Sbuffò,
osservando le lunghe unghie fresche di manicure.
Lo
smalto borgogna luccicò sotto le luci artificiali del
locale.
Le
fece tamburellare sul lucido legno in mogano del tavolo al
quale era seduta.
Sentiva
su di sé lo sguardo incuriosito di Saffron, gli
stivali da cowboy incrociati sul bracciolo del divanetto, ma attese
qualche
secondo prima di voltarsi verso di lui con il sopracciglio inarcato.
-
Stai guardando qualcosa d’interessante? –
Il
ragazzo scrollò le spalle, distogliendo lo sguardo, e si
mise a guardare le scale nella penombra che conducevano alla pista del
Gato
Negro.
La
musica giungeva bassa e vibrante nel privè. In condizioni
normali sarebbe scesa in pista, facendosi largo fino alla postazione
del dj,
lasciandosi cullare dalla musica e permettendo al suo corpo di seguirne
il
ritmo per inerzia. Eppure quella volta non ne aveva alcuna voglia.
Non
le piaceva non sapere cosa stesse succedendo e finchè
Malachai non fosse arrivato al locale le cose non sarebbero certo
cambiate.
-
Non dovrebbe metterci ancora molto –, constatò
Saffron, -
immagino che tra qualche minuto sarà qui. –
Annuì
appena, attirata da un leggero movimento verso l’ingresso
principale del locale. Malachai, pantaloni e giubbotto di pelle coperto
di
borchie, si stava facendo largo tra la folla ignorando palesemente un
paio di
ragazze bionde e succinte finchè non provarono a trattenerlo
per la manica.
Fu
allora che le iridi color carbone del ragazzo lampeggiarono
irritate.
Il
suo sguardo da matto, come lo chiamava lei, che lasciava
presagire la rabbia che cresceva in lui.
Era
tendenzialmente misogino, si potevano contare sulle dita
di una mano le donne per il quale nutrisse sincero rispetto, e di
sicuro quelle
due non rientravano nell’esiguo numero.
Trattenne
un sorrisetto divertito quando lo vide salire gli
ultimi gradini e puntare verso di loro.
Scambiò
una pacca sulla spalla con Saffron, per poi lasciarsi
ricadere sul divano accanto a lei e passarle un braccio attorno alle
spalle
lasciate nude dal corpetto che indossava.
-
Novità? –
-
Nulla di buono. I Riot si stanno spingendo sempre più verso
la città. Dobbiamo correre contro i Serpents il prima
possibile. –
Espandere
il territorio sarebbe stata una prova di forza
sufficiente a frenare le mire espansionistiche del Riot Club e avrebbe
dato
loro un po’ di respiro. Senza contare che con i Serpents e il
Riot fuori dai
giochi avrebbero acquistato de facto il titolo di gang incontrastata a
Riverdale.
-
Possiamo organizzare la cosa già per domani, chiudere la
strada prima del ponte non sarà un problema. –
-
Bene, perché dovrai occupartene tu. –
Lilith
si mise seduta più dritta, le mani sui fianchi e gli
occhi assottigliati.
-
Scusami? Credo proprio di non aver sentito bene. –
-
Mi hai sentito. –
-
Se è uno scherzo non è divertente, Kai
– soffiò, sulla
difensiva.
-
Ho deciso così – replicò, impassibile.
-
Bene – disse soltanto, alzandosi dal divano e dirigendosi
verso la rampa di scale.
-
Dove stai andando? –
-
Me ne vado … ho deciso così – gli fece
il verso, voltandosi
a malapena prima di scendere le scale.
Aveva
sempre accettato le strane prese di posizione di
Malachai, ma quella volta la cosa era a dir poco assurda.
Perché accidenti si
rifiutava di farla partecipare alla corsa come sua navigatrice?
Malachai
si voltò verso Saffron, che stava palesemente
cercando di trattenere uno scoppio particolarmente acceso di risate,
lanciando
un’occhiataccia al suo migliore amico.
-
Coraggio, se proprio vuoi dire qualcosa fallo. –
-
Nulla d’importante. Stavo solo pensando che non credo che le
passerà tanto presto … mi sa che questa sera ti
dice male amico mio. –
Si
strinse nelle spalle. – Dopo aver vinto la corsa
troverò un
modo per farle passare l’incazzatura. Adesso andiamocene,
voglio passare in officina
a fare le ultime modifiche. –
Annuendo
in silenzio, Saffron lo seguì lungo le scale e poi
verso l’uscita del locale.
Fu
allora che con la coda dell’occhio la vide.
Sigaretta
in bocca, seduta sul muretto di fronte al locale,
intenta a tenere banco tra i Ghoulies più giovani che
pendevano letteralmente
dalle sue labbra.
Malachai
non aveva mai perso troppo tempo dietro ai loro
membri liceali e forse era proprio per quello che nessuno di loro si
era mai
rivolto a lui per discutere dei loro problemi; lo temevano, questo
sì, ma lo
consideravano più come un leader inavvicinabile che un
confidente.
E
la cosa era perfetta, perché non aveva certo voglia
né tempo
di fare il babysitter.
Saffron scambiò
un
cenno del capo con Kendall, suo fratello minore, la cui cresta biondo
ossigenato svettava chiaramente tra i colori cupi che indossavano.
Dopodichè
salì sull’auto al fianco di Malachai.
-
A me lo dirai perché vuoi che sia io a farti da navigatore?
Non che la cosa mi dispiaccia -, aggiunse, - ma di solito è
lei che corre con
te. –
-
Nel remoto caso in cui succeda qualcosa durante la corsa non
possiamo permetterci di far fuori tutta la catena di comando.
–
-
Tutto qui? –
Malachai
era pragmatico, ma anche impetuoso e impulsivo, quel
ragionamento così freddo e calcolatore non era certo da lui.
Oltretutto
avevano corso centinaia di altre corse in cui
avevano rischiato grosso e non si era mai fatto alcun problema nel
coinvolgere
Lilith.
-
Il tratto di strada che ha scelto il ragazzino arriva alla
curva del morto e su quel ponte non ci passano due macchine. –
Il
che voleva dire che c’era la concreta possibilità
di fare
un incidente notevole se il giovane Jones si fosse rivelato un
guidatore
migliore di quanto pensavano.
-
In altre parole sei preoccupato … non credevo che avrei mai
visto il girono in cui ti saresti preoccupato per
l’incolumità di qualcuno che
non sia te stesso – considerò divertito.
Lo
vide rabbuiarsi, passando dalla terza alla quarta mentre
premeva il pedale dell’acceleratore.
-
Saffron … -
-
Sì? –
-
Insisti ancora con questa storia e giuro su Dio che ti do
una coltellata sul ginocchio. –
Rise,
ma lasciò cadere il discorso.
Malachai
non minacciava mai invano.
Spazio
autrice:
Salve!
Ho
deciso
di modificare la storia passando da una raccolta a una mini long
perché a
quanto sembrerebbe Malachai non comparirà in altri episodi
(almeno per quanto
riguarda la seconda stagione, stando a quanto dice Tommy Martinez che
ha
interpretato il personaggio di Malachai) perciò ho pensato
di fare una mini
long in cui espongo la mia idea di cosa sia successo dalla 2x06 in poi
… nella
speranza che decidano di dargli più spazio in futuro.
In
ogni
capitolo ci sarà un POV di Lilith e uno di Malachai.
Ci
risentiamo con il prossimo capitolo.
Stay
tuned.
XO
XO,
Mary
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