Questione di punti di vista

di James Harry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 31 luglio 1991, Caro Diario... ***
Capitolo 2: *** Hogwarts! - 1° anno ***
Capitolo 3: *** Duelli di Mezzanotte ***
Capitolo 4: *** Promemoria per Draco ***
Capitolo 5: *** Che noia l'estate, pianificando la Scuola! ***
Capitolo 6: *** Chi ben comincia... - 2° anno ***
Capitolo 7: *** Potter sei stupido - Malfoy sei bastardo ***
Capitolo 8: *** Il Serpentese no, non l'avevo considerato! ***
Capitolo 9: *** Il diario di Riddle/Potter ***
Capitolo 10: *** Va tutto a farsi maledire ***
Capitolo 11: *** Vinceremo la Coppa - 3° anno ***
Capitolo 12: *** Ho un bel culo? Immagino di sì ***
Capitolo 13: *** Sorprese ***
Capitolo 14: *** Harry si sente in colpa, Draco no ***
Capitolo 15: *** Il bacio della sconfitta ***
Capitolo 16: *** NON voglio che mio padre lo venga a sapere! ***
Capitolo 17: *** ...invece alla fine va tutto di merda! ***
Capitolo 18: *** Io ti disprezzo, Malfoy - 4° anno ***
Capitolo 19: *** Perché non mi crede? ***
Capitolo 20: *** È peggio di Malfoy ***
Capitolo 21: *** So kiss me ***
Capitolo 22: *** Mio padre non lo deve sapere 2 ***
Capitolo 23: *** Guardandoti dalla riva del lago ***
Capitolo 24: *** Malfoy e le sue migliori qualità ***
Capitolo 25: *** Me ne frega di Potter! ***
Capitolo 26: *** Cosa prova per me? - 5° ANNO ***
Capitolo 27: *** È sempre bello offendere Potter, non trovi? ***
Capitolo 28: *** Alla guferia ***
Capitolo 29: *** Il piano di Malfoy ***
Capitolo 30: *** Dove Draco si lascia andare ed Harry parla con Sirius ***
Capitolo 31: *** San Valentino disagio ***
Capitolo 32: *** Ehi, Sfegiato, dico a te! ***
Capitolo 33: *** Incarceramus! ***
Capitolo 34: *** Non posso più tornare indietro - 6° ANNO ***
Capitolo 35: *** I bagni del piano terra ***
Capitolo 36: *** Confidenze notturne ***
Capitolo 37: *** Un Natale di incontri indesiderati ***
Capitolo 38: *** Serate alternative ***
Capitolo 39: *** In gabbia ***



Capitolo 1
*** 31 luglio 1991, Caro Diario... ***


31/07/1991
Caro diario,
Solo ora trovo il tempo per scriverti, siamo appena tornati da un viaggio incredibile e mi sono ora ora liberato degli zii e chiuso in camera (non sto più in sottoscala, addio ai ragni!). Quante cose sono successe in questi giorni! Oggi è il mio compleanno, intanto. E poi… ho scoperto che sono un mago!
Ci credi? Io, all’inizio, no. Però deve essere proprio così, l’ha detto Hagrid (un omone enorme, con la barba, buono ma che parla tutto male e fa magie con un ombrello rosa) e poi è scritto nella lettera (finalmente ho potuto leggerla, alla faccia dello zio Vernon!). Si è scoperto che mi vogliono in una Scuola per maghi dove erano stati i miei genitori, perché anche loro erano maghi. E come se non bastasse, ora ho uno zaino pieno di libri di magia, una gabbia con una civetta bianca bellissima (Edwige) che mi ha regalato Hagrid, una bacchetta che è la gemella di quella di un mago cattivo di nome Voldemort, che sarebbe poi tra l’altro quello che mi ha fatto la strana cicatrice a fulmine che zia Petunia cerca sempre di nascondermi e che ha ucciso i miei genitori.
Allora, sei un po’ confuso? Figurati io! Comunque, l’1 settembre devo prendere questo treno ed andare in questa scuola, che si chiama Hogwarts, e lì sapremo se sono davvero un mago o se è solo un bel sogno, il più bello e lungo di sempre. Io spero che sia tutto vero. Non vedo l’ora di andare in quella scuola, lontano dagli zii e da quel ciccione viziato di Dudley: sono certo che di gente così antipatica non ce ne sarà tra i maghi…. Ehm, forse corro troppo. A quanto pare la gente antipatica c’è dappertutto! Lo sai che nella via dei maghi dove ho comprato tutto (Diagon Alley, in piena Londra… Ma i Babbani, cioè le persone come me prima che scoprissi di essere un mago, non possono vederla!), in un posto dove c’erano tipo i vestiti per la scuola, ho incontrato un ragazzino-mago antipatico quanto Dudley? Forse anche di più di lui! Meno ciccione, però. E biondo in maniera più bella, il che lo fa somigliare più ad un angioletto che al maialino-Dudley…però beh, spero che gli angeli siano più buoni di questo ragazzo! Infatti, l’ho conosciuto quando provavo i vestiti per la scuola. Volevo anche fare amicizia, ma lui ha cominciato a parlare male a destra e a manca di tutto e tutti, mi ha chiesto se so giocare ad uno sport strano (Kwiddich?), che lui sapeva giocarci (sìbbravo), e che gli sfigati vengono mandati in una casa insieme a dei tassi di colore rosso (lo so, lo so, ci finirò di sicuro!) e che lui piuttosto che finire lì se ne andrebbe eccetera… Insomma, ehi, ok che tu sei un mago da sempre mentre io solo da poche ore, però non potevi essere più gentile? Vabbè dai, diario, ci saranno anche ragazzi-maghi simpatici, no? Hagrid è simpatico, ad esempio, anche se non è certo della mia età e grandezza! Insomma, io ci spero di conoscerne.
Ora però è proprio tardi, devo andare a dormire. Prega con me che questo non sia solo un sogno e che domani io sia ancora un mago che sta per andare ad Hogwarts… ti prego ti prego ti prego!
Ti voglio bene,
tuo Harry.
 
 
 
Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy,
31/07/1991
Diario,
Manca un mese all’inizio della scuola ed oggi sono andato con mia madre a Diagon Alley. Solita noia, fare le spese. Roba da elfi domestici, se chiedi a me, ma lei voleva ci fossi anche io perché bisognava prendere le misure per i vestiti della scuola eccetera... La sai la novità? Era uscito il nuovo modello di Nimbus 2000! Se solo quegli sfigati di Hogwarts non vietassero l’uso delle scope ai nuovi del primo anno me la sarei fatta comprare da papà oggi stesso…e invece no, mi tocca tenermi ancora il modello vecchio per un altro intero anno! Beh, sempre meglio il modello dell’anno scorso che niente, comunque: pensati che stamattina ho conosciuto, nella boutique di Madama Mc Clan, un ragazzino che neanche sapeva cosa fosse il nobile sport del Quidditch! Ma dico, vuole venire ad Hogwarts e non sa neanche cos’è il Quidditch? Sarà un figlio di babbani. E pure povero, secondo me: c’aveva dei vestiti babbani giganti sformati e degli occhiali orrendi, tondi e rotti. Cose da Tassorosso, o forse, ancora peggio, da Grifon-cacca-doro. Peccato, tra l’altro, perché ha degli occhi verdi come smeraldi (molto da nobili, secondo me) che sarebbero stati intonati con la divisa di noi Serpeverde. Dico “noi”, perché io so già che, al contrario suo, sarò un Serpeverde. E vorrei ben vedere! Se quello straccio da pezzenti di Cappello Parlante osa mettermi in un’altra Casa, giuro che imparo a fare l’incantesimo per creare l’Ardemonio e che poi lo getto di persona dentro a quel fuoco eterno! Magari, dopo averci pure pisciato sopra? No, questo forse è un po’ troppo: “più garbato, Draco” mi dice sempre papà; può bastare ridurlo in meno che polvere.
Sarò Serpeverde. Come mio padre, come mio nonno, come tutti in famiglia. Perché sono un Malfoy, io.
In fede,
Draco

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Capitolo 2
*** Hogwarts! - 1° anno ***


Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy
01/09

Diario,
Sono un Serpeverde! Non che avessi dubbi in merito, ovviamente. Il Cappello deve aver capito che o così o sarebbe stato peggio per lui, ah!
Hogwarts non è tutto 'sto granché. Un bel castello, certo, ma neanche troppo sfarzoso. Sarà che io sono abituato bene: la magione Malfoy è chiaramente più sontuosa. Il dormitorio Serpeverde, comunque, ha un certo stile. Si trova nei sotterranei… Molto misterioso!
Quando sono stato sorteggiato a Serpeverde tutti i miei compagni di casa mi hanno reso onore. Compresi quelli più grandi, sia chiaro. Del mio anno attualmente non conosco ancora tutti, ma intanto mi faccio bastare quei due gorilla di Tiger e Goyle. Possono tornare utili, anche se non sono molto di compagnia… Per quella ci vorrebbe qualcuno con un cervello e al mio livello, ma beh, non è certo semplice. Io ho già una certa notorietà, sono un Malfoy. L’unico che forse avrebbe potuto starmi alla pari, del mio anno, è quel Potter. Inutile dire chi è… in pratica, sarebbe quello che ha fatto fuori il Signore Oscuro. Papà mi aveva detto di farci amicizia, chissà che magari non sarebbe potuto divenire uno come noi, e così ho pensato di presentarmi. Già l’avevo detto al gruppetto di Tiger, Goyle e alla Parkinson (anche lei è con noi a Serpeverde, da buona purosangue), e quindi sono andato… immagina la mia sorpresa nel trovarmi di fronte il ragazzino occhialuto (ma almeno gli occhiali non erano più rotti, ed i suoi occhi verdi si vedevano meglio!) che avevo conosciuto a Diagon Alley! Però ormai avevo detto che gli avrei proposto la mia amicizia, e così ho fatto. Tanto più che in quel momento stava con uno Weasley (l’ho riconosciuto subito: capelli rossi e vestiti di seconda mano! Ti pareva che non ce n’era uno anche della mia età, di quegli straccioni più diffusi dei conigli) e gli Weasley, a dire di papà, sono dei puzzolenti babbanofili… Insomma, gli stavo solo che facendo un favore, proponendogli la mia amicizia! Certo non è cosa che offro a chiunque. Anzi, diciamo pure che tu, e non sei che un quaderno rilegato in pelle di drago, sei l’unico amico vero che ho.
Ebbene, sai Potter che mi ha risposto? Picche! Mi ha bidonato, e di fronte a tutti! Ah ma poi si è scoperto perché mi odia: è un inutile Grifondoro! E questo, almeno per me, chiude la faccenda.
Ma basta parlare di quello là, domani sarà un grande giorno per me: il mio primo giorno di lezioni ad Hogwarts! Avremo Pozioni, tra le altre materie, e ci sarà Severus come professore. Severus Piton, sai, è un buon amico della mia famiglia e mio padrino… Sono certo che sarò il più bravo, nella sua materia.
In fede,
Draco

 
01/09
Caro diario,
sono un Grifondoro!! Mi hanno sorteggiato, sai, e per fortuna non è stato niente di tremendo… nessuna prova impossibile, come pensava Ron, o test difficilissimo, come pensava (e sperava!) Herminone. E menomale, altrimenti di certo non sarei andato bene come lei, che sa già fare incantesimi e in treno mi ha pure riparato gli occhiali! Hogwarts è un castello meraviglioso, dieci volte più bello di quello delle videocassette Disney, e le scale si muovono e…
Ok, andiamo con calma, non ci starai capendo più niente, povero!
 Allora, stamattina i Dursley m’hanno scaricato nel bel mezzo della stazione di King’s Cross come si scarica una televisione vecchia e pure rotta: da solo con la mia mega valigia ed Edvige la mia nuova civetta che strillava. Guardo il biglietto del treno per la scuola e… sorpresa! Binario 9 e 3/4! Dove diavolo è un binario con quel numero?! Chiedo a un vigile, e mi prende per matto…volevo rispondergli “eh no, sono un mago, non un matto!” ma forse sarebbe proprio stato da matti rispondergli così! Per fortuna, proprio in quel momento è passata una signora grassottella e dai capelli rossi, con tanti figli con i capelli rossi, che parlava di Hogwarts e così mi sono accodato… e insomma, per farla breve, eccomi sul treno!
Ho subito conosciuto Ron, che è già diventato mio amico (il mio primo amico, oltre a te!). Ron è molto simpatico, ha i capelli rossi (è uno dei figli della donna di cui ti parlavo prima) ed è un mago di famiglia. Ha sempre tanta fame, così gli ho offerto delle caramelle strane da maghi che ho comprato dalla signora del carrello, perché lui è un po’ povero, avendo tanti fratelli, mentre io ho scoperto di avere molti più soldi di quelli che mi servono. Gli si sono arrossate le orecchie, quando ha scoperto che ero Harry Potter: qui tutti sembrano eccitati per questo.
Io non penso ci sia molto di “figo” nell’essere Harry Potter, un bambino orfano che ha per sbaglio fatto scomparire un mago cattivo di cui (per fortuna!) non ha neanche il ricordo. Comunque, decisamente meglio le orecchie rosse di Ron rispetto ad altre reazioni. Quella più fastidiosa di tutte è stata di certo quella di Draco Malfoy. Sai chi è? Un indizio: è biondo e maleducato, ma più magro di Dudley… Esatto, è proprio il ragazzo di Diagon Alley! Pensa che, mentre aspettavamo di fare lo smistamento… ehi, ma non ti ho ancora detto dello smistamento! È più importante di quell’antipatico!
Allora, ti dicevo che sono un Grifondoro! Proprio così, sono stato sorteggiato da un Cappello Parlante, dopo che la seria professoressa Mc Granitt ci ha accolti…ed anche Ron lo è, come tutti i suoi fratelli! E anche quella ragazza riccia, e altri. Il cappello in realtà voleva quasi mandarmi a Serpeverde, non dirlo a nessuno eh, è un segreto! Io però avevo già capito che lì ci stavano i maghi poco di buono, così ho pensato “non Serpeverde” e allora lui ha detto “Grifondoro”! E menomale che è stato così gentile da ascoltarmi… ti immagini se finivo con quel ragazzo, con quel Malfoy? Lui, ovviamente, è finito a Serpeverde. Il cappello ha appena sfiorato la sua testa e l’ha subito spedito là, e secondo me, dal suo tono, anche a lui stava antipatico! È proprio pieno di sé. Ci credi che ha insultato Ron, senza alcun motivo? Non è che Ron, solo perché si veste normale e non tutto tirato, allora non va bene!
Non gli ho stretto la mano. A Malfoy, dico. Si vedeva che voleva conoscermi solo perché ero Harry Potter, il Bambino-Che-è-Sopravvissuto, e non perché gli sto simpatico e vuole essere davvero mio amico. Peccato, ma questo insegna che l’apparenza inganna: solo perché un ragazzo esteriormente sembra un angelo, non vuol certo dire che è buono! Come si dice tra i babbani, “l’abito non fa il monaco”… e, a proposito di monaci, lo sai che c’è un fantasma frate?! E anche altri fantasmi? Hogwarts è un posto incredibile… vorrei raccontarti tutto, ma domani cominciano le lezioni, Ron sta già russando e quindi anche io devo proprio andare a dormire… Spero di riuscire ad essere un buono studente, anche se temo già di stare antipatico al professore coi capelli lunghi neri, il naso lungo e il mantello. Notte notte!
Tuo,
 Harry
 

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Capitolo 3
*** Duelli di Mezzanotte ***


Caro diario,
Sono appena quasi diventato cibo per un enorme cane a tre teste! Con Ron e Hermione, che per qualche motivo si era messa in testa di seguirci, abbiamo rischiato di morire (o peggio, essere espulsi, direbbe lei!)… e il tutto perché? Perché quel codardo imbroglione di Malfoy non si è presentato alla nostra sfida ma ci ha invece mandato il custode, il signor Gazza! Cosa nasconde quel cane gigante? Aveva i piedi sopra una botola… Il mondo della magia e la scuola di Hogwarts sono ancora così pieni di misteri per me. Però inizio a sentirmi a casa, qui. Nonostante che Malfoy sia ufficialmente classificabile come ancora più insopportabile di Dudley. Oggi me ne ha fatte così tante che avrebbe veramente meritato di finire in bocca a quel cane! Stamattina abbiamo avuto la prima lezione di volo e – CASPITA! Ho quasi dimenticato di dirti che sono il nuovo Cercatore di Grifondoro! Sai cosa vuol dire? Nemmeno io lo sapevo, ma adesso ci arrivo. Allora, è andata così: avevamo la nostra prima lezione di volo sulla scopa. Neanche a dirlo Malfoy sono giorni che se la tira pavoneggiandosi della sua abilità, ed io avevo un sacco paura di fare figuracce, non avendo mai volato. Invece, per una volta, ho avuto proprio fortuna e la scopa è venuta subito da me quando le ho detto: “su”! Ma sarebbe stato tutto troppo normale, e a Neville (non so se te ne ho già parlato, è un ragazzo un po’ cicciotello e pasticcione del mio anno di Grifondoro) si è tipo imbizzarita la scopa. È caduto e Madama Bumb lo ha portato in infermeria. Ovviamente, mentre lei era via non dovevamo volare… ma Malfoy (e chi altro!) ha raccolto da terra la Ricordella – serve per ricordarsi le cose – di Neville, è montato in scopa e mi ha sfidato a prendergliela. Non potevo dargliela vinta. Non c’era Madama Bumb o Hermione che tenesse: non potevo dargliela vinta e sono montato in scopa e… miracolo, sapevo andarci, è stato bellissimo! Ho preso al volo la ricordella che quell’idiota ha lanciato e… la Mc Granitt mi ha visto! Ho avuto paurissima di essere espulso ma poi, per fartela breve, ne è risultato che lei mi ha presentato al capitano della squadra di Grifondoro (Oliver Baston) e mi ha proposto di diventare il nuovo Cercatore della squadra. Incredibile. E quanto deve avergli roso a Malfoy, dev’essere per questo che ha cercato di incastrarmi con il trucco della sfida di mezzanotte… astuta, la serpe vigliacca! Beh, gli è andata male. Buonanotte, diario!
Harry
 
 

Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy
Diario,
Di solito ti scrivo la sera, ma stavolta mi trovo costretto a fare un’eccezione per esprimere tutto il mio disappunto: Potter l’ha passata liscia anche stavolta! A colazione la sua faccia Sfregiata si è presentata insieme a quella dell’amichetto straccione, tutti baldanzosi. Dovevano venir espulsi! Avevo progettato tutto con grande cura, avevo finto una sfida all’ultimo sangue e tutto… Insomma, doveva essere una vendetta per come se l’era cavata per la faccenda del volo e invece niente. Non solo non è stato espulso, ma è il più giovane Cercatore da chissà quanti anni di quella squadra pidocchiosa di Quidditch, lui che neanche sa cos’è questo nobile, e sottolineo nobile, sport! Insomma, niente da fare. Ma può sognarselo che io demorda, ormai mi ha sfidato e la deve pagare. Intanto, vado a godermi il premio di consolazione: lezione col professor Piton, speriamo che tolga punti ai Grifoncacca.
In fede, 
Draco

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Capitolo 4
*** Promemoria per Draco ***


 Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy
 
Diario,
ho appena vissuto un’esperienza piuttosto terrificante e non so se sono più sconvolto o più incazzato. Ma andiamo con calma.
Sospettavo da tempo che Potter stesse infrangendo le regole, uscendo dal Castello in orari proibiti e via dicendo. Per questo, l’altra sera li ho seguiti e ho scoperto che… uscire dal Castello era decisamente la cosa meno grave che stava facendo! Insieme a quel pezzente mezzo-gigante e ai suoi altrettanto pezzenti amichetti stava allevando un drago! Un drago, ti rendi conto?! Ora, non è certo colpa mia se allevare draghi in Inghilterra è vietato e quindi ho DOVUTO denunciarlo… Ok, diciamo che non mi è dispiaciuto… Massì, dai, ci ho goduto: c’ho caro, Potter, che tutti vedano che non sei poi così santarello!!
Ebbene, per una volta che faccio quello che è giusto (forse non solo per motivi di giustizia, ma questo è un altro discorso), indovina un po’? Rimango incastrato anche io! D’altronde, chi troppo vuole nulla stringe. Ho denunciato Potter alla Mc Granitt pensando che se lo espelleva lei sarebbe stata la ciliegina sulla torta, la mia personale e dolcissima vendetta per quella storia della Ricordella di Paciock finita con lo Sfregiato come nuovo Cercatore dei Grifoncacca e via dicendo… Invece, la laida vecchia ancora una volta non l’ha espulso, o peggio! Ha nuovamente trovato un modo assurdo per punire pure me dicendo che ero fuori dal letto anche io! Embeh, che c’entra, io ero fuori dal letto perché LEI non faceva il suo dovere, cioè controllare che altri (Potter) non fosse fuori dal letto! Circa meno quasi. Insomma, hai capito. Ad ogni modo, promemoria, promemoria per me: la prossima volta tanti saluti alla ciliegina, andare da Piton.
La storia potrebbe anche finire qui e sarebbe già sufficientemente una seccatura.
Senonché, stasera ho dovuto scontare con Potter, la Granger e Paciock la punizione tanto decantata dalla Mc Granitt per la nostra simpatica uscita notturna (e quell’Hagrid niente?!). Andare con il suddetto gigante, barbone e cagnone appresso, a salvare unicorni. Nella Foresta Proibita.
Anche volendo chiudere un occhio sul fatto che andare nella Foresta Proibita sarebbe proibito (e quindi esserci mandati per punizione è un po’ come dire a Paciock che per diventare più intelligente dovrà fare i compiti con Weasley), anche volendo chiudere pure l’altro occhio sul fatto che mandarci a caccia di creature che hanno fatto del male a un unicorno sarebbe piuttosto pericoloso (e quindi, avendo noi undici anni, inopportuno)… come diamine si fa a essere così rincitrulliti da dividersi in due gruppetti per le ricerche?! Tra il matusalemme pazzo con la barba bianca e il gargantuesco idiota con la barba marrone, non so dire chi sia più responsabile di ciò che è accaduto… sta di fatto che io, Potter e l’inutile cane di Hagrid ci siamo ritrovati davanti all’unicorno morto con tanto di spaventosa creatura che ne beveva il sangue. Con quel poco di sangue che m’era rimasto in corpo sono scappato e ho cercato Hagrid per dirgli di correre a salvare Potter, che da buon deficiente (sinonimo di coraggioso) è rimasto davanti la creatura. Siamo tornati per salvarlo, e lo Sfregiato ha dimostrato una volta in più di avere un gran culo: un centauro gli aveva salvato la vita. Naturalmente, per me non un grazie. Promemoria, promemoria per me: non darmi la pena di cercare di salvare pure la sua pelle, la prossima volta.
 
PS non ho idea di cosa fosse quella creatura, ma neanche mi interessa: non ho alcun’intenzione di tornare in quella foresta, mai più, e ho tutta l’intenzione di dire a mio padre cosa mi è toccato fare! Silente può star certo che lo verrà a sapere. 

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Capitolo 5
*** Che noia l'estate, pianificando la Scuola! ***


Caro Diario,
Il mio primo anno ad Hogwarts si è già concluso e, beh, non poteva finire meglio. Anzitutto, sono vivo. Il che non è poco, visto che insieme ai miei amici abbiamo dovuto superare le prove per arrivare alla Pietra Filosofale e poi Voldemort in persona! Cioè, non proprio in persona… Diciamo che aveva preso il corpo del professor Raptor. Alla fine si è scoperto che era proprio lui/Lui quello che cercava di rubare la Pietra, non Piton! Fino all’ultimo ero piuttosto convinto fosse Piton, d’altronde avevamo parecchi indizi, non ultimo il fatto che è il Direttore della Casa Serpeverde.
E questo mi porta alla seconda bella notizia… abbiamo battuto i Serpeverde! Grifondoro ha vinto la Coppa delle Case! Silente, a sorpresa, ha dato tanti punti a me, Hermione, Ron e Neville e così li abbiamo superati! Avresti dovuto vedere la faccia di quel viscido di Malfoy: ben gli sta! Ecco, guarda, probabilmente una terza buona notizia è che per tre mesi non dovrò rivederlo. Certo, in compenso dovrò sopportare i Dursley, però mi sento preparato a questa estate. Quest’anno ho incontrato degli amici veri, scoperto nuove cose sui miei genitori grazie al professor Silente e ad Hagrid… E poi, ho scoperto di essere un mago, e i Dursley mica lo sanno che non posso fare magie! Ahah, sarà divertente!
Peccato solo non aver potuto vincere la Coppa del Torneo di Quidditich. Sarà per l’anno prossimo, penso che la nostra squadra sia certamente la più forte…
Ci sentiamo presto, qui in estate a Privet Drive non c’è mai molto da fare… non vedo l’ora sia l’anno prossimo per rivedere gli amici e tutto!
 
Tuo,
Harry
 
 
 
 
 
                        Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy
Diario,
Va bene, va bene, non dirlo: da un anno a questa parte non faccio altro che lamentarmi, su queste nobili pagine. È vero, ok, ma d’altronde è facile per te: non vivi in un mondo ingiusto. Hogwarts è la quintessenza del buonismo che premia gli sfigati e punisce gli ambiziosi, Silente un vecchio barbagianni senza figli che vorrebbe adottare l’orfanello con gli occhi verdi, i capelli arruffati e la cicatrice sulla fronte. Quel maledetto Potter. Li ha fatti vincere, i Grifondoro, lui e le sue botte di culo (non si capisce bene come ne sia uscito vivo dalla faccenda della Pietra Filosofale) (che poi, non si capisce neanche cosa diamine gli è passato per la testa, per tenere la Pietra Filosofale con tanto di cane mostruoso nella scuola?!) e le preferenze di Silente (tra l’altro, vogliamo parlare dei punti regalati da Silente allo straccione, alla babbana e al ciccione inetto??! Almeno Potter… boh, insomma, è Potter!).
L’anno prossimo io devo sconfiggere Potter a Quidditch (oh sì, ho grandi piani!) e mio padre far rimuovere Silente da Hogwarts. La vendetta va servita fredda, e l’anno prossimo, Potter, Serpeverde vincerà la Coppa ed io… io avrò la mia vendetta su di te.
…Che noia l’estate, non vedo l’ora sia l’anno prossimo per poter attuare i miei piani!
 
In (mala)fede,
Draco Mal Foi
 

NB (sai il francese, Diario? Io lo sto imparando, madre dice che è una lingua appropriata per noi nobili purosangue. E poi i Malfoy hanno origini dal Continente!)






NOTA AUTORE: Forse un po' alla Ron Weasley (cioè, con gran sciatteria, dovuta ai pochi ritagli di tempo in cui posso scrivere)... ma siamo già arrivati alla fine del primo anno, tra un buon proposito investigativo di Harry e un paio (di dozzine) di insulti di Draco. Ho visto che davvero tanti di voi hanno letto il capitolo "Promemoria per Draco", quindi con un'amica non ho potuto fare a meno di chiedermi: è perché avete colto la cit. di Ade in Hercules ("promemoria, promemoria per me: mutilarvi dopo la missione!") o perché preferite i pezzi di Draco a quelli di Harry?
 Cmq, che ve ne pare, fin qui? Vado un po' a rilento, ma non temete: le cose inizieranno a muoversi...!
Un saluto

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Capitolo 6
*** Chi ben comincia... - 2° anno ***


31 agosto 1992

Caro Diario,

 

Finalmente posso tornare a scriverti! Dal momento stesso in cui siamo arrivati a Privet Drive, dopo la fine della Scuola, quel folle di mio zio ha preso tutte le mie cose e le ha chiuse a chiave nel magazzino delle scope (cioè dove stavo io fino all’anno scorso, ironia della sorte) vietandomene l’utilizzo. Libri di magia, Nimbus 2000 e… persino te! Come se questo non fosse già abbastanza deprimente, Hermione e Ron non mi hanno mandato neanche un biglietto. È stato piuttosto frustrante starmene tutto il giorno in camera a non far niente, con Edvige chiusa in gabbia che si annoiava ancora più di me e nessuna notizia dal mondo magico! Ho temuto seriamente di essermi inventato tutto, o che i miei amici si fossero dimenticati di me. Per un momento ho persino sperato in un qualunque segno di vita magico. Sarei stato contento anche se fosse arrivato da quell’arrogante di Draco Malfoy! Fosse stato anche solo per darmi fastidio, giuro che gli avrei stretto la mano. Ovviamente, non è venuto. Però è venuto un elfo domestico.

Dobby (così si chiama l’elfo) è una creatura piuttosto stramba, piange tantissimo e si picchia da solo. Si è messo a parlarmi del fatto che non sarei dovuto tornare a Hogwarts… nel frattempo ho scoperto che gli elfi domestici sono schiavizzati dai maghi e che era proprio Dobby a non farmi arrivare le lettere dei miei amici! Ovviamente mi sono arrabbiato, ma è successo un casino. In sintesi, io cerco di riprendermi le lettere, lui cerca di farmi promettere che non andrò a Hogwarts,  la torta di zia Petunia finisce in testa alla moglie del riccastro ospite dello zio e io finisco in punizione dietro le sbarre. Letteralmente, dietro le sbarre: mi hanno montato le sbarre alla finestra, cose da pazzi.

Probabilmente, Hogwarts l’avrei vista solo (anzi, neanche) in cartolina, se non fossero venuti Ron e i gemelli a liberarmi con la macchina volante di loro padre. Pensa, secondo Fred (o era George?), l’elfo domestico potrebbe averlo mandato qualcuno che non mi rivuole a Scuola. Ron ha suggerito che si trattasse di Malfoy, ma sinceramente non penso. Certo, probabilmente se non andassi più a Hogwarts lui ne sarebbe felice… ma arriverebbe a farmi rinchiudere in casa dei miei zii, tra i babbani?! Ok, forse sì. Ma comunque, Dobby mi sembrava sincero quando diceva che, secondo lui, era per il mio bene che voleva che non andassi a scuola. Insomma, non me lo vedo a fare l’attore e che in realtà seguiva gli ordini di Malfoy. Ti resta qualche dubbio? Beh, presto risolto. Neanche il tempo di ambientarmi dai Weasley (casa loro è incredibilmente… magica!) che ho incontrato Malfoy a Diagon Alley.

Per la verità, l’ho incontrato a Nocturn Alley. Si tratta di una via laterale di Diagon Alley, poco raccomandabile, in cui sono finito per sbaglio avendo pronunciato male le parole sul caminetto per viaggiare da un posto all’altro (molto più veloce ma più scomodo del treno). Sono finito dritto dentro un negozio, e lì sono entrati nientemeno che Malfoy e quello che evidentemente poteva essere solo suo padre… o sua madre, se visto da dietro: ha i capelli lunghi! Ahah! Cmq, diario, non ci crederai ma il padre di Malfoy è probabilmente ancora più antipatico di lui! Avresti dovuto vedere come trattava male il negoziante e pure suo figlio. Mi è quasi dispiaciuto per lui quando suo padre gli ha detto che se continua ad essere così scarso a scuola da venir battuto da Hermione allora probabilmente diventerà un ladro… Non fosse che poi, un paio d’ore più tardi, li abbiamo incontrati nuovamente, questa volta a Diagon Alley, io con i Weasley ed Hermione mentre lui sempre con suo padre, e lì ha rotto così tanto che poi ne è nato un tal casino che è finita in zuffa tra suo padre e il signor Weasley… Insomma, un putiferio. Credo proprio che la famiglia di Malfoy appartenga alle schiere dei seguaci di Voldemort. È strano pensare che suo padre, se potesse, mi vorrebbe morto. Anche tu, Draco, mi vorresti morto? Ok, sei antipatico, saccente, viziato, serpeverde, ci diciamo sempre su e quant’altro… ma arriveresti a volermi morto, come tuo padre?

Ad ogni modo, domani si inizia col nuovo anno… non vedo l’ora!

 

Tuo,

 

Harry






 

1 settembre 1992

 

Memorie di Draco Lucius Malfoy,

 

Oggi è la sera dell’1 settembre.

Primo giorno del mio secondo anno in quella sottospecie di castello-scuola chiamato Hogwarts. Primo giorno del secondo anno. Anzi, prima sera. E ci credi che già ho le palle girate? E ci credi che a farmele girare è stato Potter?

Lo so, lo so, dopo la scazzottata dell’altro giorno a Diagon Alley (per la verità, è stato mio padre a fare a pugni con Weasley-ogni-botta-un-figlio: uno spettacolo gustoso, anche se non capisco perché dica sempre a me di essere più garbato se poi lui è manesco!), mi ero ripromesso di ignorare Potter da qui a per sempre e sfottere invece il suo amico straccione e la babbana secchiona che ha osato mettersi tra me e il titolo di miglior studente della scuola... Ma, beh, non è mica colpa mia se oggi ha fatto un arrivo assolutamente vergognoso su una macchina volante, invece che prendere il treno come tutti.

Ora, io m’ero ovviamente accorto che in treno non c’era. Avevo infatti pensato di andare a sfotterlo un po’ nel suo scompartimento, come da ormai consolidata tradizione (ok, mi hai beccato, non è vero che volevo ignorarlo, ahah, è troppo divertente farlo incazzare)… quand’ecco che non riusciamo a trovare né lui né la donnola. Ho minacciato la Granger di trasformarla in un castoro, e non sarebbe neanche stato difficile con i denti che si ritrova, se non mi avesse detto dov’era Potter e lei, beh, sai cosa mi ha risposto? “Mi piacerebbe proprio saperlo, Malfoy, se trovi lui e Ron puoi pure maledirli anche da parte mia!”. Che tesoro di ragazza.

Ad ogni modo, in un primo momento ho pensato che semplicemente non fosse in scompartimento con la Granger e, che ne so, fosse a limonare con Weasley in un bagno del treno (bleah, che schifo)…  Ma poi non c’erano neanche in Sala Grande, una volta arrivati a Hogwarts! Alla fine, abbiamo saputo dai quadri della faccenda della Ford Anglia volante (una macchina pure da poveri, se chiedi a me). Tutti gli studenti qui sono entusiasti della loro impresa, ho persino sentito dei Serpeverde commentarla positivamente. Marcus Flint, il capitano della squadra di Quidditch di Serpeverde, ha detto qualcosa come “non si può negare che Potter abbia stile!”. Gli avrei voluto rispondere per le rime, se non fosse che è meglio tenermelo buono perché nei prossimi giorni devo procedere con il mio piano diabolico per entrare in squadra… A proposito! Tutto questo parlare di Potter mi ha distratto dai miei piani. Allora, sia chiaro. Non è che mi sto comprando l’ammissione nella squadra Serpeverde. È solo che non posso contare sul culo sfacciato di certi altri (Potter! Coff coff) che entrano in squadra di Quidditch giovanissimi totalmente a caso. Devo fare qualcosa per farmi notare e, beh, direi che regalare un set di scope ultimo modello potrebbe essere il modo giusto. Una volta che mi prenderanno in squadra, sono certo che non se ne pentiranno. Non me la cavo male sulla scopa, ho tutte le carte in regola per far vincere la mia Casa e buttare giù dalla scopa un certo Cercatore di Grifoncacca. Decisamente, il pensiero di Potter a culo per aria dalla scopa, sconfitto da me, non mi dispiace. Ora forse posso andare a dormire sereno. Domani prima ora di lezione, si parte con la McGranitt. Evvai. Ora ho voglia di vomitare. E chi ben comincia...

 

Cordiali saluti,

 

Dracus MalaFides (figo il mio nome in latino, no?)






NOTA AUTORE: e siamo arrivati al secondo anno! Ed ho pure aggiornato con una certa tempestività, contenti? Alcune novità: anzitutto diamo il benvenuto alla mia Beta, per il momento ancora in incognito ma che ringrazio perché è molto più divertente pianificare in coppia e perché così mi corregge lei e io posso assecondare il mio fancazzismo. La seconda novità l'ha portata lei: mi ha costretto a scrivere un capitolo un po' più lungo del solito. Meglio così, no? Infine, beh, i nostri due maghetti ora hanno 12 anni. Il che vuol dire che vanno per i 13... Il che vuol dire che sono nel pieno della PREADOLOSCENZAAAAA!!!!!!!!

 

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Capitolo 7
*** Potter sei stupido - Malfoy sei bastardo ***


Memorie di Draco Lucius Malfoy,

che dire, oggi il sole splende, i fiori profumano, le farfalle svolazzano, gli uccellini si schiantano contro il Platano Picchiatore e quant’altro. È proooprio una bella, quasi bellissima, giornata.

So già a cosa stai pensando (posto che tu abbia dei pensieri): “Impossibile, questo che scrive sul Libro delle memorie di Draco Lucius Malfoy non può essere il suddetto Draco Lucius Malfoy, è la prima volta che gli va bene qualcosa!”. Ebbene, ti rassicuro, sono proprio io: Draco Lucius Malfoy, 12 anni, mago di ottima famiglia, occhi azzurri, capelli biondo-argento, fisico invidiabile, portamento regale, eccetera. E sì, sono veramente di buon umore.

Ma bando alle ciance, perché sono di buon umore? È presto detto. Il mio piano per entrare nella squadra di Quidditch di Serpeverde ha funzionato. Inutile che ti spieghi che nella nostra squadra non si viene ammessi certo solo perché si sa volare su una scopa! Bisogna dimostrare carattere, essere graditi al Capitano, avere una stazza capace di intimidire gli avversari… Ora, io di carattere ne ho da vendere, ovviamente, ma essendo appena al secondo anno e non avendo propriamente la stazza di un elefante (fortunatamente!), diciamoci pure senza peli sulla lingua che il posto in squadra me lo sarei sognato ancora per almeno uno o due annetti. E qui inizia il bello: come farmi notare dal Capitano, dunque? Mi è bastato guardare il perenne ghignetto che ha in faccia per capire una cosa di Marcus Flitt: a lui piace vincere, gli piace dominare sugli altri… e gli importa ben poco del come arriva a farlo, purché possa percepire fisicamente la sua superiorità. D’altronde, sai che originalità, a Serpeverde l’ambizione è un tratto comune a tutti quelli che hanno abbastanza cervello da potersela permettere (Tiger, Goyle, je suis desolé ma non parlo di voi! ahah). Ed ecco dunque la soluzione: trovare un modo per porgere a Flitt su un piatto d’argento il Campionato facendolo allo stesso tempo sentire un po’ come se fosse lui quello che ce l’ha più lungo nello spogliatoio (cosa ancora tutta da appurare, peraltro!): dare un’arma ai Serpeverde di cui potersi vantare… una nuova scopa di squadra, ad esempio. Anzi, LA nuova scopa: una Nimbus 2001, la più veloce di tutte!

Naturalmente sono costate una cifra, ma mi è bastato chiederle a mio padre come regalo di compleanno e spiegargli che mi saranno utili per la mia scalata interna al dormitorio e lui ha accettato senza tanti problemi. Fin troppo facile.

E così ora sono il nuovo Cercatore della squadra Serpeverde. Non male, diventare Cercatore appena al secondo anno, no? Certo, non come Potter che lo è divenuto già al primo… ma considera che lui sarà anche bravo, ma è un raccomandato: lo ha piazzato in squadra la McGranitt (che secondo me gli muore dietro, vecchia pedofila!) e per di più andando contro le regole che dicono chiaramente che al primo anno non si potrebbe avere una propria scopa!

Proprio Potter e i suoi amichetti, tra l’altro, sono quasi riusciti a rovinarmi la giornata di successo. Al campo di allenamento li abbiamo incontrati, Flitt se l’è tirata per le nuove scope comprate da mio padre… e fin qui tutto bene… non fosse che la Granger ha insinuato che con esse mi ero comprato l’ammissione in squadra! Ovviamente, non è poi così sbagliata la sua deduzione, ma ad ogni modo mi ha infastidito molto il tono con cui l’ha detto (non mi aspetto certo che una principessina Grifondoro tutta candida di valori possa capire che nella vita non sempre si viene valutati sulla base del merito) e ancor di più vedere la reazione di Potter alle sue parole. Ha fatto una faccia come se avesse appena saputo che gli era morta la madre (ah, no), tipo come se fosse molto deluso dal modo in cui sono entrato in squadra. Tra l’altro, ovviamente senza la Granger non ci sarebbe potuto arrivare al fatto che era stato un modo per garantirmi l’ammissione… Sei stupido, Potter! Uno stupido senza cervello, che non capisce nulla. Pure tu, come la tua amichetta dai denti grandi e sangue babbano, ti sei messo subito a giudicarmi, vero? Ancora non hai giocato neanche una partita contro di me, ma già ti credi migliore, già pensi che se vincerò io sarà solo perché ho una scopa appena più veloce della tua… che poi, tu l’anno scorso non hai avuto per tutto l’anno una scopa più veloce di tutte le altre?! Eppure, non mi pare che la gente ti abbia accusato di vincere per merito della scopa! Ma se ad avere una scopa più veloce sono io, allora sto barando, vero? Molto imparziale il tuo ragionamento, molto nobile, molto puro, cavalleresco e bla bla.

Mandarli a fanculo è stato più forte di me, e l’ho fatto con classe, dicendo alla Granger che è quello che è: né più né meno che una sangue sporco che certe cose dei maghi non può capirle.

Tutto il resto è leggenda: Weasley, le cui orecchie diventano più rosse dei capelli, cerca di correre in aiuto della sua bella (bella?!), mi lancia un incantesimo, è così disabile che l’incantesimo gli si rivolta contro e inizia a sputare lumache davanti a tutti… Una scena esilarante. I Grifondoro sono andati a raccogliere i cocci del loro orgoglio (o le lumache del loro amichetto! ahah), io e gli altri Serpeverde ci siamo allenati sul campo. Non vedo l’ora di dimostrare a tutti quello che valgo.

 

Cordiali saluti,

Draco Lucius Malfoy

 

 

 

 

 

 

 

Caro diario,

Oggi la giornata è cominciata male, è continuata male ed è finita… anche peggio!

Mi ha tirato giù dal letto Oliver Baston, il capitano della nostra squadra di Quidditch, un ragazzo ben piantato e un po’ fanatico: primo allenamento dell’anno! Bene, anche se non occorreva buttarci giù dal letto all’alba.

Quindi, tra un Colin Canon petulante e una pappardella su schemi improbabili di gioco di Baston, proprio quando stavamo finalmente per entrare in campo e allenarci… sorpresa! Anche la squadra Serpeverde ha prenotato il campo! E l’ha prenotato con tanto di permesso speciale del carissimo professor Piton, allo scopo di poter far allenare il loro nuovo Cercatore (mio diretto avversario), cioè nientemeno che l’altrettanto carissimo DRACO MALFOY! Di più ancora, ogni Serpeverde aveva con sé una scopa Nimbus 2001 nuova di zecca, le più veloci sul mercato, il nuovo modello rispetto a quella che mi ha regalato lo scorso anno la professoressa McGranitt. Naturalmente, ad Hermione è bastato un secondo per fare due più due: Malfoy, pieno di soldi e figlio di papà com’è, si è comprato l’ammissione in squadra!

Che dire, da lui avrei dovuto aspettarmelo? Forse sì. Il punto è che ogni volta che penso che non possa scendere più in basso, lui ci riesce. Comprarsi l’ammissione?! Ma perché! Tra l’altro, non è neanche poi così scarso, insomma, quando io non sapevo ancora montare su una scopa lui già ci sapeva andare da anni e tutto… Dai, Malfoy, non hai un po’ di amor proprio? Che senso ha un’ammissione letteralmente comprata, quando avresti potuto benissimo guadagnartela con la tua abilità?

Poi non ho sopportato tutte quelle battutine sul fatto che con le scope di Fred e George ci si potrebbe scopare il pavimento eccetera: ma lo sanno, i serpeverde e in particolare Malfoy, che avere soldi non è un merito, sportivamente parlando? Cioè, chiaro che avere buone scope è importante (a me di montare una Nimbus 2000 ancora non pare vero!), ma questo non significa essere bravi giocatori! Mica mi vanto per la mia scopa, so bene che non significa automaticamente che io sia bravo. Fred e George, poi, potrebbero cavalcare anche delle scope medievali e sarebbero comunque dei Battitori migliori dei due gorilla che si ritrovano i Serpeverde!

È in momenti come questi che ringrazio il Cappello di avermi messo in Grifondoro. Baston sarà anche un po’ fanatico, ma almeno non ha quel sorriso viscido da “io sono figo e voi siete delle merde” che ha il capitano Sepreverde, Flitt, tanto per dire.

Ad ogni modo, purtroppo non è finita qui. Dopo la (corretta, purtroppo) insinuazione di Hermione su Malfoy, lui ha perso la calma (coda di paglia!) e le ha buttato addosso un insulto che in un primo momento non ho affatto capito: “nessuno ha chiesto il tuo parere, sangue sporco!”.

Che razza di insulto è? Solo poi, grazie alla spiegazione di Ron, che nel frattempo è rimasto vittima dell’incantesimo che lui stesso aveva lanciato a Malfoy per colpa della bacchetta rotta e ha iniziato a sputare lumache, povero, ho capito che c’entrava proprio la razza. O qualcosa di simile. In pratica, alcuni maghi pensano di essere migliori di altri perché vengono da famiglie che conserverebbero il sangue puro di mago senza mescolarsi ai babbani. Cioè, siamo seri? Mi sembra una cosa tipo quelle che studiavo alle elementari su Hitler contro gli ebrei o tipo sui bianchi contro i neri in Sudafrica! Non pensavo che anche i maghi credessero in vergogne simili.

Per fortuna Ron e Hagrid sono riusciti a tirare su il morale di Hermione. Io però mi sento ancora piuttosto scombussolato. È la prima volta che sento con le mie orecchie le convinzioni dei maghi che in passato sono stati dalla parte di Voldemort. E, non so, Malfoy ha potuto dire una cosa del genere e non è che gli è successo qualcosa, non si è beccato una punizione o altro… nessun fulmine dal cielo a ricordare a quel bastardo che ha detto una cosa cattiva, che non si deve né dire né pensare. Tutto quel che è successo è che Ron ha cercato di fargli un incantesimo, e gli si è pure rivoltato contro. Beh, ma la prossima volta starò più attento anche io. Non si deve permettere di attaccare i miei amici o di farli sentire inferiori, proprio lui che non ha neanche le palle per guadagnarsi l’ammissione ad una squadra senza barare.
Tuo, 
Harry





COMMENTO DELL'AUTORE: così, un po' random, mi viene da dire che in questo capitoletto si rispecchia parecchio il titolo della storia... molte cose sono davvero "questione di punti di vista". Buona Pasqua a tutti!

 

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Capitolo 8
*** Il Serpentese no, non l'avevo considerato! ***


Memorie di Draco Lucius Malfoy,

 

Ha vinto. Potter ha vinto la prima partita a Quidditch contro di me. Come ha fatto a vincere? Semplice: è un pazzo. Io avrò anche avuto dalla mia una scopa migliore e un Bolide che per chissà quale motivo era intenzionato a disarcionarlo/ucciderlo… ma lui è pazzo, quindi vabbè, fine dei giochi. Si è praticamente buttato per prendere il Boccino pur sapendo che così facendo il Bolide gli avrebbe spaccato il braccio, come minimo! Come potevo prevedere che sarebbe arrivato a tanto? Ovviamente sarei stato pronto ad afferrare io il Boccino, nel momento stesso in cui lui avesse deviato per evitare il Bolide… ma, beh, non c’è stata l’occasione: Potter ha preso il Boccino, si è rotto il braccio per prenderlo, ed io ho perso la mia prima partita. Ora credo che lui sia in infermeria, d’altronde invece di andarci subito come avrebbe fatto ogni persona normale ha lasciato che provasse a guarirlo quell’incapace totale di Allock e quindi bel disastro. Mi chiedo come abbia fatto a divenire professore, quell’uomo sarà pure bello ma non ha stile ed è un totale deficiente.

Mi sento un po’ strano, a dir la verità. Come se una parte di me stesse cercando di farmi reagire incazzato (ho perso la mia prima partita, Godric bastardo!), mentre invece non riesco a negare di sentirmi più che altro… frastornato? Insomma, sono stati dei momenti strani. Un secondo prima stavo prendendo per il culo lo Sfregiato perché doveva scansarsi dal Bolide, un secondo dopo ha guardato nella mia direzione, il Bolide gli ha maciullato il braccio, lui si è lanciato e ha preso il Boccino alle mie spalle. Aveva uno sguardo… Non so come dire, per un momento ho pensato che stesse lanciandosi su di me, non sul Boccino! Aveva nel volto un’espressione determinata, intensa, come se non esistesse nient’altro che… me? Ovviamente no, stava guardando il Boccino.

Alla fine, comunque, ho fallito, come non ha perso tempo a farmi notare Flitt: “Non vali la metà delle scope che ci ha comprato tuo padre, Malfoy”, mi ha detto. Non credo che mi caccerà dalla squadra, comunque. Varrò anche meno delle scope, ma intanto se mio padre non gliele avesse comprate il team Serpeverde si mostrerebbe per quello che è: disunito, composto da incapaci, tenuto insieme da un misto di ambizione e coercizione da parte dello stesso Flitt. So che dovrei fregarmene delle sue critiche, ma non mi è piaciuto lo sguardo che mi ha lanciato, come se davanti a lui fossi nudo e mi stesse dicendo che ho un fisico da femminuccia. Il che probabilmente è anche vero, rispetto al suo, ma non dovrebbe permettersi di insultarmi, né a parole né a sguardi. Scorre più sangue di mago in una delle mie scope che in tutto il suo corpo pompato, e se non avessi avuto Potter come avversario la partita l’avrei vinta… o sbaglio? Non so, meglio che vada a coricarmi.

 

Cordiali saluti,

 

Draco Malfoy

 

 

 

 

 

 

 

 

Caro Diario,

in questo periodo non me ne va proprio bene una. Siamo in pieno terrore diffuso per la questione Camera dei Segreti ed Erede di Serpeverde con suo probabile mostro compagno di giochi ed io… vado a parlare Serpentese davanti a mezza scuola! È successo un vero casino, diario.

Insieme a Ron ed Hermione avevo deciso di partecipare ad un corso per imparare come funziona il duello tra maghi. Sembrava una bella idea, iscriversi al Club dei duellanti, specie di questi tempi, no? Ebbene, se avessi saputo chi lo teneva di certo non sarei andato. Il “professor” Allock. Coadiuvato da Piton! Pensi che peggio di così non si possa? Errore: mi hanno messo in coppia con Malfoy per fare pratica.

Neanche a dirlo, Allock non mi ha minimamente spiegato cosa fare, mentre Piton parteggiava clamorosamente per Malfoy, il quale a un certo punto mi ha lanciato contro un serpente. Ad occhio ho capito subito che Malfoy non ne aveva il controllo, e quel serpente, infastidito dalla confusione delle persone (c’era un sacco di gente, eravamo in Sala Grande) ha puntato contro la prima persona che ha visto: Justin Finch-Fletchley. Non potevo lasciare che gli azzannasse la testa, non credi? Così mi è venuto naturale gridargli “fermo”, cercare di calmarlo. Il serpente si è calmato, ma la sala è esplosa di brusio. Tutti mi hanno guardato sconvolti, Ron e Hermione mi hanno portato via e chiesto spiegazioni: “Da quando parli Serpentese?” Ehm… ho parlato Serpentese?!

Non ero mica consapevole di parlarlo! Cioè, in realtà mi era già capitato un’altra volta, allo zoo con gli zii al compleanno di Dudley, quando avevo liberato un Boa Constrictor... ma non avevo idea che fosse qualcosa di così strano! Nel senso, ok, chiaramente è strano, ma per un mago pensavo fosse una cosa “normale”!

Invece, secondo Ron e Hermione, per un mago non è semplicemente un qualcosa di strano… è un qualcosa di cattivo. Cioè, di collegato con Salazar Serpeverde, che sapeva parlare ai serpenti. Quindi ora tutti sospetteranno ancora di più di me, e d’altra parte non sono proprio io quello che riesce a sentire il mostro quando sta per colpire? Non capisco cosa mi succede, mi sembra di impazzire e ho paura. Non credo di poter essere io l’Erede, però tutte queste cose che si sommano e il fatto che il Cappello Parlante il primo anno mi aveva detto che sarei stato bene tra i Serpeverde… no! Mi rifiuto di crederci. Io non sono come Malfoy, o sbaglio? Non direi mai le cose che dice lui contro i figli di Babbani, non potrei mai considerare Voldemort un modello a cui ispirarmi, non guarderei mai gli altri con la spocchia con cui li guarda lui. Uff, se solo non mi avesse lanciato contro quel serpente ora non sarei in questi casini… perché deve sempre mettersi in mezzo, causarmi problemi?! Sembra quasi che l’abbia fatto apposta. Per fortuna che tra poco la Pozione Polisucco di Hermione sarà pronta e potremo almeno scoprire se è lui il vero Erede di Serpeverde. Ron è convinto che lo sia. Io non so, certo se lo fosse lui almeno sarei sicuro di non esserlo io… però boh, Malfoy non so se avrebbe il potere e la volontà di arrivare a tanto. A meno che non sia suo padre a spronarlo, odio quell’uomo… Potrebbe essere, d’altronde Dobby, quando è venuto a trovarmi mentre ero in infermeria (per colpa sua e del suo maledetto Bolide durante la partita contro Malfoy e i Serpeverde che ha quasi rischiato di farci perdere!), si è lasciato chiaramente scappare che qualcun altro ha già aperto la Camera in passato. Potrebbe essere stato il padre di Draco e ora lui, no? Ma vedremo. Fino a che non avremo conferma, devo cercare di stare calmo e non ficcarmi in altri guai. Fosse facile, sembra che vengano a cercarmi!

Un saluto,

tuo Harry

 

 

 

 


Memorie di bla bla bla solita roba,

 

veniamo al punto: POTTER PARLA SERPENTESE??!!

Ahah questa sì che è una notizia! Che sia lui l’Erede di Serpeverde? Parla serpentese, ha sconfitto l’Oscuro Signore che era appena un neonato, a quanto pare ha più abilità magiche e un sangue più puro e nobile di quanto mi piaccia ammettere… ma boh, dai, veramente Potter potrebbe essere l’Erede di Serpeverde? È un ragazzino con gli occhialetti che si schiera sempre dalla parte degli sfigati, che non farebbe del male neanche ad un elfo domestico e che più Grifondoro di così si muore! Avrebbe diecimila volte più senso che fossi io l’Erede, no? Se non lo sono io, non credo possa esserlo neanche lui. Ad ogni modo, a quanto pare non tutti l’hanno capito… penso che riceverà parecchie accuse nei prossimi giorni da gente stupida che lo accuserà di questo e di quello. Se non fosse che è Potter, quasi mi dispiacerebbe per lui.

Comunque, davvero non capisco chi possa essere questo Erede. Un requisito fondamentale è che sia Purosangue, possibilmente di nobile famiglia. Dovrebbe essere un Serpeverde. Infine, sarò banale, ma direi che è importante anche che abbia un minimo di sale in zucca, no? Eppure, né tra quelli più piccoli né tra quelli del mio anno c’è qualcuno che potrebbe. A parte me, ovviamente, ed io sicuramente non lo sono: conosco fin troppo bene la mia genealogia per sbagliarmi a riguardo. Tra i più grandi, l’unico che ha abbia ascendenza aristocratica e anche un minimo di palle è Flitt, che però non so se abbia anche un cervello o se faccia solo finta di averlo… Insomma, devo tenere gli occhi aperti.

Proverò a chiedere a mio padre se mi dice qualcosa in più, l’altro giorno si è lasciato scappare che la Camera è già stata aperta in passato. Peccato non mi abbia voluto dire da chi…

So che dovrei parteggiare per questo Erede, e infatti l’altro giorno ho fatto la battutina giusta al momento giusto contro Mezzosangue & co, però confesso che l’idea di uno che si aggira nel mio dormitorio decidendo chi uccidere… e se fosse così idiota da colpire non solo i Sangue Sporco, magari per errore? Per sicurezza, meglio muoversi con prudenza e lasciare pure che i sospetti convergano su Potter.

 

Ci si aggiorna,

 

Draco Lucius Malfoy






NOTA DELL'AUTORE: eddai Draco... preoccupati un po' per Harry, no?!

 

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Capitolo 9
*** Il diario di Riddle/Potter ***


Caro diario,
Si direbbe che, presi come siamo tra le lezioni e i pericolosissimi eventi collegati alla Camera dei Segreti, non ci resti tempo per molto altro. Invece. Invece quel deficiente totale del professor Allock ha pensato bene di causarci altri problemi... o “tirarci su il morale”, come l’ha detta lui... improvvisando un san Valentino scolastico. Ha fatto le cose in grande, il nostro abilissimo docente. Decorazioni, stupidi gnomi mascherati in giro a portare gli auguri da una persona all’altra... e proprio uno di questi ha preso di mira me. Ho provato a scappare, mi ha inseguito e placcato e così ho dovuto ascoltare l’imbarazzantissima filastrocca che mi ha “cantato” davanti a mezza scuola. Ovviamente (avrai intuito che oggi mi sento particolarmente sarcastico) faceva parte di questa metà della scuola sia il saputello di Percy Weasley sia soprattutto Malfoy.
Inutile, decisamente inutile, dirti che il carissimo Malfoy ha sentito tutto, forte e chiaro, e che me lo rinfaccerà a vita. Piuttosto, sappi che è andata anche peggio di così. Mi è caduto il diario di Tom Riddle, un diario che ho trovato nel bagno di Mirtilla qualche giorno fa e che non ho ancora capito perché è totalmente bianco… e Malfoy l’ha trovato per terra, pensando fosse il mio e prendendomi in giro perché avrei il diario “come le ragazze”.
 
1)   Stai zitto Malfoy, anche se ho scoperto che non sei l’erede di Serpeverde (ricordi la faccenda della pozione Polisucco? Io e Ron siamo andati a interrogarlo mascherati da Tiger e Goyle, ma niente), non significa che tu non mi stia sulle scatole per il tuo atteggiarti e tutto.
2)   Stai zitto Malfoy, avere il diario non è una cosa solo da donne ma da persone che hanno pensieri, forse tu non ne hai.
3)   Stai zitto Malfoy perché di sì.
 
Sono riuscito a riprendermi il diario con un expelliarmus ben piazzato (almeno è servito a qualcosa, il corso di duello di Allock), ma Malfoy è stato comunque capace di aumentare l’imbarazzo piazzando un commento cattivo sul fatto che sarebbe stata Ginny Weasley a mandarmi il san Valentino musicale. Ora, non ho idea se sia stata lei o meno, ma comunque non capisco perché lui debba sempre essere così antipatico con tutti quelli che mi circondano. Vuoi attaccare me? Attacca me, non i miei amici! Vigliacco, bastardo… Quasi mi piacerebbe, se mettesse davvero le mani su questo mio diario: almeno saprebbe cosa penso di lui e anche quanto male sto in questo periodo. Sarebbe capace di capire che non ne posso più, delle persone che vogliono identificare in me l’Erede di Serpeverde, delle mie paure di esserlo davvero, del timore che accada qualcosa di brutto ad Hermione o altri amici..? Probabilmente no, probabilmente ne approfitterebbe per farmi stare ancora peggio, quell’idiota.
 
Mi sono sfogato? Scusa diario, ne avevo bisogno. Parlando di qualcosa di più serio, ho come la sensazione che molto della questione Camera di Serpeverde giri attorno a questo diario che ho trovato. Era di Tom Riddle, il prefetto premiato proprio 50 anni fa dalla scuola, e noi sappiamo che 50 anni fa ci furono gli attentati. Quanto vorrei che il suo diario non fosse bianco, che potesse parlarmi di ciò che accadde allora…

Un caro saluto, 
Harry
 
 



 
Memorie di Draco Lucius Malfoy,
 
Mi sento addosso un sacco di adrenalina. Oggi è san Valentino. Chissenefrega, dirai. E avresti anche ragione, senonché quel deficiente totale del professor Allock ha pensato bene di organizzare una specie di festa di san Valentino in tutta la scuola e ne sono derivate alcune cose. Ovviamente ho ricevuto parecchi biglietti da ragazze, ma li ho disdegnati tutti: non c’è nessuna che mi interessi, al momento. Per caso, mi è capitato di passare per il corridoio proprio mentre Potter ne riceveva uno dei suoi. C’era da aspettarselo che ne ricevesse a pacchi, visto come è famoso ecc. La filastrocca che gli ha dedicato la Weasley femmina (si è capito subito che era stata lei, era rossa come i suoi capelli) faceva assolutamente pena. “Occhi verdi di rospo in salamoia”… ma siamo seri?! Ok, Potter ha dei begli occhi, ma allora dirai “occhi verdi di smeraldo lucente” o qualcosa di simile, no? Che incapace. Mi auguro che Potter non se la fili neanche di striscio. Ad ogni modo, ti starai chiedendo perché sono così agitato. Beh, a Potter è caduto il diario quando lo gnomo di Allock l’ha placcato per “cantargli” la filastrocca d’amore.
Ora capisci? Potter ha un diario segreto! Non pensavo molti altri maschi lo avessero, e certo non pensavo l’avesse Potter! Ho sempre creduto che fosse una cosa piuttosto distinta, possedere un diario, da persone sensibili e intelligenti… Non mi aspettavo che un Grifondoro impulsivo come lui potesse trovare diletto nella nobile arte della scrittura introspettiva! Mi ha molto stupito… ma soprattutto, quando l’ho avuto tra le mani, ho sentito come una spinta fortissima a leggerlo. È grave, il fatto che io voglia sapere i pensieri di Potter? Non so, potrei raccontare che lo vorrei fare solo per prenderlo per il culo… ma la verità è che mi sono sentito genuinamente curioso. E se in quelle pagine parlava anche di me? Che cosa pensa davvero di me? Certo, probabilmente mi odia e non mi capisce minimamente, però…
 
Ad ogni modo, mi ha fregato con un incantesimo idiota come l’expelliarmus e si è ripreso il diario prima che riuscissi a leggerlo. Mi sento incazzato per come mi ha fregato, pensavo non avrebbe osato usare un incantesimo in corridoio davanti a un prefetto tutto puntiglioso come Weasley senior… non ho pensato al fatto che, anche se ha un diario, resta pur sempre un impulsivo Grifondoro. Ormai è andata, non credo ricapiterà un’altra occasione simile per leggere i suoi pensieri ecc, probabilmente smetterà di portarselo dietro in cartella e se lo terrà in camera al sicuro: io già faccio così da tempo. Peccato.
 
Cordiali saluti, 
Draco Lucius Malfoy





ANGOLO AUTORE: perdonatemi per la lunga assenza, dovuta a motivi di studio intenso per una scadenza. Questo giro troviamo i nostri Potter e Malfoy alle prese con la questione diario...e con san Valentino! Ho sempre amato questo periodo de La Camera dei Segreti e, inutile dirlo, nel rileggerlo non ho potuto fare a meno di notare una certa malcelata gelosia del biondino per la rossa Weasley e il suo (gn)[u]omo! ;)
 

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Capitolo 10
*** Va tutto a farsi maledire ***


Memorie di Draco Lucius Malfoy,

Per dirla chiara, qui sta andando tutto a farsi maledire… ed io non so se esserne felice o meno. Merlino sa quanto mi faccia piacere, ad esempio, che la Granger se ne stia zitta come una statua, finalmente, o il fatto che mio padre abbia fatto allontanare Silente da Hogwarts. Eppure, allo stesso tempo, qui non si respira un bel clima, non mi sento a mio agio come all’inizio dell’anno. C’è paura per gli attentati, hanno interrotto le partite e gli allenamenti di Quidditch, c’è sempre meno libertà di movimento… Perfino tra i Serpeverde c’è agitazione.

In questi mesi ho cercato io stesso di sbrogliare il mistero su chi fosse l’Erede di Serpeverde, purtroppo senza alcun risultato. E non sono stato l’unico: quello stronzo di Flitt si è dato anche lui alle indagini, insieme ai suoi battitori-guardie del corpo. Mi ha preso in un momento in cui ero senza Tiger e Goyle, in spogliatoio, ed ha osato sbattermi a muro pretendendo che gli dicessi se ero io l’Erede o se ne sapevo qualcosa della faccenda Camera dei Segreti. Ovviamente non gli ho detto nulla: non ne so granché e anche quel che so non lo direi certo a quella montagna di muscoli senza cervello. Quando si è finalmente convinto che non ero io, mi ha confessato che non ha idea di chi possa essere… lo stesso vale per me, ovviamente, dato che lui era il mio primo sospettato!

Ad ogni modo, il clima è teso. Gli attentati hanno ripreso dopo san Valentino e ancora non se ne è venuti a capo. Per il momento non sono stati colpiti dei Serpeverde, tuttavia temo che l’Erede non sia uno di noi e che quindi potrebbe colpirci!

Per fortuna c’è sempre chi sta peggio: Potter ha un colorito squisitamente verdognolo di questi tempi, senza la sua Babbana Zannuta, il suo Gigante Peloso e il suo Vecchiaccio Occhialuto a fargli compagnia. Non gli resta che Weasley, ed in effetti non dev’essere una compagnia di grande valore, non so se mi spiego…!

Molte cordialità,

Draco Lucius Malfoy

 


 

 

Caro diario,

ti scrivo in un momento particolarmente difficile. Mi sento così triste e arrabbiato… vicino a me c’è Ron, devastato. Oggi la giornata era iniziata bene, io e lui avevamo scoperto dove probabilmente si trova l’ingresso della Camera dei Segreti: il bagno delle ragazze di Mirtilla Malcontenta! Ci siamo arrivati aiutati anche dalla povera Hermione, che prima di venire pietrificata aveva scoperto e scritto su un foglietto che il mostro di Serpeverde è un basilisco e si muove attraverso le tubature. Stavamo correndo dai professori per avvisarli, quando la voce della Mc Granitt amplificata ha dato un annuncio che ci ha sconvolti : una studentessa è stata rapita e portata nella Camera… e quella studentessa è Ginny Weasley!

Ora siamo in Sala Comune, tutti raggelati dalla paura (tanto più visto che ora l’Erede avrebbe colpito una ragazza Purosangue, e dunque non si capisce se ci sia ancora una logica negli attentati!) e dal dispiacere per i Weasley. Ginny non merita di diventare la vittima di qualche pazzo fanatico. È sempre stata una ragazza così carina, tranquilla… non farebbe del male a nessuno! Non me la sento proprio di starmene qui seduto ad aspettare che ci dicano se è morta o meno, sempre che ne ritrovino il corpo nella Camera, visto che non sanno dov’è. No, ha molto più senso dare una scrollata a Ron e provare a fare qualcosa. Noi forse sappiamo dov’è l’ingresso della Camera. Dobbiamo dirlo al professor Allock: sarà anche un idiota, ma se tenterà di fare qualcosa per salvare Ginny merita il nostro aiuto! Non lascerò nulla intentato per salvare la sorella di Ron, starmene seduto in Sala Comune non sarebbe un comportamento degno di un amico e di un Grifondoro.
Un caro saluto, 
Harry


 

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Capitolo 11
*** Vinceremo la Coppa - 3° anno ***


Memorie di Draco Lucius Malfoy,

Facciamo così, saltiamo direttamente tutta la parte in cui ti aggiorno sull’eroismo del cavaliere rosso-oro che, in groppa al suo grifone sfavillante, sfodera la spada millenaria, uccide il drago cattivo e salva la principessa bella-addormentata-nel-cesso… Ok? Ti basti sapere che Potter, ancora una volta, sembra aver salvato tutti i mondi conosciuti, la scuola, la Weasley femmina (ne sarà contenta la madre, che altrimenti avrebbe dovuto provarci altre sei volte per farne un’altra) e pure la sua pellaccia. Silente l’ha ricompensato facendo vincere a Grifoncacca la Coppa delle Case, abolendo gli esami, proclamando una tre giorni di festa nazionale e avviando la causa per la santificazione.

Nel frattempo, io ho studiato per il cavolo (a cosa serve andare a scuola, studiare, se poi non si viene neanche valutati?) ed ora sono al Maniero Malfoy a rosicare, dal momento che quest’anno non andremo a fare vacanze decenti perché mio padre deve recuperare gli affari dopo gli smacchi dell’anno scorso, tra cui l’espulsione dal comitato direttivo della scuola in seguito al tentativo di allontare il vecchio Silente...! Fa sempre così caldo in agosto, in Inghilterra? Che noia.

Ad ogni modo, per me l’anno prossimo sarà un anno grandioso, me lo sento. Ormai è il terzo, ad Hogwarts, ed è tempo che la mia stella brilli ben più fulgida di quanto ha fatto finora. Anche mio padre me lo ripete sempre, che devo emergere tra gli altri e non farmi battere dagli squallidi Grifondoro. Per la verità, ultimamente mi è parso piuttosto ossessionato con Potter e il fatto che io dovrei fargli mangiare la polvere. Forse più ossessionato persino di me. Cioè, non che io sia ossessionato dal fare, per dirla con una metafora, a chi ce l’ha più lungo con Potter (mi sembra chiaro, ce l’ho più lungo io! Non che con lui abbia mai potuto fare il confronto, ovvio, ma da quel che ho visto in spogliatoio non sono messo male, rispetto alla media… o almeno credo…), però mi sembra evidente che lui sia il mio nemico e che io debba arrivare a superarlo quanto prima. Non occorre che mio padre me lo ripeta di continuo, lo so già da me! Sembra quasi che Potter abbia fatto un torto pure a lui… forse perché ha saputo che è stato lui a sconfiggere il mostro di Serpeverde e mio padre ha ricevuto uno smacco col ritorno del vecchiaccio a Hogwarts, dopo che era riuscito ad allontanarlo per un breve periodo? Mi consola sapere che ora si sta fracassando le palle in quel buco di “casa” dei suoi zii babbani e senza possibilità di lanciare incantesimi per avere l’aria fresca (non che saprebbe farli, ovviamente).

Ad ogni modo, torniamo ai miei progetti. Quest’anno voglio tutto: la Coppa del Quidditch, la Coppa delle Case, la McGranitt che mi proclama miglior studente dell’anno, la Granger che mi si dichiara, alla faccia di quello sfigato di Weasley… Ehm, ok, sto un po’ esagerando, la Granger se la può anche tenere, Weasley. Però non mi dispiacerebbe farmi qualche ragazza, quest’anno. Posto che ce ne sia qualcuna all’altezza, s’intende. Serpeverde, ovvio. Se non fosse che quelle del mio anno sono tutte così inadatte… La Bullstrode è un cesso tale che Mirtilla Malcontenta potrebbe abitarci. La Parkinson ha carattere, ma fisicamente non è sto granché… La Greengrass non è affatto male, però da quel che ho capito se la spassa con quelli più grandi, tipo Flitt. Il che dimostra come alle ragazze interessi solo l’aspetto fisico e la popolarità di una persona. Certo, Flitt è molto popolare, visto che è il capitano della squadra, ed è inutile negare che ha un fisico da urlo… cioè, sono oggettivo, è proprio grosso… Ma vabbè, a parte questo, è un deficiente, no? Comunque dai, mi occuperò di queste faccende una volta ad Hogwarts.

PS quasi dimenticavo, tra gli obiettivi dell’anno c’è ovviamente anche quello di mandare culo all’aria Potter!

 

Cordiali saluti,

Draco Lucius Malfoy

 



 

Caro diario,

non indovineresti mai da dove ti sto scrivendo… mi trovo in una camera del Paiolo Magico, a Diagon Alley! L’ho, letteralmente, combinata piuttosto grossa, stavolta, e tuttavia…sai una cosa? Non sono del tutto pentito. Cioè, mi spiace di aver perso la calma e aver reagito male…però una lezione se la meritava, quella vecchia arpia crudele della sorella di zio Vernon, e dai Dursley non ci voglio più tornare! Ho tredici anni, non sono più un bambino, e sono stanco di subire il loro trattamento, manco fossi un elfo domestico. Anzi, nemmeno gli elfi domestici dovrebbero subirlo, alla faccia del viscido signor Malfoy! Comunque, in pratica, la magia spontanea mi ha fatto gonfiare Marge (col cavolo che la chiamo zia!), poi sono scappato di casa, temendo che mi avrebbero arrestato o espulso da Hogwarts o entrambe le cose, ho incrociato un terrificante ed enorme cane randagio e sono stato salvato da esso da un bus magico, il Nottetempo, che viaggiava come un pazzo guidato da due pazzi…Il bus mi ha portato fino al Paiolo, dove in realtà mi aspettava nientemeno che il Ministro della Magia, per dirmi che potevo usufruire di una camera alla locanda e non dovevo preoccuparmi: non sarò né espulso né niente…ma come?! Cioè, ottimo, fantastico, ma…non ti sembra un po’ strano? Tant’è. Ora sono qui, passo le giornate girovagando per Diagon Alley, mangiando gelati, leggiucchiando e guardando le scoper migliori in vetrina. A breve dovrebbero arrivare Ron e Hermione dalle loro vacanze. Da quel che ho capito, hanno passato delle super vacanze, lei in Francia e lui in Egitto. Io non ho mai viaggiato, un poco li invidio, però penso che sia normale visto che non ho una famiglia vera e propria che mi porti in giro…magari quando sarò più grande troverò qualcuno che abbia voglia di accompagnarmi? I soldi per viaggiare, grazie al lascito dei miei genitori, non mi mancano! Cioè, ovviamente non ho tanti soldi quanto un Draco Malfoy, però… tra l’altro, chissà come ha passato lui le vacanze! Te lo immagini, in qualche resort ultra lusso in Svizzera per stare sulla neve mentre i poveri non possono, o a prendere il sole in qualche isola tropicale con la crema 50 (o qualche incantesimo che abbia quell’effetto) per evitare di abbronzare la sua nobile pelle pallida? Ahah, quasi quasi lo invidierei, se non fosse che mi toccherebbe avere tra i piedi quei due delinquenti di genitori che si ritrova!

Qui non c’è granché da fare, e quindi ho anche il tempo per pensare all’anno prossimo. Questo è l’anno giusto per vincere la Coppa del Quidditch: già mi immagino Baston che starà passando tutta l’estate a preparare schemi di gioco e ad allenarsi (come se non avesse già un fisico niente male), con l’intento di buttarci giù dal letto per iniziare gli allenamenti già dal primo giorno! E poi mi piacerebbe passare finalmente un anno tranquillo, senza Voldemort in nessuna delle sue forme. In questo senso mi preoccupano un po’ le notizie uscite sulla Gazzetta del Profeta che parlano del pluriomicida e Mangiamorte (cioè seguace di Voldemort) Sirius Black. A quanto pare è evaso dalla prigione di Azkaban, e tutti sembrano molto colpiti da ciò. Dalla foto di lui che si vede sui giornali, sembra un pazzo, qualcuno alla ricerca di qualcosa… Mi viene da chiedermi cosa possa cercare uno come lui. Vorrei che la risposta non fosse “Voldemort” ma “il perdono dei famigliari delle vittime”. Forse sono troppo buonista, a pensare che tutti dovrebbero provare a cercare una seconda opportunità?

 

Un saluto,

Harry




NOTE DELL'AUTORE: perdonatemi la lunghissima attesa per questo capitolo, sono stato davvero iper impegnato tra lavoro e altro! Ad ogni modo, rieccoci in pista e finalmente si inizia il 3° anno... Vi avviso, siamo entrati nell'adolescenza e quindi gli ormoni iniziano a girare!!

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Capitolo 12
*** Ho un bel culo? Immagino di sì ***


ANGOLO AUTORE: perdonatemi la lunga attesa, l'inizio dell'anno di dottorato all'estero ha richiesto mente e corpo. Spero possiate divertirvi a leggere le prime pare adolescenziali dei Nostri (specie di Draco!) quanto io mi sono divertito a scriverle, ahah



Caro diario,

si può essere contemporaneamente esaltati e scoraggiati? Immagino di sì, visto che mi sento così. Quest’anno per certi versi mi ispira moltissimo (il Quidditch, le lezioni di Difesa contro le Arti Oscure), per altri si prospetta pieno di problemi (i dissennatori, il criminale Sirius Black che sembra essere alla mia ricerca, certi presagi di morte…).

Ovviamente, non sto nella pelle in attesa della prima partita di Quidditch: sarà contro Serpeverde, e, se non mi sbaglio di grosso… vinceremo di brutto! La nostra squadra quest’anno è davvero al top della forma: Baston è perfetto come sempre, Fred e George sono delle bombe, le ragazze se la cavano alla grande! Io cerco di fare del mio meglio… Sono stanco morto perché Baston ci sta facendo allenare sotto qualsiasi tempo e a qualsiasi ora, ma lo capisco: questo è il suo ultimo anno, vuole vincere. A volte vorrei dirgli di darsi una calmata, ma poi vedo quanto si impegna e non riesco a fare a meno di darmi da fare anch’io, non voglio deludere i miei compagni di squadra ed essere l’elemento debole. Oltretutto, vincere contro Serpeverde in questo momento sarebbe un toccasana: Malfoy ogni anno che passa diventa sempre più un idiota insopportabile. Quest’estate sembra essere cresciuto di parecchi centimetri (mi dà un fastidio, il fatto che sia più alto di me!), si è fatto crescere i capelli e si crede il figo della scuola più ancora del solito… Come non bastasse, si è impuntato con me. Continua a fare imitazioni stupide e fastidiose di quando sono svenuto per colpa dei dissennatori (tra poco te ne parlo). L’altro giorno non è stato attento alla lezione di Hagrid (Hagrid è diventato professore di Cura delle creature magiche, sono così contento per lui, anche se spero non ci faccia allevare draghi, ragni giganti o simili!), ha trattato con supponenza un ippogrifo e si è beccato un graffio al braccio: ne ha fatto un caso mondiale. Ha ancora la fasciatura, si lamenta e suo padre sta mandando avanti un processo contro Hagrid. Il che è assurdo. Dovresti vederlo poi come sfrutta gli altri con la scusa del braccio. L’altro giorno, Piton ha costretto Ron a tagliargli le radici e Malfoy ha pure colto l’occasione per sparare cazzate sul fatto che dovrei andare in cerca di Black.

Tra parentesi, ti ho già parlato di Sirius Black, no? è un criminale dei tempi di Voldemort e ora pare sia alle mie calcagna per uccidermi. Questo è il motivo per cui a Hogwarts ci sono i dissennatori, le guardie della prigione di Azkaban: per catturarlo. Peccato che invece di catturare lui, facciano svenire me. Con grande gioia del suddetto Malfoy, che non la smette di prendermi per il culo. Si guardasse lui, che per un graffio pare che sia stato torturato per mesi.

Tra parentesi, nella parentesi: il modo in cui la Parkinson si struscia contro Malfoy per aiutarlo, senza capire che è tutta una finta, mi fa rivoltare lo stomaco. Ma davvero esistono ragazze così stupide, cui può piacere un tale idiota? Non voglio dire che sia brutto, ma è un deficiente Serpeverde! Dimenticavo, pure lei lo è.

Ad ogni modo, Malfoy è l’ultimo dei miei problemi quest’anno. C’è il criminale Black, ci sono i dissennatori… e c’è il Gramo. Una sottospecie di cane nero gigante, che ho visto a Privet Drive dopo essere scappato di casa, e che ora la professoressa di Divinazione (una pazza, se chiedi a me) dice di aver visto nei miei fondi del tè (se non fosse che sono un mago e dunque credo nella magia, direi che sta roba del tè è una scemenza). Un presagio di morte. Hermione e la McGranitt dicono di non preoccuparsi, e io pure cerco di far finta di niente, ma certo non è molto consolante sapere di avere un assassino che cerca di ucciderti, le guardie che dovrebbero catturare lui che invece cercano di risucchiare l’anima a te e tutti i pronostici del mondo magico contro. Ma ehi, potrebbe andare peggio, potrei essere costretto a non poter andare ai weekend a Hogsmeade insieme ai miei amici… ops, è precisamente ciò che è accaduto:

Non ho l’autorizzazione degli zii       +      La McGranitt è in paranoia per Black     =     Mi tocca stare a scuola, da solo.

  A fronte di tante sfighe, c’è una bella novità che non mi sarei aspettato. Quest’anno, dopo Raptor-Voldemort e Allock-l’incapace, abbiamo un vero professore di Difesa contro le Arti Oscure. Si chiama Remus J. Lupin e… mi piace. Dico davvero! È la prima volta che un professore mi fa appassionare in questa maniera alla sua materia. Penso sia davvero bravo, e come me la pensano tutti gli studenti e persino gli altri insegnanti. Quando sono svenuto in treno per i dissennatori, non solo li ha scacciati ma poi mi ha dato del cioccolato, che mi ha fatto star meglio, e poi Madama Chips ha commentato dicendo che “finalmente abbiamo un professore di Difesa che sa il fatto suo”. Cioè, tutti gli studenti tranne Malfoy e tutti gli insegnanti tranne Piton. Di Malfoy non mi stupisco, Lupin è vestito troppo poco alla moda per i suoi gusti da damerino viziato. Da Piton invece sono rimasto colpito, in genere lo sguardo omicida-schifato a livello massimo lo dedica solo a me… Dovrei sentirmi tradito, per il fatto che guarda allo stesso modo anche il professor Lupin?! Ahah, ma fatti una vita, Piton, invece di rovinare quella altrui! Come quella del povero Neville, il cui molliccio si personifica in Piton… c’ho goduto quando gli ha fatto indossare gli abiti di sua nonna!

Il mio molliccio pensavo sarebbe diventato Voldemort, invece è un dissennatore. Quei cosi mi fanno sentire così impotente, voglio trovare un modo per combatterli, non posso continuare a svenire e farmi prendere per il culo da Malfoy! Forse il professor Lupin potrà aiutarmi…

 Tuo,

Harry

 

 

 

Memorie di Draco Lucius Malfoy,

Je suis franchement désolé per la mia lunga assenza da queste pergamene, ma ho avuto un incidente al braccio (una storia che ti risparmio). Per un po’ non potevo scrivere, poi comunque dovevo fingere di non poter scrivere per poter aggravare l’accusa contro la sottospecie di mezzo-gigante e mezzo-insegnante… Insomma, tra una cosa e l’altra, è andata così.

L’anno non è cominciato proprio alla grande, anzi. E non parlo solo dell’incidente al braccio. In treno per Hogwarts, con Tiger e Goyle, avevo preparato una bella sorpresina per Potter e il suo fidanzatino Weasel, senonché erano in uno scompartimento insieme alla castora e a un nuovo docente. Giovane, ma poveraccio come pochi. Dico, sei un insegnante a Hogwarts, non lo ricevi un cavolo di stipendio? Comunque, non è questo il punto. Il fatto è che poco dopo essere rientrato nel mio scompartimento, deluso per l’occasione mancata (non sono così stupido da fare casino davanti un insegnante), sono entrati a sorpresa dei cazzo di dissennatori sul treno! Così, senza preavviso né niente.

Naturalmente, so tutto in merito ai dissennatori e ad Azkaban, ma non potevo immaginare l’effetto che hanno avuto su di me. Mi sono sentito gelare, come non potessi mai più essere felice… come se non lo fossi mai stato. Sono mai stato felice? Certo, sono ricco, i miei genitori mi hanno cresciuto senza farmi mancare nulla, a Serpeverde tutti mi rispettano… eppure a volte mi sento solo. Non lo dire in giro (e a chi potresti dirlo? Per fortuna non sei un diario incantato), ma forse sono un po’ invidioso persino di uno come Weasel. Per carità, certo non della sua povertà e della sua demenza intellettiva… però, avere dei fratelli, o un amico come Potter… Voglio dire, non che sia sto granché, ma di sicuro Weasel non se lo merita, no?! Per certi versi gli invidio persino la Granger. Con Pansy mi trovo bene, è una ragazza stronza al punto giusto, ma a volte non capisco se sia davvero interessata a me (come amico? Come ragazzo?) o se nello starmi vicina (ad esempio in questi giorni in cui avevo male al braccio) voglia solo mettersi in mostra di riflesso e leccarmi il culo perché sa che a Serpeverde sono il cocco di Piton, il figlio di mio padre ecc.

Tutto questo discorso morirà qui, ovvio, ma quando i dissennatori mi hanno puntato mi sono sentito così vuoto. Un contenitore vuoto. Per carità, sono un gran bel contenitore (quest’estate sono cresciuto parecchio; oltre a Pansy, anche altre ragazze mi guardano, quando cammino per il castello), ma vorrei che la mia vita fosse qualcosa di più.

Mi sono consolato prendendo per il culo Potter, che a quanto pare è svenuto, per colpa dei dissennatori. Tutto sempre per sta faccenda che non ha i genitori? E dai, su, fattene una ragione e vai avanti, no?

Quest’anno Potter mi sta sul cazzo più del solito. Il modo in cui sta sempre al centro dell’attenzione è a dir poco snervante: gli ippogrifi graffiano me e fanno volare lui, tutti pensano che la squadra di Grifondoro sia favorita al torneo di Quidditch grazie a lui, il peggior criminale del mondo magico cerca lui, i dissennatori fanno svenire lui, il nuovo prof di Difesa sceglie come suo studente preferito lui

Ma parliamo d’altro. Ieri Flitt mi ha preso in disparte e, guardandomi in maniera strana, mi fa:

“Malfoy, che mi dici della tua cotta-con-la-Nimbus? Ci manderà con il culo per aria, settimana prossima?”

Naturalmente, ho finto di non capire di chi stesse parlando. Naturalmente, si stava riferendo a Potter. A quanto pare, Flitt ritiene che la nostra squadra al momento non abbia chances di vincere contro i Grifoncacca, soprattutto a causa dell’abilità dello Sfregiato con la scopa: anche con il cattivo tempo tipico della stagione, lui vola come una scheggia, porca mezzosangue! Flitt vuole rinviare la partita, nella speranza che in primavera il tempo sia più mite e, magari, che Potter nel frattempo venga mandato nell’oltretomba da Black, o dal Signore Oscuro, o dai dissennatori, o da chi più ne ha più ne metta. Mi duole ammetterlo, ma ho dovuto concordare con Flitt: al momento non ho speranze di prendere un boccino prima di Potter. Questo ovviamente mi fa incazzare, ma tant’è.

Ho detto a Flitt che posso fingere di avere male al braccio ancora per una settimana e così usiamo la scusa di non avere il Cercatore per chiedere di farci sostituire con i Corvonero o Tassorosso contro i Grifondoro. Mi ha risposto qualcosa come:

“Cazzo Malfoy, bell’idea! Allora non hai solo un bel culo e tanti soldi!”.

E se n’è andato. Avrei dovuto rispondergli qualcosa di sagace? Non so, mi ha lasciato un po’ perplesso. Ho un bel culo? Immagino di sì

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Capitolo 13
*** Sorprese ***


Memorie di Draco Lucius Malfoy, 

oggi è la sera del giorno di Natale ed io sono al Malfoy Manor, in camera mia, piuttosto incazzato. Non hai idea di cosa ho scoperto. Dopo il consueto pranzo con gli amici di famiglia, ci ha raggiunti per il tè anche il professor Piton, che si è lamentato del fatto che, a quanto pare, Potter ha ricevuto una Firebolt per Natale.

Una Firebolt, porca McGranitt!!! 

Fortunatamente, pare che potrebbe avergliela mandata Sirius Black, ergo gli insegnanti gliel’hanno sequestrata per smontarla e farci dei test di sicurezza… ahah, mi immagino la faccia di Potter, costretto a rischiare di perdere una Firebolt nuova di zecca a causa di qualche paranoia! Quasi mi dispiace per lui… anzi no.

Certo è che questa cosa della Firebolt non ci voleva proprio. Spero davvero che sia maledetta o che gliela rovinino durante i controlli, perché il pensiero di Potter che monta una Firebolt è piuttosto allarmante per noi Serpeverde. Dopo che alla scorsa partita i Grifondoro hanno perso, Flitt si è convinto che quest’anno dobbiamo tornare a vincere la Coppa ed io sono d’accordo. Ovviamente, appena ho scoperto la cosa da zio Sev, ho subito inviato un gufo a Flitt per comunicargli la brutta novità. Ti trascrivo la sua risposta e la conversazione seguente: 

 

Malfoy, 

Merlino mezzosangue! Quel piccolo bastardo sfregiato NON può cavalcare una Firebolt. Che cazzo facciamo?

Marcus

 

Flitt, 

Non c’è (ancora) bisogno di bestemmiare il nome di Merlino. Non è detta l’ultima parola: magari si scopre che la scopa è maledetta, o magari la rovinano per scoprirlo, o magari non lo scoprono ma è davvero maledetta e Potter ci resta secco…

Draco

 

Malfoy, 

troppi “magari” nella tua lettera. Voglio fatti. Puoi farti comprare delle Firebolt da tuo padre, per sostituire le Nimbus 2001?

Marcus

 

Flitt, 

ti sembra che i soldi mi escano dal culo? Siamo ricchi, ma non è che posso chiedergli una cosa del genere l’anno dopo che già ci ha pagato un set di Nimbus 2001!

Draco

 

Malfoy, 

sinceramente? Sì, mi sembra che i soldi ti escano copiosi da quel bel culo che ti ritrovi. 

Marcus

 

Flitt, 

beh, sto giro non uscirà un cazzo, mettitela via e pensa a un’altra soluzione. 

PS è già la seconda volta che mi dici che ho un bel culo… devo pensare che ne sei invidioso?

Draco

 

Malfoy, 

Invidioso no, ma che sia un bel vedere non si può negare. 

Ad ogni modo, ora devo uscire. Torneremo a parlare di come sbarazzarsi di Potter al rientro dalle vacanze. Per inciso, porta il tuo mai sufficientemente lodato culo all’allenamento in orario. 

Buone vacanze,

Marcus

 

Ho già capito. Al solito, nel caso dovessero restituirgli la Firebolt, toccherà a me pensare a qualcosa contro Potter. Se aspetto che a Flitt venga un’idea decente che sia una… Avesse un cervello grande la metà del bicipite, sarebbe già qualcosa. Ma immagino sia troppo chiedere sia il fisico che la testa. 

Cambiando discorso, c’è una cosa che non capisco. Perché sia mio padre che i suoi amici sembrano così preoccupati dal fatto che Black sta cercando di entrare a Hogwarts? In fondo non era anche lui un seguace del Signore Oscuro? Perché dovrebbe prendersela con me o qualche altro Serpeverde?

Ti saluto, 

Draco Lucius Malfoy


 





Caro diario,

è Natale, sono potuto restare a Hogwarts con Ron e Hermione invece di dover andare dai Dursley e ho appena ricevuto uno dei regali più belli ed inaspettati della mia vita: dopo che all’ultima partita il Platano Picchiatore ha distrutto la mia povera Nimbus, qualcuno mi ha regalato una Firebolt, la scopa più veloce del mondo. Immagino dovrei essere al settimo cielo. Invece, non è così.

La McGranitt me l’ha sequestrata… su spifferata di Hermione! Ron è incazzato nero, puoi immaginartelo (già tra i due è da un po’ che non correva buon sangue per la faccenda Crosta-Grattastinchi) e non ti nascondo che anche io lo sono. Cioè, lei dice che il motivo è che avrebbe potuto avermela mandata Sirius Black e quindi la scopa potrebbe essere maledetta. Razionalmente potrebbe anche essere un sospetto valido, e capisco che Hermione si sia posta la questione per il mio bene… però avrebbe dovuto parlarne con noi, prima di fare la spia con la McGranitt! Le avrei potuto dire che non la pensavo come lei, che secondo me è assolutamente improbabile. Avremmo potuto provare a fare qualche accertamento, non so… Ma ora, invece, i professori vogliono smontarla (!), col rischio di perderla senza aver manco mai avuto il tempo di provarla! La scopa migliore del mondo. La scopa che mi avrebbe permesso di assicurare alla squadra di Grifondoro di vincere le prossime partite e così rimediare alla sconfitta contro Tassorosso, della partita peggiore della mia vita.

Questo periodo è davvero uno schifo, caro diario.

Abbiamo perso la prima partita contro Tassorosso, dopo tutto l’allenamento e l’impegno di Baston e degli altri… e l’abbiamo persa per colpa mia, che sono svenuto davanti ad un dissennatore. È colpa mia, lo so. Per qualche ragione non sono capace di difendermi dalle sensazioni di negatività che mi circondano al loro arrivo. Ed è colpa mia anche perché i dissennatori sono ad Hogwarts per difendere me, per catturare Sirius Black, che come sai mi sta cercando.

E qui arriviamo ad un altro dei punti (uno dei tanti, ma direi forse il più importante di tutti) per cui questo periodo è davvero uno schifo. Qualche settimana fa, origliando una conversazione fra il Ministro e alcuni professori a Hogwarts, ho scoperto che Black non solo ha fatto saltare in aria delle persone… ma era il miglior amico dei miei genitori, li ha traditi e consegnati a Voldemort. Un assassino, un fottuto bastardo! Per colpa sua ho perso la mia famiglia. Non contento di avermi distrutto l’infanzia, ora mi sta portando via tutto ciò per cui la vita ad Hogwarts valeva la pena di essere vissuta: il Quidditch, l’armonia tra i miei amici…

Se poi a tutto questo si sommano altri casini, come il processo a Fierobecco per cui ci tocca aiutare il povero Hagrid a prepararsi una difesa convincente… Peraltro, meglio che non ti dica che cosa farei a Malfoy per il fatto di aver provocato questo casino intorno all’ippogrifo. Lo stronzetto ha festeggiato la sconfitta di Grifondoro contro Tassorosso levandosi le bende dal braccio: ma non erano proprio quelle bende e la fantomatica ferita causatagli da Fierobecco il motivo per cui abbiamo dovuto giocare contro i Tassi, invece che contro di lui e i suoi compagni vigliacchi?!

Sono così arrabbiato, diario!

In tutto questo, per fortuna, ci sono anche alcune piccole luci. Nel bene e nel male, sto scoprendo tante cose nuove sui miei genitori! Ad esempio, che erano amici del professor Lupin, che è senza dubbio il mio professore preferito. Gli ho chiesto di insegnarmi a combattere i dissennatori, spero inizierò presto a fare progressi. Altra cosa bella, e poi ti lascio perché Ron mi ha chiesto di fare una partita a scacchi, è che i gemelli Weasley mi hanno fatto un super regalo per aiutarmi a sgattaiolare ad Hogsmeade anche senza l’autorizzazione (una delle tante cose che non posso fare per colpa di Black): si tratta della Mappa del Malandrino! È una mappa davvero pazzesca, contenente tutti i passaggi segreti della scuola e che indica dove si trova ogni persona in ogni momento all’interno del territorio di Hogwarts! Assurdo, posso vedere Hermione in camera sua (Ron non la vuole attorno, e al momento pure io sono un pelo seccato), Silente che cammina in tondo nel suo studio… posso godermi il fatto che il cartiglio di Malfoy è fuori dalle palle per tutta la durata delle vacanze… cose così, insomma! Ed inoltre, posso scoprire nuovi passaggi segreti e stanze. Una figata.

Bon, la Mappa mi dice che Ron sta tornando dal bagno, vado a perdere la mia milleunesima partita a scacchi contro di lui.

Un saluto e spero che il tuo Natale sia migliore del mio,

Harry

 

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Capitolo 14
*** Harry si sente in colpa, Draco no ***


Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy,

Ci credi che lo Sfregiato l’ha scampata ancora una volta? È uscito da Hogwarts senza permesso, ha usato un mantello dell’invisibilità, ha quasi ucciso ME dallo spavento tirandomi del fango addosso ad Hogsmeade. L’ho denunciato a Piton. L’hanno espulso? No!

Quel barbone di Lupin ha tirato il suo prediletto con la cicatrice fuori dai guai! Al di là dell’infrazione al regolamento scolastico e dell’ingiustizia palese (si meritava l’espulsione, altroché)... ma tutti questi fan troppo cresciuti di San Potter non si rendono conto che se il deficiente esce di nascosto dalla scuola è più facile preda di Black?! Lupin sarebbe da denunciare al preside, se non fosse che il preside è più fan di Potter di Lupin stesso. Tanto peggio, che lo Sfregiato si faccia pure ammazzare da Black. Di certo non mi sentirò in colpa. Anzi, meglio! Così si risolve il problema del Quidditch.

Ormai manca poco alla partita finale, quella del tutto per tutto, contro i Caccadoro. Flint mi sta giornalmente col fiato sul collo, letteralmente. Alla scorsa partita, vista la mala parata di Potter con la Firebolt, avevo provato a favorire i Corvonero e distrarlo con il travestimento da dissennatori… peccato che l’amato Sopravvissuto si fosse fatto dare lezioni private di difesa contro i dissennatori dal suo prof preferito, e ci abbia smascherati! La Mc Granitt per punizione ci ha tolto 50 punti e fatto pulire i cessi dello spogliatoio del Quidditch fino a fine anno, due volte a settimana! Quindi, non solo vedo Flint agli allenamenti (3 volte a settimana, in previsione dell’ultima partita), ma ora pure a pulire i cessi. Ovviamente, essendo il capitano, è tutto in ansia per l’ultima partita e scarica la sua ansia addosso a me perché sarò io a dover provare la missione impossibile di prendere il boccino prima di Potter. Cosa che era già difficile prima… figuriamoci ora, con lo Sfregiato a galoppo di una Firebolt.

Per la verità, mi stupisce molto come Flint non si sia ancora rassegnato all’evidenza che l’impresa per me è quasi impossibile. L’altra sera se ne è uscito dicendo che tutto sommato quella di travestirci da dei dissennatori era stata una buona idea e che comunque non ha intenzione di arrendersi prima di aver giocato l’ultima partita. Al che gli ho fatto notare che le probabilità che ho di prendere il boccino prima di Potter sono le stesse che ha Paciock di prendere buoni voti in Pozioni, ma Flint mi ha detto che non devo dimenticare che siamo in vantaggio di cinquanta punti, che quindi questo mi da un certo vantaggio su Potter che non potrà prendere il boccino a meno che la sua squadra non ci superi di 50 punti… e poi mi ha fatto l’occhiolino e mi ha detto:

“Comunque, non devi sottovalutare il tuo culo, Malfoy. Chissà, magari il boccino ti finisce addosso per caso!”

Ancora con ste chiacchiere sul mio culo… Ovviamente l’ho mandato a cagare, il deficiente. Però devo ammettere che sa essere quasi divertente, quando vuole, e ora ho anche io un po’ più voglia di giocarmela. Poi vabbè, è anche vero che, in quanto a culo, pure Potter non scherza…

Un cordiale saluto, 
Draco

 

 

 

Caro Diario,

l’ho proprio scampata bella prima… Se Lupin non mi avesse coperto con Piton, ora sarei probabilmente già bello che espulso! Certo, mi ha fatto una bella ramanzina (soprattutto a causa del fatto che c’è Black in giro sulle mie tracce) e mi ha ritirato la Mappa del Malandrino. Ma poteva decisamente andare peggio. Ho fatto proprio una cazzata ad andare ad Hogsmeade col Mantello oggi e mi spiace, tanto più perché Hermione aveva provato a metterci in guardia. Mi dispiace aver deluso il professor Lupin, dopo che ha fatto così tanto per me. È solo grazie a lui, ad esempio, se alla scorsa partita di Quidditch contro Corvonero non ho fatto l’ennesima figuraccia contro dei (falsi) dissennatori (Malfoy & co) ma sono riuscito a reagire e prendere il boccino… per di più di fronte alla cercatrice di Corvonero, Cho Chang! Ed io mi sento doppiamente in colpa con il professor Lupin, lui che era anche un amico dei miei genitori e che in questi mesi mi è sempre vicino. Cercherò di impegnarmi il più possibile nella sua materia. Tanto già mi piace un sacco, come la spiega!

Comunque… non è stato affatto facile giocarci contro, per inciso. Dico contro Cho Chang. Perché non esiste una regola contro il fatto che ci siano giocatrici troppo belle? Ecco il problema delle squadre miste, facessimo solo tra maschi si correrebbero molti meno rischi: da chi dovrei farmi distrarre, da Malfoy in pantaloncini?! Ad ogni modo, la partita alla fine l’abbiamo vinta, e questo nonostante le distrazioni, sia quelle più piacevoli che quelle meno. Come ad esempio lo stesso Malfoy travestito da dissennatore.

Ora non resta che vincere la prossima partita, che sarà anche l’ultima. Sarà durissima, i Serpeverde iniziano con un vantaggio di cinquanta punti. Ciò significa che per vincere dovremo davvero giocare di squadra: le ragazze dovranno segnare cinquanta punti di differenza e poi io dovrò prendere il boccino. Prima del vantaggio, dovrò evitare che lo prenda Malfoy. So che posso batterlo, specie con questa Firebolt che vola come una scheggia, ma l’ansia è tanta. Non voglio deludere i miei compagni, specie Baston che ci tiene come non mai. Non voglio darla vinta a Malfoy, che l’altro giorno ha rischiato di farmi espellere. Non deve vincere lui, è un bastardo che anche in questo momento sta facendo piangere Hagrid avendo fatto condannare alla decapitazione il suo ippogrifo Fierobecco. Farò del mio meglio.
Un caro saluto, 
Harry

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Capitolo 15
*** Il bacio della sconfitta ***


NOTA AUTORE: La visione di Skam Italia (#Nicotino) ha ispirato me e la mia Beta, ergo...!!! BRACE YOURSELF! Spero vi piaccia
NOTA2: c'è un piccolo errore voluto, non sarebbe la partita del terzo anno, quella in cui Draco perde in questa maniera contro Harry...bensì quella del quinto, credo. Ad ogni modo, mi prenderò questa piccola libertà di ritoccare un pelo le circostanza ahah

 

            Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy,

Sono le due di notte, dovrei essere a dormire già da un pezzo, ma non riesco proprio a chiudere occhio. Ho troppa adrenalina e troppi pensieri. Non penso ti sia mai capitato, visto che sei un diario, ma…hai presente quei giorni in cui va tutto di merda e però va anche tutto alla grande, e alla fine non capisci come cavolo è andata? Ecco.

Abbiamo perso la partita con Grifondoro. Potter mi ha soffiato il Boccino da sotto il naso, come a un fesso. Per colpa mia anche quest’anno non abbiamo vinto la Coppa e anzi l’hanno vinta quei maledetti palloni gonfiati. Peggio di così non poteva andare. La sconfitta è stata davvero bruciante. Ho perso, di nuovo, come sempre, contro Potter. D’altronde, che speranze potevo avere contro il Bambino Sopravvissuto, il mago più famoso al mondo, il cocco dei professori, il più giovane Cercatore da cento anni e bla bla? Ma ciò che più mi da fastidio è un’altra cosa. Prima che prendesse il Boccino, che era appena dietro di me, ho pensato che volesse attaccarmi o… baciarmi?! Si è lanciato verso di me, con un braccio proteso, uno sguardo intenso come fuoco, e mi ha preso il panico. A tutto ho pensato, tranne che stesse cercando di prendere il Boccino dietro di me. In effetti, a pensarci ora, è chiaro che stesse puntando al Boccino fin da subito, naturalmente. Sono sempre stato invisibile per lui, no? Fin dai tempi del primo anno. Non sono che un ostacolo da superare, senza neanche troppi sforzi.

Ti confesso, diario, che quando sono sceso dalla scopa, alla fine della partita, stavo davvero male. Il Boccino era dietro di me, ed io ero troppo occupato a guardare Potter per accorgermi che in realtà stava volando verso quella maledetta pallina d’oro, non verso di me. Per colpa mia, la squadra e la casa Serpeverde hanno perso. Mi sono sentito così deluso, così umiliato. Cosa avrebbe detto mio padre? Cosa il professor Piton? E i miei compagni? Sceso a terra, hanno iniziato a gridarmi contro. Sentivo che stavo per piangere, ma sarebbe stato davvero troppo umiliante, così ho messo sù la solita maschera sprezzante, li ho mandati a fanculo e me ne sono andato dritto agli spogliatoi; ho preso la mia giacca e sono uscito dalla porticina sul retro per fare due passi.

Non mi andava proprio di fare la doccia con gli altri, di rivedere lo sguardo di disapprovazione e rimprovero di Flint, dopo che gli avevo fatto perdere la sua ultima occasione per vincere la Coppa. Mi sono allontanato dal campo da Quidditch, lontano dalle urla scalmanate dei Grifondoro che festeggiavano il loro campione con la cicatrice. Sono andato verso la Foresta Proibita. Lì, legato, ho visto da lontano quell’ippogrifo, Fierobecco. Ormai deve avere i giorni contati, la sentenza è stata emessa. Perché poi mi ero impegnato tanto per farlo uccidere?

Ha cominciato a piovere. Sono rientrato agli spogliatoi. Ormai la gente era tornata praticamente tutta verso il castello, le urla si sentivano ancora ma erano lontane. Sovrappensiero, ho cominciato a spogliarmi.

“Ti sembra l’ora di rientrare, Malfoy? Dove sei stato? Sei fradicio”

Davanti a me, nella semioscurità dello spogliatoio, c’era Flint. Vestito di tutto punto con l’uniforme della scuola, ancora fresco di doccia. Non sembrava più arrabbiato.

“Mi dispiace, Flint, è colpa mia, lo so: non mi sono neanche accorto del Boccino, ed era giusto dietro la mia testa!”

Sorrisino da parte sua. “Non ti avevo forse detto che con il culo che ti ritrovi ti sarebbe venuto a sbattere addosso?”

“Ah-ah, molto divertente. A quanto pare non basta il culo, comunque, visto che non sono capace di giocare”

“Dai, Malfoy, non essere così drama queen. Hai fatto una puttanata, questo è certo. Non pensare che non sia incazzato con te. Ma non è solo colpa tua se non abbiamo vinto la coppa. Avevamo un vantaggio di 50 punti, e ci siamo fatti recuperare. Se può consolarti, abbiamo perso sta partita anche di squadra. Verosimilmente, direi che è colpa tua solo al 50%. Anzi, 60%, se tieni conto che quel cazzo di Boccino ti era praticamente venuto in bocca e tu non l’hai manco visto!”

“Ora sto molto meglio, grazie Flint. È colpa mia SOLO al 60%. Grandioso…”

“Avrei potuto dirti di peggio... Come hai fatto a non vederlo, che ti svolazzava attorno, cmq?”

“Potter mi ha distratto, venendo dritto verso di me.”

“Ah, ma allora è questo il vero motivo per cui ti sei fatto fregare, perché stavi guardando Potter! Dovevo immaginarlo. Ho sempre pensato che tu avessi una cotta per lui.”

“Una cosa, scusa?!”

“Una cotta, Malfoy. Lui ti piace, non è così?”

Ero sinceramente sconvolto.

“Ti sembra che potrebbe mai piacermi, che potrei mai baciare, uno stupido Grifondoro come Potter?! Che poi, è un maschio, no?”

“Che c’entra che sia un maschio?”

“Beh… che è un maschio.”

A quel punto, lui… Flint… ha riso. Mi si è avvicinato, lento.

Mi ha carezzato la guancia e poi…

Mi ha baciato.

Sulle labbra. Un bacio leggero, soffice, quasi un soffio… Ho chiuso gli occhi. Dopo poco, si è staccato.

“Ecco, Malfoy. Ora hai baciato un maschio. Non ti resta che chiederti se è il maschio giusto o meno, ahah!”

Ed è uscito, lasciandomi solo, nel silenzio dello spogliatoio semibuio.


 

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Capitolo 16
*** NON voglio che mio padre lo venga a sapere! ***


NOTA DELL'AUTORE: rimarrete forse un pelo sconvolt* dalla parte su Draco, e confesso che questa piega non l'avevo prevista neanch'io, ma vi basti sapere che ha un che di autobiografico...!

Altra cosa: nel corso del capitolo, troverete due citazioni a cui sono molto molto legato. Non posso ancora dire quali, però, in quanto una delle due riguarda un regalo di Natal-Compleanno che devo fare alla mia Beta nei prossimi giorni... ma se qualcuno le nota, mi fa piacere!


 

Mon cher journal,

Comment ça va? Moi, je vais très bien! Vraiment, tout ce passe merveilleusement. Aucune nouvelle. Rien de neuf. Rien du tout.

Cool.

Top.

Niente da aggiungere.

La chiudiamo qui, ok?

… …

 

Va bene, d’accordo, diciamoci le cose come stanno: qui la situazione è fuori controllo. Ho assoluto bisogno di parlare con qualcuno, e non c’è nessuno di cui mi possa fidare, a parte te, e solo perché fino a prova contraria la carta, se nessuno la legge, non canta... e dovrebbero squarciarmi a metà prima che io ti ceda a qualcuno da leggere!

Ebbene, ricordi che non troppo tempo fa ti ho parlato della partita a Quidditch? Quella dove Potter mi ha fregato il boccino da sotto il naso ed io come premio di consolazione sono stato baciato…da Flint?! Ecco, appunto, Flint. Mi ha baciato! Dal nulla. E non solo! Mi ha anche detto di pensare se era lui che volevo baciare… o Potter! Ma anche nessuno dei due, no?! Quella sera, come ricorderai, non ho dormito e ti ho scritto.

Il giorno dopo ho cercato di dimenticare e Flint non si è visto in giro.

Il giorno dopo ancora ho cercato con ancor maggior decisione di dimenticare e lui non si è nuovamente visto in giro.

Il terzo giorno, è risuscitato, ed io ho capito che non l’avevo affatto dimenticato. L’ho incrociato al cambio dell’ora. Ha detto a Tiger e Goyle che doveva parlarmi di Quidditch (come se avessimo ancora qualcosa da dirci, il torneo è finito e abbiamo perso) e poi, una volta soli, mi ha baciato di nuovo! Io, ovviamente, ho cercato di ritrarmi, con tutte le mie forze. Più o meno. Cioè, nel senso, all’inizio inizio non ho risposto al bacio, ecco. Poi però, insomma… Ok, ha un po’ i dentoni e fa spesso lo stronzo, però non è così male come ragazzo, no? Ha un bel fisico… Con questo non voglio dire che mi piaccia! Non sto dicendo di essere sicuro che mi piaccia baciarlo, né ovviamente baciare i ragazzi! Dico solo che, lì per lì, potrei forse essermi lasciato andare a un mezzo gemito di piacere e aver vagamente ricambiato il bacio. Ad ogni modo, (purtroppo) non c’è stato il tempo di andare oltre. Si è tirato indietro e mi ha detto:

“Hai pensato che fossi Potter?”

“Chi??!”

“Potter”

“Che c’entra Potter?!”

“Niente...”

“Appunto!”

“Bene. Allora... sei il mio ragazzo”

Aspetta. Il suo cosa?!

“Il tuo cosa?! Io non sono di nessuno, e meno che meno tuo, e meno che meno ragazzo. Cioè, sono un ragazzo, ma non il tuo!”.

“Perché no? Vorresti esserlo di Potter?”

“Ancora con questa storia?! Ti ho detto di no!”

“Dunque, perché non il mio?”

“Ma perché non è normale che due ragazzi…”

“Ma che stai dicendo, Draco! Siamo dei maghi, secondo te i babbani ci considerano normali?! Eppure io non mi sono mai sentito strano, ad essere un mago! Tu mi piaci. Perché dovrei sentirmi strano, per questo? Al mondo ci sono cose peggiori di un ragazzo a cui piace baciare un altro ragazzo.”

Lo confesso, sono rimasto a bocca aperta e senza parole: non avevo mai sentito Flint parlare così tanto tutto di fila, se non per insultare i Grifondoro a Quidditch o cose simili. E per di più, non mi sembrava avesse detto delle cose poi così stupide. Un po’ ingenue, forse, ma non stupide. O sbaglio?

“E va bene, allora… Sarò il tuo ragazzo, Flint. Ma non lo dire in giro, ok? Non voglio che mio padre lo venga a sapere.”

“Stai tranquillo, Draco, non gli dirò certo che ora ho libero accesso a toccarti il culo…”

“Draco?!”

“Ti chiami così, no?”

“Sì, ma tu non hai il permesso di chiamarmi per nome.”

“Però ho il permesso di toccarti il culo? Su quello non hai protestato!”

“Scordatelo, Flint.”

A quel punto gli ho dato un bacio e, con grande classe, me ne sono andato a lezione. Figo, no?

Già.

Quindi ora sto con Flint, insomma. Ci vediamo più o meno tutti i giorni, di nascosto, in bagno, o in qualche aula o corridoio deserto, una volta perfino lungo il lago. Non è che facciamo granché: qualche bacio, due parole ogni tanto. Ogni tanto tanto, da parte sua: non è di gran parlantina. In genere, io parlo e lui mi ascolta. Ci troviamo bene!

...Anche se però oggi abbiamo un po’ litigato: per non pensare allo smacco dell’ippogrifo scampato alla condanna a morte (non che mi dispiaccia, in fondo, ma devo pur mantenere le apparenze!), gli stavo raccontando di come zio Sev ha denunciato la licantropia del professor Lupin e di come questi ha dato le dimissioni. Allora gli ho detto che non vedevo l’ora di vedere la faccia triste di Potter per il licenziamento del suo professore del cuore… E Flint si è incazzato. Ha detto che non dovrebbe interessarmi come potrebbe averla presa Potter!

Perché mai non dovrebbe interessarmi? Potter è la persona che odio di più al mondo, ovvio che mi interessa vedere se sta male, no?! Gliel’ho detto. Al che Flint ha scosso la testa e mi ha piantato in asso. Io sinceramente non capisco cosa avrei fatto di sbagliato, mi auguro se la faccia passare, ed anche in fretta. La scuola sta per finire, lui è all’ultimo anno, quindi non ci rivedremo a settembre… però quest’estate in Inghilterra c’è la finale del Mondiale di Quidditch, sarebbe bello poterci trovare lì e guardare la partita assieme!

Cordiali saluti,

Draco Lucius Malfoy






 

 

Caro Diario,

“Credi che le persone scomparse che abbiamo amato ci lascino mai del tutto? Non credi che le ricordiamo più chiaramente che mai nei momenti di grande difficoltà?”

Così mi ha detto, il professor Silente, dopo che gli avevo confessato che ieri sera mi era sembrato di vedere mio papà lanciare un Incanto Patronus.

Sono successe così tante cose, nelle ultime ore. Tutto è iniziato con una profezia della professoressa Cooman (una profezia vera! Silente dice che è la sua seconda e che dovrebbe quindi darle un aumento) su Voldemort. Poi, all’annuncio dell’esecuzione imminente di Fierobecco io, Ron e Hermione siamo andati da Hagrid. Lì abbiamo trovato Crosta (il topo di Ron, che si è rivelato essere Peter Minus, colui che in teoria doveva essere stato ucciso da Sirius Black), che è stato attaccato da un cane, che si è rivelato essere Sirius Black. Allora Black ha portato Ron e Minus, cioè Crosta, dentro un tunnel sotto il Platano Picchiatore e poi nella Stamberga Strillante. Lì ha cercato di uccidere Minus, ma glielo abbiamo impedito, ed è arrivato il professor Lupin, che si è rivelato essere un lupo mannaro… La storia è ancora molto lunga e intricata, coinvolge il professor Piton, il professor Lupin che diventa lupo mannaro, dei dissennatori che cercano di uccidere Black, io ed Hermione che viaggiamo indietro nel tempo per salvare Fierobecco e Black e far fuggire quest’ultimo in groppa al primo.

Un bel casino da vivere, forse ancor più da descrivere. Ciò che conta, comunque, è che è successo di tutto. Minus è risultato essere il traditore dei miei genitori e un servitore di Voldemort, Black e Lupin i migliori amici dei miei genitori. Alla fine, Minus è fuggito, Sirius non è riuscito a discolparsi ma solo a fuggire a sua volta e il professor Lupin è stato denunciato come lupo mannaro da quello stronzo di Piton e ha dato le dimissioni. Secondo la profezia della Cooman, il servo aiuterà Voldemort a tornare. Il mio padrino è ancora un fuorilegge. Il miglior professore di sempre se ne andrà da Hogwarts.

Silente dice che dovrei sentirmi orgoglioso di quanto ho fatto, afferma che siamo riusciti a fare molto. Lupin dice che quanto ho imparato durante l’anno è stata la sua più grande soddisfazione. Ma io… io mi sento un fallimento. Come se non fossi riuscito in niente. Ero arrivato così vicino a poter finalmente avere una sorta di genitore (o forse persino due, visto che Sirius e Lupin sono così amici).

In ogni caso, in queste ore ho scoperto così tante cose su mio padre e mia madre. Pensa, sono stati proprio papà e i suoi amici a disegnare la Mappa del Malandrino che ho usato tutto quest’anno, prima che Lupin me la sequestrasse (per poi restituirmela stamattina, prima di andare via!). Dovrei avere paura, per il fatto che il mio padrino e il mio professore preferito sono un fuorilegge e un lupo mannaro? Non vedo perché, io so che valgono molto più di così. Forse non agli occhi della società, o di certi purosangue come la famiglia Malfoy (posso immaginare come il caro Draco stia festeggiando l’allontanamento del professor Lupin, ma mi consola saperlo deluso per la fuga di Fierobecco!) … ma le cose cambieranno, non è vero, diario?

Forse vivremo tutti insieme, un giorno.

 

Tuo,

Harry

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Capitolo 17
*** ...invece alla fine va tutto di merda! ***


Caro diario,

sono tutto un fremito di rabbia. Stavamo dormendo, dopo la finale della Coppa del Mondo di Quidditch (vinta dall’Irlanda per un pelo, tra l’altro, con un incredibile Viktor Krum che ha preso il boccino per la Bulgaria!), quando un gruppo di maghi incappucciati ha seminato il terrore per il campeggio prendendosela con la famiglia babbana del proprietario del campeggio, facendoli girare nell’aria, bruciando le tende e seminando il panico. Alla fine, i maghi del ministero non sono nemmeno riusciti ad arrestarli, perché qualcun altro (non lontano da me e con la bacchetta che avevo perso mentre assistevo alla partita sugli spalti) ha lanciato in aria una specie di enorme teschio di fumo, che poi mi hanno spiegato essere il segno dei Mangiamorte di Voldemort, e gli incappucciati se la sono data a gambe. È tutto così inquietante. Secondo il signor Weasley è probabile che quei maghi incappucciati fossero nientemeno che dei Mangiamorte ancora in libertà, cioè quelli che sono riusciti ad evitare la prigione di Azkaban, inventandosi di non essere mai stati davvero dalla parte di Voldemort. Un esempio? Malfoy padre. E che lui fosse tra quelli praticamente lo ha ammesso lo stesso Malfoy junior: l’abbiamo incontrato mentre stavamo cercando di metterci al riparo da quei bastardi, se ne stava appoggiato a una staccionata a guardarsi lo spettacolo e, dopo aver fatto il solito commento stronzo sul fatto di metterci al riparo perché Hermione è figlia di babbani, non ha negato che suo padre potesse essere tra gli incappucciati. Ma allora… se quelli erano Mangiamorte… perché sono fuggiti, quando è stato lanciato in aria da uno di loro il Marchio Nero?

Non è tutto. Appena qualche giorno fa ho sognato che Voldemort, accompagnato da Codaliscia e un enorme serpente, era tornato. C’è un legame tra il mio sogno e il fatto che il Marchio Nero sia tornato in aria per la prima volta dai tempi della scomparsa di Voldemort? Questo nuovo anno ad Hogwarts non sembra cominciare con i migliori auspici. Ad ogni modo, qualunque sia il futuro che ci è riservato, immagino lo affronteremo un passo alla volta.

Per fortuna quest’estate non è stata tutta così inquietante. C’è stata la finale del mondiale di Quidditch, ovviamente, ed è stata un’esperienza pazzesca! Ci siamo andati prendendo una Passaporta, io, Hermione, il signor Weasley, Ron, Ginny e i gemelli. Gli altri fratelli Weasley sono arrivati in seguito, perché sanno materializzarsi. Era la mia prima volta con una passaporta, lascia una strana sensazione, come venir risucchiati! Hanno viaggiato con noi anche i Diggory, padre e figlio. Il padre è un collega del signor Weasley, il figlio è il cercatore dei tassorosso: quello che mi ha battuto, ma per colpa dei dissennatori. Suo padre ha attaccato tutto un discorso per dire che suo figlio era meglio di me, il grande Harry Potter. Posto che non ci vedo niente di strano, nel fatto che qualcuno possa essere meglio di me in qualcosa (pensa ad Hermione, che mi batte in praticamente tutti gli esami fin dal primo anno, o a Ron contro cui non ho mai vinto a scacchi), quella volta Cedric ha vinto per colpa della mia incapacità nell’affrontare i dissennatori, che non c’entra con il Quidditch! Lui comunque è stato onesto e ha provato a spiegarlo a suo padre… Ma ovviamente è stato vano, si vede che suo padre è uno di quelli in fissa per il figlio. Un po’ lo capisco, a quel che ho sentito Cedric è Prefetto (quindi bravo a scuola), capitano della squadra di Quidditch, ed è pure un gran bel ragazzo. Cioè, quest’ultima cosa è evidente a chiunque, non credo di aver mai visto un ragazzo più oggettivamente figo. Alto, atletico, occhi grigi… A proposito di persone oggettivamente belle, alla Coppa abbiamo incontrato anche Cho Chang! Nel salutarla mi sono spanto dell’acqua addosso. Che coglione. Ron m’ha preso per il culo, e quando è RON a prenderti per il culo sulle faccende di cuore, capisci che sei davvero grave.  

Hogwarts comincia tra pochissimo. Sono sopravvissuto ai Dursley, ai Mangiamorte, alla figuraccia davanti a Cho Chang… dai, voglio pensare che quest’anno che sta per iniziare non farà così schifo! E anche se fosse, ora ho un asso nella manica: Sirius. Ancora fatico ad abituarmi alla cosa, ma ho finalmente per davvero una sorta di genitore, qualcuno che mi vuole bene, un adulto con cui poter parlare e che ci tiene a me! Certo, ci sono altri adulti che mi vogliono bene. Penso ai genitori di Ron, al professor Silente, ad Hagrid e forse persino alla professoressa Mc Granitt e al professor Lupin… ma con Sirius è diverso. È il mio padrino, il miglior amico dei miei genitori, ha subito tanto nella sua vita eppure è ancora capace di voler bene. Spero avremo presto occasione di conoscerci meglio.

 

 

 

 

Memorie di Draco Lucius Malfoy

 

Mi spieghi perché ogni volta che le cose potrebbero andare bene... invece alla fine vanno di merda?!

Era tutto deciso. Sono andato con mio padre e mia madre a vedere la finale del mondiale di Quidditch e lì mi sarei dovuto incontrare con Flint. Non ci vedevamo dalla fine della scuola, anche se ci eravamo scritti spesso (ai miei genitori dicevo che era il nuovo gufo di Pansy, per tenerli buoni). L’appuntamento era “al boschetto, quattro ore dopo la fine della partita”. Ovviamente, era un po’ vago: la partita avrebbe potuto finire a qualsiasi ora, di qualsiasi giorno! Ad ogni modo, a suo modo era semplice. Ci saremmo trovati tra il boschetto e il campeggio principale, 4 ore dopo la partita. L’emozione di rivederlo c’era, a dirla tutta. Pensa che quando negli spalti dello stadio ho incontrato Potter, la mezza-babbana secchiona e i vari poveracci con i capelli rossi, non mi hanno manco dato troppo fastidio. Mi sono accontentato di guardarli male. Avevo altro cui pensare!

Poi la partita è finita. È passata un’ora, e siamo tornati nella tenda a fare una partita a scacchi. Due ore, e mi hanno mandato a dormire. Due ore e mezza e mia madre stava litigando furiosamente con mio padre. Tre ore e mio padre è uscito. Tre ore e mezza e mia madre è uscita. Tre ore e tre quarti, e il Patronus di mia madre è venuto a svegliarmi (ovviamente ero già sveglio) e mi ha detto che mio padre e “quegli ubriaconi nostalgici dei suoi amici” stavano facendo un casino, di vestirmi e andare verso il boschetto, dove sarei stato più al sicuro e l’avrei incontrata. Io ovviamente avevo già intenzione di andare da quella parte per incontrare Flint. Sono uscito dalla tenda e i rumori e le luci (che dentro erano attutiti dalla magia) mi hanno travolto: gente che correva da tutte le parti urlando e flash di luce che si avvicinavano. Mi è bastato poco, ovviamente, per capire cosa stesse succedendo: qualcuno urlava “Mangiamorte”. Mi sono avvicinato alla principale fonte del rumore, di lontano ho visto un gruppo di persone incappucciate e quattro figure sospese in aria. Non ho riconosciuto mio padre, tra gli incappucciati, ma non v’è dubbio che fosse lì. Non è la prima volta che, quando beve troppo, gli viene voglia di fare qualcosa che c’entra con la sua vecchia attività di Mangiamorte del Signore Oscuro. Una volta, ha cercato di marchiare col Marchio Nero il nostro vecchio elfo domestico (non credo che Dobby, o come si chiamava, fosse dispiaciuto, quando ha potuto andarsene di casa). Mia madre dice che sono cose da “ubriaconi nostalgici”. Io, però, era la prima volta che li vedevo in azione e boh, saranno state le urla o le luci, ma ho trovato davvero assurdo far volare in aria dei babbani a caso. Cosa ci avevano fatto? A quale scopo? Per farsi arrestare dai maghi del Magistero e dare adito ai vari Potter di accusarci di volere il ritorno del Signore Oscuro? So per certo che non è questo che mio padre vuole. Ancora oggi capita che si svegli nel cuore della notte per degli incubi. Non è mai andato a cercarlo. Non dico che non condividesse le ideologie del Signore Oscuro sulla supremazia dei Purosangue, ovvio, le condivido perfettamente anche io, ma c’è qualcosa, nel fatto di uccidere e torturare le persone per convincerle delle nostre idee, che mi sembra fuori luogo. Sproporzionato.

Ad ogni modo, sto perdendo il discorso, ho visto il gruppetto di incappucciati con i quattro babbani volanti (tra cui due bambini…), e me la sono data a gambe verso il boschetto, dove avevo appuntamento con Flint. Ci sono arrivato puntuale. Le grida erano abbastanza lontane, ma speravo che Flint non mi facesse aspettare da solo in quella situazione. Neanche il tempo di finire di formulare il pensiero che non volevo stare lì da solo, che a farmi compagnia sono arrivate le ultime tre persone che avrei desiderato al mondo: Potter e i suoi due tirapiedi! Uno dei quali, quello più stupido, era appena inciampato da solo (o, secondo la sua versione, su una radice).

“Be’, con dei piedi di quelle dimensioni è difficile evitarlo” Butto là.

I tre si voltano di scatto verso di me. Non mi avevano visto. Mi fingo del tutto a mio agio.

“Perché non vai a incularti con la bacchetta di tuo padre, Malfoy?”

Il solito fine poeta.

“Modera il linguaggio, Weasley”.

I rumori si stavano facendo più vicini. Meglio andarsene, specie quell’idiota di Potter: non si rende conto che a 200 metri da noi ci sono degli ex Mangiamorte ubriachi?

“Non è meglio che vi muoviate, adesso? Non vorrete che riconoscano anche lei, vero?” Accenno alla Granger.

“Che cosa vorresti dire?” mi fa quest’ultima, come se mi stesse sfidando.

Resto un po’ allibito della sua stupidità.

“Granger, stanno cercando i Babbani… Vuoi far vedere le mutande a tutti? Perché se è questo che vuoi, aspetta solo un attimo… vengono di qua, e almeno ci faremo una bella risata”.

Potter interviene: “Hermione è una strega”.

Che genio, Sfregiato, che acume! Hai proprio colto il punto...

“Vedila un po’ come ti pare, Potter... Se credi che non possano riconoscere una Mezzosangue, restate pure dove siete”.

Weasley si intromette con ulteriori cazzate sul fatto che parlo male (il momento opportuno per discorrere di galateo, in effetti). Sentiamo un esplosione. Ormai sono a poco più di cento metri da noi. Persone che urlano tutto attorno. Perché Potter e i due deficienti sono da soli? Dove cazzo sono i genitori e i fratelli della Donnola? Mi rivolgo a lui. Inizio ad essere davvero agitato.

“Immagino che tuo padre abbia detto a tutti quanti di nascondersi… Che cosa sta facendo? Cerca di salvare i Babbani?”

“Dove sono i tuoi genitori?” mi replica Harry. Cioè, Potter. Sono agitato. “Là fuori con il cappuccio in testa, vero?”

Sorrido. Ahah, ceeerto!!! Mia madre sarebbe a fare la Mangiamorte… si è rifiutata di diventarlo ai tempi d’oro del Signore Oscuro, nonostante i suoi genitori, mio padre e sua sorella (la zia Bellatrix, quella che sta ad Azkaban da quando avevo due anni) glielo chiedessero di continuo. Non l’ha fatto allora, di sicuro ha voglia di farlo adesso, per gioco! Che cretino che sei, Potter.

“Be’… se lo fossero, non verrei a dirlo a te, vero, Potter?”

“Oh, insomma” interviene la Granger, “andiamo a cercare gli altri”.

Alleluia. C’è arrivata, finalmente.

Lancio un ultimo commento malevolo di circostanza e finalmente se ne vanno.

Mi sa che me ne andrò anche io. Ormai sono davvero vicini, i maghi del Magistero potrebbero arrivare a momenti e io non ho voglia di finire in un interrogatorio come persona testimone dei fatti al processo contro mio padre. Sto per andarmene, quando finalmente vedo Flint.

“Era anche ora!” Gli faccio.

“Sono qui da cinque minuti buoni, ma a quanto pare il signorino era troppo occupato a flirtare con Potter, per rendersi conto della mia presenza e del fatto che a meno di cento metri da noi stanno facendo volare delle persone”.

“Che cazzo dici! Con Potter non stavo affatto flirtando, stavo cercando di fargli notare che era meglio per lui andarsene”.

“Ahah, ma tutto questo è così dannatamente ROMANTICO: lo stai difendendo dai tuoi stessi genitori! Oh Potter, Potter, wherefore art thou Potter?”

“Che stai dicendo?!”. Cerco di farlo ragionare, ma lui ha una faccia davvero incazzata, non l’ho mai visto così.

“Sto dicendo che sei un ignorante, a non conoscere Shakespeare, e che un giorno soffrirai come un cane per la tragedia in cui hai deciso di vivere: innamorato del peggior nemico della tua famiglia! Per chi m’hai preso, lo so che i tuoi genitori sono tra quelli che stanno facendo volare i babbani...”

Rumori. Sono ormai a quasi cinquanta metri da noi, li posso vedere distintamente. Volgo le spalle e mi avvio a passo deciso verso il bosco.

“Vaffanculo, Flint! E lascia stare mia madre, che non c’entra nulla”.

“No, certo, in fondo non è come se si fosse sposata con un Mangiamorte”.

“Questo non significa che condivida tutto quello che facevano i Mangiamorte, anzi”.

“Ma dai, dunque tua madre è moderna?! Immagino che per lei non sia affatto un problema, quindi, venire a sapere che ha un figlio che vuole succhiarlo a un altro maschio…”.

Lo interrompo: “Ti ho già detto che non mi frega un cazzo di Potter e tantomeno voglio fargli certe cose!”

“Non mi pare di aver nominato Potter”.

Oh porco Merlino.

“Ma dobbiamo parlare proprio ora? Sono ancora vicini...” Sono a disagio.

“Sì. Parliamo ora. Ci siamo allontanati a sufficienza dai Mangiamorte, non corriamo pericoli… e poi, comunque, cosa potrebbero mai farci? Tu sei addirittura figlio di uno di loro, io sono un Purosangue. E non sanno che stiamo assieme”.

“Vorrei ben vedere!”

“Sia mai che i tuoi genitori scoprano che stai con un altro ragazzo!” Mi guarda negli occhi. “Draco, con questa storia non stiamo andando da nessuna parte. Tu preferisci farti le seghe inculandoti con la bacchetta di tuo padre, piuttosto che…”

Ancora con questa storia?! “Ma si può sapere perché tutti pensate che io faccia certe cose con quella cazzo di bacchetta?! Perché mai dovrei usare la bacchetta di mio padre per incularmi da solo e...”

“È una metafora. Volevo dire che preferisci fotterti la testa con le idee dei tuoi genitori, piuttosto che…”

M’arrabbio: “Ti ho già detto che mia madre non è una Mangiamorte!”

Si arrabbia a sua volta: “Ma guardati! Non è una Mangiamorte, va bene, ma non è forse per paura di deluderla che è tutta l’estate che invece di vederci ci scriviamo via gufo e che mi spacci per una tua amica?! Ma non ti rendi conto che non puoi vivere tutta la vita mentendo a te stesso e agli altri?”.

Lo guardo in silenzio. Non ci sta andando leggero, con me, non credi?

“Io non sono gay…”

“Draco, sei gay fino al midollo, invece! Sei gay. Ti devo ricordare tutte le cose che ti sei lasciato fare, o le cose che tu stesso mi hai fatto, mentre eravamo a Hogwarts prima delle vacanze?”

Arrossisco.

“Non abbiamo mai fatto sesso-sesso. Non abbiamo mai avuto un rapporto comple..”.

“No, certo, hai salvato l’apparenza!”

“Non era per salvare l’apparenza…”

“…Per cosa allora? Per mantenerti puro per il tuo vero amore con la cicatrice in fronte?”

Ora ha davvero rotto il cazzo. “Ora hai davvero rotto il cazzo, Flint. Lasciami in pace e vattene”.

“Ti lascio eccome, Malfoy. Impara a dire la verità a te stesso”.

Se ne è andato. Per davvero. Sono rimasto un paio di minuti lì, in silenzio. Come sotto shock.

Poi è comparso in cielo il Marchio Nero ed io sono andato a cercare mia madre.

Tra pochi giorni si torna ad Hogwarts...



NOTA DELL'AUTORE: penso che questo sia il capitolo più lungo che ho scritto finora, spero vi piaccia! Buon Natale a tutt* in leggero ritardo...e buon anno!! 
PS le citazioni dell'altra volta erano da "Dante e Aristotele alla scoperta dei segreti dell'Universo" (bellissimo libro di narrativa con protagonisti due ragazzi che capiscono di amarsi) e... da "Alla Ricerca della Valle Incantata 4"! ahah

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Capitolo 18
*** Io ti disprezzo, Malfoy - 4° anno ***


NOTA DELL'AUTORE: buon anno a tutti/e voi! Questo capitolo può apparire forse un po' di passaggio, ma ormai stiamo decisamente entrando nel vivo della storia, direi. I Nostri stanno crescendo, pensano di più, sperimentano di più, scrivono di più... Spero che il brusco dietrofront di Draco non vi lasci troppo delusi/e! Trovo che sia realistico, comunque, non credete? 




                  Memorie di Draco Lucius Malfoy,

E così è iniziato il mio quarto anno a Hogwarts. L’ultima volta che ti ho scritto ero appena rientrato a Villa Malfoy dalla Coppa del Mondo di Quidditch. Ebbene, nei giorni seguenti non ho più sentito Flint. Se mi dispiace, averlo lasciato? Non direi. Non avevo intenzione di passare sopra certe cose che ha avuto il coraggio di dire contro mia madre e contro di me. È uno stupido (anche se a volte sapeva essere di compagnia) e non è neanche troppo bello, specialmente con quei denti storti. Certo, il suo fisico era niente male… ma, ad ogni modo, perché avrei dovuto restare con lui per com’era fisicamente? Non mi piacciono i maschi, non sono gay.

Viceversa, sono un Malfoy. Ed un Malfoy ha molti privilegi, ma anche alcuni precisi doveri. Primo fra tutti: non interrompere il prestigioso albero genealogico, garantire un futuro alla stirpe formando una famiglia con una purosangue e avendo dei figli. È mio dovere ed è anche quello che desidero. Sono stato uno sciocco, a mettermi con Flint. Ecco perché, la sera prima di partire per tornare a Hogwarts, ho deciso che Draco Malfoy si sarebbe trovato una fidanzata, e ovviamente si sarebbe trovato la migliore.

Inutile dire che la migliore è per forza di Serpeverde.

Inutile dire che la migliore non è né troppo vecchia (tipo Flint) né troppo bambina.

Inutile dire che la grassona con un gatto e poco cervello (la Bullstrode) non è la migliore.

Restavano due ragazze, Serpeverde e del mio anno: Daphne Greengrass e Pansy Parkinson. Daphne è più alta di me e non particolarmente intelligente; sarebbe sconveniente e pure noioso, stare con lei. La Parkinson, dunque. Non sembrava una cattiva idea: come fa incazzare lei la Granger, nessuno mai.

 

Ebbene, non è stato difficile: Pansy mi veniva dietro già l’anno scorso, è bastato approcciarla all’uscita dal treno…

Impervio! Buongiorno, Pansy”.

“Draco! Grazie, dove hai imparato l’incantesimo per respingere la pioggia?”

Me l’aveva insegnato Flint, una sera che pioveva durante gli allenamenti di Quidditch.

“Sono cose che si imparano, Pansy: possono sempre tornare utili, ad esempio per aiutare una bella ragazza a non infradiciarsi i capelli…”

Ci so fare, vero? Infatti lei rimane interdetta un secondo… prima di riprendersi alla grande.

“Oh-oh, Draco Lucius Malfoy in modalità adulatore! Cosa stai cercando di ottenere?” L’ho già detto, vero, che Pansy mi piace?

“Niente di che, mi chiedevo se magari potevi essere interessata a cenare assieme, stasera”.

“Tralasciando il dettaglio che ad Hogwarts ceniamo sempre assieme… certo non ti aspetterai che io accetti il tuo invito così, senz’altro guadagno al di là di un misero incantesimo per non bagnarmi i capelli”.

“Non mi sembra poco, mia cara: hai visto come sono ridotti in questo momento i capelli della Granger o quelli di Potter?” E indico i due, poco distanti da noi, che si stanno prendendo la pioggia con noncuranza, mentre salutano il loro amichetto mezzo gigante.

“Ah ah, bel tentativo, Draco, ma quei due hanno sempre dei capelli di merda!”

Inoppugnabile. Mi gioco un’altra carta.

“Dunque non ti interessa sapere perché prima, nello scompartimento, stavo parlando con gli altri di Durmstrang…”

I suoi occhi si illuminano. Lo sapevo: Pansy non sa resistere al farsi i cazzi altrui, specie se sono i miei. Il resto è venuto tutto molto da sé: le ho anticipato del Torneo Tremaghi, così poi quando il professor Silente l’ha detto, lei ha potuto far vedere alle nostre compagne che ne era già al corrente (a Pansy piace fare quella sempre ben informata); abbiamo sparlato di quanto fosse brutto e rozzo il nuovo professore di Difesa (Malocchio Moody, un ex-auror paranoico da cui mio padre mi ha messo in guardia); quanto fosse brutto e rozzo il mezzo gigante; quanto fosse brutto e rozzo Potter (per la verità, lei non lo trova brutto ma solo rozzo, ma vabbè)… A conti fatti, è stata una serata divertente.

Insomma, non te la faccio lunga: tempo un paio di giorni, ci siamo messi assieme. Dobbiamo ancora baciarci, ma immagino sia solo questione di tempo.

Ci so fare, con le ragazze.

 

P.S. Lo so, non ho commentato granché il fatto che quest’anno ci sarà il Torneo Tremaghi a Hogwarts. Vuoi sapere perché? Semplice: sapevo già che ci sarebbe stato (mio padre si è premurato di lasciarmi una sua lettera da consegnare al preside di Durmstrang, il professor Karkaroff: non ho idea di come facciano a conoscersi, anche se immagino si possa facilmente indovinare…non credo si siano conosciuti al club di Gobbiglie, per intendersi). Di più, sapevo già che l’accesso sarebbe stato concesso solo agli studenti maggiorenni. Nel mio caso, mi mancano ancora tre anni, prima dei fatidici diciassette. Dunque, nessuna speranza di concorrere. Per certi versi non ne sono neanche troppo dispiaciuto: al contrario di Weasley, non mi servono i soldi della vincita; al contrario di Potter, non ci tengo a rischiare di morire un giorno sì e l’altro pure.

P.P.S. Promemoria, promemoria per me: Moody è uno squilibrato, meglio tenersene lontani.

Cordiali saluti, 
Draco

 

 

 

              Caro diario,

Siamo arrivati al Binario 9 e ¾ con il consueto disagio e ritardo (dovuto anche ad una “telefonata” via camino in cui hanno richiesto la presenza del signor Weasley per aiutare un certo ex Auror in pensione, Alastor “Malocchio” Moody) ed ecco che prima Charlie (il fratello Weasley muscoloso) poi Bill (quello bello) e infine la stessa signora Weasley alludono a un qualcosa che accadrà quest’anno a Hogwarts, quest’ultima premurandosi di affermare: “Badate, sono molto felice che le regole siano cambiate”.

Le regole di cosa?! Nemmeno i gemelli sono riusciti a estorcere loro maggiori informazioni, prima che partisse l’Espresso. Così ci siamo ritrovati sul treno, con mille domande e… Malfoy che parlava ai compagni nello scompartimento affianco al nostro!

“…Mio padre ha seriamente preso in considerazione l’idea di mandarmi a Durmstrang invece che a Hogwarts, sapete. Conosce il Preside, vedete. Be’ lo sapete che cosa pensa di Silente – quello ama i Mezzosangue – e Durmstrang non ammette quel genere di plebaglia. Ma a mia madre non piaceva l’idea che andassi a scuola così lontano. Mio padre dice che Durmstrang ha una posizione molto più ragionevole di Hogwarts sulle Arti Oscure. Gli studenti di Durmstrang le imparano, non fanno solo quelle sciocchezze di difesa come noi…”

A quel punto Hermione ha chiuso la porta del nostro scompartimento, di modo da non essere costretti a continuare a sentire quel petulante monologo. Ma che vuole Malfoy? Peccato non ci sia andato, a Durmstrang, ovunque essa sia! Non è finita qua. Poco dopo è entrato nel nostro scompartimento e si è messo a sfottere Ron con le solite cose sul fatto che suo padre avrebbe contatti migliore del signor Weasley, come testimonierebbe il fatto che Draco è già a conoscenza di ciò che avverrà ad Hogwarts mentre noi no.

Mi fa una tale rabbia, Malfoy. Finché se la prende con me, ok, ho le spalle larghe e non me ne frega un bel niente di lui o di quel che dice. Ma quando fa stare male Ron o Hermione…è una cosa che non riesco a sopportare! Anche perché è assurdo. Hermione è la strega migliore della scuola, come si fa a negare che Hogwarts sia il suo posto?! Il signor Weasley era perfettamente a conoscenza di ciò che avverrà a Scuola, solo che non ha voluto dircelo perché ci tiene che sia anche per noi una sorpresa, come per tutti gli altri studenti! E l’ha scoperto perché tutti i suoi colleghi lo stimano, allo stesso modo di come ha ottenuto dei posti per noi in tribuna d’onore alla finale dei mondiali di Quidditch, non come il padre di Malfoy che ha dovuto comprarsi i biglietti attraverso delle donazioni al San Mungo! Forse Hermione non è una Purosangue e Ron non è ricco di famiglia, ma sono entrambi persone e maghi mille volte migliori di te, Malfoy!

Sto pensando a queste cose, mentre stiamo scendendo dal treno, e lo vedo con la coda dell’occhio mentre sta palesemente flirtando con quella deficiente totale di Pansy Parkinson, che ovviamente gli muore dietro. Chi si somiglia si piglia! Molto bene, Malfoy, fatti pure la Parkinson, se questo può servire a nutrire il tuo ego. Sei ricco, sei nobile, sei bello… e lo sai. Sai di essere perfetto, non è vero, Draco? Eppure, te lo dico chiaro: io ti disprezzo.
 

Dopo lo Smistamento, Silente ha dato tre annunci pazzeschi, quest’anno.

Il primo: niente Torneo di Quidditch quest’anno.

Il secondo: il motivo è che ci sarà, dopo tanti anni, una nuova edizione del Torneo Tremaghi a Hogwarts! Si tratta di un evento che vedrà la partecipazione di studenti di altre due scuole che verranno ospiti da noi: Beauxbatons e Durmstrang (quella di cui parlava Malfoy in treno). Potranno partecipare solo i maggiorenni, il che forse è un bene, visto che non penso avrei le conoscenze per affrontare le prove… e tuttavia, ammetto che da quella notte mi è capitato di aver fatto sogni in cui mi sembrava di alzare la coppa della vittoria davanti agli occhi di tutti, Cho Chang compresa, che ne era poi molto compiaciuta… ok, hai capito l’antifona: talvolta non sono sogni proprio totalmente casti, quelli in cui compare anche lei.

Il terzo: il nuovo insegnante di Difesa è quell’Alastor “Malocchio” Moody, ex-Auror (cacciatore di maghi oscuri, tipo poliziotto!), che il signor Weasley era andato ad aiutare stamattina: è entrato, l’intera Sala Grande è stata tagliata a metà da un fulmine ed è calato il silenzio. Lui però se n’è fregato di avere tutti gli sguardi puntati su di sé e ha cominciato a mangiare e a bere dalla sua fiaschetta. Già da quell’ingresso tutti non fanno che parlare di lui. Il giorno dopo i gemelli l’hanno avuto a lezione e ce ne hanno parlato entusiasti. Noi abbiamo dovuto attendere qualche giorno in più, ma quando infine abbiamo avuto la lezione con lui è stata davvero strong. Ci ha mostrato (praticandole su dei ragni!) le tre Maledizioni Senza Perdono. Compresa l’Avada Kedavra, l’anatema che uccide: ho visto per la prima volta con i miei occhi come Voldemort ha ucciso i miei genitori e ha cercato di uccidere me. Non posso dire che la cosa non mi abbia scosso, è stato molto brutto, ma anche in qualche modo “necessario”. Per qualche motivo, anche Neville è rimasto un po’ stordito dalla lezione, ma il professor Moody è stato molto gentile e gli ha offerto un the, un libro e dei complimenti: un’azione che mi ha ricordato un po’ il modo di fare gentile del professor Lupin. Certo, Moody non è Lupin… ma se è un vecchio amico di Silente deve pur essere anche una brava persona, oltre che un ottimo Auror, no?

PS Ad ogni modo, brava persona o meno, ho deciso che il professor Moody mi sta decisamente simpatico da quando, un giorno in cui Malfoy aveva provato a lanciare contro di me un incantesimo mentre ero di spalle, ha trasformato lo stronzetto biondino in un furetto e l’ha fatto rimbalzare contro il pavimento! Una scena epocale. Ciliegina sulla torta la faccia della Mc Granitt, sconvolta, mentre ordina a Moody di smetterla perché non si puniscono così gli studenti.

Tuo,
Harry

 

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Capitolo 19
*** Perché non mi crede? ***


Memorie di Draco Lucius Malfoy,

Siamo alle solite. Indovina chi è stato scelto come campione per il Tremaghi dal Calice di Fuoco? Ma Potter, ovviamente! A quanto pare, il fatto che abbia 14 anni e non 17 e che fosse già stato sorteggiato un altro campione per Hogwarts sono dei dettagli irrilevanti… Incredibile, come capitino tutte a lui, non trovi? (Non lo so neanche io, se sono ironico o meno. Mi sa che ci devo riflettere).  

Questa sera era Halloween, l’ultimo di ottobre. C’è stata l’estrazione dei nomi dei tre (quattro!) partecipanti al Torneo Tre(quattro!)maghi. Ieri erano arrivati gli studenti delle altre due scuole, Durmstrang e Beauxbatons. Ovviamente, erano settimane che non aspettavamo altro: dal momento che hanno tolto il Quidditch, almeno che cominciasse sto Torneo! Verso le 18.00, siamo usciti prima da Pozioni (immagina il vecchio Severus quanto ne era felice!) e siamo andati davanti l’ingresso della scuola. Gli stranieri si sono fatti un po’ attendere. Per fare il galante, ho ceduto la giacca a Pansy, che iniziava ad aver freddo (la giacca di Goyle, s’intende: avevo freddo pure io). [A proposito, con lei tutto abbastanza bene, poi ti dico].

I primi ad arrivare sono stati i francesi, con una carrozza volante davvero niente male: un ingresso piuttosto elegante, non è un caso che la mia famiglia venga dalla Francia (non mi credi? Per certi versi faresti bene, visto che il nostro cognome deriva dal francese “mal-foi”!). Ne è scesa una donna gigantesca. Letteralmente. Poi sono usciti una dozzina di studenti di Beauxbatons, non li ho guardati molto, preso com’ero dallo sconcerto nel vedere la loro Preside (“ti immagini se quella e il gigante barbuto fanno figli?!”: commento di Pansy). A quanto pare erano infreddoliti, comunque, visto che erano avvolti in scialli e sono entrati subito nel castello. Poco dopo sono arrivati quelli di Durmstrang: con un vascello, direttamente nel Lago Nero. Un ingresso sublime. Il professor Karkaroff ha salutato Silente (Karkaroff parla molto bene l’inglese, se pensi che non è di qui! Si conferma la mia teoria che deve aver vissuto in Inghilterra ed esser diventato amico di mio padre probabilmente ai tempi dell’Oscuro Signore) e ha fatto avanzare un suo studente, chiamandolo per nome: “Viktor, vieni..”. Viktor. VIKTOR KRUM!! Il campione di Quidditch, il miglior cercatore al mondo! C’è stato ovviamente un fremito diffuso tra tutti gli studenti. L’unica che aveva qualcosa da ridire era Pansy: “Bah, me lo aspettavo più carino”. Ma sei scema?!

Una volta entrati in Sala Grande, il professor Karkaroff ha visto il professor Piton, che gli ha indicato il nostro tavolo di Serpeverde. Con un gesto imperioso, Karkaroff li ha mandati da noi. Severus mi ha lanciato uno sguardo eloquente: pfui, lo so che me li devo arruffianare, cosa credi, che sia nato ieri?! Ho fatto spostare Tiger (o era Goyle? Boh vabbè) e ho ceduto subito il suo posto a Viktor Krum.

“Benvenuto a Hogwarts, Viktor. Io sono Draco, Draco Malfoy. E lei è Pansy Parkinson. Spero che ti troverai bene qui, anche se immagino da voi la scuola sia più bella…”

“No, più belo qvi”.

Ah. Beh, ovvio che è più bello qui... ma in genere non ci si vanta, con gli altri?! Resto interdetto.

Fortunatamente, Pansy interviene in mio aiuto: “Certo, certo, Viktor… anche il nostro castello non è malaccio, hai ragione… ma comunque, ho sentito dire che da voi si studiano perfino le Arti Oscure! Figata, no?”

“No, è mia materia meno preferita”.

Tipetto simpatico, sto Krum. Sto già per mandare al diavolo lui e la conversazione, quando con la coda dell’occhio vedo che Potter mi sta guardando: devo fingere di essere in una proficua conversazione per farlo rosicare! Sorrido mellifluo al bulgaro e cambio argomento:

“Beh, comunque quest’estate ti ho visto allo stadio, dalla tribuna d’onore: complimenti, che Finta Wronsky…”

“Grazie”.

D’ACCORDO, questa conversazione non s’ha da fare. Butto un occhio a Potter: non sta più guardando. Tanto meglio, posso mandare al diavolo Krum. Lascio quindi che sia Pansy a gestirsi la “conversazione” (si sta facendo spiegare cosa sia la Finta Wronsky) e me ne sto a farmi i cavoli miei.
Chissà se Potter sarebbe anche lui capace di fare una Finta Wronsky… Purché non ci provi mentre gioca contro di me...

        “Excuse-me, avete voi terminé di manger la bouillabaisse?”

Un qualche francese del cavolo interrompe i miei pensieri, palesemente per fregarci del cibo. Seccato, prima ancora di alzare lo sguardo inizio già a rispondergli:

“Nient’affatto, quindi impara l’inglese e vai a rompere le palle a qualcun altr…”

…Merlino in tutù. Resto senza parole. Due occhi azzurrissimi e grandi mi stanno guardando, un po’ sconvolti per la mia reazione aggressiva: il francese ha un naso dritto e perfetto, capelli biondi e lisci… È alto ed atletico. È un figo.

“Ehm… désolé, désolé, je voulais dire que… oui… bien-sur qu’on a terminé avec la bouillabaisse! Je vous-en prie, prenez-en!”

Gli porgo io stesso il piatto.

Il francese si lascia andare a un sorriso radioso (denti candidi e regolari): “Mais vous… vous parlez ma langue! C’est incroyable! Comment ça c’est possible?”

Ancora un po’ stordito dal suo sorriso, gli spiego che mi chiamo Draco Malfoy: sono un mago purosangue d’origine francese (tralascio il fatto che il mio antenato più prossimo originario della Francia è morto tipo 400 anni fa), quindi in famiglia lo impariamo fin da piccoli. Lui sembra impressionato, mi ringrazia per il piatto e mi saluta con un ultimo sorriso dei suoi:

“Merci beaucoup, Drago… Vous êtes très gentil! A bien tôt!”.

Si volta ed io guardo il suo culo mentr… ehm, cioè, lo guardo mentre va verso il tavolo dei Corvonero. Si può sapere perché a noi sono toccati gli zoticoni di Durmstrang, invece che i francesi?!

A svegliarmi dalle mie fantasticherie arriva un calcio sugli stinchi di quell’aggraziata ragazza che è Pansy Parkinson. La mia ragazza, peraltro. Mi sta guardando malissimo. Si avvicina e mi bisbiglia, per non farsi udire da Krum:

“Mi spieghi perché mi hai abbandonata da sola con il bulgaro? E chi era quel tizio? Perché lo guardavi a bocca aperta con una faccia da pesce lesso e facevi il gentile con lui?? Che vi siete detti, in quella lingua da frocetti??!”

Faccia da cosa? Lingua da cosa??

“Intanto non lo stavo guardando a bocca aperta, mi ha solo preso di sorpresa: scusa se la tua conversazione con Krum mi aveva fatto addormentare… E poi, il francese è una lingua raffinata, la lingua dell’amore e della poesia, non vedo perché fare commenti scurrili”.

“Mah, Draco, se lo dici tu… Ad ogni modo, non vedo l’ora che la cena sia finita: Krum è davvero una pigna, mi sto sforzando solo perché così sarò la ragazza più invidiata di Hogwarts! Già ora tutte mi stanno osservando…”

Ed era vero, c’erano parecchie ragazze che guardavano verso di lei con occhi scocciati. Consapevole e fiera, mi lancia uno sguardo saputo e si gira nuovamente verso Krum, sbattendo le ciglia:

“E quindi, Viktor, mi dicevi che hai anche un fratello minore…?”

Che sfacciata, la Parkinson. Ma, in fondo, è soprattutto per questo che l’ho scelta, no? È soprattutto questo che mi piace di lei. La sua ironia sferzante, la sua ambizione. Ovviamente, non guasta che sia esteticamente carina e si sappia vestire.

A proposito di Pansy… Ci siamo baciati, io e lei. È accaduto una sera, in Sala Comune. Stavamo davanti al fuoco, seduti nelle poltrone migliori. A un certo punto la Greengrass si avvicina a noi. Pansy, che non la sopporta, si alza immediatamente: “Draco, tesoro, io vado: buonanotte!” E mi bacia in bocca, prima di andarsene. È stato un bacio a stampo, nulla di che… ma comunque, il mio primo bacio (con una ragazza). Nei giorni seguenti ce ne siamo dati qualche altro. Stasera siamo andati anche un po’ di lingua: dovevo sfogarmi dopo l’annuncio di Potter campione al Tremaghi. Ah, ma non te ne ho ancora parlato bene!

Allora, stasera c’è stato il banchetto di Halloween, al termine del quale Silente avrebbe dovuto estrarre i nomi dei campioni delle tre scuole. C’era tensione nell’aria. Personalmente, non ho mai creduto che Warrington o qualche altro di Serpeverde dei nostri Sesto e Settimo anno avesse grandi speranze, ora che se n'è andato Flint non ce n'è più uno che valga qualcosa, tra i più grandi. Per alzare le quotazioni dela nostra Casa mi sarei anche candidato io stesso, ma dato che il vecchio Silente aveva tracciato una linea dell’età ho preferito non arrischiarmi (quello, e il fatto che mia madre mi ha scritto una lettera, l’altro giorno: “Esigo che tu stia ben lontano anche solo dall’idea di provare a inserire il tuo nome in quel Calice, Draco, o puoi dire addio allo shopping da qui a quando ti trovi un lavoro.”)… Alla fine, per Hogwarts è stato estratto Cedric Diggory: un Tassorosso! Che vergogna. Al di là di questo, però, bisogna ammettere che non mi sta troppo antipatico: l’anno scorso ha battuto Potter a Quidditch, inoltre non guasta il fatto che è oggettivamente bello.
Per Durmstrang la scelta era scontata: il nostro amichetto chiacchierone, Viktor Krum.
Gli studenti di Beauxbatons sembravano essere quelli più seri di tutti, su sta cosa della selezione. Si tenevano per mano e osservavano concentratissimi il Calice, finché quest’ultimo non ha sputato fuori il nome della loro campionessa (una certa Fleur Delacour, gran bella ragazza, anche se un po’ snob perfino per i miei gusti) e tutti gli altri si sono lasciati andare a sbuffi e piantini di delusione. Del tutto inavvertitamente, ho buttato l’occhio sul tizio di ieri (perché non gli ho chiesto come si chiamava?): stava applaudendo Fleur, pur se con gli occhi lucidi. Doveva esserci rimasto un po' male per non essere stato selezionato lui. 

I giochi sembravano ormai fatti, già io e Pansy stavamo commentando la scelta di Bambolo Diggory a campione per Hogwarts... quand’ecco il Calice sputare fuori un altro cartellino. Silente lo legge, con voce calma:

“Harry Potter”.

E ti pareva.  

 

 

 

 

Caro Diario,

Chi? Ma soprattutto… perché?!

Lo so che probabilmente le risposte, come ha suggerito il professor Moody, sono chiare (chi: Voldemort e/o qualche suo seguace; perché: per uccidermi), tuttavia… Perché? Perché deve succedere sempre tutto a me?! Certo, l’altra sera avevo fantasticato sull’idea di essere io il Campione Tremaghi e su Cho che mi guardava orgogliosa… ma era così, tanto per fare, mica ero serio! Mica mi sarei mai candidato, appena 14enne (e quindi contro ogni regola e senza la necessaria preparazione), a un Torneo famoso per il fatto che ci muore la gente! Quando stasera il Calice ha sputato fuori un quarto cartello e Silente ha letto il mio nome mi sono sentito morire. Ho pensato ad un errore, ad uno scherzo di merda tipo di quelli che avrebbe potuto farmi Malfoy… mi sono voltato verso Ron e Hermione, incredulo, sperando mi dicessero che avevo sentito male. Poi sono dovuto andare nella stanzina, lì gli altri campioni con i loro presidi (e Piton, ovviamente) si sono accaniti prima contro di me, accusandomi di aver inserito io il mio nome, poi contro il professor Silente, accusandolo di aver fatto un errore con la linea, di voler dare più chances a Hogwarts per vincere. Io ho detto che non ero stato io, che non capivo… e poi il professor Moody ha dato la spiegazione più logica: Voldemort. Ciò che con Sirius temevamo, dopo l’incubo che avevo avuto e i mangiamorte alla Coppa di Quidditch, sembra essersi avverato. Ovviamente sono terrorizzato per ciò che tutto questo significa… eppure c’è di peggio, per certi versi.

Ron non mi crede.

Cioè, per la verità praticamente nessuno mi crede, a parte forse il professor Silente, Moody e probabilmente Sirius... Hermione? Lo scoprirò domani. Ma Ron… Ron me l'ha detto, che non mi crede! Quando sono entrato in Sala Comune, e tutti hanno cominciato a farmi feste, a chiedermi come avevo fatto ad ingannare il Calice, a farmi i complimenti… lui non c’era. Era in camera, da solo. Mi ha chiesto quando avevo messo il mio nome nel Calice e perché non gli avevo detto che ci avrei provato, di modo che potessimo farlo assieme. Gli ho risposto che non l’avevo fatto, che non avevo messo il mio nome nel Calice. Ma lui… non mi crede. Non capisco.

Diario… Perché non mi crede?




NOTA DELL'AUTORE: abbiamo un Harry un po' sotto shock, povero... nel frattempo Draco parrebbe avere parecchie cosette tra le mani, non vi pare? 

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Capitolo 20
*** È peggio di Malfoy ***


NOTA DELL'AUTORE: nell'augurare a tutti/e un buon San Faustino, patrono dei single, ecco il nuovo capitolo. Confesso che i momenti angst in cui Ron volta le spalle ad Harry li ho sempre sentiti molto sulla mia pelle, a causa di vissuti personali per certi versi simili, quindi ci tenevo a lasciare spazio ai sentimenti del nostro Grifondoro. Per Draco, invece, è un periodo di domande e di scoperte importanti...!


Caro diario,

dei draghi... Superare dei maledettissimi DRAGHI! Ecco in cosa consisterà la prima prova del Torneo Tremaghi, e io sono letteralmente fottuto. Fot-tu-to.

Oggi a Hogsmeade con Hermione abbiamo incontrato Hagrid, che mi fa “vediamoci stasera alla mia capanna, porta il mantello”. Ci vado, passiamo a prendere Madame Maxime, ci porta nella Foresta… e lì, li vediamo: quattro enormi bestie sputafuoco imbizzarrite. Charlie Weasley e altri maghi specialisti che cercano di domarle e ci riescono a stento, in 7 contro ogni singolo drago… COME possono aspettarsi che io invece riesca a batterne uno da solo?! Sfreccio agitatissimo su per le serre, oltre il portone, per i corridoi verso la Sala Comune di Grifondoro: non voglio perdere la chiamata di Sirius (nel tragitto incrocio Karkaroff: a quanto pare lo sapranno tutti tranne Cedric, di questi draghi). Ho bisogno di sentirlo: non ho idea di che fare, contro i draghi… non ho idea di che fare, in generale! E glielo dico. Gli ho detto tutto. Dei draghi, del fatto che nessuno mi crede, di RON che non mi crede… Sirius mi ha ascoltato, paziente. Poi mi ha detto che contro il drago posso giocarmela (!), ma che prima doveva mettermi in guardia da Igor Karkaroff: era un mangiamorte, forse è stato lui a mettere il mio nome nel Calice. Ci mancava questa. Stava per dirmi come combattere il drago, quando un rumore ci interrompe e lui deve andarsene per non farsi vedere… Scende le scale qualcuno. Chi cazzo ha interrotto Sirius prima che mi dicesse come superare il drago?! È Ron.

Ron. Gli ho tirato una di quelle stupide spille di Malfoy addosso e sono corso in dormitorio, furioso. Lui non è ancora rientrato, ed io sono qui a scrivere. Ron. Come ho potuto, in tutti questi anni, fidarmi tanto di lui? Ho sempre pensato che lui ci sarebbe sempre stato per me, così come io ci sarei sempre stato per lui. È stato il mio primo amico, il primo in assoluto. Il mio migliore amico. Da quando l’ho conosciuto, 4 anni fa, abbiamo condiviso tutto. La scuola, le avventure, le difficoltà. Abbiamo mangiato sempre assieme, studiato sempre assieme, dormito sempre assieme… So i suoi cibi preferiti, i suoi giochi preferiti, cosa regalargli per fargli piacere (è facile: qualcosa dei Cannoni di Chudley). Saprei riconoscere il suo odore, il suo modo di russare leggero. L’ho visto nudo così tante volte che saprei dire dove ha i nei, se volessi (ma meglio non pensarci). È così stupido, diario! Quando mai sono andato in cerca di popolarità? Quando mai non ho cercato di averlo al mio fianco, non gli ho detto un mio segreto? Insomma, sa tutto di me! Lo prenderei a pugni. Come può accusarmi di mentire, come può restare a guardare mentre tutta la scuola mi prende per il culo da mattina a sera, Malfoy in testa? Sai cosa ti dico, diario? Ron è peggio di Malfoy! Da Malfoy me lo aspetto, che sia viscido, che faccia quelle orrende spille per fare il bullo, che speri che i draghi mi carbonizzino al Torneo…e me lo dice in faccia! Ron, invece, è un vigliacco: finge di non vedermi, si volta dall’altra parte, e oggi… Oggi mi ha impedito di scoprire come superare i draghi da Sirius! Lo odio.

Hermione non sarebbe del tutto d’accordo. Lei dice che mi manca, e che io manco a lui. Dice che Ron è solo invidioso, che gli passerà. Io però dico che la sua invidia se la può ficcare su per quel culo pallido che si ritrova, e che non è vero che gli manco, o gli importerebbe di me… Certo, stasera dice di aver sceso le scale perché si chiedeva dov’ero finito, ma secondo me se lo chiedeva solo per stupida curiosità. E non capisco perché non sia ancora rientrato in camera, finge di essere dispiaciuto? Non è vero che gli manco! No, io a lui non manco affatto… purtroppo, però, Hermione ha ragione almeno in parte: lui manca a me. Hermione è simpatica, è bravissima, le voglio bene, ma non è Ron. A me manca Ron, diario! Mi mancano i suoi scherzi, le chiacchiere sul Quidditch, le partite a scacchi in cui mi distrugge sempre, vederlo ingozzarsi a cena… Di certo non avrebbe saputo aiutarmi contro i draghi, non avrebbe potuto dire a tutti gli altri studenti di smettere di prendersela con me, ma ci sarebbe stato. Sono stanco.

Sento che sto finalmente per addormentarmi… domani devo mettermi a cercare un modo per sopravvivere a quei draghi… devo anche parlarne con Cedric, in fondo nessuno si merita di arrivare a trovarseli davanti impreparato, forse nemmeno Malfoy… Ron sì, però…







 

Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy,

Mancano pochi giorni alla prima prova del Torneo ed ognuno si prepara come può: la Delacour sarà andata a farsi la piastra, Krum a pomparsi un altro po’ i muscoli, Diggory a guardarsi allo specchio e Potter… Non ne ho idea. Potter è così inadeguato, così impreparato al Torneo che gli ci vorrebbe un intervento di Merlino dall’aldilà, altroché prepararsi. Come lui possa, al quarto anno e pure mago mediocre, affrontare delle prove pensate per studenti più grandi e capaci, questo non mi è affatto chiaro. Ci ho riflettuto: checchè ne dicano i più, forse ha ragione Silente e davvero non è stato lui a mettere il suo nome nel Calice. Sarebbe abbastanza stupido per farlo, probabilmente… ma come avrebbe fatto a superare la Linea dell’età di Silente? E poi, perché mai il cappello avrebbe dovuto selezionarlo, se per Hogwarts c’era già Diggory? Infine, se si fosse inserito lui, ora dovrebbe essere felice, no? Invece, ho notato che non lo è affatto, in questo periodo. Tutta la scuola, a parte i Grifondoro, gli ha voltato le spalle: se prima lo osannavano, adesso lo disprezzano.
Ovviamente, io Potter l’ho sempre disprezzato, quindi poco cambia... Ma ho dovuto comunque dar fondo alle mie energie per mantenere il mio piedistallo di persona più odiata da Potter: un posto che in questi anni mi sono guadagnato e che non ho intenzione di farmi sottrarre da 4 stupidi Tassorosso, gelosi perché il mignolo di Potter è e sarà sempre più famoso dell’intero Diggory (nell’articolo della Skeeter sul Torneo Tremaghi, Diggory non è nemmeno citato!). Ad esempio, mi sono inventato la trovata di una spilla con scritto “Potter fa schifo” e “Tifa Cedric Diggory” (avrei anche evitato quest’ultima parte, ma Pansy ha insistito dicendo che serviva una
pars costruens affinché la spilla fosse adottata anche da chi non era Serpeverde). Eppure, lo Sfregiato non mi ha dato grande soddisfazione… Pare che abbia perfino litigato col suo tirapiedi rosso, e ora sta sempre con la Granger. Una cosa che mi infastidisce non poco, a dirla tutta: cos’è, la sua ragazza? Può avere di meglio! Che sia per questo, che ha litigato con Weasley, per la mezza babbana secchiona? O forse è che Weasley è così cretino da avergli voltato anche lui le spalle, proprio adesso che Potter avrebbe bisogno di amici che lo sostengano, visto che ha da affrontare prove ben superiori alle sue forze?

Ad ogni modo, l’altro giorno, prima di pozioni (di modo da evitare che Severus mi punisse), ho attaccato briga con Potter. Finalmente mi ha cagato; ci siamo lanciati addosso degli incantesimi, il mio però ha colpito la Sanguesporco e ne ho ingigantito i denti, peraltro già più da castoro che umani. Pansy ha premiato il mio gesto con un bacio, dicendomi che vedermi colpire la Granger è stata la cosa più sexy che abbia mai visto. Contenta lei…

Ti dirò, le cose con Pansy vanno così e così. Non fraintendermi, con lei mi trovo benissimo: è una vera Serpeverde ed una vera Purosangue, sa perfettamente cosa sia l’orgoglio di strega ed è pure molto simpatica… però c’è qualcosa che non funziona. Non per tirare in ballo quell’idiota di Flint, ma con lui, quando ci baciavamo o quando pensavo a lui, finivo spesso per essere psico-fisicamente coinvolto... Per dirla facile, con un linguaggio che anche Potter potrebbe capire: mi veniva duro. Ebbene, con Pansy non è praticamente mai così. Cioè, diciamo pure che non è mai così. Ci baciamo, ma più perché sembra la cosa giusta da fare che altro. L’altro giorno, stavamo di nuovo al tavolo in Sala Grande e lei parlava con Krum. Io li guardavo annoiato, quando a un certo punto mi sono reso conto che stavo osservando i bicipiti di Krum. Ha davvero dei muscoli eccezionali! Poi però mi sono incazzato con me stesso: perché non stavo guardando piuttosto la scollatura di Pansy?! Che ci facevo, a guardare quell’idiota di Krum? E non è tutto, diario. Non è tutto. La cosa più grave mi è successa proprio stasera.

A cena, Pansy stava litigando con la Greengrass come al suo solito, Tiger, Goyle e la Bullstrode mangiavano come al loro solito in silenzio, Nott e quel presuntuoso di Zabini parlavano tra loro dei compiti di trasfigurazione… ed io mi annoiavo. Così mi sono alzato e sono andato verso la guferia: il sole stava ormai tramontando, ma non era ancora così tardi da rischiare di venir ripreso. Ho mandato una lettera a madre, per raccontarle un po’ di come vanno le cose a scuola. Novembre è sempre il mese più difficile: non è settembre o ottobre, quando dei miei genitori ne ho avuto abbastanza dell’estate; non è dicembre, quando so che sto per rivederli… a novembre mi mancano. Soprattutto mia madre, mi manca parlare con lei, sparlare con lei! Ebbene, le ho scritto per dirle di come quell’idiota di Potter sicuramente farà una figura di merda alla prima prova e del fatto che Beauxbatons ha una campionessa che probabilmente è ancora più vanitosa di Narcissa Black Malfoy, cosa che si credeva impossibile (è risaputo che solo io, suo degno figlio, riesco guardarmi allo specchio per più tempo di lei). Al ritorno, forse spinto dal pensiero di quanto avevo scritto, ho finito inavvertitamente per dirigermi verso i pressi della grande carrozza-dormitorio di Beauxbatons. Ero un po’ sovrappensiero, sicché ho sobbalzato quando ho sentito qualcuno chiamarmi:

“Dragon, Dragon! Cosa fai tu ici?”

Era il ragazzo biondo di Beauxbatons! Stava rientrando dalla cena a Hogwarts verso la sua carrozza, in compagnia di un po’ di compagni, tra cui quella Fleur Delacour.

“Ehm… ciao… faccio due passi, tu non sei a cena?”, gli rispondo io, stupidamente (ovvio che non è a cena, se è lì di fronte a me!) .

“Oh no, noi abbiamo terminé… Tutto molto buono, io devo dire!”, mi risponde lui sorridendo.

“Ma cosa gli disci, Eliott”, interviene la Delacour con tono accondiscente, “la cuscina anglese est toujours pessima… non dare false speronse al ragazzino!”.

Ragazzino a chi?!

Mi rivolgo a lei, seccato: “Mademoiselle, si vous n’aimez pas la cuisine d’Hogwarts, laissez-moi dire que personne ne vous empêche de rentrer en France tout de suite”.

A quanto pare l’ho colpita.

“Mais vous… vous parlez français?”, mi fa stupita, mentre io la guardo con superiorità.

“Mais oui, Fleur. Lui si chiama Dragon, parla francese très bien! E ti conviene non farlo arrabbiare, il a un carattere très forte” s’inserisce Eliott (a quanto pare si chiama così), facendomi l’occhiolino.

Io arrossisco di brutto, per fortuna la Delacour non lo nota perché distratta da Madame Maxime, che in quel momento li richiama tutti a entrare in carrozza per andare a dormire.

La Delacour si volge di nuovo a Eliott: “Io entro, mon chéri, ti lascio a prenderti cura del tuo ragazzino, ma non fare tardi…” Senza degnarmi di uno sguardo, va verso la carrozza.

“Quella vanitosa senza cervello…” borbotto io, ancora più imbarazzato.

Eliott si lascia andare ad una risata leggera, che lascia intravvedere i suoi denti bianchi: “Dragon, ne pense pas à Fleur! Lei sempre così con tutti, non ce l’ha con te…”

“Beh, io invece sì, che ce l’ho con lei! Non capisco come ha fatto a diventare la vostra campionessa, tu saresti stato molto più indicato di quella smorfiosa”. Ops, questa mi è uscita male, volevo dire che perfino lui sarebbe stato meglio di lei.

Eliott però sembra colto di sprovvista, è il suo turno di arrossire. Poi fa un passo verso di me e mi sorride, lusingato.

“Merci, Dragon, ça veut dire beaucoup pour moi. Fleur è sempre la più brava tra noi et Madame Maxime l’adore… Mais maintenant, so che pour toi sono io il più speciale!”. Gli brillano gli occhi. Cazzo, quanto è bello...

In quel momento sentiamo la Maxime che lo chiama dalla carrozza. Lui le risponde in francese che sta arrivando. Si volta di nuovo verso di me. È molto vicino, ne scorgo il profilo regolare alla luce della luna e delle lampade della carrozza non lontana (ormai il sole è tramontato del tutto). “Malheureusement, je doit aller. Bonne nuit, Dragon. Merci encore...” e mi bacia sulla guancia, prima di voltarsi svelto verso dov’era atteso.

Ti dico solo questo, diario: sono rimasto così sotto shock che non gli ho neanche risposto! Sono restato lì ancora un mezzo minuto, a guardarlo entrare nella carrozza e a toccarmi il punto in cui le sue labbra avevano sfiorato la mia pelle. Poi mi sono ricordato che l’orario per stare fuori dal castello era ormai passato da un pezzo. Eliott…  per tutto il tragitto verso i sotterranei non ho fatto che pensare ai suoi occhi azzurri e alle sue labbra.

Purtroppo, il mio cervello non era l’unico ad essere rimasto impressionato: un certo inquilino del piano di sotto aveva pensato bene di risvegliarsi! Appena arrivato in sala comune ho cercato di evitare tutti e sono andato dritto in camera. Ho pensato di farmi una doccia gelida per mandar via l’erezione, ma sai quanto odio l’acqua troppo fredda… sicché alla fine ho dovuto ricorrere al metodo classico per sconfiggere la tentazione: assecondarla.

Diario, non è normale, tutto questo. Perché mi basta un sorriso di quel biondino francese e sono tutto un tremito, mentre con Pansy non riesco neanche a farmi venire voglia di baciarla?

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Capitolo 21
*** So kiss me ***


Caro diario,

Avevo detto che i draghi erano una prova impossibile da superare? Rettifico. Datemi un altro drago e riprendetevi questo maledetto, maledettissimo, Ballo del Ceppo!

Tu sei un Diario, non puoi capire. Dovrò ballare, stasera! Non solo, essendo uno dei campioni, dovrò aprire le danze. Di più, dovrò farlo con una ragazza, in quanto il ballo è a coppie. Infine, la ragazza con cui dovrò ballare non sarà neanche quella che mi piace.

Andiamo con calma, tu probabilmente ti starai chiedendo: e il drago, e la prima prova, e Ron? Beh, scusa se non ti ho scritto prima, ma queste settimane (non fosse per il discorso Ballo, ma ci arrivo dopo) sono state molto intense. Grazie a una dritta del professor Moody, ho capito di dover provare ad aggirare il drago per arrivare all’uovo… volando. Hermione mi ha insegnato gli incantesimi d’appello (la prossima volta che non riesco ad imparare qualcosa, basterà minacciarmi con un drago!), così alla Prima Prova ho appellato la mia Firebolt e, in un modo o nell’altro, sono riuscito a cavarmela. Ma non è tutto. Ron è venuto al capanno dove Madama Chips aveva appena finito di medicarmi una ferita, dopo la prova. Mi ha chiesto scusa, mi ha detto di essere stato uno stupido a non credermi, è stato con me ad ascoltare i punteggi dei giudici, commentando che ero stato il più bravo e incazzandosi contro Karkaroff che mi aveva ingiustamente penalizzato. In quel momento, Diario, in cui guardavo il suo viso rosso per lo sdegno verso Karkaroff e in mia difesa, mi sono sentito leggero. E chi se ne frega, se dovrò ancora affrontare altre prove, se Malfoy e qualche altro bastardo mi prende per il culo, perfino se là fuori c’è Voldemort che vuole uccidermi… la Prima Prova è finita, sono sopravvissuto, Ron è tornato ed io, lui ed Hermione siamo di nuovo tutti assieme!

Tanta e tale gioia, ovviamente, non poteva durare: ecco arrivare la Mc Granitt che mi costringe ad aprire le danze per sto cavolo di Ballo del Ceppo! Ora, scherzi a parte, io non ne ho affatto voglia. E comincia tra meno di un’ora. Facile, per lei, dire che “è una tradizione da rispettare”. Non è lei, quella che dovrà ballare (di merda) davanti a tutti, né quella che ha dovuto invitare una ragazza come partner per il ballo! Per la verità, parte della mia ansia era immotivata. Ron l’aveva detto subito, che non avrei avuto difficoltà a trovare qualcuna da invitare perché “sei Harry Potter: sei famoso, hai sconfitto un drago”. Alcune ragazze si sono addirittura fatte avanti loro per chiedermi di ballare! Ma che ci sarei andato a fare, in una pista da ballo, con una che vuole stare con me solo perché sono famoso e poi appena scopre che non so ballare sparlerà di me con chiunque? Allora, ho provato a chiedere ad una che mi piaceva, a quella che mi piaceva: a Cho Chang. È stata dura trovare il coraggio, ancora più dura trovarla lontano dalle amiche, ma alla fine sono riuscito a chiederle di andare al Ballo con me e… No. Non ci verrà. Ci andrà con Cedric Diggory.

Io questa cosa non voglio farla. Non voglio che tutti sappiano che non so ballare, che tutti vedano che non sono a mio agio con le ragazze, con i vestiti eleganti, eccetera. Non è quello che mi piace fare con i miei amici, non è quello che in genere faccio (ovviamente non a Hogwarts, ma neanche dai Dursley in estate, non sono mai andato in discoteca!). Non è così che vorrei passare la serata della Vigilia di Natale. Perché la gente si gasa per un evento del tutto costruito, in cui divertirsi è un obbligo e bisogna farlo tutti allo stesso modo? E le persone, specie le ragazze, perché sono così gasate per questo Ballo? Cosa c’è di così bello, nello sfoggiare abiti e partner… In fondo, questa è solo l’ennesima occasione per chi è già ammirato di mettersi in mostra ulteriormente. Fleur Delacour, che è sempre iper ammirata, ora non può neanche più passeggiare per la Sala Grande senza che certi idioti le chiedano a caso di andare al Ballo con loro (coff – Ron - coff), quell’altro biondino di Beauxbatons (una specie di Malfoy ma con gli occhi azzurri invece che grigi e un pelo più alto) idem con le ragazze. Questo Ballo non è che l’ennesima occasione per i fighi come Diggory di umiliare gli sfigati come Potter.

… Quaranta minuti all’inizio della serata, e Ron sta iniziando a sbuffare: temo che tra poco dovremo vestirci. Poi incontreremo le nostre partner: io Calì Patil, lui la gemella Padma, di Corvonero. Calì non è poi così male, piuttosto che niente, quanto a Padma… boh, spero abbia almeno il naso diritto: non vorrei che Ron trovasse un nuovo motivo per lamentarsi, già son giorni che è di cattivo umore perché Hermione non vuole dirci con chi andrà al ballo stasera… Poco male, lo scopriremo a breve, immagino.

 

PS

Aggiunta del post-Ballo!

È appena finito (alleluia). Per carità, alcune canzoni orecchiabili, cena buonissima, tanta gente allegra… ma non è che me lo sia goduto granché. Sai com’è, tra Cho che ballava con Diggory (entrambi bellissimi, irraggiungibili), le gemelle Patil che volevano costringerci a ballare e Ron che ha litigato furiosamente con Hermione perché pensa che lei non dovrebbe uscire con Krum perché è di Durmstrang… Tra parentesi, era Krum il ragazzo con cui doveva uscire Hermione! La cosa non mi da fastidio, checché ne dica Ron, anche se in effetti mi fa strano…

In seguito siamo usciti verso il giardinetto con le siepi e lì… non abbiamo potuto fare a meno di origliare una conversazione privata tra Hagrid e Madame Maxime. A quanto pare, i due sono mezzi-giganti (la Maxime lo nega, ma se lo è Hagrid mi pare evidente che lo sia pure lei). Ron è piuttosto sconvolto della cosa, io invece sono semplicemente stupito e spero Hagrid non abbia sofferto troppo per il pregiudizio che il non essere maghi (e uomini!) purosangue spesso reca con sé. Immersi nelle nostre riflessioni, io e Ron ci siamo avviati verso il dormitorio…

Indovina chi mi ha fermato? Cedric Diggory! Voleva dirmi: “fatti un bagno”.

Diggory… si mette tanto in mostra come il Tassorosso ideale, bravo ed onesto, ma sotto sotto è un essere inutile e fastidioso! Mi ha fregato Cho sotto il naso. Non ha mai fatto nulla per evitare che le maledettissime spille di Malfoy “Tifa Cedric Diggory/Potter puzza” fossero indossate dai suoi fan, oltre che dai Serpeverde. Ed ora, in cambio della mia soffiata sui draghi (che gli ha parato il bel culetto, alla prima prova), mi consiglia di farmi un bagno? Che cosa vuol dire, “fatti un bagno”?! Non è un suggerimento, è una frase del cazzo!

Faccio per risalire le scale, piuttosto incazzato, ed ecco che qualcuno mi urta, sorpassandomi. E’ uno scarmigliato Draco Malfoy in camicia. Chissà che fine avrà fatto la sua giacca... E la sua cara Parkinson, con cui è stato tutta la sera! Gli urlo dietro un: “Fai attenzione, Malfoy, non siamo mica a casa tua qui!”, ma lui stranamente non sembra sentirmi e salta i gradini a gran velocità. Mi sto giusto chiedendo che problemi abbiano tutti, stasera, quando finalmente entro in Sala Comune e… Ron ed Hermione si stanno urlando addosso!

“Beh, se non ti va, lo sai qual è la soluzione, eh?!”  grida Hermione, i capelli che le stavano crollando dalla crocchia elegante, il volto contratto dalla rabbia.

“Ah sì, e qual è?” urla Ron di rimando.

“La prossima volta che c’è un ballo invitami prima che lo faccia qualcun altro, e non come ultima spiaggia!”

Ron apre la bocca, Hermione gira sui tacchi e sale verso il suo dormitorio.

“Beh…beh, questo dimostra solo… non ha proprio capito…”

Temo che Hermione abbia capito molto più di Ron.

Tuo,
Harry 

 

 

 


 

Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy,

 

La mia vita è finita. O perlomeno, lo desidererei ardentemente: si risolverebbero molti problemi.

Tanto per cambiare, è tarda notte. Non riesco a dormire. Ho fatto un casino. Cioè, non è precisamente colpa mia: se solo quello stupido francese non avesse… ma a chi voglio darla a bere? Ok, è colpa mia. Tutta colpa mia.

Andiamo con ordine?

Andiamo con ordine.

Stasera, era la tanto attesa serata del Ballo del Ceppo. San Potter, miracolosamente sopravvissuto ai draghi, e gli altri campioni dovevano aprire le danze, ma tutti quanti gli studenti, dal quarto anno in su, sono stati più o meno coattivamente convinti a partecipare. Persino Tiger e Goyle sono venuti, di verde vestiti, senza dama ma pronti a impersonare il ruolo di un pino (Tiger, più alto) e di un pino mugo (Goyle, più largo). Nel mio caso, m’è andata meglio: ero niente male, nel mio vestito da sera, con al braccio Pansy Parkinson (molto elegante, come si confà), mia partner per le danze.

La serata non poteva cominciare con migliori auspici.

Abbiamo mangiato, abbiamo chiacchierato, abbiamo persino ballato. Poi, a me e Pansy si sono uniti anche un po’ di altri Serpeverde del nostro anno. Dacché frequento Pansy, infatti, non solo lei ed io siamo diventati pappa e ciccia (e se ci penso ora, mi sento così in colpa verso di lei…), ma devo ammettere che ho anche imparato a conoscere meglio anche molti degli altri Serpeverde. Forse non l’hai mai notato, ma io, nonostante ovviamente sia molto popolare, non ho mai cercato molto di fare amicizia. D’altronde, una volta che ci ho provato a 11 anni, uno stronzetto ha rifiutato (non faccio nomi: è a Grifondoro)…

Ad ogni modo, sono sempre stato più che altro amico di Tiger e Goyle. Però boh, non è che con loro io faccia mai grandi discorsi… Cioè, io magari faccio anche grandi discorsi, ma è difficile avere grandi dialoghi, ecco! Non posso negare di essere contento, ora che grazie a Pansy ho qualche altra persona con cui parlare nella mia vita, oltre a mia madre. Ci sono Nott (alto, allampanato, un po’ silenzioso, figlio di un amico di mio padre e infatti ci conoscevamo già fin da piccoli, anche se solo vagamente) e Zabini (un gran bel ragazzo, nero, molto aristocratico… non sono ancora riuscito a parlarci molto, ma mi piacerebbe); e poi la Bullstrode (cicciona, capelli crespi, maschiaccia) e la Greengrass (bionda, bella, la miglior/peggior nemica-amica di Pans).

Tutti assieme abbiamo preso una o due (o tre?) bottiglie di Whisky Incendiario da dividere, portate al Ballo di nascosto da Zabini. Confesso di essermi sentito assai ribelle, nel bere di nascosto, tra i cespugli del roseto antistante l’ingresso, mentre i professori erano troppo impegnati a ballare o simili! Senonché, ovviamente, a Severus di ballare non deve essergliene fregato nulla, perché (grazie a Nott che, alto com’è, l’ha visto arrivare in compagnia di Karkaroff!) si è avvicinato rapidamente nella nostra direzione, rimproverando tutti gli studenti che trovava. Ovviamente, non credo che Severus ci avrebbe dato chissà che punizioni, se ci avesse beccato… Tuttavia, non è tipo da contrariare, e così abbiamo buttato i resti delle Burrobirre sotto i cespugli e ci siamo dispersi di corsa! Passando innocentemente davanti a Severus, ho notato che aveva uno sguardo piuttosto incazzato mentre ascoltava Karkaroff: menomale che non ci ha beccati, sia lodato il metro e novanta di Nott!

Stavo per tornare verso gli altri, che stavano tornando a radunarsi di nuovo intorno al nostro cespuglio di prima, quando noto Potter e Weasley venire nella mia direzione: ben lontano dal volermi far beccare da Potter mezzo brillo, scarmigliato per la corsa e da solo, mi getto dietro il primo cespuglio che trovo e vado a finire dritto dritto contro…

Dragon! Mais quelle plaisir, de te voir ici! Ça va, la soirée?

Ero andato a sbattere contro le spalle del francese!

“Ehm… Eliott, ça va? Anche tu qui, vedo…”

Eliott era con un’altra francese. Che fosse la sua ragazza? Al pensiero, qualcosa si muove nel mio stomaco ed aggiungo, acido: “Ma non vorrei disturbarti mentre sei in dolce compagnia, quindi tolgo subito il distur…”

Mais non, mais non! C’est moi che stava per andare alla Carrozza. Eliott mi stava discendo bonne nuit, vero?! À demain, Eliott!” E con questo la francese ci volta le spalle e se ne va, lanciando prima uno sguardo penetrante e denso di significati verso Eliott. Il quale, un po’ imbarazzato, si volta verso di me:

Desolé, Dragon, Chloé est toujour un peu… scusa, io deve parlare anglese! Discevo, Chloé è amica, ma lei scerca sempre di farmi trovare il ragazzo giusto, tu sais… Che imbarazzo, n’est pas?” E mi fa un mezzo sorriso, come a scusarsi.

“Oh, non preoccuparti, ma quando dici il ragazzo giusto intendi dire che anche a te… cioè, a te, piacciono… ehm…” Lo guardo incerto, timoroso di terminare la frase.

“…Les mecs? Oui. Sì, mi piasciono i ragazzi. Ma quindi… toi aussi?”

Merda.

“Sì… cioè, no… io…” Lui mi sta guardando dritto negli occhi. Dietro di lui la fontana, sopra di noi la luce delle stelle, appena intaccata da quelle del castello. Le voci degli altri studenti un brusio indistinto, i passi di Chloé ormai lontani. Siamo soli.

“Lo sai, Dragon, non ti deve vergognare se ti piasciono i ragazzi!” Prova lui, incoraggiante.

“Non è questo, Eliott, io non mi vergogno, è solo che sono già…”

Lui abbassa lo sguardo. Sembra triste. “Ah, ero scerto che tu era déjà engagé, Dragon. Sono scerto che lui deve essere un ragazzo bellissimo…” Il suo sorriso, sempre così naturale, per la prima volta mi appare quasi forzato. Io rivoglio quello vero.

“Ma no, cosa dici! Non intendevo dire… Io non ho il ragazzo…” Ma ho la ragazza. Ho la ragazza!

Riecco il suo sorriso. E fa un passo verso di me.

…Perché ho la ragazza?

J’en suis heureux, Dragon”, susurra. Noto che è tornato al francese.

P-Pourquoi?”. Che domanda stupida. Infatti non mi risponde. Ormai è vicinissimo. Riesco a vedere le luci del castello riflesse in quei due laghi azzurri che sono i suoi occhi, fissi nei miei. Quando è diventato così vicino? È così bello… Ed io sono brillo… E a me non piacciono, le ragazze! Mi piace lui.

E lo bacio.

O è lui, a baciarmi? Non lo so, non ricordo bene cosa sia accaduto.

Chiudo gli occhi, sento le sue labbra, appena screpolate per il freddo scozzese, a cui forse non è abituato. Ed è beato oblio.

Lui è appena più alto di me (è più grande, d’altronde! Di quanto? Non gliel’ho mai chiesto…), e mi passa un braccio attorno alla vita, mentre affonda l’altra mano nei miei capelli. Il suo tocco è dolce, delicato. Il suo bacio non ha niente a che vedere con quelli di Flint, così irruenti, e non mi viene neanche in mente di paragonarlo a quelli di Pansy, mai nulla di più che a stampo. Il suo bacio è… intenso.

Sento le nostre lingue incontrarsi. Una sua mano scorre sulla mia schiena, una mia mano preme sul suo petto.

Sento la mia schiena appoggiarsi su di un cespuglio vicino. Deve avermi fatto fare qualche passo indietro, senza che me ne accorgessi… In effetti, non mi capacito di come sia possibile che io sia ancora in piedi: le gambe mi tremano, la testa mi gira. Eppure, non interrompo il bacio. Se lo interrompessi, l’incantesimo si romperebbe.

D’un tratto, non so se dopo pochi secondi o dopo lunghi minuti, un rumore ci fa staccare con un sobbalzo. Non sono del tutto lucido, ma mi volto verso il sentierino dietro di noi, da dove presumibilmente dev’essere giunto il rumore. C’è qualcuno?!

No, non c’è nessuno... Dev’essere stato qualche animaletto, o il vento.

 

Eppure, con quel rumore è sopraggiunta di botto anche la consapevolezza: sono a Hogwarts! Nel giardino, a pochi metri da altri studenti, dai miei compagni, da Piton che faceva la ronda, da Potter col suo amichetto!! Cosa sto facendo?! Scandalizzato, cerco di allontanarmi da Eliott e finisco dritto contro il cespuglio. Mi riprendo subito.

“Io… ehm, io devo andare”.

Non lo guardo. Non gli lascio il tempo di rispondere. Di corsa, mi allontano verso il castello, cercando di sistemarmi il vestito (perché ho la camicia con due bottoni aperti?!) e di appiattirmi i capelli arruffati (ci trovo diverse foglioline).

Salgo in tutta fretta le scale d’ingresso: è pieno di gente che rientra verso i dormitori. Vado a sbattere contro qualcuno, che mi urla dietro. Chi se ne frega. Neanche mi giro e filo piuttosto verso il corridoio, e poi giù per la scala che scende verso i sotterranei.

Che cosa ho fatto? Salazar beato, che cosa diamine ho fatto?!

Entro in Sala Comune, m’infilo subito nell’angusto corridoio che conduce al mio dormitorio.

Diario, ho baciato un ragazzo. Un altro, dopo Flint. Mi ero detto che era finito, quel periodo. E invece, di nuovo. E stavolta è peggio, mille volte peggio!

Eliott… Ho baciato Eliott. Il pensiero del suo bacio, delle sue labbra screpolate, del suo respiro leggero, del battito del suo cuore contro la mia mano, mi manda in fiamme.

Mi tolgo la giacca, chiudo le tende e mi ficco sotto le coperte, ancora in camicia. La testa sotto le coperte, nel buio più completo, respiro. Sento il suo odore! È possibile?? Subito esco la testa dalle coperte. Mi alzo, vado in bagno. Mi sciacquo con forza.

E Pansy? Cosa farò, con lei? L’ho tradita! Dovrei lasciarla? Proprio ora che mi stava così simpatica. Proprio ora che, grazie a lei, ero riuscito a fare amicizia anche con gli altri compagni…

Torno a letto. Inizio a scrivere…

 

Ed eccomi qui.

Che cosa farò, Diario? Ho fatto una cazzata.

Cordialmente, 
Draco Lucius Malfoy




NOTA DELL'AUTORE: Scusate il grande ritardo, è stato un periodo lavorativamente intenso per me e pure la mia Beta ha avuto faccende ritardanti. Ad ogni modo, 
eccoci! Oggi, primo giorno di Primavera, giornata in ricordo delle vittime di mafia e per la conoscenza della sindrome di Down... è anche la giornata in cui il nostro Draco e il bel francese combinano qualcosa. Spero non ce l'abbiate con me (o con Eliott!) per il fatto che le cose tra Harry e Malfoy sono così lente a svilupparsi... è dura, lo so, ma penso che noi fan della Drarry l'abbiamo messo in conto: se ci fosse piaciuta la storia d'amore scontata, ci saremmo accontentati di quella tra Harry e Ginny, no? (posto che non ho nulla contro la Ginny del libro, più che altro non mi convince l'amore di Harry per lei)


 

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Capitolo 22
*** Mio padre non lo deve sapere 2 ***


NOTA DELL'AUTORE: eccomi, stavolta in tempi decenti. Spero il capitolo vi piaccia e abbiate voglia di lasciare magari un commento... ci rivediamo tra un paio di settimane minimo, purtroppo, perché nei prossimi giorni si parte per gli USA, Trump permettendo. Un saluto!


Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy,

Altro che vacanze di Natale! Sono scappato al Manor la mattina presto del giorno dopo il Ballo del Ceppo, mi sono fatto venire a prendere dall’elfo di famiglia (è nuovo di un paio d’anni, più tranquillo e servizievole del precedente, che non faceva che parlare e combinare pasticci), lasciando un biglietto per il professor Piton con delle spiegazioni. Appena arrivato a casa, ho dovuto subire l’interrogatorio di Madre, che proprio non capiva perché avessi appellato l’elfo e raccontato una panzana a Severus per andarmene. È stato difficile mentirle, penso abbia finto di credere alla mia storia solo perché ha voglia di passare del tempo assieme, ma meglio affrontare lei che Pansy e gli altri: ieri sera li ho piantati in asso, sono corso in camera e mi sono abbarbicato dietro le tende, senza spiegazioni. Di certo ne avrebbero volute la mattina seguente, ed io non ero affatto pronto a spiegare un bel niente... Cosa avrei detto a Pans? “Scusa, ti ho tradita con un ragazzo, possiamo restare amici?”?! Mi avrebbe come minimo denunciato a quel pazzo di Moody per farmi trasfigurare di nuovo in un furetto. O peggio! Così, sono scappato. Non molto Grifondoro, come comportamento… ma d’altronde, ehi, io NON sono un Grifondoro.

Alle 9.30 è arrivato il primo gufo: del professor Piton.

Draco,

non pensare neanche per un momento che mi sia bevuto la storia di Narcissa che ti manda a chiamare nel cuore della notte, quando rientri a Hogwarts ti aspetta una punizione. E già che stiamo parlando di tuoi comportamenti fuori luogo: sono appena venuti dei tuoi compagni a cercarti, perché te ne sei andato senza avvisarli? Ho dovuto spiegare loro del tuo “improcrastinabile impegno” al Manor… la prossima volta non mettermi in mezzo ai tuoi problemi da adolescente.  

Reca i miei saluti a tua madre e tuo padre,

Prof. Severus Piton

 

Una mezz’ora dopo: ecco Tiger e Goyle. Ho preso la loro lettera e l’ho gettata sul tavolo, senza aprirla. Sapevo già cosa volevano. Prima volevo leggere il gufo di Pansy, quando fosse arrivato…

Due ore più tardi, un altro gufo, ma ancora non da lei. È un allocco, mai visto prima. Apro la lettera: è di Blaise Zabini! Questa non me l’aspettavo. La leggo.

Draco,

La prossima volta che hai voglia di fare lo stronzo per conto tuo, avvisa: così non perderò tempo a preoccuparmi.

Astiosamente tuo,

Blaise Zabini

 

Con un vago senso di colpa verso Zabini (non pensavo gli fregasse qualcosa di me! È vero, ultimamente parlavamo molto, ma credevo fosse solo perché lui era amico di Pansy e quindi doveva sopportare anche me…), faccio per ributtarmi a letto. Un altro gufo. Stavolta è una strillettera. Come temevo, dev’essere di Pansy…

 

Draco Lucius MALFOY,

si può sapere che CAZZO di fine hai fatto ieri seraaa??!

 

    La voce, inconfondibile per il suo trillo acuto, non è quella di Pansy –

Anzi, guarda, non me ne frega niente di che fine hai fatto! Piuttosto, hai detto qualcosa a Pansy, le hai fatto qualcosa?? È tutta oggi che è silenziosa e ieri sera anche lei era sparita. Se l’hai fatta soffrire, ti consiglio di restartene sotto le sottane di tua madre ancora a lungo: io sono l’unica che può maltrattarla!

 

E con un ultimo acuto, la strillettera di Daphne Greengrass si accartoccia su sé stessa.

A sto punto, tanto valeva leggere anche la lettera di Tiger e Goyle.

Caro Draco,

Ieri pensavamo che eri rimasto con Pansy. Anche lei non si vedeva più. Ma però stamattina lei ci a detto che non eravate assieme. Allora abbiamo chiesto a Piton. Perché sei tornato a casa senza dircielo?

Vincent e Gregory

 

…Non si può dire che siano due scrittori, ma il loro gufo mi ha fatto piacere: si preoccupano sempre per me.

Ho aspettato ancora per un paio di ore un qualche segno di vita da Pansy, ma niente. Alla fine ho scritto una lettera comune:

Scusate, questioni famigliari mi hanno richiamato al Manor. Mi spiace per i possibili disagi causati ieri sera.

In fede,

Draco Lucius Malfoy

 

Una cosa semplice, vaga.

Secondo te, perché Pansy non mi ha scritto? Di certo è arrabbiata perché ieri l’ho piantata in asso… e quindi ora mi ignora? Strano, pensavo lei fosse più il tipo da strillettera, come la sua amica Greengrass. La tattica dell’ignorare è più da me, diciamo. Anche il giorno di natale, niente da parte sua, né il giorno di capodanno. Ormai oggi pomeriggio torno a Hogwarts, si vedrà come andrà.

… Tranquillo, prometto che ti terrò aggiornato. E, a proposito, ho cercato di non pensarci ma… non riesco a smettere di pensarci! Diario, cosa faccio se rivedo il francese?! Lui…io… non faccio che pensare al bacio che ci siamo dati, al fatto che mi è davvero piaciuto, che ne vorrei un altro e poi un altro ancora. Temo mi piaccia. Nulla di grave, tranquillo, mica lo conosco, non ne sono di certo innamorato! Severus direbbe che è perché sono un adolescente, che provo tutte queste emozioni… sta di fatto che non riesco a controllare i miei pensieri. Mi sento così in colpa con Pansy. L’ho tradita, ed ora la sto tradendo col pensiero! Certo, non le ho messo le corna con Potter, ma con uno sconosciuto... Forse potrei far finta di niente? Non dirle niente e smettere di vedermi con Eliott? Ma io non voglio smettere di vedermi con Eliott! Potrei continuare a vederlo e non dirle niente? No, sarebbe un comportamento indegno. Ok che non sono un Grifondoro, ma...

 

 

 

 

Caro Diario,

Siamo ormai in gennaio. Benché due tra le peggiori prove della mia vita (mi riferisco ovviamente al Ballo del Ceppo e, tangenzialmente, alla Prima Prova coi draghi) siano ormai nel passato, inizio a sentire l’ansia per la prova che deve venire. Ancora non so nulla su di essa: ho sto maledetto uovo d’oro, se lo apro ne vien fuori un rumore più forte degli strilli di zia Petunia quando senza pensarci oso mangiare un biscotto caduto un momento a terra. Fine. O meglio, ci sarebbe quel geniale consiglio di Diggory: “Fatti un bagno, Harry”. Fatti un bagno… Se continuo così, non ho idea di come fare a carpire qualche informazione dall’uovo, finirò davvero per dover mettere da parte l’orgoglio e seguire lo stupido consiglio di Cedric! Il punto è che mi secca. Cedric mi ha fregato Cho, è così bello e popolare… mi secca, aver bisogno di un suo suggerimento. Suggerimento che peraltro è tutt’altro che chiaro e che mi è stato dato in presenza di Cho, quasi come se Cedric volesse mettersi ulteriormente in mostra con lei.

D’altronde, manca ancora abbastanza alla Seconda Prova, e in questi giorni ho avuto anche altre cose per la testa. Anzitutto, gli strascichi del Ballo del Ceppo: Ron e Hermione sono ancora piuttosto formali tra di loro, anche se almeno hanno smesso di litigare furiosamente. E poi c’è la questione Hagrid… Ti ho detto della conversazione che ho origliato con Ron, tra Hagrid e Madame Maxime, in cui è venuto fuori che sono dei mezzo-giganti (anche se lo lui l’ha ammesso). Ebbene, non si sa come, ma Rita Skeeter è venuta a scoprirlo e ci ha scritto sopra un orribile articolo per la Gazzetta del Profeta. Da quel giorno, Hagrid non si è più visto in giro. Dev’essersi barricato in casa, abbiamo provato a stanarlo ma ha finto di non esserci. È proprio un bel guaio, mi dispiace e allo stesso tempo mi da fastidio che se la sia presa tanto: quello contro i mezzo-giganti mi sembra lo stesso tipo di pregiudizio che si può avere contro i lupi mannari, come ha ben detto Hermione, ed è davvero insopportabile che gente come Lupin ed Hagrid debba continuamente guardarsi da critiche e attacchi da parte di persone che valgono la metà di loro. O anche meno della metà di loro, come ad esempio nel caso di Malfoy.

È stato proprio il caro Draco ad informarci per primo, con grande premura, della faccenda legata allo scoop su Hagrid: è venuto alla lezione di Cura delle Creature Magiche (tenuta da una supplente) con tanto di copia nuova di zecca della Gazzetta da farci leggere. Gongolava manco gli avessero appena detto che aveva vinto alla lotteria. Anzi, di più ancora, visto che non credo abbia bisogno di soldi, mentre a quanto pare ha bisogno di essere stronzo. Non capisco proprio che cosa ci guadagna lui dalle sofferenze di Hagrid o dal vedere noi dispiaciuti... Perché non si fa i cazzi suoi?

Tuo,

Harry

 

 

 

Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy,

Ok, lo so che è strano che io ti scriva due volte nel giro di appena due giorni… Ma tant’è. Ho bisogno di parlare con qualcuno, ok?!

Sono tornato ad Hogwarts. Come temevo, ad accogliermi c’erano due entusiasti Tiger e Goyle contenti di vedermi (per la verità le loro espressioni non erano poi tanto diverse dal solito, ma io ormai so riconoscere anche le minime variazioni del loro sorriso ebete) e… basta! Nessuna traccia di Zabini o Nott né di Pansy. Il giorno dopo è uscito il fantastico articolo di quella giornalista stronzetta sul poveraccio mezzo-gigante (mezzo-gigante! Ma non si vergogna, Silente, ad assumere feccia del genere?). Avevamo Cura delle Creature Magiche coi Grifoncacca, così mi sono preso l’articolo da mostrare. Duplice scopo: sfogarmi su Potter e vederlo star male, di modo da star meglio io… e vedere se Pansy almeno in questo mi avrebbe dato manforte. Ho attuato il piano: Potter è stato spassosissimo, tutto triste e incazzato per il suo amichetto gargantuesco; Pansy non c’era perché con le ragazze stava vedendo l’unicorno portato dalla nuova prof. Ad ogni modo, non so bene cosa mi sia preso per avere tanto coraggio, ma una volta allontanatomi dai Caccadoro sono andato a parlarle. Forse l’aver fatto stare male Potter mi aveva davvero fatto star meglio, o forse l’essergli stato vicino mi ha trasmesso qualche germe Grifondoro… Comunque sono stato davvero iper diretto, con lei. Quasi. Circa.

“Ehi Pansy…”

“Sì?” Sembra non troppo desiderosa di parlarmi, il suo sorriso è un po’ forzato.

“Ti sei persa la faccia di Potter quando gli ho mostrato l’articolo sul suo amichetto Hagrid!”

Ho toccato la corda giusta: lei si lascia andare ad un mezzo ghigno, stavolta autentico, e tira fuori dalla cartella un giornale, da cui spunta una foto di un uomo tutto peloso… “Dici questo articolo?”

Le restituisco il ghigno, sorpreso ma non del tutto: “Come mai l’hai portato anche tu?”

“Ho pensato che fosse un pensiero carino, quello di tenere informata la Granger” Mi risponde lei, sempre ghignante “Anche se poi però non sono riuscita a mostrarle l’articolo, mi sono persa a guardare l’unicorno: per una volta non è male, poter fare una vera lezione di Cura delle Creature Magiche, non trovi?”

“Non potrei essere più d’accordo…”

Tra noi torna il silenzio. Stiamo facendo lo zaino prima della prossima lezione. La guardo a mezz’occhi: è ora o mai più.

“Senti, Pans…” Comincio, cercando di farmi forza.

“Se stai per inventarti qualche cazzata - mi interrompe lei -  per giustificare il fatto che mi hai abbandonata in piena serata Ballo del Ceppo senza una spiegazione, né ti sei degnato di fornirmene la mattina dopo o i giorni seguenti, risparmia il fiato, Draco… So tutto”.

Mi ha preso in contropiede.

“Sai… tutto?”

“Tutto”.

“In… in che senso?”

Pansy sbuffa, un po’ infastidita.

“Nel senso che l’altra sera ti ho visto limonare duro con il bel francesino, Draco!”

“Sshh, abbassa la voce, per Salzar!” Mi guardo intorno: per fortuna siamo soli. “Come… come hai fatto a vedermi?”

Sbuffa di nuovo, stavolta decisamente infastidita, e prende ad avviarsi verso il castello. La tallono da vicino, sperando che almeno abbassi la voce.

“Certo, come se il problema non fosse il fatto che mi tradisci ma il modo in cui io ho fatto a scoprirlo! Comunque, vi ho visti: ero venuta a cercarti, ho voltato una siepe e ho visto te completamente abbandonato tra le sue braccia, mentre lui ti stava…”

“Ok ok, hai reso l’idea, grazie!” La interrompo: Potter e compagnia sono dietro di noi, ci manca solo che sentano!

“Ottimo. Beh, che intenzioni hai?” Mi fa lei.

“Che intenzioni ho…io?”

“Sì, tu, Draco, tu! Sei tu che vai in giro a farti dei maschi mentre stai con una fem...”

“Pansy, per l’amor di Merlino, taci!” Salto su. Potter si gira verso di me con uno sguardo incattivito, probabilmente pensa ancora che io stia parlando del suo amichetto Hagrid: non me ne frega un cazzo di Hagrid, deficiente di un Grifondoro!

“Va bene, va bene, non ti agitare. Ad ogni modo, per me possiamo anche continuare”.

Questa non me l’aspettavo.

“Continuare… cosa? A stare insieme?”

“Certo, a fare cosa sennò? Ovviamente, potremmo smetterla di far finta di volerci baciare e via dicendo” Aggiunge lei spiccia, come fosse una cosa ovvia, “Ma non penso che il tuo tradimento sia poi così grave. Sei gay, no? Quindi…”

“Io, in verità...” Cerco di interromperla, di dirle che non sono proprio proprio gay…

“Draco, ascoltami. Ti ho beccato mentre il francese ti stava letteralmente mangiando la faccia. In passato te la facevi con Flint… direi che non puoi più negarlo, no?”

“Io… il francese… come fai a sapere di Flint?!” Sono così sconvolto che non riesco a parlare del tutto coerentemente.

“Mah, mica lo sapevo. Era solo una voce che girava l’anno scorso... ma ora me l’hai appena confermata con la tua risposta!” Risponde lei, con un sorriso furbo.

“Oh sì, molto astuta, Pansy, molto astuta” Mi fermo a riflettere. Ormai siamo di fronte all’ingresso. Lascio che tutti gli altri compagni vadano avanti. La Greengrass ci lancia uno sguardo diffidente. Me ne infischio.

“Ok, Pansy. A quanto pare… sì, a quanto pare mi piacciono i maschi. Ovviamente, però, sai che questa cosa non deve uscire: se lo scoprisse mio padre… Oltretutto, non è neanche detto che prima o poi non possano piacermi anche le ragazze, no?”

“Mah, se lo dici tu… Ad ogni modo, come ti ho detto, non ho intenzione di dirlo a nessuno. Se vuoi possiamo restare insieme, di facciata. Sei un bel ragazzo, sei ricco, sei di ottima famiglia e ormai per me sei anche un amico… a parte che per quel minuscolo dettaglio che ti piace il cazzo, sei il fidanzato ideale!”.

Non posso fare a meno di sentirmi in qualche modo lusingato, oltre che sconvolto dal suo turpiloquio. Lei lo sa, e mi sorride sorniona.

“Sei proprio una viscida… ma scusa, non capisco. A me ovviamente farebbe comodo avere una ragazza, di modo che la gente non si faccia domande circa il fatto che io… Beh, hai capito…”

Mi interrompe: “Ho capito, ma dovresti imparare a dirti le cose come stanno: è così difficile dire ad alta voce che sei gay?”

“Sì, è difficile!” Taglio corto, un po’ brusco “Ma non cambiare discorso! Ti stavo chiedendo perché lo fai. Cosa ci guadagni tu?”

“Non potrei volerlo fare solo per amicizia disinteressata?” Sbatte le ciglia, fintamente innocente.

“Sì, ed io sono stato smistato in Tassorosso e segretamente mi piace Potter. Dimmi la verità!”

“Sul Tassorosso non penso. Quanto a Potter, mi sono sempre chiesta se la tua fissazione non fosse…”

“Non cambiare discorso!” Stavolta è lei in difficoltà.

Dopo qualche secondo, mi guarda un po’ in cagnesco.

“Al momento, non ti occorre sapere le mie ragioni. Ti devo ricordare che devi ancora farti perdonare dieci giorni di silenzio e una serata rovinata?!”

La guardo, indeciso se tornare ad insistere o lasciar cadere l’argomento… Alla fine, decido che probabilmente me ne parlerà quando se lo sentirà.

“D’accordo, d’accordo. Muoviamoci, però, o arriviamo tardi a Trasfigurazione e la Mc Granitt avrà una scusa per togliere punti a Serpeverde”. Lei sorride e mi prende la mano, tutta allegra.

Donne.

Menomale che cercare di capirle non è più affar mio.

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Capitolo 23
*** Guardandoti dalla riva del lago ***


NOTA DELL'AUTORE: mi dolgo e mi pento per il lungo ritardo nella pubblicazione, scusate! Sia io che la mia Beta abbiamo avuto settimane molto piene... inoltre, ho avuto un regalo di compleanno da scrivere: una fanfiction sulla serie Che Dio Ci Aiuti (https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3835094&i=1)! Lo so, è scandaloso che abbia messo da parte Harry Potter per suor Angela, e tuttavia ogni promessa è debito e quindi ho dovuto farlo... Alla fine è stato pure divertente, se vi va di leggerla mi fa piacere!
Ma ora basta perdere tempo, veniamo al capitolo. Ormai siamo quasi alla fine del quarto anno e, proprio come nell'originale, anche qui le cose si stanno facendo più serie. Non dirò altro, se non che questo è il capitolo più lungo che abia mai scritto! Enjoy it, spero che varrà a farmi perdonare per l'attesa...



Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy,

Oggi è stata proprio una giornata pazzesca. Pensavo di dover semplicemente perderla per assistere all’ennesimo trionfo con botta di culo dello Sfregiato, o più auspicabilmente ad un suo giusto fallimento… invece, beh, sono successe varie cose.

Mi sono svegliato presto, come talvolta mi accade, e sono andato verso la fine del corridoio del dormitorio. Tutti sanno che il nostro dormitorio è nei sotterranei… Ma in pochi, perfino tra i Serpeverde, sanno che nel suo punto più estremo si trova perfettamente al di sotto del Lago Nero. Il lungo corridoio dei dormitori maschili scende verso il basso e da un certo punto in poi, le stanze non sono più utilizzate e sono chiuse a chiave. Un tempo forse erano anch’esse dormitori, quando la nostra nobile casata contava più membri in quanto c’erano più Purosangue con gli antichi principi, o forse semplicemente il vecchio Salazar amava sognare in grande. Sta di fatto che, al di là dei primi venti metri occupati da camerate per studenti, il corridoio continua ancora a lungo e da su svariate altre stanze. Come dicevo, sono chiuse. Ma d’altronde, a cosa serve essere un mago se non a fare magie, tipo aprire delle porte chiuse? Al mio secondo anno, quando ero ancora intento a cercare di capire chi potesse essere l’erede di Serpeverde e dunque a ricercarne la Camera, le avevo provate tutte. In genere erano stanze spoglie, magari con qualche vecchio letto o armadio abbandonato. L’ultima a sinistra, però, era ben diversa dalle altre. Il suo soffitto e le pareti erano incantate, come il soffitto della Sala Grande, solo che invece del cielo si potevano vedere le acque del Lago Nero! La prospettiva era quella dal fondale, la sensazione faceva un’impressione incredibile, almeno la prima volta in cui ci ero capitato, come di essere dentro un acquario. Non ho idea di perché Serpeverde abbia costruito un posto del genere. Non era un posto in cui tornavo spesso, ma oggi non era un giorno qualsiasi… la Seconda Prova si sarebbe svolta lì. Dopo uno sguardo cupo alle acque scure solo flebilmente illuminate dalla luce della torcia, ho pronunciato l’incantesimo Lumos: la luce della bacchetta, puntata verso le pareti, permetteva di lanciare un fascio di luce più mirato e di penetrare l’oscurità degli abissi.

I campioni, di lì a un’ora, si sarebbero immersi nel Lago. Potter avrebbe avuto paura? Improbabile, stupido com’era. Ho guardato l’orologio: era ora di andare, avevo appuntamento con Pansy per recarci insieme sulle sponde del lago dopo 5 minuti davanti l’ingresso del dormitorio.

Stavo per abbassare la bacchetta, quando vedo una scena incredibile: un tritone, alto, verde e con la coda, nuotava rapido, portandosi sulla schiena… una bambina?! Ho subito alzato la bacchetta per vedere meglio, ma l’uomo-pesce ormai si era già allontanato e si intravede solo il bagliore argenteo dei capelli di quella che mi è parso fosse una bambina umana!

Mi sono subito lanciato di corsa verso l’entrata del dormitorio. Dopo un primo momento di panico (i marinidi hanno rapito una bambina?!), la mente mi si era schiarita, tanto che appena arrivato all’ingresso e individuata Pansy l’afferro per il braccio verso l’uscita senza neanche salutarla e le sussurro eccitato all’orecchio:

“So in cosa consiste la Seconda Prova: dovranno liberare degli ostaggi!”

Piuttosto eccitati, siamo andati quasi di corsa verso il Lago. Non eravamo in ritardo, eppure è stato difficile trovare un posto libero: c’era tutta Hogwarts e dintorni, tutti strizzati su delle specie di torri/palchi! Uno spettacolo davvero figo. Ero così eccitato che ho persino scommesso con i fratelli della Donnola: 10 galeoni che Potter non sarebbe arrivato tra i primi due.

Una volta seduti, quel trombone di Ludo Bagman si è messo a spiegare le regole: avevo ragione, c’erano degli ostaggi… ma la cosa pazzesca, che non mi aspettavo, era che si trattava delle persone più care ai Campioni! Questo naturalmente spiegava il biondo argenteo dei capelli della bambina, che doveva essere una parente della francese. Azzardo un’occhiata verso il gruppetto di Beauxbatons, tra i primi posti: la Delacour sembra agitatissima, con la gigantessa tutta china su di lei per parlarle e… anche Eliott è con lei. Le tiene una mano sulla spalla, come per calmarla. Biondo, alto, atletico… vicino alla Delacour, per quanto lei non trovi la sua pace, sembrano una coppia di divinità. Ma davvero io mi sto baciando e sto uscendo con quel ragazzo lì? Mi sembra impossibile che sia vero! Beh, tecnicamente non è vero… è da Natale che non ci siamo più visti per bene da soli. Mi sento combattuto a riguardo. Cioè, non posso negare che lui un pochino mi piaccia… ok, no, mi piace proprio! Però cosa dovrei fare, chiedergli di uscire?! Settimana scorsa era san Valentino, se ci teneva poteva ben chiedermelo lui, no? In fondo, io sono il più giovane, nella coppia. Invece, ogni volta che ci incrociamo lui mi saluta un po’ tristemente e basta. Che fine hanno fatto i suoi grandi sorrisi e i “Dragon” con la “r” moscia?!

Devo essermi perso nelle mie meditazioni guardandolo perché una gomitata di Pansy mi risveglia. Mi giro verso di lei indignato, ma non faccio a tempo a domandare il perché della gomitata che mi sussurra con un ghigno: “Se lo vuoi nudo nella tua tenda, non hai che da chiedermelo, Draco… però forse incantarti a guardarlo non è il modo migliore per non far capire a Zabini che sei gay”. Mi volto impanicato verso Zabini: ci sta guardando con un mezzo sorriso. Pansy interviene di nuovo: “Neanche voltarti così di scatto verso Zabini è proprio il modo giusto per non far capire a Zabini che…”

“Ok, ok, ho capito l’antifona”, la interrompo, seccato. “Ad ogni modo, non lo voglio ‘nudo nella mia tenda’ o robe simili!”.

Lei alza un sopracciglio, scettica. Io sbuffo e porto lo sguardo verso il lago. Per fortuna Bagman riprende a parlare, proprio un istante prima che lo facesse Pansy, e annuncia l’inizio della competizione.

In un primo momento è molto gasante: i vari campioni, prima di entrare in acqua, devono fare le loro magie per potervi respirare! Bambolo Diggory e la francesina usano il medesimo banale incantesimo testa-bolla. Krum applica una trasfigurazione in pescecane, tuttavia non gli riesce proprio benissimo. Potter, d’altro canto… non sembra sapere cosa sta facendo. Ingurgita un’alga verde e viscida, fa una faccia strana e rimane lì come uno stoccafisso. Già qualche risata si leva dalle tribune, a cui mi unisco subitaneamente. Poi, grazie all’omniocolo mi accorgo che sulla gola sembrano aprirsi delle piaghe… sono branchie! Lui ci mette un po’ a capirlo (possibile che abbia ingerito dell’Algabranchia senza conoscerne gli effetti?! Si vede che è cresciuto tra i babbani, non ha proprio le basi), e poi finalmente fa l’unica cosa ovvia: si tuffa in acqua e sparisce anche lui negli abissi. Il pubblico è scatenato, è stata una partenza mozzafiato… ma dopo ben poco gli entusiasmi cominciano a calare: i campioni sono sott’acqua e noi non si vede proprio un bel nulla! Iniziano a partire i primi borbottii di protesta, quand’ecco che una magia davvero pazzesca parte dalla terrazza dei giudici. Un ampio cerchio delle scure acque del lago diventa improvvisamente trasparente, è come una grande lente ad ingrandimento… riusciamo a vedere cosa accade sott’acqua. Il focus è contemporaneamente su tutti e 4 i campioni, li vediamo mentre nuotano, il volume d’acqua che li circonda, perfino i pesci che sporadicamente passano loro vicino, indifferenti. È una magia straordinaria, incredibile, il pubblico scoppia in un boato estasiato. Nessuno potrebbe aver fatto una cosa del genere, rendere trasparente un intero lago al nostro sguardo… nessuno, tranne uno stregone. Mi volto, e come me centinaia di altri, verso la tribuna dei giudici: Silente sta mettendo via la bacchetta. Parte un fragoroso applauso per il preside, al quale si unisce persino Pansy. Io mi trattengo: cosa direbbe mio padre, se venisse a sapere che ho applaudito il vecchio barbagrigia? E tuttavia… che potere magico straordinario! Non invidio il Signore Oscuro, che ha dovuto cercare di ucciderlo più volte. Silente sembra tanto buono e simpatico, ma deve essere un mago davvero formidabile.

I miei pensieri sui pericoli correlati a cercare di uccidere Silente vengono interrotti da alcuni strilli e rumori. Mi volto verso il lago e capisco subito a cosa sono dovuti: i candidati sono arrivati al fondale, e dalla prateria di alghe alcuni avvincini si protendono per afferrarne le gambe o le braccia. Krum non ha alcun problema ad allontanarli, mostrando i denti e arrivando quasi a morderne uno a morte. Diggory intuisce il pericolo e si tiene a qualche metro dal fondale. Potter riesce in qualche modo a raccapezzarsi… La francese è in difficoltà. Si agita, le sono addosso da tutti i lati, non riesce a liberarsene… Lancio uno sguardo ad Eliott: lui e tutti i suoi compagni sono in piedi, protesi verso il lago o che urlano a Madame Maxime d’intervenire. La bolla per respirare della Delacour è rotta, lei lancia le scintille per essere salvata. Silente agita la bacchetta, dei tritoni rapidissimi afferrano la francese e veloci come delfini la portano verso la superficie. La preside di Beauxbatons e tutti i suoi studenti vanno a prendere la Delacour sulla riva: sembra star bene, anche se è in lacrime e ferita. Sposto rapidamente lo sguardo di nuovo sul lago: Potter non sembra più aver problemi con gli avvincini.

Perché ho guardato se Potter stava bene?

Scaccio lo stupido pensiero e mi giro verso Pansy per commentare la prova della Delacour.

Le cose continuano così per un’altra decina di minuti senza grandi emozioni, a parte quando Bambolo Diggory per poco non viene inghiottito dalla Piovra Gigante (grande delusione il fatto che non se lo sia mangiato), finché a un certo punto…

“Guarda, Draco, Potter è arrivato al villaggio dei maridi!”

Pansy mi indica con foga verso il riquadro del lago in cui è proiettato il viaggio dello Sfregiato. Fingo di essere sorpreso (in realtà già stavo tenendo d’occhio cosa stava facendo l’Idiota). A quanto pare potrebbe arrivare primo! Si avvicina agli ostaggi ed ecco che si vede che il suo è…

“Weasley?!” commento con tono scandalizzato a voce alta.

“Sì, direi che è inconfondibile, stangone e rosso…” risponde Pansy.

“Ma quanto è sfigato Potter per avere Weasley come persona più importante?!”

“Beh ma chi ti aspettavi? Mica ha genitori o fratelli e non mi risulta nemmeno che abbia la ragazza…”

“A meno che non lo sia Weasley!” esclamo con sdegno.

“Ahah, ipotesi interessante, Draco!” risponde lei. Poi mi guarda e aggiunge: “Sei geloso?”

“Geloso?! Di chi, della donnola?” le rispondo sconvolto.

“Mah, magari avresti voluto esserci tu, al posto di Weasley… Hai un po’ la sindrome della principessa, ti piacerebbe se Potter fosse venuto a salvare te?”

“E perché avrebbe dovuto salvare lui?” si inserisce Zabini dal nulla. Non avevamo notato che ci stesse ascoltando, lancio a Pansy uno sguardo allarmato e lei è pronta ad improvvisare:

“Oh, così, Blaise… stavamo dicendo che se fosse stato da salvare la persona che più ci sta antipatica magari Potter avrebbe avuto Draco!”

“Piuttosto che farmi salvare da Potter sarei rimasto a dormire in fondo al lago” commento acido. Quella scema di Pansy ha quasi rischiato di farmi outing con Blaise!

Zabini sembra essersela bevuta, comunque, e torna a guardare verso il lago. Dopo qualche attimo commenta di nuovo:

“Ma… cosa sta facendo Potter?” Anche io e Pansy torniamo a guardare verso la proiezione sull’acqua. Il Bambino che purtroppo è sopravvissuto sta agitando goffamente le braccia… non si capisce bene… Poi vedo che indica al tritone più minaccioso di tutti se stesso e poi gli altri ostaggi.

“Vuole liberarli tutti?” Pansy sembra a metà tra lo sconvolto e lo scettico.

“Parrebbe…” commenta Zabini.

“Non mi stupisce” aggiungo io “sarebbe tipico di San Potter, voler salvare tutti!”

“Sì, certo, però non ha senso, no? Sennò gli altri campioni chi liberano?” commenta Pansy.

A quel punto sentiamo rimbombare una voce profonda provenire dal lago:

“Prendi solo il tuo ostaggio” … il tritone ha parlato!

Potter libera dalle corde Weasley, ma invece di partire verso la superficie si mette poco lontano dal tritone e si guarda intorno. Sta aspettando che arrivino gli altri campioni! Il pubblico sugli spalti rumoreggia, tutti commentano ciò che sta facendo Potter. Non siamo divisi per Case, quindi dietro di noi sentiamo dei Grifondoro del primo anno lanciare urletti eccitati ed uno di loro:

“Harry è sempre così coraggioso, non pensa alla vittoria, solo alla salvezza di tutti!”. Quei rincretiniti adoratori delle mutande di Potter.

Quindi un Corvonero del sesto alla sua fidanzata: “Sinceramente, non so se avrei fatto altrettanto, non so se mi sarei fermato per tutti… a meno che non sia segretamente innamorato della Granger ed è per questo che sta aspettando per controllare che sia salva anche lei?”

Quest’ultimo commento mi fa piuttosto incazzare. Non lo sanno, i Corvonero, che Potter è così stupidamente altruista da volerli salvare tutti a prescindere?! E poi non mi pare ci sia qualcosa tra lui e la Granger…

Delle urla mi distraggono. Guardo verso il lago: due quadranti stanno mostrando la stessa scena. Krum è arrivato alla piazza del villaggio dei maridi. Va verso la Granger e per poco non le taglia a metà il collo cercando di liberarla dalle corde coi denti da squalo. Subito, Potter si fa avanti e aiuta Krum a liberare la secchiona zannuta. Fisso il mio sguardo su Potter: sembra sollevato che la sua preziosa mezza-babbana sia in salvo… Krum riparte verso la superficie. Potter però no. Sta guardando con insistenza la cinese. Vuoi vedere che..?

“Dite che a Potter piace la Chang?” immediatamente interviene Pansy, del tutto fuori luogo.

“Mi sembra possibile” commenta Zabini “è una bella ragazza, d’altra parte…”

“Peccato solo che lei stia già col Tassorosso figo: Potter friendzonato!” mi intrometto io, gongolante.

“Sto giro gli è andata male, ma chissà in futuro… magari sarà Potter a vincere il torneo, e la lealtà della bella Corva cambierà! Poi vabbè, non è che Diggory sia poi così figo…” risponde Pansy, a voce alta.

“No, certo, se a te piacciono bassi, grassi, stupidi e magari senza uccello! Ma ce li hai gli occhi, Parkinson?! Diggory è un figo da paura!” Tutti ci voltiamo: a parlare è stata Sua Finezza, Daphne Greengrass. Non ho idea di quando sia arrivata. Ma è arrivata. E a quanto pare con lei ci sono anche Tiger e Goyle.

Pansy è già pronta a risponderle a tono, quand’ecco che la folla rumoreggia: Diggory è arrivato.

Scambia qualche cenno con Potter, probabilmente per spiegargli il perché del suo ritardo, quindi va a liberarsi la “bella” cinese e nuota verso la superficie con il suo “tesoro”. Ancora una volta, Potter resta sul fondale.

“Che voi sappiate, la maledizione gli ha danneggiato il fottuto cervello?” Interviene Sua Educazione.

“Probabile, ma in che senso?” risponde Zabini.

“Si può sapere perché quell’idiota di Potter non si prende il suo compagno di seghe rosso e non torna in superficie?”

“Daphne!”

L’urlo scandalizzato, che in genere proviene da Pansy, stavolta è venuto da… me!

“Anzitutto, non credo proprio che Donnola e Sfregiato siano in rapporti così intimi… e poi ti faccio notare che non capisci niente di Potter. Lui vuole salvare tutti gli ostaggi, non solo il suo!” le spiego, mantenendo a stento la calma.

Lei mi guarda con un ghigno: “Oh, capisco, Draco… Tu sì che lo conosci profondamente! E dimmi, visto che lo conosci così profondamente, quali prove hai per dire che lui e Weasley non abbiano mai...”

Ma la sua provocazione viene saggiamente, per una volta, interrotta da Pansy che strilla: “Ora basta, voi due! Piuttosto, guardate, Potter sta minacciando il tritone!”

La scena che ci si presenta ha dell’incredibile: l’idiota sta puntando la bacchetta contro i maridi! E… sì, sembra funzionare!  Potter libera anche la bambina, quindi, utilizzando le sole gambe, nuota verso la superficie, sorreggendo con le braccia i due ostaggi.

Tutta la folla osserva la scena con il fiato sospeso; proprio quando ormai manca pochissimo alla superficie, qualcosa d’incredibile si palesa ai nostri occhi. Dato che è l’unico concorrente ancora in gara, l’intero specchio centrale del lago evocato da Silente ora si concentra solo su un suo primo piano e quindi si vede benissimo: sul collo… le branchie sono scomparse! E le mani… le mani non sono più palmate, né i piedi! Anche lui se ne accorge, i suoi splendidi occhi verdi… cioè, i suoi occhi strabuzzano per lo sforzo di continuare a battere le gambe. Tre metri alla riva, due, uno…

“Ce l’ha fatta!” urlo. Poi, sconvolto, mi guardo attorno, pronto a negare che la mia fosse un’esclamazione di giubilo… Ma per fortuna nessuno mi sta cagando: l’intero palco si è alzato in piedi festante. I giudici, Silente compreso, corrono verso la riva. Weasley si risveglia dal letargo e aiuta lo Sfregiato a portare la bambinetta verso l’asciutto. La gara è finita, ora non resta che aspettare per i punteggi.

Mentre il pubblico è ancora in delirio, Pansy si volta verso di me e gli altri: “Venite, cominciamo a scendere, così non restiamo imbottigliati nel traffico delle persone…”.

Ho appena finito di scendere le scale, che mi trovo di fronte ad una scena vomitevole: la francese sta baciando Potter! Mi allontano dagli altri per vedere meglio: sono solo due baci sulle guance, ed ora li sta dando anche alla Donnola ma comunque…

Qualcuno mi tocca il culo.

Mi giro scandalizzato, urlando: “Che cazzo credi di f…”

Mi blocco. Un sorriso smagliante, due occhi azzurri. È Eliott. Avevo completamente dimenticato che lui era dabbasso per fare il tifo per la Delacour.

“Bonjour Dragon, sei venuto qui giù per salutare moi?” Mi chiede, speranzoso.

“Io… salut, Eliott. Tu… Perché-mi-hai-toccato-il-culo?!”

Lui sembra ferito dal mio tono aggressivo, il suo sorriso lascia il posto a uno sguardo un po’ triste. È bellissimo comunque.

“Desolé, Dragon. Io pensavo che a te non dispiasceva, dopo l’altra sera…”

L’altra sera?! Sono passati due mesi, dal nostro primo bacio, razza di…

“Non so di quale altra sera tu stia parlando, sinceramente!” ribatto stizzito. Non mi incanta con quegli occhioni.

Lui sembra incerto sulla risposta. Sto per voltarmi e andarmene, per incassare una vittoria piena, quando ecco che una ragazza mi prende sottobraccio e si intromette:

“Massì, Draco, il tuo amico parla della sera del Ballo del Ceppo, naturalmente! Della sera in cui voi due vi siete ba…”

“Stai zitta, Pansy, per Salazar!” le sibilo addosso, guardandomi attorno per vedere se Zabini e la Greengrass sono ancora con lei.

“Tranquillo, tranquillo, li ho mandati avanti e ho detto che venivo a controllare che fine avessi fatto. Ma vedo che eri già in ottima compagnia!” Dice l’ultima frase mandando un occhiolino ad Eliott e quindi aggiunge: “Io sono Pansy, tra parentesi… enchantée!

Lui non sembra aver colto tutto il nostro scambio, avvenuto in un inglese molto rapido, ma riacquista rapidamente il suo solito sorriso strappacuori e lo indirizza a Pansy:

“Tout le plaisir est pour moi, madamoiselle. Io mi chiamo Eliott, sei un’amica di Dragon?”

“Oh sì, una sua intima amica…”

Credici o meno, Diario, ma i due cominciano una conversazione tutta fronzoli e sorrisi, escludendomi totalmente. La cosa non mi garba. Lei è la mia migliore amica, la mia ex-vera fidanzata e attuale fake-fidanzata; lui è il ragazzo che si bacia con me, i suoi sorrisi sono per me!

Tossisco forte per ricordare la mia presenza e segnalare il mio disappunto.

Pansy coglie al volo e si rivolge a me, con una falsissima aria innocente: “Oh, scusa, Dragon, ti abbiamo escluso dalla conversazione?”

La guardo con odio. Lei risponde con un sorriso lezioso e attacca:

“Non ti sentire offeso, abbiamo appena finito di concordare che un’ottima data per vederti con Eliott potrebbe essere il prossimo fine settimana ad Hogsmeade: io sarò occupata quel giorno, devo vedere Daphne per…”

“E di preciso chi ti ha detto che io voglio andare con Eliott ad Hogsmeade?!” ribatto io, arrabbiatissimo... E stupidamente dimentico che il sunnominato Eliott era lì con noi. E ha sentito tutto.

“Tu… tu non volere uscire avec moi, Dragon?” Mi chiede, turbato.

“Io… tu… certo. Certo, lo voglio. Ok, allora... Prossimo weekend. Ci vediamo all’ingresso del castello. Rendez-vous à 09h00”. Sono imbarazzatissimo, parlo veloce e poi mi volto verso l’uscita.

Ma non sono abbastanza rapido, faccio a tempo a vedere un brillio di gioia negli occhi di Eliott, che esclama: “D’accord, Dragon! À bientôt!”.

Fingo di non avere il cuore pieno di eccitazione e mi porto via Pansy a forza.

 

Diario, che cavolo farò col francese a Hogsmeade settimana prossima?!





 

Caro diario,

Ormai sono passati ben tre giorni dalla Seconda prova. Non è che sia andata male, sono vivo e tutto… allora perché proprio non riesco ad essere totalmente contento?

Tutti i miei amici sono euforici perché ce l’ho fatta. Sono arrivato secondo, nella prova. Se si somma questa prova con quella precedente, sono primo alla pari con Cedric.

“Eccezionale, visto che è solo un 14enne… Benché, ovviamente, ci fosse da aspettarselo: è pur sempre Harry Potter, no?”

Questo è quello che pensano tutti. Ma la verità è che avrei potuto arrivare primo… o anche ultimo. Ciò che ha cambiato le cose è stata quella che Silente ha giudicato essere la mia “straordinaria fibra morale” (Ron ancora mi prende in giro, per questa definizione!). In pratica, al momento di salvare gli ostaggi, ho esitato a prendere il mio finché non sono arrivati tutti i campioni per liberare i loro… e poi, siccome Fleur non arrivava, ho cercato di salvare anche sua sorella. Sul momento, mi era parsa non solo la cosa giusta da fare, ma l’unica: come avrei potuto abbandonare addormentate Hermione, o Cho, o perfino quella bambina dai capelli argentei, nel profondo di un lago in mezzo a sirene e tritoni inquietanti, armati fino ai denti e apparentemente con cattive intenzioni? Il messaggio dell’Uovo diceva di salvare gli ostaggi, o li avremmo rimpianti.

Quando Dobby mi ha detto che avevano “preso il Rosso”, cioè Ron, ho tremato. Non mi capita spesso di avere davvero paura di qualcosa. Forse perché sono stato cresciuto a dormire tra i ragni, al buio e con un cugino che amava prendermi a pugni? Forse perché poi a undici anni, una volta liberatomi del cugino, mi sono ritrovato a dovermi scontrare con Voldemort? O forse semplicemente perché non ho mai avuto nessuno da cui andare a piangere, se avevo paura… Eppure, credo di aver capito che la vera paura alle volte non la si ha per sé, ma per le persone a cui teniamo. Avevano preso Ron, ed io non avevo ancora trovato un modo per respirare sott’acqua: l’avrei perduto, e solo per colpa della mia incapacità! Poi però Dobby mi ha tirato fuori dal casino, dandomi l’alga brachia… così ho potuto nuotare con le branchie, ho potuto liberare Ron. Ma c’erano ancora le altre. Avrei potuto abbandonare Hermione, o Cho? Mai. Poi Cedric e Krum sono arrivati, ed io sono rimasto con Ron e una bambina innocente. Fanculo i tritoni, ho pensato! E poi… ecco Ron che mi rimprovera: “hai davvero creduto che ci avrebbero sacrificati, se voi non foste arrivati a prenderci? Ma certo che no, Silente non l’avrebbe mai permesso! Era una messinscena… come hai potuto cascarci?!”.

Come ho potuto cascarci? Eppure… anche gli altri l’hanno fatto. Fleur era in lacrime, temeva la morte della sorella. Almeno lei ci era cascata di sicuro. Perché gli altri non si sono fermati a salvare tutti gli ostaggi? Questo torneo gioca con le nostre vite. A volte mi chiedo se sia davvero tutto normale. È normale che tre giorni fa avrei potuto perdere Ron per sempre? Dopo la nostra litigata di qualche mese fa, avevo pensato che più niente avrebbe potuto frapporsi alla nostra amicizia. E invece… avrei potuto perderlo, solo perché qualche bastardo ha messo il mio nome nel Calice di Fuoco! Cioè, Silente teneva tutto sotto controllo, ma comunque… “Hai di nuovo cercato di fare l’eroe?” Ho cercato di salvare tutti solo per fare l’eroe? Non è la prima volta che mi accusano di voler fare l’eroe. Ma a me sembra che voler evitare la morte di qualcuno sia una cosa umana, non da eroi. Sia una cosa giusta da fare. Sarò ingenuo… ma a cosa serve la vita, se non le si da valore?

Non so davvero cosa pensare, diario… Certo è che, se avessero detto chiaro da subito che era solo uno scherzo la cosa degli ostaggi, ora sarei primo. Da solo. Senza quella palla al piede di Cedric Diggory, che in questi giorni festeggia la sua grande prodezza pastrugnandosi con Cho per tutta la scuola. L’avrei battuto, e così forse Cho sarebbe tornata a guardare me! Sono sicuro di non essermi inventato la sua espressione dispiaciuta, quando mi ha rifiutato al Ballo del Ceppo perché aveva già accettato di andare con lui. Possibile che, almeno un po’, io le piaccia? E tuttavia le piace di più Diggory? Devo ammettere che loro due formano una bella coppia. Lei è davvero carina, con il suo sorriso dolce e quei capelli neri e lisci che le attorniano il viso delicato. Lui, beh, è chiaro a chiunque che è uno dei ragazzi più fighi della scuola. Eppure, non posso credere che Cho lo abbia scelto solo per l’aspetto fisico! Che le piaccia anche per il carattere? Lui è un tassorosso, dovrebbe essere un tipo tutto umiltà e fedeltà... ma a quello che sto vedendo finora, non mi pare proprio. Diggory non ha esitato un momento, a salvare solo il suo ostaggio. E poi, beh, ma vogliamo parlare di quanto se la tira? Voglio dire, siamo in pieno febbraio e l’altro giorno l’ho visto in t-shirt: ok, sei muscoloso e bello e tutto, ora però vogliamo renderci conto che fa freddo e che anche se non attiri tutti gli sguardi solo su di te va bene lo stesso?!







 

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Capitolo 24
*** Malfoy e le sue migliori qualità ***


Caro diario,

È successa una cosa davvero pazzesca: qualcuno ha rapito o assassinato il signor Crouch! Ad Hogwarts! È accaduto proprio sotto il mio naso.

Stavo parlando con Krum ai bordi della foresta, subito dopo la spiegazione della Terza Prova, quando è comparso Crouch. Sembrava fuori di testa, tutto disordinato e stralunato, così poco simile all’uomo serio e posato cui ero abituato. Continuava a blaterare di stupidaggini come se stesse parlando con Caramell, poi improvvisamente mi afferrava l’uniforme e supplicava di poter parlare con Silente. Nell’incertezza, l’ho lasciato con Krum e sono corso a chiamare il preside. Tempo di tornare con Silente, e abbiamo trovato Krum schiantato e Crouch sparito.

È un gran casino. Chi potrebbe aver attaccato Crouch? Karkaroff? Eppure sembrava sinceramente sorpreso, quando ha scoperto che il suo campione era stato schiantato. Krum? Ron l’ha suggerito, ma penso sia solo perché è geloso di lui. Piton? Potrebbe essere. Mi ha rallentato consapevolmente, mentre andavo dal preside… Chiunque sia stato, è un mangiamorte. Magari lo stesso che ha messo il mio nome nel Calice. Ma perché attaccare Crouch, se il vero obiettivo sono io? C’ero anche io, in quella foresta!

Non riesco a trovare il senso di ciò che sta avvenendo, ma ha indubbiamente ragione Hermione quando dice che tutto sta diventando sempre più oscuro e pericoloso. Silente era molto preoccupato, anche il professor Moody mi è parso assai agitato… e non oso pensare a quanto male la prenderà Sirius! Appena una decina di giorni fa, durante la gita ad Hogsmeade, io Ron ed Hermione siamo andati a trovarlo. Da qualche tempo vive in una grotta, sulle montagne che circondano il villaggio magico. Vive di stenti, di ciò che rubacchia quando è nella forma animagus di cane. Ho cercato di dirgli di tornare a darsi alla macchia, di non preoccuparsi per me, ma lui è irremovibile: vuole starmi vicino, essere pronto ad intervenire, perché ha paura di ciò che sta accadendo. Ed ora, di sicuro andrà in paranoia quando saprà di ciò che è accaduto stasera… e lo saprà per certo: anche se i giornali non ne parlassero (e mi stupirebbe che la Skeeter non venisse a scoprire niente), c’è sempre Silente che potrebbe parlargliene, se anche io provassi a tacergli qualcosa per non farlo preoccupare. Ovviamente mi fa molto piacere che lui sia tanto inquieto per me, che ci tenga così tanto. Finalmente ho qualcuno a metà tra un padre ed un fratello maggiore: non avevo mai avuto qualcuno di più grande che teneva a me… Certo, con alcuni professori (tipo Lupin, la McGranitt e lo stesso Silente) ho forse una relazione più stretta che con altri… e poi ci sono i signori Weasley, che mi vogliono bene… Però con Sirius è diverso. Lui è più… fico? Cioè, è facile parlare con lui! Dice parolacce anche in mia presenza, mi tratta da grande se glielo chiedo, è un mago potente, ha tanti ricordi dei miei genitori e tiene a proteggermi. Non voglio gli accada qualcosa.

Diario, ho paura che accada qualcosa di male a chi mi sta vicino. Pensa a Krum… schiantato (e per fortuna solo schiantato!) e solamente perché era con me a parlare di Hermione, nel posto sbagliato al momento sbagliato! Sono molto preoccupato. Spero che il professor Moody riesca a trovare Crouch…

In mezzo a tanta preoccupazione per cose così serie, non so se fa più ridere o più piangere vedere come l’attenzione dell’intera comunità magica sembra soffermarsi su vere e proprie cazzate. Appena prima dell’uscita a Hogsmeade di cui ti parlavo, la nota (mai sentita prima!) rivista “Il Settimanale delle Streghe” ha pubblicato un articolo d’inchiesta a firma Rita Skeeter su una tematica di vitale importanza: possibile che Hermione Granger, la nata babbana, stia giocando con i cuori dei due celebri maghi Harry Potter e Viktor Krum?! Ovviamente è spazzatura, chiunque conosca almeno un poco Hermione non potrebbe mai credere che lei farebbe cose simili a me o ad altri solo per fare carriera… Ma, beh, il pezzo della Skeeter è supportato dalle consuete interviste ai Serpeverde. Sto giro non Malfoy (chissà cosa aveva da fare, per cui non ha voluto che fosse il suo nome a comparire sul giornale), ma la sua amichetta (o fidanzata?! che vomito) Pansy Parkinson, una stronza come poche ce ne sono in giro. Secondo la Parkinson, Hermione è tipa che farebbe pozioni d’amore… Una fonte attendibile, proprio! E menomale che la Skeeter non ha scoperto che a me piace Cho Chang, che però esce con Diggory, sennò immagina il casino! Roba da prima pagina del Profeta! (sono ironico)
Ora, tutta questa storia farebbe anche ridere, no? Peccato che alla povera Hermione, oltre le consuete prese per il culo a scuola, sto giro siano arrivate anche lettere intimidatorie e persino una busta con del pus di bubotubero che le ha provocato delle ferite alle mani. Il giorno seguente, io e Ron l’abbiamo accompagnata in biblioteca: era furiosa con la Skeeter.

“Voi non capite, quella pseudo giornalista dei miei stivali non può passarla liscia! Spande fake news, ecco cosa fa!”

Mi scambio uno sguardo un pelo esasperato con Ron.

“Sì, d’accordo, Hermione… ma non t’immischiare” interviene lui.

“Non t’immischiare?! In che senso, non dovrei immischiarmi?! È lei che mi sta dipingendo come una squallida arrivista ed una…”

“Sì, sì, certo” la interrompe Ron “ma bada che a sfidarla ci perdi solo tu, ancora non l’hai capito? E poi abbiamo altri pensieri per la testa, non è vero Harry?”

“Ehm…sì, ma se lei vuole fare qualcosa forse…” Non so mai cosa dire, quando mi tirano in ballo nei loro bisticci.

“Esatto Harry, diglielo! Se io voglio fare delle ricerche sono libera di farlo, Ron, scusa se IO non mi faccio intimidire da una viscida donna che vuole far credere a tutti che io faccia chissà cosa con Viktor e…”

“Beh, ma tu fai cose con il tuo caro Viktor, no?”

Ron, non puoi star zitto?!

“COME TI PERMETTI!! Io…”

Hermione, le guance rosse, è balzata in piedi e sta già cominciando una tirata quando, un po’ a sorpresa, mi alzo anche io. Lei e Ron si girano verso di me con aria interrogativa e un po’ sorpresa.

“Scusate, io stasera proprio non riesco a concentrarmi con lo studio… vi spiace se vado a fare una passeggiata?” E, senza aspettare una loro risposta, afferro la cartella e me ne vado. Mi dispiace averli lasciati nel bel mezzo della serata, però per la verità non stavamo studiando proprio un bel niente ed ho altro da fare che ascoltare i loro litigi…

Mi dirigo verso le cucine. Visto che è ancora presto, forse sono in tempo per prendere del cibo e spedirlo a Sirius. Quando penso al fatto che è tutto solo in una caverna a mangiare topi, se non trova di meglio, mi vengono i brividi.

Sto per voltare un angolo, nei sotterranei, quando sento una voce familiare, dal timbro inconfondibilmente petulante. Mi fermo per un istante. In effetti, la sala comune dei Serpeverde non è così lontana dalle cucine…

“Non riesco a capire perché domani a Hogsmeade non possiamo venire anche noi con te e la Greengrass…”

“Draco, per Morgana!” risponde seccata la Parkinson, la voce più forte in quanto stanno per girare l’angolo nella mia direzione, “Ti ho detto già dieci volte che non ha alcun senso che vi vediate, se poi c’è anche altra gente con voi! Questa è la tua occasione per conoscerlo meglio, lasciare che scopra le tue qualità…”

Non riesco a trattenere una piccola risata ironica. La Parkinson si zittisce e i passi si fermano. A separarci solo l’angolo del corridoio.

Malfoy mi riconosce immediatamente: “Potter?!”. La sua voce è agitata. Bene. Ho proprio voglia di attaccar briga.

Faccio i due passi che mi mancavano e giro l’angolo, trovandomeli di fronte, a pochi metri da me. Lui ha la faccia rossa per l’imbarazzo e le braccia incrociate, i capelli biondi perfettamente curati e pettinati all’indietro. Non riesco a trattenermi dall’infierire:

“Ops, scusate, vi ho interrotti mentre parlavate di come fare per trovare a Malfoy un amico? Se deve puntare sulle sue qualità la vedo difficile, Parkinson…”

“Chiudi il becco, Sfregiato!” la faccia di Malfoy è ancora più rossa, ora che all’imbarazzo si è aggiunta la rabbia.

“Lascia perdere, Draco, Potter forse spera di essere lui quell’amico: adesso che ha perso la sua fidanzata Granger dev’essere in cerca di un rimpiazzo… e lo capisco, restare da solo con Weasley dev’essere una tragedia, per un essere umano dotato di cervello!”

La Parkinson è sagace, ma io sono anni che mi alleno a questo gioco con Malfoy: “Suvvia, Pansy, mi lusinghi! Stai dicendo che sono intelligente?”

“No, sto dicendo che Weasley è stupido, è un altro discorso”, mi risponde subito. Sa come si gioca, è evidente. Sorrido.

“E immagino che tu te ne intenda di stupidi, Parkinson, visto che esci con…” E faccio un cenno verso Malfoy, senza guardarlo. Per qualche motivo, sorride pure lei. Evidentemente, le piace giocare con me… deve averlo notato anche Malfoy, che interviene subito, seccato e con gli occhi dardeggianti, come se il fatto di essere stato messo da parte in uno scontro con me lo avesse infastidito:

“E sentiamo, dove sta andando il genio di Potter, tutto solo per i sotterranei deserti del castello?”

Metto una mano sulla bacchetta. Non si sa mai.

“Non credo che siano affari tuoi, Malfoy. Sai, ficcanasare non è una delle tue migliori qualità…” rispondo, facendo implicito riferimento al discorso della Parkinson di prima.

“Come se mi interessasse di quello che fai, Sfregiato!”. Risponde lui.

“Ah, non t’interessa? E allora, com’è che hai perso tempo per creare quelle stupide spille su di me? E com’è che hai addirittura scommesso con i fratelli Weasley sul mio risultato alla Seconda Prova?” ribatto io, per provocarlo. Lui tentenna.

“Quelle… quelle spille non sono certo perché sono interessato a te, Potter! Forse anche tu, come il tuo amico Weasley, non sai leggere: c’è scritto che mi fai schifo! Inoltre, ho scommesso che avresti perso…”

“Mi spezzi il cuore, Draco!” Mi fingo sconvolto, un ghigno ironico sul volto. “Ed io che pensavo che tu volessi diventare il mio amico del cuore, da quando quella volta al primo anno mi hai teso la mano…”

Per qualche ragione lui apre la bocca come per rispondere, ma poi ammutolisce.

Non ho idea del perché lo sto provocando a questo modo, ma mi fa sentire bene vedere nei suoi occhi, sempre così espressivi, il riflesso della mia frustrazione dei giorni scorsi. Vendetta, per una volta!

In aiuto di Malfoy arriva la Parkinson, che lo prende per il gomito e mi liquida con un:

“Pff, come se qualcuno volesse mai diventare amico di un ragazzo che rischia di far uccidere se stesso e chi gli sta attorno un giorno sì e l’altro pure. Addio, Potter”.

Se ne vanno.

Non le rispondo e lascio che mi superino.

In una qualche sorprendente, serpentesca, maniera… quella stronza ha toccato un nervo scoperto. Vado verso le cucine per prendere il cibo per Sirius, ma quando Dobby viene da me saltellando il mio sorriso è un po’ tirato: perché attiro sempre guai sulle persone che amo?





 

Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy,

Domani andrò ad Hogsmeade con il francese. Ancora non mi sembra vero. Ho realmente avuto il coraggio di proporre ad Eliott di uscire noi due da soli, alla luce del giorno? In effetti, no: è stata Pansy a proporglielo! Comunque, dettagli a parte, domani andremo ad Hogsmeade. Noi due da soli.

Mi sento molto eccitato all’idea. Eppure c’è voluto del bello e del buono, da parte di Pans, per convincermi ad andare. Stasera, mentre rientravamo verso la Sala Comune, mi sono anche messo ad implorarla di poter fare una specie di uscita a 4, con anche lei e la Greengrass. Ovviamente, proprio mentre le chiedevo sta cosa imbarazzante, abbiamo incrociato l’unica persona (a parte mio padre) che non avrei mai voluto mi sentisse parlare dei miei appuntamenti: Potter! Non avevo idea di cosa ci facesse nei sotterranei, vederlo lì mi ha spiazzato, e in più si è messo a fare domande e battutine sarcastiche con particolare sagacia, prendendomi del tutto in contropiede. Menomale che Pansy mi ha coperto, il bastardo si stava approfittando della mia situazione di debolezza per infliggermi una serie di umiliazioni che poi Salazar in persona non avrebbe saputo fargli dimenticare. Sembrava di cattivo umore, come se mi avesse preso per il suo anti-stress personale… Beh, sai una cosa, diario? Me ne frego di Potter! Si è permesso di dire che io perderei tempo a seguire ogni sua mossa, ha osato tirare fuori la volta in cui io gli avevo proposto la mia amicizia e lui l’ha rifiutata, la sera dello Smistamento! Chi si crede di essere? Non mi interessa quello che dice lui, quello che dicono Pansy e perfino Zabini… Lui è il mio rivale, l’unica ragione per cui mi interesso a lui è che voglio batterlo. Fine! E sai una cosa, diario? A quanto pare la Sanguesporco non è affatto interessata a lui! Infatti lui se ne gira tutto solo per i corridoi, come uno sfigato… io, invece, domani uscirò con un ragazzo più grande di me ed incredibilmente bello. Un ragazzo che vuole me, Potter!
Il francese… vuole me
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Capitolo 25
*** Me ne frega di Potter! ***


 “Quello è mio figlio!!! Lasciatemi passare, QUELLO È MIO FIGLIO!”

 

Qualcuno mi spinge e, urlando, si fa strada tra noi studenti. È un uomo corpulento di circa sessant’anni. Dopo averci superati, si lancia verso i due appena materializzati con la Coppa ad un centinaio di metri degli spalti, giusto davanti l’ingresso del Labirinto della Terza Prova. In un primo momento non capisco il perché di tanta angoscia da parte di quello che doveva essere il padre di Diggory (mi pare evidente che non possa essere il padre di Potter). Sto già per rispondergli indietro qualcosa del tipo “ehi, vecchio pancione, datti una calmata”, quando le parole mi muoiono in gola. Perché quei due sono a terra, uno sopra l’altro? In un primo, assurdo, momento mi sembra quasi che Potter stia baciando Diggory. Poi vedo che le due teste non si toccano, la testa di Potter è sopra il petto dell’altro. Non capisco, ma non sembra una posizione naturale.

“Pansy… Pansy, cosa sta succedendo?” Mi sembra che manchi l’aria. 

“Io… non so, Draco, vieni con me, proviamo ad avvicinarci…” Zabini e la Greengrass sono con noi, e con loro Tiger e Goyle, che per una volta, con la loro stazza, finiscono per esserci utili. A fatica, ci facciamo largo verso gli spalti più bassi, verso il terreno. Tutto intorno a noi, il brusio di mille voci. Con un’ultima, spietata, gomitata Goyle guadagna i posti davanti la recinzione che limita gli spalti. 

“Fammi spazio”, gli ordino: non è questo il momento per perdersi in galanterie. Goyle si fa da parte, finalmente riesco a vedere bene cosa succede.

Potter e Diggory sono stati raggiunti da Silente, Piton, McGranitt, Caramell e Moody. Verso di loro corre il signor Diggory, accompagnato dalla professoressa Sprite. Sono piuttosto lontano da noi e, con tutto il chiasso, è impossibile sentire alcunché. Qual è il problema? Non saranno…

“Harry! Ron, perché Harry non si alza?!” mi giro alla mia sinistra: poco lontani da noi ci sono la Mezzosangue e mezza nidiata Weasley. 

Perché Potter non si alza?

“Diggory… è morto”. 

A parlare è stata la voce profonda e misurata di Zabini. È dietro di noi, ma alto com’è non deve aver avuto problemi di vista. Dice che Diggory è morto. 

Stringo il braccio di Pansy, che nel frattempo ha guadagnato il posto al mio fianco. 

“Potter è vivo, Draco, non vedi che Silente sta cercando di alzarlo dal corpo di Diggory?”. 

Il corpo di Diggory. Il cadavere di Diggory. Potter è vivo… 

 

Non riesco bene a descrivere, diario, le emozioni che ho provato in quel momento. C’era un clima di festa: erano finite le lezioni, stava finendo il Torneo. Quando, poco prima della Prova, mi sono diretto verso gli spalti di quello che un tempo era il nostro campo da Quidditch ed ora un enorme labirinto di siepi, ero di umore sorprendentemente allegro. Avevo indossato la divisa scolastica con una cura particolare, perfino per i miei standard: questa sera avrei passato del tempo con i miei amici, avrei riso dell’auspicabile sconfitta di Potter, avrei magari trovato un albero vicino alla Carrozza di Beauxbatons per baciarmi con Eliott. Ed ora… ora abbiamo appena scoperto che c’è stata una vittima. Diggory è morto, ma come? E Potter, che era con lui, come ha fatto a sopravvivere? Possibile che tutto ciò sia avvenuto durante la Prova, quando il ministero e i presidi avevano tanto assicurato che quest’anno sarebbe stato del tutto sicuro? E se invece fosse qualcosa di più pericoloso, magari legato al fatto che da mesi qui succedono cose non normali?

Ad interrompere il flusso dei miei pensieri arriva una mano sulla mia spalla, una mano più grande di quella di Pansy. La mano di Eliott. Nel momento in cui mi volto verso di lui, tutti i suoni e la consapevolezza di ciò che sta accadendo attorno a me torna d’improvviso, come se prima fossi stato sott’acqua. 

“Dragon, Dragon, dobbiamo andarcene da qui…” 

Mi guardo intorno. La folla dietro di noi continua ad essere agitatissima, davanti a noi si muovono i professori e i funzionari del ministero, tra cui sono comparsi anche degli Auror, che ora stanno facendo arretrare tutti verso gli spalti. Ne vedo due allontanare i Weasley e la Granger alla mia sinistra. Pansy e Zabini mi fanno cenni per andarsene, Eliott mi prende la mano. Ed io sento di volermene andare con loro, lontano da quella scena, lontano dalle urla strazianti del padre di Diggory che ormai deve aver capito l’accaduto.

Faccio per seguire gli altri e rientrare verso la folla, ma l'istinto mi spinge a controllare un’ultima volta verso Potter e il corpo di Diggory. Attorno a quest’ultimo si stringono ora i suoi genitori, sostenuti da alcuni docenti, il ministro ed il preside. Gli altri professori stanno aiutando i funzionari del ministero a tenere tranquilla la folla. Quanto a Potter, sta… dov’è Potter?!

Mi fermo di colpo. Eliott si gira verso di me con sguardo interrogativo. È molto teso per la situazione, vedo la paura nei suoi occhi. Sono terribilmente inquieto anche io, ma non ho alcuna intenzione di andarmene senza aver capito dov’è Potter. Vicino agli spalti non c’è, vicino alla foresta non c’è, vicino al labirinto nemmeno. Non resta che una sola direzione: verso il castello… Eccolo! Sta camminando fianco a fianco con il professor Moody verso la scuola, ormai sono piuttosto lontani. Rassicurato, torno per un attimo a farmi guidare da Eliott verso gli altri, finché...

“Aspetta!” Grido, stringendogli la mano. 

“Qu’est-ce qu’il passe encore, Dragon?!” Mi chiede Eliott, passando alla sua lingua madre per l’agitazione.

“Potter… Moody lo sta portando verso il castello, ma lui non dovrebbe stare da solo con nessuno, se non forse con il preside, in una situazione simile! Potrebbe esserci un assassino in giro, potrebbe…”

Mi interrompo. Eliott mi sta guardando sconvolto, e questa volta oltre alla paura leggo anche dell’irritazione. 

“Écoute, Eliott, je veux juste savoir pourquoi Potter n’est pas en sécurité, avec tout le monde…” 

Cerco di spiegarmi. Di spiegargli che Potter non può andarsene da solo, neanche se con Moody, in un momento simile. Quasi di certo un ex mangiamorte assassino e non legato al giro di mio padre si aggira per il castello, forse la stessa persona che ha ucciso Diggory, e Potter non può rischiare ed allontanarsi da Silente… Ma lui ben presto mi interrompe:

“On s’en fiche de Potter, Dragon!”

“Je ne peux pas, je ne peux pas m’en ficher de lui!” Rispondo, lasciando andare la sua mano. 

“Il faut aller vers les autres, on peut pas rester ici, c’est dangereux. Tu fai come vuoi”. 

“Ok”. Non aggiungo altro, e lui si allontana. Non ho bisogno di lui, perché mai Eliott dovrebbe aiutarmi? Probabilmente per lui non sono mai stato altro che un bel faccino, così come lui lo era per me. Vedo Pansy tornare verso di me, esitante, ma non ho bisogno nemmeno di lei. Di scatto, corro verso Silente. È di lui che ho bisogno ora. 

Un funzionario del ministero mi urla di fermarmi, ma se pensa che me ne freghi qualcosa di lui si sbaglia di grosso. Mi frega di Potter. 

“Preside… preside!” 

Silente si gira verso di me, la sua faccia è tesa. Alla sua destra, la McGranitt e la Sprite stanno ancora cercando di calmare il padre di Diggory, mentre Caramell sbraita contro la giornalista della Gazzetta ed il suo fotografo. Piton mi lancia uno sguardo perplesso. 

“Che succede, Draco?”

I brillanti occhi azzurri di Silente si incrociano con i miei, per la prima volta in quattro anni, e capisco immediatamente che a quell’uomo posso dire ciò che penso senza paura che non ascolti, senza paura che mi chieda come mi sono permesso di rivolgergli la parola dopo che mio padre ha cercato di farlo licenziare più volte di recente e probabilmente di farlo ammazzare in passato. 

“Preside, io… Potter…” Riesco a stento a dire queste tre parole, che Silente si volta di scatto verso Piton.

“Potter! Severus, dov’è Harry?”

Piton reagisce con rapidità fulminea, muove la bacchetta e formula un incantesimo non verbale; la bacchetta gli si gira in mano verso il castello. Un incanto di geolocalizzazione. Mi intrometto: 

“Signor preside, professor Piton, io ho visto Potter andare verso il castello, era da solo con il professor Moody…”

 Non devo aggiungere altro. Lo sguardo di Silente si accende di fuoco. 

“Minerva, Pomona!” La McGranitt e la Sprite si voltano immediatamente verso di lui, che si rivolge alla Sprite: 

“Lascio a te la situazione qui, ci vediamo a scuola”. 

Quindi agita la bacchetta ed una splendida fenice lucente compare: “Va’ da Hagrid e Filius, che stiano con gli studenti, e li portino verso la Sala Grande quando si saranno calmati”. La fenice parte. 

Silente si volta quindi verso di me: “Grazie, Draco”. Non una parola di più, e parte di gran carriera verso il castello, seguito dalla McGranitt e da Severus. Quest’ultimo, prima di seguirlo, si tocca il braccio e mi lancia un ultimo sguardo preoccupato, sussurrando: “Ora torna dai tuoi compagni”. 

Non me lo faccio ripetere due volte. Mi dirigo verso gli spalti di corsa, ancora sconvolto dalla situazione e da quanto ho appena fatto. Silente è partito subito all’inseguimento di Potter, possibile che davvero Moody non stesse seguendo i suoi ordini, nel riaccompagnare Potter alla scuola? Ed io… si può sapere che ho fatto?

“Draco, Draco! È appena arrivata una lettera di tua madre!” Pansy si getta tra le mie braccia. Dietro di lei ci sono anche gli altri. Zabini è il primo a parlare: “Malfoy, si può sapere che cazzo hai fatto?”. Non rispondo. Apro la lettera: 

Draco, 

Non fare nulla di azzardato e resta al sicuro. Tutto è in movimento, parleremo a tempo debito. 

Con affetto, 

Narcissa






 

Caro diario, 

è tornato. Lord Voldemort è tornato, ed io l’ho visto tornare. L’ho combattuto, sono riuscito a fuggire, a portare con me il corpo del povero Cedric. Lui è stato assassinato da Codaliscia, quello stesso Codaliscia che io l’anno scorso non avevo fatto uccidere da Sirius e che adesso ha aiutato Voldemort ad appropriarsi di un corpo e a tornare, tramite un incantesimo che ha coinvolto le ossa di suo padre, una mano dello stesso Minus e del mio sangue. È per questo che è dall’inizio dell’anno che avevo un mangiamorte alle costole: volevano il mio sangue e poi uccidermi. Beh, non gli è riuscito di uccidermi… ma è tornato, e con lui i suoi seguaci. Il mangiamorte che mi ha fatto arrivare a lui, tramite la Coppa Tremaghi divenuta passaporta, era il figlio di Crouch che, grazie alla pozione polisucco, aveva preso le sembianze di Malocchio Moody, che teneva prigioniero chiuso in un baule. Tutte queste cose le ha scoperte Silente, dopo essere riuscito a salvarmi all’ultimo secondo, poco prima che Crouch mi uccidesse. Sarebbe stato ironico, sopravvivere a Voldemort ma venire ucciso da un suo servo, no? Poi Crouch ha ricevuto il bacio dei dissennatori, portati da Caramell perché troppo vigliacco per interrogarlo da solo. Mi chiedo se lo meritasse: mi aveva venduto a Voldemort, aveva sequestrato il professor Moody, ucciso suo padre, torturato i genitori di Neville… eppure, essere privato dell’anima? Caramell è un vigliacco. Uno stupido. Non crede a me e Silente in merito a Voldemort, non ha intenzione di fare nulla. Però Silente ha attivato la rete dei suoi contatti. Daremo battaglia. 

Sì, daremo battaglia… eppure io sono così stanco. Stanco di tutto. La morte di Cedric… scoprire che quel professor Moody che tanto mi aveva aiutato durante l’anno era in realtà il figlio di Crouch che voleva vendermi a Voldemort e uccidermi… Era stato lui a insegnarmi come difendermi dalle maledizioni senza perdono, lui a punire Malfoy trasformandolo in furetto quando mi aveva attaccato alle spalle, lui a coprirmi con la Mappa del Malandrino (ora capisco che era perché la voleva per sé) e a dirmi che avevo la testa giusta per diventare un Auror da grande… eppure, se davvero ho la testa giusta per essere un Auror, perché non mi sono reso conto che era un mangiamorte? O della pozione polisucco? Avevo anche visto il suo nome sulla Mappa del Malandrino, avrei potuto riconoscerlo! So che il fatto che nemmeno Silente sia riuscito a scoprirlo dovrebbe consolarmi, ma forse Silente è troppo il classico “buono” per pensare a sotterfugi come la pozione polisucco. Io invece avrei dovuto pensarci: l’ho presa qualche anno fa, so come funziona e che effetti fa...

A proposito di Malfoy, non che la cosa sia una novità, ma è ufficiale che quel viscido di suo padre è un mangiamorte. Era tra quelli che sono arrivati al cospetto di Voldemort quando lui li ha convocati con il Marchio Nero. Quando ho fatto il nome di Lucius Malfoy a Caramell, lui ha reagito inorridito: “Impossibile che sia un Mangiamorte, fa sempre così tante donazioni per l’ospedale San Mungo e tante altre nobili cause!”. Ma si può davvero essere così ingenui? Non è evidente che quella di Malfoy padre è una copertura? Oltretutto, quello che dona non sono che le briciole del suo impero economico, e le dona solo per crearsi un buon nome dietro al quale nascondersi. Uno schifoso ipocrita. Se avessi un padre del genere scapperei di casa… 

Pensare che invece Malfoy adora suo padre, lo tira sempre in ballo e lo ammira! Lo ammira! Lo so, diario, che fino a qui ho sempre considerato Draco Malfoy un po’ il mio rivale, un ragazzino viziato e maleducato, una specie di Dudley Dursley… ma la verità è che ormai so che lui è molto peggio di questo, è peggio di Dudley e avrei dovuto capirlo da tempo. Avrei dovuto capirlo quando diede ad Hermione della “mezzosangue”, o quando giudicò Ron per i suoi soldi, o quando quest’anno ha cercato di maledirmi mentre ero di spalle: non è che il figlio di un vile assassino, sarebbe già un mangiamorte come suo padre se solo avesse un paio d’anni in più! Pensare a lui, a queste scelte che fa, mi fa vomitare. Soprattutto se le paragono alle scelte fatte da Cedric, che non c’è più. 

È vero, Cedric non mi è mai stato troppo simpatico per mille motivi, tra Cho ed il Torneo, ma era un ragazzo buono e leale. Non meritava affatto quanto gli è accaduto, e non posso fare a meno di pensare che, ancora una volta, sia in parte colpa mia. Ancora una volta è morto qualcuno che mi era vicino…

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Capitolo 26
*** Cosa prova per me? - 5° ANNO ***


    Caro diario, 

Domani mattina sveglia all’alba per l’udienza disciplinare, ora non riesco a dormire per l’agitazione e così mi ritrovo a scriverti. Scusa se non l’ho fatto nelle settimane scorse... certo non posso usare come scusante il fatto che fossi troppo occupato, visto che non avevo niente da fare. Ma il punto è che negli ultimi tempi mi sono sentito così dimenticato, inutile (o considerato tale), annoiato e frustrato che ho passato le mie giornate a non fare niente. Aspettavo che Silente, o i Weasley, o Sirius, o chiunque altro mi portasse via da Privet Drive. Invano. Aspettavo che Ron ed Hermione, o Sirius, o almeno la cazzo di Gazzetta del Profeta mi portassero qualche notizia su Voldemort. Niente. Settimane di nulla, nessuna notizia neanche nei telegiornali babbani. Non me l’aspettavo. Non mi aspettavo che Voldemort appena risorto andasse in vacanza, non mi aspettavo che quegli stessi amici ed adulti che si dicevano preoccupati per me mi dimenticassero (certo un biglietto di due righe non si può considerare un messaggio!), non dopo quanto è successo un mese fa alla prova finale del Torneo Tremaghi. A tenermi compagnia di notte c’erano gli incubi, di giorno i pensieri. 

Non è stato facile, per niente. Non avevo nulla da fare, essendo senza libri e in compagnia solo dei miei “amati” zii e del mio “amatissimo” cugino. Dudley lo scorso anno si è trasformato da balenottera ad orca: sempre enorme, ma ora muscoloso. Sono gli effetti della dieta e della boxe, a quanto pare, nonché del quotidiano esercizio del bullismo nei parchetti ai danni di oggetti e di poveri malcapitati, spesso più piccoli di lui. 

Ho odiato tutto, di quelle settimane. Odiavo la camera da letto, dove rivivevo la morte di Cedric ogni notte sperando che arrivasse il giorno e di giorno stavo disteso a non fare niente sperando arrivasse la notte. Odiavo la cucina, dove mi toccava condividere i pasti con mio cugino e gli zii, che ancora mi trattano come una merda. Odiavo il salotto, dove non potevo stare a guardare i telegiornali perché mio zio riteneva impossibile che un adolescente si informasse su come va il mondo. Odiavo il bagno, perché per pisciare mi toccava alzarmi dal letto e perché mi ricordava che non sono un adolescente normale: quelle due o tre volte che ho provato a toccarmi pensando a Cho Chang, poi mi veniva in mente che lei stava con Cedric, e Cedric è stato assassinato da Voldemort qualche settimana fa. Allora uscivo, per fare due passi nel quartiere e cercare di distrarmi, magari pescando un paio di giornali dai cestini. Ma niente, c’era solo il caldo asfissiante e il fastidio di incontrare talvolta Dudley e la sua band nel parchetto. 

A guardare Dudley e i suoi amichetti bulli mi veniva sempre una gran voglia di menar la bacchetta. Si sentono tutti dei gran fighi, per il fatto che spaccano qualche altalena, fumano erba comprata coi soldi dei loro genitori, ogni tanto picchiano quelli che considerano sfigati. I due leader sono Dudley ed il suo miglior amico, Piers. Ci rivedo molto di Malfoy, in loro. Dudley ha i suoi stessi capelli biondi e la stessa arroganza, Piers lo stesso fisico asciutto e viso affilato. Gli altri del gruppo fanno sempre quello che vogliono Dudley e Piers, li sostengono nelle loro bravate. Ed io avevo sempre voglia di insegnare loro una bella lezione, ma poi mi trattenevo al pensiero del fatto che non dovevo attirare l’attenzione del Ministero della Magia su di me, non ora che quel deficiente di Caramell si rifiuta di accettare il ritorno di Voldemort. E poi… beh, siccome io non sono andato ai guai, i guai sono venuti a me. Tanto per cambiare. 

Non sto qui a riportarti tutto il casino su dissennatori, Dudley, la signora Figg, i gufi del Ministero ecc. Ti basti sapere che sono stato prima espulso per magia minorile dalla Scuola e poi “solo” rinviato ad un’udienza in cui si deciderà se espellermi. Udienza che avrà luogo domani, peraltro. Adesso mi trovo a Grimmauld Place, presso la casa della famiglia di Sirius, ora sede dell’Ordine della Fenice. Ad aspettare l’udienza di domani.

Che cos’è l’Ordine della Fenice? Un gruppo di maghi e streghe (“adulti e che abbiano finito la scuola”, aggiungerebbe la signora Weasley) che combattono Voldemort, dal momento che il Ministero non lo fa. Un tempo ne facevano parte anche i miei genitori, il capo è Silente. Tutto molto esaltante, in teoria; in pratica a noi giovani non dicono quasi niente e ci coinvolgono solo per fare le pulizie. Sirius, gli va dato atto, ha cercato di dirci il più possibile e trattarci da grandi, ma altri (specie, appunto, la signora Weasley) sembrano dimenticare che anche se ho 15 anni ho già affrontato Voldemort più volte di tutti loro. E quando Voldemort o i suoi seguaci mi daranno la caccia, non credo che servirà a granché dir loro che sono minorenne e quindi non possono attaccarmi. Sulle prime me la son presa molto con Ron ed Hermione, li ho accusati di non aver cercato di condividere con me le loro informazioni mentre io ero a Privet Drive, ma ora mi rendo un po’ conto del fatto che in effetti non dovevano sapere molto. Ron ed Hermione… se verrò espulso da Hogwarts, saranno ancora miei amici?

Ecco, questo è proprio il genere di pensieri da evitare, se voglio cercare di addormentarmi. Meglio che vada a prendermi un bicchiere d’acqua.

 Tuo,
Harry Potter

 

 

 
 

       Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy,

Com’era prevedibile, al maniero c’è una gran confusione. Mio padre riesco a stento a vederlo la mattina, se mi sveglio presto, o la sera, se vado a letto tardi. È sempre fuori. Mia madre è visibilmente preoccupata, quindi si tiene occupata rigovernando l’intera magione e dando ordini a destra e a manca, agli elfi e… a me, ovviamente! 

 “Draco, tesoro, hai deciso quali vestiti buttare?” 

“Ma perché dovrei buttare dei vestiti?” 

 “Perché mi serve spazio…” 

 “Ma c’è un sacco di spazio, viviamo in una dannata villa!” 

“Non usare quel tono con tua madre!”

“Ok, scusa, ma comunque…”

“... E quando hai finito con i vestiti, ricorda di andare a vedere se gli elfi stanno facendo un buon lavoro con i pavoni!”

“Pavoni? Cosa dovrebbero farci, gli elfi, coi pavoni?”

“Ah, non ti ho detto? Ho deciso di vendere tutti i pavoni non albini, tutti quei colori strombazzanti sono assai meno eleganti del pallido bianco lunare…”

Questa è una conversazione tipo di una giornata tipo in compagnia di madre. Qualcuno mi spiega come posso sopravvivere fino a settembre?!

Senza parlare del fatto che in realtà è tutto un grande non detto. Nella sua lettera madre mi aveva promesso che mi avrebbe parlato, che mi avrebbe spiegato cosa sta succedendo. Invece, del ritorno del Signore Oscuro ho dovuto venirne a sapere da Silente in uno dei suoi discorsi di fine anno, in cui ci ha spiegato come è morto Diggory e di lasciare in pace Potter (ovviamente Potter doveva esserci in mezzo). Nei giorni seguenti i giornali e il Ministero hanno cercato di negare tutto e ancora oggi continuano così: sono menzogne di Silente, un vecchio folle in cerca di potere, e di Potter, un ragazzino disagiato in cerca di attenzioni. Sia chiaro, non discuto sulle valide critiche a Silente e Potter, ma quelli del Ministero sono davvero così deficienti?! A quanto pare sì. 

Ho provato a chiedere a mio padre maggiori informazioni sul ritorno del Signore Oscuro. Mi ha guardato in silenzio per un po’ e poi risposto qualcosa tipo: 

“Alcune voci potrebbero essere esatte, sì”. 

“Ma quindi tu sei tornato nella cerchia dei suoi seguaci?”

“Una domanda inopportuna, cui non ho intenzione di rispondere. Vai a studiare, Draco”. 

E se n’è andato. No, ma certo, il nostro mondo potrebbe essere sull’orlo di una rivoluzione, mio padre potrebbe essere tra coloro che la guidano, ed io dovrei studiare come leggere le antiche rune?! Chissenefrega! 

Vorrei sapere qualcosa in più dei piani del Signore Oscuro. Non sono più un bambino. Gliel’ho detto, a madre.

“Draco, tesoro, hai appena 15 anni, ringrazia che certe questioni non ti riguardano…”

“Madre, con tutto rispetto, ti faccio notare che neanche un mese fa un mio compagno di scuola è morto e anche Potter, che ha la mia età…”

“Lascia fuori dal discorso quel ragazzo, non hai nulla in comune con lui…” 

Stavo per rispondere che invece io e Potter di cose in comune ne abbiamo parecchie, a partire dal fatto che ci odiamo cordialmente, che abbiamo la stessa età, che giochiamo entrambi come cercatori a quidditch… quando ho visto il suo sguardo. Perché mia madre, una donna da sempre molto altezzosa, ha paura?

“Non capisco… il Signore Oscuro è tornato e noi siamo dalla sua parte, perché sia tu che padre siete così agitati?”

“Draco, ti ho già detto che di questi argomenti sarebbe meglio non parlare! Tuo padre è in una situazione molto difficile, sai bene come abbia un ruolo importante nella società attuale ed ora che essa sta per essere messa in crisi dalle nuove… ehm… circostanze… beh, non è scontato riuscire a salvaguardare il rispetto di cui la nostra famiglia in questi anni si è circondata. Può esserci un’opportunità, certo, e tuttavia…”

Fine. Questo è tutto quello che sono riuscito ad estorcere. Mi sono scritto con Pansy, comunque. I suoi genitori non sono mai stati Mangiamorte, però anche lei si è ben resa conto del fatto che qualcosa sta succedendo e che il Signore Oscuro dev’essere tornato. Non mi è del tutto chiaro se lei ne sia contenta o meno, io ovviamente le ho scritto che lo sono… e lei mi ha risposta una cosa strana: 

“Ne sei contento, anche se il suo ritorno potrebbe significare morte certa per Potter?”

Sul momento, non ho risposto a questa domanda, eppure la questione non ha abbandonato la mia testa. Vi si è incastrata e mi ritorna insistente in mente, come uno snaso che abbia puntato ad un tesoro e proprio non riesci a distrarlo. 

Voglio la vittoria del Signore Oscuro, anche se questa comportasse la morte di Potter? 

Una parte di me, quella più orgogliosamente Malfoy e Serpeverde, risponde “beh, certo! Sono anni che cerco di liberarmi di Potter, espulso o morto, l’importante è fuori dalle palle, no?”. Poi però un’altra parte di me riporta alla luce il recente ricordo di me alla finale del Torneo Tremaghi. Lo spavento che ho preso quando ho visto Potter a terra con Diggory, e poi quando mi sono reso conto del fatto che Potter era in pericolo, da solo con Moody verso il castello… e infatti dopo è saltato fuori che Moody era in realtà un mangiamorte sotto pozione polisucco! È possibile che quella sera io abbia contribuito a salvare la vita a Potter? Forse. Ma perché l’ho fatto? Non è stata certo una scelta! È stato più come un riflesso istintivo… Una parte di me non vuole fare a meno del mio rivale storico? Potrebbe essere. Eppure forse è qualcosa di più. È davvero difficile ammetterlo, però la verità è che mi capita spesso di pensare a lui. I giornali ne parlano sempre, per lo più per infamarlo, ed io mi chiedo come stia e cosa faccia. Hanno persino cercato di espellerlo dalla Scuola, ma poi è venuto fuori che era stato vittima di un attacco di dissennatori (mandati dal Signore Oscuro?)… Cosa prova per me? Odio, penso. Me l’ha detto esplicitamente, mi ha detto che odia quelli come me e mio padre. Ma io sono come mio padre? Mio padre non avrebbe mai cercato di salvarlo. Ed io, perché ho cercato di salvarlo?

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Capitolo 27
*** È sempre bello offendere Potter, non trovi? ***


Caro diario, 

non avrei potuto immaginare un inizio d’anno peggiore. Hagrid disperso, ansia per i GUFO, quella schifosa della Umbridge come nuova docente di Difesa… Ho già accumulato una settimana di punizioni con lei per aver risposto indietro alle sue bugie su Cedric e sul ritorno di Voldemort… e sai questo cosa significa? Che mi sono preso pure una bella ramanzina da Angelina perché dovrò saltare le prove per il nuovo portiere di Grifondoro! Mi ha detto qualcosa tipo “se non ci tieni abbastanza alla squadra, ti sostituisco”… ma ti pare, che io non ci tenga al Quidditich?! Cosa avrei dovuto fare con la Umbridge? Questo viscido rospo è arrivato dal ministero con l’intento di coprire la verità su Voldemort e io dovrei tacere e lasciare che cali un velo sulle cose che ho visto? Lasciare che lei sporchi la memoria di Cedric dicendo che la sua morte non è che il frutto di un incidente? No. Mai! E non mi importa quanti biscotti la McGranitt vorrà offrirmi, tanto lo so che pure lei è incazzata!

Mi sento frustrato. So che non sono solo… Ron e Hermione sono con me, no? Però loro non c’erano, in quel cimitero. Non ci sono, la notte, quando faccio gli incubi… E Silente? Silente che neanche più mi guarda negli occhi, che non mi parla. Certo, mi ha difeso al ministero, durante l’udienza, ma poi? Perché non mi considera più? Che sia arrabbiato con me per il fatto che per difendermi si è attirato contro mezzo mondo magico? Ma non è mica colpa mia! So che ci sono anche degli adulti dalla mia parte (Sirius in primis), persino degli altri ragazzi (proprio l’altro giorno si sono schierati a mio favore Lunatica Lovegood ed Ernie Macmillan)… e tuttavia mi fa rabbia il fatto che mi sembra di non star facendo nulla per ostacolare Voldemort. Quella Umbridge, diario, è la persona peggiore che io abbia mai conosciuto dopo Voldemort e i Malfoy. 

Non riesco proprio a capire perché Draco Malfoy desidera tanto essere come suo padre. Eravamo a lezione di Cura delle Creature Magiche, io avevo provato a chiedere alla supplente se sapeva dove fosse Hagrid… lui mi ha sentito e subito si è messo a malignare sul fatto che forse è morto contro i giganti. Perché lui sa tutte queste cose? Possibile che i suoi genitori gli parlino dei piani di Voldemort? Possibile che lui voglia l’arrivo dei giganti al fianco dei mangiamorte, gli omicidi di persone innocenti come Cedric? Tutto questo perché, poi? Solo per tirarsela con la Parkinson, o per imitare suo padre, o per avere più potere? 

Una volta di più mi chiedo come sia possibile che quello stupido del cappello parlante volesse mettermi a Serpeverde. È vero, non mi piacciono le regole, so parlare il serpentese… ma io non augurerei mai la morte a qualcuno solo per divertirmi, o per tirarmela, o per avere maggior potere. Hermione ha un bel dire a citare Silente o il Cappello e a rimproverare me e Ron chiedendoci di non giudicare i Serpeverde e di cercare di essere uniti tra Case e via dicendo… stiamo parlando di ragazzi di 15 anni che non vedono l’ora di unirsi a quelle merde dei loro genitori per far fuori proprio persone stupende come Hermione! A volte penso che dovrebbero chiudere quella Casa: non se ne salva uno. Sono pronto a scommettere che anche la Umbridge era Serpeverde da ragazza, quell’infame! Ti dirò di più, mi sembra possibile che sia pure una mangiamorte. Non mi stupirebbe. 

Tuo, Harry 

 

 
 

Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy,

Immagino, caro diario, che tu pretenda degli aggiornamenti. Non mi aspetterei nulla di meno dal mio diario. Ebbene, se proprio insisti, sappi che le cose alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts vanno benone. B-E-N-O-N-E. Sono stato nominato prefetto, per cominciare (e Potter no, per continuare). La mia falsa storia con Pansy va alla grande, i miei voti sono pronti a decollare anche in (Difesa Contro le) Arti Oscure, ora che c’è una professoressa (non) competente (e soprattutto che mi lecca il culo perché sono figlio di mio padre). Tutto va a meraviglia. 

Il Signore Oscuro? Sinceramente, non ne sono un cazzo di niente. Ma ovviamente fingo di saperne a palate. D’altronde, apparentemente non sta succedendo nulla, no? I giornali non riportano notizie, la più parte della gente è così rincoglionita che crede alle frottole di Babbeo Caramell sul fatto che Lui non è mai tornato ed i miei genitori non mi dicono nulla. Ad ogni modo, molte cose si possono facilmente indovinare. Il Signore Oscuro sarà anche potente, ma da solo non va da nessuna parte: anche Silente è potente. Gli servono alleati: mangiamorte, mio padre… i detenuti di Azkaban? I dissennatori? E poi… beh, i giganti. Tutti i suoi alleati d’un tempo, in sintesi.

Gliel’ho detto, a Potter. Il cretino (che, tra parentesi, si è alzato di parecchi centimetri durante l’estate) oggi si agitava tanto con la supplente grassona, le chiedeva se sapesse dov’è Hagrid ecc. Ma, dico, secondo te dov’è? Al mare a raccogliere conchiglie?? Fa parte della cerchia di Silente, sarà in missione per Silente, no??! E quale missione potrebbe avergli affidato, Silente? Raccogliere margherite??! Avanti, Potter, ci puoi arrivare. Hagrid è un mezzo-gigante, quindi magari Silente l’ha mandato… “dai tritoni?” No! DAI GIGANTI, PEZZO DI SCEMO! 

[È sempre bello offendere Potter, non trovi? ahah]

Dicevamo… Ovviamente, Potter non ha preso bene il fatto che io abbia con tutta probabilità indovinato dove sia il suo amichetto. L’ho sentito confabulare con i suoi due leccapiedi del fatto che “se dice ancora qualcosa su Hagrid…” e “credete che lui sappia qualcosa che noi non sappiamo?” e via dicendo. Sì, Potter, io so usare il cervello!

Ad ogni modo, diario, come dicevo, qui va tutto bene, benché la situazione non sia chiara e non si sappia fino a quando questa pausa degli avvenimenti durerà. Il Signore Oscuro si deciderà a conquistare il potere o ci lascerà continuare a giocare agli studentelli sotto lo sguardo premuroso dell’anziano preside saggio? Per il momento restiamo in attesa e ci godiamo lo spettacolo. Ora che c’è la rospa in tutù rosa, ci sarà da mettersi comodi a mangiare pop corn! Solo che io non mangio pop corn, è roba da plebei e mi ingrassa. Ed io non voglio ingrassare, perderei il titolo (auto)assegnato di miglior culo della scuola!

Da qui è tutto per il momento,

 tanti cari saluti, 

Draco Lucius Malfoy

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Capitolo 28
*** Alla guferia ***


NOTA AUTORE: scusate per la prolungata assenza, il lavoro è stato bello pressante in questo periodo, sia per me che per la mia beta. Entrambi cercheremo di applicarci in vista del Natale per essere più produttivi, condifando nel vostro sostegno! ;)



       Caro diario, 

oggi sono contento. Per diverse settimane Ron e Hermione (ma più che altro Hermione) hanno cercato di convincermi ad organizzare una sorta di gruppo alternativo alle classi della Umbridge di Difesa contro le Arti Oscure. Io mi sono sempre opposto, mi sembrava (e mi sembra ancora, per quel che vale) di non esserne all’altezza, che la gente non avrebbe voluto venire sapendo che c’ero io, ecc… Tuttavia, l’insistenza hermionesca e lo squallore umbridgiano sono riusciti a convincermi e così, qualche giorno fa, ci siamo trovati al pub La Testa di Porco, durante l’uscita ad Hogsmeade. A parte qualche eccezione, un gran bel gruppo! 

All’inizio ero in imbarazzo, ma ora che, grazie a Dobby, abbiamo anche trovato un posto dove trovarci (la Stanza delle Necessità, un luogo pazzesco), superando gli ostacoli della vecchia rospa… sono entusiasta! Certo, devo prepararmi le lezioni, non la prendo alla leggera. Ma il clima è positivo, il gruppo affiatato, e stiamo facendo qualcosa di concreto! Qualcosa di concreto nella lotta contro Voldemort. Alla faccia del Ministero! Molto più di quanto sperassi di riuscire a fare un paio di mesi fa, quando vegetavo a Privet Drive o temevo di essere espulso da Hogwarts. Perfino Sirius l’altra sera mi ha chiamato via camino per esprimere il suo sostegno alla nostra iniziativa! 

Insomma, finalmente quest’anno ad Hogwarts sta tornando ad avere un senso! E sai cos’altro? Nel gruppo dell’Esercito di Silente c’è anche Cho Chang! Mi sembra ancora più bella dell’anno scorso. Allora era sempre così popolare, in mezzo a mille amiche. Certo, era gentile con me, ma stava con il più figo della scuola, e che speranze potevo avere io? Adesso invece è ancora molto bella, ma un pelo più riservata, in genere sta con la sua amica Marietta. Evidentemente la morte di Cedric deve aver influenzato un po’ il suo carattere… eppure, quando vuole è molto simpatica, forse anche più di un tempo! Capita spesso, durante le lezioni dell’ES, che i nostri sguardi si incrocino quando succede qualcosa di buffo e che tratteniamo assieme una risata. Oppure mi succede di pensare a lei mentre sto facendo altro, mi sorprendo a immaginare che cosa direbbe lei di una determinata cosa. Quando ci incrociamo nei corridoi mi saluta sempre con allegria. Io in genere rispondo un po’ goffo, perché devo destreggiarmi tra lo sguardo indagatore e saputo di Hermione e Ron che, al contrario, non si rende minimamente conto della situazione e di conseguenza continua a parlarmi di Quidditch o di 10 nuovi modi per sabotare la lezione della Umbridge o cose simili. 

Proprio ieri mi è capitato di incrociare Cho Chang in guferia. C’ero andato per spedire una lettera a Sirius, era ancora mattina presto. L’ho incontrata lì per caso, è stata super gentile quando mi ha coperto con Gazza: per qualche motivo Gazza era convinto che io avessi ordinato delle caccabombe! Cosa assurda, ovviamente, visto che potrei prendermele senza problemi, passando per i sottopassaggi o tramite Fred e George… Ad ogni modo, Cho mi ha subito difeso. So che l’idea di qualcuno (Umbridge!) che cerca di spiarmi tramite Gazza avrebbe dovuto affacciarmisi in testa da subito, ma in realtà finché non me l’ha detto più tardi Hermione non ci ho pensato di striscio: la presenza di Cho al mio fianco mi ha completamente distratto da altri pensieri. Pensa che, scendendo dalla guferia, ci siamo imbattuti in Draco Malfoy, che ha cercato di provocarmi con qualche cazzata… Cho l’ha liquidato con un “geloso?” e l’abbiamo superato, lasciandolo stordito e a bocca aperta! L’ha messo KO, come Hermione al terzo anno, e senza neanche alzare le mani (o la bacchetta)! 

 Tuo,
Harry

 

 

 
     Dalle disdicevoli memorie dell’irritabilmente ingenuo sottoscritto, 

Non negherò di essere di umore catacombale. In questi ultimi giorni non ne azzecco una. Avevo scritto una lettera a mia madre, in risposta ad una delle sue, chiedendole a un certo punto se per caso (cioè tramite padre) sapeva qualcosa in merito a quell’idiota del guardacaccia: era rimasto invischiato in qualche guaio? Lo scopo era ovviamente puramente accademico, la conoscenza è potere e chissà mai che non potessi arrivare a ricattare Potter in qualche modo per dargli le informazioni che tanto brama sul suo amichetto mezzo gigante. Non l’avessi mai fatto! 

Il giorno dopo sono stato raggiunto da quel pidocchioso magonò di Gazza, che mi ha “gentilmente” scortato fino all’ufficio della Umbridge. 

“Sieda, Draco”. 

Mi siedo nella poltrona che mi indica, di fianco alla sua: tra di noi un tavolino dalle gambe sottili. Mentre mi versa il the in una tazza con disegnati degli orrendi gattini, la osservo interrogativo. Cosa può volere da me? E quanto è brutta, con addosso quel cardigan rosa? Parecchio. 

“È giunto alle mie orecchie che di recente lei abbia mostrato un certo interesse per la sorte del precedente… ehm…insegnante… di Cura delle Creature Magiche. È corretto?”

Mi va quasi per traverso il the. Come cazzo fa a saperlo?! Riesco a trattenere lo shock e dissimulare le emozioni come mi è stato a lungo insegnato a stento. 

“Non direi, professoressa”. 

“Eppure” continua lei, con un sorriso lezioso “mi è stato riferito da fonti certe, capisce?”

Ha letto la mia lettera. Glielo leggo negli occhi. Scaccio il moto di repulsione e decido di stare al suo gioco. 

“Ora che mi ci fa pensare, potrebbe essere che io abbia chiesto con discrezione del ritorno del precedente insegnante. Sa, la nuova mi sembra assai competente, un po’ dispiacerebbe perderla…”

Gli occhi della Umbridge si illuminano malevoli mentre con le sue dita tozze afferra per sé un biscotto, di quelli al burro con lo zucchero.

“Come la capisco, Draco! Dev’essere difficile per gli studenti sapere di dover presto tornare a frequentare le lezioni di un docente, ehm, poco… qualificato”.

“Precisamente, professoressa”.

“E per caso lei sa dove si trova, il detto insegnante?”

Ecco cosa vuole da me. 

“Purtroppo no, professoressa. Come certamente le voci le avranno riferito, sono ancora in attesa di aggiornamenti”. 

“Capisco, capisco, ma non ho potuto fare a meno di notare che lei non è l’unico che fa domande su quell’insegnante che dicevamo… Anche il signor Potter sembra molto interessato, e per ragioni meno nobili delle sue, temo”. 

Controlla anche la posta di Potter?! O qualcuno le ha riferito della mia conversazione con lui a Cura delle Creature Magiche?

“Non mi stupisce”

“Lei lo conosce bene, il signor Potter, non è vero?”

Ok, questa non me l’aspettavo. 

“Non direi, no. Siamo in Case differenti”. 

“Certo, certo, caro… E tuttavia, lei lo tiene d’occhio da vicino, mi risulta…”

Non riesco a trattenere una smorfia di stupore.

“Via via, Draco, ‘tieni vicino gli amici e ancor più vicino i nemici’… Non c’è nulla di strano, nel suo osservare il signor Potter. Nulla che non possa tornarci utile, se non altro. Lo terrà d’occhio per me, non è vero?”

Le ultime parole le pronuncia ricurva verso di me e con un sorriso che forse vorrebbe essere complice e che invece è tremendamente inquietante.

Soppeso la mia risposta. Non che abbia alternative, questa donna non si aspetta un ‘no’. 

“Certamente, professoressa, se è lei a chiedermelo… Anche se, ovviamente, non sarà facile. Sa, i compiti, l’anno dei GUFO…”

“Oh beh” mi interrompe lei, agitando la mano “non si preoccupi per quelli! Nella mia materia lei è già il migliore della classe e la sua posizione di prefetto potrebbe non essere che l’inizio!”.

La lettera, ovviamente, non riportava che un “non chiedermi queste cose, Draco” da parte di mia madre. 

 

Da quell’incontro con la Umbridge ho tenuto d’occhio Potter. Una vera seccatura, il coglione ha una vita davvero noiosa. 

Oltretutto, non ho potuto fare a meno di notare la specie di infatuazione che ha per la cinese piagnona (che però con lui si finge sempre radiosa, da vera femmina ipocrita qual è). E l’altro giorno, alla guferia, mentre seguivo Potter e aspettavo che scendesse le scale nascosto dietro una colonna…

 

“…Sai, Cho? Non penso che sarà facile per noi battervi, quest’anno. Ti ho vista volare l’altra sera e penso che tu sia davvero brava come Cercatrice!”

“Ma no, Harry, non dire stupidaggini! Contro di te non ho speranze! Tu hai un’agilità tutta tua, quando voli sembri un uccello…”

“…Inadatto al volo. Un pollo su una scopa”. 

Cazzo. Perché non me ne sono stato zitto?!

Mi sporgo dalla colonna, ormai mi hanno sentito. 

Potter fa una faccia stranita, come se si fosse reso conto d’improvviso che lui e la cinese di merda non sono gli unici esseri umani sulla faccia della terra. Lei, invece, mi aggredisce prontamente:

“Malfoy. Cosa fai qui? Sei tu che hai mandato Gazza a perquisire la posta di Harry?”

“Anche se fosse, Chang? Ti preoccupi per lo Sfregiato, adesso? Ami i ragazzi popolari, vedo. Prima Diggory, ora Potter… Sei così insicura che da sola non ci sai stare?”

Forse ho fatto centro. Tra i suoi occhi passa prima il dolore e poi la rabbia. Quindi, ripreso il controllo, mi replica: 

“Non è che sei geloso, Malfoy? Andiamo, Harry”.

E, afferrato il gomito di Potter, se lo porta via.
Così.
Lasciandomi come un idiota a fissare il muro e a ragionare sull’abisso in cui sono sprofondato: non sono stato capace di replicare ad un’inutile corvonero. 


Poche cordialità, 
Draco Lucius Malfoy 

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Capitolo 29
*** Il piano di Malfoy ***


NOTA AUTORE: un augurio di buon 2020, e quanto mi piace sviscerare possibili background del quinto libro!



      Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy, 

domani mattina: partita contro i Grifondoro, che noi vinceremo. Stavolta, giuro sul mio onore di purosangue, stavolta vinceremo. Ho calcolato tutto…
 
 
                 Campo da Quidditch, stamattina. Allenamento di merda, come al solito. 
 
“No, no, NO! Tiger, tienila dritta quella mazza! Goyle, se volevi solo assistere potevi sederti sugli spalti invece che sulla scopa… Malfoy, che cazzo hai da ridere?!”
“Ma niente, Montague…”
“Allora, se non hai niente, fai a meno di ridere e pensa a come inculare Potter invece che viceversa, per una volta!”.
“Raffinato come al tuo solito, Montague. Ti sento agitato, per uno che domani dovrà vedersela con una donna…”.
“E con questo che cazzo vorresti dire, Draco?!” interviene Millicent Bulstrode alle mie spalle, cogliendomi di sorpresa. Ops, dimentico sempre che Millicent è entrata in squadra quest’anno e quindi non siamo più tutti maschi. 
“Ma niente, Millie, niente…”
“Allora non dire niente, perché qui le cose vanno già abbastanza di merda senza che tu faccia commenti da mago alfa che non sei!”
“Forse andrebbero meglio, se agissimo d’astuzia e non solo come una banda di gorilla…”
Spinta da parte di Montague, che mi prende per la maglietta e solleva da terra. 
“Cerchi rogne, Malfoy?”
“Cerco di vincere, Montague. Lasciami andare e riflettiamoci…”
Cosa più unica che rara, interviene Tiger:
“C’è poco da riflettere, Draco. Potter ci inculerà, come al solito”. 
“Potter, sempre Potter! Potter è uno…” provo a replicare, incazzato. 
“E gli altri sono bravi pure loro, dì quello che ti pare, Draco, ma la Johnson è una gran brava giocatrice, oltre che una figa…” Interviene Millicent. 
“Forse, ma c’è un punto debole: Weasley”.
“Genio, ci sono tre Weasley, in quella cazzo di squadra…”
“Montague, c’è una sola schiappa: Weasley piccolo”. 
“Lo spilungone tutto naso e niente cervello sempre attaccato alle sottane di Potter e Granger?”
“Quello, Millie, quello. Weasley, appunto…”
“Non è così scarso, Malfoy, ho assistito ad un loro allenamento alcune settimane fa…” interviene un cugino di Nott del terzo anno che fa il cacciatore. 
“Ma tu non lo conosci! Weasley è un Grifondoro tutto pancia, incapace di usare il cervello. Basta trovare il modo di distrarlo…”

Evidentemente due minuti di discussione per Montague sono troppi, perché mi interrompe: 
“Va bene, Malfoy. Hai tempo fino a stasera per farti venire un’idea, e sarà meglio per te che sia un’idea migliore di quella di due anni fa dei finti dissennatori contro Potter… ora torniamo ad allenarci!”
 
 
                  Sera, sala comune, divano migliore. 
 
“Dracuccio, amoreeee!!”
Alla buon’ora!
“Pansy! Si può sapere dove cazzo sei stata finora?! Mi serve la tua perfidia”. 
“Sei proprio un fidanzato geloso, lo sai?” Mi strizza l’occhio lei “E io cosa dovrei dire, che sei sempre a tenere d’occhio il culo di Potter?” 
“Sai benissimo, perché ne abbiamo già parlato altre cento volte, che devo tenere sott’occhio Potter per mandato della Umbridge e che del suo culo da mezzosangue non saprei che farmene…”
“E tu sai benissimo che sapresti eccome cosa fartene, ma il problema è che a lui piace la bella cinese…”
“Non. Mi. Parlare. Di. Cho. Fucking. Chang.”
“Ma certo, tesoro” cinguetta lei, quindi si stende sul divano con la testa sulle mie ginocchia “Ora, avanti, dimmi cosa ti passa per la testa. Hai gli occhi spiritati di quando hai una delle tue idee di merda”. 
“Anzitutto, io non ho mai idee di merda. Poi, ascolta attentamente, ho appena scritto una geniale filastrocca per far incazzare Weasley e distrarlo: 
 
Perché Weasley è il nostro re, 
ogni due ne manca tre; 
Weasley è nato in un bidon, 
ha la testa nel pallon
Di Potter è l’elfo di casa
Solo leccargli il culo lo gasa
Così noi cantiam perché
Perché Weasley è il nostro re
 
Non male, eh? Lo so, sono un poeta! Vedrai, funzionerà a meraviglia!”
 
Lei si alza in piedi e mi squadra. Poi sorride: 
“Ok, ammetto che stavolta ti sei superato. Questo piano può davvero funzionare, Draco!”
“Certo che funzionerà, come tutte i miei piani, precisi, perfetti, concis…”
“Sì sì, come no. Però, ascolta: togli la rima su Potter”. 
“Perché?” 
“Perché Potter sarà già abbastanza incazzato senza che tu lo tiri in causa direttamente”
“Beh, e chissenefrega se si incazza anche Potter!”. 
“Ce ne frega, invece, perché Weasley è un coglione e perderà la testa, ma Potter se si incazza ti fa il culo più del solito”.
Sto per risponderle di non dire cagate, poi mi vengono in mente i suoi occhi incazzati.
“Ehm…ok, erano di troppo, comunque”. 

Lei mi guarda divertita, poi si gira e strilla: 
“Serpi di tutto il mondo, unitevi! Io e Malfoy abbiamo da farvi imparare un motivetto… Daphne, porta la chitarra!”
 
 
 

 

       Caro diario, 

qui Harry. Ieri è stata una giornata lunga come un anno e forse ancor più faticosa, un turbinio di emozioni.
La mattina, partita di Quidditch contro i Serpeverde. Eravamo pronti al loro consueto gioco sporco, ma non potevamo immaginare il modo in cui hanno preso di mira Ron. Poco dopo l’inizio dei giochi, mentre ero intento a cercare il boccino, ho cominciato a sentire dalle tribune uno strano coro. Pian piano mi son reso conto che veniva soprattutto dalla zona dov’erano seduti i Serpeverde e in un momento in cui sono passato vicino alla loro porta mi sono accorto che anche il loro portiere stava cantando. Allora mi sono un po’ abbassato e ho sentito distintamente le frasi di una stupida canzoncina: “Weasley è nato in un bidon, ha la testa nel pallon…” Ho sentito il sangue ribollire e proprio in quel momento la telecronaca di Lee: “altro goal dei Serpeverde, forza Ron, non ti far distrarre…”. 
Una sola persona al mondo avrebbe potuto inventare un coro così stupido, ma con un intento così chiaro. Solo Malfoy, tra tutti i Serpeverde, poteva indovinare che il punto debole di Ron sono i nervi, che un tale coro l’avrebbe mandato in palla. Ed eccolo, infatti, i capelli biondi quasi bianchi squassati dal vento, che mi passa accanto urlando a squarciagola il motivetto bastardo. 
Odio. Odio Malfoy, odio i serpeverde, odio questo gioco scorretto, odio questa brama di vincere anche al costo di barare e ferire le persone. D’improvviso la mia determinazione a prendere il boccino prima di Malfoy, prima che i serpeverde segnassero troppi goal, prima che il mio miglior amico ci perdesse totalmente la faccia e ne uscisse distrutto nell’orgoglio, si è moltiplicata. 
Non fosse stata la partita più umiliante per la mia squadra di sempre, sarebbe stata una delle mie migliori: sono riuscito a prendere il boccino prima di Malfoy, ce l’aveva vicino ma era troppo impegnato a cantare per vederlo. L’idiota. Abbiamo vinto. A fine partita io volevo subito fiondarmi da Ron, che appena sceso dalla scopa si era diretto verso l’uscita del campo, per vedere come stava, ma…
“Potter, ehi, Potter! Piaciuta la mia canzone?” Non avevo considerato che Malfoy avrebbe continuato a provocare me, Fred e George. A un certo punto se ne è uscito dicendo qualcosa circa il fatto che la signora Weasley era grassa e brutta (ha mai visto sua madre, con quella faccia da cacca sotto il naso?) e abbiamo dovuto trattenere i gemelli. Poi lo stronzo ha aggiunto qualcosa contro mia madre, sul fatto che era una mezzosangue, e anche io non ci ho più visto. È una persona di merda e meritava ogni singolo pugno che io e George siamo riusciti a dargli (Fred era ancora bloccato dalle ragazze). Siamo riusciti a dargliene parecchie, prima che la Mc Granitt ci separasse urlandoci contro, togliendo punti a Grifondoro e dandoci punizioni. 
Impossibile che le cose andassero peggio? Beh, non avevamo fatto i conti con la Umbridge. La quale ha pensato bene di espellere a vitame e i due gemelli dal Quidditch. Cosa che le era permesso fare in quanto aveva appena fatto approvare un decreto didattico su punizioni e via dicendo. 
Ho sentito il mondo crollarmi addosso. Niente più Quidditch. Proprio in questo anno, già abbastanza di merda. Come se non bastasse, Ron non è ancora tornato in sala comune. È ormai notte fatta e io ed Hermione siamo gli ultimi ancora svegli…
 
“Vedrai che starà tornando, Herm…”
“Gli conviene, Harry, gli conviene! Cosa gli è saltato in testa, di girare da solo per il castello al buio, col freddo…”
“Avrà avuto bisogno di schiarirsi le idee. Quella canzoncina avrebbe fatto andare fuori di testa chiunque” Provo a rassicurarla io. 
Lei storce il naso: “non chiunque. Quelle parole erano pensate con grande intelligenza per far perdere la ragione a Ron. Un mix perfetto per incrinare la sua autostima e metterne a nudo i timori e le vergogne. C’è un’unica cosa che Malfoy non ha toccato, e penso si sia trattenuto solo per non fare incazzare te…”
“Me?! Beh, allora ha fallito, io sono già incazzato!”
“Ha fallito, sì, ma forse avrebbe potuto andare peggio. Inoltre, è riuscito a farvi bannare dal Quidditch, una buona ipoteca sulla vittoria del torneo …”
La guardo, furioso: “Grazie Herm, avevo proprio bisogno che tu me lo ricordassi…”
Lei sembra riemergere dai suoi pensieri a causa del mio tono: “Scusa, Harry, non volevo girare il dito nella piaga… ma davvero, mi sembra che il rapporto di Ron con te sia l’unica cosa che non ha toccato”. 
“Cosa intendi dire, il rapporto di Ron con me? Che rapporto?”
“Il vostro! Malfoy ha parlato di tutte le paure di Ron, del fatto che si è sempre vergognato di essere povero e di non essere troppo importante o intelligente o adatto a giocare a Quidditch per il confronto coi fratelli…ma non ha nominato il suo senso di inferiorità e allo stesso tempo gelosia nei tuoi confronti. Fossi stata in lui, l’avrei fatto”. 

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Capitolo 30
*** Dove Draco si lascia andare ed Harry parla con Sirius ***


Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy, 

 

“Pans, hai idea del perché stamattina…”

“..Potter e Weasley non siano a scuola? No, e non me ne frega granché”. 

Sala Grande, tavolo di Serpeverde, ultima mattina prima del rientro per le vacanze di Natale. Pansy è inutile e seccante come al solito. 

“Ti devo ricordare, mia cara, che la Umbridge mi ha dato il preciso compito di controllare i movimenti dello Sfregiato?”. Questa conversazione mi pare di averla sostenuta già mille volte. 

“E io ti devo ricordare, mio caro, che è per l’appunto un compito che ha dato a te ed io non c’entro un cazzo?” Mi ribatte. Bella faccia tosta.

“Si da il caso che tu dovresti essere la mia fiancée…”

“E quindi dovrei darti una mano con questa tua fissa per il Golden Boy? Ti ho detto varie volte che la tua cotta potrà portarti solo guai e inoltre…” Faccio per interromperla, ma lei alza il tono della voce “…inoltre, io e Daphne abbiamo urgenti affari da discutere. Parlane con Zabini, che ti sopporta perché ha voglia di scoparti. Oppure con Tiger e Goyle, che ti sopportano perché tanto non capiscono quello che dici. Tanti saluti”. Ciò detto si alza, prende per il braccio la Greengrass e mi pianta sulla sedia a metà colazione. 

Sto per alzarmi imbufalito, quando due mani si posano sulle mie spalle e vengo avvolto da un intenso profumo maschile. So a chi appartiene, anche senza girarmi… 

“Zabini, lasciami, ora Pansy mi sente! Come osa mollarmi come un sacco di patate?!”. Sono indignato. Di tutta risposta, lui comincia a farmi un lento massaggio alle spalle. 

“Rilassati, Draco, non lo sai che incazzarsi fa venire le rughe? In quanto custode della bellezza del tuo viso, non posso permettere che faccende mondane ne guastino la perfezione…”. Sto per ribattere, quando lui si avvicina col viso e mi guarda negli occhi. 

“E comunque… qual è il problema?”

È davvero bravo coi massaggi, ed i suoi occhi verdi risaltano sulla pelle scura. Sono di un verde stupendo, quasi quanto quelli di… “Potter! Potter è il problema!”

Zabini allontana il viso e interrompe il massaggio. “Cos’è successo, stavolta?” Mi chiede, con tono un po’ rassegnato.

“È successo che lui e tutti i pel di carota non sono a scuola! Perché?!”

“Saranno andati a casa prima per le vacanze…” risponde lui. 

“E lo trovi normale?! No, dev’essere successo qualcosa…” 

Faccio scorrere lo sguardo sulla Sala Grande in cerca di un indizio. C’è la Granger. Sta parlando con Paciock, sembra agitata. Per abitudine, guardo anche verso il tavolo dei Corvonero a cercare la cinese che piace a Potter… Sta parlando con la racchia della sua amica. Sembra oltremodo felice, la sua amica invece sembra aver ingoiato un rospo. 

“Zabini, non ti sembra che la Chang sia un po’ troppo felice, oggi?”

Lui volge lo sguardo, lentamente, verso la cinese. Assottiglia gli occhi per la concentrazione, quindi mi risponde: “Indubbiamente. È più radiosa del solito. Ho visto spesso quello sguardo, è quello di una ragazza innamor-”

“Impossibile!” Lo interrompo, di nuovo incazzato. Stavolta mi alzo di scatto. “Mi rifiuto di credere che lei e Potter abbiano effettivamente… Seguimi! Andiamo a sentire cosa si stanno dicendo”.

Zabini si alza, a metà tra lo scettico e il divertito. Facciamo a tempo a fare appena qualche passo, quando noto la Mc Granitt andare verso i grifondoro. La vedo parlare brevemente con la Granger, farle cenno verso il corridoio. È la mia occasione di scoprire come mai Potter non è a scuola. Mi volto verso la Chang. Chi origliare?! 

“Io sceglierei la Mc Granitt e la Granger, fossi in te. Dalla Chang non c’è nulla da scoprire, a parte l’ovvio: chiaramente si è fatta con Potter. Le altre due sembrano molto serie, invece, potrebbe essere successo qualcosa di importante, di cui la bella cinese peraltro non sembra essere al corrente…” Zabini ha ragione, ovviamente. Subito ci muoviamo verso l’uscita della Sala Grande. La Granger e la vicepreside si sono fermate all’incrocio di un corridoio, sembrano prese dal loro discorso. Fingo di dovermi sistemare la cravatta manualmente: a volte sta cazzata di non usare la magia nei corridoi torna utile… Possiamo sentire la Mc Granitt chiaramente:

“Mi dispiace, signorina Granger, non abbiamo potuto trasferire anche te, per ovvi motivi. Lei ci tiene d’occhio”. C’è una sola lei che potrebbe irritare in questo modo Minerva Mc Granitt: la Umbridge. 

“Non si preoccupi, professoressa. Ma stanno tutti bene?” La Sanguesporco sembra oltremodo preoccupata. 

“Arth… Il signor Weasley è stato ferito gravemente, ma ora sembra che…” Lo sguardo della Mc Granitt incontra il mio. Si è accorta che ho finito di sistemarmi la cravatta e sto ciondolando! Cosa fare? Devo ascoltare il seguito! Cosa posso inventarmi?!

Improvvisamente, Zabini mi spinge dolcemente contro il muro… e mi bacia. Mi bacia?! Lo allontano con le mani, sconvolto. Lui mi guarda con durezza. Quindi mi bacia nuovamente, più lentamente… ed io capisco. È un diversivo! La vecchia bigotta della Mc Granitt distoglie lo sguardo un po’ sconcertata, e torna a rivolgersi alla Granger, che non sembra aver notato nulla, presa com’è dalla sua preoccupazione. La megera riprende a parlare: 

“Sono tutti all’ospedale San Mungo, a quest’ora. il signor Weasley è stato operato d’urgenza dai guaritori e sta bene…”

Perché Weasley senior è in ospedale?! Nello sforzo di ascoltare, quasi non mi rendo conto che - “Zabini, Zabini! Vacci piano con quella lingua…” Lui mi guarda, maligno: “Io ti faccio da alibi… ma non gratis, Draco!”. Stronzo come al solito, ma ci sta: siamo serpeverde, noi. Riprendiamo il bacio, giusto in tempo per sentire che:

“Fortunatamente il signor Potter è riuscito ad evitare l’irreparabile…” 

Potter cosa?! Mi muovo a disagio tra le braccia di Zabini, che mi stringe più forte tra il muro del corridoio ed il muro del suo corpo, alto e muscoloso. Si è fatto esigente. Quand’è che un semplice bacio simulato è diventato una limonata dura, di preciso?! E cazzo se sa baciare, il bastardo! La sua mano scende lenta la mia schiena… Mi sta venendo duro?!

“Ma, professoressa, com’è possibile che Harry abbia visto quanto successo a chilometri di distanza? Non ha senso, tutto questo!”

“Non so risponderle, signorina Granger. Io stessa devo parlarne con il professor Silente e il professor… MALFOY, ZABINI! Si può sapere cosa state facendo?! Vi sembra un lupanare, questa scuola?!”

Scarmigliati, io e Zabini ci stacchiamo. Con una mano mi sistemo rapido il rigonfiamento sotto i pantaloni, sperando che le due non abbiano notato nulla. Penso di essere rosso come un Weasley. Per fortuna, Zabini recupera assai più in fretta di me e rivolge alla Mc Granitt un sorriso sfacciato: 

“Ci scusi, professoressa. Sa com’è, l’adolescenza: il desiderio di ribellarsi al potere precostituito, gli ormoni a mille…”

Lei lo guarda con severità e replica: “Ai sensi del nuovo decreto della nostra cara Inquisitrice Suprema, ragazze e ragazzi non dovrebbero stare più vicini di…”

“Ma noi siamo due ragazzi, professoressa, sarebbe profondamente ingiusto punirci!” La interrompe quel pazzo di Zabini. 

Un vago cenno di sorriso sembra increspare per un attimo la severa curva delle labbra della vecchia insegnante. Quindi, con tono meno seccato, gli risponde: 

“Molto bene, signor Zabini, molto bene. Ora però liberate il corridoio e andate a fare le vostre cose altrove”. 

Ancora un po’ scombussolato, nonché sconvolto dal fatto di averla scampata con un semplice rimprovero, seguo Zabini oltre il corridoio… non senza aver prima colto uno sguardo sconvolto della Granger. 

“Cazzo, ora sa che mi piacciono i maschi!” 

Zabini mi guarda un po’ divertito: “Chi, la vecchia?” 

“No, chissenefrega della Mc Granitt, dico la Granger! Lo dirà a Potter!”

Lui ride. “Non preoccuparti, non penso ti farà outing, hanno altro per la testa in questo momento”.

Può darsi. Può darsi che la Granger non ne parli subito a Potter… Cazzo, ho limonato con Zabini! 

“Comunque, Zabini, giusto perché tu lo sappia, non sono gay, questo bacio è stato solo un…” 

“Puoi chiamarmi Blaise, sai? Comunque, non serve che mi spieghi niente. So benissimo che tra te e Pansy è solo una recita. Non sono Goyle…” 

Non rispondo. Non sono poi così sorpreso. Avrei dovuto immaginarlo, che prima o poi qualcuno avrebbe notato che io e Pansy siamo una coppia di copertura. Entriamo in Sala Comune. Supero Zabini. Non mi fermo, vado dritto verso il dormitorio. Sto per chiudermi la porta alle spalle, quando noto che Zabini mi sta seguendo. Lo guardo interrogativo. Lui tira fuori la bacchetta e con un veloce movimento abbassa le tende della finestra creando una penombra. Quindi, chiude la porta e pronuncia “Colloportus”. Infine, si volta verso di me e mi parla sottovoce, sensuale: 

“Allora, Draco. La Mc Granitt mi pare che ci abbia detto chiaramente di continuare con il nostro passatempo…”

Sto per ribattere che non mi pare proprio il caso, quando la mia mente torna alla faccia soddisfatta della Chang: quella stronza ha limonato con Potter, ieri sera! E poi lui ora è sparito con Weasley a salvargli il padre e fare l’eroe… Fanculo!

Blaise mi sta guardando, è molto vicino. È molto bello. 

“Lo sai, Zabini, che questo non è niente di serio, vero?” Gli chiedo. 

“Blaise, Draco, non Zabini”. Fa un passo verso di me. Ormai siamo vicinissimi.

“Blaise”. Ho la bocca asciutta e il cuore a mille. 

“Lo so, principessino: niente di serio”. E mi bacia. 

 

 

 

 

Caro diario, 

Siamo da poco tornati dall’Ospedale magico San Mungo, per fortuna il signor Weasley si sta riprendendo ed è sopravvissuto all’attacco del serpente… al mio attacco. 

Mi sento di merda. Come ho potuto avere così poco controllo su di me? Com’è possibile che, in piena notte, io fossi nel serpente di Voldemort e abbia attaccato per uccidere il padre del mio miglior amico, la persona che è sempre stata gentile e premurosa con me… Eppure non è l’unica volta che sento dentro di me come una rabbia estrema. Mi è capitato anche con il professor Silente, avrei voluto colpirlo! Sono diventato cattivo come chi sto combattendo? O sono stato posseduto da colui che sto combattendo? Sono la nuova arma di Voldemort? Il professor Moody, Malocchio, pensa di sì! E lui è un auror professionista…

È tutto così confuso, diario, ed è così ingiusto che tutto questo sia accaduto proprio poche ore dopo quello che avrebbe dovuto essere uno dei momenti più belli e importanti della mia vita di ragazzo normale (ho baciato Cho Chang!). Il punto sai qual è? È che per qualche stupida-nobile ragione, non riesco a vivere una vita normale. Avrei dovuto essere contento perché finalmente avevo dato il mio primo bacio, al termine di una splendida serata con gli amici (del gruppo per combattere Voldemort, ok, ma pur sempre amici), ad una ragazza che mi piace da anni… E invece, poche ore dopo mi sveglio in pieno delirio, dopo essermi probabilmente macchiato del tentato assassinio del padre di Ron! Oltretutto, a dirla tutta, pure il bacio con Cho non è stato poi così normale. Ho fatto appena in tempo a sfiorare le sue labbra che mi sono accorto che il bacio era umido… per le sue lacrime! Come ha ben detto Ron, qual è la ragazza che piange mentre la baci?! Ho perfino avuto paura di baciare da schifo (grazie Ron per coltivare la mia autostima con le tue ipotesi), prima che Hermione mi “rassicurasse” dicendo che si trattava semplicemente di Cho e dei suoi pensieri e della tristezza per Cedric ecc. Naturalmente, penso di poterla capire… però, boh, con la ragazza che mi piace non è normale sperare di passare del tempo allegro insieme? Scacciare i pensieri negativi, volare al di sopra della stringente quotidianità e di un passato che con nessuno di noi due è stato clemente? Nei miei sogni, io e lei voliamo sulle nostre scope oltre la cinta del castello di Hogwarts, libriamo liberi tra gli alberi della Foresta Proibita, sopra il Lago Nero e le cime dei monti… 

“Harry? HARRYYY!!!”

La voce del mio padrino arriva decisa dalle scale.

“Dove ti sei cacciato, razza di adolescente incompreso?”

Glielo do io l’adolescente incompreso… 

Purtroppo, Sirius ormai comprende fin troppo bene dove mi piace stare in Grimmauld Place. La porta si apre.

“Oh, eccoti qua!” La faccia esasperata ed allegra di Sirius si affaccia dalla porta della soffitta in cui mi ero chiuso in compagnia di Fierobecco, in cerca di pace e lontano da tutti. “Si può sapere perché non ti unisci a noi, mentre decoriamo questa merda di casa per renderla vagamente natalizia? Non mi dirai che la preferisci lugubre come piace a quell’inutile elfo…”

Seccato, lo guardo storto: 

“Ciao Sirius, entra pure, non preoccuparti, non è come se mi fossi chiuso qui perché volevo stare per i cavoli miei!” 

Lui mi guarda un po’ sorpreso, poi scoppia a ridere. “Oh oh, il ragazzo è sarcastico con il suo vecchio! Commovente, commovente…” Quindi, si siede. “Avanti, dimmi la verità, cosa ti turba? Ancora il pensiero di ieri, sul fatto che saresti stato tu a colpire Arthur?”

Lo squadro: sembra inesplicabilmente felice, e la felicità lo rende più bello. Più giovane. 

“Io… io penso di essere pericoloso per voi”. 

“Cazzate!”

“Non sono cazzate, Sirius! Non hai visto cosa ho fatto al signor Weasley? Saresti ancora così contento, se diventassi un enorme serpente e mordessi te?!”

“Ma certo! Significherebbe che, più o meno alla stessa età di me e tuo padre, anche tu avresti imparato a diventare un animagus… Nulla mi renderebbe maggiormente orgoglioso!”

Sbuffo, infastidito. Non ho alcuna voglia di scherzare; mi giro verso Fierobecco. 

Lui si accuccia al mio fianco, anche lui con uno sbuffo, ma divertito. Quindi, mi mette le mani sulle spalle, e, finalmente un po’ serio: “Naturalmente, non sarei contento se tu fossi posseduto da Voldemort, Harry. Però, davvero, ti stai fasciando la testa senza alcuna prova. Ancora non sappiamo cosa è successo…”

Mi volto di scatto: “Esatto! E finché non lo sappiamo, io non voglio rischiare di…”

Lui si alza: “Ho capito, ho capito, vedo che sei testardo più di James e Lily messi assieme. Io ti assicuro che non sei tu il problema, ben presto te ne renderai conto, ma se ora hai bisogno di stare solo coi tuoi pensieri… lo capisco. Scendi presto, però, perché per una volta che possiamo stare assieme non ho intenzione di dividerti con le tue paranoie!”.

Detto questo, fa per uscire. Allora, borbotto a mezza voce: 

“E io non ho intenzione di ammazzarti…”

Sirius scoppia in una delle sue risate fragorose e, chiudendosi la porta alle spalle, ribatte: 

“Nel caso, non vedrei l’ora di rinfacciare a James di come la sua progenie mi abbia tragicamente sbranato nel sonno! Ahah!”

Non riesco a fare a meno di sorridere. Eppure, Sirius è proprio uno stupido, non capisce niente di come mi sento. Non ho intenzione di mettere a rischio l’incolumità sua e degli altri! Meglio starmene qui, anche a costo di non mangiare e… 

Un verso di Fierobecco (o Alisecco, come dovremmo chiamarlo) mi fa voltare. A un metro da me, un vassoio completo di hamburger e patatine fa bella mostra di sé. C’è anche una fettina di torta di melassa, la mia preferita. Sirius mi ha portato la cena. Come ha fatto a capire che non sarei sceso per mangiare con gli altri? 

Forse, Sirius un pochino ha capito come sto…

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Capitolo 31
*** San Valentino disagio ***


Caro diario, 

Perdonami se è più di un mese che non ti scrivo. In queste settimane sono successe molte cose, anzitutto sarai contento di sapere che non sono pericoloso: nel sogno in cui ero il serpente di Voldemort, non ero davvero il serpente… ero dentro la testa di Voldemort, che a sua volta era dentro quella del serpente! So che sembra piuttosto incasinato, ma a quanto ho di recente scoperto non è poi così impossibile per un mago entrare nei pensieri di un altro: basta essere un bravo legilimens e avere a che fare con un mediocre occlumante. Ora, com’è possibile che io, che sono un pessimo occlumante ed un totalmente incapace legilimens (cose che Piton non smette di ripetermi) sia riuscito a leggere i pensieri di Voldemort, che è ovviamente molto capace in entrambe le branche magiche? Non mi è chiaro. C’entra il nostro legame “speciale”, a quel che sono riuscito a strappare a Piton. Ma chi ne sa davvero, è Silente.

Perché di queste cose ne ho dovuto parlare con Piton invece che con il professor Silente? A quanto pare il secondo è troppo occupato o, per dirla con le parole del primo, “perché il preside ha il privilegio di poter delegare i compiti più spiacevoli”. Peccato che io non abbia il potere di delegare il compito di seguire le lezioni con Piton, allora, perché sono un vero incubo. Tutta sta faccenda del poter penetrare la mente altrui mi ha messo un sacco di ansia e sono completamente negato. Quasi sempre finisce con Piton che mi rimprovera aspramente e fa commenti acidi sui fatti miei, siano essi brutti ricordi ad esempio della mia infanzia con i Dursley o bei ricordi con Ron e Hermione, Sirius o Cho…

A proposito di Cho, due giorni fa siamo usciti per San Valentino. Era la prima volta che uscivo da solo con una ragazza, tipo coppia… l’inizio non è stato così male, diciamo, ma poi è andato tutto rapidamente in vacca. La mattinata, dovevamo andare insieme ad Hogsmeade, è cominciata con noi due che per strada incrociamo quella “vacca totale” di Pansy Parkinson (parole di Hermione, non mie!). Poi per fortuna è migliorata, abbiamo parlato di varie cose e fatto una passeggiata. Non è poi così difficile parlare con lei, se mi lascio andare... Cosa non facile, visto che spesso mi distraggo a guardare quanto sono lisci i suoi capelli, o quanto sono grossi i miei piedi, o cose simili. Ad ogni modo, sembrava andasse tutto bene, poi ha cominciato a piovere e siamo finiti in una stupida sala da the di cui ignoravo l’esistenza, tutta addobbata con putti e coriandoli rosa per S. Valentino (una cosa imbarazzante), a parlare di tutti quelli che Cho si è limonata prima di me o di chi si sarebbe limonata al posto mio. Quindi se ne è andata indignata, quando io ho cercato di spostare l’argomento da Cedric ad una cosa che dovevo fare dopo con Hermione, facendo oltretutto pagare a me. In seguito, prima di cena, Hermione mi ha spiegato cosa ho sbagliato e… è dura farsi capire, con le ragazze! O forse il problema è che è dura comunicare con chi non ci capisce, magari perché non ci conosce ancora abbastanza bene? O forse è dura capirsi in generale. 

Per fortuna la giornata non è stata un fiasco completo. Dopo essere stato mollato alla bell’e meglio da solo al tavolino di Madama Piediburro, con gli sguardi di tutte le coppiette di Hogwarts addosso e con le palle un po’ girate, sono andato all’appuntamento con Hermione in anticipo, ai Tre Manici di Scopa. Non mi aveva detto di cosa si trattasse, solo che era fondamentale che io ci andassi. E lì l’ho trovata con una delle compagnie più bizzarre di sempre: Luna Lovegood e Rita Skeeter! L’idea di Hermione era di farmi raccontare tutta la verità sul ritorno di Voldemort in un’intervista curata dalla Skeeter e poi pubblicata sul giornale del papà di Luna. All’inizio ero perplesso, per più motivi, ma alla fine mi ha fatto bene dire tutto. Parlare chiaro. Tant’è che poi, di ritorno verso il Castello, ero di un umore decisamente migliore. Nemmeno l’incontro al bagno del piano terra, io entravo e lui usciva, con un astioso Malfoy (attorniato dai suoi due leccapiedi) ha potuto scalfire la mia convinzione di essere stato utile:

“Ehi, Potter, cosa ci fai qui tutto solo?”

“È un bagno, Malfoy, ho imparato ad andarci da solo piuttosto presto, tipo a due/tre anni… Basta tenere dritto il pisellino con la mano e mirare. Vuoi che ti mostri come si fa?” Butto là. 

Curiosamente, Malfoy diventa rosso. 

“Non è affatto necessario, grazie, Potter”. E se la fila, seguito dai due gorilla.

 

 

 

 

Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy, 

Oggi la giornata è partita male ed è finita peggio. Era san Valentino, una festa inutile come poche, e contemporaneamente il giorno in cui si poteva andare a Hogsmeade. A colazione fatta, qualcosa non quadrava: perché non avevo ancora ricevuto il solito invito di Pansy Parkinson ad uscire con lei (sì, di solito è lei a gestire ste cose), e invece avevo ricevuto quello di Zabini (un “domani usciamo insieme?” sussurrato a fine limonata serale)?!

Dal momento che sono giusto un pochino orgoglioso, ho fatto finta di niente con Pansy. Quanto a Zabini, ovviamente gli ho dato buca: ci manca solo che la gente si metta a pensare che me la faccio con un altro maschio, proprio ora che sono nelle grazie della Umbridge e che mio padre non cessa di farmi sapere, tramite mia madre, che è fiero di me! Quindi, sono andato con Tiger e Goyle a farmi un giro per Hogsmeade: sempre le solite cose, sempre le solite persone. A un certo punto, mi sono rotto così tanto le palle che ho lasciato loro due a bere alla Testa di Porco ed io sono andato a farmi una camminata. Passando vicino all’Emporio di Zonko, ho scorto le fattezze dei due gemelli pel di carota e, non volendo rischiare di venir maledetto e poi malmenato (non penso che mi abbiano perdonato lo scherzetto di averli fatti espellere dal Quidditch), ho tagliato per una viuzza laterale, sul retro del negozio. E lì…

“Pansy? Greengrass?!” 

Un rumore come di due ventose che si separano. Poi Pansy, tutta scarmigliata:

“Dr-Draco! Cosa ci fai qui? Non è quello che sembra, noi…”

“Ma per piacere, Pans, certo che è quello che sembra!” Si intromette la Greengrass “Io e la Parkinson ci frequentiamo da mesi, non sono cazzi tuoi, comunque”. 

Mi ripiglio, con tutta l’indignazione del caso: 

“Non sono cazzi miei?! Si da il caso che Pansy sia la mia ragazza, nonché la mia migliore amica, e prima di fare la lesbica con una come te dovrebbe…”

Ma la Greengrass mi interrompe di nuovo: “Dovrebbe un cazzo! Non è la tua vera ragazza da tipo un anno, quanto a migliore amica… sei così preso da te stesso da non esserti mai accorto di nulla! Lei non ti deve nulla, e comunque non fa la lesbica, è lesbica!”.

Interviene Pansy, che nel frattempo si è un po’ sistemata i capelli e ripresa: “Via via, ragazzi, non c’è motivo di scaldarsi tanto…”

“NON C’È MOTIVO?!” strilliamo in contemporanea io e la stronza, e subito dopo ci guardiamo in cagnesco.

“Esatto, non c’è motivo! Daphne, datti una calmata, è normale che Draco sia un po’ sconvolto, visto che non lo sapeva… Draco, sai benissimo che io e te non stavamo insieme davvero, che se tu sei libero di fare la sgualdrina di Zabini senza dirmelo (sì, lo so cosa fate) io posso fare altrettanto, e hai sempre saputo che tra me e Daphne c’era un rapporto particolare, diciamo. Avrei dovuto parlartene prima, ma è stato sempre tutto molto confuso. Ogni volta che le dicevo che volevo dirtelo, lei…”

“La mollavo”. Interviene la Greengrass. Che poi aggiunge: “Così non aveva più nulla da dirti, visto che ci eravamo mollate”.

Le guardo basito. “Ma non ha senso! Tu – e mi rivolgo alla Greengrass – perché mai avresti dovuto mollarla solo perché voleva dirmelo? E tu – e mi rivolgo a Pansy – perché mai non avresti potuto dirmi che ti eri mollata con lei?!”

Le due si guardano. Quindi, Pansy si volta verso di me: “Perché non volevo mollarmi con lei! Mi piace, anche se fa la stronza”. 

“Quanto a me, non volevo che Pansy te lo dicesse perché immaginavo tu avresti fatto la scenata che in effetti hai fatto. Abbiamo già abbastanza pensieri, senza doverci occupare delle tue frustrazioni e paure”.

Ora la Greengrass aveva proprio esagerato. “Frustrazioni e paure?! Io non ho nè frustrazioni né paure!”

E lei: “Come no! Hai paura di non essere all’altezza del tuo cognome, e infatti non lo sei, di deludere tuo padre se scoprisse che sei gay, e infatti ne sarebbe molto deluso, di ammettere a te stesso che ti piacerebbe farti Potter, e infatti lui non ti caga di striscio e anche oggi è uscito con la cinese…”

“Adesso basta!” Questa volta la voce non era la mia, ma di Pansy. “Non hai alcun motivo per maltrattare Draco in questa maniera, Daphne!”

“Lascia stare” Mi intrometto, con voce debole. “Lascia stare, Pans. Tanto so benissimo che tutte queste cose le pensi anche tu, anzi, gliele hai dette tu! Io me ne vado”. E ciò detto me ne sono andato, sordo ai loro tentativi di richiamarmi. 

Questa volta Pansy ha davvero superato il limite. Non solo scopro dal nulla che mi ha tenuto nascosta una relazione, ma anche finge di difendermi dopo averle spiattellato tutti i miei segreti: della mia sindrome da impostore con la mia famiglia, della mia paura per l’omofobia nelle famiglie purosangue, del fatto che sono fisicamente attratto dal mio peggior… 

Aspetta. 

Sto ammettendo che sono attratto dal Bambino che (purtroppo) è sopravvissuto?! 

Zabini si è appena guadagnato una serata di sesso. Col cazzo che sono attratto da Potter. 

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Capitolo 32
*** Ehi, Sfegiato, dico a te! ***


POV HARRY

Caro diario, 

Sto tornando a piedi verso la Sala Comune, cammino da solo. Ho appena finito l’ennesima, fallimentare, lezione di occlumanzia con Piton, e sono immerso nei pensieri. Un paio di giorni fa ho avuto una delle sere più deprimenti da quando sono a Hogwarts. Avevamo riunione dell’ES, stava andando tutto alla grande, quando un Dobby fuori di sé dalla paura ha fatto irruzione nella Stanza delle necessità, squittendo che “lei” (la Umbridge, chi altro?!) stava arrivando. Grazie all’avvertimento di Dobby, eravamo quasi riusciti a scamparla liscia… prima che Malfoy usasse un incantesimo inciampante su di me. La mia cattura ha quindi costretto Silente a sacrificarsi per parare il culo a noi, davanti al Ministro della magia in persona (mai avrei pensato, due anni fa, che Caramell potesse essere un tale riprovevole essere), fuggendo da Hogwarts (non senza un certo stile) e lasciando così campo libero all’installamento della Umbridge come nuova preside. Un autentico incubo. Ed ora, i rimproveri di Piton. Non mi impegno abbastanza, dice. Ma ha idea, lui, di che periodo di merda stia vivendo io? Non mi viene in mente nulla che potrebbe peggiorare la situazione…

“Potter! Ehi, Sfregiato, dico a te!”

La voce odiosa di Malfoy mi distrae dai pensieri. Mi irrigidisco, la mano corre lesta alla tasca della bacchetta. L’unica persona che poteva peggiorare la situazione, eccola! 

“Allora, Potter… come ci si sente, ora che non si è più il cocco del preside? Ora che io ti ho preso con le mani nel sacco?”

Lo squadro, lentamente. Ha le guance un po’ rosse, come se avesse corso (probabilmente mi ha visto dal fondo dell’altro corridoio e si è affrettato per raggiungermi). Per il resto, sembra più in forma che mai, con quei capelli un po’ lunghi, gli abiti di primissima mano, il fisico asciutto. Ha un’espressione di sfida. Forse ora che è membro della Squadra d’Inquisizione, prefetto, cocco della nuova preside… pensa che non gli farò più il culo? Sorrido tra me e me, al pensiero di un paio di incantesimi che non mi dispiacerebbe lanciargli, ma non rispondo alla sua provocazione.

“Avanti, Potter, non mi vuoi dare soddisfazione?”, interviene lui, “sei superiore alle mie provocazioni infantili? Com’è che mi avevi detto, al primo anno..?”

Lo guardo perplesso. Di che sta parlando? 

“Oh, sì! Ora ricordo… Mi avevi detto che tu sapevi valutare da solo quali fossero le amicizie sbagliate. Beh, si direbbe che tu non sia poi così bravo, invece, eh?! Il grande Potter, tradito dalla propria cerchia più intima. Dalla propria…fidanzata?”

Mio malgrado, non riesco a non rispondere: “Marietta Edgecombe non è -non è mai stata- la mia fidanzata”. 

Lui storce il naso: “Sì sì, vabbè, non sottilizziamo… La migliore amica della cinese, la cinese, cosa cambia? Sta di fatto che ti hanno tradito, io ti ho preso, Silente è sostituito dalla stupida rospa…”

Non riesco a fare a meno di interromperlo: “La stupida rospa?! Stai parlando della stessa Umbridge a cui di giorno lecchi i piedi, il culo e via dicendo?”

“Solo perché so da che parte stare in queste faccende scolastiche”, mi risponde lui, “non significa che tu ed io non sappiamo che quella donna e il ministero che ha dietro non valgono un fico secco. Qui stiamo solo giocando, Potter, la vera partita è là fuori… e tu ti sei fatto tradire da una delle poche persone che ti si filava!”.

Avrei voluto appenderlo al muro, ma non posso negare a me stesso che abbia ragione, purtroppo. Certo che sono davvero ridotto all’ombra di me stesso, se non riesco più neanche a tenere testa a Draco Malfoy.

“Cosa vuoi da me? Mi hai chiamato. Era solo per gongolare e dare fastidio?”

Lui mi guarda in silenzio, per un po’, dritto negli occhi. Sembra stupito quanto me della mia remissività, e niente affatto contento, anzi, quasi infastidito. Mi sento quasi a disagio… poi, finalmente, lui rompe il silenzio, quasi di malavoglia e con un tono più serio di prima: 

“Montague. Non lo troviamo più, da due giorni. Cosa gli hai fatto?”

Ricambio il suo sguardo. “Non so di che cosa tu stia parlando”, gli rispondo, sincero.

Lui, improvviso, tira un pugno contro il muro e ringhia: “non dire cazzate, Potter! Non è sparito nel nulla, e in questi giorni siete tutti su di giri nel fare cazzate per dare fastidio alla nuova preside… voglio sapere che cosa gli avete fatto!”

“Ed io ti dico che non ne so niente, pezzo di idiota!”, le accuse assurde di Malfoy riescono finalmente a farmi tirare fuori un po’ di amor proprio. “Visto che citi la tua amata preside, però, sappi che si è premurata personalmente di insegnarmi che io non devo dire bugie”. E gli mostro la mano. Quella con le cicatrici, quella che testimonia le torture della Umbridge. Quella che non ho mai mostrato di mia sponte a nessuno, prima…

Per una volta, Malfoy sembra restare senza parole. Resta come imbambolato a guardare prima la mano, poi, quando io la ritraggo, il corridoio vuoto. Infine, mi lancia uno sguardo veloce e dice: “Se farai cazzate, ti puniranno”. 

Detto questo, prima che io possa ribattere alcunché, volta i tacchi, gira l’angolo del corridoio e se ne va via. 

Resto incerto se inseguirlo o tornarmene alla torre. Ma è stata una serata già fin troppo piena di emozioni spiacevoli. È tempo di tornare al dormitorio di Grifondoro. Magari di buttarmi nel mio letto a baldacchino, tirare le tende, e provare a dormire. Sperando di non sognare quella stronza dell’amica della mia ragazza (o, meglio, ex ragazza). Di non sognare quella mega stronza della Umbridge. Di non sognare quel maledetto corridoio, che quasi tutte le notti infesta il mio subconscio, senza mai una volta che io riesca ad oltrepassarlo arrivando da qualche parte. Neanche io so dove. Ma quanto vorrei saperlo… e quanto non dovrei volerlo sapere! Se lo sapesse Piton, che continuo a fare questi sogni e non riesco (e forse anche non voglio) a praticare l’occlumanzia…  

Perché ho mostrato la mano a Malfoy?

 

 

 
POV DRACO

Dalle memorie dello sciaguratissimo, misero e tapino, Draco Lucius Malfoy

Per le palle grigliate di tutti i folletti, si può sapere che cosa mi ha preso?! Perché sono andato a parlare con Potter? Avevo ottenuto la mia vittoria. Lui e i suoi amichetti scoperti, io che lo catturo, Silente licenziato, la rospa che mi copre di onori e il ministro della magia in persona che si spertica in complimenti su di me, di cui anche mio padre potrà essere orgoglioso… C’era bisogno di inseguire Potter? In cuor mio sapevo che non poteva essere stato lui, a far del male a Montague (perché ormai ne sono certo, qualcuno deve avergli fatto qualcosa!). Decisamente no. Il fatto è che non ho saputo resistere al voler vedere la sua faccia delusa, dopo che gli avessi ricordato che la cinese con cui usciva (cioè, l’amica di lei, ma vabbè) lo aveva tradito. Eppure, ora che gli ho parlato, non mi sento contento quanto pensavo.

Certo, è stata una soddisfazione rinfacciargli le sue parole del primo anno: anche Potter è umano (troppo umano!) e fa le sue cazzate! E certo, stanotte penso proprio che prenderò sonno più facilmente, visto che ho avuto conferma che lo Sfregiato e la cinese hanno rotto e quindi finalmente la mia stupida mente la smetterà di inviarmi immagini in dormiveglia di Potter che scopa con quella stronza. Però… beh, vederlo agitare davanti a me la mano che prova che la Umbridge tortura gli studenti, tortura Potter… non è stato piacevole. Ho sempre pensato a lei come alla stupida fantoccia di uno stupido ministro. Ma forse è qualcosa di diverso. È una donna crudele. Ricordo la sua espressione quando licenziò la Cooman: gioia perversa nella sofferenza altrui. Mi chiedo perché non sia una mangiamorte: in fondo, ha sempre avuto una predilezione per noi serpeverde, odia Hagrid perché è un ibrido, fa la guerra a Silente, arriva al punto di torturare il Bambino che è Sopravvissuto… Forse semplicemente non è una mangiamorte perché il Signore Oscuro non se l’è mai calcolata, dopotutto lei è una strega del tutto mediocre. Ricordo che prima di interrogare la Edgecombe mi chiese se ero sicuro che la fiala datami da Severus fosse Veritaserum e non semplice acqua. Ma, dico, ha mai studiato pozioni?! 

Ad ogni modo, non posso nascondermi che andare a parlare con Potter è stata proprio una pessima idea. Qui a scuola, a parte problemi tipo la scomparsa di Montague, tutto sommato me la sto spassando. Zabini mi fa un pompino ogni volta che mi gira. Sono praticamente il caposcuola in pectore. Al colloquio sul mio futuro lavorativo la preside mi ha guardato come se volesse mangiarmi (a volte ho la sensazione che quella viscida rospa sia attratta da me, ma spero di sbagliare), poi si è sperticata in lodi, dicendo che assolutamente sarebbe lieta di spianare la strada a “un ragazzo così capace, intelligente ed attraente”… Ho chiarito i miei dissidi con Pansy, che ha avuto la decenza di scusarsi. A conti fatti, persino la Greengrass si è rivelata essere non poi così male! Insomma, va tutto alla grande. Quindi, perché? Perché non riesco a smettere di pensare a Potter? 

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Capitolo 33
*** Incarceramus! ***


Angolo autore: 
Ciao a tutt*, spero stiate bene, nonostante questo periodo di isolamento prolungato... Ecco un nuovo capitolo, e siamo finalmente quasi arrivati al sesto anno, quello in cui le cose si evolveranno più rapidamente per i nostri. Un saluto!



POV DRACO

 

Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy,

È accaduto tutto così in fretta… ieri mio padre era il servitore numero uno dell’Oscuro Signore ed io il principale candidato a diventare nuovo caposcuola con la preside rospa. Oggi, mio padre è ad Azkaban, Silente di nuovo preside. 

 

Nel pomeriggio di ieri, mi trovavo sull’erba in riva al lago, con Blaise, a giocare a scacchi magici e festeggiare la fine dei GUFO. 

“Draco, questa maglietta così casual ti sta d’incanto…” 

Respingo pigramente il suo ennesimo tentativo di portare una mano sotto la citata maglietta. Lui sbuffa: “Eddai, possibile che dobbiamo sempre stare a minimo un metro di distanza, ogni volta che usciamo alla luce del sole?” 

Alzo gli occhi al cielo: “Zabini, placa i tuoi ormoni. Ti ho detto mille volte che non voglio si sappia della nostra... frequentazione. Non pensi che la gente si porrebbe due domande, se ti vedesse armeggiare con...” Arrossisco e non finisco la frase. 

Lui, affatto turbato, mi mangia un pedone con il suo cavallo e replica con un sorrisino: “E io ti ho detto mille volte che non ci vedrebbe nessuno, che se non vuoi che ti tocchi allora dovresti smetterla di essere così attraente… e di chiamarmi Blaise”. 

Lancio uno sguardo freddo al cavallo di Blaise, ancora alle prese con una specie di danza della vittoria su resti del mio pedone, e borbotto: “Non mi viene naturale chiamarti Blaise”. Che stupidaggine, tra me e me lo chiamo sempre così. Ma qualcuno dovrà pur mantenere una distanza, no? 

“Ad ogni modo”, riprendo, ricomponendomi e aggiustandomi la maglietta, “non è vero che non ci vedrebbe nessuno: guarda chi sta arrivando!”

Goyle, insolitamente senza Tiger, trotterella affannato verso di noi. Blaise gli rivolge un mezzo sguardo indifferente. Per lui, non è mai stato all’altezza di più di quello. 

“Ciao Gregory, che succede?” chiedo io, fingendo che l’interruzione della mia merenda sur l'herbe non mi abbia dato fastidio. 

“Draco, io… noi… pensiamo che gli amici di Potter stiano facendo qualcosa di strano. La rossa sbraita a tutti di non entrare in corridoio, perché ci sarebbe un gas strozzante, ma Tiger dice lui aiutava suo padre a prepararli e non è vero che i gas strozzanti sono del tutto senza odore… Pansy dice che è il corridoio dove si trova l’ufficio della Umbridge, di sicuro c’è dietro qualcosa. Prima di chiamare la preside, però, volevamo sentire cosa pensi”. 

Wow. Uno dei discorsi di Goyle di senso compiuto (errori a parte) più lunghi di sempre. Lancio un mezzo sguardo su Blaise, e vedo che anche lui sembra impressionato. Sorrido di quanto sappia essere stronzo. Mi alzo e rispondo a Goyle: “Arriviamo, Gregory”. 

Blaise solleva le sopracciglia in mia direzione: “Arrivi, vorrai dire. Ho di meglio di fare, che farmi i cazzi di un gruppetto di Grifondoro”. 

“Tipo?”

“Tipo stare qui a prendere il sole, leggermi un libro, pensare a cosa ti farò stasera, per rifarmi del tempo che avevi promesso di passare con me…”

“Blaise!” lo interrompo con un’occhiataccia: se continua ad essere così esplicito, persino uno come Goyle capirà che c’è sotto qualcosa! “Bene allora, resta pure qui a perdere tempo, io però vado a fare il mio dovere per il bene della scuola!” 

“Questa sì che è una novità! Quindi ci liberi della vecchia rospa e riporti Silente come preside?” mi chiede lui, provocatorio. Mi rifiuto di rispondere e seguo Goyle a passo veloce verso il Castello. Non sono mai riuscito a capire perché Blaise, Purosangue, Serpeverde, tanto pieno di sé da non parlare con chi ritiene non sufficientemente nobile o intelligente o bello, abbia sempre ammirato Silente. Una volta gliel’ho chiesto, mi ha risposto semplicemente così: “è il più grande mago del nostro tempo, e secondo me è gay”. Non ho mai capito se scherzasse o cosa, il tono era serio.

Arrivati al corridoio incriminato, la situazione sembra essere già fuori controllo: Paciock e Tiger si guardano in cagnesco, Pansy litiga con la Weasley. 

“Bene, bene, bene” mi schiarisco la gola, per far notare a tutti il mio fulgido arrivo (sì, oggi la maglietta casual mi sta proprio bene) “che cosa sta succedendo, qui?”

“Oh, Draco, finalmente sei arrivato! La cretina qui dice che c’è un gas strozzante o so io cosa, ma mi sembra una scemenza e…”

Muovo la bacchetta verso un candelabro, che si trasforma in un criceto. Un altro tocco, e il criceto corre verso la fine del corridoio, sorpassando la Weasley, la Lovegood e Paciock. Torna indietro incolume. Lo ritrasformo in un candelabro, e con un sorriso mi rivolgo alla Weasley: 

“Complimenti per la panzana, assolutamente impossibile da smascherare. Goyle, vai a chiamare la Preside e qualcun altro della Squadra d’Inquisizione. Tiger, assicurati che nessuno di loro si avvicini alla porta dell’ufficio della Preside. E voi tre” dico, guardando di nuovo la Weasley e gli altri “vi conviene stare fermi, se non volete essere espulsi”.

La faccia della Weasley è tutta un programma: le orecchie rosse dalla rabbia, gli occhi fiammeggianti. Non mi trattengo dal infierire: 

“Certi trucchi forse potrebbero funzionare con il tuo amato occhi verde di salamandra in salamoia… ma non certo con me, Weaslette”. Il testo è quello giusto, visto che riesco a farla arrossire ancora di più, stavolta per l’imbarazzo.

“Taci, Malfoy! Almeno io ho avuto il coraggio di dirglielo, che mi piaceva. Tu cosa fai, ti racconti ancora che è il tuo rivale, come quando avevi undici anni? Ho visto, come lo guardi… Hai già cominciato a farti le seghe, pensando al corpo di Har-”

“INCARCERAMUS!!” urlo, fuori di me. La Weasley impreca, Paciock cerca di buttarsi per aiutarla ma viene placcato da Tiger, Pansy sembra incerta se ridere o dare una mano. La Lovegood ci guarda, con una vaga apprensione per l’amica ed interesse moderato per la faccenda. 

Come ha fatto, quella schifosa della Weasley, ad accorgersi che…

“Draco, tesoro! Mi hai fatto chiamare? Cosa sta succedendo qui?” La voce falsa e leziosa della Umbridge, un po’ affannata dalla corsa, ci raggiunge dal fondo del corridoio, mentre sta rimontando di gran carriera con Goyle e un paio di altri membri della Squadra d’Inquisizione. 

Mi sono ricomposto, le ho spiegato la situazione. Entrati nel suo ufficio, è subito stato evidente cosa stessero facendo la Weasley e compagnia: al nostro ingresso nella stanza, abbiamo colto di sorpresa Potter e gli altri due del Golden Trio che cercavano di usare la metropolvere per connettersi a qualcuno!

Per tutto il tempo non mi sono sentito in me. Le parole della Weasley mi fremevano in testa, e in più ho dovuto tenere fermo Potter, mentre lui si agitava, nonostante fosse legato. La Umbridge li ha interrogati, ho cercato di seguire la conversazione, ma… il suo odore. I suoi capelli sul mio viso. I nostri corpi a contatto, in più punti. Ho sentito pulsare contro i jeans. Proprio oggi, che ero vestito estivo e non da mago, dovevo trovarmi a mezzo centimetro da Potter?! Fortunatamente, né lui né alcun altro sembra notare alcunché di strano, sono tutti (giustamente!) presi da quello che dice e fa la Umbridge. L’ingresso di Severus riesce a farmi tornare un minimo presente alla situazione. 

In seguito, ho cercato di rimanere vicino a Potter, ma la Umbridge deve aver scambiato il mio sguardo di bramosia per lui per interesse verso qualunque fosse la (chiaramente) cazzata inventata dalla Granger per depistarla. Sono andati verso la Foresta Proibita, mentre noi siamo rimasti nell’ufficio, in teoria a fare la guardia a Paciock e company… in pratica, a farci infinocchiare dalla Weasley, che mi ha gentilissimamente scagliato una Fattura Orcovolante! Quella ragazza è una stronza, e una stronza abile. 

La sera sono tornato in camera del dormitorio e ho tirato le tendine, segno che Blaise sa significare che non voglio essere disturbato. Il giorno dopo, una lettera di Madre mi attendeva sul comodino, portata probabilmente nottetempo dal nostro gufo reale.

 

Caro Draco, 

Mi duole doverti comunicare disdicevoli notizie. Questa notte tuo padre ha fallito un’importante missione all’Ufficio Misteri del Ministero per il Signore Oscuro. Lui e tutti gli altri (a parte tua zia Bella) sono stati catturati da Silente, accorso in sostegno di Potter. Il Signore Oscuro è furioso. Si è introdotto in casa nostra e ha torturato i nostri elfi domestici e me (sto bene, non preoccuparti). Quindi, ha dichiarato di non vedere l’ora di vederti. Dobbiamo assolutamente evitare che accada, almeno finché non si sarà calmato! Resta sempre a scuola, all’interno, vicino a Silente. Alla stazione verrà a prenderti tua zia; l’ho implorata di accompagnarti e vegliare su di te, alla presenza del Signore Oscuro. Io ti aspetterò al Manor, mi è stato vietato di spostarmi. Lucius è vivo, penso stia bene. Il resto lo leggerai sui giornali. 

Con amore, 

tua madre

 

 

 

POV HARRY

Caro diario, 

Ti dico la verità, non ho nessuna voglia di scrivere. Lo faccio solo perché Hermione dice che potrebbe farmi bene, mettere per iscritto quello che provo, per meglio comprenderlo e affrontarlo. Ma non c’è più niente da capire, ormai: le ultime speranze se ne sono andate con Nick-Quasi-Senza-Testa e il suo “Non tornerà. Lui… è andato avanti”. 

Sirius è morto, ed è morto (in gran parte) per colpa mia, per salvare me. 

All’inizio ho sperato che non fosse vero, mi rifiutavo di crederlo possibile. Doveva essere lì, dietro al velo dentro cui era caduto, pronto ad uscirne con la sua risata contagiosa, simile a un latrato. Poi ho capito che non mi avrebbe mai fatto attendere così, se non era ancora tornato doveva essere perché non poteva… Era colpa mia! Io lo avevo fatto venire a salvarmi al Ministero, cascando come un coglione nella trappola di Voldemort per farmi prendere la profezia, mettendo in pericolo i miei amici di fronte a mangiamorte come Lucius Malfoy e Bellatrix Lestrange. Certo, se quell’elfo domestico bastardo e Silente non mi avessero raccontato cazzate… Silente. Mi ha costretto a parlarne, mi ha spiegato tutto. Si è scusato con me, ci ha salvati tutti con il suo arrivo al Ministero e il suo duello con Voldemort. Una parte di me è ancora arrabbiata, per i lunghi silenzi di quest’anno, per il suo non avermi sempre dato fiducia. Ma ho capito ormai il suo punto di vista, e non posso negare che mi abbia un po’ commosso, quando ha detto che ha cercato di proteggermi dalla verità perché mi vuole bene. 

E così, Voldemort, siamo io e te. Io contro di te. O meglio, tu contro di me! Perché hai dato valore a quella stupida profezia? Perché mi hai tirato dentro a un qualcosa di cui non ti avevo mai chiesto, quando ero ancora un neonato? E perché proprio me, e non Neville, che aveva i miei stessi requisiti, di fronte alla profezia? 

Silente dice che affronteremo quello che c’è da affrontare, la sua presenza e quella dei miei amici mi rassicura. Eppure, domani si torna dai Dursley… Sirius li spaventava, una volta.

 

 

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Capitolo 34
*** Non posso più tornare indietro - 6° ANNO ***


POV HARRY

Caro diario, 

E così son passate già due settimane da quando sono rientrato a Privet Drive. La Gazzetta del Profeta non ha pubblicato granché sulla morte di Sirius, se non un trafiletto con una sua foto in bianco e nero dei tempi post-Hogwarts (era proprio un figo, all’epoca!) in cui hanno scritto “Deceduto Sirius Black, a lungo erroneamente considerato un mangiamorte”. Nessun dettaglio sul luogo in cui è morto, sul da chi è stato ucciso e perché, e nemmeno su chi lo considerasse erroneamente un mangiamorte. Al solito, il Ministero deve aver fatto pressioni sulla Gazzetta perché non pubblicassero cose sconvenienti per la loro immagine. In tutto ciò, pare che almeno a breve Caramell verrà sostituito. L’intero Wizengamot ha richiesto la sua rimozione dal ruolo di ministro e la stessa Gazzetta, nonostante Rita non vi possa ancora scrivere perché sotto ricatto di Hermione, è riuscita a trovare quel minimo di coraggio necessario a pubblicare un editoriale critico verso di lui e supportivo verso Silente. Non che abbia perso tempo a leggere. In questi giorni i giornali sono pieni di spazzatura su Silente e su di me, hanno cominciato a dedicarmi articoli su articoli, mettere mie foto prese chissà dove mentre gioco a Quidditch, perfino a definirmi “Il Prescelto, l’unico che può sconfiggere Colui Che Non Deve Essere Nominato”… e il bello è che, mio malgrado, lo sono! 

Ci sono state sere in cui non riuscivo ad addormentarmi, per il dolore che mi provocava il pensiero di Sirius o l’ansia e la paura per lo scontro con Voldemort. Ora però, da qualche giorno a questa parte, mi sento diversamente. Quei sentimenti ci sono ancora, ma è come se si fossero evoluti in qualcos’altro, una specie di forte determinazione. Voglio fare del mio meglio, sono pronto a tutto, per difendere le persone che amo, che ancora mi restano, e anche chi non conosco ma ha il diritto di vivere in pace. Silente crede in me, ed io credo che lui abbia un piano. Non è ancora finita. Non si torna più indietro, abbiamo una guerra da vincere contro chi semina odio e morte, con la consapevolezza di essere nel giusto.

In compenso, ho letto con estremo piacere – e nel dettaglio – gli aggiornamenti sui mangiamorte catturati da Silente, spediti ad Azkaban. In particolare quelli su Lucius Malfoy. Ho in mano un articolo di ieri in proposito, riporta che alcuni auror sono passati per il loro Maniero e hanno fatto una perquisizione. Ovviamente, non hanno trovato un bel niente, figuriamoci se quegli stronzi dei Malfoy si fanno beccare. Ad ogni modo, stavolta il vecchio Lucius l’hanno colto con le mani nella marmellata, ormai tutti sanno che genere di criminale è lui e tutta la sua famiglia. Da Azkaban non ci esce a breve, se non lo fa evadere Voldemort, e comunque, quand’anche lo facesse evadere… probabilmente non lo attenderebbe una bella accoglienza, al suo ritorno: il suo capo non deve aver gradito il fallimento al ministero. Ci godo.

A lato dell’articolo sulla perquisizione al Maniero Malfoy, c’è anche una foto: in primo piano Narcissa Malfoy mentre parla, altera, con un auror addetto alla perquisizione. Poco dietro, Draco, un ghigno soddisfatto in quella faccia di merda che si ritrova. Gli occhi grigi sembrano ridere degli auror che perdono il loro tempo a cercare invano; poi guardano dritto la fotocamera, come sfidando il lettore. Ride di noi, Draco, di noi poveri idioti che non viviamo nella bambagia e non infrangiamo la legge per creare un universo distopico a sfondo razzista. Ricordo poco, dei miei studi sulla storia babbana, ma Malfoy è sempre più simile allo stereotipo del giovane ariano nella propaganda nazista durante la seconda guerra mondiale: biondissimo, sicuro di sé, alto (negli ultimi mesi è cresciuto parecchio), atletico… 

Sono le 19.00 e sono buttato sul mio letto, tenda tirata, in mutande, per il caldo di luglio. Che fastidio, questa inattività forzata.

Guardo di nuovo la foto che tengo in mano: noto di sfuggita che Narcissa Black, cugina di Sirius e sorella di Bellatrix, è, benché di fattezze differenti, come loro davvero una bella donna, di classe. Questo spiega forse perché il figlio sia venuto fuori così fottutamente perfetto. Draco… è su un altro livello, rispetto agli auror presenti nella foto. È naturalmente elegante. Proprio come farebbe dal vivo, si muove sinuoso, padrone della situazione, seducente. Il suo sguardo ti entra dentro…

Abbasso la foto; mi è venuto duro.

 
 

 

 POV DRACO
 

Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy, 

“Ripasseremo, signora Malfoy, vi conviene rigare dritto”. 

“Oh, non si preoccupi, Dawlish… Io e mio figlio Draco non abbiamo proprio nulla da nascondere, vi accoglieremo volentieri per il the, o per cena, o per colazione… quando più vi aggrada”. 

Sorrido, tra me e me: vedo il ghigno ironico di mia madre anche da dietro la sua nuca! Quando vuole, sa essere ancor più brava di mio padre, a recitare. Fredda, bella, nobile. Mia madre non si batte! Eppure, in questi giorni, quando non deve fare la parte della donna forte… quando è sola con me… mi sembra di non riconoscerla più. È da quando hanno arrestato papà che la cosa è peggiorata sensibilmente. È continuamente angosciata. Gli auror che sono venuti a fare la perquisizione non hanno trovato nulla, e la ragione (purtroppo) non è solo che mio padre aveva già da tempo trasferito altrove molto del materiale più pericoloso… ma anche che lei ha personalmente distrutto ciò che restava, la sera stessa in cui lui è stato arrestato! La cosa ovviamente mi ha fatto arrabbiare molto, visto che si trattava della mia eredità. Ma lei ha scosso la testa e detto: “tu, se Merlino ha pietà di me, con queste cose di tuo padre non c’entri e non c’entrerai proprio un bel niente”. 

Poi, ieri, portataci dal patronus di zia Bellatrix, la notizia: il Signore Oscuro in persona ha chiesto di me! Vuole ricevermi presso il suo quartier generale, il cui luogo è impossibile per me scrivere qui perché protetto ovviamente da un sortilegio. Mi sono voltato pensando di vedere la faccia soddisfatta, o perfino orgogliosa, di mia madre… salvo notare con sconcerto che, invece, dai suoi occhi sbarrati, lenta, stava scendendo una lacrima. Avrei voluto chiederle perché cazzo stesse piangendo, ma in questi frangenti mi hanno educato a fingere di non aver visto, sicché ho finto di avere una cosa da fare in giardino e sono andato a farmi un giro per le aiuole e le fontane del Maniero. 

Qual è il problema di mia madre? Perché non capisce che è una fortuna che, nonostante l’insuccesso di mio padre, la mia famiglia, grazie a me, abbia ancora un’occasione per riguadagnare in consenso agli occhi del Signore Oscuro? Non sono uno stupido, so bene che da adesso in poi la guerra è aperta. Dopo che mio padre si è fatto sgamare dal ministero alla testa di un gruppo di mangiamorte che stava cercando di uccidere il Bambino che è Sopravvissuto, quale speranza ci può essere ancora per la famiglia Malfoy all’interno del sistema corrente, dalla parte dei “buoni”? Le frequenti visite degli auror, le molte lettere colme di insulti giunte da vari gufi, l’hanno messo in chiaro: ormai noi siamo dei reietti, per la società magica. Non ci saranno appelli, non ci sarà perdono. Un’unica strada: puntare sul cavallo vincente, che attualmente è anche l’unico su cui possiamo ancora puntare. 

Il Signore Oscuro probabilmente vincerà questa guerra, compirà una rivoluzione che sovvertirà l’ordine all’interno del quale abbiamo dovuto vivere finora. Ci aspettano il tanto agognato predominio dei purosangue, forse persino l’abolizione dello statuto di segretezza e la conseguente dominazione da parte dei maghi sui babbani, esseri inferiori, che pure per secoli ci hanno dato la caccia ritenendoci “anormali”. Il ministero non è mai stato così debole, così logorato da menzogne, corruzione ed ipocrisia; è pronto a cadere. Silente, il paladino dei buoni sentimenti, non è che un vecchio, vecchissimo, mago pieno di belle parole, che l’anno scorso non è neanche riuscito a conservare la cattedra di preside. Quanto a Potter… io e lui siamo da sempre rivali. Se c’è stato un tempo in cui mi sarebbe piaciuto divenire suo amico? Forse. Se in parte ammiro la sua forza di volontà e il suo aver affrontato più volte la morte e l’Oscuro Signore? Discutibile. Se poche ore fa non ho potuto fare a meno di farmi una sega guardando un ritaglio della Gazzetta del Profeta dove troneggia una foto in cui è ritratto a cavallo di una scopa? Semplici esigenze fisiche. C’è solo un fatto, ed è che io per lui non sono che uno stronzo viziato figlio di mangiamorte e lui per me non è che il simbolo di tutto ciò che non voglio/posso essere e non voglio/posso avere.

Il tempo dei litigi tra ragazzini, delle fantasie, è finito. Domani incontrerò il Signore Oscuro. Alla sua presenza mi scorterà zia Bellatrix, una delle più efferate criminali magiche di tutti i tempi, forse la strega più potente della sua generazione. Non c’è più spazio per i sentimentalismi e i tentennamenti! Non si può più tornare indietro. Non so cosa mi chiederà il Signore Oscuro, ma da domani sarò suo. 

Draco Lucius Malfoy.

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Capitolo 35
*** I bagni del piano terra ***


POV HARRY

“Hermione, si può sapere perché ti rifiuti a priori di considerarlo possibile?!” 

Dopo aver cercato di farli ragionare assieme, stamattina ci sto provando solo con Herm a colazione, mentre in Sala Grande, al tavolo Grifondoro, aspettiamo l’arrivo di Ron (spesso il weekend si sveglia con calma e resta a poltrire a letto fino a un po’ più tardi di noi). In genere è un momento in cui io e lei riusciamo a parlare molto bene, ma stavolta sembra totalmente sorda a quello che sto cercando di dirle. Mi sembra assurdo che persino lei, che è sempre così logica, non capisca che quello che dico ha senso…

Lei agita una mano in aria, seccata: “Harry, non è che mi rifiuto a priori, ma hai già esposto circa cinquanta volte queste tue assurde teorie su Malfoy a me e Ron, e come ti ha già detto lui ieri a cena…”

La interrompo, sinceramente incazzato, battendo il pugno sul tavolo: “Io però sto parlando con te, adesso, cosa c’entra quello che pensa lui?! Ron non riesce a capire il punto, lui pensa ancora a Malfoy come al bulletto che ci faceva i dispetti… ma Malfoy non è più quel ragazzino! Proprio come noi, anche lui è cresciuto, non dirmi che non l’hai notato! Anche i suoi compagni di Casa lo guardano in maniera diversa! L’altra sera, quando mi ha pestato in treno, è stato freddo; non si è vantato della cosa. A stento mi ha rivolto un’occhiata svogliata, quando sono entrato in Sala Grande con ancora il naso sporco di sangue! Qui non stiamo più parlando di un bambino viziato, del bullo di quartiere… ma di un fottuto mangiamorte, cazzo!”

Non so se a farle sparire il sorrisetto di sufficienza dalle labbra sia stato il mio linguaggio scurrile o l’insieme degli argomenti, ma riesco finalmente ad ottenere la sua attenzione. Mi osserva in silenzio per qualche secondo, poi, guardandomi negli occhi: “Harry, tu… tu hai notato che Malfoy è cresciuto?”

Che domanda stupida: “Mi sembra ovvio, si può forse non notarlo? In pochi mesi è passato dall’essere uno stronzetto ad una specie di bello e dannato con il Marchio Nero sul braccio!”.

Neanche a farlo apposta, Malfoy fa il suo ingresso in Sala Grande proprio in quel momento. Alto, camicia bianca leggermente sbottonata, pelle pallida… Hermione (e qualche altra ragazza, tra i tavoli) sembra rapita dal suo ingresso. Mi schiarisco la gola, e lei si riprende: 

“Sì, Harry… mi sono accorta che è cresciuto. Proprio ieri sera Calì ha pensato bene di farci sapere, in dormitorio, che non direbbe di no ad una scopata con Malfoy. Stavo per risponderle di chiudere la bocca, quando Lavanda mi ha preceduta dicendo che secondo lei invece è più figo R…”

Per qualche motivo, arrossisce d’improvviso e si interrompe. Quindi, riprende: “Beh, comunque, al di là di con chi quelle due vorrebbero… Insomma, mi sono resa conto anche io che Malfoy è cresciuto, ovvio. Ma questo non significa che sia diventato un Mangiamorte. Anche tu sei diventato un gran bel ragazzo e sei molto popolare per tutta la storia del “Prescelto” eccetera, ma questo non significa che tu sia diventato pronto ad uccidere qualcuno, no?”

È il mio turno di arrossire. Non mi definirei propriamente un bel ragazzo: non sono poi altissimo (anche se mi sono un po’ alzato!), ancora piuttosto magro nonostante lo sport, capelli sempre scompigliati, vestiti un po’ a caso… 

“Ma non è neanche questo il punto, Herm! Quello che sto cercando di dire è che Ron si rifiuta di prendere in considerazione il fatto che Malfoy possa essere un Mangiamorte perché lo ritiene ancora poco più che un bambino! Ma non è così. Sono certo che, dopo l’arresto di suo padre, lui ne abbia sostanzialmente preso il posto nella cerchia di Voldemo…” 

“Non dire quel nome, Harry!” Senza che ci fossimo accorti del suo arrivo, presi dalla nostra conversazione, un Ron ancora assonnato si lascia cadere nel posto affianco ad Hermione e comincia ad avvicinarsi tutto il cibo su cui riesce a mettere le mani senza fare troppi sforzi. “E comunque, Harry – continua – non mi dirai mica che stai ancora impezzando Hermione con sta storia di Malfoy che improvvisamente diventa Mangiamorte, totalmente a caso! Non hai uno straccio di prova!”

Ci risiamo. “NON è diventato un Mangiamorte a caso, ma come punizione per il fallimento del padre, e le prove stanno ad esempio nel fatto che quando eravamo da Madama McClan, a Diagon Alley, lui si toccava il braccio perché…”

Ron alza gli occhi al cielo e mi interrompe: “…aveva prurito?! Eddai Harry, non ti hanno mai spiegato quella cosa del rasoio di coso?” – “Di Occam”, interviene Hermione – “Sì sì, quello… Comunque, il punto è che bisogna sempre pensare alla soluzione più semplice! Il fatto che si sia toccato un braccio non basta, per accusare qualcuno di essere un Mangiamorte. Mi sembra molto più probabile che, al solito, tu sia un po’ ossessionato e ce l’abbia con Malfoy, e su questo ti garantisco che sono con te, amico. La maniera in cui se la tira da fastidio anche a me, neanche fosse…”

Ma stavolta ne ho proprio le palle piene. Mi alzo: “Molto bene, continuate pure a minimizzare i fatti e a darmi dell’esagerato. Vedremo chi ha ragione, alla fine. Spero voi!”

Li lascio lì a finire colazione e, furioso, me ne vado a passo veloce verso l’uscita della Sala Grande, senza guardarmi indietro né intorno. I corridoi del piano terra e le scalinate principali a quest’ora brulicano di studenti. I loro sguardi mi inseguono avidi. Sento qualcuno chiamarmi, forse uno dei fratelli Canon. Fortunatamente, a pochi metri da me, c’è uno dei tendaggi dietro cui si apre uno dei tanti passaggi segreti alternativi ai corridoi principali. Mi ci infilo di scatto. Menomale che ormai li conosco un po’ tutti a memoria, grazie alla Mappa del Malandrino… 

La Mappa! Perché non ci ho pensato prima?! Rapido, la tiro fuori dallo zaino: su ordine di Silente, ormai tengo sempre con me Mappa e Mantello. Non si sa mai, dice. 

“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”. Puoi giurarci. Sotto i miei occhi la Mappa disegna il profilo del Castello, l’intreccio dei corridoi… i piccoli cartigli con i nomi delle persone che camminano. Riconosco il mio. Guardo in Sala Grande: ci sono Ron e Hermione, a cui pare essersi aggiunta Ginny… Non trovo Malfoy. Dev’essere appena uscito anche lui, sarà nei paraggi… Eccolo! Bagno dei maschi del piano terra. Vicino a lui c’è Zabini. Un po’ troppo vicino: i due cartigli sono dentro lo stesso gabinetto! Cosa dovrebbe significare? Guardo di nuovo la Mappa: nessun Canon in agguato all’uscita del tendaggio. Molto bene. 

Rapido, esco dal passaggio segreto e mi dirigo al bagno dei maschi del piano terra. Sto per aprire la porta, quando ne esce Malfoy. 

Lo guardo. Mi guarda, un lampo d’odio nei suoi occhi. Si volta e, a passo veloce, si avvia verso le scale. Non faccio a tempo a decidere se seguirlo o cosa, quando:

“Harry! Harry, vecchio mio!” Questo è Mac-Millan. Di getto, entro in bagno chiudendo fermamente la porta alle mie spalle… e finendo dritto addosso a Zabini. 

“Potter! Guarda dove vai…” 

“Colpa mia, sono distratto, scu…” Mi interrompo. Un Grifondoro non deve chiedere scusa a un Serpeverde per una cazzata del genere! Anche lui sembra divertito dalla mia gaffe. Un mezzo sorriso compare sul suo volto che, scopro con sconcerto, sembra avere qualcosa di strano. Gli occhi… sono umidi?

Si accorge che ho notato il dettaglio. Immediatamente, distoglie lo sguardo, apre la porta, esce.

Che cazzo è successo, tra lui e Malfoy? Perché Zabini, di solito sempre inscalfibile, è in questo stato?!

 

 

 

POV DRACO

Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy, 

Potter si è appena alzato dal tavolo Grifondoro. Sbaglio o ha litigato con i suoi due amichetti? A giudicare dal suo passo verso l’uscita, si direbbe proprio di sì. Noto che anche mezza altra Sala Grande segue la sua uscita teatrale. Per lo più ragazze allupate, attratte dalla sua notorietà, dal suo coraggio, dal suo essere un atletico giocatore di Quidditch… non certo dal suo modo di vestirsi, che riesce ad essere sciatto anche quando ti danno una divisa. Guardo incuriosito una tassorosso che ha lo sguardo sognante puntato sul di dietro di Potter, ormai quasi giunto al portone. Se quella sfigata sapesse che ieri pomeriggio lui era ai miei piedi, immobilizzato da un mio incantesimo…

“Draco? Draco!”

Rieccoci.

“È da quando siamo rientrati a Hogwarts che sei distratto e che mi eviti, Draco. Che cosa è cambiato, rispetto a quando un mese fa mi hai invitato da te al Maniero per fare sess…”

“Non qui, Zabini”. Quello scemo non riesce mai a capire che di certi discorsi è meglio parlare in privato. Mi alzo dal tavolo di Serpeverde. Lancio uno sguardo a Pansy, che capisce al volo. Settimana scorsa, prima di partire per Hogwarts, dopo essere stato a Diagon Alley, sono passato per casa sua. Abbiamo parlato. Non ho potuto dirle tutto, ovviamente, ma ha capito il punto. Ha concordato che a questo punto la mia relazione con Zabini non può più continuare. Oggi, finirà.

“Seguimi”. Guido Zabini verso il bagno dei maschi al piano terra. Entro in un gabinetto, tenendo la porta aperta. Entra anche lui. Siamo vicini, sento il suo odore, tentatore. Lo guardo nei suoi occhi verdi, che risaltano sul volto d’ebano. Ha il suo sguardo più tipico: affamato. Lui mi poggia una mano sul petto. Cedere è così semplice… Poi però mi poggia un’altra mano sul braccio, ed io ricordo che cosa c’è su quel braccio, ricordo perché devo parlare con Blaise. 

Lentamente, scosto le sue mani dal mio corpo. Lui mi guarda, ferito. 

“Zabini… non può più funzionare”. 

“Perché, Draco?”

“Non posso dirtelo”. 

“Cazzate! Me lo devi”.

Alzo lo sguardo su di lui. È arrabbiato. Comprensibile. 

“Io… un mese fa, quando ti ho invitato da me, non avevo ancora capito appieno quanto potesse essere diventata difficile la mia situazione attuale. Quest’estate è… successo qualcosa. Sai di mio padre, che ora è ad Azkaban. Adesso è compito mio portare avanti l’onore della famiglia, così come gli oneri a ciò legati…”

“È ancora per una questione legata al fatto che i Purosangue devono sposare delle Purosangue e quindi non possono essere gay?! Mi sembrava ne avessimo già parlato: un sacco di Purosangue sono gay, un modo si trova, e comunque è presto per pensare a queste cose…”

Lo interrompo: “No. Non è presto”. 

Sento un magone, non riesco più a parlare. Allora decido di fare una cosa che decisamente mia zia Bellatrix non approverebbe: alzo la manica della camicia, affinché Blaise possa vedere il tatuaggio sul braccio.

Sul suo volto leggo la sorpresa, l’orrore, l’ammirazione… e infine, quello che avevo previsto: la rassegnazione.

“Questa è una strada su cui non desidero seguirti, Draco”.

“Non ti sto chiedendo di farlo… Blaise”.

Sento una fitta al cuore. È la prima volta che lo chiamo per nome, di mia iniziativa. Anche lui nota la cosa, perché mi guarda negli occhi, e i suoi sono un po’ umidi.

Non posso restare oltre. 

Esco dal gabinetto, apro la porta del bagno. Ho appena fatto un passo nell’affollato corridoio, che subito finisco praticamente addosso all’unica persona che poteva peggiorarmi l’umore e la mattinata: Potter. Per un istante sento in me un’ondata di rabbia, vorrei picchiarlo, come ho fatto ieri sul treno. Poi, l’istinto passa veloce come era arrivato, e ricordo di essere in un corridoio pieno di gente. Di avere una missione per cui è richiesta la massima discrezione. Una missione che, a conti fatti, richiederà ogni briciolo della mia attenzione e del mio acume, e anche così forse finirà male. Ho scelto di non avere più tempo per Blaise. Di certo non ho tempo per pensare a Potter. 

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Capitolo 36
*** Confidenze notturne ***


Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy, 

Ancora una volta ho fatto la mezzanotte, nella Stanza degli Oggetti Nascosti. Il mio piano, quello che avevo elaborato quest’estate con tanta dovizia di particolari e che mi rendeva ragionevolmente convinto del successo, non sembra aver intenzione di decollare. C’è qualcosa che non funziona, di rotto, in quello stupido Armadio Svanitore del settimo piano… un po’ come nella mia vita. Un po’ come in me.

Guardo il fuoco ormai morente della Sala Comune, mi siedo sullo sfondato divano antistante. Non c’è più nessuno ancora sveglio, solo le ombre scure degli oggetti sui muri umidi. Tiger e Goyle, senza avvisare, sono rientrati in dormitorio prima di me anche stanotte, rischiando di farmi beccare da quel custode deficiente, o peggio, da qualche docente o auror di pattuglia. Ormai nemmeno loro due hanno più intenzione di fare i miei orari assurdi. So che basterebbe ricordare loro che sono un mangiamorte, per riportarli all’ordine, eppure… non è forse triste, quando non resta che la paura, per farsi assecondare da chi dovrebbe essere tuo amico? Non riesco a far a meno di pensare a Potter. La Granger e Weasley non sarebbero forse rimasti al suo fianco nel bisogno, se necessario anche a costo di dormire poco e andare male a scuola (il che non è poco, per una fissata come la mezza babbana)? 

Potter. Cosa farebbe lui, al posto mio? Combatterebbe contro il Signore Oscuro. Ma se non avesse scelta che quella di assecondarlo, per difendere i suoi amici… Riparerebbe l’armadio, oppure proverebbe a prendere la strada più semplice, anche se a rischio di coinvolgere persone innocenti? Potter… Sento il suo sguardo addosso. Probabilmente è la mia mancanza di sonno, ma ormai vedo i suoi occhi verdi puntati su di me sempre, non solo mentre sogno (quando non ho incubi su degli occhi rossi). Giurerei che il suo sguardo mi segue per i corridoi. Forse vuole ancora cercare di origliare le mie conversazioni, come sul treno per Hogwarts? Beh, non c’è molto da origliare. Non parlo seriamente con qualcuno da giorni, probabilmente. Son davvero ridotto così male da immaginarmi le cose? Anche adesso, mi sembra di sentire dei passi… che sia Potter?!

“Immaginavo di trovarti qui, Draco”.

Mi volto. Una ragazza in vestaglia e braccia incrociate guarda verso di me. 

“Pansy..? Sei tu?”

“E chi dovrei essere, secondo te? Dubito che chiunque altro sarebbe rimasto sveglio ad aspettare, nel cuore della notte, che tu tornassi in dormitorio. Di certo non Daphne, che, come potrai immaginare, non approva il fatto che io sia qui”. 

Non rispondo. Lei sospira, e mi si avvicina. Fa una cosa che non faceva da tempo: si siede accanto a me, mi prende la testa, se l’appoggia sulle gambe e comincia ad accarezzarmi i capelli. 

Non riesco a dire niente, ma la lascio fare. È una sensazione che pensavo di aver dimenticato… lo faceva spesso, Pansy, le sere in cui fingevamo di stare insieme ed eravamo migliori amici. Sapeva che mi rilassa, che mi ricorda casa. Mia madre ha sempre amato accarezzarmi i capelli davanti il camino, mentre mi raccontava le fiabe del libro di Beda il Bardo… 

Non reggo al pensiero di mia madre, del fatto che la sua vita è appesa a un filo, che dipende solo da me. Una lacrima mi scorre sul viso e Pansy, che mi sta guardando, la nota. 

“Draco… domani vuoi venire con me a Hogsmeade? Pensavo di restare al castello a far compagnia a Daphne che è rimasta indietro con lo studio, ma se tu hai voglia sarei contenta di passare una giornata con te al villag-”

“No. Grazie, ma no”, le rispondo senza guardarla negli occhi. 

Domani non ci saranno lezioni, è una giornata troppo preziosa per sprecarla. 

 “Non capisco, Draco. Perché non mi vuoi dire cosa non va? Forse, se tu fossi sincero con me, potrei aiutarti…”. 

Mi asciugo con uno scatto la lacrima e rialzo la testa. “Non c’è niente che tu possa fare, Pans. Se non, forse, per il tuo bene, starmi lontana. Resta con la tua ragazza al castello, domani”.

Dopo qualche istante di silenzio, lei si alza e se ne va, triste. 

Resto nuovamente solo, nella penombra della sala comune. Domani prenderò la strada più semplice, quella che prevede il rischio di fare del male a persone innocenti. Quella che non avrebbe preso Potter, quella per cui mi giudicherebbe la feccia che sono. Ma d’altronde, lui non potrebbe mai capire, non vorrebbe mai capire. Io non posso fallire, e quello stupido armadio non funziona. 

 

 

 

Caro diario, 

avevo ragione, ragione su tutto! Malfoy lavora davvero per Voldemort, e Piton è proprio il doppiogiochista che pensavo.

Come sai, sospettavo di entrambi da tempo. Qualche settimana fa, ho avuto la prova che dietro a chi ad Hogsmeade ha attentato alla vita di Katie Bell con una collana di Magie Sinister (probabilmente indirizzata a Silente, o forse a Lumacorno) c’era certamente Malfoy: gliel’avevo vista comprare, quest’estate! Deve aver usato un qualche stratagemma, forse la polisucco, per darla a Katie! Ed ora… 5 minuti fa, mentre ero alla festa di Natale di Lumacorno, a un certo punto sono comparsi Gazza e lo stesso Malfoy. Il custode, per la prima volta nella storia al posto giusto e nel momento giusto, l’aveva colto in flagrante mentre girava da solo per i corridoi. Malfoy si è inventato che lo stava facendo per imbucarsi alla stupida festa di Lumacorno, il quale gli ha creduto… Piton però ha detto di voler parlare lui, con Malfoy, così io son sgusciato via e li ho seguiti di nascosto, per origliare la loro conversazione.

In pratica, Malfoy ha ammesso di star complottando qualcosa per mandato “del Signore Oscuro” (ho sentito sempre solo i mangiamorte chiamarlo così, guarda caso), e Piton ha cercato in tutti i modi di farsi dire come. A un certo punto, gli ha preso il braccio e l’ha spinto contro il muro, guardandolo fisso negli occhi. Per un attimo, istintivamente, mi è venuto quasi da uscire dal Mantello dell’Invisibilità ed entrare nella sala, per allontanare l’uomo dal ragazzo. Sembrava quasi che Piton stesse per usare violenza fisica su Malfoy… e in effetti non ero poi così lontano dalla verità: stava probabilmente cercando di leggergli la mente, solo che Draco evidentemente è più bravo di me in occlumanzia ed è riuscito a chiudersi all’aggressione esterna. Poi, se ne è andato, rischiando quasi di venire a sbattere a me, che stavo giusto dietro la porta. 

Ho aspettato che se ne andasse anche Piton. Quindi, lentamente, sono rientrato nella sala della festa. Dovevo parlare subito con Hermione, riferirle tutto…

Più facile a dirsi che a farsi: a quanto pare, nel tempo in cui ero stato via, la festicciola di Lumacorno aveva parecchio aumentato la sua intensità. Luci colorate e una nebbia sottile, probabilmente frutto di un incantesimo, creavano un’atmosfera esotica; il cantante delle Sorelle Stravagarie aveva attaccato con voce roca una delle loro canzoni, con una base che sembrava provenire dalle pareti; ai lati dell’ampio salone (che in teoria non era che lo studio del prof. Lumacorno, ma ora pareva un locale notturno babbano) la gente che beveva, in mezzo quelli che ballavano, tra cui alcune coppie… 

 

Noto quasi subito i lunghi capelli sciolti, rossi fiammanti, di Ginny Weasley. Dietro di lei, si intravvede nella penombra il volto di Dean Thomas, che la supera in altezza di diversi centimetri. Noto che non sono l’unico a guardarli: un paio di ragazze non lontane da me sembrano gettare occhiatacce verso di lei, non saprei dire se perché invidiose della sua sciolta bellezza (non so dove Ginny abbia trovato il vestito da ballo che indossa, e che le mette bene in vista i punti giusti, ma sono abbastanza sicuro del fatto che non gliel’ha comprato Molly) o invece gelose della sua dolce compagnia (Dean sarà anche una riserva, a Quidditch, ma non sono così cieco da non aver notato che ha un fisico ben più sportivo del mio).

Sorseggio dal mio cocktail arcobaleno, guardandoli. Ginny e Dean degli sguardi miei e degli altri se ne fregano. Ridono, intenti a ballare molto vicini, in maniera tale che difficilmente non si potrebbero definire… 

“Sensuali, vero? Fan quasi venir voglia di unirsi a loro”.

Vengo sottratto di scatto dalla mia fantasia dalle improvvise parole di Luna, che come sempre sembra avere un talento tutto suo per dire le verità inopportune. Mi schiarisco la voce e le rispondo: “Ehi ciao, Luna, ti stavo appunto cercando! Scusa se ti ho lasciata da sola con la Cooman, prima…”

Senza distogliere lo sguardo da Ginny e Dean, lei mi risponde allegra: “Oh non ti preoccupare, mi sta simpatica, lei, anche se dovrebbe proprio smetterla di parlar male di Fiorenzo solo perché è gelosa della cattedra! Comunque, tu invece sei riuscito a parlare con Malfoy?”

Mi va di traverso un po’ del mio alcolico per la domanda del tutto inattesa. Mi pulisco in fretta e rispondo: “Io… non stavo seguendo Malfoy per parlarci”. 

“Ah no? Quindi lo spii di nascosto?”

“Non lo spio!”

“Allora cosa hai fatto?”

“Se proprio vuoi saperlo, ho… ascoltato una sua conversazione”. 

Suona stupido anche nella mia testa, e infatti lei mi sorride con uno sguardo stranamente pratico e mi replica: “capisco. E da dove nasce, questo tuo interesse per le sue conversazioni?”

Mi affretto a rispondere: “diciamo che sto cercando di capire cosa ha in testa Malfoy…”

“Harry, visto che stasera mi hai invitata alla festa come amica… posso dirti una cosa, come amica?”

Annuisco, perplesso. 

Lei riprende: “Capisco che Draco ti piaccia, è davvero molto bello, e anche lui non riesce a toglierti gli occhi di dosso… però forse dovreste parlare del suo problema di integrità politica. Non può certo pretendere di uscire con te, se vuole essere al contempo un seguace del Signore Oscuro!”.

La guardo a bocca aperta, basito. 

Non so cosa dire, così balbetto qualcosa a caso: “Tu… perché chiami Voldemort ‘il Signore Oscuro’?”

“Oh beh, mio papà dice che è il termine più adatto. Chiamarlo con il nome con cui si è fatto conoscere sarebbe rischioso, con il suo vero nome sarebbe rischioso, “Colui Che Non Deve Essere Nominato” è troppo lungo ed è ridicolo… Signore Oscuro, invece, lo definisce perfettamente, nelle sue caratteristiche essenziali”. 

Non fa una piega. 

Improvvisamente, ricordo il motivo per cui ero rientrato in quella stupida festa: “Hai visto Hermione, Luna?”.

“Sì, poco fa” replica lei, con tono gentile, “Mc Laggen è riuscito a beccarla, nonostante lei cercasse di nascondersi dietro una tenda, e così hanno parlato. A quanto pare Hermione l’ha piantato; penso sia meglio così, c’entravano l’uno con l’altra quanto i Vermicoli a colazione, non trovi?”.

“Non avrei saputo dirlo meglio”.

Entrambi torniamo a guardare la pista da ballo. In mezzo ad essa, indifferenti al resto del mondo, Ginny e Dean si stanno baciando appassionatamente. Attorno a loro, c’è gente che balla, che ride, che mangia, che beve, che chiacchiera. 

Domani mattina partirò con Ron e Ginny per passare il Natale alla Tana. Al primo momento da solo dovrò parlare con lui di Piton e Malfoy. Stavolta, Ron non può negare che Malfoy stia tramando qualcosa…

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Capitolo 37
*** Un Natale di incontri indesiderati ***


SPAZIO DELL'AUTORE:
carissim*,
scusatemi per l'asenza prolungata. Ho tutta l'intenzione di finire questa fanfiction, solo che negli scorsi mesi sono stato molto preso dalla scrittura della tesi di dottorato... Le tesi di noi storici sono belle lunghe, ed io volevo dire mille e mila cose, sicché mi saran venute fuori 600 pagine. Vi assicuro che era davvero difficile trovare la voglia di scrivere anche altro, fosse anche una Drarry (sempre siano lodate)! Ad ogni modo, ormai alla consegna mi manca poco e ho pressoché finito, quindi spero tornerò più costante. Anche perché ormai stiamo andando verso la fine (di questa prima parte?) della fanfiction...



PARTE DRACO
        Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy, 

È notte fonda, qui al Malfoy Manor. Avrei decisamente preferito restare per tutte le vacanze di Natale a Hogwarts, da solo, a continuare i miei tentativi di aggiustare quello stupido armadio. Non ho potuto però negare a mia madre una visita, anche se solo di pochi giorni. Non l’ho mai vista così sola. 

Ho sempre pensato a mio padre come al migliore dei padri, dei mariti, degli uomini. Solo ora comincio a intravedere i limiti del castello di carte su cui ha costruito le nostre vite. Lui è in carcere, in isolamento, e probabilmente per lui è una fortuna: almeno per ora, è lontano dalle ire del Signore Oscuro. Ma io, io e mia madre, siamo rimasti indietro, nell’inferno in cui lui ci ha cacciati. Essere dei purosangue negli anni del ritorno del Signore Oscuro doveva essere una marcia trionfale, ma non c’è nessuna gloria nella nostra casa deserta e buia. Nessuno vuole più avere contatti con noi: siamo diventati feccia per chi si oppone ai mangiamorte, ma anche feccia per i mangiamorte a causa del fallimento al Ministero di mio padre… persino feccia per chi sta in mezzo tra i due partiti e certo non ha desiderio di compromettersi agli occhi degli uni e degli altri. 

Nessun ospite al Ricevimento di Natale di quest’anno. Nessuno scintillio di lampadari, nessuna musica soave dal salone o profumo di manicaretti dalla cucina. E mia madre… da regina del maniero, si è trasformata in un’ombra di se stessa. Cerca di non darmelo a vedere, ma è sempre sola, ed è terrorizzata dal perdere mio padre e me. Le uniche visite che riceve sono quelle di sua sorella, mia zia Bellatrix. Non propriamente delle visite di cortesia: lei cerca di convincerla a farsi il Marchio, insiste nel dire che dovrebbe emanciparsi da suo marito. Quest’estate, aveva sviluppato per me un’autentica passione, mi aveva dato ripetizioni di Occlumanzia (le basi me le aveva date mia madre già tempo fa), insegnato le Maledizioni Senza Perdono, elogiato per il coraggio con cui avevo preso il Marchio e accettato l’incarico… Adesso, beh.

“Padrona, padrona… padrona!”

“Sì, Pally, che c’è?” Solo l’insistenza dell’elfo riesce finalmente a distrarre madre dalla sua finta lettura di un libro in poltrona. 

“Alla porta, è arrivata… c’è Lei…” L’espressione del giovane elfo è inequivocabile, una sola Lei potrebbe terrorizzarlo così. Madre si alza prontamente:

“Presto, falla accomodare qui in salotto, prepara the e biscotti, falli arrivare con un incantesimo ma tu resta in cucina. Draco, lascia immediatamente la sala e chiuditi in camera, non penso sia il massimo che tu e Bella vi…”

“Troppo tardi, Cissy!” La voce squillante di Bellatrix Lestrange ne annuncia l’ingresso in salotto. Vestita completamente di nero, i capelli scarmigliati neri come un corvo ma striati di grigio, la consueta espressione sempre sul ciglio tra astuzia e follia. 

Con un rapido gesto della bacchetta, zia Bellatrix chiude le tende per rendere l’atmosfera più cupa. Un classico. Quindi punta dritto su mia madre, passando davanti all’elfo (che si smaterializza per andare in cucina) e a me come non esistessimo. 

“Ti trovo sciupata, Cissy cara! È Natale, tu ne sei sempre stata l’indiscussa regina. Neanche un addobbo, e gli elfi domestici a poltrire per casa?”

Imbarazzata, madre sorride triste: “Dovresti saperlo che non abbiamo molto da festeggiare, da quando Lucius…”

“Oh, al diavolo Lucius!” interrompe la zia “Quel coglione non ha mai avuto abbastanza palle per fare alcunché, a volte mi stupisco persino che il suo seme abbia davvero potuto fecondarti”.

Una pausa. Lo sguardo di madre si accende, mentre la sua pelle impallidisce.

“Dovresti sapere, Bella, che non gradisco questo linguaggio, specie se rivolto contro mio marito, e in presenza di mio figlio”. 

Del tutto indifferente alla critica ricevuta, Bellatrix finge di accorgersi solo in quel momento della mia presenza. 

“Oh, ma Dracuccio è a casa per le vacanze! Non ti avevo visto, tesoro, mi perdoni?”

Si avventa, come una tempesta, su di me, baciandomi le guance, molto vicino alla bocca. Sento il suo puzzo di alcool, resto immobile. Lentamente, lei si allontana e mi squadra.

“Mmh, non va bene, Dracuccio… Ti vedo più magro di quest’estate. Sei un così bel ragazzo… un così bel ragazzo! Narcissa, non è un gran bel ragazzo, tuo figlio?”

“Lo è”.

“E allora perché lasci che si prenda poca cura di sé, sciocchina?!”. Ride. Un’altra pausa. Poi, lentamente, rivolge nuovamente lo sguardo su di me… 

“Forse, Cissy, Draco è sciupato perché è un incapace come suo padre”. Sento una pressione mentale. Sta cercando di leggermi nella mente. Le resisto. Ride.

“Il piccolino ricorda come si gioca, Cissy!”. Poi, improvviso, uno schiaffo in faccia, forte.

“Bella!” Madre si fa avanti.

“TACI, CISSY! Lo hai viziato, questo inutile ragazzo. Digli di aggiornarmi sullo stato della missione, o penetrerò le sue difese alla vecchia maniera”. Tira fuori la bacchetta, lo sguardo folle.

La mano di madre va alla tasca della bacchetta. “No!”, esalo io. Non deve. Zia Bellatrix è la strega più potente che abbia mai visto, non avremmo alcuna possibilità di resisterle. Madre comprende al volo, e si riprende. 

“Draco, tesoro, parla liberamente con tua zia. Sai che vuole il tuo bene…” Sussurra. Vorrei che fosse vero. 

 

  

PARTE HARRY

        Caro diario, 

“Ha fatto proprio un bel lavoro con lei… vedo che è l’uomo di Silente, sempre e comunque”.

Queste parole del Ministro della magia mi disturbano il sonno, e così ho deciso di scriverti. 

“Esatto, e sono contento che l’abbiamo chiarito”. 

Non ho esitato, nel rispondere. Certo, io e Silente nel corso degli anni abbiamo avuto dei momenti di incomprensione, in particolare l’anno scorso. Spesso mi sono chiesto, ricevendo vere risposte solo l’estate scorsa, perché invece di darmi ai miei zii, che non mi volevano, lui non mi avesse fatto adottare a qualche famiglia magica come i Weasley… Ma, beh, nel complesso Silente è da sempre un punto di riferimento, per me. E come potrebbe non esserlo? Anziano, saggio, potente, è il preside della mia scuola… ma anche una persona per bene, di cui potersi fidare, che so che per me c’è e ci sarà. 

Forse è anche per questo che vedere la sua mano annerita, come morta, mi turba tanto. Può essere che in uno scontro con dei mangiamorte essi siano riusciti a fargli tanto male? A lui, che l’anno scorso da solo ne ha sbaragliati una mezza dozzina, che nel suo studio ha vinto senza problemi contro Caramell, la Umbridge e gli auror, che combatte alla pari con Voldemort? Può essere che stia effettivamente invecchiando, perdendo i riflessi? 

Una stupida profezia ha stabilito che io sia il prescelto, ma chi potrebbe negare che a capo dell’Ordine, del movimento che ieri e oggi combatte contro Voldemort e per una società migliore, è sempre stato e sempre sarà Silente? Sarei perso, senza. Probabilmente, più ancora di quanto mi sono sentito perso dopo la morte di Sirius. Ha un bell’ardire, Scrimgeour, a non fare niente di buono e usare invece le sue energie per stalkerare Silente e me!  

E a proposito di stalkerare… Ron e Hermione sostengono che io ormai sia diventato una specie di stalker di Malfoy. E anche se fosse? Ciò che faccio io è ben diverso dalla perdita di tempo del ministro. Ormai abbiamo tutte le prove per dimostrare che lui (e Piton!) complottano qualcosa. Come posso ignorarlo? Come potrà ignorarlo, Silente?

Mi viene in mente Luna, che alla festa di Lumacorno ha buttato là una delle sue tipiche frasi fuori contesto, dicendomi che seguo Malfoy perché mi attrae. Questa cosa mi ha fatto pensare: non sarebbe la prima volta, che lei dice una “verità scomoda”… E tuttavia, a volte spara anche cazzate. Penso che questa sia una di quelle: Malfoy non potrebbe mai piacermi, neanche se fossi un vampiro attratto dal suo purissimo sangue e pallido colorito… e certo non può piacermi ora, che scopro ogni giorno di più che è parte dei Mangiamorte, cioè di un gruppo di suprematisti fanatici che, tra le altre cose, vuole uccidermi. A me piacciono persone con il coraggio di fare le scelte giuste, che mi facciano ridere, che siano di compagnia senza essere di peso, che vadano d’accordo con i miei amici, con cui poter immaginare di avere una famiglia come quella che non ho mai avuto: qualcuno come… Ginny. È da qualche tempo che non riesco a togliermela dalla testa. So che è la sorella di Ron e che ha già il ragazzo, eppure mi sembra perfetta. Oltretutto lei, al contrario di Malfoy, è una ragazza.

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Capitolo 38
*** Serate alternative ***


PARTE HARRY

Caro diario, 

lo so, dopo tanti anni dovrei essere abituato al russare di Ron. Per qualche motivo, però, stanotte non riesco a non farci caso. 

Siamo entrambi in infermeria. 

Lui, per i postumi del veleno bevuto in ufficio da Lumacorno il giorno del suo compleanno. Grazie al Principe Mezzosangue e al suo consiglio sui bezoar come antidoti, sono riuscito a evitare il peggio. Ci sono momenti in cui penso a cosa avrei fatto se lui fosse… e allora ringrazio per tutto, persino per il suo russare. Perché significa che è ancora vivo. 

Io, perché quel coglione di Mc Laggen ha pensato bene di sbattermi in testa la mazza da battitore che aveva appena fregato a chi doveva effettivamente portarla, lasciando peraltro sguarnite le porte e portando la squadra a subire una disastrosa sconfitta che rischia di compromettere definitivamente le nostre speranze di vincere la Coppa. Della serie: poteva esserci una gioia, in questo anno demmerda? No, non sia mai. 

Non so che cosa mi dia più fastidio, se il fatto che Mc Laggen ha giocato da titolare perché qualcuno (leggi: Malfoy!) ha avvelenato Ron mentre cercava di raggiungere qualcun altro (Silente? Lumacorno? Me?) o se il fatto che stamattina, mentre andavo verso il campo da Quidditch, ho incontrato Malfoy che chiaramente stava andando a fare quello che fa di solito quando sparisce dalla Mappa del malandrino, accompagnato peraltro da due ragazzine. Avrei voluto seguirlo con il Mantello dell'invisibilità, ma poi il senso di responsabilità per la squadra ha vinto. Merda! Avrei dovuto seguirlo! Tanto, alla fine la partita l’abbiamo comunque persa. 

Che cazzo fa, Malfoy, quando sparisce dalla Mappa? E perché, perché, c’erano con lui due ragazze? Una delle due, quando l’ho guardata negli occhi, è arrossita, come se l’avessi colta in flagrante in una situazione imbarazzante. Che siano… ma no! Sarebbe troppo perfino per Malfoy, no? Certo, se lui avesse ottenuto il modo di avere la fedeltà di alcune ragazze, questo spiegherebbe come abbia fatto a dare la collana maledetta a Katie nel bagno delle femmine a Hogsmeade… Ma è davvero possibile che scambi favori sessuali con la cooperazione alle sue malefatte? 

Oggi era particolarmente pallido, quando l’ho incontrato. Mi ha schernito con le sue solite parole volgari, ma sembrava… stanco. “There’s no rest for the wicked”. E, a quanto pare, neanche per me. Non è affatto facile fare tutte le cose che dovrei fare e al contempo tenerlo d’occhio. Mi ci vorrebbe un aiuto, qualcuno che potesse farlo al posto mio e di cui potermi fidare perché legato a me come un elfo do… KREACHER!.

 


 PARTE DRACO

Una spallata di Goyle mi ricorda che l’ora di Trasfigurazione è finalmente finita. Non ho la più pallida idea di cosa abbiamo fatto oggi a lezione. La mia mente è come annebbiata, vedo sempre e solo l’Armadio, a volte degli occhi rossi. Ho una pressione al petto, continua. 

Faccio lo zaino in fretta ed esco con gli occhi bassi. Già la volta scorsa ho dovuto incrociare lo sguardo della vecchia gatta scozzese, a metà tra il disappunto e la pena. Non ci tengo a ripetere l’esperienza, sia mai che alla Mc Granitt non venga l’idea di provare a interrogarmi. 

“Draco, allora, che ne pensi di vederci stasera per una partitella?”

“Draco? MALFOY!”

“...Eh?” 

“Ti ho fatto una domanda!”

“Ah, sì, sì… scusa Pans. No, non credo di potermi unire a… cosa?”

“Ecco, vedi? Non sai nemmeno a cosa! Senti, Draco, me lo dici che cos’hai, una buona volta?!”

“A parte che sono cazzi miei…”

“Cazzi tuoi non mi pare che ce ne siano molti di recente, Malfoy. Ora che ci penso… È perché ti sfinisci di seghe, che hai quell’aria consunta?” 

Daphne Greengrass, la ragazza di Pansy. Ci mancava solo lei. Faccio per risponderle a tono, quando, inaspettatamente, interviene proprio Pans:

“Daphne, ci sto parlando io con Draco. Perché non vai a farti fottere?”

“Potrei, in effetti, visto che mi annoio e tu stai-parlando-con-Draco…

“Ottimo, poi fammi sapere se ti è piaciuto, così vediamo se ordinare dai gemelli Weasley un cazzo auto-reggente per streghe… o magari invece preferiresti richiedere delle tette auto-reggenti su misura, da aggiungere allo sfigato che ti piglia per non sentire la mancanza delle mie?”

Cerco di approfittare del loro lesbo-dramma per svignarmela e imbocco un corridoio laterale. 

“FERMO TU!”

Come non detto. 

Mi volto verso Pansy, mentre Daphne se ne va imbronciata. 

“Ascoltami, Pans” - inizio, a voce molto bassa - “ti ho già detto altre volte che di questa storia meno ne sai e meglio è...”

“E io ti ho già risposto altrettante volte che sono pronta ad ascoltarti, qualunque cosa sia, ma vabbè. Tieniti pure i tuoi segreti, per ora. Tuttavia, non puoi negare che un po’ di distrazione non possa farti stare meglio”.

“Lo nego, invece. L’unica cosa che potrebbe farmi stare meglio è riuscire a fare quello che sto disperatamente cercando di fare”.

“E non c’è niente che possa distrarti da quello?”

“Niente”

“Allora non ti interesserà sapere” - e qui abbassa la voce - “che ho notato che sei tallonato da vicino da ben due, litigiosi, elfi domestici di Hogwarts, uno dei quali è il tuo vecchio schiavo, Dobby”. 

Che cosa?

“Mi hai sentito. Ti seguono. L’ho notato la prima volta ieri, dopo Incantesimi. Anche Daphne l’ha notato, stamattina, quando ci hai raggiunto in Sala Comune dal Dormitorio. Secondo lei, li ha mandati Potter a cercare di fotografarti senza maglietta”.

“Ma non dire scemenze!”

“Infatti! Anch’io le ho detto che a Potter non occorre certo arruolare degli elfi domestici, se quello fosse il suo scopo: gli basterebbe chiedertelo e tu per lui toglieresti ben più della maglietta…”

Una pausa. Lentamente, mentre la guardo che mi ghigna astutamente, sento gli angoli della mia bocca alzarsi. Mi fa quasi male. Da quanto tempo non sorridevo?

“Tu… sei proprio una scema”.

“E tu sei un idiota. Vieni a giocare a Sparaschiocco con noi, stasera! Ci sarà anche Zabini. Ti distrai un attimo… e chiunque ti abbia messo quei due elfi domestici alle costole vedendo che ti comporti come un normale studente rimarrà con un palmo di naso”. 

Il suo ragionamento ha senso, mi duole ammetterlo: “E va bene, Pans, per stasera farò così. Però tenete d’occhio quegli elfi, voglio sapere quando la smetteranno di starmi alle calcagna, per poter tornare a lavorare a pieno regime…”

“D’accordo, Draco. Mi fa piacere che sarai dei nostri”.

“Mmh.”

Ci avviamo, in silenzio, verso la Sala Comune. Lei ha già imboccato il corridoio verso il dormitorio femminile, quando mi sorprendo a chiamarla. Si gira, con aria interrogativa. 

“Niente, scusa. Volevo solo dirti… ecco… grazie”.

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Capitolo 39
*** In gabbia ***


Dalle memorie di Draco Lucius Malfoy,

“Non so proprio dove trovi queste idee folgoranti, ragazzo mio…”

Tanto per cambiare, anche stamattina solito teatrino tra Lumacorno e Potter, durante l’ora di pozioni. A parte me, lo Sfregiato e Macmillan, sono tutti a fare l’esame di materializzazione. E così, mi sono beccato l’ennesima ora di lezione inutile con un professore che dovrebbe appartenere alla mia Casa, ma che appoggia sfacciatamente il Prescelto Grifondoro. A dir la verità, non ho neanche più le forze di arrabbiarmi. Se mi lascia perplesso che la mia pozione Singhiozzante sia stata definita appena “passabile” mentre quella di Potter (storicamente incapace, con le pozioni) pare il frutto di un genio senza pari? Certo. Se mi fa letteralmente vomitare vedere come quest’ultimo lecchi il culo a Lumacorno (pienamente ricambiato)? Evidente, e chissà qual è il suo scopo. Tuttavia, ho decisamente altro per la testa. Appena suonata la campanella, lascio Potter a provarci con il tricheco e mi dirigo in tutta fretta alla solita Stanza: forse ho ancora un po’ di tempo, prima che gli altri finiscano l’esame, per lavorare all’Armad…

“Signor Malfoy!”

Come non detto. Mi giro lentamente, la McGranitt avanza verso di me a passo svelto, lo sguardo severo. 

“Buongiorno, professoressa”. 

“Sarebbe un giorno splendido, davvero, se solo lei mi avesse fatto trovare i compiti che non ha fatto settimana scorsa sulla mia scrivania stamattina, come avevamo concordato. La sorprenderà sapere che invece non ho rinvenuto alcuna pergamena redatta dalla sua preziosa scrittura…”

Merda, me lo sono completamente scordato. 

“Ah, ecco… beh, per questo c’è una spiegazione. Vede, stavo per portaglieli, ma poi…”

“Non c’è bisogno che mi rifili una delle sue ormai proverbiali frottole, tante grazie”. Taglia corto la McGranitt. Mi osserva dritto negli occhi, quindi distoglie lo sguardo. I lineamenti del suo viso si fanno meno duri, e torna a guardarmi: 

“Non capisco. Mi sembri così stanco, così distratto. Sei sempre stato un buon allievo. Non dei più devoti alla mia figura, certo. D’altronde, tu sei un Serpeverde e io la direttrice di Grifondoro… ma la Trasfigurazione era una materia che ti piaceva, lo so ben io che te la insegno da sei anni! Perché allora sei distratto a lezione, perché non mi consegni i compiti? Che cosa succede, Draco?”

Cerco di nascondere lo sconvolgimento dietro una faccia inespressiva e il silenzio. Quanto devo essere ridotto male, perché perfino la vecchia megera abbia talmente tanta pietà di me da chiamarmi per nome?! Lei insiste:

“Non c’è niente che vorresti dirmi?”

Mi sta guardando dritto negli occhi, e io sento che mi stanno diventando umidi. Ultimamente mi viene da piangere nei momenti più sbagliati… Terrorizzato dall’idea di farmi vedere così debole, le rispondo in malo modo: 

“Nulla che la riguardi, professoressa”. 

L’espressione intenerita della McGranitt cede rapidamente il passo al suo solito sguardo severo: 

“Molto bene, signor Malfoy. In tal caso, sono 10 punti in meno a Serpeverde, e passerà in punizione con me il prossimo sabato. Parlerò con il professor Piton del suo atteggiamento, non ne dubiti. Buona giornata”. 

Ottimo, ci mancava solo di dover perdere un’altra giornata in cazzate di scuola invece che a lavorare all’Armadio… e, peggio ancora, ora Piton avrà un’altra scusa per starmi addosso! Sento di non poter più trattenere le lacrime, che ormai scorrono sul mio viso. Devio verso il bagno dei maschi più vicino. 

 

Guardo l’orologio: ormai è ora di pranzo. Tutto il tempo che avrei potuto passare alla Stanza prima della fine delle lezioni e dell’esame di materializzazione è andato, buttato in un inutile piantino sul cesso. Non mi resta che saltare il pranzo. Di nuovo. 

 

Sono le 15. Quest’Armadio non si aggiusta. 

Sono le 16.30. L’uccello che ho usato per provare il passaggio è morto, l’Armadio non funziona. 

Sono le 18. Muoio di fame. E di stanchezza.

 

“Malfoy! Ehi, Malfoy!” Mi risveglio di colpo, qualcuno mi chiama da fuori la porta della Stanza. 

“Sono io, Malfoy. Apri, non c’è nessuno in corridoio, sono tutti a cena”.

È Pansy! 

“Pansy, che cazzo ci fai qui? Come fai a sapere della Stanza e…” la rimprovero aspramente. Lei non avrebbe dovuto poter bussare alla porta…

“Sì sì, lo so, non dovrei sapere che vieni in questa specie di mega ripostiglio magico ogni maledetto giorno. Ma si da il caso che non sia stupida. E comunque quando ho detto a Tiger di portarti del cibo si è rifiutato, quindi o lo costringevo a dirmi dov’eri e venivo io, oppure saresti morto di fame e di stenti”.

“Mmh…” 

“Non ti sono più fedeli come in passato, eh, quei Tiger e Goyle…”

“Mmh…”

“Come sei loquace, Draco! Tu e Potter potreste avere dei grandi dibattiti: ‘Potter, mmh’; ‘Malfoy, mmh mmh’…”

Sorrido, di fronte al sorriso furbo di Pansy. Quindi, prendo il panino incartato e il bicchiere di succo di zucca che mi porge: “Grazie, Pans…”.

Lei mi guarda preoccupata, ma non fa nulla per evitare che io rientri nella Stanza, chiudendomi la porta alle spalle. Non posso perdermi in chiacchiere; grazie a lei che mi ha portato la cena, forse posso lavorare un altro po’ prima del coprifuoco per andare a dormire. 

Addento il panino. Mi sembra di non mangiare da giorni (e probabilmente è così, colazioni escluse). Anche oggi non ho avuto il tempo di fare i compiti, ma vabbè, tanto nessuno mi dirà niente. A nessuno dei professori interessa, a parte che a Piton… e alla McGranitt, a quanto pare. Che quest’ultima lo faccia solo per togliere punti a Serpeverde, o era davvero preoccupata per il mio rendimento scolastico? Poco importa. Ora che Piton mi sta alle costole e che non prendo più bei voti in Trasfigurazione, persino Paciock è uno studente migliore di me. Nemmeno Pozioni, dove potrei vivere di rendita, basta a tenermi alzata la media, giacché quel Lumacorno mi odia e invece favorisce in ogni modo Potter. 

Potter in questo momento starà mangiando. Me lo immagino, che si abbuffa come al solito, attorniato dai suoi amici. Stamattina eravamo in pochi, ed io ero appena dietro di lui: ho potuto guardarlo per bene. Di altezza è cresciuto parecchio, quest’anno. È ancora più basso di me, ma di poco, e in compenso ha messo su un fisico parecchio atletico, assai più del mio. Dev’essere il Quidditch: quest’anno io ho mollato, per colpa del lavoro che devo sbrigare con l’Armadio, e lui intanto è divenuto capitano della squadra. Si allena parecchio, lo si vede volare un giorno sì e l’altro pure. I suoi capelli neri arruffati sono quelli di sempre, comunque. Lo stesso vale per gli occhi, così verdi, così facili ad accendersi ad ogni sua emozione. Rabbia, quando qualcuno prende di mira uno dei suoi amici; felicità, quando è con loro. In questo momento, probabilmente, gli occhi di Potter brillano di felicità, visto che è a cena con i suoi amici. Chissà di che cosa parlano. Se la conversazione dipende da lui, di ben poco, visto che non è proprio una persona loquace… 

Il ricordo della faccia di Pansy mentre lo imita mi torna in mente. Sorrido. Non sarebbe male, se io e Potter potessimo trascorrere una chiacchierata fatta solo di “mmh” e “mmh mmh”. Se non altro, direbbe meno cazzate del suo solito. Perché no, potremmo ad esempio fare a pezzi questo stupido Armadio, sedercici sopra e guardarci negli occhi. Prima mugugnerei io, con tono canzonatorio. Poi lo farebbe lui, con aria infastidita. Poi lo farei di nuovo io, ma stavolta in maniera più provocante, sfiorandogli il braccio. Dopo toccherebbe a lui, e si avvicinerebbe a me, lentamente. Io allora gli passerei una mano sul viso, per spostargli i capelli dagli occhi e provare a togliergli quegli orribili occhiali. Questo gli farebbe di certo emettere un gemito divertito; mentre con una mano se li risistema, con l’altra mi accarezza una guancia… e poi mi bacia, sulle labbra.

Sono seduto sul pavimento, con la schiena poggiata all’Armadio. Il panino giace affianco a me, mezzo iniziato. I miei occhi sono chiusi. Li serro con più forza: non voglio che vedano ciò che fanno le mie mani. Con una, mi calo un po’ i pantaloni. Con l’altra, afferro saldamente il mio cazzo. È duro e dritto già da qualche minuto, probabilmente fin da quando ho immaginato Potter che cenava con i suoi amici per la prima volta. Vagheggio che sia sua, la mano che comincia ad andare su e giù per il mio pene. È lui, lui che mi sta baciando, lui che mi tiene la testa con la sua presa salda, lui che mi sbatte con forza la schiena contro i resti di questa merda di Armadio…

Mi sto facendo una sega nella Stanza, sì. E allora? Nessuno può entrare qui. Fosse la prima volta che me ne faccio una, poi… D’altronde, in che altro modo potrei sfogare la mia disperazione, altrimenti? Piangendo? No, grazie. Meglio così. Meglio masturbarmi con violenza, con gli occhi serrati e immaginando Potter che mi scopa forte, piuttosto che ammettere a me stesso che non sto andando da nessuna parte. Piuttosto che ammettere che l’Armadio non si aggiusta, che la mia famiglia è sempre più in pericolo… e che, comunque, Potter non scoperebbe mai, mai, con me.

Mmh!”

Lascio andare un gemito, mentre vengo a più riprese nella mia mano. 

Dopo qualche secondo per riprendermi, uso il fazzoletto del panino portatomi da Pansy per asciugarmi. Una fine triste, per una sega triste. Ormai non riesco più a illudermi che la mia vita possa andare diversamente, neanche in questi momenti… sono in gabbia.

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