memorie di giorni passati

di Merilinicy96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** paure e desideri ***
Capitolo 3: *** amici ***
Capitolo 4: *** verità ***
Capitolo 5: *** sentimenti e gelosie ***



Capitolo 1
*** prologo ***


(Ellen)

 

 

31 agosto 1971

Caro diario,

oggi ho deciso di iniziare a tenere un diario segreto per raccontare la mia nuova avventura.

Mi chiamo Ellen Jhonson ho undici anni e sono una strega. Sorpreso vero? Bhè anch'io mi sono stupita quando ho ricavuto la mia lettera da Hogwarts nel quale diceva che ero stata ammessa nella scuola di magia e stregoneria.

Nella mia famiglia non ci sono altre streghe e maghi al di fuori di me e questo mi spaventa un pò, non so cosa aspettarmi, come comportarmi ne come sarà la mia vita da domani.

Oggi sono andata con i miei a Diagon Halley a comprare l'occorrente per la scuola e ho acquistato anche la mia bacchetta magica.

I miei genitori hanno preso bene la notizia di avere una strega in famiglia e questo mi ha tranquillizata un pò, sapere di avere il loro supporto anche in questa situazione mi rende felice ma infondo loro mi sono sempre stati vicini in ogni occasione, non potrei volere genitori migliori di loro li amo con tutta me stessa.

Spero di farmi degli amici e che non mi emarginino perchè non ho altri parenti maghi o streghe.

Ora vado a dormire che domani parte il treno per Hogwarts da Londra alle 10 e non voglio svegliarmi tardi.

Buona notte

tua Ellen.

 

Appoggiai il diario sul comodino accanto alla foto della mia famiglia, "siamo una famiglia molto strana" pensai prendendo la cornice tra le mani. Siamo in sette in tutto mamma e papà sono al centro della foto seduti sul divono, lei di una bellezza rara con la sua pelle d'avorio, i suoi lunghissimi capelli biondo platino e quegli occhi grigi come il ghiaccio, dicono che sono la sua fotocopia ma io ritengo che lei sia la più bella del mondo nonostante sia molto bassa ed un pò paffutella, nella foto sorride guardando mio padre un meraviglioso uomo di mezza età con radi capelli brizzolati e un pò di barbetta incolta, ha due meravigliosi occhi blu e con la sua corporatura slanciata ed esile supera la mamma di una spanna buona.

Alla sinistra di papà ci sono tre dei miei fratelli maggiori; Erick di diciasette anni molto simile a papà ma con una fluente chioma nera è il più vecchio di tutti noi ed a mio avviso è anche il più saggio; Emmet di quattordici anni è più robusto di Erick ed assomiglia alla mamma proprio come me ed è il più dolce dei miei fratelli e poi stretto a lui c'è il suo gemello Ernie che è la sua fotocopia tranne per la corporatura che è più esile ed il carattere che è più arrogante ma solo nel giusto. A desta vicino alla mamma invece c'è Emma la mia dolce sorellona di due anni più di me ed anche lei sembra papà solo che ha preso i linamenti dolci della mamma e con i suoi lunghi capelli neri e i suoi occhi blu fa sempre una strage di cuori e papà minaccia ogni giorno di appostarsi sul tetto con il fucile ad aspettare i suoi poveri spasimanti, ed alla fine ci sono io l'ultimogenita sono molto esile di corporatura e la mia carnagione diafana assieme ai capelli platino e gli occhi grigi mi fanno sembrare ad un fantasma. Riposi la foto sul comodino ed iniziai a fantasticare su come sarebbe stata la mia vita d'ora in poi e mi addormentai immaginandomi mille avventure.

 

(Sirius)

31 agosto 1971

Caro diario,

scusa se è tanto tempo che non ti aggiorno sulla mia vita ma non è successo nulla di straordinario dopo aver ricevuto la lettera di ammissione alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Lo sai sto sperando con tutto me stesso che mi smistino in Grifondoro, io non voglio essere come tutti loro, come questa famiglia che non sento appartenermi, loro sono così altezzosi, superficiali con quella loro mania per il sangue puro, pensa vogliono addirittura che quando sarò grande sposi mia cugina Bellatrix per mantenere il retaggio ma io la trovo una cosa impensabile, voglio andarmene da qui non li sopporto più anzi li odio con tutto me stesso.

Chissà come sarà la mia vita ad Hogwarts?! Spero di farmi molti amici.

Spero anche di riuscire ad entrare nella squadra di quiddich ma non credo che mi prenderanno in squadra.

Ci pensi se fossi veramente il primo Grifondoro della famiglia Black? Qui andrebbero su tutte le furie sarebbe fantastico!

Ora vado a dormire domani ti aggiorno ciao amico mio.

Sirius

 

Chiusi il diario ed inizia ad immaginarmi la mia vita lontano da quella famiglia che tanto odiavo, mia madre con quei modi da prima donna, mio parde mai presente e mio fratello così simile fisicamente a me ma così diverso con le sue manie purosangue come quelle del resto dei Black. Mi addormentai immaginando di seguire il boccino d'oro nel campo da Quiddich con la divisa dei Grifondoro.

L'indomani mattina mi svegliai molto presto e controllai per la millesima volta che tutto l'occorrente per Hogwarts fosse pronto, ero impaziente di partire, di evadere dal numero 14 di Grindmund Place.

Scesi per fare colazione e trovai mia madre e mio fratello già intenti a mangiare

-Giorno- dissi sedendomi a tavola

-Buongiorno- risposero loro

-Sirius hai preso tutto l'occorrente?- mi chiese mia madre sorseggiando il suo caffè e leggendo la gazzetta del profeta

-Si madre- iniziai a riempire il piatto di uova e pancetta e mi versai il succo di zuccha

-Molto bene tra mezz'ora partiamo- disse sempre con il suo tono freddo

-Si madre- mangiai in fretta e salii a prendere i bagagli quando scesi trovai mio padre in soggiorno ad aspettarmi.

-Buongiorno padre- dissi cordialmente

-Buongiorno Sirius potrei scambiare due parole con te prima che tu parta?- e mi indicò la poltrona di fronte a lui e io mi sedetti ad ascoltarlo

  • Sirius tu sei il nostro primogenito e io mi aspetto che tu tenga alto il nobile casato dei Black anche ad Hogwarts, questo vuol dire un comportamento degno del nome che porti e non, come dire, che non ti comporti come al tuo solito, non vorrai recare disonore alla povera anima di tua madre vero?- mi ribbolliva il sangue nelle vene ma che altro mi aspettavo? Che mi dicesse che mi voleva bene? Certo che no loro avevano occhi solo per Regulus.

  • Si padre- dissi e mi alzai per andarmene ma lui mi fermò

-Mi raccomando dimostrati un serpeverde ci siamo capiti?- annuii ed uscii in fretta, ero furioso con quell'uomo che chiamavo padre.

Raggiunsi mia madre in cucina e con la metropolvere raggiungemmo la stazione di King's cross.

 

(Ellen)

 

Mi svegliai emozionatissima perchè quel giorno sarei partita per Hogwarts. Avevo letto molti dei libri di testo per prepararmi a quello che mi attendeva ma ancora non riuscivo a tranquillizzarmi.

Andai a fare una doccia e poi scelsi con cura i vestiti da mettermi per il viaggio dato che la divisa l'avremmo indossada solo sul treno per non destare sospetti sui passanti non dotati di magia.

Decisi di indossare un paio di blue jeans ed una maglietta blu che adoravo e scesi a fare colazione con il resto della famiglia.

-Buongiorno famiglia!- dissi precipitandomi a prendere del succo d'arancia ed un muffin prima che finissero

-Buongiorno a te!- mi risposero in coro. Divorai il cibo in un boccone continuando a parlare di Hogwarts e delle varie casate che c'erano

-Bhè sorellina ti ci vedo in tassorosso- mi disse Emmet sottolineando la mia poca normalità

-No secondo me sarà un Corvonero con la sua disumana voglia di sapere- disse Ernie mostrandomi la lingua

-Sarai una streghetta deliziosa ne sono sicura- disse la mamma stringendomi in un forte abbraccio

-Si un streghetta deliziosa ed in grande ritardo se non si sbriga- disse mio padre ridendo e facendomi notare l'orologio. Corsi in camera mia con Emmet, Erick ed Ernie alle spalle che mi aiutarono a prendere il baule che con tutto l'occorrente aveva raggiunto un peso inaudito e caricammo tutto nell'auto di papà.

-Sorellina noi ti salutiamo qui- mi disse Emmet abbracciandomi e le lacrime mi iniziarono a rigare il viso, non avevo realizzato fino a quel momento che non avrei rivisto nessumo di loro fino alle vacanze di natale

-Fai la brava e scrivici- mi disse Erick, Ernie mi strinse forte a se ed Emma mi abbracciò scoppiando in lacrime

-Mi mancherai Ellen- mi disse stampandomi un bacio sulla fronte

-Anche voi mi mancherete tantissimo vi scriverò spesso per raccontarvi come sta andando ma fate i bravi anche voi, ci vediamo per natale- dissi abbracciandoli uno per uno e poi salii in macchina diretta alla stazione con mamma e papà.

Dopo mezz'ora circa stavamo vagando per i binari alla ricerca del binario 9 e 3/4 che sembrava inesistente.

-Ora provo ad informarmi- mi disse mio padre facendomi cenno di stare tranquilla e dopo 10 minuti tornò tutto sorridente

-Allora ho chiesto ad una signora molto gentile che portava il figlio come te al treno per Hogwarts e mi ha detto che devi attraversare il muro che divide la banchina nove e dieci e se hai paura è meglio che chiudi gli occhi e corri- il mio viso doveva essere diventato bianchissimo perchè si affrettò ad aggiungere -Ha detto di stare tranquilla che è un passaggio magico e che non corri nessun pericolo, ma noi non possiamo seguirti tesoro da qui devi andare da sola-

-Va bene ma voi aspettate che passi vero- loro annuirono ed io gli strinsi forte a me, mi mancheranno i loro abbracci, il profumo del dopobarba di papà ed il delicato profumo della mamma.

-Mi raccomando piccola fai attenzione, rispetta le regole e ricordati di scriverci almeno una vota a settimana per farci sapere come stai, ricordati anche di coprirti bene e di non dare troppa confidenza agli sconosciuti e..- la mamma era preoccupatissima della mia partenza ero la prima figlia a lasciare i suo nido d'amore

-Mamma stai tranquilla mi hai educata bene e ti prometto che ogni volta che potrò avrai mie notizie e anche tu papà, state tranquilli e salutatemi gli altri-

-Ok piccola- mi disse papà abbracciandomi -Vai o perderai il treno- li strinsi un ultima volta poi presi il carrello sul quale si trovava il mio baule e chiusi gli occhi per prendere il coraggio di passare la banchina, li riaprii e corsi più veloce che potevo ed all'improvviso un meraviglioso treno scarlatto apparve davanti a me con su scritto Hogwarts's Express.

 

 

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Capitolo 2
*** paure e desideri ***


(Sirius)

 

-Ricordati di informarci sul tuo arrivo e sullo smistamento ora vai o farai tardi- mi disse mia madre gelida congedandomi

-Si madre a presto- la salutai e salii sul treno con il baule e cercai una cabina vuota dove sistemarmi. Quando la trovai mi sedetti e vidi mia madre sparire in un camino senza aspettare che il treno fosse partito ma in fondo mi sarei stupito dell'opposto.

-Scusa è libero?- ero così assorto nei miei pensieri che non mi ero nemmeno reso conto che lo sportello si era aperto e sulla soglia si trovava la bambina più bella che avessi mai visto, lunghissimi capelli biondo platino, mingherlina e con due enormi occhi grigi

-Posso?- mi richiese e io mi ridestai dall'ammirarla

-Si scusa accomodati pure- e lei entrò trascinando il suo enorme baule che la aiutai ad issare sulla retina apposita sopra ai sedili

-Grazie- disse timidamente -Il mio nome è Ellen ed il tuo?-

-Mi chiamo Sirius- e le strinsi la mano che mi porgeva.

Il treno cominciò a muoversi e all'improvviso lo sportello si aprì nuovamente

-Scusate c'è posto anche per noi tre?- chiese un ragazzo con gli occhiali indicando se stesso ed altri due ragazzi uno piccolo e paffuto e l'altro alto e con l'aria un po' trasandata

-Certo entrate pure- risposi senza pensare di chiedere anche ad Ellen se andava bene e ne fui dispiaciuto ma quando la vidi sorridere capii che anche per lei andava bene.

I tre ragazzi si accomodarono, il ragazzo con gli occhiali accanto a me con quello paffuto alla sua sinistra mentre il ragazzo un po' trasandato si sedette accanto ad Ellen.

-Io mi chiamo James, James Potter- si presentò il ragazzo con gli occhiali

-Io mi chiamo Peter, Peter Minus- disse il ragazzo seduto accanto a loro

-Io sono Remus Lupin- rispose il terzo ragazzo e pensai che erano tutti cognomi da mago

-Io sono Sirius Black-

-Ed io mi chiamo Ellen Jhonson-

“lei ha un cognome babbano” strano eppure era così simile fisicamente ai Malfoy miei lontani ed odiati cugini.

Viaggiammo per un po' in silenzio ognuno immerso nei nostri pensieri.

-Secondo voi come sarà?- chiese James all'improvviso -Hogwarts intendo- aggiunse quando si accorse che lo guardavamo tutti interrogativi

  • Papà mi ha detto che è un posto meraviglioso- rispose Peter con gli occhi immersi in chi sa quale fantasia. Era un tipo davvero strano, era piccolo biondo e con un viso che ricordava molto quello di un topo.

-Io ho sentito che è pieno di fantasmi e che c'è anche un poterghaist- disse James cercando di spaventarci ed a quanto pare con Peter funzionò perché gli occhi gli si riempirono di lacrime. James mi stava simpatico, non so bene il perché forse era per il suo atteggiamento molto simile al mio, era basso con lunghi capelli neri ed occhi color nocciola e portava gli occhiali.

- Io invece credo che ci sia una seppia gigante nel lago nero e che mangi tutti i poveri malcapitati che ci capitano per sbaglio- dissi per aumentare la fifa di Peter

-Siete crudeli- ci apostrofò Remus, anche lui era particolare, era molto alto e magro con lunghi capelli castani e gli occhi del colore del miele e nonostante la sua serietà mi stava già simpatico anche lui.

Ellen non aveva ancora aperto bocca da quando ci eravamo presentati, era così silenziosa che se non l'avessi sentita parlare prima avrei pensato che fosse muta

-E tu Ellen cosa pensi che ci attenderà?- le chiesi per renderla partecipe del nostro discorso e lei arrossi leggermente

-Veramente non lo so, sono la prima della mia famiglia ad andare ad Hogwarts quindi non so cosa aspettarmi ma sicuramente sarà un bellissima avventura- disse sorridendo

avevo ragione era una nata babbana

-Si secondo me hai ragione sarà una bellissima avventura- e anche gli altri sorrisero

-Dove sarete smistati secondo voi?- chiese Peter con un filo di voce

(Ellen)

 

Ero sul treno diretta verso il mio destino con il gruppo più strano di ragazzi che avessi mai visto ma devo ammettere che mi stavano simpatici soprattutto Remus, era così carino e posato nonostante l'aria trascurata e pensai che se papà avesse scoperto che ero in uno scompartimento con ben quattro ragazzi mi avrebbe uccisa.

-Dove verrete smistati secondo voi?- chiese Peter timidamente

-Grifondoro ovviamente- rispose James sogghignando

-Anch'io penso che verrò smistato in Grifondoro tutta la mia famiglia era di quella casata-

rispose Remus “è così carino” pensai e mi ritrovai ad arrossire nuovamente

-Anch'io spero di finire in Grifondoro, non voglio dare nessuna soddisfazione alla mia famiglia- Sirius era molto determinato che quasi ero sicura che sarebbe stato smistato lì

-Io spero come voi di essere un Grifondoro, ma non credo di esserne degno non ho neanche un briciolo di coraggio- disse Peter con gli occhi pieni di lacrime

-Io non lo so, ma ammetto che Grifondoro non mi dispiacerebbe ma mi vedo di più in corvonero- risposi nervosamente e cominciammo a parlare del più e del meno e gli raccontai della mia famiglia e loro mi raccontarono del mondo magico.

 

Quando eravamo quasi arrivati e ci cambiammo indossando le nostre uniformi per la prima volta e l'ansia nella cabina salì alle stelle.

Arrivati alla stazione seguimmo gli altri ragazzini che come noi si trovavano ad affrontare il loro primo anno verso quello che sembrava un gigante e che continuava ad urlare

-PRIMO ANNDO DA QUESTA PARTE!-

quando ci fummo riuniti ci condusse verso quello che doveva essere il lago nero e salimmo sulle barche che contenevano quattro persone così decidemmo che io sarei andata con Sirius e Lupin ed un altro bambino dai capelli neri mentre James e Peter sarebbero saliti sulla barca con una bambina con lunghi capelli rossi ed un bambino dai capelli neri ed il naso a becco.

Il tragitto fu meraviglioso e quando scorgemmo il castello ogni parola ci morì in gola, era la cosa più magnifica che avessi mai visto e quando raggiungemmo l'atrio scoprii che l'interno era ancora più bello e maestoso

-Ragazzi ben venuti- ci accolse una donna slanciata con l'espressione seria -Io sono la professoressa McGranit e vi assisterò nello smistamento ma prima due parole, la casa in cui verrete smistati diverrà la vostra nuova famiglia, frequenterete con i vostri compagni le lezioni, il tempo libero nella sala comune ed i dormitori, i successi di ognuno saranno i successi dell'intera casata e così i fallimenti, rispettate le regole ed applicatevi ed otterrete puniti al contrario infrangete le regole e perderete punti. Alla fine dell'anno scolastico alla casata che otterrà il punteggio più alto verrà consegnata la coppa delle case tutto chiaro?- noi annuimmo perplessi

-Bene aspettatemi qui vado ad assicurarmi che sia tutto pronto per accogliervi- detto questo ci lasciò nell'immenso atrio ad attendere.

-Secondo voi come decideranno come smistarci?- chiese Peter tremando

-Non lo so- rispose Remus deglutendo, dire che eravamo nervosi era un eufemismo.

Dopo quella che mi parve un eternità tornò la professoressa McGranit e ci chiese di seguirla nella sala grande dove saremmo stati smistati.

Quando entrai rimasi senza parole, difronte a noi c'erano quattro enormi tavolate che dedussi fossero una per ogni casa e in fondo alla sala c'era il tavolo dei professori con quello che doveva essere il preside seduto al centro. Ma la mia attenzione fu attirata soprattutto dal soffitto il quale sembrava un celo stellato senza una fine nel quale galleggiavano centinaia di candele ad illuminare la sala. Ci fermammo davanti ad uno sgabello sul quale stava posato un vecchio capello logoro che iniziò all'improvviso a parlare

 

-Or son mille anni, o forse anche più,

che l'ultimo punto cucito mi fu:

vivevano allora quattro maghi di fama,

che ancor oggi celebri ognuno qui chiama.

Il fier Grifondoro di cupa brughiera,

e Corvonero, beltà di scogliera,

e poi Tassorosso, signor di vallata,

e ancor Serpaverde, di tana infossata.

Un sol grande sogno li accomunava,

un solo progetto quei quattro animava:

E Hogwarts insieme poterono fondare.

Ciascun dei quattro una casa guidava,

ciascuno valori diversi insegnava:

ognuno stimava diverse virtù

e quelle cercava di accrescer vieppiù.

E se Grifondoro il coraggio cercava

e il giovane mago audace premiava,

per Corvonero una mente brillante

fu piuttosto la cosa davvero importante.

Chi poi nell'impegno trova diletto

del buon Tassorosso vinceva il rispetto,

e per Serpeverde la pura ambizione

conta assai più di ogni nobile azione.

I quattro, concordi, gli allievi diletti

sceglievano secondo criteri corretti.

Ma un giorno si dissero: chi li spartirà

quando ognuno di noi defunto sarà?

Così Grifondoro un modo trovava

e me dal capo veloce sfilava:

poi con i tre maghi una mente mi fece

capace di sceglier in loro vece.

E se sulle mi avrete calato,

voi tate pur certi, non ho mai sbagliato:

nelle vostre teste un'occhiata darò

e alla Casa giusta vi assegnerò!-

 

Nella sala scoppiò un forte applauso e poi riprese la parola la Professoressa McGranit

-Molto bene, quando chiamerò il vostro nome vi siederete su questo sgabello e io vi metterò il cappello parlante sulla testa e verrete smistati..

Amalia Anderson- una bambina dai lunghi capelli biondi se sedette sullo sgabello e, una volta indossato il cappello venne smistata in Corvonero

-Sirius Black- era il momento di Sirius ed il cappello non fece nemmeno in tempo a posarsi sul suo capo che subito gridò

-GRIFONDORO- un alto scroscio di applausi partì per lui come per Amalia

-Millicent Doll-

-TASSOROSSO-

-Lily Evans- la bambina dai lunghi capelli rossi che era sulla barca con James e Peter salì timidamente sullo sgabello e dopo un minuto venne smistata

-GRIFONDORO!-

-Ellen Jhonson- era il mio turno ed ero terrorizzata ma cercai di farmi coraggio e mi sedetti sullo sgabello, quando il cappello toccò la mia testa iniziò a parlare

-Interessante, vedo un grande cervello e anche molto coraggio, vedo anche un grande senso del dovere e la voglia di raggiungere il successo.. ma dove di colloco..- ero sicura che non si riferisse a me non ero nessuna delle cose che aveva elencato.

 

(Sirius)

C'ero riuscito ero un Grifondoro e il mio cuore scoppiava di gioia ma ora toccava a lei, a quella meravigliosa bambina che avevo conosciuto sul treno ed il cappello ci stava impiegando un eternità quando alla fine esclamò

-GRIFONDORO-

mi venne incontro sorridendo e si sedette difronte a me. Chiamarono ancora un po' di nomi poi toccò a Remus

-Remus Lupin-

-GRIFONDORO- anche per lui ci volle pochissimo tempo come per me e si sedette accanto a me ricambiando il mio sorriso ora mancavano solo in due e poi il quintetto era al completo

-Peter Minus-

-GRIFONDORO-

-Severus Piton- era il ragazzino che era seduto sulla barca con James

-SERPEVERDE-

-James Potter-

-GRIFONDORO-

finalmente eravamo tutti riunite nella stessa casa ed ero per la prima volta la persona più felice della terra ora mancava solo il cibo.

Dopo uno stranissimo discorso di Albus Silente il tavolo si riempì di mille prelibatezze e cominciammo a mangiare.

Successivamente fummo condotti nelle nostre case e tenere a mente la strada non fu per nulla semplice. La sala comune era veramente accogliente c'erano divani e poltrone, un meraviglioso camino e dei tavoli con delle sedie per studiare, mi sentivo già a casa.

Salutammo Ellen e ci dirigemmo nel dormitorio dei maschia alla ricerca delle nostre stanze e notammo con estremo piacere che avremmo dormito tutti e quattro assieme.

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti mi chiamo Merilinicy96 e sono una fan accanita di Harry Potter.

Questa è la prima storia che pubblico sui malandrini ma spero che vi piaccia.

Alcune caratteristiche e commenti non sono lasciati al caso ma verranno svelati solo un po' alla volta o alla fine della storia.

Purtroppo non potrò pubblicare molto spesso a causa dei miei turni di lavoro che mi lasciano ben poco tempo libero e vi chiedo scusa in anticipo.

Con il prossimo capitolo passeremo direttamente al quarto anno scolastico dei malandrini che nel frattempo hanno fatto amicizia e sono diventati inseparabili.

Fatemi sapere cosa ne pensate e se vi va lasciatemi qualche stellina.

A presto Merilinicy96

 

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Capitolo 3
*** amici ***


(Sirius)

2 ottobre 1974

Caro amico mio,

la scuola è iniziata da un mese e ci hanno già riempito di compiti ma almeno questo mi consente di passare più tempo con Ellen. Abbiamo deciso di creare un gruppo di studio nel quale lei e Remus aiutano me, James e Peter con lo studio visto che non siamo proprio delle cime.

Ellen più passa il tempo più diventa affascinante, con i suoi capelli biondo platino che profumano di fiori di ciliegio e la sua pelle candida che sembra quasi neve.

Non ho il coraggio di dirle che mi sono innamorato di lei, si hai capito bene io Sirius Black sono follemente e completamente innamorato di Ellen Jhonson. Ho paura che se glielo dico mi rifiuti e di rovinare la nostra amicizia. Penso che anche a Remus lei piaccia passano molto tempo assieme ultimamente ed ammetto di esserne non poco geloso ma non posso fare altro che sperare che lei un giorno si accorga di me.

Oggi io e James abbiamo fatto uno scherzo a Piton ed è stato fantastico! Ora ti racconto:

stavamo camminando per i corridoi quando abbiamo visto quell'odioso ragazzino sempre appiccicato a Lily Evans (James ha una cotta tremenda per lei ma lei lo odia) che stava leggendo uno stupido libro di pozioni mentre si dirigeva nella sala grande per il pranzo così abbiamo deciso di provare un nuovo incantesimo ed ha funzionato.. della carta igienica gli è comparsa sotto la scarpa sinistra e tutti si sono messi a ridere è stato fantastico! Tranne per il fatto che Lily ed Ellen si sono infuriate con noi (Si anche Ellen è amica di Piton ed è anche la compagna di stanza di Lily).

Ora devo andare a scrivere il tema di pozioni per quel tricheco di Lumacorno “50 centimetri di tema sull'utilità della radice di mandragola nelle pozioni curative.” una noia totale.

A presto,

tuo Sirius

 

Chiusi il diario e scesi nella sala comune dove trovai gli altri che mi aspettavano. Mi sedetti al nostro solito tavolo tra James ed Ellen e iniziammo a lavorare tutti assieme.

Quando finimmo i compiti (quasi tutti copiati da Remus ed Ellen) decidemmo di andare tutti assieme a fare una passeggiata sulla riva del lago nero così uscimmo.

Mentre camminavamo James ci raccontava che tra poco sarebbero ricominciate le selezioni di Quiddich e che sicuramente si sarebbe riqualificato come cercatore.

-Sicuramente manterrai il tuo ruolo sei il migliore- disse un adulante Peter

-Lo so- Rispose James sicuro di se come sempre

-Modesto come sempre James- lo derise Ellen

-Non è modestia è semplicemente che non c'è nessuno migliore di me come cercatore-

-Convinto tu- disse lei ridendo “è così bella quando ride” pensai ritrovandomi a fissarla

decidemmo di sederci ai piedi di una vecchia quercia e James iniziò a pavoneggiarsi con delle ragazze che sedevano lì vicino

-Come pensi di conquistare Lily se continui a fare il cascamorto con le altre?- gli chiese Ellen

-Prima o poi anche lei cadrà ai miei piedi, non potrà resistermi ancora per molto- rispose lui

-Al momento non stai guadagnando molti punti comunque sai-

lui ignorò la sua spudorata sincerità, eravamo così, uniti e divisi, così diversi tra di noi ma guai a chi provava a dividerci.

 

(Ellen)

 

James non mi dava mai ascolto con quel suo atteggiamento irritante da io sono il migliore in tutto.

Eravamo seduti sotto una grande quercia e mi ritrovai a pensare a quanto fossimo cresciuti dalla prima volta che ci eravamo conosciuti sul treno.

James era diventato un bel ragazzo ma troppo spavaldo, era uno dei migliori giocatori di Quiddich della scuola ed aveva un cotta per Lily Evans una mia carissima amica e compagna di stanza ma lei non lo vedeva nemmeno perché era segretamente innamorata di Severus Piton un nostro compagno Serpeverde.

Peter era più o meno rimasto lo stesso, cercava in continuo attenzioni e adulava sempre James e Sirius per ogni loro malefatta ma era anche molto dolce e sensibile ed un vero codardo, non abbiamo mai capito come mai sia stato smistato in Grifondoro.

Poi c'è Sirius l'eterno ribelle. Devo ammettere che anche lui crescendo era diventato molto bello con quella sua aria trasandata ma affascinante. Era sempre in cerca di guai con James e facevano perdere un sacco di punti alla nostra casa ma non potevi non volergli bene e per me era il mio migliore amico, il primo che avessi conosciuto in questa mia nuova avventura e per me lui era ed è tutto. E per ultimo ma non per importanza c'è lui, il ragazzo più affascinante che abbia mai conosciuto, Remus Lupin, con i suoi modi gentili, la sua tranquillità, la sua riservatezza mi ha conquistata fin dal nostro primo incontro. Mi piace da morire ma non credo che glielo dirò mai. Eravamo il gruppo più mal assortito della storia ma ci volevamo molto bene e questo era tutto ciò che contava.

Passammo il pomeriggio a parlare del più e del meno e poi andammo a cena nella sala grande dove andai a sedermi con Lily.

-Ciao Lily come è andata la giornata?- le chiesi iniziando a riempire il mio piatto di pasticcio di rognone piatto che adoravo

-Bene io e Severus abbiamo studiato tutto il pomeriggio in biblioteca, e a te con il gruppo di studio?-mi chiese

-Come al solito io e Remus abbiamo fatto i compiti e quelle tre sanguisughe hanno copiato- alzai le spalle in modo rassegnato

-Ma non è giusto che voi facciate tutto anche per loro- era arrabbiatissima

-Lo so ma non gli entrano le cose nella mente- dissi cercando di giustificare i miei migliori amici

-Certo che non imparano se non cercano di sforzarsi un po'!-

-Lo so- sospirai rassegnata

- E con lui come va?- mi chiese, sapevo che si riferiva a Remus, era l'unica con cui mi ero confidata sui miei sentimenti.

Una sera non riuscivamo a dormire così lei si arrampicò nel mio letto e cominciammo a parlare delle nostre vite e toccammo anche il discorso ragazzi, lei mi confidò di essere cotta di Severus e io le dissi che mi piaceva Remus da all'ora è la mia migliore amica e confidente.

-Con lui il solito siamo solo amici- le risposi rassegnata -E a te, passate sempre più tempo assieme-

-Come a te, solo grandi amici- disse sospirando -E' più affascinato dai libri che da altro- aggiunse.

Finimmo di mangiare chiacchierando del più e del meno e salimmo nella sale grande e io mi ritirai nella mia camera per aggiornare il mio diario mentre aspettavo i ragazzi

 

2 ottobre 1974

Caro diario,

oggi è stata una giornata piuttosto movimentata. I ragazzi se la sono presa di nuovo con il povero Severus ed io e Lily lo abbiamo difeso come sempre nessuna novità.

Le lezioni sono sempre più difficili e Sirius, James e Peter non tengono il passo come ogni anno così io e Lupin facciamo il possibile perché i loro compiti siano abbastanza corretti, questo mi da la possibilità di passare un po' di tempo in più con lui e ne sono felicissima.

Mi manca la mia famiglia sai, tra poco Emmet si sposa con una ragazza meravigliosa dalla quale aspetta un bambino. Stiamo crescendo ed il tempo sembra volare qui ad Hogwarts.

Sai Sirius mi ha detto che secondo lui quando avremmo raggiunto la maggiore età (diciassette anni per noi maghi e streghe) potremmo andare a vivere tutti e cinque assieme e penso che sarebbe magnifico continuare a dividere la mia vita con loro. Lui è il mio migliore amico e gli voglio un bene dell'anima, ogni volta che sono un po' giù o che ho un problema lui c'è sempre e io non so cosa farei senza di lui.

Ora scappo ti voglio bene

tua Ellen

Scesi nella sala grande dove trovai Sirius seduto sulla sua solita poltrona che beveva una burrobirra, così assorto nei suoi pensieri dovevo ammettere che era proprio carino.

-Come mai sei qui tutto solo?-

 

(Sirius)

stavo sorseggiando una burrobirra e pensando a quegli occhi grigi che ogni volta mi toglievano il fiato quando qualcuno si sedette sul bracciolo della mia poltrona rubandomi la burrobirra

-Come mai sei qui tutto solo?- Ellen era la solita nel farmi prendere degli spaventi

-Ma ti sembra il modo di arrivare? E quella era la mia burrobirra!- dissi fingendomi arrabbiato

-Non mi hai risposto- disse spostandosi sul divano accanto alla poltrona dove mi trovavo io

-James è agli allenamenti di Quiddich, Peter in punizione con la McGranit e Remus penso in biblioteca-

-Niente di nuovo tranne te che non sei a combinare guai- mi disse mettendosi a ridere “è così bella quando ride”

-E tu non sei con Lily?- le chiesi

-No è con Severus a studiare-

-Non capisco cosa ci troviate in quel tipo-

-Mettiamola così, lui non capisce cosa io ci trovi in voi- disse alzando le sopracciglia nel suo classico modo di sfida, era così cocciuta quando voleva

-Lo sai che sei una piccola insopportabile vero?- le dissi per accettare la sua sfida

-E tu sai che sei il mio migliore amico- mi disse sorridendo ma quelle parole furono peggio di un insulto, era come se il mio cuore avesse ricevuto una pugnalata

-Anche tu- mi sforzai di risponderle e lei mi si gettò tra le braccia e mi strinse forte a se.

Restammo così per quella che mi parve un eternità ed il suo dolce profumo mi invase le narici, per me lei non era solo la mia migliore amica era molto di più.

 

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Capitolo 4
*** verità ***


(Ellen)

 

Quella sera non riuscivo a dormire così decisi di fare un piccolo giro notturno fino alla torre di astronomia per ammirare le stelle.

Quando erano circa le quattro del mattino decisi di rientrare, quando ero quasi nell'atrio mi trovai il passaggio bloccato da tre Serpeverde

-Guardate un po' una sangue sporco che se ne va in giro tutta sola per il castello- disse il più grosso dei tre e gli altri due si misero a ridere

-Che ne dite se la riaccompagniamo a dormire- disse i il ragazzo alla sua sinistra sfoderando la bacchetta dal mantello.

Le gambe mi tremavano ed estrassi anch'io la bacchetta ma fortunatamente in quel momento comparve Gazza e colsi l'occasione per scappare nell'unica direzione libera.

Uscii dal castello e dopo aver bloccato il platano picchiatore mi infilai nella fessura sotto di esso e mi ritrovai in un passaggio segreto di cui non conoscevo l'esistenza.

-Lumus- mi feci luce con la bacchetta e decisi di vedere dove conduceva (stupidità dei Grifondoro) e mi dopo cinque minuti di cammino mi ritrovai davanti alla creatura più terrificante che avessi mai visto. Un lupo mannaro.

Mi vide subito e pensai di scappare ma lui lanciò un tavolo che bloccò l'uscita e mi ferì al braccio della bacchetta che cadde lontano da me. Ero terrorizzata la creatura mi stava per attaccare ed io ero disarmata, sentii le gambe cedermi e le lacrime cominciarono a rigarmi il viso, e solo in quel momento mi ricordai che c'era la luna piena. “Stupida ora morirai qui da sola” pensai, ero sicura di morire, lui mi si avvicinò minaccioso sapendo di avermi messa in trappola ma proprio quando stava per attaccarmi accade qualcosa di miracoloso, l'alba. Il lupo mannaro si voltò a guardare il cielo e pochi istanti dopo cadde a terra riacquistando le sue sembianze umane. Ero viva per miracolo e la curiosità di sapere chi mi stava per uccidere ebbe la meglio sul mio istinto di scappare. Eccolo ora era tornato umano così lo girai supino e...

le lacrime mi rigarono il viso, non potevo crederci, non poteva essere lui.

Il ragazzo aprì gli occhi e mi guardò prima spaesato ma poi capì cosa era successo

-Ellen io..- iniziò a dire Remus ma io spostai il tavolo e scappai più veloce che potevo

-Aspetta!- sentii gridare ma io non mi fermai fino a quando non raggiunsi il bagno del dormitorio e mi precipitai sotto la doccia.

Non riuscivo a tranquillizzarmi, il mio corpo era scosso dai brividi e dai singhiozzi. Sciacquai via il sangue dal braccio e poi lasciai che l'acqua calda scorresse lungo il mio esile corpo, ma avevo solo una cosa in mente “Remus non può essere un lupo mannaro”.

Toc,toc.

Sentii bussare ma non avevo la forza di rispondere

-Ellen stai bene?- era Lily e dalla voce sembrava molto preoccupata

-Si tutto a posto sto bene torna a dormire tranquilla-

-Sicura sei entrata come un tornado ed avevi una faccia sconvolta-

-Si si tranquilla è tutto apposto, mi dispiace averti svegliata-

-Tranquilla se hai bisogno io ci sono- la sentii tornare nel letto. Era una carissima amica ma non posso parlare con nessuno di ciò che è accaduto questa notte.

 

(Sirius)

 

Scesi a fare colazione con James e Peter e speravo di trovare nella sala grande Remus e Ellen ma di loro nessuna traccia ed una fitta di gelosia mi morse lo stomaco.

-Chissà dove si sono cacciati quei due- disse James dando voce hai miei pensieri

-Non lo so ma sono un po' preoccupato- disse Peter ma in quel momento arrivò Remus con una faccia sconvolta e più trasandata del solito e dopo che ebbe dato uno sguardo nella nostra direzione sbiancò e se ne andò

-Ma che gli è preso?- chiesi sempre più preoccupato e gli altri due alzarono le spalle

finimmo di mangiare e ci dirigemmo nell'aula di pozioni dove avremmo avuto due ore con il professor Lumacorno e fuori dall'aula trovammo Ellen con un espressione preoccupata

-Ciao non c'eri a colazione- le dissi avvicinandomi a lei e notai che aveva gli occhi rossi come se avesse pianto allungo e il colorito più bianco del solito

-Ciao ragazzi- disse dopo un po' come cadendo dalle nuvole -No non avevo fame- aggiunse e dopo averci squadrati tutti riabbassò il capo.

In quel momento arrivò anche Remus e si unì a noi

-Ellen dovrei parlarti- le disse

-Non ora c'è lezione- non era da lei comportarsi così, non con lui soprattutto.

-Ti prego voglio spiegarti- la supplicò

-Ti ho già detto di no e poi non mi va di parlare con te ok!- era sull'orlo delle lacrime -TI ODIO!- gli urlo contro e scappò via e Remus sbiancò visibilmente

-Si può sapere cosa le hai fatto?- chiesi al mio amico pieno di rabbia, le aveva fatto qualcosa ed io intendevo scoprire cosa

-Non ti riguarda- mi rispose semplicemente

-E' la mia migliore amica-

-Anche la mia se è per questo e non devo spiegarti nulla- disse anche lui sull'orlo di una crisi di pianto

 

 

Le lezioni quella giornata sembravano non finire più ma quando finalmente arrivarono al termine corsi a cercare Ellen ovunque ma non la trovai ne nella sala comune, ne in biblioteca, ne in giardino, nulla era come sparita ed io ero sempre più preoccupato per lei.

Ed anche Remus sembrava scomparso nel nulla dopo le lezioni di pozioni.

 

(Ellen)

 

 

3 ottobre 1974

caro diario,

mi sembra di vivere in un incubo! Ieri ho scoperto che Remus, il mio amato Remus, è un lupo mannaro e per poco non mi uccideva!sono riuscita a scappare solo perché è sorto il sole e la maledizione si è interrotta.

Non so cosa fare, ho paura ma allo stesso tempo è uno dei miei migliori amici ed io non so come comportarmi. Ora sono seduta nella Stamberga Strillante dove tutto è accaduto dove sono tornata per cercare la mia bacchetta che fortunatamente non si è rotta. Dimmi tu cosa posso fare te ne prego. Prima gli ho urlato contro di odiarlo ma non è vero e tu lo sai sono solo scossa per quello che è successo. Non me la sento ancora di parlargli ma non posso nemmeno abbandonarlo così. Ho deciso andrò in biblioteca ad informarmi su quello che posso fare per aiutarlo.

Ti tengo aggiornato a presto

tua Ellen

 

 

(Remus)

 

Sono stato uno stupido, mi sono dimenticato di bloccare il passaggio ed Ellen mi ha visto ed ancora peggio è rimasta ferita. Non so come comportarmi con lei ormai sono tre settimane che mi evita e non posso darle torto.

Ho deciso che lascerò Hogwarts anche se Silente è contrario e mi ha detto che forse farei bene a raccontare anche agli altri quello che mi capita ma io non ne ho il coraggio quindi preferisco informarli solo della mia partenza.

Scesi nella sala comune e li trovai tutti intenti a studiare e per mia fortuna c'era anche lei la ragazzina più bella che avessi mai visto e quella che mi odia più di tutti

-Ciao ragazzi posso parlarvi un attimo in privato?- gli chiesi e tutti annuirono anche Ellen. Mi piaceva così tanto quella ragazza ma anche a Sirius piace e da prima di me quindi non ho mai avuto nessuna intenzione di mettermi in mezzo.

Salimmo nella nostra stanza dato che le ragazze da noi possono entrare ma i ragazzi da loro no. Ci sedemmo sui letti James e Peter nel letto in mezzo ed Ellen e Sirius nel letto di quest'ultimo mentre io rimasi in piedi e li osservai per l'ultima volta.

Presi un profondo respiro per farmi coraggio e poi cominciai a parlare.

-Ragazzi io lascio Hogwarts- mi guardarono tutti come se fossi un alieno, tutti tranne lei che esplose con un -NO- urlato

-Devo- dissi soltanto

-Già infondo sei solo un codardo che scappa alla prima difficoltà!- mi rispose piena di rabbia

-Non è vero!-

-Ed invece si! Perché non gli dici il vero motivo per cui te ne vuoi andare allora?-

-Non sono fatti che li riguarda!-

-Ed invece si! Sono i tuoi migliori amici! Siamo i tuoi migliori amici..- disse con gli occhi pieni di lacrime

-Non voglio che mi odino anche loro come già fai tu- le dissi abbassando il viso

-Io non ti odio avevo solo paura- ammise guardandomi

-Dovresti odiarmi ti ho ferita-

i ragazzi guardavano prima l'uno e poi l'altra senza capire cosa stesse accadendo ma come potevo dargli torto

-Spiegate anche a noi?- chiese James esasperato

-Diglielo!- mi ordinò Ellen

-No-

-O glielo dici tu o lo faccio io- mi minacciò

mi sedetti sulla sedia vicino alla porta e misi le mani tra i capelli, non volevo vedere le loro reazioni d'orrore una volta che avessero saputo

-Quando ero piccolo fui aggredito da un lupo mannaro ed ora lo sono anch'io. Il professor Silente ha fatto in modo di trovare un posto sicuro per le mie trasformazioni. La Stamberga Strillante e per accedervi passo sotto al platano picchiatore. Lo scorso mese durante la luna piena mi sono dimenticato di bloccare il passaggio in modo che nessuno possa arrivarci, io non riesco ad uscire quando sono trasformato perché sono troppo grosso ma non so come Ellen mi ha trovato ed io l'ho ferita se non fosse sorto il sole prima che la raggiungessi probabilmente l'avrei uccisa. Per questo voglio andarmene non siete al sicuro al mio fianco-

finii di raccontare e nessuno parlò ed io non avevo il coraggio di alzare il viso.

Improvvisamente sentii delle braccia che mi stringevano dolcemente e le mie narici furono invase dal dolce profumo dei fiori di ciliegio, alzai il viso e vidi una chioma di fluenti capelli platino davanti agli occhi. Ellen mi stava abbracciando dolcemente e singhiozzava sulla mia spalla. Mi aveva perdonato. Ricambiai l'abbraccio fino a quando lei si staccò.

-Non devi andartene- mi disse con la voce ancora scossa dal pianto

-Ed invece si che devo-

-No troveremo una soluzione- Disse James entusiasta e gli altri annuirono

-Non c'è ne una soluzione ne una cura- risposi rassegnato ma al contempo felice che i miei migliori amici non mi odiassero.

-Invece c'è- tutti ci voltammo a guardare Ellen che sorrideva per la prima volta da tre settimane. Era la creatura più bella, dolce e coraggiosa che avessi mai visto e sì credevo di amarla.

 

(Sirius)

 

Ero rimasto un po' sconvolto dal racconto del mio amico ma come gli altri anch'io avrei fatto di tutto per lui ed a quanto pareva Ellen aveva trovato una soluzione così restammo tutti ad ascoltarla.

-Lo so bene che non c'è rimedio alla licantropia ma credo di aver trovato un modo per far si che noi possiamo aiutarti Remus- prese un libro dalla borsa e cominciò a sfogliarlo fino a che non raggiunse la pagina che cercava

-Non è un incantesimo semplice ma penso che se ci mettiamo d'impegno possiamo riuscirci-

-Di che si tratta?- le chiesi

-Animagus- disse tutto d'un fiato

-E' un potente incantesimo che permette ad un mago o ad una strega di prendere le sembianze di un animale, ho letto anche che i licantropi non attaccano gli animali ma solo le persone questo ci permetterebbe di stare accanto a Remus durante la luna piena, di tenerlo d'occhio ma allo stesso tempo di restare al sicuro- era l'idea più geniale che avessi mai sentito, folle sì ma anche geniale

-Io ci sto- dissi

-Anch'io- mi fecero eco James e Peter

-E' troppo pericoloso- protestò Remus -non ve lo lascio fare-

-Si è un po' pericoloso ma è l'unica soluzione che abbiamo per aiutarti- Quando Ellen si impuntava su una cosa non le facevi cambiare idea in nessun modo quindi alla fine Remus dovette cedere al nostro volere.

 

Era l'una di notte e non riuscivo a prendere sonno continuavo a pensare alla disgrazia che era capitata ad uno dei miei migliori amici ma anche all'abbraccio di Ellen e Remus.

-Sei sveglio?- mi chiese una voce al mio fianco e capii che lui era ancora sveglio proprio come me

-Si non riesco a prendere sonno- ammisi

-Nemmeno io- una parte di me era sicura che a Remus piacesse Ellen e non riusciva a vivere con il dubbio

-Posso chiederti una cosa?- gli feci

-Certo tutto quello che vuoi-

-Sei innamorato di Ellen?- decisi che era meglio una domanda diretta piuttosto che girarci attorno

-Sì- mi rispose dopo un lungo silenzio -Ma so anche che la ami da più tempo di me quindi non mi metterò mai in mezzo- aggiunse serio

-io credo che anche lei ti ami- ammisi e mi sembrò di ricevere un pugno nello stomaco -Quindi se lei sceglierà te io sarò la persona più felice per voi perché saprò che lei sarà trattata come una vera principessa- era la verità, sì sarei stato geloso, ma sarei stato anche felice per loro perché sono due persone meravigliose

-Lo stesso vale per me-

-Facciamo una promessa- dissi -Chiunque dei due scelga noi non smetteremo mai di essere amici, di proteggerci l'un altro e di proteggere lei-

-Te lo giuro-

-Anch'io te lo giuro-

-Buona notte Sirius-

-Buona notte Remus-

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Capitolo 5
*** sentimenti e gelosie ***


(Ellen)

 

Dal giorno che proposi ai ragazzi di diventare Animagus ci esercitammo ogni giorno al calar del sole nella Stamberga Strillante. Sapevamo di fare qualcosa di illegale in quanto non avevamo nessuna intenzione di registrarci ma questo non fece altro che aumentare il nostro entusiasmo per la cosa. Partimmo dall'Incanto Patronus per stabilire quale animale ci rispecchiasse di più e ci costò una settimana di tempo prima che ognuno di noi riuscisse a produrlo alla perfezione, il più lento fu Peter. Il mio Patronus era un meraviglioso lupo artico, quello di Sirius un Gramo, Quello di Peter un topo e quello di James un maestoso cervo. Successivamente ci esercitammo con le trasformazioni e poco prima di natale eravamo tutti e quattro degli abilissimi Animagus.

Remus era sempre scettico all'idea di farci assistere alle sue trasformazioni ma ormai si era arreso al fatto che nessuno di noi avrebbe cambiato idea.

 

Mancava una settimana al natale quando Sirius arrivò da noi con un aria preoccupata

-Cosa ti succede Felpato?- gli chiese James

Viste le nostre nuove abilità decidemmo che ognuno di noi cinque dovesse avere un soprannome che richiamasse la sua trasformazione Sirius era diventato Felpato, James Ramoso, Peter Codaliscia (il più indicato per un topo), Remus Lunastorta e io Tartuffo (soprannome che non mi piaceva molto ma l'alternativa sarebbe stata fiocco di neve come la capretta di Heidi)

-E' per le vacanze di natale, mio padre ha deciso di invitare dei grandi esponenti del mondo magico tutti versati alle arti oscure ed io non ho nessuna intenzione di essere presente-

ci raccontò

-Non è che qualcuno di voi mi ospiterebbe per natale?- chiese speranzoso

-Io purtroppo devo andare in Egitto a trovare dei cugini di mamma- Rispose Codaliscia

-Io vado in America con i miei- disse Ramoso

-E io purtroppo vado a sciare sulle Alpi con i miei- ed anche Lunastorta dovette rifiutare e Sirius cominciò a perdere ogni speranza

-Se vuoi ti ospito io non credo che alla mia famiglia dispiaccia- dissi timidamente. Ero l'unica nata babbana del gruppo e non sapevo quanto potesse interessargli un natale senza magia ma mi sorprese

-Sarebbe magnifico!- disse stringendomi al collo ed io ne fui entusiasta.

-Allora vado subito a scrivere alla mia famiglia- dissi lasciandoli li a parlare

 

Presi la pergamena e la penna e cominciai a scrivere

 

cara famiglia,

come state? Qui tutto bene sempre sormontata di compiti ma il tempo libero non mi manca lo stesso. Vi volevo chiedere un favore non è che può venire anche il mio migliore amico Sirius per le vacanze da noi? Ha dei problemi a casa e non può rientrare quindi ho pensato che piuttosto che fargli passare il natale da solo ad Hogwarts sarebbe stato carino ospitarlo. Papà non serve che tu sia geloso tra me e lui non c'è assolutamente nulla e potrebbe tranquillamente dormire in stanza con Erick ed Ernie. Aspetto vostre notizie un bacio ed un abbraccio

vostra Ellen

 

sigillai la lettera e corsi alla voliera per spedirla ed in quel momento mi imbattei in Severus che stava scendendo dalla torre, doveva aver appena spedito una lettera

-Ciao come stai?- gli chiesi

-Ciao Ellen io bene e tu? Spedisci notizie a casa?- mi chiese indicando la lettera che tenevo in mano

-Bene bene, si è da tanto che non gli scrivo- dissi un po' in imbarazzo evitando di dirgli tutta la verità

-Puoi dire a Lily che l'aspetto in biblioteca alle tre?- mi chiese e poi aggiunse -Puoi unirti a noi se ti va-

-Glielo dirò senz'altro ma io devo rifiutare ho promesso ai ragazzi che avrei studiato con loro- vidi un moto di odio nel suo volto

-Dovresti frequentare gente migliore di loro sai?-

-Loro dicono lo stesso di te e gli rispondo proprio come ora ho riposto a te! Voglio bene ad ognuno di voi e non ho intenzione di scegliere tra te e Lily e loro quattro- dissi seccata

-Come ti pare- e se ne andò offeso

prima o poi avrebbero smesso tutti di dirmi quello che dovevo o non dovevo fare e chi frequentare?

Spedii la lettera e poi tornai nella sala comune ora non restava che aspettare la risposta.

 

(Sirius)

 

19 dicembre 1974

caro amico mio,

sono al settimo cielo oggi è arrivata la risposta alla lettera di Ellen e sono ufficialmente ospite loro per le vacanze di natale. Passerò due settimane da solo con lei nel mondo babbano sarà fantastico me lo sento! Mi ha raccontato che sono una famiglia molto numerosa e che tra poco si amplieranno ancora di più perché suo fratello maggiore Emmet e la sua ragazza aspettano un bambino. Non vedo l'ora di conoscerli!

I miei non hanno preso bene la notizia che non rientrerò per le vacanze ma a me va bene così fino a giugno non avrei rivisto mia madre e mio padre cosa chiedere di meglio?

Ora scappo a preparare la valigia a presto

tuo Sirius

 

Arrivò il giorno della partenza ed io non stavo più nella pelle. Avrei conosciuto per la prima volta una famiglia babbana ed avrei passato due intere settimane da solo con Ellen.

Prendemmo l' Hogwarts' s Express e ci sedemmo tutti assieme nella solita cabina nella quale ci eravamo conosciuti.

Iniziammo a parlare di come avremmo passato le vacanze ed Ellen era stranamente silenziosa fino a quando disse ha Lunastorta se poteva parlare in privato con lui.

Uscirono dalla cabina e restarono lontani per quella che mi parve un eternità. Sentivo lo stomaco contorcersi e il sangue ribollire nelle vene, chissà di cosa stavano parlando.

Quando rientrarono erano ancora più taciturni del solito ma decidemmo di non fare domande.

La porta si aprì ed una folta chioma di capelli rossi comparve sulla soglia

-Ellen puoi uscire un momento?- le chiese Lily e notammo che con lei c'era anche Mocciosus (Piton)

-Si arrivo- disse con un sorriso la bionda che uscì per raggiungerli.

 

-Remus cosa doveva dirti Ellen?- dissi non resistendo alla tentazione, volevo sapere.. dovevo sapere. Lui mi guardò spaesato come se fosse indeciso se rispondere oppure no

-Le ho promesso di non dire niente- disse abbassando lo sguardo -Mi dispiace- aggiunse e capii che quelle parole non erano riferite alla domanda ma ad un discorso che avevamo fatto molto tempo prima durante una notte insonne ed il mio cuore sembrò fermarsi.

Avevo ragione lei lo amava e lui amava lei. Il mondo mi crollò addosso e sentii la gelosia invadere ogni centimetro del mio corpo.

Quando rientrò portava con se due pacchi regalo

-Cosa volevano?- chiese Ramoso speranzoso

-Solo scambiarci i regali di natale- rispose lei

-Ti ha detto qualcosa di me?- continuò l'occhialuto riferendosi alla rossa

-No Ramoso mi dispiace-

-A ok- disse oscurandosi in volto

passammo il resto del tragitto in silenzio ognuno perso nei suoi pensieri.

 

Quando arrivammo alla stazione ci salutammo dandoci appuntamento li per la fine delle vacanze ed io mi affrettai a seguire Ellen

-Allora non stupirti della nostra stranezza ok?- mi mise in guardia

-Non hai mai visto la mia famiglia- le dissi sorridendo, non sapeva che erano giorni che non aspettavo altro che passare del tempo con lei.

-Eccoli- disse salutando con la mano una bellissima coppia di mezza età che dovevano essere i suoi genitori. La madre era identica a lei, la bellezza e la grazia fatta a persona, mentre il padre era un uomo molto alto con radi capelli brizzolati ed un po' di barbetta, non era bellissimo ma dovetti ammettere che aveva il suo fascino

-Mamma, papà!- disse correndogli incontro e si strinsero in un tenerissimo abbraccio. Erano l'esatto opposto della mia famiglia ed un po' di invidia mi riempì il cuore

-Ciao piccola lui deve essere l'amico di cui ci hai scritto tanto spesso nelle tue lettere- disse il padre venendomi incontro e cingendomi le braccia ed io fui sicuro di arrossire, era la prima volta che un adulto mi rivolgeva un gesto d'affetto

-Buona sera signori- dissi impacciato

-Mamma, papà lui è Sirius, Sirius lei è mia madre Erica e mio padre Enrico- ci presentò ed anche sua madre mi strinse in un caloroso abbraccio

-E' un vero piacere poterti conoscere finalmente- disse la donna sorridendomi

-Anche per me- ed era vero ero felicissimo di conoscerli, nessuno mi aveva mai accolto con tanto amore in tutta la mia vita, solo Ellen.

Dopo un breve viaggio in macchina dove la ragazza spiegò ai suoi genitori come era andato l'inizio dell'anno scolastico raggiungemmo la piccola villetta dove vivevano. Era la casa più bella che avessi mai visto, in mattoni rossi, con molte finestre, una grande terrazza ed un piccolo giardino ben curato. Aveva l'odore di casa.

Quando entrammo fummo invasi dai saluti e dagli abbracci. Improvvisamente senza capire nulla mi trovai seduto su di un divano senza più la valigia e con un tè caldo difronte a me.

-Sirius tutto bene?- mi chiese Ellen ridendo

-Si- risposi guardandomi attorno. Ero circondato da una marea di persone.

-Allora- fece Ellen schiarendosi la voce -Famiglia lui è Sirius il mio migliore amico, Sirius questa è la mia famiglia! Lui è Erick- disse avvicinandosi al fratello che assomigliava di più al padre -E' il più vecchio di tutti noi e questa è la sua fidanzata Miriam- disse indicando una meravigliosa ragazza dai lunghi capelli castani ed un meraviglioso pancione, doveva aspettare un bambino

-Questi due invece sono Emmet ed Ernie i gemelli- i due ragazzi mi salutarono con un cenno del capo

-E lei invece è la mia amata sorella Emma- disse abbracciando una bellissima ragazza dai lunghi capelli neri

-E' un piacere conoscervi e non so come ringraziarvi per la vostra ospitalità- dissi ricambiando il sorriso che ognuno di loro mi stava riservando. Erano la famiglia che avevo sempre sognato ed Ellen era veramente fortunata ad avere persone così meravigliose al suo fianco

-Sorellina non solo è un bellissimo ragazzo ma è anche estremamente educato- disse la sorella mettendosi a ridere ed io ebbi l'impressione di arrossire violentemente

-Modestamente me li scelgo bene gli amici- disse lei mettendosi a sua volta a ridere ed abbracciandomi ed il padre si schiarì la voce

-Ragazzo non serve che ci ringrazi per l'ospitalità, tutti noi siamo felicissimi di averti con noi ma..- disse con sguardo omicida ed io mi preparai al peggio -Vedi queste bellissime fanciulle in questa stanza?- disse indicando le figlie ed Ellen arrossì

-Papà il discorsetto no!- lo supplicò

-Loro sono il mio tesoro più prezioso e non voglio amoreggiamenti sotto il mio tetto ok?- continuò lui

-Si signore- risposi intimorito

-Molto bene allora possiamo ritenerci amici- aggiunse lui sorridendomi

-Sirius non badare a mio marito, abbaia ma non morde- disse la signora Jhonson ridendo

-Ellen perché non gli mostri la casa e la sua stanza?-

-Si mamma-

-Dormirai con i gemelli, spero non sia un problema per te-

-Nessun problema signora anzi vi ringrazio-

-Vieni- mi disse la ragazza prendendomi per un braccio e mi mostrò la casa che era meravigliosa, ampia ed accogliente tutta in legno e le piastrelle erano bianche ma tendenti all'azzurro. Emanava calore in ogni angolo

-E questa è la tua stanza- disse aprendo l'ultima porta del corridoio.

-La casa è meravigliosa e anche la tua famiglia- le dissi ammirando la camera. C'era un letto a castello, un meraviglioso armadio ed in un angolo una brandina che sarebbe stato il mio letto per le prossime settimane. Dalla finestra c'era una meravigliosa vista sul Big Bang.

-Sono felicissima che ti trovi bene qui con noi- disse con un sorriso.

-Anch'io sono felice di piacere a loro, perché ho fatto una buona impressione vero?- le chiesi

-Assolutamente si- l'abbracciai entusiasta

-Ora lascio che ti sistemi, la cena è alle sette- mi disse uscendo dalla stanza

 

(Remus)

 

-Remus posso parlarti un momento in privato?- mi chiese Ellen con voce timida

-Certo- le risposi un po' spaesato ma felice di poter restare un po' solo con lei prima di salutarla per le vacanze che avrebbe passato con Sirius. A quel pensiero lo stomaco mi si chiuse in una morsa . Uscimmo sotto lo sguardo indagatore degli altri e cercammo un posto tranquillo dove poter parlare senza essere interrotti.

Trovammo una cabina vuota ed entrammo. Eravamo in piedi uno di fronte all'alto senza dire una parola da quella che mi parve un'eternità, lei dava le spalle alla porta e guardava un punto non ben definito fuori dal finestrino.

-Dimmi pure- le dissi per incoraggiarla a parlare e l'ansia mi assalì. Mi guardò dritto negli occhi e capii che qualunque cosa volesse dirmi non le usciva dalla gola.

Fece un passo verso me ed io feci lo stesso, senza mai staccare gli occhi dai suoi che avevano quella meravigliosa tonalità di grigio che mi spezzava il respiro. Eravamo a meno di un centimetro l'uno dall'altra ed il mio cuore cominciò a dare di matto, lei si alzò in punta di piedi ed io mi inchinai in avanti annullando la distanza che divideva le nostre labbra.

Fu il bacio più bello e dolce della storia, la strinsi a me senza mai staccarmi dalle sue labbra circondandole la vita con le braccia e lei mise entrambe le mani tra i miei capelli provocandomi dei meravigliosi brividi. Sentii le gambe che minacciavano di cedermi, il suo profumo che mi invadeva ogni senso e le sue labbra, per merlino, erano la cosa più morbida e sensuale della terra. Ci staccammo dopo quella che parve un'epoca intera e ci fissammo negli occhi

-Buon natale- mi sussurrò a fior di labbra e poi scappò via.

La raggiunsi quando stava per entrare nella nostra cabina

-Remus?-

-Si- dissi con il cuore che mi martellava nel petto

-Non dirlo agli altri per favore- mi disse

-Certo tutto quello che vuoi- ed entrammo.

 

Dopo poco arrivò la Evans che le chiese di uscire e lei se ne andò.

-Remus cosa doveva dirti Ellen?- mi chiese Felpato e notai una punta di gelosia nella sua voce. Ripensai a quel meraviglioso bacio, avevo fatto un patto con lui ma non potevo dirgli niente

-Le ho promesso di non dire niente- dissi senza guardarlo negli occhi e poi aggiunsi -Mi dispiace- sapevo che avrebbe capito e dentro di scoppiò una guerra. Da un lato ero al settimo cielo per quello che era accaduto un attimo prima ma dall'altro ero dispiaciuto per Sirius, lui l'amava da più tempo di me ma io non potevo farci niente se il suo bacio non era destinato a lui.

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