Don't Forget me

di Elcchan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lose ***
Capitolo 2: *** First meet again ***
Capitolo 3: *** 3.Clean the house ***
Capitolo 4: *** Don't give up ***
Capitolo 5: *** 5-I will do everything for getting you back ***
Capitolo 6: *** 6-Getting you back ***



Capitolo 1
*** Lose ***


Don’t forget me


1-Lose



La moto sbandò e… Roxy si strinse forte al ragazzo che con maestria riprese il manubrio. C’era mancato un pelo, ma erano salvi, Jonghyun rallentò, Roxy si stringeva forte a lui spaventata:
“Stai tranquilla, siamo salvi, ora starò più attento non ti preoccupare!”
Roxy annuì lentamente, si fermarono a un semaforo che era diventato rosso. La luce di quel semaforo era particolarmente rossa, quasi accecante, dopo qualche minuto cambiò in verde e Jonghyun riprese a guidare. Non fecero in tempo ad attraversare l’incrocio che dei fari abbaglianti vennero contro di loro, scaraventandoli sul freddo asfalto della strada, che si tinse di un rosso intenso, simile a quello della luce abbagliante del semaforo.
 
Bip Bip Bip
 
Roxy aprì gli occhi, non conosceva quel posto, era sconosciuto per lei, un posto nuovo. Il soffitto era bianco con due luci al neon, era sdraiata su un letto comodo con delle lenzuola verde acqua. Girò la testa verso destra, e notò che su una sedia in plastica verde acqua era seduta Sarah. Chiese con voce debole. :
“Dove sono? E perché mi fa male la testa?”
Sarah aprì gli occhi e notò che l’amica si era svegliata:
“Come stai?!”
“Mi fa mele la testa e non ricordo come sono finita qui!”
Sarah sorrise, stava per spiegare tutto all’amica quando qualcuno entrò dalla porta:
“Roxy, sei sveglia! Come ti senti?”
Era Jonghyun. Era molto agitato. Non si era procurato gravi ferite nell’incidente, solo qualche graffio che era stato sistemato con la chirurgia plastica. Fuori si udivano le voci delle fan appostate lì per sostenere Jonghyun. Roxy rispose debolmente:
“Chi sei tu?”
Jonghyun e Sarah sbarrarono gli occhi. Non si ricordava di Jonghyun?
Jonghyun chiese: “Ro…Roxy non ti ricordi di me? Sono io …”
Roxy chiuse gli occhi e sprofondò nuovamente in un sonno profondo. Quando li riaprì si trovò nella stessa stanza, c’era anche Sarah solo che piangeva, e quando si accorse che Roxy si era svegliata sforzò un sorriso:
“Come stai?”
Chiese con il groppo in gola, Roxy non capiva. Cosa era successo? Chi era quel ragazzo di prima? Forse era stato solo un sogno:
“Mi sento abbastanza bene, mi fa male la testa, ma come ci sono finita qui?”
Sarah mantenne quel sorriso triste:
“Beh forse non ti ricordi, ma per farmi un regalo, hai deciso di partire insieme a me e Jojo per una vacanza in Corea! Una sera mentre tornavamo in hotel, la macchina ha sbandato e abbiamo fatto un incidente… tu hai perso la memoria! Qual è l’ultima cosa che ricordi?”
“Umm fammici pensare, credo sia stata la preside che ci chiamava in auditorium per una sorpresa mi pare… Cos’era?”
“… Niente di speciale… ora riposati io esco a vedere tra quanto possono dimetterti.”

“Aspetta un secondo… è passato per caso un ragazzo con i capelli castani che sfumano sul biondo?”

“Emm… no, te lo devi essere sognata.”
Roxy annuì, Sarah si alzò e uscì, con il groppo in gola. Quando fu abbastanza lontana da non essere sentita scoppiò a piangere pensando a quello che le aveva detto il medico quella notte.
*Inizio ricordi di Sarah*
Roxy si era appena addormentata. Non ci posso credere, non si ricorda di Jonghyun! Il suo Jonghyun che è rimane lì in piedi come di pietra senza dire niente. Mi alzo per consolarlo quando vedo che cade a terra in ginocchio ancora paralizzato, scoppia a piangere. Mi avvicino e lo abbraccio, ma finisce che scoppio a piangere anche io. Decido di portarlo fuori perché ho paura che se rimane lì cade in crisi depressiva. Usciamo e lo faccio sedere su una sedia, è ancora in lacrime, mi siedo accanto e cerco di consolarlo ma non sono capace, anche io avrei bisogno di qualcuno che mi consoli. Il medico passa, ha una cartellina in mano, è quella di Roxy. Si ferma e ci guarda:
“Credo sappiate già…”
Dice con voce amareggiata. Continua:
“Ha perso la memoria, non sappiamo se può riacquistarla, bisogna darle mano a mano i ricordi se le vengono dati tutti in una volta rischia di andare in crisi e cadere in uno stato di pazzia… Avete un idea di quanto ricordi?”
“Beh, mi riconosce però non riconosce lui, oserei dire una perdita di minimo tre settimane…”
Dico con voce flebile e sul punto di cedere, il medico annuisce, poi scrive sulla sua cartellina e ci raccomanda ancora una volta di non dire tutto a Roxy subito.
*fine ricordi di Sarah*
Jonghyun si accertò che Roxy si fosse addormentata poi senza fare rumore entrò in quella stanza. Era bellissima quando dormiva le pareva tanto innocente, ricordò le notti passate a osservarla dormire.
Le se avvicinò e le sfiorò i capelli. Non poteva crederci si era dimenticata di lui, doveva farle ricordare tutto. Le lasciò un bacio sulla guancia, uscì dalla porta, ma prima si fermò, decidendo di darle un ultimo sguardo.
 
 
Erano passati ormai cinque giorni da quando Roxy era stata dimessa, cinque giorni passati a provare a ricordare, se faceva qualcosa voleva ricordarselo, odiava dimenticarsi le cose.
Erano le 8:00 di mattina, decise di alzarsi, Sarah e Jojo erano uscite presto quella mattina. Si avviò verso il bagno e si guardò allo specchio, prese la spazzola e incominciò a spazzolarsi i lunghi capelli biondi, socchiuse gli occhi e vide delle immagini passarle davanti agli occhi: uno specchio appannato e il suo viso, qualcuno le stava spazzolando i capelli  ma non riusciva a ricordare chi. Scosse la testa, si legò i capelli con un mollettone e decise di farsi una bella doccia calda.
L’acqua le scorreva lungo il corpo. Per una attimo provò la stessa sensazione di prima, come se il suo cervello fosse affollato di pensieri su qualcuno che di cui non ricordava il nome, erano pensieri strani come se non volesse accettare qualcosa, forse il fatto che quella persona le voleva bene o forse il fatto che lei volesse bene a quella persona. Uscì dalla doccia e si coprì con l’accappatoio viola in micro fibra che le aveva regalato la nonna per natale.  Si diresse verso la camera e si vestì, qualcosa le parve famigliare, e sentì come se quello che stava facendo era sbagliato e che le avrebbe procurato imbarazzo: forse avrebbe dovuto portare i vestiti puliti in bagno.
Si mise una canottiera bianca, e un paio di pantaloncini neri in ciniglia. Sentì lo stomaco brontolare così si diresse in cucina e vide una tazza bianca con dei fiorellini rossi dipinti, dentro c’era dell’acqua, la prese e la mise in microonde a scaldare due minuti. Frugò nei mobiletti e nella credenza ma dovette guardare nel cassetto vicino a quello delle posate per trovare quello che stava cercando: una bustina di thè al limone:
“Trovata!” esclamò “ Ora cerchiamo i biscotti.” Non lì trovò da nessuna parte, però trovò del pancarrè  e della marmellata. Aveva notato che vicino al microonde c’era un tosta pane, mise dentro le fette e abbassò la levetta.
“biiiip, biiip, biiiip” fece il microonde, Roxy tirò fuori la tazza e la appoggiò sul tavolo, mise dentro la bustina di thè e aspettò, sotto una pezza da cucina trovò delle arance rosse e succose, un sorriso le apparve sulla faccia, prese le arance e incominciò a sbucciarle, adorava le arance. Anche il pane era pronto, lo cosparse di marmellata di prugne e lo appoggiò su un piattino: la colazione era pronta.
 
Erano le 8:40 e Roxy era spaparanzata sul divano a guardare un po’ di tv. Decise che non voleva fare la muffa così si alzò spense la tv e andò a cambiarsi. Aprì l’armadio e tirò fuori le prime tre cose che trovò: una felpa in ciniglia color ghiaccio con dei pon pon che scendevano dai lacci; un paio di Jeans azzurro chiaro e degli stivali con il pelo. Cercò la sua borsa, l’aprì e notò con piacere che dentro c’erano abbastanza won coreani per fare un po’ di shopping sfrenato. Uscì di casa e chiuse la stanza d’hotel a chiave, mise la chiave nella borsa vicino al cellulare.
Seoul era enorme, e aveva dei negozi grandissimi. Entrò  in un centro commerciale, si guardò attorno e decise di entrare in un negozio che le pareva carino. Era grande ma in confronto ad altri poteva sembrare piccolo. Si addentò nel reparto ragazza, c’erano un sacco di vestiti, felpe e jeans. Però ora che ci pensava bene a lei non piaceva fare shopping, chi gliela aveva passata quella fissa? Decise che però, siccome era lì, poteva anche dare un’occhiata. Trovò delle felpe molto carine, una aveva anche il pelo sul cappuccio, e poi erano lunghe, ne trovò una con le orecchie da gatto e la coda. Uscì dal negozio con due felpe e un paio di jeans.
La mattina era passata in fretta, guardò il cellulare per vedere l’ora: 12:00. In quel momento le arrivò un messaggio, lo aprì:
“Ciao, sei fuori? Ti va di mangiare qualcosa tutte e tre assieme?”
Era di Sarah, rispose:
“Volentieri, ci troviamo al COEX Mall tra mezz’ora, diciamo davanti all’acquario!”
“Ok, tra mezzora siamo là”
Quel posto era enorme, Roxy non poteva crederci, c’era persino un acquario. Vagò per quel centro commerciale e dopo 10 minuti riuscì ad arrivare davanti al luogo prestabilito, si sedette quando notò che davanti a lei c’era un enorme libreria. Non riuscì a resistere ed entrò. Si sentiva a casa, l’odore di carta era ovunque. Entrò nella categoria Fantasy, era bellissimo, c’erano un sacco di libri, anche in inglese. Ne prese due poi andò nella categoria gialli e lì ne prese altri tre. Andò a pagare ma quando arrivò il momento di pagare i soldi non le bastarono e avrebbe dovuto lasciare lì un libro se non fosse stato per un ragazzo con un cappuccio in testa che si era avvicinato:
“Scusa, posso regalartelo io quel libro?” Roxy era spizzata e anche un po’ confusa. Chi era? E perché voleva regalarle un libro?
 “Chi sei?”
“Una persona che vuole ricambiare un favore!” Lasciò sul pancone 30.000 won e se ne andò, Roxy decise di accettare il regalo pagò e uscì.
Una situazione strana ma tutto sommato perché no? Era stato gentile. Avrebbe voluto seguirlo ma si era già allontanato e l’unica cosa notata erano stati i pantaloni rosa.
Trovò le amiche sedute sulla panchina:
“Scusate! Aspettate da molto?” le due ragazze la guardarono e sorrisero:
“Circa dieci minuti, ma non ti preoccupare, hai fatto spese?” Roxy notò che entrambe indossavano un uniforme che non aveva mai visto, e dentro la borsa avevano delle parrucche:
“Ma che ci fate vestite così e con delle parrucche nella borsa?” Chiese Roxy curiosa “Adesso ti spieghiamo, mangiamo qualcosa?”
Roxy, Sarah e Jojo erano sedute al tavolo di un ristorante, un luogo molto carino ed elegante, ma alla portata di tutti, a Roxy piaceva molto, c’erano persino le cameriere sui pattini. Avevano ordinato Japchae* che non tardò ad arrivare. Roxy incominciò:
“Allora volete spiegarmi perché quelle divise?” entrambe le due ragazze si guardarono, Sarah rispose: “Vedi, in realtà tu hai voluto scappare, non ne potevi più della Danfort e quindi ce ne siamo andate, le nonne ci hanno pagato il viaggio.” Roxy annuì e ascoltò tutto il discorso attentamente poi intervenne:
“E qui come faremo a vivere?” fu Jojo a rispondere: “Bisogna che ci troviamo un lavoro, in tre dovremmo farcela!” Roxy annuì poi si alzò lasciando le due amiche lì, che non capivano dove stesse andando. Tornò dieci minuti dopo: “Inizio domani pomeriggio, devo essere qui alle 14:30 , fatto, ora tocca a voi!” poi sorrise e si sedette, le due amiche sapevano che era una tipa un po’ impulsiva e che non ragionava troppo sulle cose, ma se a lei andava bene così non c’erano problemi.
Pagò Jojo visto che Roxy era senza soldi. Uscirono, poi Sarah si girò verso le amiche e con sguardo da cucciolo chiese: “Roxy, tu mi vuoi bene vero?” Roxy annuì: “Dov’è il tranello?” Sarah continuò: “Faresti qualsiasi cosa per me vero?” Roxy annuì: “Certo! Cosa vuoi?” Sarah sorrise: “Vedi, ho guardato, e su un volantino fuori dal centro commerciale c’era scritto che oggi alle 15:00 ci sarebbero stati gli SHINee, ti prego ti prego mi accompagni??” Aveva lo sguardo da cucciolo, come poteva dirgli di no, infondo per lei era come una sorella, annuì: “Ma solo per questa volta!” Sarah si mise a saltellare contenta. Fecero un’ altro piccolo giretto per quel centro commerciale enorme, c’era aria di Natale! Arrivarono davanti a un negozio di manga, fuori c’era un cartello con su scritto:
 

“A.A.A. Cercasi aiutante, dai sedici anni ai 25 anni, amante di anime e manga, che se la cavi bene con l’inglese, turni flessibili e pomeridiani, dalle 15:00 alle 20:00! Per informazioni rivolgersi alla cassa!”

Sarah sparì dentro quel negozio, Roxy non fece nemmeno in tempo a girarsi che la ragazza era già sparita. Roxy sorrise poi fece cenno a Jojo di entrare. Quando arrivarono alla cassa Sarah aveva già firmato il contratto, e sia il commesso che Sarah avevano un sorriso da parte a parte. Il ragazzo alla cassa avrà avuto all’incirca 25 anni, occhi neri e capelli blu lisci. Roxy pensò che si sarebbero trovati bene assieme. Sarah compro due, tre manga poi tutte e tre uscirono.

*spaghetti trasparenti (glass noodles) saltati in padella con verdure, carne e salsa di soia, vengono mangiati solitamente freddi.



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Angolo della scrittrice:
Forse dovrei nascondermi o meglio sparire dalla faccia della terra. SONO UN MOSTRO! Vi prego di scusarmi. Lo so, lo so è passata un eternità. Mi vergogno un sacco ma se sono  qui vuol dire che le promesse le mantengo no?
Ok va bene avete il diritto di odiarmi. Mi farò perdonare…. Non so se questa storiella potrà soddisfarvi, lo spero vivamente. Vi faccio ancora le mie più grandi scuse. Capirò se non volete recensire è più che giusto. Sappiate solo che non  è facile scrivere senza ispirazione e per questa storia ne ho avuta poca. Spero solo vi possa piacere. Scusata ancora.
Ancora una cosa… non sarà il Mercoledì il giorno di pubblicazione ma credo il Sabato o la Domenica.
Spero che i disegni di Sacchan vi piacciano ^^ Non è migliorata un sacco? Io la adoro *^*
Ecchan :3

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Capitolo 2
*** First meet again ***


2. First meet again
 
 
Si erano fatte le 15:00 e Sarah, Jojo e Roxy erano davanti ad un palco nell’atrio del centro commerciale, circondate da fan. Partì una canzone; in quel momento si alzarono le urla del pubblico, di quelle fan scatenate. Roxy l’aveva già sentita quella canzone, in camera di Sarah, era Ring Ding Dong di quei 5 sfigati e come volutosi dimostrare sul palco apparirono i 5 sfigati!
E le urla si fecero ancora più forti, ragazze che cantavano, altre che urlavano e poi c’era lei, Roxy, che sbadigliava e ogni tanto si tappava le orecchie per il volume elevato. Non li poteva vedere, si credevano chissà chi solo perché sapevano ballare e facevano impazzire un branco di ragazzine, senza offesa per Sarah, però non li sopportava.
Non gli prestò molta attenzione. Quando la canzone finì, un ragazzo con i capelli biondi, castano chiaro e castano scuro prese la parola. A Roxy era famigliare quel volto, era lo stesso ragazzo del sogno fatto all’ospedale; magari Sarah l’aveva condizionata con quei 5 sfigati. Il ragazzo incominciò a parlare:
“Siamo i brillanti SHINee, e io sono Jonghyun, ma questo lo sapete già mie care Shawols!” a quelle parole il braco di ragazzine alle spalle di Roxy si mise a urlare, neanche ci fosse stato un incendio! Il ragazzo sorrise: “Dai lo so che sono un figo, ma non occorre urlare così!” Roxy bisbigliò tra sé e sé: “Se tu sei un figo io sono la regina Elisabetta!” la sfortuna volle che in quel momento cadde il silenzio, così il ragazzo la sentì, scese dal palco e le si avvicinò: “Buongiorno maestà!” Roxy rispose: “E, precisiamo, io non sono la regina Elisabetta!” Jonghyun sorrise: “Ma io sono un figo!” Onew sussurrò a Minho: “Certo che questi due non sanno proprio andare d’accordo a prima vista…” Roxy continuò: “Ti sbagli!” Jonghyun sorrise: “Allora com’è un figo?” Roxy rispose: “ Beh per me un figo deve avere dei bei capelli, come i tuoi ci sta, degli occhi stupendi, tipo i tuoi, un bel sorriso, e qua ci siamo, e deve soprattutto… essere alto!” Jonghyun rimase spiazzato da quella osservazione, mentre gli SHINee si misero a ridere, non appena Jonghyun trovò la forza le rispose: “Invece secondo me una ragazza per essere carina deve: avere dei lunghi capelli, come i tuoi…” le accarezzò i capelli: “Degli occhi brillanti come stelle, e anche qui ci siamo, un carattere forte, ma soprattutto…” le si avvicinò all’ orecchio e le sussurrò: “Un bel fisico!” Roxy arrossì poi andò su tutte le furie: “Hey sono un peso forma!” Jonghyun sorrise: “Si magari quando sali con un piede sulla bilancia.” Roxy era indignata, si girò e fece per andarsene, ma Jonghyun le si parò davanti: “Perché non ti sto simpatico?” Roxy rispose: “Ma vedi te! Sei solo un ipocrita che ha preferito spopolare tra le ragazzine, con un aspetto da modello, e canzoni smielate, che affrontare la dura carriera della musica seria. Ammesso che tu sappia cosa sia il rock!” Jonghyun aveva uno sguardo di vittoria: “Allora lo ammetti che sono un figo!” Roxy divenne magenta: “Preferirei Axel Roses con un costume da pollo!” Onew alzò lo sguardo ma si trattenne, Jonghyun bisbigliò: “Come all’ora!” Roxy non capì: “Scusa ma ho altro da fare!” Poi fece per andarsene: “Hey anche io ascolto il rock, non puoi dirmi che non so che cosa sia!”
“E io sono la regina Elisabetta… e non lo sono!” poi continuò a camminare Jonghyun l’afferrò per un braccio: “Woooow sweet child of mine…” “La sanno tutti!” Jonghyun le si avvicinò e le alzò il mento, era vicinissimo: “Babe, babe babe,  I’ m Gonna Leave You…” Roxy arrossì “Banale… chi non conosce il Led Zeppelin?” Si divincolò e fece per andarsene, Jonghyun non demorse: “Don’t you cry to night a still love you baby…” Roxy si fermò era completamente rossa in viso… però si sentiva offesa. Con che coraggio cantare quelle parole? Erano parole, per lei, intoccabili… una lacrima le scese sul volto, pensando a chi gliele cantava sempre, era ancora girata di spalle, si girò e con le lacrime agli occhi urlò: “Con che coraggio tu esserino insignificante canti degli Dei del rock! Smettila! Tu non sei nessuno!” poi corse via in lacrime. Si fermò solo davanti alla porta del suo appartamento, quelle parole avevano aperto vecchie ferite!
 
Sarah e Jojo entrarono in casa. Sarah guardò Jojo che disse: “Vado io!” Sarah annuì e andò in cucina. Jojo entrò in camera e si sedette sul materasso, vicino a Roxy, facendo cigolare le vecchie molle arrugginite. La ragazza aveva la testa sul cuscino che ormai si era tutto bagnato delle lacrime che scendevano da quegli occhi. Jojo cercò di tirare su il morale all’amica: “Non poteva saperlo.” quelle parole fecero scattare qualcosa nella mente di Roxy, che chiuse gli occhi e vide delle immagini passarle nella mente: l’amica che la rassicurava, e le diceva quelle stesse parole, era però in camera sua e fuori era notte, forse nevicava, non ricordò a chi erano riferite. Decise che l’amica non aveva nessuna colpa, decise di non tenerle il muso: “Tutto ok tranquilla! Vi va una tazza di thè?” la ragazza annuì contenta e guardò Roxy con un po’ di malinconia: non sarebbe stato semplice. Roxy si mise a sedere sul letto, si asciugò gli occhi arrosatisi per le lacrime. Jojo le porse un fazzoletto, Roxy si soffiò il naso poi insieme andarono a fare merenda.
 Sarah aveva preparato la merenda, neanche le avesse sentite! Aveva fatto il thè al limone con i biscotti al cioccolato che a Roxy piacevano tanto! Sorrise e Roxy ricambiò il sorriso poi si sedette al tavolo. Sarah pensò che doveva dirglielo, non poteva certo accantonare una questione così importante: “Roxy, devi incominciare ad andare a scuola!” Roxy la guardò: “Domani?” Sarah annuì: “Sì e poi… beh dovrai metterti questa!” poi appoggiò sul tavolo una parrucca rosso fuoco, Roxy non capiva perché e curiosa chiese: “Perché una parrucca?” Sarah deglutì: “Non lo so… è stata una tua idea!” Roxy era molto confusa: “Perché??” Sarah si strinse nelle spalle: “Se non lo sai tu! Vedrai ti verrà in mente, poi siccome ci sei già stata in quella scuola, ti eri già iscritta non puoi certo presentarti così!”
“No ma scusa… Perché?”
“E che cavolo ne so. Hai insistito tanto e ti abbiamo accontentata e non ci hai detto perché! Non sono mica nella tua testa io!” Roxy sbuffò e annuì, non capiva bene la motivazione ma se lo diceva lei andava bene!
La sera passò in fretta, e presto fu ora di andare a dormire. Roxy aprì la sua valigia per tirare fuori un paio di mutande pulite, notò un paio di pantaloni in ciniglia bianchi, li prese in mano. Erano di un pigiama, non se li ricordava, da dove venivano? Nella sua mente apparve l’immagine di un negozio della sua città, e un sacco di borse di marca, ma nient’altro! Si cambiò e andò a dormire.
 
La mattina seguente, sentì una voce che le sussurrava all’orecchio: “Svegliati principessa!” Roxy spalancò gli occhi e sobbalzò era appena passata dal mondo dei sogni alla realtà, e questo non le andava a genio: “Buongiorno anche a te Sarah!” la ragazza ridacchiò: “è pronta la colazione!” Roxy annuì poi si alzò e si diresse verso il bagno. Provò a ricordare il sogno, ma per quanto si sforzasse non ricordava niente, aveva come la sensazione che il sogno fosse legato ai suoi ricordi, se solo se lo fosse ricordato! Dopo una deliziosa colazione preparata da Jojo si cambiò e si mise quella scomoda parrucca, che ancora non capiva perché doveva portare.
 
Tutte e tre si diressero verso la scuola assieme, presero il treno e una volta arrivate a destinazione, scesero dal mezzo e si diressero a piedi verso il grande edificio che si poteva vedere anche a 200m di distanza. Una volta davanti alla porta Sarah e Jojo salutarono Roxy: “Scusa Roxy ma quando ci siamo iscritte ti hanno messa in una classe diversa.” Roxy sentì come una pacca sulla spalla, si girò di colpo spaventata: “Ciao Erika come stai?” Roxy era un po’ confusa: “Ch..chi sei? E chi sono io?” era kyung-woo, che era rimasto molto  male da quella risposta: “Ma come? Sono io kyung-woo!” Roxy capì di averlo conosciuto prima di aver perso la memoria, e non capiva perché ma era sotto copertura per qualche ragione. Lo guardò e sorrise: “Scusa ma vedi, qualche giorno fa ho fatto un incidente e … e… ho perso un po’ della mia memoria memoria, non è grave… ricordo  buona parte però non ricordo niente da poco prima della mia partenza dal Giappone!” Disse con aria affranta: “Mi dispiace tanto!” Il ragazzo annuì poi sorrise: “Ti farò ricordare tutto io!” poi salutò Sarah e Jojo e trascinò Roxy in classe la fece sedere al suo posto e incominciò: “Mi chiamo Kyung-woo, mi piacciono i manga e gli anime soprattutto Death note, Full Metal Alchemist, Ao no exorcist, beh ovviamente Naruto, Bleach per stare su i classici ma mi piace guardare anche quelli in po’ sconosciuti!” Roxy sorrise: “Oh, davvero? Anche a me piacciono Full Metal Alchemist e Death note! Domanda che segnerà la tua vita, Elle o Kira?” il ragazzo titubante rispose, come se la risposta la conoscesse già: “Non so scegliere, Kira è così figo e diabolico, mentre Elle e così figo e intelligente!” Roxy rispose: “Risposta corretta! Un'altra domanda fondamentale… Che musica ascolti?” il ragazzo rispose: “Metal e rock principalmente, ma mi piace anche quella classica se suonata con il pianoforte!” Roxy era sorpresa: “Wow, anche a me! Amici?” chiese la ragazza. Lui le sorrise: “Siamo già amici!” poi sorrise felice. Dalla porta entrò il preside di quell’edificio seguito da una vecchia conoscenza di Roxy…
 
L’uomo incominciò a parlare: “Cari ragazzi, la vostra professoressa di Coreano ha avuto uno sfortunato incidente in macchina! Così sarà la professoressa qui presente a sostituirla, la signorina Danfort!” A Roxy gelò il sangue, non poteva crederci, la professoressa squadrò la classe e il suo sguardo si posò su Roxy che cercava di sprofondare fino al centro della terra e uscire dall’ altra parte, in nord America! Sorrise, non l’ aveva riconosciuta ma sapeva che sarebbe stata lei nel suo mirino. Roxy si sentiva morire. Forse sarebbe stato più facile, poi scosse la testa, ma che cosa le veniva in mente! Il preside uscì e Roxy sentì che quella professoressa l’avrebbe uccisa. Ora capiva la copertura. La professoressa sorrise e disse: “Dove eravate arrivati con l’altra professoressa?” la secchiona della classe affermò: “Stavamo facendo Dante Alighieri!” La professoressa sorrise: “Ottimo! Per domani allora voglio che studiate tutte la pagine inerenti alla divina commedia del vostro libro, più una ricerca! Interrogo!” Roxy non poteva crederci, già voleva farsi riconoscere!
 
Roxy era sfinita, stava aspettando Sarah e Jojo fuori dal cancello della scuola, guardo l’ora; le 13:00. Le due amiche arrivarono, Roxy sorrise: “Ho una nuova professoressa di italiano, indovinate un po’ chi è?”  A Sarah si raggelò il sangue: “Allora era qui per fare supplenza? La Danfort!” Roxy annuì poi continuò: “Ora devo andare, mi aspettano al centro commerciale, ho un pomeriggio impegnativo!” Sarah disse: “Beh vengo anch’io… aspetto un pochino!” L’autobus arrivò, Sarah e Roxy salutarono Jojo che affermò convinta: “Io vado a trovarmi un lavoro!” Le altre due sorrisero poi salirono sulòautobus diretto a Gangnam.
Erano arrivate al centro commerciale Comex Mall, a Roxy ci vollero 20 minuti prima di riuscire a trovare il ristorante. Il suo capo quando la vide le sorrise e le fece cenno di seguirlo. Roxy ubbidì. La portò sul retro del negozio e frugò tra gli scatoloni impolverati, ne tirò fuori un vecchio paio di pattini che pur essendo datato era in perfette condizioni. Li porse a Roxy che sorrise, poi si sedette su un vecchio sgabello e li indossò, l’uomo le porse anche un grembiule e un pezza poi se ne tornò al ristorante. Roxy pensò “ Uomo di poche parole” poi alzò le spalle e con la pezza incominciò a strofinare i pattini. Finalmente era pronta, i pattini luccicavano e il grembiule le stava a pennello.
Il suo datore le diede un specie di telefono… ma prendeva le ordinazioni, che buffo telefono pensò Roxy. La ragazza non capì poi l’uomo le spiegò come usarlo.
In meno di mezz’ora Roxy correva di qua e di là con le ordinazioni, il suo capo era ben contento di lei. Si fecero presto le 16:00 e su un tavolo era seduto un ragazzo che aveva un strano berretto in testa, un paio di occhiali e il cappuccio tirato su. Colpì la curiosità di Roxy che andò a prendere le ordinazioni, sorrise: “Che posso portarle?” Lui si girò e le sorrise: “Una coppa cioccolato, un bacio e il tuo numero!” Queste parole fecero scattare qualcosa nella testa di Roxy, come la voglia di tirargli una sberla, ricordò che lo aveva già fatto ma non ricordava quando… Forse era in un maid caffè. Sorrise: “Arriva subito!” un ghigno malefico apparve sul suo volto, fece preparare la coppa gelato e una coppetta al bacio, mise il tutto su un vassoio e chiese a Jongmin, un suo collega, di portare il vassoio al cliente. Jongmin era un uomo che lavorava come barista in quel locale, ma aveva anche un altro lavoro part time: il camionista. Era un uomo forte avrà avuto all’incirca 40 anni, sorrise alla richiesta della ragazza e andò a portare il vassoio al cliente che non osò replicare. Roxy se la rideva.
Yui, la cassiera, che aveva origini Giapponesi chiese a Roxy di sostituirla alla cassa, Roxy annuì e si posizionò alla sua postazione. Non ci volle molto perché il ragazzo di prima venisse a pagare, Roxy sorrise: “Ha gustato il suo pasto?” Il ragazzo sorrise e mentre pagava disse: “Certamente, ma non mi hai dato il  tuo numero!” Roxy aveva quello sguardo di vittoria in volto: “Oh che sbadata provvedo subito, tre quattro cinque, sette, novantadue, sei un illuso…” il ragazzo che stava annotando il numero ci rimase male, prese il suo scontrino e se ne andò. Roxy sorrise contenta.
 
Finalmente il suo turno era finito, Roxy uscì dal grande centro commerciale alla ricerca di una biblioteca dove poter studiare. Ne trovò una proprio difronte al centro commerciale, sorrise e entrò. Non erano passati dieci minuti che al piano terreno, nella stanza proprio sotto Roxy, incominciò a esserci un casino infernale. Roxy sbuffò, voleva sapere la causa di tutto quel casino e punirne il colpevole. Scese al piano sottostante con queste ambizioni, spalancò la porta e si trovò davanti un braco di ragazzine urlanti: “Taemin-ah mi puoi fare un autografo?” “Per favore Onew, accetta questo regalo!” “Minho sono la tua fan numero uno!” Roxy si fece strada fra quelle ragazzine, tra spintoni e pestate di piedi quando intravide un tavolo a cui erano seduti cinque marmocchi. Riconobbe il ragazzo che il giorno prima l’aveva importunata. Sbatté il pugno sul tavolo, e i cinque ragazzi si girarono: “VOLETE FARE SILENZIO??? OPPURE DANTE ALIGHIERI VERRÀ A TROVARVI NEI VOSTRI INCUBI PEGGIORI!! INTESI?” le ragazzine smisero di cercare di attirare l’attenzione degli idol e si misero a inveire contro Roxy. Jonghyun sorrise alle sue fan: “Per favore ragazze fate silenzio!” le ragazzine si ammutolirono, poi lui  guardò Roxy e sorrise: “Dovresti essere brava con Dante Alighieri, è un tuo compatriota!” Roxy era sbalordita, come faceva lui a sapere che era italiana? “Come diavolo lo sai?” Jonghyun mandò giù, non sapeva che dire Key intervenne: “E’ perché hai i tratti somatici italiani… vero Hyung?” Jonghyun annuì. Roxy sbuffò:” Beh, fate silenzio!” Jonghyun le sorrise: “Noi facciamo silenzio se tu prendi un gelato con me…” Roxy lo guardò male: “Avrò da fare per un po’!” Lui alzò le spalle: “Non importa ti aspetterò qui.” Roxy rispose: “Va bene!” poi si girò e se ne andò, tanto quando avrebbe finito il ragazzo se ne sarebbe già andato da un po’. Le ragazze la invidiarono e odiarono allo stesso tempo.
 
Roxy guardò l’ora, le 23:00 “Jonghyun se ne sarà andato da un bel po’” pensò. Sorrise, scese le scale e ringraziò la bibliotecaria. Decise di andare a vedere se quel cretino era ancora là, tanto per esserne sicuri e per testare la frivolezza di quelli come lui.
Aprì la porta e trovò il ragazzo, lì seduto su una sedia a braccia incrociate ad aspettarla. Non era possibile… lui era un tipo così... non le venivano le parole. “Finalmente, ti aspettavo!” A Roxy cadde la cartella, era ancora stupita poi pensò: “Non ci sono gelaterie aperte a quest‘ora!” sembrò che Jonghyun l’avesse sentita: “Vieni ti porto a mangiare quel gelato! Non vorrai rimangiarti la parola?” Roxy scosse la testa, se c’era una cosa che non voleva fare era certo rimangiarsi la parola. Jonghyun la prese per mano e la portò fuori dove era parcheggiata una moto nera sportiva. Qualcosa scattò nella testa di Roxy, lui le porse il caso anche quello aveva già vissuto. Aveva un brutto presentimento…
Roxy e Jonghyun, passavano tutte le strade di Seoul a tutta velocità! Jonghyun rideva come un matto e Roxy aveva una paura tremenda di andare a sbattere contro qualcosa. Jonghyun aumentò la velocità, Roxy di conseguenza si strinse ancora di più… qualcosa le scattò nella mente: stessa strada, stessa ora, stesso semaforo rosso, sangue… scosse la testa! Non le piaceva quel ricordo anche se non lo ricordava bene.
Jonghyun parcheggiò e fece scendere la ragazza che gli gettò addosso il casco bruscamente: “Allora, facciamo in fretta, fuori il dente, fuori il dolore!” Jonghyun ridacchiò… Roxy, la sua Roxy! “Che hai da ridere idiota?” Jonghyun scosse la testa: “Niente!” poi mise il casco sotto il sedile della moto.  Le prese la mano ma lei la scansò: “Che fai? Non ci provare sai!” Jonghyun si accorse dell’errore… Roxy non era più la sua ragazza… avrebbe voluto dirgli tutto ma non poteva. La guardò imbarazzato: “Scu..scusa… ti avevo scambiata per la mia ragazza…” poi si rese conto di quello che aveva appena detto e si ammutolì. Roxy non aveva parole… Cosa aveva detto quell’idiota? Cercò di dire qualcosa ma l’unica cosa che le venne in mente era: IO TI AMMAZZO, e poi fare quello che aveva detto! “ Sei fortunato sai?...” disse guardando da un’altra parte con aria solenne, Jonghyun si era stupito… dov’era Roxy? La ragazza continuò: “Essendo Giapponese… mi darebbero la pena di morte se ti uccidessi!” poi fece uno dei suoi ghigni terrificanti, a Jonghyun gelò il sangue ma poi rise. Sì, era la sua Roxy! Gli mise una mano in testa e gli scompigliò i capelli: “Sì, certo come se ci riuscissi!” poi rise, Roxy era su tutte le furie: “1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10…” poi seguì il ragazzo.
Non si trovavano in un locale, bensì in una casa. A giudicare dalla quantità di foto era casa sua, era un po’ inquietata. La casa era molto disordinata, le dava un fastidio bestiale ma non osò dire niente. Cosa ci faceva a casa di uno sconosciuto? Aveva un po’ paura, non si fidava per niente. Qualcuno sbucò dalla porta della cucina, un viso dolce e sorridente. Roxy non sapeva perché ma quel viso le metteva tranquillità e un nome le saltava in mente, non era esattamente un nome ma un soprannome: Key.
Il ragazzo si avvicinò e disse: “Prego, da questa parte, abbiamo un tavolo libero!” Roxy non capiva che stesse dicendo! Dove l’aveva portata?
Il ragazzo con i capelli neri e fuxia gli  aveva accompagnati in quella che sembrava essere la cucina, a Roxy quel posto ricordava qualcosa… pollo al forno! Alzò le spalle, che le veniva in mente?  Quello che Roxy aveva soprannominato Key gli fece accomodare al tavolo e in cucina arrivò un secondo ragazzo, sembrava un po’ impacciato ma sorrideva, un sorriso magico. Non fece in tempo ad entrare in cucina che inciampò sul tappeto e cadde a gambe all’aria. Roxy ridacchiò, le dispiaceva ridere ma era buffo! Il ragazzo si rialzò e si avvicinò: “Ques..questo è il menù!” poi si giro e se ne andò come fosse un soldatino. Fuori dalla cucina si sentì: “Nemmeno di portare un menù senza fare figuracce sei capace?” Roxy scosse la testa “Che stavano architettando lui e i suoi amichetti?” decise di godersi lo spettacolo, sapeva che ci sarebbe stato da ridere. Guardò il menù, era disegnato e colorato a pennarello, che idioti! Decise di prendere la cosa seriamente.
Non ci volle molto che arrivò un altro ragazzo… lui doveva essere Taemin, Sarah le aveva parlato molto di lui… ormai le era uscito dalle orecchie. Taemin era un po’ imbarazzato: “Cosa posso portarvi?” Roxy lo guardò negli occhi e il ragazzo arrossì imbarazzato: “Una coppa fragola, ah e complimenti, sei stato bravissimo a fare questi bei menù sei un grafico niente male!” Taemin aveva le guance completamente rosse per l’imbarazzo: “G..gra..grazie…” poi annotò velocemente quello che la ragazza aveva chiesto. Jonghyun guardò Taemin: “Per me un semi freddo alla nocciola!” Quelle parole ricordavano qualcosa a Roxy: Sempre quel maid caffè… qualcun altro aveva ordinato un semifreddo alla nocciola, ma chi?” scosse la testa. Il ragazzo si era allontanato, Jonghyun le chiese: “Come hai fatto a capire che i menù li aveva fatti lui?” Roxy guardò Jonghyun: “Hai visto le sue mani? Erano sporche di pennarello!” Jonghyun annuì: “Ah davvero?” Roxy annuì poi disse: “Ma in che locale mi hai portato? È un po’ disordinato, ci vorrebbe una cameriera!” Jonghyun sorrise: “Eh, lo so… ma purtroppo ha avuto un incidente!” Roxy chiese preoccupata: “E come sta?” Jonghyun annuì: “Bene bene, anche se deve rimettersi!” Roxy pensò un secondo, quella casa era un porcile, ma cosa  poteva fare lei? Gli dava sui nervi che quel posto fosse uno schifo tale… poi arrivò alla soluzione: “Se vi procurassi una ragazza che fa le pulizie?” Jonghyun la guardò, aveva lo sguardò che brillava: “Sì, sarebbe fantastico! La pagheremmo bene!” Roxy annuì: “Sarah sarà contenta!” lo sguardo di Jonghyun cambiò subito espressione… non era possibile! Ma sorrise. Un ragazzo entrò in  cucina, teneva un vassoio con due coppette. Guardò Roxy e le sorrise, aveva uno sguardò così dolce e aveva quel tocco di classe, come un vero cameriere era… carismatico. Appoggiò le coppette e disse in tono gentile: “Offre la casa!” Roxy gli sorrise cortese. Che gentile che era!
Roxy assaggiò il suo gelato: era molto buono! Guardò il ragazzo e vide che si era sporcato mangiando il suo gelato “Baka!” pensò poi gli porse il tovagliolo: “Pulisciti!” disse con aria indifferente. Jonghyun sorrise: “Grazie!” lei continuò: “Domani sono a scuola, però per Domenica non dovrebbero esserci problemi… Sarah, dovrebbe essere libera- Però ancora non mi spiego una cosa: ci sono miliardi di fan che pagherebbero oro per essere al mio posto… perché io, che vi detesto, sono qui?” Jonghyun la guardò e sorrise: “Perché mi piaci, sei simpatica, diversa alle altre ragazze, tu non ci fai foto alla sprovvista o ti accampi nel nostro giardino!” Roxy lo guardò confusa: “Ma quale persona con un briciolo di cervello farebbe una cosa del genere? Neanche foste capaci di fare qualcosa! Infondo non siete altro che cinque…” Jonghyun riconosceva in quelle parole la sua Roxy, la Roxy che amava! Era tentato di zittirla con un bacio ma poi pensò che la ragazza non avrebbe troppo apprezzato il gesto… fece finta di ascoltare, non perché non volesse, ma perché si era perso in quegli occhi indifferenti e in quelle labbra rosse che non facevano altro he blaterare! Avrebbe voluto urlaglielo “Roxy… Ti amo!” ma anche questo non l’avrebbe capito… poi pensò… : “lei non mi ha ancora detto il suo nome!” La ragazza si interruppe: “Tu, che ne pensi?” Jonghyun, che non aveva ascoltato una parola, non sapeva che dire: “… sono… d’accordo con te…” Roxy lo guardò sbalordita, capì che il ragazzo non la stava ascoltando: “Quando, di solito, si invita una persona a mangiare qualcosa, si ascolta quando parla!” Jonghyun diventò rosso: “Scusa… è… che … io…” Jonghyun si fermò “Ti amo! Abbiamo passato delle settimane fantastiche insieme e ci siamo innamorati, abbiamo vissuto l’uno per l’altra… non posso vivere senza di te Roxy” no, non poteva dirglielo così… Continuò: “Stavo pensando che… non mi hai ancora detto il tuo nome!” Roxy rifletté, infondo era vero, ma non aveva intenzione di dirglielo: “Beh… visto che dopo questa sera non ci vedremo più cosa serve che ti svelo il mio nome?” Jonghyun pensò “Cavolo… e se mi viene a chiamarla per nome come faccio?” sorrise: “Lo scoprirò!” poi le sorrise…
Avevano finito di mangiare e Roxy sbuffò: “Bene, ora posso andare a casa? Sarah e Jojo mi staranno aspettando da 3 ore se tutto va bene!” Jonghyun sorrise: “Beh, ti accompagno!” Roxy scosse la testa: “No, non è molto lontano, vado a piedi o prendo un taxi!” Jonghyun scosse la testa: “No, è pericoloso!” Poi la afferrò per un braccio, i suoi occhi erano seri prendeva la cosa molto sul serio, teneva a lei. Roxy sbuffò: “Come desideri, almeno non devo pagarmi la corsa!” Jonghyun sembrò sollevato, le sorrise, le prese la mano e uscirono. Jonghyun e Roxy correvano per le strade di quella città illuminata da mille luci, faceva quasi invida a New York!
Finalmente erano arrivati, Roxy scese dalla moto, guardò il ragazzo sì girò e disse: “Addio…”  Jonghyun sorrise e pensò “Col cavolo addio, ti ho fatto innamorare una volta ce la farò anche la seconda!” Roxy entrò nella sua stanza d’hotel, appoggiò la cartella e si tolse le scarpe, che  serata! Andò in camera sua, si lanciò sul letto e si addormentò.
 
La mattina seguente la sveglia suonò troppo presto, Roxy sbatté piano le palpebre, che sogno bizzarro. Aveva sognato che Jonghyun, il ragazzo della boy band che piaceva tanto a Sarah l’aveva invitata per un gelato a casa sua e che gli altri membri del gruppo erano i camerieri, che scema. Si alzò, e buttò l’occhio sullo specchio che stava nella sua stanza, era tutto vero, indossava ancora i vestiti della sera precedente. Andò subito a farsi la doccia e si svegliò un po’. Poi si diresse in cucina, Sarah e Jojo non si erano ancora svegliate. Preparò la colazione e sgranocchiò qualche biscotto al cioccolato, sì lavò i denti e mise la parrucca. Controllò che Sarah e Jojo dormissero, entrò nella loro stanza e le osservò: sul comodino di Sarah c’era qualcosa di strano, si avvicinò e lo prese in mano: un copic. Sarah non aveva molti soldi, come l’aveva comprato? Notò che c’era anche una scatola piena di quei pennarelli. Magari aveva vinto qualche concorso! Prese il suo cellulare per mettergli la sveglia visto che era sicura che se la fosse dimenticata! Afferrò il cellulare rosa, e lo sbloccò, notò che le era arrivato un messaggio, il mittente era Taemin… non era possibile! Come faceva a conoscere Taemin?!
 
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Angolo della scrittrice che si finge morta:
Hey gente? Piace il nuovo angolo della scrittrice? Diciamo che ha un nome più azzeccato!
No beh, a parte gli scherzi scusate la mia assenza, di solito sono una persona molto puntuale ma… no non cerco scuse. Beh è un bel pezzo di capitolo no?
Erika: Voi siete tutte brutte persone!
Io: Dai non essere così cattiva! Ma ammetto che ci siamo rimaste male dalle poche recensioni… ç^ç Ringrazio di cuore ma proprio tanto Tissy e Wyatt White che ha un nome improponibile… Scherzo tesoro ti voglio bene (è il mio migliore amico <3 ) Beh non ho molto altro da aggiungere. Spero recensiate altrimenti Lucifer verrà a prendervi ù.ù Scherzo ogni persona è libera di fare ciò che vuole ù.ù
Grazie a Sacchan per disegno (che precisa essere fatto MOLTO velocemente e piuttosto maluccio, e si, sono io Sacchan, che scrive questo pezzo mentre corregge- avevo bisogno di puntualizzare.) e correzione <3
Un bacione
Ecchan che si finge morta :3

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Capitolo 3
*** 3.Clean the house ***


Clean the house

 
Roxy aprì il messaggio:
“Buona notte amore…”
Non ci poteva credere, quella stupida!! Magari si era trovato un moroso con quel nome, magari non era quel Taemin! Le programmò la sveglia, prese la cartella e uscì di casa. La strada era lunga per arrivare a scuola ma chi se ne frega, non aveva voglia di prendere un taxi!! Incominciò a incamminarsi. Stava per attraversare la strada quando una moto le parò la strada: “Hey, spostati che devo passare, cretino!!” Il ragazzo le guardò, Roxy non lo vedeva in faccia e questo la infastidiva non poco. Il ragazzo si tolse il casco e ne uscì un visino sorridente: “Servizio taxi privato!” Roxy guardò quel viso sorridente, era sbalordita: ma allora era davvero stupido!
“Buongiorno, Stavo andando al lavoro quando ti ho notata, so che la tua scuola e sulla strada per la SM Town, vuoi un passaggio?” Roxy ancora non ci credeva: “Ma sei stupido?”
 
Devi assumerti la responsabilità
per questo stupido che cade per te
[Ring Ding Dong]

Jonghyun sorrise: “La scuola é lontana, e a te serve un passaggio giusto?” Roxy rispose: “Vero, ma non lo chiederei mai a te!” poi lo superò e incominciò a camminare, Jonghyun scese dalla moto e la seguì a piedi, le si affiancò e le chiese: “Come stai oggi?” Roxy sbuffò e non gli rispose, Jonghyun continuò: “Dormito bene? Io ho fatto un sogno fantastico ero un dinosauro che andava nello spazio e distruggeva i meteoriti che minacciavano le terra! Ora che ci penso abbiamo fatto un intro di un concerto così, anche se non ero un dinosauro… peccato!” Roxy ridacchiò. Jonghyun era sodisfatto: “Come stai?” Roxy tornò seria e non gli rispose, il ragazzo non si perse d’animo: “Io bene, cos’hai mangiato a colazione?” Non era possibile, era così insistente! A Roxy venne un’idea, cercò il cellulare nella borsa, lo trovò ma non trovò le cuffie. Sbuffò. Jonghyun la fissò: “Cerchi qualcosa? Cosa?” Roxy si girò e lo guardò: “Sei così assillante!! Va bene se stai zitto mi faccio accompagnare da te sulla moto!!” Jonghyun sorrise, le porse il casco e insieme partirono verso la scuola!!
Una volta arrivati Roxy scese e diede il casco a Jonghyun: “Contento?” Il ragazzo annuì da sotto il casco nero! Roxy si girò e si allontanò, Jonghyun guardò la sua sagoma allontanarsi: Quant’era bella! Aspettò che Roxy sparisse e partì verso la Sm Town!

Era arrivata parecchio in anticipo visto che non aveva calcolato il passaggio in moto! Entrò in aula e si sedette al suo posto, decise i ripassare visto che sapeva che quella stronza della Danfort avrebbe interrogato lei, incominciò a ripassare! Dopo dieci minuti, in classe entrò qualcuno, Roxy alzò lo sguardo: era la Danfort! Si aspettava come minimo una ramanzina ma non arrivò, la professoressa le sorrise: “Brava, così ti voglio: diligente e che arriva a scuola prima per ripassare! Siccome sei tanto brava ti darò un occasione per avere un buon voto: oggi spiegherai tu Dante Alighieri!” Roxy non ci credeva: UN OCCASIONE?? Roxy sorrise e annuì: “Ne sono onorata!” poi si risedette e continuò a ripassare. I compagni entrarono in classe e si sedettero ai loro posti, kyung-woo le si sedette vicino e la guardò: ”Ti devo parlare!” Roxy annuì. La Danfort incominciò a parlare non appena tutti si sedettero ai loro posti: “Bene la lezione di oggi la farà Erika!” Roxy si alzò e si diresse verso la cattedra, incominciò a spiegare quello che aveva studiato e a parafrasare le frasi da prosa a coreano! La Danfort ne fu molto contenta e le diede sette. La guardò e le disse: “Non do più di sette!” Roxy sorrise e annuì! Doveva tenerla buona almeno finché l’altra prof non si fosse dimessa!

Al suono della ricreazione kyung-woo la prese per un braccio e la portò in giardino, si erano nascosti dietro degli alberi e il ragazzo non aveva il coraggio di guardarla negli occhi: “Erika… devo dirti una cosa…” Roxy lo guardò incuriosita: “Dimmi, ti puoi fidare di me!” poi gli sorrise, Kyung-woo la guardò: “Mi sono innamorato…” Roxy sgranò gli occhi, ma lo lasciò andare avanti: “Mi sono innamorato…. Non è facile da dire… mi piace una persona che… che… che lavora con me!” Roxy gli sorrise: “Ma è fantastico… perché ti vergogni tanto a dirlo?” Il ragazzo fece un respiro profondo e poi continuò: “Siamo amici?” Roxy annuì: “ I miei segreti non li diresti a nessuno.” Roxy scosse la testa: “Nessuno.” Il ragazzo la guardò: “Mi sono innamorato di un ragazzo…” Roxy sorrise:” Che bello… e lui cosa ne pensa? Cioè, lo sa?” Il ragazzo era sbalordito: “Pensavo mi prendessi in giro.” Roxy chiese, confusa: “Perché?” Il ragazzo l’abbracciò di colpo: “Grazie!” Roxy lo guardò negli occhi: “Intuisco che lui non lo sa… ti aiuterò io a conquistarlo.” Kyung-woo sorrise e strinse ancora di più la ragazza.

La scuola terminò e Roxy aspettava Sarah e Jojo alla fermata dell’autobus, le due ragazze arrivarono e salutarono l’amica. Roxy le guardò: “Scusate per stamattina, me ne sono andata di corsa ma non avevo voglia di prendere l’autobus!” Le due ragazze scossero la testa: “Tranquilla!” disse Sarah: “Piuttosto, hai guardato nel mio telefono?” Roxy arrossì: “Emm ho solo messo la sveglia perché?” “No niente.” Sarah sembrava sollevata.
Jojo aveva accompagnato Sarah e Roxy al lavoro, tutte e tre stavano mangiando qualcosa in un bar. Roxy saltò fuori dicendo: “Sarah, ti ho trovato un lavoretto part time!” Sarah curiosa chiese: “Cosa?!? Ma così non avrò più il tempo di vedere Tae-” poi si bloccò, Roxy la guardò: “Ho capito Taemin, quello del messaggio, quando me lo fai conoscere?” Sarah scosse la testa: “Un giorno, comunque di che lavoro si tratta?” Roxy sorrise: “Inizi Domenica…” “Ma dovevo vedere Taemin!!” Roxy sbuffò: “Vorrà dire che quei cinque sfigati si terranno la casa spora!” Sarah la guardò: “Ferma… quali cinque sfigati?” Roxy ridacchiò: “Quelli che piacciono a te… gli Saine!” Sarah la guardò male: “Gli SHINee!!”  alla ragazza brillavano gli occhi, e Roxy notò che quelle parole avevano avuto lo stesso effetto su Jojo così chiese: “Jojo vuoi andare anche tu?” la ragazza annuì lentamente, Roxy le sorrise: “Ma dovrei avvisarli… e non ho il loro numero!” sembrava triste, teneva molto all’amica. Qualcuno le si avvicinò di colpo e le disse: “Se vuoi te lo do io il mio numero! Bastava chiedere!” Roxy sobbalzò, l’aveva presa alla sprovvista. Arrossì. Il ragazzo sorrise. Lei abbassò lo sguardo e gli diede un pugno in testa: “Baka!!!!! Ti potrei denunciare per stalking!” Il ragazzo rise: “Allora lo vuoi il mio numero…?” Roxy disse indifferente: “No, non me ne faccio niente!” Jonghyun la guardò con uno sguardo di sfida: “Ma come, senza il mio numero come fai a chiamarmi e a sperare che ti risponda? E crucciarti come una matta quando non lo faccio?” Roxy lo guardò indifferente: “Vuoi il mio numero?” Lui annuì: “Sì!” Lei gli sorrise: “OK come vuoi… Tre, quattro, cinque, sei, un, illuso… ma aspetta non te l’avevo già dato?” Lui ci rimase male: “Uffi, sempre la solita! Comunque non c’è problema se viene anche la tua amica. Spero di rivederti anche se so che Domenica non verrai…” Dall’ atrio del centro commerciale si alzò un urlo: “AAAAAAAAAAAAAAAAAA JONGHYUN OPPA!!” Roxy lesse la paura negli occhi del ragazzo che sussurrò qualcosa: “Sasaeng… merda…” era paralizzato, un gruppo di ragazzine stava correndo verso di lui, che incominciò a scappare ma loro lo raggiunsero e Jonghyun cadde per terra. Roxy era disgustata salì sopra ad una sedia ed urlò: “DATECI UN TAGLIO TUTTE QUANTE!!!!” Roxy urlò talmente tanto forte che le ragazze si fermarono per qualche istante, Roxy continuò: ”Non vedete che gli state facendo male??!!” Jonghyun guardò Roxy. Sorrise: quella scena l’aveva già vista. Anche Roxy ebbe un flash stessa situazione solo che era in classe! Scosse la testa e disse: “Se volete un autografo vi mettete in fila sono sicuro che per fare qualche autografo non vi dirà di no!” Poi guardò l’ora, doveva andare al lavoro. Scese dalla sedia, prese la cartella e fece per andarsene ma si girò: “Ah… coso paghi tu come ringraziamento per averti salvato dalla morte certa.” Poi si girò e se ne andò, Jonghyun sorrise le ragazzine erano allibite. Si misero i fila.

Roxy aveva lavorato come una matta, c’era il pienone… pare che al piano superiore c’era un Idol che firmava autografi! Erano ormai le 21:00 e il certo commerciale stava per chiudere, lei uscì e si addentrò nell’aria fredda della notte con il suo cappottino scozzese! Si stava incamminando verso casa, il suo fiato a contatto con l’aria fredda della notte creava un fumetto. Camminava rapida e notò una sagoma di un ragazzo sfinito che a momenti barcollava, gli si avvicinò: “Tutto ok? Si sente bene?” Il ragazzo la guardo aveva lo sguardo stanco: “Sì, sono solo un po’ stanco! E da un po’ di giorni che non mi sento bene!” Aveva un capuccio, e Roxy non riusciva a vederlo bene in faccia, incominciò a piovere. Roxy disse: “Perché non prendi un taxi?” Il ragazzo la guardò e crollo sulle sue gambe cadendole addosso. Roxy, che aveva i riflessi pronti lo prese al volo e lo tenne tra le sue braccia sotto il diluvio universale. Il capuccio si tolse e scoprì il volto di Jonghyun. “Che stupido!! Se stava male perché mi ha seguita in questi giorni?” Non aveva il tempo di pensare, lo adagiò per terra e incominciò a fare quello che le avevano insegnato per rianimare le persone: “Allora, stendere la persona per terra, alzare le gambe…” e così fece poi gli aprì la giacca e a malincuore gli slacciò la cintura… era così che le avevano insegnato! Tirò fuori dalla borsa una manga… era il suo preferito ma era l’unica cosa che aveva che potesse andare bene, e incominciò a sventolarlo per farlo rinvenire…

Sembrava come dormire, sembrava un bimbo, così adorabile, dolce… le veniva voglia di spupazzarlo…

Il ragazzo era rinvenuto, Roxy gli sfiorò la fronte… era bollente: “Baka…” urlò con le lacrime agli occhi, o forse era pioggia: “Perché mi seguivi se avevi la febbre?” Il ragazzo sorrise stanco: “Perché era importante…” “Sto cazzo importante!” Il ragazzo si mise a sedere sul marciapiede, notò che aveva la giacca aperta e  la cintura  slacciata. Roxy era inginocchiata sul freddo marciapiede, i capelli erano bagnati ma quelli che più di tutto erano bagnati erano i suoi occhi che facevano concorrenza al cielo. Il ragazzo si riallacciò la giacca e la cintura poi abbracciò Roxy che piangeva: “Tranquilla, va tutto bene. Shh..” Lei lo guardò: “Fottiti, maniaco stalker che non pensa a se stesso!” Lui la strinse ancora più forte: “Comunque non serviva che aspettassi che svenissi per slacciarmi la cintura…. Bastava chiedere.”  “Baka!” Roxy lo aiutò ad alzarsi e lo prese sotto bracciò: “Mi devi un manga nuovo… il mio si è tutto bagnato. Per colpa tua vorrei aggiungere.” Lui sorrise: “Ti ho preso un vestito da 1.469.130 won cosa vuoi che sia un manga?” poi si rese conto della cavolata che aveva detto e disse: “Scusa mi sono confuso.” Roxy annuì: “Non voglio sapere…” poi entrarono in un bar e lo fece sedere su una sedia: “Riposati. Io vado a prenderti dell’acqua!” Lui le sorrise: “Bene, perché sono astemio…” Roxy sorrise: “Ah… con questo guadagni 10 punti!” Jonghyun sorrise e pensò “È come fare un gioco sapendo le soluzioni.” La ragazza tronò: “Bevi… c’ho fatto mettere anche un po’ di zucchero. Come ti senti?” Disse sfregandosi le braccia per ricavarne un po’ di calore. Lui annuì: “Abbastanza bene!” Roxy gli si avvicinò, era molto vicina, gli mise una mano sui Jeans aderenti, la sua mano scivolava, vicino alla tasca… ne estrasse il cellulare e si sedette al suo posto. Il cuore di Jonghyun era andato vicino all’esplodere. Roxy ridacchiò, poi sbloccò il cellulare del ragazzo che ancora era sconvolto e incominciò a sbirciare la rubrica… trovò un certo Key, le venne in mente il cameriere he li aveva accolti, premette il tasto verde e incominciò a chiamare: “TU...TU...TU... Stupido dinosauro dove sei?” quelle parole scatenarono qualcosa nella mente di Roxy un ricordo “JOGHYUN STUPIDO DINOSAURO!” come sfondo c’era un aeroporto e un’infinita tristezza. Roxy incominciò: “Scusa Key… sono quella dell’altra sera, ho soccorso… Jonghyun? Che era svenuto per strada… ora siamo in un bar vicino al centro commerciale COMEX Mall.” Il ragazzo si calmò: “Ah capisco, c’è solo un bar lì vicino non muovetevi arrivo!” Roxy annuì: “Ok!” spense la chiamata e restituì il cellulare a Jonghyun: “Dovevi proprio prendermelo così il cellulare?” Lei ridacchiò: “Cos’è? Il tuo amichetto è sensibile?” Jonghyun diventò pomodoro. Dopo cinque minuti arrivò Key. Era preoccupato, si avvicinò a Jonghyun e disse: “Andiamo a casa, stupido dinosauro!” poi si rivolse a Roxy: “Vuoi un passaggio? Se non sbaglio siamo di strada.” Roxy guardò l’ora: le 21:30, sarebbe già dovuta essere a casa! Accettò, si fidava di quel ragazzo, non sapeva perché!

Key li accompagnò alla macchina, Roxy aiutava Jonghyun a camminare. Erano in macchina, Key chiese: “Domani le tue amiche vengono a fare le pulizie?” Roxy annuì: “Sì. A che ora?” Key non staccò gli occhi dalla strada: “Le dieci circa?” Roxy annuì: “OK, gira a destra: è quello l’hotel.” Key girò e accostò vicino all’hotel, Roxy gli sorrise: “Grazie.” “Figurati principessa, quando hai bisogno chiama. Ti farò avere il mio numero.” Roxy decise che quel ragazzo le stava simpatico. Annuì: “Grazie.” poi guardò Quello che stava sul sedile posteriore: “Riposati!” Jonghyun annuì e le sorrise. Roxy scese dall’auto chiuse la portiera e compendosi il capo con la mano corse fino alla porta del hotel. Key sorrise e ripartì.

La mattina seguente arrivò in fretta, Roxy svegliò le amiche: “Dai su che andate a conoscere gli SHINee!” Le due si alzarono, insieme fecero colazione e Sarah disse:
“Emm Roxy…” La ragazza la guardò: “Si?”
“Io… non so fare le pulizie!”
“Ti aiuta Jojo! Che problema c’è?” Jojo guardò altrove…
“Nemmeno tu, Jojo? Beh si impara!”
“Non potresti venire anche tu per piacereeeeeee.” dissero le ragazze all’unisono. Roxy le guardò avevano quello sguardo di supplica e poi voleva sapere come stava Jonghyun… NO che le veniva in mente! Annuì, voleva bene alle sue amiche, le due ragazze fangoleggiavano!
Scesero dal taxi che si era fermato davanti ad un abitazione non troppo grande ma comunque fuori dal comune. Erano davanti al campanello e Sarah e Jojo guardavano Roxy che, sbuffando, suonò. Una voce gentile venne da dietro la porta: “Un momento.” Poi Kim Kibum aprì la porta: “Oh ciao vi aspettavamo, e tu che ci fai qui?” Roxy sorrise: “Non mi andava di mandare due incapaci a fare le pulizie…” disse mandando una frecciatina a Sarah e Jojo che l’avevano costretta ad andare. Key gli fece cenno di entrare e di seguirlo: “Bene da questa parte, qui c’è lo sgabuzzino, potete trovare tutto l’occorrente. Fate come foste a casa vostra. Se avete bisogno io sono in salotto a leggere.” poi sorrise. Roxy afferrò una scopa e disse: “Bene ragazze allora, da quello che ho intuito la casa si divide in due parti: piano superiore e piano inferiore. Al piano superiore cinque camere più un bagno, a quello inferiore salotto, cucina, un bagno e giardino. Quindi io vado di sopra voi iniziate da qui. Jojo vai in cucina e inizia a spolverare tutti i mobili che trovi mentre tu, Sarah…. Vieni con me, inizi dalla camera di… Ta… tae…” “Taemin?” chiese Sarah. Roxy annuì: “Si quel coso!” poi afferro una scopa, tre pezze, due secchi e diede a Sarah  lo scopettone. Salirono le scale e si trovarono di fronte ad un enorme corridoio: “Facciamo in ordine, partendo dal bagno veniamo qui. La prima stanza e quella di Taemin, c’è scritto fuori, inizia da quella e, se si lamenta perché l’hai svegliato, digli che il sole mangia le ore e, se non vuole la camera sporca, è ora che si alzi, al limite apri le finestre e togli le coperte.” Poi sorrise convinta: “Sei così poco fine Roxy!” “Siamo qui per lavorare.” Così dicendo si diresse verso il bagno e ci si chiuse dentro.

Sarah bussò alla porta di Taemin e non ricevette risposta. L’aprì piano, il ragazzo stava dormendo, richiuse la porta e gli si avvicinò: “Taemin?” Il ragazzo si rigirò nel letto, Sarah gli diede un bacino sulla guancia, e lui si rigirò. Sarah sbuffò: “Taemin?” gli lasciò un bacino sulle labbra, stava per allontanarsi quando venne trattenuta e fatta cadere sul letto: “Ti ho presa: sei mia prigioniera!” Sarah si dimenò, Taemin sorrise: “Non mi scappi più!” poi le diede un dolce bacino sulle labbra: “Ti amo.” Sarah sorrise: “Anche io… mi piacerebbe restare così ma il sole mangia le ore (?) Me l’ha detto Roxy.” poi sgattaiolò via da quella presa e corse alla finestra aprendo la tenda: “Noooooooo ti prego la luce no!!” Sarah sorrise, poi si girò verso il ragazzo e divenne bordeaux: “Se… sei… sei in mutande!!” prese il primo cuscino che le era a portata di mano e glielo lanciò addosso, Taemin sorrise poi le si avvicinò: “Ti dispiace?” Sarah divenne bordeaux.

Roxy stava pulendo il bagno e senti un urlò provenire dalla stanza di Taemin: “Nooooooooooo  ti prego la luce no!!” Così sorrise: Sarah ce l’aveva fatta. Continuò a pulire quando sentì la voce dell’amica dire: “Sei in mutande!” subito si allarmò, eppure lo sapevano che venivano a fare le pulizie. Prese un asciugamano e si diresse in camera del ragazzo con le mani sugli occhi entrò: “Mettiti questo idiota! E vai a cambiarti!!” Taemin arrossì, poi ubbidì e andò in bagno. Roxy guardò l’amica: “Tu inizia a pulire! Spolvera.” e le lanciò uno straccio: “Sei peggio di un SS.”                                                                                     Visto che il bagno era occupato da Taemin entrò nella stanza accanto, era tutto buio. Si diresse a tentoni verso la finestra, ma inciampò su qualcosa di simile a una scatola e cadde. Non sentì il duro del pavimento ma era qualcosa di morbido che si muoveva. Qualcosa l’afferrò: “Mmmh…” Roxy capì dov’era caduta, cercò di divincolarsi ma la stretta era forte: “Dove scappi? Ti ho  presa, sei mia!!” “Lasciami, stupido Stalking maniaco!!” Jonghyun sorrise: “Mi riconosci anche al buio?” “Hai parlato cretino!” Una mano la lasciò e si accese una lucetta, era a tre centimetri dal volto di Jonghyun: “Buongiorno.” Poi sorrise, Roxy era bordeaux: “Lasciami!!!! Maniaco!!”

Sarah sentì l’amica urlare dalla camera di Jonghyun e sorrise.

Roxy era tutta rossa, e Jonghyun sorrideva. La ragazza si sentì toccare la gamba e diventò ancora più rossa, la mano di Jonghyun salì lungo quella gamba, appena toccandola arrivò fino alla pancia e continuò a salire, Roxy non riusciva a muoversi “Dove sono finita!” pensò. Era vicino, troppo vicino ancora qualche centimetro e avrebbe potuto sentire il ferretto del reggiseno. Il ragazzo sorrise e tolse la mano: “A quanto pare non sono l’unico sensibile…” Roxy si sentì avvampare dalla rabbia: “Lasciami…” “No…” “Lasciami…” “No” “Ti do tre secondi… lasciami!” “No” “Uno…. Due… tre…”al terzo secondo sferrò una ginocchiata sullo stico di Jonghyun che lasciò la presa contorcendosi dal dolore. Sì alzo di scatto, e aprì la finestra: “Non costringermi  a toglierti le coperte!!” “Fallo e ci sarà da ridere!!” il ragazzo per tutto il tempo era rimasto coperto dalle lenzuola fino al collo. Roxy si avvicinò e gli tolse il lenzuolo. Da sotto le coperte apparì il ragazzo… aveva in dosso solo i pantaloni. Roxy divenne bordeaux e incapace di muoversi: “Ma cosa avete in questa casa… non sapete mettervi un pigiama?!!” Jonghyun la afferrò per un braccio e la distese sul letto mettendocisi sopra. Qualcosa scattò nella testolina di Roxy, qualcosa di non molto piacevole: lo stesso volto, la stessa posizione. Divenne rossa di vergogna e rabbia, non aveva idea di quello che passava nella mente di quel ragazzo: ” Che vu… vuoi fare ??!! “ un ghigno gli attraversò la faccia, mentre una mano scorreva lungo il fianco di Roxy che stava morendo di paura, Jonghyun guardò quello sguardo impaurito e non resistette si avvicinò e…  scoppiò a ridere come un cretino, lei lo guardò un po’ confusa lui non riusciva più a smettere di ridere, poi disse: ” Dovevi vedere la tua faccia ah ah ah ah ah!!!” Roxy collegò subito: ” Tu tu tu piccolo essere stupido, insulso e senza un briciolo di cervello, non degno di una vita su questo grande pianeta, mi stavi prendendo in giro!!!” lui ancora rideva. Roxy lo voleva strozzare ma l’omicidio era un reato grave, anche se forse le avrebbero dato un premio se lo avesse fatto! Lui disse: ”Scusa ma era irresistibile lo scherzo!” Roxy pensò “ora lo uccido, ora lo uccido! Ma io l’ho già vista questa scena identica… ne sono sicura!” lo guardò malissimo: “Tu…. Io ti ho già visto prima del nostro incontro in biblioteca… un ricordo.” Jonghyun la guardò sorpreso: “Davvero?!?” Roxy annuì. Jonghyun non sapeva che fare, si alzò in piedi e Roxy fece lo stesso. Erano uno  di fronte all’altra: “Cosa ricordi?” chiese Jonghyun: “Niente solo sensazioni…” “puoi dirmi il tuo nome?” Roxy scosse la testa: “Cosa ti serve?” Jonghyun abbassò lo sguardo: “Per favore tu sai il mio, mi pare equo. Non trovi?” Roxy lo fissò, chi era quel ragazzo? Quando lo aveva conosciuto? Prima di essere venuta in Corea? Lo fissò: “Roxy, questo è il mio nome.” Jonghyun sorrise, poi la abbracciò: “Ciao Roxy, non scappare da me… voglio essere tuo amico!” Roxy lo fisso: “Conoscente.” Jonghyun sorrise: “Per il momento mi basta…” poi chiuse gli occhi, aveva una faccia dolorante: “TI senti bene?” chiese Roxy, Jonghyun la guardò: “Ovvio! Non vedi che faccia allegra che ho?” “Non prendermi in giro! Sdraiati e riposati, io intanto pulisco il resto.” Poi iniziò a pulire.

Jojo aveva finito in cucina. Salì al piano superiore per cercare Roxy. Doveva essere in una delle camere, aprì la prima.
Minho si era svegliato, quella mattina alla gente piaceva urlare. Si alzò e inizio a cambiarsi per scendere a fare colazione. Si mise i pantaloni e si cambiò la maglia, aprì l’armadio per tirarne fuori una pulita quando sentì la porta spalancarsi, entrò qualcuno: “Roxy, sei qui?” il ragazzo si girò di colpo: “Jojo!” A Jojo cadde la pezza, era bordeaux: “Bu…buongio…BUONGIORNO MINHO OPPA!” disse tutto di un fiato e strinse gli occhi. Minho si infilò una maglia e le sorrise. Jojo aveva ancora gli occhi chiusi, lui le si avvicinò e le prese il volto tra le mani, la ragazza non aveva ancora aperto gli occhi. Minho le diede un dolce bacio sulle labbra: “Buongiorno Jojo!” Jojo aprì gli occhi poi gli sorrise: “Io dovrei trovare Roxy…” “L’ho sentita urlare dalla camera di Jonghyun!” Jojo annuì: “Grazie Minho ci vediamo dopo!” poi uscì. Minho sorrise poi incominciò a sistemare la camera.

Jojo entrò in camera di Jonghyun e trovò Jonghyun sotto le coperte che continuava a blaterare e Roxy che puliva che non ne poteva più: “Ho finito…” “Bene ora pulisci i vetri con la pezza blu, passa i mobili con quella rossa, passa l’aspirapolvere e lava per terra!” Jojo annuì e tornò giù da basso.
Roxy rimase in camera di Jonghyun, in genere era veloce a fare le pulizie, difatti stava già lavando per terra: “Non osare alzarti dal letto finché è ancora bagnato.” Jonghyun annuì. Roxy aprì la porta successiva, era quella di Key era in perfetto stato. Adorava quel ragazzo sempre di più. Dopo aver detto quello che doveva fare a Sarah scese al piano inferiore e andò in salotto, Key stava leggendo un libro, un’altra scena già vista: “Ciao, tutto bene?” Roxy annuì: “Sì sì, comunque la tua camera è già apposto?” Key annuì: “Sì sì, passa a quella di Onew!” Roxy annuì e corse di sopra, entrò in camera del ragazzo, che puntualmente dormiva. Era tutto infagottato nei cuscini e nel piumino. Aprì la finestra e la tapparella: “Su Onew alzati!” Onew la guardò e sorrise: “Ciao come stai? Yawn.” Poi contro tutte le aspettative di Roxy il ragazzo si alzò e continuò: “Io vado a fare colazione tu fai come fossi a casa tua.” Roxy annuì e incominciò a pulire. Sarah entrò qualche minuto dopo: “Roxy ho finito!” “Vai ad aiutare Jojo e digli che venga su a fare la camera di Minho.” Sarah annuì e scese.  Non ci volle molto a fare anche quella stanza… era nel disordine totale ma, Roxy, era veloce. Aveva finito anche quella camera e si stava dirigendo verso il bagno. Pulì i vetri, stava scivolando dalla scala ma si resse aiutata dalla finestra, anche quello le ricordava qualcosa... Jonghyun. Scosse la testa per cacciare via quei pensieri, e lavò il lavandino. La porta si spalancò e entrò un ragazzo mezzo in coma. Roxy alzò lo sguardo: “O vai giù o vai dopo in bagno… sto pulendo!” “Non basta che ti giri, devo solo fare la doccia…” “Scherzi??? Sparisci! Now!!” Jonghyun incominciò a togliersi la maglia: “Ma ci senti?? Ti ho detto di uscire!” “Lo sai che sei carina anche quando ti arrabbi?” “Non usare frasi fatte!” “ Al limite ti rifai gli occhi!” Si tolse la maglia, Roxy si copri il viso bordo… “STUPIDO DINOSAURO NON INFASTIDIRE QUELLA POVERA RAGAZZA!!!” era Key, che veniva a salvare la situazione lanciando il libro dall’inizio del corridoio. Jonghyun venne preso per un orecchio e trascinato fuori dal bagno. Roxy ringraziò Key e continuò a pulire. Aveva finito anche lì. Controllo la camera di Taemin, sistemò un po’ di cose che Sarah non aveva fatto e si diresse verso la stanza di Minho. Jojo era tornata giù da basso a finire e ad aiutare Sarah. La camera di Minho era un gioiello, brillava perfino… Jojo era una brava bugiarda. Lavò anche il corridoio e le scale, scendendo a ritroso. Inciampò quando mancavano cinque scalini cadendo a terra. Ma in quella casa avevano il pavimento morbido? Il “Pavimento” incominciò a muoversi e lamentarsi… era caduta sopra qualcuno: “Fai attenzione!!” Si alzò… era solo Jonghyun: “Sempre a lamentarti tu?” “Senti da che pulpito… e non posso sfiorarti che mi tiri un calcio, e non posso farmi la doccia in bagno perché ci sei tu… Insomma ti lamenti sempre!” “Scusa se sono una ragazza per bene!” Jonghyun le sorrise. Roxy fisso il ragazzo e notò che indossava solo
l’accappatoio… si senti la faccia scottare… era pure tutto bagnato. Si dileguò in cucina, che ,tra l’altro era pulita alla perfezione: “Roxy tutto bene, sei rossa.” Roxy annuì poi disse: “Pa… pass… passiamo al salotto!” le due ragazze annuirono contente. Dopo venti minuti il salotto era pulito, altri dieci minuti per l’altro bagno e la casa era apposto. Roxy tornò in cucina dove trovò Key che spadellava: “Vi fermate a pranzo?” Roxy guardò le amica imploranti: “Ok… ma solo per questa volta!” Le due amiche esultarono!

“Per Jonghyun pensavo di preparare del semplice riso tu che dici?” Roxy annuì: “Vuoi che ti aiuto? Mentre tu prepari il pollo io faccio il riso?” Key annuì: “Thank you!” Roxy sorrise: “Figurati!” e incominciò a preparare il riso, non era il classico riso, era più cremoso e morbido, Key chiese: “Ma che riso è?” “Ah scusa che sbadata… l’ho cotto come la nonna, la forza dell’abitudine… spero gli piaccia.” Key annuì: “Sono sicuro che lo adorerà.” Roxy finì di condirlo mentre Key era ancora indietro con il pollo: “Glielo puoi portare tu? Please qui il pollo non ne vuole sapere di cucinarsi. Roxy sorrise e annuì anche se di mala voglia. Prese il piatto con il riso e lo appoggiò su un vassoio assieme a un frutto e dell’acqua! Key chiese ancora: “Scusa un ultimo piacere… potresti fargli compagnia? Non è abituato a stare tanto da solo, ti scongiuro!!” Roxy annuì: “Allora mangio con lui, poi afferrò un altro piatto di riso e un altro bicchiere. “Ah e dagli la medicina è nel suo cassetto!” “Ricevuto!” Roxy bussò, e la voce di Jonghyun risuonò all’interno della stanza: “Avanti!” la ragazza aprì la porta, un altro déjà-vu. Scosse la testa ed entrò, appoggiò il vassoio sul comodino e prese uno sgabello sedendosi vicino al letto. “Ci sono due piatti…” “Qualcuno mi ha detto che soffri di solitudine!” “Come tutti i cani, non lo sapevi!” “A me sembri un dinosauro…” “ Sì, l’ultimo sul pianeta, sono così solo…” “Mangia.” Disse Roxy dandogli il piatto. “Non puoi imboccarmi sono malato.” “Hai le mani.” “Daiiii” “No.” “Ma…” “NO.” “Ma…” “NO!!” “Non sei la mia infermierina!” “Mangia o te lo ritrovi sulla testa!” “Ok.” Poi prese il piatto e mangiò, Roxy fece lo stesso. “Ma è delizioso!!! Woow, altro che quello che ti ho preparato io!” “Scusa? Quando mi avresti preparato del riso?” “Emm… intendevo il gelato…” “Ma il gelato era comprato, non prendermi in giro! È da quando ci siamo conosciuti che non fai altro che far riferimento a un ipotetica vita con me.” Jonghyun sorrise imbarazzato: “Emm… Roxy posso dirti una cosa?” “Cosa?” “Mi sono inventato una storia dove… dove… è una fan quella appostata in giardino?” Chiese girandosi verso la finestra. Roxy andò a vedere un po’ preoccupata, alla finestra non c’era niente: “Che stai dicendo, si rigirò verso il ragazzo che stava dormendo o almeno ci provava: “Coso… non inganneresti nemmeno un infante!” “Ronf ronf!” “Are you kidding me?” “…” “Ok se non ne vuoi parlare basta dirlo!” “Fidati di me, lo saprai!” ”Ok, ora mangia il riso!” Jonghyun sorrise e cercò di mangiarsi le labbra: “Fatto!” “Baka, quello che hai nel piatto!” “Oh… Ok!” poi prese il riso a grandi forchettate, soffiando ogni volta! Roxy alzò gli occhi al cielo ma era divertita, sembrava un bambino. Si sedette sulla sedia e si mise a mangiare. Jonghyun aveva mangiato anche il frutto, una mela, ed era soddisfatto. Roxy aprì il cassetto e ne tiro fuori le medicine. Sciolse una bustina nel acqua e disse: “Bevi.” Jonghyun la guardò male: “Non ti aspetterai che beva quella roba!?” per una volta serio. “Bevi.” “NO.” “Bevi.” “NO” “Bevi, non costringermi a tapparti il naso…” disse Roxy con un sorriso malioso: “Perché mi tratti male, non potresti trattarmi bene?” “Sei tu che sei un bambino!” “Ma….“ “Ok ti do un premio!” Jonghyun sorrise e bevve la medicina tutta in un sorso: “Il mio premio?” Roxy aveva già visto quella scena ma era lei a reclamare il premio… scosse la testa e tirò fuori dalla tasca della gonna un cioccolatino: “Ecco.” Poi lo mise nelle mani del ragazzo che sgranò gli occhi: “E il mio bacio?” “Cosa? Quale bacio?” “Emmm… scherzavo, volevo vedere la tua faccia! Ah. Ah. Ah.” lei non ci badò: “Sorvolerò!” “Roxy io vorrei un'altra cosa, e ti prometterò che  mi rimetterò al meglio!” “Ti ascolto….” “Vorrei che mi dessi un occasione per diventare tuo amico.” Roxy era un po’ titubante: “Averti tra i piedi 24 ore su 24, ascoltarti anche quando parli a vanvera, avere un irritazione costante e la voglia di picchiarti… emm ok ti do tempo fino a Natale...Ok? Ah io festeggio Natale non so te!” “Ti va se la vigilia la passiamo insieme? Con gli altri intendo!” Roxy sbuffò: “Ok…” Jonghyun sorrise contento: “Ma… ma… ma la vigilia è Sabato prossimo!!!” Roxy annuì: “Lo so.” “È scorretto!” “So anche questo! Ma credo che se un amicizia deve fiorire, in una settimana lo fa quindi good luck!” “ E non inventarti parole!” “Si chiama inglese…” “Ah… davvero?” “Sì!” “Allora domani mattina ti vengo a prendere alle sette e andiamo a scuola a piedi ci stai? Tranquilla mi metto la sciarpa e mi vesto pesante!” “Ok cosa vuoi che sia per una settimana!” “Staremo a vedere! Ah puoi non metterti la parrucca finché non sei arrivata a scuola?” Roxy non capì la motivazione di quella richiesta ma annuì.
 
La giornata era passata com’era venuta e con lei anche la notte. Roxy aprì gli occhi e sbadigliò. Quella mattina avrebbe dovuto andare a scuola con Jonghyun, sbuffò. Perché aveva accettato? Si alzò fece colazione, si pettinò ed era apposto. Prese l’ombrello perché il cielo minacciava neve e scese. Uscì dall’hotel e trovò Jonghyun con una rosa: “Buongiorno!” Roxy lo guardò: “Scherzi?” “No perché?” “Baka!” “Ci incamminiamo?” Roxy annuì: “oggi ho portato le cuffiette!” Jonghyun le lanciò un occhiata di sbieco: “Oggi pomeriggio ti va il karaoke?” Roxy lo guardò: “Ti straccio!”  ”Ah stiamo a vedere!” “Posso farti una domanda un po’ personale?” “Dimmi?” “Hai mai dato il primo bacio?” Roxy deglutì:  “S… sì!” “Davvero? A chi?” “Emm… sono affari miei!” “Ok come pensavo non l’hai fatto!” “Si chiamava Luca era a scuola con me!” “Ma tu non sei venuta in Giappone quando eri piccola? Luca è un nome italiano!” “Ah quello era un bacetto sulla guancia.” “Visto! Non l’hai fatto!” “Sì certo tu mi hai parlato di primo bacio… e io quello lo considero il primo bacio!” “E sulle labbra?” “Emm… S.. Sì!” “Ah e come si chiamava!” “Emm non lo ricordo!” “Non prendermi in giro!” “È che ne ho dati talmente tanti che non lo rammento!” “Roxy allora vai con tutti!” “Noooo!” “Dimmi i loro nomi almeno tre!” “Emm… Light Yagami… Yakumo Saito… Rin Okumura… Suguro Chayamachi!” “Non ti ho chiesto di farmi la lista dei personaggi anime che più ti piacciono!” Roxy divenne tutta rossa: “Emm… solo perché hanno nome di personaggi anime non vuol dire che lo siano!” poi pensò “Potevo almeno cambiare i cognomi!” Jonghyun rise di cuore: “Ok ho capito!” “ E tu sapientino hai mai dato un bacio!” “Il mio primo bacio l’ho dato ma non l’amavo… il  mio primo vero bacio l’ho dato a una ragazza stupenda… oh quanto la amo!!” “Davvero com’è?”  “Ha i capelli lunghi e biondi e gli occhi verdi sotto il quali c’è una spolverata di lentiggini e le sue labbra sono rosse come il riflessi dei suoi capelli…” “Non ti ho chiesto di descrivere me!” “Ah, ma sei tu la ragazza che nei miei sogni ho desiderato di baciare!” le ultime parole le pronunciò avvicinandosi pericolosamente al volto di Roxy che puntualmente divenne bordeaux: “Baka non prendermi in giro!!” urlò tirandogli l’ombrello sulla testa! “Non ti sto prendendo in giro, mi piaci veramente e vorrei che tu lo accettassi!” “Sì, certo come no! Un ragazzo famoso che può avere quante ragazze vuole che si innamora di una come me che a guardarla sembra uno straccio…” “Hey” urlò Jonghyun arrabbiato:”… non dirlo neanche per scherzo, tu sei bellissima… io amo il tuo carattere tu non ci sbavi dietro come un cane non ci tratti diversamente da quello che in realtà siamo, persone normali, tu mi piaci Roxy…” qualcos’altro scattò nella mente di Roxy quelle parole le erano già state dette! Scrollò la testa ormai non ci faceva nemmeno più caso. “Tutto ok?” chiese Jonghyun.  “Sì sì solo un po’ di mal di testa” “Devo portarti all’ospedale!” “Calmo, stai calmo sto bene” lo tranquillizzò la ragazza: “Siamo quasi arrivati…” “Allora oggi karaoke? Vengo a prenderti dopo la scuola” “Facciamo che ci troviamo lì.” “Ok come preferisci.”
 
Roxy entrò in classe, c’erano a mala pena cinque o sei persone, si sedette al suo posto e si mise a disegnare. Kyung-woo entrò tutto pimpante e si sedette al suo posto. Roxy non staccò gli occhi dal disegno: “Come mai tanta felicità?” “Ho il suo numero, e ieri ci siamo scritti!” “E cosa ti ha detto?” chiese Roxy curiosa, ma senza staccare gli occhi dal foglio: “Che il parrucchiere è solo un secondo lavoro, e che in realtà è un modello della Etude.” “Wow, la marca di cancelleria per la faccia?” Il ragazzo la guardò un po’ confuso: “Cancelleria per la faccia?” Roxy rispose come fosse la cosa più ovvia del mondo: “Si, dai, quella roba che si mette sulla faccia!” “Si chiamano trucchi” “Che ho detto io!” “Ma…” la prof entrò, era quella di musica: “Buongiorno ragazzi come va oggi?” “Bene…” risposero tutti in coro: “Oggi, interrogo sul canto!” Tutti guardarono la prof sbalorditi: “Iniziamo dalla ragazza nuova, Erika.” Roxy si alzò in piedi: “Sono io.” La prof le fece un sorriso: “Molto bene, vorrei che mi cantassi qualcosa, a tuo piacere!” “Emmm… non ne conosco canzoni coreane.” “Allora cantaci qualcosa di straniero…” “ Ok… ma la base? Insomma non posso farcela senza base!” “Dimmi la canzone cerco la base…” “AC/DC?” tutti la guardarono come dire” Che lingua è?” la professoressa annuì: “TNT?” la prof annuì e fece paritre la base e Roxy si mise a cantare, i suoi compagni la guardarono male ma kyung Woo sorrideva, quella ragazza era un forza. Roxy finì la canzone e si mise a sedere: “Un genere un po’ inconsueto, ma comunque apprezzato, molto bene per la tua originalità ti metto otto!” “La ringrazio” .

A turno passarono molte ragazze, Jimin, si alzò e si mise a cantare su una dolce melodia, a Roxy portò alla mente tante cose, veri e propri ricordi nascosti nella sua mente: un palco, dei riflettori puntati in faccia, calde lacrime, un presentatore… Joghyun, sì, c’era anche lui nella sua mente. Quella canzone… era: “The reason…” Kyung woo la guardò: “Esatto si chiama così la canzone, la conosci? Non ti facevo da questo genere.” Roxy lo guardò con aria assorta: “Non ricordo di averla mai sentita… ma questa melodia così dolce nella mia mente, e poi le parole mi vengono spontanee ma non l’ho mai ascoltata…” “Beh è stata passata molto per radio da quando la ragazza di Kim Jonghyun la cantata al Korean talent!” “La ragazza di chi?” “Kim Jonghyun il main vocalist degli SHINee…” Roxy sembrò quasi ricevere un’accoltellata allo stomaco: “Ha la ragazza?” “Sì, non rammento il nome ma è bellissima! Le ho anche fatto i capelli…” “Capisco… oggi pomeriggio ti va di andare a fare un giro assieme?” il ragazzo annuì: “Mi farebbe piacere, mangiamo assieme?” Roxy annuì, poi si mise a guardare fuori dalla finestra, era ancora scossa dalla notizia “Perché? Infondo è solo un conoscente, ma questa mattina mi ha detto che gli piacevo… Che bugiardo! Ti odio Kim Jonghyun!” Dall’occhio le scese una lacrima, subito si pulì con la manica, aspettò che la canzone finisse poi alzò la mano: “Scusi professoressa posso andare al bagno?” La professoressa la guardò preoccupata: “Stai bene? Sei bianca! Veloce vai vai!” Roxy corse fuori da quella classe. Giù dalle scale e diritta in bagno ma lì si scontrò contro qualcuno: “Tutto ok?” Roxy alzò lo sguardo: “Sarah!!” La ragazza la guardo: “Stai bene? Stai piangendo!” Roxy si asciugò le lacrime in fretta: “Si si tutto ok mi è andato qualcosa negli occhi!” “Entrambi?” Roxy annuì “… forse un po’ di povere?” la sua voce strozzata la tradiva, scoppiò a piangere e Sarah l’abbracciò per consolarla, aspettò che l’amica si calmasse e le chiese: “Cosa è successo?” “Jo… Jon…. Jonghyun ha la ragazza!” Sarah sembrò pietrificata poi si calmò: “Stai tranquilla deve esserci un errore…. Sai come sono queste cose lo vedono con una ragazza e dicono che è la sua fidanzata…” sembrava poco convinta: “Non lo voglio più vedere!!” “Dai non fare così… pensa a cose belle… ad esempio io oggi esco con Taemin…” “Tu sì che sai come tirare su il morale alla gente Sarah! Beh infondo era solo un conoscente per me…” Sarah non sapeva che fare.
La scuola era finita e Kyung woo e Roxy usciro assieme, lui le propose: “Ti va di venire da me oggi pomeriggio? Così possiamo stare tranquilli a discutere su come… beh… sai….” “Conquistare il ragazzo che ti piace?” “Esatto…” Roxy sorrise: “Ok va bene! Dove mi offri da mangiare?” Lui la guardo, ragazza senza pudore, sorrise: “Beh ti va il Comex Mall?” “Non tanto già ci lavoro quattro pomeriggi alla settimana e una sera!” “Capisco, c’è un altro centro commerciale, è qui vicino e lì vicino c’è un bar molto carino… lì?” “Volentieri.” “Basta attraversare, eccolo lì! Certo che queste strisce pedonali mi fanno venire la pelle d’oca…” attraversarono: “Perché?” “Non lo sai? C’è stato un incidente qualche settimana fa… credo non sia morto nessuno, un ragazzo e una ragazza, fratelli. È stata colpa della ragazza, lui l’ha salvata…” Roxy annuì: “Capisco…” quel racconto le pareva quasi di averlo vissuto lei in prima persona tanto le pareva reale l’accaduto.” Erano arrivati a quel Bar, entrarono la barista li salutò: “Buongiorno!” Roxy ebbe un altro deja vu. Fece un piccolo inchino e si sedette ad un tavolo, chissà per che tra tutti quelli aveva scelto proprio quello. Ordinarono da mangiare, dei noodles. Un ragazzo entrò nel bar: Capelli neri con riflessi rossi, occhi nocciola probabilmente lenti a contatto, una felpa aperta rossa con una maglietta nera e Jeans neri, ai piedi anfibi. Roxy vide Kyung woo arrossire e mettersi a fissare i suoi noodles intensamente. Roxy sorrise: “Vieni spesso in questo bar?” Kyung woo annuì: “E lui?” Il ragazzo alzò la testa con gli occhi sbarrati era completamnte rosso. Annuì. Il ragazzo si avvicinò: “Hey Kyung woo… non pensavo avessi la ragazza complimenti è anche carina!” Roxy notò la difficoltà del ragazzo a rispondere e l’imbarazzo: “Non sono la sua ragazza, sono un’amica. È un ragazzo dolcissimo, visto che oggi ero a casa da sola e dovevo prepararmi da mangiare da sola mi ha offerto il pranzo, è un ragazzo d’oro.” L’altro la guardò male: “Ti posso parlare due minuti?” Roxy sembrò confusa, guardò Kyung woo aveva anche lui la stesa faccia. Annuì e uscì. Il ragazzo la superava di qualche centimentro, la squadrò: “ Capelli biondi, bel visetto, bel fisico… ci potrebbe stare…. Se lui non ti ricambia allora allontanati subito da lui, lui è solo mio è da un po’ che gli ho messo gli occhi addosso… stagli lontana o io te la faccio pagare!!!” Roxy non sapeva che dire, le veniva da ridere, si calmò e rispose: “Sono una sua amica, non ho assolutamente intenzione di rubarti niente a me piace un altro.” “Non te ne innamorare o soffrirai e basta ok?” Roxy annuì e rientrò. Non voleva comunicare subito la notizia all’amico. Si sedette e riprese a mangiare i suoi noodles: “Che voleva?” “Emm niente di che solo un contatto per la sua azienda di modelli dice che ho un visino da creme!” “Ma se non sai nemmeno cosa sono la chiami cancelleria per la faccia!” Roxy rise: “Infondo non è altro che cancelleria per la faccia, matite, colori, temperini…” Kyung woo rise: “Oggi pomeriggio ti va se ti compro un po’ di cancelleria per la faccia?” Roxy sorrise: “Non mi piace!” “Eddai ti prego!” poi gli fece quello sguardo da cucciolotto…” Roxy annuì rassegnata: “Andiamo al centro commerciale questo qui attaccato.”

Jonghyun era seduto fuori dal Karaoke… era passata circa un ora da quando era lì… ancora nessuna Roxy: “Dove si è cacciata?” una ragazza era seduta qualche panchina più in la, nella stessa situazione, lo guardò e gli sorrise un sorriso malinconico e di solidarietà. Jonghyun le si avvicinò: “Posso offrirti qualcosa, tanto ormai Roxy non verrà!” La ragazza sorrise e annuì: “Ti va il centro commerciale?” Jonghyun annuì.
Sarah era uscita da scuola, aspettava fuori dal cancello arrivò un ragazzo, con un ombrello in mano, di corsa le si fermò davanti: “anf anf scusa…” Sarah sorrise: “Dai scemo… l’imporante è che sei qui… andiamo?” si diressero verso un centro commerciale.

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Angolo dell’autrice da strozzare:
Meglio tardi che mai dicevano. Sarò breve. Per i tre lettori che sono giunti fin qui ^^
Rileggere questo capitolo è stato come rivivere un anno stupendo della mia vita.
Grazie al mio riccio che me l’ha corretta ^^
E grazie a Sacchan che mi fa sempre degli splendidi disegni J
Il prossimo capitolo arriverà a breve *^*
Dai che manca poco!
Un abbraccio Ecchan :3

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Capitolo 4
*** Don't give up ***


4-Don't give up

Kyung woo e Roxy entrarono nel centro commerciale, Roxy sorrise. Sembrava una bimba al parco giochi: “Andiamo di sopra?” il ragazzo annuì, salirono sulle scale mobili. Roxy continuava a guardarsi attorno meravigliata. Al piano superiore c’erano molti negozi: d’abbigliamento, cosmetici, profumi, bigiotteria. Kyung woo le prese la mano e la trascinò in un negozio tutto rosa dell’Etude. Roxy si guardò intorno e rabbrividì: “Che posto è?” kyung woo la guardò: “ È un negozio di cosmetici. Una marca molto famosa.” Roxy annuì ma era comunque inquietata: “Incominciamo dalla base… un buon fondotinta.” E prese una scatoletta rotonda e gliela mise vicino al viso: “Troppo scuro… Ecco questo è perfetto!” Roxy annuì, poi il ragazzo prese un correttore dello stesso colore. Poi si avvicinò verso un altro bancone e c’erano un sacco di matite ne prese un po’: nera, bianca, azzurra e rosa. Poi proseguirono il loro percorso che per Roxy sembrava la strada per l’inferno. Si fermarono difronte a delle cosette che per Roxy sembravano bamboline ma che, scoprì in seguito, erano mascara: “Allora tu hai delle ciglia abbastanza lunghe quindi non serve allungarle, direi più qualcosa per separarle bene e rendere l’occhio più grande.”  Roxy non capiva una parola ma si limitò ad annuire e basta. L’altro bancone era pieno di lucida labbra anche questi di mille forme diverse: lecca lecca, caramelle, fiocchetti, bamboline…. Ce n’erano  per tutti i gusti, Roxy scelse un lecca lecca rosso e il ragazzo sorrise. Finalmente era arrivata la parte più critica: l’ombretto. Roxy si rifiutava di avvicinarsi a quel reparto. Da animaletti di peluche a cofanetti da 45, 000 won. Roxy guardò kyung woo confusa: “Cosa devo fare?” “Lì c’è la nuova collezione sono bamboline scegli quella che più ti piace. Roxy si avvicinò al bancone e ne scelse una a caso: aveva un vestitino rosso e i capelli neri con un fiocco rosso in testa. Roxy annuì: “Questa.” Poi trascinò il ragazzo alla cassa e, contro il volere di Roxy, fu lui a pagare. Uscirono dal negozio.
Sarah e Taemin se ne andavano in giro per mano fregandosene di tutti e di tutto. Molte ragazze si fermavano a guardarli, e qualcuna scattava delle foto.
Sarah era un po’ imbarazzata: “Non … sarebbe meglio che…” Lui le sorrise: “Jonghyun può e io no? Sono stanco di dover nascondere tutto quello che faccio.”
Lei gli sorrise dolcemente. Aveva voglia di baciarlo in quel momento ma forse sarebbe stato un po’ troppo. La loro relazione stava correndo per conto suo almeno l’approccio con le fan doveva essere un po’ più lento. Non si era mai sentita così felice.

Jonghyun chiese: “Sei stata abbandonata anche tu?” La ragazza sorrise: “Circa, non è il mio ragazzo ma mi piacerebbe tanto. Anche se… non credo di interessargli.” Lui le sorrise: “Ma sei una ragazza tanto carina e dolce.”
“Sì ma credo di essere invisibile ai suoi occhi, probabilmente se ne è scordato.” Lui chiese: “Come si chiama questo ragazzo?”
Lei arrossì: “Lee Jong- woo”
“Magari è solo timido e non ha avuto il coraggio di presentarsi.” Lei scosse la testa: “No, parla tranquillamente con le ragazze, tranne con me, mi sembra di essergli indifferente, ogni volta che gli parlo lui se ne va. Oggi gli ho lasciato un biglietto sopra il suo banco dove gli davo appuntamento qui ma non si è presentato.” Lui le sorrise: “Capisco, è solo timido, gli piaci davvero ed è per questo che non ti parla, si vergogna con te. ” Lei sorrise: “Sarebbe bello. Tu invece? Sei stato abbandonato?” Jonghyun annuì: “Sì, e a dire il vero non ne conosco nemmeno il motivo. Questa mattina, quando l’avevo invitata ha accettato senza fare storie ma poi non è venuta.” La ragazza sorrise: “Magari è timida.” Il ragazzo trattenne una risata: “Chi? Roxy? No, non è proprio timida.” Lei era confusa: “ Dici? Magari se né semplicemente dimenticata.” Jonghyun scosse nuovamente la testa: “Non credo. Però non importa, se non è oggi sarà domani altrimenti continuerò a riprovare fino alla nausea… Io la amo tanto e non mi arrenderò.”
La ragazza sorrise: “E lei ti ama?” Lui sembrava un po’ confuso: “Una volta sì, credo. Ora non  può semplicemente, ma farò in modo che possa farlo di nuovo.” Sul volto della ragazza si dipinse un espressione confusa: “Non capisco.” “Non importa.”

Roxy uscì dalla libreria e si diresse verso le scale mobili quando vide una testa conosciuta: “Jonghyun.” Sussurrò. I muscoli le si bloccarono quando vide al suo fianco una ragazza, deglutì a fatica e il suo cuore prese a battere forte, aveva  voglia di urlare. Tutto intorno a lei si fermò e i suoni divennero ottusi. Come aveva osato prenderla in giro? Fino ad allora aveva pensato che forse Kyung-woo si era sbagliato. Non voleva crederci.


Jonghyun si diresse verso le scale mobili, vide spuntare tra la folla dei capelli rossi, che riconobbe essere la parrucca di Roxy: “Roxy.” Sussurrò. I muscoli gli si bloccarono quando vide al suo fianco un ragazzo. Lo aveva già dimenticato così? Che fine aveva fatto il loro patto? Non poteva essere. Aveva voglia di prendere a pugni quel ragazzo.
La ragazza prese coraggio. Si sbloccò, si diresse verso il ragazzo incazzata, lo guardò negli occhi. Jonghyun fu attraversato da un brivido: “Roxy… io…” lei gli arrivò vicino, il suo primo impulso fu quello di tirargli una sberla. Si limitò ad uno sguardo altrettanto tagliente e senza aprire bocca lo prese per un braccio e si diresse verso un corridoio poco affollato. Quando fu lontana da occhi indiscreti lo fece, gli tirò la sberla che aveva trattenuto. I suoi occhi erano bagnati di lacrime e non sapeva nemmeno lei perché: “Complimenti idiota!” Jonghyun non capiva, lei continuò: “Perché mi prendi in giro? Eh? Pensi che io sia solo un altro dei tuoi giochini? Perché mi hai detto quelle cose se già ce l’hai una ragazza! Sei uno stronzo! Beh complimenti è anche carina! E non ti azzardare a dire che non è la tua ragazza! Me lo ha detto Kyung-woo, che hai la ragazza, ha cantato per te difronte a un sacco di persone. Beh vi auguro di sposarvi e avere tanti bambini! Spero solo che non siano stronzi come te!” Poi si allontanò, Jonghyun era pietrificato. Cercò di prenderla per un polso e fermarla ma senza risultato: “Roxy…” sussurrò a mala pena: “Ti amo…” anche queste due parole erano sussurrate. La ragazza si era già allontanata, la sua figura stava svanendo agli occhi di Jonghyun. Non gli aveva  nemmeno  lasciato il tempo di aprire bocca. Aveva voglia di urlarle tutto. Di dirle quello che era successo, di urlare il suo amore per lei. Odiava quella situazione. Odiava quel dottore. Odiava la macchina che gli aveva travolti. Odiava di non essere stato lui al posto di lei. Odiava  se stesso per quel incidente. Odiava il non poterla stringere, baciare e amare. Odiava non poterle stare vicino anche solo in silenzio. Si sedette a terra e guardò davanti a se con lo sguardo perso. Ripensò a tutti i momenti con lei.
Roxy si era seduta sotto un grande albero in un giardino pubblico. Calde lacrime scendevano dai suoi occhi che non volevano credere a quello che avevano visto. Come mai le importava tanto? A lei Jonghyun non piaceva.
 Le si avvicino Kyung-woo: “Ti ho trovata. Dai su ti riaccompagno a casa.” Lei lo guardò e gli sorrise tra le lacrime: “Grazie… non voglio stare sola.” Lui la fece alzare e le asciugò le lacrime: “Allora andiamo a casa mia così ti insegno a mettere quei trucchi no?” Lei sorrise e annuì. Si sarebbe fatta torturare da quegli aggeggi pur di non pensare a Jonghyun. Era a pezzi. Cercava scuse su scuse per È giustificare il suo stato d’animo. Guardava fuori dai grandi vetri del bus. La neve cadeva e corpriva tutto e tutti. Forse anche Jonghyun in quel momento. Scosse la testa per non pensarci e per fortuna era la loro fermata.

Sarah e Taemin camminavano per il centro commerciale, notarono una figura seduta a terra, si avvicinarono e lo guardarono: Jonghyun. Delle lacrime scendevano dal suo volto ma il suo sguardo era perso difronte se. Sarah si accucciò vicino a lui e con una voce dolce e sussurrata chiese: “Cosa è successo?” Lui tentò un sorriso ma era stanco anche di tutti quei sorrisi finti: “ È successo che sono un cretino. Ho fatto un casino. Roxy non mi vuole più, qualcuno le ha detto che ho la ragazza e…” la suo voce si ruppe in singhiozzi. Sarah gli appoggiò una mano sulla spalla: “Jonghyun, lei capirà e si ricorderà di te. Sei fortunato sai? Io e Jojo siamo le sue migliori amiche e lavoriamo per te.” Lui le sorrise: “Hai ragione, grazie.” Sarah lo fece alzare: “Andiamo su.” Taemin, guardòla delicatezza di Sarah e se ne innamorò ancora di più poi disse: “Dai huyng non mollare.” Jonghyun sorrise.
Roxy entrò a casa di Kyung-woo, si tolse le scarpe il ragazzo le fece vedere camera sua: “È ordinata complimenti.” Lui sorrise: “La tengo io così. Dai siediti, ti pettino.” Roxy non era convinta: “É meglio di no.” Lui le sorrise: “Non ti fidi?” lei scosse la testa: “No vedi è che…”
“Che?” chiese lui curioso.
“Ok te lo dico.” Si sedette e guardò il ragazzo: “Beh vedi io…” “Facciamo così, ti porto del succo di frutta poi ne parliamo.” Lei sorrise, il ragazzo uscì. Roxy era rimasta sola ancora e fu assalita dai pensieri. Ripensò a tutte le sensazioni che aveva avuto in quei giorni e le venne in mente un solo nome: Jonghyun. Scosse la testa  e se…

Kyung-woo tornò, le porse un bicchiere di succo d’arancia e le sorrise: “Dimmi.” Lei rispose: “Il mio nome non è Erika, ma Roxy… vengo dal Giappone e diciamo  che sono scappata da una professoressa che credo volesse uccidermi, almeno così mi hanno detto le mie amiche. Il problema è che non ricordo il viaggio ne prima. So solo di aver fatto un incidente e di aver perso la memoria. Il fatto è che quella professoressa ora è qui e allora ho dovuto camuffarmi.” Si tolse la parrucca rossa, Kyung-woo la guardò con gli occhi spalancati: “Ommiodio Roxy… tu sei Roxy!” lei chiese: “Si e allora?”
“Tu sei la ragazza di Jonghyun!”
 

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Capitolo 5
*** 5-I will do everything for getting you back ***


5-I will do everything for getting you back


Roxy spalancò gli occhi: “Chi?” lui le sorrise: “La ragazza di Jonghyun, quella che ha cantato The reason, quella a cui ho fatto i capelli, tu sei lei.” Roxy lo guardò confusa, poi rifletté: effettivamente dava un senso a tutto quello che le era accaduto, Jonghyun tra i piedi, perché un idol dovrebbe interessarsi a unaragazzacosì?, Sarah che sta con Taemin, la parrucca, le pulizie, le frasi di Jonghyun, Jojo, Key…. Tutto.
Guardò il ragazzo, non le venivano le parole. Lui le sorrise, accese il pc e andò su Youtube mise a caricare un video: “Aspetta, vorrei mostrati una cosa.” Le sue gambe tremavano, non sapeva cosa dire. Il video si era caricato. Dal momento in cui Kyung-woo lo avesse fatto partire sarebbe stato tutto reale. Ma forse lo era già. Il ragazzo lo fece partire. Roxy apparì, era incapucciata, si mise a cantare una dolce melodia. La ragazza era confusa, ricordò qualcosa ma non molto. Alla fine della canzone vide Jonghyun apparire sul palco e affermare: “Vi voglio presentare la mia ragazza, Roxy!” La ragazza arrossì: “ Sono una stupida. Lui.. chissà cosa ha provato per tutto questo tempo. Sono una stronza” Kyung-woo le sorrise: “Torna da lui?”
“Mi piacerebbe tanto tornare da lui ma…. Non ricordo niente e non lo amo…” lui le sorrise, era palese che provava qualcosa per lui: “Dai del tempo al tempo.” Lei sorrise. Prese il cellulare e scrisse un messaggio:


“Io e te. Questa sera. Al bar vicino al  centro commerciale. Alle 8:00.”
  
Inviò il messaggio a Jonghyun e attese una risposta.
Il ragazzo era seduto sul suo letto. Ricordava le parole di Sarah e Taemin ma non ce la  faceva. Non sapeva nemmeno come avvicinarla di nuovo. Sblocco il telefono e  vide le foto di lui e lei assieme.
“Roxy.”
Arrivò la notifica di un messaggio da Roxy. Non poteva crederci. Gli dava appuntamento. Sorride e saltò per tutta la camera. Si calmò e rispose:
“Okay J.”
Roxy guardò l’amico. Non dovei insegnarmi come si mettono quei cosi? Lui le sorrise, e la fece sedere: “Questa e cipria si mette sulla faccia per coprire le imperfezioni.” Gliene spalmò un po’ su tutta la faccia, lei sembrava inquietata ma non oppose resistenza: “Questo è ombretto si mette sulle palpebre, vediamo: direi che il bianco ci sta.” Gliene mise un po’ e passò alla matita. Le insegnò a mettere tutto. Poi le sorrise: “Ti va se ti pettino?” Lei lo guardò poi annuì.
Erano le 19:30, Roxy sorrise a Kyung-woo poi disse: “è maglio che passi per casa prima di andare.” Lui le sorrise: “Suppongo che tu non abiti qui vicino?” lei scosse la testa: “Abito in un hotel in centro.” Lui le sorrise: “Ti accompagno dai, prendiamo la metrò.” Lei annuì e sorrise riconoscente.
Ci misero mezzora per arrivare, fortunatamente il centro commerciale non era lontano. Roxy si cambiò: una gonna rossa e una maglietta nera dei Guns and roses, un paio di anfibi. Guardò Sarah che la fissa e chiese: “Che c’è?” lei guardò altrove: “Niente.” Roxy sorrise: “Sì, esco con Jonghyun.” Sarah sorrise: “Davvero?” Roxy sorrise e uscì.
Jonghyun era fuori dal locale da un’ora, non riusciva a stare a casa. Batteva il piede nervoso e guardava la neve scendere. Chissà se anche Roxy vedeva la stessa neve. Notò tra quella foschia la figura chiara di Roxy.  Ancora quel ragazzo. Strinse i pugni. Le aveva appena dato un bacio sulla guancia e Roxy non gli chiedeva le misure per la bara?

La ragazza davanti al bar, salutò Kyung-woo e lo ringraziò per il pomeriggio passato assieme. Kyung-woo la salutò e le fece segno di andare con un sorriso complice: “Qualcuno ti sta aspettando.” Lei sorrise, e lui le diede un bacio sulla guancia. Con un ultimo saluto lei andò verso Jonghyun. Noto che il ragazzo era coperto di neve: “Da quanto sei qui? Sembri un pupazzo di neve.”
Lui la guardò dolcemente, era di buon umore: “Da un’ora circa.”
“Hai appena avuto la febbre. Scemo.”
“Allora andiamo dentro.”
Entrarono e si sedettero a un tavolo lei chiese: “Chi era quella ragazza?” lui alzò lo sguardo: “L’ho incontrata fuori dal Karaoke, anche lei è stata abbandonata lì. Ma perché non sei venuta?” lei guardò basso, e i pensieri di qualche ora prima tornarono con il senso di colpa: “Vedi…” la cameriera li interruppe: “Cosa posso portarvi?” Roxy sorrise: “Per me dei toast e una coca-cola grazie.” Jonghyun le sorrise: “Anche per me.” La cameriera si allontanò, Roxy riprese il discorso: “Oggi kyung-woo mi ha detto che hai la ragazza e avevo paura mi stessi prendendo in giro, poi oggi ti ho visto con quella ragazza e ne ho avuto la conferma.” Jonghyun sorrise: “Come mai allora mi hai chiesto di vederci?”
“Kyung-woo mi ha anche detto che sono io la ragazza di Jonghyun.” Jonghyun sbarrò gli occhi, la sua bocca si asciugò e il suo cuore inizò a battere forte. Articolò qualche parola a stento: “Quindi adesso tu…” Roxy scosse la testa: “No. Io, scusami, non sono innamorata di te.” Stava mentendo a lui o a se stessa? Lei provava qualcosa per lui: “Io non mi ricordo di te… scusami tanto Jonghyun.” Il ragazzo annuì: “Allora manterrò la mia promessa.” Le si avvicinò a cica venti centimetri dal suo viso: “Ti farò innamorare di me!” Roxy arrossì: “Ok. Ma dovrai sudare parecchio.” Lui sorrise: “Voglio che ricordi il prima possibile, e per farlo ti va di venire a stare da noi?” Roxy arrossì: “Vedi, mi sentirei fuori posto.” Lui sorrise: “E pensare che abbiamo dormito una settimana e mezza nello stesso letto.” Roxy spalancò gli occhi: “Come scusa?” Jonghyun spiegò: “Ti ricordi che la preside aveva una sorpresa? Beh eravamo noi, siamo andati per come dire: in vacanza in una cittadina Giapponese poco affollata di fan e la vostra preside ci ha ospitato, varie conoscenze con la SMtown. Però non c’erano camere disponibili così, visto che tu hai quella più grande ci ha messo con te. Solo che ovviamente sono finito a dormire con te.” Le pupille di Roxy erano diventate due bottoni: “Cosa?” arrivò la cena, Roxy non se ne accorse nemmeno. Jonghyun ridacchiò: “Ammettilo che non ti è dispiaciuto.” “Stronzo.” Il ragazzo era molto divertito: “Posso dirti una cosa?” Roxy annuì: “Sì certo.” le fece un sorriso da parte a parte: “Ti amo.” Roxy divenne completamente rossa: “Baka!!”
Passarono la serata assieme. Il ragazzo la fissava con due occhi dolcissimi e per tutta risposta lei cercava di non guardarlo. Jonghyun era così felice. C’era stato solo un momento in cui era stato più felice: quando aveva visto la sua Roxy cantare per lui.
Roxy non capiva bene in che situazione si trovava. Jonghyun le piaceva, su quello non c’era dubbio, non ora. La sua vita era cambiata radicalmente nel giro di poche settimene. Ora viveva in un altro stato, aveva uno pseudo ragazzo e doveva indossare una parrucca per andare a scuola. Decise di buttarsi a capofitto in questa situazione e di parlare con le amiche del eventuale idea di andare a viere con loro. Verso le 22:00 Jonghyun la riaccompagnò a casa.
“Ciao.” Lo salutò Roxy, lui le sorrise: “Ti passo a prendere domani mattina.” Lei annuì, poi si girò e stava per entrare quando Jonghyun le prese il polso e lei si girò a guardarlo: “Ti amo Roxy.” Lei sorrise, doveva farci l’abitudine: “Forse un giorno anche io.” E forse quel giorno non era lontano. Poi entrò.
Jonghyun tornò a casa tutto contento. Aprì la porta e disse a gran voce: “Buona sera gente!” Onew si rigirò sul divano: “Devi fare tutto questo casino?” il ragazzo gli si avvicinò: “Roxy sa di essere la mia ragazza!” Onew si rigirò: “Buon per te!” Key scese le scale, era in pigiama. Si diresse in cucina e prese un bicchiere d’acqua: “Cosa c’è Jonghyun?” il ragazzo sorrise e gli si avvicinò, si sedette sul ripiano della cucina e disse: “Roxy sa di essere la mia ragazza, non si ricorda ancora di me e quindi non vuole stare con me ma lei lo sa. Sa che siamo stati assieme. E prima o poi torneremo assieme.” Key gli sorrise: “Bravo Jonghyun, ora però vai a letto che è meglio.” Lui sorrise e andò verso la camera.
 
Il mattino seguente Roxy si alzò, guardò il cellulare, c’era un messaggio:

Non fare colazione, passo venti minuti prima oggi.

Sorrise e andò a vestirsi. Guardò il calendario: Martedì. Domenica sarebbe stato Natale.
Si infilò le scarpe e lasciò un biglietto sopra il tavolo dove diceva a Sarah e Jojo che sarebbe uscita.
Jonghyun la stava aspettando, nevicava così la coprì con l’ombrello, Roxy protestò: “Vado a prendere il mio…” Jonghyun scosse la testa e le sistemò la sciarpa causando il rossore della ragazza: “Non ti azzardare, ci stiamo.” Roxy sembrava scocciata. Per strada si fermarono in un bar e fecero colazione. Una brioche al cioccolato e una tisana per Roxy e una brioche  vuota e un cappuccino per Jonghyun. Roxy lo guardò qualcosa le attraversò la mente. Lo stesso momento solo era il bar della scuola. Guardò il ragazzo: “Abbiamo già fatto colazione al bar vero?” lui le sorrise: “Lo ricordi?” Lei sembrava confusa: “Vagamente.” Jonghyun disse: “Eravamo al bar della scuola, era il giorno prima di partire per la Corea e abbiamo fatto colazione assieme. Abbiamo parlato delle materie che avevamo quel giorno e non ricordo…” “Tu mi hai detto che sembravo triste io ho negato e poi siamo andati in classe…”
“È vero! Roxy… i tuoi ricordi stanno tornando?” lei annuì: “Alcuni, prima li ignoravo ma ora voglio ricordare quello che ho fatto.” Lui le sorrise. Lei lo guardò ed accennò alla brioche: “Vuota?”
“Mmmh. Non è scritto nel mio contratto ma ultimamente ho mangiato molto male.”
“Un tramezzino ieri sera. Sai che roba.”
“Non è così semplice.” Lei sorrise: “Invece sì. A m- alle tue fan piace la tua voce, il tuo carattere.”
“Stavi per dire a me?”
“Smettila e mangia.”
La giornata scuola passo tranquilla, quel giorno non c’era la Danfort ma due ore di inglese con  Simon e Martina. A ricreazione kyung-woo le chiese com’era andata con Jonghyun, lei le raccontò tutto e lui ne fu contento. “Sai… oggi… ho un appuntamento.” Disse Kyung-woo completamente rosso, lei sorrise: “Davvero? Che bello. Domani mi racconti com’è andata.”


Il giorno dopo Roxy si alzò, c’era già un messaggio sul suo telefono:
“Buongiorno amo—Roxy. ^^ Come stai oggi? J”
Alza gli occhi poi sorride, quante faccine metteva?:
“Bene.”
poi si alzò e andò a cambiarsi.
“Potresti essere più escpansiva.”
Roxy sorrise: “Con piacere.” Poi rispose:
“Bene grazie.”
Si pettino:
“Sei simpaticissima.”
“Lo so.”
“Dai scendi ti sto aspettando.”
Jonghyun era fuori. Lei gli fece un piccolo sorriso ironico a cui, lui, rispose con uno a 32 denti. “Buongiorno, come va?” “Ti ho già risposto no?” “Ahahahah si si. Bene grazie.” Roxy lo guardo, poi sorrise. Si incamminarono. Ad un certo punto Jonghyun affermò: “Voglio farti vedere una cosa?” lei lo guardò: “Cioè?” lui aprì una borsa e ne tirò fuori una piccola bambola: “La ricordi?” “Come pensi che possa ricordarla?” Poi  la prese in mano e in quel istante:
Jonghyun fece un sospiro profondo poi disse: ”Io vorrei poter avere una ragazza che accetti di rimanere segreta per non farmi perdere delle fan! E tu Roxy?” Roxy non si aspettava la domanda il suo sguardo si intristì per qualche secondo poi però rispose acidamente :”Non dover fare da balia a 5 bambini!”
Jonghyun guardò Roxy e le chiese: “Perché una bambola?” Roxy lo guardò con una faccia divertita poi rispose: ”Trovo che sia la ragazza ideale !” tutti si misero a ridere tranne Jonghyun che rimase confuso, poi  si misero a mangiare.
Roxy tenne lo sguardo perso nel vuoto per tutto il tempo poi guardo il ragazzo che chiese preoccupato: “Tutto ok?” Lei annui: “Te l’ho regalata io per caso?” “Esattamente.” “Non è possibile.” Poi annuì piano: “Ero simpatica e avevo un bel senso del umorismo.” “Sì, lo so.” Poi gli restituì la bambola e riprese a camminare. Fecero colazione insieme anche quel giorno. Poi Roxy andò a scuola.
Kyung-woo la guardò e le sorrise: “Come è andata?” “Bene dai, abbiamo discusso, accetto il fatto e gli ho dato una settimana di tempo.” “UNA SETTIMANA?!?!?” “Sì, penso possa bastare.” “Come credi.” Poi si sedettero e suonò la campanella che annunciava l’inizio delle lezioni.

Quando la scuola finì, fuori c’era Jonghyun su una moto.
Roxy uscì, era molto solare e Jonghyun la vide sorridere a Kyung-woo. In primo luogo fu geloso poi rimase incantato da quel sorriso che lui si era guadagnato con fatica. Roxy lo notò, voleva sprofondare, non si capiva che era Jonghyun ma comunque era molto imbarazzata. Saluto kyung-woo, penso di fare ingelosire Jonghyun, così gli diede un bacio sulla guancia causando l’imbarazzo del ragazzo. Poi si avvicinò a Jonghyun che le porse un caso. Montò in sella e lui la accompagno al lavoro. Scese e ridacchiò, lui la guardava e sembrava offeso: “Ti sei offeso?” “Si.” “Sei uno stupido sai? E poi sono libera di fare ciò che voglio no?” “No. Per una settimana no.” “Come credi. Dai mangiamo assieme.” Lui le sorrise e entrarono nel centro commerciale.
Mangiarono assieme. Non parlarono molto. Il ragazzo si limitava a fissarla e lei a distogliere lo sguardo. Jonghyun chiese: “Quando hai finito il turno ti va di andare al karaoke?” Lei ci pensò su, o fece finta, poi rispose: “Mah… non so… va bene per questa volta.” Lui sorrise contento. “Non hai prove oggi?” “In realtà sì, ma aspetto volentieri che tu inizi il turno. Lei fece un sorriso imbarazzato ma senza farlo troppo notare. “Beh non manca molto, è questione di minuti.” Lui annuì: “Vai tranquilla pago io.” Lei lo squadrò: “Chi ti credi di essere?” poi si alzo e lascio 29.000 won sulla tavola: “Non ti azzardare ho detto che pago io.” “Non mi va proprio che paghi tu.” “Mah… volevo offrirtelo io il pranzo.” “Ok tanto meglio per me. Comunque mi devi un manga l’ultimo si è bagnato quando cercavo di rianimarti.” Jonghyun annuì: “Ok. Però lo prendiamo assieme.” “Come credi.” Così dicendo andò a cambiarsi.
Mise i suoi pattini e il lavoro iniziò. Jonghyun la guardò per un po’, così sorridente con gli altri e poi teneva una facciata cupa e distaccata con lui. Perché? Rimase così incantato che non si accorse dell’ora. Si svegliò solo quando gli arrivò un messaggio: “Hyung dove sei?” era di Taemin. Si mise a correre e arrivò alle prove un po’ in ritardo. Stavano provando una nuova canzone.

Il pomeriggio fu sfiancante per tutti. Jonghyun si trascinò fino alla doccia e si rinfresco un poco, poi andò a prendere Roxy. La ragazza era stanca e non aveva nemmeno la forza di fare la cinica con Jonghyun: “Mi puoi portare prima a casa?” “Ok come preferisci.” La portò a casa e lei salì, poi lo guardò: “Dai sali anche tu.” Lui la seguì pimpante. Nella stanza d’hotel c’erano Sarah e Taemin sdraiati sul divano che si guardavano un film sotto delle coperte. Roxy andò in camera sua e Jonghyun si fermò a parlare un po’ con loro. Roxy si fece la doccia, ripensò ai momenti che le erano venuti in mente e ebbe l’idea di scriverli. Uscì dalla doccia si vestì e butto giù qualche riga. Ad un certo punto qualcuno busso, era Jonghyun: “Che fai? Studi? Io pensavo che avremmo potuto…”  si fermò avendo notato che la ragazza non lo ascoltava, quella situazione gli ricordò qualcosa così si avvicinò e l’abbracciò da dietro: ”Preferisci un libro a me?” Decise di mettersi d’impegno per farle rivivere ogni momento. Roxy rispose senza staccare gli occhi dal libro: ”Non ora Jonghyun… sto scrivendo! Sì comunque.” Il ragazzo non demorse: ”Dai è noioso studiare! Io non sono noioso … andiamo al karaoke” “Dacci un taglio, non adesso!” Il ragazzo libero la ragazza dalla sua presa, e si buttò sul letto, con uno sguardo molto triste e imbronciato. Roxy sbuffò si alzò e si sedette vicino al ragazzo “Cosa c’è? Cosa vuoi?” Sembrava un cane che c’ercava attenzioni. Jonghyun si mise seduto e la guardò, la abbracciò forte e la face cadere sul letto. Roxy divenne rossa e il ragazzo le stava sopra, e sorrideva, Roxy articolò o cercò di articolare  una frase :”CHE.. che … che fai?“ Il ragazzo le si sdraiò accanto: ”Cerco farti sorridere.“ Roxy sbuffò :”Sei incorreggibile , torno a scrivere!” poi si alzò dal letto ma fu afferrata per un braccio che la bloccò: ”Per favore resta qui … non mi piaci mentre scrivi, sembri triste!“ poi venne tirata verso il letto: “Jonghyun!” guardò in viso il ragazzo, la guardava con uno sguardo misto tra supplica e tenerezza, sbuffò nuovamente: ”Ok ma non per molto, dieci minuti al massimo !” Lui sorrise poi la abbracciò forte, lei si divincolò: ”Non ti ho dato il permesso di abbracciarmi!” Lui la strinse forte e chiuse gli occhi, lei sbuffò, tanto era inutile.
Roxy pensò a ciò che era appena accaduto, le venne un déjà-vu che scoprì essere un pezzettino del suo passato. Forse però di mezzo c’era la Geografia. Lo guardò: “Non volevi andare al karaoke tu?” Jonghyun si alzò in un batter d’occhio causando il riso di lei.
“Cosa fai ancora lì, andiamo muoviti!” Roxy annuì e si alzò più lentamente.
I due andarono in salotto e Jonghyun si rivolse ai due ragazzi sul divano: “Noi andiamo al Karaoke.” Taemin si girò e fece segno di fare silenzio al ragazzo: Sarah stava dormendo.
Roxy sorrise poi uscì seguita da Jonghyun.
Giù c’era la moto nera di Jonghyun, luccicava persino, lui si avviò verso di essa ma Roxy rimase ferma a guardarlo con le mani suoi fianchi. Jonghyun, accortosi che la ragazza non lo stava seguendo si girò: “Perché non vieni?” Roxy sorrise: “Semplice perché il Karaoke non è distante e possiamo andarci a piedi così possiamo parlare di più non trovi?” Jonghyun annuì sorridendo poi si avviarono a piedi. Lui le sfiorò la mano, o meglio provò a prendergliela ma lei la nascose nella giacca in pelle. Lui ci rimase molto male.
Lei non lo guardò ma chiese: “Com’è accaduto?”
“Cosa?” chiese lui non capendo.
“L’incidente. Come ho perso la memoria?”
“Beh… eravamo andati ad una festa organizzata da un mio amico e tornando a casa, con la mia moto stiamo stati travolti e hai sbattuto la testa, tutto qui.”
Lei non lo guardò: “Capisco… e come mai non me ne hai parlato?”
“Come avresti reagito?”
“Ok.”
Discussero ancora un po’ poi finalmente arrivarono al Karaoke. Entrarono in una stanza: un divano, un tavolo, una televisione e dei microfoni.
Jonghyun chiuse la porta e si sedette sul divano: “Bene chi inizia?”
“Ci si può sfidare?”
“Mah, penso di sì ti va una sfida?”
“Perché no?”
Incominciarono a scorrere i titoli delle canzoni. Jonghyun vide un titolo che poteva andare bene: RING DING DONG. Sorrise e lo selezionò, Roxy non fece nemmeno in tempo a protestare che la canzone era iniziata e un microfono le era finito tra le mani.  Non aveva idea del perché, o forse l’aveva ma non voleva pensarci, ma sapeva il ritmo  a memoria quasi.
Riusciva quasi a tenere testa al Main vocalist il problema sorse quando fu ora del ritornello perché dalla sua bocca le parole non uscirono e il suo sguardo divenne perso e fisso sulla tv.
Quella canzone, quella faccia che sorrideva, le urla delle fan in quel piccolo Auditorium e quei cinque ragazzi su quel palco che si muovevano sincronizzati al millesimo. L’imbarazzo di quello che accadde in seguito e l’annuncio della preside: “Cari ragazzi, siccome  Roxy è l’unica a cui non piacciono questi formidabili ragazzi, il che è strano, sarà lei a ospitarli nella sua stanza e Sarah verrà trasferita in un’altra stanza, tanto ci sono tre letti a due piazze e voi siete in sei…” e la rabbia che ne seguì.
Jonghyun smise di cantare e si girò verso Roxy: “Hey tutto bene.” Lei si scantò: “Sì sì. Scusa mi sono distratta proviamo con qualcosa di diverso?”
“Ok, come preferisci.”
Scelse un'altra canzone: Lucifer.
Anche di questa Roxy conosceva il ritmo e anche in questa canzone tenne testa a Jonghyun che si perse nel rep. Roxy guadagnò punti finché non accadde nuovamente: occhi persi e sguardo fisso.
Delle ballerine che ballavano, una si era storta la caviglia e lei stava ballando al posto suo sul palco dell’Auditorium con la febbre. Non era possibile, non poteva essere lei. La testa le girava e svenne.
Jonghyun le toccò il braccio: “Ci sei?”
“Mi siedo un attimo non sto bene.”
“Vuoi che ti porti qualcosa da bere?” lei annui grata con sguardo stanco.
Il ragazzo uscì e Roxy estrasse il diario dalla borsa. Annotò quello che aveva ricordato, la testa le faceva male ma era contenta dei ricordi recuperati.
Jonghyun tornò con dei tramezzini e una bibita gassata. Roxy lo guardò indifferente: “Grazie.” Lui le sorrise e le porse dell’aranciata: “Ti va?” “Si grazie.” Mangiarono ciò che il ragazzo aveva comprato e a un certo punto Roxy chiese: “Voglio che mi dici una cosa: cosa è successo dopo che la preside mi ha detto che dovevo vivere con voi?” “Sei scappata.” Rispose Jonghyun come fosse la cosa più ovvia del mondo. Qualche istante dopo comprese e chiese: “Cosa? Te lo ricordi?” Roxy annuì con il volto basso che fissava il bicchiere di aranciata tenuto con entrambe le mani e poggiato sulle gambe. Jonghyun le sorrise felice.
“Io ti ho inseguita fino al giardino e abbiamo parlato. Ti ho raccontato di una mia amica che…” “Era stata rapita no?” “Esatto. Sono felice di vedere che ricordi poi sono arrivati gli altri e sei scappata, Minho ti ha trovata e la preside ti ha ordinato di farci fare il girò turistico della scuola.”
Roxy sorrise annuendo: “Vi ho fatto conoscere la cuoca e la mia insegnante di disegno vero?” “Esatto.”
 
Cantarono ancora un poco: Hello, Juliet.  Jonghyun, infine le fece cantare una canzone  importante: The Reason.
Roxy si immobilizzò e cadde quasi a terra lo sguardo era fisso: lei, il palco, le luci, la paura, la tensione, la melodia, gli occhi puntati su di lei, il cappuccio per nascondere la sua figura… Jonghyun e le sue parole. Lui la sostenne, aveva esagerato? Forse. Ma forse ne valeva la pena. Se aveva ricordato anche solo un momento allora era servito a qualcosa. La fece sedere: “Non dovevo?” lei lo guardò: “No tranquillo va bene così.”
* * *
Uscirono dal Karaoke e presero la strada per tornare a casa: “Cosa hai provato vedendomi su quel palco?” “Gioia, una gioia infinita. Ti amo.” “E quando sono svenuta per la febbre?” “Paura e rabbia… mi hai fatto arrabbiare non avresti dovuto.”  “Capisco… ti va di raccontarmi qualcosa?”
“Beh diciamo che mi hai insegnato ad andare in bicicletta.” Roxy scoppiò a ridere: “Tu non sapevi andare in bici! Ahahahah.” Si asciugò le lacrime e Jonghyun sorrise contento di vederla ridere: “è così strano?” “Sì.” “Non tutti nascono maestri.” “Ahahahah.”
Arrivarono a un vicolo e svoltarono. Roxy fu percorsa da brividi non le piaceva quel luogo. Sentì dei passi alle spalle e si girò di colpo. Un uomo armato di pistola la stava mirando: “Piccola stronza ti abbiamo trovata finalmente.”  Poi sparò il colpo, Jonghyun, che aveva i riflessi pronti, scansò la ragazza salvandola. Le sorrise: “Stai bene?” lei annuì sembrava un agnellino spaventato. Il ragazzo si alzò e la prese per un braccio cercando di scappare. Ancora loro. Gli avevano seguiti fino a qui, forse avevano visto Roxy alla tv. Furono circondati così non vedendo via d’uscita prese un pezzo di ferro e si alzò dirigendosi contro l’uomo ma Roxy lo fece cadere, appositamente, e gli rubò il pezzo di ferro: “Non posso permettere tu ti faccia del male.” Guardò l’uomo diritto negli occhi: “Non so che ti ho fatto ma nessuno mi spara addosso capito?” l’uomo sparò nuovamente. Roxy schivò il colpo e corse verso l’uomo che non era pronto a ricevere il colpo: una bastonata diritta alle gambe e un osso che si spezzava. Cadde a terra urlando.  Lei si girò verso gli altri che scapparono. Jonghyun chiamò la polizia che fu presto sul luogo.
Roxy sorrise a Jonghyun: “Grazie per aver tentato di salvarmi.”
“Che discorsi proverò sempre a salvarti… io ti amo.” Lei arrossì poi notò il braccio dell’uomo, vi era un tatuaggio: un serpente.
In un istante ricordò: La lotta, il sangue, il dolore, la fatica. Jonghyun l’aveva protetta anche in quell’occasione. Guardò il ragazzo e gli sorrise. Lui non capì perché ma ne fu contento. 

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Capitolo 6
*** 6-Getting you back ***


6-Getting you back



Roxy si alzò e si diresse in cucina. Si stropicciò gli occhi e si esibì in uno sbadiglio. Afferrò la moca del caffè da tre e la preparò. Mentre aspettava che il caffè salisse si sedette sul ripiano della cucina e si mise a sgranocchiare un biscotto al cioccolato. In cucina entrò Jojo seguita da Sarah: “Potevi anche preparare la tavola.”
“Ho fatto il caffè che altro vuoi?”
“Giornata brutta?”
“Scusa se io ieri sera ho rischiato la vita e non sono stata accoccolata al mio amore.”
“Cosa vorresti insinuare?”
“Bambine basta.” Intervenne Jojo mettendo la tovaglia e poi tre tazze.
“Scusa…” brontolò Roxy.
Mangiarono tutte e tre assieme: “Sentite… Quel cretino mi ha fatto una proposta.” Le due ragazze parvero interessate: “Continua.”
“Emm… mi ha chiesto se volevamo andare a vivere con loro fino a Domenica.”
“SÌ!” Dissero le ragazze all’unisono. Roxy parve un po’ sconvolta: “Ok. Ci penso ancora un po’.”
“Daiiiiiiii.”
“Ho detto che ci penso.”
“Maaaa….” Che si erano preparate? Erano perfettamente sicronizzate.
“Ma perché fino a Domenica?” Chiese Jojo. “Perché ha tempo fino a Domenica…” poi sorrise.


La scuola quel giorno era particolarmente noiosa. Passò la mattinata a fare disegnetti idioti sul diario finché qualcuno non le si avvicinò e glielo chiuse: “Signorina Erika.” Roxy alzò lo sguardo: “Siii?”
“Che stai facendo?” Era la Danfort. “Mi scusi.” poi riappoggiò la testa sul libro: “In piedi.” Roxy deglutì, poi andò indietro con la sedia e si alzò, era più alta della Prof. La Danfort alzò la mano e le diede uno schiaffo. La testa di Roxy si mosse secondo l’andamento di quello: “Non accetto certe cose.” Disse la professoressa, gli occhi di Roxy erano bagnati.
Si girò e guardò la professoressa: “Ne… nemmeno io!” Affermò. La Danfort era sconvolta: “Come scusa?” Esattamente quello che ho detto: “Non accetto di essere sfiorata nemmeno con un dito.” La professoressa prese la ragazza per il braccio e la trascinò fuori dall’aula, lungo tutto il corridoio, fino all’aula insegnati. La spinse dentro e Roxy finì a terra. La professoressa chiuse la porta a chiave. “Non ti conviene fare rumore.” Estrasse dalla borsa il frustino che Roxy conosceva bene. La ragazza cercò di rifugiarsi in un angolo: “Ora non fai più la sfrontata eh?”
La ragazza si alzò in piedi e guardò negli occhi la professoressa che l’aveva picchiata per troppo tempo: “Adesso basta io non sono il suo gioco!” La Danfort le colpì la guancia con il frustino e la ragazza sanguinò ma sorrise: “Sono stanca dei suoi soprusi.”
“Ma se è la prima volta…” Roxy si tolse la parrucca.
“Adesso basta ok? Sono stanca!” “Roxy…” sorrise la professoressa, con te ho ancora un conto in sospeso. La colpì violentemente e la ragazza cadde e terra dolorante e si massaggiò la parte colpita. Guardò la professoressa aveva gli occhi doloranti. La Danfort la spinse sul pavimento prona e incominciò a colpirla con violenza: “Devi…” dolore: “Imparare…” ferita: “A portare….” Lacerazione: “Rispetto!” sangue. Roxy non ce la faceva più, si ribellò: prese il frustino con una mano: “Ora basta.” Lo ruppe. Si alzò e guardò la professoressa: “Sono stanca.” La Danfort era sconvolta. Roxy si girò e se ne andò. La professoressa rimase immobile.


Le ferite bruciavano, si passò nuovamente l’asciugamano bagnato e si guardò la schiena allo specchio del bagno. Vi erano anche delle ferite vecchie, ma quando era successo? Le faceva male e delle lacrime uscivano dai suo occhi. Dolore. Ricordò di averlo già fatto allo specchio di camera sua: guardarsi le ferite.
Lo sto facendo per il ragazzo che amo.”
Cosa? Come mai quei pensieri avevano varcato la sua mente? Finì di pulirsi, forse servivano delle medicazioni più appropriate. Sentì la campanella suonare. Si rimise la camicia e uscì da scuola con i compagni. Fuori c’era Jonghyun che sorrideva. Lei gli si avvicinò: “Dove vuoi che ti porti?”
“All’ospedale.”
“Cosa?! Perché!?”
“Fallo e basta.” Salì in moto, rimise il casco e Jonghyun partì veloce. Arrivarono all’ospedale e le furono medicate le ferite. Roxy uscì e Jonghyun le fu subito affianco: “Come è successo?”
“Emm… non puoi capire.”
“La Danfort?”
“Che la conosci?”
“Sì, ha provato a picchiare anche me ma tu mi hai difeso.” Roxy ripensò a ciò che le era venuto in mente: lo sto facendo per il ragazzo che amo. Non era possibile. Guardò Jonghyun che la guardava preoccupato: “Come stai?”
“Bene.” Lui sorrise: “Ti porto a casa.”
“La tua?”
“No beh, la tua.”
“È la stessa fino a Domenica.”
“Come scusa?” “Mi va bene mi trasferisco da voi.”
“DAVVERO?!” Lui sorrideva felice e pimpante. Le prese la mano. Lei sorrise, che ragazzo si era trovata. Maledisse la sé del passato per averla ficcata in quel casino, anche se un po’ la capiva.

Jonghyun la portò prima in Hotel e lei, assieme alle amiche che non stavano più nella pelle, raccolse le sue cose. Arrivarono al dormitorio. Roxy aprì la porta e subito coriandoli: “BENVEUTE!” Doveva essere stato Key avvisato da Jonghyun. Roxy parve infastidita. Ma cosa avevano sei anni? Posò la valigia a terra. Key le si avvicino e le sorrise: “Sono contento che hai accettato l’invito. Vieni ti mostro dove mettere le tue cose.” Roxy annuì. Lo aveva fatto per le amiche, solo per le amiche. La stanza dove la condusse Key era molto grande e aveva un letto enorme. “Questa è la tua stanza.” Roxy gli sorrise: “Grazie Key.” Jonghyun le cinse in fianchi: “Non è giusto che a lui sorridi e a me no.” Roxy sobbalzò e si divincolò dall’abbraccio: “KIAAAAA.” Jonghyun rise: “Cos’è il verso tipico di Roxy?"
“Cretino!” Il ragazzo rise. Key uscì senza che Roxy se ne accorgesse. La ragazza posò la borsa sul letto e incominciò a mettere le cose nell’armadio. Jonghyun la guardava e sorrideva, non poteva credere di averla ancora lì con sé.
Le si avvicinò: “Posso aiutarti?”
“No sono grande, adulta e vaccinata. Ce la faccio.” Lui sorrise: “Come vuoi.” Roxy continuava a saltare con la valigia in mano per metterla sopra l’armadio, fallendo.
“Vuoi una mano?”
“Ma sei sordo?”
“Una scala?”
“No.”
“Sedia?” Roxy smise di saltare, si avvicinò a una sedia e la mise davanti all’armadio. Afferrò la valigia e ci salì sopra. Riuscì nel suo intento. Ma cadde. Jonghyun la afferrò al volo, si guardarono negli occhi e diventarono rossi entrambi. Roxy abbassò il capo e subito un pensiero fece capolineo nella sua testa. Un ricordo. Stava facendo le pulizie e cadde tra le braccia forti di Jonghyun.
Lo guardò e arrossì: “Non è la prima volta?”
“No.” Sorrise lui. Poi la posò sul letto e si sdraiò affianco.
“Parlami di qualcosa. Te ne prego.”
“C’è stata quella volta che abbiamo bevuto la tisana insieme. Oppure quella volta che ti ho fatta cantare in classe e il mio telefono è finito fuori dalla finestra.”
Roxy rise: “Così impari a registrarmi.”
“Te lo ricordi?”
“Vagamente.” Parlarono a lungo quella sera e alla fine Roxy si addormentò. Jonghyun la coprì con le coperte calde e di mise anche lui vicino a lei.

La guardava e sorrideva. Le accarezzava dolcemente i capelli. Era bellissima quando dormiva. Alla fine si addormentò anche lui. Cap. Last day togheter Roxy aprì gli occhi e trovò quelli di Jonghyun che la fissavano sorridendo. “Che hai da ridere?” “No niente è che … tu lo sai chi sono io?” “Se non lo sai tu.” Non era per niente cambiata da quando gli aveva fatto quella stessa domanda. Sorrise. “SONO IL RE DEL SOLLETICO!” poi prese a farle il solletico, la ragazza si dimenò come una matta continuando a picchiare Jonghyun a cui sembrava non importare, probabilmente non gli faceva male. Jonghyun si fermò e Roxy lo guardò: “Hey aspetta…”
“Sii?”
“No è che ho come un ricordo.”
“Sì, l’ho già fatto.”
“Ora sarei tentata di fartelo io il solletico ma non credo funzioni…”
“Esatto.”
“AHHHH la vita sa essere ingiusta.” Disse aprendo le braccia. Jonghyun si rattristò per qualche istante: “Non immagini quanto.” Bisbigliò.
“Come? Cosa hai detto?”
“No no, niente. Ti va la colazione?”
“Che ora sono?”
“Le dieci.” “COSA!?”
“Oggi stai con me capito? A scuola non ci vai!”
“Ma…”
“Niente ma.” Poi si alzarono e andarono in cucina. Al tavolo c’erano Jojo e Minho che discutevano: “Non se ne parla nemmeno la pallavolo è meglio.”
“Ma scherzi vuoi mettere contro il calcio? Non c’è paragone.”
“Hai ragione… la pallavolo sarà sempre meglio!”
“Guarda che ti faccio il solletico.”
Jojo rise poi fece il solletico al ragazzo: “Non se lo faccio prima io!” Minho rideva e Roxy sorrise. “Jonghyun.”
“Sì?”
“Fammi la colazione.”
“Ma non sono il tuo schiavo.”
“Quando abitavi da me te la facevo ogni mattina quindi…” Jonghyun sbuffò poi mise il thè a bollire. “Cosa fate oggi?” chiese Roxy a Minho e Jojo.
“Andiamo a pattinare vuoi?”
“Andiamo anche noi Roxy.” Roxy annuì: “Vi dispiace?”
“No no per niente.”


Sulla pista di pattinaggio c’erano poche persone. Forse una decina. Noleggiarono i pattini. “Mi dispiace ma mi fa male la caviglia, non posso.” Disse Jonghyun. Jojo parve preoccupata: “Davvero ma come farai con le prove?”
“Non ci abbandoni vero Hyung?”
“No no passerà.”
Roxy sorrise: “Humm interessante.” Si avvicinò al ragazzo e chiese: “Destra o sinistra?”
“Sinistra.” La ragazza si accuccio e gli alzò il bordo inferiore dei pantaloni lasciandogli scoperta la caviglia. La tocco e chiese: “Qui ti fa male?” Il ragazzo annuì: “E qui?” Annuì ancora: “E invece qui?”
“Sì.” La ragazza rimise a posto la caviglia e si alzò: “Capisco…” disse grave. “È grave?” Chiese Minho. Roxy annuì: “È una grave forma di malattia, allo stadio più avanzato che conosca.”
“Davvero?” chiese Jonghyun incredulo: “Che malattia è?”
“Codardia!” Disse Roxy tirandogli una sberla sulla nuca: “Metti i pattini codardo.” Minho e Jojo guardarono male Jonghyun che sorrise imbarazzato. Pattinarono a lungo… Jojo e Minho mentre Roxy provava a insegnare a Jonghyun, che cadeva in continuazione. “Roxy!” Urlò qualcuno dall’altra parte della pista. La ragazza si girò, era Kyung-woo. Roxy sorrise mentre teneva le mani a Jonghyun che continuava a scivolare. L’amico si avvicinò e vide che con lui c’era qualcun altro.
Roxy sorrise: “Ma non sei a scuola?” “Potrei farti la stessa domanda.”
“Effetivamente. Ma chi c’è con te?”
“Emm… lui… lui è… Hong-jung.” Roxy sorrise: “Molto piacere…” poi fece per dargli la mano e lui la strinse e rise: “Non lo sapevo scusa.” “Tranquillo. Ormai è acqua passata.”
“Mi dispiace averti minacciata…”
“Cosa hai fatto?” Chiese Kyung-woo. “Ahahah lascia perdere.” Rise Roxy. Jonghyun cadde: “Scusa… ti ho mollato la mano.” Poi lo aiutò a rialzarsi. “Lui è il tuo ragazzo.” Roxy trasalì e lasciò nuovamente le mani del ragazzo che cadde nuovamente. “No no un conoscente.”
“Con la quale vai a pattinare… sei più finta di me e io sono un modello dell' Etude.”
“No è… complicato.”
“Non negare l’evidenza.” Così dicendo prese Kyung-woo per la mano e pattinò via lasciando Roxy e Jonghyun con le mani nelle mani a guardarli. Minho e Jojo erano bravi, si divertivano a fare competizioni. Jonghyun li guardò. Avrebbe voluto anche lui saper pattinarecosì. Dopo un’ora di pratica imparò a muoversi e gli venne un’ idea. “Torno subito.” Roxy lo guardò allontanarsi e quasi cadere un po’di volte. Stava parlando con un anziano signore seduto al noleggio pattini. Tornò dopo qualche minuto e prese le mani di Roxy. Una dolce melodia venne riprodotta dagli altoparlanti. Roxy l’aveva già sentita. Era la base di Keeping love again. Il ragazzo le iniziò a girare intorno e a cantare. Le prese le mani e la fece danzare con sé. Quasi cadde ma Roxy lo sosteneva. Minho e Jojo si fermarono a guardarli. Jonghyun ce la stava mettendo tutta. Tutti gli altri pattinatori si fermarono. Alcuni riconobbero Jonghyun e la sua ragazza e iniziarono a girare un video. Quel semplice gesto stava incrementando la popolarità del ragazzo che veniva condivisa su Twitter. Ma per Roxy in quel momento c’erano solo gli occhi del ragazzo. Non era il solito Jonghyun gentile e carino ma era concentrato e cercava di non cadere. Appena il brano terminò lei lo abbracciò. Non le erano venuti in mente particolari ricordi ma in quel momento si stava innamorando di Kim Jonghyun, non il ragazzo che aveva conosciuto quattro settimane fa ma quello difronte a lei. Quello che negli ultimi giorni l’aveva fatta impazzire. Lui la strinse: “Ti amo. Ti amo.” Lei alzò il viso e gli baciò la guancia.



“Dove vuoi andare ora?”
“Non so. Dimmi tu.” Roxy aveva lo sguardo perso. Stavano camminando per la città tranquillamente. “Certo che potevano venire con noi quei due.”
“Lasciali fare i piccioncini.”
“Forse lo avranno pensato anche loro.” Poi la guardò, Roxy non recepì subito la battuta: “Cretino.” Poi sorrise: “Pizza!” Jonghyun la guardò: “E che pizza sia.” Le strinse la mano.  Non dovettero camminare tanto per arrivare ad una pizzeria. Trovarono un tavolo che dava su una finestra e si sedettero uno difronte all’altra. Roxy guardò fuori dalla finestra persa nei suoi pensieri. Era così bella assorta. Jonghyun sorrise con un espressione ebete. “Ti amo.” Roxy si girò: “Come scusa?” Lui la guardò negli occhi con due occhi innamorati: “Ti amo.” Roxy arrossì, non sapeva cosa dire, era agitata. Sapeva di provare qualcosa di forte per lui ma era amore? Lo amava? Era imbarazzata da quello sguardo e da quelle parole, così la sua risposta fu parecchio strana: “Grazie” Jonghyun sorrise: “Sei buffa.”
“Perché?” chiese lei imbronciata. “
No è che… ti amo.”
“E smettila di farmi arrossire.” Roxy ordinò una margherita e un acqua minerale e Jonghyun invece Una pizza con patatine e una coca-cola. Parlarono ancora dei ricordi che a Roxy mancavano: “Dobbiamo essere stati veramente bene insieme.” Disse punzecchiando le croste con la forchetta: “Eccome, pensa che per te ho smesso anche di bere la birra.”
“Davvero?”
“Sì.”
“Beh… apprezzo.” Poi gli sorrise. Lui arrossì: “Era davvero per me?”
“Cosa?”
“Il sorriso.” Lei annuì. “Dove mi porti?” “In un posticino alla quale sono affezionato. Volevo portartici la sera dell’incidente ma non è stato possibile.”
“Dai sono curiosa.” Pagarono e uscirono. Presero la metrò e Roxy si sedette sulle gambe di Jonghyun, non perché non ci fosse posto ma perché il ragazzo ce la trascinò a forza.

Il posto dove la condusse Jonghyun era incantevole, si vedevano le luci della città ma anche il cielo stellato. La ragazza era incantata. Si sdraiò sull’erba verde. Lui sorrise: “Ti piace?” gli alberi la riparavano dal sole che si preparava per tramontare: “È bellissimo.” Il rumore delle onde del lago che si muovevano scontrandosi con la riva era delizioso. “Che ore sono?”
“Le cinque.” Jonghyun le si sdraiò accanto. E le cinse il fianco con una mano: “Posso fare una cosa?”
“Cosa?”
“Dimmi sì o no.”
“No.” Il ragazzo si rattristo. “Ok…” Jonghyun le mise una mano sugli occhi e lei li chiuse. Poi avvicinò le labbra a quelle di Roxy e la baciò appena. Roxy non si mosse. Un turbinio di emozioni le attraversarono lo stomaco propagandosi nel petto e facendo battere il cuore, poi salirono e mandarono in tilt il suo cervello così preciso e minuzioso. Fu appena per un secondo ma bastò per non farle più capire niente. Il ragazzo tolse la mano. Roxy lo guardò: “Jonghyun io…”
“Scusa… era indesiderato.”
Lei gli prese il viso con entrambe le mani e lo baciò. Il cuore di Jonghyun prese a battere forte. La strinse tra le sue braccia e una lacrima bagno il viso di lei ma non veniva dai suoi occhi bensì da quelli del ragazzo. Si baciarono a lungo. Lui non voleva fermarsi perché gli era mancata tanto mentre lei non voleva fermarsi perché era imbarazzata. Sarebbe rimasta in quella situazione per sempre. Quando fu ora di lasciare andare si nascose nel petto di lui che le accarezzò i capelli e rise. Lui sussurrò: “Guarda, il tramonto.” Ma quando gli occhi di lei si alzarono non furono per il tramonto ma pe la cosa più bella che avesse mai visto: Kim Jonghyun. Era confusa. Lo amava? Lo amava. Si era impegnato tanto, aveva rinunciato a un sacco di cose per lei: alcol, alcune fan, vita privata… moltissime cose. Di una cosa era certa: la prima era che Jonghyun l’amava.
“Jonghyun…”
“Dimmi.”
“Ti voglio bene.”
Lui si girò: “Cosa?” In quell’istante però si perse il tramonto: “Davvero?” “Sì.” Lui le sorrise era abbastanza per lui.
“Fa freddo andiamo?”
“Ok.” Si alzo, e lei fece lo stesso poi la prese e cose verso il lago lanciandocela dentro.
“AHHHH.” Splash. Roxy si dimenava. Jonghyun si tuffò e la prese: “CRETINO NON…. So nuotare.”
Lui rise: “Te lo ricordi?” “Si.” Lei lo strinse e ricordò che in quel momento stava pensando di dirgli che lo amava ma non ne aveva il coraggio. Lo strinse e tremò… lo amava davvero. Non ce la faceva a dirglielo. “Hey scusa… hai freddo.” Il ragazzo la portò a riva. Erano tutti bagnati. Tornarono a piedi perché tutti bagnati non potevano prende la metrò e nemmeno il bus. Arrivarono a casa. Non avevano parlato di quello che era successo. Lei si sdraiò sul letto vicino a lui. Lo guardò negli occhi. Deglutì: “Mi dispiace.”
“Per cosa?”
“Ti ho fatto sudare tanto. Ho sbagliato. Io l’ho capito sai? Non mi importa se domani è Domenica. Se io ti lascio… io ho perso tutto perché perdo il tuo sorriso quel sorriso che mi mette il buon umore.” E gli accarezzò la guancia: “Quel sorriso che mi fa ridere, quel sorriso che amo, quel sorriso che è tutto mio, quel sorriso che sembra avere vita propria. Un sorriso che non mente. Quello che ti prende in giro, che ti sfida che è contento e talvolta stupido ma ti fa sempre ridere e da sempre il buon umore.” Jonghyun la guardava senza dire una parola, il suo cuore batteva all’impazzata: “E poi perderei quelle braccia, quelle che ti stringono, che ti fanno ridere con il solletico e che ti proteggono… e ti prendono al volo. Poi la tua voce che ti fa venire la pelle d’oca quando canta e che ti fa ridere quando dice stronzate. Io… io… io l’ho capito Jonghyun… io ho capito perché mi ero innamorata di te.”
“Ora non lo sei più.”
“Non ho detto questo. Se lo sono non è grazie ai ricordi che abbiamo assieme. Tu mi hai fatta innamorare di te ancora una volta. E io ti amerò fino all’ultimo dei miei giorni. Non importa se le nostre strade si divideranno. Potrebbe succedere in futuro. Tu avrai sempre un posto speciale nel mio cuore. Sono stanca di combattere i sentimenti che ho per te. Io ti amo.” Jonghyun aveva pianto, le lacrime avevano bagnato il cuscino: “Anche io Roxy… grazie per averlo capito. Ti amerò fino all’ ultimo dei miei giorni.” Poi si avvicinò alle sue labbra e la baciò lei contraccambiò ancora piangendo: “Dio grazie.”
Lo stinse: “Ti amo Jonghyun… ti amo da matti. Non voglio fingere di essere qualcun altro. Io sono Roxy e sono la tua ragazza.” Le loro fronti si toccavano, le mani di Roxy erano sulle guance di Jonghyun e quelle di Jonghyun su quelle di Roxy. Piangevano. Rimasero lì immobili per sempre come nel più bello dei sogni.



Angolo dell'autrice:
Sono passati anni e molte cose sono cambiate. Troppe, sprattutto nel giro di pochi giorni. Mi presento anche senza disegni. Le cose sono cambiate. Probabilmente nessuno leggerà mai questo capitolo. Avrei dovuto pubblicarlo anni fa ma meglio tardi che mai eh? In realtà l'ho scritto solo per me stessa, per rivivere, con dolore quello che era stato il mio affetto per un ragazzo straordinario che voleva solo vivere facendo quello che gli piaceva, scrivere la sua musica, ma che si è ritrovato in mezzo ad un circolo di persone che volevano aprofittarsi di lui tagliandogli le ali e sottoponendolo a una vita da recluso. Spero, caro Jonghyun, tu stia volando con le tue nuovi ali e sono sicura che sei l'angelo più bello. Scusa, forse non ho capito chi eri, forse questa fan fiction è tutta sbagliata. Tu stesso hai detto che nessuno voleva sapere com'eri veramente e per questo ti nascondevi dentro ad un carattere che non era il tuo. Io Jonghyun avrei voluto sapere com'eri. Grazie per esserci stato quando avevo bisogno di te e di avermi accompagnata per la mia adolescenza. 
Grazie Jonghyun oppa.
Riposa in pace.
You did good. 
 

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