She Knows

di hinata93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Quando quella mattina Kara Danvers si svegliò nel suo letto si sentì persa.

Mon-El era andato via da mesi ormai, ma comunque si sentiva sola.

Non era riuscita ancora ad abituarsi alla solitudine di un letto deserto, di una casa sgombera, di una vita vuota.

Prese una ciotola di cereali e li bagnò nel latte. Lesse qualche notizia e sorrise nel vedere il suo articolo su Lena. Lena aveva pagato le spese mediche dei bambini avvelenati da Edge pur non essendo obbligata. Era gentile, come potevano le persone dubitare ancora di lei?

Accese il telefono e navigò su Facebook ed Instagram emozionandosi per un video di gattini e cagnolini che venivano a contatto tra loro per la prima volta.

Con il sorriso sulle labbra si diresse verso Cat-co, pronta ad iniziare una nuova giornata.

Quando il suo telefono squillò, prese la chiamata senza nemmeno guardare il mittente. Incastrò il cellulare tra collo e spalla e continuò a muoversi, sorseggiando di tanto in tanto il caffè.

“Pronto?” Disse.

“Ehi Kara.” una voce la salutò.

“Alex? È successo qualcosa?” Chiese subito in allerta.

Alex dall'altra parte sorrise “No sorellina, tranquilla. Mi chiedevo se stasera potessi venire da me, sai... la serata delle sorelle?” Le chiese la donna.

Kara annuì, ma realizzando che la sorella non potesse vederla le rispose affermativamente.

“Bene, allora ti aspetto qui per le sette?” Le chiese ancora l'agente Danvers.

“Alle sette va più che bene. Ordiniamo dall'italiano?” Chiese speranzosa, aveva voglia di pasta.

“E italiano sia. A più tardi sorellina” Le disse Alex che riagganciò.

Kara sorrise e continuò verso il palazzo dei media.


Una volta arrivata si affacciò nell'ufficio di James, dandogli un saluto veloce prima di andare nella sua postazione.

Snapper le aveva chiesto di scrivere un pezzo sulla nuova collaborazione della L-corp con la Green-corp, una società che si occupava di energia verde. Si sentì onorata a scrivere un pezzo riguardante la nuova padrona di Cat-co e sospettava che Snapper gliel'avesse affidato perché era una delle poche persone a non essere prevenuta nei confronti di Lena.

Si mise a lavoro, ininterrottamente, facendo ricerche su ricerche e quasi non si accorse dell'ora di pranzo finché Eve non venne a chiamarla.

“Kara?” Le disse la bionda. “Non vai a mangiare oggi?”

Kara sobbalzò alla voce, troppo impegnata nella ricerca. “E' già ora di pranzo?” Chiese dando un'occhiata alla stanza che pian piano si stava svuotando. Si alzò per sgranchirsi le gambe e si guardò intorno confusa. “Hai visto Lena oggi?” Domandò ad Eve.

La ragazza fece spallucce. “No, in realtà non ha neanche avvisato stamattina che non sarebbe venuta.” Eve si mise una mano sotto il mento. “E' strano. Non l'ha mai fatto, ma credo sia stata occupata.”

Kara non poté che sentirsi inquieta. Era un comportamento molto strano da parte di Lena.

Provò a chiamarla al cellulare trovandolo staccato. Iniziò ad innervosirsi.

Chiamò Samantha che, fortunatamente, raccolse la chiamata al secondo squillo.

“Sam ehi, sono Kara.” Le disse.
Sam la risalutò chiedendole cosa potesse fare per lei.
“Ecco, hai sentito Lena?” Le chiese.

Sam dissentì e Kara non poté che sentirsi mancare.

“No. No, non è successo niente. Ora devo andare. Grazie ciao.” Così dicendo chiuse la chiamata senza darle l'occasione di rispondere.

Lasciò la borsa nella stanza e corse verso le finestre.


Volò quanto più velocemente possibile verso la casa di Lena. Non sapeva cosa aspettarsi. Valutò tutte le possibili opzioni, dalla più stupida alla più grave ma non riusciva a capire cosa avesse provocato la sparizione di Lena.

Una volta giunta all'attico della donna scansionò lo stabile sperando di trovarla accoccolata sul divano mentre leggeva qualcosa, come faceva spesso durante le serate più fredde o magari ancora a letto ma quello che vide fu solo un gran disordine.

Lena era una persona ordinata.

Strano.

Scusandosi silenziosamente con la padrona di casa ruppe il vetro della grande porta finestre dove si era fermata più di una volta per parlare con la donna ed aggrottò le sopracciglia quando non sentì l'allarme suonare.

Lena non usciva mai di casa senza attivare l'allarme.

Fece un respiro profondo ed entrò nella casa della bruna.

Sussultò quando vide il caos. La stanza era sottosopra, segno che c'era stata una colluttazione.

Nervosamente scansionò la stanza da pranzo vedendo delle macchie di sangue a terra e corse verso di esse.
Notò come le macchie formassero una scritta.

“CSSFORT” Lesse. Cosa significava?

Terrorizzata accese il comunicatore. “Alex. Ho bisogno di te. Qualcuno è entrato a casa di Lena.” Disse tutto d'un fiato.

“Cosa? Chi?” Chiese la donna.

Kara si guardò intorno spaventata. “Non lo so, penso che Lena abbia voluto lasciare un qualche indizio col suo sangue.” Disse nervosamente. “Dice CSSFORT, sai cosa potrebbe significare?” Chiese.

Alex ci pensò qualche secondo. “Penso sia cassaforte Kara. Lena ha una cassaforte?” Domandò.

Kara scansionò la stanza “Non ne vedo una.”
“Prova nella sua stanza da letto.” Disse allora Alex.

Kara corse nella stanza da letto di Lena, sentendosi a disagio ad entrare in un luogo così privato. Attivò la vista a raggi X e vide un piccolo quadratino nel muro. “Penso di averla trovata.” Tolse il quadro che la copriva, un bellissimo quadro che raffigurava delle colline verdi. “E ora? Come la apro?” Disse ad Alex.

“Kara, hai la super forza, fracassala.” Le disse allora la sorella.

Kara esitò, le sembrava di mancare di rispetto alla sua migliore amica, ma ripensò a ciò che l'aveva spinta a compiere tale atto e decise di farlo.

Diede un pugno alla facciata frontale della cassaforte piegandola e strappò lo sportello anteriore.

“C'è una valigetta.” Scansionò la valigetta. “Sembra avere un liquido nei bordi.” Continuò.

“Non forzarla” Le urlò Alex. “Se la forzi il liquido, probabilmente acido, corroderà tutti i documenti.” Disse.

Kara annuì. “Cosa facciamo?”

“Sono già in viaggio con la squadra. Aspettami lì e cerca qualche altro indizio.” Le disse Alex.

Kara chiuse la comunicazione.

Iniziò a cercare nella stanza qualcosa che potesse spiegare il motivo del rapimento di Lena, ma non riuscì a trovare nulla.

Si sentiva spaesata, vuota, arrabbiata. La sua migliore amica era stata rapita e lei non aveva fatto niente per fermarlo. Non era riuscita a mantenere la sua promessa. Non l'aveva protetta.

Urlò per il nervosismo e riprese a cercare nella stanza. Vide l'agenda che le aveva regalato qualche giorno prima e la aprì. Dentro c'erano tutte le annotazioni che Lena aveva fatto su come gestire una compagnia giornalistica. Notò come la donna fosse ordinata e quanto elegante fosse la sua scrittura. Si soffermò a studiare come tenesse tutto in assetto. Girò le pagine fino ad arrivare alla data odierna e lesse “anniversario della carcerazione di Lex”. Che questo c'entrasse qualcosa? Sussultò quando sentì Alex e il resto della squadra fare irruzione in casa di Lena. Prese l'agenda e la mise nel taschino interno del mantello.

“Alex!” Urlò “Sono qui.” Disse.

Immediatamente la sorella entrò nella stanza.

Ordinò ai suoi uomini di perquisire la casa da cima a fondo alla ricerca di indizi e si avvicinò alla valigetta di Lena.

Kara gliela tese e Alex iniziò ad osservarla.

“Come sospettavo, ha bisogno di un codice alfanumerico per sbloccarsi.” Fece segno sul piccolo computerino. “Qualunque cosa ci sia qua dentro, scotta.” Disse.

Kara annuì.

“Sarà difficile ricavarne qualcosa, ma penso che Winn possa riuscirci.” Le disse Alex. “Puoi darmi un passaggio al Deo? Ogni minuto può essere essenziale.”
Kara si affrettò ad annuire e fece per prendere Alex. “Attenta.” La bloccò la donna. “Se subisce un urto troppo forte si attiverà il meccanismo di distruzione e non avremo niente con cui lavorare.”
Kara annuì e, con la massima cura, scortò Alex e la valigetta al Deo.

Atterrarono qualche minuto dopo, Kara non si era risparmiata nel volo.

“Bene cosa avete per me?” Disse Winn avvicinandosi alle due sorelle. Osservò la valigetta e Kara si fece sempre più nervosa. “Allora? Sai come sbloccarla?”
Winn saltò. “Rilassati Kara.”
Kara alzò le sopracciglia sorpresa. “Rilassarmi? Lena è stata rapita!” Urlò nel mezzo del Deo, completamente ignara degli sguardi che presero a fissarla.

“Kara.” Alex le mise una mano sulla spalla.
“Winn, fai il prima possibile.” Disse la bruna e il ragazzo annuì mettendosi al lavoro. Collegò i fili alla valigetta e spinse qualche tasto sul computer. “Ci vorranno due ore.” Sentenziò.

Kara strinse gli occhi cercando di calmarsi. “Non puoi fare prima?” Disse tesa.

Winn la guardò scioccato. “No, è un codice alquanto complesso ma farò il prima possibile, te lo prometto.” Le disse. Kara lo ringraziò prima di andare via.


Alex seguì sua sorella nella stanza d'allenamento. Sentì il rumore di un blocco di cemento che si disgregava sotto le mani arrabbiate della ragazza.

“Kara...” Le disse avvicinandosi. Si aspettava urla, si aspettava rabbia ma quello che vide la lasciò sorpresa.

Kara stava piangendo.

“Ehi ehi... va tutto bene” Le disse stringendola al petto.

Kara singhiozzò. Alex ripensò all'ultima volta che l'aveva vista così. “Ho fallito Alex. Ho lasciato che le succedesse qualcosa.” Disse. La sorella la strinse più forte.

“Va tutto bene Kara, la troveremo.” Le disse.

La bionda si scosse. “Non posso perderla Alex, non posso...” Si fermò per tirare su col naso. “Non posso perdere anche lei, è troppo importante.” Le disse.
L'agente Danvers sollevò le sopracciglia. Possibile che... “Kara...” Le chiese con calma. “Cosa è per te Lena Luthor?”

Kara si staccò dall'abbraccio. “E' la mia migliore amica. E se stai di nuovo per dire che non devo fidarmi di lei solo perché è...” Fu bloccata dalla mano di Alex.

“Sicura sia solo un'amica?” Le chiese allora la bruna.

L'altra annuì non comprendendo. “Si lei è... importante per me. E' l'unica persona con cui posso essere solo Kara e non Supergirl o un'aliena. E' l'unica che mi fa sentire a casa, come te Alex.” Le disse. “E' l'unica che mi ha visto quando ho dato il peggio di me dopo che Mon-El è andato e che mi è rimasta accanto... è...” Singhiozzò. “E' importante.” Le disse.

Alex annuì comprensiva. “E ora è andata, Rao solo sa dove la tengono rinchiusa. Rao!” Urlò “Non so neanche se è ancora viva!” Disse pestando il piede e rompendo una mattonella.

Alex la strinse a sé, sorpresa dell'atteggiamento della sorella.
“E' ancora viva, vedrai che la troveremo.” Le disse trattenendola.


Rimasero così per qualche minuto quando sentirono la voce di Winn dal comunicatore.

“Ce l'ho fatta. Poi non ditemi che non sono un genio!” Urlò il ragazzo.

Alex non si accorse neanche che Kara era scappata via con la super velocità.

“Ci ho messo solo un'ora e ve-oh Kara ecc- va bene va bene tieni.” Sentì il ragazzo.

Corse verso la sala principale e non trovò sua sorella.

“Dov'è lei?” Chiese a Winn. Il giovane le indirizzò una delle stanze degli interrogatori e Alex corse verso sua sorella.

Per la seconda volta la trovò piangente.

“Kara cos...” Provò a dire ma si bloccò.

Kara stringeva tra le braccia un plico di fogli, disperata.



“Lo sa.”



Buona domenica a tutti! :)

Sono sempre io, Hinata 93. Come al solito grazie per essere arrivati fino a qui.

Vi dirò per la prima volta questa ff è conclusa (è una mini mini long di soli due capitoli e woho! Il secondo è già scritto. Che vi devo dire, ero ispirata.)

Nel prossimo capitolo vi dirò da dove è uscita l'idea ma niente... questa è la prima parte.

Al solito, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se vi piace o meno... è la prima volta che provo a scrivere angst e niente... ho paura che faccia cagare.

Detto questo ringrazio come al solito  Cwtch , la migliore beta del mondo <3. grazie <3 <3 <3

Quindi la smetto. Grazie ancora per la lettura e, se possibile mi piacerebbe avere almeno 50 recensioni! (scherzo 10 bastano per il nuovo capitolo u.ù) con questo la smetto.


Ciao, Hinata93

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 

 

“Dov'è lei?” Chiese a Winn. Il giovane le indirizzò una delle stanze degli interrogatori e Alex corse verso sua sorella.

Per la seconda volta la trovò piangente.

“Kara cos...” Provò a dire ma si bloccò.

Kara stringeva tra le braccia un plico di fogli, disperata.

 

 

“Lo sa.”

 

Alex si avvicinò cautamente sfilandole i fogli dalle mani. “Cosa?” Disse prima di guardare.

Osservò uno scambio di E-mail tra Lena e quello che sembrava essere Lex Luthor a giudicare da quel “Sorellina” che ogni tanto sbucava nelle mail.

Lesse il contenuto e sbiancò quando Lex mise davanti a Lena la verità.

'Cara sorellina,

Oggi voglio essere magnanimo con te e farti un regalo.

Ho sentito da un uccellino che hai trovato una nuova amicizia, una certa Kara Danvers giusto?

Come ti sentiresti se ti dicessi che non è chi sostiene di essere? Non ci arrivi?

Ti ha mentito per tutto questo tempo.

Ti ha mentito, credendoti una sciocca, si è presa gioco di te e del tuo cognome.

Lei è Supergirl.

Non è davvero tua amica, Lena. Nessuno è davvero tuo amico in questo mondo tranne me.

Sono tutto ciò che ti resta.

Sono la tua famiglia.

Lex.'

 

Alex si sentì mancare. Lex Luthor conosceva la vera identità di sua sorella.

Lesse il messaggio successivo, quello scritto da Lena.

'Mi dispiace deluderti Lex, ma sono a conoscenza di questo da molto tempo ormai. E sì, non ti negherò che mi ha mentito, ma capisco le sue intenzioni. So che non l'ha fatto per prendersi gioco di me, ma solo perché, solamente in questa maniera, poteva avere un barlume di normalità.

Non ti biasimo per averci provato, ma non riuscirai a farmi perdere fiducia in Kara.

Non sei l'unica persona che mi resta e ormai reputo Kara appartenente alla mia famiglia più di te o della mamma.

Se solo nostro padre potesse vederti.

Lena.'

 

'Oh sorellina,

La ragazza ti ha colpito nel profondo!

Oh, immagino la tua faccia ora, ma ti conosco troppo bene. Conosco i tuoi gusti e so capire quando sei innamorata. Grazie per la nuova informazione, saprò sfruttarla.

Per sempre tuo. Lex.'

 

'Lex! Se solo ti azzardi a farle del male io ti troverò e ti ucciderò con le mie stesse mani hai capito? Tu non sai niente di me. Non fingere di conoscermi. Tu non sei più mio fratello. Non lo sei più da quando hai deciso di uccidere tutti quegli innocenti nella  tua stupida vendetta.

Lasciami in pace. Fammi rimediare agli errori che tu hai causato e mettiti da parte.

Fallo per i vecchi tempi. Lasciami libera.

Lena.'

 

Alex provò a girare il foglio ma non vi era null'altro scritto. Lesse le date delle email e, con suo enorme stupore, scoprì che risalivano a quasi sette mesi prima.

Lena aveva scoperto da molto tempo l'identità segreta di Kara.

“Kara come stai?” Le chiese voltandosi verso la bionda trovandola ancora in trance.

“Alex. Lei lo sapeva.” Ripeté la ragazza. “L'ha sempre saputo ma non mi ha mai forzata.” Le disse. “Mi ha sempre protetta, si è sempre comportata onestamente con me ed io le ho sempre mentito.” Kara prese la testa tra le mani. “E ora è scomparsa, e non c'è nulla che posso fare.” Disse.”

Alex le mise una mano sulla spalla. “Kara. Guardami.” Prese il volto della bionda e la costrinse a guardarla. “Lei sa chi sei, si fida di te. Sa che potrai trovarla.” Le disse mentre Kara annuì. “Ha voluto farci trovare la cassaforte per un motivo preciso. Negli altri fogli ci sarà un indizio ok?” Kara annuì ancora. “Dobbiamo solo trovarlo.” Disse prendendo i fogli dalla valigia.

Sfogliarono i fogli velocemente tentando di trovare qualcosa, qualsiasi cosa, che potesse dire loro dove trovare la bruna.

Passarono parecchi minuti prima che Kara perdesse la pazienza. Diede un pugno al tavolo piegandolo e, questo, provocò un balzo alla valigia. Da quest'ultima uscì una piccola chiavetta USB. Kara la prese e la portò subito a Winn. “Decriptala, ORA!” Urlò al ragazzo che, un po' spaventato, si mise subito al lavoro.

Ci vollero pochi minuti prima che Winn riuscisse ad aprirla.

“E' un dispositivo di geo-localizzazione. Penso che Lena si sia immessa il ricevitore sotto pelle, sta trasmettendo e...” Attese un secondo. “Beccata. È vicino la baia, in un capannone abbandonato.”
Non appena Winn finì di parlare  Kara iniziò a correre verso la finestra.

Si fermò solo perché si sentì bloccare da Alex.

“Aspetta.” Le disse la donna.

“Alex, non c'è tempo. Devo salvarla. Non provare nemmeno a fer-” Venne bloccata di nuovo.

“Non lo farò Kara, ma sta attenta ok? E' sicuramente una trappola. Fa un giro di ricognizione e aspetta i rinforzi. Sono subito dietro di te ok?” Alex la tirò in un abbraccio.

“Ti voglio bene.”
“Ti voglio bene anch'io” Rispose lei.

Alex le mise le mani sulle spalle. “Ora va a prendere la ragazza ok?” Le disse.

Kara annuì e spiccò il volo.

“Voglio la mia squadra pronta a partire. Winn imposta le coordinate sul furgone.” Urlò decisa.

 

 

Kara volò quanto più velocemente possibile.

Probabilmente aveva rotto la barriera del suono ma era giunta nei pressi dello stabilimento.

Usando la sua vista a raggi X osservò la struttura.

Vide Lena seduta su una sedia in una delle stanze, incosciente e probabilmente ferita.
Le bollì il sangue nelle vene.

Contò i sequestratori e vide che erano solo in cinque.

Con la super velocità andò dietro il primo e gli diede una botta in testa tramortendolo. Lo legò al palo più vicino e corse verso il secondo. Usò la vista laser e sciolse l'arma dell'uomo spaventandolo. Gli balzò dietro e, repentinamente, mise a dormire anche lui.

Erano solo tre ormai. Tutti nella stanza dove c'era anche Lena.
Si focalizzò sul rumore del cuore della donna trovandolo accelerato. Almeno era sveglia ormai.

Entrò nella stanza distruggendo un muro. Uno dei calcinacci colpì in pieno uno dei malviventi tramortendolo.
“Lasciatela. Ora.” Disse perentoria.

Uno degli uomini corse verso di lei dandole un pugno che Kara bloccò con la mano. Gli torse il braccio e, con una testata, bloccò anche lui.

“Sei solo ormai...” Disse.

Con la vista laser sciolse le corde che intrappolavano Lena la quale si tolse subito il bavaglio.
Kara notò la ferita alla testa e, se possibile, si innervosì ancora di più.

“Va fuori Lena. C'è la squadra che ti aspetta.” Disse alla ragazza toccandole la ferita.

Si rivolse poi all'uomo. “Arrenditi e non ti sarà fatto del male.”
L'uomo le scoppiò a ridere in faccia. “Non posso farlo.” Disse e si avventò su Kara.

Come al solito Kara bloccò il pugno dell'uomo con facilità.

Era stata troppo sicura di sé e questo fu il suo più grave errore.

Non si accorse del coltello verde che l'uomo estrasse dal fodero in piombo.

Si sentì immediatamente senza forze, stava per crollare a terra. Vide la lama avvicinarsi. Chiuse gli occhi, consapevole della disfatta, ma non sentì alcun dolore.

Lena, la sua Lena, aveva preso il colpo al posto suo.

“LENA!” Urlò accasciandosi a terra.
L'uomo guardò la scena inorridito. “No. Non doveva andare così. Mi ucciderà.” Disse spaventato. Provò allora a colpire Kara di nuovo ma un colpo di pistola fece volare il coltello dalle mani dell'uomo.

“FBI. Mettiti in ginocchio, ora!” Urlò Alex entrando nella stanza.

“Supergirl tutto ok?”

Kara fece segno al coltello. “Kryptonite. Ha una custodia in piombo... Lena...” Si sentiva di svenire, le lacrime si fecero strada sul suo volto.

“Lena è stata colpi...” Provò Kara prima di perdere conoscenza.

 

 

Si risvegliò nella sua stanza al Deo.

Immediatamente si sollevò dal letto. Alex le mise una mano sulla spalla. “Calma sorellina.” Le disse.

“Alex! Lena, sta bene?” Chiese tutta d'un fiato.

Alex sorrise. “E' nella stanza medica per gli umani, la ferita era superficiale ma le rimarrà la cicatrice.” Le disse la bruna.

Kara si sentì sollevata. “Grazie Rao.” Disse prima di alzarsi e di correre verso la baia medica. Si sentiva dolorante ovunque a causa della Kryptonite ma era un effetto collaterale abbastanza leggero.

Aprì la porta e il suo cuore ricominciò a battere quando vide la bruna sul letto mentre leggeva.

“Ehi...” Corse da lei e l'abbracciò d'impeto. “Grazie a Rao stai bene.” Le disse stringendola al petto.

“Kara...” La fermò Lena. “Con meno forza.” Le suggerì.

Kara la lasciò subito andare. “Scusa. Mi sono fatta prendere dal momento. Come stai? Stai bene?” Le chiese.

Lena sorrise ed annuì. “Un brutto taglio, niente che non possa cicatrizzarsi” Le disse.

Kara si sentì sollevata.

“I rapitori... sai chi sono?” Chiese la bionda.

Lena annuì.

“Sono degli scagnozzi di Lex. Li ha costretti a fare quello che hanno fatto.” Disse. “Non è davvero colpa loro.”

“Lena...” Kara l'avvicinò a sé. “Vuoi trovare il bene in tutto.”

Lena sorrise. “L'ho imparato dalla migliore.” Le disse con una voce scherzosa.
Kara ricambiò il sorriso prima di tornare seria.
“Perché non me l'hai detto che sapevi chi fossi?” Le chiese prendendole la mano e intrecciandola alla sua.

Lena fissò le mani sorpresa.

Arrossì leggermente. “Non era il mio segreto Kara. Me ne avresti parlato quando saresti stata pronta.” Le disse.

“Ma tutte quelle volte che...” Kara la guardò sorpresa, come poteva non aver capito che Lena sapeva? “Non voglio che tu pensi che non te l'abbia detto perché sei una Luth-”
Lena la fermò, sorridendo. “Kara. Guardami. Sono assolutamente seria.” Le disse. “Mi fido di te,  ti affiderei la mia stessa vita, so che sei capace di vedere oltre il mio cognome e so che se non me l'hai detto c'è stato un motivo distinto e lo comprendo. Sei sempre la persona più importante per me, poteri o no, tu resterai sempre Kara Danvers per me.” Continuò. “Hai capito?”

Kara annuì. “Grazie.” Sussurrò.

Lena sorrise. “A cosa servono gli amici?” Le disse sorridendo.

“A tal proposito...” Kara si abbassò e sfiorò le labbra di Lena con un bacio dolce.

Tutte le preoccupazioni del giorno sparirono in quel gesto. Si sentì finalmente libera, felice, calma.

Si separò da Lena e la guardò negli occhi. Poggiò la fronte sulla sua. “Ho promesso a me stessa che non avrei fatto l'errore che feci con Kenny” Sussurrò più a se stessa che alla bruna.

Le mise una mano dietro l'orecchio tirandola a se. “E non mi farò sfuggire l'occasione di essere felice. Non di nuovo.” Le disse tirandola in un secondo bacio delicato e gentile.

Rimasero così qualche minuto, semplicemente a baciarsi in assoluta tranquillità. Kara sorrise quando, sotto consiglio di Lena, si sdraiò al suo fianco tenendola stretta a sé.

Aveva rischiato di perderla, non avrebbe fatto lo stesso errore di nuovo.

“Ehi Lena...” Le disse.

Lena mugugnò ormai quasi completamente addormentata. “Cosa?”
Kara sorrise. “Niente, te lo dico domani. Ora dormiamo.” Le disse dandole un leggero bacio sul capo e sorridendo beatamente per la situazione.

 

 

 

Ciao a tutti. Eccovi la storia completa. 😊 Spero che vi sia piaciuto come è finita la storia. L’idea… beh l’idea mi è venuta vedendo l’episodio “danvers sister”. Niente, solo chi poteva essere migliore di Lena in questo? 😊
Detto questo grazie per avermi seguita in questa mini storiella
😊 sono felice.

Vi vi bi. Grazia ancora a  Cwtch che ha betato tutto. 😊 detto questo… alla prossima, se arriva.

Hinata93

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