Hai solo bisogno di un bacio

di Rohan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Nick EFP/Forum: Rohan/-Rohan
Titolo: Hai solo bisogno di un bacio
Citazione scelta: "Perché quello che sono l’ho imparato da te, tu che sei la mia risposta senza chiedere niente, per le luci che hai acceso a incendiare l’inverno."
Raiting: Arancione
Genere: Sentimentale, angst, romantico.
Note: Questa storia partecipa al contest “Come neve nella notte di Natale” indetto da Nede.

 
 
 



 
Hai solo bisogno di un bacio






 
In quella fredda sera di dicembre, Videl teneva la testa sulle gambe di Gohan, pronta a vedere il primo episodio di quella serie tv che prometteva già fiumi di lacrime.
Sul tavolino davanti al divano, sulla quale il giovane teneva i piedi, c’erano due tazze di cioccolata fumante, ancora troppo calda per essere bevuta.
Fuori, le luci delle decorazioni natalizie coprivano il chiarore delle stelle e della luna.
Videl aveva messo a dormire la piccola Pan da almeno mezz’ora e i due si stavano godendo quel momento di tranquillità.
Da qualche giorno, però, tra di loro c’era un certo distacco.
Videl non l’aveva ancora ammesso, e non aveva intenzione di farlo, ma Gohan sapeva bene che quel gelo da parte sua era dovuto a quanto successo la settimana prima.
Cocoa l’aveva baciato e lui non aveva avuto il tempo di raccontarle quanto successo che già Barry, senza alcuno scrupolo, si era presentato in casa loro per mostrarle le foto di quanto accaduto.
Non avrebbe mai dimenticato l’espressione delusa e ferita della moglie, si era sentito morire in quel momento.
Avrebbe tanto voluto dirle com’erano andate veramente le cose, ma era successo tutto così in fretta che non aveva neanche avuto il tempo di elaborare lui l’accaduto, figurarsi spiegarlo a Videl!
Lei era stata decisa, strappando di netto quella fotografia, affermando che sicuramente c’era una spiegazione, che lo conosceva bene e sapeva che non avrebbe mai fatto una cosa del genere, ma i suoi occhi erano feriti e lui si sentiva un vero mostro.
Dopo lo scontro con Barry, lei non aveva voluto affrontare l’argomento.
Continuava ad affermare che stesse andando tutto bene, che non c’era alcun problema di cui discutere e lui, a malincuore, aveva accettato, pensando che parlarne l’avrebbe ferita ancora di più.
Eppure, il non sapere tutta la storia la stava logorando dentro, e ogni giorno si allontanavano sempre di più.
Era come se fosse divisa in due parti: una voleva sapere anche il minimo dettaglio di quella sera e l’altra aveva paura di ascoltare, perché sapeva che anche la minima parola avrebbe colpito il suo cuore con tanti piccoli e appuntiti aghi.
E lei non era così forte da poterlo sopportare.
Pensava di sì, fino a qualche anno prima avrebbe preso a schiaffi Gohan e l’avrebbe costretto a dirgli tutto torturandolo con ogni mezzo possibile, ma era cambiata, era cresciuta, era maturata, ma soprattutto si era rammollita.
Una piccola, minuscola, microscopica parte di lei aveva paura di aver dato fiducia alla persona sbagliata e che in realtà l’avesse tradita.
Aveva paura di scoprire che suo marito, il padre di sua figlia, fosse un traditore.
Preferiva non saperlo, preferiva rimanere all’oscuro di tutto e nascondere quel brutto episodio in un angolino nascosto non nel suo cuore ma nel suo cervello.
Gohan le accarezzò la testa con una mano, sospirando. «This is us» lesse a bassa voce, il titolo. «Farai piangere anche me?» chiese con un mezzo sorriso, abbassandosi a guardare la moglie.
Lei fece spallucce. «Lo spero» ammise, guadagnandosi una linguaccia.
L’episodio partì e una donna incinta che ballava, con in mano un dolcetto, per suo marito, fecero sorridere i due sposi.
Sembravano così felici, loro.
Senza pensarci due volte, Gohan fece quello che in genere facevano sempre quando guardavano qualcosa insieme: commentare l’aspetto dei protagonisti. «Però, se non fosse incinta…» alluse.
Videl si strinse appena nelle spalle. «A quanto pare ti piacciono un sacco le castane, vero Gohan?» chiese con tono velenoso, mordendosi subito dopo la lingua.
Sapeva benissimo a cosa stesse alludendo, eppure fece finta di non capire. «Che intendi?» domandò di rimando lui, infatti.
«Nulla, niente di niente. Scusa ma non ho più voglia di vedere queste serie con te» disse a bassa voce alzandosi. «Vado a letto, se vuoi continua a vederla da solo» continuò, facendo un passo per andare via.
Gohan la bloccò per un polso, aggrottando la fronte. «Non l’abbiamo neanche iniziata, ancora» le fece notare.
Lei scosse la testa, liberandosi della sua debole presa, dirigendosi in camera da letto.
Non voleva affrontare l’argomento, ma aveva una gran voglia di prenderlo a pugni, ma non poteva farlo senza dargli un motivo valido, quindi la scelta migliore era andare a dormire.
Così, forse, i suoi nervi si sarebbero placati e avrebbe deciso cosa fare a mente più lucida.
In fondo, si sa, la notte porta consiglio…
 
 
























Angolo dell'autrice:
Salve a tutti e benvenuti in questa nuova scoppiettante -come il fuoco in un camino (?????)- storia.
Sarà scoppiettante davvero? Non lo sssso.
Comunque sia, so che il primo capitolo è breve, ma, a parte che non so scrivere capitoli lunghi, è un po' un prologo diciamo quindi vabbè oh è natale siate buoni e lasciatemela passare (?)
Comunque sia, poco si è parlato qui, di quello che potrebbe essere successo dopo quella maledetta foto (se non siete a passo con Super, succede nell'episodio 70 e qualcosa (?)) di Cocoa che bacia Gohan.
E niente, questa mi è sembrata l'occasione giusta per mettere un po' in evidenza quello che ha provato la povera Videl, nonostante con Barry si sia mostrata forte, dentro si sarà sentita morire.
Personalmente avrei fatto come lei, ma appena Barry se ne fosse andato sarei andato a prendere a sberle Gohan, finendo di picchiarlo nel duemilaeMAI.
Ma comunque sia, spero che vi piaccia e mi facciate sapere cosa ne pensate ♥

-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Nick EFP/Forum: Rohan/-Rohan
Titolo: Hai solo bisogno di un bacio
Citazione scelta: "Perché quello che sono l’ho imparato da te, tu che sei la mia risposta senza chiedere niente, per le luci che hai acceso a incendiare l’inverno."
Raiting: Arancione
Genere: Sentimentale, angst, romantico.
Note: Questa storia partecipa al contest “Come neve nella notte di Natale” indetto da Nede.

 
 
 



 
Hai solo bisogno di un bacio






 
Quella sera, Gohan era andato a dormire con lo stomaco sottosopra.
Aveva pensato che far finta di niente avrebbe aiutato Videl a dimenticare l’accaduto, ma a quanto pare si sbagliava.
Si stavano allontanando inesorabilmente e di quel passo avrebbero rovinato in modo irreversibile il loro rapporto.
E questo non poteva permetterlo, sia per loro figlia, ma soprattutto perché lui non poteva vivere senza quella donna al suo fianco.
Avrebbero dovuto affrontare quell’argomento e, volente o dolente, Videl avrebbe dovuto ascoltarlo.
Lui non aveva niente da nascondere, in fondo.
Non era stato lui a baciare Cocoa e se Barry non l’avesse preceduto, le avrebbe raccontato ogni cosa quella stessa sera.
Aperti gli occhi, stirò il braccio verso il lato del letto di Videl, percependo al tatto la pelle morbida della sua guancia.
Decise ancora una volta di farle capire a gesti quanto l’amasse, prima che a parole, quindi l’afferrò per i fianchi e l’avvicinò a sé.
La corvina fece una smorfia, mormorando qualcosa, ancora persa nel suo sogno che Gohan stava cercando di interrompere.
Le baciò una guancia, stringendola contro il suo petto, dopo averle fatto appoggiare la testa sul suo possente braccio.
«Videl…» la chiamò in un sussurro contro le sue labbra, baciandole nuovamente la gota.
La giovane sembrava proprio non volerne sapere di svegliarsi ma, dopo l’ennesimo bacio, non poté non aprire gli occhi e fulminare quel decerebrato del marito che aveva deciso di svegliarla quasi un’ora prima della sveglia.
«Buongiorno tesoro» esordì lui, con un largo sorriso, vedendola finalmente sveglia.
Lei sbuffò spazientita, girandosi sull’altro lato. «Lasciami dormire, Go» tagliò corto lei.
Per nulla scoraggiato, il Saiyan le scostò i capelli corvini dal collo, iniziando lentamente a baciarlo.
La ragazza deglutì sentendo le labbra morbide ed umide del ragazzo contro la sua pelle, soprattutto in quel punto che la faceva davvero impazzire.
Sapeva quanto fosse delicato il collo per Videl e quindi ne stava approfittando senza alcun ritegno, leccandolo, baciandolo e mordendolo dolcemente, facendola quasi capitolare.
«S-smettila» balbettò lei, decisa a non dargliela vinta.
«Di fare cosa?» le sussurrò all’orecchio, facendola deglutire rumorosamente.
Di quel passo, arrabbiata o no, gli sarebbe saltata addosso.
Erano settimane che non facevano l’amore a causa dei suoi sentimenti contrastanti e la mancanza dei loro corpi uniti si faceva sentire per entrambi.
Sapeva bene, il mezzo Saiyan, dove colpirla per farla capitolare e se ancora in quei giorni non l’aveva fatto era per rispetto di ciò che stava passando.
Ma quella situazione doveva finire e se lei non era in grado di perdonarlo da sola, lui l’avrebbe aiutata.
Videl mugolò ancora, mentre anche l’ultimo briciolo del suo autocontrollo andava a farsi friggere.
Lo tirò su di sé, costringendolo quasi a continuare a baciarle il collo, facendolo scendere verso il petto e poi il ventre.
Gohan sorrise contro la sua pelle calda e morbida, mordendole appena il fianco sinistro.
«Ti amo Videl» le sussurrò, non ottenendo alcuna risposta.
Nonostante questo, continuò la sua discesa nel suo corpo, continuando a tempestarla di baci ovunque, facendole letteralmente perdere la testa.
Quando non ne poté più, l’afferrò per le spalle, supplicandolo con gli occhi di farla sua.
Gohan sorrise mentre esaudiva quel piccolo desiderio di entrambi, sinceramente appagato solo per aver fatto finalmente abbassare le barriere a quella cocciuta di sua moglie.
Capitava spesso loro di litigare, trovarsi in contrasto su qualcosa, ma in genere, nonostante l’arrabbiatura, ci voleva davvero poco a farli capitolare e a tornare quelli di pochi minuti prima, come se nulla fosse successo.
Non perché ignorassero l’accaduto, ma perché in amore ci si perdona.
Nessuno è perfetto, tutti sbagliamo più e più volte.
A volte senza farlo di proposito, altre perché si fa qualcosa senza pensare possa urtare la persona che ci sta a fianco, altre ancora perché ci impuntiamo su cose che, anche se ormai sappiamo di essere nel torto, continuiamo a sostenere perché non vogliamo ammettere di aver sbagliato.
Ma se si ci ama davvero, basta guardarsi negli occhi e quell’espressione arrabbiata e corrucciata ci fa scoppiare a ridere e si lascia stare.
Perché l’amore è anche sapersi perdonare, entro ovviamente i limiti.
Quando entrambi furono soddisfatti dell’amplesso, Gohan si sdraiò al fianco della moglie, con un grosso sospiro e un sorriso ebete stampato in volto.
Videl si girò di fianco, dandogli volutamente le spalle.
Aveva fatto sesso con lui, non l’amore.
L’aveva fatto perché ne sentiva il primordiale bisogno.
L’aveva usato come un oggetto.
Non riusciva a sentire quello che sentiva prima, quando lo guardava negli occhi vedeva sempre quella foto scattata da Barry e lei non riusciva più a sopportarlo.
Avrebbe voluto risolvere quella situazione, ma non era in grado di trovare il coraggio necessario.
Aveva paura di perderlo, ma allo stesso tempo in quel momento un po’ lo odiava.
Sicuramente c’era una spiegazione, ma se quella non fosse corrispondente a quella che lei si era immaginata, la cosa l’avrebbe distrutta e non si sentiva ancora in grado ad affrontare tutto questo.
L’avevano fatto, ma non l’aveva baciato neanche una volta.
Non intendeva appoggiare le labbra dove le aveva messe un’altra donna.
 
 
 
 
 
 




















Angolo dell'autrice:
Salve a tutti e buon annoooo.
Come inizia per voi l'anno nuovoo? Spero bene :3
Lo so che ci ho messo una vita ad aggiornare, ma tra le feste è sempre un problema trovare il tempo per mettersi davanti al pc.
E niente, spero che vi piaccia anche se ho paura che non tutti vediate di buon occhio lo "sfruttamento" di Videl ahah
Spero di ricevere qualche parere e consiglio! 
A presto!

-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Nick EFP/Forum: Rohan/-Rohan
Titolo: Hai solo bisogno di un bacio
Citazione scelta: "Perché quello che sono l’ho imparato da te, tu che sei la mia risposta senza chiedere niente, per le luci che hai acceso a incendiare l’inverno."
Raiting: Arancione
Genere: Sentimentale, angst, romantico.
Note: Questa storia partecipa al contest “Come neve nella notte di Natale” indetto da Nede.

 
 
 



 
Hai solo bisogno di un bacio






 
Gohan si alzò dal letto con lo stesso sorriso ebete che non l’aveva abbandonato da quando aveva fatto l’amore con Videl.
Guardò la moglie, rannicchiata sul fianco, e si chinò su di lei per lasciarle un bacio sui capelli corvini, ma, arrivato a pochi centimetri dalla sua testa, lei lo scacciò con la mano.
«Lasciami stare» gli ringhiò, schiacciando il viso contro il cuscino.
Si era pentita di aver fatto sesso con lui, sicuramente aveva frainteso, pensando che andasse tutto bene.
Ma non andava niente bene, non per lei.
«Come scusa?»
Il sorriso che aveva accompagnato il giovane Saiyan per tutta la mattinata, gli morì sulle labbra all’istante.
Per sua moglie non aveva significato nulla quello che avevano fatto?
«Hai sentito benissimo» sbottò lei, al limite.
Aveva bisogno di urlargli contro il suo dolore.
Aveva bisogno di sfogare quelle cattive emozioni che provava da giorni.
Aveva bisogno che si sentisse male quanto lei.
Lui indurì lo sguardo, puntandolo sul suo. «No, non ho capito. Non sto capendo niente con te!» urlò, anche lui al limite della sopportazione.
Non ne poteva più.
Quella situazione l’aveva stancato, si sentiva impazzire.
Rivoleva la donna di cui si era innamorato, quella che aveva sposato.
«Sì, invece!» ribatté lei. «Non voglio che mi tocchi, che mi parli… e neanche che mi guardi! Ti voglio lontano da me!» sbraitò, scattando seduta sul letto, incendiandolo con i suoi occhi chiari.
«E per quale motivo, sentiamo!» esclamò allargando un braccio, con platealità. «Fino a mezz’ora fa ero tra le tue gambe e non sembrava fossi così riluttante che ti toccassi!» continuò, facendole pulsare forte una vena sulla tempia.
«Quello non ha significato nulla. Abbiamo solo fatto sesso» sputò fuori con malignità, dando fuori il peggio di sé.
Sapeva di ferirlo, l’aveva fatto di proposito.
Per Gohan l’amplesso era sempre stato qualcosa di sacro, era sempre stato romantico e non l’aveva mai fatto per il puro piacere fine a sé stesso.
Era una cosa che avevano sempre fatto in due, oltre ad unire i loro corpi univano le loro menti e i loro cuori.
Era sempre speciale, nonostante fossero passati anni, non era mai banale o scontato.
Gohan non era come gli altri, lo sapeva bene, ma la foto di lui e Cocoa le tornava sempre in mente quando lo pensava.
E se invece fosse stato proprio come tutti gli altri?
Gli occhi del corvino diventarono vuoti, fissando Videl senza alcuna espressione sul bel viso.
La donna si sentì terribilmente in colpa, ma aveva bisogno che stesse male quanto lei per capire cosa stesse passando.
Non era stato facile tenersi tutto dentro, ma adesso era diventato insopportabile.
«Ti comporti così per Cocoa?» chiese assottigliando gli occhi, con voce atona.
Lei sbuffò, preferendo non rispondergli.
Gohan prese un grosso respiro, per poi fare un urlo sommesso, seriamente provato. «Io non so più che fare, Videl! Ti ho chiesto di parlarne e non hai voluto. Ti ho detto che avrei lasciato perdere il film, sai che non me ne importa niente, ma me l’hai proibito per evitare di dare grane a tuo padre. Ti ho lasciato spazio, allora, ma non stiamo risolvendo proprio un bel niente! Se hai bisogno di insultarmi per stare meglio, bene, fallo! Mi importa solo che smetti di essere fredda nei miei confronti, mi stai facendo impazzire!» le urlò contro.
Non ne poteva più.
«Voglio solo che mi stai lontano» disse, cercando di non far tremare la voce.
Aveva paura.
La discussione non stava prendendo una bella piega.
Lui scosse la testa, dando un pugno sul materasso. «No, ne dobbiamo parlare! Tu vuoi sapere quello che è successo quella sera e lo capisco, non c’è niente di male! Non capisco perché ti sei intestardita in questo modo nel non volerne parlare!» l’additò adirato.
«Non parlerò proprio di niente» disse a bassa voce.
Lui sbuffò. «Vuol dire che te lo racconterò comunque, anche se non vorrai! Quella sera Cocoa mi ha detto di avermi sentito parlare con Bulma e aveva scoperto che io fossi Great Saiyamen. Mi ha velatamente ricattato, chiedendomi di aiutarla a provare le parti per il giorno dopo e ho dovuto accettare. Mi ha portato nel suo appartamento e per tutta la sera abbiamo solamente provato le battute del copione, poi, ad un tratto, dopo avermi detto che anche lei avrebbe voluto avere dei poteri come i miei, mi ha portato fuori e mi ha baciato. Sono scappato immediatamente, Videl. Il mio unico pensiero, quando l’ha fatto, eri tu. Sono tornato immediatamente a casa. Avrei voluto avere il tempo di dirtelo, ma Barry mi ha preceduto. Hai visto anche tu che è arrivato immediatamente dopo di me» disse guardandola negli occhi per tutto il tempo.
Videl assottigliò gli occhi, cercando di scrutare dentro di lui con lo sguardo.
«Mi vorresti dire che sei stato fuori tutta la notte e ti ha solo baciato, lei?» chiese accusandolo volutamente.
«Ti ho detto quello che è successo. Mi sono sentito terribilmente in colpa, ma obiettivamente non è stata colpa mia. Sono stato costretto dalle circostanze a stare con lei per tutta la notte e il resto… io non c’entro nulla» insistette.
«Ti ho aspettato per tutta la notte, Gohan. Ero preoccupata, ero in ansia… e tu invece stavi baciando un’altra donna» sussurrò abbassando gli occhi sul materasso.
Sentiva gli occhi pizzicare, voleva piangere, ma non l’avrebbe fatto.
Non davanti a lui.
«Lo so e mi dispiace tanto, tesoro mio» sussurrò, mettendosi in ginocchio sul materasso, prendendole le mani con le sue.
La giovane alzò gli occhi per specchiarsi in quelli del marito. «E se non ti credessi?» chiese con un grosso magone in gola.
Gohan sentì perfettamente il suo cuore spezzarsi in tanti piccoli e fragili pezzi.
Gli era crollato addosso un macigno pesante tonnellate e tonnellate.
«Allora il problema è più grosso di quanto pensassi…» sussurrò con gli occhi sbarrati.
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 














Angolo dell'autrice
Buongiorno e benvenuti nel nuovo capitolo di questa mini mini long che ho appena finito di scrivere!
I capitoli in tutto saranno cinque... saranno brevi, ma io, lo sapete, non riesco proprio a scrivere lunghi capitoli ewe
E niente, le cose si mettono male per questi monelli v.v
Spero che il capitolo vi piaccia e che la storia in generale vi stia piacendo.
A presto con il capitolo quattro!

-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Nick EFP/Forum: Rohan/-Rohan
Titolo: Hai solo bisogno di un bacio
Citazione scelta: "Perché quello che sono l’ho imparato da te, tu che sei la mia risposta senza chiedere niente, per le luci che hai acceso a incendiare l’inverno."
Raiting: Arancione
Genere: Sentimentale, angst, romantico.
Note: Questa storia partecipa al contest “Come neve nella notte di Natale” indetto da Nede.

 
 
 



 
Hai solo bisogno di un bacio






 
«Se non ti fidi più di me, Videl, io non so proprio cosa dirti» sussurrò il mezzo Saiyan con gli occhi sgranati.
Non ci credeva che stavano facendo quella discussione, gli sembrava impossibile che sua moglie gli stesse dicendo quelle cose.
Poteva anche capirla quando non sapeva nulla di quello che era successo, ma adesso si era spiegato, le aveva raccontato tutto, come poteva dirgli che non si fidava delle sue parole?!
Di quel passo sarebbe diventato completamente pazzo!
«Che cosa vuoi che ti dica?! Chi mi assicura che quello che mi dici sia vero, scusa?! Potresti anche esserti inventato tutto!» esclamò con gli occhi arrossati, urlando.
Se lui stava per diventare pazzo, Videl era completamente andata!
Non sapeva più che cosa stesse dicendo, se lei stessa fosse veramente sicura di non credergli, ma aveva bisogno di rispondergli qualcosa, non poteva starsene zitta e decidere di far finta di niente solamente perché lui le aveva raccontato quello che era successo.
E se fosse stata solo una storiella?
Aveva bisogno di stare sola per decidere se credergli o meno e se fosse rimasta zitta si sarebbe fatta convincere seduta stante.
«Che cosa dobbiamo fare, allora?» chiese il giovane con voce tremante.
La testa gli girava un sacco, se non fosse stato già seduto sul letto sarebbe caduto come un sacco di patate.
Videl lo stava completamente spiazzando, togliendogli ogni piccolo appiglio, rendendolo vulnerabile ad ogni suo attacco.
Era stato sincero, ma forse aver aspettato così tanto per parlarle aveva fatto in modo che lei si creasse così tanti scenari in testa che adesso la verità non le sembrava abbastanza.
E se non riusciva a credergli, lui non sapeva davvero che cosa fare.
La donna abbassò la testa sia per evitare di rispondergli, sia per non fargli vedere i suoi occhi lucidi che pizzicavano terribilmente.
Gohan annuì, prendendo quel suo gesto come una risposta.
Si alzò in piedi, barcollando, frastornato da quella stupida discussione che non riusciva più a gestire.
«Ho capito» sussurrò a bassa voce, girandosi, afferrando un paio di jeans e una felpa, per poi dirigersi verso l’uscita della stanza. «Se non credi alla verità non so cosa dirti Videl, adesso sta solo a te decidere se credermi o no. Sta solo a te capire se hai sposato la persona che credevi» sussurrò con voce tremante, ripetendo volutamente che era tutto nelle sue mani, andando verso la cucina per vestirsi.
Avrebbe salutato la piccola Pan, che ancora dormiva beata nella sua culla, e sarebbe andato via.
Non sapeva né se e né quando sarebbe tornato in quella casa.
Aveva una paura fottuta che tutto quello che avevano costruito insieme sarebbe andato a farsi friggere per colpa di una cosa a cui non sapeva come rimediare.
Se aveva tradito la fiducia di Videl, con un gesto non compiuto da lui, non aveva idea di come ottenerla di nuovo.
Era arrabbiato, non poteva non credergli! Era stato sincero e quello che aveva ottenuto era stata solamente rabbia nei suoi confronti.
Come faceva a buttare in aria tutto quello che avevano fatto insieme?!
Non pensava a loro figlia? Alla loro vita insieme?!
Con un colpo deciso chiuse la porta, seriamente arrabbiato e provato.
Si infilò il giubbotto e mise le mani in tasca, stringendosi nelle spalle.
C’era un freddo incredibile.
I fiocchi di neve scendevano candidi e leggeri, posandosi sulle strade e sul corpo del mezzo Saiyan.
Il natale era ormai alle porte, ma lui, loro, non sentivano per niente l’aria d’amore e gioia che percepiva chiunque altro in città.
Per loro, quell’anno, c’era solo rabbia, tristezza e risentimento sotto l’albero.


























Angolo dell'autrice:
Salve a tutti e benvenuti nell'ultimo capitolo di questa raccolta :3
Lo so, è super brevissimo, ma non mi andava né di accorparlo allo scorso capitolo, ma neanche di metterlo insieme al capitolo finale (?)
Spero che, anche se breve, vi piaccia ^^
Vi aspetto con l'ultimo capitolo ;)

-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Nick EFP/Forum: Rohan/-Rohan
Titolo: Hai solo bisogno di un bacio
Citazione scelta: "Perché quello che sono l’ho imparato da te, tu che sei la mia risposta senza chiedere niente, per le luci che hai acceso a incendiare l’inverno."
Raiting: Arancione
Genere: Sentimentale, angst, romantico.
Note: Questa storia partecipa al contest “Come neve nella notte di Natale” indetto da Nede.

 
 
 



 
Hai solo bisogno di un bacio






 
Gohan passeggiava per le strade di Satan City, quella sera.
Non aveva voluto dire a nessuno della sua lite con la moglie.
Ogni volta che provava a parlarne, le parole gli morivano in gola, quindi aveva deciso di starsene da solo fin quando si sarebbe sentito pronto a raccontare quello che era successo a qualcuno.
Gli sembrava tutto così maledettamente irreale e stupido!
Camminava lentamente, con metà viso coperto dalla sciarpa pesante, evitando di guardare con disprezzo quelle famigliole felici.
Tanto la felicità era destinata a finire.
Nessuno ci pensa, finché non ci si ritrova con il sedere per terra e i piedi in aria, per colpa di uno sgambetto fatto dal destino.
In quei giorni avrebbe tanto voluto chiamare Videl, dirle di risolvere quella stupida situazione, di voler tornare a casa per riabbracciare lei e quella piccola peste di sua figlia e che gli mancavano come l’ossigeno.
Aveva alloggiato in un hotel vicino il centro di Satan City e ci era rimasto chiuso in quei giorni, passando lì dentro le sue ferie.
Quella era la Vigilia di Natale e aveva rifiutato tutti gli inviti per la cena di quella sera, per evitare di parlare della sua situazione.
La neve scendeva ancora lentamente, appoggiandosi con delicatezza sulle spalle del mezzo Saiyan.
Quasi senza accorgersene si ritrovò davanti alla piazza della città sulla quale si elevava un grande albero di natale, addobbato di tutto punto.
Sorrise appena guardando le panchine tutte attorno al perimetro della piazza.
Una di quelle, precisamente quella che non riusciva a vedere in quanto dietro l’albero, era quella dove lui e Videl si erano scambiati il loro primo bacio.
In un giorno di neve, proprio come quello.
Da quella sera, non perdevano occasione per andarsi a sedere lì, per rivivere quel momento magico, costruendone altri, nuovi.
Si ci sedevano ogni anno per il loro anniversario.
Erano seduti lì quando Videl gli aveva detto di essere incinta.
Avevano decisamente un sacco di ricordi importanti legati a quella panchina.
Con un sorriso malinconico, salì le scale, arrivando alla piazza, per poi posizionarsi davanti all’albero.
Desiderò con tutto se stesso che quell’incubo finisse, come regalo di Natale.
Con gli occhi lucidi, ripensando a tutti i ricordi con la sua donna, si sporse verso destra per guardare verso la loro panchina.
Rise sommessamente, senza che qualcuno potesse sentirlo, quando vide l’immagine di Videl lì.
Il cervello gli faceva proprio dei brutti scherzi.
Ma quando lei alzò il viso, guardandolo negli occhi, sorpresa, smise di ridere.
Il cuore prese a battergli all’impazzata.
Quella era davvero Videl!
Era davvero seduta lì, sul loro posto speciale!

Interdetto, senza sapere cosa fare, rimase imbambolato, fermo come uno stoccafisso.
Da lontano, non riusciva a vedere gli occhi rossi e gonfi della moglie.
Dal canto suo, la giovane non riusciva a credere a quello che aveva davanti.
Aveva desiderato dinanzi l’albero di Natale di rivederlo e adesso, come se qualcuno l’avesse ascoltata davvero, era lì.
Rimase, come lui, imbambolata, senza sapere come reagire.
In quei giorni l’aveva pensato senza sosta, non riuscendo a farsene una ragione per come si fossero svolte le cose.
Scattò in piedi, dopo qualche secondo, respirando forte e correndo poi verso di lui.
Quando gli arrivò davanti, lo guardò intensamente, senza che nessuno dei due proferisse parola.
Come aveva potuto mettere in dubbio quegli occhi?
Gohan era sempre stato un marito fedele e devoto, l’aveva sempre riempita di attenzioni, mettendola al primo posto.
Nonostante lo studio, nonostante la carriera, nonostante la famiglia… lui era sempre riuscito a non trascurarla mai.
Come aveva potuto non credergli?
E poi, lui non ci riusciva proprio a dire le bugie!
Se ne sarebbe accorta immediatamente se le avesse mentito!
Si erano unite una serie di cose che le avevano mandato il cervello a farsi friggere fino a portarla a non fidarsi dell’uomo più dolce e buono del mondo.
Dell’uomo che aveva rischiato la vita più volte per proteggere la terra.
Doveva ammetterlo, era gelosa marcia di Cocoa.
Era gelosa perché sapeva quanto Gohan potesse riscuotere le attenzioni delle ragazze e lei era dannatamente insicura, perché lui avrebbe potuto avere davvero chiunque.
Era un uomo eccezionale, bello, intelligente, forte e premuroso e se avesse voluto non ci avrebbe messo niente a rimpiazzarla con un’altra donna, magari più bella e migliore di lei.
Eppure lui sembrava non accorgersi di nulla, né di quanto fosse fantastico, né degli sguardi eloquenti che anche la cameriera che gli serviva il caffè sotto casa la mattina gli lanciava.
E lei, invece, si era impuntata, non aveva creduto alle parole dell’uomo più sincero del pianeta.
La stessa persona che non era mai riuscito ad organizzarle una festa a sorpresa perché non riusciva a mentirle su cosa stesse nascondendo!
Diavolo, quanto era stata stupida!
I suoi occhi azzurri, già rossi per il pianto, si inumidirono di nuovo.
Singhiozzò, tappandosi subito dopo la bocca e lui sorrise.
Cavolo, non sapeva proprio cosa fare...
Nonostante fosse lì davanti a lui, Gohan non riusciva ancora a credere ai suoi occhi.
Avrebbe voluto allungare una mano per sfiorarla, ma era come paralizzato.
E se quella fosse stata solo frutto della sua immaginazione? Voleva che quell’allucinazione, se lo era, durasse per sempre.
Lui aveva pensato un sacco a quello che era successo, mentre era in quell’albergo e, nonostante tutto, capiva sua moglie.
Forse anche lui l’avrebbe messa in dubbio se avesse visto una foto di lei con le labbra incollate ad un altro!
Purtroppo la situazione gli era sfuggita di mano e se solo quel maledetto Barry non l’avesse preceduto, lui le avrebbe raccontato tutto e si sarebbe risolto con un semplice scappellotto e magari un broncio.
Poi, non sapeva se Videl sarebbe andata a stanare Cocoa, ma di certo il loro matrimonio non sarebbe stato messo a repentaglio!
«Io… mi dispiace per quello che è successo, Videl» si scusò.
Anche se quella fosse stata solo un’illusione, sentiva il bisogno di dirle ancora quanto gli dispiacesse il fatto che stava soffrendo a causa sua.
Inaspettatamente, Videl scosse la testa, commossa.
«Io…» continuò il Saiyan. «In questi giorni ho riflettuto molto, non ho fatto altro che immaginare il momento in cui ti avrei rivista per poterti dire quanto ti amo e che senza di te io sono nulla. Da quando ti ho conosciuto, siamo cresciuti insieme, mano nella mano, aiutandoci a risalire nei momenti in cui ci sentivamo persi. Non avevo neanche bisogno di parlare, tu mi davi la risposta a tutto solamente guardandoti negli occhi e anche nelle sere più fredde sei sempre riuscita a farmi sentire al centro di un incendio. Come quando ci siamo baciati la prima volta, nevicava come oggi, eppure non avevo mai avuto tanto caldo come quel giorno! Tu sei la mia anima gemella, tesoro, io ti amo da impazzire e non esiste altra donna all’infuori di te perché sei semplicemente unica e la mia vita senza di te non ha senso» buttò fuori come un fiume in piena, scaricando tutto quello che avrebbe voluto e dovuto dire sin dall’inizio, evitandosi tutti quei giorni di sofferenza.
Videl, con gli occhi ricolmi di lacrime, tirò su con il naso, sorridendo. «Mi dispiace non averti creduto» sussurrò con voce roca, schiarendosela poi con un colpo di tosse. «Io… non so cosa mi sia preso, davvero» allungò le mani in avanti, trovando le sue.
Le loro dita fredde si intrecciarono, riscaldandosi a vicenda in quella fredda sera di dicembre.
La neve continuava a posarsi sui loro corpi tremanti a causa del freddo e delle emozioni provate.
Gohan chinò il capo, leggermente, cercando nei suoi occhi il consenso per baciarla.
Videl sorrise, incatenando le iridi chiare con le sue, scure, e lui la baciò.
La baciò togliendole il fiato.
La baciò con irruenza.
La baciò con dolcezza.
Assaporò, finalmente, quelle labbra che non sfiorava da prima che Cocoa lo baciasse.
Perché, in fondo, Videl aveva solo bisogno di quel bacio.
 


























Angolo dell'autrice:
Saaalve a tutti!
Eccoci qui, finalmente, con il capitolo finale di questa mini long, che, sinceramente, ho amato scrivere.
Già amo questa coppia, poi metterla di fronte a difficoltà mi attiva il cervello come non mai ahah
Personalmente ho amato anche questo contest, veramente, l'idea mi è piaciuta un sacco e auguro un grosso in bocca al lupo a tutti gli altri partecipanti!
Spero che vi sia piaciuto come capitolo finale e il fatto che si sia spiegato il titolo.
È stato un piacere scriverla e farvela leggere :D
Ancora buona fortuna e a presto con nuove... qualcosa! (?)

-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

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