Paris sous la pluie

di Rhodonnoir
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Assistant p1 ***
Capitolo 2: *** Assistant p2 ***
Capitolo 3: *** Distruggere un Miraculous p1 ***
Capitolo 4: *** Distruggere un Miraculous p2 ***
Capitolo 5: *** La vera identità p1 ***
Capitolo 6: *** La vera identità p2 ***
Capitolo 7: *** Lo scontro finale p1 ***
Capitolo 8: *** Lo scontro finale p2 ***
Capitolo 9: *** La pioggia che cade ***
Capitolo 10: *** Paris sous la pluie ***



Capitolo 1
*** Assistant p1 ***



Capitolo 1: Assistant p1 

 

Un dolore lancinante al fianco. Sanguinava. Aveva il respiro affannoso, il battito del cuore a mille, l’adrenalina che saliva, la pioggia e il buio che avvolgevano Parigi e poi lei… la ragazza che amava che stava combattendo contro Papillon in uno scontro finale. Un fulmine colpì la Tour Eiffel. In quel momento la sua compagna e il suo nemico erano impegnati in un duello corpo a corpo, che sembrava stesse per essere vinto dalla supereroina, ma Papillon la spinse con il bastone, facendole perdere l’equilibrio.

“Ladybug” urlò. Era arrivato troppo tardi.

 

 

Si svegliò di soprassalto, il sudore gocciolava sulla sua fronte, il fiato che sembrava quello di chi aveva appena corso la maratona. Si mise a sedere sul letto non appena ebbe realizzato che quello era stato un sogno, o meglio, un incubo.

Plagg uscì dal cassetto del comodino “che hai da urlare Adrien?” disse sbadigliando.

Adrien sembrò ignorarlo, guardava davanti a se con gli occhi spalancati. Il kwami lo richiamò “Adrien ma mi stai ascoltando!?”

“Oh, si Plagg… Niente, torna a dormire”

Il ragazzo si distese mentre il kwami continuava a blaterare qualcosa sempre con il solito tono di rimprovero.

 

“Marinette”

Nessuna risposta

“Marinette, su svegliati”

“Mhh Tikki ancora 5 minuti”

“Ma farai tardi a scuola… se sarai di nuovo in ritardo farai una brutta figura con Adrien!” disse con la sua vocina, di una che però la sapeva lunga. 

“Adrien!! Si, sono sveglia!!!” così si vestì, scese nella pasticceria di suo padre, prese un cornetto al volo e andò a scuola.

Riuscì ad entrare in classe e a salutare Alya, Nino e, come sempre balbettando, Adrien proprio un minuto prima che suonasse la campanella. Si sedette al suo posto, anche se aveva notato che Adrien era diverso dal solito. 

M:“Ehi Alya, non ti sei accorta che Adrien oggi ha qualcosa di strano?” bisbigliò alla compagna di banco.

Al:“Ora che me lo fai notare… sembra triste. Chissà, forse sta male”

A:”professoressa?”

pr:”dimmi Adrien”

A:” potrei tornare a casa? Non mi sento tanto bene…”

Al:”te lo avevo detto”

Marinette lo fissò intensamente.

Al:”eh dai non preoccuparti” le diede una gomitata “tanto adesso va a casa e se sta male gli passa”

 

Al termine della lezione la professoressa Bustier chiese a Nino se potesse portare i compiti ad Adrien, ma lui rispose che aveva un impegno.

Al:”professoressa, può portarglieli Marinette!”

M:”Alya! Emh… si certo professoressa…” in quel momento avrebbe voluto proprio uccidere la sua  amica. 

 

Arrivata al cancello dell’enorme villa Agreste suonò il citofono.

“Chi è?”

“Emh…salve, sono Marinette, una compagna di classe di Adrien… sono venuta per portargli i compiti”

“Entra pure”

La segretaria accompagnò Marinette fino alla stanza del ragazzo.

P:”non capisco proprio che cosa ti prenda Adrien, sei strano, cioè intendo più strano del solito”

A:”non lo so Plagg… ho una brutta sensazione”

P:”so io cosa ci vuole per farti stare meglio: una bella fetta di camembert” disse avvicinando un pezzo di formaggio al viso del ragazzo.

A:”Bleah, allontana quel formaggio puzzolente da me!” si tappò il naso, quando la porta si spalancò “Plagg, svelto nasconditi”

N:”signorino Agreste, ha una visita…”

Adrien era seduto davanti alla scrivania e all’ingresso delle due si voltò. 

*Dio come è bello…* Marinette arrossì.

A:“Marinette! È un piacere vederti. Grazie Nathalie, va pure” 

Dopo aver congedato la segretaria, Adrien invitò la ragazza a sedersi sul divano.

A:”Marinette, è la seconda volta che vieni a casa mia”

M:”eee..si…già…sono venuta per portarti i compiti” disse tutto d’un fiato.

A:”ah, grazie” sembrava assente, Marinette se ne accorse.

M:”allora…emh… come stai?”

A:”adesso sto meglio” mentì.

M:”sono d-davvero felice” sorrise imbarazzata

 

Intanto in un’altra stanza Nathalie stava seduta alla scrivania come al solito a prendere appuntamenti per Adrien su ordine del signor Agreste. Quando ebbe finito, si alzò ed entrò nell’ufficio di Gabriel, però non lo trovò. In quel momento gettò lo sguardo sulla cassaforte, aperta e vi si avvicinò lentamente. Fissò intensamente la foto della donna dagli occhi verdi e sospirò, facendosi triste sfiorò appena la fotografia quando… “Nathalie, che cosa stai facendo?” si voltò di scatto ma si ricompose subito “Signor Agreste, la cercavo” “Quella foto è la più bella, è stata scattata qualche giorno prima che sparisse” “manca molto a tutti, signore”. Anche se il più delle volte Nathalie sembrava tutta di un pezzo, ora era molto abbattuta. 

 

La stanza si illuminò di un fascio di luce turchese e subito centinaia di farfalle bianche volarono intorno a Papillon “Mia cara Nathalie, adesso tu mi aiuterai ad ottenere ciò che voglio. Vola da lei piccola akuma e oscura il suo cuore. Assistant, sono Papillon, visto che lavori già per me ho deciso di chiederti di fare gli straordinari. Sconfiggi Ladybug e Chat noir e prendi i loro Miraculous”.

 

A:“vuoi che ti offro qualcosa? Sai, per il disturbo”

M:“uh… ma no, nessun disturbo A-Adrien… ti ho portato i compiti volentieri”

A:”sei sempre così gentile con me” sorrise

Marinette divenne un pomodoro. 

M:”lo-lo sono perché sei m-mio amico” 

A:”sei una dei pochi amici che ho Marinette”

E di nuovo divenne rossa. 

M:”A-Adrien… quello è… il mio-il mio braccialetto?”

A:”uh… si lo è. Mi piace molto”

P:”Adrien ho sentito un rumore nell’altra stanza, meglio andare a controllare” disse Plagg da sotto la sua camicia. Adrien annuì. 

A:”Marinette, ti spiace se vado un attimo di là?”

M:”umh… no certo, fa pure”

Dopo che Adrien uscì, Tikki svolazzò fuori dalla borsetta di Marinette.

T:”Marinette, avverto la presenza di una akuma”

M:”ma come é possibile?”

T:”non lo so, ma è molto forte…”

M:”oh no, e Adrien é andato di là. Tikki, trasformami” 

 

P:”Adrien, c’è un akuma”

A:”un’akuma?”

Plagg annuì “non so come mai, ma riesco a percepire la sua presenza. Deve essere molto potente…”

A:”ricevuto! Plagg, trasformami!”

 

L:“Chat noir!”

C:”Ladybug!”

L:”anche il tuo kwami ha percepito la presenza di un’akuma?”

C:”si e la cosa non mi piace per niente”

L:”adesso hai paura gattino?”

C:”non ho detto questo, io… zitta!”

L:”cosa?” ma non poté dire altro che Chat noir le aveva già tappato la bocca con una zampa.

L:”che succede?” sussurrò

?:”Ladybug, Chat noir, consegnatemi subito i vostri Miraculous!”

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Capitolo 2
*** Assistant p2 ***


Capitolo 2: Assistant p2 

 

As:”Ladybug, Chat noir, consegnatemi subito i vostri Miraculous!”

Apparve una donna dai capelli corti e blu, la pelle lilla, gli occhi viola e un abito lungo blu scuro con uno strascico che sembrava la coda di un pavone. 

C:”Mai!”

La donna camminò con freddezza verso di loro, facendo rumore con i tacchi a spillo sotto l’abito.

As:”ve lo ripeto, datemi subito i vostri Miraculous e non accadrà niente a nessuno!” Disse, mentre con uno scatto repentino tirò fuori da sotto l’abito un ventaglio che sembrava la coda di un pavone e i suoi occhi si colorarono di una luce viola acceso.

C*io quel simbolo lo ho già visto…*

L:”Non te li consegneremo mai!”

As:”benissimo, non mi lasciate altra scelta ahahaha” subito si lanciò verso le finestre della camera di Adrien, infrangendole in mille pezzi e saltando fuori. Ladybug e Chat noir si coprirono gli occhi con le braccia, poi saltarono anche loro, inseguendola sui tetti di Parigi. Assistant sparava colpi viola con il suo ventaglio verso i due, che continuavano a rincorrerla. Chat Noir stava per essere colpito, ma Ladybug facendo roteare il suo yo-yo deviò il colpo. 

L:”sei distratto!” 

C:”perdonami my lady” 

 

Continuavano ad inseguirla, quando lei si gettò in strada con una capriola all’indietro a mezz’aria. 

Prima di saltare anche loro si fermarono un attimo e quello che videro gli fece sgranare gli occhi.

La donna akumizzata con il suo ventaglio colpiva i passanti, akumizzando anche loro. Comparvero alcuni degli avversari che avevano già sconfitto come Lady Wi-Fi, Sparabolle, Tempestosa, Impostore, Rogercop e Drakblade, 

C:”Questo mostro deve essere molto forte!”

L:”Già e se non la fermiamo subito presto tutta Parigi sarà akumizzata!”

C:”ma come facciamo a liberare tutti se puoi purificare una sola akuma a trasformazione?”

L:”spero che basti purificarne solo una!”

C:”hai idea di dove possa essere l’akuma?”

L:”nel ventaglio! Dobbiamo toglierglielo dalle mani”

C:”ok. Dimmi che devo fa..aa..” perse l’equilibrio e cadde dal tetto.

L:”Chat noir! Stai bene?”

C:”certo insettina, i gatti atterrano sempre sulle zampe” le fece l’occhiolino

L*certo come no, infatti non é malamente caduto di schiena* si portò una mano al viso, rassegnata.

Saltò giù anche lei, in modo più elegante. Subito i due furono circondati dalle persone  akumizzate. I due supereroi presero le loro armi e iniziarono a farle roteare davanti a loro.

C:”non trovi che queste akuma abbiano qualcosa di strano?”

L:”È vero, ma non è come con la Burattinaia. Chat noir, tu occupati di loro, io penso ad Assistant!”

Ladybug con un balzo superò gli akumizzati e si parò davanti alla donna che le si lanciò contro. Le due iniziarono a lottare, Ladybug cercava di toglierle il ventaglio con lo yo-yo, ma l’avversaria era molto più agile. 

C:”Ladybug, sbrigati” Chat noir era stato assalito dagli akumizzati, ma dopo qualche secondo se li scrollò di dosso con il suo bastone e raggiunse la sua compagna.

Chat noir allungò il bastone e puntò alle gambe di Assistant, che però saltò in tempo per evitarlo.

As:”troppo lento!”

L:”lui si, ma io no!” Ladybug la colse di sorpresa e con un calcio fece cadere a terra il ventaglio, che Chat noir prese prontamente. 

C:”Ladybug, a te” e le lanciò l’oggetto.

Ladybug lo afferrò e lo spezzò, ma non ne uscì alcuna akuma.

L:”oh no!”

C:”che succede?”

L:”l’akuma non c’è. Non ho idea di dove possa essere, come facciamo?” Ladybug aveva una faccia preoccupata, Chat noir guardò la donna per un attimo pensieroso, poi si voltò verso la partner. 

C:”io so dov’è l’akuma” strinse i pugni “ma ora” la prese per un braccio “corriamo!” e si mise a correre poichè gli akumizzati iniziarono a dirigersi verso di loro velocemente. 

As:”forza prendeteli!” disse saltando tra i tetti per cercare di acciuffare i due supereroi. 

 

Chat noir e Ladybug continuavano a correre con Chat noir che teneva ancora la mano di lei.

C:”quando te lo dico io usa il tuo Lucky Charm!” 

L:”va bene, ma come fai a sapere dove è l’akuma?” Chiese dubbiosa.

C:”perchè ho già visto il simbolo su quel ventaglio!”

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Capitolo 3
*** Distruggere un Miraculous p1 ***


 

Capitolo 3: Distruggere un Miraculous p1

 

L:”va bene, ma come fai a sapere dove è l’akuma?”

C:”perchè ho già visto il simbolo su quel ventaglio!”

La loro corsa fu interrotta da Impostore che si avventò su Chat Noir, buttandolo a terra.

L:”Chat noir!” Si fermò, sapeva che il compagno non poteva farcela da solo, ma poi lo vide scrollarsi di dosso il suo clone con una spinta di gambe e alzarsi.

C:”Ladybug, tu trova Assistant. A loro penso io” si schierò di fronte a loro, impugnando il bastone “fatevi sotto!” Si lanciarono contro di lui, Darkblade provava a colpirlo con la spada, Rogercop cercava di ammanettarlo, Tempestosa lanciava fulmini con il suo ombrello ma sfortunatamente colpì un idrante, dal quale zampillò un potente getto d’acqua, che colpì Darkblade, facendolo ritornare normale. 

 

Ladybug fece qualche metro in più, quando l’akumizzata le si parò davanti, troppo vicino. Aveva di nuovo il ventaglio con il quale iniziò a sferrare colpi contro la supereroina, che prontamente li schivava. Sparabolle la colpì alla gamba immobilizzandola. Lei cercava di liberarsi, Assistant prese il suo ventaglio e sferrò un colpo verso di lei, che spalancò gli occhi. In un attimo Chat noir si era messo in mezzo ed era stato colpito al posto suo. 

L:”Chat noir!” Era stato akumizzato anche lui.

La aveva protetta come aveva fatto contro Chrono girl e ora lei doveva salvarlo, perchè lui lo faceva sempre.

As:”hahaha presto i vostri Miraculous saranno miei!”

Pa:”Magnifico, semplicemente magnifico!”

L*oh no, senza Chat noir non so dove si trovi l’akuma, come faccio a salvarlo..*

Chat noir prese il suo bastone e iniziò a sferrare colpi contro Ladybug, che rispondeva con il suo yo-yo. Non era la prima volta che Chat noir combatteva contro di lei, era già successo con Dark Cupido e quella volta Ladybug era riuscita a liberarlo dall’assoggettamento con un bacio. Ma adesso era impossibile avvicinarsi a lui tanto da baciarlo, sembrava fuori di sè. Con il bastone aveva iniziato un corpo a corpo con la supereroina fino a quando lei cadde a terra, sopraffatta dalla sua forza. 

As:”Lady Wi-Fi, metti in pausa!” e la ragazza lanciò un colpo con il suo cellulare, che però non colpì Ladybug e Chat noir, ma Assistant.

Ladybug ora era a terra con il bastone alla gola e cercava invano di divincolarsi. Chat noir la guardò con gli occhi carichi di odio e di follia “allora Ladybug, come ci si sente ad essere respinti?” 

L:”Chat noir, torna in te ti prego, noi due siamo una squadra!” 

C:”ti sbagli Ladybug, io non starò mai in squadra con te, io ti odio, ti disprezzo, come tu disprezzi me!”

L:”Chat noir, non è vero quello che stai dicendo, è l’akuma che ti fa parlare in questo modo”

C:”STA ZITTA! Cataclisma!” 

L:”Chat noir, ti prego.. non farlo…” Ladybug ormai era stremata, Chat noir stava per colpirla quando… ** “Ladybug” urlò. Troppo tardi. La vide cadere nel vuoto senza poter fare nulla**

La scena di Ladybug che precipitava dalla Tour Eiffel si insinuò nella mente di Chat noir, il quale sferrò il colpo del Cataclisma al suolo. Subito il ragazzo si accorse di essere sopra Ladybug e arrossendo si scostò velocemente, aiutandola ad alzarsi. 

C:”perdonami Ladybug, ero come una marionetta nelle sue mani”

L:”ti scuserai più tardi, adesso abbiamo un lavoro da portare a termine!”

C:”l’acqua”

L:”l’acqua?”

C:”è il punto debole delle altre akuma, me ne sono accorto prima di essere akumizzato”

L:”d’accordo! Lucky Charm” … “dei cavetti per automobile? Cosa dovrei farci con questi?” Si guardò attorno e allora capì. “Chat noir, il contatore elettrico” 

C:”non posso utilizzare il Cataclisma” 

L:”intendevo prendi e collega questo, al resto penso io! 

Ladybug con uno scatto felino collegò l’altro cavetto all’ombrello di Tempestosa. “Chat noir!” 

C:”subito my lady”. 

Dall’ombrello partì un fulmine verso il cielo, che generò dei nuvoloni neri. In un batter d’occhio iniziò a piovere e tutti gli akumizzati tornarono normali. Svanì anche l’effetto immobilizzante di Lady Wi-Fi, così che Assistant potè tornare a muoversi. 

L’anello di Chat noir iniziò a lampeggiare. C:“Sbrighiamoci, non abbiamo molto tempo!”

Anche gli orecchini di Ladybug iniziarono a suonare. L:“Lo so. Allora, dove è l’akuma?”

C:”vedi la spilla sul suo mantello? È sicuramente lì”

Assistant, resasi conto di non poter utilizzare il ventaglio a causa della pioggia, decise di difendersi con le sue agili mosse di lotta. Chat noir impugnò il bastone e cercò di distrarla. 

C:”Ladybug, vai!” E subito Ladybug con lo yo-yo afferrò la spilla, staccandola dal mantello. 

As:”nooo!”

Ladybug stava per rompere la spilla… C:”Ladybug ferma!”

L:”cosa? Ma devo catturare l’akuma”

C:”si ma non puoi distruggere questa spilla..”

L:”perchè no?”

C:”penso che si tratti di un Miraculous…”

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Capitolo 4
*** Distruggere un Miraculous p2 ***


 

Capitolo 4: Distruggere un Miraculous p2

 

C:”non puoi distruggere questa spilla..”

L:”perchè no?”

C:”penso che si tratti di un Miraculous…”

L:”un Miraculous?” rifletté un attimo “ma certo, il Miraculous del pavone che il maestro Fu dice di aver perso!”

C:”chi è il maestro Fu?”

L’anello e gli orecchini continuavano a lampeggiare, segno che da lì a poco si sarebbero ritrasformati entrambi.

L:”adesso non c’è tempo, se non ci allontaniamo subito da qui Papillon scoprirà la nostra identità!”

Chat noir la avvicinò a se cingendole un fianco, poi allungò il bastone e iniziò a saltare tra i tetti, mentre continuava a piovere. Arrivarono sul tetto de Le Grand Paris.

L:”io intendevo allontanarci ognuno per conto suo! Non mi sembra il momento per scoprire le nostre identità…”

C:”hai ragione, anche se non mi dispiacerebbe sapere chi sei…” Ladybug lo guardava titubante. “Facciamo come quella volta con Gufo Nero, chiudiamo gli occhi e lasciamo la palla ai nostri kwami”

Chiusero gli occhi appena in tempo, perchè un momento dopo si ritrasformarono. 

P:”eh no ragazzi, ancora!?”

A:”scusaci tanto Plagg se cerchiamo di mantenere la nostra identità segreta!”

M:”Tikki, abbiamo un problema…

 

T:”cosaaaa? Come sarebbe che non siete riusciti a catturare l’akuma??”

M:”ci abbiamo provato, ma…”

A:”si trova qui dentro” 

T:”oh mammina… il Miraculous del pavone”

P:”questo? Nahhh non è possibile che lo sia, io lo avevo già visto nella cassaf..” Adrien lo prese per farlo tacere “beh non importa dove lo ho già visto, ma non ho avvertito nessuna vibrazione”

A:”io vi dico che è un Miraculous”

T:”Ad..Chat noir ha ragione, dobbiamo andare dal maestro Fu al più presto”

M:”Tikki trasformami!”

A:”Plagg trasformami!”

 

Così andarono al centro massaggi del maestro. Entrarono nella prima stanza dove il vecchio Fu li stava aspettando e Ladybug lo presentò a Chat noir. 

F:”Ladybug e Chat noir, perchè siete venuti qui?”

L:”vede, il fatto è che abbiamo affrontato un akumizzato, ma non siamo riusciti a catturare l’akuma”

F:”ma questo è terribile. Perchè non ci siete riusciti?”

C:”perchè si trova qui” Chat noir teneva in mano la spilla e gliela mostrò. Il maestro Fu cambiò espressione all’istante. 

F:”ragazzi… meglio che vi sediate, devo raccontarvi una storia molto molto lunga”

I due supereroi si sedettero su un divano rosso in stile cinese.

F:”come Ladybug già sa io sono l’ultimo membro dell’ordine dei guardiani dei Miraculous e portatore del Miraculous della tartaruga. Quando ero molto giovane io ho commesso un imperdonabile errore… il tempio dei guardiani è andato distrutto a causa mia e due Miraculous andarono persi quel giorno, quello della farfalla e…” indicava con lo sguardo la spilla “quello del pavone. Insieme ad essi si perse anche l’antico libro degli incantesimi, fino a quando qualche settimana fa Ladybug non me lo ha riportato. Io e la tua collega, Chat noir, abbiamo pensato che chiunque fosse in possesso di questo libro avesse avuto anche il Miraculous del pavone e della farfalla, dunque l’ex proprietario di questo libro potrebbe essere Papillon”.

(Flashback di Adrien)**G:”perchè hai preso il libro?” Il signor Agreste e Adrien erano nella stanza del ragazzo, Adrien seduto sulla sedia della scrivania e Gabriel in piedi girato di spalle.

A:”volevo sapere che cosa nascondevi di così importante dietro il ritratto della mamma… tu-tu non mi dici mai niente papà”** Chat noir strinse il pugno molto forte.

F:”tuttavia, poichè il signor Agreste è stato akumizzato, abbiamo escluso che potesse essere lui Papillon, anche se avrebbe potuto utilizzare un trucco…” Chat noir abbassò gli occhi.

L:”ma maestro Fu, tutto questo lo sapevo già, c’è altro che dovremmo sapere?”

F:”veramente si… vedete riguardo a quel mio errore… io…”sospirò “io ho cercato di ottenere il potere assoluto unendo i poteri dei vostri due Miraculous. Gli orecchini di Ladybug, ovvero il potere di creare, e l’anello di Chat noir, che ha il potere di distruggere, sono i Miraculous più preziosi di tutti. Chi ottiene il potere assoluto, ha la facoltà di esprimere un desiderio e far si che accada qualunque cosa, anche..”

C:”anche modificare il passato…”

F:”esatto. È questo che cerca Papillon, è per questo che lui non smette di darvi la caccia. Vuole ottenere quel potere per qualche motivo a noi sconosciuto”.

L:”stia tranquillo maestro Fu, noi gli impediremo di prendere i nostri Miraculous!” 

F:”purtroppo non è tutto, mia cara. Vedete, quando unii i due poteri, l’energia del potere assoluto era così potente che non riuscii a controllarla e questo distrusse il tempio. Per tentare di rimediare decisi di separare l’energia negativa da quella positiva e le trasferii in due Miraculous, credendo che sarebbero rimaste sigillate. L’energia positiva è contenuta nel Miraculous del pavone, quella negativa…”

L:”in quello della farfalla! Questo spiega per quale motivo Papillon sia così crudele”

F:”dopo aver trasferito le energie, fuggii dal tempio in fiamme. Mentre stavo attraversando il ponte per lasciare il tempio mi cadde il libro e con esso i Miraculous del pavone e della farfalla. Non mi perdonerò mai per questo…”

L:”su non dica così maestro! Adesso ci siamo io e Chat noir. Le prometto che riusciremo a sconfiggere Papillon e a restituirle il Miraculous della farfalla”

Chat noir stava seduto in silenzio, con lo sguardo basso. Poi gli venne in mente una cosa, così fece la fatidica domanda “maestro Fu”

F:”si caro?”

C:”dove ha perso i due Miraculous?”

F:”in Tibet, dove si trovava il tempio”

Chat noir si alzó di scatto

L:”Chat noir! Stai bene?”

C:”…”

L:”Chat noir?”

C:”tranquilla Ladybug. Sto bene.”

F:”E adesso risolviamo il problema dell’akuma”

L:”se non fosse stato per Chat noir avrei distrutto il Miraculous del pavone…”

F:”NON SI DEVE ASSOLUTAMENTE DISTRUGGERE UN MIRACULOUS! Questo porterebbe alla distruzione dell’equilibrio dell’universo, gettando l’intero creato in un caos primordiale al quale non si potrebbe porre fine in alcun modo”

L:”allora come facciamo a catturare l’akuma?”

F:”è semplice: Ladybug, devi purificare il Miraculous”

L:”come, cosa? Di preciso, come si fa a purificare un Miraculous?”

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Capitolo 5
*** La vera identità p1 ***


Capitolo 5: La vera identità p1 

 

L:”allora come facciamo a catturare l’akuma?”

F:”è semplice: Ladybug, devi purificare il Miraculous”

L:”Di preciso, come si fa a purificare un Miraculous?”

F:” funziona come con le akuma, solo che purificare un Miraculous comporta l’impiego di molta più energia. Devi fare molta attenzione a incanalare l’energia in un solo punto, altrimenti potresti anche morire!” A quelle parole fu attirata l’attenzione di Chat noir, il quale era ora in piedi, appoggiato allo stipite della porta. 

C:”maestro Fu, è una follia! Se Ladybug non riuscisse a… lei…”

F:”ma lei ci riuscirà, in questi mesi è diventata molto forte. Solo Ladybug può riuscirci”

Prese fiato L:”Va bene, proviamoci!”

Ladybug prese il suo yo-yo, che divenne di un bianco lucente. La supereroina cercava di concentrarsi il più possibile e quando si sentì pronta iniziò ad incanalare la sua energia verso la mano con cui teneva la spalla, come aveva detto il maestro Fu. Ladybug sentiva l’adrenalina a mille, sentiva un fuoco arderle dentro, una sensazione che non aveva mai provato. La sua forza vitale era entrata all’interno del Miraculous e proprio in quel momento la ragazza aveva avvertito la presenza di una forte energia positiva. Anzi, aveva proprio visto qualcosa, una donna molto bella, con i capelli biondi e gli occhi verdi, come quelli del suo Adrien… Adrien…no Ladybug non poteva distrarsi, ne dipendeva la sua vita e il portare a termine la missione. La donna sembrava un angelo, era vestita di bianco e le sorrideva. Il Miraculous iniziò a risplendere come una stella, una luce accecante riempì la stanza, poi il nulla…

C:”Ladybug” urlò, mentre la sua compagna cadeva a terra svenuta. Chat noir la prese in braccio e su ordine del maestro Fu la distese sul lettino per massaggi. Il maestro iniziò a fare quello che aveva fatto per guarire Tikki quando era malata. Dopo pochi minuti Ladybug fortunatamente riaprì gli occhi.

L:”che è successo?”

Chat noir si avvicinò al lettino, si inginocchiò e la abbracciò fortissimo. C:”non farmi mai più uno scherzo del genere!”

Ladybug rimase sorpresa ma si lasciò abbracciare e anzi ricambiò l’abbraccio. Poi cercò di alzarsi, anche se Chat noir glielo impediva. Alla fine si alzò e si avvicinò alla finestra, poggiandovi la mano leggermente schiusa L:”per fortuna ha smesso di piovere, anche se il cielo è ancora grigio…”

F:”mi dispiace dirlo, ma questo non è un buon segno. Vuol dire che Papillon sta diventando sempre più forte e che si sta avvicinando il momento dello scontro finale. Adesso sarà meglio che andiate a casa a riposarvi, dovete essere pronti a qualunque cosa”

Aprirono la porta finestra scorrevole, Ladybug aveva preso lo yo-yo, stava per lanciarlo e andare via. 

C:”Ladybug, aspetta…”

L:”Chat noir, dimmi”

C:”visto che siamo vicini allo scontro finale e che.. beh… potremmo non tornare... io volevo dirti una cosa, e stavolta seriamente” erano l’uno di fronte all’altra, occhi verdi dentro occhi azzurri, occhi che si scrutavano dentro, fino all’anima. 

C:”non mi importa chi si nasconda dietro la maschera, io-io ti…”

L:”Chat noir…”

C:”Ladybug, io ti amo…”

L:”mi…mi dispiace Chat noir, ma il mio cuore appartiene già ad un’altra persona…” lo guardò abbassando lo sguardi e lanciò lo yo-yo per andarsene.

Chat noir rimase lì, da solo, con il cuore in mille pezzi.

 

Entrò nella sua stanza e subito si detrasformò. Era assalito dai dubbi, non solo era triste per la storia di Ladybug, ma quello che non lo lasciava in pace era il fatto che dentro la cassaforte di suo padre, oltre al libro e al Miraculous del pavone, ci fosse una guida sul Tibet… proprio il luogo in cui il maestro Fu aveva perso i Miraculous e il libro… Davvero suo padre poteva essere Papillon? E se lo fosse stato? Sarebbe riuscito a continuare a combattere contro di lui? Aveva avuto gli stessi pensieri prima che suo padre fosse akumizzato nel Collezionista e riflettendo si era accorto che molte cose in casa sua avevano la forma di una farfalla, ma poi aveva pensato che si trattasse di semplici coincidenze. 

Plagg era così esausto da essersi addormentato subito, senza neanche aver mangiato il suo formaggio preferito. Ma Adrien aveva bisogno di risposte, così si alzò dal letto e accese la luce, poi, anche se intenerito, svegliò il povero Plagg, facendogli annusare un pezzo di camembert. 

P:”Adrien, non so perchè tu mi abbia svegliato, ma sono contento perchè così posso gustare questa celestiale prelibatezza” 

A:”Sbrigati Plagg, dobbiamo fare una cosa”

P:”ehh che vuoi fare?!?? Non sarebbe meglio avvisare anche Ladybug?”

A:”No, per adesso lasciamola fuori da questa storia…Plagg, trasformami!”

 

Chat noir camminava verso l’ufficio del signor Agreste e prima di aprire la porta sperò con tutte le sue forze di non trovare nulla che provasse che suo padre fosse Papillon. Entrò ed effettivamente non vide nulla che non andasse, era il solito studio triste, dentro al quale Gabriel trascorreva le sue giornate. Stava per uscire quando prima di varcare la porta si girò e guardò il ritratto di sua madre. Tornò indietro e vi appoggiò la mano e la fronte, chiudendo gli occhi. In quel momento una delle tessere dipinte che formavano il vestito si abbassarono. C:”cosa..” aprì gli occhi di scatto. Poi si voltò e vide che qualcosa dietro di lui, sul pavimento, aveva iniziato a muoversi. Sul pavimento c’era come una botola. Lasciò il quadro e la botola, parzialmente aperta, si richiuse. Tirò un sospiro “Cataclisma” poi colpì il pavimento. Saltò dentro la voragine e si ritrovò in una stanza circolare, con una vetrata che aveva al centro il simbolo della farfalla. *Fa che non sia mio padre..* continuava a sperare, anche se ormai le coincidenze erano troppe. Tuttavia voleva esserne certo, voleva guardarlo in faccia senza la maschera.

Si guardò intorno era tutto buio, ma ad un tratto un fascio di luce illuminò la stanza e Chat noir si ritrovò a terra. Qualcuno o qualcosa lo aveva colpito. Si rialzò velocemente e davanti a lui si ergeva una figura oscura con un pastone da passeggio tra le mani.

Pa:”Chat noir, ma che bella sorpresa, hai deciso di rendermi il lavoro più semplice?”

C:”non riuscirai a prendere il mio Miraculous!”

Pa:”mi dispiace deluderti” schioccò le dita e una gabbia cadde su Chat noir *oh no, non posso usare il Cataclisma per liberarmi*

Pa:”bene Chat noir, finalmente il tuo Miraculous sarà mio!” 

Chat noir allungò un braccio e riuscì a togliere la maschera a Papillon, che allo stesso tempo sfilò l’anello dal dito di Chat noir. Il viso di Papillon era scoperto, mentre la trasformazione di Chat noir non era svanita del tutto.

C:”No…”

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Capitolo 6
*** La vera identità p2 ***


 

Capitolo 6: La vera identità p2

 

C:”No…” la  sua trasformazione svanì del tutto. Dall’altra parte la reazione non fu per niente diversa. 

G:”Adrien, non è possibile, tu non puoi essere Chat noir!”

A:”Papà, come hai potuto diventare un mostro del genere?”

G:”io lo ho fatto per noi, lo ho fatto per tua madre”

A:”la mamma non avrebbe voluto che tu ti comportassi in questo modo! Hai fatto del male a molte persone”

G:”possibile che tu non voglia comprendere? Solo unendo il tuo Miraculous e quello di Ladybug tua madre potrà tornare indietro! Aiutami a prendere il Miraculous di Ladybug e saremo di nuovo una famiglia”

A:”Papà ti prego non farlo, non sai cosa può succede ottenendo il potere assoluto, metti fine a questa follia”

G:”mi dispiace Adrien, non mi lasci altra scelta!”

A:”Papà, NO!” E si rimise la maschera. 

Visto che Adrien aveva rifiutato la sua offerta, Papillon decise di farlo passare dalla sua parte con le cattive. Di nascosto fece entrare un’akuma nell’anello di Chat noir, ma non una akuma come le altre, una akuma speciale. Si trattava infatti di un bozzolo. Poi fece scomparire la gabbia e porse l’anello al figlio.

A:”che significa questo?”

Pa:”sei pur sempre mio figlio, anche se siamo nemici, voglio che lo scontro avvenga lealmente. Domattina, alla Torre Eiffel”

Adrien uscì dalla stanza e andò in camera sua. Si rimise l’anello e comparve Plagg.

P:”mi vuoi dire che cosa è successo? Mi gira un po’ la testa”

A:” Plagg avevo ragione… mio padre è Papillon..”

P:”cosa? Ma questo è terribile, dobbiamo contattare Ladybug!”

A:”domani mattina ci sarà lo scontro finale, adesso ho bisogno di schiarirmi le idee. Plagg, trasformami!”

E uscì.

 

 

C:”Ladybug io ti amo”

L:”Chat noir… io amo un altro ragazzo…

C:”detrasformazione”’

L:”no, non è possibile…”

M:”Adrien!” Si svegliò di soprassalto e si rese conto che era solo un sogno. Si alzò dal letto per accertarsi di non aver svegliato Tikki e andò alla finestra poggiando la mano sul vetro gelido. Chiuse gli occhi ma li riaprì a causa del bussare di qualcuno sul vetro. Subito si trovò davanti gli occhi grandi e verdi di Chat noir e arrossì. Poi aprì la finestra. 

M:”Chat noir, che ci fai qui?”

C:”avevo bisogno di qualcuno… e mi sei venuta in mente tu”

M:”entra” lo vide rabbrividire “sei congelato, aspetta” gli porse una coperta. 

C:”grazie..”

M:”è successo qualcosa?”

C:”veramente si, ma preferisco non parlarne”

M:”parlare a volte fa bene”

C:”Ho avuto problemi con mio padre diciamo e… la ragazza che amo mi ha detto che ama un altro…” a quel punto Marinette si sentì tremendamente in colpa e senza pensarci molto lo abbracciò. Chat noir non se lo aspettava, così in un primo momento restò fermo; il cuore aveva iniziato a martellargli nel petto ma non capiva perchè. Senza rifletterci su ricambiò l’abbraccio e chiuse gli occhi.

C:”posso… posso dormire qui stanotte?”

M:”c-cosa” sollevò la testa per guardarlo negli occhi. Quei maledetti occhi! “Ma certo che puoi, basta che non dormi insieme a me nel mio letto” 

C:”non mi tentare” disse con tono malizioso.

M:”buonanotte Chat noir” e la ragazza si rimise a letto, riaddormentandosi subito.

Chat noir si guardò attorno, era già stato in quella stanza, il giorno in cui Marinette gli aveva regalato il braccialetto. Gli cadde l’occhio su un muro pieno di foto sue, o meglio, foto di Adrien. Le sfiorò con la mano, poi si voltò verso la ragazza che già dormiva e sorrise “buonanotte, principessa”

 

Il giorno giunse velocemente, troppo velocemente.

Tikki uscì dal cassetto del comodino, assonnata. Quando si rese conto che sulla chaise lounge dormiva Chat noir svegliò Marinette. 

T:”mi spieghi che ci fa qui Chat noir?”

M:”è venuto stanotte e mi ha chiesto di dormire qui. Era il minimo che potessi fare, sembrava molto triste… ed è solo colpa mia” 

T:”non dire così Marinette, non è colpa tua se ami Adrien. Anche se… potresti dare una possibilità anche a Chat noir”

M:”Tikki presto nasconditi, si sta svegliando”

Chat noir si stiracchiò sulla chaise lounge.

M:”dormito bene gattino?”

C:”si molto, grazie. Adesso che mi sono riposato posso contattare Ladybug”

M:”perchè, è successo qualcosa?”

C:”Ho solo scoperto l’identità del nostro nemico”

M:”Chat noir, adesso dovrei andare a scuola, ti dispiacerebbe uscire, devo cambiarmi…” Chat noir diventò rosso come un pomodoro, anche se in fondo non gli sarebbe dispiaciuto dare una sbirciatina… tuttavia, siccome era un gentleman uscì dalla finestra.

M:”hai sentito Tikki?”

T:”si, dobbiamo muoverci subito”

M:”Tikki, trasformami!”

Il suo yo-yo squillò come un cellulare. “Chat noir, dove sei?”

C:” “Sono sul tetto della casa di un’amica, puoi raggiungermi?”

L:”arrivo”. Di certo Ladybug non poteva uscire da casa di Marinette come se nulla fosse. Allora uscì dalla pasticceria e lanciò lo yo-yo sul palazzo di fianco al suo. Raggiunse il collega e lo trovò seduto sul tetto. Chat noir si alzò, la guardò negli occhi e il cuore iniziò a battergli a mille, anche se dopo divenne subito malinconico. 

L:”allora, c’è qualcosa che devi dirmi?” 

C:”ho scoperto chi è Papillon”

L:”cosa? Come?”

C:”ieri notte, non riuscivo a dormire e sono andato a casa del signor Agreste, perchè pensavo a quello che aveva detto il maestro Fu. Sono entrato nel suo studio e ho trovato il suo nascondiglio. Avevi ragione, è lui Papillon!”

L:”ti ha fatto qualcosa?”

C:”no no, mi aveva catturato, ma poi mi ha lasciato andare”

L:”cosa, ti ha lasciato andare? Senza prenderti il Miraculous?”

C:”già… ha detto che vuole battersi lealmente”

L:”e tu ti fidi !?”

C:”lo scopriremo se sta mentendo”

L:”dove è l’appuntamento?”

C:”alla Torre Eiffel”

L:”che stiamo aspettando? Andiamo!”

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Capitolo 7
*** Lo scontro finale p1 ***


Capitolo 7: Lo scontro finale p1 

 

C:”ho scoperto chi è Papillon, ha detto che vuole battersi lealmente”

L:”che stiamo aspettando? Andiamo!”

C:”alla Torre Eiffel”

 

Si stavano arrampicando sulla Torre Eiffel quando sentirono un tuono. 

L:”Chat noir…riguardo a ieri…”

C:”non mi sembra il momento adatto per parlarne. Guarda!” Intorno a loro volavano migliaia di akuma.

L:”sbrighiamoci!” Salirono fino in cima e proprio lì li attendeva Papillon, girato di schiena, con entrambe le mani poggiate sul bastone da passeggio. 

Pa:”vi stavo aspettando, mi chiedevo proprio quando mi avreste portato i vostri Miraculous”

L:”Signor Agreste, perchè lo sta facendo? Torni in se, non pensa a suo figlio?”

Pa:”è per lui che lo faccio”

Papillon si voltò verso di loro e gli saltò davanti, sguainando la spada dal fodero, che era il bastone, e colpendo Chat noir all’addome con la maestria di un samurai, facendo sbalzare lontano l’eroe dalla Tour Eiffel.

L:”Chat noir!”

Pa:”è tra me e te Ladybug. Su, consegnami il tuo Miraculous, così eviterò di graffiare quel bel faccino”

L:”hai ragione Papillon, è tra me e te” cadde un fulmine sulla Torre Eiffel e iniziò a piovere. Utilizzando lo yo-yo come lazo Ladybug cercò di legarlo, ma il nemico, in tutta risposta, colpì lo yo-yo con il pomello del bastone. Lei non si fermava e continuava a roteare la sua arma come un lazo e a cercare di colpirlo. Non sapeva esattamente come lo avrebbe sconfitto, e soprattutto come avrebbe fatto a evitare di uccidere il padre dell’amore della sua vita, ma sapeva che ci sarebbe riuscita. Non poteva arrendersi!

 

Chat noir era ferito, non riusciva a reggersi in piedi. Non avrebbe mai pensato che suo padre avrebbe cercato di ucciderlo. Con la mano sul fianco sanguinante cercò di raggiungere la Torre Eiffel più velocemente che poteva. Aveva paura per Ladybug, tutto stava andando come nel suo incubo. La vide colpita da Papillon, o meglio suo padre. Si fermò un attimo sgranando gli occhi. La vide cadere, ma fortunatamente un secondo dopo con lo yo-yo saltò al piano inferiore della Torre, per poi risalire e colpire il nemico alle spalle. Chat noir riprese a correre. 

 

Papillon e Ladybug continuavano a combattere. La situazione era in stallo, nessuno dei due riusciva a prevalere sull’altro. Ma Papillon era stufo, voleva ottenere al più presto il suo Miraculous, dato che non sarebbe stato difficile poi prendere quello di Chat noir convincendo il figlio. Si lanciò su Ladybug con il bastone, che la ragazza provava a respingere con le mani, ma questa volta Papillon sembrava avere la meglio. Proprio quando Ladybug stava per cedere qualcosa fece volare il bastone dalle mani di Papillon. Era il bastone di Chat noir, che roteò all’indietro per finire nuovamente nelle mani del suo proprietario. 

C:”ti sono mancato, my lady?”

L:”ahh, sei già tornato? Peccato, pensavo di godermi questa tranquillità per un altro po’” *per fortuna sta bene…*

Intanto Papillon aveva recuperato il suo bastone C:”Ladybug, attenta!”

La colpì alle spalle e lei perse l’equilibrio. Purtroppo le cadde lo yo-yo giù. Sembrava finita questa volta, ma Chat noir scivolando a terra le prese la mano proprio all’ultimo. Il guanto di Chat noir aveva una lacerazione molto ampia e Ladybug in quel momento notò che aveva una cosa al polso… sembrava un braccialetto.

Chat noir cercava di tirarla su, ma Papillon nuovamente provò a colpire alle spalle, con il risultato di finire a terra, poichè Ladybug lo aveva colpito con un calcio, dopo essere risalita saltando. 

Papillon era a terra ma non si sentiva affatto sconfitto. Si rialzò.

L:”arrenditi, Papillon. È finita!”

Pa:”hahahaha. Io penso invece che sia appena cominciata” schioccò le dita.

Chat noir si accasciò al suolo, prima tenendosi il fianco e a quel punto Ladybug si accorse che stava aveva il costume sporco di rosso.

L:”Chat noir, ma tu sanguini” si chinò per aiutarlo. Poi Chat noir sgranò gli occhi e si tenne forte il petto, sentendo le pulsazioni del suo cuore. Ladybug avvicinò la mano al suo fianco, o almeno, ci provò, dato che Chat noir, con uno schiaffo, le impedì di toccarlo.

Pa:”Chat noir adesso è dalla mia parte, e non vedo come potrebbe essere altrimenti”

L:”Cosa!? Chat noir, che ti prende? Stai bene?”

C:”sto più che bene, Ladybug”

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Capitolo 8
*** Lo scontro finale p2 ***


Capitolo 8: Lo scontro finale p2 

 

L:”Stai bene?”

C:”sto più che bene, Ladybug” lo disse con una voce così malvagia da fare rabbrividire la ragazza. Un momento dopo i suoi occhi, dal verde smeraldo passarono al viola, facendo scomparire la pupilla completamente e cadde come in uno stato di trance. 

Si avventò su Ladybug ed entrambi caddero dalla Torre Eiffel. 

Ladybug a terra, si stava rialzando. Chat noir in piedi faceva roteare il bastone sopra la testa. Appena la sua avversaria si fu alzata iniziò l’attacco. Ladybug non voleva combattere contro Chat noir perchè era ferito, e aveva paura di causargli danni permanenti. Perciò ogni volta che Chat noir sferrava un colpo lei lo schivava, ma senza contrattaccare. 

L*l’akuma deve essere nell’anello, ciò significa che devo purificare un altro Miraculous*

Chat noir continuava con i colpi, ma Ladybug che aveva recuperato lo yo-yo lo lanciò sulla Torre Eiffel, in modo da saltare oltre le spalle di Chat noir, evitandolo. Chat noir però si girò di scatto e puntando alle gambe della ragazza con il bastone la fece cadere a terra. Ladybug tentò di rialzarsi, ma Chat noir le puntò il bastone al petto. A quel punto la supereroina tirò il bastone, facendo cadere Chat noir, che si rialzò subito. Anche lei si alzò. Prese un respiro profondo. 

Doveva fare qualcosa per aiutarlo. L’ultima volta non si sa come era riuscito a liberarsi dal controllo dell’akuma da solo, prima di colpirla. (Flashback di Marinette)** T:”potresti dare una possibilità a Chat noir”** 

*Ho capito!* Ora sapeva cosa doveva fare. Tutti avevano un punto debole, per Achille era il tallone, per Superman la Kryptonite, e per Chat noir… Ladybug. Camminò verso di lui, a testa alta. Chat noir la guardava, cercando di capire il suo intento.

C:”che vuoi fare?”

L:”solo farti ragionare”

C:”sta indietro” ma lei continuava ad avvicinarsi “Cataclisma!”

Ladybug era arrivata molto vicino, troppo vicino. Chat noir stava per sferrare il colpo, ma Ladybug fu più veloce, poggiò una mano sulla sua guancia, si avvicinò al suo viso e poggiò delicatamente le sue labbra su quelle del supereroe. In quel momento Chat noir abbassò le braccia e come per magia il Cataclisma era scomparso. È proprio vero che l’amore può vincere tutto, anche il potere della distruzione. Ladybug ne approfittò: con la mano libera prese quella di Chat noir nella quale c’era l’anello. Si staccò dal bacio con Chat noir, che ora era immobile, mise anche l’altra mano su quella del ragazzo, aprì gli occhi per poi richiuderli, cercando di concentrarsi per purificare il Miraculous. Una luce bianca li avvolse.

 

Bianco. Solo lei, il bianco e Chat noir. Erano in piedi, l’uno di fronte all’altra.

C:”Ladybug, dove siamo?”

L:”non lo so, penso nella tua testa”

C:”nella mia testa?”

L:”Chat noir, devi combattere. Combatti! Io so che puoi farcela!” Si avvicinò a lui e lo abbracciò. Al ragazzo venne in mente l’abbraccio con Marinette della notte precedente. Un bagliore verde si fece spazio nel bianco. 

 

Ladybug riaprì gli occhi e notò che piano piano gli occhi di Chat noir persero il colore viola, per tornare verde smeraldo. Lei si sentiva mancare le forze, ma doveva resistere.

C:”Ladybug, stai bene?” Lei annuì “grazie my lady” e la abbracciò, appoggiando il viso sulla sua spalla e facendola diventare dello stesso colore del suo costume.

L:”Chat… dobbiamo sconfiggere Papillon”

C:”hai-hai ragione. Su muoviamoci!”

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Capitolo 9
*** La pioggia che cade ***


 

Capitolo 9: La pioggia che cade

 

L:”Chat… dobbiamo sconfiggere Papillon”

C:”hai-hai ragione. Su muoviamoci!”

 

Salirono di nuovo sulla Torre Eiffel, Papillon attendeva che Chat noir gli consegnasse il Miraculous di Ladybug, pensando che fosse ancora sotto il suo controllo. 

L:”ti siamo mancati Papillon?” 

Lui si girò di scatto Pa:”cosa!? Non è possibile”

C:”non importa quali altri userai, io e Ladybug siamo una squadra e non ti lasceremo vincere!”

Pa:”Se le cose stanno così… Sono disposto a versare anche il sangue del mio sangue per realizzare il mio desiderio!” Sfoderò nuovamente lo spadino e colpì Chat noir all’occhio sinistro, facendolo urlare di dolore. Subito si portò la mano sulla ferita.

Ladybug era rimasta immobile. Il sangue del suo sangue? Cosa voleva dire? 

Sgranò gli occhi. Chat noir era in ginocchio, il viso grondava sangue, però la ferita all’addome si era rimarginata quando lei aveva purificato il suo Miraculous. 

Ladybug si chinò, prese la testa di Chat noir tra le mani e lo strinse al suo petto, mentre quello gemeva per il dolore. 

L:”come hai potuto fargli del male?” Ladybug adagiò Chat noir a terra e si alzò stringendo i pugni e i denti e assumendo un’espressione mai vista prima. 

L:”Lucky charm!”… “una…foto?” La guardò attentamente. Era una foto del signor Agreste, con la moglie e Adrien. La moglie sorrideva, sembrava felice. Mutò espressione, addolcendosi.

C:”Ladybug… che vuoi fare..?” Cercò di chiederle. Poichè il dolore stava diventando sopportabile, si alzò lentamente, appoggiandosi ad una lastra di metallo. 

L:”Devo salvare il signor Agreste… Ora so cosa devo fare”

C:”Ladybug…”

L:”Per salvarlo non devo purificare il suo Miraculous, devo purificare il suo cuore. Signor Agreste… lo so che ha sofferto molto per la perdita di sua moglie, ma sono sicura che lei non vorrebbe questo. Lei vorrebbe che vi prendeste cura di vostro figlio, che lo amiate anche per lei”

Pa:”sta zitta!” Ladybug su avvicinò a lui e gli porse la foto.

L:”vede come era felice? Doveva amarvi molto… e anche voi amavate lei e l’amate ancora”

G:”Ladybug…”

L:”lasci che l’aiuti”

Pa:”l’unico modo in cui puoi aiutarmi è consegnarmi il tuo Miraculous!”

Ladybug gli mise la mano sul petto, anche se lui cercava di toglierla con la forza. Chiuse gli occhi. C:"LADYBUG, NON FARLO!" Non lo ascoltò. Enegia. Energia. Enegia. Tutto ancora una volta divenne bianco, ma molto molto più luminoso delle altre volte. ***?:”grazie mille Ladybug” era la stessa donna che aveva visto quando aveva purificato il Miraculous del pavone, era la moglie del signor Agreste***

Chat noir si coprì il volto con le braccia, mentre Ladybug fu sbalzata via dalla Torre.

C:”LADYBUG!”

 

Era davanti la porta di casa sua, in piedi, avvolto da una luce bianca, e si guardava intorno. Una donna dai capelli biondi era girata di spalle, davanti al cancello. 

G:”Emilie…” disse quasi commosso.

E:”ciao Gabriel” si girò e sorrise leggermente. 

Lui cercò di avvicinarlesi, ma lei lo fermò.

E:”dobbiamo ringraziare Ladybug se adesso siamo liberi. Mi dispiace di essermene andata Gabriel… non è stata una mia scelta. Prenditi cura del nostro Adrien”

G:”Ti prego Emilie, resta”

E:”non posso”

G:”perchè?”

E:”perchè sono la guardiana dei Miraculous” 

G:”io…noi non ce la possiamo fare senza di te”

E:”non vi sto lasciando, Gabriel. Sarò sempre con voi”

 

Correva. Le strade erano bagnate perchè continuava a piovere. Doveva trovarla, anche a costo di setacciare tutta Parigi. Continuava a correre rischiando di scivolare, poi si fermò di scatto, e con lui il suo cuore per un attimo.

C:”Ladybug…”

La trovò in una stradina deserta a causa del maltempo. Le si avvicinò lentamente. Era distesa su un fianco, con qualche goccia di sangue a sporcarle il viso. La pioggia le scivolava addosso e le bagnava i capelli. Chat noir si inginocchiò davanti a lei, le sfiorò il viso e la sollevò, cercando di essere il più delicato possibile per evitare di farle male. Il cuore di lei batteva molto piano e respirava a fatica. Anche Chat noir era ridotto piuttosto male: il sangue continuava a gocciolare dal lato sinistro del suo viso e teneva l’occhio chiuso. 

C:”Ladybug, è tutta colpa mia, se non ti fossi sforzata per purificare il mio Miraculous a quest’ora tu non…” si bloccò. La trasformazione di Ladybug stava svanendo, rivelando la sua vera identità. Un esserino rosso svolazzò roteando e finì a terra, anche lei sotto la pioggia. 

C:”Marinette…?” Non ci poteva credere “Eri tu… tutto il tempo… Sono un vero idiota, come ho fatto a non capirlo? La ragazza che amo è sempre stata al mio fianco, mentre io ero troppo occupato a pensare solo a Ladybug. Marinette, perdonami se puoi… Ti porto a casa” 

Prese Tikki in mano e mise le mani sotto le gambe di Marinette per prenderla in braccio. Dopodiché con un balzo sparì tra i tetti della città.

 

Era distesa sul letto, con Tikki, la quale si era ripresa, che svolazzava per la stanza, disperata. Chat noir era seduto sul parquet della camera. Vegliava su di lei. Aspettava e soprattutto sperava che si svegliasse. Teneva la testa bassa, si sentiva in colpa per non aver capito che Marinette fosse Ladybug e per essere stato akumizzato da suo padre. Proprio quando la situazione sembrava disperata, Marinette schiuse leggermente le palpebre, vedendo, anche se in modo un po’ sfocato la figura di Chat noir. L’immagine si fece più nitida quando aprì completamente gli occhi. 

M:”Chat…”

Chat noir alzò il capo “my lady”

M:”che ci fai …” il supereroe la interruppe, abbracciandola. Anzi, saltandole completamente addosso dalla gioia.

C:”stai bene per fortuna, temevo che…”

M:”Chat, piano, così mi fai male”

C:“hai ragione, scusa scusa scusa”

M:”cos’è successo?”

C:”non ti ricordi nulla?” Lei scosse la testa “abbiamo sconfitto Papillon” 

M:”tu-tu sai che io…?” Chat noir sorrise “immagino che tu sia deluso…” scostò lo sguardo da lui, abbassandolo. 

C:”perchè mai dovrei esserlo?”

M:”perchè non sono la Ladybug che tu desideravi… ”

C:”ti sbagli Marinette. Se c’è qualcuno che qui dovrebbe essere deluso, sei tu. Sono un perfetto idiota, mi sono lasciato akumizzare, ti ho fatto rischiare la vita”

M:”ma non è vero!”

C:”lasciami finire. Non ho capito che c’eri tu sotto la maschera e ti ho considerato sempre solo un’amica, senza rendermi conto che la ragazza che veramente amo” la sua trasformazione svanì. Marinette spalancò gli occhi e si coprì la bocca con le mani “era nel banco dietro al mio”.

La voce le si bloccò in gola. Non riusciva nemmeno a pronunciare il suo nome. Ripensò a tutti i momenti passati con Chat noir e arrossì terribilmente ricordando che lo aveva baciato per ben due volte. 

M:”A-A-Adrien…” 

C:”sei bellissima quando arrossisci” e arrossì anche lui “dimmi, tu cosa..”

M:”i-io-io… Adrien…”

Adrien sorrise, poggiò le mani sulle sue spalle, si avvicinò al suo viso e fece scontrare le loro labbra, in un tenero e lungo bacio. 

P:”bleahh ragazzi fermatevi, così mi farete perdere l’appetito. O quasi” Di malavoglia Adrien si staccò da Marinette, pur continuando a tenere le mani ferme sulle sue spalle.

A:”hahaha Plagg, sei incorreggibile”

P:”almeno adesso che hai trovato la tua dolce metà la smetterai con tutti quei «chissà chi sarà mai, io la amo così tanto, per lei farei qualsiasi cosa »”

A:”Plagg, ma che dici, la vuoi piantare?”

Marinette scoppiò a ridere. Era felice che il ragazzo che amava fosse il suo compagno di avventure, si dispiaceva soltanto di averlo sempre rifiutato. 

 

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Capitolo 10
*** Paris sous la pluie ***


Capitolo 10: Paris sous la pluie

 

Era pomeriggio inoltrato e il sole stava ormai per tramontare. Un bellissimo arancione avvolgeva la città di Parigi e dolci gocce di pioggia cadevano leggere al suolo, creando uno spettacolo magnifico per chi aveva deciso di fare un passeggiata. Era proprio un panorama da favola, degno di uno dei tanti dipinti esposti al Louvre. Molte coppie ne avevano approfittato per passare un po’ di tempo insieme.

Adrien, adesso che aveva trovato la ragazza che amava si era promesso che non l'avrebbe mai lasciata andare per nulla al mondo e che l’avrebbe sempre resa felice. Perciò aveva pensato di fare qualcosa di carino per lei, visto che ancora non avevano avuto un primo appuntamento. Era forse un po’ scontato, ma non sapeva in che altro modo comportarsi. Il bellissimo modello infatti non aveva molta esperienza con le ragazze, anche se si riteneva un tipo molto romantico, come aveva dimostrato cercando di organizzare un appuntamento tra Nino e Marinette. Gli venne da ridere pensandoci. Per fortuna che alla fine Nino aveva scelto Alya, altrimenti vedi che casino! 

Dal canto suo Marinette era super felice di passeggiare al tramonto con il ragazzo che amava. Sapeva molto di film. La pioggia poi rendeva il tutto molto più suggestivo. Marinette lo guardava, era così bello. 

(Flashback di Marinette) **Il terzo giorno di scuola era finito, Marinette stava uscendo dall’edificio scolastico. Pioveva. Non aveva l’ombrello per ripararsi, così decise di aspettare che smettesse. Dopo qualche secondo uscì anche Adrien.

A:”CIAO!” Lei si girò dall’altra parte. Lui abbassò lo sguardo, triste, poi aprì l’ombrello e iniziò a camminare.

“Volevo che sapessi” si fermò “che l’altra volta cercavo di togliere la gomma dalla tua sedia” girò il capo verso di lei “te lo giuro.” Marinette stava in silenzio “non sono mai andato a scuola prima, non ho mai avuto amici, tutto questo… è una novità”. La guardò. Si voltò completamente verso di lei, tendendole la mano con l’ombrello. Marinette continuava a fissarlo. Aveva un’espressione meravigliata dipinta sul volto. Adrien le sorrideva. Un tuono. Titubante, Marinette allungò la mano verso l’ombrello e lo prese. Dopo qualche secondo l’ombrello le si chiuse sulla testa. Adrien fece un’espressione buffissima, poi non riuscì a trattenere la risata.

A:”hahahahha” Marinette sollevò l’ombrello e lo guardò per un attimo severa, poi rise anche lei.

Adrien smise di ridere “A domattina”. Poi scese le scale e andò via. 

M:”Ah…si a doma-ma-ma-matt-ti-na ma perché balbetto?” **

 

M:”sai Adrien, anche quel giorno pioveva”

A:”ti riferisci a quando ti sei innamorata di me?”

M:”EHHH??” Marinette arrossì.

A:”insomma, quando ti ho regalato l’ombrello”

M:”q-quindi tu-tu…”

Adrien in risposta fece spallucce. Poi sorrise. Posò il suo sguardo sopra di lei, assumendo un’espressione maliziosa. Avvicinò le mani al suo viso, sfiorandoglielo. Marinette era arrossita e sentiva le gambe tremare. Lentamente si avvicinò alle labbra della ragazza, poggiandovi sopra le sue. Marinette dovette alzarsi sulle punte a causa della differenza di altezza.

 

E cos’ altro aggiungere? Sarà il fascino di Paris sous la pluie.

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