Sword Art Online The Neverending Story

di stardust94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Episode zero: Data loading original characters. ***
Capitolo 2: *** Episode One: Prepare for the journey ***
Capitolo 3: *** Episode three: The numbers of disappearance ***



Capitolo 1
*** Episode zero: Data loading original characters. ***


Episode zero
Data loading original characters.


( Kyoto villa Kisaki 24 ore prima del login di sao)

" Digitare arma e ID giocatore. Prego"

Disse la voce dal tono meccanico e asettico, mentre un bip bip assordante infastidiva la ragazza di fronte al monitor nella stanza buia.

- L'arco, oppure la spada... O potrei prendere uno scudo... -
Si sentiva solo il suono del digitare su una tastiera, mentre sullo schermo era riportata la seguente scritta.

" Sword Art Online 2.0 un mondo dove la fantasia supera la realtà"

- Piuttosto d'effetto, lo ammetto - sussurrò la giovane.

Costei altri non era che una sedicenne che si stava annoiando ad aspettare e si torturava i lunghi capelli blu scuro.
Questi le incorniciavano il viso semplice da ragazzina. Tante volte l'avevano scambiata per una bambina proprio a causa del viso e i lineamenti delicati e morbidi tipici, appunto, dei bambini.
" O delle bambole di porcellana " le diceva con dolcezza la sua tutrice.
 
Sbattè le palpebre, andando a chiudere la tapparella, dato che i suoi occhi color tormalina erano infastiditi dalla lieve luce del sole.

Sorrise, togliendosi le cuffie appoggiandole sul tavolino accanto al letto, facendo si che la musica di una serie anime echeggiasse in tutta la stanza.

- Allora dove ero rimasta? - disse poi, riavvicinandosi al pc.

Digitò alcune cose, tra cui il nome del suo avatar e l'arma, creando un avatar su misura.
Non troppo formosa, e per un istante si guardò il petto e sbuffò, ma poi tornò concentrata. 
Non si fece troppo alta, avrebbe garantito a lei sogni tranquilli e meno sensi di colpa, e agli altri più modo per vezzeggiarla.

Lasciò cadere indietro la testa, quasi esasperata dalla lentezza dei caricamenti.
Guardava il soffitto annoiata.
Era sola in casa e poteva concentrarsi meglio su quello che doveva fare. 

Eppure, odiava quella sensazione forse per questo prese il pretesto dei caricamenti lenti per chiudere un instante gli occhi e riposarsi un po'.

- Dovrò avvertire la compagnia! - 
Disse, maledicendo un altra volta il suo PC.

Alla fine, si alzò e andò dritta verso il bagno per darsi una sistemata.

Si osservò nello specchio.
Indossava un paio di semplici pantaloncini bianchi e una felpa di due taglie più grande nera. Ben contrastava con lo stile ricco e lussuoso della casa, ma a lei non importava. 

Si infilò un paio di ciabatte rosa con il pelo e prese una coperta, poi uscì dalla stanza rapidamente.

Lei era una appassionata di giochi MMORPG.
Per questo aveva deciso di iscriversi in quel nuovo gioco online che stava spopolando.
Ora era in terrazza, appoggiata alla ringhiera e osservava la neve scendere delicatamente, imbiancando il paesaggio.
Sorrise, rabbrividendo leggermente, poi rientrò in casa, sperando che il caricamento fosse completo.
Ancora Zoey Kisaki non sapeva che quello era il primo passo verso una incredibile avventura e che sao, non sarebbe stato il solito gioco.


 
****

Da tutt'altra parte, in un karaoke-bar, un ragazzo stava digitando i dati del suo avatar. Era seduto ai divanetti e ignorava gli amici e compagni di scuola che si dilettavano ad imitare le idol famose cantando a squarciagola

Il suo nome era Lucas Nochizawa.

Grandi occhi azzurri, carichi di una certa aria apatica, osservavano il monitor incuriositi e un po' annoiati, vagando poi agli amici e al piccolo locale dal aria accogliente.

Si passò una mano tra gli scompigliati capelli scuri, di un bel castano cioccolato e sbadigliò, sistemandosi i fini occhiali da vista sul naso.

I capelli erano parecchio lunghi e decisamente gli davano da dietro l'aspetto di una ragazza, anche perchè era alto e, purtroppo per lui, magro e privo di qualsivoglia tipo di muscoli.
Ci passò sopra una mano, scompigliandoli tutti per l'ennesima volta, mentre con cura sceglieva le ultime cose.

Improvvisamente, si trovò a dover scegliere la sua arma.
Le esaminò annoiato, poi scelse le skill da caricare e il resto, esattamente come se fosse stato in un normale gioco. 

Essendo bravo con le armi a lungo raggio, scelse l'arco.
il vociare dei suoi amici lo raggiunse assieme a quella canzone ce gli martellava in testa.

Finì di sistemare il suo avatar poi mise via il palmare e tornò a godersi quel poco di divertente che c'era in quella serata.

Poco dopo, grazie al bip-bip costante, capì che il caricamento era cominciato anche per lui.
Sospirò, guardando la neve che cadeva dal cielo di quella giornata invernale.

( in un quartiere di Tokyo)

Una luce avvolse la stanza del ragazzo. 
I capelli castani gli ricadevano scompigliati sul viso, dove risaltavano due grandi occhi dorati semi nascosti da una sorta di visore.
Lo tolse, poggiandolo sul comodino e con un lieve sospiro si massaggiò le tempie.
Il ragazzo, che non doveva avere più di 17 anni, si sdraiò sul letto. Era leggermente assonnato.
Prese il telefono controllando gli ultimi messaggi. 

Si stava domandando come stesse la sua migliore amica. 
Improvvisamente, al pensiero di lei le sue guance divennero rosse e avrebbe tranquillamente potuto fare il cosplay di un pomodoro. 

Sbuffò, lanciandosi il cuscino sulla faccia stringendolo forte.

Era solo un timido insicuro maniaco dei videogiochi e... Semplicemente innamorato della sua migliore amica.
Peccato che lei avesse già una cotta stratosferica per suo fratello maggiore.

il castano non ne poteva più di tutto quel caldo.
Inoltre rischiava di soffocare da un momento all'altro per mancanza d'aria, dovuta al cuscino premuto contro la faccia.

"Non che la posizione fosse delle migliori" si disse fra se e se. 

Poi annoiato, tolse il cuscino e accese la TV. 
Per puro caso, si ritrovò ha guardare un programma su i giovani Idol di talento e non lo avesse mai fatto.

Era lei! 
Come aveva fatto ha dimenticarsi!?
La sua migliore amica era una Idol ed era in quel programma!

Non era una ragazza molto alta, almeno rispetto a lui.
Indossava un bellissimo abito bianco con una stola rosa, acconciati i lunghi capelli castani che ricadevano sulle spalle con alcuni boccoli 
il suo viso incantevole, dove risaltavano un paio di grandi occhi blu intenso sembrava più adulto forse per via del trucco.
Un fisico proporzionato, lunghe gambe coperte in quel momento dalle calze nere, le accavallò seducente sorridendo alle telecamere

Di nuovo Edwin, non riuscì ha trattenere il rossore sulle guance
"cosa normale" si disse, guardandola

Lei era la ragazza che amava.

Improvvisamente, sospirò, mentre la guardava. Accanto alla castana c'era un giovane.
Vestiva un completo scuro, i capelli erano rossi, meno che per una striscia a forma di fulmine di un rosso più scuro che scendeva dalla frangia irregolare. 
Gli occhi erano anch'essi scuri di un bel color mogano, così diversi da quelli azzurri di lui.
Sospirò, spegnendo la TV, poi lasciandosi cadere sul materasso guardò uno degli schermi della sua postazione di gaming.

Il caricamento del suo profilo in SAO era arrivato appena al 60% e il suo PC era di ultimo modello. 
Che ci fosse qualcosa che non andava con i server? 
Sospirò per l'ennesima volta, chiudendo gli occhi.
 

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Capitolo 2
*** Episode One: Prepare for the journey ***


Episode One
Prepare for the journey

Edwin aprì gli occhi solo dopo il terzo "svegliati" che la madre aveva urlato. 
Il bip-bip fastidioso del segnale di E-mail sul monitor del suo PC non lo lasciava in pace nemmeno un secondo. 
Si alzò controvoglia, dirigendosi a passo da bradipo verso il computer.
Sul monitor erano aperte due pagine, una era quella delle E-mail.
Ne era arrivata una.

- Mittente "drago nero" - 
Il ragazzo sembrò pensare qualche instante, ma Improvvisamente si ricordò della scuola. 
Si alzò di colpo, prese le sue cose, mentre si infilava la scarpa, saltellando per tutta la stanza.
Poi, dopo aver cercato di evitarsi l'ennesima caduta dalle scale, uscì di corsa, tornando dieci secondi dopo per prendere qualcosa che aveva dimenticato.

Ovviamente, arrivò in ritardo anche quel giorno, quello che non sapeva, però, era che presto avrebbe riconsiderato l'idea di arrivare in ritardo come una manna dal cielo... Il motivo?

Lei.

Ecco che la vide. Era splendida come sempre, o almeno così pensava il ragazzo.

Grace stava parlando con alcune ragazze della sua classe.
I lunghi capelli ramati parevano scintillare nel sole del mattino, gli occhi erano socchiusi, mentre per il giardino si sentiva echeggiare il suono cristallino della sua risata.

Era appoggiato al muro e continuava inutilmente a guardarla, quando una voce famigliare lo distrasse dai suoi mille pensieri.

- Se continui così la consumi - disse ridendo una voce alle sue spalle. 

Era Sazer, un suo compagno di classe.
Quella mattina il giovane dai capelli castano scuro e penetranti occhi verdi era decisamente stanco, forse per gli innumerevoli esami.
Un'altra voce si sovrappose alla sua, ed era quella di una ragazza. 
- Sazer! Edwin! - 
Era una voce dolce e gentile, come l'aspetto della fanciulla.
Aveva i capelli castano-biondi di media lunghezza e dal taglio scalato, con alcune ciocche che sfuggivano, svolazzando qua e là. 
Grandi occhi blu. 
Era piuttosto minuta, magra e dalla pelle chiara le guance spesso erano arrossate per via delle corse che faceva per riuscire ad arrivare in tempo a scuola.
Quella mattina indossava una maglietta a maniche corte bianca, con una gonna azzurra e calze alte fino al ginocchio di color panna.
- Hey!! - cinguettò, cercando di attirare la loro attenzione.

Ma se Sazer la stava guardando, dal canto suo l'altro era troppo occupato ad ammirare la "sua" migliore amica, per accorgersi che lo stava chiamando ad alta voce. 

- Hey, vi siete iscritti? - domandò con voce squillante la ragazza.
Il compagno, che finalmente aveva rinunciato ad ammirare la ramata da lontano, aveva preso il PC portatile, accendendolo.

-Ieri - aveva detto, mostrando la pagina.
- Ma i caricamenti sono lenti - aveva aggiunto poi, sospirando.

Anche Grace si era avvicinata per sentire il discorso. mentre guardava curiosa gli amici. Parlarono per un po', decidendo alla fine di andare a mangiare una pizza a casa di Edwin, che ovviamente si stava ancora lamentando.

 
***

( Casa di Kyle)

Guardò l'orologio per la decima volta.
Yumi era seduta sulle sue gambe, con la testa appoggiata alla sua spalla.
Non aveva voluto tornare a casa, così il giovane le aveva proposto di restare a dormire da lui.
Loro, a differenza degli altri, non amavano molto la folla, forse per questo non avevano accettato l'invito che Edwin, il fratello di Kyle, aveva fatto loro. 

Il rosso, le accarezzò la testa leggermente, mostrandole un piccolo sorriso deciso e con un piglio di malizia. 
Lei arrossì un po' e fece sprofondare il viso contro il suo petto, respirando il suo profumo, così intenso e inebriante. 

Kyle la strinse, appoggiando il mento sulla sua testa.
Improvvisamente, però, i PC dei due ragazzi diedero il suono tipico del caricamento, uno snervante bip-bip.

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Capitolo 3
*** Episode three: The numbers of disappearance ***


Episode three
The numbers of disappearance

Kyle aprì la porta della sua stanza.
Era esausto, stava per lasciarsi cadere sprofondando nel letto morbido, quando un messaggio di casella postale, attirò la sua attenzione.
Si alzò sbuffando, mentre sbadigliava, poi si diresse al PC. 
Non fece in tempo a toccare il mouse, perché una luce fortissima lo colpì in volto facendogli chiudere gli occhi di colpo.
Era la luce di una torcia.

Ringhiò seccato, vedendo il castano fuori dalla sua finestra.
Sazer era vestito completamente di nero e lo guardava, teneva lo zaino in spalla.

- Sei in ritardo - disse.

Kyle sbuffò seccato, passandosi una mano dietro la testa. 
Sapeva da quanto stavano programmando quella cosa e di certo non l'avrebbe fatta saltare.
Lui e Sazer avevano in mente un colpo grandioso verso la loro scuola, quindi dovevano fare più attenzione che mai.
Scese giù dalla finestra per evitare di far arrabbiare il suo già irrequieto compagno e scivolò giù.

Subito entrambi cominciarono a camminare a passo spedito verso la loro scuola, facendo ondeggiare i grossi borsoni che avevano a tracolla.

Quando ci giunsero davanti, lo spettacolo era come al solito noioso fin nel midollo.

Quello che avevano di fronte era un edificio decisamente anonimo. 
Le pareti grigio fumo leggermente screpolate davano un'aria dismessa all'istituto di quattro piani, esattamente come la sua banale forma a quadrato, che lo faceva svettare imponente sulla terra brulla.
Le finestre scintillanti erano leggermente minacciose sotto la luna, e i cancelli erano chiusi con un catenaccio.

Ma non era nulla per loro. Scavalcarono il muro di cinta e si diressero verso l'enorme portone scuro. 

Sazer e Kyle, dopo essersi guardati attorno attentamente, tirarono fuori dai borsoni delle bombolette spray di vari colori e iniziarono il loro lavoro con un sorriso in faccia.

Un'oretta più tardi, stavano osservando la loro opera.
Al contrario dei molti graffiti e segnaci osceni dipinti sulle pareti, il loro lavoro denotava un grande talento.
Sul portone era raffigurata una testa di lupo regale e maestosa, disegnata con colori caldi e metallizzati che spaziavano dal dorato all'arancio, fino al rosso e all'argento. 
Gli occhi mostravano una forza che facevano sembrare reale il disegno, esattamente come il muso affusolato e curato bene nei vari particolari di colore e forma. 
Un morbido collare di pelo era rappresentato sotto il muso e le orecchie dell'animale sembravano tese ad ogni rumore.
Di sicuro era un'opera artistica ben riuscita.

- Hey! - 

Una voce femminile alle loro spalle li fece sobbalzare e girare di scatto. 
Stavano già pensando al peggio, quando videro la lunga chioma castana e i due inconfondibili occhioni blu di Yumi.

Entrambi tirarono un sospiro di sollievo.

- Ci hai fatto prendere un colpo! - disse Kyle a bassa voce.
- Beh, non sono mica io quella che va in giro di notte a dipingere la scuola -
- Si, ma potresti evitare di sbucare dal nulla così. E poi... cosa ci fai qui? -

Yumi sembrò rimpicciolirsi un po'. 

- Ero qui per una lezione di danza. -
- A Quest'ora? -
Lei annuì.

- Kyle, dovresti essere più gentile con lei. Dopotutto, sempre meglio di una poliziotta o di una prof -
- Come ti pare - ribatte acido l'altro.

Sazer sospirò.
Poi vide che Yumi era rimasta imbambolata a fissare il loro graffito.

- Woaaahhh! È Splendido! Sembra quasi vero il lupo. Avete proprio superato voi stessi. Peccato solo che lo cancelleranno come al solito - commentò lei con rammarico.

I disegni di quei due erano stupendi. Trasmettevano un'espressività quasi unica e c'erano pochissimi ragazzi che sapessero eguagliare il loro talento.

Ma per Yumi quei graffiti erano speciali. Avrebbe sempre riconosciuto l'abilità e la perizia nello spargere e sfumare i colori, cosa non facile da fare con le bombolette.

Poi, però, si sentì lo scalpiccio di piedi che si avvicinavano e delle voci adulte. 

Subito Kyle e Sazer sentirono un brivido correre giù per le loro schiene.

- Che cazzo. Possibile che non ci siano persone che vanno a letto!? - sussurrò Kyle.

Yumi e il suo amico non poterono che concordare.

- Ma forse ce la fate se correte. C'è un buco nel muro di cinta grosso abbastanza da farci passare me. Se vi stringete un po' forse ci passate. Io vi copro. Tanto mia madre starà uscendo dalla palestra. -

I ragazzi se la diedero immediatamente a gambe, mentre Sazer rivolgeva uno sguardo di ringraziamento a Yumi.
Lei ringraziò che fosse buio, visto che le sue guance erano diventate rosa acceso.

I due amici intanto, erano arrivati alla fenditura nel muro e ci erano entrati, nonostante per loro fosse abbastanza difficile attraversarla.
Ma dovevano fare in fretta.

Sazer era riuscito a passare, ma Kyle era ancora mezzo incastrato.

Si sentiva la voce della loro amica in lontananza, ma sapevano che non avrebbe potuto distrarre i poliziotti per sempre.

- Forza! Vieni fuori! - 

Sazer stava tirando con tutte le sue forze per far uscire il suo amico dalla fenditura, ma lui era incastrato.
- Dovresti considerare l'idea di perdere qualche chilo! -
- Chiudi il becco e tira! -

L'altro continuò a tirare fino a che il ragazzo non ne venne fuori con un sonoro schiocco.

I due ripresero la loro corsa e si fermarono solo mezzo isolato più tardi
- Siamo abbastanza lontani. -
- Si. Per fortuna Yumi ci ha aiutati. Altrimenti saremmo fritti -
Il castano annuì, poi dai loro telefoni partirono i segnali di Whatsapp. 
Entrambi lessero il testo. 

Da: Lucas
Se siete ancora liberi e non in manette, venite a casa mia. Anche Yumi è arrivata.


Da Yumi:
Vi aspettiamo. 


I due risposero con un veloce "Ok" e si misero in cammino per la casa del loro amico.

( qualche ora dopo a casa di Lucas)

- No non loro! - 
La voce di Edwin echeggiò sulla scala che portava al piano di sopra, mentre cercava inutilmente di nascondersi, sotto di lui Lucas accoglieva le uniche due persone, che il giovane non avrebbe mai voluto vedere.
O meglio, per una avrebbe volentieri fatto i salti mortali pur di vederla anche due minuti, quello che avrebbe preferito non incontrare era il giovane accanto alla mora.
- Grazie per l'invito - 

Suo fratello Kyle stringeva la castana, cingendole una mano intorno alla vita, cosa che intristì particolarmente Edwin, che si voltò verso Lucas
- Posso morire? - domandò, ovviamente in tono ironico.

L'altro ragazzo rise appena poi indicò con lo sguardo Kyle
- Se scopre che ti piace - cominciò ha dire, per poi ridere divertito 
- Ti uccide. -
Disse Lucas mentre Edwin si nascondeva per evitare di essere pestato.

O meglio, evitare che incontrando lo sguardo della sua "amata", diventasse rosso con la spiacevole conseguenza di fare l'ennesima pessima figura.
Sospirò, per poi guardare di nuovo al piano inferiore.
Lucas sospirò appena, appoggiando la testa al muro. 
- Non devi parlarci per forza - disse chiudendo gli occhi. 

L'altro annuì scuotendo rassegnato la testa 
- Lo so, lo so - rispose alzandosi.

L'amicò scoppiò a ridere, cosa che al povero ragazzo non piacque particolarmente.

- Lieto di divertirti - disse con un falso tono entusiasta.
L'altro ragazzo, sentendo Grace che li chiamava, fece segno al amico di scendere. 
Edwin sospirò di nuovo, poi lo seguì incontrandosi con gli altri nella stanza.

- Bene - 
La voce di Kyle inondò con la sua forza la stanza costringendo Sazer ha tapparsi le orecchie

Il ragazzo accese il monitor del suo PC, ovviamente di ultimissimo modello
Poi ad uno ad uno collegò i dispositivi degli altri.

Edwin giocava da palmare, mentre Lucas, Sazer e Kyle da portatile.
I quattro si sedettero sul divano.

Yumi aveva la testa appoggiata alla spalla di Kyle e li guardava curiosa anche se lei non giocava.
- Per fortuna niente casco di quarta categoria - disse Kyle.
- Avevi paura di scompigliarti i capelli? - 
domandò Grace ridacchiando, facendo di conseguenza sbuffare il ragazzo.

Dall'altra parte del divano, c'erano Edwin, seduto in una posa alla Ezio di Assassins'Creed, e Lucas, seduto tranquillo, che non faceva che guardare l'amico.

Desiderando dentro di se che o lui cadesse dal divano, o finalmente partisse il download.
Entrambe le cose parevano lontane dal avverarsi.

- Ma che...? Qualcosa non quadra - fece notare Sazer
- Ragazzi c-credo che siamo in grossi guai - 
Disse Lucas, mentre il PC mostrava una schermata piena di numeri incomprensibili.

Improvvisamente, la stanza fu avvolta da una luce accecante che dissolse i quattro nel nulla.
La povera Yumi, che non sapeva che fare, era rimasta ferma immobile nel punto dove gli altri erano scomparsi.

 
****

Dall'altra parte della città, in quello stesso momento un ragazzo stava uscendo dalla palestra di karate.
Era Abbastanza basso, sul metro e sessanta, e abbastanza sottile. I Capelli erano castano scuro e gli occhi dello stesso colore. 
I suoi Lineamenti erano giovanili, e non aveva neanche un alone di barba, nonostante i suoi diciassette anni. 
Stava continuando a guardare il suo palmare. Si era da poco iscritto a quel nuovo gioco online, Sword art online 2.0, ma il caricamento era talmente lento che non era bastata una giornata intera per terminarlo.
Sospirando, se lo rimise in tasca, ma poi sentì uno strano rumore.
Una sorta di urlo soffocato. Pareva la voce di una ragazza.

Spinto dalla curiosità, si avvicinò al vicolo da cui proveniva e vide un uomo grosso come un armadio a tre ante incombere su due ragazze, che cercavano inutilmente di tenerlo lontano.
La prima, che sembrava la più grande, oltre che la più alta, cercava di proteggere la seconda, anche se si vedeva che aveva una gran paura. 
Aveva la pelle scura come cioccolata, grandi occhi castani e dei lunghissimi capelli tinti di bianco che raggiungevano i fianchi. I bei lineamenti erano deformati dalla paura, mentre cercava di tenere lontano quell'uomo con una bomboletta di spray al peperoncino. 
Dietro di lei, invece, stava una ragazzina molto bassa, ma egualmente graziosa. 
Aveva anche lei dei lunghissimi capelli, solo blu, gli occhi però sembravano più seccati che veramente spaventati.
La pelle, che normalmente doveva essere molto chiara, era quasi cianotica da quanto era impallidita.

- Non... non ti avvicinare! Lasciaci stare! - urlò la ragazza più grande.

L'altro sorrise in un modo talmente viscido da ricordare alla blu un centopiedi. 
- Andiamo bellezza, voglio solo un po' di divertimento con te e la tua amichetta -
Lo disse fissando avidamente il corpo e il prosperoso seno di lei.

- Lasciale stare. - disse di colpo il ragazzo, cogliendo di sorpresa i presenti.

L'uomo si mise a ridere.
- Smamma ragazzino. Non sono spettacoli che i bambini dovrebbero vedere -

Il castano sbuffò.
- Lasciale. Stare. Ti avverto -
Scandì ogni sillaba di quelle parole.

L'altro si voltò, torreggiando su di lui col suo metro e novantacinque.
- Moscerino, ora ne ho abbastanza di te. -

Menò un pugno tremendo contro di lui, ma il ragazzo si spostò velocissimo, rifilandogli un calcio al fianco, spostandosi troppo velocemente perché quel tipo potesse fermarlo.
E nonostante non fosse particolarmente forzuto, era decisamente bravo a colpire nei punti giusti per fargli perdere l'equilibrio.

Solo che ad un certo punto l'uomo si rialzò, cercando di avventarsi contro di lui, ma la ragazza dai capelli bianchi gli riservò un calcio sul cavallo dei pantaloni, facendolo accasciare per terra.

A quel punto, il castano gli rifilò un cazzotto terribile che lo mandò a sbattere sull'asfalto e mandandolo fuori combattimento.

- State... state bene? - chiese rivolto alle ragazze.

La più bassa annuì e anche l'altra, nonostante ci fossero alcuni segni di schiaffi sui loro volti e i loro vestiti fossero quasi completamente a brandelli.
- Gra... Grazie - disse la bianca, aiutando la ragazzina ad alzarsi.
- Io... mi chiamo Francesco -

- Isabella -
- Zoey. -
- Piacere. - rispose il castano. Poi diede un'altra occhiata ai loro vestiti. 

- Hem... forse sarebbe meglio se veniste a casa mia per darvi una... sistemata. -

La bianca lo fissò. 
- Perchè lo fai? Non ci conosciamo nemmeno. -
- Oh beh, ma non mi sembra giusto lasciarvi andare in giro coi vestiti ridotti così. E poi, non voglio farvi nulla di male -
- Ohhh. Abbiamo proprio Milord qui. - commentò Zoey, lasciandolo leggermente sconcertato.

- Milord? - chiese lui sorpreso.

- Si. Sai, un tipo figo, alto ed elegantone che salva spesso le ragazze in difficoltà. Anche se... ora che ti guardo meglio... non gli assomigli più di tanto. Troppo basso. -

- Lo conosco. È di una serie anime stupenda. È il mio personaggio preferito. - 

- Si! È fantastico. Ed è pure carino come te! - disse la blu.

L'altro diventó rosso come un pomodoro. 
Lui? Carino come Milord?
Isabella sorrise timidamente di fronte a quella situazione. 
Erano passati da una situazione orribile ad una gioviale. Quasi non le sembrava vero.

Solo allora Francesco si svegliò e tornò sui suoi passi.
- Ehm... venite con me. -
Cercando di fare il più in fretta possibile, le portò a casa sua e suonò il campanello.

Immediatamente la porta si spalancò e una ragazza del tutto identica a lui, solo coi capelli più corti, apparve sulla soglia.
- Ciao Franz. Come è anda...? -

Solo allora si accorse della presenza di Isabella e Zoey.

- E loro chi sono? -
- Hem... sono due ragazze che ho incontrato quando sono uscito da karate. -

- Milord ci ha aiutato a levarci di torno un pervertito che stava provando a... ehm... hai capito -
- E poi ci ha offerto di venire qui per permetterci di cambiarci. Comunque Ci chiamiamo Isabella e Zoey. Piacere. - concluse la bianca.

La ragazza castana rimase immobile a fissarle un attimo e poi si avvicinò al fratello.
- Sono entrambe delle belle sventole. Gioca bene le tue carte, fratellino, e finalmente avrai una ragazza. -

Francesco arrossì.
- Ricordati che nemmeno tu hai mai avuto un ragazzo. Quindi non ricominciamo con questa storia. Comunque, ragazze, vi presento Bianca, mia sorella gemella -
- Molto piacere. - rispose lei con un sorriso.

Poi le afferrò entrambe e le portò nella sua stanza. 
- Suppongo che entrambe vogliate cambiarvi. -

Le due annuirono.
In un attimo, un armadio enorme si aprì davanti a loro.

- Ecco qua. Spero solo che ci sia qualcosa che vi vada bene. -
Dopo due secondi, però, vide che entrambe si erano già servite. 

Zoey Portava una felpa grigia di suo fratello che la copriva fin oltre la metà delle cosce. Dove l'avesse recuperata era un mistero.

Isabella invece aveva un maglione di sua madre, per fortuna della sua taglia, e un paio di pantaloni di tela.

Come entrambe riuscissero a risultare attraenti con quella roba addosso era un altro mistero per lei.
Quando tutte e tre scesero giù in salotto, video Francesco con il portatile sulle ginocchia che fissava insistentemente lo schermo.

- Oh! È il nuovo gioco di Sword art online! - trillò Isabella dando una veloce occhiata alla schermata.

- Lo conosci?! - le chiesero in contemporanea gli altri tre.
Quella ragazza non sembrava esattamente il tipo da videogames.

Lei arrossì un poco.
- Beh... si. Mi piaceva molto e ho dato inizio al download. E manca molto poco perché finisca. -
- Anche per il mio. -
- Idem - disse Zoey

A quel punto, tutte e tre tirarono fuori i loro laptop, solo che qualcosa li lasciò tutti interdetti.

Su ogni schermo si susseguivano velocissime serie di numeri senza il minimo senso. 
Ma nessuno fece in tempo a dire o fare nulla, che una luce accecante avvolse tutto.
Quando si diradò, di loro erano rimasti solo tre palmare e un computer rotto.


Angolo autrice

Kyaaaa!
Finalmente nel prossimo capitolo si va a SAO!!! Che bello, non vedevo l'ora!
Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno mandato i loro OC
e il mio beta, ovvero Harry Fine, creatore anche di Isabella/Angel.
Il ringraziamento agli altri è per
dragun95 e il suo Sezer,
LordWeavile94 e i suoi White e Franz.
Nel prossimo capitolo (dato che in questo non l'ho spiegato) svelerò i volti di SAO dei nostri OC e le ragioni che si celano dietro al drago nero.
Come avete capito, i nostri eroi sono entrati in SAO, ma non con il metodo solito, e spiegherò anche questo tranquilli. 
Ci vediamo al prossimo capitolo.

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