tutto è iniziato a Wolfland

di lynsy
(/viewuser.php?uid=527958)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


~~“Ehi dai andiamo! Sbrigatevi ragazzi!” Scott quel giorno era felice come un bambino, con quella spensieratezza in viso che mancava ormai da tempo sui loro volti, anche per ovvi motivi molto più grandi di loro.
Stiles sorrise vedendo l’amico da parte a sé rilassato ed entusiasta per un semplice parco divertimenti aperto nei pressi di Bacon Hills, alla fine non è da tutti i giorni notare un true alfa comportarsi come un normale adolescente.
Finalmente Allison, Lydia e Isaac li raggiunsero nella jeep, e Stiles partì a tutta velocità verso la destinazione, a solo mezz’ora di strada, che passò in un battibaleno tra risate e voci stonate che riproducevano famosi ritornelli.
Wolfland aveva aperto circa una settimana prima ed era stato un successo sia tra i bambini che tra gli adulti, era un posto idilliaco nel quale tutto andava bene almeno per un giorno, e a loro questa libertà serviva come l’aria.
Non si divertivano così da tempo, le montagne russe erano fantastiche, e la faccia terrorizzata di Lydia e Isaac nelle foto che si potevano acquistare all’uscita di ogni attrazione era valso l’elevato costo del biglietto. L’unica cosa che stonava secondo Stiles era la mancanza di un membro del branco, che a causa della sua stupida testardaggine si era rifiutato di andare con loro condannando anche la sorella a un noiosissimo pomeriggio in sua compagnia. Ebbene si, Derek gli mancava quando non era presente, ma non per quale grandissima amicizia che li legava, ma perché per quanto scorbutico era un membro del branco, e il branco al completo era sempre meglio di un branco a metà.
“Cora sei qui!” Lydia si illuminò guardando l’amica che stava correndo verso di loro con sguardo felice. Nonostante fosse arrivata da poco la ragazza si era inserita perfettamente nel gruppo, conquistando immediatamente Lydia ed Allison, che l’avevano accolta senza indugi nel piccolo club privato femminile, che a Stiles metteva alquanto i brividi.
Il ragazzo salutò l’amica con un piccolo bacio sulla fronte prima di lasciarla tornare dalle altre due ragazze per spettegolare di chissà quale nuova notizia su un attore famoso, muovendosi compatte in fila davanti a loro, mentre lui si girò verso Scott e Isaac che lo guardavano divertiti indicandogli qualcuno alla sua sinistra. Non fece neanche in tempo a girarsi che si sentì afferrare per il collo della maglia mentre un debole ringhio minaccioso gli risuonava nell’orecchio “devi stare lontano da lei, sono stato chiaro ragazzino?”
Stiles urlò, preso alla sprovvista, inciampando sui suoi stessi piedi e cadendo contro Derek, che con uno sbuffo divertito lo rimise in piedi, tra le risate generali di chi li circondava. Erano finiti i tempi in cui le minacce di Derek risultavano credibili, ora tutti erano perfettamente consapevoli che erano dettate dall’abitudine del rapporto tra i due, che non erano in grado di sostenere una normale conversazioni senza battutine sarcastiche che avevano come unica risposta ringhi scocciati che nascondevano sorrisi divertiti.
“Derek ma sei per caso impazzito? E si può sapere perché sei qui?” Urlò Stiles agitando le braccia in maniera confusa, ancora leggermente rosso in viso per l’essersi ritrovato al centro dell’attenzione.
“E secondo te Cora come ci è arrivata fino a qua? Dovresti ringraziarmi per il fatto che te l’abbia portata a quanto vedo”
Stiles guardò la ragazza, che stava osservando il fratello con sguardo confuso.
“Cora dimmi come lo hai convinto! Insegnami ti prego!” si inginocchiò con fare teatrale di fronte a lei, unendo le mani come per pregarla.
La ragazza rise di gusto, mentre Derek sbiancò all’istante rivolgendo uno sguardo disperato a Scott, come per pregarlo di far finire tutto prima che lei rivelasse qualcosa che doveva palesemente rimanere celato.
“mi dispiace Sti, non tradisco mio fratello!”
“voi Hale siete tutti dei gran guastafeste lo sapete vero?” lo sguardo tenero che assunse captando la fierezza con cui Cora aveva pronunciato quelle parole stonò con il tono della sua voce “adesso veloci, lo spettacolo inizia tra dieci minuti e non me lo voglio perdere un’altra volta!”
“lo spettacolo?” derek lo guardò confuso, lanciando uno sguardo alle giostre che li circondavano.
“si sourwolf, c’è anche un teatro qui dentro, e a me i musical piacciono un sacco”
L’Hale lo guardò male, esasperato per quel soprannome che lo accompagnava ormai da anni, ma per questa volta si limitò a seguire tutti senza dire neanche una parola.

 


“Stiles sei in grado di stare fermo per almeno cinque minuti?” lo spettacolo era iniziato da poco più di mezzora e il ragazzo non faceva altro che cambiare posizione sulla sedia, picchiettando la gamba a ritmo di chissà quale ritornello risuonasse nella sua testa.
“no Der non posso, sono iperattivo ricordi?”
Derek sbuffò, lo afferrò per un braccio e lo portò al di fuori della sala, cercando di fare il minimo rumore possibile per rispetto a chi lo spettacolo lo stava seguendo sul serio.
“ma cosa… dove stiamo andando?” Stiles lo seguì senza opporre resistenza, il silenzio e la tranquillità del teatro non facevano proprio per lui, per quanto fosse affascinato da quel mondo.
“a fare un giro, mi stavo annoiando.”
“ma gli altri? Forse non ci hanno visto uscire e si preoccuperanno”
“ho scritto a Cora, ci vediamo tra un’ora al ristorante”
Stiles annuì, iniziando a camminare in giro per il parco con quello che può ormai considerare un amico, senza stranamente parlare, limitandosi ad osservare le straordinarie decorazioni che rendevano stupendo ogni singolo angolo.
“mi dispiace di averti portato via, ma mi sembravi troppo agitato”
Erano rari i momenti in cui Derek sembrava tranquillo da parte a lui, quant’erano rari i momenti in cui riuscivano a parlare come persone normali, quindi Stiles si ripromise di fare di tutto per non rovinare la tranquillità che si era creata.
“non ti preoccupare, mi hai fatto un favore, non avrei resistito ancora a lungo, sono più una persona caotica.”
“pensavo che ti piacessero i musical”
“infatti è così, quando sono a casa, con la luce accesa e i rumori del vicinato che mi circondano li guardo volentieri in tv, altrimenti non ci riesco… ma non eri obbligato a farlo Derek, so che tu lo stavi seguendo”
Il maggiore scosse le spalle, con sguardo indifferente “non amo molto il teatro, quella è una cosa più da Cora”
“a proposito di Cora…” balbettò Stiles arrossendo “non c’è nulla tra noi due”
Derek ghignò divertito “ne sono perfettamente consapevole, ma minacciarti è il mio passatempo preferito”
Stiles sbuffa, dando una leggera spinta al maggiore sulla spalla “Scott mi ha scritto che stanno andando a mangiare, raggiungiamoli. E Der, non so come abbia fatto, ma sono contenta che ti abbia convinto a venire.”

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


~~Stiles incassò un altro colpo, l’ennesimo, che i suoi sensi umani non hanno avuto la prontezza di schivare. Era ormai più di un’ora che si stava allenando con Malia, e maledì con tutte le sue forze il giorno in cui aveva costretto gli altri ad accoglierlo agli allenamenti: certo, allenarsi poteva essere anche divertente, ma nessuno di loro era alla sua portata.
Quando ricevette un altro pugno all’addome, decise di farsi vincere dalla stanchezza, cadendo all’indietro con le mani alzate in segno di resa. Gli sembrava impossibile che tirare calci e pugni fosse così faticoso, da impedirgli di far forza sulle braccia per alzarsi.
Malia lo guardò trattenendo una risata, con un fiatone appena accennato, mentre gli porse la mano per aiutarlo ad issarsi.
“Maledette creature sovrannaturali, sono certo che un giorno vi batterò!” esclamò il ragazzo con fare divertito, mentre cercava di riprendere fiato avvicinandosi a Lydia, che come al solito assisteva agli allenamenti seduta sul prato, con la schiena appoggiata al tronco di un albero che dava sulla radura.
“allora campione, anche oggi ti sei fatto quasi uccidere da una ragazza?”
“Malia non è propriamente una ragazza, diciamo più un esserino tutto ringhi e artigli che a volte si comporta come una ragazza normale… o almeno ci prova”
Lydia rise, osservando con sguardo contento il resto del branco. Non lo avrebbe mai ammesso ma il senso di appartenenza che le davano quelle persone riunite la faceva stare davvero bene.
“Hey Stiles… ci sta riuscendo? Si sta ambientando almeno un po’?”
“sono sicuro che tra poco le andrà tutto bene, guardala, fino a poco tempo fa non si faceva avvicinare da nessuno”
Non ci volle molto prima che si addormentasse con l’erba soffice che gli solleticava la pelle.

 

“Era ora” sentì quella voce non appena aprì gli occhi, strizzandoli a causa della luce troppo forte.
“D- der? Che ci faccio qui?” si guardò in torno, notando di essere sul divano del loft di Derek, trattenendo uno sbadiglio.
“Ti sei addormentato appena hai finito di allenarti, gli altri se ne sono appena andati”
“potevate svegliarmi, almeno non ti avrei occupato casa più del dovuto, so che non ami avere gente in giro”
“E’ la tua boccaccia fastidiosa che da fastidio, non la tua presenza” Ghigna il moro, ridendo allo sguardo oltraggiato di Stiles
“cos’hai contro la mia bocca Derek Hale?”
“secondo me niente, potrebbe davvero apprezzarla”
Stiles si girò verso Cora, apparsa da bagno alle sue spalle con abiti da casa e un asciugamano a racchiudere i capelli bagnati, arrossendo.
“Cora Hale. Vai subito in camera tua.” Derek la guardò illuminando gli occhi, trattenendo un ringhio in gola.
“ho il presentimento che tua sorella passi davvero troppo tempo con tuo zio, dovresti allontanarli”
“non me ne parlare ti prego. Vuoi… ehm, rimanere per cena? Ordiniamo sempre la pizza dopo gli allenamenti”
Il ragazzo sorrise, ma si ritrovò costretto a scuotere la testa. “mio padre torna per le 8, dovrei fargli trovare la cena pronta”
“capisco… bhe, allora vuoi un passaggio a casa?”
“perché no, in effetti ero qui con Scott, la jeep è ancora a riparare”
L’Hale annuì, prendendo le chiavi della camaro.
“potresti anche chiedere a Cora di venire, così restate da me per cena, almeno non faresti un viaggio solo per portarmi a casa”
“non ce n’è bisogno, vedila come una ricompensa per quello che hai deciso di fare”
“non capisco, una ricompensa perché ti ho chiesto di allenarmi?”
“esatto, non me lo sarei aspettato da te, solo non capisco perché lo hai fatto”
“siete il mio branco, e non voglio essere un peso per voi. Ogni volta che succede qualcosa mi chiedete di stare in disparte, e io non posso farlo, perché non sopporterei di perdervi senza aver fatto nulla, ma non posso neanche scontrarmi con esseri sovrannaturali senza saperli battere, altrimenti perdereste tempo a proteggermi. E poi non vorrei mai che qualcuno finisse ferito a causa mia, e so che pensi che sia solo un inutile umano ma…”
“Stiles Stilinki chiudi quella bocca” sospirò derek esasperato, spingendolo poi verso l’uscita. “se ti avessi considerato un inutile peso ti avrei cacciato anni fa, ora sbrigati o tornerà prima tuo padre di te”

 

 


-fratello tutto ok? Sei a casa?     Scott-

-sisi, sono tornato prima di cena. Hai bisogno? C’è stato qualche attacco?   Stiles-

-volevo solo assicurarmi che Derek non ti avesse ucciso nel sonno, visto come stavate litigando prima degli allenamenti sto mezzogiorno-

-a volte un alieno si impossessa di lui e diventa quasi gentile, il che lo rende più inquietante del sourwolf originale- Stiles sorrise mentre scriveva il messaggio.

-buonanotte fratello, mi raccomando, fammi copiare a biologia domani-

-STUDIA AL POSTO DI DORMIRE ALPHA DA STRAPAZZO!”

Stiles lanciò il telefono sul letto, prima di dirigersi verso il bagno per lavarsi i denti e mettersi il pigiama. Nella testa gli vorticavano i ricordi del pomeriggio appena passato, senza un vero perché. Si stava davvero affezionando al lato che Derek gli mostrava quando erano soli, senza nessuno che potesse sentirli e pensare che anche lui abbia dei sentimenti umani. Il Derek senza la corazza da lupo cattivo che indossa di solito non è per niente male, e il ragazzo non poteva negare di voler passare più tempo con lui, anche solo per una serie tv. E pensare che tutto era iniziato a Wolfland quel pomeriggio di un mese e mezzo fa…

-Hey der grazie per oggi, sono contento che non mi ritieni solo un inutile ragazzino. Si ok questo messaggio è patetico ma sai com’è, dirtelo di persona mi sembrava ancora più imbarazzante, ma ora che ci penso anche il silenzio di prima lo era, e poi bhe io parlo molto ma con le parole non sono così bravo anche perché… ok mi dispiace sto divagando anche per messaggio. Ho apprezzatto l’immane sforzo che hai fatto nel dirmi qualcosa di carino! Buonanotte Derek-

Stiles spense il telefono e lo lasciò sotto carica, ma il mattino dopo sorrise quando nel riaccenderlo nota una notifica, e forse la testa è confusa, ma il cuore è più leggero.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


“State tutti bene vero?” lo sguardo di Stiles tradiva disperazione e stanchezza quando li vide arrivare.
Il branco aveva appena subito un attacco, ma per fortuna sapevano ormai difendersi bene da qualsiasi forma di nemico.
Scott si limitò ad annuire, lasciandosi cadere sul divano del ragazzo. Quella doveva essere una giornata tranquilla: si sarebbero ritrovati tutti a casa di Stiles per passare un pomeriggio tra chiacchere, film e magari qualche gioco da tavolo, ma non tutto era andato secondo i piani.
Per fortuna non c’erano state ferite gravi, e i pochi graffi ricevuti erano guariti in pochissimo tempo; il ragazzo mise a disposizione di tutti una doccia e abiti puliti, limitandosi poi ad ordinare le pizze e a far partire un film mentre aspettava che tutti si preparassero.
Il pranzo era stato silenzioso, ma in poco tempo il clima si rallegrò e tutto tornò alla normalità, grazie anche a qualche puntata di supernatural. Era ormai da tempo che avevano preso l’abitudine di trovarsi per guardare quella serie, era un modo per credere che per quanto le cose andassero male potevano anche andare peggio, ok i loro nemici non erano affatto facili da affrontare, ma almeno non si dovevano confrontare con un’apocalisse imminente!
La giornata passò in fretta, e quando lo sceriffo tornò a casa trovò solo suo figlio e Scott a riordinare il disastro che avevano lasciato.

 

“allora fratello ti sbrighi? Non puoi metterci due ore per infilarti un pigiama!”
Stiles urlò disperato, aspettando che Scott finisse di prepararsi per poi iniziare a giocare alla play.
“arrivo arrivo arrivo!” rispose scott ridendo, lanciandosi da parte a lui e prendendo in mano il joystick “oggi ti batterò senz’ombra di dubbio!”
E andò così, come tutte le serate videogiochi da quando avevano sei anni.
“ti ho lasciato vincere come al solito scottie” sbuffò il ragazzo spegnendo la tele e riponendo il gioco al proprio posto sullo scaffale “ora sbrigati ad addormentarti che domani hai gli allenamenti!”
“domani ABBIAMO gli allenamenti, tu verrai come al solito e come al solito perderai contro Malia, non ti è permesso saltare”
“domani ho un impegno fratello, non posso venire” si sistemò comodamente sul letto, lasciando il giusto spazio a Scott; era da tempo che non passavano una serata come quella, ed era passato ancora più tempo da quando non dormivano insieme come facevano da bambini ogni volta che uno dei due fosse triste.
“non puoi o non vuoi?” Scott lo guardò con sguardo serio, cercando di captare quello che stava provando l’altro
“fa tanta differenza?”
“per me si. E anche per qualcun altro. Perché non mi dici che succede davvero?”
Stiles scosse le spalle. “Perché non lo so neanche io scottie, e non posso chiarirlo. Non posso costringere qualcuno a parlare di ciò che non vuole, non sarebbe né giusto né produttivo.”
“Quindi ammetti che è successo qualcosa?”
“tra me e Derek non è successo nulla. Lo credevo un amico, poi per un secondo ho anche pensato ad altro, ma poi non ha fatto altro che ignorarmi e ho capito che la sua era solo gentilezza, nulla di più. Ho notato come si incupisce ogni volta che sono tra i piedi, quindi penso che non sia più il caso di presentarmi agli allenamenti, non è produttivo per nessuno.”
“partire per una settimana non è ignorarti Stiles.”
“ma evitare di incontrarmi per un mese intero e non rispondere a nessun messaggio si”
“e se fosse successo qualcosa in cui non voleva coinvolgerti?”
“stai davvero ipotizzando qualcosa di peggio di quello che passiamo con il branco?”
“non lo so, è da almeno tre mesi che le cose importanti le dice solo a te, da quello stramaledetto pomeriggio a parco giochi. Poi di colpo non vi rivolgete più la parola e tuo padre viene a chiedermi se abbiamo litigato perché una sera ti sente piangere, e sono sicuro che non piangessi per me. Quindi Stiles, è ovvio che qualche domanda che la siamo fatti tutti, ti giuro che non dirò nulla, ma almeno con me sii sincero.”
“penso di essermi preso una cotta per lui, e pensavo potesse anche andare bene perché bhe analizzando la situazione lui si comportava in modo diverso con me, come se ci tenesse. Ma poi parte e quando torna non si fa vedere per settimane, e quando lo vedo, per sbaglio, in centro mi guarda poi fa finta di non conoscermi. Non sono triste, sono solo arrabbiato.”
“e perché non usi questa rabbia agli allenamenti di domani? Posso capire come ti senti, ma il branco è la tua famiglia, e le famiglie litigano ma nonostante tutto non si abbandonano. Manchi a tutti da quando non ti fai più vedere. Secondo te perché Lydia ti ha letteralmente obbligato ad invitarci?”
Stiles espirò lentamente, chiudendo gli occhi. “giuri che lo terrai lontano da me?”
Scott sorrise, e finalmente calmo si addormentò.

 

 

“Quindi… ripetimi perché non vuoi tornare a casa” Stiles non aveva ancora capito come fosse finito con Isaac a mangiarsi l’ennesima pizza della settimana nel ristorante nei pressi della piazza principale di Beacon Hills.
“ci sono Scott e Allison, non li voglio disturbare” scosse le spalle sbuffando.
Stiles lo guardò comprensivo “oppure non volevi vederli insieme”
“no, te lo ho già detto dieci volte, mi è passata sul serio, sono felice che siano tornati insieme, voglio solo lasciargli un po’ di privacy, ma vivendo da Scott è complicato. Per questo voglio almeno ritardare il ritorno a casa”
“e perché non sei stato da D… Cora?”
“Il padrone di casa è abbastanza inavvicinabile al momento, non vorrei mi uccidesse nel sonno!” Isaac cercò di usare un tono leggero e scherzoso, evitando accuratamente di pronunciare il suo nome, ma poi abbassò lo sguardo “non ti chiederò nulla stai tranquillo”
Il ragazzo annuì, ringraziandolo con un sorriso. La serata non stava andando così male alla fine, Isaac aveva molto probabilmente capito tutto e voleva solo distrarlo per qualche ora.
Risero, presero in giro le persone di cui sapevano segreti imbarazzanti e fecero un giro per la città, arrivando fino alla scuola nella quale passavano la maggior parte dei giorni.
“ricordami perché sono venuto a piedi oggi! L’allenamento bastava e avanzava per il mio povero corpicino umano!” Esclamò Stiles in tono melodrammatico facendo ridere di gusto l’altro, mentre si sedette per terra per riposare le gambe e bearsi della tranquillità che circondava quel luogo la sera.
“Il tuo povero corpicino ha subito molti danni?”
Il ragazzo scosse le spalle “solo qualche botta, ma qualche colpo potevi evitarlo!” gli lanciò un finto sguardo arrabbiato “Malia di solito non ci va così pesante”
“certo principessina, mi farò perdonare!” ghignò Isaac, per poi alzarsi di colpo e prenderlo in braccio.
“ma… ma che stai facendo?” Stiles rise, aggrappandosi a lui per non cadere
“non è ovvio, mi faccio perdonare! Hai detto essere troppo stanco per affrontare il tragitto quindi ti porto io!”
“lasciami pure finto principe azzurro, ho abbastanza energie per farlo!”
Isaac si arrese, lasciando cadere delicatamente i suoi piedi a terra e trattenendolo per le spalle finchè non avesse ritrovato l’equilibrio.
“sai Stiles, dovresti precisare le cose quando parli, o le persone potrebbero fraintendere” Isaac si limitò a ghignare divertito, mentre Stiles arrossì di colpo e iniziò ad incamminarsi verso casa.

 

“ehm… grazie per avermi accompagnato a casa Isaac”
Il ragazzo fece un cenno con la testa, come per dirgli di non preoccuparsi, che non era un problema.
“vado a disturbare i due fidanzatini, ci vediamo alla riunione di domani?”
“ne ho mai saltata una?”
“bhe no, ma ultimamente ti fai vedere poco, volevo accertarmene.”
“hai ragione, giuro che domani ci sarò!” Stiles sorrise tirando fuori le chiavi dalla borsa, sentendosi finalmente tranquillo per la prima volta dopo circa un mese.
La serata era stata talmente leggere che per qualche ora si era scordato di tutto: degli attacchi, della tristezza, di Derek… già per qualche ora… forse sfogarsi un po’ e passare del tempo con Isaac non era una cattiva idea.
“hey Isaac… comunque, se proprio non vuoi disturbare Scott e Allison puoi dormire qui per sta notte”
Isaac osservò con sguardo interrogativo il ghigno sul volto dell’altro, per poi riprendersi e guardarlo negli occhi “non sapevo avessi una camera per gli ospiti Stilinski”
“nessuno ha parlato di una camera per gli ospiti Lahey, ma se vuoi c’è la mia”
Il ragazzo si avvicinò, facendo appoggiare Stiles alla porta ancora chiusa, bloccandolo poi con il suo corpo.
“dimmi che non ho frainteso e che tuo padre ha il turno di notte.”
Il castano ghignò “saremmo più comodi dentro non credi?”
Mentre si chiusero la porta alle spalle, Stiles giurò di aver sentito un ringhio in lontananza.

 

 

Note dell’autore

Ciao ragazzi! Occupo qualche riga per dire che sono molto felice di questa piccola storia senza pretese. L’ho scritta prendendo spunto da fatti reali, per il semplice fatto che avevo bisogno di sfogarmi con me stessa e chiarirmi un po’ le idee, sono contenta del fatto che venga apprezzata.
Ringrazio in particola modo chi ha recensito e chi ha deciso di seguire questa storia. Avevo deciso di aggiornare il lunedì ma solo per questa volta aggiornerò prima (è colpa vostra, nessuno ha mai seguito le mie storie, mi fate venir voglia di scrivere anche se dovrei studiare!)
Ora vi prego recensite e fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto
Lynsy.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


~~“bene ragazzi la riunione è finita, se scoprite altro scrivete sul gruppo ma evitate di chiamarmi.”
Derek decretò in questo modo la fine dell’incontro, indicando con tutta tranquillità l’uscita del loft, con lo sguardo stanco che vagava su tutti i membri del branco, soffermandosi su uno in particolare.
Nessuno osò contraddirlo, tutti uscirono con un cenno di saluto, non osando chiedere nulla, o almeno quasi.
“Derek…” Stiles alzò lo sguardo verso il soffitto, come per riordinare le parole e evitare di guardarlo. “cerca almeno di dormire un po’ ok? Ci servi vivo.”
“Vattene. Non mi servono consigli da uno stupido ragazzino che non è neanche riuscito a trovare niente di utile.”
Il ragazzo accusò il colpo per l’ennesima volta, abbandonando la stanza per dirigersi verso la sua jeep. Sarebbero stati in due a piangere quel pomeriggio.

 


“hei… che ci fate qui?”
Era tornato subito a casa con l’intenzione di farsi una doccia calda e rinchiudersi in camera sua per giocare alla play, dimenticandosi del resto del mondo, ma come al solito nulla stava andando secondo i suoi piani.
“hei fratello… io e Isaac passavamo di qui quindi…”
“avete sentito le parole di Derek.”
“bhe si…” ammise Isaac scrollando piano le spalle “eravamo appena usciti, non l’abbiamo fatto apposta. Non lo pensa nessuno Stiles.”
“Lo so. E’ solo lui che non mi vuole tra i piedi lo capisco. Solo che vorrei solo sapere dove ho sbagliato tutto.”
“fratello io devo andare da Deaton a esporgli le nuove piste, sta sera serata videogiochi?”
Stiles annuì con un sorriso, facendo cenno a Scott di stare tranquillo, alla fine non era nulla che non si aspettasse. “ci vediamo questa sera scott”
“se vuoi stare da solo me ne vado anche io…” Isaac si guardò intorno imbarazzato, mentre i ricordi della sera precedente riaffioravano nella mente di entrambi.
“puoi restare se ti va, scegli un film che vuoi guardare”
Il ragazzo si alzò e prese senza indugi il primo film degli avengers, lo avevano già visto troppe volte ma sapeva essere il preferito di Stiles.
“Lahey sei il migliore.”
“Sta zitto, l’ho scelto perché piace a me!” gli sorrise, sedendosi accanto a lui sul comodo letto che li aveva accolti solo qualche ora prima e se lo tirò a sé, lasciando che si appoggiasse comodamente al suo petto. “ricorda che puoi dirmi di andarmene quando vuoi, ma sappi che sarei felice di restare”
“Allora sta zitto, mi rovini il film. Ogni parola è importante.”
Stiles sorrise quando sentì il ragazzo stringerlo di più a se ed iniziare ad accarezzargli i capelli.
Sapeva che se avesse chiuso gli occhi in quel momento si sarebbe immaginato i capelli di Isaac un po’ più scuri, gli occhi un po’ più verdi e il sorriso un po’ più simile a un ghigno, quindi si limitò a tenerli aperti, fissi avanti a lui, senza osare pensare ad altro oltre a quello che stava succedendo e a godersi la situazione. Sarebbe sicuramente scoppiato a piangere quella notte, ma non era quello il momento.

-mio fratello è un cretino. So quello che ha fatto. Cora.-
-non ti preoccupare. Non è colpa tua.-
-non lo pensa sul serio. So che non ti fidi di lui ma almeno fidati di me.-
-mi fido di te, ma non puoi negare che non mi vuole in giro. Farò di tutto per stargli alla larga, puoi rassicurarlo-
-non è davvero così, so che lo sai. Ti prego affrontalo al posto di scappare. Non dargliela vinta.-
-mi dispiace Cora, non ci riesco questa volta-
-so che gli è successo qualcosa, ma non parla. Solo tu puoi aiutarmi a scoprirlo-
-chiedi a chiunque altro, non mi guarda neanche in faccia, figurati se parlerebbe con me-
-giurami che almeno ci proverai.-
“vuoi andare da lui non è vero? Non volevo leggere… è stato più forte di me”
“vorrei almeno una spiegazione, ma non so se voglio parlargli davvero”
“sei innamorato di lui non è così?”
“no, iniziavo solo a tenerci. Era un buon amico.”
“cerca almeno di chiarirci. Io avviso Scott che sta sera hai di meglio da fare”
Stiles non poté fare a meno di sentirsi in colpa mentre Isaac lasciava la sua stanza.
-dove sei adesso?-
-da Lydia perché?-
-almeno ora so come lo hai scoperto. Non tornare a casa finchè non te lo chiedo io-
-grazie.-

 

 

“ti prego non cacciarmi. Voglio solo sapere il perché”
“anche a me piacerebbe sapere perché mi sei sempre intorno, ma mi limito a sperare che tu te ne vada.”
Era da più di venti minuti che cercava di farsi dire qualcosa, non avrebbe resistito ancora molto.
“senti Derek, non mi importa se tu non hai più intenzione di parlarmi o di vedermi. Siamo costretti a farlo perché il branco è più importante di qualsiasi cosa ti abbia mai fatto per farmi odiare così. Ma mi devi una fottutissima spiegazione.” Stiles odiava piangere, lo odiava davvero, come tutto ciò che non gli permetteva di parlare bene e senza interruzioni. “me la devi perché Cora si preoccupa per te, e perché mi hai preso in giro. Mi hai preso in giro quando mi hai fatto credere che per te contavo qualcosa e quando rispondevi ad ogni mio messaggio stupido con un ti voglio bene! VAFFANCULO DEREK HALE! Non si illude così una persona prima di sparire così!”
Derek si limitò a guardarlo in silenzio, senza sapere cosa dire. Vederlo piangere era troppo per lui, lo si leggeva nello sguardo ferito che indossava.
“Parlerò con lei. Te lo giuro.”
“e a me non hai niente da dire?”
“mi dispiace non ne sono in grado.” Alla fine era crollato anche lui.
“allora me ne vado. Ti giuro che non mi farò più vedere se non per motivi essenziali. Lo hai scelto tu.”
“non ti lascio guidare in queste condizioni. Tu non ti muovi di qui.”
“non è un problema tuo, sono ufficialmente uscito dalla lista dei tuoi problemi per sempre.”
“era un ordine. Vado da Lydia a prendere mia sorella, se quando torni non ti trovo ti apro la gola con i miei denti.”

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


~~19.30
-ti avevo chiesto di restare. Dove sei? DH- 
-non sei a casa, perché, indovina? Ci sono io. Ora dimmi dove cazzo sei-
20.00
-Stiles ti giuro che se non rispondi ti ammazzo-
21.40
-sono due ore che ti sto cercando, spera che ti trovi prima Cora-
00.15
-Stiles ti prego è notte fonda. Torna almeno a casa-
01.05
-Scott e Isaac mi hanno appena attaccato dicendo che è colpa mia, mi sta bene ma almeno rispondi a qualcuno-
-odiami ma non metterti in pericolo per me, sai che non è sicuro là fuori-
01.50
-ho finito i posti in cui cercarti. Se ti è successo qualcosa giuro che prima di salvarti ti ammazzo-
02.30
-Ti sto aspettando da te. Giuro che non voglio ucciderti voglio solo sapere che stai bene. Hai il film degli Avengers in pausa, mi offro di guardarlo senza che tu mi debba minacciare con dello strozzalupo, ma da solo non lo farò-

 


“derek svegliati, lo abbiamo trovato” Scott lo scosse piano, mentre era in dormiveglia seduto sul letto del ragazzo.
“dimmi dov’è e ti giuro che lo uccido con le mie stesse mani.” Il telefono segnava le 5 del mattino, ma nessuna notifica che potesse rincuorarlo.
“è stato attaccato da un omega mentre tornava a casa, ora è in ospedale. Non ha risposto perché è sotto anestesia, mi ha avvisato mia madre appena lo ha scoperto”
“… è vivo vero? Voglio dire… ha solo qualche graffio… è Stiles non può farsi male, si è allenato bene… SCOTT DIMMI COME CAZZO STA”
“Derek ti stai trasformando. Calmati. Sono passato a prenderti andiamo da lui, Isaac e Cora si stanno già occupando dell’omega”
“gli avevo detto di restare da me.”
“Lo so. Mi spiace per prima. Non è colpa tua”

 


“mi hai fatto preoccupare.”
“lo so. Ho letto i messaggi, mi spiace.”
“sono indeciso tra l’ucciderti e il mutilarti”
“non ti sembra che sia già conciato abbastanza male?”
“lo vedo.”
“senti Der… sono io che me ne sono andato ok? So cosa ti hanno fatto e so cosa credi. Ma non è colpa tua. Mi hai chiesto di restare ma non ti ho ascoltato”
“Te ne sei andato solo perché sono stato un idiota. Io non dovevo sparire così. Noi dovevamo uscire quella sera…”
“non centra con questo. Nessuno poteva prevederlo, era solo un omega fuori controllo”
“che ti ha quasi ucciso Stiles! Sento quanto ti fa male solo toccandoti. Se fosse andata anche solo leggermente peggio non me lo sarei mai perdonato”
“quando dici queste cose mi illudo che tu tenga a me. Non farlo.”
“Io tengo a te più di chiunque altro. Me ne sono andato quando me ne sono accorto, non volevo tornare ma mi mancavi, mi mancavano tutti. Non pensavo di averti fatto del male”
“non è un buon modo per dimostrarlo Derek. Dovresti lavorare sulle interazioni umane.”
“mi hai sempre detto che sono un lupo scorbutico, non ci posso fare nulla”
“cosa stai cercando di dirmi Der?”
“come ti ho detto ieri non sono in grado di farlo”
“perché ieri volevi cacciarmi?”
“…. Ti avevo visto con Isaac, e avevi ancora il suo odore. Io non potevo sopportarlo”
“cosa potresti sopportare invece?”
“il mio, credo…”
“sei innamorato di me Derek? È questo che ti stai rifiutando di dirmi?”
“io non lo so… so solo che perdo il controllo ogni volta che ti vedo con Isaac, o ti avvicini troppo a me, o sparisci senza dire nulla. Ma non so nient’altro”
“detta così sembra che ti causi solo problemi…”
“ed è esattamente quello che fai. Ma quando ho pensato di averti perso ieri è stato molto peggio dell’ennesimo casino che avresti potuto creare”
“wow non mi aspettavo tutte queste parole da te. Dirmelo prima al posto di sparire?”
“non potevo, è da quel pomeriggio a wolfland che non capisco più nulla”
“e sei pronto a riprendere la ragione?”
“io… non lo so ancora.”
“e a me sta bene così”

 


Spazio autrice estremamente pentita per il ritardo
Questa è la fine della storia, si è un finale aperto, si so che volete uccidermi. Avevo bisogno di questo finale, perché la mia mente è un disastro ultimamente e dovevo rispecchiarlo in questa storia facendomi odiare da queste fantastiche persone che hanno deciso di seguire il mio scritto. Non so neanche io perché lo avete fatto ma vi ringrazio molto, siete davvero più di quanto mi aspettassi. Spero di farmi sentire a breve,
Lynsy

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


“Mi dispiace.”
“Non è così, ma lo capisco”
“Mi odi?”
“non posso farlo, so che sei innamorato di lui. Almeno non farlo soffrire”
“non lo sono. Non sono innamorato di lui”
“dio Der sei un disastro. Lo hanno capito tutti, cerca di farlo anche tu”
“lascialo stare Isaac, è un caso perso, se ne renderà conto solo quando rischierà di perderlo di nuovo”
“Cora non dovevi andartene?”
“si si, ora me ne vado e ti lascio solo con il tuo fare scorbutico nel tuo mondo di finte illusioni”
“dovresti passare davvero meno tempo con Stiles.”
“e invece per qualche strano motivo è sempre a casa nostra! Isaac mi accompagni? Ho già detto a Lydia che ci sei anche tu, ti conviene sbrigarti”

 


“Stiles, perché c’è Derek Hale alla porta che ti vuole vedere?”
“so di essere intelligente padre, ma i misteri dell’universo non li so ancora risolvere”
“ho il turno al lavoro, mi posso fidare?”
“certo sceriffo! Ci vediamo a cena! Ah e fai pure entrare quel lupo scorbutico, digli che sono in cucina”
“E perche Hale sa dove sia la nostra cucina?”
“poni sempre ottimi quesiti, si vede che è il tuo lavoro… non eri in ritardo?”
“ti conviene cucinare qualcosa di decente per la cena Stiles. Per il momento farò finta di non aver sentito nulla”
Stiles tirò un sospiro di sollievo, entro l’ora di cena avrebbe di sicuro trovato una scusa plausibile.
“hei ragazzino, ti ho messo nei guai con tuo padre?”
“dipende, cosa ci fai qui? Non dovevamo vederci sta sera?”
“si, ma poi Cora se ne è andata da Lydia e si è trascinata Isaac con sé. Il loft vuoto non è poi così divertente”
“sai davvero il significato di quella parola?”
Derek alzò gli occhi al cielo celando una finta esasperazione. “è davvero l’unica cosa che devi chiedermi?”
“no. Perché eri con Isaac?”
“è venuto lui. Mi ha detto che se ti avessi fatto soffrire ancora mi avrebbe ucciso. O meglio, lo avrebbe detto se Cora non lo avesse interrotto.”
“quindi sei qui perché mi dai la colpa per ciò che ha detto lui?”
“no, sono qui perché ci tengo a restare in vita”
“il lupo cattivo ha paura di un suo beta? Non regge”
“ok mi arrendo. Tutte le volte che ti lascio da solo combini disastri. Prima smetti di vedere il branco, poi di allenarti, poi di uscire di casa. Ti porti a letto Isaac senza neanche pensare al fatto che potresti fargli del male, o peggio, fare qualcosa che non vuoi, e come se tutto ciò non bastasse ti fai attaccare da un omega che passa per caso in città, perché aspettare dieci minuti per farti riportare a casa era impensabile! Quindi non ti libererai più di me così facilmente, a costo di finire stordito dal tuo parlare infinito e irritante.”
“ora è colpa mia se un lupo mannaro mi attacca?”
“hai davvero bisogno di rivedere le tue priorità.”
“non ti darò corda finché non mi dirai davvero quello che vuoi dirmi.”
“gli altri hanno ragione. Mi sono innamorato di te. Me ne sono andato per questo, ed è sempre per questo motivo che cercavo di starti il più lontano possibile”
“sei un cretino Derek Hale.”
“Dove stai andando? Non puoi non dir…”
“sta zitto. Sto andando a prendere qualcosa per sta sera, tu resti a cena con me e mio padre. Gli devo qualche spiegazione”
“mi stai cacciando di casa? Sul serio?”
“assolutamente si. Ci vediamo alle 8! Se sei in ritardo non ti faccio entrare”
“ma…”
“…..”
“mi hai baciato?”
“si, ora vattene sourwolf”

 

 

 

Note dell’autore
Eee si, vi ho promesso un finale ed eccolo. Ho cercato di dare qualche spiegazione in più, spero di aver chiarito la maggior parte dei vostri dubbi sulla storia! Ho deciso di aggiungere un epilogo perché i finali aperti non piacciono neanche a me, non so cosa mi fosse saltato in mente!
Alla prossima storia spero
Vi voglio bene,
Lynsy

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3736806