domanda talmente STUPIDA come quella ?
 
Però … adesso che ci pensava bene, avrebbe tanto voluto avere l’ottimismo di Duke
È vero … si trovavano in una condizione non molto felice, anzi, a dirla tutta era proprio SENZA SPERANZE … ma, come aveva appena detto il suo compagno di cella, bisognava sempre guardare il lato positivo delle cose, giusto ?
 
Il fatto è che non riusciva a capacitarsi o a immaginarsi che una tenera e dolce coniglietta li avrebbe salvati
 
Questi mammiferi che li avevano catturati, erano tipi MOLTO PERICOLOSI … con i quali bisognava stare MOLTO ATTENTI
Specialmente con quell’animale mascherato che, a quanto pare, da quello che era riuscito a capire e ad ascoltare durante i cambi della guardia, era il capo là dentro … CAPO DI NOME E DI FATTO
 
Che speranze avrebbe mai potuto avere quella dolce leporide ?
 
Ma, se Donnolisi era CERTO ed era SICURO che l’agente Hopps li avrebbe trovati e salvati …
Perché non avrebbe dovuto darsi quella falsa illusione che tutto si sarebbe risolto per il meglio ?
Perché non avrebbe dovuto SOGNARE E SPERARE ?
Perché non avrebbe dovuto CREDERE ?
 
“Uhè … corna ricurve … nun te addormentar in piedi comm e’ zebre
M aia’ nata vota risponder …”
 
Le parole di Duke riportarono il montone sulla terraferma
 
Doug, rivolse uno sguardo veloce verso il mustelide che, nel frattempo, si era chinato ancor di più in avanti col busto, pronto per ascoltare il sogno nel cassetto del suo compagno di cella
 
Beh … tanto valeva accontentarlo
 
C’era SEMPRE una cosa … o meglio, UN LAVORO … che avrebbe TANTO desiderato fare, fin da quando era un cucciolo
Purtroppo, la prima volta non era andata molto bene …
Diciamo che si era verificato un piccolissimo problema … nulla di che … ma fu talmente grave agli occhi di coloro che gli avrebbero offerto la possibilità di realizzare il suo sogno, che quest’ultimi decisero di tarpargli le ali
Così, per forza di cose e deluso per non aver raggiunto il suo obbiettivo, aveva deciso di utilizzare le sue ottime doti e abilità di tiratore scelto a fin di male … con tutte le conseguenze che poi ne sono derivate
 
Però, ora, nulla gli impediva di provarci una seconda volta
 
Per quel truffatore da quattro soldi di Wilde avevano chiuso un occhio …
Avrebbero potuto fare lo stesso anche per lui, giusto ?
Anche se, in tutta onestà, la sua fedina penale era nettamente PEGGIORE rispetto a quella della volpe ?
 
Beh … tentare non nuoce
 
E poi, per ripetere nuovamente una perla di saggezza di Duke: BISOGNA SEMPRE GUARDARE AL LATO POSITIVO DELLE COSE
 
“Beh … sì … diciamo che ho un piccolo desiderio che vorrei realizzare …” affermò il montone annuendo lentamente e interrompendo la frase a metà, con il risultato di far crescere ancora di più la curiosità del suo compagno di cella
“E … qual è chistu toje desiderio ?” chiese Duke, incuriosito
“Ecco … ehm … non posso dirtelo” provò a dire il bovide, tentando di far demordere il mustelide
“Nun può mo’ dì ?” ripeté Duke, credendo di aver capito male le parole di Doug, mentre quest’ultimo fece cenno di sì con la testa
 
Nella cella calò nuovamente il silenzio … che, dopo qualche secondo, venne interrotto dalla donnola
 
“Me staje prendend in giro ?” domandò Donnolisi, alzando un sopracciglio con fare perplesso
“No … sono serio …” ribatté tranquillamente e imbarazzato il montone
“Ascolta, nun è ca’ te sto chiedend a’ password ro’ toje conto corrent bancario … e si pure me a’ volessi dare, nun è ca’ te dico e’ no …
Ma, siccom io te teng ritt o’ mie … me pare giusto e corrett ca’ tu me dica o’ toje” affermò Duke, gesticolando con le zampe, per poi aggiungere
“E poi, simme tra amici
Ricord cosa te dissi ?
Che io e te simme nu’ dinamic duo … tu a’ mente e io a’ zampa … tu o’ liquor e io o’babà
E forse, a tal proposito, nun avrei dovuto fa’ chistu paragon … me è già venuta fame
Il punto è … ne avimm passat tante insieme
Di cosa aia’ aver paura ? E’ nu’ mie giudizio ?” concluse il mustelide con fare dolce, auto-indicandosi, mentre il bovide stava riflettendo se assecondare la richiesta della donnola o no
 
Eh … una scelta piuttosto difficile e complicata …
 
Non era tanto il problema di fidarsi o no di Duke
Il punto della fiducia l’avevano già superato entrambi da un pezzo … altrimenti non gli avrebbe nemmeno salvato la vita, raccontando per filo e per segno tutto quello che entrambi avevano visto al lago Landlake a quel mammifero mascherato
La preoccupazione che angosciava e non poco il bovide era il timore di scoprire che cosa avrebbe pensato Duke una volta che gli avrebbe detto il suo sogno
Come avrebbe reagito ? Come l’avrebbe giudicato ?
 
Per fortuna, di lì a poco, Doug avrebbe ricevuto un piccolo incentivo che l’avrebbe aiutato a prendere una decisone
 
“Oh … va bbene … fai comm bbuo’ …
Io riprend a canticchiare
Anch pecche’ chillu ruoss e lardos orso polare nun me ha fatto termiar a’ mia esibizione
E ha avuto pure o’ coraggio e’ chiamarl lagna
Eh … mammifer ca’ nun sanno apprezzar a’ museca” affermò il mustelide, allontanandosi dal montone, non prima di avergli lanciato un piccolo ghigno malefico, per poi riprendere a canterellare quella canzone malinconica
 
 
 
Com’è triste subir
quest tirannia
 
 
 
“Oh … cielo … di nuovo con questa lagna ?
Quanto sei infantile …
Ho capito il tuo gioco, sai … e sappi che non funzionerà
Perciò … SMETTILA !
Prima di cacciarci a entrambi nei guai” disse Doug, passandosi una zampa sul muso, mentre scuoteva lentamente la testa, sperando con tutto sé stesso che il suo compagno di cella la smettesse … cosa che ovviamente non successe
 
 
 
E nun poter volare via
Dop tantu pianto,
dop aver soffert tanto
 
 
 
“E soffriremo e piangeremo ancora, se non ti decidi a tapparti quella tua boccaccia … SMETTILA DI FARE IL CUCCIOLO” ripeté il bovide a denti stretti, lanciando uno sguardo assassino verso il mustelide
 
 
 
Fors nu’ po’ è gioia tornerà
Ma nun a …
 
 
 
Duke non riuscì a pronunciare l’ultima parola che venne improvvisamente investito in pieno, insieme al povero e innocente Doug, da una secchiata di acqua gelida che li inzuppò completamente
Dopo un primo momento di spaesamento entrambi i mammiferi si voltarono lentamente verso destra dove, al di là delle lunghe sbarre verticali in ferro, vi era un enorme orso polare … a giudicare dallo sguardo … piuttosto arrabbiato, con in zampa un secchio di metallo … ormai svuotato del suo contenuto
 
“HO PARLATO FORSE ARABO ?
QUALE PARTE DELLA FRASE: DOVETE SMETTERLA CON QUESTA LAGNA … NON AVETE CAPITO ?
VOLETE CHE VE LA RIPETA ?” urlò il predatore bianco, in preda alla collera
“DOVRESTE RINGRAZIARE IL SIGNOR SAILAS SE SIETE ANCORA VIVI E SE RESPIRATE ANCORA PERCHÉ, SE FOSSE STATO PER ME E PER GLI ALTRI CHE SONO COSTRETTI A SOPPORTARVI FIN DA QUANDO SIETE QUI, A QUEST’ORA VI AVREMMO GIÀ INSEGNATO LE BUONE MANIERE
SOPRATTUTTO, VI AVREMMO FATTO STARE IN SILENZIO … IN UN RELIGIOSO ED ETERNO SILENZIO
QUINDI, TAPPATEVI QUELLE FOGNE E NON COSTRINGETEMI A FARMI RIALZARE UNA SECONDA VOLTA DA QUELLA SEDIA … PERCHÉ, SE LO DOVESSI FARE NUOVAMENTE, NON SARÒ RESPONSABILE DELLE MIE AZIONI
SONO STATO CHIARO ?” terminò Black, lanciando con forza il secchio per terra, come a voler dare enfasi alla sua ultima frase
 
Dopo quella sfuriata da parte dell’orso polare, i due animali annuirono velocemente, mentre sui loro musi vi era dipinto uno sguardo terrorizzato
Il plantigrade, dopo aver lanciato un’ultima occhiataccia assassina verso il duo di prigionieri, raccolse il secchio da terra e, in seguito, si diresse nuovamente verso la sua postazione, situata all’inizio del lungo corridoio
 
Duke e Doug rimasero in silenzio ancora per alcuni secondi; dopodiché, il mustelide si voltò a guardare il suo compagno di cella, mentre quest’ultimo si stava strizzando il ciuffo di lana, posto sulla sommità della sua testa
 
“Allora ... me o' rici qual’è o’ toje sognò ?” chiese innocentemente la donnola … come se non fosse successo nulla … sorridendo e stoppando il bovide che, dopo qualche istante, rivolse un sorriso verso Duke, per poi fargli cenno di avvicinarsi
 
Donnolisi, tutto euforico per essere riuscito nella sua impresa di estorcere il segreto al montone … anche se si era rimediato una doccia fuori programma … si avvicinò al muso di Doug, pronto ad ascoltare questo suo fantomatico sogno
 
Quando s’impuntava su una cosa, niente e nessuno riusciva a fermarlo
 
Anzi, il fatto che il suo compagno di cella non si fosse ancora arrabbiato per quello che gli era successo … dove L’UNICO RESPONSABILE ERA LUI … lo sorprendeva e non poco
Stava facendo dei passi da gigante per quanto riguarda il suo autocontrollo …
 
Una volta che il mustelide fu abbastanza vicino, Doug diventò improvvisamente serio, per poi scaricare la quantità d’acqua che gli era finita in bocca, sul muso della donnola centrandola, con una precisione disarmante, proprio in mezzo agli occhi
 
Ecco … rimangiamoci tutto, per quanto riguarda il discorso sull’autodisciplina
 
“E ringrazia che mi sono fermato solo a questo …” affermò il montone, sussurrando la frase in modo minaccioso, per poi riprendere a strizzarsi il ciuffo, mentre si appoggiava, con la schiena, contro la parete sinistra
 
Duke rimase in silenzio per qualche secondo; dopodiché, si passò una zampa sul muso per togliersi quanta più acqua possibile, mormorando una sola frase
 
“Sai … bastav nu’ semplice no”
 
 
 
 
Nel frattempo, in infermeria ...
 
 
“Ah ... la mia povera schiena ...
Dopo questa ENNESIMA ED ENTUSIASMANTE esperienza, che si va ad aggiungere all’enorme repertorio di quelle che abbiamo collezionato … e la cosa curiosa e che, a quanto pare, questo genere di cose capitano solo a noi … credo di essermi giocato DEFINITIVAMENTE la colonna vertebrale” si lamentò una iena, vestita con solo in dosso un gonnellino hawaiano, stiracchiandosi all'indietro, facendosi scrocchiare la spina dorsale
“Inoltre, non mi sento più le zampe posteriori ... ho tutto un formicolio” continuò a lamentarsi il predatore, indicando gli arti interessati, per poi aggiungere
“E, come se questo non bastasse ...” affermò il canide, venendo interrotto da un altro suo simile, vestito con una divisa da reparti di corpi speciali
“Oh ... è piantala, frignone !
Mi stai facendo abbassare la voglia di vivere, a furia di ascoltarti” affermò la seconda iena, alzando gli occhi al cielo
“Disse colui che, nonostante sia ormai più che adulto, se la fece addosso” ribatté con fare provocatorio la iena hawaiana, sorridendo divertita
“Ancora con questa storia ?
Che c'è ? Hai voglia di infierire ? Non sai parlare di altro ?
Te l'ho già detto ... quando ti scappa, ti scappa
Piuttosto che farmi esplodere la vescica, ho preferito liberarmi
E poi … adesso che mi ci fai pensare … non scappava mica anche a te ?” domandò il secondo canide, cercando di arrampicarsi sugli specchi, per mascherare l'imbarazzo
“Sì ... ma vedi, sono riuscito a trattenermi e a controllarmi
È tutta una questione psicologica e di cervello ... cosa che tu non hai ... senza offesa, eh” affermò la iena con indosso il gonnellino hawaiano, trattenendo una risatina
 
“Sai, mi riesce difficile credere o immaginare che il creatore di quel sandwich così squisito ... che ho avuto L'ONORE E IL PIACERE di mangiare ... sia lo stesso che mi sta prendendo in giro, in questo momento” ribatté l'altro predatore, incrociando le zampe al petto, per poi assumere un'aria fintamente perplessa, alludendo alla famosa FAIDA DEL PANINO RIPIENO che aveva aperto con suo fratello, la sera prima
“NON TI AZZARDARE A NOMINARE QUEL SANDWICH !
TU NON NE SEI DEGNO !
ANZI, TE LA DEVO ANCORA FAR PAGARE PER AVERMI PUGNALATO ALLE SPALLE
NON SOLO TE LO SEI MANGIATO DI NASCOSTO, MA HAI AVUTO PURE IL CORAGGIO DI NON ASSUMERTI LA RESPONSABILITÀ E LE CONSEGUENZE DELLE TUE AZIONI
SEI UN MAMMIFERO SENZA SPINA DORSALE !
RINGRAZIA CHE DEVO ANDARE IN BAGNO … ALTRIMENTI TI RITROVERESTI RINCHIUSO NUOVAMENTE DENTRO A QUEL BOZZOLO DI RESINA E CON QUALCHE DENTE IN MENO” affermò Doppia D, indicando uno dei tre contenitori giallo ambra, appoggiato su un tavolino di metallo, dietro alle spalle del fratello
“Ah ... sì ? Mi stai forse minacciando ?
Mi stai forse dicendo che dovrei aver paura di te ? Di te ?!” chiese con tono di sfida e incredulo Eddy, avvicinandosi verso il suo simile, per poi fermarsi a pochi centimetri da quest ultimo, lanciandogli un'occhiata di sfida
“Sì ... dovresti averne” ribatté Edd, sostenendo lo sguardo del fratello
 
Nella stanza calò improvvisamente un silenzio di tomba
La classica quiete prima della bufera
 
I due predatori continuarono a guardarsi negli occhi con uno sguardo di sfida, come due pistoleri nel selvaggio West, impegnati in un duello all'ultimo sangue, durante il Mezzogiorno di fuoco, pronti ad estrarre la pistola e a far fuoco non appena la campana della chiesa avrebbe suonato il primo rintocco
 
Uno ne sarebbe uscito vincitore, l'altro avrebbe fatto una visita di cortesia e molto GRADITA al becchino
 
Le due iene seguitarono a scrutarsi ancora per qualche secondo; dopodiché, con un sincronismo perfetto, entrambe alzarono gli arti anteriori all'altezza dei rispettivi musi, per poi cominciare a muovere in modo frenetico le zampe, alzandole e abbassandole ... come se stessero cercando di graffiare qualcosa di immaginario ... toccandosele a vicenda, l'un l'altro
 
In parole povere, avevano iniziato una piccola rissa in stile femminuccia
 
Cosa che divertì non poco una terza iena, vestita con i rimasugli di un costume da maiale, che, non molto lontano dalle due che avevano cominciato ad AZZUFFARSI ... che PAROLONE … meglio, A SCHIAFFEGGIARSI in modo piuttosto effiminato ... cominciò a ridere a crepa pelliccia
 
Di tutt'altro avviso era il dottor Kateb che, ancora dolorante per lo scivolone che aveva fatto, grazie alla quantità ASSURDA di saliva che aveva secreto il predatore vestito da suino durante la notte, dormendo a bocca aperta ... chissà che ghiandole salivari doveva avere ... se ne stava seduto su una sedia, continuando a massaggiarsi la schiena e scuotendo lentamente la testa
 
Dopo questa esperienza con quei tre animali, avrebbe chiesto al signor Sailas una settimana di ferie ... come minimo
 
A quanto pare, il destino aveva deciso che, l’aver sopportato quel trio di iene da un punto di vista psicologico, visto il divario legato al funzionamento celebrale dei loro cervelli, vedendo e ascoltando una quantità ASSURDA di ragionamenti e di azioni senza un senso logico e piuttosto imbarazzanti ... come quella che si stava verificando in quel preciso momento ... non era stato sufficientemente divertente
Aveva così provveduto e fatto in modo che i tre predatori, tanto per concludere in bellezza, lasciassero un SEGNO TALMENTE INDELEBILE che il signor Kateb non si sarebbe scordato tanto facilmente di loro
E il dolore che stava continuando imperterrito a punzecchiare l'osso sacro del wombat, ne era una chiara conferma
 
Beh ... l'importante era che tutto si fosse risolto per il meglio ... e il merito era nuovamente del signor Sailas
 
ALCOL A 90 GRADI
 
Come aveva fatto a non pensarci prima ?
 
Il materiale di cui erano fatti quei gusci, dove le tre iene erano state intrappolate, non era altro che la stessa sostanza, che veniva prodotta naturalmente da un qualsiasi tipo di pianta ... RESINA VEGETALE
Non chissà cosa !
 
Che stupido che era stato !
 
In questo caso, come gli aveva spiegato il suo superiore, la resina vegetale che il prototipo CR-0C era in grado di secernere e che aveva utilizzato per rinchiudere le tre iene, era composta per la maggior parte da TREMENTINA
Ossia una resina vegetale: oleosa, fluida, chiara e volatile
Questa, a differenza delle altre, se mischiata con alcol etilico a 90 gradi produce una reazione piuttosto curiosa ... Infatti, permette di togliere e sciogliere qualsiasi altro tipo di resina vegetale
 
Alla fine era bastato applicare uno dei vecchi ... chiamiamoli metodi della donna
 
Il dottore aveva soltanto imbevuto una pezza con un bel po' di alcol etilico, per poi tracciare una retta perpendicolare, esattamente al centro del bozzolo di resina, partendo all’altezza del collo di tutte e tre le iene, fino ad arrivare alla fine del contenitore
E poi, aveva lasciato che la chimica facesse il suo compito
 
Il solco che aveva tracciato, pian piano, aveva cominciato a sciogliere lo strato di resina, scendendo sempre più in giù ... finché, una volta raggiunta la superficie del corpo dei tre predatori, si fermò ... non trovando altra resina sul suo cammino da poter scomporre
Una volta fatto questo, era bastato semplicemente aprire il bozzolo in stile, ovetto a sorpresa ... et voilà ...il gioco era fatto ... nulla di più semplice
 
E pensare che la sera prima ci aveva perso tanto di quel tempo …
 
Il wombat lanciò un rapido sguardo verso il carrellino di metallo, contenente tutti gli attrezzi che, INVANO, aveva utilizzato per togliere quei tre dalle loro ... casette, la sera prima
Rimase a fissare quegli arnesi ancora per qualche secondo, dopodiché scosse lentamente la testa
 
Ecco perché il signor Sailas era il capo là dentro
UN MAMMIFERO CHE RIUSCIVA SEMPRE AD AVERE IL PIENO CONTROLLO DELLA SITUAZIONE
Anche se le circostanze potevano sembrare DISPERATE E TRAGICHE, viste con gli occhi di un inesperto, si poteva star PIÙ CHE CERTI che il capo della C.P.A avesse il quadro generale di TUTTO
Una dimostrazione ?
Fin dal momento in cui il prototipo CR-0C era sparito durante il test di prova sul campo, al lago Landlake, il capo della C.P.A aveva tenuto ben strette le redini della sua organizzazione
Non si era lasciato prendere dalla paura, né tantomeno contagiare dall'aria negativa e pessimistica degli altri ... ma, con calma e freddezza, AVEVA RIPRESO E STAVA RIPRENDENDO il controllo della situazione
 
QUELL'ANIMALE ERA UNICO
 
“Dai ... su ... arrenditi, Doppia D
Non costringermi a continuare a PICCHIARTI per tutta la mattinata ... che ho altro di meglio da fare”
 
La voce di Eddy lo distolse dai suoi pensieri e lo riportò sulla terraferma
 
Il wombat si voltò nuovamente a guardare LA RISSA che era in corso fra le due iene, che stavano continuando, imperterrite, a darsi schiaffi sulle zampe in maniera tutt'altro che virile
 
“Perché ?
Tu pensi che anch'io non abbia i miei impegni ?
Arrenditi tu ... e facciamola finita” ribatté Edd, seguitando a schiaffeggiare ancora più forte, seguito dal fratello
 
Sarebbero andati avanti per le lunghe, ma fortunatamente … e RINGRAZIANDO IL CIELO … un rumore, all'interno dell'infermeria, attirò l’attenzione di entrambi i predatori, che si fermarono immediatamente
 
Una specie di brontolio sommesso riecheggiò all'interno della stanza ... un brontolamento che Eddy ed Edd riconobbero subito, talmente che era INCONFONDIBILE
 
Entrambi i canidi si voltarono all'unisono verso ED, che aveva smesso improvvisamente di ridere e aveva preso a fissarsi la rispettiva pancia
La iena vestita da maiale, continuò a rimirare il proprio ventre per qualche secondo, dopodiché rivolse uno sguardo verso i suoi due fratelli, che già avevano capito al volo la situazione e il messaggio ... ORA DI COLAZIONE
 
“Sì, ED
Hai perfettamente ragione
Meglio rimandare lo SCONTRO a dopo
Prima, mettiamo qualcosa sotto i denti … e poi vedremo se continuare oppure no … anche se stavo vincendo io” affermò orgogliosamente Eddy, tirando indietro le zampe
“Sì … certo … come no … stavi vincendo tu … continua pure a illuderti, fratello mio
Ma sono d'accordo con te sul fatto di sgranocchiarci qualcosa
E da ieri pomeriggio che non abbiamo mangiato nulla
E non voglio iniziare di certo un programma di dieta ... non ci tengo proprio
Anche perché, non mi servirebbe un granché, visto il fisico che mi ritrovo" aggiunse fieramente Doppia D, auto-indicandosi, come a voler mettere in mostra la sua silhouette
“Sì ... certo ...
Meglio andare in mensa, va
Piuttosto che ascoltare le tue idiozie” ribatté Eddy, alzando gli occhi al cielo, per poi dirigersi verso la sedia dov'era accomodato il signor Kateb
 
“LUI ... MAGRO
Se gli piace auto-illudersi
È come dire che agli asini gli sono cresciute le ali e hanno imparato a volare
Oppure affermare che ED ha un master in comunicazione …” continuò la iena vestita con gli abiti da reparti speciali, gesticolando con le zampe, raggiungendo il dottore
“ED C'E L'HA UN MASTER IN COMUNICAZIONE ...” affermò tranquillamente Edd, facendo voltare repentinamente suo fratello dietro di sé, mentre quest'ultimo aveva dipinto in muso uno sguardo stupito e perplesso allo stesso tempo
“Eh ?” chiese stupito Eddy, non capacitandosi della cosa
 
Insomma ... ED ... un master ... lui ... in comunicazione ?
 
La iena lanciò una rapida occhiata verso il diretto interessato che semplicemente, con la lingua di fuori, annuì, ridendo istericamente e facendo schizzare un po' di bava dappertutto
 
“Ho come l’impressione di essermi perso qualcosa ...” affermò, dopo qualche secondo di silenzio Eddy, assumendo un'aria pensierosa, per poi rivoltarsi verso il signor Kateb
“Forse è stato un evento così ECLATANTE, quanto ASSURDO, che il mio cervello ha deciso di rimuovere
Lei cosa ne pensa, DOC ?” affermò la iena, rivolgendosi verso il medico e, prima che quest'ultimo potesse dire la sua, riguardo al funzionamento sulle capacità celebrali delle tre iene che, INSIEME, era al di sotto ... ma MOLTO al di sotto di un qualunque mammifero comune, il wombat venne interrotto nuovamente dal canide
“Ah ... lasci stare, DOC
Le abbiamo già fatto perdere un sacco di tempo
In aggiunta, ha dovuto pure ascoltare le nostre ... anzi, LE LORO stupidaggini
Mi scuso per la LORO idiozia e la ringrazio per essersi preso cura di me e dei miei fratelli” disse Eddy, allungando la zampa destra verso Logan, che era rimasto senza parole, in seguito a quello che aveva appena detto il predatore
 
Beh ... alla fine quei tre … anzi, DUE … non erano tanto ...
Sì, insomma ... avete capito
Quando volevano, sapevano anche essere dei mammiferi ... NORMALI ... passatemi il termine
Aveva sbagliato a giudicarli
 
“Beh ... dovere” disse semplicemente Logan, stringendo la zampa della iena, sorridendole
“Sorvolando sul minuscolo dettaglio che TUTTI E TRE abbiamo detto e fatto idiozie, durante la nostra permanenza in infermeria ... e quindi è inutile che cerchi di tirarti fuori, Eddy ... le chiediamo anche scusa per lo scivolone che ED le ha fatto fare
Involontariamente, s'intende
Colpa di quel suo piccolo problema di salivazione eccessiva durante il sonno
Ecco perché, la notte, mentre dorme, gli mettiamo un enorme pentola in corrispondenza del lato del letto a castello dove si addormenta
Così evitiamo di giocarci l'osso sacro, alzandoci la mattina …” aggiunse Doppia D, raggiungendo suo fratello e il marsupiale
“Scusi ancora, DOC” affermò Edd, porgendo anche lui, la zampa verso il medico ... che rimase ancora più stupito del comportamento delle due iene … SANE
 
Ribadiamo il concetto ... MAI GIUDICARE UN LIBRO DALLA COPERTINA
 
“Oh ... non si preoccupi, Edd
Un po' di ghiaccio e credo che passerà tutto
Comunque, se permettete un consiglio, è meglio che risolviate il piccolo problema di vostro fratello al più presto ...” affermò Kateb, stringendo la zampa della iena, vestita con il gonnellino hawaiano
“Vedremo di inventarci qualcosa, DOC
Al massimo, gli scocceremo la bocca prima di andare a letto” ribatté Doppia D, trattenendo una risatina
“Mica male come idea ... mica male
Ci penseremo lungo il tragitto per andare in mensa a fare colazione
Forza, ED !
Muoviti a salutare il DOC ... che dobbiamo andare” aggiunse Eddy, facendo cenno al fratello, vestito con indosso i resti di un costume da maiale, di avvicinarsi
 
Quest'ultimo non se lo fece ripetere due volte
In un batter d'occhio raggiunse il trio di mammiferi e si fermò a pochi centimetri dal muso del wombat, cominciando a guardarlo con uno sguardo sbarrato, tenendo sempre la lingua di fuori
Rimase in quella posizione per alcuni secondi; dopodiché, senza nessun preavviso, la iena tirò fuori l'organo del gusto e diede una sonora e lunga leccata sul muso del marsupiale, partendo dal mento, fino ad arrivare alla fronte
 
Una volta finito, il canide rimise a posto la lingua e iniziò a ridere istericamente, battendo le zampe, come se avesse appena assistito al gran finale di uno spettacolo teatrale
 
“Oh ... DOC
Deve sentirsi FORTUNATO e ONORATO
Non l'aveva mai fatto con nessuno !” affermò sorpreso Eddy, indicando suo fratello
“Già ... di solito, per salutare gli altri, gli salta addosso e comincia a sgranocchiargli lo stinco ... o qualcos'altro
A un nostro collega, una volta, puntò dritto dritto ai GIOIELLI DI FAMIGLIA ... che risate quella volta
Si vede che lei gli sta simpatico” aggiunse Doppia D, annuendo lentamente, mentre Logan, rimasto scioccato da quello che gli era appena successo, se ne rimaneva immobile e senza dire una parola
“Beh ... ora sarà meglio andare
La strada dall'infermeria alla mensa è piuttosto lunga” disse Eddy, voltandosi e dirigendosi verso l'uscita dell'infermeria, seguito a ruota da Edd
“Già ... però, prima, avrei bisogno di fare una capatina veloce ai bagni
Oltre a mettermi qualcosa di decente addosso ... non vorrei che gli altri colleghi mi prendessero per un'idiota” affermò Doppia D, stando alle calcagna del fratello, che trattenne una risatina divertita … cosa che non passò inosservata al suo simile
“Che c'è da ridere?” domandò subito la iena, vestita con il gonnellino hawaiano, con fare indagatorio, fermandosi, insieme all'altro suo simile, vicino alla porta della stanza
“Nulla ... nulla ... di cosa ti devi preoccupare ?
Ti verranno un mucchio di rughe, se continui a corrucciare quel tuo bel musetto ogni volta che mi metto a ridere” rispose Eddy, voltandosi a guardare il fratello, sorridendogli
“Forse perché, il più delle volte che ti metti a sghignazzare, è per prendermi in giro
Non credo che tu soffra di riso spastico che consiste in episodi incontrollati di riso, scatenati da stimoli o eventi che normalmente non causerebbero questa risposta emozionale” ribatté seccamente Doppia D, incrociando le zampe al petto
“Non ho capito un accidenti di quello che hai appena detto
Mi sono fermato a « … prendermi in giro» e poi ho capito solo … bla … bla … bla … bla
Perciò, mi limiterò ad annuire e a dire che hai ragione” affermò Eddy, annuendo lentamente, per poi voltarsi verso la iena vestita da maiale, lasciando senza parole il fratello
“Avanti, ED !
Muoversi … FORZA !
Vieni qui bello ... che è ora di colazione” aggiunse il canide con indosso una divisa dei reparti speciali, facendo cenno al diretto interessato, di raggiungerli ... cosa che quest'ultimo eseguì prontamente … non prima di aver leccato una seconda volta il medico, per poi dirigersi verso le altre due iene
 
“Bene, DOC ... la saluto
Noi andiamo a fare colazione
Spero che potremmo incontrarci in altre circostanze più piacevoli, la prossima volta ... la ringrazio di tutto” disse Eddy, rivolgendo un ultimo saluto verso il wombat
In seguito, il predatore aprì la porta dell'infermeria e uscì insieme ai suoi due fratelli
 
Una volta che l'uscio si chiuse, Logan rimase fermo ancora per qualche secondo
Dopodiché, con enorme disgusto, si passò la zampa destra sul muso, cercando di togliersi quanta più bava possibile
 
Bleah ...
 
Ricontrarci in altre circostanze ?
Ma anche no ... grazie
Soprattutto se nei paraggi c'era ED
 
Beh ... almeno gli altri due si salvavano ancora, mantenendo un certo grado di ... NORMALITÀ … in quelle POCHE E RARE VOLTE
 
“Adesso che ci penso, Eddy
L'ora per la colazione è passata da un pezzo
Non penso riusciremo a trovare qualcosa da mettere sotto ai denti”
 
Era la voce di Edd
 
“Ah ... non  preoccuparti, Doppia D
Qualcosa troveremo ... ne sono sicuro
Perché come dico sempre ... in fondo ...”
 
Questa invece era la voce di Eddy che risuonava fuori dal corridoio
 
Però ... c'era una cosa strana che non gli tornava
Una volta che il predatore finì di parlare, si udì un battito secco di zampe ... e subito dopo, quella che sembrava essere una ... melodia fischiettata ?
 
 
(E ascoltatevi questa classico insormontabile fino in fono, stoppandolo seguendo il testo: https://www.youtube.com/watch?v=Q7VoCDhNmrI)
 

 
Ti bastan po-che briciole
Lo stretto indispensabile
 
 
Si era messo a cantare ? Sul serio ?
 
“Oh ... sì ... ADORO questa canzone
Andiamo fratelli miei, tutti sottozampa !” esclamò tutto euforico Edd
 
Oh ... no ... non dirmi che
 
 
E i tuoi malanni puoi dimenticar
 
 
Ecco ... era partito pure lui
 
 
Ti bastan po-che briciole
Sapessi quanto è facile
Trovar quel po' che serve per campar
 
 
Ed erano partiti tutti e due a cantare
 
Ma la cosa più strana era che, mentre le voci si allontanavano, per tutto il corridoio rimbombò quella che, a primo orecchio, sembrava essere ... un A solo di tromba ?
Con tanto di acuti che, seguendo la melodia della canzone, terminò in bellezza l'esibizione
Ci mancava giusto solo l’applauso e la standing ovation del pubblico, con tanto di elogi e ovazioni nei confronti del terzetto
Soprattutto, per l’improvvisato trombettista che, grazie a dei polmoni d’acciaio e a un utilizzo eccellente delle sue corde vocali e della bocca era riuscito a riprodurre alla PERFEZIONE il suono di una tromba
 
Ma ... come avevano fatto quei tre a portarsi dietro ... insomma
 
“Oh ... Eddy, sei stato MERAVIGLIOSO con quest'ultimo A solo di tromba
Era la ciliegina sulla torta
Ma come ci sei riuscito ?” chiese stupefatto Doppia D, rivolgendosi verso il fratello
“Io ? Pensavo l'avessi fatto tu, con la bocca”
“No ... io non sono ... snif snif ... cos'è questa puzza ?”
“Ah ... non guardare me
Io non sono stato”
“E nemmeno io ...
Ma, allora ... questo significa ...”
 
Nel corridoio piombò un silenzio di tomba, dopodiché si udì un grido da parte delle due iene, che all'unisono esclamarono
 
“ED ... MA CHE SCHIFO !
E CHE PUZZA, SANTO CIELO !
NON POTEVI DIRCELO PRIMA ?”
 
E, per tutta risposta, nell'androne risuonò una risata molto divertita
 
Altro che corde vocali e polmoni d’acciaio ...
 
Dopo aver assistito a questa ennesima esibizione da parte di quei tre animali UNICI NEL LORO GENERE, il dottor Kateb rimase in silenzio per altri secondi
 
Dopodiché, cominciò a scuotere lentamente la testa
 
Altro che NORMALI, quegli altri due
Alla fine, si trovavano tutti sulla stessa barca ... erano pur sempre fratelli, no ?
 
“MAMMA MIA ... CHE SCHIFO !
COF ... COF
QUESTA È L'ULTIMA VOLTA CHE LO FACCIAMO INSIEME A TE, ED
COF ... COF
MA CHE HAI MANGIATO ?
UNA SCATOLA DI FAGIOLI SCADUTA DA CHISSÀ QUANTI ANNI ?
PEGGIO DEI GAS LACRIMOGENI … ANZI, NO … TOSSICI !”
“PERÒ, DI UNA COSA BISOGNA DARGLI ATTO, EDDY
COF ... COF ...
L'HA FATTA BELLA LUNGA E PURE INTONATA
NON È ... COF ... COF ... ROBA CHE TUTTI SANNO FARE”
“CHIUDI QUELLA MALEDETTA BOCCA, DOPPIA D !
O GIURO CHE ...”
 
Logan non poté far a meno di trattenere una risatina divertita, mentre continuava a scuotere pian piano la testa
 
Una cosa era certa ...
Non aveva MAI avuto dei pazienti come quelle tre iene ... e non ci avrebbe tenuto MINIMAMENTE a volerci aver a che fare di nuovo ... MAI PIÙ
 
 
 
 
Nel frattempo, nell'ufficio di Sailas ...
 
 
Era rimasto ...
 
SCONCERTATO
SORPRESO
SPIAZZATO
COLTO ALLA SPROVVISTA DA TUTTO QUELLO CHE AVEVA APPENA FINITO DI ASCOLTARE
 
Non riusciva nemmeno a proferir parola
 
Se ne rimaneva fermo e immobile ... legato a quella sedia come un salame, mentre un mammifero con una maschera nera, avente le fattezze di un teschio di un felino, dall'altro capo di una scrivania, lo osservava con uno sguardo CURIOSO ... quasi come a voler cercare di leggere e vedere le immagini e le scene che in quel momento, stavano accalcando la mente del suo sottoposto
 
Oh ... quanto gli sarebbe piaciuto, poterle visualizzare ...
Con la sua capacità innata di incutere timore e paura nei suoi dipendenti per farsi ubbidire ... questa sarebbe stata la ciliegina sulla torta
Avrebbe potuto godersi non solo le espressioni esteriori del muso di chi avrebbe avuto di fronte, ma sarebbe riuscito anche a vedere come le minacce che incuteva nella mente dei suoi dipendenti, prendevano una forma definita e ben precisa nella loro testa
 
Sarebbe stato qualcosa di ... MERAVIGLIOSO
 
Ma, in cuor suo si rendeva anche conto che, se avesse avuto questo dono, in quel preciso istante, nella mente del tenente, non avrebbe visto nient'altro che scene SBIADITE ... CONTORTE ... INFORMI ... NON DEFINITE ... mescolate con rimasugli del passato e del presente
In breve, si sarebbe trovato di fronte a una rappresentazione artistica e astratta della CONFUSIONE PIÙ TOTALE ... UNA MERAVIGLIOSA E FANTASTICA RAPPRESENTAZIONE DELLA CONFUSIONE PIÙ TOTALE
 
Così SUBLIME e piena di GRAZIA, eppure allo stesso tempo, così piena di POTENZA e di DISTRUZIONE
 
Aveva FINALMENTE aiutato il tenente Boris ad aprire gli occhi ... nel fargli vedere come stavano VERAMENTE le cose
Ora, doveva solo convogliare e dirigere questa ENERGIA e questa FORZA DISTRUTTICE verso il loro NEMICO COMUNE
In questo modo, ENTRAMBI avrebbero solo ottenuto dei VANTAGGI
 
Ma il tempo stringeva
Bisognava muoversi e spiegare al tenente il piano che avrebbero messo in atto per porre fine, UNA VOLTA PER TUTTE, al problema targato HAWKEYE
 
Prima di fare tutto ciò, però, doveva DISTRUGGERE E DEMOLIRE quegli ultimi rimasugli di FALSI RICORDI che, ne era più che certo, non volevano proprio saperne di sradicarsi dalla mente della tigre siberiana
 
Beh ... questa non era certo un problema
Ci avrebbe messo poco
 
E, visto che il felino dalla pelliccia bianca continuava a fare scena muta, avrebbe sfruttato questa occasione per ABBATTERE e SMANTELLARE DEFINITIVAMENTE la maschera che Boris era stato COSTRETTO a portare per tanto tempo e CONTRO LA SUA VOLONTÀ
 
“Allora, tenente Boris ... cosa ne pensa ?” chiese con fare incuriosito il signor Sailas, chinandosi leggermente in avanti col busto, pronto a sentire una risposta da parte del suo sottoposto, anche sussurrata con un filo di voce ... che, come previsto, non arrivò
 
“Uhm ... è rimasto senza parole per la seconda volta, in un giorno ...
Piuttosto divertente la cosa, non trova ?” domandò il capo della C.P.A, trattenendo una risatina divertita, per poi continuare
“Allora … che effetto le fa ?” affermò Sailas, indicando il fascicolo aperto sulla sua scrivania
 
“Che effetto le fa scoprire, per LA PRIMA VOLTA IN ASSOLUTO, una parte talmente recondita e profonda della sua vita che le era stata VOLUTAMENTE tenuta nascosta proprio dai mammiferi che avrebbero dovuto amarla e volere solo il bene per lei ?” continuò il mammifero mascherato, posando l'indice della zampa destra, calzata da un guanto nero, su due fotografie ben distinte, contenute all'interno del dossier
“Che effetto le fa l'aver conosciuto la storia dei suoi VERI genitori biologici ?
Una storia che, se posso permettermi, non è tanto rose e fiori ...” disse il mammifero con la maschera nera, alludendo al duo di istantanee che raffiguravano, rispettivamente, una coppia di tigri siberiane sorridenti: un maschio e una femmina
“Che effetto le fa prendere la consapevolezza che, coloro che l'hanno allevata, le hanno raccontato soltanto un mucchio di BUGIE, cercando di nasconderle la VERITÀ ... di farla diventare e assomigliare a ciò che non è, per tutti questi anni ?” continuò imperterrito il signor Sailas, alzandosi lentamente dalla sedia, dopo aver allontanato la zampa dalle due fotografie
“Che effetto le fa scoprire che LUI non è quello che in realtà fa vedere e credere di essere ?
Che effetto le fa sapere che, oltre a quello che successe quella notte per COLPA SUA, dove lei ha dovuto PAGARE E SCONTARE INGIUSTAMENTE I SUOI ERRORI, si è aggiunto pure il fatto che LUI abbia avuto il coraggio di rincarare la dose tenendole nascosta la verità per così tanto tempo ?” domandò il capo della C.P.A, cominciando a costeggiare la sua scrivania
 
“Sono ... sentimenti difficili da descrivere
Non è forse vero, Boris ?” concluse l'animale con la maschera, posizionandosi dietro la schiena della tigre siberiana, per poi posare delicatamente i palmi delle sue zampe, sulle spalle del felino
“Beh ... non si preoccupi ...
Non voglio che mi dica cosa sta provando ESATTAMENTE in questo momento ... so che non troverebbe le parole adeguate per descrivere come si sente, ora che ha scoperto la verità
Se è triste … arrabbiato … deluso … no … non si preoccupi, non mi importa saperlo
Anzi, forse ne soffrirebbe molto a parlarne ... anche se da l’aria di essere un tipo duro e insensibile
Il classico mammifero che dà l’idea che certi argomenti delicati non lo possano toccare nel profondo della sua anima” continuò Sailas con fare sorprendentemente dolce, per poi aggiungere
“Le vorrei soltanto chiedere una sola cosa ... una domanda talmente BANALE e SEMPLICE alla quale saprebbe rispondere anche un cucciolo di due anni” affermò il capo della C.P.A, allungando la zampa destra verso il fascicolo aperto, appoggiato sulla sua scrivania, per poi prendere due fogli dal plico e, in seguito, sistemarli sotto al muso del felino dalla pelliccia bianca, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra
 
“Osservi attentamente il rapporto che scrisse il suo padre adottivo, due giorni dopo, riferendosi alla notte di quel TERRIBILE INCIDENTE, dove lei era soltanto un tenero e innocente cucciolo che aveva ASSISTITO A TUTTA QUELLA SCENA ... troppo forte per un piccolo mammifero a quella dolce e spensierata età ...” disse il mammifero mascherato, con fare affettuoso, indicando il foglio alla destra del tenente
“E poi, riguardi l’elenco di conversazioni telefoniche registrate, effettuate dal cellulare del suo padre adottivo
In particolare, quella che il commissario Jim Barton ... il suo papà non biologico ... effettuò dal suo telefonino, quella stessa notte, chiamando il procuratore Harvey Dent per informarlo di quello che era successo ...
Parlarono per un bel po’ di tempo … chissà cosa si saranno detti
Lo guardi con attenzione” continuò Sailas, additando il documento sulla sinistra della tigre siberiana
“Le sembra che corrisponda con il rapporto scritto dal suo padre non biologico, due giorni dopo ?
Le sembra che entrambi contengano le stesse informazioni dettagliate e precise ?
Le sembra che tutti e due abbiano il medesimo contenuto ?” chiese Sailas con fare persuasivo, aspettando una risposta da parte del suo sottoposto che, dopo interminabili minuti di silenzio, arrivò
 
“No” mormorò semplicemente il felino dalla pelliccia bianca, non scollando lo sguardo dai due fogli
 
“Esattamente, Boris” disse il mammifero con la maschera nera, riappoggiando i palmi delle zampe sulle spalle del tenente, continuando con quel suo tono caldo e allo stesso tempo suggestivo
“La sa la cosa buffa ?
Il commissario Barton avrebbe tanto voluto scrivere su quel rapporto come si erano svolti veramente i fatti … un mammifero davvero onesto … da riconoscerlo
Lo sa perché poi non l’ha fatto ? Perché non si è attenuto a quello che aveva intenzione di fare ?
Si è lasciato condizionare e influenzare dal procuratore Dent che gli ricordò che cosa avrebbe perso se avesse detto il vero …
Alla fine, la paura di perdere tutto quello per cui aveva lavorato duramente, inclusa la sua posizione e il suo posto di rilevanza all’interno della polizia, presero il sopravvento, zittendo la sua coscienza … e anche i suoi rimorsi nel rendersi conto che, anche lui, aveva una parte di responsabilità in quello che era successo
Insabbiarono e modificarono la cosa … tanto, solo un numero ristretto di mammiferi sapeva come si erano svolti realmente i fatti
E per farle dimenticare quello che aveva visto, con la scusa di curare lo shock emotivo che aveva avuto, la mandarono da uno psicologo che, se devo dire la mia, ha fatto proprio un OTTIMO LAVORO” continuò il Sailas, annuendo lentamente
“Credo che lei ora, Boris, comprenda molte cose ...
Ma il solo COMPRENDERE, non le farà riavere indietro tutto quello che ha perso
E si fidi, lo so per esperienza ...” continuò il capo della C.P.A, fermandosi per qualche secondo
 
“Quando compresi l'ingiustizia che avevo subito ... mi sentii ancor più DEVASTATO
Mi sentivo preso in giro, come se il destino mi avesse tirato un secondo schiaffo, rincarando la dose
Come se non gli fosse bastato quello che già mi aveva fatto, togliendomi un TESORO CHE NON RIUSCIRÒ MAI PIÙ A RITROVARE
Ha lasciato un vuoto nella mia anima che non riuscirò PIÙ A COLMARE
E alla consapevolezza di aver perso ciò che AVEVO DI PIÙ CARO AL MONDO, si aggiunse anche la beffa nel sapere che il torto che ho subito ... non è stato MAI ripagato in misura equa o addirittura maggiore
Non ho ottenuto VERA GIUSTIZIA e la colpa è solo di questo sistema CORROTTO FINO AL MIDOLLO” affermò l'animale con la maschera nera, sospirando profondamente, per poi continuare
“E allora sa cosa ho fatto ?
HO DECISO DI AGIRE
Ho sepolto PER SEMPRE il mammifero che ero in passato, diventando quel che sono oggi
Ma, non mi sono fermato qui
Ho formato la C.P.A ... ho reclutato ognuno di voi, prendendomi il tempo di esaminare: il vostro passato, le vostre doti, le vostre abilità ... ho creato CR-0C e ho fatto tanto altro ancora, con in mente UN - SEMPLICE - OBBIETTIVO” affermò l'animale mascherato, togliendo le zampe, calzate dai guanti neri, dalle spalle del felino, per poi dirigersi lentamente verso la sua scrivania e, in seguito, riaccomodarsi sulla poltrona
 
Il capo della C.P.A rimase ancora fermo e in silenzio per qualche secondo ... come se stesse aspettando il momento opportuno per fare qualcosa che, fino a quel momento, NON AVEVA MAI FATTO IN PRESENZA DI ALTRI MAMMIFERI
 
Lentamente, il mammifero mascherato portò la zampa destra dietro la testa; dopodiché, premette un piccolo pulsantino posto dietro la nuca del caschetto nero che gli calzava il cranio
Immediatamente, si azionò il meccanismo di apertura del casco nero
Dal bottoncino che il capo della C.P.A aveva premuto, si aprirono, sia verso destra che verso sinistra, due piccole porte scorrevoli ... come quelle di un supermercato ... che permisero, dopo che quest'ultime si furono fermate, al signor Sailas di sfilarsi via il caschetto, per poi poggiarlo sulla sua scrivania ... tutto questo, sotto lo sguardo sbalordito e stupefatto del tenente Boris che MAI, da qui fino a cent'anni, si sarebbe aspettato una cosa simile dal suo superiore ... MAI
 
Nella stanza calò nuovamente un silenzio di tomba
 
La tigre siberiana cercava ancora di metabolizzare quello che era appena successo, mentre il signor Sailas ... con il muso ormai scoperto ... continuava a rimirare il felino dalla pelliccia bianca con uno sguardo curioso ... come se stesse osservando e contemplando un'opera d'arte
 
Chissà cosa gli stava passando per l'anticamera del cervello a quel gattone troppo cresciuto ...
Quanto gli sarebbe piaciuto, ritornando al discorso di prima, avere la capacità di visualizzare i pensieri dei mammiferi che aveva di fronte ...
Sarebbe stato qualcosa di veramente MAGNIFICO
Purtroppo, visto che questo non era possibile, poteva solo andare a supposizioni ...
Ma, una cosa era certa: il tenente Boris era rimasto per l'ennesima volta, senza parole
 
Anche perché, se quello che aveva appena fatto pochi secondi prima, si fosse verificato in un'altra circostanza o contesto, non avrebbe esitato a punirlo severamente ... magari cavandogli via gli occhi, per averlo visto a muso scoperto
 
Era una di quelle regole ferree sulle quali non transigeva
Non voleva che i suoi sottoposti lo guardassero senza quella maschera
Non voleva che vedessero quale mammifero DEBOLE E INCAPACE si nascondeva dietro a quel caschetto nero, intriso di un così elevato valore emotivo e affettivo che l'avevano fatto diventare ciò che era
 
NON VOLEVA ... E NON L'AVREBBE MAI PERMESSO
 
Ma quello era un caso A PARTE
 
Perché il mammifero che era stato una volta, l'avrebbe aiutato a raggiungere il suo scopo
Ovvero, consolidare un rapporto di collaborazione con il tenente Boris per raggiungere entrambi un fine comune: ELIMINARE UNA VOLTA PER TUTTE IL PROBLEMA HAWKEYE
 
Alla fine, l'animale fragile e incompetente che era stato, serviva ancora a qualcosa, dopotutto ...
 
“Tutto quello che ho fatto e che sto continuando a fare ...” affermò a un certo punto il signor Sailas, interrompendo quel silenzio che si era creato, attirando l'attenzione della tigre siberiana
“L'ho fatto semplicemente per ottenere VERA - GIUSTIZIA
Ed è stata questa maschera nera con le fattezze di un teschio di felino, che ho ricavato e intagliato direttamente dalla bara di COLEI che era una parte della mia vita e che ora non c'è più, ad avermi aperto gli occhi e ad avermi dato la spinta necessaria per farmi diventare quello che sono oggi” continuò il capo della C.P.A, indicando il caschetto nero poggiato sul suo bureau
“E si fidi ... sono determinato più che mai a raggiungere il mio obbiettivo
NULLA E NESSUNO POTRÀ FERMARMI
E, SE QUALCUNO OSERÀ METTERSI SULLA MIA STRADA, RIMPIANGERÀ DI AVERLO FATTO” affermò in tono deciso il mammifero, guardando fisso negli occhi il tenente Boris per qualche secondo; dopodiché, il capo della C.P.A fece scivolare lo sguardo verso la fotografia di quell’animale misterioso, sempre presente sulla sua scrivania
“Devo farlo ...” mormorò Sailas, prendendo delicatamente e dolcemente il quadretto con la zampa destra, mentre continuava a fissarlo con uno sguardo ... a prima vista si sarebbe potuto dire DOLCE
“Solo in QUESTO MODO avrà la giustizia che LE spetta e potrà finalmente riposare in pace” affermò il capo della C.P.A, seguitando a fissare la fotografia
 
“Non ti preoccupare, tesoro ... una volta che avrò quella MALEDETTA fra le mie zampe, farò in modo che soffra il PIÙ A LUNGO POSSIBILE ... in modo LENTO E DOLOROSO
Gli infliggerò uno a uno gli stessi dolori che ci ha fatto passare, solo in misura CENTO VOLTE MAGGIORE
E farò in modo che anche gli altri mammiferi a cui ha fatto del male assistano alla SENTENZA che le è stata riservata
Mi SUPPLICHERÀ di porre fine alle sue sofferenze ...
E … non temere ... esaudirò questo suo ultimo desiderio, ma non prima di averla costretta a chiedere il perdono IN GINOCCHIO non solo a TE, ma anche alle altre vittime che ha sulla sua sporca e sudicia coscienza
In questo modo si otterrà una GIUSTIZIA VERA ... PER TUTTI” concluse risoluto il capo della C.P.A, riappoggiando delicatamente il quadretto sul tavolo della sua scrivania, non prima di aver accarezzato, con fare amorevole, il muso dell'animale che era raffigurato nella fotografia
 
“Lei ... ma ... come potere ...” affermò titubante e confuso Boris, attirando l'attenzione di Sailas
“La sa una cosa, tenente ... io e lei siamo molto simili” affermò tranquillamente il capo della C.P.A, non badando a quello che aveva detto precedentemente il felino dalla pelliccia bianca
“Entrambi, in un modo o nell'altro, abbiamo subito un'ingiustizia che ci ha provocato MOLTE SOFFERENZE, portandoci via qualcosa o qualcuno a cui tenevamo molto senza che potessimo fare nulla per impedirlo ...” continuò Sailas, alzandosi dalla sedia, per poi dirigersi verso la tigre siberiana, costeggiando il suo bureau
“Anche se, fra me e lei c'è una piccola differenza ...” affermò il mammifero, appoggiandosi sul bordo frontale della sua scrivania, con le zampe anteriori incrociate al petto, alla destra della tigre siberiana
“Tutti e due siamo andati al tappeto dopo il montante che il destino ha assestato a ognuno di noi
Dopo le nostre disgrazie, avevamo raggiunto IL FONDO ... l'arbitro stava per decretare il K.O
Eppure, nonostante tutto, IO ho avuto LA FORZA E IL CORAGGIO DI RIALZARMI e di continuare il combattimento con in testa l'obbiettivo ben chiaro che il match lo vincerò IO ... costi quel che costi
Lei, invece ...” affermò Sailas, incrociando lo sguardo del tenente, che lo stava continuando imperterrito a fissare, con un'espressione persa
“Lei invece ... è ancora al tappeto
Ha la forza per rialzarsi ... ma QUALCOSA la blocca al terreno ... QUALCOSA che neanche lei riesce a descrivere o a capire bene cosa sia
Non ho forse ragione ?” domandò il capo della C.P.A, accennando a un mezzo sorriso
 
“Boris ...
Io non ho avuto NESSUNO al mio fianco che mi spronasse e aiutasse a rialzarmi
Ho dovuto fare TUTTO DA SOLO
Ho dovuto fare affidamento SOLO SU-ME-STESSO e non su qualcun altro, stringendo i denti e soffrendo in silenzio
È stato doloroso, questo non lo nego, ma alla fine si è rialzato un NUOVO ME
Sono RINATO dalle ceneri del mammifero che ero e ne sono uscito più forte di prima” affermò Sailas, fermandosi qualche secondo, per poi avvicinarsi con il muso scoperto verso quello del suo sottoposto
“Lei invece, ho come la netta sensazione che abbia bisogno di qualcuno che le dia una zampa o una spinta per aiutarla a rialzarsi” sussurrò il capo della C.P.A, continuando a fissare il tenente e fermandosi a pochi centimetri dalla punta del suo naso
 
“Lei ... cosa volere da me ?” chiese titubante il felino dalla pelliccia bianca, facendo dipingere un sorriso divertito sul muso del suo superiore
“Ma che domande, tenente !
La risposta è alquanto semplice, quanto banale ... la voglio aiutare, Boris
Le voglio dare l'opportunità di pareggiare i conti, di correggere i torti che ha subito in passato e di ottenere ciò CHE LE SPETTA DI DIRITTO
In breve, farò in modo che lei ottenga VERA GIUSTIZIA
Piuttosto elementare il concetto” affermò tranquillamente il capo della C.P.A, allontanandosi dal muso del tenente, allargando le zampe anteriori, come a voler far comprendere meglio quanto la spiegazione che aveva dato al suo sottoposto fosse semplice
 
“Ma ... signor D ...” provò a dire il felino dalla pelliccia bianca che, nel tentativo di esprimere i suoi dubbi e le sue perplessità, stava per pronunciare il VERO NOME del mammifero che gli stava di fronte ... venendo prontamente interrotto da quest'ultimo
“NON SI AZZARDI A PRONUNCIARE QUEL NOME, TENENTE” lo ammonì il capo della C.P.A, lanciando uno sguardo assassino verso la tigre siberiana
“NON CI PROVI NEMMENO
PERCHÈ SE LO FARÀ, LE POSSO GARANTIRE CHE LE STACCHERÒ LA LINGUA E GLIELA INFICCHERÒ GIÙ PER LA GOLA, FINCHÉ NON SI STROZZERÀ” aggiunse Sailas, continuando a fissare Boris, mentre quest'ultimo si sentiva perforare l'anima dagli occhi rosso fuoco del suo superiore che, senza la maschera nera a coprirgli il muso, gli donavano un aspetto ancora più terrificante ... facendolo addirittura assomigliare a un vampiro nella fase di caccia, pronto a succhiare la linfa vitale del povero mammifero che avrebbe avuto la sfortuna di trovarsi sulla sua strada
“LUI ... È MORTO ... MORTO E SEPOLTO
QUEL MAMMIFERO DEBOLE E INCAPACE CHE NON HA SAPUTO IMPEDIRE L'INEVITABILE ... NON ESISTE PIÙ
ORA - C'È - SOLO - SAILAS” affermò deciso il capo della C.P.A, sillabando l'ultima frase, mentre si riavvicinava con fare minaccioso verso il muso del tenente
“NON SI AZZARDI MAI PIÙ A PRONUNCIARE QUEL NOME ... MAI PIÙ
ALTRMENTI LE FARÒ TANTO DI QUEL MALE CHE POI, UNA VOLTA CHE AVRÒ FINITO CON LEI, NON SI RICORDERÀ NEMMENO IL SUO DI NOME
SONO - STATO - CHIARO ?” concluse Sailas, fermandosi a pochi centimetri dal muso del suo sottoposto, continuandolo a fissare dritto negli occhi
 
I due mammiferi rimasero fermi in quella posizione e in assoluto silenzio per alcuni secondi ... che parvero un'eternità ... finché, il capo della C.P.A non decise di allontanarsi dal muso del felino dalla pelliccia bianca per poi voltargli le spalle e dirigersi nuovamente verso la sua poltrona, oltre la scrivania
 
“Come lei essere diventato ciò che è ?” domandò a un certo punto la tigre siberiana, deglutendo il nodo alla gola che gli si era formato poco prima, mentre il suo superiore era occupato a perforargli l'anima con quelle due braci incandescenti che aveva al posto degli occhi ... e pensare che, la prima volta che l'aveva incontrato, avevano un COLORE E UN'ESPRESSIONE TOTALMENTE DIFFERENTI
 
Quello non era più il mammifero che aveva conosciuto tanto tempo fa
ERA CAMBIATO TOTALMENTE
 
“Gliel'ho già detto, Boris
E come lei ben sa ... MI SCOCCIA RIPETERE LE COSE DUE VOLTE” affermò semplicemente Sailas, raggiungendo la sua poltrona, dopo aver costeggiato la scrivania
“Ma, per farle ben entrare il concetto della mia ... chiamiamola METAMORFOSI ... dentro quella sua testa, farò un'eccezione e glielo dirò di nuovo, se proprio ci tiene a saperlo” continuò il mammifero, accomodandosi sulla poltrona
“Ho avuto semplicemente il CORAGGIO e la FORZA di rialzarmi e di continuare a combattere con l'obbiettivo che, questa volta, manderò io K.O il destino ... PER LEI” affermò il capo della C.P.A, lanciando uno sguardo rapido verso la fotografia della MAMMIFERA rappresentata nello foto, per poi rivolgere un'occhiata verso il suo sottoposto
 
“Il tutto si può riassumere in un pensiero che mi ha spronato a fare quello che ho fatto e che sto facendo tutt'ora: SII IL CAMBIAMENTO CHE DESIDERI VEDERE NEL MONDO
E sa quale cambiamento voglio vedere nel mondo, Boris ?
Voglio che questo sistema giuridico CORROTTO FINO AL MIDOLLO venga ELIMINATO UNA VOLTA PER TUTTE e che PAGHI LE CONSEGUENZE degli errori che ha commesso
E sarò IO il cambiamento che farà in modo che ciò accada, avvalendomi del prototipo CR-0C, che è rappresentante e portavoce del GIUDICE SUPREMO che ci ha creati tutti
Allora sì che si conoscerà il significato di VERA - GIUSTIZIA” concluse Sailas, continuando a fissare la tigre siberiana per qualche secondo
 
“E lei ?
Quale cambiamento vuole vedere ?
Non nel mondo in generale ... perché a lei non le interesserebbe nulla
Intendo, nella SUA VITA ?
Nel suo passato ... nel suo presente ... e, addirittura, nel suo futuro
Io vedo tanti cambiamenti che si potrebbero fare Boris ...” continuò il capo della C.P.A, per poi indicare, con la zampa destra, i due fogli posti davanti al felino dalla pelliccia bianca
“Basta sistemare il passato e, come una reazione a catena, si sistemeranno pure il presente e il futuro
Avrà ciò che le è stato negato DI DIRITTO E PER MOLTO TEMPO
E i torti che ha subito INGIUSTAMENTE saranno ripagati in misura più che ampia
Deve solo accettare la zampa del mammifero che la vuole aiutare a rialzarsi” affermò Sailas, lasciando intendere fra le righe, l'identità dell'animale che avrebbe potuto dare una zampa al tenente
 
“E io ... come potere fidarmi di lei, dopo che io sa chi lei è veramente ?” chiese Boris, dopo qualche secondo di silenzio, guardando fisso negli occhi il suo superiore, dopo aver riguardato il duo di fogli che il capo della C.P.A gli aveva indicato
“Beh ... adesso che le ho rivelato il mio piccolo segreto, ammetto di aver perso un po' di credibilità ... questo non lo nego ...” ribatté Sailas divertito, trattenendo una risatina
“Ma ci tenevo a mostrarle come un mammifero, distrutto per uno dei tanti scherzi che il destino gli ha giocato, possa risalire dalla fossa in cui è caduto e ritornare più forte di prima
Mi guardi ...” continuò Sailas, auto-indicandosi con entrambe le zampe
“Dall'ultima volta che io e lei ci siamo visti QUELLA SERA, in cui perse l’occhio, le sembra che sia cambiato in meglio o in peggio ?
Ammetto che ho dovuto fare MOLTI SACRIFICI e ho dovuto sopportare ALTRE SOFFERENZE, oltre a quelle che già avevo ... ma, guardandomi adesso, vedo un MAMMIFERO DIVERSO, CHE SA PERFETTAMENTE DI COSA GLI ALTRI SUOI SIMILI E NON HANNO BISOGNO PER POTER ESSERE FELICI
E io so di cosa ha bisogno per essere felice, Boris ...
Quando ho creato la C.P.A non ho scelto i suoi componenti così ... a casaccio
In lei ... ho rivisto ME” affermò il capo della C.P.A, sospirando profondamente
“Un'anima temprata dalla sofferenza e cosparsa di cicatrici
Però, la sa qual è la cosa interessante ?
Sono queste anime che, col passare del tempo, diventano le PIÙ FORTI
Bisogna solo cercare di crederci ... CREDERCI CON TUTTO SÈ STESSI e poi attuare i cambiamenti che ti permetteranno di raggiungere l'obbiettivo che ti sei preposto” affermò il capo della C.P.A, annuendo lentamente
 
“Boris ... so perfettamente che QUELLA SERA ci siamo conosciuti su due FRONTI ben DIVERSI e anche adesso ... beh ... siamo su due fronti TOTALMENTE DIFFERENTI e a questo si aggiunge anche il fatto che non abbiamo gli stessi modi di agire, gli stessi valori e principi ...
Ma vedo, in una nostra ipotetica collaborazione, solo dei vantaggi
Io un mammifero rompiscatole e ficcamuso in meno di cui preoccuparmi e lei otterrà VERA GIUSTIZIA oltre a tutto ciò che le è stato negato, ovviamente” disse Sailas, guardando fisso negli occhi il tenente
“Il punto è ... VUOLE ACCETTARE LA MIA ZAMPA CHE LA AIUTERÀ A RIALZARSI E LE PERMETTERÀ DI USCIRE DALLA FOSSA NELLA QUALE È CADUTO TANTI ANNI FA, OPPURE PREFERISCE RIMANERSENE LÌ DENTRO E ASSISTERE A COME LUI CONTINUERÀ A CONDURRE QUELLA VITA DI PRIVILEGI E ONORI CHE SPETTAVANO A LEI ?" continuò il capo della C.P.A, non smuovendo lo sguardo dalla tigre siberiana
“PRIVILEGI CHE LUI NON SI È GUADAGNATO CON LE SUE SOLE FORZE MA, ANZI, CHE HA OTTENUTO APPROFITTANDOSI DI LEI CHE, PUR DI TIRARLO FUORI DAI GUAI IN CUI SI ERA CACCIATO QUELLA NOTTE, SI ADDOSSÒ LA RESPONSABILITÀ DELLE SUE AZIONI ?” aggiunse Sailas, mentre il felino dalla pelliccia bianca aveva dipinto in muso uno sguardo perplesso e confuso
 
“E sa quel è la cosa divertente ?
Dopo quella notte in cui il vostro rapporto si è incrinato, LUI ha avuto il privilegio e l’onore di essere arruolato presso una delle PIÙ IMPORTANTI ORGANIZZAZIONI ANTI-CRIMINE DEL PIANETA, la cui esistenza è nota solo a un gruppo ristretto di mammiferi
Sto parlando del famoso R.O.A.R, con a capo il direttore Nick Furry … un mammifero di un certo calibro ed esperienza nel mondo dell’anti-crimine
Considerando quello che ha fatto, un simile privilegio non se lo sarebbe PER NULLA meritato, lei che dice ?
Penso che le iscrizioni in quella società vadano in base ai meriti e all’impegno che un mammifero dedica nelle forze di polizia d’ordinanza ...
Non è sempre stato così ?” domandò con fare fintamente pensieroso il capo della C.P.A, facendo spalancare gli occhi al felino dalla pelliccia bianca, dopo che quest’ultimo aveva sentito l’ultima novità che il suo superiore gli aveva detto
“E del suo papà biologico ne vogliamo parlare, mh ?
I suoi genitori adottivi le hanno nascosto la VERITÀ per così tanti anni, raccontandole solo un mucchio di bugie sul suo conto e soprattutto, su quello che fece QUELLA SERA ...
Addirittura hanno messo LUI ha recitare la parte di QUEL MAMMIFERO che per lei era così CARO, tra i due suoi fratelli adottivi … il caro vecchio Bradford … pace all’anima sua
Una cosa crudele, non trova ?
Fare finta di essere ciò che non si è per ingannare gli altri …” chiese il capo della C.P.A, scuotendo lentamente la testa
 
“Quante ingiustizie che ha subito, Boris ...
Ma adesso, io le sto offrendo l'opportunità di RIPAGARE questi torti che le hanno fatto
Sistemerà il passato e sistemerà pure il presente in un colpo solo, vendicandosi sul mammifero che è stato L'ORIGINE di tutti i suoi problemi
In poche parole e detto strettamente in modo semplice, PRENDERE DUE PICCIONI CON UNA FAVA
Ora la domanda che le farò è abbastanza BANALE
Ma, prima che mi dia una risposta, ci tengo che lei rifletta a quello che le ho detto e riguardi attentamente quei due fogli che racchiudono il nocciolo della nostra bella chiacchierata
Perciò ... Boris ... Boris Lundgren ... è disposto ad aiutarmi a risolvere il problema HAWKEYE una volta per tutte, sapendo che poi, alla fine, entrambi otterremo ciò che vogliamo ?” domandò Sailas, tenendo lo sguardo fisso sul suo sottoposto, che rimase in silenzio per qualche minuto
 
Lundgren ...
 
Da quanto non sentiva qualcuno chiamarlo con il cognome del suo padre biologico
Non che associasse a quella parola dei RICORDI NITIDI E CHIARI
Anzi, a dirla tutta, non ne aveva poi così tanti, visto che quel VUOTO era stato riempito dalla famiglia Barton ... mammiferi che gli avevano donato quell'affetto e quell'amore che gli era mancato e di cui era andato alla disperata ricerca da parte dei suoi genitori biologici
Li aveva SEMPRE considerati come i suoi VERI GENITORI … come la sua VERA FAMIGLIA ... soprattutto Jim ... il suo papà non biologico ... TOTALMENTE DIVERSO dal suo ... lo considerava un EROE
 
Ma, ora che il signor Sailas gli aveva raccontato quel piccolo segreto sul suo passato ... TUTTO ERA CROLLATO, come un castello di carte
 
Boris riabbassò lentamente lo sguardo sui due fogli che si trovavano sulla scrivania del suo superiore e rimase a fissarli per qualche secondo
 
Una bugia ?
Aveva vissuto per tutto questo tempo non sapendo cos'era successo VERAMENTE QUELLA NOTTE di tanto tempo fa, quando non era soltanto che un povero e innocente cucciolo ?
Gli avevano tenuto nascosto una cosa TALMENTE IMPORTANTE come quella, per quale ragione ?
 
ERA UN SUO SACROSANTO DIRITTO SAPERLO, DANNAZIONE !
 
Quindi ... tutti quegli anni che aveva passato insieme ai Barton erano stati solo un'enorme MESSINSCENA ?
Non solo gli avevano nascosto cos'era successo al suo padre biologico ... ma gli avevano anche nascosto che Bradford ...
 
Il felino dalla pelliccia bianca, rialzò leggermente lo sguardo dai due fogli, per poi posarlo sulla fotografia di QUELLA lapide, messa lì, in bella vista, dentro al fascicolo ancora aperto che si trovava sotto al muso del suo superiore
 
Sailas si accorse dell'occhiata fugace e malinconica che la tigre siberiana riservò a quella fotografia ... e non a caso il capo della C.P.A l'aveva lasciata in mostra, dentro al fascicolo, che aveva provveduto a non chiudere
Era CERTO che il felino dalla pelliccia bianca avrebbe riguardato quella istantanea ... perché l'avrebbe inevitabilmente ATTIRATO come una calamita
 
Ora per concludere il tutto e portare la vittoria a casa, non gli restava che una sola cosa da fare
 
Sailas prese dolcemente con la zampa destra la fotografia della lapide e la posò con delicatezza in mezzo ai due fogli che aveva già dato precedentemente al suo sottoposto
“Lo so, Boris ... è doloroso
NIENTE FA COSÌ MALE COME PERDERE UN MAMMIFERO A NOI CARO, SAPENDO CHE NON POSSIAMO INCOLPARE NESSUN ALTRO CHE NOI STESSI” affermò il capo della C.P.A, sospirando profondamente e lanciando l’ennesima occhiata veloce verso la fotografia di quella MAMMIFERA, posta sulla sua scrivania
“Ma possiamo fare in modo che quell'animale, che ci ha tolto un mammifero che per noi era di UN'IMPORTANZA VITALE, la paghi MOLTI CARA” concluse Sailas, mentre il tenente continuava a guardare quella fotografia
 
Il suo superiore aveva ragione ... eccome se l'aveva
GLI AVREBBE FATTO PAGARE IN MISURA DOPPIA NON SOLO QUELLO CHE ERA SUCCESSO AL SUO PADRE BIOLOGICO, PER COLPA DI JIM CHE, PER CODARDIA, NON AVEVA DETTO LA VERITÀ SUQUANTO ERA ACCUDUTO QUELLA NOTTE, MA ANCHE QUELLO CHE ERA SUCCESSO A QUEL MAMMIFERO CHE, FRA I SUOI DUE FRATELLI ADOTTIVI, PER LUI ERA STATO COME UN FRATELLO CARNALE E CHE QUELL'IMPOSTORE, FINO AD OGGI, AVEVA FATTO FINTA DI IMPERSONARE
 
Ora, capiva molte cose sul suo conto …
 
LUI NON SAREBBE MAI STATO UGUALE A QUEL MAMMIFERO, IL CUI NOME ERA INCISO SULLA LAPIDE DELLA FOTOGRAFIA ... MAI
 
Gli avrebbe fatto pagare TUTTO
Quello che era successo quella sera, in cui perse l’occhio
Quello che per colpa sua aveva dovuto subire a causa della sua disubbidienza e insubordinazione
Il fatto di essere stato arruolato nel R.O.A.R senza alcun merito
Il fatto di avergli mentito per così tanto tempo, facendogli credere che fosse un altro mammifero
 
Avrebbe accettato l'aiuto del signor Sailas
Avrebbe accettato l'aiuto di colui che quella notte ... la stessa notte in cui perse l'occhio ... l'aveva ARRESTATO
Avrebbe accettato l'aiuto di colui che, dopo quello che il destino gli aveva riservato ... cosa che Boris conosceva benissimo ... aveva avuto il coraggio e la forza di rialzarsi e di fargliela pagare cara al fato, con gli interessi
Se c'è l'aveva fatta il signor Sailas, poteva farcela benissimo pure lui
 
“Allora ?”
 
La domanda postagli dal capo della C.P.A, lo riportò con le zampe per terra
 
Boris rialzò velocemente lo sguardo verso il suo superiore
 
“Cosa mi risponde, Boris ?” continuò Sailas, scrutando il felino dalla pelliccia bianca che, dopo qualche istante, si decise a parlare
 
“Il piano quale essere ?” chiese il tenente, mentre sul muso scoperto di Sailas si andava lentamente a formare un soddisfatto sorriso di vittoria
 
 
 
 
 
Lo studio dell’autore … questa volta un po’ meno impolverato XD
 
 
SORPRESA DI FINE ANNO !
 
SALVE A TUTTI, AMICI MIEI !
Come state ?
Spero tutto bene …
 
Per la felicità di molti (almeno spero) sono tornato un po’ prima (a differenza degli OTTO mesi che mi ci sono voluti per scrivere il precedente capitolo XD) e in aggiunta a questo (per l’ulteriore gioia di altri) questo è venuto DECISAMENTE PIÙ CORTO DELL’ULTIMO XD
 
Pochi fatti per non stravolgere e, soprattutto, ANNOIARE il lettore e tutto concentrato sui CATTIVONI
E direi che qui, di cose, anche se poche, ne sono successe … e anche di MOOOLTO IMPORTANTI
 
A quanto pare, il signor Sailas è riuscito nel suo intento, ossia: stringere un’alleanza con il tenente Boris per eliminare una volta per tutte il problema HAWKEYE
Ha dovuto solo scavare nel passato della tigre siberiana, concentrandosi su DUE EPISODI della sua vita (se qualcuno non fosse riuscito a capirlo, leggendo il capitolo)
 
Il primo, riguarda l’episodio in cui perse l’occhio per colpa di un mammifero (anche se penso che la maggioranza di voi, abbia capito l’identità di questo misterioso animale e molto altro ancora) e in aggiunta, per tirarlo fuori dai guai in cui si era cacciato, Boris si assunse la responsabilità e la colpa di quello che era successo
 
Questo è uno …
 
Il secondo, da quello che il signor Sailas ci ha detto, è un episodio che si è verificato MOLTO PRIMA … addirittura quando il tenente non era che un cucciolo
Un episodio che, a quanto pare, riguarda: il suo padre adottivo, quello biologico e quello che gli successe a quest ultimo una notte
Fu un evento talmente SCONVOLGENTE che, a quanto pare, qualcuno ci rimise la pelliccia e Boris fu mandato da uno psicologo per smaltire lo shock che aveva preso
 
Alla base di questi due avvenimenti, accaduti nella vita della tigre siberiana … dove i mammiferi più vicini a lui non gli hanno detto la verità (in primis il suo padre adottivo Jim) e quello che questo misterioso animale ha fatto, fingendo di essere qualcuno che non è (o che era) oltre al fatto di essere stato arruolato nella più importante e segreta organizzazione anti-crimine, nonostante non se lo meritasse affatto … hanno permesso a Boris di prendere una decisione
 
Anche perché, oltre a questo, il signor Sailas gli pure mostrato chi è veramente (e la tigre conosce benissimo chi è il mammifero mascherato)
Addirittura, il tigrotto rimane stupito della “trasformazione” di questo animale
 
Ha intagliato quella maschera nera dalla bara di COLEI che era stata una parte della sua vita, ha creato CR-0C … un rappresentate di Dio che eseguirà con il massimo giudizio e severità le azioni che ha commesso quella MALEDETTA e infine estirperà quella parte del sistema giuridico CORROTTO FINO AL MIDOLLO che non ha permesso, sia lui che ad altri, di ottenere vera giustizia
 
Direi che è uno scopo … o una missione nobile … voi che dite ?
 
E poi, per dare quella nota di comicità che non guasta mai … ecco il nostro trio di iene preferite che hanno concluso col il botto … anzi, a suon di tromba XD … la loro esperienza con il dottor Kateb che, grazie alle istruzioni che il signor Sailas gli ha fornito, è riuscito a liberare quelle tre iene (e, apro piccola parentesi, la spiegazione chimica per togliere la resina avvalendosi di trementina e alcol etilico a 90 gradi … è vera … sapesse che fatica ho fatto a trovarla XD)
Senza dimenticarci, a gran richiesta, di un piccolo ritorno di Duke e Doug
Il tutto accompagnato con dei soundtrack appartenenti a vecchi classici insormontabili
 
Bene … dal prossimo capitolo si ritorna alla fiera sul lago Landlake
Dobbiamo ancora vedere cos’è questo AVVENIMENTO SPECIALE che Judy doveva far vedere a Nick (povero lui … non sa cosa l’aspetta XD)
 
Prima di salutarvi … i ringraziamenti …
 
Un ringraziamento a Plando, Redferne e EnZo89 per le recensioni ai capitoli precedenti
Un grazie anche (mi sono dimenticato di dirlo nel capitolo precedente) a ivan_occa per aver messo la mia storia tra le seguite
 
Credo di non dimenticarmi nessuno …
 
Perciò, grazie ancora per la pazienza e il sostegno che continuate a mostrare a questa storia e al sottoscritto che, a Ottobre, ha già compiuto due anni … come vola il tempo :)
 
Ne approfitto anche per augurarvi un buon 2020 a tutti !
 
Ovviamente, se mi è sfuggito qualche piccolo errore, non esitate a segnalarmelo … grazie ;)
 
Un salutone, amici miei
 

J. Conrard

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Capitolo 31
*** Un nuovo giorno (terza parte) ***


Capitolo 31
Un nuovo giorno (terza parte)
 
 
Nel frattempo, nell'ufficio di Sailas ...
 
 
“Allora ... cosa ne pensa, tenente Boris ? Crede che potrà funzionare ?” chiese un mammifero con indosso un completo elegante bianco con strisce sottili verticali nere, abbinato a una camicia nera, con cravatta e gilet che richiamavano il gessato a righe della giacca e dei pantaloni, osservando, con uno sguardo curioso e divertito, una tigre siberiana con una benda nera sull'occhio sinistro, accomodata di fronte al primo animale
 
Il felino dalla pelliccia bianca se ne rimase in silenzio per qualche secondo; dopodiché, annuì lentamente con la testa
 
“Credo proprio di sì
Problema sarà riuscire a fare in modo che LUI no sospietti nulla” affermò il tenente, rivolgendo un'occhiata verso il suo superiore che, dopo la risposta da parte della tigre, sorrise
“Beh ... non credo ASSOLUTAMENTE che questo rappresenti un problema per lei, Boris
Voglio dire ... se LUI è riuscito a recitare ALLA PERFEZIONE un ruolo che non gli SPETTAVA DI DIRITTO, INFANGANDO LA REPUTAZIONE DI QUEL MAMMIFERO CHE PER LEI ERA MOLTO CARO TRA I SUOI DUE FRATELLI ADOTTIVI, per così tanto tempo ...
Cosa le fa credere di non riuscire a fare lo stesso, ripagandolo con la medesima moneta ?” domandò il capo della C.P.A, con il MUSO SCOPERTO, riportando alla mente del felino il MOTIVO per cui quest'ultimo aveva deciso di collaborare con il suo superiore
 
RIPAGARE CON LA STESSA MONETA ... OSSIA ... VENDETTA
 
Sì ... VENDETTA
Anzi, sarebbe stato più corretto chiamarla PUNIZIONE
Sì ... suonava decisamente MEGLIO
 
L'avrebbe PUNITO MOLTO SEVERAMENTE E IN MODO LENTO E DOLOROSO PER TUTTO QUELLO CHE GLI AVEVA FATTO
Non solo per quella notte in cui perse l'occhio, ma anche per quello che era successo al suo padre biologico e a Brad- ...
 
Boris scosse velocemente la testa
 
No ... non era il momento per lasciarsi andare ai sentimentalismi
Era il momento DI AGIRE
 
Piangendosi addosso non gli avrebbe dato L'ONORE E LA GIUSTIZIA ... LA VERA GIUSTIZIA ... CHE SI MERITAVA
 
E non si stava riferendo al suo vero padre
Ormai non lo considerava più tale dal giorno in cui decise di intraprendere quella via che lo portò alla morte … e che, purtroppo, causò anche quella di quel mammifero che tra i due fratelli della famiglia Barton, Boris AMAVA COME SE STESSO
 
Già … TUTTA COLPA DI QUEL SUO VECCHIO IDIOTA E DI QUEL BUGIARDO E IPOCRITA DEL SUO PADRE ADOTTIVO CHE CREDEVA UN EROE
 
E … come se questo non fosse bastato … QUELL'IMPOSTORE aveva fatto finta di essere quell’animale che per lui era diventato COME UN VERO FRATELLO
 
MA COME AVEVA OSATO ?
 
LUI NON NE ERA DEGNO
NON SAREBBE MAI STATO UGUALE A LUI ... MAI
 
E gliel'avrebbe fatto capire
Oh ... se gliel'avrebbe fatto capire
Sparandogli un dardo venefico dritto dritto in mezzo agli occhi
 
“Dah ... penso proprio che no sarà problema” affermò la tigre siberiana, rivolgendo uno sguardo serio verso Sailas, che sorrise
“Bene, Boris ... molto bene
Sono SICURO che, grazie alla nostra collaborazione, otterremo ciò che vogliamo e ciò che ci spetta di diritto
Ognuno di noi deve fare SOLTANTO LA SUA PARTE” disse il capo della C.P.A, annuendo lentamente; per poi aprire un cassetto sul lato destro della sua scrivania, prendendo qualcosa tra le zampe
“Perciò ... diamo inizio alla FASE UNO
A momenti, dovrebbe arrivare alla C.P.A ... d'altronde, è un mammifero preciso e molto puntuale
Lei sa già quello che deve fare, Boris ...
Una volta che avrà finito, venga di nuovo nel mio ufficio e proseguiremo con il resto del piano ...” concluse Sailas, dando alla tigre siberiana l'oggetto che aveva preso precedentemente nello scompartimento del suo bureau
“E ... non credo ci sia bisogno di dirglielo, vista la sua esperienza nel campo ... ma, glielo ricordo lo stesso
STIA MOLTO ATTENTO
LUI NON È UNO STUPIDO
E LEI SA PERFETTAMENTE COSA C'È IN BALLO, BORIS” aggiunse Sailas, scandendo bene l'ultima frase, guardando dritto negli occhi il tenente
 
Quest'ultimo, dopo aver preso quello che il suo superiore gli aveva consegnato, mettendoselo in una tasca dei suoi pantaloni, si alzò dalla sedia e, dopo aver rivolto un ultimo sguardo verso il capo della C.P.A, si voltò, dirigendosi verso l'uscita dell'ufficio
 
“Oltre a richiamare alla sua mente cosa c'è in gioco ...”
 
La voce del signor Sailas, proveniente dalle sue spalle, fermò Boris a pochi centimetri dalla porta
 
“Vorrei anche rammentarle cosa LE SUCCEDERÀ se tutto non dovesse andare come previsto
Perché, se DISGRAZIATAMENTE dovesse verificarsi questa eventualità ... con l'effetto di compromettere il protocollo 4V e il progetto a cui sto lavorando DA UNA VITA INTERA ...
SI FIDI ... SARÀ MEGLIO PER LEI CHE NON LO SCOPRA
LE POSSO SOLO DIRE CHE LE DARÒ LA PACE CHE STA CERCANDO DISPERATAMENTE DA TANTO TEMPO … non prima di averla fatta soffrire in modo lento e doloroso, ovvio
SONO-STATO-CHIARO ?” sillabò lentamente il capo della C.P.A, aspettando una risposta da parte del suo sottoposto ... che, dopo qualche secondo, arrivò
“Dah … essere stato molto chiaro, signor Sailas” affermò Boris, rimanendo voltato di spalle
“Bene ... ne sono molto felice
Ora, sarà meglio che vada ...
Ormai LUI dovrebbe arrivare a momenti
Ci vediamo dopo, Boris” concluse Sailas, sorridendo, mentre osservava il tenente che, dopo qualche istante d'esitazione, aprì la porta, uscendo dalla stanza
 
Una volta accertatosi di essere rimasto da solo, dopo qualche minuto di silenzio, il capo della C.P.A allungò la zampa destra verso il telefono, posto sulla sua scrivania, alzando il ricevitore e portandoselo vicino all’orecchio; dopodiché, compose un numero
 
 
 
Fowler …
Sono io … come sta ?
 
Io ?
Beh … direi che la conversazione è stata piuttosto … PROFICUA
No … certo che no … perché mai avrei dovuto togliere di mezzo un PEZZO IMPORTANTE ED ESSENZIALE DELLA SCACCHIERA, come il tenente Boris ?
 
Si fidi … giocherà un ruolo FONDAMENTALE nella nostra partita contro Hawkeye
 
E … a tal proposito … ha ancora sulla sua scrivania quel SINTETIZZATORE VOCALE ?
Ottimo … ascolti, dovrebbe portarmelo il PIÙ PRESTO POSSIBILE … il che significa … SUBITO !
 
Non si preoccupi … so quel che faccio
Si sbrighi a portarmelo
 
No … LUI non è ancora arrivato … PER IL MOMENTO
E Boris è uscito un attimo dal mio ufficio per sbrigare una FACCENDA DELLA MASSIMA URGENZA
 
Sì, William … del tenente ci possiamo fidare … È LA VENDETTA QUELLO CHE PIÙ DESIDERA AL MONDO, NIENT’ALTRO
La sta cercando disperatamente da tanto tempo …
E oggi, dopo avergli raccontato quel PICCOLO SEGRETO sul suo passato, FINALMENTE ha l’opportunità per soddisfare questo suo desiderio e di ELIMINARE UNA VOLTA PER TUTTE il responsabile delle sue sofferenze che, guarda caso, il destino o la fortuna, ha voluto che sia anche un nostro problema
O … almeno ... ancora per poco
 
Si fidi andrà bene … o ha qualche dubbio sul mio conto ?
 
Perfetto, William … allora l’aspetto
Si sbrighi
 
 
 
Una volta terminata la chiamata, Sailas riagganciò la cornetta al resto del corpo del telefono, scuotendo lentamente la testa
 
Non capiva il motivo di così tanta preoccupazione da parte di Fowler
Non c’era NESSUN MOTIVO VALIDO per cui bisognava preoccuparsi
 
BORIS AVREBBE FATTO ESATTAMENTE QUELLO CHE LUI GLI AVREBBE DETTO DI FARE
PERCHÉ SOLO LUI POTEVA OFFRIRGLI CIÒ CHE GLI ERA STATO NEGATO PER COSÌ TANTO TEMPO
 
Il capo della C.P.A, con il muso scoperto, non poté far a meno di rivolgere un’occhiata verso il caschetto nero, avente le fattezze di un teschio di un felino, che si trovava appoggiato sulla sua scrivania
Rimase a fissarlo, con uno sguardo pensieroso e assorto per qualche secondo; dopodiché, sorrise
 
SÌ … SOLO SAILAS POTEVA OFFRIRGLI VERA GIUSTIZIA
 
COSÌ COME L’AVEVA PROMESSA A QUEL MAMMIFERO DEBOLE E INCAPACE CHE ERA STATO TANTO TEMPO FA, IL GIORNO IN CUI PERSE TUTTO
 
 
 
 
Intanto, al lago Landlake …
 
 
“Finalmente … alla buon ora !
Si può sapere che cosa vi siete detti di così importante, là dentro ?” chiese alquanto incuriosita una coniglietta dal pelo grigio e con due grandi occhioni color ametista, non appena vide uscire dall’entrata di un enorme tendone viola scuro, a forma pentagonale … che si ergeva di fronte a lei … una volpe rossa con indosso una camicia hawaiana verde e un paio di pantaloni beige
“Oh … beh … niente di che o di rilevante
Sai, carotina … COSE DA MASCHI” provò a dire il canide, tentando d’inventarsi una storiella credibile per depistare la leporide, iniziando a gesticolare con le zampe
Uhm … perché la cosa non mi convince per nulla ?” ribatté Judy, incrociando le zampe anteriori al petto e rivolgendo uno sguardo molto eloquente verso il predatore che, nel frattempo, la raggiunse
“Oh … avanti, carotina !
Perché ti interessa così tanto saperlo ?
Sai … questo si chiama INVASIONE DELLA SFERA PRIVATA di un mammifero … e, per tua informazione, lo si può considerare come REATO” aggiunse Nick, sorridendo e scuotendo lentamente la testa
“Se non è una cosa importante … allora, perché non me la dici ?
Se sei così restio, significa che È QUALCOSA DI ESTREMAMENTE IMPORTANTE E CHE TU VUOI CHE IO NON SAPPIA … ormai ti conosco abbastanza bene e capisco al volo determinati tuoi comportamenti
AVANTI … VUOTA IL SACCO !
C’entra quel truffatore e ciarlatano di un facocero, vero ? Che ti ha raccontato ?” continuò imperterrita la coniglietta, puntando l’indice della sua zampina destra verso Nick
 
“Ok … stammi a sentire …
Prima di tutto … ricordati che sei in vacanza e non in servizio, carotina
E io non sono più un AFFASCINANTE GENIO DELLA TRUFFA E DEL CRIMINE
Quella vita l’ho lasciata alla spalle … quindi, non vedo il motivo di così tanto accanimento nei confronti della tua VOLPE ACUTA PREFERITA che vuole solo il BENE e il MEGLIO per te
Secondo … non hai PROVE contro di me
Perciò, smettila di farmi un interrogatorio improvvisato e sul momento, facendo la POLIZIOTTA CATTIVA … non ti si addice al tuo BEL MUSETTO
Terzo … anche se DOVESSI sapere qualcosa non te lo direi comunque … almeno, non senza la presenza del mio avvocato” affermò il canide, trattenendo una risatina divertita, per poi aggiungere, senza lasciare il tempo alla sua partner di proferire parola
“A parte gli scherzi ... sul serio, carotina
Secondo te … con tre soggetti come: Sheldon, Hector e Facilier … di che cosa si potrebbe MAI parlare ?
Forse di un argomento MOLTO SERIO ED ERUDITO che viene trattato alle università, uhm ?” concluse la volpe rivolgendo uno molto eloquente nei confronti della leporide che, dopo aver aperto la bocca per ribattere, si fermò un secondo a riflettere su quello che aveva appena detto il predatore dalla pelliccia fulva
 
Beh … effettivamente aveva ragione
Basti ricordare quello che era successo con quei tre, qualche minuto fa, dentro a quel tendone, alle loro spalle
Avevano assistito e visto così tante IDIOZIE che il loro cervello non aveva retto … provocandogli uno shock che si sarebbero ricordati per MOOOLTO tempo
 
“In effetti non hai tutti i torti …” disse Judy, dopo qualche secondo di riflessione, annuendo lentamente, mentre Nick tirò un sospiro di sollievo
 
Meno male che era riuscito a farla demordere e a depistarla … altrimenti l’avrebbe martellato fino allo sfinimento
 
Sapeva benissimo che quando Judy si metteva in testa una cosa, NIENTE E NESSUNO riusciva a fermarla
 
Prendi il caso degli Ululatori Notturni, ad esempio …
E precisamente la parte in cui il sottoscritto, dopo averle sbattuto in muso la verità e averle insegnato una lezione MOLTO IMPORTANTE di vita, avrebbe dovuto collaborare con una tenera e dolce coniglietta per risolvere quel caso
Dopo quello che le aveva detto, pensava che si sarebbe arresa e che se ne sarebbe ritornata, con la coda scarruffata, a Bunny Burrow
Invece, quella coniglietta temeraria non solo era rimasta a Zootropolis, ma non si era lasciata sbarrare la strada dai numerosi ostacoli che le si erano presentati davanti
Con una mossa astuta l’aveva messo nel sacco, usando come minaccia il fatto della sua evasione fiscale e, dopo essersi assicurata il suo aiuto … beh … la storia la sapete anche voi
 
Carotina era davvero INCREDIBILE
 
Aveva uno spirito altruista e volenteroso di aiutare gli altri e di rendere il mondo un posto migliore … che la sua piccola statura di leporide non sarebbe MAI riuscito a contenere
Così piena di: energia, ottimismo, felicità, voglia di vivere …
 
Come poteva lui, che di carattere era L’ESATTO OPPOSTO, riuscire a … MERITARE UNA MAMMIFERA COSÌ ?
 
Non se ne sentiva PER NULLA DEGNO
 
Ma, tanto per citare e ricordare quello che un facocero e stregone Voodoo di sua conoscenza, gli aveva fatto notare qualche minuto fa … queste non erano altro che delle PAURE PIÙ CHE FONDATE, ma solo perché LUI CI TENEVA MOLTO A JUDY E VOLEVA SOLO IL SUO BENE
 
 
Ma non lo saprai mai se non ci provi TU per primo, perché lei mi ha dato l’impressione di essere un po’ timida e impacciata quando ci si ritrova a parlare di queste cose, sbaglio ?
Perciò Rosso, il primo a staccarsi dal palo, devi essere tu …
 
 
Uhm … il primo a staccarsi dal palo …
 
Magari fosse così facile …
 
Insomma, coma faceva a dirle che lui … era …
E lei … come avrebbe reagito quando gliel’avrebbe detto ?
 
Se l’avesse persa per sempre o l’avrebbe ferita o fatta soffrire emotivamente ?
 
NON SE LO SAREBBE MAI PERDONATO
 
“Nick … tutto bene ?”
 
La domanda postagli da Judy, riportò il canide dalla pelliccia fulva sulla terraferma, distogliendolo dai suoi pensieri
 
“Eh ?” disse semplicemente la volpe, scuotendo velocemente la testa, per poi rivolgere uno sguardo verso la sua partner che lo stava osservando con fare preoccupato e curioso allo stesso tempo
 
“A che stavi pensando ?” chiese Judy, squadrando il predatore dall’alto in basso
“Ehm … ecco … a nulla” provò a dire Nick, facendo ridurre, alla sua interlocutrice, gli occhi a due fessure
 
Uhm … mi sa che questa, non se la stava bevendo …
Doveva provare qualcos’altro …
 
“No … ecco … in verità …
Stava pensando a … ecco … a Finnick” aggiunse subito dopo la volpe, mentre Judy alzò un sopracciglio con fare stupito
“A Finnick …” ripeté la leporide con tono atono
“Sì …
Perché ? È un REATO pensare a un amico ?
Magari, in questo momento, se la sta spassando in un bel localino … di fronte a un bel bicchiere di birra … fino a diventare sbronzo, tentando di accalappiare e di fare colpo sulla cameriera di turno
O forse, ipotesi più plausibile, si è messo ad attaccare briga con QUALCUNO PIÙ GROSSO E PIÙ CATTIVO DI LUI mentre è ubriaco” concluse il predatore, sorridendo e alzando gli occhi al cielo, pensando al suo ex-socio
 
Chissà in che RAZZA DI GUAIO si era cacciato, in questo momento
Conoscendo il tipo … SICURAMENTE ne aveva combinata una delle sue
Già se lo immaginava: seduto comodamente a uno sgabello di un bar dimenticato da Dio … con la quindicesima bottiglia di birra in zampa … e che, tutto brillo e con quei pochi neuroni sani che non si era bruciato, si era messo ad attaccare briga con il primo mammifero che gli si era messo sulla sua strada
SICURAMENTE un animale MOLTO PIÙ GRANDE, rispetto alla sua statura …
 
Se volevamo essere del tutto sinceri e onesti … da quando era entrato in polizia … GLI MANCAVA quel nanerottolo in formato mignon
Era la cosa più vicina a un PADRE che avesse mai avuto … e con lui aveva condiviso TANTI MOMENTI DELLA SUA VITA … sia belli che brutti
 
Sì …
Odiava ammetterlo … MA SENTIVA LA SUA MANCANZA
 
E guai se il diretto interessato fosse venuto a conoscenza di tale pensiero, perché gliel’avrebbe rinfacciato per il resto della sua vita … così come aveva fatto riguardo all’episodio nel trovare un finanziatore che sovvenzionasse il progetto di costruzione (MAI REALIZZATO) del suo parco di divertimenti WILD TIMES: L'IMPRESA MOMENTI SELVAGGI
 
“Ah … davvero ? E perché proprio ADESSO stai pensando a lui ?”
 
La domanda postagli nuovamente dalla coniglietta, lo fece ritornare un'altra volta con le zampe per terra
 
“Beh … mi è venuto in mente ora … e … quindi …” provò a dire la volpe, rivolgendo uno sguardo verso la partner, mentre quest’ultima non smetteva di osservarlo con fare indagatore
 
Accidenti … a quanto pare non era ancora soddisfatta della sua risposta
Decisa a voler arrivare FINO ALLA FINE, eh ?
Quanto la ODIAVA quando entrava in modalità INVESTIGATIVA E FICCANASO
 
Doveva ASSOLUTAMENTE uscirsene in qualche modo …
Ma come ?
 
Uhm …
Oh … idea !
 
PIANO B !
 
“A proposito … non aveva chiamato tuo padre ? C’è qualcosa che non va ? È successo qualcosa ?” chiese con nonchalance la volpe, per poi sorridere nel vedere come Judy, dopo la domanda che le aveva fatto, spalancò di colpo gli occhi
 
PERFETTO … AVEVA FATTO CENTRO
 
“Oh … già, hai ragione ! Dobbiamo muoverci !
Mannaggia a te che mi fai perdere tempo … arriveremo in ritardo !
D’altronde, non è una novità
Quando sono in tua compagnia, va SEMPRE a finire così
TU E LA PUNTUALITÀ NON ANDRETE MAI D’ACCORDO … rimarrete NEMICI PER NATURA
AVANTI … VELOCE !” affermò la coniglietta, non lasciando il tempo a Nick di proferire parola che, per l’ennesima volta, quest’ultimo venne accalappiato per una zampa dalla leporide, che iniziò a trascinarlo verso le bancarelle, nonostante le sue lamentele
 
 
 
 
Nel frattempo, qualche minuto prima, nel vicolo cieco, vicino al locale BALTIKA, a Tundratown …
 
 
BALTIKA
 
Tutti i mammiferi che abitano a Tundratown conoscono il nome di questa famosa birreria, situata nel centro della città
 
Nell’immensa foresta di palazzi, che terminano con una svettante ed elaborata cupola a cipolla, le cui vetrate sono incastonate in telai bianchi che occasionalmente imitano, in rosoni, le geometrie di grossi di fiocchi di neve; passando per le vie dove le luci, poste alla sommità di alcuni palazzi, colorano la parte alta degli edifici con bande luminose di forme e colori rapidamente mutevoli in: rosso, verde e azzurro, simulando un’ondeggiante aurora polare per tutto il centro …
 
Si sarebbe potuto scorgere, precisamente in mezzo a due enormi grattacieli, un piccolo e modesto locale fatto interamente in legno, la cui insegna al neon recitava il nome che vi ho detto in precedenza
 
La particolarità di questo locale e che lo rendeva UNICO da tutti gli altri presenti nel centro di Tundratown era dovuto alla sua FORMA
 
Mi spiego meglio …
 
Non era il classico rettangolo di forma tridimensionale … bensì, l’intera struttura del pub era realizzata a forma di … UN’ARCA
 
Esatto … avete capito bene
 
Un’arca … quell’imbarcazione chiusa che si dice che in tempi antichi un tal dei tali costruì per salvare sia lui che la sua famiglia da un Diluvio Universale
Anche se, a differenza di quella MASTODONTICA costruita da quel mammifero, la BALTIKA era molto più piccola: con un solo piano, con il classico tetto spiovente e la punta della prua leggermente arrotondata su stessa, come a formare una di quelle caramelle a girandola al gusto di liquirizia …
 
Oh … giusto … quasi mi dimenticavo di dirvi della passerella che, dal marciapiede, permetteva di raggiungere l’ingresso, sopraelevato di qualche metro rispetto alla banchina
 
Un arca in miniatura … nel vero senso della parola … situata orizzontalmente fra i due grattacieli
 
Uhm … a giudicare dalle vostre facce, vi starete chiedendo
 
E perché mai il proprietario ha deciso di farla così ?
Che cosa si è bevuto o fumato prima di comunicare all’architetto come voleva realizzarla ?
 
Beh … bella domanda
 
Peccato che il titolare della birreria in questione, un certo cane-lupo di nome Balto … da qui, il nome del locale: BALTIKA … non abbia mai fatto luce sul perché di questa sua scelta architettonica
 
La classica motivazione che accampava era perché voleva dargli un tocco di … ORIGINALITÀ E DI SIGNIFICATO INTRINSECO; salvando quelle povere anime che venivano nel suo locale, dal Diluvio Universale causato dai problemi della vita quotidiana … proprio come fece quel mammifero dei tempi antichi
 
Con un’unica differenza …
I contemporanei di quell’animale decisero di non ascoltarlo e di non accettare il suo invito a salire sull’arca e tutti quanti noi sappiamo che fine fecero … mentre, per quanto riguarda il locale di Balto … beh … non bisognava di certo IMPLORARE i clienti perché salissero a bordo
 
Per farla breve … era il pub PIÙ FREQUENTATO di tutto il centro
 
Sempre pieno di mammiferi che, dopo aver bevuto a più non posso una bottiglia di birra dietro l’altra, cominciavano a: cantare, urlare … nei casi più gravi … a PICCHIARE qualcuno
 
Anche se quest’ultimi episodi erano … MOLTO RARI; in quanto, il proprietario sapeva farsi rispettare
 
Le uniche volte in cui qualcuno si azzuffava là dentro era perché: o il cane-lupo si era distratto, andando a fare una capatina in bagno oppure … e questa era l’ipotesi che il più delle volte si verificava … era perché il titolare voleva divertirsi a vedere due ubriachi, che si mettevano a litigare per i MOTIVI PIÙ ASSURDI E DISPARATI, cercare di centrare uno il muso dell’altro
 
In poche parole …
Prendete la taverna del vecchio Boe, con caratteraccio scorbutico e con sbalzi d’umore del proprietario annesso, e adattatela per una metropoli all’avanguardia come Zootropolis
 
Ma, oltre alla forma architettonica UNICA nel suo genere … quel pub si distingueva dagli altri anche per un altro motivo … che ora, il vostro fedele narratore vi svelerà
 
Avvicinatevi …
 
Dovete sapere che quella birreria era LA SOLA in tutto il centro che aveva COME CLIENTI ABITUALI, IN DETERMINATI GIORNI DELLA SETTIMANA, DEI MAMMIFERI PIUTTOSTO … IMPORTATI E PERICOLOSI ALLO STESSO TEMPO
 
NESSUNO ha mai scoperto perché avessero deciso di frequentare quella birreria
Animali del loro calibro avrebbero potuto permettersi MOLTO DI MEGLIO …
Forse, c’entrava il fatto che li aveva conquistati la simpatia di Balto … o forse, perché il proprietario era invischiato in qualche piccola attività extra-lavorativa (e sapete bene a cosa mi riferisco) con loro, considerando in che ramo d’attività operavano quest’ultimi … chissà
 
NESSUNO è mai riuscito a fare luce su questo mistero …
Almeno … NESSUNO che sia ancora vivo e vegeto per poterlo raccontare
Non so se mi spiego
 
Fidatevi che, quando c’erano loro, DIFFICILMENTE gli altri clienti si divertivano o erano tranquilli
 
Tutti zitti e in silenzio a farsi gli affari propri, senza MAI rivolgere lo sguardo verso il solito tavolo che quei mammiferi erano consueti a occupare
 
E le poche volte in cui qualcuno … il più delle volte SBRONZO … aveva cominciato a distinguersi dalla folla, disturbando la tranquillità che si creava quando quegli animali erano presenti nel pub … beh … meglio che non vi dica che pericolo poteva correre
 
Se poi il mammifero disturbatore e un po’ brillo, non accennava a smetterla, nonostante i richiami da parte del proprietario … lì era il caso di tenersi pronti A TUTTO
 
Perché vi era UN UNICO SEGNALE che faceva capire agli altri clienti del pub, se la situazione sarebbe potuta degenerare da un momento all’altro o meno …
 
Quando uno di quei mammiferi … IMPORTANTI E PERICOLOSI … si alzava dal tavolo e si dirigeva verso il posto dov’era seduto l’ubriacone, si sarebbero potute verificare due possibilità, che avrebbero fatto intendere al resto dei presenti cosa fare
 
Se l’animale ubriaco, non appena vedeva il muso di questo PEZZO GROSSO, la smetteva all’istante … chiedendo scusa e dandosi un contegno … la cosa finiva lì
 
Ma se così non fosse stato …
 
Beh … come lettori siete abbastanza intelligenti da capire cosa gli sarebbe successo
 
Doveva solo sperare e pregare di essere MOLTO VELOCE per potersela dare a gambe …
 
E quella sera … si era proprio verificata questa seconda ipotesi
 
Infatti, se un qualunque mammifero fosse passato davanti al locale … in quel preciso momento … avrebbe assistito a una scena alquanto, insolita che si stava svolgendo fuori dal pub e, precisamente, vicino al vicolo presente sulla sinistra dell’edificio a forma di arca
 
“AVANTI ! SCOVATELO !
NO PUÒ ESSERE COSÌ DIFFICILE !
QUEL NANEROTTOLO CON DUE GRANDI ORECCHIE ME LA PEGHERÀ
NON SOLO PER AVER OFFESO IL SOTTOSCRITTO … MA ANCHE PER CIÒ CHE HA DETTO DI NOSTRO BOSS
SE NO TROVATE LUI … VOI SA BENISSIMO QUELLO CHE VI SUCCEDERÀ !” tuonò un’imponente orso polare con indosso un vestito elegante e una collana al petto, posto all’entrata del vicolo, con le zampe conserte; mentre osserva, con uno sguardo molto attento e vigile, l’operato di altri due mammiferi … appartenenti alla sua stessa specie … intenti a rovistare nel carruggio
 
“Sei sicuro che sia entrato proprio in questo vicolo ?” chiese uno dei due orsi polari, aprendo un bidone della spazzatura e cominciando a rovistarci dentro
“Certo che sì !
Appena è schizzato fuori dal locale, si è precipitato subito qui
Se si fosse messo a correre per la strada principale, non credi che lo staremmo inseguendo, in questo momento ?
E poi, con quelle zampe tozze che si ritrova, non penso avrebbe fatto molta strada
Questo è l’unico posto vicino al pub, appena usciti dalla porta e scesa la passerella, svoltando a sinistra, dove può essersi nascosto” ribatté seccato il secondo, alzando il portellone di un cassone dei rifiuti, per poi lanciare un’occhiata al suo interno e, in seguito, richiuderlo subito dopo
“Però, bisogna dargli atto di una cosa …
Non ho mai visto un mammifero … ubriaco fradicio … riuscire a rimanere in equilibrio, mettendo una zampa davanti all’altra per darsela a gambe, come ha fatto lui” aggiunse l’altro, trattenendo una risatina divertita ripensando alla scena, chiudendo il bidone della spazzatura
 
“Raymond … Kevin … smettetela di parlare e datevi da fare
Essere stato chiaro, dah ?” aggiunse il terzo orso polare, dietro le spalle dei primi due, facendo voltare quest’ultimi verso la sua direzione
“Sai … non per essere offensivo o per mancarti di rispetto, Koslov … ci mancherebbe
Ma, se ci dessi una zampa magari … noi potremmo …” la frase pronunciata da Reymond, venne improvvisamente interrotta da uno strano suono, che riecheggiò all’interno del vicolo
 
 
ETCHÌ !
 
 
Tutti e tre gli orsi polari si guardarono velocemente a vicenda, mentre Koslov fece cenno agli altri due suoi simili di fare silenzio, portandosi l’indice della zampa destra davanti alle labbra
 
Bene … a quanto pare, il nanerottolo era ancora nel vicolo …
E quello starnuto ne era stata una prova più che evidente
 
LA DOMANDA ERA: DOVE DIAVOLO SI ERA CACCIATO ?
 
Il gigantesco orso polare, cominciò così a ispezionare i vari oggetti in corrispondenza delle pareti della stradina, finché il suo sguardo non venne catturato da una scatola, non molto distante da lui, appoggiata al lato destro del carruggio, contenente un peluche a forma di elefante … mentre quest’ultima si trovava vicino a un sacchetto nero, che qualcuno non si era preso la briga di chiudere, con al suo interno della cenere grigia
 
Toh … non l’aveva notata fino a qualche minuto fa
 
Incuriosito, il predatore bianco si avvicinò di qualche passo vicino alla scatola, per poi abbassarsi e prenderla con la zampa sinistra, portandosela vicino al muso
 
A quanto pare, si trattava di uno di quei tanti peluche con cui i cuccioli giocavano e dormivano la notte, senza paura che L’ANIMALE NERO li venisse a prendere durante il sonno …
 
QUANTE MONTAGNE DI INUTILI SCIOCCHEZZE DA MOCCIOSI CAGASOTTO
 
Ecco perché ci teneva a rimarsene single e a non avere figli … avrebbero finito solo con il RAMMOLLIRLO
 
Ma, sorvolando su quest’argomento …
 
Ci fu una cosa STRANA che colpì e non poco l’orso polare …
 
La scatola che lo conteneva era logora, scolorita e, in alcuni punti, strappata … eppure quel pupazzo, ora che lo stava guardando con più attenzione, oltre la parte frontale della custodia di cartone con la plastica trasparente che permetteva di vedere il bambolotto, sembrava NUOVO DI ZECCA
 
INSOLITO, non trovate ?
 
Perché mai qualcuno avrebbe dovuto buttare via un peluche PRATICAMENTE NUOVO ?
 
No … qui, qualcosa non quadrava
Se lo sentiva fin dentro la pelliccia
 
“Koslov … ma che stai combinando con quel pupazzo ?
Non dirmi che devi sostituirlo con quello con cui dormi la notte, per paura che …” tentò di dire Kevin in tono canzonatorio, trattenendo una risatina, venendo interrotto dal suo simile
“Kevin … tappati quella bocca o io giura che te la cuce, LETTERALMENTE …
O preferisci che, una volta tornati a casa, se a te fa piacere, io ti infila orsacchiotto che uso per dormire … come dici tu … su per il tuo didietro ?” chiese lentamente e con fare minaccioso l’orso polare, facendo smettere immediatamente di ridere l’altro predatore bianco, non scollando gli occhi dal bambolotto
 
Non riusciva proprio a distogliere lo sguardo da quegli occhi color arancione scuro
 
Quel peluche sembrava … VIVO
 
Ma, forse era solo la sua immaginazione
 
 
ETCHÌ
 
 
Un altro starnuto, partito improvvisamente dallo stesso bambolotto che l’orso polare stava tenendo ancora in zampa, fecero dipingere un’espressione stupita sul muso di Koslov
 
“Maldita !
QUALCUNO HA PRONUNZIATO … ich … MI NOMBRE DUE … ich … VUELTE INVANO
Maledicion a ellos … ich ...
Proprio adesso e in una … ich … situazione delicata como esta … ich … dovevano farlo ?” affermò successivamente il peluche, in tono scorbutico e tirando su con il naso, facendo dipingere definitivamente un sorriso sul grugno dell’orso polare che, velocemente aprì la scatola, afferrando il cosiddetto pupazzo con la zampa destra, tirandolo fuori dalla sua custodia
 
“Bene … bene … bene
Guarda un po’ chi noi a qui … alla fine noi avere trovato te, piccola volpe del deserto
Ti chiami … Finnick, giusto ?” chiese Koslov, sorridendo
“Oui, Monsieur … in carne e ossa
También conocido como … ich … el tierno rubacouri del género femminile … ta-dan !” ribatté il fennec, aprendo le zampine anteriori come a volere mettere in mostra se stesso, per poi soffiare dentro alla piccola proboscide del costume da cucciolo di elefante che aveva ancora addosso, a coprirgli la testa … cosa che fece irritare leggermente il grosso predatore bianco
“Sai cosa … ammietto che idea di nascondersi in scatola di giocattolo, è stata GENIALE
Così come quella di mascherare colorito di tua pelliccia intorno a occhi, con medesimo colore di costume, utilizzando cenere grigia che era dentro a sacchetto, vicino a scatola … davvero FURBO
E io sono sorpreso del fatto che tu sia riuscito a correre fin a qui, sbronzo come sei …” affermò Koslov, continuando a guardare il piccolo fennec, che si limitò a sorridere
 
“Bueno ... ich … gracias
Sono … ich … onorato
Però, sinceramente, ingannare tres tontos … tre IDIOTI … como voi … ich … non è UN’IMPRESA
L’avrei fatto perfino … ich … a occhi chiusi
E … ich … fidateve, di cose a occhi chiusi … ich … ne so fare VERAMENTE tante … ich … SOPRATTUTTO con le chicas más sabrosas y ardente in un comodo letto … se voi sapete a cosa mi riferisco … ich …
Tipi como voi … ich … che non hanno i COSIDDETTI … ich … non mi fanno paura …
Me li scolo e digerisco in un batter d’occhio … ich …
Proprio come quella montagna … ich … di bottiglie di birra nel locale di Balto” ribatté ubriaca la piccola volpe del deserto e indicando l’orso polare, facendolo sorridere ulteriormente
 
“Il fegato di sicuro no ti manca
E sono certo che io e te ci divertiremo un mondo
Tu rimpiangerà quello che ha osato dirci, soprattutto su nostro boss … che sarà MOLTO FELICE di ricevere un nuovo GIOCATTOLO, con cui divertirsi …
Tu che dice ?” terminò l’orso polare, lasciandosi scappare una risatina malvagia, che riecheggiò all’interno del vicolo
 
 
 
 
Tornando al lago Landlake …
 
 
“Carotina … ascolta … time-out … stop-stop-stop” affermò una volpe, vestita con indosso una camicia hawaiana verde, tentando di opporre resistenza e cercando di arrestare l’avanzata di una tenera e dolce coniglietta, che la stava LETTERALMENTE trascinando contro la sua volontà e voglia, tra le varie bancarelle, sotto lo sguardo attonito e stupito di tutti i mammiferi che incontravano lungo il loro cammino
“Oh … mi senti ?
Non mi costringere a staccarmi di netto la zampa per poter fuggire dalla tua presa d’acciaio
Sai … ho ancora una vita intera da vivere e ci terrei a godermela con entrambi gli arti superiori
Ti dispiacerebbe fermati un attimo ?” continuò imperterrito il predatore dalla pelliccia fulva e, per meglio ribadire il concetto, si aggrappò … come ultimo tentativo DISPERATO, visto che la leporide non accennava a rallentare il passo o a stopparsi … con la zampa rimasta libera, al palo esterno di una delle tante bancarelle
 
Fortuna che era conficcato per bene in profondità
Perché … se così non fosse stato, quel BULLDOZER in formato coniglietta avrebbe proseguito la sua corsa, lasciandogli in zampa solo il paletto; con il conseguente risultato che lo stand, di proprietà del povero e ignaro venditore, privata di uno dei suoi tanti ed essenziali sostegni strutturali, sarebbe crollata come un castello di carte
 
Proprio una fortuna, già …
 
In seguito a questo gesto, Judy si bloccò immediatamente rendendosi conto … dopo qualche passo in avanti … che il carico alle sue spalle si era fermato senza nessun preavviso
 
Di conseguenza, la coniglietta si voltò repentinamente dietro di sé, giusto in tempo per vedere il suo partner di lavoro che, con la zampa libera aveva accalappiato un sostegno esterno di una bancarella, sul lato destro
E, a giudicare da quanta foga e grinta lo stava stringendo … non aveva nessuna intenzione di mollare la presa
 
Ma cosa si metteva a fare ?
Erano in ritardo, per tutti i cracker al formaggio !
Non era il momento di dedicarsi a queste cose !
A volte, si comportava proprio come un CUCCIOLO …
 
“Si può sapere cosa stai facendo ?” chiese stupita, Judy … non riuscendo a capire il motivo per cui la volpe si era aggrappata a quel paletto
“Cosa sto facendo ? COSA STO FACENDO ?!
Dico … hai voglia di scherzare ?
È da cinque minuti che ti sto chiedendo di fermarti … ma, a quanto pare, da un orecchio ti è entrato e dall’altro ti è uscito
Prima di tutto: il fatto di agguantare, SENZA NESSUN PREAVVISO E CONSENSO DA PARTE DEL SOTTOSCRITTO, uno dei suoi arti superiori, per poi cominciare a strattonarlo di qua e di là, come se fosse un peluche … STA DIVENTANDO UN’ABITUDINE … UN’ABITUDINE SGRADEVOLE E FASTIDIOSA, PER ME MEDESIMO !
Ringraziando il cielo, mi ricordo ancora come si cammina
In secondo luogo …” provò a dire il canide, venendo interrotto dalla coniglietta
“Oh … insomma … quante storie INUTILI che stai facendo !
Sei così INFANTILE …
Dobbiamo muoverci o arriveremo in ritardo !” esclamò Judy infastidita, alzando gli occhi al cielo
“Se fossi così gentile da dirmi PER COSA siamo tremendamente in ritardo e, soprattutto, DOVE stiamo andando, in così grande fretta … sarò ben felice di collaborare con te, mollando la presa
E, in aggiunta, se fossi così carina da mollarmi la zampa … dove, credo, non stia circolano più il sangue … mi faresti un gran piacere
Ancora non riesco a capire come un essere così piccino e CARINO come te, abbia la forza di un elefante ...” affermò Nick, continuando a tenere saldamente il paletto e, prima che la leporide potesse rispondere, una nuova voce si fece largo nella loro conversazione
 
“È q-q-q-quello che m-m-m-mi chiedo anch’io”
 
Entrambi gli agenti si voltarono a guardare il mammifero che aveva parlato e che, a quanto pare, era il proprietario della bancarella dove il predatore dalla pelliccia fulva si era ancorato così saldamente
 
“Gideon ?!” chiesero all’unisono Judy e Nick, lanciando uno sguardo confuso e stupito a un esemplare maschio di volpe rossa che si trovava al di là di una piccola mensola in legno, mentre quest’ultimo, con le zampe anteriori conserte e appoggiate al ripiano, stava osservando divertito il duo di mammiferi, da dentro il suo stand
 
“Come state, r-r-r-agazzi ?” domandò subito dopo Grey, continuando a guardare i due mammiferi … che non accennavano a proferire una parola, rendendo il tutto più imbarazzante
 
“B-B-B-Bhe … s-s-s-suppongo sia un sì
D-D-D-D’altronde chi tace, a-a-a-acconsente
M-M-M-Ma, ditemi un po’… v-v-vi stavate t-t-t-tenendo per zampa, fino a qualche secondo fa ?” continuò la volpe, facendo l’occhiolino ai due agenti che, in seguito a quell’affermazione, spalancarono entrambi gli occhi
 
No … vuoi vedere che anche Gideon pensava che loro due fossero …
 
Di fronte a quel pensiero che l’avrebbe sicuramente messa nuovamente in imbarazzo … come se non fosse bastato quello che era successo alla taverna del vecchio Boe e nel tendone del Dottor Facilier … Judy mollò immediatamente la zampa del suo partner, per poi far finta di schiarirsi la voce
 
Dal canto suo, Nick, di fronte a quel gesto da parte della coniglietta, si limitò a trattenere una risatina divertita, scuotendo lentamente la testa
 
Oh … ma quant’era ADORABILE, quand’era impacciata
 
Tralasciando, ovviamente, l’ennesima affermazione celata che Gideon aveva fatto su loro due e che, a quanto pare, tutti i mammiferi che aveva incontrato fino a quel momento, condividevano pienamente
 
Non che a lui la cosa gli desse fastidio …
Ma vedere la sua partner che, ogni volta che si toccava QUEL PUNTO, finiva con il diventare rossa in muso … da una parte era molo divertente; dall’altra, però, si sentiva in colpa
 
Forse, se fosse rimasto a Zootropolis, avrebbe potuto far risparmiare a carotina, tutte quelle scene e affermazioni imbarazzanti … PERCHÉ CI TENEVA A LEI E LE VOLEVA VERAMENTE BENE
Ma lei, testarda come sempre, aveva insistito perché anche lui venisse a Bunny Burrow per conoscere il posto e la sua famiglia …
L’aveva fatto con le migliori intenzioni … ma non avevano messo in conto che il loro rapporto di amicizia così forte, sarebbe potuto passare per QUALCOSA DI PIÙ, agli occhi degli altri mammiferi
 
E lui se ne sentiva in parte responsabile
 
Ancora non riusciva a capire perché QUASI TUTTI si erano fatti l’idea che loro due sarebbero potuti diventare una … COPPIA
 
QUASI TUTTI perché, a quanto pare, gli UNICI che non si erano ancora resi conto di nulla, erano proprio i genitori di Judy
Forse perché lo consideravano come un FIGLIO e … tenendo conto anche di quello che gli aveva raccontato carotina … un AMICO FIDATO su cui Judy poteva sempre contare nei momenti di difficoltà o di bisogno
Magari non avevano nemmeno preso LONTANAMENTE in considerazione che loro due avrebbero potuto …
 
Chissà cosa sarebbe successo se quest’ultimi se ne fossero accorti …
Cioè … avere per GENERO una … volpe … era … un po’ strano … MOLTO STRANO
 
E l’ultima cosa che voleva Nick era quello di … oltre a mettere in imbarazzo Judy … svergognare i suoi genitori e il nome della loro famiglia
 
Insomma, che cosa avrebbero pensato gli abitanti di Bunny Burrow nel sapere che una delle figlie di Stu Hopps … la famosa agente di polizia Judy Hopps … si era innamorata di una volpe ?
 
Oltre a questo, quando sarebbero tornati a Zootropolis, come avrebbero reagito i loro colleghi e gli altri mammiferi se fossero venuti a conoscenza che una volpe e un coniglio si erano messi insieme ?
 
Certo … ad alcuni non avrebbe fatto né caldo e né freddo
Ma, SICURAMENTE, ci sarebbero stati MOLTI ANIMALI che avrebbero finito con il considerare la loro possibile relazione SBAGLIATA e poi con l’etichettare DIVERSI E ANORMALI loro due
 
No … se fosse successo una cosa del genere, non se lo sarebbe MAI perdonato
 
“N-N-N-Nick, scusami, t-t-t-ti dispiacerebbe mollare la p-p-p-presa da quel p-p-p-paletto … p-p-p-prima che m-m-mi tiri giù t-t-t-tutta la bancarella ?
S-s-s-sai, è stata una f-f-f-faticaccia montare il tutto, s-s-s-seguendo un m-m-manuale di istruzioni c-c-che contiene t-t-t-tutte le lingue d-d-del mondo, tranne la tua …
E s-s-s-sinceramente, n-n-non vorrei r-r-r-ripetere l’esperienza”
 
La voce di Gideon lo distolse dai suoi pensieri, riportandolo alla realtà
 
Nick si voltò velocemente verso destra, giusto in tempo per incrociare lo sguardo dell’altra volpe che, con un cenno della testa, gli indicò il suo arto, ancora incollato saldamente al paletto del suo stand
 
“Oh … sì … scusami tanto, Gideon” affermò, dopo qualche secondo di silenzio, Nick, sorridendo imbarazzato, per poi mollare la presa
“N-N-N-No, tranquillo … t-t-t-tutto a posto
A-A-A-Anzi … v-v-v-visto che siete qui, …” rispose l’altra volpe, alzando repentinamente il busto in posizione eretta, per poi dare le spalle ai due agenti
“A-A-A-Avete tempo per a-a-a-assaggiare una f-f-fetta di t-t-t-torta ?
L’ho a-a-appena s-s-s-sfornata … ed è a-a-a-ancora bella calda” concluse il canide dalla pelliccia fulva, voltandosi nuovamente verso il duo di mammiferi, sorreggendo due piattini di plastica … contenenti due belle fette di dolce … nelle rispettive zampe
“Ah … non mi sarei immaginato che nella tua personalità e nel tuo carattere da MASCHIO ALFA, ci fosse anche un lato culinario e femminile, Gideon
Ne sono rimasto piacevolmente sorpreso, sai ?” affermò Nick, sorridendo verso il suo simile, che si lasciò scappare una risatina
“Oh … b-b-b-bhe, d-d-d-diciamo che l-l-l-la c-c-c-cucina occupa gran p-p-p-parte della m-m-m-mia vita
E-E-E-E-Essendo un p-p-p-p-pasticciere …” provò a dire Grey, venendo interrotto dall’altra volpe
“Tu … sei un pasticciere ?!
Quindi … quella torta …” domandò stupito Nick, indicando, con un dito della zampa, prima le torte e poi il diretto interessato che, semplicemente, annuì
“C-C-C-C-Certo … s-s-s-solo p-p-p-perché lavoro con i genitori di J-J-J-Judy che sono dei c-c-c-contadini, n-n-non significa che l-l-l-lo sia pure i-i-i-io
A-A-A-A-Anche perché, sarei p-p-p-p-proprio negato …” continuò il pasticcere, posando i due piattini sulla mensola in legno, davanti alla volpe
“J-J-J-Judy … non t-t-t-te l’ha detto ?” domandò curioso il pasticcere, rivolgendo uno sguardo veloce verso la coniglietta, che si trovava alla destra di Nick … con uno sguardo praticamente assente e pensieroso
“Già … perché non hai mai portato alla mia cortese attenzione, il fatto che Gideon fosse un pasticciere ?” chiese l’agente volpe, con fare fintamente offeso, rivolgendosi verso la leporide e notando, anche lui, in che situazione versava la sua partner
 
Uhm … vuoi vedere che quella coniglietta ottusa stava ancora pensando all’affermazione che Gideon aveva fatto ?
 
Sicuramente era così …
E, cosa molto probabile, stava anche riflettendo su come gli altri mammiferi vedessero il loro rapporto di amicizia
Come se non fosse stata la prima volta …
Ormai stava diventando un’abitudine
 
Una cosa era certa … non potevano lasciar corre la cosa e fare finta di niente
Avrebbero dovuto parlarne prima o poi … e anche al più presto
 
Ma, ora … com’era diventata consuetudine … doveva trovare un modo per far concentrare il pensiero di carotina su altro e far deviare il filo principale del discorso, su argomento diverso
 
Così, Nick fece per aprire la bocca … ma venne prontamente interrotto da una voce FAMILIARE, da dietro le sue spalle
 
“Oh … non è semplicemente un pasticciere … è il MIGLIOR PASTICCIERE di tutta Bunny Burrow
E potesse venirgli un secondo infarto alla mia cara e dolce nonnina, se non è così”
 
Tutti e tre i mammiferi si voltarono verso colui che aveva parlato e le reazioni furono diverse … di puro e semplice terrore per Nick e Judy e di sorpresa e felicità per Gideon
 
“O-O-O-Oh … m-m-m-ma gaurda u-u-u-un po’ chi c-c-c’è … c-c-c-ciao, S-S-S-Sheldon” affermò la volpe, con indosso il grembiule da pasticciere, salutando l’animale che, pian piano, si stava avvicinando verso il trio di mammiferi … un grosso e grasso cinghiale, con indosso degli abiti da pirata
“È sempre un piacere poter rivedere e parlare con il mio pasticciere di fiducia preferito …
Un ragazzo talmente bravo che, ogni volta che lo incontri, TI SA CARIANO I DENTI PER LA SUA DOLCEZZA … tanto per rimanere in tema … e non so se avete capito la battuta … ahahahahah” ribatté il suino, raggiungendo la bancarella, per poi fermarsi davanti a Nick
“Passando a voi due … non mi aspettavo di trovarvi qui” continuò il pescatore, sorridendo e indicando i due agenti
“Ah … q-q-q-quindi li c-c-conosci, S-S-S-Sheldon ?” chiese curioso Gideon
“Ci puoi scommettere la pelliccia, ragazzo
Diciamo che il nostro primo incontro è stato … un qualcosa di INDIMENTICABILE, chiamiamolo così
Ormai sono entrati nella mia vita e nella mia quotidianità e, ti dico la verità … mi ci sono pure AFFEZIONATO
Sono una coppia FANTASTICA e li considero come … oh … quella fetta di torta è di qualcuno ?” chiese Sheldon, interrompendo a metà il discorso, per poi allungare una zampe verso la mensola in legno dello stand, prendendo uno dei due piattini in plastica, contenente una fetta di dolce, senza che nessuno gli desse il permesso
 
“Allora … cosa mi racconti di bello, Gideon ? Gli affari vanno bene ?
Hai finalmente fatto colpo su una bella volpacchiotta ?” continuò il pescatore, mettendosi direttamente tutta la fetta di torta in bocca, facendo l’occhiolino verso Grey; per poi cominciare a masticare
“B-B-B-Bhe … la v-v-v-volpachiotta n-n-n-non è a-a-a-ancora arrivata …
M-M-M-Ma p-p-p-per il r-r-resto, v-v-va t-t-t-tutto bene … n-n-n-non mi posso l-l-lamentare
T-T-T-Tu invece ? A-A-A-Ancora alla r-r-r-ricerca del m-m-m-mostro del lago L-L-L-Landlake ?” chiese il pasticcere, trattenendo una risatina divertita, mentre il cinghiale, in seguito a quell’affermazione da parte del canide dalla pelliccia fulva, aggrottò la fronte con fare indignato, per poi cominciare a parlare con la bocca ancora piena … con l’effetto di pronunciare frasi incomprensibili e sputando piccole quantità di cibo dalla bocca
“S-S-S-Sai … c-c-c-credo che d-d-d-dovresti prima d-d-d-deglutire e p-p-p-poi parlare …” affermò divertita la volpe
 
Seguendo il consiglio di Gideon, il suino deglutì il boccone; dopodiché, con una velocità fulminea, posò il piatto di plastica vuoto sulla mensola in legno della bancarella, per poi prendere l’altro, con la seconda fetta di torta … tutto questo, senza che nessuno gli desse l’autorizzazione
 
“Il mostro del Landlake ESISTE VERAMENTE …
E, il giorno in cui lo catturerò, ve lo spiattellerò in muso … e ve lo rinfaccerò finché non tirerete le cuoia
Ed è già tanto se non vi chiederò il risarcimento per i danni morali e le prese in giro di cui, fino a oggi, sono stato vittima …” affermò offeso il pescatore, mettendosi in bocca la seconda fetta di dolce
“Oh … s-s-s-su … non f-f-f-fare il p-p-p-permaloso, Sheldon” ribatté scherzosamente Gideon, sorridendo verso il capitano pirata che, di fronte all’affermazione da parte della volpe, cominciò a gesticolare con le zampe … tutto ciò,mentre aveva ripreso a parlare a bocca piena, facendo scoppiare dalle risate il pasticciere
 
In seguito alla reazione da parte di Grey, il suino smise immediatamente di muovere gli arti anteriori e, dopo aver alzato gli occhi al cielo, appoggiò il secondo piattino sulla mensola in legno della bancarella … per poi deglutire, subito dopo
 
Ancora si chiedeva perché, quando affermava con CONVINZIONE che, un giorno o l’altro, sarebbe riuscito a catturare il mostro del Landlake … tutti gli davano del permaloso o, in poche circostanze, dello STRAMBO
 
Oh … andiamo gente … ci ragionava ancora bene e aveva tutte le rotelle che giravano nel verso giusto …
 
Ah !
È proprio vero quello che dicono a proposito di quei mammiferi come lui che, soltanto perché fanno o affermano qualcosa di DIVERSO dalla moltitudine, vengono chiamati PAZZI
 
I PAZZI VEDONO NELL'IMPOSSIBILE TUTTE LE RAGIONI PER CONTINUARE, MENTRE GLI ALTRI CI VEDONO TUTTE LE RAGIONI PER SMETTERE … E POI LI CHIAMANO MATTI
 
Ecco … mai una frase così azzeccata per mettere in risalto il PUNTO
 
Quante volte aveva sentito dirsi che era IMPOSSIBILE che una creatura preistorica, estinta da milioni di anni, fosse ancora viva e che infestasse le acque del lago Landlake ?
 
Tante … talmente tante che, se per ogni mammifero che gliel’aveva detto avrebbe chiesto un penny, a quest’ora si sarebbe ritrovato MILIONARIO … anzi, MILIARDARIO
 
Ma, lui non si era mai fatto abbattere o fermare da simili affermazioni … ormai erano ANNI che stava continuando imperterrito a dare la caccia al mostro del lago Landlake
 
E sapete dove trovava la forza e l’energia di andare avanti, nonostante avesse contro TUTTO E TUTTI ?
 
Citando la frase di prima …
 
PERCHÉ VEDEVA NELL’IMPOSSIBILE TUTTI I MOTIVI PER CUI CONTINUARE A LOTTARE …
 
E, il giorno in cui FINALMENTE sarebbe riuscito a catturarlo, avrebbe dimostrato a tutti gli abitanti di Bunny Burrow chi fosse IL VERO PAZZO tra lui e loro …
 
E non vedeva l’ora che quel momento arrivasse il più presto possibile …
 
“Forse è meglio chiudere qui il discorso ...
Stendiamo un velo pietoso … per ora
Per quanto riguarda voi due, invece …” affermò Sheldon, voltandosi repentinamente verso Judy e Nick che, fino a quel momento, non avevano proferito parola
“Sbaglio o mi è sembrato di aver sentito dalla bocca di Gideon, dire che vi stavate tenendo per zampa ?” chiese il pescatore, facendo un occhiolino verso i due agenti, che spalancarono gli occhi dallo stupore
 
Oh … no … ecco che ripartiva all’attacco
Ma quel cinghiale non poteva farsi gli affari suoi ?
E poi … sempre a rimarcare questo punto …
Era proprio una fissa …
E ora … cosa dovevano fare per …
 
“No … hai sentito benissimo, vecchio pirata dei miei stivali
Si stavano tenendo per zampa … proprio come due FIDANZATI”
 
Un’altra nuova voce si intromise nella conversazione … una voce piuttosto FAMILIARE per il quartetto di mammiferi lì presenti
 
E ora … chi poteva essere ?
Chi era venuto ulteriormente a peggiorare la situazione ?
 
Judy e Nick si voltarono dietro di sé, dalla direzione in cui il misterioso animale aveva parlato, per poi spalancare ancor di più gli occhi
 
“Nonno ?!” affermò stupita la coniglietta, quando i suoi occhi inquadrarono un coniglio anziano con un grosso paio di occhiali da vista neri, che stava osservando il gruppetto, con uno sguardo indecifrabile
 
Calò improvvisamente un silenzio di tomba, rotto solo dal vociferare degli altri mammiferi presi a parlare fra di loro o a ispezionare le bancarelle degli altri mercanti
 
Dopo qualche secondo, lo sguardo di Otto si spostò verso Gideon e l’occhiata che gli rivolse non fu PER NULLA AMICHEVOLE
 
E come dargli torto ?
Dopotutto … quella volpe che ora stava osservando, non era la stessa che aveva OSATO aggredire la sua nipotina preferita, causandole quei tre segni d’artigli sulla guancia destra ?
 
Non l’aveva MAI perdonato da quel giorno … MAI
 
E anche se ora era cambiato e nonostante avesse, più di una volta, cercato di chiedergli scusa per ciò che aveva fatto da cucciolo … nonno Hopps non l’aveva assolto dalla sua colpa
 
PER LUI ERA E SAREBBE RIMASTO COLPEVOLE, FINCHÈ AVREBBE CAMPATO SU QUESTA TERRA
 
Rimase ancora a fissarlo per qualche secondo … tutto questo, mentre Gideon, una volta incrociato il suo sguardo, aveva abbassato gli occhi a terra
Finché, improvvisamente e fortunatamente, il coniglio non fu raggiunto in un batter d’occhio dal cinghiale che l’abbracciò, sollevandolo da terra
 
“Oh-oh-oh-oh … piano Sheldon, piano !
Va bene che io e te non ci vediamo da tanto tempo … ma … con delicatezza !
A questa età, le mie ossa sono particolarmente FRAGILI … e poi, come se non dovesse bastare, c’ho pure l’artrosi …” cercò di dire Otto, colto alla sprovvista dal gesto del suino
 
Judy, di fronte a quel gesto … semplicemente, sorrise
Dimenticandosi addirittura, in che situazione imbarazzante erano finiti NUOVAMENTE sia lei che Nick
 
Sheldon le aveva raccontato che cosa, suo nonno, aveva fatto per lui
Era stato come un padre … insegnandogli tutto quello che sapeva e volendogli bene come nessun altro
Era stata la sua ancora di salvezza … colui che gli aveva salvato la vita e a cui doveva TUTTO
 
“Sheldon-Sheldon … per tutte le carote … piano-piano-piano !
Anch’io sono felice di vederti …
Ora … gentilmente … potresti mettermi a terra ?” continuò nonno Hopps, cercando di calmare il suino che, dopo qualche istante obbedì, posando delicatamente a terra il leporide
“Ecco … grazie … e … stavi piangendo per caso ?” chiese Otto con un sorrisetto, una volta con gli arti posteriori per terra, notando gli occhi ancora umidi del suino che, colto in flagrante, cercò di nascondere la cosa
“No … è solo che … mi sarà andata della … polvere … negli occhi … o … saranno le … cipolle che … qualcuno sta … sbucciando … e …” tentò di dire Sheldon, tirando su con il naso … per poi, riabbracciare il coniglio anziano, sollevandolo nuovamente da terra e scoppiando a piangere come un cucciolo
“Oh … Sheldon … va bene-va bene
Guarda che piangere non è un segno di debolezza …
Piano-piano !” si lamentò il coniglio, dando delle piccole pacche sulle spalle del pescatore
“Su … ora basta, dai
Respira e inspira … respira e inspira
Sono felice anch’io di rivederti …
Ora, gentilmente, potresti darti una calmata e mettermi di nuovo giù ?
La cosa sta diventando alquanto IMBARAZZANTE” concluse il leporide anziano, alzando gli occhi al cielo
 
Seguendo il consiglio di nonno Hopps, dopo aver preso un profondo respiro, il pescatore si diede una calmata, per poi appoggiare nuovamente a terra il coniglio
 
“Scusami, Otto
So che, in queste situazioni, dovrei controllarmi …
Ma, sai … mi vengono in mente tanti di quei ricordi sulla mia infanzia e adolescenza …” disse il cinghiale, asciugandosi velocemente gli occhi, sorridendo verso il leporide
“Lo so … lo so …” disse semplicemente Otto, ricambiando il sorriso e annuendo lentamente
“Tu … mi hai dato TUTTO quello che non ho mai avuto e che NESSUNO mi ha mai dato …
Una casa … un lavoro … una famiglia … e, soprattutto, AFFETTO
Quella notte di tanto tempo fa, non me la dimenticherò mai …
Perché sei stato l’unico mammifero a non giudicarmi basandosi solo sul il mio aspetto ESTERIRORE, ma ti sei concentrato su una cosa che NESSUNO non aveva preso in considerazione, fino al nostro incontro … IL MIO CUORE
Hai visto del BUONO in me e io … non saprò MAI come sdebitarmi
GRAZIE DI TUTTO … PAPÀ” affermò Sheldon, sottolineando l’ultima parola … cosa che gli provocò un magone alla gola
 
Di fronte a quelle parole, Otto se ne rimase in silenzio … forse perché anche a lui gli era venuto un nodo alla faringe
 
Guardando quel cinghiale grande e grosso che gli stava di fronte, gli venne subito alla mente quel suino, pressoché adolescente e scavezzacollo che, una sera, aveva beccato nel cortile di casa sua nel tentativo di rubargli il furgone di famiglia
Ancora si chiedeva perché non avesse premuto il grilletto del suo fidato fucile caricato a pallettoni di sale …
 
Forse perché aveva visto in quegli occhi … LA DISPERAZIONE E LA TRISTEZZA PIÙ PURE
 
Come avrebbe potuto INFIERIRE su un mammifero così ?
 
Solo e abbandonato da tutti e senza una famiglia ?
 
No … non se l’era sentita
 
Al contrario, gli aveva donato TUTTO quello di cui aveva bisogno
 
“Oh … tu non mi devi ringraziare di niente
È stato bello poter aver in famiglia un mammifero come te, Sheldon
Lunatico il più delle volte e con sbalzi di umore … ma con tante belle qualità
È stato UN ONORE E UN PIACERE crescerti come uno della nostra famiglia
Avanti … vieni qua, FIGLIOLO … ABBRACCIAMI” disse nonno Hopps, allargando gli arti superiori, non rendendosi conto di quello che aveva appena detto e soprattutto, cosa avrebbe comportato questa sua richiesta
 
Senza farselo ripetere due volte, il pescatore riagguantò il leporide anziano, sollevandolo nuovamente da terra e stringendolo a sé
 
“Oh … ehi-ehi-ehi … piano !
Troppo affetto e amore, mi stai dimostrando … PIANO !” si lamentò Otto, rendendosi conto del guaio in cui si era nuovamente cacciato
 
Eh … l’emotività dei conigli ...
A volte può essere un’arma a doppio taglio, non è vero ?
Soprattutto quando sono coinvolti i SENTIMENTI E LE EMOZIONI PIÙ PROFONDE e che scaturiscono direttamente dal cuore e dalle quali, nolente o dolente, non puoi sottrarti
Alla fine, ti ritroverai con L’ESTERNARE … a parole o con le azioni … quello che stai provando interiormente
 
È un DATO DI FATTO, al quale NESSUNO può venire meno
 
Sarebbe CONTRO NATURA
 
A meno che uno non abbia un cuore o che ce l’abbia di pietra, s’intende …
 
Davanti a quello spettacolo, Judy non poté far a meno di trattenere una risatina divertita … cosa che non passò inosservata al coniglio anziano
 
“In quanto a te, signorinella …” cominciò Otto, indicando la diretta interessata, alle spalle del pescatore, nonostante quest’ultimo si trovasse ancora fra le zampe del suino
“Adesso capisco perché ci stavate mettendo così tanto a venire a pranzo …
Eppure, Stu ti aveva telefonato 30 minuti fa … e a quest’ora avreste già dovuto essere a tavola con tutti gli altri
Peccato che le cose non stiano così …
E indovina un po’ chi hanno mandato a cercarvi ?
Il sottoscritto … con l’età che si ritrova, per giunta
Dopo aver spinto la carrozzina di Elodie per tutta la fiera, alla ricerca dello stand dei tuoi genitori … dopo che mi avete ABBANDONATO come un povero disgraziato … come minimo avrei dovuto starmene seduto su una comoda sedia, senza muovere un dito
Non ho più l’età di una volta, sapete …
Ma questo, a Bonnie e a Stu non è bastata come scusa, a quanto pare …
Stanco morto e con la schiena che non me la sento più …
E ti credo … provateci voi, a 80 anni, a spingere una carrozzina con dentro una cucciola di pantera bella e in salute e su un terreno dissestato …
Cosa volevo dire ?
Ah … sì …
Scopro che tu e Nick state a perdere tempo PREZIOSO con questo CINGHIALE MEZZO PAZZO E MEZZO PIRATA e con LUI” concluse infastidito Otto, indicando, prima Sheldon e poi Gideon
 
“Oh … andiamo, vecchio brontolone
Ricorda che non devi sforzare il tuo povero cuore … se non vuoi tirare prima le cuoia
A meno che, tu non abbia deciso di andartene con un largo anticipo LASSÙ, per lasciarmi qualcosina nel tuo testamento …” disse in tono canzonatorio il pescatore, mentre continuava a tenere in braccio il leporide anziano
“SHELDON … PER FAVORE … DACCI UN TAGLIO E METTIMI GIÙ” ribatté Otto, con un tono poco amichevole
“Va bene-va bene … chiedo venia
Comunque … erano in procinto di arrivare
Colpa mia che li ho trattenuti” disse il pescatore, rimettendo a terra nonno Hopps, che lo squadrò con fare indagatorio
“Ah … sì ?
E con quali argomentazioni li avresti trattenuti, uhm ?
Sul fatto che LUI li ha visti mentre si stavano tenendo per zampa, come due fidanzati ?” chiese Otto, lanciando uno sguardo poco rassicurante verso Gideon e facendo spalancare gli occhi a Judy e a Nick, in seguito a quella domanda
 
Oh … no !
Ci si metteva pure il nonno a complicare la situazione !
Poteva andare peggio di così ?
 
“Io non li ho trattenuti avvalendomi di questa argomentazione … anche se quest’ultima è, se posso dire la mia, molto interessante
Ho soltanto chiesto l’effettiva conferma se Gideon avesse visto tua nipote e Rosso tenersi per zampa
Io ho CHIESTO … c’è una bella differenza tra DOMANDARE E INTRATTENERE CON UN ARGOMENTO DI CUI HAI ASSOLUTE PROVE CERTE
Non era assolutamente mia intenzione …” provò a dire il pescatore, venendo stoppato da Otto
“Però stavi SNOCCIOLANDO la questione, intromettendoti nell’argomento per AFFERMARE O CHIEDERE qualcosa che SICURAMENTE avrebbe messo in imbarazzo la mia nipotina preferita … sbaglio ?
Ti conosco fin troppo bene, per sapere che è così …” affermò nonno Hopps, indicando il diretto interessato, che spalancò la bocca con fare offeso
“Come avrei MAI potuto fare una cosa del genere ?
CALUNNIA E MAL DICENZA !” ribatté oltraggiato il cinghiale, per poi aggiungere
“Come avrei MAI potuto pensare di affermare velatamente e tra le righe che Judy e Rosso potrebbero dare l’idea di essere due inna …”
 
Il cinghiale non riuscì a finire la frase, che una suoneria in stile piratesco, riecheggiò da una tasca della sua giacca da pirata
 
Sbuffando sonoramente per essere stato interrotto sul più bello … con grande sollievo da parte della coniglietta e di Nick, che ringraziarono il cielo per non essere finiti nuovamente in una situazione imbarazzante … il suino allungò la zampa destra all’interno della sua giubba e poi, una volta preso il cellulare e se senza neanche vedere chi lo stesse chiamando, se lo portò all’orecchio
 
 
 
Pronto ?
Qui parla il capitano Sheldon Sparrow
Con chi ho la fortuna o la sfortuna … a seconda delle circostanze e del contesto (sia logico che grammaticale) di parlare ?
 
Oh … Mastro Gibbs, è lei … mi dica …
 
Cosa ?!
Ma sta dicendo sul serio ?!
 
Per tutte le palle di cannone con le corna e la coda !
 
Gibbs … solo UNA cosa doveva fare !
 
NO !
 
Senza la chiave, non apriamo quel che si apre con la chiave che lo apre
E a quale scopo, scoprire qualcosa che rimarrebbe comunque chiuso … noi … non avendo la suddetta chiave, che invece lo aprirebbe avendola ?
 
Mai una cosa sensata lei, eh ?
 
 
 
Confabulò il cinghiale, gesticolando con le zampe, superando nonno Hopps; per poi allontanarsi dal quartetto di animali, senza fornire nessuna spiegazione né saluto a quest’ultimi
 
I quattro mammiferi … ancora confusi per i giri di parole che il suino aveva utilizzato pochi secondi prima per esprimere un concetto TALMENTE SEMPLICE, riferito a chissà cosa … rimasero in silenzio ancora per qualche secondo, osservando il pescatore farsi largo tra la folla; finché quest’ultimo non sparì dalla loro vista
 
“B-B-B-B-Bene … ehm … ora che S-S-Sheldon se n’è a-a-a-andato, r-r-r-ringraziando il cielo, e v-v-v-visto che quell’ingordo di un c-c-c-cinghiale si è s-s-s-spazzolato le v-v-v-vostre f-f-f-fette di t-t-t-t-torta … che ne d-d-d-direste s-s-s-se ve ne d-d-d-dessi altre d-d-d-due ?” disse Gideon, rompendo quel silenzio imbarazzante che si era creato
“Anzi … t-t-tre … v-v-v-visto che c’è anche l-l-l-lei, s-s-s-signor O-O-O-Otto
T-T-T-Tanto c’è a-a-ancora tempo p-p-p-prima che inizi il p-p-p-pranzo
Al limite, p-p-potete mangiarvele mentre v-v-vi dirigete alla z-z-z-zona ristoro … s-s-s-sarà un p-p-piccolo spuntino p-p-prima del p-p-pasto” aggiunse timidamente Grey, sorridendo verso ai due agenti e al leporide anziano
 
I primi due, ricambiarono il suo sorriso e annuirono … mentre il terzo … beh … non fece trasparire nessuna emozione, se non quella di fargli provare un grande senso di VERGOGNA e di DISPREZZO
 
E di questo non gliene faceva di certo una colpa
 
Dopo quello che da cucciolo aveva fatto a Judy … poteva capirlo benissimo
 
Era un torto per cui NON ESISTEVA PERDONO
 
Ma, nonostante tutto, LUI NON SI ERA ARRESO
 
Aveva provato varie volte e in diverse occasioni a chiedergli scusa per quello che aveva fatto alla sua nipotina, tanto tempo fa … peccato che la risposta fosse stata sempre la stessa
 
NO
 
Cominciava a pensare che forse … non sarebbe mai stato assolto per il CRIMINE che aveva fatto
 
Gideon sospirò silenziosamente, per poi dare le spalle ai tre mammiferi
 
Già … forse ci sarebbe voluto un MIRACOLO … o forse, bastava semplicemente gettare la spugna
Almeno, poteva dire di averci provato
 
No … ma cosa stava dicendo ?
 
NON POTEVA E NON DOVEVA ARRENDERSI
 
In un modo o nell’altro, sarebbe riuscito a risolvere la situazione
E se, nonostante tutti i suoi sforzi, la risposta del nonno di Judy non fosse cambiata … chissà, magari da lassù, qualcuno gli avrebbe concesso il piccolo favore di un PRODIGIO per ripagare il suo impegno
 
NON ARRENDERTI
RISCHIERESTI DI FARLO UN’ORA PRIMA DEL MIRACOLO
 
Così diceva un vecchio proverbio
 
GIÀ … L’IMPORTANTE ERA NON MOLLARE MAI
 
Forte di questo pensiero, il pasticcere si voltò nuovamente verso il terzetto, con in zampa tre piattini di plastica, contenenti una bella fetta di torta ciascuna … due alle carote e una ai mirtilli
 
“E-E-E-Ecco a v-v-voi ragazzi
O-O-O-Ora sarà meglio che a-a-a-andiate … p-p-prima che c-c-compaia n-n-nuovamente S-S-S-Sheldon per spazzolarsi via tutto … ahahahah” disse Grey, mettendo le tre stoviglie di plastica sulla mensola in legno del suo stand
 
“Sì … hai ragione, Gideon
Oltretutto, finiremo con l’arrivare in ritardo a pranzo … e poi, chi li sente i miei
Senza dimenticare il brontolone di mio nonno
Grazie mille per la fetta di torta
SEI UN TESORO” disse Judy … riprendendosi dalla trance in cui era caduta, per colpa delle AFFERMAZIONI CELATE E FUORI LUOGO da parte di un cinghiale di sua conoscenza su un DETERMINATO ARGOMENTO … sorridendo, mentre si avvicinava al ripiano
“Oh … n-n-non c’è di c-c-che …
F-F-F-Figurati … vi auguro b-b-buon pranzo e … c-c-ci vediamo” ribatté la volpe imbarazzata, mentre la coniglietta, una volta raggiunta la mensola, prese il piattino con la fetta di torta alle carote e quella ai mirtilli … rispettivamente con la zampa destra e sinistra
“Grazie e … buon pranzo e buona fiera anche a te, Gideon
E … questa fetta di torta ai mirtilli, suppongo sia per Nick” rispose la leporide, indicando, con lo sguardo la stoviglia corrispondente
“E-E-E-Esatto
S-S-Se non ricordo male, m-m-m-mi avevi detto che N-N-N-Nick ne andava matto” affermò dubbiosa la volpe, venendo interrotta dalla sua simile, dietro le spalle della coniglietta
“Hai fatto centro, amico mio !
Sei UFFICIALMENTE diventato il mio PASTICCIERE DI FIDUCIA … TI ADORO !” esclamò Nick, alzando il pollice della zampa destra in direzione di Grey, che si lasciò scappare una risatina
“Bene … allora … ciao, Gideon” concluse Judy, sorridendo un’ultima volta verso il pasticcere, per poi voltarsi e dirigersi verso il suo partner
 
Una volta che la figura della leporide si fu allontanata, dalla parte opposta del ripiano in legno … senza che la volpe se ne accorgesse … fece la sua comparsa la figura di nonno Hopps, che per poco non fece sobbalzare il povero predatore dalla pelliccia fulva dallo spavento, non appena quest’ultimo si girò verso la sua direzione
 
“Oh … s-s-s-signor O-O-O-Otto … c-c-come s-s-sta ?
E-E-E-Ecco … i-i-io …” provò a dire Gideon, cercando di formulare un discorso di senso logico e compiuto; tutto questo mentre il coniglio anziano allungò una zampa, prendendo il suo piatto di plastica con la torta, per poi dare le spalle al pasticcere
 
No … prima che se ne andasse … doveva provarci ancora una volta
Forse … questa era la volta buona
E, se così non fosse stato … PAZIENZA
Ci avrebbe provato un altro giorno
 
“S-S-S-Signor O-O-O-Otto … i-i-i-io … v-v-v-volevo solo … dirle c-c-c-che mi … r-r-riguardo a J-J-Judy …” tentò di proferire Grey, venendo interrotto da nonno Hopps
“So già qual è la tua richiesta …
È una cosa che mi hai chiesto già MOLTE VOLTE … e la risposta dovresti già saperla A MEMORIA …
Ma,nonostante questo, mi continuo a chiedere perché tu ti ostini a chiedermelo OGNI-VOLTA che ci vediamo …
Che cosa pensi di ottenere … uhm ?
Ti sentiresti con la coscienza a posto e pulita se io dicessi quelle due PAROLINE MAGICHE ?
Credi che i tuoi sforzi bastino per cancellare IL DOLORE che mi hai provocato QUEL GIORNO ?
Credi che il tuo SENSO DI COLPA sarebbe più clemente con te, tormentandoti di meno, ogni volta che guardi in muso mia nipote, pensando a quello che le hai fatto quand’eravate dei cuccioli ?
Sai … ci sono cose che NON SI POSSONO DIMENTICARE … NÉ TANTOMENO PERDONARE …” cominciò il leporide, parlando a bassa voce, in modo da non poter essere udito da nessun altro, sempre voltato di spalle; per poi aggiungere, dopo qualche secondo di silenzio e dopo aver sospirato
“Ma … nonostante tutto … TI PERDONO, Grey” disse semplicemente Otto, senza voltarsi a guardare lo sguardo stupito che si andò a formare sul muso della volpe, non appena quest’ultima sentì pronunciare quella frase dal coniglio anziano
 
Che cosa ? Che cosa aveva detto ?
No … forse aveva sentito male
 
“Sai … alla fine ho scoperto che, in fondo, NON SIETE POI TUTTI UGUALI … VOI VOLPI
Anche voi avete la capacità di provare rimorsi di coscienza, per ciò che avete fatto
Anche voi siete capaci di chiedere scusa e perdono, quando siete sinceramente pentiti
Anche voi avete la capacità di AFFEZIONARVI ai mammiferi che vi vogliono veramente bene e che credono in voi
E anche voi avete la capacità di … VOLER BENE E AMARE IN MODO SINCERO” continuò nonno Hopps, fermandosi a osservare per qualche secondo, la sua nipotina e quella volpe che, mentre si allontanavano dalla bancarella di Gideon, erano intenti a mangiare le loro rispettive fette di torta, punzecchiandosi l’un l’altro e ridendo di gusto
 
“VI HO SEMPRE ETICHETTATO COME CRIMINALI E POCHI DI BUONO …
Ma, grazie a un esponente della vostra specie che mi sono ritrovato praticamente in famiglia, contro OGNI MIA VOLONTÀ … e sei abbastanza intelligente da capire a chi mi riferisco … ho capito che non devo fare di tutta l’erba un fascio …” aggiunse Otto, voltandosi, per un momento, verso Gideon
“Alla fine … sei diventato più maturo e responsabile, col passare del tempo …
Dopotutto … sei un bravo ragazzo, Grey” concluse nonno Hopps, girandosi nuovamente verso di sé; per poi incamminarsi verso la direzione che avevano preso Judy e Nick, lasciando sorpreso e senza parole il pasticciere che, dopo qualche attimo, sorrise
 
Ed eccolo qua il miracolo !
Dopo tanto tempo … tante sofferenze e duri sforzi da parte sua, era arrivato …
 
Tanto da confermare un altro detto …
 
I VERI MIRACOLI … QUANTO POCO RUMORE FANNO !
 
 
 
 
Intanto, al di fuori della C.P.A, e precisamente, sulle Silence Road …
 
 
Sapete … a Bunny Burrow ci sono molte, anzi PARECCHIE STRADE … alcune di queste sono MOLTO ANTICHE
Testimoni di aver visto … visto … che parolone … di essere state CALPESTATE E PERCORSE … molto meglio … da INTERE GENERAZIONI di famiglie, alcune tra le più importanti, che vivono nella Tana dei Conigli
 
Progettate, spianate e costruite dagli avi di parecchi nuclei familiari, con sangue e sudore, a zampe nude e senza i macchinari moderni che ci sono oggi, queste vie, nei tempi antichi … quando Bunny Burrow non era altro che una piccola cittadina di campagna, dedita all’agricoltura e all’artigianato … erano le più ESSENZIALI, per non dire VITALI … necessarie allo scambio di generi utili alla sopravvivenza di ciascuna famiglia
Ma, col passare del tempo e con l’avvento dell’era tecnologica, alcune di queste vie vennero per così dire … TRALASCIATE … SOSTITUITE … NEL PEGGIORE DEI CASI, DIMENTICATE
Vennero preservate e ammodernate soltanto quelle strade che avevano o che avrebbero potuto avere delle POTENZIALITÀ
 
Detto in parole povere e senza troppi giri: quelle che avrebbero potuto favorire il funzionamento dell’economia, semplificare e rendere più semplice lo stile di vita dei cittadini della Tana dei Conigli; generando introiti e profitti che avrebbero arricchito, a discapito di altri, pochissimi mammiferi senza una coscienza e con un elevato amore per il denaro
 
Il motivo principale con il quale erano state costruite ogni via che si diramava lungo tutta Bunny Burrow, purtroppo, fu perso
 
Soltanto alcune sopravvissero al progresso della tecnologia … le rimanenti furono lasciate a sé stesse
 
E questo, sfortunatamente, fu il caso della Silence Road
 
Un tempo, era una delle VIE PIÙ IMPORTANTI dell’intera Bunny Burrow
Ed era chiamata così, per via della sua posizione
Situata alle pendici di un monte … circondata dalla natura … nel SILENZIO più assoluto … luogo di pace e dove potersi riposare dai problemi e dallo stress, dopo una lunga giornata di lavoro … questa strada era stata una delle più VIVE nella Tana dei Conigli
 
Nome più che azzeccato, non trovate ?
Ma, con il passare del tempo, il suo titolo assunse un altro significato
 
Con i tempi che cambiavano e le zone periferiche lasciate sempre più indietro e senza tutti i comfort e i servizi che si andavano a sviluppare nelle zone centrali e più popolate, le ultime famiglie che abitavano lungo quella strada decisero di migrare, lasciando la Silence Road a sé stessa
 
Tant’è che oggi, su quella via … è il SILENZIO l’unico abitante
 
La via, che era stata spianata e resa diritta con sangue e sudore, con il passare del tempo e degli effetti atmosferici, si era nuovamente dissestata e riempita di erbacce e, ai bordi di quest’ultima, non rimanevano altro che vecchie casupole, ormai ridotte in rovina che, giorno dopo giorno, scomparivano, diventando un tutt’uno con la natura
 
La si potrebbe definire … una … VIA FANTASMA
 
Tant’è che ora, a proposito di quella strada … circolano STRANE VOCI
 
Chiamatele leggende metropolitane … storie di fantasia inventate da CONIGLI, i mammiferi più fifoni sulla faccia della terra … o racconti che si usano per spaventare i cuccioli quando si sono comportati male …
Ma, se vi ritroverete, PER CASO, a camminare lungo quella via, e vi fermerete ad ascoltare, potreste sentire delle VOCI che si lamentano … o forse sarà solo il vento che soffia, muovendo i rami degli alberi …
E, vi dirò di più, se vi soffermerete ad osservare i dintorni, potreste vedere QUALCUNO O QUALCOSA DI DEFORME E CONTORTO che si muove tra le vecchie catapecchie abbandonate … o forse sarà solo la vostra immaginazione a giocarvi brutti scherzi …
 
Una cosa è certa … NESSUNO osa attraversare quella via … NEMMENO IN MACCHINA, IN PIENO GIORNO
 
Alla fine, la Silence Road, aveva recuperato un po’ di importanza …
Peccato che abbia alimentato soltanto PAURE E TIMORI nei cittadini di Bunny Burrow … cosa che non era così, nei tempi antichi
 
Eppure, in quel preciso momento, lungo QUELLA STRADA, a velocità piuttosto sostenuta, una macchina … e per la precisione un grosso suv nero … stava percorrendo quella via
 
L’autista si sarebbe potuto definire … UN PAZZO … UN FOLLE
Ma non sapeva le storie che circolavano intorno alla Silence Road ? E se un’entità misteriosa e malvagia l’avesse aggredito ?
Sicuramente doveva avere le rotelle che non giravano nel verso giusto
 
Il mezzo di trasporto continuò a seguire il senso di marcia finché, una volta raggiunta la fine della strada … dove non si poteva svoltare né a destra né a sinistra; ma si poteva solo ripercorre, a ritroso, il percorso che si era fatto all’andata … l’autovettura uscì fuori da quello che rimaneva della via, dirigendosi verso un enorme macigno e non rallentando per nulla
 
No … a quell’automobilista non è che gli mancava qualche rotella … UN CERVELLO PROPRIO NON C’È L’AVEVA !
A quella velocità, si sarebbe di sicuro schiantato
Forse … per davvero … una FORZA OSCURA, che infestava quella via, ne aveva preso il possesso e stava per punire colui che aveva ostato disturbarla
 
Il suv continuò ad avvicinarsi sempre più alla gigantesca roccia, fino a che … quest’ultima non cominciò ad aprirsi in due, una parte a destra e una a sinistra … simulando lo stesso movimento delle porte automatiche di un supermercato … rivelando una sorta di ENTRATA SEGRETA
Il veicolo vi entrò dentro e, dopo aver percorso una lunga discesa, arrivò a quello che, a prima vista, sembrava essere una specie di parcheggio sotterraneo … mentre l’entrata a forma di macigno, che si trovava in superficie, dopo qualche minuto, si chiuse
 
A quanto pare, la Silence Road, nascondeva più di un segreto …
 
Una volta parcheggiato il grosso suv in uno degli spazi liberi, il mammifero alla guida spense il motore e uscì dal mezzo, chiudendo subito dopo la portiera
L’animale in questione non fece nemmeno in tempo ad alzare lo sguardo, in direzione dell’entrata della C.P.A, che una voce lo colse alla sprovvista, mentre quest’ultima riecheggiò all’interno del parcheggio
 
“Siempre puntuale come orologio svizzero … no è vero, capitano ?”
 
Gli occhi di Bradford saettarono rapidamente verso la direzione della voce, incrociando lo sguardo indifferente di una tigre siberiana con una benda sull’occhio sinistro, che se ne stava appoggiata, con la parte superiore della schiena e con le zampe conserte, sulla parete destra dell’entrata della C.P.A
 
Uhm … perché il suo istinto gli stava dicendo che quella giornata non sarebbe iniziata con la zampa giusta ?
 
 
 
 
Nel frattempo, al lago Landlake …
 
 
“Allora … era per il pranzo che mi stavi trascinando, come una piccola forsennata, per tutta la fiera ?
Neanche ci fossero stati i saldi di primavera …
Senza offesa, carotina … ma ci sono COSE MOLTO PIÙ IMPORTANTI di questa
E poi dici di non essere OTTUSA …” affermò con nonchalance una volpe, vestita con una camicia hawaiana verde e un paio di pantaloni beige, mettendosi in bocca un ultimo pezzo di torta ai mirtilli
“Non è vero ! È una COSA VERAMENTE IMPORTANTE !
Che chi non ha mai assistito alla fiera del lago Landlake, non può capire !” ribatté offesa una coniglietta dagli occhioni color ametista, intenta a camminare vicino al canide dalla pelliccia fulva
“Ribadisco il concetto …
Non vedo in un SEMPLICE PRANZO, una MOTIVAZIONE VALIDA per afferrare uno dei miei arti superiori, con forza PARECCHIO insistente … con il rischio di staccarmelo di netto … per poi cominciare a strascinarmi per le varie bancarelle, come se fossi un tenero e dolce peluche” rispose Nick, una volta deglutito il boccone
“Se non vuoi credere alle mie parole, allora lo vedrai con tuoi occhi
E poi vedremo chi ha aveva ragione e chi torto” concluse decisa la leporide, finendo anche lei la sua fetta di torta alle carote
 
“Va bene, carotina …
Se a te piace avere SEMPRE E COMUNQUE TORTO, nonostante i consigli più che adeguati che una povera e dolce volpe acuta ti dà per il tuo bene, con il risultato di fare una figura tutt’altro che CARINA … COM’È IL TUO MUSETTO … io non ho nulla in contrario” disse la volpe, rivolgendo uno sorrisetto beffardo verso la sua partner di lavoro, che aprì la bocca con fare oltraggiato, fermandosi di colpo
“Aspetta un momento … e da quando in qua, io avrei avuto torto ?”
“Vuoi che cominci a elencarteli dalla A alla Z, oppure viceversa ?
Fidati … ti farebbero solo venire più rughe sulla tua bella fronte, con l’effetto di velocizzare il processo di invecchiamento, nel tentativo di ricordare i vari episodi che ti andrei raccontando …
A nessuno piacerebbe avere, come partner di lavoro, un ultra centenaria, sai … che è diventata così prima del tempo stabilito a furia di rimuginare e rimuginare e aggrottare la fronte” aggiunse sarcastico il canide dalla pelliccia fulva, bloccandosi anche lui e voltandosi verso la coniglietta, che aveva ancora la bocca aperta
“Povera la SANTA MAMMIFERA che ti dovrà sopportare il giorno in cui ti fidanzerai e poi, se tutto andrà bene, sposerai
Sei una cosa … INCREDIBILE” affermò, sconsolata Judy, scuotendo lentamente la testa con fare rassegnato
“Beh … se la metti su questo tono …
Dal canto mio, non invidierò minimamente il POVERO FORTUNATO che sarà costretto a sopportare la tua iper-attività e la facilità con cui tendi a offenderti” ribatté Nick, lasciandosi scappare una risatina divertita, per poi continuare
“Sai … potrei anche insegnargli come si fa
Visto che sono costretto, OGNI BENEDETTO GIORNO, ad avere a che fare con te” concluse la volpe, rivolgendo un sorriso verso la coniglietta
“Ah … se è per questo, potrei fare anch’io la stessa identica cosa con la VOLPACCHIOTTA che avrà la scalogna di innamorarsi di te” ripose Judy, ricambiando il sorriso del predatore
“Tralasciando il fatto che, con il fascino e lo charme del sottoscritto, nessuna può resistermi … una cosa te la concedo …
Nessuno mi consoce talmente bene come te, carotina” disse la volpe, sottolineando l’ultima frase con fare dolce
“Beh … sei stato tu che mi hai PERMESSO DI IMPARARE a capirti, quando ti sei aperto con me … quella sera … lungo quella funivia
E io … potrei dire la stessa cosa di te
Sei stato il PRIMO a credere in me … cosa che NESSUNO aveva mai fatto, da quando ero arrivata a Zootroplis” rispose Judy, grattandosi la testolina, con fare imbarazzato
 
Dopo quell’affermazione da parte della leporide, entrambi gli agenti rimasero in un religioso silenzio, per poi guardarsi negli occhi
 
Già … NESSUNO poteva conoscerli così bene … tranne che loro due
 
NESSUNO POTEVA CAPIRE I SENTIMENTI E LE EMOZIONI DELL’ALTRO
NESSUNO POTEVA CAPIRE I MODI DI PARLARE E DI COMPORTARSI DELL’ALTRO, IN DETERMINATE CIRCOSTANZE E SITUAZIONI
NESSUNO POTEVA SAPERE COME CONSOLARE L’ALTRO NEI MOMENTI DI DIFFICOLTÀ
NESSUNO POTEVA ESSERE A CONOSCENZA DI COSA AMAVA E DI COSA ODIAVA L’ALTRO … QUALI COSE LO FACEVANO SENTIRE BENE E QUALI NO
 
NESSUNO POTEVA VOLER BENE ALL’ALTRO … TRANNE LORO DUE
 
NESSUNO
 
E … se quella volpacchiotta e quel coniglio non fossero mai arrivati ?
 
Se l’affermazione o il pensiero che si erano fatti alcuni mammiferi di Bunny Burrow su loro due … fossero stati veri ?
 
Bisognava veramente aspettare un esponente del sesso opposto e della RISPETTIVA SPECIE per poter essere felici ?
Oppure …
 
La volpe e la coniglietta seguitarono a guardarsi negli occhi
 
Forse, avevano già capito lo stesso identico pensiero che stava sorvolando la loro mente … e tutti e due si stavano ponendo la medesima domanda
 
ERA POSSIBILE ?
O FORSE SAREBBE STATA SOLO UN’ILLUSIONE E UN QUALCOSA DI COMPLETAMENTE SBAGLIATO E CONTRO NATURA ?
 
Prima che uno dei due potesse dire qualcosa, una voce, li riportò sulla terra ferma
 
“Ah … ecco dove vi eravate cacciati !
È stato carino da parte vostra aspettarmi”
 
Entrambi gli agenti si voltarono dietro le loro spalle, scoprendo l’identità del mammifero che aveva parlato
 
“N-N-Nonno …” provò a dire Judy, osservando il vecchio leporide anziano che, pian piano, si stava dirigendo verso di loro
“Sì … proprio io
E chi altri sennò ?
Piuttosto … dove ve ne stavate andando, soli soletti … eh ?” continuò Otto, raggiungendo i due agenti, e lanciando uno sguardo indagatorio e colpevole verso i diretti interessati che, dopo essersi guardati a vicenda, tentarono di formulare una frase logica e di senso compiuto
 
“Ecco … noi … stavamo …” farfugliò Judy, nel vano tentativo di trovare una valida motivazione che spiegasse a suo nonno perché non l’avevano aspettato
 
Eh … e adesso cosa si inventavano ?
 
E perché Otto gli aveva fatto proprio quella domanda ?
 
Vuoi vedere che, da una parte, c’entrava il quesito che Sheldon gli aveva posto, qualche minuto fa ?
Ovvero sul fatto che Gideon li aveva visti tenersi per zampa come due … FIDANZATI ?
 
Conoscendo suo nonno e il suo fare protettivo verso tutti i componenti del genere FEMMINILE di casa Hopps, se quest’ultimo avesse anche solo FIUTATO o PERCEPITO che tra loro due poteva esserci QUALCOSA di più della semplice amicizia …
 
Beh … Nick poteva dire ADDIO a tutti i suoi progressi fatti con Otto e avrebbe firmato la sua DEFINITIVA CONDANNA A MORTE
 
Già, nonno Hopps si era sforzato di accettare … dopo tanti PENOSI affanni … il fatto che lei avesse come AMICO E COLLEGA DI LAVORO, una volpe
 
Figuriamoci se avesse intuito che tra loro due avesse potuto esserci … insomma … ci siamo capiti …
 
La cosa non sarebbe finita bene … PER NULLA
 
Ma per loro fortuna, il destino aveva altro in mente
 
 
(Ed ecco il qualcosa che il fato aveva in mente XD … ascoltatevela fino al cambio di scena e, se non riuscite a tenere ferme le gambe … alzatevi e ballate: https://www.youtube.com/watch?v=bWn9HMrMVAk)
 
 
Improvvisamente, in lontananza, cominciò a riecheggiare una musichetta che, pian piano, si fece sempre più alta e ben scandita … per poi essere sovrastata da una voce che, in modo piuttosto euforico e gioioso, fece un annuncio
 
 
 
CI SIAMO … MAMMIFERI E MAMMIFERE DI BUNNY BURROW !
DAL VOSTRO FEDELE E AMATO CONDUTTORE DI RADIO CARROT ONE … UN CALOROSO BENVENUTO AL PRIMO GIORNO DI FIERA AL LAGO LANDLAKE !!!
 
E ORA, MENTRE TUTTI QUANTI SIETE OCCUPATI A SGRANOCCHIARE QUALCOSA … TRANNE IL SOTTOSCRITTO, CHE RIMARRÀ A DIGIUNO FINO A POMERIGGIO TARDI A GUARDARVI MANGIARE … VI FARÒ COMPAGNIA CON LA MUSICA DEGLI ANNI 80-90 E 2.000
E FARÒ IL TUTTO SENZA GUARDARVI RIFOCILLARVI … ANCHE SE SARÀ UN TORMENTO E UNA SOFFERENZA, CHE PATIRÒ IN SILENZIO …
 
COMUNQUE, CAMBIANDO DISCORSO …
SBRIGATEVI A FINIRE E NON METTETECI TROPPO … PERCHÉ DOPO, INIZIERANNO I BALLI !
E NON VEDO L’ORA DI VEDERVI ZAMPETTARE A DESTRA E A SINISTRA, MENTRE CERCATE DI FAR VEDERE AGLI ALTRI CHE SIETE DEI BALLERINI PROVETTI … QUANDO, IN REALTÀ, NON LO SIETE … AHAHAHAH
 
NEL FRATTEMPO … BUON PRAZO !
INSIEME ALLA MUSICA DI RADIO CARROT ONE !
 
 
 
Attirati dall’improvviso motivetto e dalla notizia data pochi attimi prima, Judy e Nick si voltarono dietro di loro, mentre nonno Hopps si tirò una pacca sulla fronte
 
“PER TUTTE LE CAROTE IN SALAMOIA !
Siamo in ritardo … è già cominciato !
Ora chi li sente i tuoi …” esclamò esasperato Otto, scuotendo lentamente la testa, per poi aggiungere
“Colpa di voi giovani che perdete tempo, invece di pensare alle cose più importanti
E poveri noi anziani, che ci tocca rimettere a posto i guai che combinate
Ah … i tempi sono proprio cambiati !
Finiremo il discorso più avanti … nel frattempo, sarà meglio darci una mossa” aggiunse nonno Hopps, voltandosi dietro di sé e pronunciando un nome che fece gelare il sangue ai due agenti
 
“SHELDON ! DATTI UNA MOSSA !
NON HAI SENTITO IL PRESENTATORE DI QUELLA RADIO … DI CUI NON RICORDO MAI IL NOME ?
È GIÀ INIZIATO E, COME AL SOLITO, SIAMO SEMPRE IN RITARDO !” urlò il coniglio anziano, in direzione di un cinghiale, vestito con abiti pirateschi, intento a discutere al telefono, mentre quest’ultimo si stava dirigendo verso il terzetto di animali
 
 
 
No … mastro Gibbs
 
Lei vuole che io gliela trovi … perché trovando questa mi ritroverei inconcertabilmente a trovare e/o localizzare il ritrovamento, trovando così maniera di salvare la situazione, comprende ?

E QUALCUNO SI DECIDE AD ABBASSARE QUESTA MUSICA ?
NON SENTO NULLA !
 
VA BENE … SENTA … PENSEREMO DOPO A RISOLVERE LA SITUAZIONE … QUESTO NON MI PARE NÉ IL MOMENTO NÉ IL LUOGO ADATTO
ANCHE PERCHÉ … NON RIESCO A SENTIRE QUELLO CHE MI STA DICENDO !
 
Senta … si sbrighi e mi raggiunga al lago Landlake
Siamo stati invitati a pranzo da un ALTO esponente della famiglia Hopps, che ci ha gentilmente offerto un posto a tavola, per deliziare il resto della famigliola con la nostra presenza
 
SI SBRIGHI !
 
 
 
Detto questo, il pescatore chiuse la chiamata e, dopo aver rimesso al suo posto lo smartphone, raggiunse i tre animali
 
“Bene … spero che non ti dispiaccia se anche il signor Gibbs si unirà a noi per il pranzo, Otto” affermò il suino, rivolgendo un sorriso verso nonno Hopps
“Ma figurati !
È da tanto che non vedo quel povero vecchio stambecco che si è ritrovato, suo malgrado, a lavorare alla tue dipendenze” ribatté il leporide anziano, trattenendo una risatina
“Che cosa vorresti insinuare, eh ?
Che sono un PESSIMO datore di lavoro ?
CALUNNIA E MALDICENZA … di nuovo !
In tanti anni di fedele servizio, non ha mai avanzato una lamentela … MAI” ribatté Sheldon, offeso nell’orgoglio, per poi rivolgersi improvvisamente verso la coniglietta e la volpe
“Ma, cambiando discorso … voi due, siete pronti per andare a pranzo ?
Sono sicuro che ci divertiremo UN MONDO INSIEME” affermò il suino, sogghignando; mentre i due agenti, dopo aver fissato il cinghiale per qualche secondo, rivolsero lo sguardo verso Otto
 
No … ti prego … non l’aveva fatto sul serio
No … era solo un brutto sogno
L’avevano già sopportato abbastanza per quel giorno …
Un po’ di tregua se la meritavano, no ?
 
“Beh … che c’è ?
Era da tanto tempo che non lo vedevo …
Non ho forse il diritto di trascorrere un po’ di tempo con un mammifero che è quasi diventato un figlio adottivo per me ?
Quando tirerò le cuoia, non avrò più occasioni di questo genere !
Volete privarmi di questa cosa, prendendo atto e consapevolezza di aver rattristato ancora di più il mio povero e debole cuore ?” affermò Otto, incrociando le zampe anteriori al petto
“Se la cosa vi può consolare … ho INSISTITO PARECCHIO per non voler disturbare, rassicurando Otto che ci si sarebbero state altre occasioni per vederci … ma, testone com’è, non ha voluto saper ragioni
Non soltanto mi ha trovato … e aggiungerei, con una FACILITÀ DISARMANTE … dopo che me ne sono andato dalla bancarella di Gideon
Ma … una volta scovatomi e dopo avermi rivolto l’invito, con mia successiva negazione per paura di infastidire, ha continuato a insistere, nonostante i miei rifiuti, in modo alquanto DECISO E PERSISTENTE
Ho così tentato di allontanarmi e poi a sgambettare in modo alquanto veloce e frettoloso per potergli sfuggire, confondendomi tra la folla e nel frattempo, cercando di spiegare a Gibbs come risolvere il problema in cui si era cacciato … ma non è servito a nulla
Mi pedinava e inseguiva come se fossi un CRIMINALE IN FUGA … ROBA DA NON CREDERE
Addirittura PEGGIO di un poliziotto … ma credo che sia una cosa di famiglia … ahahahah” disse il pescatore, lasciandosi scappare una risatina divertita, per poi aggiungere
“Certo … se ci fossero stati i miei cugini, avrei pranzato con loro …
Ma … Hector è dovuto scappare via per un problema che si era verificato in carpenteria e Facilier … beh … aveva una FACCENDA MOLTO IMPORTANTE che doveva sbrigare e della quale non ha voluto specificare o condividere i dettagli con NESSUNO … TOP SECRET … mi sembra che abbia detto
Sarei rimasto solo soletto … questo è vero … e non mi sarei lamentato
Ma … sapete cosa si dice … A OTTO HOPPS NON SI PUÒ DIRE DI NO” concluse Sheldon, sorridendo, mentre la coniglietta e la volpe si limitarono a socchiudere gli occhi
“Suvvia … non vi preoccupate … prometto di fare il bravo” concluse il suino, trattenendo un ridolino e, prima che Judy o Nick potessero obbiettare qualcosa, il capitano pirata agguantò Otto con la zampa destra all’altezza dell’addome e sollevandolo da terra; dopodiché cominciò a dirigersi velocemente verso il luogo in cui stava provenendo la musica, superando i due agenti
 
Judy e Nick si voltarono a guardare quel mammifero fuori dal comune che, sottozampa, stava trasportando quel povero coniglio anziano, nonostante le sue lamentale e minacce
 
Dopo un paio di secondi, entrambi si lanciarono uno sguardo d’intesa … per poi espirare profondamente
 
“Oh … beh … a quanto pare, ci toccherà sopportarlo per tutto il resto della giornata
E io che volevo vedere in santa pace e tranquillità, cos’avesse di così tanto SPECIALE il PRANZO DELLA FIERA AL LAGO LANDLAKE
Altrimenti non mi spiegherai la tanta eccitazione e fretta di qualcuno … a mio modesto e umile parere, alquanto ISTERICO … che mi ha quasi staccato una zampa a furia di trascinarmi per tutta la fiera, per poter farmi assistere a questo evento più UNICO CHE RARO
Tu che dici, carotina ?” chiese Nick, rivolgendo un sorrisetto beffardo verso la partner che, dopo avergli lanciato uno sguardo inespressivo e senza dirgli una parola, lo accalappiò nuovamente per la zampa, cominciando a tirarlo verso la direzione in cui si erano allontanati Sheldon e Otto
 
“No-no-no-no-no … ehi !
Stavo scherzando, carotina … STAVO SCHERZANDO !
Piano … PIANO !”
 
 
 
 
Nel frattempo, nel parcheggio sotterraneo della C.P.A …
 
 
La tigre del bengala rimase interdetta per qualche secondo, mentre nel parcheggio della C.P.A vi era un silenzio di tomba
 
No … il suo sesto senso, a quanto pare, stava continuando ad avvertirlo che la giornata sarebbe iniziata con la zampa sbagliata
O per meglio dire … CON IL BOTTO
 
E aveva come la netta sensazione che sarebbe stato proprio così
 
Oh … avanti … va bene che la loro ultima discussione non era andata così bene …
 
Ma … suvvia … non siamo così pessimisti !
 
Magari era solo apparenza … o forse no ?
 
Una cosa era certa … non avrebbe MAI saputo la risposta se avesse continuato a rimanersene zitto e immobile a fissare quella tigre siberiana, con una benda sull’occhio sinistro che, appoggiata di schiena contro la parete del parcheggio, lo stava osservando a sua volta, con uno sguardo INESPRESSIVO
 
Forza !
Momento della verità …
 
Cercando di non dare a vedere quanto fosse rimasto sorpreso dall’improvviso benvenuto del fratello, Bradford sorrise; dopodiché, costeggiò il suo suv, dirigendosi verso il tenente
 
“Come dice un vecchio detto: la puntualità è la più nobile forma di cortesia
L’unica qualità che non si può fingere di avere” affermò sorridente Bradford, raggiungendo il felino dalla pelliccia bianca, per poi fermarsi a pochi passi da quest’ultimo
“Non mi aspettavo di trovarti qui, Boris …” continuò il felino arancione e a strisce nere, continuando a fissare il fratello
“Beh … sorpresa” ribatté la tigre siberiana, alzando, a metà altezza, le zampe … come a voler dare enfasi a quello che aveva detto precedentemente
 
Peccato che lo disse con un tono piatto e che non trasmetteva per nulla felicità … anzi, tutto il contrario
 
“Sai … ho come la netta sensazione che tu non sia venuto qui solo per salutarmi, vero ?” affermò Bradford, diventando improvvisamente serio, rivolgendo un’occhiata molto eloquente verso il fratello
“Dah … tu ha ragione
Sei molto perspicace” disse Boris, annuendo lentamente, sostenendo lo sguardo del capitano
 
Perfetto …
A quanto parere, si doveva proprio iniziare la giornata già con il BOTTO …
Ma perché quel gattone bianco era così di mal umore, stamattina ?
Vuoi vedere che c’entrava SICURAMENTE LUI e, in particolare, quello che era successo l’altra sera in infermeria ?
 
“Vorrei parlare con te di due cosuccie … tanto tu no ha fretta, vero ?” chiese Boris, continuando a fissare Bradford che, in seguito alla domanda postagli dalla tigre siberiana, scosse la testa in segno di negazione
“Bene … nomer odin” continuò il tenente, alzando l’indice della zampa destra, per poi continuare
 
Ecco … momento della verità … vediamo se c’aveva azzeccato …
 
“Nostro piccolo battibecco che abbiamo avuto in infermeria altra sera” affermò Boris, staccandosi dalla parete e voltandosi verso la tigre del bengala
 
E ti pareva …
Mai una volta che non avesse ragione
 
E ora come se ne usciva da QUELL’ARGOMENTO SPINOSO ?
Voglio dire … aveva rischiato di lasciarci la pelliccia l’ultima volta
Ma perché doveva essere così orgoglioso e testone quando s’impuntava su una cosa ?
 
Beh … in fondo non aveva tutti i torti …
L’aveva fatto passare per un DEBOLE di fronte al signor Kateb e agli altri … ma, non l’aveva fatto con l’intento di deriderlo o disonorarlo
Tutt’altro … aveva solo cercato di rinsaldare quel legame fraterno che, quella maledetta notte, si era spezzato
 
Va bene che forse … anzi, togli il FORSE … non aveva utilizzato il metodo più efficace per fare in modo che si riappacificassero … ma, insomma …
 
Oh … lasciamo perdere !
 
Il passato è passato
 
Ora, per non far degenerare … per l’ennesima volta … la discussione, avrebbe dovuto valutare con MOLTA ATTENZIONE E CON MOLTA CURA le parole che avrebbe dovuto utilizzare
 
Così, Bradford fece per aprire la bocca, venendo preceduto dal fratello
 
“Io … ti chiede … SCUSA” affermò Boris, abbassando lo sguardo per terra e lasciando interdetto il fratello
 
Cosa ? Che cosa aveva appena detto ?
 
“Mi sono comportato da … emerito idiota … un … EMERITO DURAK INVIDIOSO
Forse perché io sapeva che tu, sotto certi aspietti, sei più bravo di me
Rabbia ha preso sopravvento e io ti stava per …” disse la tigre siberiana, fermandosi un attimo ed espirando profondamente, continuando a tenere lo sguardo fisso al suolo
 
In quel momento, Boris, nonostante tutto quello strato di: freddezza, indifferenza e atteggiamento da duro; stava mostrando un LATO DEBOLE della sua personalità
Lato che non aveva mai fatto vedere a NESSUNO … a NESSUNO … nemmeno a suo fratello
Potete ben capire quindi, come si trovò spaesato e confuso Bradford davanti a quella situazione
 
“Ascolta, Bradford …
Io … no sapere se io essere degno di tuo perdono o no … dopo tutto quello che io avere fatto e detto a te” continuò la tigre siberiana, dopo qualche secondo di silenzio, alzando lo sguardo verso quella del bengala
“Notte in cui persi occhio ha … incrinato nostro rapporto tra fratelli
Colpa essere stata di entrambi: tua che no ha eseguito ordini … ma, soprattutto, MIA … in quanto no ha visto quello che tu, dopo incidente, stava facendo per cercare di ripagare sbaglio che avevi fatto
Il tuo era pentimento sincero … e io ... essere stato cieco … e accecato da rabbia
Rabbia per aver perso occhio
Rabbia per aver perso posto di lavoro e grado di capitano
Rabbia per essermi preso e accollato tue colpe, con conseguente disonore e prese in giro
Rabbia per il fatto che tu ha avuto privilegi e vantaggi, da quello che era succiesso … e via diciendo
In breve … un Durak invidioso … oltre che pessimo fratello” affermò il tenente, scuotendo lentamente la testa, ripensando a tutto quello che aveva detto e fatto contro suo fratello
 
Ora basta !
 
Doveva dire ASSOLUTAMENTE qualcosa
 
Va bene che era rimasto colpito dal suo comportamento … ma non poteva lasciare che soffrisse un solo minuto di più, riaprendo quelle vecchie e dolorose cicatrici che si trovavano nel profondo del suo cuore
Da cucciolo aveva già dovuto sopportare abbastanza dolori … come ben sapeva, purtroppo
Non avrebbe permesso che si tormentasse ancora di più
 
Era giunto FINALMENTE il tempo di ricucire lo strappo che si era formato nel loro rapporto
 
“Beh … la colpa è stata SOLO MIA, Boris
Non sai quante volte ho desiderato di essere al POSTO TUO, quella notte … sarebbe stata la PUNIZIONE GIUSTA E ADEGUATA per averti fatto soffrire così tanto
Se ti avessi dato ascolto … forse avresti ancora …” disse Bradford, cercando di formulare due frasi logiche e di senso compiuto, facendo riferimento alla benda che portava il fratello sull’occhio sinistro
“No … essere stata anche colpa mia
Io … no avere mai fatto nulla per te, dopo incidente di quella sera …
Tu invece … ha cercato siempre di ripagare tuo sbaglio … molte volte … e io ha siempre rifiutato
Anche quando tu ha salvato mia vita da Hawkeye … io ha fatto tutto contrario
Invece di ringraziarti … ti stavo per …” continuò il tenente annuendo lentamente, per poi continuare
“Ti ricordi cosa diceva papà ?
Due fratelli NON SONO DUE AMICI
Sono due rami di stesso albero, che possono divergere con anni … ma loro LEGAME SARÀ ETERNO
Solo ora io capisce queste parole e mi rende conto che tu … sei …” ribatté Boris, mentre lottava per deglutire il nodo alla gola che gli si era formato e per non far uscire le lacrime dagli occhi, che gli si erano fatti improvvisamente lucidi
“Bradford … io … a parte te … no ha più nessuno
NESSUNO CHE POSSA DEFINIRE FRATELLO, ANCHE SE NO È DI STESSO MIO SANGUE
Sei unica VERA famiglia che mi è rimasta e io … no ha voglia di … perderti … perché … perché … mi …” provò a dire il felino dalla pelliccia bianca, non trovando le parole per continuare la frase e rimanendo a fissare il nulla, come se si fosse congelato sul posto
 
E allora, di fronte a quell’evidente e UNICA prova che anche il più duro dei mammiferi può avere UN CUORE E UN LATO DEBOLE, Bradford fece solo una cosa … che valse più di mille parole … anche perché non sapeva neppure lui cosa dire
 
La tigre del bengala, senza nessun preavviso, abbracciò quella siberiana
E … fidatevi … era uno di quegli abbracci che, entrambi, non si davano da TANTO TEMPO
 
Boris, dopo un primo momento di spaesamento, ricambiò l’abbraccio del fratello, facendo uscire definitivamente quello che aveva cercato di trattenere fino a quel momento
 
“Io … ti … chiede scusa, Bradford
Scusa se essere stato cieco … e scusa per aver cercato di … di … PERDONAMI … PERDONAMI … PERDONAMI …” provò a dire il tenente, sprofondando con il muso sulla spalla di Bradford, mentre quest’ultimo cominciò a rassicurarlo
“Ehi … Boris … va tutto bene, ok ?
Va tutto bene …
Su … forza … non è nulla … non è nulla
Avanti … smettila di piangere …
Che cosa penserebbero gli altri, se uscendo dalla C.P.A, ti vedessero ridotto in queste condizioni ?
Il tenente Boris … mammifero dal carattere duro e insensibile … che piange come un cucciolo di due anni a cui hanno rubato le caramelle” affermò il capitano, tirando qualche leggera pacca sulla spalla al fratello, buttandola sul ridere; mentre quest’ultimo, dove aver preso un profondo respiro, cercò di darsi una calmata
 
“Oh … bene … bravo … hai visto ?
Allora … ti senti meglio ?” continuò Bradford, tenendo ancora stretto a sé il felino dalla pelliccia bianca che, dopo qualche secondo di silenzio, annuì lentamente con la testa
 
Rassicurato dal gesto del fratello, la tigre del bengala si decise a sciogliere l’abbraccio, per poi poggiare i palmi delle sue zampe, sulle spalle di Boris, mentre quest’ultimo si asciugò velocemente l’occhio
 
Rimasero in silenzio per un paio di secondi; dopodiché, Bradford si decise a parlare
 
“Sai … non ti facevo così emotivo” affermò il predatore arancione e a strisce nere, trattenendo una risatina
“Oh … e piantala e no cominciare” ribatté il tenente, alzando l’occhio destro al cielo, sorridendo e scostando, con un gesto veloce delle zampe, quelle del fratello, poggiate sulle sue spalle
“E va bene … scusa … scusa …
Quanto siamo PERMALOSI” aggiunse il capitano, alzando le zampe in gesto di resa, continuando a ridacchiare, ricevendo un’occhiataccia da parte del fratello
 
“Bradford … grazie” disse Boris, dopo qualche istante, rivolgendo uno sguardo riconoscente verso la tigre del bengala
“E di cosa ? A cosa servono i fratelli, allora ?
E, come disse giustamente papà …
SIAMO DUE RAMI DI UNO STESSO ALBERO, CHE POSSONO DIVERGERE CON GLI ANNI …” rispose il predatore arancione e a strisce nere, alzando la zampa destra all’altezza del suo muso, per poi piegare l’avamzampa ad angolo ottuso verso il tenente, aprendo il palmo
La tigre siberiana, dopo qualche secondo d’esitazione, sorrise, e compiendo gli stessi movimenti del fratello, racchiuse nel suo palmo, quello di Bradford, completando la frase
“MA NOSTRO LEGAME SARÀ ETERNO”
 
Entrambi i felini si guardarono negli occhi, sorridendo
 
E lì … in quel momento … tutti e due capirono che il percorso per ricucire il loro rapporto, era appena iniziato
Sì … non sarebbe stato facile … ma INSIEME c’è l’avrebbero fatta
 
Rimasero in quella posizione ancora per qualche secondo; dopodiché, Boris si fece improvvisamente serio e strattonò il fratello verso di sé, portandoselo a pochi centimetri dal muso … cosa che colse Bradford completamente alla sprovvista
 
Oh … no !
E adesso cosa c’era ? Cosa aveva fatto ? Cosa aveva sbagliato ?
Vuoi vedere che era stata tutta una finta ?
E lui che ci era cascato come …
 
“Tu prova sol a dire ad altri che tu ha visto me piangere e poi vedi cosa io ti combina” sussurrò il tenente serio … per poi sorridere nuovamente e lasciare la zampa di Bradford che, dopo essersi ripreso da quel piccolo bluff, trattenne una risatina divertita
 
“Ok … ok … tranquillo
Non c’è bisogno di essere così aggressivi, sai ?
Sei il solito guastafeste …
Ci siamo da poco chiariti e mostrati un po’ di affetto … e tu, vuoi già rovinare tutto ?” chiese ironicamente il felino dalla pelliccia arancione e a strisce nere, per poi continuare
“E … la seconda cosa che dovevi dirmi ?”
“Oh … giusto
Signor Sailas ha detto che tu oggi, ha giorno libero … fortunato te” affermò Boris, incrociando le zampe al petto e alzando l’occhio al cielo
“Come, scusa ?” domandò il capitano, credendo di non aver capito bene quello che il fratello gli aveva detto poco prima
“Signor Sailas ha dato a te giorno libero” ripeté semplicemente il tenente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, lasciando interdetto Bradford
 
Giorno libero ?
 
GIORNO LIBERO ?!
 
Il signor Sailas non aveva MAI concesso giorni liberi FUORI PROGRAMMA ai suoi dipendenti … MAI
 
Certo che questa giornata era veramente iniziata COL BOTTO
 
Prima suo fratello … e ora … questo …
No … la cosa era troppo bella per essere vera
Qui c’era qualcosa che non andava …
 
“Ma … il signor Sailas, non ha mai …” provò a dire Bradford, venendo interrotto da Boris
“Ha detto che tu ha fatto molto per caso di prototipo CR-0C … fornendo particolari e indizi utili a indagine
E ha deciso di ripagare tuo lavoro e impegno concedendo a te, giorno libero
No vorrai mica disobbedire a ordine di signor Sailas …” affermò il tenente, rivolgendo uno sguardo eloquente verso il fratello che, dopo qualche secondo di silenzio, annuì lentamente
 
Disobbedire a un ordine del signor Sailas, rischiando di beccarsi una di quelle sue innovative e sonore punizioni ?
 
No … grazie
Anzi … meglio per lui
Avrebbe potuto sbrigare UN BEL PO’ DI FACCENDE E IMPEGNI PERSONALI
 
“Va bene … allora … io vado
Mi spiace che tu debba …” cercò di articolare il capitano, sorridendo e venendo stoppato dalla tigre siberiana
“No girare coltello in piaga
E fila via … prima che io ti spiezza in due
Fortunato lui …” affermò Boris, sussurrando a denti stretti le ultime parole, scatenando le risa del fratello che si girò, raggiungendo il suv
 
Una volta raggiunto il mezzo, prima di salire a bordo, la tigre del bengala si voltò per l’ultima volta verso quella siberiana
 
“Grazie” mormorò semplicemente Bradford, guardando il fratello e sorridendogli
“No … grazie a te per aver perdonato un Durak come me” ribatté il felino dalla pelliccia bianca, ricambiando il sorriso
“Dai … scappo
Oh … e uno di questi giorni … tieniti libero …
Organizziamo UNA BELLA SERATA … SOLO NOI DUE
In un bar per mammiferi della nostra stazza: a bere birre, giocare a poker … anche se tu bari … a tentare di accalappiare una mammifera che potrebbe diventare la tua DOLCE METÀ … anche se la vedo difficile, visto il caratteraccio che ti ritrovi … e a fare altre cose tra fratelli
DOBBIAMO RECUPERARE IL TEMPO CHE ABBIAMO PERSO
E, mi raccomando … non MORIRE d’invidia per il privilegio che mi è stato concesso quest’oggi” concluse il capitano, trattenendo una risatina e salendo a bordo del suv; dopodiché, lo mise in moto e dopo aver fatto manovra, si diresse verso la salita del parcheggio che l’avrebbe portato fuori dalla struttura sotterranea
 
Una volta che l’autovettura ebbe lasciato il posteggio, Boris rimase da solo davanti all’entrata della C.P.A, finché non sentì il suono del rombo del motore diminuire pian piano d’intensità, fino a scomparire … per poi udire il rumore della porta, situata in superficie che, dopo qualche istante, si chiuse definitivamente
 
Rimase ancora per qualche secondo in silenzio … come se stesse aspettando qualcosa … dopodiché, si voltò e si diresse verso l’entrata della struttura e, mentre varcava la soglia, con un sorriso dipinto sulle labbra, bisbigliò qualcosa che riecheggiò all’interno del parcheggio
 
“Oh … no ti preoccupare, mio caro e dolce Durak … NO SARÀ CERTO IO A MORIRE, PUOI STARNE CERTO”
 
 
 
 
Nel frattempo, al lago Landlake, durante il pranzo …
 
 
“A tre giorni dalla partenza, il primo ufficiale ci dice che va condiviso tutto equamente, il che comprende anche il luogo del tesoro, quindi Sheldon glielo rivelò
Ma … quella notte, quelle maledette canaglie senza spina dorsale, si ammutinarono !
Abbandonarono me e il capitano su un’isola deserta in mezzo all’oceano, destinandoci a morire … TUTTI SOLI E DIMENTICATI DA DIO
Furono giorni difficili e, a volte, non potevamo far a meno di pensare che saremmo morti su quello sputo di terra …
Ma a Sheldon, un giorno, gli venne in mente un’idea GENIALE
Però, avrebbe perso prima la mente per il caldo” affermò uno stambecco, con indosso una camicia da pirata bianca, con sopra un gilet blu scuro e un paio di pantaloni, con la medesima tonalità della blusa, intento a sorseggiare una bottiglia di rum, osservato dallo sguardo rapito di tantissimi coniglietti conigliette, accomodati intorno allo stesso tavolo di plastica bianco dov’era seduto il caprino
“Ah !
Ecco perché è sempre un po’ tutto …” provò a dire un coniglio anziano, con indosso un grosso paio di occhiali da vista neri, indicando l’animale che era seduto alla sua sinistra … un grasso cinghiale, vestito con abiti pirateschi, ricevendo da quest’ultimo una gomitata scherzosa sul costatato, in seguito all’affermazione del leporide
“NONNO !” esclamarono all’unisono la marmaglia di cuccioli, lanciando un’occhiata seccata verso il vecchio coniglio, per poi fargli cenno di restare in silenzio, portando, ognuno di loro, l’indice sulla bocca
 
“Eh ? Cosa sono questi gesti ? Vi pare il modo di rivolgervi a vostro nonno ?
Se fossi stato ancora giovane vi avrei dato una belle lezione …
Vostra madre, alla vostra età, non si è mai permessa di …” tentò di affermare il leporide, sconcertato da quello che i suoi nipotini e nipotine gli avevano appena fatto, venendo interrotto da Bonnie
“Papà … per favore
È una storia interessante … shhhhh” affermò la coniglia, lanciando uno sguardo scocciato verso il leporide anziano, seguita a ruota dal marito, per poi rivolgerlo nuovamente allo stambecco
Otto, in seguito a quella scena da parte della figlia, non poté fare a meno di indicarla, rimanendo ancor di più basito e, prima che potesse dire qualcosa, in merito a quello che era appena successo, venne anticipato da Sheldon
“Oh … andiamo, Otto !
Non prendertela …
Non confermare una delle tante teorie sulla vecchiaia … che, più si avanza con l’età, è più si diventa bisbetici e lagnosi
Lasciali ascoltare in santa pace … anche perché, non ho MAI visto Gibbs così felice …
Finalmente ha trovato un pubblico che ascolta CON MOLTO INTERESSE E ATTENZIONE le sue storie” disse il suino, trattenendo una risatina e dando un’amorevole pacca sulla spalla al coniglio
 
“E dall’isola come siete scappati, signor Gibbs ?” chiese una coniglietta curiosa,mentre lo stambecco, dopo aver bevuto un altro sorso di rum, riprese il racconto
“Ottima domanda, piccola … ottima domanda … un degno quesito, che merita una risposta altrettanto degna
Bene … ve lo dirò
Avevo detto che al capitano gli venne in mente un’idea che, a primo acchito, poteva sembrare stupida e folle …
Ebbene non fu così” disse il caprino, fermandosi e bevendo un altro sorso di liquore, facendo aumentare la curiosità dei cuccioli
“Sheldon si acquattò sul basso fondale dell’isola e attese lì per tre giorni e tre notti
Creature marine di ogni sorta si erano infine acclimatate alla sua presenza … finché, il quarto giorno, afferrò una coppia di tartarughe marine, le legò insieme e ci fabbricò una zattera con la quale scappammo da quel posto dimenticato da Dio” riprese lo stambecco, gesticolando con le zampe e facendo spalancare ancor di più gli occhi dei piccoli leporidi
“Legò una coppia di tartarughe marine ?!” chiese incredulo Stu
“Sì … Stu, ragazzo mio …
Tartarughe marine !” ripeté Gibbs, annuendo lentamente
“E cosa usò per tenerle insieme ?” domandò successivamente Bonnie, rapita dal racconto dello stambecco
“Beh … ecco …”
 
“E la storia la so già come va a finire” affermò, nel frattempo, una volpe rossa, accomodata a capotavola, alzando gli occhi al cielo e scuotendo lentamente la testa
“Oh … e dai, Nick !
Non fare il solito guastafeste e lasciali divertire
E poi, il signor Gibbs ha un talento UNICO nel raccontare storie …” ribatté una coniglietta dal pelo grigio e dagli occhi color ametista, seduta vicina alla volpe e dall’altro capo del tavolo, osservando lo stambecco che, una volta spiegato ai cuccioli cosa aveva usato il suo capitano per tenere insieme le due tartarughe marine, aveva scatenato le risa dei suoi fratelli e sorelle; mentre Sheldon si era limitato a rivolgere uno sguardo molto eloquente verso il caprino, seduto vicino a lui … per poi scoppiare a sogghignare insieme a quest’ultimo
“Hai perfettamente ragione Judy
Se questa tarda testuggine di mare con le corna non avesse lavorato per me … CHE LO PAGO GIÀ ABBASTANZA … avrebbe sicuramente fatto successo come narratore o cantastorie nel mondo dello spettacolo e del teatro” disse Sheldon, rivolgendo uno sguardo verso la coniglietta, mentre continuava a ridacchiare, seguito dallo stambecco che, dopo aver ascoltato quello che il cinghiale aveva appena finito di dire, smise immediatamente di ridere
“LEI NON MI PAGA AFFATTO” affermò serio e incredulo Gibbs, facendo aumentare di più le risa di Sheldon, che tirò una sonora pacca sulla schiena dello stambecco
“Oh, sì … veramente bravo … veramente bravo …” continuò con nonchalance il cinghiale, mentre continuava a essere osservato dal caprino, che aveva dipinto in muso uno sguardo stupito
 
“Ma è vera questa storia ?
Non è che si è inventato tutto, Gibbs ?” chiese Bonnie, seduta vicino a Judy, dopo aver smesso di ridacchiare, rivolgendosi verso lo stambecco e Sheldon, che si trovavano di fronte a lei … dall’altra parte del tavolo in plastica
“ASSOLUTAMENTE NO
È VERA … AL 100% … COSÌ COME LA TERRA È PIATTA” ribatté divertito il cinghiale, facendo smettere immediatamente di ridere tutti quanti i presenti seduti al tavolo, che lo guardarono con uno sguardo perplesso … inclusi i due agenti di polizia
 
Così come la Terra è piatta ?
 
Cioè … Sheldon credeva che il pianeta Terra fosse …
Ma non era una teoria che andava molto di moda nei tempi antichi, dove i mammiferi vivevano nell’ignoranza e nella paura, prima che nel XVII secolo o giù di lì si scoprisse che, in realtà, era sferica ?
 
Intorno al tavolo, calò un silenzio di tomba … rotto solo dalla musica che il conduttore di Radio Carrot One stava trasmettendo dal balcone della tavola calda del vecchio Raoul e dalle urla di gioia e dal chiacchiericcio dei vari mammiferi, seduti agli altri tavoli, intenti a mangiare
 
“Oh … andiamo … vi stavo solo prendendo in giro
La Terra … piatta ?
Su … non viviamo più nell’ETÀ DELLA PIETRA
E quegli sguardi sconcertati che avete dipinto in muso ?
Manco v’avessi detto che sono incinto e aspetto un cucciolo …” affermò, dopo qualche secondo, Sheldon … rendendosi conto di come gli altri mammiferi, presenti al tavolo, non dessero segni di ripresa celebrale … scoppiando in una fragorosa risata, mentre il resto degli altri animali non proferì parola
“Quindi … la storia non è vera ?” domandò, dopo un po’, una cucciola di pantera, accomodata su una sedia a rotelle, mentre gli altri piccoli leporidi avevano preso a mormorare tra di loro
“Oh … Elodie, crederci o non crederci spetta a te” gli rispose il cinghiale, una volta finito di ridere
“Ma non hai risposto alla mia domanda !” ribatté contrariata la felina, mentre i brusii aumentarono ancora di più
“Ah … ho capito il tuo gioco …
Pensi che sia una cosa IMPOSSIBILE ?” chiese Sheldon, incrociando le zampe al petto e rivolgendo uno sguardo di sfida verso la cucciola
“Beh … ecco … tecnicamente, io non ho detto nulla
Questo lo stai affermando tu” rispose Elodie, sorridendo divertita; mentre il cinghiale provò a controbattere, aprendo la bocca a metà … per poi alzare gli occhi verso il cielo, come se stesse riflettendo su quello che la cucciola di pantera gli aveva detto pochi secondi fa
 
“Touchè … hai capito la piccola” mormorò fra sé e sé, il capitano pirata, annuendo lentamente, scatenando dei risolini divertiti da parte degli altri mammiferi presenti al tavolo
“Mh ... sai cosa, Elodie ?
Tu mi ricordi tanto una mia ex …
Ed era una mammifera VERAMENTE SPECIALE … carina … dolce … ma, guai a farla arrabbiare” continuò Sheldon, sogghignando, per poi sospirare malinconicamente
“Quale fra le tante, capitano ?” gli chiese lo stambecco, voltandosi verso destra a guardare il suino e cercando di capire a chi si stesse riferendo
“Oh, Gibbs !
Andiamo … ed è più giovane di me … come ha fatto a dimenticarsi di lei ?
Se questa è la situazione, lei pensi un po’ come siamo conciati …” ribatté Sheldon, tirandosi una pacca sulla fronte, per poi mormorare un semplice nome … che fece spalancare gli occhi al caprino e gli fece rizzare tutti i peli della spina dorsale
“ANGELICA”
 
Introno al tavolo, calò un minuto di silenzio
 
“Angelica ?” ribatté lo stambecco, credendo di non aver capito bene, per poi ripetere a voce più alta, cercando di marcare meglio QUEL soggetto
“ANGELICA ?!
SUO PADRE CI HA QUASI FATTO LA PELLICCIA A ENTRAMBI !
SE N’È FORSE DIMENTICATO ?
È LA COLPA È STATA SOLO TUA, SHELDON !” affermò deciso Gibbs, indicando il diretto interessato
“Mia ?” domandò il cinghiale, auto-indicandosi, credendo di non aver capito bene
“Sì … tua … e di uno di quei tanti siti d’incontri su Internet che usi” continuò lo stambecco, scatenando la curiosità degli altri mammiferi
“Mastro Gibbs … con tutto il rispetto che ho nei suoi confronti … questo è un argomento ABBASTANZA DELICATO e che va a riaprire vecchie ferite e brutti ricordi  … e non mi sembra il caso di …
Insomma, penso che agli altri non …” provò a dire il capitano pirata, cercando di far scivolare l’argomento del discorso da un’altra parte … non riuscendoci, purtroppo
“Ah … quindi hai aggiunto un altro cuore spezzato alla tua lunga lista, Sheldon ?
L’ho sempre detto che, con il gentil sesso, tu non ci sai fare …” affermò nonno Otto, attirando su di sé lo sguardo sorpreso del cinghiale, che si voltò verso di lui, alla sua destra
“Oh … andiamo Otto …
Non è come pensi …
Questa volta è … COMPLICATO da spiegare …” ribatté impacciato il suino, gesticolando con le zampe
“Già … soprattutto perché il padre di Angelica ci stava per fare la pelliccia a tutti e due” puntualizzò il caprino
“In che senso ?” chiese curiosa Elodie, ricevendo uno sguardo di rimprovero da parte di Bonnie
“Elodie … non penso siano domande da fare, non credi ?” l’ammonì dolcemente la coniglia, facendo abbassare lo sguardo alla piccola felina
“No … tranquilla, Bonnie
Ormai sono in pista e tanto vale che balli …
Arrivati a questo punto, non posso tirarmi indietro” affermò il cinghiale, sospirando profondamente
“Sarà una storia triste e che riaprirà vecchie ferite ... ma almeno, dalla mia disavventura, voi giovani potrete imparare qualcosa
In primis … non utilizzate, MAI E POI MAI, siti di incontri su Internet
Sono solo crea-gaui computerizzati e digitali … SEMPRE MEGLIO AVERE UN CONTATTO DIRETTO CON UN MAMMIFERO IN CARNE E OSSA
Secondo … accertatevi che il mammifero di cui vi innamorate non abbia un padre o un altro familiare super protettivo e, soprattutto, ATTACCATO ALLE VECCHIE TRADIZIONI” cominciò il pescatore, rivolgendosi verso il gruppo di piccoli ascoltatori
“Esatto
Altrimenti vi verrà a cercare e vi farà la pelliccia … PRENDENDOSELA ANCHE CON CHI ERA ALL’OSCURO DI TUTTO” aggiunse Gibbs che, per sottolineare meglio il concetto, si passò il pollice della zampa destra lungo tutta la larghezza del collo
“Mastro Gibbs … per favore … non me li traumatizzi …
Sto cercando di trasmettere dei GIUSTI E NOBILI VALORI a questi cuccioli” ribatté il cinghiale, rivolgendo un’occhiata molto espressiva ed eloquente al suo sottoposto, che alzò gli occhi al cielo
“Dov’ero arrivato ?
Ah, sì … terzo
L’AMORE NON GUARDA IN FACCIA ALLA DIFFERENZA DI SPECIE” affermò Sheldon, lanciando un rapido sguardo, prima verso Judy e poi verso Nick, sorridendo
 
E il gesto fatto dal cinghiale, senza che gli altri mammiferi presenti al tavolo in plastica se ne accorgessero, venne fatto in simultanea anche da nonno Otto e infine, da Elodie … che sorrise più di tutti gli altri due messi insieme
 
Judy e Nick si guardarono velocemente a vicenda, perplessi
 
 
 
Perché ci stanno, guardando ?
E, soprattutto, perché Sheldon ha detto quella frase ?
Oh … no … vuoi vedere che anche loro …
Ma perché si finisce sempre per toccare questo punto ?
 
 
 
“Scusa Sheldon, perché hai detto che l’amore non guarda in faccia ai mammiferi di specie diversa ?” chiese a un certo punto Julia, riportando tutti quanti sulla terraferma
 
Aveva visto perfettamente che sguardi imbarazzati si erano dipinti sui musi di sua sorella maggiore e di Nick
 
E aveva anche capito l’affermazione velata che Sheldon aveva fatto qualche secondo prima, riferendosi a loro due
 
Sua sorella maggiore … e quella volpe …
 
Beh … a primo acchito poteva sembrare qualcosa di … STRANO E INNATURALE
Ma … ehi … stiamo pur sempre parlando dell’amore
 
IL SENTIMENTO PIÙ FORTE E POTENTE CHE ESISTA AL MONDO
CAPACE DI UNIRE PER TUTTA LA VITA, DUE MAMMIFERI IMPERFETTI … CON I LORO DIFETTI, I LORO PREGI E I LORO CARATTERI DIAMETRALMENTE OPPOSTI
 
E l’idea che Judy potesse … mettersi insieme con Nick … beh … a essere onesti … non le dispiaceva poi così tanto
 
PERCHÉ QUEI DUE ERANO IL CONTRARIO L’UNO DELL’ALTRO … E … INSIEME, AVREBBERO FORMATO UNA BELLA COPPIA
 
Il problema sarebbe stata la reazione di mamma e papà nel venir a sapere che la loro figlia preferita era innamorata … di un … predatore
 
Ma … tutti possono cambiare … in bene o in male
 
Soltanto una cosa era certa … solo il tempo avrebbe detto che cosa sarebbe successo fra quei due
Ma nulla le impediva di divertirsi un po’ con sua sorella … mettendola in imbarazzo, parlando di un argomento del genere
 
E non guardatemi con quella faccia …
Questa non la si può definire CATTIVERIA
Vedetela così, piuttosto … è solo UN ATTO AMOREVOLE che un mammifero fa, per spingere un altro a fare qualcosa che gli porterà vantaggi o felicità
 
In seguito alla domanda posta da Julia, Judy, dopo essere ritornata con le zampe per terra, lanciò uno sguardo rapido verso sua sorella, mentre stava cominciando a diventare rossa in muso
 
La piccola leporide se ne rese conto e, semplicemente, SORRISE DIVERTITA
 
“Ho parlato di amore tra specie diverse, mia cara Julia perché …” affermò Sheldon, togliendo lo sguardo dalla coppia di poliziotti, per poi voltarsi verso la piccola leporide, venendo interrotto dallo stambecco
“E qui arriviamo al piccolo malinteso che ci costò quasi la pelliccia …”
“Se mi lasciasse continuare il racconto, signor Gibbs …” ribatté il capitano pirata, alzando gli occhi al cielo, proseguendo la storia
“Dovete sapere che … io e i computer non è che andiamo particolarmente d’accordo …”
“Ma, nonostante questa cosa … di cui lei si rende PIENAMENTE conto … lei continua ad averci a che fare
Ci saremmo potuti risparmiare un sacco di sofferenze … inclusa questa … se lei la smettesse di far finta di saper usare un PC” intervenne nuovamente Gibbs, bloccando di nuovo il cinghiale
“Stavo dicendo … io e i computer non siamo in buoni rapporti … ma, diciamo che entrambi ci SOPPORTIAMO
Fatto sta che, una sera, mentre gironzolavo su diversi siti di incontri … lo so, mi sento particolarmente solo e non fate domande … ho incontrato il profilo di questa Angelica
Abbiamo incominciato a parlare e mi sono reso conto che avevamo parecchie cose in comune … e si è accesa la scintilla” proseguì Sheldon, sospirando tristemente
“Come lo era stato anche per le altre …” affermò nonno Otto, scollando gli occhi dai due agenti, per poi rivolgerli verso il suino, trattenendo una risatina
“No, Otto … con lei era DIVERSO
Era PERFETTA … sotto tutti i punti di vista …
Sfortuna volle che … e questo fu il piccolissimo particolare di cui non tenni conto … NON ERA DELLA MIA SPECIE” continuò Sheldon, fermandosi un attimo
“Oh … e di che specie era, caro ?” gli chiese subito Bonnie, incuriosita dal racconto
“Beh … era MOLTO PIÙ GRANDE DI ME … di stazza, intendo …
Era una … FEMMINA DI ORSO NERO” confessò il suino, facendo spalancare gli occhi e la bocca a tutti i presenti
 
“Lo so … lo so … ma, vedete …
Da questa … chiamiamola, lezione di vita … ho imparato una cosa … anzi, due
Prima di tutto … cosa che mi era del tutto sconosciuta …
Su determinati siti di incontri puoi far sì di non mettere PER FORZA E SUBITO la tua foto profilo
Ma puoi, una volta presa un certo tipo di confidenza con il mammifero che potrebbe diventare il tuo partner ideale, di inserirla in seguito … capito che roba ?
Sarebbe stato opportuno saperlo PRIMA, però … invece di dirle che cosa provavo VERAMENTE per lei
Sapete la sorpresa che mi prese in seguito, quando mi fece vedere che mammifero era in realtà ?
E … sì … lo ammetto … ingenuità mia nel pensare che avrei trovato una della mia specie e che questi siti di incontri potessero essere affidabili e aiutarti a trovare la compagna dei tuoi sogni …
E non ero nemmeno ubriaco … o non del tutto” aggiunse Sheldon, continuando la storia
“Oh … per tutte le carote … e tu cosa hai fatto ?” domandò nuovamente Bonnie, portandosi entrambe le zampe davanti alla bocca
“Beh … dopo che le dissi che ero innamorato di lei e, cosa più importante, l’aver scoperto che era un’orsa nera … e mi sarebbe potuta andare peggio, pensate se fosse stato un maschio … cercai di defilarmi … ATTUTENDO I DANNI” ammise il cinghiale, ricevendo uno sguardo severo da parte di tutti i presenti
“Lo so … lo so … state pensando che sia stato CRUDELE … ma … l’ho fatto per il suo bene
ERA UNA MAMMMIFERA che non mi meritava PER NULLA … sapete che tipo sono io, giusto ?
Sono piuttosto … ehm … DIFFICILE
Non volevo farla soffrire … tantomeno ricoprirla di vergogna per il fatto di essersi innamorata di un mammifero di una specie diversa dalla sua … sapevo quanto il padre ci tenesse a questa cosa
Quindi, il mio unico desiderio era che trovasse un animale che l’apprezzasse per quello che era e che l’amasse veramente … come avevo fatto io
NON POTEVA ESSERE FELICE CON ME
È STATO UN GESTO DETTATO DALL’AMORE” provò a dire il capitano pirata, venendo interrotto dallo stambecco
“Sì … è stato un gesto doloroso e con una sfumatura di crudeltà, ma l’ha apprezzato e ha pure ringraziato
Peccato solo che l’abbia fatto IN SEGUITO … dopo la visita a sorpresa, alla palafitta del capitano, da parte del padre di lei” affermò Gibbs, scuotendo lentamente la testa
 
“Oh … sì … il papà
Tipo simpatico
Un bestione grande e grosso … un MASCHIO ALFA della sua specie, lo si sarebbe potuto definire …
Oltretutto, aveva un passato glorioso nel pugilato …
Se non ricordo male, il suo soprannome era BLACK-BEAR … pseudonimo MIGLIORE di questo non potevano darglielo” aggiunse Sheldon, trattenendo una risatina isterica, ripensando all’imponente predatore
“Ma come ha fatto a trovarti, se non …” provò a dire Stu, perplesso
“Beh … un altro mio errore è stato raccontarle TUTTO di me
TUTTO tranne dirle di che specie ero … eh … la vecchiaia” rispose il suino, tirandosi una pacca sulla fronte
“Peccato che il padre non fosse dello stesso parere …
E il sistema anti-agente immobiliare che lei ha installato all’entrata, non è che abbia aiutato molto … anzi, ha fatto tutto il contrario” affermò lo stambecco, alzando gli occhi al cielo
“Questo è vero, Mastro Gibbs
Ma le vorrei rammentare una cosa … come nel caso di Judy e Rosso, quando sono venuti la prima volta a casa mia, IL MESSAGGIO DI AVVERTIMENTO C’È SEMPRE SE SUONI DUE VOLTE IL CAMPANELLO, INDIPENDENTEMENTE SE IO SONO DENTRO O NO … sta a te decidere se ascoltarlo, oppure ignorarlo
E, se continui imperterrito a suonare, andrai incontro alla PUNIZIONE che ti meriti
Cosa che successe al papà di Angelica
Arrivò talmente arrabbiato a casa mia che, non solo mi sfondò quasi la porta a furia di bussare energicamente … non contento di questo … si mise a suonare il campanello con una foga incredibile, non dando il tempo alla segreteria di partire
E pensare che ero pure in casa, insieme a Gibbs …
Neanche il tempo di arrivare alla porta … io, perché questo stambecco dalla vescica facile si trovava in bagno … che il meccanismo si era già azionato … la botola si aprì e l’orso nero cadde di sotto
Ma la cosa non finì lì …
La rete che si trova sotto alla caditoia non è stata progettata per reggere pesi di animali di GROSSA TAGLIA … quindi, quando il papà di Angelica ci atterrò sopra, i supporti cedettero e lui finì direttamente nelle acque gelide del lago Landlake
Fortuna che sapeva nuotare, altrimenti mi sarei dovuto tuffare per soccorrerlo, con il rischio di venire affogato da quest’ultimo, visto che la figlia gli aveva pure fatto vedere una mia foto
In conclusione e senza tirarle per le lunghe …
Una volta raggiunta a nuoto la riva … con me medesimo e Mastro Gibbs che mi seguiva … gli andammo incontro per accentrarci delle sue condizioni
Arrivati vicino a lui BLACK-BEAR, in un primo momento ancora intontito per quello che era successo, ci ringraziò … peccato che, dopo aver metabolizzato chi fossi VERAMENTE, cambiò del tutto atteggiamento
Infatti, tentò di farci a entrambi la pelliccia, minacciandoci di spedirci OLTRE I CONFINI DEL MARE … gli piaceva particolarmente come frase
Ma fortuna volle che, tramite una MOSSA MOLTO INTELLIGENTE ED ERUDITA DA PARTE MIA, il tutto si risolse nel migliore dei modi
È stata proprio una bella esperienza … di quelle che ti ricorderai per il resto della tua vita … già
E, per finire in bellezza … dopo quel piccolo malinteso avuto con suo padre … Angelica mi richiamò, chiedendomi, prima di tutto, se ero sopravvissuto alla furia di suo papà; poi si scusò per le tante brutte parole che mi aveva detto e mi ringraziò per quello che avevo fatto per lei
Ora siamo in BUONISSIMI rapporti e Gibbs può confermare
Ha trovato un orso nero che la ama VERAMENTE per quello che è e ci ha invitato pure al suo matrimonio, che sarà fra qualche mese … se non erro
Anche se, ma non andate a dirlo in giro … soprattutto a BLACK-BEAR … mi ha confidato che il suo PRIMO AMORE SONO STATO E RIMARRÒ SEMPRE IO … e come darle torto ?
Con questo sorriso e con questa silhouette …” affermò orgoglio Sheldon, auto-indicandosi; mentre gli altri mammiferi erano rimasti senza parole, dopo aver sentito quella storia
 
“La lezione che vorrei trasmettervi … e che ci tengo a ripetere … è che L’AMORE NON GUARDA IN FACCIA ALLE DIFFERENZE
PER AMORE SI È DISPOSTI A FARE DI TUTTO … COME HO FATTO IO, PER ESEMPIO
Per amore, ho lasciato una mammifera che mi amava veramente, soltanto per darle una vita felice e per non farla diventare oggetto d’imbarazzo per i suoi genitori … sapevo quanto quest’ultimi ci tenessero che si sposasse con uno della sua specie
Il punto è: SE SI AMA SUL SERIO UN MAMMIFERO, ANCHE SE DI SPECIE DIVERSA … E, SOPRATTUTTO SE I GENITORI O I PARENTI SONO DI MENTALITÀ E DI VEDUTE PIÙ APERTE … L’AFFETTO, LA DOLCEZZA E IL CALORE … CI SARANNO SEMPRE
E NON SARÀ UNA COPPIA STRANA O DIVERSA … SARÀ UNA COPPIA COME TUTTE LE ALTRE
ANZI, PIÙ UNICA CHE RARA
RICORDATEVELO QUESTO” concluse il capitano pirata, guardando nuovamente Judy e Nick … per poi fare a entrambi l’occhiolino, cosa che lasciò ancora più sorpresi e stupiti i due agenti, che si lanciarono un’occhiata a vicenda
“Sai … Sheldon
Non ti facevo così poetico e saggio
Pensavo che tu, di queste qualità, ne fossi ALTAMENTE sprovvisto” aggiunse nonno Otto, non scollando lo sguardo dal cinghiale, che trattenne una risatina divertita, tirando una leggera pacca sulla schiena del coniglio anziano
“Oh … Otto, cosa posso dirti …
Sono ricco di sorprese, io” ribatté il suino, ricevendo un’occhiata molto eloquente dallo stambecco
“Anche se le sue sorprese … come le chiama lei … il più delle volte, ci hanno messo nei guai e quasi UCCISO” puntualizzò il caprino
“Su questo avrei da ridire, signor Gibbs … ma, per ora lascerò correre la cosa
L’importante è che si sia capito bene il concetto
Tu che dici, Otto ?” domandò il capitano pirata, spostando lo sguardo verso il leporide anziano, per poi sorridere
 
E nonno Hopps aveva capito PERFETTAMENTE perché quel pazzo di un cinghiale avesse raccontato quella storia … vera o no, poco importava
 
Perfino un tipo come lui, l’aveva capito … così come l’aveva intuito la piccola Elodie e quella volpe di Grey
 
Era OVVIO E PALESE che, con quella domanda, Sheldon si stesse riferendo alla sua nipotina preferita e a quella volpe
 
Che magari, tra loro due, ci fosse qualcosa di più della semplice amicizia
Che … magari … ci fosse … AMORE
 
E la cosa più … divertente o frustante, decidete voi … è che i due mammiferi in questione, forse non lo sapevano nemmeno loro che qualcosa, nel loro rapporto, era cambiato
Oppure, il loro subconscio gli stava continuando a inviare dei SEGNALI, che loro seguitavano VOLUTAMENTE a ignorare
 
Otto rimase per qualche secondo a fissare Sheldon con uno sguardo inespressivo; dopodiché, spostò lo sguardo lentamente verso Judy che, nel frattempo, stava cercando di non far diventare rosse le guance per via dell’ennesima affermazione velata da parte del suino con le zanne
 
Aveva fatto una promessa quando la sua amata Claire era morta: prendersi cura e proteggere la loro nipotina preferita, Judith … nel limite delle loro possibilità, ovviamente
Cosa che non si era rivelata PER NULLA facile
Prima con il suo sogno di diventare un agente di polizia, lavoro che non si ADDICEVA PER NULLA a un coniglio; e poi, con il suo trasferimento in uno dei LUOGHI PIÙ GRANDI E PIÙ PERICOLOSI DEL MONDO, dove nessun mammifero della loro specie si sarebbe mai sognato di andare … Zootropolis
Ma, nonostante tutto … con le sue paure e i suoi timori … Otto aveva potuto constatare che la sua piccola Judith, di fronte alle difficoltà e ai problemi che le si erano presentati, non aveva MAI gettato la spugna
 
Anzi, tutt’altro !
Anche se era caduta durante il suo percorso, si era rialzata e aveva ripreso a correre, nonostante il dolore … sia fisico che emotivo
 
Beh … d’altronde se lo doveva aspettare da una come lei
 
ERA VERAMENTE UNA COMBATTENTE
 
E lui non poteva che esserne SEMPLICEMENTE orgoglioso
Così come non poteva desiderare di volere solo il BENE E IL MEGLIO per la sua nipotina
Sia sul piano fisico e sia su quello … EMOTIVO, che riguardava la sua sfera privata e il suo cuore
 
E, a tal proposito …
 
Dopo un paio di secondi, il coniglio anziano spostò pian piano lo sguardo da Judy, verso destra … in direzione di QUELLA volpe, seduta a capotavola
 
C’era qualcosa di … chiamiamolo MAGICO fra quei due
Inutile nasconderlo …
E l’idea che una volpe potesse entrare a far parte della loro famiglia IN VIA UFFICIALE … beh … non è che lo entusiasmasse molto
 
Chissà se sua figlia, Bonnie, e suo marito se n’erano accorti …
Ma, conoscendoli bene, mi sa che non avevano nemmeno preso in esame che tra la loro figlia maggiore e quella volpe ci fosse qualcosa di più della semplice amicizia
E, se anche avessero preso in considerazione una POSSIBILE … quanto RARA … eventualità che a Judith piacesse Nick, tanto da: INNAMORARSENE, A VOLERLO COME FIDANZATO, PER POI SPOSARSELO E CHISSÀ, AVERE DEI CUCCIOLI TUTTI LORO … beh … ci avrebbero riso su, pensando che una cosa di questo genere non sarebbe MAI accaduta
 
E, invece …
 
Ripeto … la cosa non è che gli andasse MOLTO A GENIO
 
Ma, di quella volpe, la sua nipotina preferita si fidava, giusto ?
E lui, in quanto nonno … da parte sua … voleva sempre il suo bene, esatto ?
Quindi … se ci fosse stata la possibilità che Judith si fosse … INNAMORATA DI UN MAMMIFERO DIVERSO DALLA LORO SPECIE … ma, che di questo lei ne fosse contenta e felice … chi era lui per dirle di no, con il rischio di ferirla emotivamente ?
 
Certo … sarebbe stato DIFFICILE E … STRANO … da vivere; però, la cosa importante era la felicità di Judy
 
“Otto … mi hai sentito ?”
 
La domanda postagli da Sheldon lo fece ritornare sulla terraferma
 
Il leporide anziano, scosse velocemente la testa, per poi voltarsi nuovamente a guardare il cinghiale
 
“Ehm … sì … stavi dicendo ?” provò a dire nonno Hopps, cercando di articolare una frase di senso logico
“No … ti stavo solo chiedendo se mi avevi sentito
Va bene che con l’età, diventare sordi è INEVITABILE … ma credo, e SPERO, che tu abbia ancora un po’ di udito … con quelle due orecchie che ti ritrovi” iniziò il capitano pirata, trattenendo una risatina divertita, mentre il leporide socchiuse leggermente gli occhi
“Certo che ci sento ancora … e ragiono pure … SICURAMENTE meglio di qualcun’altro” ribatté Otto, sottolineando l’ultimo termine
“Oh … avanti … non fare il permaloso
Ti avevo solo chiesto cosa ne pensavi sul fatto di provare QUALCOSA IN PIÙ della semplice amicizia, nei confronti di un mammifero di una specie diversa …
Ad esempio … non so … tra …” tentò di dire il cinghiale, venendo interrotto prontamente da Elodie
“TRA UNA CONIGLIETTA E UNA VOLPE” affermò raggiante la cucciola di pantera, attirando su di sé gli sguardi stupiti e confusi di tutti i presenti, in particolare di Judy e Nick, che spalancarono gli occhi
“Beh … non era proprio uno dei tanti possibili tipi di relazioni sentimentali extra-specie che avevo in mente, ma la piccola Elodie lo ha reso alla perfezione” affermò, dopo qualche secondo di silenzio Sheldon, indicando la diretta interessata; per poi rivolgere un rapido sguardo divertito verso la coppia di agenti che stava cercando di mascherare, alla belle e meglio, l’imbarazzo che quell’affermazione gli aveva provocato a entrambi
 
“Tra … una coniglietta e … una volpe, Elodie ?” ripeté perplessa Bonnie, continuando a osservare, con sguardo stupito, la piccola cucciola di pantera
 
 
 
Ti prego, Elodie …
Anche se non puoi sentire la voce del narratore … che sarei io
Non farlo …
Non dire quello che stai pensando di dire …
 
 
 
“Sì” affermò tutta raggiante la pantera, annuendo velocemente
“Tra … una … coniglietta … e … una … volpe …” ribadì Stu, seguitando a fissare, insieme alla moglie, la predatrice
 
 
 
Perfetto … l’ha detto
La cosa positiva è che peggio di così, non potrebbe andare …
 
 
 
“Esatto … come, ad esempio, tra Judy e Nick” esclamò Elodie, indicando i due diretti interessati che videro tutti gli occhi dei presenti, indirizzarsi verso di loro
 
 
 
Ecco … mannaggia a me e alla mia lunga lingua di narratore ficcanaso e che tenta di parlare con i personaggi di cui racconto le loro storie, senza che quest’ultimi mi possano sentire …
 
Bene … ora mi toccherà raccontarvi, miei cari ascoltatori, come i due agenti di Zootropolis se la sarebbero cavata, dopo un’affermazione così ESPLICITA E CHIARA, di fronte a molti … MOLTISSIMI presenti
 
 
 
Judy e Nick rimasero fermi e in silenzio per alcuni secondi … che parvero un’eternità
 
La coniglietta era DEFINITIVAMENTE andata in CRASH …
Con il rossore, dovuto all’imbarazzo per QUELL’ASSURDA situazione, che le stava divorando le guance e che non le permetteva di dire una parola di senso logico e compiuto
Avrebbe solo voluto usare le sue due lunghe orecchie per coprirsi il muso … ma così, avrebbe solo dato un’ulteriore conferma che quell’affermazione detta dalla piccola Elodie le creasse non poco disagio
Di conseguenza, questo suo comportamento avrebbe finito per far preoccupare i suoi genitori, che le avrebbero fatto TANTE DI QUELLE DOMANDE per sapere come mai si comportava così e, alla fine … in un modo o nell’altro … LA VERITÀ SAREBBE VENUTA A GALLA
 
Un momento … quale verità ?
Forse … quella che lei … amava … Nick ?
N-No … no … I PENSIERI E LE IDEE SBAGLIATE, che gli altri si erano fatti su loro due, avevano finito per … metterle in testa certe cose … che … insomma …
 
La coniglietta, non sapendo cosa dire, guardò velocemente il canide dalla pelliccia fulva, sgranando gli occhi e cercando di trasmettergli un messaggio abbastanza ovvio
 
 
 
Nick … e ora che facciamo ?
 
 
 
La volpe capì al volo quello che la sua partner aveva intenzione di dirgli
 
Purtroppo per lei … NON SAPEVA NEMMENO LUI COSA AVREBBERO DOVUTO INVENTARSI
 
LUI !
CHE IN QUANTO A PARLANTINA ERA IL MIGLIORE … ERA RIMASTO SENZA PAROLE
 
E l’occhiata rapida che Nick lanciò a Judy, NON RASSICURÒ PER NULLA la coniglietta … ANZI, TUTTO IL CONTRARIO
 
 
 
Carotina … vuoi che ti dica la verità ?
Non lo so …
L’unica cosa che possiamo fare è PREGARE che avvenga un miracolo
 
 
 
E, prima che la leporide potesse disperarsi ancora di più … IL MIRACOLO AVVENNE
 
A tal proposito, sapete cosa si dice di questi eventi eccezionali ?
 
Che sono sempre in attesa, senza far distinzione per nessuno
Sta al fato e al destino decidere quando rilasciare questi prodigi che, come i frutti di una gigantesco albero … in questo caso, L’IMMENSA PIANTA DELLA FORTUNA … cadano al suolo; per poi aspettare pazientemente che qualcuno, INCONSCIAMENTE E PER CASO, li trovi e li raccolga
Ed è proprio quello che successe a Judy e Nick
 
Dopo ancora qualche minuto di silenzio, dove tutti i presenti, seduti intorno al tavolo di plastica, continuavano a osservare i due poliziotti … ACCADDE IL MIRACOLO
 
Stu, che fino a un momento fa, s’è n’era rimasto a osservare, con uno sguardo meravigliato, sua figlia e quella volpe, senza proferire UNA parola … cominciò, pian piano, a ridere di gusto
E, mentre la risata del coniglio si faceva sempre più forte, anche Bonnie prese a ridacchiare divertita … seguita dal resto dei coniglietti e delle conigliette, accomodati intorno alla tavola
Tutto questo, mentre la povera Elodie, da uno sguardo vittorioso e soddisfatto che aveva stampato in muso, passò a un’espressione stupita
 
Pensava di essere FINALMENTE riuscita a mettere al corrente l’intera famiglia Hopps del fatto che tra Judy e Nick potesse esserci QUALCOSA IN PIÙ della semplice amicizia … e … invece, loro … stavano ridendo ?
 
“Ahahahahahah … oh … Elodie
Non ho niente in contrario sul fatto che un mammifero decida di mettersi insieme ad un altro di una specie diversa … è pur sempre AMORE
Ma … andiamo … siamo seri … la nostra Judy non Deludi e Nick … innamorati ?
Suvvia, non siamo sciocchi
Hanno un MERAVIGLIOSO RAPPORTO DI AMICIZIA … e di questo, sia io che Bonnie, c’è ne siamo resi conto … ma … fidanzati ?
No … proprio no” affermo Stu, una volta finito di ridere, asciugandosi le lacrime dagli occhi e indicando i due diretti interessati, mentre gli altri leporidi seguitavano a ridere
“Ok, cuccioli … ora basta … diamoci un contegno
Sheldon ha detto una cosa molto importante … ovvero, che L’AMORE NON GUARDA E NON TIENE CONTO DELLE DIFFERENZE … sia tra mammiferi della stessa specie, che non
Ma … senza offesa, Nicholas … sei un bravo ragazzo e pure carino … ma … NON TI CI VEDREI PROPRIO CON NOSTRA FIGLIA
Piuttosto … con una bella esemplare della tua specie …
Penso andreste sicuramente d’accordo” aggiunse Bonnie, smettendo di ridacchiare e rivolgendo uno sguardo dolce verso la volpe, che era rimasta a bocca semi-aperta per quello che era successo
“Già, Bonnie ha ragione …
Ti ci vedrei anch’io con una bella femmina di volpe … tu che dici, amore ?” disse Stu, rivolgendosi verso la moglie, alla sua sinistra, mentre quest’ultima si limitò ad annuire, cercando di calmare i cuccioli e le cucciole
 
Di fronte a quella reazione da parte dei coniugi Hopps, vi furono tre differenti reazioni
 
Da una parte … Judy e Nick, tirarono un sospiro di sollievo, per poi guardarsi velocemente a vicenda, sorridendo
Dall’altra … nonno Otto si limitò ad alzare gli occhi al cielo e a trattenere una risatina, pensando a quanto sua figlia e suo marito fossero OTTUSI per non rendersi conto di una cosa TALMENTE EVIDENTE come quella
E, per finire in bellezza … Sheldon, con uno sguardo sconcertato in muso, dopo aver assistito a quello spettacolo, non poté far a meno di tirarsi una pacca sulla fronte, scuotendo lentamente la testa
 
Cioè … loro non avevano … capito NULLA
A cosa gli era servito raccontare l’episodio avuto con Angelica e con suo padre ... che, vogliamo sottolinearlo ancora una volta, aveva cercato di fargli la pelliccia … se poi non era servito a nulla ?
 
Oh … vabbè … pazienza
Vuol dire che il fato aveva deciso che non era ancora arrivato il momento
E chi era lui per mettersi contro il destino ?
 
Lui che, fino a quel momento, nella sua vita, aveva sempre cercato di imbrogliarlo … a volte riuscendoci e conseguendo buoni risultati e altre no, ottenendo PESSIME conseguenze ?
Quando sarebbe arrivata l’ora … la verità sarebbe venuta a galla
Ma, la sorte avrebbe deciso: QUANDO, COME E PERCHÉ
Inutile contraddirla o cercare di controbatterla … si finirebbe solo per farsi del male
 
È così sia, or dunque …
 
“Anzi, lasciando perdere questi discorsi … Judy, perché non porti Nicholas a fare quattro passi in pista ?
Non credo abbia provato l’ebbrezza di un ballo campagnolo” affermò a un certo punto Bonnie, catturando l’attenzione della figlia e della volpe
“Già … sono sicuro che gli piacerà molto
E poi, vi divertirete un mondo insieme” aggiunse Stu, annuendo velocemente
“Beh … ecco … noi” provò a dire Judy, mentre il rossore che le aveva divorato le guance pochi minuti fa, andava ad attenuarsi, guardando velocemente la volpe, che scosse energicamente la testa
“Oh … andiamo Nicholas
Non è un ballo di gara … ne tantomeno di gala !
E poi, guarda, ci sono conigli che ballano come dei comodini
L’importante è seguire il ritmo …
Non c’è nessun motivo per sentirsi in imbarazzo” ribatté la coniglia, indicando la zona dell’improvvisata pista da ballo, non molto lontana dal loro tavolo in plastica e che si estendeva a partire da sotto il balcone della tavola calda, dove diversi mammiferi erano intenti a piroettare
“Esatto … un mese fa, al concerto di Gazelle, scodinzolavi come non pochi …” aggiunse Stu, riportando alla mente del canide, quel famoso spettacolo della cantante-idolo di Zootropolis, che si era organizzato dopo che lui e carotina avevano risolto il caso degli Ululatori Notturni
 
Ballare ?
Quello che aveva TENTATO di fare in quell’occasione, dopo che Judy l’aveva coinvolto energicamente con un colpo di fianchi ?
Beh … se per Stu, il concetto di ballare era quello di muovere entrambe le zampe anteriori, davanti al petto, in senso orario e poi antiorario, come se gli arti formassero il cestello di una lavatrice, in stile anni 70’ a Febbre del Sabato sera …
Diciamo che il papà di Judy non è ci capisse un granché di balli … senza offesa
 
E poi, indipendentemente da questo fattore, LUI NON AVEVA NESSUNA INTEZIONE di andare a ballare … NOSSIGNORE
Era stato già un PARTO al concerto di Gazelle … e non era così entusiasta all’idea di ripetere l’esperienza
 
“Ascolta, Rosso … nessuno ti obbliga ad andare
Cioè, mi sentirei anch’io a disagio nella tua stessa situazione, nonostante io sia un ballerino provetto di tempi passati …” affermò Sheldon, attirando l’attenzione di entrambi gli agenti e di Gibbs, che lanciò, verso il cinghiale, uno sguardo confuso
 
Quando mai il capitano era stato un ballerino ?
Nella sua vita non aveva mai provato, né tantomeno OSATO ballare … fatta eccezione per quelle poche volte in cui era ubriaco fradicio di rum, s’intende
 
Urgeva un chiarimento …
 
“Scusi, capitano … ma lei quando …” provò a dire lo stambecco, venendo interrotto dal suino con le zanne
“Potete pur sempre rimanere con noi, finché non finiamo di mangiare … e parlare di … argomenti molto interessanti” concluse Sheldon, sottolineando le ultime parole, per poi fare un occhiolino veloce verso i due agenti che spalancarono gli occhi, intuendo al volo a quali TEMI PARECCHIO INTRIGANTI si stesse riferendo il capitano pirata
 
Bene … vi era una scelta da fare …
 
Rimanere lì, seduti a quel tavolo e affrontare l’imbarazzo che si sarebbe creato, ascoltando le supposizioni e le teorie celate e nascoste fra le righe che riguardavano il loro rapporto
Oppure, andare a ballare … o meglio, utilizzare la scusa del ballo per poter evitare l’impaccio della situazione menzionata prima … ma, con la scalogna di affrontarne un’altra PEGGIORE
 
In entrambi i casi … non se la sarebbero cavata senza una buona dose di imbarazzo
 
Scelta piuttosto difficile …
 
E, a sottolineare quanto fosse complicata la preferenza tra le due situazioni, vi era il muso di Nick … assorto ad esaminare i pro e i contro della circostanze
 
Pensando a cosa avrebbe dovuto dire o fare, in modo da minimizzare i danni e per non creare ulteriore imbarazzo sia a lui che a carotina … altrimenti, quest’ultima gliel’avrebbe fatta pagare MOLTO cara
 
Peccato che il cervello del canide non poté trovare una soluzione in tempo
Questo perché la volpe venne riportata alla realtà … in modo alquanto BRUSCO … dalla sua partner che, velocemente, si era alzata dalla sedia sulla quale si era accomodata; per poi dirigersi verso di lui, accalappiarlo per l’avamzampa e iniziare a strattonarlo
 
A quanto pare, Judy aveva preso una decisone … MEGLIO IL BALLO, che rimanersene lì ad ascoltare certi discorsi incentrati su di loro
 
Peccato che Nick non fosse del suo stesso parere
 
“Oh … carotina … calma-calma … io non ho detto di sì
Quindi … SCORDATELO !
NIENTE E NESSUNO MI COSTRINGERÀ AD ALZARMI DA QUESTA SEDIA !” affermò scocciato e deciso il canide dalla pelliccia fulva, tentando di rimanere ben ancorato e seduto sulla sua seggiola in plastica, mentre la leporide, notando l’atteggiamento restio da parte del collega, prese a tirare con più forza … scatenando le risa da parte di tutti gli altri presenti seduti al tavolo
“È inutile che opponi resistenza Nick
Tanto, alla fine, vincerà Judy … come sempre” affermò nonno Otto, trattenendo una risata e ricevendo uno sguardo molto eloquente dalla sua nipotina, che alzò gli occhi al cielo
“Bene … mentre lasciamo quei due ai loro affari …
Mastro Gibbs … perché non racconta ai nostri ascoltatori di come siamo riusciti a sfuggire alla furia di BLACK-BEAR ?” aggiunse Sheldon, rimanendo a fissare, ancora per qualche secondo, i due agenti; per poi voltarsi a guardare lo stambecco, sorridendogli e tirandogli un’amichevole pacca sulla spalla
“Oh … beh … ecco, capitano
Non so se a loro la cosa interessi …” fece con fare fintamente perplesso il caprino, ricambiando il sorriso del pescatore, ricevendo una risposta affermativa da parte di tutti i cuccioli presenti intorno al tavolo
“Beh … da quello che mi è parso di capire, non vedono l’ora di ascoltarla
Avanti … racconti dell’idea e del piano che attuammo per salvarci la pelliccia … sono tutti a orecchie” ribatté il cinghiale, indicando, con un gesto della zampa, il pubblico di piccoli coniglietti e conigliette, che erano pronti ad ascoltare lo stambecco
Quest’ultimo, dopo aver lanciato un’ultima occhiata verso il suino con le zanne, si schiarì la voce e iniziò il suo racconto
“Bene … allora … dovete sapere che, prima di tutto, sotto ordine del capitano, prima di andare a soccorre il papà di Angelica, chiamammo dei rinforzi per farci dare una zampa … e Sheldon fu piuttosto PRECISO E SPECIFICO su chi dovetti chiamare
Tre mie amiche di vecchia scuola … che erano delle capre … e, in un primo momento, non capii molto bene il perché …
E quello che ne seguì, non fece altro che confondermi ancora di più …
Mi disse anche che avremmo dovuto utilizzare una: clessidra, una balestra, che io avrei dovuto imparare a suonare … in tempo record … una tromba, mentre lui agitava gli zoccoli delle zampe con fare ipnotico …”
 
“Allora … anche tu te ne sei reso conto …”
 
Le parole pronunciate a bassa voce da nonno Otto, nel frattempo che Gibbs era intento a raccontare la storia, attirarono l’attenzione di Sheldon, che si voltò lentamente a guardare il coniglio anziano, mentre quest’ultimo lo stava osservando con uno sguardo molto serio ... per poi indicargli, con un cenno della testa, Judy e Nick alle sue spalle, intanto che quei due continuavano a bisticciare come due cuccioli
 
Il suino con le zanne, rimase un paio di secondi a fissare, prima i due poliziotti, e poi Otto; dopodiché, trattenne una risatina divertita
 
“Beh … non credo che ci voglia un premio Nobel per rendersi conto di una cosa TALMENTE evidente
Tralasciando, ovviamente, tua figlia e il tuo genero … senza offesa, eh” ribatté a bassa voce Sheldon, continuando a sghignazzare silenziosamente
“E … tu che ne pensi ?” chiese Otto, seguitando a guardare il cinghiale
 
Il capitano pirata rimase in silenzio per qualche istante … infine, estrasse da una tasca interna della sua giacca da pirata, una fiaschetta di metallo rettangolare, per poi aprirla e bere un sorso del suo misterioso contenuto
 
“Ascolta, Otto … so PERFETTAMENTE che tu vuoi solo il bene e il meglio per tua nipote
Ma … guardala … ormai è diventata grande
Però, questo non significa che tu non ti debba più interessare di lei … la puoi consigliare … MA LA VITA È SOLO SUA, COSÌ COME LE SUE SCELTE
È sempre stata una coniglietta riflessiva … impulsiva il più delle volte … ma anche riflessiva
Osservala … sta così bene con Rosso
SONO FATTI L’UNO PER L’ALTRO
Non solo nel lavoro … ma anche nella VITA
Lei si fida di lui … e gli vuole un mondo di bene … sarebbe disposta a MORIRE per lui
Io non ci vedo nulla di male, se un giorno dovesse succedere …
SONO UNA BELLA COPPIA, DOPOTUTTO … UNICA, QUANTO RARA
E tu dovresti solo esserne felice” affermò il suino con le zanne, una volta finito di bere
 
Nonno Hopps non disse nulla
 
Si limitò a voltarsi e a guardare velocemente quei due, mentre stavano ancora litigando
 
Sembravano … no … ERANO così in sintonia
Come se si conoscessero da chissà quanto tempo …
 
Sheldon aveva ragione …
Ormai Judy era grande … e aveva tutto il diritto di fare le sue scelte
 
Lui, da parte sua, avrebbe potuto solo darle un consiglio e fidarsi di lei
Quindi … se il destino aveva deciso che la sua nipotina preferita si sarebbe: innamorata, fidanzata e poi sposta con una volpe … chi era lui per dire il contrario, rischiando di farla soffrire ?
Lui non poteva solo che esserne felice
 
“Toh … bevi un sorsetto, vecchio brontolone pensieroso
Smettila di rimuginare su QUELL’ARGOMENTO e parliamo di altro … ti va ?
E da tanto che io e te non ci facciamo una bella chiacchierata, ricordando i bei vecchi tempi passati insieme”
 
Le parole pronunciate da Sheldon, lo riportarono sulla terra ferma
 
Otto si voltò rapidamente nella direzione del cinghiale, giusto in tempo per vedere quest’ultimo versare nel suo bicchiere una quantità discreta di liquido di colore scuro che, dall’odore che il leporide percepì, si trattava di rum
 
“Ah … lo sai che non posso più permettermi certe cose, con l’età che ho e il cuore che mi ritrovo
E poi, Bonnie, per quanto riguarda gli alcolici, è severa e intransigente come un poliziotto … quasi quanto Judy” ribatté Otto, rivolgendo uno sguardo molto eloquente verso il suino, che trattenne una risatina
“Oh … avanti … è solo un goccetto
E poi … tua figlia, a quanto pare, è troppo presa ad ascoltare Gibbs
Quindi … occhio non vede, cuore non duole … giusto ?” disse Sheldon, facendo l’occhiolino al coniglio anziano che, dopo qualche secondo, sospirò profondamente; per poi prendere il bicchiere e alzarlo a metà altezza
“Beh … alla nostra, vecchio mio e se mai mi dovesse succedere qualcosa dopo questo bicchiere, sappi che ti perseguiterò per il resto dei tuoi giorni … perché la colpa sarà SOLO TUA” aggiunse Otto, sorridendo verso il suino con le zanne
“Oh … mi sa che dovrai metterti in fila …
Io e il vecchio Davy Jones abbiamo ancora un conto in sospeso e la guerra è tuttora in corso” disse il capitano pirata,ricambiando il sorriso e allungando la sua fiaschetta verso il bicchiere che il coniglio teneva sollevato, per poi toccarlo delicatamente vicino al bordo, facendo un bel cin-cin
 
Nello stesso momento, dall’altro capo del tavolo, mentre il signor Gibbs era occupato a raccontare la storia di come lui e Sheldon fossero riusciti a non subire l’ira di BLACK-BEAR, vi era una Elodie piuttosto imbronciata con le zampe anteriori conserte al petto
 
Caspiterina !
Allora, il destino c’è l’aveva proprio con lei
A quanto pare, il fato non voleva che i genitori di Julia sapessero o si rendessero conto che la loro figlia maggiore si fosse innamorata di una volpe
E la sorte non voleva nemmeno che se ne accorgessero i due diretti interessati citati prima e che ora stavano bisticciando come due cuccioli di quattro anni sul fatto che uno non voleva ASSOLUTAMENTE FARE quello che l’altro aveva in mente
 
Non è che stava chiedendo chissà cosa
Voleva solo che TUTTI i mammiferi di Bunny Burrow venissero a conoscenza del fatto che i due più importanti e famosi agenti di polizia di Zootropolis si amavano …
Chiedeva troppo ?
 
“Oh … avanti, Elodie … non fare quel musetto imbronciato
Ti fa sembrare più vecchia”
 
Le parole dette da una coniglietta dal pelo marroncino e con gli occhi color azzurro, riportarono la felina alla realtà
 
La cucciola di pantera lanciò uno sguardo corrucciato verso la leporide e quest’ultima, non poté far a meno di ridere
 
“Se sei abbastanza intelligente e sveglia … e so che lo sei, Julia
Capisci benissimo il perché sono arrabbiata e delusa” ribatté Elodie, rivolgendo uno sguardo molto eloquente verso la sua migliore amica
“Oh … Elodie … lo so … lo so
L’ho notato solo adesso … ma non perché non ci abbia fatto caso … e solo che avevo ALTRO per la testa …
Ma, ora che ho osservato come si guardano e parlano quei due … devo dire che non mi dispiacerebbe vederli come UNA COPPIA … penso starebbero così bene insieme
UNO È L’OPPOSTO DELL’ALTRO … ed è per questo che mi piacerebbero come FIDANZATI” affermò la leporide, lanciando un rapido sguardo verso sua sorella e Nick
“È la stessa identica cosa che penso io !
Ma qui … NESSUNO sembra rendersene conto !
Nemmeno se glielo dici CHIARO E TONDO” esclamò esasperata la pantera, indicando, con un cenno della testa, i genitori di Julia
“E allora, siccome entrambe vogliamo il loro bene … e in questo momento non abbiamo nulla da fare … potremmo provare una cosa …
Per aiutare mia sorelle a Nick con il loro … chiamiamolo blocco sentimentale …” ribatté Julia, passandosi una zampa sotto al mento in segno di riflessione, per poi lanciare un’occhiata veloce verso il DJ di Radio Carrot One, che si trovava alle sue spalle e che era appostato sopra al balcone della tavola calda del vecchio Raoul, dietro alla sua consol
 
La coniglietta dal pelo marroncino, rimase a fissarlo ancora per qualche secondo; dopodiché, spalancò gli occhi schioccando le dita, cosa che attirò l’attenzione della cucciola di pantera
 
“Che c’è, Julia ? Ti è venuta in mente un’idea ?” chiese curiosa Elodie, mentre l’amica si voltò rapidamente verso di lei, con un sorriso stampato in muso; per poi avvicinarsi verso l’orecchio destro della felina, bisbigliandole qualcosa
 
Una volta che la leporide terminò di mormorare, anche sul muso della pantera si dipinse un sorriso
 
“Lo sai che è UN’IDEA FOLLE e che li metterà ulteriormente in imbarazzo; con il rischio che poi, tua sorella si vendichi, facendoti la pelliccia ?
Ne sei consapevole, vero ?” chiese la cucciola di pantera, osservando, con uno sguardo divertito,la sua migliore amica
“Lo so … ma, d’altronde … lo stiamo facendo per il loro bene, non credi ?” ribatté Julia, continuando a sorridere … in una maniera che, a prima vista, si sarebbe potuta definire … PERFIDA
“Sì … sono d’accordo con te” aggiunse Elodie, annuendo velocemente e trattenendo una risatina
“Ok … allora … entrambe siamo d’accordo
Io vado e torno
Tanto sono tutti occupati e distratti ad ascoltare il signor Gibbs … e non si accorgeranno di nulla
Tu, coprimi, mi raccomando” concluse Julia, facendo l’occhiolino verso la felina dalla pelliccia nera, per poi alzarsi silenziosamente e senza attirare l’attenzione dalla tavola e in seguito, dirigersi a tutta velocità, verso la tavola calda
 
E, miei cari amici, solo il vostro fedele narratore sa cosa quelle DUE PICCOLI PESTI avevano intenzione di mettere in scena
 
UNA COSA ERA CERTA: SAREBBE STATO QUALCOSA CHE TUTTI I PRESENTI … LÌ, AL LAGO LANDLAKE … SI SAREBBERO RICORDATI PER MOLTO TEMPO
 
 
 
 
Nel frattempo, sulla strada provinciale di Bunny Burrow ...
 
 
Aspettò ancora qualche minuto prima di accostare il mezzo di trasporto, sul quale era alla guida, in una piazzola di sosta, sul margine destro della carreggiata
 
Dopo aver spento l'autovettura, il mammifero presente all'interno dell'abitacolo rimase in silenzio per un paio di secondi
 
Ancora non riusciva a credere a quello che era appena successo
Credeva che, dopo quello che era accaduto tra loro due, la scorsa sera, le cose fossero peggiorate ANCORA DI PIÙ ... come se già non fossero in una situazione ABBASTANZA CRITICIA ... e invece ...
 
CHI SE LO SAREBBE MAI ASPETTATO ?
DA PARTE SUA, POI ...
 
Era CERTO che non sarebbe MAI riuscito a perdonarlo ... PER TUTTO QUELLO CHE GLI AVEVA FATTO E CHI GLI AVEVA FATTO PASSARE
 
Si era RASSEGNATO
 
Ma, poi, dopo quello a cui aveva assistito pochi minuti fa ...
 
A volte, il destino riserva delle sorprese ... brutte o belle che siano
 
Certo, il 99.99% sono TUTTE FREGATURE ... FALSE ILLUSIONI CHE TI FANNO SOFFRIRE ULTERIORMENTE; mentre il fato si diverte ancor di più nel vedere come la falsa speranza che ti aveva dato svanisce dal tuo muso, constatando che era solo UN'ENORME MENZOGNA per farti credere di poter SPERARE ... DI SOGNARE
 
Ma, in quelle POCHE E RARE VOLTE CHE SUCCEDE VERAMENTE ... quello 0.01% ... sei TU a credere che sia IMPOSSIBILE ... CHE SIA TUTTA UNA BUGIA ... QUANDO, IN REALTÀ, NON LO È
 
Dopotutto, è questo il bello delle sorprese ... quando arrivano, NON SEI MAI PRONTO ... TI COGLIERANNO SEMPRE ALLA SPROVVISTA, lasciandoti a zampe all'aria
 
E quella che lui aveva avuto questa mattina, era stata una FANTASTICA E MERAVIGLIOSA SORPRESA … che rientrava in quel RARO E SALTUARIO 0.01%
 
LA VERITÀ ... NULLA DI PIÙ SEMPLICE ... non l'ennesimo scherzo del destino
 
Almeno ... era quello che pensava lui
 
Però ... se non fosse stato così ?
 
NO ...DOVEVA CREDERCI !
BASTA AUTOCOMMISERARSI ED ESSERE PESSIMISTI !
 
Il fato, oltre alla VALANGA DI BRUTTE SORPRESE, ne riserva anche delle BUONE ... SPORADICAMENTE ... ma lo fa ... anche se è CONTRO LA SUA NATURA
Quindi, bisognava afferrare al volo l'opportunità
 
Poteva perciò, considerare RISOLTO ... NON DEL TUTTO ... ma, IN GRAN PARTE, GLI ATTRITI CHE C'ERANO FRA LORO DUE
 
Il primo passo l'aveva fatto LUI
Anche se non se lo sarebbe MAI aspettato ... nemmeno tra un milione di anni
ORA ... ERA IL SUO TURNO
DOVEVA IMPEGNARSI A RICOSTRUIRE QUELLO CHE LUI STESSO AVEVA DISTRUTTO, MOLTO TEMPO FA
 
Ma, INSIEME, c'è l'avrebbero fatta
 
Anche se ... ne era consapevole ... avrebbe dovuto dirgli la VERITÀ ... prima o poi
 
NON POTEVA TENERGLIELO NASCOSTO PER SEMPRE
NON POTEVA FUGGIRE DAL PASSATO
E LUI AVEVA IL SACROSANTO DIRITTO DI SAPERLO
 
Di conoscere non solo quello che era successo VERAMENTE quella notte, di tanto tempo fa, quando non erano soltanto che dei cuccioli ... e dove ci scappò, anzi, SCAPPARONO due morti ...
 
Ma anche confessargli CHI ERA REALMENTE
 
Avrebbe dovuto parlargli: del suo nuovo lavoro al R.O.A.R, di come si era sentito quella notte in cui perse l'occhio per colpa sua e di come i sensi di colpa continuavano imperterriti a tormentarlo giorno e notte, lacerandogli l'anima
 
Avrebbe anche dovuto dirgli della sua FAMIGLIA
DI SUA MOGLIE … DELLA SUE DUE CUCCIOLE ... e, di conseguenza, comunicargli che lui ... era diventato ... ZIO
 
Soprattutto, avrebbe dovuto spiegargli perché aveva fatto finta di impersonare qualcuno che ... ERA MORTO DA MOLTO TEMPO
 
Troppe informazioni e novità
 
Non sapeva come avrebbe reagito …
 
Di una cosa era certo, però … non aveva NESSUNA SCUSA e non era nemmeno sicuro se lui l’avrebbe perdonato del tutto
 
Ma ... questi erano altri problemi
Che si sarebbero potuti benissimo affrontare più avanti ... una volta che tutta questa storia sarebbe finita
 
Ora, aveva altro di MOLTO PIÙ IMPORTANTE a cui pensare
 
Visto che le cose avevano subito una PIEGA INASPETTATA, poteva approfittare dell'occasione per fare quello che lui e il direttore Furry si erano proposti di fare la scorsa sera
 
Era un'opportunità che non si sarebbe MAI PIÙ ripresentata
 
Doveva avvertire immediatamente il direttore
 
Così, Clint allungò una zampa verso una tasca dei suoi pantaloni per prendere il suo smartphone
Uno volta preso, Barton lo tirò fuori e compose un numero; dopodiché, se lo portò vicino all'orecchio destro
 
 
 
Direttore Furry, buon giorno !
Sono io ... scusi il disturbo
So che ultimamente ha da fare e ...
 
Sì ...
So benissimo che ha una montagna di lavoro da sbrigare per COLPA MIA e ...
Sì ... so anche che mi aspettano tutti i bagni dell'eliveivolo da pulire con uno spazzolino, per la sorpresa che vi ho fatto ... grazie di avermelo ricordato, direttore
Sì ... mi ricordo anche che i miei carissimi colleghi mi vogliono ...
 
La può smettere di farmi sentire in colpa e di infierire ulteriormente ?
La mia voglia di vivere mi si sta abbassando a LIVELLI CRITICI, sa ?
 
Bene ... chiusa parentesi ... ascolti ...
Credo di avere un po’ di tempo per poter andare a fare quella piccola scappata a casa della famiglia Hopps, per fare quel controllino di cui abbiamo parlato ieri sera
Ci sto andando ora
 
Le volevo chiedere, se le cose stanno come abbiamo ipotizzato ... cosa dovrei fare ?
 
Ho capito ...
Va bene ... cercherò di spiegargli la situazione e di farli ragionare … soprattutto alla piccola Julia
 
Se li trovo a casa …
Non vorrei che fossero ancora alla fiera al lago Landlake …
Se così fosse … ho bisogno della sua autorizzazione per entrare dentro la loro proprietà, per cercare di localizzare il prototipo … se quest’ultimo non mi mangia prima
 
Assolutamente ...
Non possiamo permetterci ulteriori ritardi
Dobbiamo agire ORA, visto che il signor Sailas sta ancora andando a tastoni nel buio
 
D'accordo
 
Sì ... mi dò una mossa ...
Se mi lasciasse andare ...
Mi sta facendo tante di quelle raccomandazioni … neanche fossi un cucciolo di 4 anni
Mi ricorda tanto le esortazioni vivaci e iper-protettive di mia mamma al mio primo appuntamento, DA SOLO, con Kate ...
 
Lo so ... lo so ... ma sa anche che mi PIACE STUZZICARLA
 
Ok ... ritornando seri ... se mi dovessero servire rinforzi, le faccio uno squillo
 
Va bene, rimaniamo così
Mi faccio vivo io
Le farò sapere al più presto, direttore Furry
 
La saluto
 
 
 
Detto questo, Barton chiuse la chiamata e rimise il cellulare al suo posto
 
Ancora non riusciva a credere che il signor Sailas gli avesse dato il resto della giornata libera
 
Strano ... MOLTO STRANO
Si vede che oggi era di buon umore ...
 
Beh ... meglio per lui
 
Visto che il capo della C.P.A stava ancora brancolando nel buio ... complice lo scherzetto che gli aveva fatto con il piccolo furtarello della scheda SIM del telefono di Julia, che aveva fornito sia a lui che al direttore Furry, una pista da seguire ... ADESSO ERA IL MOMENTO PIÙ OPPORTUNO per agire
 
Doveva darsi una mossa !
 
Sarebbe andato dagli Hopps e avrebbe verificato se il prototipo CR-0C si trovasse lì
Sperava solo con tutto sé stesso che quell'animale, estinto da milioni di anni, magari ricordando per chi lavorava … ovviamente, SOTTO COPERTURA … non se lo mangiasse vivo
 
E come dargli torto ?
Il signor Sailas e altri dipendenti della C.P.A gli avevano provocato tante di quelle sofferenze ...
 
Ancora si chiedeva perché gli avessero impiantato, all'interno del cranio, quel dispositivo di controllo mentale ...
 
Che senso aveva riportare in vita una creatura UNICA come lui, per poi tenerla prigioniera ?
Perché Fowler l'aveva fatto ?
Dopotutto, l'aveva creato lui ... perché fargli vivere una vita SENZA LIBERTÀ ... come uno SCHIAVO ... UN BURATTINO ?
 
Beh ... forse perché il dingo, da quello che aveva potuto esaminare dal suo dossier, era anche lui SCHIAVO del signor Sailas
Aveva un debito che doveva ripagare nei confronti del mammifero mascherato e, forse, si era anche lasciato AMMALIARE e attrarre dal suo modo di fare e dalla sua psicologia
 
D'altronde, come dice un vecchio detto
 
NESSUNO È PIÙ SCHIAVO DI COLUI CHE CREDE DI ESSERE LIBERO SENZA ESSERLO
 
Barton rimase in silenzio per un paio di secondi; dopodiché, scosse velocemente la testa
 
Ora non aveva tempo per pensare a queste cose
 
DOVEVA MUOVERSI ... E IN FRETTA ANCHE … NON AVEVA TEMPO DA PERDERE
 
Così, il mammifero rimise in moto il suo mezzo, per poi immettersi nella carreggiata
 
Sperava solo con tutto sé stesso, che la piccola Julia avrebbe capito la situazione, consegnando il prototipo al R.O.A.R senza fare troppe storie ...
 
PER LA SUA INCOLUMITÀ
PER QUELLA DELLA SUA FAMIGLIA
PER IL BENE DI QUELLA CREATURA …
E PER QUELLO DEL MONDO INTERO
 
 
 
 
Intanto, al lago Landlake …
 
 
Alla fine, era riuscita … dopo tanti penosi affanni … a schiodarlo da quella maledetta sedia di plastica … anche se aveva dovuto faticare e non poco …
 
Quando si metteva in testa qualcosa, era PEGGIO di un cucciolo di due anni …
 
Ma cosa c’era di così IMBARAZZANTE in quello che voleva fare insieme a lui ?
Non gli aveva chiesto mica di spogliarsi davanti a tutti e di rimanersene in mutande, ballando la hula
A volte, non riusciva proprio a capirlo …
 
“Carotina … carotina … carotina … ascolta … mi stai ascoltando ?
Dai … smettila … su … non è divertente … non lo è per NULLA”
 
E con questa cantilena poi …
 
Ma di cosa doveva lamentarsi ?
Lo stava solo TRASCINANDO AMOREVOLMENTE, nonostante i suoi lamenti e le sue negazioni, tenendolo serrato per la zampa destra, verso il centro dell’improvvisata pista da ballo, sotto lo sguardo divertito e perplesso di tutti quanti i presenti
 
Voi la definireste una RAGIONE VALIDA per lagnarsi ?
 
Però … di una cosa bisognava dargli atto …
Dall’insistenza e dalla perseveranza con la quale il suo partner di lavoro stava impuntando le zampe posteriori nel terreno, cercando di impedire o di rallentare la sua avanzata, doveva dedurre che non VEDEVA L’ORA di cimentarsi in quella che … secondo il suo umile e modesto parere di coniglietta ACUTA … per lui, doveva trattarsi di un’esperienza del tutto nuova
 
“Carotina … dai … per favore
Preferivo rimanermene seduto lì a quel tavolo, PIUTTOSTO CHE FARE QUELLO CHE MI STAI COSTRINGENDO A FARE
Avanti … io ti ho mai obbligato a fare qualcosa contro la tua volontà ?”
 
La domanda postagli da Nick, le fece scomparire quel sorriso divertito che, fino a pochi minuti fa, era stampato sul suo muso e, di conseguenza, Judy si fermò di colpo qualche metro prima che potesse raggiungere l’area adibita a improvvisata pista da ballo
 
 
 
Io ti ho mai costretto a fare qualcosa contro la tua volontà ?
 
 
 
Il quesito che la volpe le aveva posto, continuava a riecheggiarle all’interno della sua testolina
 
Beh … adesso che ci pensava bene …
Nick non l’aveva MAI obbligata a fare qualcosa … se lei non la voleva fare
 
E IL MOTIVO PRINCIPALE, NON ERA LEGATO PRIMARIAMENTE AL CARATTERE
 
Non c’entrava il fatto che lui era un tipo che preferiva non attirare troppo l’attenzione … e lei, invece, sì
O quello dove lui assumeva la figura di un mammifero che preferiva riflettere due volte prima di fare qualcosa … e lei era l’esatto opposto
Oppure la sua ORRIBILE esperienza che aveva avuto da cucciolo, venendo discriminato, per poi chiudersi in una sorta di armatura; cosa che, col passare del tempo, lo costrinse a indossare varie maschere per nascondere la sua fragilità … a differenza di lei che, anche se aveva dovuto affrontare la stessa TERRIBILE situazione, si era rialzata e aveva raggiunto il suo sogno, nonostante le difficoltà che aveva incontrato
 
È VERO … ERANO UNO L’OPPSOTO DELL’ALTRO
 
MA … IL CARATTERE NON C’ENTRAVA
 
Ognuno di noi ne ha uno, TOTALMENTE diverso dall’altro … anzi, UNICO
 
Il motivo era un altro e la risposta era piuttosto semplice
 
È vero che Nick era il CONTRARIO di JUDY ma, come due pezzi di un grande orologio … nonostante hanno forme e dimensioni diversi … LAVORAVANO IN UNITÀ E IN PERFETTA SINTONIA
Non solo nel lavoro … ma anche nella vita
 
Però … cosa su cui vi voglio farvi riflettere …
 
Due ingranaggi … seppur lavorano bene insieme … devono NECESSARIAMENTE aver bisogno di un LUBRIFICANTE che li faccia funzionare al meglio e il più a lungo possibile
 
Sapete cos’è ?
 
Oltre all’amicizia, la fiducia e la stima che si hanno nei confronti di qualcuno … la parte più importante è: il BENE E L’AFFETTO che si hanno per quest’ultima
Soltanto se vogliamo VERAMENTE bene a qualcuno a noi caro, ci SFORZEREMO di fare ciò che a lui piace o non piace
 
Ora … con in mente questo concetto e applicandolo alla situazione in cui si trovava la nostra coniglietta …
 
Se voleva VERAMENTE bene a Nick … e lei sapeva PERFETTAMENTE che questo genere di cose, al suo partner non gli piacevano … con le sue azioni, gli stava dimostrando che a lui ci TENEVA SUL SERIO oppure no ?
 
Lui si era fidato di lei … raccontandole un episodio così delicato e pieno di dolore del suo passato … e lei … come lo stava ricambiando ?
 
A volte sono le COSE PIÙ PICCOLE, CHE DIAMO PER SCONTATO DI SAPERE … delle quali, purtroppo, ci rendiamo conto troppo tardi … A FARE I DANNI PIÙ GRAVI E A CREARE DELLE PROFONDE FERITE EMOTIVE CHE CI METTONO MOLTO TEMPO A RIMARGINARSI
 
“Carotina … perché ti sei fermata ?
Hai finito la benzina ? Oppure hai forato una gomma ?”
 
La domanda scherzosa e allo stesso tempo preoccupata, postagli da Nick, la fece ritornare con le zampe per terra
 
Judy, dopo aver scosso velocemente la testa, mollò la presa dalla zampa di Nick e si voltò verso quest’ultimo, reclinando le orecchie all’indietro e abbassando lo sguardo a terra … chiaro segno che qualcosa non andava o che, ipotesi che si verificava il più delle volte, si era resa conto TROPPO TARDI di aver fatto qualcosa che non doveva fare
 
La volpe si accorse del repentino cambio d’umore della leporide e dopo essersi massaggiata la zampa dolorante, cercando di far ricircolare il sangue, si abbassò all’altezza della coniglietta
Dopodiché, allungò la zampa sinistra verso il mento di Judy e poi, con fare amorevole e dolce, lo sollevò all’insù con l’indice, alzandole lentamente la testolina, finché non incrociò i suoi occhi color ametista
 
“Ti sei resa conto TROPPO TARDI di aver fatto qualcosa che non dovevi fare ?” chiese semplicemente il canide dalla pelliccia fulva, dopo qualche secondo di silenzio
In seguito a quella domanda, Judy sgranò leggermente gli occhi e, di fronte a quella risposta silenziosa, Nick trattenne una risatina divertita, scuotendo lentamente la testa
 
“Lo immaginavo … d’altronde, sei fatta così …
Ormai ti conosco fin troppo bene” continuò la volpe, seguitando a guardare la partner con fare divertito
 
E qui ritorniamo all’esempio degli ingranaggi che vi avevo fatto poco prima …
 
Non solo lavorare in unità e in perfetta sintonia … MA ANCHE CAPIRSI AL VOLO
Perché, se vuoi VERAMENTE bene a una persona, non solo capisci cosa le fa piacere e cosa no … ma sarai anche in grado di comprendere quello che, con dei semplici sguardi o gesti, vuole dirti e trasmetterti
 
Ed era quello che Nick aveva appena fatto con Judy
 
“Ascolta, carotina … consiglio spassionato da parte di una povera … ma, affascinante … volpe: LA DEVI SMETTERE DI DARTI COLPE CHE NON HAI PER FATTI DI POCA IMPORTANZA, COME QUESTO … C’È DI PEGGIO
Vogliamo ricordare l’episodio che hai avuto a quella conferenza stampa, dove hai detto certe cose che sono state intese per altre ?
Se vuoi evitare di ritrovarti in queste situazioni, dove la tua coscienza ... anche se a scoppio ritardato … ti fa riconsiderare la decisone che hai preso sotto un altro punto di vista … DOVRESTI FERMARTI PIÙ SPESSO PRIMA DI DIRE O FARE QUALCOSA, classificando anche l’importanza dei fatti, NON CREDI ?
Te l’ho già detto …
O devo per caso ricordarti quello che è successo ieri sera dove, a causa della tua esuberanza, ti sei fiondata fuori da casa, rischiando di farti mettere sotto da quei due ladruncoli ?
E sappi, che non lo dico per farti un dispetto o per farti sentire ancora più in colpa
Lo dico solo per il tuo bene e per quello degli altri …
E PERCHÉ, A TE, JUDY … CI TENGO … CI TENGO MOLTO” affermò Nick, guardando Judy negli occhi
 
Quest’ultima, colpita da quello che il canide aveva detto, fece per aprire la bocca per dire qualcosa, venendo interrotta dalla volpe
 
“Anche se, ultimamente, la mia convinzione sul volerti bene sta vacillando, in seguito agli ultimi avvenimenti che si stanno verificando qui, a Bunny Burrow …
Con tutte le gomitate che mi tiri ogni volta ai costati, quando dico qualcosa di arguto e di divertente … senza dimenticare i miei arti che, recentemente, quasi mi strappi via, trascinandomi a destra e a sinistra come un peluche” aggiunse il predatore, trattenendo una risatina divertita, osservando lo sguardo corrucciato della leporide
“E non fare la permalosa, sai …
Comunque, tranquilla … non è successo niente
Anzi, se da una parte ti rendi conto troppo tardi di quello che dici o fai … cosa sulla quale dovresti migliorare … SEI MOLTO UMILE DA AMMETTERE L’ERRORE E, SE LA COSA È GRAVE, A PAGARNE ANCHE LE CONSEGUENZE
MA … RIPETO … DEVI SAPER DISTINGUERE L’IMPORTANZA
Non penso che, per il fatto che io non voglia SGAMBETTARE come un pazzo a destra e a sinistra … nonostante sia un ballerino provetto … tu ti debba incolpare, pensando di farmi un torto o di farmi soffrire
Ne ho passate di peggiori … lo sai
Piuttosto, vedila così … vuol dire che mi vuoi bene e ci tieni molto anche a me, non trovi ?” concluse il canide dalla pelliccia fulva, togliendo l’indice dal mento di Judy, continuando a sorriderle; per poi rimettersi diritto
 
Di fronte a quella manifestazione di affetto e amicizia da parte del suo collega di lavoro … anzi, del suo AMICO … la leporide non poté far a meno di sorridere
 
Nick aveva ragione
Non doveva darsi colpe per questioni di poca importanza, come quella
Al contrario, doveva guardare il lato positivo … se si sentiva in quel modo, significava che gli voleva bene e che a lui ci teneva
Non gli aveva fatto nessun torto o dispetto … anzi, aveva avuto l’ennesima conferma che il loro rapporto di amicizia era SOLIDO E BEN RADICATO … nonostante avessero due caratteri COMPLETAMENTE DIFFERENTI
 
“Grazie, Nick” mormorò Judy, rialzando le orecchie e rivolgendo un sorriso di gratitudine verso la volpe
“No … grazie a te per avermi risparmiato la figura e l’imbarazzo, carotina
A ballare sono veramente un COMODINO” ribatté il predatore, trattenendo una risatina; mentre la leporide, dopo aver sorriso, in seguito all’affermazione del suo collega, spalancò di colpo gli occhi, rendendosi conto solo ora di una cosa
 
I MAMMIFERI INTORNO A LORO CHE AVEVANO ASSISTITO, POCO FA, A QUELLA SCENA MOLTO INTIMA TRA LEI E NICK
 
S’è nera completamente dimenticata !
Chissà cosa avevano pensato, guardandoli … e, cosa peggiore, quello che si erano detti a bassa voce, osservando tra come lei e il collega … ci fosse … qualcosa di … SPECIALE E MAGICO
 
No … ma cosa andava a pensare ?
Si stava solo lasciando suggestionare da quei pensieri che: Boe, Elodie e il Dottor Facilier le avevano messo in testa
 
Insomma … lei e Nick …
 
No … no … basta pensarci !
ERA-UNA-COSA-ASSURDA
Ma allora perché, quando Nick l’aveva rassicurata … alzandole dolcemente il mento e guardandola con quello sguardo così confortante e dolce … aveva sentito QUALCOSA … QUALCOSA che nemmeno lei riusciva a spiegare ?
 
Possibile che … tutti si fossero resi conto che … tra loro due …
 
E lei non se ne capacitava ancora o non VOLEVA capacitarsene ?
 
No … cioè … anche se fosse stato vero, cosa avrebbero pensato gli altri ?
 
Alcuni lo avrebbero trovato tenero e dolce … ma … se non fosse stato così ?
Se i mammiferi intorno a loro, in quel momento, l’avrebbero reputato STRANO E DISGUSTOSO ?
 
Avrebbe potuto infangare la sua reputazione … QUELLA DELLA SUA FAMIGLIA … QUELLA DI NICK
 
Se non l’aveva già fatto …
 
Ed ecco che si era NUOVAMENTE resa conto TROPPO TARDI di una cosa che … non solo non doveva fare … ma che avrebbe danneggiato altri mammiferi a lei cari
 
E ora ? Che cosa si sarebbe dovuta inventare ?
 
“Oh … tranquilla per gli altri, carotina paranoica
Non hanno visto NIENTE di quello che è successo … per fortuna
A quanto pare, sono tutti troppo impegnati a guardare i ballerini … se così possiamo chiamarli … in pista
Senza dimenticare lo stesso disco da musica County, che sta continuando a girare da almeno 30 minuti in quella consol da DJ … e qui mi viene il forte sospetto e dubbio che quel fantomatico radio-presentatore non abbia altri pezzi adibite a feste campagnole nel suo repertorio … che non ha permesso a NESSUNO di sentire nulla
Tua mamma, tuo padre e il resto dei tuoi fratelli e sorelle sono troppi presi ad ascoltare com’è finita la storia … alquanto inverosimile, secondo il mio modesto e umile parere … del signor Gibbs, di Sheldon e di quell’orso nero che gli voleva fare la pelliccia per aver fatto soffrire la figlia
Tutto ciò mentre il capitano pirata, insieme a tuo nonno, stanno ricordando i bei vecchi tempi passati insieme
Non avrò di certo il tuo udito … ma, ringraziando il cielo, un’ottima vista e senso di osservazione ancora c’è l’ho”
 
Le parole pronunciate dal canide dalla pelliccia fulva, distolsero Judy dai suoi pensieri e dalle sue VISONI CATASTROFICHE
 
La leporide lanciò una rapida occhiata verso la volpe che, a zampe conserte, la stava osservando con uno sguardo divertito
 
“È inutile che mi fai quel musetto sorpreso, carotina
Anche se mi fa divertire e non poco… conferma, sfortunatamente, la mia teoria sul fatto che tu sia OTTUSA
E tu, data la tua permalosità, non penso voglia confermare questa affermazione … giusto ?
PENSAVI VERAMENTE CHE MI SAREI MESSO A FARE QUELLO CHE HO FATTO, CON TUTTI GLI OCCHI PUNTATI SU DI NOI ?
Ho ancora un po’ di dignità da difendere
Soprattutto ORA
Visto che, nei giorni che sto trascorrendo qui a Bunny Burrow con te, me ne stanno capitando di cotte e di crude
Cose che, a Zootropolis, non mi sono mai successe e che MAI avrei potuto immaginare … da qui fino al giorno della mia gloriosa e degna dipartita
Manco fossi un personaggio di una storia dove, un autore esterno, si diverte a farmene passare di ogni: colore, forma e dimensione
Chissà … forse, in questo momento, sta scrivendo pure quello che sto dicendo …” affermò pensieroso Nick, scuotendo lentamente la testa
“Quindi … tu … hai fatto quello che hai fatto, perché … non ci … stava …” provò a dire la coniglietta, mentre sul suo muso si dipingeva uno sguardo sorpreso, venendo interrotta dal collega
“Wow-wow-wow … rallenta, carotina … pigia la zampa sul freno
IO NON HO DETTO QUESTO
L’ho fatto, altrimenti il senso di colpa ti avrebbe schiacciato al punto che TI SARESTI CONDANNATA E ARRESTATA DA SOLA PER UNA COSA DI POCA IMPORTANZA” ribatté Nick, gesticolando con le zampe
“Ah … e se tutti ci avessero guadato … tu cosa avresti fatto ?”
“Ti avrei rassicurata ugualmente … ma … in modo MENO EVIDENTE
A prescindere dalle circostanze, l’avrei fatto comunque … PERCHÉ TI VOGLIO BENE E CI TENGO A TE
Non capisco il motivo di questa tua sorpresa …
PERCHÉ ? QUESTO COSA AVEVA DI COSÌ TANTO SPECIALE ?”
 
La domanda postagli dal collega, fece zittire immediatamente Judy, che si limitò ad abbassare lo sguardo per terra
 
“Ancora quella fantasticheria che tutti si fanno sul nostro conto, non è vero ?”
 
L’ennesimo quesito sollevato da Nick le fece alzare rapidamente gli occhi dal terreno
E l’occhiata che la leporide lanciò al predatore, valse più di mille parole
 
Nick non poté far a meno di sorridere, scuotendo lentamente la testa
 
Alla fine della fiera, sempre lì si andava a parare
 
 
Non aspettare troppo, ragazzo
Lei ti vuole un mondo di bene e sarebbe pronta a morire per te … ma, suppongo che questo tu già lo sappia
Quindi … se sei convinto o ti sei reso conto che qualcosa, nel vostro rapporto è cambiato, non tenere la bocca chiusa
Potresti non avere altre opportunità in futuro …
 
 
E a marcare ulteriormente questo punto, nella testa della volpe risuonarono le famose parole citate sopra da quel fantomatico cartomante e stregone Voodoo del Dottor Facilier
 
In parte erano VERE le parole che gli aveva detto quello strambo di un facocero
 
QUALCOSA ERA CAMBIATO NEL LORO RAPPORTO
Ma, ora che erano a Bunny Burrow, questo QUALCOSA si era accentuato di più … MOLTO DI PIÙ
 
Già, a Zootropolis, lui aveva fiutato qualcosa nell’aria
Quand’era insieme a Judy, si sentiva un mammifero MIGLIORE … un mammifero FELICE e tutte le maschere che aveva indossato per così tanti anni, quand’era insieme alla sua partner di lavoro, cadevano … SPARIVANO
 
JUDY GLI AVEVA CAMBIATO LA VITA … IN MEGLIO
E di questo, Nick le sarebbe stato per sempre grato …
Ma, quando si trovava con lei in dei momenti SPECIALI E INTIMI … ad esempio, come quello di poco fa … QUALCOSA nel suo animo si … MUOVEVA
 
Non riusciva nemmeno lui a spiegare …
 
Quando si abbracciavano … parlavano del futuro … sul fatto di avere una famiglia o meno … di avere dei cuccioli … un mammifero del quale si sarebbero innamorati e via dicendo … il suo cuore perdeva un attimo e il suo cervello iniziava a fantasticare intorno alla figura di Judy
 
Il più delle volte si dice che CUORE E CERVELLO NON VADANO MAI D’ACCORDO
E, invece, sotto certi punti di vista e quando si affrontano determinati argomenti … VANNO PERFETTAMENTE A BRACCETTO
 
Forse lei, quand’erano in servizio … giù, alla grande metropoli … non ci aveva dato troppa importanza o non s’è n’era resa nemmeno conto
Vuoi i molti casi e scartoffie burocratiche da sbrigare ogni giorno e il fatto che lui … quando si verificavano quei MOMENTI, INSIEME A LEI … non lo desse a vedere, perché lo reputava qualcosa di FANTASTICO E INNATURALE, oltre a non voler deludere o ferire i sentimenti di quella piccola e dolce coniglietta ottusa
 
Ma, ora che si trovava alla Tana dei Conigli … senza indagini o casi che la potessero distrarre … forse, anche lei ne stava prendendo atto
 
Di una cosa, però, era sicuro … non sarebbero potuti andare avanti così … per l’eternità
Con questo tarlo che gli rodeva a entrambi
Avrebbero dovuto chiarirsi e parlarne … AL PIÙ PRESTO
 
Non avrebbe voluto illuderla e farla soffrire, pensando che lui e lei potessero …
 
LUI NON LA MERITAVA … PER NULLA
 
Ma, in quanto suo MIGLIORE AMICO si sarebbe preso la briga di proteggerla e di fare in modo che, al suo posto, la meritasse un mammifero degno e che le volesse VERAMENTE BENE
 
Sarebbe stato per lei un GUARDIANO e avrebbe mantenuto questo suo compito per il resto dei suoi giorni
Non avrebbe MAI permesso che quel sorriso e quella voglia di aiutare gli altri scomparissero per colpa di un CONIGLIO BUONO A NULLA … nossignore !
 
Però, prima di quel momento, avrebbero dovuto risolvere questa faccenda assai spinosa
 
 
Quindi … se sei convinto o ti sei reso conto che qualcosa nel vostro rapporto è cambiato, non tenere la bocca chiusa
Potresti non avere altre opportunità in futuro …
 
 
A-ridaje … di nuovo
 
 
Potresti non avere altre opportunità in futuro …
 
 
Altre opportunità …
Opportunità per… fare cosa ?
 
 
 
Oh … andiamo vecchio volpone … lo sai benissimo cosa
 
 
 
Esprimerle nuovamente i suoi sentimenti … mostrando quel suo lato debole che non aveva mai rivelato a nessuno, a parte lei ?
 
Beh … intendiamoci … non è che avesse paura di farlo
 
Di Judy si poteva fidare benissimo … e questo lo sapeva
 
 
 
Esatto … ma non divagare
Ci stai andando vicino …
 
 
 
Forse doveva dirle che …
 
 
 
Oh-oh-oh  … ecco che ci sei
Su … dillo !
 
 
 
Che lui … l’ama …
 
 
 
Perfetto, gente
Siete stati bravissimi ! I miei complimenti !
Non mi divertivo così dai lontani tempi del ballo di fine liceo …
E ora … per concludere in bellezza questa prima giornata di fiera … qui, al lago Landlake … metteremo un pezzo un po’ più calmo, così potrete far risposare le vostre delicate zampe ... e, cosa più importante, il vostro povero cuore
 
A tal proposito e visto che abbiamo toccato questo punto … da quassù mi è sembrato di intravedere un coniglio di mezza età, non ho intravisto bene chi fosse, che è diventato praticamente bianco … e, fidatevi, NON ERA IL COLORE DELLA PELLICCIA
O ha visto la moglie che l’ha piantato con un coniglio più giovane e bello di lui … oppure, erano i primi chiari segni e sintomi di un infarto … ahahahahahah
 
Ma … bado alle ciance …
 
COMUNICAZIONE IMPORTANTE DI SERVIZIO … per quest’ultimo ballo … ABBIAMO DUE OSPITI SPECIALI che si uniranno a noi
 
Vi dico la verità … non mi aspettavo MINIMAMENTE di trovarli da queste parti … in mezzo a noi comuni MORTALI
Ma un uccellino ... con due lunghe orecchie, mi ha appena detto che sono proprio … QUI … e ora ne ho la conferma, intravedendoli da quassù
 
Mammiferi e mammifere … è per me un VERO PIACERE E ONERE, presentarvi i due più grandi e famosi poliziotti di tutta Zootropolis … JUDY HOPPS E NICK WILDE !
 
 
 
Le parole pronunciate dal presentatore e conduttore di Radio Carrot One … per la precisione, una giovane lepre con un grosso paio di occhiali da sole a coprirgli gli occhi … e che si trovava oltre la sua consol da DJ, riportarono i due agenti sulla terra ferma
 
Judy e Nick rivolsero uno sguardo rapido verso il balcone della tavola calda del lago Landlake, dov’era situato il leporide
 
Calò un improvviso silenzio di tomba e tutti gli occhi dei presenti … sia di quelli seduti ai vari tavoli, che di quelli che avevano appena finito di ballare … si concentrarono su Judy e Nick; mentre quest’ultimi erano rimasti pietrificati a bordo dell’area da ballo
 
Sembrava che il tempo si fosse letteralmente fermato
 
Bene … ora che avevano L’ATTENZIONE DI TUTTI QUANTI … cosa si dovevano inventare ?
Non potevano di certo tirarsi indietro, anche perché … ne erano sicuri … quella lepre non li avrebbe MAI lasciati andare … né tantomeno il pubblico
 
Rimasero fermi e in silenzio ancora per qualche secondo … che parve un’eternità
 
Dopodiché, Nick … visto che Judy non accennava a fare o a dire qualcosa, dato che molto probabilmente il suo cervello era andato a KAPUT … tentò di sbloccare e di togliere … come al solito … DALL’IMBARAZZO la sua partner di lavoro, sorridendo timidamente e mormorando, mentre alzava la zampa destra in segno di saluto un: bassissimo, sottilissimo e impacciatissimo
 
 
“Ehilà”
 
 
SILENZIO COME RISPOSTA … che durò giusto cinque secondi, prima che l’intera folla esplodesse in un fragoroso applauso, tra battiti di zampe e fischi
 
 
 
Su … avanti ! Scendete in pista !
Di spazio c’è ne quanto ne volete
Coraggio, gente … fate un bell’applauso a … JUDY e NICK !
 
 
 
Continuò la lepre, facendo cenno, con la zampa destra, ai due agenti di polizia di avvicinarsi; mentre alcuni mammiferi, che avevano finito di ballare poco prima, si erano diretti verso Nick e Judy, invitandoli dolcemente … ma con molta insistenza … a venire al centro della pista, insieme a loro
 
 
 
 
Nel frattempo, nel corridoio della C.P.A …
 
 
Era fermo davanti a QUELLA porta da diversi minuti
 
Stava continuando a rimirare la piccola placchetta in metallo dove, in stampatello nero, erano incise delle lettere che componevano un nome
 
 
SIGNOR SAILAS
 
 
Non gli riusciva proprio ad alzare la zampa per bussare sulla porta
 
E il motivo di questo suo impedimento non era tanto il fatto di aver paura del mammifero, il cui nome era inciso sulla targhetta
 
Cioè … per quel giorno non aveva combinato nessun guaio o disobbedito a un ordine impartitogli dal suo superiore
Cosa che avrebbe reso necessaria una punizione piuttosto dolorosa, quanto INNOVATIVA E DIVERTENTE, da parte dell’animale che si trovava al di là di quella porta
 
No … non era di questo che aveva paura
 
Anzi, se doveva dire la verità, era stato MOLTO FORTUNATO che il signor Sailas non l’avesse punito MOLTO PRIMA … e anche in modo alquanto DOLOROSO … visto quello che aveva combinato con il prototipo CR-0C
 
No … non era per colpa della PAURA … o, se vogliamo essere precisi … della PAURA DI ESSERE PUNITO che quel dingo, vestito con un camice bianco, indugiava a bussare a quella porta
 
La sua preoccupazione era un’altra
 
Ovvero, la paura che … dopo aver scoperto chi fosse VERAMENTE Hawkeye … tutto sarebbe potuto andare a ROTOLI
 
Non per colpa del signor Sailas, intendiamoci
Perché lui era un mammifero che sapeva FINGERE E RECITARE ALLA PERFEZIONE
 
Ma, per colpa SUA … che in quanto a MENTIRE, NON NE ERA PROPRIO CAPACE
 
Va bene che di questo piccolo segreto, ne erano a conoscenza solo lui e il suo superiore … e PER FORTUNA che era così
 
Se OGNI SINGOLO COMPONENTE della C.P.A l’avesse scoperto …
 
Cielo … sarebbe scoppiato il FINIMONDO
 
Però … tutta questa RESPONSABILITÀ
Si sentiva pesare questo segreto come un MACIGNO
Un peso di una tale importanza … che non sapeva per quanto tempo sarebbe riuscito a portarlo, facendo finta di nulla
 
Doveva parlare ASSOLUTAMENTE con il signor Sailas e dirglielo … prima di combinare un altro guaio
 
E quel sintetizzatore vocale, sotto forma di maschera respiratore bianca che copriva soltanto la parte del muso … solitamente utilizzata dai verniciatori … e che teneva saldamente nella zampa destra, gli avrebbe offerto l’opportunità e il pretesto INFORMALE per poter parlare con il suo superiore di questo delicato argomento
 
Dovevano risolvere quel problema AL PIÙ PRESTO E IN UN’ALTRA MANIERA
 
NON ESISTEVANO ALTRE SOLUZIONI … almeno, non per lui
 
Così, William prese un bel respiro, dandosi una scrollata bella energica; dopodiché, alzò la zampa sinistra, allungandola verso la porta
 
“Signor Fowler”
 
In seguito a quel richiamo, William sobbalzò leggermente per la sorpresa; per poi voltarsi dietro di sé, per scoprire chi l’aveva chiamato senza nessun preavviso
 
“T-T-Tenente Boris …” balbettò sorpreso il canide, osservando una tigre siberiana con una benda sull’occhio sinistro, che si stava avvicinando verso di lui
 
Oh no !
Si era COMPLETAMENTE dimenticato di LUI … UNA PARTE DEL PROBLEMA COLLEGATO A QUELLO PRINCIPALE
 
E adesso … che cosa doveva fare ?
Lui non sapeva nulla di …
 
O santo cielo … O SANTO CIELO !
Cosa si doveva inventare ?
LUI NON ERA PER NULLA BRAVO A MENTIRE O A INVENTARE STORIELLE
Che cosa doveva dirgli, se non sapeva nemmeno se il tenente avesse parlato o no con il signor Sailas di quella … COSA … dove c’entrava suo …
 
Ok … calma e sangue freddo e un passo alla volta
 
“T-T-T-Tenente Boris …” ripeté il dingo, cercando di formulare una frase logica e di senso compiuto, sorridendo nervosamente
“Deve parlare con signor Sailas ?” chiese il tenente, una volta raggiunto il canide, lanciandogli uno sguardo inespressivo e indicando l’entrata dell’ufficio davanti a loro
“Beh … ecco … a dire il vero … sì
D-D-D-Dovevo consegnargli …” disse semplicemente William, cercando di mascherare il suo nervosismo, alzando la zampa che teneva la maschera … come per mostrare al felino il motivo PRINCIPALE per cui era davanti alla porta del signor Sailas … per poi aggiungere
“M-M-Ma … forse … ecco … credo che … lei … insomma …” continuò a farfugliare il dingo, iniziando a grattarsi la testa con fare nervoso, con l’altra zampa libera, non guardando negli occhi il predatore dalla pelliccia bianca che alzò il sopracciglio destro con fare perplesso
 
Uhm … il signor Fowler oggi era piuttosto impacciato … per non dire AGITATO
 
A quanto pare stava cercando di nascondergli qualcosa …
 
QUALCOSA CHE QUALCUNO AVEVA GIÀ PROVVEDUTO A RACCONTARGLI PER FILO E PER SEGNO
 
D’altronde, doveva aspettarselo …
Solo lui e il signor Sailas avrebbero potuto scoprire quel piccolo segreto che aleggiava intorno alla sua famiglia adottiva …
 
Però, a differenza del signor Sailas che sapeva RECITARE E MENITIRE IN MANIERA STUPENDAMENTE MERAVIGLIOSA … il dingo non ne era PER NULLA CAPACE … glielo leggeva negli occhi
 
Quello strano oggetto … che, a prima vista, sembrava essere una maschera respiratore bianca, usata solitamente dai verniciatori … che il canide teneva nella zampa destra, era solo una FALSA SCUSA
 
Non era il VERO motivo per cui era lì
Anche un emerito idiota se ne sarebbe reso conto
 
Avrebbe voluto distrarsi un po’ con il canide, chiedendogli cosa c’era che non andava e divertirsi nel vedere come quest’ultimo avrebbe tentato INUTILMENTE di trovare una storiella o una scusa credibile che spiegasse il suo stato d’animo …
 
Ma, alla fine … ne era più che sicuro … avrebbe finito con il dirgli la verità
 
MENTIRE È UN’ARTE UNICA E RARA E PURTROPPO, SONO VERAMENTE IN POCHI A SAPERLO FARE CON VERA MAESTRIA
 
E il signor Fowler non era tra questi …
 
La tentazione era veramente forte, ma … non c’era tempo da perdere
Il signor Sailas lo stava aspettando per passare alla fase successiva del piano e doveva muoversi
 
“A dire il vero … temo che lei dovrà aspettare, signor Fowler
Io e signor Sailas essere già impegnati in faccenda piuttosto … DELICATA
Ma no si preoccupi … lo informerò che lei lo avere cercato per parlare con lui, dah ?” ribatté semplicemente il felino dalla pelliccia bianca, superando il canide e sfilandogli la maschera respiratore dalla zampa che teneva ancora sollevata
 
“E questa … la prende io
Gliela consegna io al signor Sailas, no si preoccupi” aggiunse Boris, non lasciando il tempo al dingo di poter proferire parola; per poi aprire la porta dell’ufficio e in seguito, una volta dentro la stanza, richiuderla subito dopo
 
Una volta che l’uscio si fu chiuso, William rimase interdetto e in silenzio ancora per qualche secondo, continuando a osservare l’entrata dell’ufficio del signor Sailas, con l’arto che fino a qualche istante fa teneva il sintetizzatore vocale, ancora alzato; dopodiché, tirò un sospiro di sollievo, abbassando la zampa e, inseguito, si voltò e cominciò a incamminarsi lungo il corridoio della C.P.A
 
Beh … non aveva potuto parlare con il suo superiore di quel problema che gli stava tormentando l’anima e il cui oggetto principale era Hawkeye … ma, almeno era riuscito … ALMENO SPERAVA … a non far trasparire NULLA al tenente Boris
 
E chi l’avrebbe mai detto ?
 
Non ci credeva nemmeno lui
 
Fiuuuu … meno male che era andata bene
 
 
 
 
Nel frattempo, nell'ufficio di Sailas, qualche minuto prima ...
 
 
Era da una quindicina di minuti che se ne stava in un religioso silenzio, assorto nei suoi pensieri, a guardare e riguardare quell'istantanea ... sempre presente sulla sua scrivania ... come se intorno a lui non ci fosse più niente e nessuno
 
Questo era ... chiamiamolo un PIACERE che il signor Sailas si concedeva in quei POCHISSIMI E RARISSIMI MOMENTI DI PACE E TRANQUILLITÀ
Come se il muso della MAMMIFERA rappresentata in quella fotografia riuscisse a trasmettergli quel senso di felicità e calma che credeva di aver perso da TANTO TEMPO ... DA QUEL MALEDETTO GIORNO
 
SOLO LEI RIUSCIVA A FARLO SENTIRE COSÌ ... NON SOLO ADESSO CHE NON C'ERA PIÙ ... MA ANCHE QUAND'ERA IN VITA
 
A volte si chiedeva ... PERCHÉ PROPRIO A LEI ... PERCHÉ PROPRIO A LORO gli fosse capitato quell'episodio così FUNESTO E DISASTROSO che il fato gli aveva riservato, distruggendo tutto quello che INSIEME AVEVANO COSTRUITO
 
Perché non qualcun altro ?
Perché non lui ?
Dopotutto ... LA COLPA ERA SOLO SUA
 
Se quel giorno fosse stato lì ... forse …
 
Beh ... ORMAI ERA TROPPO TARDI
 
TROPPO TARDI PER PENSARE AI SE E AI MA ...
TROPPO TARDI PER PIANGERSI ADDOSSO E ACCUSARSI ...
TROPPO TARDI PER CAMBIARE IL PASSATO
 
Sailas non poté fare a meno di allungare la zampa destra verso la fotografia, per poi prendere dolcemente e delicatamente il quadretto, avvicinandolo a sé
 
Quant'era bella ...
Non solo esteriormente ... ma anche interiormente
Aveva un carattere così: gentile, dolce, affettuoso, generoso ...
 
UNA PERLA RARA E PREZIOSA ... CHE NON AVREBBE MAI PIÙ TROVATO DA NESSUNA PARTE
 
NON AVREBBE PIÙ POTUTO VEDERE QUEGLI OCCHI ... E QUEL SORRISO COSÌ SPENSIERATO E PIENO DI VOGLIA DI VIVERE ... MAI PIÙ
 
Il capo della C.P.A passò lentamente e dolcemente il pollice della zampa destra sul muso della MAMMIFERA raffigurata nella fotografia ... come se la stesse accarezzando ... per poi sospirare e rivolgere lo sguardo verso quel caschetto nero, con le fattezze di un teschio di un felino, appoggiato sulla sua scrivania
 
Di LEI le rimaneva solo la fotografia che stava tenendo in zampa e quella maschera nera ... che lui stesso aveva intagliato dalla sua bara
 
Solo quello ... e un mucchio di ricordi ...
D lui e di lei che si abbracciavano felici e spensierati ... baciandosi intensamente, mentre si dicevano l'un l'altro ... TI AMO
 
E ORA ... NON AVREBBE PIÙ POTUTO FARE NULLA DI TUTTO QUESTO ... PER COLPA DI QUELLA MALEDETTA
 
Anche se, da una parte, doveva ringraziarla ... SENZA DI LEI NON SAREBBE MAI DIVENTATO CIÒ CHE ERA OGGI
E, quando sarebbe arrivato il momento, le avrebbe fatto pagare TUTTO ... E CON GLI INTERESSI ANCHE
 
COSÌ, NON SOLO LUI ... MA ANCHE COLORO CHE AVEVANO SOFFERTO GRAZIE ALL'EX-ASSISTENTE SINDACO DI ZOOTROPOLIS ... AVREBBERO OTTENUTO VERA GIUSTIZIA
 
E CHI, A PARTE CR-0C ... RAPPRESENTANTE DI COLUI CHE INCARNA ALLA PERFEZIONE LA MASSIMA GIUSTIZIA ... INCORRUTTIBILE E SEVERA ... POTEVA GIUDUCARLA COLPEVOLE PER I REATI CHE AVEVA COMMESSO ?
 
NES-SU-NO
 
E LA PENA PER TALI REATI ERA SOLO UNA
 
LA MOR-...
 
Sailas ... ormai col muso scoperto ... non riuscì a terminare il pensiero, che venne distratto dalla porta del suo ufficio, che si aprì e richiuse subito dopo, permettendo a un mammifero di entrare dentro la stanza
 
“Oh ... tenente, Boris !
C'è l'ha fatta !
Cominciavo a preoccuparmi, sa ...” esclamò fintamente sorpreso il capo della C.P.A, riappoggiando delicatamente il quadretto sulla sua scrivania
“Allora ... HA FATTO QUELLO CHE DOVEVA FARE ?” aggiunse Sailas, squadrando il felino dalla pelliccia bianca che, nel frattempo, si stava avvicinando verso il bureau del suo superiore
“Dah ... essere stato più facile del previsto
Ha abboccato come pesce” affermò semplicemente Boris
“Ah ... capisco ... e ... che effetto le ha fatto ?” gli domandò nuovamente il suo superiore, facendo fermare il felino a pochi passi dalla sua scrivania
“Come ?” ribatté il tenente, credendo di non aver capito bene quello che il suo capo gli aveva detto
“Sì ... voglio dire
CHE EFFETTO LE HA FATTO RIPAGARLO CON LA SUA STESSA MONETA ?
Fargli credere che sia stato tutto perdonato ... quando, in realtà, NON È COSÌ
Che effetto le fa prendere la consapevolezza che, al tempo opportuno, gli farà pagare, con gli interessi, TUTTO CIÒ che le ha fatto passare ... solo in misura CENTO VOLTE MAGGIORE ?” iniziò Sailas, sbloccando il suo computer, per poi iniziare a digitare sulla tastiera, non aspettando una risposta da parte di Boris
 
“Sa cosa disse un vecchio filosofo, una volta, a proposito della vendetta ?
IMPARA A GIOCARE LA CARTA DELL'INDIFFERENZA … È LA PIÙ SCALTRA DELLE VENDETTE
PERCHÉ VI SONO MOLTI DI CUI NON AVREMMO SAPUTO NULLA, SE QUALCHE LORO NEMICO NOTO NON NE AVESSE PARLATO
NON VI È VENDETTA COME L'OBLIO, CHE SEPPELLISCE L'INDEGNO SOTTO LA POLVERE DELLA SUA NULLITÀ
Parole sante ... e sagge, soprattutto
Non c'è nulla di più PIACEVOLE E GRATIFICANTE del vendicarsi su un mammifero IN COMUNE, facendo gli INDIFFERENTI ... per poi, quando meno se lo aspetta, piantargli un coltello dietro la schiena e GODERSI l'espressione SCONCERTATA che gli si dipinge in muso vedendo CHI è stato il responsabile di tale atto ... mentre la vita, pian piano lo abbandona” continuò il capo della C.P.A, seguitando a battere sulla keyboard
“E ... scommetto che anche lei non vede l'ora di ASSAPORARE E GODERSI QUEL MOMENTO
A meno che ... non abbia deciso di perdonarlo VERAMENTE ... dopo tutte le bugie e il dolore che le ha provocato ...” concluse con nonchalance Sailas, volendosi accertare ancora una volta, da che parte stava il gattone bianco
 
“PERDONARE LUI ?! DOPO QUELLO CHE LUI AVERE FATTO A ME ?!
COL CAVOLO !
PAGHERÀ PER TUTTO CIÒ CHE HA FATTO !
E ... LEI AVERE RAGIONE
SARÀ SODDISFAZIONE IMPIANTARE COLTELLO ... NO IN SUA SCHIENA ... MA IN SUO CUORE !
MAMMIFERO SENZA SPINA DORSALE ... FIFONE E TRADITORE ...
SE IO POTERE AVERE ORA, LUI QUI ...” affermò arrabbiato e indignato Boris, ricoprendo la poca distanza tra lui e la scrivania del suo superiore; per poi accomodarsi pesantemente su una delle due sedie, davanti a Sailas che, in seguito alla risposta da parte del tenente ... sorrise impercettibilmente
 
Bene ... aveva fatto proprio un bel lavoro da strizzacervelli col tenente Boris
 
Alla fine erano bastate soltanto un paio di informazioni scottanti ... MOLTO SCOTTANTI, a detta sua ... riguardanti il passato del gattone bianco, raccontategli in una maniera a dir poco IMPECCABILE, avvalendosi delle sue abilità di OTTIMO narratore e persuasore
 
Il piccolo seme della discordia, del rancore e della vendetta, stava crescendo forte e rigoglioso ... e in un lasso di tempo a dir poco STRABILIANTE
Qualcosa gli suggeriva che questa volta, si sarebbe liberato DEFINITIVAMENTE del problema Hawkeye ... oltre ad avere la fiducia e l'obbedienza incondizionata di Boris, s’intende
L'unico suo rammarico era quello di non aver scopeto il piccolo segreto del tenente PRIMA che Hawkeye si infiltrasse nella sua organizzazione ... si sarebbe risparmiato tanti di quei guai
 
Oh ... beh ... il passato è passato
E lui doveva concentrarsi sul presente, tenendo lo sguardo ben fisso sul futuro GLORIOSO e sulla ventata di VERA GIUSTIZIA che avrebbe portato, eliminando la parte MARCIA del sistema giuridico … quello CORROTTO FINO AL MIDOLLO … una VOLTA PER SEMPRE
 
“Oh ... non si preoccupi, Boris
Lei sa che io mantengo SEMPRE la parola data
Avrà la sua vendetta ... glielo posso assicurare
E lo sa perché ?” chiese Sailas, smettendo improvvisamente di digitare sulla tastiera del computer, rimanendo in silenzio per un paio di minuti e tenendo lo sguardo incollato sullo schermo del PC
“PERCHÉ I MAMMIFERI, QUANDO SE N'È PRESENTA L'OCCASIONE, SONO PIÙ DECISI A RESTITUIRE UN TORTO CHE NON UN FAVORE … POICHÉ LA GRATITUDINE È UN FARDELLO E LA VENDETTA UN PIACERE” aggiunse il capo della C.P.A, facendo dipingere uno sguardo perplesso sul muso della tigre siberiana
“Venga un po’ a vedere ...” continuò Sailas, invitando il gattone bianco, con un gesto della zampa sinistra, ad alzarsi e a raggiungerlo vicino alla sua poltrona
 
Boris esitò per un istante; dopodiché, ubbidì all'ordine del suo superiore, alzandosi dalla sedia sulla quale si era accomodato, per poi raggiungere il capo della C.P.A, alla sua sinistra, dopo aver costeggiato la scrivania
 
“A quanto pare, il piano sta andando a gonfie vele
SEGNALE GPS FORTE E CHIARO ... IN MOVIMENTO SULLA MAPPA
Aspetteremo pazientemente che Hawkeye ci porti dritto dritto al luogo dove si nasconde il prototipo CR-0C e poi … MI RIPRENDERÒ FINALMENTE CIÒ CHE È MIO
E lei avrà la vendetta che le spetta di diritto, Boris” concluse Sailas, continuando a fissare, sullo schermo del suo PC, un piccolo pallino rosso, che si stava muovendo lungo la strada provinciale di Bunny Burrow
“E lei come sa che LUI stare andando da prototipo ?” domandò il tenente, seguitando anche lui a fissare il monitor, dove venivano trasmesse le immagini della Tana dei Conigli via satellite, concentrando la sua attenzione sulla sferetta rossa che si stava muovendo
 
“Beh ... oltre ad avere TUTTE le informazioni necessarie e che ha sottratto a noi ... gli abbiamo dato UN'OCCASIONE D'ORO
Ci pensi bene ...
Se fosse rimasto a lavorare qui, alla C.P.A, non avrebbe potuto sgattaiolare di nascosto e uscire dalla struttura senza attirare attenzioni indesiderate
Questo perché ... una volta che la porta d'ingresso, che si trova in superficie e che consente l'accesso alla struttura, si chiude, per poter essere riaperta ... e quindi, permettere un'uscita durante l'orario di lavoro e SOLO COL MIO PERMESSO ... ha bisogno di ricevere un determinato segnale, inviato SOLTANTO da un sensore presente su ogni veicolo della C.P.A
Una volta che il dispositivo di controllo trasmette la segnalazione … le porte si sbloccano e, prima che queste si spalanchino, il sistema invia un messaggio sul mio computer che mi avvisa se a quell'orario, quel mezzo della mia organizzazione, ha il permesso di lasciare la struttura oppure no
Senza dimenticare il GPS installato su ogni veicolo, che ne permette di tracciare la posizione
Quindi, anche se fosse riuscito a uscire dalla struttura, saremmo stati in grado di tenere d’occhio OGNI SUO MOVIMENTO
A Hawkeye serviva un mezzo di trasporto non dotato di geo-localizzatore in modo da potersi spostare liberamente e senza la paura di essere rintracciato ... COME LA SUA AUTOMOBILE
E come risolvere il problema del segnale per poter riaprire le porte ?
Oltre al sensore che ne permette l'apertura, c'è un altro modo per poter uscire dalla C.P.A durante l'orario di lavoro ... ossia, utilizzare un PICCOLO TELECOMANDO SPECIALE che, tramite un segnale, permette di aprire le porte
Radiocomandi che ho consegnato PERSONALMENTE a 3 MAMMIFERI CHE SI SONO DISTINTI PER IL LORO ENCOMIABILE LAVORO ALL’INTERNO DELLA MIA ORGANIZZAZIONE E DEI QUALI POSSO FIDARMI CIECAMENTE
E lei sa benissimo chi rientra in questo trio …
Lei … il signor Fowler e … beh … LUI
O almeno … questo prima che scoprissi la verità sul suo conto” ammise Sailas, annuendo lentamente, per poi continuare
“In sintesi, abbiamo lanciato l'amo con l'esca ... lui ha abboccato come previsto e ci porterà direttamente dal prototipo
Semplice la cosa ... non trova ?” domandò il capo della C.P.A, voltandosi verso il tenente Boris, rivolgendogli un sorrisetto, ricambiato dal felino, che trattenne una risatina
“Io lo ha SEMPRE detto … un vero e proprio Durak
E ... una volta trovato prototipo ?”
“Procederemo con il resto del piano ...
Ma voglio che LUI, quando troveremo e recupereremo CR-0C … RESTI IN VITA
Voglio fargli vedere, di persona, il Protocollo 4V all'opera e fargli capire che cosa ha cercato di fermare
UN QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO E CHE PORTERÀ DEI VANTAGGI E DEI BENEFICI A MOLTI MAMMIFERI
Sono stato chiaro, Boris ?” chiese Sailas, guardando, con il muso scoperto, il gattone bianco negli occhi ... anzi, occhio ... mentre quest'ultimo, in seguito alla notizia del suo superiore, trattenne un ringhio sommesso
 
Ma perché ? Perché avrebbe dovuto aspettare ?
Non era giusto ! Non era per niente giusto !
Perché non poteva farlo fuori subito, con le sue stesse zampe, una volta che l’avrebbero catturato ?
Perché quello SCHIFOSO BUGIARDO E TRADITORE doveva rimanere in vita per vedere quello STUPIDO PROTOCOLLO 4V in azione ?
Non sarebbe stato più semplice piantargli un proiettile in mezzo alla fronte ?
Così, avrebbero evitato non solo che combinasse altri guai … ma avrebbe ottenuto anche la sua rivalsa
 
Beh ... pazienza ...
La vendetta, dopotutto, è un piatto che va servito freddo, giusto ?
Doveva soltanto aspettare e SOPPORTARE ancora un po’ ... e poi, avrebbe avuto il piacere di eliminarlo con le sue stesse zampe una volta per tutte
 
“Non si preoccupi, Boris
Gliel'ho già detto ... avrà la sua rivincita ... parola mia
MA … SEGUIREMO I MIEI TEMPI E I MIEI MODI DI FARE, CHIARO ?” continuò Sailas, non scollando lo sguardo dal tenente che, dopo qualche secondo di silenzio, sbuffò sonoramente … per poi annuire con fare lento e rassegnato
“Perfetto
Ero sicuro che avrebbe capito” ribatté il capo della C.P.A, sorridendo e spostando gli occhi nuovamente sul monitor
“E ... NELL'EVENTUALITÀ che prototipo sia venuto a contatto con civili ?” chiese Boris, incrociando le zampe al petto
“Beh ... di solito, NON MI PIACE togliere di mezzo mammiferi innocenti
A meno che non abbiano visto o sentito cose che non dovevano vedere o sentire … o che abbiano informazioni DELICATE … o siano a conoscenza di fatti che potrebbero compromettere il mio sogno ...” cominciò Sailas, venendo interrotto dalla tigre siberiana
“E allora perché montone e donnola essere ancora vivi ?
Ci stanno creando non poche noie e problemi, più da vivi che da morti !
Una volta ottenute informazioni avremmo potuto far loro ... KAPUT E DASVIDANIA” affermò il felino dalla pelliccia bianca, passandosi il pollice della zampa destra lungo tutta la larghezza del collo, come a voler far intendere al suo superiore la fine che avrebbero dovuto fare quei due imbecilli
 
“Ha perfettamente ragione, tenente Boris
Ma ... vede ... il signor Hopkins e il signor Donnolisi sono una delle tante ragioni per cui io sto facendo e ho creato TUTTO-QUESTO
E ci tengo che anche loro vedano, con i loro stessi occhi, che cosa hanno contribuito a creare
UN MODO MIGLIORE ... CARATTERIZZATO DA VERA GIUSTIZIA ... SENZA I SISTEMI CORROTTI E MARCI FINO AL MIDOLLO” disse semplicemente Sailas, continuando a fissare il monitor, per poi aggiungere
“E vorrei che anche ALTRI DUE MAMMIFERI potessero assistere alla nascita di questo mondo … NON SA QUANTO LO DESIDERO
Visto che quest'ultimi sono una DELLE RAGIONI FONDAMENTALI per cui ho creato il Protocollo 4V
Sarebbe parecchio INGIUSTO non poterli far assistere, di persona, a quello che hanno contribuito INVOLONTARIAMENTE a creare
Ma ... solo il destino deciderà se loro saranno presenti oppure no ...” affermò il capo della C.P.A, rimanendo in silenzio per qualche secondo
“E, per rispondere alla sua domanda ...
È IMPOSSIBILE CHE CR-0C ABBIA AVUTO NUOVAMENTE DEI CONTATTI CON ALTRI MAMMIFERI ... non dopo l'esperienza che ha avuto con i signori Hopkins e Donnolisi
Però ... NELL'EVENTUALITÀ che sia venuto a contatto con un mammifero e, NELLA ANCOR PIÙ REMOTA POSSIBILITÀ, che abbia stretto con quest'ultimo un qualche specie di legame ... CI COMPORTEREMO E CI ADATTAREMO DI CONSEGUENZA
Niente di più ... niente di meno” concluse Sailas, scollando lo sguardo dal monitor e rivolgendolo verso il suo sottoposto che annuì lentamente
 
“Bene ... possiamo passare alla fase due, allora
Fowler le ha dato qualcosa per caso ?” continuò il capo della C.P.A, fissando il felino dalla pelliccia bianca, mentre quest’ultimo sgranò impercettibilmente gli occhi dallo stupore
“Oh … Boris
Non faccia quel muso …
Ho ancora un buon udito, sa ?
E poi, deve essere orgoglioso di sé stesso … HA APPENA SALVATO LA VITA A WILLIAM” affermò Sailas, voltandosi nuovamente verso il suo monitor, lasciando interdetto e confuso il felino
“Sa qual è una delle regole ferree sulle quali non transigo e che ESIGO che tutti seguano, Boris ?” chiese, dopo qualche secondo di silenzio, il capo della C.P.A, non scollando gli occhi dallo schermo
“Oltre a PRETENDERE che tutti i miei dipendenti seguano alla lettera ciò che dico …” proseguì il mammifero, voltandosi lentamente verso il tenente
“NESSUNO … E DICO, NESSUNO HA IL DIRITTO DI VEDERMI SENZA MASCHERA, OSSERVANDO IL MAMMIFERO DEBOLE E INCAPACE CHE ERO UNA VOLTA, PENSANDO DI POTER CONTINUARE A VIVERE … NESSUNO” affermò serio Sailas, non lasciando tempo alla tigre siberiana di proferire parola
“Con lei ho fatto una piccola eccezione … uno strappo alla regola
Ma solo perché abbiamo UN OBBIETTIVO IN COMUNE da raggiungere …
Se Fowler fosse arrivato un po’ prima e fosse entrato senza bussare …
Beh … non dico che l’avrei tolto di mezzo … è pur sempre un mammifero molto efficiente e dedito al suo lavoro, oltre che fedele … ma una BELLA PUNIZIONE ESEMPLARE, non gliel’avrebbe tolta nessuno” affermò serio il capo della C.P.A, per poi aggiungere
“Ora … mi può dare gentilmente quello che William le ha consegnato ?
Sa … non vorrei si danneggiasse, visto il suo carattere … ESUBERANTE” concluse Sailas, indicando con la testa, la maschera respiratore bianca che il tenente stava ancora tenendo in una delle due zampe
 
Quest’ultimo, dopo qualche istante d’esitazione, gliela consegnò, poggiandola sopra la sua scrivania
 
“Bene … la ringrazio
Ora, per concludere il tutto, non ci resta che da fare un ultimo passaggio …” affermò il mammifero, prendendo il sintetizzatore vocale e, in seguito, SORRIDERE MALVAGIAMENTE
 
 
 
 
Intanto, alla fiera de lago Landlake …
 
 
 
Avanti … forza … forza … non fatevi pregare
Sennò qui, facciamo notte …
Non la sentite la folla ? Che è desiderosa di vedere due dei più famosi agenti di polizia di Zootropolis, cimentarsi in un ballo campagnolo ?
 
Su … non preoccupatevi … non è certo un ballo di gala e nessuno vi giudicherà
Se la cosa può tirarvi su di morale, fino ad adesso, ho visto conigli che, a ballare, sono PROPRIO NEGATI … DEI COMODINI … COMODINI SBILENCHI
 
Senza offesa per quest’ultimi, eh …
 
 
 
Queste parole, pronunciate da una lepre, nonché conduttore e presentatore indiscusso di Radio Carrot One … la radio più famosa e seguita in tutta la Tana dei Conigli … non fecero altro che far aumentare: le grida, i fischi e gli applausi di tutti gli altri mammiferi presenti al lago Landlake
Quest’ultimi, così facendo, volevano semplicemente incoraggiare una coniglietta dagli occhioni color ametista, in compagnia di una volpe rossa, ad andare al centro dell’improvvisata pista di ballo per poter ballare con loro l’ultima canzone, che avrebbe concluso il primo giorno di fiera
 
E dire che ci stavano mettendo una foga e un’energia FUORI DAL COMUNE … era MOLTO RIDUTTIVO
 
Desideravano con TUTTO IL CUORE poter vedere i due più famosi agenti di Zootropolis cimentarsi in un ballo
Desideravano con TUTTO IL CUORE poter vedere la figlia più grande di Stu e Bonnie Hopps, poter ballare insieme al suo partner di lavoro … un predatore … una volpe … per poter constatare e vedere con i loro occhi, quanto fosse forte il loro legame
Desideravano con TUTTO IL CUORE poter vedere i due mammiferi, che avevano abbattuto IL MURO DEL PREGIUDIZIO E DELLA PAURA, poter cimentarsi in una cosa così SEMPLICE COME QUELLA
 
Peccato che, in un primo momento, i due agenti non fossero dello stesso parere … IN UN PRIMO MOMENTO
 
Perché … FORTUNA per tutti i presenti al lago Landlake e SFORTUNA per Judy e Nick … quest’ultimi, trascinati dolcemente, ma con molta esistenza da alcuni conigli … si stavano proprio dirigendo al centro della pista
 
E le espressioni dipinte sui musi dei due agenti riflettevano, ALLA PERFEZIONE, il loro stato d’animo nel prendere la consapevolezza di ciò che avrebbero fatto di lì a poco
 
Per Nick … dire che aveva lo sguardo COMPLETAMENTE ASSENTE, non sarebbe stato per NULLA appropriato
 
Aveva cercato in tutti i modi di evitare quello che lo stavano COSTRINGENDO a fare … e invece … il destino aveva deciso l’esatto opposto
 
Era questa la sua ricompensa per aver rassicurato la sua partner e per averla fatta sentire apprezzata e SPECIALE per lui, qualche attimo prima ?
 
Tutto quello che aveva passato da quando era arrivato a Bunny Burrow, non aveva divertito abbastanza il fato ?
 
A quanto pare, avrebbe dovuto far ricorso a quelle poche e sporadiche lezioni di ballo che aveva dovuto PER FORZA frequentare qualche anno fa, per poter mettere su una truffa con i fiocchi e controfiocchi
E si ricordava le serate passate con Finnick, dentro a quella carcassa di un furgone, per fare in modo che tutto filasse liscio … e le risate che il suo ex-socio si faceva nel vederlo ballare come un comodino
 
Chissà la sua partner come se la stava cavando …
 
Così, mentre veniva trainato da un gruppo di conigli, la volpe lanciò un rapido sguardo verso la coniglietta, alla sua destra … e quello che vide, lo lasciò senza parole
 
Questo perché Judy sembrava apparentemente … TRANQUILLA
 
TRANQUILLA !
 
Ma come faceva a esserlo senza pensare alla cosa imbarazzante che avrebbero dovuto fare di lì a poco, sotto tutti quegli occhi ?
 
Nick si rivoltò, disperato, a guardare davanti a sé e non poté far a meno di alzare gli occhi al cielo
 
Tutto questo mentre la leporide dalla pelliccia grigia, continuava ad avere dipinto in muso uno sguardo serio
 
Ma, intendiamoci, il suo cervello non era concentrato SUL COSA avrebbero dovuto fare di lì a poco … piuttosto, sul COME avesse fatto quella maledetta lepre a vederli
 
E, soprattutto, CHI era l’uccellino … o meglio, il PAPARAZZO E LA SPIA che aveva spifferato al DJ che loro due erano lì … a Bunny Burrow e alla fiera del lago Landlake
 
Chi mai avrebbe potuto fare una cosa del genere ?
Di sicuro QUALCUNO CHE CONOSCEVANO … perché NESSUN ALTRO sapeva delle loro vacanze a Bunny Burrow …
 
NESSUNO … eccetto la sua famiglia …
 
Aspetta un momento … vuoi vedere che …
 
Judy, ridusse gli occhi a due fessure, mettendo ben a fuoco i DUE soggetti che si trovavano sul balcone della tavola calda
 
Il primo … era il conduttore di Radio Carrot One che, tutto eccitato e felice, dietro la sua consol, stava confabulando con un altro animale … di cui si vedevano solo le due lunghe orecchie
 
Toh … solo adesso se ne rendeva conto …
 
Evidentemente, era rimasta ancora scossa per quello che era successo poco prima, che non le aveva nemmeno viste
O forse il DJ aveva detto qualcosa in tal proposito … e lei non aveva sentito nulla …
 
Oh … vabbè … ora non era importante
Tanto, il danno era fatto
 
Così, la leporide ritornò a concentrarsi su quel paio di orecchie
 
Si trattava, senza ombra di dubbio, di un coniglio … piuttosto piccolo a giudicare dalla statura … forse un CUCCIOLO
Peccato non riuscisse bene a vedere chi fosse, visto che la consol della lepre ne copriva la visuale, lasciando soltanto visibili i due grandi padiglioni auricolari … che sembravano essere di un colore … MARRONCINO ?
 
No ... no … no-no-no-no … non poteva essere LEI
 
Sul muso di Judy, da un’espressione seria e tranquilla, si dipinse uno sguardo SPAVENTATO E COLMO DI ORRORE
 
 
 
Oh … bene … eccovi qui
Prima di iniziare … sappiate che sono veramente felice di potervi conoscere e vedere … dal VIVO e di persona, intendo
Dico sul serio … potrei farmela sotto dall’eccitazione … ahahahah
 
 
 
Affermò la lepre, smettendo immediatamente di bisbigliare con il misterioso ospite dietro alla consol; per poi lanciare un sorriso verso i due agenti, situati poco al di sotto della sua postazione e che erano FINALMENTE giunti a destinazione
 
 
 
E sarei anche rimasto all’oscuro della vostra presenza, se questa CONIGLIETTA non fosse venuta a comunicarmi, in fretta e furia, che voi due eravate qui …
Davvero una bella tipina …
Mi ha fatto quasi prendere un colpo per come mi ha sorpreso alle spalle … per poco non ci rimanevo secco … ahahahah
 
Scusa, piccola … come hai detto che ti chiami ?
 
E, aspetta che ti prendo in braccio, così tutti ti vedono … sperando che non mi blocco con la schiena … con l’età che mi ritrovo …
 
 
 
Affermò il presentatore di Radio Carrot One, prendendo un microfono e porgendolo verso il secondo mammifero, ancora nascosto dietro la consol, per poi chinarsi e prenderlo in braccio
 
Tutto questo mentre Nick … alle parole CONIGLIETTA e notando, solo ora, un paio di orecchie color marroncino dietro alla postazione della lepre … aveva lanciato un’occhiata veloce e incredula alla sua partner; mentre quest’ultima, avendo capito ALLA PERFEZIONE di chi si trattasse, non poté far a meno di chiudere gli occhi, portandosi la zampa destra davanti al muso con fare sconsolato non appena la lepre riemerse da dietro la consol con in zampa una coniglietta dal pelo marroncino
 
 
 
Mi chiamo Julia Hopps
E sono la sorella minore dell’agente Hopps
 
 
 
Disse tutta sorridente Julia, gustandosi l’espressione stupita che le lanciò Nick, scollando lo sguardo da sua sorella che, dopo qualche secondo, si decise a riaprire gli occhi, riservandole un’occhiata ASSASSINA
 
 
 
Ah … davvero ?
E io che mi aspettavo tutt’altro, TRANNE CHE QUESTO
Beh … ti ringrazio per la soffiata, Julia
 
Guarda … per il tuo impegno e la tua costanza, TI MERITI PROPRIO UN BEL PREMIO …
 
Ma prima … vorrei portare alla tua attenzione lo sguardo che tua sorella ha dipinto in muso … ahahahah
 
E, a giudicare dalla sua espressione piuttosto RICONOSCENTE, penso proprio che, quando tutto sarà finito, ti darà un abbraccio talmente forte che ti toglierà il respiro … LETTERALMENTE … ahahahah
 
 
 
Aggiunse il presentatore, osservando, divertito, l’espressione dipinta sul muso di Judy … mentre, in sottofondo, si udirono delle leggere risate da parte del pubblico
 
 
 
Suvvia agente Hopps … non ha fatto nulla di male la sua sorellina
Anzi, la dovrebbe ringraziare
Così facendo, le sta ricordando solamente le sue radici ….
Oltre a farle riaffiorare i suoi ricordi di quand’era cucciola e di come si divertiva alle precedenti fiere del lago Landlake
 
Oltretutto … ha fatto anche in modo di far provare all’agente Wilde un sano e rilassante spirito campagnolo che solo noi sappiamo dare
 
Non ho forse ragione gente ?
 
 
 
Chiese la lepre, rivolgendosi verso la folla che, per tutta risposta, applaudì energicamente
 
 
 
E poi … come si fa ad essere arrabbiati con un musetto così dolce e carino come il tuo ?
Ma … levami una curiosità … i tuoi lo sanno che sei qui ?
 
 
 
Julia non fece nemmeno in tempo ad aprire la bocca per dire una parola che, da una parte imprecisata del pubblico, si levò un grido talmente forte che fece sobbalzare tutti i presenti
 
 
 
JULIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA !!!!!!!!!
 
 
 
Immediatamente, tutti i mammiferi ruotarono all’unisono la testa verso colui … anzi, COLEI … che aveva cacciato quell’urlo
 
Si trattava, infatti, di una coniglia con due occhi color ametista che, dopo aver sentito la voce della piccola leporide, si era alzata immediatamente dalla sedia in plastica dov’era seduta, voltandosi e rivolgendo uno sguardo tutt’altro che TRANQUILLO E CALMO verso il balcone della tavola calda, situato alle sue spalle, dove si trovavano Julia e la lepre
 
Lo stesso identico gesto venne compiuto da un coniglio che aveva indosso una salopette blu e un cappellino con visiera verde, che si trovava vicino alla coniglia
 
Il tutto mentre uno sproporzionato numero di coniglietti e conigliette, accomodati intorno allo stesso tavolo di plastica dov’era seduta la coppia di leporidi, smisero ALL'ISTANTE di parlare tra loro, per poi rivolgere gli occhi verso la balconata della tavola calda … seguiti da: un grosso e grasso cinghiale, vestito con abiti pirateschi; da uno stambecco con indosso un vestiario simile al suino e da una cucciola di pantera su una sedia a rotelle
 
Evidentemente quelli dovevano essere la mamma e il papà di Julia e, a giudicare dall’espressione che contornava il loro muso, non ERANO AFFATTO FELICI che la loro piccola si fosse allontanata da loro senza permesso
 
NO AFFATTO … PER NULLA PROPRIO …
 
Se ne avessero avuto la possibilità e le capacità, L’AVREBBERO INCENERITA CON LO SGUARDO in quel momento …
 
 
 
Uhm … deduco che sia un no … a giudicare da quanta foga ci ha messo quella coniglia, seduta a quel tavolo
 
Non si preoccupi, signora … sua figlia sta bene … non la sto tenendo in ostaggio e non sono armato
 
Altrimenti, l’altra sua figlia maggiore qui presente … l’agente Hopps … mi avrebbe già immobilizzato e arrestato … ahahahah
 
Stia tranquilla … non mi da nessun fastidio
Anzi, per quest’ultimo brano … visto che mi ha fornito una soffiata niente male … ci terrei che rimanesse qui con me …
 
Se per lei e suo marito non è un problema
 
 
 
Affermò la lepre, rivolgendosi verso Bonnie … che non disse nulla
 
 
 
Oh … avanti, mamma di Julia !
Non mi faccia quel muso … e, la prego, si tolga dalla testa il fatto di mettere in punizione questo ANGIOLETTO
Non ha fatto nulla di male …
 
Voi che dite gente ? Ha fatto qualcosa di cattivo per cui si merita una punizione ?
 
LA-PUNIZIONE-NO … LA-PUNIZIONE-NO … LA-PUNIZIONE-NO … LA-PUNIZIONE-NO …
 
 
 
Disse il DJ, scandendo le ultime parole in stile FRASI DA CORO DI STADIO … venendo seguito da tutta la folla presente al lago Landlake che, per ritmare il tempo di quel motivetto calcistico, cominciò: chi ha battere le zampe posteriori per terra e chi quelle anteriori sul tavolo
 
Di fronte a quella scena, Julia trattenne una risatina divertita, lanciando un sorriso innocente verso una Bonnie piuttosto arrabbiata ma che, dopo qualche istante … e complice il MOVIMENTO SOLIDALE partito dal presentatore di Radio Carrot One, contro una punizione che quella PICCOLA PESTE si sarebbe meritata SENZA ALCUN OMBRA DI DUBBIO per essersi allontanata senza dirgli nulla … sorrise semplicemente, trattenendo un risatina e alzando gli occhi al cielo, seguita da Stu
 
La magia e lo spirito che aleggiano nelle fiere … soprattutto in quelle campagnole e di paese, dove tutti si conoscono e si divertono insieme … fanno MIRACOLI … PER DAVVERO
 
 
 
Quindi … mamma di Julia … la punizione gliela diamo ?
 
 
 
Chiese con foga la lepre, indicando la coniglietta che teneva ancora in braccio, mentre la folla continuava CON INSISTENZA a chiedere che l’imputata venisse assolta
 
Bonnie, di fronte a quella scena … e rendendosi conto che anche gli altri suoi cuccioli e cucciole avevano preso a scandire quel motivetto da palazzo dello sport … non poté far a meno di scuotere lentamente la testa a destra e a sinistra, facendo esplodere il resto dei presenti in un grido di gioia, tra applausi e fischi di vittoria
 
 
 
MAMMIFERE E MAMMIFERE … IL POPOLO OGGI HA VINTO !
E LA PICCOLA JULIA HOPPS, QUI PRESENTE, È STATA GIUDICATA … INNOCENTEEEEEEEEEEEEE !!!!
 
 
 
Esclamò soddisfatta ed euforica la lepre, prendendo con entrambe le zampe Julia, alla base dei fianchi, per poi alzarla sopra la propria testa … in modo tale che tutti la vedessero
 
Tutto ciò mentre Judy, che si trovava sotto al balcone della tavola calda, continuava a guardare in CAGNESCO quella piccola peste che tutta la folla, presente al lago Landlake, aveva definito INNOCENTE E PURE UN ANGIOLETTO
 
SUA SORELLA MINORE, JULIA … UN TESORO E UNA BRAVA CUCCIOLA ? LEI ?!
 
COL CAVOLO !
 
ERA SOLO UNA FICCANASO E UN’IPOCRITA CHE FACEVA BUON MUSO A CATTIVO GIOCO !
 
Sperava solo con tutta sé stessa e per il BENE E L’INCOLUMITÀ della sua sorellina, che quella PICCOLA PESTE non avesse in mente di giocarle un tiro mancino …
 
Magari, mettendo in imbarazzo sia lei che Nick …
 
Julia non era una stupida
Forse era la PIÙ SVEGLIA fra tutti i suoi fratelli e le sue sorelle
 
Se era riuscita a capire o a notare … con il contributo di Elodie, poi … che tra lei e il suo partner di lavoro vi era una certa aria di magia … CHE NON C’ERA PER NULLA, MA ERA SOLO APPARENZA … ERA FINITA
 
Ma perché tutti dovevano pensare che tra loro due ci fosse … AMORE ?
 
Era così … EVIDENTE ? Che cosa volevano ? Una dichiarazione ? Un … bacio ?
 
Caspita … era così … IMBARAZZANTE
 
Cioè … era …
 
Sai cosa ?
Sempre su questo punto andiamo a parare …
Ora non era il momento di pensarci …
 
Adesso, bisognava solo concentrarsi su ciò che quella COMBINA-GUAI aveva in mete …
 
Si augurava solo che non fosse qualcosa di ESTREMAMENTE IMBARZZANTE …
 
In caso contrario … una volta finita la fiera e ritornata a casa, non sarebbe stata responsabile delle sue azioni
 
 
 
Va bene, gente … va bene …
Ora diamoci una calmata … su
Fatemi mettere quest’ultimo brano … così poi, possiamo andarcene tutti a casa … che il sole sta già tramontando
E poi, una volta buio … qui,al lago Landlake … comincia ad alzarsi una certa aria frescolina che è LETALE per la mia cervicale
 
 
 
Le parole pronunciate dal presentatore di Radio Carrot One, la riportarono sulla terra ferma
 
Infatti, la lepre, mentre era impegnata a calmare la folla, aveva abbassato Julia, rimettendola con le zampe per terra
 
 
 
Bene …
Messaggio di comunicazione per chi ha finito di digerire il pranzo e si vuole fare un ultimo ballo … oltretutto, in compagnia degli agenti Hopps e Wilde … QUESTA È L’ULTIMA CHIAMATA
RIPETO … QUESTA È L’ULTIMA CHIAMATA
 
 
 
Continuò il DJ, facendo cenno agli altri mammiferi di raggiungere il centro della pista … cosa che in molti, considerando gli ospiti d’onore che c’erano, fecero immediatamente, posizionandosi intorno ai due poliziotti
 
“Carotina … devo metterti al corrente di una cosa …
È inutile che io ti confessi di non essere PER NULLA bravo a ballare … te l’ho dico tranquillamente, senza peli sulla lingua
Ma … il fatto che altri mammiferi mi guardino mentre cerco di ARRAMPICARMI SUGLI SPECCHI, facendo qualcosa dove NON SONO CAPACE O BRAVO, non aiuta di certo … anzi, è PEGGIO
Ci tenevo solo che lo sapessi, prima della nostra DIPARTITA FINALE
E, in aggiunta, se mai dovessimo uscirne vivi … nascondi tua sorella o trattienimi … perché non so quello che potrei farle” disse a bassa voce Nick, deglutendo a fatica, e lanciando un’ultima occhiataccia vero COLEI che, in quel momento, si trovava nascosta dietro la consol da Dj
“Nick … ti chiedo scusa per ciò che Julia ti sta COSTRINGENDO a fare
Alla fine, lei ha portato a termine quello che io avevo pensato di fare all’inizio … scusala ancora” ribatté sinceramente dispiaciuta la coniglietta, lanciando uno sguardo triste verso il canide dalla pelliccia fulva
“Beh … guarda il lato positivo … si vede proprio che siete sorelle” aggiunse la volpe, trattenendo una risatina e guardando velocemente la leporide
“Tranquilla, carotina …
Non è la cosa più imbarazzante che mi sia mai capitata di fare durante il corso della mia vita … te l’ho già detto
C’è stato di PEGGIO … MOLTO PEGGIO … e non starò qui a raccontartelo
Ci tengo a salvaguardare quel briciolo di dignità e autostima che ancora mi è rimasta, sai ?
Vedi solo di non pestarmi le zampe o la coda, mentre CERCHI DI … BALLARE” concluse il predatore, sottolineando l’ultima parola e facendo scomparire il muso triste di Judy, che sorrise divertita
“Vedi tu di non pestarmi le zampe o di non inciampare con la tua stessa coda … credo che ne saresti capace
E … comunque … mi sa che sarai tu a dovermi trattenere dal mettere le zampe intorno al collo di quella piccola peste, una volta che tutto questo sarà finito” disse Judy, spostando lo sguardo dal suo partner di lavoro, verso il balcone della tavola calda
 
 
 
Ok … siamo tutti pronti
E anche gli agenti Hopps e Wilde sono pronti a dare prova delle loro abilità di ballerini
 
Oh … come sono eccitato !
 
Bene … possiamo iniziare …
 
 
 
Affermò la lepre, scrocchiandosi le dita delle zampe
 
Bene … ci siamo
 
E chi l’avrebbe mai detto che sarebbe andata a finire così ?
 
Beh … di situazioni imbarazzanti ne avevano passate già abbastanza … soprattutto, una volpe rossa di nostra conoscenza …
Quella non era altro che un’ennesima voce che si andava ad aggiungere alla lunga lista
 
Guardiamo il lato positivo …
Il tutto sarebbe stato VELOCE E INDOLORE
E, nella peggiore delle ipotesi, gli sarebbe capitato un frenetico ballo County
 
NIENTE CHE POTESSE METTERE ANCORA DI PIÙ IN EVIDENZA IL FATTO CHE … TRA LORO DUE … AVREBBE POTUTO ESSERCI … QUALCOSA CHE ANDAVA OLTRE … LA …
 
No !
 
Allora … la vogliamo smettere di toccare sempre quel punto ?
 
Ormai, era diventata un’ossessione …
 
 
 
Bene-bene-bene
Allora, visto che la mia piccola ospite, come ho già detto, si merita un premio per l’impegno che ha dimostrato e per il fatto che ha contribuito a rendere questa edizione della fiera al lago Landlake UNICA E INDIMENTICABILE …
 
Sarai TU, Julia, a scegliere l’ultimo brano
 
Avanti … dimmi che canzone vuoi
 
 
 
La parole pronunciate dal presentatore di Radio Carrot One, fecero spalancare gli occhi a Judy e a Nick
 
No … no … no-no-no-no-no
 
Altro che ballo County …
 
Conoscendola, ora che si era accorta che tra loro due ci sarebbe potuto essere qualcosa di più oltre alla semplice amicizia, gli avrebbe messo sicuramente una CANZONE ROMANTICA …
Che loro due avrebbero dovuto PER FORZA BALLARE … uno nella zampa dell’altro … così vicini …
 
CATASTROFE !
 
No … calma … non saltiamo alle conclusione affrettate …
 
Magari … Julia … avrebbe … avuto PIETÀ di loro …
 
 
 
Eh ?
Come dici scusa ?
 
 
 
Chiese la lepre, abbassandosi all’altezza della coniglietta, mentre quest’ultima si trovava dietro la consol
 
Ecco … momento della verità
 
 
 
Ah … beh … una richiesta un po’ INSOLITA … ma, credo che sia una canzone VERAMENTE SPECIALE … PER DUE MAMMIFERI COSÌ SPECIALI … e per un’occasione così SPECIALE COME QUESTA
 
Bella scelta, Julia … davvero bella scelta …
 
Allooooooora … vediamo se riusciamo a trovarla …
 
 
 
Affermò il DJ rialzandosi in piedi, per poi armeggiare con gli strumenti che aveva di fronte
 
CANZONE SPECIALE, PER DUE MAMMIFERI SPECIALI E PER UN’OCCASIONE SPECIALE ?
 
Che canzone aveva chiesto di mettere al presentatore di Radio Carrot One, Julia ?
 
 
 
Dunque, gente …
C’è una buona notizia per voi …
 
La piccola Julia ha scelto un brano, piuttosto … uhm … TRANQUILLO … MOLTO TRANQUILLO
 
Quindi, niente saltelli a destra e a sinistra come dei forsennati, con il rischio di infarti per i più anziani di voi … ahahahah
 
Vi do solo un consiglio … PRENDETEVI COME COMPAGNO DI BALLO LA MAMMIFERA O IL MAMMIFERO CHE AMATE E CON CUI AVETE UN RAPPORTO INTIMO E SPECIALE E LASCIATEVI CULLARE DALLE NOTE DI QUESTA CANZONE MERAVIGLIOSA
 
 
 
(Ascoltatevela e GUSTATEVELA con la persona che AMATE O A CUI VOLETE UN MONDO DI BENE … soprattutto, in questo momento difficile che tutti noi ABBIAMO E STIAMO AFFRONTANDO …
E, durante il corso della lettura, stoppate e fate ripartire la musica, in base alle parole scritte:
https://www.youtube.com/watch?v=kPhpHvnnn0Q)

 
 
 
Improvvisamente, le grandi casse, situate sui lati della balconata, cominciarono a trasmettere una musica … calma e dolce e, dopo qualche istante, partì la voce del cantante che … lentamente e con fare quasi MAGICO … cominciò a scandire le parole del brano
 
 
 
I found a love for me
Darling just dive right in
And follow my lead
 
 
 
Questi primi tre versi, bastarono a far esplodere in un fragoroso applauso la folla presente al lago Landlake; mentre i vari ballerini, presenti sull’improvvisata pista da ballo, dopo aver trovato un partner, cominciarono a coccolarsi e a dondolarsi, uno nelle zampe dell’altra
 
Nel frattempo, Judy e Nick, dopo aver ascoltato le prime parole della canzone, spalancarono ancor di più gli occhi, per poi lanciarsi uno sguardo sconcertato e imbarazzato a vicenda
 
COL CAVOLO CHE QUELLA PICCOLA PESTE DI JULIA AVREBBE AVUTO PIETÀ DI LORO !
 
L’aveva fatto APPOSTA … ne erano sicuri !
 
E LORO DUE, ORA, DOVEVANO METTERSI A … BALLARE … SEGUENDO IL RITMO DI QUELLA CANZONE ?!
 
 
 
Well I found a girl beautiful and sweet
I never knew you were the someone waiting for me
Cause we were just kids when we fell in love
Not knowing what it was
I will not give you up this time
 
 
 
Hey !
Agente Hopps e Wilde !
Non state fermi lì … come due statue di sale !
 
Forza !
È una pista da ballo questa …
 
Lasciatevi andare e seguite il ritmo
 
O forse, volete un INCITAMENTO da parte della folla ?
 
 
 
Le parole pronunciate dal presentatore di Radio Carrot One, li fece ritornare con le zampe per terra
 
Judy e Nick rivolsero lo sguardo verso la balconata dove si trovava la lepre che, con un sorriso a trentadue denti dipinto in muso, con la testa, fece cenno ai due agenti di cominciare a ballare
 
Tutto questo mentre il DJ aveva ripreso in braccio Julia, che pareva divertirsi un sacco
 
Bene … le scelte erano due
 
O restare fermi lì immobili con il rischio che la lepre, con lo scopo di incitarli a ballare, rendesse partecipe il pubblico che quel tipo di canzone li metteva in imbarazzo … con il rischio di costringerli poi a ballare … e lì si sarebbe potuto prendere in considerazione anche l’ipotesi della fuga … anche se, come gesto, era alquanto MESCHINO E IRRISPETTOSO
 
Oppure … farsi coraggio e vincere la paura … iniziando ad … ABBRACCIARSI L’UN LATRO, COMINCIANDO A DONDOLARE
 
La coniglietta lanciò una rapida occhiata verso il suo partner … mentre quest’ultimo aveva fatto lo stesso identico gesto
 
Beh … la soluzione era solo una, purtroppo
 
Rimasero a fissarsi per un paio di secondi; dopodiché, il primo a smuoversi fu Nick
 
La volpe, infatti, si avvicinò a Judy, fermandosi a pochi centimetri da lei … per poi allungare le sue zampe verso le sue, prendendole dolcemente e mettendosi in posizione di ballo
 
“Carotina … ricorda … non pestarmi le zampe o la coda … quelle mi servono ancora
E … vedrai che andrà tutto bene” affermò dolcemente la volpe, abbassando lo sguardo e guardando negli occhi la coniglietta che, semplicemente rimase senza parole
 
 
 
But darling, just kiss me slow, your heart is all I own
And in your eyes you're holding mine
 
 
 
Terminate queste ultime due strofe, Nick chiuse gli occhi e, dopo aver espirato profondamente, diede inizio al ballo, spostandosi lentamente e dolcemente in avanti … il tutto, sotto lo sguardo STUPITO E MERAVIGLIATO di Judy
 
 
 
Baby, I'm dancing in the dark with you between my arms
Barefoot on the grass, listening to our favorite song
When you said you looked a mess, I whispered underneath my breath
But you heard it, darling, you look perfect tonight
 
 
 
“Nick … si può sapere che stai facendo ?” domandò perplessa e a bassa voce la coniglietta, mentre il canide dalla pelliccia fulva, la stava facendo dondolare delicatamente a destra e a sinistra, tenendole saldamente le zampe nelle sue
“Che domande, carotina … ti sto salvando nuovamente la vita
E, prima che tu possa dire qualcosa … sì … è una cosa piuttosto imbarazzante …
Ma … PER TE … FAREI QUALSIASI COSA
FAREI QUALSIASI COSA PER FARTI SORRIDERE
FAREI QUALSIASI COSA PER FARTI STARE BENE
È il MINIMO che possa fare … dopo tutto quello che hai fatto per me
Perché … vedi, Judy … tu … sei … ehm …” provò a dire la volpe, abbassando nuovamente lo sguardo verso la partner, non riuscendo a trovare le parole; mentre la musica di sottofondo continuava a riecheggiare nell’aria
 
E il destino, di lì a poco, gli avrebbe dato una zampa, utilizzando quella stessa canzone
 
 
 
Well I found a woman, stronger than anyone I know
She shares my dreams, I hope that someday I'll share her home
I found a love, to carry more than just my secrets
To carry love, to carry children of our own
 
 
 
Dopo che le casse, situate sul balcone della tavola calda, finirono di trasmettere queste parole, il canide dalla pelliccia fulva trattenne una risatina … cosa che non passò inosservata a Judy
 
“C’è qualche problema ?” chiese preoccupata la coniglietta, mentre Nick scosse lentamente la testa
“No … è solo che … a volte … il destino … è … così STRANO
Altrimenti non mi spiego come la canzone abbia detto ESATTAMENTE quello che … stavo cercando di dirti prima” affermò Nick, continuando a guardare la sua partner negli occhi
“Ah … sul serio ?
È che cosa avrebbe detto la canzone, al posto tuo ?” chiese curiosa Judy, cogliendo alla sprovvista la volpe che tentò di dire qualcosa, venendo interrotta dalla leporide
“Ormai non puoi tirarti indietro … ed è INUTILE che tenti di usare la tua bella parlantina per rigirare la frittata
Ormai sei in pista … e balli … sia in senso letterale che metaforico” concluse divertita la coniglietta, mentre Nick, alzando gli occhi al cielo, le fece fare una piccola giravolta
“Beh … sono sorpreso, carotina … sul serio
A quanto pare, stai imparando dal maestro” ribatté il canide, trattenendo una risatina, per poi aggiungere in modo imbarazzato
“Beh … che … sei la mammifera PIÙ FORTE che io conosca … UNICA … SPECIALE
Ho condiviso con te, i miei segreti … per lo più dolorosi e tu … ecco … non mi hai giudicato …
Tu … ti sei fidata di me … e io … ho fatto altrettanto …
E … non finirò mai di … ringraziarti … per questo” disse il predatore, cercando di combattere l’imbarazzo, mentre veniva osservato da una Judy STUPITA per quello che aveva detto
 
Le sembrava di essere ritornata con la mente, a quella scena sulla funivia dove il suo partner si era aperto … mostrando il suo lato più debole … raccontandole QUELL’EPISODIO COSÌ TRISTE E INFELICE DELLA SUA VITA
 
Ma, la domanda che sorgeva spontanea era: PERCHÉ SI STAVA APRENDO CON LEI, PROPRIO IN QUEL MOMENTO ?
VOLEVA FORSE DIRGLI QUALCOSA ?
 
“È normale che fra noi due, dopo tutto quello che abbiamo passato, si sia instaurato un rapporto … SPECIALE … che può essere FRAINTESO dagli altri mammiferi che non ci conoscono molto bene … come …” provò ad aggiungere Nick, riportando Judy sulla terraferma che, alle parole del predatore, spalancò gli occhi, sorpresa
 
Un momento … perché Nick aveva toccato nuovamente questo punto ?
 
Qui qualcosa non quadrava … se lo sentiva
 
E le parole che seguirono subito dopo, non fecero altro che confermare questa sua ipotesi
 
 
 
We are still kids, but we're so in love
Fighting against all odds
I know we'll be alright this time
Darling, just hold my hand
Be my girl, I'll be your man
I see my future in your eyes
 
 
 
La coniglietta, dopo aver sentito l’ennesima strofa della canzone, perse un battito, ripensando a quello che aveva appena sentito
 
 
 
Siamo ancora bambini, ma siamo così INNAMORATI
Combattendo contro ogni previsione
SO CHE QUESTA VOLTA ANDRÀ TUTTO BENE
Cara, tienimi la mano
SII LA MIA RAGAZZA, SARÒ IL TUO UOMO
Vedo il mio futuro nei tuoi occhi
 
 
 
Siamo così innamorati … so che questa volta andrà tutto bene … SII LA MIA RAGAZZA, SARÒ IL TUO UOMO
 
Perché, nel sentire queste parole, il suo cuore aveva preso a battere all’impazzata ?
 
Non è che forse, le stava cercando di dire qualcosa di … TALMENTE EVIDENTE di cui loro due non si erano accorti ?
O forse, di cui NON SI VOLEVANO accorgere ?
 
“Nick …” pronunciò a bassa voce Judy, alzando lo sguardo verso il predatore, che stava cercando di mascherare le emozioni e le sensazioni che quelle parole gli avevano provocato anche a lui
“Ascolta … ehm … ritornando a QUEL DISCORSO di prima … ecco …
Io … ti … ringrazio per la fiducia e … l’affetto che tu … mi mostri
Ed è per questo che … vorrei chiederti … sì, insomma ...
Davvero … sono … così IMPORTANTE PER TE ?” chiese la leporide, deglutendo il nodo alla gola che le si era formato, fissando negli occhi il predatore; mentre quest’ultimo, spiazzato dalla domanda della sua collega di lavoro, provò a dire qualcosa
 
Perché proprio quella domanda ?
 
Vuoi vedere che forse, si era accorta che a lui … lei … le … piaceva ?
 
Ora … cosa doveva fare ?
Dirglielo ? E … come l’avrebbe presa ?
 
Se, con questa sua fantasticheria, l’avesse fatta soffrire ?
 
Non se lo sarebbe MAI perdonato
 
 
 
Baby, I'm dancing in the dark, with you between my arms
Barefoot on the grass, listening to our favorite song
When I saw you in that dress, looking so beautiful
I don't deserve this, darling, you look perfect tonight
 
 
 
“Ecco … io … Judy … ehm … tu … sei … ecco …” provò a dire la volpe, cercando di trovare le parole giuste per dare una risposta al quesito postagli dalla sua partner, smettendo di ballare e fermandosi sul posto, rivolgendo lo sguardo per terra … cosa che costrinse Judy a fermarsi, guardando il suo collega con fare preoccupato
 
Oh … no !
Forse aveva detto qualcosa di sbagliato che … l’aveva messo VERAMENTE in imbarazzo
 
E come dargli torto … era una domanda piuttosto … PERSONALE E INTIMA
 
Sapeva quanto Nick non amasse mostrare agli altri il suo lato debole … soprattutto, se OBBLIGATO
E lei … toccando, per l’ennesima volta, quello STUPIDO ARGOMENTO, aveva finito con il metterlo in difficoltà
 
“Nick … io …” tentò di dire la coniglietta, accorgendosi dello sbaglio che aveva fatto, abbassando le orecchie dietro la schiena
 
Sì … aveva combinato un bel guaio … e … forse … era il caso … di … andarsene
 
Così, seguendo il consiglio del suo subconscio, la leporide cercò di togliere le sue zampe, racchiuse in quelle della volpe … non riuscendoci
 
La coniglietta, rendendosi conto di questo, lanciò una rapida occhiata sorpresa verso il suo partner che, dopo qualche istante, alzò lentamente lo sguardo, sorridendole
 
“Dove pensi di andare, carotina ?
Non è educato né tantomeno cortese abbandonare il proprio compagno di ballo e lasciare la pista
Altrimenti … che figura ci farei, scusa ?” chiese Nick, trattenendo una risatina forzata … giusto per smorzare il clima di tensione che si era creato … per poi deglutire a fatica
 
“Judy … ehm …” tentò di dire la volpe, non riuscendo a far uscire le parole
 
Cavolo … non c’è la faceva proprio …
 
Ma, Judy aveva il DIRITTO di sapere quanto era IMPORTANTE PER LUI
 
Perciò … c’era una SOLA COSA DA FARE in quella situazione …
 
LASCIAR PERDERE LE PAROLE E FARE IN MODO CHE FOSSE LA DANZA A PARLARE
 
Lo so … lo so …
Penserete che sia una cosa STUPIDA e da FEMMINUCCE
Ma, credetemi … con il ballo … e la sua fidata compagna, LA MUSICA … si riescono a esprimere tante di quelle emozioni e sentimenti che neanche un milione di parole riuscirebbero a trasmettere
 
Quanti di voi, mentre erano impegnati a fare qualcosa, sentendo alla radio una musica o una canzone che AMATE … la vostra PREFERITA IN ASSOLUTO … non vi siete messi a muovere qualche passettino a destra e a sinistra … chi in modo più contenuto e chi no … mentre la felicità entrava nel vostro animo ?
 
Sareste capaci di spiegare l’allegria … QUELL’ALLEGRIA … che avete provato in QUEL MOMENTO ?
 
Che cosa vi ha spinto a ballare ?
 
Certo una parte di colpa andrà SICURAMENTE alla musica … e l’altra ?
 
Sapete cosa disse un celebre e famoso ballerino ?
 
LA DANZA NON È UN ESERCIZIO
È UNO STATO DELL’ANIMA CHE ESCE ATTRAVERSO IL MOVIMENTO
 
Uno stato dell’anima talmente debole e delicato che preferiamo tenerlo nascosto dentro di noi, per paura che gli altri lo possano vedere … per poi GIUDICARCI
 
Ma sono proprio QUESTI SENTIMENTI E QUESTI PARTI DI NOI COSÌ NASCOSTE E INTIME che riescono ad esprimere AL MEGLIO quello che non riusciremmo a dire a parole
 
Ed è proprio quello che fece Nick …
 
Sperava solo con tutto sé stesso che Judy riuscisse a percepire le sue emozioni
 
Così, il canide semplicemente chiuse gli occhi e, seguendo le note finali della canzone … di QUELLA CANZONE che aveva smosso i loro SENTIMENTI PIÙ SEGRETI … riprese a ballare, con somma sorpresa da parte della leporide
 
Ma non a ballare in modo GROSSOLANO, come stavano facendo la maggior parte degli altri mammiferi presenti sulla pista
 
No
 
Ci mise una forza e una passione tali che, le altre coppie da ballo, notandoli, si fermarono all’istante per osservare, STUPITI, quella COPPIA UNICA che senza rendersene conto, era arrivata al centro della pista da ballo, conquistando l’attenzione di tutti i presenti
 
 
 
Baby, I'm dancing in the dark, with you between my arms
Barefoot on the grass, listening to our favorite song
I have faith in what I see
Now I know I have met an angel in person
And she looks perfect
I don't deserve this
You look perfect tonight
 
 
 
E, con quest’ultima strofa, seguita dalla musica finale della canzone, Nick si limitò a far fare un piccolo casquè a Judy
 
Rimasero in quella posizione per alcuni secondi, mentre intorno a loro c’era un silenzio di tomba; finché, il canide dalla pelliccia fulva non riaprì gli occhi, osservando quegli occhioni color ametista che lo stavano guardando con uno sguardo sorpreso
 
Quant’erano belli e profondi …
 
“Judy …” mormorò a bassa Nick, prendendo un bel respiro
 
 
 
Oh … ecco che ci siamo … momento della verità
 
 
 
“S-s-sì, Nick ?” domandò la leporide, continuando a fissare il partner, mentre il battito cardiaco aumentava di velocità
 
 
 
Sì … sì … direi che FINALMENTE ci siamo !
 
 
 
“Ecco … c’è … una … cosa … che … vorrei dirti …” continuò il predatore, cominciando ad avvicinarsi lentamente verso il musetto della coniglietta
 
 
 
Oh … sì-sì-sì
Alleluya !
Le nostre preghiere sono state esaudite !
 
 
 
“Ah … davvero ?” domandò nuovamente, Judy avvicinandosi anch’essa, con il muso, verso quello della volpe
 
 
 
Ragazzi … ci siamo … sono già IN ROTTA DI COLLISIONE
Questione di pochi secondi
 
 
 
“S-s-sì … ecco … volevo dirti … che … tu …” aggiunse la volpe, accostandosi ancora di più vicino ALLE LABBRA della leporide
“Che io ?” chiese la coniglietta, mentre il cuore le stava LETTERALMENTE ESPLODENDO
 
 
 
ECCO CHE ARRIVA !
TENETEVI FORTE !
 
 
 
Mammiferi e mammifere …
Facciamo un bell’applauso agli agenti Judy Hopps e Nick Wilde
 
COM-PLI-MEN-TI … avete ballato veramente in modo ECCEZIONALE, conquistando LETTERALMENTE la pista da ballo !
 
Non ho forse ragione, gente ?
 
 
 
Ecco fatto … magia rovinata
Sapete CHI dovete ringraziare per questo …
 
 
 
Le parole pronunciate dal presentatore di Radio Carrot One, interruppero immediatamente l’atmosfera che si era creata, fermando entrambi gli agenti, a pochi centimetri dalle rispettive labbra
 
I due, rendendosi conto di quello che stavano per fare … soprattutto, mentre erano in compagnia di altri mammiferi, lì presenti … spalancarono immediatamente gli occhi, allontanandosi repentinamente dai rispettivi musi; per poi sorridere imbarazzati … tutto questo mentre il pubblico aveva preso ad applaudire fragorosamente, lasciandosi andare a grida di gioia
 
 
 
Davvero bravi … dico sul serio
Siamo rimasti tutti quanti stupiti …
Veramente … ci avete trasmesso una passione tale, che ci avete fatto EMOZIONARE … stavo quasi per piangere … e ho ancora le lacrime agli occhi
 
E … agente Wilde …
Visto che la canzone è terminata … e, apro parentesi, una BELLISSIMA CANZONE … penso che possa rimettere in posizione eretta l’ufficiale Hopps, senza tenerla ulteriormente in posizione da casquè
 
Prima di tutto, perché la schiena ve la giochereste entrambi e, secondo, c’è il rischio che la sua partner di lavoro le CASCHI davvero … ahahahahah … l’avete capita la battuta ?
 
 
 
Aggiunse la lepre, scoppiando a ridere … seguito da una parte del pubblico, mentre i due agenti se ne rimanevano ancora spaesati … finché …
 
“N-n-nick …”
 
Il suo nome, pronunciato a bassa voce, lo fece ritornare con le zampe per terra
 
La volpe, dopo aver scosso velocemente la testa, rivolse una rapida occhiata verso la mammifera che l’aveva chiamato e che si trovava ancora fra le sue zampe, in posizione da casquè
 
“Ti … ehm … dispiacerebbe riportarmi con le zampe posteriori ben piantate per terra ?
Sai … la schiena comincia a …” continuò imbarazzata Judy, indicandogli, con lo sguardo, in che situazione si trovava
“Oh … ehm … sì … certo … s-s-scusami tanto” ribatté impacciato il canide dalla pelliccia fulva, rimettendola diritta, per poi lasciarle le zampe
 
 
 
GENTE … ANCORA UN APPLAUSO PER LA COPPIA DI POLIZIOTTI E BALLERINI PIÙ FAMOSA E BRAVA DI SEMPRE !
 
 
 
Esclamò il DJ, indicando, con la zampa libera, i due diretti interessati che, dopo qualche secondo di spaesamento, cominciarono a guardarsi intorno, notando la folla che continuava a battere le zampe nella loro direzione
 
Tutto questo mentre Julia, che si trovava ancora in braccio al presentatore di Radio Carrot One, aveva dipinto in muso uno sguardo piuttosto scocciato
 
Per tutti i cracker al formaggio !
Proprio sul più bello !
 
La canzone aveva fatto il suo lavoro in modo egregio ed eccelso …
Stavano FINALMENTE per dimostrarsi i loro VERI SENTIMENTI a vicenda … e poi, per colpa di quel mammifero lagomorfo appartenente alla famiglia dei leporidi … definito comunemente e per amor di brevità: LEPRE … TUTTO ERA ANDATO IN FUMO !
 
Ah … se solo avesse potuto, si sarebbe letteralmente mangiata le zampe !
 
Così come se le stava sicuramente divorando Elodie
 
NON ERA POSSIBILE !
MA PERCHÉ ERA COSÌ DIFFICILE FARE IN MODO CHE DUE MAMMIFERI, ANCHE SE DI SPECIE DIVERSA, SI …
 
Oh … beh … inutile rodersi il fegato
 
La risposta era molto più semplice del previsto
 
A quanto pare, il fato aveva deciso che NON ERA ANCORA ARRIVATO IL MOMENTO GIUSTO
Si sarebbe potuto dire che il destino voleva che, per quell’occasione, tutto fosse PERFETTO …
 
E chi era lei per impedire alla sorte di attuare i suoi propositi ?
 
La coniglietta, dopo aver trattenuto una risatina divertita, si limitò ad abbassare lo sguardo per osservare sua sorella e quella volpe, mentre quest’ultimi … tutti imbarazzati e in modo impacciato … erano impegnati a ringraziare il pubblico dei loro elogi
 
 
 
Bene, mammiferi e mammifere …
Direi che non c’è stato MODO MIGLIORE per concludere in bellezza la serata !
 
Vi ringrazio per la vostra partecipazione, ospitalità e calore che solo gli abitanti di Bunny Burow sanno dare !
 
Ringrazio il pubblico !
 
Ringrazio la piccola Julia Hopps per la partecipazione e per la soffiata che mi ha fatto
E le auguro, di tutto cuore, di SOPRAVVIVERE alla FURIA di sua sorella maggiore, che vorrà ringraziarla per il PRIVILEGIO e la SORPRESA che le ha fatto … abbraciandola talmente forte da toglierle il respiro … ahahahahah !
 
Cosa più importante ... RINGRAZIO gli agenti Hopps e Wilde per aver contribuito a rendere MEMORABILE questo primo giorno di fiera !
 
Vi aspetto tutti quanti domani mattina … qui … sulle rive del meraviglioso paesaggio del lago Landlake … buona serata a tutti !
 
 
 
Concluse il presentatore di Radio Carrot One, indicando uno ad uno, i soggetti che aveva nominato nel suo discorso conclusivo; per poi posare Julia sul balcone della tavola calda e, in seguito, cominciare a battere le zampe, unendosi al pubblico del lago Landlake
 
 
 
 
Nel frattempo, fuori dalla proprietà degli Hopps …
 
 
“Uhm … fuori non c’è nessuna macchina … nemmeno il furgoncino di famiglia … e da dentro casa non si sentono voci o urla di piccoli cuccioli impazziti e iper-attivi
Fortuna che io ne ho solo due di cucciole … E GIÀ MI FANNO ARRABBIARE E DISPERARE ABBASTANZA
Figuriamoci se ne avessi avuto altri 273 …
Kate, come minimo, mi avrebbe lasciato e io avrei chiesto al direttore Furry di mandarmi IN UNA MISSIONE SUICIDA
Ancora mi chiedo come facciano i conigli a gestire tutti quei loro figli senza uscire pazzi …” mormorò tra sé e sé un mammifero misterioso, scuotendo lentamente la testa; mentre quest’ultimo si stava avvicinando, con passo lento e sguardo prudente verso l’abitazione che si trovava oltre la recinzione che l’animale stava costeggiando, sul margine destro della strada
 
“Si vede che sono ancora alla fiera del lago Landlake …
La domanda è: nel frattempo … io cosa faccio ?
Potrei aspettarli, visto che è pomeriggio inoltrato e dovrebbero … TEORICAMENTE … tornare a casa e poi, una volta arrivati, spiegargli la situazione … sperando che non diano di matto
Credo di avere qualche rivista della Settimana Enigmistica, nel mio suv …
Giusto per ammazzare il tempo mentre attendo il loro ritorno …” continuò il mammifero, seguitando a camminare e voltandosi dietro di sé
 
“Ma, a pensarci bene, non ho voglia di FARMI DI NUOVO tutta la strada …” affermò l’animale, girando nuovamente la testa in avanti
 
Già …
 
Aveva parcheggiato il suo suv piuttosto lontano dall’abitazione degli Hopps ... tutto questo per non dare nell’occhio e per cercare di mantenere un profilo più basso possibile, senza il timore o la paura di allarmare qualcuno
Dopotutto, era pur sempre un agente appartenente a una delle più IMPORTANTI E SEGRETE ORGANIZZAZIONI ANTICRIMINE DEL PIANETA, giusto ?
 
“Perciò, entrerò dentro la proprietà e … nel frattempo che li aspetto … cercherò delle possibili tracce o indizi che confermino che il prototipo CR-0C si trovi qui … sperando che quest’ultimo non mi mangi prima
E, se qualcuno dovesse chiedermi cosa sto facendo … anche se vedo molto difficile che si verifichi questa eventualità … dovrei avere nella tasca interna della mia giacca un paio di BIGLIETTI DA VISITA FALSI molto convincenti
Sperando di non dover utilizzare le maniere cattive … anzi, a dirla tutta, preferirei evitare la cosa” disse Barton, svoltando a destra ed entrando dentro al cortile di casa Hopps, con le zampe nelle tasche dei pantaloni
 
“Ah … ma tu guarda un po’ che bella casetta …
Rustica e fatta interamente in legno … il tipo di abitazioni che piacciono a Kate …
Davvero graziosa … con tanto spazio e situata in una zona tranquilla
Quasi li invidio, se penso a quel piccolo appartamento in cui ci siamo dovuti trasferire A FORZA, da quando ho iniziato a lavorare SOTTO COPERTURA per il signor Sailas …
Quando tutto questo sarà finito, forse me ne costruirò una identica ...
In un bel posticino in montagna e, soprattutto, IN POSTO DOVE NON C’È SEGNALE
Così il direttore Furry si dimenticherà il vizio di appiopparmi ogni SINGOLA missione che gli capita sotto zampa ... eheheheh” terminò Hawkeye, trattenendo una risatina, mentre osservava l’abitazione che si ergeva davanti a lui
“E pensare che questa casa ha L’INFAUSTO COMPITO di ospitare, al suo interno, 275 cuccioli di coniglio …” mugugnò fra sé e sé Barton, salendo i tre gradini della scaletta che permetteva di raggiungere la veranda in legno, per poi fermarsi davanti alla porta di casa
“Hanno anche una piccola balconata in legno … di certo, non si fanno mancare nulla
Bene … vediamo se sono in casa … anche se ho i miei dubbi
Ma, le BUONE MANIERE non si scordano mai … e poi, devo esserne sicuro se voglio compiere la mia ricerca senza interruzioni di alcun genere
Se poi … nella malaugurata ipotesi … qualcuno dovesse trovarsi dentro casa … mi arrangerò di conseguenza, seguendo il consiglio del direttore Furry e raccontandogli TUTTO
Sperando che non mi svengano sull’uscio o che si mettano a ridere, credendo si tratti di uno scherzo …
E poi, non capita a CHIUNQUE di ricevere una VISITA A SORPRESA da parte di un agente appartenente alla più FAMOSA E SEGRETA ORGANIZZAZIONE ANTI-CRIMINE DEL PIANETA
È un PRIVILEGIO E UN ONORE che in pochi possono permettersi” aggiunse Clint, togliendo la zampa destra dalla rispettiva tasca dei pantaloni, per poi pigiare il campanello, situato vicino allo stipite della porta
 
Il classico DLIN-DLON riecheggiò all’interno dell’abitazione e al di là della porta d’ingresso
 
Barton aspettò qualche secondo …
 
 
NULLA
SILENZIO COME UNICA RISPOSTA
 
 
Beh … era un buon segno, no ?
 
“Uhm … per sicurezza …
Forse non l’hanno sentito …
Suono due volte, come fa il postino … tanto non mi costa nulla” affermò il mammifero, premendo nuovamente il campanello
 

DLIN-DLON
DLIN-DLON
 
 
NIENTE
 
 
Sì … decisamente un buon segno
 
“Ok … sembrerebbe che non ci sia PROPRIO nessuno …
Ma, se vogliamo essere SICURI E CERTI che le cose stiano EFFETTIVAMENTE così …” continuò il mammifero, allontanandosi di qualche passo dalla porta d’ingresso, per poi alzare il tono della voce
 
 
 
EHILÀ … C’È NESSUNO IN CASA ?
SIGNOR HOPPS ? SIGNORA HOPPS ?
AGENTE CILINT BARTON, DEL R.O.A.R … DOVREI PARLARE URGENTEMENTE CON VOI E CON UNA DELLE VOSTRE CUCCIOLE … JULIA HOPPS
È UNA QUESTIONE DELLA MASSIMA URGENZA E DI SICUREZZA NAZIONALE !
 
 
 
Urlò Barton, mentre le parole che aveva pronunciato, riecheggiarono all’interno del cortile dell’abitazione
 
 
ANCORA SILENZIO
 
 
Bene … a quanto pare, erano ancora alla fiera del lago Landlake …
 
Meglio così … avrebbe avuto più tempo per pensare a UNA SPIEGAZIONE ADEGUATA che avrebbe dovuto dare alla famiglia Hopps, quando quest’ultimi sarebbero tornati a casa
 
Perché, ne era sicuro, nel momento preciso in cui sarebbero arrivati e avrebbero messo zampa dentro la loro proprietà, gli avrebbero rivolto un SACCO DI DOMANDE …
 
 
R.O.A.R ? Che cos’è ? Lei chi è ?
E cosa vuole da nostra figlia, Julia ? Che ha combinato ?
 
 
Questi sarebbero stati uno dei tanti quesiti a cui avrebbe dovuto dare una risposta soddisfacente e veritiera, come da ordini ricevuti dal direttore
 
Anche se non sarebbe stato molto facile …
 
Cioè … come fai a spiegare a una coppia di genitori che una delle loro cucciole era entrata nelle simpatie di una CREATURA PREISTORICA, estinta da milioni da anni e che era stata riportata in vita da un mammifero con indosso una maschera nera a forma di un teschio di un felino, che aveva intenzione di utilizzarla per chissà quali scopi ?
 
Sarebbe scoppiato un PUTIFERIO …
 
E, a tutto questo, si sarebbero aggiunti anche gli agenti Judy Hopps e Nick Wilde con le loro domande
 
Vabbè … lasciamo perdere
L’importante era che ADESSO non ci fosse NESSUNO in casa
 
Non doveva far altro che trovare il prototipo CR-0C e, una volta fatto, informare il direttore Furry
 
Semplice, no ?
 
Bene … ora … da dove cominciava le ricerche ?
 
DOVE MAI SI SAREBBE POTUTO NASCONDERE UN ANIMALE ESTINTO DA MILIONI DI ANNI, ALTO QUASI 6 METRI ?
 
Mentre era occupato a trovare una risposta a questo suo quesito, degli strani rumori, che riecheggiarono all’intero del cortile di casa Hopps, attirarono l’attenzione di Barton … che spostò velocemente lo sguardo verso la direzione da cui erano partiti quei suoni
 
I suoi occhi si soffermarono così, in corrispondenza del margine sinistro della recinzione in legno della proprietà
Dove, situato a 500 metri da dove sorgeva l'abitazione principale, in corrispondenza di quest'ultima, si ergeva uno di quei classici e mastodontici fienili rossi e a strisce bianche, molto comuni nelle zone di campagna
 
Se il suo udito non l’aveva ingannato … in caso contrario, vuol dire che stava cominciando a diventare vecchio … i rumori che aveva sentito pochi secondi fa, erano parti da quella direzione
 
Era come se QUALCUNO avesse fatto cadere a terra qualcosa di metallico …
 
Uhm … beh … poteva benissimo trattarsi di un componente della famiglia Hopps che stava facendo dei lavoretti nel fienile e che, nel sentire quello che aveva urlato pochi istanti prima, si stava accingendo a uscire dal granaio per vedere chi fosse arrivato
 
Ma … se quest’ultima ipotesi fosse stata corretta … perché, dopo il rumore di pezzi di metallo che cadevano al suolo, aveva sentito PERFETTAMENTE il suono di una porta … BELLA GRANDE … che era stata chiusa in fretta e furia ?
 
Qui … qualcosa di GROSSO bolliva in pentola …
 
A quest’ora, se ci fosse stato davvero qualcuno all’interno del fienile, sarebbe già uscito dalla struttura per incontrare il visitatore a sorpresa che si era presentato nella sua proprietà … cosa che, col passare dei minuti, non stava succedendo MINIMAMENTE
 
Silenziosamente e senza distogliere lo sguardo dal granaio, Barton si voltò e discese lentamente i tre gradini della veranda, per poi incamminarsi verso l’edificio che si ergeva davanti a lui
 
E mentre, pian piano, si avvicinava verso il fienile, il suo sguardo era concentrato ad osservare sia i dintorni che l’edificio
 
A giudicare dalle dimensioni, avrebbe potuto essere alto non più di quattro metri … e largo … all’incirca otto
 
A conti fatti e tenendo conto delle dimensioni del prototipo, avrebbe potuto essere … senza dimenticare l’ipotesi che aveva elaborato con il direttore Furry … uno dei possibili nascondigli dove la piccola Julia Hopps aveva nascosto CR-0C
 
Avrebbe potuto starci benissimamente dentro … compensando lo spazio in altezza, con quello in larghezza
Ed era l’unico luogo ABBASTANZA GRANDE da nasconderlo … anche se … sarebbe stato il PRIMO POSTO in ci un mammifero, che era a conoscenza dell’esistenza del prototipo, avrebbe cominciato a cercare
 
Era SEMPLICE e TALMENTE EVIDENTE la cosa …
 
E per fortuna che i primi ad essere arrivati, utilizzando le informazioni che avevano raccolto dalla scheda SIM di Julia, erano loro del R.O.A.R … piuttosto che il signor Sailas
 
Un grande vantaggio … che non dovevano ASSOLUTAMENTE SPRECARE
 
Una volta raggiunta l’entrata del fienile, Barton si fermò davanti al portone in legno … indeciso e titubante sul da farsi
 
Aveva due possibilità …
O evitare di entrare dentro al granaio, rischiando di essere attaccato dal prototipo … se non di peggio … magari finire con L’ESSERE MANGIATO … oppure, soluzione più sicura, informare il direttore Furry del suo presentimento e farsi mandare una squadra di supporto
 
Affrontare il prototipo CR-0C, da solo, era un GROSSO RISCHIO … ed Eddy, Edd ed ED ne erano stati una CHIARA DIMOSTRAZIONE
 
Soltanto Fowler e il signor Sailas erano a conoscenza di cosa ci avessero messo dentro,il giorno in cui lo crearono …
 
No … troppo rischioso …
 
E non perché avesse paura, intendiamoci …
 
Semplicemente … aveva UNA FAMIGLIA DA CUI RITORNARE
E … dopo l’episodio della sua QUASI DIPARTITA, dopo essere stato scoperto alla C.P.A … diciamo che avrebbe preferito EVITARE di far preoccupare o di far prendere, per l’ennesima volta, un colpo alla sua dolce metà
 
Se gli fosse successo qualcosa, Kate e le cucciole non l’avrebbero MAI perdonato … e nemmeno lui si sarebbe dato pace, se fosse passato a miglior vita
 
Bene … lasciando perdere questi argomenti FELICI E SPENSIERATI … doveva prendere una decisione
 
Clint rimase in silenzio ancora per qualche secondo, continuando a fissare l’entrata del fienile … accorgendosi, però, di un piccolo particolare che lo fece riflettere ULTERIORMENTE sulla scelta che avrebbe dovuto prendere
 
UNA DELLE DUE ANTE … ERA SOCCHIUSA
 
Ecco spiegato il rumore di quella porta che veniva chiusa in fretta e furia …
 
Qualcuno, dopo aver sentito la frase che Clint aveva pronunciato ad alta voce, facendola riecheggiare per tutto il cortile dell’abitazione, si era affacciato alla porta del granaio, aprendo leggermente l’anta di destra, per vedere chi era arrivato …
E, molto probabilmente, sentendo pronunciare il nome JULIA e vedendo un animale estraneo alla porta della sua amichetta, l’inquilino del fienile aveva richiuso velocemente l’uscio … e nel farlo, aveva fatto cadere qualcosa che era all’intero della struttura
 
Quindi, in conclusione, era molto … MA MOLTO … probabile che il prototipo CR-0C si trovasse, IN QUESTO PRECISO MOMENTO, oltre il portone in legno che si trovava di fronte a Barton
 
Se questa sua supposizione fosse stata corretta … e aveva il TIMORE che lo fosse … allora non c’era un minuto da perdere
 
Doveva agire con la massima discrezione e attenzione prima che gli Hopps tornassero a casa … E AVREBBE AVUTO BISOGNO DI RINFORZI
 
UN ANIMALE SPAVENTATO E IMPAURITO È PIÙ IMPREVEDIBILE E PERICOLOSO DI UNO CALMO
 
Se CR-0C si fosse trovato al di là del portone in legno, DOVEVA FAR FINTA DI NON AVER VISTO E SENTITO NULLA … era l’unico modo che aveva per, prima di tutto, salvare la pelliccia e in secondo luogo, evitare che il prototipo SCAPPASSE
 
A meno che, nel prendere in considerazione quest’ultima ipotesi … CR-0C non fosse già fuori dal granaio e che lo stesse OSSERVANDO DI NASCOSTO
 
A questo non aveva pensato …
 
Una porta socchiusa, di un qualsiasi edificio, sta a significare due cose: o qualcuno è ENTRATO … oppure è USCITO
 
Tenendo presente questa eventualità, Clint spostò lentamente la testa a destra e a sinistra, guardandosi intorno
 
Il suo sesto senso gli stava dicendo che il prototipo era nei PARAGGI … il problema era capire se era DENTRO O FUORI
 
Ok … calma e sangue freddo …
 
L’unica cosa che ora poteva fare era quella di avvertire il direttore Furry della situazione SPINOSA in cui si trovava …
 
E la sola soluzione che gli era venuta in mente era quella di GIRARE I TACCHI E ANDARSENE … per poi tornare, con la squadra di supporto, in un secondo momento
 
Sperava solo, con tutto sé stesso, di riuscire a raggiungere l’uscita della proprietà e di avvertire il suo superiore … prima che gli potesse succedere qualcosa
 
Così, molto tranquillamente e facendo finta di nulla, Clint si voltò e cominciò ad allontanarsi dall’entrata del fienile … e, nel frattempo, tirò fuori il suo cellulare da una tasca dei suoi pantaloni, componendo un numero; per poi portarsi lo smartphone vicino all’orecchio
 
 
 
Direttore Furry … sono io
Ascolti … credo di averlo trovato …
 
 
 
Cominciò Barton, abbassando il tono della voce e continuando a camminare
 
 
 
Perché sto parlando a bassa voce ?
Diciamo che ora mi trovo una situazione piuttosto … COMPLICATA
 
 
 
Affermò Clint, voltandosi un attimo dietro di sé, per poi rigirarsi … seguitando a procedere verso l’uscita della proprietà
 
 
 
Mi ascolti, direttore
Sto lasciando la casa degli Hopps …
 
Il motivo, dice ?
Oh … beh … è molto semplice …
Ho come la NETTA sensazione di essere osservato e braccato dal prototipo e, detto fra me e lei, non voglio diventare il suo OSSO DA MASTICARE
 
Non si preoccupi … se le sto parlando, significa che sono ancora vivo, non trova ?
 
La buona notizia è che credo di aver trovato IL POSTO dove la piccola Julia ha  nascosto CR-0C … ma, mi serve una SQUADRA DI SUPPORTO
 
Altrimenti …
 
 
 
Barton, non riuscì a terminare la frase, che un agghiacciante cigolio lo costrinse a fermarsi e voltarsi nuovamente dietro di sé … per poi sbiancare in muso
 
L’anta destra del fienile … quella che era socchiusa … ora si trovava COMPLETAMENTE SPALANCATA
 
Il mammifero rimase interdetto per alcuni secondi, mentre continuava a osservare l’interno del fienile, al cui interno non c’era … NULLA
 
O almeno, NULLA DI VIVENTE …
 
E allora perché aveva come la sensazione che, da lì a poco, gli sarebbe capitato qualcosa di TERRIBILE ?
 
 
 
Direttore Furry …
 
 
 
Disse Barton, iniziando a indietreggiare lentamente, mentre il cuore cominciò ad aumentare di battito
 
No … non gli piaceva per NIENTE quella situazione … MA PROPRIO PER NULLA
 
 
 
Direttore Furry … deve …
 
 
 
Clint non riuscì a terminare la frase che qualcosa gli bloccò entrambe le zampe posteriori, per poi tirarlo con forza in avanti … in direzione del granaio … facendolo cadere all’indietro con un sonoro tonfo
 
Intontito per quello che era appena successo, dopo qualche istante, Hawkeye provò a rialzarsi subito da terra … SENZA PERÒ RIUSCIRCI
Infatti, si sentiva le zampe posteriori come strette da … QUALCOSA … che lo costringeva a rimanere al suolo
 
Ulteriore sorpresa, mista a preoccupazione, si dipinse sul muso dell’agente del R.O.A.R quando quest’ultimo, lanciando velocemente uno sguardo verso i suoi arti inferiori, non vide … NULLA
 
Eppure … SENTIVA che c’era QUALCOSA che, con una MORSA ABBASTANZA FERREA, gli impediva di muovere COMPLETAMENTE la parte inferiore del corpo …
MA … NON RIUSCIVA A VEDERE NIENTE … ZERO DI ZERO
 
Due erano le cose: o aveva battuto violentemente la testa quand’era caduto, con l’effetto di causargli questa allucinazione, oppure …
 
Barton terminò a metà la frase e poi, come a volersi sincerare e per verificare se la sua ipotesi fosse corretta, si alzò leggermente con il busto, sostenendosi con la zampa sinistra, piegandola ad angolo retto
Dopodiché, allungò quella rimasta libera verso gli arti inferiori …
 
La zampa non fece nemmeno in tempo ad arrivare all’altezza dell’inguine, che quest’ultima …
 
Ancora più sgomento e terrore si dipinsero sul muso di Clint, quando l’agente del R.O.A.R si rese conto che la sua zampa destra aveva toccato QUALCOSA … CHE NON RIUSCIVA A VEDERE !
 
MA CHE, TRAMITE IL TATTO, SENTIVA BENISSIMO E CHE PERCEPIVA AVVINGHIATO PER TUTTA LA LUNGHEZZA DEI SUOI ARTI
ERA COME SE QUALCUNO L’AVESSE PRESO AL LAZO, BLOCCANDOGLI COMPLETAMENTE LE ZAMPE IN UNA SPECIE DI MORSA INVISIBILE
 
Prima che il suo cervello potesse trovare una spiegazione logica e scientifica per quello che gli stava succedendo, la stessa cosa incorporea che gli stava tenendo saldamente bloccati gli arti, lo strattonò bruscamente in avanti … dopodiché, cominciò a trascinarlo verso l’entrata del fienile
 
NO !
 
NON AVEVA PICCHIATO BRUTALMENTE LA ZUCCA QUAND’ERA CASCATO PER TERRA
E QUELLO NON ERA PER NULLA UN FRUTTO DELLA SUA IMMAGINAZIONE …
UN MIRAGGIO NON POTEVA FARE UNA COSA DEL GENERE
DOVEVA TRATTARSI PER FORZA DEL PROT …
 
Neanche il tempo di finire la frase che Barton iniziò a essere strascicato con più forza e con più velocità verso l’entrata del granaio
 
E, a peggiore ulteriormente la situazione, si levò … dall’interno del fienile … una specie di RINGHIO SOMMESSO
 
NO … NO … NO-NO-NO-NO-NO !
MA CHE RAZZA DI SCHERZO ERA MAI QUESTO ?
 
FOWLER NON GLI AVEVA DETTO CHE IL PROTOTIPO AVEVA LA CAPACITÀ DI DIVENTARE INVISIBILE E …
 
AH … ORA NON ERA IL MOMENTO DI PENSARE A QUESTO GENERE DI COSE !
 
DOVEVA FARE QUALCOSA ! DOVEVA LIBERARSI !
DOVEVA CHIAMARE IL …
 
Con sommo dispiacere, Clint si rese conto che il cellulare, che stava tenendo nella zampa sinistra … ORA NON C’ERA PIÙ
 
OH … NO … NO-NO-NO, PER LA MISERIA !
 
Barton girò rapidamente la testa dietro di sé, giusto in tempo per vedere il suo telefono A TERRA, nel punto in cui era caduto poco prima … PUNTO CHE ERA TROPPO LONTANO DA POTER RAGGIUNGERE
 
NO … NO … MALEDIZIONE !
E ORA COME SAREBBE RIUSCITO A …
POTEVA ANDARE PEGGIO DI COSÌ ?
 
La risposta non si fece attendere oltre
 
Quando Clint si voltò nuovamente verso la direzione del fienile … oltre al ringhio sommesso che pian piano stava aumentando d’intensità, l’agente del R.O.A.R riuscì a distinguere chiaramente due luci, di un color giallo ambra … piuttosto vive e forti … sospese dal suolo
 
Il mammifero sbiancò DEFINITIVAMENTE in muso
 
Sapeva benissimo a chi appartenevano quei due FUOCHI FATUI GIALLI che, vista la situazione CRITICA, avrebbero potuto rappresentare, in maniera piuttosto DEGNA E CONSONA, i due spiriti che, secondo le tradizioni antiche, avrebbero avuto il compito di accogliere IL NUOVO ARRIVATO NELL’ALDILÀ, non appena quest’ultimo avesse varcato la soglia che separava il mondo dai vivi da quello dei morti
 
IL NUOVO ARRIVATO … CIOÈ … LUI !
 
L’entrata del fienile era ormai imminente e Clint, rendendosi conto di non avere più alcuna via d’uscita … E CHE, FORSE, LA SUA SORTE ERA GIÀ SEGNATA … fece L’UNICA COSA che quella situazione gli permettesse di fare …
 
COMINCIÒ A URLARE IN PREDA ALLA DISPERAZIONE, INIZIANDO A DIMENARSI E TENTANDO … INUTILMENTE … DI TROVARE UN APPIGLIO NEL TERRENO CHE GLI IMPEDISSE DI RAGGIUNGERE LA SUA DESTIANZIONE
 
 
 
NO-NO-NO-NO !
MALEDIZIONE !
PER L’AMOR DEL CIELO !
ASPETTA-ASPETTA … NON SONO IO IL CATTIVO !
TI PREGO … NON FARLO-NON FARLO !
NON FARLOOOOOOOOOOO !!!!
 
 
 
Una volta che l’agente del R.O.A.R superò il portone del fienile, l’anta si chiuse subito dopo, e gli strilli, così come il ringhio sommesso … dopo qualche secondo … CESSARONO, facendo ripiombare la proprietà degli Hopps in un silenzio di TOMBA
 
 
 
 
Nell’ufficio di Sailas …
 
 
“Ed ecco fatto … credo che così dovremmo essere a posto
Guardi che MERAVIGLIA” affermò soddisfatto e orgoglioso il signor Sailas, mentre continuava a rimirare, tra le sue zampe, la parte interna del suo caschetto nero, avente le fattezze di un teschio di un felino; per poi rivolgersi verso Boris
“Bene, tenente ... MI RACCOMANDO …
Voglio rammentarle che questa sarà una fase piuttosto IMPORTANTE ED ESSENZIALE ... DALLA QUALE DIPENDE L'INTERA RIUSCITA DEL PIANO” aggiunse il capo della C.P.A, continuando a fissare la tigre siberiana che, per tutto il tempo che il suo superiore aveva armeggiato con quella maschera respiratore bianca … spiegandogli a CHI apparteneva e COSA FOSSE VERAMENTE … era rimasto in un religioso silenzio ad osservare l’operato del capo della C.P.A
 
Questa volta, il signor Sailas si era davvero superato
Aveva avuto un’idea a dir poco … BRILLANTE
Ma, dopotutto, NON DOVEVA STUPIRSI …
Che cosa si sarebbe mai potuto aspettare da un mammifero UNICO come il suo superiore ?
 
Quel Durak non poteva MINIMAMENTE immaginarsi quello che gli sarebbe accaduto da lì a poco
 
Una cosa era certa: L’AVREBBERO FATTO SOFFRIRE … SOFFRIRE PER BENE … e poi … DASVIDANIA
 
“Non possiamo permetterci passi falsi” continuò Sailas, spostando lo sguardo dal tenente, verso la maschera che teneva fra le zampe, cominciando ad osservarla attentamente, come se fosse la prima volta che la vedeva; per poi incominciare ad accarezzarla, dal lato della tempia destra, con fare dolce e lento ... lasciando sorpreso e senza parole il felino dalla pelliccia bianca, che mai aveva visto il suo superiore mostrare un LATO DEBOLE della sua personalità … MAI
“Mi raccomando, Boris
STIA MOLTO ... MOLTO ATTENTO
E credo che lei abbia già capito a cosa mi riferisco” continuò il capo della C.P.A, seguitando a fare le carezze alla maschera ... per poi fermarsi di colpo e, in seguito, rivolgere nuovamente un’occhiata MOLTO SERIA al tenente, che annuì pian piano
 
“È la cosa PIÙ CARA che mi è rimasta di LEI
ED È LA PRIMA VOLTA CHE ME NE SEPARO ...
Ma so che questo è L'UNICO MODO per poter raggiungere il mio ... il NOSTRO scopo
Mi fido di lei, Boris ... MI PROMETTA CHE SE NE PRENDERÀ CURA” concluse il capo della C.P.A, non scollando gli occhi dalla tigre siberiana
“Dah ... ha mia parola, signor Sailas” ribatté semplicemente Boris, facendo un piccolo cenno di conferma con la testa
“MOLTO BENE ... MOLTO BENE
CHE LO SPETTACOLO COMINCI, ALLORA …” affermò, dopo qualche secondo di silenzio, Sailas … rivolgendo l’ennesimo sguardo verso la maschera nera, per poi accarezzarla UN'ULTIMA VOLTA
 
 
 
 
Nel frattempo, nell'ufficio di Fowler, qualche minuto dopo ...
 
 
Era da un paio di minuti che se ne stava comodamente seduto e immobile, con le zampe conserte, a fissare lo schermo nero del suo PC, assorto nei suoi pensieri
 
NERO ... BUIO ... OSCURITÀ
 
Ombre che gli stavano divorando, pian piano, quello in cui aveva da SEMPRE creduto
 
Con la creazione del prototipo CR-0C e l'entrata del signor Sailas, nella sua vita ... TUTTO ERA CAMBIATO
 
Una nuove luce, creata dal mammifero mascherato, composta da NUOVI IDEALI … il cui perno portante era l'obbiettivo di far ottenere, a tutti coloro che erano state vittime innocenti, VERA GIUSTIZIA, eliminando la parte MARCIA E CORROTTA del sistema giuridico ... aveva illuminato e portato UN SOFFIO DI VENTO RIVOLUZIONARIO E DI CAMBIAMENTO NELLA SUA VITA
 
Battersi per uno SCOPO NOBILE E GIUSTO A BENEFICIO DI TUTTI
 
Ma poi, col passare del tempo e dopo gli ultimi eventi che si erano verificati ... quella luce aveva cominciato a indebolirsi sempre di più e quel vento a diminuire d'intensità
 
Di questo passo ... ne era certo ... i suoi ideali sarebbero ben presto svaniti e non sarebbe rimasto altro che OSCURITÀ ... come il nero, presente sullo schermo del suo PC
 
No ... ma cosa stava dicendo ?
Non doveva arrendersi o dare corda a quel genere di pensieri auto-distruttivi ...
Così come stava facendo il loro superiore che, nonostante tutti i problemi di percorso che si erano verificati, stava continuando a combattere con le unghie e con i denti per il suo sogno ... PER IL SUO IDEALE
E i passi in avanti che avevano fatto ... ne erano una chiara prova
 
Lui doveva già guardare al risultato FINALE ... UNA SOCIETÀ IN CUI CI SAREBBE STATA SOLO VERA GIUSTIZIA PER TUTTI E DOVE COLORO CHE AVREBBERO COMMESSO CRIMINI, SAREBBERO STATI PUNITI IN MANIERA PIÙ CHE ADEGUATA
 
QUESTO ERA IL SOGNO DEL SIGNOR SAILAS
 
QUESTO ERA IL LORO SOGNO
 
E niente e nessuno sarebbe riuscito a fermarli
 
Né la polizia ... né l'FBI ... né i federali ...
 
Nemmeno Hawkeye
 
Già ... proprio lui ...
 
E chi se lo sarebbe mai aspettato ?
Fra tutti i dipendenti che lavoravano alla C.P.A ... PROPRIO LUI ...
A quanto pare, il destino aveva fatto in modo di mettergli ancora una volta, i bastoni fra le ruote
 
Prima la perdita del prototipo CR-0C ... di cui ancora si attribuiva la SOLA E UNICA colpa ... e poi, per finire in bellezza, Hawkeye
 
Ma perché ?
Non voleva anche lui un mondo, dove ci sarebbe stata solo VERA GIUSTIZIA ?
Il loro sogno avrebbe permesso al sistema giudiziario di operare in MANIERA EFFICIENTE E ARMONIOSA e avrebbe alleggerito il lavoro delle autorità per la pubblica sicurezza ... incluso il famoso R.O.A.R, per cui Hawkeye lavorava
Che cosa c'era di sbagliato o di ILLEGALE a sognare un mondo così ?
 
Forse ... non era tanto il sogno in sé ...
Magari ...
 
E se Hawkeye fosse stato a conoscenza di cosa fosse VERAMENTE il Protocollo 4V e di cosa questo comportasse ?
 
Di fronte a questa domanda, postagli dal suo subconscio, Fowler spostò lentamente lo sguardo verso destra, dallo schermo nero del suo PC, alla fotografia appoggiata sopra la sua scrivania, che ritraeva sua moglie e sua figlia
 
Lui aveva UN DEBITO con il signor Sailas
Dopotutto … era solo grazie a lui, se Nicole era ancora viva
 
Ma ... tutta questa aura di mistero interno a questo protocollo ...
Che cosa prevedeva VERAMENTE ?
 
Se un agente della più rinomata e segreta organizzazione anticrimine aveva tentato di mettere i bastoni fra le ruote al suo superiore ... non sarebbe stato il caso di farsi due domande ?
 
Ed era ASSOLUTAMENTE sicuro che la risposta fosse il CONTENUTO del Protocollo 4V
 
Ma, come fare a scoprire cosa comportava ... forse, avrebbe potuto ...
 
No ... un attimo ... con calma
 
Il signor Sailas era DIVERSO
DIVERSO DA QUALUNQUE ALTRO CRIMINALE DEDITO ALLA BELLA VITA E ALLA SETE DI POTERE
 
IL SIGNOR SAILAS NON ERA UN CRIMINALE
ERA SOLO UN SOGNATORE CHE DESIDERAVA UN SISTEMA CHE AVREBBE PORTATO DEI VANTAGGI E DEL BENE A TUTTI I MAMMIFERI, NESSUNO ESCLUSO
 
E quindi ... di cosa doveva preoccuparsi ?
Si fidava di lui, giusto ?
 
Prima che potesse darsi una risposta a quello che il suo inconscio gli aveva posto, un leggero ticchettio, proveniente dalla porta del suo ufficio, lo riportò sulla terra ferma
 
Il dingo, colto alla sprovvista, per poco non cadde dalla sedia girevole sulla quale era seduto e rivolse uno sguardo allarmato verso la porta
 
E ora ... chi era ?
 
Che fosse il tenente Boris che aveva finito di parlare con il signor Sailas e che, avendo notato il suo atteggiamento nervoso quando gli aveva consegnato quella maschera a forma di respiratore bianco, era venuto a chiedergli se si sentisse bene ?
 
No ... no ... no-no-no-no !
Già aveva fatto uno sforzo immane, quella volta ... figuriamoci ora
AVREBBE MANDATO TUTTO A MONTE ... E POI AVREBBE DOVUTO FARE I CONTI CON IL SIGNOR SAILAS
 
Un secondo ticchettio, questa volta più deciso, contribuì ad allarmarlo ancora di più
 
E se ... fosse stato ... Hawkeye ?
 
No ... no-no-no-no ... CATASTROFE !
 
Avrebbe finito con il fargli percepire che c'era qualcosa che non andava e che avevano scoperto chi era veramente
E la punizione che gli avrebbe inflitto il suo superiore, sarebbe stata PEGGIO della prima
 
Una bussata, molto più energica della seconda, lo fece entrare definitivamente nel panico
 
E ora ... che doveva fare ?
 
Forse ... se fosse rimasto in silenzio, il mammifero che era al di là della porta del suo ufficio, non udendo alcuna risposta da parte sua, avrebbe girato i tacchi e se ne sarebbe andato
 
Purtroppo, scherzo del destino, successe L'ESATTO CONTRARIO
 
Dopo qualche secondo di silenzio, la maniglia si abbassò e lentamente l'uscio si aprì
E, man mano che si spalancava, il cuore di Willam aumentava sempre più di velocità
 
Finché, a un certo punto, la porta si fermò ... così come il cuore del dingo ... e dal piccolo spazio che si era formato tra lo stipite dell'entrata e quello del bordo dell'anta, fece capolino dentro la stanza, la testa del mammifero che stava cercando il signor Fowler e che quest'ultimo non si sarebbe MAI ASPETTATO DI VEDERE
 
“Signor ... Darby ?!” chiese con un filo di voce il dingo, dopo qualche istante di silenzio, rimanendo a fissare basito e perplesso, la testa della grossa pantera che, dopo essere entrata con po’ di titubanza dentro l'ufficio, cercando la figura del canide, l'aveva subito individuato, seduto al di là della sua scrivania
“Signor ... Darby ?
Ma lei ... cosa ...” provò a dire William, mettendosi una zampa sul cuore e cercando di calmarsi
“Scusi per la visita inaspettata e per l'insistenza nel bussare, signor Fowler” cominciò il felino con fare impacciato
“Lo so che avrei dovuto avvertirla ... ma, vede ... dovevo chiederle una cosa DELLA MASSIMA IMPORTANZA … DI PERSONA … piuttosto che per telefono e ... ehm … posso entrare ?” chiese il predatore dalla pelliccia nera leggermente imbarazzato per il modo in cui aveva infastidito il canide
“Ehm ... certo
Prego ... si accomodi
E chiuda per bene la porta” ribatté il dingo, facendo cenno, con la zampa destra, a Victor di entrare
 
Quest'ultimo ubbidì e, dopo aver spalancato la porta dell'ufficio, entrò dentro la stanza; per poi chiudere subito dopo l’uscio
Una volta fatto questo, la pantera si voltò e si diresse verso una delle due sedie libere, posizionate davanti alla scrivania del dingo
 
“Ripeto ... le chiedo scusa per non averla avvertita
Ma … non sarei MAI venuto da lei, se non fosse stato per qualcosa di ESTREMAMENTE IMPORTANTE
Magari era occupato e io ... si sente bene ?
Ha il muso di uno che ha quasi rischiato un infarto ...” domandò Victor, allungando la zampa destra verso il dingo, mentre sul suo muso si andava a dipingere uno sguardo perplesso, notando l'angoscia dipinta negli occhi di William; mentre quest'ultimo se ne rimaneva seduto sulla sua sedia da ufficio
 
Beh ... in effetti ... ci era andato molto vicino a un arresto cardiaco
 
“Sì ... sì ... sto bene
Stavo solo ... riflettendo” provò a dire Fowler, togliendosi la zampa dal cuore e stringendo quella del felino; per poi fargli cenno, con il capo, di accomodarsi
 
“Allora ... come sta ?
La sua piccola ... ehm … Elodie ... se non sbaglio, sta bene ?” chiese il dingo, sorridendo e cercando di darsi una calmata
“Sì ... sta molto bene
La ringrazio
Qualche volta mi fa arrabbiare ma ... penso sia una cosa NORMALE
Dopotutto, anche lei ha una cucciola e da genitore ... mi può capire” ribatté il felino dalla pelliccia nera, trattenendo una risatina divertita e accomodandosi sulla seggiola
“Certo ... la capisco benissimo
Il bello è che poi, quando si rendono conto di averne combinata una, fanno tutto il possibile per farti credere che loro non c'entrano nulla … quando tu sai BENISSIMO che non è così
E, se vengono scoperti, tentano di svicolare la punizione, facendoti gli occhi più dolci che riescono a fare ...
E devo ammettere che il più delle volte ... FUNZIONA
A volte sanno essere così SUBDOLI E TENERI ... CHE QUASI TI FANNO PAURA” aggiunse il dingo, lasciandosi scappare un ridolino divertito, mentre Victor annuì lentamente
“Ha perfettamente ragione, signor Fowler
Ma ... d'altronde ... SONO IL BENE PIÙ PREZIOSO CHE ABBIAMO
E faremmo DI TUTTO PER LORO … purché stiano bene e si sentano al sicuro, protetti e amati
Dopotutto, È QUESTO IL COMPITO DEL GENITORE: ISTRUIRLI, PROTEGGERLI E ... AMARLI” affermò il felino, rimanendo in silenzio per qualche secondo, per poi aggiungere
 
“Ed è per questo che sono venuto da lei, oggi ...
Volevo chiederle se i dati che avevo raccolto, ieri sera, vi sono stati utili o no
Sa ... ho promesso al signor Sailas che l'avrei aiutato con il MASSIMO IMPEGNO E LA MASSIMA COLLABORAZIONE, e in cambio lui ...”
 
Victor si fermò di nuovo, mentre William diventò serio, cancellando il sorriso che aveva dipinto in muso qualche secondo fa
 
Sapeva BENISSIMO cosa aveva promesso il suo superiore al signor Darby e alla sua piccola ... ciò che aveva promesso a tutti quanti loro
 
VERA-GIUSTIZIA
 
E quella famiglia, dopo quello che aveva passato, ne aveva PARTICOLARMENTE BISOGNO ... e la loro storia, la conosceva MOLTO BENE
 
Il signor Darby faceva parte ... non di sua spontanea volontà, s'intende ... di quel sistema giuridico CORROTTO FINO AL MIDOLLO
 
Spinto dalla buona fede e dal desiderio di aiutare gli altri, quella pantera aveva dato TUTTO SÈ STESSO, sperando e credendo che i suoi sforzi venissero ripagati
E ... almeno in apparenza ... fu così
Ma, quando si verificò quel triste episodio ... tutto cambiò e si scoprì la VERA NATURA DI QUEL SISTEMA GIUDIZIARIO, che per anni lui aveva servito fedelmente e con zelo
 
LO PUGNALÒ ALLE SPALLE E, PER RINCARARE LA DOSE, FECE IN MODO CHE LA RESPONSABILE DI TUTTI I SUOI MALI E DOLORI, NON FOSSE CONDANNATA GIUSTAMENTE E IN MODO ADEGUATO PER I CRIMINI CHE AVEVA COMMESSO
 
CRIMINI PER I QUALI NON ESISTEVA PERDONO
 
GLI AVEVA TOLTO LA MAMMIFERA PIÙ IMPORTANTE DELLA SUA VITA E AVEVA FATTO RIMANERE SUA FIGLIA SU UNA SEDIE A ROTELLE PER TUTTA LA VITA
 
BISOGNAVA PERDONARLA UNA MAMMIFERA COSÌ ?
 
Beh ... quel sistema giuridico CORROTTO pensò bene di sì
 
Anche se una piccola punizione, per guadagnarsi il sostegno e l'appoggio delle altre istituzioni, gliela dovette dare ...
 
MA QUELLA, NON ERA DA CONSIDERARSI VERA-GIUSTIZIA
 
Scoraggiato per essere stato USATO E TRADITO dal quel sistema che credeva GIUSTO E INCORRUTTIBILE, il signor Darby non poté far a meno di tagliare i rapporti e di stabilirsi a Bunny Burrow, cercando di ricominciare da capo … credendo fosse SEMPLICE iniziare nuovamente da zero
 
Peccato che non fu così
 
IL DOLORE NON L'AVREBBE MAI LASCIATO
L'AVREBBE TORMENTATO PER TUTTA LA SUA VITA ... NON SAREBBE MAI ANDATO VIA
 
Ci sarebbe stato ... ogni mattina quando il felino dalla pelliccia nera, svegliandosi, non avrebbe trovato nessuno accanto a sé, nel letto matrimoniale
Ogni mattina quando, scendendo per fare colazione avrebbe visto sua figlia, ridotta in quelle condizioni per il resto della sua vita ...
Ogni volta che: guardando le varie fotografie, ascoltando qualcosa o perfino annusando un odore, gli fossero tornati in mente i bei tempi passati ... quando erano ancora una FAMIGLIA FELICE
 
E in quei momenti, non faceva altro che chiedersi se avrebbe mai ottenuto VERA GIUSTIZIA
 
Andò avanti senza una risposta per molto tempo … finché, un giorno, non venne contatto dal signor Sailas che gli promise ... con il suo modo di fare e con il suo carattere UNICO ... ciò che gli era stato negato DI DIRITTO
 
In cambio, gli avrebbe chiesto soltanto la sua collaborazione e il suo impegno ASSOLUTO
 
In caso contrario ... l'accordo sarebbe saltato
 
Quindi ... capiva PERFETTAMENTE perché il signor Darby era venuto a trovarlo, senza nessun preavviso
 
QUELLA PROMESSA, FATTAGLI DAL SUO SUPERIORE, SIGNIFICAVA TUTTO
 
SIGNIFICAVA ELIMINARE PER SEMPRE IL DOLORE
ELIMINARE IL PASSATO
ELIMINARE I TORTI
 
IN BREVE ... OTTENERE VERA-GIUSTIZIA
 
“Stia tranquillo, signor Darby
Il signor Sailas e io abbiamo potuto ricavare delle informazioni MOLTO IMPORTANTI E UTILI per il progetto a cui stiamo lavorando
I SUOI SFORZI NON SONO STATI VANI E HA FATTO UN OTTIMO LAVORO
Il signor Sailas ne è rimasto MOLTO SODDISFATTO” affermò, dopo qualche secondo di silenzio, Fowler, attirando su di sé lo sguardo stupito della pantera
“Quindi ... la sua promessa ...” provò a dire il felino dalla pelliccia nera, venendo interrotto dal dingo
“Ha avuto modo di conoscere il mio superiore, signor Darby
È un mammifero UNICO ... in tutto quello che fa ... DIVERSO DA OGNI ALTRO ANIMALE
Non c'è dubbio che il progetto sul quale sta lavorando sia molto importante per lui, quasi ESSENZIALE ... così come lo è per lei il fatto di ottenere VERA GIUSTIZIA
Ed è normale e ovvio che voglia il MASSIMO dai suoi collaboratori ...
Ma, se tutto dovesse andare per il verso giusto ... si fidi ... AVRÀ QUELLO CHE LE È STATO PROMESSO
IL SIGNOR SAILAS MANTIENE SEMPRE LA PAROLA DATA” concluse William, sfoggiando il suo migliore dei sorrisi, per poi continuare
“E ... credo si ricordi perfettamente quello che il signor Sailas le disse per telefono, il giorno in cui le chiese la sua collaborazione
Sa ... a volte, lui è MOLTO POETICO E TEATRALE
Ma, in ciò che dice ... C'È SEMPRE UNA VERITÀ E UNA SINCERITÀ ASSOLUTA, che lo rendono DAVVERO diverso dagli altri
Si ricorda cosa le disse ?
C'ero anch'io quel giorno in cui, dopo aver accettato la sua offerta per lavorare insieme a noi, la chiamò
Le mostrò UNA COMPASSIONE E UN'EMPATIA DAVVERO STRAORDINARI
COME SE LUI AVESSE VISSUTO E AVESSE COMPRESO PERFETTAMENTE, IN PRIMA PERSONA, QUELLO CHE LEI HA DOVUTO PASSARE
E, le parole che le disse verso la fine ... me le ricordo come se fosse ieri ...
Le disse anche a me, dopo che entrai a far parte della sua società, per salvare la vita di mia moglie ...” disse il dingo, ripensando a quei frangenti CRUCIALI della sua vita, per poi continuare
“DOVE REGNA L'ONORE ...” affermò William, fermandosi e aspettando che la pantera continuasse la frase ... cosa che Victor, dopo qualche secondo di silenzio, fece
“LA PAROLA DATA SARÀ SEMPRE SACRA”
“Esatto” ribatté Fowler, annuendo; mentre la pantera stava ancora riflettendo su quello che gli aveva detto il canide, in particolare, sull'ultima affermazione che il dingo aveva riportato alla sua mente
 
DOVE REGNA L'ONORE ... LA PAROLA DATA SARÀ SEMPRE SACRA
 
ONORE ...
 
Doveva ammettere che, per quanto UNICO fosse quel mammifero con una maschera nera, avente le fattezze di un teschio di un felino ... la prima volta che l'aveva incontrato, aveva percepito in lui, un senso di EMPATIA E RICERCA DI VERA GIUSTIZIA, davvero AMMIREVOLI E INCOMIABILI
 
Che non erano dettati allo scopo di OTTENERE QUALCOSA IN CAMBIO ... NON ERANO FALSI ... ERANO ... VERI
 
Sembrava che, in tutto e per tutto, il signor Sailas avesse passato LA STESSA SUA ESPERIENZA
 
SUL FATTO DI PERDERE UNA PERSONA CARA ... SENTIRSI DIVISO, FIN NEL PROFONDO DELL'ANIMA ... PROVARE RABBIA E FRUSTRAZIONE PER IL FATTO CHE IL COLPEVOLE, CHE SI ERA MACCHIATO DI CRIMINI COSÌ ORRENDI, NON AVESSE RICEVUTO UNA PUNIZIONE GIUSTA ED ESEMPLARE
 
L'AVEVA CAPITO PERFETTAMENTE ... COME SE FOSSE UN FRATELLO ... UN PADRE
 
ANZI, COME SE FOSSE UNA PARTE DI LUI
LA STESSA CHE STAVA SOFFRENDO E CHE ESIGEVA CHE FOSSE FATTA GIUSTIZIA ... VERA GIUSTIZIA
 
Inutile dire che, con il suo modo di parlare e di fare ... era riuscito subito a CONQUISTARLO
 
ERA DIVERSO ... ERA UNICO ... E, NE ERA PIÙ CHE SICURO, AVREBBE RAGGIUNTO IL SUO OBBIETTIVO A QUALUNQUE COSTO
 
E avrebbe mantenuto anche la promessa che aveva fatto a lui e alla sua piccola Elodie
 
“Signor Darby ...”
 
La voce del dingo lo riportò sulla terra ferma
 
“Sta bene ?” chiese nuovamente William, lanciando un'occhiata preoccupata verso il felino dalla pelliccia nera che, dopo qualche istante di spaesamento, provò a formulare una frase logica
 
“Ehm ... s-sì ...
Mi scusi ... stavo solo ... pensando” affermò Victor, sorridendo nervosamente
“Ok ... se lo dice lei ...” ribatté il dingo, continuando a guardare il predatore con uno sguardo perplesso
“Bene ... ora ... sarà meglio che vada ...
Mi scusi se l'ho disturbata con questa VISITA IMPROVVISA E NON PROGRAMMATA ...” aggiunse la pantera, alzandosi dalla sedia, seguito in contemporanea, dal canide
“Oh ... non si preoccupi
Anzi, mi ha fatto piacere poterla rivedere ...” disse William, sorridendo
“Lo so ... però, vede
Non è stato un comportamento PROFESSIONALE ... me ne rendo pienamente conto
E non è stato nemmeno un CAPRICCIO O UN MODO PER CREARLE DISTURBO al lavoro ...
Ma ... avevo il DISPERATO BISOGNO DI SAPERE se il mio DURO contribuito era stato utile oppure no
Ne va della promessa che il signor Sailas ha fatto a me e a mia figlia
É una cosa talmente PREZIOSA E DI UNA VITALE IMPORTANZA ... CHE NESSUNO MI POTRÀ MAI DARE
Lo ... capisce, vero ?” continuò Victor, lanciando uno sguardo comprensivo verso il dingo
“Lo so perfettamente, signor Darby
Ci sono passato con mia moglie e so che cosa significa AVER PAURA DI MANDARE A MONTE O DI ROVINARE I RAPPORTI CON L'UNICO MAMMIFERO CHE È IN GRADO DI POTERTI OFFRIRE QUELLO CHE STAI CERCANDO DISPERATAMENTE DA TANTO TEMPO
E, a ogni passo che fai, ti chiedi: sto facendo giusto, così ? E se invece sbaglio tutto ? Che cosa succederebbe se dovessi fare un errore, per cui non C'È RIMEDIO ? Potrò vivere con il senso di colpa, nel sapere che sono stato solo io L'UNICO RESPONSABILE per essermi lasciato scappare il mammifero che avrebbe potuto farmi vedere la luce in fondo al tunnel, ponendo fine al mio incubo ?” ribatté, Fowler, ripensando ai tempi in cui, mentre lavorava per il suo superiore ... per la creazione del prototipo CR-0C ... aveva la PAURA E IL TIMORE che, se avesse commesso uno sbaglio, sua moglie non avrebbe ricevuto la somma necessaria per effettuare l'intervento che le avrebbe salvato la vita
 
“Si fidi ... andrà tutto bene” concluse, dopo qualche secondo di silenzio il canide, sorridendo e allungando la zampa verso la pantera
“Lo spero
Non vedo l'ora che tutto questo finisca
Voglio solo quello che mi ha promesso il suo superiore ... soltanto così, io e mia figlia, potremmo iniziare una NUOVA VITA … PER DAVVERO
Questo e nient'altro ...” ribatté Victor, stringendo la zampa del canide
“Bene ... la ... saluto, signor Fowler
Mi stia bene e ... se al suo superiore dovesse servirgli una zampa, sa dove trovarmi ...” concluse il predatore, voltandosi e dirigendosi verso l'uscita dell'ufficio
“Arrivederci, signor Darby
Stia attento quando entra nella sala del generatore ...
Sono dispiaciuto che il signor Sailas le debba far usare la porta di servizio per entrare e uscire dalla struttura ogni volta, invece dell’ingresso principale … ma, vede … meno mammiferi sanno che un ex-capitano di polizia collabora con noi, e meno polemiche e problemi ci sono
La REPUTAZIONE viene tutelata per entrambi …
Quindi … mi raccomando ... cautela …
Ultimamente, Geysir non è di buon umore ...” affermò William, trattenendo una risatina e facendo voltare il felino, una volta che quest'ultimo ebbe raggiunto la porta
“Lo so … capisco perfettamente le motivazioni del suo superiore …
Ma, vede, non è quello che mi preoccupa …
È il fatto di percorrere quella specie di terrazzo a semicerchio, sul lato destro della parete e cercare di non guardare giù attraverso la griglia
Nonostante sia grande e grosso, soffro di vertigini … sa
Il suo superiore non poteva trovarsi un'altra fonte di alimentazione ?” domandò, scherzosamente la pantera, sorridendo
“Beh, effettivamente, avremmo potuto farlo ...
Ma, credo che il signor Sailas abbia puntato molto sulla segretezza della nostra organizzazione ...
Ha un IDEALE NOBILE che intende realizzare ... e non permetterà che gli altri lo ostacolino
Perché non capirebbero quanti benefici e quanta FELICITÀ porterà il suo sogno
TUTTI NE TRARRANNO BENEFICIO
E NON CI SARÀ CHI AVRÀ TANTO E CHI POCO
NO ... TUTTI AVRANNO, IN MISURA EQUA E GIUSTA, CIÒ CHE GLI SPETTA DI DIRITTO ... VERA-GIUSTIZIA” ribatté serio il dingo, facendo scomparire il sorriso che si era dipinto fino a qualche minuto fa, sul muso di Victor, per poi continuare
“Purtroppo, ci saranno SEMPRE COLORO che per dare una parvenza di logica alle loro motivazioni ... tutt'altro che giuste e vere ... useranno, come scusa e scudo, il baluardo della giustizia, che questi dovrebbero rappresentare ... MA CHE NON È COSÌ ... nascondendosi dietro di esso
Non riuscirebbero a capire il PERCHÈ di questo gesto
Finirebbero solo per concentrarsi sul COME questo sogno è stato attuato
Su come lo vedono attraverso i PROPRI occhi e su cosa provoca nei LORO cuori ... NON NEGLI ALTRI
SONO SOLO DEGLI EGOISTI E DEI FALSI
E la loro mentalità RISTRETTA li porterà ad etichettare il nostro superiore come ... UN CRIMINALE ... UN TERRORISTA
Quando, in realtà, NON LO È PER NULLA” affermò Fowler, mentre la pantera si limitava ad ascoltare in religioso silenzio
 
“A volte, per ottenere quello che NESSUNO è disposto a darti, nonostante ci siano delle prove EVIDENTI ... si è costretti ad agire in segretezza e ad AVERE IL CORAGGIO DI FARE QUELLO CHE GLI ALTRI NON SONO DISPOSTI A FARE” concluse risoluto il canide, sostenendo lo sguardo di Victor che, dopo qualche secondo di silenzio, prese parola
“DEVE AVERE MOLTA FIDUCIA NEL SUO SUPERIORE ...” affermò la pantera, aspettando una risposta da parte del dingo
“Sì ... sì, è così” ribatté William, annuendo lentamente
 
Sì ... parole vere ... al 100%
 
È vero ... il signor Sailas non voleva ancora rivelargli in cosa consisteva il protocollo 4V
 
Ma, era SICURO che c'entrasse quella fotografia ... di quell'animale ... sempre presente sulla scrivania del capo della C.P.A
Ed era ancora più certo che quel mammifero (o mammifera) sconosciuto (o sconosciuta) aveva un grande VALORE AFFETTIVO E SENTIMENTALE per il signor Sailas
 
Che fosse ... magari ... la sua precedente famiglia ?
 
Quando gli aveva fatto quella domanda ... se lui ne avesse mai avuta una ... aveva scorto QUALCOSA negli occhi del suo superiore
Qualcosa che poi lui aveva prontamente provveduto a reprimere ...
 
Ma, durante quegli attimi ... in cui il signor Sailas era stato sostituito dal mammifero che era in passato ... aveva percepito UNA TRISTEZZA E UNA FRAGILITÀ che MAI si sarebbero potuti associare a un mammifero come il loro superiore ... eppure ...
 
Non gli avrebbe detto in cosa consisteva il protocollo 4V ... almeno, non per il momento
Ma quello che aveva visto ... insieme al carattere UNICO del signor Sailas e non dimenticando quello che aveva fatto per la sua famiglia ... ERANO DELLE MOTIVAZIONI PIÙ CHE VALIDE PER FIDARSI DI LUI
 
“Bene ... sono contento per lei
Il signor Sailas è proprio FORTUNATO ad avere un mammifero come lei
CHE HA FIDUCIA IN LUI ...”
 
Le parole pronunciate da Victor, lo riportarono sulla terra ferma
 
“Se anch'io avessi avuto non 100 ... ma anche solo 5 dei miei ex-agenti in polizia, come lei ... forse mi sarei risparmiato tante di quelle sofferenze e magari, avrei ottenuto anche giustizia per mia moglie
Peccato non sia stato così ...
Mi hanno aiutato ... questo è vero ... MA NON FINO IN FONDO
LA PAURA LI HA BLOCCATI ...
E persero fiducia in me quando, all'idea di far causa contro il giudice che aveva preso in esame la vicenda non avendo applicato la GIUSTA SENTENZA, mi diedero del PAZZO ... di quello coinvolto troppo nella vicenda da non poter vedere in maniera lucida le cose
Ma non gliene faccio una colpa ...
Però ... se mi avessero sostenuto ... forse non mi sarei ritrovato in questa situazione
Ma il fato è stato buono con me … ho incontrato un mammifero come il suo superiore ...
Lui mi ha ridato speranza
Ha riacceso quella luce che credevo essersi spenta tanto tempo fa
E, se tutto dovesse andare secondo i piani ... AVRÒ QUELLO CHE NON MI È STATO MAI RICONOSCIUTO
Tutto questo, grazie al signor Sailas” aggiunse la pantera, lanciando un mezzo sorriso verso il dingo, che era rimasto colpito da quello che aveva detto il felino dalla pelliccia nera
 
“Ora ... se vuole scusarmi ... andrei un po' di fretta
Devo andare a riprendere mia figlia
Appena incontrerà il suo superiore ... me lo saluti da parte mia
E ... gli dica che ... l'idea di venire senza preavviso è stata mia ... non sua” aggiunse Victor, voltandosi verso la porta, per poi aprire l'uscio e, prima che quest'ultimo varcasse l'uscita, venne richiamato dal canide
 
“Signor Darby”
 
La pantera girò lentamente la testa verso il dingo
 
“Non si preoccupi
IL SIGNOR SAILAS MANTIENE SEMPRE LE PROMESSE
E le posso assicurare che è così ... l'ho provato io sulla mia pelle” affermò William, sorridendo
“La ringrazio molto” ribatté la pantera, annuendo lentamente
“Faccia attenzione a uscire dal boccaporto di servizio nella sala di Geysir ... e lo chiuda con attenzione ... mi raccomando”
“Certamente ... arrivederci, signor Fowler” concluse Victor, voltandosi e uscendo dalla stanza; per poi chiudere la porta
 
Una volta rimasto solo, William rimase in silenzio per alcuni secondi; dopodiché, si accomodò lentamente sulla sua sedia
 
Il signor Darby era un mammifero davvero STRAORDINARIO
Nonostante tutto quello che gli era successo, si era rialzato e aveva ripreso a vivere la sua vita ... cercando di godersi IL TESORO PIÙ PREZIOSO CHE GLI ERA RIMASTO: SUA FIGLIA
 
Ma c'era ancora quella cicatrice, presente nel profondo della sua anima, che non l'avrebbe mai fatto sentire in pace con sé stesso e reso COMPLETAMENTE felice
 
L'unico mammifero che poteva dare al signor Darby quello che gli era stato negato … era il suo superiore
 
Sì ... il signor Sailas avrebbe dato a tutti ciò che stavano cercando DISPERATAMENTE da tanto tempo ... VERA-GIUSTIZIA
 
 
 
 
Nel frattempo, in un luogo sconosciuto …
 
 
Mentre stava camminando tranquillamente, una vibrazione … proveniente da una tasca dei suoi pantaloni … lo costrinse a fermarsi
 
Ah … molto bene …
Questo doveva essere lui
Aveva fatto più in fretta del previsto, a quanto pare
 
Era proprio curioso di sapere se i loro sforzi erano stati ripagati … MORIVA DALLA DESIDERIO DI SAPERE
 
Velocemente, allungò la zampa destra verso la tasca dov’era contenuto il suo smartphone, e accettò subito la chiamata, portandosi l’apparecchio vicino all’orecchio
 
 
 
Se mi sta chiamando, deduco che abbia delle buone notizie … non ho forse ragione ?
 
Perfetto … SEMPLICEMENTE PERFETTO
 
Sì …
E non si è spostato da lì ?
Ne è sicuro o le devo rammentare che cosa c’è in ballo ?
 
D’accordo …
Ma voglio che sappia che, se le cose non dovessero andare come previsto, la colpa sarà SOLO SUA e il PREZZO DA PAGARE SARÀ ALTO … MOLTO ALTO … E LEI SA A COSA MI RIFERISCO
 
Bene
 
E dove, di preciso ?
 
Di chi ?!
 
Ne è certo ?
 
Oh … beh … questa sì che è una … SORPRESA
E chi se lo sarebbe mai immaginato …
E pensare che c’è l’ho avuto per così TANTO TEMPO sotto al naso …
Certo, l’ennesimo scherzo del destino … MA IL MIO SOGNO, VALE MOLTO DI PIÙ DELLE LORO VITE
 
No … con questo non intendo dire che bisogna TOGLIERLI DI MEZZO …
 
IL PERCHÉ SONO AFFARI MIEI E A LEI, LA COSA NON DOVREBBE INTERESSARE, SONO-STATO-CHIARO ?
 
Possiamo risolvere questo problema senza che nessuno ci rimetta la pelliccia …
E, soprattutto, senza che LEI si faccia del male
 
PERCHÉ, SE MAI LE DOVESSE SUCCEDERE QUALCOSA … VEDRÀ IL LATO PIÙ OSCURO E VIOLENTO DI ME, ACCANIRSI SU DI LEI E SU CHIUNQUE OSERÀ, ANCHE SOLO PER SBAGLIO, SFIORARLA … ANCHE SOLO CON UN DITO
 
E, SI FIDI, NON LE PIACERÀ PER NIENTE … INTESI ?
 
Bene … il piano che abbiamo elaborato, NON CAMBIA
Appena sarò in posizione … le invierò un messaggio e daremo il via ALL’OPERAZIONE DI RECUPERO
 
E LEI SA GIÀ QUELLO CHE DEVE FARE …
 
No … lui non ci darà fastidio
Conoscendolo, si sarà già fatto catturare dal prototipo … ecco perché il segnale rimane fermo e immobile nello stesso punto …
Anzi, ci ha fatto un piacere … non ha fatto altro che indicarci la posizione ESATTA dove si trova CR-0C
 
Perfetto … allora …
 
Io ora mi sto muovendo
 
Appena le invierò l’SMS, anche lei farà lo stesso … IMMEDIATAMENTE
Sa già quello che deve fare
Tutto chiaro ?
Bene … SPLENDIDO
 
A dopo, allora
 
 
 
Detto questo il misterioso mammifero, chiuse la chiamata e, dopo aver rimesso il cellulare al suo posto, riprese a camminare; mentre un sorriso soddisfatto e di vittoria si andava a formare sul suo muso
 
Oh … sì
 
Finalmente, la fortuna aveva deciso di girare
 
AVEVA DECISO DI GIRARE DALLA SUA PARTE
 
 
 
 
 
Lo studio dell’autore
 
 
Ed eccoci di nuovo qui, con questo MEGA-CAPITOLO CONCLUSIVO … per la gioia di altri e l’odio da parte dei restanti lettori XD
Non prendetevela con me …
L’ho buttato giù così come mi è venuto … e, francamente, non mi andava di pubblicare una quarta parte per concludere il tutto
Lungo è iniziata la prima parte e lunga è finita la terza parte XD (anche se ci ho messo UNA SETTIMANA a controllare il tutto)
 
A parte gli scherzi … spero non sia troppo pesante o noioso e che, soprattutto, sia piacevole da leggere e si capisca cosa succede nel corso della lettura
 
Prima di tutto … come state ? Tutto bene ? In salute ?
Spero di sì … non fatemi preoccupare, eh …
 
Permettetemi, inoltre, di porgervi le scuse per il ritardo … ne sono veramente mortificato
 
Ma, tra una cosa e l’altra (complice anche il fatto di questo virus) i momenti dedicati alla scrittura si erano affievoliti e non poco
 
Però … sono SODDISFATTO di essere riuscito a finire questa parte di capitolo e di ritornare nelle vesti di AUTORE
 
Inoltre, vi ringrazio INFINITAMENTE per la vostra pazienza e per il vostro supporto
 
Perché in questo fandom, non ci sono solo COLLEGHI … ma, AMICI E AMICHE che affrontano le tue stesse difficoltà nello scrivere e nel pubblicare le loro storie :)
 
Passando al capitolo … incentrato su due differenti fronti questa volta … al lago Landlake e alla C.P.A
 
Per quanto riguarda la prima parte, spero abbiate apprezzato la situazione comica che si è venuta a creare con la figura di Sheldon (UN NOME, UNA GARANZIA) e la parte tenera e dolce con Judy e Nick (e potevo astenermi dal mettere una CANZONE D’AMORE UNICA come “PERFECT”, del grande Ed Sheeran ?)
 
La domanda è … riusciranno questi due a fare luce e a mettere le cose in chiaro sul loro rapporto, prima che Elodie e Julia gliene combinino un’altra delle loro ? XD
 
Dall’altra parte … alla C.P.A … MISTERI SU MISTERI
 
Prima con Bradford e Boris che fanno STRANAMENTE E IMPROVVISAMENTE PACE … e non so se vi siate fatti o siete riusciti a capire A COSA è dovuto l’odio e i risentimenti che rende difficoltoso il loro rapporto
Vi posso solo dire che è una STORIA TALMENTE COMPLICATA che, quando arriverà il momento, sarò ben felice di spiegarvi …
 
E poi, con la visita a sorpresa da parte del signor Darby … e questa, suppongo che la maggior parte di voi, non se l’aspettava XD
 
Una cosa è certa … il signor Sailas e Boris hanno elaborato un piano che STANNO GIÀ ATTUANDO
 
Non solo hanno scoperto dove si trova il prototipo (come ci sono riusciti, lo scopriremo più avanti … ma penso che molti di voi, un’idea se la siano già fatta) grazie a Hawkeye (e credo che la sua VERA identità si sia capita … ma non sarà questa la PARTE FORTE) che finisce con l’essere … catturato o mangiato ? … da CROC
 
Nel prossimo capitolo … partirà IL CONTRATTACCO del signor Sailas e ne vedremo veramente delle belle
 
Prima di salutarvi … UN GRANDE GRAZIE ai fedelissimi AMICI: Plando, Redferne e EnZo89 per le recensioni nel capitolo precedente … e a tutti voi lettori silenziosi
 
SE TROVATE ERRORI DI SORTA … VI PREGO DI COMUNICARMELO … VE NE SAREI PROFONDAMENTE GRATO :)
 
Spero davvero che questo capitolo non risulti pesante e che mi possa assolvere dalla colpa di aver pubblicato con 5 mesi di ritardo … abbiate pietà di me XD
 
Un salutone, amici miei
 
 
J. Conrard

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