The Count Mickey Dragul - Bald Mountain

di disneylover03
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

Il  Monte Calvo è famoso per la particolare forma della sua cima. Una leggenda infatti narra che ogni sette proprio lassù si radunano le anime dei defunti assieme a creature demoniache per celebrare il Sabbath con il quale omaggiano il loro re: il demone Chernabog.

Ed è proprio attorno a questa leggenda che si sviluppa la nostra storia…

 

“Ehehe… dai Mickey mettimi giù… posso anche camminare da sola!”

“Non è necessario amore mio…”

Mina era ormai al nono mese di gravidanza e poteva partorire da un momento all’altro, ,a nonostante questo aveva deciso di accompagnare Mickey al Sabbath Russo al quale erano stati invitati dalla strega Hazel.

Arrivati davanti alla carrozza, Mickey poso Mina a terra e salutò il dottor Goofy e Donald.

“So di potermi fidare di voi amici! Controllate il castello mentre sono via.” Disse.

“Sicuro Mick!” rispose Goofy.

“Conta su di noi Mick!” gli fece coro Donald.

“Mio signore! L’area attorno al castello è salva! Io e gli altri licantropi proteggeremo il castello mentre voi e la vostra sposa sarete via.”

A parlare era stata Daciana, la comandante del corpo di guardia del conte.

“Molto bene Daciana, se ci saranno pericoli sai cosa fare!”

“Si signore!”

Detto questo i due sposi salirono a bordo della carrozza.

“A presto amici!” salutò il conte.

“Buon viaggio!”

 

Mina e Mickey dormivano ancora quando le porte della carrozza si aprirono improvvisamente.

“Ma che…?” disse Mickey svegliandosi.

“Bene bene, chi abbiamo qui?” disse uno strano individuo guardandoli.

“Mick…” disse Mina spaventata.

“Resta dietro di me Mina!”

“Strega Hazel! Il conte e sua moglie sono qui!” esclamò lo strano uomo.

“Strega Hazel!?” chiese Mickey confuso.

“Oh grazie Clopin! Che picere vedere il grande conte Mickey Dragul! E lei deve essere tua moglie, Leota mi ha parlato tanto di te cara ragazza. Ma come sei cresciuto ragazzo mio!” disse un’arzilla vecchietta stringendo le mani a entrambi i vampiri.

“Benvenuti al nostro Sabbath, la Notte sul Monte Calvo!” continuò “Spero tanto che vi troviate bene qui. Siete fortunati! Quest’anno abbiamo un ospite speciale che non vede l’ora di conoscervi!”

“Oh… e chi è?” chiese Mina.

“Eheh vedrete! Venite a conoscere il Re delle Zucche!”

“Re…delle Zucche?” chiese Mickey.

Hazel condusse i due in un posto dove una gran folla era radunata attorno ad un falò. Improvvisamente dalle fiamme si levò una figura alta e snella, completamente rivestita di paglia e con una zucca intagliata al posto della testa. Mina si spaventò a tal punto da svenire tra le braccia di Mickey.

 

“Mina! Mina…oh grazie al cielo!”

La topolina aprì lentamente gli occhi ancora stordita.

“Mina ero così preoccupato per te e per il bambino…” disse Mickey stampandole un bacio sulla fronte.

“I-il mio bambino…c-come…” balbettò Mina.

“Non preoccuparti mia cara… Il tuo bambino è salvo…” la rassicurò Hazel.

“Miss Mina…sono così dispiaciuto. Non volevo spaventarla in quel modo!”

Una figura alta e scheletrica si avvicinò al letto della topolina. Era Jack Skeletron.

“Ecco… Spero possiate perdonarmi…” le disse porgendole una rosa e provocando la gelosia di Mickey.

“Grazie…” rispose lei.

 

Passato quel momento, i giorni trascorsero tranquilli tra festeggiamenti e banchetti in preparazione al grande Sabbath Russo.

Finchè una notte…

“No non voglio! Vi prego padre!”

“Mordila figlio mio! Dimostra il tuo potere! Dimostra di essere una Dragul! Vieni qui! Tu sei un Dragul, non devi avere pietà di questa disgustosa donna! I mortali sono solo cibo per noi, ricordalo Mickey!”

“No!!”

“Tu sei un Dragul Mickey! Sei il demonio sceso in terra!”

“Nooooo!” urlò Mickey svegliandosi da quell’incubo spaventoso.

“Mickey che succede?!” esclamò Mina.

“Ancora quel sogno…mio padre…” disse Mickey tra le lacrime.

“Mickey non può farti niente…non più ormai…” gli disse Mina accarezzandogli il viso dolcemente.

“Oh Mina grazie…”

“Sono qui Mickey…ci sarò sempre…”

Un rumore improvviso proveniente dall’esterno interruppe quel momento facendo sussultare Mickey.

“Tutto ok?” chiese Mina.

“Mina ti prego resta qui…tornerò presto.” le disse Mickey baciandola per poi uscire.

“Ok! Chiunque tu sia vieni fuori! Lo so che sei qui!” urlò.

“Con grande piacere…” disse una voce alle sue spalle. Una voce fin troppo familiare.

Con riluttanza mista a sorpresa, Mickey si voltò e lo vide.

“No… Questo è… è impossibile!” esclamò guardando il fantasma di suo padre negli occhi.

“Sorpreso di vedermi?” chiese il ratto con un ghigno.

L’espressione sconvolta di Mickey si tramutò in rabbia.

“Non so come tu abbiua fatto a tornare, ma ti spedirò all’Inferno una volta per tutte!” esclamò il conte lanciandosi contro il padre. Il ratto però fu più svelto e lo bloccò.

“Adesso rilassati ragazzo mio, ho bisogno della tua energia! Il nostro padrone Chernabog tornerà e sarà la fine per te e per i tuoi amici!”

Mickey sentiva che pian piano le sue forze lo stavano abbandonando, ma fortunatamente una luce improvvisa fece scomparire l’immagine di suo padre. Il povero topo cadde a terra.

“Conte state bene? Quella creatura era un Doppleganger.”

Jack era arrivato appena in tempo.

“Un dopple cosa?” chiese il conte abbastanza stordito e confuso.

“Un Doppleganger! Un demone capace di trasformarsi in una persona che si conosce… Che cosa vi ha detto?” chiese Jack.

“Ha detto che aveva bisogno della mia energia… e ha menzionato un certo Chernabog…”

“Chernabog?!?”

“Aiutoooo!!”

Un grido improvviso fece sussultare i due.

“Mina! Oh no!” esclamò Mickey.

“Qualcuno mi aiuti!” gridò ancora la topolina.

“Sbrighiamoci!” esclamò Jack.

“Mina! Cosa…” gridò il conte entrando nella tenda e ritrovandosi dinanzi ad una scena spaventosa.

La povera Mina urlava mentre cercava di difendersi da una creatura demoniaca dal busto di donna con zampe e ali di uccello.

“M-Mickey… Non riesco a fermarla! T-ti prego aiutami!”

“Non azzardarti a far del male alla mia Mina!” urlò Mickey scaraventandosi sulla creatura.

“Chi ti ha mandato qui lurido mostro!” disse per poi morderla. In quel momento per la sua mente passò l’immagine di un demone enorme, alato e spaventoso.

“Mickey stai bene?” chiese Mina andando ad abbracciarlo.

“Oh Mina ero così spaventato…”

“Ehm… ragazzi… Odio interrompere i momenti romantici ma… Abbiamo un piccolo problema!” disse Jack.

“Qual è il pro… Oh mamma!” esclamò Mickey.

Davanti a loro c’era uno spettacolo a dir poco inquietante. Un intero esercito di demoni e fantasmi arrivava dal cielo verso di loro.

“Che Inferno è mai questo?!?” chiese Jack.

“Non ne ho idea Jack!” rispose Mickey.

“Re delle Zucche guarda lassù!” esclamò Hazel arrivando di corsa e indicando la cima del Monte Calvo.

Da lassù, si innalzò una spaventosa figura demoniaca. Chernabog era tornato.

“Oh no… è peggio di quanto pensassi!” esclamò lo scheletro.

“C-chi è quello?” chiese Mickey.

“Lui è Chernabog…e si è risvegliato!” rispose Jack.

Mina si aggrappò al braccio di Mickey.

“Mickey conosco quell’espressione! Ti prego non…” provò a dire ma fu interrotta da un bacio di Mickey.

“Ti amo Mina!” disse per poi volare via verso il mostro.

“Mickey!!!”

“Hey tu! Fermati!” urlò il conte arrivato di fronte al demone che con una sola manata lo scaraventò a terra facendogli perdere i sensi.

 

Quando Mickey riaprì gli occhi si ritrovò addosso una disperata Mina.

“Mickey perché l’hai fatto!” urlava piangendo.

“M-Mina…”

“Sei un idiota!”

“Oh Mina sto bene adesso… Ti prego non piangere.”

“Si ma per miracolo… Le ferite erano molto gravi.” disse la fata Flora.

“L’ha fatto per salvare sua moglie e tutti noi…” disse la fata Fauna.

“Ma ormai Chernabog si è risvegliato…” disse Serenella.

“Conte sapete che il vostro sacrificio è stato inutile…” riprese Flora.

“Quel demone è forte… Ma deve pur avere un punto debole!” esclamò Mickey.

“Non ne ha…è invincibile!” disse una voce nell’ombra.

Una strega alta completamente vestita di nero con uno strano copricapo e un bastone si avvicinò ai presenti.

“Chernabog è il Diavolo in persona. Vive sul Monte Calvo dall’alba dei tempi. E nessuno lo ha mai sconfitto!” disse.

“Chi sei tu?” chiese Mickey.

“Oh che maleducata! Mio caro conte, io sono Malefica la più potente strega del mondo. Io so ogni cosa su Chernabog. Per esempio che adora nutrirsi delle anime dannate di giovani ragazze…” disse la strega avvicinandosi pericolosamente a Mina.

“Non toccarla!” esclamò Mickey parandosi davanti a Mina.

In quel momento fece il suo ingresso un raggiante Jack.

“Malefica! Che piacere vederti! Fortunatamente ti ho incontrata… Ho una cosa da chiederti. Da quello che le vecchie streghe dicono, tu sapevi già del risveglio di Chernabog… Che hai da dire? Il risveglio di Chernabog è una cosa totalmente inaspettata…” disse.

“Io non so nulla Jack…” rispose Malefica.

“Si certo… E io sono Babbo Nachele!”

“Babbo Nachele?” chiese Mickey.

“Lunga storia… comunque Chernabog è forte ma io e Hazel abbiamo scoperto che è sensibile alla luce e alle campane della chiesa… quindi abbiamo bisogno…” disse Jack.

“…di oggetti sacri…” terminò Mickey.

“Ma qui non ci sono oggetti sacri… Nessuno di noi ne ha!” disse Flora.

“Oh… ma io conosco qualcuno che ce li ha…” disse Mickey.

 

 

Eccomi qui con il primo capitolo del seguito del conte Mickey Dragul! Credo che si perfetto per questo periodo dato che siamo vicini ad Halloween! Allora come avrete notato, c’è stata l’aggiunta di nuovi personaggi del mondo Disney: Clopin (Il Gobbo di Notre Dame), le tre fatine e Malefica (La bella addormentata nel bosco), la strega Hazel (che viene da un cortometraggio di Paperino intitolato “La notte di Halloween” dove però ha il nome di strega Nocciola) e Jack Skeletron (The Nightmare before Christmas).

Come cattivo invece abbiamo Chernabog, protagonista dell’ottava sequenza del classico Disney Fantasia intitolata “Una notte sul Monte Calvo” (Night on Bald Mountain) da cui prende il nome anche questa fan fiction. Bene credo che vi abbia annoiato abbastanza con le mie chiacchiere. Se vi va recensite e fatemi sapere che ne pensate di questa nuova storia. Noi ci vediamo al prossimo aggiornamento. Baci

disneylover03

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

“Chernabog eh?  Interessante… Ho qualche regalino per lui..."

Oswald Helsing era seduto e leggeva con interesse la lettera inviatagli da Mickey.

“Qualcosa di brutto Oswald?” chiese Zenox che sedeva accanto a lui. Era un amico di vecchia data del coniglio, cacciatore di vampiri anche lui.

“un amico ha un problema con un demone e devo andare ad aiutarlo.”

“Hai bisogno del mio aiuto?”

“Oh non preoccuparti…so prendermi cura di me stesso.”

“Va bene allora…buona fortuna piccoletto!” disse Zenox alzandosi e andandosene con un sorrisetto.

“Non chiamarmi piccoletto!”

 

“Le cose si sono complicate conte. Dobbiamo assolutamente fermare quel demone prima che si svegli ancora…” disse Jack.

Erano passate ormai due settimane dall’ultimo attacco di Chernabog.

“Nella notte di Halloween verrà a prendere le nostre anime. Per ora Hazel e Clopin stanno cercando di rassicurare gli ospiti, ma io sono molto preoccupato…”

In quel momento entrò uno zingaro nella tenda e sussurrò qualcosa allo scheletro.

“Che succede Jack?” chiese Mickey.

“Non ne sono sicuro ma credo che avremo compagnia…”

Due zingari portarono nella tenda due individui incappucciati.

“Lasciateci andare luridi bastardi! Brutti figli di…”

“Oswald!” esclamò Mickey riconoscendo quella voce.

“Aspettate un attimo… Conte voi conoscente questi due?” chiese Jack confuso.

“Certo che li conosco…ci hanno portato gli oggetti sacri di cui abbiamo bisogno!”

“Bella accoglienza conte, davvero!” disse Oswald.

“Ma perché non l’hanno detto?” disse Clopin.

“L’abbiamo detto!! Che razza di maleducati!” sbottò il misterioso accompagnatore di Oswald. Si tolse il cappuccio e davanti ai nostri amici apparve una coniglietta dal pelo azzurro.

 “Oh una ragazza…è anche lei una cacciatrice?”

“Oh si, io sono Lillian Alice VanHelsing e sono la migliore cacciatrice di Londra!” esclamò la coniglietta.

“Ehi che cosa state guardando!” urlò Oswald notando le strane espressioni di Mickey e Jack verso la figlia.

“Oh andiamo Ozzie… non mi dirai che sei geloso! Ma che bravo paparino…” lo canzonò Mickey.

“Presto sarai padre anche tu…”

“Papà, chi è questo bellissimo vampiro? Il conte Dragul?” chiese Lillian avvicinandosi a Mickey pericolosamente.

“Ecco…io….” balbettò Mickey arrossendo violentemente.

“Potente e affascinante…adoro questi tipi di vampiri…”

“Conte, cosa credi di fare con mia figlia!?” esclamò Oswald.

“Io!? Cosa crede di fare lei con me!!” urlò Mickey.

“Stavo solo scherzando!” rise Lillian.

“Mickey si è risvegliato!!” urlò Mina.

“Chi?” chiese Oswald.

“Chernabog ci sta attaccando!!”

Tutti uscirono dalla tenda.

“Guardate!! Sta inviando i suoi fantasmi e i suoi spiriti!” urlò Jack.

“Abbiamo bisogno di uno scudo!” esclamò Oswald afferrando una grossa croce d’argento.

“Cosa vuole fare?” chiese Mickey.

“Questo posto è santo adesso! Va via!” urlò il coniglio piantando l’oggetto sacro davanti al demone.

Si scatenò una luce potentissima.

“Wow è meraviglioso…” disse Jack.

“Resta dietro di me Mina e non guardare!” esclamò Mickey abbracciando Mina e voltando le spalle a quel bagliore.

“Oswald togli quella dannata cosa!” urlò ancora.

“Non finchè l’attacco non sarà finito!” rispose il coniglio.

“La croce non è sufficiente…” disse Lillian tirando fuori dal sacco dove il padre teneva le armi un enorme bazooka.

“Dolcetto o scherzetto bastardo!” esclamò puntandolo verso Chernabog e premendo il grilletto.

Partì un colpo che centrò in pieno il demone.

“L’ho preso!” esultò la coniglietta.

Ma l’aveva fatto troppo presto, perché Chernabog non si era affatto ferito e si voltò verso di lei con espressione furibonda.

“Ma che…!” esclamò Lillian prima di cadere improvvisamente a terra con le lacrime agli occhi.

“Lillian che ti succede?!” chiese Oswald.

“Mi sento come se dovessi morire… A-aiuto p-papà…” disse la coniglietta.

“Presto Lillian! Chiudi gli occhi, non guardare!” urlò Jack coprendole gli occhi.

In quel momento si sentì un suono in lontananza.

“Ma queste sono…” disse Jack.

“Le campane della chiesa! Siamo salvi!” finì Oswald.

“Si sta funzionando!” esclamò Jack vedendo che Chernabog era in difficoltà.

“Mickey…mi fa male la testa!” urlò Mina ancora stretta al conte.

“Resisti Mina! Finirà presto!” la rassicurò Mickey.

Finalmente Chernabog si ritirò nella sua caverna.

“Mina stai bene?” le chiese il conte sciogliendo l’abbraccio.

“S-si Mickey…”

“Per ora siamo salvi…” disse Oswald.

“Voi! Siete degli impostori della chiesa! Frollo vi ha mandati qui per catturarci!” esclamò uno zingaro indicando Oswald e Lillian.

“Ma cosa stai dicendo?!” disse Oswald con rabbia.

Fortunatamente prima che i due cominciassero a picchiarsi Jack si parò davanti al coniglio.

“Ingrato! Questi cacciatori hanno salvato le nostre vite e le nostre anime! Vi ho promesso che Chernabog sarà eliminato. Domani saliremo sul monte e lo uccideremo!”

“Jack che succede?” chiese Mickey avvicinandosi.

“La gente è spaventata conte. La prossima notte sarà quella di Halloween, allora Chernabog scatenerà il suo attacco finale sulle nostre anime! Dobbiamo fermarlo prima. Miss Mina vi prego di restare qui al sicuro.” rispose lo scheletro.

 

“Mina ti vedo preoccupata… Va tutto bene?” chiese Mickey vedendo la topolina stesa sul letto con espressione persa nel vuoto.

“Ecco…è per Chernabog…è molto forte. Sono preoccupata per te e per il nostro bambino…” disse lei.

Mickey le accarezzò la guancia.

“Mina…andrà tutto bene, sta tranquilla…” le rispose baciandola.

Improvvisamente però Mina si ritrasse.

“Che succede!?” chiese Mickey.

“Mickey credo si arrivato il momento…” disse Mina vedendo che si erano rotte le acque.

“Oh cielo!”

 

“Papà!!!”

Lillian era piombata nella tenda di Oswald.

“Che succede!? Cos’è questo chiasso!?” chiese il coniglio svegliandosi di soprassalto.

“Papà Mina sta partorendo!!! Mickey mi ha detto di chiamarti urgentemente!”

“Cosa!?!”

Mina era stesa sul letto ansimante.

“M-Mickey…t-ti prego resta con me…” diceva.

“Sono qui Mina… Continua a respirare…”

“Mickey!!” esclamò Oswald piombando nella tenda.

“Adesso fai tutto quello che ti dico…” disse avvicinandosi al letto.

“Sai quello che stai facendo?” gli chiese Mickey preoccupato.

“Ho aiutato mia moglie a partorire 420 bambini. So cosa fare! Allora Mina ascoltami, respira lentamente e quando spingi non smettere di respirare… Spingi solo quando le contrazioni sono forti, d’accordo?” disse Oswald.

“S-si.. AAAAAAH!” urlò Mina.

“Resisti Mina!” diceva Mickey.

“Spingi Mina!” urlava Oswald.

“Papà ho trovato aiuto!” esclamò Lillian entrando con due zingare.

“Uscite da qui! Non è una cosa che vi riguarda! State solo innervosendo la ragazza!” esclamò una delle due zingare.

“Ma noi stiamo solo aiutando!” disse Oswald.

“Mickey…Oswald…” disse Mina.

“Si Mina?” domandarono i due all’unisono.

“Uscite fuori da qui!!!!!” urlò la topolina.

 

Erano ormai passate due ore da quando Mickey e Oswald avevano lasciato la tenda. Il conte si era accampato fuori coprendosi per ripararsi dalla luce del sole.

“Ehi conte, come stai?” chiese il coniglio avvicinandosi.

“Come credi che stia! Qui fuori fa caldo e non posso togliermi la coperta di dosso con questo dannato sole!”

“Sta calmo Mickey…”

“Come faccio a stare calmo! Mina sta partorendo!” disse Mickey tirandosi le enormi orecchie rotonde per la disperazione.

“Papà! Conte! Sono nati finalemente!”

Una raggiante Lillian si gettò su Mickey abbracciandolo forte.

“S-sono!?” balbettò Mickey.

“Congratulazioni Mickey! Forza andiamo a vedere i tuoi bambini!!” disse Oswald.

“S-sono…Ozzie non è solo un bambino!” disse Mickey ancora incredulo.

Palesemente nervoso il conte entrò nella tenda e si avvcinò lentamente al letto.

“Mina…” sussurrò. La moglie lo guardò dolcemente poi abbassò lo sguardo sui due piccoli topolini che stringeva tra le braccia. Un maschietto e una femminuccia. Il primo aveva il pelo nero come il padre, la seconda invece aveva un’insolito manto di un bianco latte splendente.

Mickey davanti a quello spettacolo meraviglioso si commosse.

“Oh Mina, amore mio… Hai fatto un miracolo!” le disse baciandola sulla fronte.

“Sono davvero carini… Non trovi papà?” disse Lillian.

“Non riesco a resistere a quest momenti…” disse Oswald con le lacrime agli occhi per la commozione.

 

 

 

Ed eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo!!!  Scusate l’imperdonabile ritardo, ma come al solito sono stata super impegnata. Spero abbiate amato questo capitolo quasi quanto me e che vi siate un po’ commossi quando Mickey vede i suoi figli per la prima volta. Vi giuro è un momento troppo tenero. Per informazione i due piccoli si chiamano Zuritan (il maschietto) ed Emily (la femminuccia, come vedete Mina ha mantenuta la promessa fatta a Emily, la sposa fantasma). Mettendo da parte i momenti teneri, la minaccia di Chernabog si sta facendo sempre più pericolosa e ci stiamo avvicinando alla notte di Halloween. Riusciranno i nostri eroi a distruggere il demone?Lo scoprirete presto.

Che dirvi ancora, spero che abbiate colto la citazione da “Il gobbo di Notre Dame”. Se si fatemelo sapere nelle recensioni. A presto. Baci.

disneylover03

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

“Molto bene amici miei…siamo tutti pronti?”
Jack, Lillian e Oswald erano radunati fuori dall’accampamento pronti per partire verso il Monte Calvo e distruggere Chernabog  una volta per tutte.
“Dov’è il conte?” chiese lo scheletro.
“Sta salutando suo moglie e i suoi piccoli.” rispose Oswald.
Mickey infatti era nella tenda con Mina.
“Tornerò presto, Mina… Promesso!”
“Ti prego Mickey sta attento.”
Il conte baciò lei e i suoi figli e uscì dalla tenda.
“Ora sono pronto!” esclamò.
“Non preoccuparti Mickey, noi andiamo, diamo un bel calcio nel sedere di Chernabog e torniamo! Jack ha un’idea per farci arrivare più velocemente in cima al monte!” esclamò Oswald.
“Ho visto come siete riuscito ad arrivare in cima alla montagna…quindi se usaste le vostre ali potreste arrivare più velocemente a metà strada… noi lo faremo a piedi!” spiegò Jack.
“Certo che posso, ma forse si può fare anche di meglio. Aggrappatevi a me, oggi voleremo!” disse Mickey aprendo le ali.
“Che bello papà voleremo!!” esclamò Lillian afferrando il braccio del conte.
Oswald si avvicinò titubante.
“Ehm… Mickey sei sicuro di poterlo fare. È perico…. AAAAAAAAAAH MICKEEEEEY!!!”
Il coniglio non aveva ancora finito di parlare quando Mickey era partito a tutta velocità.
“Scendiamo qui conte, il resto lo faremo a piedi.” disse Jack quando arrivarono a circa metà strada.
“Perché Jack? È meglio se arriviamo in cima volando…” rispose Mickey.
“No è troppo pericoloso, e poi il sole sta sorgendo…”
In quel momento Mickey fu colpito da un raggio di sole e accecato perse quota, le ali si chiusero e il gruppo cominciò a precipitare.
“Mickey… SEI UN IDIOTAAAA!” esclamò Oswald.
“Gomma dell’anima!!!” urlò Jack e dalle sue mani uscì una specie di filo elastico che di attaccò ad una sporgenza della montagna.
“Oswald afferra la mia mano!”
Il coniglio afferrò con una mano quella di Jack e con l’altra la figlia.
“Grazie Jack!” disse Lillian.
“Oswaaaald!” urlò Mickey mentre cadeva e non sapendo a cosa aggrapparsi si appese alle orecchie del suo amico che urlò per il dolore.
Alla fine però Jack riuscì a portarli tutti in salvo.
“Le mie povere orecchie!” esclamò ancora Oswald dolorante.
“Jack, cosa hai usato per aggrapparti alla roccia?” chiese curiosa Lillian.
“Oh questa? È la “gomma dell’anima” un’invenzione che mi ha dato il dottor Finkelstein. La porto sempre con me per qualsiasi emergenza.” rispose lo scheletro.
“Da adesso in poi dobbiamo fare attenzione Jack…ho un brutto presentimento qui… C’è aria di morte!” disse Mickey.
“Oh si… Senti il vento? Quesa è la morte! Senti la terra? Questa è la morte!” esclamò Oswald teatralmente.
“Oswald…” fece Mickey guardandolo male.
“Eeee… senti il ronzio dentro la tua testa? Beh, probabilmente è una zanzara… Una zanzara della morte!” fece ancora Oswald a mo di monologo.
“Sei un pagliaccio…” disse Mickey.
“Conte attento!”
Jack si lanciò verso il topo e sviò una freccia che stava per colpirlo.
“Gurdatevi intorno e preparatevi a combattere!” esclamo lo schletro.
In quel momento una marmaglia di creature mostruose uscì allo scoperto.
“Venite ad assaggiare la furia del Re delle Zucche!!”
“Pronta per spedire qualcuno all’Inferno?” fece Oswald a Lillian con sguardo complice e puntando la pistola verso i mostri.
“L’hai dello papà!”
“Mickey…tutto bene? Perché non combatti?” chiese Oswald vedendo l’amico che si copriva il volto.
“Ho bisogno di sangue!!” esclamò Mickey gettandosi verso un mostro e mordendolo.
“Quindi il conte è temuto per questo…” disse Jack osservando la scena.
“Forza brutti mostri! Voglio il vostro sangue!!” disse ancora Mickey mordendo i mostri ad uno ad uno.
“Ottimo lavoro conte! Ora hanno paura di noi!” esclamò Jack.
Mentre gli altri erano alle prese con quelle creature Oswald si accorse di una losca figura che si muoveva vicino alle rocce.
“Ehi tu! Ferma brutta strega! E lascia andare la ragazza!” esclamò avvicinandosi e riconoscendo Malefica che tra le braccia portava una ragazza.
“Fuori dai piedi coniglio!” disse lei.
“No! E ora lascia subito quella…quella bambola!?” esclamò Oswald notando che la strega aveva in mano una bambola di pezza dai lunghi capelli rossi.
“Una bambola…è solo una bambola…”
“Esatto VanHelsing, ma è un’anima pura. L’unico modo per fermare Chernabog è sacrificarla… Dimmi VanHelsing, non è meglio sacrificare una sola anima invece che…” la strega non riuscì a finire poiché Oswald sparò un colpo che sfiorò il viso scheletrico della donna.
“Non sto giocando! Ti lascerò andare se tu lascerai quella bambola!”
“Sei in trappola Malefica!” esclamò Mickey spuntando alle spalle della donna.
“Ben fatto Mick, e tu strega preparati ad una meritata punizione!” disse Oswald.
“Malefica!!! Lascia la mia Sally o la pagherai cara! Parola del Re delle Zucche!”
La figura di Jack avvolta dalle fiamme si avvicinava minacciosamente alla strega.
“Se fossi in te la lascerei andare…” suggerì Lillian.
“Molto bene…vuoi davvero la tua stupida bambola?” disse Malefica adagiandola a terra.
“Ho un brutto presentimento…” pensò Oswald.
“Allora vieni a prenderla!” esclamò la strega trasformandosi davanti agli occhi sconvolti dei presenti in un enorme drago nero e viola.
“Oh fantastico…davvero fantastico!” disse Oswald ironicamente.
Il drago cominciò a lanciare i suoi attacchi di fuoco verso i nostri amici.
“Attenzione!” urlò Mickey vedendo che Lillian stava per essere colpita.
“Lillian!!”
La coniglietta si spostò appena in tempo. Ma in realtà non era lei il bersaglio, ma la povera Sally che fu colpita in pieno.
“No! Non lo hai fatto!” esclamò Jack avvicinandosi alla bambola.
“Oh Sally…perché proprio tu…” disse stringendo a se il corpo di lei.
“Jack! Che stai facendo!? Forza va via da lì!!” esclamò Lillian.
“Mickey…sai come sconfiggere quella bestia?” chiese Oswald.
“Si ma…” Mickey non finì la frase perché il coniglio gli lasciò il suo scudo e la sua pistola e afferrando Lillian scappò via.
“Perfetto ci vediamo più tardi!! Io sconfiggerò Chernabog, tu pensa al drago!” esclamò.
“Ma cosa...! Sei un bastardo!!” urlò Mickey.
Intando il drago si avvicinava e Mickey cercava di respingerlo con lo scudo.
“Non puoi uccidermi conte, sono molto più forte di te!!”
“Via brutta strega! Jack che diavolo stai aspettando, porta la ragazza in
salvo!” urlò ancora Mickey.
Intanto Lillian e Oswald si stavano arrampicando verso la cima della montagna.
“Papà aspetta! Perché hai lasciato Mickey da solo contro quel drago?”
“Rifletti Lillian, Mickey è un vampiro, una creatura della notte! Non pensi che Chernabog potrebbe controllarlo? Non voglio correre questo rischio…Mickey è un amico e non voglio affrontarlo. Andiamo adesso!!” rispose Oswald.
Mickey però non se la stava passando affatto bene, poiché Malefica gli tirava colpi a destra e a sinistra.
“Sei uno sciocco conte! Non sei per niente come tuo padre, Mircea! Lui capì subito di non potermi sconfiggere, è per questo che ha dato la mia forma al trono dove ora ti siedi tu! Lo ha fatto per onorarmi!!”
“Cosa!?” esclamò Mickey.
“Ed ora, come tuo padre, ti inchinerai davanti a me!”
“Mai!! Tu hai capito una cosa di me Malefica! Io non sono come mio padre… Io sono lo spietato conte Dragul!” esclamò il conte e scatenò nuovamente i suoi potentissimi poteri.
Intanto Jack era rimasto a guardare la scena.
“J-Jack…”
“Sally!”
“Jack che cosa è successo? Ricordo che ero nella città di Halloween e… e adesso cos’è questo posto?!”
“Sta tranquilla, l’importante è che tu sia salva. Adesso devo portarti via di qui!”
“Tu, tu idiota! Tu hai osato fare questo a me, la signora di tutti i mali!!” urlava Malefica dolorante per le ferite.
“Tu sei solo un mostro…” disse Mickey.
“Non  ha importanza, puoi uccidermi conte ma non puoi fermare Chernabog! Stanotte si risveglierà, ci sono due anime migliori di quella misera bambola!”
“Due anime… Oswald! Lillian!” esclamò Mickey.

 

Oswald e Lillian intanto erano stati attaccati dai seguaci di Chernabog.
“Lillian, non preoccuparti per me! Usa l’acqua santa!”
“Si signore! Caramelle per gli ospiti!!”
La coniglietta fece come il padre le aveva detto, ma ogni volta che un
demone cadeva se uscivano altri tre.
“Papà sono troppi! Abbiamo bisogno di un esorcismo!!”
“Non è il momento di scherzare Lillian! Afferra la mia mano, dobbiamo andare da Chernabog!”
Oswald fu improvvisamente attaccato da un demone, ma fortunatamente riuscì a scaraventarlo via.
“Papà tutto ok? Quel demone ti ha ferito? Prendi la mia mano, ti aiuto io!”
A poco a poco i demoni si moltiplicavano. Erano troppi. 

 

Salve a tutti amici di EFP!! Eccomi ancora qui con il terzo capitolo del conte Mickey Dragul! Capitolo molto intenso, finalmente i nostri amici si avvicinano alla battaglia finale! Probabilmente manca solo un capitolo alla fine di questa storia ma non preoccupatevi, non sentirete nostalgia dei vostri eroi perché ho pronto uno spin-off da pubblicare prossimamente. Non mi dilungo troppo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e se avete qualcosa da farmi notare o volete dirmi vi prego di recensire. Ringrazio anche chi legge solamente! A presto, baci.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4
Malefica sotto forma di drago giaceva ansimante per terra. Mickey l’aveva finalmente sconfitta trafiggendola con la sua spada.
“E ora conte cosa penso di fare? Credi davvero di poter sconfiggere Chernabog?”
“Si…e lo farò ad ogni costo!!”
“Povero sciocco! Ti ho già detto che nulla può fermarlo! Sei una creatura della notte…come me. Hai sbagliato a voler sfidare il nostro signore. Lui è molto più potente di te. Prenderà l’anima di tua moglie e dei tuoi bambini e…”
“Zitta! Hai finito di minacciare la mia famiglia! CERBERUS ABYSS!!”
Il potente incantesimo lanciato da Mickey fece crollare la terra e precipitare Malefica in un profondo abisso.
“Mangia questo animale! Ti servir… AAAAAH!” Mickey fu interrotto da una terribile fitta che lo fece cadere.
“Q-questa sensazione… è… è orribile… No! Non può essere! Chernabog… si è svegliato!”
 
“Papà guarda!” esclamò Lillian indicando la cima del Monte Calvo.
Chernabog in tutta la sua grandezza si era sollevato.
“Oh no è troppo tardi! Ti prego papà, dimmi che possiamo fare qualcosa!” escamò ancora la coniglietta.
“Vorrei tanto Lillian, non sono mai stato così spaventato nella ma vita! Ma non posso arrendermi adesso! Ascoltami attentamente, questa non è una battaglia comune. Dobbiamo combattere per le nostre anime e non ci serve un’arma comune. Dobbiamo mettere il nostro destino nelle ‘Sue’ mani, e sperare che Mickey e Jack arrivino presto.”disse Oswald mettendo al collo la croce d’argento.
“Dimmi Lillian…” continuò “…quanta acqua santa abbiamo ancora?”
“Quattro fiale. Ecco, ma sta attento papà…” rispose Lillian dando le fiale a Oswald.
Il coniglio prontamente si voltò verso il demone e le lanciò contro di lui.
“Hey! Sto parlando con te! Ascoltami attentamente ammasso di carne bruciata, se pensi di distruggere il mondo e prendere tutte le nostre anime, dovrai prima passare sul mio cadavere! Allora? Che hai da ridere?!” urlò per poi avvertire una presenza alle sue spalle. Non fece in tempo a voltarsi che qualcosa, o meglio qualcuno, lo colpì in pieno volto facendolo cadere a terra.
“Conte Mickey!?!” esclamò Lillian vedendo che era stato proprio il vampiro a colpire il padre.
“No Mickey! Lasciami andare! No! Ma che ti è successo!?” urlava Oswald disperato cercando di liberarsi dalla presa di Mickey che tentava di morderlo.
“Lascialo andare!” urlò Lillian scaraventandosi sul conte che mollò finalmente la presa.
“Papà stai bene?”
“Oh no! Chernabog è pronto a prendere le anime…” esclamò Oswald.
“Lasciami!” urlò la coniglietta che nel frattempo era stata afferrata al collo da Mickey.
“No Lillian! E va bene Mickey, io non volevo farlo ma tu mi costringi!”
Oswald tirò un pugno a Mickey, lo atterrò e poi gli mise la croce sul petto. Il povero conte emise un urlo straziante per il dolore.
“Calmati Mickey…”
Improvvisamente il conte si riprese e afferrò Oswald per il colletto.
“Oswald ma sei impazzito!” urlò.
“Buongiorno Mick! Bentornato fra noi!” disse Oswald sarcasticamente.
“Oswald guarda!” urlò ancora Mickey indicando la mano di Chernabog che avanzava verso di loro.
“Che aspetti! Corri!”  esclamò Oswald spingendo via Mickey, ma non fece in tempo a scappare e rimase schiacciato sotto il peso della mano.
“Oh no Oswald!!” urlò ancora il conte.
“V-va via M-Mick…”
“Afferra la mia mano!”
Ma prima che potesse prenderla Chernabog lo afferrò.
“No papà!!” urlò Lillian.
“Oswaaaaaald!”
“Lascialo andare! Lascialo andare ho detto!” urlava Lillian sparando colpi verso il demone.
“N-non riesco a respirare… M-mi sta s-schiacciando…” disse Oswala a fatica.
“No!” urlò Mickey e volò verso l’amico.
“Resisti Oswald, continua a respirare!” disse e afferrando le mani dell’amico cominciò a tirare per liberarlo da quella mano infernale.
“M-Mickey…”
“Resisti! Ti tirerò fuori di qui!”
Proprio in quel momento Chernabog fu colpito da una luce accecante.
“Jack!” esclamò felice Lillian vedendo l’amico.
“Tranquilla Lillian lascia fare a me.” Disse lo scheletro poggiandole delicatamente una mano sulla spalla.
“Jack ti prego salva mio padre…”
“Oswald no! Resisti, resta con me. Resta sveglio!” diceva Mickey all’amico orami allo stremo delle forze.
“Mick…”
Ma proprio quando il conte stava per tirare fuori Oswald, Chernabog lo colpì scaraventandolo al suolo.
“Adesso basta! Coraggio Oswald svegliati! Ehi fermo!” urlò Jack, ma venne anche lui catturato da Chernabog  che lo strinse forte nella sua mano.
“No Jack!!” urlò Lillian.
Improvvisamente comparvero altri due enormi demoni, una Fenice enorme e un Lupo altrettanto grosso che si avventarono contro Chernabog e gli morsero la mano facendogli mollare la presa.
“Oswald!” Mickey si precipitò ad afferrare l’amico che stava cadendo.
“Papà ti prego apri gli occhi!” esclamò Lillian abbracciandolo.
“Chi sono quei demoni…da dove vengono?” si chiese Mickey osservando ciò che accadeva sulla cima del monte. Chernabog che fino a poco tempo prima sembrava invincibile, adesso era in difficoltà.
“Oh no ha smesso di respirare! Non può essere vero… C’è solo un modo adesso e spero che funzioni!” esclamò Lillian e cominciò a fare la respirazione bocca a bocca ad Oswald.
Il coniglio ormai tra la vita e la morte ebbe la visione di Emily.
“Oswald, mio piccolo caro coniglio. Non mollare ora, tu sei forte so che ce la farai…”
“E-Emily…”
Poi la sposa si avvicinò alle sue labbra e lo baciò.
“Non ti permetto di morire in questo modo! Alzati dannato bastardo! Alzati ho detto!” urlò Mickey colpendo il petto di Oswald che urlò svegliandosi.
“Finalmente!” esclamò Mickey sorridendo.
“Dammi una sola ragione per cui non dovrei ucciderti!” esclamò il povero coniglio.
“Lieto di vederti sano e salvo Ozzie, scusa era una piccola vendetta per quella croce sul mio petto…” disse Mickey ridendo.
“Papà sei vivo!” urlò Lillian abbracciandolo.
“Ehi che sta succedendo a Chernabog?” chiese Oswald notando gli altri due demoni.
“Guarda Ozzie!” disse Mickey.
“Oh mamma, devo aiutarlo!”
“Cosa!? Oswald ma sei serio? Quel demone ti stava uccidendo!”
“Ma devo fare qualcosa o quei tre lotteranno per sempre!”
“Le mie povere ossa… che cosa è successo? Oswald sei salvo! Sono felice di vederti. Tieni questa…”disse Jack riprendendosi e dando la croce d’argento al coniglio.
“La mia croce… C’è una speranza! Grazie Jack!” e detto questo corse verso il monte.
“Ozzie dove vai è pericoloso!” urlò Mickey.
“Le gambe mi fanno male, ma c’è solo un modo per impedire che tutto questo accada ancora! So come sconfiggere quei demoni…se rimangono in quella posizione… AAAH!” pensò Oswald ma era troppo stanco e cadde.
Mickey lo raggiunse e lo aiutò ad alzarsi.
“Dimmi il tuo piano ti aiuto!” disse.
“C’è un modo per sconfiggere Chernabog, ma devo raggiungere la sua testa…”
Mickey non se lo fece ripetere due volte e prese l’amico sulle spalle.
“Reggiti!” disse e spiccò il volo.
“Raggiungi la testa del demone che ha la spada, voglio guardare Chernabog  in faccia!” disse Oswald.
Mickey obbedì.
“Fatto e adesso?” chiese il conte.
“Lasciami cadere su di lui.”
“Cosa!? No non posso farlo.”
“Ti ho detto lasciami!” urlò Oswald  e liberandosi dalla presa di Mickey si lasciò cadere.
“No Oswald!”
“Ehi tu! Ti piace mangiare anime vero? Assaggia questa!” disse il coniglio e lanciò la croce nella bocca del demone che cominciò a dimenarsi.
“Evvai! Torna all’Inferno!”
In quel momento ci fu una forte esplosione, ma Oswald investito dalla luce svenne e continuò a precipitare.
“No Oswald! Non mollare adesso!” urlò Mickey volando verso l’amico e afferrandolo, ma proprio allora atterrarono su uno sperone roccioso della montagna sbattendo forte la testa.
 
Quando si svegliarono si ritrovarono in un posto strano.
“D-dove siamo? Oswald… Ozzie stai bene?” chiese Mickey all’amico che tremava.
“Mickey…siamo morti?”
“Beh se non lo siamo ancora… ci siamo vicini… Ma cosa stai guardando?”
Mickey si voltò nella direzione che fissava Oswald e vide tre donne mostruose e incappucciate che stavano per tagliare uno strano filo.
“Quella è… è la mia vita…” disse Oswald spaventanto. Spontaneamente si attaccò a Mickey, come a cercare una protezione.
“Ehi! Cosa pensate di fare con la sua vita!” urlò Mickey.
“Oh state zitti voi due, siete le anime più fortunate che abbia mai visto!” disse una delle tre donne.
“il tuo filo della vita non può ancora essere tagliato!” continuò un’altra.
“VanHelsing e conte Dragul, non è ancora il vostro tempo! Il vostro percorso nel mondo vivente è ancora lungo… Ci rivedremo, ma per ora… Svegliatevi!”disse la terza donna.
 
Quando Mickey riaprì gli occhi si ritrovò nella tenda. Una felice Mina gli saltò addosso.
“Mickey sei tornato!” esclamò baciandolo.
“Vi dobbiamo ringraziare conte! Voi e il vostro amico avete salvato tutti noi!” disse la strega Hazel.
“Devo ringraziarvi per aver aiutato me e Jack…” disse Sally che cullava i piccoli topolini.
“Oh sono lieto di vederti sana e salva Sally.” disse Mickey.
Il conte si voltò e vide l’amico che giaceva sul letto accanto ancora privo di sensi.
“Oswald! Ma cosa ci è successo come siamo arrivati qui?” chiese Mickey.
“Quel demone con la spada…ci ha presi e ci ha portati in salvo, poi è arrivato questo ragazzo che ci ha aiutati a tornare a casa…” rispose Lillian indicando un nuovo arrivato alle sue spalle. Era Zenox, l’amico di Oswald.
“Salve a tutti!” disse sorridendo.
“Oh conte Mickey, che piacere rivedervi!” disse entrando un raggiante Jack.
“Ma Oswald…” continuò vedendo che il coniglio non si era ancora svegliato.
“Oh Jack aiutalo ti prego! Sento che il suo corpo sta diventando freddo!” disse Lillian preoccupata.
“Freddo eh? Io credo che ci sia un modo per risvegliarlo… Bisogna fargli provare una forte emozione.”
“Posso provare io…” disse Zenox.
Si avvicinò al letto sul quale si trovava l’amico e gli prese la mano. Dal quel contatto scaturì una luce azzurra e nella mente di Oswald cominciarono a materializzarsi tutti i ricordi più felici della sua vita. Il suo matrimonio con Ortensia, il passato con Emily, l’amicizia di Zenox e quella di Mickey.
“Avevi promesso che saresti tornato! Quindi adesso svegliati!” disse Zenox.
Oswald aprì improvvisamente gli occhi.
Tutti intorno sorrisero e Lillian lo strinse forte.
“Oh papà sei tornato!!” urlò.
“Ehi Ozzie! Felice di vederti!” esclamò Zenox.
“Che diamine ci fai qui!” esclamò Oswald.
“Cosa!?! Ti ho salvato la vita ed è così che mi ringrazi!?!”
“Ascoltami attentamente! Avevo tutto sotto controllo, quel demone era mio!”
“Oh davvero!? Quindi essere schiacciato nelle mani di Chernabog era un tattica geniale, giusto!? Se non fossi intervenuto io…”
“Dimmi la verità! Tu volevi rubarmi la preda! Non ho bisogno del tuo aiuto e nessuno te l’ha chiesto!”
La lite poteva durare all’infinito sotto gli sguardi al quanto imbarazzati dei presenti se Zenox non fosse improvvisamente scoppiato a ridere.
“E ora che ti prende!?” urlò Oswald ancora più irritato.
“In ogni caso sono felice di rivederti piccoletto!” disse Zenox abbracciando l’amico.
“Non chiamarmi piccoletto!!!” esclamò Oswald tra le risate generali.
Finalmente anche quella terribile avventura era finita, ma ormai lo sapevano tutti. La loro vita non sarebbe mai stata tranquilla.
 
 
 
Ok, prima che mi uccidiate per il mio imperdonabillissimo ritardo, lasciatemi scrivere un ultimo commento sotto questo ultimo capitolo. Sono stata impegnatissima con i concerti natalizi e solo adesso ho trovato un po’ di tempo per pubblicare la fine della storia.
Che dire. Capitolo molto intenso a mio parere ricco di azione e sentimenti. Adoro il legame che c’è ormai tra Oswald e Mickey. Protezione reciproca e un’amicizia duratura. Spero tanto che vi sia piaciuto anche questo seguito e come vi ho già anticipato tra due settimane (impegni permettendo) pubblicherò il primo capitolo dello spinn-off o sequel come preferite. Vi saluto. Alla prossima.
disneylover03

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