Il Seeker e la Diclonicus

di Aladidragocchiodiluce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il laboratorio ***
Capitolo 3: *** Fuga ***
Capitolo 4: *** L'accordo ***
Capitolo 5: *** Cambio di look ***
Capitolo 6: *** Chiacchere ***
Capitolo 7: *** Pericolo dal cielo ***
Capitolo 8: *** Virus ***
Capitolo 9: *** Ospitalità ***
Capitolo 10: *** In treno ***
Capitolo 11: *** Guai ***
Capitolo 12: *** Slipter's fury ***
Capitolo 13: *** The end? ***
Capitolo 14: *** Curiosità & ringraziamenti ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Pov Starscream

Dannazione, la mia solita sfortuna!

Già sapevo che una collaborazione con la M.E.C.H. sarebbe stata rischiosa, ma era l'unico modo per cercare di avere un alleato.

Gli ho dato informazioni preziosissime e guarda come sono stato ricambiato!

Quando ho perso in T-Cog di quello stupido Autobot giallo ho tentato di spiegare che con il mio aiuto avrebbero potuto ottenere non solo un organo per la trasformazione, ma addirittura un intero corpo; con un po' di fortuna sarebbe stato quello della due ruote.

Invece no!

Quando sono atterrato davanti al loro capo, Silas, avevano già in mente di tradirmi.

Mi hanno colpito alle spalle con una reliquia di origini cybertroiane trovata chissà come; probabilmente, pensavano che mi avrebbe ucciso e sono rimasti stupiti quanto me quando hanno visto il suo vero effetto.

Ero diventato un terrestre!

Uno stupido, piccolo e fragile pezzo di carne e ossa.

Come se non fossi già stato umilato abbastanza, mi misero un paio di manette e mi caricarono su un elicottero.

Avevano deciso che potevo essere ancora utile come fonte di informazioni.

Stupidi.

Appena mi libero ve la farò pagare.


 

Luogo sconosciuto.

Pov ???

Un altro giorno in questo postaccio dimenticato da Dio.

Come sempre, immobilizzata all'interno di una gabbia con un casco in testa che limita la mia visuale, da quattro anni questa è la mia definizione di “normalità”.

Sono sicura che siano quattro solo perchè gli uomini che mi tengono qua di tanto in tanto mi vengono a dire la data, altrimenti non avrei la cognizione del tempo.

Loro mi temono, lo so bene, è per questo che mi tengono qui.

Mi studiano, nella speranza di scoprire il segreto dei miei poteri.

Voglio uscire!

Voglio rivedere il cielo!

Non mi sono dimenticata le sensazioni che si provano ad essere libera.

Ho provato più volte ad uscire e ho fallito ma non mi voglio arrendere!

Uscirò da qui, la farò pagare a chi mi ha rinchiuso!

-HEY MOSTRO!-Mi sento chiamare.

Ringhio sotto il casco, odio che i miei carcerieri mi chiamano così, come se fossero creature angeliche.

-Non fare scherzi, è l'ora dei test.-

“Ora dei test” è come hanno chiamato quel momento della giornata in cui vengo torturtata e torno qui a malapena cosciente.

Uscirò da qui e nessuno mi potrà più catturare, è una promessa!


 

Angolo Autrice:

Heilà, inizio col botto e ben presto vedremo i due protagonisti in azione.

Si...è la mia prima fic a rating arancione.

Comunque, un paio di informazioni di sevizio: inazituttodi Elfen lied sarà presente sopratutto la mia Oc ma verranno fatte citazioni di altri personaggi e la storia è ambientata post manga e anime e dopo l'episodio “operazione Bumblebee Pt2” di Transformers.

In quanto aggiornamento, i nuovi cappy verranno pubblicati il mercoledì e il sabato.

Buona lettura.

Saluti da Ala

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Capitolo 2
*** Il laboratorio ***


Mezzanotte era passata da un pezzo quando un elicottero grigio scuro sorvolò il cielo notturno sopra un boschetto.

-Tra pochi minuti saremo in vista della base.-Disse il pilota, un uomo con addosso una tuta aderente verde scuro e degli occhiali a lenti gialli che gli nascondevano gli occhi.

-Ottimo.

Avvisa che abbiamo un ospite.-Ordinò il suo vicino, un uomo dai capelli grigi dal taglio militare e il volto pieno di ciccatrici, anche lui con addosso una tuta verde scuro.

Era Silas, il capo della M.E.C.H.

L'uomo si voltò verso i sedile posteriore dove, assieme ad un altra persona vestita come il pilota, vi era un ragazzo di circa 20 anni dai capelli grigio quasi argentato con un ciuffo rosso e gli occhi cremisi. Indossava una felpa grigia e nera con uno strano simbolo rosso , dei pantaloni grigio scuro con degli anfibi dello stesso colore.

-Niente da dire, Starscream?-Chiese Silas in tono divertito.

-Solo tre parole: va all'inferno!-Gli rispose, facendo tintinnare le manette che aveva ai polsi.

L'uomo si limitò a ridacchiare e a dire qualcosa al pilota.

Starscream lo guardò con puro odio, come osava quell'ammasso di carne umiliarlo in quel modo?

Certo, in parte era colpa sua, aveva deciso di sua spontanea volontà di cedere preziose informazioni riguardo la biologia cybertroniana ma non aveva avuto altra scelta se voleva ottenere un alleato.

Ed ora eccolo lì, appiedato con l'aspetto della creatura che in quel momento odiava con tutto se stesso.

Appena ne avrà l'occasione, si sarebbe vendicato di Silas e, perché no?

Avrebbe usato la reliquia che l'aveva ridotto in quello stato su Megatron per vendicarsi di tutte le umiliazioni subite.

Ma c'era un grosso problema da superare.

L'arma, un asta di metallo che poteva essere regolata anche ad altezza umana, era stata spostata in un altra base M.E.C.H. , vicino ad una cittadina chiamata Jasper, in Nevada e da quello che aveva capito, stavano sorvolando l'Oregon, uno stato vicino.

Non di minore importanza c'era il fatto che era un prigioniero; doveva studiare un piano per liberarsi e applicarlo il prima possibile.

Intanto, l'elicottero era arrivato in vista di una struttura grigia di forma cubica che spuntava in mezzo agli alberi.

-Abbiamo ricevuto il permesso di atterrare.- Avvisò il pilota.

-Procedi.- Disse semplicemente, Silas.

Durante la fase d'atterraggio direttamente sul tetto dell'edificio, Starscream ebbe modo di osservare delle anomalie.

Innanzitutto, l'intera struttura era priva di finestre o altre aperture; il tetto era supersorvegliato da numerose telecamere e uomini armati, così come il perimetro esterno che era circondato da un alto recinto elettrificato.

Una volta atterrati, un uomo con addosso un camice bianco li accolse.

-Generale Silas, era da un po' che non veniva di persona.- Lo salutò.

-Volevo assicurarmi che tutto proceda come previsto e coma vedi, abbiamo un ospite.- Rispose, mentre l'altro soldato spingeva Starscream fuori dall'elicottero.

-So camminare!-Si lamentò quest'ultimo.

-Ad ogni modo, ci fermeremo qui solo per la notte.- Continuò il capo della M.E.C.H.

-Va bene, ordino subito che vengano preparate delle stanze.- Rispose l'uomo, prendendo una trasmittente e impartendo l'ordine.

Dopodiché, il gruppo si diresse verso una botola con una scala che li portò all'interno dell'edificio.

Una volta scesi, si trovarono davanti ad una sala spoglia con solo le porte di un ascensore.

-La sorveglianza è aumentata dall'ultima volta.- Osservò Silas mentre lo scienziato richiamava l'ascensore.

Starscream si guardò in giro, oltre Silas e lo scienziato, vi era anche il soldato che l'aveva fatto scendere dall'elicottero.

No, non poteva tentare la fuga, anche se si fosse liberato all'esterno vi erano veramente troppe guardie per sperare di superarle tutte.

L'ascensore arrivò e appena furono dentro, il ragazzo si accorse di un gran numero di tasti che doveva portare ad un altrettanto numero di piani.

Dall'esterno, l'edificio sembrava avere un solo piano, ciò significava che l'intera struttura in realtà era un complesso sotterraneo.

-La prudenza non è mai troppa, soprattutto dopo gli ultimi arrivi.

A proposito, stanno eseguendo dei test al soggetto Beta proprio in questo istante.- Rispose lo scienziato premendo un bottone dopo che tutti furono entrati.

“Soggetto Beta?” Pensò l'ex-seeker, l'argomento sembrava interessante quindi perché non ascoltare e cercare di ottenere il maggior numero di informazioni?

-A proposito, ci sono miglioramenti?-

-Si, ma molto lenti.

Finora non è ancora in grado di deviare i proiettili ma la portata dei suoi vettori sta aumentando, attualmente è di 3 metri.-

Miglioramenti? Deviare proiettili? Vettori? Starscream non riusciva a capire di che stavano parlando. Forse una nuova arma?

L'ascensore si bloccò e le porte si aprirono, facendo uscire il gruppetto che avanzò.

Come l'argentato sospettava, l'edificio era molto più sviluppato al di sotto della superficie.

Vi erano luoghi corridoi azzurri illuminati da numerose lampade al neon e numerose porte ai lati; nell'aria vi era un forte odore di disinfettante, come se chi vi lavorasse, volesse tenere l'ambiente il più pulito possibile.

Erano sicuramente in un laboratorio.

-Di qua, abbiamo dovuto spostare la zona test poiché l'altra è in riparazione.-

Disse lo scienziato, aprendo una porta e facendosi da parte per far entrare prima il suo capo.

Starscrean si voltò nella direzione da cui era arrivato, chiedendosi se sarebbe riuscito ad uscire senza le manette, e ricevette uno spintone dal soldato che lo scortava.

-Ho capito!-Sibilò il più acidamente possibile, entrando.

Ciò che vi trovò lo lasciò senza parole.

Erano in una stanza bianca con una fila di computer addossati alle pareti di destra, sinistra e a quella opposta all'ingresso, al centro vi erano due tavoli con pile di documenti.

Al tutto vi lavoravano circa una ventina di uomini con dei camici bianchi, alcuni guardavano il computer, altri compilavano documenti, altri ancora parlavano fra loro ma la maggior parte era concentrata ad osservare qualcosa.

Infatti, al posto della parete opposta all'ingresso, vi era un enorme finestra, strano in quanto si trovavano sottoterra e lo scienziato giudò Silas proprio di fronte ad essa.

Molti si fecero da parte per lasciarli passare e anche Starscram si avvicinò per curiosare.

Dall'altra parte del vetro vi era una stanza grande il triplo di quella in cui si trovavano, spoglia di qualsiasi elemento e sul soffitto vi era un dispositivo di forma rettangolare di cui l'ex seeker non capì lo scopo.

La cosà che lo stupì ancor di più l'unica presenza in quella stanza.

Incatenata con le braccia alla parete, vi era una ragazzina dalla carnagione pallida, come se non vedesse il sole da tanto tempo; teneva la testa chinata e non era possibile vedere il viso, semicoperto dai lunghi capelli blu scuro dal quale spuntavano due protuberanze simili a corna color cobalto e indossava una tuta aderente bianca macchiata di sangue.

Si teneva in piedi a fatica, reggendosi alle proprie catene, e ansimava, sembrava che stesse facendo di tutto per non cadere in ginocchio.

A vederla, l'ex-seeker non poté non provare un moto di empatia, non sapeva chi era ma gli ricordava... se stesso.

Tutte le volte che era stato punito dal proprio leader ma si rialzava sempre.

Ebbe il sospetto che anche quella ragazzina facesse la stessa cosa: cadeva per poi rialzarsi.

Rendendosi conto che si stava immedesimando in un umana si rimproverò della propria stupidità.

Lui era Starscream! E quell'umana non lo riguardava per nulla.

Non si era accorto che la discussione fra il capo M.E.C.H. e l'uomo col camice era continuata finché non sentì quest'ultimo dire:

-Ora le mostro cosa sa fare.-

Digitò qualcosa al cumputer e tramite un microfono, chiamò la ragazza.

-Soggetto Beta, preparati.-

Lei sollevò lo sguardo.

I suoi occhi sorpresero molto Starscram, innanzitutto per il colore: verde acqua chiaro, e per la grande rabbia che essi trasmettevano.

Se gli sguardi uccidessero, sospettò che nessuno sarebbe uscito vivo dopo averla vista.

Dalla bocca e dal naso usciva un rivoletto di sangue, come se avesse ricevuto un forte pugno.

Il dispositivo sul soffitto si mosse verso il basso e da esso partì un tracciatore laser che puntava la fronte della ragazza.

-200 Joule.- Disse uno degli uomini al computer e da quel dispositivo venne sparata una palla di piombo.

Accadde in un attimo.

Dalla schiena delle ragazza comparve qualcosa.

Una striscia azzurra quasi evanescente, talmente veloce che pareva un allucinazione.

Colpì la sfera metallica con forza tale da scagliarla alla parete laterale dove vi rimase inchiodata.

-E questo era il minimo.- Spiegò lo scienziato mentre Silas esibiva un sorriso soddisfatto.

Starscream si rese conto di essere rimasto a bocca spalancata così la richiuse mentre sorgevano nuove domande.

Chi era quella ragazza? Com'è riuscita a deviare quella sfera? Che cos'era la striscia azzurra? Era un prodotto di qualche esperimento terrestre?

Mentre ragionava per trovare una risposta, Silas chiese all'uomo:

-I vettori non dovrebbero risultarci invisibili?-

-Si, ma in lei si è sviluppata questa particolarità: quando viene ferita, le sue cellule si ricostituiscono in maniera più veloce del nomale e questo processo rende visibili i vettori finché non si è ripresa del tutto.

Ma ora proveremo con un altra prova, stavolta con 350 joule per stenderla.-

Il processo di mira era lo stesso e quando sparò, la striscia azzurra comparve ancora ma stavolta la sfera non cambiò il proprio tragitto a la ragazza venne colpita in faccia.

Lei emise un gridolino per il dolore e le sue gambe cedettero, facendola cadere in ginocchio, non finì a terra solo per le catene che la tenevano al muro, era svenuta.

L'argentato non poté sopportare la vista e si voltò.

Certo, odiava i terresti e aveva visto di tutto in guerra, ma ciò a cui aveva assistito gli sembrava una sofferenza inutile.

Aveva il sospetto che ciò che aveva appena visto, era quello che la ragazza era costretta a subire ogni giorno e, odiava ammetterlo, ciò accresceva la sua empatia per lei.

-Stomaco delicato?- Lo prese in giro il soldato che lo scortava.

-Non dispiacenti troppo per quel mostro, se ne dovessi incontrare uno in libertà, non sopravvivresti per raccontarlo.-

L'ex-seeker gli ringhiò in risposta.

Aveva ancora troppe domande riguardo la ragazza e poche risposte, inoltre doveva trovare un modo per uscire di lì.

-Temo che le camere non siano ancora pronte.- Disse lo scienziato.

-Non importa, c'è un altra cosa che devo vedere e il nostro “ospite” può benissimo rimanere qui.- Ordinò il capo M.E.C.H.

E mentre i due uscivano, il soldato spinse Starscream su una sedia per controllare meglio i suoi movimenti.

L'argentato si guardò in giro, gli scienziati sembravano tutti occupati a fare qualcosa e l'unico armato era il soldato che aveva davanti, poteva essere l'occasione perfetta per sfuggire.

-Che hai da guardare?-Sbottò il soldato.

-Ho sete! Se sono vostro prigioniero potreste anche darmi qualcosa.-

L'uomo lo squadrò per poi dargli le spalle in modo da chiedere a qualcuno una bottiglia d'acqua.

L'occasione perfetta per l'argentato che, fulmineo, gli si avventò contro, cercando di prendere la pistola attaccata alla cintura.

Sfortuna volle che l'uomo avesse i riflessi pronti e i due si trovarono a lottare con l'arma in mano ma fu il soldato a vincere, torcendo il polso all'avversario e costringendolo a mollare la presa.

-Bel tentativo.- Gli disse, per poi sferrargli un pugno in faccia.

Starscream si trovò a terra col labbro spaccato a causa del pugno e maledì la possibilità sfumata.

Gli altri uomini avevano momentaneamente interrotto il loro lavoro per osservarli, ignorando ciò che sarebbe successo da lì a poco.


 

Intanto nel piano inferiore, due uomini erano a fianco della ragazza dai capelli blu.

Uno di loro era armato e la puntava, mentre l'altro teneva in mano uno strano casco grigio che mise in testa alla ragazza, coprendogli la faccia.

-Sicuro che è ko?-Chiese tremante l'uomo.

-Si ma muoviti a riportare la bestia nella gabbia.-

Non sapevano che, da sotto il casco, la ragazza aveva aperto gli occhi.


 

Angolo autrice

Ed ecco il nuovo cappy dove finalmente facciamo conoscenza della protagonista femminile ma ora che accadrà? Riusciranno ad uscire?

Lo scopriremo nel prossimo cappy.

Sauti da Ala

P.S.Da oggi la storia sarà anche su wattpad

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Capitolo 3
*** Fuga ***


Il soldato prese il ragazzo per un lembo della felpa in modo da sollevarlo e gettarlo di peso sulla sedia.

Starscream gli rivolse uno sguardo arrabbiato e stava per rivolgrergli i peggio insulti quando qualcosa venne scagliato contro la finestra della stanza, sfondandola e atterrando davanti a lui.

Era il corpo decapitato di uno dei due addetti a alla Diclonicus!

Come se non bastasse, un attimo dopo anche la ragazza, con un salto, scavalcò il vetro rotto e si trovò nella sala.

Indossava ancora il casco e ciò contibuì a rendere la sua presenza ancora più spaventosa.

La maggior parte dei presenti iniziò a gridare in preda al panico e cercare di uscire mentre altri non persero tempo a dare l'allarme.

Una sirena iniziò a suonare e una luce rossa ad intermittenza iniziò a lampeggiare.

Il soldato non perse tempo a puntare la ragazza con la pistola e a sparargli...ma i proittili non la scalfivano!

Anzi venivano facilmente deviati da una foza invisibile.

Alla ragazza bastaro un paio di passi per far trovare il soldato alla sua portata e tagliarlo in due.

Il sangue che schizzò macchiò Starscream, che nella confusione, aveva pensato bene di nascondersi sotto il tavolo, sperando che quella...cosa, non lo vedesse.

La ragazza si guardò intorno, erano scappati tutti, lasciandola sola.

Per prima cosa, sfogò la sua rabbia disintegrando i cumputer e le telecamere poste agli angoli della stanza e l'argentato pensò che fosse quello il momento buono per darsela a gambe.

Si spostò piano, in direzione dell'uscita, tenendo gli occhi dove si trovava la ragazza, non ci teneva a fare la stessa fine del soldato.

Pultroppo per lui, la ragazza parve avvertirlo in quanto si voltò verso la sua direzione e, con i suoi poteri, sollevò il tavolo per scagliarlo dall'altra parte della stanza.

In quel momento Starscream si sentì perduto.

Si voltò verso la ragazza che avanza verso di lui e automaticamente chiuse gli occhi e sollevò le braccia davanti al viso.

La posizione che assumeva ogni volta che veniva punito da Megatron, ma stavolta non si sarebbe svegliato nella Med Bay, non si sarebbe svegliato affatto.

-Sei il primo.-Disse una voce femminile senza emozioni.

L'argentato aprì gli occhi e trovò la ragazza davanti a se, era semiseduta con le mani attorno alle ginocchia e lo fissava, o almeno così credeva in quanto il casco che indossava gli nascondeva la faccia e vi erano solo dei forellini per gli occhi.

-Eh?-chiese.

-Ti ho visto, sei il primo che, guardandomi, non ha mostrato odio.

Anche dopo che hai visto cosa so fare.-

-Ah..eh...Davvero?-Balbettò confuso quando sentì un click e le manette si staccarono dai suoi polsi.

-Dato che eri anche tu prigioniero, ti farò fuggire.-Disse alzandosi e dirigendosi verso la porta.

Solo allora il ragazzo si rese conto che era stata sigillata ma ciò non fermò la ragazza che, usando i suoi poteri, la strappò via.

Ad attenderla vi erano dei militari che iniziarono a spararle ma lei si limitò ad usare ciò che restava della porta come scudo per poi scagliarlo verso di loro, schiacciando e uccidendo qualcuno mentre quelli rimasti vennero decapitati.

-Via libera, ma non per molto.-Disse, piegando la testa verso Starscream e senza aspettarlo, avanzò.

-Aspetta!-Esclamò, raggiungendola. -Qua fuori è circondato da uomini armati e non ci metterebbero molto a farci fuori appena mettamo il naso fuori di qui!-

Lei piegò la testa di lato prima di dire:

-E allora?-

Starscream pensò velocemente.

Non aveva altra scelta se non andare con lei per uscire o l'avrebbe sicuramente ucciso.

Ma come? Dovevano passare inoservati e non era facile con una ragazzina con una tuta bianca e uno strano casco in testa che uccide ciò che gli sta intorno.

Guardò i corpi dei soldati già morti e gli venne un idea.


 

-COME AVETE FATTO A FARVELA SFUGGIRE!-Strillò il responsabile dell'edificio appena seppe della liberazione del “Soggetto Beta”.

-Non ce l'aspettavamo! Sembrava svenuta e stando alle ultime registrazioni della stanza è anche riuscita a deviare dei proiettili e non dovrebbe esserne ancora in grado di farlo!-Esclamò l'uomo che gli ha portato la notizia.

-Fingeva di non esserne in grado; non c'è altra spiegazione.-Dissè fra sé l'uomo in camice bianco.

-Adesso in cosa consistono le “manovre di contenimato”?-Chiese Silas.

-Non si preoccupi.

La diclunicus potrebbe distruggere ogni telecamera sul suo cammino, ma conserva sempre l'istinto di uccidere.

Inoltre come ha visto, l'edificio è circondato, sarà facile rintracciarla e costringerla alla resa.-


 

-E' larga.-Commentò la ragazza.

Stava indossando la tuta di uno degli uomini che ha ucciso, compresa la maschera per non farsi riconoscere.

-Non credo ci siano altre misure ed è l'unico modo per passare inosservati.-Rispose Starscream, anche lui con abiti simili.

Erano un po' sporchi di sangue ma avevano già deciso di dire che erano riusciti a scappare mentre i propri compagni venivano uccisi.

-Basta che non tagli nessun'altra testa o ci farai scoprire.-

Lei lo fulminò con lo sguardo e rispose:

-Non sono stupida.-

I due si misero a correre verso l'ascensore dalla quale stavano entrando altri uomini.

-Che è successo? Dove sono i tuoi compagni?-Esclamò quello che sembrava il capo del gruppo.

-S-sono morti! N-noi siamo scappati a-appena...-Balbettò Starscream, recitando perfettamente la parte di un uomo terrorizzato a morte, lo stesso fece la ragazza che non proferì parola nel timore che si sarebbero insospettiti nel sentire una femmina.

-Ora qua sotto ora ci pensiamo noi, quel mostro non uscirà vivo da qui.-Disse l'uomo dandogli una pacca sulla spalla mentre lo superava col resto del gruppo.

L'argentato gettò un rapido sguardo all'improbabile alleata nel timore di come avrebbe reagito nell'essere chiamata così ma per fortuna lei si limitò ad ignorarlo.

Una volta dentro, i due selezionarono il pulsante che li avrebbe portati sul tetto e attesero.

Appena uscirono all'aria aperta, la ragazza si fermò un attimo a guardare verso l'alto e il compare dovette tirarla per ricordarle che non erano fuori pericolo.

Lei, da sotto la maschera, lo guardò stizzita e gli schiaffeggiò la mano prima di proseguire.

I soldati situati sul tetto li guardarono sorpresi e uno di loro chiese:

-Che ci fate qui?-

-Quella cosa sta arrivando!-S'inventò sul momento l'argentato.

-Ma nessuno...-

-Sono morti!-

L'uomo impecò a bassa voce e ordinò ai compari di disporsi im modo da accogliere la diclonicus con una pioggia di fuoco e chiese a Starscream di scendere ad avvisare anche gli altri.

Il ragazzo gioì mentalmente mentre scendeva la scala che lo avrebbe portato verso il terreno ed ad un passo dalla libertà assieme alla ragazza.

Dopo aver avvisato gli uomini e assicurato che fossero troppo agitati per badare a loro, si diressero verso la rete, cercando di non destare sospetti.

-Maledizione, avevo dimenticato che era eletrificata.-Mormorò appena fu ad un passo da essa.

L'altra lo guardò.

-Non cè problema.-

Il ragazzo sentì qualcosa avvolgersi attorno al torace, come se una mano invisibile l'avesse preso.

In quel momento uno degli uomini si voltò verso di loro e chiese:

-Ma voi chi...-

Non finì la frase che, a seguito di un tonfo, la ragazza spiccò un salto assieme a Starscream che urlò per la sorpresa.

-CI HANNO INGANNATI!-Urlò il soldato e tutti si voltarono verso di loro.

I due, che erano atterrati sani e salvi dall'altra parte della rete, iniziarono a correre come dei fossennati fra gli alberi mentre alle loro spalle, i militari iniziarono a sparargli senza riuscire a colpirli.


 

Angolo autrice

Ed eccoci al terzo capitolo dove i nostri protagonisti riescono a fuggire ma per quanto?

Alla prossima da Ala

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Capitolo 4
*** L'accordo ***


Due elicoteri stavano sorvolando la foresta illuminando la vegetaziona con dei fari.

A terra, degli uomini muniti di occhiali per la visione notturna e fucili stavano facendo lo stesso; rimanendo all'erta nel caso i fuggitivi dovessero presentarsi.

-Secondo te, chi è il tipo che il mostro portava con sé?-Chiese uno al compare.

-Non lo so.

Probabilmente qualcuno che gli ha chiesto di risparmiarlo, promettendole di aiutarla ad uscire.

A quest'ora sarà morto.-Rispose l'altro quando udirono un fruscio e tutti si voltarono in quella direzione, puntando le prorie armi.

Ma era solo un loro collega che buttò davanti a sé una delle tute indossate dai fuggitivi.

-Era vicino al fiume.-Spiegò.

-E' possibile che si sia buttata in acqua e ne abbia seguito la corrente?-Chiese qualcuno.

-Probabile, meglio mandare una squadra a controllare.

Qui abbiamo finito, cerchiamo da un altra parte.-Ordinò quello che sembrava il capo del gruppo.

Quando si furono allontani, la ragazza si sporse dall'albero in cui si era arrampicata assieme a Starscream.

Indossava ancora la tuta precedentemente rubata e si era tolta la maschera.

-Possiamo scendere.-Disse, saltando giù e attutendo la caduta con i propri poteri.

L'argentato la seguì, scivolando piano lungo il tronco per paura di farsi male.

Si era tolto la tuta e ora indossava nuvamente i propri vestiti.

Appena si voltò verso la ragazza, vide che se ne stava già andando.

-Aspettami! Dove vai?-Chiese correndole dietro.

-Ho detto che ti avrei aiutato ad uscire, non che ti avrei fatto da balia per sempre.-Rispose senza fermarsi.

-EHI! Siamo usciti grazie ad un MIO piano! Se non fosse per me saresti già stata catturata.-

-Questo non cambia niente.-

“Così non va bene.”

Pensò il ragazzo, aveva assolutamente bisogno di quella ragazzina.

Non solo per i suoi poteri che avrebbe potuto sfruttare per riprendersi la reliquia che l'avrebbe fatto ritornare normale, ma aveva assolutamente bisogno di una “guida” per muoversi nel mondo umano e attualmenta lei era l'unica opzione.

Doveva assolutamente trovare un modo per convincerla.

-Hai un debito con me!-

-Sbagliato, ti ho lasciato in vita e tu mi hai aiutato a scappare quindi siamo pari.-

-Ti prego! Ho bisogno del tuo aiuto!-

Lei si fermò di scatto e gli rivolse un occhiata strizzita.

-Dammi una buona ragione per cui dovrei autarti.-

L'esclamazione lasciò impreparato l'ex-seeker che ci mise un attimo a rispondere.

-Tu vorresti vendicarti delle persona che ti tenevano lì dentro.- Dedusse.

-E di certo se li attacchi lì, non si faranno trovare impreparati.

Ma io so dell'esistenza di una base con materiali importanti, se la distruggi gli toglierai un importante risorsa e io sono disposto a portarti lì.-

Lei lo guardò storta per un attimo, prima di dire:

-Come immaginavo: non ho motivo per aiutarti.-

Prima che Starscream potesse ribattere; qualcosa colpì il terreno producendo un tonfo e la ragazzà saltò, più in alto di qualsiasi essere umano, e atterrò altrettanto lontano.

Un altro tonfo e la scena si ripetè varie volte finchè il corpo della ragazza non sparì nella boscaglia.

L'argentato ci mise un attimo a capire che stava usando i suoi poteri per muoversi più velocemente.

-Va bene! Và via! Non ho bisogno di te!-Urlò arrabbiato nella direzione in cui la ragazza se ne era andata.

-Se vuoi fare le cose bene, devi farle da solo.

Appena riesco a ritornare normale gliela farò pagare a tutti!-Borbottò fra sé, alzando lo sguardo verso il cielo per cercare di orientarsi con le stelle.

-Allora, se la Stella Polare è quella.. per muovermi a sud-est... devo andare...di là.-mormorò per poi dirigersi nella direzione decisa.

Fatti pochi passi, udì dei tonfi in avvicinamento e appena si voltò, la ragazza atterrò davanti a lui.

Prima che potesse dirle qualche battuta, lei chiese seria:

-Da che parte è l'Egitto?-

L'insolita domanda lasciò di stucco Starscream che ridacchiò per poi rispondere:

-Hai sbagliato continente.

Non siamo in Africa ma in Sud America.-

La ragazza imprecò a voce alta in quello che sembrava arabo.

-Non so perchè tu ci voglia andare ma io conosco un modo per portartici.

Ovviame a condizione che prima mi aiuti con il mio obbiettivo, mi sembra una buona ragione.-

Naturalmente stava mentendo e l'avrebbe abbandonata appena avrebbe riassunto le proprie sembianze ma meglio cogliere la palla al balzo.

Lei lo guardò come se stesse analizzando la sua offerta, poi disse:

-Abbiamo un accordo.

Ma prima...-

La ragazza gli si avvicinò e lo fissò negli occhi, prima di continuare:

-...Si può sapere che cosa sei e in cosa consiste l'aiuto che mi chiedi?-

L'argentato la fissò facendo un passo all'indietro intimorito, sarà per il colore, ma quegli occhi mettevano impressione.

-Che domande, un terrestre, che altro dovrei essere?

E l'aiuto consiste nel recuperare un prezioso oggetto che mi appartiene.-

Lei strinse gli occhi.

-I tuoi occhi sono rossi e le uniche creature con gli occhi rossi sono quelli come me ma non hai né corna, né ho mai sentito parlare di un diclonicus maschio.

Eppure io avverto che non sei un umano.

Quindi, ripeto, che cosa sei? -

“E ora?”

Pensò il ragazzo.

Se diceva la verità probabilmente l'avrebbe preso per pazzo o avrebbe pensato che mentisse, inoltre sperava di nascondere la sua vera natura.

D'altra parte, se faceva scena muta o si rifiutava di dirle ciò che voleva, l'avrebbe abbandonato veramente o peggio, ucciso.

Alla fine decise che era meglio dirle la verità.

-E va bene ma non lamentarti se poi non ci credi.

Io sono Starscream, un cybertroiano.

Normalmente avrei l'aspetto di un essere robotico ma a causa della M.E.C.H. mi ritrovo in queste sembianze.-

Come si aspettava, lei lo guardò dubbiosa ma si sorprese appena chiese:

-Autobot o Decepticon?-

-Che??

Cioè, senza fazione ma ex-Decepticon.

Come diavolo fai a sapere quei nomi?-

Lei scrollò le spalle e rispose.

-I soldati che mi sorvegliavano chiaccherano, senza badare se stessi ascoltando o meno.

Avevo sentito il tuo nome e poi non credo che la M.E.C.H. rapisca a caso i pazzi e li porta nei “centri studio diclonicus” .

Ora andiamo?-

Detto ciò iniziò ad avviarsi.

-Ragazzina, io devo andare da quella parte.-Disse Starscream, idicando la parte opposta dalla via presa dall'altra.

-Blue.-Disse, mentre si voltava.

-Eh?-

-E' il mio nome, Blue.-

-Alla faccia dell'originalità.-

-Perchè?

“Crema di Stelle” è meglio?-


 

Angolo autice

Finalmente si conosce il nome della protagonista femminile ma ora che i due hanno un accordo, riusciranno a mantenerlo fino alla fine?O Blue farà a pezzi Star per noia?Lo scopriremo nei prossimi cappy.

Saluti da Ala

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Capitolo 5
*** Cambio di look ***


-Ti ho detto che cosa sono io, ma non mi hai detto cosa sei tu.-Disse Starscream dopo un po' che camminavano.

-La gente ci chiama Slipter o Diclonicus.

Praticamente siamo normali umane nate con le corna e altre...particolarità.-Rispose Blue senza degnarlo di uno sguardo.

-Me ne sono accorto.

Prima avevi citato “occhi rossi” come segno della “tua” specie, ma tu li hai di un altro colore.-

-Lo so, considerami una “versione albina”.-

Di colpo la ragazzina si fermò e si tenne la pancia dalla quale provenì uno strano suono.

- E questo cos'era?- Chiese Starscream, fermandosi a sua volta.

-Il mio stomaco.

E' da un po' di tempo che non mangio.-

-Aspetta, quando voi terrestri siete affamati, emettete quello strano suono?

Siete ridicoli.-

Ridacchiò l'argetato prima di avvertire una sensazione di debolezza e anche il suo stomaco si mise a brontolare.

-Deduco che nemmeno tu mangi da un po'.-


 

Dovettero camminare per altri venti minuti prima di trovare una strada che li portò al primo segno di civiltà: un distributore di benzina con un piccolo emporio con al suo fianco un bar ancora chiusi.

I due si avvicinarono e Blue, tramite i propri poteri, fece a pezzi il generatore per disattivare i possibili allarmi e telecamere e forzare la porta.

-Allora sei utile.-Commentò Starscream.

-Non mi pare che tu abbia fatto molto da quando ci siamo incontrati.-Rispose a tono la ragazza prima di entrare.

Si diresse subito dietro al bancone e tirò fuori dei panini per poi iniziare a divorarli come se non mangiasse da giorni.

Starscream guardò dubbioso il proprio pasto.

Non avava mai mangiato cibo organico e ne avrebbe fatto volentieri a meno dato l'aspetto, a suo parere, poco invitante.

Ma non aveva alternative se voleva restare in forze così, con riluttanza, diede il primo morso.

Solo allora si rese conto di quanto fosse affamato, tant'è vero che ne finì tre in poco tempo.

Una volta sazio si guardò intorno, Blue si era diretta all'emporio e l'argentato decise di seguirla.

Una volta entrato, adocchiò subito un paio di zaini che prese con sé, gli sarebbero tornati utili.

Trovò la ragazza davanti ad uno specchio, in mano teneva delle forbici con la quale si stava tagliando i capelli.

-Devi proprio?-Le chiese il ragazzo, seccato, e lei si voltò nella sua direzione.

-Si.-

L'altro, deciso che la cosa non gli interessava, così scrollò le spalle e tornò al bar per riempire gli zaini con cibo ed acqua.

Al suo ritorno, la ragazza aveva finito e si era anche cambiata: al posto della tuta, indossava una maglia a maniche lunghe blu abbinata a dei jeans azzurri e un paio di scarpe da ginnastica.

Con il nuovo taglio corto, somigliava ad un maschio.

In quel momento stava provando dei cappelli nel tentativo di nascondere le proprie corna ma, capito che nessuno gli andava bene, prese un paio di nastri viola con la quale fece dei fiocchi in modo da sembrare una normale umana.

-Hai finito?-Gli domandò Starscream impaziente.

-Ora si.-

I due, dopo aver deciso che era meglio mettere anche dei vestiti di ricambio negli zaini, uscirono e continuarono la loro camminata a bordo della strada.


 

Intanto alla al laboratorio.

Silas stava guardando assiame allo scienziato e ad un paio di colleghi le riprese di quando la diclonicus era riuscita a deviare i proiettili, fino alla distruzione delle telecamere.

-A quanto pare l'abbiamo sottovalutata, non credevo fosse in grado di trattenersi dall'uccidere.-

Il capo M.E.C.H. Rimase in silenzio per un attimo per poi commentare:

-E' stata aiutata.-

-Vero, ma chiunque sia stato, sarà morto.-

-Forse.

Ma, mi chiedo perchè abbia deciso di risparmiare Starscream.-


 

Angolo autrice

E il viaggio dei nostri “eroi” continua indisturbato, per ora.

Ma se le cose continueranno così si scoprirà solo nei prossimi capitoli.

Saluti da Ala

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Capitolo 6
*** Chiacchere ***


I due latitanti erano ormai stanchi, avevano camminato per tutta la notte, così dalla strada si spostarono all'interno del boschetto dove si addormentarono ai piedi di un albero.

Mezzogiorno era passato da un pezzo quando Starscream si svegliò udendo un grido femminile.

Scattò in piedi e, dimenticando il suo attuale aspetto, si mise in posizione d'attacco.

Ringhiò di frustazione quando si ricordò della sua attuale forma e di aver perso le sue armi.

-Mandala via! Mandala via!-Udì una voce femminile sopra di sé.

Alzando lo sguardo, l'argentato vide Blue su un ramo che abbracciava il tronco.

-Mandala via!-Ripetè in tono supplicante.

-”Mandare via” Cosa?-Chiese preoccupato, cosa poteva spaventare a quel punto una ragazza in grado di fare a pezzi ciò che aveva intorno?

-QUELLA!-

La ragazza indicò il terreno, precisamente il punto in cui stava dormendo e Starscream si aspettava di trovare come minimo una bomba.

Non di certo una piccola, innoqua ranocchia.

-Tu hai paura di questa?-Ridacchiò prendendola in mano.

Era un po' viscida ma, in un certo senso, carina.

-TIENI QUELLA COSA LONTANA DA ME!-Urlò la ragazza, saltando su un ramo più alto.

-Se quei militari lo sapessero...al posto dei proiettili ti scaglierebbero addosso queste creature.-Continuò a prenderla in giro.

-BOCCADIRANA! VUOI IL MIO AIUTO O NO?

SE SI, ALLONTANA QUELLA COSA! ADESSO!-

-Va bene.

Sciò, va via, spaventa qualcun altro.-Disse Starscream, mattendo giù la cretura che si allontanò saltellando.

-Se né andata?-Chiese la ragazza.

-Si, via libera, ranofobica.-

-Ma stà zitto, Boccadirana.-Rispose lei, scendendo e atterando senza problemi grazie ai suoi poteri.

-“Boccadirana”?-Ripetè l'argentato.

-Si, perchè parli troppo e solo le rane hanno la bocca grande come la tua!-


 

Erano passate un pio d'ore e Blue era ancora arrabbiata con Starscream al punto che era ad almeno dieci passi davanti a lui e non gli rivolgeva la parola.

Dal canto suo, l'ex-seeker pensava che la reazione della ragazzina era esagerata.

“Femmine umane.” Si limitò a pensare.

Erano tornati sulla strada e di tanto in tanto, passava qualche macchina ma non era un problema, speravano solo di raggiungere il prima possibile un centro abitato per poter capire che direzione prendere.

Dopo un po', il silenzio era diventato deprimente per Starscream così le chiese:

-Parlami un po' dei tuoi poteri, sono stufo di vedere cose accadere senza capire perchè.-

-Gli scienziati li chiamano “vettori”, sono delle braccia invisibili che posso muovere alla velocità del pensiero.

Oltre ad essere traparenti e così forti da sollevare quello che voglio senza fatica, con essi posso anche attraversare oggetti solidi.-Rispose senza voltarsi.

Strano che fosse così aperta nonostante fosse ancora arrabbiata.

-Ciò significa che se lo volessi, potrei stritolarti il cuore o il cervello oppure scombinarti qualche altro organo interno solo pensandolo.-Continuò, gettandogli uno sguardo con un sorriso inquietante.

Ah, ecco...

Istintivamente, Starcream, indietreggiò di un altra decina di passi.

Voleva spaventarlo?

Ci era riuscita.

-E voi?-

-E noi cosa?-Chiese l'ex seeker.

-Ho sentito che una delle vostre particolarità è di trasformarvi in altre cose.-

-Detta così sembra una cosa stupida!

L'abilità dell'assumere altre forme veicolari è unica nella nostra specie, ci siamo evoluti apposta per questo e se avessi il mio vero aspetto e non di un mucchietto di carne, te lo farei vedere.

Onestamente, sono il migliore sia nel campo della trasformazione nella forma jet, sia nel'usarla.

Non per niente sono il “comandante dei cieli”.-

-Si, si.-

-Mi sono accorto del tuo tono ironico.-

-E io non tentavo di nascondelo.

Comunque siamo quasi arrivati ad una cittadina.-

Infatti davanti a loro, il boschetto stava diminuendo e poco più avanti si intravedevano i primi edifici.


 

Dopo tanto girovagare nel bosco era strano tornare alla civiltà, anzi, per Starscream era addirittura fastidioso.

Gli ricordava la sua attuale condizione, inoltre si sentiva nervoso, mentre Blue sembrava solo spaesata e preoccupata per qualcosa.

Si guardava in giro in continuazione e ciò non sfuggì al compare.

-Sono rimasta chiusa per troppo tempo...-La sentì mormorare a bassa voce.

I due arrivarono in una piazzetta con una fontana e decisero di sedersi su una panchina libera.

In quello spiazzo le uniche persone presenti, a parte loro, erano un paio di vecchietti e un gruppo di ragazzi vestiti da motociclisti che chiaccheravano e ridevano seduti sul bordo della fontana.

-E ora dove si va?- Chiese la ragazza.

-Non lo so, dobbiamo arrivare ad una cittadina in Nevada.

Avremo bisogno di una cart...-

-HEY PUPA!- Chiamò uno dei motociclisti seduti sul bordo della fontana.

Blue si girò verso di lui con uno sguardo arrabbiato, segno che non aveva gradito il sopranome.

-Lascia perdere lo stecchetto e unisciti a noi.-Continuò il ragazzo.

-E' mio fratello.-Disse secca, guadagnandosi lo sguardo sorpreso dell'altro.

-Chiunque sia, dai vieni con noi.-Insistette il ragazzo mentre i suoi compari guardavano e piazzavano scommesse.

Accadde in un attimo, il tipo si trovò gambe all'aria nella fontana mentre i suoi amici ululavano dalle risate.

Blue, che si era alzata, si rivolse all'argentato anche lui in preda ad un attacco di ridarella:

-Andiamo a cercare questa cartina.-

-E così sono tuo fratello?-Chiese, dopo che si sono allontanati dalla piazza.

Lei lo fulminò con lo sguardo.

-Si, se devo viaggiare con te, non voglio che dicano che sei il mio ragazzo.-

-Ma un parente stretto si.-

-Almeno spiega la nostra grande differenza di età.-

-Perchè? Quanti anni avresti?-

-Quattordici.-

L'argentato si bloccò di colpo ad osservarla.

-Te ne avrei dati diciotto, per la statura e il modo di parlare.-

-Noi invecchiamo rapidamente, problemi?-Sbuffò.

Anche Starscraem sbuffò seccato, aveva appena scoperto di essere accompagnato da poco di meno che una bambina!

Arrivarono ad un ufficio informazioni dove, grazie ai vettori di Blue, riuscirono a prendere una cartina ma scoprirono che il punto in cui si trovavano loro era esattamente al centro della nazione e se fossero andati a piedi, ci avrebbero messo mesi ad arrivere.

-Ora che si fa?-Chiese Blue.

-Dovremo scroccare qualche passaggio.

Dovremo arrivare qui dato che c'è segnata una stazione ferroviaria ma anche questa è troppo lontana...Dove vai?-

La ragazza si era allontanata un attimo e stava parlando con un passante e indicò un manifesto, ottenute le informazioni che voleva, tornò da Starscream.

-Ho trovato il nostro passagio.-Annunciò.


 

Era ormai sera e Blue, assieme a Starscraem, stavano dietro ad un angolo ad osservare vari camion colorati adebti per il trasporto animali.

Si trattava di un circo che si stava spostando.

-Fantastico, braccati come animali con animali.

Perfetto.-Commentò sarcastico Starscream.

-Hey, aprofittiamo del fatto che questi vanno nella città vicina alla stazione ferroviaria.

Tanto da lì in poi il viaggio sarà più comodo.-

L'argentato sbuffò, ma non poteva negare che la ragazzina avesse ragione.

Una volta che i camion furono prossimi a partire; quatti quatti i due si avvicinarono ad uno di essi e vi entrarono.

Al suo interno vi trovarono un elefante che li guardò stranito.

-Buono, siamo solo di passaggio.-Disse Blue, porgendogli un sacchetto di noccioline che aveva precedentemete rubato mentre il rumore del motore avvisò della partenza del camion.

Il grosso mammifero aprezzò il regalo e la ragazza si mise ad accarezzargli la proboscide.

Starscraem, rimasto ad osservarla, si accorse che per la prima volta in tutta l'avventura, stava sorridendo, un sorriso nostalgico.

Notò anche che sembrava sapere come bisognava comportarsi con quel grosso pachiderma.

Deciso ad indagare più tardi, l'argentato si guardò in giro.

L'interno del camion non era molto largo ma abbastanza da tenere l'animale e la base era ricoperta di paglia di cui un cumolo più grande a lato, assieme ad un abbeveratorio.

Vi erano anche una copia di finestre barrate, una per lato, che facevano filtrare un po' di luce.

Si sedette a dopo qualche minuto, la ragazza lo raggiunse.

-Sai come trattare con questi animali.-Commentò l'argentato.

-Si, mio padre aveva un circo.-Rispose.

-Allora non sei stata sempre a quel centro.-

-No, sono stata catturata solo quattro anni fa.-

-E i tuoi genitori?

Non si sono opposti a ciò?-

La ragazzina mise il mento fra le ginocchia e non diede segno di voler rispondere.

Dopo un attimo di silenzio, chiese:

-Tu...hai fratelli o sorelle?-Chiese.

-Eh?Perchè?-

-Per sapere, io no.-

-Avevo due fratelli gemelli.-Decise di rispondere.

-Pultroppo la guerra in corso fra Decepticon e Autobot lascia vittime.

E loro sono fra di esse.-

La ragazzina gli gettò uno sguardo e si accorse che teneva la testa bassa.

Ne parlava con naturalezza, ma probabilmente soffriva ancora la perdita.

I due rimasero per un attimo in silenzio, mentre il respiro regolare dell'animale in loro compagnia rivelava che si era addormentato.

-Facciamo turni di chi sta sveglio?-Chiese Blue.

-Non ho sonno quindi inizio io.

Ti sveglio quando sono stanco.-

-Ok, ma non svegliarmi scuotendomi, semplicemente tirami via il cuscino.-Disse la ragazza, tirando fuori una felpa, da usare come coperta, dallo zaino per poi utilizzarlo come cuscino.

-Perchè?-

Lei non rispose, si era già addormentata.


 

Angolo Autrice

Esatto, la nostra diclunicus ha paura delle rane XD

Per ora il viaggio dei nostri eroi sta procedendo senza particolari intoppi, ma mai abbassare la guardia.

Alla prossima.

Saluti da Ala

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Capitolo 7
*** Pericolo dal cielo ***


Quando Starcream si svegliò, a giudicare dalla luce filtrata dalle “finestre”, era giorno da un pezzo.

Con lo sguardo cercò la compagna e la trovò di fianco all'elefante.

L'animale era seduto all'altezza della ragazza che gli stava tranquillamente accarezzando il muso e diceva qualcosa in arabo che l'argentato non capiva.

Si alzò e si avvicinò pure lui.

-Ti consiglio di fare piano o si agita.-Gli disse la ragazza.

Il ragazzò seguì il suo consiglio e rallentò.

-Il camion non si è ancora fermato?-Gli chiese.

-Solo una volta, forse per cambiare l'autista dato che si sono fermati solo per un paio di minuti.-Rispose, continuando ad accarezzare il pachiderma.

-Ho la netta impressione che quella creatura ti piaccia molto.-

-Non dovrebbe?

A differenza degli umani, gli animali non mentono mai.-

-Un punto a suo favore.

Da come parli sembri proprio odiare tutta la razza umana.-

-Non tutta, solo la parte composta dalle persone bugiarde e ignoranti.-

-Che dal mio punto di vista risulta essere tutta.-

Lei scosse la testa.

-Odio quelle persone, ma non voglio condannare tutto il mondo.

C'è ancora gente onesta.

Poca, ma cè.-

L'argentato, non sapendo che dire guardò l'elefante e si chinò pure lui per tendere la mano in modo da accarezarlo.

Esclamò di sorpresa quando si trovò la proboscide della creatura stretta al proprio polso, non sospettava che fosse così forte.

L'animale gli avvicinò delicatamenta la mano alla propria fronte.

-Gli piaci.-Commentò la ragazza.

-Ah...e...bene.-Mormorò ancora sorpreso con un mezzo sorriso.

La ragazza sorrise divertita nel vederlo così.

-Myria, ti presento Starscream.-Disse, rivolta all'elefante.

-Myria?-

-Si, l'ho sopranniminata così.-

Di colpo, la ragazza spalancò gli occhi e alzò lo sguardo.

Nello stesso istante, si udì il rumore di un elicottero.

-No... non è possibile...-Mormorò.

L'elefante si alzò di scatto alzando la proboscide, quasi colpendo i due.

-Che succede?-Chiese Starscraem preoccuppato.

Lei lo guardò spaventata.

-Noi diclonicus possiamo avvertire la presenza di una nostra simila a breva distanza e io ne ho appena avvertita una.

Il peggio è che possono essere solo quelli del Centro!

Dobbiano uscire!-Esclamò.

Capita la gravità della situazione, l'argentato si alzò di scatto.

-Calmati, uscire mentre il camion è in movimento è una pessima idea, dobbiamo per forza aspettare che si fermi e poi ci sposteremo.

Che gli prende?-Esclamò vedendo che l'elefantessa contunuava a muoversi.

-E' agitata, avverte la nostra paura e si sta preoccupando anche lei.-Spiegò la ragazza mentre respirava profondamente per calmarsi.

In genere non ne avrebbe paura ma l'avvertire proprie simili la mettava sempre molta ansia addosso.

Myria alzò di scatto la proboscide ed emise un forte barrito e pochi secondi dopo, il camion accostò per fermarsi.

I due, capendo che il conducente stava per controllare il carico, decisero di aproffitarne e si misero davanti all'uscita.

Appena il camionista ebbe aperto la porta abbastanza i due saltarono fuori e iniziarono a correre il più lontano possibile, facendo quasi venire un infarto all'uomo che gli bestemmiò dietro.

Fortunatamente erano in una strada vicino ad un campo, così si misero a correre fra la vegetazione.

Pultroppo per loro, l'elicottero di prima era tornato indietro e la ragazza provò la stessa senzazione che la mise a disagio.

-Questo non ci molla!-Commentò Starscream, dopo avergli dato una rapida occhiata.

-Puoi fare qualcosa?-

-Se trovo qualcosa di abbastanza grande, si.-

I due corsero parecchio prima che la ragazza si fermò di scatto e si mise a fissare un grosso macigno.

Anche Starscream si fermò e quando si voltò, vide l'enorme masso sollevarsi da terra per poi venire scagliato ad una velocità impressionante.

L'uomo all'elicottero, nel vederselo volare incontro tentò una manovra per evitarlo ma la coda venne ugualmente colpita e il mezzo precipitò, schiantandosi a terra con un esplosione.

Solo allora l'argentato si rese conto di aver tenuto la bocca spalancata dalla sorpresa per tutto il tempo, così la chiuse mentre la compagna gli fece cenno di muoversi.


 

Dal ciò che resta dell'elicotero, ne uscì a fatica un uomo.

Si era salvato per un pelo ma aveva un enorme scheggia infilata in una gamba.

L'uomo prese una radio e, trattenendo gemiti di dolore comunicò:

-Soggetto Beta in fuga... si dirige verso Sud...ho bisogno di...-

Non terminò la frase che in un lampo, la sua testa schizzò via dal resto del corpo, sostituita da uno schizzo di sangue.

Dai resti dell'elicottero uscì una ragazza illesa con una tuta aderente binca dai lunghi capelli rosa, gli occhi rossi come il sangue ma sopratutto una vistosa coppia corna in testa.

-”Soggetto beta”.

Traditrice del nostro sangue.-Disse.


 

Angolo autrice

Guai in vista per i nosti eroi!

La nuova slipter non sembra avere molta simpatia per Blue.

Al prossimo cappy e saluti da Ala

P.S. Da oggi pubblicherò anche il lunedì :)

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Capitolo 8
*** Virus ***


Inizialmente aveva pensato che quella ragazzina sarebbe stata utile solo finchè sarebbe riuscito a ritornare nel suo aspetto abituale, ma dati gli ultimi eventi gli era venuta in mente un altra idea.

Lei poteva essere l'arma definitiva contro Megatron.

Bastava che riuscisse a guadagnare la sua fiducia totale, a quel punto poteva chiedergli di combattere contro l'ex leader.

Già immaginava Megatron che sottovalutava la propria avversaria per poi cadere con la scintilla stritolata ancora nel petto oppure con la testa dall'altra parte della stanza, sarebbe stato uno spettacolo imperdibile e una vendetta perfetta.

Era questo ciò che pensava mentre avanzavano, il campo era finito da un po' ed erano all'interno di un boschetto e dei nuvoloni grigi preanunciavano pioggia.

Avevano diviso l'ultimo panino ed erano rimasti senza cibo ma non potevano fare altro che avanzare, sperando di arrivare ad un centro abitato.

Arrivarono ad una raduna priva d'alberi e al cui centro vi erano, oltre ad una ruspa, degli enormi tronchi tenuti fermi da dei cavi.

I due decisero di fermarsi lì a riprendere fiato.

-Secondo te, ci riproveranno?-Chiese Starscream.

-Forse, ma non tanto presto, noi diclonicus siamo rari e sanno che tenerci fuori uno dai Centri è un rischio, sopratutto per la diffusione del nostro virus.-

-Il vostro virus?-Ripetè, confuso.

-Si, il “Gene Diclonicus” e un virus che viene trasmesso tramite contatto con i vettori agli individui di sesso maschile in modo che i loro figli siano diclonicus.

Non essendo un terrestre, ne sei immune.-Spiegò.

L'ultima parte fece sospirare di sollievo l'argentato.

Non voleva di certo trovarsi con un virus del genere!

Inoltre, capiva che con quel modo di riprodursi in poco tempo potevano sostuture l'attuale razza umana in poco tempo.

-In ogni caso, c'è un altra cosa che mi distingue dagli altri della mia specie: sembra che i miei vettori contengano l'antidoto di questo virus.-

-COSA?-Escamò di scatto alzandosi.

Gli aveva appena detto che potrebbe fermare la diffusione della propria specie?

-Hai capito bene, sono più unica che rara e non capisco nemmeno il come sia possibile.-Commentò.

-Sicura di non essere frutto di qualche esperimento?-

Lei gli lanciò uno sguardo arrabbiato.

-Se così fosse non credi che sarei io la prima a saperlo?

Ci sono nata con queste abilità, posso avvertire chi ha contratto il virus ed è così che ho capito che non sei umano.-

-D'accordo, calmati.- Per timore che se avesse insistito su questa ipitesi avrebbe fatto imbestialire la ragazza, avanzò un altra idea.

-Ogni animale ha il suo predatore naturale in modo che la popolazione delle specie si tenga in equilibrio.-Ragionò ad alta voce, tenendosi il mento fra le dita.

-Solo gli uomini non hanno il loro predatore naturale.-

-Quindi saremo noi?-Chiese Blue, interessata.

-Si, i dicronicus sono in grado di uccidere e impedire la riproduzione degli umani ma allo stesso tempo ench'essi non hanno predatori naturali.

Forse tu sei la prima di una nuova generazione.-

-Guarda, nel saperlo sprizzo gioia da tutti i pori.-Commentò sarcastica.

L'argentato avertì qualcosa cadergli sulla testa.

Sollevando lo sguardo, si accorse che stava iniziando a piovere.

-Meglio cercare un riparo.-Propose e l'altra annuì.

Avevano fatto pochi passi quando la ragazza si fermò e si volse nella direzione in cui erano arrivati.

L'argentato riconobbe nel suo volto la stessa espressione di quando l'elicotero li aveva sorvolati.

Di colpo, lei saltò all'indietro, sfruttando i propri vettori per darsi lo slancio.

Dalla direzione che in cui stava guardando, era improvvisamente apparsa una ragazza, i cui capelli rosa e le corna identificavano come diclonicus, che colpì il terreno con i propri vettori il punto esatto in cui era situata Blue.

Starscream corse a nascondersi dietro i tronchi mentre la nuova arrivata tentò nuovamente di colpire Blue, mancandola solo perchè quest'ultima usò le proprie “braccia” per saltare e atterrare sul ramo di un albero.

-Si può saper che vuoi?-Gli urlò.

-Non è ovvio?

Eliminarti!-Rispose l'altra, sfruttando i propri vettori per cercare di raggiungerla ma lei si spostò nuovamente.

-Perchè?

Sicuramente non sei qui per catturarmi e per quelli del Centro sono troppo preziosa per essere eliminata.

Sei libera di andartene.-

-Non lo farò senza averti eliminato!

Sei una traditrice del nostro sangue!

Dovresti aiutarci invece ci ostacoli!-Disse queste parole con rabbia e determinazione, l'avrebbe perseguitata fino alla morte.

-Se è così, non mi lasci altra scelta.-

La ragazza dai capelli blu prese la rincorsa e caricò l'avversaria per colpirla con tutti e quattro i vettori ma l'attacco fu smorzato da quelli dell'avversaria che sia allontanò con un un salto.

Blue venne colpita dalle “braccia” dell'avversaria talmente forte da venire scagliata addosso ad un albero.

La pioggia cadeva fitta e ciò rendeva, in parte, visibili i vettori della rosa che afferrò l'altra per un piede, sollevandola in aria per poi scagliarla a terra.

Blue riuscì ad attutire la caduta solo in parte, e tentò di colpirla senza successo, era fuori dalla sua portata.

L'avversaria ripetè l'azione più volte fino a rompere la difesa della della ragazza ma non smise di sbatterla a terra come un giocattolo di pezza.

Era come un gatto che giocava col topo prima di mangiarlo.

Intanto Starscream, dal punto in cui si era nascosto, vedeva chiaramente lo scontro.

Le sue gambe gli dicevano di scappare il più lontano possibile dato che era evidente che Blue avrebbe perso e lui sarebbe stato il prossimo se stava fermo lì.

Ma in fondo non voleva abbandonare la ragazza, al diavolo l'arma finale contro Megatron!

La sua amica stava per morire a lui doveva cercare di impedirlo!

Guardando i tronchi, ebbe un idea: se avesse sciolto le corde, sarebbero rotolati verso la diclonicus!

Svelto, andò a slacciare i cavi.

In quel momento desiderò con tutto se stesso di essere con il suo normale aspetto, almeno avrebbe potuto prendere la diclonicus e stritolarla.

Bhe... forse non sarebbe stata granchè come idea in quanto poteva trovarsi senza un braccio ma avrebbe salvato la sua amica.

Quando l'ultimo cavo fu slacciato, come previsto i tronchi rotolarono verso la diclonicus che non potè fare nulla per evitarli, venendo travolta.

-Ragazzina dove sei?-Tentò di chiamare Blue, ma al suo posto, fu la sua avversaria a comparire per prenderlo, tramite i vettori, per il collo e inchiodarlo contro un albero.

-Non sei stato divertente.-Gli disse, facendo scattare i vettori.

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Angolo autrice

O.o

Non dico niente, la fine parla da sé

Saluti da Ala

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Capitolo 9
*** Ospitalità ***


Starcream guardò sorpreso la “mano” blu che aveva trapassato il torace della diclonicus, uccidendola all'istante.

Il corpo della ragazza cadde in una pozza di sangue, mentre alle sue spalle Blue si alzò a fatica.

Aveva il labbro spaccato e un brutto taglio sulla fronte.

Stava per perdere l'equilibrio ma Starscream fu più svelto a sorreggerla.

La ragazza tremò al contatto ma sapeva che avrebbe bisogno d'aiuto per rimanere in piedi.

-Temo di essermi slogata una caviglia.-Ammise.

-Dobbiamo trovare in fretta un riparo.-


 

La pioggia aveva iniziato a cadere più fitta quando i due trovarono un abitazione.

Si trattava di una casetta di legno e pietra e a giudicare dalle luci accese, era abitata.

Il taglio e il labbro di Blue erano già guariti grazie alle sue abilità, ma la caviglia gli faceva ancora male e iniziava ad avere i brividi mentre la sua temperatura corporea stava aumentando, sintomi di una brutta febbre.

Avendo bisogno di aiuto, Starscream decise di correre il rischio e bussò alla porta.

Ad aprirgli fu un vecchietto dai corti capelli grigi che guardò sorpreso i due.

-Ci serve aiuto.-Disse Starscram col fiatone e il signore lo aiutò a sorreggere la ragazza, svenuta per la febbre, e a portarla in casa.


 

Poco dopo, Blue era distesa su un letto con dei vestiti asciutti profondamente addormentata mentre al suo fianco vi era un anziana donna che gli stava misurando la febbre.

Starscream era nelle stessa stanza, si era anche lui cambiato i vestiti e guardava preoccupato la sua amica.

Aspetta...l'aveva definita amica?

-La tua amica si sta riprendendo in fretta.-Commentò la signora, da quello che l'argentato aveva capito, era la moglie dell'uomo che attualmente stava cucinando qualcosa.

-Posso chiederti che vi è successo?-Chiese in tono gentile mente si sedeva su una sedia.

-Emm... Abbiamo avuto dei problemi con dei teppisti.-Si inventò sul momento, per fortuna la signora parve credergli.

-Lei è la tua...-Chiese, lasciando la frase in sospeso e l'argentato ci mise un attimo a capire cosa intendesse.

-Ah, no.

E' mia sorella.-Rispose, ricordandosi ciò che la ragazza gli aveva detto tempo prima.

In effetti, aveva involontariamente iniziato a considerarla così: una sorella minore.

La signora si alzò dalla sedia e, con la scusa che doveva andare ad aiutare suo marito, uscì dalla stanza.

Appena fu fuori dalla stanza, Blue emise un breve gemito ed aprì gli occhi.

-Dove sono?-Mormorò.

-Blue!-Escalmò Starscraem, alzandosi per avvicinarsi a lei e spiegandole che era accaduto.

Lei si mise una mano sulla fronte e commentò.

-Domani starò bene, succede sempre così.

Comunque, grazie per prima.-

Normalmente lei sarebbe troppo orgogliosa per ammetterlo, ma era davvero grata all'argentato per averla salvata.

-Di nulla.- Rispose.

I due vennero interrotti dall'anziana donna che gli portò dei piatti di minestra.

Solo allora la diclonicus si rese conto che uno dei suoi fiocchi si era sciolto, lasciando intravedere una delle sue corna ma alla donna parve non interessare in quanto si limitò a dire che potevano passare la notte lì e che il giorno dopo un loro nipote veniva a trovarli e poteva accompagnarli in città.

Una volta fuori, Blue mormorò:

-E' per questo che non odio tutta l'umanità.- Guadagnadosi uno sguardo interrogativo da Starscraem.

-Sul camion, quando ti ho detto che non condanno tutto il mondo, pensavo alle persone come loro.-

E si aggiustò il fiocco per far capire a cosa si riferisse mentre Starscraem annuì distrattamente.


 

Come previsto, il giorno dopo, Blue si sentì meglio e il nipote dell'anziana coppia fu così gentile da accompagnarli alla stazione di polizia che, per pura fortuna, era nella cittadina che i due volevano raggiungere.

Salutato il ragazzo, i due cambiarono strada e si diressero alla stazione ferroviaria.

-Qualche treno diretto a Jasper?-Chiese Starscraem, leggendo le destinazioni su un grosso tabellone.

-Mmmmm...non lo so.-La sentì mormorare.

Voltandosi a guardarla, vide che stringeva gli occhi e si mordicchiava il labbro, come se fosse nervosa per qualcosa e ciò fece venire all'argentato un sospetto.

-Tu sai leggere, vero?-

Lei lo guardò panopazza.

-Certo che so leggere!....Ma non l'inglese.-Ammise a bassa voce.

-E perchè non l'hai detto prima?-Chiese nervoso, cercando di contenersi per non attirare l'attenzione.

-Perchè non ce n'era bisogno!

Sei sempre stato tu quello che sapeva dove andare!-Ribatè la ragazza.

L'argentato sospirò, nervoso, e decise di lasciar perdere, andando a consultare una cartina gerografica in un ufficio informazioni.

Scoprì che a Jasper non c'erano linee ferroviarie ma potevano prendere un treno per una città vicina e da lì chiedere un passaggio.

L'ideale sarebbe stato prendere un biglietto e viaggiare come persone normali ma Blue si rifiutò categoricamente in quanto non voleva stare i mezzo alla gente, così si nascosero in uno dei vagoni portabagagli come clandestini e attesero la partenza.

-Perchè devi rendere tutto così difficile?-Commentò acido Starscraem, sistemandosi fra due grosse valige.

-Non ci posso fare niente, divento nervosa se sto in mezzo alla gente.-Rispose la ragazza seduta su una cassa di legno davanti a lui.

-Non mi pare che fossi nervosa quando eravamo con quella coppia.-

Lei incrociò le braccia e voltò la testa.

-E' diverso... ed è legato alla prima volta che ho usato i vettori.-Mormorò.

Intuendo che, come ogni cosa del suo passato, non avrebbe ottenuto altro, Starscream decise di non chiedere nient'altro e rimase in silenzio mentre il treno partiva.


 

Angolo autrice

Troll

Non avrei mai fatto ammazzare il povero Star e sembra che fra lui e la ragazza si stia formendo un forte legame.

Al prossimo cappy.

Saluti da Ala

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Capitolo 10
*** In treno ***


Non si erano nemmeno resi conto di essersi addormentati quando Blue si svegliò, rannicchiata come un gatto sulla cassa su cui era seduta.

A causa della posizione scomoda, era tutta dolorante così si alzò per fare due passi, cercando di non rovesciare le valige.

Poco dopo anche Starscream si svegliò e la vide davanti alla porta.

Essendo un treno abbastanza vecchio, la porta era scorrevole e alla ragazza bastò usare i propri vettori per aprirla dall'esterno, non di molto, ma abbastanza da far vedere fuori.

Il sole stava tramontando, tingendo di varie tonalità il lago davanti alla quale il stavano passando.

La ragazza si sedette con la schiena appoggiata ad una valigia e il mento fra le ginocchia, fissando pensierosa il paesaggio.

Starscream la raggiunse e si sedette al suo fianco.

-La Terra non mi pacerà granchè ma... ha i suoi bei momenti.-Commentò.

-Com'è ? Il tuo pianeta intendo.-

-Cybertron?

Era magnifico, con splendenti città di metallo molto diverse da qualsiasi altra sulla terra.

Ma nessuna poteva competere con Vos, la mia città natale.

Ogni singolo edificio era così alto che sembrava raggiungere l'orbita del pianeta e risplendeva di mille colori.-

Blue ascoltò interessata il lungo elogio dell'amico riguardo la propria città, e cercava di immaginarsela, anche se non avrebbe mai potuto vivere in una cittò completamente fatta di metallo.

-...spero veramente che, una volta finito il conflitto, riescano a ricostruirla.-Concluse con amarezza, segno che non ci credeva veramente.

-Io spero di tornare nel Cairo, in Egitto.-Disse Blue.

-In sé non è granchè come posto ma il giorno del mercato è fantastico.

I venditori espongono la propria merce su bancarelle colorate, l'aria si rempie dell'odore delle spezie e delle pietanza cucinate, c'è chi balla o suona qualche strumento ed è pieno di gente i cui abiti sgargianti rendono il tutto un magnifico insieme di colori e suoni.-

-Non sembra male.

Ma sei un po' contradittoria, prima dicevi di odiare stare in mezzo alla gente.-Commentò.

Lei si strinse nelle ginocchia.

-Lo so.

Colpa di quel giorno.-Disse voltandosi per non guardare il compagno per poi proseguire dopo un attimo di silenzio.

-Fino a otto annni andava tutto bene.

Mia madre è morta dandomi alla luce e mio padre mi ha cresciuto da solo con la sua compagnia circense ma eravamo felici finchè un giorno anche lui morì per un incidende.

Da lì le cose precipitarono: la compagnia si sciolse e, non essendoci nessuno che mi voleva con sé, finii per strada.

I primi tempi furono duri, sopratutto per il fatto di avere le corna gli altri ragazzi di strada mi prendevano di mira chiamandomi “Figlia dei demoni” o robe peggiori.

Ma me la cavai e riuscii a farmi un amica a cui non interessava delle mie corna.-

Prese un bel respiro prima di continuare.

Starscream non fiatava, aveva capito che arrivava la parte più brutta.

-Un giorno...quattro anni fa...accadde.

Il solito gruppetto che mi prendeva in giro mi aveva bloccata in un angolo.

La mia amica tentò di venirmi ad aiutare ma...Fu un incidente.

Venne spinta contro un palo arruginito che la trafisse, uccidendola all'istante.

E li sentii ridere mentre piangevo.-

Concluse con voce rotta, nascondendo la testa fra le ginocchia.

-Mi dispiace.-Disse Starscream.

Erano parole patetiche, ma non sapeva che altro dire.

-Non dovresti.-Rispose fredda, continuando a tenere la testa nascosta.

-Li feci a pezzi, scatenando per la prima volta i miei poteri.

E' così che mi hanno rintracciata.-

Rimasero in silenzio per un po'.

Ora che sapeva la sua storia, l'empatia che l'argentato aveva provato la prima volta che l'ha vista era aumentata.

Dato che sapeva un pezzo della sua vita, pensò che fosse il caso di ricambiare.

-Forse non so come ti sei sentita ma so cosa si prova a perdere qualcuno di caro.-Disse, guadagnandosi l'attenzione dell'altra che sollevò lo sguardo, con gli occhi lucidi.

-So che qui si dice che quando perdi qualcuno di caro lo senti prima nel cuore; da noi è un fatto reale.

Ti avevo parlato dei miei fratelli, Skywarp e Thundercracker.

Litigavamo spesso ma poi facevamo pace ed avevamo un legame molto forte.

Il giorno in cui Skywarp morì era come che la mia scintilla fosse stata lacerata, decisamente l'esperienza più dolorosa di qualsiasi ferita fisica.

E quando anche Thundercracker si riunì all'Allspark fu ancora più terribile poiché da quel giorno dovetti contare solo su me stesso.-

Si rese conto che non aveva mai detto a nessuno queste cose, anzi, dopo la loro morte non li aveva più nemmeno nominati e ora si sentiva come se dal suo petto si fosse tolto un grosso peso.

Blue lo guardò, probabilmente con lo stesso sguardo che gli aveva rivolto quando aveva parlato della morte della sua amica.

Non disse nulla ma avvertì una mano invisibile sulla propria.

Capì subito che cosa significasse, e di questo ne fu grato.


 

Angolo autrice
Finalmente conosciamo il passato di Blue e il suo rapporto con Starscream sembra essersi rafforzato ancora di più.
Come proseguirà si scoprirà solo nei prossimi cappy
Saluti da Ala

P.S.Immagino già che fra i commenti ci sarà: “E qui parte la ship”

 

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Capitolo 11
*** Guai ***


Per il resto del viaggio non ci furono problemi e i due passarono il tempo chiaccherando e la ragazza venne a conoscenza di maggiori dettagli sull'attuale scontro fra Autobot e Decepticon.

Quando il treno arrivò a destinazione, i due scesero senza farsi scoprire e iniziarono a gironzolare per la città alla ricerca di qualche passaggio.

Fortuna volle che trovarono un camionista che doveva dirigersi lì per consegnare della merce e accetò di dargli un passaggio.

Di per sé non fu un viaggio scomodo, ma la presenza di uno sconosciuto non gli permise di chiaccherare e le uniche fonti di rumore erano solo la radio e la voce del camionista che criticava i pirati della strada.

Arrivati a destinazione, si fecero lasciare su una strada deserta e, dopo aver ringraziato l'autista, quello ripartì dicendo che era stato un piacere.

-Ora dove si va?-Chiese Blue una volta che il camion fu fuori vista.

-Ehm...non lo so.-Ammise.

-COSA!-Esclamò la ragazza, sorpresa ed arrabbiata.

-ABBIAMO FATTO TUTTA QUESTA STRADA E TU NON SAI DOVE DOBBIAMO ANDARE?!?-

-Abbassa la voce!

Va bene, forse non ho pensato a che cosa fare dopo ma sapevo che dovevamo arrivare qui, quindi siamo già a metà strada.-Cercò di calmarla.

Si era così concentrato su come arrivere lì che aveva tralsciato il fatto che non conoscesse la posizione esatta della base.

La ragazza sbuffò e incrociò le braccia.

-Bene!

Allora che vuoi fare? Girare finchè non trovi un agente M.E.C.H. a cui chiedergli “Hey, dov'è la vostra base?”-

Stava per risponderle per le rime quando la ragazza spalancò gli occhi e si inginochiò con le mani sulle corna.

Una situazione orrendamente familiare.

-N-Non lo senti?-Balbettò.

-No, cosa dovrei sentire.-Chiese l'argentato, preoccupato.

“A-A-a-Iu-u-U-tO-o.” Era ciò che sentiva la ragazza.

Una richiesta disperata, chiunque stesse implorando stava malissimo.

“T-Ti P-p-Pre-E-e-eGo.”

Era una sensazione orribile, non solo sentiva quella strana voce, ma anche il dolore che provava come se lo stesse subendo sulla propria pelle.

Il voce dell'argentato che la chiamava riuscì a ridestarla.

Si era così concentrata su ciò che non aveva sentito un elicottero in rapido avvicinamento.

I due iniziarono a correre, essendo in un centro abitato non potevano sperare di lanciargli contro qualcosa.

Anche mentre fuggiva, la ragazza continuava a sentire quella voce che la supplicava ma non capiva.

Chi era? C'entava qualcosa con l'elicottero che li inseguiva? Cos'è che la faceva stare così male?

Arrivarono al centro di quella città dove per fortuna, iniziarono ad incrociare parecchia gente e ciò non avrebbe permesso all'elicottero di abbassarsi o ad altri agenti di agire senza destare sospetti.

I due riuscirono ad entrare in un piccolo supermercato per riprendere fiato e confondersi fra la folla.

-Qui dovremo essere momentaneamente al sicuro.-Mormorò Starscream.

La ragazza continuava a toccarsi la testa, la voce non era scomparsa e continuava a supplicare e a chiedere aiuto.

Ciò gli stava facendo venire ansia che, unita a quella provata nel trovarsi in un luogo pieno di gente le stava causando un attacco di panico, infatti iniziò ad impallidire e a respirare più rapidamente.

Notando ciò, l'argentato cercò subito un posto isolato in modo che potesse calmarsi.

Individuati i bagni, decise di portarla lì.

Fu un ottima idea in quanto appena la ragazza entrò nel bagno femminile, fortunatamente vuoto, andò al gabinetto a vomitare.

Starscream l'aspettò fuori mentre pensava ad una soluzione per nascondersi dall'elicottero.

Ci volle un mezz'ora prima che la ragazza si calmasse del tutto.

Quando uscì dal bagno il suo colorito era tornato normale così come la respirazione ma continuava a sentire quella strana voce, seppur in maniera più flebile.

-Che ti è preso?-Le chiese preoccupato.

-Un attacco di panico, ora sto bene.

Hai un piano?-Rispose, non gli pareva il caso di allarmarlo parlando di voci che solo lei sentiva.

-Ci sto ancora pensando.-

I due rimasero un attimo in silenzio a riflettere quando Blue sorrise e disse:

-Ho un idea.-


 

Quella sera.

L' elicottero atterò in cima a quello che sembrava un edificio in costruzione all'esterno della cittadina.

Poco dopo un camion si avvicinò alla rete che lo circondava ed un uomo vestito con una strana tuta verde aderente addosso, si avvicinò ad esso per parlare con il conducente.

Non notando nulla di strano, aprì il cancello e lo fece passare.

All'interno del camion, vi erano due uomini con la stessa tuta verde ed entrambi tenevano dei fucili puntati contro una ragazzina intrappolata in una rete eletrica.

Era Blue!

Giaceva svenuta sul pavimento del camion, senza potersi muovere.

Uno dei dui uomini aveva la tuta macchiata di sangue e tremava in continuazione.

-Datti una calmata.

Se si sveglia, la rimettiamo a nanna, la rete dovrebbe impedirgli di contrattaccare.-Disse l'altro uomo.

-C-che cosa ne sarà di lei?-Balbettò.

-La riporteranno al Centro.

Qui non c'è posto per lei.-

Intanto il camion entrò per parcheggiare in un punto dietro l'edificio in costruzione e l'uomo che aveva parlato per ultimo commentò:

-Ora dovreb...-Non finì la frase che il collega lo colpì con il calcio del fucile mettendolo ko per poi liberare Blue.

-Siamo dentro.-Gli sussurrò mentre la ragazza riapriva gli occhi.

-Visto Star? Te l'avevo detto che avrebbe funzionato.-

Esatto, l'uomo che l'aveva liberata era in realtà Starscraem che stava segundo l'idea dell'amica.

Flashback

-Mi farò catturare.-Disse Blue.

-Gli farò credere di avermi messo in trappola e poi tu ti sostituirai con uno degli agenti.-

-E' troppo rischioso, l'altra volta stavano per scoprirci.-Ribattè Starscraem.

-Ma non abbaimo altra scelta.-

Fine Flashback

Quel piano aveva funzionato, Blue aveva ucciso due agenti da cui Starscream si era procurato la tuta e aveva finto di catturere Blue con la rete eletrica.

Ora che erano dentro, il problema era trovare la reliquia.

I due scesero dal camion e appena l'autista si rese conto che c'era qualcosa che non quadrava, tentò di comunicarlo via radio ma Blue fu più veloce a fargli schizzare via la testa.

-Non mi abituerò mai a questo...-Borbottò Starscraem, gettando un rapido sguardo al corpo decapitato che penzolava fuori dal finestrino e alla pozzanghera di sangue che si stava formando.


 

Angolo autrice

E si, siamo ai capitoli finali!

Se usciranno vivi da lì e con ciò che cercavano, si scoprirà solo nei prossimmi cappy

Saluti da Ala

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Capitolo 12
*** Slipter's fury ***


I due avanzarono cercando di fare il mano rumore possible quando sentirono un allarme scattare, segno che avevano ritrovato il cadavere dell'autista.

Ormai erano abbastanza lontani dal luogo del delitto, erano arrivata al punto in cui l'elicottero era atterrato e Blue sospirò di solievo quando non sentì la strana voce.

Salendo su uno deigli edifici per avere una visuale migliore, trovarono qualcosa.

-Guarda.-Esclamò Starscraem, indicando un grosso tubo che sporgeva dal terreno con una grata: un condotto di aereazione, abbastanza grande per passarci.

Recepito il messaggio, la ragazza lo staccò ed entrambi vi si calarono all'interno.

Il condotto era stretto e davano un forte senso di claustrofobia ed erano completamente al buio, costringendo i due a procedre a tentativi per trovare la via giusta ma almeno erano abbastanza resistenti da reggere il loro peso.

Dopo quasi mezz'ora al buio, strisciando in condotti che portavano verso il basso, finalmente adocchiarono una fonte di luce proveniente da una grata laterale.

Starscraem, essendo davanti, diede una sbirciata e scoprì che erano finiti sopra una sala dove delle persone stavano lavorando al cumputer.

-Scendiamo?

Soffoco qui dentro.-Sussurò la ragazza dietro di lui.

-No, c'è troppa gente, procediamo.-Sussurò andando avanti.

-Sai che bello, ancora a fissare il tuo fondoschiena.-Borbottò mentre riprendeva a strisciare.

Dopo cinque minuti, si trovarono in un altro laboratorio vuoto e la ragazza impallidì ed iniziò a respirare profondamente.

Aveva ricominciato a sentire la voce che supplicava aiuto.

-Qu-Qui.-Balbettò e Starscraem tolse la grata per scendere mentre la ragazza si aiutò con i propri vettori.

Era un laboratorio molto piccolo rispetto agli altri, con un solo computer collegato con vari schermi e davanti ad esso vi era uno strano contenitore cilindrico di metallo che sembrava un misto fra uno zaino e un metal detor, con un cavo che lo collegava ad uno scanner.

Eppure Blue sentiva che la voce, ormai diventata insopportabile, proveniva da là dentro.

Tremante si avvicinò a quella cosa mentre il compagno non potè fare altro che guardare.

Si accorse che lo “zaino” poteva essere aperto tramite un tasto, così lo premette.

Metà di quello strano contenitore si aprì di scatto facendo cadere qualcosa per terra, qualcosa di organico.

Blue spalancò gli occhi dalla sorpresa mentre Starscraem si mise le mani sulla bocca per non vomitare.

Forse un tempo era umano, ma ora non rimaneva altro che un enorme massa grumosa e sanguinante con ossa e oragani che sporgevano da ogni parte.

Si dimenava, segno che era ancora viva e Blue capì: la fonte della voce era lei.

Era una Diclunicus usata per rintracciare le sue simili, e ora stavano assistendo ai suoi ultimi momenti di vita.

Non potendo fare altro, la ragazza utilizò i propri vettori per porre fine all'inutile sofferenza di quella creatura.

Fu quasi sicura di averla sentita mormorare un “grazie”, prima che smettesse di muoversi.

-Quando troveremo ciò che cerchi, distruggiamo questo posto.-Disse Blue con un tono così serio da far paura.

Starscraem, ancora scosso da ciò a cui aveva assistito, annuì.


 

Non trovando nulla in quel laboratorio, controvoglia, ritornarono all'interno dei condotti e dopo un altra mezz'ora a girare a vuoto, si trovarono al di sopra una sorta di magazzino in cui erano situate numerose casse su file di scaffali illuminate da numerose lampade.

-Sarà come cercare un chip funzionante fra rottami.-Commentò Starscream.

-Eh?-

-Proverbio cybertroiano.-Spiegò mentre scendeva, arrampicandosi su uno scaffale per poi essere raggiunto dalla compagna.

-Io non vedo nessuno, tu?-Chiese la ragazza.

-Nemmeno, il che è strano.-

-Dici che sono usciti tutti quando ha suonato l'allarme?-

-Speriamo.

Scendiamo, forse tengono una lista di ciò che c'è qui.-

Proseguirono lungo lo scaffale fino a quando arrivarono al un punto in cui si separava da un altro.

Per Blue fu facile, grazie ai propri vettori, superare l'ostacolo ma per Starscream la distanza era troppa anche per un salto.

-Se rimani fermo ti prendo io.-Disse la ragazza e l'altro annuì.

Avvertì i vettori della ragazza avvolgersi sul suo torace e venne sollevato.

Per l'argentato fu l'esperienza più brutta mai avuta.

Certo, era un volantino ma essere sorretti da una cosa invisibile a circa dieci metri d'altezza era una cosa del tutto anormale per lui.

Ma fu utile.

-Stop! L'ho visto!-Esclamò felice.

Infatti, in una scatola situata a tre scaffali a sinistra di quello in cui era la ragazza, si vedeva chiaramente un asta nera dalle linee blu che pulsavano emettendo un flebile bagliore.

La scatola si trovava sul secondo ripano partendo dal basso, così i due scesero e si diressero verso di essa.

-Visto? Alla fine l'abbiamo trovata.- Esclamò felice il seeker, pregustando il fatto che a breve avrebbe riassunto il proprio aspetto normale.

Blue si fermò un attimo a guardarsi in giro, era troppo strano che non ci fosse nessuno.

I suoi sospetti si rivelarono fondati quando udì un esclamazione di sorpresa da parte del compagno.

Si voltò in fretta verso di lui.

Due uomini della M.E.C.H. Gli stavano puntando addosso i loro fucili.

-Lasciatelo...-Esclamò sul punto di usare i propri vettori ma udì il click di una pistola carica dietro di sé.

-Non ci provare.-Disse un uomo alle sue spalle.

Altri cinque soldati armati fecero capolino da dietro gli scaffali, erano in trappola.

-Silas sarà felice nel sapere che ti abbiamo catturata.-

-Dimentichi un piccolo particolare.-Disse la ragazza voltandosi verso l'uomo.

-Mi basta pensarlo e voi vi ritroverete senza testa, mi sento magnanima quindi lasciateci uscire e io vi risparmierò.-

-Abbiamo noi il coltello dalla parte del manico.-

-Provate pure a spararmi ma non otterrete niente.-

-Non parlavo di questo.-

Con un calcio, uno dei militari fece cadere in ginocchio Starscream e gli puntò il fucile dritto alla tempia.

-Star!-Esclamò.

-Se vieni con noi lo risparmieremo.-

-Cosa ti fa pensare che mi importi se lo uccidi o meno.-

-Facciamo una prova.-L'uomo fece cenno al compare di spararare ma prima che partisse il colpo, la ragazza alzò di scatto la mani, tenendo la testa china.

-Avete vinto.-Mormorò, sconfitta.

Starscream la guardò sorpreso, nonostante tutto, si aspettava che la ragazza avrebbe preferito lasciarlo morire piuttosto che arrendersi e tornare al Centro.

L'uomo che lo minacciva, sollevò il fucile e, prima che l'argentato potesse dire qualcosa, sparò.

Blue cadde a carponi urlando e tenendosi la testa dalla quale iniziò a sanguinare.

L'uomo aveva mirato ad una delle sue corna, tranciandola.

A guidicare dalle urla della ragazza, la cosa la stava facendo patire una sofferenza immaginabile.

La vista riempì di sorpresa e rabbia Starscream, avevano fatto del male alla sua sorellina per colpa della sua debolezza.

Appena vide che l'uomo stava per sparare ancora, guidato da sola rabbia, si alzò e tentò di strappargli il fucile di mano.

Ma si era dimenticato che era circondato da uomini armati.

Un colpo.

Blue vide la scena a rallentatore.

Il corpo di Starscream che cade, una pozzanghera di sangue allargarsi.

Per un attimo al corpo del suo amico si sovrappose un altra immagine: il corpo della sua amica.

“NO! NON DI NUOVO!”

La sua rabbia esplose.

In un attimo, centinaia di vettori tinti di blu uscirono dalla sua schiena, distruggendo ogni cosa trovassero sul loro passaggio.

I corpi dei militari vennero semplicemente polverizzati in un lago di sangue e di loro rimase solo la parte inferiore del corpo.

Gli scaffali tutt'attorno si rovesciarono e le “braccia” arrivarono a polverizzare persino il soffitto.

Tutto ciò in meno di un secondo.

La ragazza allungò la mano verso quella dell'amico.

C'era polso.

Forse poteva salvarlo.

Riuscì ad estrarre il proiettile, ora arrivava il difficile.

Concentò al massimo i poteri nei suoi vettori.

Doveva accelerare la rigenerazione delle sue cellule.

“Guarisci, ti prego guarisci.

Non voglio essere di nuovo sola.”Pregò con le lacrime agli occhi.

Le sue “mani” iniziarono a scurirsi sempre di più; finchè non iniziarono a comparire delle crepe su di esse.

Di colpo, svanirono come se non fossero mai esistite.

Starscream tossì un paio di volte e aprì gli occhi a fatica.

Che era successo? Ricordava solo un forte dolore al fianco e...

-Blue!-Esclamò l'argentato, fregandosene si ciò che aveva attorno e andando subito da lei.

-Sto bene....solo...prendi quella cosa...e andiamocene.-Sussurrò prima di avere un colpo di tosse e sputò un po' di sangue.

Starscream, ignorando la sua affermazione, si assicurò che non avesse nulla di rotto e l'aiutò a mettersi seduta.

-Che cosa è successo?-Gli chiese con tono che non ammenteva repliche.

Lei si pulì il sangue con una manica prima di rispondere.

-Quando noi diclonicus siamo particolarmente arrabbiati, possiamo scatenare al 100% i nostri poteri ma ad un prezzo molto alto.-

-Quandi avresti potuto...-

-Si.

Avrei potuto morire.

Ma ora andiamocene prima che arrivi qualcun altro.-Disse, indicando l'asta metallica che era miracolosamente sopravvissuta alla distruzione.


 

Angolo Autrice

E finalmente, la causa della loro alleanza è stata trovata, ma ora?

La risposta al prossimo e ultimo cappy: The and

Saluti da Ala

P.S.La diclonicus di cui Blue sente la “voce” è ripresa da un cappy del manga di Elfen Lied

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Capitolo 13
*** The end? ***


Il vicolo era vuoto.

Sembrava che tutti avessero deciso di evitarlo da quel giorno.

Blue guardò con freddezza, mentre le tornavano alla mente le immagini di quei momenti di pura rabbia.

Allora era stato versato così tanto sangue... poteva sentire riecheggiare le urla di supplica delle sue prime vittime come se quei quattro anni non fossero mai passati.

Chinò il capo sospirando.

Sapeva che non sarebbe cambiato nulla, ma aveva bisogno di rivedere quel posto.

Si voltò verso un ragazzo dai capelli argentati con un ciuffo rosso che l'aspettava a braccia incrociate.

-Possiamo andare.-Gli disse e lui annuì.

Era il giorno del mercato, così si trovarono a girare fra le bancarelle.

La diclonicus le guardava con nostalgia dei giorni passati.

Era tutto come una volta; colori, musiche, odori... ma mancava qualcosa.

La magia dell'innocenza che una volta l'accompagnava era sparita.

Persa in quei quattro maledettissimi anni in quel Centro.

Ma ora era libera e qualsiasi cosa sarebbe successa, sarebbe rimasta tale.

Ora era lei a decidere della sua vita.

-Vuoi rimanere qui?-Gli chiese Starscream.

Lei scosse il capo.

-Non è più il mio posto.

Avevo solo bisogno di vederlo un ultima volta.-

L'argentato fece cenno affermativo col capo per far intendere che aveva capito.

Si chiese se avrebbe provato la stessa cosa quando e se sarebbe tornato a Vos.

Nessuno badò al jet argentato e al suo occupante che quella sera sorvolarono i cieli.

Il seeker e la diclonicus.

Due razza completamente diverse, lagate dal destino.


 


 

Angolo autrice

E con questo siamo giunti alla fine di questa fanfiction ma rimanete, domani verrà pubblicero il capitolo delle curiosità, saluti e ringraziamenti.

Saluti da Ala

 

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Capitolo 14
*** Curiosità & ringraziamenti ***


Curiosità

1)NO SHIP!

 Mi spiace per quelli che hanno tifato per la ship ma Starscream considera Blue solo una sorella minore e lei lo considera una sorta di "fratellone" anche se non lo ammetterà mai

2)Nel secondo cappy, Starscream ha involtariamente permesso a Blue di fuggire in quanto ha causato la distrazione di tutti i presenti che non si sono accorti del fatto che si fosse ripresa.

3)La scena in cui i due protagonisti vengono ospitati da una coppia di vecchietti è ispirata ad una clip del film “X-men: le origini Wolverine”

4)Blue, essendo egiziana conosce sia l'inglese che l'arabo ma riesce a leggere solo quest'ultima lingua

5)Nel cap 6, i due latitanti dovevano scappare...a dorso dell'elefantessa XD

6)Nella trama originale, Starscraem avrebbe dovuto sentire parlare di un arma creata dalla M.E.C.H. e tentare di prenderla per poi scoprire che era Blue e dopo averla involontariamente liberata, tenta di convincerla ad eliminare Megatron.

7)Blue preferisce non uccidere gli indifesi a meno che non sia veramente arrabbiata.

8)In una scena eliminta, Blue otteneva un walkmen.

9)Ero indecisa se pubblicare questa storia prima o dopo la prossima ma alla fine ho optato per questa.

10)La creazione di Blue venne influenzata da un immagine di Lucy con Ravage


 

Angolo autrice

E con questo, la fic “Il seeker e la diclunicus” può dirsi definitivamente concluso.

Per me è stata una storia diversa dalle altre in quanto volevo concentrarmi di più sul rapporto fra i due protagonisti e sono felice di essere riuscita nell'intento.

Vorrei ricordare che questa storia è uno spin-off di un altra che si intitolerà

“TFP-The last adventure” in cui Star e Blue faranno la loro comparsa.

Non vi so dire quando sarà pubblicato il primo capitolo ma, salvo imprevisti, verso Gennaio.

Ma ora passiamo ai ringraziamenti!

Ringrazio Kunoichi-BeastKnightress, Manuel Darknight e Chiara-BarianForce per aver recenstito e sostenuto la fic ma anche tutti i lettori silenziosi, un abraccio digitale a tutti.

Alla prossima!

Saluti da Ala

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