A christmas tale

di Chiaroscura69
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il dono. ***
Capitolo 2: *** Il patto. ***



Capitolo 1
*** Il dono. ***


Avevo studiato quel giorno nei minimi particolari. Le candele creavano una luce dorata soffusa e ammorbidivano l'atmosfera con un dolce sentore di vaniglia, la scrivania era stata adibita a tavolo da cena e ogni singolo oggetto della mia camera era in ordine simmetrico. Solo questo mi aveva causato grande sforzo essendo io una casinista seriale ma non mi importava, tutto doveva essere perfetto
. Corsi in cucina e condii la pasta con un bel sugo all'arrabbiata e delle vongole al naturale
. Preparare una cena romantica alla casa dello studente era un'impresa ma per lui avrei fatto questo e tanto altro
. Ci frequentavamo da circa tre mesi ma avevo una cotta per lui da più di un anno e mezzo. In breve le cose erano andate così: io lo vedo per la prima volta il giorno del test d'ammissione all'università e inizio a sentirmi le farfalle negli occhi invece che nello stomaco. Lui mi incatena ai suoi occhi con uno sguardo azzurro e profondo, mi sembra subito il classico Darcy di Orgoglio e Pregiudizio e il mio cuore da letterata trema. Con i mesi l'ossessione non passa e scopro con piacere che è asociale come me o che comunque preferisce circondarsi da poche persone Se ne sta sempre in disparte a fumare la sua sigaretta mentre dentro di sè sembra combattere i mali del mondo, vorrei andare a dirgli che se vuole posso dargli una mano o qualsiasi altra cosa gli serva ma non mi sembra un buon tentativo d'approccio, comunque lo fisso e aspetto che capisca. Dopo qualche settimana scopro il suo nome: Roberto. Lo cerco ovunque, in tutti i social, ma non trovo niente
. Il  tempo passa ma a parte roventi sguardi che ci lanciamo praticamente ogni giorno nessuno fa il primo passo. Alla fine conosco un ragazzo e inizio ad uscirci, dopo un mese ci fidanziamo e scopro con orrore che è un suo amico. Cosa faccio? Fingo indifferenza? Mi piace troppo perchè riesca a nasconderlo
. Sopporto quattro mesi di terrificante relazione e stretto controllo di me stessa, poi ci lasciamo. Non penso più a Roberto, ora mi ricorda il mio ex e poi so che probabilmente quel simpaticone non mi ha fatto buona pubblicità
. Un mese dopo mi prendono alla casa dello studente, tutto è molto bello. Vivere in città per me è come vivere in un altro mondo. Ho accesso al divertimento, al fumo, all'alcol alle feste. Ed è così che mi sono ritrovata ubriaca ad una festa dell'università con il mio migliore amico gay a ballare come una cubista
. Davide, il mio amico, sa ballare in modo così sexy che anche io accanto a lui lo sembro. Comunque mi distraggo un attimo e lo vedo arrivare. Prima di tutto il resto noto i suoi occhi ovviamente, due voragini che mi risucchiano, e da ubriaca mi fanno girare la testa
. Appena mi vede accenna ad un sorriso e mi saluta. Davide sa cosa voglio, lo intuisce dal mio sguardo, così mi dà la spintarella giusta e bam! Finisco fra le sue braccia
. E un attimo dopo la sua bocca è sulla mia, le sue mani sui miei fianchi, la mia schiena contro il muro e una mia coscia intrecciata al suo fianco
. Ecco come ci siamo ''conosciuti''
Le cose per tutti quei tre mesi stavano andando squisitamente bene, forse troppo e io avevo paura. I ragazzi mi hanno sempre usata e tenuta sulle spine fino all'ultimo senza farmi capire cosa volessero davvero. Ma ero stanca di questo. Nella mia vita è sempre stato tutto bianco o nero, non c'è mai stato spazio per il grigio o per qualsiasi altra stupida via di mezzo. AVrei chiarito con Roberto, doveva sapere ciò che provavo per lui e dirmi cosa invece provasse lui perchè avrei rischiato di morirne. Tuttavia il problema era: potevo mostrarglielo con il Dono? E se lo avessi spaventato? O se, ancora peggio, mi fosse rimasto accanto solo perchè affascinato dal mio potere?Non potevo saperlo, ma dovevo tentare
. Il telefono della camera squillò, era arrivato! Diedi un'ultima occhiata alla stanza e verificai che tutto fosse a posto. Ma sì dai, non era il massimo ma era credibile (Ero anche riuscita a rubare uno sgabello dal bagno perchè la stanza aveva solo una sedia, sob)
.
Aprii la porta della mia stanza di scatto e emisi un entusiastico Ta Daaaa!
''Bella la tua stanza, quella del mio amico alla casa era molto più piccola!''mi disse sorridendo Quando sorrideva era così carino che dimenticavo cosa dire
''Davvero? Molto più piccola?''
''Quasi la metà della tua''
''Aiuto''
''Oh ma è già pronto tutto!''esclamò vedendo la scrivania apparecchiata e la padella con le tagliatelle di arselle e sugo
''Sì, ma io ti avverto un'altra volta, non aspettarti niente di chè dalla mia cucina''ridacchiai
''Questo se permetti, lascialo decidere a me''rispose facendomi la linguaccia
''Okay, okay''mi arresi alzando le mani
Fu una cena tranquilla e per quanto insistessi di non essere d'accordo, Roberto mi fece tanti complimenti per ciò che avevo cucinato Dopo un po' decise di aprire il mio frigo
''Mmm, vediamo il frigo della Fuorisede''
Impallidii, c'era di tutto in quel frigo
''Latte scaduto, coca-cola di un mese fa e frutta che oserei definire molto 'matura'''disse prendendomi in giro
''Eh scusa, mi dimentico sempre di buttare le cose''mi giustificai arrossendo
''Io a casa ho una cipolla in stato di decomposizione e non ti dico quali altre schifezze''ridacchiò lui
Gli sorrisi sollevata ''Scommetto che entrambi abbiamo tantissime scatolette di tonno''scherzai
''Se non hai la scorta di scatolette di tonno non sei un vero fuorisede''rispose ridendo
''E comunque non si guarda nell'altrui frigo, non te l'hanno detto?''scherzai tirandogli il tovagliolo in faccia
''Questa era una sfida?''rispose senza togliersi il fazzoletto dalla faccia
''Non iniziare cose di cui ti penti''lo presi in giro In un attimo mi saltò sopra facendomi il solletico
Io mi appesi alle sue braccia nel vano tentativo di fermarlo
''Robii smettilahahah''tentai di dirgli, ma alla fine caddi sul letto mentre cercavo di divincolarmi e le mie risate finirono subito
Roberto fece scivolare le sue labbra sul mio collo e un brivido mi percorse tutta, con le mani mi strinse le radici dei capelli tirandole piano Iniziai a mugugnare chiudendo gli occhi Le mie labbra però, esigevano le sue, così mi sporsi un poco per ricevere un bacio e lui me lo diede subito
Quando ci baciavamo sentivo i nostri corpi fondersi e mi era molto difficile capire dove iniziasse la mia anima e dove finisse la sua
Alla fine facemmo l'amore, dolcemente come un rituale buddista, calmo, magnetico, avvolgente e infine travolgente
Quando finimmo lui sussurrava ancora il mio nome e io sospiravo di sconvolgimento e felicità
Fare l'amore con lui era sempre stato come raggiungere il Nirvana in un attimo Troppo bello per essere vero
Sorrisi e mi sdraiai accanto a lui
''Vai sempre in palestra?''gli domandai dopo un po'
''Sì dai, quasi sempre''
''E questo è meglio della palestra?''
''Assolutamente''sorrise sornione e si inclinò per darmi un altro bacio languido

''Sai cosa ci starebbe?''mi chiese dopo che ci svegliammo dal torpore del post-sesso
''Una sigaretta scommetto''
''Esatto''
''Andiamo''
Quello era il momento giusto, non potevo farmelo sfuggire
Ci accendemmo la nostra sigaretta scrutando la luna dal balcone
''Bel panorama vero?''ironizzai guardando il lercio parcheggio che si stagliava come una macchia di petrolio davanti a noi
''Dai, ho visto di peggio''ridacchiò lui
''Faresti una cosa per me se te lo chiedessi?''mi lanciai sorridendogli
''Mmmm, dipende Cosa vuoi che faccia?''
''Chiudi gli occhi e no ìn riaprirli fin quando non te lo dico io, okay?''
''Va bene'' disse lui con la voce titubante ma allegra
Probabilmente si aspettava che lo baciassi, ancora non poteva prevedere il mio Dono
Iniziai ad inviargli i miei ricordi nella mente, esattamente come gli avevo percepiti io, stesse sensazioni, stesse emozioni
Un mare enorme, completamente trasparente si stagliava di fronte a noi, mi ci tuffai dentro e la visuale si tuffò con me, poi gli mostrai il senso di vuoto che avevo provato durante la mia prima scalata, il senso di libertà che provairaggiungendo le vette più alte e tuffandomi da lì come una pazza di nuovo in quel mare cristallino
'M-ma c-come fai?''balbettò senza aprire gli occhi
''ssssh''gli intimai continuando
Inquadrai il mio braccialetto azzurro nel polso e avvicinando sempre di più il punto di vista ad una perlina blu la trasformai improvvisamente nei suoi occhi, nel suo sguardo blu così penentrante Gli mostrai il brivido nel mio collo di quando mi baciò la prima volta, la sensazione delle sue carezze sulla mia coscia intrecciata al suo fianco, gli feci sentire quanto mi fosse piaciuto il tocco leggero e appassionato delle sue labbra sulle mie
Poi cambiai di nuovo, gli mostrai il ricordo della prima volta che lo avevo visto, i miei occhi zoomarono sempre più velocemente i suoi, fino a trovarci a 800 metri di distanza ma con gli occhi ad un millimetro Cambiai ancora e gli mostrai Firenze, dove ero stata circa un mese prima, gli feci vedere come ogni luogo esplorato lì mi facesse pensare irrimediabilmente a lui Non nascosi la mia debolezza e gli mostrai il mio volto illuminarsi ogni volta che ricevevo un suo messaggio e piangere, disperandosi, quando spariva per giorni
Terminai il mio grand tour con il ricordo della prima volta in cui avevamo fatto l'amore, gli feci sentire il cuore che cercava di uscire dal petto, le mie mani ansiose di esplorare ogni centimentro di quel corpo che amavo, la mia testa in preda alla pazzia amorosa dove gridavo il suo nome, gli occhi pieni di lussuria e amore disperato, le mie labbra pulsanti di baci e alla fine il massimo appagamento del piacere
Aprii gli occhi e lo vidi concentrato, con gli occhi chiusi e la fronte imperlata
''Apri gli occhi''sussurrai dolcemente
Appena gli aprii mi apparvero pieni di emozioni contrastanti
''Come diavolo hai fatto?''
''Non lo so, ho scoperto di avere questo   Dono solo pochi anni fa e tu sei la seconda persona a saperlo''confessai con un sorriso timido
Ma come funziona, tu puoi mostrarmi solo fatti reali o anche tue fantasie?''
''Volendo entrambe ma io ti ho mostrato solo ricordi veri oggi''
''E poi metterli nella testa di chiunnque?''
''No solo a due condizioni, la prima è che la persona deve di sua volontà chiudere gli occhi e fidarsi, e la seconda è che ci siano molti ricordi intensi fra te la persona a cui li stai mostrando Perciò quel che ti volevo dire è che la situazione è questa Se ti ho spaventato con l'intensità di ciò che provo per te ti chiedo scusa ma ti invito a capire che se tu non ricambiassi questo è il momento in cui tirarsi indietro perchè la situazione potrà solo peggiorare Io mi sto innamorando di te, Roberto scegli cosa vuoi fare con me perchè io non posso più stare in questo limbo in cui non capisco se il nostro frequentarsi possa evolversi oppure no Però non voglio che rispondi adesso, sei troppo meravigliato da ciò che hai visto, perciò torna a casa e riflettici, io non ti cercherò Quando lo vorrai e ne sarai sicuro, chiamami, anche per dirmi che non vuoi più vedermi
Ma, ti prego,non parlare con nessuno di ciò che hai visto oggi, non voglio essere un fenomeno da baraccone''
''N-non lo farò, lo giuro''mi disse guardandomi con serietà
Gli sorrisi
''Allora credo che andrò, buonanotte Celine''mi salutò lasciandomi un lieve bacio sulle labbra

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Capitolo 2
*** Il patto. ***


Era passata una settimana dalla magica serata in cui mi ero aperta con Roberto e come immaginavo nessun messaggio. Lo avevo incontrato più volte in facoltà ma lui non si era avvicinato, e io avevo fatto finta di nulla.
Certo non potevo ignorare quanto mi stesse bruciando il cuore e le innumerevoli domande che mi ponevo riguardo a come avesse reagito alla sorpresa. Di norma i ragazzi scappano, si spaventano di fronte alle manifestazioni d'amore, soprattutto a quest'età, inoltre io gliele avevo mostrate in maniera che oserei definire con un eufemismo, molto ''poco convenzionale''.
Solo un'altra volta nella mia vita ero riuscita a mostrare quel lato di me, ma il ragazzo in questione era fuggito misteriosamente. Dunque potete capire quanto stessi male e quanto stessi sperando con tutta me stessa che non succedesse un'altra  voltaa.
E allora voi penserete: perchè hai fatto lo stesso errore due volte? Perchè, io vi dico, per amore si fanno cose folli, e se c'è una cosa che indubbiamente mi deve essere riconosciuta è che in nessun'altra cosa io mi sono impegnata e sacrificata nella mia vita come nell'amore. Perchè per l'amore vale la pena.
Comunque, una mattina decisi di andare in facoltà come sempre per studiare insieme a Davide e a metà mattina scesi nel giardino per fumarmi una sigaretta da sola.
Mi sedetti in una panchina e accesi la mia sigaretta, cercando di non pensare a nulla.
''Celine!''mi chiamò una voce maschile.
Mi voltai e scoprii Mattia proprio di fronte a me.
''Hei! Come stai?''risposi, contenta di vederlo.
Mattia era stato una di quelle fiamme che non si accendono, un fuoco che non era esploso perchè giunto nel momento sbagliato, ma fra noi era rimasta un'attrazione latente. Certo, in quel momento non avrei mai pensato a lui come a qualcuno che potesse essere diverso da un semplice amico perchè il mio cuore, la mia testa, il mio corpo erano completamente devoti a Roberto.
''Io tutto bene, come sempre. Tu invece tutto male come sempre vedo'' disse sedendosi di fronte a me.
Ridacchiai. ''Perchè dici così?''
Mattia mi lanciò uno sguardo eloquente.
''Avanti, è evidente che non mangi e che tu sia stanchissima. Dì un po' da quanto non dormi?''disse esaminando le mie occhiaie violacee.
''Più o meno da una settimana''sospirai evitando il suo sguardo e guardandomi le mani. Lui le prese fra le sue e  me le strinse.
''Ne vuoi parlare?''
''Non so quanto possa importartene''
''Smettila, lo sai che per te ci sono sempre''mi rimproverò.
''E tu lo ssai quanto sia difficile per me aprirmi''
''Okay faremo così, io ti farò delle domande e tu rispondi solo sì o no''
''Va bene''ridacchiai.
''C'entra un ragazzo?''
''Potrebbe essere''
Proprio in quel momento vidi una sagoma familiare avvicinarsi alle panchine e riconobbi subito o sguardo di Roberto.
Ci vide e il suo sguardo cadde nelle nostre mani intrecciate e poi incrociò i miei occhi.
''Ciao Cel''disse passando.
''Oh, ciao Robi'' risposi fingendo di non averlo riconosciuto subito. Ci sorpassò e si sedette qualche panchina lontano da noi, ma non abbastanza per non vederci.
''Potrebbe essere lui?''continuò Mattia osservandomi con cura.
''Da cosa lo hai capito?''gli chiesi sinceramente stupita.
''C'è tutto un linguaggio dei segni del corpo che ti fanno capire se piaci ad una ragazza. Le pupille si dilatano quando vedono l'oggetto del desiderio, l'agitazione fa defluire il sangue al viso e arrossiscono, la posizione diventa plastica perchè si irrigidiscono e tante altre cose che un giorno, se lo vorrai, ti dirò'' mi spiegò facendomi un sorrisetto.
''Quindi è così evidente?''sospirai.
''Oh sì, ma non temere, anche tu gli piaci. Forse non quanto lui piace a te ma gli piaci. Si sta già rodendo il fegato avendoci visto insieme''
''Vorrei che fosse vero Matti, ma temo non sia così...Devi sapere che gli ho aperto il mio cuore circa una settimana fa e lui non mi ha ancora detto nulla riguardo a ciò che prova per me..''
''Esattamente cosa gli hai detto?''
''Non è così semplice da spiegare, non gliel'ho propriamente detto. Gliel'ho dimostrato...''
''Se lo vorrai, io ti darò una mano affinchè con lui vada tutto bene, ci stai?''
''Non ti chiederei mai una cosa del genere!''
''Infatti non me la stai chiedendo, mi son proposto io, scemina! Sul serio, potrebbe essere interessante''
''Studiare psicologia ti sta facendo male, amico''lo presi in giro.
Mattia ridacchiò e alzò le spalle. ''Touchè''
''Okay ma se accetto il tuo aiuto poi mi sdebiterò in qualch emodo e tu me lo lascerai fare, intesi?''
Mattia alzò gli occhi al cielo.
''Tu e la tua fissa del non accettare i favori gratuitamente. D'accordo comunque, affare fatto. Però voglio dirti una cosa, non ti sto aiutando solo perchè sono tuo amico o per fini meramente scientifici(per quanto sia interessante vedere attuati i meccanismi della pscicologia e sociologia) ma lo sto facendo perchè ci sono poche ragazze al mondo come te, Celine De Martin, ci sono poche ragazze che si innamoranno così genuinamente e profondamente come fai tu e io credo che sia giusto perseguire questo tipo di amore. Lo sai perchè ogni volta ti va a finire male con i ragazzi? Perchè percepiscono che il tuo amore è reale e la cosa li spaventa. Meglio concentrarsi su le ragazze facili che non ti mettono in discussione''
Le sue parole fecero sciogliere il magone di rabbia, frustrazione e dolore che mi si era depositato nel cuore in quei giorni e scoppiai a piangere. Mattia mi abbracciò stretta e mi accarezzò la schiena.
''Dai piccola, ne usciremo insieme, vedrai''mi rassicurò.
Mi sciolsi dall'abbraccio e mi alzai per tornare in biblioteca,non prima di aver incrociato lo sguardo rovente di Roberto che aveva assistito a tutta la scena.


'Sei ancora in facoltà?'lessi nello schermo del telefono lo stesso pomeriggio mentre mi accingevo a cambiare canzone. Era Roberto.
'Sì, perchè?' risposi subito.
'Ti va di scendere un attimo? Vorrei parlarti'
Deglutii il cuore che minacciava di uscirmi dalle labbra e gli risposi che per me andava bene.
Ci incontrammo nella panchina dove avevo incontrato Mattia quella stessa mattina e decisi di pormi nella maniera più risoluta che potessi. In qualunque modo fosse andata, ne sarei uscita a testa alta. Incrociai il suo sguardo e sentii la mia sicurezza afflosciarsi come un fiore di campo affogato dalla pioggia estiva. I suoi occhi non promettavano nulla di buono.

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