Into the castle

di Khailea
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Sono passati sedici anni dal giorno in cui mi sono unita ai soldati del mostro immortale, colui che da bambina evitò la mia morte durante il grande massacro dei mostri.
E' così che viene chiamato quell'avvenimento che purtroppo non sembra aver ancora fine, molti sono caduti ed altrettanti cadranno sotto le armi dei mewmans, ma ancora non ci arrendiamo.
Ho servito Toffee al meglio che ho potuto, ogni volta che andavamo in battaglia m'assicuravo nessuno gli si avvicinasse più del dovuto facendogli perfino da scudo.
Spesso sono stata incaricata di svolgere determinate missioni considerate suicide, ma so che mi sono state assegnate con la certezza della riuscita. Che si trattasse di andare ad assassinare un generale mewmans, di distruggere le loro scorte o semplicemente di spiarli ho sempre accettato impegnandomi al massimo per non fallire. Vedere la delusione negli occhi del mio generale è qualcosa che non accetto.
Amo gli incarichi che mi vengono affidati anche perché in questo modo ho una vicinanza maggiore nei suoi confronti rispetto ad altri, Toffee ha conosciuto tutto di me avendo prova della mia lealtà nei suoi confronti, non c'è però solamente la lotta in questo mio nuovo mondo.
I rapporti con gli altri soldati si sono solidificati ogni giorno di più soprattutto con Rasticore, che mi ha insegnato a combattere, e con Arwen, a causa del fatto che sono una Septarian e della magia che ho utilizzato per avere una capacità rigenerativa al pari di quella del generale il mio corpo non è cambiato da quando ho raggiunto l'età adulta, non una ruga può colpire il mio viso, ma il suo sì.
Con il passare del tempo ho iniziato a notare dei cambiamenti del corpo di quella che considero una fidata amica, alcune piume stanno prendendo ad ingrigirsi e delle rughe si formano attorno ai suoi occhi, le ferite riportate durante le battaglie sono numerose sulle sue gambe e purtroppo non sono in grado di svanire.
Mi chiedo se sia questo il prezzo da pagare per una vita praticamente inestinguibile, assistere all'invecchiamento delle persone a cui si tiene.
L'accampamento in questo momento è stato spostato in una delle zone più fitte della foresta della morte certa, nonostante il luogo sia molto vicino al palazzo della famiglia Butterfly è anche incredibilmente sicuro visto le sue insidie che scoraggiano le persone ad entrarvi.
E' anche abbastanza grande da non permettere una facile localizzazione delle persone al suo interno.
Ovunque gli alti alberi dalle chiome scure sembrano emettere un presagio di morte attraverso i deboli sibili del vento che attraversano le logore cortecce, dei fori in alcuni di queste assomigliano quasi a dei volti agonizzanti e le liane che scendono da alcuni rami possono facilmente confondersi con i serpenti.
In questo luogo perfino gli alberi in effetti possono ucciderti, come i salici sanguinanti, robusti quasi quanto le querce sono ricoperti da grossi aghi, anche solo sfiorare uno di questi provoca una ferita abbastanza grave da provocare il dissanguamento totale del malcapitato. Si dice che le foglie siano diventate rosse a causa della quantità di sangue che ha bagnato le radici dell'albero.
Il terreno è per la maggior parte coperto da dei lunghi ciuffi d'erba sotto cui è facile mancare di vedere un fiore carnivoro, posare il piede su uno di questi è più doloroso che metterlo dentro una tagliola.
Non sono nemmeno rare le creature capaci di eliminare in pochi secondi i viandanti, come ad esempio delle gigantesche piante carnivore cresciute esattamente in mezzo ad alcuni dei sentieri, uniche ancore di salvataggio per chi si è perduto nel bosco.
Sono abbastanza grandi da mangiare un cavallo intero ed anche per questo quanto la loro bocca è completamente aperta non è facile vederle, arrivando da una parte all'altra del sentiero nascondono i denti sotto foglie e cespugli.
Forse però è anche per il pericolo che ci circonda che si apprezza maggiormente la bellezza del cielo notturno, in mezzo a ciascuna foglia si può trovare una stella luminosa avvolta sotto il velo dell'aurora che in questo periodo dell'anno si può osservare.
In questo stesso momento, circondata da null'altro che le ombre della foresta, sto guardando per l'ennesima volta la quiete che dall'alto mi pare si prenda gioco della sofferenza sotto d'essa.
Non molto distante dall'accampamento si trova un piccolo lago dall'acqua cristallina e potabile, non è molto profondo e dalla riva opposta si trova una piccola caverna senza nulla di particolare al suo interno.
Anche se il vento gelido continua a farmi venire dei leggeri brividi su tutto il corpo è qui che io mi trovo, al centro di quest'acqua pura vestita con solamente il mio intimo, ho lasciato i miei abiti vicino alla riva nascondendoli dentro uno dei cespugli, non disponiamo di robuste armature come i mewmans perciò quasi non fa differenza se l'avessi indossata o meno.
Sono qui perché semplicemente avevo bisogno di riposare, il lento dondolio dell'acqua provocato dalla mia coda che si muove mi pare sia quasi in grado di massaggiare i miei muscoli, con il viso puntato verso l'alto prendo dei profondi respiri cercando di non pensare a nulla.
Rimango immobile anche quando sento un odore familiare avvicinarsi, se non fosse per il mio olfatto non mi sarei mai accorta della presenza del generale.
-E' stata una giornata molto dura, non è vero?-
La sua voce quasi mi fa provare un brivido più forte di quello causato dal freddo, che siano ordini o parole di cortesia l'ascolterei sempre.
-Se me lo chiedesse potrei affrontarne più di cento così.-
Dico voltandomi chinando il capo in segno di rispetto, non sono imbarazzata per le mie condizioni.
-Hai svolto un'eccellente lavoro rintracciando la posizione dei soldati e scoprendo i loro turni di ronda. Non ci vorrà molto prima di mettere in atto una trappola che faccia sembrare siano stati attaccati dalle creature nella foresta.-
-La ringrazio per il compito che mi ha affidato.-
-Non serve mi parli in modo così formale Syrh, non stiamo discutendo di strategie d'attacco o di mansioni importanti.-
-Va bene.-
Lo guardo muoversi verso la grotta e sedersi in una parte sporgente d'essa.
-Non hai freddo così?-
-Un po', ma non importa.-
-Sei venuta qui perché qualcosa ti preoccupa?-
-Si.-
Può sembrare che sia costretto a togliermi le parole di bocca ma in realtà io rispondo ad ogni sua domanda, non ho mai voluto dargli informazioni non richieste per questo mi limito a fare così. Con un gesto della mano m'invita ad avvicinarmi ed io rapidamente lo faccio, senza però uscire dall'acqua.
ora l'acqua m'arriva solamente ai polpacci invece che all'ombelico come prima.
-Stai iniziando a renderti conto di come sia vivere più a lungo degli altri?-
Rimango in silenzio per qualche secondo, per giorni ho tenuto fermo il velo di questo pensiero ma alla sua domanda questo velo è scomparso rivelando ogni cosa.
-Si, mentre ero sola non ho mai pensato a questo ma ora che ho passato anni insieme agli altri...mi chiedo cosa accadrà.-
-Purtroppo qualcosa che non possiamo controllare. Prima o poi quasi tutti loro moriranno, noi che al contrario non possiamo sparire per la vecchia possiamo solo andare avanti.-
-Non credevo di dover affrontare nuovamente il dolore di perdere qualcuno...-
Dico con sguardo affranto, prima ho perso il mio villaggio ed ora sono destinata a perdere i miei amici.
-Posso capire che sia doloroso, incontrerai moltissime persone ma devi anche accettare che queste non faranno parte della tua vita per sempre. Questo non vuol dire che devi chiuderti a tutti per non star male, andrai avanti.-
Annuendo deglutisco leggermente, devo ancora metabolizzare tutto questo ma non vedo altra soluzione, però mi sento come se mi abbia letto nella mente, come se sapesse che avrei potuto chiudermi in me stessa.
-Finché potrò seguirti però non sarò sola.-
Poco dopo la mia risposta vedo il generale muoversi con uno scatto verso di me ed afferrarmi per le spalle, entrambi cadiamo in acqua ed in un primo momento non capisco cosa stia succedendo.
Velocemente mi trascina all'interno della grotta e non appena riemergiamo mi appiattisce contro la parete, il suo sguardo però è freddo e riesco ad intuirne il motivo quando sento dei rumori metallici ed il nitrire di alcuni unicorni da guerra.
-Fermiamoci qui per stanotte, sembra abbastanza sicuro.-
-Forse troppo scoperto per i miei gusti...-
-Non ha importanza, in un giorno di viaggio dovremmo riuscire a tornare a palazzo, anche se solo per una notte questo posto basterà.-
A giudicare dalle voci sono tre soldati mewmans, non sembra siano a conoscenza del nostro accampamento nonostante vi siano così vicini. Per evitare di farci scoprire Toffee mi spinge ancora di più contro la parete, i nostri corpi sono completamente uniti e riesco a sentire il suo petto alzarsi a ritmo dei respiri contro il mio. Percepisco il suo odore ed il suo calore e quasi fatico a restar concentrata sulla presenza degli intrusi. Sentiamo i tre uomini scendere dai destrieri e sistemarsi sulle rive del lago, passano vari minuti ed ancora non ci siamo minimamente mossi, fortunatamente non hanno notato i miei abiti nel cespuglio ma non sembra abbiano intenzione d'addormentarsi.
Spostando di poco la testa Toffee mi guarda con fare serio, non mi è difficile immaginare cosa voglia che faccia, annuendo appoggio il viso contro il suo petto, preferisco evitare si possa scorgere anche solo una traccia di magia provenire dalla grotta per questo mi sto nascondendo contro di lui, che sembra intuire la mia intenzione ed infatti mi abbraccia coprendomi la testa con le braccia.
Concentrandomi su tutto ciò che mi circonda nel raggio di metri prendo il controllo delle radici di alcuni degli alberi più vicini agli uomini, senza che questi se ne rendano conto faccio in modo che queste li afferrino per i piedi, non solo lo ma anche gli unicorni da guerra.
Se fossero in grado di tornare indietro da soli potrebbero allarmare qualcuno.
I soldati cercando di rompere i rampi con le spade ma questi presto ricoprono i loro corpi impedendo altri movimenti, con lentezza quasi estenuante li sto conducendo tutti verso una gigantesca pianta carnivora dalle fauci spalancate in attesa delle sue prede.
Gli uomini urlano terrorizzati quando il primo di loro viene maciullato dalle sue zanne, con un colpo secco i denti hanno attraversato il collo e con rapidi scatti stanno tritando quel che resta nell'armatura per poter liberare la carne. Presto stocca anche agli altri due che urlano disperati alla ricerca di qualche aiuto, ma questo non arriva in tempo e le loro voci si spengono.
Rimangono solo gli unicorni che forse sono più difficili da tenere immobilizzati, sono necessari almeno una decina di minuti prima che riesca a farli arrivare sulla pianta.
Questa è ormai sazia ma non sapendo fermarsi continua a mangiare la carne accumulatasi nella sua bocca, a causa dell'eccessiva quantità presto arriva a soffocare e non è più necessario alcun mio intervento.
Riaprendo gli occhi lascio che la magia usata abbandoni il mio corpo ed osservo il viso soddisfatto del generale.
-Non c'è più nessuno...-
Dico quasi in un sussurro.
-Molto bene, sarà meglio tornare all'accampamento adesso. Ottimo lavoro.-
Ogni sua gratificazione mi riempie di gioia, a passi lenti per essere sicuri non arrivino altri soldati. Aspettando mi rivesta lui resta a guardarsi intorno, in particolare gli oggetti lasciati dai soldati, purtroppo però non c'era nulla più che qualche mappa ed alcuni appunti sul loro viaggio.
Dopo aver raccolto tutto il necessario rapidamente torniamo all'accampamento, congedandoci dopo un breve saluto.
Camminando a testa bassa porto la mano al petto come a cercar di trattenere il calore provato poco fa, se mi concentro posso ancora sentire il calore del suo corpo contro il mio...
Senza accorgermene arrivo rapidamente alla tenda che condivido con Arwen, nonostante gli anni passati non abbiamo mai voluto separarci, fin dalla prima notte ci siamo trovate bene insieme a parlare del più e del meno, credo che come me anche lei in quei momenti si senta come una normale ragazza, certe volte abbiamo tutti bisogno di sentirci così.
La tenda tuttavia è cambiata anche grazie ai compiti che abbiamo svolto, siamo riuscite ad ottenerne una più grande, di colore blu scuro, ed all'interno abbiamo due brande bianche dove riposare, lei al momento sembra dormire profondamente nella propria.
Ripensando al discorso con Toffee m'avvicino guardandola, è diventata come una sorella per me, non posso veramente fare altro che vederla appassire?
Accarezzandole delicatamente i corti capelli continuo a riflettere cercando di fortificarmi nel dolore, e senza accorgermene passano così molte ore...
L'indomani il rumore della gente mi sveglia, rimango sdraiata per qualche minuto prima d'alzarmi, noto che Arwen si è alzata prima di me e che sono completamente sola nella tenda, sciacquandomi la faccia con dell'acqua sistemata in una bacinella mi sistemo cercando poi di capire cosa stia succedendo.
Appena metto un piede fuori vedo un muro di mostri coprirmi la visuale, qualcosa dentro di me si sta agitando, non sembrano esserci buone notizie, soprattutto a giudicare dagli sguardi che vedo.
Facendomi largo tra tutti finalmente capisco il motivo di tanto astio.
Davanti alla tenda del nostro generale, si trovano una decina di mewmans, sette di loro sono semplici soldati mentre gli altri tre sono figure decisamente più viste.
Il conte Mildrew, un uomo alto, dai lunghi capelli biondi e gli occhi violacei, i suoi atteggiamenti femminili e drammatici lo rendono un impensabile pretendente per la figlia della regina, eppure dalle informazioni che abbiamo sembra che sia esattamente questo. E' vestito con degli altezzosi stivali neri, dei pantaloni marroni, una camicia viola ed un mantello blu scuro, per qualche strana ragione anche in assenza di vento sia gli abiti che i capelli continuano a muoversi. Sembra star sudando freddo, forse non è abituato a muoversi nel sangue o ad esser circondato da dei mostri, ma certamente è l'ultima persona al mondo in grado d'incutere timore.
Accanto a lui c'era Etheria, parente della regina, una donna bassa e grassoccia con due stelle rosa alle guance, i capelli verde acqua sono acconciati nel tipico modo dei nobili, un alto chignon che li raccoglie completamente, al centro di questi sembra tenere un fazzoletto viola e nella parte superiore alcune ciocche sono sistemate all'interno di due coroncine. Mi chiedo se l'abbia fatto per egocentrismo o per la mancanza di non essere la sovrana. Vestita con un semplice abito azzurro si guarda intorno con superiorità e disgusto.
Infine la figura che più sciocca per la sua presenza è la stessa regina dei mewmans, Cometa.
Sul suo viso si notano chiaramente i simboli blu a forma di farfalla sulle guance, tra i capelli azzurri si trova la corona che sembra sfoggiare con tanto orgoglio, vestita con un elegante abito viola che le arriva alle caviglie tiene tra le mani la sua bacchetta, la fonte di magia più potente dell'universo. Il busto di colore giallo ha sulla punta una gemma rosata a forma di rombo con delle ali bianche ai lati, non si direbbe possa sprigionare una potenza distruttiva abbastanza forte da annientare schiere di nemici in poco tempo.
si trova a guardare negli occhi non solo Toffee ma anche il capitano che ha la responsabilità delle azioni non solo di questo schieramento ma anche di molti altri. Si tratta di un  grosso mostro dalla pelliccia verde muschio, il suo aspetto sembra più suscitare tenerezza che paura vista la sua mole rotonda, le lunghe orecchie sempre ben dritte e le minuscole ali da pipistrello, sproporzionate rispetto al resto del corpo, non servono a dargli un aspetto più autorevole. Tutto ciò che lo distingue da noi è una coroncina di legno sul capo.
Quest'ultimo sorride nervosamente spostando lo sguardo dalla solare regina al gelido fare del nostro generale.
-Bene...sono lieto ci sia stata la possibilità di far incontrare la regina con il nostro miglior generale...-
-Avreste potuto sistemare questo postaccio.-
-Etheria per favore...-
Alle parole della donna il mio sguardo s'assottiglia, basterebbe così poco per tagliar loro la testa, ma Toffee rimane impassibile mentre la regina prende parola.
-Entrambe le fazioni hanno perso troppi uomini, troppi innocenti sono stati schiacciati sotto il peso della guerra. Desidero costruire un periodo di pace tra di noi. Mi rendo conto che, visti i numerosi anni della guerra, per entrambe le popolazioni non sarà facile abituarsi all'idea, per questo motivo sono qui. Per chiedere ad uno di voi di trascorrere un determinato periodo di tempo nella mia dimora, per dimostrare che la convivenza tra mewmans e mostri è possibile.-
Alle sue parole scoppia un mormorio di dissenso e risate di scherno, alle quali presto mi unisco anche io, crede veramente dopo tutto quello che è successo una cosa simile?
Loro non sono altro che degli approfittatori, distruggono tutto ciò che è diverso e reclamano di essere gli unici padroni. Lei non sa la sofferenza che ciascuno di noi ha passato, vorrei quasi mi guardasse negli occhi e vedesse la mia infanzia, credo che non sarebbe più in grado d'affermare che è possibile la pace.
Non dopo tutto questo.
-Ed io sono lieto della vostra proposta, per questo vi ho portato qui, i soldati del generale sono tra i migliori che abbiamo. Renderebbero certamente vanto ai mostri.-
Non posso credere che il capitano creda veramente a queste parole, ma Toffee non sembra ribattere, qualcuno dovrà veramente andare via con loro?
-Scegliamo in fretta e torniamo indietro, ho bisogno di un lungo bagno...-
-Etheria...-
Quella donna mi sta facendo innervosire, come tutti sono in attesa che il generale dica qualcosa, ma tutto ciò che fa è restare in silenzio.
-Uno vale l'altro, ad esempio...quello.-
Continua la donna con un cenno della testa indicando Rasticoree, questo le risponde ringhiando leggermente mostrandole i denti affilati, i soldati sono già pronti a combattere in caso serva.
-Che ne pensate di...quella?Sembra abbastanza innocua.-
Seguendo il dito del conte vedo che ha puntato proprio verso Arwnen, il mio corpo s'irrigidisce vedendo il suo sguardo, sembra già essersi rassegnata all'idea d'andare. Inizia a fare il primo passo verso di loro quando la mia voce interrompe la scena.
-No!Andrò io!-
Sgomitando tutti intorno a me arrivo al limite del cerchio che i mostri hanno formato, qualcosa dentro di me mi dice che se lei andasse non la rivedrei più, è come una sorella per me e già temo di perderla a causa del passare del tempo, non posso affrontare ora questa paura.
-No Syrh!Tu...-
-Io meglio d'altri conosco il peso di questa guerra. I vostri soldati hanno distrutto il mio villaggio, preso tutte le vite di coloro che conoscevo ed ucciso mia madre davanti ai miei stessi occhi, Ho vissuto la mia infanzia nella paura di non superare la notte, senza trovare un riparo stabile, sopportando il freddo e la fame che mi ha portata a mangiare parti del mio corpo per sopravvivere. Se intendete dimostrare che può esistere una pace tra le due specie allora scegliete qualcuno che sia morto nell'animo a causa della guerra che avete creato. Scegliete me!-
Con la voce quasi spezzata urlo a pieni polmoni queste parole, rendendomi conto che non avrei potuto fare altrimenti con nessuna delle persone che mi circondano, vedo gli occhi della mia amica socchiudersi dalla stessa paura che ho provato, sento la voce di Rasticore opporsi a questa decisione e ben presto arrivano quelle di molti altri. Io mi limito a guardare gli occhi della regina, scorgo del dispiacere e forse sgomento per le mie parole mentre gli altri sono rimasti impassibili. Se è pietà quella che vuole mostrarmi non l'accetto.
-Silenzio!-
Finalmente la voce di Toffee riporta l'ordine che si era spezzato, il cuore batte rapidamente fermo nella mia gola in attesa delle sue parole.
-Non penso che ci siano molti a favore della vostra proposta. Non posso mandare un mio soldato contro la sua volontà.-
-Osate disubbidire ad un ordine della regina?-
Il conte inizialmente ha alzato la voce con sfida ma è bastata solo un'occhiata per rimetterlo in riga.
-Forse è la vostra regina, non la mia.-
Il tossire del nostro capitano interrompe la conversazione, sembra essersi decisamente agitato da ciò che sta accadendo, ha assunto perfino un colorito pallido.
-Mi rincresce generale ma questo è un ordine di un suo superiore. La ragazza si è offerta quindi non vedo problemi in questo accordo, durerà solo qualche settimana ed al termine potremo sperare in un trattato di pace che ponga fine a questa guerra.-
La regina lo guarda con comprensione, falsa a mio parere visto che è comunque una di loro.
-Posso capire le vostre parole. Tuttavia è una situazione necessaria per costruire un regno migliore. Se il vostro soldato non sarà contrario tra un'ora manderò dei soldati per scortarvi a palazzo.-
Voltandosi mi rivolge un piccolo sorriso, circondato dagli sguardi torvi degli altri mewmans.
-Spero di vederti presto allora.-
Così dicendo tutti loro s'allontanano, ad eccezione del nostro capitano che restando fermo sorride impacciatamente, senza nemmeno accorgermene sento le braccia di Arwen circondami mentre la sua voce mi esplode nelle orecchie.
-Tu non andrai!-
Senza dire nulla mi rendo conto del significato di ciò che ho fatto, andrò sotto il tetto delle stesse persone che mi han tolto tutto, starò lontana da coloro a cui mi sono affezionata ma soprattutto non potrò servire per molto tempo la persona che mi ha salvata.
Dopo Arwen sento anche la mano di Rasticoree afferrarmi la testa, sollevando di poco lo sguardo riesco a distinguere la rabbia nei suoi occhi.
-Quei bastardi possono dire quello che vogliono ma nessuno andrà da loro.-
-Syrh, vieni con me.-
La voce di Toffee spinge il mio corpo a muovermi, il suo sguardo è feroce tanto, se non di più, quanto quello di Rasticoree, ma riesce a nasconderlo quasi perfettamente agli occhi degli altri, entrando nella sua tenda insieme al capitano lo guardo con una fitta al cuore, non tanto per il non poterlo rivedere per un po' quanto per la paura d'averlo deluso.
-Non posso accettare che lei vada, potrebbero ucciderla.-
-La regina stessa mi ha assicurato non le verrà fatto alcun male.-
-Potrebbe facilmente essere una trappola capitano, vogliamo veramente mandare qualcuno a morire?-
Sotto le fredde parole del generale il capitano sembra farsi piccolo ed impaurito, ma non c'è tentennamento nel suo modo d'agire e nemmeno il pensiero di ripensamenti.
-Sono desolato...ma la decisione è stata presa...l'accompagnerò quando sarà il momento di andare. Non aggiungo altro.-
Così dicendo esce dalla tenda lasciandoci soli, per qualche minuto Toffee si limita a guardarmi.
-Perché l'hai fatto...-
Il suo tono non è affatto quello di una domanda quanto di un rimprovero.
-Io...non potevo lasciare andasse qualcun'altro.-
-Perché?Sarei potuto andare io stesso.-
-No non può. Tutti noi contiamo sulla sua guida, non saremmo dove siamo senza di lei.-
Il silenzio ritorna tra noi, forse le mie parole non sono state tanto sbagliate dopo tutto, sospirando si sfrega gli occhi continuando la conversazione.
-Vuoi veramente andare?-
-No, ma devo...ma non mi piegherò ai mewmans e tornerò da lei.-
Forse non serve aggiungere altro, non ci sarebbe stata in ogni caso una buona soluzione per tutti, ed anche se sta reagendo così so per certo che anche lui capisce questa costrizione Sedendosi sulla scrivania la colpisce leggermente con la mano facendomi cenno di sedermi accanto a lui, rapidamente mi muovo fissando poi il pavimento.
-Sembra ieri che sei arrivata qui.-
-Si...ne sono molto felice.-
-Quello scricciolo di bambina ora è diventata una donna ed una guerriera.-
Sento la sua mano appoggiarsi sulla mia spalla, in questi momenti posso solo concentrarmi su di lui lasciando scorrere via ogni preoccupazione. Nient'altro ha importanza...
-Non importa ciò che potranno dire o fare devi anche cercare di mantenere la calma in ogni situazione. Forse odierai i loro ordini ma non importa, qualsiasi scusa potrebbe esser buona per tentare d'ucciderti. E tu devi tornare, questo è un ordine ma non solo come tuo generale.-
Annuendo appoggio la testa sulla sua spalla, dal primo giorno in cui sono stata qui ho giurato d'essere la sua spada, il suo scudo e se occorreva il suo burattino, non un solo ordine ha mancato d'essere eseguito.
-C'è un modo che mi permetta di vedere cosa ti accadrà in quel luogo?-
Cerco nelle mie memorie l'incantesimo adatto a questo scopo, trovandone uno che potrebbe andare bene.
-Si, se lo desiderate, posso strapparmi un occhio ed attraverso la magia fare in modo che guardandolo vediate quello che vedo io.-
-Non c'è altro?-
-No.-
-Va bene.-
Alzandomi in piedi avvicino la mano al mio occhio sinistro, evitando di rovinarlo infilo le unghie all'interno dell'orbita cercando d'afferrarlo quanto più saldamente possibile, un dolore lancinante mi colpisce il cranio mentre la vista si spenge. Stringendo i denti strappo con forza il nervo ottico ben consapevole che agendo rapidamente il dolore non durerà a lungo. Ed in effetti è così, sento già l'occhio ricrescere e la vista tornare nitida dopo poco meno di un minuto.
Stringendo quello tolto nella mano l'avvicino alle mie labbra concentrando la magia in esso.
-Odi le mie parole, osserva il mio creato. Ogni mio segreto non sarà più celato, finché il mio sguardo a te sarà legato.-
La pupilla, sia dell'occhio nuovo che di quello tra le mie mani, viene avvolta da un fuoco violaceo dai contorni gialli, presto però questo svanisce legando tuttavia i nostri sguardi.
Sperando questo possa bastare lo consegno nelle mani di Toffee.
Il tempo per i saluti è stato meno di ciò che mi ero aspettata, Rasticore ed Arwnen hanno protestato fino all'ultimo minuto mentre salutavo tutti gli altri, Toffee è sempre stato silenziosamente accanto a me, tenendo in una sacca, ora legata alla sua cintura, l'occhio che gli ho dato.
Prima che potessi accorgermene il suono degli zoccoli di alcuni unicorni da guerra ha iniziato a farsi sempre più vicino, cinque soldati in sella ed il nostro generale a piedi sono venuti per portarmi al palazzo della famiglia Butterfly.
Voltandomi un'ultima volta mi chiedo se tutto questo non sia un sogno, se in realtà io non sia ancora nella mia tenda mezza addormentata, ma purtroppo questa è la realtà.
Come un condannato a morte seguo i soldati osservando quell'imponente costruzione che per anni si è presa gioco della povertà in cui gente come me è stata costretta a vivere.
Con il cuore colmo d'odio prego di poter ottenere con le mie stesse mani la giusta vendetta a tutto questo.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Non so con chiarezza quanto manchi ancora all'arrivo al castello, ad ogni passo però sento come se dei fili si stessero rompendo alle mie spalle, come se ogni connessione che sono riuscita a creare in questi anni stia rapidamente svanendo.
Non passa molto tempo però che riesco ad intravedere le prima case del villaggio attorno al palazzo, sono tutte alquanto modeste, la maggior parte di esse hanno le pareti dipinte di viola ed i tetti hanno una tonalità solo più scura di questo stesso colore. Ci sono varie persone che camminano per le strade, alcune trascinano dei carri pieni di paglia, altre osservano alcune bancarelle, da lontano non riesco però ancora a vedere cosa vendano.
Non c'è alcuna muraglia attorno alla loro "città" ma è facile comprenderne il motivo, la magia. E' quella che protegge tutti gli abitati e li mantiene sereni, ed è anche questo il motivo per cui non possiamo usare un attacco diretto durante le battaglie.
Non sappiamo con certezza come funzionino le loro protezioni quindi non abbiamo mai potuto escogitare alte strategie, per questo motivo cerco anche di guardarmi intorno il più possibile per notare qualcosa, ma non è questo ciò che attira maggiormente la mia attenzione.
Le persone che da lontano sembravano camminare serenamente e senza alcuna difficoltà in realtà sono vestite con degli stracci sporchi di fango, alcune madri portano sulle loro schiene numerosi pargoli piangenti accompagnati dai versi di alcuni greggi di caproni affamati.
Nelle bancarelle le persone vengono vari oggetti ottenuti per la maggior parte dai mostri, squame, occhi, arti, perfino teste essiccate sono lasciati in bella mostra in attesa d'esser comprati.
Stringo i denti furiosa vedendo ciò che sono in grado di fare, se i ruoli si capovolgessero sarebbero le loro teste a ciondolare prive di vita.
Non mi è però così estranea questa scena, ho visto molti della mia specie vivere in condizioni di povertà poco superiori a queste, è una somiglianza con i mewmans che non mi aspettavo, li ho sempre visti in armature sontuose o simili e mai come dei pelle ed ossa che mangiano gli scarti di ratti in decomposizione.
Questa però si rivela solo la prima faccia del loro mondo, il castello per quanto già gigantesco è ancora molto lontano e per arrivarvi dobbiamo salire alcune scalinate che ci portano ad un altro livello del loro regno. Qui le persone sono vestite con abiti puliti e raffinati, non ci sono bancarelle per le strade ma solo negozi di vario tipo, è incredibile come possa esserci tanta ricchezza così vicino alla povertà.
Più saliamo i gradini più mi rendo conto che la ricchezza aumenta, ma diminuiscono anche le persone, non sono in molti a potersi permettere sontuose case o lussi particolari a quanto pare, e chi non riesce ad ottenere un tale prestigio vive nella miseria.
Quando arriviamo di fronte al portone del castello però nemmeno l'odio che provo può nascondere il mio stupore. Già dal primo passo in questo luogo mi rendo conto di quanto ogni cosa sia gigantesca, una sola stanza basterebbe a contenere buona parte della loro gente, ogni cosa poi è curata nei minimi dettagli.
Le mattonelle del primo corridoio sono così pulite da potermi specchiare, anche da qui riesco a vedere il capitano tenere lo sguardo basso in segno di sottomissione, imponenti colonne bluastre sorreggono il soffitto al cui centro si trova un candelabro di cristallo dentro cui sono state incise le figure di minuscole farfalle azzurre. Ad ogni parete sono appese a distanza di cinque metri dei lunghi tessuti su cui è ricamato il simbolo della famiglia Butterfly, le porte inoltre sembrano quasi infinite.
I soldati non s'allontanano da noi nemmeno per un attimo ed altri giungono presto per "accoglierci".
Vedo i loro sguardi pieni d'astio ma li affronto senza timore dal modo in cui sono posizionati non mi è difficile capire quale percorso dobbiamo seguire.
Arrivando infondo al corridoio giungiamo di fronte ad un secondo portone in legno dalle gigantesche maniglie di bronzo, due forzuti soldati s'occupano d'aprirla e ci danno modo d'entrare in quella che penso sia la sala del trono.
Qui le mattonelle del pavimento s'alternano con il bianco e l'azzurro, ma non è facile vederle vista l'incredibile quantità di persone, a quanto pare l'arrivo di un mostro qui è uno spettacolo interessante.
A giudicare dagli abiti devono essere dei nobili, i loro cappelli pieni di piume e le loro camicie piene di fronzoli però sono talmente ridicoli che potrei scoppiare a ridere da un momento all'altro.
Io ed il generale prendiamo a camminare lungo un tappeto rosso che arriva da un capo all'altro della stanza, ai lati di questo sembra ci sia tutto l'esercito dei mewmans che funge da muro tra noi ed i nobili, con le loro lance in mezzo mi sento quasi come un animale in gabbia...
Dall'altra parte della stanza c'è infine una corta scalinata sulla cui cima si trovano il trono della regina e quello del re,  il primo decisamente più alto ed imponente dell'altro, ma non è una novità che le donne della loro famiglia abbiano più potere degli uomini.
Come non è una sorpresa vedere seduta solamente la regina, da molto il suo compagno se n'é andato a causa di una malattia ma questo non la rende più debole.
Indossa un lungo abito blu la cui gonna è divisa da varie balze viola, il bustino ha alcune sfumature azzurre lungo i bordi ed all'attaccatura della gonna ci sono una serie di perle bianche. Nonostante le maniche siano corte le braccia erano coperte da dei lunghi guanti bianchi che le arrivano oltre i gomiti.
Sembra completamente diversa rispetto  a tutti gli altri, e non soltanto perché è l'unica a sorridere, il suo atteggiamento la fa sembrare una perla in mezzo ai sassi.
Arrivata ai piedi della scalinata mi fermo assieme al mio comandante, noto però con la coda dell'occhio altre tre presenze note dall'altra parte del muro dei soldati, la parente della regina, Etheria, il conte Mildrew e la figlia di Cometa, la principessa Luna.
E' una ragazzina di appena tredici o quattordici anni, vestita con uno stretto abito azzurro, i capelli dello stesso colore sono sciolti lungo la sua schiena con appena due ciuffi ad incorniciarle il viso. Al contrario della madre ha gli occhi azzurri ed ha alle guance due rombi rosati. Sembra trovarsi a disagio così vicina a me ma non mi tange, in futuro lei diventerà regina e certamente non sarà diversa dalle sue antenate.
Il suono di una tromba mi riporta alla situazione attuale, ad averla usata è uno dei servi della regina, la cosa che più risalta in lui è il lungo naso ed il mento grassoccio, i piccoli occhi azzurri sono leggermente socchiusi come se si volesse dare un tono d'eleganza. Come tutti gli altri servi nella stanza è vestito con degli stivali marroni e dei pantaloni blu, ma la stella che è al centro della camicia azzurra è decisamente più grande rispetto a quella degli altri e non ha una ma ben due piume gialle sul capo.
-La nostra amata regina, Cometa Butterfly, sta per fare il suo discorso al primo mostro che ha il privilegio d'essere ospitato nella sua dimora.-
Il mio nome non ha importanza?
Forse a tutti basta sapere solamente che sono un mostro.
Tutti quanti, perfino il mio comandante, s'inchinano con rispetto davanti alla donna che s'alza dal trono, io però non ho intenzione di farlo, lei non è la mia regina.
A causa del mio gesto gli sguardi d'odio aumentano, ma non mi interessa, nemmeno quando inizio a sentire dei mormorii ed il capitano che tossendo cerca di farmi inginocchiare, sono pronta anche a subire lo sguardo della regina ma questo non cambia rispetto a prima, anzi...
Vedo solamente dolcezza e calma.
-Sono grata a tutti voi che vi trovate qui oggi. E' un giorno molto importante in quanto potrebbe segnare il primo passo verso l' inizio di un era di parità tra mewmans e mostri. Sono lieta di poter ospitare Syrh e dimostrare che è possibile per noi convivere in pace. Come soldato mi rendo conto di quanto abbia dovuto sopportare a causa di questa guerra e prego affinché il suo dolore venga ripagato.-
Il mio sguardo si fa confuso, vorrei poter credere sono solo menzogne di facciata ma non riesco a trovare nulla in lei che possa confermare questo dubbio.
-Desidero che la nostra ospite venga trattata con tutto il rispetto che merita, comprenderete tutti la delicatezza della situazione, ma mi aspetto grandi cose per il futuro.-
La cerimonia non durò a lungo, il discorso della regina era certamente mirato ad infondermi sicurezza per la mia integrità ma non poteva cancellare il modo in cui tutti mi guardavano, poco dopo il mio capitano dovette andarsene, infondo era stata solo una visita di cortesia.
-Syrh lascia che ti dica che come la regina sono grato tu abbia deciso di venire qui, sono sicuro renderai onore ai mostri. Se desideri mandare un messaggio ai tuoi compagni o al tuo generale glielo consegnerò il prima possibile.-
-La ringrazio ma non intendo disturbarla, loro sono sempre con me.-
Non è una bugia, loro sono veramente con me, attraverso il mio occhio possono vedere tutto, ma questa frase non svela l'incantesimo fatto lasciando trasparire solo la mia fedeltà nei loro confronti.
Per qualche motivo non appena si allontana mi sento completamente sola, ora sono circondata solamente da mewmans.
Alla fine tuttavia rimaniamo solamente io, la regina, Etheria, la regina e sua figlia.
-Allora Syrh, come è stato il viaggio per arrivare qui?-
Mi domanda Cometa sorridendo.
-Rapido.-
-Sei in grado d'utilizzare un vocabolo più ampio o riesci a dire solo una parola per volta?-
-Etheria ti prego.-
Rimango impassibile di fronte l'atteggiamento della donna, non vale la pena abbassarsi a tanto.
-Volevo presentarti mia figlia Luna, è ancora giovane ma spero possa imparare molto da questa esperienza.-
-Intende su come è vivere vicino ad un mostro?-
-No, intendo sul fatto che non bisogna giudicare dalle apparenze. Un giorno sarà regina e desidero abbia un cuore abbastanza puro da poter governare senza che nessuno ne soffra.-
-Non penso che questo sia possibile.-
Rispondo con sincerità, non ho mai ricevuto atteggiamenti di favore dai mewmans per questo non ho bisogno di impormi una maschera di gentilezza nei loro confronti. Vedo il viso della ragazzina farsi gelido, probabilmente infastidita dalle mie parole.
-Farò del mio meglio.-
Il tono è calmo come quello di sua madre ma leggermente più sottomesso, è difficile abbia potuto già imparare a mostrarsi forte in ogni situazione.
-Vogliate scusarmi ma ho cose più importanti da fare al momento, a presto regina e principessa.-
Rapidamente la donna s'allontana, non che la cosa mi dispiaccia, ogni sua parola era come una martellata in testa, ed a quanto pare non sono l'unica a non aver gradito il suo atteggiamento.
-Mi spiace molto per i suoi modi...-
Sospira Cometa guardandomi.
-Nulla a cui non sia abituata.-
-Spero che le cose cambieranno, ad ogni modo ti porterò io stessa verso la tua nuova stanza, Luna vuoi venire anche tu?-
-Certo madre.-
Sembra debba farlo più per le apparenze che per gentilezza, ma non importa, annuendo seguì entrambe lungo le scalinate ed i corridoi del palazzo, era incredibile come la donna riuscisse ad orientarsi senza la minima fatica, visto anche che i corridoi erano più o meno simili tra loro.
Ci fermiamo a metà di uno di questi davanti ad una porta dal legno chiaro alta poco più di me.
-Questa è la tua stanza, spero ti troverai bene. Per qualsiasi cosa non esitare a chiedermi.-
Annuendo leggermente con il capo osservo le due allontanarsi dopo un breve inchino, non ho particolari aspettative ma devo ammettere che la stanza che mi hanno assegnato sembra decisamente confortevole.
Il pavimento era formato da delle semplici piastrelle bianche, al centro della stanza era stato sistemato un ampio tappeto marrone e non molto distante da questo si trovava un letto a baldacchino dalle coperte viola.
Oltre a questo c'erano anche una scrivania in mogano con un grande specchio sopra ed un armadio di legno ancora chiuso. Lungo i muri di pietra non ci sono quadri o altro, solamente una finestra mi permette d'osservare il mondo fuori.
Affacciandomi riesco a vedere perfino il gigantesco campo di mais della famiglia Butterfly, ce ne sarebbe abbastanza per sfamare tutti i soldati di Toffee se non di più.
Ignorando la nostalgia che sento controllo ogni centimetro di quella stanza per scoprire se hanno messo qualche tipo di spia o simili, non ho intenzione d'usare la magia visto che potrebbe creare dei problemi.
Dopo circa un'ora di controlli mi siedo sul letto, al tatto è veramente morbido, non avevo mai sentito nulla di simile, effettivamente tutto in questo luogo è diverso da ciò a cui sono abituata.
Non ho una chiara idea su cosa fare, certamente è un'occasione da non sprecare, devo cercare di scoprire quante più cose e di restare il più a lungo possibile senza tralasciare nulla. Potrebbero venir fuori tutte le debolezze dei soldati, e potremmo usarle contro di loro. Ma non credo di potermi muovere liberamente.
Per il momento l'unica cosa che posso fare è aspettare, mentre il sole inizia a tramontare fuori dalla finestra inizio a sentire il suono di alcuni passi fuori dalla mia porta accompagnati da un gran vociare, prima che possa alzarmi per controllare qualcuno bussa.
-Siamo qui per prepararla per la cena.-
Aprendo la porta vedo che sono cinque donne, tutte vestite con abiti lunghi e con delle cuffie bianche in testa, hanno uno sguardo spaventato e non appena mi sono avvicinata loro hanno fatto dei passi indietro.
-Perché dovreste prepararmi?-
-Gli...abiti...-
I miei abiti forse non sono all'altezza di una cena con una regina?
Per quanto mi riguarda può anche mangiare da sola ma non penso d'avere molta scelta in merito a questo, non sono nemmeno così irresponsabile da tenere costantemente un atteggiamento scontroso, faccio qualche passo indietro per permettere a tutte d'entrare e queste cercando di starmi il meno possibile vicino.
-Cosa dovreste fare.-
-Siamo incaricate di cambiare...-
Sembra non si trovino a loro agio a definirmi come una persona, ma evidentemente non possono nemmeno darmi del mostro.
-Non posso farlo da sola?-
-C-ci sono delle procedure da seguire.-
La più alta di loro cerca di parlare con serietà ma la sua voce vacilla, sospirando mi vedo costretta a lasciarle fare, almeno così finiranno rapidamente.
Non mi trovo a mio agio ad esser toccata da dei mewmans, una volta essermi tolta ogni abito le cinque hanno iniziato a girarmi intorno tenendo vari tipi di tessuti tra le mani, a quanto pare devono cucirmelo addosso.
Mi hanno sistemata davanti allo specchio perciò non posso evitare di guardarmi e guardarle, nel corso del tempo e delle varie lotte il mio corpo non è cambiato molto, sono rimasta sempre magra e con pochi muscoli, anche se quelli ovviamente non sono tutto.
Nel frattempo le donne hanno iniziato a cucire una gonna viola, lasciando un buco che permetta alla mia coda di muoversi liberamente, sotto d'essa aggiungono varie balze bianche che la rendono più voluminosa ed appariscente. Il bustino è almeno una taglia in meno rispetto alla mia, sembra che debba apparire ancora più magra di quanto già non sono, questa parte dell'indumento ha solo una tonalità più chiara rispetto alla gonna ma ha vari lacci neri che lo chiudono.
Sono molto rapide fortunatamente così non devo aspettare troppo tempo di allontanarmi, tutti i miei abiti sono stati piegati e riposti sopra la scrivania.
-Avete finito?-
-Quasi, mancano solo i capelli.-
Noto che le loro mani tremano, forse credono che da un momento all'altro le attaccherò, cerco d'evitare di sorridere per questo, sono sempre soddisfatta quando i mewmans sono consapevoli che potrei ferirli, ma non sarà questo il caso.
Prendendo una spazzola mi pettinano rapidamente i capelli, forse con troppa delicatezza visto che molti nodi non riescano a sparire.
Guardandomi ora mi sento strana, non è la prima volta che indosso abiti così femminili ma la loro provenienza mi rende...sudicia.
Cosa potrebbe pensare di me il generale?
Forse è una domanda a cui non sono ancora disposta a trovar risposta, ho scelto io di venire qui ed ora mi sto mescolando con loro, forse sono una delusione...
-Finito.-
Sembrano decisamente più soddisfatte loro di me, senza dire nulla fanno tutte per uscire dalla stanza ma le fermo prima che possano sparire.
-Dove dovrei andare adesso?-
-Nella sala da pranzo.-
Ad aver parlato stavolta è un uomo, un soldato per la precisione, armato e corazzato è appena entrato nella stanza brandendo un'arma, il suo sguardo è gelido e superficiale mentre di guarda.
-Purtroppo mi è stato assegnato il compito di portarti lì. Sarà meglio per te non fare scherzi.-
Dice stringendo l'elsa della spada, non mi intimorisce in alcun modo purtroppo, senza rispondergli mi limito a seguirlo, cerca anche lui di tenere la maggior distanza possibile da me storcendo il naso ogni volta che mi guarda.
Il tempo d'arrivare alla sala da pranzo sembra infinito, la stanza si trova in uno stato di penombra grazie al grosso caminetto lasciato acceso, incredibilmente questo basta ad illuminare tutta la stanza nonostante lungo le pareti, formati da rombi gialli divisi da triangoli rossi, vi siano numerose torce che potevano essere usate.
Il fuoco scoppiettante si trova a mio parere fin troppo vicino ad un tappeto rosso che copre buona parte del pavimento azzurro.
Il lungo tavolo di legno ha varie sedie lungo esso ma solamente in alcuni punti sono stati sistemati i piatti e le posate.
Sono presenti delle figure molto conosciute nelle guerre, la prima è Hekapoo, una donna dalla pelle bianca quanto la neve, sulle sue braccia sono presenti numerosi spilli che probabilmente sa usare anche durante le lotte, i lunghi capelli rossi sono legati grazie ad una coroncina nera, sul suo capo sono presenti due grossa corna gialle tra cui si muove una piccola fiamma viva, avevamo ipotizzato che spegnendola lei ne risentisse ma non è stato così. L'abito che indossa ha una vivace tonalità di giallo sul busto e per metà gonna ma all'estremità inferiore di quest'ultima sfuma nell'arancione. Dalle nostre informazioni è lei ad aver creato le forbici dimensionali, utili per spostarsi in grande distanze, sfortunatamente non ne possediamo ancora nessuna però.
Accanto a lei c'è Rhombulus, una creatura per metà umanoide dalla pelle verde, al posto delle mani ha due grossi serpenti parlanti e la sua testa è un gigantesco cristallo provvisto di un solo occhio ed un sopracciglio. Indossa solamente degli slip, un mantello e degli stivali, tutti di colore viola. Tre cose di lui mi lasciano perplessa, il fatto non sia considerato un mostro, il fatto che io ho dovuto farmi cucire un abito mentre lui è praticamente nudo ed il fatto che i suoi capezzoli sono dei piccoli cristalli dentro cui sono intrappolate alcune creature. La sua capacità è proprio quella di creare questi cristalli indistruttibili, al momento solo lui è stato in grado d'annullare il loro effetto.
Vicino a questo strano personaggio non può mancare Lekmet, un caprone anziano con quattro corna e con grosse ali da pipistrello nere, indossa un lungo mantello grigio che gli nasconde buona parte del corpo, il colore è messo in risalto dalla pelliccia color crema.
Da quanto ne so non è mai stato partecipe della guerra in prima linea ma resta comunque una figura decisamente importante, i miei pensieri non variano di molto rispetto a Rhombulus, perché sono considerati addirittura mewmans?
Chiunque abbia fatto queste scelte d'etichettamento è un vero idiota.
Ciascuno di loro fa parte inoltre dell'alto consiglio della magica, un consiglio che sovrintende tutte le attività magiche dell'universo, il loro potere non è da sottovalutare nonostante l'aspetto semplice, l'unico di loro non presente è Omnitraxsus Prime, ma non mi stupisce visto che si occupa di mantenere il multiverso sotto controllo.
Insieme a questi c'è poi la persona forse più detestabile di tutte, Mina Loveberry. Nonostante il suo aspetto è un guerriero molto potente dotato anche di capacità magiche, è una donna incredibilmente magra dai capelli viola legati in un codino, i suoi occhi azzurri sono perennemente spalancati e la fanno sembrare una pazza, ma questo non è così distante dalla realtà infondo. Durante le battaglie la sua ferocia è impareggiabile, sembra che l'unico suo desiderio sia la distruzione totale dei mostri.
Indossa un elmetto di ferro con una punta sulla cima, una camicia azzurra con dei rigidi spallacci gialli, una corta gonna verde e degli stivali viola.
Non appena m'avvicino il suo sguardo è talmente penetrante che sembra volermi scavare il petto, non so con quale forza io possa evitare di saltarle addosso per ucciderla.
Lei è stata la causa della morte di tantissimi mostri, provava gusto e soddisfazione ad ogni omicidio e non prova certamente la minima traccia di rimorso.
Di loro nessuno sembra guardarmi meglio di lei, tutti tranne la regina e forse sua figlia, quest'ultima effettivamente sembra trovarsi solamente a disagio.
Tutti loro sono seduti dall'altra parte del tavolo, mantenendo un atteggiamento calmo mi siedo a mia volta esattamente davanti a Cometa ed a Moon, guardandomi intorno rapidamente sono stupita di quante pietanze ci sono, alcune non le conosco nemmeno.
-Ti sta bene quest'abito.-
-Non sono abituata ad indossarne simili.-
-La regina ti ha fatto un complimento, dovresti esserle grata!-
Il cavaliere che mi ha accompagnata mi fissa con odio, al quale ovviamente rispondo in egual misura.
-Non c'è bisogno di reagire così cavaliere. Posso immaginare non ti trovi ancora a tuo agio ma sono comunque felice tu abbia accettato d'indossarli.-
Perché ogni volta che mi parla sento solamente comprensione e dolcezza?
Questo lato di lei mi manda solo in confusione. Nessuno oltre a lei sembra però voler iniziare una conversazione, i membri del consiglio si limitano a mangiare mentre Mina mi fissa ad ogni boccone, le lancerei la forchetta in mezzo agli occhi se potessi.
-Allora Syrh, da dove vieni?-
Rimango qualche istante in silenzio prima di risponderle, fino a quando non avverto una minaccia nei suoi confronti o non entro in argomenti delicati posso anche parlare.
-Abitavo in un villaggio tra i boschi.-
-Ho visitato molti villaggi in posti simili, avevano tutti un qualcosa di magico. Volevo condurvi anche Luna per mostrare i diversi stili di vita delle persone.-
-Capisco...-
-E quanti di voi vivono in questo "villaggio".-
Stavolta è Mina ha parlare, chiaramente è interessata a sapere solo il numero dei mostri che potrebbe sterminare.
-Sono l'unica sopravissuta dopo che i vostri soldati sono arrivati uccidendoci tutti e bruciando ogni cosa.-
Ogni mia parola è pronunciata con estremo odio, nel momento in cui vedo la soddisfazione nei suoi occhi emetto involontariamente un ringhio di rabbia, tutti i soldati presenti a questa cena estraggono le loro spade pronti a colpirmi, il tossire di Rhombulus tuttavia mi distrae.
-Eccellente questo tacchino mia regina!Sembra esser stato appena cacciato. Nelle foreste c'erano dei tacchini?-
Piego leggermente la testa per quella domanda, a giudicare da come l'occhio nel cristallo è socchiuso sembra stia sorridendo, forse sta cercando di cambiare argomento per evitare che io li attacchi.
-No...c'erano molti falchi però...-
-I falchi sono molto particolari, è interessante la rapidità con cui si muovono.-
Dice Hekapoo mentre tiene in equilibrio la forchetta con un solo dito, non ho idea di come abbia fatto la conversazione a passare sugli animali ma forse è meglio così.
-Non sono veloci quanto le forbici dimensionali però.-
Dico osservando il paio che ha appoggiato sulla tavola.
-No, effettivamente sarebbe un bel problema altrimenti.-
-Anche io trovo siano molto eleganti...-
La timida voce di Luna mi fa spostare gli occhi verso di lei, ancora non sembra riuscire a sentirsi a suo agio ma sta comunque cercando di parlare, forse è anche questo un ordine della madre però.
Mina rapidamente finisce di mangiare e dopo averlo fatto si alza portando la mano alla testa in un gesto di rispetto verso la regina.
-E' stata una cena deliziosa mia regina, ora però devo tornare ad addestrare le truppe. Dobbiamo sempre tenerci pronti in attesa di qualche attacco da parte dei mostri.-
-Oppure dovete esser sempre pronti per attaccarci?-
Non posso evitare di risponderle, sembra debba trovare sempre qualcosa da ridire sulla mia specie per provocarmi, se è un combattimento quello che cerca però non l'otterrà. Io lotto solo su ordine del generale.
-Va pure Mina.-
Senza aggiungere altro la donna s'allontana silenziosamente dalla stanza, non appena la porta si chiude sento Lekmet emettere un belato.
-Si lo so...-
-Capite quello che dice?-
Chiedo sorpresa a  Rhombulus.
-Beh si ma ora ha solo sospirato.-
-Non è certo facile stare tranquilli a tavola quando una fissata della guerra ed un mostro sono vicini.-
Aggiunge Hekapoo massaggiandosi le tempie, effettivamente lei è famosa anche per l'insistenza con cui ha richiesto la pace, al contrario di Mina.
-Hey non ti starai riferendo a me!Io cristallizzo solo il male non sono un fissato!-
-Beee beee.-
-Oh, capisco.-
Probabilmente Lekmet gli ha risposto che si riferiva a Mina e non a lui. Credevo che anche quelli dell'alto consiglio fossero ostili con i mostri quanto i mewmans, ma almeno per il momento non sembra così, forse perché non ne sto dando motivo o forse perché sono davanti alla regina.
-Syrh ho pensato che per evitare di annoiarti durante le giornate potresti andare insieme a Luna ad alcune delle sue lezioni, so che forse non ti interesseranno ma così lei potrebbe mostrarti un po' il castello.-
C'è qualcosa di strano in questa sua proposta, per quanto ne sa potrei attaccare la principessa non appena siamo soli, così metterei fine alla loro dannata dinastia, oppure potrei ingannarla per andare nei punti più importanti del castello. E' solo una ragazzina infondo, non dovrebbe essere difficile.
Sembra mi stia offrendo queste possibilità su un piatto d'argento, per questo sono dubbiosa.
-Potresti anche allenarti con alcuni soldati se ne hai bisogno, immagino che un soldato debba sempre mantenersi informa.-
-Si...certo.-
Non ho modo di rifiutare infondo quest'offerta, nemmeno se volessi visto che è comunque la regina, nessuno sembra poi avere obbiezioni in merito, nemmeno la ragazza. Sicuramente la sorveglieranno in qualche modo ma ogni cosa è aggirabile.
La cena procede senza particolari problemi, la conversazione non è variata molto e non ho scoperto nulla d'importante, come anche loro però non han fatto.
Una volta terminata i membri del consiglio si sono allontanati dopo un breve saluto ed io sono tornata nella mia stanza. Rapidamente mi tolgo gli abiti senza però rovinarli, lascio solamente che restino a terra, fissando il cielo dalla piccola finestra cerco con lo sguardo il mio accampamento.
-Farò di tutto per non deludervi.-
Non son parole che hanno grande importanza per i mewmans che possono sentirmi, ma è un messaggio chiaramente mirato alla persona che custodisce il mio occhio.
Non so se lo stia guardando anche ora o se l'abbia semplicemente lasciato in una sacca, ma i miei pensieri vanno sempre a lui.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


E' da molti anni che le mie notti non sono più guidate dai sogni, il mio corpo è in grado di riposare senza essi ma il tempo che trascorre può sembrare incredibilmente corto o esageratamente lungo.
Non sono riuscita ad addormentarmi nel letto che avevano fatto per me, mi sentirei in torto nei confronti degli altri mostri che devono dormire a terra, per questo motivo mi sono sistemata sotto la finestra, ma sento qualcosa che non va.
E' come se sentissi una presenza che tuttavia non è abbastanza forte da farmi svegliare, se non quando ormai è troppo tardi.
Un dolore lancinante mi prende entrambe le gambe e spalancando gli occhi mi rendo conto della causa del mio dolore, due lance sono conficcate nelle mie ginocchia abbastanza in profondità da averle trapassate.
Il sangue bloccato da esse è visibile solo dalle punte gocciolanti che macchiano il pavimento, trattenendo un urlo cerco di guardarmi intorno per vedere se i miei assalitori sono ancora qui ma è tutto inutile, sono completamente sola.
Sapevo che non avrei dovuto addormentarmi ma sarebbe stato rischioso mostrarmi debole, stringendo i denti con tutta la forza che ho afferrò il primo manico di una delle due lance e cercò di tirare dalla parte opposta.
-Gnh!-
E' un dolore insopportabile ma devo assolutamente toglierla, quasi trattenendo il fiato do un forte strattone che riesce a levare quasi completamente la punta, l'ultimo pezzo scivola via dalla mia carne facilmente, come un semplice ago.
Respirando profondamente lancio l'arma a terra asciugandomi la fronte madida di sudore, non ho indossato nulla da ieri per cui non devo preoccuparmi di sporcare gli abiti.
Forse con meno fatica riesco a togliere l'altra lancia, infondo ho già raggiunto il massimo del dolore, non penso di poterlo superare al momento, rimango a terra giusto il tempo di rigenerare le mie ferite.
-Codardi bastardi...-
Non sono nemmeno capaci di combattere quando sono sveglia, anche se dubito il loro intento fosse di uccidere, mi vergogno però di non esser stata in grado di svegliarmi, sono ancora troppo inesperta...
Stringendo i denti raccolgo entrambe le armi e m'avvicino alla porta.
-Avrei dovuto farlo fin da subito, non ne lascerò nessuno.-
Prima di poter aprire la porta però un pensiero mi blocca, è la cosa migliore da fare?
Anche se non condivido questo pensiero sono qui per un motivo di pace, e gli unici momenti in cui ho ucciso era sotto ordini di Toffee.
Frustrata appoggio la testa contro la porta cercando una risposta, ma non penso di potercela fare.
-Dopo tutto ciò che hanno fatto...questa sarebbe stata l'occasione migliore. Vorrei tanto poter ricevere vostri ordini per sapere quale sia la cosa migliore da fare, non posso pretendere d'entrare nei vostri pensieri ed agire di mia iniziativa.-
Lascio cadere a terra le lance sospirando, mi basterebbe anche un semplice segno, posso solamente parlare ma non posso comunicare con lui.
Da oggi però starò ancora più attenta, non ho intenzione di lasciare che m'attacchino così facilmente, dovranno fare di meglio per riuscirci.
Dopo essermi rimessa i miei abiti rimango ferma vicino alla porta con gli occhi chiusi, è ancora notte quindi dubito che Toffee sia sveglio a guardare ciò che è successo, non posso uscire dalla mia stanza o sarebbe un invito ad attaccarmi, non posso nemmeno girare da sola per il castello visto anche che devo seguire la principessa.
Nel più completo silenzio lasciano che le ore trascorrano fino a quando l'intero castello non si sveglia, riesco a sentire ogni passo provenire all'esterno della mia stanza ed ogni mormorio, solamente uno però si è fermato esattamente oltre la mia porta.
Dopo qualche minuto in cui ogni cosa resta invariata apro la porta incontrando lo sguardo di Moon, sobbalza leggermente a causa della sorpresa ma non perde il suo atteggiamento calmo.
-Sei venuta perché devo seguirti?-
Non intendo usare alcun tono servile, per me è solo una ragazzina.
-Si...credevo dormiste.-
Senza risponderle esco dalla stanza chiudendomi la porta alle spalle, non ha bisogno d'altri convenevoli visto che inizia a camminare lungo il corridoio, a mia volta la seguo in silenzio.
L'unico vantaggio che posso trarre dalla situazione è conoscere questo luogo. Dopo salendo numerose scale arriviamo finalmente nella stanza dove probabilmente si terrà la sua prima lezione, entrando non mi pare ci sia però nulla che possa istruirla, solo una sedia ed una lavagna dall'altra parte della stanza.
Oltre a questo non c'è assolutamente nulla.
Personalmente non ho ricevuto una particolare istruzione ma da ciò che so' tutta questa situazione non è esattamente la migliore.
-Se desideri posso chiedere un'altra sedia.-
Dice sistemandosi sulla propria, prima che possa rispondere però una voce squillante che mi fa quasi venir voglia di tapparmi le orecchie la contraddice.
-E' troppo tardi principessa, dobbiamo studiare e non ammetto interruzioni.-
Il suo insegnante è un omuncolo dal viso tondo vestito con un pomposo abito giallognolo, il cappello che indossa sembra ricoperto quasi interamente di piume, mi lancia un'occhiataccia ma io non vi bado più di tanto.
-Tra non molto principessa compirete quattordici anni ed erediterete la bacchetta di vostra madre, per questo motivo ripasseremo le radici della vostra famiglia. In modo che possiate prender esempio dalla magnificenza delle vostre antenate.-
Vorranno far in modo che diventi come tutte loro, delle assassine che pensano solo all'immagine, tuttavia potrebbe essere utile scoprire qualcosa di più sui Butterfly.
-Un merito importante è da dare ad Urania, la prima regina di Mewni, una donna semplice quanto meravigliosa che è stata in grado con le sue capacità di arrivare indenne da un luogo lontano fino a questa terra piena di mostri, se non fosse stato per lei sarebbe stato molto più complicato tener loro testa ed arrivare a sconfiggerli. A quel tempo non possedevamo le attuali conoscenze nella guerra ma a confronto loro eravamo, e siamo, decisamente superiori.-
Non batto ciglio alle parole dell'uomo, sono cose che ho già sentito e certamente anche la principessa, questa però sembra essere decisamente a disagio.
-Da quel giorno è iniziata una dura lotta contro i mostri durata per quasi tutta la vostra stirpe, molte sono state le vittorie e quasi nulle le sconfitte, ma non si è riuscito ancora a far prevalere una fazione. Effettive svolte sono arrivare con la nascita di Solaria, dal primo giorno si è sempre dimostrata una guerriera temeraria che è vissuta nel periodo più nero contro i mostri. La sua invincibile forza ha dato modo di sterminare molte di quelle creature che avevano tentato ancora una volta di ribellarsi, da quelle battaglie fortunatamente non si sono mai più ripresi del tutto. Ogni vostra antenata ha comunque dato modo di restringere la loro area, come ad esempio vostra nonna Diana, la cacciatrice, grazie alla quale sono state recuperate numerose aree attorno alla foresta.-
Forse questa è la parte che mi tocca di più, socchiudendo gli occhi rivedo per l'ennesima volta il mio mondo bruciare, solo dopo questo fatto ho iniziato a scoprire la storia dei mewmans.
Per secoli i genitori della mia razza hanno cercato di tener nascosta la realtà della guerra ai piccoli, per evitare che questi crescessero nella paura, solamente raggiunta una certa età svelavano loro la verità.
Per questo motivo credevo che mostri e mewmans tentassero ancora di vivere pacificamente, erano cose accadute forse secoli e secoli prima ma gli adulti hanno fatto in modo che sapessimo solo questo, è stato come se mancasse un arco temporale di centinaia di anni.
Io sono nata durante gli ultimi anni che coinvolgevano i tentativi della regina Diana di ottenere tutte le foreste, praticamente le uniche cose rimasteci.
Trascorrono così almeno un paio d'ore durante le quali l'insegnante continua a spiegare una ad una tutte le regine del passato, tenendo un tono particolarmente marcato sulle loro azioni contro i mostri.
Ha perfino utilizzato un libro pop-up sulla loro festa, la Mewnindipendenza.
Lunanon emette nemmeno un fiato ma vedo ancora dell'disagio in lei.
-Ha qualche domanda?-
-Nessuna...-
-Ne sono lieto, non mi aspettavo di peggio da lei d'altronde, è una persona che capisce le cose molto in fretta. Al contrario forse d'altri che impiegano molto più tempo, forse anche per questo non ho preoccupazioni a raccontare la storia vicino ad un...mostro.-
Crede forse che provocazioni così piccole bastino?
Non penso però che rinuncerà ad irritarmi.
-Professore la lezione è conclusa?-
-Certo, ve lo siete meritato. Infondo nessuno potrebbe ribattere alla realtà dei fatti, o sbaglio?-
Credo di non poter evitare di rispondere alla sua domanda stavolta.
-No, assolutamente. Anche se ha uno strano concetto di realtà dei fatti.-
-Come scusi?-
Chiede guardandomi irritato, anche Lunasembra sorpresa e forse interessata.
-Beh è indiscutibile la potenza della vostra prima regina, discutibile però è il modo in cui raccontate i fatti. La storia dei mostri infatti risale a molti secoli prima del vostro arrivo, non posso negare che come civiltà eravamo alquanto arretrati rispetto a voi ma la presenza dei miei antenati dimostra che non siete stati i primi ad arrivare qui. E questo porta ovviamente ad un'altra questione, è giusto dire che siamo stati noi a tentare di cacciarvi o prendere le "vostre" terre.-
-Che insolenza...non penso però di dover esser molto sorpreso. Mettiamo come dite voi per ipotesi che foste vissuti qui da prima, nonostante questo siete stati voi ad attaccarci per cacciarci.-
-Forse dovrebbe dare un'occhiata al suo stesso libro, è incredibile il modo in cui rappresenti ciò che è accaduto.-
-Cosa significa?-
Chiede stavolta Luna con lo sguardo leggermente corrugato.
Avvicinandomi con calma apro il libro mostrandoglielo, la pagina raffigura dei giganteschi cavalieri armati contro tre piccoli mostri, già feriti e disarmati.
-Vi sembra uno scontro equo?-
Strappandomi il libro dalle mani l'uomo lo richiude con uno scatto, è completamente rosso dalla rabbia e sembra sul punto di esplodere.
-Se ne vada prima che chiami le guardie!-
-Professore!-
Anche la ragazza si alza visibilmente irritata, guardandola l'uomo cerca di ricomporsi ma è ovvio mi detesti.
-La lezione è finita.-
Non ho certo bisogno del suo permesso per andarmene, e non intendo nemmeno abbassare lo sguardo di fronte ai suoi modi.
Una volta uscita dalla classe però avverto i passi della principessa molto vicini ai miei.
-E' vero quello che hai detto?-
-Ha importanza?-
La loro verità è quella che conta infondo, è sempre stato così.
-Per me lo è.-
Sembra veramente convinta di questo pensiero, anche se non ne capisco l'interesse.
-Allora sì, il punto di vista dei mostri è molto diverso dal vostro.-
-Potresti parlarmene?-
-Perché dovrei?-
Chiedo fermandomi, lei è una mewmans, e non una qualsiasi, il suo interesse per queste cose potrebbe metterla nei guai. Sembra rendersene conto e si morde il labbro inferiore per qualche secondo.
-Perché...quando sarò regina...non voglio commettere gli stessi errori del passato.-
Reputa errori forse i massacri che hanno compiuto?
Sarei troppo ottimista a pensarlo, soppeso brevemente le sue parole prima di risponderle.
-Non penso che parlare in un corridoio pieno di soldati sia la cosa migliore, se ha reagito male il professore è facile immaginare cosa farebbero loro.-
-Si, non capisco però che bisogno c'è di far così.-
-Certe volte la verità può avere conseguenze scomode. Prova a riflettere, il regno ha da sempre l'immagine dei mostri come crudeli e cattivi mentre le vostre regine sono pure e gentili, hanno tutti la massima fiducia in voi e l'odio nei nostri confronti. Cosa accadrebbe se si venisse a scoprire che non tutto è come sembra?Verrebbero messi in dubbio anni ed anni di storia, la fiducia che avete costruito potrebbe frantumarsi con estrema facilità. Avete creato una situazione ottimale ma anche fragile, qualsiasi cosa potrebbe disturbarla e cercano d'evitarlo.-
-Mh...questo però non significa che io non possa conoscere entrambe le versioni. Se andassimo da un'altra parte me lo racconteresti?-
-Forse, ma adesso avrai altre lezioni.-
-No, per il momento posso riposare. Potremmo andare in giardino.-
Facendo spallucce mi limito a seguirla, se è così desiderosa sentire anche l'opinione di un mostro non la fermerò, ma non penso di poter credere che ne sia veramente interessata.
Percorrendo per la seconda volta le scalinate arriviamo davanti ad un grosso portone lasciato aperto, oltre questo si può vedere un meraviglioso giardino fiorito al cui centro è stata sistemata una fontana con una statua che spruzza dell'acqua, ai lati di questa due piccoli cespugli di rose sono in piena fioritura ed alcuni petali caduti nell'acqua si muovono dolcemente seguendo le increspature provocate da alcune gocce.
Il giardino è circondato da delle alte mura provvisti di alte inferriate che permettono di vedere fuori da esso, sotto ciascuna sono presenti degli altri cespugli sprovvisti tuttavia di fiori.
Al fianco sinistro del giardino c'è un gazebo circondato da alcuni splendidi alberi, ci sono alcune panchine sotto cui sedersi all'ombra.
Oltre all'entrata che abbiamo appena superato c'è anche un'altra porta che tuttavia è chiusa con due grosse catene ed un lucchetto, mi chiedo quale sia il motivo.
-Possiamo sederci sulle panchine.-
Annuendo la seguo sistemandomi assieme a lei su una di queste, non avrei mai creduto che un giorno mi sarei seduta assieme ad un Butterfly, senza nemmeno cercare di ucciderla.
Ripenso a ciò che è successo questa notte, perfino lei avrebbe potuto cercare di mandare delle guardie nella mia stanza per ferirmi, se non sto reagendo è solo per non rischiare di far sfigurare Toffee.
Guardandomi intorno osservo le rose chiedendomi cosa avrebbe pensato lui di tutto questo.
-Cosa vorresti sapere?-
-Prima hai detto alcune cose riguardo la guerra, fatico a pensare che i miei antenati possano aver fatto ingiustamente del male a qualcuno, ci siamo sempre impegnati per far vivere le persone in pace, tuttavia non mi sento d'escludere a priori questa possibilità. Se c'è una guerra ci possono essere vari motivi, e voglio conoscerli, infondo spesso la verità è tra le due campane.-
E' più matura di quanto avessi pensato, sono sorpresa anche dal suo atteggiamento al momento, al contrario del suo professore non sembra così restia nel parlarmi.
-Mh...non conosco i dettagli come i vostri libri.-
-Non importa.-
-D'accordo...da quanto ho scoperto nel corso del tempo una volta Mewni non aveva un nome, lo ricevette all'arrivo dei mewmans, prima d'allora i mostri vivevano in luoghi modesti, foreste, laghi, montagne, ogni cosa che poteva essere un rifugio insomma. Non avevamo molte conoscenze quindi dovevamo restare uniti per sopravvivere, un giorno poi voi siete arrivati dal nulla e come per voi il nostro aspetto era raccapricciante lo era anche per noi. Non avevate altro che una morbida pelle rosa, piccoli denti, nessun'artiglio, niente che si fosse mai visto. Ma avevate le armi. Penso sia stato completamente naturale l'inizio di una guerra, voi avete pensato fossimo solo dei mostri e che avremmo potuto uccidervi, noi invece che ci avreste rubato tutto, come poi è successo.-
-Ma se ci siamo difesi allora non è esatto dire che ve lo abbiamo rubato. E' come se aveste accettato di giocare ad una partita con una posta molto alta.-
-Forse sì, ma non c'è nemmeno stato mai altro modo per giocare. La vostra prima regina ha permesso la morte di migliaia di mostri, se non di più, quella festa che voi chiamate Miunindipendenza noi lo chiamiamo il grande massacro dei mostri, non è un giorno di gioia ma di dolore per tutto ciò che abbiamo perso. Da quel momento voi non avete mai smesso di seguire le sue orme. Le nostre prime dimore furono occupate da voi ma con ogni regina la storia si è ripetuta, non avete mai smesso di vederci come mostri, avete sempre cercato di eliminarci.-
-Voi non tentate di fare lo stesso?-
-Non posso parlarti per i soldati d'allora, se i ruoli fossero stati invertiti voi non avreste cercato di riavere tutto indietro?-
-Probabilmente...-
-Non tutti i mostri sono come pensate voi.-
-Questo...penso d'averlo già capito. I soldati mi parlavano di creature terrificanti, senza morale o sentimenti, nemmeno ragione. Però tu non sembri così. Ma nemmeno tutti i mewmans sono come li credi tu.-
-Fino ad ora non ho avuto modo di vedere altro.-
-Beh ora c'è mia madre...e ci sono anche io.-
Lei?
Può anche essere matura ma infondo è solo una ragazza, per quanto riguarda la madre...sono ancora combattuta in verità.
Rimaniamo in silenzio a lungo prima che lei riprenda a parlare.
-Se è vero che quando vi abbiamo attaccato eravate disarmati perché nelle lezioni mi hanno sempre detto che non era così?-
-Riguarda sempre il discorso sulle verità vantaggiose.-
-Ma si sarebbero potute evitare così tante morti...se invece che lottare avessimo provato da subito a cercare la pace forse sarebbe stato diverso.-
-Le cose non possono cambiare.-
Dico freddamente, si possono fare ipotesi ma non si può cambiare il passato, si possono fare propositi ma alla fine le cose resteranno sempre le stesse, la mia permanenza qui me lo ha già dimostrato.
Prima che possa parlare arriva anche una seconda prova.
-Principessa!-
Un gruppo di soldati armati sta correndo nella nostra direzione, probabilmente pensando che io stia per ferire la ragazza.
Luna rapidamente si alza cercando di fermarli ma questi ormai arrivati la superano attaccandomi, sono in cinque e tutti puntano le spade contro di me.
Con un salto entro nel cespuglio alle mie spalle impendendo che le lame mi colpiscano, qualche rametto rotto è un buon prezzo da pagare.
Rapidamente esco da questo giusto in tempo prima che uno dei soldati tenti un fendente al mio fianco, con la coda mi attorciglio al suo braccio cercando di stringerlo abbastanza da fargli cadere l'arma ma l'arrivo di un suo compagno mi porta nuovamente a fuggire.
-Fermatevi!-
Solo dopo il suo ennesimo urlo si fermano, senza tuttavia riporre le armi.
-Che state facendo!Stavamo solo parlando!-
E' la prima volta che vedo un reale perdere la calma, piccola com'è è quasi divertente.
-E' per la vostra sicurezza, non è il caso di dare così tanta confidenza ad un mostro, avrebbe potuto ferirvi.-
Cerca di giustificarsi una delle guardie, sorridendo faccio qualche passo avanti.
-Giusto principessa, avrei potuto mangiarvi in un sol boccone o affilare le unghie sul vostro viso. Infondo sono solo un mostro no?-
Lo sguardo di Luna raggela, sposta lo sguardo da me alle guardie più volte prima di mordersi nuovamente le labbra nervosamente.
Con grande sorpresa di tutti mi si avvicina e mi prende la mano iniziando a trascinarmi via dal giardino, senza dare alcun ordine alle guardie.
Per un po' la lascio fare ma quando mi sembra di star girando intorno la fermo.
-Hai una meta precisa?-
-No...-
La sua voce è molto bassa, non mi guarda ma non sembra intenzionata a lasciarmi la mano, nonostante io non stia facendo alcuna presa.
-Noi non siamo persone cattive...-
Questo è il normale pensiero di una ragazzina, non so però come poterle rispondere, non ho necessità di rincuorarla ma nemmeno di ferirla.
Forse si rende conto che il continuare a tirarmi è alquanto inappropriato e mi lascia andare.
-Non penso d'aver bisogno d'altre lezioni oggi.-
La cosa non mi tange particolarmente, non vedo il motivo per cui abbia dovuto dirmelo ad alta voce.
-Vorrei scusarmi per il comportamento delle guardie, immagino che mia madre avrebbe detto lo stesso se fosse stata qui. Se non ti disturba potrei portarti in luoghi più tranquilli, le stalle ad esempio. -
-Perché no.-
Un vantaggio dei mewmans sono anche i loro destrieri, tendono ad allevarli in luoghi chiusi in modo da evitare vengano usati dai mostri. Potrei capire da quest'esperienza come li crescono e se c'è qualche modo per sabotarli.
Dal punto in cui siamo non sembra volerci molto per raggiungere le stalle, si trovano ovviamente fuori dal palazzo e sono composte da una serie di piccole case in legno, il terreno attorno è circondato da della paglia.
-Anche tu e la regina avrete dei destrieri.-
-No mia madre non è mai stata interessata a cavalcare. Io...ho Chancey.-
Sembra quasi imbarazza, non ne vedo il motivo però, gli unicorni da guerra infondo non vengono usati esclusivamente da cavalieri.
Un belare allegro però interrompe questi miei pensieri, un grosso caprone dal pelo grigio e gli occhi gialli è comparso all'improvviso dalla porta della stalla ed è saltato addosso alla principessa.
Questa imbarazzata in un primo momento cerca di mantenere la serietà ma non appena il caprone inizia a leccarle il viso non può più trattenere le risate.
-Chancey che ti è preso!-
Dopo il caprone arriva un giovane ragazzo che tuttavia non ha l'aria di qualcuno che lavori nelle stalle, è vestito con un abito tipico da nobile di colore azzurro, se si facesse una descrizione generale di lui potrebbe sembrare il classico principe che varie principesse cercano, biondo con gli occhi azzurri.
Tuttavia è decisamente più basso rispetto anche solo alla principessa, le guance sembrano come quelle dei bambini appena nati, il fisico rotondo sembra solo a tratti quello di un cavaliere.
-Oh cielo principessa Luna!Mi dispiace tantissimo!-
Non sembra essersi minimamente accorto della mia presenza, ha subito notato lei ed il viso è diventato rosso come un peperone.
-Va tutto bene River.-
Solo dopo averla aiutata a rialzarsi ed aver spostato il caprone il ragazzo mi guarda, in un primo momento sobbalza e s'irrigidisce ma non c'è nessun'altra particolare reazione oltre a questa.
-Voi...dovete essere il mostro che la regina sta ospitando.-
-Precisamente.-
-Molto piacere allora io sono...-
Sembra incredibilmente impacciato, prima ha cercato di darmi la mano in segno di saluto, poi all'ultimo la portata quasi alla testa come se salutasse un soldato, poi si è quasi inginocchiato come si fa davanti alle dame. E' un ragazzo decisamente curioso, noto che Luna lo sta guardando con uno strano sorriso.
-Em...io sono  River Johansen, primogenito della famiglia Johansen. Anche io alloggio al palazzo della regina come ospite.-
-Capisco.-
Dico brevemente spostando lo sguardo sulle stalle, non sembra ci siano altre persone all'interno.
-Come mai siete qui comunque?-
-Le stavo mostrando il castello ed ho pensato che le stalle fossero un buon posto da cui iniziare.-
-Oh ottima idea!Conosco perfettamente ogni animale ed il metodo migliore per cavalcarli, potrei stare un po' con voi se non vi è di disturbo.-
Credo che la proposta sia riferita più alla principessa che a me, se veramente sapeva molte cose su quegli animali però era solo un vantaggio, dubito poi che se avesse intenzione di lottare potrebbe ferirmi.
-Quanti unicorni da guerra ci sono qui?-
-Nelle stalle ci sono solo gli unicorni dei generali, saranno una cinquantina circa. Preferiscono che vengano allevati nel modo migliore, gli altri si trovano in altre zone.-
-Che cos'anno di particolare questi?-
-Vengono nutriti con il miglior mais, sono decisamente più veloci e forti soprattutto alle zampe.-
-Quindi utilizzate lo stesso mais che mangiate?-
Chiedo al ragazzo incuriosita, mi risponde tuttavia la principessa intenta a trattenere il caprone.
-No abbiamo vari cambi divisi per ogni necessità.-
-Proprio così, quelli più vicini servono per le persone mentre invece il mais per gli animali può anche esser trasportato per qualche giorno su dei carri.-
Questo è molto interessante, il mais è un alimento molto importante che però coltivano solo i mewmans, se potessimo intercettare questi carri potremmo averne anche tra i nostri soldati. Entrando nelle stalle osservo i vari unicorni, tutti hanno varie cicatrici ma guardandoli sento il forte desiderio di tagliar loro gli zoccoli. Sono certa siano stati addestrati anche per calpestare le teste dei mostri, come infondo ho visto fare tante volte.
-Voi siete una septarian non è vero?-
Chiede all'improvviso River sorridendo leggermente.
-Esatto.-
-Mi è stato raccontato avete delle capacità di rigenerative incredibile, per questo siete così importanti durante gli scontri.-
-Sembri ben informato su molte cose.-
Osserva Luna colpita.
-Beh infondo è sempre importante conoscere le persone con cui si lotta, anche se questo è un caso molto diverso. Non avrei mai creduto un giorno d'arrivare a parlare in questo modo con un mostro.-
-Eppure non sembri così restio al farlo.-
Dico guardandolo, alcune sue caratteristiche sono decisamente simili a quelle di Luna, al momento la maggior è un'inaspettata ingenuità.
-Mentirei se dicessi che ripongo della fiducia nei mostri, ma se siete qui per volere della regina un motivo ci sarà, ed anche Luna non sembra essere molto a disagio. Al momento non siamo in una battaglia e nemmeno nemici quindi cerco solo d'essere me stesso.-
-E' molto maturo da parte tua River.-
 Il viso della principessa si è addolcito parlando con il ragazzo, sembrano molto in sintonia tra di loro.
Tutti questi pensieri pacifici che hanno però credo siano dettati dalla loro inesperienza, ovviamente rispetto ai loro coetanei devono essere più saggi ma tendono anche ad essere troppo ottimisti.
M'allontano quanto basta da non sentire le loro conversazioni, per il momento ho scoperto ben poco ma almeno conosco già dove si trova il giardino e le stalle, queste in particolari hanno una certa rilevanza visto gli animali al loro interno.
Purtroppo non tardano ad arrivare delle nuove guardie, anche se sembrano avere tutta l'intenzione d'attaccarmi però si limitano solo a fissarmi.
-Principessa la regina vorrebbe parlare con voi.-
-Adesso?-
-E' molto importante.-
Sospirando la ragazza iniziò ad allontanarsi dalle stalle con fare rassegnato, dal suo viso probabilmente conosceva già il motivo per quell'incontro ma non sembrava renderla così felice.
River fece per salutarla ma si fermò subito, forse pensando che davanti a dei soldati non fosse il caso d'esser così informale nei confronti della principessa.
I soldati però rimangono dove sono fissandomi disgustati, anche River avverte la tensione creatasi e sembra tentar di voler rimediare.
-Em...non conosco molto bene il castello ma se volete rimanere qui per un po' potrei spiegarvi altre cose se ne avete bisogno.-
-Principe non perda tempo con un mostro, qualsiasi cosa stia tentando d'insegnarle non ha un cervello abbastanza grande per contenerlo.-
-Non penso ci sia bisogno d'esser così offensivi...-
Sembra quasi più risentito lui di me.
-Non preoccuparti, infondo sanno abbaiare solo quando i loro padroni non sono vicini.-
-Bada a come parli mostro, o ti taglierò la lingua.-
-Hey hey!Non è per questo che la regina l'ha fatta venire qui!-
I soldati hanno già le mani sulle spade, non sembrano interessati al discorso del giovane che continua a ribattere. Una voce terribilmente irritante tuttavia li blocca.
-Che succede qui?-
La voce appartiene a Mina Loveberry, non mi sorprende quanto sappia essere irritante.
-Assolutamente nulla signora.-
-A me non sembra proprio. Anzi, sembra che qualcuno stia infastidendo i miei soldati.-
-Cosa sta dicendo!Semmai è il contr...-
-Principe River la prego di non mettersi in mezzo, se questo mostro continuerà in questo modo  sarò costretta ad intervenire senza alcuna esitazione.-
-Si lo sanno tutti che voi soldati non esitate mai ad uccidere qualsiasi mostro.-
-Com'è giusto che sia. Per il momento però riferirò semplicemente il tuo comportamento alla regina, vedremo per quanto godrai della sua protezione.-
-Loveberry questa è un'ingiustizia!-
Le parole del ragazzo vennero per l'ennesima volta ignorate, sento le mani fremermi dal desiderio di colpire tutti quanti ma devo trattenermi.
Fissandola con odio non rispondo a nessuna delle sue provocazioni.
-Tipico, non c'è nemmeno un briciolo d'orgoglio. Questo è il mio ultimo avvertimento mostro, vedi di non infastidire più i miei soldati.-
Ringhiando la guardo allontanarsi insieme ai suoi uomini, quella dannata...sa benissimo che non posso fare nulla, non sono così stupida da agire nella tana del nemico.
Una volta che sono fuori dal mio campo visivo inizio a mia volta ad allontanarmi, purtroppo per River questa giornata è piena di momenti in cui la gente lo ignora. Non intendo vagare alla cieca per il castello, percorrerò alcuni corridoi e tornerò nella mia stanza.
Vorrei essermi però accorta prima che qualcuno fin troppo vicino mi stava osservando...

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Per il resto della giornata sono rimasta nella mia stanza, so bene quanto sia stata una giornata sprecata ma non riesco a togliermi di dosso una spiacevole sensazione...
Mi rendo conto però che non posso continuare così, ho passato l'intera nottata sveglia ad osservare la porta e mi sono mossa solamente quando ho iniziato a sentire il castello riprendere vita.
Aprendo la porta inizio a muovermi con molta calma ispezionando alcune zone, non ho la certezza di dove mi trovo ma faccio di tutto per evitare le guardie.
A quanto pare all'interno del castello ci sono vari uffici, alcuni incredibilmente sciocchi mentre altri decisamente interessanti, come ad esempio quello della responsabile dell'etichettamento dei mostri.
La porta era leggermente aperta e da ciò che ho visto la responsabile è una bassa donna dai lunghi capelli castani, sembra molto giovane ed a tratti priva d'esperienza, forse per questo persone senza caratteristiche tipiche da mewmans vengono comunque visti come tali. Buona parte del suo viso è nascosta da degli spessissimi occhiali, se li colpissi con una lancia certamente non riuscirei a trapassarli facilmente.
Continuando a muovermi noto tra i corridoi una porta aperta, incuriosita dal rumore di un fuoco scoppiettante m'avvicino leggermente notando che si tratta di una specie di studio, le pareti sono coperte da altre librerie piene di tomi antichi, al centro c'è una scrivania con numerosi fogli sopra e dietro a questa si trova un caminetto, proprio davanti a questo vedo Etheria intenta a bruciare qualcosa...sembrano lettere.
Improvvisamente la donna si ferma e dopo una manciata di secondi si gira, ovviamente io mi sposto prima per evitare che mi veda, conosco le persone come lei, non ci si deve fidare per nessun motivo nonostante il loro aspetto.
Senza aspettare oltre mi muovo tentando di passare in un nuovo corridoio, alcuni di questi ormai li conosco già e non mi è difficile orientarmi, durante i miei spostamenti però una voce giunge alle mie spalle.
-Syrh, lieta di vederti.-
A parlare è stata la regina, voltandomi vedo che è vestita in modo decisamente elegante, indossa un abito verde acqua la cui gonna è coperta da numerose balze che la rendono ancora più grande.
-Buon  giorno.-
Rispondo io brevemente, sembra decisamente allegra.
-Stavo proprio per venire da te. Vorrei chiederti di partecipare al pranzo di oggi tra la famiglia Butterfly e la famiglia Johansen.-
Se non sbaglio è la famiglia di quel ragazzo che ho visto ieri.
-Certo.-
-Ti ringrazio ne sono veramente felice, ti farò portare un abito nella tua stanza così potrai cambiarti. Ora scusami ma devo andare ad incontrare alcuni della famiglia Johansen, a presto.-
Continuando a sorridere la donna s'allontana prendendo un nuovo corridoio, non sono certo entusiasta al pensiero di dovermi mettere nuovamente uno dei loro abiti ma a quanto pare non c'è scelta.
Mi rendo perfettamente conto che almeno per il momento non potrò rifiutarmi alle richieste della regina, per questo motivo ritorno alla mia camera aspettando di ricevere quell'abito.
Non appena arrivo però vedo che questo mi è già stato consegnato, è formato da una gonna blu e da una camicia azzurra con le maniche a sbuffo, queste ultime mi fanno sentire alquanto ridicola ma non posso rimuoverle.
Rassegnandomi osservo un biglietto consegnato assieme all'abito che mi indica il luogo nel quale si terrà il pranzo, non manca molto quindi sono costretta a muovermi subito.
Effettivamente è un po' lontano il luogo in cui devo andare, decisamente oltre le mura del castello, hanno sistemato un lungo tavolo viola già apparecchiato lungo il prato, sopra di questo c'era poi un cigno dalle ali azzurre che reggeva un pesante candelabro, la tavola sembra divisa in due parti. Da una parte ci sono i Butterfly, caratterizzati per gli abiti eleganti dai toni azzurri e verdi, tra cui è naturalmente presente Etheria, mentre dall'altra ci sono i Johansen, che definirli barbari è poco...sono tutti vestiti con pellicce pesanti, l'unico elegante è River, forse costretto a vestire come la famiglia reale.
Non appena mi avvicino tutti si voltano verso di me guardandomi storto, tutti tranne la regina, Luna invece deve  a quanto pare mantenere un atteggiamento serio mentre River è solamente impacciato.
Non appena sono abbastanza vicina tutti i presenti mi lanciano occhiate di ribrezzo e disgusto, guardando meglio noto che c'è perfino il  conte Mildrew, è seduto accanto a Luna e sembra abbia quasi l'intenzione di difenderla da me con il suo stesso corpo, a quel gesto lei però solleva gli occhi rivolgendomi un cenno della mano.
-Ben arrivata Syrh, prego siediti qui.-
Mi dice Cometa indicandomi la sedia accanto a sé, tenendo la testa alta mi avvicino osservando ad uno ad uno ogni piatto, sembrano così elaborati ed allo stesso tempo così invitanti.
Non vedo molti sguardi sereni per il fatto che sono seduta vicino alla regina però.
-Sono lieta tu ti sia unita al nostro pranzo, il vestito ti sta molto bene.-
-Grazie.-
-Hai avuto qualche problema ad arrivare?-
-No nessuno.-
-Sarà stata attirata dall'odore del cibo.-
Alla battuta di Etheria quasi tutti ridono, ma io non vi faccio caso, accanto a me c'è anche Luna che evita una qualsiasi espressione, ma noto una punta di fastidio nei confronti della parente, River invece sembra quasi esser costretto a sorridere dalla famiglia.
-Luna, tra non molto sarà il tuo compleanno, devi essere emozionata.-
Dice il ragazzo tentando di cambiare discorso.
-Oh è vero, il quattordicesimo compleanno della principessa, sarà certamente un evento meraviglioso.-
Aggiunge uno della famiglia reale, un tipo magro con grosse occhiaie sotto agli occhi.
Non conoscendo le tradizioni della loro famiglia però non so dire se sia realmente così importante.
-Sì sarà un giorno molto speciale, desidero che tutti possano assistervi.-
-Tutti mia regina?-
Uno della famiglia Johansen mi guarda storto, alludendo ovviamente alla mia presenza.
-Ma certo.-
Risponde Cometa candidamente, nel frattempo molti hanno iniziato a mangiare e devo dire che son sorpresa reputino me incivile, i Johansen trangugiano il cibo quasi senza masticarlo, facendolo a brandelli con denti e mani e spargendolo ovunque, i membri della famiglia reale invece sembra quasi non sappiano fare nulla da soli, si fanno imboccare dalle guardie ed emettono rumori fastidiosi soprattutto mentre bevono.
Sembra però che io non sia l'unica a trovare irritante questo dettaglio.
-La volete finire di fare tutti questi rumori?!-
-Magari voi potreste imparare un po' di buone maniere.-
-Almeno noi le mani le sappiamo usare!-
Iniziano a volare molte accuse sul comportamento, non posso evitare di mostrarmi sorpresa da questa scena, spostando lo sguardo vedo che Luna è decisamente in imbarazzo, il conte Mildrew tenta di farsi spavaldo gonfiando il petto ed alzando la voce ma sembra solo un pulcino. Cometa intanto sta cercando di sedare i litigi ma con poco successo, persino le guardie s'accaniscono contro i Johansen.
Un anziano signore della famiglia Johansen sembra riuscire in questa impresa, sembra avere quasi cent'anni, il suo  corpo è coperto da spesse rughe ed ha bisogno di reggersi in piedi con un bastone.
-Signori, non c'è bisogno di fare così. Siamo tutti alti membri della società ed occorre comportarsi di conseguenza. Sono certo che potremmo trovare una soluzione alle nostre controversie...magari...con un gioco?-
Tutti borbottano a riguardo della sua idea ma nessuno ribatte esplicitamente.
-Magari potremmo sfruttare la collina alle nostre spalle, chi vi pianterà sulla cima magari, un bastone o una bandiera, sarà il vincitore, e potrebbe  decidere di far fare determinate cose ai perdenti. Niente di eccessivo ovviamente, qualcosa magari d'imbarazzante.-
Sui visi di tutti i presenti compaiono degli strani sorrisi, presto tutti acclamano la sua idea volendo parteciparvi.
Senza nemmeno finire il pranzo tutti si alzano cercando di costruire delle bandiere ed una volta fatto decidono come organizzarsi.
-Luna, perché non partecipi anche tu?-
-Ne siete sicura madre?-
-Ma certo, potrebbe essere divertente, potresti fare anche una squadra magari con i tuoi amici.-
La ragazza non ne sembra entusiasta ma si limita ad annuire, senza sorpresa il conte le si avvicina subito facendo un inchino fin troppo riverente.
-Mia principessa sarà un onore per me accompagnarvi alla vittoria.-
-Conte Mildrew non è necessario...-
-Per voi farei di tutto principessa Luna.-
Prima che possa alzare lo sguardo la ragazza si è già spostata verso River, devo assolutamente trattenermi dal ridere ma è quasi impossibile, mi è già chiaro le intenzioni del conte nei confronti della principessa ma dubito lei sia interessata.
-River ti andrebbe di gareggiare con me?-
-Ne siete sicura principessa?-
-Certamente, sei un buon amico e sei anche abile nel muoverti. E, come ti ho già detto, puoi chiamarmi Luna.-
-V-va bene.-
Sorridendo con fare impacciato River accetta la sua proposta, io sono ancora impegnata a mangiare nel frattempo, ora che sono tutti andati ho preso una coscia del gigantesco pollo e del grano, questa è la prima cosa che sto mangiando.
E' veramente incredibile il suo sapore, se solo imparassimo anche noi mostri a coltivarlo...
-Syrh...-
La voce di Luna interrompe il mio pasto, è ferma davanti a me, non sembra intimorita ma noto comunque della titubanza.
-Ti andrebbe di gareggiare insieme a me ed a River?-
Sono sorpresa dalla sua richiesta, anche se non vedo perché avrebbe dovuto farmela.
-Ne sei sicura?Non dimenticarti che la tua famiglia probabilmente mi detesta.-
-Non mi importa, saresti in squadra con me, non con loro.-
-Non hai paura possa ferirti?-
-Io...non penso lo faresti.-
Sul serio pensa questo?
Mi chiedo se sia un bene, forse è fin troppo ingenua.
-Non posso rifiutarmi.-
Rispondo alzandomi, vedo un sorriso sul viso della ragazza che però viene presto rovinata dall'arrivo del conte.
-Principessa non penso sia una saggia decisione, è pur sempre un mostro.-
Forse è la prima volta che vedo chiaramente la rabbia sul viso di lei.
-E' una nostra ospite, non ha fatto nulla di male fino a questo momento e merita d'esser trattata con rispetto.-
Vorrei quasi farle un applauso solo per esser riuscito a farlo diventare completamente rosso, anche River come me pare gongolare tra sé.
Come gli altri alla fine anche noi andiamo ad organizzarci, abbiamo deciso di usare un bastone ed il mantello del conte come bandiera, la sfida è semplice, non appena verrà segnato l'inizio dovremo raggiungere la cima di una gigantesca collina, il tempo su questa è decisamente impazzito.
Superata la foresta si entra in una zona di pioggia, sopra cui c'è un grosso vulcano con una conca piena di lava, al versante opposta la montagna è ricoperta dalla neve, solo la cima sembra sicura, visto che la base è costituita solo da rocce affilate e poco stabili.
Ci disponiamo subito in fila e non appena sentiamo il segnale d'inizio iniziamo a correre, ovviamente non manca chi cerca di colpirmi con le bandiere.
-Attenta Syrh.-
Mi dice Luna preoccupata, ma non ce n'è motivo, dopotutto io ho partecipato a varie battaglie.
Certe volte però mi perdo ad osservare come anche tra i membri delle stesse famiglie si colpiscano pur d'arrivare primi, soprattutto Etheria che tramite i suoi soldati fa colpire i Johansen.
-Quella donna è tremenda...-
-Già...-
Anche River è irritato dal suo comportamento, ma al momento possiamo solamente correre.
-Direi di superare tutti e metterci in testa.-
Propone il conte sorridendo.
-Ottimo modo per farci buttare giù.-
-Come hai detto?-
Mi chiese ironicamente alla mia risposta.
-Stanno tutti lottando per rallentarsi, se rimaniamo indietro eviteremo molti colpi e dimezzeremo i rivali.-
-Ha-ha, certo, ascolta lascia le strategie a qualcuno che ha più capacità.-
-Io credo abbia ragione.-
Ribatte severamente Luna, quasi provo soddisfazione nel vedere rimproverato quel tipo, senza mostrarlo troppo rallentiamo portandoci in fondo alla gara, già da lontano però riusciamo a vedere quanti siano impegnati nel lottare e quanto sia semplice superarli in queste condizioni.
-Potremmo perfino vincere se nessuno ci nota!-
Dice River improvvisamente entusiasta, ormai siamo arrivati ai piedi della "collina" e come primo ostacolo dobbiamo superare queste rocce cedevoli, per me non è affatto difficile arrampicarmi su queste ma non penso di poter dire lo stesso degli altri.
River vista la sua famiglia è certamente allenato, Luna invece sembra faticare nella scalata.
-Lasciate che vi aiuti principessa.-
La voce del conte è lontana rispetto a noi, lui non è riuscito nemmeno a scavalcare la prima roccia e vorrebbe aiutarla?
Alzando gli occhi al cielo mi fermo guardandomi intorno, se non ci muoviamo potremmo rischiare di venir raggiunti dai combattenti rimasti indietro, e non ho molta voglia di venir immischiata in una lotta con loro, potrebbero incolparmi anche solo di un capello fuori posto.
Avvicinandomi al bordo sotto cui si trova Luna lascio ciondolare la coda vicino a lei, piegandomi in modo la raggiunga.
-Vieni.-
-Ne sei sicura?-
-E' solo per evitare ci raggiungano, non dovrai sopportare a lungo il contatto.-
E' scontato che le possa dar fastidio toccare la mia pelle, come d'altronde da fastidio a me, lei però scuote il capo afferrandomi l'estremità della coda con delicatezza.
-Non voglio farti male.-
Faccio per ignorare il suo commento ma non è semplice, forse mi scordo troppo spesso di quanto alcuni bambini possano essere innocenti.
In silenzio riusciamo ad arrivare oltre la metà di questo primo percorso, arginando tutti gli ostacoli più complicati per loro, abbiamo lasciato indietro il conte ma anche lui ha recuperato terreno.
-Uff, forse sarebbe stato meglio restare tutti a tavola.-
Ormai quel damerino si è avvicinato abbastanza da poterlo sentire, ma non è l'unico vicino.
-Conte Mildrew lasciate che vi aiuti.-
Una donna dai corti capelli viola, accompagnata dal figlio che le tiene la mano, offre l'altra all'uomo sorridendogli gentilmente.
-Oh la ringrazio...-
Non appena le afferra la mano questa scivola via dall'abito, rivelando sotto la manica un cavaliere che cade addosso al conte, facendolo rotolare così fino a valle. Sono abbastanza interdetta per questa scena, sia per la capacità della donna di nascondere un soldato nell'abito, sia per la semplicità con cui l'altro è caduto nel tranello.
-Emh...dovremmo andare a recuperarlo?-
Chiede River guardandoci, è solo Luna però a rispondere.
-Se la caverà.-
Senza aggiungere altro riprendiamo a correre lungo un terreno più normale, anche se ci stiamo avvicinando sempre di più alla zona coperta da una nuvola di pioggia, non appena facciamo il primo passo in essa quasi tutto il nostro campo visivo scompare, la pioggia è talmente fitta da sembrare quasi un muro ed il terreno fangoso rischia di far scivolare i piedi più del dovuto. Grazie al mio udito però riesco a sentire qualcosa avvicinarsi.
-Saltate!-
Un uomo sta rotolando verso di noi, sembra un membro della famiglia di River ed a giudicare dalle sue urla è appena stato spinto.
-Per un pelo.-
Dice Luna sospirando sollevata, non c'è però molto tempo per rilassarsi, ormai siamo in mezzo alle loro famiglie, noto anche Etheria più avanti, lei la spingerei volentieri giù.
Sta correndo molto velocemente a giudicare dal suo peso e di tanto in tanto lancia dei semi a terra, non mi è ben chiaro a cosa servano fino a quando non vedo qualcuno calpestarli.
Sono due uomini, uno è un soldato mentre l'altro è un Johansen, si apre come una voragine sotto i loro piedi e delle radici coperte di spine li afferrano trascinandoli nel terreno, non appena i loro corpi scompaiono il terreno si riforma e compaiono due fiori.
Questa situazione inizia veramente a farsi pericolosa...
- Syrh!-
L'urlo di River mi porta a voltarmi, non molto distante da noi c'è un membro della sua famiglia che ridendo agita la propria bandiera in aria, è vestito con solo degli stivali di pelle d'orso, delle mutande azzurre ed una pelliccia composta dal corpo di un orso, a quanto pare vivo visto che si vede il muso aprirsi e ringhiare.
Con la sua tecnica riesca ad attrarre numerosi fulmini che entrano nell'asta di ferro, i lunghi capelli dell'uomo subendo l'elettricità si drizzano all'istante e dopo poco lui conficca la bandiera nel terreno.
Un'esplosione spacca varie parti del terreno e dei massi iniziano a volare in aria, nemmeno lui però è riuscito ad evitare il peso del proprio colpo ed in qualche modo, forse proprio a causa dell'esplosione, tutti i capelli gli sono caduti.
L'unica cosa di cui mi importa però ora è schivare i massi, ben conscia che la principessa e River avrebbero difficoltà afferro uno con la coda mentre l'altra la trascino con la mano, cercando di far leva con le mie gambe, nonostante il peso dei due, riesco a fare un salto abbastanza alto da arrampicarmi su uno dei massi, correrci sopra e superarlo, tornando a terra con una scivolata evito un secondo mentre per il terzo devo solamente rimaner ferma, i miei calcoli sono corretti e questo colpendo il terreno davanti a me rimbalza riprendendo la sua discesa senza colpirci.
Siamo tutti ricoperti di fango e Luna con gli occhi sgranati inizia a fare dei respiri profondi.
-Ma sono diventati tutti matti?!-
-Sta diventando una guerra.-
Dice River altrettanto scioccato, in un gesto di tenerezza prende un fazzoletto dalla tasca e lo porge alla ragazza, anche se dubito le possa servire.
-Volete scendere?-
Chiedo guardandoli, purtroppo molte persone sono state travolte e così se dovessimo tornare indietro difficilmente non ci attaccherebbero.
-Ormai siamo in gara, le nostre famiglie non approverebbero se ci ritirassimo...-
Risponde River serio, a quanto pare per i suoi parenti queste situazioni sono molto importanti.
Per il momento continuiamo a camminare, uscendo dal nuvolone della pioggia ora dobbiamo camminare tra la neve, la temperatura non pare esser cambiata ma la presenza della neve certamente non aiuta chi si è appena inzuppato, queste gonne inoltre diventano sempre più pesanti ed ingombranti.
Non ho però il tempo di pensarci che qualcuno esce all'improvviso dalla neve, è un membro della famiglia Butterfly, un uomo alto e dall'aspetto gracile, mi ha però colta di sorpresa con la sua strategia, tenendo la bandiera cerca di colpirmi alla testa ma mi basta un semplice braccio per parare.
-Zio che state facendo!-
-Oh ciao principessa Luna!Anche tu partecipi?-
Chiede l'uomo continuando a colpirmi con un sorriso sul volto, non so se sia perché per lui è solo un gioco divertente o perché appunto sono un mostro.
-Fermatevi non dovete continuare a colpirla!-
-Ma certo che devo, è un mostro, è abituata a queste cose.-
Vedo il viso della ragazza contorcersi in un smorfia, resta ferma giusto per qualche secondo prima di correre contro al parente e spingerlo via, in questo modo l'uomo inizia a rotolare nella neve andando sempre più a valle.
-Mi...mi dispiace che ti abbia attaccata.-
Sembra sinceramente dispiaciuta, è evidente quanto non conosca le orribili cose che fanno fuori dal suo castello.
-L'hai sentito, sono abituata. Andiamo.-
-Ma non è giusto, non dovrebbero andare così le cose.-
-Sei ancora troppo giovane per capirlo, ma è così che funziona.-
-Dovrebbe cambiare tutto allora.-
Sembra esserci una rabbia sincera per la situazione creatasi, ma non aggiunge altro.
Ormai siamo alla fine del nostro percorso e le lotte tra entrambe le famiglie stanno raggiungendo livelli di rischio sempre più elevati.
-Ormai siamo al vulcano, dovremmo fare attenzione.-
Dice River scavalcando delle rocce, effettivamente ora la temperatura è decisamente elevata, tutti e tre arriviamo al bordo di questo piccolo vulcano, non c'è modo d'aggirare il percorso perciò siamo costretti a saltare da una roccia all'altra fino a raggiungere l'altra sponda.
-Wow...-
River guardandosi intorno sembra molto sorpreso dalla scena, io più che altro sono sorpresa che siano riusciti quasi tutti ad arrivare fin qua, molti sono alle nostre spalle ma altrettanti hanno quasi raggiunto la cima.
-Volete continuare?-
-Non c'è scelta.-
Risponde Luna facendo il primo salto, nel momento in cui si è mossa ho visto il ragazzo accanto a me impallidire per poi tirare un sospiro di sollievo vedendola al sicuro.
La corsa continua tra un salto e l'altro ma presto arrivano anche altre persone, tutti si spingono, tentano addirittura di buttarsi nella lava, per puro miracolo riusciamo ad allontanarci dagli individui più pericolosi.
Ormai il grosso l'abbiamo superato, ci resta solamente un ultimo salto da fare, il più lungo, per prima vado io, a seguire arriva River e per ultima Luna, a causa però dell'abito appesantito da pioggia e neve il suo salto e leggermente più corto del nostro e rischia di cadere.
-Luna!-
Preoccupato River allunga subito una mano stringendo il braccio della ragazza per tirarlo a sé, i due cadono a terra insieme restando fermi per qualche attimo mentre io immobile controllo non arrivi nessuno ad attaccarci. Non c'era bisogno intervenissi, ma sinceramente non ne avrei comunque avuto molta voglia.
-Tutto bene Luna?-
-Si...si grazie River.-
Dopo ciò osserviamo la cima della collina, ormai è vicinissima ma ci sono molte persone attorno ad essa, tutte intenzionate a lottare per vincere, quasi lottano perfino tra  i membri della stessa famiglia, Luna osserva con fare inquieto la scena senza poter dire nulla.
La lotta principale è fra Etheria, che sta utilizzando la propria bandiera rivelando che in realtà si tratta di una spada, ed il membro della famiglia Johansen che avevamo incontrato prima, l'uomo con un orso attorno a collo, tirando le braccia di questo gli fa alzare il capo e tra i due inizia una lotta senza esclusione di colpi.
-Cosa ha fatto questo gioco...-
-Ormai non è più un gioco Luna, possiamo vincere però.-
River al contrario della ragazza sembra trovarsi meno a disagio, probabilmente appartenendo ad una dinastia di guerrieri è anche abituato a queste cose.
-Continuiamo a correre, uno di noi deve arrivare alla cima.-
Risponde Luna con serietà, effettivamente l'idea di sconfiggere la famiglia reale in un gioco non è così male, dimostrerei ancora una volta la superiorità dei mostri, con questi pensieri si forma un leggero sorriso sul mio viso che però subito nascondo.
-Non lasciate che quel mostro raggiunga la cima!-
L'urlo di Etheria mi riporta alla realtà del pericolo in cui mi trovo, subito entrambe le famiglie mi sono addosso, certamente se mi accadesse qualcosa darebbero la colpa ad un fattore esterno o si giustificherebbero dicendo che si tratta di un gioco, proprio per questo motivo corro con tutto il fiato che ho in corpo, allontanandomi da River e da Luna.
Qualcosa però mi afferra la coda trascinandomi indietro, si tratta di Etheria.
-Non ti lascerò infangare il nostro castello con la tua presenza!-
-Lasciami subito!-
Mi provoca ribrezzo il suo tocco quanto a lei fa ribrezzo la mia presenza, con un movimento secco della coda riesco a farle lasciare la presa ma ormai è tardi per scappare, altri uomini arrivano e saltandomi addosso mi bloccano a terra.
Ero così vicina ad arrivare in cima, adesso su questa c'è la principessa che osserva ciò che sta accadendo, ancora una volta un mostro è stato superato da un mewmans solo attraverso degli sporchi trucchi.
Se non mi avessero attaccato in massa avrei vinto...se...
-Ghaa!-
Non lo accetterò, meritano questo smacco, so che è rischioso ma decido di usare la mia magia, spingendomi con tutte le mie forze riesco a sollevare alcune persone ed allo stesso tempo creo un'esplosione di energia che fa allontanare tutti, conto sul fatto che credano sia frutto solo della mia forza di mostro. Alcuni ne sono in grado infondo.
Ringhiando ignoro qualsiasi altra cosa e corro verso Luna, ancora non ha piantato la bandiera, una volta arrivata mi fissa negli occhi quasi fosse la prima volta che mi vede.
Io rimango seria ed impassibile ma solo questo le fa capire le mie intenzioni, cedendomi la bandiera mi permette di conficcarla nel terreno, e così il gioco si conclude.

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Appoggiata contro una delle colonne del corridoio principale osservo i vari nobili entrare nella stanza, nonostante sia passato un po' di tempo provo ancora soddisfazione nel fatto d'aver sconfitto dei mewmans ad un loro stesso gioco. Le reazioni soprattutto erano impagabili.
 
"Dopo aver vinto come squadra io, River e Luna ci concediamo solo qualche istante prima di procedere verso valle, tutti i presenti mi guardano storto ed alcuni non si fan problemi a trattenere il disgusto.
-Non posso crederci, abbiamo vinto!-
River a stento trattiene il sorriso, al contrario della ragazza che si muove quasi con fare incerto.
-Ora potrai fargli fare ciò che desideri.-
-Non sono interessata al premio, potete decidere voi.-
-Ma sei stata tu a mettere la bandiera sulla cima della collina.-
-E' meglio siate voi a decidere. Pensateci bene, già che abbia vinto un mostro non sembra suscitare grande gioia.-
Per la maggior parte del tragitto i due rimangono in silenzio, non penso siano così immaturi da non comprendere ed insistere, o almeno spero.
-Potrei chiedere che non ti maltrattino più.-
Per l'ennesima volta mi sorprendo delle sue parole, non so dire però se in senso positivo o meno.
-Non ne ho bisogno, prova a pensare a qualcosa che possa esser veramente utile.-
Ribatto senza guardarla, non mi serve la protezione di una mewmans, soprattutto della principessa.
Una volta tornati tutti al tavolo la regina ci accoglie con un sorriso.
-Splendido, sono veramente felice abbiate vinto il gioco.-
-Come stabilito adesso potete decidere il vostro premio.-
Continuò l'uomo dal quale tutto ciò era iniziato, senza voltarmi attendo che sia uno dei miei due compagni di squadra a parlare.
-Io...vorrei che questo gioco si svolgesse solamente una volta ogni anno.-
Dopo la frase di Luna ci fu un brusio collettivo, ed inizio facilmente a capirne il motivo.
Se ad ogni incontro delle due famiglie ci fosse stato lo stesso premio non sarebbe stato così importante perdere, invece con questo stratagemma nessuno di loro potrà vincere troppe volte o creare troppi danni.
Infondo non è così sciocca per essere una ragazzina.
-E così sia, infondo è stata la principessa a vincere.-
Risponde Etheria nascondendo la sua scontentezza.
-Non sono stata io a...-
-Dovreste esser fiera del risultato, ottenere una vittoria clamorosa già dalla prima volta. Degno di una principessa.-
Continua un uomo della famiglia di River, a quanto pare non intendono accettare che sia stata io a vincere, ma la loro resistenza a ciò mi rende solo più soddisfatta.
Non si può però dire lo stesso della ragazza."
 
Da quel giorno la sua espressione non è minimamente cambiata, anzi, sembra sempre più impensierita, oggi in particolare è decisamente seria.
E' il suo quattordicesimo compleanno ed oggi riceverà la bacchetta della famiglia, è un onore ed una responsabilità decisamente grande quindi posso capire come mai sia così seria.
Per la lieta giornata sono stati invitati tutti i nobili di Mewni, se non sbaglio dovrebbe anche esserci il capitano che mi ha accompagnata qui il primo giorno, mi farebbe veramente piacere vedere il viso di un mostro dopo settimane con i mewmans.
Cometa me lo ha già anticipato qualche giorno fa ma lo renderà ufficiale oggi, la mia permanenza qui è stata ulteriormente allungata, non ne conosco il motivo ma sembra sia necessario.
Naturalmente devo partecipare anche io al compleanno, anche se questa festa è messa in ombra dal passaggio della bacchetta, per questo motivo mi hanno fatto un abito elegante.
Stavolta la gonna è viola con numerose balze grigie, la coda è così nascosta che quasi non si vede però, il bustino invece è di colore blu scuro ed ai fianchi ha numerosi brillantini, mi è stato chiesto anche d'acconciarmi i capelli in uno chignon.
Ormai la festa comincerà tra poco, l'ultima ad arrivare sarà proprio Luna, come da programma, rimango in disparte fino a quando non noto il mio capitano, è vestito come l'ultima volta che l'ho visto ed ha un'aria sia impacciata che felice.
-Syrh ti stavo cercando, sono felice di vederti.-
-Buon pomeriggio capitano.-
-Sta procedendo bene il tuo soggiorno qui?Sembri star bene.-
Non penso sia necessario riferirgli di alcuni eventi che sono accaduti, infondo non potrebbe far nulla per aiutarmi.
-Si, sto bene.-
-Ne sono felice, l'abito vi dona molto, sono certo  che sarà un evento piacevole.-
Lo sarebbe se non fossi circondata da mewmans, ma mi limito semplicemente ad annuire entrando assieme a lui nell'ampia stanza dove si trovano i troni, oltre ai comuni nobili ci sono anche altre persone di spicco, come il principe testa di poni ed i suoi genitori, oppure i reali del sottomondo, la figlia nonostante sia giovane è alta già ben quattro metri.
Ovviamente ci sono tutti i membri dell'alto consiglio della magia, nessuno però sembra voler notare gli unici due mostri della stanza e quando lo fanno s'allontanano velocemente.
Quasi mi dispiace per il capitano, cerca di sorridere ma ovviamente il suo intendo non gli fa ottenere molti risultati, il suo nervosismo è decisamente facile da notare.
-E' veramente una festa elegante non è vero?-
Mi chiede cercando di conversare.
-Si, hanno fatto decisamente le cose in grande.-
La loro stessa gente vive nella povertà ma qui non ve n'è traccia.
Il borbottio incessante della gente inizia a diventare irritante e monotono, viene fermato solo quando la regina alzandosi dal trono attira l'attenzione di tutti, dalla porta principale finalmente arriva la principessa.
-Grazie per essere tutti qui, questa è una giornata molto importante non solo per il quattordicesimo compleanno di mia figlia ma anche per il passaggio della bacchetta.-
Mentre la regina parla Luna cammina in mezzo alla sala raggiungendola, per un attimo i nostri sguardi s'incrociano e mi sembra di notare una forte agitazione.
Non appena la figlia si ferma davanti a lei Cometa le porge la bacchetta.
-La bacchetta comporta una grande responsabilità, se dovesse cadere nelle mani sbagliate il nostro universo verrebbe distrutto. Sono però certa che saprai usarla responsabilmente e che in futuro saprai guidare il nostro regno con saggezza.-
Non appena l'oggetto passa nelle mani della figlia cambia radicalmente, la cima ora è composta da un diamante azzurro a forma di cuore con una piccola decorazione d'oro sulla punta, il manico dello stesso colore ha all'attaccatura delle due parti una sfera blu scuro con una corona che incastra il diamante.
Forse è la distanza ma perfino la bacchetta mi sembra gelida...
Un coro d'applausi riempie la stanza mentre la festa riprende e madre e figlia s'avviano per salutare i presenti.
-E' veramente un onore assistere al passaggio della bacchetta.-
Dice il capitano sincero, da come la vedo io avremmo potuto approfittare di questo momento per prendere l'oggetto, senza quello perderebbero un'importante risorsa.
-Capitano...come...potrebbe dire come stanno i miei compagni?-
Non ho la certezza che lo sappia ma vorrei comunque sperare possa dirmelo, non avrei creduto che qualche settimana sarebbero diventate un'eternità per me senza di loro.
-Em...mi spiace ma non so dirtelo purtroppo...-
-Non si preoccupi, non è un problema grazie.-
Mi mordo leggermente la lingua, la curiosità è molta ma devo contenermi. Nel frattempo Cometa e Luna hanno iniziato ad avvicinarsi a noi.
-Salve capitano, la ringrazio per aver partecipato a questo importante evento.-
-Sono io a doverla ringraziare regina...è tutto assolutamente impeccabile.-
-Congratulazioni per la bacchetta principessa.-
Dico brevemente guardando Luna, sarebbe sconveniente non farlo dopo tutto.
-Grazie Syrh.-
-Spero non ti dispiaccia ma abbiamo invitato a tua sorpresa anche un altro ospite.-
Non capisco subito il motivo del sorriso della regina, ma presto qualcosa tra la folla mi blocca.
La presenza di una figura ben vestita con lunghi pantaloni neri, camicia bianca e giacca blu scuro, i suoi occhi gialli sono indistinguibili perfino in mezzo a tutte queste persone.
Vorrei trattenere il sorriso e continuare a mostrarmi composta ma a stento riesco perfino a restare ferma mentre il mio generale s'avvicina con passo sereno.
Non appena è di fronte a me s'inchina leggermente in segno di rispetto per i presenti, io faccio subito lo stesso, mi è quasi impossibile credere sia qui.
-E' passato un po' di tempo.-
-Troppo.-
Rispondo in un sussurro leggero come l'aria.
-Ho pensato che dopo tutto questo tempo potessi esser felice di vedere un viso amico.-
Le parole di Cometa non sono mai state così piacevoli.
-Grazie.-
Ho cercato a lungo di trovare qualche ombra in lei ma sembrano non esistere, non è come Etheria, il conte Mildrew e gli altri nobili, e sembra voler insegnare i suoi pensieri anche alla figlia.
Non posso perdonare i mewmans ma posso comprendere che non sono tutti uguali.
Anche se alcuni sanno essere veramente irritanti...come Mina che con gli occhi spalancati continua a fissare Toffee...glieli toglierei volentieri se potessi.
La musica nel frattempo inizia e la gente prende a ballare serenamente per la stanza, anche Luna e River lo stanno facendo e finalmente sul viso di lei è comparsa una nuova espressione, anche se leggermente imbarazzata.
La mano di Toffee però mi fa perdere completamente l'interesse per il resto del mondo, con molta delicatezza ha afferrato la mia e mi ha portata assieme agli altri ballerini, non ha avuto bisogno di dirmi nulla, sa bene che non avrei mai rifiutato.
Siamo così vicini che potrei appoggiare la testa sul suo petto, non ho mai ballato in vita mia ma poco importa tanto sono felice.
-Sono felice di vedere che stai bene.-
-La ringrazio...-
-Non ti nascondo che ci sono stati momenti di preoccupazione per ciò che ti sarebbe potuto succedere, ma confidiamo tutti nel fatto che tornerai. Fino ad allora è giusto vivi in maniera serena questa tua esperienza, stando vicino anche a chi vuole conoscerti.-
Intende dire che devo lasciar avvicinare la principessa?
In effetti stando qui sarebbe stupido non farlo.
-Certo.-
-Purtroppo però c'è anche qualcos'altro che devo dirti...-
Il suo tono è improvvisamente diventato più distaccato, non penso siano buone notizie ed inizio a preoccuparmi.
-Dovrai restare qui per più tempo del previsto, forse qualche mese se non di più.-
Mi sento come se mi avessero colpito allo stomaco, ero convinta sarei potuta tornare in massimo un'altra settimana.
-Va bene.-
Non penso ci siano molte risposte, posso solo accettare questa decisione e continuare come ho fatto fino ad ora.
Avrei però voluto che questo ballo con lui durasse di più, ed invece ormai la musica è finita, tornando dal nostro capitano vedo che si sono avvicinati anche i membri dell'alto consiglio della magia che stanno conversando con la regina.
-Avete fatto veramente le cose in grande per questa cerimonia.-
Dice Rhombulus guardandosi intorno, si è perfino legato al collo un cravattino per sembrare elegante, anche se non ha aggiunto nient'altro al suo modo di vestirsi.
-Si non è niente male. Non mi aspettavo che Etheria accettasse così facilmente la presenza dei mostri però.-
-Fortunatamente non era una scelta sua Hekapoo.-
Risponde Cometa sorridendo.
-Oh a proposito, assieme alla nostra ospite è venuto anche il suo generale.-
Non appena parlano di lui Toffee rivolge a tutti un breve cenno di saluto, riesce ad essere rispettoso e gelido allo stesso tempo, a quanto pare però anche i membri dell'alto consiglio della magia non si sentono a proprio agio vicino a lui.
Forse conoscono o intuiscono ciò che è in grado di fare.
-Quindi fai parte dei soldati del Mostro Immortale, hai puntato in alto.-
Dice Hekapoo guardandomi, non ho però la necessità di rispondere a questa sua affermazione. Il mio scopo inoltre non è mai stato quello di unirmi al suo esercito, è stata solo una conseguenza del mio cammino.
-Syrh è certamente un elemento molto importante e di rispetto tra i miei uomini, viste anche le sue capacità.-
-E dire che sembra quasi indifesa.-
-Bee bee.-
Non ho idea di cosa abbia detto il cancelliere ma trovo che Rhombulus abbia ragione, è sempre stato un vantaggio per me apparire così, non penso però che le capacità di cui il generale ha parlato si riferiscano solo a quelle fisiche...
-In realtà mi riferisco più alla magia.-
Il viso di tutti s'irrigidisce, come dar loro torto però, un mostro che conosce la magia non è certo una cosa nota.
-Perché non ne dai prova Syrh?Nulla di pericoloso ovviamente.-
-Si generale.-
Il suo sguardo è molto calmo, non pretendo di conoscere le sue motivazioni e per questo mi limito solo ad agire, mostrando il palmo della mano concentro una piccola quantità di magia in essa e con calma alcune gocce d'acqua che iniziano a fluttuare davanti a tutti.
Molte persone se ne sono accorte ed alcune sembrano spaventate, ma non mi fermo, non c'è nulla di pericoloso in questo.
Lascio che le gocce ghiaccino dopo di che le faccio andare in pezzi rendendole simile alla neve caduta, non è molto ma penso possa rendere l'idea che sono in grado di creare qualcosa.
-Stupefacente.-
Cometa è l'unica ad aver parlato, è sorpresa ma non vedo la minima paura nei suoi occhi.
-Che sta succedendo qui?-
Ovviamente dopo una cosa simile la presenza di Mina non poteva mancare, mi guarda come se dovesse attaccarmi da un momento all'altro ma le sue aspettative vengono presto deluse.
-Non preoccuparti Mina, Syrh ci stava solamente mostrando il suo talento. Non avevo idea che anche i mostri conoscessero la magia.-
Dopo questa frase inizio ad intuire il motivo per cui ho dovuto farlo, la paura.
Ora sicuramente si spargerà la voce che anche noi mostri siamo in grado di utilizzare poteri simili a quelli della regina, e la paura è un'arma molto potente.
Tuttavia potrei anche sbagliarmi, potrei star pensando solamente al peggio, non so dirlo con certezza ma Toffee non sembra intenzionato a voler correggere la donna.
-E dove hai imparato?-
Chiede Hekapoo guardandomi.
-Durante la mia infanzia.-
So che è una risposta a metà ma non ho certamente mentito. Mi preoccupa però lo sguardo di Rhombulus, sembra così concentrato sui propri pensieri che non si accorge d'aver fatto una specie di smorfia.
-E' sicuramente qualcosa da ricordare...-
-Magari potresti aiutare Luna durante i suoi allenamenti?-
-Cosa?!Mia regina sta parlando seriamente?Un mostro insegnare la magia?!-
Fingerò che le parole di Mina non siano offensive, soprattutto quando sento la mano di Toffee sulla mia spalla.
-Sarebbe un onore se uno dei miei soldati svolgesse un ruolo simile.-
-Allora Shyr se sei d'accordo ne parlerò con Luna.-
-Ne sarei onorata.-
Ricalco le parole del mio generale, non lo penso veramente ma questa situazione potrebbe anche esser vantaggiosa.
Dopo stasera soprattutto visto mi sono stati dati dei nuovi comandi, dopo molti anni ho imparato che qualsiasi sua frase è da tener ben in conto, e che in situazioni simili è importante legger tra le righe.
Almeno in questo caso anche se spagliassi non commetterei gravi errori.
La serata procede in maniera alquanto pacata, nonostante gli sguardi degli altri nobili, delle guardie e di Mina posso quasi dire che è piacevole solamente grazie alla sua presenza.  Mi ha raccontato che le battaglie sono continuate ma che tutti comunque sono riusciti a sopravvivere, Arwen per giorni è sembrata infuriata con me per essermene andata ma spesso andava dal generale per chiedere come stessi.
Anche Rasticore per vario tempo era facilmente irritabile e sfogava la sua rabbia negli allenamenti.
Ad ogni sua parola mi veniva da sorridere, sento la forte mancanza di tutti loro.
Purtroppo però anche questo momento deve terminare ed alla conclusione della cerimonia sia lui che il capitano devono andarsene, li ho accompagnati fino alla porta principale del castello ma non posso fare oltre...
Prima di andarsene però Toffee mi stringe entrambe le mani tra le sue guardandomi.
-Tutto ciò che stai facendo è perfetto...abbi cura di te.-
Sorrido un'ultima volta prima di vederlo andare, il suo sostegno è molto importante per me e non intendo deluderlo, non è facile però affrontare ancora una volta il gelo del castello.
Sento gli sguardi di tutti come se fossi un fenomeno da baraccone, oppure una creatura disgustosa.
Non fa male però, provo solamente odio.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Quasi non è passato nemmeno un giorno dal compleanno della principessa e nonostante questo il suo allenamento magico è già iniziato.
Ovviamente visto la promessa fatta non posso non assistervi per sostenere la ragazza, anche se devo dire che si tratta di un insegnamento piuttosto singolare.
Insieme alla bacchetta, tramandata di generazione in generazione, le è stato consegnato anche un gigantesco libro con dentro tutti gli incantesimi ideati dalle antenate di Luna, ed all'interno di questo libro è presente un minuscolo omuncolo barbuto dalla pelle blu e dagli occhi rosa a forma di rombo con una gemma magenta al centro della fronte. Ha anche la particolarità d'avere dodici dita.
-Salve principessa Luna, io sono Glossaryck, la istruirò a riguardo della magia aiutandola a diventare un adeguato modello di principessa.-
-Ti ringrazio Glossaryck.-
Per qualche motivo la ragazza ha preferito fare la sua prima lezione nella propria stanza, oltre al letto azzurro ed alcuni giocattoli però non c'è nulla che possa far pensare sia la camera di una bambina.
Ci sono anche molti scaffali con vari libri.
Mentre lei è seduta sul proprio letto io sono appoggiata alla porta.
-Avete già provato qualche incantesimo?-
-No, ho preferito aspettare.-
-Non siete molto curiosa allora, bene vediamo un po' da dove iniziare...-
Massaggiandosi la barba Glossaryck inizia a far girare le pagine del libro, sembra un individuo decisamente curioso.
-Possiamo provare da questo, è piuttosto semplice.-
Aprendo completamente il libro le mostra un incantesimo purtroppo però non ho abbastanza conoscenze della loro lingua scritta per capire ad una sola occhiata cosa c'è scritto.
-Grazie all'incantesimo levitato sarai in grado...beh di far levitare gli oggetti a tuo piacimento. Puoi provare con quella mela.-
-Quale mela?-
Dopo la domanda di Luna una mela rossa è apparta proprio sulla scrivania nella stanza.
-Quella mela.-
Prendendo un profondo respiro Luna fissò con serietà la mela alzando la propria bacchetta.
-Levitato.-
Ci fu una leggera luce azzurra ma niente di più.
-Levitato...-
Il tono della ragazza si è fatto più rigido ed ogni volta ripete l'incantesimo senza ottenere risultati peggiora.
-No no no ferma principessa, non deve esser così rigida e forzata.-
Interviene Glossaryck fermandola.
-Non esser così rigida, puoi rilassarti. La magia non è solo ed unicamente questione di concentrazione, prova a prendere un respiro profondo.-
-Non so se potrebbe aiutarmi...-
-Tranquilla, abbiamo tempo per capire quale sia il metodo migliore per insegnarti.-
Sono rimasta in silenzio per tutto il tempo ma non posso evitare di provar interesse per queste magie, se non ho bisogno di nascondere i miei poteri posso cercare d'imparare anche qualcosa.
Senza dire nulla muovo una mano verso la mela e pronunciando nella mia mente il nome dell'incantesimo tento di richiamarla a me.
Una strana aurea verde avvolge la mia mano e la mela, la quale ai semplici gesti delle mie dita inizia a muoversi.
-Forse dovresti solo calmarti principessa.-
Dico facendo arrivare la mela sul letto.
-Come hai fatto senza una bacchetta?-
Mi chiede Luna incuriosita.
-Ho sempre fatto così sinceramente, non mi sono mai trovata a mio agio con quelle cose.-
-Capisco...potrei anch'io imparare Glossaryck?-
-Ma certo principessa, ma prima devi capire come usare la bacchetta. Quello che fa lei è "andare a fondo".-
-E come funziona?-
Continua lei curiosa.
-Vedi principessa, la magia è molto più grande e complessa di ciò che si può pensare, la bacchetta è uno strumento che gratta solo la superficie d'essa permettendone di far uso. Andare a fondo significa cercare la parte più profonda di sé ed usarla, per così dire, per diventare noi stessi la bacchetta che gratta la superficie o addirittura vi si immerge. E' qualcosa di molto avanzato per voi al momento.-
Provo una nota di fierezza nel saper questo, almeno per ora le mie conoscenze sono superiore perfino alla principessa.
L'allenamento è presto ripreso e dopo altri tentativi finalmente si sono visti dei risultati, anche se con fare tremolante Luna è stata in grado di far levitare la mela, almeno fino a quando uno dei suoi soldati non ha bussato alla porta distraendola.
-Principessa mi rincresce interromperla ma la regina ha richiesto la vostra presenta.-
-Capisco, arrivo subito.-
Senza lasciar la bacchetta la ragazza ha abbandonato la stanza ed ora siamo rimasti solo io e Glossaryck.
Rimango a fissarlo in silenzio, leggermente incuriosita dalle sue capacità, mentre lui si limita a star fermo sul libro.
Devo cercare d'approcciarmi con lui al meglio sperando di non dire qualcosa che mi faccia finire nei guai.
-Quindi tu hai addestrato tutte le regine passate.-
-Esatto.-
-Ed è sempre appartenuto solo a loro?-
-Mi spiace ma posso parlare di queste cose solo con il proprietario del libro, a meno che tu non abbia del budino.-
-Budino?-
-Corrretto. Il budino è un eccellente alimento, niente budino niente chiacchiere.-
-E non ti preoccupa che la regina o altri sappia che sei disposto a parlare per del budino?-
-Non particolarmente. Io ho un solo compito, quello di istruire le principesse o il proprietario del libro.-
Dalle suo parole è intuibile che esser principesse non è strettamente necessario, inoltre questa faccenda del budino potrebbe tornare utile.
Per il tempo restante rimaniamo in silenzio fino a quando la principessa non torna, il suo viso è leggermente insoddisfatto.
-Tutto bene?-
Chiedo guardandola, devo comportarmi a dovere seguendo gli ordini del generale, per questo cerco di mostrarmi interessata.
-Si...a breve dovrò solo far comporre la mia canzone.-
-Che significa?-
Chiedo confusa.
-Dopo aver ricevuto la bacchetta le principesse devono venir fatte conoscere al popolo in qualità di future regine, e la tradizione vuole si faccia attraverso delle canzoni.-
-Sembra...-
-Noioso.-
Ero alla ricerca della parola adatta ma Luna mi ha preceduta.
-Almeno manca ancora un po' di tempo, non pensarci.-
Dico cercando di sorriderle, anche se visti i miei denti alquanto affilati potrei sembrare minacciosa e non rincuorante, tuttavia lei mi risponde allo stesso modo con serenità.
-Si, penso tu abbia ragione, mancano ancora molti giorni e per il momento posso rilassarmi. Oggi dovrebbe esserci anche un'altra riunione con la famiglia di River quindi è probabile potremmo passare tutti del tempo insieme. Beh se va anche a te intendo.-
-Ma certo.-
E' forse l'unico modo che ho per passare la giornata, non mi ucciderà di certo trascorrerla con un altro nobile.
Le lezioni riguardanti la magia continuano almeno per un'altra ora, fino a quando non arriva il momento per Luna di riposarsi.
-Come prima lezione non è andata così male.-
Dico guardando la ragazza.
-Quale è stata la tua prima magia Syrh?-
-Io ho iniziato con il cercare di utilizzare l'energia che mi circondava, ho  imparato a modificare i rami degli alberi in modo nascondessero me e la mia maestra quando dei soldati erano nelle vicinanze.-
-Oh...capisco.-
Sembra essersi pentita della domanda, forse a causa del fatto che qualsiasi mio racconto servirà solamente a mettere in cattiva luce i mewmans.
-Hai...avuto un'infanzia molto difficile...mi dispiace.-
-Non è stata colpa tua. Tu però puoi diventare una regina diversa da quelle del passato, puoi evitare che altri mostri vivano ciò che ho vissuto io.-
Rispondo sinceramente, personalmente non penso che crescendo possa diventare diversa dalle sue antenate ma devo farglielo credere. Personalmente ci son delle volte in cui potrei arrivare a detestarla, lei possiede tutto mentre altri non riescono nemmeno a mangiare, ma mi rendo conto che almeno per il momento lei non ha responsabilità particolari.
La mia attenzione però viene attirata da un minuscolo dettaglio viola sul viso della ragazza.
-Ti è comparso un altro rombo sul viso.-
-Che cosa?-
-Qui sulla tempia.-
Indicandole in punto lascio che si scosti i capelli per capire cosa intendo, trappa quel rombo con facilità ma il suo sguardo è tutto tranne che sereno.
-Oh no, la mewbertà.-
-Mewbertà?Intendi quella strana fase che attraversano le mewmans adolescenti?-
Ne avevo sentito parlare, è sempre importante infondo conoscere i propri nemici, ma non l'ho mai vista, dopo tutto in guerra non ci sono così tanti adolescenti.
-Calma...non c'è nessun problema, devo solo restare lontana dai ragazzi fino a quando non ce ne sarà più bisogno.-
-Perché devi stare lontana dai ragazzi?-
-Beh...da quanto mi è stato spiegato le ragazze in questa situazione assumono comportamenti pericolosi e dannosi. Ed io non voglio assolutamente creare scompiglio.-
-E quanto durerà?-
-Non ne ho la certezza. Glossaryck tu sapresti quanto dura?-
-Dipende principessa, potrebbe finire tutto in alcune ore o non finire.-
-Come non finire?!-
Se fino ad ora Luna era riuscita a mantenere la calma ora la stava perdendo, certamente la frase del suo maestro non l'aiutava, ed a quanto pare le erano comparsi cinque nuovi rombi.
-E' semplicemente la natura, ma tranquilla, andrà tutto bene. O forse no.-
-Glossaryck!-
-Luna calmati, sei lontana da chiunque ora, non preoccuparti resteremo chiuse qui.-
Dico avvicinandomi a lei, se veramente la situazione può diventare pericolosa è meglio controllarla.
La ragazza almeno sembra ascoltarmi ed annuendo va a sedersi in un angolo della stanza.
-Non pensavo arrivasse così presto...-
-Non sembra qualcosa che si può controllare purtroppo, fortunatamente non sono un maschio.-
-No hai ragione...-
Rimaniamo in silenzio per molto tempo e solo di tanto in tanto, in particolare quando sentiamo le voci dei soldati fuori dalla finestra, compaiono altri rombi.
Sembra andare tutto bene, o almeno così continuo a sperare, tuttavia il suono di qualcuno che bussa alla porta interrompe il mio esser positiva.
-Principessa, sono qui per portarla a cavallo.-
La voce del conte Mildew è ancora più irritante in questo momento, ed a quanto pare basta solo questa a creare una ventina di rombi sul viso della ragazza.
-Vada via per favore!-
-Qualcosa non va principessa?-
-Non voglio vedere nessuno!-
-Si sente male?Posso farle compagnia se desidera.-
-Ha detto che non vuole vedere nessuno, rispetti la sua scelta.-
Non riesco a trattenermi dall'aprir bocca, quel tipo è incapace di seguire dei semplici ordini, forse però avrei fatto meglio a tacere.
-Cosa state facendo alla principessa mostro!Non temete mia adorata vi salverò!-
Non ho la minima idea di cosa abbia capito quel tipo, ma sta iniziando a tirare dei calci alla porta pur di aprirla.
-Conte calmatevi!Non sta succedendo nulla!-
Pur d'evitare che la apra uso la mia magia per congelarla, ma la furia dell'uomo non cessa.
-Non dovete nascondere le sue colpe!Non temete tornerò con i rinforzi!-
-No conte!-
Le urla di Luna non servono a nulla, ormai i passi di lui sono già lontani ed è chiaro che tornerà con dei soldati.
-E adesso cosa facciamo!?-
-Rimani calma principessa, per il momento limitiamoci ad evitare che entrano, la magia basterà.-
Così dicendo mi occupo anche della finestra in modo da evitare che chiunque possa arrampicarvisi, non ho però tenuto conto di una cosa, o per meglio dire qualcuno...
Mina, quell'idiota di un conte oltre ad aver chiamato i soldati ha chiesto aiuto anche a lei, e non è sconosciuto che tipo di sembianze è in grado d'assumere.
Ho creduto che una magia base bastasse per dei mewmans ma così facendo non ho tenuto conto di lei, alla quale dopo la trasformazione è bastato un semplice pugno per distruggere buona parte del ghiaccio.
-Pagherai per ciò che hai fatto mostro!-
Mi urla da dietro l'ultimo e sottile strato, mi chiedo in verità di quali colpe mi sia macchiata, non sanno nulla se non che qualsiasi cosa accadrà sarà colpa mia, le urla di Luna però mi riportano alla realtà.
-Fermatevi vi prego!Lei non ha fatto nulla!-
Prima che possa fare altro un intero squadrone di soldati irrompe nella stanza, capitanati dal conte.
Non posso evitare che questo corra verso di lei a causa della stessa Mina che, senza perdere tempo, mi attacca con tutta la sua forza frantumando il pavimento.
-Sono qui mia cara, andrà tutto bene.-
-No!-
Il mio urlo è l'unico suono che si può percepire dopo che Mildew afferra entrambe le braccia di Luna, la ragazza immobile spalanca entrambi  gli occhi mentre davanti a tutti il suo corpo si riempie completamente di rombi, talmente tanti che stanno perfino iniziando a sovrapporti.
Spaventato il conte sembra cercar di fuggire ma quelle cose sono abbastanza appiccicose da non permettergli di staccarsi, in pochi attimi un guscio si è formato attorno alla ragazza e le braccia dell'uomo sono all'interno di esso.
Nessuno, nemmeno la guerriera si muove, forse hanno capito ciò che sta accadendo...
Non ci rendiamo conto del tempo che passa, anzi tutto sembra quasi immobile, almeno fino a quando sul guscio azzurro attorno a Luna non compaiono ben sei mani.
Il conte urla spaventato mentre il guscio si frantuma ed una nuova Luna appare, il corpo è completamente viola ed i suoi capelli sono raccolti in un grosso chignon, sulla schiena sono inoltre comparse delle ali grazie alle quali è in grado di volare ed i suoi occhi hanno assunto la forma di due cuori.
Quasi devo dire che così sta meglio.
-Ragazzo...-
Con fare inespressivo attacca  il conte ricoprendolo con una strana sostanza viscida che lo blocca al suolo.
-Soldati andatevene!-
L'urlo di Mina è arrivato in ritardo, ormai la principessa ha bloccato la maggior parte di loro che non riescono nemmeno più a parlare a causa di quella cosa.
-Ragazzi...-
Lei è il pericolo maggiore al momento, dubito che i soldati continueranno ad attaccarmi, mentre Luna è impegnata a guardarsi intorno io cerco di trovare qualcosa per fermarla, la magia potrebbe sembrare la scelta migliore ma potrei rischiare di ferirla con l'incantesimo sbagliato.
-Ragazzi...-
Sembra l'unica cosa che può dire, camminando molto lentamente riesco ad avvicinarmi alle sue spalle e ad afferrare la coperta del suo letto, la mia idea è quella di fargliela cadere addosso per poi congelarla all'interno.
Sono ormai a pochi passi da lei quando qualcosa fuori dalla finestra attira la sua attenzione.
-River...-
Senza dire altro Luna scatta verso la finestra con tutte le mani protese in avanti, il mio piano ormai è inutile ma nonostante ciò seguendo i miei riflessi riesco comunque ad aggrapparmi al suo piede sinistro, finendo così trascinata nel suo spericolato volo.
-Luna!-
Urlo cercando di farla riprendere, ma non sembra rispondermi, eppure sembra comunque l'unica cosa che posso fare.
Pochi istanti prima di uscire ho visto Glossaryck appollaiato sul libro con fare calmo, un suo aiuto sarebbe stato ben accetto ma a quanto pare sperarvi è inutile.
Improvvisamente iniziamo a scendere in picchiata e sento il vento graffiarmi il viso, nel frattempo il suolo si avvicina sempre di più e con esso anche il povero River che ignaro stava passeggiando per le strade esterne del palazzo.
Non ho idea di cosa potrebbe fargli ed anche se non ha una gran importanza per me sono obbligata ad evitare accada qualcosa di irreparabile, per questo alzando una mano combattendo contro quell'assurda velocità canalizzo le mie energie per poter creare un getto di vento abbastanza forte da contrapporsi al suo volo ed allontanarci.
Vedo River accorgersi si noi e guardarci tra il sorpreso ed il spaventato, nell'attimo in cui creo quella raffica di vento purtroppo viene spinto via ma riesco comunque nel mio intento.
-River...ragazzo...-
Dopo il primo fallimento cerca molte altre volte di raggiungerlo ma riesco sempre ad impedirglielo, purtroppo il ragazzo non sembra voler scappare e si limita a guardarla.
Ad ogni fallimento però lei inizia ad arrabbiarsi sempre di più e cerca con ogni mezzo di liberarsi di me, proprio come in questo momento che volando verso una parete all'ultimo secondo si volta in modo che io sia l'unica a sbatterci contro, ma non per questo lascerò la presa.
Per qualche istante sento un vuoto nella testa a causa del colpo ed i miei polmoni perdono tutta l'aria, socchiudendo gli occhi la vedo osservarmi senza modificare la propria espressione.
Dopo questa brevissima pausa i suoi tentativi di liberarsi di me si mischiano a quelli per arrivare a River ed inizio ad esser leggermente intontita a causa dei suoi bruschi movimenti.
-Luna calmati!-
Non so esattamente perché continuo a parlarle ma sono certa che anche se non mi ascolta mi capisce.
-Luna!-
Urlando a pieni polmoni sprigiono quanta più magia possiedo per creare un vento abbastanza forte da farla andare ancora più in alto nel cielo, almeno lì non potrà fare nulla a nessuno.
Non ho calcolato la forza magica e riesco solamente a sentir d'esser spinta con violenza verso l'alto, presto superiamo i tetti delle torri del castello e raggiungiamo le bianche nuvole.
Riesco a vedere buona parte del regno da quassù, le verdi colline, le infinite montagne dalle cime ghiacciate, i meravigliosi laghi le cui superfici luccicano colpite dal sole, perfino il mio accampamento è visibile tant'è l'altezza.
Vorrei poter volare da loro, esser libera di tornare, vedere il mio generale, sentirmi ancora una volta parte di qualcosa.
Senza pensarci allungo una mano verso quel luogo ma presto Luna mi riporta alla realtà strattonandomi.
-Basta!-
Stufa della situazione creo attorno a noi delle raffiche di vento che da quassù ci impediranno di fare altro se non aspettare che questa situazione finisca, capendo ciò che ho fatto la ragazza con uno strattone riesce perfino a sollevarmi ma ciò mi da modo di aggrapparmi alle sue spalle ed infine abbracciarla.
-Luna va tutto bene, sei circondata dalle nuvole. Sei una farfalla che vola in alto nel cielo e va tutto bene, non c'è alcun male quassù e niente da catturare.-
Le sue ali volano con più intensità e cerca ancora di farmi cadere, ma c'è qualcosa di diverso, due delle sue mani infatti sono immobili.
-Sei...sei la regina di questo cielo ora. Ci siamo solo noi due, sono la tua preda ed hai vinto, non hai bisogno d'altro che di questo cielo dove mostrare te stessa.-
E' solo una ragazzina, cosa sarebbe successo se avesse fatto del male a qualcuno?
Odio i mewmans ma non per questo devo essere una bigotta come loro e non comprendere il diverso o addirittura il nemico, inoltre non condannerò mai quelli che ancora non dimostrano Posso cercare di sfruttare la sua gentilezza, di scoprire le debolezze dei suoi soldati o di trovare sbocchi grazie ai quali Toffee ci porterà alla libertà ma non calpesterò mai il suo essere in maniera immotivata.
Ora si è quasi del tutto calmata tenendo lo sguardo fisso verso l'alto, non è tuttavia facile starle aggrappata.
Per puro caso il mio sguardo si sposta verso il basso e vedo uno di quei rombi cadere nel vuoto.
Dopo il primo ne seguono molti alti ed interrompo la magia in modo non ci circondano, i capelli di lei iniziano a tornare normale ed i suoi occhi si socchiudono.
-Luna!-
Prima di poter dire altro iniziamo a precipitare, lei è ancora priva di coscienza e stavolta temo di non riuscire a frenare la caduta, tutto ciò che posso fare è stringerla a me sperando basti.
L'impatto è tremendo, credo abbia perfino aperto un cratere nel terreno, sento le ossa della schiena frantumarsi e sono certa d'aver rischiato di perder conoscenza per un secondo o due, i suoni sono ovattati ma riesco a sentire le urla di numerosi soldati avvicinarsi.
-Syrh?-
La voce della ragazza è forse l'unica nitida ma presto viene sovrastata da quella degli altri, c'è un improvviso accumularsi di mani e polvere ma in tutto questo io mi limito a guardare il cielo, chiedendomi come sia possibile che in qualsiasi occasione, anche nelle peggiori, sia così bello...
 
 
E' notte ormai e nel castello tutto tace, non un passo, non un respiro se non il mio.
Dopo ciò che è successo oggi pomeriggio sono stata riportata semplicemente nella mia stanza, penso fosse chiaro a tutti non necessitassi di chissà quale cura e devo dire è stato soddisfacente vedere l'espressione contrariata di Mina quando la regina è venuta a ringraziarmi per essere intervenuta, ed ancor più esilarante è stato vedere il conte alle prese con quella roba viscosa tra i capelli.
Non riesco però a togliermi la sensazione provata nel cielo e la nostalgia verso il mio accampamento, anche ora che il cielo è cosparso di meravigliose e lucenti stelle io le baratterei tutte solo per rivederlo.
Non è passato molto nemmeno da quando ho visto Toffee ma come ogni volta sono stata costretta ad allontanarmi fremo per tornare, la mia vita è affidata alle sue decisioni e non c'è mai stata una volta in cui per me non ne sia valsa la pena.
Molti ricordi tornano nella mia mente accompagnati dalla sua voce fino a quando un timido bussare non li interrompe.
-Avanti.-
Dalla porta lasciata aperta entra la principessa, indossa una vestaglia azzurra da notte e sembra stare completamente bene, l'unica cosa che è cambiata in lei è la presenza di due minuscoli ali rosa sulla schiena, praticamente invisibili a causa dei capelli e troppo deboli per essere usate.
-Come stai?-
-Bene, tu?-
-Anche io...volevo ringraziarti per oggi pomeriggio...so di aver causato molti problemi e mi dispiace.
-E' stata solo colpa del conte, la mewbertà è una fase della vostra vita che dovete obbligatoriamente vivere, lui è stato uno stupido a non ascoltarti.-
-Lo so, ma ho comunque apprezzato ciò che hai fatto.-
Si forma un pesante silenzio tra noi, io non vi do molto peso ma lei al contrario sembra quasi non reggerlo.
-Non pensavo che voi mostri foste così.-
-Che intendi?-
-I soldati hanno sempre detto siete delle bestie senza sentimenti e senza pietà verso il prossimo. Incapaci di pensare e senza valori, ma non è così. Tu hai sempre dimostrato buone maniere ed al banchetto con i Johansen sei stata abbastanza abile da superare tutti. Quando poi il tuo generale è venuto al castello si vedeva quanta ammirazione e dedizione provavi, ed anche quanto fossi felice. Ed oggi soprattutto mi hai aiutata.-
-Purtroppo la gente vuol vedere solo ciò che desidera.-
-Io...se non ti disturba vorrei restare qui a parlare con te stanotte, per conoscerti e conoscere la tua cultura.-
-Non sono certa di quanto potrebbe essere vantaggioso per te.-
-Voglio semplicemente capire. Per favore.-
Sono alquanto interdetta per la sua richiesta, ma se veramente è ciò che desidera non mi cambierà nulla parlarne.
-Molto bene.-
Picchiettando con la mano sul letto la faccio sistemare accanto a me iniziando a parlare, raccontandole delle leggende che mia madre mi raccontava, di alcuni tratti della mia cultura, ed infine di ciò che è accaduto durante la mia vita, ovviamente senza dir nulla che potrebbe ritorcermi contro.
Ho continuato a parlare forse per tutta la notte, anche quando il viso della ragazza ha iniziato ad esser sofferente, ma nonostante ciò che poteva sentire lei non mi ha mai fermato, anzi mi rispondeva raccontandomi aneddoti riguardanti il suo stesso regno e sulla sua vita.
In quei momenti non mancava di rivolgermi un sincero sorriso ed è stato lì che ho incominciato a pensare con fermezza che lei al contrario mio e d'altri non centra nulla in questa guerra, che poteva essere una vittima esattamente come lo sono stati altri mostri.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Se avessi modo di non notare con quanta lentezza il tempo passa di sicuro lo userei.
I giorni a palazzo sono stati vari, alcuni interessanti, mentre altri invece tremendamente inutili.
Dopo aver trascorso, tempo fa, una notte intera a parlare con Luna ho imparato molto di più sul loro regno e la principessa ha iniziato a voler essermi sempre più vicina, sembra stia iniziando a pensar sempre più seriamente ad un mondo in cui mostri e mewmani possono convivere, anche se non le ho mai detto il mio reale pensiero riguardo a ciò.
Anche oggi sia lei che River mi hanno chiesto se volevo stare in loro compagnia, accettando ci siamo spostati tutti in una delle apposite stanze usate da Luna per studiare la magia.
-Ormai sono passati molti mesi da quando sei venuta qui, è quasi come se fosse la tua seconda casa.-
-E' un po' drastico che questa sia la casa di un mostro.-
Rispondo all'affermazione di River, con il passare del tempo anche lui non si è più trovato a disagio con me, anche se vista l'attitudine della sua famiglia a cacciare i mostri è sempre titubante in questi argomenti.
-Però ha ragione, sei stata qui per molto tempo, ormai non hai nemmeno più bisogno di me per muoverti.-
-Sono più che altro sorpresa che la principessa voglia passare così tanto tempo in compagnia di un mostro.-
-Ci sono cose molto più importanti di questa, non mi interessa più se la persona che mi sta accanto è un mostro o no. Mia madre aveva ragione a pensare che convivere fosse possibile e noi tre ne siamo la prova.-
Dice Luna con un  certo orgoglio mentre lancia un nuovo incantesimo, ormai è riuscita a migliore quasi in ciascuno di essi.
-Luna, stasera non si terrà quella cerimonia di cui ci avevi parlato?-
Alla domanda di River la ragazza si blocca.
-Preferisco non pensarci ancora...-
-Dovresti, mancano poche ore ormai.-
Ribatto guardandola, ha la tendenza a nascondere la testa sotto il cuscino quando c'è qualche argomento che non le piace, ma deve imparare a prendere in mano ogni situazione.
-Syrh ha ragione, inoltre noi ti saremo vicini in quel momento.-
Sorridendo River s'avvicina alla ragazza posandole la mano sulla spalla, non m'intrometto in risposta a quella frase solo perché non servirebbe a nulla.
-Nel frattempo non credo che restare ad aspettare sia la cosa migliore.-
-E cosa proponi River?-
Chiese Luna incuriosita.
-Potremmo vedere gli allenamenti dei soldati e degli scudieri?Non penso sia un problema.-
Alla proposta del ragazzo alzo leggermente lo sguardo, fino a quel momento nonostante fosse una cosa che mi incuriosiva non avevo mai chiesto nulla per non destare sospetti, non voglio certo tirarmi indietro ma potrebbero esserci veramente dei problemi.
-E per quanti riguarda Mina?-
Chiedo infatti tamburellando le dita sul tavolo.
-Non potrà fare nulla se ci sono anche io.-
Sentenziò Luna alzandosi, spero solamente che abbia ragione visto che non c'è non sembra voler tornare sui propri passi.
-Non pensavo t'interessassi di queste cose.-
-Come principessa è mio dovere assicurarmi che il castello funzioni a dovere.-
Mi risponde guardandomi, anche se è una ragazza seria e composta penso dipenda anche dal fatto ci sono molti scudieri della sua età tra le schiere dei soldati.
-E tu River?Come mai hai proposto proprio questo.-
-Per imparare a combattere meglio devo guardare i migliori.-
Questa è certamente una risposta più credibile. Conosco già la strada che bisogna seguire per arrivare alla zona d'allenamento dei soldati ma non mi sono mai spinta troppo oltre, soprattutto in quest'ultimo periodo in cui sento come se qualcosa non andasse.
Mi limito per questo a seguire i due scendendo varie scalinate fino ad arrivare ad un livello inferiore del castello. Qui la luminosità è ridotta al minimo, ci sono solo grigi muri di pietra ed alcune porte che tuttavia servono solo come ripostiglio per le armi.
La stanza in cui vogliamo entrare è in fondo ad un lungo corridoio, l'arredamento non ha nulla di particolare, solo delle semplici torce accese.
Superata la porta c'è un'altra rampa di scale che porta al pavimento della stanza, incredibilmente grande rispetto alle altre, qui i soldati si allenano nei modi più duri e fantasiosi, sotto la supervisione di un superiore o, peggio, della stessa Mina.
I meccanismi per gli allenamenti sono vari e divisi in sezioni, ci sono dei punti in cui il terreno manca ed al suo posto c'è solo lava bollente che i soldati devono superare attraverso delle sottili e distanti funi, dei tronchi d'alberi muniti di spuntoni che ruotando su se stessi creano un labirinto difficile da superare senza venir feriti, ci sono anche numerosi manichini ma la maggior parte di loro sono distrutti, tutti quanti però hanno le sembianze di mostri.
Per evitare di farci notare rimaniamo vicino alla porta, osservando in particolare come alcuni soldati lottano tra loro.
-Wow sono incredibili!-
-Sssh River, ci vedranno.-
-Ma tu non sei la principessa?-
-Solo perché sono una principessa non significa posso fare tutto ciò che voglio.-
-Ma questo non ti ha fermato dal venir qui.-
I due hanno iniziato a parlare tra loro aumentando sempre più il volume della voce ma non è così grave viste le urla dei soldati, sarebbe così semplice intrappolarli in questo posto e lasciarli a marcire...
Devo comunque ammettere che hanno delle basi notevoli, noi mostri non disponiamo della loro tecnologia ed anche se non siamo così arretrati questo è comunque un notevole impiccio.
Purtroppo la nostra visita è più breve del previsto a causa di una roca voce alle nostre spalle.
-Chi ha detto che un mostro può venire qui!-
Le urla di Mina bloccano ogni soldato, sento i loro sguardi puntati addosso ma non ci faccio troppo caso, mi fisso invece sulla donna trasformatasi.
Una delle sue "abilità" è assumere le fattezze di un colosso muscoloso incredibilmente potente, in questa forma mi sono sempre chiesta chi fosse il vero mostro tra noi.
-Sono stata io a chiederle di venire con me!-
Mettendosi tra noi Luna cerca di sostenere lo sguardo di Mina, anche se è chiaro non si trovi molto a suo agio in questa situazione.
-Principesse non capisce quanto è rischioso?Potrebbe estrapolare informazioni vitali sugli allenamenti e riferirli agli altri mostri!Oppure attaccarci nei momenti di riposo!Potrebbe perfino usarvi come scudo per impedirci di salvarli ed annientarla!-
-Syrh non lo farebbe!-
Risponde River intervenendo nel discorso, azzittendosi comunque non appena Mina lo fulmina con lo sguardo. Sono solo dei ragazzini di quattordici anni infondo, è già molto se sono in grado di rispondere così a degli adulti.
-E' proprio ciò che fanno i mostri, sono subdoli, ingannano per arrivare ai loro scopi. Non hanno alcun interesse in nient'altro che la violenza.-
-Non pensavo stessimo parlando di lei.-
Dico assottigliando gli occhi, basta un passo a Mina per arrivare di fronte a me, la differenza di stazza è palese.
-Ti strapperò la lingua e ci farò una sciarpa mostro...-
-Mina non parli così!E' stata la regina a voler la sua presenza ed ha specificato di trattarla come pari.-
Alle parole della principessa sento la donna ringhiare, ha ragione Luna, tutti i soldati hanno un guinzaglio stretto al collo che impedisce loro di toccarmi, anche se già nei primi giorni qualcuno non ha rispettato questo patto ed io prima d'andarmene scoprirò chi è stato.
-Benissimo, ma è inutile che stia qui. Non capirebbe nulla.-
-Fino a quando continui a pensarlo per me va benissimo.-
Rispondo impassibile.
-Non sapresti nemmeno seguire le più semplici procedure di uno scudiero.-
-Questo non è vero...è stata capace anche d'aiutare la principessa durante la mewbertà.-
Per la seconda volta River cerca di parlare, sembra incapace di non dire il proprio pensiero in queste situazioni. Almeno dimostra d'aver fegato.
-Non ne ha le capacità, non c'è bisogno di mostrare pietà nei suoi confronti.-
-Non è pietà!Sono sicuro ce la farebbe.-
Ho già capito dove Mina vuole andare a parare con River, sicuramente vuole spingermi a provare se sono in grado di svolgere i compiti di uno scudiero, se rifiutassi non fatico a credere inizierebbe anche ad andare su una questione personale.
-Non c'è bisogno di fare le bambine. Posso dimostrare che ti sbagli, infondo sono stata capace già una volta di vincere una competizione dimostrando le mie abilità contro voi mewmans.-
Rispondo riferendomi al gioco della bandiera di qualche mese fa, la mia risposta sembra aver in qualche modo soddisfatto Mina.
-Benissimo allora. Visto ci sei abituata inizia dal livello più basso. Uno degli scudieri ti ci porterà.-
Sorridendo spinge con malagrazia tutti e tre fuori dalla porta facendoci aspettare questo scudiero.
-Hai idea di cosa voglia fare Luna?-
-No River...non ho mai parlato molto con Mina.-
-Non importa, ci terrà occupati massimo per questo pomeriggio.-
Dopo le mie parole arriva un giovane ragazzo vestito con una maglia di ferro e dei pantaloni marroni, non ha alcuna arma e non sembra abbastanza robusto da poter reggere le normali armature, si avvicina a noi con fare sereno ed al contrario degli altri non sembra voler mostrare apertamente l'odio verso i mostri.
-Mi è stato ordinato di scortarvi verso la lavanderia, prego, seguitemi.-
-La lavanderia?Ma ci state prendendo in giro?-
Chiede River perplesso, anche se effettivamente non ha tutti i torti ad esserlo.
-No affatto, prego seguitemi.-
Risponde candidamente l'altro sorridendo, iniziando poi a camminare davanti a noi.
-Sembra non abbiamo scelta.-
Rispondo facendo spallucce e seguendolo, convinta di dovermi muovere ben poco per raggiungere la lavanderia ma le mie supposizioni si rivelano completamente sbagliate visto che scendiamo lungo una serie di piani di cui non conoscevo nemmeno l'esistenza.
-Wow, non sono mai stato qui.-
Confessa River guardandosi intorno, le pareti non sono cambiate visto non c'è null'altro che mattoni grigi ma le strade da prendere si sono triplicate e confesso d'aver notato fin troppe volte una certa titubanza nel fare dello scudiero.
-Nemmeno io sinceramente. Sono sorpresa.-
-Non è un grande problema principessa, infondo nessuno viene mai qui.-
Risponde lo scudiero, ormai però è chiaro siamo arrivati alla fine della nostra lunga camminata, arriviamo così in una stanza che sembra essere una sottospecie di sala caldaie, con lunghi tubi alimentati da fiamme violacee e con un gigantesco arco in fondo alla stanza sotto cui si trova un piccolo corridoio dalle pareti rosate.
Ci sono due porte lungo questo, sopra entrambe c'è la scritta cavaliere del lavaggio e sono munite di un oblò, nella prima sopra questa c'è scritta abbandono, nella seconda raccogliere.
Lo scudiero sorridendo s'avvicinò alla prima porta battendo due colpi sull'oblò, comparve così un uomo dalla pelle scura con una corta barbetta azzurra, indossava vesti verde scuro tipiche da cavaliere formate da tessuti leggeri ma non sembrava possedere armi o armature pesanti, alle sue spalle c'erano solamente vestiti accatastati gli uni sugli altri.
-Salve, cosa posso fare per voi?-
-Buon pomeriggio sir Lavabo, siamo qui per proporvi uno scudiero.-
Alle parole del ragazzo l'uomo strabuzzò gli occhi.
-Uno scudiero per me?Sarebbe fantastico!Qualcuno ad assistermi nel mio arduo compito, qualcuno a cui tramandare le mie gesta.-
Non penso d'aver alcun motivo d'esserne entusiasta, sento inoltre River ridacchiare alle mie spalle.
-Dunque posso affidarvi l'ospite del castello.-
Conclude lo scudiero indicandomi.
-Prima devo vedere se ne è all'altezza, tutti coloro vogliono intraprendere questo sentiero dovranno dimostrare d'esser degni.-
-Cosa devo fare di preciso?-
Domando alle parole di Lavabo, non penso Mina mi abbia chiesto di venir qui se non fosse certa mi sarei ferita...
-Seguimi.-
-Veniamo anche noi.-
Alle parole della principessa tutti si fermano.
-Ma...principessa...voi dovreste prepararvi per questa sera...-
Inizia lo scudiero titubante.
-Ha ragione, inoltre questo non è affare per principesse.-
Sentenzia Lavabo alzando una mano, Luna tuttavia non sembra voler tornare sui suoi passi.
-Ci rivedremo stasera durante la cerimonia, non passerà molto.-
 -Ma Syrh...-
-Una principessa deve conoscere i suoi doveri.-
La ragazza rimane in silenzio per qualche istante, forse soppesando le mie parole. La loro presenza non cambierebbe nulla nella situazione quindi preferisco vadano sia lei che River da un'altra parte.
-Va bene...allora ci rivedremo dopo.-
Cercando di sorridere per evitare s'opponga ancora inizio a seguire sir Lavabo, il luogo in cui ci troviamo è decisamente grande ma è quasi completamente ricoperto dai vestiti. Non mi è comunque difficile capire quale sarà la mia meta.
In fondo ad uno degli intricati corridoi che hanno iniziato a diramarsi è presente un gigantesco congegno strabordante una strana schiuma violacea.
-Eccoci arrivati signorina. Tutto ciò che deve fare è pulire l'interno di questo congegno in modo io possa riutilizzarlo.-
-Pulirlo?Solo questo?-
-Precisamente, è compito di ogni scudiero far sì che il proprio cavaliere abbia ogni strumento in perfette condizioni. Le consiglio d'iniziare dall'interno.-
Annuendo osservo il piccolo oblò dal quale sta fuoriuscendo quella schiuma e, senza bisogno di sforzarmi troppo, mi arrampico raggiungendolo incurante di quella sostanza che mi si sta appiccicando addosso.
L'interno del macchinario è completamente ricoperto dalla schiuma, ci sono numerosi tubi ed all'altro lato del macchinario c'è una gigantesca ventola di ferro.
Curiosa è anche la presenza di alcune lampade ad olio.
Iniziando a camminare noto che appeso al soffitto c'è qualcosa che si sta muovendo, avvicinandomi un po' di più mi rendo conto che si tratta di una strana creatura all'interno della schiuma, o forse essa stessa è la schiuma.
Il viso infatti è immerso in essa e si vedono solo gli occhi, una piccola lingua ed un calzino sulla punta della sua testa, come mi avvicino però la creatura mi fa una pernacchia.
-Non ho tempo per giocare...-
Come ho parlato la creatura nuovamente fa una pernacchia ma inizia anche a muovere tutta la schiuma nella sua direzione, presto questa s'ingrossa  andando a formare un gigantesco corpo munito di tentacoli, compaiono poi tre occhi ed una gigantesca bocca con almeno tre file di denti.
Non mi aspettavo certo un risvolto simile!
Ora capisco perché Mina ha scelto questo posto...
Dopo un forte ruggito la creatura cerca d'attaccarmi con uno dei suoi tentacoli ma piegandomi di lato riesco ad evitarlo, utilizzando poi una magia del vento sul mio braccio riesco anche a tagliare l'arto che, tuttavia, appena tocca terra ritorna verso l'essere.
-Ah...interessante...-
A quanto pare una tattica corpo a corpo è inutile, schivo quindi  un altro pario d'attacchi prima di tentare un diverso sistema, stavolta usando la magia.
Creo infatti nel palmo della mano un vortice che inizia lentamente a risucchiare la creatura, nonostante la sua stazza non può non venirne catturato anche se oppone resistenza aggrappandosi con i tentacoli ad ogni tubo presente.
Mi rendo comunque conto che qualcosa mi sta stringendo il corpo, si tratta della schiuma sui miei vestiti che, come per l'altra, si è trasformata in dei tentacoli che tuttavia non sono andati ad unirsi alla creatura.
Stringendo i denti cerco di strapparmeli via ma questi tornano schiuma ad ogni contatto nonostante il loro stringere inizia a farmi perdere la circolazione agli arti.
Tento così un nuovo incantesimo, stavolta utilizzando l'acqua. Faccio sì che questa esca dal mio corpo creando così uno strato superficiale, il mio intendo riesce abbastanza da far sì che la schiuma non mi raggiunga ulteriormente concentrandosi solo sul fantoccio d'acqua.
L'unica cosa che mi resta da fare è rinchiudere l'intero essere in questo spazio, non ho necessità d'ucciderlo e visto ha risucchiato tutta la schiuma h anche fatto sì completassi il mio incarico.
Senza quindi far altro creo attorno al turbine ed al fantoccio una barriera magica momentanea, in grado di bloccare ogni cosa fino a quando la mia presenza non sarà abbastanza distante, guardandomi intorno non vedo altro di quella schiuma.
-Bene, qui ho finito.-
Sorridendo leggermente soddisfatta mi dirigo verso l'uscita, vorrei vedere la faccia di Mina, certamente era convinta che una cosa simile sarebbe bastata per ammazzarmi ed invece ho perfino assolto l'incarico.
Non appena esco vedo che sir Lavabo e lo scudiero mi stanno aspettando.
-Ho finito.-
-Oh benissimo!Hai fatto un ottimo lavoro, penso di poterti accettare come mio scudiero.-
Alle parole dell'uomo tuttavia scuoto la testa.
-Servo un solo mostro. Ma ho dimostrato ciò che volevo.-
Perfino lo scudiero sembra sorpreso, in effetti senza quella schiuma quel marchingegno è notevolmente più splendente.
Senza mostrare alcun sentimento o dar loro modo di rispondere m'incammino verso l'uscita, ho un altro compito da assolvere infondo...
 
 
-La perfetta principessa Luna, lei è fantastica in ogni cosa!Ogni cosa che lei dice è assolutamente giusta!I suoi capelli sono così morbidi, il suo colore preferito è il rosa.  Lei si lava i denti tutti i giorni e non ha mai bisogno di dormire!La perfetta principessa Luna, lei è buona in ogni cosa. E' sempre di umore solare anche nei giorni nuvolosi. Il suo cuore doro coperto di zucchero filato renderà ogni cosa bella. Lei gioca con i cuccioli e bacia i gattini, mangia le sue verdure e profuma di lavanda!La perfetta principessa Luna, lei è una fan del sorriso!La perfetta principessa Luna diventerà la vostra regina!-
Se ci fosse stato un modo per descrivere questa canzone l'avrei detta, io, la regina ed i membri dell'alta commissione siamo tutti sistemati su un piccolo palco in una delle torri, con il popolo e gli altri nobili sotto di loro.
Nella parte opposta della piazza in cui ci troviamo è stato allestito un piccolo palco di legno sul quale il menestrello, munito di una bambola raffigurante Luna, ha cantato la sua ballata.
Tuttavia non mi sono curata molto di questa, infatti ho preferito guardare il cielo coperto da infinite stelle.
L'aria stasera è fresca ma quieta, non c'è nemmeno una nuvola e nonostante le luci non una stella è nascosta, dovrebbero essere loro ad essere acclamate in questa serata...
Al termine della canzone ho visto la principessa tremendamente in imbarazza ma non può andarsene, deve per forza sorridere e salutare tutti i presenti.
-Ormai è finita.-
Le sussurro cercando di mostrarmi partecipe.
-Grazie...almeno c'è una faccia amica che comprende come mi sento.-
Preferisco non rispondere a quest'ultima frase, anche perché la regina al mio fianco mi ha leggermente picchiettato sulla spalla.
-Sono felice tu sia riuscita ad ambientarti, spero che il tuo soggiorno sia stato piacevole.-
-Certamente.-
Rispondo sempre così quando parla di queste cose, ed ogni volta lei sorride felice.
-Da domani purtroppo dovrò assentarmi per questioni riguardanti la pace tra i mostri, ma quando tornerò tu sarai libera di tornare dai tuoi amici. Grazie anche al tuo contributo arriveremo ad un era di pace.-
Per la prima volta mostro una mia effettiva emozione, gioia non per la prospettiva di pace alla quale ancora non credo ma quanto più alla possibilità di tornare dagli altri, Rasticore, Arwen...e Toffee.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Oggi il cielo sembra aver perso ogni colore, e non è solo a causa del maltempo.
Mancano meno di due settimane al momento in cui la regina dovrà firmare il trattato di pace con i mostri ed a partire da oggi dovrà assentarsi dal castello per sbrigare le ultime pratiche.
Non è difficile capire cosa potrebbe capitare durante la sua assenza ad un mostro nel castello, e credo di non esser l'unica a pensarlo.
Sia Etheria che Mina si sono mostrate fin troppo felici nel momento dei saluti, ed anche Luna ha cambiato il suo atteggiamento assumendo un tono preoccupato, per quando mi riguarda sono rimasta impassibile.
In questo momento mi trovo appoggiata ad una delle finestre del castello, osservando il paesaggio al di fuori d'essa.
-Ancora pochi giorni e te ne tornerai alla tua palude.-
La foce di Etheria non è abbastanza irritante da farmi voltare, anche se è ad un buon livello.
Non ho nemmeno intenzione di rispondere ma riesco comunque a percepire che non è andata via e questo mi rende inquieta, è impossibile infondo non abbia altro da fare.
-In un certo senso però mi dispiace, quelle stupide lettere del tuo generale bruciavano quasi meglio delle altre.-
Per quanto vorrei evitarlo non posso fare a meno d'assumere un'espressione piena di rabbia, stringo le zampe sul bordo della finestra e sento i mattoni sgretolarsi leggermente.
Le lettere che le avevo viste bruciare...rivedo quell'immagine come se fosse proprio davanti a me e sento un fuoco di rabbia ardermi nel petto.
Non posso sapere ciò che voleva comunicarmi ma ogni cosa detta da lui è importante per me e lei mi ha portato via quest'occasione.
Lentamente mi giro osservando questo schifoso rospo davanti a me, capace solo di trangugiare cibi e falsi complimenti dalla servitù, senza la quale non sarebbe in grado di fare nulla.
E' una persona disgustosa che pensa solamente alle apparenze e se potessi le taglierei subito la testa.
-Syrh.-
Come al solito la voce di Luna arriva senza preavviso, stavolta però sembra irritare particolarmente la zia che, al suo arrivo, la osserva con fare superiore.
-Luna l'etichetta prevede che le conversazioni non vengano interrotte. Se un giorno diventerai regina dovrai fare attenzione a queste cose.-
Etheria le parla come se fosse una bambina qualunque, quando la regina era presente si comportava sempre con fare rispettoso ma ora è tutt'altra cosa.
-Mi dispiace zia, ma avrei bisogno di parlare con Syrh.-
Senza perder tempo, sorridendo beffarda, m'avvicino alla principessa.
-Sarebbe scortese non ascoltare la principessa, nonché la futura regina. Sarà meglio che io vada.-
-Perché dovresti andartene?Potete benissimo parlare qui.-
-Non sarebbe scortese ascoltare le conversazioni altrui?-
Rispondo alla donna utilizzando le sue stesse parole e vedo con facilità quanto questo le dia fastidio, osare troppo però potrebbe costarmi caro e per questo motivo mi allontano assieme a Luna.
-Va tutto bene Syrh?Quando vi ho viste parlare mi sei sembrata...strana.-
-Sì, stavamo solo parlando.-
Non è necessario sappia ciò di cui stavamo parlando io e sua zia, anzi credo non mi porterebbe alcun beneficio.
-E' per questo che hai voluto parlarmi quindi?-
Chiedo guardandola.
-Beh non esattamente. E' solo che tra non molto dovrai andartene e, anche se manca ancora un po' di tempo, volevo parlarti.-
-Ti sei affezionata a me principessa?-
Chiedo quasi ridacchiando, in effetti sono state molte le volte in cui mi ha cercata assieme a River ed anche se non ci ho mai dato molto peso è comunque una cosa da tener in conto.
-Sai, penso di sì.-
La sua risposta nonostante me l'aspettassi, mi lascia comunque sorpresa, soprattutto il suo modo di sorridermi.
-All'inizio mi facevi un po' paura ma conoscendoti ho capito che non siamo così diverse nonostante il nostro aspetto, anche tu provi sentimenti come i miei ed hai qualcuno a cui tieni. Più poi parlavamo più mi trovavo bene e poco alla volta il fatto fossi un mostro è cominciato a diventare inutile da notare.-
-Sembri parlare quasi come tua madre.-
-Adesso penso di capire completamente i suoi ideali, e sono d'accordo con lei. Noi possiamo convivere pacificamente ed essere amici e l'ho capito dall'amicizia che c'è tra noi. Non sono mai riuscita a farmi facilmente degli amici, soprattutto a causa dello studio e perché la gente tende a mettermi su un piedistallo perché sono la principessa, ma tu mi tratti come tua pari e questo mi rende felice.-
In questo momento non so bene come risponderle, in passato ho potuto vedere come i mewmans possano essere più spaventosi di noi mostri e so bene ciò di cui sono capace, ma in questo periodo ho visto anche altri lati di loro e le mie convinzioni stanno iniziando a vacillare.
E' veramente giusto chiudere completamente le porte al futuro immaginato da Cometa?
Ovviamente ho ancora molte riserve e nel palazzo le uniche persone di cui non ho molti dubbi sono appunto la regina, sua figlia, River e pochi altri, però è già qualcosa in più rispetto all'avere tutti quanti contro.
Forse grazie a loro in futuro si potrebbe veramente raggiungere qualcosa che possa ridare ai mostri la loro integrità.
-Syrh, posso chiederti un favore?-
-Dimmi.-
-Mia madre mi ha detto che il giorno in cui andrai via dal castello verrà con te al tuo accampamento per firmare il trattato di pace completo, però non sono certa tutti quanti saranno d'accordo...non voglio le accada qualcosa...-
La sua espressione si è fatta carica di paura ed i suoi occhi fissano un punto lontano rispetto al corridoio lungo il quale ci stiamo muovendo.
-Se qualcosa dovesse andare storto potresti proteggerla?-
Faccio per rispondere ma le parole non sembrano voler uscire dalle mie labbra.
Potrei veramente proteggere la regina dei miei nemici?
Immaginandomi la scena incredibilmente non mi pare un'idea così impossibile, soprattutto visto il rispetto che ho iniziato a provare per lei.
-Se ne avrò la possibilità farò in modo non le accada niente.-
Senza preavviso Luna si ferma prendendomi una mano, è ancora più seria di prima in questo momento.
-Ti prego, promettimi che la proteggerai.-
Inspiegabilmente sento come un nodo alla gola, è una sensazione alquanto spiacevole che non avevo mai provato prima.
-Giuro che proteggerò la vita della regina.-
Questa sensazione non fa altro che aumentare ma Luna non sembra accorgersene e mi rivolge nuovamente un sorriso pieno di gioia, riesco a vedere tutta la fiducia che ripone in me ed in qualche modo questo mi schiaccia come fossi sotto un macigno.
-Ti ringrazio, ed io prometto che quando sarò regina mi impegnerò perché le cose tra mostri e mewmans possano andare sempre meglio.-
Prima che la conversazione possa procedere tuttavia una voce squillante ed irritante arriva alle nostre spalle.
-Devi venire con me mostro.-
Alzando gli occhi al cielo mi volto verso mina, sul viso ha un sorriso beffardo che riesce facilmente a farmi irritare.
-Per quale motivo?-
Chiedo senza muovermi.
-Per ordini superiori, non puoi rifiutarti.-
A dire il vero potrei, ma sono  certa non servirebbe, sospirando mi volto completamente avvicinandomi a Mina, i miei passi rimbombano per il corridoio mentre una strana luce arriva dalle finestre. E' la stessa di ogni giorno ma in qualche modo è anche diversa, molto più calma e quieta, sembra voler rendere ogni cosa tranquilla o immobile.
Iniziando così a seguirla non faccio troppo caso alla principessa ormai rimasta indietro, non riesco però a non sentire il suo sguardo sulla mia schiena ed a percepire ancora il peso della mia promessa...
 
 
 
Un calore insopportabile mi perfora lo stomaco, la vista si fa offuscata mentre la testa ciondola in avanti senza forza.
Ho perso il conto del tempo che passava da quando sono entrata in questa stanza.
Mina mi ha condotta in una delle segrete del castello, portandomi all'interno di una grigia stanza senza finestre e con solo delle catene appese ad una delle pareti.
Oltrepassata la porta una decina di guardie mi hanno circondata mentre lei si è trasformata nell'abominio quale è, in una situazione simile non sono riuscita a far nulla quando mi sono saltati addosso immobilizzandomi. Ciliegina sulla torta è stata una precauzione che hanno preso contro la mia magia, esiste infatti un materiale in grado di annullare tali capacità e si sono assicurati che le mie catene ne fossero in grado.
Le prime ore mi hanno colpito con ogni possibile arma, lacerando il mio corpo ed infierendo sulle singole ferite, poi hanno strappato piccole parti come dita, denti o la punta della coda aspettando mi ricrescesse.
Al passaggio di un certo lasso di tempo le guardie venivano sostituite con delle altre e ciascuna di esse ha continuato a rivolgermi vari insulti, alcuni invece se la prendevano con me per la scomparsa dei propri cari a causa d'altri mostri.
In questo momento invece è un'altra figura a ferirmi.
Tenendo una lancia nella mano destra Etheria si è premurata che la sua punta fosse sempre abbastanza calda da provocarmi profonde ustioni. Senza alcuna fatica ha iniziato a spingerla con leggerezza sulla mia pelle, in modo che il dolore fosse lungo ed in costante aumento,  e quando la pelle viene perforata scava con l'arma nel mio corpo fino a quando il ferro non si è raffreddato.
Ormai mi sono abituata all'odore della mia carne.
-Avrei dovuto fare lo stesso la prima notte che sei venuta qui.-
Alzo leggermente lo sguardo per guardarla negli occhi, non sono sorpresa sia stata così codarda da non mostrarsi nemmeno. Evidentemente infastidita dal mio gesto però mi colpisce l'occhio con una catena, sento il sangue scivolare lungo il mio viso ma ho evitato di emettere un qualsiasi suono.
Non ho intenzione di piegarmi.
-E' veramente disgustoso tu abbia insudiciato il castello con la tua presenza. E' un affronto che intendo farti pagare a dovere. Per incominciare però ho intenzione di farti provare lo stesso fastidio che ho provato io durante il pranzo con la rozza famiglia Johansen. Quando come una serpe hai rubato la vittoria della principessa.-
Mentre parla ha estratto con un colpo secco la lancia dal mio corpo e, utilizzando del fuoco, riprende a scaldarla.
-Sì...ricordo il giorno in cui dimostrai d'esser più forte della famiglia Butter...-
Le parole mi muoiono in gola, un nuovo dolore mi porta quasi ad urlare e spalanca i miei occhi.
Invece che colpirmi allo stomaco Etheria mi ha colpito alla gola con un attacco verticale che le ha permesso di ferirmi profondamente anche il viso, impendendomi così di parlare.
-L'unico tuo pregio è la tua capacità di rigenerazione che mi permette di non preoccuparmi tu possa morire.-
Con un gelido sguardo carico d'odio torna a colpirmi lo stomaco mentre io tento di sopportare questo dolore.
-Spero tu non creda veramente che voi mostri siete al nostro stesso livello. Nonostante ciò che dice la regina è innegabile la verità, l'unico suo difetto è provare pietà per voi esseri ignobili. Il vostro modo di vivere, il vostro aspetto e la vostra stupidità non potranno mai cambiare.-
Allo stesso modo persone come lei non cambieranno mai...il loro odio non si spegnerà solo perché a deciderlo è una regina purtroppo.
-Penso che possa bastare, sta diventando monotono.-
Provo quasi un sospiro di sollievo alle sue parole ma questa sensazione dura molto poco visto che mi lancia sul viso alcuni dei suoi semi. Da questi iniziano a crescere delle piante e le loro radici penetrano nella mia carne strappandola ed andando sempre più in profondità.
-AAAAAAAAH!-
Non riesco più a trattenermi, il dolore è troppo forte e si espande in continuazione, non sono delle semplici piante, sono dotate di proprietà magiche e sento ciascuno dei loro effetti che variano dal far crescere delle spine velenose a creare delle piccole bocche che mordono le ossa, alcune hanno anche iniziato a stringermi gli arti arrivando quasi a romperli.
-Sono sicura che qualcun'altro saprà trattarti a dovere...-
Nonostante le mie urla riesco a capire che è appena uscita dalla stanza lasciandomi sola, il dolore mi impedisce di capire a chi faccia riferimento e questa tortura prosegue per un periodo che non riesco a capire, anche se intuisco che siano giorni, o almeno spero.
Il dolore mi impedisce ormai di pensare ma non di vedere davanti a me la porta aprirsi mostrando così la figura di Mina Loveberry, mentre cammina verso di me rimane in completo silenzio limitandosi a sorridere.
Ormai è a pochi passi da me e procede con la sua trasformazione, i muscoli si ingrossano diventando giganteschi, gli occhi diventano bianchi e viene circondata da un'aura bluastra.
-Che serva di lezione a tutti i mostri.-
 
 
Il tempo sa essere sia un amico che un nemico, può scacciare i momenti di dolore ma allo stesso modo porta via i momenti felici.
Tuttavia per tutto il periodo d'assenza della regina non è stato mia amico nemmeno per un secondo.
Le torture sono sembrate durare anni ed hanno messo a dura prova non solo il mio corpo ma anche il mio spirito e la mia mente.
In questo attimo di pace non riesco nemmeno a concentrarmi su qualcosa se non il sangue che ha macchiato buona parte del pavimento.
-Aiuto...generale...aiutatemi...-
Sono le uniche parole che ho continuato a ripetere da quando sono sola, so bene che può vedere ogni cosa e mi rendo conto di quanto patetica io possa apparire, ma non ce la faccio veramente più.
Tutto ciò che ho passato è impresso nella mente come fosse una foto e l'unica cosa che provo rivedendola è un profondo odio misto al rancore.
Le cose andranno sempre così, se ci fideremo di loro chissà a quanti altri toccherà la mia sorte.
Nel mentre che ci penso la porta si apre nuovamente ed una scorta di cavalieri, accompagnati da Mina, entra nella stanza.
-Oggi finalmente ci sbarazzeremo di te, è stato divertente giocare finché potevamo ma la regina sta tornando e tu devi andartene.-
Due cavalieri mi tolgono le catene lasciando che il mio corpo cada sul gelido pavimento.
-Ovviamente farai meglio a non aprir bocca su ciò che è successo, altrimenti tutto il lavoro della nostra regina sarà vanificato. E non penso tu voglia che i miei guerrieri attacchino il tuo accampamento proprio in questo momento, tutti si aspettano la firma del trattato dopotutto, nessuno sarà pronto per un attacco.-
Schifosa, viscida, bastarda, eppure ha comunque ragione...
Non posso fare nulla in questo momento, non erano questi gli ordini.
-Muoviti ad alzarti.-
Una delle guardie mi calcia lo stomaco spingendomi verso la porta, se ne avessi le forze sono certa potrei staccargli una gamba.
-La tua rigenerazione è certamente utile, non dobbiamo preoccuparti rimangano segni.-
Stringendo i denti striscio fino alla porta mentre le guardie ridono di me, non sono mai stata tanto umiliata in vita mia, ma a quanto pare non è una cosa che conta.
Tutto ciò che conta è l'apparenza che le cose andranno bene.
Con enorme fatica sono riuscita a tornare nella mia stanza per indossare la mia uniforme, è l'unico abito che ho portato con me ma l'ho indossato molto raramente. Ormai mancano poche ore al ritorno della regina e tutto il palazzo è in movimento.
L'unica cosa che mi da conforto è il saper di star per tornare dagli altri, questo mi da anche la forza per andare nel salone principale ad attendere che la cerimonia si svolga.
Il tutto è simile al giorno del mio arrivo, moltissime persone sono state invitate ed hanno preso posto lungo le pareti, la regina si trova in piedi davanti al proprio trono ed accanto a lei è presente la figlia.
Io mi trovo alla fine della scalinata intenta a fissare il gigantesco portone, l'ultimo a dover arrivare sarà infatti il mio capitano che scorterà me e la regina.
-Prima di andare vorrei ringraziare tutti voi per essere venuti. Oggi è una giornata molto importante non solo per noi ma anche per i mostri, grazie a Syrh abbiamo potuto dimostrare che siamo in grado di convivere pacificamente.-
Un coro d'applausi riempie la stanza anche se i visi di tutti non nascondono la scarsa fiducia di queste parole.
-Oggi segneremo l'inizio di una nuova era tra le nostre due specie, un'era di pace e gioia.-
Come può veramente crederlo?
Come posso crederci anche io?
Nel momento in cui conclude la frase comunque la porta sento la porta aprirsi e gli applausi vengono sostituiti prima da un brusio poi dal silenzio.
Sospirando leggermente alzo lo sguardo quel poco che basta per vedere meglio e mi rendo conto che non è arrivato solamente il mio capitano.
La sua figura è più maestosa di quella di tutti i reali in questa stanza, i suoi occhi giallastri sono l'unico colore che in questo momento riesco a vedere.
Se il capitano a stento riesce a guardare alcuni negli occhi il mio generale tiene la testa alta e cammina con fierezza fino a fermarsi a metà stanza.
Dovrei rimanere ferma ed attendere ordini, dovrei dimostrare che anche io sono perfettamente in grado di comportarmi in maniera composta, ma non mi interessa.
Quasi tremando faccio i primi passi nella sua direzione, mi sento come fossi tornata nuovamente bambina, come se fosse di nuovo il giorno in cui ho perso ogni cosa e lui è stata la mia unica salvezza.
Dopo tutto ciò che è successo ho bisogno di sentirmi di nuovo al sicuro e l'unico modo che ho in questo momento per sentirmi così è avvicinarmi, senza quasi rendermene conto gli sono davanti ed infischiandomi di qualsiasi apparenza appoggio la testa sul suo petto abbracciandolo.
Sento le sue braccia circondarmi con delicatezza quasi come temesse di aprire una qualche ferita, con la mano m'accarezza i capelli dopo di che, dopo fin troppo tempo, sento nuovamente la sua voce, anche se è solo un sussurro.
-Non preoccuparti, adesso tutti avranno ciò che meritano.-
Se il tempo mi fosse stato amico forse avrebbe permesso che questo momento durasse più a lungo ed invece è stato fin troppo corto.
-Vi ringrazio per essere venuti entrambi qui, sarà una gioia per me seguirvi e poter firmare il trattato.-
Mentre parla la regina ha iniziato a scendere la lunga scalinata lasciando Luna sola, in questo momento sento nuovamente il peso della nostra promessa ed il suo sguardo fiducioso mi trapassa lo stomaco.
Eppure è comunque una gioia poter andare via da questo posto che nasconde fin troppi segreti...
 
 
 
Non è sconosciuto ciò che accadde durante la firma di quel trattato, dopo esserci spostati all'accampamento non ho avuto il tempo per salutare i miei compagni perché per ordini del comandante ho dovuto assistere alla cerimonia.
Si è tenuta all'interno di una delle nostre tende più grandi, all'unico tavolo nella stanza era stato sistemato il foglio che avrebbe siglato il tutto, la regina aveva già posto la propria firma ed ormai mancava solamente quella di Toffee.
Come prova del suo impegno nei nostri confronti Cometa aveva espressamente chiesto che i soldati assieme a lei lasciassero le armi fuori dalla tenda.
Le cose però non sono andate come avrebbe desiderato.
Con una semplice parola il generale ha fatto si che la mia promessa andasse in frantumi.
 "Bloccala."
Con il passare del tempo ho iniziato a provare un sincero rispetto per la regina e quando ho promesso a Luna di proteggerla ero sincera, tuttavia ho giurato d'eseguire ogni singolo ordine del mio generale, non importa ciò che posso pensare o provare. Io sono divenuta la sua spada, il suo scudo ed il suo burattino.
Senza poter ignorare un profondo senso di malessere ho stretto il corpo di lei con la coda ed afferrandole le braccia ho evitato potesse muoversi, mentre lui con un unico colpo l'ha trafitta al cuore.
E' stato tutto molto rapido e, spero, indolore.
Da quel momento però ogni cosa si è volta al peggio.
Le guardie sono subito corse a prendere le armi ed è iniziata una lotta all'interno dell'accampamento, non ci è voluto molto perché anche i rinforzi arrivassero.
Varie guardie sono state ferite ed eliminate ed allo stesso modo anche molti mostri.
Ben presto arrivarono anche tutti i membri del consiglio della magia e la lotta divenne ancor più cruenta.
Hekapoo grazie alle sue forbici dimensionali fu in grado d'infliggere numerosi colpi, Lekmet utilizzò sia le ali che le corna per attaccare e difendersi, Rhombulus invece per buona parte del tempo utilizzò semplicemente la propria forza per combattere.
Unica eccezione avvenne quando lui e Toffee furono vicini.
Ovviamente tutti noi conoscevamo le sue abilità nel cristallizzare i nemici, anche se non la utilizzava spesso, tuttavia contro il generale doveva ritenere fosse indispensabile.
Come durante la cerimonia anche in quel momento il mio corpo si è mosso da solo, non appena ho visto quel raggio ho abbandonato qualsiasi cosa stessi facendo e mi sono messa davanti al generale.
L'ultima cosa che sono stata in grado di sentire chiaramente era l'urlo di Arwen e Rasticore che, non molto distanti, avevano assistito alla scena.
Ogni altro suono da quel momento è diventato ovattato e confuso, non avevo più la capacità di muovermi ma potevo vedere tutto ciò che stava accadendo.
Ho visto la battaglia continuare e molti mostri morire, tra cui la mia stessa amica che, in un disperato tentativo, aveva iniziato a colpire il cristallo che mi teneva imprigionata lasciandosi così tuttavia scoperta.
E' bastato poco perché arrivasse un soldato che la colpisse alla schiena ed io non ho potuto far nulla se non vederla accasciarsi davanti a me.
Non ho nemmeno potuto evitare che mi portassero via, evidentemente il gran consiglio non ci teneva a lasciare dei cristalli con dei mostri all'interno sparsi per Mewni e così Hekapoo usando le proprie forbici ha creato un varco per spostarmi da quel luogo, l'ultima cosa che ho visto di quello scenario è stato Toffee che allungava una mano verso di me prima che il varco si chiudesse.
Pochi secondi dopo mi sono ritrovata in un luogo sconosciuto fatto interamente di cristallo, insieme a me c'erano anche molte altre creature intrappolate.
Mi è sembrato così di rivivere i giorni delle torture a palazzo dove il tempo non scorreva mai in un luogo immobile.
Quando Lekmet e Rhombulus sono comparsi avevo addirittura pensato d'esser impazzita. Rhombulus mi ha poi spostata tra i vari cristalli in modo non occupassi troppo spazio e da quel momento niente è più cambiato.
L'unica cosa che ho potuto fare da quel giorno è stato pensare e ricordare.
Ho vissuto con la memoria ogni attimo della mia vita ed ho pensato ad ogni possibile variabile d'essa ma ancora non ho risposte per una domanda.
Se le cose non fossero andate così quel giorno cosa sarebbe successo?
La mia fedeltà non ha mai vacillato ed il generale è ancora il mio punto di riferimento e la mia salvezza ma come nel mio cuore ho la speranza che possa venire a salvarmi ancora una volta avverto anche un dolore verso la mia promessa infranta.
Solo perché sono stata cristallizzata non significa non ho potuto sentire le conversazioni dei due, sono così venuta a conoscenza dei passi che la piccola principessa ha compiuto durante la sua vita e dell'astio che ha iniziato a provare verso i mostri.
Non posso comunque darle torto infondo, in poche ore si sono spezzate molte cose, sia vite che promesse.

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