A Million Dreams

di Break_in_heartland94
(/viewuser.php?uid=56656)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tightrope ***
Capitolo 2: *** Destiny ***
Capitolo 3: *** Opposing Stars ***
Capitolo 4: *** Alive ***



Capitolo 1
*** Tightrope ***


A Million Dreams
Capitolo 1
Tightrope
 
 
Some people long for a life that is simple and planned
Tied with a ribbon
Some people won't sail the sea 'cause they're safer on land
To follow what's written
But I'd follow you to the great unknown
Off to a world we call our own
 
 
Sembrava una mattina come le altre, niente era cambiato, e oramai ci si era abituato anche fin troppo: forse aveva smesso di credere che qualcosa potesse davvero accadere dopotutto.
Si era alzato presto, aveva fatto i suoi soliti esercizi di stretching e si era sistemato per poter essere in perfetto orario e ordine, così da poter portare la colazione a Laxus.
Oramai Bickslow, abituato agli orari del coinquilino non diceva più niente, ma anzi ne approfittava per poter scroccare la colazione senza che l’altro si lamentasse più di tanto.
Freed sapeva che Laxus non amava essere servito e riverito, ma voleva prendersi cura di lui, per cui alla fine il mago del tuono si era dovuto arrendere all’insistenza del compagno di avventure: peccato che, facesse resistenza su altri fattori, o almeno era quello che pensava Freed.
Lasciò la colazione di Bickslow sul tavolo in cucina, conscio che si sarebbe svegliato di lì a poco, e si era premunito di lasciargli del caffè e dell’aspirina visto che ieri era tornato ad un orario improponibile e se l’era spassata chissà dove, chissà come.
Non voleva neanche saperlo.
Come leader doveva prendersi cura di tutti, oltre che come amico.
Era dunque uscito di casa e si era diretto verso l’abitazione di Laxus, non ci mise molto, e con un abituale movimento della mano prese le chiavi di riserva ed entrò in casa.
-Per Mavis, che macello!-
Esclamò, vedendo la casa in disordine, era passato un ciclone per caso?
-Qui ci vuole una bella pulizia…a quanto pare gli esercizi runici dovranno aspettare- Commentò fra sé e sé, dopotutto, doveva tenere la mente allenata, ma quella era un’emergenza, quindi doveva per forza concentrarsi su Laxus…che a proposito…dov’era?
Andò verso la sua stanza, anche se come al solito ebbe un momento di esitazione: se lo avesse trovato in una situazione compromettente? Se era con qualcuno o qualcuna?
Gli si gelò il sangue nelle vene, stupida gelosia. Poteva però anche essere ferito! Fu questa motivazione che gli diede il coraggio di aprire la porta: la finestra era aperta, niente di insolito visto che lo faceva sempre, e Laxus dormiva ancora a letto.
Si avvicinò e lo osservò dormire: sembrava piuttosto calmo, e gli piaceva quell’espressione sul suo volto. Sorrise leggermente, ma senza che se ne rendesse conto si era avvicinato, come poche volte aveva potuto, sembrava quasi riuscire a sentire l’odore dei suoi capelli e della pelle, oltre che al ritmo del suo respiro.
Sentendosi uno sciocco, si ritirò e decise di lasciarlo dormire: se si fosse svegliato e l’avesse scoperto? Che figura ci avrebbe fatto? Non doveva di certo rischiare in quel modo!
Chiuse lentamente la porta dietro di sé e fece un respiro profondo, appena si fu calmato, sistemò la colazione al tavolo per Laxus, e si rimboccò le maniche per poter ripulire tutto.
Sapeva che Laxus avrebbe borbottato come suo solito al riguardo, ma Freed lo faceva con piacere, lui voleva prendersi davvero cura di lui, forse anche per questo l’altro si era arreso.
Mentre ripuliva, aprì un cassettone, e vi trovò una strana raccolta di oggetti…erano i suoi oggetti! O meglio, dei regali che gli aveva fatto negli anni, più quando erano piccoli in realtà, di recente non ne faceva quasi più, gli sarebbe sembrato imbarazzante o strano forse.
Sorrise però nel vedere che aveva conservato tutto, e anche con parecchia cura, fu una cosa che gli riscaldò il cuore: tra questi c’era un piccolo cilindro di metallo un po’ rovinato e bucherellato e una base di rame che lo teneva in piedi. Era il primo regalo che fece a Laxus, se ne era quasi dimenticato! Bastava mettere una candela dentro e girare, tutti quei segni e buchi sul cilindro, grazie alla luce della candela, davano vita ad un sacco di forme o giochi di luce al buio. 
Una cosa quasi stupida a conti fatti, ma gli fece tenerezza ricordare la faccia di Laxus quando gli aveva mostrato come funzionava. Non aveva un centesimo all’epoca, era stato fatto con degli scarti che aveva trovato, ma ci aveva messo delle notti a montarlo, e alla fine lo aveva apprezzato più di quanto si aspettasse.
Chiuse alla fine il cassetto lentamente, e lo fece giusto in tempo.
-Immaginavo che fossi tu…- Disse una voca impastata ancora dal sonno: Freed si girò, vedendo Laxus che era uscito con pantaloni del pigiama e canottiera. Lui cercava sempre di non farci caso, ma alla fine l’occhio cadeva sempre a squadrarlo, anche se per pochi secondi.
-Non ti ho svegliato vero?-
-No, tranquillo…-
Disse avvicinandosi al tavolo e vedendo la colazione per lui.
-Sai che avrei sistemato tutto dopo no? Non c’era bisogno che facessi le pulizie e mi portassi la colazione-
-Ne abbiamo già parlato mi sembra- Rispose Freed, appoggiandosi al bancone. –Se ero costretto non lo avrei mai fatto credimi…e poi se posso aiutare i miei amici lo faccio sempre volentieri-
Laxus sorrise leggermente.
-Alle volte credo davvero che tu sia troppo buono per questo mondo-
-Buono? Non mi sembra di esserlo-
-Oh si, lo sei, in modo quasi infantile- Disse, e l’altro lo guardò, cercando di capire dove voleva andare a parare con quel discorso. –Mi piace questa cosa- Quella frase lo mandò in tilt momentanea: avvampò come non mai, sapeva dentro di sé che non intendeva in quel modo, ma comunque era stata una sensazione davvero strana sentire quelle parole.
-Ehy, tutto bene? Sei bordeux! Hai la febbre? Te l’avevo detto che non dovevi affaticarti!- Disse Laxus subito, senza pensare a ciò che aveva detto, o almeno così sembrava apparentemente.
-Nono! Solo una botta di calore!- Disse cercando di dissimulare l’imbarazzo.
-Oh…vuoi sederti?-
-Si, forse è il caso-
Freed si sentì un idiota, ma come poteva fare altrimenti? Aveva chiaramente capito tutt’altro, quando invece Laxus non intendeva niente di tutto quello che gli stava passando per la testa.
-Come ti senti?-
-Meglio-
-Senti, ora smettila di lavorare, è chiaro che sei stanco, vieni! Ti accompagno a casa a riposare, mi vesto un attimo e ci sono-
-Ok…- Sussurrò semplicemente, lui non era proprio stanco ma era meglio che glielo lasciasse credere: così osservò Laxus agguantare la colazione per mangiarla mentre si dirigeva in camera per cambiarsi velocemente. Lui decise di voltare lo sguardo in direzione della finestra, e attendere: per fortuna non ci volle molto, e appena l’altro fu pronto, si alzò e uscì di casa insieme a lui.
Rimasero in silenzio per un po’, finchè Freed non decise di parlare.
-Non pensavo ti fossi conservato tutti i miei regali-
-Conservo i regali di tutti voi-
Rispose dopo un po’ Laxus, e con ‘voi’ intendeva chiaramente il suo gruppo fidato.
-Non pensavo però fossi un tipo che si attaccava agli oggetti-
-Sono i ricordi in realtà, sono la parte più importante-
Fu colpito da quelle parole, ma dopotutto Laxus era il migliore! Non poteva non avere una sensibilità nascosta ovviamente! Era consapevole che non lo faceva con tutti, dunque ciò rendeva la cosa ancora più importante.
-Hai ragione, come sempre- Disse, sorridendogli appena. Per tutto il resto del tempo non parlarono, alla fine Laxus non era un chiacchierone, ma rispettava anche quello di lui.
Arrivarono a casa e salirono, trovandoci Bickslow e Evergreen.
-Pensavo uscissi- Disse Freed guardando il coinquilino.
-Alla fine è arrivata Ever e quindi mi sono dimenticato di uscire-
-Come diavolo si fa a dimenticare una cosa simile?-
-Tu piuttosto sei tornato presto!-
-Non si è sentito bene- Rispose Laxus al posto di Freed.
-L’avevo detto che prima o poi saresti stramazzato per il lavoro! Baby, devi riposarti!-
-Non ho bisogno di una vacanza-
-Si invece- Dissero in coro gli altri tre, facendo sospirare Freed.
-E dove dovrei andare in vacanza? Non sarei tranquillo sapendo di lasciarvi da soli-
O di lasciare Laxus da solo, anche quello intendeva…ma Evergreen e Bickslow lessero fra le righe.
-Non siamo dei mocciosi- Replicò la ragazza.
-Ha ragione baby!- Si aggiunse in coro Bickslow –Sappiamo cavarcela-
-Credi anche tu che dovrei prendermi una vacanza?- Chiese Freed, guardando Laxus.
-Penso di si, devi ricaricare le batterie-
Se pure Laxus lo diceva significava che stava perdendo colpi e che quindi, aveva bisogno sul serio di un po’ di tempo per riposarsi: il suo problema era che non ci riusciva, finiva sempre per preoccuparsi e pensare ai suoi doveri.
-Ho capito, ho capito! Forse dovrei andare in vacanza…ma non saprei comunque dove andare o cosa fare… insomma…non sono esattamente tipo da festino…-
-Oh su questo non avevamo dubbi- Commentò Evergreen.
-Ehy!-
-Che c’è? Lo hai detto tu!-
-Okok, allora organizziamoci!- Disse Bickslow.
- ‘CI’ ?-
-Si, veniamo con te!- Aggiunse. –Così ci assicureremo che tu non faccia niente se non rilassarti!-
-Come diavolo pensi che possa rilassarmi se le fonti delle mie preoccupazioni vengono con me?!-
-È questo il bello! Dovrai imparare a rilassarti anche così!-
-Non sembra un piano così stupido dopotutto- Commentò Laxus sovrapensiero. –Possiamo fare una prova-
Se anche il suo Laxus insisteva così…non poteva di certo tirarsi indietro!
-E va bene…avete vinto!-
-Organizzeremo tutto noi! Tu non devi pensare a niente!-
-Già mi sto pentendo di questa cosa…- Borbottò il mago, per aver ceduto alle richieste dei suoi compagni di avventure.
Aveva la sensazione che qualcosa sarebbe cambiato, non sapeva se in positivo o in negativo, ma non lo lasciava in pace il pensiero che non sarebbe stato per nulla tranquillo, non era abituato a rilassarsi e non fare niente.
-Dove vorreste andare?- Chiese infine, sospirando rassegnando.
-Prendiamo un treno a caso e scendiamo quando abbiamo voglia!- Propose Bickslow.
-Eh?? Ma non c’è organizzazione!-
-È il bello dell’avventura!- Replicò il ragazzo.
-Per una volta possiamo fare qualcosa di pazzo!- Disse Evergreen, iniziandosi a caricare anche lei per quell’esperienza.
-Per una volta?- Disse scettico Laxus, ai suoi occhi nessuno di Fairy Tail era così calmo e tranquillo, neanche i suoi amici, ma era un discorso diverso.
-Forza, non voglio sentire obbiezioni! Tra un’ora ci vediamo tutti alla stazione, muovetevi!!- Disse Bickslow, prendendo un’insolita vena di iniziativa.
Alla fine, non ebbero molta scelta che assecondare il mago: sapevano che se non lo avessero fatto glielo avrebbe rinfacciato a vita probabilmente.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Destiny ***


A Million Dreams
Capitolo 2
Destiny
 
 
-Scendiamo ora?- Chiese Freed, nervoso in treno che guardava le varie fermate passargli davanti, ma dove diavolo si sarebbero ritrovati? Quanto potevano essere irresponsabili? Ok, da Bickslow se lo sarebbe aspettato, ma da Evergreen e Laxus no! Che il mago li avesse ipnotizzati o chissà cosa? Non credeva che fosse così matto da farlo….o forse si???
-No- Rispose Bickslow, divertito nel vederlo in quello stato, alle volte sembrava davvero sadico e matto da legare.
-E ora?- Chiese dopo una mezz’ora.
-No-
-E ora?-
-No-
-Se dici ancora ‘e ora’ giuro che ti do un tacco in fronte!- Disse stizzita Evergreen.
-Ehy ehy, calmatevi! Siamo qui per rilassarci!- Disse Bickslow.
-Non funziona! Non mi sto rilassando!- Replicò Freed.
-Devi lasciare che i tuoi pensieri negativi ti abbandonino!- Rispose il mago, stiracchiandosi e ridendo nel suo solito modo: era stata davvero una pessima idea seguirlo.
-Mi state facendo venire il mal di testa- Commentò Laxus, seccato.
-Se dovevi fare il guastafeste potevi non venire!-
-Sarà anche una vacanza, ma quando tu vuoi divertirti e rilassarti mi preoccupo-
-Pensavo ti fidassi dei tuoi ‘cavalieri’!- Disse Bickslow sghignazzando, facendo borbottare Laxus, che a quel punto non avrebbe potuto ribattere diversamente, perché lui si fidava davvero, ma alle volte Bickslow aveva delle idee….folli. Forse però doveva semplicemente rilassarsi anche lui.
-Piuttosto Laxus….tu come ti senti?- Chiese Freed, guardandolo serio, sapeva del suo problema dei mezzi di trasporto e sembrava stare quasi troppo bene per essere una cosa normale…sapeva che spesso faceva finta e non sapeva in realtà come fosse possibile avere tutta quella forza di volontà, ma non poteva sorprendersi, si parlava sempre di Laxus!
-Bene- Disse secco e sospirò – Sto provando delle nuove pillole che mi ha dato la vecchia- Aggiunse, e con la vecchia intendeva chiaramente Porlyusica.
-E perché non me ne hai parlato?-
-Non mi sembrava importante- disse con una non curanza che fece irritare Freed, come poteva prendersi cura di Laxus se lui gli ometteva delle cose così importanti?
-Lo è invece! Insomma, e se quelle medicine ti facessero stare peggio?-
-Apprezzo il tuo interessamento, ma stai calmo. Io faccio ciò che mi pare e non devo dare conto a te-
Cos’era tutta quell’ostilità ? Divenne tutto tremendamente teso, e gli altri due membri lo percepirono, restando in un primo momento ammutoliti.
Freed si morse quasi a sangue la lingua per non rispondergli, di solito non lo faceva mai, ma quella volta stava esagerando….o forse era lui stesso che lo stava facendo? Si stava elevando ad un ruolo che non poteva permettersi? Aveva valicato i limiti con quell’eccessivo interessamento?
-Ti serve davvero una vacanza- Sospirò infine Laxus , cercando di riportare un’apparente calma, con i suoi modi bruschi e distanti come suo solito.
-Ehm…Scendiamo! Che ne dite??- Disse Bickslow, cercando di riprendersi dal momento di difficoltà.
-Mi sembra un’ottima idea!- Rispose Evergreen.
-Come vi pare- Rispose Laxus facendo spallucce e prendendo il suo bagaglio: Freed invece rimase in silenzio, cercando di metabolizzare ciò che aveva fatto e detto…il leader non avrebbe risposto così a Laxus, né si sarebbe alterato in quel modo…cosa gli stava succedendo? Possibile che stesse perdendo la pazienza con lui? No. Impossibile.
E se invece aveva davvero accumulato troppo e doveva scaricare tutto ciò che aveva dentro? Forse Bickslow ci aveva visto giusto in qualche modo, ma non riusciva ancora ad accettarlo, non finchè vide la sua reazione di prima nella sua mente: forse aveva bisogno davvero di scaricarsi in qualche modo.
Era sul filo del rasoio e a lungo andare poteva scoppiare, alla fine, era anche lui umano, poteva fare cilecca il suo autocontrollo ogni tanto, eppure, si sentiva lo stesso in colpa.
-Dove siamo?- Chiese Evergreen, scendendo per ultima dal treno, e guardandosi attorno.
-Ah non lo so, ma che ti importa! Cerchiamo un posto dove stare e divertiamoci! Sembra un posto simpatico!- Disse Bickslow, con ritrovato entusiasmo.
-E come fai a saperlo?-
-Lo so e basta-
Evergreen sospirò, mentre Freed, ancora in silenzio lanciava occhiate a Laxus, con la speranza di scorgere qualche reazione che lo aiutasse a capire se potesse parlargli senza ritrovarsi steso a terra: non credeva che comunque Laxus lo avrebbe mai fatto, non con lui, ma non si poteva mai sapere!
Alla fine si ritrovarono a vagare per delle ore in quella città che sembrava anche piuttosto colorita e piena di turisti: con le insistenze di Freed, si erano lasciati convincere ad andare in un hotel,  e che hotel!
-WOAH- Disse Bickslow –Ma questo è un posto per ricconi! Hai gusti piuttosto alti Freed!- Aggiunse, guardando l’amico con le sue ‘’babies’’ che gli giravano attorno impazzite e curiose del posto quanto il padrone.
-Hai detto che dovevo rilassarmi no? La vacanza è per me? Allora scelgo io dove andare, e tanto vale fare le cose alla grande- Disse risoluto Freed.
-Oh quindi ora sei convinto della vacanza!! Perfetto! Era ora che entrassi nello spirito!!- Rispose l’amico entusiasta di quel cambio di comportamento dell’altro.
-Complimenti Freed, è proprio un bel posto! È così di lusso! Non è vero Laxus?-
-Tsk, carino si-
Si andarono a registrare e alla fine dopo varie discussioni con tutto il team, si decise di prendere una suite tutti insieme, che avesse 4 camere separate così che ognuno potesse avere la sua privacy, erano tutti d’accordo tranne Bickslow che sperava in una camera e letto comune ma alla fine si era dovuto adattare, sempre meglio di niente!
Quando entrarono nella suite sembrava proprio un sogno: enorme, ricca ma dai colori tenui, aveva anche un salottino e ogni camera aveva il bagno privato.
-Ci costerà un occhio della testa- Commentò Evergreen –IO PRENDO LA CAMERA CON VISTA!- Urlò catapultandosi dentro la camera in questione.
-EHY! NON VALE!- Disse Freed.
-ALLORA IO PRENDO QUELLA CON IL FRIGOBAR!- urlò Bickslow, andando anche lui ad occuparne una, lasciando da soli Freed e Laxus.
Freed sospirò, ma fu interrotto dalla voce di Laxus.
-Tu quale vuoi?- Chiese, e l’altro lo guardò, sebbene avesse usato un tono abbastanza neutrale, il suo sguardo si era leggermente addolcito, sebbene gli sembrò solo un’impressione dettata da qualche scherzo della sua mente.
-Scegli prima tu, mi prenderò quella che resta-
-No, è la tua vacanza, scegli tu….ANCHE SE QUALCUNO SE L’È DIMENTICATO-
-SCUSA!!- Sentì poi un coro, che fece sospirare Freed, ma poco sorrise, ridacchiando e stemperando la tensione.
-Vedo che questa vacanza sta già funzionando…stai ridendo…non lo facevi da un po’-
-Uhm? Davvero?-
-Si, eri sempre così crucciato e cupo-
-Oh…non me ne ero reso conto….- Commentò Freed, l’altro si era accorto di quella piccolezza? Significava che lo osservava anche lui?
-Allora? Che camera?- Disse, tossendo leggermente per distogliere un qualche imbarazzo, e il mago delle rune tornò alla realtà.
-Prendo quella con il balconcino-
-Bene, allora prenderò quella che rimane- Confermò Laxus, avviandosi in camera sua, ma Freed lo fermò.
-Laxus….scusami per prima-
-Non ci pensare- Disse facendo spallucce, entrando in camera, alla fine, anche lui dovette entrare e sistemarsi in camera, che tutto sommato non era male.
Mentre stava rimettendo in ordine l’armadio con le sue cose, si fermò ad aprire la finestra che dava su questo balconcino, osservando il panorama che aveva davanti a sé: la notte stava calando velocemente, e tutto sommato quella avventura verso l’ignoto iniziò a sembrargli meno brutta.
Infondo, cosa poteva accadere di male? Era comunque con i suoi amici fidati, era con Laxus soprattutto! Non poteva prenderla per com’era? Un’occasione per stare insieme?
Forse era destino!
-Ehy Freed! Usciamo, vieni su!-
Evergreen si affacciò alla porta di camera sua, per richiamarlo e alla fine, in poco tempo riuscì a prepararsi per poter scendere insieme al gruppo.
Dopo aver girato a lungo e aver esplorato un po’ la città misteriosa, decisero di prendersi qualcosa da mangiare e da bere: la serata infatti trascorse alquanto tranquilla, e fu anche divertente! Freed iniziava a sciogliersi un po’,  forse non era stata una così cattiva idea quella vacanza, gli avrebbe fatto bene si!
Dopo essere usciti dal locale, Bickslow propose di andare a prendere una birra, e entrò nel primo locale che trovò, facendo entrare tutti gli altri: Freed e Laxus, si fermarono qualche secondo a guardare il posto…perché era così familiare?
Alla fine, entrarono anche loro, sebbene con una strana sensazione addosso, e mentre i suoi amici si divertirono, Freed continuava a guardarsi attorno.
Fu attirato da una donna incappucciata che stava guardando delle carte sul tavolo, una specie di veggente o simile? Lo scintillio della sua collana che si intravedeva lo attirò lì vicino, allontanandosi dal suo gruppo.
-Vuoi essere letto la mano?- Chiese la donna, senza neanche guardarlo.
-Non volevo disturbarla, ero solo incuriosito- Ammise, e la donna sembrò bloccarsi nel sentire quella voce: alzò lo sguardo, e sembrò di aver appena visto un fantasma.
Rimase in silenzio qualche minuto, quasi incredula.
-Vi sentite bene?- Chiese Freed: quella donna…aveva un che di familiare, possibile che da quando era entrato in quel posto si sentisse così strano?
-Ti prego, siediti caro- Lo invitò alla fine, e Freed, sebbene stranito la accontentò.
-Sei qui per una vacanza?- Chiese lei.
-In effetti si, sono venuto con i miei amici-
La donna intanto mischiò le carte, lui non aveva mai avuto niente contro i tarocchi, per fortuna non erano le carte strambe di Cana, se ci ripensava gli venivano i brividi! Si sarebbe però reso presto conto che forse erano meglio quelle della compagna di gilda!
-Sei felice?- Le chiese, tutto d’un tratto: non riusciva a vederla bene in volto, colpa della penombra, attorno a loro c’erano solo delle candele che illuminavano il tavolo, ma non riusciva a vederla bene in volto. Gli parve comunque molto strana come domanda.
-Si, credo di si- Ok, non era del tutto vero, e quella donna sembrò leggergli il suo sguardo, e iniziò a buttare giù le carte.
-Sei preoccupato Freed-
-Come fa a sapere il mio nome??- Disse perplesso.
-Non è importante questo-
-Invece direi di si-
-Hai sofferto molto nella tua infanzia, ma…hai trovato la luce, hai trovato una famiglia che ami profondamente-
Freed rimase in silenzio, guardando come tirava fuori velocemente le carte.
-Sei una persona leale, rispettosa, buona… e faresti di tutto per chi ami, non dai la tua ammirazione facilmente!-
Continuò lei. –Hai vissuto molto, con caratteri diversi, luoghi diversi…ma la tua anima non è cambiata, sebbene il destino non è stato benevolo con te con alcune scelte-
Lì iniziò a trovare la cosa un po’ ridicola, ecco che ora tirava fuori cose strane come vite precedenti, all’inizio poteva pure crederle, ma ora! Stava perdendo decisamente colpi la donna, ma non la interruppe ancora, voleva vedere dove sarebbe arrivata.
-Sei innamorato!-
Fu in quel momento che Freed avvampò, e cercò di farle abbassare la voce, ma la donna, sembrava più sconvolta che altro, il suo sguardo , o almeno quello che riusciva ad intravedere, era cupo, teso.
-Devi stare lontano da quella persona-
Disse, lapidaria.
-Cosa?-
-Ascoltami…la direzione che hai preso, non va bene! Per il tuo bene, ti intimo di finirla qui, ti stai addentrando in un destino che non puoi cambiare ne comprendere se scegli di continuare-
Freed rimase molto irritato da quella confidenza della sconosciuta, come si permetteva di dirgli di smettere di amare Laxus? Insomma, era chiaro che si riferisse a lui, era l’unico che amava. Cosa ne sapeva lei?
-E si può sapere perché dovrei?-
-Perché hai gli Astri contro-
Quelle parole, furono l’inizio della fine.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Opposing Stars ***


A Million Dreams
Capitolo 3
Opposing Stars
 
You claim it's not in the cards, but fate is pulling you miles away
and out of reach from me .
But you're here in my heart, so who can stop me if I decide
That you're my destiny?
 
 
-E si può sapere perché dovrei?-
-Perché hai gli Astri contro-
 
Cercò di decifrare quello che gli era appena stato detto.
-Ma che roba è?-
Disse, perdendo per un attimo il suo contegno: insomma, era molto stressato già di suo, cercava di rilassarsi, e poi gli venivano dette cose simili? Lui non ci credeva, non voleva farlo: sarebbe significato arrendersi con Laxus, e lui non lo accettava.
La donna però sembrava insistere su quell’aspetto in particolare della sua vita.
-Avere gli astri contro non è una cosa con cui scherzare-
-No, non è da scherzare con il cuore delle persone! Che razza di persona siete?!-
-Una che cerca di avvertirti-
Scosse la testa, quella tipa era tutta fuori di testa!
-Se hai trovato degli ostacoli fino ad ora, non c’è forse un motivo?-
-Dovrei abbatterli gli ostacoli!-
-Alle volte sono messi per avvertirci di non proseguire oltre…Finirà male se continui, se oltrepassi il limite…te lo dirò francamente, non potete stare insieme-
-Lei non ha il diritto di dirmelo! Non sa niente di me! Non può permettersi di dire certe cose! Chi si crede di essere?!- Disse adirato, alzando la voce e iniziando ad attirare l’attenzione dei presenti, Laxus notò che c’era qualcosa che non andava. Fece cenno agli altri tre in direzione di Freed che era quasi dall’altra parte del locale.
-Lo so che non è quello che volevi sentirti dire, ma per la tua sicurezza e quella della persona che ami devi farti indietro, entrambi dovete farlo-
-Non starò a sentire certe assurdità!-
-In tutte le vite che avete vissuto, è andata a finire male, pensavate che sarebbe andata meglio, ma non è mai accaduto!-
-Ma per favore! Mi vuole far credere che ho vissuto chissà quante vite precedenti? – Sembrava che quella donna stesse facendo di tutto per farsi odiare, o comunque per rovinargli l’umore.
-Le carte non mentono, e so che è così-
-Non può sapere certe cose-
-Quanti anni hai?-
-E questo che c’entra?-
-Rispondimi-
-22, ma non vedo come possa importare-
-Sei vissuto molto più a lungo delle altre volte-
-Basta con questa storia delle vite precedenti-
-Devi fermarti Freed-
-Non sono affari che la riguardano- Disse sbattendo le mani sul tavolo, facendo sobbalzare la donna.
-Non si avvicini a me, se dovessimo rivederci, cambi strada, perché potrei perdere definitivamente la pazienza! Le sue stupide carte non hanno valore! Non può vedere il destino delle persone! Ognuno lo scrive il proprio destino!-
E dette quelle parole, le voltò le spalle prima che la donna potesse dire altro che lo facesse infuriare ancora di più: fu raggiunto dagli altri che lo guardarono straniti.
-Che cosa è successo?- Chiese Laxus, stranamente serio.
-Niente- Rispose secco Freed, con un diavolo per capello.
-Non si direbbe, che voleva quella donna?-
-È una fuori di testa, non voglio tornare in questo locale!-
-Va bene, ma adesso calmati- disse Laxus, mettendogli una mano sulla spalla per farlo calmare.
-Oh Mavis, ci mancava la pazza di turno per rovinare la serata! Ma vedrai che la vacanza si riprenderà! È stata solo una battuta d’arresto Baby!-
A quelle parole, Freed annuii, sebbene ancora sconvolto: quelle parole lo avevano punto nel profondo, ok che non credeva a quelle cose assurde, ma per un secondo pensare che ci fosse davvero qualcosa che gli impedisse di stare insieme a Laxus lo turbava.
Perché?
Chi aveva deciso che doveva finire male? Lui era padrone del suo destino, e non si sarebbe fatto dire il contrario!
-Da’ qua!- Disse Freed, prendendo la birra di Bickslow e scolandosela tutto d’un fiato, sotto gli occhi increduli dei presenti.
-Vacci piano!- Disse Laxus.
-Qualcuno aveva davvero bisogno di sfogarsi- commentò Evergreen perplessa.
-Io ho sempre detto come si doveva sfogare….- risposte Bickslow e ricevette una gomitata nello stomaco da Evergreen, con uno sguardo truce da Laxus.
-Che c’è? Lo so che lo pensate tutti!- Accusò.
-Torniamo in albergo, voglio buttarmi a letto-
-E fare la donna di mezza età?- E di nuovo, Evergreen gli diede una gomitata nello stomaco.
-Questa giornata è stata stancante e pessima, vorrei solo dimenticarla!- Disse, prendendo un passo più veloce e dirigendosi verso l’albergo, gli altri si guardarono, ma alla fine con un cenno di Laxus capirono che era meglio non insistere più di tanto per quella volta, così ritornarono tutti nelle loro stanze.
Freed si era subito buttato sul letto, ancora tremendamente nervoso per quelle parole, e guardò fuori la finestra: c’erano così tante stelle che quasi gli girava la testa, dopo che nominare gli ‘’astri’’ gli aveva rovinato la serata non voleva vederne più.
Nonostante ciò si alzò e si avvicinò al balcone, osservò in silenzio quelle stelle che ora sembravano avercela tanto con lui.
-Che idiozie-
Disse, sbuffando.
-Cosa che idiozie?- Disse una voce dietro di lui che lo fece sobbalzare, si voltò: era Laxus!
-Mi hai spaventato-
-Ho bussato ma non hai risposto-
-Scusa…-
-Comunque a cosa ti riferivi?-
-Niente in particolare…quella donna mi ha detto delle cose assurde-
-Allora perché ti sconvolgi tanto? Sono assurde no?-
-È vero… da come mi ha dipinto la situazione, sembra che non avrò un destino felice-
Laxus si fece molto attento a quelle parole assottigliando lo sguardo.
-Hai ragione, dice cose assurde- L’altro lo guardo sorpreso –Tu meriti un destino felice-
Arrossì leggermente e distolse lo sguardo. Non avrebbe mai creduto che gli avrebbe detto una cosa del genere, il suo cuore lo sentiva quasi uscire dal petto.
-Sono certo che lo avrai, e farò in modo di fartelo avere-
-Laxus….-
-Quindi non dare ascolto a chi ti dice cattiverie simili-
-Grazie-
Laxus chiuse gli occhi e sorrise appena, per prenderlo per le spalle e abbracciarlo: l’altro si irrigidì appena, ma alla fine ricambiò l’abbraccio.
Gli veniva da piangere quasi.
-Non devi avere tutto sulle tue spalle Freed-
-Senti chi parla…-
Soffocò una risata il dio del tuono, divertito da quella presa di posizione di Freed, abbastanza rara.
-Te lo dico per esperienza, non si può fare mai niente da soli-
-Per alcune cose però non hai scelta-
-Devi credere che andrà tutto bene…se non ci credi tu, chi potrà mai farlo?-
Freed si strinse di più a lui e sospirò, forse alle volte credere non era sufficiente, ma si sarebbe tenuto stretto quel momento visto che capitavano così di rado tra lui e Laxus.
Soprattutto era raro che fosse lui ad abbracciare qualcuno, momento dunque ancora più prezioso.
-So che spesso sono distante, ma tu sei importante per me…e se qualcosa ti turba, voglio che tu me lo dica, io e gli altri possiamo aiutarti se ce lo permetti-
Freed rimase in silenzio a guardarlo e annuì leggermente.
Ci sono cose su cui non potete aiutarmi.. Pensò, ma apprezzò comunque le parole di Laxus, che gli riscaldarono il cuore quella sera.
-Sarà meglio che vada a dormire…se hai bisogno basta che bussi- Riprese Laxus, tossendo appena per smorzare l’imbarazzo che sentiva, e si allontanò, lasciando il mago delle rune da solo.
Guardò un’ultima volta il cielo.
-Quella donna si sbaglia-
Disse risoluto, con una nuova speranza nel cuore, decise che ciò che aveva sentito, non poteva essere vero: un giorno, sarebbe andato tutto per il meglio e si sarebbe risolto tutto.
 
Nel frattempo alla locanda…
 
La donna ancora stava rimuginando sull’incontro avuto precedentemente, continuava a domandare alle carte, ma loro le davano la stessa risposta di sempre : una tragedia imminente.
-Devi smetterla di crucciarti così-
Disse una voce familiare, la donna alzò lo sguardo, incontrando quello della sua più cara amica.
-Lui non sa niente…pensavo che questa volta sarebbe andata diversamente- Disse frustrata.
-Non potevi prevederlo-
-Cosa? Che ancora una volta si sono rincontrati e sono a braccetto?-
-Senti…non è ancora successo niente, il destino può ancora cambiare-
-Non se continua così…-
Disse tristemente, osservando nuovamente le carte che aveva sul tavolo.
-Hai visto com’era infuriato? Non lo vedevo così da tempo…Ha 22 anni capisci? Non era mai arrivato fino a qui, significa che forse c’era ancora speranza-
-Non potevi sapere che sarebbe andata così, poteva accadere molto prima, e se gli dicessi la verità non ti crederebbe comunque-
-Non potrei affrontare quel dolore di nuovo-
-Lo so che è brutto da dire ma…devi prepararti a questa eventualità….ma forse questa volta spezzeranno la maledizione- Disse l’altra figura cercando di consolare l’amica.
-Non ci sono mai riusciti… -
-Ma potrebbero-
-Non lo so….non ci rimane che attendere- Disse infine la donna, chiudendo le carte, a differenza loro il destino non poteva rimescolarlo come piaceva a lei, poteva solo aggrapparsi alla speranza che tutto cambiasse e di avere un po’ di pace interiore finalmente. 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Alive ***


A million Dreams
Capitolo 4
Alive
 
 
Più ci pensava, più gli suonava ridicolo, insomma, perché andare a quella festa? Tutti snob e senza una testa propria con cui pensare: peccato per lui che doveva presenziare per forza di cosa, e sua zia non avrebbe sopportato di saperlo rinchiuso in una libreria a studiare lingue morte.
Era arrivato in ritardo senza volerlo, e si risistemò la giacca e il colletto bianco, il fazzoletto nel taschino sembrava al suo posto: insomma era impeccabile per fortuna! Sistemò la spada al meglio, di solito non si portavano ad eventi mondani, ma non se ne separava mai.
Scese le scali dorate e subito sua zia lo notò, avvicinandosi.
-Freed! Finalmente!-
-Buonasera zia-
-Sei in ritardo! Stavi studiando ancora?- Gli chiese con sguardo di rimprovero.
-Si, volevo riscrivere quella formula e…-
-Sssh! Quante volte ti ho detto che in pubblico non dobbiamo parlare di queste cose? Se ci scoprissero…-
-Lo so! Scusami zia, hai ragione- Disse scuotendo la testa.
-Ne hanno catturata un’altra-
-Un’altra maga? Ancora?-
-Si, era Erriette…-
-Cosa?! Hanno preso Erriette?!-
-Si, è stata giustiziata stamattina-
-Perché non me ne avete parlato?-
-Perché non volevo che assistessi, fa male quando è qualcuno che conosci…-
-Fa male a prescindere sapere che veniamo stanati come topi-
-Freed, ascoltami…non te lo ripeterò di nuovo! – Disse la donna seria, guardandolo. –Non devi farti scoprire,  sarebbe un dolore troppo grande! Ho promesso a tua madre che ti avrei protetto!-
-Certo, prima che la bruciassero sul rogo!-
-Nessuno lo sa che eri suo figlio, e nessuno lo saprà mai! Ho coperto le nostre tracce, ma ti prego, non attirare l’attenzione su di te-
-Non so come fate a vivere in un mondo che ci odia, e in cui dobbiamo fingere di essere ciò che non siamo-
La donna sospirò, accarezzandogli il braccio in modo affettuoso.
-Lo so che è dura, ma dobbiamo resistere…-
-Eriette ha detto qualcosa?- Disse dopo qualche minuto di silenzio.
-La conosco, non avrebbe parlato- Disse sicura la donna – Ma se hanno scovato lei, sanno che siamo vicini… per questo dobbiamo volare basso-
-Continuando ad andare alle feste mondane dei nobili?-
-Se non andiamo più si insospettirebbero-
Su quello non poteva non dire che aveva ragione, oramai ci si insospettiva per tutto, e spesso anche innocenti venivano presi!
-Lady Angelique! Oh guarda un po’ c’è anche il vostro bellissimo nipote!-
disse cinguettando una donna dell’alta società mettendo sull’attenti entrambi.
-Mi lusingate Lady Ferrow-
-Sciocchezze! Allora parlando di gossip! Avete saputo che hanno preso un’altra di ‘quelle’ ? È stata giustiziata stamattina! Era una della nobiltà! Santo Cielo! Che scandalo! Sono ovunque!-
-Si, sono rimasta sconvolta dalla notizia- Rispose la donna, assecondando l’altra nobildonna.
-Piuttosto, come sta la vostra fidanzata?- Disse Lady Ferrow, guardando Freed, facendolo risvegliare dai suoi cupi pensieri.
-Oh, lei sta bene la ringrazio-
-E a quando le nozze? È un ottimo partito! Meglio sposarsi subito prima che possa fuggire!-
-Non si preoccupi, sono certo di essere in grado di non farmela sfuggire-
-Non intendevo offendervi!-
-Ne sono certo-
Quell’argomento creava sempre un po’ di tensione allo stesso Freed, che di sposarsi, non ne aveva poi granchè voglia, ma era stato deciso dalla sua nascita, e non poteva dire di no ad una famiglia di maghi così potente, per l’oltraggio avrebbero ucciso tutta la sua famiglia e voleva evitare altre morti.
-Permettete che vi presenti una persona!-
Disse per smorzare la tensione la donna.
-Ufficiale Dreyar! Siamo qui!-
Quando l’uomo si voltò, Freed alzò lo sguardo e fu come fulminato: il suo cuore si era fermato in quel preciso istante.
Cos’era quella sensazione? Si sentì inspiegabilmente a disagio. L’ufficiale sembrò avere anche lui un attimo di esitazione, era rimasto a fissare il ragazzo per qualche secondo di troppo.
-Ufficiale!?-
La voce della donna, oltre che ad irritarlo, lo fece tornare sui suoi passi e decise di avvicinarsi, non poteva neanche fare una scenata, era pur sempre una nobildonna.
-Mi scusi Lady Ferrow, ero immerso nei miei pensieri-
-Lo immaginavo! È sempre immerso nel suo silenzio! Perché non parla un po’ con noi?-
-Come ha detto,  anche se in maniera sottile, non mi piace parlare con le persone più del necessario…sono più un tipo di persona che da ordini- Guardò per un istante Freed, per poi tornare con il suo sguardo sulla donna. –Questa volta però penso di poter assecondare i canoni della civile educazione-
-Oh oh oh! Come siete spiritoso!-
No, non gli pareva spiritoso, anzi, gli sembrava anche fin troppo serio.
-Le presento Lady Angelique Bouchard, e il signorino accanto è suo nipote, Freed Justine-
-Onorato di conoscervi-
-L’onore è nostro-
-Siete un Ufficiale quindi?- Disse Freed, piuttosto schietto, voleva sapere quanto più riusciva di quell’uomo, ma allo stesso tempo ne aveva paura.
-Si, il mio lavoro però non è di certo una cosa così importante-
-Non fate il modesto! Sapete, lui è a capo di una delle migliori squadre a caccia di quegli esseri!-
I due rimasero ammutoliti per qualche secondo.
-Siete un inquisitore?-
-Inquisitore mi sembra una parola grossa, non mi piace molto ammetto, ci chiamano così a chi non va giù ciò che facciamo…io sono solo un semplice ufficiale che rispetta gli ordini dei superiori e cerca di farlo al meglio-
Lo sguardo di Freed si assottigliò, facendo irrigidire la zia che non le piaceva come stava andando quella conversazione.
-Eppure deporta persone e le uccide in vari modi-
-Non uccido personalmente se non sono costretto a farlo-
-Però alla fine chi catturate viene ucciso-
-Sono ordini,  e ci sono processi…discutete forse riguardo il bene comune?-
-Il bene comune? Io vedo solo persone uccise-
-Maghi, non persone-
-Fa differenza?-
-Freed! Adesso basta!- Disse allarmata la zia, cercando di fermare il nipote a dire altro che potesse comprometterlo.
-Lo dovete scusare, vi prego-
-Non c’è bisogno Lady Bouchard, è chiaro che suo nipote è uno di quelli che non amano nessun genere di maltrattamenti, di solito sono filosofi e studiosi che reagiscono così, persone che non hanno idea di cosa accada là fuori-
-Credo di sapere cosa accade là fuori-
-Davvero? E come potete saperlo?-
A quel punto si rese conto di doversi rimangiare ciò che aveva detto, se avesse fatto un altro passo falso…stava rischiando troppo. Non capiva, quell’uomo iniziava a detestarlo nel profondo, ma allo stesso tempo ne era affascinato e attratto. Com’era possibile tutto quello?
Rimase in silenzio, per non aggravare la sua posizione.
-Come immaginavo- Disse sospirando –Voi nobili rinchiusi nei vostri piccoli mondi non vi rendete conto che la vita è molto più crudele là fuori… qui siete protetti, e vi permettete di pensare a favolette che non esistono. Vedete signor Justine…-
-Lord-
L’ufficiale sorrise leggermente divertito a quella presa di posizione, ammirava le persone che combattevano e anche un po’ ribelli, ma quel ragazzo si stava esponendo troppo per i suoi gusti.
-Si, Lord Justine… lì fuori c’è una vera e propria guerra…sapete quanti miei commilitoni ho dovuto seppellire per mano dei maghi? Quelle persone non si rendono conto di poter far del male e alcune di loro provano a sottometterci per toglierci la nostra libertà…forse il metodo non lo approvate, ma non ci è stata lasciata altra scelta per difenderci-
-Avete provato davvero tutto? O è quello che vi ripetete prima di infilare una spada dentro un torace?-
Sibillò Freed prendendo di petto l’altro, cedendo nuovamente alla sua lingua lunga, sentì la zia che lo strattonava, la sentiva tremare.
L’ufficiale, con un sorriso quasi beffardo e superiore sul volto si chinò all’orecchio dell’altro sussurrandogli delle parole che non lasciavano scampo ad altre interpretazioni.
-Non costringetemi a farvi provare la sensazione, mi dispiacerebbe-
Freed restò ammutolito, sbiancando di colpo.
Lui sapeva?
Aveva capito?
Perché allora era ancora vivo?
Che voleva dire con ‘mi dispiacerebbe’? Un inquisitore che provava dispiacere nell’uccidere dei maghi?
Alla fine, l’ufficiale rise e diede delle pacche sulla schiena di Freed, che non si sentiva quasi più le gambe.
-Siete davvero uno spasso Lord Justine, qualche volta dovremmo incontrarci, ammiro le persone con carattere e con spirito-
La zia mollò la presa dalla giacca del nipote, e sospirò sollevata, si era davvero spaventata pensando che fosse arrivata la loro fine, e si mise a ridere insieme a Lady Ferrow.
Freed fece un sorriso forzato, tremante, l’aveva scampata per un pelo.
Eppure, si chiedeva se fosse tutta una messa in scena e dopo lo avrebbe ucciso in privato, o non aveva davvero capito….non sapeva bene come gli Inquisitori stanassero i maghi, alcuni dicevano che avevano un sesto senso, per questo i maghi utilizzavano delle barriere per l’anima che li facevano passare per umani, ma quando usavano i poteri questa barriera non poteva nascondere totalmente la loro natura, ed era quel passo falso che di solito li faceva stanare. Nonostante ciò, non era sicuro, si diceva che c’erano diversi modi che utilizzavano, e lui non ne voleva sapere.
Non si sarebbe mai dimenticato come quella sera avesse davvero rischiato di morire.
 
 
-Ehy Freed! Pronto per la serata da ballo?- Disse Bickslow più entusiasta di tutti gli altri.
-Ho quasi finito!- Rispose il mago.
-Mi chiedo ancora come tu abbia fatto ad ottenere gli inviti- Commentò scettica Evergreen.
-Non credo tu voglia saperlo davvero- Rispose sghignazzando il mago.
-Spero nulla di illegale- Sbuffò Laxus, già pronto che aspettava come suo solito crucciato all’uscio della porta.
La giornata tutto sommato era andata bene, certo, lasciando stare la parte dove Bickslow aveva importunato un paio di persone in un negozio e Evergreen aveva litigato con la commessa di almeno 3 di quei negozi. Si, poteva ritenersi una giornata quasi normale e tranquilla per gli standard del suo gruppo, di solito capitava molto peggio.
-Basta che ce ne andiamo per l’una e andrà tutto bene-
-Che diavolo significa?-
-Ripeto, vuoi davvero saperlo?-
Laxus si passò una mano sul viso, era davvero irrecuperabile il suo compagno di gilda, alle volte si chiedeva cosa potesse combinare normalmente se fosse totalmente da solo…probabilmente solo casini su casini, non che generalmente non ne facesse.
-Sono pronto-
-Uh Uh Freed! Sembri un damerino!- Sghignazzò Bickslow.
-Sta zitto- borbottò.
-Almeno lui non sembra un barbone- disse Evergreen.
-Il mio stile è trasandato chic!-
-Seh, certo-
-Forza andiamo o faremo tardi- Disse Laxus, leggermente divertito dalla situazione, alla fine si stava rivelando un’esperienza divertente, sebbene non lo avrebbe ammesso con facilità.
Non ci misero molto ad arrivare in quella villa, che tra l’altro era spettacolare: non si sarebbero mai immaginati tanta ricchezza in un paesino di pescatori sperduto nel regno.
-Gente ricca qui eh? Ragazzi è roba di classe- Commentò Bickslow.
-Meno male che mi sono portato il mio abito elegante- Commentò Freed. –Conoscendovi ho messo i vostri in valigia-
-Ehy aspetta! Perché non ce lo hai detto?? Se lo sapevo guardavo meglio in valigia!- Replicò Bickslow, ricevendo da Freed un sorrisetto divertito, mentre si sistemava la giacca, e stavolta a ridere sotto i baffi fu Evergreen.
-Ops- Rispose solo.
-….okok me lo sono meritato contento?-
-Molto-
Percorsero tutto il corridoio, e Freed lanciava ogni tanto occhiate a Laxus, ammirando, forse troppo spudoratamente, quanto fosse ancora più affascinante da vicino e vestito in quel modo.
Lo aveva sempre detto che con abiti del genere ci stava tremendamente bene, ma sapeva anche che l’altro non era il tipo da eventi mondani.
Ad un certo punto Bickslow distrasse Freed dalla sua contemplazione, tirandogli la manica della giacca, come uno di quei bambini al luna park.
-Ehy guarda qui Freed!-
Gli indicò un quadro, che fece rimanere Freed molto perplesso, e non solo lui.
-Quel tipo nel quadro ti somiglia!-
-In effetti…sembri proprio tu!- Disse sconcertata Evergreen.
-Impossibile, come posso essere io?-
-Senz’altro è uno che ti somiglia- Commentò Laxus, osservando attentamente le due figure rappresentate, un ragazzo molto simile a Freed e una ragazza giovane dai capelli castani.
Evergreen si chinò per leggere i nomi sotto al quadro, rimanendone delusa.
-Che strano, uno dei nomi è stato cancellato…c’è solo quello della donna credo… Victoria LeBlanche-
-Ha proprio il nome di una stronza- Commentò Bickslow –E poi guardate che sguardo truce! Da far venire i brividi!-
-Di certo è una cosa molto curiosa- Aggiunse Evergreen.
-Sono certo che è solo una coincidenza-
-Magari era un tuo antenato! Te lo immagini?-
-Non credo….non avevo antenati nobili, almeno che io sappia-
-Be’ non hai mai saputo nulla della tua famiglia, potrebbe essere di si! Sarebbe un fatto curioso su cui indagare!- Insistette la ragazza.
-Non eravamo venuti qui per farmi rilassare?- Disse spazientito Freed, non sapeva perché, ma quel quadro gli metteva una certa angoscia.
-Certo…ma devi ammettere, che è molto strano- Disse Laxus, sospettoso, di cosa, non lo sapeva: era come se cercasse una risposta dal quadro, notò infatti una vena di nervosismo in Laxus che rare volte aveva visto. Cosa aveva notato il dio del fulmine che lui non percepiva?
-Forse non è stata una buona idea venire qui- Concluse, attirando su di sé gli sguardi delle sue guardie del corpo.
-Sciocchezze!- Disse Bickslow! –Non ci faremo di certo rovinare la serata da un vecchio quadro ammuffito! Forza entriamo!- Aggiunse, prendendo per le spalle Laxus e Freed e trascinandoli dentro nella sala da ballo, seguiti da Evergreen.
Davanti a loro c’era una sala immensa, piena di gente e piena di luce: ne avevano viste poche di sale così e di certo si sperava che non fosse una serata troppo noiosa, anche se Freed aveva la sensazione che i suoi amici l’avrebbero resa tutta tranne che noiosa.
Forse se andava bene la serata, poteva provare a chiedere a Laxus di ballare! Magari questa volta non l’avrebbe rifiutato! Che male faceva tentare dopotutto?
-Tutto bene Laxus?- Chiese Freed, guardandolo.
-Ho una strana sensazione- Commentò, crucciato.
-Anche io in realtà, ma non lasciamoci condizionare e godiamoci la serata, cosa può andare storto?-
Di certo, non avrebbero mai potuto immaginare la verità che si celava dietro quelle mura.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3734599