Tradimenti.

di Fujiko91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** 1°Capitolo ***
Capitolo 3: *** 2°Capitolo. ***
Capitolo 4: *** 3°Capitolo. ***
Capitolo 5: *** 4°Capitolo. ***
Capitolo 6: *** 5°Capitolo. ***
Capitolo 7: *** 6°Capitolo. ***
Capitolo 8: *** 7°Capitolo. ***
Capitolo 9: *** 8°Capitolo. ***
Capitolo 10: *** 9°Capitolo. ***
Capitolo 11: *** 10°Capitolo. ***
Capitolo 12: *** 11°Capitolo. ***
Capitolo 13: *** 12°Capitolo. ***
Capitolo 14: *** 13°Capitolo. ***
Capitolo 15: *** 14°Capitolo. ***
Capitolo 16: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Betato:ringrazio, Ciuffettina per la sua correzione e per i suoi consigli grazie :*


 
Prologo.

È una notte piovosa, di fine autunno.

Tutti gli abitanti di Grimmauld Place n° 12, stanno dormendo, quando improvvisamente vengono svegliati dalla porta d’entrata che viene aperta con rabbia, poi da delle urla.

Urla che provengono da due voci conosciute da tutti.

La prima, che riconobbero essere quella di Harry, urla con collera: “Come hai potuto farmi questo! E con chi mi hai tradito? Parla!”

“Non posso dirtelo…” risponde la seconda voce, sicuramente quella di Draco, “forse è meglio se ne riparliamo domani, quando entrambi non saremo più sbronzi e tu non sarai più così in collera… così da non dire cose di cui potremmo pentirci!”

“Io voglio solo sapere il suo nome, voglio che tu mi dica chi è il tuo amante!?”

“Non è un lui…”

“Cosa?” Il giovane mago si dovette accomodare su di una delle poltrone, per calmarsi un po’.

“Su forza, ne riparleremo domani mattina, ti prego…”

“No! Non posso aspettare fino a domani mattina, ma non è per collera è per dispiacere. Non so se tu ti renda conto di cosa io stia provando in questo momento… ma ti rendi conto che stai per mandare in frantumi tutto, sopratutto il mio amore per te?”

“Non dire così, io ti amo ancora.”

“Quindi per te, la tua amante non ha alcun valore?”

“Per me non ha alcun valore, è stata solo una scappatella!”

“Allora dimmi il nome di questa scappatella, non è così difficile…”

“La scappatella si chiama… no, non posso mi dispiace.”

Il mago se ne stava per andare via, ma l’altro si alzò di scatto dalla poltrona e lo afferrò per il polso per poi trascinarlo vicino a sé.

“Dimmi chi è! Dimmelo, subito!”

La mano stringeva, il suo polso doleva, e lui voleva solo che tutto ciò finisse, così dalle sue labbra uscì quel nome: “Hermione.”

Il cuore dell’altro mago si fermò e andò in frantumi. Si dovette accomodare di nuovo. “Tu menti, non può essere… lei ti odia! Non lo farebbe mai… lei è mia amica…”

“Ti prego, perdonami! Ti prego, perdona un momento di pazzia…”

“Non so cosa dire… sono senza parole, ti prego di andartene prima che io dica o faccia qualcosa di cui in futuro, mi possa pentire.”

“Non mi mandare, via, non senza che tu mi dica che mi perdoni… è stato solo un errore, per me non era nulla.”

“Allora dimmi, da quanto tempo non vi vedete?”

“Non lo so forse una settimana o forse anche meno…”

“Vattene via!” Gli occhi verdi ora sono pieni di dolore “ti ho detto, di andartene via”

Gli stessi occhi ora piangono.

“Ti prego, di non mandarmi via, non così…” ripete l'altro mago.

“O te ne vai tu o me ne vado io, non posso rimanere qui con te e con lei…”

Prima di scomparire in un crac quegli stessi occhi verdi stanno guardando l’altro mago che ora sta salendo le scale e sta andando da lei.

Un momento dopo, gli altri abitanti sono scesi giù nel salone e a rompere quel silenzio fu Ron, rivolto a Hermione: “Non puoi averlo fatto veramente? Dimmi che non è vero, dimmi che tutto ciò che abbiamo sentito è falso?”

“Vorrei potertelo, dire. Ma non sarebbe la verità.”

Ron si sentì tradito, capì cosa provasse il suo amico che se ne era appena andato via.

E alla fine decise di seguirlo, per poterlo consolare come meglio poteva...




Angolo dell'autrice:

e' la prima volta che scrivo una Dramione! Ho comunque la inserisco in una FF!
Draco tradisce Harry... con Hermione, per le fan della coppia Dramione farà piacere per i fan della coppia Drarry un po' meno... ma io sono pronta a sentire ogni vostra opinione! ù.ù

Le uscite non saranno regolari! Ve lo dico già u.u


Fatemi sapere cosa ne pensate, di questo inizio! Grazie! :*

A presto Fuji.

 

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Capitolo 2
*** 1°Capitolo ***


Note: eccovi il primo capitolo! L'altro era il prologo u.u
Betato: ringrazio Ciuffettina per i suoi consigli e il suo aiuto nella correzione dei piccoli errori :*


 

Hermione riuscì solo a vedere Ron che se ne va in un crac.

Per poi salire le scale e raggiungere Draco nella sua stanza.

“Non potevi, semplicemente, dimenticare ciò che è avvenuto tra di noi?”

“Mi dispiace… non ci riesco…”

“Come sarebbe a dire che non ci riesci?”

Draco non seppe cosa rispondere, non sapeva più nulla. Tutto il suo mondo era crollato, come fatto di cristallo. Ora Harry sapeva, e non l’avrebbe perdonato.

Sembrava che il suo cuore, da un momento all’altro, sarebbe esploso, e ora quella domanda…

Tutto ciò era troppo.

Troppo da sopportare, impossibile da superare. Non riusciva a trovare le parole giuste per rispondere a quella domanda. Il suo respiro divenne irregolare e le sue mani erano sudate.

In quel momento, la porta della stanza si aprì. “Hermione, per favore esci, devo parlare con Draco” disse il professor Lupin.

Però la giovane maga non dava segni di volersi muovere, ma alla fine decise che era meglio andarsene.

In quel momento gli occhi dell’anziano licantropo si posarono come un macigno su Draco. “Perchè?”

Un’altra domanda, Draco era stufo, non ce la faceva più era tutto troppo.

Ma questa volta la risposta si fece largo nella sua mente e lui rispose senza alcuna esitazione. “Hermione mi è sempre stata contro, poi un giorno è successo… la verità? È che non c’è un perché, non ci sarà mai…”

“Hai mai pensato ad Harry?”

“Forse ma solo all’inizio, ma non del tutto. Però lo rivoglio. Immagino che lui non mi perdonerà.”

“Non lo so, questo sta a lui, io ti posso solo dire che non riesco a capire. Magari da te sì me lo poteva aspettare, ma da Hermione… questo mai!”

“Ma certo, io sono un Malfoy. Noi tradiamo, è nella nostra natura, ma in questo caso si sbaglia. Il tradimento è venuto naturale a entrambi.”

Solo allora Draco alzò lo sguardo per poi riprendere a parlare: “Potrei dire che la colpa è sua, ma non sarebbe la verità. Con esattezza, entrambi abbiamo tradito la fiducia di Harry. E nulla può ricostruirla!”

In quel momento Draco si alzò dal letto e andò a prendere una valigia, e dopo aver pronunciato un paio d’incantesimi, tutti i suoi abiti, vennero piegati e fatti entrare all’interno di essa.

“Dove andrai?”

“Penso che andrò da mia madre, in Cornovaglia”

“Pensi? Ma non ne sei sicuro?”

“No, non sono più sicuro di nulla… ma immagino che la colpa sia solo mia!”

Lupin non riuscì a trovare alcuna parola da dire, alla fine anche Draco se ne andò via.

Intanto Hermione era scesa al secondo piano solo per sentirsi dire da Ginny: “Ma come hai potuto? Hai tradito l’amicizia con Harry e hai tradito, l’amore che c’era con mio fratello, per cosa poi?”

“Non lo so nemmeno io, però è successo e non si può tornare indietro!”

Appena vide Lupin scendere le scale domandò: “Allora ora posso andare da Draco?”

“Draco se n’è andato via… ma ti rendi conto, io non riesco ancora a farmene una ragione, come avete potuto?”

“Voi non sapete nulla, di com’è stato tutto più difficile dopo la fine della guerra. Io per Ron ho abbandonato tutti i miei sogni…”

“Non ti permetto di dare la colpa a Ron!” disse Ginny con collera.

“È inutile parlare con voi. Io me ne vado in camera mia, quando ritornerà Ron, ditegli di venire su!”


Mentre, a Grimmauld Place, le cose stavano precipitando, Harry se n’era andato nell’unico luogo che l’avrebbe calmato a Godric’s Hollow, dove era nato.

A un certo punto, mentre se ne stava seduto davanti al cancelletto, sentì un crac e credendo che fosse Draco domandò: “Che cosa vuoi? Il mio perdono?”

“No amico, penso che perdonarli sarà difficile per entrambi!”

“Ron… mi dispiace… non so cosa dirti…”

“Pensa io come mi posso sentire. Almeno tu lo sei venuto a sapere da Draco… io invece se non vi avessi sentito, sarei passato per l’ennesima volta per un idiota!”

“Non è vero! Ron, credimi, la colpa non è nostra…”

“Ne sei sicuro, Harry?”

“Che cosa vuoi dire?”

“Pensaci bene, io per esempio, dopo la morte di Fred, mi sono sentito più responsabile verso la mia famiglia e così tutti i progetti di viaggio fatti con Hermione li ho cancellati e così facendo ho penalizzato anche lei…”

“Forse anch’io ho penalizzato Draco, cioè volevo realizzare i miei di sogni, ma non ho mai pensato ai suoi… allora la colpa è nostra?”

“Non lo so, ma sicuramente questo ha aiutato ad allontanarli da noi!”

“Tu odi Hermione?”

“Non lo so e tu, odi Draco?”

“Non lo so, ma non tornerò a casa, di’ agli altri che io vado a stare per un po’ da Luna e da suo marito Rolf.”

“Glielo dirò, sarà dura, miseriaccia non ci voleva proprio, eh? Ora che finalmente avevamo un momento di pace!”

“Il problema è che siamo tutti cambiati, Ron. Siamo tutti adulti, guardaci abbiamo quarant'anni… eppure non sapevamo nemmeno, che i nostri rispettivi partner erano infelici… questo fa riflettere parecchio, forse eravamo più felici allora! Ad Hogwarts.”

“Togli il “forse” lo eravamo. Sai molte volte mi mancano quegli anni, ma almeno guardala dal lato migliore, tu e Draco non avete figli… se Hermione se ne dovesse andare, come lo dovrei dire a Rose e Hugo?”

“Non so cosa dirti! La verità è anche un’altra, io avevo già perdonato un altro tradimento a Draco…”

“Tu cosa? Quale? Quando?”

“Dopo la guerra, la sua famiglia voleva un erede e così l’ho lasciato andare a letto con una certa Astoria, una strega Purosangue, lo so è da pazzi non è vero?”

“No, non lo è, parliamo dei Malfoy! Sai, loro sono strani…”

“Sì è vero, comunque dopo averla messa incinta e quindi aver adempiuto al suo dovere, tornò da me ed io lo perdonai! Ora invece è tutto diverso, si tratta di Hermione, io la consideravo un’amica anzi una sorella! Scusami, ma è meglio che vada, salutami gli altri.”

“Promettimi che tornerai, da noi?”

“Forse, un giorno…”crac.

Ron se ne tornò a Grimmauld Place, si sentiva amareggiato e triste, di aver perso il suo unico vero amico in quel modo.

Quando entrò nella sala da pranzo, tutti i presenti gli chiesero dov’era Harry e alla sua risposta, il malumore si propagò.

In quel momento a parlare fu Ginny: “Hermione ti sta aspettando al piano di sopra… ti vuole parlare!”

Ron salì le scale lentamente, si sentiva le gambe pesantissime, oltre tutto a ogni passo, gli dolevano.

Alla fine, quando arrivò davanti alla porta della stanza, bussò e dopo un paio di secondi sentì una voce femminile rispondergli “avanti”.

Ron entrò, e vi trovò Hermione seduta sul letto, con gli occhi gonfi dal pianto, appena ella lo vide esclamò: “Mi dispiace Ron! Davvero, mi devi credere. Tu mi credi non è vero?”

“Non so più nemmeno io a cosa credere o non credere! Mi devi concedere, un po’ di tempo, per capire, se sei ancora la persona di cui mi ero innamorato”

“E quindi? Manderai all’aria il nostro matrimonio, per cosa, per un mio errore?”

“Ma ti rendi conto di ciò che stai dicendo? Un errore è quando Rose dimentica di mettere un ingrediente in una delle sue pozioni, ma quello che tu hai fatto con Draco, è tradimento. Tu mi hai tradito, tu hai tradito la fiducia che riponevo in te!”

“Sì lo capisco, ma non c’è nulla che io possa fare, per rimediare?”

“Non so cosa dirti, Harry se n’è andato, forse non tornerà, io ho perso il mio migliore amico e penso di aver perso anche te o forse ti avevo perso da molto più tempo, ma non me ne ero reso conto.”

“Capisco, quindi cosa facciamo ora?”

“Ora tu starai qui, con Rose e Hugo ed io andrò a vivere dai miei genitori! Per ora è meglio così.”

Mentre Ron stava tornando, giù dagli altri Hermione all’interno della sua stanza pensò: “Ma cosa ho fatto… ho rovinato tutto e per cosa… per nulla! Draco se n’è andato, Ron anche non ho più nulla…”



 

Intanto in Cornovaglia, Draco era giunto, a casa della madre.

“Draco, cosa ci fai qui?”

Non sapeva cosa dirle, perché l'opzione di confessarle che era stato a letto con una mezzosangue, non rientrava nelle possibilità.

“Per un po’ devo stare qui, Harry è dovuto andare in Transilvania per lavoro…”

“Va bene, su entra che fuori sta piovendo e ti stai bagnando tutto!”

La casa, all'interno era molto spaziosa e Draco si accomodò vicino al caminetto acceso.

“Per quanto tempo, intendi rimanere?”

“Forse un mese o magari anche, per più tempo!”

“Draco… sono tua madre e, come tale, capisco quando mi stai mentendo. Tu ed Harry avete litigato?”

“Sì… ma la colpa è solo mia, io l’ho tradito…”

Le lacrime che fino a quel momento, era riuscito a trattenere, uscirono mentre era avvolto dal dolce abbraccio caldo di Narcissa.

“Oh piccolo mio, stai tranquillo, vedrai che il tempo aggiusterà ogni cosa! Anche tuo padre mi ha tradito molte volte…”

“Davvero? E tu l’hai perdonato?”

“Sì davvero, anzi non c’è Malfoy che non l’abbia fatto… non sempre, non si perdonano certe cose… è solo che c’eri tu ed io non volevo darti alcun dispiacere. Ma immagino, che l’amore tra di noi non ci fosse più…”

“Mi dispiace molto, ma tra me e Harry immagino che ci sia ancora.”

“Lo spero anch’io!”


Nel frattempo Harry stava bussando alla porta della casa di Luna.

Questa si aprì, grazie a una magia.

“Harry! Ma che bella sorpresa, cosa ci fai qui?” disse un’entusiasta Luna.

“Ehm, ecco… io… e Draco abbiamo litigato!”

“Dai, entra pure, vieni accomodati, raccontami tutto!”

Harry si accomodò su una poltrona in salone e lì raccontò tutto a Luna e a suo marito. Quando ebbe finito, Luna lo abbracciò forte.

“Immagino che rimarrai qui, vero?”

“Se per voi non è un problema?”

“No, anzi per noi è un vero piacere! Solo che abbiamo un altro ospite… e non sappiamo se sia un buon momento… cioè, magari a te non fa piacere vederlo ora!”

“E chi è?”

In quel, momento una voce di un mago più anziano fece eco nella stanza: “Signor Potter! È un vero piacere rivederla, dove ha lasciato, mio figlio?”

Harry si voltò di scatto. “Signor Malfoy! Da quando è uscito da Azkaban?”

“Immagino che sia stato occupato in altre faccende, comunque è da un mese circa che sono uscito. Allora dov’è Draco? Non mi dica che vi siete lasciati?”

“Per ora no! Ma mi duole ammetterlo che purtroppo, molte volte, la mela non cade mai troppo lontano dall’albero paterno… Draco mi ha tradito… ma di certo non le piacerà sapere con chi!”

“Con chi?” chiese serio Lucius.

“Con Hermione Granger, come immaginavo, è rimasto senza parole.”

“E immagina bene… allora cosa farà, si fermerà qui con noi?”

“Non ho altro posto dove andare, per favore, Luna, mostrami dove si trova la mia camera, ho solo bisogno di dormire.”

“Allora buona notte signor Potter, anche se immagino che non ci riuscirà. Sapere che la propria migliore amica l'ha tradita in questo modo, con suo marito…”

Harry non stette ad ascoltare, oramai aveva quarant'anni, le parole di Lucius Malfoy non avevano più alcun valore.


Angolo dell'autrice:

immagino che in molti vi state chiedendo, se finirà in Drarry o in Dramione... 
Allora per prima cosa voglio dirvi questo è una Drarry, infatti Harry e Draco hanno quarant'anni  e si sono sposati, solo che ora il loro matrimonio è messo a dura prova da questo tradimento da parte di Draco con Hermione u.u

Ma per me rimarrà una Drarry quindi state tranquilli! :*

Detto questo ringrazio chi la recensirà ancora e chi la inserita tra le seguite e tra le preferite grazie :*

A presto! Fuji.

 

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Capitolo 3
*** 2°Capitolo. ***


Note: i protagonisti si pongono una sola domanda, e ognuno di loro risponde a modo suo...
Betato: ringrazio Ciuffettina grazie :*


 

Quand’è che era cambiato tutto?


È una domanda che bene o male si facevano tutti e quattro.

Harry ripensava a quando aveva capito di provare alcuni sentimenti per Draco, e alla fine si era deciso solo al quarto anno, di dichiararsi. E alla fine, dopo varie battaglie, era riuscito nell’intento di fidanzarsi con il suo amato.

Poi dopo aver finito gli studi ed essere diventato un auror, decise di prenderlo come suo marito.

Nella sua mente, appariva tutto così chiaro e senza alcuna lacuna, invece, dopo un po’, si rese conto che, in realtà, tali sentimenti erano cambiati.

Lui era sempre via per lavoro, fare l’auror non era così facile, doveva sempre andare via per catturare qualche lupo mannaro, scappato dopo la guerra.

Non aveva mai un attimo di tempo per stare con Draco, il quale diceva sempre che tutto andava bene, ma visto dov’erano finiti, la verità era un’altra, nulla andava come doveva andare…

 

Dal canto suo Ron si poneva le medesime domande, se ne stava coricato nel suo vecchio letto, a riflettere di come avesse avuto inizio.

Di come fu bello fare amicizia con Harry e poi conoscere Hermione, da parte sua, fu amore a prima vista.

Ma non solo, all’inizio apprezzava ogni cosa di Hermione anche i suoi difetti.

Con l’andare del tempo, le differenze si sono fatte sentire maggiormente…

Tipo Hermione aveva studiato e finito, Hogwarts.

Invece lui, dopo la guerra, andò a lavorare con suo fratello George da Tiri Vispi, e questo fu l'inizio di vari litigi.

Lui era il nullafacente e lei era quella su cui gravava tutto. Lei che per suo marito aveva dovuto abbandonare l’avventura e dedicarsi a un lavoro dietro a una scrivania, solo perché aveva un miglior stipendio.

Uno stipendio, che a detta sua aiutava a far studiare come si deve i figli.

Ron si sentiva sempre di più inutile. E alla fine tutte queste incongruenze erano sfociate in questo tradimento…

Forse, con il senno del poi, lui ed Hermione non erano fatti per stare insieme.


Hermione, invece dalla sua stanza a Grimmauld Place, stava pensando diversamente dal suo Ron.

Lei non aveva mai pensato a Ron come a un peso, solo che non aveva sopportato che lui avesse abbandonato, senza confrontarsi con lei, la scuola di Hogwarts.

Così alla fine, questa faccenda l’aveva portata a odiarlo e a trattarlo male.

Ma la verità stava nel fatto che non sopportava quanto Ron avesse poca fiducia nelle sue vere capacità.

Non capiva che forse un po’ fosse stata colpa sua. Perché lei non glielo aveva più detto, ma dire qualche volta al proprio partner: “io ho fiducia in te” o “sono sicura che ce la farai” è sempre molto importante.

In fondo l’amore si basa anche sulla fiducia reciproca.

Ma Hermione, alla fine, dedicava tempo solo a due cose: ai figli e alla sua carriera lavorativa. Non erano un male, ma aveva dimenticato di dire: “ti amo” a Ron.

E così facendo, il matrimonio stava finendo, e lei era andata a cercare, un altro tipo di affetto altrove, da un'altra persona che si sentiva trascurata dal suo compagno.

 

Quella persona era Draco, il quale, all’inizio tutto sembrava un sogno, il famoso Harry Potter, si era innamorato di lui.

Poi i vari processi avevano portato un po’ di tensioni, in casa. Ma per fortuna Harry, gli era stato vicino.

Alla fine la madre era stata assolta ed era andata a vivere in Cornovaglia.

L’amore sembrava che avesse trionfato su tutto, ma Draco sapeva che la vita non è una favola, non finisce con “e vissero felici e contenti”, purtroppo non c’è nulla che finisca così.

Infatti, dopo il matrimonio, Harry doveva sempre viaggiare, lontano dall’Inghilterra, a caccia di qualcosa, anche se Voldemort era morto, da tanti anni.

Il suo spettro, li perseguitava… Draco detestava, quella vita, aveva tentato più di una volta di farlo capire ad Harry, ma non era servito a nulla.

Un giorno, come tanti, era andato in una pasticceria, nei pressi di Londra e lì ci aveva incontrato Hermione.

Dopo aver parlato a lungo dei propri problemi e dopo diversi incontri, clandestini avevano capito di avere molto in comune.

E così alla fine successe l'inevitabile, Harry se n’era andato per l’ennesima volta e Draco andò da Hermione.

I due andarono, a Notturn Alley, e in mezzo a quei sordidi vicoli, trovarono la locanda giusta. Che affittava stanze e la frase, dell’anziano mago dietro al bancone, fu solo un “occhi non vedono e cuore non duole.”

L’anziano mago aveva una lunga barba, non era di certo pulito, ma per quello che stavano per fare, quel luogo andava più che bene.

Dopo aver preso la chiave, i due maghi salirono le scale ed entrarono nella stanza.

Hermione si sentiva alquanto nervosa. “Ma secondo te, è la cosa giusta?”

“Tu ti senti sola, io mi sento solo… non so se è giusto o no. Ma in questo momento, lo voglio e tu?”

“Anch’io… però immaginati se Harry lo scoprisse o peggio, Ron?”

“Non lo scopriranno mai, questo è il nostro piccolo segreto, allora vuoi ancora parlare?”

“Sì hai ragione facciamolo!” e così i due, dopo essersi levati i vestiti e coricati sul letto, si lasciarono andare a represse passioni carnali, sì perché in fondo per entrambi non fu altro che sesso.

Sesso senza amore, sesso che non necessitava di alcun sentimento, sesso liberatorio che liberava entrambi dai pesi della vita.

Per un attimo esistevano solo loro, non c’era alcun Harry e nemmeno alcun Ron. Solo Draco ed Hermione.

Ma il mattino dopo, c’era ben altro.

C’era la consapevolezza di aver infranto qualcosa, di non poter tornare indietro di aver commesso il peggior gesto della loro, vita, di aver tradito la fiducia dei loro mariti.

Ma soprattutto Draco, si rese conto che se un giorno Harry l’avesse saputo, tale verità avrebbe rovinato, se non distrutto, per sempre ogni cosa. E Harry non l’avrebbe perdonato.

Ma ogni volta che rimanevano soli, i due maghi s’incontravano sempre e consumavano quel loro peccato. Pur sapendo che un giorno li avrebbero scoperti, ma non importava più, con il tempo si era instaurato un qualcosa, forse da gioco era diventato quasi amore…

 

Ma con il senno del poi, ora Draco, si sentiva perso senza il suo Harry, e avrebbe desiderato essere stato più forte.

Però se da una parte rivuole il suo Potter, dall’altro rivorrebbe anche quelle notti con la sua amante, in fondo è un Malfoy!


Angolo dell'autrice:
vi ricordo che anche se in questo capitolo, Draco ha ancora molti ripensamenti sul suo rapporto avuto con Hermione, questa è una Drarry! ù.ù

Voi cosa ne pensate, di questo tradimento? Fatemi sapere grazie u.u

Ringrazio, chi la segue , chi la messa tra le preferite e chi recensisce grazie :*

Al prossimo capitolo!
Fuji.

 

 

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Capitolo 4
*** 3°Capitolo. ***


Note: eccomi qui con il nuovo capitolo una buona lettura si ci vede giù! u.u
Betato: ringrazio Ciuffettina per la correzione! :*




 

Erano diversi giorni che Ron si era trasferito a casa, dei suoi genitori.

Ma alla fine dopo tanti ripensamenti, si era deciso ad andare a parlare con Hermione e magari tentare di salvare il salvabile di ciò che rimaneva del loro rapporto.

Così, quella mattina, dopo essersi alzato e vestito, scese, fece colazione e usò la metropolvere per andare al lavoro da Tiri Vispi.

Ma, prima di andarci, passò dalla villetta di Hermione, dopo vari ripensamenti, infine si decise e bussò.

Dall'altra parte, venne ad aprirgli la maga. “Ron… entra, fai attenzione a non inciampare negli scatoloni…”

Ron andò ad accomodarsi nella sala. “Uhm, vedo che stai per partire… non dai nemmeno una seconda possibilità al nostro matrimonio?”

“No! E su questo punto, per la prima volta nella mia vita, sono sicura! Pensaci bene, tu la vorresti, pensi davvero che quello che è successo, non ricapiti più?”

“Andresti di nuovo a letto con Draco?”

“No, certo che no, ma il nostro amore è finito sicuramente molto prima di Draco… ma noi non ce ne siamo resi conto, o non volevamo farlo!”

“Immaginiamo che tu abbia ragione. Che cosa facciamo ora?”

“Per prima cosa io me ne vado, ma di certo non ti vieterò di vedere Hugo e Rose, e loro rimarranno a studiare ad Hogwarts! Tu ed io, invece, penso che avremmo bisogno di tempo, prima di riprendere a parlarci come prima. Prima del matrimonio, prima di tutto quello che ci è capitato…”

Ron non sapeva cosa dirle, ma in cuor suo sapeva bene che quelle cose appena dette da Herm, erano parole vere.

“Apprezzo la tua sincerità! Non darò la colpa alla guerra, sarebbe troppo facile, come non darò la colpa a Draco. In realtà, la colpa è nostra, è da pazzi non essersi accorti prima che quel sentimento che ci legava, sia svanito così… dove andrai?”

“Già! Andrò in Nuova Zelanda e farò ciò che amo, cioè prendermi cura delle creature magiche e altre cose e tu cosa farai, Ronald Wesley?”

Il mago divenne leggermente rosso, ma dopo un primo momento d’imbarazzo, nel sentirsi chiamato per esteso, rispose: “Io prenderò in mano la mia vita, porterò a termine gli studi e farò l’auror! Poi, ovviamente, starò a dietro ai nostri figli!”

“I nostri figli, la cosa migliore della nostra vita di coppia! Chissà cosa penseranno di noi…”

“Da’ loro il tempo per capire, sono entrambi svegli, con il tempo capiranno che l’abbiamo fatto, anche per loro! In fondo è meglio così che vivere la nostra vita indossando delle maschere di una falsa felicità non pensi?”

“Sì proprio così! Tu pensi che tra Draco ed Harry le cose andranno, meglio?”

“Loro si amano, è solo che sia Harry sia Draco, prima di tutto, dovranno decidere di lasciarsi alle spalle il loro passato per una volta per tutte!”

“Sì, questo è lo spirito! Ora dovrai andare al lavoro…”

“Non ci andrò… magari ti aiuto con gli scatoloni e poi andrò a cercare un modo per poter dare il mio ultimo esame… ho quarant'anni miseriaccia!”

“Diciamo solo che sei un po’ in ritardo.”

I due scoppiarono a ridere, poi Ron aiutò Hermione a sistemare la roba.

A ogni foto, c’era un ricordo legato ad essa, e così alla fine divenne sera.

“Penso che sia ora che io vada, tu quando partirai?”

“Io partirò appena avremo parlato con i bambini, poi immagino che qualcuno dovrà dirlo ad Harry… vorrei che lui venisse qui…”

“Magari ne parlerò con Luna! Sarebbe bello che almeno voi due facciate pace, sarebbe un buon punto di inizio! Comunque buona notte, Herm.”

“Buona notte anche a te, Ron.”


Ron se ne tornò a casa, raccontò tutto a Ginny e a George.

I due maghi non commentarono, anche perché, il fratello spiegò che la colpa era di entrambi per non aver capito prima che l’amore era finito.

Dopo aver detto ciò, il mago salì le scale e andò a dormire.

La mattina dopo, Ron si alzò presto, fece colazione, per prima cosa passò da Tiri e Vispi e diede le dimissioni, a quel punto decise di andare da Luna.

Ma una volta lì, si ritrovò davanti Lucius, che con il suo solito modo di fare esclamo: “L’aspettavo! Mi chiedevo quando l’amico fedele sarebbe venuto fin qui a consolare il signor Potter…”

“Ha sbagliato, non sono venuto fin qui per quello, ma per parlare con Luna, è in casa?”

“No, non c’è, ma può dire a me, anche se immagino che non lo farà!”

“E immagina bene, mi dia una sola motivazione, per cui io dovrei dirle qualcosa?”

“Magari perché non sono più il cattivo della storia?”

Ron ci pensò un attimo su, poi gli vennero in mente le parole di Hermione: “Lascia il passato al passato.”

“Visto che lei è tanto desideroso di aiutare Harry, ero venuto fin qui a dire a Luna di far in modo che lui vada da Hermione… per far pace o almeno per chiudere il rapporto! Prima che lei se ne vada per sempre, per la sua strada.”

“Allora voi due vi siete lasciati?”

“Sì! Ma solo perché io e lei non siamo come lei e vostra moglie, non dobbiamo portare delle maschere per far vedere agli altri di essere migliori! Quando è logico capire che siamo uguali a tutti gli altri, con la differenza che siamo maghi!”

“Apprezzo il fatto che lei, signor Weasley, sia divenuto un adulto responsabile! Ora cosa farà?”

“Finirò i miei studi e diventerò un buon auror! I bambini capiranno con il tempo. Ora che le ho detto come stanno le cose, lei aiuterà veramente Harry?”

“Sì! Ma a modo mio! Ora vada pure e lasci tutto nelle mie mani.”

“Solo un'ultima cosa. Perché lo fa? Lei non dovrebbe odiarlo?”

“Come ha detto lei, ho fatto i miei errori e ho pagato per essi. Questo è solo il mio modo per voltare pagina, ecco tutto.”

“Da parte mia, le dico grazie e arrivederci, signor Malfoy.”

Appena Ron se ne fu andato via, Lucius si ritirò nella sua stanza.

 

Nel frattempo, in Cornovaglia, Draco se ne stava seduto sulla sua poltrona davanti al caminetto, erano giorni che non mangiava, sua madre si stava preoccupando, per la sua salute.

Narcissa gli aveva detto: “Dovresti mangiare qualcosa…”

“Se non avrò il suo perdono, non mangerò più. Attenderò la mia morte… lo so che ho quarant’anni e, come tale, dovrei fare l’adulto, ma solo ora mi rendo conto che, senza Potter, io non sono nulla!”

Narcissa non aggiunse altro, non ce la faceva, così alla fine decise di uscire, forse l’aria fresca le avrebbe fatto bene.

Mentre se ne stava seduta sul dondolo, senti un crac non si voltò, ma semplicemente disse: “Che cosa ci fai qui?”

“È così che saluti tuo marito?”

“Non so se ti possa interessare, ma tuo figlio è a pezzi…”

“Anche Harry lo è!”

“Harry? Ma ti rendi conto, lo chiami per nome, come se fosse una vecchia fiamma, ha quarant’anni… ha l’età di tuo figlio, è suo marito…”

“Non so di cosa tu stia parlando, immagino che l’età ti abbia dato alla testa, dovresti fare come me e tenerti giovane con l’aiuto della magia. Io ho deciso, starò accanto ad Harry e l’aiuterò a superare tutto, tu occupati di Draco.”

“In quale modo pensi di aiutarlo?”

“In nessun modo in particolare, comunque ricordati che, in questo caso, la colpa è esclusivamente di Draco. Lui l’ha tradito con quella mezzosangue!”

“È tuo figlio! Ora se permetti, torno in casa… tu torna da Harry…”

Narcissa se ne stava tornando verso casa, quando Lucius si girò verso di lei per urlarle: “Sei ridicola a insinuare che io provi qualcosa verso Potter! Quando in fondo, non sai nulla dell’amore…” Le ultime parole gli uscirono a mo’ di sussurro.

Narcissa oramai era rientrata in casa, ed era andata da Draco, ma non gli parlò di Lucius e neppure di Harry, non menzionò nulla, a quel punto era meglio far finta che nulla fosse avvenuto.

Invece Lucius tornò a casa ridendo di tutta quella faccenda.

 

Il mattino dopo, appena sentì i passi di Harry, si alzò, scese le scale e lo raggiunse in spiaggia e una volta lì…





Angolo dell'autrice:
Lo so, sono stata cattiva con Ron ed Hermione, però volevo essere realista! Non c'è più alcuna possibilità di un ritorno d'amore era logico da capire, che si sarebbero lasciati... però mi è dispiaciuto T.T

Ma Ron ha perdonato Herm, solo che hanno deciso di lasciarsi e ognuno seguirà il propri sogni! ù.ù

Chissà invece cosa farà Lucius? E quale ruolo avrà in questa storia lo vedrete, però non vi svelerò nulla! U.U

Ringrazio chi recensisce e chi l'ha inserita nelle seguite e nelle preferite! E chi solamente legge grazie :*

A presto! Fuji.


 

 

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Capitolo 5
*** 4°Capitolo. ***


Note: molte cose finalmente trovano il loro posto... 
Betato: ringrazio Ciuffettina per la sua correzione dei piccoli errori :*

 




Harry non riusciva a prendere sonno così si alzò, dal letto indossa la vestaglia, e scese le scale.

Una volta al primo piano, aprì la porta e andò verso la spiaggia.

L’oceano era calmo, l’aria fresca del mattino gli accarezzava dolcemente il viso, dopo aver trovato il luogo che gli pareva il più tranquillo, si sedette sulla sabbia e si lasciò cullare dal dolce rumore delle onde che s’infrangevano contro le scogliere.

A un certo punto, lasciò uscire ad alta voce uno dei pensieri che gli attraversava la mente: “Perché non riesco a perdonarti questo tradimento…”

In quel momento, una voce ruppe il silenzio: “È molto semplice, signor Potter, perché la maga in questione, con cui mio figlio l’ha tradita, era la sua migliore amica!”

“Signor Malfoy! Io vorrei rimanere solo con i miei pensieri… sa devo rimettere insieme i pezzi del mio cuore!”

“Primo, mi chiami Lucius, secondo come può essere che lei riesca a essere romantico anche ora?”

“Non pretendo che lei capisca, signor Lucius… non l’ha mai fatto, non lo farà di certo ora dopo quarant'anni!”

“Ha detto giusto, lei ha quarant'anni, quindi le suggerisco di comportarsi come tale. Si alzi da lì e vada a casa della sua amica ed esiga delle spiegazioni! Per una volta, faccia l’adulto, signor Potter!”

Harry si alzò, sapeva che quelle parole erano vere, ogni parola usata in quella frase era fottutamente vera, però non aveva ancora pensato a cosa o a come comportarsi con Hermione.

In quel momento, Lucius si era avvicinato e aveva sussurrato al suo orecchio: “Lasci che la porti io dalla ragazza, poi starà a lei, decidere cosa fare… per me può anche crogiolarsi nel suo dolore e bere, non m’importa. Ma l’unico che può in futuro rovinarla, sono io!”

Harry sentì solo un crac seguito da un senso di nausea, ma appena si riprese si accorse di non essere più sulla spiaggia, bensì davanti alla casa di Hermione.

“Sta a lei, ma le consiglio di fare l’uomo! Bussi a quella porta e parli con quella maga, per amor del cielo, lo faccia!”

In quel momento il mago, lasciò spazio all’uomo che presa la fiducia necessaria, bussò.

Dopo, un po’ la porta si aprì e davanti a lui, c’era un’irriconoscibile Hermione capelli disordinati, indossava una maglia larga e un paio di leggins neri.

Per un lungo istante, la voce della maga non riusciva a uscire, non sapeva cosa dire all’uomo che le stava davanti, all’amico di una vita.

Ma dopo un po’ Harry ruppe il silenzio: “Mi fai entrare? Ti devo parlare!”

“Certo, entra pure, accomodati di là nella sala.”

Potter si fece largo tra scatoloni e vecchie foto, le quali sembravano raffigurare degli estranei, delle persone che non esistevano più e che parlassero di un vecchio legame che si era spezzato.

Harry si accomodò sul divano, aspettò che Hermione lo raggiungesse. Appena lei gli si accomodò davanti, lui sbottò: “Sei andata a letto con Draco! Ti rendi conto?”

“Sì! Non so cosa dirti…”

“Magari potresti dirmi perché?”

“Perché ci sentivamo soli, la solitudine ti fa fare cose strane, all'inizio era un mix di sensi di colpa, ma alla fine era solo sesso… lo so non è una scusa!”

In quel momento una vocina interna ad Harry iniziò a dirgli: “Solo sesso, ecco cos’era!” “Oh ma certo, allora se era solo sesso, non mi devo neppure arrabbiare! Ma certo, hai solo fatto sesso con mio marito, cosa vuoi che sia!?”

“Non pretendo che tu o Ron capiate, ma almeno non venire qui a fare del sarcasmo! Te ne prego…”

“Non sarei nemmeno venuto, ma cavolo abbiamo quarant’anni, siamo adulti, dovremmo comportarci come tali.” Prese un lungo respiro per calmarsi. “Ma sicuramente eravamo più responsabili in quelle foto, guardaci, non sembriamo neppure noi! Comunque ero venuto, qui… non lo so neppure io per cosa…”

“Come ben capirai dagli scatoloni, Ron, in questo momento, non vuole avere nulla a che vedere con me!”

“E puoi dargli torto? L’hai fatto sentire una nullità! Io ho sbagliato con Draco, Ron ha sbagliato con te, tu hai sbagliato con lui, alla fine è tutto un casino! E, se non ci decidiamo a parlare, ad aprirci con i nostri rispettivi partner, allora nulla andrà più nel verso giusto.”

“Sai Harry, tu riesci sempre a rendere tutto troppo semplice, ma tu per primo trascuravi Draco, io invece mi sentivo trascurata da Ron. Pensaci bene, nulla tornerà come prima. Ma almeno, ognuno di noi, tornerà alla sua vita. Non è detto però che tale vita debba essere per sempre insieme…”

“Che cosa vuoi dire?”

“Questa faccenda ci ha aiutato a riflettere e non intendo io e chi tu pensi, bensì io e Ron. Il nostro amore è stato bello finché è durato… ma entrambi, bene o male, sapevamo che la guerra ci ha cambiato entrambi, in modi completamente diversi. Noi dovevamo solo capirlo un po’ prima.”

“Prima di cosa?”

“Prima di Hugo e di Rose… ma ora che abbiamo capito che la nostra vita prenderà strade diverse, io me ne vado. Non so dove, forse dall’altra parte tipo in Nuova Zelanda, auguro a te e a Draco di far pace!”

“Cosa? Tu te ne vai e Ron?”

“Io e lui abbiamo parlato, finalmente ci siamo detti tutto ciò che ci tenevamo dentro…”

“E quindi te ne vai? Ed io cosa dovrei fare?”

“Tu devi solo prendere in mano la tua vita e, una volta per tutte, lasciarti il passato alle spalle! A quel punto, tornare da Draco e dirgli che lo perdoni. Ora dovresti andare, ho molte cose da preparare!”

“Ma Rose e Hugo?”

“Immagino che all'inizio ci odieranno, ma con il tempo capiranno che alla fine se in una coppia non c’è più amore è meglio farla finita e andare avanti, con la propria vita! Io e Ron abbiamo deciso, di alternare le visite, ma comunque loro hanno Hogwarts e gli amici, si riprenderanno, il tempo cancella ogni cosa! Ora addio, Harry!”

“A-addio Herm!”

Harry uscì da quella casa, senza aggiungere altro, tornò silenzioso da Lucius che gli domandò: “Allora, signor Potter, com’è andata?”

“Non voglio tornare da Luna, vorrei che lei, signor Lucius, mi portasse da qualche parte, non so, ma vorrei andare lontano da tutto ciò che in questo momento mi sta ferendo! La prego di non commentare, ma vorrei solo andare in un luogo che mi faccia dimenticare il mio passato!”

“Immagino che alla fine lei abbia, semplicemente, capito che la fiaba del passato è finita?”

Harry affrettò il passo, ma anche Lucius lo fece. “Lei avrà anche quarant’anni, ma io ne ho qualcuno in più, quindi penso di avere il diritto di una risposta adulta.”

“Hermione se ne va. Lei e Ron si sono lasciati, ma alla fine, come ha detto lei, siamo adulti e come tale la fiaba è finita… ora mi porta, in un luogo tranquillo?”

“La manor Malfoy le va bene signor Potter?”

“Sì… ma lei non c’è?”

“Chi Astoria? No! Non c’è mai stata… lei è da un’altra parte! Saremo solo io e lei!”

Se fosse stata un’altra occasione Harry non sarebbe mai andato con Lucius Malfoy, ma in quel momento sembrava, la miglior scelta della sua vita.

In un modo molto strano, il destino gli aveva messo davanti proprio Lucius come aiuto, così Harry accettò di buon grado quell’aiuto.

In un altro crac arrivarono, alla manor e Lucius, vedendolo stanco lo accompagnò di sopra. “Questa è la mia stanza, si corichi e tenti di dormire un po’, sarà una lunga convivenza…”

“Guardi che sono un adulto e so che cosa voglio e non voglio fare, e lei, per ora, è, semplicemente, l’aiuto di cui ho bisogno, ecco tutto…”

“Sì, immagino di sì, il suo discorso non fa alcuna piega, ora dormi, io sono al piano terra, se avesse bisogno di me…”

Ma Harry si era già addormentato, e non aveva sentito quelle ultime parole “se avesse bisogno di me, non esiti a chiamarmi…” parole troppo dolci, dette da un mago che dovrebbe odiarlo e non aiutarlo. Eppure Lucius, non trovava alcunché di sbagliato in ciò che stava facendo, in fondo lui aveva chiuso con il passato.







Angolo autrice:
cosa posso dire? Hermione ha le idee chiare, invece Harry è sempre più perso...
Secondo voi in quale modo gli sarà d'aiuto Lucius? *-*
Lo sò che alcune scene fanno pensare qualcosa di diverso ma non mettetevi strane idee in testa è  che il personaggio di Lucius Malfoy è un personaggio molto stravagante! u.u

Ed io voglio sfruttare tale stravaganza! Spero di riuscirci bene :3

Fatemi sapere cosa ne pensate della rivoluzione della storia! **

Ringrazio chi continua a recensire :* Chi la messa tra le seguite e le preferite! Grazie :* E ringrazio anche chi solo legge :*

A presto!
Fuji.




 

 

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Capitolo 6
*** 5°Capitolo. ***


Note: Harry e Lucius condividono alcune idee... ci si vede giù! u.u
Betato:
 ringrazio Ciuffettina per la sua correzione :*





 

Harry con le mani si aggrappava alle lenzuola con forza. La schiena inarcata la pelle ricoperta da un leggero strato di sudore freddo.

Gli occhi sbarrati e vitrei, stava avendo un incubo!

 

Lui che corre all’interno della foresta nera sente Draco che urla il suo nome.

La scena si sposta sulle rive del lago nero, Voldemort che tiene per il collo, sollevato da terra, il corpo senza vita di Fred. Il lago stesso è sangue, ci sono cadaveri galleggianti. Alcuni li riconosce, c’è Tonks, ci sono vecchi compagni di scuola, ci sono i suoi genitori, c’è Sirius e moltissimi altri.

Il suo sguardo si posa sui propri palmi ricoperti di sangue.

A un certo punto una voce quella di Silente che gli dice: “Ricordati che è il tuo passato a influenzare il tuo futuro”

 

All’improvviso una voce all’esterno lo stava chiamando a tornare al presente.

Appena gli occhi di Harry tornarono a essere vivi, Lucius si allontanò dal letto. “Bentornato alla realtà, signor Potter”

“Prima lei mi ha chiamato Harry, perché?”

Lucius si girò verso quegli occhi di nuovo di un verde vispo “Perché quando sono entrato e l’ho vista ridotto così, mi sono spaventato. Pensavo che lei fosse morto…”

“Le mie mani sono sporche di sangue quanto quelle di Voldemort!”

“Non dica sciocchezze! Più che altro le mie sono sporche di sangue innocente come quelle di Voldemort, signor Potter! Ma bisogna andare avanti, non si soffermi così a lungo sul suo passato, vada avanti con la sua vita!”

“Questo non aiuterà tutte le persone che sono morte… non me ne farò mai una ragione. Lo so che sono passati molti anni m-” non poté finire la frase perché le braccia di Lucius lo stavano avvolgendo in un caldo e quasi amorevole abbraccio. “La devi smettere Harry! Questo è un ordine hai capito?”

“S-sì, Lucius, ho capito.”

Malfoy si staccò dall’abbraccio e tornò verso la porta solo per girarsi di nuovo e dire: “La colazione è pronta, scenda quando preferisce lei.” Chiuse la porta e mentre scendeva le scale pensava: “Certo che sei davvero invecchiato… chissà cosa penserà di te…”

Intanto Harry si era alzato dal suo letto poi era andato a farsi un bagno. Dopo averlo finito, si era rivestito ed era sceso per la colazione.

Lucius se ne stava seduto su di una sedia come capo tavola e stava leggendo la gazzetta del profeta.

Appena sentì il cigolio della porta della sala da pranzo, alzò lo sguardo. “Ben arrivato!” Depose la gazzetta sul tavolo e suonò un campanello.

Dopo un po’ arrivò un folletto con un vassoio depose la colazione sul grande tavolo e se ne tornò da dove era venuto.

A quel punto Harry disse: “Non so se lo sa, ma è contro le leggi averne uno!”

“Oh! Sì è vero, la sua ex amica Hermione... immaginavo… ma non ne posso fare a meno!”

“Non è umano.”

“Noi non siamo umani, signor Potter. Noi siamo dei maghi!”

“Non mi chiama più per nome?”

“Questa mattina dovevo essere impazzito, ecco tutto. Ora se vuole continuare a parlare, cosa farà con mio figlio?”

“Non lo so… sa nel sogno c’era Silente… mi ha detto che il mio passato influenzerà sul mio futuro. Immagino che fino a quando io non sia riuscito a perdonarmi per i morti causati dalla guerra, non possa ricominciare con suo figlio…”

“E il tradimento?”

“Immagino di averglielo perdonato non so… forse perché ho quarant’anni o forse perché in fondo se le parti fossero state invertite anch’io l'avrei tradito…”

“Sempre per ipotesi con chi l’avrebbe tradito?”

“Immagino che in un altro universo, io l’avrei tradito con Luna. Sa lei mi sarebbe piaciuta: è bionda. A me i biondi piacciono molto.”

“Io avevo immaginato con la signorina Ginny. Ma immagino che il suo ragionamento non faccia una piega.”

Harry puntò il suo sguardo su quello di color ghiaccio del suo interlocutore e a quel punto la discussione prese un’altra direzione.

“E lei, signor Malfoy? Con chi ha tradito sua moglie?”

“Le potrei dire che sono cose personali. Ma visto che lei è stato sincero, allora anch’io lo sarò. Sia con uomini che con donne”

“Oh! E quali sono stati gli uomini?”

“Uno di loro lo conosceva bene… era il suo professore di pozioni. Non faccia quella faccia. Severus mi ucciderebbe se sapesse che glielo sto dicendo.”

“I-io non avrei mai pensato che tra di voi ci fosse stata una storia.”

“Nulla di simile, c’era stato solo del sesso. Io ho sempre amato solo una persona ed è Narcissa. Come Draco ama solamente te, Harry.”

Potter si alzò dalla tavola andò ad appoggiarsi al camino. Il quale emanava un’aria calda e un profumo che respirandolo lo portò indietro di molti anni.

“A Hogwarts il camino emanava lo stesso profumo… mi piace molto. Vorrei che lei fosse sincero con me, perché mi sta aiutando?”

“Perché vorrei che anche lei chiudesse con il suo passato, signor Potter! E che riuscisse ad andare avanti”

“Ed è tutto?”

“A dire il vero mi sento in colpa perché è in parte anche causa mia se lei sta così! Io non sono stato costretto da Voldemort. Decisi di mia iniziativa a seguirlo. Sono sempre stato malvagio. Ma ora per la prima volta nella mia esistenza vorrei poter rimediare.” Si alzò e andò ad appoggiarsi all’altro lato del camino. “La prego signor Potter. Mi lasci far pace con il mio passato, mi permetta di aiutarla.”

Harry non sapeva cosa rispondere, ma di certo sentirgli dire la prego al signor Malfoy, l’aveva sconcertato.

“E va bene. Ma non so neppure come potrebbe aiutarmi!?”

“Per prima cosa, dobbiamo andare da tutte le persone a cui lei vuole chiedere scusa. Perché si sente in colpa per la morte di un loro caro… ed io so da chi cominciare!”

“Da chi?”

“Dal signor Diggory”

“No! Ho quarant'anni, ma non mi dica di far l’adulto. Non mi ha più voluto vedere… da quel giorno… cosa dovrei dirgli?”

“La verità! Solo quella, poi andremo dai genitori di Fred e infine da Lupin. Lei gli deve dire di cosa provava suo zio e chiedergli scusa per avergli portato via entrambi i suoi amori forse poi si sentirà meglio…”

“Lei si sentirà meglio, signor Malfoy?”

“Non lo so e non so neppure se ci riuscirei, non da solo…”

“Allora lo faremo insieme, così forse le nostre mani e la nostra anima non saranno più sporchi di sangue!”

“Immagino che sarà così… per lei… ma per me sarà diverso…”

“Ho quarant’anni, penso di saper scegliere da chi farmi aiutare. Quindi se lo ricordi, non è un ragazzino che le sta dando fiducia, è un uomo adulto che sa cos’è e sa a chi la sta dando!”

“Non penso che ci farò mai l’abitudine...che siano passati così tanti anni…”

“Lei è sempre strano come allora, signor Malfoy. Lei è un individuo troppo ambiguo da decifrare!”

“Lo prenderò per un complimento, la ringrazio signor Potter.”

Harry andò su al secondo piano.

Lucius seguì i suoi passi fino a quando l’alta figura non svanì in una delle stanze. Anche tu Harry Potter sei cambiato molto in questi anni…


In quel momento Narcissa in Cornovaglia aveva reso partecipe Draco del discorso avuto con il padre.

“Ma secondo te, madre, cosa vorrà da Harry?”

“Non lo so ma ti prego calmati. Fidati di tuo padre…”

“Fidarmi? E secondo te io dovrei dar fiducia a un uomo che mi ha fatto soffrire? Molte volte ha tentato di uccidere Harry… Non voglio nemmeno pensarci e ora lui è solo con Potter alla Manor?”

“Sì!”

“Oddio! Ma tu ti rendi conto!” glielo urlò in faccia.

A quel punto lei gli sferrò uno schiaffo. “Calmati! Potter ha quarant’anni come te, se lui è andato con tuo padre, è perché sa che si ci può fidare. Se lui gli ha dato fiducia, fallo anche tu.”

“E va bene lo farò ma se osa far del male ad Harry non glielo perdonerò mai!”

Narcissa uscì di casa e si mise seduta su di una sedia nel porticato. Anche lei avrebbe desiderato dar fiducia a Lucius ma non ci riusciva sopratutto dopo averlo sentito chiamare per nome Potter.

Sentire Lucius pronunciare quel nome Harry con così tanta familiarità, le aveva fatto riprovare un sentimento di gelosia.

Anche se sapeva di non doverla provare perché tali sentimenti non esistevano non nel cuore di Potter il quale amava solo il suo Draco.

Ma con Lucius era un’altra storia. Lui era un’anima ambigua l’aveva capito dalla prima notte di nozze… dopo averlo trovato a letto con un mago. E lui le aveva semplicemente chiesto: “Cara! Vuoi unirti a noi? Sarà divertente.”

E lei se ne era andata via scandalizzata, non sapeva cosa dire alla sorella Bellatrix e infatti non glielo disse mai.

A quel punto ripresasi dai pensieri, ritornò all’interno e con voce ferma disse: “Io darò fiducia a tuo padre! Vedrai che ti riporterà il tuo Harry”

Anche se Draco le rispose: “Ti credo madre”, nella sua mente pensò: “Non mi fiderò fino a quando non vedrò Harry tornare da me sano e salvo!”

 

In quell'istante Amos Diggory stava per ricevere una visita che non avrebbe gradito.







Angolo autrice:

cosa ne pensate del mio Lucius? Lo trovate troppo ambiguo? E cosa ne pensate del rapporto tra lui ed Harry? *u*

 Ricordo che Harry in questa storia ha quarant'anni! ù.ù

Ringrazio chi continua a recensire , chi l'ha inserita tra le preferite, chi tra le seguite e chi semplicemente legge grazie! :*

Al prossimo capitolo!
Fuji.

 

 

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Capitolo 7
*** 6°Capitolo. ***


Note: capitolo quasi interamente dedicato ad Harry e a Draco e al loro ritorno di fiamma! *-*
Betato: ringrazio Ciuffettina per la sua correzione :*




 

Ormai erano giorni che non voleva smettere di piovere.

Draco non ricordava neppure più il colore del sole e del cielo azzurro.

Aveva seguito ogni passo del suo Harry attraverso uno specchio magico.

Ma ora si sentiva stufo di ogni cosa, voleva solo andare da lui e strapparlo dalla stretta di suo padre…

Negli anni aveva avuto modo di conoscere meglio Lucius e quel suo attaccamento improvviso al suo Potter, non lo poteva accettare e, a differenza della madre, non ci vedeva nulla di positivo.

Così era salito in camera sua, aveva afferrato un piccolo zaino e ci aveva fatto entrare tutto il necessario per il lungo viaggio che lo avrebbe condotto alla manor. Aveva salutato la madre in modo frettoloso.

E alla fine con un crac si era teletrasportato davanti alla sua vecchia casa.

Quella villa negli anni non era cambiata, il cancello era sempre del solito color grigio, persino la siepe e il resto del giardino apparivano di un grigio tetro, sicuramente per via della pioggia e della nebbia.

 

La villa invece era sempre stata naturalmente tetra… ad aprirgli la porta venne un elfo domestico, non se ne meravigliò perché, in fondo, era logico che suo padre non se ne sarebbe mai e poi mai privato.

All’interno faceva caldo, il fuoco del camino era acceso e lì seduto sulla sua solita poltrona, c’era Lucius il quale non si voltò neppure. “Draco! Qual buon vento ti ha mai portato a tornare qui da me?”

“Purtroppo nulla di buono… Harry dov’è?”

“Vai dritto al sodo proprio come tua madre, non è vero?”

“Sì proprio così, allora dove sta? Rispondimi!”

In quel momento un'altra voce si aggiunse alla discussione. “Draco, cosa ci fai qui?”

Il mago biondo si voltò e senza pensarci troppo corse vicino al marito e l’avvolse in un abbraccio, ma quest’ultimo rimase freddo e impassibile non fece alcun movimento di voler ricambiare tale affetto.

“Harry, ti prego… non fare così… sei andato da tutti per farti perdonare, perché fuggi da me?”

“Guarda che io non ho nulla da farmi perdonare da te! Sei tu che ti devi far perdonare…”

“Mi sembra che tu abbia perdonato un po’ troppo in fretta Hermione! E invece non riesci a perdonare me, perché?”

“Tu sei mio marito! Hermione è solo un’amica che ha sbagliato…”

Quel sei ha fatto sperare in bene Draco in una futura riconciliazione.

Così lasciò che la conversazione andasse a morire lì.


Harry era sceso non appena aveva sentito la voce di Draco litigare con suo padre.

Mentre scendeva le scale, pensava che l’avrebbe abbracciato. Ma appena lo rivide, l’unica cosa che si fece di nuovo largo nella sua mente e nel suo cuore fu il tradimento.

E il solo pensiero che il suo Draco fosse stato di un’altra persona gli fece ribollire il sangue e alla fine tutti i buoni propositi che aveva, morirono.

 

Ma per lui era davvero suo marito e non l’avrebbe lasciato più solo.

Ma gli ci sarebbe voluto altro tempo per poterlo perdonare completamente…

 

Lucius se ne stava in disparte a bere, aveva seguito ogni battuta di quel litigio.

Nella sua mente si fece largo un pensiero e alla fine lo disse ad alta voce: “Magari tu ed Harry potreste adottare un figlio o una figlia!”

Draco si voltò immediatamente. “Ma che idea sarebbe mai? E secondo te una figlia metterebbe ogni cosa a posto? Aggiusterebbe questa faccenda?”

“Sì! Per esempio la tua nascita ha fatto in modo che io e tua madre ci avvicinammo di nuovo… cosa ne pensi, Harry?”

Quella confidenza che era nata tra Potter e suo padre gli dava la nausea.

Invece ad Harry non dava fastidio e questo lo faceva innervosire ancora di più.

Alla fine l’altro mago si spostò e rispose: “Avevo pensato di adottare una giovane maga, ma poi… te l’avrei detto il giorno dopo! Ma tu hai rovinato tutto!” Poi si andò ad accomodare su di una delle poltrone e ricominciò a parlare: “Io ti sto perdonando. Perché ti amo, ma sarà un lungo percorso. Sono stato dal signor Gregory e mi ha fatto capire nel suo solito modo scontroso che alla fine mi aveva perdonato.” Fino a quel momento aveva lasciato che il suo sguardo vagasse per la stanza ma ora lo puntò su Draco. “Siamo adulti! Immagino che entrambi sappiamo che tra me e tuo padre non ci sia nulla! E come adulto, io so che questa che ti darò è una seconda opportunità nel nostro rapporto. Ma se tu in qualche modo la rovinerai, allora abbiamo chiuso per sempre! Ci stai?”

“S-sì! Pur di riaverti al mio fianco io farei qualunque cosa tu voglia che io faccia!”

“Comportati da adulto, dimmi in quale modo ti sei sentito ferito da me? Sii sincero su ogni cosa, che io pian piano cambierò per te, perché ti amo davvero molto.”

Draco si accomodò sull'altra poltrona, incrociò le mani sul petto , poi alzò lo sguardo e i suoi occhi azzurri si rifletterono negli occhi verdi di Harry. E alla fine iniziò a parlare: “Tu sei diventato un auror ed io ero felice. Ma poi hai smesso di dedicarmi del tempo. Lo so che è stupido, tu penserai che io sono ancora un ragazzino viziato! Ma non è così… è solo che ti volevo al mio fianco come un tempo… ti volevo dentro di me.” Si bloccò perché divenne rosso. Sapeva bene ciò che aveva detto e sapeva che Harry aveva capito bene. “Non facevamo più l’amore… non mi toccavi più, solo qualche bacetto. Mi sembrava di essere tornato indietro ai tempi di Hogwarts. Non mi sentivo più tuo marito. Io volevo sentire la tua lingua sul mio corpo, volevo che nel tuo sguardo si riflettesse la mia figura nuda. Volevo sentirmi gemere sotto di te. Ma alla fine nulla di tutto questo avvenne. Perché tu eri sempre troppo stanco ed io cominciavo a pensare che ci fosse qualcosa di sbagliato in me.”

 

Harry si sentiva terribilmente caldo, a un certo punto si era dovuto alzare dalla poltrona e andare ad aprire la finestra per prendere un po’ d'aria fresca.

Quando si sentì di nuovo meglio, ritornò nella stanza. Anche Lucius si era sentito strano, la sua mente l’aveva portato a immaginare Harry nudo e tutto ciò l’aveva fatto sentire strano. Tanto che a un certo punto dovette far cambiare il discorso se non voleva impazzire. “Allora immagino che tu, Harry, tornerai a vivere con Draco a casa vostra?”

“Sì, io la ringrazio per il suo aiuto, signor Malfoy!” disse Potter cancellando tutta la fiducia reciproca che si era creata tra di loro.

Lucius capì immediatamente che era meglio così, sarebbe stato un sentimento difficile da mandare avanti se fosse continuato quel rapporto d’amicizia.

 

Harry salì le scale e andò a preparare la valigia per tornarsene a casa sua con il suo Draco.

Mentre lo stava facendo, Lucius lo raggiunse e con un fil di voce disse: “Ti prego non andar via… non lasciarmi qui da solo!”

Il mago non si voltò neppure ma rispose ugualmente, anche se non era una domanda: “Io la ringrazio davvero molto per il suo aiuto.”

“Non trattarmi come se fossi un estraneo! Tutto ciò che c’è stato tra di noi, cos’era?”

“Non era nulla, perché è la verità. Era aiuto, è stato un amico.” Harry gli passò di fianco e se ne andò, ma mentre gli passava di fianco, sentì delle parole che lo portarono a provare una certa confusione “Per me non era una semplice amicizia.”

Harry corse giù e prese Draco e con un crac era tornato a casa.

 

La loro casa era rimasta uguale appena furono all’interno Draco disse: “Quando ho saputo che eri solo con mio padre, ho avuto paura di perderti.”

“Ho quarant’anni! Non penso di essere arrivato ad avere dei problemi di mezza età e d’innamorarmi di tuo padre!”

“Tu no ma lui? Ti stava chiamando per nome! Ti rendi conto?”

“Ma era solo perché anch’io lo facevo… sì ecco ora questo suona male, ma per me era solo un'amicizia di cui sentivo di aver bisogno… ma ora siamo di nuovo qui, ed eccoti la tua seconda possibilità con me!”

“Che io non sprecherò.” Lo attirò a sé e lo baciò.

Un bacio che faceva capire quanto gli fosse mancato e che non si sarebbero mai più lasciati.

 

Quella notte Draco riuscì di nuovo a dormire.

Invece Harry non ce la fece, le parole di Lucius gli risuonavano nella mente…

E non faceva altro che pensare a cosa sarebbe successo in futuro.

Alla fine decise che il giorno dopo sarebbe andato a parlarne con Ron e intanto avrebbe finalmente parlato con Remus di Sirius.

Si girò sul fianco destro e avvolse le sue braccia intorno alla vita di Draco chiuse gli occhi e si addormentò.


Nel frattempo alla Manor Lucius si sentiva ferito e ciò gli causava rabbia.

Si guardò allo specchio e ciò che vide non gli piacque.

In esso si rifletteva un mago solo e vecchio, tradito e tale tradimento urlava vendetta.

Voleva odiare Harry, ma non ci riusciva.

Ma in compenso odiava Draco e in qualche modo sarebbe riuscito ad allontanarli di nuovo.

Salì le scale, andò nel suo studio, si accomodò alla scrivania e prese una pergamena e una penna e scrisse qualcosa, poi chiuse la lettera e sul retro ci scrisse “per Astoria, prese la sua civetta e dopo averle dato la lettera, la fece volare via.

 

Astoria l’avrebbe aiutato a riavere Harry. In fondo adottare una bambina con Potter non sarebbe stato così male.

E poi lui oramai era un adulto di quarant’anni non c’era nulla di male in ciò che provava.

Oltre tutto in quei giorni passati insieme aveva capito di avere molte cose in comune. Con quel mago.

 

Si lasciò cadere sulla poltrona e brindò verso il nulla alla sua vittoria e al ritorno del suo amato Harry.

Anche se come aveva detto Narcissa, lui non sapeva cos’era l’amore e quello che provava per Potter di certo non lo era...







Angolo dell'autrice:

come avete notato Harry da una seconda possibilità a Draco! Prima o poi dovevo inserirlo non volevo farvi soffrire! u.u

Invece chissà cos'ha in mente Lucius? E alla fine cosa prova veramente per Harry? E chi lo sà! Io non so nulla ewe

Fatemi sapere la vostra opinione!  u.u


Ringrazio chi recensisce, chi la inserita tra le preferite e chi tra le seguite e chi legge solo grazie :*

Al prossimo capitolo!
Fuji.

 

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Capitolo 8
*** 7°Capitolo. ***


Note:Harry risolve un problema ... per poi ritrovarsene un altro. Una buona lettura e ci si vede giù!
Betato:ringrazio Ciuffettina per la sua correzione :*



 




 

I raggi del sole del mattino penetravano dalla finestra e la prima cosa che Harry sentì fu il profumo di Draco che gli inebriava l’olfatto.

Ne assaporò una piccola parte di quel corpo meraviglioso, con la lingua gli lecco delicatamente il collo.

Draco si mosse delicatamente e si girò verso di lui. “Ehi! Sei già sveglio?” gli chiese con la voce impastata dal sonno.

“Sì! E mi sto per alzare, ma tu continua pure a dormire…”

“Dove vai? Io pensavo che saremmo rimasti nel letto tutto il giorno, sai ad abbracciarci e altre cose...”

“Sarebbe stato bello, ma voglio andare da Ron! Penso che prima di poter tornare alla normalità ci vorrà ancora del tempo…”

“Cosa intendi con normalità?”

“Lo sai bene! Intendo dire prima del tradimento! È ancora troppo presto, non riesco ancora a baciarti normalmente… quando lo faccio penso solo chissà se lo faceva anche con Hermione… non puoi biasimarmi se ci penso.”

“Infatti non ti biasimo, il percorso che abbiamo davanti sarà lungo e alquanto tortuoso! E in tal senso mi stavo chiedendo se è del tutto giusto adottare un figlio e fargli vivere queste tensioni.”

“Non lo so! È proprio per quello che devo parlarne con Ron, è meglio che mi vesta!”

Harry si alzò e si vestì e dopo aver salutato Draco se ne andò.

 

Con un crac arrivò davanti alla porta della Tana.

Non metteva piede a casa Weasley dalla morte di Fred.

Più la guardava e più gli pareva che il tempo si fosse fermato.

A un certo punto si decise a bussare e ad aprirgli venne un’anziana Molly, se non fossero stati a casa sua, Harry non l’avrebbe neppure riconosciuta.

Era dimagrita, le guance erano scavate e aveva delle bruttissime occhiaie.

“Signora, sono io Harry, vorrei vedere Ron.”

“Oh! Harry! È dalla morte di F-” si bloccò come se dire quel nome, gli avrebbe causato un ricordo troppo forte da poter essere rivangato. “Su entra pure, vado a chiamare Ron”

Harry entrò e si accomodò in salone, la casa non era cambiata molto.

Ma la prima cosa che gli saltò agli occhi fu che ogni immagine e oggetto di Fred non c’era più, come se non avesse mai fatto parte di quella casa o di quella famiglia.

Un’altra figura anziana raggiunse Harry. “Cosa ti porta qui?”

“Signor Weasley! Beh ecco, io sono venuto per parlare con Ron, sua moglie è andata a chiamarlo!”

Anche lui era provato era come se dopo la perdita del figlio, entrambi fossero invecchiati di cent’anni.

In quel momento arrivò Ron. “Harry ed io andiamo a fare un giro!” annunciò.

“Va bene ma fate attenzione.”

Dopo averli salutati, andarono via.

Harry non metteva piede in quei boschi da quando Cedric era morto… a un certo punto fu riportato alla realtà da Ron. “Allora perché sei venuto?”

“Perché Draco ed io stiamo di nuovo insieme…”

“Oh! Allora l’hai perdonato?”

“Non lo so nemmeno io… credevo di sì, ma questa mattina quando ho aperto gli occhi e lui mi ha baciato, io ho solo pensato se lo faceva anche con Hermione.”

“Immagino che sarebbe così anche tra me e lei… quindi ti posso solo dire che è normale, ti ha pur sempre tradito! Una cosa simile non si perdona così facilmente!”

“Non è solo per quel motivo che sono qui, ma anche perché avevo pensato di adottare un figlio… e c’è un’altra novità, pare che Lucius si sia innamorato di me…”

“Per prima cosa l’adozione è una cosa seria! Non puoi adottare un bambino e magari pensare che questo vi riavvicinerà. Perché se vi lascerete, a rimetterci sarà lui o lei sappilo! Io lo so perché Hugo e Rose… beh! Per loro tutto questo è tutto troppo… sono dei bambini ed io da padre non so cosa fare!” Ron si fermò un attimo e si andò a sedere su una pietra poi ricominciò a parlare: “Ora sono in Cornovaglia da Bill e Fleur sai anche loro hanno dei figli e così stando là si spera che si riprendano! Ora passando invece alla seconda faccenda non è solo grave è a dir poco stupida… ma ti rendi conto, Lucius è innamorato di te!? Quanti anni credi che abbia?”

“Non lo so! Ma penso che ne abbia quanti tuo padre… o forse è più vecchio! Non gli ho chiesto nulla di simile…”

“Cosa pensi di fare?”

“Nulla! Gli passerà, e se non gli passa, ho quarant’anni so difendermi!”

“Stai attento è pur sempre Lucius! Ti aiuterei ma ho da dare un paio di esami, sto per diventare un auror, poi andrò a fare un po’ di pratica e infine potrò lavorare per il ministero! Hermione qualche volta mi manda delle lettere dalla Nuova Zelanda… è meglio rientrare. Ti fermi per pranzo o devi andare da qualche altra parte?”

“Devo andare da Remus! Ci si vede in giro ciao”

“Ciao e fai attenzione”

 

Le cose erano decisamente cambiate, oramai se uno di loro aveva un problema se lo doveva risolvere da solo, i raduni si tenevano sempre più raramente, perché ogni mago si era fatto una propria famiglia.

Ma Harry si sentiva più giù di prima aveva capito, che infondo a Ron dispiaceva per i figli, ma era felice di aver rimesso in pista la sua vita.

Non che non fosse un buon padre solo che ora stava dedicando, un po’ di tempo anche al suo sogno di diventare un auror.

Con un altro crac scomparve e andò da Remus.

Lui abitava a Godric's Hollow in una bellissima villetta insieme a suo figlio che oramai si era sposato e aveva due bellissimi figli dell’età di Hugo e di Rose.

Appena arrivò davanti al cancelletto ad aprirgli la porta venne la moglie di Teddy. “Harry! Da quanto tempo è che non ci si vede?”

“Forse da troppo tempo… Remus è in casa?”

“Ma certo! Su vieni con me che ti faccio strada.” Gli fece strada, fino al giardino sul retro e seduto su di una sedia stava un anziano Remus.

Che appena lo vide disse: “Harry! Cosa ci fai qui? È successo qualcosa?”

“Sì, ecco…”

La moglie di Ted vedendo che Potter era un po’ in imbarazzo disse: “Io vado in casa, se avete bisogno chiamatemi! Ciao”

Appena se ne era andata, Remus riprese a parlare: “È una donna intelligente! Alcune volte mi chiedo come possa aver sposato mio figlio!”

Si misero entrambi a ridere.

“Allora Harry, perché sei venuto fin qui?”

“Io e Draco stiamo di nuovo insieme, prima che tu possa parlare, aspetta non è per questo motivo che sono qui! Ma è perché volevo parlarti di Sirius!”

“Te l’ho già detto allora… quello che è successo non è stata colpa tua!”

“Lo so! Ma è per un’altra ragione che sono qui…” Tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un mazzo di lettere tutte ingiallite.

“Quando misi a posto la camera dello zio, ci trovai queste… non so perché non te le detti subito… mi dispiace…”

“Cosa sono?”

“Sono lettere in cui lo zio dice quanto ti amava!”

“Non pensi che forse era meglio che non me lo dicevi?”

“È quello che avevo pensato prima di tutto ciò! Ma ripensandoci dopo, ho capito che ringrazio merlino per avermi fatto scoprire il tradimento di Draco e per averlo fatto scoprire anche a Ron, tu forse non capisci, questo ci ha fatto rimettere a posto molte cose! Ron ha rimesso in sesto la sua vita ed io ho finalmente risolto molti dei miei problemi con il mio passato…”

“Capisco il tuo punto di vista e non fa una piega! Ma io avrei desiderato rimanerne all’oscuro!”

“Perché? Vuoi che le bruci? In fondo non le hai neppure lette, puoi anche far finta che questa conversazione non sia mai avvenuta! Anzi se vuoi ti faccio un incantesimo Oblivion

“Alt! Harry ma cosa stai dicendo? Calmati un attimo! Io non voglio nulla di simile, dammi quelle lettere… oramai voglio leggerle! E poi hai ragione è meglio mettere la parola fine con il nostro passato! Ora c’è qualcos’altro che mi vuoi dire?”

“Sì! Lei ti ha mai perdonato per averla tradita? E poi c’è un'altra cosa… cavolo sono un adulto eppure vorrei tornare a essere un bambino! Lucius prova qualcosa per me…”

L’espressione del viso di Remus da felice divenne seria. “Lucius può essere pericoloso! Non so proprio perché l’abbiano fatto uscire da Azkaban… se prima era già un po’ pazzo ora lo è ancora di più! Entrambi sappiamo molto bene come ti può cambiare in peggio quella prigione… poi rispondendo invece alla tua domanda, Tonks mi aveva perdonato. Ma il perdono deve venire da entrambi, quindi non deve chiederti scusa solo Draco, ma anche tu devi perdonarlo! Tu l’hai perdonato?”

“Non ancora… cerco di farlo ma poi ogni volta che lo guardo, penso solo a cosa faceva con Hermione… mi sembra di impazzire!”

“È solo l’inizio! Ma se inizi così, allora non riuscirai mai a metterci una toppa sopra e ad andare avanti. Devi reagire, prima di tutto fatti la domanda più importante con chi ha deciso di stare Draco?”

“Con me!”

“Esatto! Quindi lui ti ama, è stato solo un errore! Nulla di più, sai se ne fanno molti di più da adulti che da giovani. Quando si è giovani, si fanno molti progetti, poi si cresce e tutto scompare nel nulla e questo ci fa rabbia e così alla fine, non sempre però, alcune volte si cercano delle uscite facili da tali stress e si finisce con il tradire la persona che amiamo…”

“Sì, è tutto vero… e poi hai ragione lui ha scelto me! Grazie Remus!”

Harry se ne andò, anche se prima salutò la moglie di Teddy e i suoi figli per poi andarsene via.

 

Arrivò a casa sua che era già sera ad aprirgli non venne Draco bensì Astoria.

“Dov’è Draco?”

“Lui non c’è ma noi dobbiamo parlare!”

Astoria era una donna alta con i capelli castani fatti su in una strana pettinatura che ricordava molto uno stile anni cinquanta. Il vestito che indossava era un tailleur grigio.

Harry entrò in casa sua e, in effetti, con grande felicità scoprì che Draco non c’era davvero, forse era andato da Luna meglio così.

Entrambi si accomodarono in sala “Allora, Astoria, perché sei qui?”

“Scorpius ha bisogno di un padre!”

“E guarda caso ne ha proprio bisogno, quando ho appena lasciato la Manor, non è così? Sii sincera per una volta, ti manda qui Lucius?”

“No! Scorpius è il figlio di Draco! Quindi lui deve prendersene cura…”

“Scorpius ha l’età di Hugo e di Rose, non penso che stia chiedendo di Draco!” Harry si alzò dalla poltrona e si avvicinò ad Astoria. “Non ti permetterò di portarmelo via! E devi dire a Lucius di starmi alla larga! Ricordatevi che sono ancora un auror!”

La prese per il polso e la fece alzare, la accompagnò vicino al camino. “Usa la metropolvere e vattene via!”

Astoria ebbe paura del cambiamento dello sguardo di Potter e così opto di andarsene.

Appena fu di nuovo solo, Harry andò a sedersi sulla poltrona, e in quel momento arrivò Draco. “Potter! Cos’è successo?”

Harry fu tentato di mentirgli ma non lo fece. “Astoria è stata qui!”

“E perché? Che cosa voleva?”

“Diceva che Scorpius ha bisogno di te… se lui avesse davvero bisogno di te, sai che non esiterei a lasciarti andare… ma la verità è che era stata mandata da tuo padre…”

“Ma dimmi c’è un qualcosa che non mi stai dicendo, non è così?”

“Sì è vero! Tuo padre mi ha detto di provare qualcosa per me…”

“Lo sapevo! Che non era cambiato, quel bastardo! Ma se osasse solo toccarti, lo uccido!”

“Non dirlo nemmeno per scherzo! Non posso permettertelo! Se tu andassi a finire ad Azkaban, cosa ne sarà di me?”

“Oh Potter! Non succederà mai! Ma dimmi tu mi stai perdonando?”

“Sì! Sai alla fine ho capito una cosa: tu hai scelto me e non Hermione! Ma ora che abbiamo risolto questo… c’è un nuovo problema, cioè tuo padre!”

“Pensa se si fosse innamorato di te quando eri più giovane… quello sì che sarebbe stato un problema!”

“Guarda che ho solo quarant'anni non sono mica vecchio!”

“Già, ma di certo non sei nemmeno più un giovanotto…” Entrambi si misero a ridere, poi Harry si avvicinò maggiormente a Draco. “Sai cosa ti dico, andiamo su in camera nostra e dimentichiamoci per ora di tuo padre e di tutto il resto! Ho voglia di far l’amore con te amor mio!”

“Questo sì che è parlare, Potter!”

Andarono in camera e si chiusero la porta alle spalle e con essa chiusero fuori ogni problema.

Per quella notte c’erano solo Draco ed Harry e il loro amore.








Angolo dell'autrice:

tra Harry e Draco le cose si sono risolte! In questo capitolo Lucius non c'è perchè volevo dare più spazio hai due protagonisti u.u

Però ho di nuovo inserito Ron e Remus come aiuti... cosa ne pensate? **


Nel prossimo capitolo Harry e Draco adotteranno un bambino/a non so ancora se sarà un maschio o una femmina u.u
Ma prima volevo fargli risolvere almeno la faccenda del tradimento perchè l'adozione di un figlio è una cosa seria! E va trattata con la giusta serietà! ù.ù


Comunque ci saranno ancora molti colpi di scena! Prima di arrivare al lieto fine! xD

Ringrazio chi lascia una recensione e chi l'ha inserita tra le seguite ecc. grazie :*


Al prossimo capitolo.
Fuji.

 

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Capitolo 9
*** 8°Capitolo. ***


Note: arriva il giorno dell'adozione! *-*
Betato: ringrazio Ciuffettina per la sua correzione dei piccoli errori di battitura! :*






 

Era una bellissima mattinata il cielo era d'un azzurro acceso. Il sole emanava già abbastanza calore da scaldare le finestre della casa dei due maghi.

I quali erano già svegli soprattutto Harry. “Non ho voglia di alzarmi ma dobbiamo farlo!”

“E perché dobbiamo?” chiese una voce impastata dal sonno.

“Non dirmi che te ne sei dimenticato? Oggi andremo ad adottare il bambino. Anche se non lo so…”

“Ma dai! Non sai ancora se lo vuoi?”

“Non è quello e tu lo sai bene, Draco! Il problema è un altro…”

“Oh! Lo so che ti disturba il fatto che andremo ad adottarlo nell’orfanotrofio di Wool! Ma credimi, non tutti i bambini all’interno di quel posto sono dei futuri Voldemort.”

“Questo lo so bene! È solo che quel luogo mi mette ansia non ci posso fare nulla…”

“Potremmo andare in un altro posto! Anche se sarebbe più complicato che avere un mago o una strega e questo lo sai bene. Che sia chiaro, non ho nulla contro i babbani, ma sai meglio di me che sarebbe meglio averne uno con i poteri! Mi stai ascoltando Potter?”

“Ma certo che ti ascolto! Primo sai bene come la penso sulla faccenda, secondo ho detto che hai ragione! Alziamoci e andiamo, non vedo l’ora di adottarlo.”

Si alzarono e dopo essersi vestiti, scesero al primo piano.

Poi mangiarono o almeno tentarono di farlo. Dopo di che con un crac si teletrasportarono davanti alla porta dell’orfanotrofio.

Vennero accolti con sorrisi i quali apparivano falsi. Poi vennero accompagnati fino all’ufficio della direttrice, il solo ufficio metteva tristezza perché era tetro e pieno di vecchi mobili. Per non parlare della direttrice una donna di mezza età vestita di grigio.

Dopo averli scrutati attentamente attraverso i suoi occhialini da vista, la donna iniziò a parlare: “ È un vero piacere per noi fornire a voi il vostro primo figlio! Non solo perché lei è il signor Malfoy, ma ovviamente anche perché il suo compagno è il famoso Harry Potter! E noi, come ovviamente sa, siamo un orfanotrofio che ahimè deve rifarsi un buon nome…”

A risponderle, anche se non ce n'era alcun bisogno di farlo, fu Harry: “Possiamo immaginare il perché!”

Draco gli diede un calcio alla caviglia, mentre la direttrice sgranò gli occhi, ma non ci diede peso e ricominciò a parlare. “Comunque, volete adottare un ragazzo o una ragazza? O li cercate più giovani?”

A parlare fu Draco: “Noi vorremmo adottare un maschio dell’età di undici anni!”

“Oh! Una bellissima età, allora aspettate un attimo qui che vado a prendere i fascicoli!”

Appena la direttrice se ne fu andata, Harry domandò: “Perché l’hai scelto di quell’età?”

“Lo sai bene il perché… lo fatto perché vorrei dare un compagno di giochi a Scorpius! E non fare quella faccia. E poi avrebbe anche la stessa età di Rose e Hugo pensaci bene, Potter!”

“Sì hai ragione, ma guarda che io non ho nulla contro Scorpius, è solo che Astoria non vorrà che diventino amici…”

“Lascia perdere lei o mio padre! Scorpius ha un suo cervello e credimi lo sa usare alla perfezione.”

“Però nostro figlio non diventerà un serpeverde… come tuo figlio Draco!”

“Questo dipenderà dal fatto di come sarà lui…”

Per fortuna in quel momento tornò la direttrice con i vari fascicoli. Poi dopo averli posati sulla sua scrivania, uscì di nuovo dalla stanza.

Dopo circa mezz’ora di spoglio, Harry esclamò: “L’ho trovato! Guardalo ha gli occhi di color verde, i capelli neri! Sembrerà un Potter!”

“Sì… ed è anche un mezzosangue… sei sicuro?”

“È perfetto!A me non da fastidio e sicuramente nemmeno a te, no?”

“Certo che non mi dà fastidio... Potter.” Draco divenne improvvisamente triste.

Harry colse immediatamente il perché di un tale cambiamento e così lo strinse a sé. “Scusami non volevo. Ciò che è stato appartiene al passato mi dispiace.”

“Grazie Harry. Io ti amo molto e penso che ora sia meglio andare a vedere questo bambino.”

La coppia venne accompagnata alla stanza del giovane mago.

La stanza conteneva solo lo stretto necessario, un letto, un armadio e una sedia con un tavolino di legno.

In piedi davanti a loro stava il bambino aveva degli occhi vispi, ma aveva anche un po’ di paura.

La direttrice li lasciò soli e dopo un po’ il bambino disse: “Ma voi siete due papà?”

“Sì lo siamo… spero che questa cosa non ti dia fastidio… perché se così fosse allora è meglio non adottarlo, Harry!”

Invece il bambino prontamente rispose al posto di Potter: “Certo che non mi dà fastidio! Sono sicuro che qualunque altro posto sia meglio di qui!”

“Ma certo che sì! Draco stava scherzando. Allora da quanto tempo stai qui?”

“Mia madre mi ci ha portato quando ero ancora in fasce… così mi hanno detto le suore. Allora quand'è che potrò venire con voi?”

“Prima di tutto dovremo firmare un mucchio di fogli, poi dovremo iscriverti a Hogwarts, poi dovrai ambientarti e cose così.”

“In poche parole ci vorrà del tempo non è così?”

“Già! Ma non preoccuparti tenteremo di metterci il minor tempo possibile non è vero, Draco?”

Draco annuì. Dopo un’ora vennero raggiunti dalla direttrice e dopo essere usciti dalla stanza a parlare fu ancora Draco: “Non sono uno che fa pesare il proprio potere. Ma non avrei voglia di passare un calvario per averlo in adozione, lei mi capisce, non è vero?”

“Ma certo, signor Malfoy, mi dica come le possiamo venire incontro che noi lo faremo!”

“Vorrei poterlo portare a casa già ora… ovviamente sarei disposto a pagare una qualsiasi cifra! Allora?”

“Uhm! Vado subito a preparare alcuni fogli che lei e suo marito dovreste firmare. Poi potete averlo subito!”

Appena la direttrice li lasciò di nuovo soli a parlare fu Harry: “Non hai sempre detto che questo comportamento ti faceva schifo?”

“Sì ma non in questo caso! Lo sto facendo per amor tuo, Potter. E poi non so se hai visto, ma gli occhi di quel bambino sono ancora vivi e pieni di vita.”

“Non dirmi che ti sei già affezionato a lui?”

“È ovvio sei tu da piccolo! Devi ammettere che ti assomiglia parecchio…”

“Oh oh oh! Non starai mica insinuando qualcosa vero?”

“Sei uno stupido! Ci sto ripensando…”

“No aspetta! Non parlerò più. Non vedo l’ora di firmare tutte quelle scartoffie e di poterlo portare a casa.”

“Lo sai vero che non stai parlando di un cane, ma di un bambino?”

“Certo che lo so! È un bambino di undici anni molto intelligente! E sono sicuro che sarà un bravo figlio.”

La direttrice tornò con le scartoffie e dopo averle firmate, i due maghi poterono tornare a casa.

Mentre erano appena usciti ed Harry teneva per mano il giovane mago, Draco parlò: “È meglio non usare la materializzazione! Lui non è ancora pronto”

“Hai ragione, ma come pensi di tornare a casa?”

In quel momento spuntò dal nulla un vecchio mezzo di trasporto che Harry conosceva molto bene: il nottetempo. Da esso scese un adulto e un po’ più grasso Stan Picchetto. “Buona sera, signor Potter! È un vero piacere rivederla” Dopo avergli fatto i biglietti i tre maghi salirono a bordo e si accomodarono su uno dei letti.

A quel punto Harry disse: “Vedo che questo bus non è cambiato per nulla…”

in quel momento il nottetempo partì e dopo un’oretta circa erano già a casa.

 

Appena sono entrati in casa Harry esclamò: “Benvenuto a casa! Allora per di qui c’è la cucina, per di là c’è il salone, al secondo piano ci sono le camere e il bagno! Hai capito?”

“S-sì! Dov’è la mia camera?”

“Vieni con me! C’è un’altra cosa, secondo l’anagrafe lui ed io abbiamo la stessa età. Ma in realtà se hai un problema vero e devi trattare con un adulto non rivolgerti mai ad Harry, ma a me!”

“Lo sapete che siete davvero buffi per essere degli adulti?”

Draco ed Harry si scambiarono un paio di sguardi, ma alla fine anche loro scoppiarono a ridere.

Tutti e tre salirono le sale e la coppia mostrò al loro figlio la sua stanza.

“Wow! Ma è stupenda ed è davvero la mia camera?”

“Ma certo che la è!” dissero insieme Harry e Draco.

Poi lo lasciarono un po’ da solo per ambientarsi e loro andarono in camera, ma a un certo punto Draco disse: “Come lo chiameremo?”

“Avevo pensato di chiamarlo Albus Severus Malfoy Potter, cosa ne pensi?”

“Troppi nomi! È meglio Albus Malfoy Potter!”

“Sì è più semplice e va bene! Ora glielo dobbiamo dire e domani andremo a Hogwarts. Ma prima gli presenteremo Hugo, Rose e poi Scorpius, cosa ne pensi?”

“Penso di aver sposato una persona meravigliosa, anche se non la merito!”

“Tu non mi meriti? Ma stai scherzando vero?”

“No per nulla! Come posso io meritare te come marito?”

“Sì hai fatto degli errori ma io te li ho perdonati tutti anche Hermione! Ti ho perdonato anche quello, quindi immagino che tu mi debba sopportare fino ai miei cent’anni!”

“In quel caso sono prontissimo ad affrontare tutto ciò che avverrà in futuro!”

Dopo essersi scambiati vari baci, i due sposi sono andati nella stanza del figlio per dirgli il nuovo nome. Ad Albus piacque moltissimo.


Ma mentre a casa Potter/Malfoy la quiete e la felicità ne erano sovrane, alla manor Lucius non stava accettando bene l’ultima notizia giunta alle sue orecchie. “Come hanno già adottato un mago?”

“Sì padrone… la direttrice ha anche detto che suo figlio ha fatto pesare la sua posizione da Malfoy pur di averlo il prima possibile!”

“Vattene via! Voglio rimanere solo!”

Dopo aver mandato via l’elfo domestico, Lucius si era lasciato andare sulla poltrona. Non poteva permettersi che tale felicità perdurasse.

Rivoleva quelle conversazioni con Potter. Ne era divenuto succube e schiavo.

Così indossò il suo miglior soprabito e uscì, prese la carrozza e andò verso Godric's Hollow, ci sarebbe andato di persona ha riprendersi ciò che gli era stato tolto.









Angolo dell'autrice:

mi è venuta l'idea di fargli adottare il giovane mago nello stesso orfanotrofio di Tom Riddle! Perchè mi piaceva l'idea di usare quel luogo *-* Voi cosa ne pensate? *u*

Alla fine ho anche deciso di fargli adottare un ragazzino di undici anni perchè così nascerà un'amicizia con Scorpius... *ma non vi svelo più nulla*

Ringrazio chi sta recensendo tutti i capitoli! E chi l'ha inserita tra le preferite, tra le seguite ecc. Grazie mille *-*

Tutto ciò mi rende davvero felice e mi fa sempre piacere sapere le vostre opinioni su ciò che io scrivo! u.u

Al prossimo capitolo! :*
Fuji.

 

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Capitolo 10
*** 9°Capitolo. ***


Betato: ringrazio Ciuffettina per la sua correzione! :*






 

Fuori stava piovendo a dirotto. Il vento piegava le piante e i fulmini rischiaravano le stanze della casa Potter/Malfoy.

Harry era in cucina a preparare la cena, Draco se ne stava seduto sul divano con Albus a godersi il calore del camino.

Ma ad un certo punto qualcuno bussò alla porta.

“Amore, vai tu?” chiese Harry.

Draco si era già alzato, ma non senza mugugnare del fatto di essere stato costretto ad abbandonare quel piacevole calore.

Andò dalla porta e appena l’ha aprì gli si parò davanti la figura furibonda di Hermione la quale non lo lasciò neppure parlare: “Dov'è? Devo parlargli! Non ci posso credere, Harry Potter, dove diavolo sei?”

Superò Draco il quale stava tenendo ancora la porta aperta e andò in cucina.

I pensieri di Malfoy vennero interrotti da Albus: “Papà, è meglio che chiudi la porta… sta entrando la pioggia!”

“S-sì ora la chiudo…”

Mentre lui stava chiudendo la porta d’entrata, Harry aveva sentito la voce dell’amica ed era andato in salone. “Herm! Cosa ci fai qui?”

“Appena Ron mi ha detto ciò che volevi fare, sono venuta subito in Inghilterra! Non ci posso credere che tu abbia veramente adottato un bambino della stessa età di Hugo e di Rose!”

“E invece è proprio così! Lui è Albus!” e indicò il ragazzino che stava guardando tutta la scena con una certa curiosità.

Invece Draco aveva deciso di tornarsene sul divano sotto la coperta.

Hermione non si lasciò interrompere prese Harry per un braccio e lo trascinò in cucina, una volta lì chiuse la porta e si rivolse di nuovo al mago: “Ciò che è successo tra me e Draco è stato grave e lo sappiamo entrambi. Ma io m’immaginavo che tu fossi abbastanza adulto da sapere che non devi usare dei bambini in questo modo!”

Harry si tolse gli occhiali e si passò la mano sul viso. “Senti Herm, ti giuro su tutto ciò che ho di più caro che non avrei mai adottato Albus se solo pensassi che tra te  e Draco ci fosse ancora del tenero! Io meglio di altri so cosa significa rimanere senza una famiglia e non essere voluti, ma non è questo il caso” si fermò un attimo per riprendere fiato. “Sono sicuro che tu, Herm, sia venuta fin qui con tutte le buone intenzioni di questo mondo, ma non ce n'era alcun bisogno!”

“Harry, io ti voglio bene, mi pento di aver fatto quella cosa con Draco. Ma sai quanto me che tu hai deciso di adottare quel ragazzino solo perché hai paura che Draco ti lasci o ti tradisca ancora! Non trattarmi da stupida, perché non lo sono!”

Harry dovette far su tutte le proprie forze di volontà per non alzarsi e dirle di tutto. “Magari all’inizio pensavo quello, sì lo ammetto… ma poi parlandone con Remus, mi sono reso conto che non l'avrei mai fatto per un motivo così vile! Sì perché è da vili coinvolgere in quel modo che tu dici, un ragazzino come Albus. Lui non centra nulla!”

“Allora spero che tu non mi odierai ulteriormente se ti dico che prenderò Albus e lo riporterò all’orfanotrofio…”

“Tu cosa? Sì divertente! Tu non prenderai proprio nessuno.”

“Invece sì. Albus non è un oggetto! Hai quarant'anni, mettitelo in testa non sei più un bambino, risolverai i problemi con Draco e con suo padre e poi una volta che li avete risolti, potrai avere Albus!”

Nell'altra stanza ogni parola era giunta alle orecchie di Draco il quale stava abbracciando forte a sé Albus.

A un certo punto Hermione uscì dalla cucina e andò verso di loro. “Ciao Albus, io sono Hermione, ora tu verrai con me”

“E dove andiamo?”

Intervenne Draco: “Non lo fare! Ti prego, se quelle notti hanno significato davvero un qualcosa…”

“Davvero fai una cosa simile? Visto Harry, non avete risolto proprio un bel nulla! Su forza, Albus, andiamo, tranquillo troverai ogni cosa che ti servirà ad Hogwarts!”

Harry la guardò sorpreso. “Allora non lo porterai all’orfanotrofio?”

“No! Perché non voglio passare per l’ennesima volta per la cattiva della storia! Lo porterò nella scuola, inizierà già da domani. Intanto voi mettete a posto le vostre idee. E poi dopo lo riprenderete con voi.”

Albus non riusciva a capirci più nulla e così decise d’intervenire: “Aspettate un attimo, qui tutti hanno idee su di me, ma nessuno mi sta chiedendo cosa voglia fare! Io voglio restare qui, voglio conoscervi meglio… e poi andrò a scuola! Ma per ora voglio stare qui…”

Harry non sapeva più cosa dire, non voleva separarsi da lui, non in quel modo.

Ma fu Draco a intervenire “Albus non verrà con te, Hermione. E su questo non si discute, lui rimarrà qui con noi. Nessuno l’ha adottato, per causa dei miei errori passati! E ora vattene via, fuori da casa nostra.”

Hermione stava per dire qualcos’altro ma decise che era meglio non farlo e così se ne andò via.

Appena furono di nuovo soli Albus domandò: “Voi per quale motivo mi avete adottato?”

Fu Harry a parlare: “Sto parlando per entrambi, quando dico che l’abbiamo fatto perché era nostro desiderio diventare papà e farci una nostra famiglia! E se ti abbiamo dato un’idea sbagliata, allora ci devi perdonare…”

E Draco continuò per suo marito: “Noi non volevamo coinvolgerti in tutto questo. Forse dovevamo aspettare… ma ora che sei qui con noi, non permetteremo mai a nessuno di portarti via da qui! Ora che ci penso, la cena Harry? Io ho fame! E tu Albus?”

“Sì anch’io, cosa c’è per cena?”

“A dire il vero… Hermione mi ha fatto bruciare tutto…”

“Allora vorrà dire che ordineremo da mangiare al paiolo, basta scrivere quello che vuoi qui su questa pergamena magica e poi loro ti mandano una strega che ti porta tutto ciò che hai ordinato!”

Per Albus tutto ciò sembrava strano. Ma era felice che alla fine i suoi nuovi papà lo volessero per davvero.


Dopo aver cenato Harry e Draco accompagnarono nella sua camera Albus.

Il giovane mago disse: “Papà, vorrei un bacio della buona notte. Lo so che sono già grande ma…”

“Tranquillo! Tu non dovrai mai chiederci nulla, siamo noi che ti doneremo il nostro affetto, non è così Draco?”

“Sì è solo che anche noi dobbiamo abituarci a te!” e i due papà abbracciarono il giovane mago.

Poi dopo averlo messo a dormire, andarono nella loro stanza.

“Harry calmati! Stai tremando tutto…”

“Com’è successo tutto questo? Quand’è che è cambiato tutto? Da quando loro pensano davvero che noi useremmo un ragazzino per rendere la nostra coppia solida?”

“Non so cosa dirti… perché sono davvero rimasto senza parole, non me lo aspettavo proprio! Ma immagino che la colpa sia mia, forse ho fatto tutto troppo frettolosamente…”

“Ma cosa dici! La colpa non è tua, l’abbiamo fatto solo per non lasciarlo lì in quel posto. Loro non capiscono, ecco tutto. Domani porteremo Albus a visitare il mondo magico, prima di presentargli altri maghi, voglio che si crei un legame familiare tra di noi!”

“Sì… ma a dire il vero Hermione su di una cosa aveva ragione… non arrabbiarti, ma non abbiamo ancora risolto un problema cioè mio padre…”

“Non ci pensavo nemmeno più, se lui vorrà, verrà qui e ne parleremo! Ora dobbiamo solo preoccuparci di Albus.”

Draco si stava per accoccolare contro ad Harry, quando qualcuno bussò alla porta della stanza.

“Posso entrare? Ho paura del temporale…”

“Sì Albus entra pure! Su vieni qui con noi, per questa notte dormiremo tutti e tre insieme!” disse Harry con tono affettuoso.

Draco e Harry avrebbero fatto tutto ciò che potevano per costruirsi una famiglia.




 

Intanto Ron stava tornando dal suo corso serale tenutasi a Hogwarts per i maghi e le streghe della sua età, che volevano finire gli studi.

Quella sera visto che non c’era nessuno ad aspettarlo a casa, decise di fermarsi a bere un sorso di whisky incendiario a Hogsmeade.

Ma mentre stava per entrare nel pub “Testa di porco”, s’imbatté in una scena davvero molto strana: Hermione era all’interno e stava bevendo con dei tipi poco raccomandabili.

Guardò diverse volte, decise che non era il caso di bere e decise di andare subito da Remus per dirglielo e chiedere un consiglio.

 

Si smaterializzò davanti a casa di Teddy. E una volta lì suonò il campanello, ad aprirgli venne lo stesso Teddy. “Ron! Ti sembra l’ora? Cos’è successo?”

“Scusa Ted, ma devo vedere immediatamente tuo padre!”

“Va bene entra pure, troverai mio padre nel suo studio.”

Ron era già stato in quella casa, così andò subito verso lo studio.

Bussò alla porta e una voce disse: “Entra pure, Teddy!”

“No, sono Ron! Devo parlarti subito, Remus, di una cosa urgente!”

“Entra, cos’è successo, Ron?”

Lui entrò e si accomodò su di una delle poltrone dopo essersi calmato un po’ iniziò a parlare: “Stavo tornando dal corso serale, avevo deciso di fermarmi a bere un qualcosa a Hogsmeade, ma a un certo punto nel pub “Testa di Porco” ho visto Hermione! Cioè era lei ma non poteva esserlo!”

“Ciò che stai dicendo non ha alcun senso, o era lei o non lo era!”

“Lo so, ma non poteva essere lei. Perché Herm è in Nuova Zelanda e poi non andrebbe mai in quel luogo e soprattutto a parlare con quei tizi…”

“In questo caso, abbiamo un problema, ma chi mai vorrebbe prendere le sembianze di Hermione? E poi per quale motivo?”

“Non lo so! È questo il guaio, miseriaccia, se non fossi andato in quel posto, non l’avremmo mai saputo! Ma ci rendiamo conto, qualcuno sta andando in giro per il mondo magico con le sembianze della mia ex moglie…”

“Sì mi rendo conto. Ora è troppo tardi, ma domani tu vai a Notturn Alley, e vai da Magie Sinister, gli vai a chiedere se qualcuno è stato lì e ha preso il necessario per una grande quantità di polisucco! Invece io andrò da Harry e Draco.”

“Tu pensi che questa faccenda abbia a che vedere con loro?”

“Non lo so! Forse hai ragione, è meglio che fino a quando non ne sappiamo di più non diciamo loro nulla! Vuoi fermarti qui per la notte?”

“Sì! Intanto domani mattina abbiamo da fare molte cose.”

 

Quella notte Ron non riuscì a dormire e neppure Remus.

Chi mai poteva essere la persona che aveva preso le sembianze di Hermione? E poi perché?

Quelle domande richiedevano delle risposte al più presto.








Angolo dell'autrice:

come avete capito dal capitolo qualcuno con le sembianze di Hermione è andato dai nostri due protagonisti... Ovviamente non vi dirò di chi si tratta! u.u Voi cosa ne pensate? *u*

La storia va avanti! Non so ancora per quanti capitoli perchè le idee mi vengono man mano xD

Sto cercando di essere regolare con le uscite! Ma nemmeno questo è sicuro perchè tra lavoro e altri impegni purtroppo il tempo non c'è ;.;


Ringrazio chi recensisce sempre! Grazie mille :*

Al prossimo capitolo!
Fuji.
 

 

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Capitolo 11
*** 10°Capitolo. ***


Note: Betato: ringrazio Ciuffettina per la sua correzione! :*

 





Si era formata una coppia d’improbabili investigatori.

Ma Ron e Remus erano decisi a scoprire la verità su tutta quella faccenda.

Si erano alzati presto ed erano andati immediatamente a Notturn Alley da Magie Sinister.

Ron ci era stato diverse volte con George, non gli era mai piaciuto. Perché odorava di muffa e il proprietario era un tipo sporco e troppo ficcanaso una dote che in quel momento, a loro sembrava assai utile.

Fu Remus a intavolare la conversazione: “Sono venuto qui, per della pozione anti lupo, sa ho finito le mie scorte e non sapevo davvero dove andare…”

Il mago non si voltò ma parlò ugualmente e disse: “Qui non teniamo nulla di simile, è illegale!”

Remus tirò fuori delle monete e le fece cadere su di un piatto di metallo.

L’uomo, appena sentì l’inconfondibile tintinnio delle monete d’argento sul proprio bancone, si voltò immediatamente e fregandosi le mani domandò: “Allora, come le posso essere utile?”

“Vorrei la pozione antilupo e delle informazioni.”

“Per la pozione quelle monete bastano, ma per le informazioni no… vede ho una reputazione da difendere, io!”

“Ho un altro sacco qui.” Remus tirò fuori un sacchettino di altre monete e glielo mostrò.

L’uomo andò in un’altra stanza e dopo poco tornò con una scatola di fiale. “Ecco a lei la sua pozione! Ora mi chieda pure, quale informazione desidera?”

“È venuto qualcuno di recente a comprare della pozione polisucco?”

L’uomo impallidì all’improvviso, ma si destò in fretta pensando alle monete in più. “Sì, in effetti… c’è stato un mago che è venuto qui di recente… ma se faccio il suo nome, avrò chiuso per sempre la mia attività. È un mago con un posto nel ministero…” Si fermò un attimo, appena sentì un rumore e vide Ron, andò leggermente fuori di testa. “Fuori di qui subito! Ho detto fuori, voi volete incastrarmi non è così? Se no perché lui è qui?” e indicò Ron.

Remus non riusciva a capire. “Non sta mica dicendo che è stato lui a comprare la pozione!?”

“Certo che no! Ma è stato suo fratello…”

Ron rispose a tono: “Non mi vorrà mica dire che è stato George o Bill?”

“No, non loro! È stato quell’altro, quello che lavora al ministero! Ora andatevene via!” e il mago prese le monete e si rintanò in un’altra stanza.

Ron e Remus uscirono e ritornarono a Diagon Alley. Una volta lì fu Ron a parlare: “Ma ti rendi conto? Quello nella taverna con le sembianze di Herm era Percy! Non si è più fatto vedere… è da dopo la fine della guerra che non abbiamo più sue notizie.”

Remus stava pensando a quello che avevano appena scoperto, si era tutto così complicato e aveva l’impressione che più sarebbero andati avanti e più sarebbe sembrata strana quella faccenda.

Fu Ron a disturbare il suo ragionamento: “Sai, io non l’ho ancora perdonata! Non so come faccia Harry, alcune volte vorrei essere lui… in molte occasioni ho provato questo sentimento.”

“Harry ha molte doti, ma anche tu hai le tue, Ron!”

“Quando vidi Hermione in quella locanda, una parte della mia mente ha davvero sperato che fosse lei, poi capii che non era così. Avrei voluto che anche Herm mi dicesse che il nostro amore continuasse come prima della guerra. E invece lei è là ed io sono qui a dovermi occupare di mio fratello… ma ci rendiamo conto?”

“Già, ma senti, c’è qualcuno che può dirci qualcosa su Percy? Ci sarà qualcuno che gli sta vicino…”

“Ma certo! Un po’ di anni fa, George mi disse che si era sposato con una certa Audrey e ha avuto dei figli! George era in contatto con lui… ma non voglio dirgli nulla di questa faccenda. Fino a quando non ne sapremo di più… ed io che pensavo che ci fosse Malfoy dietro a tutto.”

“Aspetta un attimo, cos’hai detto?”

“Che mi aspettavo che ci fosse Lucius! Ma sì, Harry non lo sa, ma un giorno sono stato a casa di Luna lo stavo cercando ma lui non c’era. Così ho parlato con Lucius e gli ho detto che sarebbe stato bello se Hermione ed Harry avessero fatto pace… o qualcosa di simile!”

“E lui cos’ha fatto?”

“Il giorno dopo ha portato Harry a casa di Hermione!Non vorrai mica dire che è tutto partito da quella cosa?”

“Forse in quel momento Lucius, ha approfittato un’altra volta della debolezza di Harry! E poi usando quella chiacchierata avuta con Hermione l’ha fatto andare a casa sua… certo che Harry non sarebbe mai tornato dal figlio…”

“Miseriaccia! Ma se c’è lui dietro a questa storia, come e perché c'entra anche Percy?”

“Questo non lo so ancora, andremo subito al Ministero della Magia, Percy lavorerà di sicuro lì!”

I due maghi presero la metropolvere e con essa andarono al Ministero.

 

*****

Nel frattempo Harry e Draco erano all’oscuro di tutto e si stavano godendo la loro prima giornata con Albus.

L’avevano portato a Diagon Alley per fargli vedere ogni cosa.

Albus guardava e ammirava le vetrine dei vari negozi si era soffermato da circa mezz’ora a fissare una vetrina di dolciumi. “Papà! Guardate qui che roba. Non so nemmeno io cosa prendere… secondo me dovrei prendere un po’ di tutto!”

Draco sospirava al cielo, non per Albus ma perché si accorse che attaccato alla vetrina c’era anche Harry e che tutti lo stavano guardando. E molte streghe commentavano: “Ma avete visto? Alla sua età non si vergogna?” o altre ancora: “Quello è il famoso Harry Potter. Ma vi rendete conto da chi ci siamo fatti salvare...”

L’imbarazzo divenne insopportabile tanto che se ne andò via.

Harry invece se la rideva, anche Albus. “Papà! Torna qui! Voglio le caramelle…”

Draco aveva molte doti, ma anche tanti difetti e una debolezza, quando si affezionava a qualcuno, era finita. Infatti appena sentì la voce implorante di Albus tornò indietro e andò immediatamente all’interno del negozio e ci mancò poco che lo comprasse tutto.

 

Appena ne uscì disse: “Allora ora andremo in una casa da Tè qui vicino, è ora di fare la merenda e dopo potrai mangiare queste! Ci siamo capiti?”

“Sì! Ora andiamo sono curioso di vedere questo posto!”

Harry se la rideva per la prima volta dopo la fine della guerra e tutti quegli anni passati, si risentiva felice. E più guardava Draco e più pensava al fatto che l’aveva quasi perso per sempre, per la sua cecità. E invece ora, non solo l’aveva di nuovo, ma finalmente si era potuto costruire una sua famiglia.

E più guardava Albus e più sentiva di aver fatto bene ad adottarlo.

La casa da tè era piccola ma molto pittoresca e pulita.

I tavolini erano tondi con delle tovaglie ricamate sopra, ogni tavolo aveva un piccolo menù con la lista di tutti i tipi di Tè dell’Inghilterra.

Le proprietarie erano delle streghe in età avanzata ma a prima vista molto dolci.

Una di loro si avvicinò a loro. “Vi prego accomodatevi pure, qui troverete ogni tipo di tè. Poi, se vorrete, ci sono anche i pasticcini.” e indicò un’enorme teca con all’interno dei variopinti pasticcini.

Albus non se lo fece ripetere si andò subito a sedere. “Questo posto è meglio del negozio di caramelle! Ma mangeremo anche i pasticcini, vero?”

“Sì, mangeremo anche quelli. Lasciate fare a me.”

In quei determinati casi la parte borghese di Draco aveva la meglio, e lui diventava così snob da essere insopportabile.

Harry però ormai ci aveva fatto l'abitudine e quindi non ci diede peso. Invece Albus notò subito il cambiamento e quando Draco si alzò per andare a scegliere i pasticcini domandò: “Ma papi, cos’ha papà?”

“In che senso, tesoro?”

“Sembra diverso! Detto tra di noi, le persone snob non mi piacciono e quel papà non mi piace!”

Harry scoppiò a ridere. “Sai, Draco viene qui da quando è bambino! Immagino che ci tenga così tanto a questo posto, da non voler fare una brutta figura…”

“Uhm, detto così suona meglio… non dirglielo mai! Va bene?”

“Sì oh sta arrivando. Draco, allora hai scelto i pasticcini?”

“Sì li ho scelti, quando ridi, lo puoi fare con più grazia?”

“Sì, io e papà, stavamo solo parlando ecco tutto!” intervenne Albus il quale solo con il suo sguardo calmò immediatamente Draco.

 

Dopo il Tè e i pasticcini, il trio andò a girare in altri negozi di diversi tipi.

Harry voleva comprare una scopa ad Albus ma Draco glielo impedì.

Dicendo che era ancora pericoloso…

In certi casi lui era molto più protettivo di Harry, sopratutto con Albus.

 

Quella sera erano stati invitati a casa di Luna e Rolf.

Andarono a casa a posare le caramelle ma Albus ne prese un po’ e le fece su in un sacchetto carino che trovò in armadio e se lo infilò in tasca.

 

La casa di Luna era davvero molto bella. Tutta adornata di vari tipi di piante e di fiori. E con molteplici casette per gnomi e altri esseri magici che abitavano nel giardino.

Albus ne fu meravigliato non aveva mai visto così tanta roba in un unico giardino.

La porta si aprì da sola, e l’interno della casa era ancora più disordinato.

C’erano vari oggetti appesi sul soffitto, soprattutto acchiappasogni e anche degli altri misteriosi oggetti.

Ad accoglierli c’era Rolf. “Ciao ragazzi! E tu devi essere Albus non è vero?”

“Sì signore! Sono io… ehm non vorrei sembrarle impertinente ma cosa sono quegli oggetti?”

A rispondergli fu una voce femminile che arrivava dalla sala da pranzo: “Quelli sono spaventa folletti! Comunque nel giardino sul retro troverai Lorcan e Lysander, sono i miei figli!”

Albus si girò verso Harry e Draco i quali gli fecero segno di andare pure con loro a giocare, fino a quando la cena non sarebbe stata servita.

 

Albus non se lo fece ripetere due volte era troppo curioso di conoscerli.

Quando entrò nel giardino sul retro, si ritrovò davanti due gemelli. “Wow! Siete identici!”

“E tu chi saresti?”

“Io sono Albus Potter Malfoy, sono il figlio di Harry e Draco! Piacere.”

Si sa che da giovani o comunque a quell'età si è un po’ cattivelli ma Lorcan e Lysander erano anche gemelli e quindi se uno pensava una cosa, l’altro in automatico la ripeteva senza nemmeno pensare se fosse una cosa cattiva o no.

Ma questa volta fu Lorcan a parlare senza pensare: “Quello che hai detto non è possibile! Sono due maschi e tra maschi non può nascere alcun bambino!” Sì l’affermazione non faceva alcuna piega, ma il peggio è che il giovane mago continuò a parlare: “Scorpius sì che è figlio di Draco, l’ha avuto con una strega! Tu, mio caro, sei solo un adottato! Si assomigli vagamente a Harry, ma non sarai mai suo figlio... fattene una ragione.”

Il discorso non faceva una piega, ma nel cuore di Albus si ruppe un qualcosa, l’aver scoperto in quel modo che Draco avesse un figlio naturale e che lui sarebbe stato per sempre l’adottato aveva rovinato il senso di appartenenza che si era creato in quei pochi giorni.

Un momento prima stava tirando fuori le caramelle e il minuto dopo, il sacchetto era a terra e lui stava scappando via attraverso un boschetto al di là della recinzione.

Mentre correva, sentiva il proprio volto bagnato dalle lacrime.

Invece Lisandro era andato di corsa in casa. “Mamma! Lorcan ne ha combinata una delle sue: ha detto ad Albus che Draco ha un figlio naturale… e lui è scappato via…”

Luna fece cadere il piatto che teneva in mano, Rolf prese la sua bacchetta e rivolgendosi agli amici disse: “Io vado per di là e voi andate da quella parte! Ci ritroviamo qui”

Ad Harry e Draco tutto ciò avvenne così tanto rapidamente che una volta soli, Draco disse: “I figli di Luna e Rolf sono delle piccole... non dirò ciò che stavo per dire! Ma avranno un bel futuro come serpeverdi!”

“Io mi ricordo che all’età di undici anni, anch’io ero un po’ cattivo: usavo la magia contro mio cugino. A quel tempo lo trovavo giusto, ora quando ci ripenso, mi vergogno di me! E tu Draco com’eri a quell’età?”

“Ecco… ma che c’entra! Ok, anch’io ero terribile! Uffa ora quando lo troveremo, come gli dico di Scorpius?”

“Gli diremo la verità, che tu hai un tuo figlio e che se ci odia e l’abbiamo ferito, ci prenderemo ogni responsabilità! Ora cerchiamolo, chissà dov’è!”


Albus si era perso a forza di girare in quel boschetto alla fine non sapeva più come tornare a casa.

Ma a un certo punto qualcuno gli si avvicinò era un uomo alto e biondo. “Ti sei perso, ragazzino?”

In quel momento aveva appena incontrato Lucius Malfoy, ma nessuno dei due sapeva chi era l’altro.

“Sì! Tu sai mica come tornare al villaggio?”

“Certo che so come tornare là! Dove sono mamma e papà?”

Il ragazzino non rispose ma mantenne il silenzio, non sapeva bene cosa dire. Non voleva nemmeno parlarne con un estraneo.

Lucius si sentiva troppo stanco così si accomodò su il tronco. “Alla mia età queste passeggiate notturne non fanno per nulla bene!”

“Perché lei è qui a quest’ora?”

“Il mio cuore è in quel villaggio, ma di certo tu non capirai queste mie parole…”

Albus decise di non rispondere, quel mago sembrava davvero triste, proprio come lui.

In effetti per Lucius era stata una lunga giornata.

Era iniziata davvero male si era alzato con i postumi di una sbornia.

Facendo il bagno aveva preso una testata sul bordo della vasca.

Ma tutto ciò non fu nulla, in confronto a quello che gli capitò dopo.

Venne convocato senza alcun preavviso, nel ministero della magia, quando arrivò nell’ufficio che si occupava del suo rilascio ad accoglierlo c’era Percy Weasley con il suo affare altezzoso.

Dopo una breve chiacchierata sul suo definitivo rilascio, Lucius se ne stava andando, quando a metà strada si accorse di aver dimenticato nello studio il bastone e così dovette tornare indietro.

E fu in quel momento che incontrò Remus e Ron i quali lo bloccarono e lo fecero entrare nello studio, dove c’era anche Percy il quale disse: “O santo cielo, non ditemi, che mi state di nuovo trascinando nei vostri loschi affari? Ron, ti prego!”

“Percy, dimmi perché stai lavorando per lui?” Ron indicò Lucius il quale non ci capiva più nulla e così intervenne: “Aspettate un attimo! Ed io cosa c'entro ora?”

“Tu hai pagato Percy affinché lui bevesse la pozione polisucco e sotto le sembianze di Hermione… non so bene cosa volevi che facesse! Dimmelo te Percy!”

Il ragazzo con i capelli rossi si accomodò alla scrivania e tirò diversi sospiri. “Avete sbagliato entrambi, io non lavorerei mai per lui! L'altro giorno ci è arrivata una lettera da parte della signora Greengrass e non sto parlando di Astoria ma bensì di sua madre! Comunque la signora diceva nella lettera che il padre di suo nipote era impazzito e che avrebbe adottato un giovane mago… così chiedeva a noi del ministero d’indagare. Io ho solo pensato che sotto le sembianze di Hermione sarebbe stato più semplice!”

“Ma io ti ho visto con dei tipi loschi!”

“Quei tipi che tu chiami “loschi” lavorano per il ministero!”

“Ma ora come pensate di procedere? Gli toglierete il bambino?” chiese Lucius.

Percy non sapeva più cosa dire, soprattutto in presenza del fratello Ron il quale sembrava davvero incavolato e disgustato. “Non posso divulgare nulla, sono faccende del ministero!Ora se permettete, ho da fare! Oh Ron e lei signor Remus, non vi conviene dire nulla a nessuno dei due maghi.”

“E se lo facessimo, cosa ci farai, Percy?” chiese con aria strafottente Ron. Non aveva mai voluto bene a suo fratello, forse perché si era sempre creduto migliore di tutti loro.

“Sarebbe un vero peccato dire a mamma e papà che tu sei andato a finire ad Azkaban, Ron!”

Remus lo bloccò e i tre uscirono dallo studio.

Lucius si sentiva incavolato, nessuno doveva ferire il suo Potter.

E così non si fermò neppure a parlare con Ron e con Remus i quali usando di nuovo la metropolvere tornarono a casa.

 

Invece Lucius uscì dal ministero e con un crac andò a casa di Astoria.

Era già pomeriggio ad aprirgli venne uno degli elfi.

Astoria non c’era, ma in compenso c’era la madre, una donna austera che a Lucius non era mai piaciuta, una donna che pensava solo ad accumulare ricchezze.

Appena la donna lo vide esclamò: “Cosa ti ha portato in questa casa? Astoria non c’è!”

“Sai benissimo del perché sono qui! Lascia stare Potter!”

“Non mi far ridere e perché mai dovrei farlo? Harry Potter è una piaga per le nostre famiglie, sta manipolando tuo figlio, mio caro Lucius, e noi dobbiamo fermarlo!”

“Mia cara, forse non mi sono spiegato bene, se tu ti avvicini a lui, ti ucciderò!”

La donna rabbrividì, Lucius aveva sfoderato il suo sguardo più gelido. E quello sguardo non mentiva l’avrebbe fatto.

Ma la donna non era di certo furba. “Non mi dire che ti sei innamorato di quel Potter? Ha solo quarant'anni! È troppo giovane per te e la povera Narcissa cosa ne pensa? E tuo figlio?”

“Non m’importa nulla di quello che pensano gli altri! Ricordati le mie parole, ah un'ultima cosa, Astoria e Scorpius sono alla manor, lui sarà per sempre mio nipote e lei la mia nuora. Ma tu non sei più nulla!”

Lucius se ne andò in un altro crac e ora era lì davanti a quel ragazzino spaventato e triste. Che per qualche strana ragione sembrava non voler tornare a casa sua...





Angolo dell'autrice:

ringrazio chi sta continuando a recensire i capitoli!E ha leggere e chi ha inserito la storia tra le preferite e le seguite! Grazie :*

In molti pensavano che Lucius fosse Hermione e invece... non ve lo aspettavate vero? La prima ipotesi mi sembrava troppo prevedibile u.u
E così ho optato per Percy, che aiuta la famiglia di Astoria! *Questa famiglia non mi piace* xD
Ma dovevo inserirla u.u


Voi cosa ne pensate? Fatemelo sapere! *u*

Nel prossimo capitolo si dedicherà a Lucius e ad Albus (rapporto nonno e nipote)... non vi dico più nulla!ewe

A presto!
Fuji.



 

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Capitolo 12
*** 11°Capitolo. ***


Betato: ringrazio Ciuffettina per la sua correzione! :*

 

I boschi sono luoghi infestati di creature soprattutto in una notte di luna piena.

Lucius si era appena acceso la sua seconda sigaretta invece Albus si guardava intorno gli era parso di sentire dei rumori provenire da dietro a uno dei cespugli.

Cominciava a pensare che la sua immaginazione gli stesse giocando dei brutti tiri.

Così si alzò e senza farsi notare andò a sedersi accanto all’anziano mago il quale gli domandò: “Hai paura, ragazzo?”

“Certo che no! È solo… non ha sentito? Mi è parso di vedere qualcosa muoversi là!” E indicò uno dei cespugli.

Lucius si mise a ridere. “Si vede che non vieni da queste parti… lo sanno tutti che i boschi qui intorno sono abitati dalle creature della notte.”

“Tipo?”

“Non lo so ma penso dalle fate, dagli gnomi e altre creature simili! Oh e non dimentichiamoci i licantropi e anche qualche spettro.”

“Fantasmi? E Licantropi? Non è meglio andarcene via?” Albus si era fatto pallido come un morto e il suo corpo rabbrividiva.

“Ragazzo, sei un mago! Quegli esseri non ti ci avvicineranno mai! E pensare che mi ricordavi un altro mago, ma lui alla tua età non aveva di certo paura…”

“Come si chiamava?”

“Chi?”

“Il mago! È ovvio! Uffa sono stufo di venir trattato da stupido… io non lo sono…”

Malfoy tirò su un lungo e profondo sospiro. “Il mago si chiama Harry Potter! Tu gli assomigli almeno gli occhi sono di quel colore… ma di certo non nel carattere, te lo già detto no? Lui era coraggioso!”

“Oh! E cos’ha fatto di tanto coraggioso?”

“Beh lui ha… sconfitto Voldemort, ne avrai sentito parlare?”

“Sì lui ed io proveniamo dallo stesso orfanotrofio…”

A quella rivelazione improvvisa lo sguardo di Lucius si fece largo era come se gli fosse stata rivelata la più terribile delle notizie.

Ma alla fine ci vide della fortuna in quell’incontro. “Se mi faccio amico il ragazzino magari…”

“Interessante! Potter ed io ci conosciamo sai…” Si fermò per guardare l'effetto di quella frase sul volto del suo interlocutore poi riprese: “Sì io e Potter abbiamo avuto un trascorso, non in quel senso, quando aveva la tua età non andavamo d’accordo, solo ora che è un adulto responsabile, io e lui abbiamo fatto amicizia.”

Si fermò di nuovo per capire che ormai il ragazzo lo stava ad ascoltare con assoluto interesse.

Ma in quel momento ad Albus si accese una lampadina. “Non mi dica che quando diceva che il suo cuore si trova lì…” e indicò il villaggio, “lei si riferiva ad Harry?”

“Sì proprio a lui!”

“Ma lui sta con Draco… sono una coppia.”

“Sì lo so!” Pensò bene di non dirgli che Draco era suo figlio, pensando che tale notizia avrebbe peggiorato la situazione che pareva già abbastanza tragica.

“Uhm… io non la posso aiutare. Sono i miei papà!” Albus si soffermò un attimo a riflettere sulla sua affermazione.

“Mi hanno adottato forse un po’ troppo precipitosamente e sono anche un bel po’ incapaci a fare i padri… ma ce la stanno mettendo tutta! E poi si amano molto…”

“Sì in effetti sì, ma dimmi tu un tradimento lo perdoneresti?”

“Non lo so… mi sentii tradito da mia madre quando mi abbandonò nell’orfanotrofio e non l’ho ancora perdonata… ma immagino che sia diverso…”

“Sì quello è diverso! Draco ha tradito Harry con un’altra donna, tu una cosa simile la perdoneresti? Ma soprattutto era la seconda volta.”

Albus ci pensò su per un paio di minuti per poi rispondere: “Sono affari loro! Ma lei come fa a conoscere tutto ciò?”

Lucius stava per rispondere fu interrotto da un’altra voce: “Albus! Stai bene?” Una figura alta e magra gli passò accanto e andò ad abbracciare il giovane mago.

Lucius fece per andarsene: non voleva che Draco dicesse che lui era suo padre. Appena si voltò, dietro di lui c’era la figura di Harry. “Signor Malfoy! È stato qui accanto ad Albus per tutto questo tempo?”

“Sì! Non era bene lasciarlo qui nel bosco da solo, Harry…”

Draco teneva stretto a lui Albus mentre quest’ultimo domandò: “È vero che hai un'altro figlio?”

“Sì è la verità, mi dispiace non avertelo detto prima… volevo che tu prima ti legassi a noi e poi te l’avrei presentato!”

“E magari avrebbero fatto pure amicizia!?” disse sarcasticamente Lucius.

“Sì ovviamente se ad Albus va bene, nessuno ti sta costringendo a fare nulla, Immagino che come padri non siamo il massimo…”

“Ecco diciamo pure che è vero… ma ce la state mettendo tutta per esserlo! Anch’io però non sono di certo un figlio modello…”

 

Nel frattempo Harry stava guardando quella scena da lontano accanto a Lucius.

Ad un certo punto rivolgendosi all’anziano mago disse: “Quel giovane mago un giorno sarà un suo nuovo erede! Te ne devi fare una ragione, Lucius…”

“Mi hai ridato del tu o mi sbaglio?”

“Non ti sbagli! È solo che vorrei che ricominciasse il rapporto che c’era prima di tutto ciò! Hai capito no?”

“Sì ho capito e a dire il vero lo sapevo da tempo… entrambi lo sapevamo che finiva così! Io ritornerò da Narcissa. Lei mi riprende sempre, è come te, io e Draco ci dobbiamo ritenere fortunati!” Si girò di scatto verso Harry e gli si avvicinò per sussurrargli all’orecchio: “Aspetterò il prossimo tradimento di Draco... stanne certo che lo rifarà… ed io sarò lì per te Harry” e poi andò verso Albus. “Io, ragazzo, me ne vado, visto che hai ritrovato i tuoi genitori! E a proposito io sono tuo nonno paterno, alla prossima volta. Draco io torno a casa dalla mamma!” e con un crac se ne andò via.

 

Harry, Draco e Albus tornarono verso la casa di Luna e Rolf.

“Allora è mio nonno? E lui è innamorato di te, papà, lo sai?”

“Sì lo so… e lo sa anche Draco… non è vero, papà?”

“Ci deve solo provare!”

A un certo punto Albus interruppe il pensiero mentale di entrambi. “Ecco una cosa interessante da raccontare ai gemelli!” e corse verso l’interno della casa.

Invece Harry fu fermato da Draco. “Lo sai che non ti tradirei mai? Cioè ho imparato la lezione…”

“Lo so e so anche che tuo padre l’ha detto solo come ultimo baluardo di salvezza ecco tutto! Tranquillo, se avessi avuto dei dubbi, non ti avrei mai ripreso in casa con me.”

“Confortante! Però meglio così. A proposito di cose, domani voglio invece risolvere il problema Hermione, che ne dici? Così poi la vita continua, non dicono sempre così i babbani?”

“Sì lo dicono. Ora entriamo voglio andare ad accertarmi che Albus non racconti troppe cose su tuo padre, Luna non me lo perdonerebbe mai! Ah Draco, un'ultima cosa… ti amo!”

“Anch’io, Harry, ti amo!”

E i due maghi andarono dentro la casa.



Angolo dell'autrice:

chiedo scusa per il mio ritardo nel postare il nuovo capitolo, ma purtroppo sono stata ricoverata all'ospedale per fortuna ora sto meglio. u.u

Lucius si fa da parte capendo che tra lui ed Harry non ci potrà mai esserci nulla, ma non senza dirgli che lui ci sarà. Anche la prossima volta che Draco lo tradirà... noi ci auguriamo vivamente che tale cosa non succeda più u.u

Ma anche Draco è un Malfoy e buon sangue non mente! xD 
Vi lascio riflettere su quest'ultima affermazione... voi cosa ne pensate? Fatemelo sapere u.u

Prometto che sarò di nuovo più regolare nelle uscite! Ringrazio chi l'ha inserita tra le seguite, preferite ecc. e chi la recensisce sempre grazie mille! :*

Fuji.

 

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Capitolo 13
*** 12°Capitolo. ***


Betato: ringrazio Ciuffettina per la sua correzione :*



 

La Nuova Zelanda era una bellissima terra piena di magia.

Le sarebbe rimasta nel cuore, quell’esperienza le era servita per migliorarsi.

Ma c’era qualcosa o meglio qualcuno che le mancava davvero molto…

Si sentiva veramente molto in colpa con se stessa, per questa faccenda il tutto risultava assai imbarazzante.

 

Appena dopo un mese passato a studiare tutte le creature magiche della piccola isola, incontrò per caso un altro mago davvero molto carino, ma fu proprio a causa sua che di colpo nella mente di Hermione si riaccese il ricordo vivido di Draco.

E dentro di sé, ripensandoci meglio, era arrivata alla conclusione che tutto ciò era dovuto al fatto che in fondo i due non si erano chiariti su quella faccenda.

Iniziò a frequentare il mago il quale aveva solo i capelli biondo chiaro di Malfoy il resto era del tutto differente.

Persino il carattere era più affettuoso. Il suo nome era Drake.

Drake s’innamorò subito di Hermione, invece lei incominciò a sentirsi in colpa e a chiedersi se per caso stava con lui solo per quella somiglianza al suo amante.

 

Un amante che cominciava a mancarle.

Draco le mancava davvero tanto, ogni notte sognava di essere a letto con lui.

Non poteva più indugiare e così parlò con Drake.

Una sera appena dopo cena, mentre passeggiavano sulla spiaggia, improvvisamente Hermione si bloccò e si voltò di scatto verso il mago.

“Io sono una persona malvagia… ti ho usato…”

“In che senso mi hai usato?”

“Tu mi ricordi il mio amante e penso di amarlo ancora molto… domani partirò, tornerò a casa devo assolutissimamente parlargli, mi dispiace davvero molto…”

Il mago, al momento non disse nulla, ma una volta davanti a casa l’ammonì:

“Hermione, pensaci bene. A quello che stai per fare… potresti soffrirci o peggio far soffrire altre persone con questo tuo sentimento!”

La maga annuì ma non rispose, però i suoi occhi dicevano tutto e così Drake non aggiunse altro.

 

La mattina dopo fece su tutta la sua roba decise di prendere un aereo come i babbani.

Durante il viaggio pensò a Draco, di come per lei quel sesso non era solo quello ma ben altro. E quel sentimento che aveva cercato di scacciare via dal suo cuore era tornato prepotentemente e ora doveva assolutamente parlare con Draco.

 

Finalmente dopo due scali alla fine Hermione arrivò durante la notte a Londra.

Non volle dire nulla a Ron del suo ritorno, prima voleva e doveva incontrare Draco.

Sembrava non importarle di Harry o della promessa e della pace che avevano fatto. Si sentiva sopraffatta dai sentimenti. Non riusciva a pensare razionalmente a nulla.

Così andò dritta per dritta a Notturn Alley nell’hotel dei loro incontri clandestini.

Chiese la solita camera e non degnò di alcuno sguardo o parola l’anziano mago che se ne stava dietro al bancone. Salì le scale e appena fu dentro a quella stanza si coricò sul letto.

Per quanto avevano cambiato le lenzuola ed erano passati molti mesi dal loro ultimo incontro poteva ancora sentire il profumo di Draco invadere la stanza…

Si alzò e prese una pergamena e una piuma e iniziò a scrivere: “Ti sto aspettando nella nostra stanza, ti prego vieni subito da me!”

Arrotolò la pergamena e la chiuse con il suo sigillo personale, scese le scale e chiese uno dei gufi dell’hotel.

Il gufo era un po’ spelacchiato si capiva subito che avesse la sua bella età.

Ma Hermione gli consegnò la lettera sicura che l’avrebbe data a Draco. Dopo averlo fatto, richiuse la finestra e si ritirò nel bagno dove s’immerse nella vasca, in cui aveva disciolto una polverina di petali di rosa.


Il gufo era anziano Hermione avrebbe dovuto far più attenzione a questo particolare.

 

Infatti il poveretto non trovando Draco consegnò la lettera al primo mago che si ritrovò davanti. E quel mago non era altro che Harry.

 

Alla fine i due maghi avevano passato una bella serata a casa di Luna, Albus aveva raccontato un po’ troppi particolari su Lucius…

Ad Harry aveva dato alquanto fastidio, soprattutto quando Lucius gli aveva fatto capire che Draco era un Malfoy… era una cosa che lui stesso sapeva bene!

Draco era andato a mettere a letto Albus, mentre lui se ne stava comodamente seduto sul loro letto a mettersi il pigiama, quando un vecchio gufo bussò alla finestra Harry gliel'ha aprì ed esso gli consegnò una lettera e volò via.

 

Quando notò il sigillo di Hermione gli venne un colpo sperava vivamente che la maga non volesse proprio a quell’ora della notte parlare di Albus…

Così l’aprì, ma quando la lesse il mondo gli crollò addosso.

Non poteva credere ai suoi occhi.

Nel frattempo Draco aveva messo a dormire Albus e se ne stava tranquillamente tornando nella sua camera, solo per lasciarsi abbracciare dal suo amato.

Ma appena aprì la porta Harry gli si gettò addosso.

“Potter! Almeno lasciami che mi spogli!” In quel momento si accorse che le mani di Harry erano intorno al suo collo e stringevano davvero troppo.

Si fece prendere dal panico. “Harry, mi fai male!”

Il mago lo lasciò andare.

“Ma che ti è preso?”

“Leggi qui e capirai!”

“Che cosa dovrei leggere? Che cos’è?”

“Hermione ti sta aspettando nel vostro posto! E dimmi anche quando è venuta qui e ha fatto quella scenata per Albus eravate d’accordo?”

“No! Certo che no… come puoi pensare una cosa simile!? Non capisci è certamente mio padre… è ovvio che è stato lui a scriverla!”

“Non attacca questa è la calligrafia di Hermione e questo è il suo timbro e poi Lucius non si spingerebbe fino a questo punto è un gesto fin troppo vile…”

Draco si andò a sedere sul letto e si prese con le mani la testa, poi si rivolse ad Harry: “Domani andremo in quel posto insieme! E se fosse davvero lei, le parlerò e tu rimarrai lì, così almeno mi crederai… anche se…”

“Anche se cosa!?”

“Se tu non mi credi e mi accusi subito, in questo modo forse la nostra coppia è davvero compromessa, anche se tu dici il contrario… è bastata una frase da mio padre e quella lettera per farmi questo…” e indicò la sua gola che portava i segni delle mani di Harry.

Potter si rese conto che tali parole erano vere e si senti male.

Andò vicino a Draco quest’ultimo non sapendo le sue intenzioni si scostò.

Harry ci rimase male, ma non per quel movimento, ma per il suo comportamento tanto da dirgli: “Non voglio starti vicino non finché sono in questo stato… ti ho quasi… non voglio farti del male!” Non lasciò che l’altro mago dicesse o facesse qualcosa.

Se ne andò via in un crac.


Draco rimase solo nella stanza, sentì un rumore da dietro la porta e andò a vedere. Vi ci trovò Albus con gli occhi lucidi.

“Il papà ti ha fatto male? Volevo fermarlo ma non ce l’ho fatta… scusa.”

“Vieni qui!” e lo fece sedere vicino, però non sapeva cosa dirgli, lo abbracciò forte e alla fine lo fece dormire vicino a sé.

Quella notte Draco capì solo che qualsiasi cosa sarebbe capitata, non avrebbe mai permesso che Albus ci fosse andato di mezzo.

Però era davvero preoccupato per Harry, non voleva nemmeno perdere il suo amore… ma ora la cosa più importante era tutelare Albus.


Harry si sentiva deluso. Lui aveva davvero creduto in Draco, non riusciva a capire se quella storia fosse vera o fosse tutto un malinteso.

Così alla fine decise di dover andare in quell’hotel.

 

Nel mentre Hermione si stava mettendo a letto cominciava a ripensare al suo gesto e di quanto fosse stato sbagliato!

Quando però qualcuno bussò alla porta, non esitò in alcun modo e l’aprì.

Appena vide Harry, tentò di dare una spiegazione a tutta quella faccenda.

Il mago entrò e richiuse la porta.

“Tu e lui mi avete proprio preso in giro per bene! Quand’è che vi sono venute tutte queste idee?”

“Ti posso spiegare, Harry…”

“Per dirmi cosa? Altre bugie? No, mi dispiace, sono stufo!”

“Io ero in Nuova Zelanda e lì… mi sono accorta di amarlo. Non te lo volevo portar via, volevo solo… non lo so nemmeno io…”

“Ma se l'altra sera sei venuta in casa nostra per prenderti anche Albus!”

“L'altra sera? No ti sbagli! Io sono appena arrivata con l’aereo!”

Molte volte il destino è davvero beffardo. In quell’occasione invece con Hermione fu benevolo: le aveva fatto prendere un aereo babbano e così poté mostrare ad Harry la veridicità delle sue parole.

E quest’ultimo poté solo annuire in assenso, anche se quello non distolse il suo pensiero dalla confessione d’amore dell’amica per Draco.

E si rese anche conto di aver combinato l’ennesimo paciugo e di essere un pericolo per Malfoy.

 

Non disse più nulla a Hermione. Scese le scale in fretta, anche se quest’ultima, gli stava urlando qualcosa.

Lui non volle ascoltarla.

All’aperto pioveva non gli importava era notte fonda, i capelli erano bagnati e la pioggia gli si mescolava alle lacrime, ma non gliene importava nulla.

Si fermò in un paio di locande e bevve.

Ormai era ubriaco non si accorse neppure che un gruppetto di maghi, non molto raccomandabili lo stessero seguendo.

 

Si fermò in una piazzetta, uno dei maghi gli si avvicinò. “Tu sei Harry Potter, non è così?”

“S-sì! Qualche problema amico?”

“Non sono amico di colui che ha ucciso Voldemort!” e lo spinse a terra.

Senti due calci colpirgli le costole urlò di dolore.

 

All’improvviso vide un lampo di luce scagliarsi contro i maghi e questi scappare via. Si sentì alzare in piedi e udì una voce familiare dirgli: “ Potter, tenta di camminare da solo!”

 

La luce del primo sole del mattino penetrava dalla finestra e gli si posava sul viso.

La testa gli faceva male e le costole gli dolevano.

La porta si aprì ed entrò nella stanza Lucius. “Harry, stai bene? Che cos’è successo?”

“Non ti è chiaro? Ho bevuto e sono stato preso a calci!”

“Questo lo sapevo, ma perché hai bevuto?”

“Hermione è tornata…”

Lucius si sedette sul bordo del letto. “E l’hai vista… devi sapere che non è lei è Percy… lavorava per la madre di Astoria!”

“Oh! No quella che ho visto questa sera, era quella vera… pare che sia innamorata di Draco. Non è assurdo?”

Lucius stava per rispondergli, ma Harry ricominciò a parlare: “Ma non so nemmeno se lui mi voglia ancora, abbiamo litigato e questa volta è stato brutto!” Si girò dall'altra parte e si mise a piangere.

“Harry! Non sopporto vederti così… ora cosa farai?”

“Non lo so… non so più nulla, ho paura di me stesso! Non voglio fare del male a Draco!”

“Rimani qui con me…” azzardò a dire Lucius.

Harry si era riaddormentato e lui avrebbe dovuto andarsene da quella stanza. Invece si tolse i vestiti, indossò il pigiama e andò a coricarsi accanto a lui.

 

Sarà stato metà pomeriggio che Harry si risvegliò e si ritrovò avvolto in un caldo abbraccio e pensando che fosse Draco si voltò di scatto e lo baciò.

Ma quando si accorse che in realtà era Lucius era ormai troppo tardi.

L’uomo si era svegliato appena sentì quelle labbra appoggiarsi alle sue, solo per sussurrargli all’interno del bacio un: “ben svegliato, mio Harry.”

Lui non rispose, la testa gli doleva davvero troppo, la stanchezza era ancora molta e una parte di sé odiava Hermione e quel suo sentimento per Draco.

E un altro angolo del suo cervello, pensava che quest’ultimo fosse con lei per portare avanti quella loro relazione.

E così si lasciò coccolare dalle calde braccia di Lucius, il quale era davvero soddisfatto di ogni cosa.


Invece quello che non poteva sapere era che Draco aveva lasciato Albus con Luna e poi era andato da Ron e con lui sarebbe andato da Hermione per parlarle una volta per tutte .

E anche senza Harry si sarebbe preso cura di Albus.



Angolo dell'autrice:

Hermione è tornata e la coppia è stata per l'ennesima volta messa a dura prova, ma in questa occasione Harry stesso ha fatto a sua volta una cosa orribile! OuO


Vi dico già che stiamo arrivando pian piano alla fine u.u Si perchè io leggo molto e so che dopo un po una cosa diventa anche noiosa se dura troppi capitoli e poi si rischia di ripetersi -.- Ed io non voglio che succeda! u.u

Ringrazio chi recensiona e tutti gli altri grazie! :*

Al prossimo capitolo!
Fuji.

 

 

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Capitolo 14
*** 13°Capitolo. ***


Betato: ringrazio Ciuffettina per la sua correzione! :*




 

Una bellissima mattina si stagliava fuori dalla finestra.

Il sole faceva capolino attraverso le tende e un raggio si andava ad appoggiare sul viso di Harry rendendolo ancora più bello.

Lucius non riusciva a distogliere il suo sguardo da quel bellissimo uomo che stava per svegliarsi tra pochi minuti e l’incanto di quella notte sarebbe svanita ed Harry l’avrebbe odiato o peggio si sarebbe arrabbiato solo con se stesso.

L’anziano mago si alzò e indossò la vestaglia di seta, aprì la porta, andò al primo piano per far preparare una bellissima e buonissima colazione.

 

Nel frattempo Harry aprì i suoi occhi verdi dopo averli strofinati un bel po’, si rese conto, con orrore, di ciò che era avvenuto il giorno prima e quella notte.

La testa gli doleva era come se un qualcosa o qualcuno battesse un tamburo all’interno di essa.

Si sentiva furioso quel tradimento compiuto da lui stesso ai danni di Draco, al momento gli pareva più terribile di quello compiuto dallo stesso marito.

Lui l’aveva tradito con suo padre… si era ubriacato non ricordava molto, se non che Lucius ne aveva approfittato…

Ma mentre tentava di dare tutte le colpe a Lucius, come un lampo a ciel sereno, si ricordò di essere stato lui stesso a baciarlo per primo!

Questo era sicuramente il punto più basso che quella faccenda avesse mai toccato, non c’erano dubbi al riguardo.

Si alzò di scatto, ma la sua testa gli girò così dovette alzarsi con più cautela.

Ora si sentiva davvero solo, non poteva parlarne con nessuno chissà cosa avrebbero pensato? Cavolo era il padre di Draco, ed era stato un nemico! Ancora molti maghi odiavano la famiglia Malfoy, ma di certo questo non gli importava l’unica cosa che non si perdonava era la prima. Quel mago era il padre di suo marito, neppure il tradimento di quest’ultimo con Hermione avrebbe giustificato quell’evento.

 

Si andò a vestire e scese le scale, solo per ritrovarsi nella grande sala da pranzo Lucius che se ne stava tranquillamente seduto sulla sua sedia davanti a una tavola imbandita con ogni cosa che aveva l’aria di essere assai buona.

Il suo stomaco brontolava e così si andò a sedere, sperava che l’altro non avesse alcuna voglia di parlare, ma non fu così.

Lucius smise di leggere la gazzetta del profeta e di bere il suo tè e si girò verso Potter per dire: “Harry caro, dovremo trovare una soluzione per dirlo a Draco.”

L’interlocutore si sentì male non sapeva se per il caro o perché Lucius voleva parlarne con Draco e così rispose a tono: “Ero ubriaco! Semmai lei ne ha approfittato!”

“Non mi far ridere, tu mio caro ci stavi, eri perfettamente consenziente! E devo ammettere che per avere quarant’anni te la cavi ancora bene a letto.”

Per Harry era davvero troppo. Però non poteva tornare da Draco, chi se ne importava del tradimento di quest’ultimo, ora era lui il vile traditore.

Si sentiva vile per averlo fatto nella sua mente riaffiorò ogni ricordo del giorno prima.

Chiuse gli occhi solo per un momento per vederlo più chiaramente:

“Ebbe inizio con un bacio, seguì un abbraccio pieno di desiderio, poi un secondo bacio più passionale.

E infine le sue mani che vagavano su quella pelle pallida senza alcuna ruga segno che Lucius usasse la magia nera per tenersi giovane.

E altri baci”

Non volle vedere altro, già tutto ciò lo disgustava.

Si alzò ma venne bloccato da Lucius il quale senza mezzi termini disse: “Ho avuto molti amanti, di tutte le età. Da parte mia non c’è alcuna vergogna di essermi portato a letto anche il marito di mio figlio! Siamo entrambi adulti da sapere quanto gli farebbe male scoprirlo, quindi resta con me!”

Lucius non gli aveva fatto alcuna minaccia, ma lui lo conosceva fin troppo bene per sapere che quella frase significava che se, se ne fosse andato via, lui stesso l’avrebbe detto a Draco.

Si andò a sedere di nuovo in una delle sedie e anche se non era il caso di farlo, il suo stomaco esigeva del cibo e così si mise a mangiare.

 

Harry non era prigioniero della Manor, ma non se la sentiva di uscire, anche se aveva quarant’anni, e tra pochi giorni quarantuno, sentiva che nella sua giovinezza fosse più adulto di ora.

Ai tempi d’oro di Hogwarts non avrebbe mai e poi mai tradito Draco e di certo non con Lucius. Detestava quell’uomo.

Poi dopo la guerra e i vari processi, lui e Draco si erano sposati e da lì a poco era iniziato un rapporto. Il tipico rapporto formale che si crea con il proprio suocero.

Poi pian piano tale rapporto si era interrotto per varie cause, ma soprattutto perché aveva fatto in modo che Draco facesse il suo erede con Astoria.

E ora era accaduto questo.

Non poteva di certo parlane con Ron, anche se al momento gli sembrava la migliore delle soluzioni.

 

Harry si sentiva davvero stanco di tutta quella storia, avrebbe fatto o dato qualunque cosa solo per farla finire.

Stava quasi pensando che era stato meglio dover combattere contro Voldemort che contro quella storia di tradimenti che non voleva aver fine.

 

Voldemort stesso si sarebbe fatto due risate se solo avesse immaginato che Harry fosse finito a letto con Lucius.

Quell’ultima cosa lo fece rabbrividire.

Alla fine deciso di volersi sfogare con Ron ci andò immediatamente usando la metropolvere.

 

***

 

Draco si era alzato di umore buono, l’aver dormito con Albus era servito a calmarlo.

Si era alzato dal letto senza fare alcun rumore ed era sceso per preparare la colazione. Dopo un po’ aveva svegliato Albus.

I due mangiarono ogni cosa che c’era e soprattutto ciò che si poteva davvero mangiare. Draco non era bravo a farlo, di tutto ciò si occupava Harry.

 

Dopo la colazione portò Albus da Luna e a quel punto anche lui andò da Ron.

 

Ron si sentiva preoccupato come se un qualcosa di veramente brutto stesse per capitare. Quando si svegliò, si sentiva inquieto, scese per mangiare ma non tocco quasi la pancetta con le uova. Tanto che Molly si preoccupò per la sua salute.

Alla fine optò per ritornare nella sua camera per preparare un ultimo esame per superare i G.U.F.O finali e così sarebbe divenuto un auror a tutti gli effetti.

Ma appena aprì la porta si ritrovò davanti Hermione.

La prima cosa che fece dopo essersi chiuso la porta dietro le spalle disse: “Percy, oggi non mi sento per nulla in vena!”

“Ma quale Percy, sono io Hermione! Dimmi hai preso un colpo in testa di recente, Ron?” mentre lo diceva, si sedette sul bordo del letto.

“No! Nessun colpo in testa. Ma dimmi cosa ci fai qui? Quand’è che sei tornata in Inghilterra?”

Non c’era alcun motivo di mentirgli in fondo erano separati, ma pur stando così le cose Hermione ci mise un po’ di tempo per raccogliere le parole giuste: “Sono tornata ieri sera! E ho combinato un guaio…”

“Beh! Peggiore del tradimento cosa ci può essere?”

“Un secondo tradimento!”

“Tu cosa?E con chi?”

“Con Draco, ma non è avvenuto nulla perché, ed è qui che sta il guaio, all'appuntamento è venuto Harry!”

Ron dovette sedersi dentro di se era sicuro che tutta quella faccenda l’avrebbe portato alla tomba. “Ora cosa pensi di fare?”

“Ho un'idea, ma ho bisogno di te…”

“Che cosa dovrei fare?”

“A Hogwarts nella stanza delle necessità c’è il mio vecchio gira tempo!”

“E cosa ci dovresti fare con quel coso?”

“Ma è ovvio torneremo indietro nel tempo e aggiusteremo ogni cosa!”

“Sì devo ammettere che non è una cattiva idea, ma quali cose mettiamo a posto? È questo il vero problema!”

“Umh, io pensavo di tornare proprio indietro fino al giorno in cui è iniziata ogni cosa! Proprio quando ho iniziato a tradirti!”

“Sì ci sto!” In quel momento sentirono Molly che faceva salire qualcuno e così Hermione grazie a un incantesimo si trasformò in una micia.

Quando la porta della camera di Ron si aprì, Molly lasciò che Draco si accomodasse e lei ritornò subito giù.

Draco non lasciò che Ron gli chiedesse un qualcosa, era da quella sera di molti mesi prima che non si erano più visti.

Ron non aveva molta voglia di vederlo, ma il pensiero che tra poco ogni cosa si sarebbe aggiustata, lo rincuorava davvero molto.

 

“Allora Draco, cosa sei venuto a fare qui?”

“Lo so che io ero l’ultimo mago che volevi vedere, ma devo parlarti di Hermione e anche di Harry!”

Ron perse un attimo la sua fiducia di un momento prima e lanciò un’occhiataccia al gatto il quale in risposta si voltò dall'altra parte.

Per poi ritornare a guardare in faccia il suo interlocutore “ parla pure ti ascolto!”

Draco si alzò e si andò ad appoggiarsi al davanzale della finestra.

“Hermione è tornata per me… sì ecco si è innamorata. Ma per me quelle notti insieme non significano nulla…”

Ron non se la sentiva di infierire visto che Hermione era lì anche se Draco ne era all'oscuro così disse semplicemente: “Cosa sei venuto a fare qui?”

Draco rispose, ma il suo sguardo era rivolto alla finestra: “La lettera che mi ha mandato lei, l’ha letta Harry e ora non so nemmeno dov’è! Oltre tutto c’è Albus… devo pensare al suo benessere!”

Non aggiunse altro capendo che non avrebbe trovato alcun conforto decise di andarsene via senza aggiungere altro.

 

Hermione stava per trasformarsi in maga quando una nube di fuliggine uscì dal camino e ne uscì Harry.

Il quale non lasciò nemmeno che Ron parlasse ma disse precipitosamente: “È successa una cosa tremenda! Sono finito a letto con Lucius!”

Ron e la gatta sbarrarono contemporaneamente lo sguardo.

A parlare ovviamente fu Ron, visto che Hermione poteva solo miagolare…

“Miseriaccia! Harry, questa è la cosa peggiore che potevi fare! Ma ti rendi conto!? Se mai Draco lo dovesse scoprire, sarebbe la fine!”

Mentre stava dicendo così, si ricordò che Draco era stato lì e così aprì la porta e controllò se per caso il mago non si fosse fermato parlare con Molly. Per fortuna Draco se ne era già andato via.

Così tirando un sospiro di sollievo richiuse la porta.

Si avvicinò all’amico. “Allora cosa pensi di fare ora?” domandò.

“Devo trovare la forza di dirlo a Draco.”

“No! Senti Harry so che forse in questo momento lo trovi un’ottima idea, ma ti assicuro che non lo è! Lascia fare a me, va bene?”

Harry era sorpreso di quelle ultime parole, ma ne fu davvero felice di sapere che il suo migliore amico era dalla sua parte e l’avrebbe aiutato.

“Grazie Ron! Ora ritorno alla Manor.”

Harry riprese la metropolvere e tornò da Lucius.

 

In quello stesso momento Hermione tornò a essere una maga. “Che cosa intendi dire con ti aiuterò io?”

“È ovvio grazie al giratempo metteremo a posto ogni cosa! È il minimo che possiamo fare in fondo, se non avessimo mai litigato… tu non saresti mai andata con Draco e tutto ciò non sarebbe mai avvenuto!”

Hermione sapeva bene che aveva ragione ed era per quello che aveva deciso di usare il giratempo.

“Va bene allora dobbiamo andare a Hogwarts! Su forza, immagino che dobbiamo andare d’accordo…”

“Sì come i vecchi tempi, no?”

“Sì! Proprio come i vecchi tempi!” concluse Hermione.

 

Nel frattempo Draco era andato a prendere Albus da Luna.

Avendolo visto felice, decise di fermarsi un po’ anche lui, tanto per parlare con Rolf, magari lui gli sarebbe stato d’aiuto. E così: “Rolf, ti vorrei parlare!”

“Oh, ma certo. Vieni con me andremo nel mio studio!”

 

Lo studio consisteva in una libreria, molte piante e una scrivania e un divano di vimini.

“Siediti pure.”

Draco si accomodò sul divano che pur essendo di vimini era alquanto comodo.

“Allora di cosa mi volevi parlare?”

“Di Harry, le cose tra di noi non stanno andando bene… e ora io sono preoccupato per Albus. So che dovrò scegliere, ed io sceglierei Albus… e questo mi spaventa!”

“Mmh capisco… ma forse le cose tra te e Harry andranno di nuovo bene.”

“Non c’è più fiducia. Senza di essa non può rinascere nulla!”

“Capisco… so che non sono di grande aiuto… mi dispiace. Questa non vuole essere un'accusa, ma dovevate accorgervene prima di adottare Albus…”

“Sì lo so anch’io! Ed è questo il vero problema, lui sarà la vera vittima di tutto ciò ed io non voglio…”

Rolf lo abbracciò. “Io e Luna ci saremo sempre! Sia per te che per lui.”

“Grazie, siete dei veri amici.”



 

Harry arrivò dal camino, tutta quella fuliggine gli aveva messo sete e così era sceso in sala da pranzo e lì in piedi c’era Narcissa.

“Allora ciò che temevo è avvenuto! Quand’è che pensate di dirlo a Draco?”

“Mai! Se è possibile… non provo nulla per suo marito!”

“Nulla!? Ne è sicuro, signor Potter? Ciò che i miei occhi hanno visto nella camera di Lucius non era nulla…”

“Capisco… ma le posso solo dire che ero ubriaco, non è una difesa, ma è la verità!”

Narcissa non volle dire più nulla, tutte le parole che aveva in mente di dire morirono nel momento, che era entrata nella stanza da letto del marito.

Non servivano parole, sapeva benissimo ciò che era avvenuto.

Harry seguì il suo esempio, si andò a sedere sul divano e iniziò a fissare il fuoco.

Un elfo da lontano disse: “Ben tornato, padrone.”

E fece il suo ingresso Lucius il quale vedendo Narcissa disse: “Cara! Sarei venuto da te, ma molte cose sono cambiate!”

“Sì, lo vedo caro! E dimmi andare a letto con il marito di tuo figlio, fa parte del tuo aiuto?”

“È stato Harry a dirtelo? Siamo tutti degli adulti non ci vedo nulla di male. Lui si sentiva giù ed io l’ho fatto sentire meglio!”

Narcissa si sentiva troppo nauseata e così decise di andarsene via, invece Harry continua a pensare su cosa fare ora.

 

A un certo punto sentì una mano massaggiargli la spalla era Lucius. “Per ora Draco non sa nulla! Io dico di goderci questo nuovo giorno. Ora andiamo a cenare! E poi vedremo mio caro…”

 

Le colpe di Harry stavano svanendo come rifletté anche sul tradimento di Draco, tutto ciò che era avvenuto tornò nella sua mente e andò a cenare.

 

***

 

Hermione e Ron erano arrivati a Hogwarts. E una volta dentro avrebbero raggiunto la stanza delle necessità. Ora ogni cosa era nelle loro mani...







Angolo dell'autrice:

ebbene si alla fine è avvenuto! Harry ha tradito Draco con Lucius e ora si sente in colpa, ma non poi così tanto...
Ogni cosa ora è in mano a Ron e a Hermione! u.u
Draco intanto ha scelto Albus quindi preferisce difendere il ragazzino che salvare il suo rapporto con Harry, i tradimenti rovinano ogni rapporto questa è la cruda realtà dei fatti ç.ç

Speriamo che Ron ed Hermione sappiano bene ciò che stanno per fare OuO
Una precisazione questa è una Drarry e finirà Drarry! ù.ù
Stiamo arrivando alla fine quindi chissà come finirà? Secondo voi? *u*

Al prossimo capitolo!
Fuji.




















 

 

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Capitolo 15
*** 14°Capitolo. ***


Betato:ringrazio Ciuffettina per la sua correzione! :*




 

Per fortuna Hogwarts non era cambiata in quegli anni. Hermione e Ron riuscirono ad arrivare nella stanza delle necessità senza alcuna difficoltà.

 

Una volta in possesso del giratempo Hermione disse: “Adesso che ci penso l’altra volta tu non eri venuto con noi…”

Ron annuì si ricordava bene quel terzo anno era stato ferito da Sirius… pensando al mago, gli occhi gli divennero tristi, ma si riprese subito chiedendo: “Quando arriveremo nel passato, cosa dovremo fare?”

“Prima di tutto dobbiamo stare vicini, seconda cosa non dobbiamo incontrare noi stessi altrimenti impazziremo! Ma tranquillo tu non dovrai fare nulla, Ron…”

In quel momento Ron si ricordò della legge in vigore su tutti i giratempo.

“Aspetta un attimo! Non possiamo viaggiare non più di cinque ore…”

“Senti Ron, lo so bene non sono stupida! Ma questo, non so se te ne sei accorto, ma non è il mio… è quello della famiglia Malfoy!”

“Oh! È quello illegale, ma non era stato distrutto?”

“Umh… no… non l’ho fatto… l’ho messo qui… ora andiamo sì o no?”

“Sì andiamo!” concluse Ron.

Dopo averlo fatto girare per due volte in senso antiorario i due maghi scomparvero nel nulla.

 

Il sole era veramente brillante, anche se l’aria era frizzante. Uscirono da Hogwarts e con un crac andarono verso il luogo dove si sarebbero incontrati Hermione e Draco per la prima volta.

Ron non avrebbe mai voluto vedere da vicino quel luogo, ma era necessario farlo per rimettere le cose a posto.

Hermione/del passato si voltò. “ tu fermerai l’altra Hermione! Ed io invece vado dentro e fermerò Draco, hai capito?”

“Sì! Ricordati che dobbiamo farlo per Harry e Draco! E per noi…”

“Guarda che lo so! Facciamolo!”

 

Rientrare in quell'hotel fu per Hermione una dura prova. Fu ancora più dura, quando dopo aver salito le scale, si ritrovò a bussare alla porta di quella stanza e ad aprirgliela venne Draco.

Lui era davvero molto bello, ma non poteva permettere che capitasse. Non tanto per lei, Ron, Draco stesso ed Harry. ma per Albus, Hugo e Rose. Tutti loro avevano diritto a una vita più felice e serena.

Così dopo essere entrata, si voltò verso Draco e disse: “Tutto questo è sbagliato! Sì è vero, ho i miei problemi con Ron… ma li risolveremo! Basta un po’ di pazienza ed io ho di nuovo fiducia nelle sue capacità!”

Draco rimase un attimo senza dire nulla e Hermione continuò a parlare: “Pensa ad Harry! Lui ha fatto davvero molto per te… c’è sempre stato, anche voi dovete affrontare i vostri problemi, siete adulti! Fallo, va’ da lui e digli come ti senti quando lui va via.”

A quel punto Draco intervenne: “Se non l’avessi fatto a quest’ora avremmo consumato il nostro tradimento e ogni cosa forse avrebbe preso una piega sbagliata… mi dispiace di averti messa in questa situazione!”

“Tranquillo! Non è successo nulla, quindi nessuno di noi ha tradito.”

Draco se ne andò via e Hermione scese le scale per poi nascondersi.

 

***


Nel frattempo che lei era a parlare con Draco, l'altra Hermione stava arrivando, e mentre stava per entrare si ritrovò davanti suo marito Ron.

“Ron! Cosa ci fai qui?”

Il mago prese su ogni forza che non aveva mai avuto in tutti quegli anni. “Lo so che tu non hai più fiducia nelle mie capacità… e so anche di averti delusa, non avrei mai dovuto abbandonare gli studi per diventare un auror! Ma sappi che l’ho fatto per te, ora non ti sto accusando di nulla!” Si fermò un attimo per riprendere forza. “Io ti amo, e ricomincerò per te e per i nostri figli, gli studi diverrò un auror e ti dedicherò più tempo e scusami.”

Hermione era senza parole, in quell’istante ogni cosa che avrebbe voluto fare con Draco si dissolse nel nulla, andò incontro a suo marito e lo strinse forte a sé. “Sai non ci speravo più! Ma non vuoi nemmeno sapere perché ero qui?”

“Non ha più alcuna importanza” e le diede un bacio.

 

Hermione tornò a casa mentre Ron si nascose, poi dopo un po’ vide Draco andarsene via ed Hermione raggiungerlo.

“Allora com’è andata, Ron?”

“A me bene e a te?”

“Anche a me! Ora non ci resta che fare un’ultima cosa!”

“E quale?”

“Tornare subito indietro! E ogni cosa sarà al suo posto, almeno spero…”

 

I due maghi tornarono al loro anno.

Dove ogni cosa aveva avuto inizio a Grimmauld Place.

 

***

 

Harry e Draco rincasarono presto erano entrambi di buon umore, quindi già questo era un buon segno.

Ron era già felice, Harry accese la luce e appena lo vide disse: “Ron! Hermione! Io e Draco dobbiamo dirvi una cosa bellissima!”

“E cos’è?”

“Adotteremo un bambino lo chiameremo Albus, sapete mi assomiglia! È inutile che fai quella faccia Draco è vero. Comunque, Ron, oggi il capo degli auror ti stava cercando, cos’hai combinato?”

Ron rimase un attimo sbalordito a dargli una spinta fu Hermione. “Oh ma certo! È ovvio sono un auror! Ed io e lei siamo sposati?”

Hermione decise di andare su in camera, invece a parlare fu Draco: “Ma dimmi Weasley che ti fumi? È ovvio sei un auror non di certo tra i più svegli, ma sì lo sei… e invece Potter si è ritirato, per fortuna!”

“Grazie Draco, per la tua continua gentilezza… ma io ed Hermione siamo sposati?”

“Certo che lo siete! E avete due meravigliosi bambini di nome Hugo e Rose.”

“Bene! Hai sentito Herm?” si voltò tutto felice solo per scoprire che lei era andata a dormire.

 

Nel frattempo tutto quel rumore aveva svegliato tutti gli altri i quali erano scesi, e Draco gli aveva dato la bella notizia dell'adozione.

Non tutti avevano approvato, ma in fondo nei loro cuori ne erano felici.


Il mattino dopo Harry e Draco andarono ad adottare Albus, ovviamente per l’affido decisivo ci sarebbe voluto un mese.

 

In tanto nella loro stanza Ron chiese a Hermione: “Li hai visti?”

“Sì, sono entrambi felici! Dopo colazione voglio andare da Lucius! Sai una cosa… anch’io mi sento di nuovo felice di stare con te, non so proprio cosa tu abbia detto all’Hermione del passato, ma è servito!”

“Non devi mai dubitare delle mie doti di mago e di auror cara Herm”


Dopo aver fatto la colazione, i due andarono alla Manor, ma la trovarono in stato di abbandono.

Allora chiesero a un mago, che stava facendo visitare la casa: “Ma mi scusi e la famiglia Malfoy?”

“La signora abita in Cornovaglia e il marito è ancora ad Azkaban! Ed è meglio così mi creda.”

Il mago tornò dagli altri a far fare il giro.

Invece Ron esclamò: “Ma certo! Lucius verrà rilasciato tra un mese! Secondo te sarà ancora innamorato di Harry?”

“Dobbiamo andare ad Azkaban!”

Ron indossò la sua divisa di auror su consiglio di Hermione.

 

Una volta arrivati lì, si accorsero che la prigione era davvero cambiata in meglio.

Una guardia molto gentile li accompagnò nella cella di Lucius, appena vi entrarono il mago disse: “Oh a cosa devo questa vostra visita?”

A parlare fu Hermione: “A lei forse piace Harry, ma lui si è sposato con suo figlio. Appena lei uscirà da qui, dovrà andare a vivere in Cornovaglia con Narcissa. Se non lo farà, Ron che è un auror la farà restare qui per sempre, allora ci sta?”

“Bisogna ammettere che lei, signora Granger, se la sa cavare davvero molto bene va subito dritta al sodo! Sì, il signor Potter è davvero carino, ma non è il mio tipo e poi è sposato con mio figlio! Non farei mai una cosa simile… pur di non tornare qui e tenermi la libertà.”

Lucius era davvero troppo stanco, lo si capiva dalle occhiaie e da tutto il resto e così alla fine Hermione concluse che il tradimento di lei e Draco aveva dato il via a un qualcosa di tremendo. Ma ora non essendoci stato alcun tradimento tutti erano felici e Lucius non era una minaccia per Harry.

Prese Ron e se ne andarono, ma quest’ultimo si ricordò di fare un'ultima cosa.

Andò a casa di Sirius e nella sua camera prese le lettere indirizzate a Remus e gliele portò.

 

Si era ricordato che quest'ultimo, quando erano andati da Percy, gli aveva parlato del gesto di Harry, di quando aveva scoperto il tradimento, gli aveva riportato le lettere dello zio.

Ora che tale tradimento non era avvenuto era compito suo portargli le lettere così anche quello avrebbe fatto parte del passato.


Harry e Draco erano andati nell’orfanotrofio per maghi e streghe, era lì che avevano visto il giovane Albus.

Ci avevano parlato, si erano raccontati ogni cosa, anche il fatto che Draco avesse avuto un altro figlio con Astoria, e che magari avrebbero potuto un giorno diventare grandi amici.

Il ragazzino aveva annuito, per ora gli bastava avere al suo fianco quei due meravigliosi padri.

 

Hermione se ne stava di nuovo coricata sul letto. “Ma ti rendi conto di quanti danni può fare un tradimento, Ron?”

“Oddio sì! Ne fa davvero troppi… e chi l’avrebbe mai detto! Era diventato un vero e proprio caos, Draco con te, Harry con Lucius, io solo come un cane e con Hugo e Rose a carico… secondo te come sarebbero andate le cose se, non avessimo usato il giratempo, Herm?”

Hermione ci pensò un attimo lei sapeva come sarebbero andate, era per quel motivo che aveva usato quell’oggetto tanto oscuro dei Malfoy.

Decise di dirlo anche a Ron: “In pratica Draco e Harry si sarebbero lasciati definitivamente, perché Draco si sarebbe preso cura da solo di Albus, invece Harry… beh ecco… sarebbe rimasto al fianco di Lucius… non dirmi nulla! Narcissa un giorno avrebbe raccontato tutto a Draco e a quel punto lui si sarebbe messo con...”

“Con chi, Herm?”

“Ok l’hai promesso! Con me! Ebbene sì ci saremmo sposati…”

“E tu, pur sapendolo, hai scelto me?”

“Sì perché, dopo quella sera con Harry, ho compreso di essermi comportata da vera sciocca! E capii di dover fare qualcosa per rimediare ai miei errori… ti sembrerà assurdo, ma poi ho sognato Silente che mi diceva dove trovare il giratempo adatto al mio scopo e così eccoci qui tutti felici almeno spero…” e guardò Ron il quale disse: “Miseriaccia! Ma certo! Sono felice che tu sia cresciuta ancora, Herm”

E i due maghi si coricarono a letto tra baci e carezze.





Angolo dell'autrice:

allora cosa ne pensate? Alla fine Hermione si è fatta perdonare? Io l'ho perdonata di tutto! u.u

C'è ancora l'epilogo e poi finisce la mia FF, è stata un'avventura scriverla e ne sono pienamente soddisfatta del lavoro che ne è uscito *-*

Ringrazio che la recensisce e chi la messa tra i preferiti, seguiti ecc. Grazie! :*

Al prossimo capitolo!
Fuji.

 

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Capitolo 16
*** Epilogo. ***


Betato:ringrazio Ciuffettina per la sua correzione! :*


 

Il primo giorno di Hogwarts non si dimentica mai, lì sui binari 9 ¾ c’erano Harry e Draco con il giovane Albus che a un certo punto venne chiamato da Scorpius.

Durante quei mesi i due maghi avevano fatto amicizia ogni cosa era andata nei migliori dei modi, Astoria e la sua famiglia accettarono di buon grado il bambino adottato a patto che non avrebbe mai ereditato nulla dei Malfoy.

Per Draco fu una grande gioia tale notizia, ma di certo non lo disse a nessuno di loro se non ad Harry, Ron e a Hermione, con la quale rimase una gran bella amicizia.

Nessuno dei due aveva mai più parlato della loro conversazione, avvenuta in quella stanza d’albergo, ma entrambi erano felici di non aver fatto altro che quello.

 

Albus venne raggiunto da Scorpius il quale disse: “Non ti sei nemmeno pettinato! Ora andiamo sennò perderemo tutti i posti migliori!”

“Sì verissimo, papà noi andiamo!” disse Albus rivolgendosi ad Harry e Draco.

 

Poco più lontano c’era Hermione alle prese con un ciuffo ribelle di Rose, invece Ron si raccomandava con Hugo di non fare nessuno dei suoi scherzi.

Quest’ultimo ascoltava e se la rideva, mentre nella sua mente pensava a uno scherzo da fare a Scorpius Malfoy e al nuovo mago Albus.

 

***

La nuova compagnia di maghi formata da Hugo, Rose, Albus e Scorpius divennero amici. Soprattutto Albus e Scorpius.

 

Invece Draco e Harry andarono a farsi quei viaggi che non erano più riusciti a farsi, Hermione e Ron andarono a trovare i genitori di lei in Australia.

Ma mentre erano lì a Hermione capitò di vedere Drake con una giovane e affascinante maga al suo fianco, era felice per lui.

 

“Herm! Appena usciamo dall'aeroporto, voglio andare a vedere i canguri! Secondo te fanno davvero a box?”

“Non lo so, Ron! Vedremo anch'io sono curiosa!”

Quel nuovo inizio sarebbe stato davvero interessante.

Anche Harry e Draco stavano godendosi il loro viaggio, mentre erano in camera d'albergo nel nord dell'Islanda Draco rivolgendosi a Harry disse: “Ci hai mai pensato a cosa faresti se io mai ti dovessi tradire?”

“Ma che domande sono!? Comunque ovviamente ci rimarrei male, poi cercherei di perdonarti!”

“E tu mi tradiresti mai a tua volta?”

“Certo che no! Ma non possiamo goderci il viaggio, Draco?”

“Sì! È molto meglio.”

Dentro di sé Draco era felice di sé. E della sua scelta.

 

Harry aveva risposto così sicuro che tale cosa non sarebbe mai avvenuta e sicuro che se fosse avvenuta, lui avrebbe reagito davvero in quel modo.

Ma di certo non avrebbe mai pensato, che in un altro universo o in un altro tempo Draco l’aveva per davvero tradito e lui l’aveva tradito a sua volta con Lucius, ma per Harry Potter di quarantatre anni era una cosa impensabile, e si sarebbe goduto il suo compagno per sempre.



Angolo dell'autrice:

ed ecco a voi la fine! Cosa ne avete pensato di questa incredibile avventura? A me è piaciuto davvero molto scriverla u.u
E devo ammettere che la magia può aggiustare molte cose *-*



Ringraziamenti:

per averla inserita tra le preferite ringrazio:

Alexandro11 - DuhanIkigai15 - lucifery82 - magicrystal - Queen of the Night e sibley.

Per averla inserita tra le ricordate ringrazio:

ShitheMaster

Per averla inserita tra le seguite ringrazio:

Alessandroago_94 -Alexandro11 - DuhanIkigi15 - Ladymask2012 - lucifery82 - poseidonia - ScytheMaster - sosina81 e yumiko toru.

Per averla sempre recensita ringrazio:

yumiko toru - Alessandroago_94 e lumamo64.

Grazie mille a tutti voi! Tutto ciò mi rende il cuore pieno di gioia! Quindi un grazie di cuore a tutti voi! :*

Non so quando tornerò su questo fandom ma forse presto! u.u

A presto!
Fuji.












 

 

 

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