Wine, candy and chains

di MonMon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bitter song ***
Capitolo 2: *** Another day ***
Capitolo 3: *** Inexorable ***
Capitolo 4: *** Everytime ***
Capitolo 5: *** LOGIC ERROR ***
Capitolo 6: *** Hush Hush Now ***
Capitolo 8: *** The world is not enough ***
Capitolo 8: *** Hate and Pain ***
Capitolo 9: *** Eternal Snow ***
Capitolo 10: *** Calc. ***
Capitolo 11: *** He's so bad, but he does it so well ***



Capitolo 1
*** Bitter song ***


Era stata una serata particolarmente sgradevole per il rosso.
Aveva avuto buca dal suo partner,era rimasto con una ruota a terra,avevano tentanto di accopparlo e si era anche sporcato il suo cappello preferito.
L'unica consolazione l'aveva avuta dalle innumerevoli bottiglie che si era scolato sulla strada di casa.
Che aveva deciso di scolarsi prima di dover affrontare a tu per tu quella maledetta persona....
Finalmente! Ti sembra questa l'ora di rientra--ugh! Che puzza! Quanto hai bevuto?! Si sente il puzzo da un miglio!
Disse una voce alle sue spalle.
Lentamente, MOLTO lentamente a causa dei fumi dell'alcol, si voltò incrociando due occhi scuri che lo scrutavano leggermente preoccupati. Leggermente....
Chuuya schioccò la lingua sotto il palato.
Tsk! A te NON deve fregare un cazzo a che ora torno, se torno e se sono ubriaco! NON dopo stasera!
Nel ringhiarlo, diede un forte calcio al muro,talmente da bucarlo ma Dazai non ne rimase particolarmente impressionato e riprese a tenere lo sguardo fisso su di lui.
Và...và dalla tua piccola cameriera carina da 4 soldi a suicidarti!
Aggiunse geloso e irato, bevendo una lunga sorsata di vino, traballando.
Il moro sospirò e questo non fece che aumentare il suo fastidio.
Non iniziare con le tue scenate madre Chuu...
Disse con tono annoiato mentre cercava di togliergli di mano la bottiglia.
Naturalmente non ci riuscì e anzi, ebbe uno spintone violento che lo fece finire per terra.
Fottiti! Ti odio! Mi hai lasciato tutta la serata solo in quel cazzo di ristorante ad aspettarti!!
Sbottò furioso ,lanciandogli in faccia la  cravatta firmata già mezza allentata.
Ho avuto un lavoro urgente da far-..!!
Non potè concludere la frase che si ritrovò a schivare le scarpe.
Potevi avvertirmi maledetto!
Ringhiò fissandolo torvo
No invece!
Aveva alzato un pò la voce 
CAZZATE!! E se anche fosse, e sono sicuro che NON lo è, ti ci sarebbero voluti pochi minuti per scrivermi per dirmi che non venivi invece di lasciarmi marcire lì come un coglione!
Ribattè bevendo ancora.
Certo, certo! Scusa MAMMA! Contento ora?! Cristo...
Commentò cinico e seccato, alzando gli occhi al cielo mentre quelli del rosso si assottigliarono 
Oh senti...vaffanculo! Seriamente, vaffanculo!
Ribattè l'altro alzandogli il medio e dandogli le spalle,salì rapidamente le scale raggiungendo la loro camera da letto, sbattendo con forza la porta.
Senza batter ciglio, ormai abituato a quel genere di sfuriate, Dazai si abbandonò stravaccato sul divano letto facendo un profondo sospiro
Mi sa che stanotte dovrò dormire qui in salotto...
Borbottò ridendo nervosamente.

 

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Capitolo 2
*** Another day ***


Thanks to: la_pazza_di_fantasy

-Another day

Nello svegliarsi, Chuuya portò una mano in fronte passandola tra i capelli rossi che tirò leggermente indietro, sospirando.
Il suo organismo era così abituato alle sbronze che ormai erano rari i momenti in cui accusava i postumi di una ''serata brava'' Per cui, quando riprese davvero conoscenza, molto lentamente si mise seduto tra le coperte grattandosi la testa con fare relativamente tranquillo.
Le 12:30..
Pensò guardando la sveglia sul comodino per poi scrollare le spalle.
Poco dopo, sporgendosi verso il cassetto, lo aprì prendendo il pacchetto di sigarini.
Ne tirò uno fuori con i denti, lo accese e diedeuna piccola ma lunga aspirata di fumo: Si accorse solo in quel momento che  la casa era avvolta nel silenzio più totale.
Forse quel figlio di troia starà ancora dormendo o magari è andato finalmente ad ammazzarsi...
Pensò buttando fuori il fumo premunendosi anche della piccola ceneriera accanto la sveglia.
E rimase così per qualche istante: A fumare con la mente a metà tra pensieri e nulla più totale
L'avrebbe finito tutto se non fosse per il suo stomaco.
Nel sentirlo  sbrontolare oscenamente, Chuuya sbuffò spegnendo la cicca direttamente sul comodino di fronte al suo: Ovvero quello di Dazai, come segno di sfregio.
...Oh...ma chi se ne fotte se quello stronzo è vivo o morto! Ho fame!
Ringhiò tirandosi in piedi.
Poco dopo uscì dalla sua stanza e scese le scale iniziando improvvisamente a pensare alla sera prima grattandosi lo stomaco nudo: Per qualche strano motivo si era ritrovato solo in mutande. Magari si era spogliato nel dormiveglia, chissà, non importava..
Senza badarci troppo si ritrovò in soggiorno e li lo vide.
Vide che era profondamente addormentato sul divano che ronfava tranquillo e beato.
Questo gli fece aggrottare la fronte mordendosi le labbra quindi decise di passare a qualcosa di molto più costruttivo, almeno per lui.
Dunque prese uno dei cuscini e lo sbattè con violenza sulla faccia di Dazai.
COSA cazzo era successo...?
Fu questo il suono ''paradisiaco''  con cui il moro si svegliò, questa la domanda che lo colse improvvisamente.
E lui era sobbalzato per la violenza del gesto subito, spalancando gli occhi,svegliandosi di scatto e in modo decisamente traumatico!
....E-eh...? M-ma che..diavolo..?
Borbottò perplesso sbattendo più volte le palpebre,mettendosi lentamente seduto, voltando lentamente il capo verso il suo partner che lo fissava insistentemente, scrutandolo con un sopracciglio inarcato, gli occhi sottili, le braccia incrociate al petto e il piede che batteva nervosamente sul pavimento.
Ieri sera. Hai detto che c'eraun motivo. QUALE CAZZO ERA?!
Chiese ancora, con insistenza mentre una venetta iniziava a spuntare sulla tempia.
Dazai aprì la bocca con aria sorpresa e poi rise nervosamente.
Scherzi Chuuya..? Ancora con questa stor--...
Stava dicendo ma si zittì all'instante perchè  solo in quel momento, si accorse che nel piegarsi per mettersi seduto gli era caduto sulle cosce un fazzoletto dalla tasca interna della giacca: Fazzoletto con una scritta di rossetto sbiadita riportante un nome di donna, dei numeri e la sagoma di un bacio.
Naturalmente a chuuya NON sfuggì NULLA e calò il silenzio più totale mentre i loro sguardi si posarono  entrambi su quell'oggetto per poi incatenarsi gli uni agli altri.
Il moro rise nervosissimo mentre il piede del suo compagno aveva iniziato a battere così forte da crepare il pavimento.
....Eeeenmmm....ecco..mhh...come dire..n-non è come sembra sai..?!
Iniziò a borbottare ma vedeva chiaramente che stava cercando una qualche giustificazione.
Chuuya lo notò subito e senza dire una sola parola, fermando all'istante il suo piede iniziò a farlo volteggiare per aria 
Uh..? C-che cavolo ti prende ora?! Ehy!!
Pigolò perplesso.
...Zitto.Oh...STAI ZITTO o ti farò felice ammazzandoti davvero...
Ringhiò camminando verso la porta finestra che dava sul balcone, portandoselo dietro grazie al controllo che riusciva ad esercitare sulla gravità.
...Che intenzioni hai..? Guarda che c'è una BUONA spiegazione a tutto! C'è davvero!!
Chiese con tono leggermente agitato.
...Parli ancora troppo per i miei gusti...
Rispose con un sibilo, incrociando lo sguardo col suo per poi spalancare la porta.
Con un gesto della mano lo fece finire fuori sbattendolo con violenza contro il muretto di fronte a loro.
W-W-Waahhh!! Ouch!! C-che male!
Lo aveva sentito gridolare ma non se ne preoccupò minimamente: In fondo sapeva che con tutti i tentativi di suicidio, Dazai aveva sviluppato una soglia del dolore abbastanza alta quindi senza esitazione e sopratutto, senza impietosirsi richiuse a chiave.Chiave che lasciò inserita per evitare venisse scassinata poi gli alzò il dito medio
Vaffanculo tu, le tue giustificanzioni stronze e le tue troiette da strapazzo. Resterai qui finchè ne avrò voglia!
Sbottò dando tranquillamente le spalle al vetro,alla sagoma del moto che batteva i pugnetti contro la lastra pigolando e mugolando carino con occhi da cucciolo indifeso e alle sue parole. 
Quindi si allontanò -per niente tranquillo- verso la cucina senza aggiungere nulla, mollando il suo compagno lì fuori.
E quello, fu il giorno in cui  il moro odiò il fatto di aver assecondato chuuya per aver messo un anti proiettili per sicurezza!


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Capitolo 3
*** Inexorable ***


Dazai amava portare Chuuya al luna park, ancora di più di quando andavano a cena fuori o a bere perché era la sola circostanza in cui vedeva il sorriso innocente del rosso farsi largo sul suo viso.
Dal canto suo, anche a Chuuya piacevano quei momenti trascorsi insieme, in quel genere di posti.
Lì, nella confusione delle giostre e delle attrazzioni,lontano da tutto e tutti potevano per un momento dimenticarsi di far parte della port mafia e vivere come due normali diciassettenni: Non erano più il doppio nero.Neppure "l'executive più giovane dell'organizzazione e il suo partner".
Erano solo Osamu Dazai e Chuuya Nakahara.
Sospirò pensieroso incrociando per un momento lo sguardo del moro.
Chissà se anche per lui è così..
Si chiese mentre beveva il suo frullato.
Senza accorgersene, i suoi occhi s'incatenarono su quel viso che tanto era capace di scatenargli le peggiori crisi omicide, tanto scioglierlo come neve al sole.
Per sua sfortuna, Dazai lo notò e sorridendo perplesso si grattò la nuca porgendogli la vaschetta di patatine fritte che stava mangiando.
Che c'è Chuu? Ne vuoi una?
Chiese scettico, ridendo nervosamente.
Lui inarcò un sopracciglio staccando le labbra dalla cannuccia.
Ti pare che possa aver voglia di salato mentre sto bevendo roba dolce?! Tsk..sei il solito coglione!! 
Rispose con fare burbero voltando la faccia, continuando però a spiare le sue reazioni con la coda dell'occhio.
Lo vide ridacchiare, lo vide scrollare le spalle e sembrava stesse per dire o fare qualcosa ma poi si sentì la suoneria del suo cellulare squillare.
Oh no...non osare rispondere. NON ora...
Sibilò voltando di scatto il capo, guardandolo malissimo.
Quello si limitò a sospirare prendendo l'ogetto dalla tasca.
Ma Chuuu... sono un executive ora, ho delle responsabilit-- ah....
 S'interruppe guardando lo schermo luminoso poi sorrise perplesso, fin troppo...
Questo dettaglio non sfuggì a Chuuya che di scatto, con la solita violenza che lo contrastingueva, glielo strappò dalle mani.
Responsabilità da executive eh?! E allora CHI CAZZO è Dora bella?! Pure una zoccola gaijin!
Ringhiò furioso.
Dazai si toccò la nuca perplesso e prima che potesse giustificarsi, il rosso fece volare il telefono dentro il laghetto delle papere di fronte a loro tornando a fissarlo torvo.
Sappi che la prossima volta che darai il tuo numero a qualche troia ti mozzo il pisello e dopo faccio a fettine lei buttandole in pasto ai pesci!!
Concluse sibilino e con sguardo omicida, additandolo mentre faceva le bollicine nella sua bibita tanto dalla furia omicida.
Quel giorno, Dazai realizzò che avere Chuuya Nakahara come partner nel crimine quanto nella vita, era peggio di aver sposato una qualsiasi donnetta.

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Capitolo 4
*** Everytime ***


Notice me/ Guardami
Take my hand, why are we strangers when our love is strong?/ Prendi la mia mano, perchè sembriamo degli estranei quando il nostro amore è forte?
Why carry on without me?/ Perchè vai avanti senza di me?



Erano cresciuti insieme. Avevano passato tutta una vita insieme, sempre e comunque.
Per questo motivo, non erano MAI stati rari i litigi tra lui e il moro. MAI
Fin da piccoli avevano discusso e litigato fino a scendere alle mani, fino a delle vere e proprie risse fatte di piccole guerriglie casalinghe o ripicche infantili.
Eppure...
Eppure erano rari litigi come quelli.
Rari i litigi in cui il rosso perdeva completamente il controllo delle sue emozioni e di conseguenza, della sua abilità e quando questo succedeva...beh...erano guai.
In quei momenti Chuuya Nakahara cessava di esistere, si annullava completamente.
Lui veniva relegato nell'angolo più remoto della sua coscienza e niente, mai,riusciva a raggiungerlo. Neppure la voce preoccupata di Dazai. Neppure il serio rischio di venire completamente annientato e morire. Non esisteva più niente in quella fitta coltra di tenebra che lo circondava. Niente poteva mai svegliarlo da quel torpore per riportarlo nel mondo reale. In quei momenti, solo morte e distruzione contavano.  La sua vita pareva esistere solo per quegli attimi.
Del resto era quello  il vero motivo per cui la port mafia l'aveva accettato nella propria famiglia.
Sentiva un fischio che gli rimbombava nella testa: Chissà poi cos'era successo questa volta.
Non riusciva a metterne a fuoco i motivi e forse quel motivo, quei motivi, non erano neppure così importanti a pensarci ora ma ormai la frittata era fatta.
''Corruzione''' era libera.
Ormai sentiva il proprio corpo ardere e sciogliersi, consumato, divorato dal suo stesso potere.
Forse, stavolta... mi scioglierò davvero. Si... morirò di sicuro...
Pensò nello stato di galleggiamento in cui si trovava la sua coscienza, quello che pareva essere il suo  ''io''.
Forse avrebbe pensato ad altro.
Forse ne avrebbe avuto la forza, che importava?
Tanto non ne ebbe modo o tempo: Ci fu un lampo e poi tutto quel peso sul petto, quella sensazione di disintegrazione logorante svanì completamente lasciando posto solo al silenzio, al torpore, alla stanchezza, ai dolori sparsi per ogni angolo del suo esile corpo.
...N-ngh...
Con un mugolio strozzato, finì sulle ginocchia e sentì poco dopo qualcuno che lo sosteneva: Era quel bastardo suicida? Sicuramente si, lo era. 
C-cosa...?
Sbiascicò con voce roca e bassa, appena un filo.
Riuscì ancora a stupirsi nell'accorgersi che era quasi irriconoscibile a se stesso quel suono.
E poi, si guardò intorno mettendo a fuoco con grande sforzo ciò che li circondava, ovvero, la loro casa... o meglio, ciò che ne  restava dal momento che metà salone era distrutto e una seconda, sembrava pericolante.
Si morse le labbra: Con quello che l'aveva pagata in fatto di arredamenti, ora ciò che restava era solo devastazione
A questo pensava quando sentì Dazai.
Niente, abbiamo litigato.
disse così, con freddezza e disarmante semplicità.
Una SEMPLICE frase, un SEMPLICE fatto.
Chuuya fece un sorriso amaro inarcando un sopracciglio: In realtà tra loro,pareva NON poterci essere MAI nulla di semplice... neppure i litigi.
...A-ah...
Borbottò poi e con un sospiro profondo socchiuse gli occhi sentendo le forze abbandonarlo completamente.
Ora riposa, Chuuya. Penserò a tutto io.
Lo rassicurò il moro con tono caldo e gentile, dandogli un bacio sulla testa mentre gli faceva dei grattini dietro la schiena.
....F-figlio di puttana...
Ringhiò per tutta risposta.
Avrebbe voluto gridargli contro che era solo colpa sua se avevano litigato,colpa sua se era arrivato a perdere il controllo per la rabbia, colpa sua e basta quindi era il minimo che fosse LUI  a risolvere la situazione ma non ci riuscì: Il suo stato psico-fisico era troppo fragile, troppo debilitato per permetterglielo.
E nonostante tutto, ancora una volta era stato  LUI a salvarlo da se stesso: Osamu Dazai
Oh... quanto odiava tutto questo!
Odiava che succedesse.
Lo faceva finire all'inferno e poi lo salvava sempre.
Avrebbe dovuto lasciarlo sprofondare nell'abisso e scomparire così da evitargli quel tipo di frustrazione, di muta umiliazione nel sapere che la sua vita era nelle mani del moro.
Quel legame, quel complicato rapporto di odio-amore tra loro, quanto sarebbe durato?
Sarebbe durato o si sarebbe sciolto con la stessa semplicità con cui Dazai si dilettava ad annulare la sua, e le abilità altrui?
Con cui si dilettava nei vari tentativi di suicidio?
Con cui si dilettava ad incrementare gli affari dell'organizzazione nei modi più sporchi possibili?
Dazai sapeva essere così incostante e allo stesso tempo, fermo sulle sue posizioni.
Dazai non gli dava nessuna sicurezza e questo, era un pensiero che lo atterriva.
Ma era stanco di sensazioni sgradevoli e spaventose quindi  si lasciò scivolare nuovamente nell'incoscienza, nell'oblio, conscio che stavolta non avrebbe avvertito alcun dolore.

And everytime I try to fly, I fall without my wings/ E ogni volta che provo a volare cado senza le mie ali.
I feel so small, I guess I need you baby/ Mi sento così piccola, credo di aver bisogno di te baby
And everytime I see you in my dreams/ Ed ogni volta che ti vedo nei miei sogni
I see your face, you're haunting me/ Vedo il tuo viso, mi stai perseguitando

I guess I need you baby/ Credo di aver bisogno di te baby

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Capitolo 5
*** LOGIC ERROR ***




[Dal desiderio di stare con te, è nata questa storia...]

Dazai Osamu, ''il talentuoso e più giovane executive della storia della port mafia'':Suonava bene ma non aveva alcuna importanza per lui.
Quel grado,quella posizione era solo un susseguirsi di responsabilità.
Noioso, fin troppo noioso.
La vita era noiosa.
Un susseguirsi delle stesse cose, delle stesse situazioni.
Era stanco. Stanco delle persone. Stanco di quel lavoro. Stanco di tutto. Semplicemente STANCO.
Si sentiva come se avesse vissuto mille anni, come se avesse visto fin troppe cose: Una vergogna e un peccato visto che aveva appena diciotto anni.
E avvertì distintamente che quella, era una di quelle seratacce...
Era una di quella in cui ci avrebbe riprovato.
In cui magari,sarebbe riuscito a far cessare tutto e avere la pace eterna.
Si, magari è la volta buona questa! Facciamola finita, suicidiamoci!
Pensò mentre per un solo istante, i suoi occhi si posarono sul vetro bagnato di gocce di pioggia.
Si accorse solo in quel momento  che fuori pioveva a dirotto ma quel suono, arrivava quasi ovattato alle sue orecchie. 
Rapidmente, lo sguardo si spostò su quella lama: Quella cara, affusolata e affilata lama.
Si chiese se Il suo ardente desiderio di morte si sarebbe mai esaurito, se sarebbe mai diminuito.
Ecco, era questo che il moro si chiedeva mentre poco dopo iniziò a spingere e guardare.
Guardava affondare con attenzione la lama del temperino nella carne tenera e delicata del suo polso sinistro, Dazai Osamu, mentre con appena un pizzichio e un gelido dolore iniziarono a sgorgare le prime gocce di sangue.
Qualcuno avrebbe mai pianto sinceramente per lui?
Si sarebbe dispiaciuto della sua scomparsa?
Forse... 
No, sicuramente sarebbe stato solo un numero dei caduti di quell'organizzazione criminale.
Ma poi un nome, rapido come un lampo gli balenò prepotentemente in testa.
...Chuuya...
Fu un pensiero veloce, improvviso e impetuoso.
Gli fece male più della lama stessa e un sorriso tanto amaro quanto triste, si fece largo sul suo viso impassibile mentre la sua espressione vuota diventava quasi dispiaciuta: Riusciva a sentire gli occhi leggermente umidi
Ma perchè..?
Forse lo amava? Forse teneva  a lui?
Si, forse... o quasi sicuramente lo amava e teneva a lui ma in quel momento, quello era solo un maledetto impedimento alla morte
Ah..ma ormai che importa...di lui..?
Borbottò scrollando le spalle col capo abbandonato all'indietro.
Il polso reciso bruciava come l'inferno eppure non faceva nulla per alleviare la sua pena e fermare quel sangue.
Nonostante non fosse andato particolarmente in profondità, il liquido scarlatto scorreva a piccoli rivoli lungo il braccio macchiandogli la camicia candida di rosso
...Dai...forse morirò. Finalmente, morirò...
Pensò finchè una voce agitata e furiosa lo riportò alla realtà
Che CAZZO stai facendo eh?!
Un grido terrorizzato poi uno ''strapp'' e qualcosa che si stringeva lungo la sua ferita.
...N-ngh....
Mugugnò strozzato: Ecco la storia di sempre,storia della sua vita in cui gli veniva impedito di morire.
E quello stralcio di stoffa faceva male, terribilmente male
Sentiva la ferita battere e  lui mugugnò nuovamente scuotendosi da quello stato di totale e completa apatia.
Il suo sguardo si posò sull'unica persona che 90 volte su 100 rendeva del tutto vani i suoi tentativi: Chuuya Nakahara.
Con un sospiro seccato lo guardò con sguardo vuoto, privo di ogni desiderio, privo di ogni emozione: Ma lui non era quest forse? Non era guscio vuoto?
Spesso ne era stato convinto eppure l'agitazione del rosso riusciva a far scuotere il suo cuore in un leggero battito, una brezza, una fiammella.
E quella fiama che ardeva, prepotentemente e fastidiosamente gli faceva venir voglia di gridare: Lo frenava dai suoi desideri di morte.
Oh.... ma io voglio davvero morire...
pensò distintamente mentre si sentiva afferrare per le spalle  e scuotere, scuotere tanto, con violenza e agitazione
Sapeva che stava parlando o magari gridando?
Non lo sapeva, non riusciva a capirlo e neppure voleva farlo: Non ne aveva alcuna voglia!
Perchè sei qui, Chuuya...? Sei davvero fastidioso! Lasciami crepare!
Pensò ancora poi incatenò lo sguardo a quello del rosso
Chissà per qualche motivo ma gli venne il desiderio di parlare, di spiegargli.
Magari se l'avesse fatto lui avrebbe capito e l'avrebbe lasciato fare, magari lo avrebbe aiutato o sarebbero morti insieme.
Si, voleva parlare.
Per questo mosse la bocca per farlo ma non riuscì a venirne fuori niente.
La frustrazione prese il sopravvento e  morse con forza le labbra abbassando lo sguardo.
Distrattamente si accorse che lo stralcio di stoffa stretto al suo polso, ora era imbevuto di sangue
Ah..in fondo...non era così superficiale come credevo. Meglio.
Sussurrò con voce spezzata, ridendo appena
Gli occhi s'incatenarono allora a quelli limpidi di Chuuya: Stavolta riuscì a parlare.
Vuoi salvarmi da me stesso Chuu...? Perchè, puoi..?
Chiese cinicamente, con una punta di arrendevole scettisismo
L'espressione del rosso parvero ricolmi di furia.
No, non posso salvare un coglione che NON vuole essere salvato ma non me ne fotte un cazzo!
Rispose afferrandogli il viso con entrambe le mani, costringendolo a guardarlo dritto negli occhi: Aveva la fronte aggrottata e pareva ardere dallo sgomento e l'agitazione.
Nel suo delirio suicida, in quel baratro di sofferenza in cui era, Dazai lo trovò estremamente carino: Ma non era importante ora...
Sei il MIO partner, il MIO compagno e NON ti permetto di morire, capito?! Ti amo brutto figlio di puttana!!
lo gridò fuori in una raffica di agitate parole, con gli occhi spaventati e bagnati.
Il moro spalancò i propri a quella visuale: Era la PRIMA volta che qualcuno piangeva per lui.
Di nuovo quell'asfissiante fitta al cuore, quella stretta che gli impediva di fare il passo decisivo.
Di nuovo, la ferità parve bruciare più dell'inferno
Si, il legame con Chuuya era un cappio al collo che lo costringeva a restare  ancora nel mondo dei vivi.
E fu allora, che si morse le labbra ,abbassò il viso e una sola lacrima cadde sul suo polso ancora lacerato e sanguinolento.
...Scusami...Chuuya.
Fu la sola cosa che riuscì a sbiascicare fuori
al rosso non servirono altre parole, non servirono spiegazioni mentre in silenzio lo abbracciava con forza e possesso quasi avere paura a lasciarlo andare che svanisse da un momento all'altro.
Resterò sempre con te quindi fai il meglio che puoi brutto stronzo. Guai a te se mi lasci...
Ringhiò cercando di celare le sue emozioni
...Uh...promesso...
Ribattè secco.
Eppure  Dazai sapeva benissimo che non poteva davvero mantenere quella promessa e inconsciamente, lo sapeva anche chuuya, ma in quel momento era abbastanza per loro due.
Rimasero così,in un silenzio surreale rotto solo dallo scrociare della pioggia. 

[Oh... voi che siete alla ricerca dell'amore, creiamo ora un patto d'amore.]

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Capitolo 6
*** Hush Hush Now ***


Si chiese seriamente perchè...
Perchè OGNI  volta in cui veniva coinvolto in qualche uscita con i suoi sempai, si finiva con Nakaraha ubriaco marcio che ballava e cantava sul tavolo di qualche locale malfamato usando la bottiglia mezza svuotata come microfono?
NON  c'era risposta o forse era lui, a non riuscire a vederla: Non aveva importanza.
Naturalmente, come succedeva sempre in quelle situazioni, Dazai non faceva MAI nulla per fermare il suo partner, al contrario....
Il moro era solito a sfidarlo a fare di peggio, a spingerlo al limite della decenza umana ed il rosso ci cascava ogni volta e ogni volta, FACEVA di peggio pur di NON dargliela vinta.
E così, Akutagawa sospirò profondamente dando un colpetto di tosse.
Come la solito, si era reso TROPPO TARDI  che quella sarebbe diventata una di QUELLE  seratine iniziate con degli antipasti e finita con il suo superiore a dare spettacolo mezzo nudo con lui che continuava a struggersi con quella sola,unica domanda: ''Perchè...?'' 
Forse era il karma che cel'aveva particolarmente con lui, karma che decise di divertirsi ancora un pò: Saltando giù dal tavolo, Chuuya lo afferrò  per le spalle strusciando la guancia alla propria
Aaaaavaaaantiii Akutacchiiiii!!
Il moro inarcò un sopracciglio
A-akutacchi..?
Pensò guardandolo SERIAMENTE sconcertato ma il maggiore continuò imperterrito a parlare.
Sei così teso! Guarda che è sabato sera, NESSUNO vuole vedere quel muso lungo! DIVERTITI!! Fatti qualche bottiglia!
Ridacchiò con voce alticcia 
Oh.. lascia perdere il novellino Chuu. Queste non sono faccende adatte ai bimbetti!
Era intervenuto Dazai sbucciando delle noccioline che mangiò poco dopo.
Akutagawa aveva aggrottato anche la fronte adesso, mordendosi le labbra: Il fatto che dazai pensasse questo lo feriva e infastidiva, lo faceva sentire così frustrato! Non riusciva a sopportare quella sensazione pressante sul petto.
Non sono un bimbetto Dazaisan...
Borbottò guardandolo con la coda dell'occhio.
Cadde un silenzio inquietante: I due lo guardarono, si guardarono, lo riguardarono e poi risero malignamente.
Benissimo, facciamo un giochino da adulti allora!
Disse dazai
il minore si limitò a tormentarsi ancora peggio di prima le labbra, annuendo.
Mpf...allora a breve CI DIVERTIREMO DAVVERO TANTO
Fu la sola cosa che sentì dalle labbra di Chuuya mentre si scolava il restante alcol nella  bottiglia.
E così, quella fu la sera in cui Akutagawa si prese la sua prima MADORNALE sbornia finendo a dormire in mutande dietro il locale

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Capitolo 8
*** The world is not enough ***




I know how to hurt, I know how to heal./ So come ferire, so come guarire.
I know what to show and what to conceal./ So cosa mostrare e cosa nascondere.
I know when to talk and I know when to touch, no one ever died from wanting too much./ So quando parlare e so quando toccare, nessuno è mai morto per il troppo desiderio.


Forse avevano esagerato quella sera con l'alcol, forse...
Questo era ciò a cui stava pensando Dazai mentre guardava divertito e alticcio, un Chuuya completamente sbronzo che finiva di scolarsi la bottiglia di vodka
Ne avevano già bevute due e altre due di vino ma che importava?
Finivano quasi sempre così i loro venerdì sera.
...Ohy ohy...lasciane un goccio anche per me, brutto egoista!
Disse ad un tratto, ridendo, tirandogli contro un cuscino che l'altro evitò per poi muovere sensualmente le anche andandogli vicino
...Ohhh...? e se ti dicessi..di...no..?!
Sibilò il rosso al suo orecchio mentre solo con le mutande addosso lo spingeva seduto salendogli a cavalcioni ma non passò molto che dazai ribaltò le posizioni: In un solo istante, lo fece finire con la schiena contro il freddo legno del pavimento, sovrastandolo.
Ti sculaccerei quel bel sederino da donnetta che ti ritrovi, Chuuya...
Rispose cinico e divertito, strappandogli la bottiglia di mano che aveva continuato a stringere in mano, tirando giù l'ultima sorsata di alcolico in un botto
Sul viso di Chuuya iniziò a farsi largo un sorrisino malizioso
..Mpf..interessante...
Fece una pausa sporgendo il viso in modo che le loro labbra potessero sfiorarsi
Dunque....perchè NON ci provi, fottuto maniaco suicida, eh...?
chiese provocatorio passandogli un braccio dietro il collo, graffiandogli con una tale violenza la nuca da farlo sanguinare.
A dazai non importò particolarmente, abituato a ben altri dolori si limitò ad emettere  un leggero mugolio sentendo qualche goccia di sangue scivolare lungo la nuca.
Potrei farlo davvero...
Rispose avvicinando ulteriormente la bocca a quella del rosso
Tremo di paura...Osamu..
Ribattè con sibilo languido azzerando del tutto la sistanza tra le loro labbra, baciando e mordicchiando quelle del suo compagno.
Tutto ciò che potè fare dazai, fu ricambiarlo con altrettanta violenza e passione artigliandogli con ferocia i fianchi fino a ferirli e si sarebbe spinto oltre.


People like us know how to survive./ Le persone come noi sanno come sopravvivere.
There's no point in living if you can't feel the life./ Non serve a nulla vivere se non puoi sentirti vivo. 
We know when to kiss and we know when to kill./ Noi Sappiamo quando baciare e sappiamo quando uccidere.
If we can't have it all then nobody will./ Se non possiamo avere tutto allora nessuno lo avrà.



ENTRAMBI si sarebbero spinti sicuramente OLTRE se non fosse stato per un colpetto di tosse alle loro spalle che li costrinse a sciogliersi da quel contatto.
Il moro poggiò la fronte a quella di Chuuya ridendo perplesso: Sapeva benissimo chi fosse...
..Non è possibile...
Ridacchiò perplesso
Che palle novellino! POSSIBILE che vieni a romperci il cazzo sempre nei momenti meno opportuini?!!
Ringhiò furioso, guardandolo con aria omicida
Ma non hai una qualche missione, una vita sociale, un qualche cazzo tuo da fare?! Sciò, sciò... levati dalle palle! Gli adulti hanno d--ngh!!!
Venne zittito di nuovo da un rapido, violento e frettoloso bacio di Dazai che poco dopo prese le distanze mettendosi seduto davanti a lui, pattandogli la testa come fosse un cagnolino
Sù sù Chuu... non essere sgarbato col nostro animalettino..
Borbottò.
Akutagawa, già ammutolito  e imbarazzato per quella incresciosa situazione diventò ancora più rosso aggrottando la fronte.
A-animalettino...? come...sarebbe a dire...?!
Pensò seriamente sconcertato.
Tossì ancora e stava per dire qualcosa quando..
Avanti, aspettaci di sotto. Ti raggiungiamo subito.
Tagliò corto il maggiore, zittendolo ancor prima che potesse parlare.
E muto, Il moro gli vide prendere la camicia di Chuuya e tirargliela in faccia mentre lui si abbottonava la propria.
Non c'era proprio che fare o dire per cui  si limitò ad annuire e sospirando, diede le spalle agli altri due: Chissà perchè si ritrovava sempre nel posto sbagliato al momento sbagliatissimo quando si trattava dei suoi superiori.
Akutagawa se lo chiese mentre abbandonava l'attico dei maggiori che se la sghignazzavano parlando di cose per lui senza alcun senso logico,come se seguissero un codice segreto che potevano capire solo loro.

The world is not enough but it is such a perfect place to start, my love./ Il mondo non è abbastanza ma è proprio un posto perfetto per iniziare, amore mio.
And if you're strong enough, together we can take the world apart, my love./ E se sarai abbastanza forte, insieme potremo fare il mondo a pezzi, amore mio.

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Capitolo 8
*** Hate and Pain ***


''Sakunosuke Oda'', meglio noto col nomignolo "Odasaku" era forse...
anzi no, era sicuramente, la persona più odiata in assoluto da Chuuya
lo capì così, all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno mentre guardava lui e Dazai conversare amabilmente insieme.
E il moro sorrideva: Un sorriso dolce e ingenuo che non gli  mostrava mai.
Si morse le labbra gettando con violenza una delle noccioline dentro il piattino. 
In quel modo, forse senza volerlo, richiamò  l'attenzione degli altri due che smisero di parlare e si voltarono a fissarlo confusi
Beh...? che ti è andato storto adesso, nanerottolo?
Chiese scettico Dazai.
Chuuya inarcò un sopracclio a  quel ''nanerottolo''  che, detto anche in presenza di quella persona lo spinse a fulminarlo con lo sguardo.
NON sono cazzi tuoi e se osi chiamarmi di nuovo nan--
Certo, certo! Come preferisci...

Tagliò corto il moro assecondandolo mentre alzava gli occhi al cielo.
Il rosso aprì la bocca per la sorpresa per poi aggrottare la fronte, irato.
M-ma come CAZZO si permette?! E davanti a lui oltretutto!!
Pensò sentendo crescere una forte rabbia, aveva pure stretto i pugni.
Nonostante Dazai l'avesse notato non disse nulla per rimediare anzi..
Sù sù... offriamo al nostro nanetto una bella pinta di birra, così magari si rilassa!
Aveva ripreso ridendosela di gusto mentre richiamava l'attenzione del barman con un gesto della mano
Chuuya si morse le labbra schioccando la lingua sotto il palato
NON voglio un cazzo di niente da voi due! Sto bene col mio fottuto vino, stronzo!
Ribattè per tutta risposta dandogli una forte gomitata nel fianco che lo fece mugolare dal dolore
Lo sentì ridacchiare nervosamente,cosa che lo infastidì ulteriormente tanto da mandare giù tutto in un sorso il suo bicchiere di vino
ODIAVA stare in quel genere di situazioni, eppure ne era stato coinvolto...
Fece un sospiro profondo e mandò giù ancora una sorsata di vino.
In quel momento era quella la sua sola salvezza: L'alcol.
E quindi bevuta e sbronza fù.

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Capitolo 9
*** Eternal Snow ***


La neve continuava a cadere mentre Chuuya guardava fuori la finestrella del bar.
''Le nostre abilità sono un dono ma allo stesso tempo una maledizione!''
Chi aveva detto questo?
Non riusciva a ricordarlo, forse qualcuno di qualche gang rivale che aveva ammazzato con Dazai? Chissà...
In ogni caso, NON era importante il ''chi'' o ''quando'' perchè in quel momento, capì che quelle parole erano fottutamente VERE e mandò giù una lunga sorsata di vino.
''Sei davvero una complicazione con il tuo potere Chuu!''
Gli aveva più volte detto con tono sprezzante Dazai.
Si chiese se avrebbe MAI avuto il coraggio di dirlo a quei suoi sciocchi amichetti.
Ripensò a Dazai, Oda e Ango. A quel maledetto trio, al loro maledetto rapporto.
Oh...quanto li detestava! e quanto detestava COME diventava il suo partner con quei due.
Diventava una persona completamente diversa, lontana anni luce da quello che era con lui.
Bevve un'altra sorsata e svuotò il bicchiere ma fece un'espressione disgustata: Nonostante quello fosse uno dei migliori vini della casa, uno di quelli costosi, il suo sapore era amaro.
Ma forse non era l'alcolico, forse era la sua bocca.
Si, doveva essere lui, aveva così tanta amarezza dentro che si riversava sul fisico.
Schioccò la lingua sotto il palato sbuffando per poi accendersi una sigaretta.
Iniziò a fumarla lentamente con lo sguardo tenuto basso, sul suo bicchiere di alcolico già mezzo svuotato.
Fuori continuava a nevicare senza sosta Improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno realizzò che lui non sarebbe mai stato importante come quei due maledetti. Mai come Oda in ogni caso, e sentì come se il cuore si frantumasse in pezzi.
Morse le labbra fino a farle sanguinare.
Se la neve cadesse per sempre, potrebbe coprire l'amarezza e la disperazione che provo in questo momento?!
 Si chiese guardando quei fiocchi scendere lenti ma inesorabili ma sbuffò poco dopo
...Che cazzate...
Borbottò finendo di svuotare il suo bicchiere e pagando con una banconota di grosso taglio, si rimise il cappello in testa, la giacca in spalla e si diresse verso l'uscita salutando il barman con un cenno del capo.

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Capitolo 10
*** Calc. ***


Se potessi cancellare un'emozione, mi chiedo se mi sentirei sollevato cancellando l'amore!
lo pensò seriamente mentre guardava Dazai e Oda che parlottolavano e scherzavano insieme. Oh...QUANTO odiava quel genere di situazioni. Eppure, per quanto le odiasse vi ci trovava sempre invischiato dentro. Si morse le labbra fin quasi a farsele sanguinare e schioccando la lingua sotto il palato bevve in una volta il suo alcolico distogliendo lo sguardo: Se da un lato provava il forte desiderio di scappare via, dall'altra avrebbe voluto distruggere tutto.
Per un momento, vide tutti i gli oggetti tremare e sospirò profondamente
. ...devo calmarmi..
Pensò socchiudendo gli occhi, riprendendo il controllo della propria abilità.
Poi,una pacca sulla spalla lo costrinse a voltare lo sguardo per incrociarlo con quello del moro
..Che cazzo c'è..?
Chiese senza mezze misure
Ma sei sempre di cattivo umore tu..?
Borbottò scettico
Volevamo solo unirci per bere con te nakaharakun.Se--
Oda non ebbe modo di finire che il rosso saltò giù dalla sua seggiola
Spiacente di deludervi. Vedervi tubare come due ragazzine in calore mi ha fatto passare la voglia
Ribattè acido e geloso per poi posizionare meglio il cappotto sulle spalle.
Quindi andò via, uscendo in quella notte dannatamente fredda per tornare a casa da solo.

-End-

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Capitolo 11
*** He's so bad, but he does it so well ***


Era una delle tante serate umide e nebbiose giù al porto.
A nessuno dei due piaceva particolarmente dover svolgere compiti criminosi di bassa lega ma per quanto in alto, non avevano libertà di scelta: Era Mori a comandare.
E così si dirigevano in silenzio verso una sorta di cantiere per poi fermarsi poco dopo e guardarsi intorno.
Nonostante ci fosse una scalinata, Dazai aveva deciso di camminare rapidamente sulla ripida pedana usata per scaricare e caricare merci.
Il rosso era rimasto a guardarlo muto, con un sopracciglio inarcato mentre l'altro si lasciava scappare una risatina maliziosa.
Oh Chuu! Ora arriverò prima io perchè sei troppo basso per--
Chi cazzo sarebbe troppo basso?!

L'interruppe sbottando furiosamente, usando la sua sua abilità. Il moro si fermò di scatto e aggrottò la fronte sospirando con aria imbronciata mentre lo guardava galleggiare piano verso di lui. Così non vale però!
Borbottò annoiato.
Sfrutto solo le risorse a mia disp--ugh!
S'interruppe cadendo rovinosamente a terra.: Senza che se ne accorgesse, Dazai aveva avvolto una ciocca dei suoi capelli intorno all'indice annullandone l'abilità.
N-ngh! così non vale brutto stronzo!
Ringhiò furioso e dolorante mentre il moro si sporgeva quando bastava per incrociarne lo sguardo.
Oh? com'è che era?
Chiese incredulo e portandosi l'indice alle labbra finse di farsi pensieroso per poi schioccare le dita.
Sfrutto le risorse a mia disposizione~
Pigolò ingenuo, in totale contrasto con la sua espressione che si faceva mano a mano più divertita e provocatoria mentre inclinava appena la testa verso destra.

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