The power of love

di Lena_love
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lo spazio vitale ***
Capitolo 2: *** 2. Il fatidico giorno ***



Capitolo 1
*** Lo spazio vitale ***


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Capitolo 1  
-Spazio vitale-

Era notte fonda, stavo guardando le stelle in cielo. Tra tutti quei piccoli, luccicanti, bei puntini, ce ne era uno in particolare che mi piaceva. Era bello, luccicava molto, mi dava una bella sensazione.

Mi faceva ricordare tutti i bei momenti passati insieme alle persona che più amavo.


Non riuscivo a dormire, in testa sentivo una voce che mi diceva di dormire; ma io non ce la facevo.

Decisi di andare in cucina per bere un bicchiere di latte, scesi le scale e inciampai sullo skateboard di mio fratello. Ma può essere che lascia tutte le sue cose sempre in mezzo ai piedi?


Finalmente dopo tanti sforzi riuscii ad addormentarmi.


La sveglia suonò e io mi svegliai, ero moribonda: avevo tutti i capelli per aria, la faccia di una che non ha dormito tutta la notte e la bocca secca.

Scesi le scale, mi diressi verso la cucina e andai a sbattere nella porta d'entrata. Vidi mia mamma che faceva colazione e scoprì che sembrava la mummia di Tutankhamon.

Ero intenta a vedere un vaso di fiori, quando sentii una voce che mi disse:-Lena...- e subito dopo -Lena ma dove hai la testa?-

-Scusa mamma, non ero concentrata, ho passato la notte in bianco!- e gli descrissi la notte passata.

Lei incuriosita mi chiese se era successo qualcosa nella mia vita sociale.

-Niente, mamma!- gli dissi -Può capitare a chiunque di non dormire una notte; o no?-

-Sei sicura? Vuoi che parliamo?- di disse con tono innocente.

Ma è possibile che i genitori, soprattutto le mamme, si preoccupano tanto per noi? Cosa abbiamo fatto di male? Non ho più sei anni, me la so cavare da sola. I genitori a volte mi danno l'impressione che per loro noi siamo tutta la loro vita, poi, quando abbiamo veramente bisogno di loro non ci sono...

In altri momenti pensano solo loro di avere problemi! Ma è possibile? Siamo tutti essere umani e abbiamo bisogno dello spazio vitale. Credono sempre di aver ragione e che il loro modo di pensare deve essere uguale al nostro! Ma non è così!

Lo so, forse la sto facendo troppo tragica per una semplice domanda , è che mia mamma mi sta sempre addosso.


-No, grazie mamma- e mi diressi in camera mia. Ero sul letto, dovevo scegliere come vestirmi per il drammatico 'primo giorno' alle scuole superiori. Sicuramente una maglietta e pantaloni: la maglietta era fucsia con un cuore nella parte sinistra; i pantaloni erano normalissimi jeans, abbastanza scuri e naturalmente a vita bassa.

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Capitolo 2
*** 2. Il fatidico giorno ***


il fatidico giorno
Capitolo 2
-Il fatidico primo giorno-

millyray: scusa, non ho copiato il tuo titolo, comunque ti volevo fare i complimenti per la tua fanfic, veramente stupenda.

A scuola c'era una strana atmosfera, vedere più di sessanta ragazzi che giravano per i corridoi della scuola G. Hyrls, mi dava sicurezza.                                                                                                                                                           La G. Hyrls è una scuola di molto valore, una delle meglio della mia città, Giporle.

Mentre mi aggiravo per i corridoi della scuola vidi un ragazzo, i suoi occhi, la sua bocca, il suo fisico... un sogno! Una scossa elettrica mi passò tutto il corpo, dietro di me sentii una voce:-Mirko Tilodi, un gran figo! Tutte gli fanno il filo da quando è venuto qua!- o mi girai -Piacere Noxy...-

-Ciao, io sono Lena.- risposi -ma di che anno è?- chiesi indicando il fusto.                                                             

-Del terzo!-

-Ma tu come fai a sapere tutte queste cose? Da quello che so dovresti essere del primo anno.-

-Mia sorella è del terzo anno, è in classe con Mirko-

Entrammo nelle proprie classi, io ero con Noxy e due altre sue amiche. Il prof. Lugotto,di italiano, ci chiese di presentarci; isomma abbiamo 14 anni ed ancora ci presentiamo? Non c'è più civiltà...

L'ora passò abbastanza veloce e mentre aspettavamo, la prof.ssa Frigni dell'ora seguente, parlammo di Mirko.
Lui giocava a Basket, era il capitano della squadra e il più figo della scuola.

Durante l'intervallo ero sola nel muretto del cortile e vidi Mirko che veniva verso di me.
Non ci potevo credere, dovevo mantenere la calma ed evitare di diventare rossa come un peperone!

Stavo per alzare la mano per salutarlo quando...


NOTE AUTRICE:
Lo so la mia storia all'inizio è un po' barbosa ma dopo si farà molto interessante.... Grazie per aver letto il mio secondo capitolo! VVB


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