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Capitolo 1
-Spazio
vitale-
Era notte
fonda, stavo guardando le stelle in cielo. Tra tutti quei piccoli, luccicanti,
bei puntini, ce ne era uno in particolare che mi piaceva. Era bello, luccicava
molto, mi dava una bella sensazione.
Mi faceva
ricordare tutti i bei momenti passati insieme alle persona che più
amavo.
Non
riuscivo a dormire, in testa sentivo una voce che mi diceva di dormire; ma io
non ce la facevo.
Decisi di
andare in cucina per bere un bicchiere di latte, scesi le scale e inciampai
sullo skateboard di mio fratello. Ma può essere che lascia tutte le sue cose
sempre in mezzo ai piedi?
Finalmente
dopo tanti sforzi riuscii ad addormentarmi.
La sveglia
suonò e io mi svegliai, ero moribonda: avevo tutti i capelli per aria, la faccia
di una che non ha dormito tutta la notte e la bocca secca.
Scesi le
scale, mi diressi verso la cucina e andai a sbattere nella porta d'entrata. Vidi
mia mamma che faceva colazione e scoprì che sembrava la mummia di
Tutankhamon.
Ero intenta
a vedere un vaso di fiori, quando sentii una voce che mi disse:-Lena...- e
subito dopo -Lena ma dove hai la testa?-
-Scusa
mamma, non ero concentrata, ho passato la notte in bianco!- e gli descrissi la
notte passata.
Lei
incuriosita mi chiese se era successo qualcosa nella mia vita sociale.
-Niente,
mamma!- gli dissi -Può capitare a chiunque di non dormire una notte; o
no?-
-Sei
sicura? Vuoi che parliamo?- di disse con tono innocente.
Ma è
possibile che i genitori, soprattutto le mamme, si preoccupano tanto per noi?
Cosa abbiamo fatto di male? Non ho più sei anni, me la so cavare da sola. I
genitori a volte mi danno l'impressione che per loro noi siamo tutta la loro
vita, poi, quando abbiamo veramente bisogno di loro non ci sono...
In altri
momenti pensano solo loro di avere problemi! Ma è possibile? Siamo tutti essere
umani e abbiamo bisogno dello spazio vitale. Credono sempre di aver ragione e
che il loro modo di pensare deve essere uguale al nostro! Ma non è
così!
Lo so,
forse la sto facendo troppo tragica per una semplice domanda , è che mia mamma
mi sta sempre addosso.
-No, grazie
mamma- e mi diressi in camera mia. Ero sul letto, dovevo scegliere come vestirmi
per il drammatico 'primo giorno' alle scuole superiori. Sicuramente una
maglietta e pantaloni: la maglietta era fucsia con un cuore nella parte
sinistra; i pantaloni erano normalissimi jeans, abbastanza scuri e naturalmente
a vita bassa.
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