My life would suck without you

di Lluvia_Orihara
(/viewuser.php?uid=48197)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Ecco qui un abbozzo zia…spero vada bene

Questa è la prima fan fiction che pubblico siate clementi.

Spero possa piacervi!

ATTENZIONE: Pairing: ShikaTema, SasuIno, NaruSaku, KibaHina.

Ambientazione e trama: È ambientata in Italia e tratta di alcuni bambini che perdono un amico perché deve partire all’estero, ma torna dopo otto anni.

Enjoy J

 

_________________________________________________

 


Capitolo 1.

 

Le afose giornate d’estate sono l’ideale per un branco di bambini squinternati, che sprizzavano energie da tutti i pori.

E i bambini del condominio Konoha Garden non facevano eccezione, chi meno chi più tra loro.

L’età massima che i pargoli raggiungevano in quel cortile era quella dell’innocente cifra di 11 anni, ma c’era chi ne aveva anche di meno.

Le loro lunghe giornate estive cominciavano verso le otto, otto e mezzo massimo, quanto i genitori li parcheggiavano nell’enorme cortile, per recarsi ai turni lavorativi estivi, lasciando i propri figli liberi come bertucce dei documentari di Discovery Channel.

Di solito il primo gioco che facevano era “campana”, capeggiato dalla piccola Sabaku no Temari di appena nove anni, figlia di due impiegati, seguita a ruota dalle amichette coetanee che solitamente tracciavano con i gessi i quadrati per terra, Ino Yamanaka, Sakura Haruno e Hinata Hyuuga.

Per par condicio, ovviamente, erano costretti a giocare anche i ragazzini, che rispetto alle bambine, erano più grandi di un paio d’anni.

Il più grande era Neji Hyuuga, suddetto cugino di Hinata, insieme a Sabaku no Kankuro, fratello maggiore della piccola e mascolina Temari, un pigro bambino con i capelli a caschetto neri che si chiamava Shikamaru Nara, ed infine l’arzillo, forse troppo, Kiba Inuzuka.

Questi ultimi avevano appena finito le elementari e si apprestavano ad entrare nel duro mondo delle scuole medie.

 

Tutti insieme si conoscevano sin da piccoli, ed avevano formato una sorta di Baby - comitiva, con cui passavano la maggior parte del loro tempo, soprattutto nei tre mesi di vacanza Stop dalla scuola, a giocare fino a cadere sfiniti nell’erba.

Di solito seguiva una lunga partita di calcio, dove Shikamaru veniva letteralmente tirato per le orecchie da Temari, che era una vera forza della natura, tutta concentrata in un corpicino piccolo ed atletico come il suo.

“Muoviti femminuccia! Poltrire sulle panchine è da sfigati!”

 Gli gridò nelle orecchie, sbattendolo a centro campo e dandogli il ruolo di attaccante.

Non capiva perché quella dannata mocciosa dovesse comandarlo a bacchetta, a lui, un ragazzo, e per giunta più grande.

Non gli andava di giocare, ma non gli andava neanche di essere chiamato “femminuccia sfigata”, da una poppante con i codini che ancora ciucciava il latte dalla mamma.

Temari invece adorava correre, saltare, giocare a calcio, ad hockey, nuotare, sbucciarsi le ginocchia e detestava i pelandroni che preferivano passare la mattina a poltrire sotto un pino.

Tante’è che ogni mattina, assieme ai fratelli, accuratamente svegliati da lei con le sue graziose urla da pescivendola, andava a suonare a porta di casa Nara, per prelevare quel dannato pelandrone, nonché suo vicino di casa, e portarlo a fare un po’ di moto, a, come diceva lei “pompare un po’ di sangue al cuore”.

Di questa storia Shikamaru ne fu seccato sin da subito.

Ma non potendo nemmeno svignarsela, visto che era soggetto ai voleri della genitrice, abnorme seccatura come diceva lui, salutista come Temari, doveva sorbirsi giornate intere tra partite di calcio e gare di chi si rotolava prima dalla collina dietro casa.

Una gran bella scocciatura.

 

Quello era l’ultimo giorno delle sante vacanze estive.

Una torrida estate afosa… 40 gradi all’ombra. Ma cosa volete che importi a un gruppo di bambini intorno ai 10 che hanno la possibilità di giocare a nascondino tutto il tempo che vogliono?

 

 Infatti, come di consueto, i bambini di tutto il cortile organizzarono un mega torneo di “Nascondino”, e, ovviamente, il fesso di turno che contava sempre, era Gaara, di appena 10 anni.

I nascondigli erano estesi per tutta l’estensione del chilometrico cortile, compreso il lungo colonnato dei portici.

“1…2…3…”

“Rompiscatole mi sono nascosto io li…”

“Taci crybaby! Ci sono arrivata prima io!”

“Zitta Quadriciuffo…che ci prendono!”

“Come mi hai chiamata Kiba??”

“Zitta!”

“TANA PER KIBA DIETRO LA COLONNA!”

“Uffa! Non vale!!”

“Allora crybaby…facciamo così…tu fai da diversivo e io faccio tana libera tutti ok?”

“Perché non fai tu da diversivo? È seccante…”

“E dai!!”

“Se faccio da diversivo stai zitta…?”

“Forse…”

“È già un inizio…”

Un bambino alto all’incirca 1.50 dai capelli neri, esce dal cespuglio dov’è nascosto per farsi far tana.

La bambina dai quattro codini sorrise vittoriosa, stringendosi uno dei fermagli neri che stringevano i capelli.

Vide il bambino dai capelli a caschetto neri prepararsi ad una corsa sfrenata per fungere da diversivo.

La meta? Una panchina di pietra dove il fratello di Temari, il rosso Gaara, aveva contato.

Doveva arrivare lì e fare tana a tutti quanti, sperando che quel pigrone di Shikamaru facesse il suo lavoro.

“Spicciati!”

Gli intimò la ragazzina notando che si muoveva a passo di formica, altro che corsa sfrenata, così si avvicinò di poco spintonandolo dalla schiena verso destra dove si trovava la tana, cioè verso la fine della partita, ma anche verso la fine dell’estate.

Al solo pensiero Shikamaru piantò i piedi per terra, riflettendo un attimo sul fatto che ricominciare la scuola avrebbe comportato compiti a casa ed enormi seccature con le attività extra-curriculari; per non parlare del fatto che…

Non poté terminare il pensiero che la bambinetta bionda dietro di lui aveva cominciato a pizzicargli dolorosamente le guance.

“Accipicchia crybaby! Ti muovi, altrimenti finisce che quel cefalo di mio fratello ci trova”.

Un’altra spinta verso la meta ed il ragazzino cominciò ad avvicinarsi silenziosamente, mentre Temari, avrebbe fregato tutti arrivando dal lato opposto, dietro la tana.

“Almeno però comincia a zittirti mocciosa”.

Avvertì bruciandola con i suoi occhi scurissimi.

Temari sorrise acida facendogli la linguaccia, cosa che fece sbuffare Shikamaru, che le lanciò ancora uno sguardo, notando che si allontanava velocemente per raggiungere la meta.

Intanto il silenzioso e spietato Gaara, aveva cominciato a “mietere le prime vittime”; Hinata si era fatta trovare subito, nascosta com’era dietro al muretto accanto alla panchina che fungeva da tana; un nascondiglio decisamente calcolato male per Hinata.

Neji, scocciatosi prestissimo, si era chiamato fuori dal gioco, sedendosi poi sulla tana e aprendo un libro di Antologia per le medie, e leggendo qualcosa per prepararsi.

Naruto e Choji, due ragazzini di 10 anni, erano stati trovati in un nascondiglio impossibile da scovare: le caldaie del condominio.

Come avevano fatto a farsi sgamare?

La risposta era semplicissima: Choji, amante del cibo, si era portato dietro un pacchetto di patatine, nel caso gli fosse venuta fame, e appena arrivati al nascondiglio, aveva aperto il pacchetto di plastica cominciando a mangiare. Ovviamente neanche Naruto aveva resistito. Così il pacchetto di plastica e le fauci affamate dei due coetanei, avevano fatto scoprire i bambini.

Shikamaru, notando che Gaara si faceva sempre più vicino, cominciò a correre veloce, mandando a farsi benedire la sua amata pigrizia.

Cosa avrebbe potuto desiderare di più?

Il silenzio di quella mocciosa coi codini non poteva chiedere di meglio.

Anche se non è che gli desse fastidio…e sapeva che dopo quell’ultimo giorno di afosa estate non l’avrebbe sentita per qualche tempo.

Doveva ammettere che era un passatempo carino bisticciare con quella seccatura in miniatura. Se pur una bambina di nove anni, poteva conversare come se fosse una sua coetanea.

Forse le sue tendenze al femminismo non le poteva e non voleva sopportarle, ma comunque era parecchio interessante punzecchiarsi con Sabaku no Temari; già, molto interessante.

Mentre correva per distrarre Gaara, gli mancò un battito, e, all’improvviso, piantò i piedi per terra.

Chissà come avrebbe reagito alla notizia; ne sarebbe stata contenta, oppure ci sarebbe rimasta male?

E chissà come sarebbe stata da grande…sicuramente molto bella.

Si passò una mano nei capelli stringendosi una piccola ciocca.

“Ma guarda tu…mi sto trasformando seriamente in una femminuccia sfigata”.

Sbuffò alzando gli occhi al cielo limpido, troppo limpido per i suoi gusti.

Va bene, si sarebbe rassegnato a guardarla da lontano.

Stava per scavalcare il muretto, mentre Temari ormai era vicinissima al traguardo, quando una voce dura riecheggiò per tutta la grandezza del giardino.

Lui conosceva molto bene quella voce, e avrebbe voluto che fosse stato solo un sogno.

“Shikamaru, la cena.”

Chiamò a voce alta la signora Yoshino Nara affacciandosi al balcone del 4° piano, mentre reggeva saldamente un mestolo di metallo.

Quella donna avrebbe potuto tranquillamente lanciarglielo in testa se non fosse salito subito, ed anche la pentola con tutta la cena se era possibile.

Sbuffando scavalcò velocemente il muretto, notando, con sorpresa, che la piccola Temari era arrivata alla tana e ora era in piedi sulla panchina che dimenava le braccia a destra e a manca.

“TANA LIBERA TUTTI!”

Gridò sorridendo continuando ad agitare le braccia, poi rivolse lo sguardo a Shikamaru che affianco a lei la osservava serio, serrando le mascelle.

“Che ti prende! Abbiamo vinto!”

Scese dandogli una pacca sulla schiena. Nessuna reazione.

“Fa un po’ come ti pare.”

Tutta contenta la bambina corse verso il fratello Kankuro che la prese in braccio, festeggiando la vittoria. Shikamaru rivolse lo sguardo serio alla madre.

“Salgo subito ma’”

Mentre cominciava ad incamminarsi Kiba, Choji, Naruto e Kankuro, con il braccio la sorella che ancora festeggiava, corsero verso il piccolo Nara.

“Allora ci vedremo domani a scuola?!” chiese Kiba dando il cinque a Kankuro con la mano libera.

Shikamaru abbassò lo sguardo, portandosi lentamente le mani nelle tasche dei jeans.

“Ecco, ragazzi…io non credo ci vedremo domani”

Mosse un piede nel terreno, facendo alzare la polvere dal terreno. I quattro bambini lo guardarono interrogativi, e Temari, ancora in braccio al fratello, strinse la presa preoccupata.

Cosa poteva essere successo al suo compagno di zuffe? Dallo sguardo nulla di buono.

“Vedete, io dovrò partire domani mattina…” levò una mano dalla tasca, massaggiandosi la nuca capelluta.

I compagni del ragazzino tirarono un sospiro di sollievo.

“Ah. Non devi farci prendere questi spaventi…” Naruto non potè finire.

“Andrò a studiare in Inghilterra…” aggiunse infine Shikamaru.

Tutti sgranarono gli occhi, chi celesti, chi marroni, e chi verdi come quelli di Temari che non poteva credere alle sue orecchie.

Ma no! Era un bluff!

“Andiamo crybaby. Non fare questi scherzi idioti, lo sai bene che li detesto”.

Disse tranquillamente la bambina, scendendo dalla presa del fratello, e assestando un gancio destro sulla spalla di Shikamaru, che fermò il pugno prima che potesse andare a segno.

“Non è uno scherzo Temari…”

Detto questo si voltò per poi salire le scale che lo avrebbero portato all’androne per chiamare l’ascensore e tornare a casa, sparendo così dalle vite dei suoi amici.

Temari rimase ferma a guardare la schiena dell’amico allontanarsi, e lei non poteva farci niente.

Fece un passo in avanti, rabbioso.

“Ti odio crybaby!”

Strillò con forza in modo tale che potesse sentirlo da casa.

Lo sentì eccome.

Poco dopo anche Temari, Kankuro e Gaara vennero chiamati per la cena.

La prima che salì era Temari, che era partita correndo il lacrime dal cortile, e appena su era corsa in camera sua, senza nemmeno toccare cibo.

Nella sua camera prese a dare calci al suo armadio e picchiò i pupazzi che aveva sul letto, facendo uscire tutta l’imbottitura.

Ma ancora non si era sfogata del tutto.

Tutta la sera e la notte la passò a piangere, nemmeno lei ne conosceva il perché.

Come se quel bambino stupido ed egoista le avesse portato via qualcosa. Qualcosa di cui si era appropriato un paio di anni prima. Che magari gliel’avrebbe ridata.

E lei ci aveva creduto.

Ma con cinque parole, aveva distrutto completamente il suo piccolo mondo.

Non faceva altro che ripetere “razza di bastardo” finché esasperata dalle lacrime non si addormentò abbracciando il pupazzo con raffigurato un cervo che Shikamaru le aveva regalato per il compleanno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


2 capitolo

Capitolo 2.

 

“C’è qualcosa di strano nell’aria…”

“…Eh…?”

“Insomma mi stai ascoltando Sa… grazie”

“No scusa…”

“Che hai? Sei strana… sicura di stare bene?”

Si, si Tem… non ti preoccupare!” disse Sakura con un sorriso poco convincente.

“Ok… farò finta di crederci…” disse Temari mettendosi una ciocca d’orata dietro l’orecchio sinistro, accarezzando involontariamente,i quattro cerchietti che le attraversano il lobo.

Questa giornata ha qualcosa di strano… Sakura è la ragazza con i capelli tinti di rosa, solare e gentile… perché non dovrebbe dire alla sua migliore amica cos’ha?

Spostò lo sguardo verde, fuori della finestra ad osservare il cielo azzurro senza nemmeno una nuvola. Troppe scie d’aerei oggi… secondo Ino la prima che vedi vuol dire “qualcuno mi ama”, la seconda “qualcuno mi pensa”, e la terza “qualcuno mi vuole”.

Non ha mai creduto a queste scemenze, ma sono veramente troppe per far finta di niente. Passa velocemente il pollice sinistro ad illuminare lo schermo del cellulare per vedere che ore sono, 13.39… un minuto alla fine del terzo anno delle superiori, un minuto a tre mesi ininterrotti di vacanza… un minuto alla libertà!... e…cavolo! Un minuto ai soliti gavettoni! Ogni anno lei è sempre soggetta ai gavettoni… accidenti!

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNN!!

Soliti saluti… solita andatura da maschiacci verso l’uscita… solito tratto verso il cancello…e Kankuro con la macchina?? L’aveva detto che s’era qualcosa di strano nell’aria…

“E tu che ci fai qui?”

“Mi andava di venirti a prendere problemi?”

“No anzi…”

“Chiama Sakura che accompagniamo anche lei…

Ok… c’era decisamente qualcosa che non andava…

“Sà… vieni, ci accompagna Kankuro!”

“Ok…. Grazie…”

C’era qualcosa che non andava ne era sicurissima… Sakura è strana, Kankuro l’è andata a prendere a scuola e niente gavettoni annuali…

Che stava succedendo?

Le due ragazze salirono in macchina, e appena dentro, Kankuro cominciò a sparare la musica a tutto volume.

“Oh! Ma sei scemo!”

“Eh? Ah quanto rompi, Temari”

Kankuro, sbuffando abbassò il volume della musica. Eppure a lui non era mai piaciuta la musica ad alto volume.

Ok, o appena era tornata dal bagno era entrata in un mondo parallelo dove niente della sua vita precedente era certo, oppure qualche pianeta le stava facendo mandare il cervello in pappa.

Ah! Sakura e i suoi oroscopi. Non doveva farsi condizionare.

 

Vergine: oggi sarà una giornata piena di sorprese. Saturno sarà propizio e vi bacerà portandovi a cambiamenti radicali. Non spaventatevi di tutto ciò, è solo una svolta positiva nella vostra vita, che vi porterà a fare scelte che avevate in sospeso

 

Scelte in sospeso? Uhm…non sapeva di cosa stesse parlando, non credeva negli oroscopi lei.

Spostò lo guardo fuori dal finestrino, vedendo scorrere le case velocissime.

La macchina svoltò appena dopo il semaforo e arrivarono davanti ad un cancello, che in cima aveva un’insegna: “Konoha Garden”.

Finalmente a casa; finalmente cazzeggio per tre mesi interi; finalmente a dormire fino a tardi; e soprattutto finalmente mare!

Parcheggiò in garage, per poi salire subito a casa, dopo aver accompagnato Sakura.

Una volta sopra, il profumo del pranzo inondò le narici dei due ragazzi, che gettate le cartelle all’ingresso, come al solito, si diressero in cucina affamati come lupi.

“Mamma, è pronto?”

“Quasi, lavatevi le mani e poi a tavola”

Disse severa la donna bionda che tagliuzzava delle verdure, mentre il brodo bolliva.

“Ah! Finalmente ho finito quella rottura della scuola

“Parla per te, io ho ancora due anni…”

Kankuro e Temari presero a lavarsi le mani nel lavandino immacolato del bagno.

“Che puoi fare se sei una pulce di terzo liceo

“Zitto o ti stacco le palle!!

La bionda ragazza afferrò per prima l’asciugamano correndo per prima in cucina, seguita a ruota dal fratello dai capelli scuri che tentò di acchiapparla…quando videro qualcosa di molto strano…

“Gaara, ma che diavolo ci fai qui?”

“Non posso nemmeno pranzare con la mia famiglia?”

“ E da quando in qua lo fai?”

Kankuro prese la sedia sedendosi a gambe aperte. Temari guardò schifata la scena.

“Kankuro…te ne prego, chiudi quelle cazzo di gambe!”

“Oh calma eh! Mocciosa”

Obbedì più per non sentire la sorella che rompeva, che per altro, mettendosi composto, mentre la madre dei tre cominciò a portare i piatti a tavola.

“E come mai a casa per pranzo?”

“Mi andava.”

Si, si certo…”

La bionda Temari cominciò riluttante a mangiare. Anche quella era una cosa insolita.

Che fossero quelli i cambiamenti che lo stupido oroscopo di Sakura aveva previsto?

Fu la prima a finire il pranzo, non le andava proprio di stare con la sua famiglia.

Ogni giorno più noiosa e monotona, poi se avessero capito che quel giorno non c’era con la testa chissà quante domande le avrebbero fatto.

No. Meglio starsene nella propria stanza, a strimpellare un po’ la chitarra o a parlare al telefono.

 

Stette tutto il pomeriggio in camera sua, suonando qualche canzone all’elettrica e unendo a questo il suo canto a squarcia gola.

Naturalmente non mancarono le lamentele da parte dei genitori o dei fratelli che chissà cosa cercavano di fare in camera da loro.

Razza di perversi.

L’ultimo rimprovero fu della madre che, stufa del rumore della chitarra all’amplificatore, aveva quasi buttato giù la porta, minacciando la figlia di finirla altrimenti avrebbe trascorso l’intera estate sui libri. Cosa che a Temari non andava affatto.

Si stese sul letto tanto per pensare a qualcosa da fare, quando all’improvviso squillò il telefono, cosa che a casa Sabaku no significa lotta aperta tra fratelli, soprattutto Kankuro e Temari.

Infatti corsero entrambi in cucina, ma rispose Kankuro.

“Si? ah…si…”

Temari cominciò a guardarlo spazientita, battendo un piede per terra ed incrociando le braccia abbronzate.

“Allora!? Chi è!?

Chiese ormai esasperata mollandogli un calcio nello stinco.

“Ah! Temari, è per te…è Sakura…”

“Uhm…ok grazie”

Tranquillamente prese la cornetta per iniziare una delle loro lunghe conversazioni telefoniche, tanto più che ora era cominciata l’estate e non ricorreva più il problema dei compiti.

“Hola! Come va?”

“Bene…se penso alle “enormi” distanze che ci dividono…

“Due piani di scale Sa?” Disse Temari ridendo

“Ihihihih”

“Mi dici che avevi oggi?”

“Be… Naruto mi ha chiesto di uscire…”

“OOOOOOOhh finalmente si è deciso! Che gli hai detto?”

“Niente…”

“Ma come niente?”

“Non sapevo che dirgli… ho avuto paura…”

“E mo ti sei pentita ve?”

“Si…”

“Mandagli subito un messaggio”

“Dici?”

“Si! Dico e confermo”

“Ok… mi fido!”

“Brava… mmm…”

“Mmm… che?”

“Guarda il tizio che è sceso dalla punto nera…”

“Ah sei di gusti raffinati cara…”

“E non è per nulla brutto!”

“No per niente”

Le ragazze discutevano animatamente sul diciannovenne dai capelli neri legati in un codino, con un paio di Ray Ban poggiato a una grande Punto nera. Indossava una giacca di raso blu, con un taschino sul lato sinistro, su cui era cucito uno stemma straniero, sembrava; portava una cravatta dello stesso colore della giacca, ma alternata a strisce bianche.

Il classico figlio di papà.

Il ragazzo, sentendosi osservato, alzò gli occhi verso quella scala del palazzo così familiare, in particolare sul balcone del secondo piano dove si trovava Temari a parlare al telefono.

Era più bella di come se l’era immaginata… I capelli color sabbia le arrivavano fino a sotto le spalle e indossava una canottiera verde, che da come si ricordava lui, era lo stesso verde dei suoi occhi. Sicuramente si era scordata di lui. Ma non poté fare a meno di sorriderle.

“Sakura…? Perché sta sorridendo verso qui?”

“Boo Temari ha rimorchiato!”

“Ma che dici?”

“Sai, però ha qualcosa di familiare…” Sakura prese a scrutare meglio il pallido viso del ragazzo dai capelli scuri.

“Si l’ho notato anche io… ma non credo di averlo mai visto” la bionda appoggiò una mano sulla ringhiera di ferro osservando attentamente anche lei il misterioso ragazzo.

“Ti giuro che l’ho già visto…”

“Sakura… che ambienti frequenti?”

“Quelli che frequenti tu…” rispose  stizzita la rosa facendo la linguaccia al telefono.

“E allora dove lo hai visto?”

Sakura nel guardarlo non rispose subito, ma immediatamente ebbe un flash.

“TEM!!! È SHIKAMARU”

“No…”

“Si ti dico!”

“E allora chiamalo!” la sfidò la bionda, tanto sapeva di avere ragione.

“Ok…SHIKA!!!” urlò la ragazza agitando la mano destra mentre con la sinistra reggeva il telefono.

Il ragazzo da sotto non riconobbe subito la ragazza… se si ricordava bene quella era la finestra di Sakura… si doveva essere lei, così fece un cenno di saluto.

“Visto che era lui?” disse entusiasta la ragazza rompettando sul balcone.

TUUU—TUUU

Nessuna risposta.

“Tem?...oi ci sei?”

Temari attaccò il telefono in faccia a Sakura ed entrò nella sua stanza sbattendo la finestra.

 

Vado a studiare in Inghilterra…

Perché era tornato?

 

Non sto scherzando…

Che voleva?

 

TI ODIO CRY BABY!!!

 

________________________________________
Grazie a tutti dei commenti e delle letture! Mi raccomando, continuate a commentare e leggere in tanti!

Volevo specificare che questa fan la sto scrivendo con sabaku no temari quindi il merito non è tutto mio. Ti voglio bene nippy!!!!!

Ora risponderemo mano a mano ai vari commenti:

 

Fallen Star: Si effettivamente avevo pensato di farlo più grande anche per quel motivo. Ma se ci pensi bene Temari è un maschiaccio, e mi sembra strano che nella serie sia più grande, non avendo subito le influenze dei fratelli. Così in questo caso l’ho fatta più piccola per giustificare anche il suo comportamento mascolino. E no! XDD Sakura e Ino non giocavano, quindi non le ho menzionate!

Grazie ancora per il tuo commento, e spero continuerai a commentare e a leggere.

 

temari nara: oh sono contenta che ti abbia fatto tenerezza, sinceramente era quello il mio intento! E a quanto pare ci sono riuscita! XDD Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!

Commenta ancora!!

 

DarkMartyx_93: Bene! Ci ho messo parecchio nelle descrizioni, e sono soddisfatta di ciò che ne è venuto fuori, e sono felice che ti abbia trasmesso qualcosa. Si effettivamente è stato un lampo di genio quello dei bambini in un condominio.

Spero che con questo capitolo la tua sete di conoscenza sia aumentata!

Grazie ancora e commenta!

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Capitolo 3

Capitolo 3.

 

“Visto che era lui?” disse entusiasta la ragazza zompettando sul balcone.

TUUU—TUUU

Nessuna risposta.

Tem?...oi ci sei?”

Temari attaccò il telefono in faccia a Sakura ed entrò nella sua stanza sbattendo la finestra.

 

Vado a studiare in Inghilterra…

Perché era tornato?

 

Non sto scherzando…

Che voleva?

 

TI ODIO CRY BABY!!!

 

                                                                            °°°

 

Sakura chiuse la telefonata perplessa.

Non riusciva a capire la reazione di Temari.

Insomma Shikamaru cosa le aveva fatto? Eppure pensava fosse stata contenta del suo ritorno. Ma a quanto pare più che felicitarsene, sembrava che i fratelli le avessero rotto le corde della chitarra.

Chissà perché aveva reagito così? Bah, valla a capire quella.

Alzò le spalle componendo il numero telefonico della bionda che abitava sopra di lei. Ino Yamanaka.

Aspettò un paio di squilli, ma poi rispose la ragazza che evidentemente si stava asciugando i capelli.

“Pronto?!” strillò sotto il rumore fastidioso del föhn.

“Ino?! Mi senti?” anche Sakura gridò per farsi sentire, ma urlare fuori dal balcone, dove c’era una calma assurda, pareva un po’ da pazzi, così abbassò subito la voce.

“Si dimmi Sakura…” sbuffò spegnendo l’asciugacapelli e riponendolo sulla mensola del bagno, per poi andare nella propria stanza.

“L’hai sentita l’ultima!?

“No…cosa?” Ino cominciò a rovistare nell’armadio “Uhm…cazzo, non ho niente da mettermi” si lamentò.

“Ino! Ascoltami! Shikamaru è tornato!” Sakura ricominciò a saltare sul balcone tenendosi alla ringhiera di cemento.

Ci fu un minuto di silenzio, ma poi un grido assordante uscì dal telefono.

“COOOOSAA?! E me lo dici ora, Sakura!?”

Sembrava parecchio nervosa nel parlare.

“Calma Ino…ora lo sai…” ridacchiò nervosa la rosa che ora lentamente rientrava dentro casa.

“Ottimo! Allora avviso tutti gli altri” strillò contenta chiudendo a piombo la chiamata

“Sa vai Ino…Ino? Ma che cazzo! Mi sbattono tutti il telefono in faccia!” Sakura diede un calcio all’armadio sfondandolo quasi mentre Ino era andata a fare il bravo dovere di pettegola.

Ino si precipitò di corsa al computer aprendo la pagina principale di msn.

“Vediamo…”disse facendo scorrere gli occhi azzurri sullo schermo del computer. “ma si… Kiba, così mi aiuta a sparger la voce

 

 

*F@vol3* scrive:

KIBAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

=W CHI ME LA DA XDXD= scrive:

Ino!!! Cos’è vuoi essere elogiata anche tu?

 

*F@vol3* scrive:

Taci…<.< altrimenti ti mando il mio Sasuke <.<

 

=W CHI ME LA DA XDXD= scrive:

Ok… ok… non ci tengo per niente a trovarmi davanti a quello li…

 

*F@vol3* scrive:

Cosa vuoi dire con quello li??

 

=W CHI ME LA DA XDXD= scrive:

Niente, niente… ma come mai mi hai salutato così?

 

*F@vol3* scrive:

AH!!! Prima che mi scordo!!!!!

 

=W CHI ME LA DA XDXD= scrive:

Su forza! Che è successo??

 

*F@vol3* scrive:

Tu non te lo immagini nemmeno!!! *_________*

 

=W CHI ME LA DA XDXD= scrive:

Ma posso sapere cosa?

 

*F@vol3* scrive:

È tornato Shikamaru!!!!

 

=W CHI ME LA DA XDXD= scrive:

COSA?????????? Stai scherzando?

 

*F@vol3* scrive:

No! Assolutamente no! Ti pare che scherzo?*_____*

 

=W CHI ME LA DA XDXD= scrive:

Che notiziona!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

*F@vol3* scrive:

Avvisa tutti! Mi raccomando! A… e vedi di cambiare nick! Maniaco pervertito!

 

=W CHI ME LA DA XDXD= scrive:

Ok… come ti pare…<.<

 

 

 

Bene… adesso che ci pensava Kiba era tutto più semplice…

“Oh cavolo!!!” Ino guardò l’orologio impanicata, Sasuke sarebbe passato li tra mezzora…ma forse se si faceva trovare in reggiseno e mutande, i programmi per il pomeriggio, avrebbero preso un piega migliore.

BI-BIIIIP  BI-BIIIIP

 

Prese il cellulare celeste, facendolo scorrere verso l’alto per vedere chi era…

 

“nuovo messaggio ricevuto da: Temari”

“stasera il pigiama party è alle 9.00”

 

Ok… Temari non era una persona di molte parole… ma quel messaggio era esageratamente corto.

Non capiva il perché di quell’essere spiccia. Eppure avrebbe dovuto farle una testa così che Shikamaru era tornato, facendo programmi per l’estate su come rendergli la vita impossibile.

Ma sembrava che con quel messaggio la Temari che conosceva fosse morta e sepolta.

Nella mente di Ino si dipinsero immagini macabre dell’amica in una bara di mogano. No. Forse era meglio non pensarci.

Certo però, poteva dimostrare più entusiasmo alla notizia, non l’era certo morto il criceto; insomma era tornato il suo migliore amico d’infanzia.

Ma Ino aveva fiuto per certe cose, e sapeva che non fosse finita lì. C’era qualcosa sotto. Qualcosa che sapeva solo Temari; o sapevano solo Shikamaru e Temari.

Doveva scoprire cosa.

Così decise di prendere una delle sue ricariche telefoniche di riserva che teneva nel cassetto della biancheria intima. Precisamente una ricarica da 50 euro.

Un buon affaruccio per una che sperperava una ricarica del genere in meno di una settimana.

Ma quella era una situazione prioritaria ed aveva bisogno di soldi per poter mandare messaggi e far luce su quella faccenda spinosa.

Preparò il borsone per la notte, e si agghindò in fretta e furia per il suo adorato Sasuke.

Però per decidere cosa si dovesse mettere era rimasta mezz’ora a contemplare l’armadio che era gonfio di vestiti da scoppiare con la tipica frase “non ho niente da mettere”.

Così pronta e profumata si apprestò  ad aspettare il fatidico fidanzato sotto il portico di casa.

 

Kiba intanto, ricevuta la notizia, era corso a casa del grasso Choji, che al tempo della sua partenza era il migliore amico di Shikamaru.

E pensò fosse opportuno avvisare prima lui. Vestitosi in fretta e furia, e nascondendo il più velocemente possibile il suo pigiama con i cani, Kiba si diresse alla porta di casa Akimichi.

Suonò il campanello ed attese.

“Si? Oh ciao Kiba! Cerchi Choji?” domandò la formosa donna alla porta che reggeva una pentola che ribolliva come un vulcano attivo

“Ehm si…”

“Entra pure, caro” sorrise facendo entrare il bruno che corse in camera dell’altro che era preso da un videogame alla Play Station

“Ohi! Cho! Hai sentito l’ultima!?” si fiondò sull’amico che premette subito il tasto pausa.

“È una notizia tanto importante da interrompere la mia partita a Tekken?” il ragazzo tarchiato lo guardò malissimo, mentre stringeva pericolosamente il joystick con la minaccia di lanciarglielo contro

“Certo! Il caro Shikamaru si è degnato di tornare tra di noi

“Che!?!? Shika è tornato!?” scattò in piedi scaraventando Kiba sul letto

“Si…ahi…Choji hai mai pensato di fare lotta libera?” ironizzò l’altro che accuratamente si massaggiava la testa che aveva picchiato al muro vicino al letto.

Choji sorrise afferrando un pacchetto di patatine sulla scrivania dove il computer stava scaricando qualche canzone

“Kiba hai la memoria corta? Io faccio judo…” ridacchiò cominciando a trangugiare le patatine ad alto contenuto calorico.

“Mi spieghi che stai aspettando?”

“A fare cosa?”

“A prepararti idiota!!! Dobbiamo festeggiare il suo ritorno” esaltato gettò all’aria il cuscino del letto, giusto per dare un po’ d’enfasi.

“Ma a te chi lo ha detto?”

“Ino su msn

“Andiamo a chiamare Neji così avvisiamo anche Hinata

“Ok”

Choji lasciò a metà la sua amatissima busta di patatine, lasciando anche a metà la partita alla consolle.

Così i due ragazzi si diressero verso il terzo piano dove abitava lo Hyuga.

Un attimo di tensione si propagò tra di loro appena arrivarono davanti alla porta. Si scambiarono due sguardi persi.

“Suona tu” propose gentilmente Kiba.

“No Kiba…suona tu!”

“Ma no, choji…a te l’onore”

I due ragazzi continuarono a battibeccare davanti all’uscio della casa, per chi doveva bussare alla porta del famigerato Hizashi Hyuga.

“E va bene… suono io!” sospirò il brunetto.

Kiba prese le redini della situazione, e facendo un bel respiro profondo premette il tasto del campanello di casa Hyuga. DLIN-DLON

I ragazzi incominciarono a sudare freddo, mentre aspettavano interminabili secondi per poter parlare con il loro placido amico.

Attesero ancora.

Dovevano ammettere che col padre di Hinata non avevano buoni rapporti così la loro paura era che aprisse lui e non facesse dire all’amico la notizia sconvolgente che era arrivata poco prima.

Lentamente la porta si aprì e le loro paure trovarono fondamento.

“Che volete?” domandò acido l’uomo dai capelli lunghi e gli occhi chiari davanti alla porta.

Kiba esitò un secondo, ma non fece in tempo a dire nulla che subito l’uomo, con fare burbero e scorbutico chiuse la porta in faccia ai due.

“Ma che cazzo…” Kiba afferrò malamente il cellulare, mandando un messaggio a Neji.

Neji, esci. Abbiamo una notizia sconvolgente! Spicciati che tuo zio c’ha chiuso la porta in faccia

Mandato il messaggio entrambi aspettarono a braccia conserte l’amico, che non tardò ad arrivare vestito e pronto.

“Allora?” chiese con fare scocciato il bruno, chiudendosi la porta alle spalle e riponendo le chiavi nella tasca dei jeans.

Kiba si stiracchiò e Choji aprì un largo sorriso.

“Shikamaru è tornato!” disse infine l’Inuzuka che allegro sorrise anche lui.

Neji guardò i due con poca convinzione.

“E allora?”

“Ma come allora! È tornato! Aveva detto che sarebbe rimasto via!” entusiasta prese le spalle dell’amico che lo guardò malissimo.

“Si…bella notizia” poco entusiasta Neji si scrollò di dosso le mani di Kiba.

“E un’altra cosa…”

“Cosa?”

“Hinata più uscire?” domandò quasi pregandolo.

Neji sospirò rassegnato chiamando la cugina.

Detta la notizia anche a Hinata, Choji e Kiba decisero di fare una capatina anche da Rock Lee, Naruto e Shino.

Si! Tutti insieme per una bella bevuta per festeggiare la fine della scuola e il ritorno di Shikamaru!

Appena avvertiti tutti, i ragazzi si fiondarono a casa Nara.

Suonarono il campanello ed in trepidanti aspettarono che la porta si aprisse.

Con un cigolio l’entrata si aprì e mostrarono uno Shikamaru con i capelli sciolti e gli occhi incrostati di sonno.

Vide l’allegra combriccola che per poco non gli saltò addosso

“Che volete…?” domandò sbadigliando sguaiatamente e massaggiandosi il cuoio capelluto.

Nessuno risposte e si fiondarono sul ragazzo atterrandolo.

“Sei tornato!!” gridò Kiba abbracciando.

“Finalmente!!
“Ce ne hai messo di tempo, eh!”

I ragazzi, entusiasti si coccolarono l’amico, poi una volta rialzati tutti, Kiba e Naruto gli puntarono un dito per ciascuna spalla.

“Stasera si festeggia!!” gridarono i due abbracciandolo ancora.

“Spicciati a vestirti che la birreria non rimane certo aperte per te, eh

I sei ragazzi si sedettero sul divano aspettando l’amico che cominciò a maledirli mentalmente per averlo svegliato.

Infondo però gli erano mancati parecchio, loro, e i loro modi casinisti.

Si vestì in fretta, che in fretta per lui voleva significare una mezz’ora buona in bagno, tra il lavarsi i denti, vestirsi e i capelli da legare.

Uscì dal bagno agghindato e profumato, con un’acqua di colonia straniera.

Probabilmente un regalo dei coinquilini inglesi per il Natale scorso.

Tutti si alzarono in piedi chi sgranchendosi e chi, come Neji, aggiustandosi la camicia bianca.

“Andiamo gente!!!” strillarono Naruto, Kiba e Choji prendendo a braccetto il bruno Nara che, ovviamente non oppose resistenza, dato che cercare di reagire in qualche modo gli sarebbe costato non poche fatiche.

Così Neji, da bravo diciottenne, mise a disposizione la macchina, in fondo anche lui era contento di veder a casa un suo amico d’infanzia.

“Oh cazzo… Kankuro e Gaara!” disse Naruto precipitandosi al secondo piano e suonando il campanello.

Temari intanto era in camera che rimeditava sui suoi ricordi.

Prese il cuscino e lo butto verso l’armadio, cadendo poi ai piedi di esso.

“Bastardo!”

DLIN-DLON

“E chi cazzo è ora?” non potevano essere arrivate già le nove… era impossibile.

“TEEEEEEEEEMM VAI AD APRIRE?????” Kankuro urlò dall’altra parte della casa chissà che stava facendo…no meglio non saperlo.

DLIN-DLON-DLIN-DLON-

Insistentemente il campanello continuava a suonare.

“E CAVOLO HO CAPITO!! ARRIVO!!” urlò Temari attraversando il salone. Chi diavolo era a questa ora? Oltre a non avere un identità era anche piuttosto insistente.

DLIN-DLON!

“KANKURO APRIIII” strillò l’Uzumaki battendo sul legno e continuando insistentemente a premere il bottone.

“NARUTO TE LO FACCIO INGOIARE QUEL CAMPANELLO SE NON LA SMETTI!!” disse, o meglio, urlò Temari aprendo la porta.

Due minuti… due interminabili minuti. Temari aprì la porta di casa e si trovò davanti Naruto che continuava a suonare il campanello e Shikamaru in camicia bianca e pantaloni neri, con una sigaretta spenta in bocca che la guardava da sotto i Ray Ban neri, con un sorriso dolce, come di chi ha mantenuto una promessa. Invece lui non aveva mantenuto niente!

Un’improvvisa carica di rabbia l’assalì, strinse i pugni fino a che le nocche non diventarono bianche.

“Ma vaffanculo!” disse sbattendo la porta in faccia a gruppo che si chiedeva interrogativo che cosa le fosse capitato.

“Fottiti! Bastardo di merda…”

_______________________________

Ottimo! Bene andato anche questo!

E ora la rubrica dei commenti:

 

Fallen Star: Tesssoro! Grazie ancora per il tuo commento! Si decisamente due coppie perfette!

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto come i precedenti due!

Continua a seguirci e commenta!

 

Aruhi: Tranquilla, siamo contente che ti abbia espresso ciò che pensavi. Sinceramente sono piccole licenze d’autore che ci siamo volute prendere soprattutto nei dialoghi. Ci dispiace immensamente che tu abbia trovato ciò come errori, tipo le onomatopeiche, ma come ho detto sono licenze d’autore per dare più enfasi.

Grazie ancora per aver commentato e continua a seguirci con i tuoi saggi consigli!^^

 

x Saretta x: Salve tesoro! Non sei in ritardo sei sempre in tempo per leggere questa storia! Sisi Shika è tornato ma mica sono finite qui le sorprese, no, no!

Anzi! Spero che andando avanti ti appassioni sempre di più!

Grazie per il tuo gentile commento e continua a seguirci e a commentare!^^

 

temari nara: ciao! Grazie per aver commentato! Scusa…ma…o_o chi dovrebbe venire tra le tue braccia? Non so chi ma sarà fortunato! XDD A parte gli scherzi sono contenta che ti abbia emozionato, anche scriverlo ha emozionato noi stesse!

Grazie ancora e commenta!^^

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Mare al tramonto… spiaggia, la sabbia che le solletica i piedi…Sasuke affianco a lei… in poche parole: Il Paradiso

Capitolo 4.

 

Mare al tramonto… spiaggia, la sabbia che le solleticava i piedi…Sasuke affianco a lei… in poche parole: Il Paradiso.

Il suo lui le prese la mano… e con voce dolce (un po’ troppo dolce per essere lui) le mormorò:

“Ino… è da un po’ che te lo volevo dire…”

“Cosa?”

“Io con te mi trovo terribilmente bene… e voglio passare il resto della mia vita con te… mi vuoi sposare?”

Gli occhi si annebbiarono per le lacrime che minacciavano di sgorgare dai suoi occhi… il suo sogno più grande si sta per avverare…

“Oh Sasuke io…certo!”

Lei gli saltò al collo è tutto perfetto, l’atmosfera era perfetta, lui era perfetto…

“Oh… Ino svegliati…svegliati…SVEGLIATI…”ennesimo tentativo fallito.

 

“INO TI VUOI SVEGLIARE??? TI STA SQUILLANDO IL CELLULARE!”

 

Le arrivò un cuscino in faccia… aprì gli occhi azzurri e si trovò davanti le sue tre amiche che la guardavano agitandole il sony ercson celeste davanti agli occhi.

Il telefono trillava terribilmente e non voleva sentirne di smettere.

Temari glielo porse parecchio nervosa, erano cinque minuti che quello stramaledetto cellulare trillava insistentemente.

Sakura, con un pugno pronto da dare in faccia ad Ino se non avesse risposto.

Hinata, un po’ assonnata, stringeva il cuscino nel suo candido ed innocente pigiama celeste.

Presa un po’ di capacità cognitiva, la bionda dagli occhi celesti, fece per leggere chi fosse.

Sul display compariva il nome “Kiba”.

Che diavolo voleva quell’emerito coglione a quest’ora della mattina, e per di più interrompendo il suo bellissimo sogno?

Con poca convinzione prese il cellulare, aprendo e schiacciando il tasto verde.

“Si pronto?”

“Ino… quanti ragazzi ti sei fatta da quando hai incominciato?”

“Ma vaffanculo Kiba!! Che domande sono?? E poi a te che frega?”

“No volevo capire se sono normale o meno…

“Già perché fai questa domanda non lo sei…

“Cioè… ti pare normale che uno si fa sei ragazze diverse in meno di un anno?”

“Oh mio dio!! E chi è??” Ino scattò in piedi buttando all’aria la coperta. Tutte le ragazze nella stanza la guardarono quasi spaventate.

“Shikamaru…”

“Stai scherzando, spero!” Mosse qualche passo portandosi una ciocca di capelli dietro le orecchie.

“No… ti assicuro che sono rimasto sconvolto

“Beh vorrei vedere… e chi sono?”

“E che ne so! So solo che una si chiama Mary qualcosa…”

“Mary qualcosa?”

“Si… tipo un nome composto…”

“Wow grazie dello scoop Kiba a dopo!”

“Ino aspet…” la bionda chiuse subito la telefonata, senza far finire il bruno.

Saltellando si sedette sul letto di Temari che, nel frattempo, aveva optato per il gelato a colazione, così era andata in cucina a fare rifornimento di gusti: Amarena, Fragole, Panna cotta e altri gusti che sicuramente avrebbero aggiunto qualche grammo alla linea delle ragazze.

Tornò ben fornita con una decina di cucchiaini in mano, tenendo tutto in equilibrio.

Affiancò Ino sul letto, che vedendola, prese ad avere uno sguardo parecchio equivoco verso la bionda che, posando i gelati si spaventò un secondo.

“Ino…non pensavo fossi diventata lesbica…” ironizzò passando il gelato alle fragole a Sakura.

“Ma no! Non dire cazzate…è che ho una notizia piccante, piccante…” si sfregò le mani indietreggiando al muro dov’era appoggiato il letto.

Temari la imitò passando anche alla Yamanaka la sua vaschetta di gelato alla vaniglia.

Rannicchiò le gambe prendendo la vaschetta rossa all’amarena e agguantando uno della moltitudine di cucchiaini.

Ino si chiarì la voce richiamando l’attenzione delle tre ragazze: Temari seduta accanto a lei; Sakura era seduta alla scrivania a gambe incrociate, mentre ingurgitava insistentemente il gelato alla fragola e Hinata che timida mangiucchiava un po’ di gelato alla panna cotta, appoggiata all’armadio vicino alla porta.

“Ho saputo che il carissimo Shikamaru…” appena pronunciato quel nome, Temari sobbalzò impercettibilmente, Ma Ino avverti quel lieve cambiamento nella ragazza.

“Invece di studiare nella cara Inghilterra, si è fatto ben sei gnoccone straniere!” ridacchiò dondolando il cucchiaino umido di gelato.

Tutte alzarono gli occhi, scioccate.

Cosa!? Lei si era mantenuta vergine per lui, e colui cosa fa!?

Si sbatte delle puttane e per di più straniere?!

Ino continuò.

“E sembra che una di queste si chiamasse Mary qualcosa…” scosse la testa.

Sakura scattò in piedi posando la vaschetta di gelato sulla scrivania. Rivolse subito lo sguardo a Temari che teneva gli occhi bassi sulla vaschetta semivuota di gelato, e gingillandosi con un cucchiaino di gelato mangiucchiato.

Che diavolo!

Quanto ancora l’avrebbe dovuta far soffrire?!

La vide tirare su leggermente il naso, e asciugarsi l’occhio alzando la testa e guardando verso la finestra alla sua sinistra.

Ino, che tranquillamente mangiava, non sapeva di aver scatenato un vulcano.

Temari si alzò di scatto, lasciando il gelato, non ancora finito, sul comodino.

“Scusate vado un attimo in bagno…” disse semplicemente uscendo dalla porta e dirigendosi nel bagno di fronte alla stanza.

Tutte la guardarono stranite.

“Cosa fa?”

“Speriamo non si tagli le vene” pregò Hinata stringendo gli occhi chiari quasi in preghiera.

“Però…grazie Ino! Potevi risparmiartela questa, sai? ” Sakura si risedette incrociando braccia e gambe, appoggiando la guancia sulla propria spalla, e massaggiandosi con l’indice e il pollice della mano, una ciocca liscia di capelli.

“Cosa!? Pensavo potesse interessarle…”

“E si vede come le interessa…”

Indicò la porta della stanza da letto, dalla quale si sentivano bestemmie e urla che provenivano certamente dal bagno.

La bionda cominciò a prendere a calci il lavandino, e dando pugni al muro in ceramica, bestemmiando pesantemente contro il ragazzo, minacciandolo di ucciderlo o di castrarlo con le sue stesse mani.

Lo avrebbe odiato in eterno.

Si sentiva tradita. E aveva anche il coraggio di tornare a casa e raccontare le sue imprese da Casanova. E per di più lei si ricordava la promessa che si erano fatti da bambini, anzi, per essere precisi, la promessa che lui aveva fatto a lei.

Non mantenuta, ovviamente.

Infondo… dei ragazzi non bisogna mai fidarsi. Anzi, degli uomini in generale.

Continuava a bestemmiare come uno scaricatore di porto, ma lentamente la voce diminuiva e si lasciò scivolare sul pavimento freddo del bagno, lasciandosi ad un amaro pianto, rannicchiandosi vicino al lavandino immacolato, e facendosi piccola, piccola.

Non sembrava nemmeno lei.

 

________________________________________
Chiediamo scusa per il ritardo, non abbiamo neanche risposto ai vostri commenti, spero ci perdoniate ma abbiamo avuto molto da fare e poco tempo per fare queste cose!

Comunque un saluto e un grazie enorme da parte nostra! ♥

COMMENTATE ANCORA! *O*

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Mattinata afosa… Due diciottenni, erano beatamente seduti su una panchina, all’ombra di un pino…

Capitolo 5.

Allora! I Sonohra non piaccio a nessuna di noi due…(specialmente a Flavia che ascolta gruppi quali i My chemical romance, i 30 second to mars, i Depeche mode eccetera),la canzone è come tu mi vuoi dei Sonohra appunto, è stata una terribile coincidenza XD . Francamente non sapevamo nemmeno l’esistenza di questa canzone XD e avevamo già deciso la scena che ci sarà alla fine di questo capitolo.poi l’ho casualmente sentita dall’ i. pod di una mia amica e ho immediatamente chiamato Alessia (durante la mia interrogazione di geografia ndalessia,  emm XDXD ndFlavia) vabbè vi lasciamo al 5 capitolo  e ci vediamo sotto

 

                                                              -----

Mattinata afosa… Due diciottenni, erano beatamente seduti su una panchina, all’ombra di un pino…

Kiba incominciò a guardare l’amico, seduto affianco a lui. Che diavolo era successo al pigro ragazzino magrolino che era? Affianco a lui c’era un uomo adulto, con le spalle larghe, alto e con i capelli lunghi legati in un codino… se lo avesse incontrato per strada, uno distratto come lui non lo avrebbe riconosciuto…

Shika! Allora raccontami che cosa hai fatto in questi anni?”

mmm le solite cose…”

“niente di particolare? Sei stato, otto anni all’estero e non hai fatto nulla di particolare?”

“te l’ho detto ieri…”

“ah è vero…e dimmi un po’ se la cavava Mary Louise?”

“Mary Ann… e abbastanza… è stata la meglio…”

“Sai… prima che partisti non avrei mai creduto di fare dei discorsi del genere con te! Eri il più pigro di tutti… non credevo che avresti mai avuto certe voglie”

“Beh… la gente cambia…” Shikamaru frugò nella tasca dei pantaloni afferrando una sigaretta e accendendola con l’accendino argentato preso dall’altra tasca.

E da quanto in qua fumi?”

E da quando in qua sono affari tuoi…?” il bruno lo squadrò con i suoi occhi neri come la pece.

Ci fu un attimo di silenzio in cui Kiba, quasi terrorizzato da quell’aura che Shikamaru emanava da quando era tornato, non risposte alla domanda.

Ma il silenzio fu rotto da una suoneria

“È il mio…” il giovane Nara, frugò nella tasca in cui teneva le sigarette e rispondendo.

“Pronto?...Si…Devo pr…d’accordo..” la telefonata non durò molto, Shikamaru fu costretto, malgrado tutto, ad alzarsi dal morbido ed accogliente prato verde.

Dove vai?”

“Devo tornare a casa…”

Ma come! Così presto!?” Kiba scattò in piedi seguendolo fino al portone come un cagnolino.

“Si, mamma ha bisogno di aiuto…per mia grande sfortuna…” Afferrò le chiavi per aprire il portone e prendere l’ascensore.

Appena arrivato al piano, vide la madre pronta ad uscire.

“Vai, vai…” disse semplicemente spintonandolo nella casa di fronte. Sentì la porta chiudersi inesorabilmente. Si guardò in torno, per esplorare il luogo. Ma notò che quel posto gli era famigliare; quel vaso lo conosceva, ed anche quel tappeto gli era famigliare.

Sentì una voce

“Mamma dove hai messo gli asciugamani…?!” Strillò una bionda uscendo dal bagno.

Temari si affacciò all’ingresso vedendo Shikamaru fermo davanti alla porta.

Cacciò un grido assurdo che riempì tutta la casa.

“Ah! Ma ti sembra il modo…un altro po’ mi spacchi i timpani…” Shikamaru si mise le mani alle orecchie adornate con un paio di orecchini di oro bianco

“T…tu!! Che diavolo ci fai in casa mia!!” Proprio in quel momento sul cellulare del ragazzo, arrivò un messaggio.

Il numero diceva “Mamma”

Aprì la schermata e lesse:

 

“Ciao Tesoro,

ti starai chiedendo perché ti abbia chiuso in casa di Temari…?”

 

Shikamaru alzò gli occhi osservando una Temari furibonda in attesa di una risposta.

 

“Ebbene –continuò a leggere- io e Kagura, abbiamo deciso che tu sia il più idoneo ad aiutare Temari con i compiti della vacanze, dati i suoi scarsi risultati dell’anno precedente, e tenendo conto che tu hai finito la scuola con il massimo dei voti e dei crediti…”

 

Il bruno roteò le mano con fare noioso, notando che Temari ora si era appoggiata alla parete attendendo ancora spiegazioni da parte sua.

 

“I libri di Temari sono sul tavolo da cucina. Di a Temari che le abbiamo staccato il telefono e confiscata la chitarra, in modo tale che non si distragga. E tu…ti ho sfilato le chiavi di casa dalla tasca…così non scappi!

Baci Mamma ♥”

 

Ok.

Era ufficiale.

Quella donna, non che sua madre era il demonio incarnato in un corpo femminile, forse non tanto femminile.

Shikamaru alzò lo sguardo, uno sbuffo e lesse anche a Temari il messaggio, che arrossita, e nel tentativo di nasconderlo, andò in escandescenza.

“NO! Mi rifiuto di studiare con te! Sei un idiota!”

“Beh…non sono io che ho dei voti disastrosi…” Ricordò alzando l’indice della mano con fare da saputello e riponendo il cellulare nella tasca.

“No!! Mai!” con uno scatto si chiuse nella sua stanza, ma non avendo niente da fare, provò a stare stesa nel morbido letto, abbracciata al logoro pupazzetto a forma di cervo, regalatogli dallo stesso Shikamaru che ora si era piazzato sul divano ed aveva acceso la tv, non trovando altro da fare.

Passò una buona mezz’ora, in cui Temari non faceva altro che girarsi e rigirarsi nel letto. Quella donna l’avrebbe pagata cara!

Buttò l’ultima volta la testa sotto al cuscino, stringendo il peluche dal pelo castano chiaro, poi decise di alzarsi, sperando che il bruno se ne fosse andato.

Si affacciò in salotto.

No…Era ancora lì.

Che diavolo ci fai ancora qui?” disse Temari guardando il ragazzo moro stravaccato sul divano, che faceva allegramente zapping tra i canali.

“Niente… cosa vuoi che stia facendo qui?”

Stai vedendo la mia televisione, nel mio salotto… non hai una casa tu?”

“Si…ma mia madre si è portata le chiavi…dai siediti vicino a me…”

E perché dovrei?”

Tanto voglia di studiare saltami addosso…quindi.. .vediamo la televisione…”

Temari si avvicinò lentamente al divano. Si doveva sedere vicino a Shikamaru? IL suo ex compagno di giochi, un bambino pigro, pronto a dormire appena gli si presentava l’occasione. Ora i suoi occhi facevano trasparire lo sguardo di un uomo adulto. Uno sguardo nel quale ci si sarebbe persa molto volentieri… lo sguardo di un angelo tentatore… lo sguardo di un demone travestito da angelo… NO! Non doveva cedere… eppure nemmeno il tempo di pensare che già era seduta vicino a quel demone, che la stava provocando con le sue mani, dei radar che la sondavano ovunque. la sua bocca troppo vicina alla sua, lo doveva fermare…

“La tua camera è dove me la ricordo?” un soffio roco di vento. ma non era vento no, era la vellutata voce del Brunetto che si insinuava nelle sue orecchie, Come una frustata ma allo stesso tempo una carezza delicata come mille piume. Ecco il suo orgoglio che risaliva pronto a rovinare i piani di Shikamaru.

“Non ci pensare nemmeno…” disse con una voce altrettanto provocante.

Shikamaru la guardò scioccato mentre lei si alzava dal divano. Quello che Temari provò in quel momento fu solo tanta rabbia repressa… rabbia che covava dentro da otto anni… da quando l’aveva lasciata sola.

 

Tu mi dici che è tardi per stare con te
E da un’ora sei fuori di te
Io ti chiedo perché tu mi parli di Mary ma Mary chi è?

 

“E certo… troppo facile… tornare dopo otto anni e cercare di infilarmi nella tua lista vero? È tardi Shikamaru… troppo tardi!”

“Lista…?” disse il moro con voce da finto innocente

“Non fare il finto santarellino… so benissimo delle sei tizie che ti sei fatto mentre eri via! Anche di Mary cosa…o come accidenti si chiama!”

“Temari… posso…”

“Puoi cosa? Spiegare? Tu non sai come sono stata in questi anni! Non sai nulla!!!!

E sei già sulla luna e non scendi più giù,
Buona fortuna fai tu
solo sesso e dispetti tra Mary e me
Devi credermi se …
se anche tu saprai dimenticare,
La nostra è una storia da rifare
senza lasciati mai.

“Temari… ti giuro è stato solo sesso! Io…”

“Non me ne frega un cazzo! Parli parli parli!! Basta!! Sono stufa di sentire le tue promesse fasulle! Sei un bugiardo! Un falso! Mi fai schifo!” Temari cominciò a battere i piedi per terra, stravolta dalla tristezza e dalla rabbia.

“Posso sapere in cosa avrei mentito?”

Se frughi bene nella tua testa te lo ricordi!” Gli puntò un dito contro tirando dentro le lacrime amare, che non voleva versare per lui.

 

Una giornata di sole di inizio estate… la scuola è finita.

Due bambini sono seduti sulla collinetta dietro casa a guardare il sole rosso arancio sparire dietro le sagome dei palazzi.

“Temari?”

“Dimmi Shika…”

“Come lo vedi il futuro?”

“Il mio? Be non lo so… c’è tanto tempo ancora per pensarci… ho ancora otto anni!” disse la bambina bionda sorridendo allegramente.

Bhe… io il mio lo vedo con te…” disse il bambino moro mettendosi a sedere

Che…?”

“Io da grande ti sposo…” disse avvicinandosi al viso della bambina e stampandole un timido e innocente bacio sulle labbra…

 

“Ah…quello..

“Ah quello?? Sei uninsensibile! Tu non sai quante volte mentre tornavo da scuola speravo di trovarti sotto casa! Non sai come mi sono sentita quando te ne sei andato! Non sai come mi sono sentita quando sei tornato e vengo a sapere che ti sei fatto sei ragazze li! Ti odio!! Fuori da qui!”

“Temari io…”Shikamaru tentò di ribattere.

“FUORI!!!!”

Ma fu tutto inutile.

 

Ora io sarò come tu mi vuoi,
Puoi smettere di piangere
perché vedrai
Ora io sarò come tu mi vuoi,
Non posso stare senza te.

 

Shikamaru si trovò improvvisamente sul pianerottolo di casa.

Temari si poggiò sulla porta; la troppa rabbia la faceva tremare. Scivolò lentamente sul pavimento e iniziò a piangere.

“Temari… Temari non piangere…” disse Shikamaru dall’altra parte della porta , molto dolcemente e con voce triste, e amareggiata. Sapeva perfettamente che era colpa sua…beh chi non lo sapeva.

Fottiti idiota!” urlò scossa dai singhiozzi Temari.

Shikamaru si accasciò dall’altra parte della porta si accese una sigaretta e raccolse la testa nella mano sinistra.

Improvvisamente si sentiva così vuoto…

 

________________________________________________________

Uh! Bene altro capitolo teeerminato!

Speriamo che la storia sia di vostro gradimento!*-*

Ora rispondiamo!

 

Fallen Star: Ah! Ciao! Chi non muore si rivede! XDD ahah! Scherziamo…comunque non preoccuparti per il commento del capitolo scorso, sono sempre gradite recensioni, non fartene una colpa! >:D Bene, spero che la tua curiosità sia stata soddisfatta…speriamo che non sia troppo banale come cosa, perché vogliamo che il lettore sia colpito dall’originalità della storia. *incrociano le dita*

Bene! Grazie ancora e continua a seguirti e a commentare!

Baci Alessia e Flavia.

 

temari nara: e vabbè…Ino è così! XD A una delle due Ino sta simpatica,(F: solo perché una delle mie migliori amiche è uguale!) l’altra la odia, così abbiamo messo insieme le cose, altrimenti sarebbe stata o troppo bastarda o troppo buona e gentile! Noi speriamo che la tua curiosità sia stata dissetata *si guardano*

A:  Ma che diavolo abbiamo detto? – F: boh non lo so – Comunque continua a seguirci e commenta!

Baci Alessia e Flavia.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=361692