Il più impossibile dei sogni

di bahir
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** INCIDENTE SUL CAMPO DA QUIDDITCH ***
Capitolo 2: *** RICCHEZZA CROMATICA ***
Capitolo 3: *** LO HO BACIATO IO ***
Capitolo 4: *** DRACO SI SCOPRE UN MEDICO, HARRY UN AUROR CON NOVE VITE ***
Capitolo 5: *** NON SONO UNA PERSONA MODERATA, PERCIO' MI TROVO QUI ***
Capitolo 6: *** MEDICINA DIFENSIVA E TEORIA DEL CANCELLO ***
Capitolo 7: *** PRIME IMPRESSIONI E SENNI DI POI ***
Capitolo 8: *** DI MARE NOTTURNO, CONCHIGLIE E MILIONI DI STELLE ***



Capitolo 1
*** INCIDENTE SUL CAMPO DA QUIDDITCH ***


Mentre finiva di farsi la doccia, Harry era travolto dall'irritazione. Che senso ha sopravvivere fino all'età dello sviluppo, fare allenamenti massacranti tre volte alla settimana e riuscire bene negli sport quando poi ti rendi conto di sentirti attratto da un maschio? Che per di più è considerato da tutti il tuo acerrimo nemico. 
"Io uno di questi giorni lo attacco al muro, ma non per picchiarlo..."
Durante le lezioni Harry guardava sempre in direzione di Draco, ormai solo la Mc Granith non se ne era accorta. All'inizio si vergognava un pò e questo lo rendeva più prudente, ma oramai aveva perso ogni cautela e lo fissava apertamente. Draco in principio aveva interpretato le sue occhiate come un invito ad attaccare briga, poi aveva intuito di cosa si trattava e lo aveva evitato. Durante gli allenamenti a squadre unite succedeva spesso che si prendessero a botte. Harry non ricordava di averne mai prese tante in vita sua. Ovviamente da Draco. Nessuno tentava mai di dividerli. Una sera, dopo l'ennesimo corpo a corpo, Harry non era riuscito ad alzarsi. Un dolore acuto ad una gamba non gli permetteva di risollevarsi. Mentre veniva portato in infermeria, colse uno sguardo di Draco. Era dispiaciuto, non si era reso conto di avergli fatto male sul serio. Dopo un'ora mentre giaceva stordito dagli antidolorifici sul lettino dell'infermeria, vide Draco accanto a sè.
'Perfetto...proprio ora che sono fuori di me, gli viene voglia di fare due chiacchere!'
"Harry...mi dispiace. Non avevo intenzione di fratturarti la gamba"
"Fratturato...che stai dicendo?" Nel tentativo di raddrizzare il tronco gli sfuggì un gemito e si riafflosciò sul letto
Drago aveva una espressione contrita "Non te lo hanno detto?"
'...Sono proprio intontito...ma cosa diavolo mi hanno dato? Morfina?'
"Pensavo si trattasse di una distorsione"
"Mi dispiace, non intendevo ferirti così gravemente"
"Senti Draco...mi pare che la tensione che c'è tra di noi stia diventando...stia superando la nostra capacità di controllo"
'E ora che gli dico?...Glielo dico?' Harry non riusciva a mettere insieme un pensiero coerente
"Non so cosa dirti. Finiscila di guardarmi storto, tanto per cominciare. E poi durante gli allenamenti, Harry, sembra che tu ce l'abbia solo con me. Mi sembri un bolide"
'E' proprio un coglione...non ha capito niente'
"Draco...senti un pò. Non è che ce l'abbia con te...è che...uhmmm..di recente ho notato che quando siamo soli l'aria sembra crepitare..."
"Ma che stai dicendo?!"
" O Cristo, sto dicendo che ho del desiderio sessuale nei tuoi confronti!"
"Ma che cazzo urli! Parla piano!"
Harry iniziò a ridacchiare, non si era accorto di aver alzato la voce. "Senti, me ne sono reso conto anche io recentemente, immagina lo spasso. Pensavo mi piacessero le donne. Ma adesso..."
"Si dice bisessuale, coglione!"
"Dì come ti pare.. però invece di massacrarci di botte sul campo da Quidditch potremmo trovare un modo meno doloroso di risolvere la situazione, no?"
"Sei fuori, spero per te che siano gli antidolorifici a parlare, mi stai proponendo cosa esattamente?" Il colorito di Draco stava diventando da pallido a terreo
"Senti, se non te ne sei già andato sbattendo la porta, vuol dire che almeno in minima parte anche tu sei attratto da me"
"...Non so perchè non ti dò il pugno che meriteresti..."
"Draco, guarda che io dico sul serio...questa cosa mi brucia nel sangue da mesi. Se mi permetti di stare con te anche solo una volta, penso di riuscire a superarla."
Draco si sedette sul letto accanto a Harry.
"Invece io penso che potrebbe essere una pessima idea. A parte il fatto che non sarebbe semplice come lo dipingi tu e sul fatto che non sia doloroso ho i miei dubbi..se iniziamo, non finiremo più. Altro che allenamenti di Quiddicth!"
Draco sembrava spaventato, anche se Harry aveva ormai capito che il ragazzo faceva resistenza ma era sedotto dall'idea che aveva proposto Harry. Che era sedotto da Harry. 
'Dai, insomma...dimmi di sì!'
Harry poggiò una mano sulla spalla di Draco, che si ritirò con un brivido.
"Hey, stai calmo. Non abbiamo ancora fatto niente, tu ed io." Stava cercando di tranquillizzarlo, con risultati davvero scarsi. Anzi, aver solo accennato all'idea sembrava aver terrorizzato Draco, che sembrava sul punto di andarsene.
"Non è facile neanche per me, sai...Non mi aspettavo una cosa del genere. Forse per un pò la ho anche deliberatamente ignorata. Ma non capisco perchè non vuoi, onestamente. Anche tu mi sembri attirato all'idea. Indeciso ma attirato. Proviamoci, se non ti piace non ti costringerò certo a continuare."
"Harry scusami, ma mi sembra una follia. Lasciamo perdere, per favore"
Draco fece per sollevarsi dal letto e Harry pensò: 'Se non faccio qualcosa, non avrò un'altra occasione'. Così lo afferrò per un braccio e con uno strattone lo fece cadere sul letto. Draco, che non si aspettava un simile assalto, cadde malamente in grembo ad Harry a cui sfuggì un piccolo grido di dolore. Ciononostante gli mise una mano sulla nuca, carezzandogli l'avvallamento alla base del cranio.
'Poi dimmi che la mia proposta ti lascia indifferente, ti sto appena sfiorando e stai ansimando!'
"Pensaci...prenditi un pò di tempo per pensarci. Non devi dirmi subito di sì per forza"
Mentre continuava ad accarezzare la nuca di Draco, Harry pensava febbrilmente se fosse il caso di provare a baciarlo o meno. Già così sembrava che Draco in ogni momento lottasse contro se stesso per restare.
'Se lo bacio se ne va. E' terrorizzato, maledizione'
Con una mano gli carezzava il collo e continuava a fissarlo. In un momento di ispirazione gli passò le dita sulle labbra. Draco rimane per un momento interdetto, poi sembrò prendere una decisionie e gli baciò le palme delle mani. Harry rimase stupefatto dall'eleganza di un gesto così semplice. 
"Oddio, non dirmi che hai il timore che non funzioni, Draco. Sarà perfetto. Perfetto."
Dopo alcuni minuti Draco si sollevò e lo baciò sulla guancia. Harry cercò di girarsi per potergli baciare le labbra ma il ragazzo fu più rapido di lui. 
"Harry, cerca di dormire."
'Come se fosse possibile dopo quello che mi hai fatto. Sto bruciando!'

 

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Capitolo 2
*** RICCHEZZA CROMATICA ***


Nei giorni successivi, Draco lo evitò. Harry camminava con delle stampelle e non poteva certo rincorrerlo per i corridoi. Senza neppure il sollievo dello sport, le giornate divennero un tormento. Una sera Harry stava zoppicando verso la sua stanza dopo una doccia tecnicamente complessa, realizzata saltellando su una gamba sola. Si era appoggiato al muro, sfiancato dal reggere il proprio peso su un arto solo. Mentre riprendeva fiato, si rese conto di un'ombra dietro di sè. Un bagliore chiaro rassicurò Harry, c'era un solo studente in tutta la scuola coi capelli così chiari da catturare la poca luce del corridoio che portava al dormitorio. 
"Draco, dammi una mano, invece di seguirmi come un'ombra"
"Avresti fatto meglio ad asciugarti prima di attraversare il corridoio coi capelli fradici"
Harry percepì un calore nel petto nel sentire un simile commento uscire dalla bocca di Draco. "Scommetto che tua mamma deve averti detto questa frase un milione di volte"
Draco rimase momentaneamente senza parole. Harry appoggiò un braccio attorno alle spalle di Draco e si lasciò aiutare. Quando raggiunse l'entrata del suo dormitorio si appoggiò ai gradini. Draco si sedette accanto a lui. 
Harry stava fissando gli occhi di Draco, scoprendo che non erano semplicemente azzurri. Vicino all'iride c'era una sottile corona di giallo che sfumava in verde e quindi nell'azzurro intenso che aveva colpito Harry la prima volta che si erano incontrati.
Mentre Harry rifletteva sulla ricchezza cromatica che si portava dietro Draco, Draco prendeva una decisione. Non solo lo baciò di slancio ma cominciò a spogliarlo sui gradini dove si trovavano. Harry non si aspettava nulla del genere ma era rassicurato dal fatto che tutti i professori fossero nelle loro stanze, aveva dato un' occhiata alla mappa del malandrino prima di andare a fare la doccia. La probabilità di essere scoperti era vicina allo zero. Harry trasalì alla vista del torace di Draco. Nell'incavo ed alla radice delle braccia si poteva intuire il verde ramificarsi delle vene, annidate sotto la pelle come verdi radici.
"Draco...vieni nel mio letto"
"No, pessima idea"
"A me invece sembra un'idea magnifica"
Draco gli diede un rapido schiaffo su una guancia. Ma non c'era l'intenzione di provocargli dolore. Era stato solo un modo per frenare uno scambio di battute che si sarebbe risolto nella resa di uno dei due.
"Ti sconvolge l'idea che io voglia toccarti?"
"Mi sconvolge l'dea di desiderarlo. Ma quando ti tocco, mi sembra che sia naturale come respirare..."
"Tanto prima o poi succederà... Ormai è evidente che lo vogliamo entrambi. Perchè non ci ubriachiamo? Secondo me il mattino dopo nessuno dei due si ricorderà chi ha fatto cosa a chi"
Draco gli lanciò un asciugamano asciutto sulla testa. "Asciugati i capelli invece di dire cazzate", disse, chiaramente contratiato.
Harry finì di asciugarsi e osservò Draco mentre si rivestiva. Il quidditch aveva fatto bene ad entrambi. Il corpo di Draco aveva una eleganza inequivocabile. Una perfetta sintesi tra forza e velocità. Il tutto rivestito da una guaina bianca e perfetta. 
"Draco voglio vederti senza vestiti ogni notte della mia vita"
"Perfetto. E' quello che ti dicevo qualche giorno fa. Finire a letto insieme non ci sarebbe di alcun sollievo."
"E allora? Qualche altra idea brillante? Mi dici queste cose e poi mi spogli sui gradini del mio dormitorio. Ti dico 'vieni nel mio letto' e fai retromarcia, lasciandomi in una condizione di frustazione tale che ti desidero molto più di prima. Se invece avessimo fatto come dicevo io ora staremmo chiaccherando tranquillamente senza alcuna tensione, magari dicendoci 'Ma cosa diavolo ci è preso?'"
"Per come la metti tu, la soluzione sembra davvero molto semplice"
"Ora non mettermi in bocca cose che non ho mai detto! Basta! Non voglio litigare, è solo che pensavo che sarebbe stato più semplice. Ma tu sei molto ambivalente, Draco!"
"Hai ragione, perchè i miei sentimenti verso di te sono più complessi"
"Sarà così ma praticare l'astinenza non mi sembra una grande soluzione"
Harry e Draco si fissarono con curiosità. Harry disse "Non ho mai avvertito una simile attrazione verso di te. E' una cosa recente. Ma irresistibile. Non vederlo come un capriccio, non lo è."
"Senti, non ho detto che lo vedo come un capriccio ma mi sembra che il tuo desiderio nei miei confronti sia inequivocabilmente fisico, mentre io sento prima di tutto il bisogno di tenerti al sicuro"
" Mi sembra che sia il tuo carattere, Draco. Senti, stanotte non c'è nessuno a parte me nel mio dormitorio. Resta a dormire nel mio letto."
"Harry ma hai ascoltato quello che ti ho detto fino ad ora?"
"Draco, fai un viaggetto con me nel mondo dei sensi."
"E' una proposta davvero toccante Harry ma non sono certo l'unico che sarebbe in grado di darti sollievo"
"Poi sono io che sottovaluto i tuoi sentimenti, giusto? Per te la soluzione ai miei problemi sta tutta qui. Sei proprio un coglione, Draco"
"Va bene, ho esagerato. Scusa" Draco in un gesto di frustazione si allontanò i capelli dal volto. 
Harry abbracciò Draco e si appoggiò con lui alla parete. Lo teneva stretto e gli premeva il viso contro il collo. Sentiva il cuore battergli furiosamente nel petto. Gli sussurrò all'orecchio:
"Ti voglio bene, non disgustarti di me, per favore. Parlavo così perchè speravo di convincerti facilmente "
Mentre scivolavano lungo la parete fino al pavimento Draco e Harry continuarono a restare abbracciati e a fissarsi negli occhi. 
"Dormi con me stanotte. Ti giuro che mi accontenterò di guardarti dormire."
"...Va bene"
Entrarono nel dormitorio e si cambiarono in fretta. Erano entrambi intirizziti dal freddo. Harry a scanso di equivoci si mise una maglietta ed un paio di pantaloncini. Draco chiese ad Harry una maglietta da mettere. Harry avrebbe preferito di gran lunga toccare la sua pelle ma non si mise a discutere. 
Si sdraiarono uno accanto all'altro e Harry abbracciò Draco aderendo perfettamente alla sua schiena. Gli appoggiò il viso sulla nuca e si domandò come fosse possibile avere un odore così buono. Mentre anche il respiro di Draco si calmava, gli disse:
"Draco, vorrei urlarlo a tutti che mi sono innamorato di te"
"Non preoccuparti, ci penseranno i tuoi amici a farlo sapere anche ai muri. Non ti aspettare un applauso e una pioggia di petali di fiori, anzi penso che qualcuna delle tue fan potrebbe accendere una torcia..."
"I miei amici mi vogliono bene, non farebbero nulla che possa danneggiarmi. Uno di questi giorni ti bacio di fronte a tutti....E dai, sorridi un pò, piccolo! Se sorridessi più spesso, ci avrebbero già beccato a limonare ovunque!"
"Limonare?"
"Vuol dire baciarsi con la lingua"
"Lo so cosa significa, stupido!"
"E lo hai mai fatto?"
"Che domande fai? Comunque la risposta è: mai con un uomo. Ti stupiresti a sapere quante domande che potresti farmi riceverebbero la stessa risposta!"
"E' ora di fare qualche esperimento, Draco"
"Ci dai un taglio?"
"Ok! Ma non ti facevo così puritano, Draco. Nella vostra famiglia vi dividete per partenogenesi?"
"Ma quanto sei coglione?"
"Solo un bacio sulle labbra, Draco."
"Faccio riferimento a quello che hai detto un secondo fa: mi accontenterò di guardarti dormire"
"Hai registrato questa conversazione?"
"Sarebbe stato meglio averlo fatto...Ce la fai a legarti da solo le mani dietro alla schiena o ti devo aiutare io?"
"Io sto per appellarmi al quinto emendamento..."
"Non annoiarmi con le leggi babbane, per favore"
Harry si addormentò ridacchiando contro il torace di Draco. Draco rimase sveglio...a furia di sentirlo ridere una sorta di ilarità disperata lo invase e dovette mordersi la lingua per non svegliare Harry. 
'Ti viene da ridere, Harry? Immagina quando lo dirò a mio padre...altro che torce. Lo sapevo che sarebbe finita così, però non mi aspettavo di ridere alla prospettiva..' Mentre si rassegnava a prendere atto del nuovo baricentro del suo universo, Draco appoggiò un bacio leggero come una piuma sulla fronte di Harry.

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Capitolo 3
*** LO HO BACIATO IO ***


Dal mattino dopo gli studenti di Hogwards dovettero abituarsi alla vista dei due ragazzi che camminavano uno accanto all'altro nei corridoi, con un sorriso sul volto. Non si tenevano per mano, non ce n'era bisogno. Tutti capivano cosa fosse successo. Forse la differenza stava nel fatto che camminavano impercettibilmente più vicini di prima. Nessuno li aveva mai visti toccarsi in pubblico ma allievi ed insegnanti nel giro di una giornata si resero conto che nessuno, vivo o morto, sarebbe riuscito a separarli. E che chi avesse attaccato uno dei due si sarebbe ritrovato tra le costole la bacchetta dell'altro. Il professor Piton fece avvicinare Harry alla cattedra per riferire alla classe come i suoi rapporti con Draco fossero improvvisamente migliorati durante le vacanze di natale. 
Harry in piedi accanto alla cattedra guardava verso la classe. In realtà guardava Draco e l'ombra di un sorriso gli si era posata sul volto. Draco invece era irrigidito dietro al suo banco, avrebbe di gran lunga preferito essere al posto di Harry. Al posto suo si sarebbe chiuso in un ermetico silenzio, Harry invece aveva la faccia di uno che non vede l'ora di rispondere. 
'Non possiamo aspettare il termine delle vacanze di Natale? Essere ucciso durante le vacanze non lo sopporterei! Certo che anche io ho proprio una famiglia del cazzo, me ne rendo conto ma mia madre non la vedo da mesi!' pensò Draco in un momento di rabbia
"Allora, signor Potter?"
"Non ho capito la domanda, Professor Piton"
"Le ho chiesto cosa è successo tra lei e il signor Marfoy"
"Siccome è Natale abbiamo deciso di seppellire l'ascia di guerra"
La classe proruppe in una risata. Lo sguardo di Piton si inasprì.
"Non credo che i fatti si siano limitati a questo, Signor Potter"
"Non so di cosa stia parlando ma dovrebbe essere contento che ci siano buoni rapporti tra gli allievi della scuola"
"Non so se sono contento che ci siano rapporti tra gli allievi della scuola, Potter, almeno fino al raggiungimento della maggiore età"
Harry si girò a fissare Piton con la bocca semiaperta. Non si aspettava un commento così diretto. 
'Addio vacanze....ma quanto sei testa di cazzo, Harry? E perchè mi viene da ridere? Non c'è proprio niente da ridere!'
"Lo ho baciato io, Professore. Mi metta in punizione" La scolaresca si girò a osservare Draco che era scattato in piedi. 
Draco si trovava letteralmente circondato dallo sguardo dell'intera scolaresca. Non capiva bene quello che aveva fatto. Tanto valeva terminare l'opera.
"Devo aggiungere che ho approfittato del fatto che avesse una gamba fratturata"
'Questa potevo evitarmela, lo ammetto'
Mentre la scolaresca ormai non aveva occhi che per Draco, Piton inveì "La finisca, signor Malfoy, non mi sembra il caso di vantarsi di fronte ai suoi compagni di un simile comportamento" 
Harry e Draco vennero trascinati di fronte al Preside. Il professor Silente sollevò gli occhi dal rotolo di pergamena che stava leggendo e disse:
"Dovrei punirli per cosa esattamente, Severus?"
"Atti osceni in luogo pubblico"
Harry soffocò una risata. Draco fissava dritto davanti a sè. 
"Severus i baci non sono mai stati motivo di punizione in questa scuola. A patto che i ragazzi mantengano un comportamento discreto ed educato, cosa che mi sembra abbiano fatto"
"Professore se non punisce..."
"Severus se fossero stati un ragazzo ed una ragazza li avresti puniti?"
"Non è questo il punto!"
"Invece io penso che sia parte del problema. O li puniamo tutti o non ne puniamo nessuno. Inoltre tieni in considerazione che il signor Malfoy oggi si è esposto in modo pericoloso e non lo avrebbe mai fatto se tu non avessi trascinato Harry di fronte alla classe" 
Mentre sentiva queste parole Harry capì in modo del tutto istintivo che il pericolo era rappresentato dal padre di Draco, Lucius. In un momento l'ilarità lo abbandonò completamente e la sua temperatura interna scese di diversi gradi. Ora che aveva capito la situazione si era pentito amaramente di aver risposto in modo impertinente a Piton. 
Mentre uscivano dall'ufficio del preside, Harry cercava lo sguardo di Draco.
Durante il pranzo Draco si sedette tranquillamente accanto ad Harry. 
"Senti Draco, forse sarebbe meglio che mangiassimo ognuno al proprio tavolo.."
"Oramai che senso ha? Lo sanno tutti. Se è mio padre che ti spaventa, sono abituato a essere oggetto della sua disapprovazione ogni volta che faccio qualcosa di testa mia"
"Non ti farebbe mai del male, no? Sei suo figlio" Harry si lasciò sfuggire queste parole, nella speranza di essere rassicurato
"Mio padre vuole un erede. Non gli interesso io in quanto individuo" ribattè Draco tranquillamente
"Draco, non permetterò che qualcuno, fosse anche tuo padre, ti faccia del male"
Draco sorrise "E' la prima volta in vita mia che sento una frase del genere in bocca a qualcuno che non sia mia madre"
Questa frase, che voleva essere piena d'affetto congelò il sangue nelle vene di Harry. Mai avrebbe pensavo che la madre di Draco temesse per l'incolumità del figlio. Una sensazione di insicurezza lo invase come una folata di vento freddo. 
"Voglio che tu stia al sicuro, Draco"
"Vuol dire starti lontano, Harry. Cosa che mi sono disposto a fare anni fa. Ma oramai non è più possibile. Non ci riesco più. Tanto, se non sarà questo ad allontanarmi da lui, sarà qualche altra cosa"
Nelle settimane successive la scuola si chiuse attorno ai due ragazzi. Nulla aveva mai unito gli studenti come questa notizia. Al di là di squadre, case e divergenze individuali tutti si impegnarono in modo del tutto spontaneo a custodire il segreto. Molti studenti durante le vacanze estive scelsero di rimanere a scuola per non lasciare l'istituto deserto. L'astio generale nei confronti di Piton crebbe. Ma anche Piton, senza che nessuno se ne accorgesse, diventò più attento nel riprendere gli allievi, in particolare Harry. Ovviamente il consenso non fu unanime: Ron Weasley non rivolse più la parola a Harry. Draco era dispiaciuto ma non poteva evitare di pensare che non si trattasse di pregiudizio ma di invidia, ancora più pericolosa perchè Weasley non aveva capito il motivo reale del proprio risentimento. Harry non sembrava sorpreso. Rimasero entrambi piacevolmente colpiti invece dal comportamento di Hermione, che fin da subito accolse Draco prima con cauta gentilezza, poi con affetto sincero. 
"Lo vedo che con te Harry è felice. Non mi importa di altro" spiegò lei una sera, nella sala comune dei Grifindoro, dove ormai Draco si sentiva più a suo agio che nella propria.
"...Mi hai accolto con una naturalezza tale che mi ha spiazzato. Io non ho risorse del genere." ammise Draco, parlando piano per non svegliare Harry, che stava facendo finta di ripassare le lezioni del mattino.
"Prima o poi far costantemente parte delle minoranze etniche viene utile, no?"
"...Sai, io sono stato trattato con grande affetto nella mia vita, ma mi rendo conto che era un affetto subordinato a molte condizioni. E la lista delle condizioni veniva costantemente modificata senza che io avessi il minimo controllo su di esse"
"Lo so Draco. Invece Harry ti vuole bene esattamente come sei. E tu per la prima volta in vita sua lo hai fatto sentire al sicuro. Mi fa davvero piacere vedere che nei suoi confronti sei protettivo...una cosa che Harry non ha avuto modo di sperimentare molte volte in vita sua siccome è sempre lui a esporsi per gli altri"
"Ti meriti qualcosa di più di quel coglione di Weasley, hai lo stesso coraggio di Harry, ma con un pò più di cervello intorno..."
Hermione arrossì e immerse il volto in un libro mentre Draco non riuscì a reprimere un sorriso.  Harry respirava lentamente, addormentato sul libro di Pozioni di Draco.
Al termine degli studi Harry e Draco uscirono dalla scuola camminando uno accanto all'altro, circondati dall'affetto (e in fondo dall'ammirazione) di tutti i loro insegnati.  

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Capitolo 4
*** DRACO SI SCOPRE UN MEDICO, HARRY UN AUROR CON NOVE VITE ***


Quando uscirono da Hogwards i due ragazzi lottarono febbrilmente per restare vicini. Oramai la scuola non poteva più difenderli. Ma erano abbastanza forti da resistere. Draco a diciannove anni lasciò la casa del padre ed iniziò a lavorare al Ministero. Da quel giorno Lucius non nominò più il figlio. Lo stesso giorno sua moglie smise di rivolgergli la parola. In modo ridicolo Draco finì a lavorare con Weasley Senior. L'unico che aveva accettato un tirocinante così giovane. Anche l'unico presso il quale Draco avesse presentato le proprie referenze, peraltro praticamente inesistenti a parte la cattiva nomea del padre ed un discreto talento come pozionista. Nel giro di alcuni mesi divenne chiaro che Draco aveva un talento per le pozioni di cura e il signor Weasley lo inserì al San Mungo dove negli anni a venire avrebbe salvato la vita a persone aggredite dal padre e da altri Mangiamorte. I medici dell'ospedale si divertivano a dire che un Malfoy tagliava vite e l'altro le ricuciva. I pazienti lo chiamavano "Il sarto delle anime". 
Il signor Weasley lo invitava di frequente a cena, curiosamente le stesse sere in cui veniva invitato anche Harry. Si sentiva orgoglioso della straordinaria capacità di Draco, dopotutto era stato lui a intuire le potenzialità del ragazzo. La signora Weasley si abituò a spedire Draco a lavarsi le mani prima di cena tre volte a settimana, potenzialità o meno. Harry lavorava per diventare un Auror e i suoi colleghi commentavano bonariamente che era tanto coraggioso perchè, anche se fosse stato ucciso, sapeva che il suo compagno avrebbe trovato il modo di resuscitarlo. Harry e Draco ventenni iniziarono a vivere insieme.
Quando non fu più possibile evitarlo, Draco disse la verità alla madre. La invitò nella loro casa. La madre pianse, ma solo perchè era spaventata per il figlio. Harry le disse che avrebbe protetto Draco con ogni mezzo. A quel punto Narcissa iniziò a vedere Harry come una persona simile a lei: una persona che avrebbe rischiato la vita per suo figlio. Quando la seconda guerra magica finì Narcissa si tolse la soddisfazione di andare a sputare sulla tomba del marito almeno due sere a settimana, stando sempre attenta che nessuno lasciasse fiori accanto alla lapide. Tutte le volte che andava al cimitero portava un piccolo ciottolo scuro che depositava sulla tomba del marito, pregando che il fardello che lui si portava dietro diventasse ogni giorno più pesante. 'Niente fiori per te, non lo permetto. Per fortuna sei morto, altrimenti avrei dovuto pensarci io per evitare che facessi del male a mio figlio'. 
Sera, in cucina, tutte le luci accese. 
Draco stava tentando di rigirare una frittata senza l'uso della magia. Un giorno a settimana lui ed Harry avevano scommesso di cucinare un pasto senza "aiutini magici". Una di quelle scommesse che Draco accettava perchè sotto l'effetto di alcolici e di cui si pentiva amaramente. Il cane, raccattato da Harry mentre gironzolava nei dintorni alla ricerca di cibo, lo osservava speranzoso. Draco in fondo aveva una simpatia per il sacco di pulci perchè era stato salvato da Harry ma ubbidiva solo a lui. Draco diceva che il cane dava almeno dimostrazione di un certo buon senso. E poi era un alleato fondamentale nella pulizia quando la frittata si arrendeva alla forza di gravità.
"Mamma, senti, potresti anche invitarci a cena tu, tanto per cambiare" disse Draco, innervosito dalla scarsa collaborazione mostrata dalla cena nel farsi cuocere da entrambi i lati
"In questo caso dovrei lavare i piatti" disse Narcissa, che si stava divertendo un mondo
"Ma lo fai comunque!"
"Casa mia è triste e scura Draco, preferisco venire qui"
"In questo caso porta via la spazzatura!"
"Narcissa, cosa mi dici dell'educazione di questo ragazzo?" intervenì allegramente Harry, sistemandosi comodo per assistere al disastro imminente.
"Lascia a desiderare, senza dubbio! Harry, userai la magia per pulire?"
"Ovvio che si! Stasera è Draco che deve fare a meno della magia..."
A tavola Harry e Narcissa derisero Draco, che aveva portato a casa un disegno fatto da uno dei suoi pazienti. Raffigurava un drago con le ali di un angelo.
"Lo sapevo! Non volevo portarlo a casa ma il vecchio mi ha sorpreso mentre uscivo dall'ospedale dicendo 'Dottore, sta dimenticando il disegno del mio nipotino!'...che potevo fare?"
"Proprio un angelo..devo farti una foto la prossima volta che trovi un armadio in disordine! Sembri un diavolo scatenato! Altro che Oscuro Signore!"
"Questo dipende dal fatto che passo la mia vita a riordinare i tuoi vestiti. Ma come facevi prima di vivere con me?"
"Giravo vestito da pezzente!" tagliò corto Harry
"Per fortuna che a scuola avevamo una divisa ed in basso più di tanto non potevi scendere..." constatò Draco in tono pratco
Narcissa cominciò a tossire in modo convulso, un pezzo di torta le era andata di traverso.
"Narcissa, tutto bene? La torta di mirtilli è buonissima, voglio dirtelo prima che sia troppo tardi!"
Nuovo scoppio di risa
"Grazie Harry...ho preferito cucinarla io perchè sapevo che neanche le pozioni preparate da mio figlio potrebbero salvarmi da una torta preparata da te!"
"Mamma, salva tuo figlio!"
"Lo hai fatto bello, Narcissa ma è proprio stronzo..."

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Capitolo 5
*** NON SONO UNA PERSONA MODERATA, PERCIO' MI TROVO QUI ***


Dopo cena Harry aveva una sola velleità, sdraiarsi accanto a Draco e rendergli impossibile lavorare. Perchè di recente Draco aveva iniziato a studiare anatomia e fisiologia in modo sistematico. E lo faceva a letto, portandosi dietro libri ed appunti. Questa era una abitudine che Harry cercava di osteggiare con ferma determinazione.
"Draco, a furia di studiare anatomia non ti viene voglia di fare l'amore con me?"
"No" Draco lo guardò con un sorriso angelico
"Uno di questi giorni te li brucio quei cazzo di libri" disse Harry, con un sorriso altrettanto luminoso
"Ah! Geloso come un moccioso! Tipico di te"
Harry scaraventò il libro di anatomia contro il muro. Si ruppe il muro.
"...Sfoltisce l'umanità, quel libro" disse Harry lievemente attonito
"Coglione. Ho imbiancato le pareti il mese scorso" disse Draco, cercando di nascondere l'ilarità
"Il libro è rimasto illeso...è inquietante"
Harry carezzò la schiena di Draco che si era sollevato ad osservare il cemento che era affiorato dal muro. Era bello, nulla da dire. Impossibile trovare un centimetro di pelle che facesse pensare a qualcosa di meno della perfezione. In ogni sua parte. Ma era nell'insieme che il corpo di Draco sprigionava una armonia unica. Con gli abiti addosso lo si intuiva soltanto. Dopo anni Harry rimaneva ancora imbambolato a guardarlo. Non era semplicemente desiderio, Harry si sentita commosso dalla fluida armonia che governava quel corpo splendido. E totalmente sedotto dall'anima caparbia e capricciosa del proprietario. Draco intuiva la venerazione che Harry aveva per lui. Ma non la capiva. Come non capiva la complessità e potenza del legame che li univa. Aveva solo capito che era il centro della sua esistenza. Che allontanarsi da lui era impossibile come lo era ficcarsi un coltello nella pancia. 
"Siccome stasera non puoi studiare, che ne dici di occuparti un pò di me?" chiese Harry 
"Vieni qui ragazzino, finiamo di sfasciare il muro" 
Detto questo, Draco lo spinse contro il muro ed iniziò a spogliarlo in fretta. Mentre Harry ridacchiava, Draco gli afferrò i capelli scuri e indomabili con una mano costringendolo a piegare il collo. 
"Se mi lasci dei segni sul collo, giuro che ti ammazzo"
Draco, che aveva una passione per mettere il compagno in imbarazzo di fronte ai colleghi, gli morse il collo con rinnovato entusiasmo e succhiò la pelle del ragazzo fino a far trasudare il sangue. Harry tentò di scrollarselo di dosso e dopo un paio di strattoni riuscì a sdraiarsi sopra di lui.
"Hai finito di fare il gradasso, dottore?"
"Lasciami andare!"
"Non ci penso neanche. Ora stai fermo o perdo la pazienza!" disse Harry al colmo della esasperazione.
Mentre Draco tentava senza troppa convinzione di toglierselo di dosso, Harry sentì un rumore odioso, il cicalino di Draco.
"Ma non ci credo! Sei reperibile anche stasera? E surgelale quelle stramaledette pozioni!" mugolò dietro il suo orecchio
"Sono due turni al mese, lo sai benissimo. Togliti quell'espressione da cucciolo ferito dalla faccia" sorrise Draco, mentre afferrava il cicalino sul comodino.
"Non è possibile! Ogni volta che ti sfioro, quell'affare suona!"
"Un classico caso di manie di persecuzione..." 
Mentre si vestiva in fretta, Draco si girò ad osservare Harry: Come poteva essere? Innamorato di un ragazzo che doveva essere minacciato di morte per indossare un completo, coi capelli più disordinati del mondo, che appena poteva ascoltava i System of a Down fino a sfinire chiunque gli stesse vicino compreso il cane, impulsivo  e sventato come un animale selvatico. 
Erano gli occhi, era quello il problema. Per quelle iridi colore di foglia diverse persone avevano già fatto pazzie nella generazione precedente. Ovviamente anche il bel viso regolare ed il fisico possente avevano il loro peso. Senza sapere cosa stesse immaginando Draco, Harry gli fece una carezza sul viso allontanando i capelli chiari dal suo volto e gli sistemò il colletto della camicia.
Un ragazzo bello come una statua, ecco cosa gli era capitato in sorte, pensò con un sospiro Harry mentre guardava Draco vestirsi. A lui che non sapeva ancora evitare gli accostamenti di colore più orrendi. Mani da pianista, ed il pianoforte lo sapeva suonare davvero, Draco. Harry era rimasto profondamente colpito dopo averlo visto suonare, gli sembrava trasfigurato. Come se dimenticasse la sua compostezza e potesse fare a pezzi qualunque cosa davanti a sè. Lo spaventava e lo affascinava. Draco che era elegante anche durante il sonno, con un viso che sembrava disegnato. E gli occhi. Di un azzurro trasparente ed eccezionalmente luminoso. Come se contenessero l'atmosfera elettrica di quando sta per nevicare. 
Draco tornò attorno alle cinque del mattino. Harry giaceva addormentato su un fianco e respirava tranquillo. Draco si spogliò e lo abbracciò. Dopo una notte orrenda come quella che aveva appena passato, Draco aveva un solo modo per prendere sonno e riposare qualche ora: abbracciare il suo compagno e lasciare che il suo calore e il suo tenue profumo di bosco lo narcotizzassero  per alcune ore. Si addormentava con una emicrania insopportabile e si svegliava senza alcun dolore, con Harry che respirava appiccicato al suo collo, la testa leonina appoggiata sulla sua spalla. Draco si svegliava comunque appena il cielo rischiarava, ma restava nel letto. I primi mesi in ospedale per Draco furono inaspettatamente  duri. Era torturato dagl incubi e non riusciva a chiudere occhio. Vedere coi suoi occhi le persone aggredite dai Mangiamorte lo feriva, anche se non si aspettava una reazione del genere. Sulle prime si sentì deluso da se stesso. Addirittura perdere il sonno e l'appetito...Per questo aveva preso l'abitudine di dormire tra le braccia di Harry. L'unica persona al mondo in grado di farlo sentire al sicuro. Era irragionevole, lo sapeva perfettamente. Eppure Harry era in grado di tranquillizzarlo senza alcuno sforzo. Perchè accadesse non avrebbe saputo dirlo, ma sdraiato accanto a lui, Draco si sentiva al caldo. I muscoli che sentiva costantemente irrigiditi durante il giorno, finalmente si rilassavano  e riusciva a dormire un sonno esausto. 
Mentre lentamente sprofondava nel sonno Draco ricordò un commento di Harry che era diventato rapidamente la pietra angolare della sua vita attuale. Quando non riusciva a capire come tutto fosse cambiato in modo così radicale, si ripeteva "Io non sono una persona moderata, per questo mi trovo qui."
Per Draco non era stato molto complesso accettare l'idea di essere innamorato di Harry, era stato molto più difficile prendere coscienza del fatto che quella tensione insopportabile e continua fosse amore. Che il suo destino fosse ormai inestricabilmente legato a quello di un'altra persona. Poi che si trattasse di un maschio o una femmina non cambiava un granchè, era comunque una grana. La prospettiva di una vita comoda e tranquilla era scomparsa definitivamente. L'atteggiamento di Harry, che era poco portato alle dietrologie e riusciva a concentrarsi solo su ciò che aveva davanti agli occhi, fu un aiuto immenso e sostenne Draco in un periodo di cambiamenti così rapidi da pensare di stare attraversando una nuova adolescenza. Prima destinato ad una carriera di aguzzino, ora medico. E non per amore dell'umanità, perchè quel lavoro lo aveva sedotto come aveva fatto Harry. Impossibile resistere a nessuna delle due cose. Draco, che il mattino si guardava nello specchio e non si riconosceva più, aveva bisogno di vedere il sorriso di Harry, in pratica l'unica cosa che avesse in comune col ragazzo di prima. Un giorno, mentre terminavano di montare un mobile Draco disse ad Harry:
"Pensavo di essere una persona più moderata"
"Io non lo ho mai pensato, Draco. Eri in letargo, ecco tutto, è bastato un pò di calore ed hai cambiato pelle come un pitone. Devi solo abituarti all'idea."

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Capitolo 6
*** MEDICINA DIFENSIVA E TEORIA DEL CANCELLO ***


Mattino. Harry fissava Draco che si stava lavando i denti. Tre anni insieme, condividendo ogni pasto, ogni momento di pausa, dormendo uno accanto all'altro e ancora non poteva fare a meno di guardarlo come quando erano a scuola e l'idea di passare una mano nell'oro dei suoi capelli era fantascienza.
Quanto sarebbe durato un simile slancio? In certi momenti Harry pregava di arrivare in fretta al momento in cui quella sete irragionevole si sarebbe placata, almeno in parte. Ma in fondo gli bastava arrivare alla sera, quando si sarebe sdraiato sul letto con la testa chiara di Draco sul suo torace e la sua voce brillante nell'orecchio. 
"Draco, quanto tempo ci vorrà prima che mi passi la voglia di baciarti anche mentre ti lavi i denti?"
Draco si fermò un momento, gli gettò una occhiata in tralice e gli rispose sorridendo: "...Purtroppo per te sono bello da far schifo. Proprio da ricredersi sulla clonazione. Approssimativamente ti ci potrebbe volere mezzo secolo"
Harry gli sorrise nello specchio e sussurrò: "...Overconfidence?"
Draco si girò a guardarlo, gli si avvicinò pericolosamente e gli disse, con le labbra così vicine da sentire chiaramente l'odore di menta della sua bocca: "Non credo di aver sentito bene, puoi ripetere?"
Harry per un secondo pensò davvero di rispondere, poi si rese conto di avere l'acquolina in bocca. Le pulsazioni cardiache improssivamente accelerarono, e percepì la pelle del viso scaldarsi. Appoggiò la mano sulla nuca di Draco, che tentò una rapida manovra diversiva, fallendo rovinosamente. 
"Harry" disse Draco, che a quel punto si trovava tra Harry ed il muro ed aveva già il respiro accelerato "Mi aspettano in ospedale".
"Draco" rispose Harry, sfilandogli la maglietta "Potranno fare a meno di te ancora per una decina di minuti?"
"Una decina di minuti?!" sghignazzò Draco
"Quanto tempo mi dai?" chiese Harry, carezzandogli la schiena
Draco si rigirò e diede al compagno uno di quei baci che troncano qualsiasi discussione, anche e sopratutto per mancanza di ossigeno. Ma Harry, campione indiscusso in immersioni suicide, anche dopo diversi minuti non dava segni di impazienza. Anzi cercava di togliere a Draco i pochi indumenti che gli restavano addosso.
Alla fine il biondo terminò la pazienza ed il fiato e diede ad Harry una gomitata che lo abbattè al suolo. 
"Continuiamo stasera" disse uscendo dal bagno mentre il compagno mugolava sul pavimento. 
La sera Harry accolse Draco senza apparente risentimento. Mentre Draco si cambiava, notò che il suo innamorato aveva persino apparecchiato la tavola. 
"Davvero sinistro" pensò Draco sovrappensiero. 
Raggiunse Harry in cucina e gli accarezzò il costato nel punto che quel mattino aveva colpito senza pietà. Il ragazzo si irrigidì senza smettere di sorridere metre tagliava dei pomodori. Draco, a cui non era sfuggito nulla, gli sollevò la maglia sul torace, scoprendo un vistoso livido che si allargava ad abbracciare le ultime tre coste. 
Draco si scurì in volto. Non pensava di aver fatto un simile danno. 
"Stasera mi faccio perdonare, piccolo" gli disse, baciandogli la nuca
Detto questo gli prese il coltello dallle mani e finì di preparare la cena. Draco si muoveva con eleganza anche mentre faceva le cose meno importanti. Harry si appoggiò al frigo, osservando il busto asciutto e slanciato del suo biondissimo compagno. Curioso come il corpo di Draco, per quanto longilineo, non desse affatto una impressione di debolezza. 
A tavola Draco chiese ad Harry notizie delle ultime trovate dei Mangiamorte. In ospedale arrivavano pazienti aggrediti, shockati e catatonici, completamente incontattabili. In reparto non avevano ancora trovato il modo di sbloccarli. 
Harry sorrise, sapendo che il suo ragazzo colore del grano lo avrebbe tartassato nelle settimane seguenti per avere novità. 
Nel letto Draco baciò il torace di Harry e gli palpò le costole.
"Stai visitandomi?"chiese Harry, che iniziava a divertirsi
"Togliti quel sorriso idiota dalla faccia, hai un ematoma qui" disse  Draco, che si era messo a cavalcioni sopra di lui
"Lo so, i miei colleghi mi hanno chiesto se sono stato caricato da un cinghiale"
Al che Draco sorrise e percepì il corpo di Harry irrigidirsi sotto di sè.
"Ovviamente la minima pressione mi provoca un dolore intollerabile"
"Ah, davvero?" chiese Draco con tono innocente
"Precauzionalmente sarebbe meglio che stasera dormissi io sopra di te"
"Hai scoperto le delizie della medicina difensiva? Guarda qui invece" disse Draco, allungando ad Harry un disegno che aveva recuperato dal cassetto del comodino
"Cosa è questo sgorbio?"
"La mia personale rappresentazione della teoria del cancello: uno stimolo doloroso messo in competizione con uno stimolo meccanico è destinato a non venire trasmesso perchè il secondo ha sempre la precedenza sulle vie di conduzione nervosa che sono simili per i due impulsi. Traduzione: è meglio che stanotte tu abbia un pò di pressione sul tuo costato dolorante. Approssimativamente una settantina di kili potrebbero essere sufficienti"
"Il fatto che tu pesi settanta kili è una pura casualità, giusto?" disse Harry con un sorriso
"Assolutamente" e con un lungo bacio mise fine ad ogni ulteriore discussione.

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Capitolo 7
*** PRIME IMPRESSIONI E SENNI DI POI ***


I matrimoni erano l'incubo di Draco per svariati motivi: i parenti lo importunavano per averlo come testimone perchè stava bene in completo, in famiglia avevano un debole per le cerimonie lunghe e fastose ed infine era più facile convincere Harry a tagliarsi i capelli che a indossare un abito da cerimonia. E non era per niente facile convincere Harry a tagliarsi i capelli. 
Quella mattina avevano dovuto svegliarsi entrambi ad un'ora imbarazzante e Harry aveva fatto tutto il possibile per opporsi passivamente a quell'insolito passatempo domenicale, compreso perdere i gemelli e impiegare venti minuti a farsi il nodo alla cravatta, riuscendo comunque a farlo storto. Draco per un momento pensò di mandare al diavolo la cerimonia, aiutando Harry a spogliarsi piuttosto che a vestirsi. 
In chiesa Draco si accasciò in un momento di sconforto sulla sedia dietro agli sposi: la cerimonia si preannunciava insopportabilmente lunga. Alcuni suoi parenti erano innervoriti dalla presenza del suo compagno, alla metà di loro Draco non rivolgeva più la parola da quando avevano accolto con freddezza l'Auror. Non che cambiasse un granchè, non aveva mai avuto rapporti particolarmente stretti con nessuno di loro. Narcissa scandagliava la chiesa alla ricerca di sguardi di disapprovazione indirizzati ai due ragazzi. Aveva minacciato apertamente di occuparsi personalmente del povero malcapitato. Di recente Narcissa aveva deciso che era stanca di partecipare solo ai matrimoni degli altri: Perchè tu e Harry non vi sposate? Possibile che tu non glielo abbia ancora chiesto? Almeno partecipa al matrimonio di tua cugina, magari ti viene qualche buona idea..
Vedere Harry in completo aveva ulteriormente peggiorato la situazione: ora oltre che sopportare la cerimonia Draco doveva anche tenere a bada i propri pensieri, che non avevano proprio nulla di adatto al luogo dove si trovava. Cercava di seguire la cerimonia ma lo sguardo gli sfuggiva verso il ragazzo seduto nella prima fila di sedie dietro di lui, quello con gli occhi verdi e il sorriso irresistibile. 
In un momento di pausa, mentre il parroco era distratto a chiaccherare coi genitori della sposa Draco si girò a guardarlo.
Harry si voltò immediatamente con un tempismo telepatico e gli sorrise.
"Allora Draco, mi raccomando! Niente osservazioni inopportune, evita commenti sui gusti sessuali degli sposi e  sopratutto leggi solo e soltanto il brano concordato" gli sussurrò Harry a bassa voce.
"Non ti rispondo come meriteresti solo perchè vederti in smoking mi ha paralizzato il cervello" rispose tranquillamente Draco in un tono di voce chiaramente udibile.
Un lieve rossore colorò le guance di Harry, i commenti di Draco erano ancora in grado di disarmarlo completamente. Dopo anni avrebbe dovuto esserci abituato perchè Draco non faceva mistero dell'attrazione che aveva per lui eppure ogni sua parola gli arrivava ancora dritta al cuore. 
Draco lo afferrò per un gomito e gli diede un rapido bacio dietro a un orecchio. Harry lo allontanò da sè, approfittando però dell'occasione per carezzargli la nuca. Quando la cerimonia riprese Draco si girò ma con la coda dell'occhio continuava a guardare l'unica persona che in quella chiesa gli sembrava esistere sul serio.
'Lo voglio da impazzire... Quando lo guardo, anche se è inverno e fa freddo per me è come se fosse maggio. Questo desiderio doloroso che ho di lui diventerebbe meno intenso dopo qualche anno di matrimonio? L'idea che abbia un anello al dito che dice al mondo che mi appartiene non mi dispiace affatto. Fa i capricci come un bambino ogni volta che deve mettersi un abito da cerimonia e ogni volta che lo vedo vestito con un completo sento una stilettata nel petto. Vorrei dire che con gli altri vestiti non succede però...perchè non siamo rimasti a casa, nel nostro letto? Non vedo l'ora che sia finito questo strazio per trascinarlo davanti alla chiesa e baciarlo davanti a tutti. E se il parroco mi dice qualcosa, gli faccio celebrare un matrimonio riparatore per salvare l'onore di questo miracolo biologico dagli occhi verdi. Facendogli presente che abbiamo già consumato alla grande' pensò Draco.
Quando venne il momento Draco si alzò dal proprio posto per leggere il Cantito dei Cantici. Sollevò gli occhi liquidi sui presenti e incatenò con lo sguardo il miracolo biologico dagli occhi verdi. Quando fu certo che Harry gli stesse prestando tutta la sua attenzione, incominciò. Era per lui che leggeva, Draco voleva che lo sapesse.   
Alla sera Harry stava ancora ridendo perchè quando al termine della cerimonia Draco lo aveva baciato di fronte a tutti, una vecchietta bianca come la neve gli aveva gettato addosso del riso applaudendo con entusiasmo.
"Stai ancora ridendo?" ghignò Draco
"Non riesco a smettere...ammettilo, il parroco è stato gentilissimo, non ha fatto neanche una piega"
"Vorrei ancora vedere, i miei parenti hanno fatto costruire metà di quella chiesa con le loro offerte. Comprarsi il paradiso ha qualche vantaggio in fin dei conti" disse Draco, togliendosi la camicia di dosso.
Harry era sdraiato sul letto e con gli occhi chiusi riportava alla mente il bacio del mattino. Non amava le esibizioni pubbliche eppure nel  gesto di Draco c'era qualcosa di commovente. Harry teneva nascosti nell'armadio due cofanetti da alcune settimane. Quel mattino in chiesa Harry aveva avuto la netta impressione che il il loro legame fosse ormai così forte da schiantare entrambi. Avevano tutti e due bisogno della certezza di poter contare sulla presenza l'uno dell'altro per continuare a crescere serenamente insieme. Quando Draco si sdraiò sul letto, Harry lo fissò con un sorriso pieno di affetto. 
"Come mai mi fissi? Ti sei imbambolato?" ridacchiò Draco
Harry diede a Draco un lungo bacio e si sdraiò sopra di lui. Mentre il peso del compagno lo faceva affondare nel letto, Draco percepì le dita di Harry fargli scivolare qualcosa sulle nocche dell'anulare sinistro. Lottando per toglierselo di dosso, Draco guardò la sua mano sinistra: una fede in oro bianco gli luccicava al dito.
"Ormai sei mio, piccolo" sussurrò Harry contro il suo collo
Draco rimase senza parole. Vedendo la fede non potè fare a meno di pensare: per togliermi questo anello mi dovranno strappare il braccio dal corpo, io non lo toglierò mai. Aveva desiderato una simile dimostrazione di appartenenza da quando si era reso conto che soltanto Harry gli scaldava il sangue nelle vene. Harry gli mise un altro anello in mano. Draco prese la mano sinistra di Harry e infilandogli la fede all'anulare gli disse:
"Ora per liberarti di me avrai bisogno di un divorzio"
"Se non farai l'amore con me abbastanza spesso, sarò io a chiederlo!"
"Questo si che si chiama parlare!" esclamò Draco, facendo scivolare una mano dietro la nuca di Harry, che percepì immediatamente il freddo metallo della fede sulla propria pelle.
Si fissarono per interi minuti negli occhi.
"Signor Potter, cosa ne pensi del sesso prima del matrimonio?" disse infine Draco
"Sai esattamente che ne penso tutto il bene possibile"
"Allora sarà meglio approfittare del poco tempo che resta, perchè domani sguinzaglio mia madre ed entro la fine della settimana sarai mio anche dal punto di vista legale"
"Visto che dagli altri punti di vista, ed intendo proprio tutti gli altri punti di vista, ti appartengo già..." ridacchiò Harry
"Quando ti ho visto per la prima volta ero solo un bambino, eppure ho pensato di non aver mai incontrato una persona come te... Avevi coraggio, compassione, ma anche rabbia. Le emozioni che provavi sembravano invaderti completamente. Mi spaventavi, pensavo che in un momento di furore  potessi distruggere tutto quello che avevi davanti. Mai visto in vita mia qualcosa di più sconvolgente. Poi ti ho conosciuto meglio, ti ho visto anche stanco, ferito, persino sconfitto. Ma conservi comunque qualcosa di indimenticabile. Anche quando sei a pezzi Harry, per me rimani lo spettacolo più impressionante del globo terreste"
"Sei loquace stasera. Io vedendoti ho pensato solo che tu avessi il viso più bello che avevo mai visto"  
Draco fissò un momento Harry, sollevando un sopracciglio. Poi scosse il capo e osservò
"Precoce ad averlo pensato ad otto anni"
"Ti ho voluto dare fiducia...vedendo come sei cresciuto, direi che sono stato lungimirante. Col senno di poi penso che la metà delle persone che avevamo intorno avesse intuito come sarebbe andata a finire quando ancora passavano le serate a pestarci sul campo da Quidditch" 
"Non ho mai atteso le partite con tanto desiderio come in quegli anni" disse Draco
"Per me era lo stesso" sorrise Harry

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Capitolo 8
*** DI MARE NOTTURNO, CONCHIGLIE E MILIONI DI STELLE ***


Draco era immerso in una atmosfera irreale. Attorno a lui c'era una spiaggia bianchissima, l'aria era calda ed il silenzio era perfetto. In sottofondo era udibile solo la ninnananna delle onde. Doveva essere da poco passato mezzogiorno, ma contare le ore in un posto come quello era privo di senso. Anche i raggi del sole avevano una inclinazione diversa dal solito, Draco lo percepiva in modo chiaro. Girando appena la testa vide Harry che dormiva con il viso rilassato sotto il sole. Erano arrivati da pochi giorni sull'isola e Harry era già diventato di un dolce color miele. Mentre Draco sembrava verniciato di bianco e per non ustionarsi si era sdraiato sotto una tettoia di palme. 
Da mesi Draco desiderava una vacanza eppure i primi giorni aveva la mente ancorata a casa. All'ospedale. Prima sei in ansia a starci, poi sei in ansia se non passi lì tutto il tempo. Draco cacciò la testa chiara tra le braccia ed emise un gemito di fastidio. 
Harry si girò a guardarlo, indeciso se raggiungerlo per controllare che tutto andasse bene oppure no. Alla fine si alzò trascinandosi dietro il telo da spiaggia. 
"Cosa hai da mugolare come un gatto bagnato?" lo apostrofò dolcemente, sdraiandosi accanto a lui.
"Niente, sono distratto" disse Draco, appoggiando la testa sulle braccia piegate.
"Metà della tua testa è qui, metà è rimasta chiusa in sala medici..."
Draco si stupì. Ma come faceva a saperlo? Mentre stava pensando che ormai non c'era più bisogno di parole, sentì la mano bollente di Harry sul costato. Gli diede una occhiata e gli chiese a bruciapelo:
"Sei tutto a questa temperatura?"
"Vieni qui a scoprirlo!"
Draco si sdraiò accanto ad Harry e si voltò sul fianco, lasciandosi abbracciare. Appoggiò il capo sul braccio sinistro del compagno (recentemente promosso a marito) mentre col destro Harry lo stringeva al torace. Ci dovevano essere almeno tre gradi di differenza, sospirò Draco soddisfatto. Chiuse gli occhi e si concentrò sul canto degli uccelli e lo sciabordio delle onde. Dopo poco dormiva come un angelo, tranquillizzato dal battito cardiaco lento e regolare di Harry che sentiva riverberare attraverso il torace.
Dopo un pò Draco sentì le onde più vicine ed il sole più caldo, stava riemergendo dalla marea del sonno. Ora erano entrambi esposti al sole ma non aveva alcuna intenzione di spostarsi. Non capiva se Harry dormisse o meno e in ogni caso l'Auror avvolto intorno a lui non era facile alle ustioni. Perciò chiuse gli occhi e rincorse gli ultimi lembi del sonno.
Dormendo tutto il giorno era piuttosto normale essere insonni di notte. Harry era seduto sulla sabbia ancora calda e guardava il cielo stellato. Le stelle in quel cielo straniero erano più numerose, più luminose e soprattutto sembravano molto più grandi. Come se da un momento all'altro la forza che le teneva su potesse cedere. Non si era ancora abituato, la vista del cielo notturno gli dava una lieve nausea. Draco, con una camicia bianca addosso, sembrava diffondere un tenue chiarore. Harry vedeva chiaramente il suo profilo stagliarsi sul cielo notturno. Guardava verso l'alto.
"Hai nostalgia?" chiese Harry
"Mh? Di cosa?" chiese Draco, senza girare la testa
"Da quando siamo qui guardi il cielo notturno come se fossi caduto da lassù e cercassi un modo di tornare a casa"
"Come il Piccolo Principe...allora tu sei la rosa." decise Draco
"Oppure la volpe" suggerì Harry.
"Sei la rosa. Perchè ormai ho imparato a riconoscere il tuo amore dietro le piccole astuzie. Ma sei anche la volpe perchè mi hai addomesticato." disse Draco, guardando Harry con il suo sguardo marino.
Harry si alzò senza una parola e si trascinò dietro Draco, che non poteva fare a meno di ridere di fronte ai subitanei cambiamenti d'umore della rosa-volpe. 
"Ma sei una volpe ricoperta di petali di rosa o una rosa con le orecchie e la coda?" chiese Draco mentre Harry lo strattonava tenendolo per il polso.
"Stai un pò zitto e muoviti" rise il ragazzo dai capelli scuri, spaventando due granchi che camminavano veloci sulla sabbia.
I due uomini si avviarono verso la loro stanza, portando con loro il profumo di mare notturno, conchiglie e milioni di stelle.

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