Sister(sospesa)

di thisisgiulia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il muro di Madain Sari ***
Capitolo 3: *** Un destino ingiusto ***
Capitolo 4: *** Il ritorno di un'amica ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

L’anno era praticamente volato: sembrava passato un mese dal ritorno di Gidan ad Alexandria.

Daga viveva felice con lui al castello, lontana da tutti i problemi passati in quel periodo, le sembrava quasi impossibile. 

Era stata dura superare la morte del piccolo Vivi, ma sapeva che per il povero mago nero sarebbe arrivato il momento. Ricordava ancora la reazione di Gidan quando lo seppe, non riusciva a realizzare la situazione. 

Entrambi avevano visto troppe persone morire, troppo sangue e troppa disperazione... ed erano così giovani entrambi. 

Nonostante tutto, riuscivano ad andare avanti e a vivere una vita normale come chiunque altro. 

Eiko era stata adottata dal granduca Cid, di Lindblum, e da sua moglie. Viveva come una bambina normale, e aveva persino iniziato a studiare. 

Freija passava tantissimo tempo con il suo ragazzo, che lentamente ricominciò a recuperare la memoria. 

Quina era tornata a casa sua, e andava a cacciare rane ogni giorno come sempre. 

Steiner e Beatrix si occupavano sempre di sorvegliare il castello, ovviamente dando i suoi spazi a Daga e dandole più libertà. 

I Tantarus viaggiavano per tutta Gaya, tornando ogni tanto ad Alexandria dal loro caro amico Gidan. 

L’unico di cui non si avevano spesso notizie era Amarant, che per Gidan era sempre stato imprevedibile e pieno di misteri. 

C’era anche Mikoto, la jenoma destinata ad essere il futuro Angelo della morte, prima che Garland morisse e che Tera fosse distrutta da Kuja, che Gidan ovviamente non aveva ancora dimenticato. 

Erano successe così tante cose, ma il fatto di essere un jenoma ancora lo tormentava... Daga gli diceva di non pensarci, che non doveva essere a disagio per le sue origini, e questo un po’ lo confortava. 

 

 

Un giorno, Eiko decise di scrivere una lettera a Daga, invitandola a tornare a Madain Sari tutti insieme, per mostrarle una cosa incredibile. 

Nessuno avrebbe creduto a quella fantastica incisione sul muro. 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Ehilà :) 

È la prima fan fiction che scrivo su Final Fantasy IX, il mio preferito, e spero che vi piacerà! Il prologo non è il massimo (giuro che so scrivere di meglio... damn) ma dal prossimo capitolo cercherò di dare il massimo per farvi apprezzare la storia. 

Spero continuerete a seguirmi!

Al prossimo capitolo ;)

  • Giulia
  •  

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Capitolo 2
*** Il muro di Madain Sari ***


Daga era entusiasta di ripartire di nuovo per un viaggio, sopratutto per poter rivedere la piccola Eiko.

- Ehi- disse Gidan entrando nella stanza di Daga – Steiner e Beatrix ci aspettano -

Daga sobbalzò e ridendo rispose – Dovresti bussare prima di entrare nella stanza di una signora -

Gidan accennò un sorriso – Scusa... - ma Daga aveva notato quel sorrisetto forzato, ormai lo faceva spesso, alternava momenti felici a momenti di totale depressione, ma era sempre lo stesso Gidan.

- Arrivo, ho quasi finito – rispose lei, mentre Gidan uscì dalla stanza.

A Daga era mancata quella tuta arancione con cui aveva vissuto quella fantastica ed indimenticabile avventura, gli abiti regali non erano proprio nel suo gusto.

Prese l'occorrente per partire e raggiunse l'aeronave, pronta a volare verso Madain Sari.

Steiner era pronto ad accoglierla e a prendere il suo piccolo zainetto, ma Daga voleva far da sé.

- Siete pronta, principessa? - domandò il cavaliere.

- Come sempre, caro Steiner – rispose lei salendo insieme sull'aeronave.

Durante il viaggio, Daga notò qualcosa di strano in Beatrix e Steiner, ma evitò di chiedere cosa non andava, Gidan invece sembrava esser tornato di buon umore, e anche lui era entusiasta di rivedere Madain Sari ed Eiko.

- Quindi, Eiko ora studia... come una bambina normale, è strano – disse Gidan.

- Perchè dovrebbe essere strano? - domandò Daga – Sarà pure una sciamana, ma è come una persona normale... no? -

- Beh, non tutti hanno un corno in testa, ali e poteri magici – disse Gidan

- Parla quello con la coda... - rise Daga, facendo ridere anche Gidan, cosa che la faceva star bene visto i suoi atteggiamenti. Vederlo ridere la riempiva di gioia e di felicità, cosa che le era successa solo con lui da quando era nata. Si chiedeva se era quello il vero amore, nonostante si ritenesse ancora piccola... ma chi poteva dirlo?

- Siamo arrivati – annunciò Beatrix ai due ragazzi, che si diressero subito fuori verso il villaggio.

Daga corse subito verso il sentiero che portava alla casa di Eiko, e cominciò a chiamare la bambina – Eiko! Sei qui? - domandò la principessa.

La piccola le balzò alle spalle, facendola spaventare ma poi entrambe scoppiarono a ridere.

- Eiko! Sono felice di rivederti! - esclamò Daga abbracciandola.

- Anche io! Mi sei mancata tanto – rispose Eiko.

Gidan le raggiunse, seguito da Steiner e Beatrix.

- Gidan! Ci sei anche tu! Anche Steiner e Beatrix! - esclamò Eiko saltellando felice.

Gidan le sorrise – Eiko, come te la passi allora? - domandò.

- Benone! Sto imparando un sacco di cose, e so scrivere benissimo – rispose lei – La lettera l'ho scritta tutta da sola, senza nessun aiuto -

- Buon per te! Sono davvero contenta – rispose Daga – A proposito della lettera, dovevi farmi vedere una cosa, vero? -

Eiko saltò sul posto – Giusto! Seguitemi! - disse correndo verso il sentiero che portava al muro dell'invocazione. Mentre Eiko, Daga e Gidan andavano avanti, Steiner e Beatrix si fermarono.

- Come glielo diciamo? - disse la shogun.

- Con calma, dopo che lo avrà scoperto – rispose Steiner – Non pensavo, davvero... -

- Va tutto bene, non preoccuparti... -rispose Beatrix, aspettando fuori dalle mura.

 

"Sono sopravvissuto al tifone, e mi auguro lo stesso per voi. Socchiudendo gli occhi vedo i vostri sorrisi. Spalancando gli occhi vedo invece i vostri sogni! Una ferita di causa ignota non mi lascia molto da vivere. Non ce la farò a rivedervi... Forse è la mia freddezza di un tempo a farmi ora soffrire così? Vi lascio un messaggio affinchè un giorno voi possiate trovarlo.
Jane tesoro mio, abbiamo discusso a lungo e ti ho trattata male, ma ricorda ti ho sempre amato!
Sarah, Garnet , adorate figliolette mie, la vostra nascita ha reso felice ogni giornata del vostro papà, ci tenevo a dirvelo! "

 

- Cosa... cosa significa? - domandò Daga quasi tremando.

- Penso... che sia un messaggio da tuo padre – disse Gidan, ora incupitosi.

- Appena l'ho trovato ti ho scritto quella lettera, sentivo il bisogno di fartelo leggere – rispose Eiko, mentre Daga era ancora sconvolta: suo padre... aveva scritto quelle parole? Ma sopratutto: chi era Sarah?

Daga si alzò, e corse fuori senza nemmeno aspettare Gidan e Eiko, e andò da Steiner e Beatrix.

- Sapevate tutto voi? - domandò quasi piangendo.

- Esatto – rispose Beatrix – Le mie scuse e del cavalier Steiner, signora -

Daga provava rabbia e tristezza insieme: per tutti quegli anni le era stato nascosto una cosa così grande? Lei aveva quindi una... sorella?

- Voglio conoscere Sarah – disse Daga incrociando le braccia al petto.

- Signora, non è possibile, non sappiamo dove sia, sono passati così tanti anni... - disse Steiner.

- È un ordine – rispose Daga, con la voce ferma e fredda, cosa che nessuno aveva mai visto e sentito prima.

- Daga – si avvicinò Gidan – Possiamo fermarci al Villaggio dei maghi neri e decidere cosa fare, va bene? -

- Giusto, dai Daga... vedrai che incontrerai Sarah! - intervenne Eiko.

Daga abbassò la testa, fermando la rabbia e la tristezza, e prese un respiro profondo – Va bene – acconsentì sorridendo.

 

Il gruppo partì verso il Villaggio, dove Gidan doveva vedere una persona molto vicina a lui: Mikoto.

 

ANGOLO AUTRICE

Okay, qui inizia l'avventura, e presto rivedremo tanti personaggi ;) hehehehe... stay tuned e ci vediamo al prossimo capitolo!

Aggiungo che so benissimo che sul muro c'è solo scritto il nome Sara (che ho modificato in Sarah, per mio gusto personale, ma se non sbaglio "Sara" è stato semplicemente tradotto all'italiana) ma dovevo metterci la mia mano per dare senso alla storia ;)

- Giulia

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Capitolo 3
*** Un destino ingiusto ***


Il viaggio fu molto breve, Daga camminava a passo svelto seguita da Eiko, Gidan, Steiner e Beatrix.

Non l'avevano mai vista così determinata per qualcosa, ma come biasimarla?

Gidan la raggiunse affiancandola - Stai già pensando a cosa fare? -

Daga annuì - Ho già deciso. Voglio trovare Sarah - rispose guardando dritto il sentiero.

- Lo avevo immaginato, anzi era abbastanza ovvio - rispose Gidan - Parlavo di come organizzarci, il viaggio, le scorte... -

Daga lo guardò - Vuoi venire con me? -

I loro sguardi si incrociarono, Gidan le sorrise - Verrei in capo al mondo con te -

Daga sorrise a sua volta, ma si fermò trovandosi davanti al Villaggio.

Il resto del gruppo li raggiunse, e Beatrix subito disse - Prenotiamo una notte alla locanda, così domani mattina sapremo già cosa fare. Mia signora, dobbiamo discutere a riguardo -

Daga annuì - Va bene, alla locanda parleremo di cosa fare  -

Eiko la affiancò - Daga, per ogni cosa io sono sempre con te! - esclamò.

Gidan intravide subito un gruppo di Jenoma, gli faceva molto strano vederli lì a vivere normalmente come lui, su Tera erano totalmente diversi.

Il gruppo si stava già avviando, quando Steiner raggiunse Gidan - Non vieni? - gli chiese.

Gidan gli rispose - Io... vado a trovare Mikoto, va bene? -

Steiner annuì - D'accordo, siamo alla locanda - disse allontanandosi e lasciandolo solo.

 

Il villaggio non era tanto grande, contava poche capanne, ma sapeva che Mikoto non era in nessuna di esse. Sapeva esattamente dov'era: davanti a quella tomba, a pensare.

Gidan la vide lì, in piedi a fissare il vuoto, ma sapeva già che Mikoto avrebbe avvertito la sua presenza.

- Ciao - disse lui affiancandola.

- Non vieni qui da tanto tempo - rispose lei, senza distogliere lo sguardo - Un fratello non fa così -

Gidan si sentiva in colpa sentendola parlare così, non pensava che lei ci tenesse tanto a vederlo.

- Mikoto, mi dispiace, davvero -

Mikoto continuò a non muoversi e disse - Scuse accettate - poi si voltò, e mostrò un grande sorriso, cosa che lasciò Gidan sorpreso.

- Allora, avrai tanto da raccontarmi - proseguì lei prendendolo per mano e portandolo dentro una delle capanne.

Gidan si sedette accanto ad un tavolino di legno, osservando quella che sembrava una piccola casa. 
Mikoto prese una sedia e si mise di fronte a Gidan, pronta ad ascoltare. 
- Allora, cosa mi racconti? - domandò lei.
Gidan, un po' in imbarazzo, le parlò di quello che era successo in un anno a lui e ai suoi amici, e le parlò anche del viaggio di Daga e del mistero del muro, cosa che la affascinò di più. 
- Suo padre le ha lasciato quel messaggio? - domandò lei. 
- Esatto - rispose Gidan. 
Mikoto rifletté un attimo, poi disse - Sono felice per voi, è bello viaggiare -
- Non vuoi venire con noi?... - domandò Gidan, anche se era quasi sicuro che lei voleva restare. 
- Sarebbe bello, ma sai, preferisco stare qui ancora un po' - disse lei. 
I due non parlarono per qualche secondo, poi Mikoto si alzò e andò verso la porta - Devo farti vedere una cosa - disse tornando serissima.

Oltre a quella tomba che lei fissava sempre, Gidan all'inizio non aveva notato quella piccola incisione sul legno accanto. 
Diceva "Vivi, un valoroso guerriero e saggio amico". 
Vivi era lì sotto, morto. 
Gidan ancora non voleva crederci anche se aveva metabolizzato da tempo la cosa, ma si chiedeva perché. 
Perché proprio lui? Aveva ancora tanto da vedere e da fare, ma il destino aveva scelto lui. Nel momento sbagliato. 
Gidan aveva rischiato tante volte di morire, e il destino lo aveva sempre salvato.

- Non volevo farti star male, fratellone - disse Mikoto. 
Gidan non si era accorto di star piangendo, così si asciugò velocemente le lacrime - No, stai tranquilla non è colpa tua - disse lui sforzando un sorriso. 
Mikoto sorrise a sua volta, per lei sembrava così semplice sorridere.
- Vuoi andare dai tuoi amici? - domandò lei, e Gidan rispose annuendo.

- Ho detto che partirò! Non mi interessa! - urlò Daga battendo il piede destro. 
Beatrix era a braccia incrociate, impassibile - Signora, lei ha un Regno a cui badare, non smetterò di ripeterlo -
- Esatto, ora è lei che deve occuparsene... - intervenne Steiner. 
Gidan rimase in disparte, senza intervenire. 
- Ah sì? - disse Daga stringendo i pugni - Se il problema è quello allora... vi nomino miei sostituti -
Eiko si mise davanti a lei - Daga! Non puoi fare così! -
- No? Non ho il diritto di trovare mia sorella? Mia sorella mai incontrata e separata da me alla nascita? - ribattè Daga. 
Beatrix si avvicinò a lei - Andremo noi a cercarla, è pericoloso ora abbandonare il regno - 
Gidan avanzò verso di loro, rivolgendosi a Daga - So che è importante per te, andrò anche io a cercarla, e la porterò da te, promesso -
Daga rimase in silenzio, guardando in basso e cercando di calmarsi. 
Sospirò e alzò lo sguardo - Va bene - disse semplicemente.
Si voltò e andò nella sua camera, sarebbero rimasti tutti lì la notte.

 

ANGOLO AUTRICE

Ecco a voi il terzo capitolo! Siamo ancora all'inizio ma ho già scritto tante idee ancora da mettere giù. Intanto vi invito a leggere anche la mia storia su Dissidia, "Another fantasy", dato che sto cercando di concentrarmi più su quella per finirla prima e poi passare a questa completamente.

Fatemi sapere, ditemi cosa ne pensate :)

- Giulia

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Capitolo 4
*** Il ritorno di un'amica ***


Tornati tutti ad Alexandria, il gruppo decise di riposarsi e prepararsi bene prima di partire alla ricerca di Sarah. 
Gidan girava per il centro di Alexandria, cercando la bottega dove comprare i rifornimenti necessari come pozioni, etere o code di fenice. 
Camminava pensieroso, senza far caso alla gente che gli passava accanto.
Ripensava a Mikoto, al suo strano comportamento. Alla tomba di Vivi, soprattutto a quello. 
"Vorrei essergli stato accanto di più" pensò tra sé e sé, finché non inciampò contro qualcuno. 
- Mi-Mi scusi! - disse Gidan imbarazzato. 
Alzò lo sguardo e analizzò contro chi era inciampato, ma era semplicemente un uomo talmente incappucciato da non riuscire a vederne il volto. 
L'individuo fissò Gidan per almeno 5 secondi, e disse - Nessun problema - voltandosi e incamminandosi chissà dove. 
Gidan si rialzò e rimase fermo: quella voce, era sicuro di averla già sentita. 
Fece per seguire la persona, ma era già sparita. 
"Me lo sarò immaginato" pensò, riprendendo il cammino.

- Gidan! Gidaaaaan! - urlava Eiko saltellando per le strade di Alexandria alla ricerca dell'amico, per cui ancora provava una leggera cotta. 
- Gidan! - esclamò vedendo una figura girare l'angolo, ma una volta raggiunta notò che non era lui, però la conosceva bene. 
- Eiko? Sei tu? -
- Freija? Da... da quanto tempo! - 
Era da un po' che Freija non si faceva sentire, ma ad Eiko non sembrava cambiata di una virgola. 
- Che cosa racconti? - domandò la sciamana. 
Freija le sorrise - Beh, ho una sorpresa ma pensavo di dirla con tutti presenti... -
Eiko era ancora più curiosa - Sorpresa? Cosa? Io adoro le sorprese! - quasi urlò. 
- Ehi! Non urlare! - rise Freija - Daga e Gidan dove sono? -
- Gidan è in giro, Daga dovrebbe essere al castello - rispose la sciamana alzando le spalle. 
Freija annuì - Grazie Eiko, vai anche tu verso il castello? -
- In realtà cercavo Gidan, ma conoscendolo... ora chissà dove sarà finito - sospirò Eiko - Aspettiamolo al castello - disse infine, dirigendosi verso il castello insieme a Freija.

"Devi stare calma, Daga" pensò tra sé e sé Daga, guardandosi allo specchio e ispirando ed espirando profondamente. 
Aveva scoperto la verità, e voleva andare a fondo, ad ogni costo. Pur di ferire qualcuno, di deludere, lei avrebbe trovato sua sorella. 
Era stanca di vedere gli alti fare tutto per lei, le mancava vivere avventure ed esplorare posti nuovi insieme ai suoi amici. 
Quello che avrebbe fatto sarebbe stata una cosa decisiva, nessun ripensamento. 
- Va bene, è il momento - disse ad alta voce, chiudendo lo zainetto stracolmo.

Gidan intravide Eiko in fondo alla strada, insieme a qualcuno a lui familiare. 
- Freija? - disse andandole incontro - Non ci credo! È passato tanto tempo! Come stai? - disse all'amica. 
- Bene, ti ringrazio - disse lei sorridendole - Da quanto ho capito anche voi ve la passate bene, no? -
- Ecco - intervenne Eiko - In realtà abbiamo anche noi qualcosa da raccontare, ma pensavo che fosse meglio parlarne insieme - 
Gidan annuì - Già, ma... mi sembri alquanto... diversa, Freija. Devi dirci qualcosa? -
Freija in fondo era nervosa, e più allegra del solito - Va bene, pensavo di dirlo a tutti quanti ma partirò da voi - disse prendendo un respiro profondo. 
- Mi sposo con Flatrey - annunciò con un ampio sorriso. 
Gidan spalancò la bocca, senza parole, e Eiko quasi urlò - COSA? - 
Freija rise - Immaginavo questa reazione - e poi notò lo sguardo cupo di Gidan - Ma... che succede ora? -
- Abbiamo un problema con... Daga - disse lui, facendo preoccupare Freija. 
- Oh... cosa è successo? - domandò lei. 
Eiko strinse i pugni quasi arrabbiata - Gidan! Non farla preoccupare ora che è così felice! - esclamò.
- Che... non intendevo farla preoccupare! - disse Gidan. 
Freija non voleva mostrarsi preoccupata, ma ora voleva sapere - Potete dirmi cosa succede con Daga? -
Eiko e Gidan si guardarono, e quest ultimo decise di spiegare tutto all'amica. 
- La farò breve: Daga ha scoperto di avere una sorella scomparsa, e ora vuole trovarla a tutti i costi, ci stiamo già preparando per andare, ma lei non deve andare via dal Regno -
Freija si trovò spiazzata, non pensava ad una cosa del genere: una sorella? 
- Giuro che se è uno dei tuoi scherzi, Gidan... - 
- Freija, sono più serio che mai - rispose Gidan - Su Daga non scherzo! -
Freija si convinse, conosceva Gidan è ormai capiva benissimo quando la questione era seria per lui, e sapeva quanto Daga fosse importante per lui. 
- Capisco, se per caso vi serve aiuto con i preparativi io ci sono - disse Freija - Per voi, sempre - 
- Grazie Freija - disse Gidan. 
- Grazie mille - ripetè Eiko.
Delle urla ruppero improvvisamente l'atmosfera di amicizia e calma tra i tre, che si voltarono verso il cielo dove un cargoship stava goffamente cercando di partire. 
- La regina! È lassù! - 
- Oh cielo! Se si schianta? Fate qualcosa! -
- Che intenzioni ha? Non posso guardare! -
Urlavano i passanti guardando il cargoship. 
Gidan vide Daga cercare di manovrarlo, e non esitò a correre dentro il castello. 
- Gidan! - esclamò Freija, seguita da Eiko. 
- Cosa vuoi fare? - domandò Eiko raggiungendolo. 
Gidan, continuando a correre, disse calmamente - Vado con lei -

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