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"Nello
stesso momento in cui decidiamo di salvare una vita ne diventiamo i
responsabili"
Era
ciò che credevo a quel tempo e ne sono tutt'ora convinta.
“Voglio morire” fu l’unico pensiero
che il suo misero cervello tremante riuscì a formulare. Nessun attaccamento
alla vita, niente. Solo “Voglio morire”. E quando sentì che il suo respiro si
faceva irregolare, e che il suo cuore iniziava a perdere colpi, sorrise.
Non amava la vita. Non la sua.
Dalil
lo seguiva a ruota: se avesse avuto i muscoli della faccia avrebbe assunto un’ espressione
preoccupata. I passi di Kodoku- lo shinigami che le stava davanti- si erano fatti corti: sembrava
quasi che si stesse fermando.
Così lei si alzò lievemente dal
pavimento, per osservare la scena che il suo amico contemplava inorridito.
Una ragazzina umana. Gli occhi quasi
bianchi e il sangue che sgorgava copioso da una ferita in mezzo al petto. Non
le rimanevano che pochi minuti.
Kodoku allungò una mano e accarezzò lievemente il viso della
femmina, che girò i suoi occhi verso di loro. Non avrebbe saputo dire se poteva
vederli o meno.
- Non fare sciocchezze – ringhiò Dalil – Noi non dobbiamo intervenire nei problemi degli
umani. È stato deciso che oggi questa ragazza deve morire. –
- Non sarebbe la prima volta che
interveniamo sulla sua durata vitale – replicò acido.
- Dannazione! Siamo shinigami! Dobbiamo cibarci di loro, non farli vivere più a
lungo –
- Ma se è possibile, se c’è un modo
per farlo, perché lasciarli morire… lei è così giovane… sua madre non avrebbe voluto. –
- Non farlo. –
- Io devo…
glielo devo, per colpa mia lei… -
- Prima o poi morirà, cosa cambia se
la salvi adesso? Non la farai vivere in eterno! E poi…tu… -
- Abbiamo ucciso molte persone, Dalil. Abbiamo vissuto per ucciderle, voglio almeno
redimermi un po’. –
Si avvicinò alla ragazza.
- Vivi e sii felice. –
Furono
le sue ultime parole.
Sbuffò per l’ennesima volta.
-
Che noia che sei! – esclamò.
Dalil fissò per lungo tempo la ragazza. Si mosse in
direzione della parete ma i gioielli che portava addosso tintinnarono.
-
Dove pensi di andare? –
-
… –
-
Rispondi almeno! Perché io devo starmene qui, a far niente? – si buttò sul
letto.
-
Non è colpa mia, Hikaru. – si difese lo shinigami.
-
Lo so, ma potresti cercare di iniziare un discorso, almeno? Non ce la faccio
più! – disse iniziando a lanciare pugni contro il cuscino. I giorni nei quali
non doveva andare a scuola era costretta a rimanere nella sua stanza, il che non
era per niente entusiasmante. Soprattutto se come compagnia hai solo un dio
della morte che odia gli umani e che, molto probabilmente, non vede l’ora di
ucciderti per tornarsene al suo famigerato mondo.
La cosa peggiore era che questa situazione andava avanti da cinque anni.
-
Perché non usi il Death Note? –
-
Accidenti… siamo messe proprio male, eh Dalil? –
-
Perché? –
-
Il nostro unico argomento di discussione è un quaderno omicida…
non è una cosa positiva! Non è che conosci argomenti più ameni? –
-
No. – risposta secca e diretta.
Sbuffò, un’altra volta.
-
Non sono così pazza da andare in giro ad ammazzare gente, e poi…
- Dalil aspettò pazientemente che la ragazza trovasse
le parole. Qualche volta Hikaru si perdeva: sembrava
quasi che si fosse addormentata, in verità stava solo pensando.
-
Uccidere qualcuno non è uno scherzo, così come allungargli la vita. Un potere
del genere lo userei per proteggere. –
-
Non capisco. - Hikaru si sedette sul letto e si grattò la testa.
-
Nemmeno io… eh eh! Ma credo
che non lo userei per salvare me stessa, ma per aiutare qualcun altro. Dopotutto
questo potere mi è stato dato da qualcuno che voleva salvarmi. – Dalil annuì.
-
Non hai paura di morire? –
-
Non hai paura di vivere in eterno? –
-
In che senso? –
-Noi
esseri umani temiamo la morte perché ciò delimita la fine della nostra vita, ma
voi shinigami che vivete in eterno…ecco… non avete paura dell’eternità? –
-
Non è quello il più grande desiderio della tua civiltà? –
-
Lo è. Ma a me fa uno strano effetto prendere in considerazione una vita eterna;
piacerebbe una vita lunga, ma non per sempre. –
-
Non hai, quindi, paura di morire? –
-
Più o meno… diciamo che ho solo una gran paura di
morire troppo presto e da sola. –
Lo shinigami annuì di nuovo.
Bussarono alla porta.
-
Arrivo subito – disse Hikaru mentre metteva i suoi
piccoli piedi nelle scarpe. Aprì la porta e si sentì tirare per il polso: ovviamente
era una delle tante monache che si trovavano in girò per l'orfanotrofio.
-
Sorridi.- le ordinò – Ho il piacere di annunciarti che sei stata adottata da
questa gentile coppia di signori. –
Si sentì mancare il terreno sotto i piedi: dopo anni, tanti anni di attesa, finalmente…
Sopra la testa del capo famiglia lesse la scritta: “SoichiroYagami”
“Mentre le campane annunciano l’inizio della mia fine,
sento il requiem invadere la chiesa… le tue mani
perdono consistenza… non volevo morire.”
Angolo di Hoshimi
Ecco il
primo capitolo di Netsuranari riscritto e rivisto… beh questo mi piace di più rispetto al primo che
avevo fatto XD spero che anche voi apprezziate!! Allora grazie mille a tutti
quelli che mi seguono, non so ancora quando riuscirò ad aggiornare, spero molto
presto!!!
"Sotto la
luce di questa candela aspetto che tu rientri nella nostra
stanza, anche se forse un'altra volta sto aspettando invano"
-...e questa è la tua
stanza! -conclusero i signori Yagami dopo aver parlato
ininterrottamente per una buona mezz'ora. - che te pare?- - E' molto bella! -
esclamò Hikaru. - Okay... io ora devo
andare al quartier generale, avranno sicuramente bisogno di me -
aggiunse Soichiro. - Ti accompagno -
rispose la signora visibilmente dispiaciuta. Insieme si avviarono alla
porta. Sayu e Hikaru si
fissarono per un po' senza trovare qualcosa da dire. - E' meglio se sistemi
le tue cose - disse infine Sayu. Hikaru annuì.
Sayu uscì poco dopo chiudendo la porta dietro di
sé. - Cosa pensi di questa
famiglia, Hikaru?- disse Dalil che per tutto il tempo era stata zitta. - Mi sembra una bella
famiglia... ora però dovrò fare attenzione col
Death Note - -Non è una
risposa soddisfacente - si limitò a dire lo shinigami mentre
guardava Hikaru che metteva a posto i suoi pochi vestiti. La stanza era abbastanza
grande: vi era un letto, una piccola scrivania con un computer e un
piano forte. Hikaru rimase a fissare
il piano forte, mentre diversi pensieri si affollavano per la sua
testa. Dalil se ne accorse. -C'è qualcosa
che non va? - Hikaru fu come svegliata
dalla domanda dello shinigami. Si sedette sul bordo del letto. -Dalil... una volta hai
detto che chi possiede il Death Note è destinato a vivere
una vita miserabile... - disse mentre i capelli neri le coprivano i
bellissimi occhi verdi. - Non vedo cosa c'entri
questa affermazione con la domanda di poco fa. - Dalil si
avvicinò alla ragazza. - E' solo che non voglio
condannare anche loro a una vita miserabile - - Sei preoccupata? - - Si, lo sono - e poi
aggiunse - qui non vi è posto per nascondere il Death Note. Dalil si
guardò intorno, voleva aiutare la sua protetta. - Mettilo sotto il letto - disse
infine. - D'accordo -
- HIKARU - era la voce di Sachiko che la chiamava. - scendi, ti offro
qualcosa. Hikaru si
apprestò ad a aprire la porta ed uscì . Si
fermò un attimo e si girò verso Dalil. - Non fare niente di
strano, okay? - - Non avevo intenzione
di fare qualcosa -
Hikaru si ritrovò davanti un pezzo di torta e un di suco di
frutta. Che buono!
pensò. Si ricordò del giorno in cui compiva
cinque anni, sua madre le aveva preparato una torta simile. Sorrise
nostalgica al ricordo di quella donna. - Non ti piace? - chiese
Sachiko. - Ah!... io vado matta
per i dolci - Hikaru
cominciò a mangiare. -Spero che ti possa
trovare bene con noi - disse sorridendo Sachiko. - Pensò che
ora ti chiederà di parlarle dei tuoi genitori, Hikaru... che
cosa le racconterai? - disse Dalil all'orecchio di Hikaru, mentre
questa la malediceva mentalmente per il suo perfetto effetto a
sorpresa. < E pensare che l'avevo avvertita > si disse a
sé stessa. -Hikaru... -
incominciò Sachiko - a me farebbe piacere se tu mi volessi
raccontare un po' della tua vita prima dell'orfanotrofio. - Ah... si - sorrise un
po' imbarazzata. Molto tempo fa, aveva deciso di conservare solo lei il
ricordo dei suoi genitori, il perché? non avrebbe
saputo dirlo - ecco... il punto è che io non mi ricordo
niente - disse infine, odiandosi profondamente per quella bugia,
perché sapeva che era solo prima di una lunga
serie di bugie che sarebbe stata costretta a raccontare. - Oh... capisco - disse
Sachiko un po' triste. - comunque sapi che...
Non finì la frase che il campanello suonò.
- Deve essere Raito - kun! -disse Sayu saltando fuori dal divano mentre
correva verso la porta. - E' il fratello
secchione di qui ti hanno parlato poco fa- disse Dalil mentre guardava
la porta. Hikaru s'immaginava un
grassone brufoloso con gli occhiali ... tipico stereotipo del
secchione che si era creato in lei grazie ai diversi film che
aveva visto dentro l'orfanotrofio. Dentro di sé ridacchiava.
Invece, fu sorpresa di vedere un ragazzo: alto, castano, bello (caspita
s'era bello) e magro. - Niente brufoli? -
sussurrò sorpresa. Raito la
guardò. -Come scusa?- chiese -Ah! ecco... io... Ciao!
- brutta figura... era certa che il ragazzo avesse capito benissimo. -Oh! che sbadata - per
fortuna era arrivata Sachiko, dovevano fare santa quella donna - Raito
questa è la ragazza di qui ti stavo parlando ieri si chiama
Hikaru -si fermò e sorrise al figlio -
Hikaru... lui è Raito. -Piacere! - Hikaru s'
inchino profondamente. - Ciao! - rispose lui
con tono allegro. Solo quando lui le
passò acanto, Hikaru si accorse di una cosa: dietro la
schiena di Raito c'era una specie di macchia nera. Guardò
immediatamente Dalil. E vi lesse una espressione che non si sarebbe mai
sognata di vedere nel volto di uno shinigami. Era sorpresa. Lo sguardo persistente
di quella ragazza lo stava facendo innervosire. Avrebbe capito se
guardava il suo volto, ma Raito era sicuro che stava fissando un punto
indeterminato dietro di lui. Anzi un punto non così
indeterminato visto che lì vi era Ryuk. - Mamma io vado a
studiare - disse Raito. - Okay... - disse la
madre che si era accorta che c'era qualcosa che non andava. Hikaru lo
seguì con lo sguardo. - Va tutto bene cara? -
chiese Sachiko vedendo il volto della ragazza farsi pallido. - Si , Sachiko - san -
rispose - ora vado in camera per finire di sistemare le mie cose. - Va bene cara... oh!
aspetta ti devo dare una cosa - si ritirò per qualche minuto
dal salotto.- Questa è la tua divisa per la scuola - disse
porgendo una borsa a Hikaru. - Grazie -
Si chiuse a chiave e guardò dritto negli occhi di Dalil. - Dalil cos'era quella
macchia - disse seriamente. Ma la risposta di Dalil
si fecce aspettare. - Io non ho visto
nessuna macchia. - infatti lei non aveva visto nessuna macchia,
bensì uno shinigami. Non si aspettava di poter mentire
troppo allungo alla sua protetta visto che essa era molto furba e in un
modo o nel altro ci sarebbe arrivata da sola. - Tempo fa mi avevi
spiegato che quando un umano fa lo scambio degli occhi e incontra un
altro possessore del Death Note non può leggere la durata
della sua vita- - E' vero lo detto -
confermò lo shinigami con espressione sorniona. - Ma io non ho
effettuato lo scambio degli occhi - sentenziò sicura Hikaru
- io li ho ottenuti grazie a Kodoku con quel rito complicato al quale
avevi accennato l'altra volta.- - Non capisco cosa
c'entri con la macchia che dici di aver visto dietro di Raito- disse
Dalil. - Invece centra
eccom...- Hikaru si zitti d'improvviso - ma io non ti ho mai detto che
la macchia fosse dietro Raito. - Dalil si senti morire lo
sapeva che prima o poi quella ragazza avrebbe scoperto tutto.
- Raito, che stai facendo? - chiese Ryuk mentre si guardava intorno. - Penso - il ragazzo si
girò un attimo verso Ryuk - e tu come mai sei
così agitato? - Io... ma che dici! -
Ryuk si avvicinò di più a Raito - ehm... come che
quella ragazza è finita in questa famiglia? - Raito scoppiò
in una fragorosa risata. - Non credevo che ti
piacessero le ragazze umane... non ti facevo così sensibile
Ryuky - chan
- disse fingendo malamente la voce di una ragazza. - Già... - - Comunque quella
è stata adottata dalla mia famiglia - disse infine Raito
ritornando serio. - Ah! se non ti dispiace
io vado - disse Ryuk allontanandosi. - Non spiarla mentre si
fa la doccia, Ryuk - aggiunse Raito sorridendo -
perché commetteresti un crimine e dovrei punirti... e sai
cosa farei caro Ryuk? Ryuk non rispose... che
poteva fare un umano a un dio della morte? -Ti lascerei senza mele-
- Okay . Stai tranquillo
non lo farò - e uscì dalla stanza un po'
spaventato. < Tsk! mi credi
così idiota Ryuk? io lo so che qualcosa che non va in quella
ragazza... e lo scoprirò con o senza il tuo aiuto! >
-Dimmi la verità! anche tu hai notato qualcosa! - Hikaru
incominciava ad innervosirsi. - No. Ho dedotto che la
macchia si trovasse dietro Raito perché continuavi a
fissarlo con insistenza - disse semplicemente Dalil. - Non ti facevo
così intelligente - - Guarda che mi offendo
- be' almeno aveva rimediato al suo errore. In parte. Hikaru si
lanciò sul letto riprendendo fiato mentre fissava il
soffitto.
-Dalil? - quella voce... la conosceva troppo bene. - sono io, Ryuk.
Vorrei parlarti.-
-Comunque il discorso non è ancora finito... - disse Hikaru
rialzandosi - Dalil?. - nella stanza non c'era nessuno a parte lei -
Dalil?
Era strano vedere ombre dietro la schiena di un liceale, ma quello che
era ancor più strano era che Dalil non ci fosse.
Già, perché in tutti quegli anni che vivevano
insieme Dalil non l'aveva mai lasciata sola.
"Se quella sera fossi morta avrei sofferto di meno. Ne sono certa. Ma
avrei anche amato di meno."
Angolino di Hoshimi
Ciao a tutti! sono tornata con il nuovo capitolo di
Netsuranari1 Spero che si a stato divertente per voi leggerlo!
Ora passiamo ai ringraziamenti^^
Umpa_lumpa:
Ciao! sono felice che il tuo cervello abbia deciso che questa storia
possa diventare interessante XD E ti do ragione sul fatto che il primo
capitolo non fosse molto interessante TOT è solo che devo
spiegare bene tutta la vicenda... perché Hikaru non ha
ottenuto il Death Note per vie normali (il prossimo capitolo
spiegerà tutto)^^ ok ho fatto un po' spoiler... E vedrai che
lo shinigami diventerà ancora più intrigante e
fondamentale. Spero che ti sia piaciuto questo capitolo (ho fatto anche
attenzione al trattino nei dialoghi ^^) ciao... ps: dimenticavo le
frasi all'inizio e alla fine sono dei pensieri che dicono come
finirà questa ff! sono i più faticosi da creare
^^')
sara chan 92:
Ciao sono contenta che ti sia sembrata interessante questa ff! la
prossima volta che avrò tempo ti prometto che oltre a
recensirti leggerò le altre ff (solo che ora sono
un po' impegnata con i compiti TT) E sono felicissima che ti sia
piaciuta la ragazzina perché è un personaggio
pieno di significato! più avanti ti spiegerò il
perché. Ciao e grazie per avermi aggiunto nei tuoi
preferiti!^^
Ringrazio anche saku89 che mi ha messa nei suoi preferiti!
Grazie anche a tutti i lettori!
Bene ora vado a fare i compiti.... Il prossimo capitolo si
chiamerà: Conversazione.
Parlerà di quello che esi dicono Ryuk e... *Me trascinata
via dal computer*
Ciao!
"Continuo a ripetere che non è colpa mia ma non
posso fare a meno di sentirmi responsabile"
Dalil e Ryuk camminavano per
strada e si lanciavano occhiate furtive. Ormai erano come due
sconosciuti. In passato erano stati amici, ora non più.
Erano successe troppe cose. C'erano troppi rancori fra loro per poter
parlare liberamente come facevano, tempo addietro.
Dalil non era cambiata
molto dall'ultima volta che si erano visti. Aveva solo un'aria
più malinconica.
Ryuk, invece, era
rimasto sempre lo stesso. Non era maturato e non si era nemmeno pentito
di ciò che aveva fatto.
-Pensavo che ti saresti
rallegrata vedendomi - disse Ryuk per niente convinto. Ma qualcuno
doveva iniziare la conversazione, no?
- Dopo tutto quello che
hai fatto? - chiese Dalil ironica.
Calò di nuovo
il silenzio fra i due.
- Dalil, aspettami un
attimo - Ryuk si allontanò. Dalil lo vide entrare in una
casa con una scritta luminosa. La scritta diceva: Supermarket " CTE"
convenienza per le vostre tasche e qualità!
Dalil voleva proprio sapere che cosa era un supermarket.
Seguì Ryuk
- Cavolo c'è
troppa gente - disse Ryuk scoraggiato.
-Per cosa? - chiese
curiosa Dalil.
- Per prendere le mele!
- disse Ryuk sedendosi su un mucchio di scatole mentre guardava i
bambini che accompaganvano le loro mamme a fare la spesa.
-Ehi, potresti spiegarmi
che cavolo è questo posto?! -
-Come non lo sai? -
chiese Ryuk guardandola divertito,poi si schiarì la gola e
dandosi delle arie le spiegò che cosa era un supermarket.
Rimasero per un po'
seduti aspettando che le ultime persone andassero a casa. Quando Ryuk
si accertò che non fosse rimasto nessuno, andò a
inghiottire alcune mele.
- Smettila di mangiare
come un maiale!- lo sgridò Dalil mentre Ryuk prendeva le
ultime mele.
Uscirono dal negozio.
- Non dirmi che mi hai
disturbata solo per presenziare questo spettacolo disgustoso! -disse
Dalil mentre vedeva Ryuk trangugiare le mele che aveva preso di scorta.
-No... - Ryuk
si girò a guadarla - a dire il vero volevo sapere che ci
facevi insieme a quella umana -
- Ah! allora non te ne
sei accorto? - chiese Dalil.
- Di cosa? -
- Della sua somiglianza
con Miharu -
- Si me ne ero accorto!
è sua figlia? - chiese Ryuk.
-Sei diventato
perspicace, Ryuk! - disse Dalil, sfottendolo.
- Non prendermi in giro!
- Ryuk era indignato - perché la segui?
- Perché il
rito che ha fato Kodoku mi ha legata a lei. Non posso scioglierlo. -
rispose Dalil a bassa voce.
- Non mi sembri tanto
entusiasta! guarda che gli uomini sono uno spasso!! -
Dalil non rispose. Si
limitò a guardare la strada che percorrevano.
- Quanti anni ha la
ragazzina? - chiese Ryuk, curioso.
Dalil gli
lanciò una occhiataccia.
- Ryuk prova a farle del
male e giuro che ti prendo a calci di nuovo - ringhiò Dalil
con aria più tetra del solito.
Ryuk si
ricordò della volta, che per una delle sue battute
grossolane, aveva ricevuto dei potenti calci da una infuriatissima
Dalil.
-Non ti preoccupare... -
Ryuk sorrisse imbarazzato scompigliandosi i capelli - no le
farò niente -
-Bene, quella ragazza ha
già sofferto abbastanza per colpa tua! -
Ryuk ritorno serio e
facendo uno strano ghigno rispose alla provocazione di Dalil.
-Lo sai che non
è colpa mia - Ryuk si fermò piantandosi davanti a
Dalil, spaventandola - se Kodoku si fosse limitato a lasciare che le
cose prendessero il suo corso, Hikaru avrebbe sofferto di meno -
Era la prima volta che
Dalil sentiva uscire dalla bocca di Ryuk parole sensate. Ma non voleva
crederci. Non avrebbe permesso a Ryuk di macchiare la memoria del suo
amato Kodoku.
- Kodoku... lo ha fatto
per amore. Non hai il diritto di giudicarlo! visto che non sei mai
stato capace di amare qualcuno! e poi se tu non avessi ucciso
Miharu niente di tutto questo sarebbe successo-
- ... tu hai il diritto
di farmi sentire in colpa - rispose Ryuk fingendosi offeso - si sincera
almeno una volta, anche tu volevi che Miharu morta.
Dalil scoppiò
in una risata isterica. Ignorò l'ultima frase di Ryuk.
- E tu Ryuk ...
perché accompagni Light?
- Perché mi
annoiavo e aveva sentito dire che gli umani erano divertenti.
Così sono sceso per divertirmi un po'.-
- E ti diverti? - chiese
Dalil anche se non l'importava un corno se Ryuk si divertiva.
- Si -
Insieme si avviarono a
casa in silenzio. Arrivati di fronte alla casa Yagami ognuno
andò alla camera dei propri protetti.
Dalil si
avvicinò alla stanza di Hikaru aspettandosi un altro
interrogatorio. Che infatti non tardò in arrivare.
- Dove sei stata!?
-Hikaru era davvero sconvolta per l'assenza dello shinigami - che cosa
stavi facendo?!
-Sono stata in
girò-
Dalil sapeva
perfettamente che non serviva mentire.
-Questo lo avevo
capito!!!- Dalil non ricordava di averla mai vista così
agitata - ma dove e con chi?!!!
- Con nessuno -
- Grrr! non mentirmi! -
Hikaru si girò di scatto - eri con quella cosa, vero?
- Quella... cosa? -
disse Dalil scuotendo la testa, confusa.
- Si! l'ombra...
shinigami... coso ... insomma come vuoi chiamarlo.- Hikaru agitava per
aria le mani disegnando l'ombra che aveva visto.
Dalil
ridacchiò.
- Light... Light
possiede un Death Note... vero? - Hikaru era preoccupata. Era meglio
andare subito al sodo con Dalil.
Dalil tornò
seria.
- Si - in fondo non serviva niente nascondere la verità.
Il viso di Hikaru si
rabuì, ma nessuna delle due ebbe il tempo di dire qualcosa
perché l'attenzione di entrambe fu presa da un detective di
nome Lind. L Taylor che era apparso in tv.
"Gridò il tuo nome ma non sento altro che questo
silenzio troppo rumoroso. Rispondimi per favore, senza di te non posso
vivere"
Angolo di Hoshimi
Scusate se ora scrivo Light... e che mi suona più
familiare.
Bene!questo era il terzo capitolo... spero che sia piaciuto
perché è stato faticoso da scrivere TT...
soprattutto Ryuk spero di non averlo reso OOC *me piange disperata* (se
l'ho fatto prometto che nei prossimi capitoli tornerà a
essere il buon vecchio Ryuk... perdonatemi...
ç__ç )
Sono molto in ansia perché ho paura di aver reso la storia
scontata con questo capitolo... spero di no T_T. Ora passo alle
recensioni:
Umpa _lumpa: Ti voglio ringraziare
per i consigli ^^ (spero di aver non aver fatto errori questa volta,
diciamo che è il mio tallone d'Achille ma sto migliorando ^^
... si spera...^^"). Sono contenta che l'altro capitolo ti sia piaciuto
^^ ... dimmi che ne pensi di questo perché come ho detto
prima non sono certa di averlo reso bene. T_T. *se ne va piangendo*
allora a presto! ^^
sara chan92: Ciao! sono contenta che tu abbia trovato le
frasi belle, come avevo detto l'altra volta sono le più
difficili da creare, e per rispondere alla tua domanda: non le ho prese
da Death Note, le invento ogni volta che faccio un nuovo capitolo e
raccontano un po' come finirà questa ff, se alcune ti
sembrano un po' familiari... forse le hai sentite alla tv o le
hai lette su qualche libro non saprei dirti... passo le mie giornate
rinchiusa nella mia stanza senza TV (l'accendo di rado e solo per
guardare gli anime che ci sono...).... Mi dispiace terribilmente non
aver accontentato i tuoi gusti e sono sicura che nemmeno
questo raccontava qualcosa su Hikaru... ma il prossimo sarà
centrato sulla sua storia ^^ ... ti saluto alla prossima.
sbiru94:
Grazie per tutti i complimenti... dimmi se ti è piaciuto
questo capitolo... ci tengo al tuo commento ^^
valerya90: una nuova lettrice! *me felice che
piange di gioia* sono davvero contenta che t'incuriosisca la mia ff.
Grazie per tutti i complimenti T.T *me al massimo della commozione*.
Hai fatto una domanda intelligente, mi costringerai a fare un po' di
spoiler.
Netsuranari:
è un tipo di bonsai formato da due tronchi divisi ma uniti
da una stessa radice. Si nutrono dalla stessa radice: la vita di un
tronco e legato alla vita dell'altro.
Questo mi ha ispirato le storie di amore che si mescolano in
questa ff. Capirete meglio il titolo alla fine della ff sarà
la stessa Hikaru a spiegare ^^.
Non picchiatemi lo so che la ispirazione mi è venuta in
maniera completamente assurda però io la trovo romantica...
assurda ma romantica ^^.
Bene ringrazio tutti i lettori.
Scusatemi ma questa volta non saprei dirvi il titolo del prossimo
capitolo... comunque prometto che sarà più bello
di questo ^^
" ... il mio nome
è Lind. L. Taylor conosciuto come L. Ci troviamo di fronte a
una serie di omicidi di pregiudicati, ciò rappresenta un
crimine senza precedenti, che non sarà assolutamente
tollerato. Per tanto giuro che ne catturerò l'autore, colui
che viene comunemente soprannominato Kira. Ha grandi linee posso
immaginare che cosa ti passi per la testa per agire in questo modo, ma
sapi che ciò che stai facendo è MALVAGIO"
Hikaru era
inginocchiata per terra stringendo fra le mani il suo Death
Note rosso, un tempo appartenuto allo shinigami Kodoku, mentre guardava
con gli occhi spalancati la TV. Vivendo nell'orfanotrofio non aveva mai
sentito parlare di Kira. Lind. L. Taylor
portò le mani al petto e pochi secondi dopo si
accasciò sulla scrivania, morto.
" Incredibile... ho
voluto provare proprio per sicurezza ma non avrei mai pensato
ad una cosa simile, Kira tu sei in grado di uccidere la gente a
distanza... non ci avrei mai creduto se prima non avessi visto con i
miei occhi....
-Lui ha usato
quel Lind come cavia... è orribile! -
esclamò Hikaru terrorizzata.
"Ascoltami
bene , se sei stato veramente tu ad uccidere Lind. L. Taylor, L'uomo
che è apparso in TV, sapi che era un condannato a morte la
cui esecuzione era prevista per oggi e non ero io. La polizia aveva
tenuto la TV e i giornali completamente all'oscuro della sua cattura...
da quel che vedo pare che nemmeno tu sapessi della sua esistenza... ma
io esisto davvero, forza prova a uccidermi... "
-Ma che sta dicendo...
questo tizio è pazzo! - Hikaru sussurrava le parole.
"che aspetti? aventi
prova a ammazzarmi... dai muoviti... UCCIDIMI!
- Non può
giocare con la sua vita in questo modo! -
"Fatti sotto Kira... che
c'è non c'è la fai?... si direbbe che tu non
riesca proprio ad uccidermi..." - Non capisco... -
Hikaru si voltò a guardare Dalil che guardava sospettosa la
televisione.
"Quindi ci sono persone
che non puoi uccidere... grazie per il prezioso indizio, in cambio
però, lascia che ti spieghi un'altra cosa.... questo
annuncio è stato presentato come una diretta internazionale
ma in realtà è stato presentato solo nel Kanto in
Giappone avevo in programmazione di mandarlo in altre regioni ...." La mente di Hikaru non
ascoltava più le parole di L. Si avvicinò al
computer e digitò su di esso il nome Kira.
- Hikaru?!- Dalil era
preoccupata.
- Uccide i criminali e questi muoiono per arresto cardiaco. - Hikaru
non riusciva a smettere di tremare.
- Ma questo cosa importa
a noi? - chiese Dalil.
- A ucciso quel tizio
che si è spacciato per L perché aveva il nome e
il volto -
- Non vorrai dire che...
-
-Si, Dalil... la regola
fondamentale del Death Note...- Hikaru chiuse gli occhi -
affinché il quaderno abbia effetto bisogno tenere a mente il
volto della persona che si vuole uccidere, in modo di non colpire
eventuali omonimi.... - Hikaru li riaprì, si alzò
dalla sedia e si avvicinò al letto - Non ha ucciso il vero L
perché non conosce il volto e il nome!-
- Pensi che Kira
possieda un Death Note -
- Si.- Hikaru
abbassò il capo e strinse i pugni - penso di sapere che
è Kira... -
- Davvero? - chiese
Dalil, anche lei aveva un'idea.
- Si. Prima hai detto
che Light possiede un Death Note -
- Potrebbe solo
trattarsi di una coincidenza -
- No. Dalil quanti Death
Note vuoi che ci siano nel Kanto? - chiese Hikaru che era ancora in
piedi davanti al letto. Non ci credeva. Non voleva crederci eppure non
c'erano altre spiegazioni.
Dalil guardò
per un attimo Hikaru, un attimo che le servi per capire subito che
intenzioni aveva Hikaru
- Non fare cose stupide,
Hikaru.-
- Io ci tengo alla mia
vita - Hikaru si sdraio sul letto - Dalil ripetimi tutte le regole del
Death Note che valgono per me. Voglio che tu mi dica tutto senza
tralasciare niente...
-D'accordo, Hikaru. Ma
prima ti devo dire una cosa - Dalil guardò un punto
indeterminato della stanza - lo shinigami che accompagna Light
è lo stesso che dieci anni fa scrisse il nome di
tua madre sul suo Death Note.-
- Mia madre è
morta... per colpa di un Death Note? - Hikaru fissò le sue
ginocchia. Le bruciavano gli occhi ma dopo tutti quegli anni le lacrime
per la morte di sua madre non cadevano più; questo
però non le impediva di provare un profondo dolore.
-Si chiama Ryuk -
aggiunse Dalil.
- Ma non capisco...
perché Ryuk ha scritto il nome di mia madre sul Death Note?
Potrebbe solo essere un caso ma non me l'avresti detto se fosse stata
solo sfortuna... - disse Hikaru mentre continuava a fissare le
ginocchia.
- Proprio
così. Non è stata sfortuna quella di Miharu -
Dalil guardò Hikaru - Kodoku era innamorato di
lei, lo sai bene che questo non è permesso. Kodoku decise di
farle rinunciare alla proprietà del Death Note
affinché lei potesse vivere una vita serena.
- Aspetta ... Kodoku
aveva dato a mia madre un Death Note?! -
- Sì. Miharu
non voleva rinunciare al Death Note perché avrebbe perso
ogni ricordo relativo a esso, e lei provava affetto per Kodoku. Alla
fine però rinunciò, e Kodoku continuò
a osservarla dal nostro mondo-
- Ma Ryuk che.... -
Hikaru non finì la domanda .
- Ryuk era un nostro
amico. Un giorno Kodoku lo umiliò davanti agli altri
shinigami. Ryuk scrisse il nome di tua madre per vedetta.-
- Dalil ma tu eri
presente? - chiese Hikaru
- Si, ero al fianco di
Ryuk quel giorno. -
- Allora avresti potuto
fermarlo! avresti potuto straparli la pena! -disse Hikaru con la voce
incrinata.
- E' vero avrei potuto
farlo, ma non era ciò che volevo. Hikaru... io volevo che
tua madre morisse.-
Hikaru portò
le mani alla bocca e senti gli occhi bruciare violentamente, mentre
qualche lacrima scivolava. Si era sempre fidata di Dalil. Non avrebbe
mai creduto che lei fosse capace di desiderare una cosa del genere.
- Mi dispiace Hikaru ma
è la verità. Io ero innamorata di Kodoku, tua
madre era solo d'intralcio -
-Ho capito - disse
Hikaru a bassa voce - allora odi anche me, vero?
- Non ti odio, ma non mi
stai neppure simpatica, se un giorno mi stufasse di te, potrei
ucciderti senza problemi -
-D'accordo, Dalil -
Hikaru non alzò il viso, si sentiva tradita - meglio essere
chiare. Sapi che io quel quaderno non lo utilizzerò con
tanta leggerezza... non mi comporterò come Kira... quindi se
non ti sta bene... uccidimi pure. -
Dalil la
squadrò per un po' di tempo. Era contenta che Hikaru avesse
interpretato male le sue parole. Lei aveva detto che l'avrebbe uccisa
senza problemi ma non aveva detto che l'avrebbe fatto, non voleva
mandare a rotoli il sacrificio di Kodoku. Dalil non si sarebbe
mai sacrificata per Hikaru, ma nei limiti del possibile l'avrebbe
protetta proprio come avrebbe fatto Kodoku al suo posto. Ma
era meglio che Hikaru non lo sapesse.
-No, per ora non ho un
motivo valido per farlo. - si limitò a dire Dalil.
- Bene ora spigami le
regole del Death Note. - disse Hikaru fingendo freddezza.
- Per te non valgono le
stesse regole che valgono per gli altri esseri umani, visto che tu sei
entrata in possesso del Death Note con il bacio dello shinigami -
- Si questo me lo
ricordo, ma potresti essere più esplicita per favore? -
- In verità
non potrei spiegarti com'è funziona il rito,
però farò una eccezione. Il bacio dello shinigami
è un antico rito che permette allo shinigami che decide di
svolgerlo di dare alcune delle sue capacità all'umano che
vuole salvare. Si può effettuare solo se questa
persona è a un passo della morte, e richiede la morte dello
shinigami. -
- Lo shinigami muore
perché ha allungato la vita l'umano, giusto? -
- Sì .
L'umano ottiene la proprietà del quaderno, gli occhi dello
shinigami; ma il vantaggio principale è che diventa
immune al potere del Death Note -
- Davvero?!! questo non
lo sapevo! allora anche se Kira volesse uccidermi non potrebbe? -
- Potrebbe farlo solo
nel caso in cui scrivesse il tuo nome sul mio Death Note -
- Ma perché
solo sul tuo?! -
- Perché io
sono il vincolo, Sono io che custodisco il segreto -
- Non capisco! -
- Per fare questa rito
c'è bisogno di un terzo componente, che può
essere uno shinigami ho un umano propriettario di un Death Note, solo
questo persona può uccidere l'umano salvato.-
- Capisco- Hikaru
guardò pensierosa il soffitto - io ho gli occhi... ma li ho
ottenuti senza dimezzare la durata della mia vita, vero? -
- Si -
- Se io rinunciasse alla
proprietà del quaderno... perderei gli occhi? -
- Sì e anche
i ricordi relativi a esso, ma tu potresti riacquistare sia i
ricordi che gli occhi riottenendo la proprietà del quaderno
- spiegò Dalil.
-Capisco... quindi io
non dovrei mai mettere a repentaglio la durata della mia vita, giusto?-
- Già, almeno
finché Kira proverà ad ucciderti col Death Note,
se invece ti sparasse direttamente non ci sarebbero problemi. Devi
stare comunque molto attenta -
- Si.. ma Kira non mi
ucciderebbe mai con le sue stesse mani! - Hikaru sospiro pensierosa.-
Senti Dalil.... tu me lo faresti un favore?
- Dipende -
- Devi seguire il mio
gioco... non importa se le cose che dico sono false... tu devi
comportarti normalmente, ok?-
- D'accordo, non ci
trovo niente di male -
-Perfetto! -
Hikaru sorrise felice - ora il mio puzzle è
pronto! -
- Che vuoi fare? -
chiese Dalil.
Ma la domanda di Dalil
non trovò risposta perché la voce di Sachiko
chiamò Hikaru a cena.
- Dalil- lo shinigami si
avvicinò a Hikaru- niente stranezze mi raccomando! Hikaru uscì
dalla stanza con un po' di tensione. Se Light era veramente Kira...
tutta quella famiglia era in pericolo.
***
- Dai ragazzi farete tarde
a scuola!- disse Sachiko.
Era da una settimana che Hikaru era in quella famiglia, le piaceva quel
ambiente caldo, intimò carico di affetto. In poco tempo era
diventata amica di Sayu e era riuscita a farsi volere bene da Sachiko.
Non aveva parlato molto con il signor Yagami ma il grande senso della
giustizia, di cui tanto aveva parlato Sayu, le era bastato per provare
molto affetto per lui.
Inoltre era riuscita a capire che Sayu e Sachiko avevano una vera e
propria venerazione per Light. Be' si il ragazzo era carismatico e
possedeva un fascino particolare... era normale che tutti gli volessero
bene. Se solo avessero saputo che in verità lui era Kira....
- Sayu dov'è? - chiese Hikaru sorpresa.
- Si è presa un brutto raffreddore ieri quando è
uscita con i suoi amici al tempio. Non verrà a scuola -
- Okay - disse dispiaciuta Hikaru.
Solo quando fu fuori casa si rese conto che era da sola con Light.
Frequentavano la stessa scuola. Ma non le era mai capitato di rimanere
da sola con lui.
-Andiamo?! - la incalzò Light.
- S...Si -
Nella borsa aveva un frammento del quaderno. Poteva farlo toccare a
Light e dirgli tutto... magari aiutarlo.... Ma no! lei non lo avrebbe
mai fatto... anche Soichiro lo ripeteva continuamente che uccidere
è sbagliato, indipendentemente se la vittima è un
pregiudicato o un malvivente. Uccidere è sbagliato in ogni
caso.
- Che hai detto? - chiese Light. Quella ragazza gli metteva ansia.
Sempre a bisbigliare cose senza senso... sempre a fissarlo.
- Io?... niente... - disse Hikaru mentre si malediceva per la sua
stupida abitudine di riflettere a voce alta.- anzi no ho detto
qualcosa.... - disse prendendo tutto il coraggio che aveva.
Light si limitò a guardarla confuso.
- Uccidere è sbagliato...
in ogni caso - disse stando attenta a sottolineare bene le
ultime parole.
Light la guardò ancora più confuso. Che cosa
voleva dire con quella frase? sapeva che lui era...
- Lo so - meglio far finta di niente.... almeno finché non
aveva la certezza che lei sapeva.
Ormai aveva iniziato non poteva lasciare le cose a metà,
penso Hikaru stando bene attenta a non dirlo ad alta voce.
- Anche quando si uccidono criminali - disse.
Light si fermò e si girò verso di lei. Hikaru non
riuscì a capire che espressione aavesse il suo volto.
- Che cosa vuoi da me? - ringhiò Light.
- Un accordo - disse Hikaru decisa. sentiva dietro di sé la
voce di Dalil che le raccomandava di stare attenta.
Angolo di Hoshimi
Ciao a tutti... ^^ capitolo super large XD Passiamo ai
ringraziamenti
Umpa_Lumpa: ancora grazie di tutto ^^ spero che questo capitolo sia
stato interessante!! ^^ Sono contenta che tu abbia apprezzato
il titolo della storia ^^.
Da adesso in poi proverò a fare i capitoli interessanti e
non fare troppi capitoli di passaggio... ^^
Sbiru94: grazie per tutti i complimenti ^^. Non ti preoccupare che stai
migliorando (non devo essere io a dirlo visto che non sono brava)^^
dimmi che te ne pare di questo capitolo... ah non dire assoltamente
niente su quello che ti ho fatto vedere * me fa si trasforma in Light*
niente spoiler da parte tua se non mi arrabbio! ^^ scherzo lo sai che
ti voglio bene ma non dire niente lo stesso ^^
valery90: Nooooo! ç_ç hai fatto un po' di
spoiler! XD tanto si era già capito... ma poveri i nostri
due cari dovranno superare molte prove *me sorride stile Kira* sono
contenta che tu abbia apprezzato il capitolo precedente ^^ questo spero
ti sia piaciuto ^^
AH! anch'io come tutte voi non vedo l'ora che arrivi L! * me che mostra
striscioni pro L* prometto che fra pochissimo
giungerà in questa ff. ^^ anche perché mi sono
stufata di scrivere sempre di Light e Hikaru... =_= ... Light
soprattutto... è deprimente! pensa solo a uccidere!!! e...
-Ehi vieni a fare i compiti!!! -
Ops questa era mia madre =_=" devo andare ç_ç
(salvatemi... per favore) non aggiornerò
per almeno 14 giorni visto che ho una versione alle porte e devo
studiare una infinità di robe... poi ho inglese...
*me ancora più depressa*.... Ah! se solo ci fosse uno
shinigami a farmi compagnia.... tipo Ryuky - chan!
Il prossimo capitolo si intitolerà: Proposte.
Vi saluto^^... ah dimenticavo grazie a tutti i lettori ^^ anche a te
Itami!... lo sai chi sei vero? XD
ps: scusate ma in questo capitolo non ho messo le frasi
perché non riuscivo a farmele venire in mente ^^" chiedo
scusa
NOTA IMPORTANTE: per leggere
questo capitolo vi chiedo di tenere bene a mente queste due regole del
Death Note che dicono:
Colui che, al fine di evitare la morte di una determinata persona per
mezzo del quaderno della morte, sbagli intenzionalmente per quattro
volte a scriverne il nome, morirà.
La persona il cui nome
venga scritto erroneamente per quattro volte non
diventerà immune al quaderno, nel caso ciò sia
stato fatto intenzionalmente.
Capitolo V: Proposte
“ L’amore
può essere annientato solo con altro amore… ecco
perché non riuscivamo ad ucciderci”
- Si, Light –
rispose sicura Hikaru – io conosco il tuo segreto!
–
Non aveva paura, sapeva
di avere un largo vantaggio su Light: lui non poteva farle niente.
- Non è
sicuro parlare qui – disse Light vedendo che vi
erano molte persone.
pensò Light mentre insieme entravano
in un vicolo isolato.
Si fissarono per un
momento.
- Che cosa sai?
– chiese infine Light.
- So che possiedi un
Death Note, che sei posseduto da uno shinigami di nome Ryuk, non hai
fatto lo scambio degli occhi e so che sei Kira –
Light la
guardò senza trovare qualcosa da dire… <
Sa tutto! Perfino il nome di Ryuk! Devo assolutamente farla fuori e
anche in fretta! >
-Come fai a saperlo?
– chiese Light. Gli servivano più informazioni per
trovare il miglior modo di ucciderla senza destare sospetti.
-Io possiedo gli occhi.
Posso leggere il nome e la durata vitale di ogni persona guardandone il
volto. Quando ti ho visto per la prima volta, non sono riuscita a
leggere la tua durata vitale, così, il mio shinigami mi ha
spiegato che i possessori del quaderno non possono leggere le
rispettive durate vitali – spiegò Hikaru.
-Tu puoi vedere la sua
durata vitale! – disse Dalil che non capiva niente
– ah! Ora ricordo… devo stare al gioco –
pensò Hikaru.
-Ho capito…-
disse Light appoggiandosi alla parete del vicolo – sentiamo
un po’… che accordo vorresti?-
-Io manterrò
il tuo segreto, ma tu non dovrai più uccidere persone
innocenti come hai fatto con gli agenti del FBI. Inoltre per nessun
motivo la tua famiglia dovrà soffrire per il quaderno: loro
non devono mai scoprire il quaderno o averci a che fare… ci
siamo capiti?!- disse minacciosa Hikaru mentre i suoi occhi assumevano
una tonalità rossa che fissava intensamente Light
– io posso vedere il tempo che resta da vivere a ognuno di
loro se mai dovesse capitare che morissero prima…
sarà colpa tua e solo tua! –
- E se non faccio come
dici? – chiese Light.
- Ti uccido! -
Light si
limitò a guardarla turbato. Dietro le sue spalle Ryuk
rideva.
- Ora che fai caro
Light!? Ti sei fatto mettere alle strette da una ragazzina! Il grande
Kira… il dio di un nuovo mondo minacciato da una ragazzina!
– disse Ryuk fra una risata e l’altra –
ora si che sarà divertente! -
< Stai zitto
maledetto shinigami! Tanto mi basta ucciderla! >
- Bene ora ti dico la
mia proposta – disse Light.
- Come, scusa?! Qui sono
io che do le regole –
- Se non ho diritto ad
una condizione, allora uccidimi pure – rispose tranquillo
Light.
< Ma questo
è idiota o cosa?! > pensò Hikaru - Non intendo sottostare
alle tue minacce… - disse Light e con affare diplomatico
aggiunse – ti dico la mia proposta –
Hikaru lo
fissò aspettando che parlasse… era sicura che i
suoi occhi fossero ancora rossi.
-Accetterò
tutte le tue condizioni… ma dovrai scrivere il nome di mio
padre sbagliando per quattro volte così che lui sia immune
al potere del Death Note, inoltre devo avere il controllo su i tuoi
occhi –
-No! Così ti
aiuterei ad uccidere… io non voglio! –
gridò Hikaru. – ti avverto: se non fai come voglio
io… ti uccido! –
- Uccidimi pure! non ci
hai mai pensato? Se io morisse, la mia famiglia soffrirebbe di
più - Light vide l’espressione di Hikaru
cambiare, ora era lui ad averla in pugno – Allora accetti?
– chiese Light.
- Sei una persona
meschina! – disse Hikaru al massimo della esasperazione.
Ci fu un lungo silenzio.
- E va bene Light!
Vedrò i nomi che mi chiederai e in più
scriverò il nome di Soichiro sul mio Death Note, come hai
detto tu…– disse Hikaru finalmente, era
l’unica maniera con la quale poteva tenere a bada Kira.
< Non ci posso
credere… c’è cascata in pieno!>
pensò Light
Light guardò
l’orologio.
- Ormai è
troppo tardi per andare a scuola – disse Light mentre pensava
come giustificare l’assenza.
- Sachiko si
arrabbierà! –
- No.
Falsificherò la firma. – disse Light guardandola.
Poi aggiunse – mi faresti vedere il tuo shinigami.
-
Sì - Aprì la borsa ed estrasse un
piccolo frammento di Death Note lo fece toccare a Light – lei
è Dalil, ora fammi vedere il tuo – Hilaru era
impaziente voleva vedere l’assassino di sua madre.
- Ti giri un momento?
–
- Certo –
Hikaru si
girò e aspettò che lui le ordinasse di rigirarsi.
- Salve,
shinigami Ryuk – disse sorridendo Hikaru, un sorriso falso.
- Piacere di conoscerti,
Hikaru –
Camminarono per diverse
strade, lontani da casa Yagami e dai conoscenti. Light le stava
spiegando tutte le misure di sicurezza che doveva prendere, le
raccontò anche che erano stati pedinati per un po’
di tempo da alcuni membri del FBI, ed era per quel motivo che lui li
aveva uccisi. - Allora L sospetta
già di te? –
- Sì
–
- Capisco–
Light si
fermò l’ afferrò per le spalle
avvicinandola a sé.
- Se per un qualsiasi
motivo tu fossi catturata da L devi rinunciare subito al Death Note,
così perderai i ricordi relativi ad esso e non metterai in
pericolo la felicità della famiglia. – disse Light
guardandola negli occhi – lo farai?
- Okay –
Dalil si
limitò a guardare la scena.
< E’
così hai deciso di non dirgli la
verità… se pensi che sia la cosa giusta da fare
non posso fare altro che assecondarti > pensò Dalil
***
- Sovrintendente! Non
può lasciare che Ryuzaki metta delle telecamere nella sua
casa.- gridò Matsuda – non pensa a sua figlia e a
sua moglie? –
- Certo che ci ho
pensato Matsuda! Credi che sia facile! – esclamò
il sovrintendente Yagami.
- Le telecamere saranno
istallate da domani e per una maggiore tutela della privacy solo io e
il signor Yagami vedremo i video riguardanti la sua famiglia
– disse Ryuzaki ignorando completamente Matsuda.
Era arrivata la sera
Matsuda e Aziwa stavano uscendo dal quartier generale accompagnati da
Soichiro.
- Sovrintendente Yagami,
potrebbe fermarsi un attimo? Devo parlarle in privato – lo
chiamò Ryuzaki.
- Certo,
Ryuzaki – disse Soichiro mentre si congedava dai
due colleghi. Si avvicinò a
Ryuzaki che era seduto a l monitor di un computer mentre mangiava una
torta alla pana.
- Signor Yagami, devo
farle vedere una cosa – disse Ryuzaki mentre posava la
forchetta e picchiettava con la mano libera qualcosa sul suo
computer – guardi qui –
Sul monitor vi era un
articolo di giornale:
Cinque ragazzi muoiono di arresto cardiaco dopo aver aggredito una
ragazzina
Questa sera, nel centro del Kanto, alle undici un gruppo di cinque
minorenni ha aggredito una bambina di dieci anni, che era scappata
dall’orfanotrofio in cui abitava.
Dopo averla violentata ripetutamente, l’hanno abbandonata per
strada ferita e in fin di vita, ma questi giovani criminali non hanno
avuto neanche il tempo di scappare che sono morti di arresto cardiaco.
Ora la ragazzina si trova in un ospedale sotto osservazione, non sa
ancora che i suoi aggressori hanno ricevuto la giusta punizione.
Soichiro finì
di leggere l’articolo.
- Quei criminali sono
stati giustiziati da Kira? – chiese Soichiro.
- Si, ma a quel tempo
non era ancora aperto il caso Kira. Questo articolo è di
cinque anni fa – disse Ryzaki – ho svolto qualche
ricerca e ho scoperto che quel giorno la ragazza aggredita è
la stessa che lei ha adottato –
-Cosa ?! –
Soichiro lo guardò incredulo – tu non penserai che
lei sia Kira! –
- E’ molto
provabile… – si girò verso il
sovrintendente – le ho detto questo perché i miei
sospetti nei confronti di Hikaru sono molto alti, può darsi
che la arresti. Si tenga pronto signor Yagami. – detto questo
Ryuzaki congedò il sovrintendente.
“Lo
so che è stupido ma per quanto ci provi non ce la
faccio… ho bisogno di te per sentirmi ancora viva”
Angolo di
Hoshimi
Ciao a
tutti! Dopo quasi una settimana sono riuscita a portarvi il quinto
capitolo che spero sia di vostro gradimento: l’accordo non
è poi così a sorpresa… lo
so… ma di questo capitolo la parte più
interessante penso sia il pezzo finale quando L parla con Soichiro. Bene ora passiamo a i
ringraziamenti:
Umpa_lumpa:Chiedo scusa *me
s’inchina davanti al computer * lo so la mia grammatica
italiana fa acqua da tutte le parti *me piange disperata* lo dice
sempre la mia prof di Italiano… (povera donna la devono far
santa visto che tutti i mesi si assorbe due temi della
sottoscritta) ho provato a fare più attenzione con
questo capitolo e a sistemare l’altro (spero di esserci
riuscita) non ti preoccupare: fai bene a criticare questa mia debolezza
solo così potrò migliorare *me annuisce convinta*
. Sono contenta che
l’altro capitolo ti sia piaciuto ^^. Per me
è stato divertente scriverlo… ma anche faticoso
poiché la storia di Hikaru è complicata. Infatti
con questo capitolo vi è stato inserito il motivo per il
quale viene salvata da Kodoku ^^. Dalil… sono contenta che
non ti abbia dato l’impressione di una sorella gemella di Rem
=.=”non che Rem mi stia antipatica, (anche se ha ucciso
L… aveva i suoi motivi e poi tutta è colpa di
Light! ) è che il suo modo di fare non lo capisco proprio!
Aveva detto che salvare la vita di Misa era più una
questione di onore!! Ma quella è tutta matta! Preferisco gli
shinigami con più carattere ^^. Dopo aver scritto questo
poema (spero di non averti spaventato ^^” è solo
che quando inizio a parlare non mi ferma più nessuno!) ti
lasciò andare… Ciao! Al prossimo aggiornamento.
sara chan 92: Ciao! ^^ sei una
fan di L e Near? Anch’io! Sono così pucciosi
entrambi *.* così intelligenti *me sbava davanti
al computer* Mi dispiace per gli errori ortografici
ç_ç Spero che questa comparsa di L sia stata di
tuo gradimento ^^ Mi complimento ancora con te per la tua ff. Alla prossima ^^
Ci chan: Ciao *me ti guarda con gioia*
sei una nuova lettrice! Sono contentissima che ti piaccia la mia ff. Ci
hai azzeccato: Kodoku, quando l’ho creato mi sono ispirata
soprattutto a Gelas che per amore salva la vita di un essere umano (che
guarda a caso doveva essere proprio Misa! Non poteva essere L? no
scherzo ^^ va bene la povera Misa^^ ) Con questo capitolo non si
è ben capito se Hikaru sta dalla parte di Light o quella di
L (anche perché non lo conosce ancora) vedrai nei prossimi
^^. Grazie per avermi aggiunto nei tuoi preferiti ^^. Al prossimo
aggiornamento.
Valerya90:Ciao! Non ti preoccupare per
lo spoiler ^^ … tanto ormai era chiaro come
l’acqua ^^. Io non odio
Light… insomma sì ma non tanto.
All’inizio era il mio personaggio preferito, poi
però ha perso un po’ di fascino quando uccide L,
concordo nell’affermare che sia un personaggio ben
caratterizzato solo che ogni volta che devo immedesimarmi in lui ne
esco fuori mezza scema per due motivi: è una persona senza
un briciolo di pietà ed è troppo intelligente.
Infatti, ora che anche il nostro caro L è arrivato
sarà più dura . Il mio povero cervello non riesce
ad elaborare così tante strategie in così poco
tempo! Ma penso sia proprio questo il fascino dei nostri due
più cari protagonisti ^^ . Per quanto riguarda la
rinuncia da parte di Light al quaderno della morte l’unica
maniera penso sia il ricatto: o rinunci al quaderno o ti uccido.
Siccome lui è un essere umano ovviamente si
aggrapperà alla vita (almeno credo) e così il
nostro Light ritornò ad essere il bravo ragazzo di
sempre… XD. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto non
è lunghissimo mi dispiace ^^”
sbiru94:Grazie
per tutti i complimenti comunque Sachiko si chiama la mamma di Light...
non potevo mica cambiarle nome! Grazie ancpra alla prossima
Okay anche
oggi sono riuscita a ringraziare tutti coloro che
recensiscono… ora ringrazzio tutti i lettori e tutti coloro
che mi hanno aggiunta fra i suoi preferiti : davvero grazie! Spero di
non avervi delusi ^^. Il prossimo capitolo
che pubblicherò il prossimo sabato si chiamerà :
“Microspie” Allora vi saluto ^^ al
prossimo aggiornamento.
“Sono molto grata lo shinigami che mi
salvò la vita, ma ringrazio di più quello che ha
reso la mia esistenza felice”
- Com’è andata a scuola,
Hikaru? - chiese sorridendo Sachiko.
Peccato quella fosse una domanda da non fare.
- Ah... ecco... io... bene credo... insomma
– non era brava dire le bugie.
- Ma domani non hai una verifica difficile, Hikaru - chan? –
chiese sorridendo Light.
< Hikaru – chan?... ma da quando diamine mi chiami
così, Kira? > pensò Hikaru.
- Ah si... è vero: ho una verifica! Vado a studiare. -
Detto questo Hikaru andò in camera sua, chiuse la porta e si
lasciò cadere a terra.
Erano successe troppe cose in una sola volta. Aveva ottenuto
ciò che voleva ma a che prezzo? Aiutando Kira? Ma era giusto
ciò che stava facendo?
Aveva sbagliato fin troppe cose nella sua breve vita, ora
però di mezzo non c'era solo lei ma l'intera
umanità... stava davvero facendo la cosa giusta?
Si alzò.
< Orami ciò che è fatto è fatto
non posso tornare indietro... devo solo trovare il modo di farlo
cambiare idea... sarà difficile ma solo io posso farlo
>
Camminò verso il letto.
Sdraiata, che teneva un libro vi trovò Dalil.
- Ma che stai facendo,Dalil ? - chiese sorpresa Hikaru.
- Sto leggendo ‘sta roba... solo che non capisco niente -
- Che roba? - Hikaru si avvicinò - ma Dalil tu sai leggendo
il libro di algebra!! -
- Algebra? -
- Matematica... calcoli… più o meno quello che
fai tu quando trasformi la durata vitale in tempo umano -
spiegò Hikaru.
- Capisco -
- Ora ti puoi spostare per favore ? Devo prendere il Death Note!
– disse Hikaru.
- Chi vuoi uccidere? – chiese incuriosita Dalil.
- Nessuno. Devo fare ciò che mi ha chiesto Light-
Hikaru alzò il materasso e prese il suo Death Note rosso con
i bordi neri.
- Scriverai il nome di Soichiro Yagami per quattro volte sbagliando in
modo che questo diventi immune al Death Note? - chiese Dalil.
- Sì - Hikaru si sedette, prese la penna ma fu
prontamente bloccata da Dalil.
- Non farlo, lo ucciderai... e probabilmente moriresti anche tu -
- Come? -
Dalil prese il Death Note e lo allontanò da Hikaru.
- Light Yagami è furbo, ha utilizzato una regola del Death
Note poco conosciuta è aveva intenzioni di usarla per
uccidere Soichiro e te -
- U.. uccidermi...in che senso? Spiegami la regola!-
- Se si scrive il nome di una persona sbagliando per quattro volte di
seguito, questa diverrà immune al Death Note, tuttavia se
ciò verrà fatto intenzionalmente sia la persona
il cui nome è stato scritto sul Death Note sia la
persona che l'ha scritto moriranno -
- Che bastardo! Quindi era questo il suo obiettivo sin
dall’inizio! - Hikaru si avvicinò a Dalil - ti
ringrazio hai evitato che io ammazzassi Soichiro -
Hikaru scosse la testa e corse verso la sua cartella
- Ora basta con questi discorsi... è meglio che mi metta a
fare qualche compito, prima che prenda un brutto voto - disse poco
convinta. Ma era stufa, veramente stufa, di tutto quanto: del quaderno,
degli occhi, di Kira…
- Un'altra cosa, Hikaru - disse Dalil mentre rimetteva il quaderno al
suo posto - devi sapere che tu sei più simile ad
uno shinigami che ad un essere umano, perciò alla nostra
stessa maniera tu sei vulnerabile ad una cosa -
Hikaru puntò i suoi grandi occhi verdi su quelli di Dalil.
Paura?
- Se allunghi la vita di un essere umano del quale sei innamorata,
sottrarrai al tempo che ti resta da vivere il tempo che sei gia
vissuta. Perciò se tu allungassi la vita di qualcuno
diminuiresti il tempo che ti rimane da vivere di 15 anni -
- Quindi se dovessi vivere ancora altri 80 ne vivrei solo 65... non mi
sembra poi così male -
- Ma se te ne rimanessero solo 20, ne vivresti solo altri cinque -
- Meglio vivere una vita corta con la persona che ami che una esistenza
lunga ma triste, non pensi? -
- Fa come vuoi. In tanto dovresti essere al sicuro visto che non ami
nessuno -
- Okay. Ora pero lasciami studiare - disse supplichevole Hikaru mentre
si cimentava nell'inglese, una materia che non apprezzava per niente.
//////
Ryuk mangiava una mela. Light pensava. Ormai questa era
diventata la routine.
- Light? -
- Che c'è? -
- Mi porti in qualche posto spassoso? - chiese Ryuk
- Ma che c'è Ryuk? Non ti piace la mia stanza? - chiese
Light. Non che la sua domanda avesse uno scopo, era semplicemente che
non sapeva cosa dire.
- Mi sto annoiando! Oggi niente quaderno e poi Hikaru sembra che ti
abbia innervosito ... – disse provocatorio Ryuk.
- Mi dispiace ma oggi dovrai startene qui, se proprio vuoi vedere una
faccia nuova vai da Hikaru, magari ti da anche una mela - disse Light
mentre si sdraiava sul letto - ci sono alcune faccende che devo
sbrigare -
***
Quella mattina era uscita presto di casa per non arrivare tardi a
scuola.
Non ascoltò neanche una parola di ciò che diceva
il professore di storia.
- Yagami Hikaru -
- Si? - Hikaru alzò la testa. Era il professore di
matematica.
< Ma come sono trascorse già tre ore? > si
chiese Hikaru mentalmente
- Vieni a prendere la tua verifica -
Hikaru attraverso tranquilla la classe. Sapeva che la sua verifica era
andata bene.
- Sempre brillante! - disse il professore compiaciuto.
- Quanto hai preso? - chiesero alcuni suoi compagni.
- Dieci -
Quando finalmente suonò la campanella che segnava il termine
delle lezioni, prese lo zaino e s’incamminò verso
l’uscita.
- Aspettami Hikaru chan !- gridò una voce.
Hikaru si girò per vedere chi fosse.
- Certo, Yuki – rispose gentilmente Hikaru.
Yuki non era sua amica, ma quando scoprì che Hikaru
viveva con Light l’accompagnava sempre a casa: era solo una
scusa per vederlo, infatti, non faceva altro che chiedere a Hikaru che
cosa piacesse a Light. Hikaru era veramente stanca di lei, ma non
poteva fare altro che sopportarla.
S’incamminarono verso casa Yagami.
- Oggi Light è a casa? – chiese per
l’ennesima volta Yuki.
- Si, Yuki. Se vuoi ti faccio entrare un attimo così lo vedi
– disse Hikaru per farla tacere.
- Davvero? Che bello! Sei così gentile! –
Camminarono ancora per un po’.
Non vi fu bisogno di entrare poiché Light era già
fuori che fissava Hikaru, alle sue spalle Ruyk lo sgridava.
- Avanti Light! Ti sei arrabbiato con me?! Dai! Parlami! -
gridava il povero Ryuk mentre gli ballava attorno.
Yuki per poco non svenne.
- Ciao - salutò Hikaru mentre guardava insospettita Ryuk.
- Ci... ciao! - disse Yuki mentre arrossiva all'inverosimile.
- Ciao, Yuki - disse sorridendo Light - come va? -
- Be.. bene -disse la povera Yuki mentre respirava a fatica.
- Ti ringrazio per aver accompagnato Hikaru a casa, ora devi scusarci
ma dobbiamo andare. Ci si vede -
- D'accordo - Yuki si allontanò.
- Bene e ora veniamo a noi, Hikaru - disse Light un po'
sorpreso di vederla ancora viva.
Hikaru non disse niente ma si limitò a seguirlo.
- Hai fato ciò che ti ho chiesto? - chiese Light.
- Credi che sia così idiota ? -
- Non ti capisco - disse Light fingendo un'aria innocente.
- Volevi uccidermi! Credevi che non conoscesse quella regola? -
< Non la conoscevi. Da questo posso dedurre che è
stato qualcuno a dirtela e ovviamente è stato il tuo
shinigami. Forse Dalil... >
- Sì - Light si fermò e la guardò
dritta negli occhi - tu non sapevi di questa regola se non ti
saresti comportata in modo diverso, è stata Dalil a dirtela,
non è così? -
Hikaru non rispose ma si limitò a guardare i suoi piedi.
L'aveva fregata.
- Dalil tu ci tieni alla vita di Hikaru? - chiese Light.
- Non credo questo ti posse interessare - rispose laconica Dalil .
Ma Light non era certo il tipo che lascia perdere dopo il primo
tentativo.
- Rispondimi -
Dalil lo guardò con diffidenza < Che cosa devo fare?
Questo umano! Quanto lo odio! Se fosse per me lo ucciderei anche ora ma
non posso! Merda! quanto odio queste regole! >
- Si, Light -
- Quindi l’aiuteresti? -
- Dipende. Devi sapere che un dio della morte muore se allunga la via
ad un umano volontariamente. Io ci tengo alla sua vita ma non al punto
di sacrificarmi per lei. -
< Grazie, Dalil. Mi sarai davvero utile, inoltre tu non sei
stupida come Ryuk e poi sai molte più regole del Death Note
>
- Se un dio della morte allunga la vita di un essere umano
volontariamente, muore ? - chiese Light
- Proprio così -
Hikaru ascoltava in disparte la conversazione. Dalil non teneva alla
sua vita perché provasse affetto per lei ma non voleva
rendere vano il sacrificio di Kodoku... l'aveva sempre detto. Ma anche
Dalil doveva stare attenta a Light... era talmente scaltro che era
capace di trovare il modo per far morire Dalil. A quel punto lei non
sarebbe stata poi così intoccabile.
- Ora basta! Dimmi che hai in mente! - Hikaru non sopportava non capire
le cose, voleva sapere che aveva in mente quel bastardo di Light.
< Che faccio? Glielo dico delle telecamere o lascio che tutti i
sospetti ricadano su di lei ... Dalil poi per salvarle la vita potrebbe
uccidere L.... no, Dalil non mi sembra proprio il tipo da farsi
amazzare per dei sentimenti... e poi correrei troppi rischi... L
potrebbe venire a conoscenza del Death Note e in qualche modo arrivare
a me.... dannazione! Mi conviene proteggerla e poi a gli
occhi... >
- Hikaru, hanno installato delle microspie in casa - disse Light
- Microspie ? - Hikaru lo guardò attonita - quindi L in
qualche modo ha capito che tu sei un potenziale Kira! -
- Si, ora capisci perché ho bisogno del suo nome? Solo tu
puoi aiutarmi - disse Light avvicinandola a sé. - puoi
aiutarmi ha rendere migliore il mondo... nessuno farà del
male alle persone che vuoi bene... perché non ci saranno
persone cattive... Papa non esporrà la sua vita tutti i
giorni. Hikaru solo tu puoi rendere più felice la nostra
famiglia. -
Le mani di Light erano così calde. Non era mai stata toccata
in quella maniera.
- Io... io - non riusciva a formulare un pensiero sensato.
- Il mondo è stato crudele con te. Non hai nessuno a parte
noi.... -
- Io…non voglio ucciderli -
Light l'abbracciò. Era il primo abbraccio che riceveva dopo
tanto tempo ed era davvero così... umano. Light le
sussurrò all’orecchio che non avrebbe ucciso
nessuno che doveva solo vedere il nome delle altre persone e doveva
fidarsi di lui.
La voce di Light era suadente, invitante… la faceva sentire
diversa.
Era confusa.
Lei faceva il tifo per L però lì in quel momento
non voleva altro che Light.
- Va bene – disse con un fil di voce
- Grazie – Light la allontanò un poco. Prese
delicatamente il viso di Hikiaru e lo avvicinò al suo.
Ormai il grosso del suo gioco era stato fatto. Mancavano solo alcuni
dettagli.
- Light!- sussurrò Hikaru senza però
allontanarsi. Forse anche lei aveva desiderato che accadesse.
Forse era solo la confusione del momento.
< E' tutto troppo semplice con le ragazze... be' meglio
così ora posso avere ciò che voglio... Hikaru tu
non sei altro che una pedina sacrificabile per me... vuoi affetto? io
te lo darò ma non appena avrai detto tutto ciò
che mi serve morirai >
Le labbra di Light sfiorarono appena quelle di Hikaru. Non avrebbe
dovuto, in fondo era sua sorella, ma era disposto a tutto pur di
raggiungere il suo scopo.
Hikaru avrebbe dovuto fermarlo ma non ne ebbe la forza.
Lasciò che Light invadesse la sua bocca. Che si prendesse il
suo primo bacio.
Ryuk guardava divertito la scena, in fondo se l’aspettava:
Light avrebbe giocato di nuovo sui sentimenti delle persone per
ottenere ciò che voleva, peccato però che non
conoscesse bene Dalil. O forse aveva tenuto in conto pure quello, Ryuk
rimaneva sempre sorpreso dell’astuzia di Light.
Dalil guardava furibonda la scena. Light era davvero un bastardo. Si
era servito delle debolezze di Hikaru. Davvero intelligente per essere
un comune mortale. Era senza dubbio più furbo di Hikaru.
Il cielo stava tramontando, Light e Hikaru si avviarono verso casa.
- Allora non devo parlare per nessun motivo con Dalil, e devo far finta
di nulla – disse Hikaru ancora rossa in viso.
- Proprio così, Hikaru -
- Ma io sono una ragazza... non posso fare la doccia sapendo che ... mi
stanno guardando! – esclamò.
- Devi farlo ricorda che l'hai promesso -
Hikaru non rispose, non ne aveva il coraggio.
- Ma come ucciderai i criminali? -
- Non lo so - disse Light. A dire il vero lui sapeva già
come fare.
- Ho un’idea! - Hikaru si voltò verso Dalil -
potresti farlo tu al posto di Light, no? Nessuno vedrebbe che stai
scrivendo... e poi così potrai succhiare durata vitale dagli
umani... ti conviene-
Dalil non disse nulla, si limitò a guardare la sua protetta.
Cosa doveva fare? Acconsentire al volere di Light? (perché
sapeva perfettamente che quello era lo scopo di
Light sin dall’inizio)Oppure mandare tutto a farsi
benedire ?
- E va bene, sarò io a giustiziare i criminali, ma solo fino
a quando le telecamere non andranno rimosse – disse Dalil.
Odiava aiutare quell’umano.
- Per quanto riguarda te caro Ryuk: se vuoi mangiare mele ti conviene
cercare le telecamere, così potrò trovare un
punto morto dove fartele mangiare. -
- Va bene... ricordati che lo faccio solo per le mele... Dalil mi
daresti una mano? -
- Certo che no, per chi mi hai presa? Non sono mica il cane degli
umani! - disse indignata Dalil - ucciderò i criminali solo
perché è un lavoro da shinigami -
Il resto del cammino rimassero tutti e quattro in silenzio.
Light non ci credeva aveva persino Dalil dalla sua parte e tutto grazie
a Hikaru. Ora si che era imbattibile.
Peccato però, che le sventure arrivino sempre
improvvisamente.
-Ragazzi dove siete stati fino ad ora! - esclamò la Sachiko.
- Ho portato Hikaru a vedere una scuola di canto - rispose Light,
sempre con la bugia pronta - è davvero brava a cantare! -
- Davvero?- Sachiko sorrise - grazie Light, così
ora la nostra piccola cantante potrà indirizzare il suo
talento! -
Hikaru sorrise. Era davvero bella quella famiglia. Era sicura di aver
fato la scelta giusta. Avrebbe aiutato Light per salvare loro.
- Dov’è Sayu? - chiese temendo di sapere
già la risposta.
- E' andata a fare la doccia -
Si sentì travolgere dalla rabbia.
Avrebbe voluto spaccare le microspie. Odiava quelle persone malate che
osservavano le donne con i loro piccoli occhietti, che
facevano del male, che lasciavano i segni, lì, in basso dove
solo la sua memoria ricordava l’episodio così
doloroso che per autodifesa aveva eliminato.
E’ più semplice eliminare la fonte del dolore
perché si evita d'imparare a convivere con esso ed era
meglio così e nessuno poteva darle della codarda
perché nessuno sapeva che cosa aveva passato quella sera.
Nessuno, nemmeno lei voleva ricordare: le urla, il dolore,
l’umiliazione. Lei faceva il tifo per L ma così
l’aveva delusa.
Salì in camera.
Accese la televisione e abbassò il volume al
massimo. Prese degli sparti e iniziò a suonare.
Dalil, dietro di lei, guardava la faccia dei criminali e scriveva i
loro nomi sul Death Note.
Sentì Sayu uscire dalla doccia.
Sachiko chiamò tutti a tavola . Si accorse con dispiacere
che Soichiro non era rientrato nemmeno quella sera. Un vero
peccato.
Sayu, come al solito, guardava i programmi dedicati a quel idol di nome
Hideki Ryuga.
Quando improvvisamente vi apparse una scritta:
“PER CONTRASTARE KIRA, L'INTERPOL HA DELIBERATO DI
INVIARE IN GIAPPONE 1500 DETECTIVE PROVENIENTI DA TUTTI I PAESI DEL
G8.”
Hikaru non ci badò molto: se fosse stato vero l'avrebbero
tenuto segreto come avevano fatto con i dodici agenti del FBI.
Finita la cena andò in bagno e preparò le sue
cose per fare la doccia. Una doccia che avrebbe odiato per tutta la
vita.
***
- Davvero? Ma è fantastico! - esclamò Hikaru
quando venne a sapere che tutte le telecamere erano
state rimosse.
- Ora ucciderai da solo i criminali Light Yagami , mi ero un po'
stufata- disse Dalil sbuffando.
- Ti ringrazio Dalil. Mi sei stata utile -
- Ah! buona fortuna con l'esame! - disse Hikaru. Si sentiva molto
più sollevata.
Non sapeva che il peggio doveva ancora arrivare.
Light si avvicinò a lei.
Poco dopo entrarono in cucina anche Sayu e Sachiko e anche loro
augurarono buona fortuna a Light.
“Questa volta non c’è nessuno
che verrà a salvarmi, questa volta smetterò di
vivere per sempre”
Angolo di Hoshimi
Bene questo è il sesto capitolo, cavoli che
fatica. Vi prego non uccidetemi lo so che quel bacio non
centra un tubo Y_Y ma l’ho trovata una mossa alla Light (okay
questo conferma quanto sia stupida)
Ma vorrei vedere voi se Light incomincia a sussurravi delle cose
all’orecchi come reagireste T_T
*me davvero dispiaciuta per l’oscenità di capitolo
che vi ho fatto leggere* è davvero penoso. Ma alla fine la
mia stupidita ha avuto la meglio. Passiamo ai ringraziamenti che
è meglio:
sara chan 92:
grazie mille per la recensione, sono contenta che ti abbia incuriosita
e che le frasi ti siano piaciute ^^ queste, lo ammetto, non sono belle
la prossima volta farò di meglio… ti prego non
uccidermi T.T
valerya90 :
grazie della recensione e di tutti i complimenti ^^ non ne ho mai
ricevuti così tanti e davvero mi fanno sentire contenta ^^
brava hai superato il tuo esame ^^ (sono andata a leggere il
tuo profilo aggiornato) mi fa piacere sapere che aggiornerai giusto il
giorno del compleanno di mia madre 11 febbraio (diventa vecchia XD)
nelle recensioni dilungati pure quanto vuoi mi piace troppo leggere
ciò che scrivi ^^ Credo che questa volta non sarai molto
contenta visto che L non c’è in verità
all’inizio c’era un piccolo spazio anche per lui ma
mi è sembrato che non centrasse niente quindi l’ho
cancellato. Ma non ti preoccupare nel prossimo capitolo ci
sarà di sicuro. Ci vediamo nel prossimo capitolo ^^
ps: non ti preoccupare per il doppio post anche a me qualche
volta succede che il mio stupido computer non funzioni ^^
Black Hayate
: che nome adorabile !! Grazie mille per la recensione non
credevo che ti saresti assorbita tutta questa palla di storia XD non
morire mi racconmando ^^ alla prossima. E non odiarmi lo so che tu
troverai una schifezza questo capitolo. Grazie per aver
recensito la ff di FMA.
Dopo aver ringraziato coloro che recensiscono ringrazio pure quelli che
leggono e che hanno aggiunto questa storia fra i preferiti (ogni tanto
mi farebbe piacere sentire anche voi ) grazie a tutti per il sostegno.
Ora non sono in grado di dirvi il nome del prossimo capitolo ma ci
sarà immancabilmente il nostro L alla super azione
XD non so fra quanto aggiornerò
poiché ho molte cose da fare, vi prego di aspettare
pazientemente anche perché mi sa che ho qualche problema con
la mia salute mentale XD ( come al solito) ci si vede.
ps: Per portare a termine questo capitolo ho passato la notte in bianco
quindi vi prego non siate troppo cattivi per colpa del
bacio… prometto che non lo faccio più
ç_ç Ah un’ultima cosa ditemi:
vi piace Misa? Ho bisogno per decidere su una cosa ^^ al prossimo
capitolo. ^^
style="font-weight: bold;">Capitolo 7: L Lawliet
"Mentre il mondo le crollava addosso, lei continuava ad
inseguirlo. E voleva smettere, in ogni senso."
Camminava per la strada saltellando ad ogni passo, mentre canticchiava
una canzoncina. Dare ni
moreani yume wo mite ...
- Come mai oggi sei così felice, Hikaru? - chiese
insospettita Dalil. Era da molto tempo che Hikaru non era
così entusiasta.
- Ma come Dalil! non hai ancora capito? -
- No -
- Um... allora te lo spiego...- Hikaru rallentò il passo e
smise di salticchiare - tutto sta procedendo secondo i miei
piani. Sinceramente non ci credo nemmeno io. -
- Continuo a non capire... -
- Allora... se tu fossi Kira... che faresti? -
- Farei quello che fa Light, no? cioè uccidere tutti coloro
che mi intralciano -
- Brava! Ma fai finta di non possedere gli occhi e di dover uccidere
qualcuno del quale non hai mai visto ne il volto e non sai il nome...
cosa faresti? -
- Proverei a farlo uscire allo scoperto, vedere il suo volto e poi
convincerlo a dirmi il suo nome -
- Molto bene Dalil. E' proprio quello che vuole fare Light con L -.
- Sì ma cosa centra? Non mi aiuta a capire il tuo piano.-
- Okay, allora te lo spiego meglio. Io non sono assolutamente
favorevole a Kira. -
- Questa mi è nuova. Pensavo che dopo il bacio con
Light… ti fossi convinta ... -
- Ma dai! mi fai così stupida? Era solo stato un gesto
affinché lui mi credesse! be' un po' è stato
piacevole… però fa solo parte del mio piano! -
- Capisco, mi ero preoccupata perché eri stata piuttosto
realista -
Hikaru rise.
- Allora vuoi che te lo spieghi? - chiese Hikaru.
- Sì -
- Io non ho alcun’intenzione di dare a Light il
nome di L. Io voglio aiutare L: è stato questo il mio
obiettivo sin dall’inizio. Io mi sto servendo di Light per
arrivare a L -
- Ma L non si lascerà mai vedere in volto, e magari
sospetta già di te. Stai attenta a Light: non è
la persona da lasciarsi sfruttare tanto facilmente -
- Um... si questo è provabile. Però
sbagli. Lui uscirà allo scoperto. O
almeno io farei così -
- Non è detto che lui ragioni come te -
- Non è detto che non lo faccia, ma ciò che io ti
dico è vero. Lui uscirà allora scoperto: ne sono
convinta. Il miglior modo per far stare Light sotto pressione, e fargli
commettere un errore di calcolo, è quello di stragli
costantemente dietro, di farlo sentire osservato. -
- Può darsi che sia come pensi tu. Ma sei sicura
della tua scelta? E poi non sarebbe più facile dire a
Soichiro che sai chi è Kira? -
- Sono sicura di ciò che faccio. Ma sarebbe da scemi andare
subito da Soichiro. Io potrei dire tutto, ma non ci sono prove. Light
può sempre rinunciare al Death Note e a quel punto sarei io
a essere sospettata e giustiziata. -
- Certo che ti sei cacciata in un bel problema – Dalil, si
fermò e si mise davanti a lei prendendola per le spalle e
guadando gli occhi verdi, disse - sicura di non provare
niente per Light?-
- Sicurissima - rispose Hikaru, sorridendo.
Camminarono ancora per un po'.
- Vuoi spendere il tuo stipendio al Karaoke? - chiese Dalil .
- Solo una parte -
***
- Uff... ora sono stanca. E' faticoso fare la modella e venire a
cantare in questo locale -
- Misa, ma sei tu che vuoi venirci sempre... non ti costringe nessuno -
- Quante storie Rem! -
Uscirono insieme dal Karaoke. Si sentì una
splendida voce, che cantava una delle canzoni preferite di Misa.
- Oh! Ma chi è che canta così bene! Voglio
conoscerla - disse mentre salticchiava tra la folla per avvicinarsi .
Peccato fosse troppo piccola e la gente troppo occupata ad osservare la
cantante per aiutarla a passare. Si rassegnò e si
allontanò dal locale. Le sarebbe piaciuto vedere la ragazza
che cantava.
***
- L sei sicuro? Non credi di correre rischi inutili? - chiese un
signore anziano mentre portava un carrello pino di dolci. Il suo viso
gentile lasciava vedere la stanchezza. Per una persona della sua
età doveva essere faticoso sostenere i ritmi di L.
- Si, Watari. - L sorseggiò un po' del te e prese un pezzo
di torta alla panna - Credo sia la scelta migliore. Kira non se
l'aspetta, inoltre così potrò tenere d'occhio sia
Light che Hikaru. Io credo che loro collaborino in qualche modo.- disse
con la solita voce calma, anche se sapeva di correre grossi rischi. Il
giorno che si era presentato a Light, L si era accorto di avergli
inflitto un duro colpo, poiché quella stessa sera aveva
ucciso molti criminali, più di tutte le altre sere.
- Capisco, L - Watari si allontanò - hai scoperto qualcosa
di nuovo su quella ragazza? – disse mentre riempiva la tazza
di L con altro tè.
- Si... molte cose curiose- L digitò qualcosa sulla tastiera
- Sua madre morì di arresto cardiaco proprio il
giorno del suo compleanno.... poi, quella sera che è stata
aggredita doveva morire. Le sue ferite erano gravi e aveva perso troppo
sangue, secondo i medici che l'hanno seguita non aveva speranze. Eppure
e ancora viva e senza alcun schok psicologico, come se non ricordasse
niente. Non credo proprio che queste siano coincidenze -
- Da quanto dici... sembra proprio che lei sia Kira - disse Watari
preoccupato. Una ragazzina così giovane e carina, era
improbabile che fosse Kira. Ma sapeva fin troppo bene che L non
sbagliava mai.
- No... sarebbe troppo semplice, io penso sia solo un burattino di
Light. -
- Non capisco. Infondo di lei sai molte più cose
sospette -
- Si, ma allora mi spieghi perché non ha ucciso nessuno
durante questi cinque anni e proprio ora inizia... io credo che lei
possedesse quel potere molto prima di Light e solo stando in contatto
con lui abbia deciso di usarlo -
- Allora potremmo pensare a lei come un’aiutante? -
- Proprio così... e se Kira non l'ha fatta fuori, vuol dire
che lei possiede un potere superiore che a lui serve, oppure il potere
omicida di Kira non riesce ad ucciderla... -
- Quasi come un dio immortale?-
- Un semidio -
***
- Dalil... ma non ti manca un po' il modo degli shinigami - chiese
Hikaru mentre metteva la divisa del bar dove lavorava.
- No - rispose laconica. Odiava parlare di sé.
Hikaru uscì dallo spogliatoio contenta. Il suo nuovo lavoro
le piaceva, guadagnava soldi ed era d'aiuto per la famiglia (non che
loro ne avessero bisogno, ma si sentiva bene a dare una mano).
- Hikaru vai a servire quel tavolo laggiù -
ordinò il padrone che era occupato con la cassa.
- D'accordo
Si avvicinò al tavolo e vi scorse fin da subito un volto che
conosceva molto bene. Era Light. Non era da solo, insieme a lui vi era
un suo amico molto... bizzarro.
- Ciao, Light come mai da queste parti? - chiese disinvolta mentre Ryuk
salutava Dalil e l'informava di qualcosa di molto importante.
- Sono venuto a bere qualcosa con il mio amico. Te lo presento - Light
sorrise e indicò il ragazzo bizzarro - lui è
Ryuga Hideki , Ryuga lei è Hikaru, mia sorella -
- Piacere - disse Ryuga.
Hikaru non rispose. Era diverso dal nome che stava vedendo…
L Lawliet… nome particolare, ma che bisogno c’era
di nasconderlo? Sapeva che solo una persona aveva bisogno di
nasconderlo.Il ragazzo dai capelli corvini la guadò mentre
rideva di nascosto. Evidentemente si era accorto della sorpresa di
Hikaru, che risse per dissimulare la sua sorpresa.
- Che nome particolare… proprio quello del cantante che
piace tanto a Sayu! –
- Già… ho proprio un nome strano… -
disse L fissando insistentemente Hikaru. Quando la aveva osservata con
le telecamere, non aveva avuto la possibilità di guardarla
in viso. Era davvero singolare. Aveva degli occhi verdi grandi e
lucenti. La pelle diafana era in contrasto con i capelli neri lunghi e
lisci che, quel giorno, erano raccolti in una coda. Era snella e
,secondo L, non doveva essere più alta di un metro e
sessanta. Lo incuriosivano soprattutto quegli occhi verdi…
insomma non c’erano ragazze giapponesi con gli occhi verdi,
Quando sarebbe tornato all’hotel avrebbe fatto qualche altra
ricerca.
- Allora, cosa vi posso portare? – disse Hikaru provando a
ripristinare un’atmosfera normale.
Kira, L e lei erano vicinissimi… se solo uno avesse saputo
l’identità dell’altro…
- Un tè grazie - disse Ryuga,continuando a fissarla.
- Anch'io una tazza di tè - ordinò Light.
- Okay –
Light la guardò allontanarsi… non poteva crederci
era stato più facile del previsto. Ora Hikaru aveva visto il
nome di L e lui avrebbe potuto ucciderlo con le sue mani, per vendicare
gli affronti subiti. Kira era il Dio… non c’erano
dubbi che sarebbe stato lui a vincere…. E poi sarebbe
toccato a Hikaru. Nessuno poteva fermarlo.
- Hikaru Yagami – disse L a voce alta mentre si guardava
attorno.
- Che c’è Ryuga? Ti sei offeso perché
ha detto che il tuo nome è strano? – disse Light
ridendo.
- Certo che no. Penso solo che lei sia un buon prototipo di
Kira… non credi, Light? –
< Merda! Ma che diamine ha questo idiota nel
cervello… non dirmi che ha già capito tutto se
è così sono spacciato dannazione eppure non mi
sembra di aver commesso sbagli > pensò Light mentre
cercava qualcosa di intelligente da dire. Qualcosa che poteva dire il
miglior studente del Giappone… il numero uno
nell’università di Tokyo… qualcosa che
anche un genio come L avrebbe potuto credere.
- Ryuga smettila di dire certe cose! Lei è una ragazzina!
Non potrebbe mai uccidere… non dire cose senza
senso… - esclamò Light al massimo della
disperazione. Era un bravo oratore, ma sapeva che questo non bastava
con L.
- Invece un senso c’è – disse L <
non m’inganni Yagami… puoi essere bravo quanto
vuoi ma non mi trascinerai nell’imbroglio > - ho
trovato certe cose interessanti anche
su di lei… sai?–
< Anche? Non vorrai spaventarmi? Non sono così
impulsivo… so di non aver lasciato tracce che possano
ricollegarmi a Kira… L io non ho paura di te…
tanto morirai fra poco quindi di le tue ultime preghiere >
+++++++++
Hikaru lasciò la comanda sul tavolo e corse verso il bagno.
Non aveva dubbi L Lawliet era L e non ci voleva molta intelligenza per
arrivarci. Certo che i “due uomini scelti dal
destino” aveva non dei nomi singolari… Law voleva
dire legge in inglese… Ma questo no era di certo il momento
di pensare a ciò.
- Hai visto il suo nome Hikaru? – chiese Dalil.
- Si – Hikaru la guardò storto… che
aveva quel shinigami? Percaso la stava prendendo in giro?
- Allora avrai capito chi è - disse Dalil ridacchiando. Solo
ora capiva perché Ryuk si divertiva così tanto.
Che cosa si sarebbe inventata Hikaru per uscire da questa situazione?
- Si lui è L... Nessun altro può avere
quel nome... e nssun altro mentirebbe sul suo nome. Non ci sono dubbi:
è lui L. -
- Ci hai azzeccato. Avevi capito tutto, non sei contenta? –
- Stai zitta! Non è il momneto di prendermi in giro! Se non
m’invento qualcosa subito L morirà quindi stai
zitta e aiutami a pensare – disse Hikaru perdendo la
pazienza. Quando c’era bisogno sapeva tirar fuori il
carattere.
Dalil non disse niente. In fondo era stata lei a provocarla.
< Se L se ne va... Light mi costringerà a ribellargli
il suo nome ma io non posso farlo. Che cosa posso fare?... vi
è sempre una via di fuga… sono sicura che anche
per questa situazione posso trovarla… L a cosa migliore
sarebbe sparire dalla circolazione ma sarebbe troppo sospetto e in ogni
caso o L o Light mi troverebbero…. Sarebbe solo questione di
tempo >
- Io credo che L sospetti di me… anzi lui è
sicuro che io sono Kira - affermò Hikaru con
forza. Lo aveva capito dalla maniera in cui sorrideva.
- Allora lui potrebbe ucciderti – disse Dalil guardandola
incuriosita.
- Si…. Ma io non sarò certo così
scema. Dalil tu mi aiuteresti? –
- Solo se ciò non mettere a repentaglio la mia vita
–
++++++++
- Light, tutto bene? – disse L sorseggiando un po’
di tè. Aveva consumato tutte le bustine di zucchero che vi
erano sul tavolo e ne aveva chiesto delle altre. Aveva bisogno di
zuccheri. Anche per lui era faticoso non perdere la concentrazione
davanti ad un individuo così perfetto come Light. Non aveva
commesso nessun errore. Era un assassino impeccabile.
- Non posso credere che tu sospetti veramente di lei. Saranno state
coincidenze… lei non puo essere Kira! –
esclamò Light. Non poteva crederci sul serio. Era stato
sciocco da parte sua non fare ricerche su Hikaru, ma anche se le avesse
fatte, quelle informazioni erano talmente protette che nemmeno lui
sarebbe riuscito a ottenerle.
- Light devo prendere tutte le ipotesi possibili per risolvere questo
caso – si limitò a dire prima che il suo cellulare
squillasse.
Hikaru guardò sorpresa il suo cellulare.
- Pronto? -
Dall'altra parte del telefono, Sachiko in lacrime l'avvertiva che
Soichiro aveva avuto un attacco cardiaco e che era all'ospedale.
Uscì di corsa dal bagno e pregò il cielo
affinché L fosse ancora lì.
"La realtà la
consumava, la stava uccidendo e presto l'avrebbe annichilita"
Angolino di
Hoshimi
Salve! Innanzitutto vi chiedo scusa per il ritardo
nell’aggiornamento ^^" ( ma è che ho avuto un po'
di problemi) Ma spero che il capitolo sia stato piacevole da leggere.
E' molto importante visto che qui s'incontrano L e Hikaru
(dopo sei capitoli mi sembrava giusto XD) Questa volta le
frasi sono in terza persona... e credo che saranno cosi d'ora in
avanti... il perché non ve lo so dire ^^" Okay ora vorrei
ringraziare Michela
( grazie davvero... prometto che lo salverò *tu sai chi* o
almeno ci proverò XD) e tutte le ragazze del pullman che si
assorbono i miei monologhi su Netsurnari XD ( Giulia e Ramona),
grazie anche a sbiru94(grazie),
giugiu94(
non ti preoccupare non finirà come te XD grazie), Black Hayate(credo
che ora sia abbastanza intelligente per sopravivere XD grazie di tutto
^^), Sara chan 92(
spero che Hikaru non ti abbia ancora delusa ^^ grazie per il commento),
Valerya90
(grazie per i complimenti e per aver apprezzato il capitolo, sensei ^^
e anche per l’aiuto e per aver commentato l’altra
ff ^^) . Scusatemi se questa volta non vi ringrazio una per una ma ho
troppi impegni ultimamente. La prossima volta prometto che mi
dilungherò ^^ (scusatemi).
Il prossimo capitolo si chiamerà Telefonata ( lo
posterò più o meno fra due settimane) Al prossimo
aggiornamento e scusate ancora la mi
Light, seduto ,il telefono in mano, guardava
confuso L. Per fortuna c'era ancora e a giudicare dalla sua espressione sembrava
essere informato di tutto.
Hikaru si avvicinò a loro con espressione persa.
- Light... - disse senza trovare la forza di parlare - Soichiro ha avuto
un infarto ... - aggiunse, lasciando che le sue parole agissero da sole. E,
infatti, il risultato non tardò in arrivare.
- CHE SIA STATO KIRA? -
dissero all'unisono Light e L.
- E' escluso che si tratti di Kira,
poiché ogni volta che questo colpisce la vittima muore sul colpo... invece
Soichiro è fuori pericolo. Inoltre non uccide persone innocenti con così tanta
leggerezza - spiegò Hikaru ad entrambi.
< Notevole... è riuscita ad
analizzare la situazione nonostante lo shock psicologico... Ora capisco perché
Kira non l'ancora uccisa o perché ,nel caso lei fosse Kira, non l'ho ancora
presa. Tuttavia questo non fa che aggravare i miei sospetti su di lei...
diciamo che ora siamo al 55% ... Che sia proprio lei Kira? ... >
Light la
guardò senza capire. Da quale parte stava quella stupida? In ogni caso, non
doveva perdere tempo... il destino di Kira ora dipendeva dagli occhi di quella
ragazzina.
- E' meglio andare subito da papa - disse prendendole il
braccio e trascinandola.
Lo guardò atterrita. Lei non poteva allontanarsi
perché sarebbe significato la fine di L e, nessun altro , ne era convinta,
avrebbe potuto fermare quel assassino. Non poteva finire così, assolutamente no.
- Vi porto io - disse il detective mentre prendeva il cellulare e
telefonava - arriveremo prima –
- Grazie Hideki sempai – disse. Doveva
ammettere che la fortuna girava dalla sua parte.
Ryuga le dava una strana
impressione, era in lui che doveva riporre tutta la sua speranza?... doveva
veramente fidarsi di lui?... beh a ogni modo non aveva molta scelta: O uccideva
Kira o, come era più giusto fare, lo consegnava alla "Giustizia".
Light
non sembrava per niente contento dalla gentilezza di L. Anzi era sospettoso.
Ryuk ridacchiava e si divertiva ad infastidire Dalil, la quale, ogni tanto, gli
lanciava degli schiaffoni.
La limousine arrivò. Entrarono. Hikaru si sedeva
fra Light e L, che si era accucciato sul sedile.
Light l'abbracciò dicendole
di stare tranquilla, se non fosse stato Kira sarebbe stato, senza dubbio, un
ottimo fratello.
Dalil non sopportava più quel silenzio snervante che
ricopriva la tensione, che si sentiva nell'aria. Aveva paura per la sua
protetta: era in mezzo a due uomini che volevano solo usarla per arrivare,
ognuno, al proprio scopo. Hikaru , da sola ,doveva combattere contro le persone
più intelligenti che Dalil avesse mai visto. E lei non poteva fare niente,
voleva esserle d'aiuto ma avrebbe rischiato solo di aggravare la situazione
della sua protetta.
Kodoku, quella sera, mentre si trasformava in polvere,
le aveva chiesto di aiutare la ragazza. Doveva farlo per lui. Doveva trovare il
modo per farlo. E forse le era venuta una idea...
La vide scendere dalla
macchina e la seguì.
Salì le scale lentamente e senza voglia, non
desiderava vedere Soichiro al letto, malato. Forse un giorno lo avrebbe rivisto
così, solo che morto. Scacciò subito dalla mente quel pensiero, dopotutto lei
stava rischiando di morire per proteggere la famiglia Yagami.
Light aprì la
porta. Entrò e fu seguito da L. Hikaru rimase lì ferma a fissare i suoi piedi.
Non riusciva a trovare il coraggio di muoversi. Era colpa sua se Soichiro era
stato sottomesso a tanto stress: era colpa sua e di Light. Non sarebbe riuscita
a guardarlo in faccia. Credendo di fare del bene alla famiglia aveva finito per
esporla ancora di più e se tutto sarebbe andato come aveva spiegato a Dalil,
quando era nel bagno del bar, non avrebbe più potuto proteggerli. Era stata una
sciocca. Aveva perso contro Light. Aveva perso la sua battaglia per difendere
ciò a cui teneva.
- Hikaru... non è ancora morto - come sempre la voce
calma di Dalil venne in suo aiuto per farle ritrovare quel poco coraggio, quella
poca forza che le rimaneva in corpo.
Ormai aveva già capito ciò L voleva
fare: voleva imprigionarla e torturarla affinché lei rivelasse ciò che sapeva.
Ma lei non poteva. Light si sarebbe vendicato sui suoi familiari e su la sua
stessa vita. E lei amava vivere. Entrò e chiuse la porta dietro di sé.
Soichiro era disteso sul letto, lo sguardo spento, la pelle pallida.
Diverso da come lo aveva conosciuto Hikaru. Diverso dall'uomo che Sachiko aveva
amato, e che nonostante tutto continuava ad amare.
Si sedette di fronte
a L, che era seduto in quella strana posizione poi posò lo sguardo su Light.
Chissà a cosa stava pensando…
Stavano parlando, discutendo. Light espose
una teoria su un provabile identikit di Kira e L ne trasse le conclusioni.
- Dati una regolata! cos'è sei venuto a dare il colpo di grazia a mio
padre? - urlò Light.
Il colpo di grazia glielo stavano dando lei e lui. L
non centrava. Voleva sprofondare, voleva sparire. Sentiva lo sguardo di Soichiro
cadere pesante su di lei.
Una musica triste e giovanile si sentì nella
stanza. Era il suo cellulare che squillava. Aveva dimenticato di spegnerlo.
Era un numero privato. Rispose.
- Sono L - disse una voce camuffata
- Hikaru Yagami, rispondi alle mie domande senza dare nell'occhio -
-
Okay -
- Sai perché ti sto chiamando? -
- Sì -
- Esci
dall'ospedale. Non appena sarai fuori ti chiamerò, se non lo farai... vedrai le
conseguenze da sola -
Alzò lo sguardo e vide L che si mordeva il pollice.
Sorrideva, sadico.
- Era Sachiko ha detto che... Sayu vuole parlarmi...
meglio che vada - disse sicura che la sua scusa non avesse convinto nessuno dei
presenti. Ma non era certo questo il suo obiettivo. Si girò a guardarli. Light
aveva una espressione indecifrabile.
Aprì la porta e s'incamminò per il
corridoio vuoto dell’ospedale, sentendo il rumore dei suoi passi, e i lamenti
delle persone a cui era morto un cara.Scese le scale lentamente. Stava
tremando.
- Hikaru... non farlo - era l'ultima preghiera che faceva
Dalil per farle cambiare idea.
Uscì dall'ospedale.
- Dalil....
salutami tutti gli shinigami - disse prima che il suo cellulare squillasse di
nuovo, per l'ultima volta.
Rispose e non vi fu bisogno di dire qualcosa
. L o chi parlava al suo posto, le diede le indicazioni e lei le seguì come un
robot. Poi riagganciò.
In lontananza poteva scorgere benissimo la macchina
nera di cui la voce aveva parlato. Doveva avvicinarsi al cofano e guardare per
terra se si fosse voltata l'avrebbero uccisa.
E fece come la voce aveva
chiesto. Ubbidì, di nuovo. Si ricordò che una sera tanti anni addietro si era
trovata di fronte al suo destino, e ora che lo vedeva di nuovo lì, di fronte a
lei non riusciva a combatterlo. Aveva sempre avuto bisogno di qualcuno. Ma
questa volta non sarebbe arrivato nessuno a salvarla. Questa volta era da
sola.
Era buio pesto. Niente stelle. Niente luna. Tremava, ancora. Non odiava
il buio, odiava se stessa perché aveva paura di esso.
Era la fine del suo
gioco.
Le manette le stringevano forte i polsi
- Grazie... Dalil
–
Coprirono i suoi occhi. Occhi che per molto tempo avrebbero visto solo
le tenebre.
Angolino di Hoshimi
Ciao a tutti ^^ ebbene questo piccolo
capitolo è il capitolo 8 ( mi dispiace so che dico sempre cose ripetitive ma non
posso farne a meno ^^") ... Spero che il capitolo vi sia piaciuto e sia stato
all'altezza del precedente (che a me era piaciuto molto ^^) anche se, ripeto, è
corto. Non mi scuserò mai abbastanza però non mi piace scrivere i capitoli
quando Hika - chan (maniera affettuosa con cui chiamò la mia cara Hikaru XD)
soffre (anche se saranno molti... ^^") Ora la cosa si fa più dura... povera
Hikaru.... Vi dico subito come si chiamerà il prossimo capitolo (tadan tadan
*suono di tamburelli* XD) : Tortura. O_O
Passiamo ai
ringraziamenti:
sara chan 92 : Sono contenta
che altro capitolo ti sia piaciuto ^^ spero che questo non abbia deluso
le tue aspettative ^^ al prossimo capitolo.
sbiru94: Ciao ^^ sono contenta
il capitolo ti sia piaciuto ^^ grazie per la recensione sei troppo
gentile XD . Non ti preoccupare per L in teoria dovrebbe cavarsela...
ma sono ancora indecisa quindi aspetta i prossimi capitoli. Alla
prossima
Umpa_lumpa : Non ti preoccupare se non hai recensito gli
altri capitoli ^^. Sono contenta che la lettura si faccia più scorrevole ^^
Spero questo capitolo ti sia piaciuto. Alla prossima e grazie ancora. ps: Spero
di non aver ripetuto troppo i nomi in questo capitolo ^^.
Black Hayate : Ecco a te il capitolo spero sia stato di tuo gradimento. ^^ Ci si vede ^^
valerya90: Ciao sensei ^^ sono
contenta che il capitolo ti sia piaciuto e spero che anche questo ti sia
piaciuto. Sono molto contenta che i personaggi siano IC (ogni volta che mi metto
a scrivere il mio primo obiettivo è quello e sono contenta di averlo rispetato
^^) Grazie mille per la recensione e per i complimenti. Alla prossima.
Ringrazio anche chi ha solo letto e chi ha aggiunto la storia fra i preferiti ^^.
Come ho già detto il prossimo capitolo si chiamerà
"Tortura" e spero di poterlo postare presto (anche se sarà molto
difficile perciò vi chiedo di aspettare un pochino ^^" ) Alla
prossima e grazie a tutti .
PS: lo so che non ho messo le frasi ma proprio non mi vengono ^^" non sono abbastanza ispirata, chiedo perdono >.<
“… Vorrei
che tu sapessi che la tua vita ispira la mia voce…”
Il silenzio che ricopriva la stanza era a dir poco snervante. Era
sicura che L la stesse osservando come se si aspettasse che da un
momento all'altro lei uccidesse qualcuno, come se stesse per
comparire Kira.
Lo odiava, questi sospetti la nauseavano... soprattutto
perché vi era un fondo di verità. Eppure non
riusciva a capacitarsi. Lei sapeva di un quaderno della morte, che era
sicuramente l'arma di Kira. Ma perché era lì se
lei non sapeva niente del pluriomicida? E, poteva sul serio fidarsi di
L?
Aprì leggermente la bocca e mosse i piedi.
Chissà per quanto tempo sarebbe rimasta lì,
chissà se ne sarebbe uscita viva.
- Hikaru ti sei svegliata? – chiese la stessa voce camuffata
della telefonata. La voce del suo aguzzino.
- Sì – rispose. Aveva la gola asciutta. Da quanto
tempo non beveva? Da quando tempo era legata lì?
- Sai chi sono? –
Ci pensò un attimo. Doveva o no dire ciò che
sapeva? doveva dimostrarsi estranea?
- Sei…L? –
Decise che era più intelligente far trapelare qualche
informazione senza importanza, se L avesse creduto che lei sapeva
qualcosa che non voleva rivelare; allora forse sarebbe riuscita a
sopravvivere più a lungo.
- Sai perché sei qui? –
- No –
- Prima avevi detto di sì – disse. La guardava
indifferente, se la ragazza stava soffrendo, non era affar suo. Lui
stava risolvendo il caso.
Sentì le catene stringere le sue caviglie...
- Forse sospetti di me? – chiese raccogliendo le ultime forze
che le rimanevano.
- Sai perché? –
- No – rispose stanca.
- Sei Kira? –
- No –
- Conosci o sai qualcosa legato a Kira?-
- No-
- Dimmi la verità! Altrimenti ti uccido – la
minacciò.
- Anche se lo facessi… mi uccideresti lo stesso
perché a quel punto non ti servirei più a nulla e
avrei solo confermato che sono un'assassina …. Come vedi non
sono così stupida – replicò.
La ascoltò senza scomporsi. Tranquillo, accucciato
nella poltrona, beveva il caffè.
La ragazza era troppo serena e misurata nelle parole, come se seguisse
un copione.
Posò la tazzina sul piattino e la guardò.
Watari gli offrì un pasticcino.
- Grazie-
- Che cosa pensi fare con la ragazza? – chiese
l’anziano.
- Devo assolutamente farla parlare… e ne
approfitterò intanto che il sovrintendente non
c’è – rispose mordendosi un pollice
– non credo funzionerebbe la tortura fisica, è
troppo intelligente come per parlare solo con quella... no... con lei
devo essere più furbo... mi chiedo solo perché
Kira non l'abbia ancora fatta fuori... che non ci riesca sul serio?
–
- Forse è troppo vicina alla sua persona e se la uccidesse
darebbe troppo nell'occhio - suggerì l'anziano maggiordomo
mentre versava più caffè nella tazza del
detective.
- In effetti non hai tutti i torti... in questo caso, i sospetti su
Light non posso che aumentare - Poi la mente di L si
illuminò - Ma certo! non lo fa perché
è sicuro che lei non parlerà... sicuramente l'ha
minacciata. Ma perché rischiare in questo modo? Che cosa
possiede lei che serve a Kira? -
Aveva risolto un perché ma ne erano nati molti altri, e poi
ora che aveva dedotto questo, come l'avrebbe fatta parlare?
* * *
Dalil uscì da una delle pareti di quel grande edificio. Non
poteva più vedere Hikaru così e, soprattutto, la
proprietà del quaderno non era ppiù della sua
protetta, quindi non aveva più motivo per starle vicino.
Le dispiaceva per la sua "favorita", ma non poteva fare niente. Non era
riuscita a mantenere la promessa fatta a Kodoku. Poteva sempre uccidere
quel Lawliet ma così avrebbe aiutato il bastardo di Kira. E
poi Hikaru le aveva spiegato il piano…
- Ascoltami Dalil – le aveva detto – L crede che io
sia Kira, perciò credo mi catturerà, quando lo
farà… fai come se io avessi rinunciato alla
proprietà del quaderno –
- Okay, ma sappi che questo non cambierà niente. Non
perderai i ricordi legati ad esso perché non lo hai mai
usato – disse lei.
- Non è per perdere quei ricordi che rinuncerò al
mio Death Note… rinunciando al mio ricorderò le
regole ma non chi è Kira. Non potrò tradire Light
ma posso ancora aiutare L –
- Ma se tu gli dicessi… -
- Mi ucciderebbe. Lo so Dalil. Ma se io gioco bene le mie
carte… può darsi che riesca a sopravvivere
–
Ma ciò non era una garanzia e questo lo shinigami lo sapeva
bene. Avrebbe preferito avere la certezza. Doveva trovare un modo per
far cadere tutti i sospetti che vi erano sulla sua protetta.
E aveva solo 24 ore per di tempo per trovare la persona adatta ad
adempiere a tale incarico.
* * *
Ryuk non lo aveva mai visto così adirato.
- Se ti da così tanto fastidio puoi ucciderla, no?
– suggerì lo shigami.
- Se devi sparare cazzate meglio stai zitto e lasciami pensare
– rispose Light tenendo la testa fra le mani. Era stato ad un
passo di vincere e L lo aveva fregato. Lo aveva umiliato, di nuovo.
Lui, il dio, si era lasciato raggirare da
quel’imbecille di un detective. Voleva ucciderlo, e per
questo aveva bisogno degli occhi. Ma lui non avrebbe mai fatto lo
scambio.
< Lo scambio lo fanno solo le persone idiote! Non io…
io, il dio, di un nuovo mondo non dimezzerò la mia vita
>
Ma per ora poteva stare tranquillo era sicuro al cento per cento che
Hikaru non avrebbe detto niente. E poteva ancora esserle utile per i
suoi obbiettivi.
Qualcuno bussò la porta.
- Si? – rispose infastidito.
- Light… sono io – era la voce di Sayu.
- Entra – disse lui aprendo la porta. La ragazza si sedette
sul letto e guardò fuori dalla finestra.
- Hikaru non torna- disse con le lacrime agli occhi.-
perché… perché capita tutto questo
alla nostra famiglia? – chiese mentre stropicciava le
lenzuola del fratello. Le lacrime caddero frettolose, bagnando le
graziose guance – prima papà… ora anche
lei… tu sai qualcosa? –
Non ebbe il coraggio di rispondere. Poteva essere freddo quanto voleva,
ma sua sorella era una persona che lui stimava: era quel tipo di gente
che voleva nel suo nuovo mondo.
-Tutto ciò che noi abbiamo costruito in tutti questi
anni… ci sta crollando addosso…. I miei sogni si
stanno distruggendo… Light non ci rimane quasi niente
– sussurrò mentre era scossa da violenti
singhiozzi.
- Non dire così… -
- E’ vero Light… papà non torna
più a casa… mamma piange in silenzio e prova a
mantenere questa famiglia unita… non sono intelligente come
te, ma certe cose le capisco anch’io… -
- Ti prometto che catturerò Kira –
affermò avvicinandosi a lei.
- No… no… almeno tu rimani qui con me e la
mamma… per favore… almeno tu –
Si aggrappò alla maglietta di Light. - Per favore
– mormorò.
< Mi dispiace Sayu… ma devo farlo per il mondo
migliore >
- Tutto tornerà come prima… -
- No… non è vero… lo sappiamo
entrambi… non sarà mai uguale a prima…
per questo ti chiedo di rimanere qui… non aiutare la polizia
–
- Sayu, io devo farlo –
- NO! – si aggrappò ancora più forte a
suo fratello – per favore… io… la mamma
abbiamo bisogno di te… se anche tu andassi con
loro… io non riuscirei a sopportarlo –
- Devo –
Non lo lasciò. Rimase lì, a singhiozzare. Non
sapeva fare altro.
Light la prese con delicatezza e la allontanò da
sé tenendola per le spalle.
- Ti prometto che presto finirà tutto – disse
– Hikaru tornerà e canterà ancora per
te. Papà ci chiederà come va la
scuola… e ti dirà di non farti più
aiutarti da me… ma continuerai a chiedermelo – le
sorrise. Un sorriso falso. Ormai tutto in lui era finto. – la
mamma non piangerà più… io
catturerò Kira per il bene della famiglia – lui
avrebbe ucciso L per il bene dell’umanità e non
per la famiglia.
- Ma tu ci sarai, vero? Tu tornerai sempre a casa… giusto ?
– chiese lei guardandolo.
- Io ci sarò sempre –
* * *
Sentì un rumore metallico. Era una porta che si chiudeva.
Poi una voce.
- Hikaru sa chi sono? –
- No –
- Sono Watari, un aiutante di L – l'anziano la
osservò con attenzione. Non sembrava una giapponese.
- Un aiutante di L?.. che… che sei venuto a fare qui ?
– chiese. Sicuramente era venuto a convincerla di parlare
altrimenti avrebbe subito le pene dell'inferno. Ma a lei ciò
non importava.
- Se sa qualcosa le conviene dirlo subito –
Ecco, appunto.
Non rispose. Non ne aveva motivo. Niente niente l'avrebbe convinta.
- Allora... non vuole proprio dire niente? -
- No - dentro la lastra di ferro aprì gli occhi e si accorse
che non vi era alcuna differenza. Aperti o chiusi, davanti a lei vi era
solo la oscurità. Desiderava la luce... la sua luce.
- Io la ho avvertita... sappia che L non si fermerà
così facilmente -
- Si, lo so -
Sola. Era rimasta sola nella stanza. Inerme.
Fece un grande e lungo respiro. Si stava preparando mentalmente a
subire le torture... Se ce ne fosse stato bisogno si sarebbe cucita la
bocca. Non ricordava esattamente il motivo della sua cautela, ma sapeva
bene che ora era meglio starsene zitti.
- Riprendiamo il discorso.... -
- Io non ho niente da dirti -
L si accigliò... era così, eh?
- Invece io ho da raccontarti parecchie cose -
- Non le voglio sentire! -
- Mi spiace, non puoi tarparti le orecchie - replicò ironico.
Hikaru fece una smorfia, doveva ammetterlo: questa volta il detective
aveva ragione.
- Il nome Miharu ti dice niente? - chiese con un tono provocatorio.
- Dove vuoi arrivare? - domandò lei di ricambio, timorosa.
- Rispondi - ordinò
- Era mia madre, contento? -
- Dimmi un po' cosa le è successo -
- Dimmi un po' perché non ti fai gli affari tuoi? -
Era davvero impertinente il suo modo di comportarsi. Si assomigliavano
molto lei ed L, avevano gli stessi modi infantili. Non ammettevano mai
di aver torto. Per questo motivo Wammy non sapeva chi l'avrebbe vinta.
- Ti ricordo che sei un mio ostaggio -
- Già... ma non puoi farmi niente... non mi puoi toccare!
non puoi perché non hai le prove: anche se io
fossi Kira o una sua conoscente, tu avresti, in ogni caso, perso -
- Non ho bisogno di provare la tua colpevolezza. Tutta la polizia si
fida di me, se io dicessi a loro che tu sei Kira o ne sei coinvolta...
loro mi crederebbero e per te sarebbe la fine. Se ora sei ancora viva e
solo perché non mi va di fare del male a una ragazzina -
disse con indiferenza nella voce.
- Bastardo! -
-Sono orfano non un bastardo - ci teneva a precisarlo.
- Zitto! stai Zitto... - replicò la ragazza
alzando la voce. Non sopportava l'atteggiamento di quel
individuo.
- Ora rispondi -
- E' morta.... avevo cinque anni quando è morta -
- Sai come è morta? - domandò. Doveva farle
perdere il controllo, poteva farcela.
- Non so cosa centri con Kira - e invece sapeva benissimo.
- Limitati a rispondere, non ti è concessa la
capacità di discutere. Sei una assassina -
- Non mi è concessa la capacità di discutere? chi
sei tu per dirmi questo? Tu non sei nessuno! - replicò
arrabbiata - e poi non sono un'assassina -
- Vuoi morire? -
Hikaru si limitò a sospirare. Doveva rispondere se non L non
l'avrebbe mai lasciata in pace.
- E' morta di arresto cardiaco -
- Ti è dispiaciuto? -
Ma che razza di domanda era? Vi erano due alternative: o L era
completamente idiota o aveva un secondo scopo. Era molto più
provabile la seconda.
- Certo che mi dispiace! era mia madre! Non sono insensibile.. io a
causa della sua morte sono finita in un orfanotrofio -
- Io credo che l'abbia uccisa tu -
Fu diretto. Meglio così che girarci intorno. E poi era
più shockante, una cosa la doveva ammettere la ragazzina
aveva un autocontrollo e un grado di sopportazione altissimo. Ora non
era più sicuro di riuscire a farle dire qualcosa, ma tentare
non nuoce.
- COSA?! IO AVEVO CINQUE ANNI! COME PUOI SOLO IMMAGINARE CHE IO.... ERA
MIA MADRE!! - gridò mentre si divincolava.
Era già un progresso. Anche notevole considerato la persona
che si trovava davanti. Dopotutto sapeva che Hikaru sarebbe stato un
osso duro e non lo stava affatto deludendo.
- Allo stesso modo che hai fatto con quei cinque ragazzi -
- Non so di che parli - e questa volta diceva sul serio.
- Ah si? - sorrise - non ti ricordi della sera in cui sei scapata
dall'orfanotrofio? -
- No... io sono scapata e sono caduta. Non mi dire che anche cadere
è una prova che io sia Kira -
- Non fare la spiritosa. Credi che scapando riesci a cancellare
ciò che è successo? -
- Stai zitto -
- Deve essere stato orribile per una ragazzina di dieci anni... -
- Tu.... -
- Cosa hai provato mentre ti stuprvano? Ti volevi vendicare... -
- Ma... -
- Ti hanno umiliata... sentire le loro mani che ti toccavano in maniera
oscena, le loro grida di eccitamento come se fossero animali -
- Sei malato - sussurrò con la voce rotta dal pianto.
- Ti facceva male, vero? ma a loro non importava, continuavano a
spingere giusto? E così dopo che avevano finito hai pensato
bene di ucciderli -
- Io non li ho uccisi... e poi ti sei confuso... io non ricordo di
essere mai stata violentata -
- Ammettilo! tu lo sai di essere stata violentata e ti sei vendicata.
Così dopo anni ti sei decisa a uccidere di nuovo i criminali
o hai incontrato qualcuno che la pensava come te e allora avete
iniziato -
- IO NON RICORDO! -
- Le senti ancora le loro mani sul tuo corpo? -
- ZITTO! -
- Ti senti ancora sporca? Deve aver fatto molto male... chi
è stato il primo a penetrarti? Il biondino? -
- BASTA! - si divincolò con forza - ti prego... basta...
smettila - sentiva che stava per vomitare. Sì, lei ricordava
- non sono stata io... lo giuro... -
- Allora te lo ricordi ? -
- Ti diverti, vero? ti senti potente? vedermi umiliata... ti piace? Sei
un porco... cosa vuoi da me? una confessione? -
- Sì -
- Okay... okay - respirava a stento, i rumori di quella sera stavano
rifiorando... e provava molto dolore, lì in basso.
- Sei tu il serial Killer conosciuto con il nome di Kira? -
- No... ma io... io so delle cose -
- Cosa? -
Troppo tardi. Hikaru era svenuta, era stata sottoposta a un peso
più grande di sè stessa. L aveva risvegliato il
suo più grande incubo.
* * *
Fuori correva la brezza del pomeriggio e sotto i grandi edifici del
Kanto il sole si nascondeva, portando con sé la luce e
lasciando spazio alle ombre della notte, che nascondevano i segreti che
diverse persone avrebbero voluto scoprire. Il suo vicino di casa, per
esempio, di sera andava a lavorare e il giovane fattorino se la faceva
con la sua moglie. Ma nella città si nascondevano ben altre
cose come Death Note e Shinigami.
Questo, però, Yuki non lo sapeva ancora.
Scese al piano primo piano e si guardò nello specchio della
propria sala. Odiava il suo aspetto, così goffa e sgraziata.
O almeno lei credeva così. Non sarebbe mai riuscita a
ugualiare le ragazze che piacevano a Light. Si era innamorata di lui
sin dal primo momento in cui lo aveva visto. Lui non se ne era mai
accorto ma le rivolgeva sempre un sorriso gentile.Si ricordò
della volta in cui aveva lasciato Light con Hikaru, aveva notato in cui
aveva fissato la sua "amica", non con lo sguardo di gentilezza ma vi
era nascosto qualcos'altro. E infatti non si era sbagliata
perché poi li aveva visti che si baciavano, lo nascondevano
bene quei due, ma lei nel corso degli anni aveva imparato a pedinarlo
senza che lui se ne accorgesse.
Che Light uscisse con Hiakru era del tutto normale. Lei era bellissima,
occhi grandi e verdi , graziosa simpatica ed intelligente e anche se
erano fratelli, bhé che importanza aveva? tanto non avevano
legami di sangue. Potevano far ciò che volevano. Si chiedeva
se Light se l'era già portata al letto. Del resto era questo
il sogno di molti suoi compagni di classe.
Si sedette sul divano mentre provava a immaginarsi con i capelli lunghi
che camminava a fianco di Light e ogni tanto si guardavano con amore,
con desiderio. Le sfuggi una risatina sciocca .
Uscì e andò in girdino: aveva assolutamente
bisgno di prendere un po' di aria per distogliere quelle immagini
disgustanti di Hikaru con Light, si erano impresse nella sua mente e
continuavano a tormentarla, voleva essere lei fra le braccia di lui,
lei che chiudeva gli occhi e sentiva il fiato di lui unirsi al suo. Ma
sapeva bene che ciò non poteva essere.
Per terra vi era un quaderno rosso. Che ci faceva lì? Lo
raccolse.
- Wahhh! – urlò consapevole che nessuno l'avrebbe
udita.
- Il mio nome è Dalil. Sono uno shinigami, quel quaderno che
hai preso è mio -
- Allora tieni - disse porgendolo. Quella cosa che era di fronte a lei
la terrorizzava.
- No. Ora è tuo - disse lo shinigami fissandola. La durata
di vita era a posto.
- E io che me ne faccio... ma tu esisti davvero? - chiese in preda a
una curiosità irrefrenabile.
- Sì. Quel quaderno si chiama Death Note e ha il potere di
uccidere -
- Riprenditelo... io non lo voglio! - esclamò spaventata.
- Ma tu vuoi Light dico bene? -
- Oltre che ha essere un dio della morte sai pure leggere nel pensiero?
-
- No, ti ho visto che pedinavi Hikaru e Light quando... ehm... insomma
ci siamo capite -
- Allora sei una femina! -
Dalil rimase schifata dalla stupidità della ragazza. Erano
passate poche ora e già sentiva la macanza di Hikaru.
- Light possiede un quaderno e lo usa per fare del bene - lo shinigami
si odiò per quella frase - e tu puoi essergli d'aiuto -
- Allora lui è Kira! -
< Complimenti! urlalo a tutto il mondo! >
pensò esasperata Dalil - Non gridare - disse invece.
- E che cosa ci guadagno? -
- Ci guadagni Light -
Gli occhi di Yuki si illimunarono di una luce speciale. Tutto per
Light... avrebbe fatto di tutto per lui.
- Dimmi che devo fare -
- Saresti pronta a dare metà del tempo che ti resta da
vivere? -
- Anche i tre quarti - rispose.
Non sapeva ancora che non bisogna mai fidarsi di uno shinigami
così ciecamente.
* * *
Da quando si era svgliata non aveva detto niente, non aveva risposto.
Rimaneva ferma e si limitava a singhiozzare o a canticchiare qualche
stupida filastrocca. L'aveva decisamente sottovalutata.
- Watari fai qualcosa… devo farla parlare – disse
al massimo della disperazione. L’aveva tormentata di domande
e non aveva ottenuto risposta a nessuna.
- Non posso fare niente, L- Wammy prese la tazzina vuota di
caffè e la sostituì con un pezzo di torta.
- Come niente? – chiese incredulo osservando con attenzione
la torta. Aveva meno panna del solito.
- Non è nei miei doveri torturare una persona, e poi io
credo stia dicendo la verità. L hai oltre passato il limite -
- Non ti ho chiesto di criticare i miei metodi - rispose accido.
- Non fare il bambino - replicò l'anziano. Conoscieva bene
il suo carattere.
- Lasciami solo. Devo pensare -
Ecco, gli aveva messo il broncio. Anche lui aveva un cuore ed era stato
conquistato dalla storia di quella ragazzina e anche se lei fosse
risultata essere Kira l'avrebbe capita. Ma Wammy sapeva che Hikaru non
poteva essere Kira, così come anni fa mentre camminava per
le strade londinesi e vidi quel bambino capì subito che
sarebbe diventato qualcuno. Chiuse la porta e sorrise.
Per un motivo inespiegabile era convinto che Hiraku ed L sarebbero
andati d'accordo.
“ La vidi chinata sul
corpo della persona che amava. Allora non sapevo che un giorno avrei
provato il suo stesso dolore”
Angolino di
Hoshimi
Salve a tutti ^^ chiedo scusa per non aver aggiornato da
così tanto tempo, esattamente un mese ^^"... ma il tempo non
mi è mai bastato... spero che questo capitolo sia stato di
vostro gradimento.
Un grazie infinito a: sbiru94, Black Hayate, valerya90 e Kumiko_Chan_
Grazie mille per le vostre recensioni... scusate se non rispondo una
per una ma devo finire i compiti.
Grazie anche a tutti i lettori e a tutti coloro che hanno aggiunto
questa ff fra i preferiti *_* siete dei tesori ^^
Hoshimi vi salua e vi augura Buona Pasqua!
Le mani in
una stretta
di fiducia, il passo leggermente saltellato della bambina; niente,
assolutamente niente in quella giornata avrebbe lasciato presagire il
disastro che si sarebbe abbattuto su di loro, o forse era l'ottimismo a
non permettere loro di sentire la presenza della morte che si propagava
nell'aria, rapidamente, inevitabilmente.
- La canti quella filastrocca? - domandò la piccola. - Quale? - - Quella che hai
inventato tu -
" Camminando per la
strada ho trovato un piccolo quaderno.... la la la
la... un piccolo
quaderno nero e grazioso... la la la
la... il proprietario
era un uomo.... la la
la.... un uomo brutto e
rozzo... la la
la... immortale e
assassino.... "
Qui
iniziava il verso che piaceva alla bimba.
"... innamorato di una
umana.... la la
la quell'umana
ero io...."
La donna si fermò e rivolse un sorrise nostalgico alla
figlia. - Ti fermi sempre
lì! - protestò quest'ultima. Non rispose. Dopotutto
aveva ragione: non riusciva mai ad andare avanti. Non ricordava. - mi
dispiace ma io non ricordo come finisca questa storia - si
scusò. - Ma se l'uomo era
brutto, rozzo, immortale e assassino non finisce di sicuro bene, vero? - - Forse. Ma potrebbe
darsi che per amore della ragazza lui cambi - - Perché
lui ama - sussurrò la piccola - allora l'amore è
potente - - Sì. Non
puoi vivere senza aver amato qualcosa o qualcuno - confermò
la madre. - Ah sì? Ma
si può odiare! -esclamò la ragazzina agitando le
mani. - Non puoi odiare
senza aver amato - - Ma...- - Lo capirai
crescendo, tutto al suo tempo - rispose serena la donna accarezzando la
testa della bambina.
Proseguirono il resto della strada in silenzio. Non mancava molto alla
loro destinazione. Chissà
quanto era cambiato Henry. Da tempo entrambe non lo vedevano e
sentivano la sua mancanza; lui portava sempre allegria e spensieratezza
nella casa, stati d'animo che madre e figlia non riuscivano a tenere,
dato che la bambina era fin troppo intelligente per la sua
età e la donna qualche volta non sapeva come comportarsi. La ragazzina non aveva
mai visto l'aeroporto di Tokyo. Non credeva ci fosse tanta gente. Non
sapeva nemmeno se sarebbe riuscita a riconoscere suo padre. Sua madre le
afferrò ancora più forte la mano e
insieme si fecero spazio tra la folla. - Arrivi
internazionali - sussurrò la donna. Aveva lo sguardo vuoto. Il corridoio era semi
deserto, alcuni imprenditori inglesi discutevano animatamente sugli
andamenti negativi della borsa. La bambina sapeva parlare benissimo
l'inglese, glielo avevano insegnato sua madre e Henry. Si sentivano i loro
passi, andavano di fretta, la voce automatica aveva appena detto che il
volo 00367 dall'Irlanda era atterrato. Poi accade tutto
d'improvviso. - Urgh! - la donna
lasciò andare la mano della piccola e si toccò il
petto, poi cadde a terra. Gli occhi spalancati fissavano senza alcuna
espressione il tetto bianco.
Il nulla.
Gli occhi scuri si girarono fino a incontrare quelli verdi di sua
figlia.
Esalò l'ultimo respiro.
La bambina posò l'orecchio sul petto della mamma. Ogni
volta, di sera, quando non riusciva a dormire, si avvicinava al petto
di sua madre a sentire il suo battito cardiaco, quel suono
così meccanico e ripetitivo, che dava sicurezza. Ma ora il suono della
vita non c'era. - Oh my God! - Non riusciva a
respirare abbastanza. - Anf... anf - Non riusciva a
parlare, a pensare. - Anf... anf - Sentiva il bruciore
negli occhi farsi più forte. - A doctor! A doctor!
- urlavano. Ma lei non riusciva a concentrarsi, non li capiva, non li
sentiva. Il battito non c'era! Una figura alta e
snella comparve nel corridoio, ma lei non riusciva a distinguerlo,
sembrava un altro di quegli uomini che parlavano di
economia. Qualcuno che non poteva fare niente per aiutare la sua mamma. Impotente Le lacrime avevano
coperto la sua vista... ma lei voleva vedere Henry! - Oka san*... I love
you - sussurrò. Ma non poteva sentirla. La bambina chiuse gli
occhi e si lasciò cullare dalle tenebre, accanto al corpo di
sua madre, mentre vedeva il padre avvicinarsi di corsa. Non lo avrebbe mai
più rivisto.
***
Si
svegliò di soprassalto, sperando di non aver pianto. Da anni
non rivedeva quelle scene ancora troppo nitide nella sua memoria,
ancora capaci di ferirla moltissimo. Tutti dicono che il dolore per la
perdita di una persona cara non vada mai via, ma con il tempo
diminuisca. Ma a lei non era successo niente di tutto ciò.
La sua sofferenza si era fatta più pesante con il passare
del tempo, il rifiuto da parte dei suoi familiari di prenderla con
loro, dicendo che non avevano i mezzi adatti, l'orfanotrofio, gli
scherzi per il suo aspetto singolare e per la sua perspicacia, la
serietà delle monache, lo stupro. E ora L e Kira. Cosa
scegliere? L'assassino che dice di uccidere per la giustizia o il
detective che cerca di scovarlo perché ritiene malvagio e
sbagliato uccidere anche se le vittime sono dei criminali?. Ma alla
fine erano molto simili: entrambi ritenevano di essere la giustizia.
Che giustizia doveva scegliere?
- Ehi sei lì? - domandò. Si accorse di avere la
voce leggermente incrinata. - Sì - - Hai mai ucciso? Hai
mai rubato o stuprato qualcuno? - chiese Hikaru. - Certo che no -
rispose L, leggermente infastidito da quelle domande. - Allora... dimmi
perché temi Kira - replicò la prigioniera - tu
non sei un criminale, non ti ucciderà - - Ha già
ucciso persone innocenti - - Perché
loro lo avevano ostacolato - - Ti sembra una
giustificazione? - - No. Ma nemmeno tu
sei del tutto innocente, ti sembra che per catturare un criminale tu
possa violare i miei diritti? Non hai nemmeno prove! - - E' diverso - - Perché?
Perché non hai ucciso nessuno? Cosa credi? Pensi
di essere migliore di Kira perché hai catturato i criminali,
perché sei dalla parte della polizia? Tu non sei diverso da
quel criminale! Voi sfruttate la gente, non v'importa se muoio, voi
desiderate solo arrivare al vostro obiettivo! I mezzi non hanno
importanza vero? ciò che conta è lo scopo, il tuo
nobile scopo! - - E' il mio lavoro,
Hikaru. Io,poi, non ho mai ucciso nessuno - - Le persone possono
essere uccise in tanti modi, sai? - rispose - non c'è
bisogno di premere il grilletto per rendersi colpevoli delle loro morti
-
L non rispose. Si limitò ad osservare la ragazza. Aveva
ragione?
***
- Wahhh! faccio
tardi!! - Yuki si
alzò velocemente dal letto, indossò in fretta e
furia la sua divisa scolastica, sistemò i capelli con cura,
poi scese in cucina, mangiò qualche biscotto e
uscì di casa con lo zaino in spalla. Dietro di lei, Dalil la
guardava con serietà. La strada era deserta
a quell'ora del mattino, ma lei usciva sempre presto, perché
prendeva la via che conduceva a casa Yagami: osservava ogni mattina il
risveglio di Light, che consisteva nel alzare le tende. Non riusciva mai a
vederlo, ma il solo fatto di sapere che sopra di lei, Light
si stava cambiando la faceva sentire diversa, l'aiutava ad
affrontare la sua giornata. Ora però
lei aveva gli occhi! E lui l'avrebbe cercata. Il suo sogno d'amore si
sarebbe realizzato. Rise. - Andiamo- la
esortò Dalil. Lei annuì e
si avviò per la strada saltellando. Non era diretta al Liceo.
Uscì con
anticipo e camminò tranquillo godendosi l'aria primaverile,
tanto arrivava sempre in tempo per l'università. Ormai era sicuro che L
non si sarebbe presentato, era impegnato a parlare con
Hikaru, peccato che non sarebbe mai riuscito a farle dire niente. Non
sarebbe stata di certo lei a tradire il loro accordo. - Ma sei
così sicuro che non dirà niente? non
è forse meglio ucciderla? - domandò Ryuk. Era
diventato facile per lui capire i pensieri di Light. Doveva solo
concentrarsi a pensare qualcosa di molto intelligente, per questo
qualche volta non ci riusciva. - Ma come Ryuk!? Mi
segui da tempo e non hai ancora capito i miei metodi? - gli
rinfacciò Light. Bé in effetti lo
shinigami aveva un po' capito come funzionava la testa di Kira ma non
si potevano chiedere dei miracoli. - Se la uccido ora, sarebbe come
presentarmi da L e dire: Ciao, avevi proprio ragione io sono Kira e
Hikaru è la mia collaboratrice. - rispose con ironia il
genio. - Ah... non ci avevo
pensato - - Light Kun? -
domandò una voce alla sua sinistra. Si voltò. Non sapeva che
espressione assumere. Sorpreso, irritato, sollevato... non sapeva. - Yu... Yuki - si
limitò a rispondere come un ebete. - Ci si rivede, Kira -
lo salutò Dalil offesa. Non rispose. - Ma come lui ti
può vedere? - chiese la ragazza girandosi verso lo shinigami. - E' una lunga storia,
vero Yagami? - - Posso sapere che... - - Ho trovato il
quaderno di Dalil e ho fatto lo scambio. So che ti servono gli occhi - Se prima era diventato
pallido, ora temeva di perdere conoscenza. Ora aveva gli occhi. L
sarebbe morto. -Fidati!
Farò qualunque cosa tu mi chieda... se devo dimezzare ancora
la mia vita lo farò... lo giuro... ucciderò chi
mi chiederai... non m'importa! - Light non capiva,
nessuna persona normale avrebbe detto una cosa del genere. - Suppongo
però di doverti ripagare in qualche modo, no? -
domandò. Non c'era nessuno per strada, era un luogo
perfetto. Se il prezzo fosse stato troppo alto, lui avrebbe fatto finta
di scrivere ciò che lei doveva fare, mentre invece scriveva
il suo nome e la uccideva. Yuki
arrossì. - In effetti... -
disse non trovando il coraggio di proseguire. Dalil la
guardò con disprezzo, le persone come lei dovevano morire.
Lo meritavano. - Cosa? - chiese il
ragazzo. Chiuse gli occhi. - Voglio che tu mi
sposi - Per poco Light non
affondò nelle viscere della terra. Non era possibile. Una
richiesta così sciocca. Non ci credeva, non
pensava ci fossero delle persone tanto idiote. - Sposarti? - era
allibito da quella richiesta e non sapeva come rispondere. < Calmati e
pensa. Innanzitutto, sicuramente, Dalil lo ha fatto apposta. Ma quale
è il suo obbiettivo? Salvare Hikaru.. Certo così
potrebbe comandare le azioni di Yuki e non metterebbe a rischio la sua
vita. No... se è così sono fregato. Se dico di no
mi uccide... ma così non farebbe altro che allungare la vita
a Hikaru dato che io ho deciso di ucciderla, quando la sua scomparsa
diventerà di dominio pubblico. Questo shinigami è
troppo furbo. Devo ucciderlo, ma gli occhi mi servono e a quanto pare
Yuki darà più retta a me visto che mi ama... devo
renderla completamente succube al mio volere > - Non sei
maggiorenne... hai la stessa età di Hikaru, no? -
domandò Light - Sì... ma
aspetterò... voglio solo la tua promessa e il tuo amore - < Amore... che
stupida! > - E va bene, Yuki - La ragazza si
avvicinò a Light, gli occhi luminosi esprimevano una
felicità immensa. Ma a Kira ciò non importava,
lui l'avrebbe uccisa, dopo averla sfruttata. La ragazza lo
abbracciò. - Oh Light... -
sussurrò. Rispose
all'abbraccio e avvicinò le sue labbra
all'orecchio della sua "futura moglie". - Ascoltami, Yuki.
Devo proprio andare ma tu sei davvero importante, perciò
vieni a casa mia dopo le tre, dobbiamo parlare - - Okay - la sua voce
tremava. - Ora vai a scuola. Ci
vediamo più tardi -
***
... Non bisogna
premere il grilletto per rendersi colpevoli delle loro morti... Quante
persone aveva sacrificato L per il suo " nobile" scopo? Dodici agenti
del FBI... Naomi Misora... quanti altri ancora avrebbe dovuto
sacrificare?
- Hai una faccia strana oggi, Ryuzaki - affermò Wammy
avvicinandosi a lui. - Perché?
-chiese di rimando il detective. - Speravo me lo
dicessi tu - - Hikaru ha detto che
sono come Kira - - Bé, una
volta anche tu lo hai affermato, hai detto che tu e Kira siete
infantili e orgogliosi, detestate perdere. Non posso che confermarlo -
replicò l'anziano. - Non hai capito. Lei
si riferiva alla malvagità. - - Non mi sembra che tu
abbia mai dato retta al parere di coloro che ritenevi criminali - - Lei sa come
è fatto Kira.... - - Ora capisco.
Perciò ritieni che lei abbia provato la furia di Kira e
possa dunque compararti a lui? - - Sì -
L'anziano sorrise sotto i baffi. Il caso Kira stava completamente
cambiando L, facendolo crescere , spingendolo a dare il suo massimo e a
confrontarsi con i pareri delle altre persone.
-Credevo non t'importasse ciò che pensava la gente di te - - Infatti è
così, solo che non voglio essere paragonato a Kira... non mi
sembra giusto... tu che ne pensi Watari? - Wammy ricordava che
solo due volte in tutta la sua vita L gli aveva chiesto cosa pensasse
delle sue azioni. La prima era stata quando aveva deciso di diventare
detective, l'altra era proprio questa. - Lei ha conosciuto
solo la tua parte peggiore, L - - Allora un po'
assomiglio a Kira - -Tutti assomigliamo un
po' a Kira ma non per questo uccidiamo senza scrupoli; io ti conosco
fin da quando sei piccolo e credo di poter affermare di conoscerti
abbastanza per poter dire che tu non sei Kira - - Grazie, Wammy -
Dopo qualche minuto,
arrivarono Matsuda, Aizawa e Ukita. Li fece accomodare e
iniziò il colloquio.
-... poi c'è la questione di Naomi Misora. -disse Ukita a un
certo punto della conversazione. L aveva lo sguardo perso: si stava
ancora scervellando sulla questione "Hikaru", doveva assolutamente
farla parlare. Ai suoi collaboratori non aveva ancora detto niente, i
soli a sapere del suo arresto erano Mogi e Watari. - I morti non parlano.
A questo punto che senso ha cercarla? - intervenne Matsuda, dopo
qualche commento di L e degli altri agenti. - Anche se ora fosse
morta, in vita potrebbe aver rivelato qualcosa a qualcuno -
replicò L - E poi mi sembra strano che non sia saltato fuori
il cadavere. Se lo trovassimo forse potremmo ottenere qualche indizio - - Ma se qualcuno
avesse saputo qualcosa da lei, non credi che a questo punto sarebbe
già venuto da noi? - domandò Ukita guardandolo La porta si
spalancò e da essa entrò Watari nervoso e
preoccupato. - Ryuzaki! - - Che c'è ?
- rispose questo, credendo si fosse arrabbiato per il fatto che non
dava acqua a Hikaru da due giorni. Voleva sgridarlo in pubblico? - Guarda su Sakura tv!
Sta accadendo una cosa terribile! - Ascoltò il
messaggio del conduttore giapponese. < Cosa
c'è Kira? Ora hai paura? Forse mi chiederai di rilasciare la
tua collaboratrice... o hai da dirmi qualcosa altro? > Desiderava sapere che
cosa voleva Kira, e poi il video era vero? Presto ne avrebbe
avuto la prova. - Cambia! -
esclamò. Un omicidio in diretta? Solo Kira ne poteva esserne
capace. Hibima. Morte per
arresto cardiaco. - Vai sul canale
ventiquattro! - Un altro morto per
arresto cardiaco. Matsuda, Ukita e
Aizawa si disperavano per trovare un modo per fermare la trasmissione.
Hikaru! lei poteva essere di grande aiuto. - Vado sul posto e li
fermo io - - UKITA - - Signori e signore,
ascoltatemi bene, non ho alcuna intenzione di uccidere persone
innocenti. Io odio il male ed amo la giustizia. Non considero la
polizia mia nemica ma mia alleata - < Bastardo...
> -Watari porta qui lo
schermo della ragazza- disse. Odiava ammetterlo ma aveva assolutamente
bisogno di lei. Ukita stava rischiando grosso. - Subito! - Watari
corse. - Nessun innocente
morirà più se rinuncerete a catturarmi. E anche
se qualcuno di voi disapprova ciò che faccio, non
verrà ucciso, a meno che non contesti pubblicamente sui
media il mio operato. Tutto ciò che vi chiedo è
di aspettare ancora un po' e vedrete che poi apprezzerete il
mondo da me realizzato - - Ecco Ryuzaki! -
Watari era arrivato. L accese il monitor,
Aizawa e Matsuda lo guardarono con disgusto. - Ma Ryuzaki!-
protestarono entrambi . - Come... perché?- - Vi presento la
collaboratrice di Kira, lei sa molte cose. Ci può aiutare ma
non dice niente - - E' UKITA! -
gridò Aizawa che per un attimo aveva distolto l'attenzione
dal monitor di L. Accecato dall'ira e dalla consapevolezza di non poter
fare niente, si diresse alla porta. - Non lo
faccia Aizawa... dove pensa di andare? Piuttosto faccia parlare la
ragazza... lei ci sarebbe utile- - Tu non capisci...
vuoi che rimanga qui a far parlare quella povera ragazza che
forse non c'entra niente?! - ringhiò. - Tu non hai compagni
non puoi capire... - - Andando
là ora, finirà solo per farsi uccidersi - - R...Ryuzaki...
vorresti forse che me ne stessi qui davanti alla TV?! -
replicò pieno di rabbia. - Anch'io vorrei
interrompere la trasmissione di quel video. E se riuscissimo a
confiscare tutto il materiale della busta, molto probabilmente
riusciremmo a ricavare qualche indizio su Kira. Ma se Ukita
è stato ucciso da Kira, andando là anche lei
farebbe la stessa fine. - spiegò tentando di farlo ragionare. - Ma allora mi dici a
cosa diavolo è servito cambiare identità?!
Perché a giudicare da quanto è successo, si
direbbe che Kira sappia i nostri nomi, non è
così?! - - Può
essere. Ma se fosse così, non credi che Kira farebbe prima a
uccidere tutti i detective del quartier generale? - domandò
L - Sono stato io a dedurre che Kira abbia bisogno di conoscere nome e
volto delle sue vittime. Ma dopo quanto abbiamo visto, non me la sento
più di escludere che gli sia sufficiente conoscerne solo i
volti, per uccidere. La sola cosa che posso affermare con certezza al
momento è che Ukita è stato ucciso
perché è andato lì. E questo prima che
le altre emittenti riprendessero l'ingresso della Sakura TV.
Ciò significa che Kira è là
dentro, o in qualche posto da cui può sorvegliare chiunque
cerchi di entrare nell'edificio. Oppure se non è
lì di persona, potrebbe aver piazzato una telecamera in zona
- aggiunse. - Scusa tanto, ma se
Kira è da quelle parti, allora che ci stiamo a fare qua?! - - Le sto dicendo che
se andassimo lì senza riflettere, finiremo uccisi. Cerchi di
capire - - No che non capisco!
- urlò imbestialito Aizawa - Ukita potrebbe essere stato
assassinato! Non dicevi di essere disposto a rischiare la vita, pur di
arrestare Kira?! - afferrò L per una spalla e lo scosse
violentemente. - R... rischiare la
via non significa affatto farsi uccidere incoscientemente. Comprendo i
suoi sentimenti ma cerchi di controllarsi. Ukita è stato
ucciso... e se lo stesso dovesse accadere a lei... - disse
Ryuzaki mentre tremava leggermente, Aizawa e Matsuda se ne accorsero,
forse si erano sbagliati sul conto di Ryuzaki, forse non era
così insensibile. - Scusa... Ryuzaki.
Come si chiama la ragazza? - domandò dopo qualche secondo di
silenzio. In realtà non era colpa di L... ma di quella
ragazza: se avesse parlato prima ora Ukita sarebbe stato ancora accanto
a loro. - Hikaru - - Ma è la
figlia adottiva del sovrintende... - Matsuda non finì la
frase. - ASCOLTAMI!
DI' CIO' CHE SAI!!! - urlò Aizawa prendendo e
attivando il microfono. - Chi sei ?! - la
ragazza si era spaventata. - DI' CIO' CHE SAI...
CHI E' KIRA? PARLA, PARLA - - L!? -
provò a indovinare. Ma non poteva essere lui, innanzitutto
perché non aveva la voce camuffata e perché stava
urlando: L non urlava mai. - Aizawa si calmi! La
sta terrorizzando! - poi Wammy diceva a lui che era malvagio. - NO! LEI POTEVA
SALVARE UKITA! LEI POTEVA!... ASSASSINA- - La smetta... la
smetta... - - UN MIO AMICO E'
MORTO! KIRA NON E' LA GIUSTIZIA.... KIRA...- - CHIUDA IL BECCO! IO
NON POSSO DIRE NIENTE! - urlò Hikaru al massimo della
disperazione. - altrimenti.... - - PARLA! DANNAZIONE!
PARLA O... - ma Aizawa non finì la frase. Contro la porta
della Sakura tv si era schiantato un furgone cellulare della polizia.
- Cos'è
quel rumore? - chiese la ragazza disorientata. - Ascoltami Hikaru.
Soichiro è dentro la Sakura tv e lì vi
è Kira, credi forse che lo risparmierà? - questa
volta era la voce calma di L. - No! Soichiro no!... - - Cosa pensi che
proveranno Sachiko, Sayu e Light... tu puoi salvare loro padre... puoi
salvare una famiglia - Oka san, I love
you.... - ... basta non far
vedere il volto... - - Perché ? - - Vi è un
potere... gli occhi... basta vedere in viso qualcuno e vedi il suo nome
e la durata vitale... - Hikaru deglutì - un casco... basta
un casco che copra tutta la faccia.... - - Un potere? - - Salva
Soichiro e ti dico tutto... tutto ciò che io so... so cose
che nemmeno lo stesso Kira conosce! - - D'accordo - spense
il monitor.
***
- Ma... sei stato tu
Light?! - - Certo che no... io
non ho gli occhi: non avrei potuto uccidere quei poliziotti. E poi sono
qui, non vicino alla Sakura Tv - rispose il giovane un po' irritato.
Aveva sempre la sfortuna di usare collaboratori idioti: prima Hikaru
che si era fatta prendere in fretta, ora Yuki, che di certo era una
delle persone meno intelligenti che avesse mai incontrato, infine il
nuovo falso Kira, che superava abbondantemente l'idiozia di
Yuki. - S.. scusa - rispose
la ragazza. - A quanto pare
però è qualcuno che è dalla mia
parte e che ha gli occhi - - Ma non ti serve
incontrarlo... hai già me - disse Yuki avvicinandosi a lui. - Sì, Yuki.
Io ho te... sarai di grande aiuto perciò fai come ti ho
detto prima, d'accordo? - - Okay... in pratica
devo uccidere criminali giapponesi che non siano del Kanto...
così tu potrai uccidere quelli che sono nel Kanto e non
correremo il rischio di uccidere gli stessi facendo così che
il quaderno perda effetto su di loro, giusto? - - Proprio
così. Brava Yuki - La ragazza
arrossì. Era ora di fare la richiesta. - Light...
ecco io volevo... che tu... - ma si vergognava troppo per chiederlo.
Ma Kira era un genio. E afferrò al volo ciò che
voleva dire Yuki. La prese per un braccio la tirò verso di
sé con la rapidità di chi vuole finire al
più presto con quella tortura. La baciò ma non
c'era nessun sentimento nei suoi movimenti, come se fosse solo il
prezzo da pagare per arrivare alla realizzazione del suo mondo. Infatti
era così, ma Yuki lo amava, era ossessionata da lui e non le
importava niente, assolutamente niente. Voleva solo stare con
Light, essere amata da Light. Light era tutta la sua vita, in seguito
però, anche se l'aveva amato, sarebbe diventato la sua
distruzione.
Dalil guardava con disprezzo quella scena. L'aveva vista e rivista
quando c'era ancora Hikaru, ma con lei era diverso perché
sapeva che la sua protetta fingeva di essere invaghita di lui. Per
fortuna, Light non era mai riuscito ad essere più intimo con
Hikaru. Altrimenti sarebbe stata capace di ucciderlo seduta stante.
Invece poteva fare qualunque cosa con Yuki, a lei non cambiava, voleva
solo che Light riuscisse a uccidere L e così la sua protetta
sarebbe ritornata libera. A quel punto lo shinigami sarebbe sparito per
sempre. Non voleva cacciare nei guai Hikaru, non voleva che fosse
coinvolta nel caso Kira perché sarebbe morta e lei non
avrebbe più potuto fare niente, la promessa fatta a Kodoku
sarebbe stata infranta. Lei non provava affetto per Hikaru, lei la
voleva viva solo per una questione di affetto a Kodoku non a
quell'umana.
- Torna a casa, Yuki. I tuoi genitori potrebbero preoccuparsi. - - D'accordo... - disse
lei tutta rossa in viso. Non credeva che Light fosse così
bravo a baciare. - Ah, e ricorda...
aspetta che sia io a farmi vivo - - Sì ... -
L'accompagnò fino all'ingresso e la salutò. Poi
rientrò nella sua stanza prendendo il Death Note e iniziando
a giustiziare criminali del Kanto. Con l'aiuto di Yuki, avrebbe ucciso
più criminali, cosa che per uno studente universitario, il
primo in graduatoria, sarebbe stato parecchio difficile
perché doveva già pensare allo studio. Forse
questo avrebbe sciolto qualche dubbio a L, ma sapeva fin troppo bene
che ciò non bastava. L doveva morire. E qualunque dei nuovi
due Kira l'avesse fatto: Non aveva importanza dovevano solo ucciderlo.
- Light...- era la voce di Dalil. - Cara Dalil... non
credevo saresti venuta a parlare con me. Ho sempre pensato che tu mi
odiassi - - Non lo faccio per
simpatia, infatti. Voglio solo che tu uccida L - - Così
Hikaru potrà tornare libera e non morire, vero? Ecco
perché hai costretto Yuki a fare lo scambio,
perché è l'unica maniera di farlo fuori. Non ti
preoccupare lo ucciderò, mi è troppo di impiccio.
Così tu, Dalil, riavrai la libertà di Hikaru e io
il mio mondo perfetto... mi sembra un buon accordo - - Tu non mi stai per
niente simpatico, umano - ringhiò lo shinigami;
Ryuk in disparte si godeva la scena mangiando una mela - ti uccido se
fai qualcosa che non mi piace - - Ehi! pretendi che io
liberi Hikaru e mi minacci di morte?! sono io a possedere le redini del
gioco, ti ricordo che posso ucciderla quando voglio -
replicò. Fu la prima volta che
Light sentì la terrificante risata di Dalil; Ryuk
rabbrividì. - Non riuscirai a
sfiorarla nemmeno con un dito, stupido umano - lo informò
Dalil - ricordati questo: chi avrà Hikaru vincerà
la partita. - Lo shinigami
attraversò la finestra ed sparì. - Chi avrà
Hikaru vincerà la partita... che diamine volevi dirmi? -
rifletté Light a voce alta - inoltre io non posso
ucciderla... ma che... - poi si girò verso Ryuk - tu di
sicuro lo sai. - Per poco lo shinigami
non s'ingozzò. - Io non ho mai capito
niente di tradizioni del nostro mondo ma in effetti Dalil l'altra volta
aveva accennato a qualcosa di simile - rispose mantenendosi sul vago. - Non servi proprio a
niente, Ryuk - si lamentò il giovane.
***
Camminava per una
strada affollata e saltellava ad ogni passo che faceva. Il suo piano
stava procedendo come di programma. Fra breve avrebbe conosciuto Kira,
il suo idolo, la sua giustizia. Per lui aveva dimezzato la sua vita:
sarebbe diventata la sua mano destra, aveva già ucciso per
lui, per il suo dio.
- Senti... visto che ti ho dato il mio quaderno della morte,
perché non lo usi un po' per i tuoi interessi? - disse Rem.
Allo shinigami non piaceva nemmeno un po' tutta la storia dei video e
dello scambio per aiutare Kira. - Ma io lo uso per me
stessa. Io sono d'accordo con Kira e voglio sapere che tipo
è - rispose Misa con la sua voce sottile - proprio per
questo mi sono trasferita nel Kanto e sono andata ad abitare da sola.
Ho mandato quella roba in tv solo per farmi notare da lui. E di sicuro
ora lui s'interessa a me. Chissà magari vuole addirittura
incontrarmi! - aggiunse contenta. Sarebbe stato il massimo, non
aspettava che una risposta da Kira. - Stai giocando col
fuoco, Misa. Lo capisci che potresti finire uccisa? - la
rimproverò lo shinigami bianco. Quanto era fastidiosa
Rem quando ci si metteva! - Ti dico che
andrà tutto bene! - rispose un po' scocciata - sono sicura
che Kira non farà del male a una fanciulla innocente! E se
mai dovesse capitare io sono più forte di lui visto che ho i
tuoi occhi. -
Rem tacque. Aveva un brutto presentimento.
***
Era di fronte al
monitor e guardava la ragazza, che aveva la testa leggermente piegata
mentre dormiva. Aveva il respiro regolare. Andava tutto bene.
- Ryuzaki... per quanto pensi tenerla lì? -
domandò Soichiro leggermente infastidito dalla
concentrazione di L nel guardare sua figlia. - Non ha ancora detto
niente - sussurrò L sovrappensiero, cercando di
sincronizzare i suoi respiri con quelli tranquilli di Hikaru. A Soichiro
ciò non sfuggì, si alzò e spense il
monitor, ne aveva abbastanza. - Ma che sta facendo
scusi? - chiese il detective senza capire perché il
sovrintendente lo guardava così furioso. - Bas...ta-
ringhiò. Matsuda e Aizawa erano seriamente preoccupati. Fino
a quel momento il loro capo aveva seguito ciecamente le indicazioni di
L, ma forse era giunto al limite. - Cosa? - chiese
indifferente il detective. A lui non sembrava di aver fatto niente di
sbagliato. - Smettila di spiarla
con quello sguardo fisso! - iniziò il sovrintendente - non
è corretto! - - Lei una mia
sospettata, devo farlo... mi creda non sono un maniaco. - rispose
tranquillamente Ryuzaki, come se quella pesante accusa non lo toccasse
minimamente. Soichiro parve
calmarsi. - Sì
scusami... e che... per me è difficile... sospetti di Light
e di lei io non credo che potrò reggere... - - Mi spiace,
sovrintendente Yagami - mosse nella tazzina il cucchiaino, che emise un
lieve tintinnio - Lei crede che sia innocente? Nel senso che non abbia
ucciso mai nessuno e che sia stata minacciata da Kira? -
domandò mettendo l'indice sulle labbra. - Certo! Per lei
metterei la mano sul fuoco! - - La conosce da
poco... - - Abbastanza per
capire che non ucciderebbe mai nessuno! Ha avuto la sfortuna di
trovarsi nei posti sbagliati con le persone sbagliate... non
può pagare per crimini che non ha commesso! - - Forse ha ragione...
se è così... sarò il primo a chiedere
scusa. - disse il detective mordendosi il pollice. Il sovrintendente
accese la televisione e insieme ai suoi uomini si ritirò in
un'altra stanza; non voleva essere di disturbo. L la guardò
ancora per un po', poi la svegliò, senza camuffare
più la voce: non serviva più a niente. - Hikaru...-
iniziò - svegliati. - S...
sì...- - Ieri è
andato tutto bene...- - Allora Soichiro sta
bene? Sì è ripreso? - -
Sì sta bene... - - Glielo hai detto che
io so di Kira... vero? - - Sì- - Capisco...
bé dopotutto è un tuo collaboratore... - - Lui è
convinto che tu non hai ucciso nessuno... spero che tu non lo deluda.- - Certo che no! io non
ho mai ucciso nessuno! - disse indignata - se fossi una assassina avrei
lasciato morire Soichiro senza pensarci due volte! - - Forse... - - Vuoi che io ti dica
tutto ciò che so, vero? - - Sì - - Tu sei stato di
parola e lo sarò anch'io... avrei un'altra richiesta da
farti e poi giuro che ti dirò tutto ciò che so...
anzi sono persino disposta ad aiutarti con le indagini... - Era una proposta
allettante... - Che cosa vorresti? - - Toglimi
queste cose... non ce la faccio più... ma devi venire tu...
- disse con la voce rotta dal pianto. L non rispose subito,
la osservò per un attimo: la figura esile della ragazza
sembrava stesse crollando, forse era arrivato il momento di toglierle
la camicia di forza e portarla in una stanza più accogliente. - Va bene... ma al
primo movimento sospetto sapi che ti manderò sulla forca - - Okay - Seguì Wammy
fino all'uscita dell'hotel, salì sulla limousine e si
sedette al suo solito modo. Aveva da poco congedato i poliziotti
dicendo di tornare dopo due ore, aveva consigliato al sovrintendente di
andare a casa e dire che le ricerche per trovare Hikaru andavano avanti
senza alcun risultato. - Che cosa vuoi fare,
Ryuzaki? - aveva chiesto il signor Yagami. Nelle ultime settimane era
dimagrito, non avrebbe retto molto se andava avanti così. - Mi serve l'aiuto di
Hikaru. - - Ma lei è
ancora una ragazzina... così stai rovinando il suo futuro - - Forse - aveva
risposto lui girandosi e dirigendosi verso la poltrona, allora il
sovrintendente era andato via a testa china.
Ryuzaki provava affetto per Soichiro: era una persona con alto senso
della giustizia e si fidava ciecamente della sua famiglia. Amava i suoi
cari, Sachiko, Sayu e Light e fin da subito aveva accolto Hikaru come
una della famiglia e la difendeva come aveva difeso i propri figli. Guardò
fuori dalla finestra dai vetri oscurati, dai quali poteva guardare
senza essere visto. D'improvviso si accorse che chiunque poteva essere
Kira, invece lui sosteneva fermamente che solo Light e Hikaru avessero
le qualità giuste. Avevano un'intelligenza superiore a
quella di chiunque altro, erano perspicaci, brillanti. Light era
semplicemente perfetto, mentre la ragazza era calcolatrice e
psicologicamente resistente. Entrambi aveva un indiscutibile fascino e
non solo per la loro innegabile bellezza. Possedevano,
però, qualcosa che attirava gli altri. Presto
anche lui sarebbe diventato vittima di quel fascino misterioso. Erano arrivati a un
luogo disabitato, con alcune case che stavano cadendo a pezzi. Era
lì che si trovava Hikaru, in uno di quei seminterrati,
legata a una camicia di forza, sola con se stessa, forse tremando di
paura . Ma a lui cosa importava? Era stato proprio lui stesso a
chiedere a Wammy di farlo. Lentamente la
limousine perdeva di velocità. Si avvicinò alla
porta della casa prescelta, tolse le chiavi da una tasca e
aprì la porta cercando di fare il minimo rumore possibile.
- L... sei sicuro di volerla liberare di persona?
-domandò dubbioso Wammy. Il detective non si era mai esposto
così tanto, non era mai stato in prima linea. - Non ho altra scelta,
Wammy - disse L a denti stretti - non credo così stupida da
uccidermi ora, anzi non credo proprio che abbia ancora il potere di
uccidere - - Prima la pensavi
come una specie di semi dea - replicò l'anziano un po'
preoccupato - se è così sarebbe comunque in grado
di ucciderti - - Forse... ma non
credo. Io continuo a pensare che lei è più
potente di Kira... ma non mi ucciderà, non lo
farà perché vuole una vendetta - - Una vendetta? - il
maggiordomo non capiva più niente. - Sì - Scese le scale fino ad
arrivare a una porta di metallo, chiese a Wammy di passare la tessera
magnetica, e la porta si aprì: vide il profilo della figlia
di Soichiro. - Sei sveglia? -
chiese, anche se sapeva già la risposta. - Certo... non credevo
saresti arrivato così in fretta, L - rispose la ragazza.
Sorrise leggermente, sapeva benissimo che L non poteva vedere bene i
tratti della sua faccia, perciò non rischiava di essere
scoperta. - D'ora in poi devi
chiamarmi Ryuzaki - la informò lui. - Va bene -
Wammy iniziò a togliere i chiodi che tenevano la lastra di
ferro che copriva i suoi occhi. Finalmente dopo giorni
di buio poteva riaprire gli occhi. Lentamente iniziava a focalizzare la
stanza che la circondava: era completamente spoglia. Poi
girò lo sguardo più a destra e questo
incrociò quello di L.
- Ce la fa a stare in piedi da sola, signorina... - Wammy si
fermò temendo di non essere ascoltato, dato che L
e Hikaru si stavano fissando intensamente, come se volessero scoprire
chi era l'altro. - Ah! sì...
ce la faccio - rispose lei riprendendo il controllo dei suoi occhi.
Tremando fece i suoi primi passi: le faceva male ogni articolazione del
corpo. Si diresse verso il detective, che rimasse stupefatto a
guardarla, come chi vede un bambino che nasce, il miracolo della vita. < Sono i suoi
primi passi... dopo la prigionia che le ho imposto io... sta venendo
verso di me... che vorrà mai? > L'anziano maggiordomo
rimase in disparte come osservatore esterno della vicenda. - E così,
tu, eri L - disse sorridendo mentre si avvicinava ancora di
più - lo sapevo... piacere di conoscerti come ciò
che veramente sei, Hideki Ryuga - aggiunse mantenendo il sorriso
stampato in faccia. - Chiamami Ryuzaki - - Sì.. ho
capito... idiota - disse mentre la sua mano destra colpiva in pieno il
viso di L, il quale cadde per terra tenendosi la guancia dolorante. Hikaru si
avvicinò e iniziò a scalciare come una piccola
furia scatenata. - MALEDETTO IDIOTA!
PUOI ANCHE UCCIDERMI! MI BASTA SOLO AVERTI PICCHIATO! - Il detective era
talmente sorpreso da non riuscire a rispondere ai colpi: insomma una
ragazza che fino a un momento prima sembrava stesse morendo,
improvvisamente aveva iniziatò a picchiarlo con forza! Wammy si
avvicinò di corsa prese Hikaru per le braccia e la
allontanò da L. - Si calmi , signorina
Yagami - - SI CALMI UN CORNO,
OKAY!? FOTETEVI BRUTTI BASTARDI!!!! CHI DIAMINE PENSATE DI ESSERE? - Ryuzaki si
rialzò. La prese per i capelli e la trascinò
lontano dalle affabili braccia dell'anziano maggiordomo. - AHI! Lasciami -
balbettò la ragazza mentre si dimenava furiosamente. - Spiacente. Non
c'è colpo che non renda - Wammy rimase
paralizzato. Non poteva nemmeno dire chi stesse vincendo
perché entrambi se le stavano suonando. Ma si
sentì in dovere di fermare quel combattimento infantile. A
tutto vi è un limite. - RYUZAKI!
SIGNORINA HIKARU! VI SEMBRA QUESTO IL MODO DI COMPORTARSI!? -
gridò. L per la sorpresa
lasciò andare i capelli di Hikaru, che a sua volta smise di
mordere il braccio del suo aguzzino. - S...scusi -
risposero entrambi. Detto questo Wammy ammanettò la ragazza,
che non oppose resistenza, e seguito da Ryuzaki
entrarò nella limousine.
L controllò i danni provocati: un braccio interamente
morsicato, il labbro che sanguinava e tutti i vestiti stropicciati. Un
disastro. Beh, del resto nemmeno lei se l'era cavata con poco: a parte
molti capelli strappati, aveva la guancia sinistra ricoperta da un
grosso livido. - Do... dove mi stai
portando? - domandò la ragazzina tremando. - Hai freddo? - chiese
il detective. - Non hai risposto
alla mia domanda. - - Volevi collaborare
con il caso, no? Ti sto portando al quartier generale - la
informò. - Spero non conciata
così!? - protestò lei - Almeno lasciami il tempo
di farmi una doccia! - - Spiacente. Non
c'è tempo - rispose il detective con tono
perentorio.
*per chi non lo sapesse Oka san vuok dire madre in giapponese (almeno
così ho trovato sul dizionario XD)
Angolino di Hoshimi
Chiedo scusa per il ritardo. Ma il tempo non
era mai abbastanza, e per me era importante riuscire a scrivere bene
questo capitolo. Spero ch evi piacia ^^. Un grazie di cuore a tutti
coloro che leggono questa fan fiction (Grazie Mille!), a coloro che la
seguono, e quelli che l'hanno aggiunta fra i loro preferiti
^^ Vi ringrazio moltissimo. Un grazie speciale a chi resencisce ^^...
leggere le vostre recensioni mi rallegra ^^.
valerya90 : grazie
per i complimenti ^^ sono contenta ch eil capitolo i sia piaciuto.
Sì, il quaderno ce l'ha Yuki. e anche a me sta molto
antipatica... poi vedrai che ruolo avrà nella ff. Grazie
ancora ^^
sara chan 92 :
Il capitolo ti ha colpita *o* sono contenta... era quello il mio scopo.
^^ Grazie per la recensione ^^.
_NeMeSiS_ : *o*
Ciao ^^ sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto... scusami se non
ho aggiornato presto come volevi... prometto che durante l'estate
sarò puntuale... Giuro. Grazie mille!!!
Black Hayate :
perfidamente bello.... dopo aver letto la tua recensione ho ripetuto
queste parole all'infinito... perfidamente bello... XD grazie mille ^^
alla prossima ^^
sbiru94: hai
proprio raggione, L si è comporatato come un bastardo, ma
credo ch echiunque farebbe una cosa del genere se si trovasse di fronte
una persona che probabilmente è Kira.... Grazie per la
lunghissima recensione ^^.
Eowyn 1 : Ciao!!
Sono davvero contenta che ti sia piaciuta la storia, io ci sono molto
affezzionata, perché Hikaru è un personaggio che
significa molto per me. Grazie tantissime per la tua recensione ^^
Spero che tu continui a seguirmi ^^ Ciao ^^
Il prossimo capitolo lo posterò quando inizieranno le
vacanze estive, lo so che è un arco di tempo lunghissimo ma
il tempo non mi permette fare di meglio. Comunque cercherò
di postarlo prima ma non credo di riuscirci. Ah! in questo capitolo non
ci sono le frasi perché c'è già la
filastrocca e il mio cervellino non ce; la fa... con tante
frasi @o@.
Allora alla prossima ^^
" Nemmeno tu riesci a vedere attraverso le ombre di questa lunga notte?
Non ti preoccupare, sono sicura che sentiremo a vicenda le voci di entrambi"
Non riusciva a capire niente, ogni parola, ogni movimento era disperso
nell'aria e non la raggiungeva, come se fosse caduta in un'altra
dimensione, che la opprimeva.
- Fra poco arriveranno - l'informò L, che si era accorto del suo stato - Mi hai sentito? -
- S...Sì - rispose con un fil di voce.
Nessuno disse niente.
Wammy arrivò e prese il piattino della
torta per sostituirlo con un cono di gelato. Ryuzaki lo prese e lo
scrutò con espressione assente per qualche minuto.
- Ne vuoi un po'? - domandò vedendo il colorito pallido della
ragazza, forse aveva bisogno di zuccheri. Sì, decisamente: i
zuccheri risolvono sempre tutto.
- N... non voglio incontrarli, L - disse ignorando del tutto l'offerta del detective.
Lui leccò il gelato, godendosi il delicato sapore della fragola.
- Non voglio - ripeté posizionando le sue mani sulle
ginocchia e abbassando la testa. - Per favore... io non ce la faccio...
-
- A fare cosa? - domandò lui insensibilmente.
- A vederli... ad affrontarli... io non voglio incontrarli... - sussurrò - semplicemente non ce la faccio -
- Scusate, ma i signori sono arrivati, vado ad aprire? - intervenne Watari.
L non rispose limitandosi a ridare il gelato al maggiordomo. Prese la
ragazza per un braccio e la tirò. Hikaru si alzò e lo
seguì.
- Stai qui, finché non se ne vanno - disse lasciandola in una stanza e chiudendo la porta dietro di sé.
Si lasciò cadere sui ginocchi con le braccia tese in avanti per non sbattere la testa contro il pavimento.
Piangeva in silenzio, da sola in una stanza buia, senza nessuno che ci
fosse a dirle qualche parola di conforto. Non che queste sarebbero
servite a qualcosa, ma fa sempre piacere sentirle.
Ma era da sola al mondo. Quando era stata adottata, si era illusa di
aver trovato un appiglio, un luogo al quale poter fare ritorno.
Perché abbiamo sempre bisogno di aggrapparci a qualcosa per
continuare a crescere, come gli alberi. Lei aveva affondato le sue
radici nella giustizia di L, ma non era ciò che si
aspettava... E quando la base su cui poggiano le radici inizia a
traballare, l'albero, inevitabilmente, cade.
***
Dall'inizio dei tempi, aveva visto nomi e durate vitali; aveva visto la
gente morire, scomparire; senza che in lui si creassero particolari
emozioni, dopotutto era quello il suo compito: ucciderli per continuare
ad esistere.
Ma da tempo tutto era cambiato.
Un giorno aveva finito per posare i suoi occhi su una ragazzina esile e
graziosa che aveva catturato la sua attenzione, non come vittima, ma
come rapporto di altro tipo.
La aveva osservata sin da quando la ragazzina aveva compiuto tredici anni.
E piano piano si era sentito sempre più attratto da lei, dalla
maniera in cui affrontava le difficoltà, dal suo carattere.
Gli dispiaceva moltissimo vederla ora lì, piangere da sola,
senza nemmeno più Dalil che in qualche modo l'aveva accompagnata
e protetta. Come poteva aiutarla? Come poteva salvarla dalla sofferenza?
- Signore - chiamò una voce, che riconobbe come quella dello shinigami Jastin - vorrei intervenire.... -
- Riguardo a cosa? - domandò lui senza distogliere lo sguardo dalla ragazza, tanto lo shinigami non poteva vederlo.
- Vorrei uccidere tutti coloro coinvolti nel così chiamato caso
Kira - rispose riprendendo aria per spiegare tutta la vicenda, sicuro
che il re non avrebbe mai sprecato il suo tempo a guardare giù
nel mondo umano.
- Uccidere tutti? - chiese fingendo indifferenza.
- Sì -
- Per quale motivo? Non mi sembra così necessario -
replicò guardando i diversi gioielli che ricoprivano il suo
corpo scheletrico.
- Il segreto del nostro mondo rischia di venire svelato -
affermò Jastin con voce mal ferma, non era quello il vero motivo.
-Non mentire, shinigami Jastin Armonia; non ti conviene. Tu vuoi solo
farlo per salvare la vita di Dalil. E' da sempre stata la tua preferita
fra tutti gli shinigami, perché è
stata l'unica a compiere il suo dovere come si deve. Ma Dalil non
vorrebbe la morte di quella umana, sta facendo di tutto per salvarla-
- Questo lo so! Potrebbe salvare quella ragazza a
costo di morire! La vita di nessun umano vale quanto quella di uno
shinigami, ancor peggio se quello è Dalil. E lei questo lo sa
perfettamente -
- E' vero, Jastin. Ma lo sai che per poter ucciderla dovresti ottenere il quaderno di Dalil, ma non te lo darà mai. -
- E' proprio per questo che sono qui. Per chiederle di costringerla a darmi il suo quaderno o ad uccidere la ragazza. -
- Vivere o morire è una decisione che aspetta ad ogni shinigami,
se Dalil desidera proteggerla a costo della vita lo farà e a
quel punto noi non potremmo interferire. Riconosco anch'io che la sua
morte sarebbe un grande peso per tutti noi, ma credo che sia importante
rispettare la sua volontà. E con questo abbiamo finito. Quindi
non provare nemmeno a scendere sulla terra, altrimenti mi vedrò
costretto a punirti con la morte -
***
Le manette le stingevano i polsi, ma non provava alcun dolore, era come
anestetizzata. La sua mente, i suoi sensi erano annebbiati.
Le persone si comportano sempre seguendo un loro schema, dettato dalle
esperienze e dalle verità che credono di possedere; di fronte a
qualunque situazione si reagisce in maniera logica rispetto a
ciò che si è visto prima di allora. Non importa cosa
facciamo, il nostro comportamento sarà sempre in funzione a
ciò che si è vissuto, alle verità in cui si crede.
Singhiozzò, un piccolo timido singhiozzo che aveva cercato di
reprimere senza successo. Dopotutto,le ragazze esili come lei era
normale che piangessero, no? Oppure era loro dovere abituarsi al dolore
ed imparare ad accettarlo senza lamentarsi? In ogni caso, le due
alternative non le piacevano per niente. Lei non era debole e non
voleva abituarsi alla sofferenza, non voleva rassegnarsi, non doveva
farlo. E poi perché piangeva? Perché il suo "super eroe"
non era ciò che si aspettava? Lo sapeva bene che nessuno era
perfetto.
Che vergogna!
Si rimise in piedi cercando di asciugare le guance. Si sarebbe
comportata in base al suo desiderio, a ciò che lei riteneva
giusto.
Le voci erano sparite lasciando spazio a un silenzio disertante. Quanto ci avrebbe messo ad arrivare?
Sentì lo scricchiolio della porta e la luce proveniente dal
corridoio la colpì violentemente, strizzò gli occhi.
L la prese per un braccio è la condusse di nuovo nel salotto
ormai vuoto, Hikaru si sedette nello stesso posto, tenendo la testa
china.
- Se ne sono andati - constatò, alzando leggermente lo sguardo.
Il detective non disse niente, forse aspettava che fosse lei ad iniziare il discorso.
- Stai forse aspettando che sia io ad iniziare il discorso, Ryuzaki san? - domandò.
- Chi sei? Perché sei ancora viva? - *
- Mi preferisci morta? - replicò con ironia.
- Ci sono delle vite in gioco, c'è la tua vita in gioco: pensi
che questo comportamento ambiguo ti aiuterà? - quella ragazza
gli faceva proprio perdere la calma. Mise più zollette di
zucchero nella tazzina. Lo aiutavano a calmarsi.
- La mia... vita? quale vita? avrai fatto delle ricerche su di me, no?
Tu la chiami a questo vita? - rispose con acidità e rabbia.
- Pensi che il dolore che hai provato ti autorizzi a proteggere
Kira? Il dolore non giustifica niente, è un sentimento
fine a sé stesso come lo sono tutti -
- Allora cosa suggerisci di fare? Di guardare in disparte i crimini? di non reagire? -
- Così non risolvi il problema, lo nascondi -
- Non c'è bisogno di risolverlo, se lo elimini -
- Eliminare un problema così grosso? Pensi che uccidere i
criminali basterà? Pensi che uccidendoli non ci saranno
più vittime? -
- E di certo meglio che stare in una poltrona a fare ragionamenti -
L la guardò di sbieco.
- Quindi devo dedurre che tu aiuterai Kira, vero? -
- Mi hai fraintesa, Ryuzaki san. Io volevo solo dire che non ti
aiuterò, non me la sento. Nel momento in cui decidiamo di
salvare una vita ne diventiamo i responsabili; non voglio aiutare dei
criminali, non voglio farmi carico delle loro colpe. -
- Ti assumerai la responsabilità delle azioni di Kira, comunque -
- Non mi farai cambiare idea, Ryuzaki, non ci riuscirai; perciò decidi che vuoi fare: vuoi uccidermi? -
- Perché hai così tanta poca voglia di vivere, Hikaru san? -
***
Era accucciato sulla poltrona. La espressione vacua del suo viso preoccupò Wammy.
Il maggiordomo si avvicinò e si sedette di fronte a lui
sorseggiando, soprappensiero, il tè inglese che aveva preparato
poco prima.
Chiuse gli occhi sospirando.
- Io vedo... io capisco, L. - disse. Poi posò la tazzina, aveva
guadagnato l'attenzione del detective - te l'ha fatta ricordare, vero? -
Si girò di scatto e guardò con spavento l'inventore. Ogni
volta che quel argomento veniva toccato, i suoi nervi diventavano
suscettibili.
- Probabilmente, quella volta avresti potuto essere di aiuto, ma... -
- Ti prego Watari, mi sento già abbastanza in colpa, non c'è bisogno che tu affondi di più il coltello -
- Le persone sbagliano, ma è proprio grazie a questo che poi
cambiano e diventano migliori, tu sei migliore di quando avevi 15 anni.
-
- Probabilmente è così, ma nessuno commetterebbe un errore
del genere! - Guardò verso la finestra - lei quella volta voleva
parlare con me, non ci eravamo mai visti prima, ma era l'unica persona
con cui potesse parlare, ma io... io me ne sono andato dicendogli di
avere da fare e di risolvere i suoi problemi da sola -
- Avevi solo 15 anni! non potevi fare molto, Rose aveva deciso di
suicidarsi da molto tempo e se anche se tu quel giorno ti fossi fermato
ad ascoltarla, forse non sarebbe cambiato niente! -
- Ma forse sì. E' vero io non la conoscevo, non l'avevo mai
notata prima di quel pomeriggio; ma credo che chiunque si sarebbe
fermato ad ascoltare una ragazza che piangeva: è a questo che
chiamano umanità, io non lo feci -
- Anche i sensi di colpa sono sentimenti umani. Ma credimi L, noi per
Rose non potevamo fare molto, persino io che le sono sempre stato vicino
non sono riuscita ad aiutarla, e piano piano lei andò
allontanandosi da me e da tutti. Quella volta era solo un urlo di aiuto
disperato, niente di più non ci avrebbe messo molto ad
allontanarsi da te. -
- Ciò non toglie che io quella volta, potevo fare qualcosa,
qualunque cosa... non aveva importanza, ma le mie parole i miei
gesti.... -
- Se davvero ti sentì così male, perché non provi
a parlare con Hikaru, dopotutto le loro storie si assomigliano,
potrebbe farti sentire meno in colpa-
L si alzò dalla poltrona.
- Non posso, te ne sarai accorto anche tu, no? - replicò il detective.
- Di cosa? - chiese il maggiordomo seguendolo con lo sguardo
- Lasciamo stare -
- Ultimamente ti comporti in modo strano, L -
- Era proprio a quello che mi riferivo - disse a denti stretti il ragazzo guardando di sbieco il suo vecchio tutore.
Wammy per poco non sorrise: anche da piccolo, L aveva avuto problemi
per parlare dei suoi sentimenti. In quel senso non era cambiato per
niente.
- Come ho già detto prima, prova a parlare con Hikaru, magari... -
- Lo hai detto tu stesso che mi sto comportando in modo strano; parlare con Hikaru non mi aiuterà -
- Ma potrebbe aiutare lei -
***
Stava correndo per corridoi intricati, non sapeva dove andare ne che
direzione prendere; doveva solo correre per scappare, doveva
solo continuare a correre senza voltarsi, senza pensare.
Destra o sinistra? Destra, la prossima lo avrebbe preso quello a sinistra.
- Hikaru mi senti? - era una voce che conosceva - Non mi riconosci?
Sono io!Non puoi esserti dimenticata di me... - sì la conosceva
bene, il suo respiro si fece più agitato, e non per la corsa -
dopotutto io sono morta per colpa tua... - si fermò di colpo,
cadendo in ginocchio.
- Mi dispiace... mamma... ma io -
- Brava... vedi che se ti sforzi... ricordi delle tue vittime? -
- Io non so di che stai...-
- Non ti preoccupare... capirai... perché proverai il mio stesso
dolore. TU MALEDETTA!! TI SEI PRESA LA MIA VITA... IL SACRIFICIO DI
KODOKU DOVEVA ESSERE PER ME!!!! DOVEVI CREPARE TU!!! -
- Ma di che... Urgh! - portò le mani al petto.
-BASTA!!!! -
- Eh?! - Ryuzaki si girò, spaventato.
La ragazza sussultò, era tutta sudata e aveva ancora il fiatone. Guardò le sue mani e poi L.
- Un incubo? - chiese lui.
- Che ci fai qui? - domandò preoccupata cercando di creare con le coperte una specie di barriera.
- Ti osservo dormire - rispose guardando il portatile.
- Pervertito!!!! - ululò.
Lui si girò.
- Guardava che ti prendevo in giro... - disse con espressione neutra.
- Deficiente! Come se fosse il momento di prendermi in giro! tu
dovresti torturarmi! dovresti minacciare di uccidermi! Strapparmi le
unghie! i denti! finché non ti dico tutto! -
- Sono brutte le prime volte -
- Ma di... -
- I primi incubi sono i peggiori, sembrano così reali...
poi, con il passare del tempo, ti ci abitui, però.... rimane
sempre quel senso di... -
- Paura - completò Hikaru per lui - hai ragione... i primi sono
davvero spaventosi... Ma tu come
fai a saperlo? -
- Vuoi? - disse mostrandole una fetta di torta.
- Sì - si alzò dal letto e la prese sedendosi di fronte
al detective. Quel pomeriggio, non appena avevano finito la loro
conversazione lui le aveva bendato nuovamente gli occhi, poi quando le aveva
tolto le bende si era trovata in quella stanza poco accogliente.
- ma non hai ancora risposto alla mia domanda -
L non rispose, continuando a fissare il computer e cliccando ogni tanto.
- Suppongo che se me lo dici poi dovresti uccidermi -
- No -
- Dovresti ridere! era una battuta! ehm... non importa, non sono brava a fare le battute -
- Invece faceva ridere -
- Davvero?!- chiese sollevando la testa.
- No -
- Antipatico! -
- Ogni volta che provo a dormire ho un incubo - disse mordendosi
il pollice, mentre osservava il tetto della povera abitazione
- Ecco perché non dormi! - disse entusiasta saltando sulla sedia e indicandolo.
- Qualche volta sembri così intelligente, ma adesso sei solo una
idiota - commentò il detective sorseggiando tranquillamente una
tazzina di tè.
- Ah!... ecco... sì, hai ragione - ammise la ragazza
facendo un salto verso il letto. L la guardò spostarsi... era
così... così...
< Così come?! insomma, L! è ancora una ragazzina!
> pensò tornando a concentrarsi sul tetto della "accogliente
stanza"
- Però prova a darmi ancora dell'idiota... e non esci vivo da
qui - lo minacciò - comunque... la torta era buona - aggiunse
sorridendo.
- Sì, lo so -
- Annichili ogni possibile traccia di conversazione... sei
maledettamente troppo diretto! - evidenziò Hikaru - le persone
come te vivono poco. -
- Grazie -
- Vedi?! potevi dire: Perché? e allora io te lo avrei spiegato -
- Sinceramente non m'interessa -
- Era questo che volevo dire! sei troppo sincero! -
- Meglio che nascondere la verità per paura -
- Antipatico - borbottò tirando la coperta sul suo corpo. Ma si pentì quasi subito. - Mi spiace -
L si girò a guardarla, senza capire.
- Tu stai facendo il tuo lavoro e sei stato così bravo da
arrivare fino a me... vorrei poterti aiutare... vorrei poterti dire:
bravo continua così!... dirti tutto ciò che so... ma io
non so che cosa è giusto o sbagliato. Non so nemmeno se il fatto
che sia ancora in vita...sia giusto o se era meglio che io
morissi quel giorno. Ad ogni modo... io voglio comportarmi bene.. io
voglio aiutare la gente... nessuno deve soffrire, nessuno deve morire
assassinato da un suo simile perché è una morte banale...
da tutte due le parti ci saranno persone che soffriranno... mi
dispiace... ma io non capisco... io non voglio salvare la vita a dei
criminali che potrebbero far soffrire altra gente... probabilmente la
maniera in cui Kira lo fa non è la più giust... -
- Grazie, Hikaru -
- Eh?!-
- Tu sei... -
Beep beep
- Sono Watari. Ci sono novità, devi venire -
- Arrivo - chiuse il portatile e si avviò alla porta.
- Riceverai tutti i giorni i tuoi pasti completi, mangiali, sei un po'
pallida. - disse prima di aprire la porta di acciaio e sparire dietro di essa.
"Ho sempre avuto paura di rimanere da sola e ho fatto di tutto
affinché ciò non accadesse; ma ora che mi guardo in torno,
ho un così tremendo terrore di questo vuoto deserto."
* la sua scomparsa è di dominio
pubblico, per questo L si chiede perché lei non sia morta,
tuttavia questo particolare sarà spiegato meglio nel prossimo
capitolo. Scusate il disturbo >_<
Angolino di Hoshimi
Ebbene è arrivato il sole, il caldo... e le zanzare XD... Okay
lo ammetto: sono in un ritardo mostruoso, inoltre questo capitolo non
è poi così bello... vi ho fato aspettare per niente!!!!!!
Mi dispiace. Perdonatemiiiiiiiiii. Cercherò di rifarmi con il
prossimo capitolo (che spero di postare presto).
Grazie a tutti quelli che mi seguono... anche se ultimamente ho questi
spaventosi ritardi... (non preoccupatevi... mi sono già
picchiata da sola T_T).
valerya90 : Grazie!!!! Ti piace la filastrocca? Evviva!! l'ho
creata durante l'ora di matematica XD. Si vede che il mio cervellino ha
qualcosa che non va X. Moto arigato!!!
BeRRy_aPPle : Mi dispiaceeeeeee!!! ti ho fatta aspettare
più del previsto... scusa... (gomennasai!!!). Sì anch'io
adoro la parte dove si picchiano: quando avevo iniziato la storia mi
ero ripromessa di scrivere una scena così... quindi sono molto
contenta che tu l'abbia apprezzata. ^^ . Grazie mille per la
recensione. ^^
sara chan 92 : ç_ç semimasen (spero che sia giusto
non sono molto brava con il giapponese...) Se l'altro era bello tanto
da valere quanto l'attesa... questo non vale proprio niente... diciamo
che è un po' di passaggio... scusaaaaa!!! ç_ç. Non
arrabbiarti... grazie per i complimenti ^^ alla prossima ^^
_NeMeSiS_ : *-* te ne sei accorta!! Sono contenta che ti piaccia il
cambiamento del nostro caro detective... in questo capitolo, il tutto
è un po' più esplicito ... ihihih!!! Ti chiedo scusa non
ho aggiornato presto... e questo capitolo non va avanti con la trama...
ha solo rallentato il ritmo narrativo... T_T (piange sconsolata). Mi
rifarò al più presto.... Hai!!!. Arigato!!!
Acido_Muriatico : Grazie mille anche a te per la recensione ^^ sono
contenta che ti piaccia come scrivo *piange commossa*. Non ti
preoccupare non smetterei mai di scrivere Netsuranari ^^. Alla prossima
e grazie ancora ^^
Allora vi lascio a godervi l'estate... ^^cercherò di potare un
nuovo capitolo prima di metà Luglio... C'è la posso
fare!! Hai!!!.
"Non
siamo altro che antichi relitti, miseri pezzi di vecchi noi stessi."
Le gocce d'acqua cadevano sul suo corpo
con forza. Correva senza fermarsi e senza guardarsi dietro. Sapeva solo che
doveva correre, doveva scappare dall'orfanotrofio.
Gli schizzi bagnavano le sue gambe
doloranti per lo sforzo.
Le monache dell'orfanotrofio credevano
che i bambini si dimenticassero dei loro veri genitori, soprattutto coloro che
li perdevano prima di compiere sei anni. La memoria è effimera, ma certe cose
rimangono impresse nelle nostre teste, per sempre; non importa quanto tempo
passi, rimarranno sempre lì in un cassettino a parte del nostro cervello.
Non puoi dimenticare perché se lo
facessi vuol dire che anche loro ti hanno dimenticato. E lei voleva credere che
Henry, suo padre, si ricordava di lei.
Si fermò sfinita per la corsa. Ormai era
vicina alla stazione dei treni. Non sapeva dove andare o cosa l'aspettasse,
sapeva solo che non poteva rimanere ancora in quel posto, circondata da
solitudine e ricordi vaghi.
Tutti hanno il diritto di essere felici,
allora perché i bambini come lei dovevano soffrire così? Aspettando un giorno
di essere visti da qualcuno che possa amarli e passare un po’ di tempo con loro.
Ma lei non ce l'aveva fatta ad aspettare, lei era uscita a cercarsi la
felicità. Era stanca di soffrire, di sentirsi sempre più persa nel nulla, affondando
le sue radici nel vuoto più assoluto.
Camminò per i vicoli oscuri della città
di Tokyo fissando la stazione.
Gli occhi illuminati dalla luna
sembravano non vedere altro che quello.
Ma provate a immaginare cosa sentiresti
se il giorno stesso in cui credete che sta iniziando il viaggio alla ricerca
della felicità, quello stesso maledetto giorno, segna l'inizio del vostro
peggiore incubo?
Sentiva solo le mani e il pavimento
bagnato sul suo corpo.
"Voglio morire" pensò. E quel
desiderio nefasto fu accolto; sentiva che pian piano stava morendo. E non le
riusciva di piangere e non aveva paura o ripensamenti.
Continuava a desiderarlo.
Una vita come la sua non valeva niente.
Un finale come quello non doveva essere
neppure ricordato.
A nessuno importava.
Non sarebbero venuti a salvarla
Nessuno avrebbe notato che era sparita,
nessuno l’avrebbe cercata.
Un persona invisibile e assolutamente
dispensabile.
Sopra di lei comparve una creatura
deforme. Magari l'avrebbe condotta all'inferno, magari era solo la sua speranza
di non disperdersi nel nulla.
Finché quella voce profonda non arrivò
alle sue orecchie:
- Vivi e sii felice -
Si avvicinò così tanto, che lei riusciva
a sentire il suo fiato ghiacciato. Il fiato della morte.
E’ in quelle parole lei sarebbe rinata;
sotto quell’ordine lei sarebbe cresciuta e avrebbe fatto di tutto per ubbidire
a colui che le aveva dimostrato quanto si sbagliasse.
Nessuno è mai completamente solo. C’è
sempre qualcuno che veglia su di noi, ed è per quella persona che bisogna
andare avanti.
Doveva solo andare, non importa dove,
solo andare.
***
Guardava fuori dall'unica finestra che
c'era nella stanza: piccola, in alto e con le sbarre.
Non che ci potesse vedere molto, ma
almeno aveva l'impressione di avere un contatto con il mondo esterno.
Non poteva sentire, non vedeva più che
la luce bianca del sole o pure quella riflessa dalla luna.
E qualche volta solo il buio.
Chissà da quanto tempo era lì.
Da un calcolo approssimativo, poteva
dire tre giorni, al massimo quattro; contando dall'ultima volta che aveva visto
L.
Chissà per quanto tempo ci sarebbe stata
ancora.
Come lo stesso L aveva detto, Watari portava
tutti i pasti completi, ma lei aveva mangiato con parsimonia e contro voglia;
ed ogni volta che il signore veniva aveva sempre una espressione più
preoccupata.
Doveva avere un terribile aspetto.
Dormiva niente, pensava tanto, mangiava
poco.
Tutto il suo equilibrio ribaltato.
Si passò la mano fra i capelli. Aveva
bisogno di farsi una doccia.
Ma non l'aveva appena fatta?
Lì sembrava che il tempo non passasse,
si viveva costantemente al rallentatore.
Il terrore di essere soli con le proprie
paure in una stanza chiusa, arrivava con una lentezza indicibile, ma anche il
sentimento veniva provato più a lungo.
Si sdraiò sul letto guardando il
soffitto.
Che ore erano? Le dodici di sera? Le due
del mattino?
Ma tanto saperlo non avrebbe migliorato
la sua situazione.
Lei era un ostaggio, una pedina nel
gioco di L contro Kira.
Si chiedeva, però, se fosse sacrificabile.
E da che parte stava.
Le sarebbe piaciuto essere solo una
spettatrice.
Se L era arrivato a lei, che aveva
posseduto sul serio lo stesso potere di Kira,vi era stato sicuramente un collegamento fra quel criminale e lei. Ma
non ricordava di aver ucciso nessuno. Ricordava solo di aver visto tanti
nomi... compreso quello del detective.
Un nome importante per Kira.
Ovunque guardasse nella sua testa, c'era
lui.
Sì, ora ne era certa: lei e Kira...
avevano collaborato. In che modo e perché lo avesse fatto, non lo sapeva.
Eppure lei sapeva di aver provato ribrezzo
per gli ideali dell'assassino. Che avesse cambiato idea?
Se era così, la sua vita era diventata
una prova.
Ma c'era un’unica cosa che
l'incuriosiva: che altro aveva scoperto il detective?
Aveva capito che Kira aveva bisogno di
nome e volto, e aveva anche capito che poteva "potenziare" le proprie
capacità così che necessitasse solo del volto.
Ma chissà cosa stava pensando.
Ora che il suo "rapimento" era
diventato di dominio pubblico, probabilmente si stava chiedendo perché non
moriva.
Se lei parlava, Kira avrebbe avuto le
ore contate.
La cosa più logica da fare era ucciderla,
in modo che L non avesse prove.
E forse, anzi no, sicuramente anche lui
aveva capito questo: Kira non poteva ucciderla.
Probabilmente prima il cerchio di
persone che sapevano della sua scomparsa erano poche, e non era morta, forse
perché se lo avesse fatto, sarebbe stato come dichiarare al mondo intero che
lui si trovava certamente fra quelle. Però c'era l'altra alternativa, poteva
darsi che lui potesse ucciderla, e ora che la notizia era stata trasmessa per i
notiziari era certo che tutto il Giappone lo sapeva. E di sicuro anche Kira. Ma
la sua sentenza non arrivava. Era evidente che non riusciva ad ammazzarla.
Furbo il detective.
Era così concentrata nei suoi pensieri
che non fece caso al rumore proveniente dalla porta, e si accorse di non essere
più da sola nella stanza, soltanto quando si voltò e si trovò di fronte il viso
di qualcuno. Per la vicinanza non riuscì a metterlo bene a fuoco.
- Wah! - urlò mentre scattava in piedi
sul letto.
Un movimento decisamente troppo rapido e
repentino. La vista le si annebbiò e per i capogiri dovette appoggiarsi alla
parete.
Dannazione a L!
- Ciao - salutò con la solita
indifferenza.
- Ci si rivede, eh? - cercò di sembrare
spavalda, tanto per recuperare quel po' di orgoglio che le rimaneva.
- Sì - rispose lui sedendosi nello
stesso posto di qualche giorno fa e aprendo il medesimo portatile.
- Perché vieni? - domandò senza riuscire
a trattenersi. - potresti anche lavorare nell'Hotel dove alloggi, no? -
aggiunse per sembrare scortese. Provava un gusto unico a esserlo con lui.
- Ti tengo d’occhio – rispose
pacatamente.
Il tono così calmo del ragazzo la
mandava in bestia. Aggrottò la fronte e si sedette sul letto, con lo sguardo
rivolto da tutt’altra parte.
- Abbiamo ricevuto una pagina di diario
da Kir…-
- Non me ne frega niente – tagliò corto.
- Come dire ... ci ha dato appuntamento
in diversi posti e … sarà il sovrintendente Soichiro a recarvisi –
Si voltò di scatto, con un’espressione
imbufalita nel viso.
“Bingo!”
- Non potete farlo andare … potrebbe …
venire ucciso! – esclamò scandalizzata, avvicinandosi al detective.
Lui si limitò a girare il portatile
verso di lei.
- Credo di aver capito che non vuoi che
il sovrintendente venga inviato in questa missione, vero? – domandò mordendosi
il pollice.
- No, non voglio. Non farlo! –
- Potrebbe anche darsi che io non lo
faccia – la guardò fisso negli occhi.
- Ah, sì? – si allontanò accorgendosi
che il suo respiro stava diventando agitato.
- E … Cosa mi daresti in cambio? –
replicò ritraendosi improvvisamente.
- Quello che vuoi –
***
Era seduto di
fronte al computer. Ryuk, che era vicino a lui, osservava un combattimento di
wrestling.
- Insomma, Ryuk,
abbassa quel volume! – esclamò esasperato, dopo che l’ennesimo metodo per far
si che Yuki e L s’incontrassero fu mandato a rotoli dalle urla di quei uomini
in mutande.
- Quanto siamo
nervosetti, oggi – commentò mentre cercava di afferrare il telecomando.
- Da’ qua! –
Invece spense
del tutto la televisione. Lo shinigami ci rimase male e minacciò di scrivere il
suo nome sul quaderno.
Hikaru gli aveva
spiegato che colui che possiede gli occhi dello shinigami, non riesce a vedere
la propria durata vitale, e nemmeno quella di un altro proprietario. Non ci
sarebbe stato modo di evitare di essere visti dal secondo Kira.
“Ma … aspetta un
attimo …”
- Ehi! Ehi!
Aspetta! Dove stiamo andando? – chiese il dio della morte.
- A trovare Yuki
–
***
-
Allora? Cosa ne pensi? – domandò L piegando leggermente la testa, mentre
l’indice penzolava dal suo labbro inferiore.
- Be’… è un po’ difficile da spiegare …
-
- Provaci –
- Ecco … guardando questi video ho avuto
una strana sensazione … non so … come se non fosse il Kira di sempre. Però non
saprei spiegare il perché. Mi baso solo sulle mie prime impressioni – si grattò
la testa imbarazzata. Era vergognoso che non riuscisse a trovare delle
motivazioni per un’opinione. Inaccettabile!
Lui annuì.
- In effetti è così –
- Cosa? –
Okay che lei stessa aveva pensato a
qualcosa del genere, ma da lì che fosse vero … se c’era un altro Kira in giro …
erano nei guai. Ma che cavolo andava pensando? Erano guai per L!
- La fattura dei video è troppo
scadente; una persona orgogliosa come Kira, non avrebbe mai fatto una cosa del
genere. E poi Kira ha cercato di evitare di uccidere persone innocenti se non
strettamente necessario … non avrebbe ucciso degli annunciatori solo per farsi
ubbidire, anche uno scemo capirebbe che così si creano solo panico e paura. –
- Kira vuole essere visto come la
giustizia … sì … sarebbe sciocco da parte sua –
- Bene … allora credo di poterti
mostrare anche gli altri –
- Altri? –
Sentiva gli occhi bruciarle, e per pezzi
perdeva la concentrazione. E questo non sfuggì al detective.
- Sei stanca? –
- Non è niente … dai fai play che voglio
vedere tutto! –
Un’ora dopo si sdraiò sul letto, stanca.
Quel secondo Kira era davvero stupido.
Gli occhi, gli dei della morte … come
diavolo le era saltato in mente di parlare di argomenti del genere?
E poi si era lasciata fregare in maniera
fin troppo evidente.
Era così stupido da fare ribrezzo.
- Anche tu aveva già parlato degli occhi
– affermò L.
- Sì –
- Gli occhi e gli shinigami potrebbero
far parte di un linguaggio che c’è fra chi è dotato del potere di Kira? –
- Può darsi –
Lui si frugò nelle tasche e ne estrasse
un foglio tutto spiegazzato.
- Guarda questo –
Si sedette rapidissimamente.
- Questa è la pagina di diario …
suppongo siano questi gli appuntamenti di cui parlavi prima –
- Sì –
- Quali sono le tue conclusioni? – chiese
curiosa, ne aveva scartate alcune ma anche così erano fin troppe; forse L era
riuscito a ricavare qualcosa di più. Non per niente era il miglior detective
del mondo.
- Ti sarai fatta un’idea, no? Voglio
prima sentire il tuo parere –
Riguardò il foglio con aria mesta.
- Credo che bisogni andare per esclusione.
Del tipo escluderei fin da subito la prima “Anche se avevo detto che non avrei
partecipato alle attività del club durante la Golden Week , oggi i miei amici
mi hanno chiamato lo stesso” Insomma il fatto che sia un Club restringe il
numero di persone su cui cercare. Sarebbe troppo rischioso incontrarsi in un
posto del genere. Poi anche questa “Oggi era l’ultimo giorno di vacanza, ma
sono rimasto tutto il giorno in casa a far niente” Non da nessun indicazione e
per lo stesso motivo escluderei anche i numeri 7, 13, 16, 19, 23 e 28. Fine dei
miei ragionamenti – disse consegnando il foglio a L. – avanti … illuminami. -
Senza nemmeno guardarlo iniziò a
parlare: - Escluderei anche la 10 e la 4 –
- Perché? –
- Sono troppo generici – e porgendole di
nuovo il foglio aggiunse – osserva la 22, 24 e la 30, oltre al posto indicano
qualcosa di specifico: Il ventidue s’incontreranno ad Aoyama per mostrarsi i
loro quaderni a vicenda, il ventiquattro a Shibuya per comprare qualche vestito
nuovo, e il trenta vedrà un dio della morte al Tokyo Dome durante la partita
con i Giants. Tenderei a escludere anche quest’ultimo: il posto è troppo
specificato e il messaggio troppo esplicito. Ha già usato questo termine nei
video, però questo Kira è talmente stupido che non so quale ragionamento abbia
applicato –
Hikaru lo aveva ascoltato attentamente e
in silenzio.
Era davvero intelligente. Era arrivato a
ridurre a due i possibili incontri fra i due assassini, con ragionamenti del
tutto logici. Cose che a lei erano sfuggite, no, che non le erano nemmeno
passate per la testa. Si era sempre considerata molto intelligente, ma al
fianco di L non era che una semplice persona.
Guardò di nuovo il foglio.
22.
Io e il mio amico ci siamo dati appuntamento ad Aoyama per mostrarci i quaderni
a vicenda.
“Io è il mio amico … quaderni … Il Death
Note! Un quaderno omicida! L’appuntamento vero è ad Aoyama!”
- Ehm … be’ se fosse come tu dici …
allora … ci rimangono solo il 22 ad Aoyama e il 24 a Shibuya. –
- Esatto. Quale scegli? –
- Eh? –
- Hai detto che avresti fatto quello che
ti avrei chiesto, no? Scegliene uno, ti manderò al posto di Soichiro. –
- Aoyama …
scelgo Aoyama. –
Una scelta veloce, non aveva neppure
considerato di ragionarci sopra. Hikaru ne sapeva di più, e questo L l’aveva
capito.
Anche Light sarebbe andato ad Aoyama.
Che tutti i Kira si trovassero faccia a
faccia quel giorno?
Era andata meglio di quanto lui avesse
previsto.
“Sotto
questa pioggia, cerco di intravedere la tua sagoma, ma mi accorgo solo che sta
scivolando. E i tuoi occhi non vedono più me, ma solo il buio indescrivibile
della morte”
Angolino di Hoshimi (the return)
Quanti anni saranno passati dall’ultima volta che ho
scritto per Netsuranari? XD sì lo so che sono in un
terribile ritardo, che volete uccidermi e che probabilmente non avete più
voglia di seguire questa fan fiction *piange
disperata in un angolo della stanza*. Vi chiedo scusa
ma ho avuto dei problemi: non avevo ispirazione, qualunque cosa scrivesse per
questa fan fic mi sembrava una cavolata.
Ma basta parlare … passo piuttosto alle recensioni ^^
ØSara chan 92: sono contenta che il capitolo scorso ti sia
piaciuto ^^ Spero che tu abbia voglia di continuare a seguirmi (anche se aggiorno
con un ritardo pazzesco ^^”)
ØValerya90 : Wow! È
vero si scoprono molte cose sul passato di L che varranno riprese poi nei
prossimi capitoli ^^
ØBlackHayate : aspettavi? Spero che tu
non ti sia stancata di aspettare XD scusa il ritardo.
Ø_NeMeSiS_ : commentavi in ritardo? Non preoccuparti minimamente
guarda io che arrivo con un ritardo di quasi quattro mesi!!! (sinceramente non
ho contato il tempo, ma credo comunque che siamo vicini) Sono contentissima che
tu sia andata a Londra (deve essere un posto bellissimo **, forse ci vado il
prossimo anno!!) Oh sì, la parte finale era molto carina: mi sono divertita a
scriverla e quella del cellulare poi … mi è venuta così!! XD Cosa voleva dirle?
Rimarrà un segreto (non è vero, lo scriverà nei prossimi capitoli, ormai lo
sappiamo come è fatta nd L)Spero che tu voglia ancora seguirmi >.<
non arrabbiarti troppo, per favore!!
ØKumiko_Chan_ : che bella recensione ** lunga … ammiro e apprezzo le
persone che hanno la pazienza di farle così, è bellissimo per un autore leggerle.
Grazie infinite e non preoccuparti se hai saltato qualche capitolo!!! Mi piace
il tuo: wawawawaaaaa!! XD
Ringrazio tutti coloro
che leggono la fan fiction ^^. Ringrazio di cuore chi ha la pazienza di
recensirlae in anticipò chi leggerà e
recensirà i prossimi capitoli.
Credo che il prossimo
capitolo sarà pubblicato all’incirca alla fine di Ottobre, ma non ne sono
troppo sicura. Vi prego di pazientare ed aspettare, sono molto occupata con lo
studio e ho altre fan fic da mandare avanti… PERDONATEMIIIIIIIIIIIIIIIIII!