TFP-The last adventure

di Aladidragocchiodiluce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primi segni pt 1 ***
Capitolo 2: *** Primi segni pt 2 ***
Capitolo 3: *** Cattura ***
Capitolo 4: *** Nuovi alleati? ***
Capitolo 5: *** Le gemelle/Uno strano segnale ***
Capitolo 6: *** Alla base/Nuovi problemi ***
Capitolo 7: *** Alleanze ***
Capitolo 8: *** Nemesiss Prime ***
Capitolo 9: *** Sotto attacco ***
Capitolo 10: *** Infiltrato ***
Capitolo 11: *** Permanenza ***
Capitolo 12: *** Time to stop! Pt1 ***
Capitolo 13: *** Time to stop! Pt2 ***
Capitolo 14: *** Assalto ***
Capitolo 15: *** Dopo la tempesta ***
Capitolo 16: *** La vita continua ***
Capitolo 17: *** La chiave pt1 ***
Capitolo 18: *** La chiave pt2 ***
Capitolo 19: *** Blue? ***
Capitolo 20: *** The daughuter of Unicrom ***
Capitolo 21: *** Atto finale Pt1 ***
Capitolo 22: *** Atto finale Pt2 ***
Capitolo 23: *** Per la pace ***
Capitolo 24: *** Separazioni ***
Capitolo 25: *** Curiosità & ringraziamenti ***



Capitolo 1
*** Primi segni pt 1 ***


Sembrava una normale giornata nella tundra gelata dell'Artartide.

Il cielo era nuvoloso ma non vi erano tempeste di neve e l'unico rumore che si sentiva era il vento che soffiava fra i canyon di ghiaccio.

La quite fu rotte dall'improvviso rumore del motore di alcuni jet viola assieme a uno più grande blu, che sorvolarono la zona.

Non si trattavano di normali aerei militari, bensì di una squarda di ricognizione e recupero Decepticon, formata da una mezza dozzina di Veicons, capitanati da Dredwing.

La squadra iniziò le manovre di atterraggio e appena furono ad un passo dal terreno, il loro aspetto cambiò.

I Veicons divennero bot dalla corazza viola dagli occhi rossi tutti uguali fra loro mentre Dreadwing si trasformò in un mech blu e con dettagli gialli anch'esso con gli occhi rossi.

Teneva in mano una sorta di rivelatore alla quale gettò una rapida occhiata.

-La reliquia dovrebbe trovarsi da queste parti.

Dividetevi e iniziate a cercarla.-Ordinò.

I Veicons si sparpagliarono e iniziarono le ricerche, dopo circa un quarto d'ora uno di essi contattò il loro comadante, affermando di aver trovato qualcosa.

Infatti, addossato ad una parete ghiacciata, aveva trovato un enorme contenitore dorato di forma ovale, un guscio adebto a contenere delle reliquie.

-Ottimo lavoro.-Si congratulò con il Veicons mentre lo apriva.-Megatron sarà soddisfatto appena vedr...-Le parole gli morirono in gola quando scoprì che il contenitore era vuoto!

Dalla cima della parete ghiacciata si udì una risata femminile che fece alzare lo sguardo ai mech.

Comodamente seduta sul bordo, vi era una femme bianca e azzurra dal viso coperto da una maschera con delle lenti a forma di V sugli occhi.

Attaccata alla sua schiena, possedeva una spada degli stessi colori della sua corazza e fra le mani reggeva una sorta di cubo con all'interno un materiale simile all'acqua.

-Dovreste vedere le vostre facce.

Mi spiace cari, ma sono arrivata prima io.-Disse, sollavando il cubo come se fosse un trofeo.

-Autobot, scendi subito e dacci quella reliquia!

Appartiene a Lord Megatron!-Ordinò Deadwing, mettendo mano al suo cannone mentre anche i Veicons prepararono le proprie armi per sparare.

La femme scrollò le spalle e semplicemente scivolò sulla parete ghiacciata, trovandosi davanti al seeker blu.

-Sono qui, ma ci sono ben due errori nella tua frase.

Primo, non sono un Autobot.- Disse, girando su se stessa per mostrare che non aveva nessun simbolo, Autobot o Decepticon, prima di continuare:

-Secondo: chi trova tiene inoltre il vostro “Lord” non è qui a ribadire il possesso di questo oggetto ma sono disposta a cederlo se mi batti in un duello.-

Sottolineò l'ultima frase estraendo la spada dal fodero.

Dredwing la fissò un attimo, sarebbe stato facile abbatterla e prendersi la reliquia ma non sarebbe stato valido, in più non sembrava essere tanto forte.

-Accetto!-Rispose, mettendo via il proprio cannone in favore dell'arma bianca e facendo cenno ai Veicons di non intervenire.-Ma non sai con chi hai a che fare!-

Lei ridacchiò mentre metteva giù il cubo.

-Questa l'ho già sentita.-

I due iniziarono a camminare in cerchio e ad osservarsi in attesa di chi attaccassa per primo.

Le loro posizioni erano completamente diverse, Dredwing teneva la spada con entrambe le mani sollevata davanti a sé, pronto alla'attacco, mentre l'altra dietro il proprio collo, come se non stesse prendendo sul serio la cosa.

Il seeker attacco per primo, fulmineo, tentando una stoccata ma lei si spostò all'ultimo secondo, rendendo nullo il colpo.

-T'aspettavi che rimanessi ferma?-Chiese divertita all'esperessione stupita dell'altro.

E aveva le sue ragioni, la femme era stata più svelta di quanto si aspettasse.

Immediatamente, tentò un altro colpo ma venne nuovamente schivato.

Continuò così per un po'e per la femme sembrava così facile schivare i suoi colpi che nel frattempo si mise persino a cantare una canzone per provocarlo.

-...Can't you see?

I'm all of the thing of you never be

I'm cool like the rain

And hot like the sun

I'm a neon raimbow and you're not fun.-

E sottolineò l'ultima frase indicondo l'avversario e facendo segno di no con il dito.

Inutile dire che ciò fece innervosire il Seeker blu che le urlò.

-FALLA FINITA E PRENDI QUESTO SCONTRO SUL SERIO!-

-Hey, calma i tuoi bollenti spiriti.-Gli disse, prendendo un po' di neve con la punta della spada e lanciandogliela dritta sugli occhi, accecandolo per poi portarsi alle sue spalle e buttandolo a terra con un calcio all'indietro.

-IMBROGLIONA!-Le urlò mentre si alzava e puliva gli occhi dalla neve.

-Hey! Non ti ho ancora infilzato, quello sarebbe stato sleale.-

I Veicons trattennero a stento una risata, era il duello più strano e divertente a cui avessero mai assistito.

Il seeker blu tentò un ultimo affondo nel tentativo di ferirla e guadagnarsi il premio ma lei fu più rapida gli colpì la mano che reggeva l'arma, costringendolo a mollarla per il dolore.

Fulminea, l'afferrò e la portò assieme alla propria sul collo dell'avversario.

Immediatame, i Veicons le puntarono le proprie armi addosso ma con loro sorpresa, disse semplicemente:

-Ho vinto, mi tengo il mio premio.-Disse prima di allontanare le lame dalla gola dell'avversario, piantando quella che non le apparteneva davanti ad esso e riponendo nel fodero la propria.

Dreadwing era stupito, non si aspettava veramente che l'avrebbe risparmiato.

-Non pensare che ti lasceremo andare tanto facilmente.-Le disse, alzandosi mentre l'altra recuperava il cubo.

-Lo so, ma non ho intenzione di farmi catturare.

P.S. Dite a Megatron che la Ladra è tornata!-Annunciò prima di sollevare un braccio.

Accadde in un attimo.

Il gruppo vide solo un enorme rapace di metallo arancione che acchiappò la femme e la sollevò in aria e prima che potessero reagire, i due erano già spariti in un vortice verde.


 

-COME AVETE FATTO A FARVI SFUGGIRE QUELLA RELIQUIA?!?

Le urla di Megatron riecheggiarono per i corridoi della Nemesiss.

Dreadwing era appean tornato e riferito del fallimento della missione di recupero.

-Mi dispiace Lord Megatron.

Siamo stati intralciati da uno femme che...-

-E chi sarebbe questa femme?-Lo interruppe.

-Corazza bianca e azzurra, non porta simboli di nessuna fazione, ha detto “La ladra è tornata”.-

Con sua enorme sorpresa, sul volto del mech grigio si formò un espressione di puro stupore.

-Allora è ancora viva.-Mormorò prima di congedare il seeker blu, ancora confuso.

-Ne è passato di tempo.-Disse fra sé mentre gli tornavano alla mente vecchi ricordi ambientati tempo prima dell'inizio della guerra.


 

Flashback

Vakuum non era di certo noto per il sistema di polizia; anzi era il quartiere di Kaon con il più alto tasso di criminalità.

Eri un fuggitivo? Allora eri il benvenuto.

Cerchi qualcuno disposto a fare il lavoro sporco? Sei nel posto giusto.

Persino le guardie avevano un accordo silenzioso con i suoi abitanti, se avevi abbastanza crediti, per loro non esistevi.

Questo Megatronus lo sapeva bene, ma non era per questo che aveva scelto di nascondersi in uno dei bar di quel quartiere.

Lì sembrava che girare incappucciati fosse una moda, persino il barista e i camerieri tenevano il viso ben nascosto da un telo di stoffa sintetico dal quale si vedevano solo gli occhi.

Anche Megatronus ne indossava uno, in quel momento per lui era importante tenere un basso profilo mentre aspettava.

Uno dei camerieri gli postò un cubo di energon e il mech lo guardò con la coda nell'occhio.

-Non ho ordinato nulla.-Disse.

-Lo so, te lo ha pagato quella femme.-Rispose il cameriere, indicando con un cenno del capo, una femme dalla corazza verde chiaro e la testa avvolta da un cappuccio con un lungo mantello.

Quando il bot si allontanò, la femme si avvicinò e si sedette davanti a Megatronus.

-Tranquillo, non è avvelenato, non è il mio stile.-Disse.

-Non ti conosco, quindi potresti averlo fatto.-

La femme prese il cubo e, dopo aver scostato il mantello dalla bocca, ne bevve un sorso per poi metterlò giù e dire:

-Spero che questo basti; ma non sono qui per questo, bensì per darti una mano col tuo ultimo problema.-

Megatronus ghignò i denti.

Quella mattina, un gruppo di guardie era arrivata all'arena con l'intento di arrestarlo, accusandolo di aver tentato di uccidere un membro del Consiglio.

Ma lui era innocente e, con l'aiuto di un paio di amici era riuscito a sfuggire all'arresto, per poi ricevere un messaggio che diceva di nascondersi in quel bar.

Ed era firmato “La ladra”.

-Cosa sai della faccenda?-Chiese il mech.

-So che ieri uno dei membri del Consiglio stava girando per Iacon assieme alle sue guardie quando qualcuno ha sparato.

Il mech è miracolosamente sopravvissuto in quanto il colpo ha centrato e ucciso la guardia al suo fianco e le altre sono corse verso la fonte.

Ovviamente il “sicario” era già sparito ma delle telecamere sono riuscite a riprenderlo e...-

La femme si fermò per indicarlo prima di continuare.

-Sembrerebbe che fossi tu.-

-Ieri non mi sono mosso da Kaon.-

-Lo so, ma le prove puntano tutte verso di te e il movente è facimente intuibile, tutti i tuoi discorsi sono contro l'attuale metodo di governo.

A proposito, chi è?-

-”Chi è” chi?-Chiese Megatron, stupito dall'improvviso cambio di argomento.

-La seeker bianca con cui ti sei incontrato ieri sera.-Rispose con nonchalance.

-Mi stavi seguendo?-Esclamò, alzandosi di scatto.

-Calmati che qui ora ci guardano tutti.

Comunque si e no, stavo riposando sul tetto di un edificio quando sei passato sopra la mia testa e mi sono chiesta dove stavi andando a quell'ora e dato che sono un impicciona ti ho seguito.

Tranquillo, appena avete iniziato a parlare mi sono allontanata per rispetto della vostra privacy.-

Il mech si risedette e fece un respiro profondo per calmarsi.

-Quella femme è la mia sorellastra minore, vive e studia a Vos.-

-Fammi indovinare: il suo sire o carrier* è un “nobile” e ti ritengono “feccia” da evitare come la ruggine cosmica e vi hanno vietato di incontrarvi.-

-Esatto, non potrebbe testimoniare in mia difesa o finirebbe nei guai.-

-Allora la soluzione è semplice: troviamo l'impostore, lo facciamo confessare e saranno costretti a scagionarti.-

-Lo fai più semplice di quanto non sia.

E poi, cosa speri di ottenere in cambio?-

-Tranquillo, parlando con i bot giusti sarà facile scovare il vero assassino.

Per la tua domanda, amico, quanti mech conosci che sfidano apertamente l'attuale sistema?

Tutti quelli che conoscono sono pronti a battersi per la giusta causa e la vedono in te.

Ovviamente ai senatori attualmente in carica, questo non va giù e userebbero ogni scusa per sbatterti fuori dai giochi e io col cavolo che glielo permetto.

Ce l'hai un posto per dormire?-

-Non ancora.-

-Ora si, ho pagato al proprietario una stanza, se vuoi possiamo continuare la discussione lì.-

Ad un cenno affermativo del mech, si alzarono e si diresero verso la stanza.

Fine Flashback

I pensieri di Megatron vennero interrotti da Sundwave che lo informò di uno stano messaggio diretto a lui.


 


 

A Jasper, in Nevada.

Jack, Miko e Raf erano appena usciti da scuola e si trovavano al parcheggio, in attesa dei loro accompagnatori.

Jack Darby, diciassette anni, occhi grigi, capelli corti e neri, il più responsabile e maturo dei tre.

Miko Nakai, quattrordici anni, di origini nipponiche che si trovava in America per un progetto di scambio colturale, occhi castano dorato e capelli neri tinti di rosa tenuti insieme da due codini, è la più scatenata e impulsiva del gruppo.

Infine Rafael Esquivel, Raf per gli amici, dodici anni, capelli color nocciola così come gli occhi, contornati da un paio di occhiali dalla spessa montatura rossa, nonosatnte sia il più basso dei tre è anche il più inteligente nonché esperto nell'uso dei cumputer.

Agli occhi di tutti erano un normale gruppetto di ragazzi adolescenti ma nessuno sospetterebbe che in realtà sono gli alleati nonché amici umani degli Autobot e stavano aspettando proprio questi ultimi mentre chiaccheravano delle voci che giravano a scuola.

-Avete presente quegli edifici in costruzioni al di fuori di Jasper?-Chiese Miko.

-Quelli in cui si è verificata l'asplosione un mese fa?-Domandò Raf.

-Esatto!

Un mio compagno ieri ha deciso di andare a vedere di persona quel posto così ha preso il suo drone munito di telecamera, ha fatto delle riprese dall'alto e non immaginerete mai che ha scoperto!-

-Intendi tenerci sulle spine o rivelarcelo?-Le chiese Jack.

-Ci sto arrivando.

Dicevo, ha ripreso dall'alto e … non c'erano segni di esplosione!

Anzi, solo l'edificio centrale era dannegiato, qualcosa ha praticamente sfondato il soffitto, disintegrando tutto fino al piano terra!

Sembrava che qualcosa avesse sparato un raggio per distruggere l'edificio.

Non ci crederei se non avesse portato il filmato in classe per mostrarcelo.-

-Forse l'ha creato con qualche programma.-Propose Raf.

-Naaa, lo conosciamo tutti e non è in grado di usare certi tipi di programmi.-

-Parlavate del video di Lucas?-Chiese una voce femminile.

I tre si girarono per trovarsi davanti Kara.

Si trattava di una ragazza diciasettenne dai lunghi capelli rosa dagli occhi blu che portava sempre addosso una fascia per capelli rossa che le copriva la fronte e dei fiocchi blu ai lati della testa.

Era una nuova studentessa che frequentava la stessa classe di Jack.

-Mi spiace avervi disturbato, ma volevo farvi sapere che Lucas ha preso un abbaglio.

In quell'edificio stanno effettuando delle riprese per un film e l'hanno modificato apposta, lo so perchè mio padre è amico di uno dei membri del cast.-Spiegò la ragazza.

-Visto? Nulla di anormale.-Disse Jack all'amica che sospirò, delusa dal fatto che non ci fosse nessun fenomeno sovrannaturale.

In quel momento, una moto con il suo conducente, una Camaro nera e gialla e un sub verde attirarono l'attenzione dei tre ragazzi.

In realtà erano rispettivamente Arcee, Bumblebee e Bulckhead nella loro forma alternativa, venuti a prendere i ragazzi.

-Sono arrivati i nostri accompagnatori, a domani Kara.-Salutò Jack, dirigendosi verso la moto imitato da Miko e Raf che salirono, la prima sul sub, il secondo sulla Camaro.

Appena furono fuori vista, il cellulare della ragazza squillò e lei rispose.

“Come procede?”Chiese una voce maschile dall'altro capo del telefono.

-Tutto secondo i piani, non sospettano nulla.-Rispose, apatica la ragazza.

“Pultroppo simao costretti ad accelerare i piani.

Domani.”

Kara annuì prima di chiudere la conversazione.


 


 

Angolo autrice

Ed eccomi qui con un nuova storia come promesso!

Pultroppo, causa di vari impegni sarò costretta a pubblicare una volta alla settimana, ossia il sabato, ma vi assicuro che i capitoli saranno ben sostanziosi e spero che vi piaceranno.

A presto da Ala!

P.S.La canzona che canta la ladra si chiama “Neon”

*Sire e Carrier ripettivamente l'equivalente di padre e di madre

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Capitolo 2
*** Primi segni pt 2 ***


La ragazza avanzò guardandosi attorno.

Il terreno era completamente nero al punto da sembrare di camminare sul vuoto mentre il cielo era rosso dalle nuvole cremesi.

Si morse il labbro, nervosa.

Conosceva quel posto.

-Mostro...-

Udì un sussurro, svelta la ragazza si voltò in direzione della voce, ma non c'era nessuno.

-Figlia dei demoni...-

Ancora quella voce, ma da dove proveniva?

-Assassina...Non sei un umana...Mostro!...Non c'è posto per te qui!...Non dovresti esistere!-

I sussurri erano diventate urla assordanti al punto che la ragazza si inginocchiò con le mani sulle orecchie per cercare di non sentirle.

-BASTA!-Urlò.

Di colpo tutto tornò silenzioso.

Lentamente, allontanò le mani dalla testa e si guardò intorno.

Era in un vincolo, circondata da cadaveri orrendamente mutilati.

Urlò e cercò di allontanarsi e un liquido vermiglio iniziò a piovere dal cielo, ricoprendola.

Era sangue!

Improvvisamente il terreno sotto di lei sparì, facendola cadere nel vuoto.

L'ultima cosa che sentì, furono le voci ridere.

 

Blue si svegliò con un sussurro.

Il cuore le batteva all'impazzata e volse gli occhi a destra e sinistra per capire dov'era.

Sospirò di sollievo, capendo che si trovava all'interno della cabina di pilotaggio di Starscream.

-Tutto bene?-Le chiese il seeker argentato con una leggera nota di preoccupazione.

-Si...solo un brutto sogno.-Mormorò in risposta, passandosi la mano sulla fronte.

Era da un po' che non si ripeteva.

I primi giorni in cui era stata prigioniera al Centro, non poteva chiudere gli occhi che si ritrovava catapultata in quell'incubo e si svegliava urlando.

La spaventava ancora ma col tempo aveva imparato a conviverci.

-Quanto manca al tuo "rifugio perfetto"?-

-Siamo praticamente arrivati.-Rispose il seeker, avvicinandosi al terreno per poi assumere la propria forma alternativa ad un passo da esso, tenendo la ragazza in una mano.

Davanti a loro, incastrata fra le rocce, vi erano i resti di quella che un tempo sembrava essere un astronave gigantesca.

-Questo è l'Harbingher, o almeno, parte di esso.-Spiegò Starscream.

-E per un po' sarà il nostro rifugio.-

 

 

In una caverna.

Optimus avanzava con prudenza.

Era alla ricerca di possibili miniere di energon ed era riuscito a rilevarne una alla fine del tunnel che stava percorrendo.

Il mech rosso e blu sapeva che procedere da soli era un rischio in quanto poteva imbattersi in Decepticon ma lui e la sua squadra avevano assolutamente bisogno di energon.

Si mise sul bordo dell'ultima curva che doveva svoltare in modo da rimanere nascosto e sporse la testa per controllare se vi erano degli avversari.

I suoi occhi si spalancarono dalla sorpresa per ciò che gli si presentò.

Circa una ventina fra Veicons e minatori giacevano a terra, in pozze dell loro stesso energon.

I loro arti erano stati strappati via e anche il petto era stato come lacerato da qualcosa, a molti mancava persino la testa.

Il leader Autobot avanzò e si chinò per osservare uno dei corpi.

Anche se si trattava dei loro avversari, niente gli impediva di provare pietà per loro; in fondo stavano solo eseguendo gli ordini.

Guardandosi attorno, si accorse di varie anomalie.

Prima fra tutte, l'energon era ancora tutto lì, di conseguenza chiunque li avesse attaccati non l'aveva fatto per i preziosi cristalli; secondo, dalle pozze di energon potevano essere viste delle serie di impronte troppo piccole per appartenere ad altri cybertroiani.

"M.E.C.H."Pensò, anche se non aveva abbastanza prove a sostegno.

Inoltre, non capiva come avessero fatto a ridurrei Veicons in quello stato.

I suoi pensieri furono interrotti dal rumore dell'apertura di un ponte terrestre e da una serie di voci che preannuncivano che altri Decepticon stavano per arrivare.

Sapendo di non poterli affrontare da solo, il leader Autobot assunse la propria forma alternativa e si sbrigò a lasciare la zona.

 

 

Alla Nemesis, parecchie ore dopo.

Knockout stava analizzando, con un microscopio,l'arto tagliato di uno dei Veicons della miniera.

Era presente al ritrovamento e ancora non capiva cosa fosse successo: erano una ventina e secondo i dati che ha raccolto erano morti a pochi minuti di distanza l'uno dall'altro; allora com'era possibile che sembrano non essere riusciti nemmeno a inviare una richiesta d'aiuto?

Ma soprattutto, cosa li aveva ridotti in quello stato?

Con le sue analisi, aveva scoperto che i tagli erano precisi ed erano stati effettuati durante lo scontro ma non capiva cosa li avesse provocati.

-Novità?-Chiese qualcuno, facendo sobbalzare il medico Decepticon che si voltò.

-Ah, sei tu, Dreadwing.-Borbottò, tornando al suo lavoro.-No.

Sto ancora cercando di capire che tipo di arma lascia questo genere di ferite, non ne ho mai viste di simili.-

-Che hanno di particolare?-Chiese il seeker blu affiancandosi all'altro per vedere anche lui.

-Non sono state procurate da armi come spade o altro, pensavo fosse laser data la precisione dei tagli ma l'assenza di bruciature esclude anche quello.

Ma ho il forte sospetto che non siano stati gli Autobot a fare ciò.-

-E chi sarebbe stato?-

-La M.E.C.H.-

Dreadwing dovette trattenersi dallo sbuffare.

Dalla morte del suo amico Breackdow, i cui resti sono stati rubati dall'organizzazione sopracitata, il medico Decepticon aveva cercato di convincere il loro leader che quel gruppo di umani rappresentava un pericolo e andavano eliminati.

Ovviamente, l'idea di sprecare tempo e risorse per dare la caccia ad un misero gruppo di umani non piaque a Megatron che semplicemente ribadì il fatto che essi non rappresentavano una minaccia.

Onestamente, Dreadwing era d'accordo con lui, infondo come potevano un gruppo di deboli terrestri avere la meglio sudi loro?

-E cosa te lo fa pensare?-Si limitò a chiedere.

-Gli Autobot non attaccherebbero mai i minatori per i loro principi, inoltre non è stato preso nemmeno un cristallo di energon.

E poi a tutti manca almeno un componente interno come il T-cog o la Scintilla; pensi che gli Autobot lo farebbero?-

Dreadwing scosse la testa.

-Onestamente no, ma in guerra tutto è concesso.

Ma come possono gli umani avere qualcosa in grado di procurare tali ferite?-

-Ancora non lo so.

Ma guarda qui.-

Il bot rosso condusse Dreadwing davanti al corpo di un Veicons morto steso sul tavolo ma che non mostrava ferite esterne e, tramite un dispositivo, Knokout aprì le piastre del petto del suo "paziente".

Dreadwing indietreggiò dalla sorpresa quando energon fresco colò dal petto del Veicons.

-Ma all'esterno...-Mormorò.

-Non mostrava segni di ferite?

Lo so.

Qualcosa dall'interno sembra aver tagliato i cavi dell energon collegate alla scintilla e senza più niente che veniva pompato nel corpo, il poveretto è morto dopo una lunga agonia.-Disse.

Prima che potessero continuare la discussione, Megatron ordinò a Dreadwing di presentarsi al ponte il quale obbedì lasciando il medico solo nella Med Bay.


Angolo autrice
Ed eccoci al secondo cappy dove reincontriamo Blue e Starscream e Optimos e i Decepticon si sono imbattuti in un bel mistero, che accadrà?
Al prossimo cappy: "Cattura"
Saluti da Ala

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Capitolo 3
*** Cattura ***


-Possibile che non ci sia nemmeno un cristallo di energon?!?-Si lamentò a voce alta Starscream, calciando un mucchio di cavi.

Era all'interno dell'Harbingher assieme a Blue, e dopo averci passato la notte avevano iniziato ad esplorarlo nella speranza di trovare qualche cubo di energon, di cui Starscream aveva assolutamente bisogno, senza risultati.

La diclonicus stava usando i propri vettori per spostare i vari ostacoli che le si paravano davanti, anche lei alla ricerca di qualcosa per l'amico.

Aveva notato che la mancanza della sua fonte principale di cibo lo stava facendo diventare nervoso e impulsivo,anche più del solito, ma non poteva farci nulla.

Passò la mano fra i capelli, sfiorando il corno destro, ormai ricresciuto, e ricordando con un brivido il dolore lancinante che aveva provato quando era stato tranciato.

Intanto Starscream aveva acceso uno degli enormi cumputer in una delle stanze.

-Forse riesco ad individuare qualche miniera...Ehi! Abbiamo un ospite che ha dell'energon proprio qui vicino!-Esclamò, indicando un segnale comparso sullo schermo.

 

In un attimo furono sul luogo indicato, una valle deserta fatta eccezione per la presenza precedentemente rilevata da Starscream.

Si trattava di una femme dalla corazza bianca e azzurra con una spada dagli stessi colori legata alla schiena, era seduta su un masso e dava le spalle ai due ed era intenta a fare qualcosa; al suo fianco vi erano dei cubi di energon.

-Stà qua, posso fare da solo.-Disse Starscram, sicuro, avanzando piano fino a trovarsi a pochi passi dalla femme.

-HEY TU!-Esclamò, puntandole i missili situati sulle proprie braccia.

La femme si irrigidì e con movimenti lenti, mise giù quello che aveva in mano, si alzò in piedi e sollevò le mani mentre si voltava a guardarlo con i suoi occhi azzurri.

-E tu chi saresti?-Gli chiese, calma.

-Come fa a non aver sentito parlare di me? Sono il comandante Starscream!-

-Si, ho sentito parlare di te: un codardo che non sa fare altro che scappare.-

Starscream non ebbe modo di rispondere che la femme, con un movimento rapido, colpì l'elsa della spada, dalla quale uscì una densa nuvola di fumo nero che fece tossire l'altro.

Appena si diradò, la femme era dietro di lui e gli stava puntando la spada alla schiena.

-Morto.-Disse, prima di allontanarsi con un salto mentre l'altro si voltava, trasformando le braccia in blaster per poi iniziare a sparagli.

Ma nessun colpo andava a segno!

Anzi lei li schivava tutti fin troppo facilmente, senza trattenersi dal prenderlo in giro con battute come:

-Mancata!-

-Hai bisogno degli occhiali?-

-Non beccheresti un bersaglio manco se ti stesse davanti!-

-MA VUOI STARE ZITTA?!?-Le urlò il seker.

Intanto, dalla sua postazione, Blue osservava lo scontro, senza sapere come intervenire, e si accorse che non era l'unica.

Da una posizione sovrastante, era spuntato quello che sembrava un enorme volatile di metallo più grande di Starscream.

Possedeva il corpo molto simile a quello di un drago, dalla corazza arancione e rossa con dettagli blu, una lunga coda formata da cinque lunghe "piume" metalliche che sfumavano dal rosso all'arancio con le punte blu, persino le ali avevano quell'effetto piumato con i medesimi colori.

Infine la testa ricordava quella di un rapace dal sottile becco color bronzo con gli occhi arancio/rosso dalla pupilla blu.

Alla ragazza ricordava vagamente un grifone.

Stava seduto, a osservare lo scontro senza daresegno di voler intervenire

Stava seduto, a osservare lo scontro senza dare segno di voler intervenire.

Intanto, la femme bianca individuò una via fra i colpi del seeker e in un attimo gli fu davanti, sfiorando con la punta della spada il simbolo Decepticon sul suo petto.

-Morto due volte.

A quest'ora saresti uno zombi.-Scherzò.

Ciò fece innervosire l'argentato che tentò di artigliarla ma lei fu più svelta ad abbassarsi e colpire con un calcio la parte posteriore delle ginocchia del seeker, facendolo cadere.

-Forse cambiando arma mi batti.-Suggerì, piantando la spada al terreno, allontanarsi di un paio di passi mentre estraeva un cerchio metallico bianco e oro che divise in due pugnali.

Starscream si alzò, innervosito da quella femme e non ebbe esitazione a prendere la spada per tentare di attaccarla.

Dal suo punto di vista, Blue capì: era quello chela femme voleva!

Si chiese se fosse il caso di intervenire ma non sapeva come, e poi quella avrebbe potuto far male a Starscream già da un po', allora che stava aspettando?

Inoltre voleva tenere d'occhio "il grifone"per paura che li attaccasse quando meno se l'aspettano.

Nel frattempo la femme aveva facilmente schivato l'affondo e iniziato una serie di attacchi che l'altro parava a fatica, costringendolo ad indietreggiare.

La cosa buffa era che la femme gli stava dando"indicazioni".

-Guardia alta!

Mantieni l'equilibrio!

Non sei una statua, puoi muoverti!-Gli diceva.

-Blue! Mi dai una mano?-Urlò, rivolto alla compagna.

-Scusa, ma non mi pare leale due contro uno.-Gli rispose.

-Ehm ehm.-Tossì la femme per attirare l'attenzione.-Ti sconsiglio di distrarti.

Ultima cosa.-

Con lo stessa calcio di prima, fece finire l'altro a terra.

-Sii imprevedibile.

Bhe, lezione finita, non sei malaccio e in un paio di lezioni potresti anche diventare un bravo spadaccino.-Disse, mettendo via i pugnali per tendere la mano all'altro che rifiutò.

-Non voglio diventare uno spadaccino, voglio soltanto quell'energon.-

-E ti costava tanto chiedere "per favore" al posto di presentarsi con un maleducatissimo "Hey tu"?

E dì pure alla tua amica di scendere, non mordo.-Disse, riprendendosi la spada per poi aggiungere:

-Chiariamolo, prima quando ti ti ho dato del codardo era solo per provocarti anche se ancora non so se essere sotto il comando di Megatron sia da stupidi o meno.-

-Non sono più sotto il comando di Megatron, attualmente sono neutro.-Precisò Starscream mentre Blue si avvicinava, senza perdere di vista il punto in cui si trovava "il grifone".

-Allora benvenuto nel club, sono neutra anch'io e penso che la tua amica abbia visto la mia compagna di viaggio.

HEY PHONEIX! Ti sei addormentata?-

Dal punto in cui era situato, il "grifone"spicco un balzo, atterrando proprio di fianco alla femme bianca.

La sua improvvisa comparsa fece quasi prendere un colpo a Starscream che indietreggiò.

-UN PREDACON.-Urlò per lo spavento.

La predacon si voltò verso di lui e disse con voce squillante:

-Si, so cosa sono.-

-E sa parlare!-Esclamò l'argentato.

-No, è muta.-Disse sarcastica la femme.

-Non sono muta.-Ribattè la predacon.

-Era una battuta.

Comunque lei è Phoneix, una predacon drago-fenice;  Phonix, lui è Starscream; io sono Darkness e tu sei...-Continuò rivolta alla ragazza, mentre prendeva un paio di cubi di Energon.

-Blue.-Rispose la diclonicus.

-Piacere.

In quanto a te, prendi pure.-Disse, porgendo un cubo a Starscream.

L'argentato lo accettò esitante, incredibile come la femme un attimo prima lo stesse combattendo mentre ora parlava come se fossero amici.

Era veramente una stana tipa.

-Tranquillo, non è avvelenato.-Gli disse la femme, per poi bere un sorso dal suo cubo.

-Ma si può sapere chi sei?-Non resistette dal chiederle l'argentato.

-Penso di averlo già detto ma mi ripresento: mi chiamo Darkness, detta "La Ladra" e sono una neutra amante delle sfide, cacciatrice di tesori e, appunto, ladra.-

-E che ci fa una come te su questo pianeta?-

-Diciamo che come passatempo ho deciso di rompere le scatole ai Decepticon.-Rivelò con il tono di uno che parla del tempo.

-Cosa molto normale.-Commentò sarcastico, per poi decidersi a bere un sorso dell'enegon che gli era stato offerto.

-Per ora i risultati mi hanno soddisfatto, per esempio quello l'ho preso ieri da sotto il naso del nuovo secondo in comando di Megatron.-Rivelò, indicando uno strano cubo contenente una sostanza simile all'acqua.

-Chi ha preso il mio posto?-Esclamò il seeker indignato, lui aveva faticato per ottenere quel posto e non gli piaceva l'idea che qualcuno lo sostituisse, nonostante si fosse dimesso dai Decepticon.

-Un certo Dreadwing, penso che tu abbia conosciuto il fratello Skyquike, a parte il colore della corazza, sono identici.-

-E Airachid? Sai qualcosa di lei?

Quando me ne sono andato era lei la probabile nuova seconda in comando.-

-Megatron ha iniziato a vederla come una minaccia e ha mandato Dreadwing e Breackdown ad eliminarla ma quest'ultimo è morto e la ragnona ancora in libertà.-

-Ma come fai a sapere ciò?-

-Sono una ladra, ho la mia rete di contatti e un relitto che è ancora collegato alla banca dati della Nemesis.-Mentre lo diceva, con un cenno del capo indicò la direzione in cui era situato l'Harbingher.

-Buono a sapersi.-Mormorò per poi voltarsi verso Blue.

A quanto pare lei e la predacon avevano fatto amicizia in quanto quest'ultima si stava facendo accarezzare il becco dalla ragazza.

-Ora che vuoi fare?-Gli chiese Darkness.

-Cosa?-

-Intendi girare a zonzo solo con la tua amica o volete venire con me e Phoneix?-

-Dammi un attimo.-Starscream chiamò Blue e si allontanarono di un paio di passi per spiegarle dell'offerta appena ricevuta.

-Tu cosa vorresti fare? L'offerta è allattante.-Fece notare la ragazza, a fine spiegazione.

-Potremmo avere Energon e copertura in caso di attacco ma...francamente non ho intenzione di stare con qualcuno che sfida continuamente i Decepticon solo per divertimento e poi...-Abbassò ancora di più la voce per farsi sentire solo da Blue.-Mi sembra un po' fuori di zucca.-

-Se vuoi declinare l'offerta fai pure.-Gli disse la diclonicus.

Infatti fu quello che fece.

Darkness non ribattè quando il seeker le disse che rifiutava la sua offerta ma che in futuro ci avrebbe pensato, anzi gli consegnò delle coordinate per delle miniere di energon vicine.

-Ora io e Phoneix dobbiamo andare, ma tenete pure questo.-Disse, indicando il cubo con la sostanza simile all'acqua mentre Phoneix la faceva salire sul proprio dorso.

-Non avevi detto che l'hai rubato a Draedwing?-

-Si, ma per me il divertimento non sta nell'ottenere il tesoro ma nella caccia e non mi piace accumulare.

Ci sentiamo, non cercateci, vi trovo io.-Detto ciò la Predacon aprì le sue enormi ali e spiccò il volo, lasciando Blue e Starscraem di nuovo soli.

 

A Jasper.

Jack aveva appena finito il suo turno di lavoro al Fast Food e stava tornando a casa in bici dato che Arcee, per una missione urgente, non aveva potuto andare a prenderlo.

Per accorciare il percorso, decise di prendere una stradina deserta fra gli edifici.

Di colpo si sentì come spinto di lato da una forza invisibile che lo fece finire a terra assieme al suo mezzo.

-Ma che...-Stava dicendo alzandosi quando nel bel mezzo del vicolo spuntò una ragazza a lui ben nota.

-Kara?-Chiese il ragazzo.

Non c'erano dubbi che fosse lei ma aveva qualcosa di strano, i suoi occhi sembravano spenti e sul viso c'era un espressione apatica.

Si udì il rumore di un motore e dall'altro capo del vincolo comparve un furgone nero dalla quale uscirono degli uomini che il ragazzo riconobbe come membri della M.E.C.H.

Non fece in tempo a reagire che la stessa forza invisibile che l'aveva spinto lo immobilizzò, avvicinandolo agli uomini che lo addormentarono grazie ad un narcotico prima di legarlo e caricarlo sul veicolo dove giacevano, incoscienti, anche Miko e Rafael.

-Missione compiuta, ora andiamocene.-Ordinò uno eil furgone ripartì.

I suoi occupanti non potevano sapere che qualcunoaveva assistito alla scena.

 

 

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Capitolo 4
*** Nuovi alleati? ***


In una cava, Optimus avanzava seguito da Bulckhead, Bumblebee e Arcee.

-Sicuri che il segnale provenga da qui?-Chiese la femme.

-Si, Rachet è stato molto preciso.-

-Secondo voi, perchè a Megatron interesserebbe ancora l'Energon Oscuro?

Ormai dovrebbe averne abbastanza da resuscitare interi pianeti.-Commentò il demolitore verde.

Infatti era quello il motivo per cui si trovavano lì.

Poco prima Rachet aveva localizzato una fonte di energia che avevano immediatamente riconosciuto come Energon Oscuro, una pericolosa sostanza in grado di danneggiare i normali cybertroiani e resuscitare i morti, trasformandoli in Terracons.

-Non lo so ed è quello che ho intenzione di scoprire.-Rispose Optimus.

Arrivarono in un punto della caverne dove lungo le pareti iniziavano a comparire dei cristalli viola fluorescenti che identificarono immediatamente come Energon Oscuro ed ebbero cura di non toccarli nemmeno per errore.

Con la coda nell'occhio, il leader Autobot notò un movimento proveniente dallo sbocco di un tunnel.

-Giù.-Ordinò.

Appena in tempo.

Il gruppo si era appena riparato quando dal tunnel emersero una coppia di bot completamente neri dagli occhi rossi e la pupilla viola.

Erano accompagnati da delle strane creature, grandi quanto orsi; il loro aspetto è simile a delle lucertole con numerosi denti affilati che di cui un paio più lunghi che spuntavano dalla mandibola superiore, posti ai lati del muso.

Il corpo sembrava ricoperto da grosse scaglie simili a quelle di un coccodrillo, la lunga coda terminava con un enorme pungiglione ricurvo e i gli occhi erano bianco latte.

Arcee non aveva mai visto creature simili e quando una di esse si fermò ad annusare l'aria trattenne il fiato, nel timore che li avesse localizzati ma fortunatamente quella dopo la costrinse a proseguire, mordendogli la coda.

Appena furono fuori vista, il gruppo tornò allo scoperto.

-Chi erano quelli? Non sembravano normali Veicons.-Notò Balkhead.

-Infatti non lo sono.-Confermò Arcee.

* E quelle creature?

Non ne ho mai viste di simili. * Fece notare Bumblebee.

-Io ne ho sentito parlare, dovrebbero chiamarsi Kheu ma non dovrebbero trovarsi qui.

In ogni caso state attenti, loro pungiglione è estremamente velenoso anche per noi.-Li avvisò Optimus, facendo cenno di proseguire.

-Perfetto, nient'altro?-Chiese Arcee.

-Agiscono in gruppo, sono in grado di arrampicarsi ovunque, sono in grado di mimetizzarsi alla perfezione con le ombre e sono difficili da uccidere...-Il leader Autobot fece cenno di fare silenzio in modo da ascoltare una conversazione.

-Dove si trovava?-Chiese qualcuno che riconobbero come Dreadwing.

-In una caverna a Nord del mio settore, come previsto.-Rispose un altro.

Avanzando, gli Autobot giunsero in un enorme caverna completamente ricoperta di cristalli di energon Oscuro che dei minatori Decepticon stavano raccogliendo e caricando su dei carrelli.

Molti di essi si muovevano piano o a fatica, sintomi del contatto prolungato con la pericolosa sostanza.

Vicino ad una imponente formazione vi erano Dreadwing e uno dei bot neri visti prima, il seeker blu reggeva in mano uno strano prisma romboidale dalle varie tonalità di viola.

Optimus allargò gli occhi dalla sorpresa, conosceva quell'oggetto.

-Dobbiamo impedire che quell'oggetto arrivi a Megatron.-Disse ma non fece in tempo a fare un passo che un forte ringhio proveniente da sopra di sé lo fermò.

Sollevando lo sguardo videro un paio di occhi bianchi di un Kheu che li fissava minaccioso dall'alto.

Li avevano trovati.


 

Jack si svegliò con un forte mal di testa.

Provò a muoversi ma si scoprì di essere legato e imbavagliato.

Sollevando lo sguardo vide che seduta a gambe incrociate davanti a sé c'era Kara, immobile come una statua, con lo sguardo fisso nel vuoto; teneva in mano una torcia che illuminava l'ambiente.

Il corvino avrebbe voluto urlarle contro per ciò che era accaduto, chiederle perchè l'avesse fatto ma poteva solo dimenarsi nel tentativo di rompere il nastro che lo immobilizzava.

-Inutile, stai solo sprecando le energie.-Disse seccamente una voce maschile alle sue spalle.

Voltandosi alla sua destra, il ragazzo vide un soldato della M.E.C.H. con addosso la solita tuta verde per non farsi riconoscere, teneva in mano un mitra e sembrava stesse controllando qualcosa.

Infatti, ai suoi piedi, c'era una coppia di barelle a cui c'era qualcosa legato che il ragazzo, data la scarsa illuminazione, non riusciva a vedere.

Sentì mugolare dietro di sé e il soldato commentò:

-I tuoi amici si stanno svegliando.-

“MIKO!RAF!” Fu il pensiero del corvino mentre si voltava nuovamente.

Legati nella sua stessa maniera, vi erano i suoi amici.

Raf aveva una lente rotta e stava tremando dalla paura mentre Miko, nonostante si fosse appena ripresa, iniziò a dimenarsi e mugolare qualcosa in direzione del soldato quelli che il corvino sospettò fossero insulti.

Deciso che non serviva a niente dimenarsi, cercò di non farsi prendere dal panico e di trovare un modo per liberarsi.

Guardò ancora Kara, che sembrava ignorare ciò che le accadeva intorno, e si accorse di non aver notato una cosa prima: la fascia e i fiocchi che indossava sempre erano spariti.

Al loro posto, sulla testa vi erano quelle che sembravano due piccole corna giallo osso e sulla fronte era impiantato uno strano dispositivo circolare che a Jack fece venire i brividi in quanto aveva il sospetto che fosse direttamente collegato con il cervello della ragazza.

“Diverremo anche noi così?”Si chiese con una punta di panico.

Non sospettava che da lì a poco le cose sarebbero cambiate.


 

Ormai il sole stava per tramontare e ben presto i ragazzi sarebbero stati alla base M.E.C.H., pronti per essere usati come esche in modo da attirare e catturare gli Autobot.

Il furgone proseguiva con calma lungo la strada al di fuori di Jasper e, a parte un altro paio di macchine dietro di loro, erano completamente soli.

Di certo non si aspettavano che dal finestrino di una di esse, uscisse un uomo armato di pistola che sparò alle gomme del furgone.

A causa di ciò, l'autista perse il controllo che andò fuori strada e si scontrò contro una roccia.

All'interno, i presenti vennero sbattuti lungo le pareti del furgone finché esso non andò a sbattere.

Il militare, che era finito addosso a Kara si alzò assieme a quest'ultima e andò ad urlare qualcosa ai suoi compagni situati ai posti di guida.

Anche Jack, durante la manovra, era stato sbalzato via, per la precisione addosso alle barelle che aveva notato prima in cui scoprì che vi era qualcuno.

Vi erano legate una coppia di ragazze con addosso una tuta aderente bianca e uno strano casco grigio in testa che impediva di vederne il viso.

L'unico motivo per cui era sicuro che fossero ragazze era perchè, quando era stato sbalzato, era finito con la guancia appoggiata al seno di una di loro, causando l'imbarazzo del corvino.

“E non stare lì!Spostati!”Lo rimproverò mentalmente Miko, che aveva visto la scena, tirandogli un calcio

Intanto il militate, cambiò la pistola in favore di un piccolo mitra ed uscì dal camion, seguito a ruota da Kara.

In un attimo al di fuori del camion si udirono rumori di spari e qualcuno urlare qualcosa di incomprensibile.

All'improvviso qualcuno entrò nel furgone e si diresse verso i ragazzi.

-Non abbiamo molto tempo.-Disse con un forte accento giapponese, mentre con un coltello recise le corde che tenevano legati i ragazzi.

-E lei chi è?-Chiese Jack appena si tolse il bavaglio.

-Vi spiego dopo, sappiate che sono un amico.

Mi aiuti?-Chiese, dopo aver liberato le ragazze, ancora addormentate.

Il corvino annuì, sollevando la schiena ad una e avvolgendone braccio sulla propria spalla; Miko lo aiutò, facendo la stessa cosa ma dalla parte opposta e la sollevarono in piedi.

L'uomo, che aveva preso in braccio l'altra, controllò velocemente che la via fosse libera e fece cenno di procedere.

Fuori gli spari erano più forti ma per loro fortuna nessun proiettile li sfiorò e riuscirono ad arrivare ad un auto blu e a salirvici prima che il misterioso salvatore mettesse in moto.

Una volta partiti, l'uomo prese una radio e disse qualcosa in giapponese che solo Miko, date le sue origini, capì:

-Bando! Nana! Qui è fatto, gli ostaggi sono al sicuro.-

Intanto Jack, che stava ancora guardando le due ragazze ancora addormentate, si accorse che dovevano avere più o meno la sua età e che erano molto magre, come se non mangiassero da giorni e tolse il casco sulle loro teste.

Una cascata di lunghi capelli rosa e due visi completamente identici, che le identificava come gemelle, fu la prima cosa che vide, assieme ad una coppia di corna del tutto identiche a quelle di Kara.

-Ancora non ci hai detto chi sei.-Disse Miko, distraendo il corvino.

-Il mio nome è Karuma.-Disse, gettandogli un rapido sguardo.

Il loro salvatore sembrava avere venticinque anni, dai corti capelli castano chiaro e gli occhi nascosti da degli occhiali da vista dalla montatura sottile.

-Era da un po' che io e un mio compagno seguivamo gli spostamenti M.E.C.H. e per puro caso abbiamo scoperto che vi hanno rapito anche se ciò che ci ha preoccupato è chi hanno usato.-

-Kara.-Disse Jack a denti stretti e, dopo aver riportato lo sguardo sulle due ragazze, si rivolse all'uomo. -Ho visto che Kara aveva come delle corna che spuntavano fra i capelli e anche queste due ragazze ce le hanno, cosa significa?-

-E' una mutazione.-Spiegò.

-Dato che siete coinvolti, è inutile che ve lo nasconda.

Ve la farò breve, da qualche anno stanno nascendo queste “ragazze con le corna” che abbiamo battezzato Slipter e la loro particolarità non consiste solo in quella malformazione ossea.

Esse sono in grado di creare arti invisibili chiamati “vettori” e con la quale possono spostare oggetti, attraversare materiali solidi ma sopratutto uccidere e trasmettere il loro virus.-

I tre ragazzi guardarono le due ragazze, spaventati.

Sapevano che quel tipo stesse dicendo la verità, avevano visto Kara in azione ma pensare di avere vicino qualcosa che li può uccidere li terrorizzava.

Intuendo i loro pensieri, Karuma li tranquillizzò.

-Loro sono diverse, ma andiamo con ordine.

Queste Slipter divennero ben presto centro di uno studio per capire i loro poteri e un antidoto al loro virus ma molti decisero che sarebbero usate anche come armi, una volta trovato il modo di controllarle.

“Kara” è la prova di ciò.-

A Jack venne subito in mente quel dispositivo al centro della fronte, quindi la sua intuizione era giusta ma voleva sapere di più.

-Continua a citare questo “virus”, ma di che si tratta?-Chiese Raf.

-Il “Gene Diclonicus” trasmesso tramite i vettori ad individui maschili, fa in modo che i figli di chi ne viene in contatto siano anch'essi Slipter.-

-COSA ALLORA NOI...-Esclamò il corvino venendo interrotto.

-Di recente è stato creato un antidoto efficace, ciò che mi preoccupa è che l'intera scuola in cui “Kara” è andata potrebbe esserne involontariamente infetta.

Ho già fatto un paio di telefonate e farò in modo che tutti coloro che l'abbiano contrato l'abbiano a disposizione.-

Jack si passò la mano fra i capelli, ripensando alle nuove informazioni.

Prima i robot giganti e ora questo, e pensare che Jasper era una cittadina tranquilla...

Anche Miko e Raf sembravano spaesati quanto lui, ed erano altrettanto consapevoli che questa storia sarebbe potuta finire male.

Sentì qualcosa sulle ginocchia e abbassò lo sguardo per scoprire che una delle due slipter si era sdraiata su di lui.

Sembrava così innoqua e indifesa...

-E loro?-Chiese il ragazzo.

-Provengono anche loro da uno dei centri di studio.

Vi sono state portate quando erano ancora piccole e solo grazie alla loro madre adottiva non sono impazzite.

In quegli edifici, si effettuano esperimenti... inumani.-Disse queste ultime parole stringendo con forza il volante.

-La presenza di una figura paterna molto affettuosa che le ha seguita dalla nascita le ha fatto sviluppare un indole “innoqua” per quelle della loro specie.

Purtroppo, la loro tutrice è morta di recente e ancora non lo sanno.-

Il ragazzo si sentì dispiaciuto per loro, sapeva bene cosa si prova a perdere una figura paterna, aveva perso il proprio padre quando era solo un ragazzino.

In quel momento, le due iniziarono a svegliarsi.

Entrambe aprirono gli occhi, rosso sangue, nello stesso identico momento.

Quella appoggiata a Jack sia raddrizzò, ancora un po' addormentata è lo guardò interrogativa assieme alla sorella mentre il ragazzo che non sapeva cosa fare.

Anche Miko e Raf guardarono l'amico non sapendo come avrebbe reagito le slipter e ne erano intimoriti, specialmente dopo tutto ciò che ha detto Karuma.

Le due portarono le mani sul viso del ragazzo, una per guancia e iniziarono a tiragliele.

-Carino!-Esclamarono in coro con un sorriso, continuando mentre Jack si trovò a mugolare, nel tentativo di chiederle di smetterla.

La scena fece ridacchiare Miko e Raf, attirando l'attenzione delle due che li guardarono interrogative per un attimo per poi decidere che Jack era più interessante.

Mollarono le sue guance per poi spostare le mani al suo petto, portando quelle libere sul proprio seno.

-Niente seno, è un ragazzo.-Dissero in coro.

Francamente i presenti, a parte Karuma, trovavano la situazione parecchio divertente e stavano faticando a trattenersi dal ridere.

-N-non avete mai visto un ragazzo?-Chiese Jack.

-No...-

-Mamma era l'unica...-

-...con cui eravamo in contatto.-

-Lei...-

-...dov'è?-Chiesero in alternanza.

Karuma decise che era ora di dergli la brutta notizia.

-Eleven...-Probabilmente era il nome delle due in quanto si voltarono verso di lui.

-...Vostra madre avrebbe tanto voluto essere con voi qui...purtroppo lei è morta.-

Gli occhi delle gemelle si allargarono dallo stupore ed incredulità e in un attimo erano entrambe, piangenti, abbracciate a Jack che tentò di consolarle come poteva assieme a Miko.

Dopo un paio di ore di viaggio, in cui era ormai giunta notte, Karuma parcheggiò l'auto vicino alla scuola dei ragazzi.

-Da qui riuscite ad andare a casa?-Chiese l'uomo.

-Si, ma i miei saranno sicuramente arrabbiati.-Rispose Raf.

-Meglio genitori arrabbiati che prigionieri del nemico.-Commentò Miko.

-E loro?-Chiese Jack, riferito alle gemelle che non l'avevano mollato nemmeno per un secondo.

-Vengono con me.-

-NO!-Urlarono in coro, stritolando il povero corvino.

-Vogliamo...-

-...Stare..-

-...Con..-

-LUI!-

Karuma passò più di mezz'ora per cercare di convincerle a venire con lui ma le due non volevano separarsi dal ragazzo, tant'è vero che alla fine l'uomo cedette.

-...Ma in caso di problemi, contattatemi.-Concluse, consegnando un biglietto con il proprio numero di telefono.-E datelo anche all'agente Fowler-

I tre lo guardarono stupiti, sbaglio o aveva appena citato l'agente che si occupava dei contatti fra gli Autobot e il governo?

-Ma come...-

-Indagini personali.-Rispose semplicemente per poi salutarli e partire.


 

Angolo autrice

Ed eccoci qui con un nuovo cappy con nuovi e vecchi personaggi.

Piccola nota: Karuma è un personaggio di Elfen Lied che nell'anime viene dato per morto ma che nel manga è ancora vivo.

Alla prossima!

Saluti da Ala

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Capitolo 5
*** Le gemelle/Uno strano segnale ***


Quando June Darby ricevette il messaggio da Jack, un cui le chiedeva di venirlo a prendere assieme ai suoi amici si era già preparata la ramanzina che avrebbe fatto al figlio.

-Jackson Darby!-Iniziò appena arrivò.

- Spero che tu abbia...-Le parole le morirono in gola appena vide le due ragazze praticamente identiche, nascoste alle spalle del figlio che la fissavano con uno sguardo fra l'incuriosito e l'intimorito.

-Si mamma, ho una buona scusa.-Disse Jack, imbarazzato.


 

-Non posso crederci...già sono preoccupata per il fatto che sei coinvolto in un conflitto intergalattico, ora questo.-Mormorò June.

Aveva accompagnato Miko e Raf alle proprie case e inventato delle scuse con i loro genitori.

Attualmente era nella propria abitazione assieme al figlio, che aveva appena contattato l'agente Folwer in modo da informarlo di ciò che era accaduto, mentre lei prendeva un kit medico in quanto voleva controllare la salute delle gemelle.

-E ho solo diciassette anni, pensa quando sarò all'università.-Tentò di sdrammatizzare il corvino, con un sorriso forzato.

-Questo cos'è ?

E' morbidissimo!-Chiesero le gemelle, spuntando in cucina con in braccio quelli che sembravano i cuscini del divano.

-Si chiamano cuscini.-Rispose con calma la signora Darby.

Da quando erano entrate in casa, le due avevano riempito madre e figlio di domande riguardo i normali oggetti presenti, e ciò l'aveva preoccupata in quanto significava che non li avevano mai visti.

Si comportavano esattamente come due bambine che scoprivano il mondo.

-Ci piacciono!-Esclamarono le gemelle, stringendo il nuovo oggetto.

-Lo vedo.

Potete sedervi un attimo, vorrei fare dei controlli medici.-

Rimase sorpresa dagli sguardi di pura paura che le due le rivolsero, prima che si nascondessero dietro la porta.

-Perfavore.-

-Niente punture!-

-O coltelli!-

-Fanno male!-Dissero ad alternanza.

Come infermiera, June li riconobbe immediatamente come segni di maltrattamento.

Suo figlio gli aveva riferito le parole di Karuma, ma non si aspettava che la situazione fosse così grave.

Sapeva che in casi come questi era meglio mantenere la calma e comportarsi in modo da non agitare le ragazze, facendo in modo che siano loro ad avvicinarsi senza costringerle.

-Non ho nessuna intenzione di utilizzare né siringhe o coltelli.

Vi assicuro che non farà male.

Jack, perfavore, puoi venire un momento?

Adesso vi mosterò come ho intenzione di procedere.-

Quando il figlio arrivò, June iniziò a fargli un normale controllo medico, con la misurazione della pressione sanguigna e del battito cardiaco e le gemelle ne furono incuriosite al punto che uscirono dal loro nascondiglio.

Una volta capito che non c'era nulla da temere, furono più tranquille e iniziarono il controllo senza fare storie.

Quando fu il momento di misurare il battito cardiaco, la ragazza che stava visitando si dovette togliere la parte superiore della tuta e l'infermiera dovette trattenere un sussulto dalla sorpresa.

Essendo un medico, aveva già visto varie ferite o ciccatrici ma il numero spropositato dei segni presenti sul torace e le braccia di quella ragazza così giovane poteva impressionare chiunque.

“Che cosa hanno passato?”Si chiese, ma non era sicura di volerlo sapere.

-Quello cos'è?-Chiese la ragazza, indicando l'attrezzo sul suo collo.

-Si chiama stetoscopio, adesso lo userò per controllare il tuo battito cardiaco.-Quando lo appoggiò sulla ragazza, lei ridacchiò.

-E' freddo e fa solletico.-Disse alla sorella.

Quando ebbe finito, notando che l'altra ragazza sembrava essere incuriosita dall'oggetto, le permise di indossarlo in modo da sentire il battito della gemella.

-E un suono strano.

Tum tum, tum tum.-Commentò, quasi ad imitarlo.

-E' il battito cardiaco.

Deriva dal cuore che pompa il sangue all'interno del corpo, permettendo la vita.-spiegò June.

Una volta fatto la stessa cosa con l'altra, essa le chiese:

-Tutti hanno il cuore che fa questo suono nel corpo?-

-Certo, uomini e animali.-Confermò.

-Quindi, quando nostra mamma ha smesso di respirare anche questo suono è sparito.-Realizzarono, abbassando entrambe la testa.

Anche June emise un sospiro triste, non gli piaceva non fare niente quando una persona davanti a lei soffriva, così le chiese:

-Voi, sapete che cosa succede alle persone quando muoiono?-

Sollevando lo sguardo, risposero tristemente:

-Smettono di respirare, mangiare...-

-...Il loro cuore non fa più tum-tum e non si muovono più.-

-E il loro corpo è messo sottoterra...-

-...In una cassa di legno.-

-Appunto, il loro corpo.

Ma lo spirito della persona, la sua essenza rimane, non può essere vista o sentita ma rimane a vegliare su di noi, un invisibile presenza.-

Le due sollevarono lo sguardo:

-Quindi mamma ci sta guardando!-Esclamarono e quando June annuì, sollevatono le teste verso l'alto come se sperassero che comparisse.

-Mamma, se ci senti, ti vogliamo bene!-

June sorrise, contenta di essere riuscita a risollevarle il morale.

In quel momento Jack avvisò che la cena era pronta.


 


 

L'alba era sorta da poco quando un astronave atterrò davanti a quella che doveva essere una vecchia cava.

Si trattava della nave dell'ex demolitore Wheeljack, un bot dalla corazza bianca con dettagli rossi e verdi e gli occhi azzurri.

Aveva deciso di atterrare in quella zona in quanto aveva localizzato uno strano segnale e, incuriosito aveva deciso di indagare.

Appena sceso, assunse la sua forma alternativa e entrò senza timore nella cava.

Quasi subito si trovò di fronte ad un bivio ma si rese conto che in una galleria c'erano dei segni di trascinamento e delle impronte troppo grandi per appartenete a qualsiasi abitante della terra.

-Se volevate nascondervi, potevate impegnarvi di più.-Disse, senza rivolgersi a nessuno in particolare, riassumendo la forma robotica e avanzando, armato di blaster in modo da far un po' di luce e difendersi in caso di attacco.

Fatti un paio di passi, si fermò e si chinò ad ispezionare il terreno.

Ben mimetizzate in modo da sembrare delle semplici rocce, vi erano dei dispositivi romboidali che l'ex-demolitore riconobbe subito come mine e per lui fu facile trovare il modo di evitarle.

Avanzando, si accorse che da una caverna proveniva una strana luce azzurrina e, sospettando fosse quella la causa del segnale, andò in quella direzione.

Spuntò in una “sala” circolare completamente scavata nella roccia e scoprì la fonte della luce: una capsula metallica abbastanza grande da contenere un mech, con una lastra di verto che permetteva di vederne l'interno, che il bot riconobbe come una capsula di stasi.

Fece appena in tempo a notare che il suo interno vi era qualcuno quando un ringhio gli fece sollevare lo sguardo.

Attaccati alle pareti, vi erano dei lucertoloni neri dagli occhi bianchi, i Kheu già incontrati precedentemente dal team prime, erano circa una cinquantina ed erano tutti attaccati al soffitto.

-Mi sembrava strano che la sorveglianza fosse così scarsa.-Disse l'ex demolitore, estraendo le katane che teneva dietro la schiena.

La prima creatura gli saltò addosso ma lui la colpì con la parte affilata della lama, convinto di tagliarla in due ma con sua sorpresa, la corazza di quella bestia resistette e venne solo scagliata a lato, senza riportate gravi ferite.

Anche gli altri seguirono l'esempio del compagno, saltando addosso all'intruso che stavolta rispose con i blaster ma nemmeno quelli non avevano effetto.

-Siete duri a morire?

Bhe, anch'io.-Scherzò Wheeljack continuando a sparare attorno a sé per tenete quelle cose a distanza.

Una volta riuscito ad individuare un punto in cui i suoi aggressori erano più numerosi, prese rapidamente la granata legata al suo fianco e ve la lanciò, cercando di spostarsi il più possibile dal suo raggio d'azione.

La granata finì nella bocca di una di quelle creature che la inghiottì per poi esplodere e i suoi resti finirono addosso ai suoi simili ma il rumore causato e la puzza del suo sangue verde sembrò confondere i compagni che iniziarono ad agitarsi, muovendosi confisi da tutte le parte, sbattendo e attaccandosi fra loro.

-Allora non siete immortali.-Li prese in giro Wheeljack, approfittando della confusione per avvicinarsi alla capsula.

Scoprì che all'interno vi era una piccola seeker bianca e grigia con la corazza ricoperta di graffi; non era possibile capirne la fazione in quanto non aveva simboli né addosso, né sulla capsula.

“Se l'hanno nascosta qui e con questa sorveglianza ci sarà un motivo.”Pensò, deciso a portarla fuori di lì.

Intanto i Kheu si erano ripresi e stavano per tornare all'assalto ma Wheeljack armò i blaster con entrambe le mani e sparò al soffitto, facendoglielo crollare addosso.

Ma erano ancora vivi!

Infatti molti si stavano già dimenando da sotto le macerie nel tentativo di liberarsi.

-Non abbiamo molto tempo, speriamo di essere il più lontano possibile appena quelli si liberano.-Disse, come se la seeker potesse sentirlo, mentre trascinava la capsula fuori dalla caverna il più velocemente possibile.

Una volta all'astronave, subito dopo aver preso il volo, inviò un messaggio alla base Autobot.

-Hey Doc!

Non crederai mai a che ho trovato.-Disse, girandosi verso la capsula.


 

Angolo Autrice

Ed eccoci in un nuovo capitolo dove abbiamo prova dell'affettuosità delle gemelle XD

Ma chi ha trovato Wheeljack? E che ci facevano i Kheo lì?

Lo scoprirete nei prossimi cappy

Saluti da Ala

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Capitolo 6
*** Alla base/Nuovi problemi ***


Jasper, Casa Darby

June stava preparando la colazione.

Il suo turno all'ospedale sarebbe iniziato fra qualche ora, quindi aveva il tempo di portare il figlio alla base Autobot in modo che l'agente Folwer incontri le due ragazze e decida come procedere.

Francamente era molto preoccupata della situazione in cui il figlio si era cacciato e aveva il timore che un giorno non tornasse più a casa.

Ma d'altra parte, non poteva proteggerlo per sempre e prendere lei le decisioni al posto suo.

Inoltre sapeva bene che Optimus non avrebbe mai permesso ai ragazzi di rischiare la vita.

Si diresse verso la camera del figlio e bussò.

-Jack? Se sei sveglio la colazione è pronta.-Lo chiamò.

Dopo un paio di secondi di silenzio si udì il grido del ragazzo, spaventando la madre che aprì la porta.

-Jack!Che...-Non ebbe bisogno di finire la frase.

Sul letto, con lo sguardo mezzo addormentato, vi erano le gemelle e in mezzo a loro vi era Jack completamente rosso dall'imbarazzo.

-Che ci fate qui?!?-Esclamò, panopazzo, rivolto alle ragazze.

-Ieri non volevamo dormire da sole così siamo venute da te...-Iniziò una.

-...Dato che non volevamo svegliarti, siamo venute senza far rumore.-Concluse l'altra.

A June venne quasi da ridere alla vista della faccia panopazza del figlio.

Cavoli, quel ragazzo è troppo buono.


 

-Riguardo le gemelle, cosa ha detto William?-Chiese June, chiamando per nome l'agente Folwer.

Jack e le gemelle si erano vestiti e stavano facendo colazione a tavola con pancake e caffe latte.

Il ragazzo, ancora imbarazzato da ciò che era accaduto prima, rispose:

-Che, forse, rimarranno nascoste all'avamposto Omega con gli Autobot e contatterà Karuma.-

L'infermiera guardò le due ragazze, intente a divorare i pancake con gusto.

Un altra cosa che aveva notato la sera prima era che le due sembravano non aver mai mangiato quello che per tutti era cibo “normale” e infatti le avano rivelato che dove erano tenute le uniche fonti di cibo gli erano somministrate sotto forma di liquidi attraverso dei tubi ed era la prima volta che mangiavano qualcosa di solido.

Immersa nei suoi pensieri, per errore urtò la tazza di caffè latte che teneva al suo fianco ma prima che toccasse il pavimento, sotto lo sguardo stupito di madre e figlio, si fermò a mezz'aria.

Il liquido contenuto nella tazza si era rovesciato, macchiando parzialmente quella che sembrava una striscia d'aria solida.

Quasi con grazia, l'oggetto volteggiò fino a tornare al suo posto sul tavolo, seguito dallo sguardo delle due diclonicus che sembravano dirigerne i movimenti, muovendo le dita.

Jack e June le guardarono stupiti e, in parte spaventato, ed esse ricambiarono lo sguardo con aria interrogativa.

-Abbiamo fatto qualcosa di sbagliato?-Chiesero.

-No...solo...non siamo abituati.-Rispose il corvino.

Era la pura verità, sentire parlare di ciò che quelle due potevano fare e vederlo in azione erano due cose molto differente.

Jack ricordava bene l'avvertimento di Karuma riguardo il fatto che era davanti a qualcuno in grado di ucciderle e ne aveva paura, ma vedendole così...innoque e infantile era difficile crederlo.

“E' a causa di questa paura che non hanno potuto vivere una vita normale.” Pensarono allo stesso tempo madre e figlio vedendole assaggiare un pancake indolcito con del miele prima di esclamare, estasiate, “Buonissimo!”


 

All'Harbinger.

Starscream stava lavorando su qualcosa mentre la sua amica Blue dormiva, avvolta in una coperta, su uno degli enormi cumputer cybertroiani situati al lato opposto.

Dopo l'incontro con la femme dalla corazza bianca, erano andati in una delle miniere di energon da essa indicate ed erano riusciti ad accumularne delle scorte per almeno un mese.

L'argentato gettò un rapido sguardo alla sua amica addormentata, ancora non ci credeva ma si era affezionato molto a lei.

Ridacchiò pensando che, circa una settimana prima, una mattina l'aveva svegliata e lei aveva borbottato, assonnata, qualcosa come “Un attimo, shaqiq.”Per poi arrossire e dire:”Starscream! Volevo dire Starscream!”.

Non l'aveva mai vista imbarazzata così le aveva chiesto che cosa volesse dire “shaqiq” e lei, ancora rossa, rivelò che voleva dire “fratellone” in arabo.

Ciò lo divertì molto, oltre a farlo sentire, stranamente, orgoglioso.

La ragazza mugolò prima di aprire gli occhi.

Si stiracchiò e guardò l'amico che era tornato al suo lavoro.

-Che fai?-Gli chiese.

-Dammi un attimo...fatto!-Il seeker prese in mano ciò che stava costruendo e lo porse a Blue, spiegando:

-Dato che hai bisogno spesso di andare in città per procurarti ciò che serve, ho pensato che avrai bisogno di qualcosa per poter comunicare con me in caso di imprevisti; così ho costruito questi.-

La ragazza si alzò per vedere ciò che l'amico gli porgeva, essi si rivelarono essere dei fiocchi viola decorati con un teschio bianco.

-Non farti ingannare dall'aspetto, in realtà sono delle ricetrasmittenti camuffate e puoi anche usarle per nascondere le corna.-Continuò.

-Bell'idea, mi piacciono.-Disse la ragazza, prendendoli per osservarli.

-Come funzionano?-Chiese.

-Il fiocco destro ha un auricolare al suo interno mentre il sinistro un piccolo microfono snodabile, per attivali basta estrarli e se sono io a chiamarti mi sentirai attraverso l'auricolare.-

Finite le spiegazioni, la ragazza li indossò e fecero qualche prova per verificarne il funzionamento.

Una volta assicurati che fosse tutto a posto, li mise in tasca e commentò:

-Non immaginavo che fossi anche un inventore.-

-Posso dire che me la cavo, d'altronde su Cyberton ero anche un abile scienziato.-

-Non hai l'aria...hai sentito?-Chiese la slipter, voltandosi verso la porta.

Era sicura di aver sentito rumore di passi.

Di colpo la porta si aprì e dei bot neri comparvero sull'uscio.

-Tu! Fermo!-Ordinarono a Starscream, puntandogli addosso le proprie armi.


 

A Jasper.

June stava accompagnando in macchina il figlio, assieme alle gemelle, all'avamposto Omega.

Sin dall'inizio del viaggio, le ragazze si erano incollate al finestrino dell'auto per poter osservare il paesaggio.

Per loro ogni cosa che vedevano era nuova, che si trattasse di una casa o di un normale sasso.

Definirono “bellissimo” persino il paesaggio monotono del deserto.

Quando l'auto si diresse verso la montagna che nascondeva al suo interno la base Autobot, le gemelle si misero a saltare sul sedile dalla sorpresa e meraviglia nel vedere la porta mimetizzata aprirsi per loro.

All'interno, superato il corridoio d'ingresso, li attendeva con aria impaziente un uomo sui trent'anni dalla pelle scura, gli occhi e i capelli neri, era l'agente Folwer.

Finiti i saluti, Jack gli raccontò quello che era accaduto e gli presentò le gemelle.

Le due che avevano passato il tempo a guardare il posto in cui erano finite, senza allontanarsi, non sembravano aver preso in simpatia l'uomo, anzi, ne erano intimorite al punto da parlare con lui rimanendo alle spalle di Jack.

-Come vi chiamate?-Chiese l'uomo alle gemelle.

-Eleven.-Risposero, esitanti.

Di fronte allo sguardo interrogativo dell'uomo, June spiegò:

-Si autodefiniscono così.

Non sono mai state separate dalla nascita e si considerano quasi come un unica persona, abbiamo provato a spiegarle che possono avere un nome individuale ma loro preferiscono così, per usare le loro parole, “ci riconosciamo solo come Eleven”.-

Mentre l'agente Folwer e June parlavano, Jack si rese conto che, la postazione solitamente occupata da Rachet era deserta e anche gli altri 'bot parevano assenti.

-Scusi.-Si rivolse all'uomo.

-Dove sono finiti tutti?-

-Bumblebee ieri è rimasto ferito in missione e si trova nell'altra stanza con Arcee mentre gli altri sono fuori con Wheeljack.-Spiegò.

-Da quanto ho capito, quest'ultimo ha trovato qualcosa.

Dimenticavo, li ho avvisati delle diclonicus e ho contattato Karuma il quale ha già provveduto a inviare il famoso vaccino.-


 

Intanto in un punto molto distante dalla base.

Optimus osservava Rachet maneggiare con la capsula di stasi mentre Bulkhead chiaccherava con il suo vecchio amico Wheljack.

L'ex-demolitore aveva raccontato come aveva fatto a trovarla ma c'era una cosa che non lo convinceva.

Che cosa ci facevano i Kheu lì? La seeker nella capsula era collegata ai bot neri?

Ad interrompere i suoi pensieri fu il medico che lo chiamò:

-Temo che questa capsula sia chiusa da molto tempo e ho bisogno di portarla alla base per aprirla senza provocare danni a chi si trova al suo interno.-

-Va bene, contatto Arcee.-

-E tu che vuoi fare?-Chiese Bulkhead al suo amico.

-Che domande: vi seguo, con questi nuovi nemici vi servirà una mano.-


 


 

Alla base.

Una volta finito di parlare con l'agente Folwer, Jack decise di presentare le gemelle ad Arcee.

Si avviarono tutti e tre nella stanza in cui si trovava e appena le due videro la femme blu, intenta a maneggiare col cumputer si nascosero dietro il corvino.

-Sicuro che sia buona?-

-E' così grande.-Dissero ad alternanza.

-Si, non preoccupatevi.

E' mia amica e guardiana, non vi farà del male.

Comunque lei è la più bassa.-Tentò di rassicurarle.

-Ce ne sono altri?-

-E più grandi?-

-Perché sono qui?-

Onestamente, il loro modo di parlare o ad alternanza o allo stesso tempo iniziava ad infastidire il corvino ma sembrava che le due non fossero in grado di esprimersi in altri modi; così rispose, paziente:

-Si, per ora sono in cinque e sono di altezze diverse.

Sono in questa base perché, a parte noi, nessun altro deve sapere della loro esistenza.-

Intanto Arcee, che li aveva sentiti arrivare, si voltò verso di loro e li salutò con un sorriso.

-Sono loro le gemelle di cui ci ha parlato Folwer?-Chiese, chinandosi al loro livello mentre le ragazze rimanevano nascoste dietro il ragazzo, come se sperassero di non essere viste.

-Si, sono le gemelle Eleven.-Le presentò Jack.

Notando che sembravano intimorite da lei, Arcee tese la mano e si presentò.

-Il mio nome è Arcee; tranquille, non mordo.-

Dopo un attimo di esitazione, le due uscirono dal loro nascondiglio, avvicinandosi piano a lei fino a poggiare i palmi delle proprie mani su quelle della femme.

Una di esse si guardò in giro, forse per vedere se c'erano posti in cui scappare in caso di bisogno, ma ad attirare la sua attenzione, fu un secondo bot, giallo e nero, sdraiato su una sorta di barella.

Si erano così concentrate sulla femme blu da non averlo notato.

-Chi è?-Chiese.

-E che gli è successo?-La seguì la gemella.

-Un mio amico, si chiama Bumblebee e ieri durante una missione è stato paralizzato.-Rispose la femme.

-Come è successo?-Stavolta a parlare era stato Jack.

-Ieri siamo stati in missione per indagare su un segnale di Energon Oscuro e abbiamo scoperto che Megatron ha assoldato dei bot neri e Kheu, animali estremamente velenosi.

Purtroppo siamo stati scoperti e ci hanno attaccato e una di essi ha avvelenato BB, fortunatamente non abbastanza per ucciderlo ma ci vorrà un po' prima che si riprendi.

In aggiunta a ciò, abbiamo scoperto che Airachid è tornata fra i Decepticon.-Pronunciò queste ultime parole con rabbia, segno del suo rancore contro di essa.

-Non abbiamo capito niente!-Esclamarono, confuse, le gemelle.

-Ora vi spiego.-Rispose Jack.


 

All'Harbinger.

D'istinto, Starscream alzò le braccia.

Maledizione! Ora chi erano questi tizi?

Il suo sguardo si posò sull'ultimo punto in cui era Blue.

Sparita.

Meglio, essendo piccola non avrebbe avuto problemi ad uscire senza che quelli se ne accorgessero.

Ma ora lui?

-Aspetta...ma questo è Starscream.-Disse il secondo bot.

-Il traditore? Bene, ci servono un paio di braccia in più...se Megatron non gliele strappa.-

Al sentire il nome del suo ex-leader, il seeker capì.

Lavorano con i Decepticon.

Non voleva assolutamente tornare alla Nemesis, farlo sarebbe stata morte certa.

Prima che i bot neri facessero un altro passo, il braccio di quello che stava davanti venne tranciato di netto, schizzando energon ovunque.

Il proprietario fece in tempo ad urlare dal dolore che anche la sua testa schizzò lontana dal resto del corpo che cadde all'indietro con un tonfo secco.

Approfittando della sorpresa del secondo bot, il seeker, rapidamente, trasformò le proprie braccia in blaster e gli sparò, uccidendolo all'istante, per poi guardare in alto.

Attaccata al soffitto grazie ai vettori, come uno strano ragno, vi era Blue.

Una delle sue “braccia” gocciolava ancora del prezioso liquido azzurro, rendendolo visibile.

-Bel lavoro, ma ora andiamo prima che ne arrivino altri.-Disse l'argentato, tendendo la mano verso di essa che vi ci saltò sopra per poi spostarsi vicino al collo dell'amico.

Insieme corsero per i corridoi dell'Harbingher, purtroppo come sospettavano, l'ingresso era pieno di quei bot neri che iniziarono a sparare a vista verso Starscraem, costringendolo a mettersi al riparo.

Blue udì un rumore sopra di loro e alzò lo sguardo giusti in tempo per vedere una sorta di lucertola grande quanto un orso tentare di saltare addosso a Starscraem.

D'istinto, usò i propri vettori, pensando di tagliarla in due ma, con sua enorme sorpresa, riuscì solo a spingerla contro la parete senza subire alcun danno.

“La sua pelle è troppo resistente.”Intuì la ragazza, stupita da ciò.

Era sicura che non esistesse niente che i suoi vettori non fossero in grado di tagliare; appunto, era.

La creatura, che si era aggrappata alla parete, tentò nuovamente di saltarle addosso ma la slipter cambiò tattica.

Usò i vettori per attraversagli il corpo, stritolandogli gli organi dall'interno.

Essa emise un grido soffocato, prima di finire a terra con del sangue verde che le usciva dalla bocca.

-Dobbiamo trovare un altra uscita.-Disse a Starscraem.

Il seeker annuì e, schivando i colpi, tornò indietro solo per trovare la strada sbarrata dallo stesso tipo di creature che aveva affrontato Blue.

Così entrò in uno degli alloggi che si rivelò essere la stanza che avevano lasciato.

-E ora?

Siamo al punto di partenza!-Esclamò la ragazza dopo averne barricato l'ingresso con ciò che hanno trovato.

-Credi che non lo sappia?

Aspetta un attimo...-

Il seeker si diresse verso uno degli armadi e lo aprì, iniziando a rovistare fra gli oggetti.

-Ma l'avevo visto prima...eccolo!

Un dispositivo portatile per ponti terrestri.-Spiegò a Blue, mostrandole rapidamente l'oggetto.

-E PERCHé NON L'HAI PRESO SUBITO?-Gli urlò la ragazza.

-No me lo ricordav...-Stava dicendo mentre maneggiava il dispositivo quando udirono dei tonfi, segno che stavano cercando di sfondare la porta.

-Meno chiacchere e attivalo!-Stillò, agitata.

-Devo impostarlo o ci vuoi far finire in un vulcano o in fondo al mare?-

Nello stesso momento in cui il vortice verde si aprì, i bot neri sfondarono la porta ma non riuscirono a fermare i due prima che ci entrassero.


 

Angolo autrice

Direi che le gemelle sono state ben accolte alla base Autobot ma nello stesso momento, Blue e Starscream hanno ricevuto una visita decisamente sgradita che sembra essersi conclusa bene, o forse no?

Lo scoprirete nel prossimo cappy che pubblicherò fra tre giorni

Saluti da Ala


 

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Capitolo 7
*** Alleanze ***


Un vortice verde si aprì nei pressi di una scogliera e da essi vi uscirono Starscram e Blue che ci misero un attimo per riaquistare l'equilibrio.

Non fecero in tempo a gioire per lo scampato pericolo che, poco prima che il ponte si chiudesse, ne uscì uno dei bot neri che tentò di afferrare Starscraem per le ali.

Fortunatamente il seeker riuscì a spostarsi ma a venire presa fu Blue che urlò dal dolore quando il bot rischiò di stritolarla.

Al sentire le urla della ragazza, l'argentato agì d'istinto, voltandosi e artigliò la faccia dell'avversario, strappandogliela di netto, uccidendolo.

Esso mollò il corpo della ragazza che venne rapidamente preso al volo dall'amico.

-Blue! Blue! Come ti senti?-Le chiese.

Era spaventato, se quel bot l'avesse uccisa?

Lei mugolò, segno che era viva ma sentiva su tutto il torace un dolore lanciante che non faceva che aumentare ad ogni movimento, persino respirare gli faceva male.

Era così forte che, nonostante tentasse di trattenersi, iniziò a lacrimare.

Immobilizzata e indifesa, realizzò e questo la fece entrare nel panico.

Per la prima volta era veramente terrorizzata.

-Fa male!-Riuscì solo a rispondere fra i denti, facendo agitare ulteriormente l'argentato.

"Cosafacciocosafacciocosafaccio???!!??"Continuava a ripetersi mentalmente cercando di stare fermo per evitate di ferire ulteriormente la ragazza.

-Prima cosa: niente panico, seconda cerca di non muoverti.-Le disse, anche per cercare di calmare se stesso mentre i suoi pensieri scorrevano rapidi.

E adesso?

Non sapeva nulla di medicina umana, se non le regole fondamentali come, appunto, non agitarsi e rimanere fermi.

Ma anche se avesse avuto un minimo di conoscenza in più non aveva niente che potesse aiutare la ragazza per stare meglio.

"Servirebbero medici umani."Pensò, ma era impossibile, avrebbero fatto un sacco di domande, sopratutto riguardo le corna della ragazza che avrebbero permesso di rintracciarla ma soprattutto non poteva andare all'ospedale, metterla davanti alla porta e chiedere che venisse curata.

Aveva assolutamente bisogno di trovare un modo per farla curare senza metterla in pericolo.

I suoi occhi si spalancarono quando capì che c'era un unica soluzione.

Era così semplice che sembrava strano che non ci fosse arrivato prima.

 

Alla base Autobot.

Ormai era giunta la sera.

Dopo che Jack le aveva informate degli Autobot e Decepticon, le gemelle si erano messe ad esplorare ogni centimetro della base, riempiendo di domande chiunque gli capitasse a tiro.

Quando Optimus e gli altri erano tornati, assieme a Wheeljack e alla capsula di stasi, si erano spaventate moltissimo al punto da nascondersi nei bagni e ci volle un ora per convincerle ad uscire e a farle capire che non le avrebbero fatto male.

Attualmente stavano dormendo, esauste, su un divano nella zona, soprannominata Rachet, "riservata ai terrestri"mentre Jack, Miko e Raf, arrivati quel pomeriggio, osservavano il medico Autobot maneggiare con alcuni cavi della capsula osservato anche dal resto della squadra.

-Non puoi aprirla e basta?-Chiese la ragazza.

-Certo che no!

Potrei danneggiare chiunque ci sia all'interno ma ora dovrei aver...fatto.-Disse.

Finalmente la capsula si aprì e da essa ne uscì una gran quantità di fumo bianco che fece tossire i ragazzi.

Una volta diradatosi, fece vedere chiaramente la piccola seeker bianca dalle ali grigio cenere che sembrava ancora incosciente.

-Bhe, aspettiamo o si risveglia al bacio del principe?-Scherzò Miko, venendo ignorata.

-E' rimasta in stasi per molto tempo, potrebbe metterci un po' a riprendersi.-Disse Rachet, dopo aver controllato i dati vitali della femme con il suo scanner per poi rivolgersi a Optimus.

-Siamo sicuri che non sia una trappola Decepticon?-

-Se lo fosse, sarebbe già scattata e poi non ha nessun segno addosso; appena si riprenderà le chiederemo che cosa ci faceva in quella grotta, assieme a quelle creature.-

Il medico annuì e, aiutato da Bulkhead sistemò la femme su una barella accanto a quella di Bumblebee che si stava riprendendo.

Stavano tornando tutti ai propri doveri quando il cumputer di Rachet si accese, segnalando una richiesta di soccorso.

Arcee, la prima a vederlo, chiamò il medico.

-E' Starscream.-Mormorò con veemenza, memore del fatto che l'ultima volta che l'avevano incontrato aveva quasi distrutto il T-cog a BB, ma il contenuto del messaggio lo stupì.

-"Mi serve assistenza medica umana"????-Il medico dovette rileggere parecchie volte il messaggio per essere sicuro di non aver capito male.

-Perché a Starscream servirebbe un infermiere?-Chiese, acida, Arcee.

-Può essere un modo per attirare la nostra attenzione.-Propose Wheeljack.

-Se così fosse, ci è riuscito alla grande.-Commentò Bulckhead.

-Che facciamo?-Chiese Rachet al suo leader.

-Andiamo a vedere, il messaggio ha sorpreso anche me.-

 

Starscream era seduto con la schiena contro un albero, non era molto comodo ma non aveva trovato altri posti e continuava a parlare con Blue per farla rimanere cosciente.

-Sei certo che verranno?-Mormorò la ragazza.

-Sono Autobot, non venire sarebbe motivo di grande disonore per loro.-Finita la frase, alla loro destra, a pochi passi di distanza, si aprì un vortice verde.

Il seeker si alzò, attento a non muovere la mano con la sua amica mentre Optimus e Rachet uscirono dal ponte.

Il leader Autobot notò quasi subito che l'altro sembrava reggere in mano qualcosa.

-"Ho bisogno di assistenza medica umana".-Disse Rachet, riprendendo le parole del messaggio dell'argentato.

-Avevo fretta e non è per me, ma per lei.-Sintetizzò.

Esitante, tese la mano per mostrare Blue, ancora immobile sul suo palmo.

Sia il medico che il leader sussultarono dalla sorpresa, di certo non si aspettavano che l'ex Decepticon fosse in compagnia di una terrestre, meno che mai, con una diclonicus.

Infatti, avevano notato le corna che spuntavano fra i capelli, così simili a quelle delle gemelle alla base.

-Che le è successo?-Fu la prima domanda che fece Optimus mentre Rachet scansionava la ragazza per capire l'entità delle ferite.

-Siamo stati attaccati e a momenti una sorta di drone dalla corazza nera la stritolava.-Spiegò in breve per poi rivolgersi al medico.-Cos'ha?-

-Costole rotte, forse qualche danno alla colonna vertebrale ma non posso fare nulla...-

-Questo lo so persino io!

Avevo chiesto "assistenza medica umana" apposta!-Gli strillò.

-Fammi finire!

Ho già contattato l'infermiera Derby, la porterà in ospedale.-

Il seeker, con certa esitazione, fece scivolare con attenzione il corpo della ragazza sulla mano del medico Autobot.

Appena egli si voltò per entrare nel ponte, Starscraem fece per seguirlo, venendo fermato da Optimus.

-Cosa?

Non posso venire per assicurarmi che stia bene?-Si lamentò.

Il mech rosso e blu parve pensarci un attimo per poi sospirare.

-Va bene, verrai con noi.

Ma verrai tenuto sotto controllo.-

Il seeker incrociò le braccia e lo guardò dicendo, senza esitazione:

-Sopporterò.-

 

 

Appena Rachet si trovò all'interno della propria base, le gemelle si svegliarono di scatto e si abbracciarono, tremanti.

Anche la ragazza, in mano al medico, sussultò.

-Che succede?-Chiese Jack preoccupato.

-C'è n'è un altra...-

-...di noi.-Balbettarono.

Il ragazzo stava per chiedergli a cosa si riferissero quando Arcee urlò con rabbia:

-LUI CHE CI FA QUI?-

Voltandosi, capì subito il motivo della rabbia della sua amica: Optimus era appena entrato con Starscraem.

-Si è autoconsegnato.-Disse Optimus.

Mentre il mech spiegava che era successo e cercava di calmare Arcee, Jack notò che Starscream rimaneva completamente immobile vicino al leader Autobot e si limitava ad osservare Rachet mentre consegnava una ragazza a sua madre, venuta assieme ad un paio di colleghi infermieri, che conoscevano l'esistenza dei bot, venuti con un ambulanza.

Caricarono la ragazza su una barella dove la immobilizzarono e la misero sull'ambulanza che partì.

Solo a quel punto l'argentato distolse lo sguardo e si mise a guardarsi in giro e quando i suoi occhi caddero sulle gemelle Eleven, che dopo la partenza dell'ambulanza, parevano essersi calmate, e commentò.

-Allora anche voi avete le vostre dicronicus.-

Ciò fece interrompere la discussione fra Arcee e Optimus.

-Le conosci?-Gli chiese la femme bianca.

-Sono stato per circa due mesi con una di loro, vuoi che non le riconosca?-

-A questo proposito, come sei entrato in contatto con quella ragazza?-Chiese Optimus.

-Aspettate, quella di prima era una dicronicus come le gemelle?-Intervenne Jack mentre le due decisero di nascondersi sotto le coperte.

-Esatto.-Confermò l'argentato.

-Quando Rachet è entrato, loro...-Continuò il corvino indicando le gemelle.-Si sono agitate, era per lei?-

-Probabilmente si, non so come ma i dicronius possono avvertire la presenza dei propri simili.

Comunque, sbaglio o volevi sapere come ho incontrato Blue, alias la ragazza di prima?-

Una volta che furono tutti presenti, l'argentato iniziò a raccontare il suo incontro.

Appena rivelò che era stato trasformato in umano, Miko si mise a ridere.

-E' il karma.-Gli disse, facendolo sbuffare.

Continuò il racconto, spiegando di come si era involontariamente alleato con la ragazza, del loro viaggio e di come una volta ritrovato l'oggetto abbiano deciso di non separarsi, fino all'attacco dei bot neri.

Alla fine Rachet gli chiese se aveva ancora l'oggetto con sé e l'argentato glielo consegnò con veemenza.

Per tutto il tempo, Arcee, non fece altro che guardarlo storta.

Colui che gli aveva ucciso il suo migliore amico, nonché partner di battaglia, Cliffjumper, era davanti a lei e non poteva farci nulla.

La innervosiva il fatto che si trovasse nella loro base, col rischio che ferisse i suoi compagni e i terrestri.

Avrebbe voluto semplicemente puntargli il blaster in testa e sparagli ma sapeva che così facendo non avrebbe risolto nulla e sarebbe stata solo un assassina.

Decise che avrebbe tenuto a bada la sua sete di vendetta e vedere con si comportava e sarebbe intervenuta solo in caso il seeker si rivelasse una minaccia.

Optimus la pensava diversamente.

Aveva osservato il Starscream per tutto il tempo e, nonostante questi avesse cercato di nasconderlo, aveva capito che si era affezionato molto a quella ragazzina e avrebbe fatto di tutto per proteggerla.

Anche a lui suonava strano che si fosse affezionato ad un essere diverso della propria specie ma ciò poteva solo confermare la sua idea: ogni essere senziente ha la possibilità di cambiare.

Forse era troppo speranzoso ma se, seppur lievemente, Starscream era cambiato, anche quelli come Megatron potevano farlo.

Quando fu certo che non avesse nient'altro da dire, Optimus gli spiegò le regole se voleva rimanere nella base Autobot.

Inanzitutto, per sicurezza, gli avrebbero disattivato le armi, doveva anche essere sempre assieme ad un altro membro del team Prime, poi se voleva volare doveva solo chiederlo a patto essere sempre controllato da qualcuno ma sopratutto non ferirei terrestri e cercare di dare il proprio contributo; in cambio sarebbe potuto rimanere e ricevere la propria razione di energon come tutti.

-Se sapevo che finiva così, avrei accettato l'invito di Darkness.-Borbottò mentre Rachet gli disattivava le armi.

-Darkness?-Ripeté Wheeljack.

-Si, una femme bianca che si fa soprannominare "la ladra".

L'ho incontrata per caso e mi ha chiesto di unirmi a lei ma, francamente, sembrava un po' fuori di zucca.

Perché mi guardate così?-

Infatti tutti i bot avevano iniziato a guardarlo con espressioni sorprese.

-Hai davvero incontrato una leggenda vivente?-Gli chiese Bulckhead.

-"Leggenda vivente"? Era solo una femme come tante.-

-Ma possibile che non l'hai mai sentita?

Eppure anche a Vos era piuttosto famosa.

"La Ladra" è stata, come dice il nome, la più grande ladra di Cyberton, ha messo a segno un gran numero di furti impossibili e nessuno è mai riuscito a catturarla.-

A sentire ciò gli venne in mente che, in effetti,aveva sentito parlare di una femme con tali abilità ma non ci aveva mai badato.

-Può darsi che ne abbia sentito parlare ma non melo ricordi.-Borbottò, mentre Rachet, avendo finito con lui, andava a controllare BB.

-Ad ogni modo, che ci fa una come lei sulla Terra?

Non mi pare ci sia nulla che le possa interessare.-Commentò Wheeljack.

-A sua detta ha intenzione di "rompere le scatole ai Decepticon".-Rispose l'argentato.

-Allora siamo certi che lo farà.-Disse Optimus, guadagnandosi l'attenzione di tutti.-Posso dire con certezza che ha un piccolo conto in sospeso con Megatron.-Per un attimo mentre lo diceva, gli comparve un sorriso divertito.

 

Alla Med Bay, Nemesiss.

-Quindi il mistero è risolto.-Commentò Dreadwing, rivolto a Knockout.

-E' stato quel verme traditore di Starscraem a far fuori i minatori.-

Si riferiva al fatto che alcuni dei bot neri, dopo una missione di esplorazione in cui erano incappati nel seeker, erano ritornati e avevano portato con sé i corpi dei loro compagni caduti per farli analizzare dal medico Decepticon.

Egli stesso aveva confermato che, l'arma usata per eliminarli, aveva le stesse caratteristiche di quella utilizzata contro i Veicons alla miniera.

Ma c'era sempre qualcosa che al medico non convinceva.

Infatti ribatté:

-Resta pur sempre il fatto che non è stato preso nemmeno un cristallo di energon e dei pezzi spariti.-

Il seeker blu, non poté far altro che dargli ragione mentre sorgeva un altra domanda: come avrebbe fatto quel traditore a procurarsi un arma del genere sotto gli occhi di tutti?

Stava per parlare quando una voce femminile dai toni suadenti riempì l'aria, facendo voltare entrambi i mech.

-Che combinate tesori?-

Dalla porta era appena entrata una strana femme.

La parte superiore del corpo era quella di una normale cybertroiana principalmente verde con alcuni particolari gialli e viola e sulla testa, a mò di capelli, vi erano dei lunghi cavi verdi e sulla spalla destra, in viola, vi era inciso lo stemma Decepticon.

Fin qui era normale.

Ma, dalla vita in giù, possedeva una lunga coda serpentina di varia tonalità di verde che terminava con un pungiglione ad uncino, cosa molto insolita anche per gli altri cybertroiani.

A parte ciò, per i canoni della sua razza, era considerata "sexy".

Osservava i due mech con i suoi occhi gialli dalla pupilla verde, tenendo un braccio attorno al corpo mentre con l'altro si reggeva il viso, sfiorando con le dita le proprie labbra nere.

-Nissa.-La salutò Knockout mentre Dreadwing si limitò ad un cenno.

Era arrivata assieme ai bot neri con la quale sembrava essersi alleata da parecchio tempo ma, nonostante fossero entrambi Decepticon,  al seeker non piaceva.

Dal suo punto di vista, la femme non faceva altro che flirtare con ogni mech che le capitava a tiro dalla mattina alla sera solo per ottenere favori.

-Stavamo solo discutendo delle strane ferite trovate sul corpo dei nostri alleati.-Continuò il medico mentre la femme si avvicinava, facendo ondeggiare in maniera provocante il proprio corpo.

-Eeeeeee...-

Mentre lo diceva, passò la mano sotto il mento del bot rosso, attirandolo verso di sé.

Dreadwing sbuffò, sapeva bene che dal loro primo incontro, il medico pendeva dalle sue labbra.

-Sono compatibili a quelle di alcuni minatori uccisi tempo fa.

Tutti sono sicuri che anche lì sia opera di Starscream ma non ne sono convinto.-Mormorò distrattamente, con il viso a poca distanza da quello della femme.

-Grazie.-Gli disse dolcemente, mentre lo mollava,per poi rivolgersi a Dreadwing.

-Quindi, tu sei di tutt'altro parere, vero?-Chiese lentamente, avvicinandosi.

Il seeker blu si irrigidì quando lei si appoggiò al suo braccio e lo guardava con occhi socchiusi e un sorriso seducente in volto.

-E-esatto.-Borbottò, non gli piaceva che quella gli fosse così attaccata.-Secondo KO è opera di un gruppo di umani ma non è possibile che posseggano tale tecnologia che ...-Sobbalzò appena sentì che la coda della femme si stava avvolgendo attorno alla sua gamba.

Lei sembrò non farci caso e disse:

-Non bisognerebbe mai sottovalutare nessuno.

Ogni creatura, che sia grande e magnifica o piccola e insignificante, può rivelarsi un temibile avversario.-Disse queste parole, avvicinando lentamente il viso al seeker che si era pietrificato dall'improvviso imbarazzo.

I loro visi erano vicinissimi, ancor di più che con KO, quando lei si allontanò, mollandogli anche la gamba, dicendo:

-Vorrei trattenermi di più, ma devo parlare con Lord Megatron.

A presto tesori.-Finì la frase mandando un bacio verso Dreadwing ancora immobile.

Appena fu fuori portata, ci fu un attimo di silenzio, interrotto dall'improvvisa risata di Knockout che si mise a battere i pugni sul tavolo dall'ilarità.

-NON CI CREDO!PAHAHAHAHAH CI STAVA PROVANDOPAHAHAHAH CON TE!PAHAHAHAH-Disse fra le risate.

-SMETTILA! LEI E' SOLO DISGUSTOSA!- Gli urlò, arrabbiato, ancora rosso dall'imbarazzo.

Prima la femme bianca, ora questo!

 

Intanto in un altra stanza.

Megatron osservava una serie di dati al cumputer, senza realmente vederli.

Non sembrava, ma quell'alleanza gli stava procurando più perdite che altro, i bot neri non erano realmente ai suoi ordini e aveva dovuto inviare i minatori ad astrarre energon oscuro per ordine del nuovo alleato.

Certo tale materiale per lui era innocuo, essendoselo iniettato nella scintilla per sopravvivere, ma per gli altri, il lungo contatto era nocivo.

Aveva già metà del suo esercito indisposto e al suo alleato ciò non importava.

Per qualche strana ragione, gli venne in mente "la Ladra" e la sua innata abilità di trovare sempre una via di fuga.

Flashback

"La stanza che la ladra aveva prenotato era semplice, con due camere separate e un salotto.

Dopo aver programmato come iniziare le ricerche, i due erano andati a dormire.

Megatronus non riusciva a prendere sonno, pensava alla femme e ai suoi modi di fare.

Da una parte aveva mille ragioni per non fidarsi di lei ma dall'altra era la sua unica alleata e gli stava offrendo un prezioso aiuto.

Doveva ammetterlo, quando l'aveva incontrata la prima volta, vedendola così piccola e il suo modo di comportarsi, aveva pensato che non fosse granchè come avversaria mentre si era rivelata abile e imprevedibile.

Imprevedibile.

Era la parola che la descriveva perfettamente, il suo stile e modo di fare.

Questa alleanza poteva benissimo essere un arma a doppio taglio, se non prestava attenzione.

Ma d'altro canto, quella femme aveva qualcosa che lo attirava, qualcosa che non sapeva spiegare.

I suoi pensieri furono interrotti dal rumore di qualcosa che si rompeva.

Inizialmente pensò di esserselo immaginato, ma dopo un po' sentì che anche la serratura della sua stanza veniva forzata; fortuna il mech aveva deciso di bloccare la porta.

Megatronus si alzò e si mise in posizione di combattimento, pronto ad affrontare qualsiasi avversario quando udì bussare alla finestra.

Essendo coperta, non vedeva chi fosse, così con una mano scostò la tenda rivelando il volto mascherato della ladra.

Si era tolta la vernice verde e ora aveva nuovamente la corazza bianca e azzurra, si reggeva con una mano ad un cavo che la teneva sospesa mentre con l'altra faceva cenno di aprire.

-Mi sa che ci hanno scoperto.-Disse quando Megatronus aprì la finestra.

-Ma va?-

-Rimarrei volentieri a dargli il comitato di benvenuto, ma la loro superiorità numerica mi suggerisce che la fuga sia l'opzione migliore-

Il mech non ribatté, si limitò a salire sul bordo della finestra, abbastanza grande da farlo passare, e assumere la sua forma alternativa di jet cybertroiano.

-Troviamoci dove ci siamo visti la prima volta.-Gli urlò la femme, usando il suo rampino per saltare da un edificio all'altro.

Il mech la seguì con lo sguardo finché poteva, mentre si allontanava nella direzione opposta.

Quella notte, non si sarebbe mai immaginato come le cose si sarebbero evolute."

Fine flashback

I pensieri del mech si interruppero quando si sentì chiamare.

-Lord Megatron.-Era Nissa, ferma all'ingresso con la testa china in segno di rispetto.

Aveva abbandonato il tono seducente che aveva usato con Knockout e Dradwing a favore di uno piatto, adatto per l'occasione.

-Il nostro capo ha una brutta notizia da darle.-

 

Angolo Autrice

Ed ecco un capitolo bello peno di novità, Starscream sembra essersi unito momentaneamente agli Autobot e vi è un nuovo personaggio abbastanza...particolare XD

Ma quanto durerà l'alleanza Autobot/Starscream?Che notizia ha portato Nissa? Ma sopratutto...sta meglio con Knockout o Dreadwing? (Dreadwing: EHY!)

Lo scopriremo nei prossimi cappy.

Saluti da Ala

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Capitolo 8
*** Nemesiss Prime ***


Era passata una settimana da quando Starscraem, assieme a Blue, erano arrivati.

Ma la slipter sembrava non essersi ancora ripresa e passava le sue giornate all'ospedale.

Anche la seeker bianca trovata all'interno della capsula di stasi non si era ancora svegliata e ciò aveva fatto preoccupare molto Rachet in quanto poteva essere a causa di un malfunzionamento.

In compenso, Bumblebee si era ripreso perfettamente dal veleno paralizzante anche se, inizialmente, non aveva molto gradito la notizia che l'ex Decepticon si trovasse sotto il loro stesso tetto.

A proposito di lui.

Dal giorno in cui aveva messo piede alla base, la sua rutine era semplice: si svegliava, si posizionava in un angolo da cui poteva osservare l'ingresso della base, se qualcuno gli chiedeva aiuto non faceva storie, dava informazioni sui possibili progetti Decepticon e la localizzazione di importanti miniere di energon e alla sera si ritirava nell'alloggio che gli era stato affidato.

Non faceva nulla di male.

Anzi, non faceva nulla in generale.

Non rispondeva alle provocazioni, non partecipava attivamente ai discorsi e non usava nemmeno il suo solito tono sprezzante.

Non sembrava nemmeno “Starscream”.

Inizialmente, questo comportamento aveva insospettito parecchio gli occupanti della base, specialmente il fatto che osservasse l'uscita.

Solo Optimus era abbastanza tranquillo in quanto aveva una debole teoria sul comportamento del seeker che si rivelò fondata quella mattina, in cui June ritornò alla base per controllare le gemelle.

Fin dal suo arrivo in macchina, l'argentato la seguì con lo sguardo e quando fu scesa la chiamò per chiedergli come stava Blue.

Dopo un iniziale sorpresa, l'infermiera l'aveva rassicurato che la sua amica stava bene e si stava riprendendo rapidamente.

Il seeker la ringraziò e tornò alla sua solita posizione.

Già il fatto che avesse ringraziato aveva parecchio stranito i presenti ma ormai avevano capito una cosa: Starscraem era preoccupato per la slipter.

-Anche voi vi preoccupate per i vostri umani!-Ribatté quando Rachet glielo fece notare mentre faceva dei controlli alla seeker bianca.

Aveva persino recuperato la sua acidità dopo la notizia.

-Perché se un Autobot è preoccupato per un terrestre è normale mentre se lo sono io è sospetto?-Continuò, incrociando le braccia.

Wheeljack, che aveva sentito la discussione commentò:

-Forse perché tu sei...Starscream, il secondo in comando Decepticon, subdolo traditore, narcisista e bugiardo.

Prova ad essere meno “Starscream” e non sarà più strano.-

-Ah ah.

Se non mi volete qui, ditelo che me ne vado.-Rispose l'argentato.

-Il punto. -Intervenne Rachet -E' che ti conosciamo solo per le cose negative che hai fatto e mezza squadra ti odia per buone ragioni.

Hai ucciso il partner di Arcee, minacciato Miko davanti a Bulckhead e quasi distrutto il T-Cog di Bumblebee.-

-Hey doc! Il mio rapimento dove lo mettiamo?-Si unì l'ex demolitore.

-Non chiamarmi doc!

Comunque, se l'unica cosa che fai è startene fermo ad attendere che accada qualcosa non cambieranno il parere su di te.-

Starscream sbuffò e voltò la testa.

Aveva volontariamente deciso di non socializzare con nessuno mentre era alla base.

Voleva solo che Blue tornasse in piena salute così se ne sarebbero andati.

Unirsi agli Autobot e tornare ad essere sotto il comando di qualcuno era l'ultima cosa che aveva in mente di fare!

Anche se...

Il seeker passò la mano sullo stemma Decepticon inciso sul petto, aveva deciso di non cancellarlo per tenerlo come una sorta di promemoria di ciò che non voleva ripetere.

Megatron non esitava a punire duramente i suoi sottoposti in caso di fallimento mentre Prime non aveva mai alzato un dito contro i propri preferendo sempre la parola alle mani.

Inoltre fra i Decepticon al massimo c'erano delle leggere amicizie o alleanze mentre il team prime si comportava quasi come...

“...Una famiglia.”Pensò.

Forse era per questo che il loro piccolo team funzionava meglio che un esercito?

Il rumore di qualcosa che cadeva attirò l'attenzione dei tre bot e da una porta situata vicino alla postazione dei terrestri uscì, tossendo, Jack.

Era quasi completamente ricoperto di una polvere bianca e poco dopo lo seguirono le gemelle, ridacchiando, anch'esse ricoperte da quella polvere.

-Che cosa vi è successo?-Chiese Rachet appena li vide.

-Le stavo aiutando a preparare un dolce.-Spiegò il corvino.

-Ma mentre cercavano di prendere la farina l'hanno rovesciata tutta.-

-Ora è tutto bianco.-Ridacchiarono le due, indicando quella che doveva essere la porta della cucina.

Starscream ridacchiò.

A quelle due non mancava certo la voglia di cercare di essere utili, il problema era che la maggior parte delle volte finivano per far disastri.

Per esempio, si erano messe in testa di fare le pulizie mentre tutti i bot erano nella base, rischiando di venire calpestate, per fortuna gli Autobot erano stati attenti e alla fine Rachet le aveva sgridate duramente, spaventandole al punto che non si erano più avvicinate al medico nemmeno quando si era scusato di essere stato troppo severo.

Un altra volta avevano, chissà come, attivato il sistema anti-incendio facendo fare una bella doccia ai presenti, Miko si era divertita ma Raf un po' meno quando ha scoperto che i suoi compiti non erano all'asciutto.

Invece da quella mattina avevano deciso di dedicarsi alla cucina, sotto l'occhio vigile di Jack e fino a quel momento sembrava che andasse tutto bene.

In quel momento, il cumputer di Rachet ricevette un segnale di chiamata dall'agente Folwer, alla quale il medico rispose immediatamente.

-Dove si trova Prime?-Fu la prima cosa che chiese l'agente.

-Mi spiace ma si trova in perlustrazione.-Rispose il medico mentre anche Arcee e Blulkhead si avvicinavano.

-Allora posso confermare che il camion che sta cercando di mandarmi fuori strada è lui.

-Cosa?

Ma non è possibile!-

-Dillo alla mia macchina!

Ho visto chiaramente lo stemma Au...-La chiamata si interruppe con il forte rumore di due auto che si scontrano.

-Arcee! Bulkhead!-Chiamò Rachet, impostando le coordinate del ponte vicino alla posizione dell'uomo.

-Ricevuto!-Rispose la femme blu per entrambi, prima di attraversarlo.

-Ma sarà veramente Optimus?-Chiese Wheeljack.

-Non ne ho la minima idea, lui non lo farebbe mai.-Rispose il medico Autobot.

Poco dopo, ricevettero una chiamata da parte di Bulkhead il quale disse che l'agente Folwer stava bene ma Arcee sembrava essere stata ferita mentre inseguiva “Optimus”.

I tre rientrarono e per fortuna la femme era stato solo stordita e si riprese quasi subito.

-Allora era Optimus o no?-Chiese Wheeljack.

-L'aspetto era lo stesso.-Rivelò Bulkhead.

-Era lui, ho visto lo stemma Autobot.-Ribattè Folower, seccato.

-Ripeto che non era lui, scommetto che si trova a miglia di distanze dalla base durante l'attacco.-Rispose Rachet.

-Può aver di nuovo perso la memoria e essersi riunito ai Decepticon?-Chiese Jack, memore di quando, tempo prima, Optimus aveva perso la memoria, tornando ad essere Orion Pax, il vecchio amico di Megatron.

-Posso negare questa ipotesi.-Intervenne Starscream per la prima volta nella discussione.-Vi ricordo che l'ho incontrato in quel periodo e dubito che avrebbe fatto una cosa del genere.

Non sembrava uno che si comporterebbe in quella maniera.-

-Forse ma i fatti parlano chiaro.

Hai controllato il segnale mentre “pseudoOptimus” mi tamponava?- Chiese l'uomo.

-Era sparito ma ti posso dire dov'è ora.-Rispose, andando al cumputer.-Infatti sta tornando.-

In quel preciso istante, dalla galleria si udì il rumore di un veicolo che si rivelò essere Optimus.

Appena giunse all'interno della base, riassunse la sua forma normale e osservò la propria squadra .

Tutti lo stavano guardando con occhi sospettosi con la stessa domanda in mente: erano davanti al bot che aveva tentato di mandare fuori strada Folwer?

Starscream li guardò senza spostarsi.

Possibile che un piccolo dubbio stia mettendo a dura prova la fiducia che il gruppo ha dato al proprio leader?

-E' successo qualcosa?-Chiese Optimus, percependo la tensione.

-Avevamo...perso il tuo segnale.-Disse Arcee.

-E' successo perché...-Il mech si piegò per prendere qualcosa dal suo subspazio e la femme blu, pensando si trattasse di un arma estrasse le proprie armi, seguita da BB e Bulkhead, esclamando:

-Attenti!-

Ma ciò che il loro leader teneva in mano era solo un frammento di Energon.

-Ho trovato una nuova miniera-Spiegò con calma.

-Ero in profondità, per questo avete perso il mio segnale.-

Arcee e gli altri esitarono un attimo prima di ritirare le proprie armi.

-Perdonali Prime.-Intervenne l'agente Folwer spiegando:

-Sono stato attaccato da qualcuno che ti somigliava.-

-Hey Star, non è che fra i progetti Decepticon ce n'è uno chiamato “crea una copia cattiva di Optimus”?-Chiese Wheeljack, guadagnandosi un occhiataccia da parte del seeker che rispose, nervoso:

-Cosa vuoi che ne sappia?

Se c'è l'avranno ideata mentre non c'ero.-

-Bhe, c'era quel tizio con il mio aspetto...-

-Che hai fatto saltare in aria e non so se Megatron abbia chiamato qualcun altro con abilità simili.-

-Nervoso?-

A fare quella domanda era stata Arcee che lo guardava con le braccia incrociate e sguardo sospetto.

-Ti stiamo solo chiedendo, non c'è bisogno di parlare come se ti stessimo attaccando.

Non è che stai nascondendo qualcosa?-

-Non sto nascondendo nulla e poi cosa dovrei nascondere qua dentro?

So benissimo che mi odi quindi smettila di nasconderlo!-

-Non sto nascondendo un bel niente e non cambiare discorso!

Nessuno ti trattiene, se ti da fastidio rimanere qui sei libero di andartene!-

-Lo avrei fatto da un po'!-

Nella discussione, i due si erano avvicinati tanto da trovarsi faccia a faccia ma, nel timore che passassero alle armi, Optimus si mise in mezzo.

-Basta!

Starscraem, lo sappiamo che sei nervoso per la tua amica ma non ti giustifica dal rivolgerti così a chi ti parla.

Arcee, lanciare accuse infondate non risolve nulla.-

-Ho solo detto quello che pensano tutti!-Si difese la femme blu.

-Tanto lo sapevo che il “team perfetto” non gradisce la mia presenza.

Me ne torno nel mio alloggio prima che mi accusiate di aver fatto il lavaggio del cervello al vostro leader e averlo spinto ad attaccare l'umano.-Rispose Starscraem, uscendo.

Arcee incrociò le braccia e sbuffò, non lo sopportava e non vedeva l'ora che se ne andasse.

-Arcee.-La chiamò Optimus.

-Non vado a scusarmi.-

-Non volevo dirti questo.

Volevo chiederti come ti sei sentita, nel periodo in cui ho perso la memoria ed ero sulla Nemesiss?-

-Frustata.-Ammise.

-Pensavamo che non potevamo fare nulla per farti tornare con noi e ciò mi innervosiva.-

-Lo stesso vale per Starscream.-

-Cosa? Lui...-

-Nel lasso di tempo in cui sono stati insieme, lui e quella ragazza hanno legato molto.

Per lui è frustante non poter far nulla per aiutarla, inoltre si trova in un ambiente che reputa ostile a causa dei nostri trascorsi e ciò lo rende ancora più nervoso.

Non ti chiedo di diventare sua amica, solo di avere pazienza.

Ora abbiamo un altro problema a cui pensare.-


 

Starscream passò un paio d'ore al suo alloggio, maledicendo Megatron e i suoi seguaci.

Se non fosse stato per lui, quei bot neri non sarebbero mai comparsi, Blue non sarebbe stata ferita e non si troverebbe lì.

Inoltre, si sentiva responsabile per quello che era accaduto alla sua “sorellina”.

Avrebbe dovuto fare attenzione a non essere seguito quando ha attraversato il ponte o ricordarsi prima del dispositivo.

Se l'avesse fatto, forse sarebbero stati costretti a rifugiarsi da qualche parte ma sarebbero rimasti insieme.

-Hey!

Sei là dentro?-Era Wheeljack che bussava alla porta.

-Se ti ha mandato Prime, digli che voglio stare da solo.-Rispose acidamente, senza nemmeno alzarsi.

-Veramente ci ha detto di lasciarti in pace finché non ti fossi calmato.

Comunque, sono qui per chiederti se hai intenzione di stare rintanato lì come un coniglio finché la tua amica non torna.-

-E se così fosse?-

-Niente, mi chiedevo se, una volta ripresa rimarrai qui o te ne andrai.-

-La risposta mi pare ovvia.-

Cosa voleva l'ex-demolitore?

-Forse adesso per il tuo nervosismo non ragioni lucidamente, ma quando tornerete a fare i latitanti perderete un mucchio di vantaggi.-

-Sentiamo, di quali vantaggi stai parlando.-

-Innanzitutto razioni di energon ma sopratutto un rifugio sicuro.

Sappiamo che in questo periodo Megatron ti vuole morto quasi quanto Optimus per il tuo tradimento e sei ben consapevole che ti dà la caccia.

Se fossi da solo è un conto ma con la ragazza?

Immagino che tu non voglia ancora esporla al pericolo.-

-Sappiamo combattere.-

-Non ne dubito.

Comunque, nel caso cambiassi idea, ne abbiamo parlato.

Solo Arcee è restia a rimanere sotto lo stesso tetto con te ma per noialtri basta che non ci pugnali alle spalle e saremo felici di avere un nuovo membro.-

-Anche se rimanessi, preparatevi ad un tradimento.

Sono noto per quelli.-Commentò con sarcasmo.

-Come vuoi, la scelta è tua.

Comunque ti informeremo in caso ci siano novità di “FakeOptimus”.-

Detto ciò, l'ex demolitore si allontanò, lasciando Starscream solo con i propri pensieri.


 

Il seeker passò il resto della giornata lì dentro e solo verso sera, Bumblebee venne a chiamarlo.

Gli raccontò che quel pomeriggio una base militare era stata attaccata dal falso Optimus, rinominato da Miko “Nemesis Prime”, e che ne avevano scoperto i veri responsabili: la M.E.C.H.

Lo avvisò anche che, a causa di quell'ultimo attacco, il governo aveva perso la fiducia negli Autobot e avevano deciso dato l'ordine di abbattimento di qualunque cybertroiano venga avvistato.

*...Ma abbiamo intenzione di dimostrare che non non c'entriamo nulla con l'attacco, catturando quel clone. *Finì di spiegare.

-Nobile obbiettivo.

E come avete intenzione di portarlo a termine?-

*Perlustreremo i luoghi in cui la M.E.C.H. può esserci nascosta ma abbiamo bisogno anche di te e della tua forma aerea. *Ammise.

-Tze, sapevo che mi avreste chiamato solo per chiedere il mio aiuto.

Per vostra fortuna ho un paio di conti da regolare con quell'organizzazione.-


 

Dopo pochi minuti erano già tutti fuori, in forma veicolare, per dare la caccia all'impostore.

Fortunatamente la M.E.C.H. poteva agire solo su un aera limitata e ciò restringeva molto il campo di ricerca, infatti, Bumblebee individuò un complesso di edifici perfetto in cui l'organizzazione si sarebbe nascosta.

Una volta riunitesi tutti lì, si divisero, facendo attenzione a non incappare in Nemesis Prime.

Grazie alla sua posizione sopraelevata, Starscream fu il primo ad individuarlo.

-”Bulkhead! E' dietro di te!”-Avvisò il demolitore verde, tramite comm. link, ma prima che potesse raggiungerlo per aiutarlo, qualcos'altro attirò la sua attenzione.


 

Arcee avanza, controllando ogni angolo, nel timore di essere presa alla provvista e qualche volta alzava lo sguardo al cielo per assicurarsi che Starscraem non li abbandonasse o si mettesse a sparagli.

Non era molto d'accordo sull'averlo come compagno in quella missione ma aveva accettato in quanto la sua forma aerea poteva rivelarsi la carta vincente.

Ma si sentiva irrequieta da quando Rachet gli aveva riattivato le armi, col rischio che potesse usarle contro di loro.

Stava per svoltare l'angolo quando ricevette una chiamata dal comm. link da Starscraem.

-”FERMATI SUBITO!”-

La femme si fermò, giusto in tempo per evitare che un camion le venisse scagliato addosso.

-Ma che...-Stava dicendo.

-”Sopra di te!”-Ancora una volta, l'avviso del seeker la salvò.

Infatti, sollevando lo sguardo, vide una ragazza che riconobbe immediatamente come Kara.

Istintivamente, indietreggiò di scatto, appena in tempo.

Davanti a sé avvertì uno spostamento d'aria e nel punto in cui si trovava si formò un solco, segno che la diclonicus aveva usato i suoi poteri per tentare di colpirla.

La slipter la seguì con lo sguardo, indossava degli occhiali per la visione notturna e ciò le permetteva di individuarla senza difficoltà.

Saltò, usando i vettori per tenersi sospesa in aria e dando l'impressione di star levitando a, circa, cinque metri di altezza mentre seguiva Arcee che si limitò a cercare di starle il più lontano possibile.

Di colpo, un missile atterrò fra loro, costringendole a coprirsi per ripararsi dall'esplosione.

Era stato Starscream, che aveva aspettato l'occasione per spararlo per distrarre la slipter e dar tempo di scappare ad Arcee.

La cosa funzionò, infatti la femme si allontanò abbastanza da nascondersi dietro ad un edificio, venendo raggiunta dal seeker.

-Mi hai quasi presa.-Gli disse.

-Prego.-Rispose sarcastico mentre lei si sporgeva per cercare di individuare la slipter.

-Sai come batterla?-

-Non dovrebbe essere in grado di deviare un colpo con i blaster.-

-Intendo per stordirla, non ucciderla!-

-Voi e la vostra regola “non ferire i terrestri”.-Maledisse il seeker.

-Me ne vengono in mente due, o farle provare dolore o tranciarle le corna.

In entrambi i casi ciò le impedirà temporaneamente di usare i vettori e ma nel secondo caso cadrà in coma.-Spiegò.

-E dillo che sono entrambi impraticabili!

Attento!-

La femme tirò Starscraem per un braccio, giusto in tempo per spostarlo da un nuovo assalto di Kara.

-E del dispositivo che ha sulla fronte sai nulla?-Gli chiese mentre si allontanavano di corsa.

-No, so solo ciò che Blue mi ha rivelato e non l'ha mai citato.-Rispose mentre si abbassava, per evitare grossi blocchi di cemento che la slipter aveva iniziato a lanciargli.

-Ma prima o poi, saremo costretti a fermarci e ad ucciderla o ferirla.-Continuò.

-Non finché possiamo evitarlo.

Per ora meglio fare in modo che rimanga concentrata su di noi.-

-Scusa, ma sono stanco di essere seguito.-Il seeker trasformò il proprio braccio in blaster e si voltò, sparando contro un edificio, facendo il modo che i detriti caddero su Kara, travolgendola.

-Che hai fatto?-Sgridò il seeker, fermandosi.

-E' viva, ma ora...-

Non fece in tempo a finire la frase che i detriti vennero scagliati da tutte le parti e ne emerse Kara senza nemmeno un graffio.

Inizialmente sembrò intenzionata a riprendere l'inseguimento ma poi si voltò e tornò indietro, usando i propri vettori per arrampicarsi e saltare da un edificio all'altro.

-E ora?-Chiese Arcee.

-Che ne so.

Magari si è stufata.-Rispose il seeker quando ricevettero una comunicazione da parte di Optimus.

-”Bumblebee, Bulkhead, Wheeljack, Arcee e Starscream rientriamo, il mio clone è stato neutralizzato.”-

I due assunsero le proprie forme alternative per dirigersi al punto d'incontro.

-Senti...Per prima, alla base...scusa.-Disse la femme blu.

Dopo un attimo di silenzio, il seeker rispose:

-Scusa, potresti ripeterlo...qualche centinaio di volte?-

-Non esagerare.

Semplicemente so ciò che si prova ad avere un compagno in difficoltà e non poterlo aiutare.-

Vedendo che l'argentato non rispondeva, cambiò argomento.

-Tu sei stato con una slipter per molto tempo e noi abbiamo le gemelle che a detta del nostro “uomo misterioso” sono innoque per la loro specie.

Kara è sotto il controllo della M.E.C.H, ma senza il dispositivo come si comporterebbe?-

-Ho incontrato solo un altra slipter a parte la mia amica e non esitava ad uccidere chiunque gli si pari davanti.

Avrebbe eliminato anche me se Blue non fosse intervenuta.

Mi ha detto che la maggior parte delle diclonicus sono così perché hanno l'istinto di attaccare gli esseri umani.-

-Quindi se non ce l'avesse...ucciderebbe chiunque gli stia attorno.-

-Esatto.-

-Non c'è modo per fermarle senza farle del male?-

-No.

Sanno essere piuttosto... testarde quando puntano un obbiettivo.-Mormorò il seeker, pensando a quando la sua amica aveva cercato di dissuadere l'altra slipter ad attaccarla.

-Comunque, Wheeljack ti avrà informato che se vuoi puoi rimanere.

Nel caso accettassi, sia chiaro!

Un solo passo falso e sarò io la prima a spararti!-

-Nell'improbabile caso che accettassi il vostro invito, me lo ricorderò.-


 

-Allora, com'è essere picchiati da un tipo che assomiglia ad Optimus?-Chiese Miko al suo guardiano, Bulkhead, una volta che furono rientrati.

-Fa male.

Piuttosto, Starscraem, non ti ho più visto, dove ti eri cacciato?-Chiese l'ex-demolitore

-Aiutava me.-Sintetizzò Arcee prima di continuare:-Abbiamo incontrato Kara.-

-Avete combattuto contro di lei?-Chiese Jack, Seduto sul divano assieme alle gemelle.

-Si.-Rispose seccamente.

-Dillo.-Disse Starscream, sorridendo maliziosamente.

* Dire cosa? *Domandò Bumblebee.

La femme alzò gli occhi al cielo prima di rispondere.

-Che se questo seeker vanitoso non mi avesse avvisata mi avrebbe sicuramente catturata o uccisa.

Ma non ti montare la testa.-Concluse rivolta all'argentato.

In quel momento, la macchina di June entrò nel rifugio segreto senza che nessuno ci badasse e le gemelle Eleven si strinsero alle braccia di Jack, guadagnandosi lo sguardo confuso del corvino.

-A nome di tutta la squadra.-Disse Optimus, rivolto a Starscram.

-Ti ringraziamo per averci aiutato e per aver salvato Arcee.-

-Ma non si ripeterà.-Precisò la femme blu.

-Modestamente, sono stato il migliore.-Disse con falsa modestia.

In realtà si sentiva veramente orgoglioso di aver ricevuto dei ringraziamenti.

Un altra differenza fra Megatron e Optimus era che quest'ultimo riconosceva gli sforzi dei propri compagni.

-Ecco, si è montato la testa.-Fu il commento pungente da parte di una voce femminile.

Gli Autobot si girarono tutti verso il rialzamento in cui era situata la “zona terrestri” ma il seeker l'aveva riconosciuta ancor prima di vederla.

-Blue!-Esclamò.

Era proprio lei, in piedi, appoggiata con una mano sulla ringhiera e con addosso un cappello che le nascondeva le corna.

La slipter rispose con un piccolo sorriso.

-Allora ti ricordi di me.

Pensavo fossi troppo preso dal pavoneggiarti per pensarmi.-

Il seeker ridacchiò mentre si avvicinava alla ringhiera e, dopo essersi chinato per essere alla sua altezza, disse:

-Non mi sei mancata per niente.-

-Nemmeno tu.-

Entrambi si fissarono con un sorriso identico per poi ridacchiare.

Eccome se avevano sentito la mancanza l'uno dell'altra.

-Ancora non credo di aver appena assistito ad una cosa del genere.-Sussurrò Arcee a Optimus.

-Come ti senti?-Chiese Starscream, ignorando il commento della femme.

-Mi riprendo rapidamente, ancora un paio di giorni e e mi sarò ripresa del tutto.

Ma vorrei sapere che è successo.-

Il seeker le spiegò in breve ciò che era accaduto quel giorno e lei alla fine commentò, rivolta alla squadra Autobot:

-Quindi avete preso tutti quelli della M.E.C.H.-

-Non proprio.-Intervenne l'agente Folwer.

-Ora siamo in possesso dei piani e dei nomi di molti componenti della M.E.C.H. ma hanno fatto in tempo a cancellare molte informazioni, compresi i piani che riguardano le diclonicus.

Inoltre il corpo di Silas non è stato ritrovato.-

La ragazza si irrigidì e si rivolse all'uomo trattenendo a fatica la rabbia.

-C'era anche lui?-Chiese, quasi sibilando dalla rabbia.

-Si, era lui a guidare Nemesis Prime, ma nello scontro, Optimus l'ha schiacciato con la sua copia.-Le spiegò, spaventato dall'improvviso cambio di tono.

-Anche se il suo corpo è sparito, non può voler dire che è vivo.

Giusto?-Chiese Miko.

-Nessuno sopravviverebbe a ciò, ma teniamo alta la guardia.-Disse Optimus.

In quel momento il cumputer di Rachet emise uno strano suono e appena il medico controllò cosa fosse, i suoi occhi si allargarono dalla sorpresa.

-La seeker che abbiamo trovato nella capsula si sta riprendendo.-Annunciò.


 

In una località sconosciuta, all'interno di una piccola astronave.

-...avresti dovuto vedere la faccia di quel quel tizio, semplicemente epica quando gli ho fregato le armi dal fodero senza che se ne accorgesse!-Era Darkness ed era impegnata in una lunga chiacchierata con qualcuno, usando il comunicatore all'interno dell'astronave.

-”Meno male che lì ti diverti.”-Commentò la femme con la quale stava parlando.-”Qui è sempre il solito e Nixyo non fa altro che brontolare.

Meno male che ci sono Twilly, Skyline e Koda a calmarlo.”-

-A proposito del brontolone, ha creato qualcos'altro?-

-”Niente, per ora si limita a delle riparazioni, oltre a fare da insegnante a Twilly, ed è per questo che si lamenta.”-

-Lo conosci quanto me, a lui non va bene nulla.-

-”VI SENTO!”-Si udì una voce maschile dall'altro capo, facendo ridere le due femme.

-Ora devo lasciarvi, salutami tutti.-

-”Contaci.”-Detto ciò, la trasmissione finì.

La femme sospirò, felice di aver parlato con la sua vecchia amica e si alzò, guardandosi in giro.

Per chiunque vi entrasse, quell'astronave rappresenterebbe una vera e propria cassa del tesoro.

Voltando lo sguardo, si potevano trovare mensole, scatoloni e altri contenitori con oggetti dal grande valore, non un solo spazio era vuoto.

Bè, a parte un angolo in cui Phoneix attualmente stava facendo il suo riposino.

La femme si diresse verso una sorta di amaca posta proprio all'ingresso della sala comandi e vi ci sdraiò.

Quello era il suo ambiente, circondata dai frutti di numerosi furti.

Era vero, non le piaceva accumulare, ma non riusciva staccarsi dalle refurtive ottenute con difficoltà e poi doveva pur portare dei suvenir ai suoi amici, oltre a tenere alto il suo nome di ladra.

La femme sospirò.

Chissà cosa stava combinando Megatron.

Stranamente gli tornò alla mente quella piccola avventura, che avevano avuto insieme molto tempo prima.

Flaschback

“La ladra si assicurò che non fossero seguiti.

La sera prima avevano rischiato molto quindi dovevano procedere con cautela.

Sapeva che ciò in cui si era immischiata era un gioco pericoloso.

Per questo era molto più divertente.

Si erano procurati dei lunghi mantelli e stavano girando per una delle vie di Vakuum, alla ricerca di un suo “collega”.

-Eccoci.-Disse appena furono davanti alla porta di quel che sembrava un negozio di rottami.

-E' un tipo molto scorbutico, ma conosco la sua lingua, lascia parlare me.-Aggiunse, con un occhiolino.

Megatronus fece un cenno col capo per dire che aveva capito e la ladra aprì la porta ed entrarono.

Il negozio aveva di tutto, da pezzi di ricambio a oggetti di decorazione e il commerciante, un mech dalla corazza verde a strisce bianche dagli occhi dalla pupilla a taglio verde e l'iride gialla li guardò seccato.

-Non hai letto il cartello? E' chiuso.-Disse secco, appena si avvicinarono.

-Penso che per noi aprirai prima.-Rispose la ladra facendo scivolare sul banco un sacchetto pieno di crediti.

Gli occhi del negoziante si illuminarono mentre lo prendeva.

-E hai ragione, cosa ti spinge qui, Lamabianca?-

“Lamabianca” un soprannome datole tempo fa per via del colore della sua spada.

-Mi serve la tua rete, riguardo l'attentato di un paio di giorni fa in cui hanno accusato il mio amico qui.-Fece un cenno a Megatronus che ascoltava in silenzio.

-Brutta storia.

Ma sai, la mia memoria non è delle migliori...-

La femme fece un sospiro di falsa esasperazione mentre aggiungeva altri crediti.

-...Ma posso fare uno sforzo.

Si, quello che ha sparato l'altra sera non era chi sembrava, bensì Dreasky.-

Chiunque abiti a Kaon lo conosceva.

Dreasky detto “Il camaleonte” per via della sua abilità nell'assumere l'aspetto di altri mech e non solo per quello, si trattava anche di un abile mercenario.

“La faccenda si fa sempre più interessante.”

Dando un occhiata a Megatron, si accorse che aveva stretto i pugni.

Immaginò che avesse voglia di far passare a Dreasky un brutto quarto d'ora per i guai in cui stava passando.

-Chi è il cliente?-Chiese la ladra.

-Dovresti chiederlo a lui.-

Lei strinse gli occhi e si guardò in giro, prima di voltarsi di nuovo verso di lui, appoggiare i gomiti sul balcone e fargli cenno di avvicinarsi.

-Vaporize 52, rubato ieri ai laboratorio di Vos; non saranno felici di sapere che si trova qui.-Gli sussurrò appena si avvicinò.

-Non osare! Ho un cliente, conosci le regole.-Ringhiò a denti stretti.

-Si, ma era anche il potenziale cliente di una mia amica.

Fuori il nome o farò sapere dove si trova.-

Il mech la guardò con rabbia.

Megatronus, temendo che avesse intenzione di attaccare la compagna, si preparò a far scattare la lama.

-Ripeto, non so il nome, ma so dove “il camaleonte” ha fatto il nido.-Rispose, prendendo un datapad per scrivervi qualcosa per poi consegnarlo alla femme.

-Ti ringrazio.-Disse, mettendo un altra manciata di crediti per fare cenno al compagno di muoversi.

-Fossi in voi passerei dal retro.-Li fermò il negoziante.-Qualcuno ha fatto la spia.-

Infatti, la porta si spalancò ed entrarono dei mech della polizia.

La femme imprecò mentre Megatronus tirò giù uno scaffale pieno di roba per bloccare il passaggio.

Ignorando le urla di lamentela del negoziante, i due presero la porta sul retro ed iniziarono a correre nella speranza di seminare le guardie tra la folla.

L'importante era che avevano una pista.”

Fine flashback

I suoi pensieri furono interrotti quando ricevette una chiamata.

-Ah, la mia rete.-Commentò appena scoprì chi era.


 

Angolo Autrice

Ed eccomi qui con un nuovo capitolo ripreso dall'episodio “Nemessis Prime” e finalmente ci rassicuriamo sulla salute della nostra slipter preferita e non solo, abbiamo un nuovo flashback ma stavolta da parte della femme, chissà dove voglio andare a parere con essi :)

Per oggi è tutto, ci sentiamo al prossimo cappy.

Saluti da Ala

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Capitolo 9
*** Sotto attacco ***


Appena ricevuta la notizia che la femme si stava riprendendo, i presenti compreso Starscream si diressero verso la stanza in cui l'avevano sistemata.

Anche i terrestri, incuriositi, iniziarono a dirigersi lì.

Le gemelle, ancora spaventate dalla presenza di Blue, gli rimanevano a distanza assieme a Miko e Raf mentre Jack fu il primo ad affiancarla per tentare di socializzare.

-Hey...Il mio nome è Jack.-Si presentò.

-Blue.

Dì pure a quelle due che non mordo.-Rispose, indicando con un cenno del capo le diclonicus.

-Ci ho provato, ma non capisco perché non vogliono proprio avvicinarsi a te.-

La blu si voltò per dare un rapido sguardo alle due, che bastò per farle inchiodare sul posto.

-Forse è perché avvertono la mia presenza come una minaccia.

Come vi siete incontrati?-

Il corvino raccontò in breve cos'era accaduto e alla fine la ragazza commentò:

-Ora capisco, nei posti in cui veniamo rinchiuse siamo in tante e la mia presenza gli ricorda quel periodo.

Inoltre, avendo sviluppato un indole innocua si sentono minacciate da me.-

Il ragazzo si morse il labbro, ricordandosi che Karuma le aveva definite “una rara eccezione” ma allora Blue?

Dopo un attimo di esitazione, decise di chiederle:

-Tu...hai mai...ucciso?-

Lei gli rivolse uno sguardo freddo prima di rispondergli:

-Solo per difesa.

Le slipter “pure” uccidono a vista.

Piuttosto, credo che tu abbia saputo del nostro virus.-

Seppur sorpreso dal repentino cambio di argomento, il corvino rispose:

-Eh?...a si.

Come lo sai?-

-Posso avvertire chi l'ha contratto e avverto che tu hai ricevuto l'antidoto, così come il piccoletto là.-Indicò con un cenno Raf.

Jack, non sapendo che altro dire rimase in silenzio.

Quella slipter, nonostante non abbia intenzioni ostili, lo inquietava parecchio.

Gli bastava solo osservarla per capire che era completamente diversa dalle gemelle e il modo in cui ha reagito appena ha sentito parlare di Silas...

Sembrava pronta ad uccidere.

Si chiese come facesse ad essere in buoni rapporti con il seeker.


 

Intanto, erano arrivati alla stanza dove la femme stava sdraiata su una barella di emergenza.

Per evitare di spaventarla troppo, solo Rachet era entrato mentre gli altri aspettavano fuori.

Starscraem, dal punto in cui si trovava, osservò la femme.

Da quando era nella base aveva avuto pochi contatti con lei, eppure ogni volta che la guardava aveva una strana impressione, come se l'avesse già vista da qualche parte...

I suoi pensieri furono interrotti quando la femme si mosse, aprendo leggermente gli occhi azzurri.

Per un attimo si guardò attorno confusa, ma quando realizzò di essere in un posto sconosciuto si agitò, tentando goffamente di alzarsi ma iniziò a girargli la testa e sarebbe caduta se Rachet non l'avesse sorretta.

-Calma, nessuno ti vuole fare male.

Ti sei appena svegliata dopo una lunga stasi.-

La femme lo guardò un attimo e aprì la bocca per parlare.

Strabuzzò gli occhi e mise le mani sul collo quando si rese conto che dalla sua gola non usciva nessun suono.

Il medico Autobot ebbe un sospetto che si rivelò corretto appena usò lo scanner sul proprio braccio alla base del collo della femme.

-La tua casella vocale è danneggiata.

Deve essere a causa della lunga permanenza nella capsula di stasi.-

Mentre parlava, la femme continuò a guardarsi intorno e fece dei gesti che inizialmente, Rachet, non capì ma poi comprese che stava chiedendo dove si trovava.

-Nell'infermeria della nostra base, qua fuori ci sono i miei compagni che vorrebbero farti alcune domande, te la senti di incontrarli?-

La femme rispose con un cenno positivo e anche il resto del team Prime più Starscream entrò.

Appena la femme vide Optimus, sembrò riconoscerlo in quanto assunse uno sguardo sollevato e parve quasi tentare di chiamarlo.

Dopo avergli procurato un datapad con cui poteva comunicare, la femme rivelò di chiamarsi Starlight e di essere stata rapita molto tempo prima, quando era ancora su Cybertron, da dei bot neri chiamati Renegade ma di non sapere perché l'hanno abbandonata in quella capsula.

Mentre parlava del rapimento, avvenuto mentre si trovava su un astronave di evacuazione, Starscream finalmente ricordò dove l'aveva vista: in quel periodo era con la sua Trine e Megatron gli aveva ordinato di controllare le navi che avrebbero dovuto portare via i civili ma una di essa venne attaccata e precipitò senza lasciare sopravvissuti.

Se lo ricordava perchè fu la prima volta che il suo leader gliele diede di santa ragione per il fallimento della missione.

Non ritenendola un informazione importante, l'argentato decise di tenerla per sé,

Rachet, vedendo che la femme sembrava avere ancora bisogno di riposo, propose di lasciarla riposare e avrebbero continuato il giorno dopo.

Optimus fu d'accordo e lasciò l'infermeria assieme al resto del gruppo.


 

Blue passò la notte su un divano della base e quando si svegliò, notando che era da sola, decise di gironzolare per la base.

-Dove vai?-

La slipter sobbalzò appena sentì quella voce e si voltò per scoprire che era solo Miko.

-Faccio un giro.

Tu non eri tornata a casa?-

-Si, ma ora sono lei 11 e non c'è scuola, così posso passare l'intera giornata qui.-

-E gli altri dove sono?-

-Bumblebee è con Starscraem che ha deciso di fare un voletto da qualche parte, Rachet è con Starlight per aiutarla a decidere la sua forma alternativa, gli altri sono in ricognizione mentre Jack, le gemelle e Raf sono rimasti a casa.

Rimaniamo noi due, se vuoi faccio ti faccio da guida per la base.-

-Non credo mi serva, sono in grado di ambientarmi da sola.-Rispose, mettendosi la mano dietro la nuca con fare disinteressato.

In realtà, voleva solo stare sola.

-Ti porto sul tetto della base.-

-Si può salire...sul tetto?-

Dal tetto dell'avamposto Omega, si poteva vedere un immenso panorama roccioso con qualche rado alberello che dava un po' di colore al paesaggio.

Non assomigliava per niente al deserto del Sahrara cui era abituata in Egitto, ma gli piaceva.

Immenso, tranquillo e...deserto.

Quasi in contraddizione con la cittadina alle spalle di quella falsa formazione rocciosa.

-Non sarà granché, ma in fondo Jasper è nota per essere la città nel bel mezzo del nulla.-Commentò Miko.

-Mi piace, è un bel posticino tranquillo.-Disse, sedendosi su una roccia.

La ragazza la imitò e dopo un attimo di silenzio, Blue disse:

-Se vuoi chiedermi qualcosa, fallo.-

La cosa sembrò lasciare la nipponica spiazzata per un attimo e l'altra continuò:

-Fino a ieri mi stavi lontana, ora ti è improvvisamente venuta voglia di socializzare con me?-

-E va bene.-Si arrese, per poi continuare.

-Non so se per te è un offesa ma...posso vedere le tue “braccia invisibili”?

Ho provato a chiederlo alle gemelle ma loro vogliono usarle solo se necessario e non sono riuscita a convincerle.-

-Si chiamano vettori e no, non è un offesa.-

Detto ciò, la blu fissò un sasso poco distante e dalla sua schiena comparve una striscia evanescente azzurra alla cui estremità assumeva la forma di una mano.

Con essa sollevò il sasso e prima lo lanciò piano in aria per poi riprenderlo al volo, poi lo scagliò per terra con forza tale che vi rimase inchiodato.

-Forte!-Esclamò Miko

-Ma i “vettori” non dovrebbero essere invisibili?-

-Normalmente è così, ma io ho sviluppato questa abilità: le mie cellule si rigenerano in modo più veloce del normale rendendo i vettori visibili quando vengo ferita.

A giudicare dalla tinta che hanno, dire che oggi pomeriggio mi sarò completamente ripresa.-

-Io...ho un altra domanda: come ha fatto a diventare amica di quel Decepticon?-

-Ex-Decepticon.

Se si viaggia insieme, anche se per un breve periodo, non si può evitare di legare.

Comunque, non ci sopporterete ancora a lungo.-

-Che intendi?-

-Ieri io e Star abbiamo parlato, domani ce ne andiamo.-

-Cosa? Io ero sicura...-

-Non siamo graditi qui.-Tagliò corto.

-Un traditore ex Decepticon e una slipter che non ha paura di uccidere.

Ce la caviamo da soli.-

Dritta al punto, d'altronde Blue era fatta così: non aveva paura a dire ciò che pensava.

Finito di parlare si alzò e ritornò dentro.

Inizialmente Miko pensò di seguirla, ma capì che non avrebbe cambiato nulla.


 

Il resto della mattina trascorse tranquilla e dopo pranzo arrivarono anche Raf e Jack con le gemelle.

Miko gli raccontò della sua discussione con Blue e ne rimasero stupiti ma capirono che, anche se volessero, non le avrebbero fatto cambiare idea.

Intanto, Optimus stava appunto parlando a Starscream della sua decisione di non rimanere.

-...Ne sei proprio convinto?-Stava chiedendo il leader Autobot

-Certo, ora Blue sta bene e non credo che i tuoi subordinati mi sopporteranno un altro giorno.-

-Va bene, ma nel caso cambiassi idea, l'offerta è...-

-Optimus!-A chiamare il proprio leader era stato Rachet che mostrò quello che sembrava il segnale della Nemessis.

-L'ho appena rilevato ed è a pochi metri sopra di noi!-Spiegò.

-Non può essere un caso, vogliono giocare a carte scoperte.-Fece notare Starscream.

-Rachet, prepara il pon...-Stava per ordinare Optimus quando qualcosa colpì l'esterno della base, facendo tremare i muri e crollarne metà.

-Questo era un colpo di avvertimento.-Commentò Starscream.

-Autobot, tutti fuori, Rachet, usa il ponte per portare i terrestri e Starlight il più lontano possibile.-Ordinò Optimus, preparando le armi prima di rivolgersi a Starscream.

-Se vuoi, và pure con loro.-

L'argentato ci riflettè un attimo.

In fondo, voleva ripagare l'ospitalità che gli hanno offerto gli Autobot.

Preparò i suoi blaster e dichiarò con un sorriso.

-Voglio vedere la faccia di Megatron a vedermi combattere con voi, oltre che eliminare il maggior numero di quei bot neri.-

Optimus acconsentì con un cenno per poi dirigersi all'esterno.


 

Intanto, nella parte crollata, nessuno si era accorto che era lì che ci erano i ragazzi.

Per loro fortuna, appena il primo pezzo di muro si era staccato, le gemelle Eleven avevano creato una sorta di scudo con i propri vettori, riparandolsi dai detriti.

-State tutti bene?-Chiese Jack.

Le gemelle annuirono mentre Miko si guardò intorno.

-Dov'è Raf?-Chiese preoccupata, al che anche gli altri si agitarono e iniziarono a guardarsi intorno mentre anche Blue, che era in un altra stanza, arrivò.

-Che cosa è successo?-Chiese.

-Non lo so, non sembrava un terremoto...-Rispose Jack.

-Ho trovato Raf!-Esclamò una delle gemelle e tutti si diressero da lei.

Il ragazzo era sotto alcuni detriti che riuscirono a togliere con facilità e videro che era molto pallido e aveva un profondo taglio sulla fronte, era svenuto ma vivo.

-Dobbiamo portarlo via di qui!-Disse Miko.

-No, se lo spostiamo potremo peggiorare la situazione.-Ribattè Jack.

-Altre idee, genio?-

-Ci penso io.-

A parlare era stata Blue che porse una mano verso Raf mentre si rivolgeva a Miko.

-Stamattina ti ho detto che posso accelerare la guarigione delle mie cellule.

Posso farlo anche con lui.-

Gli bastò concentrarsi e in attimo i suoi vettori, dalla base alle estremità, divennero blu, ma non quel blu evanescente come quella mattina, bensì una tonalità molto più scura.

Gli effetti furono ben visibili sul corpo del ragazzo che riaquistò un po' di colore, persino in taglio si ridusse ad un graffietto.

Quando i vettori svanirono, la ragazza cadde in ginocchio col fiatone, non sembrava ma quella abilità richiede molta energia.

Intanto Raf tossì un paio di volte e riaprì gli occhi.

-Ragazzi, cosa è successo?-Chiese.

-Ne parliamo dopo ora...-Stava dicendo Jack quando la voce di Rachet li interruppe.

-Ecco dove eravate!

Venite subito! Dobbiamo evacuare!-


 

Intanto, fuori.

Appena gli Autobot più Starscream uscirono, la prima cosa che videro fu l'enorme astronave da guerra Decepticon volteggiare nel cielo a pochi metri di distanza da loro.

Megatron doveva aver già dato l'ordine di attaccare in quanto truppe di Veicons, Insetticon e Renegate stavano già volando verso di loro.

-Disperdetevi!-Fu l'ordine che Optimus impartì prima che gli avversari furono abbastanza vicini da iniziare a sparare.

Starscream, che aveva assunto la forma jet, riconobbe subito, fra due flotte di Veicons, la forma alternativa del proprio ex-leader Megatron.

Purtroppo anche lui notò la presenza del traditore in quanto cambiò direzione per iniziare ad inseguirlo.

“Ci sei anche tu traditore!”Gli urlò contro.

“Non ho gradito i bot che hai mandato a catturarmi!” Rispose a tono, accelerando per mettere più distanza possibile fra loro.

Essendo un seeker, Starscream aveva un enorme vantaggio nel cielo rispetto a Megatron che, conscio di ciò, ordinò a Dreadwing di catturare il traditore al proprio posto, ci avrebbe pensato dopo a fargliela pagare.

Fra i due seeker iniziò un lungo inseguimento aereo.

Starscream, essendo più piccolo era più veloce ma Dreadwing era molto più armato, un solo colpo ben assestato e sarebbe precipitato.

Intanto,a terra la situazione non era delle migliori.

Arcee stava sparando contro dei Renegate quando Airachid comparve alle sue spalle a l'avrebbe terminata se non fosse per i riflessi della femme blue e anche loro avevano iniziato lo scontro.

Il resto degli Autobot erano impegnati a respingere il resto degli avversari e si erano resi conto di una cosa: i Veicons, per qualche motivo, sembravano essere indeboliti, infatti erano i primi a cadere dopo al massimo un colpo.

Ma data la grande quantità di nemici ciò contava poco.

Sembrava che Megatron abbia intenzione di rendere quello scontro l'ultimo!

A proposito di lui...

Fra il leader Decepticon e Optimus era iniziato un lungo scontro a colpi di lame e blaster in cui erano praticamente alla pari ma il mech grigio aveva una sorpresina in serbo per gli avversari.

-Ormai hai perso Optimus, perchè non accetti la realtà e ti arrendi?-Gli disse mentre erano in una posizione di stallo, lama contro lama.

-Non è finita finché non è finita, le sorti di uno scontro possono essere ribaltate in qualsiasi momento.-

-Per questo ho deciso di assicurarmi la vittoria.

Shockwave, ora!-Disse queste ultima parole attraverso il comm. Link.

“Shockwave?” Ripeté a mente Optimus.

Era uno scienziato Decepticon ma era dato per morto da tempo!

Non fece in tempo a fare altro che un ruggito squarciò l'aria.

Tutti coloro che fino a poco prima stavano combattendo si fermarono e guardarono verso la fonte del suono: la Nemesiss.

Da essa parve staccarsi qualcosa che si avvicinò molto velocemente.

Inizialmente venne scambiato per un aereo ma si resero conto che era troppo grande, solo quando si avvicinò si resero conto di cosa fosse.

Un Predacon!

Aveva l'aspetto di un enorme drago metallico dal lungo collo, gli occhi completamente gialli e la corazza marrone; solo le enormi ali arancioni erano in contrasto con il resto del corpo.

La creatura con un ruggito si avventò verso il primo Autobot che vide, in quel caso Wheeljack e dalla sua bocca emise una fiammata tale che l'avrebbe danneggiato gravemente se non si fosse spostato in tempo.

Starscream, ancora inseguito dal seeker blu, lo guardava stupito.

La distrazione permise all'inseguitore di effettuare un colpo abbastanza vicino per fargli perdere il controllo e precipitare.

L'argentato riuscì a ritrasformarsi un attimo prima di toccare terra ma ormai Dreadwing l'aveva raggiunto, ora era costretto a uno scontro diretto.

-Ti conviene arrenderti subito, traditore.-Gli ordinò il seeker blu, estraendo il proprio mitragliatore.

-Non ci tengo a morire.-Rispose, sparando un missile verso di lui.

Doveva assolutamente tornare nel proprio elemento per avere la meglio ma l'altro glielo impedì iniziando a sparagli contro e costringendolo alla fuga per cercare un riparo.

-Torna qui! Codardo!

Abbi la dignità di affrontarmi facci a faccia!-Gli urlò dietro.

Starscream non lo ascoltò e corse finchè non si trovò davanti ad una parete rocciosa e dato che l'avversario gli negava la possibilità della fuga via aerea non gli rimaneva altro che affrontarlo.

Ma mentre si voltava, qualcuno da dietro saltò addosso a Dradwing, coprendogli gli occhi.

Il seeker blu mollò la propria arma per scollarsi di dosso l'intruso, lanciandolo davanti a sé.

Esso, riuscì ad atterrare in piedi e entrambi i presenti la riconobbero.

-Darkness?-Chiese Starscream.

-TU!-Esclamò Dreadwing.

-Io!-Rispose la femme scrollando le spalle, prima di saltare e colpire il seeker blu con un calcio ben assestato.

A causa della sorpresa, il seeker blu non reagì in tempo e venne tramortito.

Starscream, rimasto pietrificato dallo shock, si riprese per chiedere.

-Ma che ci fai qui?-

-Dove c'è azione ci sono io.

Comunque ottima scelta allearsi con gli Autobot.-Disse mentre vagava con lo sguardo verso lo scontro a pochi metri da loro.

-E' solo un accordo momentaneo.-

-Che diverrà definitivo, presto combatteremo tutti contro un solo nemico.-

-Che cosa...-Non fece in tempo a finire la frase che la femme superò con un salto il corpo di Dreadwing, che si stava riprendendo, e si buttò nello scontro a spada sguainata.

“Confermo ciò che penso di lei, è fuori di zucca.”Pensò, riassumendo la forma jet per cercare di abbattere in maggior numero possibile di nemici dall'alto.

Sfortunatamente per lui, il Predacon lo vide e stava per attaccarlo con una fiammata quando qualcosa di grande e arancione lo travolse, mandandolo a terra.

Era Phonix!

-Prenditela con quelli della tua razza!-Gli trillò dietro.

Il Predacon ruggì mentre ritornava in volo per iniziare lo scontro con la draghessa-fenice.

Forse era più grosso ma, a dispetto del sua carattere ingenuo, Phonix era molto più esperta di lui e ciò le permetteva di avere facilmente la meglio sull'avversario.

Intanto, lo scontro fra Megatron e Optimus proseguiva ed entrambi erano determinati a prevalere sull'altro, in particolare il leader Decepticon sembrava deciso a non lasciare in vita l'avversario.

Dopo uno scambio di colpi particolarmente violento i due mech si erano allontanati l'uno dall'altro ma stavano per riavvicinarsi con le lame sguainate quando qualcuno intervenne.

Era Darkness!

Si era messa proprio in mezzo a loro, dando le spalle ad Optimus e rivolgendo lo sguardo a Megatron, rischiando di venire colpita.

Fortunatamente per lei, il leader Autobot era ancora a distanza e riuscì ad interrompere l'attacco in tempo mentre il Decepticon non la colpì solo perchè deviò la traiettoria della propria arma all'ultimo.

-MA CHE CAVOLO HAI IN TESTA?!?!-Le urlarono Megatron e Optimus, bè sopratutto il primo.

La femme estrasse la spada per puntarla al mech grigio.

-Opty, ti do il cambio.

Ecco che ho in testa.-

Optimus, conoscendo la femme, decise di fidarsi e ascoltarla, andando ad aiutare i propri compagni.

-Non sei la mia avversaria.-Le disse il mech.

-Adesso si.-

Con un rapido movimento, la femme si portò di fronte all'avversario che parò la sua stoccata a per un pelo.

Fra loro iniziò una lunga serie di colpi ma non era nulla in confronto al precedente scontro.

Darkness se ne era accorta sin da quando lo aveva intravisto: prima, il mech che aveva davanti sembrava animato da una furia cieca e colpiva per uccidere mentre ora sembrava che ciò lo avesse abbandonato.

Quando il leader Decepticon tentò di colpire il fianco della femme con il filo della spada, essa con un salto, salì su di essa dove per un attimo vi rimase in equilibrio, prima di effettuare un salto all'indietro e dando un calcio in faccia all'avversario nel processo.

-Mi deludi, Big M.

Avanti, so che non ci stai mettendo lo stesso impegno che avevi con Optimus.-Disse, atterrando in piedi.

-E anche se fosse?-Le ringhiò contro prima di tornare all'attacco.

Ma la sua scoccata andò a vuoto in quanto l'altra schivò con un altro salto all'indietro.

-Mi ritengo offesa, forse io non valgo la tua attenzione?

O forse...-con un movimento rapido, la bianca si portò di fianco al mech per evitare nuovamente la sua lama e gli sussurrò all'orecchio:-C'è qualcos'altro sotto?-

-Non so di che cosa stai parlando.-Rispose l'altro, tentando di assestargli una gomitata prontamente schivata.

-Non ci provare, sai, riesco ancora ad intuire quando menti.-Disse la femme, rifoderando la lama a favore del cerchio che divise nei due pugnali.

-Anche se fosse?

Te l'ho detto, non sei la mia avversaria.-

Detto ciò il mech provò un altra stoccata ma la femme riuscì facilmente a pararla e bloccarla incrociando i pugnali sulla lama.

-Mi lasci parlare, non usi il tuo cannone a fusione, movimenti cauti e facilmente evitabili... mi sembra che in fondo non ti interessi combattere Optimus o avresti spazzato via qualunque cosa si frapponga fra te e il tuo obbiettivo, come al tuo solito.

Cosa c'è che non va?-

La domanda poteva suonare strana per chiunque, sopratutto in quanto effettuata nel mezzo di uno scontro.

Ma evidentemente Darkness sapeva il fatto suo in quanto, Megatron, prima assunse uno sguardo sorpreso, per poi passare ad uno infuriato subito dopo.

-Niente!

Se non ti faccio a pezzi ora è perchè non mi va!-

Detto ciò, tentò di afferrarla con la mano libera me lei si allontanò in fretta.

-Lo sai, mentire a me è come mentire a te stesso.-

Il mech non rispose a quest'ultima provocazione, ma continuò a sferrare attacchi ma con più decisione di prima, al fine di portarla con le spalle al muro.

-Situazione familiare, no?-Commentò la femme con un sorriso divertito.

Al contrario, Megatron era serissimo.

Ma non si era accorto che Optimus, rimasto vicino a loro per tutto il tempo, stava cercando tenerli sott'occhio.

Ovviamente, essendo per lo più concentrato sulla battaglia non stava capendo molto ma nei momenti in cui era passato accanto a loro aveva sentito parti della conversazione, capendo solo che il leader Decepticon stava nascondendo qualcosa.

Che fosse questo il motivo che ha spinto Darkness ad intervenire?

Tornando ai due, Megatron disse:

-E va bene, ma ho poco tempo.

Ho stretto un alleanza con qualcuno che aveva una cosa a me cara ma gli Autobot l'hanno distrutta!-

Dopo questa dichiarazione, la femme, l'allontanò con un calcio, dicendo:

-Ma cosa sarebbe questo qualcosa che ti interessa al punto da effettuare un attacco con più di metà esercito indisposto?-

Il mech barcollò a causa dell'attacco inaspettato e rispose con un ghigno:

-Non “cosa” ma “chi”: mia sorella.-

La bianca a quel punto spalancò gli occhi dalla sorpresa ed esclamò:

-Aspetta, vuoi dire che tua sorella STARLIGHT è viva?-

-No, vuol dire che era viva.-Ringhiò, preparandosi per un altro attacco ma stavolta fu Optimus a mettersi in mezzo, bloccando la lama dell'avversario con le proprie.

Infatti il leader Autobot era riuscito a sentire le ultime frasi e ciò l'aveva spinto ad intervenire.

Non era a conoscenza del fatto che Megatron avesse una sorella ma non era il problema principale.

-Non l'abbiamo uccisa!- Esclamò, facendo bloccare il mech grigio.

-L'abbiamo trovata in una capsula di stasi.

Ora si trova nella nostra base, viva!-

La dichiarazione aveva sorpreso il leader Decepticon che si allontanò, abbassando la lama, senza però rifoderarla.

-Come faccio a sapere che non menti?-Gli ringhiò con rabbia.

-E' vero, non te lo posso provare.

Ma, ragiona, credi davvero che avremo ucciso qualcuno che non può difendersi?-

Megatron digrignò i denti distogliendo lo sguardo.

Non rispose ma ritirò la propria lama e assunse la propria forma alternativa per volare verso la Nemesiss mentre ordinava la ritirata.

Optimus si voltò per parlare con Darkness ma la femme era già scomparsa.


 

-COSA??????!!!!??? SEI SICURO????????-Fu questa l'esclamazione appena appresero che Starlight, la femme indifesa e muta che avevano trovata nella capsula era la sorella di Megatron.

Dopo l'attacco, gli Autobot più Starscream si erano trasferiti velocemente in una base militare.

A seguito dello scontro, la maggior parte del team aveva subito numerosi danni, fortunatamente non irreparabili ma Bumblebee, Arcee e Wheeljack non sarebbero tornati in campo per un bel po'.

“Ecco perchè quel giorno Megatron si era infuriato con me!”Realizzò Starscream quando anche la seeker confermò tutto.

Si scusò del fatto di non averlo detto prima, rivelando di non era a conoscenza del fatto che fosse ancora suo fratello il leader dei Decepticon in quanto i suoi carcerieri le avevano fatto credere che fosse morto da secoli.

-Adesso capisco.

I Renegate hanno messo in bella vista la capsula solo per fare in modo che uno di noi la recuperasse e far credere a Megatron che avessimo ucciso la sorella.

Ma perchè?-Chiese Wheeljack.

-Stando a ciò che ho sentito, si era accordato con i Renegate per lei, forse volevano essere sicuri che non li tradisca e si allei con noi.-Ragionò Optimus.

-Ma ora che Megatron sa che Starlight è con noi, non dovrebbe già aver rotto l'alleanza con loro?-Chiese Arcee.

-In effetti a quest'ora dovrebbe aver già chiamato.-Notò Rachet.

-A meno che non possa.-Intervenne Starscream.

-Abbiamo visto tutti che le sue truppe erano indebolite e sulla nave ci sono solo Renegate e Insetticon che sono capitanati da Airachid.

Gli sarebbe facile effettuare un ammutinamento e prendere il controllo.-

-Ma non ha senso, perchè i Renegate si sono alleati con i Decepticon solo per tradirli?-Chiese Bulkhead.

Wheeljack ci pensò un attimo e si rivolse a Starlight:

-Sai da quanto i Renegate sono sulla terra?-

La seeker, con il suo ormai inseparabile datapad, scrisse:

“Circa un mese terrestre”

-Ecco perchè: avevano bisogno di qualcuno che conosca già il territorio.-Disse l'ex demolitore.

-LA CHIAVE!-Esclamò di botto Optimus, facendo sobbalzare tutti.

Il leder si mise una mano sulla fronte, come aveva potuto dimenticare una cosa simile?

-Quando siamo andati in quella miniera di Energon Oscuro...-Iniziò a spiegare.

-...avevamo visto uno dei bot neri dare quello strano cristallo viola a Dreadwing.

Vi avrei spiegato di che si trattasse una volta recuperato ma dopo tutto ciò che è successo me ne sono dimenticato.-Ammise con un po' di imbarazzo.

-Si tratta del pezzo di una chiave che, se completa, porta ad una cripta contenente un pericolosissimo antefatto: la matrice dell'Unicrom.-

-”Matrice dell'Unicrom”?

Non dirmi che...-Iniziò Arcee ma Optimus la precedette.

-No, non risveglierà Unicrom o cose del genere ma chiunque ne entri in possesso, sarà in grado di prendere il controllo di uno dei suoi più potenti araldi: Thunderwing.-

Nella stanza cadde un silenzio tombale.

Nelle leggende cybertoiane, Thunderwing era il cybertoiano più forte mai esistito, creato dall'Unicrom in persona e si pensa sia lui la causa dell'estinzione dei Predacon, prima che venisse sconfitto e rinchiuso da uno dei tredici prima originali.

Se la leggenda era vera, allora erano in grave pericolo.

Intanto gli umani presenti, che avevano seguito con attenzione, si scambiarono sguardi interrogativi e spaventati.

Non sapevano chi fosse Thunderwing ma a giudicare dalle reazioni dei lor amici, doveva essere un tipo molto pericoloso.

Blue rimase a fissare il gruppo con aria fredda.

“Unicrom” quel nome rimbombava nella sua mente, come se l'avesse già sentito...

Si riprese quando Bumblebee esclamò

* Sappiamo che i Decepticon ne hanno un pezzo, quindi non ci resta che trovare gli altri e metterli al sicuro, no? *

-Il punto è che non ho la più pallida idea di dove si trovino gli altri in quanto se ne persero le tracce eoni fa.

Inizialmente credevo che Megatron volesse quella Matrice per sé ma dati gli ultimi eventi è probabile che abbia raccolto quel pezzo per volere di qualcun altro.-Rispose Optimus.

-Allora possiamo provare ad andare a pendere quelli che si trovano sulla Nemesiss.-Propose Wheeljack.

-E' una nave! Si muove!

A quest'ora chissà dove si trova e poi come speri di infiltrarti?

Non posso apriti un ponte al suo interno finchè non ho le coordinate precise e non ti puoi avvicinarti con la tua scatoletta o ti sparerebbero a vista.-Lo criticò Rachet.

-E chi a parlato di me?-Rispose con calma, voltandosi verso Starscream che li guardò con le braccia incrociate.

-In effetti, tu puoi volare e conosci bene la Nemessis, sei perfetto per questa missione.-Ammise Arcee.

-Calma, non ho ancora detto “si”.-Disse il sottoscritto.

-E perchè dovresti dire di “no”?-Chiese Wheeljack.

-Perchè vuole fare il prezioso.-Commentò, dalla sua postazione, Miko.

La sua uscita improvvisa stupì i presenti che subito dopo scoppiarono a ridere mentre Starscream agitava la mano per nulla offeso, anzi, ci voleva qualcosa per spezzare la tensione che si era formata.

-Molto diverte.

Comunque, va bene.

Ma mi serve sapere almeno la zona in cui si trova la Nemesiss.-

-Questo è un bel problema perchè non so...-Stava dicendo Rachet, quando il cumputer della sua nuova postazione emise un segnale acustico che indicava un messaggio.

Per curiosità il medico controllò e scoprì che era firmato “La Ladra” così lo aprì.

”Attualmente la Nemesiss sta sorvolando l'oceano Atlantico a queste coordinate, sbrigatevi o perderete la nave ;P”. Era il testo del messaggio.

Il team prime si scambiò uno sguardo interrogativo.

Quella femme non faceva altro che sorprenderli.


 

Angolo Autrice

Ed eccomi qui con un altro cappy bello lunghetto e pieno zeppo di novità.

Che piega prenderà la storia d'ora in poi si scoprirà nei prossimi cappy.

Però, ho anche una pessima notizia: a causa di vari impegni potrei diminuire il ritmo di aggiornamento, pubblicando un capitolo ogni due settimane o più ma tenterò comunque di non lasciarvi senza.

Saluti da Ala


 

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Capitolo 10
*** Infiltrato ***


"Bersaglio avvistato."Comunicò Starscream, via comm. Link, appena avvistò la Nemessis.

"Ottimo, procedi ma con attenzione.

Ci sentiamo quando hai finito."Rispose Ratchet.

Per minimizzare i rischi di essere intercettati, una volta all'interno della Nemessis avrebbero sospeso le comunicazioni.

Principalmente, i compiti di Starscream erano due: recuperare il "cristallo/chiave", vedere che cosa è successo ai membri della nave e, all'occorrenza, convincerli a collaborare contro i Renegate.

Il seeker si assicurò che il ponte fosse deserto prima di atterrare e avanzò con attenzione all'interno della nave.

"Strano che non ci sia nessuno."Pensò.

Ricordava bene che in genere vi era un continuo via vai di Veicons che lavoravano, come mai ora i corridoi erano deserti?

Possibile che fossero tutti indisposti?

La risposta arrivò quando prese la decisione di entrare in uno dei magazzini di energon.

Appena lo fece, i suoi occhi si allargarono dallo stupore: erano pieni di energon Oscuro!

Ce n'era tantissimo, più di quello normale e ciò spiegava perchè l'equipaggio stava così male.

-Megatron non può essere così stupido da far mettere questi due tipi di energon insieme.

Probabilmente l'esposizione prolungata ha infettato quello normale che poi è stato convertito in carburante, indebolendo i Veicons.

Gli ufficiali si sono salvati perchè hanno i loro depositi privati.-Mormorò fra sé.

-Ipotesi interessante.-Commentò una voce dietro di sé.

Il seeker si voltò solo per trovarsi il blaster di un Renegate alla faccia.

Guardandosi attorno, Starscream scoprì di essere stato circondato da circa una decina di quei bot neri, così alzò le braccia in segno di resa.

-Mi stavate aspettando, vero?-Chiese.

-In un certo senso, si.

Immaginavamo che avrebbero mandato te ma abbiamo una proposta da farti.-

Il Renegate che aveva davanti abbassò l'arma e disse:

-Al nostro leader farebbe veramente comodo uno come te.

Le sue fonti dicono che tu sei un grande stratega, oltre che uno dei migliori seeker in circolazione.

Potresti unirti a noi e avrai un posto di rilievo nei nostri ranghi, che ne dici?-

La proposta era molto allettante, e l'argentato parve pensarci su un attimo.

-Interessante ma che succederebbe se declinassi l'offerta?-Chiese, con tono interessato.

-Moriresti seduta stante, senza possibilità di fuga, siamo in venti contro uno.-

-Sbagliato.-Disse con un sorriso.

-Siamo in due.-

Rapida come il vento, Blue spuntò da dietro il collo del seeker e saltò addosso al bot nero, usando i propri vettori per attraversagli la testa in modo da distruggergli il "cervello".

Per un attimo, sul volto dell'avversario apparve un espressione sorpresa, poi i suoi occhi si spensero mentre cadeva a terra, morto.

Approfittando della sorpresa, Starscream trasformò le proprie braccia in blaster e fece fuori la metà dei bot neri mentre la sua amica pensava a quelli rimanenti, tranciandogli le gambe e finendoli tagliandogli la testa o mirando alla scintilla.

-Lavoretto veloce.-Commentò l'argentato, una volta sgomberata la zona.

-Puoi ben dirlo.-Rispose Blue, scuotendo i vettori per liberarli dall'energon che vi era rimasto.

Era stata una decisione dell'ultimo minuto quella di portare anche la diclunicus, gli unici al corrente di ciò erano Miko e Jack in quanto avevano visto la ragazza insistere col il suo amico di portarla con sé e lui aveva ceduto solo perchè l'aveva minacciato di aggrapparsi alla sua forma jet con i vettori nel caso non l'avesse portata.

Ma data la situazione in cui si erano trovati, era stata un ottima idea.

-Andiamo, potrebbero aver dato l'allarme.-Commentò il seeker, tendendo la mano in modo che la slipter vi ci salisse sopra.

Insieme percorsero i lunghi corridoi della nave che sembrava essersi animata in quanto ora vi erano gruppi di Renegade dietro ogni angolo e i due dovettero cambiare strada più volte per evitarli.

-Abbiamo una meta precisa?-Chiese la ragazza.

-L'infermeria.

Forse Knockout è lì se non hanno deciso di imprigionarlo o terminarlo.-Rispose l'amico, nascondendosi dietro una curva il modo da sbirciare se la via era libera prima di avanzare.

Purtroppo per loro, a pochi metri davanti a loro,udirono dei passi veloci di alcuni Renegate.

-Oh! Oh! Via!-Esclamò il seeker, girando i tacchi per nascondersi nel primo alloggio che trovò.

Appena in tempo, da dietro la porta chiusa,udirono i passi dei bot e sospirarono di sollievo per lo scampato pericolo.

-Ma dove siamo finiti?-Chiese Blue guardandosi intorno.

L'alloggio era decorato in modo stranissimo: il suo possessore aveva installo delle luci colorate di varie tonalità di verde scuro che davano all'ambiente un tocco "dark" e sugli scaffali vi erano delle teche che, quando i due si avvicinarono, scoprirono contenere dei serpenti.

-Sul serio, di chi è questa stanza?- Mormorò il seeker, osservando un cobra che lo fissava, scuotendo il sonaglio sulla coda.

La risposta venne poco dopo.

Da una stanza accanto, si udirono delle risatine ed entrò una strana femme dalla corazza verde con alcuni particolari gialli e le fattezze serpentine.

Teneva in mano un cubo di energon vuoto e continuava a ridacchiare.

Il suo sguardo vagò per l'alloggio fino ad incontrare i due, che si erano pietrificati sul posto, e, sorridendo, alzò il cubo dicendo:

-Bella serata per festeggiare, né amici?-

Senza aspettare la risposta avanzò, barcollando, e continuando a ridacchiare.

-Sbaglio o è leggermente...-Domandò Blue, osservandola mentre si aggrappava alla parete per non cadere.

-In termini umani "ubriaca"? Si.

Succede anche a noi, quando beviamo troppo energon non raffinato.-Spiegò l'argentato.

-Siiii, forse ho bevuto qualche cubetto di troppo.-Disse la femme, che nel frattempo si era avvicinata ai due, per poi cadere improvvisamente in avanti, aggrappandosi al collo di Star che barcollò all'indietro mentre cercava di sorreggerla.

Fortuna che Blue era salita su uno degli scaffali poco prima.

-Ti va di farmi un po' di compagnia?-Gli chiese all'orecchio.

-M-magari più tardi. Eh?-Rispose l'argentato, arrossendo per poi spostarla verso la prime sedia che vide e aiutarla a sedersi.

-Tu...stà lì.

V-vengo dopo, non muoverti.-Balbettò mentrere cuperava Blue.

La fembot annuì mentre il seeker, accertatosi chela via fosse libera, uscì.

-Hai intenzione di tornare da lei?-Chiese, divertita, Blue.

-Certo che no!-

Intanto, la femme, che altri non era che Nissa,commentò:

-Maleducato, lasciare così una femme.-

 

Solo dopo aver girato per un quarto d'ora i due riuscirono finalmente a raggiungere l'infermeria.

Il seeker vi entrò in fretta, guadagnandosi lo sguardo sorpreso di Knockout, fortunatamente solo nella stanza.

-Starscream?

Di tutti gli Autobot e Decepticon tu eri l'ultimo che m'aspettavo di vedere!-Esclamò il medico, sorpreso.

-Grazie per la fiducia.-Commentò sarcastico, per poi notare una catena attaccata alla gamba di KO collegata ad un gancio sulla parete.

-E quella?-Chiese, indicandola.

-Per fartela breve, dopo che Megatron ha ordinatola ritirata delle truppe era intenzionato a ingannare Malware...-

-Aspetta, chi?-

-Malware, è il capo dei Renegate con la quale ci siamo alleati.

Dicevo, voleva fingersi ancora suo alleato per poi attaccalo alle spalle assieme alla squadra di Optimus ma l'hanno scoperto subito.

Non ci siamo potuti difendere e i Renegate hanno intrappolato i nostri Veicons sulla loro nave mentre Dreadwing e Sundwave sono nelle nostre celle ma hanno intenzione di eliminarli presto.

L'unica ragione per cui sono ancora qui è perchè gli servo come medico.-Spiegò.

-E Megatron?-Chiese il seeker prendendo la catena.

-Nella sala comandi, è il primo che intendono uccidere.

Che hai intenzione di....-Le parole gli morirono in gola quando si accorse della ragazza sulla spalla dell'altro.

-E lei chi sarebbe?-Sbuffò indignato.

Un Decepticon, anzi ex-decepticon, che tiene in spalla un organica?

-Colei che ci aiuterà ad uscire da qui.-Rispose prima di rivolgersi alla ragazza:

-Puoi...-

Sotto lo sguardo sorpreso del bot rosso, la ragazza annuì e la catena venne tranciata di netto.

-Riguardo alla tua domanda, intendo andare a liberare Dreadwing e Sundwave.

Per informazione, lo sto facendo su richiesta di Optimus.-

Nonostante il bot rosso avesse un sacco di domande da porgli, prima fra tutte se era diventato un Autobot, ma la sua mente era impegnata a capire come quella terrestre avesse fatto a tagliare in quel modo la catena.

I due uscirono in fretta, dirigendosi alle celle dei due ufficiali, quando sentirono un allarme.

 

Intanto in sala comandi.

Megatron fissò con rabbia i numerosi Renegate e Insetticon presenti.

Appena era rientrato dalla sua "ritirata" non avevano perso tempo ad attaccarlo e a catturarlo, immobilizzandolo con delle catene.

Sapeva perchè l'avevano portato proprio lì.

Lo avrebbero ucciso, mostrando la scena a tutta la nave grazie alle telecamere presenti.

Sarebbe stata una vera e propria esecuzione.

Uno dei Renegate presenti lo spinse in avanti mentre colui che avrebbe eseguito l'esecuzione, un bot dagli occhi rossi dalla corazza viola decorata con linee rosse e blu, caricò il fucile.

Se pensavano che avrebbe chiesto pietà si sbagliavano di grosso.

Non l'avrebbe mai fatto, se doveva morire l'avrebbe fatto con dignità.

Lo faceva infuriare solo l'idea che fosse stato preso in giro da quel maledetto Malware e di non essere in grado di terminarlo.

Almeno sua sorella era salva.

Il bot nero che aveva davanti stava per sparare quando si udì il suono di un allarme.

-OPTIMUS E IL SUO GRUPPO SONO IN SALA MOTORI!

ABBIAMO BISOGNO DI RINFORZI!-Sentirono un messaggio tramite gli autoparlanti, probabilmente lanciato da una delle guardie di quella zona.

-Dannazione, qui rimandiamo.

Voi, con me.

Voialtri, riportatelo in cella.-Ordinò il bot viola indicando Megatron.

Mentre veniva scortato lungo i corridoi, il leader Decepticon non potè fare a meno di chiedersi come avessero fatto gli Autobot a localizzarli.

Non si accorse che, dietro di sé, i soldati Renegate iniziarono a sparire uno a uno finchè non rimasero quello in testa al gruppo e due ai alti del mech grigio.

Il capogruppo si fermò di scatto ad osservare il soffitto, aveva sentito uno strano rumore.

Di colpo, da esso, saltò giù una ben nota femme bianca e azzurra con gli occhi coperti da una maschera formata da due lenti triangolari.

Essa alzò le braccia ed esclamò:

-Bu!-

I Renegate, resosi conto di essere rimasti solo in tre, estrassero i blaster per iniziare a spararle.

Megatron fu più svelto, schiacciando il bot alla sua destra contro la parete mentre la femme schivava i colpi e si avvicinò ai due rimanenti, a spada sguainata.

Eliminò il primo tagliandogli la testa per poi disarmare il secondo e infilzarlo alla scintilla.

-Dobbiamo smetterla di incontrarci così.-Disse la femme, tranciando le catene che immobilizzavano il mech.

-Non perdi mai la tua ironia.

Come sei entrata?-Chiese, liberandosi delle catene rimanenti.

-Un ladro non rivela mai i propri segreti.

E poi è bastato questo.-

Darkness cliccò un pulsate a lato della maschera che fece partire un messaggio:

"GLI AUTOBOT SONO QUI!"

-Allora sei stata tu.-

-No, è stato il folletto talpa briccone.-Rispose seccamente, per poi fargli cenno di proseguire con la mano, continuando:

-Vuoi stare qui a parlare o andiamo, testone?-

 

Da Starscream e Knockout.

-Strano, non mi hanno contattato.-Borbottò appena finì la voce dagli autoparlanti

-A proposito, ma sei diventato un Autobot?-Chiese Ko.

Entrambi stavano correndo per i corridoi per raggiungere in fretta le celle.

Fortuna che tutti si erano concentrati in sala motori, dunque la strada era sgombra.

-Non proprio, diciamo che sono contro i Renegate.-Rispose.

Blue, che si stava tenendo stretta al collo dell'amico, continuava ad osservare il medico Decepticon.

Si era accorta dello sguardo che gli aveva riservato appena l'aveva notata, sembrava essere disgustato da lei.

-A proposito, sai dirmi niente di una sorta di prisma viola?-Chiese il seeker.

-Il pezzo della chiave?

Ce l'ha Malware in persona.-

Starscream strinse i denti per il nervoso, infondo era volato fin lì sopratutto per quello, ma a quanto pare doveva limitarsi a "salvare" i Decepticon.

La cosa era molto ironica.

Appena entrarono, sentirono Dreadwing sbraitare:

-Era ora che tornaste vermi che non siete altro!

Se fossi libero....Starscream? Knockout?-

Infatti il seeker blu era sorpreso di trovare l'argentato assieme al bot rosso.

-Spiegazioni dopo.-Disse, Starscream prima di aprire la cella dal quale uscì, oltre Dreadwing che recuperò le proprie armi situate in un magazzino lì vicino,anche Sundwave.

Quest'ultimo, notò subito l'umana sulla spalla di Starscream e la indicò.

-Te l'ho già detto: dopo le spiegazioni.-

-Manca solo Megatron.-Notò KO.

-Sarà morto, ora andiamo.-Disse, secco, Starscream dirigendosi verso la porta quando Dreadwing lo fermò.

-E no! Andiamo a liberare anche il nostro leader.-

-Il vostro leader, non il mio.

Ma tanto sarà sicuramente morto!-Ribattè l'argentato, in fondo non voleva di certo salvare colui che lo aveva maltrattato e umiliato per così tanto tempo.

-Se così fosse lo avrebbero già fatto sapere a tutta la nave.-Fece notare il medico rosso.

-So che non siete in buoni rapporti ma abbiamo bisogno anche di lui.-Disse Blue.

Starscream si voltò verso di lei, era sorpreso che gli dicesse ciò ma in fondo aveva ragione e rimanere a discutere era inutile quanto pericoloso.

-E va bene.

Ma ho bisogno che Soundwave disabiliti le difese e le comunicazioni della Nemesiss.

Knockout và con lui mentre io, Blue e Dreadwing cerchiamo Megatron.-

-Aspetta, chi ha detto che sei tu il capo?-Protestò il seeker blu.

-Lo è diventato quando ti ha salvato le chiappe metalliche.-Intervenne Blue a favore dell'amico.

Il bot la guardò strizzito e commentò:

-E va bene ma muoviamoci.-

Appena uscirono fuori dalle celle, si divisero accordandosi per ritrovarsi sul ponte esterno della nave.

KO e Sundwave si diressero verso il centro di comando più vicino mentre gli altri cercavano Megatron.

Per loro sfortuna si imbatterono subito in un corridoi pieno di Insetticon.

-E ora?-Chiese Starscream, nascosto assieme ai suoi insoliti compagni.

-Ci hai portato tu qui, quindi risolvi.-Sbottò Dreadwing.

L'argentato guardò Blue che scosse la testa.

-Sono troppi anche per me.-

-Ma che vuoi fare tu?-Borbottò seccato il seeker blu.

Normalmente non si sarebbe rivolto a lei in quel modo, ma il fatto di collaborare con un traditore del calibro di Starscream lo faceva arrabbiare.

Ignorando il commento dell'altro, si rivolse al suo amico.

-Però posso provare a distrarli.-

-No, troppo pericoloso e poi rischieremo di non incontrarci più.

Ma forse...-

L'argentato controllò nel suo sub spazio situato nel braccio e ne tirò fuori un asta che la ragazza riconobbe immediatamente, infatti commentò:

-Non è la reliquia che ti ha trasformato in umano?-

-Sei stato trasformato in umano?-Intervenne Dredwing, senza essere ascoltato.

-Si, ma si può invertire il processo e trasformare te in cybertoiana.-

-Ma che cavolo hai in mente?!?-Protestò il seeker blu venendo nuovamente ignorato e Starscream proseguì le spiegazioni:

-Ma con te durerà mezz'ora, un ora al massimo.-

-D'accordo, facciamolo.-Accettò senza esitazioni la slipter, saltando giù e rallentando la caduta grazie ai suoi vettori.

Il seeker attivò la reliquia e la puntò sulla ragazza che venne avvolta da una luce bianca.

Per Blue fu un esperienza stranissima.

Tutto il corpo le formicolava mentre la carne veniva sostituita dal metallo e e man mano diventava sempre più alta.

Appena la luce si spense, al posto della ragazzina vi era una seeker blu fisicamente molto somigliante a Starscream a parte per il fatto che non possedeva le ali ed ai lati della testa possedeva due sporgenze che imitavano le corna della ragazza e per un altro piccolo dettaglio.

-Perchè sono così bassa?!-Esclamò appena si rese conto che arrivava a malapena al petto dell'amico.

-Perchè anche per i nostri canoni sei una ragazzina.-Spiegò il seeker argentato.

-Bene, avete fatto, guardate che avete ottenuto.-Disse secco Dreadwing indicando gli Insetticon che si erano accorti della luce emanata dalla trasformazione della ragazzina e si stavano dirigendo verso di loro.

-Bhe, ora posso affrontarli senza problemi.-Disse la ragazzina, esibendo un sorriso simile a quello di Starscream.

I due non potevano vederli ma lei aveva scoperto che, grazia alla trasformazione, la portata dei suoi vettori era aumentata da tre a ben tredici metri!

Infatti appena il primo bestione le si avvicinò non ebbe problemi a farlo a pezzi e stessa sorte subirono i suoi simili.

Starscream non dovette fare molto se non eliminare quelli che sfuggivano alla ragazza mentre Dreadwing si era pietrificato dallo shock.

Non capiva come quella ragazzina riuscisse a fare ciò ma aveva anche riconosciuto le ferite che essa provocava: erano le stesse dei minatori!

Quando anche l'ultimo Insetticon fu abbattuto, Starscream si rivolse a Blue:

-Ti ho già detto che sono felice di non averti come nemica?-

-No, ma è un bel complimento.-Rispose pulendosi la fronte da un po' di energon.

Vedendo la faccia ancora scioccata di Dreadwing, Starscream decise che era il momento di dargli delle spiegazioni mente proseguivano.

 

Da un altra parte della nave.

-Ammetto che ti credevo morta.-Disse Megatron sparando a degli Insetticon con il proprio cannone montato sul braccio.

-Ti sembro così facile da ammazzare?-Ribattè Darkness, lanciando il proprio disco affilato, tagliando la testa ad alcuni avversari.

-No, ma non ti sei più fatta sentire.-Rispose, mentre procedevano lungo il corridoio ormai sgombro.

-So come sparire e credevi che ti avrei parlato ancora dopo quello che è successo?-

-Senti, lo so che sei arrabbiata con me, ma...-

-"Ma" cosa, Megatronus?-La femme gli gettò un rapido sguardo arrabbiato, in contrapposizione al suo solito carattere allegro e vivace.

Aveva usato il vecchio nome del leader Decepticon per sottolineare la sua serietà.

-Ti fai prendere dalla rabbia per non essere stato eletto Prime, non ascolti chi ti sta vicino, hai reso il nostro pianeta inabitabile e continui questa guerra soprattutto per una questione di orgoglio!-

-E' colpa degli Autobot, se non...-

-E no!

Non fare lo scaricabarile!

Assumiti le tue responsabilità!-

I due si fermarono appena si trovarono davanti ad un gruppo di Renegate che, dopo l'iniziale sorpresa iniziarono a sparagli.

-Dobbiamo proprio discutere in questo momento?-Chiese Megatron, mettendosi al riparo per rispondere al fuoco.

-Si!-Fu la secca risposta della femme.

-Sempre la solita permalosa.-

-Meglio di qualcun altro che non sa gestire la propria rabbia.-

Sgombrato anche quel territorio, i due avanzarono ma uno dei bot neri, che era solo ferito, si alzò e provò a sparagli ma la femme se ne accorse e con un calcio lo disarmò per poi metterlo ko.

-Sei in arresto!-Esclamò, guadagnandosi un occhiata stranita da parte del mech grigio.

-Che c'è?

Come ladra ho sempre desiderato dirlo.-

La dichiarazione fece sospirare di esasperazione il mech che si mise la mano sulla fronte mormorando un "Non cambierai mai." prima di ricominciare ad avanzare.

-Spero tu abbia un piano per uscire di qui-Le disse dopo un po' mentre correvano.

-Che ladra sarei se non l'avessi?

E poi ho...-Mentre parlava, si era voltata verso il mech, di conseguenza non si accorse che da un corridoio laterale stava arrivando qualcuno finchè non gli finì addosso, cadendo.

-AHI! Ma chi...-Mormorò quando si accorse di essersi scontrata con quella che sembrava la versione femminile di Starscream, caduta a terra dopo essersi scontrata.

-Dreadwing? Starscream?-Esclamò Sorpreso il leader Decepticon mentre i seeker citati fecero la loro comparsa e si fermarono a guardarli, sorpresi.

-Ci vedo doppio io o c'è uno Starscream di troppo?-Chiese Darkness, alzandosi mentre l'argentato aiutava l'amica a fare lo stesso.

-No, sono Blue.-Spiegò in fretta la ragazza, mentre da dietro di loro si sentivano i versi degli insetticon.

-Meglio cambiare aria.-Commentò la femme bianca, imboccando un altro corridoio seguita dagli altri.

-Ma come è possibile che siano tutti qui, non ci dovrebbero essere gli Autobot?-Si lamentò Starscream.

-No.-Gli rispose Megatron.

-E' stata Darkness a dare il falso allarme.-

-Di qua!-

A chiamarli, da una delle sale, era stato Knockout che dalla porta gli fece cenno di entrare e tutti lo fecero, barricandosi dentro.

-E ora?-Fu l'automatica domanda del medico Decepticon.

-Darkness mi stava dicendo il suo "piano di fuga".-Disse Megatron guardando la femme citata.

-Ora mi accetti i miei consigli?

Comunque il piano è farsi aprire un ponte dagli Autobot.-Rispose, guardando Starscream.

-Sapevo che ti eri alleato con loro.-Ringhiò, avanzando minacciosamente verso l'argentato che stava già tremando dalla paura quando Blue si mise in mezzo.

Anche se piccola rispetto al leader, il suo sguardo era parecchio inquietante.

-Non abbiamo tempo per le questioni personali, pensiamo ad uscire tutti da questa nave.-Disse, seria.

Deadwing, dopo aver parlato con Soundwave, intervenne, dicendo:

-Soundwave ha provato ad entrare nel cumputer di bordo ma non riesce a disattivare le difese, né inviare comunicazioni all'esterno della nave.

Sembra che abbiano completamente reimpostato le impostazioni della nave e nemmeno lui può più accedervi.-

-Ci toccherà uscire per farci aprire un ponte.-Ragionò Starscream.

-Forse tu puoi volare ma io, la tua amichetta e la nuova femme no.-Osservò Knockout.

-Non direi.

Qua fuori c'è Phoneix e può prenderci tutti e tre.-Intervenne Darkness.

-"Phoneix"?-Ripetè Soundwave, usando la voce della femme.

-La predacon che ha combattuto contro il vostro.

A proposito, lui dovè?-

-Sulla nave di Malware, assieme a Shockwave.-Rispose seccamente, Megatron.

-Ottimo, un problema di meno.

Allora, chi è d'accordo ?-

-Solo perchè è l'unico piano disponibile.-Tagliò corto il leader Decepticon mentre gli altri annuivano.

Detto ciò, l'insolito gruppo uscì e procedettero con cautela nel caso incontrassero qualche Renegate o Insetticon.

Knockout, rimasto in fondo con Dreadwing, gli chiese:

-E quella la femme che ti ha sconfitto due volte?-

-Si.-Ringhiò leggermente.

Non sopportava l'idea di essere stato battuto così facilmente, ma il suo nervosismo si tramutò in stupore quando l'altro commentò:

-Non mi hai detto che era così carina.

Se non ti interessa la prendo io.-

-Ma sei scemo?

In un momento come questo ti metti a parlare di femme?-

-Tutta invidia la tua.

Tranquillo, ti lascio Nissa.-

L'ultima uscita fece sospirare il bot blu dall'esasperazione che si mise la mano sulla fronte.

Mentre i due parlavano, poco più avanti, Blue affiancata a Starscream, gli chiese :

-Quanto mi rimane?-

-Quindici minuti, forse meno.-

-Di che diavolo parlate voi due?-Chiese Megatron che era davanti a tutto il gruppo assieme a Darkness, voltandosi con la testa verso di loro.

L'argentato spiegò in breve come stavano le cose e sapere che colei che avevano vicino era una terrestre, fece innervosire il mech.

-In breve, ti sei portato dietro un peso morto.-Commentò infine.

Blue, spostò il suo amico verso il muro e fece scattare i vettori.

Megatron avvertì lo spostamento nell'aria e un bot nero solitario, appena apparso da un corridoio laterale, si trovò a terra con un buco nel petto.

-Penso che l'unico peso morto in questo momento sia tu.-Disse la ragazza, scollando i vettori ancora ricoperti di energon.

Il mech grigio dovette trattenersi dal mostrarsi sorpreso da ciò a cui aveva assistito.

Cavoli, aveva sottovalutato la ragazzina e doveva ringraziare Primus se in quel momento i due non erano nemici o sarebbe morto senza nemmeno rendersene conto.

Svoltando un corridoio, si imbatterono in un gruppo di Insetticon che li attaccarono ma riuscirono, a fatica ad abbatterli tutti e a proseguire ma si ritrovarono bloccati quando un gruppetto di Renegate si mise sulla loro via iniziando a sparare per bloccargli la strada.

-Dobbiamo passare da...EHY!-Esclamò Megatron quando la Darkness gli saltò addosso e lo usò come scala per raggiungere un condotto sopra di loro.

-Blue, mi vuoi aiutare?

Voi altri, potete distrarli per un po'?-Chiese quando fu dentro.

La ragazza, intuendo ciò che aveva in mente annuì, usando i propri vettori per arrampicarsi.

-Chi ti ha dato il comando?-Fu la secca domanda di Megatron.

-Io.-Fu la risposta.

"E' fuori di testa, ma se sa mettere i piedi intesta a Megatron ha la mia stima."Pensò il seeker d'argento, guardando l'ex-leader, ancora arrabbiato.

L'idea di Darkness era semplice ed efficace:mentre "i ragazzi" distraevano i bot neri, lei e Blue li avrebbero attaccati dall'alto e grazie alla forza dei vettori di quest'ultima, la cosa fu veloce ed efficace.

-Via libera!-Esclamò la femme, uscendo dal condotto assieme all'altra.

Riuscirono a proseguire per un po', finchè Knockout urlò e Dreadwing lo prese poco prima che cadesse, con una spalla forata da un colpo.

-Allora è vero, avete una diclonicus con voi.-Disse una voce alle loro spalle e il gruppo si voltò, in tempo per vedere una squadra di Renegade, capitanate dal bot dalla corazza blue dalle linee rosse e viola che doveva fare da "boia" a Megatron.

Blue lo guardava con occhi sgranati, conosceva la sua "specie"?

I bot neri iniziarono a sparare, costringendoli a ritirarsi in una stanza lì vicino.

Essa si rivelò essere un magazzino pieno di energon oscuro, vi erano persino un paio di contenitori contenenti la sua forma liquida.

Il gruppetto si sparpagliò per la stanza.

Da una parte erano in vantaggio in quanto l'ì dentro i Renegade non potevano usare i blaster ma dall'alto l'esposizione con la sostanza rischiava di indebolirli tutti, ad esclusione di Megatron.

Appena i bot neri li raggiunsero, iniziò lo scontro a fil di spada.

-Stop.-ordinò il mech dalla corazza blu.

Tutti quanti obbedirono e quando Darkness, Starscream e il resto dei Decepticon si voltarono verso di lui ne capirono il motivo.

Il mech teneva per il collo Blue, che aveva precedentemente attaccato di sorpresa, inchiodandola contro un mucchio di cubi di energon oscuro e non solo, uno dei contenitori presenti si era rovesciato, versando il liquido in testa alla ragazza che reggeva il braccio dell'avversario nel tentativo di fargli allentare la presa.

-Arrendetevi o muore.-Disse, puntando un blaster sulla fronte del suo ostaggio.

Quella vista pietrificò sul posto il seeker d'argento.

L'energon oscuro era estremamente nocivo sia per umani che cybertoiani e il fatto che alla ragazza gliene fosse caduto in testa un intero contenitore non migliorava le cose.

Ma, contrariamente, agli altri che non sapevano che fare, era conscio che quel bot aveva firmato la sua condanna a morte.

-Sai chi sono...-Mormorò la ragazza, facendo voltare il mech che la bloccava.

-...Ma non cosa so fare.-Concluse, facendo scattare tutti e quattro i vettori, ormai leggermente visibili,mirando al petto dell'avversario, trapassandolo.

Gli occhi del mech blu si spensero e cadde all'indietro, con un espressione stupita disegnata in volto.

I Renegade, ancora shoccati da ciò, non fecero in tempo a reagire che nella stanza fece irruzione quello che sembrava un enorme volatile cybertoiano; era Phoneix!

Vedendo che la sua amica ci stava mettendo molto, era entrata a dare una mano e stava sfruttando coda, zampe e ali per scagliare i nemici contro le pareti.

Approfittando della confusione, il gruppetto uscì e arrivò al ponte.

-Ora si vola!-Esclamò Darkness, salendo su Phoneix che spiccò il volo.

Megatron, Dreadwing e Soundwave assunsero le loro forme alternative e fecero lo stesso, Starscream stava per imitarli quando Blue fu avvolta da una luce bianca e azzurra, segno che la sua mezz'ora era scaduta.

Appena tornò normale, il seeker la prese in mano e passò alla sua forma alternativa, decollando.

-HEY! E IO?-Urlò Knockout, l'unico rimasto sul ponte in quanto non possedeva la forma aerea.

Phoneix fece un inversione a mezz'aria e tornò indietro, afferrandolo per le spalle e lo sollevò, prima di allontanarsi il più velocemente possibile dalla Nemessis assieme agli altri.

-Blue, stai bene?-Gli chiese, Starscream, preoccupato per la sua esposizione all'energon oscuro.

-Si, tranquillo, non ho nulla.

Probabilmente le mie abilità rigenerative mi hanno protetto.-Lo rassicurò.

Intanto, Megatron dava rapidi sguardi a Darkness in groppa alla predacon.

Sperava che il loro incontro sarebbe stato più tranquillo, ma in fondo con lei non ci si annoiava mai.

Flashback

"Megatronus osservò la città sotto di sé dal balcone in cui si trovava.

Si trovava ad Aiacon, in un appartamento procuratogli dal suo vecchio amico Orion.

Grazie alle prove raccolte dalla "Ladra" erano riusciti ad incastrare "il Camaleonte" e a portarlo al tribunale ma il suo cliente era riuscita a cavarsela e questo non piaceva molto al mech.

-Che spreco.-Disse una voce femminile a fianco asé.

Il mech grigio si girò di scatto, trovandosi la Ladra comodamente seduta sulla ringhiera del balcone al suo fianco, che guardava anche lei la città.

-Qui si spreca Energon a fiume mentre a Kaon si muore di fame.

Sarà per questo che i miei furti si concentrano qui.-Continuò.

-Già.

Ma la situazione cambierà.-

-A proposito, com'è andato il processo?-

-Non molto bene.

"Il camaleonte" è in gabbia, ma il suo cliente è libero per mancanza di prove.-Spiegò, sottolineando l'ultima parta con fare seccato.

-Mi hai appena suggerito a chi riservare una mia"visitina" stasera.

Bè, è stato un piacere collaborare.-

La femme si alzò di scatto e la maschera cadde sul pavimento.

Megatronus guardò stupito gli occhi azzurri della femme mentre raccoglieva la maschera.

-Ops, non l'ho messa bene, pazienza.

Ci sentiamo e se mi cerchi, non preoccuparti, ti trovo io.

Parola di Darkness.-

Disse, facendogli l'occhiolino prima di rimettersi la maschera e usare il suo rampino per allontanarsi.

Il gladiatore la fissò, ancora stupito mentre si allontanava.

Sbaglio o aveva appena visto il volto e sentito il vero nome della Ladra?"

 

 

Angolo Autrice

Nissa ubriaca ci stava XD

Così come Blue e Darkness che con facilità disarmante spengono il leader Decepticon XD

Sembra che ora i Decepticon siano costretti a collaborare con gli Autobot ma ci sarà da fidarsi? E quel Renegate come faceva a sapere che Blue è una diclonicus?

La risposta a questa e altre domande nei prossimicappy

 

P.S. "Il folletto talpa briccone è una citazione a Re di Pixel XD

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Capitolo 11
*** Permanenza ***


L'insolito gruppo volò per circa un ora prima di trovare un punto sicuro lontano dalla Nemesiss in cui atterrare.

In questo lasso di tempo, Starscream ha potuto contattare la base Autobot e informargli della riuscita della missione.

A quel punto Optimus aveva parlato a Megatron, tramite un canale privato ed erano arrivati all'accordo: gli Autobot avrebbero ospitato i Decepticon alla loro base e in cambio avrebbero ricevuto tutte le informazioni disponibili sul loro avversario e un aiuto nei possibili scontri.

Il punto stabilito per l'atterraggio era una piccola radura circondata da un boschetto, ben nascosta da sguardi indiscreti.

Appena i coloro che possedevano la forma aerea si avvicinarono, in un attimo riassunsero il loro aspetto abituale.

Darkness non aspettò nemmeno che Phoneix si avvicinasse al terreno, saltò a pochi metri di altezza e atterrò in piedi, piegando le ginocchia per compensare la caduta.

Ma la predacon sembrava in difficoltà.

-Ho paura di farti male.-Disse a Knockout, mentre volava in cerchio, cercando una soluzione.

-Abbassati piano e mollami dove vuoi!

Sto per sentirmi male!-

Per il povero medico Decepticon, quel volo era stato un vero incubo!

Infatti appena la predacon drago-fenice lo mollò, facendolo involontariamente cadere di faccia, esso si rialzò velocemente esclamando:

-Mai più!

C'è un motivo per cui ho scelto come forma alternativa un veicolo terrestre!-

Poco dopo, davanti a loro si aprì un ponte terrestre dalla quale uscì Optimus, venuto ad assicurarsi di persona che fosse tutto a posto.

Fra i due leader ci fu uno sguardo d'intesa, prima che il mech rosso e blu annunciasse che la loro base era pronta ad ospitarli.

Darkness, che si era accordata pure lei per rimanere assieme a Phoneix, fu la prima ad entrare commentando:

-Bè, adesso navighiamo tutti sulla stessa nave.-

Poi fu il turno di Megatron e gli altri Decepticon.

Starscream, rimasto per ultimo, guardò Phonix mentre entrava e disse:

-Sarebbe facile, potrei assumere la mia forma alternativa e volare il più lontano possibile.-

Blue, seduta sulla sua spalla commentò:

-Forse, ma che ci piaccia o no, ormai siamo coinvolti.-

L'argentato rispose con un sospiro:

-Hai ragione, e poi sono stufo di scappare.-

Per poi entrare anche lui nel ponte.


 

-Come ve lo devo dire?

Sto bene!-Si lamentò Blue mentre Rachet, con l'aiuto dell'infermiera June, prelevava un campione di sangue dalla ragazza per analizzarlo.

-Per ora.

Come Starscream ti ha detto l'Energon Oscuro è molto nocivo per i terresti, Rafel è quasi morto dopo esserne stato esposto.-Rispose il medico Autobot.

-A proposito, è davvero necessario tenerli qui?-Chiese June, indicando con un cenno Megatron, dall'altro capo della stanza nel pieno della sua rimpatriata con la sorella Starlight.

Appena il mech aveva attraversato il ponte, la piccola seeker gli era saltata addosso senza contenere la gioa di aver rincontrato il fratello il quale non aveva esitato a ricambiare l'abbraccio, guadagnandosi lo sguardo stupito dei presenti.

Quando seppe quello che le era successo, volle sapere nome e aspetto dei responsabili, senza nascondere le sue intenzioni di farli a pezzi alla prima occasione.

Ovviamente fra i membri delle due fazioni c'era molta tensione, sapevano che nessuno avrebbe aperto il fuoco o avrebbe tentato di ferire i nuovi alleati, ma avendo combattuto su fronti opposti per molto tempo il nervosismo era alto.

-BLUE!-

A rompere il silenzio imbarazzante che si era creato ci avevano pensato le gemelle Eleven, attirandosi lo sguardo di tutti presenti, facendoli voltare in tempo per vedere le due correre incontro alla slipter dai capelli blu per coinvolgerla in un abbraccio.

I Decepticon, non conoscendo le due nuove arrivate, guardarono incuriositi le due ragazzine completamente identiche aggrappate ad una Blue a dir poco allibita che non aveva la più pallida idea di come reagire.

Era passato molto tempo da quando qualcuno l'aveva abbracciata , non che le desse fastidio, ma non le pareva che fosse il caso.

-M-mollatemi.-Borbottò, senza venire ascoltata.

-Avevamo paura che ti fossi fatta male!-

-Dopo che hai salvato Raf abbiamo capito che sei buona.-Dissero ad alternanza.

-Si.

Grazie.

Ma adesso mollatemi!-Esclamò, e stavolta venne ascoltata.

La scenetta ebbe l'effetto di far ridacchiare la maggior parte dei presenti, sopratutto per la reazione della ragazza.

Riuscì persino a spezzare leggermente la tensione.

Infatti, Optimus si rivolse a Megatron:

-Non sapevo avessi una sorella.-

Lui sbuffò.

-Abbiamo lo stesso padre, ma hanno preferito tenerci separati.-Sintetizzò, senza voler approfondire ulteriormente l'argomento, anzi, sviandolo continuando:

-Come vi ha già detto, le ho chiesto di lasciare il pianeta appena gli scontri si fecero più intensi e per questo che avevo inviato una squadra ad assicurarsi che l'evacuazione dei civili procedesse senza problemi.

Peccato che qualcuno non ha fatto il suo dovere.-

Sottolineò l'ultima frase fissando con rabbia Starscream.

Avendo gli sguardi interrogativi di tutti i presenti addosso, l'argentato spiegò:

-Eravamo io assieme alla mia squadra a supervisionare l'evacuazione.-

Starlight, capendo la rabbia del fratello, tentò di difendere il seeker, comunicando: “Non poteva sapere che l'astronave su cui mi trovavo sarebbe stata attaccata!”

-Lo so, ma avrebbe dovuto fare più attenzione a svolgere i miei ordini.-Rispose, incrociando le braccia.

Onde evitare l'inizio di una discussione che rischiava di finire male, Optimus intervenne chiedendo al mech grigio:

-Riguardo ai Renegade, cosa sai di loro?-

-Sono venuti qui con un astronave da cui il loro capo, Malware, non esce quasi mai se non in rare occasioni.

Non sappiamo se hanno qualche nascondiglio sulla terra, gli unici contatti che avevamo con lui era tramite comm. Link e i suoi sottoposti.

Quando ci hanno contattato, ho accettato di allearmi con loro solo perchè avevano Starlight.

Fin da subito il loro capo ha rilevato il suo interesse per l'energon oscuro e i pezzi della Chiave.-

-A proposito di essa, sai quanti pezzi hanno recuperato?-Chiese il mech rosso e blu.

-Tre, tutti in mano a quell'ammasso di glitch.-Fu la secca risposta.

-Ma ora ho io delle domande per voi.-Continuò indicando con un cenno del capo Blue.

Agli Autobot non restò che spiegare della natura diclunicus della ragazza e delle sue abilità.

-Quindi anche quelle due...-Si intromise Dreadwing, indicando le gemelle che si nascosero dietro Blue, ricevendo uno sguardo leggermente infastidito della ragazza che rispose:

-Si, diclonicus come me.

A questo proposito...-Continuò, appoggiandosi sulla ringhiera del rialzamento in cui si trovavano con aria pensierosa -...uno dei Renegate mi ha riconosciuto come tale, anche se sembrava non essere a conoscenza delle mie abilità, e all'inizio ho avuto l'impressione che sapessero che Starscream si sarebbe intrufolato nella Nemesiss.-

-Molto probabilmente si aspettavano una mossa del genere, ma per il fatto che ti abbia riconosciuta non so che dirti.-Rispose Rachet.

-Ora che mi viene in mente, come avete individuato la nostra base a Jasper?-Chiese Arcee.

-Non siamo stati noi, abbiamo ricevuto le coordinate dai Renegade.-Fu la risposta di Megatron.

Mentre i bot parlavano, June, notando che le gemelle Eleven sembravano stanche, naturale dato che era tardi, decise di accompagnarle a letto.

-Blue, non vieni?-Chiese all'altra ragazza.

-No grazie, non sono stanca e vorrei sentire la discussione.-Fu la risposta.

L'infermiera annuì ed uscì.

Mentre si dirigeva verso la stanza che le era stata affidata per quella sera, si trovò a pensare a quella ragazza.

Fin dalle prime parole che aveva scambiato con lei mentre era in convalescenza, aveva notato il suo carattere freddo e distaccato.

Onestamente, le metteva molta inquietudine.

L'idea che fosse andata con Starscream e, stando a ciò che aveva sentito, eliminato molti avversari senza esitazione, non migliorava di certo il suo parere.

D'altronde, quella ragazza sembrava essere in sintonia con il seeker e conoscendo la fama dell'ex traditore...

-Qualcosa non va?-Chiesero le gemelle, destandola dai suoi pensieri.

-A...niente...pensavo.-

-Ai Decepticon?-

-Hanno promesso che non faranno male a nessuno-Dissero ad alternanza.

-N...no, a Blue, non so cosa pensare di lei.-

-Ha salvato Raf.-

-Non può essere cattiva.-

L'infermiera annuì solo per educazione.

Vero, c'era anche quel fatto ma da quello che sapeva, poteva averlo fatto per un tornaconto personale.

Forse Blue gli faceva più paura dei Decepticon perchè non sapeva cosa aspettarsi da lei?


 

Autobot e Decepticon continuarono a parlare per un bel po' finchè non decisero che era il momento di andare a riposare.

Ad ogni bot fu assegnata una stanza, preparata appositamente per loro, ma dato il loro numero alcuni dovettero condividerla come le quattro femme che si ritrovarono nello stesso alloggio, oppure Dreadwing con Knockout o Bulkhead con Wheeljack.

Ovviamente c'era chi aveva la stanza tutta per sé come Starscream o Megatron.

Quest'ultimo non riusciva a prendere sonno, impegnato a rimuginare sugli ultimi eventi.

Molti erano positivi: aveva ritrovato sua sorella, era vivo, aveva degli alleati e aveva la possibilità di farla pagare a Malware; ma allo stesso tempo aveva perso la Nemessis, la maggior parte del suo esercito e si era fatto manipolare come un idiota.

Poi c'erano dei fatti che non sapeva come catalogare, come l'essersi alleato proprio con Optimus ma sopratutto, la ricomparsa di Darkness.

Sapeva bene che la sua presenza bastava per fargli fare cose che normalmente non farebbe.

I suoi pensieri furono interrotti dal rumore di qualcuno che bussava alla sua porta.

Il mech, pensando che fosse Optimus e dato che per abitudine chiudeva la porta a chiave, si alzò con uno sbuffo e andò ad aprigli.

Ma invece del leader Autobot si trovò davanti Starlight.

Essa mosse le labbra come per parlare ma, ricordandosi di non poterlo più fare, scrisse sul datapad: ”Posso dormire con te?”

Il mech grigio le concesse un sorriso e le fece segno di entrare.


 

-Hai dormito ancora su un divano?-Chiese Rachet a Blue, mentre si stiracchiava.

Ormai era mattina e la ragazza si era appena svegliata dopo aver dormito, come sopracitato, sul divano di quella stanza.

-Si, è un problema?-

-No, mi chiedo solo cos'hai contro i letti.-

La ragazza scrollò le spalle e rispose:

-Troppo morbidi.

Sono abituata a dormire su superfici rigide o mi sveglio con il mal di schiena.-

In quel momento, anche Starscream entrò nella stanza.

-'Giorno Blue.

Vedo che non sono l'unico a svegliarmi presto.-

Rachet non rispose, tenendo il viso sul cumputer, indicò il soffitto.

Il seeker alzò lo sguardo, per trovare Darkness a testa in giù, reggendosi con le gambe ad una trave.

Fortuna era una struttura resistente e la femme non era così pesante da causarne la rottura.

-Cosa cavolo stai facendo?-Non si trattenne dal chiederle.

-Stretching mattutino.-Rispose con semplicità, saltando giù e atterrando come se nulla fosse davanti a lui.

“Più passo tempo con lei, più mi convinco della sua mancanza di sanità mentale.”Pensò l'argentato mentre la femme si rialzava.

Di colpo essa strinse gli occhi e avvicinò il viso a Starscream con fare incuriosito.

-Che c'è?-Esclamò, sorpreso dall'improvviso cambio di comportamento, indietreggiando.

-Mi era sembrato...nulla sarà la luce.-Rispose la femme, allontanandosi così come si era avvicinata.

Eppure le era sembrato di vedere qualcosa negli occhi del seeker.

In quell'istante arrivò Megatron, che aveva visto la scena, assieme alla sorella e chiese in malo modo.

-Qualche problema?-

-Nulla di tua competenza.-Fu la secca risposta della femme bianca.

Starscream la guardò, sorpreso.

Un attimo prima era la solita allegrona, con l'arrivo del suo ex-leader aveva improvvisamente cambiato carattere, divenendo seria e, apparentemente, innervosita.

Pian piano anche il resto degli occupanti della base si svegliarono e si diedero da fare per organizzare il da farsi, anche per quanto riguardava il pattugliamento e la ricerca delle miniere di Energon.

Per il resto, la giornata passò con tranquillità mentre portavano delle migliorie alla base in modo che potesse contenere più bot, solo la sera ci furono dei problemi, che partirono da una sola frase.

-Lei deve proprio stare qui?-La domanda, partita da Knokcout, fece voltare la maggior pare dei presenti che si voltarono per vedere che il medico Decepticon si riferiva all'unica terrestre rimasta con loro tutto il giorno: Blue.

La sopracitata si voltò verso di lui.

-Ma si può sapere che vuoi?-Gli chiese.

* Non ti ha fatto niente.* L'appoggiò Bumblebee.

-Sta qua a dar fastidio.-

-Ti faccio notare che senza di lei non saresti qui.-Intervenne Starscream.

Non capiva cosa gli prendesse al bot rosso e anche il resto dei presenti ascoltavano senza capire.

-E io ti faccio che lei non ha difficoltà a far fuori chi ha davanti.-

Ormai la tensione che si stava accumulata era tale che si poteva tagliare con un coltello.

Stavolta a prendere la parola fu Blue, avvicinandosi senza esitazione al bot rosso.

-E' vero, ma credi sul serio che mi metterei ad uccidere a caso solo perchè mi va?-

-Considerando che sei un mostriciattolo non mi sorprenderebbe.

Scommetto che i tuoi genitori appena ti hanno visto ti hanno buttata come un rifiuto, forse sei una figlia di...-

-BLUE!-Stavolta ad urlare fu Starscream in quanto la ragazza aveva usato i suoi vettori per saltare e reggersi davanti al viso di Knockout.

Poteva sopportare gli insulti rivolti a se stessa ma chi parlava male dei suoi genitori.

Se non fosse stato per il richiamo dell'amico, avrebbe dato una bella lezione al bot rosso ma si limitò a guardarlo dritto negli occhi con rabbia e dire:

-Un altra parola sui miei genitori e la tua testa finisce dall'altra parte della stanza.

Una diclonicus come me può esserti nemica per tutta la vita.-

Detto ciò, ritornò a terra e corse via.

Tutti i presenti erano rimasti pietrificati, cercando ancora di capire che fosse successo.

Solo Starscream si mosse, e con movimenti rapidi, si avvicinò al bot rosso e con artigliata gli sfregiò la sua verniciatura sul petto.

-EHI! MA CHE TI PREND...-

-CHE TI PRENDE A TE PIUTTOSTO!

Perchè ti sei comportato in quel modo?-

-Ho solo detto la verità!

Hai visto che ha fatto?

Possibile che sia l'unico a capire che sia una minaccia?-

-La conosco da più tempo di te e se non l'avessi provocata non sarebbe finita così!-

Megatron e Optimus stavano per intervenire ma Darkness fu più veloce a piantarsi in mezzo a loro ed esclamare:

-PIANTATELA! ALTRIMENTI SCULACCIO TUTTI E DUE!-

Inutile dire che la cosa non solo li bloccò ma le fece guadagnare gli sguardi straniti di tutti.

-”Sculacciare”?-Ebbe il coraggio di fargli eco Megatron per farle notare l'assurdità della minaccia.

Di certo non si aspettava che rispondesse:

-Sculaccio anche te.-

A quel punto, Wheeljack e un altro paio di presenti ebbero l'improvvisa urgenza di lasciare rapidamente la stanza per scoppiare a ridere.

Optimus, uno dei pochi rimasti seri, si rivolse a Strarscream:

-Tu conosci il motivo per il quale ha reagito così?-

Il seeker annuì, dicendo:

-Ha perso entrambi i genitori, per questo è molto sensibile all'argomento.-

-Tze, se sono morti mica si offendono.-

-Sta zitto e vedi di farti perdonare da lei.

Servi tutto intero.-Disse Megatron.

-Cosa? Ma io...-

-Era un ordine.-

Intanto, Starscream si voltò verso dove la sua amica era corsa via.

Sapeva che in quei momenti poteva solo aspettare che si tranquillizzasse un po'.


 

Era passata un ora dalla litigata con Knockout.

Blue era uscita e si era arrampicata sul tetto della base e si limitava a guardare il cielo stellato.

-Ehi!-Si sentì chiamare.

La ragazza si alzò per sporgesi leggermente.

Circa dieci metri più in basso vi era Starscream che le fece segno di scendere con il capo.

Essa obbedì, scendendo e andando a sedersi sulla mano aperta del seeker.

-Meglio?-Le chiese.

-Si...meglio di prima.-Mormorò a capo chino.

-Non capisco perchè Knockout si è comportato così, di solito è più calmo.-

-Forse lo so so io.-Disse una voce alle loro spalle.

Voltandosi, videro che era Dreadwing.

-E' dalla morte di Breackdown che sta cambiando, è più chiuso, concentrato sul suo lavoro, non partecipa più nemmeno alle gare con gli umani.-Spiegò.

-Ma perchè prendersela con lei?-Fu la domanda dell'argentato.

La cosa stupì il seeker blu, allora era vero che il traditore aveva legato con qualcuno di diverso della sua specie.

-Non siamo riusciti a trovare il corpo di Breackdown, siamo sicuri che l'abbia preso la M.E.C.H.-

All'udire il nome dell'organizzazione, la ragazza alzò la testa mentre l'altro continuava:

-L'idea che quei terresti profanino il corpo di un nostro simile mi disgusta molto e immagino che per Knockout sia ancora peggio.-

-Adesso capisco, grazie delle informazioni.-Disse l'argentato.

Dreadwing rispose con un cenno del capo e ritornò dentro, lasciando nuovamente soli di due.


 

Angolo Autrice

Alla fine i due team si sono uniti ma sorgono già i primi problemi, riusciranno a risolvere le loro divergenze e ad andare d'accordo?

Si scoprirà nei prossimi cappy.

Saluti da Ala

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Capitolo 12
*** Time to stop! Pt1 ***


Il giorno dopo alla base era tutto abbastanza tranquillo, nonostante la litigata del giorno prima.

Stavolta, oltre a Blue, erano presenti anche Jack, le gemelle e Miko, gli unici assenti erano June, al lavoro e Raf, che non se la sentiva ancora di incontrare i Decepticon.

Quel pomeriggio, Darkness chiese a Starscream di uscire, dicendogli che doveva parlargli di una cosa in privato.

Megatron, avendoli tenuti sott'occhio per tutto il tempo, con una scusa, uscì pure lui.

“Se è quello che penso, Starscream è un seeker morto.” Pensò fra sé.

Dato che la base era vicina era ad una piccolo canyon ricco di enormi rocce, i due, ignari di essere seguiti, si allontanarono per un bel po' prima di trovare un posto abbastanza tranquillo in cui parlare.

Il mech grigio si nascose dietro una roccia abbastanza grande per coprirlo e si sporse per osservarli, ma era troppo distante per sentire quello che dicevano.

-Chi stiamo seguendo?-Chiese una voce che lo fece sobbalzare dalla sorpresa.

-MA CHE...?

Non ci posso credere.-Esclamò esasperato, portandosi la mano al viso.

Infatti, ai suoi piedi, nascosta con lui, vi era Miko.

-Cosa ci fai qui?

Anzi, non voglio saperlo!

Vattene!-Esclamò, scuotendo la mano come se stesse cacciando un insetto fastidioso.

Ma la nipponica non gli diede retta e si sporse per vedere il seeker e la femme.

-Ooooooh, gelosia?-

-Certo che no!

Voglio capire che cosa hanno in mente quei due!

Ora smamma!-Rispose il mech infastidito, se non avesse stretto quell'accordo con Optimus, chissà che le avrebbe fatto, e quella ragazzina stava chiaramente sfruttando la sua “immunità diplomatica”.

-Non darò fastidio.-

-Non mi interessa!

Và via!-

-L'hai voluto tu.-

La ragazza mise le mani davanti alla bocca a mò di megafono e urlò:

-EHY D...-

-Shhhhhh!

Va bene, rimani ma non una parola!-Esclamò il mech, innervosito, tornando ad osservare i due che, per fortuna, non si erano accorti di nulla.


 

-Di che volevi parlarmi?-Fu la domanda di Starscream appena si fermarono.

-Mai sentito parlare della “gilda dei ladri”?-Chiese la femme bianca.

-Quel gruppo di teppisti che si divertono a rubare e creare problemi? Una o due volte.

Ma perchè?-

-Io ne sono membro.-Annunciò con orgoglio.

-Chissà perché non mi sorprende, ma non credo che tu mi abbia portato qui solo per dirmi questo.-Fu la risposta sarcastica.

-Esatto, ti ho osservato e di una cosa sono sicura tu...- Disse, indicandolo -...saresti un membro perfetto!-

-Tu mi predi in giro.

Io? In questa “gilda”?

Non ho intenzione di diventare parte di un gruppo di teppistelli che vanno in giro a rubare.-

-Quello è nulla in confronto a ciò che facciamo realmente.

Infatti, seguiamo una sorta di filosofia.-La femme si sedette su un masso abbastanza alto prima di proseguire.

-In un certo senso ci occupiamo di “tenere l'equilibrio”, come ben sai la maggior parte dei nostri furti ai tempi della così detta “Età dell'oro” di Cybertron erano i ricchi in quanto la nostra gilda era formata, per la maggior parte, da coloro che risentivano dell'assurda diseguaglianza sociale.

Non sopportavamo vedere città come Aiacon prosperare mentre altre come Kaon cadere nella povertà più totale.-

-Quindi deduco che eravate tutti dalla parte degli attuali Decepticon.-Disse il seeker, sedendosi accanto a lei.

-Più che altro sostenevamo Megatronus e le sue idee.

Un po' immaginavamo che la guerra sarebbe stata, per scatenare il cambiamento o, per usare le parole di un filosofo terrestre, “Come il movimento dei venti preserva il mare dalla putredine”.

Purtroppo con la creazione delle due fazioni che avevano come obbiettivo comune la libertà ma con diversi metodi, anche all'interno della gilda ci sono state altrettante divisioni, anche se indossare simboli diversi non ha impedito ai membri di rimanere in buoni rapporti fra loro.-

-Va bene, ma che c'entro io?

E poi alla fine, se ci sarà, sarà una delle due fazioni e a prevalere e questo gruppo non avrà più nulla da fare.-

Lei lo guardò come se avesse appena sentito la cosa più stupida mai detta e rispose:

-La Gilda è sempre esistita, non sparirà mai e il conflitto avrà eccome una fine!-

-Solo per questa stupida alleanza?

Scommetto che, morto Malware, Megatron sparerà in testa a Optimus e avrà vinto, sempre che quest'ultimo non schivi e risponda al fuoco.-

-Naaa, io credo che quest'alleanza cambierà parecchie cose.

Tornando a noi, come ti ho detto credo, anzi sono fermamente convinta che hai le caratteristiche e abilità giuste.-

-L'ultimo che ha usato quelle parole per convincermi ad allearmi con lui mi ha minacciato di morte.

E comunque che cosa guadagnerei?-

La femme si mise a ridacchiare per le parole del seeker, prima di rispondere:

-La Gilda è come un enorme famiglia con regole ben precise basate sul rispetto, certo, non sarà il gruppo perfetto tutto pace e amore ma è funzionale.

In fondo non cerchi proprio questo?

Ah, anche Blue può farne parte.-

-Ok...Primo: come fai a sapere che cosa voglio?

Secondo: anche lei?-

L'argentato in quel momento stava cercando di nascondere il fatto che la femme aveva colto nel segno.

Essa, gli mise amichevolmente una mano sulla spalle e rispose:

-Essere una ladra, stranamente aiuta a capire meglio chi ti sta intorno e nonostante ciò non sia infallibile, aiuta molto.

Riguardo Blue, a noi non importa chi sia, basta che abbia talento e una giusta moralità.

Comunque non voglio metterti pressione; quando si diventa membri delle Gilda lo si è per tutta la vita, quindi se sei interessato basta che me lo dici e ti rivelerò i dettagli.

Ora meglio tornare dai nostri amici.-

Detto ciò, mentre si alzarono, Starscream venne colpito alla nuca da qualcosa.

-AHI! Che è stato?-Si lamentò, guardandosi in giro.

Darkness guardò in direzione di un masso con un espressione parecchi innervosita che cambiò subito dopo.

-Bho, sarà un sasso rotolato lungo le pareti.-Disse, scrollando le spalle, d'altronde erano pur sempre in un canyon.

-Un sasso con una buon mira.-Si lamentò l'argentato.


 

-Non posso crederci!

L'hai fatto veramente!-Esclamò Miko tutta eccitata mentre Megatron rimaneva nascosto dietro la roccia.

Era stato lui, dopo aver visto che la femme aveva appoggiato la mano sulla spalla del seeker non aveva più resistito, così ha preso il primo sasso a portata di mano e l'aveva lanciato contro di lui.

-Si l'ho fatto, ma non una parola con nessuno!-

-Promesso!-

Detto ciò, il leader Decepticon attese che i due raggiungessero per primi la base per poi partire pure lui assieme all'umana.

-Li pedinerai ancora?-Gli chiese.

-Forse.-

-Sei geloso di Starscream?-

-E perché dovrei esserlo?-

-Magari sei innamorato di Darkness.-

-Lei è una scocciatrice e basta.

Ma non stai mai zitta?-


 

Intanto alla base.

“Ma dov'è sparito Dreadwing?” Si chiese Wheeljack.

Lui e il seeker blu avevano dei parecchi conti in sospeso e preferiva mettere in chiaro sin da subito che alla fine dell'alleanza li avrebbero regolati.

Finalmente lo trovò, in una delle stanza ma non era pronto allo spettacolo che gli si parò davanti.

Infatti, il seeker era sdraiato a terra e stava aiutando le gemelle mentre leggevano un libro, spiegandogli con calma il significato di alcuni termini che non conoscevano.

Dal suo punto di vista era un bel quadretto comico.

-E quando penso di averle viste tutte!-Esclamò divertito, attirando l'attenzione del seeker che scrollò le spalle.

-Che vuoi?

Prima della guerra ero insegnante.-

-Questo non l'avrei mai detto.

Comunque sono qui solo per dirti questo: a fine alleanza, non abbassare la guardia.-

-Lo stesso vale per te.-Rispose, per poi tornare a concentrarsi sulle gemelle mentre l'ex demolitore usciva.

Non si sarebbe mai aspettato che quel seeker legasse subito a quelle due.


 

-Era ora!-Commentò Rachet appena vide Starscream e Darkness rientrare.

-Ho bisogno di te.-Aggiunse, rivolto alla femme, facendole cenno di seguirlo.

Il medico guidò la femme fino ad un angolo della base dove si trovava Phonix, profondamente addormentata davanti ad una porta.

-Quello è il magazzino di Energon.-Spiegò il bot, tenendosi la mano dietro la testa in segno di esasperazione.

-Aspetta, fammi indovinare: Phoneix si è addormentata davanti ad esso e non riuscite più a svegliarla o a spostarla, giusto?-Lo precedette la femme, divertita, ricevendo un cenno affermativo.

-Non è la prima volta, quando si addormenta è quasi impossibile svegliarla o muoverla, ma io conosco il modo.-Continuò, facendogli l'occhiolino.

Darkness si avvicinò alla parete a fianco della predacon-fenice per poi urlare:

-SCOIATTOLO!-

-DOVE?DOVE?DOVE?-Trillò la predacon, svegliandosi di scatto, iniziando a saltare e girare su se stessa, come per cercare l'animale.

La femme bianca si stava tenendo la pancia per il troppo ridere mentre Rachet le guardava con un espressione che diceva “sul serio?”.

Una volta capito che non c'era nessuno scoiattolo nella zona, la predacon si sedette e sbuffò, infastidita.

-Scusa se ti ho svegliato, ma non puoi dormire davanti al magazzino di Energon.-Gli disse Darkness, una volta ripresa dalle risate.

-E' il magazzino di Energon?

Scusate, vedevo che di qua non ci passava nessuno così mi sono addormentata qui.-Si giustificò.

-Perché non riposi nell'alloggio?-Chiese, giustamente, Rachet.

Lei lo guardò un attimo e, arrossendo, ammise:

-Me ne sono dimenticata, sono abituata a dormire dove capita.-

-Va bene ma un ultima domanda: “Scoiattolo”?-

A sentire quella parola, Darkness ebbe un altro attacco di ridarella mentre la sua amica esclamava.

-Gli scoiattoli sono malvagi!

Non puoi addormentarti tranquillamente sotto un albero che loro ti lanciano le ghiande o qualsiasi altra cosa sotto zampa!-

A quel punto, anche uno serio come Rachet faticava a trattenere le risate, soprattutto per la convinzione con il quale la predacon pronunciava quelle parole.

Quelle due femme forse non erano molto normali, ma, in fondo, la loro scintilla era nel giusto e la loro presenza e allegria aiutava a superare il difficile periodo che stavano passando.


 

Da un altra parte.

Knockout uscì dal suo alloggio.

Aveva passato tutta la mattina lì dentro, specialmente per evitare di incrociare di nuovo quella terrestre.

Chiederle scusa?

Tze non se ne parlava proprio.

Avevano sottovalutato la forza delle M.E.C.H. e guarda che era successo e ora che erano sotto lo stesso tetto di una, anzi tre, creature che possono uccidere con la stessa facilità con la quale respirano, dire che va tutto bene è una cosa da pazzi.

Gli ritornarono in mente le parole di Nissa, riguardo a non sottovalutare nessuno.

-Era ora, pensavo che non uscissi più.-

Una voce femminile lo fece voltare e vide che, appoggiata con la schiena alla parete vicino alla porta del suo alloggio vi era Blue.

Perfetto, l'ultima persona che voleva incontrare.

-Venuta a prendere la mia testa, mostriciattolo?-Le disse seccamente.

Non voleva avere niente a che fare con lei.

-Quello, forse, un altra volta.

Ma ammetto che ieri ho, in parte, esagerato.-Rispose, avvicinandosi a lui.

-Dato che staccare teste è nella tua natura, direi che ti sei anche trattenuta.-

-Dreadwing mi ha detto di Breakdown.-

Dritta al punto.

Infatti il bot rosso si pietrificò, prima di rispondere.

-E con ciò?-

-Ti stai sfogando contro l'avversario sbagliato, io non sono la M.E.C.H. -

-Sei una terrestre, come loro.

E di certo dotata dello stesso livello di sadicità.

Non mi sorprenderebbe se ti alleassi con loro.-

Parole sbagliate.

-NON MI ALLEREREI MAI CON QUEL GRUPPO DI ASSASSINI!-Urlò con rabbia.

I suoi vettori erano involontariamente scattati, colpendo la parete e lasciando profondi solchi, ma stavolta si trattenne dall'attaccare Knockout che la guardava sorpreso.

-Quattro anni fa.-Parlò, senza trattenere la rabbia.

-Venni catturata da loro.

Sono stata rinchiusa in un centro per studiare i miei poteri.

Mi sono liberata a solo quasi due mesi fa, credi veramente che abbia voglia di allearmi con chi mi usava come cavia da laboratorio?

Fattelo entrare in testa: voglio che la M.E.C.H paghi per ciò che ha fatto forse più di te.

Quindi smettila di fare il bambino!-

Il bot rosso chinò il capo, vergognandosi.

Non si era minimamente aspettato che quella ragazzina avesse sofferto per mano degli stessi aguzzini che hanno preso il corpo del suo amico.

Anzi, a colei che aveva preso davanti, avevano preso di più.

-I..io non lo sapevo.

S- scusa.-Mormorò.

Lei voltò i tacchi e se ne andò.

Non prima di avergli detto, quasi sibilato:

-Coloro che non sanno, non dovrebbero giudicare.-


 

Angolo autrice

Per la parte, Dredwing come insegnante, bè mi ispirava, soprattutto dopo aver visto una bella immagine di Dreadwing che legge con degli occhiali, e poi sono di parte, anch'io ho gli occhiali ù.ù

Riguardo Megatron, la sua scena è una citazione ad un film che mi è piaciuto particolarmente, vediamo se lo indovinate.

Mentre Phoneix, bè, ho sempre adorato la scena di Up e le reazioni dei cani al solo pronunciare la parola “scoiattolo” XD Ora che Blue e Knockout sono riusciti, in parte, a risolvere i loro problemi sembra che ne sia spuntato un altro. Consiglio di fare attenzione riguardo Darkness, Megatro e Starscream; chissà che combineranno quei tre. Saluti da Ala

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Capitolo 13
*** Time to stop! Pt2 ***


Il giorno successivo sembrava andare tutto bene.

Certo, erano passati solo tre giorni dalla convivenza Autobot-Decepticon ma la tensione iniziale stava lentamente diminuendo.

Persino Rafael aveva raccolto un po' di coraggio e, dopo la scuola, era presente alla base assieme a Miko e Jack.

-Era ora, pensavo che biologia non finisse più!-Esclamò la ragazza, appena arrivata con Bulkhead, lanciando lo zaino sul divano della base senza accorgersi che era già occupato da Blue.

Essa si svegliò di soprassalto nel sentire l'improvviso peso colpirla sulla pancia.

-EHY!-Esclamò, irritata per il fatto di essere stata svegliata.

-Scusa!

Non ti avevo vista!-Si scusò la nipponica.

-La solita delicata.-Fu il commento pungente di Rachet, che stava lavorando ad alcuni aggiornamenti sul computer, aiutato da Sundwave.

-Jack!-Esclamarono le gemelle, presenti anche loro alla base.

Il corvino si trovò stretto nel loro abbraccio, facendo ridacchiare Miko e Raf.

-Hey doc.

Puoi aprire il ponte su una palude?-Chiese Miko.

-Non chiamarmi Doc.

E a che ti servirebbe?-Chiese il medico Autobot, senza staccare gli occhi dal computer.

-Oggi a biologia c'era la vivisezione delle rane.-Rispose.

-Che schifo.-Commentò il Bot bianco e rosso.

-Già.

Di solito c'è la possibilità di farlo o al computer o dal vero, ma io ho salvato la rana vera nascondendola nel mio zaino.-Annunciò con orgoglio.

All'udire ciò, Blue, che aveva ancora fra le mani lo zaino della ragazza, lo lanciò verso di lei urlando:

-DIRLO PRIMA NO?!?!-

I presenti rimasero stupiti dalla reazione della ragazza che si era alzata, allontanandosi da loro.

Sembrava...terrorizzata?

Non l'avevano mai vista spaventata.

Bhè, al dire il vero, era la prima volta che mostrava un emozione che non sia apatia o rabbia.

-Aspetta...tu hai paura delle rane?-Chiese Raf.

-Sono viscide, bavose, strane e vogliamo parlare delle loro lingue?-Disse, rabbrividendo.

Jack si trovò involontariamente a sorridere.

Una come lei aveva paura di delle semplici rane?

La cosa era molto ironica ma vedere Blue, sempre seria e apatica, anche lei spaventata da qualcosa la rendeva in un certo senso più...umana.

-Tranquilla, è qua dentro e la farò uscire solo quando la trasporteremo da qualche parte.-La rassicurò Miko, anche lei divertita per la scoperta.

La slipter annuì, ma prese comunque le distanze da quella zona.

In quel momento Knockout entrò e passò con lo sguardo la stanza.

Una volta trovato chi cercava, Blue, le si avvicinò.

-Ehy...-La salutò, un po' imbarazzato.

-Ehy.-Rispose quasi seccamente la diclonicus.

Il bot rosso si assicurò che gli altri fossero occupati per sentirgli e le disse:

-Per ieri...ti volevo chiedere ancora scusa.-

-Scuse accettate, in fondo abbiamo un nemico comune e... so come ci si sente a perdere un amico.-Rispose, guardandolo negli occhi.

-Ehm...Blue, abbiamo un problema.-La chiamò Miko.

-Cosa c'è?-Chiese, voltandosi.

-La rana è scappata.-


 

In una stanza vicina.

“Dovresti smetterla di prendertela con Strarscream.”

Era il testo nel datapad che Starlight aveva rivolto al fratello.

I due stavano percorrendo i corridoi vicino agli alloggi.

-Non lo conosci come me, se le cerca.

Oltre a non aver fatto il suo dovere, come difendere la tua nave, ho ormai perso il conto di tutte le volte che ha tentato di eliminarmi per prendere il mio posto.-Rispose seccamente.

La sorella, vedendo che lui e Starscream non andavano molto d'accordo, stava cercando il modo per cessare la loro reciproca ostilità partendo dal fratello.

“Allora perché era il tuo secondo in comando?”

-Per due motivi: uno, non nego che sia intelligente e due: per tenerlo sott'occhio.-

Il mech conteneva il suo nervosismo, causato dall'argomento, solo perchè stava parlando con la sorella.

La femme ci pensò un attimo prima di scrivere:

“Secondo me dovete parlare.”

-E di cosa?

Lui conosceva il suo posto e gli ho dato più occasioni di qualsiasi altro mech o femme ma alla fine la situazione è sempre la stessa con lui che tenta di eliminarmi, non ci riesce e le prende.

Cambiamo argomento, o rischio di rimanere nervoso tutto il giorno.-

“Va bene, ma evitare un problema non lo risolve.”

-Io non sto evi...-

Il mech si interruppe e si fermò quando da una stanza uscirono Starscream e Darkness che chiacchieravano allegramente.

Starlight si accorse che il fratello, mentre li guardava, stringeva i pugni.

“Che succede?” Scrisse sul datapad.

-Nulla, solo due seccatori.-Rispose mentre alla discussione fra il seeker e la femme si unì anche Optimus.

Quando i cinque si radunarono, si diressero verso la sala principale, si trovarono davanti una scena veramente bizzarra: Jack, Miko, Raf e le gemelle stavano girando per la base, controllando ogni angolo come in cerca di qualcosa, aiutati da Rachet, Sundwave, Arcee e Knockout.

-Qualcuno l'ha vista?-Chiese Raf.

-No.-Fu la risposta degli altri.

-Ma che sta succedendo?-Chiese Optimus, perplesso.

-Miko si è portata dietro una rana e ora non la trova più.-Sintetizzò Rachet, controllando dove metteva i piedi per paura di calpestarla.

Nel sentire ciò, Starscream ridacchiò e chiese:

-Dov'è Blue?-

-Lassù.-Il medico Decepticon indicò il soffitto su cui, seduta su una trave vi era la ragazza.

-Appena ha saputo che la rana era scappata è salita lì e si rifiuta di scendere.-

-TROVATA!-Urlarono le gemelle, tentando di acchiapparla, senza riuscirci.

Raf tentò a sua volta di prenderla ma le due ragazze ebbero la stessa idea e finirono per inzuccarsi fra loro mentre la rana se ne saltava via come se nulla fosse.

Persino Megatron dovette ammettere che, vedere quel gruppetto di ragazzini correre dietro a quell'animaletto era lo spettacolo più ridicolo a cui avesse assistito.

Ma ben presto il divertimento finì quando Jack riuscì ad intrappolare l'animale in un barattolo.

-Fatto?-Chiese Blue che dalla sua posizione, aveva assistito alla scena.

-Si, catturata e chiusa nel barattolo.-Rispose Miko facendogli segno dell'ok.

Con un sospiro di sollievo, la ragazza scese.

-Ribadisco ciò che ho detto tempo fa.-Disse Starscream avvicinandosi alla sua amica.

-Se sapessero che le rane sono il tuo punto debole, te le lancerebbero contro.-

All'udire ciò, la ragazza voltò la testa indignata e, incrociando le braccia, sbottò:

-Ma sta zitto.-

-Posso almeno dirti che è scappata di nuovo?-

All'udire ciò, con un urlo usò i suoi vettori per saltare su una spalla dell'amico, causando l'ilarità dei presenti.

-Ci sei cascata, ranofobica.-Ridacchiò il seeker.

-Non sei divertente boccadirana!-Esclamò la slipter.

-A-aspetta, come l'hai chiamato?-Chiese Knockout, trattenendo le risate.

-Boccadirana!

Solo le rane hanno la bocca più grande della sua!-Rispose, rossa di rabbia, indicandolo.

Inutile dire che ciò fece aumentare le risate dei presenti.

-Ma tu hai paura delle rane, ciò vi renderebbe incompatibili.-Commentò KO, senza smettere di ridere.

-Ha parlato orecchie a punta.-Fu il commento della ragazza.

Questo era troppo per Darkness che cadde all'indietro tenendosi la pancia dal troppo ridere.

Persino Megatron e Optimus faticarono a trattenere un sorriso.

Quella piccoletta sapeva il fatto suo.


 


 

-Pssssh, guarda Megatron.-Sussurrò Knockout a Dreadwing.

Erano passate parecchie ore dalla ridicola scenetta con la rana e i due stavano lavorando per un miglioramento al Ponte Terrestre.

Il seeker blu fece come richiesto e vide che il proprio leader stava fissando Starscream e Darkness.

E non sembrava felice.

-E allora?-Chiese al bot rosso.

-”E allora?”

Non l'hai capito, vero?-

-Cosa ci sarebbe da capire?

Al nostro leder dà fastidio avere quelle due “mine vaganti” sotto lo stesso tetto.

Posso confermare che Darkness è un avversaria formidabile e Starscream una spina nel fianco.-

-Allora sei cieco.

Non è per entrambi, è solo per Starscream.-Disse il medico, ridacchiando

-Senti, parla chiaro e senza tanti giri di parole.-

-Megatron è geloso.-

Dreadwing lo guardò interrogativo e tornò a guardare il proprio leader.

-Vedi?-Chiese KO.

-Ogni volta che lei ride stringe i pugni, quando lui la sfiora, anche per errore, sembra sul punto di alzarsi.

E poi era ovvio che Megatron sia innamorato di lei, hai visto che non sembrava prendersela più di tanto, durante la nostra fuga dalla Nemesiss, quando lei gli mancava di rispetto?-

Il seeker blu sospirò e si portò la mano alla fronte.

Possibile che parlare con lui si finiva quasi sempre in questi argomenti?

Prima Nissa, ora questo.

Sembrava essersi fissato con i pettegolezzi.

-Ma a te cosa interessa?-Gli chiese, nel tentativo di chiudere l'argomento.

-Semplice: arriverà il punto in cui Megatron affronterà Starscream e fra di loro nascerà uno scontro.

Si sa che fra i due litiganti il terzo gode e sarò io a conquistare la femme.-

“E io raccoglierò i tuoi resti quando Megatron avrà finito con Starscrem e ti vedrà con Darkness se ciò che pensi è vero.”

Fu il pensiero di Dreadwing appena il bot rosso finì di esporre il suo “piano”.

-Oh oh!

Guai per Starscream.-Disse il medico Decepticon.

Infatti, Darkness si era appena allontanata per andare a cercare Phoneix, lasciando l'argentato da solo e il leader Decepticon si era alzato, per avanzare minacciosamente verso di lui.

-Dové Optimus?-Chiese il seeker blu.

-In perlustrazione, momento perfetto per Megatron.-

-Dobbiamo fermarlo prima che...-

-Troppo tardi.-

Infatti l'argentato vedendo il mech grigio avanzare verso di lui, decise che era meglio cambiare aria e alla svelta, infilandosi in un corridoio e venendo, ovviamente, seguito.


 

E ora che aveva combinato?

Era quello che pensava Starscream mentre correva per il corridoio.

Appena aveva visto Megatron venirgli incontro, aveva subito riconosciuto la sua espressione.

Era quella che assumeva quando aveva intenzione di pestarlo!

Dato che non gli era venuta nessun altra idea in mente, aveva optato per la fuga.

Scelta sbagliatissima in quanto adesso era solo contro l'ex-gladiatore.

Arrivato ad un vicolo cieco, non gli restò altro che fermarsi.

-Hai finito di fuggire, verme traditore!-Esclamò Megatron alle sue spalle con tono infuriato.

-Adesso te...-

Ma non fece in tempo a finire la frase che qualcosa di circolare colpì il soffitto, atterrò sul terreno fra i due, fermando l'avanzata del leder Decepticon, per poi rimbalzare verso la parete laterale, passando di fianco al mech grigio.

I due seguirono con lo sguardo il disco tornare in mano al suo proprietario che si trovava proprio dietro Megatron.

Era Darkness.

E non sembrava per nulla contenta, anzi il suo volto esprimeva una tale rabbia da sembrare un altra persona.

-Si può sapere che vuoi fare?!-Esclamò con rabbia.

-Meno male che Dreadwing mi ha avvisata, altrimenti chissà cosa avresti combinato!-

-Non ti devo nessuna spiegazione!

Tu piuttosto.-Rispose il mech guardandola mentre indicava il seeker.

-Capirei se fosse stato Optimus, ma lui ?!?-

La femme bianca lo guardò stupita per poi mettersi la mano sulla fronte per mormorare:

-Tu sei fuori di testa, ma proprio...

Davvero credevi che ci stessi provando con lui?-

All'udire ciò, l'argentato non poté fare a meno di sentirsi indignato.

-Stavo per essere pestato per...per....questo?!?-Esclamò infuriato.

-Allora spiegami perché passate così tanto tempo insieme!-Ribatté il mech grigio.

-Primo: perché gli sto parlando del mio gruppo, di cui ha la possibilità di diventare membro.

Due: attualmente è una compagnia più ragionevole di te!-Rispose la femme.

All'udire ciò, il mech si rivolse all'argentato:

-Stavolta te la sei cavata.-

Fece per andarsene ma la bianca lo fermò, mettendosi in mezzo al corridoio.

-E no!

Adesso basta!

Ora voi due parlerete, cesserete le vostre ostilità e risolverete le vostre divergenze una volta per tutte!-

Inutile dire che i due protestarono, ribadendo il fatto che non avevano nulla da dirsi ma Darkness era irremovibile, arrivando al punto di minacciare di legare entrambi in una stanza se non l'avrebbero fatto in quell'istante.

-Iniziamo da te, Megatronus.

Starscream, parlerai dopo.-Disse la femme, mettendosi in mezzo ai due.

-E cosa dovrei dire?

Gli ho dato più occasioni di ogni alto Decepticon e guarda come ripaga: disobbedendo ai miei ordini....-

-Ordini che...-Il seeker non finì la frase che Darkness, con nonchalance, gli tappò la bocca con una mano, facendo cenno al mech grigio di continuare.

-...e tentare di eliminarmi.

Gli ho persino affidato il posto di secondo in comando ma ha deciso comunque di fare il doppio gioco e lavorare con gli Autobot!-

-Hai finito?-Gli chiese la femme.

-Si, sentiamo le scuse del traditore.-

-Era ora.-Commentò il seeker

-Ammetto che ho disobbedito a molti dei tuoi ordini per il semplice fatto che i tuoi piani erano assurdi e impraticabili!

Ho persino perso il conto di quante volte tu mi abbia punito per quello, anche quando i miei piani avevano successo solo perché non erano i tuoi!

E che dire del riconoscimento per i miei sforzi?

Durante la tua assenza ho guidato io le tue truppe e io ho tenuto unito l'equipaggio ma appena sei tornato ho ricevuto solo l'ennesimo pestaggio!-

A quel punto, Megatron stava per intervenire ma la femme fu più svelta a calpestargli un piede per zittirlo.

-Vero, ho tentato di ucciderti più volte per avere il tuo posto ma che dire di quanto tu abbia cercato di terminare me?

Per questo me ne sono andato e no, non mi sono unito agli Autobot ma l'avrei fatto volentieri tempo fa per avere un leader che rispetti i suoi sottoposti e non uno che mi ha scambiato per un sacco da boxe!-Finì, incrociando le braccia.

I due si scambiarono sguardi di pura rabbia e rancore, come se cercassero di incenerirsi a vicenda.

Fu la femme a dividerli nuovamente dicendo:

-Ma guardatevi, sembrate due bambini!

Tu...- Continuò indicando Megatron.

-...Devi iniziare ad usare la testa anziché le mani per risolvere queste questioni e ascoltare anziché agire.

Tu...-Stavolta indicò Starscream.

-...Eri stato eletto secondo in comando per un motivo, no?

E' una delle cariche più alte quindi non puoi dire che i tuoi sforzi non siano stati riconosciuti.

Non pretendo che vi stingiate la mano e facciate amicizia, ma almeno tolleratevi senza costringere gli altri ad intervenite per sedare i vostri scontri.-

I due mech si scambiarono uno sguardo per poi darsi le spalle, incrociando le braccia.

La femme sospirò e, mettendosi la mano sulla fronte mormorò:

-Maschi...-


 


 

Da un altra parte, in una caverna...

-Spero che tu abbia qualcos'altro da offrire, oltre informazioni.

Nonostante i nostri accordi passati, il nostro nuovo leader vuole più di un mucchio di parole.-

A parlare era stata Airachid, affiancata da un Renegade alla sua destra ed un insetticon a sinistra, rivolta ad un mech nell'ombra del quale era possibile vedere solo la sagoma.

-Non preoccuparti, penso che il tuo capo apprezzerà ciò che abbiamo da offrire.

Se permetti una dimostrazione pratica....-Rispose il mech misterioso.

La femme-ragno guardò il Renegade che annuì, prima di voltarsi, dirigendosi verso la profondità della grotta.

Il bot tornò poco dopo, trascinando un Veicons che scagliò a terra davanti a sé.

Esso si alzò a fatica, e i suoi occhi rossi lampeggiavano debolmente, segni di una lunga esposizione all'Energon Oscuro.

-E' un prigioniero di guerra, facci quel che vuoi.-Disse il bot nero.

Il mech misterioso fece un cenno ad una figura umanoide ai suoi piedi che avanzò di un paio di passi.

Il Veicons non potè fare altro che urlare mentre il suo intero corpo veniva compresso da una forza invisibile ed energon colò dalle sue giunture, sotto lo sguardo compiaciuto dei presenti.


 


 

Angolo autrice

Ecco...ora mi sento crudele per la fine che ho fatto fare a quel Veicons.

Metti l' hastag #payforSteve per meno Veicons maltrattati.

Piccola consiglio: i prossimi capitoli saranno molto più seri, quindi godetevi le parti divertenti.

Saluti da Ala


 

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Capitolo 14
*** Assalto ***


-Sul serio Miko.

Pensa alle conseguenze prima di fare pazzie!-Disse Blue, indignata, prendendo delle spugne.

-Ehy!

Non immaginavo che mi avrebbero scoperta subito!-Fu la risposta della nipponica mentre prendeva la canna dell'acqua.

-L'avrebbero capito anche senza vederti.

Sei l'unica a cui sarebbe venuto in mente- Intervenne Jack, con in mano dei secchi d'acqua.

-Se avete finito di discutere, sto aspettando.-

A parlare era stato Knockout, nella sua forma di Aston Martin, solo che al posto del suo solito rosso acceso, la sua corazze era stata completamente ridipinta di un “orribile” verde fogna.

Era successo quella mattina, il medico Decepticon si era addormentato nella sua forma alternativa e Miko, con la complicità delle gemelle Eleven ne aveva approfittato per dare un ritocco alla sua corazza.

Peccato che, finita l'opera, Rachet le avesse sgamate subito e costrette a rimediare al danno.

Jack e Blue avevano avuto la misericordia di aiutarle o ci avrebbero messo tutto il giorno.

In quel momento, le gemelle, che erano andate a prendere un detergente per auto, tornarono con esso e iniziarono i lavori per ripulire il bot.

-Ehy Blue!-La chiamò la nipponica.

La sliper, che stava pulendo la portiera, si voltò verso di lei, solo per venire spruzzata in piena faccia dall'acqua proveniente dal tubo che la ragazza teneva in mano.

-Spiritosa.-Disse appena l'altra si mise a ridacchiare assieme a Jack e le gemelle.

Usando i vettori, la ragazza prese uno dei secchi d'acqua presenti e Miko, intuendo ciò che aveva in mente, si nascose vicino ai parafanghi anteriori dell'auto.

Non aveva tenuto conto che KO, per ripicca, suonò il clacson, facendola uscire allo scoperto dallo spavento, permettendo alla blu di rovesciare in testa alla ragazza l'intero contenuto del secchio.

Mentre ridevano e scherzavano, i leader delle due fazioni guardavano la scena da lontano.

-Mai mi sarei aspettato di vedere una cosa del genere...-Mormorò Megatron.

-C'è sempre una prima volta per tutto.-Fu la risposta di Optimus.

I due erano irrequieti, in fondo era passata appena una settimana dall'inizio della loro alleanza.

Certo, ora fra Autobot e Decepticon era sparita la tensione iniziale ma non avevano più avuto notizie dei loro avversari e questo era sospetto.

-Optimus.-lo chiamò Arcee, facendolo voltare.

-Ti ricordi di Karuma?-

-Non è l'umano che ha salvato i ragazzi dalla M.E.C.H e Kara?-Chiese.

-Precisamente.

Stamattina è arrivato in elicottero assieme ad altre due persone.

L'agente Folwer in questo momento sta parlando con lui ma poi intende passare di qui per vedere le gemelle e fare la nostra conoscenza.-

-Ti ringrazio per avermi informato.

Appena finisce sono ben disposto a fare la sua conoscenza.-La ringraziò gentilmente il mech blu e rosso.

-Deve essere seccante.-Commentò il leader Decepticon appena la femme si fu allontanata.

-Avere umani che ti ronzano attorno tutto il giorno e a cui devi “fare rapporto” per qualsiasi cosa.-

-Niente affatto.-Rispose con calma.

-E' una reazione naturale quella di rimanere in guardia.

La via diplomatica è la soluzione migliore per evitare di scatenare ulteriori conflitti.-

-Tze, pensala come vuoi.-Gli rispose mentre il leader Autobot tornava dentro.

Megatron proprio non lo capiva.

Per loro basterebbe poco per far capire ai terrestri chi comanda grazie alle loro armi e abilità, allora perchè accordarsi con loro?

Il mech grigio voltò la testa verso i ragazzi che avevano smesso di pulire Knockout e stavano scherzando fra loro con l'acqua.

I suoi occhi caddero su Blue.

Effettivamente con le sue abilità gli è stato facile eliminare la maggior parte dei nemici che gli si sono parati davanti, allora perché non approfitta di ciò che ha per mostrare la sua superiorità?

-Ti chiedi perché non mostra la sua forza.-Disse una voce femminile sopra di sé che lo fece sobbalzare.

Sollevando lo sguardo, si trovò Darkness a testa in giù che si teneva per una corda.

-Che vuoi?-Le chiese seccamente mentre scendeva.

-Rispondere alla domanda che ti si legge in faccia.-Rispose, guardando anche lei il gruppo di ragazzi.

-Per uno come te, sfruttare ogni abilità che possiede per annientare l'avversario è naturale.

Ma “posso” non è la stessa cosa di “devo”.

Per fare un esempio, tempo fa, Starscream poteva scappare con Blue, e a buon ragione.

Non si trattava di una sua battaglia, ma ha scelto comunque di rimanere ad aiutarci.

E' tutta una questione di scelte.-Continuò, appoggiandosi alla parete con le mani dietro la testa.

-Non aiuti tanto nel trovare una risposta.-

-Strano, pensavo di essere stata chiara.

Comunque volevo dirti che Starlight è in pattuglia assieme a Dreadwing Starscream, Bulkhead e Phoneix.-

Rispose, girandosi per tornare dentro e lasciare nuovamente il mech solo con i suoi pensieri.


 

Intanto, a poche miglia dalla base, si aprì un ponte terrestre dalla quale ne uscì un furgone blindato blu ed un auto nera.

Dall'auto ne uscirono prima Kara e un soldato la cui classica tuta verde lo identificava come membro della M.E.C.H.

Legata alla schiena, possedeva una strana arma molto simile ad una balestra.

-Quindi è qui che si sono rifugiati?-Chiese una voce maschile proveniente dal furgone mentre l'auto nera si trasformava, rivelando di essere un Renegate che rispose secco:

-Certo!

Il nostro capo non sbaglia mai!-

-Allora, Abigail, puoi scendere a divertirti.-Disse la voce proveniente dal furgone mentre una delle sue porte si apriva.


 

Alla base, i ragazzi avevano appena finito di pulire Knockout e stavano scherzando fra loro, bagnandosi con l'acqua o tirandosi le spugne a vicenda.

Anche il bot rosso dovette ammettere che si stava divertendo a vederli e decise di fargli uno scherzo, assumendo la sua forma normale per calpestare il tubo dell'acqua, interrompendone il flusso.

-Game over, giochi finiti.-Disse mettendosi le mani sui fianchi come se si fosse autoeletto vincitore.

Peccato che si fosse dimenticato che i ragazzi avevano ancora le spugne che Blue, in un accordo silenzioso con il resto del gruppo, gli tirò in piena faccia causando l'ilarità generale.

-Guardate qua!-Esclamò Miko, prendendo un secchio di metallo vuoto e mettendoselo in testa.

-Tremate!

Sono Lord Megatron!

Leader Decepticon e imbattibile gladiatore di Kaon!-Disse, cercando di imitare il tono di voce del mech, facendo ridere i presenti, specialmente Knockout.

Di colpo sia Blue che le gemelle smisero per assumere espressioni spaventate e si voltarono.

Anche Jack, Miko e Knockout smisero di ridere e si voltarono nella loro stessa direzione.

Le gemelle si abbracciarono, esclamando:

-E' vicino!-

-Cosa?

Cosa è vicino?-Chiese Knockout, guardandosi attorno.

Solo Jack capì.

-L'ultima volta che hanno fatto così è perchè...-Non finì la frase che Blue si voltò verso di lui e lo afferrò, assieme a Miko, per allontanarli.

Appena in tempo.

Quasi come se fosse comparsa dal nulla, Kara era saltata fuori e con i vettori aveva colpito proprio dove un attimo prima vi erano i ragazzi.

Il bot rosso, dalla sorpresa, cadde all'indietro e guardò, stupito, la ragazzina che volteggiava a pochi metri dal terreno.

-KO, porta via gli altri!-Urlò Blue, facendolo tornare in sé.

Svelto, il bot rosso afferrò Miko e Jack, assumendo la forma veicolo nel processo per poi far salire anche le gemelle.

Ma prima che potesse raggiungere la base, un nuovo cratere si formò davanti a lui.

I ragazzi al suo interno si voltarono per avere una brutta sorpresa.

Era comparsa un altra slipter!

A differenza di Kara, questa sembrava avere dieci anni, dai lunghi capelli rosa chiaro dalla quali spuntavano le classiche corna da diclonicus e gli occhi rosso sangue.

Indossava una tuta completamente nera che metteva in risalto la sue pelle bianco latte che, unito al fatto che stava usando i vettori per tenersi in aria, la faceva sembrare una sorta di spettro.

Stava per colpire di nuovo quando un colpo si frappose fra i due.

Era stato Megatron, intervenuto appena vista la nuova arrivata.

Poteva spararle direttamente ma...sembrava esserci qualcosa che gli impediva di farlo.

-COSA FAI LI' IMPALATO?-Urlò, mentre teneva la slipter a distanza a suon di cannonate, rivolto a Knockout che per la paura si era bloccato.

Ma ancora una volta, qualcosa gli impedì di proseguire.

Il medico Decepticon urlò a squarciagola e si ritrasformò, espellendo i ragazzi nel processo.

-CHE SUCCEDE?-Strillarono le gemelle, preoccupate per li loro amico.

Ma Jack aveva visto che era successo.

Sulla corazza del mech era comparsa una sfera chiodata le cui punte gocciolavano di un liquido verde.

-T-Toxen!-Riuscì a balbettare il bot rosso.

Svelte, le gemelle utilizzarono i vettori per rimuovere l'oggetto ma ormai, il liquido all'interno delle sue punte, probabilmente un veleno, era entrato in circolazione al punto da impedirgli di muoversi.

Mentre gli altri uscivano, precedentemente chiamati dal leader Decepticon, quest'ultimo si trovò anch'esso con due di quelle palle chiodate al petto.

Si ritirò momentaneamente per poterle togliere ma la distrazione permise alla nuova diclonicus di attaccare e, veloce come il pensiero, riuscì a strappargli il braccio munito di lama e cannone.

Il mech strinse i denti per non urlare dal dolore mentre cadeva in ginocchio, reggendosi il moncherino gocciolante di energon.

Al contrario, la piccola slipter esibì un sorriso selvaggio ma non potè terminare il suo lavoro in quanto Optimus intervenne per tenerla a distanza.

-Sempre convinto a difendere i terrestri?-Gli chiese con sarcasmo il mach grigio mentre rimuoveva a fatica le sfere chiodate dal suo petto.

Intanto, Blue aveva immediatamente trovato uno svantaggio nello scontro conto Kara, infatti la portata dei vettori di quest'ultima era maggiore e sembrava essere un esperta nell'usarli.

Fortuna che Bumblebee intervenne, sparando per tenerla a distanza.


 

All'interno, Sundwave, grazie ad alcune telecamere, aveva scoperto la presenza del Renegate e dell'altro intruso e, intuendo che le due slipet potevano essere solo una distrazione, decise di aprire un portale per affrontarli.

Per lui sarebbe stato un gioco da ragazzi, d'altronde era un ex-gladiatore come Megatron, ciò che lo preoccupava era che aveva riconosciuto il furgone blu.


 

All'esterno.

Miko, Jack e le gemelle si erano trovati un riparo dalla quale vedevano lo scontro.

Non avevano osato muoversi in quanto avevano capito che c'era qualcuno che gli stava sparando alle spalle.

Infatti, quando Darkness e Rachet erano usciti per trascinare dentro il corpo dei KO, la prima era stata presa in pieno petto dall'ennesima sfera chiodata e anche Rachet aveva rischiato di fare la stessa fine se non fosse intervenuto Wheeljack a coprirli mentre Arcee cercava il responsabile.

Una delle gemelle urlò appena un altra sfera chiodata la colpì alle spalle e le si conficcò nella schiena.

La sorella rimase per un attimo paralizzata dall'orrore prima che tentasse di toglierla, ma ciò non fece che aumentare il dolore dell'altra.

-FA MALE!FA MALE!-Urlava a squarciagola.

Miko e Jack erano paralizzati.

Non potevano fare niente!

Non potevo aiutarle, non potevano fare altro che guardare spaventati e sperare che finisse.

Un urlo li ridestò.

Era Blue.

Aveva conficcata una palla chiodata nella spalla e ansimava.

Si era frapposta fra loro e la micidiale arma.

-Sono per dicloni....-Mormorò mentre con un vettore, ormai blu, se la strappava, portandosi via un brandello di pelle mentre il sangue iniziava a scorrere.

-Correte dentro...-Sussurrò, mentre con una mano si reggeva la parte ferita per bloccare la fuoriuscita di sangue.

-... andate a chiamare aiuto.-Miko e Jack annuirono, la prima spaventata al punto da avere le lacrime agli occhi ed insieme corsero all'interno dell'edificio.

Erano lenti, a causa dei vestiti ancora fradici, sembrava passata un eternità da quando stavano giocando con l'acqua.

Intanto la slipter si posizionò davanti alla gemelle e strappò via un pezzo di vestito per bendarsi la spalle.

Ancora non aveva capito da dove provenissero i colpi.

Aveva visto solo Arcee cadere con due di quelle sfere conficcate in corpo.

Sapeva che erano un arma costruita contro i suoi simili poiché non riusciva a deviarla e conteneva un veleno paralizzante.

Fortuna che per lei era innocuo grazie alla sua guarigione accelerata.

-Andiamo!-Disse, aiutando la slipter ferita a rimettersi in piedi.

Non poteva strappargli la sfera, da quello che sapeva, poteva benissimo essersi conficcata in una costola e rimuoverla avrebbe solo causato dolore alla ragazza.

Purtroppo non fece in tempo a fare un paio di passi, che si trovò davanti la piccola slipter.

-Spero che vuoi siate più divertenti, loro non erano un granché.-Disse indicando, dietro di sé, Megatron e Optimus che giacevano a terra in una pozza del loro stesso energon.

Erano ancora vivi, ma erano entrambi ricoperti di graffi e ammaccature e al Prime mancava una gamba.

Blue ghignò i denti.

Quella stava giocando!

Come una bambina che strappa le ali ad una mosca.

Non poteva sopportarlo, fece cenno alle gemelle di andare mentre lei cercava di prendere tempo.

-Ma chi sei? Perché fai così?-Le chiese con rabbia.

Essa sorrise come una bambina e rispose:

-Non mi sono presentata.

Io sono Abigail e faccio ciò che fa mio papà felice.-

Fa suo papà felice?

Per un attimo la blu pensò che la stesse prendendo in giro ma poi realizzò una cosa.

La loro razza invecchia più velocemente.

Quindi non si trovava davanti ad una bambina di dieci anni, ma ad una molto più piccola, forse di sei.

Appena se ne rese conto, essa la indicò e, veloce come il pensiero, uno dei suoi vettori l'afferrò per il collo e la gettò a terra, trascinandola sul terreno.

La ragazza tentò di liberarsi o quantomeno allentate la presa della mano invisibile sul suo collo che la stava soffocando.

I suoi occhi caddero sulle gemelle Eleven, ormai erano fuori portata, si sarebbero salvate.

Ma Abigail sembrò intuire i suoi pensieri in quanto si voltò verso di loro.

Accadde in un attimo.

La gemella ferita venne letteralmente tranciata in due.

Gli occhi verde acqua della ragazza si allargarono.

No.

Non era possibile.

Il tempo parve quasi fermarsi.

Le gocce di sangue, le urla della slipter che si trovò ad abbracciare solo il busto della gemella.

Sembrava tutto così distante da lei.

Solo le parole della dicronicus davanti a sé riuscirono a raggiungerla.

-Papà ha ragione.

E' divertente far credere alle persone di avere una speranza per poi strappagliela.-

La ragazza non ci vide più.

Come tempo prima le era capitato con Starscream, i suoi vettori scattarono.

Centinaia di “braccia” blu uscirono dalla sua schiena e tentavano di eliminare la mocciosa davanti a sé.

Forse non era abbastanza forte o lei troppo resistente ma non riuscì a rompere la sua difesa.

In compenso si era liberata da ciò che la soffocava.

Le due si allontanarono con un salto.

Blue cadde sulle ginocchia e vomitò un po' di sangue.

Aveva di nuovo usato il massimo dei suoi poteri e ne pagava il prezzo.

Ringraziò che quella mattina il seeker fosse assente, era andato in pattuglia assieme ad altri, quindi era al sicuro.

Al contrario, Abigail sembrava in ottima forma in quanto tornò all'assalto.

Ma fu qualcun altro a bloccarla.

Davanti alla slipter dai capelli blu era comparsa un altra diclonicus.

Era di spalle ma oltre ad avvertirla come tale, riconobbe una coppia di corna che spuntavano dai suoi corti capelli rosa.

Essa urlò qualcosa di incomprensibile e Abigail si allontanò, reggendosi per aria con i vettori, fissandole con rabbia.

Solo allora Blue si rese conto di una cosa.

I vettori della mocciosa avevano una portata più ampia del normale, circa dodici metri, oltre ad essere dannatamente forti.

La piccoletta stava per tornare all'attacco ma si fermò quando udì delle urla e rumore di spari.

Da un nascondiglio, spuntò fuori l'uomo della M.E.C.H. che aveva accompagnato Kara ed era inseguito da un tizio armato di pistola dai corti capelli castani con addosso un paio di occhiali da sole scurissimi ed un abito lungo nero.

-SCAPPA! SCAPPA! Che ti riempio il culo di piombo!-Gli urlava in giapponese, sparandogli contro.

-KARA! PENSA A LUI!-Ordinò l'uomo e la slipter più grande obbedì, lasciando Bumblebee e mettendosi fra lui e l'altro uomo.

Ma il giapponese non sembrava intimorito, anzi, sparò addosso anche a lei che schivò a fatica, spostandosi lateralmente ma il secondo colpo sembrò riuscire a colpirgli la fronte, in quanto essa si mise la mano su di essa.

Approfittando della distrazione, la nuova slipter partì all'assalto e riuscì ad avvicinarsi alla piccola che per la sorpresa non reagì in tempo.

Essa cadde a terra reggendosi la testa.

-Cosa...

NON LI SENTO PIù!-Urlò in preda al panico.

Blue capì.

Quella diclonicus le aveva disattivato i vettori!

Non poteva perdersi un occasione del genere.

Guidata dall'istinto e dal ricordo della compagna uccisa alle spalle, la ragazza si portò davanti a lei e, senza alcuna esitazione, le staccò la testa.

Essa volò in aria, roteando su se stessa, con ancora in volto un espressione di sorpresa.

Di colpo, Blue sentì di non farcela più, la visone le si appannò e tutto divenne nero.

Angolo Autrice

Devo essere onesta?

Odio far morire i personaggi e “uccidere” una delle gemelle è stata la decisione più difficile che io abbia preso in una fic.

Riguardo al contenuto, immagino si sia capito che i due nuovi personaggi altri non sono che Bando e Nana da “Elfen Lied”.

Saluti da Ala


 

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Capitolo 15
*** Dopo la tempesta ***


-Come sta?-

-Si sta riprendendo.

Ha avuto bisogno di punti per la ferita.-

-Gli altri ragazzi?-

-In una stanza di là.

Sono molto scossi.-

-Come è potuto succedere?-

-Non lo so, è successo così rapidamente...-

-Ha aperto gli occhi!-

Blue sbatté le palpebre un paio di volte, prima di realizzare di essere sdraiata a pancia in su su un divano e di avere addosso una morbida coperta bianca.

Provò ad alzarsi ma la spalla iniziò a farlei così male che dovette rinunciare, sdraiandosi nuovamente con un gemito di dolore.

Solo allora si rese conto dei visi dei presenti, fra cui Rachet, Starscream, Bulkhed, Dreadwing, Sundwave e Starlight puntati su di lei.

-Mai visto una slipter addormentata?-Provò a chiedere in tono sarcastico ma le uscì solo un borbottio incomprensibile.

Ma bastò per farli sollevare di sollievo.

-Non farci più prendere mai più uno spavento simile!-Esclamò Starscream.

-Non faccio promesse.

Gli altri?

Come stanno?

Che cosa è successo?-Iniziò a chiedere con voce debole, tentando di alzare un po' la testa.

Fu Rachet a parlare.

-Arcee, Knockout, Wheeljack, Darkness e in parte Megatron sono stati colpiti con quelle sfere iniettate di Tox-en, una sostanza che può portare alla paralisi dei nostri sistemi o alla morte.

Megatron, Optimus e Bumblebee sono stati feriti gravemente da...-Si trattenne dal dire “diclonicus”.

-...dai nostri avversari.

I ragazzi non hanno portato ferite gravi ma....-

La ragazza abbassò lo sguardo e disse solo:

-Lo so.-

Il medico Autobot prese un respiro prima di continuare.

-Dopo la morte di...quella cosa...l'uomo ha capito che per loro stava andando male e ha ordinato a Kara la ritirata...-


 

Flashback

-Andiamocene Kara!-Ordinò l'uomo alla ragazza alle sue spalle che si stava alzando a fatica, reggendosi la fronte.

-Voi non andate da nessuna parte.-Disse l'uomo con gli occhiali da sole, in inglese con forte accento giapponese.

-Verrete con noi e risponderete alle nostre domande.-

-Nei tuoi sogni!-Gli urlò l'uomo.

-Imperdonabile...-Disse una voce femminile che fece pietrificare dall'orrore il soldato che si voltò

Kara era in piedi e lo guardava con puro odio.

Il dispositivo sulla sua fronte era danneggiato, segno che non poteva più essere controllata.

-Come hai potuto farmi questo!

RISPONDI!-

In un impeto di rabbia gli tranciò una gamba, facendolo cadere.

-Maledizione.-Imprecò l'uomo.

Ma prima che la slipter attaccasse ancora, esso estrasse dalla tasca un telecomando e appena lo premette essa esplose, trascinandolo con sé nella morte.

Fine flaschback


 

-E' esplosa?-Ripeté Blue, incredula, e il medico annuì.

-A quanto pare non si fidavano totalmente del dispositivo di controllo mentale e per sicurezza le avevano messo delle bombe all'interno del corpo in caso perdessero il controllo di lei.

In quanto a te, hai veramente ucciso...-

-Si.-Rispose secca.

-Era la mia vita o la sua e no, sono abituata a... a ciò.

Quello che non mi piace è non poter far nulla.-Mentre pronunciava queste ultime parole, guardò Starscream, sapendo che lui capiva a cosa si riferisse.

Infatti, esso annuì tristemente.

-C'è altro?-Chiese.

-Si.-Il bot rosso e bianco si voltò verso Sundwave che mostrò sulla sua visiera un bot blu dal viso arancione e un solo occhio giallo.

-Sundwave ha scoperto che è stato lui a mandarci quelle due.

All'apparenza è il corpo di Breackdown, un Decepticon dato per morto.-

La ragazza annuì, sapeva che era l'amico di Knockout ed ebbe appena un brivido, sospettando ciò che stava per dire.

-In realtà Silas lo sta usando come... ”avatar” per continuare a vivere e si è alleato con i Renegate.-

No, questo era cento volte peggio di ciò che aveva sospettato.

La sua mente tornò alla ferita, si era preoccupata per gli altri ma non per se stessa.

-E io?

Cosa mi è successo?-Chiese.

-Hai perso molto sangue, per questo sei svenuta, e hai ricevuto una trasfusione.-Stavolta a parlare era stato Starscream.

-E poi la ferita che ti ha lascito quella sfera era grave anche per la tua guarigione accelerata, per questo ti hanno ...come dire...“ricucita”.-

Con l'altra mano, la ragazza scostò la coperta per vederla.

Gli avevano messo una maglietta senza maniche e gli era possibile vedere la fasciatura.

Si toccò il punto ferito e sentì che bruciava.

Le sembrò di essere tornata al Centro, nei giorni in cui le facevano quegli esperimenti.

Nessuno disse più nulla e ognuno tornò alle proprie postazioni.

Non avevano voglia di scherzare o solo parlare, non c'era nulla da dire

Blue si girò dalla parte sana, avvertendo una fitta al punto ferito che ignorò.

E pianse.

Pianse silenziosamente.

Un attimo prima erano a ridere e scherzare e giocare con l'acqua e l'attimo dopo...

Perché proprio una delle gemelle?

Non avevano mai fatto nulla di male!

La loro unica colpa è di essere diclonicus.

Di Abigail...

Scoprì che non gliene importava nulla.

Certo, era una bambina, con molta probabilità manipolata.

Ma chi gode delle sofferenze altrui non merita di vivere.

La ragazza si riaddormentò così, fra i singhiozzi.


 

In un altra stanza.

Eleven non aveva smesso di piangere per un solo secondo.

Si era appoggiata alla spalla di Jack ed era rimasta lì a singhiozzare.

Il corvino la stava abbracciando, ma aveva gli occhi lucidi per il pianto e anche Miko e Raf non erano dell'umore per parlare.

La nipponica si era messa in un angolo con la testa fra le ginocchia mentre l'altro di era sdraiato sul letto e fissava il soffitto con sguardo vuoto.

Non erano più le “gemelle Eleven”

Solo “Eleven”.


 

Dreadwing sospirò.

Per lui era stato facile affezionarsi alle gemelle.

Gli ricordavano un po' lui e Skyquike prima della guerra.

Sempre insieme, i pensieri di uno erano gli stessi dell'altro.

La sua morte gli pesava come un macigno.

Se solo fosse stato presente.


 

Megatron guardava il soffitto.

Non che potesse fare altro, era in piena convalescenza.

Fortuna che i danni che aveva subito non erano così gravi ed erano riusciti a riattaccargli il braccio.

Una cosa gli pesava.

Aveva esitato.

Non aveva ucciso subito quella slipter.

Avrebbe potuto, loro non erano in grado di deviare i colpi di blaster.

Perché allora non le aveva sparato?

Che c'entrasse il divieto di Optimus di far del male ai terrestri?

La discussione avuta prima con Darkness?

No, niente scuse.

Aveva esitato perché aveva intuito di trovarsi di fronte ad una bambina.

Alla fine Blue aveva solo fatto il suo dovere, uccidendola.

Ma forse sarebbe stato meglio se ci avesse pensato lui.

Almeno avrebbe evitato la morte di una delle gemelle.

A quanto pare, la femme bianca aveva ragione.

“Dovere” e “potere” sono due cose differenti.


 


 


 


 

Da un altra parte.

Silas/Breckdown era inginocchiato davanti ad una figura in ombra.

-Mi dispiace per il fallimento della missione ma giuro che...-Balbettò ma il suo interlocutore lo interruppe.

-Fallimento?

Quale fallimento?-

Su uno schermo comparvero due serie di immagini, probabilmente vi era un drone-spia in quanto mostravano il momento dello scontro.

-Questo...-Disse la figura indicando la ripresa con la morte della gemella.

-...ha creato disperazione fra loro, sarà la loro debolezza.

E quest'altro è un dato interessante, urge approfondire.-Continuò indicando il momento in cui Blue aveva perso in controllo.


 


 

Alla nuova base.

Ormai erano passati quattro giorni dallo scontro.

A Blue avevano tolto i punti e anche gli altri feriti ormai stavano bene ed erano tornati a camminare.

Ma le ferite più profonde erano quelle nell'anima.

Eleven si era chiusa in se stessa e in quei momenti solo Jack sembrava essere in grado di “rompere “ la corazza che si è creata, ma ancora non bastava.

Persino all'interno della nuova base si respirava un aria “cupa”.

Ma furono i giorni in cui conobbero Bando, Nana e Mayu.

Si trattava degli alleati di Karuma, il primo e la seconda erano l'uomo e la slipter intervenuti durante lo scontro, mentre Mayu era una ragazza di circa diciassette anni dai corti capelli marroni così come gli occhi e che andava in giro accompagnata dal suo fedele cagnolino Wanta e rivelò di essere stata colei che ha assistito al rapimento dei tre ragazzi.

Da quel giorno sarebbero diventati alti “ospiti fissi” nella base sia per la loro conoscenza delle diclonicus, sia per i fatti dei giorni precedenti.

Quel pomeriggio, Optimus e Megatron avevano convocato tutti nella sala principale.

-Io e Megatron abbiamo discusso.-Iniziò Il leader Autobot.

-E siamo giunti alla stessa conclusione.

La localizzazione della prima base, il fatto che avessero previsto l'arrivo di Starscream alla Nemessis, il riconoscere Blue come Diclonicus e l'individuazione dell'altra base...non possono essere dei casi.-

-Qualcuno...-Continuò Megatron.

-...Potrebbe essere una spia!-


 


 

Angolo Autrice

ZAM ZAM ZAAAAAAAM!

E con questa sconvolgente notizia finisco il capitolo.

Chi sarà la spia?

Saluti da Ala


 

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Capitolo 16
*** La vita continua ***


Potrebbe essere una spia.”

Quelle parole fecero sussultare i presenti.

Dunque uno di loro li stava tradendo?

E se si, chi?

-Ma siamo sicuri che sia così?-Domandò Jack dalla sua postazione.

Dopo ciò che è successo alla gemella Eleven, gli pareva impossibile che qualcuno avesse volontariamente ceduto informazioni, conoscendone le conseguenze.

Optimus annuì.

-Purtroppo si.

Non sappiamo chi sia ma è qualcuno che ha avuto accesso alle nostre informazioni.-

-Quindi, noi Decepticon, Darkness e Phoneix siamo esclusi.-Intervenne Knockout.

-Non sapevamo né la posizione della vostra base, né dell'esistenza delle diclonicus.-

-Quindi rimaniamo noi Autobot, Starscream e i ragazzi.-Disse Arcee.

-Escludi pure i ragazzi, non hanno motivo per fare da spie.-fece notare Rachet.

-Francamente.-Stavolta ad intervenire era stato Dredwing.

-Per i vostri principi dubito che siate voi Autobot.-

-Rimani tu, Starscream.-Intervenne Megatron.

Tutti si misero ad osservare l'argentato con sospetto.

In fondo era un noto doppiogiochista, potrebbe benissimo aver fatto la spia per conto di Malware in cambio di chissà cosa.

Ma il seeker argentato incrociò le braccia e sbuffò:

-Siamo alle solite.

Se si parla di tradimenti sono sempre il primo sospettato.

Vi ricordo che i Renegate hanno attaccato me e Blue e durante la mia permanenza alla base a Jasper sono stato sempre tenuto sotto controllo e non potevo chiamare nessuno poiché controllavate anche la mia linea Comm. Link.

E comunque, avete saltato qualcuno.-

Il seeker guardò Starlight, che era accanto al fratello.

Effettivamente, nessuno aveva pensato alla seeker bianca.

Era stata prigioniera dei Renegate, quindi poteva benissimo essersi alleata con loro.

In sua difesa, intervenne Megatron, mettendosi davanti a lei, come per proteggerla.

-VI SEMBRA CHE DOPO ESSERE STATA LORO PRIGIONIERA PER COSì TANTO TEMPO ED AVER PERSO LA VOCE A CAUSA LORO ABBIA STRETTO UN ALLEANZA DEL GENERE???-Urlò, infuriato.

-Hai ragione, nessuno di noi farebbe volontariamente la spia per loro.-Intervenne Darkness, attirando l'attenzione di tutti.

-Forse ci hanno messo addosso una cimice.-Suggerì.

-Una cimice? Gli hanno messo addosso un insetto?-Chiese Miko a bassa voce, rivolta a Jack mentre Rachet eseguiva una scansione di tutti i presenti.

-No, vuol dire una microspia.-Rispose il corvino.

-Allora?-Chiese Megatron con impazienza mentre il medico Autobot controllava i risultati aiutato da Sundwave e Knockout.

-Un attimo, devo...per Primus.-Mormorò, scostandosi dal computer per far vedere i risultati.

Sullo schermo vi era la sagoma di Starlight e, nella zona della testa vi era evidenziata una piccola sezione in rosso.

-Ehm Ehm.

Richiediamo spiegazione.-Disse Wheeljack.

-I sospetti di Darkness erano giusti, questa è una microspia che permette ai nostri nemici di vedere e sentire ciò che facciamo.-Spiegò KO.

-Allora dov'è il problema?

Rimuoviamola.-Propose Bulkhead.

-Il punto...-A parlare era stato Ratchet.

-E' che si trova in un punto in cui è difficile rimuoverlo senza rischiare che diventi cieca o sorda o, nel peggiore dei casi, entrambi.-

-*ASSOLUTAMENTE NO!*- A parlare erano stati Megatron e, sorprendentemente, Bumblebee infatti il primo lo guardò stranito e sorpreso di avere un sostegno.

*Perdere la voce è un conto, perdere anche la vista o l'udito è...troppo! *Disse il bot giallo e nero.

-Vuoi che continui a passare involontariamente informazioni?-Gli disse bruscamente Wheeljack.

Quello fu l'inizio di una discussione sul correre o meno il rischio che terminò solo quando Miko, con la chitarra attaccata all'amplificatore, provocò un frastuono tale da far quasi venire un colpo ai bot.

-Vi siete dimenticati di chiedere alla diretta interessata!-Disse Miko per Starlight.

Quest'ultima infatti, aveva cercato di introdursi nella discussione per dire la sua, senza venire ascoltata a causa del suo handicap così aveva chiesto alla ragazza di attirare l'attenzione.

Sul suo solito datapad, aveva scritto:

“NON HO LA MINIMA INTENZIONE DI AIUTARE I RENEGATE!

Quindi sono disposta a sottopormi all'operazione o me ne vado, lontana da voi, se serve a toglierli questo vantaggio!”

I bot presenti si guardarono fra loro, vergognandosi del fatto di non aver chiesto il suo parere, finché Optimus, l'unico rimasto in silenzio durante la precedente discussione, intervenne, rivolgendosi direttamente a lei:

-Francamente, l'idea di obbligarti a sottoporti ad un operazione che potrebbe renderti cieca o sorda non mi piace, e il tuo allontanamento ti renderebbe solo più vulnerabile, quindi potremo usare una terza alternativa.

Posso chiedere che venga disposta una base solo per te e a turni, tutti verremo a trovati ma senza rivelarti informazioni importanti.

Tutti d'accordo con questa alternativa?-Chiese, stavolta rivolto a tutto il gruppo.

Appena la seeker bianca annuì in segno di assenso, anche Megatron e gli altri si trovarono d'accordo.

Almeno un problema era stato risolto.


 

-Mi hai chiamato?-Chiese Optimus al suo amico Rachet.

Erano soli nella sala principale, davanti al computer.

-Si... ho scoperto qualcosa riguardo Blue.-Rispose il medico, in tono preoccupato

-Ti ricordi quando, alla Nemesiss, gli è caduto addosso l'energon oscuro?-

-Certamente.

Le sta accadendo qualcosa a causa di questo?-

-No...

Nel suo sangue...ho trovato un anomalia.-

Detto ciò, sullo schermo comparvero una tre serie di dati.

Indicando quella in mezzo, il bot bianco e rosso spiegò:

-Che sia energon normale o oscuro, esso è estremamente nocivo per i terrestri se ne entrano in contatto.

Ma non per Blue.

Ho controllato varie volte il risultato, ma è sempre lo stesso: nel suo sangue, vi è una minima percentuale di energon oscuro che la rende immune.-

-Ne sei sicuro?

Il campione che hai preso potrebbe essere stato contaminato.-Disse Optimus, avvicinandosi per guardare i risultati.

Il bot scosse la testa.

-L'ho pensato anch'io.

Infatti mi sono fatto dare i campioni di sangue presi dall'ospedale da June tempo fa ma il risultato è lo stesso.-Rivelò, indicando la prima serie di dati.

-E questo?-Il mech blu e rosso indicò la terza e ultima serie.

-Proviene dalle gemelle e anche con loro ho avuto quasi lo stesso risultato.

Anche loro possiedono quella percentuale, ma in quantità minore rispetto a Blue..

Appena lo vedo, vorrei parlare con Karuma.

Ho un sospetto che ho paura di confermare.-

Il leader Autobot annuì pensieroso.

Aveva capito a cosa si riferisse il suo amico.

Se tutti i diclonicus hanno quella, seppur minima, percentuale, potevano essere considerati la progenie dell'Unicrom.


 

-Quindi...da quanto conosci Karuma?-Chiese Miko nella sua lingua madre a Mayu.

Le due, assieme a Nana, Jack, Raf e Blue erano in una stanza a chiaccherare.

L'unica assente era Eleven, in quel momento si trovava a casa di Jack con June.

Dato che Mayu e Nana non parlavano molto bene l'inglese, Miko si era offerta da fare da interprete.

-Almeno due anni ma non ho avuto direttamente a che fare con lui fino a qualche mese fa.

Per indagare sui trasferimenti delle diclonicus è venuto qui assieme a Bando e Nana ha insistito per venire pure lei.

Dato che nei messaggi che Nana mi inviava descriveva l'America come un bel posto ho deciso di venire anch'io.

E' stato proprio il giorno in cui vi assistito alla cattura del tuo amico.-

Spiegò la castana, accarezzando il suo cagnolino Wanta che si stava rilassando sulle sue ginocchia.

Blue guardava incuriosita Nana mentre sfogliava un paio di libri.

Da quello che aveva capito, ascoltando le traduzioni di Miko, lei era la figlia adottiva di Karuma ma c'era qualcosa che non quadrava in questa storia.

Quando quel tipo era era arrivato, dalle sue parole e da quelle del compagno Bando, sembravano una sorta di duo che caccia le slipter.

Non aveva dubbi sulla veridicità delle parole dei Bando, specialmente dopo che questi ha rivelo di aver perso un braccio e le gambe in uno scontro con una sua simile ma Karuma...

Quel tipo sembrava nascondere qualcosa.

Si ridestò quando Raf urlò dallo spavento.

Il motivo era chiaro, una gamba di Nana le si era letteralmente staccata, facendogli prendere un colpo.

Anche Jack e Miko avevano sobbalzato sul divano dove si trovavano mentre Mayu e Blue rimasero indifferenti o quasi.

La prima sospirò d'imbarazzo, come se fosse abituata a ciò, mentre la seconda, bhè aveva fatto a pezzi tanti di quei corpi che non le faceva più impressione, anzi si era accorta che in realtà era una protesi molto realistica.

Ma la reazione di Nana fu la più divertente, infatti essa si mise a saltellare sulla gamba rimanente, chiedendo scusa nella sua lingua madre, mentre con i vettori afferrò la protesi per poi rimetterla a posto.

Dopo quella scenetta, le due spiegarono che la slipter dai capelli rosa, tempo prima, aveva affrontato una sua simile, perdendo gli arti.

-...Ma mio papà mi ha dato queste nuove braccia e gambe che controllo con i vettori!- terminò di spiegare la dicronicus, rimuovendosi un braccio per mostrare come era fatta la protesi.

Una volta che i ragazzi furono tranquillizzati, tornarono a chiacchierare allegramente.

Solo Blue non partecipava alla discussione, anzi, dopo un po' decise di uscire.


 

Megatron era irrequieto.

Non che ce ne fosse un motivo reale, semplicemente, da dopo lo scontro con le diclonicus non aveva nulla da fare se non a ripensare agli eventi di quel giorno.

Ed era ciò che lo infastidiva.

Per questo aveva deciso di fare un lungo volo senza una meta precisa, voleva solo scaricare un po' la tensione.

Troppi avvenimenti in breve tempo, dall'accordo con Malware, alla scoperta della microspia nel cervello della sorella.

Certe volte si chiedeva come facessero Optimus e il suo gruppo a rimanere calmi.

E se provasse a parlare con qualcuno?

Lui non era il tipo da fare quelle cose, ma poteva fare un eccezione, ma con chi?

Non di certo con un Autobot o un Decepticon qualunque.

Optimus era escluso, non voleva di certo confidarsi con il suo avversario, anche se erano stati amici in passato; Sundwave era un buon ascoltatore e ottimo amico ma era troppo occupato, inoltre non avrebbe saputo dargli la risposta che cerca, e Darkness...probabilmente ne sarebbe uscito più confuso di prima.

Mentre si riavvicinava alla base, vide quel qualcuno che poteva fare al caso suo, così pochi metri da terra, riassunse la sua forma normale e si avvicinò ad esso.

Blue stava guardando pensierosa il tramonto.

La nuova base era un edificio in un vecchio complesso militare e lei era tranquillamente seduta sul tetto di una delle caserme.

Aveva sentito i pesanti passi di Megatron avvicinarsi, ma non vi ci badò molto, nemmeno quando il mech si fermò a fianco dell'edificio in cui era seduta.

I due rimasero in silenzio per un po', finché Blue non fu la prima a parlare:

-In una situazione coma questa, Starscream aveva fatto un commento sulla Terra per iniziare la conversazione.-

-Ma io non sono Starscram.-Sbottò seccamente.

-Si vede, ho iniziato io.-

Il mech si rese conto che non si era mai trovato da solo con quella ragazzina prima d'ora, in fondo, sapeva solo due cose di lei: che era una slipter ed era amica con il seeker argentato.

-Comunque...-Continuò.

-Spero che tu non sia venuto a dirmi su per Abigail, ho già June che tenta di farmi da psicologa.-

-No, hai solo fatto quello che andava da fare.

Semplicemente, mi sento irrequieto.-Ammise incrociando le braccia.

-Per i Renegate?

Sai la novità.-

-No, per le diclonicus in mano alla M.E.C.H.-

A quel punto, lei si voltò, verso di lui che continuò.

-Più che altro...ho esitato ad eliminare Abigal proprio perché era solo una bambina e ammetto che trovo impensabile che qualcuno l'abbia usata come arma nonostante la sua giovane età.

Anche riguardo Kara.

Nemmeno io mi azzarderei a dare l'ordine riempire il corpo di un individuo di bombe.-Ammise.

-Il che è un bene.-Rispose la sliper, sdraiandosi con le braccia dietro la testa e alzando gli occhi al cielo in quanto ormai si stava facendo buio e stavano comparendo le prime stelle.

-Certe volte il mondo fa davvero schifo.-Disse con schiettezza tale che il mech dovette reprimere una risata.

Ma ora, meglio porle la domanda per la quale era venuto.

-Senti...ho avuto prova dei tuoi poteri più volte...-Iniziò.

-Vedo che grazie ad essi puoi fare ogni cosa, eppure ...-

-Ho capito che intendi.-Lo interruppe, voltando la testa verso di lui.

-Perché non li uso per “prendermi il posto che mi spetta”?

Se lo facessi, non sarei meglio dei mosti che mi hanno rinchiusa e trasformato Kara e Abigail in armi.-

I due rimasero per un po' in silenzio, prima che Megatron decida di rientrare.

Ormai non aveva più nulla da dire e, per qualche strana ragione, condividere con qualcuno i propri pensieri lo aveva fatto sentire un po' meglio.

-Ehy.-Lo chiamò la sliper, facendo voltare il mech.

-Da noi c'è un detto: “attento a combattere mostri, potresti divenire come loro”.-


 

Da un altra parte.

-L'ultimo pezzo è stato localizzato.-Annunciò un Renegate al suo capo.

-Si trova in Egitto, a ovest delle “Valle dei Re”, è in cima ad una piramide sconosciuta agli umani.-

-Perfetto, prepariamoci a partire.-Ordinò Malware.

Nel corridoio che portava alla sala principale, con la testa appoggiata alla porta chiusa, vi era Nissa.

-Cosa stai facendo?-Gli chiese una voce dietro di se.

La femme dalle fattezze serpentine sobbalzò e si voltò verso chi aveva parlato: era Cylas/Breackdown, assieme ad un massiccio bot dalla corazza blu e argento dagli occhi eterocromatici, uno viola l'altro giallo.

-Niente.-Rispose con calma, spostandosi dalla porta per portarsi vicino al bot dalla corazza blu e oro.

-Ascoltavo le fantastiche notizie che il capo ha ricevuto.-

-Non potevi aspettare che ce le comunicasse lui stesso?-Gli chiese sospettoso, il bot dagli occhi diversi, incrociando le braccia.

Lei gli si avvicinò all'orecchio per sussurragli:

-L'ultima novità che abbiamo avuto, non è stata proprio...come dire...esaltate.-

Mentre lo diceva, indicò con gli occhi Cylas.

Non era una novità per il mech, o meglio lo zombi-mech come lo chiamavano alcuni.

A nessuno della nave andava a genio un umano che non solo ha profanato il corpo di un loro simile, ma osava definirsi un loro pari.

Il diretto interessato, incrociò le braccia, sbuffando.

-Per vostra informazione, io sono qui e so essere un alleato molto prezioso quanto un avversario implacabile.-

-Lo sappiamo.

Secondo te perché non sei ancora stato gettato in un pozzo di fusione?-Detto ciò, il mech se ne andò, lasciando soli Nissa e Cylas.

La prima, non gradendo la presenza dell'altro, si avviò nel corridoio alle spalle del mech.

-Goditi pure l'alleanza finché puoi.

Profanare i corpi dei defunti è un reato anche da noi.-Gli sibilò mentre passava.


 


 

Pov???

Correvo, una mano tesa davanti a me.

Devo raggiungere la ragazza .

E' questione di vita o di morte.

Ma non importa quanto mi sforzi.

Lei è sempre più lontana e i miei passi sempre più lenti e pesanti.

Troppo tardi.

Il suo corpo tranciato in due... il sangue ha già formato una pozza...

Non posso fare altro che guardare, pietrificata sul posto.

Ho fallito...

-...Perché?-

Sento una voce familiare.

Davanti a me, si materializza il corpo di Eleven, tranciato a metà col sangue che gocciolava.

Velocemente, porta le sue mani sul mio collo.

Mi sento soffocare...

Non riesco a reagire...

Posso solo guardare i suoi occhi vitrei mentre urla:

-PERCHE' NON MI HAI SALVATA?-”


 

Pov 3° persona


 

Starscream si svegliò di scatto.

Non sapeva perché ma sentiva che c'era qualcosa di sbagliato.

Senza far rumore, uscì dal suo alloggio e si diresse verso la sala principale.

A prima vista sembrava tutto normale, ma poi udì un leggero singhiozzo e ne riconobbe immediatamente la fonte.

Il divano della “zona terrestri”.

Vi si avvicinò e come temeva, vi era Blue.

Era rannicchiata, ginocchia fra le braccia e tremava.

Gli occhi spalancati erano pieni di lacrime e guardavano fisso davanti a sé.

Il seeker non l'aveva mai vista così spaventata.

Piano, tese una mano e gli appoggiò delicatamente un artiglio al fianco, tentando di ridestarla.

Riconosciuto l'amico, la slipeter abbracciò l'artiglio e, singhiozzando, mormorò:

-Non l'ho salvata...-

L'argentato chinò il capo con un espressione triste e, usando l'altra mano, gli accarezzò la testa sussurrando :

-Non si possono salvare tutti.-




Angolo autrice 
Inizio col dire che il titolo è ripreso da una frase ripetuta spesso in un telefilm  di medici di cui non ricordo il titolo.
Ora che la spia è stata rilevata, le cose alla base sembrano essersi un pò stabilizzate ma ora hanno altri problemi che affronteranno nel prossimo cappy
Saluti da Ala

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Capitolo 17
*** La chiave pt1 ***



 

-Trovata!-Esclamò Rachet, indicando sul computer un segnale appena apparso.

-Cosa?-Chiese Dreadwing.

-La nave dei Renegate, si trova in Egitto.-

All'udire il nome della propria nazione natia, Blue scattò in piedi.

-Come l'hai localizzata?-Chiese Starscream, mentre il medico Autobot impostava le coordinate per il ponte.

-Non era schermata, quasi come se ci sfidassero ad andare da loro.-Rispose, sospettoso.

-Sono così sicuri di sé che ci sfidano a fermarli.-Intervenne Darkness con una rara espressione di serietà che non le si addiceva.

Cosa che Megatron notò, infatti le chiese:

-Che succede?-

-Se ci sfidano in questo modo è per il possesso di qualcosa: il quarto pezzo della Chiave.-


 

In un attimo, tutti i cybertriani, ad esclusione di Rachet e Starlight, erano sul posto.

Anche Blue aveva attraversato il ponte, dopo che ha assunto la sua forma robot grazie alla reliquia.

“Appena finisce il suo effetto, tu torni qui alla base.” Gli aveva detto Starscream.

“Tenterò.

Nel caso, vedrò di far fuori il maggior numero possibile di avversari.”Aveva risposto con in sorrisetto, così simile a quello dell'argentato.

Appena arrivati sul posto, una vasta pianura sabbiosa con rare rocce, la prima cosa che videro fu l'enorme astronave dei Renegate che volteggiava nel cielo dalla quale, oltre agli Insetticon, stavano uscendo anche i vari bot neri muniti di forma aerea.

Individuarono subito il posto in cui erano diretti: un enorme piramide alla cui cima era situato un blocco di marmo bianco.

Il gruppo non esitò ad avanzare, assumendo le proprie forme alternative o, nel caso di Darkness e Blue, saltare sul dorso di Phoneix.

I volantini furono i primi a scontrarsi, iniziando a sparare con tutto quello che avevano verso gli avversari che risposero al fuoco.

La predacon-fenice fece scendere Darkness e Blue in modo che potessero affrontare i nemici a terra mentre lei era più libera con le manovre aeree, che gli sarebbero tornate molto utili quando udì un ruggito e vide una sagoma arancione fin troppo famigliare.

-Secondo round in arrivo!-Trillò, volando più in alto per potersi avvantaggiare nello scontro contro Predaking.

Intanto, anche a terra era iniziato uno scontro feroce.

La presenza della sabbia rallentava i movimenti ma a dispetto di ciò, sia Autobot che Decepticon sembravano riuscire cavarsela.

L'unico problema era raggiungere la cima della piramide, infatti, una volta avvicinatosi, si erano resi conto della presenza di un luccichio viola all'interno della punta: il pezzo della chiave.

Dato che la punta della piramide era troppo sottile per essere usata come punto d'atterraggio, Insetticon e Renegate erano costretti ad attaccare più in basso incrociando la resistenza di Blue, arrivata prima ma che si trovava in posizione di stallo: arrivavano troppi nemici e non riusciva a tenerli a bada tutti e allo stesso tempo prendere il pezzo.

“Dai Darkness, dove sei?

Qui si che serve una ladra.” Pensò la slipert, tranciando l'ennesimo gruppo di nemici che avanzava e usando i resti di un Insetticon per proteggersi dai colpi di blaster.

Ormai quindici dei suoi trenta minuti erano andati.

-Al diavolo.-Disse fra sé , conscia di non potere rimanere lì, così corse il rischio e iniziò ad arrampicarsi per prendere l'oggetto.


 

Da un altra parte, Megatron aveva appena terminato una coppia di Inseticon quando scorse qualcuno farsi velocemente largo verso di lui fra le file di nemici.

Si trattava di un bot dalla corazza blu e argento con un occhio giallo e l'altro viola,con una mano teneva un enorme ascia dalla doppia lama.

Con essa, tentò di colpire il mech grigio alla testa, ma esso parò con facilità, bloccandone le lame con le mani.

Dovette ammettere che il tipo era forte.

-Il famoso “Megatron” giusto?-Chiese il mech, con un sorriso divertito mentre l'altro allontanò l'arma.

-Non sbagli.

Quale nome devo scrivere sulla tua tomba?-

-Nuthlus, ricordatelo perché sarò io ad uccidere te!-

Fra i due iniziò uno scontro fra lame e l'arma del mech dagli occhi diversi che separò in due asce più piccole, una per mano.

Non riuscendo a rompere l'uno la difesa dell'altro, finirono in una situazione di stallo con Megatron che bloccava con una mano quella dell'avversario e con la lama, l'arma nell'altra.

-Pozzi di Kaon, dico bene?-Disse Nuthlus, beffardo.

-Esatto.

Non ti ho mia visto, o mi ricorderei del tuo brutto muso.-

-Infatti.

Pianeta prigione XI.-

Il pianeta su cui inviano i prigionieri più pericolosi in assoluto?

“Veramente grandioso.”Pensò sarcastico il mech grigio, mentre lo spingeva via con un calcio.

Esso indietreggiò, commentando:

-La tua sorellina parlava molto di te, e come sospettavo ha ingigantito la storia della tua “forza”.-

Il leader Decepticon ignorò completamente la seconda parte della frase.

Sua sorella gli ha parlato di lui?

Ciò poteva significare solo una cosa: si trovava davanti ad uno dei suoi carcerieri.

Con un ringhio ricominciò la lotta coma maggior foga, con tutta l'intenzione di terminarlo.


 

“Ma andiamo!”

Pensò la slipter quando, per la quindicesima volta nell'arco di un minuto, un Renegate gli afferrò la gamba, tentando di tirarla giù, solo per ritrovarsi senza il braccio o la testa.

Ormai Blue era a pochi metri dal pezzo, anzi stava per prenderlo grazie ai suoi vettori quando ebbe una strana sensazione e si voltò, giusto in tempo per vedere un missile diretto verso di lei.

D'istinto, usò i vettori per spostarsi dal punto in cui si trovava, facendolo impattare contro la piramide.

Gli effetti furono devastanti: non solo ne distrusse la punta, e i pezzi travolsero chiunque sulla loro traiettoria; ma le schegge e vari frammenti di marmo ferirono il corpo della ragazza che precipitò.

Fortuna riuscì ad attutire la caduta con i vettori ormai visibile e scoprì il responsabile dell'attacco: Breackdown/Silas!

Lui la guardò con un sorriso divertito.

-Ci incontriamo ancora, Soggetto Beta.-Gli disse, tenendosi a distanza di sicurezza mentre armava nuovamente il cannone sulla propria spalla.

Lei ringhiò mentre si alzava.

-”Soggetto Beta” non esiste e non è mai esistito!-

Era pronta a scagliargli addosso uno dei detriti più grossi quando il suo corpo venne avvolto da una luce bianca, segno che la sua mezz'ora era scaduta.

-MA ANDIAMO!-Si lamentò, allontanandosi il più possibile dalla portata del mech-zombie.

Sapeva che non avrebbe esitato a colpirla in quel momento di debolezza.

Infatti, esso non esitò a sparare un altro missile, mancandola per un pelo.

-Puoi scappare, ma non puoi nasconderti.-Le disse.

Blue, finito il processo di trasformazione, si mise dietro una roccia e ispirò profondamente.

Aveva una rabbia tale che rischiava di perdere il controllo se non si fosse calmata.

Colui che l'aveva torturata e invito Abigail a uccidere Eleven era a pochi passi da lei.

Doveva contenersi, lui conosce i Diclonicus come lei e sa come comportarsi.

Chiuse gli occhi, escludendo il fragore dello scontro a pochi metri da cui si trovavano.

Riconobbe il rumore dell'arma di quel mostro che si preparava a sparare nuovamente e a quel punto aprì gli occhi e saltò.

Con i vettori prese il maggior numero di detriti e li scagliò contro il suo avversario proprio mentre sparava.

Il missile entrò a contatto con essi ed esplose, danneggiando colui che l'aveva sparato ma l'onda d'urto coinvolse anche la ragazza che venne spinta via e si trovò a rotolare fra sabbia e rocce che le aprirono nuovi tagli sul corpo.

Ma non era bastato a far fuori Silas che si rialzò dicendo:

-Ora basta! Sono stufo di giocare!-

Ora che la sliper era ferita, aveva intenzione di schiacciarla con la sua mano trasformata in martello ma una voce dietro di sé lo distrasse.

-EHY BRUTTONE!-

Lo zombie-mech si voltò solo per ricevere un colpo dalla palla da demolizione di Bulckhead.

-Questo era per pareggiare i conti!-Disse l'ex-Demolitore, riferito a quando l'aveva attaccato mentre controllava Nemesiss Prime.

-Tu! Questa è l'ultima volta che...-Silas e non finì la frase che Knockout spuntò da dietro il mech verde, con il pugolo di energon in mano e gli rifilò una potente scarica elettrica che lo costrinse ad allontanarsi, gemendo dal dolore.

-Hai la sua faccia.

Ma non sarai mai forte e coraggioso come Breackdown!-Gli disse acido.

Capendo che non poteva fare altro, il mech-zombie si voltò per ritirarsi, ma Blue fu più veloce.

Con un saltò fu sul suo petto, puntando i suoi gelidi occhi verde acqua su quelli sorpresi dell'avversario.

-E finita, Silas.-Annunciò mentre i suoi vettori gli trapassavano il petto, raggiungendo il vero corpo dell'ormai ex-capo M.E.C.H.

-Ora cadi!-Concluse, allontanandosi con i proprie “braccia” invisibili, osservando il corpo dell'avversario cadere a terra per non rialzarsi mai più.

Era finita, Silas era morto per sempre.

-Chiama Rachet e torna alla base!

Qui ci pensiamo noi.-Gli ordinò Bulkhead, ritornando nella mischia, assieme a KO.


 

“Quell'idiota!

Se non l'ammazza la slipter, ci penso io!” Pensò Airachid mentre frugava fra i resti della piramide alla ricerca del pezzo della Chiave.

Ben presto, un luccichio viola attirò la sua attenzione.

“Finalmente!”

La bot ragno stava per prenderlo con una delle sue ragnatele quando venne colpita e spinta via da qualcuno.

Essa rotolò un paio di metri prima di riuscire a fermarsi e vedere chi l'avesse colpita.

-Ci sei anche tu?

Bene, la tua scintilla sarà un bel trofeo.-Disse appena scoprì che era stata Arcee.

-Io non ci giurerei.-Rispose quest'ultima, sfoderando le sue lame e dando inizio allo scontro.


 

“Ma che cavolo!” Imprecò mentalmente Blue.

Stava usando il comunicatore a forma di teschio regalatole tempo prima da Starscream, infatti stava reggendo il piccolo microfono, tentando di chiamare Rachet, ma dall'auricolare non usciva altro che un ronzio.

Forse si era danneggiato o l'astronave dei Renegate stava disturbando il segnale, sta di fatto che la ragazza non poteva tonare alla base, quindi non le restò che fare una cosa: continuare a combattere.

Ma non importava quanti nemici abbatteva, erano in troppi e aveva perso il vantaggio della portata della sua forma bot.

Inoltre lo svantaggio della sua altezza si faceva sentire: era costretta a continuare a muoversi per schivare i colpi, non venire calpestata e si stava rapidamente stancando.

Qualcosa le disegnò un lungo taglio sulla guancia che iniziò a sanguinare ma lei lo ignorò, troppo concentrata ad uccidere e non venire uccisa.

Lacera, strappa, taglia.

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Continuò così finché i vettori non colpirono il terreno.

Solo allora si rese conto che si era così concentrata nel fare a pezzi chi gli stava davanti, da essersi involontariamente allontanata dal centro dello scontro.

Il che era positivo, poiché poteva riprendere fiato e attendere che la sua guarigione accelerata faccia il suo dovere.

Il negativo: si rese conto che stavano perdendo.

Gli avversari erano semplicemente troppi!

Vedeva che la maggior parte del gruppo si reggeva in piedi a malapena ma soprattutto, Starscream.

Era ricoperto di ferite e circondato da Insetticon.

Non ce la faremo.”

Realizzò la Slipter, spalancando gli occhi dalla paura.

Non ce la faremo!

Moriremo come Eleven!”

Il solo pensiero le fece venire la nausea, costringendola a piegarsi.

Moriremo!”

Non posso fare nulla!”

Chiuse gli occhi.


 

Forse era il panico, forse quei pensieri avevano risvegliato l'istinto della sua razza.

Sta di fatto che quando li riaprì, non era più lei.

Centinaia di vettori le comparvero sulla schiena, spargendosi in ogni direzione, distruggendo ogni cosa che incontravano.

Arcee, durante lo scontro con Airachid, quest'ultima era riuscita ad inchiodarla a terra e stava per darle il colpo di grazia quando tre di quelle “braccia” la trapassarono, uccidendola.

Prima che se ne rendessero conto, circa metà esercito nemico era andato, distrutto dalla pura forza della slipter.

I rimanenti furono abbastanza intelligenti da capire di trovarsi in una situazione di svantaggio, optando per la ritirata.

E non di minore importanza, Phoneix, terminato lo scontro con Predaking, aveva trovato il pezzo della Chiave che teneva stretto nel becco.

Ma Blue non si era fermata, anzi i suoi vettori erano ancora pronti ad attaccare.

* Basta! Abbiamo vinto! * Tentò di richiamarla Bumblebee.

Accadde in un attimo.

Lei si voltò e i suoi vettori trapassarono il petto del ricognitore.

Ci furono delle urla, specialmente dal team Autobot, che guardarono inorriditi e spaventati la scena mentre Blue ricambiava con uno sguardo vuoto, privo di qualsiasi emozione.

Ma solo una di quelle urla attirò la sua attenzione.

Girandosi, incrociò la sguardo del seeker.

Il suo sguardo sorpreso e spaventato sembrò risvegliare qualcosa nella sua mente.

Avvertì una dolorosa fitta che le fece cadere in ginocchio con le mani alla testa e urlare di dolore mentre i vettori sparivano.

Quando finì, la slipter rialzò lo sguardo da cui era sparita l'espressione indifferente, sostituita da una di confusione.

Ci mise un attimo a ricordare ciò che era successo, perché c'erano bot attorno al corpo di Bumblebbe e capire perché la guardavano terrorizzati.

I suoi occhi si spalancarono dal terrore.

“No...NO!”

Aveva perso il controllo!

Proprio come quel giorno.

Aveva rischiato di uccidere i suoi amici!

Era un mostro.

Doveva andarsene prima che accada di nuovo.

Con le lacrime agli occhi, si alzò, barcollando, e, con le ultime forze rimanenti, usò le sue “braccia” per scappare il più lontano possibile.


 

-ASPETTA!-Le urlò dietro Starscream, alzandosi e assunse la forma jet per raggiungerla, ignorando le ferite e i richiami dei compagni.

Vero, si era spaventato quando aveva capite che aveva perso il controllo ma lo sguardo della ragazza quando si era resa conto di ciò che aveva fatto...era terrorizzata e disgustata da se stessa.

Teneva gli occhi fissi sulla ragazza che sembrava galleggiare per aria, sostenuta dai suoi vettori ancora blu quando qualcosa la colpì.

Era una rete, probabilmente progettata per i dicloni in quanto essa non riuscì a schivarla o a distruggerla

A lanciarla era stato Nuthlus che la riprese con la sua preda, svenuta, all'interno.

-LASCIALA STARE!-Gli urlò il seeker, dirigendosi a tutta velocità verso di lui.

Non poteva sparare o avrebbe colpito la sua amica.

Il mech eterocromatico ridacchiò.

-Avete la Chiave, bé tenetela.

Tanto abbiamo tutto ciò che ci serve!-

Detto ciò, aspettò che il seeker fosse abbastanza vicino.

-”Ora.”-Disse al proprio Comm. Link.

Davanti all'argentato comparve un familiare vortice verde che lo risucchiò senza riuscire a schivarlo.


 


 

Starscream si trovò a lottare contro un forte vento appena uscì dal ponte terrestre.

Ciò lo fece rollare su se stesso, alternando cielo e terra finché non si schiantò contro un cumulo di neve.

S-sorellina...” Fu il suo ultimo pensiero, prima di perdere coscienza.


 


 

Angolo autrice

Immagino che il finale parli da sé quindi non mi dilungo.

Si, ho pubblicato prima poiché domani, probabilmente, non ci sarò per tutto il giorno.

Piccola domanda impicciona: chi ha visto Infinity War?

Saluti da Ala


 

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Capitolo 18
*** La chiave pt2 ***


-Trovato!-Esclamò Rafael.

Terminato lo scontro, i Cybertoiani erano velocemente rientrati alla base per curare la proprie ferite.

Bumblebee era quello messo peggio, l'attacco della slipter non ha centrato la sua scintilla per un soffio e Rachet si stava occupando di lui mentre Knockout pensava agli altri.

Ma non sapevano dove era finiti Starscream e Blue!

Avevano solo visto il primo sparire in un ponte e la seconda venire presa dal mech eterocromatico.

Per questo appena erano rientrati, avevano incaricato Rafael di localizzare il seeker e, fortunatamente, ci era riuscito.

-Si trova al Polo Nord, in mezzo ad una tempesta!-

-Phoneix!-Chiamò Darkness.

-Capito!-Rispose la predacon, raggiungendo con un paio di balzi ponte terrestre appena attivato.


 

Volare in mezzo ad una tempesta di neve per trovare un cybetroiano?

Una bazzecola per lei.

Le sue ali erano forti e ci sarebbe voluto di più che una misera tempesta per fermarla e il suo fiuto le avrebbe permesso di trovare il seeker anche se fosse sepolto sotto un metro di neve.

Infatti lo localizzò quasi subito.

Aveva trovato una sorta di copertura dal vento dietro ad un cumulo di ghiaccio e si era rannicchiato su se stesso per contenere il calore.

Appena la predacon atterrò accanto a lui lo scosse con una zampa, accorgendosi che era svenuto per il troppo freddo; ancora un po' e sarebbe morto per ipotermia.


 

-”Aprite il ponte!”-Trillò, attraverso il Comm. Link, la predacon.

Rafael obbedì e Phoneix entrò di corsa, tenendo Starscream in braccio.

Esatto, in braccio.

Inizialmente nessuno badò a lei, troppo concentrati sul seeker, ma una volta accertati delle sue condizioni di salute e averlo avvolto in un enorme coperta termica per scaldarlo e assicurati che Knockout si sarebbe occupato di lui; Dreadwing la guardò meglio ed esclamò:

-Phoneix! Il tuo aspetto....-

-Cosa? Sono congelata da qualche parte?-Chiese la femme, girando su se stessa mentre gli altri la guardavano stupiti.

Al posto del suo solito aspetto da drago-fenice, la predacon aveva assunto le sembianza di una normale femme cybertroiana dalla corazza rossa e arancione con dettagli blu.

Il suo viso era completamente bianco con le “labbra” rosse e attorno agli occhi vi erano disegni simili ai trucchi egiziani, ma in blu-ciano che le mettevano in risalto gli occhi rossi/arancioni dalla pupilla blu.

Le parti da predacon rimaste visibile erano la coda, che si era attaccata alla sua schiena, assieme alle ali ripiegate su se stesse.

-N-non sapevo che i predacon avessero la capacità di cambiare aspetto come noi.-Disse, sorpreso, Dredwing.

-Tu lo sapevi?-Chiese Wheeljack a Darkness che scollò le spalle.

-Certamente, ci conosciamo da molto.-

-Aspetta...ma se fin dall'inizio potevi assumere quest'aspetto, perché non ce lo hai detto?-Chiese Arcee.

La predacon la guardò interrogativa, rispondendo:

-Non me lo avete mai chiesto.-

Ciò causò un facepalm da parte dei presenti mentre Darkness ridacchiava.

Appena smise, guardò Megatron, appoggiato con la schiena contro la parete.

Dallo scontro con Nuhtlus non aveva riportato danni seri e attualmente guardava il nuovo aspetto di Phoneix con una strana espressione, come se stesse cercando di nascondere qualcosa che lo infastidiva.

-Tutto bene?-Gli chiese, guadagnandosi la sua attenzione.

-Cosa? Ah...

Sospetto che anche Predaking abbia quest'abilità, mi chiedo perché non l'abbia ancora mostrata.-Rispose, vago.

La femme bianca strinse gli occhi, il mech non gliela stava raccontando giusta.

-Forse non sa di averla, comunque credo che il tuo problema sia un altro.

Phonix, vieni un attimo qui perfavore?-

La predacon fece come richiesto e, sotto lo sguardo incuriosito di tutti, la portò accanto a Megatron.

-LO SAPEVO!-Esclamò indicandoli.

-Hai capito che Phoneix è più alta!-

Infatti, la pedacon superava di ben mezzo metro il mech grigio!

Era questo ad infastidire Megatron, abituato a sovrastare tutti.

Prima che qualcuno dica qualcosa, quest'ultimo alzò la mano e disse:

-No comment.

Abbiamo altro a cui pensare.-


 


 

Freddo...

Nero...

Voci attorno a sé...

Era ciò che il seeker sentiva e vedeva.

Inizialmente sentiva solo dei mormorii sconnessi e quando aprì gli occhi tutto gli apparve sfocato.

Ma piano piano le voci erano più chiare e anche la vista si stabilizzava e, guardandosi attorno, si rese conto di essere nel suo alloggio con Knockout aveva appena finito di parlare con qualcuno.

-Rise end shine*, Starscream.- Lo salutò appena si accorse che aveva aperto gli occhi.

-Fa poco lo spiritoso.-Gli rispose con voce più gracchiante del solito a causa del congelamento, stingendosi ancora di più nella coperta termica che lo avvolgeva.

-Dové Blue?-Chiese.

-L'hanno presa.

Stanno cercando di localizzare la nave Renegate per andare a liberarla ma sembra scomparsa.-Spiegò.

Il seeker serrò i pugni e stinse i denti, maledicendo mentalmente il mech che aveva preso la sua amica e tentò di alzarsi, venendo subito immobilizzato da KO.

-Non ti azzardare a muoverti!

Hai ricevuto molti danni e sei quasi morto congelato, devi assolutamente riposare!-

-Riposare mentre loro hanno Blue?

Lasciami andare!-Si lamentò.

Non sarebbe di certo rimasto sdraiato a far nulla mentre chissà cosa stava succedendo alla sua sorellina.

-Non fare l'idiota!

Non sai nemmeno dove sono!-Tentò di farlo ragionare tenendolo saldamente fermo al suo posto, reggendolo dalle spalle.

-Li troverò e li farò a pezzi!-

-Non riesci nemmeno a superare me, figurati i Ranegate e non gli sarai di nessun aiuto da morto!-

Alla fine il seeker dovette ammettere che KO aveva ragione e, nonostante non gli andasse a genio, smise di tentare di alzarsi per riposare.

-Era ora.

Riesci a vedere bene?-Gli chiese il bot rosso.

-Si, perché?-Domandò il seeker, seccato.

-Ecco.. i tuoi occhi hanno assunto uno strano colore.-

-Che?!-Esclamò, alzando la testa così velocemente che iniziò a girargli.

Knockout prese uno specchio e lo lasciò controllare da sé.

Effettivamente, i suoi occhi, da rossi, stavano assumendo una strana tonalità molto più chiara, quasi bianchi.

-Ho già fatto qualche analisi, ma sembra che i tuoi sensori ottici non siano danneggiati, quindi non capisco perché siano così.-Gli disse.

-Starscream è sveglio?-Chiese Arcee, entrando nella stanza.

-Tu che dici?-Fu la risposta dell'argentato.

-Tra mezz'ora, se ce la fai, vieni di là.

Optimus e Rachet devono comunicarci delle cose importanti.-


 

Con un po' di fatica e l'aiuto di Knockout, Starscrem arrivò alla sala principale.

Dato che erano passate poche ore dallo scontro, i presenti erano ancora stanchi e apprese che Bumblebee, per le ferite inflitte dalla slipter, era finito in una sorta di coma ma per fortuna non era in pericolo di vita.

Riguardo a Rachet e Optimus, quest'ultimo iniziò a parlare:

-Nell'ultimo scontro, siamo riusciti ad impedire che Malware ottenga l'ultimo pezzo della Chiave ma allo stesso tempo sono riusciti a catturare Blue e temo che la vogliano usare come merce di scambio o...peggio.-

-Come sarebbe a dire “peggio”?-Esclamò Starscream, facendo sobbalzare coloro che non si erano ancora accorti della sua presenza.

Fu Rachet a parlare:

-Quando ho fatto le analisi del sangue a Blue, quando è entrata in contatto con l'energon Oscuro, ho scoperto che ne era immune perché ne ha già una minima percentuale nel suo organismo.

Inizialmente ho pensato che i campioni presi fossero contaminati, ma quando ho rifatto le analisi con i campioni presi mentre era in ospedale ho ottenuto lo stesso risultato, lo stesso vale con i campioni presi dalle gemelle.-

-Aspetta un attimo.-Intervenne Megatron.

-Sai bene che ho dovuto iniettarmi Energon Oscuro all'interno della mia camera scintilla.

Ciò mi permette di avvertire chiunque lo usi, dunque perché non l'ho avvertito in quella ragazzina?-

-Forse la quantità nel loro corpo è troppo bassa o devi essere consapevole di ciò per sentirlo.-Ipotizzò Racher mentre Darkness, lanciò al mech grigio un occhiata che diceva “dopo dobbiamo parlare!”.

-In ogni caso...-Continuò Optimus, serissimo.

-...Abbiamo fatto altri controlli e sembra che ogni slipter possegga quella percentuale, ciò le renderebbe la progenie dell'Unicrom.-

La cosa suscitò sussulti di sorpresa da parte di tutti i presenti che si scambiarono sguardi preoccupati ma solo Darkness intervenne, chiedendo:

-Ma questo cosa c'entra con la sua cattura?

Ci può aiutare a rintracciarla?-

Il mech rosso e blue scosse la testa.

-No, ma aiuta i Renegate.

Il suo sangue è l'unica cosa che possono utilizzare come sostituto della Chiave.-

-COSA?-Esclamò Starscream, scattando in piedi e non fu l'unico a esprimere esclamazioni di sorpresa e paura.

Blue...

La sua amica...

la sua sorellina...

Bulkhead diede inavvertitamente voce al suo pensiero:

-Ma perché Blue?

La M.E.C.H. avrà sicuramente centinaia di dicronicus rinchiuse nei suoi centri e Silas era con loro, avrebbe potuto consegnagliene una e fare a meno della chiave.-

-Perché Blue non è come le altre.-

A parlare era Stato Karuma, rimasto ai piedi di Rachet per tutto il tempo, assieme a e Nana e Mayu.

-La sua forza, le sue capacità, non sono nella norma.

Ho visto solo un altra slipter che poteva competere con lei in forza e capacità ed era la “Regina”.-Continuò.

-Parla chiaro.

Non ti seguiamo.-Gli disse Dreadwing.

-Circa venti anni fa, a Kamakura, nacque la prima slipter, rinominata Lucy.

Ho incrociato i miei dati con quelli di Rachet e abbiamo scoperto che è il periodo in cui il vostro “dio del male” si stava risvegliando, e ciò fa di lei la discendente più diretta.

La chiamiamo “regina” in quanto era lei la fonte del “Gene Dicronicus”.

Fra lei e Blue vi sono diverse analogie come l'essere nate da genitori che non hanno contratto o o manifestato segni di alcun virus e la loro capacità di poter esprimere la loro forza al 100% nei momenti di stress.

In pratica, Blue può essere considerata una “Principessa” o “beta” e ciò renderebbe il suo sangue il più idoneo per ciò che hanno in mente. -Spiegò in breve.

-E perché non hanno preso questa “Regina”?-Chiese seccamente Starscream.

Nana e Mayu si scambiarono uno sguardo triste mentre Karuma si portò la mano al braccio destro, quello bionico, prima di rispondere:

-Perché è morta due anni fa.-Disse senza giri di parole.

-Ora che abbiamo accertato ciò, cosa facciamo?-Chiese bruscamente Wheeljack.

-Giusto, non sappiamo dove i Renegate sono diretti per precederli?-Chiese Arcee.

Optimus scosse la testa.

-Non sono a conoscenza del luogo in cui è custodita la Matrice dell'Unicrom.

L'unico punto in cui è scritto è nel database Aiacon.-Disse sconsolato.

-E siamo ad un punto morto.-Esclamò Phoneix afflosciandosi a terra, consapevole del fatto che era impossibile trovare ciò che cercano nel breve tempo che hanno a disposizione.

Darkness si morse il labbro e sospirò, ammettendo:

-Devo dirvi una cosa: ho una spia fra i Renegate.-

-COSA????-Esclamarono tutti, voltandosi verso di lei.

-Esatto, per questo sapevo dell'alleanza Decepticon/Renegate , di dove si trovava la Nemesiss ed ero sicura che i Renegate avessero localizzato il pezzo.

Purtroppo, la mia spia non riesce a contattarmi ogni volta in quanto c'è una stretta sorveglianza e non sempre Malware condivide con tutta la nave i suoi piani.-

-Perché non ce lo hai detto prima?-Chiese Wheeljack, esprimendo la delusione di tutta la squadra.

Pensavano che quella femme si fidasse di loro, così come si fidavano di lei.

Darkness si prese un braccio con l'altra mano e chinò la testa in segno di disagio.

Sapeva che ora si stavano tutti chiedendo se stesse nascondendo qualcos'altro.

La fiducia che avevano avuto in lei in un attimo si era affievolita.

Era il prezzo da pagare per avere questi segreti.

Ma una frase le fece rialzare la testa.

-Perché un ladro, o ladra, non rivela mai i propri segreti.-

A parlare era stato Megatron.

“Me lo hai detto tu.” Aggiunse silenziosamente, guardando la femme che ricambiò con un sorrisetto di gratitudine.

-Ma ora ho una bella domanda: il tuo contatto può dirci dove si trova Malware e i suoi tirapiedi?-


 


 

Angolo autrice

E con queste sconvolgenti rivelazioni mi fermo qui.

Scusate se sono mancata ma ho avuto dei problemi tecnici che non mi hanno permesso di pubblicare.

Tornado al capitolo, doveva essere più lungo ma poi ci sarebbero state semplicemente troppe cose per uno solo.

Quale sarà il destino della nostra slipter si scoprirà nel prossimo cappy

Saluti da Ala

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Capitolo 19
*** Blue? ***


Blue aprì a fatica gli occhi.

Non c'era una sola parte del corpo che non le dolesse, nonostante la sua guarigione accelerata; guardandosi intorno scoprì di essere rinchiusa in una stanza buia.

Provò a muovere le mani, ma le scoprì bloccate dietro la schiena con qualcosa di simile a delle manette.

D'istinto, provò ad evocare i suoi vettori per liberarsi, ma appena lo pensò, una forte scarica elettrica gli partì dal collo e gli si diffuse per tutto il corpo, facendola urlare dal dolore.

Durò solo un attimo e quando smise, avvertì odore di bruciato e il sapore metallico del sangue in bocca.

Ghignò i denti.

L'avevano bloccata.

Ma non gliela avrebbe data vinta.

Con fatica, si mise in ginocchio e passò le braccia sotto le gambe per averle davanti a sé.

Si portò le mani al collo, scoprendo di avere una sorta di collare metallico, probabilmente la scossa era partita da lì.

Ringhiando di rabbia, colpì il terreno nel tentativo di rompere le manette, non riuscendoci, tentò una seconda, terza , quarta volta, senza ottenere risultati.

Gli occhi iniziarono a lacrimarle.

Bumblebee forse era morto a causa sua, si era lasciata catturare e forse l'avrebbero usata per ottenere l'ultimo pezzo della chiave di suoi amici.

Non gli avrebbe dato torto se si fossero rifiutati di fare quello scambio, sarebbe morta piuttosto che permettere che i piani di Malware di venire effettuati.

Sollevò le mani doloranti sopra la testa per effettuare l'ennesimo tentativo, ma un enorme mano metallica la bloccò.

-Hey, così ti romperai i polsi senza aver ottenuto nulla.-Disse una voce femminile.

La ragazza si voltò, trovandosi davanti degli occhi gialli dalla pupilla verde.

Immediatamente riconobbe la femme-serpente vista mentre era sulla Nemesiss con Starscream.

Si era sdraiata a terra con una mano appoggiata al viso mentre con l'altra le teneva le braccia e la fissava con uno sguardo interessato che fece venire un dubbio a Blue: i cybertoiani, o qualsiasi cosa fosse quella femme, mangiano i terrestri?

-Certo che voi terrestri siete interessanti.-Commentò.

-Siete tutti diversi e non avete veleno o zanne per difendervi, eppure siete finiti per essere la specie dominante.

Ma personalmente preferisco i rettili, sono molto affascinanti, non trovi?-

La ragazza rimase zitta, non capiva cosa volesse.

Torturarla, minacciarla o cosa?

Di certo non ucciderla, ne aveva l'occasione mentre era svenuta.

Capendo che non avrebbe ottenuto una risposta, la femme-serpente la mollò e si alzò in tutta la sua statura.

-Vedo che non sei in vena di chiacchiere.

Bhe, la speranza è l'ultima a morire.-Disse, dirigendosi verso la porta e quando l'aprì, si trovò davanti un bot dalla corazza blu e nera egli occhi rossi.

-Heyx, mi cercavi?-Chiese la femme, sorridendogli.

-Non te.

Il capo vuole la slipter.-Rispose quello, mostrando una sorta di gabbia nella quale vi rinchiusero la ragazza e avanzarono lungo i corridoi.

La blu ne approfittò per guardarsi in giro.

Notò subito una certa somiglianza con i corridoi infiniti e tutti uguali della Nemesiss, probabilmente ciò serviva contro gli intrusi in modo che si perdessero, ma anziché essere viola, le pareti erano blu scuro, quasi nero, e la bassa luminosità dava al posto un aspetto molto spettrale.

Blue fu quasi certa di aver notato dei Kheu gironzolare sul soffitto.

-Perdona l'ambiente poco piacevole.-Disse Nissa, chinando leggermente la testa per poter parlare alla ragazza.

-Sai, i Renegate prima vivevano nei tunnel sotterranei di Cyberton, oltre il Mare di Ruggine e hanno voluto riprodurre il loro ambiente per sentirsi più a "casa".-

-Come se tu fossi vissuta alla luce del giorno.-Sbottò Heyx, apparentemente infastidito dall'affermazione.

L'altra si raddrizzò, rispondendo:

-Non sto dicendo nulla riguardo al vostro modo di vivere.

Semplicemente qui è...come dire...spoglio.

Sarebbe stato più carino mettere qualche disegno, magari in verde.-

-Abbiamo già la tua stanza verde e poi è la peggiore che io abbia mai visto.

Ancora non capisco perché Malware ti permetta di tenere quelle bestie!

Sono inutili!-

-Credi che loro...-La femme indicò il soffitto nella quale stava passando uno dei lucertoloni.

-... Lo siano di più?

Sono ciechi e non hanno nemmeno saputa fare la guardia o catturare il seeker e la ragazzina quando ne hanno avuto l'occasione.-

-Di certo sono più utili di te.-

La femme sibilò e la parte verde dei suoi occhi si restrinse mentre dalla sua bocca scattarono fuori una coppia di piccole zanne, persino i suoi "capelli" si mossero, dando l'impressione di essere piccoli serpenti pronti a mordere.

Uno spettacolo molto inquietante.

Sembrava sul punto di attaccare Heyx ma una voce la trattenne.

-Nissa! Heyx! Smettetela di perdere tempo, a Malware non piace aspettare.-

Era stato il mech dagli occhi etrocromatici a parlare, dall'uscio della sala comandi.

La femme-serpente si voltò a guardarlo per poi rivolgere un ultimo sibilo ad Heyx prima di ritornare al suo"normale" aspetto.

I due si diressero verso di lui che si scostò per farli passare.

Quella fu la sala più inquietante che Blue avesse mai visto: era completamente nera e le uniche fonti di luce erano gli schermi blu scuro sulla quale diversi Renegate stavano lavorando e come se non bastasse, dal soffitto pendevano delle cose che la ragazza riconobbe, con certa inquietudine, come teste cybertroiane o teschi di altre creature.

Dall'altro capo della sala, seduto su una sorta di trono, vi era un bot in ombra che appena i due carcerieri si avvicinarono, porgendogli la gabbia con la ragazza, si alzò.

-Dunque è questa.-Disse. Avvicinando la testa per osservarla.

Blue strinse i denti, cercando di non mostrarsi intimorita da quello che doveva sicuramente essere Malware.

Esso era un enorme mech con un solo, enorme occhio viola dal bordo rosso, situato sopra la bocca, il resto della sua corazza era completamente nero fatta eccezione per alcune linee viola che gli percorrevano il braccio destro, il quale era sostituito da un cannone.

Finito di osservare la slipert, si voltò verso il bot etrocromatico e la ragazza notò che lungo la sua "spina dorsale" sembravano uscire dei tubi.

-Nuthlus, hai quello che ti ho chiesto?-

Il mech annuì e porse un oggetto avvolto in uno straccio al suo leader.

-Perfetto.-Disse, per poi rivolgersi ai suoi sottoposti.

-Rotta verso Stonehenge!

E' ora di prenderci ciò che ci spetta!-

 

 

Alla base

-Ancora nulla?-Chiese Starscream, erano passate un paio d'ore e i danni da congelamento ricevuti stavano ancora passando ma ciò non gli impediva di contribuire alle ricerche.

-Non ho localizzato nulla di sospetto.-Disse Rachet.

-E la mia spia tiene il silenzio radio.-Aggiunse Darkness.

In quelle ore la tensione era stata così tesa chele nessuno osava parlare se non per segnalare i progressi fatti.

Tutti stavano contribuendo alle ricerche tramite i computer presenti alla base, persino Rafael dal suo portatile.

Ovviamente, c'era anche chi non poteva fare altro che guardare, come Arcee e Dreadwing i quali fremevano dall'impazienza.

Volevano fare qualcosa, sapevano che il destino della loro amica e quello del mondo era in pericolo.

Il più agitato di tutti era Starscream.

Bastava vederlo al suo terminale, digitava così velocemente che le sue mani sembravano sfocate.

Si capiva che non si sarebbe staccato finché non avesse trovato qualcosa, una traccia che agli altri era sfuggita, un segnale...

Sobbalzò quando sentì una mano sulla spalla.

Si voltò per vedere che era Megatron.

-Staccati.-Gli disse seccamente.

-Non sono più ai tuoi ordini!-Gli rispose il seeker, tentando di allontanarlo con una spallata mentre tornava con lo sguardo al computer, ma il mech grigio era irremovibile.

-Và a riposarti, qui ci pensa qualcun altro.-Insistette, staccandolo senza fatica dallo schermo.

-Blue ha bisogno di me!-Ringhiò, pronto ad attaccare il mech se si fosse ancora intromesso.

Con sua sorpresa, rispose:

-Si, ma gli servi vivo!

Sei quasi morto congelato quindi tornatene a riposare.

Ti chiamiamo noi in caso di novità.-

Il seeker, dopo averci pensato un attimo, dovette ammettere la sconfitta e si voltò per andare ai suoi alloggi.

Darkness, che aveva distolto lo sguardo da ciò che stava facendo per osservarli, si trovò a sorridere.

Allora quei due non erano una causa persa.

 

Da un altra parte della base.

Jack stava percorrendo il corridoio in una direzione ben precisa.

In quel momento non poteva offrire nessun aiuto ai bot, a ciò ci stava già pensando Rafael, ma poteva fare qualcos'altro.

Anzi, aiutare qualcun altro.

Si fermò davanti ad una porta e sospirò.

Eleven era lì dentro.

Era dalla morte della gemella non era più uscita, nemmeno per i pasti.

Si decise a poggiare la mano sulla maniglia ed entrò.

La sliper era nella stessa posizione in cui l'aveva vista l'ultima volta: sul letto, rannicchiata in posizione fetale su un fianco, avvolta in un mucchio di coperte.

Apparentemente non ebbe razioni quando Jack entrò.

Al ragazzo mancavano quei momenti in cui, alla sua sola vista, gli si gettavano addosso per abbracciarlo.

-Sei...sei sveglia?-Le chiese.

Il mucchio di coperte si mosse leggermente, segno che Eleven l'aveva sentito ed era sveglia.

Il corvino si morse il labbro e dopo un attimo di silenzio, parlò:

-Quando ho perso mio padre...ero infuriato.

Non con qualcosa o qualcuno ben preciso, forse il mondo per avermi portato via una persona cara.

Ma anche disperato, sapevo che non l'avrei più rivisto, non ci avrei più parlato e ciò...era orribile.

Mi ci volle tempo, ma capii che la rabbia e il pianto non l'avrebbero riportato indietro e se non volevo rovinare il suo ricordo... dovevo vivere anche per lui.-

Il ragazzo guardò ancora una volta il mucchio di coperte che nascondeva la slipter, non pretendeva che si sarebbe alzata e lascito la morte della sorella alle spalle, ma sperava chele sue parole l'avessero raggiunta.

Pensando che volesse di nuovo rimanere sola, si voltò per uscire ma avvertì una mano invisibile sulla spalla.

-Resta.-Sussurrò la ragazzina.

 

-HO TROVATO QUALCOSA!-Esclamò Rachet.

Era passata qualche ora da quando Starscream era andato a riposare e finalmente avevano la traccia che cercavano.

Il medico Autobot indicò una zona sullo schermo del suo computer.

-Ho rilevato un picco di energia proprio qui, vicino a Stonehenge!-Continuò.

-Vado a chiamare Starscream!-Trillò Phoneix, dirigendosi a grandi balzi verso la stanza del seeker, sapeva che nulla gli avrebbe impedito di partecipare alla missione di salvataggio della sua amica.

 

In un attimo, tutti i bot ad esclusione di Ratchet, Starlight e Bumblebee, ancora in coma, attraversarono il Ponte ritrovandosi davanti ad una scena incredibile.

La nave di Malware era atterrata di fronte e proprio di fianco ad essa vi era stato di recente scavato un enorme buco che portava alla luce un enorme porta di uno strano metallo, molto simile a pietra.

Il team si avvicinò rapidamente ad essa, constatando che era socchiusa e non solo, a circa metà altezza, vi erano delle piccole tracce di un liquido vermiglio simile a...

-Sangue!-Esclamò Starscream, iniziando subito apreoccuparsi.

Phoneix, in forma predacon, lo annusò e annuì.

-Non è molto, non credo l'abbiamo uccisa.-Disse Megatron, ciò servì a far sospirare di sollievo il seeker.

Intanto Darkness si guardò attorno.

Nessun segno dei Renegate, nemmeno una guardia.

A che pro lasciare l'ingresso incustodito?

Non ebbe tempo di pensarci che tutti erano già entrati.

 

La galleria in cui si ritrovarono era formata in buona parte da uno strano metallo bronzeo che sembrava emettere luce propria, illuminando la via, mentre in alcuni punti sembrava essere stata semplicemente scavata nella roccia, essa li portò in una profondità tale che ben presto persero il contatto con Ratchet.

Fortunatamente, la strada era una sola e non correvano il rischio di perdersi, ma temevano che ben presto si sarebbero imbattuti nei Renegate e i loro "animaletti".

Iniziare uno scontro lì dentro non sarebbe stato il massimo, specialmente per il fatto che alcuni punti erano così stretti che i bot più grandi, come Phoneix o Megatron, facevano fatica a passare.

Il panorama cambiò solo quando, da un momento all'altro, si trovarono all'interno di un enorme grotta scavata nella roccia e, a giudicare dal rumore di acqua che scorreva, erano vicino a qualche sorgente.

Infatti a circa metà di essa, vi era un profondo avvallamento da cui proveniva il rumore ed era possibile attraversarlo, per entrare in una grotta adiacente dall'altra parte, solo tramite un ponte di pietra.

Appena si avvicinarono, scoprirono che vi era qualcosa al centro di esso, anzi qualcuno.

Sembrava svenuto su un fianco, con la schiena rivolta a dove si trovava il gruppo che riconobbe immediatamente chi fosse.

-Blue!-Esclamò Starscream.

Senza che Megatron o qualcun altro riuscisse a fermarlo, scattò in avanti nella sua direzione.

Che le era successo?

Era ferita? Mort...No non doveva neppure prenderlo in considerazione!

-Aspetta!
Potrebbe essere una trapp..- Darkness non finì la frase, che una striscia azzurra partì dalla schiena della ragazza e avrebbe colpito il seeker se non si fosse fermato in tempo.

La slipter si alzò con calma e dalla sua schiena comparvero centinaia di vettori che sfiorarono il soffitto e si girò.

Al collo portava una collana con attaccato un cristallo di Energon Oscuro ma non era questo ad aver attirato l'attenzione dei presenti.

I suoi occhi, da verde acqua erano diventati completamente viola e li guardava con un espressione apatica mentre faceva scattare i vettori contro di loro.

 

Angolo autrice

Bruttissima situazione quella in cui i nostri protagonisti.

Che è successo a Blue? Riusciranno a farla tornare in sé? Fermeranno Malware dallo svegliare Thunderwing?

Le risposte ai prossimi capitoli

Saluti da Ala

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Capitolo 20
*** The daughuter of Unicrom ***


Qualche ora prima, nei pressi di Stonehenge.

Appena l'astronave dei Renegate arrivò a destinazione, si assicurarono che nessun terrestre fosse nella zona e bloccarono ogni strada che avesse accesso al sito.

Dopo aver scovato il punto esatto grazie ad una rapida scansione, i Renegate iniziarono a scavare.

Blue non poteva fare altro che guardare, rinchiusa nella gabbia perennemente controllata da Heyx e senza la possibilità di usare i vettori.

Non capiva che stava succedendo, l'ultima volta che aveva visto il pezzo della chiave era in mano (anzi, becco) a Phoneix, che fossero riusciti ad ottenerla?

Ma allora perché portarla lì?

Era questa la principale domanda che le frullava in testa, mentre guardava i bot neri portare alla luce quella che sembrava un enorme porta di metallo.

A causa degli anni passati al Centro, la ragazza sapeva che in quei casi non poteva fare altro che aspettare e pregare che finisse presto o, in quel caso, che arrivasse presto qualcuno a fermarli.

Aspetta...Dove era finito Malware?

La slipter si guardò attorno, effettivamente sembrava essere sparito, assieme e Nuthlus, mentre Heyx e Nissa dirigevano i lavori.

Ma se era lui il capo, perché non ha voluto vedere di persona i frutti delle sue ricerche?

Ci vollero altre tre ore prima che riuscissero a portare alla luce l'intero portone metallico e solo a quel punto Malware e Nuthlus si ripresentarono.

Dopo aver osservato attentamente ciò che avevano trovato, il capo dei Renegate ordinò a Nuthlus:

-Procedi.-

Il mech eterocromatico annuì e si diresse verso la gabbia della slipter.

La ragazza tentò di non farsi prendere ma non aveva modo di scappare da lì dentro, così venne presa dall'enorme mano metallica del mech e portata davanti al portone.

Con un colpo sicuro, esso incise con gli artigli della mano libera un profondo graffio sulla spalla della ragazza che strinse i denti per non urlare dal dolore mentre si dimenava.

Dopo aver raccolto un po' di sangue con gli artigli, lo strofinò proprio al centro della porta e fece un passo indietro.

Il liquido vermiglio, venne in parte assorbito dal metello che emise una lieve luce viola mentre il portone si apriva.

I presenti sorrisero ed entrarono senza esitazione.

Percorsero le lunghe gallerie fino a trovarsi davanti al ponte, a quel punto, Nissa, chiese al proprio leader:

-Mi scusi, ma non le sembra azzardato non lasciare nessuno di guardia?

Capisco che dopo lo scontro alla piramide siamo rimasti in pochi ma...-

-Domanda legittima.-Disse il mech con un solo occhio, fermandosi e voltandosi verso di lei.

-Ma non c'è da preoccuparsi se quegli sciocchi tenteranno di raggiungerci.

Ci penserà lei.-continuò indicando Blue, ancora in mano a Nuthlus.

-NEI TUOI SOGNI!-Gli urlò.

-Non farò nulla per te!-

Il mech eterocroatico ridacchiò.

-Lo farai eccome.

Vuole che gliela metta subito?-

Ad un cenno affermativo del suo capo, Nuthlus estrasse ciò che teneva nascosto nello straccio che la ragazza aveva visto ore prima: una collana con un cristallo di Energon oscuro.

Con nonchalance, gliela mise al collo, togliendogli anche ciò che gli disattivava i vettori.

La slipeter stava per sfruttare ciò per liberarsi quando un dolore allucinante alla testa la fece urlare.

Si ritrovò come a galleggiare nel buio e davanti a sè si aprirono due occhi viola che la fissavano, maligni.

-Fà ciò che ti ordino!- Disse una voce dal tono di voce simile a quello di Nuthlus.

Fu l'ultima cosa che sentì prima di scivolare nell'incoscienza.


 

Presente.

Volteggiando grazie ai suoi vettori, Blue allungò il braccio davanti a sé, facendo scattare un altro paio di “braccia” in direzione del gruppo che evitò disperdendosi.

-Blue! Non ci riconosci?-Tentò di urlargli Starscream, sorpreso e shockato dal fatto che lo avesse attaccato.

Arcee riuscì a tirarlo fuori portata un attimo prima che le “braccia” della slipter colpissero il punto in cui era situato.

-Ora siamo pari.-Disse la femme blu, dopo averlo portato al sicuro dietro un masso mentre blue attaccava gli altri.

Il seeker nemmeno l'ascoltò.

Possibile che non l'abbia nemmeno riconosciuto?

Notato il suo sguardo, gli disse:

-Hai visto cos'ha al collo?

Probabilmente la controllano, possiamo provare a mirare a quello.-

-E COME?-Scattò l'argentato.

-Non possiamo avvicinarci senza venire colpiti e anche se ci riuscissimo siamo troppo grandi!

Finiremo per ucciderla o essere uccisi prima di riuscire a toglierle quella cosa!-

-NON LO SO, VA BENE?

Ma al momento è l'unica cosa che mi viene in mente di fare.-


 

Al lato opposto.

Megatron guardò la sliper occupata ad avanzare lungo il ponte e cercare di attaccare Wheeljack e Dreadwing mentre pensava ad un piano per neutralizzarla.

Era ovvio che la controllavano con l'Energon Oscuro, quindi se avesse provato a contrastarlo con il suo?

Il mech si nascose per bene dietro il suo riparo e ispirò, concentrandosi sul potere del frammento che aveva nella propria scintilla.

Immediatamente, avvertì, oltre al cristallo presente al collo di Blue, anche il suo controllore.

Non sapeva chi fosse, ma appena tentò di cacciarlo via, reagì con violenza.

Era una battaglia mentale fra volontà: quella del leader Decepticon e il suo avversario invisibile; lottavano per il controllo.

Ma Megatron era già destinato a perdere.

Contrariamente a lui, il suo avversario sapeva utilizzare alla perfezione quella particolare abilità dell'Energon Oscuro.

Infatti, esso ebbe in breve tempo la meglio e non solo non perse il controllo della ragazza, ma scagliò un attacco mentale anche contro il mech grigio che parò a fatica.

Se non lo scacciava in fretta, sarebbe diventato anche lui un burattino.

Il mech strinse gli occhi mentre tentava di resistere, ma non ce la faceva.

Lui è un tipo da scontro diretto, in uno mentale non ha speranze.

Quando riaprì gli occhi, ormai divenuti viola, stava resistendo con tutte le sue forze per non estrarre la lama e attaccare i suoi stessi alleati su comando del misterioso burattinaio.

Quando ormai stava per cedere, sentì qualcuno prendere il proprio volto fra le mani.

In un lampo di lucidità, gli parve di vedere degli occhi azzurro cielo.

-Avanti idiota!

Non ti lascerai battere così?-Gli disse una voce femminile molto famigliare.

Bastarono queste poche parole per fargli tornare la voglia di combattere.

Non poté fare nulla per Blue, ma almeno sfuggì dal controllo dell'individuo misterioso.

Tornato in sé si trovò davanti la faccia di Darkness.

Poteva ringraziarla per l'aiuto che gli aveva dato, ma ne uscì con un rude:

-Mi hai chiamato “idiota”?-

-Si.-Fu la risposta della femme che gli fece l'occhiolino.


 

Intanto, lo scontro era in una situazione critica.

Nessuno era ancora stato ferito, ma questo perché si erano limitati a indietreggiare, non avendo il coraggio di attaccarla direttamente.

Era pur sempre Blue.

L'amica con la quale avevano scherzato, parlato e condiviso la base.

Anche ora che li stava attaccando senza esitazione, non avevano intenzione di ferirla.

Di colpo, l'attacco cessò e lei cadde a terra, tossendo e sputando del liquido vermiglio.

Persino quando rialzò la testa, dalla bocca e dal naso usciva un rivolo di sangue ma ciò sembrò non importare alla slipter che si stava, lentamente, rialzando.

“E' per i suoi poteri!” Comunicò in fretta Starscrean tramite comm. Link.

“Più li usa al massimo e più ne risente!

Se continua così morirà!” Concluse con tono terrorizzato.

Sapeva che se non trovavano in fretta una soluzione, per lei e per loro sarebbe stata la fine.

Ma dovevano pur avanzare o Malware avrebbe risvegliato Thunderwing!

Barcollando, la ragazza raggiunse e distrusse il rifugio improvvisato di Starscream e Arcee, costringendoli a retrocedere.

Guardando la sua amica appoggiarsi ai resti del loro riparo per vomitare altro sangue capì.

Era rischioso a dir poco, ma dovevano fermare Malware.

“Cerchiamo di...” Iniziò a proporre Optimus via Comm. Link quando Starscream lo interruppe.

“Andate avanti!”

“Cosa stai dicendo?” Fu la domanda di Dreadwing.

“Dimentichi che se ci muoviamo, ci rimaniamo secchi.” Lo appoggiò Wheeljack.

“Lo so! Ma nei momenti in cui si ferma, se vi muovete in fretta non vi attaccherà!

Io rimango a distrarla.” Continuò l'argentato.

Ciò fece esplodere in un coro di protesta da parte di tutti.

Sapevano che ciò che voleva fare il seeker era non solo pericoloso, ma un vero suicidio!

“Non abbiamo scelta!

Ad ogni minuto che passa, Malware è più vicino a Thunderwing e perderete l'occasione per raggiungerlo!

Vi sembrerà una richiesta assurda ma...fidatevi di me!”

Per un attimo, gli unici rumori che si sentirono furono i vettori della ragazza che si scontravano contro il duro terreno, poi qualcuno rispose.

“ E va bene, per una volta proveremo a fidarci di te.”

Il seeker sobbalzò, a parlare, era stato Megatron.

Quando la ragazza fu nuovamente costretta a fermarsi per riprendere fiato, tutti ad esclusione di Starscream, la superarono per raggiungere il ponte, muovendosi il più in fretta possibile.

Blue tentò di attaccarli, ma l'argentato sparò un paio di colpi d'avvertimento contro il terreno vicino a lei per distrarla.

Il che funzionò ed ebbe tutta la sua attenzione.

-Siamo solo io e te.-Le disse.


 

Il resto del gruppo superò di corsa la galleria oltre il ponte, solo per trovarsi in una grotta più piccola con circa una trentina di Renegate più Nissa.

Appena i bot neri li videro, gli puntarono addosso le proprie armi e gli avversari stavano per fare lo stesso quando Darkness alzò le mani ed urlò:

-CI ARRENDIAMO!-

Ciò scatenò esclamazioni di sorpresa fra i presenti che la guardarono, come in cerca di spiegazioni.

-Non vedete che sono in troppi? E poi...-La femme indicò il soffitto.

Attaccati ad esso, vi erano centinaia di Kheu, pronti ad attaccarli se avessero fatto un altro passo.

-Ascoltatela.-Disse Nissa, avvicinandosi.

-Vi risparmierà una lotta inutile.-

Optimus la guardò, come per chiederle che avesse in mente e lei rispose tranquillamente con un sorrisetto ed un occhiolino.

-Va bene.

Alzate le mani.-Disse Megatron, causando ancora più shock.

Il leader Decepticon si arrendeva?

Quando tutti ebbero alzato le mani, la femme serpente, ormai davanti a Darkness si rivolse a essa:

-E ora cosa dovrei fare con voi? Vi potrei portare da Malware ma ha chiesto esplicitamente di non essere disturbato.-

La femme bianca e azzurra, con un sorriso, rispose:

-In questo caso, penso sia il momento di mostrare cosa sai fare veramente.-

La femme ridacchiò e, scuotendo la sua coda munita di pungiglione, rispose:

-Va bene.

Ero stufa di trattenermi.-

Finita la frase, la sua coda scattò.

Ma a venire colpita non fu Darkness, bensì uno dei bot neri a fianco a sé.

Nissa gli punse il collo ed esso cadde a terra, morto.

La femme serpente si mosse rapidamente e prima che si riprendessero dalla sorpresa, ne eliminò altri nove in quel modo, scivolando rapidamente da un avversario all'altro.

Darkness, unica che sembrava aver previsto quella situazione, prese in mano il suo cerchio affilato e lo lanciò, eliminando altri tre Renegate prima che gli altri la imitassero.

-Tappatevi le orecchie!-Trillò Phoneix appena i Kheu furono sul punto di attaccare.

I suoi compagni non ebbero esitazioni a obbedire e la predacon aprì il becco per emettere un lungo stridio, talmente forte che in parte venne sentito anche da coloro che avevano i sensori uditivi coperti.

Gli effetti furono immediatamente visibili sui Kheu, essi emisero versi strozzati, prima di cadere dal soffitto, confusi e storditi.

Una volta che l'aerea fu sgombra dai Renegate e i bestioni divenuti innocui, Nissa e Darkness si guardarono un attimo, prima di darsi il cinque.

-Bel lavoro.

Non hai perso il tuo tocco.-Le disse la femme bianca.

-lo stesso vale per te.-

Inutile dire che queste parole lasciarono di stucco i presenti ed esse decisero di dare le loro spiegazioni.

-E' sempre stata lei la mia “spia”.-Iniziò Darkness.

-Scusate se non vi ho informato, ma non mi hanno più lasciato sola nemmeno per un attimo.

Ma ora sbrighiamoci, Malwarwe è nella prossima caverna e sta per svegliare Thunderwing!-


 


 

Starscream si mise al coperto, evitando l'ennesima roccia che la slipert gli aveva scagliato.

Era stanco e si era procurato un taglio alla gamba e alla spalla nel tentativo di far ragionare la sua amica.

-VUOI VERAMENTE CHE FINISCA COSì?-Gli urlò dal suo rifugio.

La diclunicus saltò e si trovò faccia a faccia con il seeeker e gli procurò un nuovo profondo taglio sul fianco.

L'argentato urlò e mise la mano sul punto ferito dal quale aveva iniziato a perdere Energon.

Era finita, aveva speso tutte le sue energie recuperate dallo scontro in Egitto e le nuove ferite non miglioravano la situazione.

Anche Blue non era messa bene, il sangue le colava dalla bocca e dal naso e respirava a fatica, persino dagli occhi stavano colando lacrime di sangue.

Doveva assolutamente far tornare in sé la sua amica o sarebbero morti entrambi.

Starscream vide la blu che si preparava a far scattare i vettori per un ultima volta e parlò:

-Credevo non volessi più fare da burattino di qualcuno.-

La ragazza fermò l'attacco, facendo sparire i vettori, e lo guardò.

Forse in lei si era risvegliato qualcosa, il seeker doveva far leva su quello.-

-Non sono le tue parole?-Continuò.

-”D'ora in poi deciderò io la mia vita”, “Non sarò più il burattino di qualcuno”.

Sono le tue parole, ma ora guardati, in questo momento ti stai facendo controllare.

Vuoi davvero lasciarli vincere?-

Mentre parlava, la ragazza si portò le mani alla testa come se le facesse male e all'ultima frase urlò mente i suoi occhi passavano dal viola al verde acqua.

Di colpo i suoi vettori scattarono nuovamente ma anziché colpire il seeker, le si rivoltarono contro, tranciando il ciondolo con l'energon Oscuro che finì a terra per poi essere calpestato da Starscream.

Anche la slipter cadde, sfinita ma viva.

L'argentato si chinò per raccoglierla delicatamente fra gli artigli con una mano mentre con l'altra si reggeva la ferita.

La slipter aprì leggermente le palpebre.

-Boccadirana....Che ti è successo agli occhi?-Sussurrò in un filo di voce.

-Non lo so, ranofobica.

So solo che non possiamo rimanere qui.-Rispose, alzandosi a fatica e dirigendosi lungo il tunnel nella quale erano entrati.

Avrebbero voluto dare il loro contributo allo scontro finale, ma sapevano di non poter far nulla in quelle condizioni, potevano solo sperare che glia altri se la cavassero senza il loro aiuto.


 

-Di qua! Malware ha riempito un tunnel secondario con dei Kheu.

Possiamo usarlo per aggirarlo.-Disse Nissa, procedendo lungo i una delle numerose grotte.

-Sbaglio o hai appena detto che è pieno di Kheu?-Chiese Wheeljack, esprimendo la diffidenza del gruppo a seguirla.

-I Kheu sono pericolosi quando agiscono nell'ombra ma hanno una pessima vista che compensano con un udito finissimo, per questo erano confusi allo strillo di Phoneix.

Basterà rifare la stessa cosa e non avremo problemi.-Spiegò Darkness.

-La conformazione dei tunnel diffonderà il suono, rendendo anche il resto dei bestioni innocui e Malware, sicuro com'è, non sospetterà nulla.-Concluse la femme dalle fattezze serpentine.

-Bella e intelligente.-Sussurrò Ko a Dreadwing che sbottò esasperato:

-Prima la missione, dopo le tue considerazioni!-


 

Appena il gruppo arrivò nel tunnel indicato da Nissa, da esso si avvistarono i primi Kheu a guardia di esso, ma bastò che Phonix emettesse un altro dei suoi “strilli” per farli uscire tutti, confusi e disorientati.

Procedettero per un altra quindicina di metri prima che spuntassero  in un ampia caverna con un enorme buca al centro, grande abbastanza da far passare comodamente un mech grande due volte Megatron.

-Porta direttamente al posto dove si trova Malware e i suoi.-Spiegò la femme serpente.

-Come scendiamo?-Chiese Bulkhead, notando che non sembravano esserci appigli.

-Ci penso io.-Disse Darkness, estraendo il suo cerchio e dividendolo nei due pugnali, ma a tenere le due parti unite vi era un sottile cavo.

-Cosa fareste senza di me?-Disse con un sorriso divertito, guardando Megatron che alzò gli occhi al cielo, mentre cercava un appiglio abbastanza resistente.

Una volta trovato e fissato l'estremità del cavo, ne gettò quella opposta nel buco.

Il pugnale ancora legato all'altro capo tintinnò quando arrivò in fondo.

-Scendo prima io.-Disse Megatron, avanzando per primo,

-Vieni anche tu?-Chiese Arcee, rivolta a Nissa.

-Certamente, siamo alle battute finali.-Rispose.

-Bé...Ecco...-Mormorò la femme blu guardando la sua coda serpentina e chiedendosi come avrebbe fatto a scendere.

-Ah, questa? Non è un problema.-

Detto ciò, dai lati dell'enorme coda, si staccarono un paio di gambe mentre la parte rimanente si ripiegò, attaccandosi sulla schiena.

-Non uso molto questa forma, preferisco strisciare più che camminare.-Spiegò, mentre si preparava a scendere.


 

Starscream avanzava a fatica lungo gli stretti cunicoli, reggendo  il corpo svenuto della sua amica.

La ferita al fianco gli bruciava da impazzire e aveva perso molto energon.

Doveva sbrigarsi, o avrebbe perso i sensi anche lui.

Finalmente vide la luce che filtrava dall'uscita.

-Rachet... sono Starscram...richiedo il Ponte... e un infermiere per Blue.-Borbotto al proprio Comm. Link.

Davanti a sé apparve il famigliare vortice verde e vi entrò senza esitazione.

La sua vista iniziò ad appannarsi, e il suo passo si fece incerto ma una cosa era chiara: doveva portare Blue al sicuro.

Spuntò alla base e appena fu fuori dal Ponte, cadde a terra stremato.

Fece in tempo solo a mettersi in modo che la caduta non avrebbe danneggiato in alcun modo la sua piccola amica prima di scivolare nell'incoscienza.


 

Angolo Autrice

Esatto, la spia di Darkness altri non è che Nissa, ma riusciranno a fermare Malware in tempo?

Lo scoprirete nel prossimo cappy, "Atto finale Pt1"

Saluti da Ala

P.S. Avete visto il trailer del film "Bumblebee"?

No so voi, ma a me ha ricordato un mix fra "il gigante di ferro" e "la forma dell'acqua"

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Capitolo 21
*** Atto finale Pt1 ***


Appena il gruppo arrivò in fondo alla buca, udirono delle voci e avanzando lungo il tunnel giunsero nelle vicinanze di una spaccatura nella roccia, abbastanza grande da vedere cosa c'era nella parte opposta.

-Spostalo lì!

Non vorrai mica far saltare in aria anche noi!-

Disse la voce di Nuthlus.

-Che cosa stanno facendo?-Sussurrò Dreadwing, mentre Arcee spiava dall'apertura con prudenza per non essere vista.

-Portano delle casse, credo contengano esplosivo.-Rispose, attenta a non farsi sentire.

-Si, Heyx mi aveva comunicato che il corpo di Thunderwing era incastrato nella roccia.-Confermò Nissa.

-Vedi Malware?-Domandò Optimus.

-Da questa posizione no, provo a spostar....per Primus!- Esclamò, dopo essersi spostata dalla parte opposta della spaccatura.

-Cosa c'è?-Chiese, preoccupata, Phoneix.

-Vedo Malware... ed è davanti a quella che sembra una mano gigantesca!-

-Che?

Fa spazio, questa me la voglio vedere.-Disse Darkness, mentre la femme blu si faceva da parte per lasciarla guardare.

Infatti il bot rosso e nero era davanti ad un enorme mano di metallo viola e blu ma ciò che è sfuggito alla sua compagna era che, pochi metri sopra di essa, incastrato nella roccia, era possibile vedere parte di un volto metallico.

I Renegate avevano predisposto tutto attorno a quella zona una serie di fari e stavano attaccando delle cariche esplosive che avrebbero usato per liberare l'essere dalla roccia che lo intrappolava.

Non c'erano dubbi: quello era Thunderwing.

-Ma non ho visto nulla che assomigliasse alla "Matrice dell'Unicrom".-Disse Arcee.

-So solo che è sepolta con il suo araldo.-Le rispose Optimus.

-Allora siamo ancora in tempo.

Piano d'azione?-Chiese la femme bianca.

-Posso proporre "entrare e spaccare tutto"?-Propose Wheeljack.

-Che sia chiaro: lasciate Nuthlus a me!-Sbottò Megatron.

Doveva ancora regolare i conti con quel tipo.

-Io ho un altra idea.

Ma ho bisogno di te.- Disse Optimus, guardando Nissa

 

-Posizionateli più in alto!-Ordinò Nuthlus, intento a dirigere il posizionamento delle cariche quando il rumore di qualcosa che franava lo fece voltare.

Dal punto in cui erano nascosti, Nissa aveva aperto un varco da cui ne uscì, seguita da Megatron, Bulkhead, Knockout, Phoneix e Optimus che tenevano le braccia dietro la schiena come se fossero ammanettati.

-Nissa!

Cosa ci fai qui?

Malware ti aveva ordinato di non disturbarci, nemmeno per portarci i prigionieri!- Si lamentò Nuthlus mentre Malware si voltava verso di loro.

-Dovresti ringraziarmi, hanno trovato l'entrata secondaria e battuto i Kheu ma li ho fermati prima che avanzassero oltre.-Rispose la femme-serpente.

-Sono solo quelli?-Le domandò il mech etrocromatico, guardando i"prigionieri".

-L'ultima volta che ho visto gli altri, erano offline.-

Ma Nuthlus sembrava ancora dubbioso, infatti appena furono abbastanza vicini, le chiese:

-E come avresti fatto a batterli e renderli tuoi prigionieri?-

-Non ho mai parlato di prigionieri.-Gli rispose con un sorriso.

Immediatamente, i bot estrassero le armi e iniziarono a sparare contro i Renegate, attenti a non colpire gli esplosivi.

 

"Wow, si vede che è un abile ingannatrice." Pensò Dreadwing, nascosto all'interno della grotta assieme a Darkness, Arcee, Wheeljack e Soundwave aveva solo aspettato quel "segnale" per uscire allo scoperto.

Il piano consisteva che mentre una parte del gruppo combatteva, loro avrebbero approfittato della confusione per disattivare gli esplosivi.

 

Ormai lo scontro era iniziato e i Renegate, a causa della sorpresa, ci misero un po' a riorganizzarsi e quando ci riuscirono, ormai metà dei presenti erano stati terminati.

Megatron ci mise un po' a ritrovare Nuthlus e lo scoprì nascosto dietro ad una roccia, intento a digitare qualcosa su un piccolo datapad ma il mech grigio non gli permise di finire che gli sferrò un potente pugno in pieno viso, facendolo indietreggiare.

-Concludiamo ciò che abbiamo iniziato!-Ringhiò, facendo scattare la lama

Il mech etrocromatico cambiò il braccio in fucile e provò a sparagli, mancandolo e rischiando di venire tranciato dalla spada dell'avversario se non fosse riuscito a spostarsi in tempo e sferrargli un calcio sullo stomaco.

 

Intanto, Optimus cercava Malware.

Se l'avesse convinto a desistere dal suo obbiettivo o semplicemente bloccato avrebbero avuto la vittoria in punto.

Lo vide dietro una roccia vicino a Thunderwing e sembrava confuso.

-Malware!-Lo chiamò, puntandogli le sue braccia in forma blaster.

-Hai già perso, consegnati senza opporre resistenza!-

Il bot nero ci mise un attimo per reagire ma appena lo individuò, non ebbe esitazione a sparagli con il suo braccio-blaster, costringendolo a spostarsi per evitare i colpi e rispondere al fuoco.

Nel breve scontro che ne seguì, il leader Autobot intuì sin da subito che qualcosa non quadrava.

L'avversario si muoveva a scatti e sembrava faticare a dindividuarlo anche se era proprio davanti a lui, limitandosi a sparare senza farlo avvicinare troppo.

 

A poca distanza, anche Megatron riscontrava delle stranezze nel proprio avversario.

Nello scontro in Egitto si era caratterizzato per la sua ferocia e forza nei colpi, ora perché lo teneva a distanza e continuava a digitare sul datapad?

E perché continuava a guardare il punto in cui vi erano Malware e Optimus?

 

Nel frattempo, lo scontro continuava senza esclusioni di colpi e Knokout si era trovato solo contro Heyx e quest'ultimo stava avendo facilmente la meglio sul medico Decepticon.

-Saresti dovuto stare al tuo posto, Dottore.-Gli disse, prima di mandarlo a terra con un calcio ben assestato.

Stava per terminarlo con il suo blaster, quando ricevette una pacca sulla spalla che lo fece voltare, trovandosi faccia a faccia con Nissa.

-TU?! Sapevo che non c'era da fidarfffffff...-

Non finì la frase che la bot serpente gli prese il volto fra le mani e lo coinvolse in un bacio.

Il bot rosso non poté fare altro che guardare la scena in stato di shock  che aumentò quando il bot nero e blu cadde a terra, con gli occhi ormai spenti.

La femme-serpente, notando il suo sguardo, si indicò le proprie labbra nere.

-Veleno.- Sintetizzò.

-Ho finito quello nella coda e mi sono dovuta accontentare di ciò che avevo.-

Il primo pensiero del rosso fu che quella femme non fosse così indifesa come sembrava, il secondo fu il ricordo di tutte le volte che erano sul punto di baciarsi...

 

Sfruttando un apertura nella difesa di Malware, Optimus riuscì ad avvicinarsi e iniziò ad assestare al mech poderosi pugni, facendolo indietreggiare.

Ma ancora c'era qualcosa di sbagliato.

Nessun lamento, nessun accenno di difesa...

Un colpo ben assestato centrò in pieno alcuni cavi del collo e da essi iniziarono partire numerose scariche elettriche, costringendo il bot blu e rosso ad allontanarsi.

Ma che stava succedendo? Non era normale che partissero delle scariche da lì.

Inoltre il mech iniziò a muoversi a scatti, voltando la testa a destra e sinistra e continuando ad indietreggiare fino a cadere a pancia in su mentre le scariche elettriche attorno al suo corpo aumentavano.

 

Allo stesso tempo, anche il datapad di Nuthlus ebbe un cortocircuito e ciò lo costrinse a liberarsene, gettandolo verso Megatron in modo da distrarlo momentaneamente.

Il mech grigio se lo ritrovò fra le mani e fece appena in tempo a vedere quella che sembrava essere la sagoma di Malware prima che esso si spegnesse.

 

"Malware è un automa!" Pensarono allo stesso tempo i leader delle due fazioni.

"Il vero capo dei Renegate è Nuthuls." Concluse Megatron, guardando il mech etrocromatico che aveva estratto le sue due asce e si preparava a fare sul serio.

Il mech grigio gettò il datapad ormai inutilizzabile e con un ringhio, caricò il proprio avversario.

 

-Questa era l'ultima!-Annunciò Darkness, lanciando via l'ultima carica ormai disinnescata, reggendosi con una mano ad una sporgenza per non cadere.

Si dovuta arrampicare fino alla cima della caverna per disinnescarle tutte e da lì poteva vedere bene lo scontro.

I Renegate, che non si erano ancora resi conto della morte di Malware, continuavano a combattere ma ormai era chiaro che l'esito dello scontro pendeva dalla parte degli avversari e nemmeno l'intervento degli Insetticon, giunti da poco, sembrava poter cambiare il risultato.

Guardando in basso, la femme bianca riuscì ad individuare Optimus alle prese con alcuni Renegate ma non sembrava essere in particolare difficoltà.

Il fragore di due lame che si scontrano attirò la sua attenzione.

Le bastò spostarsi lateralmente per vederli.

Megatron contro Nuthlus, lama contro asce.

Non poteva dire per certo chi avrebbe vinto.

Megatron aveva molta esperienza dagli scontri nei Pozzi di Kaon mal'avversario non era da meno e un solo colpo delle sue asce potrebbe infliggergli gravi danni.

-Attento, Megatron.-Pregò a bassa voce.

Un ringhio la fece voltare, giusto in tempo per spostarsi,evitando l'assalto di un Insetticon.

 

Lo scontro fra i due mech continuava senza che nessuno riuscisse ad avere la meglio sull'altro.

I colpi delle asce di Nuthlus erano potenti il mech grigio non poteva fare altro che cercare di deviarle col piatto della spada ma aveva già in mente come sfruttare ciò a proprio favore.

Iniziò ad indietreggiare, facendo credere all'avversario che stava cedendo.

Infatti, esso iniziò ad aumentare la forza degli attacchi, fino a spingerlo verso il muro.

Il piano di Megatron era semplice, avrebbe finto un momento di vulnerabilità e appena l'avversario avrebbe calato l'ascia per attaccarlo si sarebbe spostato, facendo in modo che l'arma rimanesse incastrata nel terreno.

Attese il momento giusto e quando esso si presentò, spostò il peso sul ginocchio destro, come se avesse qualche problema.

Il bot etrocromatico, con un sorriso, non esitò un secondo a calare la propria arma sul mech.

"Ora!" Pensò, spingendosi a lato.

Si aspettava di vedere l'ascia incastrata sul terreno, non di certo il volto ghignante di Nuthlus.

Ci mise un attimo a realizzare.

Se lo aspettava!

Poco prima che incontrasse il terreno, il mech deviò l'ascia verso il petto di Megatron.

Furono i suoi riflessi a salvarlo.

Il mech grigio spostò la propria arma per bloccare quella dell'avversario ma quando le lame si scontrarono, la forza del colpo spezzò in due la spada.

Megatron non poté fare altro che guardare la lama spezzata ruotate per aria prima di conficcarsi nel terreno.

Non fece in tempo a reagire che avvertì un dolore atroce al fianco.

Si allontanò, reggendosi la ferita e guardando l'arma dell'avversario grondante del suo energon.

-Davvero credevi che sarei caduto in un trucco così stupido?-Commentò, unendo le due asce, in modo da formare un unica, grande scure a doppia lama.

Al mech grigio non restò che indietreggiare e cercare di colpirlo con il cannone ma all'avversario bastava ruotare l'arma per deviare ogni colpo.

Ringhiò.

Era la prima volta dopo tanto tempo che qualcuno riusciva a spezzare la sua lama.

Stava perdendo troppo enegon.

Doveva farla finita subito o presto l'avversario avrebbe avuto la meglio.

L'avversario sollevò l'ascia per assestare l'ennesimo colpo, senza accorgersi di un luccichio argento e oro alle sue spalle.

Poco prima che riuscisse a calare l'arma, avvertì un rumore metallico e fra le sue mani non rimase altro che il manico mentre le lame erano finite poco più in là.

Megatron riconobbe il cerchio metallico di Darkness incastrato sulla parete.

Ma il bot etrocromatico non si diede per vinto, cercando di colpirlo con ciò che gli rimaneva del manico, venendo bloccato dal mech grigio con una mano mentre con l'altra si reggeva la ferita.

Nuthlus ne approfittò per sferrargli un pugno con la mano libera nella zona già ferita, facendolo gemere dal dolore.

Mollando i rimasugli del manico, il mech iniziò a sferrare una serie di pugni e calci all'avversario, costringendolo alle spalle al muro mentre parava a fatica.

-Tutto qui quello che sai fare?-Gli chiese, beffardo, senza smettere di colpirlo.

-Tutto qui?-

Era convinto di aver vinto, ormai Megatron era alla sua mercé e ben presto sarebbe stato troppo debole anche per muoversi.

Quanto si sbagliava.

Il suo ghigno mutò in stupore quando il mech grigio bloccò col palmo della mano il suo pugno.

Il leader Decepticon lo guardò negli occhi e, staccando l'altra mano dalla ferita, iniziò a sua volta a bersagliarlo di pugni sempre più forti.

Era stanco di giocare

Stanco di quel ghigno di superiorità.

Stanco di sentirlo parlare.

Stanco di vedere il viso di chi ha ha catturato sua sorella!

Era ora di fare sul serio!

I pugni del mech grigio erano così forti che l'avversario iniziò a sputare energon.

Il prezioso fluido vitale gli colava dalla bocca ma non era del solito azzurro, bensì viola.

Megatron sapeva benissimo che era Energon Oscuro ma non se ne curò.

Smise di sferrargli pugni solo quando, una volta a terra in una pozza del suo stesso Energon, smise di muoversi.

-Si.-Disse, indietreggiando e reggendosi nuovamente la ferita.

-E' tutto qui.-

 

Darkness mollò il suo appiglio, cadendo un pio di metri più in basso, prima di riagganciarsi alla parete e spostarsi a lato per evitare i colpi dell'Insetticon.

Aveva fatto in tempo a vedere lo scontro di Megatron ed era sollevata dal fatto che il mech fosse vivo.

Ora toccava a lei finire il proprio scontro.

Si arrampicò rapidamente lungo la parete, attenta a spostarsi a destra e sinistra per non presentarsi come un facile bersaglio.

Forse non potrà trasformarsi in veicoli terreni o aerei, ma nessuno poteva superare la sua agilità.

L'insetticon era in procinto di colpirla con una zampata quando dei colpi di blaster provenienti da terra lo distrassero.

La femme bianca non ebbe bisogno di guardare per sapere che era stato Megatron.

Estrasse la sua spada e con un colpo deciso decapitò l'avversario.

Si spostò a lato, conficcando la lama insanguinata nella roccia per non perdere l'appiglio mentre il corpo dell'avversario cadeva.

Guardò Megatron, facendogli un cenno affermativo con la testa.

Il mech stava rispondendo alla stessa maniera quando il terreno iniziò a tremare come se ci fosse un terremoto.

Appoggiandosi alla parete di roccia per non cadere, si rese conto di una cosa.

L'Energon Oscuro uscito dal corpo di Nuthlus era scivolato fino a raggiungere il blocco in cui Thunderwing era intrappolato, causandone il risveglio!

 

 

Angolo autrice

Dalla padella alla brace come si vuol dire.

Se i nostri eroi riusciranno o meno a battere Thunderwing, si scopriraà nel prossimo cappy...la cui pubblicazione potrebbe non avvenire tanto presto ^^"

Saluti da Ala

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Capitolo 22
*** Atto finale Pt2 ***


Alla base.

Appena Starscream aveva attraversato il portale, Rachet si era subito occupato di lui mentre l'infermiera Darby pensava a Blue.

Fortunatamente, nel complesso di edifici che fungevano da base vi era anche un ospedale, di conseguenza la ragazza fu portata là dove erano riusciti a stabilizzare le sue condizioni.

Attualmente, la slipter era profondamente addormentata su un lettino collegato ai vari strumenti che segnavano i suoi parametri vitali e una maschera per l'ossigeno le copriva la bocca per facilitarle la respirazione.

-Cosa dicono i medici?-Chiese Miko.

Era nella stanza assieme a Jack, Raf, Mayu e Nana.

Erano preoccupati per la loro amica e appena i medici avevano dato loro il permesso, erano entrati a farle compagnia, augurandosi che si sarebbe ripresa presto.

-Non molto, solo che sono riusciti a stabilire le sue condizioni in tempo.

Pare che la sua guarigione accelerata stia facendo il grosso del lavoro.-Rispose il corvino.

Nana strinse i pugni e disse qualcosa in giapponese che Miko tradusse.

-Avverte che c'è qualcosa che non va.

Da quello che ho capito, prima ha avvertito la sua presenza anche se si trovava a miglia di distanza.-

-Sappiamo solo che è venuta con Starscream e quest'ultimo era ferito.

Non capisco cosa sia successo.-Commentò Raf, osservando la slipter dai capelli blu.


 

Nella grotta

I presenti dovettero aggrapparsi alle pareti per mantenere l'equilibrio mentre le scosse continuavano.

Gli occhi di Thunderwing si accesero di un viola incandescente e iniziò a muovere le braccia per liberarsi dal blocco che per molto tempo era stata la sua prigione.

Grossi frammenti iniziarono a cadere dalle pareti, costringendo alla fuga chiunque si trovasse vicino ad esso.

Quando la polvere si diradò, fu possibile vedere l'Araldo dell'Unicrom.

La sua corazza viola e oro era ammaccata in più punti ma sembrava pronto a combattere ed era gigantesco, al punto che la testa sfiorava il soffitto della caverna e non era nemmeno al massimo della sua altezza!

Infatti la metà inferiore del corpo era ancora bloccata al di sotto del pavimento sulla quale si trovavano i presenti.

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Il solo aspetto era bastato ad intimorire i Renegate che, ritrovandosi senza un capo, se la diedero a gambe.

Solo Autobot e Decepticon rimasero al loro posto, perfettamente consapevoli che se quella creatura fosse riuscita ad uscire, sarebbe stata la fine.


 

All'ospedale.

Nana spalancò gli occhi e si guardò in giro, attirando l'attenzione di Mayu.

-Che succede?-Le chiese in lingua madre.

-Io...-Mormorò la slipter dai capelli rosa quando Raf esclamò:

-Si sta svegliando!-

Infatti Blue stava stringendo con forza le lenzuola e le macchine collegate ad essa emisero dei suoni che ne indicavano il risveglio mentre i presenti le si avvicinarono.

Solo Nana avvertì che qualcosa non quadrava.

Ebbe pochi secondi per agire.

Con i suoi vettori li allontanò dal letto un attimo prima che sua simile aprisse gli occhi ed evocasse i propri, ormai blu scuro, ribaltando gli strumenti accanto a sé.

I suoi occhi erano ritornati viola!


 

-Seguace di Primus!- Ruggì Thunderwing talmente forte che la grotta parve tremare.

-So che sei qui!

Affrontami!-

Fra i membri del team, che si era messo al riparo dietro i massi, si scambiarono occhiate interrogative, incerti sul da farsi.

"La Matrice ha battuto l'Unicrom." Comunicò Optimus via Comm. Link.

"Posso usarla ancora."

"L'altra volta hai perso la memoria!" Fece notare Arcee, preoccupata.

"Perché ha usato tutto il potere al suo interno." Si unì Megatron, la sua voce pareva affaticata.

"E questo non è l'Unicrom ma un suo araldo, non servirà svuotala per batterlo."

"Ma dovrò scaricarla sul suo nucleo." Precisò il leader Autobot.

"Impossibile, bisognerà fargli saltare il petto prima!" Notò Knokout.

"* Non vorrai mica far saltare in aria anche noi! *" Riprodusse Sundwave, con la voce di Nuthuls.

"Giusto! Ho controllato quelle bombe.

Due dovrebbero fare al caso nostro!"Esclamò Dreadwing.

"Basterà mettergliele abbastanza vicino e BOOM!" L'appoggiò Wheeljack.

"Ecco il piano: attirerò l'attenzione su di me assieme a Knokout e Arcee mentre Phoneix, Dreadwing e Sundwave penseranno a bloccare il braccio destro mentre Bulkhead, Wheeljack e Megatron il sinistro. Darkness e Nissa prenderanno le bombe da piazzargli sul petto" Ordinò Optimus.

"Obbiezioni?"

Megatron guardò la propria ferita, prima di rispondere un deciso "Nessuna".


 

All'ospedale.

I ragazzi guadarono spaventati e confusi la loro amica strapparsi via la maschera per l'ossigeno mentre si alzava.

Non capivano che stava succedendo, Blue li aveva appena attaccati?

Mentre indietreggiavano, Nana tentò di usare i propri vettori per disattivare quelli della blu ma essa fu più veloce a colpirla e a mandarla contro la parete.

La slipter dai capelli rosa emise un urlo dalla sorpresa e dolore mentre le protesi alla gamba e alle braccia si staccavano per la forza dell'impatto .

Adesso non c'era nulla fra Blue e gli altri.

Essa stava per attaccare nuovamente quando qualcuno la colpì da dietro, mandandola a terra.

Era Eleven!

Era intervenuta appena ha avvertito che qualcosa non andava.

Approfittando della distrazione, Nana tentò un altro assalto, stavolta con successo e la blu gemette dal dolore prima di svenire con i vettori ormai neutralizzati.

I ragazzi non persero tempo a rimetterla sul letto, lasciando Nana di guardia nel caso accadesse ancora.

-Miko, chiama Ratchet, voglio capire che è successo a Blue.-Disse Jack.

La nipponica annuì ed uscì con in mano il cellulare mentre il corvino si rivolse ad Eleven.

-Grazie, senza di te...-

Si bloccò, arrossendo dall'imbarazzo quando la ragazza lo abbracciò, stringendosi al suo petto.

-No, grazie a te stiamo bene.-


 

Nella caverna.

Attuare il piano fu più difficile del previsto.

Nonostante le gambe di Thunderwing fossero ancora bloccate, esso continuava a dimenare torace e braccia rendendo arduo ogni tentativo di immobilizzarlo.

Optimus e Arcee stavano correndo attorno all'araldo, sparandogli in faccia nel tentativo di distrarlo mentre Knockout, non avendo armi a lungo raggio, si limitò a evitare di venire schiacciato; ciò non durò a lungo e una delle sue gigantesche mani prese il bot rosso, rischiando di stritolarlo.

Ma questo permise a Phoneix, Deadwing e Sundwave di saltare addosso all'arto per tentare di immobilizzarlo.

Purtroppo nemmeno con i loro sforzi combinati riuscirono a tenerlo fermo a lungo almeno finché Ko non ebbe un idea e, col braccio trasformato in sega circolare, mirò alle giunture del gomito. Erano troppo resistenti per tranciarle tutte, ma riuscì a fare abbastanza danni da indebolirlo al punto da riuscire a immobilizzarlo del tutto.

Thunderwing ruggì e con l'altra mano tentò di liberarsi di loro ma fu il turno di Wheeljack, Bulkhead e Megatron.

Colsero l'occasione per saltare addosso all'altro braccio e l'ex-demolitore bianco piantò una delle sue spade nel punto d'unione fra l'avambraccio e il braccio, facendolo urlare dal dolore e ne limitò i movimenti.

Ma avevano comunque poco tempo prima che riuscisse a liberarsi e Darkness e Nissa trovarono rapidamente la miglior via per arrivare al petto dell'araldo, arrampicandosi sul suo stesso corpo.

Megatron strinse i denti mente tentava di tenere fermo l'arto e guardava le due.

Il fianco gli bruciava da impazzire e stava perdendo troppo Energon.

Fu questione di un attimo, la sua presa si allentò e l'araldo colse l'occasione per scrollarseli di dosso, scagliandoli contro le pareti e afferrò le due femme prima che riuscissero a piazzare la seconda carica.

-Cosa speravate di fare?-Rise l'araldo, rischiando di stritolare le due.

Nissa spalancò la bocca, rivelando due piccole zanne velenifere, e morse la mano di Thunderwing.

Ovviamente, il veleno non fece nessun effetto al servo dell'Unicrom, ma gli procurò abbastanza dolore da costringerlo a mollarle.

Le due caddero di schiena e dovettero rotolare a lato per evitare un enorme pugno.

Darkness andò a sbattere contro qualcosa e si trovò a sorridere appena scoprì che era la seconda carica esplosiva che serviva al loro scopo.

Intanto, non riuscendo più a trattenerlo, anche Phoneix, Dradwing e Sundwave dovettero rilasciare il braccio di Thunderwing.

L'enorme mech ruggì e all'improvviso dalla schiena spuntarono delle enormi ali fatte di energia completamente viola.

-QUEL COSO HA LE ALI?!?-Urlò Ko in un attacco di panico.

-Non ha ancora sbloccato a pieno i suoi poteri!-Esclamò Optimus.

-Aspetta...vuoi dire che lo stavamo combattendo mentre non aveva poteri?

Mi sembrava troppo facile.

Hey! Cosa fai?-Esclamò Wheeljack, appena Darkness gli passò a fianco, scontrandosi lui, tenendo fra le mani la bomba; riuscì a superare le enormi braccia che tentarono di afferrarla e arrivata vicino al petto dell'araldo, la scagliò più in alto che poté, urlando:

-Che qualcuno spari!-

Rapidamente, Arcee trasformò il proprio braccio in blaster e sparò, centrando in pieno l'obbiettivo.

L'esplosione che ne seguì coinvolse anche la carica già presente sul petto dell'araldo che detonò a sua volta, facendo urlare l'avversario dal dolore e costrinse i cybertroiani a mettersi al riparo.

Quando il fumo si diradò, le piastre che proteggevano il petto dell'araldo erano sparite, lasciando visibile la sua scintilla viola ma non sarebbe stato così per molto. Infatti, come se avesse vita propria, il metallo attorno a quel punto iniziò a deformarsi e contorcersi per coprire la parte esposta.

-Optimus!

Sbrigati!-Lo chiamò Nissa, ma il mech rosso e blu si stava già avvicinando velocemente.

Facendo appello al potere della Matrice, il leader Autobot, spalancò le proprie piastre pettorali, rivelando la reliquia e da essa partì un raggio di energia bianca che si scontrò con la scintilla viola.

L'araldo urlò e si dimenò, ma fu tutto inutile, i suoi occhi si spensero ed esso tornò allo stato cattonico.

Quando Optimus richiuse il proprio petto, ci fu un momento di silenzio come se volessero accertarsi che fosse veramente finita.

Ma la quiete non durò a lungo: la caverna iniziò a tremare e grossi blocchi caddero dal soffitto.

-Via!-Esclamò Bulckhead, mentre tutti si precipitarono verso l'uscita.

La strada era ripida ma le precedenti scosse avevano spianato la strada, inoltre la paura di rimanere intrappolati dava ai fuggiaschi un ulteriore stimolo a sgombrare il campo.

Una volta fuori, dalla porta metallica uscì un enorme nuvola di polvere, segno che la caverna era collassata.

Nessuno vi avrebbe più messo piede.

Per maggior sicurezza, Optimus e Bulckhead richiusero le porte e quest'ultimo commentò:

-Dovremo trovare un modo per sigillare l'entrata in via definitiva.-

-Ci penso io!-Trillò Phoneix.

Con un paio di balzi, fu davanti alla porta e inspirò profondamente prima di emettere una potente fiammata.

A differenza di quella di Predaking che era arancione, la fiamma del drago-fenice era bianca e azzurra a causa dell'elevata temperatura; infatti il calore emesso era tale che persino Optimus e Bulkhead, anche se a distanza, lo avvertirono.

Appena la predacon chiuse il becco, ansimando, l'entrata era ormai un unico blocco di metallo.

-WOW!

Non sapevo che anche tu sputassi fuoco.- Commentò Wheeljack, entusiasta della nuova rivelazione.

-Tutti i predacon possono.

Ma il mio è il più caldo in quanto devo concentrare tutto il mio fuoco interno.

Ci metterò un pò per poterlo rifare.-Spiegò con voce fioca.

Se qualcuno le avesse toccato la corazza, si sarebbe subito reso conto dell'innaturale raffreddamento. Non era una cosa grave, poche ore e sarebbe tornata come prima.

-Che dire?

Missione compiuta!-Disse Dakness, scatenando un sorriso sul volto di tutti.

Se non fossero così stanchi, avrebbero festeggiato in quello stesso momento.

-Appena ci riprendiamo, facciamo festa.

Megatron, non azzardarti ad assent...MEGATRON!-

Proprio mentre la femme bianca parlava, il mech grigio aveva iniziato a tremare e subito dopo era caduto a terra, svenuto, scatenando il panico tra i presenti.


 

Angolo autrice

Si, sono una mente diabolica =)

Quale sarà il destino dei nostri feriti, dovete attendere il prossimo cappy:"Per la pace"

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Capitolo 23
*** Per la pace ***


-Come sta?-Chiese Darkness a Rachet appena quest'ultimo uscì dall'infermeria.

Erano da poco rientrati, trasportando il corpo privo di sensi di Megatron in modo che il medico si sarebbe occupato di lui.

-Ha perso molto energon ma se la caverà.

Lo conosci, è duro a morire. Attualmente se ne sta occupando Knockout.- La rassicurò.

-Meno male.-Sospirò di puro sollievo mentre il medico la superò per andare a controllare gli altri, mormorando:

-Prima Starscream ora Megatron, oggi hanno tutti voglia di morire?-


Starscream aprì a fatica gli occhi.

Inizialmente, la vista gli risultò sfocata ma gli bastò sbattere le palpebre un paio di volte perché gli passasse .

Ebbe una sorta di deja vu quando si rese conto di essere in uno dei lettini dell'infermeria, almeno stavolta non era congelato.

Si alzò piano e, dopo essersi assicurato di riuscire a stare in piedi senza problemi, uscì.

Si diresse verso la sala principale dove trovò la maggior parte dei presenti intenti a discutere fra loro o lavorare al computer.

-Cosa è successo? Abbiamo vinto?-Domandò ad alta voce.

A rispondergli fu Arcee che, senza staccare gli occhi dal terminale nella quale stava lavorando, gli rispose:

-Era ora, è da circa un giorno che dormi.

Comunque si; abbiamo vinto ma abbiamo ancora molto da fare, prima di tutto trovare la nave dei Renegate sopravvissuti e la Nemesiss ma dovrebbe essere facile dato che non hanno più un cap...-

Mentre parlava, la femme si voltò verso di lui e si bloccò di colpo ad osservarlo.

-Questa non me l'aspettavo.-Mormorò.

-Cosa? Che succede?-Chiese il seeker, guardandosi attorno, pensando che la femme si riferisse a qualcosa alle sue spalle.

Anche Knockout, seguito da Dreadwing, quando si avvicinarono si misero a guardarlo in modo strano.

-Questo è strano.-Disse il seeker blu.

-Però devo dire che gli stanno bene.-Commentò il medico.

-MI VOLETE SPIEGARE CHE SUCCEDE?-Sbottò l'argentato attirando l'attenzione di tutti.

-Perché non guardi tu stesso?-Chiese una voce femminile alle sue spalle, facendolo voltare per trovarsi davanti a Darkness che reggeva uno specchio.

Al seeker bastò un occhiata per fagli strabuzzare gli occhi dalla sorpresa e prendere in mano l'oggetto per essere sicuro di non sbagliarsi.

I suoi occhi erano cambiati!

Non più rosso cremisi, ma di un magnifico blu mare con la pupilla bianca, simile a quelli degli Autobot!

Prima che potesse dire qualsiasi altra cosa, udì il rumore di un meccanismo di trasformazione e in un attimo si trovò fra le braccia della forma alternativa di Phoneix.

-Che carino che sei così!!!-Esclamò quest'ultima stringendolo come se fosse un pupazzo, causando l'ilarità dei presenti che si erano avvicinati.

-M-mettimi giù!

Non capisco, perché sono diventati così?-Chiese il seeker mentre la predacon si rifiutava di lasciarlo.

-Credo di saperlo.-Disse Optimus, attirando l'attenzione di tutti.

-Come dicono i terrestri "gli occhi sono lo specchio dell'anima" a tu, dal seeker traditore che tutti conosciamo...-

-Grazie eh.-Mormorò sarcasticamente il diretto interessato.

-...Hai iniziato a cambiare e ciò si è riflettuto anche in un cambiamento fisico, in questo caso gli occhi e ho ragione di credere che sia grazie al tuo legame con Blue.-Concluse.

-BLUE! Lei sta bene? Dov'è?-Esclamò di colpo.

L'ultimo ricordo che aveva di lei era il suo corpo privo di sensi.

I presenti si guardarono fra loro, ma non pronunciarono una parola, facendogli pensare al peggio.

-Non ditemi che è...-Mormorò preoccupato quando una voce attirò la sua attenzione.

-Sono qui boccadirana.-

Phoneix, che stava ancora tenendo in braccio l'argentato, si girò e permise a Starscream di vedere la sua piccola amica, appoggiata alla ringhiera con un sorrisetto in volto.

-Sai che sono dura a morire.

Comunque vedo che stai facendo strage di cuori, occhiblu.-Lo prese in giro.

-Molto divertente!

Dai Phoneix, mollami!-

Mentre i presenti ridacchiarono alla vista del povero seeker che tentava inutilmente di liberarsi dalla presa della predacon; Arcee si accorse che dopo Blue anche Jack, Miko, Raf e Eleven, quest'ultima attaccata al braccio del corvino, erano entrati e si rese conto che erano gli unici a non aver ancora conosciuto Nissa, così la chiamò e si avvicinò alla ringhiera insieme a lei.

-Ragazzi, questa è Nissa, la famosa spia di Darkness.- La presentò la femme blu.

Mentre i ragazzi squadravano la nuova arrivata, incuriositi dal suo aspetto particolare, essa disse con naturalezza:

-Ah, mi avete preparato il pranzo.-

All'udire ciò, Raf, per lo spavento, si nascose dietro ai suoi amici più grandi che a loro volta si misero in moda da proteggere sia lui che Eleven, prendendo un pò troppo seriamente le parole della nuova femme.

Essa ridacchiò per poi aggiungere:

-Scherzo, tranquilli, non sareste nemmeno uno spuntino.-

-Non è stato divertente.-Borbottò Raf, che ci aveva creduto, mentre Miko e Jack si tranquillizzarono.

Una bot con black humor era quello che gli mancava.


 

-"Localizzazione riuscita."-Disse Sundwave, utilizzando la voce di Knockout, riferendosi alla localizzazione della nave Renegate.

-Perfetto.-Rispose Optimus prima di rivolgersi ai presenti.

-Non avendo più un capo saranno sicuramente disorganizzati, basterà chiedergli di arrendersi.

Anderemo io, Bulkhead, Wheeljack, Dreadwing e anche tu Phoneix, non vorrei che l'altro predacon ci giocasse brutti scherzi.-

-Hai ancora posto nel tuo gruppetto?-Chiese qualcuno, facendo voltare i presenti.

Si trattava di Megatron, appena uscito dall'infermeria, causando lo stupore e il sollievo di tutti.

-Dipende, se il nostro medico ti dà il via libera...-Rispose con naturalezza.

-Tze, mi riprendo in fretta e poi...-Non finì la frase che qualcosa di bianco saettò in mezzo ai presenti senza che nessuno lo vedesse o fermasse.

Persino Megatron non la vide ma fu l'unico a sentirla quando Darkness, fra lo shock di tutti, iniziò a prenderlo a pugni.

-IL. PIÙ. GRANDE. IDIOTA. DI. SEMPRE!-Scandì la femme bianca, accompagnando ogni parola con un pugno.

-Ahi! Smettila! Cosa avei fatto?-Chiese il mech, alzando un braccio per difendersi.

Ovviamente essi non avevano molto effetto su di lui, anzi, stava persino ridacchiando causando la confusione fra i presenti.

-CHE COSA SPERAVI DI FARE TU PIUTTOSTO?!?!-Fu la risposta.

-Speravi di fare l'eroe, non dicendo a nessuno la gravità della ferita e continuando a combattere?

HEY! METTIMI SUBITO GIÙ !-Stillò quando il mech, stanco di ricevere pugni, l'afferrò al volo per sollevala e caricarsela su una spalla, fra le risate generali.

-Anche se così fosse, da quando sei arrivata ti comporti in maniera superficiale con me.

Cos'è questo improvviso interesse?- Disse il mech, ignorando i presenti che faticavano a trattenere le risate.

-"Improvviso interesse"? Sono la tua sparkmate o te lo sei dimenticato zuccone?-Rispose la femme, dando uno schiaffo con il palmo della mano alla nuca del mech.

-Sparkmate?-Ripeté Blue, incuriosita, a Strascream, quest'ultimo era riuscito a convincere Phoneix a metterlo giù.

-La cosa più simile da voi è il matrimonio.

Quando due bot sono innamorati e in perfetta sincronia fra loro, legano le proprie scintille e in questo modo possono sentire i pensieri e le emozioni del partner.

Da noi è considerato un legame sacro in quanto una volta effettuato, non si può più spezzare nemmeno dopo la morte di uno dei due.-Spiegò in breve.

-Esatto, ma uno dei due può decidere volontariamente di escludere l'altro dal legame.- Intervenne Megatron per poi indicare con un cenno la compagna ancora sulla propria spalla.

-Ed è ciò che lei ha fatto fin'ora.

A proposito, che ti è successo agli occhi?-

Mentre il seeker spiegava, Dreadwing si rivolse a Ko.

-Allora avevi ragione.

Peccato che ci siamo sbagliati sul legame.-

-Perfavore, non infierire.- Rispose il bot rosso, sinceramente dispiaciuto per il fatto che la femme fosse già impegnata quando gli venne in mente una cosa.

Trascinò il seeker blu con sé, chiamando Nissa e dicendogli che doveva chiederli una cosa e si spostarono nell'infermeria, ormai vuota.

-KO! Lasciami! Devo andare!-Si lamentò Dreadwing mentre l'altro lo tirava per un braccio.

-Faremo in fretta.-Gli disse prima di rivolgersi a Nissa.

-E' da un pò che ce lo chiedevamo.

Chi preferisci fra me e Dradwing?-

-Ancora con 'sta storia?!-Sbottò esasperato, portando le mani al volto.

La femme serpente li guardò stupita, prima di mettersi una mano dietro la nuca, imbarazzata.

-Ragazzi, siete carini entrambi ma...anch'io ho il mio sparkmate.-

-CHEEEE?-Esclamò KO, col cuore spezzato per la seconda volta in un giorno.

-Si. Non credo che lo conosciate, ma sono legata a lui da parecchio tempo.-Disse, vaga.

-Ma sa delle tue...abitudini?-Le chiese Dreadwing mentre il bot rosso si appoggiò con la testa alla parete per la depressione.

-Sa che mi occupo specialmente di missioni di infiltrazioni e spionaggio, e si, lo sa benissimo.-


-...ma non capisco, quindi Malware non era il capo?-Chiese Starscream, rivolto a Darkness.

Approfittando del fatto che la metà della base fosse occupata con la "missione di recupero", aveva appena raccontato ai ragazzi e al seeker tutto ciò che è accaduto da quando quest'ultimo era rimasto con Blue.

-A quanto sembra no.

In realtà dietro a tutto ciò c'era Nuthlus che lo comandava a distanza.- Rispose la femme.

-Paradossale.-Commentò Miko.

-Non è proprio così.

Molti gladiatori erano soliti usare macchine preprogrammate in modo da avere specifici attacchi o stili di combattimento per allenarsi.

Nuthlus non ha fatto altro che programmarlo e controllarlo per i suoi scopi.-Spiegò la femme.

-Ma...non ha molto senso, perché usare un burattino anziché presentarsi come leder lui stesso?-Chiese Jack.

-A questo posso rispondere io.-Intervenne Nissa.

-I Renegate sono tipi molto competitivi e sleali e il loro capo deve per forza essere il più forte.

Nuthus deve aver pensato che assumere a viso aperto il ruolo lo avrebbe reso vulnerabile agli attacchi. Ha effettuato questa scelta in modo da avere comunque una posizione di potere, senza rischiare di venire avvelenato un giorno si e l'altro pure.-

-Non so se definirlo furbo o paranoico.-Fu il commento di Blue.

Dopo aver parlato, si voltò in direzione degli alloggi dei bot con aria triste.

Gli altri non dovettero nemmeno chiederle che cosa le passasse per la mente: Bumblebee non si era ancora ripreso e la slipter si sente ancora in colpa.

-Sulla Nemesiss ci sono strumenti medici più consoni che qui, appena riusciranno a recuperala lo sposteremo lì.

Si riprenderà.-Disse Starscream, nel tentativo di consolarla.

Lei annuì con aria assente.

-Aspettate!- Esclamò Miko.

-Ma l'alleanza Autobot-Decepticon non sarebbe terminata una volta ripresa la nave?-

L'argentato spalancò gli occhi nel ricordarsi ciò, si era talmente abituato alla convivenza dei membri delle due fazioni da esserselo completamente dimenticato!

La femme bianca ebbe un altra reazione: incrociò le braccia e sbuffò:

-Se Megatron intende ricominciare il conflitto, giuro su Primus che non gli rivolgerò più la parola finché campo!-


 

La risposta arrivò poco dopo.

Il gruppo ritornò dalla nave Renegate con due ottime notizie: innanzitutto data la dipartita del loro leader e l'essersi fatti ingannare da un "burattino", accettarono di arrendersi e restituire la Nemesiss a patto di essere lasciati liberi in modo che possano tornare a vagabondare nello spazio come facevano prima che Malware diventasse il loro capo; promettendo anche che "sarebbero rimasti tranquilli".

La seconda fu la liberazione di Shockwave, tenuto prigioniero nella nave Renegate assieme al Predacon, che vennero portati alla base sulla terra, fra lo stupore di tutti, e anche molta paura e diffidenza per il predacon che passò quando scoprirono che Phoneix ci aveva fatto subito amicizia.

Mentre i due parlavano, (almeno, Phoneix palava mentre l'altro predacon si esprimeva in versi) gli altri bot dovevano discutere di una faccenda molto importante.

Fu Megatron ad iniziare, dicendo:

-I nostri patti erano chiari, Malware è stato sconfitto e abbiamo di nuovo la Nemesiss.

A questo punto l'alleanza può dirsi finita.-

-Non avretre mica intenzione di tornare a combattervi?!-Esclamò Darkness, incrociando le braccia.

Fu l'unica a parlare mentre gli altri non dissero niente ma si scambiarono rapide occhiate fra loro.

Seppur per un breve periodo, nel tempo passato insieme alla base, nei combattimenti o a rilassarsi e divertirsi, fra i membri di entrambi le fazioni si erano stretti forti legami.

Optimus si fece avanti.

-E' vero, l'alleanza è finita. Ma non vuol dire tornare a combatterci.

Sono passati ormai eoni dall'inizio di questo conflitto e quest'alleanza ha provato che nonostante ciò è ancora possibile riallacciare i rapporti.

Abbiamo due simboli diversi, ma in fondo restiamo pur sempre cybertroiani.- Concluse, porgendogli la mano.

Il mech grigio lo guardò e disse:

-Di certo, prima ti avrei dato del pazzo.

Ma dati gli ultimi eventi non posso negare che tu abbia ragione, ormai questa guerra è durata fin troppo.-

Detto ciò, strinse la mano del suo ormai ex-avversario, fra le esclamazioni di sorpresa e di gioia dei presenti e un "ALLELUIA!" da parte di Darkness.


 

-Sicuro che funzionerà?-Chiese Blue, ansiosa, rivolta a Shockwave.

Lo scienziato ex-Decepticon, dopo aver saputo le condizioni di Bumblebee, aveva rivelato della presenza di un liquido miracoloso preso dai Renegate e portato alla Nemessis.

Esso aveva la facoltà di riparare qualsiasi danno a coloro che ne venivano in contatto; si può solo immaginare la sorpresa di Darkness e Starscream quando il mech con un solo occhio aveva tirato fuori il contenitore con dentro un liquido simile all'acqua ben noto ai due.

"L'avevo lasciato sull'Harbinger quando i Renegate hanno costretto me e Blue alla fuga e me ne sono dimenticato!" Aveva spiegato il seeker.

Attualmente, stavano per vedere se il liquido avrebbe veramente fatto uscire il bot giallo dal coma in cui era caduto.

-Non sbaglio mai.-Rispose Shockwave, mentre Rachet con l'aiuto di una siringa, iniettava il liquido al suo paziente.

Inizialmente sembrò non accadere nulla, ma poi gli strumenti del medico iniziarono dare segni di vita e lo scout giallo aprì gli occhi.

-Ahu, mi è precipitata un astronave in testa?-Mormorò, alzandosi lentamente.

Rachet spalancò gli occhi dalla sorpresa.

Il liquido aveva funzionato all perfezione, non solo nel farlo uscire dal coma, ma gli ha anche ridato la voce!

Infatti appena il bot giallo se ne rese conto, la prima cosa che fece fu abbracciare il medico Autobot dalla gioia.

-La mia voce! La mia vera voce è tornata!- Disse quasi lacrimando.

-Lo so, lo so.-Rispose il bot rosso e bianco ridacchiando dalla gioia.

Solo a quel punto BB si rese conto della presenza di Shockwave, Starscream e Blue sull'uscio dell suo alloggio dove era stato ricoverato, aveva qualche domanda sul perché il noto scienziato Decepticon fosse lì ma era la sliper ad avere la sua attenzione.

Nel saperlo vivo, essa aveva tirato un sospiro di sollivo, per poi abbassare lo sguardo.

Sapeva di non meritare il suo perdono per aver tentato di ucciderlo.

Ma di certo non si aspettava che, sciolto l'abbraccio con il medico, il ricognitore si avvicinasse ai tre e dicesse:

-Posso parlare con Blue, da solo?-

Il seeker guardò la sua amica che annuì, pur tenendo lo sguardo basso e con una mano si teneva l'altro braccio.

Una volta rimasti da soli, Blue iniziò.

-Non ha senso scusarmi.

So che...mi detesti per quello che ho fatto...-

-Non ti odio.- Le disse il bot, facendo sollevare lo sguardo alla slipter.

-Non eri in te e poi...ora sono qui vivo e vegeto e ho di nuovo la mia voce.-Concluse con un sorriso.

Anche Blue sorrise a sua volta, felice di non essere odiata.

-Se avete finito...-Disse Rachet, rientrando nell'alloggio e rivolgendosi a BB.

-...sono tutti ansiosi di rivederti e credo che a Megatron farà piacere sapere che possiamo ridare la voce anche a Starlight.-


 


Angolo autrice

E con questo, si può dire che siamo ad un passo dalla fine.

Ammetto che mi son divertita nel scrivere del povero KO, friendzonato due volte in un giorno e immagino di avervi sorpreso con un cambiamento così radicale per il nostro seeker preferito.

Alla prossima

Saluti da Ala

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Capitolo 24
*** Separazioni ***


"E adesso Draco?

Senza di te che cosa faremo?

A chi ci rivolgeremo?"

"Alle stelle Bowen.

Alle stelle."

(Dragonheart)


 

Ci vorrebbero molto tempo per descrivere tutti gli eventi che si susseguirono, perciò mi limiterò a raccontare gli avvenimenti principali che portarono alla fine di questa storia.

Per la sua natura di sliper, Blue accettò di venire inserita in una squadra che si occupava di rintracciare diclonicus nella quale facevano già parte Karuma, Nana e Bando.

La vita alla base con gli ormai ex-Autobot e ex-Decepticon procedette senza particolari difficoltà, finché un giorno ricevettero una magnifica notizia; all'interno di una reliquia ritrovata recentemente, vi era un messaggio che conteneva le istruzioni per un potente antefatto che avrebbe fatto rivivere Cybertron: l'Omega Lock.

Eccitati dalla notizia, tutti misero alla ricerca delle chiavi che l'avrebbero attivato e in quel lasso di tempo conobbero Smokescreen, ex-guardia elite Autobot molto vivace che dopo la sorpresa nell'apprendere della fine del conflitto fra le due fazioni e si unì molto volentieri alla squadra.

Ben presto, tutte le chiavi furono rintracciate e recuperate, ma ciò non significava solo il ritorno su Cyberton, ma anche la separazione dagli amici umani.


 

Alla base, la tensione era quasi palpabile.

Si erano accordati di partire verso sera, in modo da avere tempo di salutare gli amici umani, senza sapere quando li avrebbero rivisti.

Ogni traccia di tecnologia cybertroiana, ad esclusione del Ponte Terrestre, era stata smontata e portata alla Nemesis incluse le reliquie trovate.

Ratchet, con la collaborazione di Sundwave e Shockwave, aveva costruito dei comunicatori per i loro amici umani in modo che potessero contattarli in caso di aiuto, scoperta di manufatti di origine cybertoiana o semplicemente fare due chiacchiere.

Ma non sarebbe mai stato come averli di persona.

I ragazzi lo sapevano, ma capivano che era giusto così.

Dovevano tornare a casa.

A pochi minuti dall'ora del loro addio, erano tutti alla sala del Ponte per gli ultimi saluti prima di venire trasferiti sulla Nemessis.

Miko, non riuscendo più a trattenersi, scoppiò in un pianto silenzioso mentre Bulckhead, suo guardiano e amico, tentava di consolarla e rassicurarla che si sarebbero sentiti presto.

Jack e Arcee si scambiarono uno sguardo d'intesa, non c'era bisogno di parole, sarebbe stata dura per entrambi.

Rafael e BB cercavano di alleggerire la tensione parlando di ciò che avevano passato insieme, promettendosi di rincontrarsi presto per vivere nuove avventure.

La separazione più dura fu, forse, quella fra Blue e Starscream.

Il seeker trovò la ragazza appoggiata con la schiena alla ringhiera, sguardo basso.

Vi si appoggiò anche lui alla stessa maniera, in modo che fossero l'uno alle spalle dell'altra.

In fondo era stato così, si erano aiutati e sostenuti a vicenda fin da quando si erano conosciuti e quella separazione sarebbe stata dura.

Fu Starscream a iniziare con un sospiro:

-Bhe... che dire?

Ben presto ti dimenticherai di me e avrai una vita normale, forse ti troverai anche un ragazzo.-

L'ultima parte fece ridacchiare la blu che rispose:

-La mia non sarà mai una vita normale e come posso dimenticarmi di un robot gigante?-Una sola lacrima le scese lungo la guancia mentre parlava.

-Anche se ne avessi la possibilità, non cambierei ciò che mi ha portato qui.-Continuò. -Ti devo correggere su un altra cosa: forse si, troverò il tipo giusto, ma non sarà un ragazzo.-

All'udire ciò, il seeker si girò leggermente verso di lei e con un sorriso le disse:

-Ti auguro buona fortuna.-

La slipter gli sorrise a sua volta, per poi scivolare lungo la ringhiera fino a trovarsi seduta a terra, con la testa fra le ginocchia per nascondere il suo viso.

L'argentato si voltò del tutto e con gli artigli le accarezzò gentilmente la schiena.

-Mi mancherai, Boccadirana.-Ammise la ragazza, appoggiandosi ad essi.

-Tornerò presto...e ti farò fare un giro a Vos, Ranofobica.-Le promise l'argentato.

Mentre attraversava il vortice verde a fianco dei suoi compagni, si trovò a guardarsi indietro più del dovuto.

Da uno scomparto sul suo braccio estrasse una piccola scultura di lego intagliato a forma di aquila e si trovò a sorridere; alla fine si sarebbe sempre portato ciò come un pezzetto di lei e non parlava solo di quel piccolo regalo.

Nello stesso tempo, anche Blue era arrivata alla stessa conclusione mentre osservava i due fiocchi-ricetrasmittenti a forma di teschio e li stinse a sé.

Anche dalle esperienze più brutte può nascere qualcosa di incredibile, l'amicizia fra due creature così diverse ne era la prova.

Inconsciamente, avevano insegnato l'uno a l'altra qualcosa che li aveva cambiati e non importava quanto tempo sarebbe passato, il loro legame sarebbe rimasto.


 


 

Angolo Autrice

AWWWWW

Mi è venuto un bel finale, voi che dite?

Ma rimanete per il prossimo capitolo ricco di curiosità.

Saluti da Ala

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Capitolo 25
*** Curiosità & ringraziamenti ***


1) Inizialmente, Nissa era stata pensata come una normale femme con la corazza verde con l'abilità di mimetizzarsi.

L'idea di renderla mezza serpente nacque dopo aver trovato un immagine di Miia di Monser Musume, mentre per le sue abilità velenifere e seduttrici mi sono ispirata rispettivamente a Poison Ivy e Irina Jelavic di Assassination Classroom.

Inoltre, il nome deriva da una carta del gioco "Magic"


 

2) Il personaggio di Abigail è ispirato all'antagonista della terza stagione della serie televisiva "Zoo" che doveva crepare male ma no, perchè non hanno fatto la quarta stagione! Scusate lo sfogo.


 

3)Per il nome di alcuni personaggi e luogo mi sono affidata a google traduttore e sono i seguenti:

-Vakuum è la traduzione di Vaquo da Portoghese ad Afgaans e a sua volta è una citazione di RWBY

-I Kheu sono ispirati agli Xenomorfi e il nome è la traduzione in Lao di "arrampicatori"

-Nuhtlus è la traduzione di "flagello" in estone ed è ispirato a Bane, il nemico di Batman

-Il nome Heyx mi è uscito a caso mentre scrivevo, volevo solo scrivere "Hey", così l'ho lasciato come nome


 

4)Ci sono due scene ispirate a Harry Potter, la prima è nel cap 20 quando viene usato il sangue di Blue per aprire la porta in maniera analoga in "Il principe Mezzosangue" e la seconda, nel cap 23 la reazione di Darkness è ispirata ad Hermione al ritorno di Ron durante "i Doni della Morte"


 

5)Inizialmente Malware doveva essere il cattivo vero e proprio ma durante la scrittura mi sono accorta che non aveva...personalità e da ciò ho scelto di renderlo una semplice marionetta. Il suo nome è ispirato al cattivo di Ben 10: Omniverse


 

6)Magatron che per gelosia lancia un sasso a Starscream è ispirata a Hellboy


 

7)Il fatto che i nemici abbiano messo un chip nel cervello di Starligt è un riferimento ad una puntata di SonicX


 

8)La scena e la frase dello scontro fra Blue e Cylas/Breackdown è ispirata allo scontro fra Mikasa e il gigante femmina di AoT


 

9)L'allenamento che Darkness ha fatto a Starscream è ispirato a le "Cronache di Narnia: il viaggio del veliero"


 

10)La reazione di Phoneix al solo sentire la parola "scoiattolo" è ispirata ad "Up"


 

11)Nel cap 17, il fatto che Megatron sia infastidito dal fatto che Phoneix sia più alta deriva da una fic inglese, ma il soggetto era Predaking e mi ha fatto così ridere che l'ho aggiunto


 

12)Il modo in cui Blue reagisce agli abbracci è dedicato ad una mia amica. Inoltre, la sua fobia per le rane deriva da due elementi: il primo da un video sulla Failcraf di Lyon in cui quest'ultimo affronta una rana, rivelando di avere paura di esse e dicendo qualcosa come "Altro che piaghe e bestie varie, se mi lanciano rane è finita per me" e il secondo da un mio amico che ha il terrore dei cani


 

13)Vi ricordate nel cap 11 quando Darkness dice di vedere qualcosa negli occhi di Star?

Bhè, era un anticipazione a ciò che è successo!


 

14)Con "la mia rete", Darkness si riferisce alla sua rete di contatti e laquestione della Gilda verrà approfondita in un altra storia, vi rivelo solo che è ispirata alla "Gilda dei ladri" di Skyrim


 

15) Lo scambio di battute fra Nuthus e Megatron nello scontro finale ("è tutto qui quello che sai fare?") è ispirato a "La bussola d'oro"


 

16)Il titolo originale doveva essere qualcosa come "I figli dell'Unicrom" ma dato che sembrava troppo spoileroso e insensato l'ho cambiato con quello attuale


 

17)Il fatto che Eleven continui a parlare di sé al plurale è in ricordo alla gemella


 

18)La storia della "Matrice dell'Unicrom" mi è venuta in mente dopo aver visto una fanart con essa, solo dopo ho scoperto che si tratta di un elemento realmente esistente nelle storie di Transformers.


 

19)Il fatto che l'ultimo pezzo della chiave sia in Egitto è un riferimento alla mia precedente storia sui Transformers mentre Stonhenge al film "TF: The Last Knight"


 

20)In una scena tagliata all'ultimo, Starlight confessava al fratello di essere stata violentata e nel finale Nuthlus per provocarlo, gli avrebbe detto "Tua sorella abbassa facilmente le ali, non so se mi spiego" e ciò avrebbe provocato la rabbia di Megatron che lo avrebbe ammazzato a pugni finché della sua faccia non sarebbe rimasto altro che "Un mucchio di metallo ed energon difficilmente riconducibile ad un viso".

E dopo questo, se avete odiato Nuthlus prima, immagino di avervelo fatto odiare ancora di più XD


 

21)Nell'idea originale, Blue non sarebbe sopravvissuta, anzi, sarebbe morta in maniera analoga a Lucy per impedire il risveglio dell'Unicrom in persona e ciò avrebbe lasciato il segno a Starscream finché un giorno, anni dopo la ricostruzione di Cyberton, avrebbe incontrato per strada una femme con lo stesso aspetto della slipter in formar robot, implicandone la sua reincarnazione


 

22)Il finale doveva essere un pò più lungo e diverso da quello attuale; infatti dopo che il gruppo ha lasciato la Terra avrei messo una scena ambientata in un lontano futuro nella quale Starscream con la figlia, avrebbe parlato della sua "piccola amica" mentre portava dei fiori alla sua tomba.


 

23) Un altro taglio che è stato fatto riguarda il discorso fra Blue e Star che si sarebbe ulteriormente allungato, dopo che la prima ha rivelato la sua preferenza sessuale, in questo modo:

"Star:(si volta verso di lei) E quando pensavo di sapere tutto di te...

Blue:(Ridacchia) Ti dà forse fastidio?

Star: Naaa, da noi è una cosa abbastanza normale ma...sei attratta da Miko o Eleven?

Blue(Gli dà un pugnetto)Adesso sei diventato anche tu un amante del gossip? Ma no, penso che entrambe siano più interessate a Jack, anche se in maniera differente

Star: Già..."

E poi sarebbe intervenuto Dreadwing, chiedendo aiuto in quanto Eleven non si staccava più dal suo braccio, ma ho pensato che ciò avrebbe rovinato l'atmosfera e ho preferito tagliare.


 

24)Per che è piaciuta questa storia ho delle buone notizie: ho in mente due seguiti, il primo ambientato a Cybertron nel passato e farà da prequel per uno dei personaggi principali e il secondo sarà il seguito ambientato sulla terra ma con protagonista Blue


 

25)Questo è capitolo con curiosità più lungo che abbia mai scritto


 

Angolo Autrice

E con questo siamo giunti alla parola fine di questa fic; non ho la più pallida idea di quando pubblicherò le prossime ma spero presto.

Mi sono divertita a scrivere questa storia e spero che lo sia stato altrettanto per voi leggerla.

Un ringraziamento speciale a Manuel Darknight, Kunoichi_BeastKnightress e _Havana _ per aver recensito.

E un ringraziamento anche a te che stai leggendo e hai avuto la pazienza di arrivare fino alla fine.

Un saluto e un abbraccio digitale a tutti da Ala <3

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