The Last Company

di marylu_83
(/viewuser.php?uid=843638)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** premessa ***
Capitolo 2: *** Prologo. ***
Capitolo 3: *** Partenze ***
Capitolo 4: *** Bosco Atro ***
Capitolo 5: *** Minas Tirith ***
Capitolo 6: *** La Missione ***



Capitolo 1
*** premessa ***


Ci tengo a dire in anticipo che questa storia è ambientata nell'universo di Arda e che non vuole in alcun modo fare da sequel effettivo del "Signore degli anelli", ma è semplicemente una mia versione di quello che potrebbe essere successo dopo la sconfitta di Sauron. 
Chi avrà intenzione di proseguire nella lettura è bene che sappia delle cose:
-ci saranno, senza ombra di dubbio, delle relazioni omosessuali, quindi se infastidiscono in qualsiasi modo è vietato continuare a leggere; 
-i personaggi sono completamente inventati da me, ma ci saranno sicuramente delle comparse di personaggi del film come succederà nel prologo. 
-per quanto riguarda i personaggi di Tolkien, non verranno alterati in nessun modo particolare (anche perché  la storia non tratta di loro ma, bensì, dei miei personaggi);
-dal momento che non ho avuto modo di leggere i libri, alcune cose non saranno molto approfondite, come le descrizioni, ma basate sui film; 
-praticamente la maggior parte delle cose che saranno scritte dopo il prologo, sono adattate alla storia che ho progettato quindi, se non rispecchiano alcuni avvenimenti dei vari libri di Tolkien, è perché mi sono presa un pò di libertà in alcuni casi; 
-la relazione che ci sarà tra due personaggi che vedrete in seguito (hehe niente spoiler) sarà una specie di "specchio" (spero sappiate di cosa sto parlando) dei sentimenti che, secondo me, provano Aragorn e Legolas (basta ho già detto troppo) 
Bene e ora, commentate dicendomi il vostro personaggio preferito dei film o dei libri, che magari gli darò una parte nel corso della storia. 
Spero di aver detto tutto, buona lettura.
P. S. trailer fatto da me ♥

https://img.youtube.com/vi/W0Z15lOTEeU/0.jpg

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Prologo. ***


Un nuovo giorno sorgeva in silenzio sulla terra di mezzo, dove da anni ormai regnava la pace. 
Sauron era stato annientato, ora niente poteva governare sulle menti delle creature oscure, che ormai vagavano senza uno scopo, ne una meta.
Gli Uomini popolavano Gondor e Re Aragorn, figlio di Arathorn, erede di Isildur, governava tenendo viva la giustizia e l'ordine tra la gente. 
Gli Hobbit continuavano a vivere nella contea al sicuro, dimenticati dagli umani e dai nani, ma non dal Re che passava, di tanto in tanto, a salutare i suoi piccoli amici mezz'uomini. 
Le miniere di Moria furono chiuse per sempre, almeno per quanto riguarda i piani più in profondità. Nanosterro fu ricostruita completamente dai nani, grazie anche all'aiuto offertogli dagli Uomini e dagli Elfi all'inizio della quarta era. 
I regni degli Elfi, mai toccati dagli orchi o dai goblin e ormai deserti, continuavano a esistere in silenzio diventando un eventuale seconda dimora per gli uomini, la cui razza cresceva a dismisura. Se prima,  infatti, si diceva che quasi si estinguevano, ora stavano prendendo il sopravvento sulle altre razze. 
Anni prima Elrond e Thranduil, avevano donato i loro regni ad Aragorn sotto consiglio dei figli Arwen e Legolas;
Gli Elfi salparono tempo dopo, per le terre immortali, ad esclusione di Arwen, ormai divenuta regina di Gondor, al fianco del famoso ramingo discendente di Isildur. E Legolas che aveva litigato più volte con il padre, perché non sentiva il richiamo di Valinor e che mai sarebbe partito se non per seguire il suo cuore. 
Alla partenza degli elfi,tutta Gondor era presente, dovevano molto a quelle creature, più volte li avevano aiutati e vederli salpare rendeva triste chiunque, ma ciò era anche una piccola spinta a cavarsela da soli. 
La razza degli uomini era destinata ad una lunga discendenza, era perciò scontato che avrebbero superato qualsiasi ostacolo, anche da soli. 
Anche alcuni Hobbit e nani erano presenti al golfo di luna, dove le navi erano già pronte per l'imbarco del primo gruppo di elfi. Legolas e Arwen, accompagnati da Aragorn, salutavano i loro padri e fratelli, i loro amici, compagni di guerre, la loro famiglia. 
Le prime due navi, per metà mattinata, erano già a largo, fuori dalla vista degli umani. L'ultima a partire avrebbe portato con se Thranduil, Elrond, Galadriel, Celeborn e i pochi rimasti fino all'ultimo. 
Legolas non si pentiva affatto della sua scelta di rimanere con Aragorn e Arwen, ma di certo gli dispiaceva lasciare il padre solo per chi sa quanti anni; sempre se avesse sentito il richiamo delle terre immortali. 
Ormai tutte le imbarcazioni erano salpate, non si poteva più tornare indietro: gli elfi se ne erano andati. 
Una leggera lacrima solcava il viso del principe di Bosco Atro, ma subito fu raccolta dalla sua mano perfetta. Aragorn affiancò Legolas avvolgendolo con un braccio. 
-Avo marded, mellon nin. Sono sicuro che lo rivedrai presto- cercava di consolarlo, sapeva quanto era stata difficile la sua scelta, ma aveva fatto la cosa migliore seguendo ciò che gli diceva il cuore. 
-Sappiamo entrambi, invece, che non succederà, Estel. Ma ammiro molto il tuo tentativo di confortarmi. Mellon nin.- Una folata d'aria fredda li invase, spostando i loro capelli leggermente. 
-Legolas? Che cosa ti ha trattenuto dal salpare con la tua gente?-.
Legolas temeva che questa domanda sarebbe arrivata, ci pensò ma non riuscì a rispondere con sicurezza. 
-Credo.... Credo di avere ancora una parte in questo mondo, o forse ci sono troppo legato per lasciarlo diventare un ricordo. O, magari, una parte del mio cuore dimora qui, chi lo sa?-disse voltandosi a scrutare il suo amico, "chissà che quella parte del suo cuore non fosse proprio il bel re di Gondor?" scosse la testa e tornò a scrutare l'orizzonte, ormai imbrunito dal calar della sera, ancora avvolto dal braccio del re. 
Poco lontano da lì un ombra sfuggente sfrecciò verso la foresta, portando con se altre due figure che, a causa della troppa gente, nessuno notò. 
Una nuova sera abbracciava la Terra di Mezzo, dove ormai gli elfi erano lontani e quei luoghi bei ricordi nelle loro menti, ma chissà, magari qualcuno sarebbe stato protagonista di una nuova storia da raccontare.

~angolo autrice
695 parole circa

...

Trailer (vedi a inizio capitolo) fatto da me, qualcuno potrebbe averlo già visto un mese , dato che è stato pubblicato prima per annunciare la pubblicazione della storia. 
Detto ciò ci si sente esattamente tra un mese (o forse prima) per il primo effettivo capitolo, fatemi sapere se vi piace e cosa pensate che succederà <3.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Partenze ***


Il sole sorgeva su Imladris illuminando con i suoi raggi le costruzioni degli Elfi. 
Gli alberi e le montagne circondavano quel luogo quasi a proteggerlo. Era molto nascosto, mai un orco era entrato in quel regno, se non scortato da un elfo. 
Un tempo era un posto pieno di vita e i canti, in ogni momento riempivano, l'aria che aleggiava in quel luogo; ora un silenzio quasi assordante regnava tra quei giardini. 
Erano due mesi, ormai, che Gran Burrone era così: tutti gli Elfi, o quasi, erano partiti per Valinor e presto quel posto sarebbe stato pieno di umani provenienti da tutta Gondor.
Aleanor sapeva che la loro scelta di non salpare avrebbe comportato, di conseguenza, una missione per coloro che rimanevano. 
Di comune accordo avevano deciso di partire, quella stessa mattina, per Minas Tirith dove, a cospetto di Re Aragorn, avrebbero fatto il loro giuramento di fedeltà. 
Queste erano le condizioni: sarebbero rimasti solo se avessero vegliato assiduamente sulla Terra di Mezzo e sulle razze che la popolano, lo avevano promesso ai loro signori, giurando ai Valar che avrebbero fatto di tutto, fino a che non avessero sentito il richiamo del Terre Immortali. 
...
Era affacciata alla finestra delle sue stanze, ammirando la tenebrosa notte fare spazio a quella nuova, prosperosa giornata. Di lì a poco si sarebbero messi in cammino verso la loro prima tappa, avevano fatto provviste e preparato quel che bastava per arrivare a Bosco Atro. 
Se la sarebbero presa comoda, in fondo, solo Thranduil ed Erlond sapevano che erano lì. 
Avrebbero dovuto trovarsi già oltre i confini di Bosco Atro, ma era giunto loro alle orecchie che quei luoghi, per un po', erano stati messi sotto sorveglianza e, dato che nessuno avrebbe dovuto notarli, avevano deciso di aspettare. 
Uno dei motivi per cui avevano rinunciato a partire con i loro compagni, oltre al giuramento e al mancato richiamo, era Elrond. Il giorno prima della partenza, Infatti, aveva avuto una delle sue visioni: c'erano tre Elfi e un uomo, un uomo speciale. Non aveva poteri o cose simili, era un semplice umano, umile e certamente non nobile, ma Elrond avvertiva la sua purezza che, aveva detto, "pareva più pura di quella che avvolgeva l'anima di Aragorn".
Il loro compito era anche quello di trovare quest'uomo, anche se dubitavano che fosse già nato, ma non davano niente per scontato. 
Ovviamente solo Aleanor era a conoscenza di questo piccolo "lavoretto" secondario. 
"Trovalo, ma non dirlo agli altri; ci sarà una lunga serie di eventi che li riguarderanno che è meglio non conoscano ancora." così le aveva detto e mai avrebbe osato disobbedire al suo signore. 
I tre si erano ritrovati insieme dunque al cospetto dei Signori degli Elfi[...]

I suoi capelli neri erano Spostati dal vento leggero e i sui occhi di una sfumatura rossa, quasi tendenti ad un magenta[1], erano posati sui giardini che si estendevano sotto il palazzo. Chissà se mai avrebbe potuto rivedere quei luoghi. 
Era nata e cresciuta a Gran Burrone e mai si era spostata di tanto da casa sua, mai era uscita da quelle mura. 
Il sole era ormai alto, potevano essere le 9:00 o poco più, era ora di partire. 
Uscì dalla camerata con già indosso la sua tunica da caccia e i suoi due pugnali nel fodero a zainetto[2] dietro la schiena. 
Avrebbe svegliato prima Krismorel, sua amica di Lorien, e poi, insieme, avrebbero avvisato Elmorn. 
...
Bussò delicatamente alla porta delle stanze della bionda che, poco dopo, ne uscì fresca come una rosa con un sorriso che andava da un orecchio all'altro. 
Kris era sicuramente molto bella: bionda quasi tendente al bianco, occhi azzurri/verde e l'aspetto di una bambina. Infatti era molto piccola di statura è con un'aria così innocente quando, in realtà, era molto intelligente e un ottima combattente. 
-Sono pronta- esclamò afferrando il suo bastone con lama[3] e il suo mantello verde smeraldo. 
Il tratto da quella l'ala del castello alla camera di Elmorn fu molto silenzioso. Si sentivano i loro pensieri vagare nelle loro menti, entrambe pensavano all'imminente partenza per Minas Tirith. Sicuramente non sarebbero più tornati e avrebbero passato il resto del loro tempo a Gondor ai servizi del regno. 
Il silenzio fu spezzato dall'apertura di una porta e da alcuni passi: Elmorn era appena uscito dalla sua stanza con già indosso la sua attrezzatura pronto a partire. 
-Allora? Quando si parte?- 
Biondo, alto, occhi azzurri, sicuramente un bellissimo Elfo, grazie anche alla sua provenienza da Lorien. Io sguardo sempre guerriero e i muscoli molto tesi, stava fermo nel mezzo nel corridoio rivolto alle sue compagne. 
-Ormai manca poco- disse Aleanor senza nascondere la sua ansia e tristezza che preoccuparono subito l'elfo facendogli slittare subito lo sguardo alla bionda di fronte a lui. 
Si avvicinò a Kris con intenzione di scoprire come si sentiva la loro amica approfittando della sua avanzata verso i giardini.
-Come sta- cominciò senza spostare lo sguardo dalle spalle della corvina. 
-Più o meno come stavamo noi quando... siamo venuti qui- rispose fermandosi un secondo a ricordare quelle sensazioni -diamole tempo. È forte, presto non ci penserà più- Elmorn annuì ed entrambi si incamminarono verso l'uscita pronti ad intraprendere la loro missione.

882 parole
~angolo autrice
[1] so che è impossibile che gli elfi abbiamo questo colore di occhi ma ci stava troppo.

[2]⤵

[2]⤵

[3]⤵

Eccolo qua finalmente il primo capitolo

Eccolo qua finalmente il primo capitolo. Spero vi piaccia almeno un pochino, con questo inizia definitivamente il nostro viaggio con Aleanor, Krismorel e Elmorn nella Terra di Mezzo. 
Ci si sente il prima possibile per il prossimo capitolo e Buon quasi Natale.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Bosco Atro ***


Il sole riscaldava l'aria che li circondava. Mancava poco e sarebbero arrivati a Bosco Atro, dove ancora nessuno di loro aveva mai messo piede. 
Avevano deciso di fermarsi giusto per la notte per riprendere le forze, non che servisse a qualcosa: gli elfi non hanno bisogno di riposo. La tappa a Bosco Atro era per Aleanor, che si era allontanata, per la prima volta, così tanto da casa. Bisognava fare con calma con lei: era sì un'ottima combattente, responsabile e sempre lucida, in qualsiasi cosa facesse, ma aveva un'anima fragile e non abituata ai cambiamenti. 
Elmorn e Krismorel, invece, erano abituati a stare lontani da casa, sin da quando erano arrivati a Gran Burrone. Entrambe le famiglie dei due erano state sterminate, secoli prima in battaglia. Quando Elrond trovò i due al suo cospetto, con una lettera tra le mani, era sicuramente incuriosito e confuso, quando scopri che due dei suoi più cari amici, erano morti, la tristezza lo pervase e subito un senso di protezione scese su di lui, alla vista di quei ragazzetti tristi e impauriti che si tenevano per mano, davanti ai suoi occhi.
Furono affidati alla famiglia di Aleanor e, col passare del tempo, i tre diventarono inseparabili, ma ancora oggi Elmorn e Krismorel, ricordano con tristezza quel periodo in cui si trasferirono a Gran Burrone. 
...
-Ci siamo quasi. - disse Kris, indicando l'inizio di una foresta parecchio cupa all'apparenza. 
Si avvicinarono senza mai abbassare la guardia con le mani alle armi,pronti a qualsiasi cosa gli si presentasse. Sicuramente la più tesa tra i tre, era Aleanor, che, pur avendo imparato a combattere si era limitata alle missioni di recupero o di ricognizione che mai si era ritrovata a combattere creature ostili come gli orchi e i Goblin. 
E sperava, sinceramente, di non dover cominciare ora, quando la sua sfera emotiva minacciava di disintegrarsi. Non che non volessi stare lì, con i suoi amici/fratelli, ma per lei era una situazione nuova e non sapeva come comportarsi. 
Elmorn era più avanti, con arco teso verso il basso e orecchie bene aperte, ad ascoltare ogni singolo rumore che li circondava. Continuarono così per un tempo indefinito, finché non avvistarono l'entrata del reame boscoso. 
Ripresero a muoversi verso il grande portone con cautela. 
-Controllate in giro e prendere tutto quello che ritenete utile- ordinò Elmorn alle due amiche, con una certa urgenza. 
-Che fretta c'è? avevamo deciso che saremmo rimasti per la notte.- disse giustamente krismorel, preoccupata per Aleanor, che necessitava di fermarsi più di qualche ora. 
Elmorn capiva le sue preoccupazioni e le condivideva, ma non potevano rimanere lì. -Capisco che Aleanor abbia bisogno di riposo, ma non possiamo restare. Il mio istinto mi dice che siamo in pericolo. Partiremo questa questa sera, così da dare comunque il tempo, per riposare, ad Aleanor.- Sospirò -Credo che tu mi capisca e che sarai d'accordo con la mia decisione disse infine rivolta la corvina, che annuì appoggiando la mano sulla spalla dell'amica, che affranta accettò la loro scelta. 
...
-Grazie- stavano esplorando il castello, alla ricerca di qualcosa di utile, ma i pensieri di Aleanor erano fermi alla conversazione avuta nel grande atrio, dopo il portone.
Elmorn e Krismorel si preoccupavano tanto per lei, al punto di rischiare di finire nei guai, rimanendo fermi un paio d'ore. Non credeva di non meritarselo, assolutamente, ma... si sentiva un peso. 
- per cosa mi stai Ringraziando?- ridacchiò Kris, non collegando quel Grazie a nessuna sua azione. 
-Voi... Vi preoccupate tanto per me. Anche in una situazione come questa, dove la nostra missione principale e proteggere gli altri prima di noi, voi cercate di aiutarmi a fare con calma, perché lo state facendo?-.
Krismorel ci pensano molto, lasciando che il silenzio avanzasse tra di loro: si stava dando tempo per scegliere le parole giuste, ma non credevo ci fossero. 
-Quando... Quando io e Elmorn siamo arrivati a Gran Burrone e siamo stati affidati alla tua famiglia... tu hai fatto di tutto per farci sentire a casa e non farci pensare a quello che avevamo passato. Credo che il nostro modo di proteggerti, sia molto simile al tuo, ma sappiamo bene che non dimenticherai mai casa tua, la tua famiglia e i tuoi amici; noi cerchiamo solo di fartelo pesare di meno- disse Krismorel, guardandola negli occhi. 
-Grazie... ma finché starò con voi, avrò con me casa, famiglia e amici. Non voglio essere un peso per la missione e posso tranquillamente abituarmi a tutto questo. Infondo... è stata una mia scelta rimanere qui.- disse Aleanor sorridendo e abbracciando la bionda. 
-Ora andiamo a cercare Elmorn, chissà dove si sarà cacciato, quell'elfo da strapazzo.- riprese Kris, scoppiando a ridere, contagiando anche la corvina, ed insieme, dopo aver recuperato tutto ciò che era utile, ripercorsero la via del ritorno alla ricerca del loro amico.
Intanto, alle stalle del castello, Elmorn, non aveva trovato nessun cavallo e affranto, si accingeva a tornare dalle compagne, pronto per ripartire, ma qualcosa lo fermò. 
-Hahahahaha- tante risate che si avvicinavano verso la sua direzione. Erano di sicuro uomini, forse in esplorazione sotto ordine del re, per preservare io reame boscoso. 
Dovevano andarsene assolutamente e senza farsi vedere. Decise di nascondersi fino a quando non si sarebbero distratti, permettendogli di fuggire, ma qualcosa, o meglio qualcuno, gli afferrò il polso, trascinandolo il una stanza lì vicino.

Era una guardia del re ,lo si vedeva dalla divisa. Elmorn lo guardò stupito, senza dire una parola: si sentiva in trappola e senza via di fuga. Come poteva non aver percepito la sua presenza? Come poteva non aver sentito un minimo di rumore? 
La forza di Elmorn era il suo udito sopraffine, come poteva aver fallito quella volta? 
Portò la mano all'arco per potrai difendere da un possibile attacco, ma non lo trovò al suo posto, dietro la sua schiena. Lo sconosciuto lo sfoggiava con orgoglio girandoselo tra le mani alzando, infine, lo sguardo sul biondo, con aria rassicurante. 
-Non voglio farti del male e non voglio consegnarti ai miei compagni, per ora- disse lo sconosciuto, riconsegnandogli l'arma -voglio solo sapere perché siete qua e perché vi nascondete da noi, dato che è ovvio, che non volete essere trovati.-
Elmorn lo guardò attentamente negli occhi, assicurandosi che dicesse la verità, prima di abbassare di poco le sue difese. 
-Ci siamo rifiutati di partire per le terre immortali. Siamo in missione segreta verso Minas Tirith, al cospetto del re. Il nostro re ci ha consigliato di non farci vedere da nessuno, se non da Aragorn, per non allarmare inutilmente tutti.- Rispose Elmorn, il più calmo possibile senza mai abbassare del tutto la guardia e senza mai distogliere lo sguardo. 
Lo sconosciuto osservava Elmorn quasi venerandolo e mettendolo a disagio. 
-E tu? Come mai non sei con i tuoi compagni?- Azzardò a domandare Elmorn, arrossendo leggermente sotto quello sguardo intenso. 
-Siamo i esplorazione per proteggere Bosco Atro, ma...ogni volta che arriviamo, gli altri se ne vanno in giro, per tutto il giorno ad ubriacarsi, mentre io resto qui, a controllare la situazione.- continua con lo sguardo basso, un po' giù di morale. 
-Manca poco però e non farò più parte di questa squadra: il re mi ha assicurato un posto al castello. Tra non molto non dovrò più sopportare quegli idioti lì fuori.- Elmorn sorrise, quel ragazzo amava quello che faceva e desiderava poter fare di più, glielo si leggeva negli occhi. 
-Sei molto ambizioso e ami quello che fai, sono sicuro che andrai molto lontano.- disse Elmorn, dando un'occhiata al cielo fuori dalla finestra lì vicino -ora devo andare, spero di rivederti presto.-.
...
Elmorn, sentendo ormai il silenzio regnare nelle stalle, saltò in groppa al primo cavallo che vi si presentò e, portandone con se altri due, galoppó fino alle sue amiche, per poi uscire dal regno, con ancora in testa il pensiero dello sconosciuto, che gli aveva permesso di fuggire inosservati, tenendo occupata la sua squadra. 
.
.
.
.
-DOVE CAVOLO È FINITA IL MIO CAVALLO???- un urlo invase le orecchie dei poveri cavalieri, che sconbussolati e ancora travolti dall'alcol, cercavano do capire cosa fosse successo. 
-Ubriaco com'eri, potresti aver scordato di legarlo- lo canzonò un ragazzo, appoggiato all'entrata delle stalle. 
-TU... sei stato tu, non è vero? Lo hai fatto fuggire!- gli urlò contro il comandante, andandoli incontro ancora barcollando. 
-E come avrei potuto? Sono stato con voi tutto questo tempo, sin da quando siete tornato capitano, come avrei potuto essere in due posti contemporaneamente?- sapeva bene chi era stato, ma di certo non lo avrebbe traditio. Quell'elfo lo aveva come stregato, tanto da farlo agire solo quando i suoi compari erano tornati. 
L'aveva seguiti fin dal loro arrivo, all'entrata del Bosco: sì, aveva mentito, anche lui era uscito quella mattina e subito gli erano sembrati interessanti e sospetti allo stesso tempo. 
Quando il comandante comprese le sue accuse infondate, le ritirò e tornò affranto alessa sua bottiglia di liquore, abbandonata su uno sgabello, vicino alla staccionata, dove erano rinchiusi i cavalli. 
-Cavolo Norian, questa volta l'hai fatta davvero grossa. Sono scappati altri due cavalli, oltre quello del capitano.- disse un omino basso e robusto, ridendo della faccenda creatasi, osservando gli uomini sbocciati, padroni dei cavalli, e il capitano piangente per il suo amico quadrupede scomparso. 
-Fidati amico mio- rispose Norian, sorridendo e voltandosi verso il sole cadente -sono in ottime mani.-.

1547 parole
~angolo autrice
Finalmente sono riuscita a pubblicare, ma quanto ho scritto? 
Perdonatemi per il capitolo lungo, ma quando scrivo a mano non riesco a fermarmi. Il ritardo, invece, è per riportarlo in digitale *-*.
Spero che comunque vi sia piaciuto e prima di lasciarci volevo ringraziare mia mamma (gocce_di_ruggiada) per aver corretto questi capitoli che sono usciti e per quelli che mi correggerà in futuro :*****
Detto questo ci risentiamo il mese prossimo. 
Bye!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Minas Tirith ***


Il viaggio non era stato tanto lungo, di sicuro avevano impiegato la metà del tempo grazie ai cavalli, gentilmente offerti dal ragazzo incontrato a Bosco Atro.

Da poco era passato mezzogiorno, ed erano quasi decisi a fermarsi per una pausa, quando, in lontananza videro la montagna in cui era incastonata Minas Thirit.

Tra non molto avrebbero parlato con il re e la loro missione avrebbe avuto inizio.
Il grande portone che si ergeva dinanzi a loro era l'ultimo ostacolo da superare, o meglio, lo erano le due guardie di vedetta.

-Alt! Fermi lì – disse una di loro puntando sulle tre figure incappucciate il suo arco, impedendone ogni movimento avventato pronto a scoccare una freccia in caso necessario. Lo stesso fece il suo collega, una volta accortosi dei nuovi ospiti e – Chi siete? E cosa cercate? – chiese, senza abbassare la guardia.
Aleanor in quanto "capo" della missione, diede tutte le risposte ai due soldati sulle mura. Non sapendo come reagire alle parole della giovane Elfa, decisero di chiamare il privo cavaliere del re.

[...]
-Signore – chiamò il soldato, in quel momento della giornata, quando non era in spedizione, il suo posto era a controllare che le altre guardie svolgessero a pieno i loro compiti. Quel ragazzetto, che ora era davanti a lui, tutto trafelato, doveva controllare le mura ed evitare che qualcuno entrasse senza permesso. Cosa ci faceva, dunque, davanti a lui?

-Signore, abbiamo...ospiti – il primo cavaliere alzò un sopracciglio, curioso, attendendo che il soldato continuasse.
-Tre sconosciuti, al portone principale, insistono col voler confrontarsi con il re...e con voi -

Il fidato del re, ora stranito, sposta una sua ciocca bionda dalle spalle.

-Di cosa mai vorrebbero parlare con me? – chiede finalmente, ormai troppo curioso ed insospettito.

Poche sono le persone che bussano alla loro porta, con l'intenzione di parlare con il re e ancora meno sono quelle che vogliono parlare con il consigliere.

-Affermano di essere... Elfi – disse la guardia, tenendo un tono basso sull'ultima parola. Il capitano, in risposta, spalancò gli occhi e subito richiese un cavallo per accertarsi di quanto dicesse il ragazzo.

Montò subito ordinando di avvertire il re della sua "escursione" al grande portone.

-appena hai riferito tutto torna al tuo posto e non dire a nessuno degli elfi, fino a nuovo ordine –

E senza aspettare oltre galoppò fino alle mura più esterne.

[...]
-Credi davvero che Legolas verrà di persona a controllare? – disse Krismorel che, ormai stufa di aspettare, aveva cominciato a fare avanti e indietro con il suo cavallo.

-Speriamo, altrimenti resteremo qui, finché la notizia non si sarà sparsa e addio copertura, sempre se non è già così – rispose Elmorn, mentre stingeva il filo del suo adorato arco.

Aleanor era rimasta in silenzio per tutto il tempo e non aveva mai smesso di guardare la barriera, sin da quando la guardia era sparita dietro di essa.

Sta arrivando, dategli tempo. Mi fido di lui, sono certa che sarà qui a momenti. -

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** La Missione ***


...

-Mio Signore ho bisogno di parlare con voi, in privato-

Elmorn e Krismorel si guardarono perplessi, lasciando la stanza.

-Il mio privato comprende la mia regina e il mio amico, spero che tu non abbia da ridire- rispose il re, quando gli amici di Aleanor lasciarono la sala, lanciando il suo ultimo sguardo a Legolas prima di prestare la sua completa attenzione alla guerriera.

-Il Signore degli elfi ci teneva a mettervi al corrente della sua ultima visione, chi voi riterrete giusto mettere al corrente della faccenda non sarà certo un mio dispiacere- disse la corvina sempre rispettosa e riverente mei riguardi dei tre nobili.

Il re annuì, congedando le ultime guardie rimaste, facendo segno alla giovane elfa di avvicinarsi al tavolo usato per le riunioni, in una stanza alle spalle del trono.

Una volta che tutti si fossero accomodati fu Arwen a prendere la parola per prima.

-Dimmi, cosa ti ha riferito mio padre? - disse, mantenendo la calma il più possibile.  Aleanor notò subito la mano di Aragorn scivolare su quella della regina, così come notò lo sguardo di Legolas di volto al gesto dell'amico poco prima di abbassarlo sul pavimento. Come faceva a non accorgersene non lo sapeva, ma Aragorn era completamente ignaro dei sentimenti dell'amico elfo. Rivolse di nuovo lo sguardo alla regina, cercando di esporre quello che sapeva. -Mi ha detto molto, se non tutti sicuramente una gran parte dei particolari. Riguarda un umano, molto speciale, di cui non conosce il volto o il nome, ha detto che una volta incontrato ci sarebbe voluto poco per riconoscerlo. Una gran minaccia incombe sul vostro regno, mio signore, seppure ancora lontana dobbiamo tenerci pronti e trovare quest'uomo che con le sue qualità ci porterà alla vittoria.-. Raccontò come meglio poté quello di cui era a conoscenza, aspettando che le nuove informazioni venissero assimilate dai tre ascoltatori. Ancora confuso, Legolas, alzò lo sguardo sul viso della corvina. -Che tipo di minaccia? E quando si mostrerà?- chiese calmo. -Non so quando e nemmeno chi di preciso, Erlond ha detto che sarà un attacco dall'interno. L'unica cosa che vi chiedo è di non far sapere nulla ai miei compagni o al popolo, Erlond mi ha fatto promettere che nessuno oltre voi lo venisse a sapere.- -Quindi siete qui per indagare su quest'uomo?- chiese Aragorn, pensieroso e preoccupato per questa nuova notizia. Aleanor annuì alla conclusione del re, torcendosi le mani per l'ansia. l'uomo si mosse irrequieto sulla sedia, con il sudore ad imperlargli la, si passò una mano tra i capelli e, dopo minuti interminabili, parlò. -Mi fido di Erlond e mi fido di te, anche se può sembrare affrettato...- Legolas a quel punto si riscosse stringendo il braccio del sovrano per attirare la sua attenzione, Aragorn si voltò verso il biondo incontrando il suo sguardo. Parvero secondi interminabili in cui le loro iridi si studiarono attentamente. -Tranquillo Legolas, so quello che faccio e comunque non abbiamo altra scelta, se quello che dice è vero allora siamo tutti in pericolo.- disse, rassicurando l'amico. -Inoltre,- rispose Arwen -ho avuto anch'io una visione simile, anche se con molti meno dettagli, tranne che per una cosa...- continuò, portando lo sguardo all'elfa seduta di fronte a lei. -L'uomo che cercate non sarà in grado di aiutarvi senza una squadra e una potente figura a fargli da maestro. Non so altro volti, nomi, azioni, nulla di tutto questo mi è stato mostrato: più che una visione era una sensazione, una consapevolezza-. Tutti rimasero in silenzio, persi nei loro pensieri a rimuginare sulle troppe informazioni che inondavano le loro menti. -Bene!- esclamò Aragorn -ne riparleremo meglio domattina, ora è tardi e nessuno di noi è abbastanza lucido per prendere delle decisioni, meglio dormirci sù.- e si alzò dal suo posto, porgendo la mano ad Arwen, per aiutarla ad alzarsi. Una volta alla porta del corridoio per le stanze di separarono: Arwen e Aragorn si diressero ai loro dormitori e Legolas accompagnò Aleanor dai suoi amici, prendendo la strada opposta a quello dei sovrani. Quando furono abbastanza lontani da non essere sentiti, Legolas parlò. -Cosa credi che succederà? Se mai questa minaccia dovesse presentarsi- chiese, evitando il suo sguardo, ma Aleanor sapeva cosa in realtà voleva chiederle. -Vuoi sapere se Aragorn sarà in pericolo, nel caso trovassimo l'uomo della visione?- Legolas si bloccò, arrossendo a dismisura e balbettando nel dissentire da quell'insinuazione. -Non negare Legolas, lo so da mesi e ancora non mi capacito di come lui non se ne accorga- lo tranquillizzò, poi rispose alla sua domanda, assicurandogli che nulla sarebbe accaduto al suo re, finché ci fossero stati loro. -Ricorda che Elmorn percepisce il pericolo a kilometri di distanza, fidati starà bene e anche Arwen-. Legoals annuì e, ormai arrivati alla camera che avrebbe condiviso con Elmorn e Krismorel, si salutarono. ... -Credi che ci nasconda qualcosa?- disse Krismorel, intenta a sistemare le sue cose nel piccolo salottino comunicante che avevano a disposizione. Non era passato molto tempo da quando si erano allontanati da Aleanor, circa un'oretta o meno. Entrambi erano stati scortati da alcune guardie ed erano stati pregati di non uscire fino al mattino seguente. -Se lo fa avrà le sue ragioni, di certo non la forzerò a parlarcene- rispose il biondo, continuando a leggere un libro preso dalla libreria vicino al camino. Sin da quando erano partiti Aleanor era strana ai loro occhi ed era lampante che non volesse parlarne con loro, altrimenti non ci avrebbe pensato due volte prima di farlo. Ad un tratto un rumore di passi arrivò alle orecchie a punta di Elmorn, avvisandolo dell'arrivo di qualcuno. La porta del salotto si aprì, mostrando sulla soglia la figura di Aleanor molto stanca. Si diresse, senza dire nulla, nella camera da letto chiudendosi alle spalle la porta. Krismorel fissò Elmorn che, quasi quanto lei, sembrava preoccupato e curioso. Quella giornata era stata molto stancante, l'unica cosa che voleva Aleanor, in quel momento, era dormire ma sapeva di dover dare delle spiegazioni ai suoi amici e soprattutto sapeva che si sarebbero preoccupati se li avesse lasciati alle loro strampalate conclusioni. Era stesa sul letto quando Krismorel entrò in camera, seguita da Elmorn, indecisi se chiedere o meno cosa stava succedendo. -So cosa vi state chiedendo ma non posso dirvi niente, è una questione tra me, il re e Erlond. Non posso dirvi altro- disse con voce stanca, fissando i suoi amici fermi sulla soglia. Ai due non rimase che sospirare e annuire, se Erlond non aveva detto nulla a loro c'era sicuramente una ragione. Pochi secondi dopo Elmorn diede la buona notte alle due e si ritirò nella sua stanza, deciso a dormire tutta la notte. Krismorel fece lo stesso, stendendosi sul letto di fianco a quello di Aleanor. Erano ufficialmente guardie del re, la loro missione era iniziata.

1126 parole ~angolo autrice Finalmente ho pubblicato yeeeeee. Spero che ci sia ancora qualcuno che stia seguendo questa storia ���� Spero che il mese prossimo riesca a pubblicare ancora, erano mesi che non andavo da nessuna parte con le mie storie. Fati sapere se il capitolo vi piace con un commento e una stellina, ora che i nostri amici sono fermi a Minas Tirith le cose dovrebbero cominciare a muoversi. Bye bye ��

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3724657