Don’t get too close, It’s dark inside

di Kylo Fed
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Escape ***
Capitolo 2: *** Weackness ***
Capitolo 3: *** Vision ***
Capitolo 4: *** Close ***
Capitolo 5: *** Broken ***
Capitolo 6: *** Darkness ***
Capitolo 7: *** Scavenger ***
Capitolo 8: *** Pilot ***
Capitolo 9: *** Lost ***
Capitolo 10: *** Echo ***
Capitolo 11: *** I'll be good ***
Capitolo 12: *** Death ***
Capitolo 13: *** Hold on. ***
Capitolo 14: *** Found ***
Capitolo 15: *** Welcome ***
Capitolo 16: *** Tatooine ***
Capitolo 17: *** Dynasty ***
Capitolo 18: *** Binary Sunset ***
Capitolo 19: *** Craving ***
Capitolo 20: *** Oblivion ***
Capitolo 21: *** Demon ***
Capitolo 22: *** Fight ***
Capitolo 23: *** Survival ***
Capitolo 24: *** First ***
Capitolo 25: *** Red ***
Capitolo 26: *** Saber ***
Capitolo 27: *** Kran ***
Capitolo 28: *** One last time ***
Capitolo 29: *** Gone ***
Capitolo 30: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Escape ***


Erano passate poche ore da quando ciò che restava della Repubblica, poco più di un pugno di uomini, era scappata dalla violenza del Primo Ordine.

Luke.
Ecco a chi stava pensando. Al suo maestro. Aveva sentito la sua corporeità dissolversi, aveva avvertito la pace con cui si era unito alla Forza, ma non poteva non piangerlo. Solo grazie a lui ora erano salvi, sul Falcon.

Un altro pensiero ben più doloroso si insinuava sotto la sua pelle.

Ben.
Ben Solo era morto. Non ci credeva, non voleva crederci, ma l'impugnatura spezzata nelle sue mani era la prova del suo fallimento.

Rey non riusciva a venire a capo del turbinio di pensieri in cui era confinata, avrebbe voluto Finn al suo fianco, per parlare, il Finn per cui era tanto stata in ansia. Ma lui era nell'altra stanza, con una giovane dagli occhi sottili, ferita nella battaglia.
Il generale Organa, Leia, stava piangendo in silenzio il suo amato fratello. Così la giovane Jedi si era trovata sola, sulla plancia di comando, l'unico posto non affollato da ribelli affranti.

Era seduta al posto del co-pilota, mai avrebbe osato prendere quello di Han. Han, che era stato ucciso da Ben, anzi, da Kylo Ren. Sentì gli occhi bruciarle, ma ricacciò subito indietro le lacrime quando sentì qualcuno la raggiungerla
"Hey ragazzina, tutto okay?", una voce amica, calda e impetuosa, Poe.
"Si, avevo bisogno di stare un po' sola"
Rey tentò un sorriso che però non somigliava nemmeno vagamente a ciò che avrebbe voluto.
Il giovane pilota si sedette accanto a lei, con il suo sorriso sghembo e arrogante "Sai, Rey, ci so fare. Ho aiutanto tanti compagni dopo missioni, so che preferiresti Finn ma beh.." alzò lo sguardo verso l'alto facendo una buffa faccia "...al momento è particolarmente preso da Rose"
Rose, così si chiamava. Rey sorrise, anche Finn aveva trovato la sua persona.
Anche? Anche rispetto a chi? A lei? Rey ricacciò subito indietro la convinzione che si faceva strada nella sua mente.
Senza accorgersene, Poe la stava fissando, con la sua aria incurante ed intrigante allo stesso tempo. Poi qualcosa di inaspettato
"Rey.." le prese la mano, lei sussultò a quel contatto, l'ultima persona che le aveva preso la mano era stata..
"..ascolta, conta su di me. Tu mi hai colpito, ragazzina, con la tua magia. E non parlo solo della Forza"
Le sue dita calde e callose stringevano con delicatezza le sue.
Poe Dameron, testa calda della resistenza, aveva una cotta per lei. Si sentì subito a disagio, ma camuffò la cosa, sorridendo sinceramente, almeno qualcuno che si preoccupava di lei c'era.
"Grazie Poe, per ora me ne starò qui, da sola"
"Io sono di là a giocare ai dadi, chiama quando vuoi"
E se ne andò, arruffandole i capelli, spavaldo.
Rey rimase a fissare la mano stretta dall'amico, la stessa mano che le aveva dato speranza, quando una voce inaspettata irruppe nella sua testa
"Non fidarti, rottamaia. Quelli come lui sono feccia"
Ben. Era davvero Ben? Dopo pochi secondi era lì, materializzatosi davanti a lei, la Forza stava connettendo i due di nuovo.
"Fuori dalla mia testa Kylo Ren. Avevi ragione, Ben Solo è morto e un mostro non ha alcun diritto di parlare di fiducia"
Sapeva che lo stava ferendo, aveva imparato a conoscere le sue emozioni, ma la delusione di Rey si era tramutata in rabbia. Voleva ferirlo.
Ren la stava fissando con occhi colmi di ira quando inizió a inveire contro di lei
"Io mi fidavo di te Rey! Io..."
La connessione si interruppe. Il senso di freddo e vuoto prese possesso di lei, di nuovo, come ogni volta che  il loro legame veniva reciso.
Chiuse gli occhi e calde lacrime, troppo trattenute, cariche di stanchezza e di un turbinio di sentimenti, scivolarono sulle sue lentiggini, un solo sussurro dalle sue labbra
"Perché Ben?"

-angolo scrittrice-
Premetto che è la mia prima ff, spero di continuare a scrivere e magari di migliorare. Non ammazzatemi se non è perfetta. Spero vi piaccia, non so dove andrà a parare questa storia, si vedrà!
(Sono una Reylo shipper obv)

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Capitolo 2
*** Weackness ***


"Stupida ragazza"
Ren era nella sua stanza, stava ancora cercando di riprendersi dalla gamma di emozioni delle ultime ore.
Passò una mano tra i capelli neri e lunghi e cadde sul suo letto esausto.
Supremo Leader.
Aveva tutto il potere.
Ma non aveva lei, la rottamaia che si aggrappava alla luce con insistenza ogni qual volta l'oscurità riusciva a far breccia nella sua anima.
Rey. Stupida ragazza Jedi.
Si mise a sedere, inclinando la testa all'indietro.

Sentì la mente annebbiarsi, delle voci ovattate e poi la vidde, di nuovo.
Il loro legame era ancora lì, che agiva indisturbato.
Il cuore di Ren saltò un battito, dovette portarsi una mano al petto.
Cos'era quella sensazione? Forse speranza? No.
La luce si nutre di speranza, aveva abbandonato il chiarore molto tempo prima.
La fissò in silenzio, sembrava che lei non potesse vederlo.
Anche una figura al suo fianco si fece nitida, non era mai successo. Vide un ribelle, lo stesso ribelle che aveva torturato, stringerle la mano. Il loro contatto aveva fatto unire l'individuo alla connessione, spezzando l'esclusività di quei momenti.
Ren avvertì una morsa allo stomaco e un violento desiderio di abbattersi sulle due figure.
Era la sua di mano che avrebbe dovuto prendere, dannazione!
"..Tu mi hai colpito, ragazzina, con la tua magia. E non parlo solo della Forza"
Rey sorrise.
Un'altra morsa allo stomaco per il novello Leader Supremo.
Il sorriso della ragazza era sincero.
Sorrideva a quella feccia di pilota, che non valeva nulla.
Vide la feccia andar via, passando prima una mano tra ii capelli di lei. Ren era accecato da qualcosa che non aveva mai provato. Come osava? Quella sporca rottamaia era sua, doveva stare al suo fianco.
Penso a l'unico momento in cui i capelli bruciati dall'arido sole di Jakku avevano solleticato il suo collo, per un solo secondo, quando nella stanza di Snoke si erano trovati a lottare schiena su schiena.
Rimase sorpreso di come quel frammento fosse marchiato a fuoco sulla sua pelle.
"Debole".
Una voce rieccheggiava nella sua testa.
"Debole".
Era il primo cavaliere di Ren, non poteva provare... provare cosa? Gelosia? Per la rottamaia?
Sì, era sua, la desiderava.
Ma desiderava il suo potere.
O forse lei?
Fissò la ragazza e parlò.
Lei rispose a tono, nei suoi occhi vedeva crescere l'odio, l'oscurità, eppure intorno a lei volteggiava sempre un alone di luce.
"Fuori dalla mia testa Kylo Ren."
Kylo Ren l'aveva chiamato. Non Ben. Aveva accettato di buon grado quando Rey usò il suo vero nome, in quell'ascensore. Mai come in quell'istante era stato attratto dalla luce, da lei.
Meglio così, Ben Solo è morto, ha ragione. Si è lasciato alle spalle quel nome e il suo valore molto tempo prima, facendo rimanere in lui solo rabbia, rancore e solitudine.
Ren era amareggiato, deluso, ma la Jedi non riusciva a rassegnarsi davvero, lo vedeva. Neanche lui si rassegnava, la voleva con se. Ma nei suoi occhi leggeva quel punto di speranza, la speranza di poterlo ancora redimere.
Qualcosa scattò, esplose.
"Io mi fidavo di te Rey! Volevo che ti unissi a me! Dovevamo portare nuovo ordine e invece tu no, sei rimasta attaccata a vecchie religioni, a feccia ribelle, lascia morire il passato Rey! Domineremo la galassia insieme, il nostro potere sarà immenso, nessuno potrà contrastarci, Rey.."
Ren si accorse che stava parlando da solo, il legame si era reciso, non sapeva dire da quando.

Cadde sulla sue ginocchia.
Sentiva la rabbia, sentiva le labbra tremargli.
Tirò un pugno alla parete metallica della sua stanza, le nocche erano rosse e doloranti.
"Maledetta ragazzina"
Era diventata la sua debolezza, Snoke l'aveva capito, l'aveva usato per questo.
"Io ti ucciderò, giovane Jedi, spazzerò via te e tutto ciò che resta della ribellione"
Ren fissò il vuoto, incredulo delle sue stesse parole.
Non avrebbe mai potuto, Rey...
Una lacrima sola, bollente, stanca, cadde sulla sua guancia seguendo il profilo della cicatrice.
Asciugò la sua debolezza, indossò il mantello nero ed uscì.
Attraversava i corridoi della sua nave come una furia, privo di una meta.

Senza che se ne accorgesse si ritrovò il generale Hux al suo fianco "Ren, deve fare rapporto riguardo Snoke, bisogna che gli ufficiali sulle basi siano informati, questa è la procedura"
Ren sentì una morsa fredda alle caviglie.
La bruciante verità di ciò che era stato lo congelava.
"Generale, la ragazza ha ucciso Snoke, sa già tutto"
Fece per andar via ma Hux inizio a sbraitare alle sue spalle "Ren io non le permetto di agire così, non può..."
Un rumore sordo.
Il cavaliere aveva scaraventato il generale alla parete, tenendolo sospeso, mozzando il suo respiro.
Ren non si girò nemmeno a guardarlo, parlò "TU non permetti a ME? Si limiti ad eseguire gli ordini Hux, io ho il potere di schiacciarla"
E così Ren lascio la presa ed andò via, passo spedito, fino alla sua stanza.
Lasciando un terribile dubbio a risalire la i pensieri di Hux.




-Angolo Autrice-
Il mio lavoro procede, spero vi piaccia, la storia sta iniziando a prendere forma nella mia testa. Vedremo!
Il mio unico desiderio è di portare a termine il tutto prima dell'inizio delle lezioni, spero vivamente di farcela.
Fatemi sapere cosa pensate,
-Federica

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Capitolo 3
*** Vision ***


Due giorni, il tempo passato dall'ultimo contatto con Ren.
Un giorno dall'arrivo del Falcon su un pianeta a lei sconosciuto, avente una vecchia base ribelle.
La sua ignoranza riguardo la galassia la disturbava, era stata per troppo una semplice mercante di rottami.
Rey decise di uscire dalla base, aveva bisogno di meditare. Raggiunse un punto abbastanza alto ed isolato e lì chiuse gli occhi, tentò di entrare in armonia con la Forza.

Finn si sentiva in colpa, era stato così concentrato su Rose che aveva a stento visto Rey.
Non si era presentata neanche a pranzo o cena, Poe le portava qualcosa ad ogni pasto.
Nessuno tranne lui si avvicinava alla giovane Jedi, spaventati forse dai suoi poteri, da quella Forza che era rimasta una vecchia storia per bambini tanto a lungo.
Idiota. Continuava a ripetersi di essersi comportato da idiota.
Una volta arrivati alla base Rose era stata affidata a cure migliori e le sue condizioni si erano stabilizzate, Finn si sentiva tremendamente in colpa per la ragzza: aveva rischiato la vita per salvarlo, "è così che vinceremo..." aveva detto.
Il giovae però non poteva ignorare la sua amica e si mise a cercarla, quel giorno sembrava scomparsa.
Vagò per un po' intorno la base, aveva perso la speranza, ma poi, casualmente, la vide.
Dovette arrampicarsi su un piccolo costone roccioso per raggiungerla, rimase ad occhi aperti, sgranati davanti a ciò che vedeva..
Rey era lì, seduta con le gambe incrociate, leggermente sospesa nell'aria; i suoi capelli fluttuavano dolcemente e dei piccoli massi si erano disposti in modo concentrico attorno al suo corpo.
Finn la vide strizzare le palpebre e le sue labbra socchiuse sussurrarono qualcosa flebilmente "..Ben.. no!"
Ben? Ben Solo? Kylo Ren? Perchè sembrava preoccupata per quell'assassino?
La ragazza cadde, la strana magia si interruppe e Finn corse da lei.
"Rey! Cosa..cosa...cos'è successo?"
La giovane lo guardò sorridente, a Finn era mancato il suo ampio sorriso, ma la trovò cambiata: i suoi occhi erano ancora luminosi e forti, ma una velata tristezza copriva il suo sguardo. Era diversa, forse più matura, consumata da qualcosa, o qualcuno..
"Finn.." sorrise di nuovo "..mi sei mancato!"
Lo abbracciò e solo in quel momento si rese conto di quanto le servisse quel gesto. Era sempre stata restia al contatto fisica o all'affetto: fidarsi su Jakku significava essere fregati, aveva sempre preferito essere forte nella sua solitudine, per quanto dolorosa.
Ora capì la necessità di essere stretta tra braccia amiche.
Ma qualcosa andò storto.
Rey sentì il corpo di Finn sparire, si trovò al buio, sola
"Finn? Finn... dove sei? Dove sono io.."
Avvertì la Forza intorno a lei, pian piano si materializzarono delle pareti lucide e metalliche. Era un corridoio, un corridoio scuro di una nave, o di una base.
Vide un bambino, pallido, dai capelli nerissimi riccioluti e occhi profondi, tristi, quegli occhi...
"Aiutami Rey.. sta per succedere.."
Una voce infantile, disperata e profonda. Era confusa.
Doveva essere opera della Forza ne era certa.
"Cosa sta per succedere?"
Si abbassò per raggiungere l'altezza del bambino.
"Io non capisco.."
La prese per mano, mani piccole ma con lunghe dita, forti e decise. La trascinò fino ad una stanza: un enorme tavolo con attorno uomini in divisa, la divisa del Primo Ordine, era su una loro nave? Ma perchè?
Un ufficiale era in piedi e sul suo viso era disegnato un ghigno a metà tra il disgusto e la soddisfazione. Era magro, sottile, con i capelli di un arancio vivo, doveva essere il generale Hux, aveva sentito Poe parlarne.
Ma non capiva, perché era lì? Si girò per cercare il bambino con lo sguardo, ma era sparito.
Rey era sola, bloccata in quella visione della Forza. Tutto ciò che poteva fare era osservare ed ascoltare.
Hux stava parlando
"...ciò che quindi vi chiedo è di osservare queste oloregistrazioni, diranno la verità sul nostro Supremo Leader..." pronunciò quelle ultime parole con una smorfia di insofferenza "...e la sua relazione con la ribellione, in particolare con una ragazza ribelle ben nota al Primo Ordine"
Ben.
Hux stava parlando di Ben... le registrazioni, la sala, la lotta con le guardie, Snoke.. tutto le fu chiaro.
Hux stava mostrando a tutti ciò che era avvenuto nella stanza rossa.
Si sollevarono varie reazioni tra i presenti.
Il loro Leader Supremo era un traditore.
Hux era soddisfatto, una smorfia sulla sua bocca lo confermava,
Ben era considerato un traditore, sarebbe stato ucciso. No, non poteva permetterlo.

Finn aveva Rey tra le braccia, stava correndo verso l'infermeria. La Jedi aveva perso conoscenza e si agitava, emandando piccole scariche elettriche attorno a lei.
Continuava a gridare
"...Ben.. no! No!"
Le tremavano le mani.
Cosa le aveva fatto quell'essere malvagio?

"Finn"
Era la voce del generale Organa, aveva sentito Rey urlare, urlare il nome di suo figlio. Aveva percepito la Forza.
"porta la ragazza nella sua stanza, è la Forza che sta agendo su di lei, posso sentirlo"
Finn non capiva niente della Forza, dei Jedi, per lui erano stranezze e complicazioni.

Restò a vegliare accanto a Rey, mentre Leia era fuori dalla porta, qualcosa di asfissiante le stringeva il cuore.
La Jedi ora era calma, ma piccole gocce di sudore le bagnavano il collo.
Dopo poche ore riaprì gli occhi, sussurrando nuovamente quel nome "...Ben.."
Rey si tirò subito su, senza badare a Finn che però la prese per un braccio "Rey devi riprenderti, cosa pensi di fare?"
"Finn devo andare! Devo.."
"Rey..."
La giovane stava raccogliendo le poche cose che le appartenevano, infilò delle bende in una sacca, issò la sua staffa sulle spalle
"Rey, fermati, aspetta..."
Prese tra le mani la spada laser spezzata, il cristallo azzurro era luminoso, la fissò con uno sguardo pieno e fiero che poi rivolse a Finn, subito riconobbe in lei quell'impeto e quel coraggio che l'aveva contraddistinta dal primo istante.
"Devo salvare Ben Solo."




-Angolo Autrice-
Okay, forse questo capitolo è più lungi dei due precedenti, ma non potevo dividerlo in due.
Non aggiungo altro perchè potrei rovinare la tensione che si è creata.
Detto ciò, fatemi sapere se vi piace, è importante per me.
Love, Federica

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Capitolo 4
*** Close ***


Rey si lasciò alle spalle Finn, la  porta automatica si richiuse.

Non sapeva bene dove andare.
Immersa nei suoi pensieri si scontrò con Leia, la principessa era rimasta tutto il tempo ad aspettarla seduta su una panca metallica, aveva percepito il filo che univa Ben e Rey, aveva scrutato nella Forza alla ricerca di risposte, una sola era giunta: pericolo.

"Generale Org..Leia. Devo partire immediatamente per.. una missione."
"Rey. So bene cosa hai sentito. Mio figlio è in pericolo. Come puoi ancora sperare in lui? Come puoi sperare di redimere Kylo Ren? È diventato il mostro che temevamo."
Rey sentì uno strano calore sulla pelle, come poteva rinnegare suo figlio? Smettere di lottare per lui!
"Ben, perché è Ben il suo nome, non è un mostro.." quella verità, sempre saputa, la colpì in faccia "...Ben è solo. È stato abbandonato, ha sentito crescere in lui odio e non aveva nessuno a cui aggrapparsi, nessuna speranza, per quanto vana, che qualcuno sarebbe tornato per lui!"
Rey stava urlando e grosse lacrime le rigavano il volto. Lei e Ben erano così simili, così opposti.
"Kylo Ren non è stato creato dal nulla, c'è del buono in lui, io lo vedo! Nonostante tutto non posso lasciare la presa, non posso abbandonarlo, perché io... semplicemente non posso."
Leia la guardò, triste, il suo sguardo era vuoto.
Troppo dolore aveva dovuto sopportare
"Rey, non farti annebbiare dai tuoi sentimenti, Kylo Re..Ben è devoto all'oscurità. Fa male anche a me."
Rey era rossa, si sentiva a disagio.
"Io.. io non provo nulla per Ben! Devo salvarlo perché è giusto!"
"Rey, non ti fermerò, non posso. Solo sii cauta, l'oscurità agisce in modo subdolo, ricorda sempre chi sei. Che la forza sia con te, Rey"
Leia Organa era pacata, triste e rassegnata, la Jedi la sorpassò immediatamente, istintivamente si diresse verso il Falcon, doveva raggiungerlo, doveva aiutarlo, ma come?
Un paio di mani la presero alle spalle "ehi ragazzina, dove pensi di andare? Finn era sconvolto.."
Rey sussulta, è Poe.
"...è venuto a cercarmi, convinto che io potessi fermarti"
"Ehi pilota.." la ragazza sorride "...ho una missione, sono abbastanza di fretta, scusa Poe"
"Rey..ascoltami. Non ho intenzione di fermarti, non sarebbe da me, sei coraggiosa ragazzina e mi piace. Forse però Finn ha ragione..." il pilota si passò una mano tra i capelli, non l'aveva mai visto impacciato "...hai già affrontato troppo negli ultimi tempi, anche la tua immensa Forza ha un limite, non voglio vederti spezzata"
Gli occhi di Poe erano languidi e carichi di qualcosa, di un guizzo che aveva visto solo in un altro sguardo.
Lui le prese il viso "giovane Jedi, io so poco e nulla di tutto questo mondo fantastico, so cosa fare quando salgo sul mio caccia, so chi è il nemico e so quanto può essere brutale, l'ho provato sulla mia pelle. Rey, non andare."
Era li e lo fissava, si sentiva avvampare, in trappola, ma serena.
"Poe io.."
Il pilota la spinse verso la parete del falcon e si avvicinò alla sua bocca. Il cuore di Rey accellerò, non capiva, perché stava andando così? Perché era lui ad esserle così vicino? Eppure non avvertiva nulla di sbagliato.
Poe la fissava, occhi svegli e intrepidi, sorrise ad un centimetro da lei e poi la baciò. Le labbra di lui erano morbide e leggermente dischiuse, Rey aveva zero esperienza ma mise da parte quel timore iniziale, lasciò che fosse Poe a guidarla.
Il fischio di un droide interruppe i due: BB-8.
Aveva seguito Poe ed ora era lì che lo colpiva con la sua testa tonda.
"Ehi amico, cosa.."
Poe fu costretto ad allontanarsi da Rey, a quanto pare il piccolo droide era geloso del suo pilota.
Risero.
Poi Poe, si rivolse serio a lei, nessun divertimento nel suo sguardo.
"Non rischiare la pelle ragazzina, ti aspettiamo qui"
Rey continuava a fissarlo, muta e imbarazzata, mentre sorrideva sghembo. Rise piano accarezzandole i capelli e andò via, affiancato dal piccolo droide che continuava a cinguettare infastidito.

Solo in quel momento Rey realizzò: il miglior pilota della ribellione aveva baciato proprio lei. Pensiero sciocco, infantile, non le apparteneva.
Ma Poe Dameron l'aveva baciata.
Il suo primo bacio.
Si sentiva in colpa, non credeva sarebbe andata così, ma non capiva perché.

Tornò alla realtà, ma dentro di lei gongolava.
Si girò verso l'entrata della nave e lo vide, Ben.
Sguardo basso e pugni serrati, le nocche bianche sembravano venir fuori come spuntoni.
"Ben io... dove sei Ben?"
Ben.
Ben.
Ben.
Doveva trovarlo, doveva salvarlo.
Dimenticò di Poe, dimenticò di tutto: solo Ben.

Parlò senza guardarla.
"Bene ragazza, il pilota feccia si addice proprio ad una sciocca come te"

Rey sentì tremare le proprie gambe, perché la faceva stare così, perché?
Non riusciva a leggere il suo sguardo, ma avvertiva ugualmente una forza oscura intorno a lui.
Non poteva perderlo, non ora, non l'avrebbe sopportato.
"Ben ti prego ascoltami tu devi..."
Il cavaliere alzò la testa, i suoi capelli erano alla rinfusa e i suo occhi rossi, brillavano di puro odio.
"Taci."



-Angolo Autrice-
Sono riuscita a formattare il testo decentemente, perdonatemi per l'inconveniente.
Ditemi cosa pensate del capitolo!
Il prossimo è già pronto, devo solo correggerlo
Federica!

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Capitolo 5
*** Broken ***


cap 5 -Piccolo Avviso-
Questa sera pubblicherò due o tre capitoli, poichè nei prossimi giorni  non avrò molto tempo causa lezioni, vedrò comunque di essere il più costante possibile!
Buona lettura!
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[All system go, sun hasn't died

Deep in my bones, straight from inside
I'm waking up, I feel it in my bones
Enough to make my systems blow
Welcome to the new age, to the new age
Welcome to the new age, to the new age]
Imagine Dragons - Radioactive

La Forza possiede uno strano modo di agire.

Nessun contatto con Rey per una paio di giorni, Ren aveva svolto le sue manzioni con fredda meccanicità, solo nei momenti di pura solitudine riusciva a lasciarsi andare. Violento, colpiva ogni cosa, la sua stanza era divenuta un disastro.
Si era allenato per ore, senza pensare a nulla.
Ma quando era nel suo letto gelido e asettico, senza personalità,  mentre fissava il vuoto un'unica immagine rincorreva i suoi pensieri: Rey.
Rey che sorrideva, Rey che si metteva contro di lui, come tutti.
Anche lei lo aveva abbandonato
.
Da bambino aveva provato quella sensazione diverse, innumerevoli volte.
Ogni volta che Han Solo partiva, senza salutarlo, sparendo anche per settimane.
Ogni volta che veniva scansato da Leia, sulle cui spalle gravava il peso della Repubblica.
Ogni volta che vedeva i suoi genitori infiammarsi e litigare a causa sua, perché lo temevano.
Ogni volta Ben Solo riceveva una piccola dose di dolore, un piccolo taglio con la carta, doloroso ma quasi invisibile.

Infine c'era stato suo zio Luke, aveva sperato che lui potesse capirlo, nelle sue vene scorreva la stessa Forza. Invece il suo era stato il tradimento più grande.
Quella notte al tempio aveva provato paura, poi un odio cieco, odio nei confronti di ciò che doveva diventare, un bravo Jedi, dicevano.
Nessuno aveva mai chiesto la sua opinione, nessuno aveva dato lui scelta. Abbandonato ad un destino scritto da qualcun altro.
Ren non sopportava più la tensione nella sua testa, un panico muto attanagliava il petto.
Rey.
Le serviva.
Solo lei aveva portato equilibrio al suo tormento in passato.
Solo lei poteva farlo ora.
Si alzò e vestì con i suoi abiti da allenamento, si diresse verso la sala, doveva svuotare la testa.
Proprio mentre varcava la soglia sentì il terreno sotto i suoi piedi venir meno, lo stomaco vibrare.
Il legame.
Riusciva a percepirne la luce.

La sorte è beffarda.

Ren la vide in partenza vicino il Falcon, poi schiacciata contro una parete, che fosse in pericolo? Ogni suo muscolo era in allerta.
Poi la scena mutò, colpendo Ren in pieno viso: il pilota stava premendo le labbra sulle sue, avvertì Rey tentennare per poi lasciarsi trasportare da quella sensazione.
Lei sorrideva.
Buio.
Ren era accecato.
Non riusciva a guardarla, sentiva il sangue pulsare forte nelle sue orecchie, gli occhi gonfiarsi.
Non seppe dire per quanto rimase così.
Poi la sua voce lo chiamò
"Ben io.. dove sei Ben?"
L'urgenza, l'ansia con cui aveva parlato, mozzò il suo respiro, sentiva la pelle delle mani tirare, il petto gonfiarsi di rabbia.
Ben l'aveva chiamato, cos'è cambiato rispetto a due giorni fa? Perché?
Ma il sangue bollente del cavaliere prese il posto della razionalità.
"Bene ragazza, il pilota feccia si addice proprio ad una sciocca come te"
Sentì qualcosa in Rey incrinarsi.
Bene.
Voleva che soffrisse, voleva che stesse male almeno quanto lui si sentisse tradito, era consumato dalla collera.
La ragazza aveva un tremitio nella voce, autentica disperazione
"Ben ti prego devi ascoltarmi..."
Come si permetteva? Era una rottamaia, lui non doveva a lei proprio nulla, che arda tra le braccia di quel Poe Dameron.
Alzò gli occhi, una sola parola.
"Taci"






-Angolo Autrice-
Capitolo più breve, il prossimo è in arrivo eheh
Spero davvero che la piega che sta prendendo la storia vi piaccia!
Fatemelo sapere :)

love, Federica

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Capitolo 6
*** Darkness ***


Cap 6
[ I'm bigger than my body
I'm colder than this home
I'm meaner than my demons
I'm bigger than these bones

And all the kids cried out,
"Please stop, you're scaring me."
I can't help this awful energy
Goddamn right, you should be scared of me
Who is in control?

I'm well acquainted
With villains that live in my bed
They beg me to write them
So they'll never die when I'm dead

And I've grown familiar
With villains that live in my head
They beg me to write them
So I'll never die when I'm dead ]
Halsey - Control



Rey era crollata sulle ginocchia, ansiamante, con una mano sul petto.
Non riusciva a respirare, le vorticava tutto intorno eppure continuava a chiamare il suo nome, il suo vero nome.
Ben

Anche Kylo Ren era caduto sulle sue ginocchia, con il fiato mozzato. Non capiva.
Percepiva schegge nel cuore che lo graffiavano ad ogni flebile respiro, non c'era più odio o rabbia, solo dolore.
Ripensò all'ultima volta che aveva provato qualcosa del genere, fu in accademia.

Ben era sempre solo, in disparte, gli altri Padawan mangiavano insieme, si allenavano insieme. Lui no.
Il nipote di Darth Vader, il nipote di Luke Skywalker, la leggenda, chissà che potere immenso doveva possedere!
Avevano paura.
Il suo aspetto non aiutava.
Non si era mai ritenuto bello o piacevole: era cresciuto troppo in fretta, alto e grosso ma con il viso da bambino.
La sua pelle candida creava un contrasto troppo evidente con i suoi capelli neri, sempre lunghi e morbidi, non aveva mai portato i capelli corti, usava la sua chioma per nascondere le orecchie sporgenti e anche come rifugio: quando voleva nascondere le proprie emozioni bastava che chinasse la testa e scure ciocche nascondevano il suo viso.
Ben Solo non parlava mai con nessuno, tranne che con Luke, suo zio. Era davvero convinto che lui potesse aiutarlo, accettarlo.
Ben non aveva mai chiesto tutto quel potere, non voleva essere temuto.
Luke era sempre stato severo ma comprensivo, un bravo maestro.
Ben si stava legando, intravedeva in lui quel po' di famiglia che non aveva mai posseduto.
Arrivò in accademia a dodici anni e abbandonò la luce definitivamente a sedici.
Nella sua testa c'era sempre una voce che lo istigava all'odio, anche Luke la percepiva.
L'oscurità cresceva in lui, Ben stesso ne era spaventato, fino al giorno in cui sfruttò quel potere.
Doveva battersi con un Padawan, un po' più grande di lui, faceva parte l'addestramento.
Ben era impacciato, aveva trascorso anni in quel posto ma non si sentiva ancora sicuro di sé.
Lo sfidante lo mise a tappeto dopo pochissimi minuti.

Ben percepì l'umilzione bruciargli le palpebre e qualcos'altro si arrampicava dentro di lui, una sorta di calore lo attanagliava dallo stomaco fino al petto, le dita tremavano.
Luke percepì il buio, l'oscurità profonda e distruttiva nel cuore del ragazzo, era di nuovo troppo deluso, sta volta da se stesso.
Una voce nella testa, Ben non riuscì a scacciarla questa volta.
"Debole, sei debole, agisci ragazzo, agisci"
Vibrava ogni cosa dalla punta delle sue labbra ai polpastrelli.
Una ragazzetta insignificante pronunciò una frase infelice, in un momento sbagliato.
"Questa è l'immensa forza del nipote di Darth Vader"
E rideva, si prendeva gioco di lui.
Ben era scuro in volto, senza controllo.
Urlò, un urlo gutturale, doloroso: racchiudeva tutta la sofferenza, la rabbia, l'abbandono, l'odio.
La ragazza cadde a terra con le mani alla gola, non respirava, la stava strangolando con la Forza.
Tutti erano pietrificati.
Luke scaraventò via il ragazzo che in risposta sguainò la sua spada verde, ma non agì, non poteva contro il suo maestro.
La Padawan era a terra, priva di sensi.
Da quel momento Ren rimase sempre nei suoi alloggi, abbandonato ad annegare nel suo errore.
Percepiva Luke nella forza, ma non aveva più nessun legame con lui.
Odio e rabbia si alimentavano ogni giorno di più.
Era maledettamente solo, perché? Lui non voleva quella vita! Lui..
Una voce costante rimbombava nelle sue orecchie
"Il lato oscuro, unisciti a me, ti mostrerò la libertà"
Libertà. Tanto agoniata.
Ma non poteva, non voleva essere il mostro che tutti credevano.
Ci provò, provò a tornare alla luce.
Ma tutto andò perso quando Luke lo guardò con un guizzo d'odio negli occhi, pronto ad ucciderlo.
Ben solo era morto.
L'ultima flebile speranza era spenta.

Non aveva visto la luce fino a quando non aveva scrutato la mente della rottamaia, trovandola così simile a lui, eppure così luminosa
"Non aver paura, sento lo stesso"

Ora era lì, di fronte a lei, la speranza che nemmeno sapeva di inseguire con tanta disperazione era stata spazzata via.
Restava solo Kylo Ren, il mostro.
Lo era davvero.
Aveva raggiunto le aspettative di tutti, no?
Mentre il cavaliere di Ren tornava a risplendere nella sua oscurità, Ben Solo piangeva, silenziosamente.
Grosse gocce bagnavano il pavimento.
Poi avvertì Rey singhiozzare e chiamarlo, di nuovo.
Alzo lo sguardo, sentì i capelli umidi di lacrime attaccarsi alle guance rosse di ira.
Appariva ferito, debole.
Kylo Ren stava odiando Ben Solo.

Rey si stava avvicinando a lui, la mano di lei era leggermente allungata nella sua direzione, tremava, nel suo sguardo c'era urgenza.
"..Ben..ti prego..asclotami.."
Era lei a pregarlo questa volta.
Rimase incantato dalla sua voce, di nuovo.
Ma non poté finire di ascoltarla, qualcosa o qualcuno lo colpì alle sue spalle.
Un dolore lancinante si espanse dal collo, alla testa, agli occhi.
Macchie nere riempivano la sua vista, nessun rumore, un fischio sordo.
L'ultima cosa che vide fu la bocca di Rey urlare qualcosa e correre verso di lui, poi il buio.




-Angolo Autrice-
Questo capitolo mi spaventa, mi sono addentrata nel passato di Ben, in accademia. Sappiamo poco e nulla di quel periodo ed è rischioso immaginare cosa possa essere accaduto.
La canzone all'inizio vi consiglio vivamente di ascoltarla (grazie ad Aurora per avermela fatta scoprire).
https://www.youtube.com/watch?v=QNRHD5LkpCw
Come al solito aspetto i vostri pareri!
Federica

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Capitolo 7
*** Scavenger ***


[ But I’m only human
And I bleed when I fall down
I’m only human
And I crash and I break down
Your words in my head, knives in my heart
You build me up and then I fall apart
'Cause I’m only human, yeah
I can turn it on
Be a good machine
I can hold the weight of worlds
If that’s what you need
Be your everything ]
Christina Perri - Human



"Taci

Rey non si era mai sentita cosa dilaniata.
Eppure non aveva fatto nulla.
Aveva lottato per Ben, stava lottando per Ben.
Si era lasciata andare per un attimo, come biasimarla?
Poe le era stato accanto dopo tutto ciò che era accaduto, l'aveva guardata con interesse, non aveva chiesto o preteso, anzi.
Aveva parlato quesi sempre lui, facendola sorriderle, dimenticare di possedere un ruolo gravoso all'interno del conflitto tra Repubblica e Primo Ordine, tra bene e male.
Era solo una ragazzina di Jakku, ma, a differenza della solitudine viscerale che le era propria in passato, ora c'era qualcuno a farla ridere di cuore e a portarle del cibo.
Una volta si era addormentata sulla spalla di Poe, si era sentita al sicuro.
"Bentornata ragazzina, stai meglio?"
Con il suo sorriso un po' storto circondato dalla barba che stava ricrescendo le aveva regalato un momento di serenità.
Ma anche in quell'istante spensierato, la testa di Rey aveva un pensiero martellante e costante: Ben.

L'unico istante in cui si era sentita completa, bilanciata, era stato durante la lotta contro le guardie pretoriane, il suo cuore e quello del primo cavaliere sembravano battere all'unisono, aveva cercato il suo sguardo durante lo scontro, si cercavano e trovavano, senza parlare.
Completa.
Ma Ben aveva scelto di lasciar morire tutto, di far evaporare l'ultima goccia di speranza.

Ma Rey non aveva mollato.

Di cosa la incolpava Ben? Perché c'era tanto odio nella sua voce?
Senza accorgersi di essersi spezzata in due, eccola lì, a terra, a sussurrare il suo nome tra singhiozzi.

Le sembra passata un'eternità, in realtà aveva affrontato in silenzio solo una manciata di minuti.

Lo sentiva, sentiva il lato scuro. Sentiva avvolgerla e cercare di risucchiarla come un immenso buco nero, perché?
L'odio bruciate di Kylo Ren si propagava attraverso scariche di Forza che solo lei percepiva, intorno a loro il silenzio era surreale, come se quel potere li avesse confinati in una bolla, non leggera e fluttuante, ma pesante e carica di angoscia.

Rey non poteva star senza far nulla, la lacrime di Ren bagnnarono con grandi gocce il pavimento.
Come poteva essere immobile?
Avvertì qualcosa nel suo stomaco, una morsa stretta e calda.
Desiderio.
Desiderio?
Sì.
Rey desiderava correre da Ben, percepiva il suo dolore, lo sentiva nella propria testa.
Anche lei l'aveva provato, tante, troppe volte. Erano così simili ma così diversi. Voleva stringerlo tra le sue braccia, rassicurarlo.
"Non avere paura, sento lo stesso"
Era stato lui a dirlo, in un contesto diverso, in un tempo che le sembrava lontano anni ed anni luce.
Ora il peso di quelle parole era avvertito in maniera netta nel suo cuore.
Sentiamo lo stesso.
Ma una piccola voce di bambino risuonò nella sua testa
"..sta per succedere Rey! Sta per succedere!"
Tra piccoli sussulti del suo petto dovuti al pianto Rey si alzo sulle proprie gambe.
Era lì per salvare Ben Solo.
Le tremava la voce, ma era disperata, aveva bisogno di salvarlo.
Aveva bisogno di lui.
"..Ben...ti prego..ascoltami.."
Poi Ren la guardò, era ferito nell'animo.
Una strana energia esplose nel cuore della Jedi, le sciolse l'anima.
Tese leggermente la mano, come aveva fatto lui poco tempo prima.
Ma accadde qualcosa.
Ren spalancò gli occhi e Rey si rese conto che un rivolo di sangue scendeva sul collo del ragazzo.
Stava succedendo.
"Ben! No!"
Corse verso di lui, ma lo stava perdendo, aveva chiuso gli occhi.
Un freddo pungente le risaliva le vene, il legame stava per spezzarsi.
Non pensò, non meditò, lascio l'istinto ad agire.
Con una scarica di Forza invase con violenza la mente di Ben, scandagliava ogni suo angolo: vide se stessa, vide Poe baciarla, avvertì l'abbandono che provava il giovane, la sensazione di inadeguatezza, il ghigno composto di Hux alle spalle del cavaliere, la base del Primo Ordine, la sua posizione.

Era quasi arrivata a Ren, le sue mani stavano per sfiorarlo, ma la figura scomparve.
Si sentì impotente, sapeva dove andare, ma non sapeva cosa fare.

Urlò, a pieni polmoni, la forza emerse vistosamente da lei. Tutto intorno prese a tremare.
I pugni di Rey incontrarono la carrozzeria del Falcon, era stanca. Aveva sopportato tanto.
Era solo una mercante di rottami, i suoi genitori erano nessuno, la Forza l'aveva scelta, probabilmente a caso.
La sua vita era sempre stata monotona, era banale. Un piccolo e insulso granello di sabbia nel deserto che la ospitava.
Aveva lottato per mangiare, era stata gettata via come spazzatura, maltrattata, derisa. Era diventata forte, ma non abbastanza.
Si ricordò come nel suo rifugio di Jakku si sentisse spaventosamente sola e indifesa durante la notte, solo il rumore graffiante della sabbia ad accompagnarla.
Poi era successo.
Il destino le aveva messo sulla strada un disertore del Primo Ordine e un droide.
Aveva provato affetto, dopo una vita intera, per Han Solo.
Era stata rapita da un uomo in maschera.
Era stata interrogata da lui, torturata.
Aveva scoperto la Forza.
Aveva visto Han Solo essere ucciso dal proprio figlio.
Aveva lottato con Kylo Ren.
Era partita per cercare Luke, Luke che non era riuscito a insegnarle ciò che doveva.
Era stata connessa con Kylo Ren, un serpente assassino credeva, fino a quando non ha conosciuto Ben, condividendo i propri demoni.
"Non sei sola" le aveva detto.
Aveva rischiato tutto per raggiungerlo.
"Sei nulla, ma non per me"
Rey piangeva.
Ben era l'unica persona per cui avvertiva qualcosa di così profondo, scavato nell'anima.
Ora doveva aiutarlo, doveva.
Ma non era sicura di esserne capace.
I polpacci erano attraversati da spasmi, era stremata.
Era una sciocca rottamaia, ma voleva salvare il mondo.
Ma da quando il suo mondo fosse divenuto Ben Solo, non l'aveva capito.





-Angolo Autrice-
Credo che qualcuno qui si sia accorto di provare qualcosa.. mh, vedremo!
Sto lavorando ai prossimi capitoli ma, come ho accennato, sono immersa nello studio.
La correzione dei testi mi toglie taaaaanto tempo, ma ho le idee abbastanza chiare sulla trama.
Come al solito vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate, così da aggiustare anche il tiro!
Sto lavorando per voi, Federica

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Capitolo 8
*** Pilot ***


cap 8 Pilot Poe Dameron era sempre stato considerato una testa calda, teneva a tante persone e avrebbe fatto di tutto per proteggerle.
Mai però si era sentito così coinvolto da qualcuno come con Rey.
Non era di certo un novellino, era stato attratto da numerose donne e altrettante ne aveva avute, anche molto belle.
Aveva una certa esperienza, sapeva di piacere, pensiero arrogante forse.
Ma davanti a Rey la sua spavalderia sfumava, non poteva essere altrimenti.
Era solo una ragazzina, la ragazzina che aveva sfidato il Primo Ordine e il potente Kylo Ren, da sola. Quanto coraggio, intraprendenza!
In confronto era solo un pilota folle e carismatico, ma molto bravo in ciò che faceva.
Poe sapeva che la Forza scorreva in lei, Leia l'aveva detto, eppure quando la vide per la prima volta per davvero, mentre aiutava a far scappare i ribelli, non fece quasi caso ai gravissimi massi che aveva sollevato grazie al suo potere.
Davanti si ritrovò una ragazzina minuta, piccola, dallo sguardo fiero.
Era senz'altro stupito dal suo potenziale, ma ancor di più da lei.
Era una semplice mercante di rottami e si era ritrovata in quella situazione per caso, eppure aveva dimostrato più forza di volontà, più coraggio di molti che lottavano da sempre.
Lei era La speranza, aveva una magia dentro di sé, calamitica.
Poe era incantato.
Che poi, sorte ha voluto, la piccola rottamaia era anche bella. Di una bellezza semplice e disarmante.
Quando sulla nave si presentò a lei non riusciva a staccarle gli occhi di dosso
"Sono Poe"
"Io sono Rey"
"Lo so"
Aveva sentito parlare di lei da Finn fino allo sfinimento, aveva sentito Leia nominarla e finalmente ora poteva guardarla, scrutarla e capire perché fosse così speciale, perché persino il primo cavaliere di Ren fosse stato battuto da lei, forse indebolito.

Si sentiva come uno sciocco ragazzino mentre era con lei, voleva farla ridere, che idiota.

Poi l'aveva baciata.
Ed era stato strano, diverso da ogni altra volta.
Poe aveva avvertito piccole scariche provenire da Rey, non era l'elettricità tipica dell'eccitazione, del fervore, era altro.
Era stato dolce, Rey era spaesata e forse un po' spaventata all'inizio.
Quando il pilota percepì le labbra della ragazza dischiudersi decise di guidarla, la piccola mercante di rottami, forte ma così piccola.
Poi bb-8 aveva interrotto i due, ma Poe era soddisfatto: Rey sorrideva, le piccole rughe erano distese.
Sapeva di non poter interferire nella sua missione, roba da Jedi, ma prima di lasciarla le scompigliò i capelli non più acconciati nei tre codini di cui Finn parlava, ma sciolti sulle spalle.


Quando sentì il suo urlo provenire dall'hangar, Poe voleva precipitarsi, ma si scontrò contro un muro invisibile e vibrante, la Forza?
Ma lei era lì, a pochi passi. Tutto tremava, le sembrava spezzata e stanca.

Passarono secondi, minuti, forse ore.
Dannazione lui era forte! Come poteva non riuscire a distruggere quella barriera che pareva inconsistente?
Il campo di Forza sparì, corse da lei.
"Rey...cosa diamine..." lei si girò, arrossata, le guance bagnate da lacrime, i capelli scomposti e due occhi rossi, che fremevano di impazienza.
Era distrutta, eppure non era mai stata così fiera, così bella.
"...Oh, Rey.."
Poe le prese la mano.
Silenzio.
"Devo partire Poe, non posso più rimandare, nemmeno di un secondo" disperazione e determinazione.
Poi abbassò lo sguardo e biascicò qualcosa "...io...Ben...devo...devo andare!"
Ben Solo? Kylo Ren?
Poe non capiva.
I pugni stretti, l'aria pulsava, brulicante di Forza, aveva un potere immenso, indomito.
Rey si girò e salì sul Falcon, andando in plancia, senza voltarsi.

Poe era confuso, ma sapeva ciò che doveva fare.
Salì sul Falcon, qualcuno doveva badare a quella ragazzina.





-Angolo Autrice-
Sentivo la necessità di spiegare la cotta di Poe, di mostrare la situazion "Ben e Rey legati" attraverso lo sguardo di qualcuno estraneo ai poteri della Forza.
Come sempre, spero vi piaccia!
A domani pomeriggio per il prossimo aggiornamento!
Che la forza sia con voi! Federica

(ovviamente fatemi sapere se vi è piaciuto!)

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Capitolo 9
*** Lost ***


CAP 9 Lost
[ When darkness falls
And surrounds you
When you fall down
When you're scared
And you're lost, be brave
I'm coming to hold you now
When all your strength has gone
And you feel wrong
Like your life has slipped away
Follow me
You can follow me
And I will not desert you now ]
Muse - Follow Me



Rey aveva acceso i motori del Falcon, stava decollando, un solo pensiero fisso le picchiettava in testa.
Doveva sbrigarsi.
"Allora dov'è che dobbiamo andare?"
"Poe? Cosa ci fai qui! Devi.. oh no"
Rey era confusa, non poteva permettere al pilota di essere con lei, non avrebbe capito, non poteva.
E poi Ben, non poteva permettere che si incontrassero! No, era tutto sbagliato.
"Rey, tutto bene? Sono qui per aiutarti, giuro che non sarò d'intralcio, promessa di pilota!" sorrise.
Rey non ricambiò il sorriso, non poteva. Respirò profondamente, dove farcela, per Lui.
"Poe... sto andando a salvare Ben. Kylo Ren. Non so bene da cosa, ti sembrerà folle, è stata la Forza a mostrarmelo, fidati Poe! Fidati di me, della Forza. Ben ha della luce in se, non è un mostro, io devo salvarlo perché io... io..." le tremava la voce "...devo e basta."
Rey era rossa in viso, un nuovo fervore la alimentava.
Poe le accarezzò una guancia, la ragazza si sentì a disagio.
"Ragazzina, io adoro i piani folli, ma salvare Kylo Ren? Diamine va ben oltre la follia!"
Rey sentì una forza immensa risalirle il corpo, immobilizzò Poe con il suo sguardo.
Lui capì che c'era molto di più di quanto potesse immaginare un banale pilota.
" Okay, sono con te, non ti aiuterò a salvare quell'essere, ma farò in modo di farti tornare a casa intera"
Casa.
Casa sua dov'era? Non si Jakku, non lo era mai stata. Ma casa era un luogo o qualcuno?
Perché forse c'era qualcuno che poteva accoglierla come se fosse casa...
Non credeva che Poe sarebbe rimasto indifferente fino alla fine, una volta nominato Ren il suo sguardo si era indurito, Rey aveva paura che il pilota avrebbe fatto qualche sciocchezza.

Le coordinate erano impostate su Akiva, a quanto pare il Primo Ordine aveva deciso di riprendere una vecchia base dell'Impero, lì si erano rifugiati dignitari imperiali dopo la battaglia di Endor.
Sarebbero arrivati in poche ore, comunque troppe.

Rey cercava di mandare un segnale con la forza.
"Ben.. mi senti?"
Nessuna risposta, avvertiva la sua presenza come una flebile fiamma.
Rimase in silenzio, senza badare a Poe al suo fianco che la guardava stranito ed incuriosito.
Continuava a cercare Ben. Chiuse gli occhi, sentì la luce, i pianeti, la vita, stelle morenti, l'oscurità, la rabbia, l'insicurezza, il vuoto.
Voleva sentire il loro legame, lo necessitava.
Nulla.
Si accasciò sulla plancia, aveva consumato tutte le sue energie.
Poe non parlava, le prese una mano e lei non rifiutò, aveva bisogno di tutto il sostegno necessario.

Era passata un'ora, ne mancavano due.

Rey mandò un ultimo segnale nella forza.

Nessuna risposta.

Oh, Ben cos'hai? Cosa è successo?
Ben.

Rey non riusciva a capire come avrebbe fatto senza di lui, era parte che la rendeva stabile, era l'oscurità nella sua luce, come lei illuminava il suo buio.
Non sapeva in quale momento quel legame fosse diventato così viscerale per lei, ma non importava.

Era sfinita, stava crollando, non poteva ora, quindi doveva riposare.
Si alzò
"Vado in cabina, devo riposare"
Lui annuì e mollò la presa sulla sua mano, accigliato.
Rey si distese,per poi raggomitolarsi sotto una vecchia coperta, profumava di avventura, di un tempo passato.

Chiuse gli occhi e prima di sprofondare in un sonno profondo un volto si proietto nella sua mente, candido, segnato da una cicatrice che partiva dalla fronte, fino al collo, lunghi capelli neri e setosi, Rey voleva accarezzarli, poi occhi profondi, che avvolgevano la ragazza, le trasmettevano Forza, le sue labbra grandi e morbide si dischiusero.
Quanta bellezza, non semplice e comune, una bellezza sconvolgente, regale.
Con quell'immagine impressa nelle palpebre Rey cadde in un sonno profondo.



-Angolo Autrice-
Rey e Ben sono sempre più vicini, anche se lei non riesce più a sentirlo *cliffhanger*, come sempre fatemi sapere se vi piace! A domani per il nuovo capitolo, un bacio
Federica

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Capitolo 10
*** Echo ***


cap 9 little girl
[ Anybody out there? 'Cause I don't hear a sound
Alone, alone
I don't really know where the world is but I miss it now
I'm out on the edge and I'm screaming my name
Like a fool at the top of my lungs
Sometimes when I close my eyes I pretend I'm alright
But it's never enough
'Cause my echo, echo
Is the only voice coming back
Shadow, shadow
Is the only friend that I have
Listen, listen
I would take a whisper if that's all you had to give
But it isn't, is it?
You could come and save me and try to chase the crazy right out of my head
I'm out on the edge and I'm screaming my name
Like a fool at the top of my lungs
Sometimes when I close my eyes I pretend I'm alright
But it's never enough ]
Jason Walker - Echo





"Questa storia non andrà come tu pensi"

Luke aveva ragione, non è andata per nulla come credeva.

Era a bordo dell Falcon, con Poe Dameron, il quale l'aveva baciata, per andare a salvare Ben dopo aver avuto una visione confusa sulle sue sorti, nonostante lui l'avesse guardata con odio.

Rey si rese conto di non riuscire più a trovare il legame con Ren.

Mancavano pochi minuti all'atteraggio e aveva dormito per oltre un'ora.
Poe era rimasto in silenzio, la ragazza era tentata di avvicinarsi a lui, di parlargli, lo vedeva troppo cupo.
Ma ogni volta che pensava ciò, il volto di Ben appariva sofferente nella sua mente.

"Ragazzina, hai un piano?"
No, non lo aveva. Era evidente.
Ma Rey poteva fare affidamento sul suo potere, giusto?
Poe era armato di blaster, lei aveva la sua staffa e un piccola pistola.
Doveva trovare Ben.

Poe si rese conto che Rey stava usando la Forza, l'aria era elettrica e densa

La Jedi vvertì una scintilla, un guizzo di dolore, era lui. Si concentrò e delle voci parlarono nella sua testa
"...tutto qui Ren? A quanto pare sarò io a schiacciarla, ha tradito il Primo Ordine, non è niente di più rispetto a quella feccia ribelle."
Hux.
Rey percepì il mugolio dolorante di Ben, perché non reagiva?
"Oh potente Leader Supremo, riprenderò il comando delle mie truppe, ti annienterò! Un nuovo ordine dominerà la galassia! Governeremo incontrastrati!"
Ben era calmo, respirava profondanente
Lo percepì vicino.
"Rey..."
Stava parlando con lei, erano connessi nelle loro menti, lo sapeva, sapeva che quel legame non poteva spezzarsi! La stava chiamando, chiedeva aiuto, lei era lì per lui..
"...scappa."
Cosa?
"Ancora quella stupida ragazza! Sarà la prossima! Insieme alla feccia e a tua Madre!"
Hux non riusciva a tenere la sua stupida bocca chiusa.
Rey sentì l'odio di Ben come se fosse suo.
"Tu non la toccherai, tu non toccherai la rottamaia, quella ragazza, Rey è mia."
Le loro menti esplosero.
"Ben. Sto arrivando. Resisti"

La giovane Jedi e il coraggioso pilota atterrarono in una zona isolata, sapevano che il Primo Ordine sarebbe arrivato a breve.
"Poe, fidati di me, ti prego. Lasciami qui, porta il Falcon fuori dall'orbita, saprai quando tornare"
Poe non condivideva, era fermamente convinto di voler restare, di doverla proteggere.
"Ragazzina, non ti lascio contro questi assassini, non ti lascio con quel mostro..."
Mostro.
Era come una coltellata per Rey, lei stessa aveva usato quella parola per rivolgersi a Ben.
Quanto disprezzo nello sguardo del pilota, ma come biasimarlo?
Era stato rapito, torturato malamente da Kylo Ren.
"Poe. Fidati di me"
Questa volta fu lei a prendere il suo volto fra le mani, voleva solo guardarlo negli occhi.
Ma il pilota non seppe resistere.
La sollevo da terra e la baciò, di nuovo.
Non poteva resistere alle scariche che la ragazza emanava, non riusciva.
Dannazione Poe Dameron, perché?
Le sue labbra erano così soffici, così delicate.
Rey era così imbarazzata e impacciata, non sapeva cosa fare, era piacevole, ma il suo cuore non voleva saperne, era legato ad altro.
Il suo battito ripercorreva quello del giovane Solo.
Si staccò da Poe, evidentemente contrariato.
"Fidati di me, pilota"
"Non so come spiegherò a Leia che ti ho lasciata sola con il Primo Ordine.."
Poe, al suo solito, si passò una mano tra i riccioli.
"Sii cauto con il Falcon, ne ha passate tante quel pezzo di ferraglia"
"Come una ragazzina di mia conoscenza dopotutto, che la Forza sia con te"
Rey, sguardo fiero, si girò e inizio a camminare verso la via che la Forza le indicava.
Finalmente poteva raggiungere Ben, finalmente poteva stringerlo.
Doveva tirarlo fuori di lì.
Si ritrovò a correre, la mercante di rottami avrebbe salvato il principe dannato, dopo di ché avrebbero raggiunto l'equilibrio, insieme.





-Angolo Autrice-
Questi ultimi capitoli sono stati molto brevi, lo so, perdonatemi
Abbiamo Rey finalmente giunta a destinazione, il legame non è reciso, vedremo cosa accadrà!
Aspetto pareri!
Federica

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Capitolo 11
*** I'll be good ***


I'll be good
[ I thought I saw the devil
This morning
Looking in the mirror, drop of rum on my tongue
With the warning
To help me see myself clearer
I never meant to start a fire
I never meant to make you bleed
I'll be a better man today
I'll be good, I'll be good
And I'll love the world, like I should
Yeah, I'll be good, I'll be good
For all of the time
That I never could
My past has tasted bitter
For years now
So I wield an iron fist
Grace is just weakness
Or so I've been told
I've been cold, I've been merciless
But the blood on my hands scares me to death
Maybe I'm waking up today
I'll be good, I'll be good
And I'll love the world, like I should
I'll be good, I'll be good
I'll be good, I'll be good
For all of the light that I shut out
For all of the innocent things that I doubt
For all of the bruises I've caused and the tears
For all of the things that I've done all these years
And all
Yeah, for all of the sparks that I stomped out
For all of the perfect things that I doubt ]
James Young - I'll be good






Rey
stava venendo per lui.
Sciocca rottamaia, come poteva permettersi di rischiare la vita per Kylo Ren? È un mostro, è oscurità.
Stupida, stupida ragazza!
Sarebbe rimasta uccisa e Ben non poteva permetterlo, aveva paura.
Il potente cavaliere di Ren aveva perso ogni vigore, che umiliazione, la sentiva nelle ossa.
Non riusciva ad attingere alla Forza, ad abbandonarsi alla passione e a far sorgere la forza buia in lui.
Aveva flebilmente percepito Rey, l'aveva cercata, aveva raccolto le poche energie che possedeva per sentirla nella sua testa "Rey...scappa"
Ma lei no, insistente e perseverante, cocciuta ragazzina, sarebbe andata a salvarlo.
Hux l'aveva detto, l'avrebbe annientata.
Ben sentiva dolore alla nuca, come tanti spilli che entravano sempre più a fondo, fino alle tempie.
Sentiva il sangue pulsare ritmicamente, rovente, lo sentiva sul fianco dove fino a poco prima c'era la cicatrice provocata dal Wookie, quando aveva ucciso suo padre.
Ora la cicatrice era aperta.

Che sporca e sanguinosa metafora della sua vita.


Quel gesto doveva renderlo più forte, doveva renderlo finalmente devoto nell'oscurità.
Ma una volta davanti ad Han Solo, una volta sentita nominare sua madre, aveva tentennato.
"Lo sento di nuovo, il richiamo della luce", aveva confessato poco prima.
Ma sapeva cosa doveva fare.
Volerlo era un'altra cosa.
Provava odio per Han Solo, ma era suo padre, aveva sempre cercato il suo affetto, oh era stato così felice quelle poche volte che da bambino l'aveva portato sul Falcon con lui.
Ricordava ancora la prima volta che si ritrovò avvolto nella velocità luce, sembrava di essere in una pioggia di stelle cadenti azzurre.
"Ehi piccolo ti piace?"
Han solo lo chiamava sempre "piccolo", quando usava il suo nome erano guai, significava cose serie, sempre negative.
Allo stesso modo chiamava "ragazzino" lo zio Luke, anche se portava la barba lunga e aveva delle rughe a segnare la sua fronte, memore di un tempo passato, in cui erano giovani e insieme avevano sfidato l'Impero: il fattore, il contrabbandiere e la principessa.

Ben Solo aveva avuto momenti felici, ma mai una famiglia.
Percepiva l'affetto dei suoi, ma anche la paura e il loro sguardo accusatore
"c'è troppo di Vader in lui"

Tutto ruotava intorno a Rey.
Era riuscita a guardare oltre, le loro menti erano intrecciate, avevano demoni comuni.
Davanti a lei non era il figlio della Principessa di Alderaan, del Generale della Ribellione, non era il figlio del contrabbandiere che aveva aiutato i ribelli, non era il nipote di Luke Skywalker, il potente Jedi che aveva portato la redenzione nel cuore del potente Darth Vader.
Non era il ragazzino con sangue Skywalker, con poteri immensi e brutali, frutto di scelte sbagliate, di legami recisi e di troppa solitudine.
Era Ben.

Avrebbe voluto trovare la Forza intorno a lui, percepirla, aiutarla in qualche modo.
Ma non riusciva a connettersi a lei, non riusciva a sentire le vibrazioni nell'aria: né luce né oscurità.
Aveva paura, aveva paura per Rey.
Ma il dolore era troppo forte.
Ben Solo pianse, in silenzio, giurando vendetta alle persone che stavano facendo questo a lui, che avrebbero fatto del male a lei.
La fiamma della Forza, per quanto debole, ardeva ancora in lui.
Poi chiuse gli occhi, un ultimo sussurro.
Rey.









-Angolo Autrice-
I'm back! Non posso promettervi di postare un capitolo al giorno causa scuola (faccio il quinto, esame is coming), ma ce la metterò tutta!
Vi prometto che i prossimi capitoli saranno più lunghi!
Fatemi sapere se vi sta piacendo il fatto di inserie un canzone ad inizio capitolo, ognuna ha un "significato nascosto", un indizio sulle vicende.
Non ignoratele eheh.
Aspetto pareri, grazie a tutti quelli che continuano a leggere e a coloro che stanno amando la mia storia, mi date attimi di gioia!
Un abbraccio,
Federica

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Capitolo 12
*** Death ***


12 Die
[ Some day when galaxies collide
We'll be lost on different skies
I will send my rocket ship to find you
Because I know you're lost when you run away
Into the same black holes and black mistakes
Taking all my will just to run alone
Until I bring you home
Even if the sky does fall
Even if they take it all
There's no pain that I won't go through
Even if I have to die for you ]

Starset - Die for You



Su Jakku aveva imparato a muoversi senza farsi notare, ora tra gli alberi di Akiva si trovava avvantaggiata.

Il caldo umido del pianeta le aveva appiccicato ciocche di capelli al collo, il respiro era affannoso.
Le sembrava troppo strano non aver incontrato nessun soldato del Primo Ordine, eppure il Falcon era ormai considerato una nave della resistenza
Sorrise.
Rey non riusciva a non sorridere pensando a quel vecchio rottame.

Iniziò a vedere delle truppe d'assalto in lontananza.
Erano almeno 15 uomini, lei era sola.
Non sarebbe riuscita a raggiungere Ben, non così.

La ragazza si arrampicò sopra gli alberi, doveva entrare nella base seguendo un'altra strada.
Ramo dopo ramo si avvicinava sempre più, ringraziò di essere sufficientemente resistente, inoltre sentiva la Forza intorno a lei, fra le foglie, le gocce di condensa che scorrevano lentamente sui fusti, i germogli, tutto tenuto insieme da una tensione invisibile; la richiamò a se, pregando di darle tutto il supporto necessario.
Era vicina ad una parete esterna della base, si lasciò scivolare lungo un tronco e si aggrappò a una sporgenza metallica fino ad arrivare ad un condotto dell'aria.
Le braccia erano ferite, graffiate dal legno, ma mise da parte quel dolore.
Con l'aiuto del suo piccolo blaster fece saltare la grata di ferro e si infilò nello stretto corridoio, strisciava sulla pancia, l'aria era asfissiante. Non sapeva dove andare.
Chiuse gli occhi e visualizzò Ben nella sua mente
"Portami da lui, guidami ti prego, ti prego.."
"Rey.."
Una voce profonda
"...la Forza è con te, fanne un buon uso, usa la Forza Rey, abbandonati ad essa, ti guiderà"
Sgranò gli occhi sorpresa.
Quella presenza, quella voce...
Ma era.."Luke! Oh Maestro Skywalker.."
Lo sentiva, sentiva il suo spirito.
Lo aveva avvertito tornare alla Forza, in pace, ed ora era intorno a lei, dentro di lei, ovunque.
Non era più sola, si sentiva pronta ad agire.
Richiuse gli occhi: ora la strada le era chiara, lo sentiva nella sua anima.
Le mancava il fiato, ma arrivò fino ad una fessura e si calò da lì, l'ambiente era vuoto, ma sentiva passi in lontananza.
Si appiattì sulla parete e cercò di captare le parole dei soldati di passaggio.
"...l'hanno avvistato volare ad est, pare che Hux tema chi sia abbordo, stanno mandando tutte le truppe, ci hanno ordinato di recarci alla stazione 104 per..."
Troppo lontani per continuare a capire.
Dannazione Poe, doveva fare di testa sua! Ora tutte le truppe erano su di lui... un momento.
Rey comprese.
Aveva attirato il fuoco su di lui, lo odiavano proprio quel pezzo di ferraglia.
Ora la base era poco difesa, poteva agire.
Poe l'aveva aiutata, lo ringraziò di cuore.

Con cautela seguì il richiamo del cavaliere di Ren, il loro legame era diventato un filo rosso sottile, quasi invisibile, ma era lì e lei si sarebbe aggrappata ad esso con tutte le unghie.
Giunse ad un lungo corridoio, tante porte automatiche tutte uguali, era vicina, ma non sapeva più dove andare.
Provò ad ascoltare, distinguere il diverso vociare proveniente dalle stanze.
Uno in particolare le suonò familiare, ma non era Ben, era Hux.
Non capiva le sue parole, quindi decise di avvicinarsi a quell'eco, pian piano iniziò a distinguere parole sconnesse "'...truppe...abbattere...ragazza..." parlava di lei.
Si avvicinò ulteriormente "..Ren"
C'era quasi, era ad un passo da lui.
Prese la sua staffa, l'aria era tesa ed ogni cellula del suo corpo era in allerta.
La porta automatica si aprì, la ragazza si nascose dietro una sporgenza ed il generale dai capelli rossi uscì con due stormtrooper al proprio fianco senza accorgersi di lei.
Rey sentì.
Sentì la presenza di lui.
La Jedi si infilò nella stanza appena in tempo.

Ben.


Era lì.


Sanguinava dal naso, aveva una ferita sulla guancia sinistra, rossa, in netto contrasto con la pelle d'avorio.
Le sue labbra erano livide e spaccate, le palpebre chiuse, gonfio e viola, contornate da un alone porpora.
I capelli neri erano impiastrati di sangue e sudore, diversi segni attraversavano il suo corpo sotto i brandelli di tunica nera.
Bruciature, graffi.
Le mani erano scure e i polpastrelli bluacei per il freddo.
Il cuore di Rey batteva piano, era completamente pietrificata dal corpo di Ren, accasciato e privo di ogni rivolo di Forza.
Rey aveva paura.
Si avvicinò, poggiandosi sulle ginocchia per abbassarsi all'altezza del cavaliere: le tremavano le mani, ma scostò comunque una ciocca di capelli corvini dal suo viso.
Ben sussultò a quel contatto.
Rey non stava piangendo, non voleva.
Ma una lacrima ribelle scivolo sulla sua guancia e fini su quella del ragazzo.
Dita possenti, ma prive di forza, le afferrarono il polso, in modo inaspettato.
"Rey"
Fu un sussurro, una richiesta di aiuto a stento udibile.
"Sono qui, ti porto via"
Il cavaliere aprì a fatica gli occhi e immerse il suo sguardo in quello della ragazza.
"Sei una sciocca ragazzina"
Rey sorrise, Ben era lì.
Mise a fatica il corpo del ragazzo sulla sua spalla, non riusciva a camminare per le troppe ferite.
Kylo Ren era molto più grosso di lei, dovette attingere a tutto il rigore dei suoi muscoli per non crollare.
Si spostarono lentamente lungo i corridoi, Rey si affidò nuovamente all'istinto della Forza, ringraziando Luke: era certa che la stesse aiutando.
Erano quasi arrivati ad un breve condotto che poteva portarli all'esterno quando una voce alle loro spalle sorprese entrambi.
"Bene bene, a quanto pare oggi avverrà l'esecuzione di due individui della resistenza, tre appena prenderemo il pilota"
Hux.
Ben tremò.
Rey era spaventata, non sapeva cosa fare.
Erano quattro stormtrooper più il generale.
Cinque.
Contro di lei.
La ragazza non si perse d'animo, i troopers tirarono fuori le proprie armi, sembravano dei bastoni, ma schizzavano elettricità.
Rey adagiò Ben con delicatezza a terra
"Ci siamo quasi Ben, ce la faremo"
La ragazza diede un bacio sulla fronte del cavaliere, quel gesto le dono un calore che nemmeno immaginava si potesse provare.
"Rottam..Rey..io..io.."
"Ben"
Lo zittì.
"Non fare mosse azzardate, non puoi farcela. Penso io a te."
E la ragazza si girò con un'esplosione di Forza che la circondava.
Prese a far roteare la staffa, i muscoli elastici stavano compiendo quei gesti in automatico.
Due soldati la attaccarono contemporaneamente, Rey si gettò sul più vicino, colpendolo al collo, così cadde a terra senza fiato, un altro colpo alla testa ed il primo era fuori gioco.
Ma l'altro trooper le lanciò una scarica di elettricità sulla spalla.
La ragazza cadde, urlando, un'odore aspro di carne bruciata pervase l'ambiente.
Rey chiuse gli occhi.
La sentì, di nuovo, la Forza chiamarla.
Non era luce, non era oscurità.
Era pura potenza grezza.
La sfruttò per alzarsi in piedi colpendo il soldato alle giunture.
"Dannazione è solo una ragazzina, abbattetela!"
Hux sbraitava e i restanti troopers si gettarono su di lei.
Uno la ferì ad una gamba, ma Rey si morse l'interno delle guance e continuò a lottare fino a quando non riuscì ad abbattere il terzo soldato.
Ne rimaneva solo uno.
Ma Rey non riuscì mai a scontrarsi con quell'ultimo.
Hux si era avvicinato con il suo blaster al giovane Kylo Ren.
Il tempo per la ragazza si fermò.
Ben aprì gli occhi, era senza forze, senza possibilità di difesa.
Il generale stava premendo il grilletto, il raggio della pistola stava per colpire il cavaliere alla testa ma Rey si gettò per proteggerlo.
Fece da scudo al ragazzo con il suo corpo.
Il raggio la colpì alla vita e lei cadde a terra, senza emettere un suono, con il sangue che scivolava via dalla ferita.
Ben era incredulo, pietrificato.
Avvicinò una mano al viso della Jedi e poi esplose.










-Angolo Autrice-
Non credo che Kylo la prenderà bene.
Anche oggi sono riuscita ad essere puntuale! A causa di una tosta interrogazione che è alle porte, aggiungerò il prossimo capitolo sabato, perdono.
Vedrete che non rimarrete delusi (spero)! Al prossimo aggiornamento! Un bacio,
Federica

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Capitolo 13
*** Hold on. ***


13 don't leave
[ Loving and fighting
Accusing and denying
I can't imagine a world with you gone
The joy and the chaos
The demons we're made of
I'd be so lost if you left me alone
You locked yourself in the bathroom
Lying on the floor when I break through
I pull you and feel you heartbeat
Can you hear me screaming please don't leave me?
Hold on I still want you
Come back I still need you
Let me take you and I'll make you right
I swear I'll love you all my life
Hold on I still need you
Long in this hallway, silent beside me, driving a nightmare
I can't escape from

Helpless and praying
The light isn't fading
Hiding the shock and the chill in my bones
They took you away on a table
I pace back and forth as you lay still
They pull you and feel your heartbeat
Can you here me screaming please don't leave me? ]
Chord Overtreet - Hold On


Ben era privo di ogni forza, non riusciva a muoversi.
La ragazza lo posò delicatamente a terra
"Ci siamo quasi Ben, ce la faremo"
Doveva dirglielo, doveva dirglielo ora.
"Rottam..Rey..io..io.."
Non riusciva ad esprimere quelle parole, incastrate fra le spine della sua anima e del suo cuore.
"Ben"
Lo zittì.
"Non fare mosse azzardate, non puoi farcela. Penso io a te."

Voleva aiutare Rey, voleva davvero! Ma le ferite erano troppe, alcune non visibili, molto profonde.
E sanguinavano.
Non riusciva ad aprire le palpebre per quanto fossero gonfie.
Si aggrappava alla Forza per vedere attraverso gli occhi di lei, per darle la restante energia facendola scorrere lungo il loro legame.
Poi percepì l'allerta e il panico nella mente di Rey: Ben aprì gli occhi, vide Hux pronto ad ucciderlo.
Fu una frazione di secondo, non ebbe il tempo di reagire.
La giovane Jedi si lanciò per proteggerlo, parando il colpo.
Il suo corpo cadde.
Ren era immobile, Hux sghignazzava a bassa voce.
Non aveva idea, non aveva la minima idea di cosa aveva fatto.
Il corpo di Rey non si muoveva, Ben non riusciva a percepirla.
Una rabbia primitiva cresceva in lui, sentiva tutte quelle emozioni che si erano spente risorgere.
Sfiorò il viso della ragazza, con quel gesto le trasmise un soffio di Forza, forse salvandola.

Non era morta
.
Riprese flebilmente a respirare.

Solo allora Kylo Ren eslpose.
Un urlo raschiante e profondo scatenò il suo immenso potere, i corpi dei soldati e quello di Hux furono schiantati alle pareti, Ben sentiva i muscoli riacquisire vigore, sentiva il cuore tornare a pulsare con energia.
La sua Rey, non doveva toccarla.
Non doveva osare.

Sembrava che tutto il dolore delle ferite fosse passato in secondo piano, la Forza si radunò tutta intorno a lui, riuscì a mettersi in piedi.

Attirò Hux a se, lo prese per il collo.
Gli occhi di Kylo Ren erano lucidi e da scuri e profondi divennero contornati da una striscia di giallo luminoso, che si propagava nelle iridi.
Stava attingendo alla pura oscurità, l'ira che provava in quel momento era la fonte della sua Forza, il suo potere era incotrollabile, maestoso.
"Hai qualcosa di mio"
Anche la voce di Ren era più rude e profonda.
Continuava a stringere il collo di Hux con una mano, con l'altra prese la sua spada laser dalla cintura del generale che l'aveva presa con se dopo averlo colpito, facendogli perdere conoscenza.
Ren lasciò la presa su Hux che cadde a terra, contorcendosi come un insetto, annaspando per respirare.
Kylo Ren accese la spada, la stanza metallica rifletteva il rosso del cristallo.
Il crepitio scoppiettante della spada ardeva ed emanava calore, era circondata da piccole scintille che  testimoniavano la sua instabilità; poi prese a vorticare nell'aria densa, tagliandola.
La puntò alla gola del generale.
Pensò a Rey.
Non doveva vederlo così, in quel momento in lui c'era solo buio.
Ma fu anche il pensiero della ragazza accartocciata a terra ad accrescere la passione malsana e la collera nel suo petto.
"Avevo detto che ti avrei schiacciato, Hux"
E con un colpo netto trafisse lo stomaco del generale, andando a fondo.
Hux aprì la bocca distorta in un urlo muto, fino a perdere ogni alito di vita.
Bene spense la spada.
Il corpo cadde a terra, con il cuore fermo.

Rey.
Ora che la Forza era con lui doveva approfittarne per portarla via da quel posto, dovevano scappare.
Spense la spada e la pose al suo fianco.
Prese in braccio la ragazza accarezzandole i capelli.
Quanto le sue dita desiderassero farlo non riusciva a comprenderlo, ma la ferita sanguinava.
Non potevano perder tempo.
Entrambi erano in grave pericolo, Ben era in piedi solo grazie al suo potere, ma avrebbe ceduto.
Si diresse verso la pista di decollo delle navi.
La porta si aprì e Ben si trovò davanti soldati del Primo Ordine.
Otto per l'esattezza.
Erano confusi, quell'uomo era stato il loro comandante supremo fino a poco prima.
Kylo Ren approfittò dell'esitazione per adagiare con delicatezza la ragazza a terra, accarezzandole il viso.

La sua spada laser brillava di nuovo, così come i suoi occhi.
Uno ad uno, i soldati caddero sotto il suo impeto e la sua ira.
Schiacciati dalla Forza o trafitti dalla sua spada.
Ben non si rese conto del Falcon che volava davanti a loro, ma evidentemente il pilota notò Rey.
La nave atterò dopo aver abbattuto velocemente gli ultimi caccia che le stavano dietro, doveva essere un bravo pilota.
Ren era ancora grondande di furia e l'oscurità aleggiava intorno a lui, quando Poe scese dalla nave e corse vero Rey, incurante del primo cavaliere.
"Non azzardarti a sfiorarla, feccia"
Poe guardò Kylo Ren e avvertì paura
"Stalle lontano, è a causa tua se è in questo stato, sei un mostro"
Ben fu travolto dalla verità di quelle parole.
Rey era lì per lui, era la sua vita che era venuta a salvare, a costo di rimetterci la propria.
Provò ancora più rabbia, sta volta anche verso se stesso.
Allungo la mano e con una scarica di Forza colpì il pilota, allontanandolo dal corpo della Jedi.
Puntava la spada laser alla gola di Poe ma una voce sciolse il suo buio, la sua forza.
Prima fu solo nella sua testa
"Ben"
Poi la avvertì nitida nella realtà, appena udibile, sofferente
"Ben...Ben..."
Era Rey a chiamarlo.
Lacrime segnarono i volti dei due.

Anche Poe comprese: quello che era di fronte a lui era qualcosa che non aveva mai visto prima, un legame profondo.
La ragazzina con la sua sola voce aveva pacato l'ira dell'essere più tremendo che avesse mai visto.
Ren si avvicinò a lei e la prese tra le braccia, stringendola, posò la fronte sulla sua.
"Rey..resisti"
Poe era sconvolto dalla dolcezza di quel gesto.

"Ci serve un pilota"
Disse Ren, in modo duro, ma con urgenza e disperazione
"Ah, dunque hai bisogno di un pilota?"

Salirono sul Millenium Falcon.
Il principe dannato, la mercante di rottami e il pilota.






- Angolo Autrice -
Finalmente Kylo Ren ha fatto il culo ad Hux!
Fatemi sapere cosa pensate! Posterò il prossimo capotolo tra st sera tardi e domani mattina!
Un bacio!
Federica

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Capitolo 14
*** Found ***


14
[ I'm bleeding out
Said if the last thing that I do
Is to bring you down
I'll bleed out for you
So I bear my skin
And I count my sins
And I close my eyes
And I take it in
And I'm bleeding out
I'm bleeding out for you
For you ]
Imagine Dragons - Bleeding Out






Ben sapeva muoversi all'interno del Falcon, dopotutto era pur sempre la nave di suo padre.

Pochi frammenti di energia erano rimasti in lui, sentiva il dolore delle ferite tornare.
I suoi occhi non brillavano più accecati dall'ira.
Doveva resistere ancora un po', per Rey.
Adagiò la ragazza sopra un lettino, perdeva ancora sangue, era molto debole.
La cassetta medica era ancora dove ricordava, in uno scomparto accanto le provviste, da lì prese antibiotici e bende sterili, tornò quindi da Rey.
Le sfilò la parte alta dei vestiti, rimase solo con la fascia che le stringeva i seni.
Ben esitò per un secondo, la pelle della ragazza era molto più candida sull'addome rispetto al resto del corpo, ma anche lei, come lui, portava segni di diverse cicatrici, alcune ricucite in maniera grossolana, probabilmente da sola nei deserti di Jakku.
Ma non poteva distrarsi.
Passò la pomata verde sulla ferita e così facendo il sangue smise di scorrere, poi la fasciò con delicatezza, rinfilandole con attenzione la casacca.
Rey scottava, era lucida di sudore, la bocca serrata in un'espressione di dolore, silenziosa.
I suoi capelli erano arruffati e appiccicosi, Ben decise di spazzolarglieli, ignorando i propri dolori sempre più insistenti.
Non sapeva quali coordinate avesse inserito quel pilota, non importava, doveca portare in salvo Lei; avrebbe pilotato lui stesso la nave, era bravo e sapeva come funzionava quel vecchio rottame, ma era consapevole del fatto che a breve sarebbe crollato.

Prese anche lui delle bende per fasciarsi il fianco, ingoio diverse pasticchè antibiotiche e pregò.
Pregò che la forza non abbandonasse i due ora, che non abbandonasse lei, la piccola mercante di rottami.
Le prese la mano e sentì pura energia scorrere fra i due corpi, lasciò che quel potere agisse, intrecciando i loro sogni.
Ben cadde in uno stato di semi coscienza, con le dita incatenate a quelle della giovane Jedi.

Fu svegliato da un ronzio che percepiva tutto intorno a lui.
Kylo Ren era incredulo.
Lui e Rey erano circondati da piccole molecole quasi impercettibili all'occhio, era Forza.
Pura e così densa da sembrare materia.
Il dolore alla tempia era sparito e molte ferite sembravano rimarginate, Rey non bruciava più.
L'apertura più grave restava quella sul fianco di lui e sull'addome di lei, segnato per sempre dal sacrificio a cui si era esposta.

Ben era ancora debole, ma sentiva il potere tornare.

Il pilota uscì dalla plancia
"Ho girovagato un bel po' per seminare le navi del Primo Ordine, merito una spiegazione o ti infilerai nella mia testa come tuo solito?"
Poe era così arrogate da sfidare Kylo Ren, di nuovo, faccia a faccia.
Il cavaliere non parlò, con uno sguardo fece cadere il pilota in ginocchio, la Forza era tornata, così come la rabbia nei confronti di quell'insignificante ribelle.
"Presuntuoso e stupido, credevo che la ragazza avesse aspettative piu alte. Sta lontano da lei, feccia, non lo ripeterò un'altra volta. Portaci lontano da Akiva."
"Dunque niente spiegazione, ottimo, ma credo che Rey abbia bisogno di vere cure, sembra che tu ci tenga alla ragazzina, cosa ne pensa il possente Kylo Ren?"
Sarcasmo. Era davvero un folle.
"Non avrò bisogno di un pilota a per molto tempo, fai ciò che dico altrimenti non esiterò a liberarmi di te."
"Rey. Ha bisogno di aiuto, concreto. Non di bende e cure fortuite trovate in un angolo di questo vecch.."
Poe aveva lo sguardo deciso e sicuro, ma Ren si alzò in piedi e accese la sua spada prima che il giovane pilota potesse finire la sua frase.
"Tu non sai niente, sciocco, sottovaluti il potere della Forza, la tua mancanza di fede è insopportabile."
Mentre parlava fece roteare due volte la sua spada, non curante della sofferenza che saliva dal suo fianco.
La posizionò sotto il mento di Poe.
Rimasero diversi minuti così, immobili, a guardarsi negli occhi.
Ma poi Rey parlò.
"...dove..Ben...dove sei?"
Il cavaliere di Ren lascio cadere la propria spada, spegnendola, la tensione nell'aria si sciolse immediatamente, divenendo molto meno densa di elettricità.
Poe era incredulo per la seconda volta nel giro di poco tempo.

"Rey...siamo sul Falcon, tu..tu..mi hai salvato, sciocca rottamaia, stavi per.."
Il cavaliere le prese una mano, portandosela alla guancia e pianse, in silenzio.
Aveva sopportato troppo, entrambi avevano portato sulle spalle macigni troppo grandi, nessuno dei due aveva chiesto di prender parte a quella storia.
Rey allungò la mano verso la guancia del ragazzo, sembrava molto più giovane, molto più fragile.
Con le dita lunghe e sottili percorse la linea della cicatrice che essa stessa gli aveva inferto.
Poi infilò una mano tra i suoi capelli, accarezzando la sua chioma, sporca di sangue e sofferenza, ma non importava.
Lo tirò a sé e rimasero immobili, incastrati l'uno nella spalla dell'altro, come due bambini che si confortavano.
Anche Rey pianse, per tante cose, troppe.
Le faceva male ogni singolo muscolo, sentiva l'addome che le doleva.
E poi c'erano le gocce di solitudine, angoscia, accumulate in tutto quel tempo.
C'era Ben, finalmente con lei, tutto faceva un po' meno male mentre avvertiva il suo profumo.

Anche Ben era rasserenato dall'odore della ragazza: sole e luce, fiori bruciati.
I suoi capelli erano bagnati delle lacrime di entambi.

Rimasero così, a consolarsi e a trovarsi, dopo aver tanto cercato.


Poe era leggermente confuso, ma una lampadina illuminò la sua mente: non sapeva come e per quale insensata ragione ma quei due si appartenevano.
Non capiva.
Ma fu chiaro che lei era di lui, come lui era di lei.
Roba da Jedi, o almeno preferiva pensarla così.

Entrò in plancia e impostò le coordinate della base della resistenza.
"Si torna a casa"
Non si rivolse a nessuno in particolare, guardò le stelle diventare schegge bluastre mentre passava a velocità luce.





-Angolo Autrice-
Il Reylo inizia a scorrere potente, persino Poe l'ha capito.
Povero, mi dispiace per lui.
Fatemi sempre sapere se vi piace, grazie che continuate a leggere!
Vi mando un cuore (immaginate un cuore),
Federica

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Capitolo 15
*** Welcome ***


15
[ We were never welcome here,
We were never welcome here at all,
No.
It's who we are
Doesn't matter if we've gone too far
Doesn't matter if it's all okay
Doesn't matter if it's not our day
Because it's who we are
Doesn't matter if we've gone too far
Doesn't matter if it's all okay
Doesn't matter if it's not our day
So won't you
Save us,
What we are,
Don't look clear,
It's all uphill from here,
Oh
They say we're crazy. ]
Imagine Dragons - Who we are





Poe era rimasto tutto il tempo in plancia da solo, era a disagio dato che la ragazza che l'aveva incantato, ora era avvinghiata al nemico peggiore della ribellione.
Mancavano pochi minuti all'arrivo a Dantooine, doveva decidere cosa fare.
Si sentiva tradito dalla ragazza, non come uomo, ma come parte della Resistenza.
Però era pur sempre Rey,
Si fidava della Jedi, ma aveva prove più che sufficienti della temibilità del cavaliere.
Contattó la base.
"Quì è Poe Dameron, sono a bordo del Millennium Falcon, richiesta di atterraggio alla base, c'è qualcuno?"
"Qui base Dantooine, bentornato Poe, porti compagnia?"
"La ragazza più un prigioniero, pezzo forte del Primo Ordine che pare redento, ma non credo possiamo fidarci"

Era sinceramente dispiaciuto per Rey, si sentiva di star ferendo una persona a lui cara, ma d'altronde era pur sempre Kylo Ren.

"Ricevuto campione, mandiamo subito diverse truppe in pista"

Poe era davvero bravo a pilotare, fece atterrare la ferraglia con grazia in pochissimi secondi; la sfida vera arrivava ora: doveva occuparsi dei due nell'altra stranza.

Erano lì, caduti in un sonno profondo, non più stretti in modo viscerale, ma si tenevano per mano, l'uno di fronte all'altro, fronte su fronte.
Sentiva la loro potenza nonostante stessero dormendo.
"Pszz, ragazzina, ehi ragazzina"
Picchiettò dolcemente sulla fronte di lei.

Rey aprì gli occhi, luminosi e rigenerati, non avvertiva quasi più dolore al fianco: davanti alla sua faccia c'era il viso di Kylo Ren, ancora segnato da lividi ma sereno.
"Poe..dove siamo?"
"Dantooine, dolcezza"
Rey era perplessa
Por roteò gli occhi
"Siamo tornati alla base, hai presente?"
Rey avvertì la voce dell'amico arrivarle più fredda e spavalda.

Si alzò e Ben aprì gli occhi appena avvertì le mani di lei abbandonarlo.
"Ben"
"Rey"
Silenzio.

L'aria era tesa, Poe avrebbe osato dire che fra i due ci fosse imbarazzo, mah, non ci capiva più niente.

Rey allungò la mano verso il cavaliere, il suo volto sembrava quello di un bambino ferito, confuso e spaventato.
"Non sei più solo, ricordi?"
"Dove sono?"
La ragazza sorrise, il suo cuore si sentiva nel posto giusto.
"Sei mio ospite"
Ben non poté non cogliere il riferimento al loro primo vero incontro, una smorfia atteaversò la sua espressione ma poi la bocca si distese in qualcosa che somigliava ad un accenno sorriso, un po' storto.
Il tempo passato da quel giorno pareva infinito, erano persone diverse ora.
Rey notò delle piccole rughe intorno le labbra di lui.
Ben le prese la mano saldamente, non si spiegava bene come ma erano lì, in piedi.
Il loro legame aveva ampliato la Forza, o qualcosa di simile, che era venuta in loro aiuto.

Poe continuava a grattarsi la testa, un po' era rimasto male per Rey, non poteva sopportare di vederla legata ad un simile abominio.
Ma la sua preoccupazione erano le truppe che attendevano il cavaliere, forse non era stata una buona idea.

Il pilota si incamminò verso l'uscita della nave, Kylo Ren si alzò e con Rey al suo fianco si avvio anche lui, la presenza della Jedi lo faveva sentire un po' più sicuro.

Una volta sulla soglia Rey si trovò davanti qualcosa che di certo non si aspettava: soldati ribelli schierati, armati, pronti all'attacco.
Finn, persino Finn era armato e puntava il blaster verso di loro con espressione contrariata.
Una morsa stretta si aggrappò al suo stomaco.

Poe aveva delle manette metalliche in mano
"Scusa ragazzina, ma quell'essere non è proprio uno stinco di santo"
Rey capì che di lì a poco sarebbe stato caos
"Poe...no.."

Kylo Ren avvertiva crescere un desiderio ardente di distruzione dentro di lui, si sentì nuovamente tradito.
In un attimo si ritrovo con la spada laser in mano, pronto a ferire chiunque, non sapeva nemmeno bene lui come, un gesto istintivo probabilmente.
Rey era immobile, lo guardava, non sapeva cosa fare: da un lato i suoi amici, dall'altro Ben.
Ren si avvicinò alla ragazza con la spada sguainata, lei sapeva che non l'avrebbe toccata, ma Finn no.
Il ragazzo corse verso di loro, voleva salvarla
"Rey! No!"
Due colpi di blaster partirono dall'arma di Finn dritti verso il cavaliere di Ren, Rey fece per pararli ma Ben fu più rapido: schivò un raggio con la spada e deviò l'altro con la Forza, il secondo colpo però finì addosso ad un soldato.
Fu caos.

Ben si rivolse a Rey con un gigno di sfida
"Non ti lascerò salvarmi la vita per la seconda volta rottamaia"
"Ah, scommettiamo Ben Solo?" disse lei, incurvando le labbra in un sorriso complice.
E furono di nuovo schiena su schiena, a difendersi a vicenda.

Ren fendeva l'aria con la sua spada parando entrambi dai colpi delle pistole, Rey aveva solo la sua staffa, allontavana coloro che si avvicinavano con rapidi movimenti.
Il loro sangue pulsava all'unisono, le loro menti si erano intrecciate e riuscivano a comunicare rapidamente.

"Traditrice!"
Urlò una donna alla Jedi.
Rey sentì il cuore duolerle per come era stata chiamata, a causa del legame quel dolore fu avvertito anche da Ren.
In risposta il cavaliere lanciò un'ondata di Forza verso la figura che aveva parlato, schiantandola su una parete.
Non dovevano toccarla, neanche con le parole.
"Ben, no! Non sono nostri nemici, loro.."
Mentre parlava un uomo la prese al collo da dietro, Rey non respirava, invocava aiuto con gli occhi, cercò di divincolarsi ma l'ossigeno diminuì rapidamente.
Tutto rallentò.
Vide Finn correre verso di lei, ma fu bloccato da soldati, stessa cosa Poe, era schiacciato a terra, tenuto fermo per braccia e gambe, forse ritenevano i due complici a causa del loro rapporto.
Percepiva nitidamente il proprio battito rallentatare, ogni muscolo scivolava via dal proprio vigore, i suoi occhi incontrarono quelli di Ben.
Muta nella sua testa un'unica richiesta
"Aiuto"
Ben le lanciò la propria spada senza neanche pensarci, come aveva fatto lei per aiutarlo nella stanza rossa tempo prima.
Rey la afferrò, vedeva appannato, ma usò le ultime briciole di energia per infilzare la figura alle sue spalle e liberarsi, cadendo a terra senz'aria.
Aveva ucciso un uomo della resistenza. Sentì una goccia di buio piombarle nel cuore.
Ben corse vero di lei
"Sciocca ragazza, quando la smetterai di tentare di farti ammazzare!"
La caricò su una spalla poco prima che lei perdesse conoscenza per l'assenza di ossigeno.
Recuperò la spada e raggiunse di corsa il Falcon, creando un muro di Forza che avrebbe resistito per pochi secondi, respingendo l'attacco dei ribelli.
Il portellone si stava chiudendo, quando Ben la vide in lontananza, era venuta a sedare il tutto, troppo tardi
"Come al solito" pensò il Rancore di Ben.
Il Generale Organa, sua Madre.
C'era dolcezza e rassegnazione nel suo sguardo.
Fu un attimo, i loro occhi si incontrarono, Ben avvertì incrinarsi l'oscurità che lo possedeva.
Il portello si chiuse.
Mise Rey al posto del coopilota, si stava riprendendo.
Accese i motori e si alzò in volo, incurante delle navicelle che avevano iniziato ad inseguirlo, ansioso di entrare in velocità luce.
Erano a bordo del Falcon, insieme.



-Angolo Autrice-
Ecco qui i nostri Reylo, ora sono soli sul Millennium Falcon
Fatemi sapere che pensate, un bacio!
Federica

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Capitolo 16
*** Tatooine ***


16
[ This is us
History falling down,
Hope rising up

We're the here and now
All that came before
Can not stay asleep

We're not children anymore
We can fight the dark
This is who we are
There's a new light coming
Finally had enough
Finally waking up
To who we are becoming
Open your eyes!
Will you be my love?
Will you go with me?
Are you who I dreamed
Or just a memory?

Will you understand
What I have to do?

Will you be the man
The one I thought I knew? ]

Bea Miller - Open yout eyes




Rey e Ben erano sul Millennium Falcon, insieme.

Rey iniziò a riprendersi ma sentiva ancora dolore alla gola, dove si stavano formando piccole chiazze viola a forma di polpastrelli.
Pian piano inizio a percepire di nuovo ciò che la circondava e, ancora tenendo gli occhi chiusi, sentì una voce profonda canticchiare una filastrocca melodica in una lingua che non conosceva.
Ben? Stava cantando?
La ragazza aprì un solo occhio, curiosa, e osservò il volto del ragazzo.
Era serio.
Studiò il suo profilo, accigliato, la pelle candida e macchiata da segni di lotta; era comunque la cosa più bella che avesse mai visto.
La filistrocca si interruppe.
"Ti ricordo che le nostre menti sono collegate"

Rey arrossì, il cavaliere aveva sentito tutto ciò che le passava nella mente.
Qualche attimo di silenzio imbarazzato, poi Ren parlò di nuovo
"Sciocca ragazzina, quando la smetterai di tentare di farti uccidere?"
C'era premura e preoccupazione nella sua voce, calda e profonda.
Rey sorrise, poi si ricordò del motivetto che aveva sentito, mai avrebbe immaginato che il temibile Kylo Ren canticchiasse in lingue sconosciute.

"Cos'era?"
"Cosa?"
"La filastrocca.."
Ben si incupì, stringendo i comandi fino a far sbiancare le giunture delle dita.
"Niente."
Duro e cupo, di nuovo l'oscurita aleggiava intorno la sua figura.
Era Kylo Ren.

Quella reazione così brusca la fece tornare alla realtà, erano sul Falcon, erano scappati dalla resistenza e c'era stato un conflitto a fuoco, i suoi amici..
"..Finn..Poe."
Sussurò i loro nomi, sgranando gli occhi, suscitando l'irrigidirsi del cavaliere di Ren.
"Dobbiamo tornare indietro, dobbiamo spiegare, Leia, tua madre, capirà! Ben ti prego!"
"Sta zitta."
Rey sentiva un sentimento, simile alla rabbia, crescerle dentro.
"No, sta zitto tu Kylo Ren."
Alla ragazza formicolavano le dita, la pelle, sentiva un potere misterioso pizzicarle i pori uno ad uno
"Sta attenta ragazza, la rabbia è una via facile verso l'oscurità."
Si ricompose.
Doveva andare lontano da lui, era così in conflitto con se stessa che doveva allontanarsi da Ben.
Si accorse di avere addosso i vestiti a brandelli e sporchi di sangue, le ginocchia del pantalone strappate.
Doveva togliersi quelle cose di dosso.
"Nella stanza delle provviste c'è una sacca con vestiti per situazioni impreviste"
Le aveva letto la mente, di nuovo.
"Smettila di fare così! Fuori dalla mia testa."
Rey uscì dalla plancia alla ricerca di un cambio, era furiosa con Ben, doveva smettere di spiarle i pensieri, doveva ascoltarla e doveva riportarla dai suoi amici.
Non aveva la minima idea di dove stessero andando.
Trovo abiti di ricambio, tutti maschili.
Mentre si tolse la tunica grigia notò le fasce applicate con cura alla ferita all'addome, la pelle ancora le tirava.
Probabilmente Poe l'aveva medicata, o forse Ben..
Iniziò a cambiarsi optando per una camicia nera, eccessivamente grande per lei, infatti dovette stringersi la vita con un lembo di stoffa dei suoi vecchi vestiti e arrotolarsi le maniche fino ai gomiti.
I capelli sciolti completamente l'avevano sempre messa a disagio, quindi ricompose la chioma in una treccia.
Decise di tornare in plancia.
Ben era seduto a fissare il panorama fatto di lampi azzurri, ma, non appena la sentì, si girò verso di lei.
Sembrava che la stesse scavando l'anima con gli occhi.
Rey percepì qualcosa di bruciante nello sguardo del cavaliere, sentì un calore crescente partire dal ventre.
"Vuoi fissarmi tutto il giorno o credi di dirmi dove siamo diretti?"
Colpito.
Ben rivolse di nuovo lo sguardo verso l'orizzonte.
"Tatooine"
La ragazza non capiva
"Il vecchio Skywalker non ti ha raccontato proprio nulla, eh ragazzina?"
Rey si sentì ferita, era ignorante in molte cose, aver speso tutta la sua vita fra dune desertiche e rottami non l'aveva aiutata, poteva nutrirsi solo delle storie di viaggiatori di passaggio, molto rari su Jakku.
Non si sedette di lato a Ben, rimase in piedi dietro di lui, aveva paura di guardarlo, aveva paura delle strane sensazioni che la atttaversavano.
Quando uscirono dalla velocità luce Rey era entusiasta di vedere un nuovo pianeta, come una bambina che mentre impara a parlare scopre nuovi vocaboli.
L'entusiasmo fu smorzato quando si ritrovò davanti distese desertiche, aveva passato troppo tempo fra granelli ispidi.
Ma la curiosità non si spense nei suoi occhi.
"Raduna le tue cose, devo mettere abiti adeguati, non muoverti senza di me"
Il giovane cavaliere aveva ancora la tunica nera sbrindellata addosso.
Rey dovette concentrarsi per scacciare dalla mente la visione del corpo esanime di Ren.

Issò la staffa sulle spalle, insieme alle poche cose che possedeva: una vecchia borraccia e la spada spezzata di Luke; poi uscì.
Non avrebbe preso ordini da un'altra persona.
L'aria era così familiare, profumava di sole, sabbia e fiori bruciati.
Poche volte aveva visto dei fiori.
Su Jakku resistevano solo i più forti, tra le rocce, ma non vantavano una grande bellezza.

Quell'aria sapeva di casa, ma era diversa, o forse era cambiata lei.
Avvertiva la Forza attraversare il vento, risalire dai granelli, tenere insieme tutto.
Chiuse le palpebre in ascolto.

Qualcuno la prese alle spalle, in posizione di attacco, con il braccio all'altezza del collo.
"Ti avevo detto di aspettare, cosa avresti fatto se io fossi stato qualcuno con pessime intenzioni?"
Ben.
"Oh, perché le tue intenzioni sono buone?"
Rey non sapeva di possedere sarcasmo.
"Sciocca rottam.."
La ragazza spezzò il respiro di Ben con una gomitata, lui fu costretto a mollarla, un calcio dietro le ginocchia e il possente cavaliere fu a terra.
"Beh, avrei fatto così."
Rey sorrise
Anche Kylo Ren, a modo suo.
Mentre il sorriso della ragazza era luminoso e le riempiva il volto, quello del cavaliere si limitava allo schiudersi delle labbra, creando piccole pieghe agli angoli della bocca.

Il giovane Solo portava ancora i pantaloni scuri, ma al posto della tunica nera indossava una casacca chiara, color sabbia, con le maniche strappate.
Rey rimase incantata dal profilo delle braccia del ragazzo, che cosa sciocca, eppure adorava il riverbero del sole sulla sua pelle chiara.
I suoi capelli erano tirati indietro in un codino, lasciando sporgere le orecchie evidenti.
Sembrava disarmonico, in realtà tutto nel suo viso si incastrava a perfezione, creando un'armonia inaspettata, una bellezza unica.
Ben aveva stretto alla vita una giacca di cuoio.
In quel momento c'era molto di Han Solo in lui.

Rey offrì la propria mano per aiutarlo a rimettersi in piedi, ma quel gesto nascondeva un significato più profondo, poco chiaro, ma che avrebbe unito le sorti dei due.
Ben la afferrò saldamente.
"La spada di Skywalker, l'hai con te?"
La ragazza la prese dalla sacca, simbolicamente diede una delle due metà a Ren, il quale rimase spiazzato dal gesto.

"Dunque Ben Solo, cosa ci facciamo su Tatooine?"
"Oh, mercante di rottami, qui e dove tutto ebbe inizio."


-Angolo Autrice-
Tatooine ed è subito valanga di emozioni! Non potevo resistere dall'inserire il luogo dove tutto ebbe inizio nella mia storia!
A domani pomeriggio, aspetto pareri!
Federica

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Capitolo 17
*** Dynasty ***


17
[ Made it through the maze to find my one in a million
Now you're just a page torn from the story I'm living
And all I gave you is gone
Tumbled like it was stone
Thought we built a dynasty that heaven couldn't shake
Thought we built a dynasty like nothing ever made
Thought we built a dynasty forever couldn't break up
The scar I can't reverse
When the more it heals the worse it hurts
Gave you every piece of me, no wonder it's missing
Don't know how to be so close to someone so distant
And all I gave you is gone
Tumbled like it was stone
Thought we built a dynasty that heaven couldn't shake
Thought we built a dynasty like nothing ever made
Thought we built a dynasty forever couldn't break up ]
Miia - Dynasty




Ben stava meglio.
Si sentiva più leggero con la Jedi al suo fianco.
Jedi, Sith, aveva ancora importanza?
Non ci credeva più, non credeva esistesse la totale oscurità o la totale luce.

Mentre raggiungevano una vecchia abitazione abbandonata, a cui nessuno osava avvicinarsi, Ben raccontò a Rey degli Skywalker.
Del piccolo Anakin, figlio della Forza, aveva sentito quella storia poche volte, Leia era sempre restia a raccontarla, sembrava una leggenda.
Raccontò di come fu addestrato, di come l'amore e la disperazione l'avessero portato a legarsi al buio rivoltandosi contro il suo maestro, amico, fratello, Obi Wan e di come questa scelta uccise la persona a cui più teneva.
Tutto questo aveva trasformato Anakin Skywalker in Darth Vader.
Su quello stesso pianeta era stato cresciuto suo zio Luke, separato alla nascita dalla gemella. Aveva passato tutta la vita nella fattoria dei suoi zii, all'oscuro quasi del tutto sul suo passato; grazie ad un droide contenente un messaggio di speranza, incontrò Ben Kenobi sulla sua strada, lo stesso Kenobi che aveva addestrato suo padre. Poi le disse di Han Solo, di come insieme a Luke salvarono la principessa Leia di Aldeeran; quella storia era stata raccontata invece tante volte sa sua madre

Così ebbe tutto inizio.

Ogni volta che pensava a suo padre non riusciva a non sentire il buio nel proprio cuore.

Rey ascoltò incantata quelle parole come una bambina, Ben adorava il modo in cui veniva guardato. Ma erano lì per un motivo.

"Rey, questa casa era di Luke, degli Skywalker"
"Lo sento"
Anche il cavaliere percepiva la Forza brulicare in quel posto, nessuno si recava mai lì, molti lo ritenevano maledetto.
Ben si mise sulle ginocchia e iniziò a scavare la sabbia, con poco successo.
"Dannazione!"
Tirò pugni al suolo, alzando polvere tutto intorno.
La rottamaia, anche se non riusciva più a vederla solo come tale, si inginocchiò accanto a lui e pazientemente scavò un solco, in pochi minuti.
Chissà quante volte l'aveva già fatto.
Guardò Ben e lui guardò Rey: era lucida di caldo, qualche ciocca di capelli le scivolava fuori dalla treccia, la sua pelle si sposava perfettamente con i colori caldi dell deserto.
Era strano vederla vestita di nero.
Indugiò con gli occhi sul suo naso, piccolo e delicato, e sulle sue labbra.
Una tensione attraversava i due, stringendoli, portando le loro teste e le loro menti sempre più vicine.
Ben dovette distogliere lo sguardo, fissò la piccola buca.
"Lascia morire il passato, solo così diventerai ciò che devi"
Quelle parole sembravano eco di un tempo lontano, ma il ragazzo credeva nel loro valore.
Vedeva Rey rigida, anche Ben era teso.
L'ultima volta che aveva parlato così erano finiti con lo scontrarsi, con il separarsi.
Prese la metà della spada di Luke che la ragazza le aveva dato e la poggio nel fosso.
Allora lei comprese, stava per fare lo stesso ma Ben le prese la mano, fermandola.
I due vibrarono di qualcosa di sconosciuto
In maniera meccanica, senza staccarle gli occhi di dosso, parlò
"Il cristallo... devi toglierlo. Nelle mani sbagliate potrebbe creare ulteriori complicazioni"
Rey abbassò lo sguardo sulla mezza spada, staccò il cristallo e lo strinse nella mano.
Le due metà erano nel solco nella sabbia.
Insieme lo rinchiusero, seppellendo il passato.
Ben avvertiva un'urgenza mai provata, guardava l'esile ragazza e l'esigenza di sentirla cresceva, sempre più.
Era stanco della solitudine angosciante che lo aveva inghiottito per tutto quel tempo.
Si fissarono, di nuovo, lunghi istanti in cui le loro anime si specchiavano a vicenda nelle pupille dell'altro.
Un piccolo tremore attraverso il corpo del ragazzo prima di afferrare Rey per le spalle e tirarla a se.
La strinse in un abbraccio goffo, innocente, quasi infantile, eppure carico di un desiderio primordiale.
La ragazza era rigida contro di lui, sorpresa da quel gesto.
Ma una volta che entrambi respirarono la presenza dell'altro, non ci fu più spazio per l'imbarazzo.
I loro corpi si sciolsero, incastrandosi fra loro.
Rimasero abbracciati, non curanti del sole bollente sulle loro teste.
Si sentivano in una bolla, non c'erano più barriere, ogni resistenza era crollata. La Forza si aggirava calma e potente intorno a loro.
Ben fu attraversato da una sensazione che aveva rincorso per tutta la vita
"Casa"
E in quel momento percepì lo stesso nella mente di Rey.

Erano a casa.




-Angolo Autrice-
Da ora la storia prenderà man mano una piega più veloce in relaziine al precipitare degli eventi, come al solito spero vi piaccia, fatemi sapere!
A domani
Federica

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Capitolo 18
*** Binary Sunset ***


18
[ Searching for a way to escape the madness
A dire need for change as we fight for better days
The hurt and the pain cut deep like a razor blade
Holding in a cry for love
Abandoned and afraid
When the night is cold and you feel like no one knows
What it's like to be the only one buried in this hole
You can make it to the sunrise ]
Our last night - Sunrise







Rey e Ben si erano fermati ad una locanda nell'agglomerato di Mos Eisley, dovevano pur mangiare.

Rey era tesa, erano fuggitivi sia per la Resistenza sia per il Primo Ordine.
"Sta tranquilla, questa bettola è piena di banditi e persone che preferiscono non dare nell'occhio"
Ma la ragazza si chiedeva come una figura come quella di Kylo Ren, così particolare, dall'aspetto così regale, potesse passare inosservato.
"Dunque ritieni io abbia un aspetto regale?"
Rey si strozzò con la brodaglia che stava mangiando, arrossendo.
Ben sorrise soddisfatto.
"Potresti smetterla di entrare nella mia testa?"
"Non hai risposto alla mia domanda ragazzina"
Rey era imbarazzata, Ben Solo aveva quell'effetto su di lei: la faceva tremare di rabbia e sciogliere sotto una sensazione che ancora non riusciva a definire.
"Beh, tua nonna era una regina, no? E Leia era considerata una principessa.. tu sei una sorta di principe"
Il cavaliere rimase a fissare la zuppa.
Era un principe bello e dannato.
"Sento i tuoi pensieri"
Rey furiosa si alzò ed uscì dal locale, non poteva continuare così.
La notte stava calando e le temperature con essa, era abituata a questo tipo di escursione termica, ma di solito aveva con che coprirsi, in quel momento indossava solo la camicia scura sottile.
Diversi brividi le percorsero le braccia, facendole rizzare i peli chiari.
Il cielo era diventato rosa e arancione, uno spettacolo mai visto su Jakku.
Due soli in lontananza stavano tramontando.
Rey era ammaliata da tale bellezza.
Ben arrivò al suo fianco
Insieme fissarono l'orizzonte, ma la magia si interruppe quando Rey iniziò a tremare.
"Hai freddo?"
"Perché non mi invadi la testa? Così trovi la tua risposta"
Il cavaliere senza scomporsi si tolse la giacca di pelle marrone che aveva preso sul falcon, probabilmente era di suo padre, e la posò sulle spalle della ragazza, indugiando leggermente con le proprie dita sulla sua pelle.
"Dobbiamo accamparci e accendere un fuoco, il Falcon non ha abbastanza carburante per azionare il riscaldamento. Domattina troveremo qualcuno al porto che ci farà rifornire, senza domande"
Rey annuì, era stordita dall'odore del ragazzo su di lei: sapeva di sale e cuoio.

Ben si preoccupò di accendere un fuoco mentre la ragazza stava cercando delle coperte e qualcosa con cui ripararsi.
Alla fine trovo una sorta di tenda fatta con dei teli, meglio di nulla; ma era una, piccola, loro erano due.
Cercò di scacciare quel pensiero dalla testa, ma il cuore prese a pulsare energicamente.
Uscendo dalla nave vide che il ragazzo aveva acceso un piccolo fuoco.
Rey sistemò la tenda e le coperte, cercando di distanziarle il più possibile
"Ce la faccio da sola" aveva detto quando il cavaliere le aveva proposto aiuto.

La notte arrivò e ai due non restò che entrare nell'accampamento improvvisato, Rey era davvero stanca e doveva dormire, soprattutto per non pensare alla figura accanto a lei.
Ben era con le gambe incrociate e gli occhi chiusi, stava meditando, forse.
La ragazza non chiese, per non intrromperlo, e si infilò silenziosamente sotto la coperta, dando a lui le spalle, con il suo volto marchiato nella mente.

Fu un sonno senza sogni, tranquillo dopo tanto tempo.
Rey si svegliò ristorata dal torpore, quello che non aveva previsto era il ritrovarsi così vicina a lui: le loro gambe erano intrecciate e così le dita di una mano.
Il volto del giovane Solo era sereno, indifeso; era quello di un bambino stanco dopo una giornata di avventure.
Si perse ad osservarlo, soffermandosi su ogni dettaglio: i piccoli nei, le sopracciglia folte e scure, le labbra corpose e rosee, di nuovo passò lo sguardo sulla cicatrice che solcava la sua guancia, i capelli di lui erano ancora tirati indietro.
Poi lo sentì svegliarsi, Rey chiuse istintivamente gli occhi.
Una voce roca e impastata di sonno rispose a quel suo gesto infantile
"Non ho bisogno della Forza per capire che sei sveglia"
La ragazza aprì un solo occhio e lo vide sorridere: nel suo sguardo c'era ancora buio, ma era senza angoscia.
Rey pensò a quante volte su Jakku si fosse risvegliata sola, nel bel mezzo della notte, in preda a incubi orribili.
Sola.
Da quando era bambina era sempre stata sola, con i suoi demoni e le flebili speranze a cui aggrapparsi.
All'improvviso sentì quelle cupe sensazioni tornare, avvolgerla e soffocarla: spesso aveva pianto nel cuore della notte, senza nessuno al suo fianco, ora era diverso.
Le lacrime che scesero spontanee dai suoi occhi furono asciugate da due grosse mani.
Ben provo a stringerla a se, entrambi non sapevano nulla di come si consolasse qualcuno.
I loro volti erano così vicini, respiravano la stessa aria, i nasi quasi si sfiorarono.
Il verso di una animale fece ripiombare i due nella realtà, si separarono di scatto.

Ben andò a cercare del carburante e la ragazza smontò la tenda.
Quei gesti furono automatici, meccanici.
La sua testa era ferma a quella sensazione di buio che aveva fatto capolino nel suo cuore, da sempre.
Aveva sofferto tanto, solo ora se ne rendeva conto.
Mente era sola sul pianeta dove l'avevano abbandonata non si era mai fermata a riflettere, era questione di sopravvivenza.
Ma ora era diverso.
In un attimo la sua mente tornò alla resistenza, a Leia, a Finn e a Poe.
Si sentiva così in colpa per il pilota, non era riuscita neanche a dirgli grazie.
Sospirò
"Oh, Poe.."
Senza accorgersi del cavaliere dietro di lei.

Il ragazzo tirò un pugno alla parete del Falcon, facendo irrigidire Rey.
"Dopotutto, rimarrai sempre legata alla feccia ribelle"
Eccolo di nuovo, il muro, il buio assoluto, Kylo Ren.
Sentiva il ribollire della Forza attorno a lui.
Senza guardarla ando a mettere in moto la nave.
"Devo tornare alla base, Ben"
"Il pilota non ha bisogno di te."
"Ben! Io devo tornare!"
Rey vide ogni muscolo del cavaliere entrare in tensione, serrò la bocca.
"Tu lo ami?"
"Poe? Io.. io.."
Come poteva rispondere? Non aveva idea di cosa fosse l'amore, era legata a lui, era legata a Finn, ma l'amore? Cosa significava?
"..Ben.."
Il cavaliere si girò nuovamente verso di lei, con occhi scottanti, ira e odio si irradiavano dalle sue pupille, sentiva di nuovo la sua figura avvolta in pura oscurità, tirò un altro pugno alla carrozzeria, escoriandosi le nocche e le dita.
Lei provò a prendere la manp ferita.
"..Ben.."
"Taci, non toccarmi"



-Angolo Autrice-
Scusate il ritardo! Ho avuto un problemino di salute e non sono stata a casa.
Spero possiate perdonarmi, come al solito aspetto i vostri pareri.
Pare che Rey e Ben non possano fare a meno di scontrarsi!
Un bacio,
Federica

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Capitolo 19
*** Craving ***


19
[ Stay with me a little longer
I will wait for you
Shadows creep
And want grows stronger
Deeper than the truth
I can't help but love you
Even though I try not to
I can't help but want you
I know that I'd die without you
I can’t help but be wrong in the dark
'Cause I’m overcome in this war of hearts
I can’t help but want oceans to part
'Cause I’m overcome in this war of hearts ]
Ruelle - War of Hearts









La ragazza decise che fosse meglio stare lontani.
Ben era ai comandi, come al solito, Rey avrebbe voluto buttarlo giù e pilotare verso la base.
Invece stava nella cabina a fissarsi le mani.
Era furiosa con Kylo Ren, eppure sembrava così calma.
Era consapevole della profonda unione fra loro due, ma tutto aveva un limite.
Iniziava a sentirsi prigioniera ed ignorata.
Sentiva emozioni negative iniziare a fluirle nelle vene.
Non resistette più.
Uscì dalla stanza per affrontarlo.

"Ben"
La ignorò
Sentiva la rabbia aumentare
"Ben Solo guardami o giuro che ti scaravento a terra"
"Come se ne fossi capace"
Rey sentì una forza bruta provenire dalle sue emozioni, sentì un pizzico di ira attraversarle il cuore e in preda alla rabbia con un'ondata di Forza scaraventò Ben a terra
"Ora mi ascolterai?"
Il ragazzo la guardò rabbioso, allungò una mano per inserire il pilota automatico e con l'altra tirò fuori la spada laser.
"Sciocca rottamaia, non puoi affrontarmi."
"Voglio solo tornare da..."
"Dal tuo amato pilota, direi. Siete feccia, anche tu."
Rey si sentì trafitta da quelle parole e la rabbia aumentò: si gettò su Kylo Ren con una furia, quasi animalesca, tirando un calcio alle giunture delle gambe del ragazzo che accese la spada laser per difendersi, ma Rey fu più veloce e riuscì a scaraventarla lontano.
Anni di vita fatta di stenti su Jakku l'avevano resa rapida e furba nei combattimenti corpo a corpo.
Ma Ben era più grosso di lei e riuscì a bloccarle i polsi, la ragazza tentò di tirare una ginocchiata all'addome del cavaliere ma questo attaccò per primo, facendole perdere l'equilibrio.
Si ritrovarono a terra.
Rey tentò dì capovolgere la situazione, voleva staccarsi Kylo Ren di dosso e con celeri movimenti ci riuscì.
Ben era con la schiena a terra e Rey era sopra di lui, pronta a colpirlo, indugiò per un solo secondo che fu fatale.
Ben la sollevò di peso e la bloccò a terra.
"Mollami Kylo Ren, lasciami andare"
Rey era così arrabbiata, furiosa, sentiva gli occhi bruciarle ma non pianse, ricaccio indietro le lacrime e continuò a fissare Ben con aria di sfida
"No."
"Devo tornare. Lasciami!"
"A loro non servi"
"Cosa ne sai? Cosa ne sai tu? Non hai mai avuto nessuno, io devo tornare da loro"
A quelle parole Ben allentò la pressione, sentire Rey urlargli quelle cose l'aveva ferito.
La ragazza si sentì in colpa, ma non era il momento delle scuse.
Il corpo di Ben tremava..
"Loro non hanno bisogno di te. Io invece . Rey ho bisogno di te"
Aveva pronunciato quelle parole in tono duro, ma poi lo sentì cedere e crollare
Il pesante corpo del cavaliere rotolò accanto al suo, fissò il soffitto.
C'era solitudine nei suoi occhi, disperazione, urgenza.
Rey si calmò.

Ho bisogno di te

"Ben..anch'io"
Il ragazzo si girò verso di lei, erano entrambi stesi a terra, l'uno accanto all'altro.
Ben sentiva una triste solitudine crescere dentro.
"Tu non sei solo" disse Rey, leggendo la mente di lui.
"Neanche tu"
L'aria era elettrica, non solo di Forza, ma anche di qualcos'altro: un fervore crescente, desiderio.
Rey tentennò e tese la mano verso il viso di Ben, a quel contatto lui non seppe più frenarsi.
Si avvicinò famelico alla ragazza e una volta trovatosi ad un palmo dal suo volto, il suo sguardo ardente si addolcì, accarezzò via le ciocche di capelli dal volto di Rey, arrossato per il combattimento e per mille sensazioni che le esplodevano nel corpo.
La ragazza respirava a stento, quella distanza così breve eppure così grande non faceva altro che accellerare le pulsazioni del suo cuore.
I loro occhi si fusero.
Rey avvertì una scarica di pura Forza diffondersi in tutto il corpo.
Erano stanchi entrambi.
Rey non resistette, mise le braccia intorno al collo del cavaliere e incerta, inesperta, premette le labbra sulle sue, fu un secondo.
Quel contatto fece esplodere le menti di entrambi, Ben era spiazzato.
Il ragazzo tornò a far toccare le loro labbra, che questa volta si unirono.
Rey avvertiva il calore di Ben su tutto il corpo, la sua bocca pulsava, non c'era più incertezza: la ragazza chiuse gli occhi e si abbandonò a quelle emozioni, mai si era sentita così, non voleva fermarsi.
A stento riuscivano a respirare.
Ben le sciolse i capelli e inizio a pettinarli con le mani, ogni contatto era un brivido.
Anche Rey potè finalmente toccare e giocare con la seta nera sulla testa del ragazzo.
Era tutto nuovo.
Le labbra si dischiudevano, unendo le loro bocche in una danza sconosciuta ad entrambi.
Il ragazzo era sempre più affamato di lei..
"La mia Rey"
Non sapeva se avesse parlato o se le loro menti fossero divenute una cosa sola definitivamente.
Le labbra di entrambi erano gonfie, un dolore piacevole.
Rimasero così per un tempo che parve infinito ma insufficiente.
Ben le diede piccoli baci sul naso e sulle lentiggini prima di crollare sulla sua spalla.
Era qualcosa di indescrivibile.
Non sapeva cosa provava, era sconvolta, la sua mente continuava a ripercorrere all'infinito il profilo delle labbra di Ben.
Ma il cavaliere sembrò triste, vide gli occhi di lui divenire umidi.
Rey lo strinse, accarezzandogli la schiena, erano due metà che si univano.
"Non sei solo, non sei solo.."
"Lo so"
E rimasero così, a completarsi.





-Angolo Autrice-
Primo bacio Reylo *campane che suonano*
Come si evolverà la cosa? Aspetto le vostre reazioni/pareri!
Un bacio (è proprio il caso di dirlo),
Federica

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Capitolo 20
*** Oblivion ***


20 [ When you fall asleep,
with your head,
upon my shoulder.
When you're in my arms,
but you've gone somewhere deeper.
Are you going to age with grace?
Are you going to age without mistakes?
Are you going to age with grace?
Or only to wake and hide your face.
Well..oh, oblivion.
Is calling out your name.
You always take it further,
than I ever can.
When you play it harder,
and I try to follow you there,
It's not about control,
But I turn back when I see where you go.
Are you going to age with grace?
Are you going to leave a path to trace?
Well..oh, oblivion.
Is calling out your name.
You always take it further,
than I ever can.
Oh and oh oblivion,
is calling out your name
You always take it further,
than I ever can. ]
Bastille - Oblivion




Ben era estasiato, aveva Rey, era sua.

Ma non poté non pensare al dopo.
Il suo posto era con la resistenza.
Lui invece era nell'oscurità.
Come a dar voce ai suoi timori, la ragazza parlò.
"Non dovrà capitare più"
Ben sentì il cuore fermarsi, anche Rey non sembrava felice delle sue stesse parole.
Ma aveva ragione.
"Non succederà"
I due andarono in plancia evitando qualsiasi contatto
"Rey.."
"Sì?"
Il ragazzo avvertì attesa nella voce di lei, speranza.
"Devi dirmi le coordinate dell'isola"
Ben percepì la delusione, oh maledizione, anche lui voleva di nuovo stringerla, ma non potevano.
"Oh...sì, eccole"
Le inserì con lo sguardo spento. Voleva dirle che lui sarebbe sempre stato lì, ma non parlò.
Poi qualcosa le illuminò di nuovo lo sguardo
"E perché mai ti servono le coordinate del pianeta di Luke?"
Nella sua voce albergava impertinenza e curiosità.
Rey era tornata
"Vuoi completare il tuo addestramento ragazzina?"
"Ma Luke..."
"Lo so. Ti aiuterò io."
Calò il silenzio.
"Ben...dove eravamo diretti fino a poco fa?"
"Nessun luogo"
A Ben veniva da ridere.
"Cosa?"
"Eri furiosa, non potevo chiederti indicazioni"
"Quindi hai preferito vagare nella galassia anziché chiedermi scusa? Stupido principe"
L'aveva chiamato principe.
Un po' faceva male, un po' ne era orgoglioso: la sua famiglia era potente.
Rey sorrise e il cuore del ragazzo iniziò a galoppare, non si era mai sentito così.
"Arriveremo fra mezza giornata, abbiamo tempo per.."
Imbarazzo, per cosa?
Ma che aveva in testa? Non poteva proporre un bel niente a Rey, per quanto ora la desiderasse più di prima...
"..riposare, sono d'accordo."
La ragazza concluse la frase al suo posto.
Andarono entrambi in cabina, era unica, i letti fortunatamente erano divisi.
Rey si infilò sotto le coperte senza neanche guardarlo, era abituata al deserto, aveva freddo.
Ben decise che l'avrebbe lasciata sola, si sarebbe riposato sulla poltrona del pilota, era più sicuro.
Fece per uscire
"No. Non andare. Vieni qui."
Il cavaliere fu come stregato, seguì l'ordine di Rey senza discutere, avvertiva già la pelle ardere.
La ragazza fece spazio di fianco a lei
"Se stai con me non ho incubi... ti prego"
Ren si stese accanto a lei, non si toccavano, ma la connessione fra i loro occhi era il contatto più intimo mai provato.

Ben non aveva mai avuto una ragazza, toccato una ragazza, figuriamoci provato qualcosa.
Ma con Rey era diverso, non era solo passione ed eccitazione: lui voleva lei, voleva i suoi occhi, il suo profumo, i suoi pensieri.
Man mano che la ragazza sprofondava nel sonno sembrava sempre più piccola e indifesa, non riusciva a resisterle.
L'avvolse con le braccia: l'avrebbe protetta a tutti i costi, lei era luce e lui ombra, lei era la stella che brillava nella sua notte.

Ben non dormì, rimase ad osservarla.
Era strano vederla vestita di nero, sembrava si fossero invertiti i ruoli.
Lui era quello con addosso i colori della sabbia e lei indossava i colori del buio.
Ma brillava, brillava e illuminava tutto ciò che toccava.
Dopo un paio d'ore Rey si svegliò, ma anziché staccarsi da lui, infilò la propria testa più a fondo tra la spalla e il collo.
Rimasero così per un bel po'.
Poi lo stomaco di lei fece rumore.
"Hai fame?"
"Posso sopportarlo"
La capiva, il loro contatto era benefico, solo così riuscivano a sentirsi bilanciati, in pace.
Al secondo richiamo dello stomaco Ben decise di andare a prendere i comandi.
"Arriveremo prima, così mangi"
Si accorse che la propria voce suonava più dolce.
Cosa stava facendo quella ragazzina al potente Kylo Ren?

Dopo solo tre ore arrivarono, l'isola era vuota, colma di tristezza.
Pioveva.
Nessuno di loro voleva pensare a Luke non in quel momento.
Rey fece strada a Ben verso le piccole costruzioni in pietra, lì si erano accorti del legame per la prima volta.

Dal momento del loro bacio sembrava che vivessero in un mondo ovattato, almeno così la pensava Ben.
Si sistemarono in due rifugi diversi, poi Rey lo raggiunse con provviste prese dal Falcon.
"Ho trovato questo!"
La ragazza indicò una bottiglia bluastra.
"Meglio che tu non lo tocchi, è liquore Corelliano"
"Credi che io non possa sopportarlo?"
Era proprio cocciuta.
Rey strappò la bottiglia dalle mani del cavaliere e la prese con se
"Chi trova tiene"
Sembrava così infantile, così diversa.
Più serena.

Mentre mangiavano cibo essiccato attorno al fuoco Ren parlò
"Rey.. quella che cantavo era una filastrocca Corelliana, Han Solo la ripeteva sempre..." strinse i pugni, il buco nero nel suo cuore si ampliò un po'
"...non mi ero nemmeno reso conto di ripetere quelle parole, non so perché.."
Ben si alzò, iniziava a mancargli l'aria.
La sua anima era ancora strappata, ferita.

"Scusa, Rey.."
La ragazza le parve perplessa
"Per tutto, ho causato solo dolore, io sono un mostro, è la mia natura, mi dispiace."
Ben Solo si sentì debole, ma poi afferrò la mano della ragazza.
"Senza ombra non ci sarebbe luce, non sei un mostro, va tutto bene"

Andava meglio.

I macigni sul suo cuore erano tanti, ma non era più l'unico a trasportarli.

Si era dimenticato della bottiglia alcolica e della cocciuta ragazzina, alla fine del pasto Rey prese grandi sorsi del liquido blu
"E tu che dicevi che non sarei stata.."
L'espressione della ragazza cambiò, divenne rossa in viso "... fa.. fa caldo qui.."
Ben scandagliò la sua mente, stava perdendo i freni inibitori.
Non aveva mai preso qualcosa di così forte
"Pioggia! Mi piace la pioggia!"
La ragazza si alzò e corse fuori, Ren la seguì, poteva farsi molto male da sola.
La vide con le braccia aperte ad assorbire le gocce
"Mi piace l'acqua.."
Stava partendo, Ben sorrise, era così sciocca.
"Ben! Vieni!"
Lo tirò sotto l'acqua per un braccio
Il ragazzo roteò gli occhi, si sentiva stupido
Rey girò su se stessa e inciampò sui suoi stessi piedi
Il cavaliere la prese al volo, un po' come aveva già fatto tanto tempo fa...
Si guardarono negli occhi e lei prese a giocare con ciocche corvine bagnate
"Tu sei bello Ben Solo"
E diede un piccolo bacio alle labbra del ragazzo, ridendo.
Ben dovette far affidamento a tutta la sua forza per non saltarle addosso, la accompagnò nel suo rifugio, adagiandola sulla branda
"Resta qui Rey, dormi, non dovevi bere quella roba"
Rey sorrise, come una bambina dispettosa.
Il cavaliere le diede un bacio sulla fronte ed uscì
Era nel suo rifugio, zuppo di pioggia.
Percepiva ogni parte del corpo fremergli al pensiero di lei
Ma in quel momento sentì l'oscurità profonda chiamarlo di nuovo, il pensiero di Han Solo lo stava trascinando a fondo.
Uscì con la sua spada, abbandonandosi al buio.




-Angolo Autrice-
Ben che si preoccupa che Rey mangi e Rey che si ubriaca un tantino: trash e dolce, ci sta.
Ma piccola nota "dark": Ben ha sentito il richiamo del buio, sta cadendo nell" 'oblio' di nuovo...
Vedremo!
Un bacio, a domani! Fatemi sapere come al solito!
Federica

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Capitolo 21
*** Demon ***


[ Mayday! Mayday!
The ship is slowly sinking
They think I'm crazy but they don't know the feeling
They're all around me,
Circling like vultures
They wanna break me and wash away my colors
Wash away my colors
Take me high and I'll sing
Oh you make everything okay, okay, okay
'Kay, Okay, Okay
We are one in the same
Oh you take all of the pain away, away, away
'Way, away, away
Save me if I become
My demons
I cannot stop this sickness taking over
It takes control and drags me into nowhere
I need your help, I can't fight this forever
I know you're watching,
I can feel you out there
Take me high and I'll sing
Oh you make everything okay, okay, okay
'Kay, Okay, Okay
We are one in the same
Oh you take all of the pain away, away, away
'Way, away, away
Save me if I become
My demons
Take me over the walls below
Fly forever
Don't let me go
I need a savior to heal my pain
When I become my worst enemy
The enemy ]
Starset - My Demons









Ben continuava ad essere collegato con Rey, voleva sapere ciò che le accadeva..
Estese la propria Forza fino a sentirla.

Il richiamo del buio era troppo potente.
Sapeva che su quell'isola c'erano entrambi i lati: quello scuro e quello chiaro, doveva esserci equilibrio.
Sapeva della voragine nera da cui partiva l'eco oscuro, Rey aveva raccontato di come anch'essa fosse finita lì, in cerca di risposte.
Ben non temeva quella voce, tante volte l'aveva sentita e seguita.
Con la spada sguainata si trovò sull'orlo del buco, di fronte a se il mare.
La sentiva, Forza nera, nel suo petto, nella sua testa
"Ben!"
Era la voce di Han Solo.
No, non era possibile
In un attimo fu come trovarsi di nuovo sul ponte, era lì
"Tuo figlio è morto"
No, questa volta voleva fermarsi, non voleva affondare la spada laser nel corpo di suo padre.
Ma lo fece e si sentì più forte.
Non doveva andare così.
"Sei un mostro"
La voce di Rey, no, non era possibile.
La sua Rey
"Tu hai paura che non sarai ma forte come Darth Vader!"
Ben sentiva la rabbia crescere ed impadronirsi di lui, iniziò ad urlare e a colpire le rocce con la sua spada
"Sei un mostro"
Rey.
"Ben! No!"
Luke che provava ad ucciderlo, suo zio.
Poi fu come rivivere un ricordo: era con Han Solo, lo stava lasciando al tempio di Skywalker, solo.

Angoscia e delusione, tradimento, tutte emozioni che stavano tornando a galla.
Lo sguardo disilluso di sua madre, mille fitte al cuore, come frammenti di vetro.
Il suo urlo fu ancora più straziante, sentiva la gola fargli male
"Sei uno stupido ragazzino con la maschera"
Snoke.
"Sei debole"
Non era ancora uscito dalla sua testa.
"Oh, rimarrò qui con te, sei debole persino per scegliere da che parte stare"
Ben continuava ad agitarsi e a colpire l'aria in direzione della voce, ma in realtà era solo nella sua mente.
"L'oscurità è dentro di te, tu possiedi il sangue di Darth Vader"
"Sta zitto"
Di nuovo la voce di Rey "serpente assassino!"
No, non era davvero lei.
"Oh credi sia tua? Quando sarà costretta a scegliere tra te e la resistenza, tra luce e oscurita, tra Kylo Ren e il Pilota, cosa pensi che farà?"
Gelosia cieca mista ad ira.
Non sentiva più nulla
"Ben..."
Era la voce tremolante di Rey
Era lì? Era nella sua testa?
"Sta zitta."
Il cavaliere allungò la spada verso la gola di lei, le piccole scintille le pizzicavano la pelle
"Ben mi stai facendo male"
"Bugiarda!"
Kylo Ren era un mostro, lui era un mostro, lo sarebbe sempre stato.
Aveva ucciso duo padre, tutti lo temevano, persino Rey non l'avrebbe mai scelto.
"Uccidila, è la tua debolezza, è solo colpa sua, solo sua"
Ben voleva scacciare quella voce, ma Kylo Ren la ascoltò, con uno strattone spinse la ragazza vicino la roccia
Nello sguardo di lei non c'era paura, solo tristezza.
Kylo Ren era solo, lo sarebbe stato per sempre.
È il prezzo del potere.
"No, tu non sei solo, non lo sei!"
Rey.
La ragazza era ancora connessa alla sua mente
"Tu sei vera?"
Ben era confuso, accecato dal dolore.
"Ben.." la ragazza tentò di prenderle il viso, ma la reazione del cavaliere fu inaspettata, portò la spada laser vicino la sua spalla, bruciandola.
Rey era più luminosa che mai, lo guardò dritto negli occhi, vuoti e contornati di giallo.
"Uccidimi Ben, io non mi opporrò, non ti farò del male, uccidimi!"
Ben sentì la sua anima spezzarsi, era debole.
Cadde prima sulle ginocchia e poi totalmente a terra.
Tutto era buio intorno e dentro di lui, eccetto Rey, la stella che brillava.
Sentì le mani della ragazza trascinarlo a se, era in ginocchio.
"Io sono con te Ben, io ho bisogno di te. Non dimenticarlo, mai, mai!"
Si chinò su di lui, stringendolo, la pioggia continuava a cadere furiosa.
Ben tremava.
"Snoke..."
"E' finita Ben, ci sono io.."
Rey lo aiutò a rimettersi sulle proprie gambe.
Lo prese per mano, voleva riportarlo al suo rifugio, ma Ben la tirò a se, attorcigliando le proprie braccia intorno alla sua figura minuta.
"Rey, tu stai con me"
La ragazza annuì contro il suo petto.
Il cavaliere aveva bisogno di lei, la desiderava.
Con delicatezza le prese il mento e poggiò le proprie labbra sulle sue, fu lento, intorno a loro solo il rumore della pioggia che scrosciava.
Rey fece scorrere le proprie dita sulla schiena del ragazzo, soffermandosi sull'incanalatura della colonna vertebrale, indugiò su ogni vertebra, fino ad arrivare alla nuca.
Ren le morse un labbro in un'ondata di forza scura che lo stringeva, la ragazza prese a baciarlo con più passione: le loro labbra si incastravano perfettamente.
Il cavaliere continuava a far scorrere i propri pollici sul viso di Rey, adorava la sua pelle, le ricordava il sole.
Ad un certo punto si staccarono, più per mancanza di fiato che per volontà.

La consapevolezza del buio però aleggiava ancora dentro di lui.




-Angolo Autrice-
Buongiorno! Scusate se sono in tremendo ritardo ma ieri sono stata poco bene!
Spero che questo capitolo vi piaccia, un bacio
Federica

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Capitolo 22
*** Fight ***


22
[ The world was on fire and no one could save me but you
It's strange what desire will make foolish people do
I never dreamed that I'd meet somebody like you
And I never dreamed that I'd lose somebody like you
No, I don't wanna fall in love
No, I don't wanna fall in love
With you ]

Ursine Vulpine - Wicked Game







Rey e Ben erano lontani da qualsiasi cosa, avevano la necessità di trovare loro stessi prima di poter affrontare tanto il Primo Ordine, quanto la Resistenza.


Rey si svegliò, infastidita da un ronzio familiare.
Era quello della spada di luce di Ben, i due si erano addormentati insieme, ai lati opposti di un piccolo fuoco.
Uscì per controllare: il giovane Solo si stava allenando, era strano vederlo con abiti chiari.
I suoi muscoli guizzavano sotto la tensione a cui erano sottoposti, l'arma si spostava nell'aria con movimenti netti e precisi, anche i piedi avevano una loro armonia, nulla era lasciato al caso.
Eppure non c'era pace, c'era brutalità.
Rey fissò tutto il tempo Ben, fin quando questo non si fermò.
"Dovresti allenarti anche tu, guardare solamente non giova"
Aveva ragione, ma..
"Non ho una spada, quella di Luke.."
Ogni volta che nominava il suo maestro, il viso di Ben si scuriva.
"È il momento che tu abbia un'arma. Hai ancora il cristallo?"
"Si ma.."
"Ha scelto te. È tuo."
Sentiva lo sforzo di Ben nel prounciare quelle parole: quel cristallo era di suo nonno e aveva chiamato lei, non lui.
"..cosa potrei mai fare con un cristallo?"
"Quel cristallo, ragazza, è un cristallo kyber. È il cuore della tua arma. Vuoi essere una Jedi, è il cristallo che deve richiamarti."
Rey era molto molto confusa, non conosceva niente di tutto quel mondo; da Luke aveva appreso solo due lezioni, a stento sapeva cosa fosse la Forza, eppure la sentiva.
A quanto pare Ben si rese conto della condizione della ragazza
"Skywalker non ti ha insegnato proprio niente."
Si sedette a gambe incrociate, la foga dell'allenamento e l'umido dell'isola disegnavano piccoli rivoli di sudore sulla sua pelle, i capelli ora erano intrecciati all'indietro per evitare che ricadessero davanti gli occhi: aveva l'aspetto di un principe di ritorno da qualche battaglia, non che lei ne avesse visto uno, ma nella sua testa era così che doveva essere.
"Non distrarti, ascoltami."
Rey arrossì.
Le prese la mano come fece Luke durante la loro prima lezione e la appoggiò sulla roccia
"Cosa sai delle spade di luce?"
"Sono armi... e... basta."
Ben era scocciato, la riteneva ancora una stupida rottamaia.
"Durante il mio primo addestramento, Skywalker ripeteva sempre questa frase 'Questa è l’arma dei cavalieri Jedi. Non è goffa o erratica come un fulminatore… è elegante invece, per tempi più civilizzati', la trovavo così arrogante. Sentivo la mia arma più come un'estensione del corpo, è così che devi percepirla. Sei ostinata a voler essere una Jedi, un cavaliere della luce, la tua arma sarà costruita solo con la meditazione, è la prova finale dell'addestramento. Dovrai fondere l'impugnatura usando la Forza, non sarai tu a decidere che tipo di arma avrai."
Rey lo guardava, era incantata, sembravano parole proveniente da un'epoca lontana, ma il disprezzo per l'ordine dei Jedi era palese nel suo tono.
Luke Skywalker aveva davvero fallito con Ben Solo, ma lei no. Non l'avrebbe fatto.
"Tu...tu come.."
"La mia spada? Sono stato io a decidere. Ho creato il mio cristallo, l'ho forgiato secondo la mia volontà. L'oscurità ti lascia libero, libero di decidere cosa fare, senza sciocche regole.."
La ragazza lo guardò triste, sfilando la propria mano da quella di lui, c'era ancora troppo buio.
"Oh ragazzina, ancora non l'hai capito? Non mi convertirò, mai. Non diventerò mai un Jedi. Le punte di luce che vedi in me non sono altro che un riflesso della tua; io non tenterò di convertirti. Accetta, accetta che io sia buio."
"Ma tu non lo sei! Ho visto dentro di te, ho visto il tuo.."
"Ciò che hai visto era la debolezza di uno sciocco. Non provare a cambiarmi."
Rey era arrabbiata, fuoribonda.

La sera precedente, il bacio sul Falcon, erano niente per lui?

"Come desidera, Kylo Ren"
Si alzò mimando sarcasticamente una riverenza e con grosse falcate si diresse verso il proprio rifugio.
"Avrai la tua arma quando mi batterai ragazzina"
Smise di ascoltarlo.
Non lo vide per tutto il giorno, ma lo sentiva.
Continuava ad allenarsi, sentiva la spada laser vorticare nell'aria, sentiva il corpo di lui muoversi e lo sentiva ansimare per lo sforzo.
Ma percepiva anche il buio, sempre più profondo, avvolgerlo.

Quella notte Ben si allontanò di nuovo, lei non lo seguì.
Andò avanti così, per diversi giorni: Rey usciva all'alba per allenarsi in un angolo verde ed isolato dell'isola, Ben usciva di notte.
Non c'era stato nessun contatto fra loro, si evitavano volutamente.
La ragazza era ancora preoccupata per i suoi amici.
Al mattino presto del quarto giorno, Rey si recò dove aveva iniziato il proprio allenamento con Luke.
Trovo il suo mantello, zuppo di pioggia e sporco di fango: lo ripiegò e decise che avrebbe dato al suo maestro l'onore che meritava.
Meditò, a lungo, attraversò la Forza con la mente, tentò di estendersi oltre il confine del pianeta, cercava i suoi amici.
Voleva sapere.
Sentiva la fatica gravarle sulle spalle, ma c'era quasi.
Si addentrò sempre di più nella Forza fino a trovarli, non potevano sentirla, ma nella sua testa figurò l'immagine di Finn, voleva abbracciarlo, aveva bisogno del suo amico, ma stava bene, questo importava.
Poe, sentiva anche lui, lo vedeva. Doveva provare a parlargli, non sapeva bene se avrebbe funzionato, lui non possedeva l'uso della Forza.
"Poe.."
Niente
"Poe.."
Non avrebbe funzionato.
Ma poi lo sentì
"Rey? Dannata ragazzina, mi sta facendo uscire di testa"
Non c'era odio, solo preoccupazione nella sua voce.
Era rassicurata.
I suoi amici stavano bene, non la odiavano.
Ma era davvero stremata
"Rey" una mano rivestita da guanti di pelle scura si posò con delicatezza sula sua spalla, aprì gli occhi: il cavaliere era lì, di nuovo vestito di nero, i suoi capelli nuovamente sciolti e sulla sua pelle nient'altro che candore. Era ripulito, era tornato quello di prima.
Ci fu un momento di silenzio in cui i due si guardarono, le dita di lui le bruciavano sulla pelle.
Non riusciva più a sostenere quel contatto.
Di scatto se ne andò
"Ancora non demordi! Ancora resti attaccata a quella feccia ribelle! Sei solo una stupida"
Rey sentì la rabbia del ragazzo pulsare nell'aria.
Erano nel tempio Jedi.
Era stanca, troppo stanca di quel continuo scontrarsi senza mai giungere ad una conclusione.
Era pronta.
"Affrontami Kylo Ren."
Vide lo sguardo spiazzato negli occhi del ragazzo.
Rey brillava, pura luce, mentre Ben era puro buio: l'uno di fronte all'altro.
La spada laser rossa prese vita.




-Angolo Autrice-
Wikihow: costruire una spada laser by Ben Solo.

Rey e Ren stanno per scontrarsi... ma giustamente Rey è preoccupata per i suoi amici, non sappiamo cosa stia succedendo alla base ribelle (per ora)
Al prossimo aggiornamento (domani yass)
Un abbraccio, Federica

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Capitolo 23
*** Survival ***


23
[ Who's in your shadows?
Who's ready to play?
Are we the hunters?
Or are we the prey?
There's no surrender
And there's no escape
Are we the hunters?
Or are we the prey?
This is a wild game of survival. ]
Ruelle - Game of Survival





Due giorni, il tempo passato da quando quei due erano partiti con il Millennium Falcon.

Leia aveva tenuto lui e Finn in cella, non perché accusati di qualcosa, ma erano considerati traditori da molti: avevano portato Kylo Ren alla base, avevano tradito la Resistenza.
Finn era fuori di testa: pensava che Rey fosse stata soggiogata o qualcosa del genere. Insomma, era impossibile che quei due stessero dalla stessa parte! Stentava a credere a ogni singola parola del pilota
"Amico, ti dico che c'è qualcosa che unisce quei due, hai visto anche tu come combattevano e Kylo Ren, non hai idea delle sue reazioni quando c'è Rey di mezzo"
Ma l'assaltatore era cocciuto..
"Rey non ci tradirebbe, mai. Lo so. Lo sento"

Poe non sapeva come prenderla, di solito quando una donna spezzava lui il cuore, cosa rara, andava ad ubriacarsi e finiva in dolce compagnia.
Ma questa volta era diverso: aveva visto in Rey una purezza difficile da scordare, un coraggio ed un ardore che in poche occasioni aveva incontrato.
Non capiva come potesse esser caduta nelle grinfie di quel tipo mascherato.
Doveva essere qualche trucchetto, qualcosa nella sua mente, forse Finn aveva ragione.
Ma Leia aveva detto lui di lasciar perdere, era qualcosa più grande di tutti loro, più della ribellione.
Il generale non aveva mai incolpato i due e, una volta che furono scemati tutti i sospetti, Finn e Poe vennero rilasciati.
Il più contento sembrava BB-8.

La principessa parlò a lungo con il pilota, voleva sapere quanto più possibile su suo figlio e anche su Rey.
Vedeva la speranza in lei scemare, temeva che la ragazzina di Jakku avesse voltato le spalle a loro.
Lo pensavano tutti, tranne l'assaltatore: sapeva che Rey sarebbe tornata per loro, c'era una spiegazione.
Poe non ne dubitava.

Finn era quasi sempre con Rose: la ragazzina aveva ripreso conoscenza e si era riabilitata quasi del tutto. Il pilota una volta aveva sorpreso quei due a darsi un tenero bacio, sembravano due bambini alla prima cotta; i due erano stati in imbarazzo per ore.
Poe invece aveva tantissimo tempo libero.
Apprese da alcuni ufficiali che era impossibile attaccare il Primo Ordine ora, in quanto il generale Hux era stato ucciso e Kylo Ren era disperso e ricercato: si trovavano senza un capo, i vari ufficiali di rango medio alto si erano ritirati sopra una base non nota e si vociferava dell'arrivo di un nuovo Leader Supremo, forse allievo di Snoke.
Ma senza neppure un indizio non potevano far nulla.
Così il ragazzo passò i giorni tra attrezzi e ronde sul caccia, le notti in compagnia di un'altro pilota, una donna dai capelli blu, Osha.
Pensava comunque spesso a Rey, non voleva uscire dalla testa, non capiva.
Il sesto giorno dalla sua fuga, mentre stava sistemando i reattori del X Wing sembrò anche di sentirla, fu strano.
La sua voce pareva un eco.
"Poe.."
"Rey?..."
Ma non c'era nessuno.
"...Dannata ragazzina, mi sta facendo uscire di testa!"
Non la odiava, assolutamente.
Era preoccupato, molto.
Si sentiva uno stupido, perché nessuna aveva mai resistito al suo fascino, invece con Rey era stato diverso.
Provava affetto per lei, ma comprese che i demoni della ragazza banchettavano con quelli del cavaliere di Ren.
Sperava di non ritrovarsela come nemica.
Passò una settimana e il generale Organa diede l'ordine di evacuazione della base su Dantooine: erano stati scoperti, qualcuno si era infiltrato tra fila ribelli con il solo scopo di passare informazioni.
Dovettero prepararsi in fretta, non che avessero molto da impacchettare.

Un vecchio incrociatore fu rimesso in moto, una volta avvenuto il salto a velocità luce sarebbero stati irrintracciabili per un po'.
Non c'era ancora alcuna risposta al segnale di aiuto di Leia.
Poe non riusciva a stare con le mani in mano, doveva agire.

Mentre stavano organizzando i turni di ronda, la sirena prese a suonare: il Primo Ordine era lì, dopo pochissime ore.
Salirono tutti sulle navi, Poe avvertiva l'adrenalina scorrere nelle vene.

Fuori c'erano caccia tie ovunque, era un inferno.
Diversi Ala X della resistenza furono abbattuti velocemente, dalla radio le notizie non erano buone
"Hanno preso il generale Organa, ripeto, Leia è stata catturata, ritiratevi, dobbiamo proteggere la base"

Poe questa volta avrebbe eseguito gli ordini, lo doveva a Leia, doveva trovarla per il bene della ribellione.

Fu un solo secondo in cui si lasciò trasportare dalla preoccupazione per il Generale, un secondo: la navicella fu colpita e precipitò a terra, rovinosamente.
Prima che Poe chiudesse gli occhi ripensò a Finn, a Leia, a tutti gli amici che si erano traformati in famiglia, e a Rey.
Non avrebbe perso la speranza, nemmeno ora, Poe Dameron avrebbe sperato.
Questo aveva imparato dalla resistenza.
Dopotutto, era feccia ribelle.



-Angolo Autrice-
Piccolo, rapido ma necessario spaccato su cosa avviene nella Resistenza durante l'assenza di Rey.
Come al solito aspetto i vostri pareri, grazie che continuate a leggermi,
Federica

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Capitolo 24
*** First ***


You fascinated me
Cloacked in shadows and secrecy
The beauty of a broken angel

I ventured carefully
Afraid of what you thought I'd be
But pretty soon I was entangled

You take me by the hand
I question who I am

Teach me how to fight
I'll show you how to win
You're my mortal flaw
And I'm your fatal sin
Let me feel the sting
The pain
The burn
Under my skin

Put me to the test
I'll prove that I'm strong
Won't let myself believe
That what we feel is wrong
I Finally see what
You knew was inside me
All along

That behind this soft exterior
Lies a warrior

My memory refused
To separate the lies from truth
And search the past
My mind created

I kept on pushing through
Standing resolute which you
In equal measure
Loved and hated

You take me by the hand
I'm seeing who I am

Teach me how to fight
I'll show you how to win
You're my mortal flaw
And I'm your fatal sin
Let me feel the sting
The pain
The burn
Under my skin

Put me to the test
I'll prove that I'm strong
Won't let myself believe
That what we feel is wrong
I Finally see what
You knew was inside me
All along

That behind this soft exterior
Lies a warrior

Lies a warrior...

You take me by the hand
I'm sure of who I am

Teach me how to fight
I'll show you how to win
You're my mortal flaw
And I'm your fatal sin
Let me feel the sting
The pain
The burn
Under my skin

Put me to the test
I'll prove that I'm strong
Won't let myself believe
That what we feel is wrong
I Finally see what
You knew was inside me
All along

That behind this soft exterior
Lies a warrior

The pictures come to life
Wake in the dead of night
Open my eyes
I must be dreaming

Clutch my pillow tight
Brace myself for the fight
I've heard that seeing
Is believing.


Altri testi su: http://www.testimania.com/testi/testi_beth_crowley_143504/testi_other_219066/testo_warrior_1879580.html
Tutto su Beth Crowley: http://www.musictory.it/musica/Beth+Crowley

[ You fascinated me
Cloacked in shadows and secrecy
The beauty of a broken angel
I ventured carefully
Afraid of what you thought I'd be
But pretty soon I was entangled
You take me by the hand
I question who I am
Teach me how to fight
I'll show you how to win
You're my mortal flaw
And I'm your fatal sin
Let me feel the sting
The pain
The burn
Under my skin
Put me to the test
I'll prove that I'm strong
Won't let myself believe
That what we feel is wrong
I Finally see what
You knew was inside me
All along
That behind this soft exterior
Lies a warrior
My memory refused
To separate the lies from truth
And search the past
My mind created
I kept on pushing through
Standing resolute which you
In equal measure
Loved and hated
You take me by the hand
I'm seeing who I am
Teach me how to fight
I'll show you how to win
You're my mortal flaw
And I'm your fatal sin
Let me feel the sting
The pain
The burn
Under my skin
Put me to the test
I'll prove that I'm strong
Won't let myself believe
That what we feel is wrong
I Finally see what
You knew was inside me
All along
That behind this soft exterior
Lies a warrior
You take me by the hand
I'm sure of who I am
Teach me how to fight
I'll show you how to win
You're my mortal flaw
And I'm your fatal sin
Let me feel the sting
The pain
The burn
Under my skin
Put me to the test
I'll prove that I'm strong
Won't let myself believe
That what we feel is wrong
I Finally see what
You knew was inside me
All along
That behind this soft exterior
Lies a warrior
The pictures come to life
Wake in the dead of night
Open my eyes
I must be dreaming 
Clutch my pillow tight
Brace myself for the fight
I've heard that seeing
Is believing. ]
You fascinated me
Cloacked in shadows and secrecy
The beauty of a broken angel

I ventured carefully
Afraid of what you thought I'd be
But pretty soon I was entangled

You take me by the hand
I question who I am

Teach me how to fight
I'll show you how to win
You're my mortal flaw
And I'm your fatal sin
Let me feel the sting
The pain
The burn
Under my skin

Put me to the test
I'll prove that I'm strong
Won't let myself believe
That what we feel is wrong
I Finally see what
You knew was inside me
All along

That behind this soft exterior
Lies a warrior

My memory refused
To separate the lies from truth
And search the past
My mind created

I kept on pushing through
Standing resolute which you
In equal measure
Loved and hated

You take me by the hand
I'm seeing who I am

Teach me how to fight
I'll show you how to win
You're my mortal flaw
And I'm your fatal sin
Let me feel the sting
The pain
The burn
Under my skin

Put me to the test
I'll prove that I'm strong
Won't let myself believe
That what we feel is wrong
I Finally see what
You knew was inside me
All along

That behind this soft exterior
Lies a warrior

Lies a warrior...

You take me by the hand
I'm sure of who I am

Teach me how to fight
I'll show you how to win
You're my mortal flaw
And I'm your fatal sin
Let me feel the sting
The pain
The burn
Under my skin

Put me to the test
I'll prove that I'm strong
Won't let myself believe
That what we feel is wrong
I Finally see what
You knew was inside me
All along

That behind this soft exterior
Lies a warrior

The pictures come to life
Wake in the dead of night
Open my eyes
I must be dreaming

Clutch my pillow tight
Brace myself for the fight
I've heard that seeing
Is believing.


Altri testi su: http://www.testimania.com/testi/testi_beth_crowley_143504/testi_other_219066/testo_warrior_1879580.html
Tutto su Beth Crowley: http://www.musictory.it/musica/Beth+Crowley

You fascinated me
Cloacked in shadows and secrecy
The beauty of a broken angel

I ventured carefully
Afraid of what you thought I'd be
But pretty soon I was entangled

You take me by the hand
I question who I am

Teach me how to fight
I'll show you how to win
You're my mortal flaw
And I'm your fatal sin
Let me feel the sting
The pain
The burn
Under my skin

Put me to the test
I'll prove that I'm strong
Won't let myself believe
That what we feel is wrong
I Finally see what
You knew was inside me
All along

That behind this soft exterior
Lies a warrior

My memory refused
To separate the lies from truth
And search the past
My mind created

I kept on pushing through
Standing resolute which you
In equal measure
Loved and hated

You take me by the hand
I'm seeing who I am

Teach me how to fight
I'll show you how to win
You're my mortal flaw
And I'm your fatal sin
Let me feel the sting
The pain
The burn
Under my skin

Put me to the test
I'll prove that I'm strong
Won't let myself believe
That what we feel is wrong
I Finally see what
You knew was inside me
All along

That behind this soft exterior
Lies a warrior

Lies a warrior...

You take me by the hand
I'm sure of who I am

Teach me how to fight
I'll show you how to win
You're my mortal flaw
And I'm your fatal sin
Let me feel the sting
The pain
The burn
Under my skin

Put me to the test
I'll prove that I'm strong
Won't let myself believe
That what we feel is wrong
I Finally see what
You knew was inside me
All along

That behind this soft exterior
Lies a warrior

The pictures come to life
Wake in the dead of night
Open my eyes
I must be dreaming

Clutch my pillow tight
Brace myself for the fight
I've heard that seeing
Is believing.


Altri testi su: http://www.testimania.com/testi/testi_beth_crowley_143504/testi_other_219066/testo_warrior_1879580.html
Tutto su Beth Crowley: http://www.musictory.it/musica/Beth+Crowley

Beth Crowley - Warrior








Kylo Ren era immobile, con la spada sguainata.
Rey di fronte a lui con solo la sua fedele staffa.

"Non sei pronta"
"Ti ho già battuto una volta."
La mente del giovane volò fino al loro duello sulla base Star Killer, dove era stato battuto da quella che credeva fosse una sempliciotta proveniente da un pianeta arido con tendenza a percepire la Forza.
Poi aveva scoperto fosse molto di più.

"Cosa aspetti Kylo Ren, attaccami! Mostrami la potenza dell'oscurità! O non sei capace di fare neanche quello?"
Rey.
La sua Rey.
Quelle parole non le appartenevano.
Non poteva attaccarla, era pietrificato.
Era Rey.
Eccolo di nuovo, il lampo di luce. La sua corazza scura era stata spezzata.
Spense la spada.
"Non posso"
Senti la Forza vertere nella direzione della ragazza, potenza bruta, scura.
Cercò di sfruttare il legame, di leggerle la mente, ma non si aspettava ciò che trovò: buio.
Nella testa della ragazza la luce accecante si era trasformata in ira, delusione, abbandono.
Tutte quelle emozioni che tanto aveva tenuto a bada nella vita, che la incatenavano sin da bambina, erano salite a galla ed ora le riversava contro il cavaliere.
Ben Solo era sparito, per lei esisteva solo Kylo Ren: la persona che l'aveva rapita, che aveva fatto del male ai suoi amici, che aveva ucciso suo padre, che l'aveva strappata dal posto che poteva essere casa sua; Rey era spezzata e da quella crepa vomitava incessate l'oscurità.
Ed era colpa di Ben.

Il cavaliere tremava.
Era davvero un mostro: aveva rovinato l'unica cosa positiva della sua miserabile vita, aveva spento quella luce.
"Si, sei un mostro. Ti ucciderò Kylo Ren, è quello che ti meriti!"
Le parole urlate erano cariche di odio, veleno per il cuore di Solo.
Rimase immobile.
Rey si gettò su di lui con una forza indomabile: i riflessi del Cavaliere erano allenati, riuscì a pararsi il volto appena in tempo.
La spada rossa bruciò di nuovo.
La ragazza continuava ad attaccare, implacabile.
Ben cercava di difendersi, sapeva che poteva vincere, sapeva di poterla schiacciare con poche mosse.
Ma non voleva.
Sentì di nuovo la luce pulsare nel suo cuore, mentre Rey si aggrappava sempre di più alla forza del buio.
Per un secondo comparvero gli occhi di sua madre, visti prima di partire, tristi, dolci e rassegnati: consumati da quell'eterna lotta, da quel continuo prevalere di una parte sull'altra.
Ben non voleva far parte di quel mondo ormai corrotto, marcio; non voleva essere una pedina nella lotta eterna tra due fazioni che si contendevano la supremazia da troppo tempo.
Un nuovo vigore sentì in lui.
Con uno scatto alzò la spada e colpì Rey, senza ferirla, gettandola a terra.
"Ora basta! Sono stufo!"
Gli occhi di Rey avevano uno strano colore.
"Sei solo un debole"
"No sta zitta, Rey! Sono stanco! Stanco di questa continua opposizione: Jedi, Sith, Impero, Repubblica, basta! Nessuno deve obbligarmi ad essere qualcosa. Io sono ciò che sono! Luce o buio, non lo so! Non mi importa, non dovrebbe neanche a te! Io sono Ben Solo e tu sei Rey. Basta dannarci per una guerra che non è nostra, basta tentare di respingere ogni emozione solo perché non è ciò che dovrebbe. Sono stanco."
Pronunciando quelle parole il cavaliere cadde sulle proprie gambe.
"Ben Solo. Hai detto Ben Solo."
Rey tremava, sembrava che la brutalità che l'aveva avvolta stesse scivolando via.
"Perdonami, ero accecata"
Entrambi erano privi di forze.
"Io non ho un posto, Ben"
La ragazza sembrava una fiamma di candela a corto di ossigeno.
"Tu hai me."
Rey gattonò verso il ragazzo per guardarlo più da vicino.
"Io non so cosa sono, non dopo ora, non ho certezze, non voglio ferire nessuno, non voglio ferirti Ben Solo"
Il cavaliere si sentì colpito al cuore, anche lei voleva lui.
Nell'anima non avvertiva più distintamente buio e luce, sentiva qualcosa di diverso, come se l'argine che delimitava le due fazioni si fosse frantumato.
Era spaventato.
"Ben...non avere paura. Sento lo stesso."
Così dicendo la ragazza si portò una mano al cuore.
Senza capire come, i due furono vicini.
Unirono le mani, la Forza vibrava tutto intorno, con una nuova intensità.
Una scarica trapasso i due che si ritrovarono uniti in un bacio caldo; questa volta non c'era urgenza o disperazione, ma consapevolezza: erano lì, ora, insieme.
Le labbra si accarezzavano a vicenda con calma, come a non voler perdere un singolo istante di quel momento.
Ben si sentiva insaziabile, voleva assaporare la pelle di lei, centimetro dopo centimetro.
Le mani della ragazza scorrevano sotto la sua maglia, soffermandosi su ogni cicatrice, come a volerle far proprie.
Si separano, increduli, affannati.

Ben era arrivato ad un punto in cui si sentiva di dover chiudere con il passato, di dover iniziare a far rimarginare tutte le ferite.
Aveva tutto ciò che desiderava davanti a lui.
Un istinto parzialmente sconosciuto prese possesso del suo corpo, si aggrappò alla ragazza con un impeto che fece rotolare entrambi goffamente a terra.
Rey era rossa e sudata, percossa da piccole scosse.
Ben riprese a baciarla, con più foga, spingendo le labbra sul suo collo, sulla spalla, per poi risalire fino all'orecchio, sfiorando la pelle con le labbra.
La ragazza lo teneva per la testa: sentiva le sue mani immerse nei capelli, la sentiva sotto di lui.
Poi lo prese per le spalle e con un gesto inaspettato la situazione si ribaltò: Ben era steso a terra con il corpo di Rey che premeva sul suo, gli occhi della ragazza erano fuoco.
Fece per tirar su la maglia del ragazzo, rimanendo incastrata goffamente fra il tessuto e le braccia.
"Sei proprio una sciocca ragazzina"
Ben si sfilò la maglia e riprese a baciarla ma Rey si stacco, voleva vederlo.
Con le dita percorse il profilo di ogni muscolo, il cavaliere capì che era inesperta tanto quanto lui: lasciò che lo osservasse, era piacevole sentire lo sguardo di lei addosso.
Poi chinò la testa e posò le labbra su ogni piccolo segno della pelle, lentamente, insopportabilmente piano.
Non resisteva più.
La prese e la strinse fra le sue braccia, accarezzandole la schiena e baciandole la punta del naso.
Le loro menti erano indissolubilmente legate, forse per sempre.
"Ben...io..io..."
Senza che lei parlasse, senza che finisse la sua frase, la consapevolezza dell'esistenza di un sentimento custodito nel profondo delle loro anime lo colpì in pieno sul cuore.
"Zitta, anch'io."
Pochi secondi in cui si guardarono nell'anima e poi esplose quella passione tenuta tanto a bada, rinchiusa.
Ben sentiva un desiderio incontrollato che guidava ogni suo gesto, i piccoli bottoni della camicia nera della giovane Rey saltarono tutti via: la guardò come un uomo nel deserto guarda l'acqua, dopo giorni di sete.
Percorse centimetro dopo centimetro la piccola fossetta che percorreva il suo corpo, dal basso ventre fino sotto i seni, stretti una fascia di tessuto.
L'istinto prese il sopravvento e dopo pochi, imbarazzanti secondi si ritrovarono nudi, non solo nel corpo, ma soprattutto nell'animo.
Divennero una cosa sola: i loro corpi divennero uno solo, le loro labbra anche, le loro menti ormai non si distinguevano più in due persone, ma una sola.
Anche la loro Forza divenne una cosa sola: il pavimento del tempio fu attraversato da una crepa.
Le menti esplosero insieme ai loro corpi, la pelle di ben era percorsa da brividi di piacere, sentiva il corpo di Rey irrigidirsi sotto di lui per lo stesso motivo.
"Ben.."
"Rey"
Ogni contatto fra i loro corpi creava un'esplosione di Forza, le bocche continuavano a danzare ansimanti.
Poi fu come avere l'intera galassia nella testa, ogni singola stella non riusciva però a bruciare come i loro cuori e le loro anime in quel momento.
Ben sentiva le lame che lo avvolgevano finalmente dissolte, sapeva di preciso cosa provava.
Voleva urlarglielo, ma lasciò che fosse il suo cuore a parlare, esprimendosi attraverso quel filo rosso che gli aveva tenuti insieme tutto il tempo.
Rey tramutò in parole quel sentimento.
"Ti amo"
Il cavaliere si sentiva completo.
"Lo so"








-Angolo Autrice-
OK.
Ho molta paura delle vostre reazioni, sono stata indecisa fino all'ultimo riguardo questo capitolo...
Non dico altro, sono in ansia ahah
La canzone per intero c'è perchè le parole sono TROPPO adatte, leggetela mi raccomando oppure ascoltatela!
Aspetto vostri pareri!
(La citazione HanLeia ci sta. Sentivo che DOVEVO farlo. Chissà quante volte il Ben bambino aveva sentito i suoi parlare così)
Un bacio, a domani!
Federica

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Capitolo 25
*** Red ***


But you tell me that you love me, more than I could understand
And you still call me, to come as I am

You want my faith
You want my doubt
The things I don't wanna talk about
All that's broken, healed, and somewhere in between
I will lay it at your feet, and I won't hold back anything
'Cause what you want is all, what you want is all of me

You know every single heart beat
You know every breath I breathe
All the sin that held me captive, before mercy set me free
You are the God of new beginings, you will never walk away
Your arms are open, so I won't be afraid!

To bring my faith

To bring my doubt
The things I don't wanna talk about
All that's broken, healed, and somewhere in between
I will lay it at your feet, and I won't hold back anything
'Cause what you want is all, what you want is all of me
Ashes Remain - All of Me








Rey si sentiva più forte, completa, era qualcosa che non aveva mai provato.
Ora, mentre Ben la accarezzava con le sue lunghe dita, dalle natiche salendo lentamente fino alla nuca, era in pace.
Piccole scosse di piacere percorrevano ancora il suo corpo.
Rimasero così, vicini e un po' impacciati, fino al tramonto; poi grosse nubi cariche di tempesta riempirono il cielo e decisero di tornare ai rifugi.
La ragazza non voleva metter piede di nuovo nella realtà, stava bene in quell'istante, Ben dovette sentire il suo pensiero, così la prese per il mento e la baciò con una passione non impetuosa, ma lenta e scottante.
Percepirono di nuovo la Forza pulsare e il tempio fu attraversato da ulteriori crepe: anche la figura a mosaico che rappresentava il buio e la luce si spaccò, quasi simbolicamente.
I due risero: avevano combinato un disastro.
Era la prima volta che Rey sentiva la risata di Ben, le riempì il cuore di una tale gioia: era bellissima.

Dopo di che si rivestirono e scesero dall'altura, in silenzio.

Rimasero zitti per tutta la sera, non servivano parole tra loro, non più.
Mangiarono cibo essiccato intorno al fuoco, poi Ben fece per andare nel proprio rifugio, ma Rey lo fermò
"Resta. C'è posto per due persone...non voglio sentirmi più sola."
Il cavaliere non desiderava altro: sistemò una piccola stuoia accanto alla branda, avrebbe accettato anche il pavimento fangoso per lei.
Iniziò a scrosciare la pioggia, violentemente; Rey ne era ancora affascinata:  non l'aveva vista per una vita intera, per anni aveva patito per un sorso d'acqua e ora ne vedeva così tanta cadere dalle nuvole.
"Esci con me?"
"Cosa?"
"Voglio sentire la pioggia"
"Che cosa stupida"
Rey si sentì offesa e senza guardarlo uscì sotto le gocce fredde e ventate.
A braccia aperte chiuse gli occhi inclinando il viso verso l'alto, stese i palmi delle mani per assorbire meglio quelle punte di fresco che precipitavano.
Rey sorrise, si sentiva bene dopo tanto, troppo, tempo.
Due braccia la presero per i fianchi e grandi mani fecero pressione sulla sua pelle, le labbra di Ben salirono sul suo collo fino ad arrivare alla bocca della ragazza.
Dopo di che si allontanarono.
"Non credo di riuscire a sopportare tanta bellezza in un solo giorno"
Ben era colpito da quelle parole, le prese saldamente la mano.
Rientrarono nel rifugio e si addormentatono, riscaldati dal calore del fuoco e delle loro anime.

Il mattino seguente si allenarono insieme
"Devi ancora battermi ragazzina"
"Oh vedremo Ben Solo"
Tra fendenti di spada laser e la staffa che roteava ogni tanto c'era qualche bacio, lieve e appena sfiorato, dettato dall'irresistibile forza calamitica che legava i due.
Si sentivano strani, era tutto così nuovo.
Rey non sapeva molto dell'amore, su Jakku aveva visto poche donne, tutte sfruttate per il mero piacere dei loro padroni.
Ma ora comprendeva quel sentimento di cui tanto aveva sentito parlare: l'aveva aspettato nei suoi genitori, cercato in Han Solo, forse in Finn, nelle persone che incontrava.
Ma l'appartenenza che cercava era davanti a lei.
Mai avrebbe immaginato tutto questo, mai.

I giorni seguenti passarono così, tra allenamenti e notti passate a stringersi le mani, a volte cedendo al desiderio e ritrovandosi a condividere la branda o il pavimento.
Sembrava un idillio perfetto.

Rey sentiva i suoi muscoli diventare più resistenti, stava migliorando dal punto di vista fisico: era più agile e oramai possedeva una certa tecnica.
Un paio di volte era riuscita ad atterrare il cavaliere, nonostante la differenza palese tra i due.
L'allenamento dava i suoi frutti e lei si sentiva più forte che mai, anche nell'anima.
Percepiva la Forza come parte integrante di se, era tutt'uno con essa.
Dopo poco meno di una settimana le provviste finirono, Rey non voleva saperne di nutrirsi del puzzolente latte azzurrino che prendeva sempre Luke.
Decisero di andare al Falcon a prendere altro cibo disidratato e qualche cambio.
Nella nave si divisero: Rey andò a riparare alcuni piccoli guasti in plancia mentre Ben si occupò delle provviste.
La ragazza vide una piccola spia rossa illuminarsi con insistenza, spinta dalla sua consueta curiosità pigiò sul bottone: un raggio blu proiettò una figura semi trasparente, un ologramma.
"...ibelle, mi sentite?"
Era uno strumento per le comunicazioni.
"Un momento, sta funzionando! Rey? Sei Rey? Finn ci sono riuscita!"
Una ragazza con occhi sottili le stava parlando tramite un ologramma, ma cosa c'entrava Finn?
"..Rose! Ce l'hai fatta! Ah ragazza, sei un fenomeno!"
Finn, c'era anche lui. I due ologrammi risero.
Rey era confusa.
"Rey? Rey mi vedi?"
"Io..Finn sei davvero tu?"
Le mancava il suo amico, stentava a credere che stesse sentendo davvero la sua voce dopo tutto quello che era successo.
"Si diamine! Sono ore che proviamo a contattare quella ferraglia, Rey dove sei? Cos'è successo?"
La ragazza avvampò, ringraziando silenziosamente che l'amico non potesse distinguere i colori tramite ologramma.
"È...una lunga storia."
"Stai bene?"
"Si, Finn, direi di si."
"Rey.."
La voce di Ben fece capolino dall'altra stanza, precedendo la sua figura.
Il cavaliere le passò una mano con delicata sicurezza sul viso
"Cosa sta succedendo?"
Finn iniziò a dare di matto, urlando
"Rey?! Cosa ci fai lui con te? Rey cosa ti ha fatto? Perchè non sei scappata? Perchè non l'hai ucciso? Sporco assassino! Devi lasciarla!"
Rey avvertì l'equilibrio di Ben tentennare, ma lei in risposta strinse la sua mano.
"Finn, è con me, siamo insieme"
La bocca dell'assaltatore si spalancò in un'espressione indecifrabile, buffa e melodrammatica
"Rey... non capisco"
"Finn, fidati di me."
"Dovrei darti un messaggio privato riguardante la Resistenza, ma con lui li.."
I due ragazzi si guardarono in cagnesco, Rey roteò gli occhi.
"Poche chiacchiere, parla!"
L'espressione di Finn mutò radicalmente, rivolse verso Ben uno sguardo carico di rancore.
"Ci hanno attaccati Rey, il Primo Ordine. Pare abbiano un nuovo leader supremo, è un disastro.."
"..Finn?"
Lo sguardo del ragazzo era vuoto, velato di orrore.
"Finn."
"...Rey, Poe è...è.."
Ogni singolo muscolo della ragazza si irrigidì
"No."
"..è molto grave, non sappiamo se si riprenderà, il suo caccia è stato disintegrato, BB-8 è andato in cenere. Rey hanno preso Leia."
Ora anche Ben era rigido, i due si sentirono colpiti in pieno volto da un uragano.
"Devi tornare, Rey, ci serve aiuto."
"Come vi trovo?"
"Le coordinate son.."
La trasmissione si interruppe.
Erano di sasso.
"Rey. Dobbiamo fare qualcosa"
Ben bruciava, era caldissimo.
"Vieni qui.."
Lo strinse in un abbraccio, ma appena furono così uniti una scossa di pura energia attraversò il corpo della ragazza.
Cadde a terra, senza conoscenza.

Rey vedeva tutto intorno buio, freddo e solitudine.
Improvvisamente si ritrovò in mezzo all'inferno: urla, fuoco, odore di morte; c'erano bambini che urlavano e soldati del Primo Ordine che sparavano.
Poi c'era Poe, lo vedeva come una fiamma di candela che sta per spegnersi "no! No Poe!"
Ma un'onda invisibile la scaraventò nella direzione opposta.
Trovò il proprio polso legato da un filo rosso, lo seguì e vide all'altro capo Ben: anche il suo polso era attorcigliato dal filo.
Corse verso di lui, aveva paura, lo strinse forte
"Mi dispiace Rey"
E il filo si spezzò, lasciando la ragazza precipitare sola nell'ombra.

Quando riapri gli occhi era cullata tra le braccia di Ben, sentiva le proprie guance umide.
"Ben.."
"Cos'è successo? Io..io.. ho avuto paura"
"Non lasciarmi Ben, ti prego."
"Mai."

Erano insieme, quella era solo una visione.
Ora dovevano agire per salvare la Resistenza, per salvare Leia.

Ma Rey continuava ad avere un brutto presentimento riguardo tutto ciò.




-Angolo Autrice-
PERDONO! Ho avuto il wifi rotto e sono in ritardissimo nel postare!
C'è diversa carne al fuoco in questo capitolo e, come spesso accade nei film di Star Wars, da ora gli eventi diventeranno più rapidi e, uhm, "movimentati".
Aspetto pareri!
Scusate ancora. un abbraccio
Federica

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Capitolo 26
*** Saber ***


When it rains, it pours
There will be blood in the water
Cold to the core
Faith falls hard on our shoulders
This is our time
No turning back
We could live, we could live like legends
This is our time
No turning back
We could live, we could live like legends
Ruelle - Live like Legends



"Rey, sei pronta?"
"Si."
"Devi battermi e non ti darò vantaggi"
"Sono pronta."
La ragazza doveva vincerlo, così avrebbe terminato il suo addestramento, così avrebbe ottenuto la sua arma.
"Attaccami"
Ispirò e con uno scatto avanzò verso Ben.
La staffa si scontrò con il braccio del ragazzo chea sua volta le sfiorò il fianco con la luce rossa della spada laser, bruciandola lievemente
"Non è pari"
"Al tuo nemico non interesserà"
Tentò di mandarlo a terra puntando alle gambe, ma il cavaliere comprese le sue intenzioni e con una sola mossa Rey si ritrovò con la schiena sul petto di lui, immobile
"Usi troppo i muscoli ragazzina"

Rey lasciò cadere la staffa, nel corpo a corpo era più agile, ma Ben era comunque due volte lei.
La Forza.
La sentì, vicina e densa.
Chiuse gli occhi, lasciò che fosse lei a guidarla: in pochi secondi si liberò dalla morsa del ragazzo, spiazzandolo con un colpo al fianco.
Con il ginocchio colpì il suo addome e velocemente mirò alle giunture delle gambe: Ben era a terra, Rey trionfante su di lui.
"Sei stata brava"
"Non ho finito di certo"
Rey si accovacciò verso il ragazzo, sfiorando il suo naso con le labbra per poi staccarsi repentinamente.
Ma il cavaliere reagì violentemente a quel tocco e la prese per le spalle, strattonandola verso di lui.
Erano naso a naso.
"Non provocarmi, ragazzina, dobbiamo sbrigarci"
Quelle parole sussurrate all'orecchio con voce gutturale fecero sprigionare nella ragazza un turbinio di sensazioni.
Ben le diede un bacio solo, mordendole un labbro, poi si alzarono.
"Ora prendi queste cose.."
Allungò verso di lei oggetti metallici e un cristallo azzurro
"...il cristallo di Skywalker e tutto ciò che serve per realizzare un'arma."
Sorrise, sembrava fiero di lei.
"Va, piccola rottamaia, che la Forza sia con te"
"Grazie, Maestro"
L'aveva chiamato Maestro? Rey si stupì delle sue stesse parole, ma non quanto Ben: la fissò con occhi lucidi e carichi di gratitudine.
Quakcuno credeva realmente in lui.

La ragazza salì fino al tempio, staffa sulle spalle, ripensando a come fosse totalmente diversa la sua vita ora.
Aveva uno scopo, aveva qualcuno, la sua esistenza era finalmente in pace.

Se solo non fosse per quella brutta sensazione che la pervadeva.
Ma non poteva perdersi in sciocche supposizioni, avrebbe fatto tutto il possibile per salvare la Resistenza, per portare nuova speranza, con Ben

Il tempio era silenzioso.

Ricordò i vari insegnamenti di Ben.

Si sedette a terra, poggiando tutto l'occorrente davanti a lei.
Chiuse gli occhi e percepì la Forza.
Trovò il cristallo, lo sentì pulsare attraverso la propria anima.
Con la voce della mente pronunciò le parole che le erano state insegnate:
"Il cristallo è il cuore della lama.
Il cuore è il cristallo del Jedi.
Il Jedi è il cristallo della Forza.
La Forza è la lama del cuore.
Tutti sono interconnessi:
Il cristallo, la lama, il Jedi.
Tu sei uno."

Non era più sicura di potersi definire Jedi, ma doveva sforzarsi.

Tutto vibrava, fuori e dentro di lei, sentì il rumore di qualcosa che si spezzava, ma si sforzò di non aprire gli occhi.
Una luce, poi calore e Forza tutto intorno.
Qualcosa cadde a terra, producendo suono metallico, l'aria si rilassò
Ce l'aveva fatta?
Sì, lo sentiva.
Sollevò le palpebre e prese in mano la sua arma: fu sorpesa da vedere pezzi della sua staffa fusi con altri metallici, il bottone di accensione era pronto per essere pigiato.

Una spada a doppia lama, azzurra.

Ecco la sua arma.

Subito si sentì legata ad essa, era sua.


"Ben, ce l'ho fatta!"
Rey sorrideva, era pronta, si sentiva tale.
Il ragazzo la prese fra le braccia, sollevandola da terra: il gesto lasciò entrambi piacevolmente sorpresi.
Risero.
"Brava ragazzina, ora che si fa?"
Un vento che portava pioggia iniziò a soffiare in modo violento.
"Devo recuperare la sorgente del segnale della comunicazione, posso rintracciare le coordinate, e poi.."
"..poi salveremo mia madre. Forse la galassia."
Non si toccarono, non serviva, i loro occhi bastavano a darsi Forza.
Rey si diresse verso il Millennium Falcon, Ben invece avrebbe recuperato le loro cose dal rifugio.

La Jedi, o non Jedi, effettivamente non lo sapeva, riuscì a rintracciare l'origine del segnale dopo pochi minuti.
Non erano più su Dantooine, erano su inserire Ansarra.
Ben arrivò pochi istanti dopo, erano pronti a partire.
Questa volta fu lei a mettersi al posto del pilota, facendo imbronciare Ben, era proprio cocciuto.
Il Falcon si alzò in volo, entrando in velocità luce.
Dopo qualche ora furono a destinazione.
Il viaggio fu teso e silenzioso, ad intervalli regolari si controllavano a vicenda tramite il loro legame.

Mentre atterravano furono circondati da diversi caccia, pronti ad attaccare: non poteva biasimarli considerando il loro ultimo incontro.
Questa volta Ben e Rey uscirono mano nella mano, ma non c'era dolcezza, c'era sostegno reciproco, Forza.
Finn era lì, la piccola ragazza di nome Rose anche.
Appena lo sguardo dei due amici si incrociò non potettero resistere: Rey lasciò la mano di Ben e corse verso Finn, così come stava facendo lui; si abbracciarono, forte, le era mancato quell'affetto sicuro e familiare, era stato il suo primo amico.
Percepì una certa tensione provenire dal giovane Solo, ma poi lo sentì arrivare dietro di lei, un po' tentennante.
"Tu sei Rey! Finalmente! Io sono Rose, Finn mi ha fatto una testa enorme, parla di te di continuo!"
Rey arrossì.
"E tu sei.." Rose non finì la frase, un'aura scura aleggiava intorno Ben.
"Lui è Ben Solo"
Finn era confuso: in silenzio guardava storto Rey.
Proprio non capiva.
"Finn...dov'è?"
Poe. Voleva vederlo...
"Seguimi"
La base era ricavata all'interno di un costone roccioso, al suo interno c'erano piccoli corridoi.
Tutti erano in fermento, indaffarati, ma trovarono comunque tempo di fissare lei e Ben, soprattutto Ben.
Entrambi portavano ancora segni di lotta sui propri corpi, la ragazzina della resistenza e Kylo Ren.
Nessuno capiva.

L'infermeria era piena, tanti, troppi feriti erano stesi su piccoli letti bianchi.
Poe.
Era lì, un'ustione percorreva tutto il suo collo, il suo viso era pieno di graffi e le labbra che Rey ricordava perfette erano ora gonfie, distorte in una smorfia innaturale, segnate da un profondo taglio.
"Il resto del corpo è messo peggio"
Fu Rose a parlare.
Rey sapeva cosa fare: la Forza aveva aiutato lei e Ben quando erano messi peggio, poteva farcela.
"Ben."
"Non posso, non ne sono capace"
Ovviamente il cavaliere era nella sua testa.
Tutti stavano guardando loro, soprattutto Finn, era perplesso.
"Prendi la mia mano, possiamo farcela, insieme"
Con poca convinzione il ragazzo le strinse le dita, Rey posò la mano libera sul corpo del pilota.
La ragazza sentiva Ben rigido, a disagio, non credeva in se stesso.
Per la seconda volta le fu chiaro cosa fare.
Prese il volto del cavaliere tra le mani, portandolo alla propria altezza.
"Non sei solo, ricordi? Mai più. Siamo legati, per sempre. Puoi farcela, sei tu la mia forza."
E dolcemente posò le labbra su quelle di lui, solo per un secondo.
Finn era sconvolto, la sua bocca era spalancata, balbettò qualcosa che nessuno comprese.
In quel momento Rey e Ben erano uniti, la Forza scorreva tramite loro, fino al corpo di Poe.
"Aiutalo"
Un ordine, semplice e chiaro.
L'energia sprigionata dai due riempì l'aria: tutti erano sorpresi, quasi spaventati.
Ogni cosa prese a tremare, come a causa di un piccolo terremoto, poi Ben e Rey furono sbalzati violentemente via da qualcosa di invisibile.
Poe respirò: una boccata profonda, come di chi riemerge dall'acqua dopo esserci rimasto per troppo.
Ora respirava da solo, i suoi occhi erano aperti.
Non stava bene, certo che no, ma era fuori pericolo.
Le palpebre purpuree si sollevarono.
La ragazza incontrò lo sguardo del pilota.
"Rey?"
Lei andò ad abbracciarlo
"Grazie Poe, non te l'avevo ancora detto"
Le cose sembravano finalmente iniziare a risistemarsi, ma le sirene dall'arme iniziarono a suonare, distruggendo le flebili speranze
Rose preoccupata strinse il braccio di Finn
"Sono qui, sono già arrivati."
Tutti gli occhi erano sui due strani ragazzi, dotati di potente energia.
"Ben"
"Rey"
"Insieme?"
"Insieme"
E si avviarono verso l'uscita, seguiti da tutte le forze della Resistenza.
Erano diventati una nuova speranza.



-Angolo Autrice-
Scusate il ritardo! Purtroppo non sempre riesco a postare nel primo pomeriggio, la scuola sta diventando un inferno (che la Forza sia con me!)
Questo capitolo mi sembra più lungo, sensazione? Non lo so.
I nostri Rey e Ben sono arrivati a destinazione, dalla Resistenza.
Finn è molto wtf.
Spero vi sia piaciuto!
A domani,
Federica

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Capitolo 27
*** Kran ***


Under in my chest,
adrenaline in my veins
You better bring your best,
If you wanna play my game
 
You want a war,
You don't know what you're asking for
You want a war,
You don't know what you're asking
You want a war,
You don't know what you're asking for
You want a war, you want a war
 
Bring on the fire and bring on the storm
We'll still be here when it's all said and done
Burn down the bridges and tear down the walls
We'll still be standing invincible
Invincible
Ruelle - Invincible







Ben si sentiva si sentiva nel posto giusto, stava combattendo per Rey, per raggiungere l'equilibrio nella galassia, un nuovo ordine avrebbe osato dire.

Il Primo Ordine era marcio, ora capiva, dalla Resistenza però si poteva ricavare qualcosa.

Fuori dalla base c'erano decine di stormtrooper pronti all'attaco, in alto la nave che una volta era di Kylo Ren osservava il tutto silenziosa.
Poi sentì, avvertì la presenza di lui ed ebbe paura.
Lui era lì.

"Finn? Qual è il piano?"
Rey era piacevolmente sconvolta: Ben aveva chiamato l'ex assaltatore con il proprio nome e non con appellativi strani.
Il ragazzo era ancora più confuso.
"Ehm...non c'è un piano, siamo pochi rispetto a loro e non abbiamo un capo, i caccia sono stati quasi tutti disintegrati.."
"Abbiamo il Falcon! Ma.. dov'è Chewbecca?"
"Da quando è sparita Leia non l'abbiamo più visto, alcuni l'hanno visto prendere una piccola nave."
Al cavaliere Rey sembrava triste, il wookie l'aveva aiutata in tutto.
Ben non era particolarmente legato a quella figura, non più: aveva ricordi poco nitidi di quando era bambino e andava a nascondersi fra la sua pelliccia ogni volta che rompeva qualcosa, ma nient'altro.

"Ben, ci sei?"
"Si"
"Io prendo il Falcon, tu resta qui, aiutali."
Il cavaliere la guardò negli occhi e avvertì una strana preoccupazione, qualcosa non andava: la ragazza era spaventata.
Fecero per dividersi, ma in quell'istante le legioni del Primo Ordine avanzarono all'attacco, la Resistenza rispose.
Fuoco contro fuoco.
Le due spade laser si illuminarono: Ben si sentiva più potente che mai, combatteva con la Forza dentro di se, la utilizzava e non si limitava ad infilzare con la sua arma.
Anche Rey parve più forte, più sicura.
In pochissimo tempo avevamo abbattuto più troopers loro che i soldati ribelli.
Poi gli assaltatori si fermarono, apparentemente senza motivo.
La sinuosa nave scese fino a terra, una figura vestita di nero con una maschera argentata uscì fuori.
"Kylo Ren"
Era lui.
Ben tremava, non aveva mai avuto paura, non così: ora aveva tutto da perdere.
Un altro cavaliere di Ren era a capo del primo ordine, il ragazzo lo conosceva: era sempre stato il favorito di Snoke poiché totalmente e incondizionatamente devoto all'oscurità, il suo nome era Kran.
Kran aveva sempre serbato odio nei confronti di Kylo Ren, lo riteneva debole.
In una sola occasione si erano trovati insieme, poco dopo aver lasciato il tempio di Luke; Kran era un uomo sicuro e potente nell'oscurita, mentre Ben era un ragazzo distrutto e confuso.
Quando Snoke aveva scelto il ragazzino, avvantaggiato dalla sua discendenza, l'altro cavaliere aveva giurato silenziosamente vendetta.
Ora erano uno davanti l'altro.
"..Ben?"
Rey.
No, doveva andar via di lì, non poteva batterlo.
"Io non me ne vado."
"Sciocca, scappa, ti prego"
In risposta la ragazza accese la sua arma di luce.
Anche Kran illuminò la sua spada, era elegante, di un rosso vivo e stabile, non come quella di Ben.
Il cavaliere capì che l'unico modo per salvare la ragazza era affrontare il suo rivale.
Con un'ondata di forza scaraventò Rey via.
"Scusa" le disse con la mente.
Percepiva la rabbia di lei, ma non badò a questo.
Corse verso Kran, consapevole delle sue scarse possibilità.
Fu sbalzato via, atterrato, dalla Forza di lui.
Poi sentì la gola stringersi e il corpo strofinare sul suolo, si ritrovò i piedi del nemico sotto il viso
"Traditore schifoso"
La figura nera davanti a lui immerse la spada rossa nella spalla del cavaliere, suscitando urla di dolore.
"Sei debole, lo sei sempre stato. Ah, ho tua madre, sarà un piacere chiacchierare con lei"
La voce proveniva metallica da dietro la maschera, accompagnata da una risata ghiacciante.
Ben non riusciva a parlare, l'ultima cosa che vide fu il piede di Kran sulla propria faccia, poi buio.

Sollevò le palpebre, sentiva dolore alla spalla.
"Ben!"
Due esili braccia lo strinsero, stava già meglio.
"Sono passati due giorni, la tua ferita non era grave ma tu non ti svegliavi, ho creduto.."
Rey iniziò a piangere, questa volta fu lui a tirarla a se.
"Rey, lo sai."
"Lo so."
Dopo un controllo restio da parte dei medici della base il cavaliere andò con Rey in una delle tante stanze, tutte uguali, ricavate nella roccia.
"Resta, Rey"

Erano vicini, stretti, soli, come non lo erano dall'isola.
Dapprima tentennò, poi posò le proprie labbra sulla bocca di lei, che rispose immediatamente.
Incrociarono le gambe per stare più vicini.
Ma a Ben non bastava la sua bocca.
Con le labbra tracciò una strada dall'orecchio fino alla punta della spalla, strappandole la casacca, scendendo fino all'ombelico per poi risalire.
Sentì il corpo di Rey fremere.
La ragazza con delicatezza sfilò la maglia sporca ancora di sangue e accarezzò la nuova ferita
"Quando la smetterai di tentare di farti ammazzare, Ben Solo?"
Risero entrambi.
Stavano egoisticamente bene.
Si ritrovarono di nuovo l'uno nel corpo dell'altro, dolcemente uniti.
Intorno a loro c'era il nulla, quello che contava erano le loro menti, legate come i loro corpi.
"Ti amo Ben Solo, o in qualsiasi modo tu voglia farti chiamare, ricordalo"
"Ti amo Rey"
Si sentivano sempre a disagio a pronunciare quelle parole, conoscevano i loro sentimenti, ma dirlo ad alta voce rendeva tutto più grande.
Rimasero così, con i nasi che si sfioravano, a dormire fino al mattino seguente.

All'alba uscirono per allenarsi, c'era una sala vuota.
"Andiamo dolcezza, vediamo se hai davvero imparato qualcosa"
Andarono avanti per alcune ore, suscitando la curiosità di diversi osservatori.
Soprattutto Finn: rimase ad osservarli tutto il tempo e capì che Poe aveva ragione.
Il pilota si era quasi rimesso, il problema restava l'ustione, ma aveva la pelle dura, per la prossima missione ci sarebbe stato.
Missione che sarebbe avvenuta all'indomani, avevano tracciato la nave del Primo Ordine, sapevano dove andare.

Dopo l'allenamento Rey disse a Ben della missione, proibì lui di andare.
Il ragazzo non disse nulla in contrario, sapeva che all'indomani abrebbe fatto comunque di testa sua.
Passarono di nuovo la notte insieme, solo abbracciati.

Quando il sole spuntò tutti iniziarono a prepararsi.

Rey era pronta, Ben anche l'avrebbe seguita.

C'era anche il pilota.
Il cavaliere continuava a non vederlo di buon occhio, ma la consapevolezza che la ragazza fosse sua allentò la morsa della gelosia.
"Poe!"
La ragazza corse verso di lui, abbracciandolo
"Ragazzina, dovrei essere io a ringraziarti..a ringraziare entrambi credo.."
Guardò negli occhi Ben.
Il ragazzo si girò di spalle, cosa voleva che diventassero amiconi?
"...Rey, siamo pronti a partire"

La ragazza si avvicinò al cavaliere
"Tu resti qui"
"Rey.."
"Ben, no, tu resti qui, ho un brutto presentimento, resta.."
"No"
La vide alterarsi, fiera e cocciuta
Urlò catturando l'attenzione di tutti coloro che erano nell'hangar, di tutta la Resistenza.
"Dannazione Ben! Ascoltami, ho visto il legame che si spezzava, ho visto che ti allontanavi da me, non verrai! Io non rischierò la tua vita, stupido cavaliere, resterai qui, al sicuro tu devi.."
Era bella.
Ben la baciò, davanti a tutti, zittendola.
La sentì sciogliersi sotto il suo tocco, le labbra si dischiusero e iniziarono la loro danza ormai familiare.
Le mani di Rey erano nei capelli di lui, accarezzandoli.
Dopo un tempo infinito i due si staccarono, senza respiro.
"Taci, Rey, io vengo con te. Mai più soli, chiaro?"
La ragazza si buttò sul petto di lui
"Fai qualcosa di azzardato e ti uccido"

Tutti erano straniti, Poe era incredulo ma in fondo se lo sentiva, quei due erano una cosa sola.
Finn continuava a balbettare cose, con Rose che lo prendeva in giro.
Non se ne capacitava, aveva davvero visto Kylo Ren baciare Rey?
"Vai oltre, amico"
Poe stava ridendo di lui.

La Resistenza partì per salvare il loro generale e la galassia intera, a capeggiarli c'era la Forza







-Angolo Autrice-
Kran nuovo personaggio, Snoke senz'altro avrà fatto altri tentativi prima di Ben, prediligendo poi qust'ultimo poichè nipote di Vader
Spero non vi disturbi questa "oscura presenza", molto potente, ha schiacciato Ben con la sola forza!
Rey continua ad avere una brutta sensazione...
A domani!
Federica

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Capitolo 28
*** One last time ***


I'm fading
Much too fast, my love
I'm waiting
For it to pass, my love
Could I feel your skin on mine
Before I have to say goodbye
Could I breathe, please, one last time
You in my lungs before I curl up
And die
All my world is losin' light
I'm leaving
This cold world of mine
No pleading
Is gonna turn back time
Could I feel your skin on mine
Before I have to say goodbye
Could I breathe, please, one last time
You in my lungs before I curl up
And die
All my world is losin' light
Jamyes Young - One last time







"Rey...forse devi spiegarmi qualcosa"
Finn aveva ragione.
Erano sul Falcon, lei, Ben Finn e Rose.
Il cavaliere stava pilotando la nave, il Primo Ordine si era stabilito intorno l'orbita di un pianeta dell'orlo esterno.
"Io non capisco, ti ha torturata, Rey. Ti ha rapita, ha ucciso suo padre. E' un mostro! Ogni volta che lo vedo non riesco a non provare paura. Spiegami Rey.."
L'amico era palesemente turbato, non poteva biasimarlo.
"Non è un mostro, è complicato. Ben Solo è una stella nera, brilla anche se buia. Non so cosa dire, il mio cuore è stato oppresso, avvolto da spine per tanti anni. Ora è libero, libero di amare solo grazie a lui."
Rey era senza fiato.
"Non capisco..."
"Finn, non c'è una vera spiegazione... siamo una cosa. Non so come sia possibile, ma siamo legati, è stata la Forza a spingerci, ci siamo trovati.."
"Sembri una bambina innamorata"
Il ragazzo aveva il broncio.
"Lei invece, Rose..."
"Mi ha salvato la vita, ha creduto in me, Rey"
Sorrisero.
"Finn.."
"Dimmi"
"Ti voglio bene"
"Anche io"
Si abbracciarono, una piccola lacrima scivolo via dagli occhi della ragazza.
"Perchè piangi?"
"Ho paura"
Il ragazzo le prese la mano
"Smettila di prendermi per mano"
Rey cantilenò una delle prime frasi che si erano scambiati, l'assaltatore rise piano.
"Sii felice Finn, promettimelo"
"Rey.."
"Promettilo!"
"Si, Rey, te lo prometto."

Andò da Ben in plancia.
"Sei un idiota"
"È mia madre, non posso tradirla di nuovo"
Sorrise: era così diverso dall'oscuro individuo che aveva incontrato all'inizio del proprio viaggio, si erano curati a vicenda.
Rey si sedette sulle gambe del cavaliere, si lasciò accarezzare la schiena e i capelli.
"Sei bella Rey di Jakku"
Premette le proprie labbra sulla testa di lui, continuando a farsi coccolare da quelle grosse mani bianche.
Fissò nell'anima quel momento di pace, prima dell'inferno.

"Ci siamo"
La voce profonda del ragazzo la strappò dal suo piccolo idillio.
Era probabilmente passata qualche ora.

La base del Primo Ordine era un piccolo pianeta artificiale, simile alla base star killer, ricoperto di neve, doveva piacergli davvero il freddo.
Si armarono ed atterrarono, stranamente indisturbati.
Una voce rieccheggiò dal trasmettitore
"Ragazzina, noi vi compriamo le spalle, che la Forza sia con voi"
"Stai attento Poe"
Il fruscio indicò la chiusura delle comunicazioni.

Scesero dalla nave
"Finn, tu e Rose cercate di trovare e disattivare i sitemi di sicurezza della base, poi raggiungeteci, abbiamo il tracciatore attivo"
Rey abbracciò Finn forte, stritolandosi le ossa, un'ultima volta prima dello scontro.

Rey e Ben entrarono nella base tramite un condotto
"Ben... "
"Niente di stupido, lo so".
Una volta dentro si ritrovarono in un'atmosfera di calma strana, tutto era silenzioso.
La mente di Rey era avvolta dall'ansia
Sentiva il corpo scosso da piccoli brividi, aveva paura per Ben, non poteva sopportare di perderlo.
"Rey, sento qualcosa, seguimi"
Anche lei avvertiva un flebile richiamo della forza, per Ben doveva essere molto più forte: era sua madre, sangue del suo sangue, sangue Skywalker.
Si avviarono cautamente all'interno di corridoi lunghi e tortuosi fino a trovarsi davanti ad un lungo ascensore, le porte si aprirono.
"Entriamo"

Stare lì, insieme, riportò entrambi a molto prima, quando avevano sfidato Snoke insieme, ignari di ciò che li univa.
"Ora non c'è più conflitto in te, Ben"
"Ci sei solo tu, Rey"
Le diede un bacio.
La ragazza sentì ogni briciolo di resistenza crollare, avrebbe fatto di tutto per non permettere alla visione di avverarsi.
Le porte si aprirono e i due si staccarono, sentivano la Forza scorrere nelle vene.
Uno stanzone nero, simile a quello di Snoke, da un lato c'era una sorta di gabbia con sbarre di luce.
Leia, era lì.
Entrambi corsero verso di lei.
"Rey...Ben? Sei tu? Sei davvero tu?"
Gli occhi della Principessa si riempirono di lacrime: era la prima volta che vedeva il suo bambino da adulto, così da vicino. Anche Ben pianse.
"Si, madre, sono io"
Leia volse lo sguardo a Rey
"Grazie...ora posso morire in pace"
"No."
La voce secca del cavaliere non ammetteva repliche.
"Leia, torneremo a casa, possiamo farcela"
"È una trappola Rey. Non usciremo vivi."
Sentì paura primitiva risalirle il petto.
Poi il Forza buia avvolse tutto, la percepiva.
"Il potente Kylo Ren, sei diventato feccia"
Kran.
Sentì Leia annaspare, stava soffocando
"No! Leia"
La ragazza tentò di contrastare la Forza del sith.
Kran spinse via Rey, gettandola verso una parete
"Inutile ragazzina, stanne fuori"
Il suo era un rancore personale.
Ben, non curante delle sbarre incandescenti, infilò le braccia nella gabbia stringendo le mani della madre
"Ben, mi dispiace"
Leia accarezzò il volto del figlio.
"C'è molto di Han in te"
Furono le ultime parole della Principessa, raschiate dalla mancanza di ossigeno.
Poi chiuse gli occhi, per sempre.

Ben era a terra.
Rey avvertiva l'anima del giovane Solo distrutta.

Kran lo stava per attaccare alle spalle, approfittando della debolezza, ma Rey tempestivamente si gettò su di lui, ferendolo ad un braccio
Il sith ruggì rabbioso spingendola con la Forza, ma la ragazza rispose con altrettanta potenza.
Anche lei urlò, stava utilizzando ogni briciolo di energia che aveva nel corpo.
"Rey... la Forza è intorno a te, usala"
Luke? Non smetteva di esserci quando sentiva bisogno.
Chiuse gli occhi, sentì il buio e la luce, scelse entrambi.
Per un attimo Kran fu sopraffatto dalla ragazzina, ne approfittò per colpirlo con la doppia spada azzurra alle gambe, facendolo cadere sulle ginocchia

Aveva ucciso Leia.


Roteò la spada a colpendolo al volto, la maschera saltò via.
Il volto era di una bellezza dannata: aveva lunghi capelli biondi, quasi bianchi, i suoi occhi erano color ghiaccio, eppure bruciavano.

Aveva ucciso Leia
.

Rey sentiva un'oscuro desiderio di colpirlo in modo definitivo, ma non lo uccise, non spettava a lei.
Lo colpì alla testa oramai senza protezione, in tal modo perse i sensi.

Ben.

Era ancora lì, stringeva le mani esanimi della madre tra le proprie.
Corse da lui, lo strinse in silenzio.
Il suo corpo tremava, era spezzato.
"Sono con te, non ti lascio Ben, ce la faremo, supereremo anche questo insieme."
Continuava ad accarezzargli i capelli.
I due erano così persi nella loro tristezza che non si accorsero che Kran aveva ripreso i sensi.
Silenziosamente si avvicinò ai due.
Rey lo vide all'ultimo secondo, mirava con la sua arma a Ben.
"Attento!"
Urlò
Lo spinse via
Ma non era a lui che puntava.

Colpì la ragazza al centro del petto
Il tempo si fermò
Rey guardò Ben, allungando una mano verso di lui.
Kran estrasse la spada, sorridendo beffardo
"Tu non sei niente"

Rey vide Ben avvicinarsi a lei, la prese tra le braccia
"No, no, no, resisti, ti prego, ti prego"
In quel momento Rey capì la sua visione, il filo che si spezzava.
Sorrise, era grata fosse toccato a lei.
"Ce la faremo, insieme, Rey"
Un torpore iniziò a risalirle il corpo, ogni muscolo stava cedendo. Il dolore le dilaniava il corpo, ma con la mente si sentiva serena: Ben era vivo, il suo Ben.

"Ben.."
"No, zitta, ce la farai, ce la farai"
"...baciami"
Il cavaliere premette labbra su quelle della ragazza, piangendo.
Sentiva il sangue scorrere veloce via dal corpo di lei, imbrattare le proprie mani.
Si staccò.
"Rey, no, io ti amo, no.."
La ragazza avvertiva la resistenza scivolare via dal proprio corpo, non aveva tempo. Un altra volta, quello che voleva era sfiorare la pelle di lui solo un'altra volta. Essere con lui.
Finn, Poe. Una lacrima le scalfì il viso.
Ben.
Voleva che fossero soli, su quell'isola, petto contro petto sotto le stelle,
Solo un'altra volta.
Non poteva.
Sentiva qualcosa chiamarla, qualcosa di lontano.
Ma non avrebbe lasciato Ben, mai.
"Rey..."
"Ti amo, ti amo, Ben Solo, ricordalo, per sempre"
Percepì ogni piccola cellula del corpo cedere, spegnersi e abbandonare lentamente la carne, diffondendosi nella Forza.
Allungò la mano verso il volto di Ben, sfiorando la candida pelle e la cicatrice.
Sorrise.
Era bello.

Poi chiuse gli occhi.





-Angolo Autrice-
Non voglio dire nulla, non odiatemi.
Al prossimo capitolo,
Federica

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Capitolo 29
*** Gone ***


Standing on the platform
Watching you go
It's like no other pain
I've ever known
To love someone so much
To have no control
You said I want to see the world
And I said go
I think I'm lost without you
I just feel crushed without you
I've been strong for so long
That I never thought how much I needed you
I think I'm lost without you
Strangers rushing past
Just trying to get home
But you were the only
Safehaven that I've known
Hits me at full speed
Feel like I can't breathe
And nobody knows
This pain inside me
My world is crumbling
I should never have
Let you go
I think I'm lost without you
I think I'm lost, lost, lost
Ooh, ooh, ooh
I think I'm lost without you, you
I just feel crushed without you
'Cause I've been strong for so long
That I never thought how much I love you
Freya Ridings - Lost Without You









Fu un secondo
.

Ben si sentì trafitto da mille lame, la sua testa fischiava, tutto il mondo era sparito.
Rey, la sua luce.
Era morta, lo sentiva.
Ma non voleva lasciarla, continuava a stringere il corpo senza vita a se, era ancora calda.

La sua espressione era serena, aveva sentito i suoi pensieri, era contenta di essere morta al suo posto.
Stupida ragazzina.
I vestiti del cavaliere erano inzuppati del sangue di lei, sentiva l'anima sbrindellata

Il cuore di Rey non batteva.

Il cuore di Ben era distrutto in tante piccole schegge.
Era come se sul suo petto si fosse aperto uno squarcio buio, profondo.
Solo dolore.
Rey era morta.
La sua Rey.
La sua stella.
Morta.

Sentiva la testa che vorticava, non riusciva a pensare a niente, solo a lei.
Aveva le mani piene del suo sangue.
Avvertì una piccola scintilla, rabbia: l''unica cosa bella della sua vita era stata strappata via da Kran.
Prese il corpo esanime della ragazza e lo adagiò con immensa delicatezza a terra.
Le baciò la fronte, poi le labbra.
"Rey, non lasciarmi"
Era una richiesta vana, ma non poteva accettarlo, non poteva essere successo davvero.
Le lacrime di Ben caddero sul volto della ragazza.
Strinse la sua mano singhiozzando, ma non ci fu alzuna reazione: se n'era andata davvero.
Il cavaliere era spezzato, con il corpo scosso da incessanti brividi; senza neanche accorgersene stava urlando, la sua voce era puro dolore.
La Forza si espandeva dal suo corpo, generando onde d'urto potentissime: le pareti tremavano, il pavimento si riempì di crepe.
Il buio si stava di nuovo attanagliando alla sua anima.
Era solo, di nuovo, questa volta per sempre.
Un eco, una voce flebile, la sua voce.
"Non sei solo, non più"
Il sorriso di Rey era impresso nella sua mente, come gli occhi luminosi che tanto avevano scrutato nel suo cuore, pieni di guizzante curiosità, come i suoi capelli sottili, le mani di lei sulle proprie cicatrici, il sapore delle sue lacrime, le sue labbra, i loro corpi uniti.
"Non sei solo"
Non riusciva ad alzarsi, a mollare la presa, ad abbandonarla.
"Stai piangendo per il nulla Kylo Ren, stupido ragazzino viziato, lei era nulla"
L'odio, l'ira, il dolore più viscerale e buio presero il sopravvento.
L'avrebbe ucciso.
Smise di piangere, di tremare.

"Taci"
Sembrava calmo.
"Tu! Sporco trad.."
"Ho detto taci!"
Urlò e con quelle parole scaraventò il corpo di Kran dall'altra parte della stanza.
Ben si alzò, con occhi infuocati.
"Tu non sai nulla. Lei era tutto. Era tutta la galassisia, era notte e giorno, era pura, era una sciocca rottamaia di Jakku, era la Forza, era MIA"
Attirò a se la propria spada laser, accendendola.
Tutto brulicava di Forza, Ben non si stava nutrendo solo dell'odio, ma anche dell'amore che aveva provato.
Energia grigia.
Kran partì all'attacco, ma Ben lo schiacciò a terra solo guardandolo.
"Tu sei niente, Kran, non sei mai stato di alcuna importanza."
Premette sul suo braccio con il piede, le ossa scricchiolarono.
Un calcio dritto sul suo volto, i capelli biondi iniziarono a sporcarsi di sangue.
In quel momento la porta dell'ascensore si aprì, ne uscirono finn e Rose.
Finn guardò prima Ben poi l'amica a terra, in una pozza di sangue.
"Cosa..Rey?"
Il ragazzo corse verso di lei
"Non toccarla! Nessuno la toccherà!"
Ben scaraventò l'assaltatore a terra con un'ondata di energia, poi volse lo sguardo a Kran: aveva i capelli candidi in contrasto con le chiazze cremisi che si aspandevano dalla bocca e dal naso inevitabilmente rotto, nonostante ciò continuava a sorridere beffardo.
"Sei un debole, ragazzino, debole.."
"Marcisci all'inferno Kran"
Due occhi sgranati, attraversati per un secondo da puro terrore fissarono Ben.
"Non oserai.."
Il ragazzo con un colpo netto tagliò la gola del cavaliere di Ren, sangue scuro iniziò a riversarsi sul pavimento.
Poi crollo sulle ginocchia, lasciando che la spada laser si spegnesse.
Annientato.

Aveva perso tutto
.

Di nuovo il volto di Rey fu nella sua mente, con il suo sguardo ardente e la sua fierezza.
Si girò verso un mugolio triste e scomposto: vide Finn, riverso a terra, piangeva.
L'altra ragazzina lo abbracciava.
Ben prese il corpo di Rey fra le braccia, guardò quello di sua madre.
"Finn"
Non credeva alle proprie parole.
"Chiama aiuto"
Ben andò verso l'ascensore, stringendo Rey a se.
Scese tutti i piani con la fronte pogiata su quella di lei, piangendo.
Tutti lo guardavano, tutti erano increduli.
Poiuna figura vestita di arancione si distaccò dalla folla, correndo verso di loro.
Poe.
"..Rey? No, no, no, no.."
Anche lui fu trafitto, cadde a terra.
Ben biascicò qualcosa
"La mia Rey"
Sguardo muto, fragile, voce tremante e priva di forza.
Sentiva i muscoli cedere: si ritrovò sulle ginocchia con il corpo della ragazza stretto, ansimava, non trovava ossigeno, non riusciva a respirare.
Una mano ruvida si posò sulla sua.
Il pilota?
"Cosa...è..."
Ben lo guardò senza dire neanche una parola, con il viso rigato da lacrime e occhi rossi, gonfi, tristi.
Poe lo aiutò ad alzarsi.
Senza staccare gli occhi dal visino piccolo e immobile di Rey, appoggiò una mano sulla spalla del cavaliere
"Vi porto a casa"
Casa sua non esisteva, non più. La sua casa era stata distrutta nel momento stesso in cui la persona che amava più di ogni cosa aveva chiuso gli occhi.
Seguì Poe nel Falcon e si sedette con lei ancora stretta: non l'avrebbe lasciata per nessun motivo.

Tornarono alla base, tutto era silenzioso.
Ben portò Rey nell'infermeria, cosa inutile.
Restò al suo fianco mentre ripulivano il piccolo corpicino dal sangue, mentre la rivestivano.
Non poteva smettere di guardarla, temeva che anche il suo corpo si sarebbe eclissato al solo allontanarsi del suo sguardo.

Un altro lampo di dolore trafisse la sua mente quando pensò a sua madre.
La principessa era rientrata, il suo corpo era stato preparato subito per la cerimonia che ci sarebbe stata l'indomani.
Rey no, non avrebbe avuto nessuna cerimonia, era considerata nessuno.
Tirò un pugno alla parete.
Rimase accanto alla ragazza fino al mattino seguente, non partecipò al funerale della madre, voleva solo stare con lei.
Finn e il pilota lo raggiunsero la sera tardi, erano stravolti e soffrivano.
Ben questa volta non reagì, comprese il loro dolore e lasciò che l'ex assaltatore le baciasse la fronte, come lei aveva fatto con lui quando era privo di sensi.
Il pilota le accarezzò una guancia
"Mi dispiace, Ben"
Quelle parole arrivarono inaspettate, alla fine Rey aveva compiuto il miracolo: non era più un mostro, era solo ciò che voleva essere, era Ben.
Un sorriso stemprato dal dolore scosse il viso del cavaliere.
Baciò le mani della ragazza.
Poi diede ordine di prepararla per il trasporto.
Lui era nessuno nella resistenza, ma seguirono i suoi comandi senza discutere.
Con il Falcon si diresse su Ach-To, l'ultimo viaggio insieme.
Preparò una pira nel vecchio tempio: lì si erano confessati i lorosentimenti la prima volta.
Quando salì la luna appicco il fuoco: guardò per l'ultima volta il viso della ragazza prima che fosse avvolto dalle fiamme.
"Ti amo Rey di Jakku"
Una lacrima sola.
"Lo so"
L'eco della sua voce si diffuse nella sua mente, il legame c'era ancora.
Era nella Forza, sarebbe stata con lui dopotutto.
La sentiva.
Sorrise.
Non erano più soli, mai più.







-Angolo Autrice-
(Scusate il tremendo ritardo, ma sono stata diversi giorni con la febbre altissima.)
Bene, siamo quasi giunti alla fine. Domani posto l'ultimo capitolo.
Rimando tutte le cose che ho da dire a domani, ma vi anticipo un piccolo grande grazie a tutti quelli che stanno seguendo la mia storia.
Un abraccio enorme, grazie,
Federica

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Capitolo 30
*** Epilogo ***


epilogo
You're alone, you're on your own, so what?
Have you gone blind?
Have you forgotten what you have and what is yours?
Glass half empty, glass half full
Well either way you won't be going thirsty
Count your blessings not your flaws
You've got it all
You lost your mind in the sound
There's so much more
You can reclaim your crown
You're in control
Rid of the monsters inside your head
Put all your faults to bed
You can be king again
You don't get what all this is about
You're too wrapped up in your self doubt
You've got that young blood, set it free
You've got it all
You lost your mind in the sound
There's so much more
You can reclaim your crown
You're in control
Rid of the monsters inside your head
Put all your faults to bed
You can be king
There's method in my madness
There's no logic in your sadness
You don't gain a single thing from misery
Take it from me
You've got it all
You lost your mind in the sound
There's so much more
You can reclaim your crown
You're in control
Rid of the monsters inside your head
Put all your faults to bed
You can be king
You've got it all
You lost your mind in the sound
There's so much more
You can reclaim your crown
You're in control
Rid of the monsters inside your head
Put all your faults to bed
You can be king again
Lauren Aquilina - You can be King again




Epilogo









Cinque anni dopo


Kiita era un bambino curioso e vivace, Finn e Rose l'avevano trovato durante una missione, inconsapevoli che potesse usare la Forza.
Ma Ben se ne accorse, quasi subito.
Vibrazioni pure di Forza provenivano da quell'esserino con il sorriso storto e un dente mancante, aveva perso i genitori in uno degli ultimi scontri tra Resistenza e ceneri del Primo Ordine.
Questa volta sembrava quella giusta, i pianeti erano stanchi di quest'eterna lotta, la galassia aveva deposto le armi per abbandonarsi all'amore, per piangere le troppe vittime di quei lunghi anni.
Sembrava tutto in equilibrio.

Nonostante il piccolo mostrasse una forte predisposizione, Ben non lo costrinse, ma gli chiese se l'idea di imparare di più su i propri poteri potesse renderlo felice, avrebbe potuto lasciare il tempio quando voleva.

Ben voleva camminare su un terreno diverso rispetto a quello del suo Maestro, rispetto a tutti i suoi predecessori.
Non avrebbe ma costretto nessuno, avrebbe insegnato la Forza pura, fondando l'ordine dei Jedi grigi.

Era solo grazie a Lei.

Erano ormai due anni che si occupava di addestrare marmocchi, ma Kiita era un raggio di sole in mezzo a tutti: si sorprendeva di ogni cosa, la sua curiosità delle volte poteva essere quasi fastidiosa.
Un giorno dopo l'allenamento di avvicinò a Ben
"Maestro Solo, posso chiederti una cosa?"
Il ragazzo, oramai cresciuto, annuì.
"I tuoi capelli, perché porti sempre tre codini? Sono buffi"
Ben sorrise, il suo sguardo si riempì di tristezza.
"Sai Kiita, questi stupidi codini significano 'speranza'."
Si sedette e Kiita salì sopra le sue gambe, per guardare meglio quella strana acconciatura
"Conoscevo una persona, Rey, che si aggrappava alla speranza con le unghie e con i denti, mi ha salvato. Mi ha insegnato che non esiste bianco o nero, che ognuno ha luce e buio. Era bellissima, forte come nessuno.."
"Ohh...Maestro dov'è Rey?"
"È nella Forza, è sempre con me."
Ben si portò una mano al petto, sorridendo
"E' proprio quì, non mi lascia mai solo"
"Tu la amavi?"
Il piccolo colpì dritto al cuore di Ben, con la sua domanda semplice e disarmante.
"Si, più di ogni cosa al mondo"
Kiita sorrise, stupendosi dell'amore come solo un bambino sa fare.
"Quando la rivedi? Deve mancarti"
"Oh, piccolo, sì che mi manca."
Passò una mano tra i capelli rossi del bambino
"Un giorno la rivedrò, fra molto tempo, quando sarò anch'io nella Forza e sai cosa? Riderà goffamente dei miei codini"

In quell'istante Ben sentì la presenza di Lei, come capitava di tanto in tanto.
Sorrise.
Si voltò verso la presenza familiare, trovandosi un'ombra contornata da un alone azzurro, sorrideva anche lei
"Rey..."
Chiuse gli occhi, perdendosi in quella presenza.
Alla fine erano una cosa sola, nemmeno la morte poteva dividerli.

Sarebbe stato tutto più semplice se lei fosse rimasta luce e lui buio, ma avevano scelto l'amore, avevano scelto di essere grigi, insieme.
Fino alla fine delle galassie.



"Death is a natural part of life.
Rejoice for those around you who transform into the Force.
Mourn them do not.
Miss them do not"
(Master Yoda)






-Angolo Autrice-
Allora, siamo davvero giunti alla fine e ok piango. Lo so che è solo una fan fiction ma per me è stato un mettermi alla prova, mai avevo scritto con tanto impegno e soprattutto pubblicato qualcosa, è importante. Poi è Star Wars, la saga della mia vita.
Per questo voglio dire GRAZIE veramente di cuore a tutte quelle persone che hanno letto o che leggeranno, ci ho messo tanto cuore, è vero, ma mai avrei immaginato che potesse piacere a così tante persone. Sono sconcertata e incredula.
Quindi mille volte grazie, davvero.
Ho anche fatto una cosa, ho creato una playlist con tutte le canzoni della ff (quelle a inizio capitolo per intenderci) e se cliccate QUI dovrebbe aprirsi.
Detto tutto questo, grazie mille ancora aiuto sembra che io stia scrivendo dei ringraziamenti per chissà quale libro famoso, ahah.
Un grazie speciale alla mia amica Aurora (tvb) che mi ha aiutata leggendo ogni capitolo man mano che scrivevo e incoraggiandomi quando avevo voglia di cancellare tutto.
Spero di scrivere di nuovo qualcosa, un mega bacio
Federica

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