Felmy Gravs e il silenzio della nebbia

di Felmy_ Gravs
(/viewuser.php?uid=1048169)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 2: *** Il treno dei defunti ***
Capitolo 12: *** Il silenzio della nebbia ***



Capitolo 2
*** Il treno dei defunti ***


Capitolo 10
Il treno dei defunti


[…] Mentre la notte si faceva sempre più fitta, io intingevo la mia penna d’oca nel calamaio riempito con inchiostro nero. Quel colore scuro che alludeva tanto alla morte non faceva breccia nei miei incubi.
Intanto che nella mia testa verteva una lite fra due pensieri diversi, incominciai a scrivere il mio nome sul lungo rotolo di papiro che riponevo sulla scrivania della mia stanza. Volevo svuotare la mente prima di dormire.
Nei freddi pomeriggi la mia camera era spesso attorniata dalla luce del lampadario appeso al soffitto; quella sera però dovevo stare seduto al lume di una candela che vegliava sul mio sonno e che faceva una luminosità minima. Ma guardandola attentamente, quella fiammetta così ridicola mi ricordava tanto il piccolo bagliore nei suoi occhi castani iridescenti. Erano caldi e vivi.

Sebbene la fonetica del mio cuore fosse intraducibile, il linguaggio che stavo adottando per scrivere era piuttosto comprensibile. Grafema per grafema, digramma per trigramma, dittongo per trittongo, ero riuscito a comporre una lettera apprezzabile. Ma ciò non bastava. Nemmeno scribacchiare riusciva a farmi sfogare.
Decisi di alzarmi dalla sedia e di buttare un occhio fuori dalla finestra. Mentre scrutavo nell’oscurità alla ricerca di qualche stella nel cielo profondo, il mio respiro contro la finestra continuava ad appannarla. Quel segno era delebile. Appoggiai la mano sinistra sul vetro trasparante, sperando che dall’altra parte incontrassi la sua. Ciò non accadde. Nell’altra mano strinsi la grezza fodera termica della tenda portandola vicino alla guancia in un gesto fragile. Chiudendo gli occhi, immaginai di accarezzare i suoi capelli.
Ho sempre parlato a tutti col cuore in mano. Allora perché il mondo pareva avercela con me? Nuvole vaporose sembrarono invadere il mio cervello. Non esisteva risposta a tale domanda.

Una fitta improvvisa di dolore attraversò la mia testa. Ricordai le parole di Lara, e provai quindi a chiudere la mente, prima di tornare a vedere con gli occhi di qualcun altro. Nel farlo, cercai di fissare il mio riflesso. Restai li per 10 minuti a sussurrare parole al vento e, quando la candela si spense, la mia immagine si dileguò nell’oscurità. Anche l’ombra alle mia spalle era scomparsa.[…]


Questo è un piccolo pezzo di un capitolo che ho prelevato dal libro che sto scrivendo (Felmy Gravs e il silenzio della nebbia). Spero che vi piaccia il mio stile.
Parlando della storia, questa fa riferimento alla trama di Harry Potter, con personaggi e ambientazione spazio/temporale diverse.
Piccola nota: Eric e Ginny Belfort non sono personaggi di mia creazione. Pertanto, devo ricordare il diritto di copyright ad una mia amica. Il suo nickname su EFP è "divoratricediparole" e scrive fanfiction su Hunger Games. Vi consiglio di leggere i suoi capolavori.


 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Il silenzio della nebbia ***


CAPITOLO 12

IL SILENZIO DELLA NEBBIA

 

“ Individuo un fremito di paura. La tua morte è vicina, Felmy Gravs.”

La voce di Willendorf  era priva di sentimenti. Dura come il ghiaccio. Con un gesto di pedanteria – che mi ricordò molto  una persona meticolosa – alzò la sua bacchetta e la puntò verso il mio petto, dove il cuore batteva a tutta velocità, in preda alla disperazione.

Con un gesto rapido e istintivo, estrassi dalla tasca interna del mio giubbotto l’arma che avrei utilizzato per difendermi. Anche se ero sicuro che sarebbe stato inutile provare a porre resistenza. Le mie labbra tremarono per lo sforzo di formare delle parole, come se non avessi mai saputo parlare.

“ TU … COME … HAI … OSATO”. Il mio volto solcato da profondi tagli si rispecchiava nel viso diabolico del mio nemico, che non pareva essere adirato, anzi, sembrava per lui un divertimento ciò che stava accadendo.

“Cosa? Uccidere i tuoi genitori? O avere predilezione per un bambino di 3 anni? Averti risparmiato per poi vederti soffrire, piangere sulla tomba dei tuoi genitori e vedere i tuoi amici patire per le tue sofferenze. Quanto mi fai pena.” aggiunse in modo sarcastico.

“La tua conoscenza è rimasta terribilmente lacunosa, Felmy. Non ti ricordi nulla, la tua mente è priva di questi ricordi. E adesso guardati. Sei solo, senza i tuoi amici ad aiutarti. Il tuo tentativo di fare ammenda della morte dei tuoi genitori per vendicarli è patetico. Un mago che ha scoperto di avere questo dono da meno di un anno e che non ha nemmeno frequentato la scuola di magia, che possibilità ha di battere l’essere vivente più forte di tutti i tempi?”

“Io non ho mai detto di essere solo. I tuoi incantesimi tacitanti non mi spaventano" mentì. "Tu non sai che qui, sotto questo albero di mandorlo, unico di questa terra fredda, giace la tomba dei miei genitori. Loro sono al mio fianco, in questo preciso momento", sentivo l’ardimento crescere in me "e se devo morire lo farai anche tu, Willend.”

I nostri occhi si allacciarono per un istante. Solo in quel momento notai quanto le sue pupille fossero piene di disprezzo, odio, malvagità e crudeltà. Il silenzio sembrò farsi più’ profondo. Di lì a qualche momento un lampo di luce verde mi avrebbe stramazzato al suolo. Sarebbe stata l’ultima volta che avrei toccato la neve. L’ultima volta che avrei visto i fiori dell’ Albero Padre sbocciare. L’ultima volta che avrei rivisto i miei amici, il sorriso di Georgia.

Un fiotto di dolore mi attraversò per tutto il corpo. Volevo urlare. [...]



 

Questa è una parte dell'ultimo capitolo del mio ibro (Felmy Gravs e il silenzio della nebbia). Ho deciso di iniziare a postare dei pezzettini delle storia, che per adesso svolgono la funzione di flashforward, per darvi un'idea del protagonista e della vicenda. Dopodichè, comincierò a pubblicare i capitoli per intero seguendo l' intreccio della storia.
Questa prolessi raffigura una delle ultime scene del racconto. Siamo a 9 mesi dall'inizio della scuola e Felmy Gravs, distrutto per la scoperta dell'assassinio dei suoi genitori, intende vendicarli. Solo che non sa...

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3719781